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Full text of "Nuova notarisia, rassegna consacrata allo studio delle alghe"

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IO  Aprile  1890 


LA  NUOVA 

NOTARISIA 

RASSEGNA  TRIMESTRALE 
CONSACRATA  ALLO  STUDIO  DELLE  AL&HE 

REDATTORE   E   PROPRIETARIO 

G.    B.    DoTT.     DE-TONI 

LIBERO    DOCENTE    ED    ASSISTENTE    ALLA    CATTEDRA    DI    BOTANICA 

PRESSO    LA    R.    UNIVERSITÀ    DI    PADOVA 

COLLABORATORE     DELLA    ('.  REVUE    MYCOLOGIQUE  0,    DEL    ((  BOTANISCHES 

CENTRALBLATT  ))    E    DELLA    (l  HEDWIGIA  » 

AUTORE     DELLA    (;  SYLLOGE    ALGARUM    OMNIUM)) 


SOMMARIO 

G.  B.  De-Toni  e  Fr.  Saccardo:  Revisione  di  alcuni  generi  di  Clorotìcee 
epiiite  (3  t;iv.).  —  A.  Piccone:  Noterelle  ficologiche:  IV,  Cenni  intorno 
alle  matrici  nelle  quali  vive  V  Enteromorpha  compressa  ed  alla  sua  di- 
stribuzione batimetrica;  V.  Frammenti  algologici  per  l'isola  di  Caprera; 
VI.  Risposta  alla  nota  del  Sig.  Rodriguez:  «La  costituzione  mineralogica 
del  suolo  può  contribuire  alla  ricchezza  algologica  di  un  paese.?». 

Aljrarum  novaruni  diagnoses.  —  Litteratura  phycologica.  —  Coni- 
luunicationes  variso. 


ADRESSER  TOUT  CE  QUI  CONCERNE  LA 

«  NUOVA  NOTARISIA  >> 

A  M.  LE  DoCT.  G.  B.  DE-TONI 

JARDIN   BOTANIQUE   DE   l' UNIVERSITÉ,   PADOUÉ   (ITALIE) 

Prix  d'abonnement  pour  l'annéa  1893 
Francs  15 


Padova  1890.  Tip.  del  Seminario 


Aprile  1890 

LA  NUOVA  NOTJiRlSIll 

PROPRIETARIO   E   REDATTORE 

DOTT.  G.  B.  DE-TONI 

R.   ISTITUTO   BOTANICO,   PADOVA 


AVIS 

Le  soussigné  vient  d' entreprendre  par  la  présen- 
te livraison  la  publication  d'une  revue  trimestrielle 
d'algologie  c(La  Nuova  Notarisia»  de  son  exclu- 
sive  propriété. 

Il  prie  pour  cela  que  toutes  les  publications  don- 
nées  en  cadeau  ou  au  lieu  de  la  présente,  les  mon- 
tans  d'association  etc.  soient  expédiés  à  son  nom  chez 
la  royale  Université  de  Padoue   (Italie). 

Les  conditions  inérentes  à  1'  association  de  la 
revue,  aux  extraits  à  part  des  mémoires  etc.  sont 
indiquées  ci  de  contre 

4  avvìi  1800. 


DOCT,  a.  li.  M-TOiM 

Redactkur  dio  la  Nuova  Notarisia 

lì.    InSTITUT   BOTANIQUE,   PADOUE 


G.  B.  DC-TONI  E  FR.  SAGGARDO 


iflSIOl  1)1  ALCIIM 


Scopo  della  presente  Memoria  si  è  quello  di  discutere  sopra  al- 
cuni generi  di  cloroficee  epifite  disciformi  o  flabelliformi,  offrendo  il 
risultato  delle  nostre  osservazioni  ed  illustrandole  sopra  la  base  di 
esemplari  autentici. 

E  noto  com.e  produzioni  algoidee  aeree  con  tallo  foggiato  a  disco 
od  a  ventaglio  siano  in  modo  speciale  frequenti  nelle  regioni  inter- 
tropicali che  sembrano  offrire  delle  condizioni  particolarmente  favo- 
revoli oltre  che  al  rapido  sviluppo  di  licheni  foglicoli  come  le  Sirigw 
la,  anche  alla  evoluzione  di  certe  Alghe,  le  quali  si  riscontrano  in 
Europa  di  raro  all'aria  aperta  ma  solo  con  maggior  frequenza  sopra 
piante  esotiche  conservate  nei  calidarii. 

Il  Bornet  ')  nel  suo  classico  lavoro  sopra  i  gonidi  dei  Licheni  ac- 
cenna a  questo  fatto  e  col  nome  di  Phyllaciidmm  designa  delle  pic- 
cole alghe  aeree  verdi  con  apparecchio  vegetativo  raffigurante  nel 
suo  insieme  uno  scudo  e  composto  di  cellule  raggianti  intorno  ad  un 
punto  centrale,  analoghe  alle  Coleochcvte  e  Chcct-opeltù  '')  viventi  nei 
nostri  climi  temperati  sopra  le  piante  acquatiche. 

Ed  ancor  prima  del  Bornet  la  presenza  di  simili  cloroficee  coleo- 
cheti  formi  aerofile,   ossia   PliyUacUdium  ^)  nel  senso   dato    a  questo 


1)  E.  Bornet.  —  Rccherehes  sur  les  gonidies  des  Lichens  pag.  62.  —  Ann. 
Selene,  nat.  bolan.  1873. 

2)  Essendo  stato  dimostrato  dal  Moebius  (Beitr.  Algengatt.  CluTetop.  in  Ber. 
d.  b.  Ges.  Vi,  1888)  che  le  setole  descritte  dal  Berthold  come  proprie  del  ge- 
nere Chcelopeltis  altro  non  sono  che  batteriacee  accidentalmente  aHlsse,  il 
dott.  Lagerheim  cCfr.  Bolan.  Cenlraìbì.  1889,  n.  51,  17  decomber)  propone  di 
cambiare  il  nome  di  Ckcetopelfis  Berth.  in  Bertholclia  Lagerh.  Qualora  tale 
proposta  venisse  accettata,  dovrebbesi  a  sua  volta  cambiare  il  nome  gene- 
rico Bertholclia  dato  dallo  Schraitz  (Syst.  Ucbers.  Florid.  pag.  454  in  Flora 
1889,  Ileft  V,  20  december)  alla  Calosiphonia  neapoUtana  Berth. 

3)  Il  genere  PliyUactidiiim,  come  accenna  lo  stesso  Bornet  (/.  e.  p.  02  in 
nota)  ò  preso  in  un  senso  diverso  dal  sottogonere  PìiyUactidium  (Kuetz.)  del 
genere  Coleochcete  Brcb.,  il  quale  sottogenere  comprende  delle  specie  di  Co- 


!  S- 


4 

genere  dal  fìcologo  francese  or  menzionato,  era  stata  accennata  di 
volo  dal  Mattenius  ')  il  quale  le  osservò  su  parecchi  lli/menophyl- 
lum  e  Trichomanes,  non  ommettendo  l'avvertenza  che  i  talli  delle 
alghe  stesse  erano  talvolta  fruttiferi  mentre  maucavano  generalmen- 
te le  setole. 

Dopo  il  Metteaius,  vale  a  dire  nel  1870,  il  Millardet  -)  propose 
il  nuovo  genere  Phycopeltis  per  un'  alga  aerea  epifita  con  cellule  ric- 
che di  ematocroma,  trovata  a  Friburgo  in  Brisgovia  sopra  le  foglie 
di  Abies  pectinata,  Hedera  Helix  etc.  denominando  la  specie  Phy- 
copellis  epiphyion. 

In  seguito  altri  botanici  si  occuparono  di  studiare  ed  illustrare 
simili  forme  di  Alghe  epifitiche. 

Nel  1875  il  Reinsch  ^)  descrisse  e  figurò  sotto  il  nuovo  nome  ge- 
nerico di  Chromopeltis  due  alghe  epifite  (C  irregulari$,  C.  radians). 
Le  figure  date  dal  Reinsch  sono  assai  imperfette  ed  il  colore  ver- 
dastro che  presentano  è  quello  di  esemplari  vecchi  e  disseccati,  poi- 
ché il  Reinsch  medesimo,  interpellato  in  proposito,  ci  rispose  che: 
ala  couleur  de  la  piante  vivante  est  une  jaune  vert»  (lettera  da  Er- 
langen  13  Gennaio  1890).  Non  è  dunque  fuor  di  proposito  il  dubbio 
già  emesso  da  uno  di  noi  *)  sulla  natura  del  pigmento  nelle  Chro- 
'ìnopellh  e  sull'  abbattimento  del  genere  Reinschiano. 

Nel  1879  il  Cunningham  ^)  pubblicò  una  interessante  Memoria 
riguardo  un'  alga  vivente  sulle  foglie  di  varie  piante  (Ca  mellia,  Rìio- 
dodendron,  Mangifera,  Tliea,  Croton  etc.)  nell'India  orientale,  isti- 


leochoìte  con  tallo  disciforme,  appianato,  aderente  alla  matrice  con  tutta  la 
pagina  inferiore.  Il  genere  PhyUactidiwn  Kuetz.  nello  Species  Algarum  con- 
tiene tre  specie  (P.  pulchelhim,  P.  soiigeruvi,  P.  arundinaceuììi) ,  delle  quali 
l'ultima,  come  si  vedrà,  ne  deve  essere  esclusa  a  motivo  della  presenza  del- 
l'eraatocroma  nelle  cellule  del  tallo. 

1)  G.  Mettenius.  —  Ueber  die  HymenopliyUace;e  p.  464,  noia.  2  {.Ibhandl. 
Malli,  phys.  CI.  d.  K.  Sachs.  Geseìlsch.  d.  Wiss.  zu  Leipzig  VII.  Band  1864). 

2)  A.  Millardet.  —  De  la  germination  des  zj^gospores  dans  les  genres  Clo- 
sterium  et  Slauraslruni  et  sur  un  geure  nouveau  d'aigues  clilorosporées 
p.  42  {Mém.  Soc.  des  se.  nat.  de  Strasbourg,  tome  sixiòme,  II  livr.  1870). 

3)  P.  F.  Reinsch.  —  Contributiones  ad  Algologiara  et  Fungologiam  p.  73. 
tab.  VII.  —  Lipsiae  1875. 

4)  G.  B.  De-Toni.  —  Ueber  Phyllaclidmm  arìmdinaceum  Mont.  —  {Bota- 
nisches  Ceniralblatt  1889,  n.  33).  —  Sylloge  Algarum  omnium  hucusque  co- 
gnitarum  voi.  I.  Chlorophycece  p.  14-15. 

5)  D.  D.  Cunningham,  —  On  Mycoidea  parasilica,  a  new  genus  of  para- 
sitic  Algse.  —  {Trans.  Linn.  Scc.  Boi.  ser.  11,  voi.  I,  1879,  piate). 


5 

tiiendo  un  nuovo  genere  colla  specie  Mycoidea  parasitica  ed  illu- 
strando i  rapporti  di  quest'alga  con  un  lichene. 

La  Mycoidea  pavasitica  Cunn.  od  almeno  una  forma  assai  affi- 
ne fa  recentemente  (1884)  illustrata  con  accuratezza  dal  Marshall 
Ward  1),  in  particolar  modo  nei  rapporti  dell'alga  con  la  Siriguìa 
complanaia  Fée. 

iXel  luglio  del  1888  uno  di  noi  -)  pubblicò  una  nota  preliminare 
sopra  una  curiosa  clorofìcea  aerofìla  riscontrata  in  una  serra  del  R. 
Orto  botanico  di  Padova  sopra  le  foglie  di  un  Anthurium  Scìterzo 
rianum  ed  istituiva  su  quest'  alga  un  nuovo  genere  denominato 
Hansgirgia  in  onore  del  ficologo  boemo  Antonio  Hansgirg. 

Successivamente  si  occuparono  del  genere  [lansgirgia  e  di  altre 
forme  di  cloroficee  epifite  il  De-Wildeman,  lo  Hansgirg,  il  Moebius, 
l'Hariot  discutendo  sulla  ammissibilità  di  una  o  di  un'altra  di  que- 
ste entità. 

Nell'ottobre  dello  stesso  anno  1888  il  Moebius  ^j,  in  seguito  allo 
studio  di  materiali  raccolti  nell'isola  di  Porto  Rico  dal  Sintenis, 
emendò  il  genere  Phijllactidiuni  preso  nel  senso  di  Bornet,  aggiun- 
gendovi una  nuova  specie,  il  Phijllaclidium  iropicum  Moeb.;  però 
il  Moebius  ha  fatto  col  suo  PJiijllaclidium  i)'opicaìn  una  specie  col- 
lettiva, costituita  da  entità  diverse  viventi  su  matrici  differenti,  co- 
me si  vedrà  a  suo  luogo. 

Il  De-Wildeman  '')  in  una  sua  prima  nota  trattò  di  una  forma 
vegetante  su  alcune  foglie  di  un'  orchidea  brasiliana,  forma  che  ri- 
feri alla  Hansgirgia  flahelligera  De-Toni,  nonché  di  un'altra  forma 
proveniente  da  Batavia  e  ch'egli  ritenne  poter  riferire  alla  Mijooi- 
dea  parasitica  Gunn.;  di  più  offri  alcuni  dati  sulla  distribuzione 
geografica  di  queste  due  specie;  in  una   seconda  nota  ^)  cominciò  a 


1)  H.  Marshall  Ward.  —  Structure,  development  and  life-history  of  a 
tropical  epiphyllons  Lìchen  (S(r/f/ula  coinplanata  Fée).  —  {Trans.  IJnn.  Soc. 
Boi.  ser.  II,  voi.  II,  part.  G,  1884,  p.  87-119,  plates  18-21). 

2)  G.  B.  De-Toni.  —  Sur  un  nouveau  genre  (^/a».*^//-^/^)  d' algues  acrien- 
nes.  —  (Conipt.  rend.  Soc.  R.  boi .  Belg.  scance  2  juillet  18S8).  —  Sopra  un 
nuovo  genere  di  Trentepohliacee.  —  {Nolariaia  a.  Ili,  1888,  n.  12,  p.  .581-584). 

3)  M.  Moebius.  —  Ueber  einige  in  Portorico  gesammelte  Siisswasser-und 
Luft-Algen.  —  {Hedioigia  XXVII,  1888,  p.  221-249,  Taf.  VII-VIII). 

4)  E.  De-Wildeman.  —  Observations  sur  quelques  formes  d'algues  ter- 
restres  épiphytcs  {lìall.  Soc.  R.  boi.  Belg.  1888,  p.  119-120,  pi.  II). 

5)  E,  De-Wildeuian.  —  Encorc  quelques  mots  à  propos  de  V  lìansylrgia 
flabelligcra  De-Toni  {Compi,  rcnd.  Soc.  li.  hot.  Belg.  sèance  8  fcvrier  1889). 


6 

complicare  la  questione  riferendo  alla  Ihm^girgia  flabelligera  De- 
Toni  una  forma  inviata  da  Costa  Rica  e  raccolta  dal  Pittier,  ed  una 
forma  portoghese  raccolta  dallo  Henriques  e  comunicatagli  dal  Nord- 
stedt;  in  una  terza  nota  '),  tra  le  altre  cose,  avverti  ìa  esistenza 
al  Congo  tanto  della  Mycoidea  che  della  Hansgirgia  e  constatò  la 
presenza  di  queste  due  Alghe  sopra  una  comune  matrice. 

Lo  Hahsgirg  -)  si  occupò  eziandio  dell'argomento  tanto  nel  suo 
lavoro  generale  sulla  ilora  algologica  della  Boemia  quanto  in  note 
speciali. 

È  da  lamentarsi  che  lo  Hansgirg  abbia  cambiato  nomi  o  voluto 
troncar  le  questioni  senza  l'appoggio  di  esemplari  autentici;  ond' è 
che  ci  duole  dover  dichiarare  che  i  lavori  dello  Hansgirg  hanno,  anzi- 
ché chiarito,  complicato  sempre  più   la  questione. 

Molto  importanti  ci  sembrano  essere  le  ricerche  istituite  dal- 
l'Hariot  ^),  il  quale,  tenendo  a  sua  disposizione  molti  esemplari  in 
parte  tipici,  ha  potuto  pubblicare  delle  osservazioni  pressoché  del 
tutto  esatte.  Così  egli  riesci  a  dimostrare  che  il  nome  generico  My- 
coidea proposto  dal  Cunningham  nel  1879  deve  essere  sostituito  dal 
nome  Cephaleuros  stabilito  dal  Kunze  nel  1827  e  perciò  molto  più 
antico;  provò  eziandio  che  la  Mycoidea  parasitica  Cunn.  corrispon- 
de con  Cephaleuros  virescens  Kunze  e  che  il  genere  Cephaleuros 
Kunze  è  perfettamente  autonomo  e  non  costituito  da  una  anamorfo- 
si 0  stato  anormale  d'una  Slrigula,  sel)bene  alcune  specie  di  que 
st' ultimo  genere,  spettante  ai  Licheni,  abbiano  talvolta  per  appa- 
recchio gonidiale  un  Cephaleuros.  Tratto  però  in  errore,  sia  dai  di- 
segui  della  Hansgirgia  dati  dal  De-Wildema.n,  sia  da  esemplari  mal 
classificati  comunicatigli  dai  vari  autori,  volle  riunire  il  genere  Hans- 
girgia con  Phycopeltis. 

Nella  ristampa  in  lingua  ungherese  del  suo  Prodromus  1' Hans- 
girg ^),  per  arrecare  maggior  confusione  in  argomento,  riunì  nel  ge- 
nere Phycopellis  del  Millardet  (ascritto  alle  Treniepohliacecu)  sotto 


1)  E.  De-Wikleman.  —  Quelques  moLs  sur  h\  flore  algologique  du  Congo 
{Ibidem  séance  12  janvier  1889ì, 

2)  A.  Hansgirg.  —  Prodromus  der  Algenflora  von  Bòhnien  II.  1888,  p.  218. 
—  Ueber  die  Gattung  Pìiyllaclidinm  (Ber).  Moeb.  non  Kuetz.  etc.  (Hedicigia 
1889,  Ileft  1,  p.  12-17).  —  Ueber  die  Gattnng  Crenacaìitha  Kuetz.,  Periphle- 
fjmalium  Kuetz.  u.  Hansgirgia  De-Toui  (Flora  1880,  p.  5G-59). 

.3)  1'.  Hariot.  —  Note  sur  le  genre  Cephaleuros  —  {Journal  de  bolanique 
rcd.  L.  Morot,  1889,  16  aoùt  et  1  septemb.). 

A)  A.  Haìisgirg.  —  Prodromus  etc.  (bungarice)  p.  89-90.  —  Praze  1889. 


7 
il  nome  di  Phì/copellis  flahelUgera  (De-Toni)  Hansg.,  il  PlDjUacti- 
dium  ivopicum  Moeb.,  la  Hansgirgia  flabelligera  De-Toni,  la  Phy- 
copeltis  tropica  (Moeb.)  Hansg.  e  la  forma  da  lui  classificata  qual- 
che anno  prima  come  Mgcoidea  parasiiica  Cunn.  omettendo  di  ci- 
tare come  sinonimo  tale  forma  [Mycoidea  parasiiica  Hansg.  non 
Cunn.),  ma  dandone  in  cambio  due  figure  riprodotte  dal  suo  prece- 
dente lavoro  {Prodì'omus  1888,  p.  220,  f.  121  a-b),  e  copiate  tal 
quali  dalla  Memoria  del  Cunnitigham,  ond'egli,  anziché  figurare  la 
specie  di  cui  dà  il  nome,  pubblica  figure  appartenenti  ad  un'  altra  en- 
tità genericamente  distinta. 

Il  De-Wildeman  '),  prendendo  in  considerazione  il  lavoro  dello  Ha- 
riot  sul  genere  Cephaleuros,  ne  trasse  testé  partito  per  esporre  al- 
cune nozioni  sopra  le  varie  specie  di  Phijcopeliis  enumerate  dall' al- 
gologo  francese,  mantenendo  solo  Pliycopeltis  flabelligera  e  P. 
epiphyton  e  dichiarandosi  seguace  dell'opinione  di  De-Toni  2)  riguar- 
do alla  identità  del  Phyllaciidiuin  Iropicum  Moeb.  con  la  Hansgir- 
gia flabelligera  De-Toni,  opinione  che,  approfonditi  gli  studi,  vale 
solo  per  alcuni  esemplari  della  specie  collettiva  Moebiusiana. 

Uno  degli  autori  del  presente  lavoro  nella  sua  Sylloge  Algarum 
omnium  voi.  I.  {Cli/orophycecv),  p.  14  e  263,  in  tale  complicazione 
e  controversia  di  notizie,  non  poteva  allora  se  non  limitarsi,  come 
ha  fatto,  ad  esprimere  qualche  dubbio  sopra  l'esattezza  delle  deter- 
minazioni riguardo  alle  varie  forme  studiate  dal  De-Wildeman,  Hans- 
girg,  Moebius,  Hariot  ecc. 

Oggi,  essendo  noi  messi  nella  condizione  di  poter  pubblicare  il 
risultato  di  ricerche  istituite  su  esemplari  autentici,  è  doveroso  di 
farlo  acciò  non  rimanga  più  a  lungo  confusione  in  un  argomento 
importante  nei  riguardi  oltreché  della  tassonomia  anche  in  quelli 
della  ficogeografia. 

Si  poterono  istituire  osservazioni  su  esemplari  autentici  di  Pliy- 
copeltis epiphyton  Mill.  comunicatici  in  quattro  preparazioni  stabili 
dallo  stesso  Millardet,  di  Phyllactidium  arundinaceum  Mont.  in- 
viati dall' Hariot,  di  Hansgirgia  flabelligera  De-Toni,  esistenti  nel- 
r  erbario  De-Toni  nonché  raccolti  in  istato  di  piena  vegetazione  sul- 


I)  E.  De-Wildcman.  —  Observations  s^ir  le  gonrc  Phycopcllis  Millardet 
{Litll.  S'dc.  R.  boi.  lìcly.  tomo  XXVIII,  fase.  II,   1889,  p.   155-159). 

2j  G.  T>.  De-Toni.  —  Intorno  nlT  identità  del  l^hijllacUcUuìn  Iropicum  Moe- 
bius con  la  Ilanstiirgia  flabelligera  De-Toni.  --  {liendic.  R.  Accad.  dei  Lin- 
cei 1S88,  p.  281-283K 


8 

V Anthuriam,  di  Myooidea  parasitica  Haasg.  (non  Cuiin.)  in  parto 
spediti  dallo  stesso  Hansgirg,  in  parte  pubblicati  sotto  il  n.  227  nel- 
la Phykotheka  Universalis  di  Ilauck-Richter,  di  Phyllaciidium  tì'o- 
picuni  Moeb.  sulle  foglie  di  Lepanthefi  comunicateci  dal  Moebius,  di 
Thichotkelhim  epiph</llum  Muli.  Arg.,  lichene  curioso  inviatoci  dal 
MùUer  di  Ginevra,  infine  di  tutte  le  forine  {Mycoidea,  Hansgiì'gia) 
esaminate  dal  De-Wildeman,  queste  ultime  per  gentile  consenso  del 
prof.  Fr.  Crépin  di  Brusselles. 

Dall'assieme  delle  nostro  ricerche  microscopiche  siamo  venuti 
alla  conclusione  che  dovrebbero  mantenersi  solo  i  tre  generi  Cepha- 
leuros  Kunze,  Phycopeltis  Millard.  e  Hansgirgia  De-Toni,  dei  quali 
generi  diamo  ora  separatamente  le  opportune  limitazioni. 

I.  Gen.  Cet>ÌK«tleiii*0!§  Kunze  (tav.  nostra  1). 

Come  si  è  già  accennato,  devesi  all'Hariot  l'interessante  scoperta 
dell'identità  di  Mycoidea  Cunn.  con  Cephaleuros  Kunze.  Quest'ul- 
timo genere  venne  creato  nel  1827  dal  Kunze  sopra  due  crittogame 
(C.  virescens,  C.  dens.us)  raccolte  dal  Weigelt  al  Surinam  e  nella 
collezione  essiccata  distribuita  dal  Weigelt  ne  fu  data  una  breve 
frase  diagnostica,  riferendo  il  Kunze  il  genere  da  lui  fondato  alle 
Mucoroidem. 

(.iHyphasina  decumbens,  e  floccis  sepialis  ;  flocci  !s.por  augi  feri 
eredi,  simplices,  non  seplali,  apice  demura  clavato-sporangiferi, 
sporangiis  pluribus;  sporidia  globosa)). 

Due  anni  appresso  il  Fries  ')  dopo  alcune  osservazioni  sul  posto 
che  il  genere  Cephalcuros  Kunze  deve  occupare  nel  regno  vegetale 
conclude  così: 

a  Est  iiaque  in  hoc  ordine  {Algce)  recedens  ut  inier  Lichenes 
Fungosque  ampliibola  Striglila)). 

L' Hariot,  mediante  l'esame  di  esemplari  autentici  conservati  nel- 
l'Erbario del  Museo  di  Parigi,  ha  potuto  rilevare  che  i  flocci  frut- 
tiferi eretti  dal  Kunze  dfscritti  come  continui  (non  septati)  sono  in 
realtà  muniti  di  setti  trasversali. 

Il  Montagne  ')  ha  ritenuto  la  crittogama  del  Kunze  come  uno 
stato  anormale  od  una  degenerazione  di  un  lichene,  come  una  Stri- 


1)  E.  M.  Fries.  —  Systeraa  mycologicum  voi.  Ili,  p.  327.  —   Griphiswal- 
diae  1832. 

2)  C.  Montagne.  ~  Flore  de  Cuba  p.  133. 


9 
gula  atipica,  opinione  che  fu  divisa  dal  Léveillé  e  dallo  stesso  li- 
chenologo Nylander  ^). 

E  facile  vedere,  come  nota  THariof,  che  alla  diagnosi  data  dal 
Kunze  può  adattarsi  quasi  intieramente  la  descrizione  del  genere 
Mf/coidea  Cunn.  fondato  circa  cinquant'  anni  dopo,  sebbene  il  crit- 
toganiista  francese  non  abbia  potuto  rilevare  nei  tropp.")  vecchi  esem- 
plari del  Cephaleuros  la  situazione  sottocuticulare  del  tallo  nò  la 
fruttificazione  sessuata  intraveduta  solo  una  volta  dal  Cunningham 
nella  Mycoidea  paradiica. 

In  appoggio  della  perfetta  corrispondenza  di  Mycoidea  e  Cepha- 
leuros si  può  citare  anche  l'opinione  già  espressa  dal  Marshall 
Ward  -)  nel  modo  seguente:  «J  bave  not  been  able  to  examine  ori- 
ginai drawings  or  preparation  of  these  Forms  {Strigula,  Cephaleu- 
ros); but  every  thing  points  to  the  probability  that  the  old  genus 
Strigula  includes  the  a  Lichen  ))  J  bave  described,  while  the  forni 
«Cephaleuros))  (which  has  been  associated,  J  believe,  with  Strigu- 
la) is  simply  the  a  Alga))  studded  with  its  barren  and  fertile  hairs)). 

Questo  dubbio  emesso  da  M.  Ward  si  tramuta  in  certezza,  te- 
nendo conto  delle  osservazioni  successive  dell' Hariot,  le  quali  è  op- 
portuno riepilogare. 

Egli  è  riescito  ad  esaminare  numerosi  esetnplari  di  Strigula  e 
nella  maggior  parte  di  essi  ha  trovato  facilmente  i  caratteri  indi- 
cati dal  Kunze,  dal  Cunningham  e  dal  Marshall  Ward;  non  di  raro 
rinvenne  delle  Strigula  non  ancora  completamente  lichenizzate,  qum- 
di  con  una  parte  del  disco  costituita  dall'Alga  pura.  In  tutti  i  casi 
osservò  che  la  pianta  (alga  pura  o  già  lichenizzata)  è  fortemente 
fissata  alla  foglia  su  cui  vive  mediante  dei  rizoidi,  ciò  che  spiega 
la  difficoltà  di  staccare  dalla  matrice  il  tallo  senza  guastarlo,  men- 
tre tale  fatto  non  si  riscontra  nelle  Phycopeltis  ed  Ilansgirgia. 

Il  thallo  del  Cephaleuros  Kunze  non  fornisce  tuttavia  i  gonidi 
a  tutte  le  Strigula;  li  fornisce  verbigrazia  a  Strigula  Feei,  S.  corti- 
planata,  S.  nemathora,  S.  viridissima,  S.  ciliata  e  *S.  elegans; 
all'incontro  nelle  Strigula  Rottila  e  S.  racoplaca  l'apparecchio  go- 
nidiale è  dato  da  un'alga  discoidea,  senza  rizoidi  nò  setole,  analoga 
a  quella  che,  secondo  Bornet,  fornisce  i  gonidi  all'  Opegrapha  fili- 
cina Moni  ;  nò  devesi  tacere  clie  la  Strigula  actinoplaca  Nyl.  pre- 
senta dei  gonidi  somiglianti  al  Protococcus  viri lis  Ag. 


1)  W.  Nylander.    —  Expositio  synoptica  Pyrenocarpearum  1859,  p.  G7. 

2)  M.  Ward.  —  L  e.  p.  Ilo. 


10 

Noi  siamo  perfettamente  d'accordo  colle  conclusioni  alle  quali 
pervenne  l'Hariot: 

1.  Il  genere  Cephaleuros  Knnze  è  perfettamente  autonomo  e 
non  costituito  da  una  anamorfosi  o  forma  anormale  di  una  Slrigu- 
la,  sebbene  possa  fornire  talora  i  gonidi  a  quest'  ultimo  genere  di 
licheni. 

2.  11  genere  Mycoidea  Cunn.  deve  essere,  per  legge  di  prio- 
rità, sostituito  da  Cephaleuros  Kunze,  nome  proposto  cinquantanni 
prima  di   My coidea. 

o.  Il  genere  Cephaleuros  partecipa  alla  formazione  della  mag- 
gior parte  dalle  specie  del  genere  Sirigula.  Altre  specie  di  Slrigula 
hanno  per  gonidi  sia  PhycopeUis  sia  Protococcus. 

Rimandiamo  il  lettore  alle  pregiate  pubblicazioni  del  Cunningham 
e  del  Marshall  Ward  già  citate  per  maggiori  dettagli  sul  Cephaleu- 
ros [Mycoidea),  non  omettiamo  peraltro  di  avvertire  che  i  talli  di 
questo  genere  possiedono  nella  pagina  rivolta  alla  mati'ice  dei  pro- 
lungamenti o  rizoidi  (Hapteren)  prodotti  da  semplice  vegetazione  in- 
feriore di  cellule  singole  sparse.  Ciò  spiega  la  aderenza  notevole  del- 
l'apparecchio vegetativo  al  substrato  nel  genere  Cepìialeuros^  ciò 
che  non  succede  nelle  PhycopeUis  e  Hansgirgia.  Nel  Cephaleuros 
il  tallo  è  spesso  setigero;  gli  zoosporangi  caratteristici  sono  globosi, 
in  numero  vario  inseriti  con  un  pedicello  all'apice  rigonfiato  di  un 
filamento  articolato  eretto;  qualche  cosa  di  analogo  si  osserva  ad 
esempio  tra  le  alghe  nella  Treìitepohlia  arhorum  (Ag.)  Hariot  *), 
tra  i  funghi  nel  genere  Physospora  Fr.  ^),  nel  quale  ultimo  genere 
i  conidii  sono  sostenuti  da  sterigmi  bacillari  inserti  su  una  porzione 
ingrossato-capitata  dell' ifa. 

Un  fatto  interessante  nei  riguardi  del   Cephaleuros  si  è  che  lo  si 


1)  V  Hariot  (Note  sur  le  genro  Trontepohlia  Mart.  in  Journal  de  botani- 
que  111,  1889,  p.  383)  avendo  potuto  studiare  gli  esemplari  autentici  della 
Conferva  arborum  di  C.  Ag'ardh,  trovò  che  ò  identica  alla  Trentepoldia 
pleiocarpa  Nordst.  Nella  SijUoge  Mlyarum  omnium  voi.  1,  pag.  224  la  Con- 
ferva arborum  Ag.  è  disposta  tra  le'  specie  dubbie  di  Conferva.  La  diagnosi 
data  da  Agardh  (filamentis  simplicibus  etc.)  è  tutt' altro  che  in  accordo  con 
la  realtà  del  fatto,  essendo 'i  fllaraenti  provvisti  di  ramiticazioni.  Nessun  er- 
rore dunque  da  parte  del  Kuetzing  di  aver  lasciato  la  Conferva  arborum  Ag., 
cos'i  erroneamente  descritta,  tra  le  Conferva  dubbie,  nulla  avendolo  potuto 
indurre  a  credersi  dinanzi  ad  una  Trenlepohlia. 

2)  Vj.  M.  Fries.  —  Summa  vegetabilium  Scandinavi;c  p.  405.  —  P.  A.  Sac- 
cardo  Fungi  italici  tab.  719;  Syll.  Fung.  IV,  p.  38-39. 


11 

trova  quasi  sempre  a  formare  l'apparato  gonidiale  di  un  Lichene 
[Strigula);  le  Phycopellis  talvolta  sono  in  rapporto  con  ife  e  for- 
mano un  lichene  {Tvicholhelium  epiphi/llum  Muli.  Arg.  ecc.); 
la  Hansgirgia  non  potemmo  rinvenirla  mai  associata  ad  apoteci. 

CEPHALEUROS  Kunze  (1827)  in  Weigelt  PI.  ex&icc,  Fries  Sysl.  Myc. 
Ili  (1829)  p.  337,  Hariot  Noie  sicr  le  Cephaleuros  (1889)  pag.  6 
(Etjm.  cephalos  caput  et  eiiros),  Mi/coidea  Cunningham  (1879) 
On  Myc.  paras.  in  Trans.  Linn.  Soc.  Boi.,  Marshall  Ward  On 
siruct.,  devel.  and  li  fé  hù:L  of  a  irop.  epiph.  Lichen  in  Trans. 
Linn.  Soc.  Bot.,  De-Toni  Sylloge  Algarum  voi.  I,  Chloroph. 
(1889)  p.  13,  em. 

Thallus  aéreus,  explanato-subdisciformis  vel  varie  lobatus,  per 
rhizoides  matrici  arcte  adhaerens,  e  filamentis  decumbentibus,  ar- 
ticulatis,  ramosis,  radiatim  decurrentibus,  arcte  lateraliter  conna- 
tis  constitutus,  fìlamenta  crecta,  apice  capitato-incrassata  et  hic 
zoogonidangia  numerosa  pedicellata  gerentia  proferens. 

Contentus  cellularum  decumbentium  plerumque  ex  aurantiaco 
virescens,  cellularum  in  filamentis  erectis  sitarum  hajmatochroma- 
tis  ope  aurantiacus,  exsiccatione  subvirescens. 

Multiplicatio  agamica  (propagatio)  zoogonidiis  biciliatis  (zoo- 
sporis). 

Multiplicatio  sexualis  (generati ">)  oogouiis  et  antherozoidiis  im- 
mobilibus  (pollinidiis)  at  semel  a  Cunningham  dnbie  observata,  ergo 
ulterius  inquirenda, 

1.  Cephaleuros  virescens  Kunze  /.  e,  Hariot  /.  e,  Mycoidea  para- 
silica  Cunn.  /.  e.  et  in  Scienf.  Mem.  by  Med.  off.  of  India  part 
III,  1887,  p.  38  e.  icone,  Marsh.  Ward.  l.  e,  De-Toni  /.  e.  p.  13! 
(quoad  specimina  indico-orientalia),  Hansg,  Prodr.  fig.  121  non 
Hansg.  Prodr.  p.  220  (quoad  matrices  et  stationes).  —  Characte- 
res  generis, 

Hab.  in  foliis  coriaceis  Camelli^,  Mangifercc,  Cinnamomi, 
Rhododendri,  Filicum  nonnullarum,  Thecc,  Croionis  ad  «Cal- 
cutta)) in  India  orientali  (D,  D.  Cunningham),  in  foliis  Coffecc  li- 
bericce,  Ixorce,  Tiiecv,  Memecyli,  Eugenice,  Anoncc,  Elcuagnì,  Ma- 
gnolice,  Citri,  Durionis,  SiderQxijli.  Qnassice  et  Michelias  in  in- 
sula Ceylon  (Marshall  Ward),  in  foliis  Bassiw  la/ifolice  Hima- 
laya  Asicia  (Herb.  Roxburgii  comm.  E.  De-Wildeman!),  in  foliis 
indeterminatis  ad  Loukalélé  Congo  Africfc,  socia  Hansgirgia  (F. 
Hens  comm.  Dk-Wili»eman),  in  foliis' ex  insula  Java  (leg.  Fried- 


12 

MANN  comm.  De-Wildeman!),  in  Nova  Granata  (Herb.  Bot,  Hort. 
Bruxell.,  comni.  De-Wildeman!),  in  Mexico  (Kerber  comm.  De- 
Wildeman!  speciraina  passim  obsoleta),  Rio  de  Janeiro  in  Brasilia 
(Glaziou  comra.  De-Wildeman!),  ad  Bataviam  (De-Savinière 
teste  De-Wildeman,  speciniina  a  nobis  scrutala  obsoleta),  in  fo- 
liis  piantai  cujusdam  ad  Rio  Aquacalienle  Costa  Rica  lectae  (leg. 
H.  PiTTiER,  comm,  De-Wildeman),  in  foliis  Lepanihcs  ex  ins. 
Portorico  (P.  Sintenis  sec.  Moebius).  Specimina  ad  S.  José  Costa 
Rica  a  PiTTiER  lecta  et  a  De-Wildeman  communicata  obsoleta  v. 
nimis  vetusta. 

II.  Gen.  PliyeOfieltis  Millardet  (tav.  nostr.  II). 

La  specie  sulla  quale  venne  istituito  il  genere  PliycopelUs  è  la 
Ph.ycopellis  epiphyion  Mill.  di  cui,  come  si  disse,  ottenemmo  quattro 
preparati  autentici  dalla  cortesia  del  prof.  A.  Millardet.  Si  potè  ezian- 
dio consultare  la  Memoria  che  tratta  del  genere  in  questione,  pub- 
blicata nelle  Memorie  della  Società  di  Storia  Naturale  di  Strasburgo, 
avendo  ricevuto  a  prestito  il  volume  che  la  contiene  dalla  biblioteca 
Universitaria  di  Strasburgo,  per  gentile  intromissione  del  dott.  J. 
Wortmann. 

Non  ci  riusci  all'incontro  di  esaminare  materiali  freschi  per  lo 
studio  della  ì'IiycopeliiR  epiphyton,  avendoci  il  dott.  L.  Klein  di  Fri- 
burgo in  Br.  risposto  di  non  averne  potuto  trovare  traccia  nei  din- 
torni di  quella  città,  dove  venne  trovata  nel  1866  dal  Millardet. 

Stando  alle  osservazioni  di  quest'ultimo  botanico')  la  sua  Phy- 
copeliis  epiphyion  cresce  nei  luoghi  umidi  delle  foreste  dove  la  ru- 
giada è  abbondante,  sopra  la  faccia  superiore  della  foglia  àeW Abies 
pedinata,  nonché  di  altre  piante  [Iledera,  Rubus).  Quando  i  talli 
sono  solitarii,  a  motivo  della  loro  minutezza  è  difficile  riscontrarli  ad 
occhio  nudo,  spesso  però  aggregandosi  formano  delle  macchie  rosso- 
ranciate  ed  in  tal  caso  tradiscono  la  loro  presenza. 

Grazie  alla  natura  del  substrato  su  cui  vegeta  la  Phycopcliis  epi- 
phyion non  è,  malgrado  le  piccole  sue  dimensioni,  difficile  a  studiarsi. 
Basta,  osserva  il  Millardet,  levare  con  un  rasojo  una  lamella  sottile 
di  cuticola  delle  foglie  deW  Abi'es  per  poter  osservare  l'Alga  in  silu 
ovvero  siccome  essa  non  aderisce  troppo  intimamente  con  la  cuticu- 


I)  A.  Millardet.  —  l.  e.  p.  42  et  suiv. 


13 

la,  si  può  limitarsi  a  raschiare  la  foglia  con  uno  strumento  tagliente 
qualsiasi  dopo  averla  bagnata  con  acqua. 

Il  Millardet  descrive  nel  suo  lavoro  la  forma  del  tallo,  la  genesi 
delle  zoospore,  il  loro  sviluppo  diretto.  Egli  descrive  anche  una  for- 
ma di  fruttificazione  che  suppone  essere  un  oogonio,  analogo  a  quello 
intraveduto  con  dubbio  dal  Cunningham  nella  sua  Mycoidea. 

Tali  supposti  oogoni  erano  formati  da  un  globulo  sferico,  proba- 
bilmente pluricellulare  sostenuto  da  un  pedicello  brevissimo,  di  cui 
non  potè  riconoscere  il  modo  d'inserzione  sulle  cellule  dell'apparec- 
chio vegetativo. 

Questi  dubbi  sulla  esistenza  degli  oogonii  tanto  nella  Phycopeltis 
che  nel  Cephaleuros  portano  con  sé  l'incertezza  nella  collocazione  si- 
stematica di  questi  due  generi,  poiché  mentre  la  presenza  degli  oo- 
gonii indurrebbe  a  disporre  Cephaleuros  e  Phycopeltis  nelle  Con- 
fervoidee  oogame  presso  le  Coleochoitacccv,  con  cui  hanno  comune  la 
forma  discoidea  del  tallo  ed  il  modo  del  suo  sviluppo,  la  mancanza 
di  oogoni  (qualora  fosse  dimostrata)  darebbe  motivo  a  collocare  que- 
ste alghe  nelle  Confervoidee  isogame  tra  le  Chwiophoracea',  Hans- 
girgiacea3  e  C/trooiepidacecc,  con  le  quali  ultime  due  famiglie  avreb- 
bero, tra  altro,  in  comune  la  presenza  della  sostanza  ematocromatica 
nelle  cellule  vegetative. 

Riguardo  al  genere  PhycopelHs  l'Hariot  ')  fornisce  degli  utilis- 
sin^-i  dati,  ma  avendo  egli  seguito  l'opinione  di  Hansgirg  -)  non  ba- 
sata sullo  studio  di  esemplari  autentici,  in  qualche  punto  non  possia- 
mo accordarci  con  lui,  dividendo  piuttosto  l'opinione  del  De-Wilde- 
raan  ^)  come  si  vedi'à  nell'accettazione  e  delimitazione  delle  PJiyco- 
peliis  date  più  innanzi. 

Del  resto  l'Hariot  stesso  (/.  e.  p.  8)  conchiude  le  sue  osservazioni 
nel  modo  seguente: 

uEn  admettant,  avec  M.  Hansgirg,  que  les  genres  Ilansgirgia  (De 
Toni)  et  PìiyUactidiuin  (Bornet)  JMoebius  non  Kuetzing  doivent  ap- 
partenir  ati  genre  Phycopeltis  ce  dernier  genre  se  trouverait  actuel- 
lement  compose  des  espèces  suivantes: 

1.  PhycopelHs   epipliyion   Millardet  (1868);  —  2.  Ph.  flabelli- 
gera  (De-Toni)  Hansgirg  (1888);  —3.  Ph.  tropica  (Moebius)  Hansg. 


1)  P.  Hariot  l.  e. 

2)  A.  Hansgirg.  —  Ueber  die  Gattung  Crenacantha,  Periphlegmatium   u. 
Hansgirgia  p. 

3)  E.  De-Wildeman.  —  Observations  sur  le  genre  Phycopeltis  p.  155-159. 


14 

Mycoidea  fiarasitica  Hansg.  non  Cunnigliam  (1889);  —  4.  Plii/co- 
peliis  {Pliyllaclidium  sp.  Bornet)  dont  les  cellules  entrent  dans  la 
composition  de  V  Opegrapìia  filicina  et  de  certains  Sirigula;  — 
5?  Pli.  aruyidinacea  (Moiit.)  sub  PhìjUacHclium  (18-16).  Mais  aussi 
longtemps  que  la  fructification  de  toutes  ces  plaiites  ne  sera  pas  bien 
connue  et  qu  'on  ne  tiaura  pas  si  elles  constituent  des  ètres  definitifs 
ou  seulement  des  formes  passagéres,  leur  rapprochement  ne  peut 
étre  que  provisoire)). 

Il  Moebius  nel  suo  lavoro  sulle  Alghe  d'acqua  dolce  ed  aeree  del- 
l'isola di  Portoricco  ha  descritto  sotto  il  nome  collettivo  di  Phyllacti- 
diiim  tropicum  Moeb.  parecchie  forme  di  cui  una,  quella  vi /ente 
sulle  foglie  di  Dichea  è  da  attribuire  in  modo  assoluto  alla  Hansgtr- 
già  ffabelligera  De-Toni  ').  Le  altre  forme  possono  riferirsi  al  ge- 
nere Phycopeliis  Mill.,  essendo  erroneo  il  mantenere  il  nome  di  Phyl 
lactidium  (Bor.)  Moeb.  non  Kuetz.,  nome  che  nel  senso  datogli  dal 
Bornet  e  dal  Moebius  è  posteriore  di  data  al  genere  di  Millardet.  Le 
figure  1-3  della  tavola  Vili  e  fig.  1  tav.  IX  unite  alla  Memoria  del 
Moebius  non  possono  escludersi  certo  dal  genere  Phycopeliis  Mill.  Chi 
non  riconosce  la  quasi  identità  tra  le  figure  I  della  tav.  IV  di  Moe- 
bius (dove  si  trova  anche  un  apotecio)  con  la  fig.  2  della  tav.  IX  di 
Bornet  che  rappresenta  il  suo  Phyllaclidiwìn  che  fornisce  i  gonidi 
2\Y  Opegrapha? 

Dal  confronto  delle  figure  si  scorge  tosto  come  vi  sia  identità  tra 
la  fig.  8  tav.  Vili  del  Moebius  con  la  fig.  16  della  tav.  XIX  e  f.  5 
tav.  XVIII  del  M.  Ward  mentre  le  figure  lO-U  delle  tav.  Vili  del 
Moebius  rappresentano  né  più  né  meno  la  porzione  croolepiforme-re- 
ticolata  del  tallo  deW  Hansgirgia.  Ecco  ciò  che  il  Moebius  (/.  e.  p.  13) 
scrive  a  proposito  degli  esemplari  di  Phyllactidium  Iropicum  rin- 
venuto sulla  Dichea  di  Portorico,  d'onde  è  ovvio  scorgere  l'identità 
con  la  diagnosi  di  Hansgirgia  De-Toni  : 

(c  Ausser  den  besprochenen  scheibenfòrmigen  Thallomeij  kommen 
nun  auch  noch  locker  verzweigte  Fàden  vor,  die  einen  seìir  imregel- 
màssigen  Verlauf  und  etwas  andere  Verzweigung  als  die  erstere 
haben.  Dass  die  Fàden  doch  dem  Phyllactidium  angehoren,  boweisen 
directe  Uebergànge;  an  der  lebenden  Alge  bemerkto  ich  einmal  einon 
Faden  der  direct  aus  dem  scheibenfòrmigen  Tliallus  ausgewachsen 
war,  andererseits  wurdo  auch  ein  Fall    beobachtet,  wo    der    Faden 


1)  G.  B.  De-Toni  —  Intorno  all'identità  ecc.  p.  281-283. 


15 

siali  in  eine  kleine  Scheibe  verbreiterl  (f,  10,  t.  Vili).  Diese  Figiir 
ist  nach  dem  auf  einem  Dichaea  —  Blatt  aus  Portorico  vorkom- 
menden  Phyllactidium  gezeichnet....  Forra,  Gròsse  uiid  Inhalt  der 
Zellen  dieser  lockereo  Fàden  verhalten  sich  wie  bei  der  normalem 
Phyllactidium  —  Form. 

Die  Verzweigung  besteht  vorwiegend  in  einer  seitlichen  Astbildung, 
welche  von  einer  beliebigen  Stelle,  oft  der  Mitte,  eine  Gliederzelle 
ausgeht;  seltener  theilt  sich  der  Faden  dichotomisch.  Durch  diese 
Art  der  Verzweigung  erinnern  die  Fàden  sehr  an  Chroolepus-For- 
men,  Bisweilen  legen  sich  die  Verzweigungen  eines  Fadens  so  anei- 
nander,  dass  sie  ein  raehrere  Zellen  breites  Band  bilden  und  \vo  de- 
rartige  Complexe  mit  einem  scheibenfòrraigen  Thallus  des  Phylla- 
ctidium zusammenstossen,  ist  es  kaum  mòglich  zu  bestimmen,  wo  die 
eine  Form  anfàngt  und  die  andere  aufhòrt  ». 

Filamenti  croolepiformi  cosi  distinti,  anastomosati  a  rete,  come  li 
descrive  il  Moebius,  non  esistono  in  nessuna  delle  Phycopeliis,  bensì 
esistono  sempre,  anzi  sono  caratteristici,  del  genere  Hansgii'gia. 

Noi  abbiamo  studiato  molte  forme  che  devono  rientrare  nel  ge- 
nere Phycopeliis  e  ci  siamo  con  ciò  convinti  che,  come  asserisce  il 
De-Wildeman  nella  sua  ultima  nota,  la  forma  degli  zoosporangi  in- 
tercalari sia  molto  variabile  e  che  sia  spesso  difficile  decidere,  a  mo- 
tivo della  variabilità  or  nominata,  se  si  tratti  di  una  o  di  un'altra 
delle  Phycopeliis  enumerate  dall' Hariot. 

Esistono  numerose  forme  di  passaggio  tra  gli  zoosporangi  globulosi 
di  Phycopeliis  arundinacea  iìHouì.)  De-Toni  e  quelli  oblunghi  di  Phy- 
copeliis tropica  (Moeb.)  Hansg.,  in  modo  di  essere  sempre  incerti 
sulla  classificazione,-  onde  noi  crediamo  necessario  fondere  la  Phy- 
copeliis tropica  con  la  P.  arundinacea,  ascrivendovi  le  forme  sterili 
che  porgono  il  tallo  gonidiale  a  certe  Opegrapha. 

Crediamo  bensì  dover  distinguere  la  Phycopeliis  epiphyion  Mill. 
dalla  Phycopeliis  arundinacea  (Mont.)  De-Toni,  presentando  la  prima 
un  aspetto  diverso  nelle  cellule  del  tallo  di  cui  le  centrali  sono  più 
grandi  delle  periferiche,  lasciano  delle  piccole  lacune  tra  loro,  la  se- 
conda specie  invece  essendo  costituita  di  cellule  tutte  pressoché  eguali, 
esattamente  contigue.  Di  più  nella  P.  epiphyion  le  cellule  sono  po- 
ligonali e  il  margine  del  tallo  irregolare,  nella  P.  arundinacea  le 
cellule  sono  rette; ngolari  ed  il  margine  quasi  sempre  lobato.  Dato  perù 
il  caso  che  non  sì  riconoscesse  Ques|;^  diversità  come  carattere  suffi- 
ciente per  stabilire  d^®  spficie,  andrebbe  mantenuta  per  legge  di  prio' 
rità  la  Phycopeliiii  arundinacea. 


16 

Considerando  distinte  P.  epiphyton  e  P.  arundinacea.  alla  pri- 
ma deve  riferirsi  la  Chromopellis  irregularis  del  Reinsch  (t.  VII,  f.  I 
a-b),^\\-A  seconda  io  parte  la  Chromo'peUis  radians  dello  stesso  Reinsch 
(t.  VII,  f.  2  a)  come  uno  di  noi  altrove  ha  già  dichiarato  '). 

PHYCOPELTIS  Millardet  (1868)  in  Mém.  Soc.  hùt.  natar.  de  Stras- 
bourg t.  VI,  2,  p.  48,  f.  29-35,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  14 
(Etyra.  phycos  alga  et  peltis  scutum),  Phylìactidium  (Bor.)  Moeb. 
(1888)  iu  Hedwigia  XXVII,  p.  221-249  ex  parte,  Chromopeliis 
Reitisch  (1875)  Contrib.  Alg.  Fung.  p.  73  (saltem  ex  maxima  parte). 

Thallus  orbicularis  vel  rariiis  subflabellatus,  unico  cellularura 
strato  coDstitutus,  tota  pagina  inferiori  adnatus,  setis  carens;  cel- 
lularum  dispositio  radiata  sistens  Hlamenta  dichotoma  aerobica, 
arcte  lateraliter  coalita;  contentus  colore  aureo-viridi  (ob  ha^ma- 
tochromatis  pra^sentiam)  insignis. 

Multiplicatio  asexualis  (propagatio)  zoogonidiis  (zoosporis)  nu- 
merosis  (usque  ad  32),  plasmatis  divisione  simultanea  ortis,  ciliis 
binis  instructis.  Zoogonidangia  e  cellularum  disoi  transformatione 
erta  vel  rarius  pedicello  proprio  fulta,  globosa  vel  oblonga. 

Multiplicatio  sexualis  (generatio)  oogoniis  ut  in  Coleochaete, 
teste  Millardet  sed  ulterius  inquirenda.  Portasse  oogonia  a  Mil- 
lardet visa  zoogonidangia  (zoosporangia)  sistnnt. 
1.  Phycopeltis  epiphyton  Millardet  /.  e,  De-Toni  L  e,  Chromopeliis 
irregularis  Reinsch  /.  e.  p.  73,  t.  VII,  f.  1  !  (in  icone  color  sor- 
dide virescens,  in  speciminibus  vivis  teste  Reinsch,  iiavo-viridis). — 
Characteres  generis  ;  thallo  minuto,  100  [x.  latitudine  vix  exce- 
dente; cellulis  centralibus  majoribus,  4-7-goniis,  subinde  lacunas 
parvas  bine  inde  linquentibus;  cellulis  periphericis  minoribus,  ple- 
rumque  rectangularibus,  diametro  longitudinali  secus  directionera 
radialera  disposito. 

Ilab.  in  ramulis  et  foliis  Abietis  pectinatse,  Heder^e 
Helicis  et  Ruborum  quorumdam  ad  Friburgum  brisgoviense 
Germania?  (A.  Millardet!),  in  foliolis  Leskese  compia n a ta3 
in  Silva  circeliana  pr.  Bipontum  Vogesorum  (P.  F.  Reinsch).  — 
Sparsa  et  tunc  imperspicua,  subinde  congesta  et  tunc  raacnlas 
seu  plagulas  rufo-aurantiacas  efficiens,  substrato  laxe  adhrerens; 
disci  flavo-aurantiaci,  plus  minus  virescentes,  pagina  inferiori  ma- 


1)  G.  ,B.  De-Toni.  —  Ueber  PhyUaclidium  etc.  —  Sylloge  Algarum  voi.  I, 
pag.  14. 


17 
trici  adfixi.  Zoogoiiidia  viridi-auraiitiella,  minutissima,  ovoidea,  5 
,'/.  d.,  ciliis  binis  loiigis  instructa. 
.  Phycopeltis  arundinacea  (Mont.)  De-Toni  Ueber  PhìjUaciidium 
arundinaceum  Mont.  in  Botan.  Cenlralbl.  w.  33,  13  August. 
1889!,  p.  182-184,  Syll.  Alg.  I,  p.  15,  Hariot  Suv  le  gerire  Ce- 
phaleuros  in  Morot  Jourìi.  de  hot.  Ili,  n.  17,  1  september  1889!, 
p.  7-8,  f.  6,  PhyllaciidAum  arundin  ceum  Mont.  FI.  d'Algerie 
1849,  p.  156,  Syll.  crypt.  1856,  p.  451,  Kuetz,  Species  Algarmn 
1846,  p.  424  et  Tab.  Phyc,  ColeochaHe  arundinacea  Rab.  FI. 
Eur.  Algar.  Ili,  1868,  p.  390,  ChromopeKis  radians  Reinsch 
l.  e.  1875,  t.  VII,  f.  2  af  nec  b,  Phyllaotidium  tropicuin  Moe- 
bius  in  ìledtoigia  XXVII,  1888,  p.  221-219  (ex  parte),  t.  Vili,  f.  1-3, 
12,  14,  t.  IX,  f.  n,  Phycopeltis  tropica  (Moeb).  Hansg.  in  Hed- 
loigia  1889,  p.  13,  Phycopeliis  flabelligera  Haosg.  in  Flora  1889 
p.  17  (nec  Uan'^girgia  ftabelligera  Ue-Toni!),  Mycoidea  para- 
silica  Hansg.  Prodr.  1889,  p.  220  (specimina  boheraica!);  Hauck 
et  Richt.  Phyk.  Univ.  n.  213!,  Wittr.  et  Nordst.  Alg.  aq.  dulc. 
e.xsicc.  II.  923  (924),  non  Cuniiingham,  Ilansgirgia  /labelligo-a 
Hansg.  Prodr.  1889  (hungarice)  p.  90  excl.  fìg.,  non  De-Toni, 
Phyllactidinm  sp.  Bum.  Gonld.  Lich.  p.  62,  t,  9,  f.  1-3,  Phy- 
copelii^  sp.  Hariot  /.  e.  n.  4.  — •  Arctiuscule  adnata;  thallo  orbicu- 
lari  vel  irregulai'i,  0,5-1,5  mm.  diam.,  rnfo,  ambita  si"epe  repando  vel 
prolifero,  cellularuui  strato  unico  costi tutus;  cellulis  omnibus  sub- 
conformibus,  e  centro  radiantibus,  [larallelogrammicis,  dicliotomis, 
(ìiametro  2-3-plo  lonj^ioribus. 

llab.  in  cultnis  a  r  u  n  d  i  na  e  e.i  s  in  paludosis  lacus  a  El  Hout  » 
prope  La  Calle  Algeria;  (DuRlEu!),  in  foliis  Pliyllogonii  ful- 
gentis  in  Brasilia  (P.  F.  Reinscii),  in  foliis  Orchidearuni  ex 
Brasilia  (leg.  Binot  conim.  De-Wildeman  !),  in  foliis  Malpigliia^ 
ex  Brasilia  (leg.  SciiOTT  comm  De-Wildeman!),  in  foliis  Palma- 
rum  ad  ((  Rauclio  del  Achote  )),  Podocarpi  etc.  ce  Vali,  de  los 
Archangelos  ))  ((  Rancbe  Flei-es))  et  uCarillo»  Costa  Rica  cum  zoo- 
gonidangiis  (leg.  H.  PiTTiER  comm.  De-Wildeman!),  in  foliis  Or- 
chidearum?  Cordillera  Vera  Crux  Mexico  (Coli. Galeotti  n.6932 
comm.  De-Wildeman  !),  in  foliis  T  r  i  e  h  i  1  i  a  e  et  C  h  r  y  s  o  p  h  y  1 1  i 
flexuosi  Rio  Janeiro  Brasilia^  (leg.  Glaziou  comm.  De-Wilde- 
man!), in  Nova  Granata  altit.  800.  m.  (leg.  Lindig  comm.  De- 
Wildeman!),  in  Guyana,  socia  0  peg  ra  phd  filicina  Mont.  (leg. 
Leprieur  comm.  De-Wildeman!),  in  mont.  Khasia  Indiae  orientalis 
(Herb.  Hooker  et  Thomson  comm.  De-Wildeman!),  in  insula  Cey- 

2 


18 

lon  (leg.  Thwaites  comra.  De-Wildeman!),  ia  insula)  Cubae  regio- 
ne orientali  (leg.  Wright  conim,  De-Wildeman  !),  in  foliis  pianta- 
rum  variaruin  e.  gr.  B  i  1  b  e  r  g  i  re  ,  R  o  d  r  i  q  u  e  z  i  a? ,  S  t  a  n  h  o  p  e  se, 
Pini  ode  nd  ri  etc.  in  calidari is  ad  e,  Opocno  et  Siclirow»  Bohe- 
mia)  (A.  Hansgirg!),  in  foliis  0  r  eh  id  ear  u  m  e  gr,  A  e  r  an  th  is, 
veri.simililer  etiara  H  o  r  m  i  d  i  i  (•'')  p  y  g  in  a?  i  ,  E  p  i  d  e  n  d  r  i,  Pie  u- 
rothallidis,  I  sechili  linearis  (non  Die  he  ai  sp.  quae  spe- 
cimina  Hansgirgiam  sistunt.  nec  Lepanthis  qua3  ob  setarum 
praesentiam  Cephaleuro  adscribenda  sunti)  (P.  Sintenis  teste 
MOEBIUS,  comm.  speciraina  in  Lepanthe  M.  MOEBIUS  !)  ;  plantula 
sterilis  in  Apori  specie  a  ci.  SoLMS  Laubach  in  Java  lecta  et 
habituni  Phyllactidii  pr:ebens,  teste  M.  Moebius  (t.  9,  f.  2) 
quoad  genus  dubia,  nostra  sententià  vix  huc  per  ti  net.  Haec  species 
(Ph.  arundinacea)  sistit  gonidia  Trichothelii  epiphylli 
Milli.  Arg.  (Speciraina  comra.  Mùller  ArgauI). 

III.  Gen.  IIi)iii§»^ÌB*^ia  De-Toni  (Tav.  nostr.  III). 

In  questo  genere,  proposto  da  uno  di  noi  nel  1888,  l'apparecchio 
vegetativo  é  caratterizzato  da  un  assieme  di  filamenti  croolepiformi 
somiglianti  alla  Trentepohlia  lagenifera  (Hildebr.)  Wille,  decum- 
benti,  ramosi,  anastomosantisi  a  guisa  di  rete;  questi  filamenti  in 
certi  punti  si  riuniscono  strettamente  dando  oiigine  a  dei  flabelli, 
in  guisa  che  il  tallo  presenta  una  porzione  reticolata  ed  una  porzione 
nella  quale  i  filamenti  irradiano  da  un  punto  comune  e  si  riuniscono 
lateralmente  sino  dal  punto  di  partenza  in  maniera  da  costituire  delle 
espansioni  simili  a  ventagli  spesso  lobati  o  proliferi  al  margine,  mai 
però  veramente  disciforrai  come  avviene  nella  Phycopellis  epiphy- 
ton  Mill.  Le  cellule  vegetative  della  porzione  retiforme  del  tallo  sono 
irregolarmente  conformate,  globose,  ellittiche  ovvero  angolose,  spesso 
comunicanti  tra  loro  per  mezzo  di  un  piccolo  foro  formantesi  nel 
setto.  Nella  parte  flabelliforme  le  cellule  appaiono  pressoché  rettan- 
golari 0  trapezoidali.  I  clorofori  sono  piccoli,  parietali,  fatti  a  guisa 
di  dischetto  laminare;  non  si  riesce  a  riconoscervi  l'esistenza  di  pi- 
renoide.  Il  nucleo  è  unico,  subparietale. 

Entro  tutte  le  cellule  esiste  in  grande  quantità  quella  speciale 
sostanza    colorante  che  il  Rostafinski  ')  ha    chiamato    clororufina    e 


1)  T.  Rostafinski.  —  Ueber  den  rothen  Farbstoff  ciniger  Chloropbj^ceen, 
sein  sonstiges  Vorkommen  und  seine  Verwandschaft  zum  Ghlorophyll.  —  Do- 
tanische  Zeilung  1881  p.  461. 


1.9 

che  costituisce  la  ematocroma  del  Colin  (1867)  e  forse  la  solanoru- 
bina  del  Millardet. 

A  quanto  ó  stato  -scritto  altrove  si  può  aggiungere  un  dato  biolo- 
gico importante,  vale,  a  dire  che  zoogoaidi  provenienti  dalle  cellule 
dei  filamenti  croolepiformi  anastomosati  hanno  germinato  diretta- 
mente un  breve  filamento  simile  a  quello  da  cui  provennero,  si  com- 
portarono in  una  parola  da  vere  zoospore.  In  un  solo  caso  ri  usci  di 
vedere  la  copulazione  tra  due  zoogonidii  eguali,  della  stessa  forma 
e  grandezza  delle  zoospore  ora  menzionate;  però  siccome  in  quel- 
r  ocasione  si  osservavano  alcuni  zoogonidangì  anche  nella  parte  espan- 
sa del  tallo,  si  sarebbe  indotti  a  credere  che  gli  zoogonidi  copulan- 
tisi  provenissero  in  quel  caso  dalle  cellule   dei  flabelli. 

Del  resto  questo  duplice  modo  di  moltiplicazione  (propagazione 
e  generazione)  non  dovrebbe  stupire,  avvenendo  un  eguale  fatto  in 
generi  affini  sia  spettanti  alle  Cliroolepidacec6  come  ad  es.  Cteno- 
cladu^  Borzì,  Leptosira  Borzì,  sia  ad  altre  famiglie,  dove  in  qual- 
che caso  {Monoslroma  bitllosum  Witti-.)  la  copulazione  sembrereb- 
be facoltativa  potendo  gli  zoogonidii  essere  adatti  a  moltiplicare  la 
pianta  sia  direttamente  sia  copulandosi  ^). 

Presso  che  tutte  le  forme  riferite  dal  De-Wildeman  alla  Han- 
sgirgia  flabelligera  De-Toni  ne  devono  essere  escluse,  mancando 
sejnpre  la  parte  del  tallo  anastomosata  a  rete,  che,  come  si  disse, 
costituisce  uno  dei  principali  caratteri  onde  la  Hansgirgia  si  ditìe- 
renzia  tanto  da  Cephaleuros  quanto  da  Phycopeltis.  Tali  forme 
devono  riferirsi  invece  (come  abbiamo  fatto)  a  Phycopeltis  a^^undi- 
nacea  (Mont.)  De-Toni  nel  senso  e  colla  sinonimia  da  noi  proposta 
vale  a  dire  inclusavi  P.  tropica  (Moeb.).  Hansg. 

Alla  HansgÌ7'gia  spetta  indubbiamente  la  forma  di  Phyllactidium 
tropicuni  Moeb.  sopra  le  foglie  di  Dichea,  ciò  che  si  è  dimostrato 
trattando  del  ^q\\.  Phycopellis  Mill. 

Riportiano  ora  la  diagnosi  del  genere  in  questione,  con  i  dati 
controllati  della  distribuzione  geografica  dell'unica  specie  che  vi 
appartiene. 

HANSGIRGIA  De-Toni  (1888)  Sur  un  genre  nouveau  d'algues  aèrien- 
nea  in  Bull.  Soc.  R.  boi.  Belg.  voi.  XXVII  1888  juillet!  p.  155; 
Sopra   un  nuovo  genere  di    Trentep.  in  Notarisia   III,  p.  582; 


1)  J.  Reinke.  —  Ueber  Monostroma  etc  —  Pringsh.  Jahrb.  II.  Band,  1878, 
p.  531-547. 


20 

Sylloge  Alg.  voi.  I,  p.  262  non  De-Wildemaii  (Etym.  a  phycologo 
pragensi  A.  Hansgirg)',  Phijllacfidium  Moeb.  (1888)  iti  ìledwigia 
XX VII,  Heft  9-10,  sfìptemb.--october!,  p,  225  ex  parte  (in  foliis 
Dichea;/).  Cfr.  De-Toni  iii  Rend.    R.  Ago.  Lincei  1888,  p.  281. 

Thallus  aéreus,  epiphyticus,  e  filameiitis  articulatis,  raniosis,  de- 
cuuibenlibus,  partitn  reticulato-aaastomosantibus,  partini  exiaiie 
ilabelliforrai-coalitis  constitutus,  setis  careas;  cellula^  vegetativa) 
partis  thalli  reniformis  irregulares,  Trcntepohliam  quasi  referen- 
tes,  globosa,  ellipticse  angulataeve,  partis  flabelliformis  magis  re- 
gulares  ambitu  subrectangulares,  arcte  conjunct?e;  contentus  cellu- 
laruin  ob  hfematochromatis  praesentiam  aurantiacus;  chlorophora 
tenuia,  lamellas  disciforines  sistentia,  parietalia,  pyrenoide  nullo; 
nucleus  singulus. 

Multiplicatio  asexualis  (propagatio)  zoogonidiis  (zoosporis)  intra 
zoogonidangia  in  thalli  parte  retiformi  evoluta,  lateralia  vel  pas- 
sim intercalaria  sessilia  ortis,  ovatis,  biciliatis,  minutissimis,  dein 
filamenta  chroolepiformia  germinantibus. 

Multiplicatio  sexualis  (generatio)  semel    observata,    zoogonidiis 
(zoogametis),  verisimillime  e  cellulis  flabellorum  provenientibus,  zoo- 
sporis simillimis,  copulatione  laterali  zygotum  globosum  (hibernans, 
ut  videtor)  efficientibus.  Evolutio  zygotorum  ignota. 
1.  Hansgirgia  flabelligera   De-Toni   l.  e,   non   De-Wildeman,   Phj/l-> 
iaciidium  tropicum  Moeb.  l.  e.  (in  foliis  Die  he  cu  !)  t.  Vili,  f,  10 
characteristica  !  —  Characteres  generis;  thallo  laxe  matrici  adhae- 
rente;  filaraentis  5-7  u,  rarius  10  a.  latis;  zoogonidaiigiis  in  parte 
thalli  retiformi  tum  lateralibus  tum  intercalaribus,  parvis,  8-12  ì; 
5-9,  in  parte  thalli  flabelliformi  usque  ad  15  a.  longis;  zoogonidiis 
minutissimis. 

Hab.  in  foliis  Anthurii  Scherzeriani  in  calidario  Horti 
botanici  patavini  in  Italia  boreali  (De-Toni!,  F.  Saccardo!);  in 
foliis  Dichea)  cujusdam  ex  insula  Portorico  reportata;  (P.  Sintenis 
sec.  MOEBIUS),  ad  Lutetè  Congo,  Afriche,  socio  Cepìialeuro 
(Hens  teste  De-Wildeman),  in  foliis  Miconiae  ad  Rio  Janeiro 
Brasiliae  (De  Monra,  specimina  obsoleta).  —  Al  ire  statione  ia  Syll. 
p.  263  indicata^,  speciniinibus  authenticis  a  nobis  scrutatis,  bue  certo 
non  pertinent  sed  Phi/copeltidi  arundinacecc  adscribenda)  sunt. 

Padova,  R.  Istituio  botanico  dell'Università 
20  febbraio  1890. 


21 


NOTERELLE  FICOLOGICHE  ^) 

PER. 

A.  PICCONE 


IV.  —  Cenni  intorno  alle  matrici  nelle  quali  vive  TEnteromorpha 
compressa  ed  alla  sua  distribuzione  baiimelrica. 

Nell'agosto  dell' anno  decorso  alcuni  pescatori  di  Albissola  mari- 
na (Liguria  occ),  con  la  rete  chiamata  rastrello,  traevano  alla  spiag- 
gia un  osso  scapolare  di  grosso  animale  bovino  il  quale  era  Atta- 
mente ricoperto  da  giovani  cespugli  di  Enteromorpha  compressa  in 
tutte  lo  parti  che  non  appoggiavano  sul  fondo  del  mare.  Tale  osso,  al 
dire  dei  pescatori,  fu  estratto  dalla  profondità  di  circa  venti  metri. 
Dell'alga  che  sopra  vi  vegetava  ne  raccolsi  parecclii  esemplari. 

Questo  fatto,  da  me  presenziato,  mi  suggerisce  le  seguenti  os- 
servazioni, non  ispregevoli,  a  mio  credere,  per  chi  si  interessa  degli 
studii  intorno  alle  cause  che  influiscono  sulla  distribuzione  geografi- 
ca delle  alghe. 

È  cosa  ben  nota  ai  botanici  come  V  Enteromorpha  compressa 
sia  una  delle  specie  più  comuni  ed  a  più  larga  distribuzione  geogra- 
fica ^},  come  è  del  pari  ben  conosciuto  dai  raccoglitori  di  alghe  che 
essa  vegeta  sopra  corpi  di  natura  essenzialmente  diversa.  Io  stesso 
nelle  varie  mie  gite  ed  escursioni  ebbi  a  raccoglierla  :  I.  Sul  calcare 
marnoso  a  Genova  ed  in  più  punti  dei  dintorni  a  levante  della  città; 
2.  Su  talcoscisti  (formati  perciò  da  silicati  insolubili)  tra  Voltri  ed 
Arenzano;  3.  Sul  legno,  ossia  sulla  parte  sommersa  dei  pali  e  gal- 
leggianti (barili)  del  modesto  stabilimento  balneario  di  Albissola  ma- 
rina; 4.  Su  grossi  ciottoli  e  su  scogli  di  apenninite,  roccia  pur  essa 
costituita  da  silicati  insolubili,  tra  Albissola  marina  e  Savona;  5.  Su 
conchiglie  (e  quindi  calcaree)  di  patelle  viventi  prese  su  scogli  nella 
località  or  ora  indicata;  0.  Sulle  lastre  metalliche  formanti  il  rive- 
stimento di  una  vecchia  nave  già  da  parecchio  tempo  lasciata  in  di- 


*)  Vedi  No/crellc  /lcolO:,iche  I-III  {Xo/arisia  anno  IV,  1RS9,  n.  13,  p.  004 
a  071). 

1)  J.  Agardh,  Tdl  Algcrnes  Syslona/ìk  VI,  Ulvacece,  p.  138.  —  J.  B.  De 
Toni,  Sijlloffe  Algarum  I,  p.  120. 


22 

sarmo  nel  porto  di  Savona.  Ma  se  la  memoria  non  mi  falla,  in  nes- 
suna delle  molte  opere  che  ebbi  a  consultare  e  dei  numerosi  opu- 
scoli che  mi  venne  fatto  di  esaminare,  mai  mi  occorse  di  trovar  re- 
gistrato che  essa  crescesse  sopra  ossa  accidentalmente  rimaste  nel 
mare  sommerse.  Comunque  siasi,  questo  fatto  nuovo  o  già  conosciu- 
to, aggiunto  agli  altri  or  ora  esposti,  corrobora  la  tesi  che  le  alghe 
si  servono  del  corpo  sul  quale  vegetano  come  semplice  punto  di  af- 
fissione e  che  non  traggono  dal  medesimo  sostanza  che  entri  a  far 
parte  dei  loro  tessuti  ').  E  per  verità  mal  saprebbesi  spiegare  come 
l'alga  di  cui  trattasi  possa,  per  il  suo  sviluppo,  ritrarre  le  stesse 
materie  dal  legno  e  da  una  conchiglia,  da  un  osso  e  da  roccie  for- 
mate da  silicati  insolubili,  da  una  roccia  calcarea  e  da  una  lastra 
metallica. 

Noterò  in  secondo  luogo  che  tutti  gli  autori,  i  quali  fanno  ac- 
cenno alla  profondità  in  cui  vivono  le  diverse  specie  di  alghe,  am- 
mettono che  V Enieromorpha  compressa  abita  a  pochi  decimetri  di 
profondità.  Ora  il  pesante  osso  sul  quale  erano  ospitati  gli  esemplari 
da  me  visti  ed  in  parte  raccolti  (e  gettato  probabilmente  a  mare  da 
un  qualche  bastimento  viaggiante),  certo  non  si  trovava  ove  l'acqua 
ha  pochi  decimetri  di  profondità.  Ma  anche  quando  non  fosse  egli 
stato  a  venti  e  più  metri  sott'acqua  come  asserirono  i  pescatori  (i 
quali  in  fatti  di  simil  genere  hanno,  se  non  per  teoria,  almeno  per 
pratica,  una  indiscutibile  autorità),  pure  ci  prova  come  la  s[)ecie  di 
cui  ci  occupiamo  abbia  una  distribuzior.e  batimetrica  maggiore  di 
quanto  generahnente  si  crede.  Aggiungasi  che  gli  esemplarucci  poco 
sviluppati  ed  in  parte  decomposti  da  me  raccolti  su  conchiglie  di  pa- 
tella, poste  tra  il  livelkì  dell'alta  e  della  bassa  marea,  addimostra 
no  come  possa  talora  adattai'si  a  crescere  anche  in  questa  specia- 
lissima zona  di  vegetazione  marina.  Questa  specie  in  conchis  one, 
mentre  noi-mal mente  vive  ove  le  acque  sono  ben  poco  profonde,  non 
rifiuta  di  crescere  ove  l'alta  e  la  bassa  marea  sommergono  o  la- 
sciano scoperti  gli  scogli,  e  di  spingersi  talora  ad  abitare  anche  alla 
profondità  di  circa  venti  metri. 

In  terzo  luogo  osserverò  che  dai  fatti  da  mo  sovraesposti  si  ha 
pur  nuova  conferma  come  le  alglie,  essendo  piante  di  bassa  orga- 
nizzazione,   producano    una    stragrande,    prodigiosa    e    quasi    infinita 


1)  A.  Piccone,  Prime  lince  per  una  geografia  algologica  marina,  p.  15. 
—  Noier-elle  ficologiche,  III.  Se  la  coslilnzione  chimica  del  corpo  sul  quale 
le  alghe  sono  affisse  possa  influire  sulla  loro  dislribuzioìie  (jeografiica,^.  5. 


23 

quantità  di  gei'ini,  e  come  queste  numerosissime  loro  sporule  riman- 
gano sospese  nelle  acque  marine  per  essere  poscia  dalle  medesime 
trasportate,  e  quindi  disseminate,  anche  a  notevoli  distanze.  11  basso 
fondo  ove  la  rete  colse  l'osso  più  volte  menzionato  è  costituito  da 
fina  arena.  Quello  ove  erano  i  i)ali  ed  i  galleggianti  del  piccolo  sta- 
lìilimento  balneario  è  invece  formato  in  parte  da  arene  ed  in  parte 
da  ghiaie  e  ciottoli.  Distailo  rispettivamente  300  e  400  metri  circa 
dal  tratto  di  costa  a  ponente  ove  sono  scogli  sommersi  e  popolati 
da  alghe,  fi'a  le  quali  riscontrasi  la  specie  che  or  ci  interessa.  A 
levante  le  rupi  sotto  acqua  ospitanti  alghe  sono  a  distanza  molto 
maggiore.  La  disseminazione  dovette  quindi  effettuarsi  per  mezzo  dei 
movimenti  che  avvengono  nell'acqua  del  mare.  Nel  caso  nostro  il 
ti"aspoi'to  delle  sporule  sarebbe  siato  compiuto  dalla  corrente  litto- 
ranea  che,  presso  la  spiaggia  di  Albissola,  è  diretta  appunto  da  po- 
nente a  levant<^.  Ma  se  le  sporule  dalla  corrente  trasportate  non  fos- 
sero state  straordinariamente  numerose,  come  avrebbe  potuto  1' osso, 
che  trovavasi  isolato  in  un  campo  arenoso,  non  solo  raccoglierne,  ma 
tante  attrarne  da  diventare,  dopo  il  loro  germogliamento  tutto  ver- 
deggiante nelle  parti  che  non  appoggiavano  nell'arena?  Similmente, 
come  avrebbero  potuto  tante  attrarno  i  pali  ed  i  galleggianti,  da  ad- 
divenire poi  ricoperti  dall'alga  so[)ra  di  essi  sviluppatasi  in  tutta  la 
parte  sommersa?  Niuno  certo  può  calcolare  quante  migliaia  e  mi- 
gliaia di  sporule  esistevano  nella  massa  d'acqua  che  ebbe  ad  ope- 
rarne il  trasporto,  od  anche  semplicemente  in  quella  poca  che  av- 
volse e  jiassò  nell'intorno  degli  oggetti  più  volte  menzionati!... 

Un'  ultima  osservazione  ed  ho  finito.  In  altro  mio  scritto  esposi 
come  la  pratica  insegni  essere  impossibile  vegetazione  algologica  ove 
il  fondo  del  mare  è  costituito  da  minuti  materiali  detritici  e  mobili 
per  l'azione  delle  onde  •').  Ma  se  in  mezzo  a  tali  materiali  trovasi 
anche  accidentalmente  un  corpo,  che,  per  il  suo  peso  o  per  altra  cau- 
sa, sia  inamovibile,  egli  trattiene  sporule  d'alghe  nell'acqua  na- 
tanti, su  di  esso  si  fissano  e  germogliano  e  diventa  così  un  piccolo 
centro  di  vegetazione  submarina.  I  casi  sopra  narrati,  e  da  ine  stes- 
so osservati,   ne  costituiscono  ben  sicuri  esempii. 

Genova  18  Febbraio   1890. 


1)  A.  Piccone,  Pi  ime  linee  per  una  oco(jrafia  algologica  marina,  p.  8. 


24 


V.  —  Frammenti  algologici  per  la  Florula  di  Caprera. 

La  piccola  isola  di  Caprera  è  e  sempre  rimarrà  celebre  nella 
storia  sia  per  essere  stata,  negli  ultimi  lustri  di  sua  vita,  il  predi- 
letto soggiorno  del  generale  Garibaldi,  sia  perchè  egli  ivi  mori,  sia 
infine  perchè  in  essa  trovasi  il  sepolcro  che  conserva  le  mortali  spo- 
glie dell'eroe  dei  due  mondi. 

Della  flora  fanerogamica  di  quest'isola  scrisse  interessanti  noti- 
zie il  prof.  Patrizio  Gennari  ^),  nìa  intorno  alla  sua  flora  crittoga- 
mica non  esiste  alcun  lavoro  speciale.  Delle  crittogame  pteridofile  che 
ivi  crescono  spontanee  fece  menzione  lo  stesso  prof.  Gennari  nel  la- 
voro or  ora  citato,  ed  alcuni  pochi  licheni  sono  registrati  nella  me- 
moria del  Dott.  Francesco  Baglietto  Lichenes  insuke  Sardinice  ^. 
Forse  altre  notizie  riguardanti  le  crittogame  briolìte  ed  i  miceti  tro- 
vansi  sparse  in  opuscoli  che  non  era  ora  il  caso  per  me  di  consultare. 

A  riguardo  delle  alghe  osserverò  che  alla  Caprera  ne  raccolse- 
ro il  Prof.  Raffaello  Gestro,  il  cap.  Enrico  Alberto  D'  Albertis,  il 
Prof.  P.  Ascherson  assieme  al  Dott.  0.  Reinhardt  ed  il  Prof.  Dome- 
nico Lovisato.  Le  specie  riportate  dai  due  primi  trovansi  enumera- 
te in  precedenti  miei  lavori  ^)  e  sono: 


Rivularia  nitida,  Ag. 

Cladophora  sp 

Cladophora  sp 

Dasjcladus  clavfeformis,  Ag. 
Acetabularia  mediterranea,  La- 

mour. 
Halimeda  Tuna,  Lamour. 

n  »  /3.  Albertisii,  Piccon 

tJdotea  Desfontainii,  Decne. 
Sphacelaria  cirrhosa,  Ag. 
Loathesia  umbellata,  Menegh. 
Stilophora  pnpillosa,  J.  Ag. 


Dictyota  Fasciola,  Lamour. 
Dictj'ota  linearis,   Ag. 
Padina  Pavonia,  Gaill. 
Halyseris  polypodioides,   Ag. 
Cystoseira  selaginoides,  Nacc. 

))  crinita,  Duby. 

Liagoi-a  viscida,  Ag. 
Gelidium  crinale,  Lamour. 
Laurencia  obtusa,  Lamour. 
Polysiphonia  subulifera,  Harv. 
Rytiphlaea  tinctoria,  Ag. 
Vidalia  volubilis,  J.  Ag. 


1)  P=   Gennari,   Florida   di    Caprera    (Nuovo   Giornale   Botanico  Italiano, 
voi.  II  (1870),  pag.  90  a  Ho). 

2)  Nuovo  Giornale  Botanico  Italiano,  voi.  XI  (1879),  pag.  50  a  123, 

3)  A.  Piccone,  Florula  algolojica  della  Sardegna.  Pisa  1878. 

—  Catalogo  delle  alghe  raccolte  durante  le  crociere  del  cut- 

ter Violante,  ecc.  Roma  1879. 

—  Risidlali  algologici  delle  crociere  del  Violante.  Genova  1883. 

—  Nuovi  materiali  per  V  algologia  sarda.  Firenze  1884. 


25- 
Le  quattro  raccolte  dall' Ascherson,  in  compagnia  del  Reiiihardt, 
sono   citate  a  p.  202-203  del   Florce  Sardoce  Compendium  del  Sig. 
W.  Barbey.  Eccone  i  nomi: 


Phyllophora  nervosa,  Grev. 
Pejssonnelia  squamarla,  Decne. 


Jania  rubens.   Lamour. 
Rytiphlaea  tinctoria,  Ag. 


Quelle  raccolte  nell'agosto  del  decorso  anno  dal  Prof.  Lovisato 
(e  dallo  stesso  gentilmente  inviatemi  in  dono)  furono  da  me  prepa- 
rate e  studiate.  Ne  fo  seguire  l'elenco  perchè  tra  esse  ne  figurano 
diciannove  non  raccolte  dagli  esploratori  che  lo  precedettero  ')  e 
che  quindi  accrescono  i  materiali  che  dovranno  servire  a  chi  si  ac- 
cingerà a  scrivere  una  florula  algologica  della  storica  isola. 

Esse  furono  prese  in  quattro  diverse  località,  ossia:  1.  Isola  del- 
la Pecora,  parte  a  S.  E.  di  Caprera;  2.  Isola  del  Porco,  parte  a 
S.  0.;  3.  Monte  Figu,  destra  di  Porto  Palmas,  parte  meridionale  di 
Caprera;  4.  Cala  Brigantino,  versante  orientale  dell'isola  stessa.  I 
numeri  romani  che  seguono  i  nomi  delle  specie  indicano  appunto  in 
quali  delle  suddette  località  furono  raccolte. 

ChIorophyceaB — *  Cladophora  flaccida,  Kuetz.  I. 

*  —  lutescens,  Kuetz.  IV. 

*  Codium    Bursa,  Ag.  I. 
Udotea  Desfoatainii,  Decne.  I. 
Haliraeda  Tuna,  Lamour.  III. 

Fucoideae.        —      Sphacelaria  cirrhosa,  Ag.  II,  111. 
"         —  tribuloides,  Men.  1. 

*  —  scoparla,  Lyngb.  1,  III. 
Stilophora  papillosa,  J.  Ag.  II,  III. 

*  Mesogloia  mediterranea,  J.  Ag.  I. 

*  Castagnea  Griffithsiana,  J.   Ag.  III. 
Dictyota  linearis,  .1.  Ag.  II,  111,  IV. 

—  Fasciola,  Lamour.  I,  II,  III. 
Padina  Pavonia,  Gaill.  I,  II,  III,  IV. 

*  Cystoseira  amentacea,  J.  Ag.  I,  II,  III. 

—  crinita,  Duby.  IV. 

*  —  barbala,  Ag"!  I,  III,  IV. 

—  sp I. 

*  Sargassum  linifolium,   Ag.  I. 


1)  Queste  specie  sono  segnate  con  asterisco. 


26 

Florideae.         —  *  Ceramium  rubrum,  Ag.  ì,  III. 

"  Gigartina  aclcularis,  Lamour.  I. 

*  Rissoella   verrucalosa,  J.  Ag.  IV. 
Pejssonnelia  squainaria,  Decne.  I. 

*  iNitophyllutn  uiicinaLuui,  J.   Ag.  II. 

*  Liagora  ceranoides,  L>amoiir.  I. 

—        viscida,   Ag.  III. 
Laurencia  obtusa,  Laiuour.  III,   IV. 

*  Polysiphonia  fniticulosa,  Wulf.  I. 

*  Melobesia   farinosa,  Lamour.   Ili,   IV. 

*  Amphiroa  rigida,  Laiuour.  I. 
Jania  rubens,   Lamour.  II,  IV. 

*  Corallina  virgata,  Zanard.  I,  li,  IV. 

Genova  9  Marzo  1890. 


VI  Bisposla  alla  noia  del  Sig.  Rodrigaez :  <<•  La  cosUlazione  mi- 
»  nevalogica  del  huolo  può  conlrihuire  alla  riccliezza  algologica 
»  di  un  paese? ». 

L'  egregio  algologo  Sig.  Juan  J.  Rodriguez  y  Femenias  pubblicò 
receiìtemente  un  opuscolo  dal  titolo  Daios  algologicos  ')  dove,  al  u. 
II,  fd  alcuni  appunti  alle  mie  osservazioni  intorno  ad  una  frase  con- 
tenuta nella  introduzione  al  suo  lavoro  Algas  de  las  Baleares  ^)  e 
della  quale  mi  occupai  al  n.  Ili  delle  mie  Noterelle  fìcologiche  com- 
parse nel  Voi.  IV  (1889)  del  periodico  Noiarisia.  Benché  alluno,  per 
natura,  dal  polemizzare,  pur  credo  mio  dovere  in  questo  caso  rispon- 
dere alla  nota  del  Sig.  Rodriguez,  e  ciò  al  precipuo  scopo  di  ristabi- 
lire i  fatti  nei  veri  loro  termini  e  di  difendermi  da  una  non  leggera 
ed  ingiusta  accusa  fattami  in  detto  opuscolo. 

Nella  introduzione  alla  memoria  Algas  de  las  Baleares  il  Sig. 
Rodriguez  asseriva  che  la  flora  marina  dell'arcipelago  balearico  è 
molto  ricca  per  diverse  ragioni  fra  le  quali  poneva  la  svariata  costi- 
tuzione mineralogica  delle  isole  che  lo  formano.  Questa  tesi  a  me 
parve  meno  giusta  e  ne  trassi  argomento  per  nuovamente  esaminare 


1)  Anales  de  la  Sociedad  Espanda  de  Historia  Naturai,  tomo  XVIII  (1889), 
p.  405-414. 

2)  Analòs  de  la  Sociedad  Espunola  do  Historia  Naturai,  tomo  XVll  (1888), 
p.  311. 


27 
la  questione  già  da  me  altrove  trattata  ^)  e  che,  al  n.  Ili  delle  mie 
Noierelle  ficologiche,  posi  in  questi  termini:  u  Se  la  costituzione  chi- 
arnica  del  corpo  sul  quale  le  alghe  sono  affisse  possa  influire  sulla 
»loro  distribuzione  geografica  ».  Ivi  (notisi  bene  questa  circostanza!) 
riferii  testualmente  e  nella  lingua  in  cui  furono  sc^iile  l^  parole  del 
Sig.  Rodriguez  che  mi  suggerirono  di  pubblicare  la  noterella  di  cui  è 
caso.  Grande  fa  perciò  la  mia  meraviglia  nel  leggere  nei  Daios  algo- 
logicos  del  Sig.  Rodriguez  che  ccel  Sr.  Piccone  altera  la  frase  por  mi 
»escritan  (p.  9)  e  che  «  el  Sr.  Piccone  ha  canibiado  indebitamente  mis 
))palabras  constituciòn  mineralògica  por  costitucion  quimica))  (p.  10). 
Ma,  di  grazia,  come  potevo  io  alterare  la  frase  e  ricambiar  le  pa- 
role se  avevo  in  lingua  spagnuola  e  testualmente  riferita  la  propo- 
sizione del  Sig.  Rodriguez.??!! Se  poi  il  Sig.  Rodriguez  favo- 
rirà rileggere  le  linee  prima  e  seconda  della  pag.  5  delle  mie  Noie- 
ralle  si  convincerà  facilmente  che  io  non  feci  scambio  di  parole,  per- 
chè ivi  è  scritto  la  diversa  costituzione  mineralogica  delle  isole,  e  non 
diversa  costituzione  chimica! E  dopo  ciò,  che  cosa  rimane  del- 
l'accusa lanciatami  dal  Sig.  Rodriguez? 

Ma  esaminiamo  ora  pacatamente  la  quistione. 

Egli  é  a  tutti  notorio  che  a  distinguere  i  minei\'ili  tra  loro  si  trae 
partito  dei  caratteri  fisici  che  essi  presentano,  ma  è  notorio  del  pari 
che  per  lo  scopo  istesso  ha  importanza  di  primo  ordine  anche  la  loro 
costituzione  chimica.  È  bensì  vero  che  esistono  3pecie  mineralogiche 
fondate  soltanto  su  carattere  fisici,  e  nelle  quali  i  componenti  sono 
eguali  per  qualità  e  quantità  (es.  calcite  e  arragonita,  pirite  e  mar- 
cassite),  ma  è  uguahnente  vero  che  nella  grande  maggioranza  di  casi 
1  minerali,  oltre  di  essere  dotati  di  differenti  caratteri  fisici,  posseg- 
gono pure  una  diversa  costituzione  chimica,  dipendente  (se  sono  mi- 
nerali composti)  dalla  diversità  dei  componenti,  o  dalle  varie  loro 
proporzioni.  L'avere  quindi  le  roccie  che  formano  l'arcipelago  ba- 
learico  una  svariata  costituzione  mineralogica  equivale,  a  mio  modo 
di  vedere,  all'avere  esse  anche  una  diversa  costituzione  chimica.  E 
siccome  io  sono  convinto,  fino  a  prova  contraria,  che  le  alghe  non 
prendono  dalle  roccie  sulle  quali  sono  afìRsse  materiali  di  nutrizione  ^) 
cosi  parmi  giusta  la  conclusione  alla  quale  pervenni,  che  cioè  la  sva- 
riata costituzione  nìineralogica  delle  isole  Baleari  non  ha  influito 
sulla  ricchezza  della  loro  flora  marina. 


1)  A.  Piccone,  Prime  linee  por  uìia  geotirafia  algolngica  marina,  p.  14-17. 

2)  Vedasi  la  noterella  clic  precede  al  n.  IV. 


28 

Il  Sig.  Rodriguez  nell'ultima  parte  dei  suoi  Batos  algologicos 
(p.  10)  tratta  poi  la  quistione  sotto  un  altro  punto  di  vista.  Riferirò, 
ad  abbondante  cautela,  le  sue  stesse  parole: 

((  Admitiendo  corno  buenas  sus  teorias ,  y  suponiendo  que  las 
))algas  marinas  toman  todos  sus  eleraentos  de  nutrición  del  agua  que 
))las  rodea,  y  no  de  los  cuerpos  en  que  se  hallan  fijadas,  no  sera 
))dificil  admitir  también  que,  asì  conio  muchos  zoófitos  y  moluscos 
»abandan  eu  los  puntos  cuyo  suelo  es  calcàreo,  por  necesitar  la  cai 
))  conio  elemento  de  vita,  toindiidola  del  agua  que  los  circuye;  del 
))  niisnio  modo  las  algas  que  necesitan  cierta  cantidad  de  cai  para  su 
))  de.sarrollo,  prefieren  los  sitios  cuyo  uelo  es  calcàreo,  porque  en  ellos 
))  el  agua  contiene,  por  efecto  del  continuo  roce  de  las  corrientes, 
»  mayor  cantidad  de  cai  en  disolucion.  Y  si  se  acepta  està  hipòtesis, 
»  risultar:!  que  la  constitución  mineralògica  del  suelo  liabr;i  conti-i- 
»  buido  a  la  riqueza  algològica  de  un  pafs  sin  que  el  cuerpo  en  que 
nse  hallan  fìijadas  las  algas  haya  intiuido  en  lo  mas  minimo  en  di- 
))cha  riqueza)), 

A  questo  riguardo  osserverò  anzitutto  che  le  roccie  sono  in  tesi 
generale  e  per  provvida  legge  di  natura,  formate  da  minerali  o  in- 
solubili nell'acqua,  o  che  vi  si  disciolgono  in  quantità  minime.  Dissi 
per  provvida  legge  di  natura,  perchè  se  le  acque  scorrenti  o  giacenti 
alla  superficie  e  nell'interno  della  terra,  nonché  quelle  formanti  i 
mari,  alia  loro  azione  meccanica  unissero  una  intetisa  azione  dissol- 
vente, troppo  rapido  e  profondo  risulterebbe  il  lavoro  di  alterazione 
della  crosta  terrestre,  e  perchè  altrimenti  la  salsedine  delle  acque 
sarebbe  certamente  elevatissima  e  tale  da  rendere  impossibile  la  vita 
degli  organismi  che  le  abitano.  Ammetto  ad  ogni  modo  che  l'acqua 
marina  possa  disciogliere  una  piccolissima  quantità  di  taluni  mine- 
rali che  formano  le  roccie,  le  arene,  i  fanglii  ecc.  con  cui  è  a  con- 
tatto; e  di  ciò  feci  anzi  già  cenno  in  altro  mio  scritto  ').  Soggiungerò 
peraltro  che  ciò,  in  tesi  generale,  non  influirà  sensibilmente  sulla 
qualità  della  salsedine  marina  locale,  giacché  i  movimenti  che  si  ve- 
rificano nel  mare  (onde,  maree  e  correnti)  rimescolano  incessante- 
mente e  talmente  le  acque  da  poter  credere  che  la  salseiìine,  in  mare 
aperto,  non  è  'in  modo  apprezzabile  diversa  presso  le  coste  e  in  alto 
mare.  E  ammesso  infatti  dal  Maury,  dallo  Stoppani  e  da  tutti  i  geo- 
grafi fisici  che  circa  alla  qualità  la  salsedine  è  sostanzialmente 
uguale  in  tutti  i   mari,  che  ovunque  sono  gli  stessi   elemeuti    e    che 


1)  A.  l'iccoae,  Prime  lince  xicr  una  geografia  algològica  marina  p.  16. 


29 

ovunque  è  la  stessa  miscela:  non  è  quindi  ammissibile  che  essa  pre- 
senti nel  caso  nostro  differenze  importanti  e  sensibili  sulle  coste  delle 
Baleari,  dell'Algeria  e  della  Spagna.  Questo,  ripeto,  in  tesi  generale, 
perché  in  qualche  insenatura  eccezionalmente  riparata,  e  dove  il  rin- 
novamento delle  acque  è  lento  e  difficile,  potrà  la  salsedine  variare 
alquanto  anche  per  qualità  e  in  modo  da  influire  sulla  varietà  e 
quantità  delle  alghe  ivi  vegetanti.  Questo  caso  raro  ed  eccezionale 
può  peraltro  verificarsi  sulle  coste  di  tutti  i  continenti  e  di  tutte  le 
isole. 

Ma  la  salsedine  marina  influisce  certamente  sulle  vita  degli  or- 
ganismi in  genere,  e  quindi  delle  alghe,  non  solo  in  ordine  alla  qua- 
lità, ma  anche  alla  quantità  dei  corpi  che  la  determinano.  Ora  è  egli 
ammissibile  che  la  quantità  dei  sali  disciolti  nelle  acque  che  bagnano 
le  coste  delle  Baleari  sia  serjsibilmente  diversa  da  quella  del  mare 
che  cinge  le  vicine  terre  di  Spagna  e  quelle,  non  molto  lontane  del- 
l'Africa*?  Riflettasi  anche  in  questo  caso  che  i  complessi  ed  inces- 
santi movimenti  che  hanno  luogo  nel  mare,  per  opera  e  delle  onde 
e  delle  maree  e  delle  correnti,  rimestano  in  tal  guisa  le  acque  di  un 
dato  bacino  marino  da  far  scomparire  quelle  piccole  differenze  di  sal- 
sedine che  potessero  per  avventura  verificarsi  in  una  regione  per 
cause  puramente  locali. 

Quanto  al  paragone  portato  relativamente  alla  distribuzione  dei 
molluschi  e  degli  zoofiti,  mi  permetterò,  per  brevità,  soltanto  le  se- 
guenti osservazioni.  Avendo  questi  animali,  nell'economia  della  na- 
tura, anche  l'ufficio  di  eliminare  dalle  acque  marine  l'eccesso  del 
carbonato  calcare,  essi  si  trovano  più  abbondanti,  e  per  numero  di 
specie  e  per  quantità  di  individui,  in  tutti  i  mari  della  zona  torrida 
perchè  ivi  le  acque  hanno  salsedine  superiore  alla  media  in  causa 
della  forte  evaporazione  determinata  dall'alta  temperatura  locale,  ma 
trovansi  del  resto  frcjuenti  e  molto  sviluppati  anche  doee  il  suolo 
non  è  calcareo.  Sulle  coste  del  Mar  Rosso  (che  ha  notoriamente  sal- 
sedine maggiore  della  media)  sono,  ad  esem[)io,  abbondantissimi  e  i 
molluschi  e  gli  zoofiti  che  tanto  abbisognano  di  carbonato  calcare; 
ma  i  banchi  ed  i  cordoni  madreporici  sono  impiantati  sulle  roccie 
vulcaniche,  e  quindi   non  per  certo   formate  da  calcare: 

Fra  le  alghe  che  hanno  bisogno  d'una  certa  quantità  di  calce 
per  il  loro  sviluppo  una  tra  le  più  dilTuse,  anche  nel  Mediterraneo, 
è  indiscutibilmente  la  Jania  rubens.  E  come  si  spiega  non  solo  la 
sua  presenza,  ma  la  sua  grande  e  singolare  abbondanza  anche  lungo 
le  coste  formate  da   rupi    costituite  esclusivamente    da    silicati?  Per 


30 

citare  un  esempio  di  località,  essa  è  copiosissima  nella  Liguria  oc- 
cidentale, tra  Albissola  e  Savona  ove  le  rupi  sommerse,  sulle  quali 
alligna,  sono  unicamente  costituite  da  apenninite  ed  altri  silicati  inso- 
lubili. Sonvi,  è  vero,  lungo  la  riviera  di  ponente  tratti  di  costa  for- 
mati da  rupi  calcaree,    ma    distano    dalla   citata    località    non    pochi 

chilometri 

Terminerò  constatando  con  piacere  che  se  i  venti  possono  influire 
sulla  disseminazione  delle  alghe  egli  è  soltanto  per  il  movimento  che 
essi  determinano  nel  mare,  ossia  per  mezzo  delle  onde.  A  mio  cre- 
dere peraltro  la  disseminazione  per  opera  delle  onde  sarà  veramente 
utile  ed  efficace  a  diffondere  le  specie  soltanto  lungo  le  coste  ove  le 
onde  stesse  agiscono.  Infatti  le  sporule  delle  alghe  potranno  difficil- 
mente approdare  ad  arcipelaghi  lontani  decine  o  centinaia  di  chilo- 
meti'i  da  altre  terre  per  la  sola  azione  delle  onde.  Dico  per  la  sola 
azione  delle  onde,  perchè  le  onde  stesse  nel  loro  movimento  regre- 
diente riusciranno  talora  a  trascinare  le  sporule  ove  attraversa  e 
domina  una  corrente  la  quale,  impossessandosene,  potrà  spingerle  e 
disseminarle  su  terre  anche  molto  lontane. 

Genova  22  Marzo  1890. 


31 


SPIEGAZIONE  DELLE  TAVOLE 


Tavola  I.  (Cephaleuros  Kunze). 

1.  Foglia  di  Camellia  con  talli  di  Cephaleuros  virescens  Kunze. 

2.  Sezione  trasversale  di   una  foglia  di    Camellia;  al   disopra   si    scorge  il 
tallo  con  rizoidi  del  Cepltaleuros. 

3.  Tallo  setoloso  di  Cephaleuros  virescens  Kunze  osservato  con   debole   in- 
grandimento. 

4.  Parte  del  tallo  stesso,  maggiormente  ingrandita. 

5.  Id.        con  filamenti  eretti  zoogonidangiferi. 

6.  Estremità  superiore  di  un  filamento  zoogonida  ngifero. 

7.  Zoogonidangio  maturo. 

8.  Zoogonidangio  svolto  nelle  cellule  del  disco. 

9.  Zoogonidii. 

10-13.  Fasi  schematiche  dello  sviluppo  del  tallo  (sec.  M.  Ward). 

Tavola  II.  (Phycopeltis  Millardet).* 

14.  Rametto  di  Abies  pedinala,  con  talli  di  l'hycopeltis  epiphìjton  Mill. 

15.  Tallo  di  Phijcopelfis  epiphylon  Mill. 

16.  Zoogonidii. 

17-18-20.  Varie  fasi  di  sviluppo. 
19.  Altro  tallo  di  Phijcopeltis  epiphylon  Mill. 
21.  Culmo  con  talli  di  Phycopeltis  arundinacea  (Mont.)  De-Toni. 
22-23.  Porzioni  del  tallo  di  detta  specie  (da  esemplari    provenienti   dall' Al- 
geria \ 
24-25.        Id.        (da  esemplari  provenienti  dall'America  meridionale). 
26-27.        Id.        sterili  (da  località  varie,  in  rapporto  con  Opegrapha). 

Tavola  III.  (Hansgirgia  De-Toni). 

1.  Parte  di  foglia   di  Anlhurium   Scherzerianum,   con    talli   di    Uansgirgia 
flabelWjcra  De-Toni. 

2.  Sezione  trasversale  della  stessa  foglia;  al    disopra   si  scorge  il   tallo   de- 
cumbente  dell'  Hansgirgia. 

3.  Porzione  croolepideo-reticolata  del  tallo. 

4.  Id.        con  zoogonidangio. 

5.  Parte  flabellata  del  tallo,  con  proliferazione  periferica. 

6.  Porzione  del  tallo  dimostrante  la  confluenza  della  parte  croolepideo-retico- 
lata con  la  parte  flabellata. 

7.  Cellule  del  tallo  comunicanti  tra  loro. 

8.  Setto  perforato. 

9.  Zoogonidii. 

10.  Zoogonidii  in  atto  di  copularsi  lateralmente. 


32 


DIAGNOSES  ALGARUM  NOVARUM 

Chlorophyceaì 

I.  OSTREOBIUM  Boni,  ot  Fiali,  in  Ball.  Snc.  Boi.  Fr.  1800,  p.  CLXl. 

—  Filamenta  continua,  siphonacea,  rainis  latei-aiibiis  in  ramos  ail- 
pressos,  divaricatos,  in  reti(?ulam  anguste  lacunosiim  implicatos 
divisis. 

Thallus  in  conchas  penetrane. 

1.  Ostreobium  Queketti  Bora,  et  Fiali.  /.  e.  t.  IX,  f.  5-8,  Algcv  sp.  in 
Anomia  Ephipphw  vigens  Quekett  LecL  on  Histol.  voi.  II,  p.  270, 
f.  162.  —  0.  filamentis  primariis  4-5  a.  latis,  tennioribus  2  y.. 
latis,  sub  conclia3  stratu  superficiali  bine  inde  arapuUifornii-inflatis 
et  bic  20-40  u.  et  ultra  latis;  plasmate  chlorophyllaceo  laminam 
interruptam  dfd  tubi  parietem  appositam  efficiente. 

Hai),  in  concbis  Ost  rere  edulis  ad  ((  Croisic  o  (Rornet,  Fla- 
itault),  ad  (c  Brest  ))(L;E  Dantec)  et  ad  oras  Normandise{DANGEARD). 

)l.  ZYGOMITUS  Born.  et  Fiab.  in  Bull.  Soc.  boi.  Fr.  1890,  p.  CLXL 

—  Filamenta  septata,  anastomosantia  et  tunc  ex[!ansiones  paren- 
cbymaticas  efficientia;  tliallus  in  concbas  penetrans. 

Obs.  Genus  imperfecte    scrutatum  ob    specimina  manca,    quoad 
lociim   systeraaticum  ergo  dubium. 

2.  Zygomitus  reticulatus  Born.  et  Flab.  /.  e.  i.  IX,  f.  1-4.  —  Z. 
filaniontis  irregularibus,  4-6  ;/.  latis,  ramosis,  per  ramulos  inter  se 
conriexis  -  t  tunc  reticulum  areolas  inasquales  linquentem  efficien- 
tibus;  articnlis  diametro  a^qualibus  vel  2-o-plo  longioribus,  septo 
Sccpe  obliquo,  in  ramulis  etiam   s?epe  longitudinaliter  septatis. 

Hab.  in  coiicbis,  socia  Uyellà  ccespilosd  (Bornet,  Flahault). 

Oyanophyceae 

3.  Plectonema  terebrans  Born.  et  Flah.  in  Bnll.  Soc.  Boi.  Fr.  1890, 
p.  CLXllI,  t.  X,  f.  5-G.  —  P.  filamentis  tenuissimis,  0,05-1,5  [j.. 
latis,  200-300  u..  longis,  leniter  flexuosis,  ubique  wquicrassis,  in 
directiones  diversas  implicatis,  bine  inde  pseudo-ramosis  ;  vagina 
tenuissima,  acbroa,  jodi  ope  non  cffirulescente  ;  cellulis  2-6  u..  lon- 
gis,  utrinque  granulo  refringenti  pra:;ditis. 


33 
Hab.  ad  conchas  varias  ad  aCroij^ic  et  a  Cosne,  Nièvre»  (Bor- 
NET,  Flahault),  in  testis  Union  is  in  aqiia  diilci  in  fl.  Loira  Galliae 
(BoRNET,  Flahault) 

Bacillariese 

4.  Amphora  valida  Perag.  Diaiom.  Villefr.  1888,  p.  47,  t.  3,  f.  25.  — 
Frustulis  robustis,  ovalibus;  vai  vis  semilunatis,  70-80  y..  longis, 
rhaplie  leniter  arcuata,  nodulis  mediano  terminalibusque  distinctis; 
striis  5-G   in   10.  y.. 

Hab.    in  sinu  e,  Villefranche  »  in  regione  Nica?aensi  mediterranea 
(H.  Peragallo). 

5.  Auliscus  accedens  Rattray  Revis.  Auliscus  in  Journ.  U.  Micr. 
Soc.  18SS,  p.  871,  A  Schm.  Atlas  t.  125,  f.  6  (sine  nomine).  — 
A,  subcircularis,  80  y.  diam.,  superficie  processos  versus  leniter 
elevata;  spatio  centrali  parvo,  rotundato;  striis  delicatis,  radian- 
tibus,  leniter  flexuosis,  iis  ad  processos  convergentibus  bene  impres- 
sisi apiculis  numerosis,  distinctis,  in  area  striis  convergentibus  do- 
nata absentibus  ;  processibns  2,  circularibus,  circ.  20  y.  diam., 
in  dimidia  parte  inter  spatium  centrale  et  marginem  collocatis  vel 
magis   centro  approximatis. 

Hab.  in  deposito   «Oaniaru»  Nova)  Zelandiaj  (Wbissflog). 

0.  Auliscus  acutiusculus  Rattray  Revis.  Auh'sc.  in  Journ.  R.  Micr. 
Soc.  1888,  p.  882,  t.  \4,  f.  1.  —  A.  ellipticus,  140  :;  124,  superficie 
abrupte  e  spatio  centrali  usque  ad  processos  elevata,  areis  inter- 
positis  centro  [danis  et  margine  sensim  inclinatis;  spatio  centrali 
circulari,  20  a.  lato;  structura  granulata,  irregulari,  lineis  ad 
processos  con  A'ergentibus  prominentibus,  irregularibus,  confertis,  iis 
e  centrali  spatio  in  areis  interpositis  radiantibus  rectis,  in  dimi- 
dia intei'ioii  parte  indistinctis,  circa  marginem  magis  evidentibus 
confertisque,  interstitiis  byalinis;  processibns  2,  ellipticis,  17,5  y. 
latis,  marginem  attingentibus. 

Hab.    in    depos.   ((  Santa   Barbara  )    (Hardman).  e.  San    Pedro  » 
(Orove).  —  Color  saturate  griseus. 

7.  Auliscus  amoenus  Rattray  in  Journ.  R.  Micr.  Soc.  1888,  p.  871, 
t.  XII,  f.  1.  —  A.  circularis,  45-575  y..  diam  ,  superficie  parte  cen- 
trali acute  definita,  abrupte  in  spatii  centralis  oppositionem  con- 
stricta;  spatio  centrali  rotundato,  indistincto,  5  y.,  lato;  striis  te- 
nuibus,  ad  acies  area)  elevatae  geniculatis,  extrorsum  praeter  hanc 
aream  rectis  secus  lineam  angulum  rectum  cum  processorum  di- 
rectione  ostendentem,    ceterum   processos    versus  leniter   conca  vis; 

3 


34 

zona  hyaliiia  irregulari  incurva  extror.ium  e  centrali  spalio  secus 
acies  serierum  striarum  convergentiuni  proeseute;  processibus  el- 
lipiicis,  latere  externo  subinle  protuberanti,   basi   12,5   u..  latis. 

llab.  ad  uisulas  a  Galapagos))  (Weissflog). —  Color  pallide  gri- 
seus,  ad  latera  areae  elevate  obscurior. 

8.  Auliscus  apedatus  iiattray  in  Journ.  Quek.  Micr.  Club  1889 
July  p.  40  (3),  t.  4,  f.  2.—  A.  obtuse  ellipticus,  130  ::;  121,5;  su- 
perficie areis  transversis  haud  discretis  instructa,  centro  plana,  dein 
sensim  usque  ad  marginem  inclinata;  areis  obconicis  e  centrali 
spatio  secus  axin  maj^rem  extensis  bene  definitis,  apice  exteriori 
marginem  attingentibus,  angulis  periphericis  obtusis  ;  spatio  centrali 
circulari,  indeterminato,  circiter  20  u..  lato;  granulis  rotundatis, 
minutis,  solitariis,  spatio  centrali  adjacentibus,  dein  magis  confer- 
tis  et  strias  submoniliforraes,  8-9  in  10  y..  per  lineas  angustas  ni- 
tidas  separatas  efìlcientibus,  seriebus  Inter  areas  obconicas  subrectis 
divergentibusque;  zona  inconspicua  pallida,  litterse  Y  ad  instar  ef- 
figurata  in  areis  bis  extrorsuin  ex  acie  spatii  centralis  abeunte,  parte 
media  circiter  ad  dimidium  dichotoraa,  ramis  Inter  se  subconcavis 
et  usque  ad  marginem   productis;  processibus   nullis. 

Ilab.  in  deposita  u  Simbirsk  »  (Rae).  —  Ob  processuum  absen- 
tiam   Coscinodisco  affinis  sed  structura  auliscoidea. 

9.  Auliscus  Biddulphia  Kitton  in   A.  Schm.  Ailas  t.  67,  f.  3. 

Var.  prominens  Rattray  Revh  Aulinc.  1888,  p.  879,  Auliscus 
Biddalpìiia  var.  Schm.  Ailas  t.  89,  f.  2, —  Axi  majori  132,5-160  u.. 
longo,  minori  V /^-V/'^-\es  breviori,  superficie  areis  obcordatis  et 
transversis  magis  evidentibus,apicibus  externis  liarum  angustioribus 
età  margine  remotioribus  ;  structura  punctata,  magis  evidenti,  stiiis 
ad  processos  convergentibus  et  circa  apices  exteriores  arese  tran- 
sversae  divergentibus  ;  apiculis  magnis,  obtusulis,  inter  areas  tran- 
sversas  et  obcordatas   prominentibus. 

Hab.  in  depositu  «Santa  Monica»  (Rae,  Weissflog,  Hardman, 
Firth). 

Var.  dentatus  Rattray  /.  e,  Auliscus  Biddulplìia  var.?  Grun. 
in  A.  Schm.  Ailas  t.  89,  f.  3.  —  Superficie  areis  et  obcordatis 
et  transversis  indistinctis;  striis  delicatis  ad  processos  et  circa  mar- 
ginem convergentibus,  sub  inde  introrsum  ad  acies  arearum  tran- 
sversalium  subobliquis;  apiculis  ad  apices  exteriores  arearum  tran- 
sversaliurn  prominentibus  ceterum  rainoribus  et  minus  distinctis; 
processibus  magis  rotundatis, 

Hab.  cum  varietate  precedente  (Schmidt). 


35 

10.  Auliscus  convolutus  Rattray  Reois.  Auù'sciis  in  Journ.  lì.  Micr. 
Soc.  1888,  p.  874,  t.  ]5,  f.  2.  —  A.  ellipticus,  100:^74,  superflcie 
leniter  ad  processos  elevata;  areis  medianis  transversis  subobliquis 
apice  externo  rotundato,  marginem  fere  attingente;  spatio  cen- 
trali subrhomboideo  subinde  uiiiuito;  signis    per   lineas    claras    an- 

•  giistas  discretis,  iis  in  areis  trasversis  subregularibus,  liueis  in- 
terpositis  nitidis  rectis  incurvisve  et  prò  axi  longo  areae  panilo 
obliquis;  fascia  distincta  basia  cujiiscumque  processus  cingente; 
processibus  2,  ellipticis,  17,5  u..  latis ,  prope  marginem  collo- 
catis, 

Hab.  in  depositu  uOaraaru))  NovfB  Zelandia?  (Grovb). 

11.  Auliscus    decoratus   Raltray  Revis.  AuHsc.  ia  Joum.    R.   Micr. 
■Soc.  1888,  p.  876,  t.  12,  f.  6.  —  A.  rotundato-ellipticus,  150:^140, 

superficie  cum  areis  obconicis,  elevatis,  circa  processos  bene  deli- 
neatis,  lateribus  rectis  ve!  subconcavis  nsque  ad  marginen  extensis, 
areis  medianis  transversis  sequimagnis  sed  angulis  exterioribus 
panilo  magis  obtusis;  spatio  centrali  17,5  u.  lato,  inconspicuo,  la- 
teribus extrorsum  profunde  concavis,  angulis  obtusis,  magis  pro- 
tuberantibus  in  areis  transversis  quam  processos  versum;  lineis 
delicate  punctatis,  ad  areas  et  transversas  et  obconicas  flexuosis, 
ceterum  irregularibus;  apiculis  nullis;  circa  aciem  exferiorem  area- 
rum  fascia  irregulari  signorum  margaritaceorum  radialiter  elon- 
gatorum  vel  rotnndatorum,  prominentiuni,  subinde  duplici  extante; 
processibus  2,  pai^vis,  apicibus  liberis  obtusis. 

Hab.  in  depositu  (c  Saata  Moaica  »  (Rae). 

Var.  affinis  Rattray  A  e.  p.  10,  t.  16,  f.  1.  —  Axi  niajori 
92,5-220  ■/.  longo,  tniaori  l'/,.-l'/2j- pio  breviori  ;  structura  magis 
di.stiacta,  asjìerula,  signis  in  fascia  ad  marginem  prominula  minus 
})rofunde  introrsum  inter  areas  obconicas  traasversasque  protensis; 
processibus  majoribus,  magis  protuberantibus,  lateribus  extrorsum 
concavis. 

Hab.  in  deposit.  e.  Santa  Monica))  (Rae)  et  ((Santa  Maria))  (Rae). 

12.  Auliscus  dissimiils  Rattray  Revi's.  Ault'sc.  1888,  p.  15,  t.  16,  f.  6. 
—  A.  rotundato-ellipticus,  107,5:^99,5,  superficie  subplana,  areis 
transversis  apicibus  exterioribus  rotundatis,  marginem  quasi  attin- 
gentibus  et  fascia  nitida  evidenti  limitatis;  spatio  centrali  circulari, 
20  ij.  lato  ;  striis  delicatis,  subpruinosis,  confertis,  ad  areas  tran- 
sversas evideatioribus,  circa  processos  valde  convergentibus  ;  proces- 
sibus 6,  duobus  magnis  cPqualibus,  rnamillatis,  secus  axis  majoris 
directionem    collocati^,    duobus  minoribus    subaìqualibus    ad    apices 


36 

area3    transversae    sitis,    duobus    aliis    subeequalibus    versus    latera 
opposita  parli  marnillati  dispositis, 

Ilab.  a  Yokohama  »  (Cleve).  —  Color  pallide  griseus. 
lo.  Auliscus  eximius  Rattray  Reois.  Aulisc.  in  Journ.  R.  Micr.  Soc. 
1888,  p.  876,  t.  13,  f.  2.  —  A.  rotiindato-ellipticus,  92,5  ^  78,  su- 
perficie ad  processos  leniter  elevata,  areis  obconicis  circa  proces- 
sos  distinctis,  angulis  exterioribus  rotuudatis,  areis  transversis  me- 
dianis  angustis,  clavatis;  spatio  centrali  inconspicuo,  15  '/..  lato;  stru- 
ctura  indistincte  punctata,  punctis  in  lineas  tenues  radiantes  e  centro 
arearum  transversalium  et  obconicarum  divergentes,  dispositis  cete- 
ris  obscuris;  apiculis  paucis,  irregularibus,  prcecipue  Inter  angulos 
arearum  ccllocatis;  processibus  2,  rotundato-ellipticis,  circ.  20  p.. 
latis,  circa  basin  serie  striarum  parallelarura  evidentium  donatis. 
Hab.  in  depositu  ce  Santa  Monica»  (Rae). 

14.  Auliscus  fractus  Grove  et  Kitton  in  Rattray  Revis.  Aulisc. 
p.  1888,  t.  14,  f.  5.  —  A.  rotundato-ellipticus,  105:^100,5,-  su- 
perficie ad  processos  leniter  elevata,  ad  raarginem  gradatine  in- 
clinata; spatio  centrali  rotundato,  15  u-.  lato;  areolis  prominenti- 
bus,  intequalibus,  per  lineas  nitidas  angustas  discretis,  inter  cen- 
trale spatium  et  processos  convergentibus,  ceterum  rectis  vel  prope 
lineas  convergentes  sigmoideis;  areolis  magnis,  suba3qualibus,  zo- 
nam  [ìrocessibus  adjacenteni  efiicientibus;  processibus  2,  ellipticis, 
30  y.  latis,  a  margine  per  fasciam  areolariim  siugulam  discretis; 
parte  centrali  convexa,  hyalina. 

Ilab.  in  freto  Regis  Georgi  ((King  George's  Sound))  (Grove). 
—  Color  fuligineus. 

15.  Auliscus  Hardmanianus  Grev.  in  Trans.  Micr.  Soc.  1866,  p.  6, 
t.  2,  f.  17. 

var.  futilis  Rattray  Revis.  Aulisc.  1888,  p.  17.  —  Ellipticus, 
75  =;  02-63,  superficie  areis  transversis  obconicisque  indistinctis  do- 
nata, arearum  transversalium  apicibus  exterioribus  margini  con- 
tiguis;  lineis  in  area  transversa  magis  evidentibus,  paucis  lineis 
indistinctis  ex  acie  arearum  circumcirca  processos  abeuntibus. 

Ilab.  in  depositu  et  Santa  Monica  ))  (Rae,  Firth). 

Var.  labyrirjthuius  Rattray  /.  e.  p.  17.  —  Subcircularis,  72,5 
[j..  diam.:  superficie  cum  apicibus  externis  arearum  transversalium 
acute  deliuitis;  lineis  distinctis,  latis,  nitidis,  processos  vei'sum  con- 
vexis,  ex  augulis  a|>icu!n  exteriorum  area?  transversae  radiantibus, 
lineis  similibus  irregulariter  arcuatis  inter  angulos  arearum  adia- 
centium  transversalium  et  obconicarum  abeuatibus  quandoque  ana- 


37 
stomosantibus;  processibus  2,  uno  regulariter  rotundato,  altero  late- 
ribus  medio  concavis  apicibiisqiie  rotundato-protuberantibus  donato. 
Ilab.  in  deposita   ce  Santa  Monica  ))  (Kae). 

Var.  obscurus  Rattray.  /.  e.  p.  18.  —  RotLindato-elli[)ticus, 
145  ì;  124,  superficie  cum  apicibus  exterioribus  arearunì  inedianariun 
transversaliuuì  latis  cerulerve  convexis,  lateribus  concavis,-  spatio 
centrali  obscuro;  stnis  obscnre  punctatis,  dolicatis,  circa  apices 
exteriores  arearum  transversaliinn  pr^esentibns;  inaculis  paucis 
niagnis  irregnlaribiis  inter  elevationes  extantibus. 
Ilab.  in  deposita   c(  Santa   Monica  ))  (Rae). 

Var.  bifurcatus  Rattray  /.  e.  p.  18.  —  100-180  a.  longus; 
superficie  cani  areis  quatuor  acute  definitis,  apicibus  exterioribus 
earum  e  processibus  usqne  fere  ad  margineni  abeuntibus  leniter  cor.- 
vexis,  bifurcatis,  raniis  extrorsani  attenuatis  et  inter  se  concavis; 
processibus   rotundatis. 

ilab.  in  depnsitu  ((  (.)aniaru  »  (Grove,  Sturt,  Hae)  ce  Jackson's 
Paddock,  Oainaru  ))  (Kitton). 
16.  Auliscus  intermedius  Grove  et  Sturt  in  Rattraj  Recis.  of  Auli- 
scus  p.  8ii0,  t.  12,  f,  8.  —  A.  ellipticus,  112,5  cs  100,  superficie  e 
centro  versum  processos  elevata,  area  transversa  lineae  processuum 
aiigulo  recto  contraposita  distincta,  apicibus  exterioribus  in  %  par- 
tes  radii  (e  centro)  sitis,  ainbitu  usqne  ad  niarginem  sensim  incli- 
nata ;  spatio  centrali  rotnndato,  12,5  a.  lato;  structura  granulata, 
seriebus  per  interstitia  hyalina  discretis,  iis  ad  processos  conver- 
gentibus  subrectis  vel  extrorsuni  concavi usculis  apices  exteriores 
versus,  ceteris  subrectis  elongate  obconicis,  processos  versum  la- 
teraliter  confluentibus  ;  margine  indistincto,  striis  delicatis  Sin  10 
u..  notato;  processibus  2,  eubcircularibus,  15  (j..  latis,  limbo  opaco 
donatis. 

Hab.  in  depositu  ((  Oamaru  »  Nova?  Zelandiag  (Grove).  —  Color 
Isete  fuligineo-griseus. 

Var.  simplex  Rattray  /.  e.  t.  16,  f.  5:  80^:73;  seriebus  angu- 
stioribus  et  magis  aquilatis,  iis  ad  processos  convergentibus  spa- 
tium  centrale  versus  magis  concavis;  processibus  rotundatis,  sini- 
plicibus,   15  a.  latis,  periplieria  subtiliter  irregulari. 

Ilab.  in  depositu  ((  Oainaru  »  Novse  Zelandine  (Grove,  Rae). 

17.  Auliscus  interruptus  Rattiay    Reuù.  Aulisc.  in  Journ.   IL  Micr. 

>Soc.   188S,  p.  880,  t.   i;3,  f.  5,  Sclim.  Alias  t.  108,  f.  8.  —  A.  i-o- 

tundato-ellipticus,  nxi  mai'ori   112-150  a.  longo,  miiioi'i  1  '/q-ì  V'ig-ies 

breviori;  superficie  prope  processos  gradatim  elevata,  areis  media- 


38 

nis  traiisversis  inconspicuis,  aiiicibus  exterioiibus  leuuitei'  rotun-' 
datis;  spatio  centrali  rolundato,  distincto,  circiter  12,5  a.  lato; 
striis  validiusculis,  interstitia  hyalina  lata  pra^bentibus,  iis  ad  prò- 
cessos  et  areas  traiisversas  medianas  convergentibus  s?epe  iiiter- 
ruptis,  circa  inarginem  magis  regularibus  sed  inaequilongis;  pro- 
cessibus  2,  raagnis,  fere  in  directione  axis  majoris  collocalis,  cir- 
citer 20  u..  latis. 

Hab.  in  deposita  ce  Santa  Monica  ))  (Rae),  in  depos.  a  Kékko  » 
Hungariae  (Kinker),  u  San  Fedro  ))  (Grove),  ((  Moravian  Tegel  )•> 
(KiNKER),  in  limo  «  Yokohama  »  (Kinker).  —  Color  pallide-griseus. 
Var.  sparsus  Rattray  /.  e.  p.  20,  t.  13,  f.  3.  —  Circiilaris, 
75  a.  diam.;  structura  ut  in  typo  sed  striis  ad  processos  conver- 
gentibus magis  acute  incurvis;  tantum  in  areis  transv.  medianis 
paucis  apiculis  delicatis,  pra'cipue  in  arearum  transversali nm  api- 
cibus  exterioribus  aggregatis. 

Hab.  in  depositu  «  Oamaru  ))  Novse  Zelandioa  (Hardman). 

18.  Auliscus  lucidus  Rattray  Revis.  Aulisc.  in  Journ.  R.  Micr.  Soc. 
1888,  p.  891,  Schm.  A/las  t.  31,  f.  10,  12.  —  Ellipticus,  150^  135; 
superficie  partem  centralem  leniter  elevatam,  aeie  exteriori  tenui, 
extrorsum  convexam,  usque  ad  duas  tertias  partes  semiaxis  minoris 
e  spatio  centrali  extensam  et  circa  latus  externum  processuum  ab- 
eutitem  prasbente;  spatio  centrali  rotundato,  indistincto;  striis  ob- 
scuris,  paucis  delicatis  ad  processos  convergentibus  paullo  magis 
evidentibus;  processibus  2,  rotundatis,  20  y..  latis,  prope  dimidium 
semiaxis  majoris  sitis,  periplieria  distincta,  centro  punctatis. 

Hab.  in  sinu   Carpentarise  (Weissplog,  Gruendler).  —  Color 
hj'alinus. 

10.  Auiiscus  llinatus  Grove  et  Sturt  in  Rattray  Revù.  of  Auliscits 
in  Joarn.  R.  Micr.  Soc.  1888,  p.  874.  —  A.  ellipticus,  80^70; 
superficie  areas  transversas  medianas  magnas,  acie  extrorsum  di- 
vergentes,  angulis  exterioribus  rotundatis,  apicibus  marginem  at- 
tingentes  prsebente  ;  in  centro  earum  area  brevi  transversa  elli- 
ptica,  aiiicibus  externis  indistinctis,  zona  indistincta  lunata  in  acie 
interiori  processuum  pra3sente;  spatio  centrali  rotundato,  indistincto, 
5  [j..  lato;  striis  minute  {)unctatis,  ad  processos  convergentibus; 
apiculis  numerosis,  minutis;  processibus  2,  rotundatis,  protuberan- 
tiam   parvam   marginem   versus  pra}bentibus,   10  a.  latis. 

Hab.  in  depositu  ((  Oamaru  ))  Nova?  Zelandire  (Grove,  Sturt). 
—  Color  pallide  fuligineo-griseus. 

20.  Auliscus  nitidus  Rattr.  Revis.  Aulisc.  in  Journ.  R.  Micr.  Soc.  1888 


39 

p.  861,  t.  12,  f.  4.  —  Ellipticiis,  62,5^-40,5  ;  superficie  fere  plana; 
spatio  centrali  subrhomboideo  indistincto,  minuto,  lateribus  rectis, 
•angulis  secus  directionem  processorum  et  axi  rainoris  valvce  di- 
spositis;  punctis  obscuris,  circa  aciem  externam  spatii  centralis 
solitariis  delicatisque;  striis  paucis  subtilibus  inter  spatium  cen- 
trale et  processos  prassentibiis,  maculis  precipue  margioem  versus 
dispositis,  irregularibus,  minutis  nitidis;  processibus  2,  axi  rnajori 
valvae  adproximatis,  circularibus,  10  y..  latis,  late  margiuatis. 
Hab.  in  deposita  barbadensi  ce  Newcastle  »  (Firth). 

21.  Auliscus  obscurus  Rattr.  Revis.  Aulìsc.  in  Journ.  R.  Micr.  Soc. 
1888,  p.  883. —  A.  ellipticus,  40:;  37,5;  superficie  prope  processos 
abrupte  elevata,  areis  raedianis  transversis  indistinctis,  apicibus  exte- 
rioribus  rotundatis  margineque  contignis  ;  spatio  centrali  rotundato, 
indistincto,  5  y..  lato  ;  striis  convergentibus  ad  processos  delicatis, 
ceteris  radiantibus,  rectis  leniterve  incurvis,  circa  raarginein  distin- 
ctioribus,  in  exteriori  parte  arearurn  transversalium  migis  confer- 
tis  ;  processibus  2,  proininentibus,  conicis,  lateribus  rectis  vel  basi 
leniter  convexis,  apicibus  rotundatis,   interiori   latore  obscuro, 

Hab.  «Zanzibar»   (Weissflog).  —  Color  hyaliniis. 

22.  Auliscus  opulentus  Rattr.  Reu/s.  Aulisc.  in  Joum.  R.  Micr.  Soc. 
1888,  p.  895,  t.  14,  f.  4.  — A.  circularis,  87,5  a.  diain.;  superficie  aciem 
externam  partis  centralis  indistinctam  prsebente,  ititer  processos 
concava;  spatio  centrali  rotundato,  distincto,  12,5  y..  lato;  punctis 
minutis,  distincte  seriatis,  e  spatio  centrali  divergentibus,  subinde 
irregularibus  et  interstitia  liyalina  linquentibus,  striis  ad  processos 
convergentibus  irregularibus,  lineis  extra  partem  centralem  abeun- 
tibus  angustis  liyalinis  inter  areas  punctatas  dispositis,  striis  circa 
marginem  delicatis,  radiantibus;  reticulo  nullo;  processibus  4,  asyni- 
metricis,  subintpqualibus,   12,5-17,5  u..  latis. 

Hab.  in  depositu  (c  Santa  Monica))  (Weissflog). —  Color  pal- 
lide fuligineo-griseus. 

23.  Auliscus  pauper  Rattray  Rcd/s.  Auiùcur^  in  Journ.  R.  Micr. 
Soc.  1888,  p.  863,  A.  Scbm.  Aflas  t.  125,  f.  5,  (sino  nomine).  — 
A.  subcirculai-is,  53  i/..  diam.;  superficie  subplana,  leniter  ad  proces- 
sos elevata,  area  centrali  transversa  per  zonam  distinctam  nitidam 
definita;  spatio  centrali  indeterminato;  granulis  minutis.  rotunda- 
tis im[)rimis  circa  aciem  area)  transvers[ie  in  spatio  irregulariter 
oi'biculari  (aiinuliformi)  subnuHis,  dein  marginem  ver-us  extra  Imnc 
annulnm   epunctatum   in  series  laxas,  radiales  dispositis  ;  interstitiis 


40 

liyalinis  ;  processibus  2,  subcirculanbus,    12,5  y..  diain.,  late  inargi- 
natis,  peripheria  sublevi. 

Ilab.  ad  c(  Simbirsk  ))  (TiiUM). 

24.  Auliscus  praBlatus  Rattray  Reois.  Aulhc.  in  Jovrn.  R.  Micr. 
Soc.  1888,  p.  892,  —  A.  elougato-ellipticus  vel  subovalis,  axi  [na- 
jori  125-150  ij..  longo,  minori  l'/g-l'/^-plo  brevioii;  superficie  e 
spatio  centrali  usque  ad  processos  gradatiin  elevata,  areis  medianis 
trarisversis  distinctis,  apicibus  externis  rotundatis  ad  ^4  l'adii  e 
centro  sitis,  extra  hos  apice.s  ambita  sonsim  inclinata  ;  spatio  cen- 
trali rotundato,  15  y..  lato;striis  distinctis,  per  interstitia  hyalina 
discretis,  iis  ad  processos  convergentibus  uniformiter  arcuatis  et 
prope  processos  in  strias  delicatas  breves  8  in  10  a.  abeuntibus; 
striis  ad  areas  transversas  medianas  magis  confertis,  prfeter  hanc 
rectis,  ceteris  processus  versus  convexis,  ad  marginem  et  prope  pro- 
cessos magis  pruinosis,  saspe  intei'ruptis  vel  tantum  granula  sparsa 
irregularia  efficientibus;  apiculis  inconspicuis,  praesertim  ad  areas, 
transversas  meilianas  impositis;  processibus  2,  magnis,  rotundato- 
ellipticis,  axi  majori  obliquo,  30  a.  latis,  limbo  subtiliter   striato. 

Hai),  in  gueno  Peruviano  (Rae,  Griffin),  «  Pisaguan  (Kitton), 
((Islayn,  Peruv.  (Griffin);  a  MejiUones»  Roliviae  (Firtii).  —  Color 
pallide  griseus,  centrum  versus  saturatior, 

25.  Auliscus  Raèanus  Rattray  Recis.  of  Aiiliscits  in  Joiirn.  R. 
Micr.  Soc.  1888,  p.  879,  t.  12;  f.  3.  —  A.  rotundato-ellipficus, 
150  w  135;  superficie  e  centro  leniter  elevala,  e  margine  ad  pro- 
cessos ascendente;  areis  medianis  transversis  prò  linea  processos 
conjungente  obliquis,  in  parte  centrali  planis,  apicibus  exterioribus 
indistinctis  latioribus,  rotundatis,  margini  contiguis  ;  spatio  centrali 
elliptico,  17,5=:G-7;  punctis  irregularibus  circa  spatium  centrale 
prfBsentibus  ;  striis  delicatis,  circa  processos  et  in  medio  partis  exter- 
na^.  arearum  transversalium  flexuosis,  inter  apices  exteriores  area- 
rum  et  prope  processos  roctis,  ceterum  leniter  processos  versus 
prope  marginem  convexis;  processibus  2,  ellipticis,  30   a.  latis, 

Hab.  in  deposita  u  Oamaru  »  Novcio  Zelandias  (Rae).  —  Color 
pallide  griseus. 

26.  Auliscus  spectabilis  Rattray  Revìs.  Aulhc.  in  Journ.  R.  Mic:\ 
Soc.  1888,  p.  885,  t.  13,  f.  2.  —  A,  ellipticus,  112,5  e;  105;  su- 
perficie [ler  circiter  semiradium  e  centro  leniter  elevata,  zona  ele- 
vatiori  circulari  in  interiori  processuum  latere  indistincte  definita, 
circ.  12,5  u..  lata,  extrorsum  usquo  ad  marginem  gradatim  incli- 
nata; spatio  centrali  minuto,  circ.  2,5  a.  lato,  indistincto;  structura 


41 
punctata,  lineis  radiantibus,  rectis,  iis  convergentibus  ad  processos 
magis  evidentibus,  ceterum  ad    marginem    abeuntibus    rectis;  reti- 
culo  tenui  irreguiari  in  zona  elevatiori  extante;  processibus  2,  cir- 
cularibus,  12,5  u..  latis,  limbo  subtiliter  striatis. 

Haò.  ((.Yokohama»  (Hardman).  —  Color  pallide  griseus. 

27.  Auliscus  splendìdus  Rattray  Recis.  Autisc.  \\\  Journ.  R.  After. 
Soc.  1888,  p.  885,  Auliscus  gigas  Grun.  in  A.  Schm.  Atlas  t.  117, 
f.  5-7  nec  Ehrenberg,  Auh'scns  scitlphts  var.  permagna  Witt  in 
A.  Schm.  A//as  t.  117,  f.  5-7  nec  f.  4.  —  A.  ellipticus,  axi  ma- 
jor! 150-305  a.  longo,  minori  1  V?"^  ^l4  breviori  ;  superficie  prope  ^ 
processos  leniter  elevata,  ceterum  plana,  area  mediana  traosversa 
acute  definita;  spatio  centrali  rotundato-elliptico,  25-30  ix.  lato,  co- 
stis  conspicuis,  reraotis,  angiistis,  iis  convergentibus  ad  processos 
ssepe  prope  hos  anastomosantibus,  striis  ad  aream  transversam  de- 
licatis,  rectis  leniterve  arcuatis,  e  spatio  centrali  divergentibus;  pro- 
cessibus 2,  rotundatis,  35-40  a.  latis,  acie  exteriori  irreguiari,  mar- 
gine lato,  medio  distincte  punctatis. 

Hab.  «  Iquique  n  (Kitton)  ;  loc?  (Gripfin).  —  Color  pallide 
griseus. 

28.  Auliscus  Stoeckhardtii  Janisch  Guano  p.  163,  t.  I,  f.  4. 

Var.  grandis  Rattray  Rev.  Aul/sc.  p.  868  —  225::;  210;  punctis 
in  area  centrali  pr;esentibus,  inter  liane  aream  et  zonam  punctatam 
in  series  interrnptas  extrorsum  expansis  et  interstitia  hyalina  lin- 
quentibus,  marginem  versus  in  strias  validas  subinde  interruptas 
ordinatis;  apiculis  circa  processos  numerosis,  in  zona  marginali  late 
sparsis. 

Hab.  ad  ((  Pisagua  »  Peruvia^  (Kitton).  —  Color  pallide  coeru- 
leo-griseus,  inter  processos  subflavescens,  circa  marginem  dilute 
flavus. 

Var.  inconspicuus  Rattr.  /.  e.  —  Subcircularis,  70-92,5  u.  diam.; 
spatio  centrali  subquadrato  vel  rotundato,  7,5  u..  lato;  striis  ad  pro- 
cessos convergentibus  distinctis,  inter  has  strias  nonnullis  striis  re- 
ctis et  e  centrali  spatio  divergentibus,  ad  ^5  radii  partes  (e  centro) 
inconspicuis  ;  apiculis  iiidistinctis,  in  fascias  inter  processos  dispo- 
sitis  ;  fascia  margini  contigua  minus  distincta,  zona  introrsum  sita 
apiculos  numerosos  irregulares  pra-bente. 

Hab.  in  depositu  e,  Oamaru  »  Novse  Zelandias  (Rae). 

Var.  subpunctatus  Rattray  /.  e.  —  Irregulariter  rotundatus, 
lobo  magno,  circ.  105.  a,  diam.  ;  superficie  aream  indistinctam  cen- 
tralem,  leniter  constrictain,  centi'ali  spatio  oppositam  pr:ebente;  spa- 


42 

tio  centrali  circulari,  12,5  u..  lato,  rlistincto;  striis  ad  processos 
convergentibiis  distiiictis,  marginalibiis  obscuris;  apiculis  numerosis, 
circa  processos  et  secus  acies  areae  ceutralis  magais  proiniiientibus, 
circa  tnarginein  in  orbiculam  siiigulam  conspicuain  dispositis;  prò- 
cessibus  2,  ad  20  y..  latis. 

Jlab.  in   (lopositu   ((  Oainaru  ))  Nov»  Zelandiffi  (Grove). 

29.  Auliscus  subcaelatus  Rattraj-  Rems.  Aali>ic.  in  Jour-n.  R.  Mie. 
Soc.  18S8,  p.  889.  —  A.  ellipticus,  112,5:;  100,-  superficie  ad  pro- 
cessos leniter  elevata,  niarginem  versus  ex  apicibus  aroaium  trans- 
versalium  tnedianaruui  gradatiin  inclinata;  spatio  centrali  irregu- 
lariter  hexagonali,  angulis  acutis  usque  ad  processos  extensis,  15 
a.  I.;  striis  punctatis,  delicatis  circa  processos  dispositis,  extra  lios 
soriebus  4-5  in?eqaalibus  per  zonas  angustas,  nitidas,  undulatas  di- 
scretis  ;  seriebus  similibus  sed  magis  uniformibus  ex  apicibus  exte- 
rioribus  arearum  ad  niarginem  usque  divergentibus  ;  lineis  punctatis 
plumosis,  divergentibus,  irregularibus  in  areis  tiansversis  sitis;  pro- 
cessibus  2,  in  latere  interiori  minus  qiiatn  in  exteriori  convexis, 
22,5  y..  latis. 

Hab.  in  dppositu   ((  Oamaru  ))  Nov?e    Zelandia?  (Rae).  —   Color 
pallide  fuliginoo-griseus. 

30.  Auliscus  sublevis  Grun.  in  Rattray  Recù  of  AuJiscns  p.  891, 
t.  12,  f.  7.  —  A.  irregulariter  ellipticus,  45  :;  42,5;  superficie  sub- 
plana, fasciani  sensi  ni  sub-indistinctam  intor  processos  et  prope 
marginem  ostendente,  ad  niarginem  seusim  inclinata;  spatio  cen- 
trali rotundato;  2,5  a.  lato,  indistincto;  striis  minutis,  punctatis, 
in  latera  centralia  processuum  melius  conspicuis;  processibus  2, 
plano-convexis  vai  latere  externo  protuberantibus,   10  y..  diam. 

Ilab.  in  depositu  u  Moron  »  (Weissplog). —  Color  pallide  griseus. 

31.  Auliscus  subspeciosus  Rattray  Rccis.  Aulhc.  in  Journ.  R. 
Mio:  Soc.  1888,  p.  896,  t.  14,  f.  3.  —  A.  ellipticus,  1 12,5  ^  89-101  ; 
superficie  partem  centralem  Inter  processos  paullo  elevatam,  ovalem 
vel  subcordiformem ,  acie  exteriori  distincta,  subinde  irregulari 
prsebente,  pra^ter  liane  usque  ad  marginem  sensim  inclinata;  spa- 
tio centrali  circulari,  15  y..  lato,  distincto  ;  seriebus  punctorum  mi- 
nutorum  angustis,  interruptis,  irregularibus,  e  centro  l'adiantibus  ; 
reticulo  circiter  in  acie  exteriori  partis  centralis  collocato;  striis 
praeter  reticulum  liunc  extrorsum  radiantibus  vcd  obliquis  incurvis' 
que,  iis  ad  processos  convergentibus  irregulariter  obliquis  et  irre- 
gnlaribus;  processibus  2,  eliipticis,  15  y.  latis,  apice  exteriori  con- 
vexis, elevatis. 


43 

Bah.  in  (lepositu  (c  Santa  Monica»  (Rae,  GraY,  Deby,  Grifpin), 
a  Los  Angelos»  (Hardman).  •—  Color  pallide  griseus, 
32.  Cocconeis  villosa  Perag.  Diat.  Ville fr.  1888,  p.  38,  t.  4,  f.  35. 
—  Superficie  pilis  spinisve  parvis  brevibus  inslructa  ;  striis  granu- 
latis.  subtilissiniis,  spatium  hyalinum  ad  basiu  spinularum  linquen- 
tibus  ;  margine  serie  singula  graiuilorum   niinutorum   ornato, 

Hab.  in  sinu  a  VillefVauche  »  in   regione  Nicoesensi    mediterra- 
nea (H.  Peragallo). 


*-£^^S:-- 


44 


LITTERATURA  PllYCOLOGICA 
riorse  et  miscellanea  phycologica 


1.  Bennett  A.  W.  —  Freshwater  Algre  and  Schizopliycea?  of  Hamp- 
shire and  Devonshire.  —  Joiirn.  R.  Micr.  Soc.  1890,  n.  1,  p.  1-10, 
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2.  Bornet  E.  et  Flahault  C.  —  Sur  quelques  plantes  vivant  dans  le 
test  calcaire  des  Molliisques.  — •  Bull.  Soc.  Bot.  France  tome 
XXXVl,  1889,  p.  CXLVII-CLXXVl,  planches  Vl-XII. 

3.  De-Toni  G.  B.  —  l^'erdinand  Hauck:  Nekrolog.  —  Bolanisches 
Centralblalt  1890.   n.  7,  p.  234-237. 

4.  Frank  B.  —  Ueb  t  den  experimentellen  Nachweis  der  Assimila- 
tion  freien  Stickstotfs  dardi  erdboden-bewohnende  Algen.  —  Ber. 
ci.  deu/scheii  hotan.  Gesellscli.  VII.  Band,  Heft  1,  1889,  p.  34-41. 

5.  Martindale  J.  C.  —  Marine  Algae  of  the  New  Jersey  Coast  and 
adjacent  Waters  of  Staten  Island.  —  Memoirs  ofthc  Torrey  ho- 
lan.  Club  voi.  I,  n.  2,   1889,   p.  87-109. 

6.  Miglila  W.  —  Ueber  den  Eintluss  staidv  verdiinnter  Saurelòsungen 
anf  Algenzellen,   mit  2  Taf.   —  Breslau   1889. 

7.  Rodrigiiez  J.  J.  —  Datos  algologicos:  I.  Dos  esp(3cies  nuevas  del 
gènero  Nitophyllum  ;  II.  La  constitnciòn  mineralògica  del  suelo  i 
puedo  contribuir  à  la  riqueza  algològica  de  un  paìs?  —  Anal.  de 
la  Soc.  Esp.  de  Hist.  Nat.  tomo  XVIII,  1889,  p.  -105-414,  lam. 
III-IV. 

8.  Went  F.  A.  F.  C  —  Die  Vacuoleu  in  den  Fortpflanzungszellen 
der  Algen.   —  Boianische  Zeitung  1889,  n.   12. 

Chloropliycese 

(excl.  Desmid.,  Zijgnem.,  Charac). 

9.  De-Toni  G.  B.  —  Ueber  Phyllactidium  arundinaceum  Mont.  — 
Bolamsches   Centralb.latt  1889. 

10.  Klein  L.  —  Ueber  den  Formenkreis  der  Gattung  Volvox  und  sci- 
ne Abhangigkeit  von  ausseren  Ursachen.  —  Iledirigia  1890,  Heft 
I,  p.  35-43. 

11.  Roy  J.  —  On  Sciadium  Arbuscula.  — ■  Scotlish  naiuralisi  1890, 
January, 


45 


Zyg'iieniaceae  et  Desmidiacese 

12.  De  Vries  H.  —  Ueber  die  Contraction  der  Chlorophyllbander 
bei  Spirogyi-a.  —  Ber.  der  deulschen  bolan.  Gesellsch.  VII.  Band, 
Heft  I,  1880,  p.   19-27,  Taf.  II. 

13.  Dupray  M.  —  Note  sur  une  nouvelle  espòce  de  Spirogyra.  — 
Revìie  generale  de  Botanvpie,  tome  I,   1889,  p.  256-257,  f.  28. 

14.  Helm  S.  —  On  Micrasterias  denticulata.  — •  Journ.  N.  York 
Mwr.  Soc.  Octob.  1889. 

15.  Roy  J.  —  Desmids  of  the  Alford  District.  — •  Scoltisìi  Nah',ra- 
lini   1890,  Jaiiuary. 

Cyanopliyceae 

16.  Zarharias  E.  —  Ueber  die  Zellen  der  Cyanophyceen.  —  Bofa- 
nische  Zeiimig  Jalirg.  XLVIII,  1890,  Taf.  I. 

Bacillarieae 

{incl.  Peridin). 

17.  Levi-MorenOS  D.  —  Nuovi  materiali  per  la  diatomnlogia  veneta. 
—  Adi  R.  hi.   Ven.  serie  VII,  tomo  I,  1890,  p.   133-143. 

18.  Mueller  0.  —  Durcìibrechungen  der  Zellwand  in  iliren  Bezie- 
hungeu  zur  Ortsbewegung  der  Bacillafiaceen.  —  Ber.  der  deul- 
schen bolan.  Gesellsch.  VII.  Band,  Pleft  4,  p.   169-180,  Taf.  VII. 

19.  Mueller  0.  —  Auxosporen  vou  Terpsinoé  iMusica.  —  Ibidem 
p.   181-183,  Taf.  Vili. 

20.  Petit  P.  —  Diatoniées  nouvelles  et  rares  observées  daus  les  li- 
gnites  de  Sondai,  nord  du  Japon,  avec  2  tig.  —  Journal  de  Mi- 
crogrnphie  25  Janvier   1890. 

21.  Rattray  J.  —  A  Revision  of  the  genus  Coscinodiscus  Ehrb.  and 
of  some  allied  genera.  —  Proceed.  R.  Soc:  of  Edinburgh  voi. 
XVI,  1890.  p.  449-692,  plates  I-llI. 

22.  Schuett  F.  —  Ueber  Peridineenfarbstoffe.  —  Ber.  der  deulschen 
bolan.   Gesellsch.  Vili,   1890,  Heft  I,  p.  9,  T.  I-II. 

23.  Van  Heurck  H.  —  Le  Pleurosigma  angulatum.  —  Bull.  Soc.  bel- 
ge de  Microscopie  VI  Ann.,  n.  I-III,   1890,  p.  10-12. 


4(^ 

'M.  Van  Heurck  H.    —  La  uouvelle  cumbinaison  optique  de  MM.  Zeus 
et  la  itructure  de  la  valve  des  Diatomées,  2  pi.  —   Anvers  IS'JO. 


Van  Heurck  H.  —  Pleurosigma  angvlatam.  —  (23). 

Ntdla  sedata  del  23  novenìbre  18S0  della  Società  belga  di  micro- 
scopia r  A.  sottopose  all'esame  degli  intervenuti  una  nuova  serie  di 
prove  ottenute  sul  Pleurosigina  anguìatuni  con  l'obiettivo  Zeiss 
2,5  ram.  di  foco  e  di  apertura  numerica   1.63 

Studiando  questa  Diatomea,  egli  ottenne,  ad  un  certo  istante,  una 
apparenza  ben  singolare;  gli  alveoli  o  perle  si  mostravano  sotto  for- 
ma di  punti  minusculi  ed  erano  circondati  da  una  corona  di  6  perle 
secondarie  quando  si  considerava  ciascun  alveolo  separatamente  ;  se  si 
considerava  al  contrario  l'assieme  della  valva  si  scorgeva  che  le 
perle  secondarie  erano  realmente  intermediarie  a  duo  perle  princi- 
pali vicine. 

Tale  fenomeno  fu  già  figurato  (fotografia  a  5000  diametri)  nell'A- 
tlante di  microfotografia  del  dott    R.  Zeiss. 

Come  si  può  spiegare  tale  struttura.? 

11  dott.  Van  Heurck  afferma  che  gli  alveoli  non  sono  rotondi  co- 
me si  credeva  generalmente  in  questi  ultimi  tempi,  ma  essi  presen- 
tano degli  angoli  distinti  ;  essi  sone  realmente  esagonali. 

Ammettendo  questa  forma  esagonale,  si  spiegano  facilmente  le 
j)erle  secondarie  che  sono  prodotte  mettendo  imperfettamente  a  punto 
gli  angoli  della  rete,  vale   a  dire  i  luoghi  dove  due  linee  si  toccano. 

Lo  studio  del  Coscinodiscus  excentricus  conferma  V  opinione 
espressa  dal  Van  Heurck.  La  struttura  di  questa  Diatomea  è  ben  nota, 
vi  si  vedono  già  con  obiettivi  deboli  grandi  areole  esagonali;  la  valva 
è  rigonfia,  si  può  dunque  (regolando  attentamente  la  messa  in  punto 
ottenere  tutte  le  apparenze  dall'esagono  reale  fino  al  punto  isolato 
circondato  da  10  perle  intermediarie  illusorie. 

Il  micrografo  belga  dimostra  infine  che  la  valva  del  Pleurosigma 
è  formato  di  due  strati  e  che  gli  alveoli  sono  scavati  nella  sostanza 
della  valva.  (Red.) 

De-Vrìes  H.  —  Ueher  die  Contraction  der  CfiloroplujUbdnder 
bei  Spiroggra.  —  (12). 

L' A.  avverte  come  nell'inverno  avvenga  di  trovare  nei  cespugli  di 
Spirogyra  alcuni  filamenti  le  cui  cellule  presentano  le  fascie  cloro- 
fillose  (clorofori)  contratte.  Tutto  il  processo  si  riduce  ad  un  accorcia- 
mento della  fascia  spirale  ed  è  di  duplice  interesse;  in  primo  luogo 


47 
perchè  i  clorofori  possono  almeno  per  un  terzo  della  loro  lunghezza 
contrarsi  senza  che  conteporaneamente  le  varie  parti  del  protoplasma 
vengano  notevolmente  disturbate  nelle  loro  funzioni;  in  secondo  luogo 
a  motivo  dell'azione  che  in  seguito  a  tale  accorciamento  esercita  il 
tonoplasto  cioè  la  parete  degli  idroleuciti  o   vacuoli. 

Dopo  varie  osservazioni  in  proposito,  il  De-Vries  riassume    i    ri- 
sultati  delle  plasmolisi  eseguite. 

(Red.) 


Per  mancanza  di  spazio  nel  fascicolo,  i  resoconti  dei    lavori    re- 
centi di   algologia  verranno  pubblicati   in  quello  di   LiUglio. 

(Dott.  G.  B.  De-Toni) 


48 


Communicationes  variae 

Nel  prossimo  fascicolo  verrà  pubblicato  un  breve  cenno 
sul  compianto  cultore  dell'  algologia,  Ferdinando  Hauck, 
recentemente  rapito  ai  vivi  in  Trieste. 


Si  desiderano  informazioni  su  Alfredo  Truan  per  poter 
compilare  un  ricordo  biografico. 


La  Direzione  del  «Botanisches  Centralblatt  »  ha  dira- 
mato ai  collaboratori  di  esso  periodico  una  circolare  con  la 
proposta  di  un  nuovo  foglio  settimanale  «  Beiblatt  zum  Bo- 
tanischen  Centralblatte  »  contenente  Resoconti  bibliografici. 

I  collaboratori  del  «  Botanisches  Centralblatt»  sono  pre- 
gati di  mandare,  se  credono,  la  loro  adesione  alla  colla- 
borazione anche  del  e; Beiblatt»,  al  D.  0.  Uhlworm,  Ter- 
rasse  n.  7,  Cassel  (Germania). 


Il  Dott.  Romualdo  Pirotta,  prof,  di  botanica  nella  R. 
Univ.  di  Roma  fu  nominato  socio  corrisp.  della  K.  Ac- 
cademia dei  Lincei. 


DE-TONI   E  F.  SACCARDO.:  REV.  CLOROF. 


Tav.  I. 


F  Saccardo  dehn.  et  lith 


Stalo.  Prosperini. 


E-TONI    E  F..  SACCAROO.-REV.CLOROF. 


Tav.  E. 


Ce,  atCft^ 


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27 


'F. Saccardo  dehn  ei  lua 


Stab,  Prospenni 


E-TONl  E  F.SACCARDO  :  REV.  GEN.CLOROF. 


Tav.m 


»o,r 


F.  Saccardo  delm  et  lUh. 


Stab.  Prosperini. 


CONDIZIONI 


La  Nuova  Notarisia  si  pubblica  una  volta  ogni  tre  mes» 
in  fascicoli  di  3-4  fogli  di  stampa,  corredati,  secondo  il  bi- 
sogno, di  tavole. 

L'abbonamento  annuale  importa  L.  15,  pagabili  al  ricevi- 
mento del  1^  fascicolo  di  ogni  singola  annata. 

Un  fascicolo  separato  (se  ptfò  essere  disponibile)  costa  L.  4. 

Si  accettano  lavori  originali  in  italiano^  latino,  francese,  in- 
glese e  tedesco. 

Agli  autori  saranno  per  ora  corrisposte  50  copie  estratte  dal 
periodico  e  portanti  la  numerazione  delle  pagine  come  quest'  ul- 
timo. Qualora  fosse  dagli  autori  richiesto  un  maggior  numero  di 
esemplari,  le  copie  in  piiì  verranno  pagate  in  ragione  di  L.  10 
al  foglio  (di  16  pag.)  per  ogni  100  copie.  Quanto  alle  tavole 
da  inserirsi  nelle  Memorie  occorrerà  intendersi  colla  redazione. 

Le  associazioni  si  ricevono  presso  il  Redattore  e  proprie- 
tario della  Nuova  Notarisia:  Dott.  G.  B.  De-Toni,  R.  Istituto 
botanico,  Padova  (Italia). 

Ai  librai  è  accordato  lo  sconto  del  20  y^.  Per  acquisto  di 
un  numero  notevole  di  copie  potrà  essere  concesso  uno  sconto 
maggiore. 

Le  corrispondenze  e  i  manoscritti  destinati  alia  «Nuova 

Notarisia  »   dovranno  essere  indirizzati  al  Dott.  G.  B.  De-Toni 
in  Padova. 

L'invio  degli  Atti  delle  Società  scientifiche  e  dei  gior- 
nali si  prega  di  farlo  pure  al  Dott.  G.  B.  De-Toni,  Redattore 
della  Nuova  Notarisia  in  Padova. 


I 


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in  fascicoli  di  3-4  fogli  di  stampa,  corredati,  secondo  il  bi- 
sogno, di  tavole. 

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«Tjlese  e  tedesco. 

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timo. Qualora  fosse  dagli  autori  richiesto  un  maggior  numero  di 
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al  foglio  (di  16  pag.)  per  ogni  100  copie.  Quanto  alle  tavole 
da  inserirsi  nelle  Memorie  occorrerà  intendersi  colla  redazione. 

Le  associazioni  si  ricevono  presso  il  Redattore  e  proprie- 
tario della  Nuova  Notarisia:  Dott.  G.  B.  De-Toni,  R.  Istituto 
botanico,  Padova  (Italia). 

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un  numero  notevole  di  copie  potrà  essere  concesso  uno  sconto 
maggiore. 

Le  corrispondenze  e  i  manoscritti  destinati  alla  «Nuova 
Notarisia  »  dovranno  essere  indirizzati  al  Dott.  G.  B.  De-Toni 
in  Padova. 

E  lasciata  agli  autori  la  piena  responsabilità  delle  opinioni 
da  loro  espresse. 

L'invio  degli  Atti  delle  Società  scientifiche  e  dei  gior- 
nali si  prega  di  farlo  pure  al  Dott.  G,  B.  De-Toni,  Redattore 
della  Nuova  Notarisia  in   Padova. 


Giugno  1891) 

LA  NUOVA  NOTARISIA 

PROPRIETARIO   E   REDATTORE 

DOTT.  G.  B.  DE-TC>NI 

R.   ISTITUTO   BOTANICO,   PADOVA 

JULIEN  DEBY 

Bibliographie  recente  des  Dlatomées 


1.  Rattray  John  —  A  revision  of  the  Genus  Coscinodiscus  Ehr.  and 
some  allied  Genera.  Royal  Soc.  of  Edinbg.  (aussi  tire  à  part),  8^° 
3  pi.  Edinburgh,   1890. 

2.  Castracane  Conte  Ab.  Francesco  —  Deposito  di  Jackson  's  Pad- 
dock,  Oamaru,  nella  Nuova  Zelanda.  Acad.  Nuov.  Line.  feb.  1890. 

3.  Petit  Paul  —  Note  relative  aux  diatornées  du  Japon  de  M.  M. 
Brun  et  Tempere.  Journ.  de  micrographie  Voi.  XIV,  pag.  148, 
Paris,  Mars  1890. 

4.  Petit  Paul  —  Réponse  à  M.  le  prof.  Brun.  Journ.  de  Microgr.  Voi. 
XIV,  p.  189,  Paris,  avril  1890. 

5.  Brun  J.  —  A  propos  du  Rhabdonema  Japonicum.  Journ.  de  Mi- 
crog.  Voi.  XIV,  p.  183,  Avr.   1890. 

0.  Schmìdt  Adolf.  —  Vei-zeichniss  der  in  A.  Schmidt 's  Atlas  der 
Diatomeenkunde  (Heft  1-36,  Ser.  I-III),  abgebildeten  Arten  und 
benannten  Varietàten.  4'°,  Leipzig,   1890. 

7.  Curtis  Geo.  H.  —  On  cleaning  and  mounting  the  DiatomaceaD.  Mi- 
eros.  Buliet.  p.  12,  Philad.   1890. 

8.  Woolman  Lewis  —  An  outerop  of  fossil  Diatoms  near  Shiloh,  N. 
J.  Micr.  Bulletin  p.  9,  Phil.   1890. 

9.  Weir  F.  W.  —  A  new  diatom  mounting  Medium.  Am.  month. 
Micr.  Jour.,  Aprii   1890,  p.  86. 

10.  Moles  J.  J.  —  Cleaning  Diatoms.  Amer.  month.  micr.  Jour.  Aprii 
1890,  p.  86. 

11.  De-Toni  G.  B.  —  Osservazioni  sulla   Tassonomia  delle   Bacilla- 


50 

riee  (Diatomee)  seguite  da  un  Prospetto  dei  Generi  delle    medesi- 
me. Notarisia  p.  885,  Venezia  1890, 

12.  De-Toni  G.  B.  —  Nuova  Notarisia,  N.  I,  Padova  Avril  1890. 

13.  De-Toni  G.  B.  —  Diagnoses  Algarum  Novarum  (BacillarieLe).  Nuo- 
va Notarisia,  Avril  1890,  p.  32. 

14.  Levi-Morenos  D.  —  Quelques  idées  sur  revolution  défensive 
des  Diatomées  en  rapport  avec  la  diatomophagie  des  animaux  aqua- 
tiques.  Notar,  p.  956,   1890. 

15.  Levi-Morenos  D.  —  Alcune  idee  sulla  evoluzione  difensiva  delle 
Diatomee,  in  rapporto  con  la  diatomofagia  degli  animali  acquatici. 
Boll.  Soc.  Ital.  dei  Microscopisti,  Voi.  1,  8.^»  Acireale,  Avril  1890. 

16.  Lanzi  IViatteo.  —  Elenco  delle  Diatomee  fossili  rinvenute  nel 
Gianicolo  (Città  Leonina-Roma).  Notar,  p.  986,  avril  1890;  Voir 
Atti  Acc.  Pont.  Nuovi  Line.  Roma  1889. 

17.  IVIiiller  0.  —  Durclibrechungen  der  Zellwand  in  ihren  Beziehungen 
zur  Ortsbewegung  der  Bacillariaceen.  Ber.  deutsch.  bot,  Ges,  VII, 
4,  p.  169-180,  T.  VII,  Berlin  1889.  Aussi  note  sur  ce  travail  par 
A.  M.  Luzzatto  dans  Notarisia,  p.  977,  avril  1890. 

18.  Schiitt  F.  —  Ueber  Auxosporen-Bildung  der  Gattung  Chsetoce* 
ros.  Ibidem  pag.  361-363,  Taf.  XIV,  Berlin  1889.  Aussi  note  par 
Luzzatto  dans  Notarisia,  p.  976,  avril  1890. 

19.  Petit  Paul.  —  Diatomées  nouvelles  et  rares  observèes  dans  les 
lignites  de  Sondai  (N.  du  Japon).  Journ.  de  Micrographie  1890. 

20.  Terry  W.  A.  —  A  search  for  Diatoms  in  Boston  harbour,  in 
september  1889.  Amer.  Month.  Micr.  Journ,  1890. 

21.  Van  Heurck  Henri.  —  La  nouvelle  combinaison  optique  do  M. 
Zeiss  et  la  Structure  de  la  Valve  des  Diatomées.  8.'^°  pi.  photogr., 
Anvers   1890. 

22.  Peticolas  C.  L.  —  Notes  on  the  fossil  Marine  Diatom  deposit 
from  the  Artesian  wolls  at  Atlantic  City.  N.  J.  Amer.  Mont.  Micr. 
Jour.  p.  32,  1890. 

23.  Nott  Edward  S  —  Cleaning  Diatoms.  Amer.  Month.  Micr.  Jour. 
p.  31,  1890. 

24.  Pantocsei(  Josef.  — ■  Beitrage  zur  Kenntoiss  der  fossilen  Bacil- 
larien  Ungaras  II.*«  Theil.  8.'°  Nagy-Tapolcsany  1889. 


1.  L'auteur  décrit  dans  ce    travail    monumentai   290   espòces   de 
Co^cinodiacus  sans  corapter  les  variétés  ni  les  aspecies  exclusce  vel 


51 

inquirendce )")  au  nombre  de  31  et  les  (.(.nomina  niickoì  au  nom- 
bre  de  25.  Le  nombre  d'espèces  nouvelles  décrites  par  M.r  Rattray 
est  très  considérable,  peut-étre  raème  trop  considérable,  vu  la  dé- 
limitation  irapossible  de  tant  de  ces  formes  qui  passent  insensible- 
ment  les  unes  dans  les  autres. 

La  monographie  du  gerire  Coscinodùcus  est  suivie  de  celles  des 
genres  Actinogoniwn  (2  espèces  dont  1  nouvelle).  C'est  un  gen- 
re  plus  que  douteux,  à  notre  avis  fonde  sur  des  plaques  internes, 
BrightweUia  (6  espèces  dont  aucune  espèce  nouvelle).  Stelladiscus 
(1  espèce  decouverte  par  Norman  dès  1861).  Aslerolampra  {35  espèces, 
toutes  connues).  Liradiscus  (7  espèces,  dont  une  nouvelle,  trouvée 
par  M.'  Grove).  Porodisous  (9  espèces  dont  une  nouvelle  provenant 
de  Cambridge,  Barbadoes)  Thaumatonema  (2  espèces  décrites  an- 
térieuremeot  par  le  D.'  Greville).  Feponia  (1  espèce,  le  P.  Barba- 
densis  de  Greville). 

Monsieur  Rattray  a  bien  certainement  rendu  un  grand  service  à 
la  Diatoraologie  par  la  révision  des  genres  ci-dessus.  Son  livre  for- 
me UQ  catalogne  aussi  compiei  que  possible  de  toutes  les  espèces 
connues  à  ce  jour.  Le  renvoi,  pour  chaque  espèce,  à  une  figure  pu- 
bliée  sera  de  la  plus  granile  utilité,  attendu  que,  sur  la  description 
seule,  il  n'est  pas  possible  au  microscopiste  de  déterminer  la  forme 
qu' il  a  sous  l'oeil.  Nous  sommes  heureux  de  pouvoir  annoncer  que 
M.'  Rattray  a  sous  presse,  en  ce  moment,  une  monographie  du  joli 
genre  Aciinocyclus,  qui  comprendra  un  grand  nombre  de  nouveautós. 

2.  Dans  ce  petit  travail,  dont  le  titre  est  trompeur,  l'auteur  s'oc- 
cupo biea  moins  des  espèces  de  Diatomóes  des  dépots  fossiles  intè- 
ressants  de  Jackson 's  Paddock,  N.  Z.  que  de  profiter  de  l'occasion 
que  se  présente  pour  lui  d.e  revenir  à  sa  chère  théorie  des  spores 
des  diatomées.  Nous  ne  voulons  pas  nier  la  probabilitè  d'une  ge- 
neration sporifere  chez  les  Bacillariées  comme  l'ont  affirmé  M.  de 
Castracane,  M.  Matteo  Lanzi  et  longteraps  avant  eux  Rabenhorst  et 
0' Meara.  —  Avant  de  se  prononcer  cependant  sur  l'c^'/si^ance  rèelle 
des  spores  ou  germes  chez  les  Diatomées,  nous  conseilloQS  d'atten- 
dre  le  moment  od  revolution  de  ces  spores  aura  été  suivie  pas  à 
pas  par  quelque  patient  biologiste,  que  nous  aura  fait  rapport  sur 
la  formation  des  spores  à  l'intérieur  du  frustale,  puis  aura  vu  ces 
mèmes  spores  se  transformer  en  diatomées  completes.  —  Nous  ne 
connaissons  aucune  òtude  de  ce  genre  pour  les  Diatomées.  —  Nous 
la  recommendons  tout  spécialement  au  Micrograplie,  qui  désirerait 
se  faire  un  renom,  tout  en  faisant  progresser  la  science. 


52 

3.  C'est  une  attaque  personelle,  quelque  peu  imraéritée  et  fort 
repréhensible  entre  hornmes  de  science,  par  M/  le  prof.  Bruii  à 
l'adresse  de  M/  Paul  Petit,  dont  la  science  en  fait  de  structure  des 
Diatomées  n'est  certaiiiement  pas  inférieure  à  la  sienne  et  peut-étre 
plus  philosophique. 

4.  Rèponse  très  modérée  à  la  note  de  M/  le  prof.  Brun  (ti.  5) 
par  M.'  P.  Petit. 

5.  Réplique  de  M.'"  Brun,  qui  s'obstiiie  à  réunir  en  un  Genre 
Eupleuria,  Entopyla  et  Rhabdonema,  contrairement  à  l'opinion  de 
tous  ses  prudécesseurs  et  contemporains.  Ce  travail  ne  renferme  rien 
de  fort  intéressant  ou  de  nouveau. 

6.  C'est  le  catalogne  alphabétique,  devenu  très  nécessaire,  de 
toutes  les  diatomées  figurées  dans  l'Atlas  de  A.  Schmidt  jusqu'à,  y 
compris,  le  fascicule  36  (Aujourdhui  nous  somnies  en  possession  des 
fase.  37-38).  Espérons  que  le  iilre  paraìtra  bientòt  à  fin  de  permet- 
tre  de  relier  l'oeuvre,  qui  commence  à  devenir  volumineuse  et  peu 
maniable  sous  forme  de  livraisons. 

7.  C  est  encore  une  méthode  ce  universelle  »  pour  la  préparation 
des  Diatomées.  Nous  ne  croyons  guère  aux  recettes  {(  aniverselles  », 
car  l'espérience  demontre  que  chaque  dépòt  diatoraifère  demande 
son  traitement  special.  Le  procède  signalé  ici  nous  parait  aussi  très 
complexe. 

8.  L'anteur  signale  l'identité  des  dépòts  fossilifères  de  Nottin- 
gham Md.,  d' Atlantic  City  N.  J.  et  de  Shiloh  N.  J.  se  basant  sur  la 
similarité  des  espèces  de  Diatomées  qu' on  y  rencontre.  L'on  se  rap- 
pellera  que  ces  dépòts  ont  une  épaisseur  qui  dopasse  200  mètres 
sous  les  affleurements. 

9.  Donne  la  recette  d'un  nouveau  a  mèdium)')  pour  la  couserva- 
tioa  des  Diatomées  montées.  C'est  un  mélange  de  gomme  de  tolu  dis- 
sous  dans  la  benzine  et  de  bisulfure  de  Carbone.  Son  angle  de  refr. 
est  de  1.  73. 

10.  Ne  nous  enseigne  rien  de  nouveau. 

11.  Ce  travail  de  M.''  De-Toni  comprend  un  résumé  general  des 
familles  et  des  genrea  des  Diatomées  et  servirà  sans  doute,  après 
quelques  modifications  et  additions,  d'introduction  au  uSylloge»  ac- 
tu^ellement  en  préparation  par  l'auteur.  C'est  à  peu  de  chose  près, 
la  classification  de  H.  L.  Smith  telle  qu'  elle  a  étó  adoptée  par  M. 
le  D."",  Van  Heurck.  On  connait  mon  opinion  qui  est  que  ni  la  clas- 
sification par  le  Raphè  seul,  ni  celle  par  V  endochrome  seul  ne  peut 
satisfaire  à  la   solution  du   probléme   et  qu' aucune  classification  oe 


53 

sera  parfaite  avant  qu*  on  n'ait  étiidié  avec  soin  la  biologie   et  les 
phénoraènes  de  la  reproduction  chez  les  Diatomèes. 

12.  Au  mois  d'Avril  dernier  deux  anciens  amis  et  co-associès 
trouverent  bon  (pour  des  raisons  qui  les  regardent  seuls)  de  se  sé- 
parer  de  fait  de  la  rédaction  de  l'excellent  petit  journal  le  «Nota- 
risia».  La  suite  de  cette  rupture  a  pour  résultat  la  continuation  du 
Notarisia  par  M.*"  le  D.""  D.  Levi-Morenos  de  Venise  et  la  création 
du  (.{Nuova  Notarisia))  sous  la  direction  de  M.""  G.  B.  De-Toni  à 
Padoue.  Tant  mieux  pour  les  algologues  :  ils  aurout  deux  sources 
d'instruction,  au  iieu  d'une.  Nous  souhaitons  à  tous  deux  «bon  suc- 
cès))  dans  le  monde. 

13.  M.""  De-Toni  dans  le  n.  du  mois  d'avril  1890  (n.  1)  p.  32  du 
«Nuova  Notarisia))  donne  les  diagnoses  en  latin  de  29  Diatomèes,  com- 
prenant  27  espèces  ò.' Auliscus  d'après  John  Rattray  et  d'un  Am- 
phora  et  d'un  Cocconeis  nouveaux  d'après  Peragallo. 

14.  Dans  ce  travail  M.*"  D.  Levi-Morenos  s'occupe  comme  d'ha- 
bitude  de  «Diatomophagie».  M.'"  Levi-Morenos  n'est  pas  d'accord 
avec  M.  J.  Deby  sur  la  structure  des  valves  des  Diatomèes.  Le  pre- 
mier n'admet  pas  que  les  parois  du  frustule  soient  constitués  de 
cellulose  plus  ou  moins  fortement  imprègnée  de  silice,  tandis  que 
le  second  admet  ce  fait,  attendu  que  si  l'on  chauffe  à  rouge  des 
diatomèes  fraiches  le  frustule  commence  par  se  carboniser  et  de- 
vient  noir  à  la  suite  de  la  décomposition  de  1'  hydro-carbone  de 
la  cellulose.  Si  l'on  continue  à  chauffer,  les  diatomèes  blanchissent, 
à  la  suite  de  la  combustion  totale  du  carbone  forme  et  il  ne  reste 
plus  que  la  partie  siliceuse  qui  conserve  généralement  la  forme  ori- 
ginale de  la  diatomée  avec  tous  ses  dessins.  D' autre  part  M.'"  D. 
Levi-Morenos  considère  le  a  Colèoderme))  c'est-à-dire  les  matiè- 
res  exsudées  et  externesaux  valves  siliceuses,  comme  étant  du 
protoplasma.  Dans  cette  catégorie  il  confond  les  masses  mucilagi- 
neuses,  les  tubes  membraneux,  les  stipes  etc.  Ce  sont  pour  moi 
des  excrèiions  protectrices  de  substance  sans  vie  et  non  pas  al- 
bumineuses.  Nous  recommandons  a  M.'  D.  Levi-Morenos  d'appli- 
quer  à  ses  diatomèes  les  réactions  micro-chimiques  du  protoplasma 
telles  quelles  sont  décrites  dans  tous  les  traitès  modernes  de  Bota- 
nique.  Une  foule  de  Diatomèes  sont  d'ailleurs  sans  aucune  apparen- 
ce  de  Coléoderme.  J'ajouterais  que  je  suis  aussi  convaincu  que  ja- 
mais,  que  l'intérieur  de  la  diatoraóe  ne  communique  avec  l'extérieur 
que  par  les  sutures  des  valves  et  dans  les  espèces  qui  ont  un  rapile 
par  de  petits   oriflcos    microscopiques  sur   ce  dernier,  un  de  chaque 


54 

coté  du  nodale  centrai  et  un  près  de  chacun  des  nodules  terminaux. 
Je  n'adopte  pas  la  théorie  des  perforaiion^,  que  feraient  des  Dia- 
toraées  de  véritables  tamis.  Pour  s'assurer  de  ceci  il  faut  étudier 
les  formes  vivantes  et  ne  pas  se  limiter  à  l' examen  des  squelettes 
dont  la  surface  a  étè  corrodée  soit  par  le  temps  soit  par  les  pro- 
duits  chimiques  énergiques  eraployés  à  leur  néttoyage.  —  En  défi- 
nitif  je  diffère  dans  mon  appréciation  des  \ues  de  M/  Levi-More- 
nos  en  ce  que  je  ne  crois  pas  au  pouvoir  nutritif  du  Coléoderme  ex- 
terne mais  bien  au  protoplasma  (à  distinguer  des  chromatophores) 
contenu  dans  l'intèrieur  des  frustules.  Je  ne  crois  pas  non  plus  à 
la  possibilité  du  passage  par  les  Diatoraées,  de  la  cavità  gastrique 
des  animaux  diatomophages,  sans  le  plus  grand  danger  pour  leur 
vie,  quelque  court  que  soit  leur  séjour  dans  cette  cavitè.  —  L' en- 
dochro7ne  peut  étre  reste  intact  en  apparence,  mais  la  Diatomée  est 
morte  et  se  decompose  promptement  après.  —  Je  ne  puis  discuter  en 
détail,  en  cet  endroit,  les  vues  de  M/  Levi-Morenos  que  je  considera 
comnie  probablement  des  hérésies. 

15.  C'est  la  réproduction  en  langue  Italienne  de  la  notlce  (n.  14) 
ci  dessus  qui  est  écrite  en  Frangais. 

16.  Cette  liste  de  Diatomées  d'eau  douce  ne  comprend  que  des 
espèces  communes  dans  toutes  les  eaux  douces  du  monde. 

17.  Je  n'ai  vu  de  ce  travail  que  la  courte  notice  publièe  dans 
Notarisia.  Les  conclusions  ra'en  semblent  fort  problématiques. 

18.  M."  Luzzato  rend  compte,  d'une  fagon  bien  incoraplètte  d'une 
note  qui,  si  elle  était  compiette,  présenterait  un  vif  intèrèt  biolo- 
gique. 

19.  C'est  la  description  de  deux  diatomées  fossiles  du  tertiaire 
(lignites)  du  Japon,  le  Slylobiblium  Japonicum  Petit  et  la  Gaillo- 
nella  granulata  var.  bambumia  (nov.  var.).  —  Il  est  très  singu- 
lier  que  je  connais  depuis  longtemps  ces  deux  formes,  la  première 
de  la  couche  diatomifère  du  Thiergarten  à  Berlin  et  l'autre  pro- 
venant  des  vases  d'eau  douce  de  Demerara,  Amérique  du  sud. 

20.  Ne  contient  rien  de  nouveau. 

21.  C'est  un  supplèment  à  l'article  publié  dans  Journal  de  la  R. 
M.  S.  relativement  à  la  "reproduction  des  diatomées  photographique- 
ment  par  l'objectif  homogène  apochromatique  de  Zeiss,  N.  A.  1,6. 
—  Les  figures  sont  meilleures  que  celles  publiées  dans  le  Journal 
anglais. 

22.  L'auteur  qui  réside  à  Richmond  en  Virgine  donne  quelques 


55 
renseigneraents  intèressant  sur  les  gisements  fossiles  de  la  còte  du  New 
Jersey  explorè  par  les  fongages  de    puits  Artèsiens   ù  Atlantic  City. 

23.  Le  procède  de  nettoyage  indiqiiè  nous  parait  peu  recommen- 
dable.  —  Il  nous  semble  qu'  il  doit  infailliblement  conduire  à  la  de- 
struction  rapide  ou  à  la  perte  de  la  niajoritè  des  diatomées  soumi- 
ses  à  un  tei  traìteinent  drastique. 

24.  Après  une  attente  de  bien  dos  mois  le  texte  da  2*^  volume  du 
travail  de  M.^'  Pantocsek  vient  enfin  de  paraitre  datò  de  1889.  — 
Ce  travail  très  important  contient  les  figures  de  429  espòces  fossi- 
les de  la  Hongrie.  —  Je  m'abstiens  de  toute  critique  de  ce  travail 
conscientieux  et  ne  puis  qu' expriiner  mon  regret  d'avoir  pu  bles- 
ser  l'auteur  par  les  quelques  mots  que  j'ai  écrit  à  son  sujet  dans 
ma  derniòre  revue  Bibliograpliique.  —  Je  ne  puis  cependant  que 
répéter  que  le  Docteur  a  des  amis  dont  les  noms  sont  peu  euphoni- 
ques  pour  les  habitants  de  l'Europe  occidentale  et  qu' il  persiste 
à  nommer,  d' après  eux,  de  pauvres  petitos  Diatomées  qui  n'en  peu- 
veut  rien  !  Que  cette  plaisanterie  me  soit  pardonnée  par  1' auteur  qui 
ne  rit  pas  tous  les  jours,  parait-il. 


J.  D. 


56 


G.  B.  DE-TONI 

FRAMMENTI  ALGOLOGICI  *) 


III.  La  Sphaeroplea  annulìna  (Roth)  Ag.  nella  regione  Parmense  e 
la  sua  distribuzione  geografica. 

Il  eh.  prof.  Giovanni  Passerini  mi  ha  inviato,  qualche  tempo  fa, 
tutta  la  sua  privata  collezione  di  Alghe  perchè  io  ne  rivedessi  le 
determinazioni;  la  raccolta  mi  è  riuscita  preziosa  in  quanto  che  con- 
tiene esemplari  autentici  di  specie  proposte  come  nuove  dall'illustre 
De  Notaris  quali  V (Edogonium  ciliare,  la  Pinnularia  Passerina  ecc., 
di  cui  mi  occuperò  in  altra  mia  Nota. 

Neil' esaminare  alcune  delle  Alghe  parmensi  del  Passerini,  grande 
fu  la  mia  sorpresa  nello  scoprire,  frammezzo  ad  (Edogonium,  Con- 
ferva hotnbyoina  Ag.,  Mesocat^pus,  Gomphosphceria  aponina  Kuetz. 
ecc.,  raccolti  in  maggio  in  un  acquario  dell'Orto  botanico  di  Parma, 
una  specie  curiosissima  di  cloroficea,  la  Sphceroplea  annulina  (Roth) 
Ag.,  la  quale,  per  quanto  mi  risultò  dalle  opere  e  memorie  ch'ebbi 
agio  di  consultare,  fornirebbe  una  nuova  aggiunta  alla  flora  ficolo- 
gica  di  Italia. 

Per  ciò  che  apparisce  dai  lavori  principali  pubblicati  intorno  alla 
Sphceroplea  annulina  e  sue  varietà  '),  questa  cloroficea  fu  per  la 
prima  volta,  secondo  il  Roth  *),  scoperta  in  Germania  a  Brema  nel 
1803  dal  Treviranus,  poi  fu  trovata  a  Berlino  dall' Ehrenberg;  ven- 
ne raccolta  a  Breslavia  dal  Cohn  ed  in  altri  siti  della  Slesia  dal 
Kirchner,  a  Friburgo  i.  Br.  dal  Braun,  a  Kernsbach  in  Baviera  dal 
Reinsch,  presso  Gratz  nella  Stiria  dal  Leitgeb  e  dallo  Heinricher, 
in  varie  località  della  Russia  presso  Mosca  dall' Artari  e  ad  Osnova 


*)  Con  questo  titolo  ho  intenzione  di  continuare  la  pubblicazione  di  pic- 
cole notizie  algologiche.  Vedi  Frammenti  algologici  I-II,  De-Toni  e  Levi  No- 
tarisia  II,  1887,  n.  6,  p.  293-301. 

1)  F.  Cohn,  Ueber  die  Forlpflanzung  von  Sphceroplea  annulina  1855.  — 
N.  Rauwenhofl*,  Onderzcekingcn  over  Sph.  annulina  1887.  —  E,  Heinricher, 
Zur  Kenntniss  der  Algengattung  Sphceroplea  1883.  —  J.  B.  De-Toni,  Sylloge 
Algaruml,  1889,  p.  94-96. 

2)  A.  G.  Roth,  Catalecta  botanica  III,  1806,  p.  211,  t.  7. 


57 

presso  Kharkow  dal  Riabinine,  a  Melun  in  Francia  dal  Roussel  ;  ne 
manca  quest'alga  alla  flora  inglese  secondo  il  Cooke,  alla  svedese  se- 
condo Wittrock  e  Nordstedt,  all'  isola  di  Corsica,  dove  secondo  Duby, 
fu  trovata  dal  Soleirol,  alla  Boemia  secondo  Opiz  e  Ilansgirg,  all'Al- 
sazia secondo  Mougeot  e  Roumeguère,  alla  California  nelT  America 
settentrionale  secondo  il  Wolle. 

La  Sphceroplea  ha  dunque  una  discreta  area  di  diffusione  geogra- 
fica, è  però  notevole  il  fenomeno  della  sua  improvvisa  apparsa  e 
scomparsa  nelle  stesse  località,  segnatamente  nei  terreni  invasi  mol- 
to tempo  prima  dall'acqua  ciò  che,  secondo  l'Hansgirg  *),  farebbe 
supporre  che  la  comparsa  della  Sphceroplea  dipendesse  non  solo  da 
proprietà  fisiche  e  chimiche  del  mezzo  in  cui  si  sviluppa  ma  altresì 
da  altre  circostanze  ancora  ignote. 

IV.  Di  una  seconda  località  italiana  per  la  Palmella  miniata  Leibl. 

Pure  tra  le  alghe  della  stessa  raccolta  ho  trovato,  classificata 
dal  Passerini,  una  specie  che  merita  di  essere  ricordata,  la  Palmel- 
la miniata  Leibl.  Questa  specie  forma  delle  macchie  irregolari,  di 
color  rosso  mattone  sopra  frammenti  di  terra  provenienti  dalle  spon- 
de degli  scavi  della  terramare  Consigli  nel  Parmigiano.  Le  dimensioni 
e  la  forma  delle  cellule  corrispondono  perfettamente  con  la  diagnosi 
delle  specie  Leibleiniana  ^),  la  quale  costituisce,  si  può  dire,  il  gi- 
gante del  genere  Palmella. 

La  Palmella  miniata  Leibl.  non  è  nuova  per  l'Italia;  fu  osser- 
vata sul  legno  imputridito  all'Acqua  Acetosa  presso  Roma  dal  Mar- 
tei  ^),  secondo  il  quale  sarebbe  stata  trovata  anche  a  Padova,  ciò 
che  non  ho  potuto  rilevare  ne  dalle  opere  del  Meneghini  né  dal 
censimento  di  Hohenbiihel-Heufler.  Oltre  che  in  Italia  la  stessa  Pal- 
mella fu  raccolta  in  Germania,  Gran  Bretagna,  Svizzera,  Boemia, 
Svezia,  America  boreale.    . 

Padova  7  Maggio  1890. 


1)  A.  Hansgirg,  Prodromus  cler  Alg  enfiar  a  von   Bùhmen   188G,  pag.  53, 
nota  1, 

2)  .1.  B.  De-ToQÌ,  Sylìoge  Aìgarum  I,  1889,  p.  080. 

3)  E.  Martel,  Contribuzione  alla  conoscenza  delC algologia  italiana  1885, 
pag.  10,  n.  30. 


58 


FERDINANDO  HAUCK 

Ricordo  biografico  *) 


Ferdinando  Hauck  nacque  il  29  Aprile  1845  a  Brùnn  nella  Mo- 
ravia dov'egli  dapprima  frequentò  la  Scuola  reale  superiore,  indi  la 
Scuola  superiore  tecnica  e  nel  1  ottobre  1806  ottenne  un  posto  pres- 
so la  direzione  dei  Telegrafi  a  Trieste,  nella  quale  città  lo  colse  la 
morte  il  21  dicembre  dello  scorso  anno. 

Nell'ultima  lettera  (23  Marzo  1889)  ch'io  ricevetti  da  lui  e  che 
conservo  come  un  caro  e  prezioso  ricordo  egli  mi  scriveva:  (dch- 
wollte  Sie  ini  August  v.  J,  in  Venedig  oder  Padua  aufsuchen,  ich  war 
mit  meiner  Familie  in  Tyrol  und  wollte  ùber  Riva  Verona  nach  Ve- 
nedig  ;  es  batte  mich  sehr  gefreut,  Ihre  Bekanntschaft  zu  macheii. 

Aber  ich    bin    leider    krank  geworden    und    so  musste  ich  einen  an- 

deren  Weg  nach  Triest  nehmen )).  Alcuni  mesi  appresso  ebbi  la 

dolorosa  notizia  che  il  valente  cultore  della  Ficologia  adriatica  era 
impazzito  e  lasciava  poca  speranza  di  guarigione.  Ogni  speranza  dei 
suoi  parenti  ed  amici  rimase  delusa,  la  morte  avendo  troncato  anzi- 
tempo la  sua  vita  immergendo  cosi  nel  dolore  la  moglie  ed  i  figli. 

Legato  allo  Hauck,  oltreché  dall'interessamento  di  comuni  studi 
eziandio  dal  vincolo  di  una  sincera  e  cordiale  amicizia,  adempio  ora, 
profondamente  turbato,  il  compito  di  ricordarne  i  meriti.  Ferdinando 
Hauck  fu  un  diligente  raccoglitore  ed  un  dotto  osservatore,  però 
volle,  nella  sua  modestia,  prima  di  dedicarsi  da  sé  allo  studio  delle 
Alghe,  inviare  e  comunicare  ad  altri  botanici  i  materiali  da  lui  rac- 
colti. Così  tra  gl'Italiani  ebbero  la  fortuna  di  ricevere  sue  raccolte 
l'illustre  G.  Zanardini  ed  il  Conte  F.  Castracane  che  di  lui  parla- 
no come  di  solerte  ed  accurato  ricercatore  e  riconoscitore  d'  Alghe. 
Più  tardi  Hauck  entrò  in  corrispondenza  con  molti  egregi  botanici 
■tra  i  quali  basti  ricordare  F.  Ardissone,  J.  M.  Hildebrandt,  0.  Nord- 
stedt,  A.  Grunow,  P.  Richter. 


*)  Riporto  con  lievi  modificazioni  dal  Botanisches  Centralblatt  1890  p.  284 
a  237,  il  breve  cenno  necrologico  che  pubblicai  su  Ferdinando  Hauck;  ciò  per 
tributare  anche  in  questo  periodico,  dedicato  all'algologia,  un  omaggio  rive- 
rente al  compianto  flcologo  di  Trieste. 

Dott.  G.  B.  De-Toni 


59 

Solo  dopo  sei  anni  di  soggiorno  in  Trieste,  vale  a  dire  nel  1872 
iniziò  egli  la  serie  delle  sue  pregevoli  pubblicazioni  con  due  lavori 
sulle  Bacillariee  dell'Adriatico. 

Nel  1876  egli  propose  un  nuovo  genere  di  Ulotricacee  marine 
Phceophila,  con  una  specie  (P.  Floridearum)  propria  del  golfo  di 
Napoli  e  delle  coste  istriane  dell'Adriatico,  genere  il  quale  fu  di  re- 
cente accresciuto  di  una  seconda  specie  (P.  Engleri)  dal  Reinke 
e  di  una  terza  specie  (P.  horrida)  dallo  Hansgirg.  Nello  stesso  anno 
descrisse  una  nuova  Oscillaria  dei  tepidarii  (0.  caldarioruni)  e  nel 
1875-76  egli  pubblicò  un  catalogo  delle  Alghe  marine  del  Golfo  di 
Trieste. 

Più  tardi  F.  Hauck  pubblicò  parecchie  contribuzioni  alla  ficolo- 
gia  adriatica,  quasi  lavoro  preparatorio  alla  sua  opera  principale, 
Die  Meeresalgen  Deutschlands  und  Oesterreichs. 

In  tale  opera  Egli  mostra  la  sua  abilità  descrittiva  e  di  osser- 
vazione, proponendo  anche  molte  specie  nuove  come  Chri/symenm? 
microphysa,  Lithothamnion  mamillosum,  L.  Sonderi,  Melobesia 
Cysiosirce,  Peyssonellia  adriatica,  Dichosporangium  (n.  g.)  7'epens, 
Myriolrichia  adriatica,  Streblonema  ienuissimum,  Chcvtomorpha 
hremarticulata.  Cladophora  mediie^^ranea,  Oncobyrsa  adriatica, 
Pleurocapsa  (Thur.  n.  g.)  fuliginosa,  illustrando  i  punti  essenziali 
del  lavoro  con  disegni  e  con  cinque  tavole  fotografiche. 

Nel  1884  Hauck  pubblicò  una  notizia  su  alcune  alghe  dell'Oceano 
india.no,  Dictyota  Atornaria  n.  sp.,  Marcheseftia  spongioides  Hauck, 
Spongocladia  vauchericvformis  Aresch.  In  un'altra  nota  (1887)  egli 
dimostrò  che  i  cosidetti  zoosporangi  biloculari  della  curiosa  ectocar- 
pacea,  Choristocarpus  ienellus  (Kuetz.)  Zanard.  altro  non  sono  se 
non  che  propagoli  analoghi  a  quelli  delle  Sphacelaria.  Sopra  i  ma- 
teriali comunicatigli  da  Hildebrandt  Egli  scrisse  sei  notizie,  contri- 
buendo in  tal  modo  alla  conoscenza  ulteriore  delle  flore  marine  del 
mar  Rosso  e  dell'Oceano  indiano,  diffondendosi  segnatamente  sui  ge- 
neri Hypnea,  Padina,  Halimeda,  Sargassum. 

Nel  1888  diede  un  supplemento  di  nuove  specie  al  suo  lavoro 
principale  sulle  Alghe  marine  tedesche  ed  austriache,  nonché  un  elen- 
co di  Caracee  raccolte  sul  litorale  istriano. 

Non  meno  importante  è  la  sua  memoria  sulle  Alghe  marine  del- 
l'isola Portoricco,  inviategli  da  Sintenis.  Poco  innanzi  la  morte,  F, 
Hauck  pubblicò  ancora  due  note,  una  sopra  la  presenza  delle  Mar- 
chesettia  spongioidcs  nell'Adriatico  e  sulla  comparsa  di  quantità 
straordinaria  di  Callithamnion  seirospermurn  nel  mare  Egeo,  Tal- 


60 

tra  sopra  le  Alghe  marine   del   Portogallo   rivedute   sull*  erbario   di 

J.  Newton. 

Oltre  a  questi  lavori,  lo  Hauck  dedicò  parte  del  poco  tempo  di 
cui  potea  disporre,  alla  preparazione  e  distribuzione,  in  collabora- 
zione con  Richter,  di  una  raccolta  di  Alghe  disseccate  la  quale,  con- 
tinuata ora  dal  Richter,  formava  un  accurato  ed  utile  seguito  delle 
classiche  Algen  Europàs  del  Rabenhorst. 

Né  mancò  di  contribuire  ad  altri  Essiccala,  come  alla  collezione 
Algse  aqua3  dulcis  exsiccatae  di  Wittrock  e  Nordstedt,  di  cui  fu  uno 
dei  più  validi  collaboratori. 

Lo  zelo  ch'egli  manifestava  nelle  ricerche  algologiche  appare  fa- 
cilmente, se  si  tenga  conto  della  prontezza  e  cortesia  con  le  quali 
Egli  inviava  i  suoi  spesso  rari  esemplari  in  esame  e  talora  anche  in 
dono!  Ed  era  perciò  ben  naturale  che  con  pari  liberalità  lo  si  con- 
cambiasse ! 

Non  gli  mancarono  manifestazioni  di  stima  e  simpatia. 

L' Università  di'  Zurigo  in  occasione  del  proprio  cinquantesimo 
Giubileo  lo  nominò  nel  1883  dottore  onorario;  il  prof.  A.  Borzì  gli 
dedicò  nel  1880  un  nuovo  genere  di  Palmellacee,  Hauckia  ;  dal  suo 
nome  Grunow,  Van  Heurck,  Pantocsek  ecc.  proposero  nuove  spe- 
cie di  Bacillariee,  il  Moebius  una  Dictyopteris. 

Io  ho  procurato  di  esporre  in  brevi  tratti  l'attività  scientifica  del- 
l'estinto. Siangli  tributati  anche  da  me,  non  ultimo  tra  i  numerosi 
suoi  ammiratori,  l'estremo  saluto  dell'amicizia,  il  riverente  omaggio 
della  stima! 

G.  B.  De-Toni 


PUBBLICAZIONI  DI  FERDINANDO  HAUCK 


1.  Ueber  das  Massenauftreten  der  Nitzschia  Closterium  (Ehr.)  Sm. 
in  der  Adria.  —  (jhJsien\  boian.  Zeitschrift  1872,  p.  253. 

2.  Aufzahlung  einiger  in  der  sogenannten  Seeschleim  der  Adria 
vorkommenden  Diatomeen.  —  Ibidem  1872,  p.  331. 

3.  Oscillaria  caldariorum  n.  sp.  Eine  Piago  des  Warmhauses.  — 
Ibidem  1876,  p.  151. 

4.  Bemerkungen  uber  einige  Species  der  Rhodophyceen  und  Me- 
lanophyceen  in  Contributiones  ad  Algologiam  et  Fungologiam  aucto- 
re  F.  Reinsch.  —  Ibidem  1876,  p.  412. 


61 

5.  Verzeichniss  der  im  Golfe  von  Triest  gesamrnelten  Meeralgen. 
—  Ibidem  1875,  p.  245,  283,  316,  348,  386;  1876  p.  24,  54,  91; 
I.  Naclitrag  1876,  p.  265,  il.  Nachtrag  1877,  p.  50, 

6.  Notiz  iiber  Rhizophydiuin  Dicksonii  Wright.  —  Ibidem  1878, 
pag.  321. 

7.  Beitràge  zur  Kenntuiss  der  Adriat.  Algen,  —  Ibidem  I.  1877, 
p.  117,  II.  p.  185,  III.  p.  230,  IV.  p.  273,  V.  pag.  292,  VI.  1878, 
p.  77  mit  Taf.,  VII.  p.  130,  VIII.  p.  185  mit  Taf.,  IX.  p.  220,  X. 
p.  288  mit  Taf.,  XI.  1879,  p.  151,  XII.  p.  242  rait  Taf. 

8.  Eine  neue  P'ioridee.  —  Hedioigia  1882,  n.  2. 

9.  Cenni  sopra  alcune  alghe  dell'  Oceano  indiano,  con  3  tavole.  — 
A  ili  Museo  Civico  di  Storia  nat.  di  Trieste  voi.  VII,  1884. 

10.  Die  Meeresalgeu  Deutschlands  und  Oesterreichs  (Rabenhorst 'si 
Kryptogaraenflora  II.  Band)  mit  583  Abbild.  im  Texte  und  5  Licht- 
drucktafeln.  —  Leipzig,  E.  Kummer  1885. 

11.  Ueber  einige  von  J.  M.  Hildebrandt  im  Rothen  Meere  und 
Indischen  Ocean  gesammelte  Algen.  —  I.  Hedioigia  1886,  Heft.  5;  li. 
Heft.  IV;  III.  1887  Heft  I.;  IV.  Heft  II.;  V.  1888  Heft  I.;  VI. 
1889,  Heft  IV. 

12.  Ueber  Choristocarpus  tenellus  (Kuetz.)  Zanard,  mit  1  Taf.  — 
Hedioigia  1887,  p.  122. 

13.  Neue  und  kritische  Algen  des  Adriatischen  Meeres.  —  Ibi- 
dem 1888,  p.  15. 

14.  Die  Characeen  des  Kilstenlandes.  —  Ibidem  1888,   p.   17. 

15.  Ueber  das  Vorkommen  von  Marchesettia  spongioides  in  der 
Adria  und  das  Massenauftreten  von  Callitliainnion  seirosperinum  Griff. 
im  àgàischen  Meere.  —  Ibidem  1889,  p.  175. 

16.  Meeresalgen  von  Portorico.  —  Engler  '.s'  Jahrb.  9.  Bd.,  5.  Heft 
p.  457-470. 

17.  Algues  marines  du  Nord  du  Portugal.  —  Boletim  da  Socie- 
dade  de  Geographia  de  Lisboa  ser.  8,  n.  5,   1889. 

18.  Phykotheka  universalis:  Sammlung  getrocknete»*  Algen  sammt- 
licher  Ordnungen  und  aller  Gebiete.  Herausgegeben  von  Dr.  Fer- 
dinand Hauck  und  Paul  Richter.  Fase.  I-VI.  Leipzig,  E.  Kummer, 
1885-89, 


62 


DIAGNOSES  ALGARUM  NOVARUM 

Floridese. 

33.  Chantransia  incrustans  Hansg.  Ueb.  neue  Sussiv.  u.  Meeresalgen 
1890,  p.  4,  t.  1,  f.  1.  —  C.  strato  crustiformi,  snepe  lato  expanso, 
plerumque  tantum  1-2,  raro  ad  3  mm.  lato,  superficie  iacequali, 
duro,  atro-olivaceo-viridi  quasi  nigro-piceo,  siccitate  atro-viola- 
ceo  ;  filamentis  plerumque  brevibus,  90-180  u.  longis,  sparse  ramo- 
sis,  ramulis  unilateralibus  ssepe  abbreviatis;  cellulis  vegetativis 
6-9-12  IX.  latis,  diametro  usque  ad  2y2-plo  longioribus;  chromato- 
phoris  parietalibus,  disciformibus,  saturate  chalybeo-coeruleis,  nu- 
cleo subcentrali  singulo;  cellulis  ramulorum  terminalibus  obtuse 
rotundatis  vel  breve  conico-acuminatis. 

Hab.  in  aquis  dulcibus  frigidis  ad  lapides  inundatas,  socio  Chlo- 
rotìjlio  cataractarum,  inter  «  Parenzo  »  et  uOrsera»  Istriae  (A. 
Hansgirg).  —  ChaniransicB  chalybecc  var.  fusco-violacece  Hansg. 
Prodr.  II,  p.  217  proxima. 

34.  Nitophyllum  carneum  Rodr.  Algas  de  ias  Baleares  1888,  p.  258 
(uomen),  Daios  algologicos  1889,  p.  405,  t.  III.  —  N.  fronde  longe 
stipitata,  cum  stipite  simplici  vel  bifurcato,  monostromatica,  ener- 
via  vel  avenia,  carnea,  cuiieata  vel  flabellata,  vage  palmatifida; 
segmentis  latis,  obtusissimis,  in  margine  integris;  soris  minutis, 
punctiformibus,  per  superficiem  sparsis ,  biconvexis,  cum  tetra- 
sporis  utrasque  paginas  occupantibus;  coccidiis  in  una  pagina  pro- 
minulis,  per  totani  frondem  superiorem  conspersis. 

Hab.  ad  profund.  30-130  M.  in  regioni  austro-orientali  portus 
e. Mabóni)  in  regione  orientali  insula?  ((Aire»;  ad  (cCanutells  et 
Mongofre»  in  archipelago  balearico  (J.  J.  Rodriguez).  — Tetra- 
sporae  mense  junio,  cystocarpia  mense  octobre  reperiuntur.  Sori 
tetrasporiferi  350  u.  ad  1,5  mm.  diam.  Alga  adulta  4-9  cm.  alta, 
rigida.  Ad  NH.ophyllum  carijbdcvum  Borzi  [=  Nitophylhun  albi- 
dum  Ardiss.?]  ut  videtur  proxime  accedit. 

35.  Nitophyllum  marmoratum  Rodr.  Algas  de  Ias  Baleares  1888,  p. 
258  (liomen),  Daios  algologicos  p.  406,  t.  IV.  —  N.  fronde  brevi  ter 
stipitata,  monostromatica,  eneryia,  venosa,  rosea,  flabellata,   v,  ro- 


63 

tundata,  pairaatilobata;  lobis  brevibus,  obtusis,  in  margine  inte- 
gris;  venis  ex  una  serie  cellularura  compositis,  anastomosantibus, 
marmoratis,  fere  in  totam  frondem  porrectis;  soris  minutis,  per 
superfìciera  sparsis,  convexis,  cum  tetrasporis  unam  paginam  occu- 

pantibus;  coccidiis ? 

Hab.  in  mari  aperto,  ad  70-120  M.  prof.,  circa  insulam  Minor- 
cam  ad  N.  E.  ((Mola)),  ad  E.  et  S.  E.  portus  ((Maliòn)),  iater  ((  Cabo 
de  Font  et  Canutells)),  mense  Junio  et  Septemb.  cum  tetrasporis, 
mense  Junio  cum  antheridiis.  —  Sori  300-540  u.  d.  metientes.  Pian- 
ta adulta  4-6  cm.  alta.  A  Niiophyllo  Bonnemaùonii  cui  proxi- 
me  accedit,  difFert  imprimis  stipite  nullo,  fronde  venosa  sorisque 
multo  magis  minoribus.  Sori  in  NitophijUo  Bonnemaisonii  500  a. 
ad  1  mm.  et  ultra  diam. 

Ohlorophycese 

(excl.  Zygnem.,  Desmid.,  Charac). 

30.  Aphanochaete  globosa  (Nordst.)  Wolle  Fresino.  Alg.  U.  S.  p.  119, 
t.  105,  f.  5-6,  De-Toni  StjlL  Algar.  I,  p.  180. 

Var.  minor  Hansg.  Ueb.  neue  Sussio.  u.  Mperesalgen  1890,  p.  5 
[vix  f.  minor  Nordst.].  —  Cellulis  vegetativis  6-12  a,  latis,  ro- 
tuudatis,  appendice  seu  processu  colliformi  1-1,5  a.  lata,  fere  cel- 
luhe  longitudine  metiente  vel  paullo  ultra  setam  longissimam  0,5 
[}..  latam  gerente  pra^ditis;  chlorophoris  singulis  laminaribus,  pa- 
rietalibus,  pyrenoidem  includentibus;  cj^stis  (cellulis  perdur.)  glo- 
bosis,  12-15  [j-,  latis,  membrana  modice  crassiori  ;  ceterum  ut  in 
typo. 

Hab.  in  stagnis  (Lago  di  Mai'zo)  prope  ((  Pola  »  Istria?  (A. 
Hansgirg). 
37.  Dactylococcus  sabulosus  Hansg.  Ueb.  neue  Sussw.  u.  Meeresal- 
gen  1890,  p.  12.  —  D.  cellulis  vegetativis  late  breveque  fusoideis 
vel  fere  navicularibus,  utroque  apice  breve  acuminatis,  singulis  v. 
2-4-8  familiifi  ad  instar  conjunctis,  15-18^:8-9;  familiis  4-cellu- 
laribus,  24-30:^15-18,  intra  gelatinosum  stratum  Palmellce  ho- 
iryoidh  nidulantibus;  cellularum  membrana  tenui;  chlorophoris 
singulis,  parietalibus,  jijrenoide  singulo  globoso   instructis. 

ììab.  ad  lapides  udas  pr.  (c  Dittersbach  »  Helvetiae  Bohemien  et 
pr.  ((Rohm.  Kamnitz))  Bohemice  (A.  Hansgirg).  —  Spocies  h:cc 
ac'rophytica  proxima  est  DacU/lococco  caudato  Hansg.  et  D.  rha- 
phidioidi  Hansg, 


64 

38.  Endoclonium?  marinum  Hansg.  Ueb.  neue  Siissio.u.  Meeresalgen 
1890,  p.  6,  t.  1,  i".  2.  —  E.  thallo  plerunique  puncti-  vel  disci-forini, 
raro  membranaceo  vel  subcrustaceo,  0,5-3  mra.,  raro  ultra  diam, 
metiente,  dilute  aut  iiavide  viridi,  e  filamentis  repentibus  in  discum 
lacuuis  carentem  insimul  concretis,  ramosis,  articulatis  constituto; 
cellulis  filamentorum  saepe  ramulos  erectos  longiores  brevioresve 
proferentibus  ;  cellulis  vegetativi»  in  disco  5-10  a.  latis,  1-2-plo 
longioribus,  quadrangularibus  rotundatisve,  in  ramulis  erectis  mi- 
nus  latis  et  (praecipue  cellulis  terminalibus)  conspicue  longiori- 
bus h.  e.  diametro  2-4-plo  longioribus;  chlorophoris  singulis,  pa- 
rietalibus,  laminaribus,  pyrenoide  rotundato  instructis;  cellulis  ter- 
minalibus ramorum  erectorum  apice  pilum  basi  bulbiformi-amplia- 
tum,  dein  contractuni  circ.  1  a.  latum,  plus  minus  arcuatum,  50- 
80  a.  longum,  delicatum,  hyalinum,  subfragilem,  inarticulatum  ge- 
rentibus. 

Hab.  ad  saxa  et  conchas  in  limite  ipso  maris  adriatici,  sociis 
Hyellà  ccvspitosd  et  Phccophild  Fior  idear  wn,  circa  ((  Pola  )),  dein 
ad  ((  Fasana,  Parenzo,  Orsera»  Istria^  (A.  Hansgirg). 

Var.  submarinum  Hansg.  /.  e.  i.  1,  f.  3. —  Thallo  obscure  vi- 
ridi, superficie  non  vel  parum  mucoso;  cellulis  vegetativis  6-9  [j.. 
latis,  ad  2-plo  longioribus,  ramulorum  tenuiorum  erectorum  tan- 
tum 2-6  a.  latis,  diametro  o-5-plo  longioribus. 

lìab.  in  aquis  submarinis  Inter  u  Parenzo»  et  a  Orsera  n  Istria 
(A.  Hansgirg). 

39.  Endoclonium?  rivulare  Hansg.  Ueb.  neue  Siissw.  u.  Meeresalgen 
1890,  p.  7,  t.  1,  f.  4.  —  E.  thallo  plerumque  punctiformi,  1-2  mm. 
lato,  raro  lenticulari,  saepius  pluribus  confluentibus  et  tunc  cru- 
stas  dilute  vel  flavescenti-virides,  depressas,  subtiliter  verrucosas  v. 
tegmina  membranacea,  calce  carbonata  plus  minus  incrustata  adnata 
efficientibus;  filamentis  ut  in  Endoclonio?  marino  Hansg.,  ramo- 
sis, repentibus  erectisve;  ramulis  lateralibus  ramorum  erectorum 
plerumque  sparsis  et  brevibus,  e  cellulis  a^quilatis  longisque  con- 
formibus  constitutis;  cellulis  vegetativis  5-8-10  a.  latis  ad  2-plo 
diametro  longioribus;  chlorophoris  latis,  laminaribus,  parietalibus, 
pyrenoidem  singulura  foventibus;  cellulis  apicalibus  ramorum  ere- 
ctorum in  pilum  inarticulatum,  hyalinum,  longiusculum,  basi  indi- 
stincte  ampliatum  et  hic  3-4  a.  latum,  dein  1-1,5  u..  latum  abeun- 
tibus. 

Hab.  in  rivulo  montano  ad  lapides,  ad  ligna  uda  vel  inun- 
4ata  pr.  a  Strogniano »  circa  «Pirano»  Istria?,  dein  pr.  ((Spalato» 


65 

Dalmatia3  (A.  Hansgirg).  —  Adest  propagatio  per  statutn  palmel- 
laceum,  bipartitione  vegetativa  cellularum  ortum;  generatio  per  zoo- 
gonidia  ovoidea  vel  subglobosa,  5-6  a.  lata,  polo  antico  praeter 
maculain  rubrain  et  vacuolum  contractile  cilia  2  sequilohga,  deli- 
catissima, corpori  duplo  longiora  gerentia. 

40.  Hormiscia  implexa  (Kuetz.)  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  168. 

Var.  minor  Hansg.  Ueb.  neue  Siissio.  u.  Meeresalgen  1890,  p.  7, 
t.  1,  f.  5.  —  Filaraentis  simplicibus,  basi  affixis,  articulatis,  laxiu- 
sculis,  superficie  submucosis,  dilute  viridibus;  cellulis  vegetativis  5- 
10  //.  latis,  diametro  1-2-plo  longioribus;  chlorophoris  parietalibus, 
laminaribus,  maximara  cellulae  parietis  partem  obtegeutibus,  pyre- 
noide  globoso  singulo  instructis;  ceterum  ut  in  ,typo. 

Hab.  ad  oras  maris  adriatici  et  in  aquis  subsalsis  circa  «Polan 
Istriae  (A.  Hansgirg).  —  Ad  Hormisciam  subtilem  (Kuetz.)  De- 
Toni  accedens. 

41.  Hormospora  subtilis  Hansg.  Ueb.  neue  Sitssio.  u.  Meeresalgen 
1890,  p.  8,  t.  1,  f.  6.  —  H.  cellulis  vegetativis  breviter  ellipticis, 
depresso-globosis  v.  subquadraticis,  5-6  a,  latis,  ^/^-V/f'^Xo,  raro 
2-plo  longioribus,  uniseriatis,  demum  bine  inde  2-pluri-seriatis, 
toruloso-conjunctis;  tubo  communi  gelatinoso  10-12  ìj..  lato. 

Hab.  in  aqua  dulci,  socia  Hormiscia  zubiili,  ad  lapides  udas 
in  lacu  ((Worther»  pr.  uKlagenfurt))  Carinthiae  (A.  Hansgirg). 

Var.  submarina  Hansg.  L  e.  t,  I,  f.  7.  —  Cellulis  vegetativis 
4-5  a.  latis,  1-2-plo  longioribus,  ellipticis  breviterve  cylindricis, 
uniseriatis;  tegumento  communi  tenui,  arcte  adnato,  saope  5-6  a. 
lato. 

Hab.  in  aqua  marina  et  submarina,  socia  Hormiscia  implexa 
var.  minori  ad  «Pela»  Istria3  (A.  Hansgirg). —  Chlorophora  in 
unaquaque  cellula  singiila,  ta3nia3formia,  parietalia,  dimidium  cel- 
lula3  parietem   tantum  obtegentia. 

HI.  NYLANDERA  Hariot  in  Journal  de  Botanique,  red.  L.  Morot, 
1890,  n.  5,  p.  85  (Etym.  a  ci.  Nylander,  lichenographo  cui  genus 
dicatum).  —  Structura  eadem  ac  generis  Treniepohlice  Mart.,  dif- 
fert  articulis  dorso  setiferis. 

42.  Nylandera  tentaculata  Hariot  l.  e.  f.  22.  —  N.  casspite  tenui, 
pulverulento,  oculo  nudo  vix  conspicuo,  iu  sicco  fuscescente  ;  fila- 
mentis  decumbentibus,  parce  ramosis,  60-67  ::;j  12-15  y,,  cellulis  bre- 
vibus,  rotundato-ellipticis,  subtorulosis,  oleoso-guttatis,  e  superiori 

latere  (dorso)  setas  rigidas  (1,  rarius  2-3)  37-90^4-5,  continuas, 

5 


66 

apice  globoso-capitatas  et  idcirco   Helicum   teiitacula    haud    male 
referentes  emittentibus. 

Hab.  ad  corticem  patrise  ignotae  (Willey).  —  Gonidia  pr^bet 
Gyalectcv  lamprosporcB  Nyl.  Cfr.  etiam  Hue  Notes  sur  les  goni- 
dies  cV  un  Gyalecta  in  Naturaliste  1885,  p.  92. 

43.  Oocystis  pusilla  Hatisg.  Ueb.  neuc  Sussio.  u.  Meeresalgen  1890, 
p.  9.  —  0.  cellulis  oblongo-ellipticis,  9-12=;  3-6,  solitariis  vel  bi- 
iiis  aiit  quaternis  in  farailias  consociatis,  mox  membrana  communi 
dirupta  liberis,  membrana  tenui  donatis  ;  chlorophoris  flavescenti- 
viridibus. 

Hab,  in  lapidibus  calcareis  etc.  rivulorura  pr.  a  Castel  Vecchio  » 
circa  ((Spalato»  Dalmatiae,  inter  «Capo  d' Istria  et  Muggia))  prope 
Tergeste  Istria];  pr.  «Franzdorf»  circa  uLaibach))  et  pr.  «S.  Mar- 
tin)) circa  ((  Villach  n  Carniolai  (A.  Hansgirg).  —  Oocysti  solita- 
riw  var.  rupestri  proxima. 

44.  Phseophila  horrida  Hansg.  Ueb.  neue  Silssio.  und  Meeretalgen 
1890,  p.  5.  —  P.  thallo  uni- raro  pluri- cellulari;  cellulis  vegeta- 
tivis  endophyticis,  Inter  cellulas  corticales  Enteromorphcv  v.  Ul- 
vcc  vigentibus,  rotundatis  ovatisve,  rarius  angulatis,  24-42  a.  latis, 
suba^quilongis  vel  paullo  longioribus,  latore  dorsuali  setas  nunie- 
rosas  (5-18),  dense  conglomeratas,  tubulosas,  ultra  150  [j..  longas, 
subrectas  v.  leniter  incurvas,  Inter  cellulas  raatricis  cpespitoso-sub- 
eraergentes  gerentibus;  membrana  Iiyalina,  haud  distincte  stratosa, 
ad  6  y..  crassa. 

Kab.  in  thallo  Enteroniorpha3  micrococcae  et  Ulvse 
Lactucse  in  mari  adriatico,  imprirais  ad  «  Volosca»  pr.  c(  Fiume» 
(A.  Hansgirg).  —  A  Phceophila  Floridearum  Hauck  et  P.  En- 
gleri  Reinke  distincta. 

45.  Rhaphidlum  polymorphum  Fres.,  De-Toni  Si/ll.  Algar.  I,  p.  592. 

Var.  angulneum  Hansg.  Ueb.  neue  Silssio.u.  Meeresalgen  1890, 
p.  9,  t.  1,  f.  8.  —  Cellulis  2-4-8  in  familias  fasciculatim  conjiin- 
ctis  (familiis  2-4-natis),  1-2  ii.  latis,  ultra  45  a.  longis,  utriuque 
sensim  acutatis,  arcuatis,  medio  plus  minus  angui  ad  instar  con- 
tortis,  spiris  1-2;  ceterum  ut  in  typo, 

Hab.  in  stagois  lacus  aVeldes»  et  lacus  pr.  «  Predassel  »  circa 
«Krainburg»,  in  stagnis  inter  «Bischoflack  »  et  «Zwischenwassern  » 
Carniolae  (A.  Hansgirg). 

46.  Rhizoclonium  gemìnatum  Benn.  m  Joum.  R.  Micr.  Soc.  1890,  p.  5, 
t.  1,  f.  (J-7.  —  R.  filamentis  longis,  gracilibus,  arcuatis,  intertes.- 
tis;  articulis  vegetativis  20:^12,5,  tenui  membrana  praeditis;  prò- 


67 

cessibus  rhizoideis  hinc  inde  exorientibus,  brevibus,  intense  viridi- 
bus,  subinde  solitariis,  ssepius  gerainatis. 

Hab.  in  rivulo  parvo  prope  a  Lyndliurst  »  Hampshire,  Britannise 
(A.  W.  Dennett). 

47.  Scenedesmus  quadricauda  (Turp.)  Bréb.,  De-Toni  SylL.  Algar.  I, 
pag.  565. 

Var.  bicaudatus  Hansg.  Ueb.  neue  Silssio.  u.  Meeresalgen  1890, 
p.  9.  — Coenobiis  pleruraque  4-cellularibus,  15-16  ::i  12-14;  cellu- 
lis  oblongo-ellipticis  usque  fere  cylindraceis,  3  u..  latis,  margina- 
libus  tantum  uno  latere  acuieum  prsebentibus. 

Hab.  in  stagnis  ad  ((  Markersdorf  »  circa  aKamnitz»  et  pr. 
(c  Neudòrfel  »  circa  «Kraibitz))  Bohemia;  (A.  Hansgirg). 

48.  Stichococcus  bacillaris  Naeg.,  De-Toni  SylL  Algar.  I,  p.  637. 

Var.  duplex  Hansg.  Ueb.  neue  Silssio.  u.  Meeresalgen  1890, 
p.  12.  —  Cellulis  vegetativis  ex  oblongo-cyiindraceis  breve  cylin- 
draceis, 4-5  [J;  latis,  1-2-plo  longioribus,  plerumque  2-,  raro  4- 
seriatis, 

Hab.  in  asseribus  udis  pr.  a  Althùtten  »  haud  procul  a  aBeraun» 
Bohemia^  (A.  Hansgirg). 

49.  Trentepohlia  depressa  (Milli.  Arg.)  Hariot  in  Journal  de  bolani- 
quc  1800,  n.  3,  p.  52,  f.  20,  Coenogonium  depressum  Muli.  Arg. 
in  Flora  1882,  p.  525.  —  T.  e  parte  decumbente  et  parte  erecta 
composito;  filamentis  decumbentibus  e  puncto  centrali  divergenti- 
bus  et  discum  orbicularem  efficientibus,  filamentis  erectis  attenua- 
ìh,  plerumque  simplicibus,  rarius  ramosis,  ramis  brevibus  unila- 
teralibus  ;  cellulis  cylindraceis  (terminali  excepta),  8-10  ì;  4-6  ;  zoo- 
gonidangiis  ellipticis,  in  apice  cellulae  basilaris  sitis,  16^12. 

Hab.  ad  folla  pr.  uApiaby»  Brasilise  (Dr.  Puiggari).  —  Tren- 
tepohltce  diffuse^  D.  W.  proxima. 

50.  Trentepohlia  Leprieurii  Hariot  ia  Journal  de  botanique  1890, 
n.  3,  p.  53,  f.  21.  —  T,  thallo  heteromorpho  ;  parte  decumbente 
diffusa,  valde  irregulari,  tortuosa,  ad  apicem  fere  digitata,  fila- 
mentis  ad  centrum,  disci  ad  instar,  vage  radiantibus  constituta; 
parte  erecta  filamentis  plus  minus  ramosis,  ramis  aliquando  oppo- 
sitis,  attenuatis;  cellulis  cylindricis,  20-28  =:4-6;  zoogonidangiis  ro- 
tundatis,  lateralibus,  sessilibus,  8  y.  adaequantibus. 

Hab.  ad  folla  coriacea,  sociis  Opegraphd  filicina  et  Phyco- 
pel/ide  arundinaced  [=  P,  /tabeiligcra]  ad  «Gayenne»  Gujanae 
(Leprieur  in  herb.  Montagne). 

51.  Trochiscia  psammophìia  Hansg.  Ueb,  neue  Silssio.  u,  Meeresalgen 


68 

1890,  p.  12.  —  T.  cellulis  vegetativis  rotuadatis  vel  (in  sectione 
transversa)  iiulistincte  G-8-goiiiis,  15-18  ij..  diara.;  membrana  cras- 
siuscula,  appendicibus  gibbifonnibus  brevibus  obtiisis  instructa  ; 
contentu  flavescenti-viridi,  dein  hffiinatochromatis  epe  rufescenti. 

Hab.  ad  lapides  udas,  sociis  MesoiiPMio  et  Siigonemate  prope 
«  Dittersbacìi  ))  Helvetias  boheraicae  (A.  Hansgirg).  —  Trochiscice 
halophilce  Hansg.  proxima.  «Aii  zvgotum  cujusdara  Conjug alce  ?-)-), 

Zygnemaceae,  Desnildiacese. 

52.  Arthrodesmus  Buinheimii  Racib.  De^m.  nov.  1889,  p.  23,  t.  II, 
f.  17,  Cfr.  Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  1224  et  1570,  Arthrodesmus  In- 
cus Buliih.  in  Beitr.  Desm.  Sachs,  p.  51,  t.  9,  f.  3,  Arthrodesmus 
hicus  forma  a  Lund.  Desm.  Suec.  —  A.  subquadratus,  angulis 
aculeis  longis,  rectis,  divergentibus  ornatus,  medio  produnde  con- 
strictus,  sinii  lineari  angusto;  semicellulis  rectangularibus,  ventre 
plano,  angulis  inferioribus  rectis,  leviter  rotiindatis,  lateribus- pa- 
rallelis,  dorso  leviter  convexo,  angulis  superioribus  rectangulis, 
aculeo  subulato  instructis;  a  vertice  conspectis  ellipticis;  pyrenoi- 
dibus  ut  videtur  singulis;  membrana  hyalina,  levi. 

Hab.  prope  uWurzen))  (0.  Bulnheim)  et  uLausigkn  Saxoni;e 
(P.  Richter).  —  Dim.  celi,  sine  acuì.  30-34-25-27;  lat.  isthmi 
7  p..;  crassit.  corp.   17-26  a.  ;  long.  acuì.  13-16  u.. 

53.  Arthrodesmus  (?)  glaucescens  Wittr.  Goti,  och  Gei  sòtoat.  p.  55, 
t.  4,  f.  11,  Do-Toni  Sylt.   Algar.  1,  p.   1065. 

Var.  papìlliferus  Gutw.  Mat.  fl.  Galicyi  1890,  p.  16,  t.  1,  f.  15. 
—  Minimus,  6,7  ci  6,7,  istbmo  3,12  a.  lato  a  typo  differt  angulis  se- 
micellularum  non  aculeis  sed  papillis  parvis  rotundatis  preeditis; 
cellula  a  latere  aspecta  vix  rotundato-constricta. 

Hab.  ad  a  Mikulince»  prope  uSniatyn»  Galicise  austriacae  (R. 

GUTWINSKI). 

54.  Arthrodesmus  Incus  (Rréb.)  Hass.  Freshw.  Alg.  pag.  357,  t.  85, 
f.  10,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1057. 

Forma  Brebissonii  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  24,  t.  2,  f.  15, 
Cfr.  Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  1590.  —  ^que  tam  iongus  ac  latus, 
medio  profunde  constrictus,  sinu  rectangulo  obtuso;  semicellulis 
obtrapezicis,  e  basi  angusta  sursum  dilatatis,  lateribus  rectis,  dorso 
subtruncato,  angulis  acutis,  aculeis  rectis  coavei'gentibus  ornatis; 
membrana  levi. 

Hab.  ad  aFalaise»  in  Normandia  Gallise  (Brébisson).  —  Di- 
niens.  25:^23  a.,  lat.  isthmi  10  u..,  long.  acuì.  15-16.5  p.. 


69 
Forma  rotundatus  Racib,  /.  e.  f.   IG.   —    Paullo    longior  qiiam 

latior,    medio    profundissirae    consfrictus,  sinu    rectangulo,  obtuso; 

semicellulis  e  basi    angusta    sursum    dilatatis,  fere   triangularibus, 

dorso  rotundato-truncato,  angulis  rotundatis,  aculeo  recto  instructis. 
Hab.  inter   Ulriculariavi  minorem  prope  Berolinum  Brande- 

burgise.  —  Dimens.  celi.  27^24    a.,   lat.  celi,  cum  acuì.  46  y..,  lat. 

isthmi  6,7  a.;  crassit.  celi    13  u.;  long,  acuì.  9-12  y.. 

55.  Closterium  COStatum  Corda,  De-Toni  S//IL  Algar.  I,  p.  833. 

Var.  subtumidum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  pag.  2,  tab.  Vili, 
f.  18  a-a"^.  —  Diametro  6-7-plo  longius,  leviter  curvatum,  medio 
latere  ventrali  perleviter  tumidum;  membrana  hjalina,  longitudi- 
naliter  striis  indistinctis  6-8  ornata. 

Hab.  inter  Utriculariam  vulgarem  in  paludosis  prope  «Mol- 
kówka))  in  montibus  Tatricis.  —  Long.  celi.  230-257a.,  crass.  celi. 
38-40  y..\  latit.  apic.  8  y..;  plica3  intercostales  ad  6  y.  lataì. 

56.  Closterium  intermedium  Ralfs,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  834. 

Var.  scuiptum  Racib.  De^m.  nov.  1889,  p.  3,  t.  Vili,  f.  19.  — 
Diametro  15-17-plo  longius;  membrana  luteola,  striata,  striis  ple- 
rumque  9,  e  granulis  oblongis  2-3  y.  longis  compositis. 

Hab.  prope  a  Kreutzberg  )>  Bohemiae  (Karl  in  Rabenh.  Alg. 
Eur.  n.  1506).  —  Long.  456-512  y..;  crass.  30-22  a.;  lat.  apic. 
ci  re.  15  y. 

Var.  spirostriolatum  Racib,  /.  e.  t.  Vili,  f.  20  a-a^.  —  Dia- 
metro 12-16-plo  longius,  apicibus  truncatis;  membrana  lutea,  striis 
distinctis  7-8,  spiraliter  dispositis  instructa. 

Hab.  cum  prsecedente  prope  uKreuzberg»  Bohemias  (Karl  in 
Rabenh.  Alg.  blur.  n.  1506).  —  Long.  365-430  y.\  crass.  31-36  a,  ; 
lat,  apic.  ci  re.  12-15  y. 

57.  Cosmarium  aphanichondrum  Nordst.,  De-Toni  ^yll.  Algar.  I,  p.  967. 

Var.  calcareum  Hansg.  Ueb.  neue  Siissiv.  u.  Meeresalgen  1890, 
pag.  13.  —  Cellulis  24-27  ::.- 17-18,  isthmo  9-10  y.  lat.,  circiter 
12  y.  crassis,  apice  paullo  quam  in  typo  latioribus;  ceterum  ut 
in  typo. 

IFab.  ad  saxa  calcarea  uda  pr.  ulTostin»  circa  (cBeraunn  Bo- 
hemia^  (A.  Hansoirg). 

58.  Cosmarium  bigemma  Racib.  De^m.  nov.  1889,  p.  13,  t.  1,  f.  10, 
Br.  Rabenh.  et  Stiz.  Cliar.  Eur.  exs.  n.  10.  —  C.  mediocre,  ovale, 
diametro  quarta  parte  longius,  medio  profunde  constrictum,  .«;inu 
angustissimo;  semicellulis  subpyraniidatis,  dorso  truncato,  medio  le- 
viter concavo,  lateribus  conv^rgiMifibus,  perleviter  parco  undulatis, 


10 

angulis  inferioribus  acute  rotundatis,  superioribus  late  rotundatis, 
supra  centrum  tumoribus  binis  parvis  instructis;  a  latere  visis  fere 
circularibus,  sub  dorso  utrinque  marnilla  inunitis;  a  vertice  con- 
spectis  ellipticis  subrhomboideis,  lateribus  prope  angulos  perlevi- 
ter  creuulatis,  medio  rotundatis;  pyrenoidibus  singulis;  membrana 
glabra,  achroa. 

Hab.  Inter  Charam  coronaiam  prope  (cOldenico»  ditionis  ver- 
cellensis  Itaiiaì  (Malinvermi  1856).  —  Long.  celi.  35-43  ;jt..,  lat. 
28-32  [j..,  lat.  isthmi  8,3-10  a.,  crass.  corp.  19-22  a.  Affine  est 
Cozmario  mmnillifero  Nord.st. 

59.  Cosmarium  bivertex  Racib.  Des,m.  nov.  1889,  p.  23,  t.  1,  20,  Cfr. 
B.  R.  et  S.  Char.  Eur.  n.  IO.  —  C.  parvura,  panilo  longius  quam 
latius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  angustissimo;  semicellu- 
lis  subcircularibus,  ventre  plano,  dorso  truncato-plano,  lateribus 
convexis,  granulis  7-9  perpusillis  ornatis,  sub  dorso  papillis  binis 
validis  rotundatis  vel  apice  subtruncatis  praeditis,  in  centro  gra- 
nulis G  in  series  3  verticales  ordinatis  instructis,  marginem  versus 
granulis  parvis,  seriatim  dispositis  ornatis,  a  vertice  aspectis  elli- 
pticis, medio  non  inflatis,  utrinque  verrucis  planis  3,  in  centro  già- 
bris,  a  latere  visis  fere  circularibus,  sub  dorso  utrinque  papilla 
prseditis;  pyrenoidibus ? 

llah.  inter  Charam  coronatarn  prope  aOldenico»  ditionis  ver- 
cellensis  in  Italia  boreali  [Malinverni).  —  Dimens.  celi.  23-24  :; 
21  f;.. ;  lat.  isthmi  7-8  y.. ;  crass.  corp.  14  a.;  papillae  1,6  a.  longse 
et  crassee.  Cosmario  hiauìHlo  Nordst.  proximum. 

60.  Cosmarium  caelatum  Ralfs  Brìi.  Desm.  p.  103,  t.  17,  f.  1,  De- 
Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1007. 

Var.  bohemicum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  20,  t.  1,  f.  21,  Cfr. 
Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  150G.  —  Semicellulis  subtrapezicis,  diametro 
duplo  brevioribus,  lateribus  tricrenatis,  dorso  4-crenato,  supra 
isthmum  serie  granulorum  (6-8)  ornatis,  tumore  centrale  verrucis 
7  (1+6)  concentrice  dispositis  instructo,  granulis  marginem  ver- 
sus ut  in  Cosmario  ccvlalo  ordinatis;  a  latere  visura  fere  rectan- 
gulare,  medio  rotundato-excisum,  semicellulis  dorso  lateribusque 
concavis,  angulis  omnibus  late  rotundatis. 

Hai),  prope  «  Kreuzberg»  Bohemise  (Karl).  —  Dimens.  celi. 
42:^42  a.:  lat.  isthmi  17  a.;  crassit.  corp.  20  a. 


ti 

Bacillariese 

61.  Achnanthes  subhungarica  (Gutw.),  Achnanthidium  subhunga- 
ricum  Gutw.  Mat.  ff.  Galicyi  \d,^0,  p.  29,  t.  1,  f.  26.  —  A.  valvis 
21,6  ì;  2,4,  lineari-lanceolatis,  nodulis  et  mediano  et  terrainalibus 
parvis  distinctis,  apicibus  sensim  attenuatis  rotundatisque;  striis 
transversis  iiullis;  facie  connectivali  lineari,  parura  curvata. 

Hai),  in  fluvio  Prutho  ad  «  Mikulince))  prope  ((Sniatyn))GaIicise 
austriacaì  (R.  Gutwinski).  —  Ob  rhapliem  rectam  (saltem  ex  ico- 
ne) genuina  Achnanthes. 

62.  Achnanthidium  delicatulum  Kuetz.  Bacili,  t.  3,  f.  21. 

f.  angustatum  Gutw.  Mat.  /?.  Galicyi  1890,  t.  1,  f.  25.  —  Val- 
vis 33,6  [j..  longis,  in  medio  12  a.  latis,  apicibus  in  V3  parte  latitu- 
dinis  angustatis,  striis  transversis  distinctis  subradiantibus. 

Hai),  in  fonte  ad  «Potoczek»  prope  ((Sniatyn»  Galicia^  austria- 
cse  (R.  Gutwinski). 

63.  Coscinodiscus  actinosus  Grove  in  Rattray  Reois.  gen.  Coscinocl. 
1890,  p.  58,  t.  2,  f.  7.  —  C.  diam.  60  a.  metiens;  superficie  prope 
marginem  leniter  convexa;  spatio  centrali  inconspicuo,  rotundato, 
in  medio  granulis  rotundatis  ornato,  sculptura  actinocycloidea,  gra- 
nulis  tenuibus,  rotundatis,  marginem  versus  angularibus,  subcon- 
tiguis,  10  in  10  a.,  centrum  versus  distantioribus,  8  in  10  a.;  iu- 
terstitiis  parvis  centrumque  versus  hyalinis;  seriebus  fascjculatis, 
rectis,  iis  in  unoquoque  fasciculo  seriei  medianas  parallelis,  serie- 
bus  radialibus  interfasciculatis  evidentibus;  seriebus  secundariis  ob- 
lique decussantibus,  marginem  versus  distinctioribus;  margine  di- 
stincto,  striis  delicatis   14-16  in  10  a.  ornato. 

Hab.  ad  Al  gas,  Manilla  (Grove). 

64.  Coscinodiscus  antediluvianus  Rattray  Revis.  gen.  Coscinocl.  1890, 
p.  8,  t.  1,  f.  12.  —  C.  diam.  112,5  p..  raetiens;  superficie  ubique 
plana,  marginem  versus  leniter  convexa;  spatio  centrali  absente; 
areolis  irregularibus,  4-5  in  10  y..,  peripheriam  versus  abrupte  di- 
minutis  et  tunc  margine  8-10  a.;  apiculis  prominentibus,  submar- 
ginalibus,  ad  intervalla  insequalia  5-15  //.  insertis;  margine  indi- 
stincto,  striis  6-8  in   10  a. 

Hab.  in  depos.  a  Santa  Monica  ))  (Grove). 

65.  Coscinodiscus  antimimos  Rattray  Revis.  gen.  Coscinocl.  1890, 
p.  13,  t.  2,  f.  11,  CI.  et  Moller  Diat.  n.  257.  —  C.  diam.  80  y. 
metiens  ;  granulis  rotundatis  v.  subangularibus,  fere  margaritaceis, 
centrum  versus  2'/,,  extus  ad  3  in  10  a.,  papillis  centralibus  ob- 


scuris;  seriebus  radialibus  paucis,  inconspicuis,  seriebus  secundariis 
obliquis,  decussatis,  versus  marginem  distincte  concavis;  apiculis 
nullis;  margine  striis  evidentibus,  6  in  10  f/.,  brevibus. 

Hab.  in  Carolina  superiori  Americhe  borealis  (Cleve,  Moeller). 
QQ.  Coscinodiscus  aphrastos  Rattray  Revis.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  21,  A.  Schra,  Atlas  t.  65,  f.  18.  —  C.  diam.  75,5  p..  metiens, 
spatio  centrali  rosulaque  absentibus;  areolis  5-6-goniis,  circ.  1'/., 
in  10  a,,  areolis  minutis  paucis  ad  intervalla  lata  interspersis;  pa- 
pillis  centralibus  absentibus;  margine  prominenti,  acute  definito, 
subannuliformi  ;  striis  robustis,  circ.  P/g  in  10  [j.. 

Hab.  in  sinu  Campechiano  (Gruendler). 
67.  Coscinodiscus  Argus  Ehr.  Abh.  Beri.  Akad.  1838,  p.  129. 

Var.  subtraducens  Rattr.  Revis.  Coscmod.  1890,  p.  80,  t,  1, 
fig.  20.  —  Diam.  150-225  u..  metiens;  spatio  centrali  absente  vel 
minuto,  rosula  nulla  aut  obscura;  areolis  hexagoniis  e  centro  fere 
usque  ad  marginem  magnitudine  accretis,  centrum  versus  4,  prope 
marginem  3  in  10  p..,  papillis  centralibus  evidentibus;  seriebus  se- 
cundariis obliquis  decussatis  arcuatis  distinctis,-  margine  angusto, 
striis  5-6  in  10  u. 

Hab.  in  depos.  u  Jackson 's  Paddock,  Oamaru  »  Novse  Zelandise 
(Grove). 
08.  Coscinodiscus  atlanticus   Castr.  Diat.  Challenger  p.    158,  t.  5, 
f.  8,  Notar isia  1889,  p.  750. 

Var.  strlatuius  Rattray  Rev.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  30.  — 
Typo  major,  71,5  a.  diam.,  areolis  rotundatis,  granulatis  et  irre- 
gularibus,  e  centro  usque  ad  quartara  radii  partem  polygoniis,  evi- 
denter  fasciculatis ,  6  in  10  a.,  subaequalibus;  margine  circiter 
nonam  radii  partem  occupante,  striis  8-10  in  10  a.  notato. 

Hab ?  (Castracane). 

69.  Coscinodiscus  bipartitus  Rattray  Rev>.  gen.  Coscmod.  1890,  p.  24, 
A.  Schm.  Atlas  t.  59,  f.  35.  —  C.  diam.  87-88  [j..  metiens;  spatio 
centrali  absente,  rosula  ampia,  areolam  singulam  parvam  circula- 
rem  cingente;  areolis  hexagoniis,  2^/.,  in  10  a.,  subaequalibus,  cir- 
citer duas  tertias  radii  partes  occupantibus,  extus  6  in  10  p..  zo- 
iiam  distinctam  efficientibus;  papillis  centralibus  absentibus;  serie- 
bus  radialibus  in  tres  interiores  radii  partes  obscuris,  seriebus  obli- 
quis decussatis  rectis,  in  cetera  quarta  parte  seriebus  radialibus 
evidentibus,  secundariis  oblique  decussatis,  uniformiter  incurvis; 
margine  angusto,  hyalioo;  protuberantiis  ultra  marginem  4,  raa- 
gnis,  haud  siliceis,  subrugosis  prsesentibus. 


73 
Hah.  in  ins.  Java  (Gruendler). 

70.  Goscinodiscus    biscuiptus   Rattray   Rev.  gen.    Coscùiod.    1890, 
pag.  23,  Goscinodiscus  Labyrinthus  Roper  varJ  K.  ^cìim.  Ailas 
t.  59,  f.  14.  —  C.  diam.  35  u..  metiens;  superficie  paullo  convexa 
spatio  centrali    et    rosula   absentibus;  areolis    rnagnis,   o-6-goniis 
inaequalibus,  2-2i/o  in  10  y.,  versus  centrum  paullo  minoribus,  in 
tra  has  areolas  areolis  minoribus,  subtilibus,  angulatis  praesentibus 
raajoribus  io  lineas  obscure   radiantes    sed    magis    evidentes,  obli 
quas,  subrectas,  decussatas  dispositis,  minoribus   vero  inordinatis 
margine  acute  definito,  circiter  septimam  radii  partem  lato;  striis 
validis,  3  in  10  [x. 

Hab.  in  guano  peruviano  (Schmidt). 

71.  Goscinodiscus  compositus  Rattray  Reins.  Coscinod.  1890,  p.  70, 
Coscinodiscus  sp.  A.  Schm.  Atlas  t.  59,  f.  10.  —  C.  diam.  23  p.. 
metiens;  spatio  centrali  rosulaque  absentibus  ;  areolis  angularibus, 
centrum  versus  circiter  tì  in  10  fx.,  extrorsum  leniter  decrescen- 
tibus  ;  seriebus  inconspicuis,  seriebus  vero  secundariis  obliquis  ob- 
scuris;  margine  acute  definito,  circiter  septimam  radii  partem  oc- 
cupante, striis  evidentibus  fere  4  in  10  a.  pra)dito. 

Hab.  ad  «  Nottingham  »  (A.  Schmidt). 

72.  Goscinodiscus  conformis  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  97,  A. 
Schm.  Ailas  t.  114,  f.  4.  —  C.  200  a.  diam.  metiens;  superficie 
centro  paullo  depressa;  spatio  centrali  circulari,  fere  Y^g  partem 
diametri  occupante,  fascia  inconspicua  areolarum  subobsoletarum 
in  latore  centrali  cincto;  areolis  4-6-goniis,  ad  angulos  epuncta- 
tis,  centrale  spatium  versus  4yo,  ad  semiradium  Sy^.  ad  margi- 
nem  5-0  in  1('  [/.  ;  papillis  centralibus  indistinctis;  punctis  deli- 
catis  ad  originem  serierura  abbreviatarum  prsesentibus;  seriebus 
secundariis  obliquis  brevibus,  subrectis,  evidentibus;  margine  an- 
gusto, striis  8  in  10  [x.  notato. 

Hab.  ad  uArica»  (A.  Schmidt). 

73.  Goscinodiscus  confusus  Rattray  Rev.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  3, 
Coscinodiscus  sp.  A.  Schm.  Ailas  t.  64,  f.  15.  —  C.  circiter  53  jx. 
diam.  metiens;  spatio  centrali  parvo,  indefinito,  rotundato,  rosula 
absento;  punctis  granuliformibus,  parvis,  rotundatis,  marginem  ver- 
sus confertioribus,  interstitiis  irregularibus,  centrum  versus  majo- 
ribus,  sine  ordine  dispositis,  seriebus  breve  irregulariter  obliquis, 
rectis  subarcuatisve  evidentibus;  margine  acuto  definito,  circiter 
'/io  partem  radii  latitudine  occupante,  hyalino. 

Hab.  in  sinu  Campecliiano  (A.  Schmidt). 


74 

74.  Coscinodiscus  cristatus  Rattray  Rev.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  27, 
A.  Schm.  Alias  t.  59,  p.  4.  —  C.  diam.  30,5  \x.  metiens  ;  spatio 
centrali  rosulaque  absentibus;  areolis  regulariter  angularibus,  10  in 
10  p..,  zona  hyalina  angusta  margini  contigua;  apiculis  numerosis, 
apicibus  externis  obtusis,  in  acie  interiori  zonae  hyalinEe  dispositis; 
margine  distincto,  hyalino. 

Hab.  in  guano  peruviano  (Schmidt). 

Var.  distans  A.  Schm.  Alias  t.  59,  f.  5,  Rattray  l.  e,  p.  27. 
—  C.  diam.  20  [j..  metiens;  punctis  10-12  in  10  u..,  seriebus  se- 
cundariis  obliquis  distincte  extrorsum  arcuatis;  zona  hyalina  mar- 
gini contigua  absente;  apiculis  similibus  sed  magis  distantibus. 

Hab.  ad  a  Kings  Mill  ))  (Schmidt). 

75.  Coscinodiscus  curvatulus  Grun.  in  A.  Schm.  Alias  t.  57,  f.  33. 

Var.  rectus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  40,  Cosci- 
nodiscus curoalulus  var.  Castr.  Bial.  Challenger  pag.  100,  t.  3, 
f.  10,  Jan.  Gazelle  Exped.  t.  1,  f.  6,  t.  4,  f.  4.  —  Diam.  30-87,5 
/j..,  areolis  (?)  4-5  in  10  a.,  in  fasciculos  rectos  ordinatis;  apiculis 
(listinctis,  interfasciculatis,  raro  aBsentibus;  margine  denticulis  le- 
nissimis,  apiculis  contrapositis  ornato. 

Hab.  ex  Exped.  Challenger  reportatus  (Castracane),  Richmond, 
S.  Monica  depos.,  California  (Cleve,  Moeller),  Barbados  depos. 
(Cleve),  Yokohama  (Cleve),  Monterey  Stone  (Cleve),  S.  Benito 
depos.  California  (Grove),  Marstrand  (Kinker). 

76.  Coscinodiscus  debilis  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  81,  t.  1, 
f.  4.  —  C.  300  a.  diam.  metiens;  superfìcie  subplana,  prope  mar- 
ginem  leniter  inclinata;  spatio  centrali  rosulaque  nullis;  areolis  he- 
xagoniis,  5-7  in  10  [j..,  centro  paullo  rainoribus,  marginem  ver- 
sus fere  moniliformibus  ;  papillis  centralibus  distinctis;  seriebus  se- 
cundariis  incurvis  obliquis  decussatis  evidentibus;  areis  minutis 
subulatis  ad  originem  serierum    breviorum    praesentibus;    margine 

.  acute  definito,  plerumque  opaco,  circiter  V30  J^^dii  lato,  parte  inte- 
riori confertim  irregulariterque  punctato,  exteriori  striis  evidenti- 
bus 6-7  in   10  a.  notato. 

Hab.  in  depos.  a  Jackson 's  Paddock,  Oamaru  »  Novaj  Zelan- 
dise  (Grove). 

77.  Coscinodiscus  diversus  Grun.  Diai.  Fì\  Jos.  Land  1884,  p,  72. 

Var.  completus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  60.  — 
Diam.  112-140  a.  metiens;  spatio  centrali  parvo,  angulari,  3,5-5 
a.  lato,  areolis  inconspicuis;  areolis  polygoniis  et  spatio  centrali 
contiguis,  centrum   versus  31/0.  extrorsum  ad  2^.,  i"    1^  ."■•»  mar- 


75 
gìnem  versus  diminutìs,  punctatìs;  seriebus  secundariis  obliquis 
obviis. 

Hab.  in  depos.  barbadeosi  (Rae). 

78.  Coscinodiscus  dubiosus  Grove  in  Rattr.  Rems.  Coscinod,  1890, 
p.  81,  CI.  et  Moli.  Diat.  n.  164,  Jan.  Gazelle  Exped.  t.  5,  f.  10-11. 
—  C.  92,5-150  a.  diam.  metiens;  spatio  centrali  rosulaque  nullis; 
areolis  hexagoniis  minutis,  subpunctiformibus,  marginem  versus  mi- 
noribus  (14-16  in  10  u..)  confertioribusque,  centrum  versus  8  in 
10  a.;  seriebus  secundariis  leniter  obliquis  v.  irregulariter  subcon- 
centricis  (bis  prope  centrum  niagis  evidentibus);  lineis  angustis 
radialibus  claris  subulatis  origini  serierum  abbreviatarura  oppo- 
sitis;  punctis  nitidis  irregulariter  collocatis  subinde  praesentibus; 
margine  angusto,  striis  10-12  in  10  y..  notato. 

Hab.  in  depos.  aOamaru))  Novae  Zelandiae  (Grove,  Doeg),  Ca- 
lifornia (Arnott),  depos.  aMontereyn  (Hardman,  Cleve),  depos. 
S.  Monica  (Cleve,  Moeller),  Java  (Cleve),  sinu  uSuccessful  » 
Kerguelen  (Cleve). 

Var.  curvans  Rattr.  /.  e.  p.  82. —  HO  a.  diani.;  areolis  simi- 
libus  et  spatiis  numerosis  hyalinis,  subulatis  centrum  versus  prae- 
sentibus; seriebus  inter  centrum  et  marginem  evidenter  curvatis, 
radialibus;  seriebus  secundariis  levibus  obliquis  vel  margini  sub- 
parallelis. 

Ilab.  ad  uTroublesome  Gully,  Oamaru))  Novas  Zelandioe  (Grove). 

79.  Coscinodiscus  dubius  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  90,  Co- 
scinodiscus crassus  Bail.  var.?  Grun.  Diat.  Fr.  Jos.  Land  1884, 
p.  74.  —  C.  94  [j..  diam.  metiens  ;  superficie  e  centro  per  y,  radii 
plana,  dein  usque  ad  marginem  convexa;  spatio 'centrali  angulari, 
circiter  9,5  a.  lato;  areolis  rotund?tis  spatio  centrali  adjacentibus, 
ceterum  poljgoniis,  2V2-3  in  10  y..,  per  fere  %  radii  partes  sub- 
sequalibus,  dein  leniter  usque  ad  marginem  decrescentibus,  levibus; 
seriebus  secundariis  obliquis  inconspicuis;  margine  indistincte  defi- 
nito, striis  paullo  irregularibus  4-6  in  10  y..  donato. 

Hab.  in  depos.  ((Springfield,  Barbados»  (A.  Schmidt). 

80.  Coscinodiscus  echinatus  Rattr.  Rev.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  43, 
A.  Schm.  Alias  i.  58,  f.  35-36  (absque  nomine).  —  C.  diam.  circ. 
30  [>..;  spatio  centrali  minuto,  rosula  nulla;  areolis  angularibns, 
subaequalibus  v.  sensim  e  centro  extrorsum  diminutis,  ad  centrum 
4Y2-5,  marginem  versus  subinde  6  in  10  y..;  seriebus  fasciculatis, 
iis  in  unoquoque  fasciculo  seriei  centrali  parallelis;  fasciculis  pau- 
cis,  3-5;  apiculis  magnis,  spiniformibus,  interfasciculatis,  intra  mar- 


76 

ginem  subremotiuscule  insertis;  margine  acute  definito,  striis  sub- 
inde obscuris  6  in  10  a.  notato. 

Hab.  in  deposito  Moronensi  (Schmidt). 

81.  Coscinodiscus  egregius  Rattray  Eevis.  Coscinod.  1890,  pag.  70, 
Coscinodiscus  sp.  A.  Scimi.  Atlas  t.  57,  f.  39.  —  C.  30  a.  diam. 
metiens;  spatio  centrali  rosulaque  niillis  ;  areolis  angularibus,  usque 
fere  ad  semiradiuni  magis  magisque  amplioribus,  dein  usque  ad  mar- 
ginem  gradatim  decrescentibus,  centrum  versus  4,  ad  semiradium 
3,  ad  marginem  3'/,  in  10  y..  ;  punctis  centralibus  distinctis;  se- 
riebus  radialibus  inconspicuis,  seriebus  secundariis  arcuatis  eviden- 
tibus;  zona  distincta,  acute  definita,  striis  6  in  10  a.  margini  con- 
tigua prsesente  ;  signis  prominentibus,  truncatis  sed  parvis  (proces- 
sibus?)  ad  intervalla  10  a.  in  acie  interiori  zonse  marginalis  in- 
sertis; margine  angusto,  hyalino. 

Hab.  in  «  Table  Bay  »  (Schmidt). 

82.  Coscinodiscus  epiphanes  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  pag.  78, 
t.  2,  fig.  14.  —  C.  165-210  a.  diam.  metiens;  superficie  e  centro 
usque  ad  ^4  radii  leviter  elevata,  hic  abrupte  decrescente  et  in  pla- 
nitiem  usque  ad  marginem  dein  producta;  spatio  centrali  nullo;  ro- 
sula  distincta;  areolis  hexagoniis,  leniter  e  centro  usque  ad  zonam 
elevatiorem  magnitudine  accretis,  hic  abrupte  decrescentibus  et 
usque  ad  marginem  subaequalibus,  centrum  versus  3,  in  zona  ele- 
vatiori  I'/q,  marginem  versus  3  in  10  [j..;  papillis  centralibus  te- 
nuibus;  seriebus  secundariis  obliquis  decussatis  evidentibus  ;  mar- 
gine angusto,  striis  delicatis  8-10  in  10  u..  notato. 

Hab.  in  depos.  ((Richmond»  (Deby). 

83.  Coscinodiscus  exasperans  Ratt.  Ree.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  2, 
Coscinodiscus  sp.  A.  Schm.  Atlas  t.  58,  f.  9.  —  C.  circiter  18  ,a. 
diam.  metiens;  spatio  centrali  rosulaque  absentibus;  structura  mi- 
nuta, granulis  rotundis,  prope  marginem  leniter  minnribus;  inter- 
stitiis  hyalinis,  centrum  versus  majoribus,  apiculis  nullis;  margine 
acute  definito,  hyalino. 

Hab.  ad  a  Monterey  n  (A.  Schmidt). 

84.  Coscinodiscus  excavatus  Grev.  in  Pritch  Inf.  p.  829,  t.  8,  f.  26. 

Var.  deliquescens  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  70,  t.  3, 
f.  7,  H.  L.  Sm.  Diat.  Sp.  T>/p.  n.  99  (absque  nomine).  —  Diam.  47,5 
u.;  superficie  opposite  elevata  et  depressa,  elevatione  indistincta, 
depressione  evidenti  sed  elliptica,  granulis  (in  depressione)  rotun- 
datis,  liberis  (interstitiis  hyalinis),  ceterum  angularibus,  41/^  in  10  u., 
marginem  versus  minoribus  rotundatisque;  areis  angustis  hyalinis 


•77 
iiiter  acies  exteriores  serierurn  radiatitium  pra3seiìtibus  et  granula 
minuta  pauca  praibentibus,  introrsuni  attenuatis;  seriebus  obliquis 
secundariis  obviis. 

Hab.  in  Japonia  (M.   L.  Smith). 

85,  Coscìnodiscus  excentricus  Ehrenb.  in  Abh.  Beri.  AkacL  1839, 
p.   146. 

Vai*,  hyalinus  Rattr.  Revis.  gen.  Co&cinod.  1890,  p.  1(3,  Eu- 
podiscus  ejcceniricua  O'Meara  in  Quart.  Jown.  of  Mwr.  So. 
1867,  p.  245,  t.  7,  f.  2.  —  Diam.  circ.  35  a.  metiens  ;  zona  hya- 
lina  lata  margini  contigua;  apiculis  pluribus,  in  medio  zonse  sub- 
marginalis  ad  intervalla  subasquaiia  insertis. 

Hab.  ad  insulas  aArran))  (O'Meara). 

Var.  zebuensis  (Grun.)  Rattr.  /.  e.  p.  16,  Coscinodiacus  ;:e- 
buensis  Grun.  niscr.  —  Diam.  27,5-70  [j-.  metiens.;  areolis  cen- 
truni  versus  4-5,  extrorsum  ad  8  in  10  /.,  tuberculo  centrali  pro- 
minenti, magno;  apiculis  distinctis,  numerosis,  ad  intervalla  7,5  y., 
margini  adproximatis;  margine  acute  definito. 

Ifab.  ad  «Campeche  Bay»  (Grove),  ad  aZebu))  ex  insulis  Phi- 
lippinis  (Weissflog). 

86.  Coscinodiscus  exutus  Rattray  Reois.  Coscinod.  1890,  p.  81.  — 
C.  77,5  a.  diam.  metiens;  spatio  centrali  rosulaque  absentibus; 
areolis  polygoniis,  extra  zonam  marginalem  leniter  accretis,  cen- 
tro 6-7,  ad  semiradium  5-5Yo,  in  zona  marginali  i/s  radii  latitu- 
dine occupante  acute  definita  10  in  10  a.;  seriebus  radiantibus  e 
centro  usque  ad  zonam  margiiialem,  prseter  hanc  seriebus  obliquis 
decussatis  evidentioribus  ;  margine  angusto,  distincto. 

Hab.  ad  ce  Los  Angelos»  (Hardman). 


78 


LITTERATUHA  PHYCOLOGICA 
Florae  et  miscellanea  phycologica 


25.  De-Toni  J.  B.  —  Segundo  manipulo  de  algas  portuguezas.  —  Bo- 
lelini  da  Sociedade  Broieìiana  VI,  p.  193-197. 

26.  Flahault  C.  —  Revue  des  travaux  sur  les  Algues,  publiés  en  1888 
et  pour  une  partie  en  1889.  —  Revue  generale  de  Botanique  T. 
II,  1890,  n.  13-14. 

27.  Giard  A.  —  Sur  quelques  particularités  éthologiques  de  la  Truite 
de  nier.  —  Compi,  rendus  des  sèances  de  l' Acadèniie  des  scien- 
ces  5  aoùt  1889,  Paris. 

28.  Guignard  L.  —  Développement  et  constitution  des  anthérozoides. 
—  Revue  generale  de  Botanique  1,  1889,  p.  11-27,  63-78,  136- 
1-15,  175-194,  planches  2-6. 

29.  Gutwinski  R.  —  Materyjaly  do  flory  glonów  Galicyi,  1  tab.  — 
XXV  Tom.  Spraioozd.  komisyi  fizijjogr.  Akad.  Kraków  1890. 

30.  Gutwinski  R.  —  Materyjaly  do  flory  glonów  Poiski.  —  Kosmozu 
Roczu  XIV,  Zesz.  IX. 

31.  Hansgirg  A.  —  Ueber  neue  Silsswasser-  und  Meeresalgen  und  Ba- 
kterien,  mit  Bemerkungen  zur  Systematik  dieser  Phycophyten  und 
ùber  den  Einfluss  des  Lichtes  auf  die  Ortsbewegungen  des  Bacil- 
lus  Pfefferi  nob.,  mit  2  Taf.  —  Sitzungsber.  K.  bòhm.  Gesellscli. 
d.   Wiss.  in  Prag  1890  Januar   10. 

32.  Hansgirg  A.  —  Prodromus  der  Algenflora  von  Bòhraen  (bohemice). 
-  Prag  1889. 

33.  Hauck  F.  —  Ueber  einige  von  J.  M.  Hildebrandt  im  Rothen  Meere 
und  im  Indischen  Ocean  gesammelte  Algen  VI.  —  Hedioigia  1889, 
pag.  ISS. 

34.  Hauck  F.  —  Algues  marines  du  Nord  du  Portugal.  —  Bolelim 
da  Sociedade  de  Geographia  de  Lisboa  ser.  8,  n.  5,  1889. 

35.  Hauck  F.  —  Ueber  das  Vorkommeii  von  Marcheseltia  spongioi- 
des  Hauck  in  der  Adria  und  das  Massenauftreten  von  Callitliam- 
nion  seirospermwìn  Grifìf.  im  Aegaischen  Meere.  —  Hedioigia 
Heft  3,  1889,  p.  175. 

36.  Holmes  E.  M.  —  Marine  Alga>  of  Devon.  —  Journal  of  Botanif 
XXVIII,  1890,  p.  147. 


79 

37.  Jack  J.  —  Marine  algje  of  the  Arbroath  district.  —  Journal  of 
Botany  ii.  325,  1890,  p.  10-15. 

38.  Kjeilman  F.  R.  —  Harulbok  i  Skandinaviens  Hafsalgflora,  I  Fu- 
coideaì,  med  17  Afbildniogar  i  Texten.  —  Stockholm  [Oscar  L.  Lam- 
mss],   1890. 

39.  Làzaro  e  Ibiza  D.  B.  —  Datos  para  la  riora  algológica  del  norte 
y  noroeste  de  Espana.  —  Anales  de  la  SociecL  escanola  de  hisL 
nat.  Tom.  XVIII,  Madrid  1889. 

40.  Moebius  M.  —  Bearbeitung  der  von  H.  Schenck  in  Brasilien  ge- 
sanimelten  Algen.  —  Uedwigia  1889,  p.  309-347,  Taf.  X-XI. 

41.  Nordstedt  0.  —  De  Algis  et  Characeis  3-6.  —  Aftryck  af  Lunds 
Uniuersit.  Arsskrifl  Tom.  XXV,  Lund  1889. 

42.  Parfìtt  E.  —  Marine  Algte  of  Devoii.  —  IVans.  of  DeDons/iire 
Assoc.  for  the  Advanc.  of  Sa.,  Liieì-at.  and  Art,  1889,  XXI, 
pag.  338-382. 

43.  Penhallow  D.  P,  —  Notes  on  Devonian  Plants.  —  Trans.  Roy. 
Soc.  Canada  VII,  Sect.  IV,  1889,  p.  19-30,  piate  I. 

44.  Prantl  K.  —  Die  Assimilation  freien  Stickstoffs  luid  der  Para- 
sitismus  von  Nostoc.  —  Uedwigia  1889,  p.   135-136. 

45.  Reinke  J. —  Algenflora  der  westlichen  Ostsee  deutschen  Antheils: 
eine  system,  pflanzengeographische  Studie,  rait  8  Holzschnitten 
und  eine  Vegetationskar-te.  —  VI.  Bericht  d.  Komm.  z.  Unters. 
d.  deutschen  Meeres  ini  Kiel,  1889. 

46.  Reinke  J.  —  Atlas  deutscher  Meeresalgen,  Heft  I,  Taf.  1-25.  — 
Berlin,  P.  Parey,  1889. 

47.  Richter  P.  —  Ferdinand  Hauck.-  Nekrolog.  —  Hedioigia  1890, 
Bd.  29,  Heft  1. 

48.  Scliumann  K  &  Hollrung  M.  —  Die  Flora  von  Kaiser  Wilhelms 
Land  —  Beiheft  zu  den  Nachrichten  ilber  Kaiser  Wilhelms- 
Land  und  den  Bismark  Archipel  1889. 

49.  Tanfani  E.  —  Florula  di  Giannutri.  —  Nuovo  Giornale  Bota- 
nico italiano  voi.  XXII,  1890,  n.  2,  p.  153-216. 

50.  Went  F.  A.  F.  C.  —  Die  Entstehung  der  Vacuolen  in  den  Fort- 
pflanzungszellen  der  Algen.  —  Pringsh.  Ja/wb.  f.  loiss.  Bot.  Hd. 
XXI,  p.  299-366,  Taf.  IX-XII. 

51.  Wittrock  V.  et  Nordstedt  0.  —  Algae  aquae  dulcis  exsiccatte  pra3- 
cipue  scandinavic;io,  (juas  adjectis  algis  marinis  chlorophyllaceis  et 
phycochromacois  distribueruut  Veit  Wittrock  et  Otto  Nordstedt 
fase.  21  :  Descriptiones  systematice  dispositji;  et  index  generalis  fa- 
sciculorum   1-20.  —  Stockliolmise,  0.  L.  Svanbacks,  1889  [Fr.  6], 


80 


Floride» 

52.  Aitkison  G.  F.  —  Prelirainary  Note  on  the  Synonomy  of  Ento- 
thrix  grande  Wolle.  —  Bolanical  Gazette  XIV,  1889,  n.  11,  p.  292. 

53.  Schmitz  F.  —  Systematische  Uebersicht  der  bisher  bekannten 
Gattungen  der  Florideen.  —  Floì^a  1889,  Heft  V,  Taf  XXI. 

Phseophyceae 

{excl.  Bacillar.) 

54.  Barber  C.  A.  —  Structui-e  and  development  of  bulb  in  Lamina- 
ria bulbosa,  with  2  plates.  —  Annals  of  Botany  1889  dated  Fe- 
bruary,  issued  March. 

55.  Magnus  P.  —  Thorea  ramosissima  Bory  bei  Belgrad  in  Serbien 
und  deren  weitere  Verbreitung.  —  Hedvngia  1889,  p.   113. 

56.  Reinke  J.  —  Ein  Fragment  aus  der  Naturgeschichte  der  Tilopte- 
rideen.  —  Bolanische  Zeiiung  1889,  n.  7-9,  mit  2  Taf. 

ChlorophycesB 

{excl.  Desinici.^  Zygneni,.,  Charac). 

hi.  Bauer  C.  —  Ueber  das  Auftreten  voti  Volvox  Giobator  in  Wien. 

—  Verhandl.  Zool.  Bot.  Ges.  in   Wien  1889,  39.  Bd.,  IV.  Qiiart. 

58.  Bennett  A.  W.  —  Pringskeimia  Rke.  —  Journal  of  Botayii/ 
1890,  voi.  XXVIII,  n.  327,  p.  92. 

59.  De-Wildeman  E.  —  Observations  sur  quelques  formes  de  Tren- 
tepohlia.  —  Comptes  Rend.  de  la  Soc.  R.  de  bot.  de  Belgique 
XXVIII,  part.  Il,  p.  67,  ann.   1889. 

60.  De-Wiideman  E.  —  Sur  quelques  espèces  du  genre  Trentepohlia. 

—  Comptes  Rend.  de  la  Soc.  R.  de  botan.  de  Belgique  t.  XXVIII, 
part.  II,  p.  95,  ann.   1889.  | 

61.  De-Wildeman  E.  —  Note  sur  le  genre  Trentepohlia.  —  Comptes 
Rend.  de  la  Soc,  R.  de  botan.  de   Belgique   sóance  9  novembre    , 
1889,  Bull.  t.  XXVIII,  2  fase.  1889,  p.  125. 

62.  De-Wildeman  F.  -—  Observations  sur  le  genre  Phycopeltis  Mil- 
lardet.  —  Bull.  Soc.  R.  de  bot.  de  Belgique  t.  XXVIII,  part.  II, 
p.  155,  ann.  1889. 

63.  De-Wildeman  E.  —  Notes  sur  les  genres  Prasiola  Lightf.  et  Schi- 
zogonium  Kuetz.  —  Bull.  Soc.  belge  de  Microscopie  Anuée  XVI, 
J890,  n.  4,  p.  20, 


&1 

64.  Murray  G.  —  Oa  Boodlea,  a  iiew  genus  of  Siphoaocladiacea?.  ^ 
Journ.  Linn.  Soc.  Boi.  Voi.  XXV,  1889,  p.  243-245,  piate  XLIX. 

65,  Reinbold  T.  —  Die  Chlorophyceen  (Griìiitange)  dar  Kieler  Fohrde. 

—  Schrif.  des  naiurwiss.  Vereins  f'ur  Schleswig-Holsiem  Band 
Vili,  Heft  1,  p.   109-144. 

Q6.  Rothpietz  A.  —  Ueber  Sphcerocodium  Bo^memanni,  eine  neue 
fossile  Kalkalge  aus  den  Raibler  Schichteu  der  Ostalpen.  —  Sil- 
zungsber.  des  boian.  Vereins  in  Munchen  Sitz.  9.  Deceinber  1889 
Cfr.  Boian.  Cenlralblait  4.  Januar  1890,  p.  9. 

67.  West  W.  —  Sciadium  Arbuscula  A.  Brauii.  —  Journal  of  Bo- 
tamj  1890,  n.  328,  p.  121. 

Oharaceae 

68.  Bennett  A.  —  A  Nitella  new  to  the  british  Flora.  —  The 
Scottish  Natur alisi  1889,  p.  191-192. 

69.  Foerster  F.  —  Uebersicht  der  badischen  Characeen.  —  MiiiheiL 
des  badischen  boi.   Vereins  1889,  p.  133-142. 

70.  Groves  James  &  Henry  —  Notes  on  the  British  Characea3  for 
1887-9.  —  Journal  of  Boiany,  voi.  XX Vili,  n.  327,  pag.  65, 
piate  296. 

Desmidiacese 

71.  Bennett  A.  W.  ~  A  hybrid  Desmid.  —  Annals  of  Boiany,  IV, 
13  (Nov.  1889),  Jan.  1890. 

72.  Boergesen  F.  —  Et  lille  Bidrag  til  Bornholms   Desmidié-Flora. 

—  Boianisk  Tidsskrifl  17.  Bind,  3.  Haefte,  1889. 

73.  Elfving  F.  —  Om  uppkomsten  af  taggarne  hos  Xanthidium  acu- 
leatum  Ehrb.  —  Botaniska  Notiser  1889,  p.  208. 

Oyanophycese 

74.  Atwell  C.  B.  —  On  a  deep  water  Nostoc.  —  Botanical  Gazeite 
XIV,  1889,  n.  11,  p.  291. 

75.  Flahault  C.  —  Note  sur  les  Nostocacées  hétérocystèes  de  la  flore 
Belge.  —  Bull.  Soc.  R.  boi.  de  Belgique  T.  XXVII,  2  partie 
p.  171-179. 

76.  Macchiati  L.  —  Ricerche  preliminari  sugli  inviluppi  cellulari  e 
sulle  comunicazioni  intracellulari  di  qualche  Nostochinea.  —  Ball. 
Soc.  boi.  Hai.  in  Nuovo  Giorn.  boi.  Hai.  XXII,  n.  1,  1890, 
pag.  43-46. 

6 


82 

77.  Zukal  H.  —  Ueber  die  Entstehung  eiriiger  Nostoc-  und  Gloeoca- 
p&a-Formen.  —  CEsierr.  boi,  Zeitschrift  1889,  p.  349-354,  390- 
395,  432-435,  mit  1  Taf. 

Bacillariese 

(incl.  Peridin.) 

78.  deve  P.  T.  —  Pelagiske  Diatomeer  fran  Kattegat.  —  Kjobenhavn 
1889. 

79.  Karop  6.  C.  —  Some  criticai  Remarks  by  Herr  A.  GruQOw  oq 
the  Oamaru  Diatom  Papers  of  Messrs  Grove  and  Sturt,  with 
annotations  bj  E.  Grove.  —  Journ.  Quekett  Micr.  Club  1889, 
n.  24,  aprii,  p.  387-391. 

80.  Lanzi  M.  —  Saggio  di  classificazione  delle  Diatomee  secondo  il 
sistema  naturale.  —  Atti  dell'  Accad.  pontif.  de'  Nuovi  Lincei 
in  Roma  anno  XLIII,  sessione  II  del  9  gennaio  1890. 

81.  Rattray  J.  —  Oq  some  recently  observed  new  species  of  Diatoms. 
—  Journal  of  the  Quekett  Micr.  Club  voi.  IV,  series  li,  1889, 
July,  p.  38-40,  plates  III-IV. 


Bennett  A.  W.  —  Freshioater  Algcu  and  Schizoph//cece  of  Hamp- 
shire and  Devonshire.  —  (1). 

Oltre  le  specie  e  varietà  nuove  (vedi  Diagnoses  Algarum  nova- 
rum)  sono  nuove  per  l'Inghilterra  Trochiscia  insignis  (Reinsch) 
Hansg.  [=  Acanthococcus  insignis  Reinsch],  Scijtonema  fìguratum 
Ag. ,  Tolypothrix  lanata  Wartm.,  Closterium  Kuetzingii  Bréb., 
Pleurotcuniopsis  prcegrandis  Lund  [=  Costnarium  spht^ricum  Benn. 
oiira.];  nuovi  per  le  contee  meridionali  dell'Inghilterra  sono  pure 
Cijlindrocystis  crassa  De  Bary,  Euastrum  pinnatum  Ralfs,  E.  ven- 
tricosum  Lund.,  E.  erosum  Lund.,  E.  orìiithocephalum  Benn,,  Co- 
smarium  homaloderinum  Nordst.,  C.  pachìjdermum  Lund.,  C.  prce- 
morsuni  Bréb.,  C.  ochtodes  Nordst.,  C.  globosum  Bulnh.  non  Nordst. 
[=  Diphinctium  globosum  Hansg.  !j. 

(Red.). 

Bornet  E.  et  Fiahault  Ch.  —  Sur  quelques  piante^  vivant  dans 
le  test  calcaive  des  Mollusques.  —  (2). 

Gli  A.  premettono  delle  nozioni  intorno  ai  primi  reperti  sull'ar- 
gomento sia  degli  zoologi  che  paleontologi  (Carpeuter,  Quekett,  Rose, 


83 
Lacaze-Duthiers,  Wedl,  Kòlliker,  Stirrup,  Moseley,  Duncan,  Roux, 
Topsent),  sia  dei  botanici  (Reinsch,  Lagerheira,  Hariot,  Bornet,  Fla- 
hault). 

Indi  insegnano  il  modo  di  studiare  le  crittogame  perforanti  di  cui 
distinguono  ben  10  generi,  che  si  possono  disporre  come  nel  quadro 
seguente: 

I.  Piante  colorate. 

A.  Cloroficee. 

*  Filamenti  settati. 

■j-  Filamenti  monosifonii,  confervoidei. 

a.  Articoli  spesso  irregolari  ;  rami  separati  alla  base  per  mezzo  di 

un  setto.  Gomontia  Bornet  et  Fiali. 

b.  Articoli  regolarmente  cilindrici;  rami  privi  di  setto  basilare. 

Siphonocladus  Schmitz. 

■\-\-  Filamenti  anastomosati,  originanti  delle  espansioni    parenchi- 

matose.  Zygomitus  Born.  et  Fiali. 

**  Filamenti  non  settati.  Obireobium  Born.  et  Fiali. 

B.  Ficocromacee  (Cianoficee). 
§  Nostocacee. 

*  Filamenti  ramosissimi,  provveduti  di  peli  e  di  eterocisti 
laterali.  Mastigocoleus  Lagerh. 

**  Filamenti  semplici  o  poco  ramosi,  privi  di  eterocisti  e 
di  peli. 

a.  Filamenti  sottilissimi,  larghi  0,95-1,5  a.,  ramosi.  Pleclonema  Thur. 

b.  Filamenti  grossetti,  larghi  4-6  y..,  semplici  [pianta  d' acqua  dolce]. 
,  Phormidiwn  Kuetz. 

§g  Camesifonacee. 

Tricomi  composti  di  cellule  distinte,  il  cui  contenuto  si  divide  fi- 
nalmente in  cellule  secondarie  [Pianta  molto  rifrangente  la 
luce].  Hyella  Born.  et  Flah. 

II.  Piante  incolore  [Forse  riferibili  ai  Funghi], 

a.  Filamenti  finissimi,  retti,   uniformi,  senza  setti.        Ostracoblabe. 

b.  Filamenti  irregolari,  presentanti  dei  rigonfiamenti  globulosi.  Li- 

ihopylhium. 
Gli  Autori  danno  poscia  per  ciascuno  di  questi  generi   un'ampia 
e  dettagliata  illustrazione,  accompagnata  dalle  opportune  tavole. 

(Red.). 

Martindale  J.  C.  —  Marine  Algce  of  the  New  Jersey  Coasi  and 
adjacent  loaiers  of  Stalen  Island.  —  (5). 


84 

Catalogo  di  alghe  marine  raccolte  nelle  coste  di  New  Jersey  ecc. 
tra  cui  le  seguenti  sono  nuove  per  le  coste  orientali  dell'America 
settentrionale: 

Xenococcus  Schousboei  Thur.  [sulla  Lyngbya  luteo-fusca  Ag.]  — 
Entophysalis  granulosa  Kuetz.  [su  vecchie  conchiglie]  —  Ulva  mar- 
ginala (J,  Ag.)  Le  Jol.  —  V.  aureola  Ag.  —  U.  percursa  Ag.  — 
Eciocarpus  [Pilayella)  lilioralis  Lyngb.  var.  ramellosus  Hauck.  — 
E.  ierminalis  Kuetz.  —  Porpliyra  leucosticla  Thur.  —  Erythro- 
irzchia  ciliarù  (Carm.)  Thur. 

(Red.). 

Miglila  W.  —  Ueber  den  Einfluss  stark  verdunnter  Sdurelò- 
sungen  auf  Algenzellen.  —  (6). 

Le  ricerche  vennero  eseguite  a  preferenza  con  l'acido  fosforico 
perchè  con  esso  meglio  si  lascia  scorgere  la  sensibilità  delle  cellule 
verso  i  differenti  gradi  di  concentrazione. 

L'A.  si  servi  specialmente   della   Spirogyra  orbicularis   Kuetz 
Usò  pure   gli   acidi  solforico,  cloridrico,  cromico,  fenico,  acetico,  ci 
trico,  malico,  lattico,  valerianico,  ossalico  e  tartrico.  Per  confronto  si 
servi  anche  di  Zygnema   stellinum,   Oedogonium,  Conferva  fonti 
nalis,  Cladophora  fracta,  Volvox  Globator  e  Nitella  fiexilis, 

I  risultati  più  importanti  della  Memoria  del  Migula  sono:  L  Le 
Alghe  che  hanno  sensibilità  eguale  press' a  poco  a  quella  di  Spiro- 
gyra  orbicularis  vennero  uccise  da  una  serie  di  acidi  organici  ed 
inorganici  quando  nell'acqua  era  contenuto  più  di  0,05  per  cento  di 
acido  libero.  2.  Quanto  minore  è  la  quantità  di  acido  libero,  tanto 
più  a  lungo  si  mantiene  la  vita  dell'alga.  3.  La  prima  funzione  che 
cessa  per  la  presenza  di  acido  nel  liquido  colturale  è  la  citogenesi. 
4.  L'accrescimento  in  lunghezza  della  cellula  viene  impedito  da  un 
contenuto  d'acido,  che  toglie  la  vita  alla  cellula.  5.  Lo  stesso  accre- 
scimento viene  dagli  acidi  dapprima  accelerato,  termina  però  quando 
le  cellule  sono  divenute  3-4  volte  più  lunghe  che  nello  stato  nor- 
male. 6.  L'accrescimento  in  grossezza  non  viene  influenzato  dall'ag- 
giunta di  acido.  7.  I  clorofori  impallidiscono,  in  seguito  all'aggiunta 
d'acido,  quelli  fatti  a  fascia  spirale  della  Spirogyra  assumono  una 
forma  irregolare  denticolata;  per  l'azione  prolungata  di  soluzioni 
acide  diluite  si  distendono  facendosi  diritti  e  si  dispongono  quasi  pa- 
rallelamente all'asse  longitudinale  della  cellula.  8.  L'amido  scompare 
mano  mano  fino  all'ultima  traccia,  in  seguito  all'aggiunta  di  acido. 
9.  L'assimilazione  viene  molto  diminuita  dagli  acidi  e  ciò  in  propor- 


85 
zione  con  la  quantità  dell'acido  impiegata.  10.  Il  nucleo  ed  il  cito- 
plasma vengono  dagli  acidi,  colla  morte  della  cellula,  alterati  in  modo 
distintissimo.  11.  La  produzione  di  sostanze  protoplasmaticlie  viene 
diminuita  dagli  acidi.  12.  Alcuni  acidi  organici  promuovono  maggior 
separazione  di  ossalato  calcico.  13.  Le  Alghe  periscono  molto  prima 
nelle  soluzioni  acide  prive  di  sali  di  calcio  che  in  quelle  contenenti 
anche  sali  calcarei.  14.  Portate  in  acqua  fresca  alghe  alterate  fino  ad 
un  certo  grado  cogli  acidi,  ne  segue  una  rapida  moltiplicazione  cel- 
lulare fino  a  che  le  cellule  abbiano  raggiunto  la  grandezza  normale. 

(Red.)* 

Rodriguez  J.  J.  —  Datos  algologicos  I-II.  —  (7). 

L'A.  nella  prima  parte  descrive  ed  illustra  con  tavole  due  nuove 
specie  del  genere  Nitophyllum  (N.  carneu?n,  N.  marmoraium)  di 
cui  avea  proposto  i  nomi  nel  suo  precedente  lavoro  sulle  Alghe  delle 
Baleari  {Anal.  Soc.  espan.  de  Hist.  Nat.  1888). 

Nella  seconda  parte  il  Rodriguez  cerca  di  combattere  l' egregio 
Prof.  A.  Piccone  riguardo  alla  diversità  di  valore  tra  le  parole  co- 
stituzione mineralogica  e  costituzione  chimica,.  Avendogli  il  Piccone 
nel  fascicolo  di  Aprile  del  presente  periodico  già  risposto,  è  inutile 
dire  di  più  sul  lavoro  dell' algologo  spagnuolo. 

(Red.). 

Went  F.  A.  F.  C.  —  JMe  Vacuolen  in  den  Fortpflanzungszellen 
der  Algen.  —  (8). 
L'A.  trovò  mediante  accurate  ricerche  sul  Codium  iomentosum, 
Chcetomorpha  aèrea,  Spoy^ochnus  pedunculatus,  Arthrocladia  vil- 
losa, Cystosira  abrotani folia,  Sargassum  linifolium,  Laurencia 
obtusa,  Ricardia  Moniagnei,  Gelidium  capillaceum,  Spyridia  fi- 
lamentosa e  Antithamnion  cruciatum  che  i  vacuoli  si  moltiplica- 
no solo  per  divisione  e  sono  già  preesistenti  nelle  cellule  propaga- 
tive.  Solo  è  incerta  la  sua  opinione  riguardo  agli  anterozoidi  delle 
Fucacee. 

(Red.). 

De-Toni   J.   B.   —  Segundo  manipulo  de  algas  poriuguezas. 
-  (25). 


*)  Dal  resoconto  tedesco  di  L.  Klein  nel  Rotan.  Centralblatt  1890,  p.  207. 


86 

Mentre  il  primo  manipolo  offriva  una  contribuzione  quasi  esclu- 
sivamente alla  flora  delle  acque  dolci  del  Portogallo,  in  questo  se- 
condo scritto  sono  enumerate  33  specie  di  alghe  marine  raccolte  dal 
Moller  di  Coimbra  a  Buarcos  e  Algarve  tra  le  quali  25  Floridee,  4 
Feoficee  e  4  Cloroficee. 

Più  interessanti  sono  Chantransia  secundata  (J.  Ag.)  Thur.  — 
Griffithsia  Schousboei  Mont.  —  Nitophyllmn  Gmelini  Grev.  —  Ri- 
caì^dia  Montagnei  D.  et  S.  —  Aglaozonia  reptans  (Grouan)  Kuetz. 

(Red.). 

Flahault  C.  —  Revue  des  travaux  sur  les  Algues,  publiès  en 
1888  et  pour  une  par /te  en  1889.  —  (26). 

L'egregio  ficologo  passa  in  rassegna  tutte  le  pubblicazioni  algo- 
logiche  che  videro  la  luce  nel  1888  ed  io  parte  nel  1889,  prendendo 
in  considerazione:  I.  L'anatomia  e  fisiologia  dove  ricorda  specialmen- 
te i  lavori  di  Strasburger   sulla   cariocinesi    nella   Spirogyra   poly- 
tceniaia,   Mounier   sul   nucleolo   della   Spirogyra,   Scott    sui   nuclei 
nelle    Oscillaria   e   Toltjpoihrix,   Went   sulla   divisione   dei    vacuoli 
nelle  cellule  riproduttrici  delle  Alghe,  Rosenvinge  sui  pori  secondari 
nelle  Polysiphonia,  Hauptfleisch  sulla  struttura  della  membrana  cel- 
lulare nelle  Desmidiee,  Gomont  sulla  membrana  propria  delle  cellule 
delle  Nostocacee   filamentose,  Bornet  e  Flahault  sulle  generalità  delle 
Nostocacee  eterocistee,  Schutt  sulla  ficoeritrina,  Reinke  sui  cromato- 
fori delle  feoficee,  Guignard  suH' origine  e  sviluppo  degli  anterozoidi 
nelle  Fucacee  e  Floridee,  Overton  sulla  fusione  dei  due  nuclei  negli 
zigoti  di  Spirogyra,  Klebahn  sullo  stesso  argomento,  Woodworth  sulla 
esistenza  di  una  cellula  unica,    terminale,    iniziale  di    tutti  i  tessuti, 
nel  Fucus  farcatus,  vesiculosus  e  fìliformis,  Bigelow  e  Wille  sulla 
struttura  di  Champia  e  Lomentaria,    Rosenvinge  sulla  disposizione 
degli  organi  appendicolari  nelle  Polysiphonia,  Stròmfelt  sugli  organi 
fissatori  delle  alghe  che  distingue  in  tre  tipi,  Barber  sulla  struttura 
e  sviluppo    del    bulbo    nella   Laminaria  bulbosa,  Wille  sulla  strut- 
tura delle  vesicole  od  aereocisti  nelle   Fucacee,  Wakker  sulla  propa- 
gazione agaraica  frammentaria  della  Caulerpa,  Gomont,  Pringsheim, 
Leitgeb  sulle  incrostazioni  calcaree  delle  Alghe,  Noli  sull'azione  del 
geotropismo  ed  eliotropismo  nell'  accrescimento  delle  Bryopsis  e  Cau- 
lerpa, Frank  e  Franti  sopra  T assimilazione  dell'azoto  da  parte  delle 
alghe  terrestri,  Bornet  e  Flahault  su  due  generi  d' alghe  perforanti 
{Hyelld,  Gomontia),  Famintzine  sulle  Zoozantìtella  e    sui  loro  rap- 
porti con  l'animale  che  le  ospita.  II.  Floridee:  in  questo  capitolo  ri- 


87 
corda  i  lavori  di  Bornemann  sulle  Lemaneacef?,  Peter  sull'alternan- 
za delle  generazioni  di  Chaniransia,  Balrachospertnum  e  Lemanca, 
Johnson  sul  procarpio  di  Gracilaria  e  Sphtnrococcus.lW.  Feoficee: 
il  Flahault  qui  passa  accuratamente  in  rassegna  i  lavori  di  Reinke 
sulle  Tilopteridee,  sulla  flora  algologica  della  regione  tedesca  del  Mar 
baltico,  la  cui  illustrazione  venne  iniziata   con  uno  splendido   atlan- 
te, Reinsch  sulle  Desmat^esim,  Stròmfelt  sopra  alcune  alghe   nuove 
scandinave  (Microcoryne  ecc.),  Bornet  su  una  ectocarpacea  (Pilayel- 
la  fulvescens)  raccolta  a  Biarritz   e   su   una  nuova  Lamino.ria   (L. 
Rodriguezii)  raccolta  dal  Rodriguez  all'isola  Minorca,  Fragoso  pure 
su  un  nuovo  Ectocarpus  [E.  Lagunce)  raccolto  a  Cadice.  IV.  Cloro- 
ficee  :  ricorda   il    programma   della   Sylloge   Algarutn  di   De-Toni , 
uno  schema  di  classificazione   delle  Confervoidee   proposto  da  Haus- 
girg  ;  segue  poscia  il  resoconto  delle  Memorie  di  De-Toni    sulla   na- 
tura protonematica  del  genere  Chiom/phe  Th'ien.,  suW  identità  dì  Pi- 
lima  Kuetz.  ed  Acroblaste   Reinsch,  di  De-Wildeman   sulla   natura 
lichenica  del  genere  Bolboirichia  Kuetz,  di  Cramer  sulle  Sifonee  ver- 
ticillate {Aceiabularia,  Polyphysa,  Dasyclaclus,  Neomeris,  Cymopo- 
lia),  di  Murray  e  Boodle   sopra  i  generi    Avrainviilea,   Spongocla- 
dia  e  Struvea  di  cui   danno   le   monografie,   di   Murray   e  De-Toni 
sulla  nuova  microdictiea  formante  il  genere  Boodlea,  di  Borzi  sulla 
Boirydiopsis  arrhiza,  di  RauwenhofF  sulla  biologia   della   Sphcero- 
plea  annulina,  di  Lagerheim  sul  genere   Uronema,  sulle  diff'erenze 
tra  Conferva  e  Microspora,  desunte  dagli  zoogonidii,  di  De-Wilde- 
man su  varie  TrentepoHa,  di   De-Toni    suW  Hansgirgia,  sul    Phyl- 
lactidium  tropicum,  sul  Phyllactidium  arundinaceum,  di  Moebius 
sulle  Chcetopellis,  di  Hansgirg  sxxW  Enfocladia,  sul  genere    Trochi- 
scia,  sulle  Zignemacee,  di  Gay  sulle  Ulotrici   aeree,   di  Peter   sulla 
curiosa  cloroficea  {Dermatòphyion  radicans)  vivente  sopra  lo  scudo 
della  Tartaruga  d'acqua  dolce,    di    Klein  e   Overton  sui    Volvox,  di 
Dangeard  sulle  Criptomonadinee  ecc.,   di  Lagerheim    suW  Hydrurus 
che  riferisce  ai  flagellati  ecc.,  di    De-Wildeman  sugli  Scenedesmus, 
di  Askenasy  sullo  sviluppo  dei  Pediastrum,  di  Borzì  sul  Chlorothe- 
cium  Pirottce,  di  De-Toni  su  un  fior  d'acqua  dovuto  al  D^■c/yosp/^ir^ 
rium  Ehrenbergianum,  di  Reinsch  sulle   Poliedriee,  di  Dupray  su 
una  nuova    Spirogyra    [S.  oraria),  di  Stockmayer   su  un  nuovo   ge- 
nere di  Desmidiacee  [Aslrocosmium).  V.  Cianoflcee  (Ficocromacee): 
trovasi  menzionata  in  primo  luogo    la   Monografia  o    revisione   delle 
Nostocacee  eterocistee  di  Bornet  e  Flahault,  lavoro  che  rende  ora  pos- 
sibile la  determinazione  sicura  delle  alghe   spettanti  a  questo   grup- 


pò;  di  Hansgirg  cita  le  due  contribuzioni  alla  Sinossi  delle  Cianoficee, 
di  Richter  una  Nota  sulla  Glceotrichia  solida,  di  Lagerheim  sulla 
Pleurocapsa  fìumatilis.  VI.  Distribuzione  Geografica:  contribuirono 
alla  flora  di  Bornholm  Nordstedt  e  Roergesen,  della  Groenlandia 
Boldt,  dell'Inghilterra  Traili,  Bennett,  Balters,  della  Lituania  e  Po- 
lonia Raciborski,  della  Siberia  Kozlowski,  della  Russia  Riabinine, 
della  Germania  Kònig,  Kirchner,  Heiden,  Hieronymus,  dell'Austria 
e  Boemia  Loitlesberger  ed  Hansgirg,  della  Francia  Flahault,  della 
Spagna  la  Lewin,  del  Portogallo  De-Toni,  dell'Italia  De-Toni  e  Levi, 
Pichi,  Piccone,  dell'Istria  Hauck,  dell'America  del  Nord  Farlow, 
Collins,  Harvey,  West,  Burgess,  Wolle,  Reinsch,  delle  Azzorre  Pic- 
cone, di  Tripoli  De-Toni  e  Levi,  del  Mar  rosso  De-Toni  e  Paoletti, 
Bornet,  del  Congo  De-Wildeman,  del  Bengala  Lagerheim,  delle  Indie 
occidentali  Murray,  di  Portorico  Hauck,  dell'  Arcipelago  magellanico 
Hariot,  di  altre  regioni  dell'  America  del  Sud  De-Toni,  della  Nuova 
Zelanda  Nordstedt;  infine  il  Flahault  ricorda  i  risultati  della  spe- 
dizione tedesca  della  «Gazelle»  pubblicati  da  Askenasy  colla  colla- 
borazione di  Bornet,  Grunow,  Hariot,  Moebius,  Nordstedt. 

La  rivista  fatta  dal  Flahault  riuscirà  certo  utilissima  agli  algo- 
logi  e  sarebbe  desiderabile  che  il  valente  ficologo  francese  pubbli- 
casse ogni  anno  un  simile  riassunto. 

(Red.). 

Giard  A.  —  Sur  quelques  pariicularitès  èthologiques  de  la 
Trutte  de  mer.  —  (27). 

L'A.  sostiene  che  molte  giovani  trote  di  mare  (Salmo  Trulla)  ri- 
mangono in  mare  un  tempo  pii!i  lungo  di  alcune  settimane  come  ge- 
neralmente si  crede  e  si  appoggia  sugli  argomenti  che  seguono  : 

Il  Caligus  Truttce,  crostaceo  parassita  da  lui  scoperto  su  quei  pe- 
sci, muore  come  i  suoi  congeneri  nell'acqua  dolce;  ora  esso  è  ca- 
rico di  embrioni  maturi  nell'aprile  e  maggio  cioè  nell'epoca  favore- 
vole per  attaccare  i  giovani  pesci  che  scendono  il  fiume.  Se  questi- 
ritornassero  tutti  due  o  tre  mesi  più  tardi  o  verso  l' inverno  cogli 
adulti,  la  specie  dei  Caligus  sarebbe  spenta,  anzi  alcuni  naturalisti 
dicono  che  i  salmonidi  migrano  per  liberarsi  dai  parassiti. 

Però  i  Caligus  raccolti  in  aprile  portano  spesso  dei  cespuglietti 
di  Laminaria  specialmente  presso  l'inserzione  dei  sacchi  ovigeri. 
Queste  alghe  appartenenti,  secondo  Bornet,  alla  specie  L.  saccharina 
comune  a  Wimereux  ove  furono  fatte  le  osservazioni,  avrebbero  l'età 
di  quattro  a  cinque  mesi,  provenendo  da  spore  emesse  nel  novembre. 


89 

Ora  i  Caligus  erano  adulti  quando  ricevettero  le  spore  e  non  han- 
no sofferto  mute.  Oltre  a  quell'alga  i  Caligus  portano  molte  diato- 
mee  ed  importa  notare  che  essi  difficilmente  cambiano  di  ospite. 

Sui  Caligus  delle  trote  pescate  a  diverse  epoche  dell'  anno,  spe- 
cialmente da  Giugno  a  Settembre,  l'A.  trovò  sovente,  colle  laminarie, 
dei  cespugli  di  Ceramium  rubrum,  Enieromorpha  compressa  lun- 
ghi 4,5  e  talvolta  anche  piìi  centimetri.  Ora  queste  alghe  sono  lito- 
rali, dunque  le  trote  non  vanno  molto  lontano  in  mare  né  a  grandi 
profondità. 

Oltre  a  ciò  è  raro  che  le  alghe,  specialmente  le  Laminarie,  si 
fissino  su  animali  a  movimenti  rapidi,  dal  che  si  deduce  che  le  tro- 
te conducono  in  mare  una  esistenza  piuttosto  pigra.  Può  darsi  ciò 
dipenda  dai  numerosi  parassiti  che  le  infestano  sebbene  le  trote  rac- 
colte avessero  l'apparenza  della  salute  e  la  stessa  loro  carne  fosse 
buona. 

(Prof.  Ettore  De-Toni). 

Guìgnard  L.  —  Dèveloppement  et  constitution  des  anthèrozo'i- 

des  —  (28). 

L'A.  ha  cercato  di  determinare  l'origine  degli  anterozoidi  del- 
le Alghe  e  seguirne  lo  sviluppo.  Contrariamente  a  quanto  avviene 
nelle  Caracee,  Muschi  e  crittogame  vascolari,  l'anterozoide  è  una 
cellula  nuda,  formata  di  un  nucleo  e  di  uno  strato  poco  denso  di 
protoplasma.  Nelle  Fucacee,  delle  quali  il  Guignard  ha  studiato  sette 
specie,  l'analogia  è  cosi  grande  che  si  può  considerare  il  seguito  dei 
fenomeni  come  identico.  Nel  Fucus  serrahis,  per  esempio,  il  nucleo 
primitivo  dell' anteridio  si  divide  successivamente  in  64  nuclei  secon- 
do il  processo  cariocinetico. abituale;  la  sostanza  protoplasmatica  fon- 
damentale dell' anteridio  si  ripartisce  intorno  a  ciascuno  di  questi 
nuclei;  i  cigli  prendono  origine  a  spese  della  zona  periferica  granu- 
losa del  protoplasma  e  sono  affissi  al  corpo  dell' anterozoide  in  im- 
mediata prossimità  del  punto  rosso  detto  oculiforme.  Nelle  Floridee 
r  anteridio  si  genera  per  la  trasformazione  diretta  di  una  cellula  del 
tallo  0,  più  raramente,  risulta  dalla  bipartizione  più  o  meno  ripe- 
tuta del  primo  prodotto  di  gemmazione  della  cellula  anteridifera.  Il 
contenuto  dell' anteridio  è  di  solito  impiegato  tutt' intero  per  la  for- 
mazione del  pollinidio;  non  è  cosi  per  altro  nelle  Corallinacee.  Il 
pollinidio,  al  momento  d'esser  messo  in  libertà,  è  già  rivestito  di  una 
tenuissima  membrana. 

(Red.). 


Gutwinskì  R.  —  Materyjali  do  flory  glonów  Galicyi.  —  (29). 

È  una  pregevole  contribuzione  alla  flora  algologica  della  Gali- 
zia austriaca,  contenendo  l' indicazione  di  ben  287  specie  e  varietà, 
parecchie  delle  quali  nuove  per  la  scienza  (vedi  Diagnoses  Algavum 
novm^um).  A  molte  specie  già  note  l'Autore  unisce  i  dati  microlo- 
gici. Il  lavoro  è  accompagnato  da  una  tavola  delineata  dall'Autore. 

(Red.). 

Gutwinski  R.  —  Materyjaly  do  flory  glonóiv  Pohki.  —  (30). 
Sono  indicate  per  la   Polonia    16    Cloroficee,  86  Bacillariee  e  9 
Cianoficee.  Di  alcune  specie  1'  A.  dà  le  dimensioni. 

(Red.). 

Hansgirg  A-  —  Ueber  neue  Siisswasser-  und  Meeresalgen  und 
Bakterien,  mit  Bemerkungeìi  zw  Systemafik  dieser  Ph?jcophylen 
und  iiber  den  FÀnfluss  des  Lichtes  ciuf  die  Ortsbewegungen  des 
Bacillus  Pfefferi  nob.  —  (31). 

Contiene  la  descrizione  ed  illustrazione  di  parecchie  specie  di  Al- 
ghe nuove  che  si  trovano  riportate  nella  rubrica  a  Diagnoses  Alga- 
rum  novarum».  Segue  poscia  uno  studio  sopra  un  nuovo  Bacillus, 
il  Bacillus  Pfefferi  Hansg.  e  sopra  l' azione  che  la  luce  esercita  su 
questo  schizomicete,  il  quale  verrebbe  con  molta  probabilità  a  di- 
sporsi  presso  il  Bacterium  photomeiricuìn  Engelraann  1882  (Vedi 
De-Toni  e  Trevisan  Syll.  Schizom.  in  Sacc.  Syll.  Fung.  Vili,  p.  1027). 

(Red.). 

Hansgirg  A.  —  Prodì^omus  der  Algenflora  von  Bóhmen  (bohe- 
mico  idiomate  script.).  —  (32). 

E  la  traduzione  boema  con  leggiere  aggiunte  e  modificazioni  del 
lavoro  tedesco  stampato  nel  1886-88.  (Red.), 

Hauck  F.  —  Ueber  einige  von  J.  M.  Hildebrandt  im  Roihen  Meere 
und  im  Indischen  Ocean  gesammelìe  Algen'^  —  (33). 

105.  Liagora  valida  Harv.  —  Isole  Coraore  Johanna,  Pomoni:  coi 
cistocarpi. 


"')  Per  le  precedenti  serie  vedi  :  I.  Nolarisia  di  De-Toni  e  Levi  1887,  pag. 
269-270,  II-III.  ibid.  1887,  p.  314-316,  IV.  ibidem  1887,  p.  353,  V.  ibidem  1888, 
pag.  576-579. 

(Red.). 


91 

106.  Schizymenia  obovata  J.  kg.  —  Lasgori,  còste  somalesi:   colle 
tetraspore. 

107.  Sargassum  cristcefolium  Ag.   —   Isole  Comore   Johanna,   Po- 
moni. 

108.  Sargassum  Binderi  Sond.  var.  ambiguum  Gv\m.  —  Monbassa, 
coste  somalesi. 

109.  Sargassum  Hildebrandlii  Gruii,  —  Scara,  Lasgori,  Hodeida. 

110.  Sargassum  lendigerum  {L.)  Ag.  var.  Mombassaènse.  —  Mom- 
bassa  Lanzibar. 

111.  Sargassum  lalifolmm  kg.  var.  zanzibaricum  Grun.  —  Scara, 
coste  somalesi. 

112.  Sargassum  Boveanum  .J.  Ag.   var.  —  Hodeida  e  Lasgori,  co- 
ste somalesi. 

113.  Sargassum   Vayserianwn  Mont.  var.  scaraènse  Grun.  —  Sca- 
ra, coste  somalesi. 

114.  Sargassum  mrgatum  Ag.  f.  erythramm  Grun.  — Mar  Rosso. 

115.  SargassuìYi  Biserrula  J.  Ag.  var.  Hodeidense  Grun.  —  Hodeida. 

116.  Sargassum  ilicifolium  Turn.  var.  lasgoriense  Grun.  —  Lasgo- 
ri, coste  somalesi. 

117.  Cysiophyllum?  Hildebrandtii  Grun.  —  Meith,  coste  somalesi. 

Hauck  F.  —  Algues  marine^  du  Noi'd  du  Portugal.  —  (34). 

11  lavoro  contiene  la  determinazione  di  142  alghe  marine  rac- 
colte nella  regione  settentrionale  del  Portogallo  da  Isacco  iNewton. 
In  pari  tempo  l' Hauck  ha  riveduto  in  gran  parte  la  sinonimia  delle 
alghe  stesse  in  rapporto  con  la  pubblicazione  del  prof.  .1.  Henriques 
((  Contributiones  ad  Floram  cryptogamicam  Lusitanicam  1881». 

Scorrendo  la  lista  di  alghe  raccolte  dal  Newton  e  classificate  dal 
compianto  Hauck  si  rimane  convinti  che  la  flora  di  queste  piante 
marine  ha  tutti  i  caratteri  della  flora  europea  atlantica  e  che  le 
coste  del  Portogallo  sono  ricche  di  alghe  graziosissime.  Avuto  anche 
riguardo  che  queste  spiaggie  furono  esplorate  superficialmente  e  solo 
durante  la  stagione  estiva,  che  non  si  conosce  quasi  nulla  d'alghe 
microscopiche  e  viventi  a  notevole  profondità,  si  potrà  concludere  che 
la  flora  marittima  portoghese  del  nord  può  passare  per  una  delle  più 
ricche.  (Red.). 

Hauck  F.  —  Ueber  das  Vorkommen  vnn  Marchesettia  spongioi- 
des  Hauck  in  der  Adria^  und  das  Massenauflreten  von  Calli- 
thamnion  seirospermum  Griff.  im  Mgdischen  Meere.  —  (35). 


92 

L'A.  avverte  la  esistenza  nell'Adriatico  della  Marchesetiia  spon- 
gioides  Hauck  [=  Ceraiodictyon  spongiosum  Zanard.  1878],  propria 
del  Madagascar,  Singapore,  isole  Filippine,  Nuova  Caledonia  e  Nuo- 
va Guinea. 

Fu  raccolta  dal  Valle  sopra  una  conchiglia  di  A7'ca  Noce  L.  pe- 
scata presso  l'isola  Zlarin  (di  faccia  a  Sebenico  in  Dalmazia)  da  una 
profondità  di   100-140  metri. 

Accenna  anche  alla  comparsa  di  quantità  straordinarie  di  Calli- 
ihamnion  seirosperrnum  GrifF.  sulle  spugne  {Spongia  equina  Sdt., 
S.  mollissima  Sdt.,  S.  zimocca  Sdt.)  presso  l'isola  Simy  nel  mare 
egeo,  alla  profondità  di  15-30  metri.  La  comparsa  di  questa  floridea 
ha  nel  gennaio  1889  danneggiato  il  ricavato  della  pesca  delle  spu- 
gne in  detta  località.  (Red.). 

Holmes  E.  M.  —  Marine  Algce  of  Devon.  —  (36). 

Aggiunge  al  Catalogo  dato  dal  Parfitt  una  quarantina  di  Alghe 
marine  raccolte  in  gran  parte  da  Boswarda  di  Plymouth.  Tra  queste 
Dictyota  ligulaia  J.  Ag.  è  nuova  per  l' Inghilterra. 

(Red.). 

Jack  J.  —  Marine  Algce  of  the  Arhvoath  Districi.  —  (37). 
Semplice  contribuzione  alla  flora  ficologica  marina  della   baia  di 
Arbroath  nella  Gran  Brettagna. 

(Red.). 

Kjellman  F.  R.  —  Handbok  i  Skandinaviens  Hafsalg flora  I.  Fu- 
coidece.  —  Stockholm,  Oscar  L.  Lamms,  1890.  —  (38). 

Il  Dott.  F.  R.  Kjellman,  professore  di  botanica  nell' Università  di 
Upsala,  imprende  con  questa  sua  prima  parte,  abbracciante  le  Fucoi- 
dee,  un'  opera  sopra  la  flora  ficologica  marina  della  Scandinavia,  sul 
tipo  delle  a  Meeresalgen  Deutschlands  und  CEsterreichs  »  del  com- 
pianto F.  Hauck.  Il  lavoro  del  Kjellman  è  scritto  in  lingua  svedese 
ed  è  corredato  da  17  figure,  illustranti  nei  loro  dettagli  segnatamen- 
te carpologie!  molti  generi  o  specie  (fig.  1.  Gutleria  multifìda;  2. 
Lìtìioderma  fatisce^is;  3.  Laminaria  saccharina;  4.  Sporochnus 
pedunculatus ;  5.  Ralfsia  verrucosa;  6.  Spermatochnus  parado- 
xus;  7.  Stilophora  rhizodes;  8.  a.  Chordaria  flagelliformis,  b-c. 
Leathesia  difformis,  d-e.  Eudesme  virescens;  9.  a-b.  Giraudia  spha- 
celarioides,  e.  Elachista  fucicola,  d.  E.  scutulata,  e,  E.  lubrica, 
f.  Leptonema  fasciculatum  [i.majus;  \0.  Myriotrichia  fìliformis; 


93 

li.  a.  Desmareslia  ligulaia,  b.  /).  aculéata ;  12.  a.  Dictyosìphon 
Chordtwia,  b-c.  Gobia  baltica;  13.  Phbcospora  iortilis;  14.  a.  Aspe- 
rococcus  bullosus,  b.  Coilodesme  bulligera,  c-d.  Pkyllitis  Fascia, 
e.  Physemaioplea  aUemiala,  f.  Punclaria  lati/olia;  15.  a-b.  C/a- 
doslephus  verticillaius,  e.  Chceiopteris  piumosa,  d.  Sphacelaria 
cirrhosa,  e.  iS.  ccespitula;  16.  a-b.  Eclocarpus  confervoides,  c-d. 
Sireblonema  fasciculalam,  e.  Ascocyclus  orbicularis,  f.  Phycoce- 
lis  fecunda,  g-b.  Isihmoplea  sphcerophora,  i.  Pylaiella  liioralis; 
17.  a.  Haplospora  globosa,  b-c.  Scaphospova  speciosa,  d.  Tilopte- 
ì'is  Mertensii). 

Ecco  il  piano  generale  dell'opera: 

Fiicoidese  Ag. 

I.  Classis  Cyclosporese  Aresch. 

I.  Fam.  Fucacese  (Ag.)  J.  Ag. 

1.  Subfam.  Cystoseiro;»'  Kuetz.  emend. 
Gen.  Halidrys  (Lyngb.)  Grev. 

II.  Subfam.  Himunllialit^jr  Kjelim. 
Gen.  Himanihalia  Lyngb. 

III.  Subfam.  Fuoejf  Kjelim. 
Gen.    Ascophyllwn   Stackh.  —  Pelvetia   Decne,  —  Fucus   (Tourn.) 
Decne. 

II.  Classis  Phseosporeae  Thur. 
1.  Ordo  Zoogonicae  Kjelim. 

I.  Subordo  Gynocratse  Kjelim. 
Fam.  CutleriacesB  Thur. 
Geli.   CuUeria  Grev.  [incl.  Aglaozonia  Zanar.]. 

II.  Subordo  Isogonicae. 
1.  Fam.  Lithodermatacese  Kjelim. 
Gen.  Liihoderma  Aresch. 

2.  Fam.  Laminariacese  (Ag.)  Rostaf. 
"I.  Subfam.  Alariea>  Kjelim. 
Gen.  Alaria  Grev. 

IL  Subfam.  lianiinaripa'  Kjelim. 
Gen.  Laminaria  (Lainour.)  J.  Ag. 

III.  Subfam.  IMi.yllaricu'  Kjelim. 
Gen.  Phyllaria  (Le  Jol.)  Kjelim. 

IV.  Subfam.  l'Iionlca'  Kjelim. 
Gen.  Chorda  (Stackh.)  Lamour. 


94 

3.  Fam.  Sporochnaceao  Grev.  emend. 
Gerì.  Sporochnus  (Ag.)  Kuetz. 

4.  Fam.  Ralfsiacese  Kjellm. 
Gen.  Rai/sia  Berk,  —  Stragularia  Stròmf. 

5.  Fara.  Spermatochnacese  Kjellm. 
Gen.  Spermatochnus  (Kuetz.)  Reinke. 

6.  Fam.  Stilophoracese  Kjellm. 
Gen.  Slilophora  (J.  Ag.)  Reinke. 

7.  Fam.  Ohordariacese  Ag.  emend. 

I.  Subfam.  (^iiordarioii'  Kjellm. 
Gen.  Chordaria  (Ag.)  Reinke. 

II.  Subfam.  3Iesogloiese  Kjellm. 

Gen.  Mesogloia  (Ag.)  J.  Ag.  —  Leathesia  (Gray)  J.  Ag.  — •  Micro 
coryne  Stròmf. 

III.  Subfam.  Eiidcsmeae  Kjellm, 
Gen.  Myriocladia  J.  Ag.  —  Eudesme  J.  Ag. 

IV.  Subfam.  Myriouemen'  Kjellm. 
Gen.  M'/rionema  Grev.  emend.  —  Phceosp/Kurium  Kjellm. 
8.  Fam.  Elachistacese  Kjellm. 

I.  Subfam.  (ìiraiulie;»'  Kjellm. 
Gen.  Oiraudia  Derb.  et  Sol. 

II.  Subfam.  Elacliistea»  Kjellm. 
Gen.  Elachista  Duby.  —  Leptonema  Reinke. 

9.  Fam.  Myriotrichiacese  Kjellm. 
Gen.  Myriotrichia  Harv. 

10.  Fam.  Desmarestiaceae  Thur.  emend. 
Gen.  Desìnarestia  Lamour. 

11.  Fam.  Dlctyoslphonacese  Thur. 
Gen.  Dictyosiphon  (Grev.)  Aresch.  —  Gobia  Reinke. 

12.  Fam.  Striariaceae  Kjellm. 
Gen.  Slriaria  Grev.  —  Phlocspora  Aresch. 

13.  Fam.  Encoeliacese  Kuetz.  emend. 
I.  Subfam.  Asperococcea'  Thur.  emend. 
Gen.  Asperococcus  Lamour. 

II.  Subfam.  Collodesmeye  Kjellm. 
Gen.  Coilodesme  Stroraf. 

III.  Subfam.  Scytoslplionoa'  Thur. 

Gen.  Phyllitis  Kuetz.  —  Scijtosiphon  (Ag.)  Thur.  —  Physemaloplea 
Kjellm. 


95 

IV.  Subfiim.  PiinctariPip  Thur. 
Geii.  P'unctaria  Grev.  —  Desmotrichwn  (Kuetz.)  Reinke  —  Liiho- 
szphon  Harv. 

14.  Fam.  Sphacelarlacese  J.  Ag. 
Gen.  Cladostephus  (Ag.ì  Kuetz.  —  Chceiopteris  Kuetz.  —  Slupocau- 
lon  Kuetz.  emend,  —  Sphacelaria  (Lyogb.)  J.  Ag. 
15.  Fam.  Ectocarpaceae  Ag.  emend. 
Gen.   Ectocarpus   Lyngb.    emend.  —  Strehlonema  Derb.  et  Sol.  — 
Ascocìjclus  Magnus.  —  Phycocelis  Stròinf.  —  Isihmoplea  Kjellm. 
—  Pilaijella  Bory. 

2.  Ordo  AcinetSB  Kjellm. 
1.  Fam,  Tilopterideae  Thur, 
Gen.  Haplospora   Kjellna,   —   Scaphospora   Kjellm.    —    Tilopleris 
Kuetz. 

A  questo  libro  del  Kjellman,  destinato  ad  essere  senz'  alcun  dub- 
bio un  prezioso  vade  mecu?n  oltre  che  per  lo  studioso  dell'  algolo- 
gia marina  scandinavica,  eziandio  per  i  cultori  della  ficogeografia  e 
tassonomia,  va  aggiunta  la  lista  delle  opere  consultate,  la  maggior 
parte  inerenti  alla  regione  scandinava.  L'A.  è  conoscitore  perfetto 
delle  opere  e  memorie  più  recenti  ed  a  ciascun  genere  unisce,  giu- 
sta i  casi,  l'indicazione  di  lavori  monogratìici  ti  critici  a  scorta  del 
giovane  studioso  che  desiderasse  maggiori  nozioni.  Non  mancano  di 
essere  a  luogo  opportuno  citate  per  es.  le  figure  dello  splendido  Alias 
che  sta  ora  pubblicando  il  prof.  Reinke  di  Kiel  colla  collaborazione 
dei  Dottori  Schùtt  e  Kuckuck. 

A  suo  tempo  verrà  data  la  diagnosi  dei  generi  e  forme  nuove 
descritte  dal  Kjellman,  cui  la  redazione  si  rivolgerà  per  ottenerne 
la  traduzione. 

(G.  B.  Db-Toni). 

Moebius  NI.  —  Bearbeilung  der  von  H.  Schenck  in  Brasìlien 
gesammelten  Algen.  —  (40). 

E  una  interessante  contribuzione  alla  flora  algologica  del  Brasile, 
basata  sullo  studio  di  materiali  raccolti  dal  Dott.  H.  Schenck  nel  1887 
in  quattro  località  vale  a  dire:  1.  Poota  da  Copacabana  presso  Rio; 
2.  Olinda  presso  Fernambuco;  3,  Lagoa  de  Rodrigo  de  Freitas;  4. 
Mangrove  (Mangue)  presso  Joinville. 

Dopo  i  lavori  classici  del  Martius,  Martens,  Nordstedt,  Zeller, 
Wille  e  Piccone  non  riuscirà  meno    utile  ai  cultori   dell'algologia  il 


96 

lavoro  del  Moebius,  che  oltre  ad  utili  indicazioni  contiene  le  seguenti 

specie   nuove   per   la   ragione   brasiliana   ed   alcune   eziandio    per  la 

scienza. 

Cht'oococcus  turgidus  Naeg.  —  GomphosphcBria  aponina  Kuetz. 

—  Merisinopedia  glauca  (LClir.)  Naeg.  —  Spirocoleus  Lager lieimii 
Moeb.  n.  g.  et  sp.  —  Microcoleus  chthonoplastes  Thur.  —  ì  Ana- 
biena  variabilis  Kuetz.  —  Nosioc  Hederulce  Menegh.  —  Cosina- 
rhim  nitidulum  De  Net.  —  %  Spirogyra  insignis  Kuetz.  f.  elongaia 
Suring.  —  Peridiniuiìi  iahulaiwn  (Ehr.)  Stein  f.  brasiliensis  Moeb. 

—  Enioph?/sa  Charce  Moeb.  n.  g.  et  sp.  —  Acetabularia  Schen- 
cki  Moeb.  n.  sp.  —  Eniocladia  viridis  Reinke.  —  Cladophora  Echi- 
nus  (Bias.)  Kuetz.  —  ?  Cladophora  albida  (Huds.)  Kuetz.  —  Chnoo- 
spora  fasiigiaia  J.  Ag.  —  Sargassum  cfieirifolium  Kuetz.  —  Di- 
ctyopteris  Hauckiana  Moeb.  n.  sp.  —  ?  Galaxaura  marginata 
(Sol.)  Lani.  f.  linearis  Kuetz.  —  Ceramium  tenuissimum  (Lyngb.) 
Ag.  —  Gracilaria  Salzmanni  Bornet  n.  sp.  —  Catenella  impudi- 
ca Kuetz.  —  Bostrychia  radicans  Mont.  f.  brasiliana  Moeb.  —  Li- 
thothamnion  polymorphum  (L.)  Aresch.  —  L.  fasciculaium  (Lamk.) 
Aresch.  —  Cheilosporuni  sagiltatum  (Lamour.)  Harv.  —  Corallina 
anceps  Kuetz.  —  Chara  Hornemanni  Walm. 

La  Oocystis  solitaria  Wittr.,  che  il  Moebius  enumera  tra  le  spe- 
cie nuove  per  il  Brasile,  venne  già  indicata  per  la  flora  brasiliana 
dal  Wille  su  esemplari  raccolti  a  Rio  d'Ouro  dal  Glaziou  (Cfr.  Wille 
Bidrag  Sydam.  Algfl.  p.  10  e  De-Toni  Sylloge  Algaruin  I,  p.  664). 

Lo  stesso  dicasi  di  Zonaria  variegata  Ag.  {=  Padina  variegata 
(Lamour.)  Kuetz.)  indicata  del  Brasile  dal  Piccone  (Alghe  Vett.  Pisa- 
ni 1886,  p.  35  e  Nuove  Alghe  Vett.  Pisani  1889,  p.  18),  di  Melobe- 
sia  membracea  (i^sp.)  Lamour.  (Piccone  1.  e.  p,  64). 

La  Gracilaria  cervicornis  (Turn.)  J.  Ag.  indicata  dal  Piccone 
(1.  e.  1886,  p.  71  e  1889,  p.  35),  come  raccolta  a  Pernambuco  forse 
non  è  che  la  Gracilaria  Salzmanni  Bornet. 

(G.  B.  De-Toni). 

Làzaro  e  Ibiza  D.  B.  —  Daios  para  la  Flora  algològica  del 
Norte  y  Noroeste  de  Espana.  —  (39).  | 

Contiene  l'enumerazione  di  alghe  raccolte  nel  Nord  e  Nord-Est 
della  Spagna  vale  a  dire  78  Floridee,  46  Teoficee,  25  Cloroficee,  4 
Cianoficee.  (Red.). 

Nordstedt  0.  —  De  Algis  et  Characeis  III-VI.  —  (41). 


97 

3.  De  duabus  novis  speoiebus  Desmidiearum  e  Brasilia. 

Vi  sono  descritte  due  specie  nuove:  Gymnozyga  armata  Lòfgr. 
et  Nordst.,  Destnidium  {Endesmidium)  curvatum  Nordst.  Pel  gene' 
re  Gymnozyga  Elirenb.  1' A,  propose  queste  due  sezioni  :  \.  Eugym- 
nozyga-.  Cellulae  non  annatse.  2.  Hoplozyga',  Cellulse  aculeis  ar- 
matag  (e  vertice  6-angulares). 

4.  Ueber  die  Harlschale  der  Characeenfruchte. 

Il  guscio  duro  del  frutto  nelle  Caracee  non  lascia  riconoscere, 
coir  azione  della  floroglucina  e  di  altri  reagenti,  nessuna  sostanza 
legnosa,  bensì  suberina  ed  acido  silicico  ;  la  membrana  collocata  tra 
le  liste  è  spesso  costituita  da  parecchie  lamelle  nelle  quali  talora  si 
possono  scorgere  molti  strati;  di  solito  tanto  la  lamella  interna  che 
l'esterna  sono  jaline,  le  rimanenti  piiì  o  meno  colorate  sono  sia 
provvedute  di  granuli,  bastoncini  o  prominenze  reticolate,  sia  anche 
pertuse. 

11  Nordstedt  dà  le  figure  di  questi  tegumenti  per  la  maggior  par- 
te delle  specie  da  lui   esaminate. 

5.  Ueber  einige  Characeen  aus  Spanien. 

Sono  enumerate  le  Caracee  raccolte  nella  Spagna  da  Hjalmar 
Nilsson;  come  nuove  sono  proposte:  Tolypella  hispanica,  Cliara 
foGtida  A.  Br.  subsp.  gymnophylla  A.  Br.  var.  subsegregata. 

6.  Ueber  einige  extra-europdisclie  Characeen. 

Contiene  l'illustrazione  di  materiali  raccolti  in  Algeria  da  L.  Tra- 
but,  in  Australia  da  F.  Miiller,  in  Sibiria  da  N.  MartianofF.  Come  nuo- 
vo sono  [.ruposte:  Tolypella  hispanica  Nordst.  f.  miorocephala,  Cha- 
ra  (hjììinopitys  A.  Br.  f.  cequistriata  e  f.  tylacantha,  Chara  tomen- 
tosa subsp.  disjuncla,  Chara  fragifera  Dur.  var.  oligospira. 

(Red.). 

Parfìtt  E.  —  Marine  Algce  of  Dewn.  —  (42). 

Contiene  l'enumerazione  delle  Alghe  marine  della  contea  di  De- 
von  (Inghilterra),  regione  esplorata,  com'è  noto,  in  ispecial  modo 
dalla  GtifRths  e  dalla  Wjatt,  alla  quale  ultima  si  deve  anzi  una  col- 
lezione che  si  va  ora  facendo  rara  in  commercio,  le  Algce  Demmo- 
nienses.  Non  mancarono  altri  solerti  raccoglitori  tra  cui  il  Parfitt 
ricorda  le  sigg.  Warren,  GifTord,  Cutler,  Gatty,  Gulson,  i  sigg.  Cocks, 
Hore,  Boswarda,  Creswell.  Né  sono  da  ommettere  l'Holmes  ed  il 
Batttìi's  che  raccolsero  ed  illustrarono  qualche  specie  finora   propria 

7 


delle  coste  del  Devon  [Ectocaì'pus    Holmesu    Batters,   Nilophijllum 
thysanorliizans  Holmes,  Calliihaìanion  hormocarpum  Holmes). 

(G.  B.  De-Toni). 

Penhallow  D.  P.  —  Notes  on  Devonian  Plants.  —  (43). 

Contiene  la  descrizione  e  figure  delle  specie  di  Neìnatophijton, 
genere  di  alghe  fossili  prossimo  alle  Larainariee  e  cui  forse  appar- 
tiene il  genere  Qelluloxylon  Dn. 

(Red.). 

Frank  B.  —  JJehev  den  experìmentellen  Nachioeis  cler  Assimi- 
laiion  freien  Sticksloff's  durch  evbodenbeioohnende  Algen.  —  (4). 

Franti  K.  —  Die  Assimilation  freien  Slickstoffs  und  der  Para- 

sidsmus  con  Nosioc.  —  (44). 

La  formazione  delle  combinazioni  azotate  a  spese  dell'azoto  atmo- 
sferico sarebbe  legata,  secondo  il  Frank,  all'esistenza  di  Alghe  in- 
feriori (Oscillarie,  Gloeocapsa  ecc.)  che  vivono  sul  suolo  ;  la  proprie- 
tà di  formare  delle  combinazioni  azotate  sarebbe  comune  a  tutte 
le  piante  provviste  di  clorofilla,  lì  Franti  ritiene  che  tutte  le  pian- 
te non  godano  allo  stesso  grado  di  questa  facoltà;  gli  sembra  mol- 
to più  sviluppata  nei  Nostoc  e  nelle  piante  affini  che  non  nelle 
piante  verdi;  egli  menzionò  già  fin  dal  1881  anche  il  fatto  che  pro- 
talli di  felci  coltivati  con  l'esclusione  di  qualsiasi  combinazione  azo- 
tata non  pervenivano  ad  uno  sviluppo  normale;  le  colture  venivano, 
all'incontro,  invase  da  Nostocacee  e  ciò  tanto  più  quanto  minor  quan- 
tità di  corpi  azotati  esisteva  nel  mezzo  nutritivo. 

Questo  fatto  non  sembra  al  Franti  possa  tuttavia  fornire  una  pro- 
va sufficiente  della  formazione  di  combinazioni  azotate  a  spese  del- 
l'azoto libero;  il  vapor  acqueo  tiene  quasi  sempre  in  soluzione  dei 
sali  ammoniacali  (nitrito  ammonico)  ai  quali  potrebbe  anche  attri- 
buirsi l'origine  dei  composti  azotati  formati  nelle  piante.  Comunque 
sia,  questo  fatto  pare  getti  un  po'  di  luce  sulla  storia  della  simbiosi 
dei  Nostoc  e  di  varie  piante  verdi.  Sembra  possibile,  infatti,  che  la 
facilità  colla  quale  i  Nostoc  assimilano  l'azoto  li  renda  particolarmen- 
te utili  agli  Anthoceros,  Azolla,  Gunnera,  Cycas,  Blasia  nei  cui  tes- 
suti essi  vivono.  Forse  anche  i  peli,  osservati  nelle  lacune  di  queste 
piante,  possono  servire  ad  assoi'bire,  a  vantaggio  della  pianta  ospi- 
taliera,  le  combinazioni  azotate  formato  dai  Nostoc.  Analoga  azioiie 


99 

di  fornire  cioè  composti  a;'.otati  avrel)bet'o  i  Nostoc  nella  formazione 
di  certi  licheni  assolutamente  rupicoli  come  il  Collema  multi fidi(,m. 

(Red.). 

Reinke  J.  —  Algenfiora  der  loestlichen  Osisee  deutschen  An- 
theils:  eine  system,  pflanzengeographische  Studie.  —  (45). 

Sous  un  titre  qui  ne  dit  pas  tout  ce  qu' il  couvre,  à  l'occasion 
de  la  flore  algologique  de  la  Baltique,  M.  Reinke  fournit  un  appoint 
beaucoup  plus  précieux  encore  à  l'histoire  des  Algues  brunes  ^);  il 
s'agit  simplement  de  dècrire  la  flore  de  la  partie  occidentale  extrè- 
me  de  la  Baltique  coraprenant  une  partie  du  petit  Belt,  les  golfes 
de  Kiel  et  de  Mecklenbourg  avec  les  petites  baies  et  les  estuaires 
qui  en  dépendent.  C'est  une  région  peu  favoriséo;  sa  plus  grande 
profondeur  ne  dopasse  pas  46  mètres;  le  fond  en  est  presque  partout 
sablonneux,  vaseux  ou  couvert  de  prairies  de  zostères;  ces  fonds  mou- 
vants  sont  à  peu  près  impropres  à  la  vie  des  Algues;  mais  le  moin- 
dre  bloc,  le  moindre  pilotis  sont  immédiateraent  couverts  d' Algues; 
les  meilleures  stations  sont  fournies  par  quelques  moraines  glaciai- 
res  dont  les  blocs  accumulés  se  rencontrent  en  quelques  points. 
Le  peu  de  profondeur  de  cette  partie  de  la  P>altique,  le  peu  de  va- 
riété du  fond,  la  faible  salure  qui  ne  dopasse  guère  2,5  p.  100,  Tab- 
sence  de  marées,  eu  font  une  région  pauvre  en  Algues.  M.  Reinke 
a  observé  que  beaucoup  de  plantes  se  reduisent  ou  se  modifient  à 
niesure  que  la  salure  diminue. 

Les  Phéophycées  sont  l'objet  d' une  étude  particulièrement  atten- 
tive  de  l'auteur.  Cette  partie  du  travail  de  iM.  Reinke  a  pour  com- 
plément  nécessaire  le  premier  fascicule  de  VAtlas  deutscher  Mee- 
resalgen  -). 

ÌNI.  Reinke  propose,  à  titre  provisoire,  une  classification  uouvelle 
des  Ph'éophjcées  zoosporées.  Il  est  frappe  des  liens  qui  unissent  en- 
tre  eux  presque  tous  les  genres  do  ce  groupe.  Les  Cutlériées  et  les 
Laminariées  lui  semblent  seules  former  des  familles    bien    distinctes, 


1)  Algenfiora  der  Westlichen  Ostsee  deutschen  Antheils ;  einc  system, 
p/lanzengeogrophische  Sfudie,  mit  8  Holzschnillen  und  eine  Vegetalions- 
karte  (VI.  Bericht  d.  Koramission  z.  Untersuchuiig  d.  deutschen  Meere,  im 
Kiel,  in-4,  de  101  pages,  Kiel  (Schmidt  et  Klauiiig),  1880]. 

2)  Atlas  deutscher  Meeresalgen.  Im  Aul'trage  d.  K.  preuss.  Minìst.  Air 
Landwirthschart.  etc,  herausgegeben  von  d.  Kommission  z.  wissensch.  Un- 
ters.  d.  deutschen  Meere;  Heft  I,  34  pages,  iu-4,  p!.  1-25.  Berlin  (Paul  Pa- 
rey),  1889, 


100 

à  la  condition  toutefois  qu'oQ  séparé  des  Lamiuariées  le  genre  Chor- 
da,  comrae  Thuret  le  proposait  déjà.  Toiis  les  autres  groupes  secou- 
daires  de  Zoosporées  sont  beaiicoup  moins  naturels;  malgré  les  liens 
qui  les  unissent,  oii  y  trouA'e  pourtant  quelques  types  bien  caractè- 
risés.  Les  Sphacélariées,  Scvtosiphonées  et  Chordariées  se  limitent 
assez  netteraent  les  unes  vis-à-vis  des  autres,  sans  avoir  pourtant  le 
degrè  d'autonomie  des  Laminariées.  Aussi  M.  Reinke  propose-t-il  de 
réunir  toutes  les  Zoosporées,  sauf  les  Cutlériées  et  les  Laminariées, 
en  une  seulo  grande  famille  à  laqiielle  il  donne  le  nom  d'Ectocar- 
pacées.  Il  voit  dans  les  Ecfocarpus  le  centre  autour  duquel  rayon- 
nent  tous  les  autres  genres;  les  Sphacélariées,  les  Myrionémées,  les 
Chordariées  deviennent  autant  de  groupes  inférieurs  dans  la  famille. 

Les  Chorda  séparés  des  Laminariées  se  rapprochent  des  Scyto- 
siphon.  Dans  ces  deux  genres,  les  sporanges  couvrent  d'  une  conche 
continue  toute  la  surface  du  thalle  et  sout  formés  par  les  cellules 
superficielles;  il  sont  entremélés  de  paraphyses  unicellulaires  nom- 
breux  das  les  Chorda,  peu  nombreux  ou  absents  chez  les  Sci/tosi- 
phon;  mais  les  sporanges  sont  uniloculaires  chez  les  premiers,  plu- 
riloculaires  chez  les  Scytosiphon ;  les  Chordées  forment  un  groupe 
intermédiaire  aux  Scytosiphonées  et  aux  Dictyosiphonées. 

Le  nouveau  genre  Halothrix  se  place  a  còte  des  Giraudia  par- 
mi  les  Elachistées;  V  H.  lumbricalis  a  le  port  et  les  dimensions  de 
YElachistea  fucicola  ;  mais  il  en  diffère  aotablement  par  sa  structure. 

Les  Leptonema  et  Symphoricoccus  ont  à  peu  près  le  mérae  port 
et  sont  plus  voisins  des  Elachisiea,  les  premiers  en  difFerent  pour- 
tant par  leurs  sporanges  pluriloculaires  ;  les  seconds  se  rapprochent 
des  Myriolrìchia. 

Le  genre  Kjellmania  appartient  aux  Punctariées,  il  forme  des 
fìlaments  isolés,  rameux,  longs  de  1  à  5  centimètres;  il  possedè  deux 
sortes  de  sporanges  pluriloculaires  parfois  réunis  sur  le  méme  in- 
dividu;  les  uns  sont  intercalaires,  les  autres  saillants  et  groupes  au- 
dessus  de  la  surface  generale  du  thalle,  ce  qui  les  éloigne  des  Scy- 
tosiphonées. 

Le  genre  Microspongium  est  tr^-s  voisin  de  V Ascocyclus  Magnus 
et  des  Ralfsia. 

Le  Chordaria  baltica  Gobi  devient  le  Gobia  baltica;  cotte  pian- 
te était  autrefois  considérée  par  Areschoug  comme  un  Dictyosiphoìi  ; 
elle  en  est,  en  etìet,  très  voisine  par  son  mode  d'accroissement  ter- 
minal; elle  se  rapproche  aussi  des  Chordaria  par  la  partie  repro- 
ductrice  de  son  thalle  dont  les  cellules  ne  forment  pas  une   couche 


101 

parenchymateuse,  mais  se  dresseiit  en  uii  tapis  de  courts  rameaux 
bi-  ou  tricellulaires.  Ce  caractòre  l'èloigne  des  Diciyosiphon  qì  ]}^- 
rait  jiistifìer  la  séparation  des  deux  genres,  tout  en  assurant  une  place 
au  Gohia  à  coté  des  Bicti/osiphon. 

M.  Reinke  ajoute  beaucoup  de  renseignements  précis  sur  un  cer- 
tain  nombre  de  genres  et  d'espèces  peu  connus,  tels  que  vlscocyc/i^s 
Magnus,  Desmotrichum,  Spermaiochnus  et  llalorJiiza  Kuetzing. 

L'auteur  a  pris  soin  de  signaler  U^s  principaux  faits  que  nous 
venons  de  résumer  dans  deux  Communications  préliminaires  '). 

(C.  Flahault)  *). 

De-Toni  G.  B.  =  Richter  P.  —  Ferdinand  Eauck:  Nekrolog. 
-  (3,47). 

Contengono  un  breve  conno  sulla  vita  e  le  opere  del  compianto 
cultore  della  ficologia  adriatica.  (Red.). 

Schumann  K.  &  Hollrung  NI.  —  Die  Flora  von  Kaiser  Wilhelms- 
Land.  —  (48). 
Contiene  tra  altre  cose  due  specie  nuove  dì  Alghe  rosse  cioè  Chri/- 
symenia  Kcernbachii  Grun.  e  Nernalion?  Kcernbachii  Grun. 

(Red.). 

Tanfani  E.  —  Florula  di  Giannutri.  —  (49). 

In  questo  lavoro  l'autore  illustra  la  flora  dell' isoletta  di  Giannu- 
tri. Tra  le  Alghe  raccolte  sulle  coste  indica:  Polysiphonia  sp.  (forse 
P.  fruiiculosa),  Laurencia  obtusa  Lamour.,  Jania  rubens  Laraour., 
/.  corniculata  Lamour.,  Melobesia  pusiulata  Lamour.,  M.  farinosa 
Lamour.,  Amphiroa  exilis  Harv.,  l'et/ssonellia  Squamarla  Decne, 
Rhizophyllis  Squamarirv_  Kuetz.,  Diciyota  repens  J.  Ag.,  Chrysy- 
Tìienia  Uvaria  Ag.,  Cysioseira  barbata  Ag.,  C.  amentacea  Bory, 
Ha/imeda  Tuna  Lamour.,  Codium  Bursa  Ag.,  Valonia  ufricuiaris 
Ag.,  Derbesia  sp.  (forse  />.  Lam.ourouxii),  Ciadoslcphus  veriicil- 
latas  Ag.,  Sphacelaria  scoparla  Ljngb.  Non  è  indicata  alcuna  spe- 
cie d'acqua  dolce, 

(Red.). 

Wìttrock  V.  &  Nordstedt  0.  —  Algce  aquce,  dulcis  cxsiccahv 
prcecipue  scandinax)iccc  quas  adjeciis  algis  marinis  clilorophylla- 


1)  Berichte  d.  deutscb.  bot.  Ges.,  VI,  1888,  p.  14-20  et  240. 
*)  Revue  etc.  1.  e. 


Ì02 

ceis  et  phychocromaceis  dìRirihuerunt  eie.  Fascicìilus  21  :  Bescri^ 
ptiones  systemaiice  dispositcc  et  Index  generalis  fasciculorum 
1_20.  —  (51). 

Il  presente  fascicolo  chiude  la  prima  serie  delT  importante  colle- 
zione iniziata  nel  1877  dai  due  egregi  fìcologi  svedesi,  il  Wittrock 
di  Stoccolma  ed  il  Nordstedt  di  Lund,  colla  collaborazione  di  mol- 
tissimi cultori  ed  amatori  dell'algologia. 

Le  Alghe  distribuite  nei  20  fascicoli  della  collezione  sono  per  la 
maggior  parte  europee,  tra  queste  462  (tra  specie  e  varietà)  proprie 
della  Svezia,  88  della  Norvegia,  30  della  Danimarca,  12  della  Fin- 
landia, 4  delia  Nuova  Zembla,  6  dello  Spitzberg,  20  della  Scozia,  2 
dell'Irlanda,  30  dell'Inghilterra,  2  dell'Olanda,  110  della  Germania, 
10  dell'Ungheria,  65  della  Boemia,  44  dell'Austria,  8  della  Svizzera, 
6  dell'Italia,  57  della  Francia,  3  della  Spagna. 

Alcune  sono  americane,  tra  queste  2  della  Groenlandia,  40  de- 
gli Stati  Uniti,  4  dell'India  occidentale,  92  del  Brasile,  35  dell'Uru- 
guay, 4  della  Repubblica  Argentina. 

Altre  sono  originarie  dall'Australia  cioè  14  dalle  isole  Sandwich 
e  16  della  Nuova  Zelanda. 

Non  mancano  Alghe  asiatiche,  1  dalla  Siberia,  1  dall'Armenia, 
2  dall'India,  12  dall'isola  Ceylan,  1  dalla  Birmania,  1  dall'isola  di 
Giava,  4  da  quella  di  Borneo,  1   dal  Giappone, 

Da  ultimo  l'Africa  contribuì  con  1  specie  dall'Algeria,  2  dall'  Egit- 
to, 15  da  Bongo,  1  da  Madagascar. 

In  tutto  sono  distribuiti  187  generi  e  838  specie. 

Sono  descritti  come  nuovi  4  generi,  73  specie,  6  sottospecie,  51 
varietà,  64  forme. 

Contribuirono  segnatamente  all'andamento  della  collezione  i  si- 
gnori Arechavaleta,  Berggren,  Flahault,  Foslie,  Hansgirg,  Hauck, 
Kjellman,  Lagerheim,  Loefgren,  Richter,  Wille,  Wolle. 

(Red,). 

Atkinson  G,  F.  —  Vreliminary  Note  on  the  synonomy  of  En- 
tothrix  grande   Wolle.  —  (52). 

L'A.  ritiene  che  V  Entothrix  grande  Wolle  deva  rientrare  nel 
genere  Lemanea  e  ne  stabilisce  cosi  la  sinonimia: 

Lemanca  grandis  (Wolle)  Atk.  —  Entothrix  grande  Wolle  in 
Bull.  Torrey  hot.  CI.  nov.  1877,  Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  2538,  Tuo- 
fneya  grande  Wolle  Freshw.  Alg.  U.  S.  t.  66,  f.  2-8. 

(Red.). 


103 

Schmitz  F.  —  Systemaiische  Uebcrsicìii  der  hisher  bekannlen  Gnt- 
iunyen  der  Florideen  —  (53). 

Riproducesi  il  prospetto  di  tutti  i  generi  di  Floridee  presentato 
dallo  Schmitz,  il  quale,  ben  noto  per  i  suoi  studi  sulle  fruttificazioni 
delle  Floridee,  tratterà  questo  gruppo  iì&W o'^ev^  Nainrliche  Pflan- 
zenfamilien  pubblicata  da  Engler  e  Franti. 

FLORIDE^ 

Nemalioninae 

Lemaneacece 

Lemanea  Bory  1808  {Trichogonus  Palisot    1808;   Nodularia   Link 

1809;  Gnnycladon  Link  1820;  incl.  Sacheria  Sirodot  1872). 
F^Tuomeja  Harvey  1857. 

Helminthocladiacece 
Batrachosperiueae 

Batrachospermum  Roth   1797  (incl.   Tomlaria  Bonnemaison  1824). 

Chantransieee 
Chantransia    (DecandoUe    1805)   gen.    reform.    (incl.    ^Acrochceftum 

Naegeli  1861). 
Balbiania  Sirodot  1S76. 

Nemalieae 
Trìchogloea  Kuetzing  1847. 
Helmìnthocladia  J.  Agardli  1852. 

Nemalion  Targioni-Tozzetti  1818  {Helminthora  Fries  1825). 
Helminthora  J.  Agardh  1852. 
Liagora  Lamouroux  1812. 

Dermonemeae 
Dermonema  (Greville)  Harvey  1853. 

Chcetangiaceff 
Scinaiese 
Scinaia  Bivona  1822  [Ginnania  Montagne  1836;  Myelomium  Kuet- 
zing 1843). 
Gloìophlaea  J.  Agardh  1871. 

Chsetang-ieae 
Brachycladia  Sonder  1854  {Zannrdmm  J.  Agardh  1876). 
Galaxaura  Lamouroux   1812  {Alysiwn  C.  Agardh    1823;    ITalymi,m 
Kuetzing  1843). 


104 

*Actinotrichia  Decaisne  1842  (?incl.  ^ Spongoirichum  Kuetzing  1847 

{?  *'^  Holonema   Areschoug   1854;   *  Microthoe   (Decaisne    1842), 

Harv.  1860)). 
Chaetangium  Kuetzing  1843  (incl.  Noiìiogenia    Montagne  1843;  incl. 

Rhodosaccion  Montagne  1852). 

Gelidiacecc 
Binderellese 

Binderella  nov.  gen. 
Choreocolax  Reinsch  1874. 

Harveyelleae 
Harveyella  Sclimitz  et  Reinke  1889. 

Wrangeliese 
Wrangelia  C.  Agardh  1828. 
Atractophora  Crouan  1848. 
Naccaria  Endlicher  1836  (ChcetoRpora  C.  Agardh  1824). 

Caulacanthese 
Caulacanthus  Kuetzing  1843  {Olivia  Montagne  1846). 

Gelidieae 
Gelidium  Lamouroux  1813   {Cornea   Stackhouse   1809;  incl.  *  Acro- 

carpus  Kuetzing  1843  {^  Clavatula  Stackhouse  1809);  incl.  *  FJchi- 

nocaulon  Kuetzing  1843). 
Pterocladia  J.  Agardh  1852. 
Suhria  J.  Agardh  1842. 
*Porphyroglossum  Kuetzing  1847. 
?*AcropeltÌS  Montagne  1837. 
*PtÌlophora  Kuetzing   1847. 
Schottmuellera  Grunow  1889. 

Gigartiniiieae 

Acrotylacece 
Acrotylus  J.  Agardh  1849. 
Hennedya  Harvey  1854. 

Gigariinacece 
Endocladiese 

Endocladia  .1.  Agardli  1841  {Acanthoholm  Kuetzing  1843). 

Gigr^trtinesB 

Chondrus  (Stackhouse  1797)  J.  Agardh  1851. 


105 
irldasa  Bory  1826  (incl.  Bhodoglossum  J.  Agardh  1876). 
Gigartina  Stackhouse  1809  (iucl.  Mammaria  Stackhouse  1809  {Ma- 

stocarpus  Kuetzing  1842);  incl.   Chondrodiclyon  Kuetzing  1843; 

incl.   Chondroclommn  Kuetzing  1845  [Chondracanthus  Kuetzing 

1843;  incl.  Sarcothalia  Kuetzing  1849). 

Tylocarpeae 
Phyllophora  Greville  1830  {Prolifera  Stackhouse  1809;  incl.  Phijl- 

lolylus   Kuetzing    1843   {Memhr  ani  folla   Stackhouse    1809);  incl. 

*  Coccotylus  Kuetzing  1843;  incl.  Acanihotylus  Kuetzing  1843). 
Stenogramme  Harvey  1841. 
Gymnogongrus  (Martius  1833)  gen.  reform.  (mei.  Tylocarpus  Kuet- 

ziug    1844;   incl.    Oncofylus    Kuetzing    1843;    incl.    Pachycarpus 

Kuetzing  1843). 
?*Ahnfeltia  Fries  1835. 
?*Actin0C0CCU8  Kuetzing  1843. 

Mychodeeae 

Mychodea  Harvey  1847   (incl.  Lecythile^  J.  Agardh  1852). 
Ectoclinium  J.  Agardh   1876  {%^  Neurophyllis  Zanardini   1874). 

Dicraneiueae 
Dicranema  Sonder  1845. 

Callymenlese 
Callophyllis  Kuetzing  1843  (incl.  Cro.s.socarpws  Ruprecht  1850;  incl. 

Rhodocladia  Sonder  1852). 
Microcoelia  J.  Agardh  1876. 
Ectophora  J.  Agardh  1876. 
Polycoelia  J.  Agardh  1849. 

Callymenia  J.  Agardh  1842  {Euhymenia  Kuetzing  1843). 
Glaphyrymenia  J.  Agardh  1885. 

Rhodophyllidacece 
Cystoclonleae 

Turnerella  nov.  gen. 
Rìssoèlla  J.  Agardh  1849. 
Cystoclonium  Kuetzing  1843. 
Catenella  Greville  1830. 
Agardhiella  nov.  gen. 
Merìstotheca  J.  Agardh  1871. 
?**Carpococcus  J.  Agardh   1876. 
Euryomma  nov.  gen. 


106 

Euthora  J.  Agardh  1847. 

Craspedocarpus  nov.  gen. 

Grunowiella  nov.  gen. 

Rhodophyllidese 

Rhodophyilis  Kuelzing  1847  (S///(ia  Stackho use  1809;  Wi'gghm  Uav- 
vey  1846;  Leptopìiyllium  Naegeli  1847;  incl.  Inocliorion  Kuet- 
zing  1843;  incl.  Siiciophyllum  Kuetzing  1847;  incl.  Diciyopsis 
Sonder  1854). 

Acanthococcus  Hooker  et  Harvey  1845. 

Solierieae 
Rhabdonia  Harvey  1847. 

Erythroclonium  Sonder  1852  (incl.  * Axosiphon  Aresch.  1854). 
Areschougia  Harvey  1854. 
Solieria  J.  Agardh  1842. 
Eucheuma  J.  Agardh  1847. 
Sarconema  Zanardini  1858. 

Thysanocladia  Endlicher  1843  [Mammea  J.  Agardh  1841  ;  Lenor- 
mandia  Montagne  1844). 

Tichocarpeae 
Tìchocarpus  Ruprecht  1850. 

Rhodymeninse 

Sp  hcerococcacece 
Phacelocarpeae 

Phacelocarpus  Endlicher  et  Diesing  1845  [Ctenodu^  Kuetzing  1843; 
Eucienod'us  Kuetzing  1847). 

Sph£erococceae 
SphaerOCOCCUS  (Stackhouse  1797)  Greville  1830  [Coronopifolia  Stack- 

house  1809;  Rhynchococcus  Kuetzing  1843). 
Herìngia  J.  Agardh  1842. 

Stenocladieae 
Stenocladia  J.  Agardh  1871. 
NIzymenia  Sonder  1854. 

Ceratodictyese 
Ceratodictyon  Zanardini  1878  {Marche^ellm  Hauck   1882). 

Melanthalieie 
Chondrymenia  Zanardini  1860. 


107 
Sarcùdia  J.  Agardh  1852. 
Trematocarpus  Kuetziog  1843  (iucl.  Dicurella  Harvey    1847). 
Melanthalia  Montagne  1843. 


Curdiaea  Harvey  185G. 
Sarcocladia  Harvey   1854. 

Gracilarleae 
Tylotus  J.  Agardh  1876. 
Gracilarìa  Greville  1830  {Plocaria  (Nees  1820)  Endlicher  1843;  Ce- 

7'amianthemum  Ruprecht  1850). 
Corallopsìs  Greville  1830  (incl.   Hydropuntia  Montagne  1842). 
Calliblepharis  Kuetziog  1843  [Ciliaria  Stackhouse   1809), 
Merrifieldia  J.  Agardh  1885. 

Hypneeae 
Hypnea  Lamouroux   1813  {llypnopìiycus  Kuetzing   1843;  incl.  Rho- 
dodadylis  .1.  Agardh  1876). 

Rhodymeniacea'. 
Gloiocladieee 

Gloiocladia  J.  Agardh  1842. 

Fauchea  Montagne  et  Bory  1846  {Dichophycus  Zanardini  1847). 
Gloioderma  J.  Agardh  1851  {Horea  Harvey  1854;  incl.    '^  Ha  tigone 
Kuetzing  1866). 

Rhodymeniese 

Hymenocladia  J.  Agardh  1863. 

Rhodymenia  (Greville  1830)  J.  Agardh  1847  (incl.  * Pa /ma rm  Stack- 
house 1809). 

Cordylecladia  J.  Agardh  1852. 

Epymenia  Kuetzing  1849. 

Halichrysis  (Schousboe  mscr.)  nov.  gen. 

Sebdenia  Berthold  1884. 

Chrysymenia  J.  Agardh  1842  (incl.  Gastroclonium  Kuetzing  1843; 
incl.  Gloiosaccioìi  Harvey  1859). 

Bindera  (Harvey  1859)  J.  Agardh  1885. 

Lomentaria  Lyngbye  1819  (incl.  Chondroìsiphon  Kuetzing  1843;  incl. 
Chondrotharnnion  Kuetzing  1843). 

Champia  (Desvaux)  Lamouroux  1813  {Merfensia  Roth  1806). 


Ì08 

Chylocladia  (Greville  1833)  Thuret  1855  [Gastridium  Lyngbje  1819; 

irxl.  Sedoidea  Stackhouse  1809). 

PlocamiesB 
Plocamium  (Lamouroux   1813)  Lyngbye   1819  {Nereidea   Stackhouse 

1809;  ine).   Thamnophora  C.  Agardh  1823;  incl.  Thamnocarpus 

Kuetzing  1843). 

Delesseriacece 
Nitophyllese 

Martensia  Hering  1841  {Hemiirema  (R.  Brown)  Endlicher  1843;  incl. 
"^  Mesotrema  J.  Agardh   1854). 

Nitophyllum  Greville  1830  {Bawsonia  Bory  1826;  Wormskióldia 
Areschoug  1838;  Aglaophyllum  Montagne  1839;  iucl.  Hymenena 
Greville  1830;  incl.  jEglophylhmi  Kuetzing  1843;  u\c\. '^ Schizo- 
glossum  Kuetzing  1843;  incl.  Cri/ptopleura  Kuetzing  1843;  incl. 
Arachnopìiyllum  Zanardini  1843;  incl.  '^  Aspidophora  Montagne 
1852;  incl.  *Acrosormm  (Zanardini)  Kuetzing  1869;  incl.  '^ Rhi- 
zophyllum  Reiosch  1875). 

Abroteia  Harvey  1855. 

Botryoglossum  Kuetzing  1843. 

*Rhodoseris  Harvey  1863. 

Neuroglossum  Kuetzing  1843. 

Grinnellia  Harvey  1853. 

Delesseriese 

Hemineura  Harvey  1847. 

Delesseria  Lamouroux  1813  (incl.  Hydrolapatha  Stackhouse  1809; 
incl.  Membranoptera  Stackhouse  1809;  incl.  Wormskioldia  Spren- 
genS27(Hydroìapaihum  Ruprecht  1850;  Wor7nskzoldmJ.  Agardh 
1852);  incl.  Hypoglossum  Kuetzing  1843;  incl.  PhycodrysKxiei- 
zing  1843). 

Botryocarpa  Greville  1830. 

Chauvinia  Harvey  1862. 

Sarcomeniese 

Caloglossa  (Harvey  1853)  J.  Agardh  1876. 


*Taenionia  J.  Agardh  1863. 
Sarcomenia  Sonder  1845. 
Sonderella  nov.  gen. 


109 
Claudea  Lamouroux  1813  (La77tourouj;ia  C.  Agardh  1817;  OneiUia 

C.  Agardh  1823). 
Vanvoorstia  Harvey  1854. 
Zellera  Martens  1866. 

Bonnemaisonmcece 

Leptophyllis  J.  Agardh  1876. 

Ptilonia  J.  Agardh  1863. 

Delisea  Lamouroux  1819  {Boioiesia  GvexiUe  1830;    Calociadia  Gre- 

ville   1836;  incl.   Chondrodon  Kuetziug  1847). 
Bonnemaìsonia  C.  Agardh  1823. 

Asparagopsis  Montagne  1840  [Lictoria  J.  Agardh  1841). 
Ricardia  Derbès  et  Solier  1856. 

RhodomelacecB 
Rhodomelese 
Bostrychìa  Montagne  1838  (AmpA?^?^  Stackhouse  1809;  Scorpiura 
Stackhouse  1816;  Helicothamnion  Kuetzing  1851;  incl.   Sliclosi- 
phofiia  Hooker  et  Harvey  1845). 
*Trigenea  Sondar  1845. 
Rhodomela  C.  Agardh   1823  {Fuscaria    Stackhouse    1809;  Lophura 

Kuetzing  1843;  incl.  '^  Aphanarlhron  J.  Agardh  1868). 
*0dontliaiia  Lyngbye  1819  {Fimbviaria  Stackhouse    1809;    Aloma- 

ria  Stackhouse  1816). 
*Heterociadia  Decaisne  1839. 

LaurenciesB 

Coeloclonium  J.  Agardh  1876. 

*Corynecladia  J.  Agardh  1876. 

Laurencia  Lamouroux  1813  {incl.  Oivmmrf<?a  Stackhouse  1809;  Pin- 

natifida  Stackhouse  1816). 
Janczewsitia  Solms  1878. 

Amansieae 
Kuetzingia  Sonder  1845. 


*Neurymenia  J.  Agardh  1863. 


Lenormandia  Sonder  1845  (incl.  Epiglosmm  Kuetzing  1849). 
*0smundaria  Lamouroux  1813  {Polyphacum  C.   Agardh  1824), 


no 

Vidalia  Lamouroux  1824  (Epineuron  Harvey  1815;  incl.   Volubila- 

ria  Lamouroux  1824;  incl.  Spirhymenia  Decaisne  1839). 
Amansìa  Lamouroux   1809, 
*Rytiphlaea  C.  Agardh  1817. 
Enantiocladia  Falkenberg  (nov.  gen.). 
Halopithys  Kuetzing  1843. 

Polyslphonlese 

Acanthophora  Lamouroux  1813. 

*Cladhymenia  Harvey  1845. 

Chondria  (C.  Agardh)  Harvey   1853   {Chondriopsia  J.  Agardh  1863; 
incl.   Carpocaulon  Kuetzing  1843). 

"Cladurus  Falkenberg  (nov.  ^qi\.). 

*Dìgenea  C.  Agardh  1823. 

Bryothamnion  Kuetzing  1843  (incl.  Physcophora  Kuetzing   1843). 

"Alsidium  C.  Agardh  1827.  J 

Polysiphonia  GreviUe  1824  [Flulchinsm  C.  Agardh  1817;  Grammi-  ■ 
ta  Bonnemaison  1822;  Polyosiea  Ruprecht  1850;  incl.  Verlebrala 
Gray  1821;  incl.  BrongniarteUa  Bory  1822;  itici.  Dicarpella 
Bory  1823;  incl.  Grateloupella  Bory  1823;  incl.  Corradoria  Mar- 
tius  1833;  incl.  Gramrailel/a  Crouan  1848;  ì'md.  "  Pachi/chcela 
Kuetzing   1862). 

Pterosiphonia  Falkenberg  (nov.  gen.). 

Dìctyomenia  Greville  1830  [Dictyìnenia  Harvey   1847). 

Pollexfenleae 

Pollexfenia  Harvey  1844  (incl.  Jeanneì-ellia  llooker  et  Harvey  1847; 

incl.  Melanoseris  Zanardini   1874). 
Placophora  .1    Agardh  1863  {Rhodopeltis  Askenasy  1872). 

DasyesB 

?^Endosiphonia  Zanardini  1878. 

"^Lophothalia  (Harvey   1847)  Kuetzing. 

?**IVIerenia  Rein.sch  1888. 

Dasya  C.  Agardh   1824  {Grateloupia  Bonnemaison    1822   [Gaillona 
Bonnomai.son  1828);  Rhodonema  Martens  1824;  incl.  Asperocau-  jj 
lon  Greville  1824;  incl.  Sdchocarpm  C.  Agardh  1827;  incl.  Eu-     ' 
pogonium  Kuetzing  1813;  incl.   Tricholhamnion  Kuetzing  1843; 
?incl.  *  Heterosiplìonia  Montagne  1842). 

Dasyopsis  Zanardini  1843  [Eupogodon  Kuetzing  1845), 


Ili 

*Dictyurus  Bory   1836  [Calidiciyon   Greville    1836;    incl.    Thui-elia 
Decaisne  1844). 


Halodictyon  Zanardini  1843  {^Coclodichjon  Kuetziiig  1845;  incl.  Ha- 
no  Dia  Sonder  1845). 

Polyzoniese 
Herposiphonia  Naegeli  1846. 
Cliftonaea  Harvey  1863  {Cliflonia  Harvey  1859). 
Leveìllea  Decaisne  1839. 
Polyzonia  Suhr  1834. 

Ceì'aniiacece 
Spermothainnlede 
Lejolisia  Bornet  1859. 
Sphondylothamnion  Naegeli  1861. 

Spermothamnìon  Areschoug  1847  {Herpothamnion  Naegeli  1861). 
Ptilothamnion  Thuiet  1863. 

Grifflthsiese 
Griffithsìa  C.  Agardli    1817    {Polijchroma  Bonnetnaison    1822;    incl. 
* Ascocladium   Naegeli    1861;    incl.   Helerosphondyliuni    Naegeli 
1861;  incl.  Anotrwhiiim  Naegeli   1861    {Siephanocomium    Kuet- 
zing  1862)). 
*Pan(lorea  J.  Agardh  1876. 
Halurus  Kuetzing  1843. 

MonosporesB 

Bornetia  Thuret  1855. 

Monospora  Solier  1845  [Corynospora  J.  Agardh   1851). 
Pleonosporium  Naegeli  1861  (incl.  Corynospora  Thuret  1876  (Hali- 
ihamnion  J.  Agardh   1876)). 

Callithamniese 

Callithamnion  Lyngbye  1840  (incl.  Phlebothamnion  Kuetzing  184:); 
incl.  ^"  Leplo(hamm07i  Kuetzing  1849;  incl.  Dorythamnion  Nae- 
geli 1861;  incl.  Vcccilolhaìnnion  Naegeli  1861). 

Seirospora  Harvey   1849. 

Conipsothainniese 
Compsothamnion  (Naegeli  1861)  nov.  gen. 


112 

Spongroclonie» 
Spongoclonium  SoDder  1854  {Lasiothalia  Harvey  1854). 
Haloplegma  Montagne  1842  {Rhodoplexia  Harvey  1844). 

Warreniese 
Warrenia  (Harvey)  Kuetzing  1862. 

Ptlloteae 
Piumaria  (Stakhouse  1800)  gen.  reform.  (incl.  Euptilola  Graiiier  1863). 
Ptilota  C.  Agardh   1817  {Plerota  Cramer   1863). 
Euptilota  Kuetzing  1849. 
Rhodocallis  Kuetzing  1847. 

Dasyphilese 
Dasyphila  Sonder  1845. 
Psilothallia  nov.  gen. 
Muellerella  nov.  gen. 

Crouanlese 

Ballia  Harvey  1840. 

Antithamnìon  Naegeli  1817  (incl.  *  Sporacanl/ms  Kuetzing  185");  iacl. 
Plerothamnion  Naegeli   1861). 

Crouania  J.  Agardli  1812. 

Gulsonia  Harvey  1856. 

Gattya  Harvey   1854. 

Ptilocladia  Sonder  1845. 

Spyrldiaese 

Spyridia  Harvey   1833  (incl.  Bindera  J.  Agardh   1841). 

Carpoblepharldeae 

Carpoblepharis  Kuetzing  1843. 

Ceramiese 

Ceramium  (Roth  1797)  Lyngb.  1819  {Boryna  Grateloup  1822;  Dicty- 
derma  Bonnemaison  1822;  incl.  '^  Acanihoceras  Kuetzing  1841; 
incl.  Centroceras  Kuetzing  1841;  incl.  * Echinoceraa  Kuetzing 
1841  ;  incl  ^  Gongroceras  Kuetzing  1841  ;  incl.  * Hormoceras  Kuet- 
zing 1841;  incl.  *  Chcetoceras  Kuetzing  1847;  incl.  Tr^ichoceras 
Kuetzing  1849;  incl.  *  Celeceras  Kuetzing  1849;  incl.  Fleroceraa 
Kuetzing  1849). 

Microcladia  Greville  1830. 

*Campylaephora  J.  Agardh  1851. 

^yringocolax  Reinsch  1874. 


113 

Ptilocladiopsidese 
Ptilocladiopsis  Berthold   1882. 

EpisporiesD 
Episporium  Moebius  1885. 

Oeramiaceaì  incertae  sedis 
^' Rhodochorton  Naegeli  1861  {Thamnidium  Thuret  1863). 
*Thamnocarpus  Harvey  1844  {Carpoihamnion  Kuetzing  1849). 

Cryptonemineae 

GloìosiphoniacecB 
Thuretella  nov.  geu. 

Schimmelmannia  (Schousboe)  Kuetzing  1847. 
Gioiopeltis  J.  Agardli  1812  (incl.  Endolrichia  Suringar  1867). 
Gloìosiphonia  Carmichael  1833. 

(Iraieloupiacece 
Halymenia  (C.  Agardh)  J.  Agardh  1842. 
/Eodes  J.  Agardh  1876. 

Grateloupia  C.  Agardh   1823  (incl.   Phylly menta  J.   Agardh    1841). 
Pachymenia  J.  Agardh  1876. 

Corynomorpha  J.  Agardh  1871  {Prisinaloma  (J.  Ag.)  Harvey  1860). 
Dermocorynus  Crouan  1858. 
Prionitis  J.  Agardh  1851. 

Polyopes  J.  Agardh  1849  (?incl.  Acroclàcus  Zanardini    1868). 
Carpope'tis  nov.  gen. 
Cryptonemia  J.  Agardh  1842. 
Thamnoclonium  Kuetzing  1843.  , 

Dumontiacese 
Dumontia  Lamouroux;   1813. 
Cryptosiphonia  J.  Agardh  1876. 
Dudresnaya  Bonnemaison  1822. 

Dasyphlaea  Montagne  1842  (incl.  Nizzophlcva  J.  Agardh   1876). 
Pikea  Harvey   1853. 
Farlowia  J.  Agardh  1876. 

Dilsea  Stachkou.se   1809  [Sarcophyllis  Kuetzing  1843). 
Constantinsa  Postela  et  Ruprecht  1840. 

Nemastomacece 
Schizynienieas 
Calosiphonia  Crouan  1852  [Lygisies  J.  Agardh  1876). 


114 

Platoma  (Schousboe)  nov.  geii. 

Schizymenia  J.  Agardh  1851  {Plalumenia  J.  Agardh  1847). 

Halarachniese 
Halarachnion  Kuetzing  1843. 
Neurocaulon  (Zanardini   1843)  Kuefzing  1849. 

Furcellaria  Lamouroux  1813  {Fastigiaria  (Stackhouse  1809)  Le  Jolis 
1863). 

Nemastomese 
Bertholdia  nov.  gen. 
Nemastoma  J.  Agardh  1842  [Gtjmnophlcna  Kuetzing  1843). 

Rh  izop  hy  llidace  cv 
Polyides  C.  Agardh  1823  [Spongiocarpus  Greville  1824). 
Rhodopeltis  (Harvey   1863)  gen.  reform. 
Octodes  J.  Agardh  1871. 
Chondrococcus    Kuetzing   (1847)    1849    {Porlieria    Zanardini    1851  ; 

Besmia  (^Lyngbye)  J.  Agardh   1852). 
Rhizophyllis  Kuetzing  1845. 
^Contarinla  Zanardini  1843. 

Squamariacec^ 
Cruoriese 

*RhodotlÌSCUS  Crouan   1859. 

Petrocelis  J.  Agardh  1852  (incl.  Hcemescharm  Kjellman  1883). 

Cruoria  Fries  1835  (Chcvtoder?na  Kuetzing  1843). 

SquamariesB 

Cruoriopsis  Dufour  1864. 

Cruoriella  Crouan  1850  (incl.  ^  Hcematosiagon  Stroemfelt  1886). 

Peyssonellia  Decaisne  1841  {Stiffiia  Nardo  1834;  Squamarla  Zanar- 
dini 1841;  incl.  Litlujìnenia  Zanardini  1863  {Nardoa  Zanardini 
1844)). 

Squamariacesa  incertse  sedis 
^Haematocelis  J.  Agardh  1852. 
"  Hsematophlaea  Crouan  1858. 

Corallinacecu 
Choreonema  nov.  nom.  (Endosiphonm  Ardissone  1883  non  Zanard.). 
Melobesia  Lamouroux   1812  [Agardhia  Meneghini  1838;  incl.  ^ Ha- 

palidiam  Kuetzing  1813  [Liihocyslis  l]-àY\ey  1848  (?);  Plecioder- 

ma  Reinsch  1875)). 


115 

Mastophora  (Decaisne)  Harvey  1847. 

*Lithophyllum  Philippi  1837. 

*Lithothamnion  Philippi  1837  {Spongites  Kuetzing  1841). 

Amphiroa  Lamouroux  1812. 

Cheilosporum  (Decaisne)  Areschoug  1852  (incl.  * Arthrocardia  (De- 
caisne) Areschoiig  1852). 

Corallina  (Tourneforf)  Lamouroux  1812  (Tz^anep/i/mm  Nardo  1834; 
incl.  Jania  Lamouroux  1812). 

Genera  Incertae  sedis 

••*Acrocystis  Zanardini  1872. 

*Halosacclon  Kuetzing  1843. 

Erythrophyllum  J.  Agardh  1871. 

"Gelinaria  Sonder  1845. 

"  Wundemannia  Harvey  1853. 

*CodÌopliyllum  Gray   1872. 

**Erytlirocystis  J.  Agardh  1876. 

*ApophlaBa  Harvey   1845. 

*Hlldbrantltla  Nardo   1834  {*  Ej'i/lhrocla/hriis  Liebmann  1839  {K/io- 

dylajnum  Zanardini   1843). 
*Rhododermis  Crouan  1852. 

Genera  dnbia 

*Aud0UÌnelIa  (Bory  1823)  Bonnemaison  1824  {Chantranski  PYies  1825). 
*"Pneoi:hyllum  Kuetzing  1843.    , 
**Entocolax  Reinsch  1875.  ^ 

"Pseudoblaste  Reinsch  1875. 

[Frimordia  variarum  Floridearum,  vix  geaus  sui  jurisj. 
"Straggarla  Reinsch  18S8. 

[Vix  genus  Floridearum]. 

Genera  exclusa 

Thorea  Bovy   1808  {Poli/coma  Palisot  1808). 

[Genus  ad  Fliaeophyceas  pertinens]. 
Kurzia  Martens  1870. 

[Genus  Hopaticarum]. 
Polycladia  Montagne  1849. 

[Genus  erroneum  fragmentis  Cystosireae  cujusdam  institutura]. 

Stenodesmia  Kuetzing  1866. 

[Genus  erroneum  phanerogamicse  cujusdam  planine  foliis  institutum]. 


116 

Askenasya  Moebius  1887. 

[Geuus   eiToueum   Oncobyrsaj    rivularis    Meneghini  et  Audouiuellte 
ciijusdam  primordia  complectens]. 

(Red.). 

Barber  C.  A.  —  Slruciure  and  developmeni  of  bulb  in  Lami- 
naria bulbosa.  —  (54). 

L' A.  studia  e  figura  diligentemente  lo  sviluppo  del  bulbo  della 
Laminaria  bulbosa  (Saccorhiza).  Indipendentemente  dalle  modifi- 
cazioni che  hanno  attinenza  colla  morfologia  esterna  e  che  trasfor- 
mano il  fusto  dapprima  cilindrico  in  bulbo  complesso,  coperto  di  ra- 
dici, l'Autore  avverte  alcune  particolarità  anatomiche  degne  di  men- 
zione, come  le  connessioni  cbe  si  stabiliscono  più  o  meno  tardi  tra 
certe  cellule  del  tallo,  la  presenza  di  numerosi  nuclei  in  altre  (arti- 
coli), lo  sviluppo  di  sporangi  persino  sul  bulbo  ecc.  La  memoria  é 
accompagnata  da  due  tavole  accurate.  (Red.). 

Magnus  P.  —  Thorea  ramosissima  Bori/  bei  Belgrad  im  Ser- 
bien  und  deren  loeiiere  Verbreiinng.  —  (55). 

11  Magnus  indica  in  questa  noterella  la  presenza  della  Thorea 
ramosissima  Bory  presso  Belgrado  in  Serbia,  dove  fu  raccolta  dal 
Bornmùller  nell'agosto  1888. 

Offre  poi  alcuni  dati  sulla  distribuzione  geografica  della  medesima 
specie  la  quale  era  prima  d'ora  nota  solo  d'Europa  dove  fu  raccolta 
in  vari  siti  della  Francia,  sulle  rive  del  Reno,  in  Inghilterra,  in  Da- 
nimarca. 

Con  la  ispezione  dell'  erbario  esistente  nel  Museo  botanico  di  Ber- 
lino il  eh.  Magnus  potè  anche  accertare  la  presenza  di  Thorea  ra- 
mosissima Bory  nell'America  vale  a  dire  nel  fiume  detto  Sangamon 
River  neir Illinois  (E.  Hall  1886),  a  Rio  Catuche  presso  Caracas  nella 
Venezuela  (Gollmer  1856),  nonché  nell'isola  di  Giava  (H.  Zollinger 
Iter  jav.  secund.  n.  269). 

(Red.). 

Reinke  J.  —  Ein  Fragment  aus  der  Naturgeschichte  der  Ti- 
lopierideen.  —  (56). 

Le  groupe  des  Tiloptéridée^  a  été  établi  par  Thuret  pour  des 
plantes  ayant  le  port  des  Eciocarpus,  mais  possédant  de  grosses  spo- 
res  iainiobiles  et  des  anthérozoides  semblables  à  ceux  des  Fucacées.  La 
fécondation  n'en  a  pourtant  été  observée  ni  par  Thuret  ni  par  ceuJt 


117 

qui  se  sont  occupés  aprè^  lui  de  ces  plantes.  M.  Reinke  a  trouvé  dans 
la  Baltique  trois  des  quatre  espèces  connues  jusqu'à  prèsent  et  four- 
nit  à  leur  sujet  de  précieux  renseignements   '). 

Par  la  structure  de  l' appareil  végétatif,  YHaplospora  globosa 
tient  la  milieu  entre  les  Eciocarpus  et  les  Sphacelaria.  Les  sporan- 
ges  sont  formés  d'ordinaire  par  la  cellule  terminale  de  raraeaux  très 
courts,  formés  de  une  à  cinq  cellules;  plus  rarement  ils  sont  sessi- 
les;  parfois  méme  ils  sont  formés  aux  dépens  d'un  article  interca- 
laire  d'un  filament.  On  voit  dono  se  produire  ici,  par  exception,  ce 
qui  fait  le  caractère  distinctif  du  genre  Scaphospora  Kjellraan,  Le 
sporange  atteint  ses  dimensions  dJfinitives  avant  que  son  contenu 
commence  à  se  diviser;  il  s'y  forme  quatre  noyaux;  c'est  alors  que 
la  spore  immobile,  entourée  d'une  faible  enveloppe,  s'échappe  de  la 
membrane  du  sporange  pour  germe  aussitót.  Des  cloisons,  dont  la 
position  n'est  pas  rigoureusement  déterminée,  isolent  les  quatre  no- 
yaux, et  l'embryon  développe  un  rhizoide  après  quelques  divisions 
nouvelles.  Des  observations  multipliées  ne  laissent  à  M.  Reinke  au- 
cun  doute  au  sujet  de  la  nature  asexuée  des  spores  de  V Haplospora  ; 
il  les  compare  volontiers  aux  tétraspores  des  Dictyotées  ;  là  les  qua- 
tre noyaux  du  tétrasporange  se  séparent  les  uns  des  autres  et  don- 
nent  naissance  à  quatre  embryons  ;  ils  ne  se  séparent  pas  dans  V Ha- 
plospora et  n'y  forment  qu'une  seule  plantule. 

Le  Scaphospora  speciosa  possedè  deux  sortes  d'organes  repro- 
ducteurs,  des  oeufs  et  des  zoospores.  Les  oosporanges  ressemblent 
beaucoup  aux  sporanges  de  YHaplospora  ;  ils  ne  sont  pourtant  ja- 
mais  terminaux.  L'oeuf  ne  possedè  qu' un  seul  noyau  au  moment  de 
la  fécondation,  et  s'échappe  du  sporange  sous  forme  de  sphère  pro- 
toplasmique  oue;  on  n' en  a  pas  observé  le  sort  ultérieur.  Le  Sca- 
phospora possedè  aussi  des  sporanges  pluriloculaires,  produits  par 
les  mémes  individus  que  les  précèderits,  et  ressemblant  aux  sporan- 
ges pluriloculaires  des  Eciocarpus.  M.  Reinke  n'a  pas  observé  la 
sortie  des  corps  reproducteurs,  mais  il  considère  comme  tels  des  corps 
mobiles  pourvus  de  deux  cils  inégaux,  1' un  antérieur,  l'autre  poste- 
rieur,  qu'il  a  vus  au  voisinage  des  sporanges  uniloculaires  vidés. 
Sont-ce  là  des  zoospores,  comme  le  pense  M.  Ivlellman?  M.  Reinke 
y  voit  plutót  des  organes  sexués  différenciés  en  oeuf  et  anthérozoì- 
des.  Il  va  plus  loin  ;  considérant  l'identité  des  caractères   végétatifs 


1)  Botanische  Zeituug,  1889,  n.  7  à  9,  18  pages,  av.  2  pi. 


Ì18 

de  V  Haplospora  et  du  Scapìiospora,  il  pense  que  ces  deux  plantes 
appartiennent  à  une  méme  espèce  dont  la  première  est  la  forme  se- 
xuée;  s'il  en  est  ainsi,  les  Tiloptèridées  doivent  étre  caractérisés  par 
Texistence  de  trois  sortes  d'organes  reproducteurs  ;  spores  asexuées 
immobiles;  oeufs  iramobiles  et  anthérozoi'des  mobiles,  ces  dernier.s 
étant  réunis  sur  les  raémes  individus. 

La  méme  sèrie  de  phénoraènes  se  produirait  dans  le  Tilopieris 
Meriensii.  M.  Reiuke  croit  devoir  limiter  le  groupe  des  Tiloptèridées 
à  un  Seul  genre  avec  deux  espèces  :  Tilopieris  Merletisii,  ìi  s^ova.n- 
ges  et  Gogones  intercalaires  et  T.  globosa  Ueinke  (comprenant  Ha- 
plospora  globosa  et  Scaphospora  speciosa),  à  sporanges  et  oogo- 
nes  latéraux  cu  partiellement  situès  dans  le  tissu  de  la  fronde. 

(C.  Flahault)  *). 

Bauer  C.  —  Ueber  das  Auftreten  von  Volcox  globaior  in 
Wien.  —  (57). 

Nota  solamente  la  comparsa  del   Volvocc  globaior  in  Vienna. 

(Red.). 

Bennett  A.  W.  —  Pringsheimia  Reinke  —  (58). 

Il  Bennett  vorrebbe  mutare  il  nome  di  Pringsheimia  dato  dal 
Reinke  ad  un  genere  di  Ulvacee  perchè  già  proposto  dal  Wood  per 
alcune  G^dogoniacee  (Contrib.  Alg.  N.  Amer.  1872,  p.  195).  Però  il 
nome  di  Pringsheimia  del  Wood  era  già  stato  ridotto  a  semplice 
sottogenere  di  (Edogonium  Link  quando  il  Reinke  ha  proposto  lo 
stesso  nome  (Cfr.  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.  64). 

(Red.). 

De~Wildeman  E.  —  Noles  sur  les  genres  Prasiola  Lightf.  ci  Sciti- 
zogonium  Kuetz.  —  (63). 

L'A.  svolge  brevemente  alcune  considerazioni  sui  generi  Hbrm?'- 
dium,  Schizogonium  e  Prasiola. 

Avverte  come  l'Irnhàuser  nel  suo  lavoro  sullo  sviluppo  e  nessi 
delle  Prasiola  (Flora  1889,  Heft  3)  insiste  sulla  affinità  che  corre 
tra  le  Uloihrix  aeree  del  sottogenere  llormidium  Kuetz.  e  le  Pra- 
siola passando  per  il  genere  Schizogonium  che  reputa  intermedia- 
rio, riprendendo  con  ciò  le  opinioni  già  emesse  da  Kuetzing,  Hicks, 
Unger  ecc.  mentre  il  Gay  (Sur  les  Ulothrix  aériens  1888)  si  rifiuta 


*)  Revue  des  travaux  sur  les  algues  etc.  1888-89. 


m 

di  vedere  nel  genere  Schizogonium  un  passaggio  alle  forme  di  Pra- 
stola,  riunendo  invece  gli  Ilormidium  agli  Schizogonium. 

Il  De-Wildeman,  seguendo  passo  passo  le  opinioni  dell' Iinhiluser, 
critica  r  Hansgirg  il  quale  ha  mantenuto  distinto  il  genere  Ilormi- 
dium e  critica  me  pure  perchè  nella  mia  Sylloge  ho  fatto  altret- 
tanto. 

10  ho  mantenuto  distinti  questi  generi  da  Prasiola  per  facilita- 
re le  determinazioni  agli  studiosi,  non  mancando  però  di  accennare 
che  io  pure  li  consideravo  forme  di  passaggio  alle  Prasiola. 

Duolmi  che  il  De-Wildeman  non  abbia  letto  la  nota  inserita  a 
pag.  152  della  mia  Sjlloge  dove  a  chiare  note  è  parlato  della  re- 
lazione delle  Uloiricee  e  specialmente  dei  generi  Hormidium  e 
Schizogonium  col  genere  Prasiola  e  dove  sono  anche  indicate  le 
principali  opere  che  trattano  su  tale  argomento.  Se  tale  nota  è  sfug- 
gita al  De-Wildeman  perchè  non  ha  scorto  l'altra  che,  a  maggior 
cautela,  ho  posto  al  genere  Schizogonium  a  pag.  153? 

Riguardo  poi  al  fondere  insieme  Ilormidium  e  Schizogonium 
crederei  si  dovessero  aspettare  osservazioni  dedotte  da  colture  coscien- 
ziose e  diligenti. 

(G.  B.  De-Toni). 

De-Wildeman  E.  —  Observah'ons  sur  quclques  formes  de  Tren- 
tepohlia.  —  (59). 

L'  A.  avverte  anzitutto  di  aver  riconosciuto  che  gli  zoogonidan- 
gii  pedicellati  della  Treniepohlia  Jolilhus  Wallr.  non  potè  riscon- 
trarli sinora  che  in  esemplari  svedesi.  Cosi  gli  esemplari  nordici  che 
si  attribuiscono  a  T.  umbrina,  ne  costituiscono  quasi  sempre  la  var. 
elongaia  Bleisch  (=  T.  Bleischii  Wille!)  la  quale  a  preferenza  cre- 
sce sulla  corteccia  di  Beiula. 

Dopo  di  queste  osservazioni  l'A.  dà  i  risultati  delle  sue  ricerche 
su  esemplari  autentici  di  Treniepohlia  raccolti  durante  il  viaggio 
classico  della  fregata  «Novara»  e  determinati  da  Grunow. 

11  De-Wildeman  afferma  che  la  forma  descritta  dal  Grunow  (Alg. 
Novara  p.  41,  De-Toni  Syll.  I,  p.  239)  col  nome  di  Chroolepus  fla- 
vum  var.  tenuior  Gr.  possiede  zoogonidangii  pedicellati  come  nella 
forma  uncinata  della  Treniepohlia  aurea  Mart.  Egli  è  anche  por- 
tato a  concludere  che  C.  Tuckermannianum  Mont.  e  C.  villosum 
Kuetz.  sieno  identici. 

(Red.). 


120  I 

Oe-Wildeman  E,  —  Sur  queiques  espèces  clu  genre    frentepo-     1 
hlia,  —  (60). 

Trentepohlia  aurea  Mart. 

Insiste  sulla  identità  di  Trentepohlia  uncinata  (Gobi)  Hansg.  con 
la  T.  aurea  Mart.  Ciò  con  l'appoggio  di  esemplari  di  T.  uncinata 
raccolti  in  Boemia  da  A.  Hansgirg. 

Trentepohlia  polycarpa  Nees  et  Mont. 

Di  questa  specie,  distinta  da  Tr.  villosa  (Kuetz.)  De-Toni  e  de- 
scrìtta nella  Sylloge  Algarum  I,  p.  238,  il  De-Wildeman  accetta  la 
var.  iahitensis  Grun.  ma  esclude  la  var.  ienuior  Grun.  riferendola 
addirittura  alla  Tr.  villosa  (Kuetz.)  De-Toni, 

Trentepohlia  odorata  (Lyngb.)  Wittr. 

Il  De-Wildeman  vorrebbe  ridurre  le  Trentepohlia  umbrina 
(Kuetz.)  Born.,  T.  odorata  (Lyngb.)  Wittr.  e  T.  Bleischii  (Rabenh.) 
Wille  a  due  sole  specie  cioè  alla  prima  ed  all'ultima,  perchè  tutte 
le  forme  riferite  a  T.  odorata  (incl.  T.  betulina)  ch'egli  potè  stu- 
diare sono  identiche  a  quelle  denominate  T.  Bleischii.  La  Trente- 
pohlia odorata  var.  pulvinata  Grun.  (Alg.  Novara  p.  41)  sarebbe  poi 
una  forma  di   T.  Jolithus  Wallr. 

(Red.). 

De-Wildeman  E.  —  Note  sur  le  genre  Trentepohlia.  —  (61). 
L'egr.  ficologo  belga  presenta  in  questa  noticina  una  suddivisione 
delle  specie  del  gen.   Trentepohlia  Mart.  in  due  sezioni: 

I.  Specie  a  cellule  cilindriche  (raramente  di  forma  irregolarmente 
ellittica):  T.  aurea  (L.)  Mart,  [T  uncinata  Gobi]. —  T.  polycarpa 
Nees  et  Mont.  —  T.  Montis-tabula;  (Reinsch)  De-Toni  —  T.  Tu- 
chermanniana  Mont.  —  T.  villosa  (Kuetz.)  De-Toni.  —  T.  diffusa 
De-Wild.  —  T.  pleioca7^pa  Nordst.  [=  T.  arborum  (Ag.)  Hariot!| 
—  T.  Bossei  De-Wild. 

II,  Specie  a  cellule  ellittiche  od  ovali  irregolari:  T.  abietina  (FI.) 
Hansg.  —  T.  odorata  (Lyngb.)  Wittr,  [T.  Bleischii  Wille].  —  T.  um- 
brina (Kuetz.)  Born.  —  T.  lagenifera  (Ilild.)  Wille.  —  T.  Lager- 
heimii  De-Wild.  —  T.  Jolithus  Wallr,  —  T.  velutina  (Kuetz.). 
Hansg.  —  T.  torulosa  De-Wild.  —  T.  Koevberi  Flot,  —  T.  Monilia 
De-Wild.  —  T.  fusco-atra  (Zeli.)  De-Toni.  —   T.  tenuis  (Zeli.)  De- 


121 

Toni  [=  T.  lagenifera  (Hild.)  Wille?  sec.   Hariot].   —    T.  prooum- 
bens  De-Wild. 

(Red.). 

Oe-Wildeman  E.  —  Observations  sur  le  genre  Phycopeltis  Miì- 
lardei.  —  (62). 

L' A.  prendendo  per  punto  di  partenza  il  lavoro  di  Hariot  sul  ge- 
nere Cephaleuros  discute  sopra  le  specie  del  genere  Phycopeltis  am- 
messe dallo  stesso  Hariot.  La  questione  dei  generi  Cephaleuros,  Phy- 
copeltis ed  Hansgirgia  essendo  già  stata  trattata  da  F.  Saccardo  e 
da  me  nel  fascicolo  d'aprile  del  presente  periodico,  si  crede  inutile 
diffondersi  su  questa  memoria  del  ficologo  belga. 

Solo  si  noti  che  dato  il  caso  dovessero  tutte  le  Phycopeltis  riu- 
nirsi in  una  sola  specie  questa  dovrebbe,  per  legge  di  priorità,  por- 
fare  non  il  nome  di  Phycopeltis  flabelligera  (Moeb.)  Hansg.  [=  Phyl- 
lactidium  flabelligerum  Moeb.]  come  vorrebbe  il  De-Wildeman,  bensì 
il  nome  di  Phycopeltis  arundinacea  (Mont.)  De-Toni. 

(Red.). 

Reìnbold  T.  —  Die  Chlorophyceen  (Gruniange)  der  Kieler 
Fóhrde.  —  (9). 

Contiene  l'enumerazione  delle  Alghe  verdi  del  seno  di  Kiel  (Bal- 
tico) prese  in  considerazione  nella  splendida  pubblicazione  del  prof. 
J.  Reinke  uAlgenflora  der  westlichen  Ostsee».  Vi  sono  comprese 
anche  3  Caracee  cioè  Tolypella  nidifica  (FI.  Dan.)  Leonh.,  Chara 
baltica  Fr.,  C.  aspera  Deth. 

Ad  ogni  specie  è  aggiunta  la  sinonimia,  citazioni  varie  e  la  sta- 
zione. In  tutto  si  trovano  ricordate  nella  Nota  del  Reinbold  (a  par- 
te le  Caracee)  68  clorofìcee. 

Segue  una  chiave  analitica  per  la  determinazione  dei  generi  aventi 
dei  rappresentanti  nella  regione  suindicata. 

(Red.). 

De-Tonì  6.  B.  —    Ueber   Phyllactidium  arundinaceum  Mont. 

-(9). 

Si  dimostra  che  il  Phyllactidium  arundinaceum  di  Montagne 
deve  essere  ascritto  al  genere  Phycopeltis  Millardet;  si  può  del  re- 
sto confrontare  per  maggiori  dettagli  il  lavoro  pubblicato  dall' A.  in 
collaborazione  col  sig.  Fr.  Saccardo  nel  fascicolo  d'aprile  di  questo 
periodico.  (Red.). 


122 

Roy  J.  —  On  Sciadium  Arbuscula.  —  (11). 

Questa  curiosa  specie  venne  scoperta  prima  dalla  Sig.  Farquharson 
e  poi  dal  Roy  in  due  località  della  Granbrettagna,  per  la  cui  flora 
sarebbe  nuova.  Vedi  del  resto  W.  West  in  Journal  of  Botanv  1890, 
p.  121   nonché  a  pag.  122  di  questo  fascicolo. 

(Red.) 

West  W.  —  Sciadium  Arbuscula  A.  Braun.  —  (67). 

Avverte  di  aver  scoperto  sul  M  y  r  i  ophy  1 1  u  m  a  «Crummock 
Water»  quest'alga  già  trovata  in  due  località  della  Scozia  boreale- 
orientale  dal  Roy.  (Red.). 

Rothpletz  A.  —  Ueber  Sphcerocodium  Bornemayini,  eine  neue 
fossile  Kalkalge  aus  den  Raib/er  Schichten  der  Ostalpen.  —  (66). 

Descrive  brevemente  una  nuova  alga  fossile  appartenente  alla  Si- 
phonece,  simile  sotto  certi  riguardi  a  Codium  e  Udotea. 

Trattasi  di  corpi  rotondati  (prima  d'ora  creduti  semplici  Ooliti) 
grossi  press' a  poco  5  mra.,  composti  di  tenuissimi  gusci  concentri- 
ci; nel  mezzo  esiste  sempre  un  corpicciuolo  estraneo.  Con  un  suffi- 
ciente ingrandimento  questi  corpi  calcarei  si  scorgono  formati  da  un 
intreccio  denso  di  filamenti  paucicellulari,  tenui,  larghi  10  jj..,  rami- 
ficati in  modo  dicotomo.  In  certe  zone  concentriche  una  parte  degli 
apici  cresce  in  guisa  da  formare  dei  sacculi  lunghi  fino  ad  1  mm.  e 
larghi  fino  a  200  [j..  i  quali  in  parte  portano  come  appendici  late- 
rali cellule  globose,  sporangiiformi,  del  diametro  di  400  u. 

Dall'  alternanza  del  tessuto  delicato  con  strati  sacculigeri  risulta 
la  struttura  zonata  dell'alga.  Di  solito  gli  interstizi  del  tessuto  e  le 
cavità  delle  cellule  sono  riempiate  di  carbonato  di  calcio  sottilmente 
granulato,  cristallino. 

La  specie  è  dedicata  all'egregio  geologo  J.  G.  Rornemann  il  quale 
per  primo  (Jahrb.  K.  preuss.  geolog.  Landesanstalt  1886)  emii-e  la 
supposizione  che  questi  corpicciuoli  anziché  ooliti  fossero  da  ritenersi 
vere  alghe. 

(Red.). 

Bennett  A.  —  ^1  Nitella  neio  io  the  British  Flora.  —  (68). 

L'A.  indica  una  Caracca  nuova  per  la  Gran  Bretagna,  la  Nitella 
balrachospcrma  A.  Br.  delle  Ebridi.  Queste  specie,  secondo  H.  e  J. 
Groves,  dovrebbe  chiamarsi  Nitella  Nordstedtiana. 

(Red.). 


123 
Foerster  F.  —  Uehersichl  der  hadischen  Characeen.  (69). 
Stazioni  di  23  Caracee  badesi,    tra   le   quali    il    Lychnofhamnus 
stelliger  della  riva  sinistra  del  Reuo.  (Red.). 

Groves  H.  et  J.  —  Notes  on  the  British  Characece  for  1887- 
1889.  —  (70). 

E  una  importante  contribuzione  alla  flora  delle  Caracee  inglesi. 
Vi  è  descritta  e  figurata  la  Nitetla  baiì^achosperma  A.  Br.  per  la 
quale  proponesi  un  nuovo  nome  {Nitella  Nordstedtiana)  colla  seguen- 
te sinonimia: 

Nitella  Nordstedtiana  H.  et  J.  Groves.  — 

Chara  batracìiosperma  Reich.  FI.  germ,  exs.  (1830-33),  p.  148, 
le.  bot.  (1830),  p.  36,  t.  794  ex  parte  [non  Weiss]. 

Chara  tenuissi'ma  Reich.  le.  bot.  t.  791  ex  parte  [non  Desv.]. 

Chara  glomerata  Reich.  MoessI.  Handb.  (1834),  p.   1663? 

Chara  tenuissima  var.  batrachosperma  Rabenh.  FI.  Lusat.  II, 
p.  166  [fide  Braun]. 

Chara  tenuissima  var.  batrachosperma  et  ramulosa  Gant.  ffist. 
Char.  (1847)  p.  10. 

Nitella  tenuissima  var.  batrachosperma  Kuetz.  Phyc.  germ. 
(1845),  p.  256,  Rab.  Kr.  FI.  (1847),  p.  196. 

Nitella  batrachosperma  Braun  Schweiz.  Char.  (1847),  pag.  10 
nomen  [non  Agardh],  Consp.  Ch.  eur.  p.  2,  Kr.  FI.  Schles.  p.  400, 
Fragra.  Mon.  Char.  p.  66,  t.  5,  f.  131-132,  Kuetz.  Sp.  (1845),  p.  515, 
Tab.  (1857),  t.  35,  f.  1,  Nordst.  Skand.  Char.  in  Bot.  Not.  (1863), 
p.  36,  Wahlst.  Sver.  et  Norg.  Char.  (1875),  pag.  20,  Sydow.  Char. 
Eur.  (1883),  p.  30,  Migula  in  Rab.  Kr.  FI.  Deutsch.  sect.  5  (1890), 
p.  184,  f.  52-54.  (Red.). 

Boergesen  F.  —  Et  lille  Bidrag  til  Bornholms  Desmidiè  — 
Flora.  —  (72). 

E  una  contribuzione  alla  flora  di  Bornholm  che  costituisce,  si  può 
dire,  un'appendice  ad  un  lavoro  pubblicato  di  recente  dal  Nordstedt 
(Desmidieer  fran  Bornholm  1888). 

Le  specie  determinate  dal  Boergesen  sono: 

Penium  margaritaceum  (Ehr.)  Bréb.  var.  punctatum  Ralfs  (cum 
zyg.).  —  P.  crassiusculum  De  Bary.  —  Closterium  Archerianum 
Cleve.  —  C,  Cynthia  De  Not.  —  C.  Ralfsii  Brèb.  —  C.  turgidum 
Ehr.  —  C.  angustatum  Kuetz.  —  C.  directum  Archer.  —  Micra- 
stcrias  papillifera  Bréb.  —  Euastrum  gemììiatum  Bréb.  —  E.  Di- 


124 

della  Ralfs  f.  scrobiculata  Nordst.  —  E.  elegans  Bréb.  var.  biden- 
iala  Naeg.  [cura  zyg.].  —  Cosmarium  Kirchneri  Boerg.  [Syn.  C 
Irachypleurum  Lund.  b.  i^erruculosum  Kirchn.].  —  C.  subpunctu- 
lalum  Nordst.  forma.  —  C.  Blytti  Wille  subsp.  Hoffii  Boerg.  — 
C.  danicum  Boerg.  —  C.  (Dzsph.)  speciosum  Lund.  var.  biforme 
Nordst.  —  C.  cyclicum  Lund.  var.  arcticum  Nordst.  —  C-  nasu- 
tuni   Nordst.   f.   granulaium  Nordst.  —  C.  pseudoamrenum  Wille 

—  C.  (Dùph.)  annulatum  (Naeg.)  De  Bary  f.  elegans  Nordst.  — 
C.  protuberans  Lund.  —  C.  holmiense  Lund.  —  C.  pseudopyraìnida- 
(um  Lund.  var.  stenonoium  Nordst.  —  C.  {Pleurot.)  Cucumis  Cor- 
da et  f.  majus  Nordst.  —  C.  {Pleurot.)  prcegrande  Lund.  —  Stau- 
rastrum  orbiculare  (Ehr.)  Ralfs  f.  minus  Nordst.  —  iS.  brevispi- 
num  Bréb.  —  ^S.  insigne  Lund.  f.  pentagonum.  —  S.  quadrangu- 
lare  Bréb.  —  S.  turgescens  De  Not.  —  S.  aculeaimn  (Ehr.)  Me- 
negh.  et  var.  cosìnospinosum  Boerg.  —  S.  oxyacantha  Archer.  — 
S.  Sebaldi  Reinsch.  —  S.  bicorne   Hauptfi.  —  S.  furcalum  Bréb. 

—  S.  iumidum  Bréb.  —  Xanthidiwn  Brebissonii  Ralfs  var.  basi- 
denfaium  Boerg.  —  X.  antilopcvum  (Brèb.)  Kuetz.  var.  polymazum 
Nordst.  —  Bambusina  Brebissonii  Kuetz.  [=  Gymnozyga  monili- 
formis  Ehrenb.!].  (Red.). 

Bennett  A.  W.  —  ^  hybrid  Desmid.  —  (71). 

Il  Bennett  descrive  una  curiosa  forma  di  Desmidiea,  da  lui  trovata 
nella  contea  di  Devon,  col  nome  di  Euasirum  crasso-humerosum  la 
quale  costituirebbe  forse  un  ibrido  tra  V  Euasirum  crassum  e  VE. 
humerosum.  (Red.). 

Roy  J.  —   The  Desmids  of  the  Alford  Districi.  —  (15). 

Enumerazione  di  184  specie  con  l'indicazione  delle  rispettive  lo- 
calità. Sono  proposte  come  nuove  tre  specie  cioè  Closlerium  Pseu- 
dodiance,  Cosmarium  gradaium  e  Cosmarium  sleiodrumense. 

(Red.). 

Dupray  NI.  —  Noie  sur  une  nouvelle  espèce  de  Spirogyra.  — 
(13). 

Col  nome  di  Spirogyra  oraìHa  l'A.  descrive  una  nuova  specie 
(prossima  a  5".  ftisco-alra  Rabenh.)  raccolta  nelle  acque  salmastre 
presso  Havre  (Francia).  Per  la  forma  degli  zigoti  (zigospore)  questa 
nuova  specie  si  avvicina  a  S.  luieiiana  Petit. 

(Red.). 


125 

Elfving  F.  —  Oni  uppkomslen  of  laggarne  hos  Xanthidium 
aculeatum  Ehrb.  —  (73). 

L'A.  dimostra  iii  questa  Nota  che  gli  aculei  dello  Xanthidium 
aculeatum  Ehrb.  si  formano  come  prominenze  cave  della  membrana 
cellulare.  (Red.). 

Atwell  C.  B.  —  On  a  deep  loater  Nostoc.  —  (74). 

Sulle  rive  del  lago  Michigan  l'A.  ha  raccolto  in  gran  copia  un 
Nostoc,  che  per  la  prima  volta  vi  era  stato  rinvenuto  dal  prof.  Oliver 
Marcy  e  ch'egli  ritiene  eguale  al  Nostoc  pruni  forme. 

(Red.). 

Flahault  C.  ■ —  Note  sur  les  Nostocacées  hétèroc>/stèes  de  la  /io- 
re  Belge.  —  (75). 

Il  Flahault  pubblica  una  revisione  delle  Nostocacee  eterocislee  del 
Belgio,  sia  contenute  nell'Erbario  crittogamico  del  giard.  botanico  di 
Bruxelles,  sia  raccolte  da  De-Wildeman  o  da  lui  stesso.  Cosi  1'  egre- 
gio algologo  di  Montpellier  potè  esaminare  esemplari  autentici  di 
Desmazières,  di  Westendorp  e  Wallays.  Le  specie  sono  33  cioè: 

Calothrix  scopulorum  Ag.  —  C.  pulvinata  Ag.  (C.  pannosa 
West,  in  Herb.  sub  n.  734!).  —  C.  fusca  B.  et  FI. —  C.  parietina 
Thur.  —  Riimlaria  atra  Roth  {Euactis  atra  West,  in  Herb.  sub 
n..  726!,  West  et  Wall.  Herb.  cr.  n.  785!,  non  Dasyactis  salina 
Kuetz.  nec  Kickx).  —  R.  nitida  Ag.  {Physactis  plicata  West,  et 
Wall.  Herb.  cr.  n.  1346!).  —  R.  bullata  Berk.  {Pht/sactis  nitidaWesi. 
et  Wall.  Herb.  cr.  n.  1347!).  —  Gloeotrichia  Pisum  Thur.  {Plujsa- 
ctis  mutila  Kickx  FI.  ci*.  II,  p.  428,  Rivularia  parvula  West,  et 
Wall.  Herb.  cr.  n.  1345!).  —  Gì.  natans  Rabenh.  [Rivularia  gi- 
gantea  Kickx  FI.  cr.  II,  p.  429,  West,  in  Herb.  sub  n.  723'!,  Riou- 
laria  Boryana  West,  in  Herb.  sub  n.  723!,  Kickx  1.  e.  p.  429,  West, 
et  Wall.  Herb.  cr.  n.  1097!,  Ricularia  rigida  West,  in  Herb.  sub 
n.  724  !).  —  Hapalosiphon  puìnilus  Kirchn.  —  Stigonema  ocella- 
tum  Thur.  —  St.  in  forine  Kuetz.  —  Scyionema  Myochrous  Ag.  — 
«S.  Ilo/fmanni  Ag.  —  Tolypothrix  lanata  Wartm.  —  T.  tennis 
Kuetz.  —  Nostoc  cuticulare  B.  et  FI.  —  Nostoc  rioulare  Kuetz. 
—  N.  Linckia  Born.  —  N.  carneuìn  Ag.  {Nostoc  purpurascens 
Desmaz.  PI.  cr.  Fr.  sér.  II,  n.  1980!).  —  N.  muscorwn  Ag.  —  N. 
humifusum  Carm.  —  N.  commune  Vauch.  {Nostoc  arenarium 
Desmaz.  PI.  cr.  Fr.  sòr.  II,  n.  54!  Kickx  1.  e.  p.  429).  —  N.  spha;- 
ricwn  Vauch.  {Nostoc  lichenoides  Desmaz.  PI.  cr,  Fr.  sér.  II,  n.  546, 


126 

Kickx  1.  e.  p.  430,  West,  in  Herb.  sub  a.  730!).  —  Noaloc  ìnicro- 
SGopicum  Carm.  —  N.  cceruleum  Ljngb.  (West,  in  Herb.  sub  n. 
730'!).  —  Anabcena  variabilis  Kuetz.  —  A.  oscillarioides  Bory.  — 
Modular ia  aph^vrocarpa  B.  et  FI.  —  Cylindrospermum  stagnale 
B.  et  FI.  (Anabcena  stagnalis  Kickx  FI.  cr.  II,  p.  431  !).  —  C.  majus 
Kuetz.  —  C.  licheni foì^me  Kuetz.  (Desmaz.  PI.  cr.  Fr.  sér.  I,  n.  54 
et  sòr.  II,  n.  551  !,  Kickx  1.  e.  p.  432).  —  C.  mmcioola  Kuetz. 

(Red.). 

Macchiati  L.  —  Ricerche  sugli  inviluppi  cellulari  e  sulle  co- 
municazioni intracellulari  di  qualche  Nostochinea.  —  (76). 

Il  prof.  Macchiati  nella  seduta  27  Settembre  1889  delia  Società 
botanica  italiana  cosi  compendiò  le  proprie  ricerche  sull'argomento 
sopra  accennato  : 

a  Essere  stato  condotto  ad  occuparsi  di  questo  importante  argo- 
mento dopo  d'aver  letto  le  recenti  ed  interessanti  pubblicazioni  dei 
chiarissimi  algologi  prof.  A.  Borzì  e  M.  Gomont  ')  in  ordine  alla  bio- 
logia delle  Nostochinee,  dalle  quali  risultano  numerose  divergenze. 
Dopo  una  rapida  rivista  bibliografica  di  tutto  quanto  è  stato  scritto 
sull'inviluppo  che  ricuopre  immediatamente  il  protoplasma  cellulare 
e  sulla  guaina,  della  quale  si  circonda  il  tricoma,  richiamando  spe- 
cialmente i  lavori  di  Vaucher,  Meneghini,  Kuetzing,  Freseuius,  Ra- 
benhorst,  Klebs,  Borzì,  Bornet  e  Flahault,  ed  infine  quelli  del  Go- 
mont, passa  ad  esporre  i  risultati  delle  sue  ricerche  preliminari  su- 
gli inviluppi  cellulari  e  sulle  comunicazioni  intracellulari  di  parec- 
chie specie  di  Nostochinee  filamentose,  soffermandosi  specialmente 
sulle  tribi^i  delle  Oscillariacee  e  delle  Nostocacee.  Le  specie  di  Oscil- 
lariacee  sulle  quali  l'autore  ha  rivolto  principalmente  le  sue  ricer- 
che sono:  la  Lyngbya  Borziana  sp.  nov.  e  la  Lyngbya  inundata 
Kuetz.,  r  Oscillaria  irrigua  Kuetz.,  l' Oscillaria  princeps  Vauch. 
e  V  Oscillaria  Targionii  Menegh.;  àeWe  Nostocacee  :  il  Nostoc  7nu- 
scorum  Ag.  ed  il  Nostoc  cominune  Vauch.  Entrando  a  parlare  del- 
la Lyngbya  Borziana  non  può  esimersi  dallo  spendere  qualche  pa- 
rola sul  principio  colorante  azzurro  che  nelle  Cyanophycecv  masche- 
ra, d'ordinario,  la  clorofilla  partecipando  ad  essa  il  suo  proprio  co- 
lore. Questo  principio  al  quale  il  Kuetzing  ha  dato  il  nome  di  fico- 
cianina  si  prepara  lavando  ripetutamente  con  acqua  i  filamenti  ma- 


1)  Vedi  Notarisia  di  G.  B.  De-Toni  e  D.  Levi  1887  p.  360,  1888  p.  487, 


i 


127 
cerati,  filtrando  e  facendo  evaporare  la  soluzione  ottenuta  in  questo 
modo:  esso  è  insolubile  nell'alcool  e  nell'etere.  Dopo  che  sia  stata 
isolata  la  ficocianina,  i  corpi  clorofillici  riacquistano  il  loro  color 
verde  e  trattati  con  alcool  danno  una  soluzione  di  clorofilla  ordi- 
naria, 0  per  essere  piiì  esatti,  di  clorofìllano,  da  cui  col  processo 
suggerito  dal  Macchiati  o  con  quello  del  Tschirch  si  può  ottenere  la 
clorofilla  esente  da  impurità.  La  ficocianina,  a  differenza  della  clo- 
rofilla, non  si  altera  per  l'azione  della  luce  solare:  di  fatti  se  si  la- 
sciano a  secco  i  filamenti  di  una  Lyngbya,  d'una  Oscillarla,  d'un 
Microcoleus,  d'uno  Siigonema,  i  talli  d'  un  Nostoc,  di  qualsiasi  altra 
Schizofiia.  del  gruppo  delle  Nostochinee,  allorché  siano  esposti  alla 
luce  solare  diretta  o  difi'usa,  dopo  qualche  tempo  scompare  comple- 
tamente la  clorofilla,  e  non  rimanendo  allora  che  la  ficocianina  i 
filamenti  ed  i  talli  si  presentano  d'  un  colore  perfettamente  azzurro. 
Trattando  i  filamenti  della  Lyngbya  Borziana  coli' idrato  potassico, 
essi  acquistano  un  color  giallo  d'oro  ed  il  protoplasma  viene  ridotto 
ad  uno  stato  di  limpidezza  quasi  perfetta.  Coli' acido  cromico  al  33 
per  cento  una  parte  del  contenuto  protoplasmatico  si  scioglie  e  quel- 
lo che  rimane  indisciolto  prende  l'aspetto  di  goccie  oleose;  in  egual 
tempo  i  contorni  della  membrana  cellulare  si  fanno  più  netti,  men- 
tre la  guaina  di  mano  in  mano  si  assottiglia  e  poi  scompare  com- 
pletamente. Gli  strati  della  guaina  che  in  ogni  caso  cedono  prima 
all'azione  dei  solventi,  sono  sempre  i  più  interni,  giacche  lo  strato 
esterno  resiste  di  più,  essendo  più  o  meno  cutinizzato.  La  membra- 
na cellulare,  vale  a  dire  quella  che  ricopre  immediatamente  il  pro- 
toplasma, resiste  altresì  all'azione  degli  acidi  cloridrico  e  solforico 
concentrati,  anche  allorché  vi  si  facciano  soggiornare  i  tricomi  per 
parecchie  ore;  ma  per  eff'etto  di  questo  trattamento  si  sciolgono  com- 
pletamente tanto  la  guaina  che  il  protoplasma  cellulare  e  per  di  più 
si  sciolgono  anche  i  cordoni  protoplasmatici.  Invece  l'acido  cloridri- 
co mediocremente  diluito  discioglie  la  guaina  gelatinosa  ed  una  parte 
considerevole  del  protoplasma  cellulare,  ma  rispetta  i  cordoni  pro- 
toplasmatici, che  si  possono  risolvere  coi  migliori  obiettivi.  La  pre- 
senza di  questi  cordoni  protoplasmatici  risponde  in  favore  della  ipo- 
tesi del  Borzi,  secondo  la  quale  la  presenza  di  perforazioni,  attra- 
verso alle  pareti  cellulari,  rappresenterebbe  una  condizione  morfolo- 
gica intimamente  legata  coi  fenomeni  di  moto  degli  ormogoni;  però 
l'autore  parlando  della  comunicazione  non  si  ferma  ad  esporne  le 
modalità,  ciò  non  facendo  parte  dell'argomento  ch'egli  ha  intrapreso 
a  trattare.  Ma  è  contrario  all'idea  che  gli   ormogoni   perfettamente 


128 

diritti  siano  sempre  nudi,  vale  a  dire  privi  della  più  tenue  traccia 
di  guaina  gelatinosa,  come  sembra  che  lo  creda  il  Borzi,  la  quale 
supposizione  verrebbe  esclusa  dal  fatto  che  spesso  gli  ormogoni  di- 
ritti della  Lyngbya  Borziana  si  presentano  ricoperti  di  spessa  e  re- 
sistente guaina.  Col  cloruro  di  zinco  jodato  la  membrana  cellulare 
di  questa  specie  e  delle  altre  Oscillariacee  assume  un  colore  giallo- 
bruno,  e  per  di  più  rimane  incolora,  quando  sia  trattata  col  jodio  e 
l'acido  solforico;  invece  il  protoplasma  assume  un  color  giallo  oscu- 
ro. Non  ritiene  che  la  cuffia  sia  una  dipendenza  della  guaina,  aven- 
dola osservata  spesso  anche  in  quei  tricomi  nei  quali  la  guaina  si 
prolunga  oltre  la  cellula  terminale.  Esclude  che  la  guaina  sia  di  na- 
tura cellulosica,  perchè  il  celluioso  è  ridotto  a  sostanza  amilacea  dal 
cloruro  di  zinco  ed  allora  l'amido  si  colora  in  violetto  per  azione 
del  jodio;  il  celluioso  si  colora  altresì  in  azzurro  col  jodio  e  l'acido 
solforico  ed  in  giallo  colla  tintura  di  jodio;  ma  tutte  queste  reazio- 
ni ebbero  un  risultato  negativo  nel  caso  citato  da  lui.  Tuttavia  ri- 
tiene che  la  guaina  possa  avere  una  qualche  relazione  colla  cuticola 
delle  piante  vascolari,  che  non  si  colora,  come  non  si  colorano,  ge- 
neralmente, le  membrane  cellulari  che  si  ottengono  per  metamorfosi 
della  cellulosa;  tuttavia  si  distingue  dalla  cuticola,  perchè  non  resi- 
ste all'azione  dell'acido  solforico  concentrato.  Da  quanto  precede 
trae  argomento  a  dimostrare  che  la  membrana  propria  delle  cellule 
della  Lyngbya  Borziana  non  può  considerarsi  come  uno  strato  este- 
riore del  protoplasma  appena  differenziato,  o  come  una  membrana 
appena  iniziata,  avendo  tutti  i  caratteri  d'  una  vera  membrana  per- 
fettamente distinta  dal  plasma,  tanto  sotto  il  punto  di  vista  chimico 
che  morfologico;  di  fatti  resiste  all'azione  dell'acido  cromico  al  33 
per  cento  e  non  si  scioglie  che  in  quello  al  50  per  cento.  Il  bleu  di 
metile  colora  la  membrana  cellulare  dei  filamenti  di  questa  Oscilla- 
riacea,  lasciando  incolora  la  guaina.  L'alcool  anidro  sforma  in  mille 
modi  le  cellule  e  coagula  il  protoplasma  senza  avere  nessuna  azione 
sulla  guaina.  Egli  parla  in  seguito  della  formazione  delle  spore  in 
questa  Oscillariacea  che,  a  quanto  sembra,  si  opera  soltanto  in  certi 
periodi  determinati  dell'anno,  e  ciò  spiega  la  difficoltà  di  scoprirle, 
quando  non  si  abbia  la  pazienza  di  ripetere  le  indagini  sopra  una 
stessa  specie  in  tutte  le  epoche  dell'anno.  Ritiene  che  la  formazione 
di  queste  avvenga  per  un  vero  incistimento  delle  cellule  vegetative 
che  egli  ha  potuto  seguire  in  tutte  le  fasi,  come  ha  potuto  assistere 
alla  loro  germinazione.  Le  dette  spore  constano  di  un  esosporio  che 
si  scioglie  nell'acido  cromico  al  33  per  cento  e  d' un  endosporio  che 


129 

resiste.  La  Lyngbya  Borziana  ci  presenta  il  primo  esempio  di  or- 
mogoni  d'  un  solo  artìcolo,  mentre  prima  non  si  conoscevano  che  ra- 
rissimi casi  di  ormogoni  con  due  articoli,  citati  dal  Borzl  pei  Nostoc. 
Ma  Tormogonio  unicellulare  è  assai  raro  anche  nella  Lyngbya  Bor- 
ziana, dove  per  lo  più  è  costituito  da  quattro  ad  otto  articoli.  Le 
osservazioni  fatte  sulla  Lyngbya  inundaia  concordano  in  gran  parte 
con  quelle  della  precedente  specie,  che  solo  se  ne  differenzia  per  una 
maggiore  resistenza  della  guaina  all'azione  dissolvente  degli  acidi, 
avendo  lo  strato  esterno  fortemente  cutinizzato,  ed  anche  perchè  la 
guaina  dei  filamenti  di  questa  specie  si  colora  evidentemente  in  az- 
zurro colla  tintura  di  jodio,  come  fanno  le  parafisi  e  le  pareti  degli 
aschi  dei  licheni.  Le  ricerche  fatte  sulle  specie  del  genere  Oscilla- 
ria  e  principalmente  sulla  0.  princeps  Vauch.,  0.  irrigua  Kuetz., 
0.  Targionii  Menegh.  ecc.,  hanno  dimostrato  che  anche  queste  sono 
provviste  d'una  guaina  e  per  questa  ragione  egli  venne  indotto  a 
sopprimere  uno  di  questi  due  generi.  Il  diverso  comportamento  delle 
guaine  nelle  Oscillariacee,  lo  ha  indotto  a  credere  che  debba  ricer- 
carsene la  causa  nell'azione  dell'aria  libera  e  della  luce  solare  di- 
retta, in  quelle  specie  che  rimangono  per  molto  tempo  allo  stato  di 
secchezza.  Passando  poi  alle  Nostocacee  parla  principalmente  del  No- 
stoc muscorum,  che  è  assai  frequente  sul  terreno  del  R.  Orto  bo- 
tanico di  Modena,  dove  si  trova  in  piena  vegetazione  verso  la  fine 
dell'inverno  ed  al  principio  della  primavera.  Nelle  cellule  vegetative 
delle  coroncine  di  questa  specie  che  si  dispongono  a  bipartirsi,  ha 
constatato,  concordemente  a  quanto  osservava  il  Borzì  nel  Nostoc 
elipsosporum,  la  traccia  del  tramezzo  che  più  tardi  dovea  separare 
il  contenuto  in  due  eguali  metà,  com' anche  la  presenza  di  minutis- 
sime granulazioni  lucide  disposte  in  serie  ed  accollate  alle  due  fac- 
cie  della  lamella;  le  quali  granulazioni  si  direbbero  formate  di  oia- 
noficina,  del  Borzi,  in  via  di  sviluppo.  Col  cloruro  di  zinco  jodato 
la  guaina  del  Nostoc  muscorum  si  colora  esattamente  in  azzurro, 
come  quella  della  Lyngbya.  inundaia  e  di  altre  Oscillariacee;  ed  in 
quanto  alla  causa  ritiene  che  sia  la  medesima.  Questo  reattivo  per- 
mette di  risolvere  evidentemente  i  due  inviluppi  cellulari;  e  purché 
si  faccia  precedere  il  trattamento  coli'  acido  cromico  al  33  per  100, 
che  discioglie  la  guaina,  si  possono  risolvere  egregiamente  i  cordoni 
protoplasmatici,  sempre  quando  si  ricorra  ai  migliori  obiettivi  e  di 
preferenza  a  quelli  ad  immersione.  L'acido  solforico  concentrato  di- 
scioglie tanto  la  guaina  gelatinosa  che  il  contenuto  protoplasmatico; 
perciò  le  cellule  vegetative  e  gli  eterocisti  ridotti  alla  sola  membra- 

9 


130 

na  vengono  resi  liberi.  I  cordoni  protoplasmatici  si  risolvono  anche 
assai  bene  coli' acido  picrico  diluito;  e  se  a  questo  trattamento  si  fa 
seguire  quello  col  cloruro  di  zinco  jodato,  in  qualcuna  delle  cellule 
rese  libere,  spesso  si  riesce  a  vedere  le  piccole  aperture  tra  cui  a 
mezzo  del  cordone  protoplasmatico  si  stabiliscono  le  comunicazioni 
intracellulari.  In  fine  dopo  d'  avere  esposto  i  risultati  delle  stesse  ri- 
cerche sul  Nosioc  commune,  parla  della  natura  della  sostanza  mu- 
cillaginosa 0,  come  altri  la  chiamano,  gommosa  in  cui  si  trovano 
immerse  le  coroncine.  Non  è  improbabile  che  si  formi  a  spese  degli 
strati  esterni  della  guaina  delle  coroncine  che  confluiscono  tra  loro. 
Probabilmente  bisognerà  considerarla  come  un  materiale  di  degene- 
razione degli  idrati  di  carbonio  e  perciò  come  un  prodotto  di  eli- 
minazione. Ritiene  supponibile  che  la  gelificazione  sia  dovuta  all'azio- 
ne di  un  qualche  fermento  diastasico.  Allo  stato  di  secchezza  può 
acquistare  anche  consistenza  cornea,  ma  per  l'influenza  dell'acquasi 
gonfia  in  modo  da  costituire  una  sorta  di  mucillagine.  Questa  sostan- 
za, per  la  quale  è  forse  preferibile  la  denominazione  di  gelatina,  non 
si  colora  né  col  jodio  ne  col  cloruro  di  zinco  jodato,  appunto  come 
fanno  le  guaine  non  cutinizzate.  Spesso  racchiude  delle  cellule  estre- 
mamente piccole,  come  nel  Leuconostoc  mesenteroides)ì. 

Zukal  H.  —  Uebe?^  die  Enistehung  einiger  Nosioc-  und  Gloeo- 
capsa-Formen  —  (77). 

Secondo  lo  Zukal  il  Scytonema  Myochrous  kg.  si  trasforma  in 
certe  circostanze  (non  nelle  colture  pure  in  portaoggetti  escavati, 
bensì  in  culture  sopra  muschi)  in  un  modo  caratteristico  nel  Nosioc 
microscopicum  Carm.  e  quest'  ultimo  a  sua  volta  in  piìi  specie  di 
GlcBOcapsa  ed  Aphanocapsa. 

L'A.  ebbe  la  prova  della  giustezza  di  tale  tesi  mediante  una  serie 
non  interrotta  di  ricerche. 

All'incontro  non  potè  sicuramente  accertare  la  connessione  del 
predetto  Scytonema  con  la  forma  di  Chroococcus. 

(Red.). 

Cleve  P.  T.  —  Pelagiske  Dìatomeer  fran  Kattegat.  —  (78). 

Nel  Kattegat  il  Cleve  ha  raccolto  e  determinato  le  seguenti  Ba- 
cillariee  : 

Rhizosolenia  alala  var.  gracillima  CI.  (costituiva  la  parte  prin- 
cipale della  massa).  —  -ff.  seligera  Brightw.  f.  gracilis.  —  R.  Ca- 
stracanei  CI,  —  Leptocylindrus  danicus  CI,  (n.  gen.). —  Zygocerosì, 


13Ì 

pelagicum  Ci.  —  Chcetoceros  boreale  Bail.  —  C.  compressum  Lau- 
der.  —  C.  pelagicum  CI.  -?  C.  decipiens  CI.  var.  concretum  Grun. 

—  C.  mammillanum  CI.  —  C.  danicum  CI.  —  C.  curvisetum  CI. 

—  Thalassioihrix  Frauenfeldii  Grun.  var.  —  Synedra  crystallina 
Ag.  —  Grammaiophora  oceanica  Ehr.  Rhabdonema  minutum 
Kuetz.  —  Surirella  Gemma  Ehr.  —  Cocconeis  Scutellum  Ehr.  — 
Rhoicosphenia  curvata  (Kuetz.)  Grun.  —  Stauroneis  aspera  Ehr. 
— ■  Navicuta  forcipaia  Grev.  —  N.  pygmcea  Kuetz.  —  N.  elliptica 
Kuetz.  —  N.  palpehralis  Breb.  —  N.  direcia  W.  Sm.  —  N.  arena- 
7'ia  Donk.?  —  N.  veneta  var.  pumila  Grun.  —  Pleurosigma  affi- 
ne Grun.  —  Coscinodiscus  radiatas  Ehr.  —  C.  decipiens  Grun. 

Alcune  figure  rappresentano  le  nuove  specie  proposte  dal  diato- 
mologo  svedese.  (Red.). 

Levi-Morenos  D.  —  Nuovi  materiali  per  la  diatomologia  ve- 
neta. —  (17). 

Il  Dott.  David  Levi-Morenos  presenta  in  questa  nota  una  nuova  con- 
tribuzione alla  diatomologia  veneta  mediante  un  elenco  contenente  34 
specie  di  diatoraee,  in  gran  parte  da  lui  rinvenute  nel  tubo  dige- 
rente di  animali  acquatici  (Girini,  larve  di  Friganea  ecc.)  ovvero 
sulle  piante  negli  stagni,  fossati  e  fontane  specialmente  nei  dintorni 
di  Belluno  (Veneto). 

L'Autore  enumera  dunque  34  specie  di  Bacillariee  indicando  per 
ciascheduna  le  altre  località  italiane  dove  finora  venne  scoperta. 

Le  due  specie  da  lui  segnate  come  nuove  per  l'Italia,  vennero 
all'  incontro  già  rinvenute  nella  nostra  penisola  né  si  sa  ben  spiegarsi 
quest'osservazione  erronea  dell'Autore.  Devesi  infatti  avvertire  che 
tanto  la  Cijmbella  amphicephala  Naeg.  che  la  Nitzschia  linearis  W. 
Sm.  appartenevano  già  alla  flora  diatomologica  italiana,  la  prima  venne 
dal  Levi  stesso  e  da  me  rinvenuta  entro  l'apparecchio  digerente  di 
un  girino  raccolto  a  Conegliano  (Veneto)  come  risulta  dalla  nota  Li- 
ste des  algues  trouvées  dans  le  tube  digestif 'd' un  tétard,  Lyon  1888, 
l'altra  apparisce  come  specie  italiana  nello  stesso  Censimento  delle 
Diatomee  italiane,  tante  e  tante  volte  citato  dal  Levi-Morenos,  anzi 
la  Nitzschia  linearis  W.  Sm.,  lungi  dall'essere  nuova  per  l'Italia,  ha 
una  estesa  distribuzione  nella  nostra  penisola  ove  fu  trovata  nel  lago 
di  Como,  in  Lombardia,  in  Piemonte,  Emilia,  Liguria,  Toscana,  Lazio, 
Napoletano,  Sicilia  e  Sardegna;  fu  pure  dal  eh.  prof.  G.  Passerini  pub- 
blicata al  n.  795  della  serie  II  dell'  Erbario  crittogamico  italiano  (Cfr. 
De-Toni  e  Levi  Cens.  Diat.  ital.  1886,  p.  431). 


132 

Nonostante  queste  inesattezze  il  lavoro  merita  speciale  menzione 
perchè,  tra  altro,  tende  a  far  viemmeglio  conoscere  i  rapporti  tra  le 
alghe  e  l'alimentazione  degli  animali  acquatici,  concetto  che  il  Levi- 
Morenos  ha  già  svolto  in  altre  Memorie. 

(G.  B.  De  Toni). 

Petit  P.  —  Diatomeès  nouvelles  et  rares  observèes  dans  les  li- 
gnites  de  Sendm,  Nord  du  Japon  —  (20). 

Questo  lavoro  dell'egregio  diatomologo  francese  contiene  i  risul- 
tati dell'analisi  microscopica  di  alcuni  campioni  di  lignite  raccolti 
dall'abate  Faurie  a  Sendai  nel  Giappone. 

Il  deposito  al  quale  appartengono  queste  ligniti  appartiene  al  ter- 
reno quaternario  ed  oltre  a  resti  di  piante  acquatiche  si  riscontrano 
anche  dei  frutti  caratteristici  della  Trapa  natans. 

Le  ligniti  non  facendo  effervescenza  cogli  acidi  forti  ciò  prova  che 
il  deposito  medesimo  si  è  formato  in  acque  purissime  e  prive  di  car- 
bonato di  calce,  probabilmente  in  uno  stagno  torboso. 

Le  specie  riscontratevi  in  più  gran  numero  spettano  alle  Navicu- 
lacee,  Eunoziacee.  Siriaiellacee  ciò  che  indica  essersi  le  ligniti  in 
questione  formate  al  fondo  d'antiche  torbiere. 

Le  Diatomee  delle  ligniti  di  Sendai  presentano,  nel  loro  insieme, 
una  notevole  analogia  con  quelle  del  deposito  di  Montmouth  negli 
Stati  Uniti  d'America,  deposito  che  fu  studiato  nel  1867  dal  Kitton 
(Cfr.  Hardw.  Se.  Gossip  1867,  p.  L33,  179).  Tuttavia  il  deposito  Giap- 
ponese contiene  delle  Siriaiellacee  ed  alcune  specie  che  mancano  nel 
deposito  americano  or  nominato.  Mentre  in  quest'  ultimo  si  riscontra 
VAclinella  punctala  Lewis,  in  quello  di  Sendai'  si  trova  invece  V Adi- 
nella  brasi liensis  Grun. 

Il  Petit  dà  una  lista  delle  specie  più  interessanti  che  potè  deter- 
minare, tra  cui  una  è  nuova  {Stylobiblium  japonicum).  Esse  sono 
le  seguenti: 

Cymbella  cuspidata  Hantzsch  var.  amphicephala.  —  C.  america- 
na A.  S.  —  Navicula  gigas  Ehr.  —  iV.  firma  Ehr.  var.  subam- 
pliata  Gr.  —  N.  gihba  Ehr.  var.  —  Stauroneis  Baiteyi  Grun.  — 
S.  Gregory i  Ralfs.  —  S.  lanceolata  Kuetz.  —  S.  Sieboldii  Ehr.  — 
Nitzschia  Tryblionella  Hantzsch  var.  maxima  Grun.  —  Surirella 
tenera  Greg.  —  Actinella  brasiliensis  Grun.  —  Eunotia  incisa 
Greg.  —  E.  polyglyphis  Grun.  —  Slylobibliuìn  japonicum  Petit, 
n.  sp.  —  Tetracyclus  emarginatus  (Ehr.)  W.  Sra.  —  Gaillonella 
[Melosira)  granulala  Ralfs  var.  bambusina  Petit  n.  var. 


133 
A  ciò  deve  aggiungersi  che  le  Naviculacee  abbondano  nel  depo- 
sito :  vi  si  riscontrano  tutte  le  varietà  di  Navicula  major  Kuetz-  — 
iV.  nobilis  Kuetz.  —  N.  viridis  Elir.  —  N.  divergens  W.  Sra.  —  N. 
hemiptera  Kuetz.  —  N.  gibba  Ehr.  Auche  il  genere  Stauroneis  vi 
è  largamente  rappresentato  con  S.  anceps  Ehr.  —  S.  Sieboldii  Ehr. 
—  S.  Gregoriji  Ralfs.  —  S.  lanceolata  Kuetz.  —  S.  phoenicen- 
teron  Ehr.  —  S.  Baileyi  Ehr. 

Le  Surirellacee  sono  rappresentate  da  due  generi  con  le  seguenti 
specie  Surirella  tenera  Greg.  —  S.  biseriata  Bréb.  —  5.  splendi- 
da Kuetz.  —  CampylodisGus  Eoheneis  Ehr.  Delle  Melosiracee  si 
trovano  Gaillonella  {Melosira)  arenaria  Moore.  —  G.  granulata 
Ehr.  —  G.  crenulata  Ehr.  —  G.  lyrata  Ehr.  —  G.  Roseana  Ra- 
benh.  (Red.). 

Karop  G.C.  —  Some  criticai  Remar  ks  by  Herr  A.  Grunoio  on 
the  Oamaru  Diatom  Papers  of  Messrs  Grove  and  Slurt,  loith  an- 
notations  by  E.  Grove.  —  (79). 

Contiene  la  traduzione  di  un  resoconto  scritto  nel  Botanische  Cen- 
tralblatt  1887,  n.  81,  1888,  n.  15-16  da  Grunow  sulle  memorie  di 
Grove  e  Sturt  illustranti  le  Diatomee  del  deposito  di  Oamaru  nella 
Nuova  Zelandia. 

Alla  traduzione  fatta  dal  Karop  qua  e  là  sono  intercalate  delle 
osservazioni  di  E.  Grove  che  riguardano  segnatamente  delle  specie  di 
Tìnceraiium,  AulacodiscuSj  Raiirayella  {Debya  Rattr.  non  Pant.) 
sodiscus. 

(Red.). 

Lanzi  M.  —  Saggio  di  classificazione  delle  Diatomee  secondo 
il  sistema  naturale.  —  (80). 

L'Autore  propone  una  classificazione  delle  Bacillariee  basata  su- 
gli assi  dei  frustuli.  Egli  considera  tre  assi  cioè:  LI' asse  verticale 
del  frustulo  che  è  quello  che  segue  la  direzione  della  zona  connet- 
tiva (cingolo)  e  che  é  in  pari  tempo  l'asse  longitudinale  delle  valve; 
IL  l'asse  trasversale  del  frustulo  o  infravalvare  che  ci  dà  la  lar- 
ghezza del  frustulo;  III.  l'asse  trasversale  delle  valve  il  quale  in- 
dica la  grossezza  od  altezza  del  frustulo. 

Egli  avverte  che  nella  disposizione  delle  famiglie,  volendo  proce- 
dere dalla  struttura  più  semplice  alla  maggiormente  elevata  di  svi- 
luppo del  frustulo,  si  dovrà  tenere  in  primo  luogo  conto  dell' egua- 
glianz>i  0  diversità  di  tali  assi,  distinguendo  pertanto  in  due   gruppi 


134 

le  Bacillariee  ad  assi  eguali  (isodiametriche)  e  le  Bacillariee  ad  assi 
diseguali  (anisodiametriche).  Poi  nota  che  devesi  prender  in  conside- 
razione r asimmetria  e  simmetria  nei  frustuli  e  nelle  valve;  poi  la 
scultura  propria  nelle  valve,  notando  se  in  entrambe  le  medesime  sia 
eguale  (scultura  isomorfa)  o  diseguale  (scultura  eteromorfa),  infine  la 
presenza  od  assenza  di  appendici,  denticeli,  pieghe,  raggi  ecc. 

A  tutte  queste  osservazioni  l' Autore  fa  seguire  il  qui  unito  pro- 
spetto nel  quale  dispone  le  diverse  famiglie  delle  Bacillariee,  pro- 
spetto il  quale  iu  gran  parte  coincide  con  quello  da  me  già  pubbli- 
cato nello  scorso  gennaio  *). 


*)  G.  B.  De-Toni.  —  Osservazioni  sulla  Tassonomia  delle  Bacillariee  (Dia- 
tomee)  seguite  da  un  prospetto  dei  generi  delle  medesime.  —  Nolarisia  red. 
G.  B.  De-Toni  e  D.  Levi-Morenos,  V,  1890,  p.  892-895. 


13S 


PROSPETTO  DEL  SISTEMA 


Serie  I.  Frustali  con  asse  infravalvare  ordinariamente  corto,  cingolo 
semplice  più  o  meno  stretto  e  privo  di  scultura  manifesta. 
A.  Valve  prive  di  linea  mediana. 
S  Valve  arrotondate. 
aa  Con  scultura  isomorfa. 

1.  Senza  o  con  denticoli. 

Scultura  delle  valve  semplice  e  meno  apparente,  Frustnli  disposti  in 

serie  1.  Melosiree. 

Scultura  delle  valve  manifesta.  Frustuli  liberi       2.  Coscmodiscee. 

2.  Con  processi  brevi  3.  Eupocliscee. 

3.  Con  processi  lunghi  simili  a  setole  4.  Chetoceree. 

bb  Con  scultura  eteromorfa. 

1.  Valve  prive  di  denticoli  marginali  5.  Asterolampree. 

2.  Valve  con  denticoli  marginali  6.  Eliopeliee. 
00  Valve  oblunghe. 

aa  Frustuli  con  cingolo  e  valve  asimmetriche. 

1.  A  scultura  isomorfa. 

Valve  con  pinne  o  costole,  che  le  attraversano  in- 
teramente 7.  Meridionee. 

Valve  con  serie  di  punti  che  le  attraversano  inter- 
rotte nel  mezzo  e  con  tramezzi  interni  minori 
delle  medesime  8.  Licmoforee. 

2.  Valve  a  scultura  più  spesso  eteromorfa  con 
pinne  e  costole  e  serie  di  punti,  divise  nel  mez- 
zo da  un'  area  piiì  o   meno   larga,   e  prive  di 

tramezzi  interni  9.  Surirellee. 

bb  Frustuli  con  cingolo  simmetrico  e  val- 
ve asimmetriche  dorso-ventrali.  10.  Eunoziee. 

ce  Frustuli  con  cingolo  e  valve  simmetriche. 

1.  Valve  munite  di  carena  punteggiata         11.  Niizschiee. 

2.  Valve  senza  carena  e  senza  tramezzi  interni  12.  Fragilariee 

3.  Valve  con  tramezzi  interni  minori  di  esse  13.  Tabellariee. 
B,  Valve  con  linea  e  nodulo  mediano. 


136 

B  Fnistuli  assimmetrici  con  cingolo  ricurvo  (dorsiventrali)  e 
valve  dissimili  (una  sola  con  linea  e  nodulo  mediano). 

1.  Valve  arrotondate  od  ellittiche  14.  Cocconeidee. 

2.  Valve  oblunghe  15.  Achnantee. 
(-)B  Frustuli  simmetrici  con  valve  simili  (ambedue  con  linea 

e  nodulo  mediano). 

1.  Con  cingolo  e  valve  assimmetriche  (cu- 
neiformi) 16.  Gonfonemee. 

2.  Con  cingolo  simmetrico  e  valve  assimme- 
triche (dorsiventrali)  17.  Cimbellee. 

3.  Con  cingolo  e  valve  simmetriche  18.  Naviculee. 
Serie  II.  Frustuli    con   asse    infravalvare   che   eguaglia  o  più  spesso 

supera  il  longitudinale  e  cingolo   ordinariamente  largo   e   munito 
di  scultura  manifesta. 

a  Frustuli  con  cingolo  semplice  e  formato  di  un  solo  pezzo. 

1.  Frustuli  assimmetrici  con  cingolo  ineguale 
in  larghezza  e  scultura  meno  apparente,  val- 
ve con   processi   relativamente  lunghi,  spesso 

ineguali  19.  Emiaultdee. 

2.  Frustuli  simmetrici  con  cingolo  eguale  lar- 
go e  munito  di  scultura  manifesta;  valve  tu- 
mide con  prominenze  brevi  20.  Bidulfiee 

/3  Frustuli  con  cingolo  molto  largo,  composto  di  più  pezzi 
saldati  insieme. 

1.  Cingolo  costituito  da  più   zone   o  anelli, 

valve  naviculiformi  prive  di  prominenze         21.  Striatelle. 

2.  Cingolo  composto   da  lamelle  scolpite  e 

valve  caliptriformi  22.  Rizosoleniee 

(Red.). 


m 


GONTRIBUTIONES  AD  PHYCOLOGIAM  EXTRA-ITALICAM 


Schumann  K.  &  Hollrung  M.  —  Die  Flora  von  Kaiser  Wilhems 

Land.  —  (48). 

Per  quanto  riguarda  le  Alghe,  queste  furono  determinate  dal  Gru- 
now  ed  eccone  l' elenco,  avvertendo  che  le  9  Bacillariee  vennero  os- 
servate sopra  la  Lyngbya  majuscula  Harv.:  Synedra  Icevigata  Grun., 
S.  fasciculata  Kuetz.  var.  Kelanensis  Grun.  n.  v.,  Rhaphoneis  am- 
phiceì^os  Ehr.,  Grammatophora  oceanica  Ehr.  var.,  Euphyllodium 
spathulalum  Shadb.,  Achnanthes  suòsessilis  Kuetz.  var.,  Biddulphia 
pulchella  Gray,  Melosira  sulcaia  Kuetz.,  M.  Borreri  Grev.  var. 
octogona  Grun.,  Phormidium  parallelwn  Kuetz.,  Lyngbya  Kela- 
nensis Grun.  n.  sp.,  L.  majuscula  Harv.,  Phycopeltis  arundinacea 
De-Toni  var.  Kelanensis  Grun.  n.  v.,  Bryopsis  piumosa  Huds.,  Chlo- 
7'odesmis  comosa  Kail.  et  Harv.,  Valonia  fastigiata  Harv.,  Cau- 
lerpa  clavigera  Ag.,  Halimeda  Opuntia  Lamour.,  Dictyosphoeria  va- 
lonìoides  Zanard,,  Cladophora  Kelanensis  Grun.  n.  sp.,  Cladopho- 
va  {JEg agropila)  patentiramea  Mont.,  Chcetomorpha  Linum  Kuetz., 
Enteroìnorpha  percursa  Ag.  (con  Melosira  Borreri  var.  octogona 
Grun.),  E.  Ungulata  J.  Ag.,  E.  compressa  Grev.,  Chara  brachy- 
pus  A.  Br.,  Ectocarpus  indicus  Sond.,  Enccelium  clathratum  Ag., 
Dictyota  paniculata  Ag.,  Padina  Commersonii  Bory,  Sargassum 
7nicrocyslum  Kuetz.,  S.  Baccularia  Ag.,  S.  ilicifolium  Ag.,  Tur- 
binaria  denudata  Bory,  Liagora  pulverulenta  Ag.  var.  Kelanensis 
Grun.,  Galaxaura  fragilis  Lamour.  var.  /S  Ag.,  G.  rnarginata  La- 
mour., G.  lapidescens  Lamour.,  Amphiroa  Godefroyana  Grun.  n. 
sp.,  Jania  adhcerens  Lamour.,  /.  pygmcea  Lamour.,  Halymenia 
zeylanica  Harv.,  //.  angustissima  Grun.  n.  sp.,  Gelidium  rigidum, 
Mont.,  Spyridia  filamentosa  Harv.,  Ballia  callitricha  Mont.,  Po- 
lysiphonia  tongatensis  Harv.,  P.  ferulacea  Suhr,  Laurencia  diva- 
ricata Suhr,  Acanthophora  Thierii  Lamour.,  Chrysymenia  Kaern- 
bachii  Grun.  n.  sp.,  Desmia  ambigua  Grev.,  Sarcodia?  Kelanen- 
sis Grun.  n.  sp.,  Nemalion?  Kaernbachii  Grun.  n.  sp. 

(Red.). 


138 


Communìcatione^  varia© 

Il  Dott.  Otto  Penzig,  professore  straordinario  di  botani- 
ca presso  la  R.  Università  di  Grenova,  venne  promosso  al 
grado  di  ordinario.  Le  nostre  più  sentite  congratulazioni 
al  valente  cultore  della  scienza  botanica. 


Si  ringrazia  il  chiariss.  conte  F.  Castracane  per  le  in- 
formazioni su  Alfredo  Truan,  gentilmente  trasmesse  alla 
Redazione. 


139 


JULIEN  DEBY 


RÉPONSE  A  M/  J.  BRUN 

(Lettre  ouverte  au  directeur  de  la  «Nuova  Notarisia») 

Monsieur  le  Prof.  De-Toni 

à  Padoue 

Je  me  trouve  daus  la  nécessité  de  répondre  un  mot  aux  obser- 
vations  de  Mons.  J.  Brun  de  Genève  relativement  à  ma  critique  re- 
cente dans  la  Notarisia  '),  relativement  à  son  travail  sur  les  a  Dia- 
tomées  fossiles  du  Japon»  et  qu'  il  vient  de  publier  dans  la  I."  li- 
vraison  du  aDiatoraiste)).  —  Je  ne  me  crois  pas,  comme  M/  le  pro- 
fesseur  Brun,  infaillible!  en  Diatomologie,  mais  raalgró  cela  je  pense 
qu'il  a  tort  de  tant  persister  à  maintenir  touies  ses  espèces  nou- 
velles.  —  J'ai  consulte  avec  Monsieur  F.  Kitton  relativement  au 
Campi/ lodiscus  Hypodromus  Brun  et  ce  Mons.  comme  moi,  ne  le 
reconnait  guère  corame  différent  de  VAngularis  Grég.  que  je  pos- 
sedè, et  que  j'ai  bien  de  mes  yeux  vu.  n'en  déplaise  à  M/  Brun, 
du  Japon  (recent)  de  Lysekil,  Bohuslàn,  de  la  Malaisie,  de  Singapo- 
re, du  Spitzberg  et  du  Challenger.  Quant  à  mes  observations  sur 
les  Aulacodiscus  de  M/  Brun,  je  ne  puis  que  lui  dire  que  j'ai  sou- 
mis  mes  critiques  à  M/  J.  Rattray  et  qu'  il  les  approuve.  Du  raoins 
il  m'assure  que  V  Aulac.  tripartitus  de  Brun  est  identique  avec  son 
probabilis,  qui  est  connu  de  Simbirsk  et  d' Ananino,  et  que  Y Aulac. 
angulatua  var.  Japonica  de  Brun  est  bien  aussi  son  amcenus.  Je  ne 
desire  pas  trancher  cette  delicate  question,  ce  qui  me  placerait  entre 
r  enclume  et  le  marteau  à  propos  de  bien  peu  de  chose.  —  L'AuL 
amcenus  vit  encore  de  nos  jours  en  Malaisie,  mais  il  est  coramun 
seulement  dans  les  matériaux  fossiles  de  Szent  Peter  et  d'Oamaru. 

Qu'il  me  soit  permis  de  rappeler  à  Mons.  le  professeur  que  la 
date  d'existence  d'une  espèce  nouvelle  est  comptée   du  jour  (au 


1)  Cfr.  J.  Deby  Bibliographie  recente  des  Diatomèes.  —  Notarisia  di  De- 
Toni  e  D.  Levi-Morenos,  1889,  p.  829  e  seg. 

[N.  d.  R.]. 


140 

Calendrier  Grégorien  !)  de  la  publication  de  la  descrìpiion  de  l' espè- 
ce  et  que  le  fait  d'avoir  exhibé  un  dessin  à  Genève  antérieuremeat 
à  Mons.  Rattray  n'enlève  pas  à  ce  dernier  le  droit  de  priorité  que 
lui  contestent  MM.  Brun  et  Tempere.  Relati vement  au  Cheloniodiscus, 
je  ne  suis  pas  aussi  dogmatique  que  M.  J.  Brun  en  l'excluant  de 
parrai  les  Diatomées.  Cette  singulière  forme  possedè  deux  valves  qui 
diffèrent  complèteraent  l' une  de  l'autre  et  possedè  un  aspect  con- 
nectif  bien  marqué.  —  Il  est  d'ailleurs  possible  que  le  Tabulina 
Tesiudo  de  Brun  en  diffère,  car  je  n'ai  pas  eu  l'occasion  de  voir 
un  exemplaire  de  l'espèce  nouvelle. 

Je  ne  répondrai  rien  aux  petites  aménités,  qui  percent  ga  et  là 
dans  toutes  les  correspondances  de  M/  Brun  ;  cela  dépead  des  idio- 
syncrasies  de  son  caractère  auxquelles  il  ne  peut  rien.  —  Etant 
mei  méme  un  homme  de  paix,  je  ne  désire  pas  qu'une  guerre  de 
piume  s' engagé  entre  diatomistes,  qui  devraient  tous  étre  faits  pour 
s'entendre  amicalement  et  non  pour  battailler. 

Londres  2  Juin  1890. 


Votre  dévoué 
Jalien  Deby 


Padova  1890,  Tip.  del  Seminario, 


PUBBLICAZIONI 

PERVENUTE   IN   DONO   0   CAMBIO 

Dott.  G.  B.  DE-TONI,  Redattore  della  Nuova  Notarisia 

R.   ISTITUTO   BOTANICO,   PADOVA 


F.  R.  Kjellman,  Handbok  i  Skandinaviens  Hafsalgfiora  :  I  FucoiJeae 

[1890]. 
E.  Parfitt,  Marine  Algae  of  Devon  [1889]. 

E.  Bornet  et  Ch.  Flahault,  Sur  quelques  plantes  vivant  dans  le  test 
calcaire  des  mollusques,  avec  7  planches  [1890]. 

J.  Rattray,  A  revision  of  the  genus  Coscinodiscus  and  of  some  ai- 
lied  genera,  with  3  plates  [1890]. 

P.  A.  Saccardo,  Sylloge  Fungorura  omnium  hucusque  cognitorum 
voi.  Vili  [1890]. 

A.  Poli,  Note  di  microtecnica  [1890]. 

J.  Rodriguez,  Datos  algologicos,  2  laminas  [1890].  —  Algas  de  las 
Baleares  [1888]. 

M.  Lanzi,  Saggio  di  classificazione  delle  Diatomee  secondo  il  siste- 
ma naturale  [1890]. 

M.  Lanzi,  Le  Diatomee  fossili  del  Gianicolo  [18S9]. 

P.  T.  Cleve,  Pelagiska  Diatomeer  fran  Kattegat  [1889]. 

R.  Gutwinski  R.,  Materyjaly  do  flory  glonòw  Polski  [1800]. 

F.  Sclimitz,  Systematische  Uebersicht  der  bisher  bekannten  Gattun- 
gen  der  Florideen  [1889]. 

0.  E,  Zerlang,  Entwickelungsgeschichliche  Untersuchungen  iiber  die 

Florideengattungen  Wrangelia  u.  Naccaria,   1   Taf.  [1889]. 
0    Rosenthal,  Zur  Kenntniss  von  Macrocystis  und  Thalassiophylium, 

Taf.  2  [1890]. 
L.    Macchiati,    Le  communicazioni   intracellulari    delle    Nostochacee 

[1890]. 
E    De-Toni,  Note  sulla  flora  friulana,  serie  terza  [1890]. 
R.  Gutvvinski,  Materyjaly  do  flory  glonów  Galicyi,  tab.   1   [1890]. 
V.  Wittrock  et  0.  Nordstedt,  Algae   aquae  dulcis  exsiccatas  fase.  21, 

Descriptiones  et  Index  generalis  fase.  1-20. 

G.  Lagerheim,  Dritter  Beitrag  zur  Pilzflora  von  Freiburg  [1889], 
G.  Lagerheim,  Sur  un  nouveau  genre  d'Urèdinées  [1889]. 

Th.  Reinbold,  Die  Chlorophyceen  (Gruntange)  der  Kieler  Fohrde. 


F.  A.  F.  C.  Went,  Die  Eatstehung  der   Vacuolen    in  der  Fortpflan- 
zungszellea  der  Algen,  mit  4  z.  Th.  color.  Taf. 

C.  Flahault,  Revue  des  Travaux  sur  les  Algues   publiés  en  18S8   et 

pour  une  partiè  en  1889  [1889]. 
Botaniska  Notiser  red.  0.  Nordstedt  1890,  Hàft.  1-2. 
Deutsche  botanisclie  Monatschrift  Vili,  1890,  n.  1-4. 
Journal  de  Botanique  red.  L.  Morot  1890,  n.  1-6. 
Magyarhoni  Foldtani  Tàrsulat  XX.  Kot.,   1-4  Fùzet.  1890. 
Nuovo  Giornale  botanico  italiano  voi.  XXII,  1890,  n.  1-2. 
Botaniste,  red.  P.  A.  Dangeard,  2  sèrie,  1  fase.  25  avril  1890. 
Feuille  des  jeunes  naturalistes,  red.  A.  Dollfus  n.  235,  l  Mai   1890. 
The  Naturalist  n.  178,  May  1890. 
Le  Botaniste  I  sèrie  1889,  lì.  sèrie  fase.  1,  1890. 
Botanisch  Jaarboek  1890  (Gand). 
Revue  raycologique,  red.  C.  Rouraeguère,  n.  44-47  (1889  Oct.,  1890 

Janvier). 
L.  Meschinelli,  Su   alcuni    strumenti    di   legno   provenienti  da   varie 

abitazioni  lacustri  d'Europa,  1890. 

G.  Briosi,  Elenco  generale  delle  ricerche  fatte  alla  stazione  e  labo- 
ratorio crittogamico  di  Pavia  nell'anno   1889. 

A.  Hansgirg,  Phytodynanische  Untersuchungen  1890  (Vorl.  Mittheil). 

A.  Hansgirg,  Phytodynamische  Untersuchungen  1889. 

C.  A.  J.  A.  Oudemans,  Observations  sur  quelque  sphteropsidèes    qui 

croissent   sur  les   feuilles   des   espèces   européeanes   de   Dianthus 

1890. 


i 


G.  B.  DE  TONI 

SYLLOGE  ALGARUM  OMNIUM  HUCUSQUE  COGNITARUM 

Voi.  I.  ChIorophyceaB,  pars  I-II. 
Pretium  it.  libr.  (francs)  92. 

Voi.  II.  Bacillarieas  continens  prodibit  ineunte  anno  1891 

Volumen  I.  pars  IH.  Characeas  sistens,  prodibit, 
auctore  \V,  Migula,  ineunte  hieme  1891. 


1  Agosto  1890 


LA  NUOVA 

NOTARISIA 

RASSEGNA  TBIMESTRALE 
CONSACRATA  ALLO  STUDIO  DELLE  AL&HE 

REDATTORE   E   PROPRIETARIO 

G.    B.    DoTT.    DE-TONI 

LIBtRO    DOCENTE    ED    ASSISTENTE    ALLA    CATTEDRA    DI    BOTANICA    PRESSO    LA    R.    UNIVERSITÀ    DI    PADOVA, 

COLLABORATORE    DELLA    ((  BEVUE    MYCOLOGIQUE  »,    DEL    ((  BOTANISCHES    CENTRALBLATT  )) 

E    DELLA   ((HEDWIGIA»,    FONDATORE   E   REDATTORE   (FINO    AL    MARZO    1 890)    DELLA    NOTARISIA 

RIVISTA    ALGOLOGICA   SUSSIDIATA    DAL   MINISTERO   DELLA    P.    I.    NEGLI    ANNI    1887,    1S88    E    189O 

DECORATA    CON    MEDAGLIA    DI    BRONZO    ALl' ESPOSIZ.    SCIENTIF.    DI    PARMA    NELl'aNNO     1887, 

AUTORE    DELLA    ((  SYLLOGE    ALGARUM    OMNIUM  )). 

SOMMARIO 

G.  B.  De-Toni  :  Frammenti  algologici.  V  Sopra  l'CEdogonium  ciliare  del  Do 
Notaris.  VI  La  Terpsinoè  Musica  lihv.  a  S.  Thomé  (Africa  occidentale). 
VII  Wildemania,  Nuovo  genere  di  Forfiracee.  —  Diag-noses  Algaruni 
novariiin.  ~  Litteratura  pliycologlca.  —  Recensìones. 

Comuiunicationes  rarise.  —  Elenco  delle  piante  raccolte  dagli  studenti 
di  botanica  della  r.  Università  di  Padova  (2  corso  di  studio)  durante  una 
gita  da  Padova  ad  Abano  e  Teolo. 


ADRESSER  TOUT  CE  QUI  CONCERNE  LA 

«  NUOVA  NOTARISIA  » 

A  M.  LE  DocT.  G.  B.  DE-TONI 

JARDIN   BOTANIQUE   DE   L' UNIVERSITÈ,   PADOUE    (ITALIE) 

Prix  d'abonnement  pour  l'année  1890 
Francs  15 


Prix  d'abonnement  pour  les  années  1886-89  du  Journal  «Notarisia» 
(comproprieté  avec  le  Doct.  D.  Levi-Morenos)  francs  60. 


PUBBLICAZIONI 

PERVENUTE  IN  DONO  0  CAMBIO 

al  Dott.  G.  B.  DE-TONI,  Redattore  della  Nuova  Notarisia 

R.  ISTITUTO  BOTANICO,  PADOVA 


E.  De  Wildeman,  Chytridiacées  uè  Belgique.  Bruxelles  1890. 

—  Note  sur  le  Cephaleuros  virescens  (Mjcoidea  parasitica  Cuq- 
ningham).  Venezia  1890.  i 

—  Les  Trentepohlia  des  Indes  néerlandaises,  avec  3   pi.  Lejdel 
1890. 

E.  Grove  &  G.  Sturt,  On  a  fossil  marine  Diatomaceous  deposit  froiu  | 

Oamaru,  Otago,  New  Zeaìand,  Il-Iil,  Appendix  1886. 
G.  C.  Karop,  Some  criticai  Remarks  etc,  1889. 
U.  Martelli,  Caso  teralogico  nella  Magnolia  anonaefolia  Salisb.,  1889. 

—  Sul  Poljporus  gelsorum  Fr.,  1889. 

—  Sulla  fosforescenza  dell' Agaricus  olearius  D.  C.,  1889. 

—  Sulla  Taphrina  deformans,  1889. 

—  Chaemaerops  humilis  var.  dactjliocarpa  Becc,  1889. 

—  Osservazioni  suU'Arura  pictum  e  suoi  pronubi,  1890. 

—  Sulla  Quercus  macedonica,  1888. 

—  Nota  sopra  una  forma  singolare  di  Agaricus,  1888. 

—  Due  funghi  nuovi  dell'Agro  bellunese,  1888. 

—  Webb,  fragmenta  florulae  sethiopico-aegyptiacse:  continuazio- 
ne, 1888. 

—  Dimorfismo  fiorale  di  alcune  specie  di  ^Esculus,  1888. 

—  Contribuzione  alla  flora  di  Massaua,  1887. 

—  Rivista  critica  delle  specie  e  varietà  italiane  del  genere  Sta 
tice,  1887. 

■ —     Florula  bogosensis,  1886. 

—  Sulla  sepoltura  del  Micheli,  1884. 

—  Gli  Agaricini  del  Micheli,  1884. 

—  Le  Composte  raccolte   dal   dottor  0.  Beccari  nell'arcipelago 
malese  e  nella  Papuasia,.  1883. 

—  Cenni  sopra  alcune  piante  utili   all'iadustria   ed   alla    medi- 
cina. 

—  Coltura  dell' Isolepis  Saviana  e  alcuni  cenni  sulle  piante  ita- 
liane dello  stesso  genere,  1880. 


1  Agosto  1890 

LA  NUOVA  NOTA  RISIA 

PROPRIETARIO   E   REDATTORE 

DOT T.  G.  B.  r3E-T()NI 

R.   ISTITUTO   BOTANICO,   PADOVA 


G.  B,  DE-TONI 

FRAMMENTI  ALGOLOGICI  *) 


y.  Sopra  r  CEdogonium  ciliare  del  De  Notaris. 

L'illustre  G.  De  Notaris  propose  nel  1868  ^)  col  nome  di  (Edogo- 
niwn  ciliare  una  nuova  specie  di  CEdogonium  vivente  sui  margini 
delle  foglie  di  Ni/mphcea  negli  acquari  del  R,  Orto  botanico  di  Par- 
ma e  ne  diede  la  diagnosi  che  qui  riporto: 

{(Trichomata  ad  foliorum  marginem  dense  aggregata,  dimidium 
centimetrum  altitudine  vix  excedentia,  callo  scutiformi  affixa;  arti- 
culi  inferiores  elongati,  diametro  4-5-plo  longiores,  superiores  vali- 
diores,  diam.  l/uoo  i^^'^i-  ^)  pauUo  excedentes,  2-3-plove  longiores, 
terminalis  obtusus;  oogonia  spliseroidea,  '-^^jo-^lim  "i^^i-  ^^^^^^-  a^quantia, 
articulo  abbreviato,  transverse  annulato  saepe  sufifulta,  discreta  vel 
2-3  moniliformi-adproximata;  oosporse  sphsericse,  la^te  aurantiaca}, 
episporio  crasso  pr?editfe,  granulis  rotuadatis  aurantiis  farctfe». 

La  specie  Notarisiana  fu  dispensata  al  n.  (29)  serie  II  dell'Er- 
bario crittogamico  italiano, 

Non  avendone  io  potuto  prima  d'ora  esaminare  esemplari  auten- 
tici dovetti,  quando  pubblicai    nel   1889  il    primo   volume   della   mia 


*)  Vddi  Frammenti  algologici  I-H,  De-Toni  e  Levi  Notarisia  II,  1887,  n.  6, 
p.  293-301,  III-IV  De-Toiii  Nuov;\  Notarisia  I,  1890,  n.  2,  p.  56-57. 

1)  Hedwigia  1868,  p.   120.        * 

2)  Deve  certo  trattarsi  di  un    errore   tipograflco  :   in   luogo  di  l/uoo  rii'i'- 
deve  leggersi  '/no  mm. 

10 


142 

Sylloge  Algarum,  limitarmi  ad  accennare  solo  al  nome  della  specie 

proposta  dal  De  Notaris  '). 

Alcuni  mesi  fa,  il  eh.  prof.  Giovanni  Passerini  mi  comunicò  tutti 
i  materiali  algologici  da  lui  raccolti  nel  parmense  e  dei  quali  iniziai 
già  lo  studio  ^)  e  tra  questi  materiali  ho  trovato  gli  esemplari  au- 
tentici dell'  (Eclogonium  ciliare  De  Not. 

Questa  specie,  da  me  sottoposta  anche  all'esame  del  mio  egre- 
gio amico  Dott.  Otto  Nordstedt,  il  quale  ben  volentieri  ringrazio  per 
le  informazioni  datemi  in  proposito,  corrisponde  meglio  che  a  qua- 
lunque altra  all'  (Eclogonium  Franklinianum  Wittr.  proveniente  da 
New  Jersey  (America  settentrionale),  pubblicato  al  numero  309  delle 
Algcv  aquce  clulcis  exsiccafce  di  Wittrock  e  Nordstedt  ^).  Sembre- 
rebbe trattarsi  di  una  specie  che  in  stadi  più  sviluppati  potrebbe  di- 
venire, secondo  Nordstedt,  monoica. 

I  dati  microscopici  sono  i  seguenti: 

aCellulis  vegetativis  pianta;  foemineae  8-14  a.  latis,  3-6-plo  lon- 
gioribus  (altioribus),  celhilis  vegetativis  plantae  mascula;  circiter  8 
[j..  latis;  cellula  terminali  saepe  mucronata;  oogoniis  26-30  ;/.  latis, 
32-50  f/.  longis,  poro  ut  videtur  superiore  apertis;  oosporis  sub- 
sphaericis,  oogoaia  complentibus,  24-28  u..  latis,  24-30  a.  longis;  celi, 
autherid.  7-8  y..  longis,  9-10  y..  latis  )). 

Devo  anche  avvertire  che  il  cosidetto  articulus  abbreviakiSj 
transvsrse  annulaius,  indicato  dal  De  Notaiis  alla  base  dell' oogonio 
trovasi  invece  al  disopra  degli  oogoni  quando  questi  sono  collocati 
presso  l'apice  del  filamento. 

VI.  La  Terpsinoè  Musica  Ehr.  a  S.  Thomó  (Africa  occidentale). 

Sopra  una  rodomelacea  raccolta  da  A.  F.  Moller  nelle  acque  sal- 
mastre all'isola  S.  Tlioiné  (Africa  occidentale)  e  comunicatami  da  C. 
Roumeguère,  ho  notato  la  presenza  di  munerosi  frustuli  della  curio- 
sa Bacillariea,  recentemente  illustrata  nei  riguardi  della  struttura 
e  delle  auxospore  da  0.  Miiller  *),  la  quale  deve  il  suo  nome  speci- 


1)  De-Toni.  —  Sylloge  Algarum  I,  p.  60. 

2)  De-Toni.  —  Frammenti  algologici  III-IV,  1890;  Intorno  ad  un'alga 
nuova  per  la  flora  italiana  1889;  Notizie  sopra  due  specie  del  genere  Tren- 
tcpohlia  1888. 

3)  Cfr.  Botaniska  Notiser  1880,  p.  116. 

4)  0.  Mùller.  —  Analomischer  Bau  der  Bacillarien-Gatlung  Terpsinoè. 
—  Sitzungsb.  Ges.  naturf.  Freunde  zìi  Herlin  1881,  n.  1.  p.  3-15.  —  Auxospo- 
ren  von  Terpsinoè  musica  Ehr.  —  Ber.  d.  deutscben  bot.  Ges.  Band  VU, 
1889,  p.  181-183,  t.  Vili, 


143 
fico  di  Terpsinoè  Musica  alla  forma  singolare  dei  setti  interni,  for- 
ma che  ricorda  quella  di  una  nota  musicale,  carattere  per  il  qua- 
le il  genere  Terpsinoè  si  distingue  da  Anaulus  Ehr.  e  da  altri 
affini. 

Avverto  la  presenza  delle  Terpsinoè  Musica  Ehr.  a  S.  Thomé 
perchè,  nei  numerosi  libri  ed  opuscoli  diatomologici  eh'  ebbi  agio  di 
consultare,  non  trovai  indicata  la  Terpsinoè  come  raccolta  nell' in- 
dicata località. 

VII.  Wildemania,  nuovo  genere  dì  Porfiracee. 

Dopo  i  classici  lavori  pubblicati  sulle  Porphyra  e  Bangia  da 
Naegeli,  Derbès  e  Solier,  Thuret,  Janczewski,  Rischawi,  Koschtgug, 
Reinke,  Goebel  ecc.,  il  primo  che  riferi  definitivamente  la  famiglia 
delle  Porfiracee  o  Bangiacee  alle  Floridee  può  dirsi  il  Berthold  ^) 
il  quale,  in  accordo  col  Cohn,  espresse  l'opinione  che  la  suddetta  fa- 
miglia sia  da  collocare  nel  posto  il  più  basso  tra  le  floridee,  forman- 
do il  passaggio  alle  ficocromacee,  opinione  che  qui  non  è  il  momento 
di  discutere. 

Due  anni  dopo  la  pubblicazione  del  Berthold,  l'ili.  G.  Agardh  2) 
diede  alla  luce  un  bellissimo  studio  sistematico  critico  sopra  le  Ul- 
vacee  tra  le  quali,  con  esitazione,  descrisse  anche  i  generi  Gonio- 
irichum,  Eryihrolrichia,  Bangia  e  Porphyra. 

In  quest'ultimo  genere  l'Agardh  distinse  le  specie  in  due  sezioni 
a  seconda  della  struttura  del  tallo  vale  a  dire  in  Monostromaiiccv 
con  tallo  formato  da  un  solo  strato  di  cellule  ed  in  Bistroinaticcc 
con  tallo  formato  da  due  strati  di  cellule,  analogamente  a  quanto 
il  Thuret  ^)  avea  fatto  nel  1854  riguardo  ai  generi  Monosiroìna  ed 
Ulva,  entrambi  bene  accetti  dai  ficologi. 

E  precisamente  del  carattere  del  tallo  distromatico  che  nel  1883 
il  Kjellman  ^)  si  giovò  per  istabilire  un  nuovo  genere,  distinto  da 
Porphyra  nel  quale  lasciò  ascritte  le  specie  a  tallo  unistratoso,  e 
per  questo  genere  propose  il   nome   di   Diploderma   colla   seguente 


1)  G.  Berthold.  —  Zur  Kennlniss  der  Siphoneen  und  Bangiaceen.  —  Mi- 
theil.  aus  der  Zool.  Stat.  zu  Neapel  ,  II.  Band,   1.  Heft,  1880,  p.  82. 

2)  J.  Agardh.  —  Till  Algernes  Systematik   f'I  Ulvacece.  —  Lunds   Univ. 
Arsskr.  Tom.  XIX,  1882. 

3)  G.  Thuret.  —  Note  sur  la  synonìjmie  des  Ulva  Lacluca  et  U.  latissi- 
ma.  —  Mém.  Soc.  se.  nat.  de  Cherbourg  tora.  II,  1854,  p.  29. 

4)  F.  R.  Kjellman.  —  The  algce  of  the  Arctic  Sea,  p.  188.  —  Stockholm 
1883. 


144 

frase  diagnostica:  Thallus  membranaceus,  duobus  cellularum   stratis 

constructus. 

Il  nome  dato  dal  Kjellnian  non  può  per  altro  sostenersi  inquan- 
tochè  fu  impiegato  nel  1816  dal  Link  ')  per  un  genere  di  Gastero- 
raiceti  il  quale  viene  ammesso  ogjjfidì  dai  micologi,  ciò  che  altrove 
ho  già  ricordato  ^);  io  propongo  perciò  di  sostituire  il  nome  di  Di- 
ploderma  con  quello  di  Wildemania  in  onore  dell'egregio  algologo 
di  Bruxelles,  E.  De  Wildeman. 

Padova  10  Luglio  1890. 


1)  H.  Link  in  Beri.  Mag.  VII,  p.  44.  ClV.   De-Tuui   Lijcoperdacem   in   Sac- 
cardo  Hijlloge  Fungorum  voi  VII,  p.  ',I2. 

2)  De-Toni  Notes  on  Botanica l  .'^uuienclaiure  il.  —  The  Naturaiist  1888, 
pag.   158. 


145 


DIAGNOSES  ALGARUM  NOVARUM 


Floritlese 

87.  Chrysymenia  Kaernbachìi  Grun.  in  Sclmm.  et  TloUr.  Flora  vnn 
Kaiser  Wilhelms  Land  1889,  p.  4.  —  C.  tubulosa  (cylindracea 
vel  compressa?),  dichotoma,  ad  raargines  saepe  concreta  et  pulvi- 
nulos  densos  vix  extricabiles  sordide  fuscescentes  efficiens,  diclìo- 
tomiis  valde  approximatis,  patentibus,  ultimis  obtusis  vel  rotundatis; 
cellulis  interioribus  niajoribiis  filaraenta  rarissima  ad  interiorein 
partem  cavam  emittentibus,  cellularum  intermediarum  seriebus  2-4 
sensim  minoribus,  cellulis  exterioribus  parvis  coloratis  subbiseria- 
tis  ;  fructificatione ? 

Hab.  ad  ((  Kelana»  (Kaernbach).  —  Chrysijmenicc  concrescenii 
J.  Ag.  maxime  affinis,  differt  dichotomiis  magis  approximatis  latio- 
ribus  (ad  3  mm.  latis)  et  magis  pateiitibus. 

88.  Cruoria  pacifica  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Algfìora  1889,  p.  20, 
t.  1,  f.  13-15.  —  C,  tìlis  erecto-adscendentibus,  densius  ramosis, 
sursum  attenuatis,  parte  adscendente  15-20  y..  cras:ns,  e  cellulis 
oblique  pyriformibus  vel  clavato-cylindricis,  usque  50  [i.  longis, 
eadochromate  lato,  granuloso,  fere  hyalino,  parte  verticali  inferne 
e  cellulis  cylindrico-ellipsoideis,  diametro  usque  6-plo  longioribus, 
endocliromate  granuloso,  superne  e  cellulis  cylindricis,  endochro- 
mate  fere  homogeneo  intensius  colorato,  summis  diametro  aequali- 
bus  vel  brevioribus  contextis. 

Hab.  ad  saxa  et  conchas  in  regione  sublitorali  ad  «Konyam- 
bay»  et  «  Port  Clarence»  fretus  Behringiani  (Kxped.  Vega). 

89.  Euthora  cristata  (L.)  J.  Ag. 

Forma  pinnata  Kjellm,  Om  Beringhafcels  Aìg flora  1889,  p.  27. 
—  Fronde  quam  in  f.  typica  altiere  et  angustiore,  segmentis  elonga- 
tis  e  margine  utroque  ramulos  crebros  vel  siraplices,  subulatos  plus 
minus  curvatos  vel  dichotomos  emittentibus. 

Hab.  in  aliis  algis  in  regione  sublitorali  ((Beringònn  fretus 
Behringiani  (Exped.  Vega). 

90.  Gigartina  pacifica  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Algfìora  1889, 
p.  31,  t.   1,  f.    21-22.  —  G.  fronde    canaliculato-plana,   di-  poly- 


146 

chotoma,  segmentis  superioribus  divaricatis,  late  cimeatis,  papillis 
a  disco  et  margine  prolificaatibus  vel  ciineatis,  palraatiBdis  vel  el- 
lipticis,  oblongis,  lanceolatis,  infra  apicem  cystocarpia  singula,  bina 
vel  terna  gerentìbus. 

Hab.  pleruraque  ad  saxa  in  regione  sublitorali  uBeringòn))  fre- 
tus  Behringiani  (Exped.  Vega). 

91.  Halosaccion  Tilesii  Kjellm.  Om  BeringhafDels  Alg flora  1889, 
pag.  29. 

Forma  proliferus  Kjellm.  /.  e.  t.  1,  f.  20.  —  Segmentis  proli- 
ficantibus,  prolificationibus  brevibus  1-2  cm.  longis  vel  apicem  ver- 
sus attenuatis  simplicibus  vel  subflabellatis,  di-  polychotomis.  — 
Forma  nudllS  Kjellm.  l.  e.  t.  1,  f.  16-19:  segmentis  non  prolifi- 
cantibus. 

Hab.  ad  lapides  in  regione  litorali  aBeringòn))  fretus  Behrin- 
giani (Exped.  Vega). 

92.  Halymenia  angustissima  Grun.  in  Schum.  et  Hollr,  Flora  von 
Kaiser  Wilhelms  Land  1889,   p.  4  (nomen). 

Hab.  ad  a  Finschhafen  »  (Reiche). 

93.  Iridaea  laminarioides  Bory. 

Forma  parvula  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Alg  flora  1889,  p.  31. 
—  F.  pumila,  adulta  et  fructifera  vix  2,5  cm.  alta,  stipite  elon- 
gato,  subcatialiculato,  lamina  juvenili  oblonga,  subapiculata,  piane 
evoluta  subreniformi,  orbiculata  lateve  ovata,  integra  vel  in  laci- 
nias  fissa,  laciniis  interdum  prolificationibus  variae  formse  ornatis. 

Hab.  pleruraque  ad  saxa  in  regione  litorali  cBeringon))  fretus 
Behringiani  (Exped.   Vega). 

94.  Liagora  puiverulenta  Ag. 

Var.  kelanensis  Grun.  in  Schum.  et  Hollr.  Flora  von  Kaiser 
Wilhelms  Land  1889,  p.  3.  —  Ramis  longioribus,  ramulis  ulti- 
mis  lateralibus  simplicioribus  rarius  farcatis. 

Hab.  ad  a  Kelana  ))  (Kaernbach). 

95.  Lithopliyllum  tenue  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Algflora  1889, 
p.  22,  t.  l,  f.  6-10.  —  L.  crusta  fere  chartacea,  diam.  2-3  cm., 
dilute  livido-rosea,  opaca,  levissima  at  striis  incrementi  concen- 
tricis  plus  minus  distinctis  notata,  limbo  incrassato,  firma,  fragili, 
integra  vel  irregulariter  crenata  lobatave,  lobis  rotundatis;  con- 
ceptaculis  sporocarpiferis  et  sporangiferis  elevatis,  creberrimis,  sa;- 
pe  confluentibus  et  in  crustis  bene  evolutis  series  plus  rainus  re- 
gulares  concentricas  forraantibus,  diametro  300-400  i^..,  his  depres- 
so-hemisphajricis,  illis  hemisphsericis  vel  hemisphaerico-conicis. 


147 

Hab.  ad  lapides  et  conchas  My  tili  in  regione  sublitorali  uPort 
Clarence»  fretus  Behriiigiani  (Exped.  Vega). 

96.  Lithothamnion  durum  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Aìgfìora  1889, 
p.  22,  t.  1,  f.  3-5.  —  L.  fronde  crustacea,  arcte  adnata,  ci  re.  2 
mm.  crassa,  juvenili  levissima,  in  statu  sporangifero  sparse  squa- 
rnulosa  et,  tectis  conceptaculornm  sohitis,  foveolis  donsissirnis  in^e- 
quali,  dilute  rosea,  firma,  diii-a,  o  cellulis  miiuitis  subquadratis,  4 
p.  latis  constructa;  conceptaculis  sporangiferis,  iminersis  sed  non 
innatis,  in  superficie  fi'ondis  margine  paullulum  elevato  tecta  cir- 
cumdante  notatis;  sporangiis  quatei-nas  sporas  foventibus,  150^:45. 

llah.  ad  saxa  in  regione  sublitorali  ad  u  Port  Clarence»  fre- 
tus Behringiani  (Exped.  Vega).  —  Habitu  Lithothamnio  compa- 
cio  Kjellm.  proximum. 

97.  Lithothamnion   iocuiorum    Kjellm.   Om  Beringhafoels   Algflora 
1889,  p.  21,  t.  1,  f.   1-2.  —  L.  fronde   crustacea,    crusta  juvenili 
suborbiculari,  levissima,  subnitida,  margine  crassiore  lobato,   lobis 
rotundatis,  «tate  provectiore  late  efi"usa,  demum  usque  ad  5  mm 
crassa,  flavescente  vel  albicante,  opaca,  fragili,  superficie  tubercu 
lis  subhemisphaìricis,  magnis,  4-10  mm.  altis  valde  ioaequali;  con 

^  ceptaculis  sporangiferis  immersis,  demum  innatis,  magnis,    subglo 
bosis,    numerosissimi»,    in    strata    superimposita   arcte    ordinatis; 
sporangiis ......? 

Hab.  in  sinu  Behringiano  (Exped.   Vega). 

98.  Nemalion?  Kaernbachii  Grnn.  in  Schum.  et  Hollr.  Flora  von 
Kaiser  Wilhelms  Land  1889,  p.  4.  —  N.  fronde  compressa,  ri- 
gidula,  sordide  obscure  fusca,  irregnlariter  ramosissima,  a  basi  la- 
tiore  sensim  angustiore;  filamentis  frondem  componentibus  omni- 
bus tenuissimis,  interioribus  ecoloribus,  densissime  intricatis,  ex- 
terioribus  subpenicillatim  ramosis  obsolete  articulatis,  rubescenti- 
bus,  in  villum  hyalinum  excurrentibus  ;  fructificatione % 

Hab.  ad  ((Kelana)>  (Kaernbach).  —  5  cm.  altum,  inferno  G 
mm.  latum.  Filamenta  exteriora  2  [j..  crassa.  An  novum  genus? 

99.  Rhodomela  lycopodioides  (L.)  Ag. 

Forma  ramentacea  Kjellm.  Om  Beringhafoels  Algflora  1889, 
p.  24.  —  Caìspitosa,  fronde  circ.  15  cm.  alta,  e  purpureo  fusce- 
scente,  axi  primario  distincto,  ultra  setaceo,  ramos  duplicis  gene- 
ris emittente,  nempe  breves  basi  subfalcatos  et  longiores  usque  5 
cm.  longos,  utrinque  subattenuatos,  quoquoversum  vel  plus  minus 
unilateraliter  egredientes;  organis  reproductionis  ignotis. 


148 

Hab.  in  regione  sublitorali  ad  a  Port  Clarence»  fretus  Behrin- 
giani  (Exped.  Vega). 

100.  Sarcodia?  kelanensis  Grun.  in  Scluun.  et  Hollr.  Flora  von  Kai- 
ser Wilhelms  Land  1889,  p.  4  (nomen). 

Hab.  ad  «Kelana))  (Kaernbach). 

IV.  WILDEMANiA  De-Toni  [Sya.  Diploderma  Kjellm.  non  Link].  — 
(Genus  egregio  pliycologo  belgico  E.  De  Wildeman  libenter  dica- 
tum).  Est  Forphyra  distromatica. 

Obs.  Porphyra  Floridearum  genus  inter  Clilorophyceas  Mono- 
sironia  refert,   Wildemania  vero   Ulvam. 

101.  Wildemania  variegata  (Kjellm.)  De-Toni,  Diploderma  variega- 
tum  Kjellm.  Om  Bering kafoels  Alg flora  1889,  pag.  33,  tab.  2, 
fig.  1-4.  —  Pianta  ca^spitosa,  dioica;  fronde  breviter  stipitata,  li- 
neari-lanceolata,  basi  rotundata,  membranacea,  plana,  vix  undula- 
ta,  integerrima,  nitida,  lubrica,  exsiccatione  vix  contracta,  viola- 
ceo-punicea,  in  statu  sporifero  maculis  majoribus  et  minoribus  al- 
bidis  vel  flavescentibus,  e  cellulis  decoloratis  sporocarpia  seceden- 
tibus  formatis  densius  variegata;  cellulis  vegetativis  in  sectione 
thalli  transversa  subquadratis  vel  verticaliter  rectangularibus.    , 

Bah.  plerumque  ad  lapides  in  regione    sublitorali    uBeringòn» 
fretus  Behringiani  (Exned.  Vega). 

PhsBophycese 

(excl.  Bacili.,  Syngenet.,  Peridin.). 

102.  Alaria  angusta  Kjellm.  Om  Beringhafvel^  Algfìora  1889, 
p.  38,  t.  3,  f.  1-4.  —  A.  minor;  stipite  brevissimo,  tereti;  rachi- 
de subcompressa  (demum  longiore .''),  in  costam  abruptius  abeunte; 
lamina  anguste  lanceolata,  ad  7  cm.  lata,  decurrente,  plana,  luteo- 
brunnea,  siccata  subpellucida,  rigidiuscula,  subpergamea;  costa  an- 
gusta, plus  minus  prominente,  in  sectione  transversali  ancipiti  vel 
elliptico-lineari,  abruptius  in  alas  abeunte;  sporophyllis  numero- 
sissimis,  fasciculatis,  distincte  petiolatis,  lanceolatis  vel  liaeari- 
spathulatis,  membranaceo-pergameis,  minoribus,  angustis;  soro  api- 
cem  sporophyllorum  marginemque  sat  late  sterilem  relinquente. 

Hab.  in  regione  sublitorali  ad  (<  Beringòn))  fretus  Behringiani 
(Exped.  Vega). 

103.  Alaria  crispa  Kjellm.  Om  Beringhafoeis  Algfiora  1889,  p.  37, 
t.  3,  f.  5-7.  —  A.  minor,  stipite  brevissimo,  subtereti,  rachide  com- 
pressa, demum  longissima,  muriculata,  abruptius  in  costam  abeun- 


149 
te;  lamina  anguste  lanceolata  vel  lineari-lanceolata,  longius  de- 
currente,  tenui,  dense  undulato-plicata,  crispata,  luteo-brimnea  ; 
costa  angusta,  proininula,  ancipiti,  abruptius  in  alas  abounte;  spo- 
rophyllis  numerosissiaiis,  fasciculatis,  lineari-spathulatis,  in  petio- 
ium  attenuatis,  25-30  cm.  longis,  iufra  apicem  1-2  cm.  latis,  vul- 
go crispis  et  tota  longitudine  spiraliter  tortis;  soro 1 

Hab.   in    regione   sublitorali    «St.   Lawrencebay,   St.  Lawren- 
ce-òn  ))  fretus  Rehringiani  (Exped,  Vega). 

104.  Maria  lanceolata  Kjellra.  Om  BeìHnghafveU  Algflora  1889, 
p.  39,  t.  5,  f.  1-3.  — A.  stipite  brevissimo  subtereti;  rachide  com- 
pressa, quam  stipite  crassiore,-  lamina  lanceolata,  125  cm.  alta,  la- 
titudine 15  cm.  superante,  vix  decurrente,  plus  minus  undulato- 
plicata,  siccata  nigra,  opaca,  rigida,  subpergamea;  costa  angustio- 
re,  circa  0,5  cm.  lata,  parum  prominente,  in  sectione  transversaii 
anguste  elliptico-lineari,  abruptius  in  alas  abeunte;  sporophyllis 
numerosissimis,  fasciculatis,  breviter  petiolatis,  linearibus,  lineari- 
lanceolatis,  basì  cuneatis,  apice  rotundatis  vel  lineari-spathulatis, 
longioribus,  deraum  subcoriaceis,  fere  tota  superficie  soro  vestitis. 

Hab.  in  regione  sublitorali  ad  a  Beringòn  ))  fretus  Behringiani 
(Exped.  Vega). 

105.  Alarla  laticosta  Kjellm.  Om  Beringhafvets  Algflora  1889, 
p.  40,  t.  6,  f.  1-3.  —  A.  stipite  brevissimo,  subtereti;  rachide  com- 
pressa, quam  stipite  crassiore,  demum  longiore,  muriculata;  la- 
mina 1  m.  50  cm.  longa,  10  cm.  lata,  anguste  lanceolata,  decurrente, 
undulato-plicata,  crispata,  membranacea,  siccata  nigrescente,  opaca; 
costa  lata,  latitudine  saltem  1,5  cm,  vix  prominente,  ancipite,  fere 
in  alas  sensim  abeunte;  sporophyllis  numerosissimis,  fasciculatis, 
lineari-spathulatis  vel  linearibus  basi  cuneatis,  apice  rotundatis, 
circ.  10  cm.  longis,  1-1,5  cm.  latis,  membranaceis,  crispatis;  soro....? 

Hab.  ad  «Beringòn»  fretus  Behringiani  (Exped.  Vega). 

106.  Alarla  praelonga  Kjellm.  Om  BeringliafdeU  Algflora  1889, 
p.  38,  t.  4,  f.  1-4.  —  A.,  stipite  longiore,  interdum  pluripollicari, 
subtereti  rachide  complanata,  deraum  longiore,  muriculata;  lami- 
na pluripedali  ad  4  metr.  alta,  7  cm.  lata,  angustata,  lineari,  basini 
versum  longe  sensim  attenuata,  plana,  fusco-brunnea,  subpellucida, 
rigida;  costa  plus  minus  prominula,  in  sectione  tranversali  anci- 
piti vel  elliptico-lineari,  abruptius  in  alas  abeunte;  sporophyllis  nu- 
merosissimis, fasciculatis,  distincte  petiolatis,  8  cm.  longis,  1,5 
cm.  latis,  lanceolato-oblongis  vel  elongato-obovatis,  8-10  cm.  lon- 
gis, 1-2  cm.   latis,  planis,   rigidiusculis;  soro   apicem  sporophyl- 


150 

lorum    suramum    margineruque    vix    conspicuum    sterilem    relin- 
quente. 

Hab.  in  regione  sublitorali   ad  aBeringon))  fretus  Behringiani 
(Exped.  Vega). 

107.  Alarla  taenlata  Kjellm.  Om  Beringhafvets  Algflora  1889,  pag. 
36,  t.  7,  f.  1-3.  —  A,  stipite  brevissimo  (2,5  cm.)  tereti;  rachide 
compressa,  demum  longiore  (4  cm.)  muriculata,  abruptius  in  co- 
stam  abeunte;  lamina  longiore  (1,5  cm.)  angustissima  (4-5  cm.  lata), 
lineari  basim  versus  sensim  longius  cuneata,  plana,  siccata  tenue 
membranacea,  luteo-brunnea,  pellucida;  costa  4  mra,  lata,  promi- 
nente) in  sectione  transversali  subelliptico-quadrangulari,  angulis 
rotundatis,  alas  e  sulco  distincto  emittente;  sporophyllis  distincte 
petiolatis,  lineari-lanceolatis,  minutis,  5  mm,  longis,  5  ram.  latis, 
crasse  membranaceis;  soro....? 

Hab.  ad  sabulam  rejecta  «Beringòn»  fretus  Behringiani  (Exped. 
Vega). 

V.  ANALIPUS  Kjellm.  Om  Beringhafmis Algflora  \SSd,  p.  48*)  {Chor- 
dariacece).  —  Radix  filis  brevibus,  unicellularibus  v.  articulatis  mo- 
nosiphoniis  constituta;  frons  dimorpha;  pars  vegetativa  dense  de- 
composito-ramosa, ramis  subteretibus  vel  compressis,  solidis,  arcte 
confertis,  ssepe  coalitis,  stratum  horizontaló  fere  crustseforme  for- 
mantibus,  duplici  cellularum  tela  constituta,  interiore  valida,  e  cel- 
lulis  endochromate  parco  cylindraceis,  brevibus  plus  minus  distin- 
cte longitudinaliter  seriatis,  exteriore  latere  superiore  frondis  va- 
lidiore  e  cellulis  endochromate  largiore  subcubicis,  verticaliter 
seriatis  vel  interdum  stratum  fere  unicum  formantibus  contexta  ; 
pars  fertilis  ramis  basi  nudis,  verticaliter  e  parte  vegetativa  egre- 
dientibus,  simplicibus,  inferno  solidis,  superne  fistulosis,  levibus, 
fila  peripherica,  clavata,  bi'eviora,  endochroma  condensatum  foven- 
tia  in  stratum  continuum  stipata  prsebentibus  constante.  Sporangia 
unilocularia  globoso-ellipsoidea,  filis  periphericis  basi  insidentia. 

108.  Analipus  fusiformis  Kjellm.  l.  e.  p.  49,  t.  7,  f.  6-12.  —  Cha- 
racteres  generis. 

Hab.  in  regione  litorali  u  Beringòn  »  fretus  Behringiani  (Exped. 
Vega). 

109.  Cystophyilum  ?  Hildebrandtii  Grun.  in  Hedioigia  1889,  p.  190.  — 


*)  Etym.  ab  analipos,  basi  nudus. 


151 
C.  pianta  mascula;  ramis  et  foliis  inferioribus  ignotis;  caule  sub- 
tereti,  tenui,  ramis  erecto-patentibus,  dense  ramulosis,  saepe  ad  or- 
tum  subretrofractis;  ramulis  (vel  phyllodiis)  teretibus  ramosissirais 
inferne  sublateraliter,  superne  subdichotome  et  fastigiatira  ramu- 
losis, sursum  in  receptacuia  mascula  teretia  a  foliis  vix  diversa 
transeuntibus;  vesiculis  subellipticis,  petiolo  ipsis  longiore  suffultis, 
apice  folio  vel  receptaculo  multifido  subfastigiato  coronatis. 

Hah.  ad  uMeitli))  in  oris  somalensibus  (J,  M.  Hildebrandt).  — 
Species  distinctissima,  rami  4-6  cm.  longi,  vesiculae  2-2,5  mm.  lon- 
goe,  ramulo  circiter  1  cm.  longo  coronatre. 
110.  Fucus  evanescens  Ag.  Spec.  I,  p.  92. 

Forma  limitatus  Kjellm.  Om  Beringhafvets  Alg fiora  1889, 
p.  34.  —  Fronde  caulescente;  segmentis  tenuioribus  submembra- 
naceis,  subdivaricatis,  infimis  cuneato-linearibus,  superioribus  sub- 
linearibus,  3-5  mm.  latis,  costa  parum  prominente  ;  receptaculis 
distincte  limitatis,  subpetiolatis,  vel  simplicibus  ovato-ellipsoideis 
vel  semel  furcatis,  ramis  plus  minus  longis,  divaricatis,  apice  ro- 
tuadatis. 

Hab.  in  regione  sublitorali  ad  «S.  Lawrence  Bay,  Fort  Cla- 
rence  ))  fretus  Behringiani  (Exped.  Vega). 

Forma  rudis  Kjellm.  /.  e,  Fucus  vesiculosus  Post,  et  Rupr. 
III.  Alg.  t.  30.  —  Fronde  caulescente,  segmentis  inferioribus  valide 
costatis  cuneiformibus,  superioribus  coriaceis,  costa  plus  minus  pro- 
minente, 10-15  mm.  latis,  receptaculis  maximis,  inferne  non  limi- 
tatis, raro  simplicibus,  ambitu  lineari-ellipticis,  vulgo  plus  minus 
decomposito-furcatis,  segmentis  sublinearibus,  scaphidiis  raagnis. 

Hab.  in  regione  litorali  a  Beringòn  »  fretus  Behringiani  (Exped. 
Vega). 

Forma  macrocephalus  Kjellm.  l.  a.  —  Fronde  caulescente,  seg- 
mentis linearibus,  subcoriaceis,  5-6  mm.  latis,  costa  parum  promi- 
nente; receptaculis  sublimitatis,  magnis,  2,5-3,5  cm.  longis,  1,5-2 
cm.  crassis,  plus  minus  turgidis,  vel  simplicibus  ellipsoideis  vel  se- 
mel furcatis  cuneatis,  ramis  subcylindricis,  apice  rotundatis,  sca- 
phidiis magnis. 

Hab.  in  regione  litorali  «  Beringòn  »  fretus  Behringiani  (Exped. 
Vega). 

Forma  cornutus  Kjellm.  l.  e.  —  Segmentis  inferioribus  ad  costas 
demum  reductis,  superioribus  linearibus,  subcoriaceis,  angustis,  3-4 
mm.  latis,  costa  valida  at  parum  prominente;  receptaculis  subli- 
mitatis, usque  4  cm.  longis,  5-10  mm.  crassis,  turgidis,  decompo- 


152 

sito-furcatis,  rarais   inferioribus   subcylindricis,   summis    subcoria- 
ceis;  scaphidiis  raagnis. 

Hah.  ad  «Beringòn»  fretus  Behringiani  (Exped.  Vega). 

Forma  contractus  Kjellm.  /.  e:  5-10  cm.  alta,  fronde  vix  cau- 
lescente, subirregulariter  furcata,  segmentis  subcoriaceis,  infimis 
cuneato-linearibus,  superioribus  linearibus,  3-5  ram.  latis,  apicibus 
truncatis  ;  costa  iaferne  valida,  prominente,  superne  evanescente  ; 
receptaculis  limitatis,  complanatis,  minoribus,  ambitu  ellipticis  vel 
obcordatis;  scaphidiis  magnis. 

Hab.  in  regione  litorali  ad  aS.  Lawrence-òn  »  fretus  Behringia- 
ni (Exped.  Vega). 

Forma  irregularis  Kjellm.  l.  e.  p.  H5.  —  Circ.  15  cm.  alta,  fron- 
de crebre  irregulariter  dichotoma,  segmentis  plurimis  ad  costas  va- 
lidas  reductis,  summis  tantum  alatis,  angustis,  obsolete  costatis,  api- 
cibus truncatis,  receptaculis  limitatis,  ovatis,  obovatis,  oblongis  vel 
obcordatis;  scaphidiis  minoribus. 

Hab.  in  regione  litorali  ad  uBeringòn))  fretus  Behringiani  (Ex- 
ped. Vega). 

111.  Laminaria  buliata  Kjellm.  Om  Beringhafvets  Algp.ora  1889, 
p.  46,  t.  2,  f.  5-9.  —  L.  stipite  longiore,  levi,  flexili,  fusco-brun- 
neo,  nitido,  subcompresso,  fere  sequali,  lacunis  sat  raagnis  in  or- 
bem  regularem  subcorticalera  dispositis;  lamina  ovata,  obovata,  el- 
liptica  vel  late  cordata,  1  metr.  alta,  40  cm.  lata,  saturate  luteo- 
brunnea,  nitida,  crassiuscula,  mollissima,  demura  parce  laciniata, 
buUis  magnis,  transversis,  secundum  utrumque  marginera  seriatis 
insigni,  lacunis  majoribus  densis;  soro  partes  confines  laminae  ve- 
tustee  et  hornotinae  vestiente. 

ììab.  in  regione  sublitorali  ad  aS.  Lawrence  Bay,  S.  Lawren- 
ce-òn)) fretus  Behringiani  (Exped.  Vega). 

112.  Laminaria  dentigera  Kjellm.  Om  BeringhafmU  Alg flora  1889, 
pag.  45,  t.  2,  f.  10-14,  Hafgygia  Bongardiana  f.  normalis  a 
Aresch.  Obs.  phyc.  IV,  p.  5  ex  parte.  —  L.  stipite  longiore,  pe- 
dali et  ultra,  levi,  flexili,  a  basi  iacrassata  sensim  attenuato,  apice 
subcompresso,  lacunis  rauciferis  densis,  raagnis,  in  orbem  regula- 
rera  subcorticalera  dispositis;  lamina  sublanceolata,  crassiuscula, 
plana,  saturate  brunnea  vel  fere  picea,  nitida,  usque  ad  basim  in 
lacinias  latitudine  valde  dissimiìes  decomposito-digitato-fissa,  laci- 
niis  latis,  residuis  brevibus  laciniarum  angustorum  abjectorum  qua- 
si dentatis:  soro. .. .? 


153 

Hab.  in  regione  sublitorali  ad  ((Beringòn»  fretus  Beliringiani 
(Ex pad.  Vrga). 

113.  Sargassum  Binderi  Sonder, 

Var.  ambiguum  Grun.  in  Hedwigia  1889,  p.  188.  —  Foliis  ob- 
longis,  obtusis,  argute  dentatis,  conspicue  sparsira  glandulosis,  ob- 
scure  sordide  fuscis,  merabranaceis;  vesiculis  sphsRricis  vel  subob- 
longis,  rauticis  vel  rariter  subapiculatis;  receptaculis  longioribus, 
subpaniculato-cymosis,  compressis,  spinulosis. 

Hab.  ad  a  Mombassa  ))  in  oris  somalensibus  (J.  M.  Hildebrandt). 

114.  Sargassum  Biserrula  J.  Ag. 

Var.  hodeidense  Grun.  in  lledioigia  1889,  p.  190.  —  Foliis  in- 
ferioribus  lancGolato-oblongis,  obtusis,  sparsine  glaridulosis,  supe- 
rioribus  cuneato-lineari-lanceolatis,  obtusis  vel  acutis,  biseriatini 
glandulosis,  omnibus  acute  dentatis,  costatis,  fuscis,  subineinbrana- 
ceis,  vesiculis  sphaericis  vel  suboblongis,  muticis  vel  breviter  api- 
culatis,  petiolo  plerumque  compresso  suffultis;  receptaculis  andrò- 
gynis  breviter  subfastigiato-ramosis,  argute  spinulosis,  compressis. 

Hab.  ad  «Hodeida»  in  mari  rubro  (J.  M.  Hildebrandt). 

115.  Sargassum  Boveanum  J.  Ag. 

Var.  somalense  Grun.  in  Hedwigia  1889,  p.  189  (absque  no- 
mine). —  Ramis  subcompressis  vel  teretibus;  foliis  anguste  linea- 
ribus  vel  lineari-lanceolatis,  integerrimis,  obscure  vel  nigro-fuscis, 
rigidulis;  vesiculis  obovatis,  muticis  vel  apiculatis;  receptaculis  an- 
drogynis?,  raasculis  cylindraceis  inermibus,  furcato-ramosis,  sub- 
paniculatis. 

Hab.  ad  «Hodeida  et  Lasgori))  in  oris  somalensibus  (J.  M. 
Hildebrandt). 
IIG.  Sargassum  Hildebrandtii  Grun.  in  Hedwigia  1889,  p.  188.  — 
S.  caule  ramis  compressis,  levibus,  ramulis  longis,  erecto-patenti- 
bus,  iterum  ramulosis;  foliis  inferioribus  lineari,  lanceolatis,  remote 
dentatis,  costatis,  superioribus  anguste  lineari-lanceolatis,  integer- 
rimis vel  remote  denticulatis,  nervo  tenuissimo  ante  apicem  eva- 
nescente percursis,  omnibus  biseriatim  glandulosis,  submembrana- 
ceis,  obscure  olivaceo-fuscescentibus  vel  subnigrescentibus;  vesi- 
culis subsphaericis  vel  oblongis,  muticis  vel  apiculatis,  petiolo  pa- 
rum  compresso  ipsis  gequali  vel  longiore  suffultis  ;  receptaculis  cy- 
lindraceis, inermibus,  furcato-ramosis,  cymosis  vel  deraum  subra- 
cemosi s. 

Hab.  ad  «  Scara,  Lasgori,  Hodeida))  in  mari  rubro  (J.  M.  Hil- 
debrandt). —  Pianta  ad  40  cm.   longa.    Rami    primarii    deorsum 


154 

usque  ad  2  mm.  Iati,  Rami  ad  20  cm.  longi,  folla  inferiora   ad  4 
min,  lata  et  ad  8  cm.  longa.  Folla  superiora  1-2  mm.  lata  et  ad 
4   cm.  longa.  VesiculEe  aéreag  1,5-3,5  mm.  latse,  2-4,5  mm,  longse. 
Racemi  receptaculorum  usque  ad  7  mm.  longi. 
117.  Sargassam  ilicifolium  Turn. 

Var.  lasgoriense  Grun.  in  Hedioigia  1889,  p.  190.  —  Foliis 
e  basi  cuneata  late  ovato-oblongis  obtusis,  dentatis,  nervo  ante 
apicem  evanescente  costatis,  dentatis,  sparsim  glandnlosis,  fuscis, 
rigidulis;  vesiculis  sphaericis  muticis  vel  rariter  minute  biauricu- 
latis,  petiolo  sursum  complanato  suffultis,-  receptaculis  androgynis 
subcompressis,  minute  spinulosis,  subpaniculatis. 

Hab,  ad  uLasgorin  in  oris  somalensibus  (J.  M.  Hildebrandt). 
IIS.  Sargassum  latifolium  Ag. 

Var.  zanzibaricum  Grun.  in  Hedioigia  1889,  p.  189.  —  Caule 
plano,  ancipite,  levissirao,  foliis  late  lanceolatis,  remote  dentatis 
vel  subintegerrimis,  nervo  ante  apicem  evanescente  percursis,  re- 
mote et  minutissime  punctatis,  rigidis,  fusco-nigrescentibus;  vesi- 
culis sphaericis  vel  junioribus  parum  oblongis,  muticis,  petiolo  sub- 
curvato sursum  parum  dilatato  suffultis;  receptaculis  minutis,  le- 
vibus,  dichotomis,  cymosis. 

Hab.  ad  «  Scara  )>  in  oris  somalensibus  (J.  M.  Hildebrandt). 
—  Caulis  usque  ad  3  mm.  latus,  folia  usque  ad  16  mm.  lata,  ad 
G  cm.  longa.  Vesiculae  aéreos  ad  5  mm.  crassae. 

119.  Sargassum  lendigerum  J.  Ag. 

Var.  mombassaènse  Grun.  in  Hedioigia  1889,  p.  189.  —  Ra- 
mis  levibus  vel  parco  muriculatis;  foliis  e  basi  cuneata  lineari- 
oblongis,  obtusis  vel  obtusiusculis,  plerumque  undulatis,  denticulatis, 
dentatis  vel  integerrimis,  basiu  versus  lune  inde  spinulosis,  parce 
et  minute  glandulosis,  obscure  sordide  fuscis,  rigidulis,-  vesiculis 
sphsericis,  muticis,  Iiinc  inde  suboblongis  et  breviter  apiculatis,  pe- 
tiolo ipsis  breviore  vel  longiore,  teretiusculo  vel  compresso  sufful- 
tis; receptaculis  androgynis  subcyraosis,  levibus  vel  parce  et  per- 
minute  spinulosis. 

Hab.  ad  a Morabassa,  Zanzibar»  (J.  M.  Hildebrandt). 

120.  Sargassum  Vaysierianum  Mont. 

Var.  scaraènse  Grun.  in  Hedioigia  1889,  p.  189.  —  Foliis  par- 
vis,  inferioribus  cuneato-oblongis  obtusis,  costatis,  denticulatis,  bi- 
seriatira  glandulosis,  superioribus  anguste  lineari-lanceolatis,  acutis 
tenuissime  costatis  vel  ecostatis,  biseriatim  glandulosis,  omnibus 
nigro-fnscis,  rigidulis;  vesiculis  minutis,  sphagricis  vel  parum  ob- 


155 
langis,  obtusis,  glandulosis;  receptaculis  fiDemineis  clavatis,  subtri- 
quetris  vel  subcompressis,  spinulosis,  solitariis  voi  breviter  race- 
mosis. 

Ilah.  ad  ((  Scara  »  in  oris  soraalensibus  (J.  M.  Hildebrandt). 

121.  Sargassum  virgatum  Ag. 

Forma  erythraìum  Grun.  in  ITedungia  1889,  pag.  180.  —  Re- 
ceptaculis foemineis  et  raasculis  niagis  paniculatis,  subloogioribus; 
foliis  infiinis  lanceolatis,  acutiusculis. 

Hab.  in  mari  rubro  (J.  M.  Hildebrandt). 

Chlorophyceae 

(excl.  Zygnem.,  Desmid.,  Charac). 

122.  Cladophora  kelanensis  Grun.  in  Schum.  et  Hollr.  Flora  con 
Kaiser  Wilhebns  Land  1889,  p.  2  (aomen). 

Hai),  ad  aKelana))  (Kaernbach). 

123.  Monostroma  crassiusculum  Kjellra.  Om  Beringhafveis  Algfio- 
ra  1889,  p.  53,  t.  7,  f.  13-15.  —  M.  fronde  circ.  1-2  cm.  alta, 
callo  radicali  aduata,  initio  vesicam  ovoideam  constituente,  deinde 
plus  minus  expansa,  parce  laciniata,  margine  plano,  lacerato,  flac- 
cida, lubrica,  dilute  luteo-viridi  ;  parte  monostromatica  20  a.  cras- 
sa, cellulas  in  sectione  transversali  frondis  lumina  cellularia  ho- 
rizontaliter  rectangularia  (8-9  s  10-30)  angulis  plus  minus  rotun- 
datis,  8-10  ij..  alta  praebentibus;  cblorophoris  validis;  zoogonidan- 
giis  12-15  [J..  diam. 

Eab.  ad  al  gas  litorales  e.  gr.  Rhodomelam  Lari  ce  m  et 
Halosaccium  firmum,  ad  ((  Beringon  ))  fretus  Behringiani  (Ex- 
ped.  Vega).  —  Monostromali  'Greviliei  (Thur.)  Wittr.  proximum. 

124.  Phycopeltis  arundinacea  (Mont.)  De-Toni  St/ll.  Algar.  I,  p.  15. 
Var.  kelanensis  Grun.  in  Schum.  et  Hollr.  Flora  von  Kaiser 

Wilhelms  Land  1889,  pag.  1.  —  Cellulis  minoribus    et   breviori- 
bus,  6-9=^4-5. 

Hab.  ad  folla  Heritierse  litoralis  pr.  ((Kelana»  (Kaern- 
bach). 

VI.  PHYTOPHYSA  Weber  van  Bosse.  —  Éludes  sur  des  Algues  de 
PArchip.  Malaisien  li,  1890,  p.  185  {Pliyllosipkonacecc),  —  Thal- 
lus  vesiculam  chlorophylligeram  in  parenchymate  P  i  lea3  formans 
et  gallam  clausam  efficiens.  Vesicula  membrana  crassa  cincta,  du- 
rante stadio  vegetativo  protoplasma  reticulatum  continens.  .'Vnte 
evolutionem  sporarura  Inter  membranam  et  protoplasma   reticula- 


156 

tum  stratum  crassum  protoplasmatis  formatur  cujus  divisione  spo- 
rse minutse,  ovales,  perplurimae  oriuntur.  Dein  in  centro  vesiculas 
cavitas  apparet,  sacculo  cellularum  pareQchjmatosarurn  circumda- 
ta,  ipsa  verisimiliter  protoplasmatis  residuo  repleta.  Sporae  mem- 
brana rupta  liberatfe  per  fissuram  plantse  nutricis  exeuntes. 

Obs.  Verisimiliter  substantia  viscosa,  aquara  veheraenter  attra- 
hens,  inter  sporas  formata,  magni  momenti  est  in  ejaculatione 
sporarum. 

125.  Phytophysa  Treubii  Weber  van  Bosso  L  e.  p.  186,  t.  XXIV- 
XXVI.  —  P.  vesiculis  usque  ad  2,5  rara,   diam.,  sporis  vulgo  8.5 

^  3,6  a. 

Hab.  in  omnibus  partibus  plaotie,  plerumque  in  caule,  petiolis 
et  gen)mis  Pileae  (oreophilaa  affinis),  in  silva  ad  aTjibodasn 
prope  ((  Buitenzorg))  insulse  Javse  (Treub). 

126.  Trentepohlia  Bossei  De  Wild.  Trentep.  Incl.  Nèerland.  1890, 
p.  134,  t.  2,  f.  4-13.  —  T.  strato  tenui,  subtomentoso,  sicco  vi- 
rescente  vel  lutescente;  fìlamentis  ramosis,  cellulis  vegetativis  cy- 
lindraceis,  9-12  a.  latis,  2-3-plo  longioribus,  membrana  fusca,  te- 
nui; zoogonidangiis  terminalibus,  globoso-ellipticis,  solitariis  circ. 
26  u..  latis,  e  cellula  subzoogonidangiali  circ.   16  u..  lat.  sustentis. 

Hab.  in  cortice  arborum  (Palmarum)  ad  ((  Celebes,  Luwu  » 
(D"^  A.  Weber  van  Bosse).  —  Primo  obtutu  prò  Trentepohlia 
diffusa  D.  W.  (Cfr.  De-Toni  Syll.  Mg.  I,  p.  240)  facile  sumenda.  A. 
T.  Kurzii  (Zeli.)  De-Toni  /.  e.  p.  240  et  zoogonidaugiis  terminali- 
bus,  paucis  (non  lateralibus,  creberrimis,  passim  sessilibus)  impri- 
mis  distinguitur.  A  T.  diffusa  De  Wild,  differt  autem  colore  brun- 
neo  raembranae  celliilaris  et  latitudine  zoogonidangiorum. 

127.  Trentepohlia  luteo-fusca  De  Wild.  Trentep.  Ind.  Nèerland. 
1890,  p.  135,  t.  2,  f.  14-16,  —  T.  csespitulis  rigidiusculis,  lanoso- 
crispatis,  siccitate  aurantiacis  ;  fìlamentis  deorsum  patenter,  sursum 
erecto-ramosis,  filamentorum  cellulis  cylindraceis,  9-14  y..  latis, 
filamentorum  decumbentium  subirregularibus,  2-4-plo  longioribus; 
membrana  crassa  fusca;  zoogonidangiis  terminalibus,  ovalibus,  plus 
minus  apice  rostratis. 

Hab.  ad  saxa  in  insula  Sumatra  ad  uFort  de  Kock»  (D."*  A. 
Weber  van  Bosse). 

128.  Trentepohlia  procumbens  De  Wild.  Trentep.  Ind.  Nèerland.  1890, 
p.  137,  t.  3,  f.  4-5»  —  T.  stratis  decumbentibus,  rufis,  maculsefor- 
mibus,  parvis;  fìlamentis    torulosis,  irregulariter    ramosis,  cellulis 


157 
vegetativis  globoso-ellipticis,  9-12  u..  latis,  diametro  sequalibus  ra- 
rius  duplo  longioribus,  membrana  fusca  prteditis;  zoogonidaiigiis 
terminalibus,  rotundatis,   14-17   y..  latis. 

Ilab.  in  cortice  Melale  ucae  leucodeiidri  ad  a  Builenzorg  )> 
Javaì  (0."="  A.  Weber  van  Bosse).  —  a  Trentepohlku  tenui  (Zeli.) 
De-Toni  SylL  I,  p.  241,  saltera  e  diagnosi,  simillima)). 

129.  Trentepohlia  spongophila  Weber  van  Bosse  Etudea  sur  des 
Algues  de  V  Archip.  \,alaisien  1,  1890,  p.  84,  t.  XIV,  f.  1-2.  — 
T.  spongophila,  cellulis  vegetativis  longis,  plerumque  9  cs  5,5-7, 
(una  etiam  usque  ad  85  u.  longa  observata)  postea  sese  dividen- 
tibus  et  cellulis  generativis  prope  isodiaraetricis  fila  formans  circa 
acos  spongise  thallum  cohferentem  constituens  sive  in  spongiam  ra- 
raificans;  ramificatione  irregulari;  contentu  viridi,  chlorophoro  ma- 
gno, membranse  imposito,  nucleo  singulo;  propagatione  zoogonidiis 
biciliatis  sive  gametis'?  sive  cellulis  liquidificatione  membrana^  ex- 
ternffi  liberatis;  copulatione  adhuc  nondum  observata. 

Hab.  ad  Ephydatiam  fluv  iati  lem  (spongiam  aqua)  dulcis 
incolam)  in  lacu  ((  Manindjau  »  in  insula  Sumatra  (Weber  van 
Bosse).  —  «Ob  chlorophorum  magaum  singulum  (et  etiam  ob  sta- 
tionem  aquaticam)  milii  videtur  a  Treniepohliis  geuuinis  recedere 
et  aptius  in  genere  Gongrosira  sensu  Lagerheimii  emendato  (ut 
in  mea  Sylloge  Algarum  1,  p.  253)  militare.  U.  T.  )). 

DesmidiacesB 

130.  Arthrodesmus  Incus  (Bréb.)  Hass.,  De-Toni  SylL  Algar.  I, 
pag.  1057. 

Var.  sinuosus  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  48,  t.  4,  1".  40.  — 
Forma  major,  apice  semicellularum  medio  recto  truncato,  in  uti'o- 
que  latore  sinu  rotundato  instructo. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou).  —  Long.  s. 
acuì.  40  [)..,  long.  e.  acuì.  72  y.,  lat.  e.  acuì.  86  a.,  lat.  isthm.  14 
y..,  crass.  43  a, 

131.  Closterium  biclavatum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  935,  t.  2, 
f.  9.  —  C.  mediocre,  valde  elongatum,  380  a  6,5,  fere  a3qualiter  cras- 
sum,  leviter  curvatura,  apicibus  auctis  8  a.  latis,  truncatis,  rotun- 
datis; merabrana  fuscescente,  glabra;  cellula  striis  transversali- 
bus  in  3  (rare  2  aut  4)  partes  divisa. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou). 

132.  Closterium  calosporum  Wittr.,  De-Toni  Syll.  Algar,  I,  p.  842. 

Var.  braslliense  Boerg.  Desm,  Brasil.  1890,  p.  934,  t.  2,  f.  5. 


158 

—  Forma  cellulae  eloiigata,  160  :s  11,  ad  apicem  versus  sensim  at- 
tenuata; membrana  non  striata;  zygotis  oblonge  rotundatis,  pro- 
cessibus  acutis  praeditis,  cum  acuì.  43  ^  32. 

Haò.  ili  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou). 

133.  Closterium  Cornu  Ehr.,  De-Toni  Sijll.  Algar.  I,  p.  835. 

Var.  brasiliense  Boerges.  Desm.  Bramii,  p.  935,  t.  2,  f.  8.  — 
Cellulis  medio  non  tumidis,  156  ;=  6,  ad  apicem  tantum  levitar  atte- 
nuatis,  apicibus  late  truncatis,  rotundatis  iiistructis;  zygotis  43  :ì  32. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou). 

134.  Cosmarium  bipunctatum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  pag.  945, 
t.  4,  fig.  33.  —  Parvum,  11,7  i)..  crassum,  fere  tam  latum  quam 
longum,  20  :ì  19,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto, 
isthrno  7  a.  lato;  semicellulis  trapezicis,  margine  crenato,  lateri- 
bus  convexis,  apice  truncato,  circiter  6-crenato,  intra  marginem 
duobus  ordinibus  granulorum  ad  basin  magis  irregularibus,  medio 
granulis  duobus  prteditis;  a  vertice  visis  oblonge  ellipticis,  in  utro- 
que  latere  tumore  minore,  intra  marginem  seriebus  granulorum 
ornatis,  medio  levibus,  a  latere  visis  fere  circularibus;  nucleis  amj- 
laceis  singulis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilife  (Glaziou).  —  C.  striatimi 
Boldt,  C.  substìHatum  Nordst.,  C.  damcum  Boerg.  proxima  esse 
videntur,  sed  C.  bipunctatum  ab  iis  inter  alia  differt  margine  sub 
apice  nulla  incisura  instructo,  dispositione  granulorum  alio  modo 
ordinata.  Cfr.  etiam  E.  ccelatum  Gay  et  C.  haaboliense  Wille  et 
C.  criiciaturn  Bréb. 

135.  Cosmarium  lobatum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  947,  t.  4, 
f.  38.  —  Mediocre,  32  a.  crassum,  tertia  parte  longius  quam  la- 
tius,  57^:40,  medio  constrictum,  sinu  ampliato,  isthrno  16  a.  lato; 
semicellulis  oblonge  circularibus,  margine  in  utroque  latere  den- 
tibus  minoribus  instructo;  a  vertice  visis  fere  circularibus,  apici- 
bus  dentibus  ornatis;  a  latere  circularibus;  massa  clilorophyllacea 
lobata  et  nucleo  amylaceo  centrali;  membrana  glabra. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  Portasse 
forma  cosmariana  Staurastri  brevispini  habenda  sit. 

136.  Cosmarium  obsoletum  Hantzsch,  De-Toni  Syll.  Algar.  1,  p.  974. 

Subs]).  maximum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  947,  t.  4,  f.  37. 

—  70  [j..  crassum,  typo  duplo  majus,  135  s  124,  profundissime  con- 
strictum, sinu  lineari  angusto,  in  exteriore  parte  ampliato,  isthmo 
23  U:  Iato;  angulis  inferioribus  aculeis  minoribus  acutis  praedi- 
tis;  membrana  leviter  punctat^. 


I 


159 
Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasili^e  (Glaziou).  —  Ut  videtur 
massa  eh  lorophj'llacea  bipartita  et  nuclei  amylacei  bini  sunt. 
i;:!7.   Cosmarium  braslliense  (Wille)  Nordst.  Freshio.  N.  Zeal.  p.  51, 
De-Toni   Sijll.   Algar.  I,  pag.  1039. 

Subsp.  ordinatum  Boerg.  Desvi.  Brasil.  1890,  p.  945,  t.  4,  f.  32. 
—  Parvum,  16  u..  crassum,  panilo  longius  quam  latius,  26  s  24,  me- 
dio profunde  constrictum,  sinu  amplificato  isthmo  9  w.  lato;  se- 
micellulis  semicircularibus,  angulis  inferioribus  subrectis,  superio- 
ribus  late  rotundatis,  margine  undulato  intra  marginem  ordinibus 
transversalibus  verrucarum  bipartitarum  instructis,  ad  basiu  levi- 
bus;  semicellulis  a  vertice  visis  ellipticis,  intra  marginem  ordini- 
bus  granulorum  pr^editis,  medio  levibus,  a  latere  depresse  circu- 
laribu  s. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiiias  (Glaziou).  —  Portasse 
haec  forma  propria  species  habenda  sit. 

138.  Cosmarium  Paulense  Boerg.  Desm.  BrasiL  1890,  p.  944,  t.  4, 
f.  30.  —  C.  parvum,  17  a.  crassum,  paullo  longius  quam  latius,  28  t; 
26,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  isthmo  9  u.. 
lato;  semicellulis  trapezicis,  lateribus  convexis,  apice  truncato,  mar- 
gine crenato-dentato,  sub  apice  sinu  majore  ornato;  intra  margi- 
nem ordinibus  verrucarum  obtusarum  tripartitarum,  centro  dupli- 
cibus  seriebus  transversis  aculeorum  (saepe  bipartitorum)  et  infra  eos 
serie  granulorum  3  mitiorum  munitis;  semicellulis  a  vertice  visis 
ellipticis,  in  medio  utroque  latere  aculeis  ternis,  intra  marginem 
verrucis  in  series  dispositis  ornatis,  centro  nullis,  a  latere  fere  cir- 
cularibus;  nucleis  amylaceis    binis. 

Hab,  in  paludibus  e  S.  Paulo  Hrasilife  (Glaziou).  —  C.  subco- 
sia(u7n  Nordst.  Desm.  Hai.  p.  37,  t.  12,  f.  13,  huic  formai  proxi- 
raum  esse  videtur,  differt  autem  a  C.  subcostalo  in  primis,  quod 
media  pars  semicellularum  granulis  paucioribus,  margo  sub  apice 
incisura  ornantur,  prajterea  quod  s.  a  vertice  visa3  medio  nudse 
sunt,  denique  raagnitudiiio  minore. 

139.  Cosmarium  pentaclìondrum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  944, 
t.  4,  f.  31.  —  C.  parvum,  14  a.  crassum,  circiter  quarta  parte  lon- 
gius quam  latius,  26  ;;  19,  medio  modico  constrictum,  sinu  liiioari 
angusto,  isthmo  9  a.  lato;  semicellulis  fere  semicircularibus,  mar- 
gine dentato-undu'lato,  8  undis,  undis  ad  sinum  bidentatis,  intra 
marginem  serie  granulorum,  medio  granulis  5  majoribus  ornatis,  a 
vertice  visis  ellipticis,  intra  marginem  seriebus  (circa  0)  transversis 
prseditis,  a  latere  fere  circularibus, 


160 

Mah.  ili  paliidibus  o  S.  Paulo  lìrasilia}  (Glaziou). 

HO.  Cosmarìum  polymorphum  Nordst.,  Do -Toni  Syll.  Algar.  I, 
p.  997. 

Subsp.  Paulense  Bocrg.  Besm,  Bramii.  1890,  pag.  94;j,  t.  4, 
iig.  28.  —  Mediocre,  18  y..  crassum,  paullo  longius  quatn  latius, 
56s;48,  medio  profunde  constrictiim,  sinu  lineari  angusto,  isthmo 
13  u..  lato;  semicellulis  semicircularibus,  margine  crenato,  latori- 
bus  convexis,  apice  truncato,  intra  margiaem  supra  basiin  duabus 
verrucis  (medio  maxiinis)  numero  5-G  in  duobus  ordinibus  dispo- 
sitis,  in  lateribus  ad  marginem  granulis  minoribus  praeditis;  a  ver- 
tice visis  late  ellipticis,  medio  in  utroque  latore  tumoribus  5  mu- 
nitis,  intra  marginem  centro  levibus,  ad  marginem  uno  ordine  ver- 
rucarum  praìditis,  apicibus  granulatisi  a  latore  visis  fere  circula- 
ribus,  membrana  crassa,  centro  semicellularum  ovidenter  punctata; 
nucleis  amylaceis  binis. 

llab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou). 

in.  Cosmarium  Warmingii  lioerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  9 io,  t.  4, 
i".  ol.  —  C.  parvnni,  17  y..  crassum,  tertia  parte  longius  quam  la- 
tius, 38:^27,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  in 
exteriorem  parteni  ampliato,  isthmo  0,5  u..  lato;  semicellulis  sub- 
bexagoniis,  angulis  dentibus  minutis,  apice  truncato,  intra  margi- 
nem sub  apice  duobus  scrobiculis,  medio  granulis  binis  et  in  an- 
gulis ad  basim  aculeis  praditis;  a  vertice  visis  oblonge  ellipticis, 
medio  in  utroque  latore  duabus  verrucis  obtusis,  apicibus  trunca- 
tis,  angulis  dentibus  nìunitis;  a  latere  f(3re  circularibus,  superne 
utrinque  depressionibus  membranfie  instructis  ;  nucleis  amylaceis  ut 
videtur  singulis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia}  (Glaziou). 
1-12.  Docidium  Baculum   Hrèb.,  De-Toni  Syll.  Algar.  1,  p.  872. 

Var.  hexagonum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  933,  t.  2,  f.  2. 

—  Semicellulis  a  basi  visis  late  0-plicatis,  a  vertice  circularibus  ; 
massa  chloropiiyllacea  non  visa. 

Hab.  in  paludibus  e  8.  Paulo  Brasiliie  (Glaziou).  —  Long.  280 
[1.,  lat.  apic.  15  [)..,  lat.  tum.  bas.  22  a.  Tantum  una  cellula  a  l)oer- 
geson  visa  est;  isthraus  circularisne  an  hexagonus  sit,  nescit  auctoi'. 
113.  Euastrum  ansatum  Ralfs,  De-Toni  Syll.  Algar.  1,  p.  1090. 

Var.  turgidum  Boerg.  Desm.  Bras.  1890,  pag.  938,  t.  3,  f.  15. 

—  Forma  crassior  et  magis  turgida;  semicellulis  ad  basin  lateri- 
bus prope  subrectis,  ad  apicem  versus  modo  paullum  attenuatis  in- 
tra marginem  in  lateribus  3,    supra    isthmum    1    elevationibus    ui- 


161 

striictis,  a  verticu  visis  oblouge-fotiindaiis,  in  ulroque  lateru  turno- 
ribus  iiiajoribus  instructis  ;  nieuibraiia  puiictata. 

Hab.  in  paludibus  S.  Paulo  Brasilia^  (Glaziou).  —  Forma  ma- 
jus  Boerg.  /.  e.  Long.  87  a.,  lat.  40  a,,  lat.  isthm.  12  y..,  crass. 
30  a.  —  Forma  minus  Boerg.  /.  e.  Long.  60  a.,  lat.  28  y..,  lat. 
isthm.  8  a. 

144.  Euastrum  bidentatum  Naeg.  Einz.  Alg.  p.  122,  t.  VII,  D,  f.  1. 
Forma  brasiliense  l>oorg.   Desm.  Brasil.   1890,  pag.  940,  t.  :>, 

f.  21.  —  Forma  medio  seinicellularum  tumoribus  3,  ad  niarginem 
serie  granulorum  instructa. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou).  —  Dimens. 
37  s  22,  lat.  isthmi  6  ;-'..,  crass.    12  u.. 

145.  Euastrum  bicornutum  Boerg.  Desm,  Brasil.  1890,  p.  941,  t.  4, 
f.  26.  —  E.  submediocre,  21  y..  crassum,  fere  tertia  parte  longius 
quam  latius,  47^:^30,  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto, 
isthmo  6  u.  lato;  semicellulis  oblonge  semicircularibus,  medio  tu- 
more rotundato,  margine  crenulato-uiidulato,  apice  incisura  majo- 
re  bilobulato,  angulis  interioribus  cornibus  robustis  rontudatis  pra)- 
ditis;  a  vertice  visis  late  ellipticis,  medio  in  utroque  latere  tumo- 
re raajori  rotundato  ornatis;  membrana  crassa  et  leviter  punctata. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia?  (Glaziou). 

146.  Euastrum  crassangulatum  P.oorg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  942, 
t.  3,  f.  25.  —  E.  parvum,  13  a.  crassum,  tertia  parte  longius  quam 
latius,  27^18,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari,  angusto, 
isthmo  5  a.  lato;  semicellulis  subquadratis,  medio  tumore  raajore, 
in  angulis  tumoribus  minoribus  pra3ditis,  angulis  rotundatis,  lateri- 
bus  in  inferiore  parte  subrectis,  in  superiore  parte  et  medio  api- 
cis  sinu  rotundato  instructis;  membrana  in  angulis  incrassata;  a 
vertice  visis  ellipticis,  medio  in  utroque  latere  tumore  humili,  ro- 
tundato ornatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasili-ae  (Glaziou).  — Hfec  spe- 
cies  cum  E.  binale  Ralfs  et  E.  Meneghina  Bréb.  comparanda  sit. 
1 17.  Euastrum  denticulatum  (Kirchn.)  Gay,  De-Toni   Syll.  Algar.  I, 
pag.  1106. 

Var.  stictum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  939,  t.  3,  f.  18.  — 
Forma  major,  17  y..  crassa,  39^.-28,  isthmo  8  y..  lato,  semicellulis 
lateribus  biundulatis,  lobo  polari  incisura  lata  profunde  constricto; 
utraque  parte  lobi  polaris  intra  marginem  medio  tumoribus  gra- 
iiulatis  ornata;  a  vertice  visis  ellipticis,  a  latere  oblonge  ovatis, 
supra  tumorem  centralem  in  utroque  latere  elevatione  praìditis. 

U 


162 

Ilab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiline  (Glaziou).  —  Cfr.  E.  den- 
ficulatuni  Gay  var.  elongaium  Nordst.  et  E.  sp.  Nordst.  Freshw. 
Algse  of  New  Zeal.  and  Austr.  p.  33  et  79,  t.  3,  f.  9,  10,  11. 

148.  Euastrum  Giazìovii  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  pag.  941,  t.  ;>, 
f.  23.  —  E.  mediocre,  21  y..  crassum  duplo,  longius  quam  latius,  55  a 
35,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  isthmo  6,5 
[j.,  lato;  semicellulis  prope  quadratis,  supra  basin  medio  tumore  mi- 
nore et  duobus  scrobiculis,  supra  quos  in  lobo  polari  duo  aculei 
breves  extant,  prope  marginem  ad  basin  grauulis  paucis  praeditis 
trilobis,  lobo  polari  brevi,  dilatato,  sinu  rotundato  a  lobis  laterali- 
bus  discreto,  profunde  bilobulato,  apice  rotundato,  angulis  interio- 
ribus  cornibus  robustis,  rotundatis,  exterioribus  spinis  majoribus 
acutis  et  infra  eos  spinis  minoribus  instrucfcis;  angulo  superiori  lobi 
lateralis  duabus  spinis  acutis  ornato,  medio  sinu  minore  ab  angulo 
inferiore,  una  spina  munito,  discreto,-  semicellulis  a  vertice  vìsis 
ellipticis,  in  utroque  latere  tumore  prseditis,  a  latere  oblonge  ova- 
tis,  supra  tumorem  centralem  spinis  acutis  ornatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Hrasilise  (Glaziou).  — ■  E.  Nord- 
stediianum  Wolle  et  E.  spinosum  (Ralfs)  Wolle  liuic  formse  pro- 
xima  esse  videntur. 

149.  Euastrum  incudiforme  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  940,  t.  3, 
f.  22.  —  E.  mediocre,  24  a.  crassum,  fere  tertia  parte  longius  quam 
latius,  55  ^  39,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto, 
isthmo  7,5  a.  lato;  semicellulis  subquadratis,  medio  supra  basin  tu- 
more majore  granulato  et  supra  hunc  duobus  scrobiculis,  ad  mar- 
ginem supra  sinum  aculeis  minoribus  prseditis,  quinquelobis,  lobo 
polari  brevi,  superne  dilatato,  bilobulato  incisura  minore,  lobulis 
apice  truncato,  angulis  interioribus  aculeis  minoribus,  exterioribus 
minoribus,  media  elevatione  granulata  instructis;  lobo  polari  sinu 
majore  ampio  discreto  a  lobis  lateralibus,  qui  sinu  minore  rotun- 
dato in  duos  lobulos,  spinis  numero  2-3  ornatos,  dividuntur;  so- 
micellulis  a  vertice  visis  ellipticis,  medio  in  utroque  latere  tumore 
praeditis,  a  latere  oblonge  ovatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasili;e  (Glaziou).  —  E.  ab- 
rupto  var.  evoluto  Nordst,  proximum. 

150.  Euastrum  oculatum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  941,  t.  3,  f.  2t. 
—  E,  mediocre,  1.2  u..  crassum,  circiter  duplo  longius  quam  latius, 
56^:32,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  isthmo  8 
a.  lato;  semicellulis  trapezicis,  supra  basin  centro  tumore  majore, 
levi  et  lobuui  polarem  versus  scrobiculis  duobus  minoribus  instructis, 


I 


163 

ad  raarginem  supra  isthinutn  granulis  minoribus  praeditis  ;  semicel- 
lulis  leviter  trilobis,  lobo  polari  elongato,  sinu  longe  rotundato  a 
lobis  lateralibus  discreto,  bilobulato  iiicisiira  majore,  apice  truiica- 
to,  augiilis  exterioribus  spinis  acutis,  majoribus  iustructis;  lobis 
lateralibus  spinis  brevioribus  praìditis;  a  vertice  visis  late  ellipti- 
cis,  medio  in  iitroque  latore  tumore  minore  rotundato  praeditis;  a 
latore  oblonge  ovatis,  supra  tuinorem  centralera  elevatione  lata 
ornatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou).  —  E.  pulchel- 
limi  Bréb.  huic  forraae  proximum  esse  videtur. 

151.  Euastrum  Paulense  Boerg.  Dewi.  Bvasil.  1890,  p.  938,  t.  3,  f.  17. 

—  E.  parvum,  44^:32,  panilo  longius  quam  latius,  20  a.  crassum, 
medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  istlim.o  9  a.  lato; 
semicellulis  semicircularibus,  trilobatis,  lobo  polari  incisura  brevi 
lataque  instructo,  bilobulato,  sinu  majore  a  lobis  lateralibus  di- 
screto, lobulis  in  margine  dentibus  munitis;  lobis  lateralibus  biun- 
dulatis,  dentibus  in  margine  munitis  intra  marginem  series  granu- 
lorum,  medio  tumore  majore;  a  vertice  visis  ellipticis,  a  latore  ro- 
tunde  ovatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S,  Paulo  Brasilise  (Glaziou). 

152.  Euastrum  pìctum  Boerg.  Desm.  Bmsil.  1890,  p.  939,  t,  3,  f.  19. 

—  E.  mediocre,  27  v,.  crassum,  duplo  longius  quam  latius,  72  ìj  43, 
medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  isthmo  11  y..  lato  ; 
semicellulis  subquadratis,  trilobis,  in  centro  tumore  granulis  ornato, 
prope  marginem  tumoribus  minoribus  (6)  granulatis  exstantibus,  lobo 
polari  brevi,  superne  dilatato,  bilobulato,  incisura  lata  instructo; 
lobis  lateralibus  biundulatis,  undulis  superioribus  binis  aculeis  ma- 
joribus, inferioribus  binis  minoribus  et  singulis  instructis;  a  ver- 
tice visis  ellipticis,  medio  in  utroque  latere  tumore  granulato  prae- 
ditis. 

Uab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou). 

153.  Euastrum  trapezicum  Boerg.  Desm,.  Brasil.  1890,  p.  937,  t.  3, 
f.  14.  —  E.  submagnum,  31  u..  crassum,  duplo  longius  quam  latius, 
94  s;  44,  medio  profunde  constrictum,  sinu  lineari  angusto,  in  ex- 
teriore  parte  ampliato,  isthmo  13  a.  lato;  semicellulis  trapezicis, 
angulis  rotundatis,  apice  bilobulato  incisura  angusta,  membrana 
glabra  (nulla  elevatione),  evidenter  punctata;  semicellulis  a  verti- 
ce visis  late  ellipticis;  a  latere  oblonge  ovatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou).  —  E.  ohesum 
Josh.  Burmese  Desm.  p.  638,  t.  23,  f.  19-20  huic  speciei  proximum 


164 

esse  videtur,  differt  autem  ìniev   alia    forma   cellul&e,    magnitudine 
minore,  membrana  levitar  granulata. 

154.  Euastrum  trilobum  Boerg.  De^m.  Bramii.  1890,  p.  939,  t.  3,  f.  20. 
—  E.  mediocre,  31  y..  crassum,  vix  tertia  parte  longius  quani  latius, 
78-59,  medio  profundissime  constrictum,  sinu  lineari  angusto  in 
exteriore  parte  ampliato,  isthmo  10  :j..  lato;  semicellulis  subqua- 
drato-rotundatis,  supra  basin  centro  tumore  granulato,  in  utroque 
latere  supra  sinura  elevatione  acuta  granulata,  intra  marginem  acu- 
leis  acutis  instructis,  trilobis,  lobo  polari  brevi,  superne  dilatato, 
bilobulato,  incisura  ampia,  lobulis  apice  rotunde  truncatis  in  an- 
gulis  interioribus  et  exterioribus  spinis  majoribus  priì^ditis,  sinu 
ampio  discreto  a  lobis  lateralibus  qui  spinis  quaternis  armati  sunt; 
semicellulis  a  vertice  visis  oblonge  ellipticis,  medio  in  utroque  la- 
tere tumore  pra^ditis,  a  latere  oblonge  ovatis,  supra  tumorem  cen- 
tralem  ad  apicem  versus  in  utroque  latere  aculeis  acutis  munitis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilias  (Glaziou).  —  Euaslero 
rostrato  Ralfs  affine. 

155.  Micrasterias  hamata  (Wolle)  Roerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  936. 
Forma  brasiliensis  Boerg.  /    e.  pag.  936,  t.  2,  f.  11.  —  Panilo 

major,  121  ^  118,  isthmo  13  a.  lato,  ad  29  y..  crassa,  profundius  di- 
visa, lobulis  ordinis  quartas  quadridentatis,  lobo  polari  margine  api- 
cis  sinuoso,  dentibus  munito  ornato. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou). 
156   Micrasterias  Jenneri  Ralfs.  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1125. 

Forma  brasiliensis  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  pag.  937,  t.  3, 
f.  13.  —  Lobis  eraarginatis  aut  (lobis  basalibus)  incisura  minore 
ornatis;  membrana  evidenter  punctata,  non  verrucosa. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia?  (Glaziou).  —  Long.  148 
fjL.,  lat.  108  y..,  lat.  isthm.  24  u..,  crass.  51  y..  Cfr.  Lundell  Desm. 
Suec.  p.  11,  tab.  1,  f.  1. 
157.  Micrasterias  simplex  Boerg.  Desm.  Bras.  1890,  p.  936,  t.  2,  f.  10. 
—  M.  parva,  24  y.  crassa,  fere  duplo  longior  quam  latior  59  -  35, 
medio  constricta,  isthmo  16,5  y.  lato,  sinu  amplificato;  semicellu- 
lis trilobis,  lobo  polari  medio  sinu  latiore,  angulis  in  acumina  di- 
versa exeuntibus,  incisura  majore  et  rotuiidata  a  lobis  lateralibus 
discreto;  lobis  lateralibus  angulis  superioribus  spinis  subversis  mu* 
nitis,  angulis  interioribus  late  rotundatis,  instructis;  a  vertice  vi- 
sis ellipticis,  apicibus  acuti.-^,  a  latere  oblougo-rotundatis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  Micraste- 
rias arcuata  var.  escpansa  (Ball.)  Nordst.  proxima  videtur, 


165 

158.  Phymatodocis  Nordstedtiana  Wolle,  De-Toni  Syll.  Algar.  I, 
pag.  800. 

Forma  minor  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  930  cum  icone.  — 
Cellula  minori  fere  tam  lata  quam  longa,  33=25-32,  isthmo  16 
[j..  lato,  a  vertice  visa  lateribus  pauUo  miaus  concavis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia?  (Glaziou).  —  P.  Nord- 
stedtiana Wolle  [i.  novizelandica  Nordst.  Fresino.  Alg ce  of  Neiu 
Zeal.  and  Auslr.  p.  24,  t.  2,  f.  1-2,  De-Toni  /.  e.  presenti  forare 
proxima  esse  videtur.  —  Sinus  in  medio  semicellularum,  ut  jam 
a  Lofgren  (Nordst.  /.  e.  p.  24-25)  in  F.  alternante  oh%QY\'aii\xin 
est,  in  interiore  parte  amplificatus  est,  Series  cellularum  eviden- 
ter  torta. 

159.  Staurastrum  amoenum  Hilse,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1191. 

Var.  brasiliense  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  pag.  950,  tab.  4, 
f.  44.  —  St.  amoenum  Hilse  var.  iumidiusculum  Nordst.  Fresino. 
Alg.  of  Neto  Zeal.  and  Austr.  p.  38,  t.  4,  f.  13  proximum  esse  vi- 
detur, sed  forma  hsec  differt  prsecipue  angulis  superioribus  rotun- 
datis  granulis  minoribus  prseditis;  a  vertice  visa  angulis  rotunda- 
tis  granulis  in  series  ordinatis  medio  levi. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilise  (Glaziou).  —  Long.  45 
a.,  lat.  19  y..,  lat.  istlim.  12  y..  Angulis  interdum  eloiigatis,  forma 
liEec  ad  St.  Donnellri  Wolle  Desìn.  U.  S.  pag.  132,  t.  52,  fig.  20 
accedit. 

160.  Staurastrum  brachioprominens  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p. 
952,  t.  5,  f.  52.  —  S.  mediocre,  duplo  latius  quam  longius,  30^^72, 
medio  profunde  constrictum,  sinu  cuneate  ampliato,  isthmo  11  u. 
lato;  duabus  semicellulis  triangularibus,  margine  ad  basini  undis 
rotundatis  pra?dito,  brachiis  crenatis,  dentatis,  apice  rotundato,  4- 
undulato,  undulis  spinis  minoribus  ornatis,  brachiis  in  tria  acu- 
mina exeuntibus;  intra  marginem  ad  basim  duobus  seriebus  gra- 
nulorum  in  lateribus  granulis  paucis,  sub  apice  serie  granulorum 
(circa  7)  instructis;  a  vertice  visis  elongate  ellipticis,  apicibus  in 
brachia  exeuntibus,  intra  marginem  granulis  ornatis,  sed  disposi- 
tione  illorum  non  visa. 

Hab.  in   paludibus  e  S.  Paulo   Brasiliae  (Glaziou).  —   Staur. 

paradoxum   Meyen    var.  fusiforme.  Boldt   huic   speciei   proxime 

accedit. 

101.  Staurastrum  gracile  Ralfs,  De-Toni  Syll.  Algar.  1,  p.  1209. 

Var.  subventricosum  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  952,  t.  5, 

f.  50.  —  Cellulis  brevibus,  33  =  94,  isthmo  11  fx.  lato,  brachiis  lon- 


160 

gioribus,  semicellulis  ventre  paullo  inflato,  a  vertice  visis  apice  spi- 
nis  brevibus  ornatis. 

Hab.  in  pakuiibus  e  S.  Paulo  Brasilioe  (Glaziou). 
1C2.  Staurastrum  Hystrix  Ralfs,  De-Toni  SylL  Algar.  I,  p.  1107. 
Var.  polyspina  Boerg.  Dc.s?n.  Bradi.  1890,  p.  949,  t.  4,  f.  43. 

—  Cellula  fere  tam  longa  quam  lata  h.  e.  27  :ì  26,  angulis  subre- 
ctis,  spinis  brevibus  acutis  crebris  niunitis,  istiimo  S  n..   lato. 

Hai),  in  paludibus  e  vS.  Paulo  Brasilia;  (Glaziou). 

163.  Staurastrum  Paulense  Boerg.  Bewi.  Bradi.  1890,  p.  951,  t.  5, 
f.  47.  —  S.  quarta  parte  longius  quam  latius,  34  :::  27,  medio  constri- 
ctum,  sinu  ampliato,  istlimo  12  a.  lato;  semicellulis  cuneate  se- 
micircularibus,  apice  rotundato,  margine  crenato  spinis  brevibus 
munito,  intra  raarginem  seriebus  granulorum  acutorum  praeditis  ; 
a  vertice  visis  triangularibus  rectis,  angulis  obtusis,  intra  margi- 
nem.  angulis  granulis  in  series  ornatis,  in  interiore  parte  nullo  or- 
dine, medio  levibus. 

llah.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  St.  Novcc- 
Semlice  Wille  et  St.  scabrum  Brèb.  buie  speciei  proxima  esse 
videntur. 

164.  Staurastrum  proboscideum  (Bréb.)  Arch.,  De-Toni  Syll.  Algar. 
I,  p.  1215. 

Var.  brasiliense  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  951,  t.  5,  f.  49. 

—  Forma  major,  39ì;70,  isthmo  13  a.  lato,  brachiis  longioribus  ; 
semicellulis  a  vertice  visis  margine  in  lateribus  medio  levi,  ad  an- 
gulos  versus  undique  8  dentibus  ornatis,  intra  marginera  seriebus 
spinarum  acutarum  medio  bifidarum  prseditis. 

Ilab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou). 
1G5.  Staurastrum   quadranguiare  Bréb.,  De-Toni   Syllogc  Algarum 
I.  pag.  1199. 

Var.  longispina  Boerg.  Desm.  Bradi.  1S90,  p.  954,  t.  5,  f.  55. 

—  Forma  triangularis,  spinis  longioribus  munita,  ad  St.  trifìduin 
Nordst.  accedens. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia  (Glaziou).  —  Long.  e. 
spin,  25  a.,  lat.  e.  spin.  27  u..,  lat.  isthmi  10  u.  Unam  tantum  cel- 
lulam  vidit  ci.  Boergesen. 
166.  Staurastrum   sagittiferum   Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  p.  950. 

—  S.  mediocre,  paullo  longius  quam  latius,  medio  profunde  constri- 
ctum,  sinu  rotundato.  ampliato;  semicellulis  oblonge  rotundatis, 
spinis  longissimis  acutis  snepe  leviter  curvatis  munitis;  a  vertice 
visis  triangularibus,  lateribus  biundulatis,  angulis    et   undis  spinis 


167 

longioribus  ornatis,  intra  marginem  spinis  nullo    ordine   dispositis 
instructis. 

Hab.  in  paludibus    e    S.  Paulo  Brasilias  (Glaziou).    —    Lat.  e. 

spin.   67  a.,  long.  e.  spin,  54  y.,  long.  s.  spin.  41    o..,  lat.  s.  spin. 

o5  a.,  lat.  isthm.  1.3  a.  Cum  .S7.  setigevo  Cleve  coinparandum  sit. 

I(i7.  Staurastrum  Sebaldii  Reinsch,  De-Toni  S'/ll.  Algar.  I,  p.  1220. 

Var.  brasiliense  BoGrg.  Dcìsm.  Brasi/.  1890,  p.  952,  t.  5,  f.  51. 
—  Seinicellulis  apice  rotundato,  aculeis  bi-tripartitis  munito,  bra- 
chiis  deorsum  versis,  ad  basini  seriebus  granulorunn  praeditis;  a  ver- 
tice \isis  margine  medio  levi,  intra  marginem  ordiuibus  aculeorum, 
a  basi  visis  prope  isthmum  serie  dupliciter  interrupta  granulorum 
pra^ditis. 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  Long.  67 
a.,  lat.  92  a.,  lat,  isthm.  16  u. 
108.  Staurastrum  serrìforme  Boerg.  Desìn.  BrasiL  1800,  p.  950, 
t.  4,  f,  45.  —  S.  mediocre,  tertia  parte  longius  quam  latius,  49  ì;  36, 
medio  levissime  constrictum,  sinu  ampio  ;  seraicellulis  quadrate  ro- 
tundatis,  angulis  inferioribus  subrectis,  superioribus  late  rotunda- 
tis,  margine  crenato-rotundato  aculeis  brevibus  plus  minus  eviden- 
ter  in  series  8  ordinatis,  ad  apicem  in  4  series  concurrentibus  or- 
nato ;  a  vertice  visis  circularibus,  in  margine  8  fasciis  aculeorum, 
intra  marginem  4  prieditis,  ihter  eas  levibus;  isthmo  circulari,  23 
IJ..  lato, 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  *S7.  r/iab- 
dopkoriiìn  Nordst.  proximum  est. 

169.  Staurastrum  stellatum  Boerg.  Desm.  BrasiL  1890,  p,  953,  t.  5, 
f.  53,  —  S,  mediocre,  panilo  longius  quam|latius,  41  a.  longum,  cum 
acuì.  54  u..  latum,  medio  modico  constrictum,  sinu  cuneato-ara- 
pliato,  isthmo  17  a.  lato;  semicellulis  triangularibus,  ad  basin  ven- 
tricosis,  serie  spinarum  acutarum,  numero  10,  prceditis,  apice  trun- 
cato  aculeis  6  bi  (tri)  partitis  munito,  angulis  in  bracliia  longa  in 
duo  (raro  tria)  acuminaexeuntia  productis  ;  a  vertice  visis  penta- 
goniis,  intra  marginem  aculeis  furcalis  numero  5  ornatis,  reliqua 
parte  levi;  a  basi  visis  intra  marginem  serie  spinarum  10  praulitis, 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasilia;  (Glaziou). 

170.  Staurastrum  trìfìdum  Nordst.  var.  glabrum  Lagerh  ,  De-Toni 
StjlL  Algar.  I,  p.   1159. 

Forma  tortum  Boerg.  Besìn.  BrasiL  1890,  p.  954,  t.  5,  f.  56. 
—  Cellulis  spinis  brevioribus  instructis,  a  vertice  visis  angulis  et 
aculeis  leviter  secus  eamdem  directionem  versis. 


168 

Hab.  in  paludibus  e  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  Long.  28 
a.,  lat.  e.  spin.  37  a,,  lat.  isthm,   1 1    a. 

171.  Staurastrum  Warmingii  Boerg.  Desm.  Brasil.  1890,  pag.  953, 
t.  5,  f.  54.  —  S.  submagnum,  panilo  longius  quam  latius,  incl.  acuì. 
65  c=  54,  medio  niodice  constrictum,  sinu  amplificato,  isthmo  21  a. 
lato;  semicellulis  oblonge  rotundatis.  angulis  aculeis  bi  (tri)  parti- 
tis  munitis,  apice  truncato,  medio  levibus,  intra  marginem  aculeis 
ornatis,  centro  glabris,  aliter  visis  angulis  medio  duobus  aculeis 
verticaliter  dispositi»,  in  utroque  latere  duobus  miuoribus,  apice 
duobus  aculeis  munitis;  a  vertice  visis  triangularibus  angulis  ob- 
tusis,  aculeis  numero  3  munitis,  lateribus  levibus,  fere  rectis  in- 
structis,  intra  marginem  angulis  aculeis  duobus  ornatis,  medio  le- 
vibus. 

Hab.  in  paludibus  9  S.  Paulo  Brasiliae  (Glaziou).  —  Cfr.  Si. 
gemelliparum  Nordst.  Desm.  Brasil.  p.  2S0,  t.  4,  f.  54.  Etiam  Si. 
furcalum  (Elirenb.)  Bréb.  cum  specie  hac  comparandura  sit. 

172.  Staurastrum  zonatum  Boerg.  Be&m.  Brasil.  1890,  p.  951,  t.  5, 
f.  48.  —  S.  parvum,  paullo  longius  quam  latius,  32  ci  35,  medio  le- 
vissime  constrictum,  isthmo  9  y..  lato;  semicellulis  subquadratis,  apice 
rotundato,  angulis  in  brachia  granulata  plus  rainus  fracta,  primo 
extroversa,  deinde  supina  in  5  dentes  exeuntibus,  ad  basin  zona 
granulorum  acutorum  prseditis;  a  vertice  visis  pentagoniis,  margine 
inter  brachia  glabro,  rotundato,  intra  marginem  granulis  binis  in 
orbem  dispositis,  reliqua  parte  nuda. 

Hab.  in  paludosis  e  S.  Paulo  Brasiliaj  (Glaziou).  —  Hsec  spe- 
cies  fortasse  forma  granulata  SL.  inconspicui  Nordst.  habenda  est. 

173.  Xanthidium  cristatum  Bréb.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  923. 

Var.  truncatum  F.  L.  Harv.  in  Bull.  Torr.  Boi.  Club  XVI, 
1889,  p.  186.  —  Semicellulis  fere  hemisphciericis,  apice  latioribus, 
apicibus  truncatis,  4  paria  spinarum  gerentibus;  sinu  magis  aperto. 

Hab.  cum  typo  in  rivulo,  Maine  Amer.  bor.  (F.  L.  Harvey). 

Cyanophyceae 

174.  Allogonium  Wolieanum  Hansg. 

Var.  calcicoium  Hansg.  Ueb.neue  Silssw.  u.  Meeresalgen  1890, 
p.  18.  —  Thallo  pulvinato,  molli,  subtomentoso,  griseo  vel  co3ru- 
lescenti-viridi,  4-5  mm.  diam.,  sa3pe  1-2  cm.  longo,  ramis  saccu- 
liformibus  membrana;  tegumentalis  parum  evolutis;  cellulis  vege- 
tativis  typo  minoribus. 


Hab.  ad  lapides  calcareos  in  rivulis  montanis  in  cataracta  pr. 
((Glissa))  circa  u  Spalato»,  etiam  ad  a  Castelvecchio  »  Dalniatise 
(A.  Hansgirg). 

175.  Aphanocapsa  concharum  Hansg.  Ueb.  neue  Sussiv.  u.  Meere- 
salgen  1890,  p.  19.  —  A.  strato  tenue  membranaceo,  sordido,  cce- 
ruleo-viridi,  difformi,  mucoso;  cellulis  globosis  ellipticisve,  1-1,5  a. 
latis,  1-2-plo  longioribus,  contentu  pallide  coeruleo-  aut  olivascen- 
ti-viridi,  subtiliter  granulato,  membrana  tenui,  achroa  donatis,  ple- 
rumque  dense  coiiglomeratis  et  gelatina  communi  hyalina  obvolutis. 

Hab.  in  mari  adriatico  ad  chonchas  Fateli  se,  My  tili  etc.  nec 
non  ad  al  gas  majores  e.  gr.  Peyssonelliam  in  mari  adriatico 
ad  ((Fola,  Fasana  et  Rovigno))  Istrise  (A.  Hansgirg). 

176.  Aphanocapsa  fonticola  Hansg.  Ueb.  neue  Sussw.  u.  Meeresal- 
gen  1890,  p,  19.  —  A.  strato  obscure  ^erugineo-  vel  atro-vire- 
scente,  tenui,  difformi,  submucoso;  cellulis  globosis  ellipticisve,  3- 
3,5  [X.  latis,  fere  sesqui  longioribus,  ante  divisionem  fere  usque 
ad  2-plo  longioribus,  membrana  tenui  hyalina  contentuque  coeru- 
leo-viridi  donatis,  in  gelatina  communi  conglomeratis. 

Hab.  in  fontibus  rivulisque  ad  lapides  per  Bohemiam  passim  (A. 
Hansgirg).  —  Aphanocapsce  virescenli  (Hass.)  Rabenh.  proxima. 

177.  Chroococcus  fusco-violaceus  Hansg.  Ueb.  neue  Silssic.  u.  Mee- 
resalgen  1890,  p,  20.  —  C.  strato  sa^pe  late  expanso,  tegmina 
membranacea,  tenuia,  bruuueo-violacea  vel  atro-brunnea,  sublu- 
brica efficiente;  cellulis  subglobosis,  ovatis  vel  breve  clavatis,  his 
vero  rectis  leniterve  arcuatis,  3-5  u..  latis,  1-2-plo  longioribus,  con- 
tentir  sordide  brunneo-violascente,  membrana  tenui. 

Hab.  ad  lapides,  ligna  etc.  in  rivulis  montanis  Bohemite  passim 
(A.  Hansgirg). 

Var.  cupreo-fuscus  Hansg.  /.  e:  cellulis  3-6  a.  latis,  contentu 
rufescenti-brunneo  vel  cupreo-fusco,  ceterum  ut  in  typo. 

Hab.  cum  specie.  —   Chroococco  fusco-airo  Kuetz.  proximus. 

178.  Clastidium  setigerum  Kirchn. 

Var.  rivulare  Hansg.  Ueb.  neue  Silssio.  u.  Meeresalgen  1890, 
p.  18,  t.  1,  f.  16.  —  Thallo  brove  filiformi,  apice  inferiori  cras- 
siori  adfixo  ;  filis  per  plura  aggregatis,  elongato-cylindraceis  vel 
subconoideis,  manifesto  articulatis,  e  cellulis  2-4-8  raro  ultra  com- 
positis,  dein  20-45  y..  longis,  tegumento  indistincto,  hyalino  gela- 
tinoso obvolutis,  adparenter  evaginatis,  apice  anteriori  seta  inar- 
ticulata,  hyalina,  tenui,  recta,  fragili  praiditis,  seta  basi  0,5  a.  cras- 
sa, tura  filo  breviori  tum  eo  longiori;  cellulis   vegetativis    2-4  [x. 


170 

latls,  iisque  2-plo  longioribus,  inetnbrana  tenui  contentuque  siibtili- 
ter  granulato,  olivaceo-flavo-brunneolo,  raro  coerulescenti  donatis. 
Hab.  ad  A 1  g  a  s  varias  e.  gr.  E  n  d  o  e  1  o  n  i  u  m  r  i  v  u  1  a  r  e  nec 
non  ad  saxa  in  rivulo  montano  a  «  Strogniano))  pr.  «  Pipano  »,  dein 
inter  «Capo  d'Istria»  et  uMuggia»  Istrise,  socia  Chantransia  cha- 
lybeà  (A.  flANSGiRG). 

170.  Leptochaete  marina  Hansg.  Ueh.  neue  Sussra.  u.  Meercsalgcn 
]890,  p.  13,  t.  I,  f.  10. —  L.  tliallo  membranaceo,  tenui,  e  brun- 
neo-flavo  atro-brunneo;  filis  dense  consociatis,  raro  singulis,  apice 
inferiori  cum  vagina  1,5-2  raro  3-5  a.,  apice  superiori  0,7-0,5  raro 
1  a.  latis,  apice  rotundatis,  manifesto  articulatis,  sa^pe  tantum  20-60 
u..  longis,  plus  minus  arcuatis  ;  cellulis  vegetativis  rarissime  diametro 
sequilongip,  plerumque  brevioribus,  contentu  subtilissime  granulato, 
subhomogeneo,  dilute  cceruleo-viridi,  v.  olivaceo-flavescente,  vix  v. 
non  constrictis;  cellulis  terminalibus  rotundatis,  liaud  in  pilura  hya- 
linum  desinentibus;  vagina  plerumque  arcta,  haud  distincte  stra- 
tosa,  deorsum  flavo-aurea  v.  branneola,  sursum  subhyalina  et  mox 
evanescente. 

Hab.  in  mari  adriatico  ad  lapides,  socia  saepe  Lyngbyà  dal- 
maiicd  (Kuetz.)  Hansg.  circa  «Pola,  Fasana,  Parenzo,  Orsera,  Pi- 
pano »  Istrias,  pr.  «Spalato»  Dalmati»  (A.  Hansgirg).  —  Adest 
etiam  forma  calotricoidea  seu  plectonematoidea  (heterocystis  nullis). 
Propagatio  hormogoniis  (synacynetis)  7-pluricellularibus  rectis  in- 
curvisve,  circ.  0,7  >j..  latis  et  per  cellulas  chroococciformes  circ.  2 
IJ..  latas,  globosas,  stratum  tenue,  difforme  efficientes  filamenta  Le- 
piochcBies  vegetantibus. 

180.  Lyngbya  kelanensis  Grun.  in  Schum.  et  Holir.  Flora  von  Kai- 
ser  Willielms  Land  1889,  p.  1   (nomen). 

Hab.  ad  a  Kelana  »  (Kaernbach). 

181.  Lyngbya  (Oscillaria)  longearticulata  Hansg.  Ueb.  7ieuc  Sùssw.  u. 
Meeresalgen  1890,  p.  17,  t.  1,  f.  13.  —  L.  strato  laHe  v.  obscure 
cceruleo-viridi,  panilo  expaiiso,  lubrico  fìlamentis  vagina  delica- 
tissima, hyalina,  arcta  donatis,  1-1,5  a.  latis,  apice  saspe  rostrato- 
productis,  rectis  arcuatisve;  cellulis  diametro  2-3-plo  longioribus, 
contentu  coeruleo-virescente,  subtiliter  vel  grosse  granulato. 

Hab.  in  mari  adriatico  ad  Melobesiam,  L  i  t  h  oph  y  1 1  ii  in 
etc.  pr.  «Fola»  et  «Orsera))  Istrice  (A.  Hansgirg). 

182.  Lyngbya  (Oscillarla)  minuta  Hansg.  Ueb.  neue  Suss>n.  u.  Mee- 
resalgen 1800,  p.  17,  t.  1,  fìg.  14.  —  L.  filamentis  tliallum  mu- 
cosum,    hyalinum,    coeruleo-virescentem    efficientibus,   cum    vaginis 


171 
aclirois,  paullo  manifestis  0,4-0,7  raro  l  a.  latis,  srepe  apice  ro- 
strato-productis,  cellulis  l-l'/o  raro  2-plo  longioribus  quain  latio- 
ribus,  contentii  dilute  vel  pallide  co3ruleo-viridi. 

Jlab.  in  mari  adriatico  ad  oras    Istria?    et    Dalrnati;ì3    li.   e.   pr. 
uPola,  Fasana,  Orsera,  Pareiizo,  Spalato))  (A.  Hansgirg). 
1S3.  Lyngbya  semipiena  (Ag.)  J.  kg. 

Var.  minor  Hansg.  Ueb.  neue  Siissio.  u.  Meercsalgen  1890, 
p.  17.  —  Filaraentis  cum  vagina  tantum  4-5  y..  latis,  cellulis  ante 
divisionem  '/o-Vs'  po^^  divisionem  Vg-'/i  longioribus  quam  latiori- 
bus,  contentu  olivaceo-flavo-  vel  olivaceo-coeruleo-viridi,  subtiliter 
granulato,  ceterum  ut  in  typo. 

Hab.  in  mari  adriatico  pr.  a  Orsera,  Isola  et  Piranon  Istriae 
nec  non  ad  «Salona  et  Spalato»  Dalmati?e  (A.  Hansgirg). 

184.  Microcoieus  cataractarum  Hansg.  Ueb.  neue  Sussiv.  u.  Mee- 
resalgen  1890,  p.  15.  —  M.  strato  minutissimo,  aliis  algis  insi- 
dens;  filamentis  rectis  leniterve  incurvis,  2-4  (raro  1  vel  pluribus) 
intra  vaginam  gelatinosam  comraunem,  tenuissimam,  hyalinara  fa- 
sciculatim  consociatis,  fasciculis  s?epe  SchizotvicìS  more  raraosis; 
iilamentis  singulis  vagina  propria  tenui,  arcta,  hyalina  donatis,  cir- 
citer  2-2,5  a.  latis,  distincte  articulatis;  cellulis  Y^-l  longis  quam 
latis,  contentu  dilute  co3ruleo-viri(li,  non  vel  vix  granulato. 

Hab.  in  cataractis  frigidis  prope  (cLaibach»  ad  Lemaneam 
fluviatilem  et  Inactidem,  socia  Oncobyrsà  rivulari(A. 
Hansgirg). 

185.  Microcoleus  hospita  Hansg.  Ueb.  neue  Siissiu.  ic.  Meeremlgen 
1890,  p.  15.  —  M.  tliallo  endophytico  ;  filamentis  2-8-lG,  raro  sin- 
gulis vel  ultra  16  in  fasciculos  vagina  gelatinosa  communi,  arcta, 
hyalina  tenui  cinctos  congregatis,  vagina  propria  0,7-1-1,5  a.  lata, 
saipe  indistincte  articulatis,  ad  apices  siepius  attenuatis,  plerumque 
rostrato-productis  ;  cellulis  vegetativis  I-2Vo  longioribus  quam  la- 
tioribus,  contentu  pallidissime  coerulescenti-viridi,  subtiliter  gra- 
nulalo et  fasciculis  [6  filam.  et  ultra]  6-10  y..  latis. 

Hab.  in  mari  adriatico  in  Rivularia  atra  ad  u  Pola,  Fasa- 
na, Orsera  et  Pirano»  Istriae;  in  aqua  dulci  in  thallo  Rivula- 
r  i  se  r  u  f  e  s  e  e  n  t  i  s  et  R.  h  se  m  a  t  i  t  i  s  nec  non  L  y  n  g  b  y  a  e  e  a  r  u  m 
in  Carniola  ad  «  Franzdorf,  Krainburg,  Velder-Seo,  Ossiacher-See 
pr.  Villachn  {k.  Hansgirg). 
180.  Microcoleus  polythrix  Hansg.  Ueb.  neue  Siissio.  u.  Meeresalgen 
1800,  t.  1,  f.  11.  —  M.  thallo  membranaceo,  flavo-brunneo,  ple- 
rumque tenui,  sublubrico;  filamentis  plerumque  2-6  raro  ultra  vel 


m 

solitariis,  vagina  commuti!,  stratosa,  crassiuscula,  apice  exsilieiiti- 
biis,  vagina  propria  tenui,  arcta,  hyalina;  cellulis  0,5-1  y..  latis, 
usque  duplo  longioribus,  contenta  pallide  coeruleo-viridi,  raro  oliva- 
scenti-flavo,  granulato,  vagina  communi  cum  6  filamentis  basi  6- 
10  a.  lata,  intus  fiavo-aurea,  stratis  externis  subhyalinis,  repetite 
subdichotome-ramosa. 

Hab.  ad  lapides,  conchas  (Patellas),  algas  (Melobe.sias)  in 
ipso  limite  aestus  in  mari  adriatico  prope  aPola,  Fort  Mussil,  Fa- 
sana,  Orsera,  Parenzo»  Istrise,  sociis  Calotrice  scopulorum,  Eii' 
topJtysali  granulosa,  Rivularià  atra,  etiara  ad  ((Spalato»  Dal- 
matiaì  (A.  Hansgirg).  —  E  sectione  Schizothrix  (Kuetz.)  Hansg., 
Sdì.  Cresioellii  Harv.  proxima, 

187.  Nodularia  mainensis  F.  L.  Harv.  in  Bull.  Torr.  Boi.  Club  XVI, 

1889,  p.  188.  —  N.  trichomatibus  elongatis,  33-38  a.  latis,  aeru- 
gineis,  articulis  brevibus  2-6  et  ultra,  plerumque  4-6  a.  diametro, 
vagina  distincta  sed  arcta;  heterocystis  compressis,  ovalibas,  au- 
rantiacis,  levibus  vel  brunneo-flavis,  ad  intervalla  plus  minus  re- 
gularia  dispositis. 

Hab.  Inter  Vaucheriam  sessilem  in  rivulo  ((Pashaw 
Stream  »  dicto  prope  (c  Orono,  Maine»  Americo;  borealis  (F.  L. 
Harvby). 

188.  Nostoc  cuticulare  (Bréb.)  Born.  et  Flah. 

Var.  anastomosans  Hansg.  Ueb.  neue  Sussw.  u.  Meeresalgen 

1890,  p.  14.  —  Filamentis  singulis  vel  2-8  insimul  aggregatis, 
subparalleliter  decurrentibus,  sa^pe  arcuatis  vel  reticulato-implica- 
tis,  saepe  etiam  inter  se  anastomosantibus;  cellulis  vegetativis  ro- 
tundatis  vel  dolioliformibus,  in  filamentis  zig-zag  ad  instar  incurvis 
etiam  irregulariter  quadrangulari-rotundatis,  3-5  u..  latis,  usque 
2-plo  longioribus,  contentu  coeruleo-viridi  fcjetis;  heterocystis  6- 
7  Ci  4-5,  subconcoloribus. 

Hab.  in  inferiori  pagina  foliorum  Hyd  r  odia  rid  is  Morsus- 
Ranae,  Potamogetonis  etc.  pr.  ((Gross  Wossek  »  etc.  Bobe* 
miae  (A.  Hansgirg). 

189.  Oscillarla  rupicola  Hansg.  Ueb.  neue  Siissro.  u.  Meeresalgen 
1890,  p.  10.  —  0.  aérophytica,  filamentis  solitariis  vel  numerosis, 
in  fasciculos  parvos  consociatis,  in  thallo  mucoso  Nosiochacearum 
et  Chroococcacearum  ad  lapides  late  diffuso  vigentibus,  4-5-6  y.. 
latis,  rectis  vel  incurvis,  cellulis  Vg-l  longis  quara  latis,  contentu 
olivaceo-coeruleo-virescente  vel  olivaceo-flavidulo. 

Hab.  ad  lapide  calcareos  udos  prope  ((Hlubocepet  S.  Prokop  )) 


173 
prope  {(  Prag  »,  prope  a  Hostin  »  et  circa  a  Srbsko  »  prope  u  Beraun  o, 
deia  prope  aStupcic  ad  Tabor»  Bohemise  (A.  HansCiIrg).  —  Oscil- 
larice  violacece  Wallr.  et  0.  scandenti  Richt.  proxima. 
M)0,  Pieurocapsa  fluviatilis  Lagerh.  [-  OnQobyrsa  rivularis  Menegh.'.J 

Var.  subsalsa  Ilansg.  Ueb.  neue  Silssto.  u.  Meeresa/gen  1890, 
p.  18,  t.  1,  f.  17.  —  Thallo  e  cellulis  paucis  composito,  sordide 
olivaceo-bruuneolo,  lubrico,  cylindraceo,  ad  sporarum  evolutionis 
tempus  clavif'orini;  cellulis  vegetativis  quadrangularibus,  4-5-6  y.. 
latis,  inferioribus  usque  2-plo  longioribus,  tenui  raembranaceis,  con- 
tentu  subtiliter  granulato,  olivaceo-cceruleo-viridi;  sporangiis  (go- 
nidangiis)  roturidatis,  membrana  hyalina,  5-10  ij..  latis,  gonidia  ple- 
rumque  16  subglobosa,  divisione  contentus  2-4-8-16  cellulas  effor- 
mantia  foventibus. 

Hab.  ad  saxa  ad  ostium  rivuli  aquse  subsalsse  inter  «Parenzo  n 
et  (cOrsera»  Istri?o  (A.  Hansgirg). 
IDI.  Spirulina  adriatica  Hansg.  Ueb.  neue  Siissw  u.  Meeremlgen 
1890,  p.  17,  t.  I,  f.  15.  —  S.  filamentis  tenuissimis,  siugulis  v.  in 
glomerulos  parvos,  fere  membranaceos,  dilute  coeruleo-virides  con- 
junctis,  indistincte  articulatis,  circiter  0,5  y-.  latis,  pallide  cffiruleo- 
viridibus,  laxe  v.  ineequaliter  spirali-contortis,  plerumque  incurvis, 
plus  minus  longis,  diam.  spir«  1-1,5  a.,  anfractu  singulo  in   1    u.. 

Hab.  in  mari  adriatico  ad  oras  Istriae  pr.  a  Fola  et  Orseran 
(A.  Hansgirg). 

192.  Tolypothrix  peniciliata  Thur. 

Var.  tenuis  Hansg.  Ueb.  neue  Siissio.  u.  Meeresalgen  1890, 
pag.  14. 

—  Thallo  pulvinato,  brunneo,  filis  primariis  cuni  vagina  9-12  raro 
15  p-  latis,  pseudoramis  plerumque  8-10  y..  latis,  filis  interioribus 
fere  4  a.  latis,  ceterum  ut  in  typo. 

Hab.  in  rivulis  montanis,  in  rotis  molendinorum  etc.  in  Istria 
et  Dalmatia  e.  gr.  pr.  «Pisino»  intera  Capo  d'Istria  et  Muggia  )) 
et  pr.  ((Glissa»  pr.  ((Spalato»  (A.  Hansgirg). 

Bacillarieae 

193.  Amphiprora  dilatata  Pant.  Foss.  Bacili.  Ung.  II,  p.  55,  t,  10, 
f.  179.  —  Valvis  139-140  u..  longis,  medio  valde  constrictis  et  hic 
10,5  [J..  latis,  bilobis,  lobis  oblongis,  25  y.  latis,  subrostratis,  striis 
transversis  25  in  10  y..,  subradiantibus. 

llab.  fossilis  ad  ((  Gyongyòs-Pata))  Hungaria3  (J.  Pantocsek). 

194.  Amphiprora  Teinperei  Cleve  in  Dialomisle  1890,  p.  2,  t.  2,  f.  3. 


174 

—  Frustulis  e  facie  coiinectivali  visis  medio  valde  contractis,  150 
[j:  loijgis,  25  U:  latis,  ad  coastrictionem  tantum  37  y.  latis;  ca- 
rina series  2  raargaritarum  majuscularum,  4  in  10  a.  gerente  pun- 
ctisque  subtilibus  strias  21  in  10  y..  efficientibus  prsedita;  cetera 
superficie  valvae  punctis  subtilibus  sine  ordine  obsita;  plicis  paruni 
conspicuis,  haud  extra  marginem  prominentibus;  zona  connectivali 
plicas  longitudiuales  numerosas  leniterque  sigmoideas  prsebente, 
striis  transversis  magis  quam  carinallbus  distinctis,  20  in  10  ;/. 
ornata. 

Hab.  ad  insulam  Madagascar.  —  Amphiprorce  Jolisiancv  Grev. 
similis  sed  duplici  serie  margaritarum  carinali  mox  dignoscenda. 
195.  Auliscus  oamaruensis  Gr.  et  St. 

Var.  madagascarensis  Temp.  in  Diaiomisle  1890,  p.  2,  t.  2, 
f.  4-5.  —  A  tj'po  differt  sculptura  rainus  conspicua,  vai  vis  minus 
robustis,  textura  silicea  pallidiori. 

Hab.  ad  oras  insuhe  Madagascar, 
190.  Bìddulphìa  Brittoniana  Kain  et  Schulze  in  Bull.  Torr.  Boi.  CI. 
1889,  p.  208,  t.  92,  f.  1.  —  B.  valvis  oblongo-ellipticis,  90-92:; 
22-24  (ex  icone),  fere  in  latere  apicum  in  processos  adparenter  ca- 
Yos,  raagnos  et  in  directioni^s  oppositas  inclinatos  terminantibus, 
t?pinis  1-2  arcuatis,  lesiniformibus  e  basi  uniuscujusque  processus 
exsurgentibus;  valvis  secus  margines  et  centro  partim  appendiculis 
subtilibus  piliformibus,  per  fascias  2  longitudinales  striatas  inter- 
ruptis  obsitis. 

Hab.  fossilis  in  deposito  marino  ((Atlantic  City))  N.  J.  Amer. 
borealis. 

197.  Campylodiscus  vermiculatus  Temp.  in  Diaiomisle  1890,  pag.  2, 
t.  2,  f.  9.  —  C.  valvis  SO  y..  diam.  metientibus,  costis  radiantibus, 
polos  \ersus  arcuatis,  prope  marginem  subtiliter  striatum  Inter  se- 
riem  lìrominentiarum  truncataram  ut  in  Campy loclisco  canalisato 
T.  et  Br.  sitis,  singulis  in  plauitie  liarum  promineutiarum  Inter  vit- 
tas  binas  siliceas  parallelas,  lineares,  sub  lente  valde  augente  ar- 
cte  granulatas  dispositis,  dein  liberis,  demura  versus  aream  inter- 
nam  sursum  inter  2  alias  vittas  conformes  clausis,  in  zona  centrali 
interruptis  et  in  lineas  breves,  serpentinas  peculiares  solutis. 

Hab.  ad  Algas  in  oris  Novse  Caledoni&e  rarissime. 

198.  Chaetoceros  curvisetum  Cleve  Diat.  fr.  Kailegal  1889,  p.  3  e. 
icone,  Boi.  Cenlralbl.  1890,  n.  27-28,  p.  18.  —  C.  Cìuvt.  secundo 
Cleve  proxime  accedens,  sed  gracilius,  curnubus  linea  spirali  pun- 
ctorum  ornati s, 


175 
Hab.  in  uKattegat»  (Gleve). 

199.  Chaetoceros  danicum  Cleve  Diat.  fr,  Katlegai  1889,  p.  3  e. 
icone,  Bot.  Centraìbl.  1890,  n.  25-28,  pag.  18.  —  C.  fragmentis 
tantum  observatis,  frustulis  solitariis  v.  binatim  conjunctis  coriui- 
bus  linea  spirali  denticulorum  minutoruni  iiistructis. 

Hab.  in  a  Kattegat  ))  (Cleve).  —  Chceloc.  cuquatoriali  Clave 
proxime  accedit. 

200.  Chaetoceros  mamillanum  Cleve  Diat.  fr.  Katiegal  1889,  p.  3 
cum  icone,  Boi.  Centralbl.  1890,  n.  27-28,  pag.  18.  —  C.  Chcel. 
pelagico  proximura  sed  crassior,  in  medio  valvse  nodulura  raamil- 
l^eforme  gerens. 

Hab.  in  ce  Kattegat))  (Cleve). 

201.  Coscinodiscus  fìmbrlatus  Ehr.  in  Mon.  Beri.  Ahad.  1844,  p.  78. 

Var.  subradiatus  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  105,  Cosci- 
nodiscus fìmbriaius  var.  Van  Heurck  Syn.  t.  131,  f.  2.  —  Diam. 
63  u.;  areolis  7,  dein  extrorsum  ad  6  in  10  u.,  demum  usque  ad 
marginem  rursum  decrescentibus. 

Hab.  in  deposit.  ((Gran»  (Van  Heurck). 

202.  Coscinodiscus  flexilis  Rattr.  Rems.  Coscinod.  1890,  p.  96,  A. 
Schm.  Atlas  t.  114,  f.  6.  —  C.  120-150  y..  diam.  metiens  ;  super- 
ficie subplana;  spatio  centrali  distincto,  ^I\q-'^J^2  diametri  parteni 
occupante,  fascia  inconspicua  areolarum  majorum  cincto;  areolis 
polygoniis,  plerumque  hexagoniis,  centrum  versus  4Vo-5,  ad  semi- 
radium  4,  ad  marginem  6  in  10  a.;  seriebus  rectis,  seriebus  se- 
cundariis  obliquis  decussatis  evidentibus;  margine  angusto,  acute 
definito,  striis  teuuibus,  6  in   10  ?j.. 

Hab.  locus  desideratur  (Griffin)  ;  in  guano  «Chincha)^  (A. 
Schmidt).  —  A  Coscinodisco  apiculato  distinguitur. 

203.  Coscinodiscus  gigas  Ehr.  in   Abh.  Beri.  Akad.  1841,  p.  412. 
Var.  californicus  (O'Meara)  Rattr.  Revis.  Coscinod.   1890,    p. 

85,  Coscinodiscus  californicus  O'Meara  mscr.  —  Diam.  200  a.  ; 
areolis  spatium  centrale  versus  6-8,  ex(rorsum  4,  dein  ad  margi- 
nem 8  in   10  a. 

Hab.  in  Guano  loc.  ign.  (0'  Meara)  ;  ad  «  Medway  »  (Dallas). 

Var.  laxus  Rattr.  /.  e.  p.  95,  Coscinodiscus  guineensis  Grun. 
Diat.  Fr.  Jos.  Land  1884,  p.  76  ex  parte.  —  Diam.  130  a.  ;  spa- 
tio centrali  rotundato,  punctis  irregulariter  dispositis  instructo; 
areolis  liberis. 

Hab.  in  de[)0s.  aMonterey»  (Grunow). 

204.  Coscinodiscus  glabe rrimus  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  65, 


176 

t.  1,  f.  10.  —  C.  100-107  a.  diali),  iiietieiis;  supertìcie  e  centro 
usqiie  ad  seiniradiuni  plana,  dein  usque  ad  marginem  plus  miniis 
abrupte  inclinata;  spatio  centrali  rosulaquo  niillis;  granulis  mar- 
garitaceis,  polygouiis,  usque  ad  semiradiura  suba^qualibus,  dein  ma- 
joribus  deraumque  (ad  tnargineni)  decrescentibus,  centrum  versus 
3^/2,  ad  ^/^  radii  3  in  10  y..  ;  seriebus  secundariis  obliquis  decus- 
santibus  tenuibus;  margine  lato,  acie  interiori  indistincta,  striis 
4-5  in  10  a.  notato. 

Haò.  in  depos.  Cambridge,  Barbadoes  (Rae).  —  A  Coscinodi- 
sco  diverso  distinctus, 

205.  Coscinodìscus  granulosus  Grun.  in  Kongl.  Sv.  Vel.  Ak.  Bandi. 
Stockh.  1880,  n.  2,  p.  113,  t.  7,  f.  130. 

Var.  conspicuus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  6,  A. 
Schm.  Atlas  t.  57,  fig.  3  (sine  nomine).  —  Diam.  49  u.,  metiens; 
granulis  parvis  irregularibus,  marginem  versus  confertioribus,  in- 
terstitiis  latioribus  ;  apiculis  ad  marginem  conspicuis,  magnis  ;  mar- 
gine striis  12-13  in   10  a. 

Haò.  ad  uCampeche  Bay»  (A.  Schmidt). 

Var.  distinctus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  6.  — 
Diam.  50  y..  metiens  ;  apiculis  absentibus;  margine  multo  raagis 
distincto;  striis  3yo-4  in    10  a. 

Hab.  ad  ccCrescent  City,  California))  (Weissflog). 

206.  Coscinodiscus  heteromorpiius  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1800, 
p.  20,  A.  Sehm.  Atlas  t.  65,  f.  17  (absque  nomine).  —  C.  diam. 
23  P:  metiens;  spatio  centrali  rosulaque  absentibus;  areolis  angu- 
laribus,  circiter  3  in  10  ■;..  ;  papillis  centralibus  absentibus;  zona 
lata  margini  contigua,  e  serie  singula  areolarum  magnarum  cjlin- 
dracearum  constituta;  margine  angusto. 

Hab.  ad  a  Piscataway  ))  (Weissflog). 

207.  Coscinodiscus  hirtulus  (Gran.)  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  6,  Cesiodiscus  pulchelliis  var.?  hirtulus  Grun.  in  Van  Heurck 
Syn  t.  126,  f.  3,  Cestodiscus  pulchellus  Habirsh.  Cat.  Diat.  ed 
11,  1885.  —  C.  diam.  30  y..  metiens;  superfìcie  partem  centralem 
usque  ad  duas  fere  tertias  partes  radii  extensam,  acie  exteriori 
irregulariter  rotundatam,  acuie  definitam  praobente;  spatio  centrali 
rosulaque  nullis;  granulis  in  parte  centrali  rotundatis,  irregulari- 
bus, maculis  paucis,  magnis,  triangularibus,  obscuris  centrum  ver- 
sus preesentibus  ;  parte  exteriori  stiiis  evidentibus,  subregularibus, 
9  in  10  u..  exarata;  apiculis  8  ad   intervalla   suba^qualia   sitis,  in 


177 

acie  externa  parLis  interiot'is  iiisortis;  margine  acute  deriiiito,  ciré. 
Vr)  parlein  radii  lato. 

Hab.  ((Napariraa  depos.,  Trinidad»  (Van  Heurck). 

208.  Coscinodiscus  humilis  Rattr.  Reois.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  4, 
Willemoèsia  sp.  Castr.  Dial.  Chall.  1886,  p.  165,  t.  8,  f.  8  a,  8  Z^. 
—  C.  elongato-ellipticus,  lateribus  e  leniter  concavo  convexis,  api- 
cibus  iniequaliter  obtusis,  62,5-125  longus,  h.  e.  7-11-es  longior 
quam  latior;  superficie  leniter  convexa;  spatio  centrali  absente  ; 
granulis  parvis,  rotundatis,  marginem  versus  confertioribus,  sub- 
inde medio  aream  irregulariter  elongatara,  hyalinam  liquentibus  v. 
punctiformibus  et  tunc  confertim  dispositis;  margine  angusto,  hya- 
lino. 

Hah ?  (Castracane).  —  A  Coscinodisco  tenuisculplo,  cui 

proximus  est,  habitu  generali  et  punctorum  dispositione  recedit. 

209.  Coscinodiscus    imperator  Janisch  in  Rattray   Revis.   Coscinod. 

1890,  p.  98,  t.  1,  f.  5.  —  Diam ?;  spatio  centrali  rosulaque....?  ; 

areolis  minutis,  delicatis,  angularibus,  8,  marginem  versus  vix  con- 
spicuis,  10-12  in  10  a.;  seriebus  rectis  ;  seriebus  obliquis  decussa- 
tis  tenuibus;  zona  hyalina  margini  contigua  nulla;  margine  an- 
gusto, hyalino. 

Hab.  ab  Exped.  Gazelle  reportatus,  ad  lat.  9"  57'  S.,  long.  121° 
52'  E  (Weissflog). 

210.  Coscinodiscus  impiicatus  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  64, 
t.  3,  f.  1.  —  C.  150-250  a.  diam.  metiens;  superficie  centrum  ver- 
sus paullulo  convexa;  spatio  centrali  rosulaque  nullis;  areolis  he- 
xagoniis,  extrorsura  lenissimo  diminutis,  centro  3Y3,  marginem 
versus  4V2  in  10  y-  ;  seriebus  irregularibus  obliquis,  rectis  arcua- 
tisve,  fasciculos  breves,  inconspicuos,  sublatos,  interruptos  efficien- 
tibus;  margine  acute  definito  Y14-V16  ^^^ii  lato,  striis  distinctis,  4 
in   10  u..  notato. 

Hab.  in  dep.  Santa  Maria  (Rae)  et  S.  Marta  (Doeg). 

Var.  picturatus  Rattray  L  e.  pag.  65,  tab.  ;>,  f.  11.  —  Diam. 
300  a.  metiens  :  areolis  angulatis  v.  subrotundatis,  superficie  macu- 
lis  obscuris  plerumque  quadraugularibus  centroque  magis  confertis 
donata;  striis  marginalibus  6  in  10  y.. 

Hab.  in  dep.  Santa  Monica  (Tiium). 

211.  Coscinodiscus  impolitus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  4, 
Coscinodiscus  aniarclicus  Castr.  Diaf.  Chall.  p.  157,  t.  12,  f.  10, 
Notarisia  1889,  pag.  750,  non  Orunow.  —  C.  parvus,  55  u..  circ. 
diam.  metiens;  spatio  centrali  nullo;  punctis  confertis,  uniformiter 

12 


178 

dispositis;  apiculis  mitiutis  sed  distinclis,  per  valvte  superficiem  ad 
intei'valla  lata  subregularia  circumfusis;  margine  angusto,  hyalino. 
llab.  ad  insulara  a  Heard  ))  (F-xped.  Challenger). —  Melosirtu 
Borre')'/  Grev.  arcte  affinis. 

212.  Coscinodiscus  inclusus  li<xitr.  Recis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  34, 
A.  Schm.  Adas  t.  57,  f.  47  (sine  nomine).  —  C.  diam.  70  a.  me- 
tiens;  spatio  centrali  distincto,  rotundato,  leniter  excentrico;  gra- 
uulis  rotundatis,  circiter  5  in  10  v..,  niargiuem  versus  minoribus; 
seriebus  fasciculatis;  apiculis  nullis;  margine  acute  definito,  striis 
6-8  in   10  a.  notato. 

Ilab.  ((Richmond  depos.,  Virginia»  (Schmidt). 

213.  Coscinodiscus  inexpectatus  Rattr.  Hems.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  4,  Coscinodiscus^  sp.  Castr.  Diat.  Challenger  p.  163,  t.  10, 
f.  10.  —  C.  eliipticus,  143:^96;  spatio  centrali  absente;  granulia 
rotundatis,  4-5  in  10  ;/.,  zona  distincta  hyalina  margini  adiacenti 
circ.  5,5  [j-.  lata,  acie  interiori  subirregulari  ;  margine  angusto, 
hyalino. 

[lab.  ad  ((Zebù»  ex  insulis  Philippinis  (Rae). 

214.  Coscinodiscus  insutus  Rattr.  Recis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  5, 
A.  Schmidt  Alias  tab.  57,  f.  2  (sine  nomine).  —  C.  25  a.  diam. 
metiens;  spatio  centrali  nullo,  irregulariter  punctatus,  i)unctis  non 
confertis,  interstitiis  latis,  hyalinis;  orbe  apiculorum  longorum,  an- 
gustorum,  arcuatorum  multo  procul  a  margine  praeseutej  margino 
lato,  acute  definito,  striis  robustis,  4  in   10  u.. 

Hab.  ad  ((  Sansego  ))  (Schmidt). 

215.  Coscinodiscus  interlineatus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  58,  t.  1,  f.  6.  —  C.  diam.  CO  y..  metiens;  superficie  plana;  spatio 
centrali  rosulaque  absentibus;  areolis  hexagoniis,  8-10  in  10  a., 
marginem  versus  paullo  minoribus,  seriebus  fasciculatis,  iis  secun- 
dariis  obliquis  decussantibus  rectis  leviter  flexuosis  v.  extrorsum 
concavis  obviis;  serie  radiali  distincta  inter  fasciculos  prsesente; 
fasciculis  7,  insequalibus;  apiculis  evidentibus,  interfasciculatis,  mar- 
gine insertis;  margine  subindistmcto. 

Hab.  ad  ((  Newcastle  depos.  Barbados  o  (Weissflog)  ;  ((  Nancoori 
depos.))  (Cleve).  —  A  Coscinodisco  senario  Schm.  structura  te- 
nuiori  apiculisque  recedit. 

216.  Coscinodiscus  irregularis  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  7, 
Coscinodiscus  pacificus  Castrac.  ì^ial.  Challenger  1886,  p.  150, 
t.  8,  f.  5,  t.  22,  f.  1,  Nolarisia  1889,  p.  753,  non  Grun.  1884.  — 
C,  diam,  86-87  ,'^-.  metiens;  spatio  centrali  nullo;  areolis    polygo- 


179 
niis,  ina3qualibLis,  2','o-3  in  10  u..,  marginem  versus  minoribus; 
margine  distincto,  circ.  0  y..  lato,  striis  distantibus,  evidentibus, 
4-5  in   10  a. 

Hab.  in  Oceano  Pacifico  (Exped.  Challenger). 

217.  CoscìnodìSCUS  leptopus  Grun.  in  Van  Heurck  Si/n.  t.  131,  f.  5-6. 

Var.  discrepans  Rattr.  Kevis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  28,  t.  2, 
fig.  3.  —  C.  diara.  175  ;/.  metiens;  areolis  hexagoniis,  in  centro 
valvfe  area  quadrilatera  (insequilatera)  prsesente,  fascia  angusta 
irregolari  areolarum  dissimilium  angularium  extrorsum  insequaliter 
ex  angulis  marginem  versus  continuarum  cincia;  seriebus  in  in- 
terstitiis  leiiiter  arcuatis,  obliquis  decussatisque;  zona  margini  con- 
tigua subregulari;  striis  punctiformibus  8-10  in  10  a.;  apiculis 
margine  ad  intervalla  5-7,5  y..  dispositis,  apiculo  singulo  magno 
apice  libero  noduliformi  in  acie  interiori  zona?  subraarginalis  in- 
serto, circ.  5,5  'j..  longo. 

Hab.  ab  Exped.  Gazelle  reportatus  (Weissflog). 

218.  Coscinodiscus  luctuosus  Greve  in  Rattray  Rei\  Coscmod.  1890, 
p.  70,  t.  3,  f.  8-9.  —  C.  87,5-125  y..  diam.  metiens;  superficie  e 
centro  usque  fere  ad  serairadium  gradatim  elevata,  dein  sensim 
usque  ad  marginem  inclinata,  convexa;  spatio  centrali  rosulaque 
nullis;  areolis  centro  obtuse  angularibus,  dein  niox  acute  angula- 
ribus  subaequalibus,  3%  in  10  y- ;  seriebus  rectis;  margine  acute 
definito,  '/is-Vgs  radii  lato,  striis  obviis  5-6  in  10  a. 

Hab.  ad  uTroublesome  Gully,  Oamaru))  Novse  Zelandiae  (Grove). 

219.  Coscinodiscus  iunatus  Grove  in  Rattray  Revis.  Coscinod.  1890, 
p.  74.  —  C.  90-150  U:  diam.  metiens;  spatio  centrali  minuto,  ro- 
sula  frequenter  distincta,  nonnumquam  subobsoleta;  superfìcie  de- 
pressione evidente,  lunata,  unilaterali  instructa,  marginem  versus 
convexa,  dein  inclinata;  areolis  sub?equalibus  S-S'/j  in  10  y..,  ad 
depressionem  rotundatis  granularibus,  interstitiis  hyalinis,  papillis 
centralibus  evidentibus;  seriebus  radialibus  rectis;  seriebus  secun- 
dariis  obliquis  decussatis  uiiiformiter  arcuatis  manifestis;  margine 
prò  ratione  angusto,  striis  subradialibus,  circiter  6  in  10  y.  ornato. 

Hab.  in  «S.  Barbara  Co.)),  California  (Grove). 

220.  Coscinodiscus  lutescens  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  pag.  88, 
tab.  2,  f.  2,  —  C.  125  y..  diam.  metiens;  superficie  plana;  spatio 
centrali  circulari,  minuto,  zona  subobsoleta  areolarum  majorum  cu- 
neiformium  cincto;  areolis  hexagoniis  distinctis  extrorsum  per  Y- 
radii  accretis,  dein  usque  ad  marginem  decrescentibus,  centrum 
versus  5,  ad  Y^  radii  3V5  in  10  y.  ;  papillis  obliquis  tenuibus;  se* 


180 

riebus  rectis;  apiculis  rniniitis,  in  margine  ad  intervalla  fere  5  a. 
insertis;  margine  angusto,  striis  tonuibus,  8-10  in  10  u..  notato. 

IFab.  in  depos.  ((Jeromie,  Ilayti))  (Rae).  —  A  Coscinodisco 
cribroso  Tv.  et  Witt  distinguitur. 

221.  Coscinodiscus  luxuriosus  Rattr.  Recis.  gcn.  Coscinod.  1890,  p.  7, 
t.  1,  f.  18.  —  C.  diam.  205  y..  metiens  ;  superficie  centro  usque 
circiter  ad  quartam  radii  partem  convexa,  dein  usque  ad  raargi- 
nem  appianata;  spatio  centrali  nullo;  areolis  4-6-goniis,  2V2-3  in 
10  u..;  papillis  centralibus  evidentibus;  areolis  paucis  majoribus, 
linea  distincta  medio  exaratis,  irregularibus,  hinc  inde  Inter  areo- 
las  regulares  sparsis  zonamque  indistiucte  definitam,  margini  con- 
tiguam  efficientibus  :  margine  acute  definito,  striis  remotiusculis, 
subcostatis  instructo. 

Hab.  m  ((Manilla))  (Firth). 

222.  Coscinodiscus  marginatus  Ehrenb.  in  Abhandl.Berl.  Akad.  1841, 
pag.  142. 

Var.  decussatus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  63.  — 
Diara.  115  a.;  areolis  3  in  10  y.,  in  zona  marginali  subaequalibus  : 
seriebus  secundariis  obliquis  decussantibus  obviis;  seriebus  radia- 
libus  non  discretis;  margine  acutius  definito. 

Hab.  ad  ((Ronndstone  Bay))  Hibernia3  (O'Meara). 

223.  Coscinodiscus  minuens  Rattr.  Reois.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  12, 
Coscinodiscus  decrescens  Castr.  Dialom.  Challenger  p.  159,  t.  12, 
f.  14  (non  Grunow).  —  C.  diam.  115  a,  metiens;  areolis  poly- 
goniis,  e  centro  marginem  versus  sensim  diminutis,  centrum  ver- 
sus 2,  margiuem  versus  4-6  in  10  y.;  seriebus  radialibus  6  incon- 
spicuis,  seriebus  obliquis  decussatis  rectis  leniterve  incurvis;  api- 
culis numerosis,  prominentibus,  ad  intervalla  brevia  collocatis,  or- 
biculam  submarginalem  eflicientibus. 

Hab.  ad  insulas  Philippinas  (Exped.  Challenger).  —  Scul- 
ptura  Coscinodisci  crcentrici  sed  minus  regularis. 

224.  Coscinodiscus  minutellus  Rattr.  Revis.  gen.  Cosci?tod.  1890,  p.  4o, 
t.  2,  fìg.  5.  —  C.  diam.  22,5  y.  metiens;  superficie  plana;  spatio 
centrali,  rosulaque  abseutibus;  area  minuta  pauUulum  excentrica, 
triangulari,  nitida,  2,5  y.  lata,  puncto  centrali  singulo  evidente  in- 
structa;  areolis  polygoniis,  10  in  10  y.,  marginem  versus  mino- 
ribus  ;  seriebus  tenuiter  fasciculatis  subradiantibus,  secundariis  obli- 
que extrorsum  concavis,  decussatis,  vero  rnagis  distinctis;  apicu- 
lis in  margine  prominentibus,  ad  intervalla  subciequalia  7,6  y.  vel 
pauUo  minus  obvenieotibus, 


181 

Hah.  intra  Salpam  spinosam:  locus  desideratur  (Weissflog). 

225.  Coscinodiscus  modestus  Rattr.  Revt's.  Coscinod.  1890,  p.  88,  t.  1, 
f.  3.  —  C.  325  [J:  diaiii.  metiens;  superfìcie  plana,  marginem  versus 
convexa;  spatio  centrali  rotundato,  indistincto,  circiter  y^g  radii 
lato;  areolis  delicatis  tenuibusque  per  -/s  radii  partes  (e  centro), 
dein  magis  evidentibus  niajoribu>:que,  ceutriini  vei'sus  punctiformi- 
bus  8  in  10  '/.,  praiter  seniiradium  diistincte  liexagoniis,  papilla 
centrali  evidente  donaiis,  4  in  10;  seriebus  circa  spatium  centrale 
insequilongis,  per  interstitia  hyalina  discretis,  marginem  versus  sub- 
fasciculatis,  fasciculis  per  lineas  subhyalinas  radiales  discretis,-  api- 
culis  2,  asymmetricis,  intervallo  ',3  peripherise  sequanle  separatis, 
parvis  at  distinctis;  orbicula  apiculorum  minutoruni  ad  marginem 
absente;  margine  angusto. 

Hab.  ad  ((Rio  .Janeiro))  (Kitton);  in  guano  peruviano  (Macrae). 

226.  Coscinodiscus  moronensis  (Grev.)  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod. 
1890,  p.  10,  t.  2,  f.  16,  Ceslodisciis  moronensis  Grev.  'ìuscr.  — 
C.  subcircularis,  75  y..  diam.  metiens;  spatio  centrali  nullo;  areolis 
(granulis)  angularibus  centrum  versus  8,  sensim  extrorsura  majo- 
ribus  6  in  10  v..,  dein  in  zona  distincta  margini  contigua  puncti- 
formibus  et  10-12  in  10  [j..;  papillis  centralibus  parvis  sed  promi- 
nulis;  spatiis  subulatis  subtilibus,  zonam  marginalem  versus  magis 
distinctis;  seriebus  radiantibus  rectis;  apiculis  ad  intervalla  circ. 
10  a.  prorainulis;  margine  angusto. 

Hab.  in  depositu  Moronensi  (Johnson). 

227.  Coscinodiscus  nitiduius  Grun.  in  A.  Schm.  Alias  t.  58,  f.  20-21. 
Var.  subradians  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  32.  — 

Diam.  50  y..  ;  granulis  rotundatis,  contro  majoribus,  extrorsum  .sen- 
sim diminutis,  margine  punctiformibus  ;  interstitiis  latis,  marginem 
versus  minoribus;  seriebus  subradiantibus,  non  fasciculatis,  in  zona 
distincta  ad  marginem  circiter  octavam  radii  partem  latum  con- 
fertis. 

Hab.  ad  .Eginam  (Sciimidt). 

228.  Coscinodiscus  nitidus  Greg.  in  Trans.  R.  Soc.  Edinb.  1857, 
p.  499,  t.  10,  f.  45. 

Var.  sparsus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  p.  31,  Coscinodi- 
scus mtidus  A.  Schm.  Alias  t.  58,  f.  17.  —  Diam.  35  a.-  gra- 
nulis rotundatis,  solitariis,  interstitiis  latioribus,  prope  marginem 
minoribus;  margine  striis  magis  evidentibus  longioribusque  notato. 

Hab.  in  sinu  Campechiano  (A.  Sciimidt). 

Var.  tenuis  Rattr.  /.  e.  Coscinodiscus  nilidus  var.  A.  Schm. 


182 

Alias  t.  58,  f.  1!)  (et  t.  57,  f.  45?).  —  Diam.  circ.  10  y..;  granu- 
lis  mimitis  (interstitiis  parvis,  hyalinis),  in  zona  angusta  margini 
contigua  punctiforuiibus  et  strias  regulares  radiantes  efficientibus. 

Hab.  in  sinu  Campecliiano  (A.  Schmidt). 

Var.  moronensis  Grò  ve  in  Rattr  Revis.  gen.  Coscinod.  1800, 
p.  32,  t.  1,  f.  21.  —  C.  diam.  87,5  a.  metiens;  papillis  centralibus 
magis  pronìinentibus,  scabris;  seriebus  secundariis  irregularibus, 
incurvis,  intra  semiradium  subconcentricis;  seriebus  subradialibus 
circa  marginem  angustum  (striis  G-7  in  10  y..  iiotatunì)  brevibus 
inconspicuis. 

Hab.  in  depos.  Moronensi  (Weissflog). 

229.  Coscinodiscus  nodulifer  Jan.  in  A.  Schm.  Alias  t.  59,  f.  21-23. 
Var.  apiculatus  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  72,  Coscino- 
discus nodulifer  Jan.  in  A.  Schm.  Alias  t.  59,  fig.  20.  —  Diam. 
68,5-150  [J:  metiens;  tuberculo  (nodulo)  centrali  singulo  ampio; 
signis  circa  marginem  magis  decrescentibus;  apiculis  nuraerosis, 
subregularibus,  in  acie  interiori  marginis  sitis. 

lìab.  in  sinu  Campecliiano  (Schmidt);  ad  lat.  12°  42'  N.,  long. 
152°  1'  W.  e  profundis  oceani  reporlatus  (Exp.  Challenger,  Rae). 

230.  Coscinodiscus  obnubilus  Rattr.  Rci^is.  gen.  Coscinod.  1890,  p.]59, 
Coscinodiscus  icmbonalus  Castr.  Diat.  Challeng.  pag.  156,  t.  2, 
f.  8  (non  Gregory).  —  C.  diam.  7C-77  y.  metiens;  valvis  super- 
ficie centro  depressis,  dein  elevatis,  demum  (marginem  versus)  ab- 
rupte  depresyo-complanatis  (quasi  concavis),  margine  planis  ;  spatio 
centrali  subcirculari,  circa  6  u.  Iato,  medio  granulis  sparsis  plu- 
ribus  ornato;  punctulis  subaequalibus,  circ.  8  in  10  u..,  marginem 
versus  confertioribus,  radiato-fasciculatis,  interstitiis  parvis,  hya- 
linis; apicuLs  distinctis,  marginalibus,  interfasciculatis;  margine 
distincto,  angusto. 

Hab.  e  profundis  in  Oceano  Pacifico  (Ex.ped.  Challenger). 

231.  Coscinodiscus  obovatus  Castr.  Dial.  diali,  p.  160,  t.  8,  f.  4, 
t.  18,  f.  7,  t.  22,  f.  9. 

Var.  circularis  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  90.  —  Diam. 
62,5  jjt.  ;  areolis  ut  in  typo  sed  area  centrali  minus  distincte  defi- 
nita, seriebus  radiantibus  ex  ejusdem  arese  acie  usque  ad  margi- 
nem subinde  leni  ter  incurvis. 

Hab.  ad  a  Humber  ;>  (0' Meara),  in  stomacho  Ostrere  ad 
aHowth))  (0' Meara);  in  Oceano  atlantico,  lat.  3°  S.,  long.  15° 
Ow.  (0' Meara);  ad  ins.  Ascensionis  lat.  0°1,6'  S.,  long.  15*,56,5' 
0\v.  e  profundis  (Grove,  Rattray). 


m 

232.  Coscinodiscus  obscurus  A.  Schm.  Alias  t.  GÌ,  f.  16. 

Var.  minor  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  06,  Coscinodiscus 
obscurus  var.?  A.  Schm.  Alias  t.  61,  f.  17-18.  —  Diam.  50-00  u.  ; 
signis  angustioribus,  3  in   10  a.  ;  striis  uiargiiialibus  longioribus. 

Hab.  in  depositu  uMoroin)  (Grevillp;). 

233.  Coscinodiscus  Odontodiscus  Gmn.  Dial.  Fr.  Jos.  Land  1884, 
p.  81,  t.  Ili  (C),  f.  23. 

Var.  subsubtilis  Raltr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  38,  Co- 
scinodiscus sublilis  A.  Schm.  Alias  t.  57,  f.  14.  —  Diam.  125  u.; 
granulis  subinde  e  centro  extrorsuin  versus  raajoribus  v.  subaequa- 
libus,  centro  10,  margine  8  in  10  y.  ;  seriebus  rectis  radiantibus, 
marginem  versus  fasciculatis  v.  subfasciculatis;  zona  hjalina  an- 
gusta margini  contigua;  apiculis  minutis,  irregularibus  sed  inter- 
fasciculatis,  subinde  absentibus;  margine  striis  distinctis,  6  in  10 
a.  notato. 

Hab.  in  guano  peruviano  (A.  Schmidt),  a  Monterey  »  (Kinker), 
((Nankoori))  (Hardman),  in  guano  a  Lobos  di  Afuera))  (Grove), 
in  depositu  marino  insul,  ((Fiji»  (Grove),  in  «Juland  Sea))  Japo- 
nise  (Exp.  Challenger,  Grove),  in  dep.  ((Springfield,  Barbados» 
(Doeg). 

234.  Coscinodiscus  partitus  Grove  et  Sturt  in  Rattr.  Revis.  gen. 
Coscinod.  1890,  p.  57,  t.  3,  f.  5,  CI.  et  Moell.  Dial.  n.  114,  162. 
—  C.  diam.  50  ^j..  metiens;  spatio  centrali  minuto,  rosula  nulla; 
sculptura  subactinocycloide,  granulis  rotundatis,  centrura  versus  6, 
marginem  versus  confertioribus,  subpunctiformibus  et  8  in  10  a.; 
seriebus  rectis  fasciculatis,  inconspicuis,  iis  in  unoquoque  fasciculo 
seriei  centrali  parallelis,  seriebus  radialibus  intorfasciculatis  evi- 
dentibus,  secundariis  oblique  decussatis  marginem  versus  distinctio- 
ribus;  interstitiis  distinctis,  centrum  versus  magis  evidentibus;  api- 
culis distinctis,  a  brevi  marginis  distantia  exorientibus,  interfasci- 
culatis;  margine  angusto,  striis  delicatis  10  in   10  a. 

Hab.  ad  ((Totara,  OaraaruD  (Grove),  ad  a  Mescara,  Nankoori  )) 
(Cleve,  Moeller). 

235.  Coscinodiscus  pectinatus  Ratt.  Revis.  Coscinod.  1890,  pag.  71, 
Coscinodiscus  decipiens  Grun.  in  A.  Schm.  Alias  t.  59,  f.  18-19 
non  Bial.  F7\  Jos.  Land  1884.  —  C.  diam.  24-51,5  y..  metiens; 
spatio  centrali  rosulaque  nullis;  areolis  angularibus  subaequalibus 
V.  panilo  usque  ad  semiradium  accretis,  dein  usque  ad  marginem 
decrescentibus,  centrum  versus  4Vo-5,  ad  semiradium  3Vo,  prope 
marginem  4  in  10  u..;  seriebus  secundariis  obliquis  decussatis  ma- 


184 

nifestis;  apiculis  promicentibus,  longiuscule  acicularibus,  in  acie  in- 
teriori marginis  iiisertis  et  extrorsuiu   ejusdeiu    aciem    exteriorem 
attingentibus;  margine  distincto,  striis  teniiibus  6  in   10  p..  notato. 
Hah.  ad  uTable  Bay))  (A.  Schmidt).    ' 

23G.  Coscinodiscus  planiusculus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  42,  t.  1,  f.  22,  Jan.  Gazelle  Exped.  t.  C,  fig.  12.  —  C.  diam. 
82,5  fx.  metiens;  superficie  plana;  spatio  centrali  rotundato,  indi- 
stincto,  circ.  4,5  a.  lato;  areolis  rotundatis  ovatisve,  axi  longiori 
radiante,  papillis  centra'ibus  evidentibus,  circ.  3^/2  ''^  10  y..,  subae- 
qualibus,  in  zonam  distinctam  circa  marginera  dispositis,  circ.  ad 
Vs-Vs  l'adii  moniliformibus;  seriebus  fasciculatis;  margine  crenato. 
Jlab.  ex  Exped.  Gazelle  reportatus  (Weissflog). 

237.  Coscinodiscus  praetor  Grò  ve  in  Rattray  Revis.  Coscinod.  1890, 
p.  98,  t.  3,  f.  2-3. —  C.  diam A;  superficie  plana;  spatio  cen- 
trali nullo,  area  distincta  centrali  40  y..  lata,  aiinulo  angusto  api- 
culorum  minutorum  confertim  dispositorum  cincta;  areolis  angu- 
latis,  aegre  visibilibus,  intra  aream  centraleai  G,  ad  marginem  8-9 
in  10  y..  ;  seriebus  secundariis  obliquis  decussatis  brevibus  obviis; 
zona  marginali  hy alina  nulla;  zona  connectivali  seriebus  striarum 
brevium  10  in  10  y.  parallelis  rectis  instructa,  seriebus  per  li- 
neas  angustas  hjalinas  discretis. 

Hab.  ad  a  Barbados  ))  (Grove). 

238.  Coscinodiscus  punctatus  Ehr.  in  Mon.  Ber.  Akad.  1841,  p.  78. 
Var.   rhombicus    (Castr.)  Rattr.   Revis.  Coscinod.  1890,  p.  99, 

Coscinodiscus  rhombicus  Castr.  Diat.  Chall.  p.  1G4,  t.  22,  f.  11. 
—  Elliptico-rhomboideus,  119^:78;  spatio  centrali  nullo;  areolis 
inordinatis  sed  circa  marginem  rainoribus  et  hic  lineas  breves  ra- 
diantes  efFicientibus. 

Hab.  in  mari  japonico  (Exped.  Challenger,  Castracane). 

239.  Coscinodiscus  pusillus  Grove  in  Rattr.  Revis.  gen.  Coscia.  1890, 
p.  11,  t.  2,  fig.  10.  —  C.  diam.  80  y..  metiens;  superficie  zonam 
distincte  definitam  margini  contiguam  prsebente;  spatio  centrali  ab- 
sente;  granulis  angularibus,  suba->qualibus,  8  in  10  y..,  in  zona  mar- 
gini contigua  punctiformibus,  strias  radiantes  10  in  10  y.  eflicien- 
tibus;  spatiis  parvis,  nitidis,  subulatis  intra  semiradiura  evidentibus; 
apiculis  evidentibus  in  aoie  interiori  zonae  submarginalis  ad  inter- 
valla 10-12,5  y.  insertis;  margine  acute  definito,  angusto,  striis 
obscuris  12-14  in  10  y.  ornato. 

Hab.  vivus  in  fretu"  «  Macassar  n  (Grove). 


185 

240.  Coscinodiscus  radiatus  Elir.  in  Abh.  Beri.  Akacl.  1839,  p.  148, 
t,  3,  f.  1  a-c. 

Var.  crenulatus  Rattray  Kevis.  Coscinod.  1890,  p.  70,  Cosci- 
nodiscus radiatus  var.  Wall.  Trans.  Micr.  Soc.  1860,  p.  48,  t.  2, 
f.  22.  —  Circiter  25  y..  diam.  metiens  ;  signis  subaiqualibus  ;  mar- 
gine crenulato. 

Tlab.  in  Salpis  (Wallich). 

241.  Coscinodiscus  robustus  Grev.  in  T.  M.  S.  1866,  p.  3.  t.  1,  f.  8. 
Var.  Klttonianus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  64.  — 

Diam.  112-225;  areolis  IV0-IV4  ''^  ^^  y-»  P^pillis  centralibus  pro- 
mineutibus,  conos  transverse  truncatos  efficientibus. 

llab.  intra  Holothurias  ad  oras  Sinenses  (Macrae). 

Var.  fragilis  Rattr.  /.  e.  p.  64.  —  Diam.  187,5  y..;  areolis  mi- 
nutioribus,  centro  2^J^,  ad  marginem  3  in  10  a.;  zona  singula  areo- 
laruin  radialiter  elongatarum  margini  contigua  prcesente;  papillis 
centralibus  magis  tenuibus,  punctis  distinctis;  seriebus  obliquis  de- 
CLissantibus  evidentioribus. 

Hab.  in  deposita  ((Santa  Maria»  (Rae). 

242.  Coscinodiscus  Rotliii  Grunow  Dial.  Fr.  Jos.  Land  1884,  p.  20, 
t.  3  (C),  f.  20  a-b,  22. 

Var.  singaporensis  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  55. 
—  Diam.  85  u..;  rosala  centrali  evidenti,  ampia;  areolis  4  in  10  y.  ; 
zona  lata,  acute  definita  margini  contigua,  areolis  minoribus  6  in 
10  y..;  apiculis  magnis,  medio  constrictis,  apicibus  rotundatis,  in 
acie  interiori  zon^e  marginalis  insertis;  margine  angusto,  striis  0 
in   10  a. 

Hab.  ad  ((Singapore»  (Schmidt). 

Var.  grandiuscuius  Rattr,  /.  e.  pag.  55,  A.  Schm.  Alias  t.  57, 
f.  23.  —  Diam.  40  y.  ;  areolis  6  in  10  y.  ;  apiculis  prominulis,  a 
margine  rem.otis. 

Hab.  ad  ((Rio  de  Janeiro))  Hrasilise  (Schmidt). 

243.  Coscinodiscus  sphaeroidalis  Rattr.  Revis.  gen.  Coscin.  p.  3,  t.  1, 
f.  15.  —  C.  circiter  45  y.  diam.  metiens,  orbicularis;  area  centrali 
nulla;  spatio  subcirculari,  granulis  paucis,  solitariis,  rotundatis 
ornato,  circ.  7,5  y.  lato,  prope  marginem  in  uno  latore  valvse  sito  ; 
superficie  cetera  granulis  rotundatis,  5  in  10  y.,  in  lineas  radiantes 
et  circa  spatium  excentricum  divergentes,  per  lineas  hyalinas  di- 
scretas  dispositis,  marginem  versus  punctiformibus,  in  series  evi- 
denter  regulares,  obliquas,  decussatas  ordinatis  exornata  ;  margine 
angusto,  striis  8-10  in  10  y. 


186 

Hab.  ad  ((  Monterey  »  (Weissflog). 

Var.  clnctus  Rattr.  /.  e,  A.  Sclim.  Ailas  t.  68,  f.  6.  —  Cir- 
citer  70  u..  diam.;  spatio  hyalino  distincto  excentrico;  granulis 
unius  valvoe  partis  minus  acute  ab  iis  alterae  valvse  dimidiaj  partis 
separatis,  seriebus  granulorum  majorum  magis  rectis;  margine  lato, 
acute  definito;  seriebus  oblique  decussatis  evidentibus. 

Tlab.  ad  ((Springfield  depos.,  Barbados»  (Weissflog). 

244.  Coscìnodiscus  subareolatus  Rattr.  Revh.  gen.  Coscin.  1890,  p.  6, 
tab.  I,  f.  10.  —  C.  circ.  125  u..  diain.  metiens;  superficie  plana; 
spatio  centrali  nullo;  structura  subtiliter  areolata,  areolis  e  centro 
circiter  ad  semi  radium  extensis,  lineis  in  V5  partes  externas  radii 
confertim  dispositis,  distinctis,  radialibus,  leniter  flexuosis,  subinde 
irregularibus,  snbpruinosis,  interstitia  nitida,  linearla  linquentibus  ; 
margine ? 

JTab.  ex  Exped.  uGazelle»  reportatus  (Weissflog). 

245.  Coscinodiscus  subaulacodiscoidalis  Rattray  Revis.  Coscinod. 
1890,  p.  73,  A.  Schm.  Ailas  t.  57,  f.  8.  —  c"  42,5  u..  diam.  me- 
tiens; superficie  convexa;  spatio  centrali  nullo,  rosula  minuta; 
areolis  angularibus,  6-8  in  10  y..,  gradatim  marginem  versus  decre- 
scentibus;  seriebus  secundariis  obliquis  decussatis  evidentibus;  api- 
culis  6,  magnis,  leniter  medio  constrictis,  ad  intervalla  subunifor- 
mia  modico  procul  a  margine  insertis;  margine  angusto,  hyalino, 
acute  definito. 

Hab.  ad  ((Baldjick»  (A.  Schmidt).  —  Aulacodiscum  concinnuui 
Kitton  in  memoriara  revocat  sed  radiorum  priraariorum  absentia 
nullo  negotio  distinguitur. 

246.  Coscinodiscus  subtilis  Ehr.  in  Abh.  Beri.  Akad.  1841,  p.  412, 
t.  1,  III,  f,   18,  t.  3,  VII,  f.  4. 

Var.  lineolatus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscmod.  1890,  p.  49,  t.  I, 
fig.  16.  —  Diam.  57,5  y..;  spatio  centrali  suborbiculari  e  quo  li- 
nea singula  angusta  recta  usque  ad  marginem  extenditur;  pariis 
duobus  aliis  serierum  rectarum  cum  hac  linea  contiguis;  striis  ir- 
regulariter  et  parum  fasciculatis;  apiculis  marginalibus,  interfa- 
sciculatis,  indistinctis. 

Hab.  ad  ins.  u  Mors  0  (Weissflog). 

Var.  scaber  Rattr.  L  e.  t.  3,  f.  6.  —  Diam.  37,5-55  a.;  spatio 
centrali  nullo;  areolis  12-14  in  10  u..,  marginem  versus  minori- 
bus;  fasciculis  inconspicuis ;  apiculis  paucis,  ad  intervalla  lata  di- 
spositis, non  inter  unumquodque  fasciculorum  parium;  apiculis  (?) 
rainufis,  sparsis,  liyalinis,  centrum  versus  numerosioribus. 


181 
Bah.  ad  «Nankoori))  (Weissflog). 

247.  Coscinodiscus  superbus  Hardm.  in  Rattr.  Revls.  gen.  Coscinod. 
1890,  p.  10,  Ceslodiscus  pulchellus  (?)  Grev.  in  T.  M.  S.  1866, 
p.  123,  t.  XI,  f.  5,  CI.  et  Moell.   DiaL  n.   162. 

Var.  novozelandicus  Grove  in  Rattr.  /.  e.  p.  11,  t.  2,  f.  15.  — 
Diani.  67,5  (j..  metiens  ;  superfìcie  sine  zona  distincta  margini  con- 
tigua; granulis  rotundatis,  3  in  10  a.,  marginem  versus  paullo  mi- 
noribus;  seriebus  radiantibus  obscuris,  marginem  versus  manifesto 
irregulariter  concentricis;  interstitiis  hyalinis,  centrum  versus  raa- 
joribus;  apiculis  ad  intervalla  7,5-17,5  u..  praesentibus,  evidentibus; 
margine  distincto,  striis  8  in  10  p.. 

][ab.  fossilis  in  depositu  uOamaru))  Nova3  Zelandi»  (Grove). 

248.  Coscinodiscus  tenuiscuiptus  Rattr.  Revà.  gen.  Coscinod.  1890, 
p.  4,  Stoscìiiaf  punciala  Grove  et  Sturt  in  Jouì^n.  Quekeit  Micr. 
CI.  1887,  p.  145,  t.  14,  f.  52,  Nolarisia  1888,  p.  474.  —  C.  elon- 
gato-ellipticus,  lateribus  subuniformiter  incurvis  vel  constrictione 
locali  evidenti  donatus,  137,5  =;  20;  superficie  leniter  convexa;  spa- 
tio centrali  nullo;  granulis  parvis,  rotundatis,  nitentibus,  intersti- 
tiis latis,  hyalinis,  ina;qualibus,  per  totani  superficiem  subuniformi- 
ter  dispositis;  margine  angusto  at  acute  definito. 

Hah.  fossilis  ad  ((Oamaru))  in  Nova  Zelandia  (Grovk). 

249.  Coscinodiscus  traducens  Rattr.  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  80 
(ad  interim),  Coscinodiscus  Nebula  Elir.  in  Abh.  Beri.  Akad.  1872, 
p.  167,  t.  12,  f.  15?,  A.  Schm.  Atlas  t.  58,  fig.  12.  —  C.  100  p.. 
diam.  metiens;  superficie  plana;  spatio  centrali  rosulaque  nuUis  ; 
area  centrali  parva,  linea  subcirculari  hyalina  cincta  praesente  ; 
areolis  hexagoniis,  gradatim  ex  area  centrali  extrorsum  majoribus, 
centrum  versus  8,  ad  marginem  0  in  10  a..,  in  area  centrali  irre- 
gularibus;  seriebus  secundariis  obliquis  arcuatis  decussatis  distinctis  ; 
zona  angusta  hyalina  margini  adiacente;  margine  angusto,  acute 
definito,  granulis  parvis  evidentibus  6  in  10  y..  instructo. 

Hab.  ad  u  Railway  Cutting,  Oamaru»  (Grove),  ad  u  Birjutskaja 
Kossa))  in  mari  Azof  (Eiirenberg). 

Var.  hispidus  Rattr.  i.  e.  p.  81,  A.  Schm.  Aiias  t.  58,  fig.  38 
(absque  nomine).  —  Diam.  circiter  35  a.;  areolis  6-7  in  10  u..; 
apiculis  prominentibus,  numerosis,  ad  intervalla  fere  7,5  a.  inser- 
tis,  a  margine  modico  remotis. 

Ifab.  ad  a  Yokohama  ))  (Gruendler). 

250.  Coscinodiscus  tumidus  Janisch  in  A.  Schm.  Alias  t.  59,  f.  38-39. 

Var.  fasciculatus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  28. — 


188 

C.  diani.  200-280  a.  nietiens,  t\'po  similis  sed  punctis  fasciculatis, 
seriebus  in  uti'oque  fasciculo  parallelis,  fasciculis  sivo  paucis  et 
latis  sive  numerosis  augustisque. 

Ilab.  in  superficie  Oceani  antarctici  (Rae,  Exped.  Challenger, 
Exped.  Gazelle,  Weissflog). 

251.  Coscinodiscus  turgidus  Rattr.  Revis.  gen.  Coscinod.  1890,  p.  7, 
Coscinodiscus  velaius  A.  Schm.  Alias  t.  62,  f.  10  (non  Elirenb.). 
—  C.  diam.  37,5-62,5  [j..  metiens;  superficie  centro  plana,  margi- 
nem  versus  convexa;  spatio  centrali  abdente  ;  areolis  polygoniis, 
centro  majoribus,  rapide  versus  marginem  decrescentibus,  centro  3, 
margine  6  in  10  y..  ;  margine  acie  interiori  indistincta,  striis  va- 
lidis,  irregularibus. 

Ilab,  ad  u  Spiingfield  depos.,  Barbados»  (Schmidt,  Firth), 
('.Richmond  Va»  (Schmidt),  ((Cambridge  dep.,  Barbados»  (Kinker, 
O'Meara),  ((Barbados»  (Johnson,  0' Meara),  (( Bridgewater,  Bar- 
bados)) (Johnson). 

252.  Coscinodiscus  vacuus  Rattr.  Reuis.  Coscinod.  1890,  p.  87,  Me- 
losira?  A.  Schm.  Alias  t.  58,  f.  29.  —  C.  30  a.  diam.  metiens; 
spatio  centrali  ampio,  per  fere  ~/^  radii  extrorsum  extenso;  areolis 
minutis,  punctit'orraibus,  series  arcte  dispositas  radiales  in  exteriori 
tertia  parte  radii  eflicientibus  ;  margine  angusto,  indistincto. 

Hab.  ad  Caput  Bonse  Spei  Africse  australis  (A.  Schmidt).  — 
A  Coscmodisco  Hauchii  Grun.  absentia  granulorum  punctiformiuni 
in  spatio  centrali  differt. 

253.  Coscinodiscus  vetustissimus  Pant.  Foss.  Bacili.  Ungams  I, 
p.  71,  t.  20,  f.  186,  Nolarisia  1888,  p.  621. 

Var.  curvatuioides  Greve  in  Rattr.  Revis.  gen.  Coscin.  1890, 
p.  30,  CI.  et  Moell.  Diat.  n.  57,  164.  —  Diam.  100  a.  metiens; 
areolis  irregularibus,  in  area  excentrica  parva  rotundata  minori- 
bus,  4^2  ili  10  y..,  in  series  evidentes  fasciculatas  dispositis;  api- 
culis  minutis,  interfasciculatis. 

Hab.  ad  a  Jackson 's  Paddock,  Oamaru  depos.))  (Grove),  ((Rich- 
mont  Va»,  S.  Monica  depos.  (Cleve,  Moeller). 

254.  Coscinodiscus  whampoènsis  Greve  in  Rattr.  Reuis.  gen.  Co- 
scinod. 1890,  p.  49,  t.  1,  f.  24.  —  C.  diam.  75  u..  metiens;  super- 
ficie annulum  distinctum,  angustum,  elevatum,  circiter  ad  duas  ter- 
tias  partes  radii  situm  prsebente;  spatio  centrali  rosulaque  nullis; 
areolis  hexagoniis,  marginem  versus  leniter  diminutis,  centrum  ver- 
sus 8-10,  marginem  versus  10  in  12  a.,  circa  aream  centralem  mi- 
nutam  rotundatam  irregularibus,  dein  in  series  subrectas,  fascicu- 


189 
latas,  prope  margineiii  panilo  deflexas  dispositis,  seriebus  in  uno- 
quoque  fasciculo  nifìdianre  seriei  [larallelis  v.  subparallelis;  apiculis 
minutis,  ad  intervalla  circ.  17,5  y..  margine  insertis,  inter  v.  supra 
fasciculos  sitis;  margine  angusto,  hyalino. 
Hab.  (cCantoii  River,  Whampoa»  (Grove), 
2J5.  Coscìnodiscus  zonulatus  Rattr.  Revis.  gen.  Cosain.  1890,  p.  21, 
A.  Schm.  Alias  t.  59,  f.  6.  —  G.  diam.  24  u..  metiens:  spatio  cen- 
trali rosulaque  absentibus;  areolis  regulariter  augularibus,  subso- 
qualibus,  10  in  10  a.;  zona  distincta  margini  contigua  ex  areolis 
magnis  imperfectis,  acie  interna  nulla,  externa  leniter  extrorsum 
convexa,  circ.  5  in  10  ;/.  composita;  margine  acuto  definito,  circ. 
2  [j..  lato,  hyalino, 

Hab.  ad  Caput  Bona3  Spei  Africoe  australis  (Schmidt). 

256.  Cymbella  excisa  Kuetz.  Bacili,  t.  6,  f.  17, 

f.  major  Gutw.  Mal.  fi.  Galicyi  1890,  p.  25,  t.  1,  f.  21.  —  Val- 
vis  31=^8,  apicibus  3,8  a.  latis  minusque  aculatis;  striis  minus 
convergentibus,  circ.  6,4  in  10  y.,,  incisura  ventrali  minus  profunda. 

l[ab.  in  fluvio  Prutho  ad  u  Mikulince»  prope  aSniatyn))  Gali- 
cise  austriaca3  (R.  Gutwinski). 

257.  Eunotia  americana  Kain  et  Schultze  in  Bull.  Torr.  boi.  Club 
1889,  p.  209,  t,  93,  f.  1.  —  E.  valvis  arcuatis,  115-118  y..  longis 
(ex  icone),  vertice  dorsuali  convexo  et  in  apices  late  rotundatos 
constricto;  striis  quam  maxime  subtilibus. 

Hab.  fossilis  in  depositu  marino  ad  «Atlantic  City»  N.  J.  An:e- 
ricae  borealis. 

258.  Eunotia  minima  Gutw,  Mal.  fi.  Galicyi  1890,  p.  36,  t.  1,  f.  30, 
—  E.  minima,  9,6-2,4,  linearis,  dorso  depresso  vix  leniter  con- 
vexo, ventre  arcuato-impresso  et  propterea  acute  bidentato,  api- 
cibus leniter  declinatis  rotundatisque,  striis  inconspicuis  (nullis), 

Hab.  in  fossis  turfosis  in  uCetula»  prope  ce  Jaroslaw  »  Galiciae 
austriacse  (R.  Gutwinski). 

259.  Eupodiscus  decrescens  Rattray  Revis.  Aiiliscus  in  Joum.  R. 
Micr.  Soc.  1888,  p.  911  (51),  t,  14,  f.  9,  -  E.  diam.  40-62,5  y..  ; 
valvis  superficie  leniter  convexa;  areolis  hexagoniis,  centro  majo- 
ribus,  dein  marginem  versus  uniformiter  gradatim  diminutis,  3-6 
in  10  a.,  series  obliquas,  leniter  incurvas,  decussantes,  non  fasci- 
culatas  efforraantibus;  apiculis  2,  distinctis,  in  utroque  latere  vai- 
Vfe  prope  marginem  sitis,  a  processibus  ajquidistantibus  ;  margine 
angusto,  hyalino;  processibus  2,  subniarginalibus,  circ.  3  a.  latis 
sed  elevatis,  apice  truncatis  et  extrorsum  oblique  directis. 


190 

Hah.  atl  {(  Karinahack,  ins.  Caiinibal.  ))  (Greville). 

260.  Eupotliscus  parvulus  Grov.  iu  Rattray  Recis.  of  Auliscus  1888, 
p.  912,  t.  14,  f.  8.  —  E.  diam.  52,5-87,5  a.;  superficie  in  parte  cen- 
trali valvaB  plana,  dein  usque  ad  margiuem  leniter  inclinata;  areo- 
lis  centrurn  versus  5-6,  gradatim  usque  ad  marginem  dirainuen- 
tibus  8  in  10  u..,  centro  inordinatis,  ceterum  in  series  uniformiter 
incurvas,  radiales,  subfasciculatas,  decussatas  dispositis ,-  margine  an- 
gusto, liyalino  ve!  delicate  striato,  striis  8  in  10  u..;  processibus 
1-2,  subcircularibus  v.  subregulariter  ellipticis,  2,5-3  a.  latis,  raar- 
ginalibus,  subinde  e  peripheria  prominulis. 

llab.  in  depositu  barbadensi  a  Cambridge  Est.  ))  (Johnson,  Ore- 
ville).  —  Colore  griseo-subhyalinus. 

Var.  concentricus  Rattray  /.  e.  t.  14,  f.  7.  —  Diam.?;  areolis 
e  centro  usque  ad  semiradiuin  subsequalibus,  dein  rapide  extrorsum 
diminuentibus  margineque  punctiformibus,  in  parte  centrali  irregu- 
lariter  ordinatis,  praeter  hanc  in  zonas  evidentes  concentricas  re- 
gulares  dispositis;  processibus  2,  promineutibus,  minoribus. 

[lab.  locus  desideratur  (Greville). 

261.  Gaillonella  granulata  Ehr.  {Melosira). 

Var.  bambusina  Petit  in  Journal  de  Micrographie  du  25  Janv. 
1890,  f.  2.  —  A  typo  difFert  valvis  conico-truncatis  et  in  filamen- 
tura  bambusasforme  conjunctis. 

Ilab.  in  lignite  ad  «Sendai))  Japoni;e  (Faurie).  —  Diam.  ma- 
jor filamentorum  11-18  y..,  diam.  minor  8,5-14,5  a. 

262.  Gomphonema  acuminatum  Ehrenb. 

V^ar.  submontanum  Gutw.  Mat.  fi.  Galyc-ji  1890,  p.  28,  t.  1,  f.  23. 
—  Valvis  60  y..  longis,  apicibus  4,8  y.  latis, •  striis  transversis  Q,(S 
in  10  [X. 

Ilab.  in  uVelika  mlaha»  ad  ((Udernia»  prope  (cSniatyn»  Ga- 
lici»  austriaca}  (R.  Gutwinski).  —  Statura  Gomph.  montani  Schum. 
(Diat.  H.  Tatr.  t.  3,  f.  35  b),  differt  apicibus  acutato-rotundatis. 

263.  Gomphonema (?)asymmetricum  Gutw.  Mai.  fi.  Galycyi  1890,  p.  28 
t.  1,  f.  24.  —  G.  valvis  elongato-ellipticis,  26,8:^7,2,8,  altero  la 
tere  recto,  altero  triundulato,  apicibus  rotundatis,  ad  5,6  y..  latis 
inferiore  parum  angustiore;  nodulo  mediano  parvo  oblongo;  striis 
transversis  radiantibus,  6,8  in  10  y.,  rhaphem  subattingentibus,  me 
dio  (latero  triundulato)  interruptis  ;  frustulis  e  facie  connectivali 
visis  parum  curvato-cuneatis. 

Hab.  in  uMajscowa»  prope  aJaslo»  Galicias  austriaca^  (R.  GuT- 
wiNSivi).  —  Latitudo  lateris  super.  7,5  y.,  latit,  later.  infer.  6  y. 


191 
VII.  ISODISCUS  Rattray  Rech.  of  Auliscas'm  Journ.  R.  Micr.  Soc. 
1888,  [).  910  (Etyin.  l'sos  sunilis  et  discuo),  Lamprtsci  et  Ewpodisci 
sp.  Gr.  et  St.  —  Valvaj  circulares;  superficies  subplaiia  v.  margiuein 
versus  leniter  convexa;  spatiura  centrale  ampliim  rotundatum  et 
evidens,  raro  iiulluin;  structura  arcolata  v.  granulata:  areola)  an- 
gulatse  (sine  interstitiis),  in  series  evidenter  subradiarites,  circa 
processos  subconvergentes  ;  granuli  parvi,  rotundati,  interstitiis  evi- 
dentibus,  inordinati;  pi'ocessus  depressi,  margineni  versus  niagis 
prorninentes,  inaequimagni,  2-3  niajores  subinde  asymmetrici,  3-8 
minores,  subaequidistantes  interpositi.  Color  pallide  fuligineo-gri- 
seus,  margine  saturatior. 

-(34.  Isodiscus  mirificus  Rattray  Rem's.  of  Auliscus  ia  Jouryi.  R. 
Micr.  SoG.  1888,  p.  920,  t.  1(3,  f.  4.  —  I.  137,5  a.  diam.;  super- 
ficie subplana  sed  margine  leniter  convexa;  spatio  centrali  rosu- 
laque  nullis;  granulis  parvis,  rotutidatis,  centrum  versus  inordi- 
natis,  raarginem  versus  subangularibus,  magis  coofertis  et  iu  se- 
ries tenues  radiantes  dispositis,  seriebus  circa  processos  singulos 
convergentibus  brevibus;  processibus  2,  magnis,  rotundatis,  circi- 
ter  20  u..  latis,  suboppositis,  alio  procossu  simili  sed  panilo  minori, 
circiter  15  a.  lato,  in  uno  valva^  latere  sito  et  a  duobus  aliis  tequi- 
distanti,  aliis  8  rainoribus,  7,5  u..  latis,  inter  2  processos  majo- 
res,  aliis  5  conformibus  inter  hos  processos  et  intermedium  medio- 
crera  praesentibus;  margine  distincto,  striis  obscuris  ornato. 
Hab.  in  depositu  (c  Oamaru  ))  Novse  Zelandise  (W.  J.  Gray). 

Vili.  LEPTOCYLINDRUS  Cleve  iJiaL  fr.  Katlegat  1889,  pag.  2,  Boi. 
Centralhl.  1890,  n.  27-28,  pag.  18.  —  Valvae  prò  ratione  soli- 
dae,  convexae,  ambitu  circulares,  sculptura  destituire;  zona  connecti- 
valis  tenuissima,  sine  incrassationibus  peculiaribus  Rhzzosolenice ; 
f'rustula  in  catenas  elongatas  conjuncta. 

265.  Leptocylindrus  danlcus  Cleve  /.  e.  cum  icone,  Bo/.  Centralbl. 
l.  e.  —  Caracteres  generis. 

Hab.  in  ((Kattegat»  (Cleve). 

206.  Liradiscus  flircatus  Grove  in  Rattray  Revi's.  Coscinod.  1890, 
p.  221,  t.  3,  fìg.  23.  —  L.  circularis,  87,5-95  [j..  diam.;  superficie 
leniter  convexa;  lineis  prouiinentibus,  areolis  centro  paucis,  ma- 
gnis, ina^qualibus,  subinde  triramosis  et  CO  ij..  longit.  metietitibus, 
plerumque  1-1 V2  i"  ^^  y-»  lineis  margine  contiguis  rectis  incurvis- 
ve,    radialibus   aut   subradialibus,    tVequenter   (}ichoton)is    sed    non 


192 

aiiastoniosanlibus;  areolis  hyaliiiis  v.  centro  graimlis    minutis    ro- 
tundatis  iiistructis;  uiargiue  delicato  at  conspicuo,  circ.  2,5  y-  lato. 
Ilab.  in  deposito  marino  uFiji  Islands»  (Grove). 

267.  Liradiscus  marginatus  Grove  in  Rattray  Revis.  Coscinod.  1890, 
pag.  222,  t.  3,  f.  13.  —  L.  rotundato-ellipticus,  axi  majori  47,5  y.. 
longo,  axi  minori  circ.  lV4-plo  breviori;  apicibus  obtusis,  superfi- 
cie leniter  convexa;  areolis  robustis,  irregularibus  insequalibusque, 
2-3  in  10  u..,  majoribus  centro  granulos  rotundatos  paucos  teaues 
praebentibus,  zona  marginali  distincta,  acie  exteriori  crenata;  mar- 
gine angusto,  hyalino. 

Hai),  fossilis  in  depositu  (cOamaru»  Novse  Zelandia)  (Grove). 

268.  Navicula  alpestris  Grun.  Navic.  p.  545,  t.  3,  f.  4  a-b. 

Var.  tatrica  Gutw.  Mat.  fi.  Galicyi  1890,  p.  20,  t.  1,  f.  17.  — 
Valvis  lineari-ellipticis,  50-67^^12-14,  apicibus  parum  angustatis 
(9,6-2,4  a.  latis)  rotundatis  aut  rotundato-acutatis  (cuneatis)  ;  rlia- 
l)lie  valida,  duplici,  noduluni  medianum  elongatum  quasi  ample- 
ctente,  nodulis  terminalibus  rotundis  distinctis;  striis  transversis 
etiam  sub  lente  maxime  augente  inconspicuis,  striis  longitudinali- 
bus  4-6  distinctis,  punctatis  ;  frustulis  e  facie  connectivali  visis  li- 
neari-oblongis,  truncatis  vel  rotundato-truncatis. 

Hab.  ad  a  Smreczynowy  staw  ))  et  u  Toporowy  Staw»  in  mon- 
tibus  Tatricis,  altit.  1230-1132  M.  (M.  Raciborski). 

269.  Navicula  Dewittiana  Kain  et  Schultze  in  Bull.  Torr.  Boi.  CI. 
1889,  p.  209,  t.  93,  f.  5.  —  N.  valvis  late  lanceolatis,  apicibus  pro- 
ductis,  rhaphe  valida,  striis  costatis,  in  medio  valva3  convergeutibus, 
versus  apices  radiantibus  ;  area  longitudinali  levi  sublanceolata. 

Hab.  fossilis  in  depositu  marino  ad  «Atlantic  City»  N.  J.  Ame- 
riche borealis.  —  Dimens.  circiter  108  =  36  o..  (ex  icone). 

270.  Navicula  incurva  Greg. 

Var.?  minor  Gutw.  Mal.  fi.  Galicyi  1890,  p.  22,  t.  1,  f.  18.  — 
Valvis  38,4  :s  14,4,  medio  12  a.  latis,  apicibus  2,4  y..  latis,  non  ca- 
pitatis;  striis  transversis  nullis,  longitudinalibus  quaternis  inter 
rhaphem  duplicem  et  latera  medium  tenentibus  ;  nodulis  terminali- 
bus  parvis,  nodulo  mediano  tenui,  elongato. 

Hab.  in  fluvio  uPrutho»  ad  (c  Mikulince»  prope  aSuiatyn»  Ga- 
liciae  austriaca}  (R,  Gutwinski). 

271.  Navicala  nana  Greg. 

Var.  brevis  Gutw,  Mal.  fi.  Galicxji  1890,  p.  20,  t.  1,  f.  16.  — 
Valvis  19:^12,  nodulo  mediano  oblongo-rotundato,  striis  non  pun- 
ctatis 10,8  in   10   7.;  facio  connectivali  9,6  a.  lata. 


193 
Hab.  in  Galicia  austriaca  (R.  Gutwinski). 

272.  Navicula  Rabenhorstii  Grun.  Namc.  p.  515,  t.  2,  f.  13. 

Var.  linearis  Gutw.  Mai.  fi.  Galìcyi  1890,  p.  22,  t.  1,  f.  19.  — 
Valvis  43,2^^12  (apicibiis  7,2  y..  latis),  medio  non  constrictis,  costis 
validis,  5,8-7  in  10  a.,  non  ptinctatis,  radiantibus,  rhaphem  subat- 
tingentibus. 

Kah.  ìd  fossis  turfosis  in  «Cetulan  prope  «Radawam))  Gali- 
ciae  austriacse  (R.  Gutwinski). 

273.  Orthosira  arenaria  Sm. 

Var.  granulata  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  p.  36,  t.  1,  f.  32. 

—  Cellulis  21,6  [J:  longis,  52,8  y-  crassis,  margine  verrucoso-cre- 
nato;  cytiodermate  distincte  oblique  striato  atque  verrucis  (punctis) 
in  4  periphericas  series  dispositis  prsedito. 

Hab.  in  Galicia  austriaca  (R.  Gutwinski). 

274.  Plagiotropis?  Posewìtzii  Pant.  Foss.  Bacili.  Ung.  II,  pag.  56, 
t.  10,  f.  181  (sub  Atnp/uprora).  —  P.  valvis  fusiformibus,  108  ^ 
22,5,  ad  medium  unilateraliier  impressis  et  hic  J7,5  y..  latis,  polis 
subacutis;  striis  transversis  arcuatis,  22Y2-25  in  10  u.,  puuctatis. 

Hab.  fossilis  ad  uBremia»  Hungarise  (J.  Pantocsek).  —  Fieri 
potest,  ut,  praeeunte  claro  Pantocsek,  varietatem  Plagiotropidis 
eleganti^  sistat. 

275.  Porodiscus  major  Grev.  in  T.  M.  S.  1863,  p.  64,  t.  4,  f.  2  non 
1865,  p.  46. 

Var.  densus  Rattray  Revis.  Coscinod.  1890,  p.  225,  t.  3,  f.  21, 
Porodiscus  major  Grev.  in  T.  M.  S.  1865,  p.  46  (non  1863  p.  64). 

—  Subareolatus,  diam.?;  spatio  centrali  circulari  v.  ovali,  7,5-10  w. 
lato,  acie  exteriori  levi;  areolis  prope  centrale  spatium  5V2-6  in 
10  a.;  interstitiis  hyalinis  multo  minoribus  quam  in  typo. 

Hab.  in  depositu  barbadensi  ((Cambridge  Est.»  (Johnson, 
Greville). 

276.  Porodiscus  nitidus  Grev.  in  T.  M.  S.  1863,  p.  05,  t.  4,  f.  4. 

Var.  armatus  Rattray  Revis.  Coscinod.  1890,  pag.  224,  t.  3, 
fig.  17.  —  Diam.  52,5-95;  spatio  centrali  circulari,  7,5  y..  Iato; 
striis  validis,  inoniliformibus,  niarginem  versus  subinde  praesenti- 
bus  ;  spinis  acicularibus,  circ.  10  y.  longis,  subinde  brevioribus,  ad 
tres  quartas  partes  l'adii  (e  centro)  insertis;  zona  connectivali  (in 
valva  52,5  a.  diam.)  12,5  y.  lata. 

Hab.  in  depositu  barbadensi,  ((  Cambridge  Est.  »  (C.  Johnson, 
Greville). 

277.  Porodiscus    spiniferus   Rattraj^   Jievis.  Coscinod.  1890,  p.  226, 

13 


194 

t.  3,  f.  19.  —  P.  circularis,  areolatiis,  87,5  u..  diam.  metiens;  su- 
perficie ciipulaeformi-convexa;  spatio  centrali  (pseudoporo)  circu- 
lari,  7,5  a.  lato;  areolis  subaequalibus,  7  in  10  ;j..,  seriebus  radia- 
libus  rectis,  fasciculis  evidetitibus,  per  series  binas  areolarum  raa- 
gis  prominentium  liinilatis;  spinis  robustis,  conicis,  circ.  30  a.  lon- 
gis,  interfasciculatis,  in  orbem  circ.  ad  tertiam  radii  partem  e  cen- 
tro collocatum  dispositis;  zona  seu  cingulo  connectivali  cylindra- 
ceo,  37,5  [i.  lato,  utrinque  (secus  longitudinem)  vitta  hyalina  an- 
gusta donato,  lineis  nilidis  rectis  transverse  exarato. 

llab,  in  depositu  barbadensi  «Cambridge  Est.»  (C.  Johnson). 

278.  Porodiscus  splendidus  Grev.  in  T.  M.  S.  1865,  p.  46,  t.  5,  f.  5. 

Var.  marginatus  Rattray  Revù.  Coscmod.  1890,  p.  224,  Cra- 
spedodiscus  ovaiis  Grun.  in  A.  Scimi.  Aflas  t.  66,  f.  6,  Porodi- 
scus splendidus  var.?  Schm.  zbìd.  —  Rotundato-ellipticus,  areo- 
latus,  axi  majori  65  a.  longo,  axi  minori  circ.  l'/^-plo  breviori  ; 
spatio  centrali  granulis  parvis  rotiindatis  liberis  ornato;  areolis  sub- 
;tqualibus,  usque  ad  ^5  l'adii  4  in  10  u..,  dein  in  zona  distincta, 
margini  contigua  rotundatis,  granulatis,  8  in  10  a.;  interstitiis  in- 
ter  series  radiales  tantum  in  zona  submarginali  evidentibus;  serie- 
bus  obliquis  decussantibus  evidentioribus. 

ìlab.  in  depositu  barbadensi  ((Springfield»  cum  typo  (Schmidt). 

279.  Pseudauliscus  anceps  Rattray  Revis.  Aulisc.  in  Joum.  lì. 
Micr.  Soc.  1888,  p.  907,  t.  15,  f.  4,  Auliscus  Grovei  Cleve  inso'. 
et  Gollect.  —  P.  subcircnlaris,  82,5  a.  diam.;'  superficie  subplana, 
ad  proces?os  paullo  elevata,  subinde  aream  clarara,  multo  magis 
convexam,  margini  magis  uno  latere  quam  altero  adproximatam 
et  inter  processos  extensam  prcebente;  striis  subpruinosis,  irregu- 
lariter  sed  inconspicue  arcteque  dispositis,  radialibus,  iis  ad  proces- 
sos convergentibus  brevibus,  distinctioribus;  apiculis  numerosis,  mi- 
nutis,  irregularibus,  magis  in  dimidia  parte  exteriori  valvne  con- 
fertis,  centruni  versus  absentibus;  processibus  2,  circularibus,  fere 
12,5  u..  latis,  limbo  angusto  et  peripheria  levi  donatis. 

llab.  in  depositu  ((  Oaniaru  »  Novae  Zelandi?e  (Grove,  Cleve). 

280.  Pseudauliscus  diffusus  Rattray  Revis.  Aulisc.  in  Joum.  R. 
Micr.  Soc.  1888,  p.  907,  A.  Schm.  Alias  ì.  125,  f.  10  (absque  no- 
mine). —  P.  circularis,  75-112,5  u..  diam.;  superficie  plana,  pro- 
cessibus depressisi  punctis  minutis,  confertis,  irregulariter  vel  in 
series  tennes  radiantes  obliquasve  dispositis;  apiculis  numerosis, 
marginem  versus  confertioribus,  in  area  centrali  circulari  (an  sem- 
per  prfiesente?)  circ.  17,5  ;/.  lata  nullis;  processibus  2,  ovatis,  apice 


\ 


195 

angustiori  centrum  versus  dispositls,  subinde  fere  circularibus,  cir- 
citer  20  [j..  latis,  limbo  striis  distiucte  radiaiitibus  punctatis  ornatis, 
peripheria  rugosis. 

Hai?,  in  depositu  ((  Oamaru  ))  Novge  Zelandiae  (Grove,  Hardman, 
Cleve).  —  Color  pallide  fuligineo-griseus. 

281.  Pseudauliscus  hirsutus  Rattray  Recis.  Aulisc.  in  Joum.  R. 
Micr.  Soc.  1888,  pag.  901,  t.  lo,  f.  3.  —  P.  ellipticus,  200=^175; 
superficie  ad  processos  abrupte  elevata;  areolis  miimtis,  polygoniis, 
8  in  10  u..  (sine  interstitiis),  seriebus  tantum  circa  processos  visi- 
bilibus,  ceteruni  inordinatis;  apiculis  nurnerosis,  sparsis,  prominen- 
tibus;  processibus  2,  circularibus  ellipticisve,  25  ^j..  latis,  apice  li 
bero  extrorsura  oblique  truncato,  Iiyalinis,  parum  a  margine  re- 
motis. 

Hab.  intra  Holothurias  verisimiliter  e  fretu  Torres  (Ma- 
CRAe).  —  Color  pallide  griseus, 

282.  Pseudauliscus  peruvianus  (Grev.)  Rattray  Recis.  Aulisc.  1888, 
pag.  42. 

Var.  tenerus  Flattrav  /.  e.  p.  43.  —  Circularis,  50-65  a.  diam.  ; 
superfìcie  minus  evidenter  ad  marginem  inclinata;  signis  magis  de- 
licatis,  8-10  in  10  a.,  iis  circa  aream  centralem  rotundato-ellipti- 
cam  magis  prorainentibus  ;  seriebus  radiantibus  non  fasciculatis,  iis 
ad  processos  convergentibus  minus  obviis;  processibus  2,  rotunda- 
tis  vel  ellipticis,  7,5  7..  latis. 

Hab.  intra  Ascidias  exoticas  sed  locus  desideratur  (Firth). 

Var.  spinosus  Kittou  in  Rattray  l.  e.  pag.  43.  —  Rotundato- 
ellipticus,  135-127,5  u.,  superficie  ad  processos  subelevata;  area 
centrali  elliptica,  distincte  definita,  axi  raajori  in  directionem  lineae 
processuum  disposito;  apiculis  nurnerosis,  magnis,  raris  in  zona 
angusta  intramarginali,  magis  distinctis  in  orbicula  circa  margi- 
nem; processibus  2,  prò  ratione  parvis,  circularibus,  7,5  ,a.  latis. 

Hab.  ad  «Rio  Janeiro»  Brasiliae  (Kitton).  —  Ex  ipso  Kitton 
Bi'ddulp/ufv  adscribenda-  varietas. 

283.  Pseudauliscus  tetraophthalmus  Cleve  in  Rattray  Revis  of  Au- 
liscus  1888,  p.  901,  t.  14,  f.  10.  —  P.  circularis,  82,5  u..  diam.; 
superficie  inflationes  4,  lenes  sed  evidenter  cuneatas  extrorsum  e 
centro  usque  ad  aciem  exteriorera  processuum  extensas  prsebente; 
structura  tenuiter  reticulata;  areolis  circ.  4  in  10  y..,  suba3quali- 
bus,  in  series  obscure  radiantes  voi  inordinatas,  ad  inflationes  ma- 
gis evidentes  dispositis;  processibus  4,  symmetricis,  rotundads,  cir- 
citer  7,5  v-.  latis,  liuibo  angusto,  levi. 


196 

Hab.  in  deposita  ((Barbados))  (Cleve).  — Inflationes  iis  Cosci- 
nodisci  et  Aulacodisci  subsiiniles. 

284.  Rhizosolenia?  Clevei  De-Toni,  Rhizosolenia?  Castracanei  Clevc^ 
Diat.  fr.  Kattegal  1889,  pag.  2  e.  icone,  Bot.  Ceniralbl.  1890, 
n.  27-28  p.  18  non  Peragallo  (1888).  —  R.  Rhizosolenice  ftaccidce 
Castrac.  similis,  sed  ob  structuram  zona3  connectivalis  diversa;  val- 
vis  peripheria  punctura  parvum  praebentibus. 

Hab.  in  ((Kattegat))  (Cleve). 

285.  Schizostauron?  tatricum  (Gutw.)  De-Toni,  Slauroneis  tatrica 
Gutw.  Mat.  fi.  Galicyi  1890,  p.  24,  t.  1,  f.  20.  —  S.  valvis  lineari- 
ellipticis,  45-48  ^  10,5,  (9  u.  latis),  sub  apicibus  acute  rotundatis  le- 
nissime  constrictis,  area  transversa  (stauro)  margines  versus  pa- 
rum  dilatata  ibique  quater  digitato-incisa,  linea  media  longitudi- 
nali recta  triplici,  nodulis  terrainalibus  perparvis  costaque  trans- 
versa  prseditis;  striis  transversis  subtilibus,  11,9  in  10  a.,  conver- 
geutibus,  rhaphera  attingentibiis  ;  facie  connectivali  lineari-oblon- 
ga,  utroque  fine  truncata. 

llah.  pr.  ((  Kurtkowieo)  in  montibus  Tatricis  (M.  Raciborski). 

286.  Stylobìblium  japonicum  Petit  in  Journal  de  Micrographie  du  25 
janv.  1890,  f.  1.  —  S.  frustulis  32-38  a.  latis  (per  totam  longitu- 
dinem  perviis)  cylindraceis,  e  valvis  duabus  extremis  discoideis 
32-3S  a.  latis,  margine  12-undulatis  costisque  transversalibus  ar- 
cuatis,  discretis  donatis;  articulis  9-12  intervalvaribus  per  margi- 
nes laterales  conjunctis  et  annulos  completos  margine  9-12  undu- 
latos  efficientibus. 

Hab.  in  lignite  ad  t^Sendaìn  Japoniie  (Faurie).  — Stylobiblio 
Clypeo  Ehr.  Mikrogeol.  t.  33,  XII,  f.  28-29  proximum,  marginibus 
valvarum  undulatis  nullo  negotio  dignoscendum. 

287.  Synedra  Sceptrum  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  pag.  34,  t.  1, 
f.  29.  —  S.  solitaria,  valvis  anguste  rhombeo-lanceolatis,  120  u.. 
longis,  medio  8,4  a.  latis,  ante  polos  panilo  tumidos  (6,5  a.  latos), 
6  [}..  latis,  demum  styliformi-productis  rotundatisque,  apicibus  3,6 
[x.  latis;  pseudorhaphe  distincta,  pseudonodulo  nullo;  striis  trans- 
versis parallelis,  circiter  10  in  10  a.  ;  frustulis  e  facie  connecti- 
vali  visis  lineari-elongatis,  ad  apices  parum  dilatatis. 

Hab.  in  fluvio  Prutlio  ad  ((Miknlince»  prope  ((Sniatyn))  Ga- 
liciae  austriaca  (R.  Gutwinski). 

288.  Triceratìum  Heìlprinianum  Kain  et  Schultze  in  Bull.  Torr.  Boi. 
CI.  1889,  p.  210,  t.  93,  f.  3.  —  T.  valvis  triangularibus,  superfi- 
cie elevationes  et  centralem  (pyramidis   truncatae   adinstar   effigu- 


r 


Y 


197 
ratam)  et  angulares  praebente;  puiictis  radiantibus,  centro  vali- 
dioribus. 

Hai),  fossile  in  depositi!  marino  ad  a  Atlantic  City))  N.  J.  Ame- 
ricDe  borealis.   —  Longit.  later.  circ,    110  y..  (ex  icone). 

289.  Triceratium  (?)  indentatum  Kain  et  Schultze  in  Bull.  Tory.  Bot. 
CI.  1890,  p.  210,  t.  92,  f.  4.  —  T.  valvis  triangularibus,  margi- 
nibus  convexis,  apicibus  lenitor  constrictis  duplicibus   quasi    loba- 

to-emarginatis  ;  areolis  validis  e  centro  radiantibus. 

Hah.  fossile  in  deposita  marino  ad  ((Atlantic  City»  N.  J.  Ame- 
ricse  borealis.  —  Longit.  lateris  circiter  45  w.  (ex  icone). 

290.  Triceratium  Kainii  Schultze. 

Var.  constrictum  Schultze  in  Bull  Torr.  Bot.  CI.  1889,  p.  210, 
t.  92,  f.  3.  —  Valvis  triangularibus,  marginibus  profunde  exca- 
vatis;  striis  moniliformibus,  centrum  versus  convergentibus  et  per 
costas  3  inter  apices  productos  et  centrum  exstrium  sequidistantes 
interruptis. 

Ilab.  fossile  in  deposita  marino  ad  «Atlantic  City»  N.  J.  Ame- 
rica3  borealis.  —  Distantia  inter  apices  fere  70  [>.,  (ex  icone). 

291.  Zygoceros  peiagicum  Cleve  Diat.  fr,  Katiegat  1889,  p.  2  e. 
icone,  Bot.  Centralbl.  1890,  n.  28-28,  p.  18.  —  Z.  zona  connecti- 
vali  elongata.  sine  structura,  valvis  planis,  tenuibus,  ambitu  elli- 
pticis,  spinas  2  proferentibus,  medio  area  elliptica  donatis,  sub  lente 
valde  augente  ut  videtur  puuctis  in  lineas  radiantes  ordinatis 
ornatis. 

Hah  in  aKattegat»  (Cleve).  —  Structura  quasi   Ditylii. 


198 


LITTER ATURA  PHYCOLOGICA 
Florse  et  miscellanea  pliycologica 


82.  Beck  6.  —  Flora  von  Siidbosnien  und  der  angrenzenden  Herze- 
govina:  Algen  bearbeitet  von  S.  Stockmajer.  —  Annalen  des  K. 
K.  Naturimi.  Hofmuseums  in  Wien  Band  IV,  1890,  p.  342-348. 

83.  Bennett  A.  W.  —  Reproduction  among  the  lower  Forms  of  ve- 
getable  Life.  —  Trans.  Biol.  Soc.  of  Licerpool  voi.  lY,  1890, 
p.  97-114,  plates  Il-IIl. 

84.  Harvey  F.  L.  —  The  Freshwater  algse  of  Maine  li.  —  Bull.  Torr. 
Boi.  Club  XVI,  1889,  n.  7,  p.  181-188. 

85.  Issel  A.  —  Figure  di  viscosità  ed  impronte  radiculari  con  par- 
venza di  fossili.  —  Ateneo  ligure.,  agosto-dicembre  1889. 

86.  Kjellman  F,  R.  —  Ueber  die  Beziehungen  der  Flora  des  Rering- 
Meeres  zu  der  des  Ochotskischen  Meeres.  —  Botanisches  Cen- 
tralblait  1890. 

87.  Reinke  J.  —  Das  botanische  Institut  und  die  botanische  Meeres- 
station  in  Kiel,  mit  eineni  Holzschnitt.  —  Botanisches  Centralblait 
u.  1,  2,  Band  XLI,  1890. 

88.  Reinke  J.  —  Notiz  ùber  die  Vegetationsverhaltnisse  in  der  deut- 
schen  Bucht  der  Nordsee.  —  Berichte  der  deutschen  botan.  Gè- 
sellsch.  VII,  1889,  p.  3671369. 

89.  Weed  H.  W.  —  The  vegetation  of  Hot  Springs.  —  Amer.  Nat. 
XXIII,  p.  394-400. 

Floritleae 

90.  Setchell  W.  A.  —  Concerning  the  structure  and  Development  of 
Tuomeya  fluviatilis  Harv.,  with  1  pi.  —  Proceed.  of  the  Amer. 
Acad.  of  Aris  and  sciences  voi.  XXY,  1890,  p.  53-68. 

91.  Zerlang  0.  E.  —  Entwickelungsgeschichtliche  Untersuchungen 
iiber  die  Florideen  Gattungen  Wrangelia  u.  Naccaria,  mit  1  Taf. 
—  Flora  1889,  Heft  4. 

Chlorophycese 

[excl.  Desmid.,  Zygnem.,  Charac). 

92.  De  Wildeman  E.  —  Note  sur  le  Cephaleuros  virescens  (Mvcoidea 


199 
pàrasitica  Cunningham).  —  Nolarisia  di  David  Levi-Morenos  30 
aprile  1890,  p.  941-953. 

93.  De  Wildeman  E.  —  Les  Trentepohlia  des  Indes  néerlandaises.  — 
Annales  du  Jardin  hotaniquc  de  Biiilenzorg  voi,  IX  (1890), 
pag.   124-142,  pi.  XVII-XIX. 

94.  Imhaeuser  L.  —  Entwiklungsgescliichte  und  Forinenkreis  von 
Prasiola.  —  Flora  III.  Heft,   1S89. 

95.  Janse  J.  M.  —  Die  Bewegungen  des  Protoplasma  von  Caulerpa 
prolifera.  —  Pringsheim's  Jahrb.  XXI,  1889,  pag.  163-281,  Taf. 
VI-VIII. 

9G.  Lagerheim  G.  —  Studien  ùber  die  Gattungen  Conferva  u.  Micro- 
spora. —  Flora  1889  Heft  3,  p.  179-210,  Taf.  V-VI. 

97.  Weber  van  Bosse  A.  —  Études  sur  des  Algues  de  l' Archipel  Ma- 
laisien.  I.  Trentepohlia  spongophila  n.  sp,  et  Struvea  delicatula 
Kuetz.  (Cladophora?  anastomosans  Harv.).  —  Annales  du  Jardin 
botanique  de  Buitenzorg  voi.  Vili  (1890),  p.  79-94,  pi.  XVI-XVII. 

98.  Weber  van  Bosse  A.  —  Études  sur  des  Algues  de  l' Archipel  Ma- 
laisien.  IL  Phytophysa  Treubii.  —  Annales  du  Jardin  botanique 
de  Buitenzorg  voi.' VIII  (1890),  p.  105-188,  pi.  XXIV-XXVI. 

Cyanophyceae 

99.  Wolle  F.  —  Nostoc  pruniforme.  —  Botanical  Gazelte  voi,  XV", 
1890,  p.  24. 

Bacillariese 

(incl.  Peridin.) 

100.  Castracane  F.  —  Sul  Deposito  di  Jackson  's  Paildock,  Oamaru, 
nella  Nuova  Zelanda:  Osservazioni  biologiche.  —  Atti  Accad.  pon- 
ti f.  Nuovi  Lincei,  febbr.  1890. 

101.  Levì-Morenos  D.  —  Alcune  idee  sulla  evoluzione  difensiva  delle 
Diatomee,  in  rapporto  con  la  diatomofagia  degli  animali  acquatici. 
—  Boll.  Soc.  ital.  microsc.  voi.  I,  fase.  3,  1890,  p.  103-118. 

102.  Levi-Morenos  D.  —  Quelques  idées  sur  revolution  défensive  des 
Diatomées  en  rapport  avec  la  diatomophagie  des  animaux  aqua- 
tiques  (contin.).  —  Noiarisia  di  David  Levi-Morenos  30  aprile 
1890,  p.  956-963. 

103.  Mueller  0.  —  Durchbrechungen  der  Zellwand  in  iliren  Bezie- 
liungen  zur  Ortsbewegung  der  Hacillariaceen.  —  Bcrichte  der 
deutschen  bofan.  Gesellschaft  Band  VII,  Heft  4,  1889,  p.  169- 
180,  Taf.  VII. 


200  '^^ 

104.  Nott  E.  S.  —  Cleaning  Diatoms.  —  Proceed.  of  Amer.  Soc. 
of  MicrosGO'pists  voi,  XI,  p.  149. 

105.  Peticolas  C.  L.  —  Notes  on  the  fossi!  marine  Diatom  Deposit 
from  Artesian  Wells  at  Atlantic  City,  N.  J.  —  Amer.  Montlily 
Microsc.  Journal  February  1890, 

106.  Petit  P.  —  Note  relative  aux  Diatornées  fossiles  du  Japon  de 
M.  M,  Bruì)  et  Tempere.  .—  Journal  de  Microc/raphìe  1890,  n,5, 
p.  148. 

107.  Schmidt  A.  —  Atlas  der  Diatomaceenkuiide  Heft  37-38,  Fol.  8, 
Taf.  und  8  Blatt  Text.  —  Leipzig  (Reislaod)  1890. 

108.  Schmidt  A.  —  Verzeiclmiss  der  in  Heft.  1-36  (Serie  I-III)  al- 
gebildeten  Arten  und  benarinten  Varietàten,  nebst  don  mit  ange- 
fùhrten  Synonymen.  —  Leipzig  (Reisland)  1890. 

109.  Schuett  F.  —  Ueber  Auxosporenbildung  der  Gattung  Chtetoce- 
ros.  —  Berichte  der  deufschen  botan.  Gesellsck.  1889,  Band  VII, 
p.  361-363,  Taf.  XIV. 

110.  Schuett  F.  —  Ueber  Peridiiieenfarbstoflfe.  —  Berichte  der  deul- 
schen  bolanischen  Ge^elhchaft  1890.  p    9-32,  Taf.  I-II. 

111.  Terry  W.  A.  —  A  Search  for  Diatoms  in  Boston  Harbor  in 
September  1889.  —  Amer.  Monthli/  Microsc.  Journal  Februarj 
1890. 

112.  Vorce  C.  M.  —  The  affinities  of  Rhaphidodiscus.  —  Microscope 
IX,  p.  132-137,  t.  VI. 

113.  Weed  W.  H.  —  Diatom  Marshes  and  Diatom  Beds  of  the  Yel- 
lowstone National  Park.  —  Botanical  Gazette  XIV,  p.  117-120. 


Becl(  G.  —  Flora  von  Sudbosnien  und  der  angrenzenden  Her- 
zegovina:  Algen,  bearbeiiet  von  S.  Siockmayer.  —  (82). 

In  questa  contribuzione,  in  seguito  allo  studio  di  materiali  rac- 
colti dal  Beck  nella  Bosnia  meridionale  e  nell'  Erzegovina,  vengono 
indicate  15  Cianoficee,  19  Bacillariee,  18  Cloroficee  ed  1   Floridea. 

Le  seguenti  specie  sono  nuove  per  la  regione: 

Gloeocapsa  quaternata  Kuetz.,  Aphanocapsa  Grevillei  Rabenh., 
Gloeothece  confluens  Naeg.,  Gì.  ciisiifera  Rabenh.,  Hypheoihrix 
Naegelii  Kuetz.,  Oscillarla  detersa  Stiz.,  0.  gracillima  Kuetz.,  0. 
rupestris  Ag.,  0.  subfusca  Vauch.,  0.  cp.rugineo-coerulea  Kuetz., 
0.  limosa  Ag.,  Leptoilirix  rigidula  Kuetz.,  L.  ccespilosa  Kuetz., 
Calothrix  parieiina  Thur.,  Epithemia  Zebra  Kuetz.,  Cymbella  {Coc- 


201 

conema)  lanceolata  Ehr.,  Encyoneìna  prostratum  Ralfs,  Gompho- 
nema  clavaium  Ehr.,  G.  intricatum  Kuetz.,  Namcula  dicephala 
W.  Sm.,  Protococcus  infusionum  Kirchn.,  Pleurococcus  mucosus  Ra- 
benh.,  Ooci/stis  solitaria  Wittr.,  Cladophora  fracfa  (Vahl)  Kuetz., 
Rhizoclonium  hieroglijphicum  Kuetz.,  Closterium  moniliferum 
Ehr.,  Disphinctium  speciosum  Hansg.,  D.  angustatum  (Wittr.)  Sto- 
c:km.,  [Euasfrtiin  binale  var.  angustatum  Wittr.],  D.  Clepsj/dra 
(Delp.)  De-Toiii  *)  [Cosmarium  Clepsiidra  Delp.],  Zi/gogoniam  pe- 
cfinatum  Kuetz.,  (Edogonium  capillare  Kuetz.,  Sacheria  flaviafi- 
lis  Sirod.  (Red.). 

Bennett  A.  W.  —  Reproduction  aìnong  the  loioer  Forms  ofve- 
gctable  Life.  —  (83). 

È  un  breve  articolo  sulla  riproduzione  di  Hcamafococcus,  Vol- 
voli, Eudorina,  Pandorina  ecc.  il  quale  non  contiene  alcuna  novi- 
tà scientifica.  La  Nota  è  accompagnata  da  due  tavole. 

(Red.). 

Harvey  F.  L.  —  The  Fì^eshioater  Algce  of  Maine  U.  S.  IT.  — 

(84). 

Costituisce  la  seconda  serie  *^)  di  una  contribuzione  alla  flora  al- 
gologica  delle  acque  dolci  del  Maine  (America  settentrionale,  Stati 
Uniti).  Sono  nuovi  per  la  scienza  Xanthidium  crialatum  var.  trun' 
catum  e  Nodularia  mainensis  le  cui  diagnosi  sono  riportate  nella 
rubrica  Algarum  novarum  diagnoses. 

(Red.). 

Issel  A.  —  Figure  di  viscosità  ed  impronte  radicolari  con  par- 
veì'iza  di  fossili.  —  (85). 

Il  prof.  Issel  di  Genova  avverte  che  conviene  andar  molto  cauti 
nel  riferire  ad  alghe  delle  impronte  che  ne  hanno  a  bella  prima  la 
parvenza.  Già  il  Nathorst  ed  il  Mai  Hard  hanno  provato  di  recen- 
te che  certe  pretese  fucoidi  erano  dovute  ad  impronte  di  origine 
fisica  0  seppure  fisiologica   non   dovute    ad    alghe.    L' Issel    dimostra 


*)  Il  riferimento  del  Cosmariura  Clepsydra  Delp.  al  genere  Disphinctium 
Naeg.  venne,  prima  dello  Stockmayer,  fatto  da  me.  Vedi  Si/lloge  Algarum 
voi.  1,  p.  894.  Dott.  G.  B.  De-Toni 

**)  Cfr.  per  la  Serie  I  il  resoconto  dato  in  Notarisia  di  De-Toni  e  Levi- 
Morenos  1889,  n.  15,  p.  806. 


202 

che  spesso  furono  descritte  come  impronte  di  alghe  fossili  delle  fi- 
gure di  viscosità  le  quali  possono  ottenersi  per  lo  scostamento  di  due 
strati  rocciosi  per  il  semplice  contrarsi  della  sostanza  cristallizzabile 
che  prima  di  arrivare  allo  stato  solido  passa  per  uno  stato  vischio- 
so; la  produzione  di  eleganti  dendriti,  offrenti  la  parvenza  di  fucoidi, 
può  artificialmente  ottenersi  mettendo  a  contatto  due  lastre  di  vetro 
spalmate  d'inchiostro  tipografico  e  poi  allontanandole. 

(Red.). 

Kjellman  F.  R.  —  TJeber  die  Beziehungen  rfer  Flora  des  Be- 
ring-Meeres  zu  der  des  Ochotskischen  Meeres.  —  (86). 

In  seguito  alle  sue  ricerche  sulla  Flora  del  mare  di  Ochotsk  il 
Rupreoht  (Tange  des  Ochotskischen  Meeres)  era  venuto  alla  conclu- 
sione che  nei  riguardi  fitogeografici  il  mare  di  Ochotsk  non  costi- 
tuiva una  parte  integrante  del  limitrofo  oceano  ma  bensì  una  specia- 
le zona  di  fiora. 

Il  fondamento  di  questa  conclusione  aveva  il  Ruprecht  in  ciò  che 
una  parte  rilevante,  circa  un  quarto  della  Flora,  era  formato  da  spe- 
cie proprie,  che  le  rimanenti  34  specie  offrono  molto  maggiori  con- 
cordanze con  specie  del  mare  glaciale  europeo  che  non  con  quelle 
dei  mari  bagnanti  le  coste  austro-orientali  del  Kamtschatka  e  le 
Curili. 

Osservatori  successivi  e  segnatamente  le  ricerche  fatte  dal  Kjell- 
man durante  la  spedizione  della  aVega»  hanno  portato,  riguardo  alla 
collocazione  fìtogeografica  del  mare  di  Ochotsk,  un  modo  di  vedere 
più  verisimile  che  non  fosse  quello  di  Ruprecht.  Si  deve  ora  ritene- 
re per  certo  o  quasi  che  delle  13  specie  considerate  indubbiamente 
dal  Ruprecht  come  speciali  al  mare  di  Ochotsk  almeno  5  (probabil- 
mente però  7)  devono  essere  escluse  perchè  esse  furono  trovate  al- 
trove pili  tardi  0  perchè  non  sono  specie  distinte  ma  piuttosto  iden- 
tiche con  forme  di  altre  specie  che  si  rinvengono  in  altri  mari.  Così 
le  due  specie  Crossocarpus  lamuticus  e  Callophyllis  rlvjnchocarpa 
vennero  raccolte  nel  mare  ad  oriente  del  Kamtschatka;  la  Cruoria 
{Petroceh's)  Middendorffu  è  ora  nota  del  mare  glaciale  sulle  coste 
norvegesi.  La  Polyostea  gemmifera  Rupr.  è  identica  con  Polysipho- 
nia  hipinnaia,  specie  la  quale  vegeta  alle  isole  Behring  ed  anche 
nella  porzione  del  mare  di  Behring  confinante  con  quello  di  Ochotsk. 
Il  Callilhamnion  Corallina  Rupr.  è  una  forma  dell'  Anlithamnion 
boreale  che  cresce  (anche  nella  stessa  forma)  nel  mare  glaciale  sulle 
coste  occidentali  della  Nuova  Zembla. 


203 

Né  è  forse  da  escludersi  che  il  Callithamnion  subnudum  Rupr. 
sia  pure  una  forma  di  Aniiihaìnnion  boreale.  La  Vilayella  oliva- 
cea  Rupr.  è  male  descritta,  forse  è  eguale  alla  Pilayella  litoralis 
diffusissima  anche  nell'Oceano  pacifico  settentrionale. 

Dunque  il  mare  di  Ochotsk  ha  comune  con  la  porzione  setten- 
trionale dell'Oceano  pacifico  un  numero  di  specie  maggiore  di  quello 
che  avesse  potuto  ritenere  il  Ruprecht. 

Come  peculiari  per  la  flora  di  Ochotsk  il  Ruprecht  avea  anche  in- 
dicato che  delle  sue  non  proprie  specie  11-15  non  erano  note  in  tutta 
la  regione  nordica  del  Pacifico. 

Colla  senza  dubbio  giusta  considerazione  che  V Enteromorpha  ramu- 
Iosa  di  Rupreclit  costituisca  VE.  compressa,  che  la  Conferva  saxa- 
Hlis  sia  la  Spongomorpha  arda,  che  la  Hormiscia  fiacca  sia  1'  U- 
rospora  penicilliformis,  di  queste  così  dette  11-15  specie  ne  venne- 
ro, durante  la  spedizione  della  Vega,  raccolte  per  lo  meno  9  e  cioè, 
oltre  le  3  ora  avvertite,  Alomaria  [Odonthalia)  dentata.  Fuscaria 
tenuissima  [Rhodomela  lycopodioides  f.  tenuissima),  Dumoìitia  con- 
torta (/).  fdiformis),  Gymnogongrus  [Ahnfeltia)  plicaius,  Scytosi- 
phon (Phìoeospora)  tortilis,  Scytosiphon  {Diciyoszpho7i)  fceniculaceus. 

Forse  il  numero  può  salire  a  10  se  si  ponga  mente  che  il  Chon- 
drus  crtspus  dubitativamente  accennato  da  Ruprecht  per  il  mare  di 
Ochotsk  può  ritenersi  la  stessa  specie' di  Chondrus  raccolta  presso 
Konyarabay  e  Port  Claience. 

Potrebbe  ora  dunque  ritenersi  sicuro  o  per  lo  meno  assai  fon- 
dato che  delle  53  alghe  del  mare  di  Ochotsk  almeno  40  vegetano 
anche  nel  mare  di  Bering,  numero  assai  grande  se  si  pensi  che  si 
tratta  di  flore  marine  ancora  poco  esplorate. 

Parecchie  specie  del  mare  di  Ochotsk  riscontransi  eziandio  nel 
mare  di  Kara,  nel  mare  glaciale  siberiano  e  nel  mare  di  Bering.  Si 
può  dire  che  la  flora  del  mare  di  Ochotsk  corrisponde  nei  suoi  ge- 
nerali caratteri  con  le  flore  del  mare  glaciale  europeo  e  somiglia  a 
quella  del  mare  di  Kara  e  del  glaciale  siberiano.  Le  specie  del  mare 
di  Ochotsk  costituenti  la  concordanza  con  quelle  del  mare  glaciale 
europeo  sarebbero:  Atomaria  dentata,  Fuscaria  tenuissima,  Deles- 
seria  Baerii,  Halosaccion  soboliferum,  Dwnontia  contorta,  Chon- 
drus crispus  e?).  Gymnogongrus  plicaius.  Laminaria  sacchari- 
na,  Laminaria  digitata,  Scytosiphon  tortilis,  Conferva  saooatilis. 
Di  queste  11  specie  6  vennero  trovate  anche  nel  mare  di  Bering,  5 
nel  mare  glaciale  siberiano,  4  nel  mare  di  Kara.  Solo  4,  cioè  BC' 
lesseria  Baerii,  Chondrus  crispus  e  le  due  Tjaminaria  sono  finora 


2Ó4 

ignote  in  queste  tre  regioni  marine.  Però  per  le  due  Laminaria  si 
può  ritenere  che  la  L.  sacchainna  di  Ruprecht  è  costituita  da  due 
specie,  r  una  sarebbe  la  Laminaria  solidungula  propria  del  mare 
di  Kara  e  della  parte  orientale  del  mare  glaciale  siberiano,  l'altra 
forse  è  la  Laminaria  cuneifolia  J.  Ag.  vegetante  nella  stessa  re- 
gione siberiana  e  nell'Oceano  pacifico  settentrionale.  Anche  la  La- 
minaria  digitaia  di  Ruprecht,  secondo  il  Kjellman,  potrebbe  iden- 
tificarsi con  una  delle  4  Laminaria  del  gruppo  Digiiaias,  prove- 
nienti dal  mare  di  Bering  e  da  quello  siberiano. 

Riguardo  alla  esistenza  di  Delesseria  Baerii  ad  oriente  della  Nuo- 
va Zembla  presentemente  nulla  si  ha  di  noto.  E  può  aggiungersi  che 
la  Cruoria  [Petrocelis]  Middendorffii  non  è  conosciuta  in  tutta  la 
costa  di  mare  giacente  tra  il  mare  polare  norvegese  e  quello  di 
Ochotsk. 

11  Kjellman,  dopo  altre  considerazioni,  conchiude  coli' indicare  il 
carattere  puramente  artico  del  mare  di  Ochotsk,  carattere  che  cor- 
risponde con  la  flora  odierna  dei  mari  di  Kara  e  siberiano;  la  flora 
algologica  del  mare  di  Ochotsk  può  ritenersi  una  parte  di  quella 
stessa  zona  cui  appartiene  il  mare  di  Bering.  (Red.). 

Reinke  J.  —  Das  botanische  Insiitut  und  die  botanische  Mee- 
resstation  in  Kiel.  —  (87), 

L'A.  pubblica  una  nuova  relazione  sullo  sviluppo  che  ha  presen- 
temente assunto  l'Istituto  botanico  della  Università  di  Kiel  ed  in  par- 
ticolar  modo  i  mezzi  di  cui  dispone  per  lo  studio  delle  alghe  mari- 
ne. È  inutile  insistere  sulla  importanza  delle  stazioni  marine  per  lo 
studio  delle  alghe  e  sul  giovamento  che  hanno  le  ricerche  fìcologi- 
che  su  materiali  viventi  e  mantenuti  con  le  opportune  colture. 

(Red.). 

Reinke  J.  —  Notiz  ilber  die  Vegetationsverhdltnisse  in  der 
deuischen  Buchi  der  Nordsee.  —  (88). 

Contrariamente  al  Baltico  il  fondo  marino  del  seno  marino  set- 
tentrionale tedesco  è,  a  motivo  della  sua  natura  sabbiosa  silicea,  un 
deserto  privo  di  piante  nel  quale  l'isola  di  Helgoland  costituisce  una 
lussureggiante  oasi. 

L'A.  trova  la  spiegazione  nel  movimento  del  substrato. 

Nuove  per  il  distretto  florale  sono  la  Valonia  ovalis  Lyngb,  e 
Chylocladia  rosea  Harv.,  specie  rinvenute  presso  Helgoland, 

(Red.). 


205 

Weed  W.  H.  —  The   Vegetafion   of  hot  Springs.  —  (89). 

L'A.  richiama  l'attenzione  sulla  probabilità  che  la  vegetazione 
odierna  delle  acque  termali  e  minerali  possa  rappresentare  quella 
che  viveva  nelle  epoche  geologiche. 

Il  limite  di  temperatura  al  quale  può  sussistere  la  vita  vegetale 
è  variabile  *). 

L'A.  mette  in  confronto  le  varie  temperature  e  si  diffonde  poi 
specialmente  sulla  IDjpheothrix  laminosa  che  è  l'alga  pii!i  frequente 
e  copiosa  nelle  acque  termali. 

(Red.). 

Setchell  W.  A.  —  Concemìng  the  Struciure  and  Development 
of  Tuomeya  flumatilh  Harv.  —    (90). 

Questa  Memoria  è  dedicata  allo  studio  della  curiosa  batracosper- 
macea  (trovata  dapprima  in  un  ruscello  di  Alabama)  alla  quale  l'Har- 
vey  ha  dato  nel  1858  (Nereis  borealis  americana)  in  onore  del  suo 
scopritore  Prof.  Tuomey  il  nome  di  Tuoìnet/a  fluviatiiis  mentre 
quasi  contemporaneamente  la  stessa  alga  veniva  dal  Kuetzing  (Tab. 
Phyc.  1857,  VII,  35,  tab.  87,  f.  3)  illustrata  sotto  il  nome  di  Bai- 
leya  americana  su  esemplari  ricevuti  dal  prof.  J.  W.  Bailey  che 
la  raccolse  presso  Fredericksburg  in  Virginia. 

Recentemente  Setchell  potè  esaminare  per  il  suo  studio  esem- 
plari, raccolti  da  J.  Ilolden  nel  1888  presso  Bridgeport  nel  Conne- 
cticut e  a  Mount  Desert  Island  nel  Maine,  nonché  da  E.  B.  Harger 
ad  Oxford  pure  nel  Connecticut.  Non  manca  la  Tuomeya  fluviatilis 
Harv.  al  Messachussets  dove  nell'aprile  1890  la  scoperse  a  Sharon 
(circa  15  miglia  da  Boston)  il  Sig.  A.  P.  D.  Piguet.  Tali  esemplari 
vennero  da  Setchell  confrontati,  oltreché  colla  descrizione  accurata 
di  Harvey,  anche  con  uno  autentico  esistente  nell'erbario  di  Dublino, 
sicché  non  vi  ha  alcun  dubbio  sulla  esattezza  della  determinazione  **). 

L'A.  comincia  a  descrivere  l'apparecchio  vegetativo  nei  riguardi 
della  consistenza,  ramificazione,  cellule  terminali,  formazione  dei  ra- 
mi, passa  poi  ad  esporre  le  sue  osservazioni  sugli  anieridi  che  sono 


*)  Sembrami  opportuno  ricordare  a  questo  riguardo  il  lavoro  di  J.   Sachs 
Ueber  die  obera  Temperaturgrilnze  dar  Vegetation  (Flora  1834,  n.  1  e  seg.). 

G.  B.  De-Toni 
**)  Il  Satchell  unì  alla  memoria  gentilmente  inviatami  un  esemplare  dal- 
li; Tuomeija  flumaiilis  Harv.  raccolto  da  lui  nel  1890  a  Sbarou,  Mass.  e  che 
io  pure  trovo  corrispondere  esattamente  alla  specie  Harveyana. 

G,  B.  I)E-ToNt 


206 

molto  simili  a  quelli   di    Bairachospermum,   sul    piocarpio   col  iri- 
cogino  il  quale  ultimo  è  simile  a  quello  di  Batrachospermum. 

(Red.). 

Zerlang  0.  E.  —  EnhDicklungsgeschiohtlìohe  Untersuchungen 
ilber  die  Florideen-Gaitungen  Wrangelia  und  Naccaria.  —  (91). 

L'A.  descrive  la  struttura  anatomica  e  Io  sviluppo  degli  organi 
riproduttori  della  Wrangelia  penicillata  Ag.,  Naccaria  Wigghii 
(Tura.)  End!,  e  Atractophora  hypnoides  Crouao.  Egli  potè  in  ge- 
nerale constatai'e  i  dati  anteriori  di  Bornet,  però  egli  fu  condotto 
in  diverse  particolarità  a  risultati  un  po'  lontani,  segaatameate  in 
seguito  all'esatta  ricerca  dello  sviluppo  del  carpogouio. 

In  tutti  e  tre  i  generi  summenzionati  la  oosfera  fecondata  stessa 
(con  0  senza  fusione  con  determinate  cellule  vicine)  va  a  svolgersi 
in  un  gonimoblasto,  col  quale  nome  lo  Schmitz  indica  l'intero  tes- 
suto fertile  di  un  singolo  cistocarpio  (e  rispettivamente  di  un  apo- 
tecio  ecc.),  il  quale  tragga  origine  dallo  svolgersi  della  singola  cel- 
lula iniziale  fecondata,  sia  essa  cellula  iniziale  fecondata  una  oosfe- 
ra fecondata  oppure  una  cellula  ausiliaria  fecondata. 

Il  Zerlang  trovò  altresì,  che  in  tutti  i  tre  generi  di  cui  è  que- 
stione, i  germogli  di  quella  oosfera  costituiscono  dei  filamenti  cellu- 
lari ramificati  che  si  espandono  entro  una  sezione  limitata  del  ger- 
moglio fertile  lungo  V  asse  centrale  e  formatasi  in  una  maniera  più 
0  meno  caratteristica.  I  filamenti  medesimi  poscia  emettono  all' in- 
fuori dei  numerosi  e  brevi  rametti  laterali,  irradianti  per  ogni  verso. 

Le  cellule  apicali  di  questi  ramuli  laterali  i  quali  confluiscono 
più  0  meno  deusamente  in  un  imenio  periferico  (frammisto  a  nume- 
rosi filamenti  cellulari  come  parafisi)  si  m.aturano  poscia  in  altret- 
tante spore.  (Red.). 

De  Wildeman  E.  —  Note  sur  le  Cephaleuros  virescens  {Mycoi- 
dea  parasitica  Cunningham).  —  (92). 

L'A.  ha  scoperto  tra  le  alghe  raccolte  dalla  egregia  signora  We- 
ber van  Bosse  alle  Indie  neerlandesi  l'interessante  forma  che  ora  pas- 
sa sotto  il  nome  di  Cephaleuros  virescens  Kunze  {Mìjcoidea  para- 
sitica Cunningham)  *). 


*)  Vedi  il  lavoro  pubblicato  nel  fascicolo  di  aprile  del  presente  periodico 
da  G.  B.  De-Toni  e  Fr.  Saccardo  col  titolo:  Revisione  di  alcuni  generi  di  Clo- 
rollcee  epifite,  con  3  tavole  colorate, 


207 
Nella  forma  di  Cephaleu7^o&  raccolta  dalla  Weber  van  Bosse,  il 
De  Wilderaan  ha  notato  un  gran  numero  di  filamenti  eretti,  ramosi 
e  la  grande  cellula  ricettacolare  proliferata  in  un  modo  simile  a 
quello  figurato  già  dal  Marshall  Ward  nella  tav.  XIX,  fig.  22  della 
^ua  notissima  memoria  sulla  Slrigula  complanata  Fée. 

Le  località  da  aggiungersi  a  quelle  per  le  quali  il  Ceplialeuros 
è  indicato  da  De-Toni  sono  Buitenzorg  e  Maumeri. 

(Red.). 

De  Wildeman  E.  —  Les  Treniepohlia  des  Indes  Nèerlandaises. 
-  (93). 

Questa  memoria  del  De  Wildeman,  noto  per  antecedenti  osserva- 
zioni sopra  le  Chroolepidaceic,  viene  ad  offrire  un  interessante  con- 
tributo alla  conoscenza  del  genere  Treniepohlia  Mart.,  del  quale  si 
[)ossede  la  recente  revisione  di  Hariot. 

Le  specie  illustrate  dal  De  Wildeman  provengono  dalle  Indie  neer- 
landesi  e  furono  a  lui  comunicate  dalla  egregia  cultrice  degli  studi 
algologici,  la  sig.  A.  Weber  van  Bosse  di  Amsterdam. 

Dopo  un  breve  preambolo  sulla  distribuzione  e  conoscenza  dello 
Treniepohlia,  1'  A.  prende  a  criticare  le  due  sezioni  che  per  questo 
genere  propose  rHansgirg(e  che  io  ho  seguito  nella  Si/l  log  e)  dicen- 
do che  i  caratteri  delle  sezioni  stesse  sono  difettosi.  Ed  infatti  in 
un  genere  le  cui  specie  sono  polimorfe  e  variabili  a  seconda  dello 
stato  di  secchezza  o  freschezza,  i  caratteri  del  colore,  odore  ecc.  pur- 
troppo sono  incerti. 

Del  resto  era  ben  lungi  dalle  idee  di  Hausgirg  e  dalle  mie  di  re- 
putare tali  caratteri  importanti,  avendo  indicato  nella  Sylloge  cia- 
scuna divisione  con  due  pure  lettere  A  q  B  e  con  le  eccezioni  tra 
parentesi. 

Il  De  Wildeman,  sempre  pronto  a  introdurre  migliorie,  propose 
nel  1889  *)  due  suddivisioni,  a  suo  credere,  più  opportune  di  cui  qui 
riproduco  i  caratteri  mettendo  tra  parentesi  ciò  che  poteva  benissi- 
mo ommettere. 

A.  Filaments  [de  coloration  et  d'odeui*  variables]  composés  de 
cellules  cylindriques,  rarement  irregulièrement  elliptiques  ;  dans  ce 
dernier  cas  l'on  trouve  toujours  en  méme  temps  que  des  cellules 
elliptiques  des  cellules  cylindriques 


*)  Note  sur  le  genre  Tì^enlcpohlia  in  Hull.  Soc.  bot,  de   Belgiquc   1889,  2. 
partie,  pag.  105, 


208 

B.  Filaraents  [de  coloration  et  d' odeur  variables]  formés  de  cel- 
lules  ovales,  elliptiques  ou  irregulières,  jamais  coinplétement  cyliii- 
driques. 

Lasciando  da  parte  che  questi  dati  sembrano  assai  artificiosi,  vor- 
rei che  il  De  Wilderaan  sapesse  trovar  fuori  un  po'  meglio  i  carat- 
teri differenziali. 

A  pag.  131  della  memoria  di  cui  qui  si  dà  il  resoconto  come  si 
farebbe  per  es.  a  distinguere  T.  procumbens  uFilamentis  9-12  p.. 
latis;  zoogonidangiis  sessilis  (sic!)  lateralibus  terminalibusque»  da 
T.  lageniferc^  uFilamentis  7-10  y..  latis;  zoogonidangiis  sessilis  (sic!) 
lateralibus  terminalibusque))?.  Checché  ne  dica  l'egregio  algologo  di 
Bruxelles,  o  la  sua  specie  non  è  valida  o  si  distingue  dalla  T.  la- 
genifera  per  qualche  altro  carattere  che  egli  non  avverte. 

Si  confrontino  le  due  diagnosi  (p.  137,  138)  e  si  vedrà  che  la  dif- 
ferenza consiste  nella  malaugurata  colorazione  dei  cespitoli! 

E  in  mancanza  di  zoogonidaagii,  come  distinguerebbesi,  secondo 
il  prospetto  del  De  Wildemau,  T.  iorulo^a  e  T.  Monilia  {recte  T. 
Monile  !)ì 

Perchè  non  indicare  le  differenze  desunte  dalla  membrana  cellula- 
re grossa  ed  aspra  nella  prima,  sottile  e  liscia  nella  seconda  di  que- 
ste specie? 

Mi  permetto  consigliare  al  mio  egregio  corrispondente  di  essere 
più  esatto,  oltreché  nelle  diagnosi  latine,  anche  nelle  citazioni. 

A  pag.  140  a  proposito  di  T.  Monile  De  Wild,  (che  egli  stesso 
a  pag.  131  denomina  T.  Monilia)  anziché  indicare  la  nota  dopo  il 
suo  nome,  la  colloca  dopo  la  citazione  della  mia  S'jlloge.  Con  ciò 
sembrerebbe  che  io  avessi  descritto  cambiandole  di  mio  capriccio  il 
nome  in  T.  Monilia  la  sua  T.  Monile. 

Ora  di  questi  cambiamenti  io  non  sono  uso  a  farne,  massime 
quando  il  nome  proposto  da  un  autore  non  implichi  un  errore  ma- 
nifesto. 

Non  fui  io  a  fare  T.  Monilia  ma  lo  stesso  De  Wildeman  in  un 
precedente  lavoro  (Sur  quelques  formes  du  genre  Treniepohlia  1888, 
p.  4  dell'estratto). 

Le  specie  illustrate  sono  T.  aurea  (L.)  Mart.  (t.  1,  f.  1-6),  T. 
polycarpa  Nees  et  Mont.  (t.  1,  f.  7-14),  T.  villosa  (Kuetz.)  De-Toni 
(t.  1,  f.  15-19),  T.  pleiocarpa  Nordst.  (t.  II,  f.  1-3),  T.  Bossei  De 
Wild.  n.  sp.  (t.  2,  f.  4-13),  T.  luteo-fusca  De  Wild.  n.  sp.  (t.  2,  f. 
14-16),  T.  abietina  (Flot.)  Hansg.  (t.  2,  f.  17-22,  t.  3,  f.  1-3),  T. 
procumbens  De  Wild.  n.  sp.  (t.  3,  f.  4-8),  T.  la'genifera  (Hild.)  Wille, 


209 
T.  torulosa  De  Wild.  (t.  3,  f.  9-14,  18),  T.  monile  De  Wild.  (t.  3, 
f.  15-17),  T.  umhrina?  (Kuetz,)  Borri. 

(G.  B.  De-Toni). 

Lagerheim  G.  —  Studien  uher  die  Gattungen  Conferva  und 
Microspora.  —  (96). 

Le  molte  vicende  dell'egregio  Dott.  Lagerheim  il  quale  passò  dap- 
prima da  Friburgo  i.  Br.  a  Lisbona  e  dopo  un  breve  soggiorno  in 
questa  città,  si  recò  ad  occupare  la  cattedra  di  botanica  e  direzione 
dell'Orto  botanico  di  Quito  (Equatore),  ritardarono  molto  la  distri- 
buzione della  sua  Memoria  di  cui  ora  si  dà  un  breve  resoconto. 

L'A.  aveva  già  pubblicato  sulla  questione  della  Conferva  e  Mi- 
crospora una  nota  preliminare  nel  1887  (Ber.  deutsch.  bot.  Ges.  1887, 
Band  V,  Heft  8).  Nella  presente  Memoria  si  diffonde  da  vantaggio 
e  tratta  si  biologicamente  che  sistematicamente  dei  due  summenzio- 
nati generi  diffondendosi  a  preferenza  sulla  formazione  degli  zoogo- 
nidii  e  delle  cisti. 

Dà  poi  le  limitazioni  dei  generi  le  quali  corrispondono  pressoché 
in  tutto  con  quelle  date  nella  Sylloge  Aigarum  voi.  I,  p.  225  (Mi- 
crospora) e  p.  215  (Conferva). 

Nel  primo  genere  enumera  Microspora  Willeana  n.  sp.,  M.  Wit- 
trockii  (Wille),  il/,  pachiderma  (Wille),  M,  Moebii  n.  sp.  [Confer- 
va sp,  Moebius  Alg.  Portor.  p.  21,  t.  IX,  f.  4],  M.  ama^na  {Kuetz.) 
Rabenh.,  M.  Loefgrenii  (Nordst),  AI.  brevis  (Nordst.)  [Conferva 
(CJueioinorpha)  Ansonii  [:j.  brevis  Nordst.],  3/.  abbreviala  (Rab.),  M. 
7'ufescens  (Kuetz.)  [Conferva  rufescens  Kuetz.],  M.  fioccosa  (Vauch.) 
Thur.,  M.  stagnormn  (Kuetz.),  M.  tennis  Thur.,  M.  monilifera  Thur. 
Forse  al  genere  Microspora  appartengono  pure  Uloihrix  seriata 
Cornu  e  le  specie  di  Conferva  con  ciorofori  nastriformi  arailigeri 
(ad  es.  Conferva  sordida  Dillw.?,  C.  ochracea  Kuetz.  ex  p.l). 

Nel  secondo  genere  enumera  Conferva  bombycina  Ag.  var.  ge- 
nuina Wille,  minor  Wille,  ceijlanica  Wittrock,  C.  utriculosa  Kuetz. 
Al  genere  Conferva  spettano  probabilmente  altre  Conferve  con  cio- 
rofori disciformi,  privi  di  amido. 

Il  lavoro  del  Lagerheim  è  accompagnato  da  due  tavole  le  quali 
illustrano  la  Microspora  Willeana  e  la  Conferva  bombycina  nei 
riguardi  specialmente  delle  cellule  vegetative,  della  formazione  e  na- 
tura degli  zoogonidii,  delle  acinete  ed  aplauospore,  della  loro  ger- 
minazione. 

G.  B.  De-Toni 
14 


210 

Janse  J.  M.  —  Die  Bewegungen  des  Protoplasma  von  Caulerpa 
-prolifey^a.  —  (95). 

Nella  introduzione  del  suo  lavoro,  l' Janse  menziona  la  straordi- 
nariamente rapida  moltiplicazione  a  Napoli  della  Caulerpa  proli- 
fera a  mezzo  di  prolificazione. 

La  corrente  protoplasmatica  nelle  lamine  fogliforrai  serve  al  tra- 
sporto delle  sostanze  e  si  trasforma  colla  recisione  delle  prolifica- 
zioni. Nel  plasma  delle  lamine  fogliformi  si  può  differenziare  il  plas- 
ma assirailatore,  conduttore  e  meristematico. 

Vengono  descritte  circonstanzialmente  le  mutazioni  causate  da 
ferite  le  quali  dapprima  consistono  in  una  cessazione  del  turgore,  più 
tardi  però  si  manifestano  con  uà  cambiamento  di  direzione  della  cor- 
rente plasmatica  centrale. 

Con  ciò  si  presenta  in  modo  manifesto  la  antitesi  tra  apice  e  base 
e  si  accentua  la  somiglianza  col  comportamento  delle  piante  supe- 
riori. 

Dopo  la  illustrazione  del  movimento  nel  rizoma  (surculo)  e  nei 
rizoidi,  r Janse  tratta  dell'origine  dei  bastoncini  o  fibrille  cellulosi- 
che ond' è  percorsa  la  cavità  cellulare;  assai  interessante  è  la  osser- 
vazione che  si  trovano  bastoncini  i  quali  sono  liberi  ad  una  o  ad 
entrambe  le  estremità:  perciò  i  medesimi  si  originano  nei  cordoni  pla- 
smatici e  si  fondono  in  seguito  colla  membrana;  la  loro  formazione 
presuppone  uno  strato  membranaceo  assile  nel  cordone  plasmatico. 
Scopo  dei  bastoncini  cellulosici  ora  nominati  è  di  impedire  l'allonta- 
namento delle  due  pagine  della  lamina  fogliare  per  l'azione  della 
turgescenza  *). 

(Red.)  **). 

Imhaeuser  L.  —  Enhoickelungs-Geschichle  und  Formenkreis 
von  Prasiola.  —  (94). 

Alcuni  botanici  aveano  già  emesso  il  dubbio,  fondato  sulla  comu- 
nanza di  stazione  di  Hormidium,  Sohizogonium  e  Prasiola,  che 
questi  tre  generi  costituissero  solo  stadi  di  sviluppo  di  Prasiola.  Me- 
diante accurate  osservazioni  l' Imhàuser  riuscì  a  riscontrare  che  nel- 


*)  A  proposito  dello  scopo  dei  bastoncini  di  cellulosa  confrontisi  la  Memo- 
ria di  F.  Noli  (Ueber  die  Funktion  der  Zellstofflasern  der  Caulerpa  prolifera 
in  Arbeit.  Bot.  Inst.  in  Wiirzburt^  Bd.  Ili,  n.  XX,  p.  459-465)  il  quale  ritiene 
che  difficilmente  possa  loro-  attribuirsi  una  funzione  meccanica. 

(G.  B.  De-Toni). 

**)  Cfr.  Hedwigia  1890,  p.  107-108, 


211 

le  località  stesse  ove  cresce  la  P?^asiola,  V  HormicUum,  per  mezzo 
di  Scliizogonium,  passa  al  genere  Prasiola.  Non  gli  fu  dato  peral- 
tro di  seguire  completamente  con  mezzi  artificiali  nelle  colture  la 
trasformazione,  poiché  le  colture  dell'  Ilormidiwìi  per  lo  pii^i  muo- 
jono  prestissimo. 

Nelle  colture  con  5  a  25  %  di  urina  i  filamenti  raggiungevano  spes- 
so una  lunghezza  considerevole,  dopo  tuttavia  perivano. 

In  Yjo  ad  1  Yo  di  soluzione  nutritiva  la  vegetazione  dapprima  era 
scarsa,  più  tardi  però  i  filamenti  crescevano  notevolmente  in  lun- 
ghezza e  formavano  spesso  strati  densi,  solo  in  pochi  casi  potè  os- 
servarsi il  passaggio  in  forma  schizogonoide,  allargandosi  il  filamen- 
to e  avvenendo  una  divisione  del  pirenoide  e  probabilmente  anche 
del  cromatoforo. 

Sulla  derivazione  delle  fascie  e  lamine,  la  loro  grandezza  e  le  loro 
singole  cellule  vennero  eseguite  esatte  ricerche.  Per  ciò  che  si  riferi- 
sce alla  trasformazione  dei  filamenti  in  lamine  è  da  avvertire  ch'essa 
ha  luogo  solo  nelle  condizioni  le  più  favorevoli.  A  motivo  della  pro- 
venienza di  Hormidium,  Sdiizogonium  e  Prasiola  solo  in  località 
ombreggiate,  viene  la  conseguenza  che  siano  piante  ombrofile.  Una 
notevole  influenza  viene  esercitata  dal  grado  di  umidità;  mentre  le 
forme  filamentose  possono  vegetare  lungo  tempo  in  plaghe  secche, 
non  è  possibile  per  le  forme  laminari  di  sostenere  lunghi  periodi  di 
siccità,  si  sviluppano  ottimamente  in  siti  poco  ma  egualmente  umidi, 
evitando  all'incontro  la  soverchia  umidità. 

Tutti  i  punti  studiati  dall' A.  erano  più  o  meno  impregnati  di 
urina,  ciò  può  lasciar  supporre  che  questa  sostanza  eserciti  utile  in- 
fluenza sullo  sviluppo  delle  tre  piante  sunnominate,  sebbene  le  ricer- 
che abbiano  provato  che  l' Hormidium  si  sviluppa  più  fortemente 
iu  soluzioni  nutritive  saline  che  non  nell'urina. 

Se  tutti  gli  Hormidiuìn  possano  in  condizioni  favorevoli  trasfor- 
marsi in  Schizogonium,  l'A.  lascia  frattanto  in  sospeso  fino  a  che 
ricerche  colturali  in  argomento  daranno  una  definitiva  conclusione. 
L'A.  non  potè  scoprire  organi  di  adesione  (Haftorgane)  che  dovreb- 
bero diversamente  essere  trovati  sulla  Prasiola  crispa,  ma  trovò 
bensì  spesso  delle  ife  fungine  le  quali  furono  considerate  per  organi 
di  adesione. 

Indotto  dalle  ricerche  evolutive  e  loro  risultati,  l'A.  considera 
inesatta  la  collocazione  adottata  sinora  della  Prasiola  e  raccoglie 
tutte  le  numerose  specie  di  essa  sotto  il  nome  generico  di  Prasio- 
lacecv  che  trova  il  suo  posto  nel  sistema  presso  le  PalmellacecB.  — » 


212 

Diagnosi:  Corpo  vegetativo  filiforme,  nastriforme  o  laminare,  sempre 
unistratoso.  Cellule  nei  filamenti  separato  solo  da  setti  paralleli  per- 
pendicolari, nei  nastri  e  lamine  con  setti  incrociantisi.  Organi  di  ade- 
sione mancanti.  Propagazione  (asessuale)  mediante  dissoluzione  delle 
lamine  in  cellule  singole  immobili  le  quali  tosto  vegetano  in  un  fi- 
lamento che  poi  si  espande  in  lamina.  Alghe  in  parte  aeree,  in  parte 
acquatiche.  —  Generi:  Prasiola,  forse  anche  Proioderma  e  Svhi- 
zomeris.  (Red.)  *). 

Weber  van  Bosse  A.  —  Ètudes  sur  des  algues  de  l' Ar^chipel 
ìnalahien  I.  Trenfepohlia  spongophila  n.  sp.  et  Struvea  delicaiu- 
la  Kuelz.  {Cladophora?  anaslomosans  Harv.).  (97). 

Durante  il  suo  viaggio  col  marito  prof.  M.  Weber  alle  Indie  orien- 
tali neerlandesi  la  egregia  signora  A.  Weber  van  Bosse  ebbe  occa- 
sione di  raccogliere  preziosi  materiali  algologici  di  cui  incomincia 
ora  l'illustrazione.  Tra  le  Alghe  raccolte  da  essa  havvi  anche  il  Ce- 
phaieuros  virescens  della  cui  esistenza  alle  Indie  neerlandesi  trattò 
recentemente  il  De  Wildeman  (vedi  Resoconto  p.  206). 

Nella  presente  memoria  munita  di  due  tavole,  la  signora  Weber 
offre  tre  aggiunte  ai  casi  di  simbiosi  delle  alghe  con  animali  e  se- 
gnatamente spugne  **). 

I.  Trentepohlia  spongophila  n.  sp. 

Trattasi  di  una  nuova  specie  del  genere  Trentepohlia  la  quale 
vive  in  simbiosi  con  una  spugna  {Ephi/datia  fluviatilis  Gray)  nel 
lago  maestoso  del  vecchio  vulcano  di  Manindjau.  Questo  fatto  co- 
stituisce il  primo  esempio,  a  quanto  si  sa,  di  simbiosi  di  un'  alga  di 
acqua  dolce  di  un  ordine  così  elevato  con  un  rappresentante  del  re- 
gno animale. 

La  signora  Weber  descrive  minutamente  le  forme  delle  cellule 
vegetative,  la  presenza  di  un  solo  grande  cloroforo  parietale  e  di  un 
solo  nucleo  centrale  rotondo,  nonché  di  piccoli  grani  colorantisi  in 
azzurro  coH'jodio  e  cloro-joduro  di  zinco.  Negli  esemplari  viventi  il 
contenuto  non  fu  visto  colorato   da    ematocroma,    solo    in    esemplari 


*)  Dal  resoconto  tedesco  di  Wabrlich  in  Botanisches  Centralblatt  1889,  n.  45, 
pag.  174-175. 

**)  Un  articolo  esteso,  segnatamente  dal  lato  zoologico,  pubblicò  la  signora 
Weber  insieme  al  marito  prof.  Max  Weber  in  questo  stesso  anno  1890  col 
titolo  Zoologische  Ergebnisse  elner  lieiso  in  Niederlandisch  Ost-Indien.  Lei- 
den, E.  J.  Brill,  1890. 


213 

secchi  potè  vedere  in  alcune  cellule  due  o  tre  guttule  di  un  color  pur- 
pureo ed  anche  due  o  tre  cellule  uniformente  colorate  in  rossastro 
(forse  acinete). 

L'egregia  signora  potè  sul  posto  assistere  all'uscita  delle  zoospo- 
re (o  gameti?)  che  erano  ovoidee,  biciliate,  uniuucleate.  Può  anche 
la  Treniepohlia  spongophiia  moltiplicarsi  col  mezzo  di  cellule  stac- 
cantisi  dalla  pianta  per  gelificazione  della  superficie,  esterna  della 
membrana.  La  presenza  di  un  solo  e  grande  cloroforo,  l'assenza  di 
ematocroma,  la  stazione  acquatica  della  nuova  specie  proposta  dalla 
signora  Weber  indurrebbero  piuttosto  a  collocare  la  specie  stessa  nei 
vicini  generi  Lepiosira  Borzl  o  Gongrosira  (Kuetz.)  Lagerh.,  con  le 
specie  del  quale  ultimo  genere  {Gongrosira  De-Bari/ana  Rabenh., 
G.  viridis  Kuetz.),  stando  alla  asserzione  della  stessa  Weber,  la  Tren- 
iepohlia spongophiia  presenta  graiide  affinità. 

IL  Struvea  delicalula  Kuetz. 

Nella  prima  parte  del  suo  lavoro,  come  qui  sopra  si  è  riferito, 
l'indefessa  cultrice  dell'algologia  ha  pubblicato  il  primo  caso  di  sim- 
biosi tra  una  spugna  d'acqua  dolce  e  un' alga  di  ordine  elevato;  si- 
mili associazioni  però  sono  note  da  lungo  tempo  tra  alghe  superio- 
ri e  spugne  marine. 

Sarebbe  stato  Areschoug  il  primo  a  riconoscere  la  vita  in  comu- 
ne  di  alghe  e  spugne.  Fin  dal  1853  egli  fece  conoscere  un  nuovo 
genere  Spongocladia  con  la  S.  vauchericeformis  dell'isola  Maurizio. 
Dopo  di  lui  Lieberkiihn,  Carter,  F.  E.  Schulze,  von  Lendenfeld,  Scra- 
per, Marchesetti  fecero  conoscere  altri  casi  di  simbiosi  tra  alghe  ma- 
rine superiori  e  spugne.  I  casi  di  Semper  e  Marchesetti  furono  stu- 
diati nel  1884  dal  compianto  Hauck  il  quale  diede  all'alga  il  nome 
di  Marchesetiia  spongioides,  pianta  che  lo  Schmitz  ha  dimostrato 
corrispondere  perfettamente  col  Ceratodiciyon  spongiosuni  Zanard., 
nome  che  ha  il  diritto  di  anteriorità. 

Murray  e  Boodle  nella  loro  Nota  sul  genere  Spongocladia  han- 
no richiamato  l'attenzione  sul  fatto  che  negli  esemplari  delle  3  spe- 
cie formanti  il  genere  Spongocladia  Arescii.  hanno  rinvenuto  delle 
spicole  e  talora  anche  frammenti  di  spugne,  particolarmente  di  Ha- 
licJiondria  *■). 

Ora  la  signora  Weber  illustra  appunto  un  caso  di  simbiosi  tra 
una  Tlalichondria  e  la  Strucea  delicalula  Kuetz.  ma  ciò  che  sembra 
molto  importante  a  constatarsi  si  è  che,  dietro  indagini  accurate,  este- 


*)  Vedi  Notarisia  di  De-Toni  e  Levi  1880,  p.  7GG. 


214 

se  anche  a  materiali  autentici  comunicatile  da  Murray  e  Boodle,  la 
Weber  veuiie  alla  conclusione  che  la  Spongocladia  vauchericefor- 
mi8  è  una  forma  anormale  di  un'  alga  conosciuta. 

La  rassomiglianza  perfetta  colla  Sfruvea  raccolta  dalla  Weber 
all'isola  di  Flores  parlerebbe  certo  in  favore  della  supposizione  che 
Taiga  di  cui  la  Spongocladia  vauchericvformis  è  una  forma  par- 
ticolare, sarebbe  le  Slruvea  delicahda.  La  Weber  opina  che  delle 
ricerche  ulteriori  proveranno  dover  essere  il  genere  Spongocladia 
eliminato  e  che  non  potrà  essere  mantenuto  se  non  colla  restrizione 
ch'esso  rappresenti  uno  stato  speciale  di  una  o  più  alghe. 

in.  Zoochloì'ella. 

Nella  baia  di  Bima  (isola  di  Sumbawa),  la  Weber  raccolse  delle 
Noctiluca  riempiute  di  piccoli  corpi  verdi,  sferici,  col  diametro  di 
2,5  y..,  qua  e  là  frammisti  ad  altri  un  po'  allungati,  col  diametro 
di  3,6  u.  Tra  questi  ne  osservò  alcuni  accoppiati  due  a  due;  trattati 
col  clorojoduro  di  zinco,  il  contenuto  assumeva  un  colore  azzurro  pal- 
lidissimo ed  appariva  un  nucleo.  Sembra  dunque  trattarsi  di  una 
Zoochlorella. 

(G.  B.  De-Toni). 

Weber  van  Bosse  A.  —  Etudes  sur  des  Algues  de  l'Archipel 
Malaisien  IL  —  (98). 

La  signora  Weber  descrive  una  nuova  Phyllosiphonacea  col  no- 
me di  Phyiophysa  Treubii  la  quale  occasiona  delle  specie  di  algo- 
cecidii  sopra  i  cauli,  picciuoli,  foglie  e  gemme  di  una  Pilea  (affine 
alla  Pilea  oreophila)  scoperta  dal  Treub,  direttore  del  giardino  bo- 
tanico di  Buitenzorg  (Giava). 

Qui  peraltro  non  si  tratta  di  alghe  (Nostocacee)  causanti  anoma- 
lie di  sviluppo  nelle  fanerogame,  come  per  primo  richiamò  l'atten- 
zione il  Beyerinck  *),  bensì  di  una  di  quelle  produzioni  morbide  ben 
conosciute  e  diffusissime  che  l'occhio  il  meno  esercitato  riconosce  im- 
mediatamente per  galle. 

La  galla  (algo-cecidioj  causata  dalla  Phytophtjsa  è  una  vera  galla 
interna  poiché,  fino  al  momento,  in  cui  per  effettuare  la  ejaculazio- 
ne  delle  spore  la  membrana  dell'alga  si  rompe  (ciò  che  porta  con  sé 
le  lacerazioni  del  tessuto  corticale  della  Pilea)  la  galla  è  perfetta- 
mente chiusa. 

L'alga  causante  la  galla  o  cecidio  appartiene,  secondo  l'autrice, 


*)  Bej'erinck,  Bijdrage  tot  de  Morpliologie  de  Plantegalien,  1877,  p.  5. 


215 

alle  Siphonecv  e  deve  essere  collocata  nel  sistema  presso  al  genere 
Phyllosiphon  di  Kuhn. 

Le  due  alghe,  Phytopliysa  e  Phyllosiphon  si  rassomigliano  mol- 
to nella  loro  maniera  di  vivere  a  spese,  in  parte  almeno,  di  una  pian- 
ta nutrice.  Entrambe  sono  circondate  da  una  spessa  membrana;  il 
Phyllosiphon  è  ricco  in  grani  d'amido,  la  Phyiophysa  in  grani  di 
cellulosa,  entrambe  sono  dotate  di  un  numero  considerevole  di  nuclei 
minutissimi  e  al  tempo  della  sporificazione,  uno  strato  grosso  di  pro- 
toplasma si  divide  in  più  strati  sovrapposti  di  spore. 

La  Phyiophysa  si  distingue  dal  Phyllosiphon  per  la  propria  for- 
ma sferica  e  per  il  fatto  eh'  essa  provoca  degli  algo-cecidii  nella 
Pilea  mentre  che  il  P/iyllosiphon  vive  nelle  cavità  o  meati  inter- 
cellulari delle  foglie  deWArisui^um.  La  Phyiophysa  si  diversifica  an- 
che per  la  formazione  di  un  piccolo  sacco  interiore  di  cellule  paren- 
chimatose  che  preservano  ad  un  dato  momento  la  turgescenza  della 
sfera.  Una  sostanza  vischiosa  che  riempie  i  vacui  interposti  tra  le 
spore  è  T agente  immediato  che  provoca  la  rottura  della  membrana. 

11  lavoro  della  valente  signora  olandese  è  seguito  da  3  tavole  con- 
tenenti la  illustrazione  delle  galle,  la  struttura  anatomica  degli  algo- 
cecidii  stessi  ecc. 

(G.  B.  De-Toni). 

Wolle  F.  —  Nosioc  pruniforme.  —  (99). 

È  una  replica  laconica  ad  una  noticina  del  prof.  C,  B.  Atwell  *). 

(Red.). 

Mueller  0.  —  Durchbrechungen  der  Zelhoand  in  ihren  Be- 
zieJiungen  zur  Orisbewegung  der  Bacillariaceen.  —  (103). 

È  noto  che  la  questione  del  movimento  delle  Bacillariacee  o  Dia- 
tomee  ha  diviso  gli  autori  in  due  schiere,  gli  uni  propugnano  la 
teoria  osmotica,  gli  altri  la  protoplasmatica. 

I  sostenitori  della  prima  di  queste  due  ipotesi  appoggiano  le  loro 
considerazioni  con  l'asserzione  che  il  protoplasma  disposto  sulla  su- 
perficie esterna  della  cellula  non  appaia  evidente  e  che  le  interru- 
zioni della  parete  cellulare  (che  offrirebbero  il  passaggio  libero  al 
protoplasma)  siano  lungi  dall'essere  messe  fuor  di  dubbio.  Ora  il  Mùl- 
ler  intende  sostenere  la  teoria  opposta  vale  a  dire  la  protoplasma- 
tica, avendo  egli  potuto  infatti  constatare  che    esistono    interruzioni 


*)  Vedi  Nuova  Notarisia  1890,  p.  125. 


216 

della  parete  cellulare  le  quali  non  solo  permettono  V  uscita  del  pro- 
toplasma ma  anche  lo  necessitano.  Le  sue  ricerche  si  riferiscono  a 
delle  specie  del  vasto  genere  Navicula  in  modo  particolare  spettanti 
al  gruppo  delle  Pinnularia'.. 

Sebbene  la  membrana  delle  PinnularicB  sia  stata  abbastanza  ac- 
curatamente descritta  dal  Pfitzer  (Unters.  1871,  pag.  175  e  seg.),  il 
Muller  offre  alcuni  nuovi  dati  riferendosi  al  lavoro  di  Flogel  (Re- 
searches  t.  Vili,  f.  1,  2,  4),  e  trattando  lungamente  delle  due  fen- 
diture mediane  di  ciascun^,  valva  costituenti  la  cosidetta  rafe,  non- 
ché dei  noduli  centrale  e  terminali. 

Dopo  questi  dettagli  d'indole  anatomica,  l'A.  prende  in  esame  i 
rapporti  di  pressione  nell'interno  del  frustolo.  Egli  si  serve  del  me- 
todo plasmolitico  comparativo  proposto  da  H.  De  Vries  (Meth.  zur 
Anal.  Turgorkraft)  esperimentando  su  Navicula  [Pinnularia)  major 
e  Surirella  biseriata  e  servendosi  di  soluzioni  isotoniche  di  0,10  a 
0,20  equivalenti  di  nitrato  potassico  in  gradazioni  di  0,01  equiva- 
lenti. La  prima  ed  immediata  azione  di  0,10-0,13  equivalenti  solu- 
zioni di  quel  sale  è  la  cessazione  del  movimento  locale;  i  frustuli 
vengono  paralizzati,  però  non  muoiono  neppure  dopo  80  ore  di  sog- 
giorno nella  camera  umida,  come  lo  dimostra  il  movimento  delle  gut- 
tule  oleose  ed  il  mantenimento  intatto  della  massa  plasmatica  cen- 
trale e  del  margine  dei  feofori. 

In  goccio  libere  i  frustuli  si  trovano  in  vivido  movimento  locale; 
però  lasciando  confluire  una  seconda  gocciolina   più    piccola  di  0,13 
equiv.  soluz.  di  nitrato  sodico  i  frustuli  si  paralizzano;  il  Muller  aven- 
do dopo  mezz'  ora  asciugato  il  preparato  assorbendo    la   soluzione  e 
rimesso  in  acqua  fresca  ha  constatato  che  le  Diatomee  dopo  10  minut 
ripresero  il  loro  movimento.  Eguale  risultato   ebbe  con   0,13  equiv 
di  cloruro  sodico:  plasmolisi  non  era  dunque  avvenuta  in  nessun  luo 
go.  Col  soggiorno  però  in  circa  12  cm.,  0,15  equiv.   soluz.   mostra 
ronsi  dopo  parecchie  ore    i  primi   indizii    di   plasmolisi,   cominciando 
nella  Pinnularia  di  solito  al   nodulo   centrale,  nella   Surirella  nei 
canali  marginali.  Il  frustulo  una  volta  subite  le  plasmolisi,  non  pe- 
riva  immediatamente  ma   restava   paralizzato.    Dunque   anche   deboli 
soluzioni  di  cloruro  o  nitrato  sodico  agiscono  da  irritanti,  abolendo 
il  movimento  locale  dei  frustuli. 

Se  il  movimento  dipendesse  da  processi  osmotici  nel  senso  che  il 
rimbalzo  di  correnti  acquose  desse  origine  alla  forza  motoria,  l'ag- 
giunta di  soluzioni  (che  accrescono  la  corrente  osmotica)  non  dovreb- 
be esercitare  alcuna  azione  paralizzante,  anzi  il  movimento  dovrebbe 


217 

guadagnare  in  vivacità.  L'avvenire  la  plasmolisi  con  0,15  equiv.  so- 
luzioni di  quei  sali  (mentre  soluzioni  diluitissimo  non  occasionano 
alcuna  apparente  plasmolisi)  dimostra  la  presenza  di  un  turgore  la 
cui  assoluta  potenza  è,  secondo  De  Vries,  da  valutarsi  in  4-5  atmo- 
sfere. Il  protoplasma  delle  Pinnularice  tende  a  dilatarsi  con  una 
forza  di  tensione  di  4-5  atmosfere  e  quindi  viene  attraverso  le  aper- 
ture della  membrana  cellulare  sospinto  all'esterno.  Questo  fatto  del- 
la tensione  notevole  unito  a  particolarità  di  complicazione  nelle  in- 
terruzioni della  membrana  coli' appoggio  degli  studi  fisici  del  Fick 
sopra  le  correnti  in  tubi  rigidi,  spinge  il  MùUer  alla  conclusione  che 
lo  spostamento  o  movimento  locale  è  dovuto  all'  azione  di  forze  agen- 
ti sulla  superficie;  queste  forze  sono  dovute  al  protoplasma  che  esce 
attraverso  la  fenditura  detta  7'afe  e  la  direzione  del  movimento  è  la 
risultante  di  tali  forze. 

In  tutte  le  altre  Rhapkzdece  H.  L.  Sm.  ed  in  una  parte  delle 
Pseudorhaphidece  H.  L.  Sra.  si  trovano  disposizioni  consimili;  pori 
veri  si  riscontrano  (per  mezzo  ai  numerosi  falsi  non  attraversanti 
la  parete)  nelle  Eupodiscacece,  Coscinodiscacece  e  Biddulphiacece 
tra  le  Cryptorhaphidece  H.  L.  Sm.  [Coccochromaticce  Pfitz.  in  gran 
parte).  Sui  pori  delle  valve  e  suU'  uscita  del  protoplasma  alla  super- 
ficie delle  medesime,  ha  del  resto  trattato  pure  recentemente  l' Im- 
hof  *)  che  non  viene  citato  dal  MuUer.  L'Imhof  dichiara  nella  sua  Me- 
moria di  aver  riconosciuto  nelle  ale  di  grosse  specie  di  Surirella  e 
Campylodiscus  dei  sottili  canali  che  finivano  all'angolo  delle  ale  stes- 
se in  piccolissime  aperture  ellittiche  da  cui  protrudeva  il  protoplasma. 

(G.  B.  De-Toni). 

Schmìdt  A.  —  Atlas  der  Diatomaceen-Kunde  Heft  37-38.  — 
(107). 

E  il  seguito  della  più  classica  opera  che  illustra  attualmente  le 
Bacillariee.  Ecco  il  contenuto  principale  delle  tavole. 

Tav.  145  Isthmia  Lindigiana  Grun.,  I.  capenszs  Grun.,  1.  mi- 
nima H.  et  B.,  I.  nervosa  Kuetz.,  I.  vitrea  Kitt.  {=  Pyxilla?)\  tav. 
146  Aulacodiscus  barbadensis  Ralfs,  A.  Carushusii  Kitt.  et  Grove, 
A.  Huttoni  Gr.  et  St.,  A.  Janischii  Gr.  et  St.  ;  tav.  147  Arachnoi- 
discus  Elirenhergii  var.  oamaruensis  A.  S.,  Sliciodiscus  Grovei  k. 


")  0.  E.  Imhof.  —  Poren  an  Diatomaceen-Schalen  uncl  Austreten  des  Pro- 
toplasma an  der  Oberflàche.  —  (Biol,  Centralbl.  VI,  1888,  n.  73,  p.  710). 


218 

S.,  S.  califormicus  Grun.  var.  ;  tav.  148  Coscmodtscus  Oculus-Irz- 
dis  (?j,  C.  luciuosus  Grò  ve,  C.  debilis  Grove,  C.  pilosus  A.  S.  ;  tav. 
149  Auliscus  pruinosus  Bail.  var.  robusta,  A.  falcratus  A.  S.,  A. 
ellipticus  A.  S.,  A.  microlejon  A.  S.,  A.  Polyphemus  A.  S.,  A.  Ste- 
nops  A.  S.,  A.?  fenestralus  Gi\  et  St.,  Glyphodiscus  stellatus  Grev\, 
GL  hifiunctalus  A.  S.,  Gì.  strigillaius  A.  S,,  Cerataulus?  suban- 
gulaius  Gr.  et  St.,  Grovea  pedalis  A.  S.  {Biddulphia  pedalìs  Gr. 
et  St,),  Gyroptychus  contabulatus  A.  S.,  Craspedoporiis  elegans 
Gr.  et  St.  {Porodiscus  interruptus  Gr.  et  St.);  tav.  150  Tricera- 
iium  venosuììi  Br.  f,  majus,  T.  sentum  Witt,  T.  punctato -linea- 
tum  A.  S.,  T.  spinosum  var.  ornatian  Gr.  et  St,  T.  imperafor  Truan 
et  Witt,  T.  simplicissimum  Witt,  T.  sculptum  Shadb.,  T.  Mor- 
landa  Gr.  et  St.,  T.  areolatum  Grev.  f.  7ninus,  T.  nobile  Witt, 
Trinacria  Aries  Witt;  tav.  151  Tonceratium  i^npressum  Grun. 
{T.  conveooum  Grev.?),  T.  tripos  Cleve,  T.  convexiusculum  Gruii., 
2\  Ehrenbergii  Grun.,  T.  labyrinihicum  Grev.,  T.  cinnamomeum 
Grev.,  T.  heierostichu7n  A.  S.,  T.  impar  A.  S.,  T.  radioso-reticu- 
latum  Grun.,  T.  radiolatunt  Janisch,  T.  radiatum  Br.,  T.  radia- 
tum  Br.  f.  minus,  T.  undulatuni  Ehr.,  Biddulphia  Rhombus,  B. 
Rhombus  var.  letragoìia,  Lithodesmium  minusculum  Grun.  ;  tav. 
152  Lithodesmium  undulatum  Kuetz.,  Triceratium  Sol,  T.  Bri- 
ghtwellii  West.,  T,  iniermedium  Gr.  et  St.,  T.  sidereum  A.  S.,  T. 
quadrino  tatuili  A.  S.,  T.  mar g  ariti ferum  Cleve,  Entogonia  Da- 
vyana  Grev.,  Trinacria  Regina  var.  tetragona  Grun. 

(Red.). 

Schmidt  A.  —  Verzeichniss  der  in  A.  Schmidfs  Atlas  der  Dia- 
tomaceenkunde  Ile  fi  1-36  [ser.  I-IH)  abgebildeten  Arten  und  be- 
nannten  Varietdten,  nebst  den  mit  angefilhrten  Synonymen.  — 
(108). 

Dopo  l'indice  dei  generi  trattati  nell'opera  lo  Schmidt  dà  l' indi- 
ce alfabetico  delle  specie  colle  opportune  indicazioni  delle  tavole,  ciò 
che  facilita  di  molto  l'uso  dell'importante  Atlante. 

(Red.). 

Schuett  F.  —  Ueber  Auxosporenbildung  der  Gaiiung  Chwto- 
ceros.  —  (109). 

Tra  i  più  comuni  generi  di  Bacillariee  che  vivono  in  grandi 
quantità  alla  superficie  del   mare  sono   da   annoverare    Chcetoceros, 


219 
Rhizosolema  e  Schelefonema.  Del  primo  di  questi  generi  lo  Schuett 
ha  potuto  osservare  lo  sviluppo  delle  auxospore  "). 

La  genesi  delle  auxospore  avviene  nel  modo  seguente:  il  proto- 
plasma esce  fuori  lateralmente  da  una  fenditura  del  frustolo  (il  quale 
raggiunse  la  sua  massima  lunghezza)  sotto  forma  di  una  vescica  pres- 
soché globosa,  la  quale  è  rivestita  di  una  tenue  membrana  (la  cosi- 
detta  guaina  silicea);  la  vescica  s'accresce  e  tutto  il  protoplasma  del 
frustulo  passa  da  questo  nella  vescica  medesima  (auxospora)  la  quale 
raggiunge  un  diametro  doppio  o  triplo  di  quello  della  cellula  o  fru- 
stulo da  cui  trasse  origine;  entro  l'involucro  summenzionato  si  for- 
mano due  nuove  valve  colle  loro  caratteristiche  appendici  corniformi 
e  comincia  la  divisione  trasversa  perpendicolarmente  alla  direzione 
di  scissione  del  filamento  iniziale. 

Ricordiamo  qui  che  l'egregio  Schuett  è  benemerito  nella  biologia 
delle  Bacillariee  anche  per  aver  descritto  le  spore  perduranti  in  que- 
sto stesso  genere  Chcetoceros,  nonché  le  auxospore  nella  Rhizoso- 
Icnia  alata. 

(Red.). 

Schuett  F.  —  JJeher  Per idineenfarbsi offe.  —  (HO). 

L'A.  dopo  aver  indicato,  in  accordo  col  Klebs,  che  la  sostanza 
colorante  dei  Peridini,  fatta  accezione  delle  goccie  di  color  rosso- 
carmino  esistenti  in  alcune  specie,  è  sempre  collegata  a  cromatofori 
determinati,  comunica  il  frutto  delle  sue  accurate  ricerche  sopra  le 
proprietà  fisiche  e  chimiche  di  tale  sostanza. 

Secondo  le  sue  ricerche  possono  venire  separate  dai  cromato- 
fori dei  Peridini,  oltre  la  clorofilla,  due  difi'erenti  sostanze  coloranti 
che  lo  Schùtt  chiama  ficopirrina  e  peridimna. 

I.  Ficopirrina  (da  nvopoq,  rosso-bruno).  —  La  Ficopirrina  può 
estrarsi  mediante  la  macerazione  dei  Peridini  con  pochissima  acqua 
distillata,  con  l'aspetto  di  un  liquido  rosso-bruno  cupo.  Lo  spettro 
della  stessa  si  accorda  in-  molti  riguardi  con  quello  della  clorofilla; 
mostra  distintamente  la  forte  fascia  di  assorbimento  I  ed  anche,  con 
una  certa  concentrazione  la  fascia  II,  l'assorbimento  finale  comincia 


'^■]  Non  già  exospores  come  erroneamente  scrive  il  sig.  A.  M.  Luzzatto  nella 
Notarisia  ora  redatta  da  David  Levi  Morenos  1890,  fase.  18,  p.  970,  La  parola 
exospores  ha  un'  altra  etimologia  e  significato  e  molto  ben  diversi  da  quelli 
di  auxospores!  (Red.), 


220 

nel  verde  (nella  Clorofilla  nel  verde  azzurro).  La  ficopirrina  è  oltre 
a  ciò  facilmente  solubile  nell'alcoole,  etere,  solfuro  di  carbonio  e  ben- 
zolo; la  soluzione  in  queste  3  ultimò  sostanze  è  gialla  e  possedè  lo 
stesso  spettro  d' assorbimento  della  soluzione  acquosa.  La  fìcopirri- 
na  si  differenzia  dalla  clorofilla  segnatamente  per  la  sua  solubilità 
nell'acqua;  essa  si  avvicina  alla  ficoeritrina  delle  floridee;  però  di- 
versificherebbe dalla  sostanza  colorante  giallastra  che  si  può  estrar- 
re dalle  Diatomee  con  la  macerazione  nell'acqua. 

IL  Peridinina.  —  Si  prepara  digerendo  breve  tempo  con  alcole  i 
peridini  esauriti  con  acqua;  si  ottiene  così  una  soluzione  rosso-vi- 
nosa che  possiede  uno  spettro  molto  diverso  da  quello  della  cloro- 
filla cominciando  l'assorbimento  finale  già  nel  giallo-verde.  Anche 
la  peridinina  sciogliesi  facilmente  nell'alcole,  etere,  cloroforrae,  ben- 
zina, solfuro  di  carbonio  ed  acido  acetico  glaciale.  Sembra  occupare 
nei  Peridini  il  posto  che  la  Zaniofilla  offre  nelle  Fanerogame. 

(Red.). 

Vorce  C.  M.  —   The  Affmities  of  Rhaphidodiscus.  —  (112). 

Contiene  alcuni  ragguagli  sul  curioso  genere  di  Bacillariee  Rha- 
phidodiscus con  la  illustrazione  delle  tre  specie  che  vi  appartengo- 
no vale  a  dire  R.  Febigerii,  R.  marf/iandicus  ed  R.  Christiani.  E 
inutile  ricordare  a  questo  punto  la  Navicula  disciformis  Peticolas  '■). 

(Red.). 

Weed  H.  W.  —  The  Diaiom  Marshes  and  Diaiom  òeds  of  the 
Yelloìoslone  National  Park.  — ■  (113). 

Elenco  di  alcune  Bacillariee  trovate  in  un  fango  di  formazione 
recente  (in  seguito  ad  invasione  di  acque  termali  presso  Esmerald, 
Amer.  bor.):  Denticula  valida  (in  gran  quantità),  —  /).  elegans.  — 
Navicula  major.  —  N.  viridis.  —  Epiihemia  Argus,  insieme  alla 
var.  amphicephala.  —  E.  Hydmannii.  —  Cocconema  cynihiforme. 
—  AclinantJies  gibberula,  —  Mastogloia  Smithii.  —  Fragilaria  sp. 

(Red.). 


*)  Ebbi  di  questa  specie  uno  stupendo  fotogramma  dal  mio  egregio  corri- 
spondente J.  Deby  di  Londra  il  quale  non  manca  di  appoggiare  i  miei  studi 
col  suo  valido  consiglio,  i  suoi  libri  e  le  sue  collezioni. 

(G.  B.  De-Toni). 


221 

Per  i  lavori  diatomologi  di  Ca^stracane,  Levi,  Nott,  Peticolas,  Pe- 
tit, Terry  riportati  nella  Litteratura  phycologica  del  presente  fasci- 
colo, vedi  il  resoconto  rispettivo  datone  dal  Deby  nel  fascicolo  di 
Giugno  di  questo  stesso  giornale. 


Communicationes  varise 

Il  prof.  Balfour  (Edinburgo)  mi  spedi  in  dono   una   collezione  di 
oltre   150  esemplari  autentici  dell'erbario  Greville. 


Il  Sig.  T.  Reinbold  (Kiel)  inviò  per  il  mio  erbario  un  esemplare 
di  llalothrix  iumbricalis  Kuetz.  e  Cladophora  pygmcva  Reinke. 


Il  doti.  U.  Martelli  m' inviò  in  comunicazione  esemplari  autentici 
della  Pleurosira  thermalis  Menagli,  provenienti  dall'Erbario  Heccari. 


Il  prof.  A.  Borzì  mi  scrive  che    nel    prossimo   autunno    vedrà  la 
luce  il  secondo  fascicolo  dei  suoi  (cStudii  algologici  ». 


Ringraziamenti  vivissimi  agli  egr.  sig/'  prof.  G.  Passerini,  P.  A. 
Saccardo,  A.  Piccone,  A.  Hansgirg,  J.  G.  Agardh,  A.  Borzi  per  l'in- 
vio del  rispettivo  ritratto. 


Il  sig.  Tempere  (Rue  Saint-Antoine,  168,  Paris)  ha  pubblicato  il 
I  fascicolo  (Juin  1890)  d'un  giornale  (cLe  Diatomiste))  dedicato  allo 
studio   delle    Bacillariee.    Il    Tempere   pubblicherà    questo    periodico 


ogni  tre  mesi. 


Ricevettero  alghe  del  mio  erbario  in  comunicazione  i  sig.  E.  De- 
Wildeman  e  P.  Ilariot. 


Il  sig.  Setchell  m'inviò  un  esemplare  di  Tuomcjja  fluvialilis 
Harv.,  il  Nordstedt  un  esemplare  di  (Edorionium  Franklinianwn 
Wittr. 


Nel  mese  di  Settembre  1890,  in  giorno  da  stabilirsi,  avrà    luogo 
a  Verona  l'adunanza  generale  della  ISocielà  botanica  Italiana. 


222 


ELENCO 

delle  piante  raccolte  dag-li  studenti  di  botanica  della  r.  Univer- 
sità di  Padova  (2  corso  di  studio)  durante  una  gita  da  Padova 
ad  Abano  e  Teolo  *). 


Dlcotyledones 

Ranunculacese 

Ranunculus  fluitaus  Lam. 

—  bulbosiis  L. 

—  acris  L. 

Papaveracese 

Papaver  Rhoeas  L. 
Chelidot)ium  majus  L. 

Cruciferse 

Nasturtium  araphlbiura  R.  Br. 
Arabis  Thaliana  L. 

—  muralis  Beri. 
Cardaraine  hirsuta  L. 
Capsella  Bursa-pastoris  Moench. 

Polygalese 

Polygala  vulgaris  L. 

OistinesB 

Cistus  salvifolius  L. 

Caryophyllese 

Tunica  Saxifraga  Scop. 
Saponaria  ocymoides  L. 
Silene  nutans  L. 
Cerastium  arvense  L. 
Stellaria  media   Vili. 


GeraniacesB 

Geranium  sanguineum  L. 

Papilionacese 

Genista  germanica  L. 
Trifolium  pratense  L. 

—  patens  Schreb. 

—  incarnatum  L. 
Anthyllis  vulneraria  L. 
Lotus  corniculatus  L. 
Hippocrepis  comosa  L. 
Vicia  Gerardi    Vili. 
Orobus  niger  L. 

Bosacese 

Poterium  Sanguisorba  L. 
Cratffigus  Oxyacantha  L. 

Umbelliferse 

Scandix  Pecten-Veneris  L. 
ChEerophylIum  temulum  L. 
Orlaya  grandiflora  HofJ'. 

Rubiaceae 

Galium   verum  L. 

—  cruciatum  Scop. 

Dipsaceae 

Scabiosa  svlvatica  L. 


*)  Questa  gita  ebbe  luogo  il  13  maggio  a.  e.  e  vi  presero  parte  gli  stu- 
denti Signori  Leopoldo  Falda,  Antonio  l'esche,  Francesco  Saccardo  ed  Egidio 
Vasolin  guidati  dagli  assistenti  Dott.  G.  B.  De-Toni  e  Dott.  Giulio  Paoletti, 


223 


Oompositae 

Aster  saligaus   W. 
Bellis  perenuis  L. 
Senecio  vulgaris  L. 
Matricaria  Chamomilla  L. 
Achillea  Millefoliurn  L. 
Arctium  majus  Schk. 
Carduus  pycnocephalus  L. 
Lactuca  perennis  L. 
Sonchus  oleraceus  L. 
Taraxacum  officinale   Vili. 
Crepis  vesicaria  L. 

Oampanulacese 

Campanula  Rapunculus  L. 

Bricacese 

Calluna  vulgaris  Salisb. 
Erica  arborea  L. 

Gentianacea? 

Erythrsea  pulchella  Fr. 
Clilora  perfoliata  L. 

BorraginesD 

Symphytum  officinale  L. 
Myosotis  hispida  ISchlecìit. 

—  intermedia  Lk. 

Plantagineas 

Plantago  lanceolata  L. 

—  media  L. 

Scrofulariaceae 

Veronica  agrestis  L. 

—  peregrina  L. 

—  Chamciedrys  L. 

LablatsB 

Thymus  Serpyllum  L, 
Salvia  pratensis  L. 


Lamium  album  L. 

—  purpureum  L. 
Ajuga  reptans  L. 

Primvilacese 

Anagallis  arvensis  L. 

Polygronacese 
Rumex  obtusifolius  BC. 
Aristolochiaceae 

Aristolochia  rotunda  L. 

—  Clematitis  L. 

Cytinacese 

Cytinus  Hypocistis   L. 

Buphorbiacese 

Euphorbia  helioscopia  L. 

—  Cyparissias  L. 

Monocotyledones 

Orchidea} 

Serapias  longipetala  Poli. 
Anacamptis  pyramidalis  Rich. 

Lìli^fcese 

Muscari  racemosum  DC 
Ornithogalum  umbellatum  L. 
Allium  Ampeloprasum  L. 

Iridacese 

Xiphion  Pseudo-Acorus  Pari. 

AlismacesB 
Alisma  Plantago  L. 

Juncaceso 
Luzula  albida  DC.  fi.  rubella 

Oyperacese 

Carex  recurva  lluds. 

—  extensa  GoocL 


224 

Graniinaceas 

Anthoxanthum  odoratum  L. 
Alopecurus  agrestis  L, 
Pollinia  Gryllus  Spreng. 
Poljpogon  mouspeliense  Desf\ 
Aira  capillaris  Ilost. 
Avena  sterilis  L. 
Arrhenatherum  elatius  M.  et  K. 
Trisetura  flavesceiis  P.  B. 
Holcus  mollis  L. 
Melica  uuiflora  Relz. 
Briza  minor  L. 

—  maxima  L. 
Poa  trivialis  L. 

—  bulbosa  /S.  vivipara  Koch. 

—  prateusis  L. 
Dactylis  glomerata  L. 
Koeleria  cristata  Pers. 
Festuca  pratensis  Hudt>. 
Vulpia  uniglumis  Reicli. 
Bromus  sterilis  L. 

— ^     erectus  L.  ftl. 
Serrafalcus  squarrosus  Bab. 

—  mollis  Pral. 


Lolium  temulentum  L. 

—     perenne  L. 
Brachypodium    sylvaticura    R.  et 

Sch. 
llordeum  murinum  L, 
Lepturus  iucurvatus   Trin. 

Acotyledones 

Fungi 

Dinemasporium  Grarainum  Lèv. 
Melampsora  Helioscopiae  KarsL 
Puccinia  Aristoloclii;y   Wmt. 
^Aecidinm  Asterum  Schio.  ') 
Spliaerotilus  natans  Kueiz. 

Algse 

Cladophora  crispata  var.  tlierma- 

lis  Brugg. 
Microspora  fugacissima  Rabh. 
Tolypothrix  tenuis  Kueiz. 
Amphora  apouina  Kueiz. 
Denticula  tliermalis  Kueiz. 
Libellus  aponinus   De-Toni 


R.  Istituto  Botanico  di  Padova,  Giugno  189i). 


DoTT.  G.  B.  De-Toni 
DoTT.  G.  Paoletti 


1)  Questa  specie  è  nuova  per  il  Veneto. 


Padova  1890,  Tip.  del  Seminario. 


U.  Martelli,  Una  nuova  specie  di  Riccia,  1889. 

—  Rivista  monografica  del  genere  Androsace  ecc.,  1890. 

*A.  Engler  &  K.  Franti,  Die  Natiirlicheii  Pflanzenfamilien  1-15  Lie- 

fer.  [par  achat], 
P.  Baccarini,  Intorno   agli  elementi   speciali   della   Glycine   sinensis, 

con  1  tav.,  1890. 
L.  Meschinelli,  La  flora  dei  tufi  del  Monte  Somma,  1890. 
G.  Atkinson,  Monograph   of  the   Lemaneaceae  of  the  United  States, 

with  3  pi.,  1890. 
A.  W.  Bennett,  Reproduction  among  the  lower  Forms  of  vegetable 

Life,  1890. 

—  Freshwater  AlgiB  of  North  Cornwall,   with  2  plates,  1887. 

—  On  the  affinities  and  classification  of  AIg?e,  1887. 

*A.  Schmidt,  Atlas  der  Diatomaceen-Kunde,  Lief.  1-38  u.  Index  [par 

achat]. 
*J.  Pautoc-ek,  Fossile  Bacillarien  Uogarns,  II.  Theil:  Text  u.  Atlas, 

1890  [par  achat]. 
A.  Giard,  Nouvelles  recherches  sur  les  bactéries   lumineuses   patho- 

gènes,  1890. 

E.  Grove  et  G.  Sturt,  On  a  fossil  marine  diatomaceous  deposit   from 

Oamaru,  Otago,  New  Zealand  I,  with  pi.,  1886   [de   la   part 
de  M.  G. -C.  Karop]. 
W.  A.  Setchell,  Concerning  the  structure   aud  developraeat  of  Tuo- 
■  meya  fluviatilis  Harv.  with  pi.,  1890. 

F.  Fratini,   Ricerche   batteriologiche   sulle   acque   termali   di  Abano 

Memoria  I,  1889. 

A.  Giard,  Le  laboratoire  de  Wimereux  ea  1889,  Recherches  fauni- 

ques,  1890. 
F.  R.  Kjellman,  Om  Beringhafvets  AIgflora,  m.  Taf.,  1889. 
P.  Fichi,  Sulla  conservazione  dell'uva  per  le  collezioni  ampelografi- 

che,  1890. 

—  Sulla  inf(,'ZÌone  peronosporica  delle  foglie  della  vite,  1890. 

—  Una  nuova  forma  di  peronospora  nel  peduncolo   dei   giovani 
grappoli,  1890. 

B.  Halbherr,  Elenco  sistematico   dei   coleotteri   finora   raccolti  nella 

valle  Lagarina  Fase.  IV,  Pselaphidae  incl.  Histeridae,  1890. 
Bollettino  della  Società  dei  Naturalisti   in    Napoli,  anno   IV,  fase.  I, 

1890. 
Magyar  Nòvénjtani  Lapok,  1889,  n.  130-142. 
Magyarhoni  Fòldtani  Tarsuiat,  1887,  n.  7-8,  1890,  n.  5-7. 


Bollettino  scientifico  1890,  n.  1. 

Feuille  des  jeunes  naturalistes  1889-90,  n.  229-237. 

The  Naturalist  1890,  n.  174-180. 

Journal  de  Botanique  1890,  n.  7-12. 

Bulletin  de  la  Société  belge  de  Microscopie,  XVI,  1890,  n.  V-VII. 

Bollettino  della  Societcà  italiana  dei  Microscopisti  I,  1889-90,  fase.  1-3. 

Botaniska  Notiser  1890,  Hiift.  3. 

^Berichte  der  deutschen  botanischen   Gesellschaft  VII.  Jahrg.    1889, 

Heft  6,  Vili.  Jahrg.  1890,  Heft  1-5  [en   qualité  de  membre 

efFectif|. 
Annales  de  la  Société  botanique  de  Lyon  XV  Ann.  1887. 
Boletim  da  Sociedade  Broteriana,  VII,  fase.  3,  1889. 
Société  Iloyale  de  botanique  de  Belgique,  Compt.  rend.  10  avril  1890. 
Botanisches  Centralblatt  1890,  n.  1-20. 
Le  Diatomiste  I,  fase.  1,  1890. 
Deutsche  botanische  Monatsschrift  1890,  n.  5-6. 
Revue  de  botanique  1890.  tome  Vili,  n.  91. 
Revue  Mycologique  1890,  n.  47. 

Bollettino  del  Naturalista  1889,  n.  20,23.  ; 

Nuovo  giornale  botanico  italiano  voi.  XXII,   1890,  n.  3.  ' 

\V.  West,  Tiie  Freshwater  Alga3  of  North  Yorkshire  w.  pi.,  1889.  '] 

—  The  Freshwater  Algaa  of  Maine,  1889.        .  i 

—  The  Desmids  of  Maine,  1888. 

—  Additions  to  the  Alga)  of  West  Yorkshire,  1889. 

—  List  of  Desmids  froni  Massachussets  \v.  2  pi.,  1883. 

F.  Boergesen,  Desmidieas,  cum  4  tab.  [Symb.  ad  fi.  Brasilise  centra- 

lis  cognosc.  edit.  E.  Warming,  particula  XXXIV],  1890. 

G.  Leuduger-Fortmorel ,   Catalogue  des   Diatoraées   de   T.ìle   Ceylon 

avec  9  pi.,  1878. 

P.  A.  Saccardo,  Notes  mycologiques  I-III  avec  1  pi.,  1890. 

G.  Paoletti,  Intorno  ai  movimenti  delle  foglie  della  Porlieria  hygro- 
metrica  R.  et  P.,  Nota  preliminare,  1890. 

M.  Lojacono  -  Pojero,  Terzo  elenco  briologico  di  Sicilia,  1890. 

—  —     Schizzo  orografico  della  Sicilia  e  itinerario  bo- 

tanico dell'isola. 

A.  N.  Berlese,  La  Famiglia  delle  Lophiostomacese  Sacc,  1890. 

F.  Del  Torre,  Un  caso  di  fasciazione  caulina  nella  Scrofularia  canina 
L.  ed  altre  osservazioni  di  teratologia  vegetale. 


26  Ottobre  1890 


LA  NUOVA 

NOTARISIA 

RASSE&M  TElESTRiLE 
CONSACRATA  ALLO  STUDIO  DELLE  ALGHE 

REDATTORE   E   PROPRIETARIO 

G.    B.     DOTT,     DE-TONI 

LIBERO    DOCENTE   ED    ASSISTENTE    ALLA    CATTEDUA    DI    BOTANICA   PRESSO    LA    R.    UNIVERSITÀ    DI    PADOVA. 

COLLABORATORE   DELLA   ((  BEVUE  MYCOLOGIQUE  )ì,    DEL  ((  BOTANISCHES   CENTRALBLATT  )) 

E    DELLA   ((HEDWIGIA»,   FONDATORE   E    REDATTORE   (FINO    AL   MARZO    1890)    DELLA   NOTARISIA 

RIVISTA    ALGOLOGICA  SUSSIDIATA   DAL  MINISTERO    DELLA    P.    I.    NEGLI    ANNI    1887,    1888   E    189O 

DECORATA    CON   MEDAGLIA    DI   BRONZO   ALl"  ESPOSIZ     SCIENTIF.    DI    PARMA   NELL' ANNO    1887, 

AUTORE   DELLA    ((  SYLLOGE    ALGARUM    OMNIUM)). 

S03IMARIO 

G.-Lagrerheim:  Bertholdia  nov.  noni.  unJ  Dictyocystis  nov.  gen.  —  G.  La- 
grerheim  :  Gloeochaete  Lagerheiai  und  Schrammia  Daiigeard.  — J.  Doby  : 
—  Bibliographie  recente  des  Diatomées  III.  —  J.  Deby:  Necrologio:  Al- 
fred Truan  y  Luard;  John  Ralfs. 

Diagnoses  Algrarum  novaruiu.  —  Correspondance  alg^ologique.  — 
Liltteratura  phycologica.  —  Oonimunicationes  varice. 


ADRESSER  TOUT  CE  QUI  CONCERNE  L.\ 

«  NUOVA  NOTARISIA  » 

A  M.  LE  DocT.  G.  B.  DE-TONI 

JARDIN   BOTANIQUE   DE   L'  UNIVERSITÉ,   PADOUE   (ITALIE) 

Prix  d'abonnement  pour  l'année  1893 
Francs  15 


Pri.K  d'abonnement  pour  les  années  1886-89  du  Journal  «Notai'isia» 
(comproprieté  avec  le  Doct.  D.  Levi-Morenos)  francs  60. 


PUBBLICAZIONI 

PERVENUTE  IN  DONO  0  CAMBIO 

al  Dott.  G.  B.  DE-TONI,  Redattore  della  Nuova  Notarisia 

R.  ISTITUTO  BOTANICO,  PADOVA 


G.  Lagerheim,  Studien  ùber  die  Gattungen  CoDferva  und  Microspora, 

mit  2  Taf.,  1889. 
G.  Lagerheim,  Note  sur  le  Chaetomorpha  Blancheana  Mont.,  1889. 
C.  A.  J.  A.  Oudemans,  Micromjcètes  nouveaux,.  avec  2  pi.,  1890. 

F.  Schuett,  Ueber  PeridineenfarbstofFe,  ni.  2  Taf.,  1890. 

C.  Cramer,  Ueber  die  verticillirten  Siphoneen  besonders  Neomeris 
und  Bornetella,  mit  4  Tafeln,  1890. 

0.  Kruch,  Sulla  struttura  e  lo  sviluppo  del  fusto  della  Dahlia  im- 
perialis,  1890. 

0.  Kruch,  Istologia  ed  istogeuia  del  fascio  conduttore  nelle  foglie 
di  Isoétes,  1890. 

J.  G.  Agardh,  Species  Sargassorum  Australias  descriptse  et  disposi- 
tae.  Accedunt  de  singulis  partibus  Sargassorum  earumque 
differentiis  morphologicis  in  diversis  speciebus  observationes 
nonnullae;  nec  non  dispositionis  specierum  omnium  generis, 
bis  differentiis  fundatse,  pefrìculum,  cum  XXXI  tabulis  co- 
lor., 1889. 

G.  Passerini,  Riproduzione  della  Gibellina  cerealis  Passer.,  1890. 
— •     Sopra  alcuni  Phoma,   1890. 

S.  Mr<iarakis,  Sorastrum  spinulosura  f.  phalericum,   1890. 

W.  Migula,  Die  Characeen   1-4  Lief.,  1890  [par  achat]. 

F.  Cavara,  Di  una  rara  specie   di   Bras^ica   dell' Apeanino  emiliano, 

con  1  Tavola,  1890. 
H.  Ross,  Contribuzioni  alla  conoscenza  del  periderma,  1890. 
P.  Petit,  Note  relative  aux  diatomées  fossiles  du  Japon  etc,  1890. 
A.  Borzi,  Stadii  anamorfici  di  alcune    alghe   verdi,    nota  preventiva, 

1890. 

F.  Sestini  e  A.  Mori,  In  qua!  modo  agisce  lo   zolfo   sull'Oidio  delle 

Viti,  con  1  tavola,  1890. 

G.  Lagerheim,  Puccinia  (Micropuccinia)  Bàumleri  n.  sp.,  1890. 

—  Révision  des  Ustilaginées   et   des   Uredinécs   contenues  dans 
l'herbier  de  Welwitsch,  1889. 

—  Ueber  einen  neuen  phospliorescirenden   Polyporus  (P.  noeti- 


26  Ottobre  1890 

LA  NUOVA  NOTA  RISIA 

PROPRIETARIO   E   REDATTORE 

DOTT.  G.  B.  DE-TONI 

R.   ISTITUTO   BOTANICO,   PADOVA    • 


BERTHOLDIA  iiov.  noffl.  iiBd  DICTYOCYSTIS  Bov.  gen. 

VON 

G.  V.  LAGERHEIM 
Prof.  a.  d.  UniTersitlit  Quito 


Vor  kiirzer  Zeit  habe  idi  vorgeschlagen  zwei  iieue  Gattungen 
voli  gri'iiieii  Algeri  aufzustellen,  nàmlich  BerihokUa  in  meiner  Be- 
sprechiiiig  des  De-Toui  Silloge  A/garum  I  (Botaiiisches  Ceiitralblatt 
1880,  Dand  XI,  n.  12,  p.  380),  und  DiC///ocf/s(is  in  meinein  ersteo 
Beitrag  zur  Kenntniss  der  Siisswasseralgen  von  Ecuador  (Anales  de 
la  Universidad  centrai  du  Ecuador,  1890,  ser.  4,  n.  27).  Da  die  erste 
Notiz  Itìicht  ùberselieii  werden  kanti  und  die  zweite  Mittheilung  in 
einer  Zeitschrift  publizirt  worden  ist,  vvelche  wohl  in  fast  alien  eu- 
ropàischen  Bibliotheken  fetiien  diirfte,  so  erachte  ich  es  gelegen  an 
diesar  Stelle  nodi  eintnal  die  Aufinerksamkeit  auf  diese  Algen  zu 
lenken. 

I.  Bertholdia  nov.  noni. 

In  seiiier  bekannten  Arbeit:  Untersudiungen  ùber  die  Verzwei- 
gung  einiger  Silsswasseralgen  (Nova  Acta  d,  Leop.  Caro).  Acad.  Bd. 
XL,  1878)  beschreibt  Berthold  eiue  interessante  Chlorophycee  unter 
dem  Nainen  ChcetopcUh  orhicularh  n.  g.  et  sp.  Diese  epiphjtische 
Alge  bildet  kloine  griine  Sdieibdien  ;  die  Zellen  tragen  lange,  feine 
Haare.  Auf  der  Versamralung  der  deutschen   Naturforscher   in  Ber- 

15 


220 

lin  1886  theilte  mir  Herr  Prof.  Berthold  init,  dass  dies  jedooh  eine 
unrichtige  Observation  \v;ire:  die  Alge  batte  gar  keine  Haare,  die 
(cHaare))  waren  nur  Bacterien,  welche  sich  an  die  Zellwàiide  gesetzt 
hàtten.  Spàter  bat  Mòbius  eine  andere  Art  derselben  Gattung  stu- 
dirt  (Beitrag  zur  Kenntniss  der  Algengattung  Chcetopeltis  Berth.  in 
Deutscb.  Bot.  Ges.  Ber.  1888,  Band  VI,  Heft  7)  und  ebenfalls  die 
Bacterien-Natur  der  ce  Haare»  konstatirt.  Folglicb  kann  die  Alge  den 
Namen  Chcetopeltis  nicbt  beibebalten,  da  dieser  Name  auf  einen  Cha- 
racter  gegriiiidet  worden  ist,  der  gar  nicht  existirt.  Icb  erlaube  mir 
deshalb  fiir  diese  Algengattung  den  Namen  Bertholdia  vorzuschla- 
gen  nacb  dem  bervorragenden  Algologen,  der  diese  Alge  zuerst  ent- 
deckt  bat. 

Jiìngst  bat  Schmitz  den  Namen  Bertholdia  fùr  eine  neue  Fiori- 
deegattung  (auf  Calosiphonia  neapolitana  Bertbold  gegriìndet)  vor- 
gescblagen  (Systeraatiscbe  Uebersicht  der  bisher  bekannten  Gattun- 
gen  der  Florideen,  pag.  20,  in  Flora  1889,  Heft  5).  Es  muss  also 
aucb  dieser  Name  geàndert  werden,  dem  Gesetz  der  Prioritiit  ge- 
mass.  Solite  der  Name  Schmitzia  nicht  scbon  frùher  einer  andereu 
Pflanze  gegeben  sein,  so  will  icb  diesen  Namen  fùr  Bertholdia 
Scbmitz  in  Voi'schlag  bringen. 

II.  Dictyocystis  nov.  gen. 

Im  Bulletin  of  tbe  Torrey  botanical  Club,  Voi.  XU,  n.  12,  1885 
beschreibt  WoUe  ein  neues  Dictyosphivriuìn  mit  folgenden  Worten 
(p.  126):  ((cells  green,  broadly  ovai,  leagtb  about  one  and  one-balf 
time  tbe  diameter;  otbers  indicating  divisioii  by  transverse  constri- 
ction  in  tbe  middle;  clustered  in  radiating  brancbed  series,  beld  by 
slender,  colorless,  gelatinous  tbreads;  eacb  celi  baving  cblorophyll 
radiately  gatbered  around  a  large  centrai  granulo.  The  cells  measu- 
re  12-13  a.  wide,  18-20  y..  long.  Frequent  in  Split  Rock  Pond, 
N.  J.  »  In  seinem  Fresb-Water  Algse  of  tbe  United  States,  tab.  157, 
fìg.  12  bildet  derselbe  Forscber  die  Alge  ab. 

Das  Cbromatophor  der  Arten  dieser  Gattung,  die  icb  lebend  un- 
tersucbt  babe  (D.  pulchellum  Wood,  D.  Ehrenbergianum  Nàgeli, 
D.  reniforme  Bulnbeim),  bat  die  Form  eines  parietalen  Scheibchens, 
welcbes  ein  Pyrenoid  eintscbliest.  Das  Cbromatopbor  von  Dictyo- 
sphcvrium  Hilchcockii  Wolle  ist  aber  centrai,  radiirend.  Dui-cb  die 
neueren  Untersucbungen' von  Schmitz  und  anderen  ist  es  klar  gè- 
Avorden,  dass  die  Form  und  Lage  des  Cbroniatophors  bei  den  Chlo- 


227 
l!*ophyceen  von  grosser  systetnatischeii  Bedeutung  ist,  und  dass  man 
nicht  in  einer  Gattung  zwei  Algen,  die  so  verschiedeiie  Chromato- 
phoren  haben  wie  D.  Hilchcockii  Wolle  uiid  die  ùbrigen  Diciyo- 
sphceriu m- Avlen ,  vereinigen  kann.  Idi  schlage  doshalb  vor  von 
DìGlyosphcvrium  Hiichcockii  Wolle  die  neue  Gattung  Dichjocy- 
stis  zu  bilden. 

Botan.  Garten,  Quito,  d.  1.  Juli  1890. 


CtLEOCHITE  Lagerlieiin  id  SCHRAMMIA  Daigearfl 

Von  Prof.  G.  v.  LAGERHEIM  in  Quito 


In  einer  Abhandluug:  uBidrag  till  Sveriges  algflora»  (Oefvers. 
Kongl.  Vetensk -Akad.  Fòrhandl.  i88o,  n.  2,  Stockholm)  habe  ich 
auf  Seite  39  eine  neue  Algengattung  Gloeochcele  beschrieben  und 
dieselbc  auf  Tafel  I,  tìg.  3,  4  abgebildet.  Ich  stellte  die  Alge  zu  den 
Chroococcaceen  und  diagnostizirte  sie  folgondermaassen:  «  Cellulse 
globosae  vel  subovales,  binae  vel  quaternae  in  muco  communi  homo- 
geueo  vel  indistinctissime  lamelloso  inclusa^,  utraque  seta  longissima 
iiistructa.  Cytioplasma  Lerugineo-ca^ruleum,  subgranulosum.  Divisio 
cellularum  in  duas  directiones.  G.  Wiilrockiana  nov.  spec.  t.  I,  f.  3,4. 
Charactei'  idem  ac  generis.  Diam.  fam.  30-33  y..;  diam.  celi.  10-15 
a.;  diam.  bas.  set.  I  v..  Hab  prope  Upsaliam;  ad  «Lassby  backar» 
in  CEclogoniis  diversis  epiphytica  (Aprii.  1882);  in  palude  prope  Ul- 
tuna  in  G^dogoniis,   Vaucheriis,  Mougeotiis  epiphytica  (Oct.   1882)». 

niesei"  Diagnose  fùgte  ich  einige  Bemerkungen  in  schwedischer 
Sprache  zu,  die  ich  mir  erlaube  hier  in  Uebersetzung  wiederzuga- 
ben,  da  meine  Muttersprache  nur  wenigeu  meiuer  Collegen  bekannt 
sein  diirfte. 

«Was  die  Verwandtschaften  dieser  eigenthiimlichen  Alge  betrifft, 
so  ist  sie,  scheint  es  mir,  von  den  bisher  bekannten  Chroococcaceeu 


228 

gaiiz  gut  verschiedeti.  Sie  weicht  Uciinlich  voii  alien  bierher  geho- 
renden  Gattungen  durcli  die  Anwesenheit  der  hòchst  cliaractei-isti- 
scheii  Schleimhaare  ab.  Diese  Haare,  welche  voq  eiiiem  farblosen 
l'iinkt  der  Zelle  auszugehen  scheinen,  kann  man  ganz  deutlich  in 
(ler  Schleimrnasse,  in  welcher  die  Zellen  eingebettet  liegen,  wahr- 
iielimeti.  Die  Schleimrnasse,  die  wohl  aus  den  theilweise  aufgelòsten 
Zellwanden  besteht,  ist  gewòhalich  vollkoramen  homogen  ;  zuweilen 
kann  man  jedoch  eine  sehr  schwache  Anlage  zur  Schichtung  beoba- 
chton.  Am  niiohsten  dlirfte  GloeochcBte  nov.  gen.  mit  ChroococGus 
ÌNilg.  und  Glncocapsa  Nag.  verwandt  sein.  Unter  den  Palmellaceen 
giebt  es,  so  viel  icli  weiss,  nicht  eine  entsprechende  Gattung.  Mògli- 
cherweise  kònnte  diese  Alge  mit  Chcetococcus  hyalinus  Kùtz.  iden- 
tisch  sein,  da  aber  die  Beschreibung  von  dieser  Alge  unvollstaudig 
und  zweideutig  ist,  dùrfte  dies  schwer  za  entscheiden  sein».  Auf  der 
Tafel  sind  eine  zweizellige  imd  eine  vierzellige  Colonie  abgebildet 
worden. 

Seitdem  habe  ich  diese  Ideine  Alge  mehrmals  beobachtet  und  er- 
wahnt.  In  der  Einleitiing  zu  meiner  Abhandlung:  a  Ueber  Phcm- 
lliamnion,  eine  neue  Gattung  unter  den  Sùsswasseralgen  » ')  sage 
ich  iiber  dieselbe:  «von  GhjeochcBte  Wittrockiana  Lagerh.  fand  ich 
Kolonien  (4-8-zellige),  die  mit  Kalk  stark  inkrustirt  waren;  ver- 
mutlich  ist  diese  Form  als  ein  Winterstadium  zu  betrachten».  In 
ContribuMons  algologiques  à  la  flore  de  la  Suède  2),  pag.  50  gebe 
ich  zwei  neue  Standorte  fùr  dieselbe  an,  nàmlich  «Stockh.,  Kolbot- 
ten  sur  des  Vaucherias;  Lui.  Lapm.  le  lac  de  Wuollerim  sur  des 
leuilles  de  mousses».  Schliesslich  erwàhne  ich  Gla'.ochcete  Witlro- 
chiana  Lagerh.  in  meiner  «Sopra  alcune  Alghe  d'acqua  dolce  nuo- 
ve  0  rimarchevoli»  %  pag.  595  als  in  Deutschland  (Grunewald  bei 
Berlin)  gefunden  und  bemerke  anhangsweise:  «Quest'alga  partico- 
lare, dapprima  trovata  in  più  luoghi  (Upsala,  Lapponia)  nella  Sve- 
zia, fu  trovata  anche  in  Russia  come  mi  scrisse  il  chiar.  prof.  L. 
Reinhard  a  Charkow.»  In  derselben  Arbeit  verzeichne  ich  auch  Glreo- 
elucie  bicornis  Kirchn.  als  bei  Berlin  und  Freiburg  i.  B.  vorkom- 
mend  und  sage  iiber  die  beiden  Glaeochcete  ~  hvien:  «Queste  due 
Croococcacee  hanno  un  nucleo  e  cromatofori  («cianofori»)  che  han- 


1)  Hih.  till  K.  Svenska  Vet.-Akad.  Handl.  Band  9,  n.  19,  Stockholm  1884, 

2)  Botaniska  Notiser  1886,  Lund. 

3)  Notarisia,  III,  fase.  12,  Venezia  1888, 


229 
no  la  forma  di  piccoli  grani,  molto  simili  a  quelli  della  Glaucocj- 
slis  Nosiochinearum  Itzig?.  » 

Glceochcete  bicormis  wird  von  K  ire  liner  ia  seiner  Arbeit 
«Nachtràge  7a\v  Algenflora  von  WLìrttemberg»  ^)  p.  165  rait  folgen- 
der  Diagnose  versehen:  «Familien  2-S-zellig,  jede  Zolle  mit  2  lan- 
gen,  diinnen  Borstenliaaren,  in  die  ihre  Membran  sich  allmàhlig  ver- 
liingert.  Durchmesser  einer  Familie  0,030-0,070  mm.;  Durchmesser 
einer  Zelle  0,008-0,017  mm.;  Rorsteii  bis  iiber  0,3  mm.  lang,  im  un- 
teren  Teile  0,003  mm.  dick».  Als  Unlerscliiede  von  meiner  Art  hebt 
Kirchner  die  Anwesenheit  von  zwei  Haaren  hervor  und  das  die 
Haare  an  der  Basis  dicker  sind.  Dieser  letzte  Character  ist  oline  Be- 
deutung,  da  ich  nachtraglicli  beobachtet  habe,  dass  aucli  an  àlteren 
Exemplaren  von  G.  WiKrockiana  Lagerb.  das  Haar  eine  Breite  von 
3  a.  erreichen  kann.  Wie  wir  in  der  Folge  sehen  werderj,  scheint 
aucli  das  erste  Uuterscheidungs-Merkmal  oline  Bedeutung  zu  sein. 
Kircbner  stellt,  wie  ich,  Gloeoohcete  Lagerh.  zu  den  Chroococca- 
ceen,  ebenso  Hansgirg  ^)  jedoch  mit  einem'? 

Alle  dieso  Angaben  ùber  Giceochcele  Lagerh.  scheinen  Dangeard 
entgangen  zu   sein,    denn    in    einer    interessanten    Abhandlung    «  Mé- 
moire  sur  les  Algues»  ^),  p.  161,  stellt  er  die  neue  Gattung  Schram- 
mia  auf  und  giebt  ihr  folgende  Diagnose:   «Les  colonies  sont  de  deux, 
ou  le  plus  souvent  de  quatre  cellules:  ces  cellules  ont  une   couleur 
glauque  on  bleue  qui  les  fait  ressembler  à    une    Cyanophycée    ordi- 
naire;  leur  diametro  varie   entre  5  et    16    y..  ;    elles    sont    entourées 
d'une  enveloppe  gélatineuse  commane  à  stries  concentriques  et  d'une 
membrane  propre;  à   leur    partie   antérieure,    elles   portent  de  un  à 
quatre  longs  appendices  hyalins,  parfois  ramifiés;  la  gaine  peut  pren- 
dre  une  couleur  brun  rougeàtre,  s'imprégner  de  carbonate  de  chaux 
et  former  une  coque  opaque,  très  épaisse,  souvent  héinssée  de  peti- 
tes  aiguilles  de  carbonate;  <;ettG  coque  se  brise  plus  tard  pour  met- 
tre  les  cellules  en  liberto  ».  Schrammia  bay^baia  Dangeard    ist    auf 
Taf.  VII,  fig.  12  a-j  abgebildet  und  wenn  man  dieso  Abbildung  und 
die  ausfùhrliche    Beschreibung    mit    dem    was    ich    ùber    Glaeocluvte 
Lagerh.  geschrieben    habe    vergleicht,    Avird    man    sogleich    von    der 
Identitat  dieser  Algen  ùberzeugt  sein. 


1)  Jahresh.  d.  Ver.  f.  vaterl.  Naturk.  in  Wi'irtt.  1888. 

2)  Synopsis  generimi  subgenei-umque  Myxopbycearum   (Cyanophycearum) 
hucusque  cognitarmu,  pag.  589  (Notarisia,  HI,  fase.  12,  Venezia  1888;. 

3)  Le  Botaniste,  sér.  I,  fase.  4,  Caen   1889. 


230 

Die  werthvollen  Mittheilungeii  Dangeard  's  ùber  diese  liochin- 
teressante  Alge  bestatigen  und  erweitern  die  Angaben,  welche  Kir- 
chner  und  ich  iiber  dieselbe  gernacht  haben.  Als  neue  l'eobachtuii- 
gen  von  Dangeard  hebe  ich  hervor:  das  Vorkoininen  von  1-4,  zu- 
weilen  verzweigten  Haaren  an  jeder  Zelle  ;  das  Vorkoininen  von 
Starke  im  Zellinhalt;  die  Propagation  durch  Zoosporen.  Aus  der 
Beobachtung  Dangeard 's  ùber  die  Variabilitat  der  Anzahl  und 
der  Dicke  der  Haare  scheint  es  mir  klar  hervorzugehen,  dass  Gloeo- 
cacete  Witlrockiana  Lagerh.,  G.  bicornis  Kirchn.  und  Schrammia 
barbata  Dang.  nur  versciiiedene  Entwicklungs-stadien  derselben  Art 
sind.  Um  den  Platz  der  Alge  im  System  mit  Sicherheit  entsclieiden 
zu  konnen,  ist  es  nothwendig  ihre  Fortpflanzung  zu  kennen.  Dass 
sich  die  Alge  durch  vegetative  Theilung  in  zwei  Richtungen  ver- 
raehrt,  ist  sicher  festgestellt.  Weniger  genau  sind  aber  unsere  Kennt- 
nisse  ùber  die  Vermehrung  derselben  durch  Zoosporen.  Hierùber 
schreibt  Dangeard  (1.  e.  pag.  160,  Taf.  VII,  fig.  12,  d)  folgendes : 
«Nous  avons  place  cette  algue  dans  une  famille  qui  possedè  des 
zoospores;  le  Schrammia  en  effet  sans  aucun  doute  dissémine  par 
des  spores  mobiles;  nous  en  avons  observé  une  très  grosse  à  la  fin 
de  la  période  d'activitè.  Elle  s'est  entourée  d'une  membrane  et  s'est 
divisée  les  jours  suivants  en  deiix,  puis  en  quatre  cellules;  raalheu- 
reusement  nous  n' avons  pu  voir  la  manière  dont  se  forment  ces  zoo- 
spores et  le  nombre  des  cils:  tout  nous  porte  à  croire  cependant 
que  chaque  cellule  ne  fournit  qu*  une  seule  zoospore;  ce  point  exige 
de  nouvelles  recherches».  Meine  eigenen  Beobachtungen  sprechen 
auch  dafiir,  dass  Gloeoohcete  sich  durch  Zoosporen  vermehrt.  Ich 
cultivirte  nàmlich  die  Alge  in  einem  Glas  zusammen  mit  anderen 
(grunen)  Algen.  Einige  Tage  nach  der  Anlegung  der  Cultur  bilde- 
ten  die  grunen  Algen  zahlreiche  Zoosporen,  welche  sich  an  die 
Wand  des  Gefàsses  und  an  die  Oberflàche  des  Wassers  festsetzten. 
Unter  diesen  an  der  Oberflàche  des  Wassers  schwimmenden,  eben 
gekeimten  Zoosporen  fand  ich  nun  einige  ganz  junge,  einzellige 
(rloeochceie  — Blxemplare,  die  von  einer  Schleimhùlle  umgaben  waren. 
Ich  kann  ein  derartiges  Vorkommen  der  Alge  nur  dadurch  erklàren, 
dass  die,  ebenso  \vie  die  grunen  Keirapflànzchen,  durch  Zoosporen 
enstanden  waren,  Ebenso  wenig  wie  Dangeard  gelang  es  mir  die 
Entstehung  dieser  Zoosporen  zu  beobachten. 

Dangeard  stellt  die  Alge  provisorisch  zu  den  Tetrasporeen  und 
nach  unseren  jetzigen  Kenntnissen  von  derserlben  glaube  ich  dies  be- 
rechtigt.  Zwar  besitzt  die  Alge  einen  blaugriinen   Farbstoff  wie  die 


231 
Cyanophyceen,  aber  in  Gegensatz  zu.  den  typischen  Gattungen  die- 
ser  Fumili  e  ist  Glwoclicete  Lagerh.  diirch  Chromatophoren,  Zellkern 
und  Zoospore!!  ausgezeichaet,  Charactere  die  sie  !int  den  Chloro- 
phyceen  ge!n.ein3a!U  hat.  Zuei'st  iniissen  wii'  aber  die  Entwicklung 
und  das  Ausseiien  de!"  Zoospoi'ea  genau  keunen,  elie  wir  der  Alge 
einen  defìnitiven  Flatz  im  System  anweisen  konnen.  Nach  unseren 
bishei'igen  Keiintnissen  kònnten  wir  GlijGOCÌunte  folgendei'maassen  dia- 
gnostici l'en: 

Gloeochsete  Lagei-heim  1883,  Bid!\  t.  Sveiig.  Algfl.  p.  39;  Schram- 
mia  Daugeai^d  1889,  Mèm.  s.  1.  Algues  pag.   161. 

Celiulae  globosae  vel  subovales,  2-8  in  rauco  communi  liomoge- 
neo  vel  sublamelloso  indusse,  setis  1-1  siraplicibus  vel  l'amulosi.s.  ge- 
latii!Osis  instrucfae.  ChromatophorcB  gia!iulyefoi*mes,  parietales,  aeru- 
ginea^.  Nucleus  singulus.  Propagatio  divisione  vegetativa  cellularum 
in  duas  directiones  et  zoospoiis  (singulis?  ulterius  iiiquirendis). 

G.  Wittrockiana  Lagei-heim  1S83,  1.  e.  pag.  39,  t.  I,  f.  3,  4; 
G.  bicornis  Kirchner  1888,  Nachtr,  z.  Algenti,  v.  Wiirtt.  p.  165; 
Schrammia  barbata  Dangeard   1889,  1.  e.  p.  158,  pi.  VII,  ?ig.  12  a-j. 

Character  idem  ac  generis.  Mucus  cellulai'U!n  interdum  calce  in- 
crustatus.  Diam.  fara.  30-70  y..;  diam.  celi.  5-17  y..;  diam.  bas.  set. 
1-4  IX.  ;  long.  set.  ad  300  a. 

Hab.  in  Suecia  (Lapponia  Lulensi,  Upsala,  Stockholm,  Lager- 
heim),  in  Russia  (Reinhard),  in  Germania  (Wùrttemberg,  Kirch- 
ner, Berlin,  Freibui-g  i.  B.,  Lagerheim),  in  Gallia  (Caen,  Dangeard) 
in  plantis  aquaticis  epipliytica. 

Botan.  Garten,  Qnito,  d.  10.  Juli  1890. 


232 


JULIEN  DEBY 

Bibliographie  recente  des  Diatomées  III. 


1.  Beck  Giinther  —  Flora  von  Sudbosnien,  Les  Diatomacèes  par  S. 
Stockinayer.  Ann.  d.  K.  K.  Hofmuseums  Voi.  IV,  Wien   1890. 

2.  Belloc  E.  —  Le  Lac  d'Oc.  Paris  1890. 

3.  Brun  et  Tempere  —  Fossil  diatoms  of  Japan.  Jour.  Roy.  Micr. 
Soc.  p.  497,  1890. 

4.  Cox  J.  D.  —  The  new  Achromatic    Objective.    The    Microscope, 
p.  164,  Trenton  N.  J.   1890. 

5.  Cox  J.  D.  —  Diatoms:  their  nutriiion  and  locomotion.  The    Mi- 
croscope, p.  196,  1890. 

0.  De  Bruyne  C.  —  Monadines  et  Chytridiacées  parasites  des  algues 
du  Golfe  de  Naples.  Archiv.  de  Biolog.  p.  43,   Voi.  X,   1890. 

7.  De-Toni  G.  B.  —  Dlagnoses  algaruin  novarum.  Nuova  Notar.  Jiiin 
et  Aoùt  1890. 

8.  De-Toni  G.  B.  —  Classification  of  Diatoms.  Jour.  Roy.  Micr.  Soc. 
August  1890. 

9.  GiiI  Haughton  C.  —  On  diatom  Structure.  Jour.  Quek.  Club,  July 
1890. 

10.  Gill  Haughton  C.  —  On  some  methods  of  preparing  diatoms  so 
as  to  exhibit  clearly  the  nature  of  their  markings.  Jour.  Roy. 
Micr.  Soc.  p.  427,  pi.  VII,   1890. 

11.  Imhof  0.  E.  —  Notizie  sulle  Diatomee  pelagiche  dei  laghi  in  ge- 
nerale. Notarisia  p.  996,  1890. 

12.  Lanzi  IVI.  —  Diatomacearum  naturalis  et  raetbodicie  distributio- 
nis  specimen.  Notarisia  p.   1017,  Juin   1890. 

13.  Levi-Morenos  D.  —  Quelques  idées  sur  revolution  dèfensive  des 
Diatomées.  Part.  11.  Notarisia  p.  1007,  Juin   1S90. 

14.  Levi-Morenos  D.  —  Nuovi  materiali  per  la  Diatomologia  Veneta. 
Notar,  p.  1032,  Juin  1890. 

15.  Mann  A.  —  Classification,  life-historj^,  gathering  aad  preparing 
Diatoms.  Am.  month.  Micr.  Jour.  May  1890. 

16.  Moles  J.  J.  —  Cleaning  Diatoms.  Micros.  Bulletin,  Philadelphia, 
June  1890. 


235 

17.  Morland  H.  —  On  mesuring  figures  of  microscopie  objects.  Jour. 
Quek.  Club  p.  104,  July   1890. 

18.  Nelson  E.  M.  —    Structure  of   the   Diatom    Valve.   Jour.    Quek. 
Club  p.  214,  .July   1890. 

19.  Petit  P.  —  Note  relative  aux  diatomées  du  Japoa.  .Tour,  (b^  Mi- 
crographie  Paris  Mars  1890. 

20.  Pringle  A.   —   Practical  Microphotography.   8vo.  pi.  et  fig.   New 
York  1890. 

21.  Quiroga  y  Rodriguez  Don  F.  —  Necrologia  de  Don  Alf.  Tiuaa  y 
Luard.  Anales  Soc.  Espan.  hist.  Nat.  Madrid  1890. 

22.  Rattray  J.  —  A  revision  of  the  Genus  Actinocyclus.  Jour.  Quek. 
Club  p.  137-212,  July  1890.     . 

23.  Reinsch  P.  F.  —  Die  Algen  von  Sud-Georgien.    Deutsch.    Polar. 
Exped.  Voi.  II,  p.  14-15.  1890. 

24.  Tempere  J.  —  Le  Diatomiste.  Paris  1890. 

25.  Tempere  et  Peragallo.  —  Diatomées  de   la  collection   T.  et  \\ 
fase.  VI.   Paris  1890. 

26.  Van  Heurck    H.  —  Pleurosigma  angulalum.  Jour.   Roy.    Micr. 
Soc.  p.  497,   1890. 

27.  Van  Tieghem  Ph.  —  Traité  de  Botanique.   Paris   1890. 

28.  Vorce   C.    M.    —  Affinities  of  Rhaphùlodisciis.  The   Microscope, 
Voi.  IX,  p.   132,  t.  VI,  1889. 

29.  West  W.  —  Fresh-Water  Alga?  of  North  Wales.  (Diatoms  p.  .3(  0). 
Jour,  Roy.  Micr.  Soc.  June  1890. 


Sommaire  critiqiie 


1.  Cette  flore  du  midi  de  la  Bosnie  m'est  inconnue.  On  y  signale 
parait-il  la  présence  de  21  espèces  de  diatomées  d'eau  douce,  ce  qui 
prove  incontestableraent  que  la  liste  doit  Atre  bien  incompiette. 

2.  Les  diatomées  signalóes  par  l'auteur  dans  le  lac  d'Oo  (Pyré- 
nées)  sont  la  Cyclotella  cointa,  V  Kunotia  a^c/.f.9,  le  Gomphonema 
geminnlinn,  V  Ampìiora  oralis,  le  Ceraionei^  arcu!^.  le  Campylo- 
discus  cosfalns^  la  Surirella  hiseriatn,  la  Snrirella  splendida  avec 
quelques  Deniicula  etc,  toutes  espèces  fort  répandues  dans  les  eaux 
douces  de  l'Europe  et  méme  du  monde  entier. 


234 

3.  Dans  cette  très  courte  note,  le  travail  de  Mess.  Bruii  et  Tenv 
pére  sur  les  diatomées  du  Japon  est  signalè  par  la  rédaction  du 
«Journal  of  the  Rojal  Micr.  Society».  Il  y  est  dit,  d'après  nos  au- 
teurs,  que  la  particularité  la  plus  remarquable  de  ces  dépots  de  Sen- 
dai  et  de  Jeddo  consiste  en  ce  que  les  Diatomées  n'y  ont  pas  étè  fos- 
silifiées  par  de  la  Silice,  mais  par  du  carbonaie  de  chaux??.  C'est 
là  un  phénomène  assez  peu  compréhensible,  vu  la  nature  essentielle- 
raent  siliceuse  de  ces  diatomées. 

4.  Monsieur  Cox  J.  D.  prótend  avoir  examiné  avec  soiii  les  an- 
ciennes  photographies  de  Diatomées  prises  par  le  Col.  Wcodward  en 
les  comparant  avec  les  dernières  productions  obtenues  par  le  Zeiss 
1,  63  où  tout  serait  à  l'avantage  des  premières.  —  N' y  aurait-il 
pas  là  une  forte  trace  de  chauvinisme  Yankee? 

5.  L'auteur  exprime  l'opinion  que  les  diatomées  se  nourissent 
par  osmose  à  travers  les  parois  les  plus  minces  de  leur  enveloppe 
siliceuse.  Il  est  d'avis  aussi  que  les  moiivements  des  diatomées  sont 
causés  par  des  cils  ainvisibles  ))  occupant  les  fentes  du  raphé.  Tout 
l'article  de  Monsieur  Cox  est  purement  thcovique  et  n'est  base  que 
sur  des  probabilités  seulement.  —  Il  est  traduit  en  Francais  et  pu- 
blié  en  entier  par  Moas.  le  D.*"  Pelletan  dans  le  numero  du  25  Aoùt 
du  Journal  de  microgra[>hie. 

6.  Monsieur  De  Bruyne  décrit  longuement  et  figure  avec  soin  le 
Gym.nococcus  G omphonearum,  nouvelle  espèce  de  monadine  parasi- 
te des  Gomphonema.  Zopf  avait  précédemment  découvert  un  Gymno- 
coccus,  le  G.  Fockei,  parasite  des  Synedra,  Pinnularia,  Coccone- 
ma,  Surirella  et  Gomphonema.  Divers  auteurs  ont  pris  ces  petits 
étres  pour  des  organes  de  multiplication  des  diatomées.  Le  Gytmio- 
coccuR  Licmophorce  également  trouvé  par  M.""  D.''  Bruyne  est  pa- 
rasite des  Licmophora.  —  Cette  dernière  diatomée  nourrit  égale- 
ment V  Ectobiella  Plateaui  N.  G.  et  N.  Sp.  —  Pour  les  descriptions 
et  la  biologie  de  ces  formes  microscopiques,  nous  renvoyons  au  trai- 
té  originai  qui  ne  laisse  rien  à  désirer. 

7.  Les  deux  dernières  livraisons  du  ((Nuova  Notai'isia))  contien- 
nent  les  diagnoses  en  latin  de  125  espèces  de  diatomées  décrites 
par  Rattray  et  par  d'autres  diatomologistes. 

8.  C'est  la  reproduction  de  la  classification  des  familles  des  Dia- 
tomées proposée  par  De-Toni  dans  la  Notarisia.  — ■  Nous  ne  pouvons 
qu'  exprimer  ici  notre  étonnement  de  ce  que  le  comité  de  publica- 
tion  du  ((  Royal  Micr.  Journal»  persiste  à  comprendre  les  Diatomées 
parmi  les  «  Pro/ophytes')ì  en  compagnie  des  Bactéries.  — L'esisten- 


235 
ce  dans  leur  endochrome  de  chlorophylle,  Texislence  d'un  noyau 
bien  développé,  les  phénomènes  de  leur  réproduction  les  placent  cer- 
tainement  plus  près  des  algues  conjuguées  qu'  auprès  des  Schizomy- 
cetes.  Le  terme  (.i.protopht/tes))  s' applique  mal  aussi  a  des  étres 
dont  Texisteiice  ne  parait  pas  remonter  au  delà  de  la  pèriode  ter- 
tiaire.  —  Nous  n'ignorons  pas  que  le  Cotrite  de  Castracane  a  pensé 
trouver  des  diatomèes  dans  la  houille  carbonifere,  mais  le  fait  a  be- 
soin  d'étre  contìrmé  et  resuite  probablement  d'un  accident,  inexpli- 
qué  jusqu'  à  ce  jour. 

9.  Monsieur  Haughton  Gill  annonce  ici  pour  la  première  fois 
son  procède  pour  le  remplissage  des  cavités  microscopiques  qui  exi- 
stent  dans  les  valves  des  Diatomèes,  au  moyen  de  la  prècipitation 
du  sulfure  de  mercure.  —  Ce  sujet  est  traile  plus  au  long  dans  le 
prochain  numero  (10)  de  la  piésente  revue  Hibliograpliique. 

10.  Le  procède  Gill  consiste  à  bien  nettoyer  les  diatomèes,  puis  à 
les  plonger  dans  une  solution  con  rentrée  de  perclilorure  de  ter;  en- 
suite  il  y  ajoute  une  solution  d'acétate  de  potasse  ou  de  soude  qui 
produit  de  l'acetate  ferrique  d'un  rouge  vif.  Après  cela  il  lave  bien 
afln  d'eloigner  l'excès  de  sei  ferrique  et  fair  bouillir  dans  de  l'eau 
afin  de  rendre  le  sei  basique.  Il  Hnit  par  agiter  avec  de  l'eau  aci- 
dulée  d'acide  acétique  et  à  ajouter  une  solution  de  cyanure  de  potas- 
se et  d'acide  acétique.  Après  quelques  heures  de  repos  le  bleu  de 
Prusse  forme  se  depose  dans  l'intérieur  des  cavités  méme  les  plus 
minimes.  —  Monsieur  Haughton  Gill  obtient  un  resultat  analogue 
au  moyen  d'un  sei  de  platine  et  d'acide  oxalique  ou  bien  avec  le 
sous-nitrate  de  mercure  et  le  sulfure  d'ammoniaque,  ou  enfln  au 
moyen  de  nitrat  d'argent  et  du  méme  réactif.  —  Pour  les  dètails 
complets  de  ces  divers  procèdés  pour  demontrer  la  structure  des  dia- 
tomèes, j'en  refère  au  travail  originai.  —  Je  conserve  personellement 
des  doutes  sur  la  possibilitè  de  reraplir  les  alveoles  intra-larainaires 
des  Diatomèes,  avant  d'avoir  détruit  soit  la  pellicule  supérieure,  soit 
la  pellicule  inférieure  du  frustule  qui  les  recouvre  à  l'état  normal. 

11.  Monsieur  Imhof,  le  célèbre  explorateur  des  Lacs  de  l'Europe 
Centrale,  nous  donne  ici  une  liste,  sans  aucunes  nouveautés,  compre- 
nant  19  espèces  de  Diatomèes  lacustres  de  la  Suisse. 

12.  La  classification  proposée  est  entierèment  basèe  sur  la  forme 
des  frustules  sans  tenir  compte  aucun  de  leur  contenu.  Je  ne  pense 
pas  qu' elle  présente  de  grands  avantriges  sur  l'arrangement  de  H. 
L.  Smith,  reproduit  par  Van  Heurck,  ni  sur  celle  de  Paul  Petit  et 
de  son  école.  Toutes  les  classifications  proposées  à   ce   jour    resteut 


236 

artificielles  à  cause  de  notre  grande  ignorance  de  la  Biologie  de  ces 

petits  étres  microscopiques. 

13.  C'est  la  suite  de  l'article  précédent  dans  Nuova  Notar,  n.  14, 
p.  53  portant  le  raéme  titre.  L'auteur  persiste  à  croire  que  les  dia- 
tomèes  peuvent  traverser  l'intestin  de  divers  animaux  diatornopha- 
ges  sans  en  souffrir,  ce  dont  raoi  je  doute  fort-.  Les  divers  moyens 
aaquis))  par  les  diatomées  pour  préserver  leur  existence,  signal('>s 
par  M.""  Levi  Morenos  me  semblent  du  Darwinisui  et  poussé  à  l'excès» 
base  sur  des  faits  problématiques  et  peu  probables. 

14.  L'auteur  ne  fait  raention  que  d'un  travail  précédent  par  lui 
raéme. 

15.  Ne  comprend  qu' un  court  couipte-rendu  d'une  confèrence 
donneo  par  l'auteur  aux  membres  de  la  Société  microscopique  de  Es- 
sex  Count_y  daiis  le  New  Jersey,  Etats  Unis.  Les  conclusions  princi- 
pales  semblent  avoir  été:  1.  Qu' il  faut  diminuer  le  notnbre  de  Gen- 
res;  2.  Qu"  on  doit  considérei"  la  reproduction  par  spores  chez  les 
Diatomées  conirae  un  phénomène  entieraent  thèorique  et3.  qu'aucu- 
ne  explication  n' a  resolu  d'une  manière  satisfaisante  la  question  de 
la  cause  des  mouvements  chez  les  diatomées. 

16.  C'est  la  reproduction  d'un  article,  sans  importance  aucune, 
publié  dans  (d'English  Mechanic  »  en  Decembre  1889. 

17.  Monsieur  Morland  explique  le  moyen  qu'  il  employe  pour 
arriver  à  mesurer  promptement  les  représentations  de  diatomées  et 
d'autres  objets,  figurées  à  des  aggrandissements  variés.  — Il  cito  les 
inconvenients  d'ouvrages  corame  les  ((Diatomées  du  Challenger))  par 
Castracane  où  les  dessins  sont  faits  à  60  grossissements  différents  et  les 
compare  à  ceux  de  l'Atlas  de  A.  Schmidt  où  toutes  les  figures  sont  au 
raéme  grossissement  (664),  ce  qui  les  rend  parfaiteraent  comparatives. 

18.  Dans  la  séance  du  27  Decembre  dernier  Monsieur  Nelson  dé- 
clara  au  Quekett  Club  avoir  reconnu  des  bulles  d'air  dans  les  al- 
veoles  de  certaines  diatomées,  ce  qui  pour  lui  prouverait  bieii  l'exi- 
stence  des  cavités  internes. 

19.  Cet  article  renferme  la  description  du  Rhabdonema  Fauricv. 
P.  P.  qui  est  considerò  par  Monsieur  Brun  corame  une  simple  va- 
riété de  son  R.  Japonicum. 

20.  Nous  sommes  heureux  de  pouvoir  recommander  cet  excellent 
traité  de  Micro-photographie  à  nos  lecteurs.  Il  est  essentiellement 
pratique.  Son  auteur  est  un  des  plus  habiles  photo-micrographes  de 
l'Angleterre  et  s'est  pendant  un  certain  tenips  beaucoup  occupè  de 
la  représentation  des  diatomées.  Je  me  suis  trouvé  fort  bien  des  avis 


et  des  recommaiidatious  spòciales  de  raiiteur,  —  Sur  un  seul  point 
nous  uè  sommes  pas  d'accord,  e' est  qua  d' après  Mons.  Pringle  il 
est  prèterable  de  photographier  les  diatomées,  quelque  suit  le  grossis- 
seinent  eaiploj'ó  ou  le  coutour  de  celles-ci,  en  une  seule  fois,  taiidis 
que  pour  moi  et  pour  Mons.  Comber,  il  vaut  mieux.  daus  le  cas 
d' espèces  convecces,  prendre  d'abord  à  une  faible  grossissement  avec 
un  objectif  à  grande  péuétration,  puis  grossir  les  images  ainsi  ob- 
teuus.  De  cette  facon  on  neutralize  les  differences  de  mise  à  point 
entre  les  parties  basses  et  les  parties  elevóes,  ce  qui  est  itnpossible 
avec  les  objectifs  puissants  à  fort  N.  A. 

21.  C'est  un  article  nécrologique  sur  Mons.  Truan  y  Luard  par 
sou  ex-collegue  de  la  Société  Espagaole  d'iiistoire  naturelle. 

22.  Monsieur  Rattray  iious  donne  ici  une  nouvelle  révision,  celle 
du  genre  Aclinoci/clas.  Ce  travail  ténioigne  de  l'impatience  de  l'au- 
teur  de  le  terniiner  car  il  ne  contient  ni  renvoi  aux  (mauvaises)  fi- 
gures  qui  T  accompagnent,  ni  de  table  des  matières,  ce  qui  en  reud 
l'usage  bien  incommode.  Les  descriptions  de  ce  naturaliste  restent 
conime  par  le  passe  prosque  incoia [ìrehensibles  à  la  plupart  de  ceux 
qui  veulent  s'en  servir  pour  la  détermination  des  espèces.  11  se  sert 
d'un  langage  tout  A  lui,  mais  qu'il  n'a  jamais  expliqué  à  persou- 
ne.  Le  geure  Aclinocyclus  lui  méme  est  bien  vagueme;it  caractéri- 
sé.  Elirenberg  l'avait  base  sur  le  rayonnement  des  lignes  de  points 
et  n'avait  guère  note  le  nodulo  sur  lequel  se  base  priacipalemeat 
M/  Rattray,  quoiqu' il  admette  un  nombre  d' espèces  nana,  nodules. 
—  Notre  avis  c'est  que  les  deux  genres  Coscinodisciis  et  Aclino- 
Cf/chis  devraient  ètre  séparés  par  le  fait  que  chez  les  premiers  la 
surface  des  valves  est  distiactemeat  areolèe,  les  aréoles  étaat  con- 
tigues,  tandis  que  chez  les  seconds  les  poinls  sous  arrondis  et  isolés 
les  uns  des  autres.  —  Chacua  de  ces  deux  genres  pourrait  étre  sub- 
divisé  en  espèces  portant  un  nodale  submarginai  et  en  espèces  saas 
nodale.  La  monographie  de  Rattray  comprend  la  description  de  49 
espèces  doat  les   10  suivantes  décrites  pour  la  première  fois: 


Aclinocyclus  pyrotechnicus  Deby 
Murray anu's  Greve 
oceanicus  Ratt. 
ingens  Ratt. 
marylandicus  Ratt. 
radians  Ratt. 
ornatiti  Ratt. 
moronensts  Deby 


Aclinocyclus  radiaias  Ratt. 
»  mirahilis  Ratt. 

signatus  Ratt. 
splendens  Ratt. 
minutus  Grev. 
concenlricus  Ratt. 
guineensis  Greve 
oòSGicrus  Ratt, 


238 

Sans  posseder  tous  les  tvpes  nouveaux  de  Mons.  Rattraj,  il  est  pres- 
que  impossible  de  les  reconnaìtre.  Un  nouveaii  travail  devia  com- 
pletter  le  sien.  —  Quant  à  la  synonymie  Ehrenbergienue  donnée 
par  notre  auteur,  nous  la  croyons  absolument  imaginaire,  car  il 
n'existe  personne  qui  puisse  reconnaìtre  avec  certitude  les  espèces 
du  grand  micrographe  d'après  ses  dessins  et  ses  descriptioas.  — 
L'on  sait  que  les  types  d'Ehrenberg  existent  à  Berlin,  mais  qu'  il 
est  défendu  de  les  consulter!,  ce  qui  en  rend  l'existence  bien  inutile 
à  la  science. 

23.  Dans  ce  travail  que  je  n'ai  pas  eu  1' occasion  de  voir,  le  Do- 
cteur  Reinsch  n'enuraère  que  21  espèces  de  Diatomées  d'eaudouce, 
parmi  lesquelles  pas  une  espèce  ni  variété  nouvelle  ou  reraarqua- 
ble  n'est  signalé. 

24.  Les  deux  premières  livraisons  du  a  Diatomiste  »  redige  par 
Monsieur  Tempere  sont  publiées.  —  Avec  la  collaboration  promise 
de  spécialistes  comme  M.  M.  Cleve,  Brun,  Greve,  Peragallo  et  autròs, 
le  succès  de  l'entreprise  est  aussuré  et  l'ouvrage  devient  indispen- 
sable  à  tous  ceux  qui  s'occupent  de  l'étude  des  Diatomées.  N'ayant 
pas  tous  les  types  originaux  des  nouvelles  espèces  décrites  et  fìgu- 
rées  nous  ne  nous  hasardei'ons  pas  à  en  faire  la  critique  détaillée. 
Remarquons  cependant  que  le  nom  de  Triceratium  plano-concavum 
de  M.'  Brun  nous  parait  ambigu  et  qu' il  n'est  pas  spécifique,  d'au- 
tres  espèces  et  notamment  le  Tri'c.  grande  présentant  souvent  le 
caractère  signalé.  —  Le  Triceratium  Lautourianum  Greve  ne  pos- 
sedè par  les  appendices  du  genre  Triceratium  et  doit  étre  place 
ailleurs.  Le  Triceratium  junctum  A.  S.  n'est  qu'une  varieté  du 
Tric.  armatum.  —  Sans  nous  exprimer  sur  l'identité  ou  la  dissem- 
blance  des  espèces  suivantes  nous  nous  permettrons  simplement  de 
signaler  l'affinité  du  Tric.  alveolaium  Bergon  avec  \e  cancellatuìn 
Grev.;  du  plano-concavum  Brun  avec  le  Harrisonianum  var.  d. 
Walk.  et  Chase;  du  Tr.  productissimum  Bergon  avec  la  fig.  14, 
pi.  Ili  de  Walk.  et  Chase.  Le  Sticiodiscus  bifurcatus  Bergon  (dans  le 
texte  noramé  multi furcatus,  lìergon),  représente,  si  je  ne  me  trompe, 
le  Liradiscus  furcatus  Greve  (Rattray). 

Nous  signalons  spécialement  quelques  uns  des  ti'avaux  les  plus 
utiles  ou  intéressantes  contenus  des  les  pagos  parues  du  Diatoraiste. 
Dans  le  n.  I,  une  liste  est  donnée  dos  figures  de  tous  les  Coscino- 
discus  de  l'Atlas  de  Schmidt,  du  Synopsis  de  Van  Heurck  et  des 
Diatomées  du  Challenger,  avec  les  noms  recentsdeces  diverses  for- 
mes  d'après  M.''  Rattray   dans  sa    monographie.    Daqs    le    n.  II,   M/ 


239 
Cleve  creo  au  depens  du  geiire  Navicula,  un  nouveaii  genre  u /^z- 
clyoneis)')  CI.  synonyme  du  genre  Pseudodiploncis  de  A.  S.  et  en 
parfie  aussi  de  certaiiis  ^la^iogloia  des  aiiteurs.  — Le  caractère  priri- 
cipal  consiste  en  Texistence  d'une  conche  interne  à  la  valve  (qui 
est  doublé)  portant  des  points  fins,  rangés  en  lignes,  se  coupant  obli- 
quement  en  trois  directions,  et  d'une  couche  exlerne  composée  de 
cellules  plus  larges  ayant  la  forme  de  vesicules,  donnant  ainsi  à  cette 
couche  une  apparence  réticulée.  —  Huit  espèces  sont  rangées  dans 
ce  genre,  ce  sont  les  D.  navicuiacea  CI,  1890;  D.  Jamaicenszs 
Grev.,  1868;  D.  Thumii  CI.,  1890;  D.  panduriformh  CI.,  1881: 
/),  Pantocsekii  C\.,  1890;  D.  marginata  Lewis,  1861;  D.  mastogloi- 
dea  Pant.,  1886  et  le  D.  rugosa  Temp.  et  Br.  1889. 

Monsieur  E.  Belloc  publie  à  la  page  17  et  suivantes  le  résultat 
coniplet  de  ses  recherches  intéressantes  sur  les  Diatomèes  observées 
dans  quelques  lacs  du  Haut  Larboust  (Région  d'Oo,  Pyrénées  cen- 
trales).  Le  nonibre  d' espèces  et  de  varietès  signalées  s'élève  à  115. 

C'est  à  regret  que  nous  devons  conseiller  à  Mons.'"  Tempere  do 
tàcher  à  l'avenir  d'améliorer  les  figures  de  ses  planches  qui  sont 
loin  d'éga'er  celles  publióes  par  Truan  et  Witt,  par  Brun  et  Tem- 
pere, par  Janisch  (Diatomèes  de  l'expédition  de  la  Gazelle,  non  dans 
le  commerce)  et  de  plusieurs  autres  auteurs  modernes.  Nous  ne  nous 
doutous  pas  d'ailleurs  que  M.  E.  Dutertre  ne  se  perfectionne  dans 
l'art  difficile  de  photographier  les  diatomèes.  Nous  souhaitons  bon 
succès  et  longue  vie  au  u Diatomiste  »  et  à  son  aimable  réJacteur. 

25.  Le  6''^'"'^  fascicule  dii  catalogue  des  diatomèes  publiées  par 
Tempere  et  Peragallo  vient  de  paraitre.  Il  comprend  depuis  le  n.  157 
jusqu'au  n.  195.  Cette  bello  collection  présente  un  grand  intérét  et 
continue  excellente  ei;  qualité  et  d'un  prix  très  raisonable.  —  La 
détermination  des  espèces  par  Mous.''  le  Cap.®  Peragallo  est  une  tà- 
che  colossale. 

26.  M.'  Van  Heurck  a  publiè  originairement  cette  description  de 
la  structure  du  Pleurosigma  angulatam  dans  le  Bulletin  de  la  So- 
ciété  Belge  de  microscopie.  Il  y  admet  l'existence  iV  hexagones  et 
non  de  points  arrondis,  ef  exprime  l'opinion  souvent  exprimé  pur 
nous  qu' il  existe  des  alvèoles  dans  V èpaisscur  de  la  silice,  c'est 
à  dire  qu'  il  y  a  des  cavités  closes  recouvertes  par  une  couche  si- 
liceuse  de  chaque  coté. 

27.  Le  traitè  de  Botanique  de  Monsieur  lo  Professeur  Van  Tio- 
ghem  est  termine.  Ce  grand  travati  destine  a  re[)résentor  l'ètat 
actuel  de   la   Science   Botanique   en   France,   et  menie  de  V  acenir, 


240 

piuisqu'  il  est  datò  de  1891  iious  pi'ouve  à  iiolre  grand  regrot  que 
ce  savaiit  ii'a  pas  donne  à  l'études  des  Diatomées  l'attenlion  que 
nous  croyoiis  qu"  elles  nièritent,  et  qu'  il  ne  les  connait  niéine  que 
fort  peu.  Toutes  ses  figures  sont  des  reproductions  d'après  des  au- 
teurs  dejà  ancieas  et  le  teste  n' est  apparemment  qu' une  traduction 
de  l'allemand  de  Pfìtzer  mais  tellement  mal  faite  qu'  on  a  fait  sou- 
vent  dire  à  cet  auteur  le  contraire  de  ce  qu'  il  a  voulu  dire.  — 
Le  premier  paragraphe  du  chapitre  nous  enseigne  que  les  Diatomées 
vivent  (cau  fond  des  eaux))  uégligeant  de  la  sorte  les  espèces  es- 
sentiellement  pélagiques  qui  habitent  la  suy^face  pendant  toute  leui* 
existence.  —  Il  cite  les  Chèiocères  (espèces  essentiellement  libres  et 
flottantes)  comme  établis  à  la  surface  d' infusoires  !  Il  attribue  le 
mouvement  des  diatomées  a  une  sorte  de  conlraclililò  generale, 
mais  qui  n'a  jamais  été  vue  par  personne;  il  parie  de  gaines  gela- 
lineicses  solides  qui  entoureraient  les  frustules  etc.  etc.  !  Tout  ce  que 
dit  Mons/  le  Prof.  Van  Tiegheni  l'elativement  à  la  multiplication 
des  Diatomées  et  à  leur  reproduction  par  spores  et  par  oeufs  est  es- 
seiiliellement  imaginaire  —  Nous  recommendons  au  savant  profes- 
seur  de  revoir  son  chapitre  admlomèes))  pour  sa  future  editiou  de 
son  traité,  après  avoir  étudié  avec  soin  les  travaux  recents  mais  né- 
gligés  par  lai  de  Mons.'"  H.  L.  Smith  (Proci.'edings  of  the  American 
Societ}'  of  Alicroscopists  1886  et  1887)  ainsi  que  ceux  de  J.  D.  Cox, 
de  Henri  Van  Heurck,  de  Mons.*"  Paul  Petit  son  savant  compatriote, 
et  ménie  de  Julien  Deby.  —  Nous  savons  qu'  on  ne  peut  ótre,  par  les 
temps  actuels,  spécialiste  dans  chaque  branche  de  1'  histoire  naturelle, 
aussi  ne  voulons  nous  pas  faire  une  critique  détaillée  de  ce  que  dit 
notre  auteur  sur  les  diatomées,  nous  contentant  ea  terminane  de 
protester  contre  la  place  datis  le  systéme  oh  il  les  a  reléguées  entro 
les  Eclocarpèes  [phèosporècs)  et  les  Cryptomonadinèes,  avec  aucune 
des  quelles  elles  n'ont  le  moindre  point  de  rapport,  nous  semble-t-il. 

28.  Ce  travail  n'est  dejà  ancien  ayant  été  publié  en  1889,  dans 
le  (i  Microscope  )).  Les  Rhaphidodiscus  nous  paraisseat  comprendre  les 
Navicula  véritables  et  aussi  des  genres  formés  par  deux  valves  de 
genres  différeiils  dont  1' une  serait  renfermée  dans  l'autre  très  exa- 
ctemeut.  —  Un  facetieux  ami  d'Ainérique  avait  crée  pour  ce's  der- 
niers  un  genre  Uumbugodiscas,  dont  je  possedè  des  échantillons  dans 
ma  collection  qui  prouvent  sans  contredit  la  verité  de  notre  assertion. 

29.  La  liste  des  diatomées  fournie  par  Mons.'"  West  compreud  131 
espèces,  dont  aucune  n'est  signalée  pour  la  première  fois,  ni  ne  pré- 
sente d'intérét  special.  ■ 


241 


NECROLOGIE 


Alfred  Truan  y  Luard.  —  Ce  diatomiste  naquit  a  iNyon, 
canton  de  Vaud  (Suisse),  le  19  inai  1837.  II  y  vécut  avec  un  onde 
jusqu'en  1846,  epoque  oìi  il  alla  retroiiver  ses  parents  à  Gijon  dans 
les  Asturies  (Espagne).  En  1853  il  retourna  en  Suisse  pour  s'y  adon- 
ner  professionellement  à  la  photograpliie  et  à  la  lithographie,  puis 
il  rentra  à  Gijon  où  il  s'établit  jusqu'en  1863.  A  cette  dernière 
epoque  il  ceda  son  établissement  pour  joindre  son  pére  dans  T  exploi- 
ration  d'  une  verrerie  (cristallerie)  qui  lui  appartenait.  Das  ses  loisirs 
il  s'adonnait  à  la  micrographie,  ce  qui  le  mena  à  l'étude  des  Diato- 
mées  qu'  il  réussit  à  photographier  avec  une  rare  perfection  et  a 
lithographier  d'une  fagon  exceliente.  Il  publia  dans  les  annales  de 
la  Société  Espagnole  d' Iiistoire  naturelle  la  première  partie  d' un 
excellent  traité  sur  les  Diatomèes  des  Asturies,  le  seul  et  unique  tra- 
vail  de  ce  genre  publió  en  Espagne,  puis  en  1888  de  commun  avec 
M.  Otto  Witt  de  Berlin  il  entreprit  de  figurer  les  diatomèes  de 
Jeremie  (Hayti).  Au  moment  où  la  mort  est  venue  l'enlever,  bien 
subitement,  il  préparait  une  monographie  des  Diatomèes  des  depots 
de  Moron  en  Andalousie,  travail  qui  resterà  probablement  perdu  pour 
la  science  car  nous  ne  croyons  pas  que  les  deux  fils  qu'  il  a  laissés 
aient  des  dispositions  à  suivre  l'exemple  de  leur  vaillant  pére  cora- 
me diatomologues.  Truan  mourut  à  Gijon  le  3  Janvier  1890,  ne  lais- 
sant  que  regrets  et  sympathies  parrai  ses  nombreux  amis  scientifiques 
et  la  dèsolation  dans  sa  famille  qui  l'adorait. 

J,  D, 


John  Ralfs  de  Peuzance,  bien  connu  par  ses  importants  tra- 
vaux  Gomprenant  surtout  son  grand  ouvrage  sur  les  Desmidièes  et 
la  partie  de  l' ouvrage  de   Pritchard   relatif  aux   diatomèes,   vient 

16 


242 

de  mourir  dans  sou  lieu  natal  à  V  àge  avance  de  83  ans.  11  y  a 
40  ans  Ralfs  était  considéré  comma  l'algologiste  le  plus  compétent 
de  l'Angleterre.  Il  était,  de  profession,  chirurgien,  mais  sa  sante  fut 
si  raauvaise  pendant  tonte  sa  vie  qu'  il  fut  force  d'  abandonner  cette 
carrière  et  de  vivre  très  modestement  d'une  petite  pension  qui  lui 
avait  été  faite  par  quelques  uns  de  ses  confrères  scientifiques.  —  Il 
avait  preparò  un  suppleraent  aux  diatomées  de  Pritchard  (IV  ed.)  mais 
ce  dernier  ne  le  publia  jamais.  Le  travail  aujourdhui  presque  sans 
intérét  ainsi  que  tonte  la  correspondance  volumineuse  y  relative,  se 
trouve  actuellement  en  ma  possession.  —  C'est  le  14  Juillet  dernier 
que  ce  véterau  rendit  le  dernier  soupir. 

J.  D. 


243 


DIAGNOSES  ALGARUM  NOVARUM 


Phseophycese 

(excl.  Bacili.,  Syngenet.,  Pendili.) 

292.  Sargassum  bracteolosum  J.  kg.  Species  Sargassorum  Austra- 
lue  p.  67,  t.  IV,  i".  XIX,  li.  —  S.  caule  communi  teretiusculo  bre- 
vi, rachidibus  raraorum  triquetris  raraulis  retrofractis,  foliis  a 
latere  plano  egredientibus,  ramorum  iiiferioribus  raagnis  oblongo- 
lanceolatis,  planiusculis,  coriaceis,  in  petiolum  conspicue  attenua- 
tis,  margine  inaequaliter  undulato-dentatis,  nunc  fere  integriusculis 
nunc  subserratis,  paniculae  diffusae  bracteis  capillaribus;  vesiculis 
Scepe  nuUis,  aut  ad  basin  ramorum  fertilium  paucis  obovatis  arista- 
tis,  receptaculis  minutis,  axillaribus,  oblongis  obovatisve,  subiner- 
raibus. 

Hab.  ad  Tasmaniani  et  oras  australes  Novse  Hollandias  (F.  de 
Mueller).  —  Supra  caulem  communem  teretiusculum  rami  nu- 
merosi adsunt  alii  foliosi  et  breviores,  partem  sterilem  inferio- 
rem  plantae  constituentes,  alii  elongati,  erectiusculi,  paniculam  fru- 
ctiferam  nunc  fere  bipedalem  sustinentes.  Folia  inferioris  plantee 
siccitate  obscure  castanea,  interiora  circ.  10  cm.  longa,  nunc  usque 
2,5  cm.  lata,  Vesicula3  sa^pe  deesse  videntur,  nunc  in  panicula  ad 
basin  ramorum  fertilium  paucae  adsunt,  semine  Pisi  parum  mino- 
res.  Receptacula  in  axillis  solitaria  aut  panca,  teretiuscula  et  iner- 
mia,  alia  siraplicia  oblonga,  alia  (ad  divisionem  prona)  fere  obova- 
ta,  nunc  infra  apicem  fere  bicornia  adparent,  scaphidiis  circum- 
circa  verrucosa. 

293.  Sargassum  claviferum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice 
p.  98,  t.  XXVIII,  III.  — .S.  elongatum,  rachidibus  ramorum  spar- 
sis  spinuligeris,  foliis  inferioribus  raajoribus  oblongo-lanceolatis, 
denticulatis,  costa  percurrente  et  cryptostomatibus  sparsis  instru- 
ctis,  superioribus  conspicue  minoribus,  integriusculis,  bractealibus 
angustis  subenervibu.s,  cryptostomatibus  utrinque  singulas  series 
formantibus,  vesiculis  minutis,  sphaericis,  glandulosis,  receptaculis 
obovato-clavatis,  subtriquetris,  margine  denticulatis. 

Uab,  ad  oras  Nov^  Hollandite  (F.  de  Mueller).  —  Supra  eum- 


244 

dem  callum  radicalera  nunc  plura  adsunt  specimina,  singula  cau- 
le communi  brevi  at  verrucoso  instructa  cujus  ex  apice  rachi- 
des  ramorum  exeunt  2-3-pedales  longitudine,  admodum  tenues, 
pennam  passerinam  crassitie  vix  superantes,  in  inferiore  parte  mu- 
riculatae,  superne  sparsius  spinuligenig,  aliae  breviores  steriles  folia 
numerosa  majuscula  gerentes,  aliae  elongatse  et  deraum  fructiferae, 
partium  minutie  quas  gerunt  insignes.  Folia  in  ramis  sterilibus 
3,5-5  cm.  longae,  6-8  cm.  lata,  in  fertilibus  perangusta;  vesiculaì 
prò  magnitudine  plantse  admodum   minutaa. 

294.  Sargassum  coreanum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australie^ 
p.  58.  —  S.  rachidibus  ramorum  inferioribus  alato-subancipitibus, 
ramulis  ad  ortum  retrofractis,  foliis  inferioribus  elongatis,  lanceo- 
lato-linearibus,  integerrimis,  costa  evanescente  instructis,  superio- 
ribus  sensim  angustioribu.s,  vesiculis  cylindraceo-ellipticis,  inferio- 
ribus ala  folli  transmutati  cinctis  et  rostro  lato  superatis,  supe- 
rioribus  arista  ensiformi  armatis,  in  ramulo  numerosis,  receptacu- 
lis  compressis  siliquaeformibus,  utrinque  attenuatis,  in  ramulo  elon- 
gato  racemosis. 

Hab.  ad  oras  Corese  (Herb,  Crouan),  ad  ostia  Amuris  (Na- 
VARCHA  Fenger).  —  Rachides  pluripedalas  videutur.  B'olia  fulcieu- 
tia  6-10  cm.  longa,  latitudine  6-10  mm.  vix  superantia,  utrinque 
obtusiuscula,  petiolo  evidente.  Cum  Sargasso  Ringoldiano  Harv. 
comparandum,  vix  tamen  hujus  plantam  juniorem  existiraandum. 

295.  Sargassum  cristatum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Ausiralicv 
p.  84,  t.  XXV,  V.  —  S.  rachidibus  ramorum  filiformibus,  levissi- 
mis,  foliis  laiiceolato-linearibus,  acuminatis,  serratis,  costatis,  in- 
ferioribus parum  majoribus,  cryptostomata  sparsa,  superioribus  cry- 
ptostomata  unica  utrinque  serie  disposita  hiantia  gerentibus,  ve- 
siculis in  petiolo  ipsarum  longitudine  sphasricis,  juvenilibus  ellipsoi- 
deis,  apiculatis,  receptaculis  junioribus  complanatis  obovato-linea- 
ribus  cristatis,  adultioribus  secus  medium  incrassatis,  teretiusculis. 

Hab.  ad  oras  australes  Novse  Hollandi^e  (F.  de  Mueller, 
Watts,  Collie).  —  Folia  piantai  inferioris  3,5-4  cm.  longa  et 
usque  10  mm.  lata,  superioris  ut  plurimum  2,5-4  cm.  longa,  vix 
5  mm.  lata.  In  plurimis  notis  ad  Sargassum  carpophyllum  ac- 
cedit. 

296.  Sargassum  erosum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice  p.  74, 
t.  XXIII,  I.  —  S.  caule  communi  teretiusculo  brevi,  rachidibus 
ramorum  acute  triquetris,  ramulis  retrofractis,  foliis  a  latere  pla- 
no egredieutibus,  inferioribus  obovato-lanceolatis,  coriaceis,  planis, 


245 
integriusculis  aut  distanter  dentatis,  superioribus  lanceolatis  lami- 
na insequaliter  incisa  quasi  erosis,  supremis  angustis,  vesiculis 
(snepe  iiuUis)  pyriformibus  aristatis,  receptaculis  triquetro-prisma- 
ticis  acutanguiis,  marginibiis  undulatis,  vix  conspicue  dentatis. 

Ilab.  ad  oras  N.  S.  Wales  Novae  Hollandiae  a  Pori  Jackson, 
Port  Stevens»  (F,  de  Mueller).  —  Folla  infima  plantce  junioris 
circiter  7  cm.  longa,  castanea,  sequentia  mox  fiunt  obtusiora  et 
fere  obovata,  superiora  rannilos  fulcrantia  fere  inciso-laciniata, 
saepe  sat  inaequalia  sinubus  inter  lacinias  nunc  profundioribus,  hic 
illic  fere  costam  attingentibus,  nurse  folias  fere-duplicato-serrata 
diceres. 

297.  Sargassum  Fengerj  J.  Ag.  Species  Sargassorum  AustralicB  p.  58. 
—  S.  rachidibus  ramorum  inferno  obtusangulis,  superne  filiformi- 
bus,  foliis  tenuibus  linearibus  usque  ad  costam  pinnatifido-inci- 
sis,  laciniis  acuminatis,  vesiculis  ellipsoideis,  superioribus  suo  dia- 
metro vix  triplo  longioribus,  folio  longius  petiolato  superatis,  infe- 
rioribus  magis  dilatatis  aristatis  (aut  muticis)  suo  diametro  vix 
duplo  longioribus,  receptaculis  siliquaeformibus  ad  apicem  rarau- 
lorum  solitariis. 

Hab.  ad  insulam  (cSachalin  extra  ostia  Amuris»  (Navarcha 
Fenger).  —  Affinitate  Sargasso  Horneri  evidenter  proxima  spe- 
cies  et  plurimis  characteribus  ad  hanc  accedens,  differt  vesiculis 
ellipsoideis  quarum  inferiores  forma  et  magnitudine  cum  iis  Sar- 
gassi fìlicini  Harv.  fere  conveniunt.  Cum  Halochloa  micracantha 
Kuetz.  Tab.  Phyc.  X^  t.  98,  quoque  Sargassum  Sonderi  compa- 
randura  forsan  quis  putaret:  bine  vero  vesicula  et  superiores  et 
inferiores  fere  sphsericae  pinguntur. 

298.  Sargassum  fragile  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Auslralice  p.  121, 
t.  XXXI,  III.  —  S.  rachidibus  ramorum  filiforraibus  levissimis  in- 
ferne  compressis,  ramulis  a  submargine  egredientibus,  foliis  tenue 
raembranaceis  cinereis,  inferioribus  lanceolatis  costatis  margine 
serratis,  superioribus  cuneato-obovatis,  superne  dentatis,  costa  sub- 
evanescente instructis,  vesiculis  in  petiolo  ipsis  sublongiore  sphae- 
ricis,  receptaculis  in  ranmlo  fertili  prolungato  racemosis,  cylindra- 
ceis,  verrucosis,  inermibus,  utroque  apice  fere  aeque  attenuatis. 

Hab.  ad  oras  Novre  Hollandiae  orientales  «Boanda  Islands,  Port 
Stephens»  (Haswell).  —  In  pianta  inferiore  observantur  folla 
usque  7-8  cm.  longa,  fere  9  mm.  lata,  nunc  fere  integriuscula, 
paulo  superiora  duplo  angustiora,  ceterum  fere  conformia,  superne 
serrata,  inferiore    parte    longius    attenuata    et    integriuscula;    qucie 


246 

denique  in  supremis  ramulis  adsunt,  caeteris  duplo  breviora  obova- 
to-cuneata  et  nervo  subevanescente  instructa.  Vesiculae  magnitu- 
dine vix  Pisum  sequantes.  Receptacula  cylindracea,  fere  8-9  inm, 
longa.  Cryptostomata  adsunt  at  non  admodum  conspicua,  in  foliis 
latioribus  sparsa,  in  angustioribus  fere  binas  series  longitudinales 
occupantia. 

299.  Sargassum  globularisefolium  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Au- 
stralice  p.  69,  t.  XX,  III.  —  S.  caule  communi  teretiusculo  bre- 
viore,  rachidibus  ramorum  obtusangulis,  ramulis  (minus  conspicue) 
retrofractis,  foliis  a  latere  plano  egredientibus,  obovatis,  obtusissi- 
mis,  inferioribus  subcoriaceis  integriusculis,  superioribus  tenuiori- 
bus  margine  inaequalibus  nunc  subdentatis,  vesiculis.. ..,  recepta- 
culis  ex  tereti  compressis,  superne  spinulosis. 

Hab.  ad  oras  Novae  Hollandiae  austro-orientales  «Illawara,  Port 
Jackson,  Sydney»  (F.  de  Mubller).  — Pianta  minor  videtur,  cir- 
citer  pedalis,  a  scutello  eodem  radicali  plus  minus  expanso  caules 
plures  ima  basi  fere  conicos  eraittens.  Folla  infima  3,5-5,7  cm. 
longitudine,  superiora  breviora,  costa  in  superioribus  sursum  eva- 
nescente. Receptacula  juniora  inter  bracteolas  disposita,  2-5  ram. 
longa  e  tereti  compressa  fere  obovato-lancoidea,  apice  dentibus 
paucis  instructa  quasi  ad  divisionem  prona;  in  pianta  (adulta  ut 
videtur)  paulisper  longiora,  subangulato-inaequalia  spinulis  diver- 
gentibus  magis  conspicuis  instructa.  Huc  forte  pertinet  Sargas- 
sum trisiichuni  var.  iniegriusculum  Grun.  Alg.  Novara. 

300.  Sargassum  grande  J.  Ag.  Species  SargaÉsorum  Australice  p.  72, 
t.  XXII,  I,  Blossevillea  paradooca  Kaetz.  Tab.  Phyc.  X,  t.  88? 
—  S.  caule  communi  teretiusculo  brevi,  rachidibus  ramorum  in- 
ferne  angulatis,  superne  obtusangulis,  ramulis  retrofractis,  foliis 
a  latere  plano  egredientibus,  inferioribus  permagnis  sublanceolato- 
oblongis,  membranaceis,  utrinque  obtusis,  margine  inaequalibus  aut 
dentatis,  superioribus  angustioribus  sparsim  serratis  et  longius  co- 
statis;  vesiculis  sphsericis,  inferioribus  folio  superatis,  superioribus 
in  panicula  ampia  saepe  numerosis  aristatis,  receptaculis  elongato- 
clava^formibus  subangulatis,  denticulis  obsoletioribus  obsitis. 

Hab.  ad  Tasmaniam  et  oras  australes  Novae  Hollandite.  —  Fo- 
lia  in  parte  sterili  inferiora  sunt  quoque  iis  S.  paradoxi  subsi- 
milia,  7-12  cm.  longa  et  unguem  fere  lata,  minus  tamen  undula- 
ta,  margine  insequaliter  dentata,  dentibus  nunc  fere  obsoletis  ;  fo- 
lla superiora  multo  minora,  magis  lanceolata  et  distanter  serrata, 
suprema  angustissima.- Vesiculoe  inferiores  immo  Piso  majores,  fere 


247 
Granino  sphsericae,  folio  petiolato  superatae,  in  panìcula  nunc  pau- 
ciores  vesiculas  vidit  J.  Agardh,  forma  magis  elliptico-sphsericas, 
nunc  magis  ovales  et  numerosiores.  Paiiicula  amplissima  ramis  de- 
compositis  constituta.  Receptacula  elongata,  10-12  mm.  longa,  et 
hinc  minus  conspicue  clavaeformia,  angulata  et  dentibus  minutis 
ìnsequalia,  apice  parum  crassiora,  truncata. 

301.  Sargassum  Gunnianum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Ausir alice 
p.  71,  t.  XXI,  III.  —  S.  caule  communi  teretiusculo,  rachidibus 
ramorum  inferno  acutangulis,  ramulis  retrofractis,  foliis  a  latore 
plano  egredientibus,  inferioribus  magnis  lanceolato-ovalibus,  pla- 
niusculis,  merabranaceis,  in  petiolura  longius  attenuatis,  integriu- 
sculis,  superioribus  aogustioribus,  sparsim  serratis  et  longius  co- 
statis,  vesiculis  in  panicula  ampia  diffusa  plurimis,  ovalibus,  folio 
aut  mucrone  superatis,  receptaculis  obovato-clavatis,  subangulatis, 
denticulis  obsoletis  ina3qualiter  obsitis. 

Hab.  ad  oras  Tasmaniae  (R.  Gunn).  —  Caulis  communis  5-7 
cm.  longus.  Folla  inferiore  in  parte  sterili  sunt  usque  10  era.  lon- 
ga, 2,5  cm.  fere  lata,  superiora  multo  minora.  Vesiculae  inferiores 
Fiso  minores,  sphserico-ellipticai  folioque  superatae,  Receptacula 
vix  4  rara,  longitudine  superantia  obovato-clavata,  angulis  promi- 
nulis  et  denticulis  subobsoletis  paulisper  inaequantia. 

302.  Sargassum  halitrichum  (Aresch.)  J.  Ag.  Species  Sargassorum 
Australice  p.  43,  t.  XIII,  Cystoseira  haliiricha  Aresch.  mscr. 
(pars  superior  frondis),  Sargassum  australe  Kuetz.  Tab.  Phyc.  XI, 
t.  34?  (pars  supera).  —  S.  frondibus  a  caule  coramuni  teretiuscu- 
lo provenientibus,  aliis  foliiforraibus,  aliis  heteroraorphis  inferiori 
sua  parte  foliura  bipinnatifidum  lobis  sublanceolatis,  apicera  ver- 
sum  acuminatis  aemulantibus,  superiori  parte  in  rachidem  subau- 
gulato-teretiusculam  quoquoversum  raraulosara  rarais  raraulisque 
filiforraibus  decompositara  abeuntibus  ;  vesiculis  intra  ramellos  sin- 
gulis,  ellipticis,  aristatis;  receptaculis  lancoideis,  pedicellatis,  in  ra- 
mulo  racemosis. 

Hab.  ad  oras  Novse  Hollandiae  australes  et  occidentales.  — 
Sargasso  Sonderi  habitu  subsimile,  differt  receptaculis  magis  lan- 
coideis acuminatisque,  ramulis  in  parte  superiore  saepe  subop- 
positis. 

303.  Sargassum  laevìgatum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice 
p.  67,  t.  XIX,  IV.  —  S.  caule  coramuni  teretiusculo,  rachidibus 
ramorum  obtuse  triquetris,  ramulis  retrofractis,  foliis  a  latore  pla- 
no  egredientibus   merabranaceis,    planis,   lanceolatis,   integerrimis, 


248 

costa  in  inferioribus  percurrente,  in  raediis  superne  evanescente 
instructis,  supremis  enervibus,  vesiculis  fere  sphaericis  mucronatis, 
receptaculis  minutis,  axillaribus,  ovato-lancoideis,  inermibus. 

Hai),  ad  Tasmaniani  et  N.  S.  Wales  (R.  GuNN.,  D."^  Meredith 
et  Date).  —  Species  tantum  in  fragmentis  observata,  auctori  non- 
dum  Clara. 

304.  Sargassum  leptopodiiim  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice 
p.  115,  t.  XXX,  III.  —  S.  rachidibus  ramorura  firmioribus  sub- 
angulatis,  foliis  costatis,  utrinque  serie  unica  cryptostomatura  in- 
structis, serrato-denticulatis,  inferioribus  latioribus  sublanceolatis, 
superioribus  angustis  linearibus,  vesiculis  in  petiolo  elongato  sub- 
costato ellipsoideis  subsphaericis,  saspe  apiculatis,  receptaculis  in 
ramulo  fertili  prolongato  racemosis,  singulis  teretiusculis,  inermi- 
bus, lancoideis. 

Hab.  ad  oras  australes  Novse  Hollandise  (F.  de  Mueller).  — 
Caulis  teretiusculus  et  verrucosus  a  quo  rami  exeunt  pluripedales. 
Folia  caulina  sublanceolata,  circiter  5  cm.  longa,  latitudine  4  mra. 
parum  superantia  ;  vesiculag  plurimse  piso  minores.  Receptacula 
4-7  mra.  longa.  Color  plant&e  exsiccatse  fuscescens.  Rachides  ra- 
morum  residuis  partium  delapsarum  insequales,  exsiccatge  paulisper 
angulatse,  vix  proprie  spinulosae. 

305.  Sargassum  lophocarpum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice 
p.  93,  t.  XXVII,  II,  Sargassum  obovaium  Sond.  Alg.  Trop.  Au- 
stral.  n.  13?  —  S.  rachidibus  ramorum  filiformibus  sublevibus,  fo- 
liis inferioribus  oblongo-ellipticis,  evanescenti-costatis,  coriaceis, 
grosse  subserratis,  superioribus  subcuneato-falcatis,  interiore  mar- 
gine exciso  integriusculis,  exteriore  latiore  grosse  dentato,  subeco- 
statis,  cryptostomatibus  paucis  parum  conspicuis,  vesiculis  in  pe- 
tiolo brevi  sphgericis,  submarginatis,  receptaculis  compressis,  ob- 
ovoideo-oblongis,  subcurvatis,  apice  et  exteriori  margine  grosse 
spinosis,  in  ramulo  fertili  axillaribus,  aggregatis. 

Hah,  ad  oras  Novse  Hollandice  inferioris  et  orientalis,  New 
South  Wales.  —  Specimina,  teste  J.  Agardh,  eximie  nigrescentia, 
circiter  3  cm,  alta;  in  pianta  inferiore  folia  adsunt  circiter  2,5 
cm.  longa. 

306.  Sargassum  Merrifìeidii  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australie^ 
p.  115,  t.  XXX,  IV.  —  S.  rachidibus  ramorum  ab  ima  basi  tere- 
tiusculis aut  angulatis  dense  muriculatis,  ramulis  pinnatim  dispo- 
sitis  quoquoversum  egredientibus,  foliis  anguste  linearibus  subin- 
tegerrimis,  costatis  et  unica  utrinque  serie  cryptostoraatum    instru- 


249 

ctis,  infimis  (caulinis)  nunc  parum  latiorìbus  sulìlanceolatis,  vesicu- 
lis  in  petiolo  ipsis  sublongiore  sphsericis  muticis,  receptaculis  de- 
composito-ramosis,  demum  in  raraulo  brevissimo  subraceinosis,  sin- 
gulis  ovato-lar.coideis,  iiiermibus,  vernicosis. 

Hab.  ad  oras  australes  Novae  Hollandife  ad  ((Adelaide»  (D"* 
Merrifield),  ex  (dsraéliten  Bay»  (F.  de  Mueller). —  Folia  su- 
periora sunt  3,5-4  era.  longa,  vix  2  cm.  lata,  inferiora  nonnulla 
in  media  parte  fere  duplo  latiora,  apices  versum  attenuata.  Firmi- 
tate  coriacea  foliorum  S.  bacciferum  et  S.  neurophorutn  aemu- 
latur,  a  quibus  rachidibus  eximie  muriculatis  facilius  dignoscatur. 
Vesiculag  paucae,  Piso  minores.  Receptacula  brevissima,  folio  ful- 
crante  2-plo,  nunc  usque  4-plo  breviora. 

307.  Sargassutn  neurophorum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Australice 
p.  113,  t.  XXX,  I  et  11,  Sargassu?7i  sp.  Harv.  Alg.  Austr.  exsicc. 
n.  25.  —  S.  caule  teretiusculo  verrucoso,  rachidibus  ramorum  le- 
vibus  filiformibus  subcompressis,  foliis  infimis  angustissime  lanceo- 
latis  superioribusque  anguste  linearibus  subintegerrimis,  costa  pro- 
minula  percurrente  instructis,  cryptostoraatibus  fere  nullis  aut  ob- 
soletis,  vesiculis  in  petiolo  ipsas  longitudine  superante  subsphseri- 
cis,  plerumque  rarioribus  aut  nullis,  receptaculis  in  ramulo  fertili 
breviore  subracemosis,  teretiusculis,  iuermibus,  verrucosis,  arabitu 
lancoideis. 

Hab.  ad  oras  Novas  Hollandiae,  N.  S.  Wales  (Harvey).  —  Cau- 
lis  pennam  columbinam  crassitie  aequans,  teretiusculus  et  quoquo- 
versum  verrucosus.  Ramos  ex  hoc  caule  apice  emergentes  pedales 
vidit  auctor  (aut  parum  longiores)  rachidibus  tenuioribus  filiformi- 
bus aut  leviter  corapressis  instructos.  Folia  4  cm.  longa,  nunc  5-7 
era,  longa,  plurima  integerrima,  alia  dente  uno  aut  altero  munita, 
rariis  subserrata.  Vesicul»  Piso  multo  minores.  Color  plantae  ex- 
siccatse  nigrescens. 

308.  Sargassum  opacum  J.  Ag.  Species  Saì^gassoruìn  Australice  p.  98, 
t.  XXVilI,  IX.  — S.  rainutum,  rachidibus  ramorum  submuriculatis, 
foliis  obovato-oblongis,  obtusis,  subintegerrimis,  costa  infra  apicem 
evanescente  et  cryptostoraatibus  utrinque  fere  series  singulas  for- 
mantibus  instructis,  caulinis  basi  incrassatis,  subdenticulatis,  vesi- 
culis in  petiolo  teretiusculo  minutis,  sphaericis,  receptaculis  obovato- 
clavatis,  inferno  teretiusculis,  dein  compresso-angulatis,  dentato- 
spinosis,  demum  raceraosis. 

Hab.  ad  oras  calidiores  Novse  Hollandiae.  —  Speci  mina  circiter 
15  cm.  alta,  quasi  contrada  et  vesiculis  paucioribus  nunc  vero  in 


250 

petiolo  aggregatis  iostructa.  Folla  inferiora  12-16  ram.  longa,  quasi 
costa  immersa  et  'crjptostomatibus  costse  adproximatis  densiori- 
bus  praedita,  superiora  fere  duplo  breviora,  costa  in  his  mox  eva- 
nescente. Pianta  adulta  est  crassiuscula,  exsiccatione  nigrescens, 
raadefacta  quoque  opaca,  obscure  virescens. 

309.  Sargassum  pachycarpum  J.  Ag.  Species  Sargaswì^um  Australie^ 
p.  104,  t.  XXIX,  I.  —  S.  rachidibus  ramorum  e  tereti  subcom- 
pressis,  sparsim  spinulosis,  ramulis  quoquoversum  exeuntibus,  foliis 
inferioribus  oblougo-lanceolatis,  subundulatis,  superioribus  sublau- 
ceolatis,  integriusculis,  vesiculis  in  petiolo  parum  dilatato  sphaeri- 
cis,  muticis,  receptaculorum  fruticulo  decomposito-ranioso,  ramis 
cum  rachide  confluentibus  subdivaricatis,  crassis,  teretiusculis,  obtu- 
sis,  verrucosis,  inermibus. 

Hab.  ad  oras  Tasmanise  (R.  Gunn).  —  Species  major,  cum 
Sargasso  spinuligero  forsan  comparanda,  et  rachidibus  ramorum 
nunc  spinulosis  cum  hac  conveniens  at  receptaculis  ab  hac  et  a 
plurimis  diversa.  In  inferiori  parte  rachides  ramorum  leviter  com- 
pressas  videro  equidera  credidit  J.  Agardh  ramulosque  fere  distiche 
exeuntes  et  in  fruticulo  receptaculorum  quoque  ramuli  subdistiche 
divergentes  auctori  adparuerunt. 

310.  Sargassum  poiyacanthum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  Austra- 
lice  p.  116,  t.  XXX,  V.  —  S.  rachidibus  ramorum  firmioribus  sub- 
angulatis,  juiiioribus  subspinulosis,  foliis  lanceolato-linearibus,  cau- 
linis  integriusculis,  superioribus  omnibus  acute  et  inaequaliter  sub- 
duplicato-serratis,  nunc  sublaceris  et  tortis,  dentibus  ssepe  in  spi- 
nulam  prolongatis,  costa  inermi  percurrente,  cryptostomatibus  saepe 
obsoletis,  vesiculis  in  petiolo  ipsas  circiter  sequante  sphsericis,  mu- 
ticis, receptaculis  in  ramulo  fertili  elongato  racemosis,  teretiuscu- 
lis, verrucosis,  inermibus,  lancoideis. 

Hab.  ad  oras  austro-orientales  Novie  Hollandise  ex  «Port  Jackson» 
aliisque  locis  New  South  Wales  (F.  De  Mueller).  —  Pianta  vi- 
detur  minor,  circiter  pedalis,  substantia  coriacea  et  exsiccatione 
nigrescens.  Caulis  primarius  vix  2,5  cm.  altus,  teretiusculus  et  no- 
dosus,  crassitie  fere  pennse  columbinES,  apice  in  ramos  plures  abiens, 
alios  steriles  breviores  et  foliosos,  alios  fertiles  elongatos  plus  mi- 
nus  decompositos.  Folla  in  pianta  juniore  nunc  magis  integriuscula, 
qualia  quoque  in  adultioris  plantae  caule  superiore  quaedam  obser- 
vantur;  in  adultiore  sunt  inferiora  superioribus  fere  duplo  latiora, 
bis  2  ram.  saltem   lata,   2,5  cm.  aut  parum  ultra  longa.  Vesiculae 


351 
in  inferiore  parte  fere  nullse,  in  superiore  sat  numerosse,  Piso  mi- 
nores. 

311.  Sargassum  rhynchophorum  J.  Ag.  Species  Sargassomm  Austra- 

lice  p.  71,  t.  XXI,  II.   —    S.  caule ,    rachidibus   angulatis.. . . , 

foliis  ratnorum  sterilium  lanceolatis,  planiusculis,  membranaceis,  in 
petiolum  longe  attenuatis,  argute  serratis,  fere  ad  apicem  costatis, 
vesiculis  raraorum  sterilibus  ovalibus,  foliolo  reducto  superatis,  in 
ramulo  fructifero  s^epe  plurimis  elongato-ellipticis  suo  diametro 
fere  triplo  longioribus,  apice  longe  rostratis,  receptaculis  ambitu 
obovatis,  angulatis,  argute  dentatis,  pluribus  in  ramello  subcyrnosis. 

Hah.  ad  oras  Tasmaoise  (D"*  Meredith).  —  Folla  ramorum  ste- 
lium  majora  circiter  5  cm.  longa;  folla  bractealia  quse  in  ramulo 
fructifero  adhuc  juniore  adsunt  fere  magis  cuneato-elongata,  vix 
ultra  2,5  era.  louga  et  1  mm.  circ.  latiora  in  superiori  parte  et 
fere  oranino  integerrima;  his  quasi  fulcientibus  bracteolae  interio- 
res  numerosae  multo  minores  sustinentur. 

312.  Sargassum  robustum  J.  Ag.  Species  Saì^gassorum  Australice 
p.  66,  t.  XIX,  III.  —  S.  caule  communi  teretiusculo  brevi,  rachi- 
dibus ramorum  triquetris,  ramulis  retrofractis,  foliis  a  latere  plano 
egredientibus,  ramorum  inferioribus  fere  obovatis,  superioribus  sub- 
lanceolato-linearibus,  obtusis,  subintegerrimis,  supremis  linearibus, 
enervibus,  vesiculis  fere  sphfericis,  folio  reducto  aut  mucrone  ter- 
minatis,  receptaculis  subangulato-obovatis,  verrucosis,  inermibus. 

Hab.  ad  oras  tum  occidentales  tum  orientales  NovEe  Hollandise 
«Swan  River,  Geographe-Baj,  Israeliten-Bay,  New  South  Wales» 
(F.  De  Mueller).  —  Habitu  ad  Sargassum  helerophyllum  (Turn). 
J.  Ag.  accedit. 

313.  Sargassum  torvum  J.  Ag.  Species  Sargassomm  Australice  p.  107, 
t.  XXIX,  V.  —  S.  rachidibus  ramorum  ab  ima  basi  teretiusculis 
aut  subangulatis,  superne  dense  muriculatis,  ramulis  densissime 
obtectis  quoquoversum  egredientibus,  foliis  elliptico-oblongis,  den- 
ticulatis  et  crispis,  cryptostoraatibus  sparsis,  vesiculis  in  petiolo  la- 
tiusculo  ipsas  longitudine  fere  sequante  subsphajricis,  receptaculis 
decomposito-ramosis,  cyiiiosis,  ramis  teretiusculis  acuminatis,  ver- 
rucosis, inermibus. 

Hab.  ad  oras  calidiores  Novse  HoUandiae.  —  Pianta  adspectu 
quasi  rudis,  circiter  pedalis,  rachidibus  omnium  ramorum  firmis, 
aculeis  minutis  circumcirca  provenientibus  fere  horrida,  foliis  cri- 
spatis  residuisque  circumcirca  obtecta,  Melobesiis  aliisque  parasi- 
ticis  insuper  infestata.  Folia  ut  pluriraum  vix  12  mm.  longa,    sed 


352 

2  mm.  fere  lata,  costa  percursa.  Vesiculse  numerosse,  Piso   raino- 
res,  muticDi. 

314.  Sargassum  trichophyllum  J.  Ag.  Species  Sargassorum  AusiraU(v- 
p.  52,  t.  XVII.  —  S.  frondibus  a  caule  primario  teretiusculo  quo- 
quoversum  verrucoso  provenientibus,  prò  setate  dimorphis,  inferio- 
ribus  subangulatis  flexuosis,  partes  foliiformes,  superioribus  filifor- 
mibus  partes  ramuliformes  gerentibus;  foliis  inferiorum  subtrilo- 
bis,  laciniis  simpliciusculis  oblongo-linearibns,  costatis;  foliis  supe- 
riorum  trichotomis,  lacinia  media  ìq  ramulorum  excrescente,  late- 
ralibus  oppositis  decompositis,  dicliotomo-pinuatifidis,  lacinulis  an- 
gustissime linearibus,  supremis  fere  filiformibus  ecostatis  et  crj- 
ptostomatibus  nullis  instructis,  vesiculis  sphsericis,  receptaculis  ovoi- 
deis,  inermibus. 

Hab.  ad  oras  Novse  Hollandia^. 

Forma  Turneri  J.  Ag.  /.  e.  t.  XVII,  f.  1-9,  Fucus  decipiens 
Turn.  Fuc.  t.  106  (partim  et  tantum  quoad  formam  quam  adul- 
tam  dixit).  —  Ramis  ramulisque  brevioribus  subpinnatim  dispositis. 

Hab.  ad  oras  Novae  Hollandise  in  regione  orientali  fretus  Regis 
Georgii. 

Forma  corymbosum  J.  Ag.  /.  e.  t.  XVII,  f.  10-12.  —  Ramis 
elongatis  subcorymbosis. 

Hab.  ad  oras  Nov£e  Hollaudiae  australes  (F.  de  Mueller).  — 
Inter  species  affines  haìc  est  omnium  gracillima.  Caulis  adest  com- 
munis  brevis,  2,5  cm.  circ.  alt.,  teretiusculus. 

Desmidiacese,  Zygnemaceae 

315.  Cosmarium  caelatum   Ralfs  Br.  Desm.  p.  103,  t,  17,  f.   1,  De- 
Toni  StjlL  Algar.  I,  p.  1007. 

Var.  triverrucosum  Gutw.  Mat.  fi.  Galicyi  1890,  p.  15,  t.  1,  f.  14. 
—  C.  oblongo-quadratura,  16,8  a.  crassura,  pauUo  longius  quam 
latius,  38,4  :::;  31,2,  profunde  constrictum,  sinu  angusto  lineari,  isthmo 
12-14  [ì:  lato;  semicellulis  e  fronte  visis  quadrangularibus,  angu- 
lis  inferioribus  rectis,  lateribus  recto  adscendentibus,  deinde  sinu 
rotundato  in  dorsum  6-crenatum  angustatis  et  propterea  quasi 
trilobis;  lobis  basalibus  margine  verrucis  conicis  subacutis  prsedi- 
tis,  unoquoque  crenorum  dorsualium  tribus  verrucis  minoribus  or- 
nato; semicellulis  a  vertice  visis  elongato-ellipticis,  medio  utrin- 
que  paullum  inflatis;  membrana  verrucis  globosis  instructa,  ver- 
rucis in  medio  semicellularum  series  verticales  efficientibus. 


353 
Hab.  in  fossis  et  pratis  turfosis  in    uCetula»    pr,  «Jaroslaw» 
Galicia3  austriaca?  (R.  Gutwinski). 

316.  Cosmarium  Corbula  Bréb.,  De-Toni  SylL  Algar.  I,  p.  1054, 
Var.  Pyreti  Gutw.  Mal  fl.  Gal.  1890,  p.   15,  t.  1,  f.  12.  —  C. 

43  ij  26,  ad  15,6  u.  crassum,  profunde  constrictum,  sinu  angusto  li- 
neari, isthmo  7,2  a.  lato,  apicibus  9,6  a.  latis;  seraicellulis  rotun- 
dato-subtrapezoideis,  basi  subreniforinibus,  angulis  inferioribus  ro- 
tundatis,  lateribus  convexis  in  dorsuai  truncatuin  leviter  in  Va  P^ir- 
tem  latitudinis  angustatis,  5-6-crenatis,  sub  dorso  lenissime  5-cre- 
nato  (fere  recto),  non  convexis;  pyrenoidibus  in  unaquaque  cellula 
geminis;  membrana  granulata,  granulis  in  series  concentricas  di- 
spositis,  area  parva  circa  tumorem  basalem  granulatam  glabra. 

Hab.  in  fluvio  Pyreto  (Prutho)  ad  uMikulince»  pr.  uSniatyn» 
Galicise  austriacye  (R.  Gutwinski). 

317.  Cosmarium  cymatopleurum  Nordst.,  De-Toni  Syll.  Alga)-.  1,  p.  970. 

Forma  polonìcum  Racib.  Desm.    nov.  1889,  p.   15,  t.  1,   f.    36. 

—  A  typo  difFert  membrana  cellularuin  dilute  luteola,  ad  1,5  [j.. 
crassa,  semicellulis  a  vertice  conspectis  ellipticis,  apicibus  rotun- 
datis  non  acutis,  pyrenoidibus  binis. 

Hab.  in  ((  Kosciehska,  Molkówka,  Siklawican  in  montibus  Ta- 
tricis.  —  Long.  87-102  a.,  lat.  celi.  61-70  u..,  lat.  islhmi  28-30  u.., 
crass.  corp.  42  u.  ;  lat.  apic.  26-30  y.. 

318.  Cosmarium  eductum  Roy  et  Bisset,  De-Toni  .%//.  Alg.  l,  p.  952. 
Var.  tatricum  Racib.  Des7n    nov.  1889,  pag.    10,    t.    1,  fig.    6. 

—  Semicellulis  subtrapezicis,  lateribus  et  supra  basin  perleviter 
undulato-granulatis,  a  vertice  visis  ovato-undulatis;  pyrenoidibus 
singulis. 

Hab.  in  «Molkówka»  in  montibus  Tatricis  (M.  Raciborski).  — 
Long.  40-42  y..,  lat.  celi.  28-30  y.,  lat.  istbrai  8-9  .j..,  lat.  apic.  14- 
18  [j..,  crass.  corp.  18  a. 

319.  Cosmarium  Elfvingii  Racib.,  De-Toni  Sì/Il.  Algar.  1,  p.  953. 
Var.  saxonicum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  6,  t.    I,    f.    1.  — 

Mediocre,  diametro  paullo  longius,  medio  profunde  constrictum,  in- 
cisura  mediana  angusta,  lineari;  semicellulis  subhexagoniis,  medio 
latissimis,  lateribus  inferioribus  rectis,  divergentibus,  superioribus 
dorsoque  late  rotiindatis,  angulis  basalibus  fere  rectis,  papilla  in- 
structis  ;  a  vertice  visis  fere  ellipticis,  medio  utrinque  truncatis, 
polis  rotundatis;  membrana  hyalina,  punctata;  pyrenoidibus  sin- 
gulis. 

Hab.  prope  «Fisclibach»  Saxonise  (Rabenh.   Mg.  l'Jar.  u-  157). 


354 

—  Long.  celi.  30-32  ij..;  lat.  semicell.  26-27  <j..;  lat.  celi.  med.  23 
u.;  lat.  isthni.  8  u..;  crass.  corp.  15  y.. 

320.  Cosmarium  geminatum  Lund.  Desm.  Suec.  p.  81,  t.  3,  f.  8,  De- 
Toni  Si/ IL  Algar.  I,  p.  992. 

Var.  berolinense  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  23.  —  A  forma 
typica  differt  sinu  angusto  non  ampliato,  magnitudine  corporis 
paullo  minori, 

Hab.  inter  Utricularmm  minorem  prope  Berolinum  Brande- 
burgiae.  —  Dimens.  celi.  18-22^18-23,  lat.  isthmi  6,5-7  a.,  crass. 
corp.   13  u.. 

321.  Cosmarium   Haynaldii    Schaarschm.,  De-Toni   Syll.  Algar.   I, 
p.  971. 

Forma  itallcum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  16,  t.  1,  f.  14,  Cfr. 
Br.  Rabenh.  et  Stiz.  Char.  Eur.  exs.  n.  10.  —  A  forma  typica 
differt  lateribus  semicellularum  rninus  undulatis,  seraicellulis  a  ver- 
tice conspectis  subellipticis,  utroque  polo  truncatis,  a  latere  visis 
circularibus,  medio  utrinque  papilla  seque  longa  ac  lata  rotunda- 
ta,  sub  dorso  papilla  conica  prseditis;  membrana  punctata;  pyre- 
noidibus  binis. 

Hab.  inter  Charam  coronatam  ^vo'^q  «Oldenico»  ditionis  ver- 
cellensis  Italia3  (Malinverni).  —  Long.  31  u..,  lat.  celi.  31  /j.., 
lat.  isthmi  9  a.,  crassit.  (cum  papillis)  20  [j..,  long,  papill.  centr. 
2-2,5  a. 

322.  Cosmarium  IVIeneghinii  Bréb.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  937. 

Var.  octangulariforme  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  p.  12,  t.  1. 
f.  6. —  Minus,  16,8  ^  13,  isthmo  3,6  y..  lato;  semicellulis  rotunda- 
to-pentagoniis,  apicibus  lenissime  rotundato-emarginatis;  a  vertice 
visis  late  ellipticis,  membrana  irregulariter  maculata,  ad  apices 
intus  paullo  incrassatis. 

Hab.  in  fluvio   «Prutho»  ad  cMinkulince»    Galiciae   austriacaB 

(R.   GUTWINSKI). 

323.  Cosmarium  monomazum  Lund.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1015. 

Var.  amazum  Racib.  Vesm.  noi\  1889,  p.  16,  t.  1,  f.  18,  Ra- 
benh. Alg.  Eur.  n.  1571.  —  Semicellulis  crenulis  circiter  18-22 
ornatis,  medio  glabris  (non  turaoribus  prasditis),  a  latere  conspe- 
ctis utrinque  papilla  subapicali  instructis,  a  vertice  visis  hexago- 
nio-ellipticis,  apicibus  truncatis,  lateribus  medio  levibus;  pyrenoi- 
dibus  binis. 

Hab.  prope  «>Fischbach  ))  Saxoniae  (0.  Bulnheim).  —  Long.  33- 
35  'j..,  lat,  32-34  u..,  lat.  isthmi  10-12  v..,  crass.  corp.  15-16  a. 


355 

324.  Cosmarium  nltidulum  De  Not.  Desin.  ital.  p.  42,  t.  3,  f.  26,  De- 
Toni  Sijll.  Algar.  I,  p.  935. 

Var.  punctulatum  Gutw.  Mat.  fi.  Galiciji  1890,  p.  19,  t.  1,  f.  11. 
—  Cellulis  26,4  «  24,4,  apicibus  12  [j..  latis,  isthmo  7,2  a.  lato; 
semicellulis  basi  reniformibus,  membrana  grosse  punctata,  punctis 
ili  series  longitudinales  et  traiisversales  dispositis. 

Hab.  in  «Mikulince»  prope  «Sniatyn»    Galicise    austriacse  (R. 

GUTWINSKI). 

325.  Cosmarium  orthogonum  Delp.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1006. 
Var.  concinnum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  12,  t.  1,  f.  2,  CAr. 

Bv.  Rabenh.  et  Stiz.  Cha7\  Eur.  exs.  n.  10.  —  Parvum,  paullo 
longius  quam  latius.  medio  profuade  constrictum,  sinu  acuto,  ex- 
tremo  ampliato;  semicellulis  subtrapezicis,  quinque-undulatis,  late- 
ribus  biundulatis,  convergentibus,  angulis  inferioribus  superioribus- 
que  rotundatis,  dorso  concavo;  a  latore  visis  subrlioinboideis,  la- 
teribus  inferioribus  brevioribus,  apice  rotundato,  a  vertice  conspe- 
ctis  subrhomboideo-ellipticis,  medio  utrinque  inflatis;  pyrenoidibus 
singulis(?);  membrana  achroa,  levi. 

Hab.  Inter  C/^ar«m  corona/am  prope  «Oldenico»  ditionis  ver- 
cellensis  Italiae  (Malinverni).  —  Long.  celi.  32-36  y..,  lat.  celi. 
26-28  a.,  incisura3  medianae  9-9,5  a.,  crass.  celi.  20  [j.. 

326.  Cosmarium  Phaseolus  Bréb.,  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.  100. 
Var.  minus  Racib.  Desm.  noe.  1889,  p.  11,  t.  1,  f.  5.  ~  Par- 
vum, incisura  profunda,  extremo  ampliata;  semicellulis  ellipticis,  a 
vertice  conspectis   utrinque  tumore  parvo  et  membrana  incrassata 
praeditis,  pyrenoidibus  singulis;  membrana  levi. 

Hab.  inter  Uiriculariam  vulgarem  in  aWilenka»  Lithuaniae 
(M.  Raciborski).  —  Long.  18  a.,  lat.  17  a.,  lat.  isthmi  5  a.,  crass. 
corp.  13  a. 

Var.  subbiremum  Racib.  /.  e.  t.  I,  f.  4,  Cfr.  Br.  Rabh,  et  Stiz. 
Char.  Eur.  exs.  n.  10.  —  Cellulis  fere  circularibus,  diametro  paullo 
brevioribus,  incisura  mediana  profunda  acutangula,  rarius  angusta, 
extremo  ampliata;  semicellulis  subsemicircularibus,  ventre  plano, 
dorso  subtruncato,  angulis  inferioribus  acute  rotundatis,  sub  dorso 
papilla  valida  praeditis,  a  vertice  conspectis  elliptico-rhomboidalibus, 
medio  utrinque  papilla  donatis,  a  latere  visis  circularibus,  lateribus 
paullo  supra  medium  utrinque  papilla  instructis;  membrana  levi. 

Hab.  inter  Charo.m  coronatam  prope  (c  Oldenico  »  ditionis  ver- 
cellensis  Italiae  (Malinverni).  —  Long.  20-20,5  y..,  lat.  celi.  21- 
23  [J:,  lat.  isthmi  6-7  u..,  crass.  corp.  14,5-16  [j.. 


356 

327.  Cosmarium  praemorsum  Bréb,,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1000. 

Var.  gallicum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  pag.  17,  Cfr.  Rabenh. 
Alg.  Eur.  n.  1353.  —  Semicellulis  a  fronte  visis  supra  basin  area 
levi,  egranulata,  medio  papillis  paucis,  saspe  nullis,  plerunaque  una 
ornata. 

Hab.  prope  ((Falaise»  in  Normandia  Gallise  (Brébisson).  — 
Longit.  45-48  a.,  latit.  38-43  u..,  lat.  isthmi  15-16  ^..,  crass.  26- 
28  p.. 

Var.  scandinavicum  Racib.  /.  e,  Cosmarium  prcemorsum  Bréb. 
in  Nordst.  Norg.  Desm.  p.  12,  t.  1,  f.  1,  Wittr.  et  Nordst.  Alg. 
exsicc.  n.  254.  —  Semicellulis  medio  papillis  rotundatis  plurimis, 
concentrice  ordinatis  instructis,  magis  granulatis  quam  in  forma 
gallica. 

Hab.  in  regionibus  scaudinavicis  (Nordstedt). 

Var.  germanicum  Racib.  Desìn>  nov.  1889,  p,  17,  t.  I,  f.  39. 
—  Semicellulis  a  fronte  visis  granulatis,  medio  papillis  rotunda- 
tis, plurimis  (ad  10)  quincuncialiter  ordinatis,  scrobiculis  Inter- 
mixtis  ornatis;  a  vertice  visis  late  ellipticis,  utrinque  medio  mem- 
brana incrassata,  luteola,  papillis  3-4  instructis;  granulis  ad  basin 
semicellularum  raaximis,  sub  dorso  humilibus,  dorso  piane  truncato, 
egranulato  punctato;  pyrenoidibus  binis. 

Hab.  prode  Berolinum  Brandeburgije  inter  Utriculariarn  ini- 
norem.  —  Diraens.  celi.  50:::21-42,  lat.  istlimi  13  y.,  crass.  corp. 
27   a. 

328.  Cosmarium  pseudobotrytis  Gay  Conjug.  p.  61,  t.  1,  f.  19,  De- 
Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  962. 

Var.  minus  Gutw.  Mal.  fi.  Galicyi  1890,  p.  13,  t.  1,  f.  9.  — 
Minus,  cellulis  26,4^:21,6,  apice  12  a.  latis,  isthmo  6  a,  lato;  se- 
micellulis a  vertice  visis  ellipticis,  utrinque  tumidis;  membrana 
excepto  isthmo  tota  verrucis  concentrice  ordinatis  ornata. 

Ilab.  in  foss.  ad  ((  Mikulince  »  prope  (cSniatyn))  Galicise  au- 
striacae  (R.  Gutwinski). 

329.  Cosmarium  pseudopyramidatum  Lund.,  De-Toni  Syll.  Algar.  1, 
p.  946. 

Var.  subtumidum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  7,  t.  I,  f.  2.  — 
Mediocre,  oblongum,  fere  duplo  longius,  quam  latius,  medio  pro- 
funde  constrictum;  semicellulis  angulis  inferioribus  rotundatis,  la- 
teribus  convergentibus  rectis,  apice  rotundatis;  a  vertice  visis  late 
ovalibus,  apicibus  truncato-rotundatis,  lateribus  medio  subtumidis; 
membrana  eviienter  puuctata;  pyrenoidibus  singulis. 


257 
Hab.  in  « Szczsakowa »  Polonipe.  —  Long.  celi.  50  a.,  lat.  celi. 
28  y..,  crass.  celi.  22  y..,  lat.  istlim.   10  [j.. 

330.  Cosmarium  punctulatum  Bréb.,  De-Tonl  Syll.  Algar.  I,  p.  961. 
Var.  mesoleium  Racib.  Desìn.  nov.  1889,  p.  15,  t.  I,  f.  27.  — 

Pance  (sexta  parte)  longius  quam  latius,  medio  profunde  constri- 
ctum,  sinu  angustissimo;  semicellulis  subreniformibus,  dorso  trun- 
cato,  concavo  rotundatis,  angulis  superioribus  late  rotundatis,  in- 
ferioribus  fere  rectangularibus,  margine  laterali  granulis  parvis 
rotundatis,  6-8,  dorso  granulis  4-5,  supra  basin  granulis  in  serie 
una  horizontali  dispositis  ornatis,  medio  area  elliptica,  levi,  pun- 
ctata,  granulis  destituta,  marginem  versus  granulis  seriatim  dispo- 
sitis instructis;  a  latere  visis  fere  circularibus,  margine  supra  ba- 
sin granulum  unum  prsebente,  media  parte  levi,  superiore  parte 
granulatis,  a  vertice  conspectis  ellipticis,  non  tumidis,  utroque  polo 
granulatis,  medio  area  levi,  punctata. 

Hab.  in  «Molkówka»  in  moniìhns  Tàirìcìs  ìnier  Ufriculariam 
culgay^em  (M.  Raciborski).  —  Long.  40  a.,  lat.  33  y.,  crass.  19  p.., 
lat.  isthmi  12  y..,  lat.  apic.   15  a. 

Var.  rhomboideum  Racib.  /.  e.  t.  I,  f.  28.  —  Mediocre,  longius 
quam  latius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  intimo  angusto,  ex- 
tremo  ampliato;  semicellulis  ellipticis  subreniformibus,  lateribus 
angulisque  rotundatis,  dorso  piane  rotondato,  ad  marginem  granu- 
lis parvis,  supra  basin  una  serie  granulorum  ornatis,  medio  levibus 
punctatis;  a  vertice  visis  rhomboideo-ellipticis,  utroque  fine  late 
rotun  latis,  lateribus  glabris,  medio  area  punctata,  egranulata. 

Hab.  in  Lausa  Saxoniae  (Rabenhorst  Bacili.  Sachs,  exs.  n.  41). 
—  Long.  50  u..,  lat.  36  a.,  crass.  26  a.,  lat.  isthmi  14  a. 

331.  Cosmarium  sniatynense  Gutw.  Mai.  /f.  Galicyi  1890,  p.  12,  t.  1, 
f.  7.  —  C.  oblongo-iiexagonum,  24  «18,  ad  12  u..  crassum,  pro- 
funde constrictum,  isthmo  7,8  u..  lato;  sinu  angusto  lineari;  semi- 
cellulis e  fronte  visis  pentagoniis,  ab  angulis  inferioribus  rotunda- 
tis paullum  dilatatis,  deinde  in  dorsum  bicrenatum  raagis  quam 
in  Yg  partem  latitudinis  angustatis,  lateribus  non  pariter  4-crena- 
tis;  a  vertice  visis  ellipticis,  medio  utrinque  ventricoso-inflatis;  py- 
renoidibus  singulis;  membrana  levi. 

Hab.  in  fluvio  Prutho   pr.  «Mikulince»   Galiciae   austriacae  (R. 

GUTWINSKI). 

332.  Cosmarium  striatum  Boldt  Sibir.  Chloroph.  p.  104,  t.  5,  f.  9, 
De-Toni  SylL  Algar.  I,  p.  940. 

Var.  galiciense  Gutw.  Mal.  fi.  Galicyi  1890,  p.  11,  t.  1,  f.  5. 

17 


258 

—  Differt  a  forma  typica  semicellulis  a  vertice  aspectis  medio 
utrinque  tumore  parvo  prieditis  lobisque  basalibus  semicellularum 
bigranulatis;  pyrenoidibus  singulis;  cellulis  14,4  ìj  12-14,4,  ad  7,9 
a.  crassìs,  apice  9,6  y..  latis,  isthmo  circiter  5,8  y..  lato. 

Hab.  in   «Mikulince»  prope   «Sniatyn»  Galiciae   austriacse    (K. 

GUTWINSKI). 

Var.  glabratum  Racib.  Desm.  nov.  1890,  p.  9,  t.  1,  f.  31.  — 
Paullo  longius  quara  latius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  an- 
gusto; semicellulis  fere  trilobis,  lobo  dorsuali  a  lobis  lateralibus 
sinu  rotundato  subrectangulo  discreto,  truncato,  indistincte  4-5- 
crenato,  infra  dorsum  margine  egranulatis,  striis  iodistinctis  ver- 
ticalibus  4-5  ornatis,  lobis  basalibus  emarginatis;  a  vertice  visis 
ellipticis. 

Hab.  Inter  Salviniam   natantem   pr.  Lubecam  (R.  Haecker). 

—  Long.  25  y..,  lat.  23  y..,  lat.  apic.  15  y.,  lat.  isthm.  8  y..,  crass. 
corp.  14  y.. 

333.  Cosmarium  subcrenatum  Hantzsch  in  Rabenh.  FI.  Eur.  Algar. 
Ili,  p.  164,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  1000. 

Var.  divaricatum  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  p.  14,  t.  I,  f.  14. 

—  Cellulis  33,6^24-28,  ad  14  y.  crassis,  apice  9,6  y..  latis,  isthmo 
7,2  y..  lato;  tumore  centrali  semicellularum  6  verrucis  in  series 
verticales  ordinatis  ornato;  zygotis  (zygosporis)  processibus  apice 
bidentatis,  basi  tumidis  prseditis,  sine  proc.  28,8,  cum  proc.  33,6 
p.  diam. 

Hab.  in  fluvio  Prutho  ad  «Mikulince»  prope  «Sniatyn»  Gali- 
ciae austriacse  (R.  GuTWiNSKi). 

334.  Cosmarium  sublobatum  (Bréb.)  Ardi.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I. 
p.  1041. 

Var.  minutum  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  p.  10,  t.  1,  f.  3. — 
Parvum,  varietali  brevispimoso  Nordst.  simillimum,  cellulis  16,8  « 
9,6,  apice  7,2  y.  latis,  8,4  y.  crassis,  isthmo  angustiore  4,8  y.  lato, 
semicellulis  a  latere  visis  apice  angustatis  et  rotundatis. 

Hab.  in  fossis  turfosis  in  «Cetula»  prope  «Jaroslaw»  Galicise 
austriacae  (R.  Gutwinski). 

335.  Cosmarium  suborthogonum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  13,  t.  I, 
f.  29,  Cfr.  Br.  Rabenh.  et  Stiz.  Char.  Eur.  exs.  n.  10,  —  C.  par- 
vum, diametro  tertia  parte  longius,  medio  profunde  constrictum, 
sinu  angustissimo;  semicellulis  subcircularibus,  ambitu  7-crenatis, 
crenis  requalibus  rotundatis,  a  vertice  visis  ellipticis,  medio  utrin- 
que tumjdis,  cellulis  a  latere  couspectis   oblongis,  medio   utrinque 


259 

late  excavatis,  seiuicelhilis  t^ubhexagoniìs,  dorso  rotuiidato,  lateri- 
biis  inferioribus  reclis,  superioribus  longioribus  rectis,  angulis  su- 
perioribus  rotundatis,  membrana  levi. 

Hab.  Inter  Charatn  coronatam  prope  ce  Oldenico  »  ditionis  ver- 
cellensis  Italise  (Malinverni).  —  Long.  30  a.,  lat.  semicell.  21  y.., 
crass.  corp.  15  y.,  lat.  isthmi  7,5  u..  A  fronte  aspectuni  C.  un- 
dulato  Corda,  C.  subundulato  Wille  et  C.  crenulalo  Naeg.  si- 
millimum. 

336.  Cosmarium  subtholiforme  Racib.  Desm.  polon.  p.  19,  t.  2,  f.  8, 
De-Toni   Sìjll.  Algar.  I,  p.  990. 

Var.  Malinvernìanum  Racib.  Desìn.  nov.  1889,  p.  19,  t.  1,  f.  -10, 
B.  S.  et  R.  Char.  Eur.  n.  10.  —  Diametro  quinta  parte  longius, 
medio  profunde  constrictum,  sinu  angustissimo;  semicellulis  fere 
rectangularibus,  angulis  inferioribus  rotundatis,  lateribus  concavis, 
verrucis  conicis,  validis  7-8  ornatis,  angulis  superioribus  late  ro- 
tundatis, dorso  levi  rotundato-truncato,  supra  isthmum  verrucis 
latis  piane  rotundatis  (scrobiculis  interraixtis)  quincuncialiter  dispo- 
sitis  instructis,  marginem  versus  verrucosis,  verrucis  conicis;  a 
vertice  visis  late  ellipticis,  in  centro  area  glabra,  punctata,  lateribus 
medio  utrinque  verrucis  planis  crenatis,  ceterum  verrucis  conicis 
in  series  5  (mediana  in  area  centrali  interrupta)  ordinatis  praedi- 
tis;  a  latere  visis  fere  circularibus. 

Hab.  prope  ((Oldenico»  ditionis  vercellensis  in  Italia  boreali 
Inter  Charam  coì^onatam  (Malinvernij.  —  Long.  58-86,8  a.,  lat. 
semicell.  43-55  a.,  lat.  isthmi  16-18  y..,  crass.  corp.  23  y..,  long, 
acuì.  2,5-3,3  y..,  crassit.  bas.  acuì.  2,5  a.  A  Cosmario  subtholi- 
formi  f.  typica  (polonica)  differt  verrucis  centralibus  piane  rotun- 
datis (non  acutis),  a  C.  irachypleuro  Lund.  var.  verrucoso  Kirchu. 
verrucis  centralibus  plurimis,  marginalibus  paucioribus  in  series 
5  ordinatis. 

337.  Cosmarium  taxìchondrum  Lund.,  De-Toni  Sijll.  Alg.  I,  p.  990. 

Var.  subundatum  Boldt,  De-Toni  /.  e.  —  Forma  Racib.  Desm. 
noe.  188i),  p.  16;  forma  semicellulis  a  vertice  conspectis  subrhom- 
boideis,  medio  utrinque  3-papillatis,  papillis  humilibus,  planis,  vix 
visibilibus;  membrana  punctata. 

Hab.  inter  Uiriculariam  ininorem  prope  uBerolinumn  Ger- 
maniaì.  — ■  Long.  25  y..,  lat.  celi.  27  y.,  lat.  isthmi  8  y..,  crass. 
corp.    14,5  y. 

338.  Cosmarium  tithophorum  Nordst.,  De-Toni  Sylloge  Alg.  I,  p.  1002. 

Var.  mlnus  Racib.  Desm.  nov,  1889,  p.   11,  t,  1,  f.  8,  —  Gel- 


260 

lulis  fere  circularibus,  medio  profunde  constrictis,  incisura  media- 
na angustissima,  extremo  ampliata;  semicellulis  semicircularibus, 
angulis  ioferioribus  rotundatis,  a  vertice  conspectis  subrhomboi- 
deis,  lateribus  coucavis,  angulis  rotundatis,  a  latere  visis  dorso  ro- 
tundato,  angulis  utrinque  supra  medium  inflatione,  parum  rotunda- 
to-elougatis;  membrana  levi. 

Hab.  in  paludosis  prope  «Czartowska  Skala»  ditionis  Leopo- 
lensis  Polonica  (Doct.  A.  Zalewski).  —  Long.  21,5  f..,  lat.  celi. 
20  p..,  lat.  isthmi  5  u..,  crass.  celi.   14  a. 

Var,  majus  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  11,  t.  I,  fig.  9,  Cfr. 
Br.  Rabh.  et  Stiz.  Cha7\  Eur.  exs.  n.  10.  —  k  forma  minoì^e 
differt  magnitudine  majori,  a  forma  javanica  Nordstedt  incisura 
mediana  angustissima,  inflatione  centrali  minus  elongata. 

Hab.  Inter  Charam  coronalam  prope  «Oldenico»  ditionis  Ver- 
cellonsis  Italia?  (Malinverni).  —  Long.  29  p..,  lat.  celi.  28  a.,  lat. 
isthmi  11   y..,  crass.  corp.   19  [x. 

Var.  dissimile  Racib.  Be^m.  nov.  1889,  p.  12,  t.  I,  f.  7.  — 
Parvum,  fere  circulare,  medio  profunde  constrictum,  sinu  angustis- 
simo; semicellulis  subellipticis,  ventre  plano,  lateribus  subangulo- 
sis,  dorso  piane  rotundato;  a  vertice  conspectis  elliptico-rliomboi- 
deis,  lateribus  leviter  concavis,  angulis  rotundatis;  pyrenoidibus 
singulis. 

Hab.  inter  Utriculariam  minorem  prope  Berolinum  Ger- 
maniae.  —  Long.  18  y..,  lat.  18  a.,  lat.  isthmi  4,5  y..,  crass.  corp. 
10  a,  A  Cosmario  Phaseolo  Brèb.  et  C.  Schliephacheano  Grun. 
differt  defectu  papillae  centralis,  a  C.  Clepsydra  Nordàt.  (non  Delp. 
nec  Wallich)  semicellulis  a  vertice  aspectis  inflatione  mediana  non 
truncata.  Formae  CosmayHi  Clepsydrce  a  Lundell  descriptae  valde 
affine  et  probabiliter  nihil  aliud. 
339.  Cosmarium  trachypieurum  Lund.  Des7n.  Suec.  p.  27,  t.  2,  f.  12, 
De-Toni  Sylloge  Alg.  I,  p.  973. 

Var.  ellipticum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  18,  t.  I,  f.  23.  — 
Diametro  quarta  parte  longius,  medio  profunde  constrictum,  sinu 
acutangulo  ampliato;  semicellulis  ellipticis,  lateribus  rotundatis,  in- 
feriore parte  inermi,  superiore  verrucis  4-5  conicis,  supremis  va- 
lidissimis  ornata;  dorso  late  rotundato.  glabro,  in  centro  verrucis 
7,  scrobiculis  intermixtis  stellatim  ornatis  ;  a  vertice  aspectis  ova- 
libus,  centro  glabro,  subtiliter  punctato. 

Rab.  inter  Ulrwulariam  minorem  prope  Berolinum  Brande- 
burgia3.  —  Long.  43  u'.,  lat.  33  a.,  lat.  isthmi  11   «.,  crass.  corp. 


261 
23  u..,  long,  verme,  subapic.  .3,3  v..  A  forma  genuina  Kirchn,  dif- 
fert  imprimis  incisura  mediana  ampliata,  lateribus  inferne  nudis, 
superne  verruculosis. 

Var.  stellatum  Racib.  /.  e.  p.  18,  t.  I,  f.  24.  —  Diametro  quin- 
ta parte  longius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  angustissimo; 
semicellulis  subtrapezicis,  angulis  inferioribus  fere  rectis,  lateribus 
rotundato-convexis ,  convergentibus ,  verrucis  parvis,  humilibus, 
sparsis  (7-8)  hemisphaericis  ornatis,  angulis  superioribus,  late  ro- 
tundatis,  dorso  levi,  subtruncato,  supra  basin  tumore  ornatis  fere 
circulari  granulato,  granulis  stellatim  dispositis  (uno  medio,  0  ir- 
regularibus  in  circulum  internum,  12-15  in  circulum  externum, 
dispositis)  marginem  versus  granulis  parvis  hemisphaericis  instru- 
ctis;  a  vertice  visis  ellipticis,  utrinque  tumore  humili  praeditis  area 
centrali  elliptica,  granulis  carente;  membrana  inter  granulos  et 
in  area  apicali  granulis  carente,  punctata,  in  tumore  centrali  in- 
crassata,  rosacea;  pyrenoidibus  binis. 

Hab.  prope  locum  a  Czartowska  Skalan  dicto  ditionis  Ledpo- 
lensis  in  Polonia  (DoCT  A.  Zalewski).  —  Dimens.  celi.  62-68  =; 
50-53  a.,  lat.  isthmi  16-17  a.,  crass.  corp.  33-35  a.  Affinia  sunt 
Cosmarium  irachypleurwìn  Lund.  var.  ìninus  Racib.,  var.?  ver- 
rucosuìn  Kirchn.,  C.  gemmi ferum  Bréb. 

340.  Cosmarium  trilobulatum  Reinsch   Algenfl.  v.  Fr.  p.    116,  t.  9, 
f.  0,  De-Toni  SijlL  Algar.  I,  p.  960. 

Forma  elongatum  Gutw.  Mat.  fi.  Galicyi  1890,  pag.  10,  t.  1, 
f.  4.  —  Cellulis  19,2  ì;  12,  apice  7,2  y..  latis,  sinu  distincte  lineari, 
isthmo  4,8  a.  lato;  semicellulis  elongato-trapezoideis,  e  basi  recta 
in  dorsum  ad  ^j-  partes  latitudinis  angustatis,  angulis  subrotnn- 
datis,  dorso  leniter  concavo. 

Kah.  in  fossis  et  pratis  turfosis  in  uCetula))  prope  uJaroslaw») 
Galiciffi  Austriache  (R.  Gutwinski). 

Var.  minus  Hansg.  Veh.  nette  Smsia.  u.  Meeresa/gen  1890, 
p.  12  [non  l  minus  Wille].  —  Cellulis  12-18  ^  9-12  (-15),  isthmo 
4-5  u.  lat.,  apice  paullo  latiori;  ceterum  ut  in  typo. 

Hab.  in  stagnis  ad  ((  Steinkirchen  ))  circa  ((Budweis)),  ad  a  Ce- 
raz  )i  prope  a  Sobieslau  et  Rozdalovicn  in  Bohemia  (A.  IIansgirg). 

341.  Cosmarium  Turpinii  Bréb.  Lisle  Dcsm.  Norm.  p.  127,  t.  1,  f.  11, 
De-Toni  SijiL  Algar.  I.  p.   1019. 

Var.  subcrenatum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  22,  t.  1,  f.  26, 
Cfr.  B.  S.  et  R.  Char.  Eur.  n.  10.  —  Fere  quinta  parte  diame- 
tro longius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  angustissimo  extie- 


262 

mo  ampliato;  semicellulis  subtrapezicis,  aiigulis  inferioribus  late 
rotundatis,  lateribus  rectis,  convergentibus,  in  parte  superiori  cre- 
nis  planis  2-4  subuiidulatis,  angulis  inferioribus  rotundatis,  dorso 
Ifìviter  retuso;  membrana  verrucis  parvis,  subhemisphcericis  instru- 
cta;  a  vertice  conspectis  ut  in  f.  typica;  pyrenoidibus  binis. 

Hab.  inter  Charam  coronalam  prope  aOldeiiico))  ditionis  Ver- 
celleasis  in  Italia  boreali  (Malinverni).  —  Dimeas.  celi.  61-74  e; 
49-53,  lat.  isthmi    14-16  y..,  lat.  apic.   15-18  y.,,  crass.  celi.  31   a. 

342.  Cosmarium  varjolatum  Lund.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  751. 

Var.  cataractarum  Racib.  Desm.  noe.  1S89,  p.  7,  t.  I,  fig.  3. 
—  Parvum,  longius  quam  latius,  profunde  constrictum,  incisura 
mediana  anguste  lineari;  semicellulis  e  basi  recta  magis  magis- 
que  angustatis,  apice  rotundatis,  angulis  inferioribus  subrectis,  me- 
dio puncto  ocellato  instructis  ;  a  vertice  visis  ellipticis,  in  lateri- 
bus utrinque  ocello  instructis;  membrana  variolato-punctata;  py- 
renoidibus singulis. 

Hab.  in  rupibus  ad  ((  Siklawica  »  in  montibus  Tatricis.  —  Long, 
celi.  30-33  a.,  lat.  celi.  25-28  y..,  lat.  isthm.  7-8  a,,  crass.  corp. 
16,5-17  u.   ' 

343.  Cosmarium  varsoviense  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  18,  t.  1, 
f.  22-  —  C.  mediocre,  quarta  parte  longius  quam  latius,  medio 
constrictum,  sinu  acuto  exstremo  ampliato;  semicellulis  late  ellipti- 
cis, lateribus  dorsoque  rotundato-couvexis,  marginem  versus  gra- 
uulis  sparsis,  parvis,  hemisphcericis,  seriatim  dispositis  instructis, 
medio  granulis  parum  majoribus,  eximie  rosaceis  concentrice  or- 
natis  ;  a  vertice  conspectis  ovalibus,  area  centrali  levi,  medio  utrin- 
que non  tumidis,  granulis  3  humilibiis  ornatis  ;  pyrenoidibus  binis  (?). 

Hab.  inter  Uiriculariam  minorem  "^vo^q  «  Varsoviam  ))  Polo- 
nise  (Jastrzebowski).  —  Dimens.  celi.  43  :=  35,  lat.  isthmi  16  a., 
crassit.  corp.  17  a. 

344.  Desmìdium  cylindricum  Grev.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  783. 

Var.  tridentulum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  4,  t.  Vili,  f.  15  a-b, 
Rabenh.  Bacili,  t.  4,  f.  58  a  !  —  Cellulis  a  vertice  visis  rotundato- 
triangularibus,  tridentulis,  lateribus  rotundato-convexis. 

Hab.  in  ((  Szczakowa  »  prope  Cracoviam  Polonia?  (Raciborski), 
in  fluvio  ((Elba))  pr.  Dresdam  Saxonise  (Rabenhorst).  —  Long.  celi. 
21-25  [X.,  latit.  40-53  y..,  lat.  isthm.  42-44  y..,  lat.  apic.  36-38  u.. 

345.  Euastrum  bellum  Nordst.  Desm.  brasil.  p.  218,  t.  2,  f.  7,  De-Toni 
Syll.  Alg.  I,  p.  1083. 

Var.  Italicum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  33,  t.  2,  f.  3,  Cfr.  B. 


263 
R.  et  S.  Char.  Ear.  exs.  n.  10.  —  A  typo  differt  cellulis  miao- 
ribus,  lobo  polari  breviore,  lobis  lateralibus  erecto-patentibus,  ab 
Euastero  brevicipite  Nordst.  lobo  polari  panilo  longiore,  lobis  la- 
teralibus a  fronte  aspectis  non  distiiicte  bilobulatis,  a  vertice  visis 
non  retusis. 

Ilab.  iiiter  Charam  coronalam  prope  uOldenico))  diiionis  Ver- 
cellensis  in  Italia  boreali  (Malinverni).  —  Dimens.  celi.  48-54  ^ 
40-45,  la(it.  istlimi  11-13  a.,  latit.  apic.  13-16  a.,  latit.  incis. 
subapic.  11,5-13  t;..,  crass.  corp.  23-24  [j..,  lat.  annui,  centrai, 
ciric.  7.  a. 
340.  Euastrum  Crameri  Racib.  De^rr^.  nov.  1889,  pag.  32,  t.  2,  f.  5, 
Euaslrum  sp.  gròsser  als  elegans,  àhnlich  rostraium  Crarner  in 
Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  1444!,  1443  et  1445.  —  E.  mediocre,  fere 
ellipticum,  diametro  tertia  parte  longius,  medio  profunde  constri- 
ctum,  sinu  angustissimo;  cellulis  e  basi  lata  sensim  attenuatis, 
dorso  subtruncato,  apicibus  rostratis,  medio  incisura  angusta  ex- 
ciso,  lateribus  3-undatis,  membrana  angulorum  incrassata,  supra 
basin  tumoribus  tribus,  parvis,  apice  incrassatis,  subconicis,  medio 
scrobiculis  binis,  marginem  versus  tumoribus  tribus  parvis  apice 
incrassatis  ornatis;  a  vertice  visis  fere  ellipticis,  medio  utrinque 
subconico-inflatis,  utroque  fine  tumoribus  plurimis  instructis;  a  la- 
tere  visis  medio  rectangulo-excisis,  lateribus  supra  basin  inflatis, 
supra  triangulari-attenuatis,  apice  acute  rotundato,  medio  tumo- 
ribus 13  in  series  3  longitudinaliter  ordinatis  (3,^0.^)  armatis; 
membrana  punctata. 

Hab.  in  lacu  «Katznesee))  dicto  pr.  Turicum  Helvetiae  (C.  Cra- 
mer).  —  Dim.  celi.  62-68  ì;  42-44  a.,  lat.  istlimi  11  v..,  crass.  corp. 
24-26  p...  lat.  apic.  25-29  a.  E  grege  Euasteris  DidelUv,  elegan- 
iis  et  rostrati. 

347.  Euastrum  incavatum  Josli.  et  Nordst.  On  some  nero  and  rare 
Desmids  111,  p.  34,  f.  1,  De-Toni  Si/li.  Alg.  1,  p.   1075. 

Forma  Wollei  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  31,  t.  2,  f.  4,  Cfr. 
Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  2573.  —  A  forma  typica  differt  semicellulis 
angulis  inferioribus  truncatis  (s;epe  leviter  retusis),  dorsualibus 
minus  incavatisi  membrana  glabra. 

Hab.  in  a  Belaware-Water  Gap»  in  Pennsylvania  Americhe  bo- 
realis  (F.  Wolle).  —  Dimens.  39-43:^23-25  a.,  crass.  14-15  a., 
lat.  isthmi  7-8,3  a.,  lat.  apic.  13  ^u.. 

348.  Euastrum  sinuosum  Lenorm.  mscr.  1845,  sec.  Ralfs  Brìi.  Desm., 
De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.   1098. 


264 

Forma  polonicum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  31,  t.  2,  f.  9.  — 
Semicellulis  trilobatis,  lobis  basalibus  bilobulatis,  turaoribus  septe- 
nis  scrobiculis  intermixtis  ornatis,  turaoribus  3  basalibus,  2  media- 
nis,  2  apicalibus;  scrobiculi.s  3  in  apicibus  tumorum  basalium,  3 
inter  tumores  basales  et  medianos,  2  in  apicibus  tumorum  media- 
norum,  1  supra  positis;  membrana  punctata. 

Hab.  inter  Ubnculariam  minorem  prope  Varsoviani  Poloniae 
(M.  Raciborski).  —  Dimens.  75:^45  a.,  latit.  isthmi  14  ,a.,  latit. 
apio.  circ.  20  'j.. 

Forma  germatlicum  Racib.  l.  e.  f.  10.  —  Semicellulis  turaoribus 
5  in  series  duas  ordinatis,  basalibus  3,  superioribus  2  praeditis,  in- 
ter tumores  scrobiculis  4  ornatis;  membrana  subtiliter  punctata. 

Hab.  inter  JJtriculariam  ininorem  prope  Berolinum  Brande- 
burgise  (M.  Raciborski).  —  Proximum  est  Euasirum  Didelta  var. 
bengalicuìn  Lagerh.  Desm.  Bengal.  p.  6,  fig.  3  sed  differt  mem- 
brana glabra,  scrobiculis  binis  intus  acuminatis.  Dimens.  celi.  71  ^ 
40,  latit.  isthmi  12  y..,  lat.  lob.  polar.  circ.  19  u.,  crassit.  celi.  24  a. 
349.  Euastrum  spinulosum  Delp.  Spccim.  Desm.  subalp.  p.  85,  t.  G. 
f.  17-18,  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.   1080. 

Forma  Bulnheimii  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  32,  t.  2,  fig.  6, 
Euastrum  orbiculare  Bulnh.  in  Rabenli.  Alg.  Eur.  exsicc.  n.  1571 
non  Wallicli.  —  Semicellulis  trilobis,  lobis  lateralibus  sinu  non  pro- 
fundo,  fere  rectangulo  bilobulatis,  lobulo  inferiori  superiore  majori. 

Hab.  inter  Desìnidiaceas  varias  prope  aFischbach))  Saxoni?e 
(0.  Bulnheim).  —  Dimens.  56-58  ;:;  49-51,  latit.  isthmi  12,5-14  u.., 
crass.  corp.  26  y..,  lat.  apic.  14-16  y.,  lat.  incis.  median.  34-36  y.. 
Forma  haec  inter  Euastrum  mononcylum  (Nordst.)  Racib.  {Cosma- 
rium  gemmaVmn  var.  mononcy lum  Nordst.)  et  Euastrum  num- 
mularium  Delp.  media  est.  Differt  a  priori  tumore  centrali  intra 
annulum  jugis  plerumque  binis  ornato,  ab  E.  numAìiulario  lobis 
lateralibus  non  tara  profunde  discretis,  cellulis  diametro  longiori- 
bus  (nec  tara  longis  ac  latis). 

IX.  GLCEOT/ENIUM  Hansg.  Ueb.  neue  Silssiv.  u.  Meevesalgen  1890, 
p.  10.  —  CelluliB  vegetativse  subglobosa3  vel  breviter  elliptica3  2-4 
in  farailias  deplanatas  conjunctae.  Familiaj  e  fronte  subelliptica?,  e 
latere  visae  fere  cjlindracese,  utroque  polo  rotundat?e,  ante  polos 
in  utroque  latere  prominentia  gibbosa  ad  tegumentum  gelatinosura 
proprium,  commune  donata?. 

Cingulus  latus,  quasi  piceo-niger,  latiusculus  in   vagina  gelati- 


•  265 
nosa  nunc  memorata  in  medio  familiarura  cellul.  prsesens,  in  fami- 
liis  4-cellularibus  cruciformis,  margine  leniter  denticulatus,  partim 
cellulas    virides    [chlorophorum    (asteriforme  ?)    pjrenoide    singulo, 
magno  centrali  donatum  ostendentes]  obtegens. 

Propagatio  bipartitione  vegetativa  cellularum  intra  tegumentum 
gelatinosum  commune;  cellulse  filiales  ob  tegumenti  difiduentiam  li- 
berata. 

Obs.  Genus  liinc  Cylindroci/stidi  Menegh.,  iilinc  ISephroct/tio 
Naeg.  similis  in  familiam  novam  u  Glceta^niese))  Hansg.  famiiia? 
((  Spirotflenieae  ))  De-Toni  proximam  disponendum  videtur,  docente 
ipso  Hansgirg. 

350.  Gloeotaenium  Loitlesbergerianum  Hansg.  /.  e.  p.  10,  t.  1,  f.  9.  — 

G.  familiis  2-4-cellLilaribus,  familiis  2-cellularibus,  tegumento  in- 
cluso, 42-70-28-40,  circ.  24-30  a.  crassis,  familiis  4-cellularibus, 
cum  tegumento  60-75:^39-03,  circ.  30-34  a.  crassis,  tegumento 
gelatinoso  circ.  6  a.  lato;  cingulo  atro  in  parte  angustiori  10-18, 
in  parte  latiori  21-30  u.  lato;  cellulis  vegetativis  viridibus  15-24 
w  18-21  ;  pyrenoidibus  4-6  a.  latis. 

Hab.  inter  algas  varias  ad  alschler  Au  »  (H.  K.  Loitlesber- 
ger);  in  stagnis  inter  «  Bischoflack  ))  et  «  Zwischenwassern  »  Car- 
niola3  ;  prope  a  S.  Martin  »  circa  «  Klagenfurt  »  CarinthisB  (A. 
Hansgirg). 

351.  Micrasterias  americana  (Ehr.)  Ralfs  Brit.  Desm.  p.  XIX,   De- 
Toni  StjlL  Alg.  I,  p.  1134. 

Var.  Wollei  Racib.  Be^m.  nov.  1889,  p.  34,  t.  3,  f.  3  [an  huc 
Micrasterias  morsa  Ralfs  l.  e.  t.  10,  f.  1  (i?],  Rabenh.  Alg.  Eur. 
n.  2509.  —  Incisura  subapicali  angusta,  membrana  denticulis  parvis, 
irregulariter  dispositis  scabra,  inter  aculeos  glabra,  non  punctata. 

Hab.  prope  «  J3ethlehem  ))  in  Pennsylvania  Americae  borealis  (F. 
WoLLE).  —  Dimens.   132  :;  116,  lat.  isthmi  25  y.,  crass.  corp.  41  a. 

352.  Micrasterias  denticulata  Bréb.,  De-Toni  Sijll.  Algar.  \,  p.  1130. 

Var.  intermedia  Benn.  in  Joutm.  R.  Micr.  Soc.  1890,  p.  6,  t.  l, 
f.  8.  —  Fere  200:=;  130,  inter  M.  clenU  culai  ani  et  M.  Thomasia- 
nani  Arch.  media. 

TTaè.  in  stagno  paludoso  ad  «  Dartinoor,  Devonshire  »  Britannias 
(A.  W.  Dennett). 

353.  Micrasterias  Rabenhorstii  Kirchn.  Algenfl.  von  Sch/esienii.  163, 
De-Toni  Stjll.  Alg.  I,  p.  1129. 

Var.  tatrica  Racib.   Dcsm.  nov.  1889,  p.  34,  t.  3,  f.  2.  —  Fere 


266    ' 

orbicularis,  seque  ìonga  ac  lata  vel  paullo  longior,  medio  profun- 
dissime  constricta,  sinu  angusto  acutangulo  ampliato;  semicellulis 
trilobis,  lobo  polari  a  lobis  lateralibus  incisuris  profundis,  aiiiplia- 
tis  discreto,  e  basi  angusta  apicem  versus  dilatato,  lateribus  infe- 
l'iori  parte  parallelis,  superiore  divergentibus,  dorso  concavo,  an- 
gulis  truQcatis,  bidenticulatis;  lobis  lateralibus  e  basi  angusta  sur- 
sum  dilatatis,  incisura  lata  obtusangula  non  profunda  bilobulatis, 
angulo  superiore  bidentatis,  inferiore  3-4-dentatis;  semicellulis  e 
basi  aspectis  late  rhomboideis,  utroque  fine  bidentatis,  medio  utrin- 
que  subtumidis,  rotundatis;  membrana  subtiliter  punctata. 

Ilab.  in  paludibus  prope  uZakopane»  in  montibus  Tatricis  (M. 
Raciborski).  —  Dimens.  90-110  s  85-lOi,  lat,  isthmi  18  a.,  cras- 
sit,  corp.  30  a.,  lat.  incis.  med,  68  y..,  lat.  incis.  subapic.  23  u.,  lat. 
apio.  42-45  y.,  long.  acuì.  circ.  5  y.. 

354.  Micrasterias  rotata  Ralfs,  De-Toni  Si/ll.  Algar.  I,  p.  1126. 
Var.  urnigera  Benn.  in  Joum.  R.  Micr.  Soc.  1890,  p.  6,    t.  1, 

f.  9.  —  A  typo  differt  magnitudine  majori,  325  ::=  250,  semicellulis 
inaequimagnis;  lobo  centrali  urniformi,  extra  laterales  ultra  quam 
25  y..  projecto. 

Hab.  in  palude  prope  «Lyndhurst,  Hampshire»  Britanniae  (A. 
"W.  Dennett). 

355.  Micrasterias  truncata  (Corda)  Brèb.  in  Ralfs  5r?7.  Desm.  p.  75, 
t.  8,  f.  4,  t.  10,  f.  5,  De-Toni  Si/lL  Alg.  I,  p.  1115. 

Forma  granulata  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  33,  t.  3,  f.  1.  — 
Membrana  semicellularum  granulata,  granulis  non  aequalibus,  Inter 
granulos  saepe  punctis  ornata. 

Hab.  in  aSieniawa))  prope  «Rabka»  in  montibus  Carpathicis 
(M.  Raciborski).  —  Dimens.  94  s  88  y..,  latit.  isthmi  24  y.,  latit. 
apic.  66  y.,  altit.  granul.  =  latit.  granul.  0,5-1  y. 

X.  NOTHOCOSMARiUM  Racib.  Desin.  nov.  1889,  p.  26.  —  Cellul:«  a 
vertice  visa3  zygomorphica3,  lateribus  non  aequalibus,  a  fronte  vìsor 
medio  constrictae,  non  curvata),  lateribus  conformibus.  Massa  chlo- 
phyllacea  centralis. 

Obs.  Genus  hoc,  sec    Raciborski,  ita  esset  disponendum: 

1.  Semicellulse  a  vertice  visa;  circulares  seu  elliptica3  {Cosma- 
rmm,  Pleuroiceniopsis .  Arthrodesmus  etc). 

2.  Cellulse  a  vertice  visse  angulatae  (S-poly-goniae)  {Slauraslrum). 

3.  Cellula^  a  vertice  visae  zygomorphicae,  lateribus  non  asqualibus 
(Nolhocosmarium). 


•  267 

356.  Nothocosmarium  obllquum  (Nordst.)  Racib.  /.  e.  t.  2,  t".  13,  Co- 
smarkun  obliquum  Nordst.  Bidr.  Sydiig.  Norg.  Desm.  p.  23, 
t.  1,  f.  8,  De-Toni  SijlL  Alg.  I.  p.  959. 

357.  Penium  Cylindrus  (Ehr.)  IJréb.,  De-Toni  S>jlL  Alg.  I,  p.  888  (sub 
DhphinGlio). 

Var.  attenuatum  Racib.  De^m.  noe.  1889,  p.  2,  t.  Vili,  f.  21. 
—  Diametro  2,5-3-plo  longius,  medio  leviter  constrictum,  subfusi- 
forme; semicellulis  subattenuatis,  lateribus  rectis,  convergentibus, 
dorso  piane  rotundato.  membrana  verrucis  densis,  irregulariter  di- 
spositis,  sub  dorso  maximis  ornatis  ;  chlorophoris  8,  radiantibus, 
mediis  semicellulis  interruptis. 

Hah.  in  aSieniawa»  prope  «  Rabka  »  in  montibus  Carpathicis 
Inter  .Desmidiaceas  varias.  —  Dimens.  celi.  54-65:^18-22,  latit. 
isthmi   16,5-20  a.,  lat.  apio.   13-18  u.. 

358.  Pleurotaeniopsis  magnifica  Nordst.  Freshumiev  Alg.  of  N.  Zeal. 
and  Aust7-al.  pag.  62,  t.  6,  f.  19  (sub  Cosmario),  De-Toni  Si/ II. 
Alg.  1,  p.  915. 

Var.  italica  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  21,  t.  2,  f.  1  (sub  nom. 
Cosmarii  magnifici  var.  italici),  Cfr.  B.  R.  et  S.  Ckar.  Eur. 
n.  10.  —  A  forma  typica  (novizelandica)  difFert  imprimis  semicel- 
lulis a  vertice  conspectis  medio  non  tumidis,  a  latere  visis  rectan- 
gularibus,  non  trapezicis  ;  apertura  isthmi  quadrato-rotundata.... 

Hab.  prope  uOldenico»  ditionis  Vercellensis  in  Italia  boreali 
(Malinverni).  —  Dimens.  celi.  100-106^75-80,  lat.  isthmi  32-35 
y..,  crass.  corp.  47-49  u..;  area  apicalis  semicellularum  glabra  20 
^^  15  u.. 

359.  Pleurotaeniopsls  ovalis  (Ralfs)  Lund.  Desm.  Suec.  p.  53  (sub  Co- 
smario),  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.  912. 

Var.?  excisum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  19,  t.  2,  f.  2,  Cfr. 
Rabenh.  Alg.  Eur.  n.  1012.  —  Diametro  quarta  parte  longius, 
Hìedio  profunde  constrictum,  incisura  mediana  lineari;  semicellulis 
triangulari-trapezicis,  angulis  inferioribus  rotundatis,  lateribus  pani- 
lo convexis,  verruculosis,  dorso  concavo,  glabro  :  a  vertice  visis  el- 
lipticis,  medio  ìateribusque  glabris,  ceterum  verrucis  seriatim  di- 
spositis  proeditis;  membrana  semicellularum  (apice  excepto)  punctis 

densis  obsita,-  chlorophoris ? 

Hab. in.  fontibus  fi.  e.  Oppa»  Silesiae  in  altitudine  circ.  1400  metr. 
(KoLENATl).  —  Dimens.  celi.  100-105  =  76-82  y..,  lat.  isthmi  25  a., 
crass.  corp.  ;>8-40  a. 
300.  Spirogyra  decimina  Kuetz.,  De-Toni  Syll.  Algar.  I,  p.  749, 


268 

Forma  crassior  Gutw.  Mat.  fi.  Galici/i  1890,  p.  5.  —  Chloro- 
phoris  3,  anfractibus  plus  quam  l'/j.  membrana  d.  1,2  fi.,  crassa; 
cellulis  vegetativis  110,4-192:^50,5. 

Hab.  ad  aKulaczyn»  Galicise  austriacae  (R.  Gutwinski). 

361.  Spirogyra  oraria  Dupray  in  Rev.  gén.  de  Rotanique  t.  1,  1889, 
p.  250,  f.  28.  —  Cfespitibus  corapactis,  virescentibus,  ad  aqiias  su- 
perficiem  natantibus;  filamentis  sublubricis,  siccando  nigresceiitibus; 
cellulis  vegetativis  ad  41  y..  latis,  diametro  2-4-6-plo  longioribus, 
jam  ante  zygotorura  evolutionem  hinc  inde  abbreviatis  unilatera- 
liter  vel  utrinque  tumidis,  nonnullis  elongatis  et  cylindraceis  ;  clilo- 
rophoris  singulis  fraro  binis)  anfractibus  2-3;  zygotis  polymorphis, 
circiter  34  a.  diam.,  globulosis,  piriformibus,  ellipticis,  oblongis, 
cylindraceis  vel  reniformibus;  conjugatione  laterali. 

Hab.  in  fosso  aqua  subsalsa  repleto  prope  ostium  Sequanae  ad 
«Havre»  Gallise,  socia  Spirogt/rà  Grevilleanà  (Dupray).  —  Sprro- 
gyrce  fusco-ab^ce  Rabenh.  (De-Toni  SijlL  Alga7\  I,  p.  746)  pro- 
xima.  Zygospora)  fere  ut  in  Spirogyra  luieliana  Petit  (De-Toni 
Syll.  Algar.  I,  p.  760). 

362.  Staurastrum  cuspidatum  Bréb.  in  Menegh.  Syn.  Desm.  1840, 
p.  226,  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.  '1140. 

Var.  inflexum  Racib.  De^m.  nov.  1889,  p.  27,  t.  3,  f.  8.  —  Par- 
vum,  tani  longum  quam  latum,  leve,  sinu  amplissimo:  semicellulis 
subcuneatis,  sursum  dilatatis,  lateribus  supra  basin  leviter  conca- 
vis,  dorso  truncatis,  angulis  rotundatis,  obtusis,  aculeo  loiigissirao 
inflexo  iraposito:  a  vertice  visis  trigoniis,  lateribus  concavis,  an- 
gulis rotundato-obtusis  ;  membrana  glabra. 

Ilab.  Inter  Utriculariam  minorem  pr.  Berolinum  Brandebur- 
giae.  —  Dimens.  celi.  22  e;  22  u.,  lat.  isthmi  4  a..,  long.  acuì.  11- 
13,5  a.,  crass.  basai,  acuì.  1,6  y.  A  typo  differt  aculeis  longiori- 
bus inflexis,  a  Slaurastro  mamillato  Nordst.  semicellulis  a  vertice 
conspectis  latera  concava  (nec  recta)  praebentibus. 

363.  Staurastrum  intricatum  Delp.  \~  Hanizschii  Reinsch?]. 

Var.  minus  Hansg.  Ueb.  neue  Sussw.  u.  Meeresalgen  1890,  p.  13. 
—  Cellulis  sine  processibus  18-20  :ì  15-20,  isthmo  circ.  10  a.  lato, 
cum  processibus  30-38^20-27,  processibus  fere  6  a.  longìs;  cete- 
rum  ut  in  typo. 

Hab.  in  stagnis  Inter  alias  Desmidiaceas  pr.  aPocatek))  ad  li- 
mitem  Bohemise  et  Moraviae. 

364.  Staurastrum  Libeltii  Racib.  Def^m.  nov.  1889,  p.  28,  t.  3,  f.  12.  — 
S.  parvum,  tam  longum  ac  latum,  medio  profunde  constrictum,  sinu 


269 
angulo  acuto  valde  ampliato;  semiceliulis  fere  trìangularibus,  e  basi 
anglista  sursum  dilatatis,  lateribus  rectis  vel  perleviter  convexis, 
dorso  truncato,  angulis  truncatis,  processibus  ternis  bidentatis  (ra- 
rissime tridentatis)  binis  dorsualibus,  uno  sub  dorso  posito  ornatis; 
a  vertice  visis  quadrangularibus,  lateribus  profonde  rotundato- 
coucavis,  angulis  processibus  ternis  bidentatis  praeditis,  membrana 
levi. 

Hab.  inter  Utriculariam  ininorem  prope  Berolinura  Brande- 
burgiae.  —  Long,  cum  acuì.  33  y..,  long.  celi,  sine  acuì.  25  a.,  lat. 
isthmi  10-11  _y.,  long.  acuì,  sine  process.  3-8,5  a.,  long,  acuì,  cum 
process.  5-6  y..  Affinia  sunt  Staurasù'um  PoUsii  WoWe  et  S.  qua- 
dvangulare  var.  attemiaium  Nordst.  Desm.  bras.  p.  229,  t.  4, 
f.  44,  A  Staurastro  Pottsii  differt  semiceliulis  dorso  truncatis,  non 
convexis,  processibus  angularibus  minus  productis,  dorsualibus  binis 
(nec  singulis^,  a  S.  quadi^angulari  var.  attenuato  magnitudine 
majori,  processibus  bidenticulatis,  semiceliulis  a  vertice  conspectis 
latera  profundius  concava  praebentibus. 
305.  Staurastrum  muticum  Bréb.  in  Menegh.  Syn.  Desm.  1840,  p.  228, 
I)e-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.   1 177. 

Var.  substriolatum  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  27,  t.  3,  f,  13. 
—  Cellulis  diametro  paullo  brevioribus,  medio  profunde  coustrictis, 
sinu  acutangulo:  semiceliulis  elongato-rhomboideis,  dorso  piane  ro- 
tundato,  angulis  acute  rotundatis;  a  vertice  visis  trigoniis,  angulis 
paullum  elongatis,  rotundatis,  lateribus  leviter  concavis ,-  membrana 
glabra,  sub  angulis  stria  una  transversali  notata. 

Hab.  inter  Utriculariam  m,inorem  prope  Berolinura  Brande- 
burgia?.  —  Dimens,  celi.  22^:25  y..,  lat.  isthmi  5  y.. 

366.  Staurastrum  pachyrhynchum  Nordst.  Desm.  arclow  p.  32,  t.  8, 
f.  34,  De-Toni  Syll.  Alg.  1,  p.  1185. 

Val",  convergens  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p.  26,  t.  3,  f.  6.  — 
Tarn  longum  quam  latum,  profunde  constrictum,  sinu  acutangulo; 
semiceliulis  fere  ellipticis,  dorso  rotundato  convexo,  angulis  mem- 
brana incrassata,  lateribus  basalibus  sub  angulis  concavis;  a  ver- 
tice visis  trigoniis,  angulis  rotnndato-obtusis,  lateribus  concavis; 
membrana  hyalina,  glabra,  in  apicibus  incrassata. 

Hab.  prope  Varsoviam  Polonia?  (Raciborski),  —  Dimens.  celi. 
31  2  30,  lat.  isthmi   10  y. 

367.  Staurastrum  Renardii  Reinsch  De  spec.  nov.  Alg.  Fang.  \).  127, 
t.  23  A,  f.  4,  De-Toni  Syll.  Alg.  I,  p.  1154. 

Yar.  cornifrons  Racib.  Desm.  nov.  1889,  p,  29,  t.  3,  f.  10,  -^ 


270 

Seniiceìlulis  a  fronte  visis  Slaurasù-o  zncequali  Nordst.  simillimis, 
a  vertice  visis  trigoniis,  angulis  siibproductis,  bidentatis,  lateribiis 
rectit:,  processibus  biiiis  bidentatis  ornatis  ;  processibus  senìicellu- 
larum  15  (6  dorsualibiis,  9  basalibus)  omnibus  rectis,  apice  bifidis, 
basalibus  duplo  minoribus;  membrana  subtiliter  punctata. 

Bab.  inter  Uiricularmm  ininorem  prope  Berolinum  Brande- 
burgi».  —  Long,  celi,  27  y..,  lat.  sine  process.  24  a.,  lat.  isthmi 
8  a.,  long,  process.  dorsual.  8-10,5  y..,  long.  proc.  basai.  3-4  y.., 
crass.  process.  2-3,5  y.. 

Var.  congruum  Racib.  /.  e.  f.  11.  —  Diametro  panilo  longius, 
medio  constrictum,  sinu  acutangulo;  semicellulis  hexagoniis,  dorso 
truncato,  membrana  punctata,  processibus  15  crassis,  apice  ob- 
tusis,  in  series  2  ordinatis  (6  dorsualibus,  9  medianis)  ornatis;  a 
vertice  visis  trigoniis,  angulis  paullo  productis,  apice  rotundatis, 
tridentatis,  lateribus  processibus  binis  paullo  minoribus  apice  bi- 
dentatis, in  centro  processibus  6,  2-  rarissime  3-dentatis  ornatis; 
membrana  punctata. 

Hab.  ad  Lausam  Saxonise  (Cfr.  Rabenhorst  Bacili.  Sachs,  exs. 
n.  41).  —  Dimens.  sine  acuì.  30-43:^33-37,  lat.  isihmi  18  y.,  long, 
acuì.  5-6  [j-, 

368.  Staurastrum  spongiosum  Bréb.   in  Menegh.  Syn.  Desm.  1840, 
p.  229,  De-Toni  Sj/ll.  Alg.  I,  p.  1174. 

Forma  depauperatimi  Racib.  Desm.  nov.  p.  50,  t.  3,  f.  4.  — 
Diametro  paullo  longius,  medio  profunde  constrictum,  sinu  acutis- 
simo; semicellulis  ventre  plano,  semicircularibus,  angulis  acutis, 
processibus  humilibus  bidentatis  ornatis;  a  vertice  visis  triangula- 
ribus,  angulis  acutis,  lateribus  fere  rectis,  processibus  6  ornatis 
brevissimis  bidentatis. 

Hab.  in  paludibus  prope  «Czaruy  Dunajec»  Polonire  (M.  Raci- 
BORSKi).  —  Dimens.  celi.  49-54:^45-48  a.,  lat.  isthmi  13  a.,  long, 
process.  =  lat.  process.   1,6-2,5  a. 

369.  Tetmemorus  levis  (Kuetz.)  Ralfs  Br.  Desm.  t.  24,  f.  3,  De-Toni 
Syll.  Aìgar.  I,  p.  868. 

Var.  bifidus  Gutw.  Mai.  fi.  Galicyi  1890,  p.  9,  t.  1,  f.  1 .  — 
Cellulis  67,2:^20,4,  apice  16,3  y..  latis,  utroque  polo  panilo  atte- 
nuatis  angusteque  bifidis,  medio  non  constrictis,  a  latore  visis  cy- 
lindraceo-subfusiformibus,  e  medio  in  apices  rotundatos  sensim  paul- 
loque  attenuatisi  membrana  levi. 

lìab.  in  fossis  turfosis  in  aCetula))  prope  «  Jaroslaw /)  Galicia;; 
austriaciie  (li.  Gutwinski). 


271 

370.  Xanthidium  cristatum  Bréb,  in  Ralfs  Brit.  Desm.  p.  115,  t.  19, 
f.  Sa,  De-Toni  S>/IL  Mg.  I,  p.  923. 

Var.  tiepressum  Racib.  Besm.  nov.  1889,  p.  35,  t.  3,  f.  24.  — 
Diametro  panilo  breviiis,  medio  profuiide  constrictum,  simi  angu- 
sto, extremo  non  ampliato;  semicellulis  depresso-hexagoiiiis,  ventre 
plano,  angnlis  basalibus  non  rotundatis,  lateribus  basalibiis  divari- 
catis,  ai)gulis  medianis  aculeo  sirigulo  ornatis,  lateribus  superiori- 
bus  dorsoque  rotundatis,  aculeis  2-4  ornatis. 

Hab.  inter  Utriculariam  minorem  prope  Berolinum  Brande- 
burgice.  —  Long,  sine  acuì.  42  y..,  lat.  sine  acuì.  45  u.,  lat.  isthmi 
13   ;/.,  long.  acuì.  10-12  ;;.. 

Var.  irregulare  Racib.  /.  e.  tìg.  23.  —  Semicellulis  membrana 
verrucis  centralibus  carente,  punctis  distinctis  irregulariter- dispo- 
sitis  ornata. 

Hai),  inter  Utriculariam  minorem  prope  Varsoviam  Poloniae 
(M.  Raciborski).  —  Long,  sine  acuì.  53  a,,  lat.  42  y..,  crass.  29  v.., 
long.  acuì.  9-12  y.  ,  lat.  incis.  mediante  16  a. 

Oyanophyceae 

371.  Coelosphaerium  anomalum  (Benn.)  De-Toni  et  Levi  in  Nolarisia. 
Ili,  1888,  p.  528. 

Var.  mìnus  llansg.  Ueb.  neue  Sugsìo.  u.  Meeresaìgen  1890,  p.  19. 

—  Cellulis  2-4  y..  latis,  plerumque  in  peripheriam  familiarum  glo- 
bosarura  14-30  y..  latarum  dispositis,  ssepe  2-4-approximatis  et  te- 
gumento gelatinoso  tenui,  parum  distincto,  communi,  hyalino  ob- 
volutis;  ceterum  ut  in  typo. 

Hab.  inter  al  gas  varias  in  staguis,  paludibus  etc.  in  Bohetnia 
(A.  Hansgirg). 

372.  Lyngbya  Borziana  Macch.  in  Bull.  Soc.  boi.  Hai.  J890,  p.  41. 

—  L.  strato  velutino,  compacto,  gelatinoso,  lamelloso,  breve  ra- 
diante, atro-hyalo-glauco-aeruginoso;  trichomatibus  rectis  vel  fle- 
xuoso-curvatis,  cum  vagina  7-9  y.  latis,  fluctuantibus,  suba3quali- 
bus,  apicem  versus  subtorulosis,  dare  vaginatis,  articulis  diametro 
panilo  brevioribus,  dissepimentis  non  punctatis,  vagina  saepe  supe- 
rante. 

Hab.  in  fontibus  ad  «Modena))  Italia^  borealis  (L.  Macchiati). 

373   Lyngbya  (Oscillaria)  Hansgirgii  De-Toni,  Lyngbi/a  (OsciUa)-ia) 

invesliens  Hansg.  Ncue  Siissio.  u.  Meeresaìgen  1890,  p.   10,  t.   1, 

f.   12,  non  Hauck   1888.   —  L.  filaìnentis   plerumque   so'itariis,  ra- 

rius  conglomeratis,  rectis  leniterve  incurvis,  cum  vagina  gelatinosa 


272 

tenui  hyalina  arcta  1,5-3,  raro  4. y..  latis;  cellulis  jìleruinque  V'o-l, 
raro  l'/^j-plo  lougioribus,  conteiitu  la^te  olivaceo-coeruleo-viridi;  cel- 
lulis terra inalibus  rotundatis. 

Hab.  ad  supertìciem  Algarum  nonnullarum  ex.  gr.  Polysi- 
phoniae,  Ceraaiii,  Pey ssonellia?,  Dermocarpae  ad  oras 
Istria)  et  Dalmatia?  (A.  Hansgirg). 

374.  Oscillarla  sciathia  Miliar.  Beitr.  zur  Kennin.  der  Algenvege- 
tation  Don  Griechenland,  Die  Meeresalgen  der  Insel  Scialhos 
p.  6.  —  P.  thallo  sacciformi,  amorpho,  gelatinoso,  5-10  cm.  longo, 
2-3  CUI.  lato,  sordide  brunneo,  plerumque  stipitello  matrici  aduato; 
trichoraatibus  simplicibus,  10  a.  crassis,  articulis  diametro  3-plo  bro- 
vioribus,  cellula  termiuali  semicirculari  ;  vagina  tenui,  strato  exte- 
v'xoTf-  undulato. 

Hab.  ad  alias  al  gas  v.  ad  Posidoniam  pr.  ins.  a  Sciathos  ». 

375.  Schizothrjx  anglica  Benn.  in  Joum,  R.  Micr.  Soc.  1890,  p.  3, 
t.  I,  f.  2,  —  S.  trichomatibus  longissimis  gracilibusque,  eramosis, 
circiter  5  u.  diam.,  2  vel  ultra  in  vagina  communi  mucilaginosa 
inclusis;  vagina  6-10-plo  trichomatibus  lata,  pallide  flava  (demum 
brunnea?),  diffluente,  sublamellosa. 

Hab.  in  stagno  paludoso  pr.  «Lyndhurst,  Hampshire))  Britanniaj 
(A.  W.  Bennett).  —  Cum  Dasygloia  amorpha  Thwait.  similitu- 
dinem  praibet.  Forte  sunt  genera  et  Scliizothrix  et  Dasygloia  in 
genere  Microcoleo  includenda. 


273 


CORRESPONDANCE  ALGOLOGIQUE 


Les  rédacteurs  de  la  correspondance  algologique  avant  d' en  faire 
imprimer  les  extraits  envoient  aux  araateurs  d'algologie  invitation  a 
vouloir  bien  leur  indiquer  les  changeraents  de  domicile,  les  additions 
ou  les  noms  de  famille  et  adresses  de  ces  algologues  qui  eussent  étés 
oubliés  dans  cette  table. 

Regu  tout  cel?,  les  rédacteurs  sitòt  que  possible  en  feront  tirer 
les  tirages  à  part. 

DOCT.  a.  B.  I)E-TOM  —  Doct.  D.  LEVI-MORENOS 


Agardh  J.  G.  doct.  prof.  —  Membro  de  la  Società  Royale  physiogra- 
phique.  —  Land  (Skane)  (Suède). 

Ahiner  K.  —  Lecteur  adj.  de  botanique  à  l'École  supérieure  del'E- 
tat.  —  Wexiò  (Smalaod)  (Suède). 

Aitkinson  G.  F.  —  Prof,  à  Tlnstitut  polytèchnique.  —  Auburn  (Alaba- 
ma, Et.  Un.  d'Amérique). 

Alien  J.  F.  doct.  -  10  East,  36th  Street.  —  New  York  City  (Et.  Un. 
d'  Araérique). 

Ambronn  H.  doct.  —  Jardin   botanique   de   l'Université.   —   Leipzig 
(Allemagne). 

Anderson  C.  L.  doct.  —  Santa  Crux  (California). 

Andersson  0.  F.  doct.  philosophise.  —  Kungsgatan,  69,  A.  —  Upsala 
(Suède). 

Arborlo-Mella  C  co.  —  Vercelli  (Italie). 

Arcangeli    G.  prof.  —   R.  Istituto   botanico   dell'  Università.  —    Pisa 
(Italie). 

Archer  William.  —  Pembroke  Road,  56.  —  Dubliu  (Irlande). 

Ardissone  F.  doct.  prof.  —   R.  Orto    botanico   di  Brera.    —    Milano 
(Italie). 

Arechavaleta  José  doct.  —  Calle  Soriano,  57.  —  Montevideo  (S.  Araé- 
rique). 

Artari  A.  —  Jardin  botanique  de  1'  Universitó.  —  Moscou  (Russie). 

18 


274 

Ashburner  William  prof.  —   MoutguiutTy   Sir.,  240.  —    S.  Francisco 

(Californie). 
Askenasy  E.  doct.  prof.  —  Bergheimerstrasse,  18.  —  Heidelberg  (Al- 

lemagne). 
Atwell  B.  B.  —  Evauston  (Illinois,  Et.  Un.  d'  Amérique). 

B 

Bailey  W.  C.  doct.  —  Chatam  Wilhìge,  New-York  (Et.  Un.  d' Amé- 
rique). 

Balsamo  Francesco  doct.  —  Via  Salvatore  Rosa,  264.  —  Napoli 
(Italie). 

Balters  A.  L.  — 

Barbey  William.  —  Valleyres  près  Orbe.  —  Vaud  (Suisse). 

Barbò  Gaetano  conte.  —  Via  S.  Damiano,  24.  —  Milano  (Italie). 

Bartges  F.  —  Akron  (Ohio,  Et.  Un.  d'  Amérique). 

Beck  Giìnther  doct.  —  Waehring  Herrengasse,  14.  —  Wien  (Autriche). 

Behrens  J.  W.  doct.  —  Untore  Ma.scli  23.  —  Gòttingen  (Hanaovre). 

Beikorasky  Paul.  —  Gabinet  de  botanique  de  T  Università.  —  S.t  Pe- 
tersburg  (Russie). 

Bennett  A.  W.  lecteur  de  botan.  à  T  Hópital  S.t  Thomas.  —  Park 
Village  Easf,  Regent  Park  6,  S.  W.  —  London  (Augleterre). 

Berggrens  S.  —  Prof,  à  l'Université.  —  Lund  (Skane,  Suède). 

Berthold  G.  doct.  prof. —  Institut  de  physiologie  vegetale  de  l'Uni- 
versité. —  Guttingen  (Hannoyre). 

Bigeiow  Paryne  Robert.  —  Smithsonian  Institut.  —  Washington  (Et. 
Un.  d'  Amérique). 

Bingham  M.r.s  R.  F.  —  Santa  Barbara  (Californie). 

Bisset  J.  P.  —  IJanchorj  Station,  Wynndun  N.  B.  (Écosse). 

Bleisch  doct.,  Sanitatsrath,  Kreisphysikus.    —   Strehlen  (Silèsie). 

Blochmann  F.  doct.  —  Prof,  à  l'Université  —  Kònigsberg  (Prusse). 

Boergesen  F.  —  Osterbrogate,  24  St.  0.  —  Copenhague  (Daneraark). 

Bohlin  Knut.  —  

Bokorny  Th.  --  Instit.  liotanique.    -  Erlangen  (Allemagoe). 

Boldt  R.  —   N    Explanadgatan,  19.  —  Helsingfors  (Finlandie). 

Bonardi  Edoardo  doct.  —  Laino  (VallMntelvi)  presso  Como  (Italie). 

Bonnìer  G.  doct.,  prof.  —  Faculté  des  sciences.  —  Paris  (Franca). 

Boodle  L.  —  British  Museuni.  —  London  (Angleterre). 

Booth  W.  A.   niiss.  — •  Longmeadow  (Mass.,  Et.  U.  Amérique). 

Bornemann  Felix  doct.  —  Eisenach  (Allemagne). 

Bornet  Eduard  doct.  —  Quai  de  la  Tournelle,  27.  —  Paris  (Franca), 


275 
Borzi  Antonino  docl.  prof.  —  R.  Istituto  botanico  dell' Università. — 

Messina  (Italie). 
Bray  Maria  H.  —  Wester  Gloucester  (Mass.,  Et.  U.  Amérique). 
Briggs  S.  H.  —  Courtland  16.   -    New  York  (N.  Y.,  Et.  U.  Am.). 
Brun  J.  doct.  —  Prof,  de  matière  medicale  à  1' Université.  —  Genève 

(Suisse). 
Bullard  W.  H.  —  St.  Paul  (Minn.,  Et.  Un.  d' Amérique). 
Busch  A,  E.  —  San  José  (Cai.,  Et.  Un.  d' Amérique). 

C 

Castracane  Francesco  conte  degli  Antelminelli,  Abate.  —  Via  delle 

C^oppelle,  50.  —  Roma  (Italie). 
Cercone  Ettore  — ■  Tenente  di  Vascello.  —  Dipartimento  marittimo. 

—  Napoli  (Italie). 
Chase  H.  H.  —  Linden  (Michigam,  Et.  Un.  d' Amérique). 
Chiamenti  Alessandro  doct.  —   Prof,  alla  R.  Scuola  tecnica,  medico 

municipale.  —  Chioggia  (Italia). 
Chierchia  Gaetano  —  Tenente  di  Vascello.  —  Taranto  (Italie). 
Cleve  P.  T.  doct.  —  Prof,  de  chimie  à  T  Université.  —  Upsala  (Suède). 
Cleveland  D.  —  S.  Diego  (Cai.,  Et.  Un.  d' Amérique). 
Cohn  Ferdinand  doct.  —  Prof,  de  botanique  à  T  Université,  Schwei- 

dnitzer  Stadtgrabeu  26.    ~   Hreslau  (Silésie). 
Collins  F.  S.  —  25  Dexter  Str.  —  Malden  (Mass.,  Et.  Un.  d'Amórique). 
Constantin  J.    -    Rue  Claude  Bernard,  27.   —  Paris  (France). 
Cooke  Mordecai  C.  doct. —  146,  Junction  Road,  Upper  Holloway. — 

London  (Angleterre). 
Correns  C.  E.  doct.  —  Heustr.  20^  IP  —  Mùnchen  (Allemagne). 
Cramer  C.  doct.  —  Prof,  de  botanique.  —  Zùrich  (Suisse). 
Cuboni  Giuseppe  doct.  prof.  —  Direttore  della  R.  Stazione   di    pato- 

gia  vegetale  presso  il  Museo  Agrario.  —  Roma  (Italie). 
Cunningham  D.  D.  —  Jardin  botanique.  —  Calcutta  (Indie). 
Curtiss  F.  A.  M.rs  —  Jacksonville  (Florida,  Et.  Un.  d' Amérique). 

D 

Dangeard  P.  A.  doct.  —  Chef  des  travaux  de  botanique  à  la  Faculté 

des  sciences,  Rue  du  Cestii,  30.  —  Caen,  Calvados  (France). 
Debeaux  0.  —  Rue  Saint-Lazare  prolongée,  10.  —  Toulouse  (France). 
Debray  J.  prof.   —  Ecole  des  sciences.  —  Alger  (Algerie). 
Derbès.  —  Prof.  hon.  à  la  Faculté  des  sciences.  —  Marseille  (France). 
Dupray  M.  prof.  —  Rue  des  Royers,  10,  —  Havre  (France). 


276 

Deby  Julien  ingénieur.  —  Belsize  Avenue,  31,  South  Hampstead.  — 
London  (Angleterre). 

De-Toni  G.  B.  doct.  —  Assistente  al  R.  Istituto  botanico,  libero  do- 
cente presso  r  Università.  — •  Padova. 

De-Toni  Ettore  doct.  —  Prof,  di  storia  naturale  al  R.  Liceo  Marco 
Polo.  —  Venezia  (Italie). 

De  Vries  H.  doct,  prof.  —  Université.  —  Amsterdam  (Hollande). 

De-Wildeman  E.  pharmacien.  —  Rue  verte,  52.  —  Bruxelles  (Belgique). 

Dimmick  L.  M.  —  Santa  Barbara  (Cai.  Et.  Un.  d' Amórrique). 

Dinwiddie  Robert.  —  117  W,  43*^  St.  —  New  York  (Et.  U.  Am). 

Drude  0.  —  Ecole  polytéchnique.  —  Dresden  (Allemagne). 

E 

Eaton  Daniel  C.  —  Prof,  de  botan.  au  Yale  College.  —  New  Haven 

(Conn.  Et.  U.   Am.). 
Eberan  A.  W.  —  IX  Bezirk  Hòrlgasse  2  Wien  (Autriche). 
Eggerth  H.  —  918,  Wash.  St.  —  S.t  Louis  (Cai.  Et.  U.  Am.). 
Eigenmann  Rosa  Smith.  —  Academ y  of  Sciences.  —  S.  Francisco  (Cai. 

Et.  Un.  d'  Ainérique). 
Elfving  E.  —  Docent  de  botanique.  —  Helsingfors  (Finlandie). 
Engelmann  T.  W.  —  Prof,  de  physiologie  à  1' Université.  —  Utrecht 

(Hollande). 
Engels  F.  H.  <loct.  —  Tahoe-House.  —  Nevada  (Virginia,  Et.  U.  Am.). 
Eyrich  doct.  —  Mannheim  (Allemagne). 

F 

Falkenberg  P.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique  de  1' Université.  —  Ro- 

stock  (Allemagne). 
Famintzin  A.  —  Wassily   Ostrow,   8®  ligne,    Maison   du   laboratoire 

chimique.  —   S.  Petersbourg  (Russie). 
Farlow  W.  G.  doct.  prof.  —  Univers.  Harward.  —  Cambridge,  Mas- 

sachussets  (Et.  Um.  d'Amér.). 
Febiger  Chr.  —  Wilmington,  Delaware  (Et.  Un.  d'Amérique). 
Fellows  Ch.  S.  —  38  Troop  Str.   —  Chicago,  Illinois  (Et.  Un.  d'A- 

mèrique). 
Fischer  A.  doct.  —  Università.  —  Leipzig  (Allemagne). 
Flahault  C.  doct.  prof.  —  Faculté  des  sciences. —  Montpellier  (France). 
Flanders  T.  doct.  —  Springfield,  Missouri  (Et.  Un.  d'Araérique). 
Focke  W    0.  doct.  —  Wall  206.  —  Bremen  (Allemagne). 
Foslie  N.  —  Conservateur  du  Musòe.  —  Tromsoe  (Norvège). 


277 
Francotte  P.  doct.  prof.  —  Rue  de  la  Poste,  55.  —   Bruxelles  (Bel- 

Fuller  Ch.  B.  —  Portland,  Maine  (Et.  Un.  d'Amérique). 

G. 

Gailik  0.  —  Gymnasium.  —  Papan  (Hongrie). 

Garcin  A.  G.  doct.  —  Professeur  à  la  Faculté  des  sciences.  —  Lyon 

(France). 
Gardiner  W.  —  Giare  College.  —  Cambridge  (Angleterre). 
Gay  Fr.  —  Professeur  à  l' Ecole  supérieure  de  Pharmacie.  —  Mont- 
pellier (France). 
Glard  Alfred  Prof.  —  14,  Rue  Stani^Ias.  —  Paris  (France). 
Gobi  Chr.,  doct.  —  Docent  de  Botauique  à  l' Université.  —  St.  Pe- 

tersburg  (Russie). 
Gomont  M.  —  Rue  du  Cherche-Midi,    16.  —  Paris  (France). 
Goncalves  Amadio  Prof.  —  Academia  Poly tecnica.  —  Porto  (Portugal). 
Goroschankine  J.   doct.    —   Professeur  de  botanique   à    F  Université. 

—  Moscou  (Russie). 
Grabendoerfer  J.  doct.  —    Carlsruhe  (Baden,  Allemagne). 
Greenleaf  R.  C.  —  Sommer  Str.,  33.  —  Boston  (Massachussets,  È^t 

Un.  d'  Amérique). 
Grove  E.  — ■  Norlington,  Preston,  Brighton  (Angleterre). 
Groves  H.  —  S.  Michaers   Road,  16,  Steckwell,   S.  W.  —   London 

(Angleterre). 
GrunOW  A.  doct.  —  Chimiste.  —  Berndorf  près  Leobersdorf  (Autri- 

che  inférieure). 
Guignard  L.  doct.,  prof.  —  Faculté  des  sciences.  —  Lyon  (France). 
Guinard  E.  —  Rue  du  Cardinal,  15.  —  Montpellier  (France). 
Gutwinski  R.  doct.,  prof.    —  Gymnasium  —  Tarnopol  (Galicie  autri- 

chienne). 

H. 

Habirshaw  Fr.  —  6  W,  48^"^  St.,   City.  —   New   York   (N.  Y.,  Et. 

Un.  d'Amérique). 
Hanks  H.  G.  —  Greenwich    Str.,  1124.  —   S.  Francisco   (Californie. 

Et.  Un.  d'Amérique). 
Hansen  Ad.  doct.  —  Assistant  ù  l'Institut  botanique.   —  Wiirzburg 

(Bavière,  Allemagne). 
Hansgirg  A.  doct.  —  Professeur  de  botanique  au  Gymnasium,  Korn- 

gasse  II  B.  —  Prag  (Boliémie). 


278 

Hariot  P.  —  Rue  de  Buffou,  63,  —  Paris  (France), 

Hassak  C.  doct.  —  Schiller  Str.  6,  II.  —  Wien  (Autriche). 

Hauptfleisch  P.  —  Greifswald  (.Mlemagne). 

Heckel  Ed.  doct.  —  Directeur  du  Miiséuin,  Cours  Lieutant.  —  Mar- 

seille  (France). 
Heìden  H.  —  Doberauerstrasse,   14.  —   Rostock  (Allemagne). 
Heinricher  E.,  doct.  —  Professeur  de  botanique    à    l'Université.    — 

Innsbruck  (Autriche). 
Hempel  C.  E.  precepteur.  —  Chemnitz  (Allemagne), 
Hennìngs  P.  —  Grunewaldstrasse  6-7,  W.  —  Berlin  (Allemagne). 
Henriques    J.   doct,    —    Professeur   de    botanique   à    l'Université,  — 

Coimbra  (Portugal). 
Hervey  A.  B.  —  Taunton  (Massachussets,  Et.  Un.  d' Amérique), 
Hieronymus  G.  doct,  —  Neue  Gasse,  13.  —  Breslau  (Allemagne), 
Hiidebrand  F.  doct.  prof,  —  Jardin  botanique  de  1'  Université.  —  Frei- 
burg i.  Br,  (Allemagne), 
Hìtchcook  R.  —  National  Museum.   —  Washington  (Et.  Un,  d' Amé- 
rique), 
Hobby  C.  M.  doct.  —  Jowa  City  (Jowa,  Et.  Un.  d' Amérique), 
Holmes  E.  M.  —  Bradbourne  Bene,  Sevenoakes.  —  (Kent.,  Angleterre), 
Hora  P.  —  Kinskystrasse  7.  —  Smichow  près   Prag  (Bohémie). 
Howard  Orson  prof.  —  Salt  Lake  City  (Utah,  Et.  Un.  d' Amérique), 
Humphrey  J.  Ellis  prof.  —  Agricultural  experimental  Station,  —  Am- 

lierst  (Mass.  Et.  Un.  d'  Amérique). 
Hy  Ch.  doct.,  abbé.  —    Professeur   à    la   Faculté    des   sciences,  Rue 

Loriol  de  Barny,   18.  —  Angers  (Maine-et-Loire,  France). 
Hyde  H.  C.  —  S.  Francisco  (California,  Et.  Un.  d' Amérique). 

I. 

Imhaeuser  L.  doct.  —  Kirchen  (Baden,  Allemagne), 
Istvanffì-Schaarschmidt  J,  doct.  —  Musée  national.  —  Budapest  (?) 

(Hongrie), 

J. 

Janczewski  E.  doct,  —  Professeur   ù   l'Université.  —  Krakow  (Ga- 

licie  autrichienne), 

Janisch  C,  —  

Janse.  —  

Johnson  C.  B,  doct.  —  Main  St.,   186.  —  Providence  (Rhode  island. 

Et,  Un.  d' Amérique). 


2?9 
Johnston  Chr.  doct.  —  Baltimora  (Maryland,  Et.  Un,  d'  Amérique). 
Johnson  F.  —  Prof,  de  Botanique  an  Royal    College   of  Science   — 

Dublia  (Irlandtì). 
Joshua  W.  —  Cirencester  (Gloucesterslrire,  Angleterre). 
Juhiin-Dannfelt  H.  doct.  —  Ultuna,  Upsula  (Suède). 

K. 

Karop  G.  C  —  Holland  Road,   198,  Kensington  W.  —  London  (An- 
gleterre). 
Kellicot  D.  S.   —  Fourteenthstr.  119.   —  Buffalo  (N.  Y.,  Et.  Un.  d'A- 

inérique). 
Ketel  K.  doct.  —  Jardin  botanique.   —  Greifswald  (Alleinagne). 
Kirchner  0.  doct.  —  Professeur  de  Botanique.    —    Hoheiiheim  près 

Stuttgart  (Allemagne). 
Kitton  F.  doct.  —  8,  West  Kensington  Terrace,    Kensington  W.    — 

London  (Angleterre). 
Kjeilman  F.  R.  doct.  —  Professeur  de  Botanique  à  l'Universitè.    — 

Upsala  (Suède). 
Klebahn  H.  doct.  —  Gleimstrasse  G.  —  Bremen  (Allemagne). 
Klebs  G.  doct.  —  Professeur  de  botanique  à  l'Universilé.  —  Basel 

(Suisse) 
Klein  L.   doct.  prof.    — ■    Gùntersthalstrasse   21.    —    Freiburg   i.    Br. 

(Allemagne). 
Kny  L.  doct.  —  Professeur  de  botanique  à  l'Universitè,  Kaiserstrasse 

S.  —  Wilmersdorf  près  Berlin  (Allemagne). 
Kolderup-Rosenvinge  L.  doct.  —   Musée   botanique.    —   Copenhagen 

(Danemark). 
Kozlowsky  M.   —  Membre  de   la   Société   des-  naturai istes.  —  Kiew 

(Russie). 
Kreischer  G.  —  Professeur.  —  Freiberg  (Saxe,   Allemagne). 
Kronfeld  H.  doct.  —  IX  Schlickgasse,  3.  —  Wien  (Autriche). 
Kuckuck  P.  —  Schwanenweg  18,   1.  —  Kiel  (Allemagne)- 
Kuetzing  F.  T.  doct.,  prof.  —  Nordhausen  (Allemagne). 

Lagerheim  G.  doct.    —    Professeur    de  botanique   à    l'Universitè.  — 

Quito  (Equateur,  Amérique  méridion.). 
Lagerstedt  N.   6.  W.  doct,  —  École  infèrieure  de    l'État.  —    Stock- 

holm  (Suède). 
Lakowitz  doct.  —  Brabank,  8,  !..  —  Danzig  (Allemagne). 


280 

Lanzi  M.  doct.  —  Via  Cavour,  6.  —  Roma  (Italie). 

Le  Jolis  A    doct.  —  Archiviste  perp.  de  la  Societé  des  sciences  natu- 

relles.  —  Clierbourg  (Manche,  France). 
Lemaire  Ad.  doct.  —  Rue  Ville  vieille,  129.  —  Nancy  (France). 
Lennebacker  Helène.  —  Santa  Barbara  (Calitbrnie,  Et.  Un.  d'Amé- 

rique). 
Leuduger-Fortmorel  doct.  —  Rue  du  Moulin.  —  Doulon  (Loire  Infé- 

rieure,  France). 
Levier  E.  doct.  —  Borgo  S.  Frediano,  16.  —  Firenze  (Italie). 
Levi-Morenos  D.  doct.  prof.  —   S.  Samuele,  3422.  —    Venezia   (Ita- 
lie). —  Ou  chez  le  Lycée  Royal  a  Tiziano  ».  —  Belluno  (Italie). 
Lewin  Maria.  —  Stockholms  Hogskola.  —  Stockholm  (Suède). 
Lichtenthaler  G.  W.  —  Bloomington  (Illinois,  Et.  Un.  d'  Araérique). 
Loefgren  A.  doct.  —  Pirassununga  (S.  Paulo,  Brésil). 
Loew  0.  doct.    —    Institut   botanique.   —    Munchen   (Bavière,    Alle- 

magne). 
Loitlesberger  K.  —  Langegasse,  35.  —  Wien  (Autriche). 
Lool(WOOd  Sam.  —  Secrétaire  de  la  Societé  de  Microscopie.  —  Free- 

hold  (Monraoutii  County,  New  Jersey,  Et.  Un.  d' Araérique). 
Lundell  P.  M.  —  Lecteur  de  botanique  à  l' Ecole  inférieure  de  l'État. 

—  Stockholm  (Suède). 

M. 

Macadam    Iv.    —    Professeur   à   V  Ecole   de   medicine.   —   Ediuburg 

(Écosse). 
Maccliiati  L.  doct.  —  Professeur  à  P Institut  téchnique  «Jacopo  Ba- 

roggi  ».  —  Modena  (Italie). 
Magnus  P.  doct.  prof.  —  Blumes  Hof,  15,  III,  W.  —  Berlin  (Alleraagne). 
Mann  R.  Martiia.  —  Hancock  Square.  —  Charlestown  (Massachussets, 

Et.  Un.  d' Araérique). 
Marcacci  C.  —  Académie  navale.  —  Livorno  (Italie). 
Marcucci  E.,  doct.  —  Bibbiena  pr.  Arezzo  (Italie). 
Marquand  E.  doct.  —   Fermain  House,  Guernsey  (Angleterre). 
Martel  E.  doct.  —  Professeur  au   Lycée   Royal   u  Umberto   I.  ».    — 

Roma  (Italie). 
Martelli  U.  doct.  —  Istituto   botanico.  Via   Romana    19.   —   Firenze 

(Italie). 
Martindale  J.  C.  —  Camden  (N.  J.,  Et.  Un.  d' Araérique). 
Maskell  W.  M.  —  Christchurch  (Nouvelle  Zelande). 


281 

Massée  G.  doct.  —  20  Gloucester  Rood,  Kew,  Surrey.  —  London 
(Angleterre). 

Maupas  M.  —  Sous-bibliothécaire  à  la  Bibliothèque  de  l'État.  — 
Major.  —  Alger  (Algerie,  Afrique). 

Mereschkowskì  C.  —  St.  Petersburg  (Russie). 

Nlerriman  C.  C.  —  Rochester  (N.  J.,  Et.  Un.  d'Amérique). 

Miglila  W.  doct.  —  Assistant  au  laboratoire  bactériologique,  Augar- 
tenstrasse.  —  Carlsruhe  "(Allemagne). 

Miliarakìs  S.  doct.  —  Metaxa  Hodos,  32.  —  Athen  (Grece). 

Miliardet  A.  doct.  —  Professeur  à  la  Faculté  des  scieuces.  —  Mont- 
pellier (Franco). 

Moebius  M.  doct.  —  Plóckstrasse,  89.  —  Heidelberg  (Allemagne). 

Moeller  J.  doct,  —  Institut  de  Microscopie.  —  Wedel  (Schleswig- 
Holstein,  Allemagne), 

Moles  J.  J.  —  Yarraouth  (Engl.  Et.   Un.  d'  Amérique). 

Moller  A.  F.  —  Inspecteur  au  Jardin  botanique.  —  Coimbra  (Por- 
tuga!). 

Mueller  0.  doct    —  Kòthenerstrasse  44,  W.  —  Berlin  (Allemagne). 

Murray  G.  doct.  —  Assistant  au  British  Museum,  Cronwell  Road, 
South  Kensington,  W.  —  London  (Angleterre). 

N 

Naegeli  C.  doct.  —  Professeur  de  Botanique  à  1' Université,  15,  I,  An- 

gustenstrasse.  —  Miinchen  (Bavière,  Allemagne). 
Negri  F.,  doct.  —  Casale  Monferrato  (Italie). 
Newton  J.  —  Oporto  (Portugal). 
Nìllson  Albert,  doct.  —  Upsala  (Suède). 

Nobre  A.  —  Rua  Bellos  Ares.  —  Boavista-Oporto  (Portugal). 
Noli  F.  doct.  —  Institut  botanique.  —  Bonn  (Allemagne). 
Nordstedt  C.  F.  0.  doct.  —  Kraftstorg,  10.  —  Lund  (Skàne,  Suède). 
Nott  E.  S.  —  Hamburg.  —  (N.  Y.,  Et.  Un.  d'Amérique). 

O 

Oliver  F.  W.  prof.  —  Université.  —  London  (Angleterre). 
Oltmanns  F.  —  Docent  de  Botanique.  —  Rostock  (Allemagne). 
Orcut  C.  R.  —   San  José  (Californie,  Et.  Un.  d'Amérique). 
Orsini  Francesco.    —   Tenente  di  Vascello,  Dipartimento   Marittimo. 

—  Napoli  (Italie). 
Overton  C-  —  Jardin  botanique  de  V  Université.  —  Ziiricli  (Suisse). 


282 

Padrao  A.  Dias  Moreira,  Medecin.  —  Praia  da  Nazareth  (Portugal), 

Pantocsek  J.  doct.  —  Tovamok  près  Nagy-Tapolcsàny  (Hongrie). 

Paoletti  G.  doct.  —  R.  Istituto  botanico.  —  Padova  (Italie). 

Parfìtt  E.  —  Devon  and  Exeter  Institution.  —  Exeter  (Angleterre). 

Pelletan  J.  —  Boul.  S.  Germain,   176.   —   Paris  (France). 

Peragallo  H.  —  Rue  Séguier.   —  Nìmes  (Gard,  France). 

Perroncito  E.  doct.,  prof.  —  R.  Università.  —  Torino  (Italie). 

Pescetto  Ulrico,  —  Tenente  di  Vascello,  Ministero  della  R.  Marina 
—  Roma  (Italie). 

Peter  A.  doct.  —  Untere  Karspiile,  2.  —  Gòttingen  (AUemagne). 

Peticolas  C.  L.  —  635-13  th.  Street.  —  Richmond  (Et.  Un.  d'Amér.). 

Petit  P.  —  Boulevard  St.  Germain,  17.  —  Paris  (France). 

Pfitzer  E.  doct.,  prof. —  Jardin  botanique  de  l'Université.  — -Heidel- 
berg (AUemagne). 

Piccone  A.  doct.,  prof.  —  Corso  Paganini,  67.  —  Genova  (Italie). 

Pichi  P.  doct.,  prof.  —  Ecole  de  Viticulture  et  Enologie.  —  Cone- 
gliano  (Italie). 

Pieti(iewicz  L.  doct.  —  Station  Monasteristsche.  —  Cybulow  (Gou- 
vernement  de  Kieff,  Russie). 

Pioe  N.  —  Carlton  Avenue,  575,  Brocklyn.  —  New  York  (Et.  Un. 
d'Araérique). 

Potter  M.  — 

Prantl  K.  doct.,  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Breslau  (AUemagne). 

Price  L.  mad.'""  —  Palazzo  Falconeri,  via  Giulia.  —  Roma  (Italie). 

Pringsheim  N.  doct.,  prof.  —  Kònigin-Augustastrasse  49,  W.  —  Ber- 
lin (AUemagne). 

Prinz  W.  —  Observatoire  metéorologique.   —  Bruxelles  (Belgique). 

Prollius  M.  — 

B 

Raciborski  IVI.  —  Jardin  botanique,  Rue  Kopernicka,  25.  —  Kraków 
(Galicie  Autrichienne). 

Rattray  J.  —  Belsize  Avenue  31,  South  Hampstead.  —  London  (An- 
gleterre). 

Rauwenhoff  N.  W.  P.  doct.  prof,  —  Jardin  botanique.  —  Utrecht 
(Hollande). 

Reinbold  M.  —  Kònigl.  Preuss.  Major  a.  D.  —  Kiel  (AUemagne). 

Reinhard  L.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Karkoff  (Russie). 


283 

Reinke  J.  doct.  prof.  —  Dùsternbrook  17,  Université.  —  Kiel  (Alle- 
magne). 

Reinsch  P.  doct.  —  Erlangen  (AUeraagne). 

Riabinine  D.  B.  —  Jardin  botanique.  —  Karkoff  (Russie). 

Richelt  H.  —  Sophieustrasse,  58.  —  Leipzig  (Allemagne). 

Richter  P.  —  Aeussere  Hospitalstrasse,  6.  —  Leipzig  (Allemagae). 

Rischawi.  —  Prof,  de  Botanique  de  T  Université.  —  Odesse  (Russie). 

Rodriguez  J.  F.  —  Calle  de  la  libertad,  46.  —  Mahon  (Mago)  Ile  Mi- 
norca  (Espagne). 

Rosenthal  0.  doct.  —  Assistent  à  l'Institut  botanique  de  l' Univer- 
sité. —  Rostock  (Allemagne). 

Rostafinski  J.  T.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique,  29.  —  Krakòw  (Ga- 
licie  autricliienne). 

Rothpletz  A.  doct.  —  Privat  docent,  Theresienstrasse  86.  —  Mun- 
chen  (Bavière). 

Roumeguère  C.  doct.  —  Rue  Riquet,  37.  —  Toulouse  (France). 

Roy  J.  —  33,  Belvedere  Str.  —  Aberdeen  (Écosse). 

Ryndowsky.  —  Medecin.  —  Societé  des  Naturalistes.  —  Kiew  (Russie). 

S 

Saccardo  Fr.  —  R.  Istituto  botanico.  —  Padova  (Italie). 

Schaarschmidt-istvanffy  J.  doct.  —  Musèo  botanique.  —  Kolozsvar 
(Hongrie). 

Schmidt  A.  —  Aschersleben  (Saxe,  Allemagne). 

Schmitz  F.  doct.,  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Greifswaid  (Alle- 
magne). 

Schnetzier  J.  B.  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Lausanne  (Vaud,  Suisse). 

Schuett  F.  doct.  —   Philosophen-Gang,  4.  —  Kiel  (Allemagne). 

Schuize  MI.  —  Fischergasse,  2.  —  Jena  (Allemagne). 

Schwartz  doct.  —  Hallisches  Ufer,  21.  —  Berlin  (Allemagae), 

Scott  H.  D.  prof.  —  École  normale  des  sciences.  —  London  (Angle- 
terre). 

Setchell  W.  A.  —  52  Hastings  Hall.  —  Cambridge  (Mass.,  Et.  Un. 
d'Am.). 

Sirodot  S.  prof.  —  Faculté  des  sciences.  —  Rennes  (Ille-et-Vilaine, 
France). 

Smith  H.  L.  prof.  —  Genova  (New  York,  Et.  Un.  d'Amérique). 

Soederstroem  Edla.  —  Stockholms  Hògskola.  —  Stoekholm  (Suède). 

Solla  A.  F.  doct.  prof.  —  Vallombrosa  (Poutassieve,  Italie). 


284  j 

Solms-Laubach   H.   doct.    prof.  —  Jardin   botanique.  —   Strassburg 

i.  E.  (Alleraagne). 
Southwich  E.  B.  —  Arsenal  Building,  Central   Park.  —   New  York 

(Et.  Un.  d'Aniérique). 
Sowinsxy  —  Privat  docent  à  l'Université.  —  Kiew  (Russie). 
Spamer  A.  doct.  —  Gymnasium.  —  Dùren  (Alleraagne). 
Spigai    R.    doct.    —    Directeur    des    Écoles   italiennes.   —   Stamboul     i 

(Turquie). 
Squinabol   S.    doct.    prof.   —    Scalinata    Lercari   n.   23.    —    Genova 

(Italie). 
Stanley  Tute  J.  —  Reverende  Vicaire.  —  Markingtoa   près  Ripley 

(Angleterre). 
Stizenberger  E.  doct.  medecin.  —  Konstanz  (Baden,  Alleraagne). 
Stoites  A.  C.  —  514  East  State  St.  —  Trenton  (New  Jersy,  Et.  Un.     | 

d' Araérique). 
Strafforello  I.  —  Porto  Maurizio  (Italie). 
Stroese  K.  —  Gymnasium.   —  Dessau  (Alleraagne). 
Studnicka  Fr.  doct.  prof.  —  Prag. 

Sturt  G.  —  27,  Gordon  Square,  W.  C.  —  London  (Angletarre). 
Suringar  W.  F.  R.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique.  —   Leiden  (Hol- 

lande). 

T 

TangI  E.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Czernowitz   (Bukovine, 

Autriche). 
Taranek  K.  —  Musóum  d'hist.  nat.  —  ?  Budapest  (Hongrie). 
Tempere  J.  doct.  prof.  —  Rue  Saint  Antoine,  168.  —  Paris  (France). 
Terry  W.  A.  —  Bristol  (Conn.  Et.  Un.  d' Araérique). 
Thomas  B.  W.  —  27,107  Dearbon  St.   —   Chicago  (Illinois,  Et.  Un. 

d'  Araérique). 
Tomaschek   A.   prof.   —   Ecole   polytéchnique.   —    Brùnn  (Moravie, 

Autriche). 

Traili  W.  —  

Trevisan  V.  conte  —  Via  S,  Vincenzino.  —  Milano  (Italie). 
Turner  W.  B.   —  Sholebroke  Avenue,  38.  —  Leeds  (Angleterre). 

V 

Van  Brunt  C.  —  Wawerley  Place,  9.  —  Poughkeepsie  (N.  York.,  Et. 

Uu.  d' Araérique). 
Van  Ermengen  doct.  prof.  —  Université.   —  Gand  (Belgique). 


285 
Van  Heurck  H.  doct.  prof.  —  Jardin  botanique.  —  Anvers  (Belgique). 
Valle  A.  —  Civico  Museo  di  Storia  Naturale.  —  Trieste  (Tstrie). 

W 

Wakker  J.  H.  —  Kalverstraat,  96.  —  Amsterdam  (Hollande). 

Walker  W.  6.  —  Utica  (New  York,  Et.  Un.  d"  Amérique). 

Ward  Marshall  H.  doct.  —  Royal  Indian  Engineering  College.  — 
Coopers  Hill  près  Staines  (Angleterre). 

Wartmann  B.  doct.  prof.  —  Musée  d'hist.  nat.  —  S.  Gali  (Suisse). 

Weber  van  Bosse  A.  mad.  —  Sarphaticade,  18.  —  Amsterdam  (Hol- 
lande). 

Weed  H.  Walter.  —  U.  S.  Geological  Survey.  —  Washington  D.  C. 
(Et.  Un.  d' Amérique). 

Weìr  F.  W.  —  Norwich  (Conn.,  Et.  Un.  d' Amérique). 

Weissflog  E.  —  Strehlenerstrasse,  7.  —  Dresden  (AUemagne). 

Went  F.  A.  F.  C.  doct.  —  Heerengracht,  95.  —  Amsterdam  (Hol- 
lande). 

West  W.  —  15  Korton  Lane.  —  Bradford   (Yorkshire,    Angleterre). 

Wille  N.  doct.  prof.  —  Aas  près  Christiania  (Norvège). 

Witt  0.  doct.    —  Westend  près  Berlin  (AUemagne). 

Wlttrock  V.  B.  doct.  —  Musée  d'histoire  naturelle.  —  Stockholra 
(Suède). 

Wolle  F.  —  Principal  moravian  Seminary  for  young  ladies.  —  Be- 
thlehem  (Pennsylvania,  Et.  Un.  d*  Amérique). 

Wollny  R.  —  Niederlòssnitz  près  Kòtzschenbroda,  Dresden  (AUemagne). 

Woodworth  M.  —  Univers.  Harward.  —  Cambridge  (Massachussets, 
Et.  Un.  d' Amérique). 

Woronin  M.  doct.  prof.  —  Wasilii  Ostroff,  9  Linie,  2,12.  —  S.  Pe- 
tersburg  (Russie). 

Wright  E.  P.  —  Trinity  College.  —  Dublin  (Irlaode). 

Z 

Zacharias  E.  doct.  prof.  —  Sturmencksladen  2.  —  Strassburg  i.  E. 

(AUemagne). 
Zerlang  0.  E.  —  Jardin  botanique.  —  Greifswald  (AUemagne). 
Zopf  W.  —  Hermannstr.  2*.   —  Halle  a.  S.  (AUemagne). 
Zukal  H.  doct.  —  Lerchengasse  37,  Vili.  —  Wien  (Autriche). 


286 


LITTERATURA  PHYCOLOGICA 
Florae  et  miscellanea  pliycologica 


114.  Agardh  J.  G.  —  Ti  11  Algernes  Sjstematik  IX  Sporochnoideae; 
X  Fucaceae;  XI  Florideae.,  cum  3  tab.  color.  —  Lunds  Univ. 
Arsskrifi.  Tom.  XXVI,   1890. 

115.  Benoist  P.  —  Les  Algues  d'eau  douce  et  d' eaii  de  mer:  Clas- 
siflcation,  culture,  récolte,  rnatériel,  formatiou  et  rangement  de 
l'herbier,  avec  fig.  —  Paris,   Le  Bailly,  1890. 

116.  Correns  6.  —  Ueber  Dickenwachsthum  durcli  Intussusception 
bei  einiger  Aigeraembracjen.  —  Flora  Heft  III,   1889. 

117.  Dangeard  P.  A.  —  Indicatious  sur  la  récolte  des  algues  infé- 
rieures,  modes  de  culture  et  technique,  avec  16  fig.  —  Notari^ia 
ora  redatta  da  D    Levi  Morenos    1890,  n.   19,  p.   1001. 

118.  Gutwinski  R.  —  Zur  Wahrung  der  Prioritàt.  Vorlàufige  Mit- 
theilungen  ùber  einige  neue  Algeii-Species  und  Varietàten  aus 
der  Umgebung  von  Lemberg.  — •  Boianisches  Cenlralblalt  1890, 
n.  29. 

119.  Hansgirg  A.  —  Physiologische  und  algologische  Mittheiluugen. 
—  Sitzungsber.  d.  Kón.  Bòhm.  Gesellsch.  d.  Wissenscli.  in  Prag 
vom  27.  Juni  1890,  ni.  1  Taf. 

120.  Hansgirg  A.  —  Prodromus  ceskych  ras  sladkorodQich  II.  — 
Archiv.  filr  die  Naturw.  Durchforschung  Bóhmens  Bd.  VI 
1890,  Heft  6. 

121.  Kjellman  F.  R.  —  Ora  Berioghafvets  Algflora.  —  Vefensk.  Akad. 
Handl.  Bd.  XXIIl,  n.  8,  Stockholm  1889. 

122.  Knuth  M.  —  Die  Algenflora  der  westlichen  Ostsee.  —  Hum- 
boldt 1890,  n.  3. 

123.  Lakowitz  D.  —  Die  Vegetation  der  Danziger  Bucht.  —  Festgah. 
d.  Wes/pr.  Fischerei-Vereins  far  die  Theilnehmer  dcs  III. 
Deutschen  Fischer eitages  in  Danzig  1890. 

124.  Levi-Morenos  D.  —  Notizie  ed  appunti  algo-ittiologici  I.  Le 
Alghe  tome  mezzo  per  conoscere  l'etologia  dei  pesci.  —  ÌSola- 
risia  di   David  Levi-Morenos  30  Aprile  1890,  p.  964-967. 

125.  Levi-Morenos  D.  —  Ferdinand  Hauck,  Cenni  biografici  (con  ri- 
tratto). —  Notarisia  di  David  Levi-Morenos,  30  Aprile  1890, 
pag.  941-953. 


28"? 

126.  Mackenzie  J.  J.  —  A  preliminary  List  of  Algae  collected  in  the 
Neighbourhood  of  Toronto.  —  Proceed.  of  the  Canadian  Insl. 
voi.  XXV,  n.   153,  1890,  p.  270-274. 

127.  Rafter  G.  W.  —  The  Freshwater  Algiie  and  their  Relations  to 
the  Puritj  of  Public  Water  Supplies.  —  Eng.  und  Build.  Ree. 
XX,  115,   116,   129,   131  et  Am.  Soc.  Civ.  Eng.  May  1,  1889, 

128.  Rodriguez  J.  J.  —  Algas  de  las  Baleares.  — ■  Anales  de  la  Socie- 
dad  espanola  de  historia  naturai  tomo  XXVIl,  1888,  p.  311-374. 

129.  Van  Itallie  L.  —  Ueber  das  Vorkommen  von  Jodium  in  Fucus 
vesicLilosus   und    Chondrus    crispus.    —    Aì'chiv   der   Pharmacie 

1889,  Heft  24  Decomber. 

130.  West  W.  —  Contributions  to  the  freshwater  Alga?  of  North 
Wales.  —  Jouvn.  R.  Micr.  Soc.  June  1890. 

Florldeae 

131.  Atkìnson  G.  F.  —  Monograph  of  the  Lemaneacese  of  the  United' 
Stsites.  —  Annals  of  Botamj  voi.  IV,  n.  XIV,  May  1890,    pag. 
177-229,  plates  VII-IX. 

132.  Debray  F.  —  Sur  la  structure  et  le  développement  des  Chylo- 
cladia,  Champia  et  Lomentaria,  2*^  Méraoire  avec  17  fig.  —  Bul- 
letin  scientifìque  de  la  Fravice  et  de  la  Belgique   tome   XXII, 

1890,  p.  399-416. 

133.  Rodriguez  J.  —  Datos  algologicos  III.  Una  especie  nueva  del 
gènero  Cladhymeuia,  1  lamina.  —  Anales  de  la  Soc.  Esp.  de 
Hist.  Natur.  Tomo  XIX,   1890,  p.  97-100,  lam.  II. 

Phseophycese 

{excl.  Bacillar.,  Syngenet.,  Peridin.) 

134.  Agardh  J.  G.  —  Species  Sargassorum  Australiae  descriptse  et  di- 
spositi. Accedunt  de  singulis  partibus  Sargassorum  earuraque  dif. 
ferentiis  morphologicis  in  diversis  speciebus  observationes  nonnul- 
Ise  nec  non  dispositionis  specierum  omnium  generis,  his  differentiis 
fundatae,  periculum,  cum  31  tabulis.  —  Kongl.  Svenska  Vet.  Akad. 
Handl.  Stockh.  Bandet  23,  n.  3,  1889. 

135.  Garuel  T.  —  Un  piccolo  contributo  alla  flora  abissina.  —  Bull. 
Soc.  hot.  Hai.  in  N.  giorn.  hot.  Hai.  voi.  XXII,  1890,  n.  3,  pag. 
456-457. 

136.  Oltmanns  F.  —  Beitrage  zur  Kenntiiiss  der  Fucaceen,  mit  15 
Taf.  —  Bibliotheca  botanica  14.  Cassel  1889. 

137.  Reinke  J.  —  Uebersicht  der  bisher  bekaanten  Sphacelariaceen. 


288 

—  Ber.  der.  deuischen  hot.  Gesellsch.  Band  Vili,   1890,  Heft  7, 
pag.  201-215. 

138.  Rosenthal  0.  —  Zur  Kenutniss  von  Macrocystis  und  Thalas- 
siophvllum.   —  Flora   1890,  p    105-147,  Taf.  VII-VIII. 

139.  Soederstroem  Edla.  —  Ueber  de)i  anatomischen  Bau  von  Desma- 
restia  aculeata  (L.)  Lam.  —  Bihang  till  K.  Scenska  Vet.  Ahad. 
Bandi.  1889,  Band  14,  Afd.  Ili,  n.  3,  mit   1   Taf. 

Ohlorophycese 

[excl.  Desmid.,  Zygnem.,  Charac). 

140.  Artari  A.  —  Zur  Entwicklungsgeschichte.  des  Wassernetzes.  — 
Bull,  de  Moscou  1890,  pi.  X. 

141.  Bennett  A.  W.  —  Vaucheria-Galls.  —  Annals  of  Boianij  IV, 
13  (Nov.  1889),  pubi.  Jan.  1890. 

142.  Bohlin  K.  —  Myxochaete,  ett  nytt  Slàgte  bland  Sòtvattensal- 
gerna,  ined  1  Tafla.  —  Bihang  till  K.  So.  Vet.  Akad.  Handl. 
Band  15,  1890,  Afd.  Ili,  n.  4. 

143.  Borzì  A.  —  Studii  anaraorfici  di  alcune  Alghe  verdi.  —  Bui- 
lettino  Soc.  hot.  ital.  in  iV.  Giorn.  hot.  ital.  voi.  XXII,  1890, 
n.  3,  p.  403-409. 

144.  Cramer  C  —  Ueber  die  verticillirten  Siphoneen,  besonders  Neo- 
raeris  und  Bornetella,  mit  4  Taf.  —  Denkschr.  der  schweizeri- 
gen  nat.  Gesellsch.  Bd.  32,  II,  1890. 

145.  Debray  F.  —  Sur  Notommata  Werneckii  Ehrb.  parasite  des 
Vauchériées.  —  Bulletin  scientifìqae  de  la  France  et  de  la  Bel- 
gique,  tome  XXII,  1890,  p.  222-242,  planche  XI. 

146.  Hariot  P.  —  Notes  sur  le  genro  Trentepolilia  Martius,  avec  24 
figures.  —  Jourvial  de  Botanique  Numéros  des  P""  et  16  No- 
vembre, V  et  16  Decerabre  1889,  V  Février,  V  Mars,  r'  et 
16  Mai  1890. 

147.  Hariot  P.  —  Le  genre  Bulbotrichia.  —  Notarisia  1890,  n.  19, 
pag.  993. 

148.  Klein  L.  — ■  Neue  Beitriige  zur  Kenntniss  der  Gattung  Voi  vox. 
—  Berichte  der  Deutschen  Botanischen  Gesellschafl  1889,  p. 
42-52,   1  Tafel. 

149.  Klein  L.  —  Vergleichende  Untersuchunghen  iiber  die  Morpho- 
logie  und  Biologie  der  Fortpflanzung  bei  der  Gattung  Volvox,  — 
Berichte  der  Naturforschenden  Gesellschafl  zu  Freiburg  i.  B. 
Band  V,  Heft  1,  1890,  Taf.  II-VI, 


289 

150.  Magnus  P.  —  Sulla  diffusione  geografica  della  SpliEeroplea  an- 
nulina  (Roth)  Ag.  —  Notarisia  ora  redatta  da  D.  Levi-Morenos 
1890,  n.   19,  p.  1014. 

151.  Miglila  W.  —  Beitriige  zur  Kenntniss  des  Goniura  pectorale,  in. 
1  Taf.  —  Botanhches  Centralblait  Bd.  XLIII,  1890. 

152.  Miliarakis  S.  —  Sorastrum  spinulosum  Naeg.  f.  phalericum.  — 
Athen   1890. 

153.  Moore  S.  M.  —  Apiocystis,  a  Volvocinea,  2  plates.  —  Journ. 
Linn.  Soc.  Boi.  voi.  XXV,  1890,  n.   172. 

154.  Ryder  J.  A.  —  The  Polar  DifFerentiation  of  Volvox  and  the 
specialization  of  possible  anterior  sens-organs.  —  Amer.  Natiira- 
list  XXIII,  p.  218-221. 

155.  Visart  M.  —  Ricerche  sulla  Euglena  sanguinea  di  Ehrenberg. 
Atti  Soc.  tose,  di  Se.  naiur.  Pisa,  Proe.  verb.  voi.  VII,  1890 
sed.   19  Gennaro. 

Desmidiacese,  Zygrnemacese 

156.  Boergesen  F.  —  Desmidieae  Brasiliae:  Symbola3  ad  FI.  Bras. 
centr.  cognosc.  ed.  E.  Warming  particula  XXXIV.  —  Vidensk. 
Meddel.  fra  den  Natura.  Forening.  1890,  p.  929-958  (24-53), 
tab.  II-V. 

157.  Loew  0.  —  Die  Entstehung  der  von  Th.  Bokorny  und  ihm  stu- 
dirten  Proteosoraen  in  den  Zellen  von  Spirogi/ren.  —  Sitzun- 
gsbev.  d.  Botan.  Vereins  in  Munchen  in  Botanisch.  Centralblait 
3.  Januar  1889. 

Gharacese 

158.  Hy  F.  —  Sur  les  modes  de  ramification  et  de  cortication  dans 
la  famille  des  Characées  et  les  charactères  qu  'ils  peuvent  fouruir 
à  la  classification.  —  Bulletin  de  la  Soc.  boi.  de  France  sér.  II, 
tom.  XI,  1889,  p.  393. 

159.  Hy  F.  —  Sur  les  charactères  généraux  des  Characées  et  leur 
iniportance  taxonomique, —  Kevue  de  botanique  {Soc.  frang.  de 
botanique)  janvier  et  février  1890. 

160.  Migula  W.  —  Die  Characeen  Lief.  1-4.  —  L.  Rabenhorst's 
Krypt.  FI.  von  Deuischland,  (Ester,  u.  der  Schweiz  V.  Leipzig 
1890. 

161.  Squinaboi  S.  —  Contribuzione  alla  flora  fossile  dei  terreni  ter- 
ziarii  della  Liguria  II  Caracee  —  Felci,  con  12  tavole.  Genova 
1889. 


290 

162.  Whitwell  W.  —  Chara  fragilis  Desv.  in  Deribighshire.  —  Jour- 
nal of  Boiany  1890,  p.  189. 

Cyanophyceae 

163.  Collins  F.  S.  —  Brachytrichia  Quoyii.  —  Bull.  Torrey  Boi. 
Club  July  1890. 

164.  Macchiati  L.  —  Sulla  Lyngbya  Borziana  sp.  nov.  e  sulla  op- 
portunità di  riunire  le  specie  dei  generi  Oscillarla  e  Lyngbya 
in  un  unico  genere.  —  N.  Giorn.  boi.  Hai.  1890,  voi.  XII,  n.  1, 
pag.  40. 

Bacillariese 

165.  Belioc  E.  —  Le  Lac  d'Oo.  Paris  1890. 

166.  Castracane  F.  —  La  visione  stereoscopica  nello  studio  delle  Dia- 
tomee.  —  Aiti  Acc.  poniif.  N.  Lincei  Anno  XLII,  1889,  n.  6. 

167.  Cox  J.  D.  —  The  new  Achromatic  Objective.  The  Microscope, 
p.   164,  Trenton  N.  J.,  1890. 

168.  Cox  J.  D.  — Diatoms:  their  nutrition  and  locomotion.  The  Mi- 
croscope,  p.  196,   1890. 

169.  De  Bruyne  C.  —  Monadines  et  Chytridiacées  parasites  des  algues 
du  Golfe  de  Naples.  —  Archiv.  de  Biologie  p.  43,  Voi,  X,  1890. 

170.  Gill  Haughton  C.  —  On  diatom  Structure.  —  Jour.  Quek.  Micr. 
Club,  July   1890. 

171.  Gill  Haughton  C.  —  On  some  methods  of  preparing  diatoms  so  as 
to  exhibit  clearly  the  nature  of  their  markings.  —  Journ.  Roy. 
Micr.  Soc.  p.  427,  pi.  VII,  1890. 

172.  Jmhof  0.  E.  —  Notizie  sulle  diatomee  pelagiche  dei  laghi  in  ge- 
nerale e  su  quelle  dei  laghi  di  Ginevra  e  di  Zurigo  in  special 
modo.  —  Notarisia  ora  redatta  da  D.  Levi-Morenos  1890,  n.  19, 
pag.  996. 

173.  Kain  C.  H.  et  Schuitze  E.  A.  —  On  a  fossil  marine  diatomaceous 
Deposit  from  Atlantic  City,  N.  J.  II.  —  Bull.  Torrey  boi.  Club 
XVI,  1889,  n.  8,  p.  207-210,  plates  XCII-XCIII. 

174.  Lanzi  NI,  —  Diatomacearum  naturalis  et  methodicae  distributionis 
specimen.  —  Notarisia  ora  redatta  da  D.  Levi-Morenos,  1890, 
n.  10,  p.  1017-1019. 

175.  Lanzi  M.  —  Le  Diatomee  fossilis  del  Gianicolo.  —  Aiti  Accad. 
ponti f.  N.  Lincei  XLII,  sess.  VII,  1889. 

176.  Mann  A.  —  Classificatiou,  life-history,  gathering  and  preparing 
Diatoms.   —  Amer.  monih.  Micr.  Journ.  May  1890. 


I 


291 

177.  Moles  J.  J.  —  Cleaning  Diatoms.  —  Microsc.  BuUelin  ofPhi- 
ladelphia  Jiine  1890. 

178.  Morland  H.  —  Oa  mesuring  figures  of   microscopie   objects.  — 
Journ.  Quek.  Micr.  Club  p.  104,  Julj   1890. 

179.  Nelson   E.  M.    —  Structure    of   the    Diatom    Valve.   —    Journ. 
Quek.  Micr.   Club  p.  214,  July   1890. 

180.  Pelletan  J.  —  Les  perles  du  Pleurosigma  angulatuin.  —  Jour- 
nal de  Micrographie  1890,  n.  2,  p.  43. 

181.  Petit  P.  — Note  relative  aux  diatomées  du  Japon.  —  Journal 
de  Micrographie,  Mars  1890. 

182.  Rattray  J.    —  Revision  of   the   genus    Actinocyclus.    —   Journ. 
Quekelt  Micr.  Club  July  1800. 


NB.  Per  mancanza  di  spazio  i  resoconti  verranno  pubblicati  nel  prossimo 
lascicolo  (Gennaio  1891). 

G.  B.  De-Toni. 


292 

Communicationes  variai 


Avis  de  la  publication  de  la  XVP  centurie  des  cryptogames  Vo- 
geso-Rheoanse.  —  Les  Stirpe^  Vogeso-Rhenance,  entrepris  par  M. 
J.  B.  Mougeot  et  Nestler  ont  été,  on  le  sait,  continués  en  1860  par 
Ant.  Mougeot,  W.  Schiraper  et  M.  le  Dr  Nylander  qui  ont  donne  la 
XV^  centurie  de  cette  collection  en  nature  très  estimée. 

'  Un  peu  avant  la  mort  de  A.  Mougeot,  les  éléments  d'  une  bonne 
partie  de  la  XVP  centurie  (Algues  et  Champignons)  préts  a  étre 
utilisés,  avaient  été  dounés  par  le  médeciu-botaniste  de  Bruyéres  à 
son  arai  C.  Rouraeguère.  Ces  éléments,  coraplétes  par  les  récoltes  ré- 
centes  de  M.  le  Dr  René  Ferry  collaborateur  du  Dr  Mougeot  aux 
((Champignons  des  Vosges))  qui  ont  paru  en  1888,  permettent  de 
livrer  un  nouveau  volume  des  Siirpes  avec  le  concours  de  plusieurs 
cryptogamistes  vosgiens  et  alsaciens,  notamment  de  M.  le  Dr  Qué- 
let,  Président  honoraire  de  la  société  mjcologique. 

Les  Stirpes  devenus  classiques  (ils  sont  cités  dans  la  plupart  des 
Flores  cryptogamiques,  méme  les  plus  récentes,  y  corapris  celle  de 
l'Allemagne  en  cours  de  publication),  sont  conservés  dans  un  grand 
nombre  de  bibliothèques  et  de  laboratoires  tant  en  France  qu'  à 
l'étranger.  Les  botanistes  et  les  établisseraents  publics  d' instruction 
qui  possèdent  les  premiers  volumes,  seront  sans  doute  disposés  à  re- 
cevoir  le  volume  complémentaire  que  nous  annongons  et  qui  sera 
peut-étre  suivi  d'un  autre.  Ce  nouveau  volume  offert  à  la  mémoire 
d'Ant.  Mougeot,  sera  précède  d'une  notice  biographique  et  du  por- 
trait  de  ce  botaniste,  il  sera  du  méme  format,  méme  papier,  méme 
impression  et  méme  cartonnage  que  les  volumes  précédents.  Nous 
prions  nos  confrères  que  cet  avis  interesse  de  vouloir  bien  adresser 
leur  adhésion  à  la  reception  de  la  XVP  centurie  dont  le  prix  est 
fixé  à  25  fr.  à  M.  C.  Roumeguère,  Directeur  de  la  Revue  mycolo- 
gique,  rue  Riquet  37,  à  Toulouse. 


Avis.  Collection  d' autographes  et  de  portraits  de  botanistes.  — 
Les  personnes  qui  auraient  des  Lettres  autographes  et  des  portraits 
de  botanistes  à  vendre  ou  qui  désireraient  échanger  des  pièces  iso- 
lées  de  ce  genre,  peuvent  s' adresser  a  M.  C.  Roumeguère,  Directeur 
(ie  la  revue  mycologique,  rue  Riquet,  37,  à  Toulouse, 


lucens  n.  sp.)  aus  Angola,  nebst  Bemerkangen   ùber  die  bio- 

logische  Bedeutung  des  Selbstleuchtens  der  Filze,  1889. 
R.  Gutwinski,  Zur  Wahrung  der  Prioritat,  Vorl.  Mittheil.  iib.  eini- 

ge  neue  Algen-Species   und   Varietàtea   aus   der  Umgebung 

von  Lemberg,  1890. 
P.  Van  Tieghem,  Traité  de  Botanique,  II  édit.,  1890  [par  achat]. 
K.  BohlÌQ,  Myxoohaete,  ett  nytt   slàgte   bland   Sòtvattensalgerna,  ra. 

1  Taf.,  1890. 
J.  Reinke,  Uebersicht  der  bisher  bekannten  Sphacelariaceen,  1890. 
P.  Hariot,  Le  genre  Bulbotrichia,  1890. 

—  Notes  sur  le  genre  Treiitepohlia  Martius,  1890. 

L.  Macchiati,  Sulle  sostanze  coloranti  gialle  e  rosse  delle  foglie,  1890. 

—  Sulla  Lyngbya  Borziana  ecc.,  1890. 

—  Le  sostanze  coloranti  degli  strobili  dell'  Abies  excelsa,  1889. 
C.  Avetta,  Contribuzioni  alla  fiora  dello  Scioa  I-V,  1889-1890. 

—  Contribuzione  allo   studio  delle  anomalie   di   struttura   nelle 
radici  delle  Dicotiledoni,  2  tavole,  1887. 

—  Contribuzione   all' anatomia   ed   istologia   della   radice   e   del 
fusto  di  Antigonon  leptopus  Hook.,  2  tavole,  1888. 

—  Ricerche  anatomo-istologiche  sul  fusto  e  sulla  radice  di  Atra- 
phaxis  spinosa  L.,  1  tavola,   1888. 

J    G.  Agardh,  Till  Algernes  Systematik  IX-XI,  3  Taf.,  1890. 

J.  Rodriguez,  Datos  algologicos  III.  Una    especie   nueva   del   gènero 

Cladhymenia,  1  lamina,  1890. 
M.  Lanzi,  Alcune  Diatoraacee  raccolte  in  Fiesole,  1875. 

—  Le  Thalle  des  Diatomées,  1878. 

—  Alcune  parole  in  risposta  al  Sig.  Paolo  Petit,  1879. 

—  Utilità  dello  studio  delle  Diatomee,  1880. 

—  Diatomee  raccolte  in  Ostia. 

—  Le  Diatomacee  delle  fonti  urbane  dell'acqua  Pia  Marcia,  1881. 

—  Le  Diatomacee  rinvenute  nel  Lago  Trajano,  nello  stagno    di 
Maccarese  e  loro  adiacenze,  1884. 

—  Le  Diatomacee  raccolte  dalla  spedizione  della  Società  geogra- 
fica italiana  in  Tunisia,  1876. 

—  La  forma  dell' endocroma  nelle  Diatomee,  1885. 

—  Le  Diatomee  fossili  nella  via  Flaminia   sopra   la   tomba   dei 
Nasoni,  1887. 

—  Le  Diatomee  fossili  della  via  Aiirelia,  1889. 

—  Le  Diatomee  fossili  del  Gianicolo,  1-889. 


A.  Artari,  Zur   Entwickelungsgeschichte   des  Wassernetzes    (Hydro- 

dictyon  utriculatum  Roth),  1  Taf.,  1890. 
D/  Lakowitz,  Die  Vegetation  der  Danziger  Buchi,  1890. 
W.  Migula,  Methode  zur  Conservirung  niederer  Orgaaisraea   iu   rai- 

kroskopischen  Pràparaten,  1890. 

—  Die  Artzahl  der  Bakterien  bei  der  Beurtheilung  des  Trink- 
wassers,  1890. 

—  Beitràge  zur  Kenntniss  des  Gonium  pectorale,    mit  1  Tafel, 
1890. 

V.  Manzini,  Le  virtù  delle  piante  nel  Fi'iuli,  1890. 


Pour  pm^aitre  à  partir  du  i***  Jm'n  1890 

LE  DIATOMISTE 

Journal  special  s'  occupant  exclusivement  des  Diatomées  et  de; 
lout  ce  qui  s'y  rattache,  paraissant  tous  les  trois  raois  en  un  fasci- 
cule,  format  in-é"  de  12  à  16  pages  de  texte,  avec  deux  ou  trois 
planches  du  méme  format. 

Publié  par  J.  TEMPERE,  avec  la  collaboration  de 

MM.  J.  Brun,  P.  Bergon,  P.-T.  Cleve,  E.  Dutertre, 

E.  Grove,  H.  Peragallo. 

Prix  d' abonnement 

Pour  la  Franco  et  tous  les  pays  faisaut  parile  de  l'Union  postale  15  fr. 

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Les  Dialomèes  du  Monde  eniier,  paraissant  par  séries  de  25  pre- 
parations  avec  texte  tous  les  deux  mois.  7  séries  soat  parues.  Chaque 
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Padova  1890,  Tip.  del  Seminario. 


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5  WHSE   00727