c/p
f-
i
">;
*.
r
PRATICA
DI F ABRIC AR SCENE ,
- E MACHINE NE'TEATRI
DI NICOLA SABBATTINI
D A P E S ARO
Gii ^Architetto del Serenìjptno Duca Framefco Maria Feltriti della Ttmért
Vltimo Signore di Te/aro.
Riftampata di nouo coir Aggiunta del
Secondo Libro.
AiriIluftrifT. e Reuerendiflf. Sig. Monfig.
HONORATO VISCONTI
Àrciuefcouo di Larifla della Prouincia di Romagna >
& EfTarcato di Rauenna Prefidente •
CON PRIVILEGIO.
r*JL-
fi* JL
fa R, A V E N N A > Per Pietro de' Paoli, e Cio.Battifta Giouannelli
Stampatori Camerali 1538. Qon ^ct^de[S^mwU
\
j^tf ^ftf ^>tS^>^^^t$^^^>^>^ >>^. ±< rf < -%
HHm>Imhms*hmH>?>^ v< *< ^< ;->
ILLVSTRISSIMO
E REVERENDISSIMO
SIC PNE. COLENDISS.
'EG^CJSI V. S. llluftrijjìma di gradir Cofequio , */?*.
yir t ardire . Mando in luce la P RAT (C A di fa.br icar
Scene , e Machine ne' Teatri del Sig. NICOLA SAB-
B ATT INI da Te/aro Ingegnerò , e ha ingegno , (tima-
*fi§ì* tijjlmo per l' ejfierienzjt , e molto più per la teorica acqui [lata
con lungo ftudio • E proprio di chi compari/ e e in Teatro non
perder ft d'animo. Tocca à me fare la prima campa* fa nella Scena di quefio
Volume i non fi marauiglì però fé mifò lecito l'ardimento di nobilitar la Stam
pa con dedicar à V. S. IUufiriffìma l'Opera . A quefta feruirà per profeenio
ilfuogloriofìjjimo V^ome , o* a me di antemurale lafua benignijfima protez-
ione . Le Machine dell' orche/Ire per lo più tengono da alto , i miei penfieri
ancora fono Machine , che in quefi'atto ardifcono portare dà alto le premiti en-
ZJ di y. S. llluftrijjìma alla bajfezj^a della mia penna. E fé l'azjjoni de' Gran
di fono Sfefjo l'oggetto delleT^apprefent azioni, poffo con ragion t (fior quelle
di V, S. llluftrijjìma , che per tanti rifletti fono rtguardeuoli al Mondo . La
chiarezza del f angue non e inferiore alle ffilendore de' propri/ menti , e la fa-
ma de gli Antenati^ e hanno dominata l' Infubria , non confonde i <~z:anti di
Z). S. lllujìrìjfima>che gouernando ^vna Prouinciafì moftra degna d'imperij,
Quejlinon fi panno confeguirefenzj. fortuna, ma non fi ponno meritare fen^a
n'irti* , e bafta àgli animi grandi hauerne ti merito . J^n 'voglio entrare neU
le lodi di V. S. llluftrijjìma , che non èpefo dalle mie Sfalle ', m'è "venuto allti_,
tnani'vna Poefìa del T EMP EST INlfuo Segretario, mipare,chepofia
fupplir molto bene alla mia debolezza nel pref ente njffcio 3 lafcio pero alla de
4 % lui
4 .
lui verna folca? qui fio mare . Publìco qui fitto il Componimento s non è mottq
lungo yma t Proemij non deono e fiere troppo grandi,feruirà per Prologo à i Pa»
negirkt , che fono douuti all'eccellenza delle n>irtù di V. S. lUuflnjfima-, 9
alla quale per fine m' inchino con humilìjfima rtueren^a, Raumna li 8. di
^Maggio 1658.
1>. K S. llluflrìff* è Tfeuerendifi*
Vmìltjf. e Beuottfi. Seruitorè
^Pietro de t Paoli Stampatore .
A Monfig2
A Monfig. Illuftriflimo
HONORATO VISCONTI
Arciuefcouo di LarifTa , e Prefidente di Romagna .
ODE
DI ANTON FRANCESCO TEMPESTINE
N DICHE gemme , cumulati argenti
Doni della fortuna
tAnche forte plebea pefe a , fgj aduna :
Ma J^pbiltà 3Jj?lendordi chiare. genti,
Nonfoggiace al predar d'wdujiria o/cura j
Et è retaggio di Virtù } che dura .
0 belpofiefio , ne' paterni nomi
l^ammentar't trofei ,
E numerar dà gli Auifemidei
Spopolate Città , Popoli domi ;
0 bello Udir , e 'Ir amo mio d'-vn legno ,
In cui feettrì fiorir d'inclito T^egno .
Son le palme de* Padri à' Succejforì
Stimoli gloriop i
Spiegan quejii all' Honory oli animojì ,
E innefian glorie à glorie de' Maggiori,
Doue vai miopenfìer s fole non merco ,
Ho l'ejfempio rvictn d'Heroe , che cerco ,
Duce nouello in tenero fembiante
(hiufi a pena ha tre lufìri ,
Ch'emulo de' grandi zAui ad opre illuflri
Qontra la furia hoftilmuoue le piante 5
E che (per ar non pub dà quella mano ,
S'HERCOL per lui combutte, il GIOVE WSPÀNOf
t ì Chiara
'
5
Chiara fììrpe di T(egì ìnclito fangue
De VIS CO JQT I yeiuftu
Amplia i trofei de' Genitori augufii /
Def erriti domati '-un monte e/angue
zAlcrefcente valor fi a Campidoglio ,
E prigionieri H eroi prof rinfi al foglio 2
Tu gli Allori di tfMarte , altri di Pace
<<Acquifterà Corone $
Cardini della fhiefa infacro Agone
Rammenta i Z 77, la rimembranza piace ,
Che dal S FON ÓR ATEO Ceppo, illuftri notey
Di GT{EGO 1{I0 ancor tufei Pronipote .
Di quefli i pregi in HO NO T^iA T 0 ammira
Viuo d Infubria Honore ,
Non fa ameni immortai Sorte minore >
Habbia i trionfi oue 'Ifito corfo ajptra :
Non so che di dium muone ilpenfero
E' lafembìan^afua degna d'Impero .
Stilla il gran Zìo dalmaefofo crine
Honoratif udori -3
Daranno vn giorno i cult watt Allori
Gli oflrt maturi à cof belle brine j
L'Honor , che dà fortuna , è <-vn dono incerto)
Quell'oflro e bel, che colorifce ilmerto .
Egli Campion d' Afìrea ne'fuoi verdi aAnni
zAlle Città dà legge }
E qual Tafior di numerofo Gregge
Qompra il ripofo altrui co' propri affanni %
E porta al T>opol/uo meffe 3 che piace >
Di Giuftizja cult or frutti di pace»
Salii
--■..., f
Sallo il PICENO , ancor dice ifuoì osanti
Confragorflrepitofo
Figlio dell' Appeal» il Chienti oniofit :
Non moueua'l Peregria pajfi tremanti ^<\
Per l'infidi e de' ladri in Selua ^in^Monte^
Eficuro efiinguea la fete al fonte .
Einon chiudea l'orecchia al fuon plebeo
Del Villanello offefo ,
E col/ito cor dì giù fio zelo accefo ,
Non valeua il Te/òr allocco Tféo 3
Ne ardia rapire i malguardati argenti
Tutore auaro àgli Orfani innocenti • -
Ma che ? nell'alme grandi <-unafolcura ,
Vnfolo impiego e poco ,
Et è breue confin d' Europa ojn loco ;
Là doue il éMeliteo Guerrier procura
zAlChn filano valor crefcere il grido
Mefiaggiero d'VRBANO ei venne al lido %
DÌ Campioni fedel qui fchiere armate .
E angli corona intorno ,
Han di candida Qroce il petto adorno ,
Han di candida fé l'alme infiammate 9
Efol le (jiade , e J olle menti hanfijfe
Nelle Lune dell' <Afìaà dare eccliffe%
jQm cominciò/acro (jllenio effcorre
Gli arcani rìueriti^
E i detti fuoi con efficacia orniti
Fiume parean , che d'alti Monti/corre ,
E in van quel Prence al/àggio orar contendi j
Ch' alla eloquen^afua vinto fi rende •
Mufe
xMufe figlie immortai della Memoria J
lo la vofira aura imploro , !
Sen%a cui fiera in van Cigno canoro >
Degna della Virtù ombra è la Gloria ,
Euterpe J]>irì i gloriofi accenti ,
E Clio nel Mondo i mertijuoi rammenti V
La doueClfìro agghiaccia 3 e alle conchiglie
Sotto rìgido Cielo
Qondenfa in perle le rugiade il gelo ,
Po fieri indite ! Eifece } o merauìglie !
E [otto l' Orf a fredda in giorni breui9
Le fue glorie fiorir tra quelle neui .
Tarda.ua alfuo '■valor le pigre rote
Colmo d'altifiupori
E afuoi trionfi con Cele/li honori
Il Carro adamantino ojfria Boote,
Et alfuo pie la VISTOLA d'argento
Impetriua i enfiali 'i in pauimento .
Vide crefeere all'hor di pianto i fiumi ,
Ch'ai Tolomeo Impero -
Moribondo ti gran ì{è (fatojeuero l)
Alla luce delSolchiudeua i lumi i
rPìanfe Bellona , e le Vittorie dietro
Stra/cinaro bandiere alfuo feretro*
tKdl'occafo del Sol'efcon le Sielle 5
Ecco Principi eletti
Q>n ricchi ammanti njfcir da Patri/ Tetti i
Tracìj Deflner, che colle piante i/nelle
Sfidano ì Venti al vol^firona il pie loro ,
Han le brighe d'argento , e i morfi d'oro .
X
Altri
9
coltri dì ricche gemme ìlfenfiellato 3
iAltri fretto in vn vello
Di prezjofa fiera, 3 altri più bello
\ Cinto d'ori tejfuti entra in Senato ,
Jguì tutti muniti poi danno gittltul
«Al Succejfor del 7$è voti elettiui .
Ma prima in Campo aperto à ijn 7(egno intiero
HONORATO il facondo
1>erfuadeua di ^POLONIA il Mondo ,
Era di Nobiltà folto ilfentiero ,
Et egli fi andò in alto Trono adorno
Gli ondeggiauano attenti Heroi dintorno»
Così tra Egj.%ij Rojlri Bgefia infido
Icor dicendo vinfe ,
Che molti a Morte '-volontaria /pin/è ,
D'eloquente homicida , ah pera il grido ;
Qnefti dà vita à i 'Regni , e in detti egregi
Sa £ eloquenza fua creare i 'Regi •
ti Storne già di L A DISLAO ri/ùona
Con applaufi Ideali ,
E la fama battendo intorno l'cAli
Narra , ch'alT^egio cnn preme forona ;
Giubila il Regno , e dalle Rocche a* denti
Odonfi fulminar Bronzj innocenti .
Qlio non tacer come fua de/Ira por/e
L'OSTRO del FATICANO
vii grande ALBERTO del gran Rè fermami
Dì l'alto honor , che dà fua mano f co fé
Lampeggiar alfuocorl'Heroefefliuo ?
E poi chi altrui dagli OJlri , eglinepriuo !
gutfiì
IO
Jgueftì VlifZe ctlnfubrìa afuoìfudoA
Ordir Porpore Amiche
Vede la /un Virtù , che di fatiche
Penelopi immortai te fie gli honori .
Et ecco il T{VBIC0N wofio alla fama
lAlla Prouinctafua Rettore il Chiama,
btì Città , ch'alia Prouincia impera
Cid Reggia degli E f archi y
Cedendo al pondo degli ondoft "incarcht
Ludibrio è de'fuoi Fiumi s hor ellajpera
Ch' alle tempere/uè quejl a grand' Alma
Jguajì Iride di pace apporti calma •
*A confolar de' Pouerì il tormentò
Docile cafe cadute ,
De' TiAT^Tì E RIN magnanima minute ' ,
Il manda à difyenfar nembi d'argento $
Ecco nuoue acque , ffl acque di rifora
Verfa pioggia la man , ma pioggia d'oro.
ù Dea 3 e hai nelle man Bilancia 3 e Brando 9
Ni foggiaci al Deftino ,
*A che più tardi al M erto Oflro Latino *
Seconda i Voti vniuerfali i E quando
Di Purpureo Senato in f aera foglia
Quefia SET^PE Real muteràjfioglia !
IL FINE.
1 O
LO STAMPATORE
Al Lettore .
AI Cortefe Lettore in quefta Seconda Im-
presone non folo il Primo Libro della pre-
lente Pratica, ma anche il Secondo, doue
s'infegna il modo di Fabricar Machine per
gUntermedij . Vedrai che arnbidue i Libri
fono compofti con la maggior breuità poffi-
bile , e con la più vfata proprietà de' voca-
boli. Quindi non ti farà difficile l'intelli-
genza dell'Opera, né rimarrai , ò tediato
dalla multiplicità delle parole , ò confuto dalla quantità delle linee.
Di quelle 3 e di quefte fé ne poteua far grandiilìma fa ragine per in-
grandirne infruttuofamente il Volume; ma l'intenzione dell'Auto-
re fu folo per elfere facilmente, e fenza noia intefo. Se bramì
nondimeno vedere la più fina Teorica di quefta Pratica , ricorri all'
Alchimede d'Italia , e leggi il Sefto L bro della Profpettiua dell'Hill
ftriflìmo Sig- Guido Baldo de i Marchefi del Monte 3 di cui fi gloria
l'Autore l'eflerne ftato buon difcepolo . Chi là 3 che doppo quefte
Pratiche Teatrali non fi difponeffe l'Autore di parteciparti l'altre-»
fue Pratiche d'ArchitteturaCiuile, e Militare? Sappi che la fua_.
penna per non ftarfene oziofa , ha delineato , e fcritto fopra tutte ie
materie ài Matematica . Per hora godi quefta fatica al Mondo non
meno defiderata , che neceflaria > e viui felice.
APRO-
Il
APROBATIONES
IVSSV Perillufìris , ^ T^euerendiff. D. mei D. Francifci Vannini Ca-
nonici Tifloienfìs , I. V. 7). Protbonot. Apoji. $ Sancì f Rauenn. Ec-
clejie Vtc. Gen. Opus hoc , cuius infcriptio , Pratica di fabricar Scene , e*
Machine ne i Teatri di Nicola Sabbattini da Pefaro, in duas partes
diHmclum > alter am quidem tmprejfum Pifauriper Flamirium Concordium-i
hoc Anno l6$j. alter am <-vero manuferiptum 3 & e . ^z/idi 3 & nihil in eo
cenfura^ ffl cafiigatione dignum deprendi .
Dominicus Valerianus Recì:. Paroc.Eccl. S.Apollinaris in Vedo*
, Imprimatur •
F, Vanninus Vk. Gen.
V M exjpeciali commi ffìone Adm, T^T.F. Petri «Angeli Simoncellì
de QalioLeclorisPhilof.eximij Santi* Inquifitionìs Rauennx Vie»
Gen. , Opus hoc perlegerim , cui infcrìptio talis apponitur , Pratica dì fabri-
car Scene , e Machine ne i Teatri di Nicola Sabbattini da Pefaro , in
duos libros diuifum , quorum Primus Pifauri imprejfus hoc prxfenti «Anno
\6i"j.perFlaminìumConcordium^Secundus njero manu/criptus Jtt , (g/
nikilcontra Regulas Indicis, vel Decreta Summorum Pontificum repererim9
$otefì imprimi ,Jì <r>tdeèitur Adm, R. P, Vie, S. Inq. pradiclo .
Ego F. Maximus Siluefter Rauennas Fred. Ord. Predicatorum.
Imprimatur .
F . T>etms Angelus Stmoncellus S> Inq. Vie. necnon Phìlof. Rau. Lt8orl
e
DELLA
DEL LA
il
n
PRATICA
DI FABBRICAR'
LE SCENE,
DI NICOLO' SABA T T I N I
- -
■
LIBRO PR(MO.
j
zAuuertimentì generali per ben ordinare yna Scena . Cap. t .
E fi lerapprefentationi, die s'intenderà di
fai e , doueraflì primierarm nte ( pur ch<L-»
fia poflì bile) eleggere fpatiocapa^ e, & am-
pio talmente 3 che di dietro, dalle bande,
difopra , e difetto alle Profpcttiue , &alle
Scene vi ila fito ballante perii muJtfpìiciri'
delle Machine , che fi voi ranno adoperare
per le appjrironi di Culo.di Terra, diMa-
re , e d'Inferno , e per le lontananze;, e ru-
ghe,che vi fi ricercheranno. Auuertafi però di pigli ire non fblo lun,
ghezza fufficiente , ma altezza , e profondità conueneuole ( pocen-
dpfi hauere cale quale fi defidera)delle quali circonltanze coli in Vni- J
uerfale li è ^qluco fare quciìa breue mentione per baùerle conoibut£^
A tutte
Btógjl
tta^SaE^w^Sj^gbgwig ~r~y
{■? '«SsSè
«sli§l§ÈJÌ£js§PI«i
•Ajt [**f&$n
WpWÈ
flÙll!
sfèì^^&^fis^fSé^SS/^ffl^
p^^S
Élltei
i bella Pratica delle Scinta »
tutte neceflarie, od almeno molto vrili per potere commodamente
operando eccitar la marauiglia ne gli Spettatori , effercitarficcn lo-
de, &immitare il più, che li pò fla il naturale^ il vero. Pertanto
fatta matura eledone del luogo doue fi deonorapprefentareloSpet*
tacoln , e gl'Intermedi; , douerà l'Architetto andò re in perfona à ri-
conofeere il lieo , conducendo feco buoni Maettri, si Falegnami,co-
me Muratori fuoi confiden ri , & infiemenuedere, e confiderare di-
lige n temente di nouo la capacità di eflb fito , e poi vedranno li Mu-
ratori 1 Solari . le Volte , & 1 Tetti , fé fono buoni , & atti à foftenerei
peli delli Pale hi,delle Machine , e de gli Spettatori, e maflìme quan-
do vi dout ranno interucrire le perfone de' Prencipi .
Sentitoli parerecfiquei Maeftri, darà ordine ( fé vi èqualtheim-
perù tcione ) che s'accomodi , aflicurandofi bene,e ftia con l'occhio
aperto, e vada egli medefimo à riuedere fpeflb, e moftrando di fidar-
fi di tutti , e dando buone parole à tutti , non fi riporti intieramente
ad alcuno , perche bene , e fpeflb fi ritrouarebbe ingannato , ò dalla
malignità de i poco amoreuoli , ò dalla ignoranza de gl'imperiti .
Quanto fito fi debba pigliare per lo Palco, Cap. 2.
E L fituare del Palco , fi douerà auuertire di non pi-
gliare né maggiore , né minor fito di quello faccia^
di bifogno, perche ne verrebbe l' vno de i due incon-
uenienti , il primo , che pigliando poco fpatio , la»*
àcena non isfuggirebbe perla poca lontananza , e
confeguentemente non riufeirebbe coli vaga all'oc-
chio ; oltre chela Grettezza del fito alle volte fuol cagionare difordi-
ni grandiflìmi inpregiudiciode'Recitanti , di quelli che rapprefen-
tano gl'Intermedi) . ed ogni altro > ch'affitta 3 ò fopr'in tenda all'at-
tione , & alle Machine , l'altro, che occupandone troppo, vi dareb-
be minornumero di Spettatori , il che è mala cofa .
Ma fi deue bene , e maturamente confiderare come fi è detto, ci6
che fi deue rapprefentare , e con quali circonltanze , e fecondo que*
fte determinare Geo fufficience per lo Palco , e per la Scena .
Come
Libro Trìmo. §
Qpme fi dette fare il Palco, Cap. J.
ERM ATO come fi è detto il Tito per la lunghezza
del Palco in teftajrioè nella parte più bafla verlo t;li
Spettatori, fi douerà fegnare ne' Pareti, ò Muri dal-
l'vna , e dall'altra parte , la prima alttzza , la quale
non douerà eflere meno di quattro piedi, dandole
poi di falita in fino alla fine di eflb Palco mez'oncia
per piede , che feruirà per l'vltima altezza , quando però vi fi habbia
sballare fopra, che quando nò, fi potrebbono darle due terzi d'on-
cia , che cofi moftrarebbe meglio la Scena .
Fatto quefto, fi farà battere il filo dalla prima altezza nella tefta
del Palco all' vltima, e fecondo quei fegni, fi doueranno fare le bu-
che ne' Muri per mettere le Traui per la prima orditura del Palco,
quali buche non doueranno efTere più dittanti di quattro piedi lvna
dall'altra , mettendoui poi le Traui , che fiano ben groffe, e buonc_>,
cioè Bordonali di vn piede di faccia j ben murati , e benifTìmo adi-
curati , con forti, e fpeflì puntelli , rifpetto alle Morefche,fe douran-
noeflerui fatte, che quando nò, fi potranno porre vn poco più di-
ttanti.
Compito , e he farà quanto fi è detto , fi douerà far mettere i legni
per lo lungo per la feconda orditura, e vogliono effere di groffezza
di mezo piede di quadro,beneincauiglia rimettendoli in modojche
non impedifeano l'apriture, c'hauranno à feruire per gl'Intermedi/,
fé però vi fi hauranno à rapprefentare .
Poi vi fi (tenderanno fopra le Tauole,Ie quali debbano eflTere buo-
ne , ben commeffe , e beniflìmo inchiodate , acciòche per Io M< re-
fcarui (òpra non vengano à fchiodarfi , come bene fpeflb fuole auue-
nire , con pencolo di chi vi balla.* . . ì *
In tefta poi, fi douerà fare vn parapetto di Tauole ben commefTe,
& inchiodate, acciòche non vengano vedute da' Spettatori k Ma-
chine, ò altro , che douerà feruire fotto il Palco , qual parapetto fi
farà dinante dal principio di eflb Palco almeno vn piede, & alto più
della tefta Almeno mezo piede . Non douerà ne anche effere voi co
A a adeffa
a Della Pratica delle Scene— > .
ad effe tefta , ma per fé tteiTo fermo , sì nel pauimento della Sala* co-
me anco nelli Muri da ciafcun lato3 ri/petto à i lumache vi andaran-
no , come fi dirà à fuo luogo.- Ma quando non vi fi riabbiano à metro
re i lumi , in qut 1 caio fi porrà vnirlo alla tetta di eflb Palco alla mede-
fimaaltezia. t perche nel prtfenre Capitolo vi fono di molte ope-
ra tioni , mi è parlò necerTano farci l' fegni, che fi vedranno qui forto
nella feguente figura , acciòche fia più facile l'intelligenza di effc-»»
Siano le due Pareti , ò Muri della Sala , oue fi deue rapprefentare
la Comedia A. B C D. da vn lato , E. F. G. H. dall'altro , e D. C.H.
C il pauimento , ò pianodella Sala_. .
La prima altezza del Palco in tefta fiaLK.dall'vna, & L.M.dal*
l'altra vJta piedi quattro^ ella l'vltima altezza C. N.& H. O. tan-
to in altezia di più dclli quattro piedi della prima, quanto è il cre-
fcimento di mezoncìa per piede , cioè, fé la lunghezza del Palco da
K.ad H oda L. adO. farà di piedi dieci , l'vltime altezze di CN,
ò H O. dcueranno eflcre di piedi quattro , & oncie cir que 5 e fé fa-
rà la lunghzza di venti, l'altezze fudette doueranno t (fere piedi
quattro
Libro lìrtmol y
quattro , &onrìe dieci , e cofi feguendo con la medefima proporrlo^
ne fi fegnarannole fudette altezza ,
Le linee K. N. &L. O. fono li fegni de! decliuiodel Palco, chc«»
fifegnòcon il battere del filo nell'vno, e nell'altro Muro, come fi
ditte nel Capitolo di foprà , le lettere K. P. Q^N. da vfì lato, & O.
R. S. Lk dall'altro , fono le buche , e le linee K. L. e P. S. e Qj_R. &
N. O.dimoftrano le prime Traui, delle quali fé ne porranno più, ò
tfneno fecondo la lungezza del fito , l'altre linee poi fono le Traui per
la feconda orditura, come per le T. V. fi vedonojlo fpatio I. K. L. M.
dimoltra la tefta del Palco verfogli Spettatori . Ma acciòche ven-
ga bene intefo il modo come deue effere effa teftafenza vnirla al
Palco, come di fopra fi è detto, fi vedrà quìa baffo con quelle po-
che linee » le quali moftraranno il profilo del Palco, e del Parapetto»
VX
Sia A. B. C D. il profilo del Palco , e la linea C. E. il Piano della
Sala; in effalinea dunque dittante dalla prima altezza del Palco B.
D. vn piede , che farà il punto E. fi porrà la tefta del Parapetto E. F.
che fia maggiore in altezza della B. D. mezo piede , come fi vede»*
Come fi deue fare il Cielo dell* Scena-* • Cap, 4.
T A B I L I T O il piano del Palco , fi douerà dar princi-
pio à fare il Cielo , quale douerà effere ò intiero , ò fpez-
zato ; fé intiero , vi farà poca fatica , poiché faraffi con-*
tre , ò quattro Centine, ò Arcali fatti in minor portione
di cerchio , dando loro (nel metterli in opera J ìlfuodecliuiodi due
oncie
<5 Iteli a Tràtica delle Scenz_> .
oncie per piedi , raccommandandogli con buoni , e forti tiranti a!k
Tram del Tetto , ò ad altro, acciòche ftiano ficuri ;
D\ poi fi Renderanno per lo lungo di fotto ad effe Centine,legna*
mi lunghi ,e focili in giufta lontananza, bene inchiodati , quali le-
gni da noi volgarmente vengono nominati Ciauaroni,&in Tofcana.
Correnti ; Ce mpita quefta feconda orditura,vi fi (tenderanno le Ter
le , le quali vogliono efltre imbracate più fpt fio , the fia poflìbile*
acciòthe non vengano à fare qualche cattiuo effettore cofi faràcom
pito il Cielo intiero.
Ma douendofi farlo fpezzato , farà d'affai più fattura , e maflìme
quando vi douerannocalare3ò falire più Machine.che fecondo quel-
le iìdoueran no ordinare li fpezzamenti> come h dira nel fecondo
Libro àfuo luogo.
Come fi deue colorire il Cielo. Cap. 5.
FINITO che farà il Cielo, doucrà l'Architetto,od altri
c'haurà la cura di ciò, valerfi di Pittori, che fiano valent*
huomir i, e ( fé è poflìbile ) intendenti di Prefpetiua,poi-
c he firebbe loro di minor fatica,e di maggior honort-» .
Cafo che non polla hauergli tali, veda di hauerne de'migliori . Farà
dunque darprincipjoalpingerlo , colorendo la parte pù vicina àgli
Spettatori, con colori crudi , sìd'Azzuro,comedi Nuuole ,& anda-
ta fempre l'vno , e l'altro raddolcendo , in modo che nella fine fiano
quafi sfumate , facendo fare proportionatamente Rance le Nu-
uole , che coli il Cielo farà vna fuga belliilìma_, .
Qomefideue terminare la prima larghezza in tefìa alla Scena> ideile due pri-
me eaje di efia , e della lunghezza della medeftma Scena . £ap. 6.
O L O II I T O che farà il Cielo , fi douerà terminare ai
principio del Palco la largezza delle facciate delle due-»
prime Gafein tetta dall' vna , e dall'altra banda , faccen»
doui due fegni nella diftanza, cheli vorrà 5 e tali che da_,
lontano fi poffano fenza difficultà vedere,che cofi faranno fegna te le
larghezze
-
^ibro T*rimo. -
larghezze delle due facciate delle prime cafe, e tra l' vn fegno,e l'ai*
tro la larghezza della Scena in teita_ •
Indi fia ia lunghezza di eifa , fecondo il bifogno , la quale doue«
radi intendere dalla reità del Palco alla Proipcuiuadi mtzo. E co-
là fi douerà rirare vna linea paralella alla reità dei Palco da yna par*
te all'altra , che cofi lì faranno fegnate le facciate delle due prime-*
Cafe, larghezza, e lunghezza delia òcena, come a bailo nella fé-
guente figura fi potrà vedere-* •
Sia la tefta del Palco A. B tra le parete A. E.& B. F. è la larghez-
za delle tefte delle due prime Cafe A. C da vn lato ,cD.B. dall'ai-
tro , la linea E. F. doue deue andare la Profpertiua di mezo, la quale
douerà eflere paralella alla A: B. tefta del Palco, dico e he da C« a D.
farà la prima larghezza della Scena, e da Couero D. alla linea E. F«
farà ia lunghezza di efla Scena .
Come fi deue mettere U punto dei \concorfo, Cap. 7.
Ó P P O che fi farà rifoluto qual debba eflVre 1*M
ghezza,e larghezza della Scena,fì douerà mettere il
puri to del concorfo, ilquale nonhàdaefTerepofto
né troppo alto , né troppo baffo, perche ne vere bbe
T vno de i due errori ;il primo,che le farà troppo alto,
le Cafe della Scena inoltreranno eifere vna falita, &
isfuggiranno poco* il fecondo fé farà troppo baffone Cafe pareranno
precipitare
e T>ell aVhùca delle SanfL.;.
i>-, \iphare ■: eJunq^e.per non incorrere in limili inconuenienti,con*
IjViiaclie-ì'Àrch'uc tto vi adoperi il fuo giud idearne trendofopra la li
reaouc lì dirle -,i he doutua andare l»a Profpettiua Jr mezoadtrTa vn
ieenetn b<n inchioda tonti Palco di aire zia di vn pude, e mezo,
^paiwjpwn? l!è rr;f def mr altezza il punto del ccncoifojiheccfilè
Cafe , erutta la ^ecra n ( Urararro bt mi! mo ; quando però dalla-,
finca'cèj'a ' n fy( tnua ci' frcz° al,a l^ ,,a dtl Palco non vi fia. menp
di Vìeèii quincltc 1 , t h( qua r do non vi fefle tanto, in quel caio lì do-
uerà mettere alquanto pù baffo detto legno , ma però poco,hauen«
ao dilige nte riguardo alla lun ghezza del Palco ,
. ■'
B
e
A ,. i+mBi ri/ 1 _j
n ifii ui
Sia la teda del Palco A B. e la linea paralella E- F. doue detiean-
darela ProtpertiuaVilfuorhezo fia G.e fopra elio vi fi ponga; il le-
gncrtoG. H che fìa ben inchiDdatoinG.il quale fia alto vn piedr,e
roezoinfinoad H. &in quella altezza (imporrà il punto del con corfo,
e ii potrebbéincò mettere il fudéttolegnetto , e punto del coneorfo
in l. ouero in K. ma pare , che la più commune ypglia/actiòche mo-
ti^ meglio ) che debba partir nel meze .
■
:• . ■ •
: .
Qomt
fonte Ji * dette ritrovare ti punto de II ti dtjfanzjt . Cab. 8.
^J^ ITROVATO, e fermato il punto del concorfo, fide*
uerà ftbbilire fucceflìuamente il luogo doue (ì ha da por-
re il Punto della diitania , il che fi potrà con facilità ef.
frquirt-*.
In queito modo ; PiglieraiTì vno Squadro fatto di due (taglie fi-
dile à quello che vfano li Falegnami , e Muratori , ^che fia gìufti/Tì-
ino , e (tandoin mezo della Sala , ò Teatrovfi metterà l'angolo retto
dello Squadro in pi-.no alla vifta , e traguardi raffi verfo la terra d<4
Palco , auu'cinandrfi , ò difettandoti lìn tanto , che li raggi vifìui
con li lati dello Squadro vadano à terminare dentro alli àue fegni
delle tefte delle due prime caie » come fi difle nel Cap. 6. & all'hora
fi f g^arà vn punto nel piano della Sala , che cada perpendicolare
dall'angolo dello Squadro nel detto piarlo, fenia però mouerlo dal
luogo don ie fu traguardato , e quello farà il luogo del Punto della
dittala , come per eflempio .
C P
Si? £f
Sìa la linea della tefta del Palco \. fi eli fcgni delle te/re delle-*
due prime Cafe C. D lo Squadro E F G. e la villa in H li raggi vi-
(ìui con Io Squadro fianoH. E G dentro al fegnoC. & H G.D.den-
troalfegnoO. Dico che lafciando cadere dall'angolo delio ^qua-
dro F.vaf gno nrt pianodella Sala , che vada à piombo di quello ,
iiii farà il luogo dei Punto della JiiUnu.
■ •
s Om
f o t>* U* Pratica delle Scerei '.
fonte Jt debbano accomodare Itfilt dalTfno all'altre Vunto . Cap. $.
A V V T I , che fi faranno li punti del concorfo , c->
della diitanza , e fermato il legnetro dd Palco nel
mezo della linea , doue deue andare la Profpettiua
di mezo,alto tome fi diffe nel Cap. 7. Si douerà nel
luogo del Punto della diftanza dirrizzarui vn'altro
legno i che fia tanto alto, che trappaflì l'altezza df
quello, doue fu meflb il Punto del concorfo, fermandolo pure nel
piano della Sala in modo, che ftia faldo , e che fia perpendicolare al
piano dell'Orizonte ; e perciò fare, doueraflì pigliare vn filo , fimile
à quelli, de' quali fi fogliono feruire i Maeltri Muratori, fermando
vn' de'capi di detto filo nel punto del concorfo;di poi fi dout rà ften-
dere fino al lf gno , che fi pofe per fegno del Punto della diftanza_, ♦
che fia beniflìmo t>rato , e fia in piano , e paralello all' Orizonte ; di-
co , che quel luogo doue fu pofto il legno , e doue s'interfecano i fili*
farà il Punto della diftanza . Hor dal medefimo Punto della diftan-.
za , cioè doue termina il fodetto filo fé ne ftenderà vn'altro, che fac-
cia angolo retto con il primo , auuer tendo che fia nel medefimo pia-
no , il quale fi douerà raccommandare all'vno , ouero all'altro muro
della Sala , come più piacerà, che non habbia da mouerfiper decli-
nare ogni fuariOjche fi potefle cagionare dal mouimento di eflb filo.
Sìa
Libro 'Primo» n
Sìa la linea doue deue andare la Profpettiua di mezo E, F. & il le-
gno G. H. alto vn piede,e mezo $ il Punto del concorfo da in H.e nel
piano della Salala! tro legno I.K.Tirnfi vn filo da H.Punto del con*
corfo al legno X. K.chefiaequidiftante all'Onzonte, il quale termini
in I. che farà il Punto della diftanza . Dal medefimo L tirifi l'altro
filo,che era raccommandato all'vno de'muri,e fia in L il quale doue
rà effere nel medefimo piano con il primo,eche faccia angolo ietto
nel Punto I. che cofi remeranno accomodaci , & aggiuftaci li fili .
Qome fi dette di/ignare la Pianta della Scena-, • Cap. io.
IRATI, e fermati , che fi faranno li fili , fi do-
uerà difegnare la Pianta della Scena, in quello
modo. Volendoli fegn are il luogo doue deuono
andare le Cale» od altro dalla parte deftra, la_,
perlbna che haueràquefta cura , douerà andare
dalla parte finiftra, e traguardando il filo, che
fu tirato dal Pu nto del con corfo, à quello della
diftanza, pigliata con la vifta il termine della larghezza della pi ima
Cafain tefta al Palco, e fecondo quella linea, che legnata il filo
con la vifta fi farà fegnarenel piano del Palco vna linea dal detto
termine alla linea della Profpettiua di m-zo,& il limile fi farà alla.*
pai te finiftra ftando alla delira ; e cofi fi faranno fegnate le due linee
principali della Pianta , oue fi deuono porre le Calo.
In altro modo ancora fi potrebbono fegnare le fudette linee , cioè
mettendo vn lume dalla parte finiftra , & alzandolo, od abbaiando-
lo tanto, che 1 ombra, che farà il filo dal Punto del concorfo à quello
della diftanza , venga a pigliare li fudetti termini , come fi difle nel-
l'altra olferuatione , e fecondo quell'ombra fi farà fegnare vna linea,
come fi narrò di fopra nel primo modo , nella parre deftra , & il me-
defimo fi farà nella finiftra , ftando nella deftra , che cofi verranno le
©pernioni più giuftc_».
^i douerà poi venire al fegnare delle ftrade , e quefte fi doueran-
Rofare sì di numero, come anco di capacità/econdo le attioni della
B 2 Comedia
~
12 Della Pratica delle Scemz^ T
Comedia , e de gl'Intermedij : ma farà bene compartirle più Grette»
che fia potàbile , acciòche le facciate delle Cafe 3 poffano veniro
più lunghe , e confeguentemente più capaci di Porte 9 Fenettrej Ar-
chi > e Botteghe , che fono di quelle cofe , che le fanno parere mag-
giori , e danno maggior fuga alle Scene 5 e gufto alli Spettatori ,* la_.
fìrette7za loro non douerà eflfere però tanta , che dia impedimento ,
ò a ì Comici , ouero a i Morefcanti 3 e maflìme quando haueffero ad
vfeirne > ò ad entrarui con preiteiza .
••WM»J1MM1UIUMMIW|JJ|1|||MT
L
Sia H Punto del concorfo,&l. Punto della diftanza, & H-I- H
filo, doue fi deue traguardare , la perfona che hauerà à far' quefto,(ì
porri nella parte verfo D. e traguardando nel detto filo , pigliando
il termine C. l'altro verrà ad efTere in E. e cofi fi farà fegnare la linea
C. E. Ponendofi poi dalla parte Cfi traguarderà il termine D. e l'al-
tro farà in F. facendo fegnare la linea D.F. che cofi fi faranno fegna-
te le due linee principali . Poi fi fegnaranno le Strade , le quali vo-
gliono effere incontro l'vna all'alti a , come M. N. S. T. & O. Pi
Q^R. Et in quello modo refta fegnato la Pianta della Scena-, .
. ■ .
Come
Libro Primo , r .
tome p deuono aggiufiare lì Te/ari per le Cafe , e per la Profettiua dì mezp .'
Cap. 1 1 .
§* ISEGN VTA che fi farà con lince nel piano del Pai.
co la Pianta della Scena , cii)è doue d< nono andar
pofte le Cafe, e la Profpetnua li mezzo,fi doneran-
no fareliTelari perle Cafe in larghezza, e lunghez-
|yj|||||fj za , quantqfarà da vna Strada all'altra , con il dech-
uioda baio facondo il piano del Palco ; ma l'altezza
douerà eflère indeterminata , cioè di queJL parte , ch'è più vicina»,
al Punto del concorfò.
Si douerà poi fermare il Telaro della prima Cafa della facciata»,
sfuggita al fuo luogo,e quefto fi elfeguirà con facilità , indrizzando-
Io,che ftia à piombo per turti li lati . Se il Telaro farà à mano deftra,
fi douerà andare dalla finiftra , e traguardando nel filo dal Punto del
concorfò àqnello della diitanza, come fi fece nelle altre operationt,
(ì pigliarà con la vifta il primo termine nel legno del Telaro della pri-
ma facciata verfo la tetta del Palco , quanto alto fi vorrà che inoltri
la fudetta Cafa , e feguendò con la vifta fopra l'altro legno verfo il
J^untodel concorfò, fecondo quella pendenza, che farà la vifta al
fecondo legno , fi farà compire il detto Telaro della parte di fopra_. j
che deue moftrare il Tetto , come nella prima figura fi vedc_v .
Il f imigliante fi farà per l'altre Cafe, che andaranno dalla deftraj
e con la medefimaoperatione fi faranno quelle dalla finiftra ,ftando
alla deftra -, li Telari delle tefte delle Cafe tutti deuono andare para-
lelli,odequidiftantiallatcftadel Palco 3 li quali vogliono efll-rc*
della medelima altezza, che il più alto delle Cafe, auuerrcndo di
farli fare tanto larghi , che gii Spettatori non poflano vedere dentro
la Scena , cioè parlando delle feconde , e delle terze Cafe , ò d'altre,
che neandaflero;come nella feconda figura . 11 Telaro della Pro-
fpettiua di mezo douerà auuanzare in lunghezza per ogni canto le
facciate delle vltime Cafe , tanto che dalle genti di fuori non venga
veduto di dentro , come fi difTedi fopra dell'altre facciate . L'altez-
za fua douerà eiTere quanto il più baffo delle due vltime Cafe erme
nella
, a Della, 'Pratica detit Sctnt^> \
nella terza figura fi veHc_>.
In quanto poi al fare fparire ò mutare la Scena.quando ciò fi hab-*
bia à farcjfi hauerà da fabbricarle fi rmare il Telaro in altro modo,
come fi dira nel fecondo Libro » quando fi tu tura de gl'Intermedi;.
1
— i
K
H
i
Sfa i* piano del Palco A B &il Telaro della prima Cafa C D. E.
F t fia la parre D. E. fatra fecondo il decliuio del Palco A. B e la_»
{ arte di fcpraC quanto fi vorrà, che moftri l'altezza della detrae
C afa , e la ps i te F. indeterminata . Si andarà dunque dalla parte K.
e iraguarearco nel f le G. H.in C. e fecondo il decliuio3 che farà*
Gite in I. fi douerà compire il Telaro C. D. £. I.
Siaìl
< Vibro Primo* T
*f
Sia il decliuio del Palco AB e (òpra eflb fieno pofte le due Cafe
L.D. M.C.F. E.dellaprimaCafa,eH. G. K, f. della feconda. Si
douerà fare la tefta della feconda Cafa G. H. N O. tanto largacene
(i Spettatori non polfano vedere perla ftrada E. F. G. H. ciò , che fi
faccia dentro la Scena, come nella feconda figura . Nelle tette del-
le prime Calè, non occore fami alcro,pokue fempre fi fogliono fare*
che iìnifeano nel Muro •
■
:
I)
i
Siano le facciate delle due vltime Cafe A. B. C. D. & P. F. G.H.
&iirelarodeilAProfpcttiuadime*oI.K.L.M. Queftoiìfaritaour
inlofl:
t $ 'Della 'Pràtica detti ScenzJ l
in lunghezza di più delle dette Caft,che perle Strade CN.& H.O.
Don lì perla vedere dentro la3cena,fi come per IX & L.M. ii vede .
Il
Vomejidmono coprire di Tele li T elari delle Ca/e, s dilla 7>rofj>ettiua di me-
ZP 3no» -uolendojtfkr di Tatto/e . Aap. 1 2 .
» : '
1
O M P 1 T I, & inchiodati behiflìmo ìi Telari delle
Cafe,e t'rofpettiuajdi mezolcon le fue trauerfe,
acciòche ttiano {aldi nella determinata forma,fi fa-
ranno coprir di Tele , le quali prima doueranno ef-
" fere bagnate nella Colla di carniccio , che fogliono
adoperare li Pittori, e cofi bagnate i m brocca ri efo-
pra li Telari più minutamente che fia poflìbile , fi cheftiano beniflìr
iro tirate 3 che non facciano qualche bolgia , ò gonfiezza , le quali
fanno poi catti uiflìmo effetto, e maflìme quando fi fono accefii lumi
tf>ella Scena . Ma fé fi vorranno far di Tauole , vi anderà più fpefa , e
più fatura ,'e ben vero che faranno p'ù ficure per quelli didentro , e
sualììme per li Murici , ri fpettoalli tanti buchi , e fquarci, che fi fan-
no fenzidifcretione. Ecertoch'èvnibrunflucofa poiché benc_>
fpeffo innanzi al calar delle Tende, fi vedono le Scene tanto mala-
mente laceratele guarte , che quando fi fco^rono y non folo , chi ne
ha cura> ma anco gli Spettatori Utfifìfeltupifcono,enereftanofcan-
diilizatijVedendó tanta empietà. Mi è pai f? di dirne quefte quattro
parole per auutrtimento di chifn fimrrroccafioni hauerà tal briga». •
iomeji deuono fermare nel piano del Palco li Telari delie Cafe>e della Profpet*
ti» a di mesco • Cap. 1 5 .
t N l T O che farà d'imbroccare le Tele fopra li Te-
lari , & afciute dalla colla, fi doueranno fermare nel
pi ino del Palco in quello modo », cioè dirizzare il
Telaro della telta della prima Cafi,quale fia a piom
bo all'Oizonte , e 1 he vada paralello alla telta del
PjIcoj lafciando dal principio di elfo Palco al Tela-
rayfpawdalmeno di Ke.piedij Creilo poi douerà famarfi con in*
fli chiodarlo
' - Libro Primo.
chiodarlo ne! piano , allietando iacima di eflb con tiranti rinll»
gm murar, nel muro,acciòche non fi poi* mouere. Di poi c'o„olu„
to a quello fi metterà fopra la linea fegnata per isfueeita , r "8 ?
Ceciata della detta eia , la quale anWelfa doueSe f^tf
&dEcurata come 1 al era detta di fopra , come pt r la pnma figu£
La Profpettiua di mezo non hauendofi ad aprire fi fermarà nel fu
detto modo,macheft1aàpiombo)comeneUafeguente4„rt:
S.a dTelaro della tetta della prima Cafa A. B. C. D. il qaafò d*
Ta a F% f"mat0,nel P'anodel Palco B. C che fia dittante dalla^
tetta di eflb Palco almeno piedi tre, come da E.F.ÌB.C. e doue-
£lfa >ZtTr ,nch,odi,ro nei d«to p,ano, come anco accurato
«ome di fopra , e coli fifeiinarannogli altri Telati .
i . .
c
Siali
*
Delia Pratica deh Scenc^ 1
— w—i Vi i unni"' ■
;
Sia il Telaro della proipejtiua dì mezo À.B.C.D. quale non fi hab
bia d'aprire . Si fermarà consuoni chiodi nel Palco A. B. e con fuoi
tiranti ne'muri E. & F. come per la linea puntata E.D. e C.F.fi vede.
. . .
Qme Jt fegnìno lìfyortì deìlì Tetti . Cat>. 1 4.
ì . . . .
ERBATI, e bene aflìcura ti che faranno li Tela-
; ri nel piano del Palco > refta a legnare li Sporti de*
Tetti vii che eflTequnà facilmente in talguifa_* .
- iPigliaraflì vn legnetto poco piùlongo di quanto fi
rvorrà *che fìa lo Sporto del Tetto , che fi vuol fare ,
il quale fi deue inchiodare nell'angolo più al'o del-
la Cafa , che fi vorrà fegnare , ma che habbia vn poco di pendenza >
acciòche venga à moftrare il decliuio del Tetto; poi nell'altro ango-
lo verfo il Punto del concorfò, cioè nella parte più bafla di detta Ca-
fa , fi fermarà vn'altro legnetto , e douerà effere anch'elfo inchioda-
to con il medefimo decliuio del primo -, Indi fé la Cafa farà à mano
delira 3 fi andarà alla finiftra 3 e traguardando nel filo dal Punto del
concorfò alla diftanza , e come nelle altre operationi , pigliando con
la vifta i'eftremità del primo legnetto fin al fecondo, the fu melTo
nella parte più balta 5 tecondo quello fi fegnarà dall' vno, all'altro le-
•' gno
Libro Trtmo . I [
gholo Sporco del Tetto di effe Cafa , e cofi fi farà nel refrante del 'o
altre Cafe ; lo Sporto poi delle te/te delle Cafe , fi deue p-ghare dalf
eftremiti del primo legno feguendo parateli? ad effe facciati } come
gui à bafib fi vedc_> .
Sia la facciata sfuggita C. D. E. F. & il Iegoetto primo C G.
igolo più alto, e l'altro legnetto E. H. nell'angolo più baffo .• 1
nett'
angolo più alto, e l'altro legnetto E. H. nell'angolo più balio : la vi-
fta fecondo il filo fia G. H. Adunque C. G. E. H. farà lo Spor ro dal
Tetto della detta Cafa nella facciata sfuggita . Nella tefta di detta
cafa , fi douerà tirare vna linea daH'eftre mità del legnetto G. che fia
paralella ad effe tefta A. C. la quale farà G. I. che moftrerà lo Sporto
della facciata in tefta^ i
. *
' Come p dette fare abbozzar e la Scena.,, Cap. 15.
EGNATI , che fi faranno li Sporti delli Tetti delle
Cafe,fi douerà far dare la prima abbozzatura i tut-
ta la Scena ; Se fi hàueraiino dunque Pittori incen-
denti di Profpettiua , come fi difTe nel Gap. j ha>-
-uerà poca briga l'Architteto, poiché faprà il Pitto-
re per fé medefimo fareisfuggire la Seena£Qn il co-
lorirò primo ,ò per dir meglio con la prima macchia, od abbuz? tu-
racene vogliamo chiamarla ,ma fé non faranno intendenti ài talpro-
fellìone , douerà l'Architteto ordinare > che le parti più vicine fi ab-
C 2 bowiny
ao bella Pratica delle Scìnz_ .
bozzino di colori fcuri ; Di poi nelle più lontane fi vadano fempre_»
tuttauia raddolcendo, come fi diffe quando fi fauellò dtl colorire del
Cielo nel medefimo Gap.j. Si douerà parimente hauere inconfide-
rationedinon far colorire tutte le Cafedivnamedefima tinta, poi-
che riufcirebbero cofa troppo affettata , ma le farà potàbile fi pinga-
no in modo, che fiano tutte l'vna differente dall'altra . La Profpet-
tiua di mezo poi deue effere di colorito più dolce dell'vltime Cafe_>,
e nella fine douerà riufcirequafi sfumata, auuertendo quando fé le
darà compimento^ non far diffegnare nel mezo di effa ("come mol
ti fanno) a dirittura delle prime Cafejqualche Tempio,od altro Edi-
fìcio tanto grande,e colorito tantoerudo,che rompa fubito la sfuggi
tacon grandiflìmodifgufto de gli Spettatori, e maflìme de gl'inten-
denti di tal profeflìonejfi douerà per Eantopiù tofto finger qualche^
Edificio nell'vltima linea dell'vltime Cafe,ouero lafciarui l'Aere, ac
ciòche la vifta libera , e fpeditafenzaiirìJ>edimento alcuno ne vada,
che coli apparirà più guftofa all'occhio, e di maggior vaghezza», .
,Qomt 9eda qual parte jì deue figliare ti lume per tolorire la Scena * Cap, 1 7.
VANDO fi darà principio all'abbozzatura del
colorito della Scena , primieramente fi douerà or-
dinare doue fi habbianoda porre li chiaritegli fcu-
ri fecondo il fuo lumt-* .
In quefto fono diuerfe le opinioni. Alcuni vo-
gliono che fi pigli il lume in tefta, cioè verfo gli
Spettatori • Altri dalla parte oppofita , cioèdietro la Scena, & altri
dall' vno decanti . Inquanto alli primi , che dicono douer piglia»!!
il lume in tefta . Diciamo che fé cofi fi farà la Scena veri à ad effere
tanto chiara, e quafi flauata , che darà pochiflìmo gufto à chi la mi-
rarà , e non difcernerà le parti di effa, come quii baffo nella primiu
figura fi può fèorger ^ .
Se il
Libro Triwòl
2*
Se il lume fi pigliala poi dalla parte oppofìta P come altri dicono 3
la Scena parerà tanto cruda, & ofeura » che fé bene vi fi metteflero
de i lumi in grandi dima copia , nondimeno non fodisfarebbe mai a*
Spettatori, poiché Tempre parerebbe loro di nondifeernere bene > e
con gufto tutte le parti dieffa, come qui per la. feconda figura fi
può raccogliere.
. ICA
■Vii
Ma fé
li
Ttella 'Pi'àiica dette Seenne
**i
Ma fé fi pigliarà il lume dall' vna delle bande , dalla deftra , ò dal-
la finiftra, le Cafè Ja Pròfpettiua di mezo, il piano del Palco, e*
tutta la Scena moftrerà affai meglio , che in alcuno delti due fodetti
mòdi, e riufeirà di gufto compito di chi la mirarà, effendoui de'chia-
ri '■> e de gli feuriS cò(ìpròp0rtionata mente partiti fra loro , che la fa-
ranno più vaga , come appare in quefta terza figura, quindi fecondo
noi , e fecondo la commune approuamo , che tale farà la più lodata-,
maniera di pingerla , e di pigliare il lumo •
ÌÌ : I
Come
Znhv'&rìmì
Carne pfoffarìtroHAYt Hpieip di àafcunafaccUta sfuggita dalle Qafey o d\
altro, fap. 17.
¥ATA h prima macchia alle Cafe , alla Profpettiua
j?| di mezo, e li chiari , e gli fcuri oue vanno ; fi douerà
6 ritrouare il mezo di ciafcuna facciata sfuggita delle
ffù Ca&*e.quefto fi douerà fare , acciòche fi pofla più
1|£! facilmente compartire quello fi douerà fegrrare-i
n_.
dette facciate . ElTo mezo dunque fi ritrouarà cofi
fattamente ; Si tinar^nnodue linee da gli vni à gli altri angoli oppo-
ftti di quelle facciate, delle quali fi vorrà ri trouare il mezo^neTpun*
tooucs'interfecht ranno dette linee , fi tirerà vn'al tra linea* che fi*
pcrpendicohre all' Orizonte, e che termini dallólto al baflb ói efla
facciata , e quella denotarà il mezo in profpettiua della fudetta fac-
ciata, coraequi nella ptefewe figura*. .
• .
lu Sìa
24
Delta Pratica delie ite»o l
-
?
i
W
Sia la facciata sfuggirà della Cafa A. B. C. D. nella quale fi delie
rierouare il mezo in profpettiua_. .
Tirifida gli angoli oppofii ,cioè da A. a C la linea A. C e da B.
à D.la linea B.D.le quali fi fegheranno nef punto E. poi per elfo pun-
to E. tiri fila F. E. G. che fia perpendicolare all'Orizonte, dico, che
la F. E. G. farà* il mezo della facciata A. B. C. D. in proipecthià > la-*
quale fi doueua ntrouarc_> .
Comejìtleltbanofegnare le Porte , che paiono in melodi 'e facciate sfuggitici
Cap. i8.
V AND O fi farà ritrouato il mezo della Cafanel-
la facciata sfuggita , e fi vorrà fu ffeguen temente-*
fegnare in effa vna Porta , la quale moftri di eflere
nel mezo della detta facciata: Ci diuiderà l'altez-
za della detta Gafa,cioè neirangolo,che congiun-
ge le due facciate retta , e sfuggita 3 in tre parti; la
prima , e T vltima fi faranno fra loro eguali , e quella di mezo fi farà
quanto fi vorrà che inoltri la larghezza della luce della Porta : indi fi
fegnaranno con due punti : Ciò fatto , fi anderà dalla parte oppofta
ddU Cafa ^traguardando il filo del punto del concorfo a quella
della
* -Libro Primo \ 2<
dèlia diftanzafcome fi diffe nell'altre operatìonìjdai detti due pun-
ti con i quali fi determinò la larghezza della Porta ciafcuno da per fé
e fecondo queita vifta fi fegnaranno con linee nellafacciata sfuggi.
ta : Poi fi tirarà la diagonale, òuero diametro in detta facciata,' laj.
quale fegherà le due già tirate in due fegamentijnrerannofì poi dall'
altezza di detta facciata due linee à piombo , ò perpendicolari , che
vogliamo dimandarle^ fi farà che pattino per li detti fegamenti,che
Cdfi reftarà fegnata la larghezza della Porta , & il mezo di efFa_, .
- Per fegnar l'altezza della Porta medefima , prima fi determinai
quanto fi vole ch'ella riefca alta , e quiui fegnarafli vn punto nella.,
linea doue fi fegnorono gli altri due , che fi diflfero di fopra conftitui-
re la larghezza ; dal punto prefo poi traguardaraflì nelL'ifteffa forma,
che fi fece per rinuenire la larghezza , e tiraratlì vna linea , come s"
infegnò di fopra 3 e doue fegarà le due, che fi tirarono perpendicola-
ri 9 quiui farà il termine dell'altezza della Porta , come qui abbailo ♦'
■
• ■
:
■
Siala facciata sfuggirà B. D. E. F. della cafa , oue fi habbia da fe
gnare la Porta , che moftra in mezo di efla : dòwraflì diuidere l'al-
tezza I>.B. in tre parti in modo , che la prima D. G é'J'vlrima'Bi
H. fiano fra di loro eguali, lafciando lofpario di G. H. tanto
dittante , quanto fi vorrà , che moftri eflfere la larghezza della_i
luce della Porta* e traguardando per li due punti G. H. con il fi-
lo, come fi fece neh" altre operationi , & fegnaranno le linee*
G. K. & H. L. e fi tirarà il diàmetro B. E. il quale fegarà H L. in M.
& G. K.ia Ni Si tiraràtjno per li punti M.& N.le due perpendicolari
££ wPrAtic4-de°Ue'Scen{L> •
airOrj&bftte Q. P- e Q^ R. le quali moftrarànfio la larghezza delfij
pt >rta, che fi doueua «trottare. Per l'altezza lìpigliarà nella linea^
B D/ un'altro punto tanto in fu, quanto fi vorrà che moflri l'altezza
di eifa j-eiìa S. tirando da effa Jinea S* T. con la medefima regola di
traguardare , t he fi fecero l'altre >i laquale linea fegaràla 0< P» e Q^
JbLir, V.&X Adunque V P. fcUX.iarà la luce della Porta io rnezo
alla faccia ras fuggita.;.
Stinioiiìipeifiadtifru^eriréquìil mododi fegriare le Porte delibi
facciate rette , poiché, ve ne polTono andar poche , cofi per la ftret-
ttzza della facciata vdouedoueiTerodipingerfi, come ancoper l'ar-
tificio affai trito, eflendo venfimiìe, che ogni Pittore mediocra*
niente intendente leiàppiaperfeitefrofegnarc^i
■ -
£omefi debbano dtfegnare più'Feneftre nelle facciate sfuggite, £ap, I$ì
Uìì '.,:
E R fegnare più Feneftre nelle facciate sfuggite , fi ò!iul-
derà l'altezza della Cafa , come frdiife nel Cap. antece-
dente , ma però inpiù parti , <jioè fé Ci vorranno fegnare*
• tre Fengftre 3 che fiafto tanti gli fpatìj , quanta la luce di
effe fi diuiderà l'altezza fudetta in fette pjftTti eguali 3 quando però fi
vogliano faie , che jìanq le lucfclelre Feneftre eguali alli fpatij,come
fi diffe,'poi in tutti tffcgni,fi traguardaràihel fìloàgouernandofi come
nell'altre operationi già tante volte replicate, fegnando nella fac-
ciata sfuggita le lwws-j-che ne dimoftrarà ilfilo .
Poi fi tirarà la diagonale, la quale fegarà le fei linee in fei punti , e
per eflì fi tirar anno Je perpendicolari aH'Orizonte> come dMopra* le
quali djuideranno^njtor effe La faccia tasfuggita in fette partii. la_*
primar49^fà/cruit<3 r^WfpfltiQcu'è dall'angolo della cantonata.,:
alla primi (feltra >la feconda per la luce della Feneftra/ la terza.*
per l'altro fpa tip , laquarta per l'altra luce , e cofi feguendo.di mano
in mano.fi roaieDàieompite il tettante 5 l'altezza delle dette Feneftre
fijegnaràà beneplacito.:
Maperòi prima fé ite deb'nearà vna nella fa celatatela , e la mjTu-
ridkfrfersifezza prefa in ^eftàfacciàta^ripofiaròaeikcantonata
Ck con "
Véro Primo".
27
Y»tf due fegni , e feruendòfi dèlie già fatte diuifioni , fi tiraranno le_,
linee /come nell'altre operationi , che fegarannole dette pe>pendi-
'colàri , € terminaranno l'altezze delle prime Fenè(tre_> .
• Ma fé fi vorrà fare; che gli fpatij fiano maggiori delle lue» in queU
là proportione fi douerà diuidere 1-àltezza della Cafa j cioè fi douerà
-far maggiore la prima parte, che denota lo fpatio , e la feconda mi-
nore, che farà per la luce della ferieftra, e Coli fi andarà fegUendò
nelle altre par ti. Se poi s'intenderà di fare maggior numero di Fene
ftre , fi diuiderà anche la detta altezza in più parti , cioè, fé quattro,
ii Farà la diuifione in noue, e cofi fi andarà feguitando con la medefi-
ma-praportione . Volendo fegn a ré più ordini di Feneftre , fi feona-
ranno quelle, che fi vogliono prima, ò di fopra,ò dì fotto, ftando pe-
rò tè àltreTecondo,che più piacerà fempre alle medefime linee. Nel
pigliare l'altezze parimente de gli altri ordini di Feneftre,che s'inten
dono di faie, fé ne fegfcarà Umilmente prima vna per ciafeun ordine,
e fia nella facciata retta fecondo tornarà bene , poi per li termini di
èffa riportati nella cantonata della Cafa , come fu detto di fopra , fi
tirar anno al Punto del concorfo , e quelli denoteranno le altezza .
; Siala facciata sfuggita della Cafa A. & G D. oue fidebb^no fe^
gnaf e più Feneftre,e fiano per eflempio tre . Diuidafi l'altezza B.C.
in fette parti eguali CE. E.F. F.G. G.H. H& I.K.eK.B.m<Ji
Da P«
.*:
Vg rPr4ticadeJk^C£KC_,.
per le fiidette.djuificni , traguardandocon il filodel Punto del con»
corfo , come fi difle nell'altre , fi tiraranno le linee E.R. F.Q, G. P.
H. O. I.fa. e K. M efinalmente;|adiagonaleB. D. la quale fegarà
le fudette in S. T. V« X. Y. Z. e tirandofi per eflì Punti le perpendico-
lari a. k e. d. e.f.g* h, u l. m. ». dico che. dall'*. B. farà lo ipatiodella can
tonata alla prima Feneftra , e dalj' 4.-c*.farà la luce della prima Fene-
ftra ì cofi dall' e. e. lo fpatio fecondo , e la e.g. la feconda Feneftra , fé
guitando come nella fopr adetta figura fi vede . Se fi vorranno fegna
re più ordini di Feneltxescioè del rnedefimo numero di fopra, ò di lot-
to dalle prime, fi feruirà dei medeijmi fpatij , e della luce medefima,
l'altezze loro fi faranno a t>eneplacito,feruando 1 ordine di fopra., •
Come fUebhmofegmn gli -Anìiì nelle facile sfuggite» Cap. ao.'
tss^^^Tp". O PP Q , che fi faranno fegnate le Feneftre , come
^1 nel Cap. antecedente fi è detto > fi trappaflarà al fe-
lli €nar &e &* Arc ni • Volendo dunque fare nella fac-
S data sfuggita due Ajchi,e.the nìoitrinolajarghez-
, za delle luci loro, in quadrupla proportione della.,
^ grofTez-za delle colonne , ò dei pilattri 5 Difegnaraflì
nella facciata retta vo' Arco , che fia t'ant ai to , quanto fi vorrà , che
inoltrinogli altri nella facciata sfuggita, con h larghezza quadru-
pla alla grofiezza delie-colonne , come g?à fi èaccenato.
Poi fi diurierà la bafecfel detto Arco in quattro parti eguali con_»
trefegni 5 e per eflì fegni fi ergeranno le perpendicolari , le quali fe-
garanno l'Arco in altre quattro parti con tre fegni , cioè il primo tra
fimpofta,elafommità,il fecondo nella fommitàiitelta, & il terzo
tra la fommità.ei'altra importa . Indi fi tiraranno dalli fegni, e dall'
impolte linee , che vadano à terminare nell'angolo, che fa la faccia-
ta retta, con lasfugglta '3 ma che fiano parallele alla bafedell'Arco,
dai quali termini fi tiraranno le lince nella facciata sfuggi ta,che va-
dano al Punto del concorfo , con traguardare nel filo , come nell'al-
tre , e cofi fi faranno fegnate le aljsize delle parade gli Archj,come
qui abbatto fi vede.
1 Sia
%tbt9 Primi
2?
:
.
- ,
C Jb
<k J>
Sia la facciata retta A. & G. D. fegnifi in erta l'Arco E.E.G^to
sito , quanto fi vorrà yche inoltrino gli altri nella facciata sfuggita ;
poidiuidafi la bafe.E. G. in quattro parti eguali con tre fegni H.I.K.
Pereffi tiranfi le perpendicolari Hw M» I.F.&K. Ni e per f imporle
O. L. tirafi la O. L R. la quale termini nell'angolo., che fa la faccia-
ta retta , con la sfuggita A. C. nel punto R. e fia parallela alla bafe
dell'Arco E Gii fumleper N.Mche termini in Q. e per F.in Pene
lìano medefimamentr parallele alla È. G. poi per i termini P. QJl.
legnali nella facciata sfuggita A. S. T. C. le linee P. V. Q*X;- & R.
Y. che vadano al Punto del concorfo, e con quefta prima operazione
fi farà fatto quanto.difopra fi dirle-
Ma per fegqare gii Archi nella fjcciata^fuggitajfi diuiderà Wpa
tio dal punto P. che fi fegnò nell'angolo della facciata retta con Ja_.
sfuggita in fino àC che termina con il Palco in parti dieci vgùali,
poi vi fé ne aggiungerà vna fopra elTopunto P, che con effa veranno
ad effere vndeci,ediquefte douerà feruire, la prima per la groflèzza
della colonna , onero pilaftro , la feconda , terza ', quarta ,;e quinta^
per lalarghezza della lucedel primo Arco,la fefta per l'altra groffez
ia della colonna > la fettima , ottaua , nona, e decima per la luce del
fecondo
fecondo Arco, e l'vndecima perla groiTezza dell' vkima colonna j fi
tiraranno poi dalle mcdefime/diuifioni nella facciata sfuggita altre
linee, che vadano al Punto del coqcorfo con la regola con che fi tiro
rono le prime nella prima figura, e nella detta facciata sfuggita fi ti-
rarà la diagonale, ouero diametro dei termine, che fegò nell'altro
angolosi quale iegaràparimente^utte le- linee girate al Punto dei
concorfo , e da i detti fcgamend fi farHìm^c^dereleperpendicolaris
come fi fece perle Fenèltre nei Cap.precedehte^le quali diuideran-
tio tutta la facciata in vndeci fpatij. Jl medefimo diametro fegarà an
cora le tre lrrtee, che forono tirate dalle diuifioni delfemicircolo del-
l'Arco all'angolo della facciarà retta , & al P^atcTdelconcorfo nella
facciata sfuggita^.
Adunque nei fegamenti di elle tre linee, fidoueranno formare li
due Archi in detta facciata sfuggita , e per far ciò oue la linea dell*
importa dell'Arco fegarà la prima 3 che fu tirata perpendicolare, nel
fègamentó della prima diuilione con la diagonale fi fegnarà vn Pun-
to, è nel fegamento della fecondacene fu tirata dall'Arco alla fecois-
da perpendicolare , fi fegnarà vn' altro Punto s & oue la terza dalla_»
fòmmità dell'Arco interiecherà laterzaperpendicolare, fé ne fegna^
rà vn'altro , e cofi fi farà fegnatocon tre Punti la metà del mezo cir-
colo dell' *rco . 11 rimanente pò; fifegharà nel modo qui fotto de*
ferino . Doue fegarà la feconda linea , che fu tirata dal quarto Pun^
todell'Arcola quarta perpendicolare, fi farà vn'altro Punto, e douè
fegarà rvltima , la quinta perpendicolare, fi fegnarà l'vltimo Puntoj
che iatutto faranno cinque , che cofi per li detti cinque Punti fi for-
marà l'Arco, cioè fi congiungerà il priraoal fecondo, il fecondo al
terzo , il terzo al quarto , & il quarto alquinto, il che porto in effecu-
tione fi farà compito di difegnare il primo Arco .
f Conlamedefimaoperationefidoueràfegnare il fecondo, come
qui abballò nella feconda figura; Se poi fi vorrà fegnare maggior nu-
mero di Archi, fi terrà il medefimo ordine, facendo le diuifioni in-,
più parti/econdo il numero de gli Archi,che s'intenderanno di fare»'
Sia
&&«.?W!flpV
■
-
■ ■•■" . !
■
I
ì
w
-
,15 *"'~*
**T
.. '
D
-
-
■
- ■
Sfarla facciata sfuggita A.B.CD. nella quale fi habbiano à (egna
re due Archi , e la luce loro fia di quadrupla proporzione delle colon-
ne > òpilaftri , e fia già difegnato l'Arco nella facciata retta , e tirate
te linee E-N- F. I. e G. K. al Punto del concorfo , con la regolat-
ine nella prima figura. Si diuiderà dunque l'altezza D. E. la quale
dimoftrarà l'altezzajJeir Arco nella facciata retta in parti dieci egua
MD.-L. L.M. M.H.aO. O.R P.Q^QJi, R.S. S T. T^
dipoi fopra T. E, vi fi aggiungerà vn'altra parte eguale a T. E, ch^*
&ràE.V~e tuttequeirediuifionifitirarannoal Punto del concorio*
come fi vedono per le puntate ;.fi tirarà poi la diagonale , ò diaitnetro
2C D. il quale fegarà le linee pun tate inY.Z a. b, e. d. e. f. g. & h. poi
perefli legamenti fi ciraranno le perpendicolari <come nell'altre ope
racioni, le quali faranno al numero di dieci . Nel fegamento che fa*
ti la linea G^K.dell'impofta dell'Arco con la prima perpendicolare
fi fègnaarà tu PuntOiV^oinell'altro.fegaisnento della feconda perpen*
dicolare con la linea E. I. vn'altro Punto _/. poi oue fcgarà la terza^oc
pendicolare
$z% 'Pratìcdtfebé $cénz±> .
pendicolarela E. N. fi fegnarà vn'altro Punro m. nel fegamento,che:
farà la quarta perpendicolare con la F. I. fi fegnarà vn'altro Punto ».
& vltimamente oue fegarà la G. K. la quinta parpendicolare fi fegna
rà l'altro Punto o.di poi fi congiungeranno li detti Punti,cioè*./. Um.
m.n,&n. o. li quali forniranno il mèlo circolo del primo Arco nella
facciata sfuggita ,eG.l, la groflezza della prima colonna , ò pila-
ftro . Simile operatone fi farà per lo fecondo Arco , e cofi per quan-
ti fé ne voleflero farc^ .
Quello Cap. equefta operatione parrerà per auuen tura à'Lettori
molto lunga , & in tncata , ma è neceflario , che tengano per fermo t
che per elkre quella materia de gli Archi forfè la più difficile, chc_*
finettain pratica nelle Scene, non è flato potàbile d'infegnarla, e-*
porerbauuanticon maggiqrbreuità di parole, e con minor nume-«
ro di linee-/ .
Comepfegnino U Botteghe nelle facciate rette, e nelle sfuggite . Capi 21»
I A che fi è infegnatoil modo di difegnare gli
Archi , trapaneremo alla pratica di fegnare in-»
alcune facciate Botteghe *le quali fògliono ab-
bellire le Scene : Quelle fi doueranno moftrare>
o nelle facciate rerte , ò nelle sfuggite .* fé bene
nelle rette fé ne può vedere vnafol parte per 1*
anguftia delfìto ; tuttauiafene potrannofegna,-
re alcune . Il modo di operare è cofi fa cilecche mi par fuperfluo trac
tarne /perche il Pittore fteflb faprà farlo per fé med efimo . Deue-,»
bene auuertire, che le Banche, eli Tauolati vanno sfuggiti à guila
del paui mento del Palco -, ma in quelle delle facciate sfuggite fi douc
rà tenere quell'ordine : fi diuiderà il più alto della detta facciata in_«
quattro parti , la prima fi farà tanto alta dal piano , quanto fi vorrà »
che moftri l'altezza del piano della Banca della Bottega da terra, la_»
feconda fifarà tanto più della prima , quantodouerà moftrare , che
fìa la luce di effa Bottega , e la terza tanto dipiù della feconda,quart
co fi vorrà , che molfrUa tergheaa delio (portello , ouero entrata di
effaj
Libro 7>W&<*.'
$G
effa 5 da quefte diuifiopì fi rifaranno le l«nee al Punto del concorfo ,
come fi difle nel precè'dsnte Cap. cirandoui la diagonale^ doue ella
fegarà le tre linee,qiuiii fi rifaranno le perpendicolari, che moltraran
nolalucedellaBottepaconlafuaentrata.corne nella prima figura.
-
■
Siala facciata sfuggita A.B.C. D. e fé in efla fi vuole fegnarui vnar
Bottega diuidafi l'altezza. B^D. in quattro parti, facciafih D.E. tan-
to alta^quanto ha da rriottrare l'altezza da terra alla Banca di effa,
e la linea E. F. quanto douerà e fiere l'altezza della luce della ftefTa_,j
&F.G. la larghezza dello fportello,oueroingreflo. Tirarannofiap
preffo per detti fegni al Punto del concorfo li E. K, F. Le G. H. &il
diametro B. C il quale fegarà la G. H in L. F.I.in M & E.K. in N.
e per eflì fegamenti fi ergeranno le perpendicolari P. O. Q^R. & S.
T. le quali terminaranno tutte le parti della Bottega , cioè lo fpatiq
M. R. T. Z. moltrarà lofportello , ò entrata , & M. Y. N. X. la luce
della Bottega . Il modo perfegnarela Banca > & il Tauolato , fi farà
manifefto nella feguente figura .
•
'
. ■
--
■-
Sia
r/L TnuttdeUtS etnei, 2
'
Sia la facciata sfuggita A.B.C.D. & in eflfa la Bottega E. F. G. H.
Per fegnare la Banca traguardai flì nel Punto H. che fu tirato dalia
diltanza alla parete , e fecondo quella vifta fi fegnarà vna linea, tan-
to lunga 8 quanto lì vorrà che riefea la lunghezza di efla fiancai fià
hi peremo Punto Mtiraraflì la linea M.L.che vada al Punto del eoa
corio >eperG. la G.L.chefia paralella alla H.M.checoficonlofpa
tio G. H L. M. lì farà deferi tta la Rancai .
Pei fegnare 11 Tauolato, fi pigliarà nell'altezza B.D. vn Punto M,
a beneplacito alto quanto fi vorrà,che moftri l'altezza del Tauolatoj
di poiie ne pigliarà vn'alrro, tanto diftante verfo la luce della Botte^
ga , quanto piacerà che apparifea la larghezza di elfo . Pere/Ti Pun-
ti poi fi tìraranno N. O. e P. Q^al Punto del concorfo . Nella dritta
tadi F. nella linea N. C) fi fegnarà vn Punto S. poi per S. fi tirarà la
S. V. tanto penderne , quanto hauerà à djmoftrare l'altezza del Ta»
uobtoà dirittura del Punto E. in cui terminare da quella parte la lu-
ce della Bottega . N Ila linea N. O. fi pigliarà vn'altro Punto R. e
per elfo lì ctrarà la R, T. che fia paralella alla S. V. e coli fi farà deter
minato,efegnatoil Tauolato R. S. T.V. tanto per lunghezza^come
per altezia. Si potranno ancora fegnarui li puntelli come per X. Y«
lì vede-/.
Q>m
Libro Primo, $|
Come fi debbano fegnare gli Sporti delle Cornici nelle facciate sfuggite , con li
Imi compimenti, Cap*
22.
5Tj§gl O P P O le Porte , le Feneftrp, gli Archi, eie Botte-
SvC|j gne » vi risaneranno fra' le altre cofe da fegnare gli
Ì&Ì Sporti delle Cornici fopra le Porte , le Feneltre , oue
ro altri ornamenti jacciòche dunque vengano fatti
accuratamente , prima d'ogni al ria cofa u fegnara il
profilò della Cornice , che li douera fare con tutti li
fuoi membri , e da ciafcuno di eflì fi traguardarà con il filo , che fu ti
rato ad angolo retto dal Punto della dittane nella parete,come fi dif
(e nel Cap. nono , e fecondo che moitraranno quei fegni nella faccia
ta sfuggita verfo la parte più alta di effa , fi fegnara lo Sporto della..
Cornice,© d'altro che più piacerà i & appretto delli fudetti fegni ,
cioè dal profilo fi traguardarà con il primo filo dei Punto del concor-
fo alladiftanza nella facciata sfuggita verfo là parte più baflàrdi effa à
fecondo quei fegni fi darà il dpuuto compimento alle Cornici. E con
il medefimo ordine fi fegnarannoli Scalini alle Porte, 8iiSedizori,Q
«refi le Gelofie alle Feneltre, Ji Ferri per iftender li panni fuori di effe
nella muraglia , le Affegne dell'Hofterie , e tutte le altre cofe , che_>
fi vorrannoìegnare , che mo(trino fpinger in fuòri . Nelle facciate
sfuggite fi feruiià del filo , che fu tirato dalla diftanza alla parete,cOr
rneìfdinVdi fqpra . Delle Cornici , che deuono effere nelle -faccia»-
te rette non fi dice altro , poiché è cofa faciliffima , & ogn i Artefice,
che proffeflì dipingerete (apra fegnare kni altro documento ♦
-
■
-
►rì
■
■
i
■
■
&i \
É
Sia
'Pratica delle ScexcZ •
li tf- *•
.
• ■ 3] i
"
.
Sìa la facciata sfuggita A. B. C. D. eia luce della Porta EF.G.H.
fopra la quale fi deuefegnare lo Sporto della Cornice con il. compi»
mento di efla > di quell'ordine > che fi vuole , che rieica , fegnaraui il
profilo I. K. L« in tal maniera > e con Io fteiTò filo fi potrà fognare l^
fpalle delle Fencfìré l delle Porte 5 delle Colonne * e de gli Archi , e
perii medefimi Puntijtraguardaraflì'con il fìlo,Ghefù tirato dal Pun-
to della dittarla alla parete , e fecondo quei Punti , che ci darà s fi fa
ranno fègnare nella facciata sfuggita verfola parte più alta le linee
I M. K. N. & L. O. fecondo fi vorrà, che moftri lo Sporto della Cor
ilice ,e Coli fi farà dilTe gnato lo Sporto di efla . Per darle compirne»
to da i Punti I. K, L. del fudetto profilo fi traguardarà di nuouo con
il primo filo del Punto del concorfo verfo la parte più baffa di detta.*
facciata , e fecondo ne moftraranno quelle vedute fi faranno fègna-
re le linee IP. K. Q^& L. R. quanto fi vorrà , che fia lunga la Cor-
nice ; fi congiungeranno poi le P. Q^ Q. K. & K. E. le quali fiano pa
ralelle alle 1. K. K. L.&L. F.ciafchtdtnaperfesecontale opera-
rione lì farà fegnato lo Sporto della Cornice, con il compimento,
che vi fi ricercaua di fare-» .
Come
Libro Prima]
57
Comeftfegnino lì Psggìuoh nelle facciate sfuggite . Cap. 2 3 .
■ ■ ■
1 E le facciate sfuggite fi voranno abbellire con alcu
ni Póggiuolijli quali quando fonofegnati con buon
ordine fogliono aggiungere molt« vaghe zza all^_i
Scene,fi regolare L'operatione cofi fattamente. Se-
gnaraflì il profilo di eflb in quel lungo , che: più ag-
gradare , e parerà , che habbia più del verifimilc, ,
che poffa ftar bene » poi da i termini di elio fi tiraranno le linee verfo
la parte più aka della facciata, e traguardarafTt con il filo della di-
ftanza alla parete , come fi diffe nello Sporto delle Cornici . Di poi
dà i tèrmini «lei detto profilo fi tragnardara con^'altrò filo del Punto
del concorfo verfo la parte più baita, e fi fegnarà con altre lineè,con
giungendo i termini di effe , dando loro maggiore fporto, che non fi
diede alle prime, comepure fi ditte in quelle delle Cornici, e fi farà
compito-di fegnare il Poggi uolo> che fi volt uà fare-;.
Se fi vorrà poi fingere che fia foftentato da Modiglioni , ò Barba-
cani , fi fefuirà della medefimaoperatione , fegnando prima il profi-
lo di e(fi,e poi il compimento,come nella figura qui da baffo fi vede.
'.'
l
Sia la facciata sfuggita A.B.C.D. 6r il profilodel Poggiuolo -fiiR
con
3 8 Tratìca delle Scexc^ .
con if filo della difta'nza alla parete , tràguardaraflì li Punti E. F. ter-
mini della fudetta linea verfo la parte più alta B.D. e fecondo quella
viltà tiraraffi le linee E.G. & F.H. tanto lunghe,quanto fi vomiche
dimóltn lo Sporto del Pogginolo , &in oltre da i medefimi termini
del profi'o E. F. fi tra guai darà con l'altro filo del Punto del concorfo
verfola parte più balìa A. Ce fecondo che moftrarà la detta viftafi
fegnaranno con altre linee quanto & vorrà , che mofìri la lunghezza
del Poggiuolo , come per E. I. & F. K. fi vede__> .
Se fi vorrà poi che iiioltri d'cffere fotte nrato da Modiglioni, ò Bar
bacahi , come in L. & M. fi ofTèruarà rifteiTa ordina .
•
Some fi -debbano fegnare li Fogginoli parte nellefaccìate.rtfte) eparte neUz^,
sfwgg\tz_-, Cap. 24.
EGNATili Poggiuoli nelle facciate sfuggite fé ne pò
tranno fegnare alcuni , parte nelle rette , e parte nelle»^
sfuggite , li quali moftraranno elfere in fuori nelle canto-
nate , ò vogliamo dire ne gli angoli delle facciate , chc_^
quando faranho fegnati ,come qui abballo fi dirà, daranno non pa-
ca marauiglia ; perche la tetta di elfo Poggiuolo 3 la quale farà fegna
ta parte nella facciata retta, e parte nella sfuggita 3 moftrarà rifalra-
re in fuori , e fé bene farà comporta di due linee, nondimeno parerà
clfere vns fola , onde veramente darà gran guftoà chi lo mirarà.
Si terr? dunque quell'ordine, notaralTineikfacciata retta vnPun
to in (ito tanto eminente , quanto fi vorrà che moftri l'altezza della_,
bafe del Poggiuolo dal Piano del Palco,indi per elfo Punto fi traguar
darànelfiio, che fu tirato dal termine della diftanza alla parete, e
ft condo quella vi tta fi farà défcriuere vna linea , parte nella facciata
retta , e p^rte nella sfuggita , tanto lunga , quanto Ci vorrà che mo-
ftri effere la bighezza della tetta del Poggiuolo: il fimile fi farà peri'
altezza fermando vn'altro Puntoin tal parte^cne rie dimori ri quanto
fi farà voluto , che dtbba clfere l'altezza del parapetto di tifo Pog-
giuolo, e traguardando per lo medelìmo filo fi farà fegnare vn'altra
linea, la quale parerà parajella alla prima, che terminata la iudetta
altezza
sleezza ed parapetto * Doppoquelto fi frgnarà iIreftante,cÌQè.Gv
Ètici > e BalJauitri , Jf quali vogliono nelJ' vna , e nell'altra parte cade- <
te perpendicolari alTOnzonte , terminando tutti nejla baie , jtjon o-
ftante che vadano parte nella facciata retta, e parte nella sfuggir.^
e cofi fi fari compito di fegnare la telta del Poggiolo ,che fi ctefide- .
rauadifare_>.
« In quella parte poi, che fi vorrà che moftri la lunghezza del detto
Poggiuolo fi operarà con la medefima regolala quale feruì perdaTe-
gnare la lunghezza dell'altro, che fi fece nella facciata sfuggita» co-
me nei Cap. antecedente fi dille .
'
\
Sia te facciata retta A. B. C t>. e la sfuggita À.E.F Ci quella nel-
la quale fi habbia à fegnare il Poggiuolo. Pigliali qualfiuoglia Pun-
to nella facciata retta A. B C. D. efia G. tanto altoquanto fi vorrà
che mofttt l'altezza del Poggiuolo dal piano del PalcojpepefTo Pun-
to traguardali nel filo* «he fu tiratodaila dittanza ad angoli retti nei
la parete , ò vogliamodire muro , e&condo quella vifta facciafi iV
gnare
4*> ^Pratica delle Scet&s»
grìart vha linea , parte rdla facciata retta, e parte nella sfuggita) e
iia tantolur ga , quanto fi vorrà ythefia la lunghezza della tefta del
Ir gg»u< lo , e fia rfa G. k<% H Segnali poi fopra G. il Punto I. tanto
alto da G. quanto!) vena , che moftrieffere l'altezza del parapetto
del Pi ggmf toc Perle Punto I. tra guardali nel medefimo filo, e fac-
ciali K medeima ( peratione , come nella G. Tirali I. K. tanto lun-:
g'a . qoailrr Tu tirerà la G H. e còngiunganfi la G. I. & H. K. e coli
lofpjti< G. 1 K H n-oltraràla celta del Poggiuolo effere Vna fola>
ancore h-. ila f gnata parte nella facciata retta,e parte nella sfuggita*
Rdtaui da fegnarc la lunghezza di effo,ilchefuccederà facilmenr
tegoucrnandefi neH'irfrafcrirta forma. Dal PuntoH.fi traguarda
ra nel filo tirate al Punto del concórfo, e conforme à quello fi farà (è
gr-sic lalmeaH M. tamolurga,cjuanrjofidefidera,chemoftri Ia^»
lutghc zza del Peggiuolo • & il firmile fi faràdaK: a L. coniungafi L.
M chefia paràklla ad H K che fijiauerà con lo fpfrtitJH. K. L. M.
fegnatala lunghezza, & altezza d| elfo Poggiuolo par|e nella faccia
ta retta , e parte nella sfuggità-j . j— - "• ._ tr
;
Come fi fegqi<-um Piazza ìé<-unci .facciata sfuggita-,. \Cap. 25.
L L T Pogguioli deiineati^parte nelle facciate rette,
e parte nelle sfuggite 3 per bellezza , <? varietà della
Scena , fi potrà aggiungere in alcuna facciata sfug-
gita (quando però riefeano lunghe)qualche Piazza,
e pei faila , fi douerà tenere quonYordine. Prima_.
fi farannqjn detta facciata nel più alto,e nel più baf
fo , cir è nel prmci pio s e nel fine dfèlTa 3 due Cafe , ma che fiano più
ilrette, che ii pjfia^. Nello fpatio poi , che vi rimarrà tra effe fi po-
trà f gn re ù Piazza ^chefi vorrà , in che fi douerà procedere, con.*
quello riguardo'. DeterminaralTì con vn Punto nella cantonata vi-
tima della prima Cafa quanto fi vorrà che moftri in dentro la Piazza,
auuertendo pei òche non fia più alto detto Punto del Punto del con^
coriò , rr2 più tolto alquanto più di fotto , aéciòche non dimoiiraiTe
la Piazza di eflere in fno montuofo a e calare da alto abbaffo , e non-
effere
LìbroTrlmol 41
cffere nèlPifteflb piano, che fi troua il Palco. Per detto Puntodun-
que traguardali nel filo del concorfo,e fecondo quello fegnafi la linea
tra le due Cafe, che in queito modo fi farà descritta, e terminata la
larghezza del piano quanto in dentro habbia da moftrare la detta..
Piazza-, .
Di poi fopra la detta linea fi potranno fegnare Cafe,Palazzi,Tem-
pij ,ò altre fabriche , comepiù piacerà , tutte con la medefima ope-
ratione delle altre Cafe della Scena», .
Con tal mezo fi farà datto fine à fegnare vna Piazza in vna faccia-
-cajsfuggita . OlTeruifi , che nella Pittura di effa non fi deuono rap-
prefentarenèperfone,nèaltrecofe mobili, ne in altre parti della.*
Scena , poiché farebbe cofa poco verifimile , per trappaffàre tal'hora
l'attioneil termine di vn giorno, e per altre cagioni, c'hora non fi
luogo di rammemorarci •
Siala facciata sfuggita A. B. C. D. nella quale fi habbia à fingere
vna Piazza 5 fegnafi nel più alto la prima Cafa A. C E. F. che fia più
ftretta, che fi DoiTa,e nel più baffo l'vkima Cafa G R R- D poi ndY
F vltima
4 2 'Pratica delle Scendi .
vltima cantonata E. F. della prima Cafa, li pigli qualfiuoglia Punto
}. che- non iia più alto del Punto del concojrfoj ma alquanto più baffo
per ragione fopr c< enata.per J. traguardali il filodel Punto del con-
corfì< , e fk (on^' quello fi legnata la 1 K. lacuale dìmoftrari quanto
vada in di n tre la ludetta Piazza j Sopra poi ad effa linea I. X fi fe-
gnaranno le Cafe , con la regola , che fi fegnoronole altre nella Sce-
na , e coli reltarà trouata; e deicrittaja Pjaz.za conforme a quello fi
defideraua_M
Come fi debba fegnare nma Stradale moftri andare per dritto in yna faccia--
fa sfuggita-, . Cap. %6,
B R I G A TI dalla Piazza, fi potrà in qualche altra
facciata sfuggi ta( quando però vi fia il luDgocà{>a-
ce ) fegnare vna Strada , la quale moftri andare per
dritto ad effa facciata 3 la quale, anclre farà parere»
la Scena più ampia , e più marauigliofa ; Per far ciò
fi fegnaranno in detta facciata due Cafe, come fi fé
ce nell'altra , nella quale fi voleua far la Piazza,ouero fi potranno far
forgere due Torri in vece di effe .,econlamedefimaregola, ches'in-
fegnò per quelle. Doppo fràrvna,erajtranel mezofi farà vn Pun-
to, il quale vorrà eflere nejlamedefima altezza di quello del concor-
fo, cu è elio (teffo piano. Ciò adempito dalluogodoue terminal'
vltimacsnronara della prima Cala ceni! Palco, edaquellodouefì-
mffela prima cantonata deirvltimaGafaxorreffo il Palco j da quelli
due Punti, dico, tiraranfi al Puntocene fi fegnò in detta facciata due
linee, le quali lì faranno interfecare con vn^altraparalellaairOrizon
te , che fia tanto dittante dal Punto del concorfo,quanto fi vorrà,che
moltn lunga Ja Stradaci fine della quale ciiàrà additato da tal linea.
Nelle due linee poi fi potrà fegnare il rimanente delle due Cafe, &
in quello , che auanzarà altre Cafe per dar perfezione ad effa via. In
tal forma lì farà fegnata yna Strada in vna facciata sfuggita , che*
inoltri p^r dritto. - "*
$i potrebbe ancora fingere nel principio in vece delle due Cafe-»,
ò delle
Vbro Trlmo l
4?
ò delle due Torri (come fu motiuato ) vn' Arco Trionfale , e nella lu-
ce di eflb con la medefima regol i fegnaraflì la Strada , la quale haue
« decoro, e farà parere la Scena più magnifica-, .
Sia la facciata sfuggita A. B. C. D. nella quale fi habbia a fegna-
re vna Strada,che moltri andare per dritto . Pongali due Cafe nel
principio , e nel fine di effe , cioè A. E. nella più alta , & F. B. nella.»
più bafTa parte . Pigliali doppo ciò qualfiuoglia Punto H. in mezo
ad effe facciata Jl quale fia nel medeiimo piano con il Punto del con
corfò, cioè nella medefima altezza dall'Orizonte, ponendo niente
di pigliarlo più lontano , ò più vicino ad eflb , fecondo che fi vorrà*
che la Strada moftri maggiore,ò minore lunghezza, perche fé dourà
apparire più lunga fi faranno interfecare le linee , che s'infègnaran-
«o à tirare qui appreiTo più vicino al Punto H e fé douerà inoltrare
più breue, fi farà interfecare più lontano. Horafeguitandoladi già
incominciata operatione : tirinfi da i termini dell' vltima cantonata^
ideila prima Cafa E. e dalla prima cantonata dell'vlnma Cafa F. co*
me fu accennato qui di fopra , due linee al Pun co Hi e fianoE. H &
F 2 r. H.
44 TntUd itile Stenta T
F. H. poco di/tanti c?a! Punto H. he quali faranno fcgate con vna, clic
r»ufc»rà paraldia all-Onzonre, e farà 1» K. fopraquefta potranno £e-
gnaruifi Pai gì ,òTempij,th(rdimoftrinoil fine della Strada pure
irpotra lófuarui rutto atre . Su l'altre due linee fi batterà campo , fé
cofi piac< ra > di ftgn^re il rimanente delle prime Caie , come in L.&
M. tirando li loro letti al Punte H. e nel retto altre fabricheà bene-
placito , e cofi fi farà compito di fegnare la Strada}the iì proponeuju.
tomfikahbiAàdclìnearelaVnfyettìuaclimexP* Cap. 27.
, 1 S S E G N AT I i due lati della Scena fi douerà trap
paflare a fegnare krProfpettiua di mezo, in che fi o{-
feruarà quett' ordina-» .
Sj Itabilirànel mezo del ÌTelaro fatto per quefto
feruitipvn Punto tanto alto . quanto f>ù potrò il Pun
tocltl concorfo nel legnetto nella (inea\ che fu tira,
ta nel piano del Palco, oue doueuaelTere polla la detta Profpettiua;
come nel Cap. 7- jfoi in e fifa Puntovi fi metterà vn capo d» vn filo , il
quale ftarà fempre fermo,& immobile, lafciando l'altro capo libero,
e _mobile,che lia lui go almeno quanto è la metà del fudetto Telaroj
Doppb quefto fi potrà dar principio al diflegnare della Prófpètrilia ,
portando il Telarooue più piacerà , e farà commodo al Pittori, aia»
uertendo di collocarlo in luogo, c'habbia il lume conforme al re*
ftante della Scena , che cofi fempre verrà bene aggiuntato, nel ripa*
nerlo al fuo 1uo$jo fi fegnarà però prima in eflb Telaro la lunghezza
che fi pigliò ntlla linea di mezo per la lunghezza di detta Profpetti-
ua , come nel Cap. 1 o . Nel difegnare conueràferuirfi fempre di det-
to filo in tutte le parti di effa. Si fegnaranno dunque prima le due
linee principali S oue fi vorrà che vadino le Cafe,e le Strade,e per ciò
fare, pigli- raffi il capo del filo mobile, e tirs raffi aH'eftremità deftra
della larghezza, che fi pigliò dalfvltimodella Scena in detto Tela
ro,lafciandoui tanto di fpatio, quanto fi vorrà che moftri il diritto*
ouerola facciata retta della prima Cafa, e quiui fegnaraflì vn Punto*
«mouendo il fudetto capo mobile del detto filo , fi tirar à vna lineai
fecondo
Vibro trimo . ^
fecondo quello; il fimile fi farà dall<* finiftra,che cofì fi faranno legna
te le due prime linee, ouedouerannoandarele Cafe, e le Strade net
la Profpettiua di mezo . Per fegnare l'altezze delle Cafe fi pigliare
fempre il più baffo 3 ouero il p>ù alto d» ciafcheduna Cafa , ò Palaz-,
zo >che fi vorrà fegnare, mettendo la partedel filo mobile in effe al-
cezze,e fecondo quello fi doneranno compire ledette Cafe; anzi con
la medefi ma ©pernione fi potranno fegnare le Porte, e le Fenerire ;
le facciate rette delle Cafe fi potranno fegnare con vna riga , facen-
dole riufeire fempre paralelle aU'Orizonte 3 e le cantonate à piombo
dclmedefimo%
;...
»1\ A
/»•
K
J3
Sia il Telaro della Profpettiua di mero A. B. C. D.ela lunghetta
che fi pigliò per la larghezza dell' vi time della Scena C. D. Pigliali
da ambe le parti quanto fi vorrà , che fia la larghezza delle tefte deU
le due prime Cafe pure di efla Profpettiua di mezo CE. & F. D. com
pifeanfi le facciate rette L. & M. poi pigliali il mezo tra loro è fia G. e
fopia effofegnafi vn Punto H. come fu detto , il quale fia perpendk
jcolare à G. e tanto ako,quanto fi pofei'altrp nel legoxtto,cioc piedi
vno»
4<S ^Pratica delle Stenta •
vno , e mezo , come nel Cap. 7. Di poi nel Punto H. fi fermi Teftre-
mità di va filo che ft'a immobile $ indi pigliati la parte di eflb filo mo-
bile R. etirafì in E.termine della facciata Le fecondo quello fegna-
<fì la linea tanro lontana da H. quanto fi vorrà > il fimile fi faccia dalla
parte oppoita * che in quelto modo fi faranno fegnate le due linee-i,
oue doueranno andare le Cafevle Strade>& altro. Con la medefima
operatione lì potrà frgnare anco il dechuio de i Tetti , Porte , e Fene
ftre , e le altre cofc » the doueranno andare fegnate_>.
, Nllef cciare rette tutti gli Sporti fi potranno fegnare con vnari-
gs j tenendola in maniera -, che fia fempre paralella alla bafe di eflò
Te laro, e con quella regola li farà fegnata la Proipettiua di mezo>
che lì doueua fard .
■*■•
CQmefìpofìònofegnarepiù Strade nella, VroSfettìua dì mezj con vno , 0 p«#
Punti, Qa$. 28.
O G L I O N O alcuni nella Profpettiua di mezo far fin-
gere ptù di vna Strada , sì con vn folo Hinto 3 'come con
diuerfi,cofa nel vero, che non fò finire di approuare—»,
perche fé bene pare che moftri la Scena più atrfpla , non-,
dimeno 1 roglie affai di sfuggita ,percheleCafe,eleStrjade,riefco
no tanto minute * che paiono (come fi fuol dire) vna battàglia di Mo>
fche , pureft fi voranno fare, fi potrà procedere con tal'methodo-
Segnate le tefte delle due prime Cafe , & j1 Punto nel mezo,del Tela
ro,e melfi: ui il filo, come nel precedente Cap. s'infegnòV Volendo
fare tre Strade, che vadano tutte allo fteflb Punto, che fi mife nel
mez.o, fi doueranno fegnare altre due tefte di Cafe tanto dittanti tra
é\ Imo , quanto fi vorrà , che moftn la larghezza della via di mezo.
Poi fi pighara il filo , e fi fegnarà il compimento di efia Strada con le
Cafe , come nel Cap. antecedente-» .
Indi p^liaraiTì di nuouo il filo , e fi tirarà à man delira , e fi fegna-
rà da H'e/tremità della tefta della prima Cafa la linea del piano della
f e nda Strada , che douràeffere tanto lunga > che termini con la_,
facciata retta della Cafà prima nella Strada di mezo , poi in effa co»
il me-
47
Libro Primo]
ii medefimo filo fi fegnaranno le Caf«_> .
Con quefto medefimo ordine,tì fcgnaràla terza Strada dal lato fi-
niftro , & in tal modo fi faranno fegnate tre Stra le fotco vn m -defi-
mo Punto. Ma fé fi vorranno fare, che vadano à diuerfi ^untivfi
confeguiràTintentooperandocofii fegnato prima le quattro reik-*
delle quattro Cafe, che fono il principio delle tre Strade, comedi
ìòpra fi dirle ;Jì pigliaranno altri due Punti nel mezo di effe , auuer-
tendochefiano rutti due nel me defimo piano con il primo, ciré nel-
la medefima altezza 5 poi in ciafeuno fi fermarà vn filo conforme à
quello del Punto del mezo , di poi fi fegnaranno le Strade con il me-
defimo modo con che il fecero le altre , ciafeheduna per f<L-> .
OiTeruui, acciòche altri non ne prenderle ammira none , che le-»
dueCafe^cheterminarannoconledue Strade non poffono venire
fotto angolo retto , come vengono le altre due Cs fé , che terminaro-
no le tre Strade indrizzace ad vnfòlo Punto. Quelle dunque, c'ha-
ranno per ifeopo due Punti ci fi moftraranno fotto angolo ottufo , co-
me anche quelle che terminano alla Strada per dritto jnella facciata
sfuggita fecondo fi dille già nel cap. 2 5.
Prima Figura di tre Strade ad va Punii*.
'Pratica delle Stenta •
Sia il Telaro della Profpettiua di mezo A. B. C. D. eie tefte delfe
quattro Cafe CE. F.G. H.I. e K. D. e gli fpatij per le tre Strade E*
F. GH.&I K. & L. Punto del concorfo . Bifogna in eflì fpatij fo-
gnare tre Strade , che vadano al medefimo Punto L. Accomodali il
filojn L. come fi di (Te di fopia nelle altre operationi 5 poi fi fegni la^*
Strada N. con il medeiimo ordine, che fi fece nel precedente Cap,
Con lo lteflo filo dal termine E. tirifi la linea E. M. fopra la quale fi
compiranno le Cafe , e cefi da K. ad O. il limile; che in tal guifa fi far
ranno fatte nelle Profpettiue di mezo tre Strade con vn Punto folo.
Seconda Figura di tre Strade con tre Punti •
Sia il Telaio della Profpettiua di mezo A. B. C. D. e le tefte delle
quattro Cafe C. E. F.G. H.I. e K. D.egli fpatij delle tre Strade
E. F. G. H. & I. K. & il primo Punto del concorfo fia L. bifogna tra
gli fpatij fudetti formare tre Strade , che vadano a tre Puntie però fi
pigliano altri due Punti M. da vn lato, & N. dall'altro, ma che fiano
però in vn medefimo piano con il primo , cioè ad eguale altezza del-
l'Orizonte . Nei fopra mentouati Punti fi acconciaranno li fuoi fili ,
e fi farà la medefima operatione , che fi fece di fopra nella prima .Fi-
gura nella Strada di mezo » cefi nell'altre due > che verrà fatto quan-
lofidefiderauaw.
; Cottiti
Librò Triniti fy
Qmefi debbano fingere ti Tetti , e li Ramini . C4p. 19.
i O R A che fiamo fuori della briga delle Scene,e del-
le Profperti uè, hauendo inlègnata Toperacione di
disegnarle il più facile , e bre uemente, che fi è per-
melfo , crapa (faremo à deferi uere come fi perfettio-
naranno i Tetti , e fi formaranno 1 Camini . Parrà
perauuentura quella operatione friuola , e di poca_,
maeftria , nondimeno fé fi confiderà bene quefte cofe fogliono dare
grande fpirito, Sfornamento alle Scene,facendole sfuggire affai più,
che non tarebbono (è non vi foflero , e maflìmamante li Camini, li
qualifideueauuertiredinon metterli in luogo fuori di propofito,
cioè che non moftrino effere fopra z vani , ma fituarli fopra il fodo in
luogo , che riabbiano del verifimile . Ma per fingere li Tetti , fi pi-
gliaranno dei Cartoni fé ne faccino i pezzi dando loro vn poco di pie
gatura à modo di Coppo , tanto grandi , che fiano proportionati alle
Cafe , che s'intende che inoltrino di coprire 3 li quali fi potranno fer-
mare ne gli Sporti di eflì Tetti bene imbracati, acciòc he perla falta-
rionedelIeMorefche,òper quàl fi fia altra gagliardezza per for-
mare moto non cadeffero li Camini , fi faranno li Telari come fi fece-
ro li Telari grandi , oùero (ì piglino due pezzi di tauole , che moftri-
no angolo recto , ma che fiano in buona prpportione con le Cafe,oue
fi debbono collocare quelli fi aflìcuraranno con appuntarli al fuoluo
go ; poi fi fegnarà il fuo decliuio con traguardando) come fi fece cel-
li Telari grandi delle Cafe, iafeiando la facciata retta , che fia para-
Iella airÒrizonte , ouero traguardando con il filo della diltanza alla
parete , come fi diffe ne gli Sporti delle Cornici ; e Poggiuoli, operi-
li per tanto come fegue .
Sia la
Tratì(4 dette Sccnt-> .'
-E T
-^A
K X JL
Sia la facciata sfuggita A. B. C. D. il Camino E.F. G. il quale do*
ùerà efferepuntato con chiodi in effa facciata in H.IXcome fi vede.
Come fi 'dipìngono le Scenc^, Cap, 30.
i^>u
le fm
_
ranfia
m
E«
:-^ I S S E G N A T A la Scena con tutte le Cue parti , fi
doucrà ordinare, che il Pittore , effendo data la pri-
Kfc; ma imprimitura, che fi difle nel Cap. 27» la inco-:
/-io
Gi
b mmcihoggimaià dipingere, vfando ogni diligenza
^^^^^^ p (libile, 5>ì nel colorire le Cafe,e fuoiabbelhmenti,.
come ancora nella Profpettiuadimezocon la rego-
la di già detta, cioè che le prime Cafe fi dipingano con colori fcurf,
e fecondo che le Caie fi diminuiranno, lì vadano vfando colori più
chiari , e che non fiano tutte del medefìmo 3 ma varij il più che fia_»
poffibile , come nel Cap. 15. Guardafi attentamente però di ncn_
fìngei e Huomini , ne Donne alle Feneftre , ò nelle Strade , od Vcelli
in gabbia , Sciane , od altri animali da piacere > che non haurebbe
del
Libro Primo, jt
del verifimìle, perche da gli Autori (i fanno le Oomedìe di attione ta
to lunga tal'hora , che trafeendono il termine di vna giornata , onde
fanaimpoMibile,chegli Jetti Huon.ini. & Animali Ite ff ro li giorni
intieri immobili , quefta è vna delle cagioni , che ci moue a perliia^
dere* che non fi deuono fingere limili cofe. Mi èparfodireppiicare
quefto, fé bene è ftato detto in altro luogo per effe re cofa di qualche
momento,non fòlo nel honore del Pittore, ma anche della riputato-
ne di chi ordina j fuggafì dunque le fudette inuerifimilitudini , e fin-
gali folamente quello che morirà di effere ftabile . Non reftarò pa-
rimente di ricordare , che il Pittore nello (temperare li colori , vi ado
peri la colla , od altra tempera , acciòche dalle Scene non cadano, ne
fi fpìcchino facilmente , come alle volte fuccede , temperandole con
acqua pura, operi a poca diligenza di chi li mifchia, ò per lo poco
tempo , che alle volte fi ha di farle colle, e però deue ftare molto vigi
lante ad ogni cofa * che defidera profperi fucceffi alle fue operationi •
Come fi dette colorire il Parapetto del Palco . Cap. $ i .
OLORITA la Scena, douerà feguirare la pittura-.'
del Parapetto del Palco , il quale fi fuole dipingere in di-
uerfi modi. Alcuni lo dipingono tutto di mattoni roflì
ordinarij con il fuo cordone finto di marmo , che moftri à
guifa di vna fcarpa di Fortezza,come qui abbailo nella prima figura.
Sù;i:ù:i:i:»:i:i.'»'.i.'i.l»!»!i!i,lili!'!ili.l».l'!fT
' l.1.1.1.1.1.1.1.1.1.1.' I.!.'. ''.' l.l.l.l.i.liT77T
^rxrxri,ilr,i|i|i|r|r|i|i|i|iTi7iTJrLririTLri) 1,1, 1^1 ,>
Éf£ Altri lo colorifcono a bugni di chiaro , e feuro, e medefimamente
con il cordone > come nella feconda figura-, .
G * Ogni"
s*
Pratica delle ScencZ ?
Ogni vno di quefti due modi di di fegnare, e dipingere li Parapet-
ti fono buoni , e lodeuoli3 e fi poflbno vfare fecondo la volontà, ò ge-
nio dieta liordinarà ,deuo però auuertire, che figu(tanopoco,fiper
la quantità delle genti, che vi fi mettono innanzi, che non èpoflìbi*
le in quella occasione leuarle, come anche perche quali tutti gli
S i ttatori no ci attendono molto,hauendofoIoil penfiero, &ilguar
dointentoà mirare la Scena . E ben vero che fuol dare grande orna
mento à 1 difegni in carta». .
Poco dunque importarà in qual modo Mano dipinti, è bene necef-
fario, che in eflb non vi fiano delle feffure,ò buchi,acciòche da quel-
li non fiano veduti gli operari fotto il Palco,come fi difle nel Cap. j*
Comejib abbi a ad adornare il Principio del Cielo . Qip. 32,
ALLA pittura del Parapetto del PaIco,ch'è la più baffo
ci trasferiremo ad infegnare il modo di compirecon qual
che adornamento di feltoni,od altro quella parte del Cie
lo p ù alti , la quale fi congiunge con il foffittato, ò volto
del Teatro. Si pr tra durqueadornarexon il fingerai vn feftone di
verd ura con diuerfi frutti , con le fue cadute , ponendoui nel mezo i*
Arma del Prencipe , od altri , che più piacerà .
Si potre bbe anche in vn'altro modo abbellire detta parte con pan
no finto di Broccato con oro (tridente fpruzzato con le fue cadute, &
mapponi con oro, ma deuono eflere cofe grandi , e non picciole , c-#
méfchine , che in tal maniera verrà à portare non folo ornamento ad
efla parte , ma decoro à tutta la Scena, pihgendoui ancorane gli an-
goli figurej fecondo piacerà , e parerà opportuno , e di propofito .
i=. Come
LiùroTrimo.
Qomeft disegni 3 e finga ti Tauimento del Palco . Cap. 5 3.
?*
' vln'ma operatione,che fi deue fare nella Scena-,,
èdiflegnare, e dipingerei! Piuin,entodel Palco
non fi porendo far prima , nfpetto al prouare del-
le Morefche, dei Recitanti, e della Maeitranza,
eh e neceflario,che vi caminino Ce pra . Per lo che
ne verrebbe ad eflere leuata tutta ia pittura, fi co-
me parimente li fegni principali. Si douerà per
tanto poco prima , che s'incominci la Raprc fentatione fegnarlo , zs
colorirlo, auuertendo finito the fia non vifi camini fòpra, e quando
non fi potette far di meno,in quel cafo fi doueranno ftenderm alcune
tauole,e fopra quelle caminaruLche cofi rettarà fenza lefione alcuna.
Per fegnarlo fi compartirà la tefta del Palco in quante partì fi vor-
rà} ò con fafeie , ò fenza; il limile fi farà dall'altra parte, cioè nella li-
nea dell* larghezza della Profpettiua di mezo,poi lì tirarannoda eia
fcun termine all'altro , cioè dalla telta del Palco alla linea della Pro-
fpettiua di mezo le Iinee,e doppo Ci tirarano due diametri, ouero due
diagonali^ doue fegarano le dette linee fé ne tiraranno dell'altre; le
quali (quando però farà fatto l'operarione giufta ) veranno ad t fiere
paralellealla tefta del Palco. Si colorifca poi le fafciV (fé fi vo' ano ) di
bianco, e li fpatij con altri colori, che cofi fa» à compito di diflegnarej
e colorire il Pauimento del Palco, come appare qui appretto.
54 'Pratica deBe Stenta,.
Sia il Pimento del Palco A.B, C D elateftadieflbC.D. (ìaJ
diuifa in quattro parti eguali C E. E. F. F G. e G. D diuidaiì me-
dcfimamtnte la linea A. B. in altre tante parti , cioè in A- H. H. I.
LK ( K B. liei r giunga poi lt E H. F. I. e G. K. Tiranfi in oltre li
dian trn *. \>*< B C I) quali U gai ar ne le fudette linee nei Punti L.
M & N.Mtiriif pt« (T( pulì Punti tL. M.N. le O.K Q^R. S.T.
le quali vtrrannoad tlUrt parakllealla CD.tefta del Palco. Et in
cucita maniera fi farà fi gnato il Pauimcnto del Palco fenza fafck^ .
Seconda Figura con lefafcìz-j •
s T
"Ci 3
A»
Sia y\ Pauimento del Palco A B. C. D. eia linea della tefta fia C.
D diuifa in r>oue parti, ccè C. E per la prima me za fafeia E. F. per
lo fpa,tio F G per la f et oda ftfeia G. H- per il fecondo fpatio H. I»
per la u i z.^ falcia I K pe r lo terzo fpatio K. L. per la quarta fafeia.»
L. M. pi r k quarto fpatio, & M. D. per la quinta fafeia. Similmen-
te li diuidera la linea A.B cioè in A. N N.Ò. O.P. P.Q^ QJ*.
R. S. S. T. T. V. & V. B Tirinfi li diametri , ole diagonali feome
fi diflc nr h'altr,* figura) A. B. e B C. le quali fegaranno le fudette li-
nee in x y 7^. a. b. c.&c d. lafciando la prima fafeia pereflì fegamenti.
Si tirarannolelinee/.^. b. /. I m. ».<?. p.q- -r.s.&it. u. le quali fa»
ranno para Itile filare ita del Palco, & in quello modo fi farà diuifo
conuent-uolmente il Pauimento di tifo Palco con le fafcie. Del mo-
do di colorirt li parlè/di fopra-, ,
Come
Libra Prima, jy
Cerne fi debba accomodare il luogo per il Prencipi_j, Cap. 34.
I pare ragioneuc le ,c(Tendofi di già finito di trattare co-
li me fi debba fare la Scena , di dire anco, come , & in qual
fitofi debba accomodare il luogo p ni i-Ter ape od altro
Perfbnaggio,che vidout raiurtruenin . Si hauerà pet
tanto in confiderà none di farMcTtn ne di Iu< g piv vicino, che (ìa_i
potàbile al Punto della diitajara^ t che ha tamo aito dal piano della
Sala, che ftandpà federe, la viftafia nel me ite fimo piano &k\ Putiva
del coneorfo , che cofi tutte le cofe T "gnate nella Scena appariranno
meglio, chein alcuno altro luogo. Si farà dunque a -guT* di yno
Steccato fermato in terra con buoni legnami , & fia aiììcurato con_,
buone cauìglie , e chiodi , acc'òche pei la calca delle genti , che in_.
quelle occafionifogfìonTihauerepocadifcritipne 5 non vernile à pa-
tire qualche detrimento } & intórno' ad eflò fi potranno porre fedi-
tori,quali douerannO feruìre per li (nói Geni, Ihuom/ni, ò foldati del-
la fua guardia , comeipi u aci eflb piacerà .
:
I ' ■ .'
Come fi debbano far* li Scaloni petgli Spettatori . Cep. 3 5 .
I T VAT O in luogo riguar deuole , e commodo il Pren-
ape3fi douera peh&re i fare li Scaloni, acciòche gli Spet
tatori itiano commocto , babbiano più guOo , e.non s'im-
- pedifcanoT vno l'altro. Si piglia perral'efR teò buoni* e
orti Traui , ponendoci vno per dritto alla parete , che fu tanto lun-
go , quinto fi vorrà',- che (Sa alto lo. Scalone , poi pigliali vn altro , il
quale <lòueràefTere tanto lungo, quanto douerà eifere la hrghezz<L>.-
di eflb Scalone 5 congìunganfi l'ettremità loro , cioè m rtendo quel-
lo 3 che deue feruire perla larghezza à giacere nel palmento con_.
reftremitàdiquéllo,ciiefimifein piedi, epongrmiì ben mente. di
afTìcurarli con Torti cauigiie . Pigliato" poi vn'altro legno., caefia ot-
timo , e di buon neruo > e congi unganiì li loro eftremi ben inch oda-
ti. Queftiformarannovn triangolo rettangolo, ò vogliamo dire»
vno ftjuadro 3 e tali fi feguitarà di andarne facendo nella tefta , e d'
intorno
5 6 'Pratica delle ScencZ 1
intorno alla Sala , ò Teatro ; ma che non fiano lontano Fvnodairal-
tro più di cinque piedi , fopra il lato più lungo di ciafcheduno , fi fa-
ranno altri fquadretti di leghi più fottili , che doueranno feruire per
feditoli, e vogliono effere di altezza di vn piede, e mezo, e della lar-
ghezza di vn piede , ò poco pi ù , li quali deuano effere bene congiun
ti infieme con chiodi , ponendoui fopra boniflìme tauole , e cofi fi fe-
ranno fatti li Scaloni fenza rompere il pauimento , ò forare le mura-
glie , e faranno ficuriflìmi . Del luogo nel piano della Sala per Huo-
mìni , e Donne non occorre dirne molto , poiché fi fogliono accomo-
dare con Traui , ò Sedie , &è cofa che non vi va maetiria , e fi fa con
leggier fatica-*.
:nl
JT 1
lF
'
B
un ""*-■
AKyr
3
a
F Sia il legno primo A. C. rizato fecondo la parete, e Peftremiti nel
pauimento C. e l'altro à giacere B. C congiunganfi in C.poi pigliali
l'altro A. B. giunte le tette dei legni A. C e B- C. comeffo in A. B. in
modo,the fiano bene incauigliate . Sopra il legno A. B. facianfi con
altri legni alquanto più fornii gli fquadretti A. D.E. E.F-G. GEI.
& I. K B.bene inchiodati . Si difendano poi le tauole fopra eflìicioè
D. L. F. M. H. N. e K. O. che fiano parimente accurate con chio
di , e fé non fi poteffero hauere legni cofi groffi , maflìroe in A. B. fi
potranno in quel cafo affìcurarli con vn altro legno come in P.per la
linea puntata a & in quella maniera fi faranno proueduti li Scaloni .
oriti
bjffj a
ivi
%rC
m—^^Tfl
Libro Primo. ey
Come fi debbano accomodare ì<MuJtcì* Cap. 35. .
ABBRICATI liScalon^parechevogliaildoue
re di penfare al luogo per li Mufic^non voIendoG >
che ftiano dentro le Scene per l'impedì mento , che
Cogliono dare alle Machine, fi con le perfoneloro,
come anco con gli Organi & altri Inftromenti .
Si potranno acconciare fuori della Scena da ambe
le parti, e per eiTeguir ciò fi faranno due Poggiuoli con legnami buo
ni 3 e murati nelle pareti , che fiano capaci delle perfòne loro 3 e loro
Inftromenti .
E quefti fi adornaranno con Modiglioni , Balauftrate , e Gelofie ,
che non folo daranno con più comodità, e vedranno il tutto: Ma fi
fentiranno ancor meglio i fuoni , i canti , e darà maggiore ornamen-
to à tutto l'apparato . Ma quando fi voleffe 3 che fteflero di dentro ,
fa di meftiero acconciar il luogo affai prima, rifpetto a gli Organi,
perche quando Tarano perfettìonate,e fermate le Cafe nel palmen-
to del Palco malamente fi potrà trauagliare in ciò -, dunque poco pri
ma che fi habbianoà fermare li Telari delle Cafe , ftabilifcafi detto
luogo per i Mufici , e loro arnefi in tal modo . Facciami due Palchi,
cioè vno per ciafcheduno dei lati della Scena , tanto capace,quanto
farà il bilogno , li quali verranno ad elTere tanto lunghi , quanto farà
dalla prima Cafa all'vltimo del fito di dietro,cioè fino al muro di die
tro alla Profpettiua , fermandoli parte nelle parete, e parte nel pal-
mento della Sala, e prouedafi che li Traui frappa iììno il pauimento
del Palco per buche,acciòchenon venghinoà toccare elio Palco,gìà
che fé fi fermaiTero in elTo , nel tempo di Morefcare,fconcertarebbo-
no gì' Organi , & altri Inftromenti . Faccianfi in oltre tanto alti dal
piano del Palco, quanto vi fi pofla paflare fotto commodamente,che
cofi fi farà accomodato il luogo di dentro per li Mufici , mentre non
fi fiano veduti di fuori , fecondo che l'efperienia perfuade elfere più
(ano configlio .
H Come
5 g ^Pratica delle ScenzZ .
Come 9& 'fa 'Quai 'modo f haUta da ieuareU Tenda y che cuopre U ScenaZ\
Cap. 37.
[S[ N due modi , con diuerfèoperationi fi potrà leuare
la Tenda,con la quale fi fuole coprire la Scena innari
zi , che s'incominci la Comedta . Il primo farà che
ella dall'alto cali al baffo nel piano della Sala. Il fe-
condo , che dal baffo falifca in alto , afcondendofi
fopra il Cielo , quando però ne fia la commodità. In
quanto al primo vi farà poca fattura , poiché fifarà con due femplici
troclie , ò girelle chele vogliamo nominare , le quali fianoconfìcate
dalle bande al principio del Cielo ,con due funicelle , due capi delle
qu. li fiano legate alla Tenda dalla parte fuperiore di effa , e gli altri
fi poneranno nelle mani à due perfone , le quali all'hora , che fi darà
loro il cenno , ò con trombe > ò con altro, lafciaranno cadere la Ten-^
da liberamente, che cofi con queftaoperatione fi farà fatto quanto fi
proponeua. E'ben vero, che interuenendoui più perfone ,in diuer-
fi luoghi nel medefimo moto è cofa difficile , che fi accordino fi ag-
gmftatamen te che le cofe fuccedano nello fteffo tempo fecondo il de
fiderio . Io ho veduto molte volte in prattica , che la Scena fi è ino-
ltrata à gli Spettatori vn pc zzo prima da vna parre 3 che dall'altra, il
che ha dato non picciolo difgulìo à chi la mira,facendo ceflare quel-
la marauiglia , che apporta m quell'iftante l'improuifo , e concorde
caduta . Io per me lodarei , che li capi delle funicelle fuffere tenute
da vna perfcna fola , che cofi credo, e tengo per certi (Timo , che riu-
fcirebbe affai b*ne,anzi meglio ponendo due pefi eguali ài capi del-
la Tenda à che potrebbonoferuire due facchetti pieni d'arena, ac-
ciòche con più preftezza fé ne veniffe à baffo j Dourà però il pefo ef-
fere proportionato,acciòche cadendo giù con precipitio non nuocà *
Il tutto vedafi nella prima figura». .
Il fecondo modo le bene è di più fpefa , e di più fattura , farà però
affai migliore , e con più preftezza farà il fuo effetto , e non vi farà
quella confufione , perche cadendo alle volte parte della Tenda fo-
pra le genti cagiona difturbo , e ftrepito .
Il modo
Libro Trtmó • «9
II modo è quefto \ Sì farà vn fufello à guìfa d'vn fubbio 'tanto luA
go,ò poco più di quello che douerà effere la larghezza della Ter^a,
e che il fico farà capace , habbia il Tuo diametro , quan to farà il te no
dell'altezza di effa Tenda: ma quando non vi fia fpatio baftante^on
uerrà accomodarli come fi potrà , e quefto douera effere pofto fopra
il Cielo con li fuoi peroni in due legni murati nell'vno, e nell'altro an
golo nei muri,e douerà aggirarli facilmente in eflì. ImbroccaraiTì la
parte fuperiore della Tenda nel fuft Ilo, lafciando la parte inferiore
libera fino al piano della Sala , poi dall'vnoj e dall'altro capo del fu-
fello poco dittante dalla Tenda, fi auilupparanno due funi con due
pefi aggiuftati , che cadendo al baffo vengano à riuoltare il fufello 3
econfeguentementeà tirar la Tendainalto,mentrcfi auol^erà in et
fo,ecofiin vnoinftantefivedràfcoprirela Scem,fenzachequafi ve-
runo fé ne auueda . Si deue auertire,che 1 pefi cadano dietro à i mu-
ri in modo che non fi vedano , e non facciano rumore , che cefi hauc-
rà più del buono , e quando fi hauerà a far quefto , vn poco prima vi
fi metteranno perfone fedeli auanti al Parapetto, acciòche non la-
feiano accollare veruno alla Tenda per ifchiuare i pericoli, &idi-
fordini , che fogliono fuccedere tal volta , ò per malignità , ò per tra-
feuragine , ò per pocadifcrettione delle genti, the nceneffero l'eftrc
mica di effe > e l'importanza della cofa mi ha fatto ften dere in quefto
particolare più di quello penfai da principio , me ne feufino per tan-
to i Lettori .
H 2 VrintA
$# ^Pratica delie Scenz_> •
Prima Figura per far calare la Tenda à bafio*
Sia la Tenda A. B. C. D. e le due trocchie , b girelle E. & F. racco
mandate dall' vno , e dall'altro Iato in G. & H. e le funicelle A. E. K.
e B.F. L. e fiano li capi loro K-.L. in mano a perfone fidate , le quali
doueranno lafciare li fudetti capi à fuo tempo , e quelito bafti intor-
no alla prima maniera., .
Quanto al fecondo modo poi fi metteranno li capi A. E. M. e B.F.
M. in mano ad vnaperfona folaeffendofi podi in A. e B. pefi conue-
nienti , & eguali , e cofi lafciandofi li detti capi da vna perfona fola ,
verrà l'opera tione più ficura^ ,
Seconda
Libro Primo .
Seconda Figura per far /altre la Tenda in alto .
*f
Sia il Cilindro , ò Fufello A. B. il cui diametro,fe Io fpatio Io com-
porta,come fi è detto,fia la terza parte dell'altezza della Tenda E. F.
G. Hi cioè di E. G. e fiano li fuoi perni polti nei legni fermi , e mura-
ti nei muri C O.e le funi L A.I. & M. M.K, auuiluppati nel Cilindro,
ò fufello con li fuoi peli in 1. e K. li quali quando (i Jafciaranno cade
re al baffo , in vn inftanre la Tenda falira in alto , cioè come I. e K. fi
trouaranno nella baffezza di G.& H. confeguentemente i detti G.&
H. ch'erano reftremitàdella Tenda , faranno nell'altezza di E. & F.
e coli fi farà leuata la Tenda in alto .
*
Come fi debbano accomodare ì Lumi fuori della Scena*» . Cap. 3 8.
Lumi nella Sala , ouero Teatro fuori della Scena fi Coglio-
no porre di più forti , & in diuerfi luogh< .
Alcuni fogliono feruirfi di Lumiere da oglio , & altri di
Torciedi cera bianca . In quanto al primo i Lumi da o-
glio fogliono effere ài manco fpefa^ ma però non rèndono quella ma
gnificenza 3 che fanno le Torcie , tuttauia quando faranno fatte Ie_#
Lumiere con lumi di buon garbo, e non fi feruirà d'oglio,che fia cat-
tiuo
<S2 Tratìca delle Seen^j .
tiuo, ma boni/lìmo, & anco mifto con qualche gentil profumo, ac-
ciòthe non dia mal odore , non faranno brutta vifta, e faranno più fi-
cure le perfone , che non fcolarà loro adoflb la cera delle Torcie, ma
fé fene fmorzarà alcuno , e he in tant' è cofa che facilmente fuccede >
vcrrafli à gettar fetore con difgulto de gli Spettatori.
Le Torcie fatte con cera bianca fogliono liauere più del grande,
e non danno cattiuo odore , ma verr- è , che alle volte fogliono im-
brattare le veitimenta à quelli che loro (tanno fotto, poiché per effer
lunghe , e di ma teria, che per ogni poco di caldo perde la fua fodez-
za per l'alito delle genti, e per il vapore, che procede da effe, vengo-
no ad intc nenrfi ,& à pìegarfi,e confeguentemente à" liquefarli fopra
le perfone con danno di qu Ue,etiilturbodegli altri. Ma quando
faranno fatte per quelto effetto , cioè che fiano grolTe , e corte , ma_»
però che poflbno feruire per tutto il tempo , che deue durare l'attie-
ne , non vi tara pericolo , che fi pieghino , ne meno che fi ftruggano ,
& anco per proueder meglio à quelto inconueniente, fi fogliono fare
le Torciere con alcuni Tondi, ò Piatti di diuerfe maniere, fopra li
quali pofandofi le Torcie riceuono la cera > che fi fcola fenza detri-
mento di chi vi ftà di fotto .
fowe fi 'debbano fare $ tumida oglio l
Sìa il Lumino di Latta , ò voghamo dire di Banda Magnata, il qua-
le ne riabbia \ *Jtro attaccato fotto 9 acciòche gocciando foglio non
venga
Libro Trino. 02
venga à cadere fopra le genti ,.& vn' vncino di ferro , oue douerà ef-
fere appiccato alla Lumiera,eome nel difegno fi vede . Di quefti Lu
mini fé ne metteranno in buon numero per ciafcheduna Lumiera no
douendo effere maggiori di mezo piede Tvno. Effe Lumiere fi po-
tranno fare in diuerfe forme , ò d'Aquila, ò dì Gigli, od altro, come
piacerà à chi ne haurà la cura .
Come fi acconcino le Lumiere con le Torciti, ,
Si farà vna Lumiera , e vi fi porrà tre torcie , la quale vorrà eiTere
fatta di legnami dipinti , e con fili di ferro raccommandati come nel
difegno fi vede; Se ne potranno ancora fare in altre forme , cioè d'Ar
pie ,ò d'altro.
Di fopra fi è detto a baftanza in quanto alla qualità loro; fi douerà
dunque hauere in confideratione di porre le Lumiere in fito il più vi-
cino alla Scena , che fia poflibile ; ma però in modo, che non venghi-
no ad impedire la vifta delle Machine, che doueranno calare dal
Cielo
54 Tralìcadtl/e Sce<k-j .
Cielo rie gl'Intermedi), fé ve ne anctenno. Si douerà dunque por-
le dalle bande , lafciando la parte di rrezo l'bera ,c vacua . -Ancora
auertafidi mettere pochiflìmi lumi, e quafiniuno dal mezo in giù
della Sala , ma ben fi proueda , che ve ne Ila abbondanza vicino alla
Scena , che cofi le Cafe fidifcerneranno beniflìmo •
-
Qomejl debbano porre ì Lumi dentro la Scena-* . Cap. 3 9.
E L L' accomodare i Lumi dentro la Scena , fi doue-
ranno hauere molte confiderationi , cioè di porli in
modo, che non diano impedimento al mutar delle
Scene, ne alle Machine, e che per lo Morefcare non
crollino, e non cadino, e raaffime quelli da oglio,
che faria di quelle cofe,che nuocono affai alla ripu-
tatane di chi ordina • Si douerà duncjue prima porre intorno al Fe-
ttone , & Arma, che fu porta al principio del Cielo, come fi diffe nel
Cap. ? 2. cioè nella parte di dentro verfo la Scena,buona quantità di
Lumi da oglio, li qnali non veduti da' Spetta tori,illuminaranno tut-
to il Cielo , e faranno buoni/lìmo effetto , poi per ciafcuna Strada >
tanto in dentro però Vche non Mano veduti da quei di fuori , e che—»
non diano impedimento allo fparir delle Scene, come fi diffe, & di
chi douerà vicire , & entrare .
Si doueranno in oltre porre altri Lumi da oglio 3 ò Torciere , chc_»
farà meglio , & il tutto fi effeguirà bene, fé fi pigliaranno dei legni di
giuftagroff Z'_a, tanto lunghi, quanto farà dal piano della Sala, al
più baffo di ciafcuna Cafa , nelle Strade oue fi vorranno mettere, li
quali doueranno effere fermati beniflìmo , con geffo nel Pauimento
della Sala , e doueranno trappaffare per lo Palco guardando di far le
buche nel Palco , tanto.capace , che non vengano à toccare li legni
in alcun lato; Di poi fermaranfi l'eftremità loro con tiranti bene affo
dati ne' muri , mettendoui poi dei Lumi in eflì legni bene accurati,
e la quantità che farà di bifogno , e non fé ne faccia careftia, che eoa
quelt'ordine ftaranno fermi , e ftabili , non oftante lo ftornimento ,
che fi da al Palco per lo ballare , e faltarui . Vi fi potrà porre ancora
dalla
Libro 'Prim». 6j
dalla parte di dentro di ciafcun Camino vn Lume,clie non farà dif-
diceuole , quando però non s'habbia à mutare le Scene . Si fuole an
cora porre gran quantità di frugnoli da ogho nella tefta del Palco die
troal Parapetto,che fi douerà fare per tale occafione più alro del pia
no del Palco , come fi difle nel Cap. 3. ma come lì fuol dire è più la_.
perdita , che il guadagno , poiché fi crede d'illuminare più la Scena,
e fi rende più fcura , e tenebrofa , & io ne ho fatto efpenenza, hauen
dolo veduto più , e più volte , perche è di bifogno , che in detti fru-
gnoli vi fiano ftoppini molto groffi,acciòche rendano maggior lume,
e fé fi fanno tali generano poi tanto fumo, e cofidenfo, che pare vi
fia interpofto tra la vifta de gli Spettatori , e la Scena vna caligine^,
la quale non lafciadifcernere bene le parti più minute di efla Scena,
oltre il male odore che fògliono cagionare i Lumi da oglio, e maxi-
me quando fono polli à baffo j E vero che fi vedano affai meglio gii
habiti dei Recitanti , e dei Morefcanti , ma è anche vero , che li vili
loro paiono tanto pallidi , e macilenti, che moftrano, che di poco gli
habbia Iafciato la febre: oltre l'impedimento che prouano nel reci-
tare, enei morefeare per lo abbagliamento di etti Lumi. Bafti di
hauerne tocco quefto pocolafciando libertà à ciafeheduno di fare-/
in ciò quello che li farà di più gufto .
Come y ffi in qual ordine fi debbano accomodare gii Spettatori . Qtp. 40.
|Cofa di molta importanza , e di molta briga l'haue-
re la cura di accomodare le genti, in occafione di
raprefentationi,tuttauia non vi è mai careftia di chi
ambifea quefti officile maflìme di quelli, i quali fa
ranno desinati per accomodar le Da me , che ve ne
è fempre cofi buona copia,chefe le occafioni venif-
fero ogni giorno , fempre ve ne farebbono in abbondanza . Si deue
perciò auuertire di desinare in ciò perfone attempate, e difcrcte,af-
finche non diano fofpetto , ò fcandalo veruno ; Si doueranno dun-
que accomodare le Dame nel Orcheftra , ò vogliamo dire nel terzo
della Sala più vicino al Palco , hauendo riguardo di far porre nelle_>
I prime
6$ TrAtlca delle Scent_> !
prime file , cioè vicino al Parapetto le manco principali , efeguendo
fecondo i gradi per l'altre file , auuertendo di mettere Tempre nel me
zodi effe le più belle, acciòche chi opera, e fi affatica, ricreandoti in
cofi bella viltà, faccianole attioni più allegramente, più ficure, e
conpiùcuorc^.
Neil' vltime file poi fi doueranno porre le più attempate , rifpetto
alla vicinanza de gli huomini per leuare ogni ombra , che fi poteffe-»
dare. Qjell • che naueranno la cura di accommodare gli Huomini3è
neceflario, che fianoperfone d'autorità, e fé foffepoflìbile, che co-
nofeano tutti , ò almeno la maggior parte \ perche nel dar loro i luo-
ghi, doucrà ha uerfi quello oggetto di farccheleperfone idiote, e
plebee fi accorpinoci ino ne gli Scaloni, e dalle bande,rifpetto all'im-
pirfettionedtlle M ichine, che alle volte fi fogliono vedere in fimili
luoghi , poiché quelli tali non ci attendono cofi di minuto -, Ma le-»
perfone iaccen ti , e di garbo , fi debbano accomodare nel piano del-
la Sala , più nel mezo che fia poflìbile , nelle feconde , ò terze file,ol-
tre che haueranno maggior gulto,poiche in tal fito,tutte le parti del-
la Scenate delle Machine moftrano le loro perfezioni, onde non po-
tranno vedere i difretti , che tall'horafi feorgono pur troppo ftando
ne gli Scaloni , e dalle bande , come fi diffe .
Come fi debbano accendere ì Lumi . Càp. 4L
VA N D O faranno accommodate tutte le genti,&
arriuatoil tempo che fi riabbia ad incominciare lo
fpettacolo , fi doueranno accendere i Lumi , prima
quelli di fuori , e poi quelli didentro della Scena_,,
auuertendo di vfare in ciò ogni prestezza , per leua
re quella anfietà, che fogliono hauere gli Spettato-
ri parendo loro, che mai non fi venga al fine; Ma il modoin ciò doue
rebbeeffereriufabile,eficuro,perchefuccedendo perciò qualche
difordine, la preftezza farà dannofa,e cagione di maggiore intratte-
nimento. Si douerà dunque penfar bene alla maniera di fare que-
lla operatone , poi appigliarti al meglio. Si poffono in quefte attioni
pigliar
Libro Primo ." ci
pigliar diuerfi partiti , parlando però dei Lumi di fuori , poiché di
quelli di dentro non vi è difficultà veruna,per la comodità, e la quan
cica delle genti , che vi fono , che in vn fubico fi poffono accender^
ma trattando di quelli di fuori, come di fopra, fi poflbno pigliare due
ftrade , la prima è di fare vna mina, ò vogliamo dire trina, con filo di
ferro inueftito di ftoppini bagnati nell'oglio di Saffo, ò acquauite , ò
altra materia, che fia atta ad accenderli facilmente, il qual filo do-
uerà hauere il fuo principio nella parte dal lato , che farà la Lumiera
feguendo attorno à ciafcun capo delle Torcie. Deue anco effere rac
comandato almeno in tre luoghi al filo maeftro, chefoftenta la Lu-
miera , acciòche pei Io continuo ardere 3 che fanno le Torcie , quel-
la parte del filo che loro ftà fopra infocandoli perauentura non cada
fopra effe Torcie , e le faccia diftruggere , e fcolare con pericolo , e
danno di chi vi farà di fotto . Accomodaraflì per tanto in modo, che
reftandofempre nella medefima altezza non vi farà quello dubbio,
e coli il douerà fare nell'altre Lumiere, mettendo poi à dirittura di
eflì capi di filo huomini atti à quella faccenda,li quali come farà loro
dato il cenno in vn fubito ciafcuno dia fuoco al fuo capo , e cofi con
preftezza fi accenderanno le Torcie fecondo il primo modo .
E ben vero , che quello modo à me non è mai piacciuto moItOjri-
fpetto à i difordini , che fogliono auuenire, poi che bene fpeffo è fuc-
ceduto , che il fuoco fi è fpento à mezo il camino , non arriuando al
luogo determinato , altre volte , che il fuoco caminando nei (lupini,
eflì fi fono diuifi 5 e cofi accefi 3 parte ne fono caduti fopra le genti ,
con danno di effe, e diflurbo de gli altri . Quello modo come ho dee
to à me non piacque mai per le cagioni addotte , tuttauia non ho vo-
luto reilare di accennarlo .
Vfando il fecondo modo fi fuggirà limile inconueniente,e fi ftarà,
comefifuol dire dal canto ficuto, ancorché conuenga, che gli Spet-
tatori habbiano vn poco di pazienza . Quello modo è di acconciar
bene le Torcie fopra le Lumiere con i fuoi capi bagnati nell'oglio di
Saffo , metendo vicino à ciafeuna Lumiera vna perfona fidata,& atta
à quello effetto , la quale habbia due canne, tanto lunghe, quanto
poffa commodamence arriuare a i capi delle Torcie. Sopra vna di
I a effe
6 g 'Pratica delle ScencZ "
effe vi deuera* eflVrepofto vn canddino, chedouerà feruire per ac-
cendere, nell'altre, vi douerà effere pofto vna Spugna bagnata nel-
l'acqua 3 h quale douerà feruire in cafo che fi fcolaiìe alcuna Torcia
ardendo più da vna parte, che da vn'altra per fmoriarla, acciòche
non venga à nuocere a veruno.
Con queita occafione non mancherò di ricordare, che fi deue ha-
uere in pronto buona quantità d'acqua fopra la Soffita , ò Cielo , e
fotto il Palco , e quelta (i potrà ferbare in Tinelle , Orci , & altri Va-
fi, per ogni occaiione chepoteffeauuenire, poiché oue è gran quan-
tità di Lumi , & aìtn fuochi , che fogliono feruirene grintermedij,è
facil cofa , che alle volte fucceda qualche difordine , al quale come
fi porge il rimedio pretto, non nuocerà ad alcuno, ne meno feguirà
tumulto*
Neil' accendere le Lumiere con Lumi da oglio , bifognarà impie-
garui tre perfone per Lumiera j e fi feruirà ddmedefimo artificio,&
inttrumenti, cioè con le canne, come nelle Torcie* ouero fi calarà
à baffo cutta la Lumiera,!! accenderà^ cofi accefa fi ritirare alzando*
la al fuo luogo.
Il Fine del Prim Libro.
INDICE
INDICE
69
DELLA PRATTICA
DELLE SCENE
Libro Primo .
VERTIMENTI all'Architetto mi ben ordinare ima
Scena-, . Cap. i.
Quanto (ito fi deue pigliare per Io Palco. Cap. 2.
Come fi dette fare ti Talco. Qap. 3.
Come fi deue fare il cielo della Scena. Cap. 4.
Qomefi dette fare per colorire il cielo . Cap. J .
Come fi 'de uè terminare la prima larghezza, cioè in te/I a ali a Scena , delie due
prime e afe , e della lunghezza della. Scena. Cap. 6.
rome fi dette mettere il Punto del concorfo. Cap. 7.
Come fi deue ritrouare ti Tunto della dtflanzjt . fap.S.
Come fi debbano accomodarci fili dall' '<-vno ali nitro Punto. Cap. $.
Come fi deue difegnare la Pianta della Scena.. Cap. 1 o .
Come fi debbano aggiufiare li Telar t pertecafe^ e per la Profpettiua di me-
zjfm Cap. II.
Come fi debbano coprire li Telavi delle cafe , e della Profpettiua di me%o di te-
leìnonruolendofi ' di t mole. Cap. 12.
Come fi debbano fermare nel piano del Palco li T 'elari delle cafè, e della Pro-
Jfettim di me%o . Cap. 1 $ .
Come fi fegnano gli Sporti de Ut Tetti . Cap. 1 4.
Come fi debba far e abbozzar e la Scena. Cap. 1$.
Come ,eda qual parte fi debba pigliare il lume per colorire la Scena . Cap. 1 6.
Come fi pofla ritrouare il melodi ci afe una facciata sfuggita delle cafe^ ò d*
altro. Qap. 17.
(jome fi debbano fegnare le Torte , che paiono ejjfere in tne%j> alla Scena sfug-
gita. Cap. 18.
Come
7°
Come fi debbano fegnare più Fenefire nelle facciate sfuggite, Cap. I p.
Come fi debbano legnare le Loggte con li fuot Archi nella facciata sfuggi'
ta~> . Cap. i o.
L e Botteghe e ome fi fegnano nelle facciate rette , e sfuggite . Cap. 2 1 . .
Come fi debbano fegnare gli Sporti delle cornici nelle facciate sfuggite , con lì
fuoi compimenti . Cap. 22.
Li Poggiuolt come fi fegmno nelle facciate sfuggite. Cap. 23.
Li Poggmoli come fi debbano fegnare parte nelle facciate rette , e parte nellc^
sfuggite . Cap. 24.
Vna Piazza comejiftgni tn <vna facciata s fuggita . Cap. 2 5 .
Come fi debba fegnare runa Stradale moftri andare per drito in yna facciata
sfuggita. Cap.. 26.
La Projpetttua di mezp come fi debba fegnare . Cap. 27.
Lt Tetit , e li camini come fi debbano fingert . Qap. 2 8.
Tiù Strade come fi pofiono fegnare nella Profftettiua di mezj) , Cap. 2P«
Come fi dipingono Le Scene . Cap. 3 o.
Il Parapetto del Palco come fi debba colorire. Cap. 3 1.
Come fi babbta ad adornare il principio del Cielo • Cap. 3 2.
// Pammento del Palco comefidifegna , e pinga • Qap. 33.
il luogo per il Prencipe come fi debba accomodare . Cap. 3 4.
£ omefi debbano fare gli Scaloni per gli Spettatori . Cap. 3 j .
Qome fi debbano accomodare ì Mufici . Cap. 3 6.
Comey& in qual modo fi debba Iettare la Tenda,cbe cuoprela Scena. Qap. 37.
7 Lumi fuori della Scena come fi debbano accomodare • Cap. 3 8.
1 Lumi dentro della Scena come fi debbano porre . Cap. 39.
Come , e con qual ordine fi debbano accomodare gli Spettatori '• Cap. 40.
Come fi debbano accenderei Lumi, Qap. 41.
tifine dell'Indice del Primo Libro •
DELLA
yr
DELLA
PRATICA
DI FABBRICAR
LE SCENE,
DI NICOLO' SABATTINI
LIBRO SECONDO,
Doue fi tratta d'Intermedi/ , e Machine-» .
t>e ilo fymmento , e mutatione delle Scene . Cap.
I.
►SDENDOSI di già trattato nel Primo Li-
bro come fi debbano conftruire le Scene, &
i loro apparati: Hora in quefto Secondo fi
dirà de gl'Intermedi; ; E perche pare hoggi-
dì , che non fi porla fare cofa di buono nel
rapprefen fargli, fé non fi mutano tutre_»,
ò parte delle Scene: Per tanto mi è parfo ne-
ceflario di dire qualche cofa fopra il modo
di fare fimili operationi , perche in vero lo
fparire , ò mutar delle Scene fono di quelle cofe 3 che fogliono appor
tare non minor gu(to,che marauiglia à gli Spetta tori,e maflìme quan
do ciò vien fatto con preitezza , e fenza che quafi neiTuno fé ne aue-
da ; il che fé bene è cofa difficile , tuttauia fi fogliono vfare in quefte
di uerfi artifici j , come farebbe, che qualche perfona confidente-»
mefia
7 2 Pratica delle Scene , e £Machìnz_, %
meffa à bello ftudio nell'vltimo della Sala, la quale offeruando il rem
pò, che fi douranno tramutare le Scene, moftri di far rumore con al-
tra perfona d'accordo , ò veramente ( ma potrebbe eflere occafìone
di notabiliflìmo disturbo ) fingere la ruuina , ò rompimentodi qual-
che traue de gli Scaloni , ouerocon vn tocco di Tromba ," Tamburo,
ò d'altro inftromento, deuiare gli aitanti dalla vifta delle Scene, &
in quel tempo fare la detta operatione dello fparimento , fenza che
nifluno fé ne aueda,ltando però auertito, che non fi penetri tale ftrat
tagemma, il quale non li deuepalefare ad alcuno, fé non à quelli,
che faranno desinati a tal'eflfctto .
Di quelli artifici) a me pare il migliore quello della Tromba , ò d'
altro ìnurumento, poiché quello di far la riifa, e la fintione, che fiì
ron pa lo Scalone, porta feco molti pericoli,come di far nafcere qual-
che gran tumulto , il quale non fi acquieti poi cofi di leggieri, ma per
Io contrario fentito folo il tocco dell'inttromento, come fi difledifo-
pra , e finito quello le genti fi riuolgano fubito verfò la Scena , come
erano prima acquetandoli , e con marauiglia , e con gufto ammiran-
do il nuouo apparato , che fi rapprefenta à gli occhi loro.
/ T elari delle due prime Cafe come Jt debbano fare . Cap. 2,
•
] \ V A N D O fi vorranno fare le Scene in maniera.. ,
che nel tempo de gl'Intermedij s'habbiano a tra-
mutare , non fi douranno fabbricare le tefte delle
due prime Cafe congiunte alle facciate sfuggite ,
come fi difle delle Scene ordinarie nel Primo Libro
al Cap. 1 3. ma fi faranno difgiunte , & immobili ,
acciòche nello fparimento del reftante non vengano vedute da quei
di fuori le parti di dentro .
E però fi auertirà , che i Telari delle due prime Cafe , cioèdeIlc_#
tefte fianobeniffimo inchiodate nel Palco, & accurate alle pareti
con fuoi tiranti murati , in modo che ft'ano {aldi, e che non fi moua-
no, non ottante lo ftordimentodtlle Machine, ò d'altro, che fi po-
tette fare ne gf Intermedi j .
llprin-
Libro Secondo . n ?
ìl Principio detta Scena comejìpojja adornare^, . Qa.p. 3.
INCORCHE la maniera , della quale fi è parlato
nel precedente Cap. cioè di formare le prime Caft^
in tefta del Palco , fia ftata per lo adietro la più pra-
ticata, e la più commune,tutrauia pare c'habbia^
queftodiffetto, che effendofi alle volte mutate lc«*
Scene delle Cafe in Selue , in Mon ti , od altro , non
pare c'habbia molto del buono , ne del verifimile , che reftino quei
duepezzi di Cafe foli, fenza trafmutarfi anch'elfi : Onde per rime-
diare à tali inconuenienti fi potrà in tetta al Palco fare vnWco con
Colonne , e Statue , e dentro fabricarui la Scena , perche oltre all'ef-
fere ficuro di non e (Ter vedute le parti di dentro,dara grandiffimo or-
namento alla medefima Scena, aggiungendole ancora maggior fuga,
e dalla parte di dietro ad elfo Arco vi fi potrà porre buona quantici
di Lumi;, i quali non foloilluminaranno le Cafe della Scena, ma an-
cora tutto il Cielo jfenzaeffere veduti,efenzaft perii deuefiano po-
lii. Nel fabbricare detto Arco fi doueràauertire, che non ila con-
giunto al Palco , ma difgiunto , come fi difle del Parapetto in tefta.,,
nel Cap. 3 . del Primo Libro .
Come fi dette coprire ti rimanente delle Scene , accìocheft 'posano tramutare^*
nel primo modo . £ap. 4.
IDOTTE, che fi faranno à perfezione le tette delle
due prime Cafe , ò fatto l'Arco j come fi éiffe di fbpra , fi
dourà ftabilire il rimanente della Scena , in maniera che
pofla farfi lo fparimento,quando ve ne farà il bi fogno fe-
condo il primo modo , che fi dirà nel feguente Cap. fi terrà dunque
quell'ordine. Nella fommità delle Cafe, le quali deuonodimoltra-
re il Tetto,non vi fi fingano i Coppi di rilieuo,ne meno i Camini, ma
nella detta fommità vi fi faccia vn ouolo , che fia ben polito , e Iifcio
acciòche fenza impedimento alcuno fi pofla fare l'opcràtione del tra
mutamento , come fi dirà al fuo luogo .
Fabbrichifi per ciafeun lato della Scena vn Palchetto quanto farà
K lalun-
s yq. 'Pratica delle Scene , e Machine^ .
la lunghezza di tutte le Cafe , e quello fia bene accurato nei muri, e
fia più baffo dei Tetti delle Cafe almeno piedi quattro , purché non
vengaad effere tanto baffodel piano del Palco ,ehe non vi fi poffa_»
commodamente paffare fotto , nel qual cafo dourà l'Architetto ado-
prare il giudicio>acciòche nò fucceda nell'operare qualche difordine
Comejì poJZono tramutar le Scer/<z_j. Cap. 5.
ORMATE tutte le Cafe , come fi dille , fi piglia,,
ranno delle tele, le quali non doueranno e iTeregrofc.
fé 3 ma fottili , e leggiere, di pei farafft ne dei pezzi,
fecondo il numero di effe Cale tanto grandi, che fa-
cilmente pollano coprire le facciate rette,elesfug-
^ gitediciafeuna. Quelte tele fi faranno dipingere-»
fecondoquello fidouràrapprefentare, oriinan loal Pittoriche fac-
cia le colle, ò altra tempra più dolce,che fia po(Tìhile,accioche fi pof-
fano più facilmente raccogliere, e diftendere.pcr coprirete difeopri-
rele Cafe. Accurate che faranno fi pigliaranno due pezzi d'halle
eh hmghezza di piedi due , e mezo 3 e di groffezza di onde vna , e«*
meza , ma che fiano di boniflìmo legno duro,e hfcio,& in tetta d' vno
di qefti pezzi s'inchiodarà vn capo di quelle tele, cioè la parte mino-
re , che nel luogo più baffo dourà coprire il Tetto della Cafa, poi fi pi
gliarà l'altro capo della tela nella parte più alca di effa^e s'inchiodare
nel principio del Tetto della facciata retta di detta Cafa,indi fi racco
glierà tutta la tela nel principio della faccia ta retta , in modo,che no
venga veduta da quei di fuori. 11 limile fi farà in ogni altra Cafa.
Nel tempo poi , che fi douerà tramutare la Scena , fi metteranno
almeno due huomini per ciafeun pezzo di tela, i quali tengano in ma
no quel pezzo di nafta , che fu inchiodato, effendo prima bene in-
fa penato, cioè quella parte vicina alla tela,ecofi ancora Touolo nella
fommità dei Tetti . Quando fi tramutargli huominiiudetti feorre
rano con i'haftafopra l'ouolodel Tetto della Cafa fino alla fine, che
confeguentemertte feorrerà ancora la tela, e cofi in vn fubito verrart
pò copertele Cafe.il limile fi farà nel difcoprirle ritornando indietro
Quando poi follerò le facciate sfuggite delle Cafe affai lunghe,m
quel
Libro Secondo l
Ti
quel cafo fi potrà mettere nel mezo della tela vn'altro pezzo dì nafta
con aggiungerui altri h uomini, perche i primi potranno fcorrere fino
alla fine della Cafa , & i fecondi fino al mezo , facendo l'ilteffo anco
neldifcoprirle.
!,.•••
Sia la facciata retta A. B. C. D.e la sfuggita B.E.D. F.e fia f estre-
mità del Tetto A. B. E. oue fia l'ouolo ben lifeio , & infapona to, & il
pezzo di tela G. H. I. K. il quale habbia à coprire la detta Cafa A. B.
C D. E. F. l'inchiodarà dunque nella detta tela G. H. f. K. il pezzo
di nafta H.Lnel Punto H.dal lato minore H.K & il capo G.del mag-
giore inchiodaraflì nell'eltremità A.della detta Cafa . Compito que
Ito fi raccoglierà^ tta la tela nei principio della facciata retta A. C.
in M. nel tempo poi d'operare fi farà feorrere il principio dell'hafta
H. fopra A. B. E. che quando H. della feconda figura farà in E. nella
prima , farà ancora K. in F. che cofi ne verrà coperta la fuddetta Ca-
fa . Il limile fi farà nel difeoprire , ritornando in dietro .
Comejtpoftono tramutare le Scene nel fecondo modo . Cap. 6.
ER tramutar le Scene nel fecondo modo fi fermaranno
le Cafe nel pauimento del Palco con quell'ordine, cioè ,
che la feconda fia in treoncie più in dietro della prima, &
altretanto la terza dalla feconda , & anco cofi le altre fé
veneandaranno.
K 2 Fatco
"1 6 Tratìca delle Scene , e Machìrt_> »
Fatto } che farà queito fi farà fabbricare vn Telare di lunghezza ,
larghezza , & altezza , quanto fu fatta la feconda Ca fa, coprir affi di
tele 3 pwgendo in effe quello, che fi douerà inoltrare nel rramuta-
mento delle Scene, di poi li farà vn gargame nel piano del Palco die
tro alla prima Cafa , e lìa di larghezza di oncie due , e di lunghezza
quanto farà la prima, e feconda Cafa, il quale douràeffere profondo
oncie tre,& il limile fi farà dalla parte di fopra nella fommirà dei Tet
ti • Il medelimo farafli nell'altre Cafe , cioè dietro alla feconda per
coprire la terza , e dietro la terza per la quarta,e con quell'ordine fe-
guitandp anco per l'altre fé ve ne faranno .
Compiti che faranno tutti iTelari, e dipinti, fi metterà il primo
pel gargame dietro la prima Cafa, e fi agiuitarà che polfa feorrere in
elio liberamente fopra la feconda,e coli l'altre , ma fi deue hauere in
confidtrationefe nella prima , ò feconda Cafa vi andaffero Porte, ò
Feneftre,delle quali nell'attione delia Comedia folle bifogno feruir-
fene , fi potrà nel Telaro , che fu polto dietro alla prima Cafa fare-»
dell'aperture con vn femplice taglio nella tela all'incontro di eflfe-»
Porte , ò Feneitre , acciòche fé ne polTa feruire j e cofi nelle altre per
le altre Cafe. 11 modo poi d'operare queito, douraflì mettere dire
huomini fidati per ciafeun Telaro, i quali douerebbono effere,lè fof-
fe poflìbile,intendenti dei fuoni,e tempi,acciòche quando s'incomin
ciaffero le fonate nel mezo di effe , tutti ad vn tempo facefTero feor*
rere i Telari à' fuoi luoghi , hauendo prima beniflìtno infaponato V
eftremità dei Telari , & il gargame , che tenendo queft'ordine fi tra-
muteranno le feconde , e l'altre Cafe, ma per le prime fi potrà feruire
del primo modo , come fi dille di fopra nel Cap. j .
Siala
Libro Secondo,
77
Sia la prima Cafa A. B C.& il Telaro dietro ad efla D. E.F. il qua-
le habbia à coprire la feconda Cafa G.H. I. e fìa il gargame E.F.K.L.
Quando farà il tempo di tramurare le Scene fi farà (correre il Te-
laro D. E. F. nel gargame K. L. perche quando E. farà in K. confe-
guentemente F. farà in L. Il limile auerrà nelle parti di fopra nel gar
game dei Tetti, e cofi verrà coperta la feconda Cafa G.H I. Nella
medefim a maniera fi coprirà la terz,a P.Q^R. facendo fcorrere il Te*
laro M. N. O. e cofi nell'altre .
Come fi 'poffano mutare le Scene nel terzo modo, Cap. 7.
VESTO ceno modo di mutar le Scene a me pare
il migliore de gli altri detti di fcpra , quando però
fi faccia con celerità , perche facendoli altramen-
te è molto pericolofo , che fiano vedute da quei di
fuori le parti di dentro della Scenari che non auie-
ne ne gli altri già detti . Si deue dunque auertiré
nel fare quella operatione di vfare ogni efquifita diligenza,acciòché
non ne auenga difordine alcuno .
Per far quefto dunque fi faranno dei Telali con Iifte di tauole?che
habbiano
n 8 Tratìca delle Scene , e <.%lach'iKc_; .
riabbiano le bafi,&eltremicà di tauole intiere in forma di triangoli
equicruri , come fi vedrà a fuo luogo 3 i quali telari fiano d'altezza^ 3
lunghezza, e larghezza, & in numero quanto fi vorrà, che fiano le
Cafedella Scena , dando il decliuioneHeftremità peri Tetti, con-
traguardar nel filo , fi come fi difle nel Primo Libro al Cap. 1 1. ma le
bafi dei triangoli dcuonoeflcre polii equidiltanti all' Orizonte,e non
al decliuio dei i'alco, accciòche pollano liberamente girare nei fuoi
perni.
Quando faranno coperti i Telari di tela dipinti, & agiuftati à'fuoi
luoghi Ce li metterà vn perno per ciaftheduno , il quale dourà effere
impuonato nella cima di elfo , nel mezo del triangolo di fbpra , e fe-
guendo in quello di fotto palli per vn buco nel piano del Palco, fatto
capace per tale eff. ito, fermandoli piede fopra vn dado pofto nel
piano d« Ila Sala, in maniera che ltia in bilico, e fi polla facilmente gi
rare . 11 limile fi farà ne gli altri triangoli .
Comp toquantodifopralì èdetto,nel mezo di (òtto il Palco vi fi
porranno due manfari , vnoverfola Proipettiua di mezo, e l'altro
verlo la telta del Palco, di groffezza , che in vn mezo giro fi poflano
jneflìauuiluppare, efuilupparelefuni, che faranno auuiluppa te nei
perni , le quali douranno effere aggiuftate ., fi che in mezo giro , che
Faranno i manfari (come fi difle ) fi auuìluppino, e fuiluppino in eflì,
e nei perni , e venghino à mofìrare l'altre facciate delle Cafe della^
Scena-. •
Qu a n do poi fi vorrà far girare i triangoli per tramutar le Scene,
cioè in Selue , ò in altro , fi girarà il primo manfaro , e confeguen te-
mente il primo capo della fune auuolto nel perno , fi fuilupparà da_*
eflb, e fi auuolgera nel primo manfaro, enelmedefimo tempo Y
altro capo fi auuilupparà nel perno , e fi fuilupparà dal fecondo man-
faro, e cofi fi farà tramutata la facciata della Gafa fatta nel triangolo.
N :1 far poi ritornare il triangolo al fuo luogo , fi farà cofi, giraraf-
fi il fecondo manfaro, che fu pofto vicino alla tefta di fotto il Palco
in mezo giro,dal quale verrà fuiluppata la fune dal perno,& auuilup-
paraflì nel manfaro , & in quello infrante auuilupparaflì l'altra fune
nel perno , e fi fuilupparà dal primo manfaro , e fubito farà ritornata
laCafa
LtbroSecond», yr>
JaCafacoI triangolo al Tuo primo luogo. Neìmedefirnimanfari , e
ne gli altri perni di ciafcun triangolo fi porranno l'altre funi , finche
in vn mezo giro fi girino tutti i triangoli in vn moto folo dei manfa-
ri , & in vn'alcro ricornino ne i Tuo» luoghi .
In quefta attione fa di meftiero ftar vig hnte,& hauer huomini c'a
bene, e finceri, poiché è cofa pencoloia per la quantità ót Ile funi,
che non s'intrichino l'vna con l'altra ? e che le cofe non pattino ccn_.
buon'ordine .
Io lodarci per fuggire quello inconueniente, quando vi foflero de
gli huomini fidati , & intendenti dei tempi , e Tuoni , come fi difle di
(opra nell'altro Cap. che queft'attione fofle fatta da loro,mettendo-
ne vno per triangolo , i quali con facilità potranno far girare,e ritor-
nare eflì triangoli , eflendo pofti nei billichi fenza tanto intrigo delle
funi , e dei manfari , fé bene è dificil cofa , che s'accordino più perfb
ne in diuerfi luogi in vn moto folo , come fi difle nel Primo Libro al
Cap. 5 7. nel calar della Tenda, tuttauia fi potrebbe fare.
Sia il triangolo A. B. C. di fopra , e D E. F. di lotto , in modo che
la facciata della Cafa A. B. O. E. moftnla retta ^ e la B. E. F. C. la^.
sfuggita, e la facciata di dietro c'habbis a moltrare S lue, ò altra
per gl'Intermedi; > e fia A. C. D. F (ìa il perno G. H 1. K. con l'eltre
tnitàimpironato nel triangolo di f >pra nel mez.o in G.&inqu Idifoc
to in H.e che paflì per il buco l.fauo nei piano del Avako L.M N. O.
elia
So Pratica delle Scene , e Macbwc_> l
e fia meflb nel piano della Sala in maniera , che (tia in bilico in K. fia
il primo manfaro in P. pofto fotto il Palco nel mezo verfo la Profpet
ti uà , & il fecondo Q^verfo la tetta del Palco , e fia il primo capo del-
la fune lega to nel primo manfaro in P.e lcaltxo capo auolto nel perno
R. & il fecondo capo legato nel detto perno in S. e l'altro auolto nel
fecondo manfaro in Q^
Quando fi vorrà , e he fi giri il triangolo , come fi diffe di fopra , fi
voltarà il primo manfaro per mezo giro,onde verrà il primo capo del-
la fune ad auuilupparfi nel primo manfaro P. e fuilupparalfi l'altro
capo dal perno K. e nel medefimo tempo verrà à vilupparfi il fecondo
capo dell'ai era fune nel perno in S. e l'altro àfuilupparfi nel fecondo
manfano Q^& in quello iltante verrà ad eflere girato il triangolo , &
apparire in vece della Cafa la facciata dipinta per gì' Intermedi; 5 per
che quando il manubrio del primo manfaro T.farà in V.anco il Pun-
to D farà in F. & F.in E. nel triangolo di fotto, & in quello di fopra
A. farà in C eC. in B.quandopoi lì vorrà, che ritorni la facciata del-
la Cafa al fuo luogo,fi girarà il fecondo manfaro Qj:ome fi fece il pri
mo P.e cofi in vn lubito farà ritornata la Cafa al fuo luogo . Con que
fio moto fi potranno girare tutti i triangoli delle Cafeelfendo legate
le funi in ciafchcdun perno , e nei due manfari , e fpariranno , e ritor
naranno , come fi diffe d' vna fola .
Si potrebbe ancora adoperare vn manfaro fblo , mcttendoui altre
tante funi al contrario delle prime, ma farebbe più intrigo, e perico
loio a fare cofa buona •
Come nello j^arìre della Scena, <venga maggiore iljtto del Palco . Cap. 8.
VA N D O nell'Intermedio, che fi haurà àrappre-
fentarev'habbinoad interuenire molte perfone,
& il (ito del Palco non fia capace 3 acciòche non s*
intrichino tra di loro , e non facciano confufione,
fi per la (tretezza del fito , come anco per la quan-
tità dei Morefcanti , ò Ballettanti , non potendoli
diicernere anco con sullo le atcìoni della fauola . Si potrà dunque
nel
Libro Secondo .' g j
nel tramutare della Scena far fi , che s'ingrandifca il (ito , e cofi fi fa-
ranno le anioni più ficure , e con manco pencolo , che fucceda difor-
dine alcuno. Per farquefto fi faranno altre tre buche, oltre le ojà
fatte , come fi dirle nel Cap. di fbpra , cioè vna nel piano del Palco
l'altra nel triangolo da baffone l'altra nel triangolo di fopra , chefia-
no à dirittura delle prime,ma tanto vicine ad effe prime verfo la fac-
ciata di dietro , cioè tanto indentro , quanto fi vorrà, che s'ingrandi-
fca il fito del Palco . Il fimile fi farà ne gli altri triangoli per ciafcun
canto delia Scena •
Di poi poco prima , che fi hauerà ad effequire quefto , pianamen-
te , e fenza ftrepito fi leuaranno i perni dà primi buchi fatti nel me-
zodei triangoli, e fi porranno nei buchi detti di fopra, fermandoli
nel piano della Salaj&aggiuftando le funi nei manfari, perche quan
do fi riuolgerà il primo manfaro , come fi difle nell'altro Cap. tutte
le Cafe fpariranno rimanendo il fito più capace di quello , ch'era pri.
ma, fi comeriuclgendo il fecondo manfaro tcrnaranno al fuo luogo.
JEÌ-irffil
2> jàTjej
t±3::::j
Sia il triangolo da alto A. B. C. e quello da baffo D. E. F.nei qua-
li fiano li buchi in G. & H. con il fuo perno G. H I. pofto nel piano
della Sala in bilico I. Si donerà dunque fare nel triangolo da alto vn*
altro buco tanto dittante dal G. verfo la facciata di dietro, e fia K.
1 cioè
82 'Pratica delle Scene y e ^Jacbìnc^i
cioè per drito à* G. quanto fi vorrà,che s'ingrandì tea il Cito del Palco*
Similmente nel triangolo da baffo fi farà il buco L che fia perpendi-
colare al K. e l'altro M. nel pauimento del Palco,e di fotto a piombo
nel piano della Sala vi fifermarà il dado N. per il bilico. Quando farà
il tempo del bifogno, fi leuarà il perno G.H.(.e fi porrà in K.L.M.N.
aggiuntando le fun» nei manfari, come fi difle sfacendo il fimile ne
gli altri triangoli , girando fimilmentei manfari , come nelle opera*
tioni precedenti fi è detto.
t
!\el tramutare la Scena come diuenga minore il 'fito . Cap. 9.
L L E volte fuole accadere, che nella FauoIa,ò Hi*
ltoria t che fi douerà rapprefentare per Intermedio ,
vi fia bi fogno di poche perfone, ò che per la careftia
di effe conuenga feruirti di poche,& acciòche in co-
fi gran (ito non difdica fi poco numero,non volendo
che gli Spettatori^ come fi fuol dire ) le vadano cer-
cando con la lanterna . In quello cafo fi potrà con artificio operare
nel fare fparire la Scena , che il fi to del Palco fi fminuifea , & in que-
lla maniera venga ogni cofa proportionata > e fi facciano le attioni
più vnite , e più intelligibili , e con maggior gufto de gli Spettanti •
Per efleguire quello fi faranno altre tre buche oltre alle già dette
nel Cap. precedente , cioè nei triangoli di fopra , di fotto , e nel pia-
no del Palco , col dado nel piano della Sala alla dirittura dei primi ,
ma che fianodal canto verfo la facciata sfuggita, acciòche nel gira-
re del primo manfaro,fi venga ad impiccolire il (ito del Palco . Si ag-
giuitaranno ancora le funi , come fi fece nell'ingrandire, e come nei
Cap.di fopra fi difle,che facendo tutto quello le cofe palleranno be-
ne ì e con honote > e riputatone di chi l'ordinarà •
/
1
Libra Secondo ,
•i
In quefta opera rione non occorre dimoftrare altro , folodi vedere
la pianta del triangolo da alto . Il limile fi douerà intendere in quel-
lo da baflb,nel piano del Palco,e nel piano della Sala, cioè la quanti-
tà dei buchi , & il (Ito doue deuono andare fatti > & il luogo del da-
do per mettere in bilico i perni .
Sia il triangolo A.. B. C & il buco nel mezo ad efifì in D. fatto per
far fparire la Scena , la quale fempre dimoi trarà il medefimo fito .
Sia il fecondo buco in E. verfo la facciata di dietro,chedeue sfug-
gire per fare ingrandire il (ito del Palco^e l'ai tro fia F. vicino alla fac-
ciata sfuggircene douerà feruire per farlo poi rimpiccolire à piom-
bo dei tre detti vi andaranno gli altri , & il dado per il bilico . Si po-
tria far fparire le Scene in altra maniera, cicè ponendo le cafe per ta-
gliola per eflerecofa, che communemente viene vfata, non ne dirò
altro, fi come in vece dei triangoli, fi potrebbe fare dei quadrangoli.
Come fi pò fi a fare apparire che tutta la Scena fi <LemoUfca-> . Cap. i o.
VA N D O farà di bifogno nel rapprefentare vn 'Inter-
medio fare parercene tutte.ò parte della Cafe della Sce
na fi demolivano . In tal cafo farà bene,che la Scena fia
fatta tutta di tauole, perche più facilmente, e con mi-
nor factica , e maggior ficurezza riufeirà tale operatione, poiché fi
potranno fpezwre le facciate rette,e sfuggite in quante parti fi vorrà
L 2 e con
84 Tratte* delle Scene , e MàchhcS»
e con piaftre di ferro , ò barduelle, che le vogliamo chiamare,tener-
levnitecon itangbe, facendo dipingere il rouerfeiodieffe in guattii-
glie , ò in qudloche più piacerà .
Nel tempo di inoltrare quefto , fi faranno feorrere tutte ad vn tem
pò le itanghette a baflo , cioè verfb il pianodel Palco , chein vno in-
fante fi rouerfciaranno tutti i pezzi di Oafe,e cofi moftrarannoroui-
na . in quanto poi al riunirle farà di bifrgno , che à ciafeun pezzo vi
fu attatata vna cordicella per ntirarloal fuoluogo,ilchedifficilmen
tj fi potrà fare fenza t fiere veduto,tuttauia quando vi farà il bifogno
fidouerà fare con più preitezza che lia poiìibile , farebbe però bene
che li faeefle quelto intermedio ne ir vi timo della Comedia » perche
non accaderebbe quefta vltima operatione .
Se la ^cena poi farà fatta in Telari coperti di tele , fi fpezzaranno
nel modo detto di fopra, ma alla dirittura dei legni fi metteranno le—»
itanghette 3 e douranno anco hauere coperto ilriuerfoditele,cioè
quelle parti , che fi doueranno fpezzare , acciòche fi pollano dipin-
gere ancora in rouerfeio , come le già dette 3 e quefto batti .
F
H
I
D
C
HE
ci
Sia il profilo della Cafa A. B. la quale s'habbia à fpezzare nella.,
parte A D e fiano le pialtre , ò barduelle pofte in D. & E. e la ftan-
ghetta in F. e G. la quale douerà tenere vniri i due pezzi della Cafa
^! &&&& mediante tre occhi pofti,vno in H. per la parte di fopra,
egli
Libro Secondo • $ ?
egli altri due I. e K. dalla parte del pezzo di fotto,fìcome nella pri-
ma Figura.
Quando vorrà , che fi fpezzi la fudetta Cafa fi tirarà a baffo la ftan
ghetta F. G. in L. e fubito la parte D. A. fi rouerfciarà , come nella.,
feconda Figura fi vede. Il fimile fi farà nell'altre facciate delle Cafe
di tutta la Scena , & in quella maniera fi farà fatto quanto fi doueua.
Qomefìpofia dimoflrare , che tutta la Scena arda-, . Cap.
ir.
VESTA cofa di feruirfi dei fuochi ne gl'Inferme
dij , fi deue sfuggire più che fia potàbile per lo pe-
ricolo, che alle volte fuol fuccedere, e le bene vi
fono dei fuochi , che non fono di molto pericolo,
tuttauia fempre vi è qualche dubbio .
Se in qualche Intermedio vi foffe bifcgnodimo-
ftrare,che tutta,ò parte della Scena s'abbrucialfe, fi potrà rare in que
fto modo . Pigliarannofi tanti pezzi di tele vfate,quante Cafe fi vor-
rà , che moftrino d'ardere , i quali fiano della grandezza di effe , o
poco prima di fare tale operatone , fi ammolleranno in Acqua vite ,
fatta per tal'efTetro , ecofi molli fubito fi attaccaranno fopra le fac-
ciate delle Cafe , che doneranno mutarli . Quando poi fi vorrà mo-
ftrarequefto , vi fi porrà vn'huomo per Cafa , i quali con vn candeli-
no accenderanno le fue facciate, e nuolgendo i triangoli fubiro fi ac-
cenderanno tutte le Cafe , e cofi fi farà fatta la detta operatione .
A quefto Cap.non occorre altra dimoftratione,per e fiere in fé ftek
fo molto intelligibile*
Come fi pofia fare , che tutta la Scena in nsnoìnfiante fi o/curi . Cap. la.
OLENDOSI che in vn fubito fi ofeuri tutta la Scena, li
potrà tenere queft'ordine. Si faranno fabbricare tanti
cilindri di banda Magnata , quanti faranno i lumi, chs->
fi dourannoofcurare,i quali douerannoelTere di altezza
di mezo piede almeno , e di larghezza poco meno, e dalla parte di
fopra
$<$ 'Pratica delle Scene , e "Machina, C
{"opra coperti , làfciandoui folo vnofpiraglioper eiTalàreil fumo, «-»
dalla parte di fotto aperti. Compito quefto fi aggiuftarà ciafcuno
fopra iITuo lume eflendofi aperti ,& accomodati , come nella qui à
ballo Figura fi vede , in modo che in vn fol moto per canto della Sce-
na fi calino i fili co i cilindri fopra i lumi,econ queft ordine fi ofcura-
. ranno : E ritornando i fili a i fuoi luoghi di nouo s'illuminarà la Sce-
na , ma fi deue hauere in confideratione di porre detti lumi in manie
ra , che nel tramutar le Scene non diano impedimento alcuno, come
fi dirle nel Primo Libro al Cap. 39.
Quando ne gl'Intermedi) fi haueranno adofcurareIeScene,fii
dourà mettere poca quantità di Lumi fuori della Scena, e porli al-
quanto lontani dal principio di elfa , perche eflendo in gran copia , e
vicini al Palco , fi come è douere , poco fi difcernerebbe l'ofcurarc-»
de gli altri , e coli cale operaticne riufcirebbe vana .
^-»widueLum,i,chefihaurannoadofcurare A..B.& i Cilindri
CD.
Libro Secando » $7
C D. con gli fpiragli nel mezo nella parte di (òpra in E. F. & aperti
di fottoin G. H. & i fili chefoftentanoli Cilindri, pallino nelle gi-
relle I. K. in maniera aggiuftati,che ftiano à piombo fopra i Lumi A.
B. e che i detti fili fi vni&hino in vn capo folo in L.
Quando fi vorrà, che fi ofcurino i Lumi, fi alzarà il capo del filo L.
inM. che confeguentemente i Cilindri CD. haueranno coperti i
Lumi A. B. Nel difcoprirli poi fi tirarà il detto filo da M. in L. come
era prima , che in quello iftante fi faranno fcoperti i fudetti Lumi . Il
limile fi dourà fare a tutti gli altri , vnendo in vn capo folo d' vn filo
più numero di fili,che Ila poffibile:che cofi riufcirà quanto fi è detto.
Comeftpojfa aprire U Profpettiua di me%o» Cap» 1 1 .
N diuerfi modi fi potrà aprire, e (errare la Profpetti-
ua di mezo nel tempo de gPIntermedij.per il primo
fi dourà fare vn Telaro,il quale fia dìuifo in due par
ti eguali , poi fi farà porre fopra la linea , che fi le-
gnò per il lungo della Profpettiua di mezo , fi come
nel Primo Libro al Cap. 6. In effafi farà vn Garga-
me fatto di due lille di tauole,efialungodavna partita all'altra, e
che fia di altezza non più d' vn'oncia , e meza , il quale dourà etff re
nella parte di dentro ben polito , lifcio , & infaponato , e che fia in-
chiodato nel pauimento del Palco in maniera che i chiodi non diano
impedimento allo fcorrere,che dourà fare il Telaro in elfo Gargame
la fua larghezza dourà efTere à punto quanto farà la grofiezza de i le-
gni del Telaro.
Compito tutto quefto fi aggiuftarà nel Gargame il Telaro in mo*
do , cheli due pezzi vengano ad vnirfi nel mezodel Palco, e nel me
zo à dirittura delle trauerfe vi fi porrà vna (tanghettd,ouero vno vnci
no di ferro , acciòche tenga le due parti del Telaro vnite , e dalla par
te di dietro nel congiungimento vi fi porrà vn puntello di legno, ac*
cièche la Profpettiua non fi rouerfi all'indietro .
Si dourà porre ancora alla dirittura fopra il Gargame per ciafche-
duna parte due pezzi di legno murati ne i murice che nano tanto alti
dal
8 8 'Pratica delle Scene , e MachìncZ 1
dal piano der Palco , quanto faranno i tre quarti dell'altezza del Te
laro , quelli fi appoggiaranno le parti di eflo Telaro , acciòche noa_.
cadino all'inanzi , ma non vorranno eiTere pofti tanto in fuori , cho
dalli Spettatori vengano veduti .
Quando poi s'haurà ad aprire la Profpettiua, poco prima fi farà
fcorrere la itanghetta , ò aprir l'vncino, e nel medefimo tempo leua-
re il puntello detto di fopra, poi da due huomini per lato in vn tempo
fi faranno fcorrere le parti della Profpettiua, ciafcheduno dal fuo
canto fin tantoché le parti dette fi vengano ànafcondere dietro U_>
facciate sfuggite dell' vltime Cafe della Scena , e cofi fi farà fatta fpa
rirela Profpettitadi mezo.
Noi farla ritornare i medefimi huomini la faranno fcorrere al fuo
luogo ritornando la ltanghetta, ò vncino, e meifo il puntello, co*
me prima». .
Sia il piano del Palco A.B. CD. di larghezza da vna parete all'al-
tra , & il Gargame E. F. & il Telaro della Profpettiua G. H. I. K. po-
fto nel detto Gargame , & i legni murati ne i muri in L. da vn lato,&
M. dall'altro di lunghezza da L.N. & M.O. acciòche le parti de i Te
lari non cadino all'inanzi, e fia la ftanghetta, ò vncini poli idi dietro
in P. per tenere vnite le parti di efla , & il Puntello V. nel medefimo
luogo .
Quando fi vorrà aprire la Profpettiua , poco prima > come fi difle
di fopra, fi kuarà il puntello V. e la ftanghetta , ò vncino P. e nel
medefimo
Libro Secondo. gp
medefimo tempo fi faranno fcorrere le parti del Tchro, ciafcuro
dalla fua parte , finche le parti G H fiano in L. E. e l'altra I.K. m M.
D»che in quella manierali farà apertala detta Profpetniia.
Nel farla ritornare al fuo luogo, fi faranno fcorrere le parti del
Telarofin tanto . che fi congiungano , e fubito ferrarafli con la ftar-
ghetta , ò vncino P. mettendo il puntello V. nel luogo di prima, che
fi fera fatto quanto fi doueua fare .
Il Secondo modo, come fi pojfa aprire (a T>ro]j>ettuiA di me%? . Cap. 14.
L Secondo modo di aprire la Profpettiua di mezofarà
quefto , che fatto il Telaro , e diuilc in due parti , come
fi fece quello detto di fopra nel precedente Cap. fi fpf z-
zarà poi in due altre parti , cioè che lia la detta dimfione
poco più inanzi alla dirittura delle facciate sfuggite delle due vltìme
Cafe della Scena, e fi vnirannocoi Poli fimilià quelli, che fi metto-
no alle Porte, acciòchecon facilità fi pollano aprirce ferrare le det-
te parti , poi fi farà dipingere il rouerfcio di effe conforme alle faccia
te dei Triangoli, che dourannoferuire ne gì' fntt rmedij\d( ppo fi rag
giungeranno le parti dieffa Profpettiua con vn Vncino di dietro, co
me fi ditte di fopra nell'altro Cap.e nel Primo modo . Poi nell'ertre-
mità da alto di effe parti vi fi porrà per ciafchedun lato vna Funicel-
la , in modo che vn capo fia inchiodato nella cima del Telaro gl'al-
tro deue effere raccomandato fopra il Tetto nel più alto dell'vltima
Cafa verfo la detta Profpettiua, umilmente vi fi porranno due altri
pezzi di Cordicelle inchiodati nelle medt lime cime dei Telari doue
furono inchiodate le altre, le quali douranno effere tanto lunghe,-,
quanto farà la diftanza di ciafeheduna parte della Profpettiua, quan
do farà aperta, & accodata alla facciata dell' vltima Cafa, gli altri
capi di effe Funicelle fi raccomandaranno dentro le parti del Cielo
da ciafchedun Iato, pattando per vnpiciol buco fatto in etto Cielo
per tale effetto.
Compito tutto quefto , dietro alle due vltime Cafe vi fi porranno
due huomini, i quali douranno tenere in manoi capi delle due-»
M Funicelle
9 o Tratte a delle Scene , e Ma chìr.c__> ?
Funicelle ciafeuro dalla Tua parte , e Umilmente dietro al Cielo vi fi
porrannoaltri due huomùn, da J quali vendano tenuti i due altri ca-
pi di Funicelle, che fi difle di fopra. Nel tempo di aprire la Profpet
tiua fi farà, che da quegli huomini ,chc furono polii dietro alTvlti-
me Cafe , leuato prim< I" Vndno , fi tirino le Funicelle ad vn medefi-
mo tempo , tanto che le parti di t (la Profpett.ua aprendt.fi fi accolti-
nò alle due facciate sfugg te delle dur vlnmc Cafe, medefimamen-
te nel ferrare, dato il cennoda quegli huomini , che faranno dietro
alle Cafe dourannolì alien-are , e quelli di dietro al Cielo tiraranno
le loro Funicelle fin tanto, the li larsnno vnite leparri di efla Profpet
tma , come erano prima, mettendo fubiro l' Vntino, come fi dilTe di
fopra nel Primo modo. Si potrà da piedi à ciafeheduna parte del Te
laro laiciarevnpezz.0 di Tela dipinta fimile alle facciate, acciòche
poiia coprire le para delle Cafe rifpetco al decliuio del Palco,
Sia il Telaro della Profpettiua , che fi ha da aprire A, B. diuifonel
mezo in C. e fiano nella parte A. i Poh E F. e nella B i Poli G. H. e
fia TVncino D. il quale deue tenere le parti A. B. vniteinfieme,ele
Funicelle J.K. porte in modo, che il primo capo K.fia inchiodato nel-
Teltremi tà dei pezzo A- in K. e l'altro fopra il Te tto dell'ultima Ca-
U N. in J. nel medefimo modo il capo L. nell'e/tremità del Telaro B.
fopra la Caia O. in M.
Nel tempo di aprire la detta Profpettiua, leuato che fi farà l'Vn-
.cino D. gh huomini dietro le Cafe già petti , come fi diffe di fopra-, ,
douranno tirare le Funicelle dall' vna , e dall'altra parte tanto che K.
fiain
oiuonq
uà BJB||Eq 3JijdBcp odui33 \i ejbj opuBtTfc) • 33jod otrerj snop yopUB3
-I3U3UJIp f 1JOJÌ3 Ijà 3p OUOqq3J3333lUUJ03 !J Ojpdj 3U3q 32233J3jd 33J
3nb ui aipjad'add^ 3j 3JB3J33 b 0UBfqqBqcs uou ( cod of jbjì3j pu o\
-pjjods o[ oajode opuajp sqcopae * ej y ojjanb a * 3dd32 3[pp oiSin
-J3J [I E3Jjp3duH UOU 3q3 e B^UHf 03UE3 EfOpUBpJEf ODJEd fi 0330J ip ij
.-JVlVpOl\\DUl E|p3IUnd EJJ3 ip odE3 0J3[Bt| 3 c E|p3IUn j BUA 3JEp0iq3
-ui wnop y 3ddj2 3iH !P !^ED ! 3P 0UA UI *w<% ^H^q ">jy snop y ia
3U3q 3J 'Op|E; 3 « OUIJ3J nfd EJE3J EI3IUSIU Eijsnb UI 3q3 c EJJ3HEJ3 E| 3
«ofpjjods oj ej3 wjbujij 3q3<03y ip O3od pnb ut ouSaj ip sdd3£ anp o
BUA tUiod IJ IA'I|{OJ3 UOU 0[p3J0ds 0[ 03B.U3f EJBJ OpUEtlb 3q")Op3B 1$
ajJ^S 33J3p 3[ J3d 3I3IJ03J 33«9UJ[pBJ Bjjod 3q3 'opoiU Uf IJJPJ EJtlOp
OU§3[ Oljanf) *3jJMS 3[pp 3 'Ofpjiod^ Ofpp B223q§JB[ Bjpp nid
030d E2Z3l|3unf ip VIJ 3q3 * 03f[od U3q OU§^[ UÀ SJPfJud E-inop IA 3J
-JE3S ipnb jf isd *33JEd EJ3[Ej|Ep BJ-iod y ia spuiy ejoj bua 75 S 03JOJ
ip 3jjpd Bf[Ep o3Epoiq3ui suaq ou§3[oujnjiuoq ipoury sq3 3 eojp
rnb ip apuo ojj3Bnb ip E2Z3q§JE[ ip 3jj?a$ 3np yj33J3iu ojjshbjj J3d
'03[Brf leojjojipBpueqBUABpiOd Ujejnoo :ojp ipoimpsp |B 0333dj
-u 03]^ \i onoj ip UJ«d 3[ ouep3A y 3u c 3j Bp i(e3 0[p3iod$ °\ 3-»JdB
jpu 3q )oi3jev33jed E333pnj B|[sp 3jjod ouuba siijEifj 3jpnb ì 3jn3ij
Y^i^jy 3 OUOI[§OA BUI ' IfJfjdB 28 c If J3pniq3 J3d l UBUIiV I[o B 3J3333UI
ouoq^oj y 3ip e 3[pnb e i(l u y ojì3J ip SJyBij 3irp U03 3jum§uo-> ou
•BIJ 023LU Ip BllUasdjOJd B( 0JJ3A 3Jied BJfep I|[3JJ0ds I|§ 3u 3^3 3013
<3UlpJJtUOnqUJ3 333ejOUUBJBJ OJ?d opUBnb fc3|JBJJtTJ pu 3UI03 3J
•j|jdet|pu y 'BSuq BSiouiipsjysoUUBJ^j uou3[op3id3[[B03UBnfc)
• 3UI31J UI nid 3J^oJ0J E OUUBJHBq 3U snop jsd sp
UBjSo^SJOAJSdBUqjJsd B[OJ BUA3U4pJAOpU3nopc3Jon3ld3Ì3i;30U
-UBjnop o43tibunp 3jn3J3dec7 '03iqnj 3JBj[Bq sjy^n
-op y 3jy3Bidoj opuBnb3uiijyBui<3JBJJjjd*3aiidB
»3UB^JUI{UA UI OUBjl )d y 3JIia43dBJ 3q3 4OJB3|B3 UI
OUBIJ333U BJBS »3UOJJ3d 3[ 3JI3JA pB0i3JpIieq 3U
ODIBd IF0330Jip3q3tOuSjJ»q ip3jyOJ IA r3JBJU3J3jd
*-dBJ OUUBiUOp y 3q3*|lp3UJJ33U)J^3U OQ N VA
I
J l Ì 'dpj • 0 qvj pp 9JLHU9Ìy 9J UVU9J9 * 9AU<ÌV QUVffip t{9UÀ0j
* e^2uH3Pf^ 9 i *u9.°s 3U9P V3\iv*&> ^^
"--...„•
9IU0Q
'. ■
• 0I3[E 9J3§um8§OJ OH E4doj B4344Q3DO UOU Zip 0[ «d c U33JJ3 !|!UI
-y i3d E3t3EdED E3od ipiq3{Fd(!033oj iq§onii343jp33ioA3ippmd
JI OU(M{oOJF^ •t3J^UlDBilj ip OPOUI EODje^ [lOWOJ 3JB[SD 0|4BJ 0|
-pnb3 *ojoj o4Epj^ uà uod 3U< i3E43doE333p e\ .wbj B403UB3qq343od
i^ • 343p3A ond y 33U3uiE4Eiq3 oaqry oiuu^ pu Z.S 'dP3 pp ?jn2ij
• ojusiuuedj ojj3nbo33ej By y aiuoo 343U433jip
tjiod y uou c ojjBq b 3ìbu403U pu E40dub smoo « aaijrj pu y « bzz3ij
-34d UODBJiy E4?)3U0«1C 4J3tlb 3U40D BUI < Op]Q {l B4Cloj OUZ0JÌ\T} 3J
*©g 3pq)343p3An3jon3DipjipEjo3Ey3ip<!unDnìpBEJ4eci *p2on|
ory (B bjb|<o oiiqnj 3ip <y3diouuE4r,n3|y33UE4juf<uAuioyEqE3J
BJBDB[41?4pUBU4 <04qir] OUIU^ pp "^É/ds^ pu 3Jjip y3qD< BpUDlBj
8JIJBJ ipj pu 3D3j y duioa'ydd i ouuE4E:iu3i|Ecs34UEdj 34BJ B440A y op
UE"t) * H^O-lìk IJ UOU 3'343J13 OHJ (I 34dtU3J e3uEU1I4 EUIlid E43 3U403
BniJ33dj04cI BJ 0pUE|E3 3q343d 'BifMIl U3q <?§U34 EJ 3q3qp3E c Ep3A IJ
UOU 3qD E43IUEUJ Ul UJE4pri3 E4J3nb 3lEp4 Ejp 3 03UBIlb BZ23qSuil[ ip
Eij 3q} ^ BDOid ip ozz3d uà Bp3 Ejp ip ipaid i Ep 344od E40DUB Bjnop ip
I A r.MU(l R[(Pp 3JIUIUJIP w OpO pp B4I4d0DJ y 3q3 c 334Ed B{ eSuBUHJ
UOU 34pui|I~) pu yopU3§[OnnB4*Opi3 JI B4d0JB4IJBJBn}333Ój04d BJpp
tp4 BJ OpUBtlb 3lp43d * ESJ3 pB 04J3Jp ip B4Blj343q3 « Op£) [ ?p 33JEcI
BJJE 3UU04U03 34140J03 E4EJ IJ 3JJ3 pB B4doj OUEdJ 0| 3 < 3JB3 3J OUUBJ
-3§Uldtp y IA Bni443dj04(J B{ 40(1 EJH143J 3q3 Epji Bjp^ • OJBZZ3 Jj 0|
3Q (l 34EJ ip E IEJ3 e43 IJ OpUBIlb 4oSon| OI1J [E B4Ip y 3[Etlb pp OpOUI fi
*OpQppB4n44BZ23dj BUA B4doj 3*61113434104^ BJ}3 lp B4ll33UipBI|B I|
•JEmy B4nop ou3nb bui copr) pp oidiDUf4d [e oajod 43jj^ »n3p ojpnb
3q3 4B2U343J4ip Bojsnb uoD043d' 04puqo ppy4in
-J3J lp gap '3p3A y dB30333p pUBUOd UWÈl^ Bp
-U0D3S EJJ3U 3UIOD *BU33S B| 34Ud03 3|0nj I) 3|Bnb B|
U03 * EpU3J^ B| 34Bn3[Pp34B|03I34Bd pu 'LÌ *à*0 |E
04qrj ouiijj pu 3jyip y 03UBnb ip 34in43j e43od y oz
3U1 ip Bnj333djOJJ BJ dJUtdj JBJ lp OpOUJ 034EtTb 1 H
-■ ■ . V
i 0201U pu oyod 'j/oMauSaf \n onzdj urcutut ma oicpuB opuaj
-oduou *g uLBajiurm u/oip 03 ubi uy ' a^jjo^j oufiBJEjEj * 3jjip ij sui
-od foSon] onj |B iod e|jeui03u -J^j * Bnnjidjay map B{ Bzz33j3id 3
*B3i[pBj uassjjadEejBjijOJaqa'fsj ui'Q?^ urv3oi3c33JBdEnjB[
ai mooj èjosbj ojp# odum uà pe 3[Enh ej ' Bjdoj ip ajjip ij stuoD' c 01
-EI J3d Buoji ?d bua BJjod i} 'Bniiiadjo-i^ B[ ajuds bjjoa ij opuBnfc)
< e s ">f ^t) uis^od 3JDjj3ouuBi^nop33on>i anj sj. uoa lu&idJi
IJJlB qS c OJa3|pUt 31U03 c IZUBUf JS c3J3JJODJ BJlffDy: UOD 3JJ3£JODUB Oa
!-BJJ0d Oy?UI03J0d33On^3{OaUBnbcB3ipUOJOjdB3UB3ipD 'j B30l])f
tfjpp3j»e jsdsjinjaj anapaq v<j *v ou§3[ pp odBDJr usued ijjod ia
oaaBnb oojbj 03UB3 a fo{ddop owbj *jsj 'jaj Bjdoj ip auiE^ie*) ji ?kj
r •3iuB3jBQoy3urajjajo^jouBjjod
iBlp 3 cOUBp3A ij UOU 3q3 c EjaiUEULT UtOJJBq Bp 333 ed E[[Ep 33J0d 'J 'Jf
tl^H 330n^3|3'{) 'JODfBJ pp OUBIJ pUOJJod 3LUEo4EQ J[ *g UjOjlll
T!P 'Q O a "V wudeep sq ij 343. c gnpaadjoj^ Efpp onspjji Big '
\ •
"HXI
H
•3U3q O0UPJBJjBd3J03 3[ EJ3JUEUI BJJ3tlD ui sqs
503UUI^3pO§Onf pp 3J3XI03J OUEjJod UOU 330!1>f 3[ 3q30p3B c «può
^UA€p BZZ3jyoa^ipBIJ3'3UJB^JBr) ppojJOj2md3U r03JErildEIJ UOU
^q3 f OU§3[ ip 0339q3DB3lIAOJ)eqBp3tUB§JB{])pUWBpOIlj3UrcS<OZ
3UI pU OUBDJf UAtS aq30p3B ^lO§3n[ Olì} [B EnUjadfOrd B333p E[pp II
4rd 3[ 3134J0DJ 4BJ OUUBJ3od lUlUJOtiq IUIU3p3UI I B[JBJJ3JW J3d IOJ ^
•*Trn3iiop y oauEnh 033BJ ejbj 3 < BsijpEj, U03 fiijd*
y cimurro qpnb ur 3q3 c33on>j 3[ 3 4 Bidoj ip ojpnb 3 «cmojip
suieSjsq |i Q3EUodpjui BUJudopuay^BniMadjoJdFIPppJcdaiaj
-3JJ03J OU UEJPJ lj c 03 UE3 lod Opj OtUonqtUA UOD « 3J3 JBJpU 333J IJ 31U
bi oupuAJ ohmici 3q )'opou.i oysnb ui 3jej tunop y Djwsdo^pfsj
*3lUE2jBr)ppOI3BdjO|BU433Jip04Ep
-3A y uou BnpjadjoJd B{ yopu3jde sqDoiDDB * opQ pp jojod pp o3]fc
Tp3tUe3jE{) 0333f> ||3J3§Uldipiod UJBJEJ a3jpip3jjg J3dopU3lVJ3J
JU§3[ I333p ip EUlp Ejpu 33BD0yUO3 3J3JJ3OUUEJnop3qD«33On>J 3] 33
fotUEpOUlUJOD 3JEJJEd OUEJJod IA 3l]3 03UE3 E223q§JEI ip tl| 3 « 3IDUO
3J3 0U3U)[E E223dn3 ip BLU c ODfPtf {3p OUEld pU OJJBq Bp Ojpilb 033BJ
iy o3usnb B223qounj ipoiddop 3uje3jeq uà ejej y lAoSonj jEnbpu
*°PO Pu °JP !P WnMIJip rjJBOJBpJL pp BUHD EfJEp EJEJ 03UEnb ■ oS
-Unj 03UE3 OJptnbjBOUo3[Ip0223dUABJBpOiq3UIIJIA330n'g3333p
'Ojpp tJn33UipBI3JBd3333purBjdqjip334BdrUBp03J3nb033BJ *ou
-EpOA IJ UOU 3 c 0JJ3 UI 3J3JJ03J OUEJJod 33U3lUEJjni§ SqDOpDE < 3UJE§
HlCQ [3p E223lf§JE[ B[ 03UBnbfB223JJ0J§ fp 3.I3JJ3 OUUEJtlOp I|Bnb 3|
*3p3ld 023UI Jpnidu0U0J33UlBipip31J3pb0UBl|3 c Ojnp IBJJEJ0U§3|
ip 330n>J 3Hp OUUEIJod IJ IA £ U*p£ I 3p 0330J ip I3JEd 3jpp E3IU13J1J
-3J[3U0223dut^p3q3jBfD JS^J f OJJECJ Bp 3tUB§4BQ \l 033EJ
3'£l «dg^ ^BOpOOlOUIUJpU3J}Ipy3UI03£I3JBd3npui
Ojinip 3'OIEpj [IBJBpq3 033BJ(yODBJBJI}{BJ3IUBUIBZ
-J3JL B|pU 023CU jp Bn{333dJOJcl E[;3J3pmq3 3 * 3.njde ^ 3
f
• i I '<Jpj * oìm tp VMwffloAJ. vj ìàuÌv pgfoiifawo) * opom QÌÀ9J,
• oupUAj uod 03iqnj iod BjopuBJjsj c Bn
M333djOJJ BJ BjimpWBjy BJ3IUBUlB3j3nbui3qDfBUJnd0UB433UJ0D
O UJ OUIUJ03 %r\ 78 '}[ 3q3 03UB3Uy 3IJ3DJp403 3JJ3 03jp OUUBJBJIJ^
3U103 c3j?3 3[OJ33ipOUBJ3 3q3 e IUIUIOnqijSBp idBD pnbl3B3U3|J5
fcUllld UOpuajp'E-ldoj ip 3333p 3[(33f pJO^ 3| 0UUBJB.II3 0pf3 JB OJ33fp
lyod ouojnj sq^ jmujotiq q33nb*3J3pniqDBJnop y Todopustì^
• enmsdjojfj B[ B3J3ds bjbj bjsiuboj 1 3j3nb
fai ps'o wdpj-'a 3 \N wdoj-v ?J^J bjodub yo3 3q3 'W UJ *7 2§ 'I UJ BJJ
*^ , \OpfiQ03S QU<HJ
# Zìùrt Seconda . «-
huomo folo , il quale dourà Jeuare le Zeppe , facendo fcorrere indie-
tro la trauerfa detta di fopra , che fubico s'aprirà da fé lo Sportello.
Vfcitochefaràchinedoueua vfcire,il meddimo huorr.o mandarà
Io Sportello al fuo luogo, facendo ice >rre;e la rrauerfa nel luogo di pri
ma,emettendouiancoleZcppe,il tutto però ftma itrtpito, the
coli fi farà fatta la fudetta operatione fìcura .
Prima Ftgura- •
Sia il piano del Palco A. B. C. D. e Io Sportello E. F. G. H. le Pia.
ftre I. K. pofte verfo la Profpettiua di mezo B. C. e la trauerfa L. M.
la quale paflì per le Staffe N. O. da vn lato , e P. M dall'altro , e lcj
Zeppe Q. R. che tengano ftrecta la trauerfa , e lo Sportello ,
Seconda Figura-* .
Quando poi fi dourà aprire lo Sportello detto di fopra , prima fi le
uarannole Zeppe QJR. facendo fcorrere in dietro la trauerfa L. M*
in O. S. come nella Prima Figura, che cofi fubito calarà lo Sportello
in Ti V. come in quella Seconda Figura fi vede, douchdofi poi ri fer-
rarlo
9 6 Tra tic a delle Scene , e SMdchìfk^, .
rario , fi alzarà lo Sportello ranco, che le parti T. V.come nella Secon
da Figura ,arriuino egualmente in E H. facendo feorrerc manzi la_.
tr iu< rù O S. in L- M. mettendcuile Z ppe, come nella Prima Figli
ra fi vede, che in quefto modo farà nferrata in vn'inlhnte la detta.»
Apertura , come li doueua fare .
Quando vi andaflfero l'Aperture grandi, douendone vfeire mclte
perirne infitme, farà di meltiere in queiiocafo andare bene auerti-
to , e con buon gmduio ordinarle,.nfpe rto alle difficultà^che vi fono,
fi in aprirle, come in ferrarle ,per la grandezza ,egrauezza loro. Si
doura dunque fare in quefto modo. Doppo cheli l'ara fatto lo Spor-
tello della grandezza , che fi vorrà , e melfoui le Piaftre., che fiano
di numero,egroirezzaà fufficenza,polte dalla parte verfo la Pro-
{p ttiua , come lì dille di fopranegli Sportelli piccioli , poi dall'altra
banda v lì porrà vna Traucrf* di legno, che lia di lunghezza apunto
quanto farà la larghezza dello Sportello , e che fiadi groflezza d'on-
cìe cinque di quadro fatto di buon legno , e b.ne inchiodato dalla_»
parte di fotto del detto Sportello: Doppo in elfo vi fi porranno due>
ò tre, ò più legni di groflezza limile alla detta Trauerfa, ma tanto
lunghi , che poflano feruire per Puntello , cioè della Trauerfa quan-
do farà ferrato lo Sportello fino al piano della Sala , poi fi vmrà cia-
scuno de i capi de i detti legni nella Trauerfa con Piaftre , che fi mo-
dino verfo la parte della Profpettiua , perche quando fi vorrà aprire,
fi dourà porre vn huomo per Puntello , acciòche fubito ciafeheduno
nel medefi mo tempo faccia piegare il fuo verfo la parte della Profpec
tiua , che in quefto modo lo Sportello verrà ad aprirli , & à calare ver
fo quella parte , auuertendo che vi vorranno altri huomini 3 che aiu-
tino à calarlo eflendo il fuo pefo grande per la grandezza . Nel rifer
rado fi farà che gli huomini, che haurannolacuradclh Puntelli, gli
alzino al fuo luogo con l'aiuto de gli altri huomini, come fi fece nell*
aprirlo, che colili farà fatta la detta operatione ,hauendo anco in_»
confideratione di metterci perfone atee à queito,e che habbiano pie
ca d'honore , acciòche le cofe pallino con buon ordine •
Sia il
Libro Secondo •
*>7
Sia il piano del Palco A. B. C. D. e lo Sportello E. F. G. H. e Ia_*
Trauerfa I.K.pofta nello Sportello dalla parte verfo la tefta del Palco
A. D.& i Puntelli in efla Trauerfa con le Piaitrefnodatein L. M N.
i quali fi fermino nel piano della Sala in O. P. Q^nel tempo d'aprire
lì farà 3 che i Puntelli inchinino in modo che O. diuengain Te P.in
V. e Qiin X. che io quefta maniera la parte dello Sportello E. H. fa-
rà calata in R. S e coli fi farà aperto il detto Sportello . Nel riferarlo
poi fialzarà la parte dello Sportello R. S. fin che ritorni in E H. con-
feguentemente i Puntelli T. V.X. tornaranno in L. M. N. e coli farà
riferrato il detto Sportello conforme bifogna .
Il Primo modo come Jt posano far 'rufcìre ghhuomini dall' 'Apertura del Pai"
co con prejìezjj , Cap, 18.
SSENDOSI trattato nel precedente Cap. come
fi debbano aprire , e ferrare le Aperture del Palco ,
refta che nel prefente fi dica come con preftezza fi
poflano far' vfcire le perfone da quelle . Veramen-
te quefta attione quando fifa bene fuole effere di
grandiflìmoguilojemerauiglia , ma/lime quando
gli Spettatori non fé ne auedano , come è quando ne fiano vfcite;per
N fare
9 8 Pratica delle Scene 9 e éMachìnc^j 1
fare dunque quefto fi terrà quell'ordine 3 faraflì fare vna Scaletta ài
quanti Scalini farà di bifògno, che dal piano della Sala arriui all'
Apertura del Palco , la quale douraflì fermare con vn capo di effe di
(otto il Palco , in modo che non impedifca il calare dello Sportello,e
l'altro Ma fermo nel piano della Sala : Eflendofi il tempo di aprire la
perfona , che doi'rà vfcire ftarà nel primo Scalino raccolta , ò inchi-
nata in modo che non fia tocca dallo Sportello nel calare , che farà ,
e fubito aperto dirizzandoli , e mettendo l'altro piede nell'altro Sca-
lino vicira nel Palco con preftezza , & in quello modo fi farà fatta la
detta operatione.
A
L^Zl»
l
^/
£
|
Sia lo Sportello A. B. C. D.e la Scala A.C. E. F. che l'eftremiri A.
C fia ferma di fotto il Palco in A. C. e l'altra in E. F. la perfona, che
dourà vfcire fia in I. in modo raccolta , che aprendofi lo Sportello A.
C. in G.H.non impedita; quando dunque farà aperto il detto Spor-
tello fubito la perfona , che era raccolta in I. fi drizzarà , e metendo
l'altro piede nell'altro Scalino , vfcirà con preltezza nel PalcOj riffer
randofi fubi to lo Sportello 3 come prima .
Secondi
Libro Secondo , ^
Secondo modo come f pojfano far <-ufctregh huominì di/otto il7>a/co con we-
Jtetgjt. C*$. ip.
L I huominì in altro modo fi potranno far forgere
di foctoil Palco con preftezza del già detto nel
precedente Cap. fi dourà dunque tenere queft?
ordine, farà (lì fare vna Barella di giuda gran-
dezza , ponendola à dirittura dello Sportello, la
quale ila fituata poco più alto del piano della..
Sala » e nel mezo di efla vi fi porrà la perfona^,
la quale haurà da vfcire, ftando raccolta, come fi dille di fopra^,
di poi vi fi porrano per ciafchedun lato due huomini,i quali fiano for
zuti > e gagliardi . Quando poi farà aperto lo Sportello fubito li det-
ti huominì alzaranno la Barellacon la perlòna fopi a,fino al piano del
Palco , & all'hora quella con vn fol paflb vfcira con preftezza , e gli
huominì cala ranno fubito la Barella» & altri ferraranno lo Sportello,
comedifopra.
I
Sia l'Apertura A. B. C. D.e la Barella E. F. G. H e la perfona,che
dourà vrcire I. &i quattro huomini > che douranno alzare la Barella
E. F. G. H. Quando farà aperto lo Sportello A. D. in K. L. all'hora.,
detti huominì in E. F.GH. alzaranno la Barella fino fotto il piano
del Palco , nel medefimo tempo quello che era in I. con vn fol paflb
forgerà con preftezza fopra il Palco ; fubito poi fi calarà la Barella al
fuo luogo riferrandofi lo Sportello , che in quello modo fi farà fatto ,
quanto bifogoarà.
------ w ^ ^ Terzj>
I o o "Pratica delle Scene , e Macbinc_- .
Terzjf modo dì fkr vfcire glt huomtnifopra ti Palco conpreftez^jt .
- Cap. 20.
E R. fare vfcire gli huomini di fotto il Palco con preftezza
nel terzo modo fi potrà fare in quetta maniera, cioè di ac>
comodarti vna Leua di lunghezza proportionataalla for-
za, &alpefo,Iaqualehabbjailfuofulcimentos òpofa-
mento poco dittante dall'A pertura , donde ne haurà da vfcire la per
fona , e fi addattarà dalla parte deltra,ò finiftra , ò in alno luogo fot-
to il Falco, doue farà più commodo, e di manco impedimento all'al-
tre Machine, Isfciando la parte minore della leua à dirittura dello
Sportello, e la maggiore dall'altra parte . Quando fi dourà fare que
fìaattione , quello che dourà vfcire fahrà nell'eftremità della parte
minore fopra la detta Leua, ftando raccolto, come fi diffe di fopra-.
nel proflimo Cap. dopò fi dourà porre vna, ò più perfi ne all'eflremi-
tà del lato maggiore ; aperto che farà lo Sportello, fubito da quefte
fi cali reltrcmità de Ila parte ms ggiore d< Ila Le uà , che nel medefi-
mo tempo farà inalzato quello che fu pofto dal lato minore 3 il quale
con vn folo paflb , come fi diffe nell'altro modo , potrà falire fopra il
Palco , ritornando poi la Leua al fuo luogo,e ferrato lo Sportello farà
fatto quanto bifognaua . j
-c 5
Sia il piano del Palco A. B. e l'Apertura dello Sportello C. D. laJ
Leua fotto il Palco E F. col fuo fulcimentc G. e nella parte minore»
E. à dirittura dello Sportello C. D. vi fi ponga la perfona* che haurà
ad vfcire , e fia quefta in H poi dalla parte maggiore F. vi fi porrà
vno,ò due huomini,come fi dilìe,da i quali quando venga premutalo
calcata
Libro Secondo . j 0 r
calcata la parte maggiore F. fino ini confeguentementefalirà, òs'
inalzarà la parte minore E. in K. e là perfona , che fu polta nella par-
te minore in H- fare in L. la quale commodamente potrà e fiere con..
vn folo paflò fòpra il Palco .
Quarto Modo coma Jt posano fkr'yfcire gli huomìmfottoìLPalcp ycbe niRti*
no fé ne accorga, ,C'ap. 2(.
ERAMENTE ècofa belliflìma il fare vCcìrt^»
gli huomini di fotrcnl Palco , e che veruno non fé
ne accorga, ma non (r può fare queito fé prima»,
non vi fiano altre perfone fopra il Palco, e che bai
lino, e morefehino; fi farà dunque in que/ro mo-
do, che dai ballettanti, òmonfeann fi fappia_.
beniflìmo il luogo dell'Aperture , acciòche nel tt mpo , che deuran-
no fòrgere le perfone da effe 3 facciano compartirne n ti di due fin due
incontro alle dette Aperture , cioè verfo gli Spettatori , & in quello
ìftantedourannovfcireda effe gli huomini determinati à quelle ef-
fetto , vfeiti che faranno, e ferrato fubito gli Sprrttlli,in quello iftan
te i ballettanti, òmorefcantimutarannoi compartimenti, che in-,
quefta maniera gli Spettatori non fé ne auedranno come, òdoue da-
rò vfeiti , ma in quetto vi vuole vna buona intelligenza, e vigilanza,
fi di chi l'ordinarà , come anco di chi l'effeguirà .
Sia il piano del Palco A. B. C D. e l'Apertura E. F. G H.& i Mo^
refeanti
j o ?, 'Pratica delle Scene 3 e£Mackine~j .
refcanti I. K. nel tempo che dourà vfcirela perfona deftinata , i Mo*
refcanti i. K. douranno vnirfi in L, M. fubito poi fi dourà aprire lo
Sportello E. F G H. & vfcire la perfona deftinata , e librato fubito lo
Sportello , i Morefcanti , che fi ritrouaranno in L. M. ritornarannp in
1 K. ouero in altro compartimento j e cofi vedraflì. comparfa la per-
fona , non accorgendone ne immaginando»* gli Spettatorijcome fi fia
fatto quefto,ma in tutte quelle cofé vi fi richiede preftezza grande.
■
£ onte ftfojfa fare affante vrì Inferno . Cap*
22.
EL rapprefentarevn'Infernoquandodietrola Pro
fpettiua di mezo vi folte vn Sito^ò vn Cortiletto ico
perto fi potrebbe fare in quefta maniera,accendere
due fuochi , vno all'incontro dell' Apertura di detto
Cortile , e l'altro tanto di/tante dal primo0 che fia..
però all'incontro dell'altro quanto tra l' vno , e l'al-
tro posano fenza lefione alcuna palleggiare , e ballare quelle perfo-
ne , che fi vorranno rapprefentare in effe , che cofi parrà à ciafcuno,
che elle fiano pofte in mezo alle fiamme , vedendofi quello effere fuo
co reale , e non potendo difcernere per la lontananza , come quefto
fi faccia . Quefta farà cofa ficura per le perfone , che vi operarannoj
qui non occorre dimoftratione elTendo facile da intenderli .
» ■
Altro modo come fi pò fa mojìrare yn Inferno . Qap. 2 3 .
NCORA fi potrà rapprefentare in altro modo vn*
In ferno, e quefto è di fare vn' Apertura in mezo al
Palco ,la quale fia di molta grandezza, nel tempo
poi di far' apparire l'inferno , fi farà aprire la detta
Apertura,ò Sportello nel modo^che fi dille nel Cap.
1 7. di fotto al Palco d'ambedue le parti di elfo Spor
tello fi douranno mettere quattro huomini percanto}quali fiano huo
mini dibene, e zelanti dell'honore, ciafcheduno di e/fi douranno
tenere nelle mani vna Pentola, ouero Pignatta picciola, la quale
hafcbiavn buca nel fondo, che fia tanto capace, quanto vi potò
fallare
a~»
Libro Secondo . 103
paflare la groflezza d' vna Torcia . Fatto quefto fi pigliaranno de i
pezzi di Torcie , che (ìano lunghi almeno vn piede , e per ciafchedu
na Pignatta , fé ne farà paflare vno , il quale dourà auuanzare di fuo
ri alla bocca di efla , & il reflìduo , che rimmarà di fotto il fondo fer-
uirà per manico da tenerfi nelle mani dall' huomo , che haurà da fer
uire per tal'effetto, poi fi riempirà la Pentola di pece greca ben fpol-
uerizata coprendo la bocca di efla con Carta grofla , nella quale vi
fi faranno di molti buchi piccioli , ma quello doue haurà à paflare la
Torcia fia ne più , ne meno di efla , e di fotto nel fondo d'attorno al-
ia Torcia fi ferrarà con la cera, acciòche la pece non efca, &il mede
fimo faraflì ad ogni altra Pentola , per altri huomini .
Nel tempo di aprire l'Inferno douranno eflere li fudetti huomini
a i fuoi luoghi, ciafcheduno con le Torcie accefe,e di quando in
quando douranno buttare per la detta Apertura delle fiamme di fuo
co nel Palco , alzando le Pentole con vehemenza , e con le Torcie ac
cefe in modo però che non vengano vedutane meno offendano quel
li , che ballaranno , ò morefearanno , e chi dourà ò entrare , ò vfeire
di detto inferno . Fa di bifogno in quefte attioni andare bene auerti
to , poiché bene fpeflb foghono fuccedere de gl'inconuenienti, però
tale attioni non deuono eflere fatte da perfone balorde > e (ciocche.
Sia
104
Pratica delle Scene , e Machine*
Sia la Pentola A. entro la quale vi paflì il pezzo di Torcia B.C. tan
to lungo , che la parte B. auuanzi di fopra , e la parte C. rimanga di
fotto la Pentola . Quando farà il tempo da feruirfene vna perfona_*
dourà tenere la parte G nelle mani, elfendoaccefa la Torcia in B.
quando poi vorrà gettare la fiamma , alzarà con preftezza la Pento-
la , e Cubito vfeirà la pece da i buchi , che furono fatti nella Carta D.
& accendendoti ne nafeerà vna gran fiamma , e cofi potranno fate»
gli altri di tempo in tempo , fin che lo Sportello farà aperto.
Come fipojfa ftreforgere ì Monti , o altro di fotto il Palco . Cay. 24.
OLENDO far forgere i Monti di fotto il Palco , fi po-
trà fare in quefta maniera . Pigliaraflì vn legno di giufta
groffezza ,e tanto lungo quanto farà due volte l'altezza
del Monte , di poi fi farà vn Gargame alto dal piano del-
la Sala poco meno difouo del Paicp, perche in effo dourà paffare il
legno
Libro Secondo • 105
legno fópradetro, il quale dourà efllre dentato limile ài mafth;,che
danno loglio alle lumi d'ottone formate a guifa di candele . Nel
Gargame poi fi metterà vn Manfaro fatto firr.ile à 1 Rocche tri, il qua
le dourà farfalire il detto legno , e (e fottoil Palco non vi felle luogo
capace per tal'erfetto , fi dourà far fare vna caua di fotto al pianiìto à
fufficenza , e cofi fi aggiuftarà detto Gargame , Legno , e Manf 1 , .
Compito tutto quefto fi pigliarà vn pezz,o di Tela,che fia di lunghe z,
za , e larghezza quanto dourà effere l'altezza , e larghezza Jel Mon-
te,di poi s'inchiodarà il capo che dourà inoltrare Te ft re mi ci del Mon
te nella cima del legno dentato fortificando la detta Tela con itag-
giette di legno difuguali , acciòche rapprefenti la forma de 1 Monti.
Le fudette ftàggiette vogliono eflere di legno buono , e fprte , e l' vl-
tima 3 che dourà (èruireper bafa del Monte , dourà elitre p ù lun^a,
e più groffa , perche inalzato che farà il legno , tenga col ìlio picde_>
tirata la Tela. Finito quefto faraflì pingere nella detta T< la «1 Mon-
te , fé bene la Tela farà piana , il Pitore potrà fare , che tondeggia ,
vfando chiari , e feuri nelli fuoi detti propnj . Di poi faraflì vn' A per
tura nel piano del Palco tanto capace , che vi poffa palfare non folo
il legno , che folten ta il Monte , ma anco le ftaggie , e la Tda i iteffa.
Quando fi vorrà che fòrga il Monte da due perfone,ò più fecondo
il pefo , faraflì voltare il detto Manfaro , fin tanto che farà vfcita alla
villa de gli Spettatori la fudetta Machina . Nel farla poi ritornare al
Tuo luogo , fi riuoltarà il fudetto Manfaro al contrario , fin tanto che
farà ritornato il Monte 3 com'era prima, ferrando fubito Io Sporcello.
Qui non fi mette la figura , perche è cofa affai trita > non effendo-
ui quali perfona , che non habbia quelli lumi in cafa .
Come fipoflt fare ychevndper/ònAjìtramutim Safio^o nitro. Cap. 25»
OLENDO, che qualche perfona paia tra mutarli in Saf-
fo,© Scoglio,fi dourà tenere quell'ordine • Pigliaraflì vn
pezzo di Tela della grandezzate fi vorrà, face ndola di
pingere in Saffo , ò Scogliosi poi s'inchiodarà la parte di
Cotto della Tela , cioè la bafe del Saffo, ò Scoglio nel piano del Fa lco
O e neir
I o 6 'Pratica delle Scene , e MdchìncZ l
cnelJ'eftremità s'imbroccherà vn legno tondo, òvogliam dire vtu»
pezzod'Hifta, il quale dourà en%e di groflezza di due dita ben li-
fcio , e di lunghezza d» piedi fei , di poi li farà nel pianodei Palco vn
buco tondo à dirittura della detta Tela refia tanto capace , che vi
porTaineflapaflarecommodamente il detto legno, il quale dourà
ilare nafcolto fotto il Palco,e ltando Ja Tela ingrogliata fopra il pani
mento del Palcoja quale ingrogliata non apparirà à quelli di fuora.
Quando fi vorrà fare detta operatione , fi mettarà fotto il Palco vn*
hiiomo , il quale quando gli farà dàttofegno , che la perfona, la qua-
le haurafli a tramutare , li ritroui nel luogo desinato , alzarà à poco à
pcco j e nella medefima proporrtene abboffandoli la perfona, & in-
akandofi la Tela , parrà propriamente 5 che fi tramuti .
Sia il piano del Palco A. #. C. D. e la Tela E. F. imbroccata nel
piano del Palco E. F. e nel mezo di efla Vi fia imbroccata l'eltremità
del legno G H. nel G.e palli per il buco G.nel piano del Palco,quan
do fi vorrà fare quefta fin tione douraflì mettere vna perfona fotto il
Palco tenendo in mano l'altra eftremità del legno H. dalla quale ven
ga alzato il legno H. G. à poco à poco , finche l'eltremità G fia in K.
nel medefimo tempo la perfona I. che haurà à tramutarfi fi verrà
abballando in L. che cpfi fi farà fatto quanto fi dourà .
Come
Libro Seconde . j o y
Come fi pojfa rapprefentare 3 che i Saffi , ò Scogli fi tramutino in Huominì .
C'ap. 26.
SSENDOSI detto nel Cap. precedente, come fi
pofla fare parere » che gli huominì fi tramutino iiu.
Salii , ò Scogli , hora fi dirà come i Saffi , ò Scogli fi
pollino tramutare in huomini. Per far dunque que
fto fi faccino le cofe che fi fecero nell'altro Cap ma
queir huomo 3 che ftarà fotto il Palco > tenghi con-
tinuamente alzato il legno, e la Tela dipinta in Safib, eia peribna,
che fi vorrà 3 che paia tramutarli , dourà ftare dietro ad effa Tela vn
poco inchinata , acciòche dalle genti non venga veduta, douendofi
poi farqueftafintione,rhuomoche farà fotto il Palco con il legno
già detto , dourà à poco à poco abbacarlo in quella proportione^e la
perfona dietro la Tela verrà ad alzarli , che in quefta maniera appa-
rirà , che il Saffo , ò Scoglio fi tramuti in vn huomo .
In quefta operatione non occorre dimoftratione.
Primo modo come fi pojfa, fkre apparire -vn -JM are . Cap» 2 7.
N dinerfi modi Ci fuole ne gl'Intermedi] rapprefen-
tare il Mare . Per il primo modo fi farà in quefta_»
maniera;fabrìcaraili vn Telaro di legno di lunghez
za , e larghezza quanto fi vorrà moftrare la capaci-
tà del Mare , e fopra elfo vi fi imbroccarà vna Tela
la quale non fia troppo tirata; facendola dipingere
(imileal Mare, fatto quefto fi metterà fotto la già detta Tela alcuni
pezzi di Corde lontane vna dall'altra vn piede , e mezo, che fiano
cucite di fotto, e che auanzinoi. capi di effe corde fuori del Telaro
almeno vn piede per canto, nel tempo di feruirfene fi dourà mettere
perfoneperognicanro,chetenganoinmanoicapi delle Corde-»,
luuanzate, come fi difle, e di quando in quando alternatiuamente
louranno tirare , & allentare i detti capi incomminciando dalla par-
épiùlontana, verforOnzonte,fcguendoverfolapm vicina, che
O 2 moftra
i o 8 'Pratica delle Scene 3 e&iachìnz^ 1
morirà ilJito, che in quefta maniera parerà, che fiano Tonde del
Mare 7 come qui fot co li vede •
B
% — y \___f
£— /. \_H
i — /- A- — K
cz .-p
SianelTelaro A. B.C. O. imbroccata la Tela, che fia lenta, e fia
no le Funi cucite fotto ad effa s & i ca pi loro auanzino E. F. G. H. &
I. K Meflo il Tt laro al fuo luogo vi fi porranno per ciafcheduno tanti
huomini , quanto faranno i capi delle Corde , eflendo tenuto da cia-
fcheduno il fuo capo nelle mani . Quando fi vorrà far parere , che_-»
il Mare fi muoua , quei due huomini , che furono meflì in E. & F. ti-
raranno li capi, lafciandoli ritornare lentamente al fuo luogo, enei
ritornare, che farà la Tela ondeggiante, gli huomini , che furono
polii nel fecondo luogo di G. & H. faranno il limile , & il medefimo
tara (Ti da gli altri terzi in 1. K. ecofi feguitaranno à vicenda fecondo
che farà il bifogno, che in quelta maniera moftrerà , che s'inalzino,e
fi abbaino l'onde , e venghino à terminare al Lito.
Secondo modo per dimoftrare il Mare . Cap. 1 8.
E R. il fecondo modo di rapprefentare fi farà vn Mare inJ
quella maniera, fi fegarannoliite di Tauole ordinarie di
lunghezza quanto douràeflere lungo il Mare, e fiano di
larghezza almeno di quattro oncie, e fiano fegate da
vn canto in forma di Onde , di poi fi farà imbroccare la Tela fo-
pra ciafcheduna di quelte lifte, cioè dal canto, che furono fegate
à Onde , e che dall'altro canto penda a baffo , e fia di larghezza vn_«
piede } e mezo facendoli colorire d'azuro , e nella fo mmità d'argen^
to,
Libro Secondo , lop
to> e diquefte fé ne faranno tan te,che fiano capaci nel fico del Mare,
ponendole lontane l'vna dall'altra almeno vn piede , emezo,acoò-
che bifognando vfcire , ò perfona , ò altro tra vn'Onda > e l'altra , vi
fia il fito capace ; compito quello fi aggiuftaranno l'Onde in modo>
che il loro piano vadi al Punto del Concorfo , e nel mezo vi s'inchio-
darà dalla parte di fotto diciafcuna vn legnetto di lunghezza d'vn
piede,poi per il largo del Mare dalla parte di fotto vi fi porranno due
legni , che fiano leggieri , e che fiano tantolunghi , quanto farà tut-
to il fito della larghezza del Mare , e che auanzino almeno vn piede
per ciafcheduno , nel principio poi di eflo Mare , cioè verfo gli Spet-
tatori vi (ì porrà vn3Onda,la quale doura efiere inchiodata nel piano
del Palco,e nel mezo di effa vi fi fermaranno ì capi di detti legni con
vna Piaftrafnodata, onero vn'Afettoperciafcuno,acciòchefi pof-
fano facilmente mouere, di poi in vno di detti legni s'inchiodaranno
i legnetti , che foften faranno la feconda , quello della quarta , e del-
la fetta Onda , e nell'altro quello della terza e della quinta con la_,
dittanza detta di fopra,econ quell'ordine lì feguitarà nell'altr'Onde
fé ve ne faranno più. Quando fi vorrà fare queit'attione di mouere
l'Onde , fi porrannoibtto il Palco à dirittura de i capi de i legni auan
2-ati , come fi diffe di fopra , due perfone , le quali douranno tenera*
in mano ciafcuno il fuo capo del legno , e nel tempo a loro dato dou-
ranno alzare, & abbaffare à vicenda .che in quefta maniera fi vedran
no alzate, &abbaflate l'Onde , come qui abbaflb fi vede .
Ilo Pratica delle Scene , e ^Macb'mc^ 1
Siano l'Onde del Mare A. B. C. D. E. F. G H. I. K. & L. M. e Ia^.
prima A. B.itìaimmobiie,cicè inchiodata nelpauimentodel Palco,
& i legni N. O. P. Q. i quali (ìano con vna Piatirà frodata, ò Af tto
fermi con vn capo nell'Onda prima A. B. in O, e Q^ di maniera che
fi poffano alzare, & abbacare facilmente -t di poi nel legno N. O, s*
inchiodarà il legnetto K. che foitenta l'Onda feconda C. D. e l'altro
legnettoS. della quarta G.H e l'altro della fella L. M. fatto quello
nell'altro legno P. Q.s'inchiodarà il legnetto V. che foitenta l'On-
da terza E. F e l'altro X. della quinta 1. K. volendo poi moftrare il
moto del Mare , fi farà come fi dille di fopra , cioè alzando, &abbaf-
fando i capi de i Ugni N. P. à mano a mano , che fi farà fatto quanto
bifugna-, .
Terzo modo di rapprefentare il Sdare. Cap. 29.
VESTO Terzo modo di rapprefentare il Mare_>
mi pare che fia il migliore dei già detti, volendo
dunque far quello fi faranno fare dei Cilindri com
podi di Lille di tauole non più larghe di quattro
oncie , le quali faranfi fegare à modo di Onde , c-j
che (ìano di lunghezza quanto à punto dourà effe
re il Mare , facendo le telte de i Cilindri di bonififìme tauole, e che*
fiano d' vn piede .e mezo,poi in ciafeuno delle fudette tefte vi fi porrà
vn Maofarctto di ferro , che fia di lunghezza d'vn piede, fatto quan
to fi è detto , fi faranno coprire detti Cilindri di tele , facendole celo
rire d'azurro , e nero , e nella fommità di ciafeheduna lilla faraflì toc
care d'argento . Di quelli Cilindri fé ne potranno fjre quanti ne bi-
fogna, facendoli aggi v Ilare fopra due legni lunghi quanto dourà ef-
fere la larghezza del Mare, accommodando in eilìi Cilindri in ma-
niera , che facilmente fi girino con i fuoi Manfari fopra i detti legni ,
ponendoli lontano l'vno dall'altro almeno vn piede , ma quando tra
eflì douranno vfeire gli huomini , fingendo di forgere dal Mare , in_.
qut ito cafo fi douranno porre più dittanti conforme al b' fogno, au-
uertendo di porre i detti legni , fopra i quali douranno fermai fi i Ci-
lindri
Libro Secondo . |g j.
Kndri pendenti poco più dei decliuio d< 1 Palco , per moftrare poi il
moto dei Mare vi fi porrà vn huomo pe r ciafeun Manfaro > e che ftia
tanto ri tirato dentro la Profpettiua,chenon da veduto da quelli di
fuori , poi lentamente farafb girare da ciafeheduno il fuo Cilindro,
che in quefta maniera parerà propriamente , che fi muoua il Mare .
Siano i due legni A. B. da vn lato,e C D. dall'altro aggiuftati con
pendenza poco più del decliuio del Palco , e fiano i Cilindri E. F. G.
& H. fabricati in forma d'Onde^ e nelle tefte rreflbui i Manfari I.K.
L. M. che fiano bene inchiodati in effe tefte , e che fi portano fopra_,
eflì legni facilmente girare, e polli diftanti l'vno dall'altro quanto
farà il bifognò, come fu detto, per oprare quefto vi fi porrà vn huo-
mo perciafeun Olindro,il quale tenga in mano il fuo Manfaro,quan
-do farà il tempo fi faccia pianamente girare , come fi diffe ói fopra^ ,
che in quefta maniera fi farà adoperato quanto fi dourà . Hauendo
in confideratione , che fé i Cilindri foriero di lunghezza tale, che_>
vn huomo folo non poterle commodamente girarli , in quefto cafoiì
potrà aggiungere nell'altre tefte del Cilindro gli altri Manfari N.O.
P. Qje da altrecanti huornini farli girare come fopra .
€ome
iti 'Pratica delle Scene , e31acbinc^> •
Come fi pojf* fare che d Mare fubtto s'inaly , fi gonfi 7j ,fi conturbile fi 'muti di
colore, Cap. 30.
|1 A T T O che farà il Mare conforme fi diffe nel pre-
cedente Cap. quando fi vorrà inoltrare, che s'inaU
zi, fi conturbi, e fi muti di colore, douraflì fare in
quefta maniera; Tra Tvno, e l'altro Cilindro vi fi
dourà mettere vna Lifta di tauole fegate à Onda, e
coperte di Tela, come fi difle nel fecondo modo al
Cap 27. fi faranno poi dipingere di negro tutto, nell'eftremità d'ar
gento , di poi fi aggiuftaranno , che ftia più baffo de i Cilindn,e che
non s'impedifca il loro moto,di quefte Lille coperte di Tela fé ne do-
tiranno fare al numero de i Cilindri,compito quefto nel difotto del-
l'Onde dietro alla Tela vi s'inchiodarà due Staggie di legno di-
ttante tre piedi l'vna da l'altra, e tanto alte, che vn huomo Mando
fotto il Palco à dirittura di effe tenendole vna per mano commoda-
mente poffa alzare , & abbaffare le fudette Onde , e con queft'ordi-
ne fi farà nell'altr'Onde , per oprarli quando fi dourà inoltrare la dee
ta fintione , quelli huomini douranno inalzare ciafeuno la fua Onda
& abballarla à vicenda , ma che il fuo moto fia più frequente , chcL^
non fu il primo dei Cilindri 3 e che non abbaflìno mai tanto, che fi
portano vedere i Glindri , i quali in quel tempo douranno ftare im-
mobili , e fermi , infino che non fi vorrà , che il Mare paia , che fi ac-
queti , e rabbonacci , all'hora l'Onde ofeurare fi potranno abbaffare
tutte ad vn tempo, facendole ritornare al luogo di prima , ripigliali
do il moto de i Cilindri nella medefima maniera , che erano da prin*
apio. Si potrebbe ancora con quefto modo fingere vn Diluuioinal-
lando l'Onde ofeure quanto parerà à chi fopra ciò haurà la cura*
Sia
Libro Secondo ,
/ / "• \
: ,:i
m
•
Sia fra i Cilindri A. B. eie-Onde fatte conhftedi tauole coperte
di tela colorita nel modo detto di fopra C E^G.D.e Mario le due Scag
gìe E- F. e G. H. di lunghezza guanto fi diflTedi fopra, & inchioda-
ta neirOndedi etroia tela in E. e G. dittante tre piedi tra l'vno , e l"
altra , e la detta Onda fia pofta tanto pi ù baffa de i Cilindri, quanto ,
che la fcmmitàdi C. D. non venga veduta «la gli Spettatori mei tem
pò poi, che fi vorrà far mutare di colore ilitfate, gli tiuomini , che-?
hauranno le Staggiette F H rnmanoaìzaianno tantol'Onda , che
F.H. venga in I.K.eeonfeguen temente la fommità dell'Onda C. E.
G. D. diuerrà in L/MN. Ò.& abballandola v& inalzandola coru,
maggior frequenza dei Cilindri, ce me fi dille di fopra, fi moitrarà
quanto fi dourà moftrare . Ilfimilefi farà con l'altre Onde, che fi
douranno porre fra gli altri Cilindri, volendo parere di rabbonaceia-
re il Mire, fi ritornaranno l'Onde al fuoluogo, ripigliando il moto
dei Cihndrijcome fi difle di fopra » Il limile fi farà con l'altre Onde,
che fi douranno porre fra gli altri Cilindri •
Come Jì facciano apparire le Naui , o le Calere, ogli altri Vafcelliy che vadano
per il lungo deipare . Cap. 3 £ .
BK far'apparirele Naui,leGalereò gli altri Vafcelli per
il lungodel Mare, ò douranno fingf rfi,the vadano à ve-
la , ò àjremi . Se à vela , come fono le Na ui , le quali non
fogliono andare in altro modo, fi terrà quell'ordine. Se-
garaffi il profilo d'vna Naue 3 fopra vn pezzo di tauola digrandezza
p quanto
i** 4 Tratte a delle Scene \ ìiM5uhin<Lj \
quantofi vorrà , poi fegata la tfetta Tauola fecondo quel contorno li
compirà con la pittura la detta Naue'darìdole a fuoi luoghi l'ombre
acciòche paia tondegg'are vmertendoufgl' Alberi , Sarei > Vele , &
altri Arnelì , con cui fi fogjiono armare limili Vafcelli ; dipoi tra due
Onde del Mare fi farìvn Gafgame di legno fatto à coda di rondine,
nel quale fi aggiuttarà il fondo della Naue, che dourà ancora elfo
efTcr^ fatto a coda di rondine, e che dourà eìTeré bene infaponato,
come anco il detto Gargame . Quando poi fi vorrà3uche la Naueca-
mini /'vno . ò più huomini faranno feorrere dentro a detto Gargame
con vn moto tardo , che in quella maniera parerà propriamentc,che
ft- ne vada à vela . Ma fé farà vna Galera, fatte le fudettq cofé dette
di fopra , in oltre s'agg» ungeranno da vna banda i Remi , in modo
eh dalla parte , oue fogliono eifere tenuti nelle mani de gli Schiaui
funocongiunti,& inchiodati tutti in vnfollegno,eneiiriezoaquel
lo vi fia inchiodato vn 'altro pezzo di legno di lunghezza,, tanto che
vn'huomo Mando fotto il Palco a dirittura della Galera , porla tener-
lo nelle mani, ementre da gli altri h uomini farà fatta feorrere la Ga
lera nel Gargame , da quello venga alzato , & abbaflato quel legno
con il tempo della voga , eflendo porti tutti i Remi fermati à modo
di leua nel legno de i balestrieri , acciòche fi portano facilmente mo
iiere , perche mentre dall'huomo verrà abbaflato il legno , parrà che
s'inalzino i Remi , e nell'alzare chefi farà dimoltrarà, che fi abballi-
no, e fi attuffino nell'acqua.
-
Prima.
Libro Secondo*
IIJ
Prima Figurai
Sia la Naue A. la quale dimoftri d'andare a vela "per il lungo del
Mare j e fia il GargameB. Cpoftotraledueonde D. E.&F.G &in
elfo la coda di rondine H. 1. fatta fotto il fondo della Nane , e fia po-
fto tanto a baffo, che non (ia veduto da quei che faranno nel piano
della Sala , quando fi vorrà fare talefFetto da vno.òpiù huomini,i
qualifiano fotto il Palco à dirittura della Naue, come fi diffedifopra
fi farà fcorrere per il detto Gargamela Ni uè con vn moto tardo,che
m quefta maniera fi farà fatto quanto fi doueua .
P s
Seconda
ile
"Pratica celle Scene, e Machina^,
Seconda Figura.
Sia la Galera A. come fi difle della Naue , e fiano l'eflremità de i
Remi nella parte di dentro della Galera in B. C. e che fiano in bilico
m Ile balestriere , come fi è detto, e fia '1 legno inchiodato in eflì B C.
e l'ólrro D. E. im hiodato nel mezo in D. il quale fia di lunghezza-,,
come fi difle di fc-pra . Odiando fi vorrà far parere , chela detta Ga-
lera fé ne vada a Remi da queirhuomo, che farà poftofqtto il Palco
per tal'effetto 3 s'inalz3ra il le gno D E. in maniera che il punto E.
venga in F. che confeguentemente Teitremità de i Remi G H. fi ab
beffare in L. K &io quella maniera moftrarannòi Remid'attuffarfi
nell'Onde del Mare , e poi ritornando il legno in E. come prima , fi
k uaranno dall'acqua , e s'inalzaranno al luogo, e con quell'ordine fi
dourà continuare } quando farà il bifogno .
€ome
L òro Seco nào . 117
Come fi facciano '■venire le Nani, le Galere^ gli altri legni /òpra Untare a ye
la, o a rentier dritto, e poi riuolt argine ritornare tndutr o . Cap* 3 2 .
VA N D O fi vorrà fingercene da lontano fé ne ven
ganofoprail Mire per dritto le Nauì JeGalfre. ò
gli altri Vafceli a Vela, ò à H emi , e che poi nuotati
dofi ritornino indietro, fi farà in quelra mani< r*. Fa
bricarannofii Cilindri per inoltrare l'Onde del Ma
re,comefidiflenelCap. 19. ma quelli fiano dimii
in due parti, cioè che la diuifione loro fia nel mezo, doue deue paf-
fare la Naue , e fi accomodino in maniera , che quelle parti , che fo-
no nella diuifione con ogni poffbile facilità fi pollino girare ccn_,
Manfari, che faranno pofti nell'altre tette de ^Cilindri j compito que
fto facciali fare vna Naue , ò Galera , ò altro Vafct Ilo , che fia di tue
ta tondezza, fenza il fondo >& intorno vi fi farà attaccare vn pezzo
di tela di lunghezza almeno di due piedi , facendo finire il Legno d*
Alberi, c'hibbino Vele, e d'ogni altro arnefe, che per Mare limili
Vafcelli (ì giudicarà neceflario 5 colorendo anco la tela, e tuteo il re-
tto con i colori propri j , compito queito fi farà fegare à Onda vna ta-
uola ,ò più fecondo la lunghezza del (ito, donde haurà à caminare
la Naue facendola inchiodare in cortt Ilo per il largo del Mare, cioè
nella diuifione de i Cilindri già detti , in modo però che non impedì
fca il loro moto , poi nella Prora , e Poppa della Naue vi fi accomo-
dati vn Cilindro picciolo per luogo, il quale fia di lunghezza di me-
zo piede , in maniera che fi poiTa facilmente girare ne i fuoi Pt mi ,
quando poi fi vorrà far caminare detto Legno , fi terrà que (t'ordì ne,
da quattro huomini pofti fotto il Palco à dirittura , cioè furto la Pro-
ra, òdifottola Poppa farailì feorrereà detta Machina con i Cilindri
fopra il profilo della tauola , che fu fegataà onde , pen he in qudta
maniera verrà ad inalzarli , & abballarli , facendo l'effetto proprio ,
chefoglionofarei Vafcelli nel Mare, auertendo,che fotroi Cilindri,
cheferuirannopeiTOndedcl Mire,dourà eflfere per quella parte-»
aperto il Palco , acciòche gli huornini, c'hauranno ad operare pro-
fano fare quanto deuono fema impedimento j Per fingere poi chc_>
* le ne
j 1 8 Pratica delle Scene , e JMacbìn e_, ?
fc De venga a Vela, li farà in qudto modo , fi pigharà* della Tela,che
ha f>tule, e fattone i pezzi fi ,= g^ulhranno all' Amene dandola gon
fìezzacon il filod» fcrro,di poi arraccarannofi l'Antenna all'Arbore
con vnà Funicella polla nell.»fua Tugli» la, abbacando le Veli den-
tro la Naue quando li vorrà, cheppia fpiegarfi la Vela, da vno,ò
piùhuomim che douranno haueri quefta cura, fi tiraranno le Fu-
nicelle , che fubito fi vedranno inalzarfi le Vele , & il limile nel ca-
larle s'allentaranno le fuderte Funicelle, che è quanto fi può fare-*,
acciòche moltri andare à Vela; Nel inoltrare poi che vada à Remo ,
come fanno le Galere, fatto il corpo del Vafcello conforme fi è detto
di fopra nella conltrutione della N lue , ponnerannofi i Remi d'ogni
lato, che fiano in quantità, e lunghezza proporuonata al Legno, di
p >i tutte le tette dalla parte di dentro , fi da vn canto , come dall'al-
tro s'inchiodaranno in vn fol legno, & in mezodieflo vi s'inchioda-
ràvn'altro conforme fi dilTe nel particolare dell'altra Galera al pre-
cedente Cap. Nel far parere , che venga vogando fi farà feorrerc-*
coni Cilindri fopra il profilo della tauola, che fi milTe per il lungo
del M ire, come fi difle della Naue, e di tempo in tempo da quel huo
mo, che ne haurà la cura s'inalzarà , & abbaflarà il legno, che fu po-
llo nel mezo per alzare , & abballare i Remi , che in quefto modo pa
rerà che veng* vogando , volendola poi farla ritornare in dietro , il
farà girare la detta Naue,ò Galera ponendo i Cilindri fopra il profi-
lo della tauola , e facendola feorrere fopra efla fin tanto che ha gion-
ta al fuo luogo di prima con le Vele , e con i Remi •
prim
Libro Secondo»
m
Ct\ I>"'"< J
: y
Prima Figura-. •
Sia la Naue A.fenza il fondo,ma nel retto fatta di tutta tondezza,'
e fia il Cilindro B. C. pofto fopra la Prora , e D. E. lotto la Poppa , e
la Tela pendente F. G. H. 1^ la qualecircondi la Naue imbroccata-,
nel fondo F. H. e l'altra 5 che jcada libera G. I. e fia il profilo della ta-
uola K.L. fegati àriiodo di Onda, e fianopoftii Cilindri B Ce D,
E. (òpra la detta Tauola, per far' andare la detta Naue da gii h uomi-
ni detti di ibpra , faraflì fcorrere la Naue fino al luogo , che fi vorrà ;
Nel farla poi ritornare indietro fi farà riuoltare la detta Naue > ò Ga-
lera , mettendo 1 Cilindri fopra il profilo della Tauola , facendola ri-
tornare al fuo luogo.
Seconda
Il*'
tréOkdde^Smt^hchiwl
éi. -
MSttVl
q "' SeconddFiguréL,: &<***
Sia la Nme A.e la fommità dell' Arbore con la Taglia B.efatì^n
uà tori la Vela G. D. calata dentro la Natte, è la Funicella B. E. con
vn capo legato nel mexode.n'AftreTina-CD.chepaflràndoperf'à Ta-
glia 6. tè ne venga con l'altro capo in E. quando fi vorrà , che fi foie
ghi la Vela , h tirata il capò E delia detta Funicella,fin cheveno-àsrà
F. che cònfrguentemente l'Antenna , la quale fi rifreuaram C. D.
Verrà ìriO H NHl'iuViTa maniera faraiTrne) calare la Vela, ritor-
nando con il capo F. in E. fi farà abbacata la Vela dà G. H. in C £>.
comeersprimaDell'ilteilomodpjeconrifteflb ordine iì farà nel!1
altre Vele»
Come
Libro Secando . 12 r
Come fi pò Isa far parere , che vita Naue , 0 altro Vafcelìofiaforto in mezj) ai
Mare, Cap. 35.
S5npjg VANDO fi vorrà far parere, che vna Naue, ò altro
^ (Él^ìlS Vafcello ftia forto , ò vogliamo dire fu l' Anchore , dou-
^%i4|§ radi fare in quefto modo, cioè prima ft porrà vn Legno
^k£^^ nel piano della Sala à dirittura, oue vorraflì che la N uè
ftia forta , & in cima di eflb legno vi fia conficcato vn Perno di ferro
digiuftagroflezza , e di lunghezza mezo piede, e che eflb legno Ma
tanto lungo , quanto fia dal piano della Sala al fondo della Naue , e
nel mezo del fondo di ella inchiodaraflì vn'altro Legno, che pigli l"
vno , è l'altro eftremo del fondo per trauerfo , e nel mezo , c'habbia
vn buco tanto capace , che in eflb vi podi entrare facilmente il Per-
no i Fatto quello, volendo far parere quanto fi è detto,finito c'haura
il fuo corfo la Naue fopra il Profilo della Tauola , come fi difle, i me-
desimi huomini potranno leuarla pianamente,e fermarla fopra il Per
no nel buco del legno fatto nel fondo della Naue , e da gli ite flì dou-
rà alzare, &abbaflare la Poppa, ola Proradi effa con molto tardi£
fimo , che in quefta maniera dando il bilico parrà propriamente fi ab
badi, e s'inalzi nell'Onde nfpetto alla Tela attaccata intorno alla_,
Naue , come fi difle , volendo poi moftrare , che fcalpi , fi potrà fìn-
gere di leuare l' Anchore , le quali douranno eflere prima (tate getta
te nel fermarfi del Vafcello , e rimettendo la Naue nel profilo usila-,
Tauola fi farà profeguire il viaggio .
Sia
I2X
Pratica delle Scene , t Machine^ .
p4m
yJL4
Sia la Natie A. & il Legno porto nel fondo B. C. e nel mezo il bu-
co D. e fia il Legno pollo nel piano della Sala E.F. col Perno di ferro
G. & il Legno tìa tanto alto , ò voghamo dire lungo,quantofarà dal
piano della Sala F. fino lotto il fondo della Naue, eflendo potk> al
luo luogo . Per oprar poi li porrà il buco D. fopra il Perno G. mouen
do la Poppa , ò la Prora della Naue , come fi diife .
Come fì posano fere apparire Delfìni , ò altri Mofiri Marini } che nuotando
mojhino di Jftruzj^ar £ acqua . Cap» 34.
OLENDOSI moftrare , che i Delfini, ò altri Mo-
ftn Marini vadano guizzando fopra il Mare, c_^
che di quandoin quando da capi loro fpi uzzino T
acqua, faraflì in quelèo modo. Segnaraflì fopra
vn pezzo di tauola vn Delfino, ò altro, e colorito
fegrinchiodarànel ventre vn Legno di lunghez-
za di due piedi,il quale dourà effere tenuto nelle mani dalla perfona,
che doura far moucre il detto D.lfino,quandohaurà i far quella ope
catione j dourà caminarefotto il Palco tra due Onde, alzando, &
abballando
Libro Secondo]
125
Sia il piano del Palco A. B. C. D; e l'Vrna E. con la Figura F. & il
Feneftrino F. e la Fiflura G. H la Perdona f. che dourà fare fcorrere
la Tela E. F. G- H. nel tempo di f4reque!rafintione,tirarà la parte
della Tela G. H. nel più largo, e cbnfeguentemente Verrà à fcorre-
re la parte F. vfcendodair^rna E. e venendo fempre a dilatarti, on-
de in quefta maniera parerà che continuamente il Fiume corra , co-
me fi è detto di fopra
parei
€ome fi pojfa fingere <-vna Fonte 3 la quale mofirì continuamente gettar acqua,
Cap. 5 6.
DOVENDOSI fare vna Fonte, e fingere che getti con
i tinuamente acqua, fi terrà quell'ordine. Fatto che farà
il vaio per la Fonte in jtkzo di e (foli porrà vn Canonci-
nodidueonciedi diametro, perii quale vi (i farà pafl~a-
re vn pezzo di Tela , che fia di larghezza proport onata, cioè ch^
polfa inggroghatacommodamentepafTareper il detto Canoncino,
di poi in ertavi fi faranno cufeire alquanti pezzetti di bacchette di
lunghezza di mezo piede in circa, e di groiTezzad'vn dito, e fiano
dittanti fra l'vno , e l'altro p< zzr per il lungo vn mezo piede ,• facen-
do poi col< nre la detta Tela , e B cchette,c( mefif; ce *el fingere
del Fiume, e comr fi dilTedi fepra ne) precedente C?p. vnodt «capi
di effa Tela fi farà pattare di dentro al Vèto dalla parte verfo gli Spe t
tatori , lanciando la Mura tanto larga, che poffi paflare con»rooda-
meate
li6
'Pratica delle Scene , è'<9M4cbitic^>.
mente la Tela .ftando nella fualarghezia dall'apertura, e la detta
api rtura de uè elfere fatta dentro al vafo, acciòc he non fia veduta»,
dalle genti . Faraffi poi cucre i capi di detta Tela infieme , come fi
fecenell'operatione del Fiume^ quando poi fi haurà a fare quefto fi
douranno mettere due perfone fotto il Palco perche l'vno continua
niente fpmga 1,'eftremità delle bacchette dentro al Cannoncino aiTie
ine con la Tela , e l'altro doura effere fotto la flfura tirando a baffo
la Tela , e tenendola piùlarga ,che fia poflìbile , e con quello moto
douranno continuare quanto ricerca il bifogno .
Sia il Vafo A.il Cannoncino porto in elTo B.C.e la spaccatura den
tro il Vafo in O. la Tela B C E. F. e la Bicchetta C. E.e la Perfona,
che doma operare fia porta in B. la quale doura fare falire le Bacchec
te V- rf> la cima del i ànoneC.efia vn'altrc huemo polio in F. dritto
alla Fiflura j quando poi queft'huomo fentirà che la Bacchetta f \ E»
cederà fuori del Cannone,come in C G. all' hora doura tirare la Tela
the fi fece paflare per l'apertura , tenendola piùlarga , che fia pc (li-
bile per ditnoitrare il dilatamento , che fuol fare l'acqua nel cadere à
baffo, tuando fé mprt la Tela porta in F. e da quella perfona in B.
fpingendoh in alto le Bacchette, come fi diffeje continuandofi queir
ordine fecondo il bifogno , s'affutuara quanto li delìdera .
Modo
Libro Secondo .
*13
abbacando il detto Legno , hor più verfo il capo , hor più v^rfo la_»
coda del Delfino,che confeguen te mente farà il medefimot ff.ttoan
cor eflb immitando il naturale . Per far poi che dal capo «priuzi l'ac
qua , fi farà caminare vn'altro huomo Cotto il Palco , à diri » t ira dt ] la
tetta del Delfino, il quale tenga in mano vn Cartoccio di cartr-i.«_»
grande poco più di mezo piede , e fia fenza il fendo, nel qu-de dourà
porre buona quantità di pezzetti d'argento battuto, òdi Talco pe-
tto, e fminuzzato, quando verrà fare 3 che il Delfino getti l'atqua_,
porrà il detto Cartoccio all'incontro della tefta di eflb Delfino , ma_.
tanto bado che non fia veduto da gli Spettatori fi filando in sito per
l'eftremità del Cartoccio , che in vn'inftantc ne vfeiranno dalla par-
te più larga quei pezzetti d'argento , che per il refleflb de i lumi pa-
rerà propriamente , che dalla tefta del Delfino n'efea l'acqua , e cefi
di quando in quando , hauendo feco buona quantità di quei pezzet-
ti d'argento farà il fimile.
Sia il Delfino A. & il Legno A.B. inchiodato nel ventre del Pefce
A. il Cartoccio C. D. & i pezzi d'argento pollo nella parte p'ù iar^a
Cquando lì vorràoperarc quello etn terra nelle mani il L/gno A.
B in B. alzarà , & abbaiTarà il Delfino , immitando il moto naturale
e quello c'haurà il Cartoccio C. D. ne'le mani , di quando in quando
à dirittura della tefta del Delfino (offiara n Ila parte minore del Car-
toccio ini*, che in vnfubitone vicuannoi pezzetti d'argento, rap-
isi z pictaando
124 Pràtica delle Scene , e ^Macbìn<L^> ~.
prefentando a gli Spettatori, chen'efta l'acqua» mentre vergano
inalzati gli argenti in E. F. G. dal fornimento fatto nel Cartoccio.
Come fi pojf a fingere t;» Fiume> e babbi* Tempre l'acqua corrente, Cap. 3 j ,
L L E volte fucle accadere , che nella Fauola fi deb-
ba rapprt Tentare vno , ò più Fiumi , e quefti accorri
pagnati con Figure , ò fenza , fé con Figure fi potrà
fare, chedall'Vrnà paia, the continuamente n'efea
l'acqua,Ia quale fi vada dibattendo fino al termine,
che fi vorrà . Per far quelto fi pigliare vn pezzo di
Tela fottile tanto lunga , quanto farà due volte lo fpatio , ò diftanza
d^ li' Vrna al termine del corfo del Fiume , la quale fia di larghezza,
quantodouràefferela maggior capacità del letto del Fiume ,poifa-
rafli colorire la detta Tela di azurro toccheggiata d'argento . Com-
pito tutto quello fi farà parlare vn capo di effa Tela nella bocca dell*
Vrna , e l'altro fotto il Palco per vn feneftnno fatto a tal'tffetto fot-
tola figura . Farad! poi parlare il detto capo per vna fifiura fatta nel
Palco tanto lontana dall' Vrna, quanto fi vorrà prolungare il corfo
del Fiume, e dourà effere tanto larga la detta apertura, quanto è
la larghezza della Tela, facendola vfeire infieme ne 1 capi . Nel far
poi que Ita opera tiene vi andara vna p< rfona fola, la quale dourà ira-
re fotto il Palco à dirittura dell'apertura, tirando continuamente la
Tela , e tt nendola fempre in quella parte larga , perche vfeendo la_.
Tela dalla bocca dell' Vrna, che è di poca capacità aggrugliata ver-
rà poi fempre à dilatarli in maniera che rapprefentarà vn continuo
corfo d'acque , ma fé non vi andarà Figura fi potrà fingere che il Fiu
me efea tra monti , ò doue più piacerà , facendo fempre quanto fi è
detto di fopra.
Sì»
Lièto Secondo ,
Modo di fare ti (jelo fycKgdto . Cap.
37'
127
py
rf<-X
(s
gVANDO bifognarà ne gl'Intermecfij , che le Ma
chine faiifcano al Cielo , ò da efle calino fopra il \^l
co , in quefto cafo fi dourà fare il Cielo fpezzato , fi
perla commodità , che apporta à tale opera rione,
come anco perii gufto , ò marauiglia , che ne pren-
dono gli Spettatori , non vedendo come fi nafcon-
dano le machine venendo da Terra , ò come vfcendo dal Cielo efle
calino à baflò . Per far quefto fi doura prima fabricare vn pezzo di
Cielo, incommciando dalla parte verlo la tefta del Palco nell'altez-
za conuenien te, feguendo col fuo deci uio, come fìdiffe nel Pnmo
Libro al Cap. 4. e fi dourà far tanto largo, quanto dourà efl^re il luo-
go della teitadel Palco al luogo douefalirdouranno le Michine, &
iui fi termìnarà il primo pezzo . Fatto quelto à dirittura di elfo ter-
mine, fé ne incominciarà vn'aitro pezzo, tanto più aito dell'cltremi
tà del primo , quanto da gli Spettatori, che f deranno nelle prime fi-
le vicine alla tefta del Palco non venga veduto lo fpatio , che dourà
rimanere tra il fine del primo pezzo, & il principio del fecondo, il
quale ancora dourà eflcre tanto largo quanto farà il bifbgno , acciò-
chele Machine poflanoageuolmente vfcirne,& entrami fenza ih pe
dimento alcuno . Con queft'ordine fi potranno fare gli altri fpezza-
menti ,fe molti veneandaranno.
Qjì particolarmente bifognaràcheil Pittore vfi ogni e fqu; fi ta di-
ligenza nel colorire quefti fpezzs menti, acciòche s'vmfi.a colli colo-
ri l'eftremità della parte prima col principio delia feconda .
Sia
128
Pratica delle Scene 3 e<5\facbin<L^*
X>
Sia il piano della Sala , ò del Theatro A. B. e quello del Palco C.
D. Il primo pezzo del Cielo fia E. F & il fecondo G. H. e che vi fia
tanta diftanra dall'vltima parte F.al principio del fecondo G quan-
to farà il bifogno per le Machine, come fi dirle di fopra, e la parte G.
ila tanto più alta della F. quanto dalle perfòne, che faranno nella pri
ma fila in I. non venga veduta l'apertura F. G. ma che la viltà vada à
ferire in K.come per I. K fi vede.
Si fono fatte quefte quattro righe in profilo , acciòche la dimoftra
tione fia più intelligibile «
Comejìpojfa à poco àpoco annuuolare parte del Cielo . Cap* 3 8.
V O L E alle volte occorrere di fare}che il Cielo ven
ga ad annuuolarfi à poco à poco. Volendo far que-
llo , fatto prima il Cielo fpezzato in più luoghi , co-
me il dirle di fopra nel precedente Cap. a dirittura
poi di quelle aperture da vn canto della Scena die-
tro alle Cafe, vi fi porrà vn Telaro per ciafeuna aper
tura , che fia fatto di ftaggie di tauole fottili 3 le quali fiano coperte*
di tele coiorit e à modo di nuuole,auertendo, che quelle del primo
fiano più crude dell'altre , come fi difle nel colorire della Scena , t-t
cìouranno farfi tanto grandi, quanto fi vonà moitrare a grandezza
della
119
Libro Secondo •
della Nuuola . Compito che farà quefto, in ciafeun Telato vi fi por-'
rà di fopra vno 3 ò due Softegni à modo di tiranti , i quali fiano di le-
gno leggiero, ma però ficuro ; s'aggiuftaranno poi nella dirittuta de
gli fpezzamenti dietro le cafe tanto baffi, che non vengano veduti
da quelli di fuori . Nel tempo di far queft'effetto da vno, ò più huo-
minipofti fopra il Cielo a dirittura de gli fpezzamenti, fi douranno
tenerenelie mani , perche dato loro il cenno, douranno far feorrere
i detti Telari fotto il Cielo, fermandoli doue farà bifogno,che in que
fìo modo parrà che venga ad annuuolarfi il Cielo •
Hauendo in confideratione di far che fi accofti più che iìa poflìbi
le il difopra , ouero conneflbde Telari , col difètto., ouero concauo
del Cielo t cioè della prima parte , come qui à baffo fi vede .
Sìa il profilo del primo fpezza mento del Cielo A. B. & il fecondo
C. D. & il Telaro E. F. dipinto in Nuuola , come fi diffe 3 il quale fia
pofto dietro le Cafe da vn lato , doue farà più commodo , e fia il tiran
te G. H. e la perfona che dourà ftar fopra 1 eftremo del primo fpezza
mento fia in B. tenendo nelle mani il tirante G. H. in H. Quando lì
vorrà far quella operatione la perfona pofta in H. potrà lentamente
caminare fopra l'vltimofpezzamento del Cielo tenendo, come fi è
detto il tirante nelle mani , e conducendo il Telaro con elfo al luogo
deftinato , che in quefta maniera fi farà fatto quanto fi doueua . Se i
Telari faranno grandi , vi fi porranno due > ò tre perfone , con due, ò
tre tiranti feguendo l'ordine di fopra •
R
Come
1 3 o 'Pratica de He. Scene 3 e £Macbinc_.< .
Come fi pofìainvnf abito annwolare Untelo, ftp. jp.
'P^^^^f AVENDOSI adannuuolareil Cielo in vn'inftan-
ì 1 j '/j 6f te, fé bene non è cofa naturale, tuttauia volendoli
# fctó&i frii farquelto, fi farà in quella maniera, che eiTendo
P 'f$i$$-t K fatti gli fpezzamenti nel Cielo col moeio detto di fo
ir jÉS|SL$l pra ne e}\ al tri Cap. fi faranno de i Telari fecondo il
fi?1 v~ - -.' * ^ *
■fi^P^4§59nT| numero de gli fpezza menti 3 che (ìanodi lunghez-
za , e larghezza , quanto fi vorranno inoltrare le Nuucle , dipingen-
dole, come fi difie ne gli altri luoghi, fatti che faranno i detti Te tari,
lì porranno à dirittura de i principi)' degli fpezzsmenti^tanto in den
tro , e he non vengano ved u ti da gli fpettatoru e fiano polii ne i Ga r-
g imi , i quali douranno efTer fatti prima , e pofti per ogni canto , ac-
ciòche in eflìpoffano feorrereà modo delle faracinefthce detti Gar
g^mi douranno incominciare dal principio de i Telari , e feguire in_.
lunghezza , quanto faranno tutte le parti del Gelo , cioè dello fpez-
zamento, facendoli dipingere del medefimo colore di elfo Cielo.
Compito tutto quello. & iggiuftatii detti Telari, ciafeuno al fuo
luogo , volendoli poi fare la detta operaticne 3 vi fi porranno due , b
tre huomini per Telaro , e quando Urà il tempo tutti facciano feor-
rere i detti Telari ne i fuoi G^rgami , che in quefta maniera in vn fu-
bito fi vedrà eflereannuuoLro quella parte del Cielo, ma il primo
pezzo verrà à reftare , come era prima , non potendofi in quello mo-
do tramutare ; fi potrà fare però quello in altra maniera , come fi di-
rà nel feguente Cap.
Sia il prc filo del primo pezzo A.B. & il fecondo G D. il quale s'
habbiaad annuvolare .efiail Telaro E.F. pollo di fopra il primo
pezio
Libro Secondo . ^Vjl
pezzo del Cielo A.B. à* dirittura di C. D. &aggiuftato nella farad-
nefca , ò Gargame E- F. G in modo che pòffa fcorrere in eflo con fa
cilitàj per far poi che s'annuuoli la parte G. D. fi porranno le perfe-
tte in E. dalle quali in vn fubito fi faccia fcorrere il Telaro E. F. per-
che quando E. farà in F. ancora F. farà in G. e coli farà fatte quanto
fi doueua . Nel medefimo modo fi potrà fare annuuolare gli altri
pezzi del Cielo 3 eccettuato però il primo , come fi diffe di fopra .
zAli ro modo come in <vn } fubito fi 'pojjì unnuu olare il Cielo . Cap. 40 .
V E S T'altro modo di annuuolare il Cielo farà quafì
fimile all'altro detto nel precedente Cap. ma pero
con quefìa differenza , che doue in quello furono
pofti 1 Telari nel principio delli fpezzamenti del
Cielo in quefto dourannofi porre ne 1 medefimi luo-
ghi le Tele colorite in nuuole , le quali fiano di lun
ghezza, e larghezza quanto faranno le parti del Cielo, che fi dourani
no coprire j imbroccando poi vna parte di ciafeuna Tela nel princi-
pio de gli fpezzamenti , nell'altre parti vi fi cuciranno due , ò tre ca-
pi di cordicelle ,ò quante ne bifognaranno, fecondo la grandezza-,
delle Tèle.Quefte Funicelle poi douranno effere tanto lunghe,quan
to farà due volte la lunghezza di effe Tele , paffarido nelle Girelle,le
quali douranno effere pofte nell'eftremo delle parti di ciaftheduiw
pezzo del Cielo, che fi dourà annuuolare . In oltre le Tele fudette
faranno ingrogliate 5ò raccolte nei luoghi detti di frpra, in modo,
che non vengano vedute da quei di fuori . Fatte , & aggiuftate che
faranno tutte le dette cofe , fi porranno gli huomini ne i detti luoghi
i quali douranno tenere ciafeuno in mano il fuo capo delle Cordicel-
le, e nel tempo che fi haurà ad operare tutti vnitamente tiraranno le
cordicelle , che in quello iltante verranno copertele parti del Cielo
con le Tele colorite in nuuole . Se poi vcraffi,che ritorni il Cielo co-
me prima fi potrà radoppiare le Cordicelle tirandogli altri capi, che
in quetta maniera fi verrà à difeopri re le parti del Cielo , ritornando*
come erano prima . In<quefta maniera fi potrà annuuolare la prima.
a a parte
1 3 2 'Pratica delle Scene , e Machine, .
parte del Cieloponendo vn pezzo di Telaael principio della prima
parte di elfo»
Sìa il primo pezzo del Cielo A. B.& il fecondo C.D.ilquale s'hab
ì>ia in vn'inftante ad annuuolare , e fia il pezzo di Tela dipinto in nu
uoa E. F.aggrogliato, e raccolto in E. e ila la Funicella E. F. G. e
eh il capo E. ila eucitonella Tela in E parlando nella Girella in F. e
ritornando con l'vltimocapoin G. laperfonapoi ,chedourà oprare
terrà nelle mani il c*po della FuneG^e nel tempodatoli tiraràfubi-
toàfe la Cordicella con preftrzza, fintanto che il capo della Tela E.
fia peruemitoin F. che in quefta maniera fi faràannuuolato il pezzo
dtl Cielo C. D. Con il medefimo ordinefi operarà ne gli altri pezzi
del Cielo, fi potrà tirare l'altro capo delle Cordicelle, il quale dou-
rà eiTere merlo ìopra la detta Tela,che fiadi lunghezza tanto che da
effo in E. primo termine della Tela,quando era in F. ri torni in E. luo
godi prima*
Come fi pofiafare apparire l'Iride , ouero (Arco Cele fi e • €ap. 4 1 .
CCORPNDO ne gl'Intermedi j far'apparire l'Iri-
de , fi poti à prima pratticareil medefimo modo del
precedente Cap.cioè in vnodiquei fpezzamenti ,
oue farà più àpropofito , vi fi potrà mettere vn pez-
zo di Tela colorita à modo d'Iride , facendola feor.
rerecome le Nuuole , & il firoilenello fuanire ,
con quefta maniera iì farà fatto quanto fi douena • Qui non occorre
altra dimoitracione poiché potrà ieruire la dimoftrataper lenuuole .
Come
é -
Libro Secondo . I j >
Comefìpojfa annuuolare parte del Cielo incominciando con Vna picchia Sdutto
Uyla quale diuengafempre maggiore , mutmdofi continuamente
di colore. Cap. 42.
VESTO vltimo modo di annuuolare vnapartedel Cie
lo , fé bene pare cofa difficile , tuttauia mi fembra il più
bello, & il più marauigliofo de gli altri detti di fopra_.,
ma non fi può far queito, che in vna parte, cioè nel me-
£0 , rifpetto al la conca uità di eflb Cielo . Per far dunque quefto , fi
douranno fare otto ,ò dieci Cilindri di ftaggie di tauole, che fiano
di diametro almeno d'vn piede.) li quali douranno eflere di lunghez-
za quanto farà à punto l'apertura della parte del Cielo, eh e fi vorrà
annuuolare. Dopò fi porrà per cìafcuna delle tefte vna Ruota di gro-
fezza donciedue 3 e chefia del medefimo diametro, la quale dourà
eiTere dentata . I Cilindri farannofi coprire di tele , aggiuntandoli in
terra , vno che tocchi l'altro a punto come debbano ilare nel Cielo ,
acciòchefi poflano dipingere à propofito . In quefto lauoro il Pitto-
re dourà hauere dello ftudiato,come fi fuoldircpoiche non folo dou-
rà in vna parte colorirli, che s'vnìfchino alla pa rte del Cielo? già fat-
ta, ma dall'altra parte fingere le nuuole,eioè nel primo Cilindro,che
dourà efler pollo verfo la parte vltima del Cielo , i\ principio d' vna.*
nuuola picciola . Dipoi negli altri , che diuenga fempre maggiore,
e fi muti continuamente di colore , conforme al naturale . Compito
quanto dourà fare il Pittore s'aggiuftaranno i Cilindri nello fpatio
del Cielo , che fi difle , in modoche fi poflano girare facilmente ne i
fuoi Perni,! quali douranno eflere fopra due legni foprapofti al con-
ueflo del Cielo , cioè vno per canto , di poi per il lungo fopra le Ruo
te dentate vi fi porrà dall'altro lato vnCìargarne di legno, che fìa_.
ben pulito ,eche ftiafaldo >douendo effer largo pocopiù della gro-
fezza delle Ruote , e tanto cupo , che ne pigli almeno quattr'oncie
dentro al cjuale vi fi porrà vn legno per ciafeuno, il quale fia dentato
con la medefima mifura di quella delle Ruote aggiuntate in maniera
fopra effe, che facendoti feorrere il detto K gno con la medefima prò
portione vengano* girare ancor le Ruote, e quei Jegni douranno?
eflere
134 Pratica delle Scene , e éMacbìnc_, 1
eflVrc luoghi più delli Gargami , e poco più groilì di tutti i Cilindri,
accomodati che con quefta lunghezza lì porla annuuolare quella.,
parte del Cielo , e far fuanire le nuuole, ritornando il Cielo, come-»
era di prima.
Quella operatione fi farà cofi , porrannofi quattro huomini fopra
il Cielo, due dalla parte verfo gli fpezzamenti, e due dalla parte op-
poita , i quali douranno tenere nelle mani i capi diquei legni denta-
ti , detti ih fopra , quando poi fi vorrà the s'annuuoli , quei due huo-
mini , che furono pofti verfo gli Spettatori tirarannoà fé lentamen-
te i capì de i legni , e confeguen temente fi verranno à voltare le par-
ti de i Cilindri dipinti in nuuole, douendoìnconfideratamente tira-
re lino à i fegni , che fi douranno fare ne i legni in proportione del ri-
uolgimento de i Cilindri, che in quefta maniera fi farà annuuolata la
parte del Cielo propofta . Nel farla ritornare poi come prima da gli
huomini, che fi miiiero dalla parte oppofta, faraiTì ritornare il legno
dentatoalfuoluogo,mafefi volefle, che le nuuole mofìralfero nei
caminare inanzi , che fuaniflero , fi farà dalle perfone , che tenerono
prima il legno fèguitare à tirarlo finche i Cilindri riabbiano con pito
il fuo giro , effendo però ftato fatto tanto più lungo il legno dentato,
quanto farà il bifogno>che in quelli maniera farà fatto quanto fi do-
ueua fare .
—F
Siano le Ruote dentate A. B e C. D. polle in tefta alli Cilindri, &
il Legno E. F. fopra il quale fi pofino il Perno G. dalla tefta A. B.& il
Perno H della Ruota C. D. &il Gargame 1. K. L. M. il quafe rice uà
dentro quattr'oncie delle Ruote con il Legno dentato N.O.poftoir*
maniera dentro il Gargacne , che i denti di effe valicano con i denti
delle
Libro Secondo . \ $ 5
delle Ruote, e gli huomini porti /òpra il Cielo liane in P. dalla parte
de gli Spettatori , & in Quella opporta . Nel 'tempo che fi doucrà
adoperare rhuomo,cht fu porto in P.tirara à fé lentamente il Legno
dentato,che nel medefimo tempo fi nuolgerannoancole Kuote,con
feguentemente anco i Cilindri , fi come fi dirle , perche quando farà
il principio del Legno N. in K. anco l'eftremità O. farà in N. e le par
ti dei Cilindri A. D. faranno in B.C. dipinte in nuuole. Il fimik Ci
farà volendofi ritornare indietro , ma quando fi voglia, che feornno,
e fuanifchino , fi come il più delle volte naturalmente Cuccede , fi fa-
rà chela perfon a pofta in P.non fi fermi di tirare il Legno dentato in
K. come fi diffe, ma fegua fino alla S. che coi! le parti de i Cilindri B.
C. verranno à ritornare in A. e D. fi come erano prima, le nuuole fpa
riranno, ritornando il Cieloinpriftino. Il limile fi ha da intendere
nell'altre tefte dei Cilindri , eflendone fegnate folo due per non fare
confufione, ma col medefimo ordine fi faranno gli altri in quella^
quantità , che fi vorrà .
Come fi poJSa fare calare yna ^Qtuola/oprà il Palco dal Cielo per dritto con per
fon e dentro . Cap. 45»
VANDO fi haueffe à far calare vna Nuuola dal
Cielo per dritto fopra il Palco con perfone dentro Ci
orTeruaràquefiVórdine. Faraflì fare vn Gargame
comporto di due Traui d' lunghezza quanto farà di
fopra il Cielo , fino fotto il Palco , e che fiano di buo
na groflezza , cioè di noue onde , almeno di quat-
tro , facendoci in eflb vn'incaftro à coda di rondine 3 il quale fia ben
lifeio , e che fia indentro mezo piede, & altreranto di larghezza, poi
s'agiurtarà in luogo proportionato dietro d'vna parete,fortificato e o
fuoi Tiranti nel muro,echefiaperpendicolareairOrizonte. Dopò
s'aggiuftaràin eflb vn'altro Legno della medefima grofTezza, ò po-
co meno, acciòche porla feorre re con facilità nel fuo Gargame, il
qual Legno douràcflere di lunghezza fei ,ò fette piedi , fatte querto
nell'eftren.ità di detto Legno vi fi fermarà con buone Cauighe vn'
altro
1 3 6 Pratica delle Scene , e SMaclnnc^, .
altro pezzo di Legno della medelima groffezza, e dourà effere tanto
lungo > quanto fi vorrà , che la Nuuola venga manzi fopra il Palco ,
ìnchiodandoui però dalla parte *doue la Nuuola deue effere pofta,
cioè lontana due piedi . e mezo , vn'altro pezzo di Legnosi quale fia
tanto longo, quanto dal terminedel detto piede, e mezo, fino air
vlnmodeì Legno, che fu meffo nel Gargame, aflìcurandolo bene
anco in quella parte con Cauiglie,comefidiffe nella prima, e que-
lli L gni formarannoil Triangolo rettangolo , di poi nei capi del Le
gno che fu porto dentro il Gargame , vi fi metterà vn' Anello di fa-
ro per ciafcun capo , e che fia di buona groffezza, acciòche poffa fo-
ftentare i pefi , non folo della Nuuola , ma anco delle pedone , chd-j
vi douranno andare fopra , fi nel calare à baffo la detta Nuuola , co-
me anche nel ritirarla al fuo luogo , & in ciafeuno delli Anelli fopra-
de iti vi fi legarà vn pezzo di Corda ben forte, e quella di fopra fi farà
paifare dentro ad vna Girella bene adìcurata , e polla fopia il Cielo
perpendicolare à detto Gargame parlando pofeia il capo à baffo fi au
uilupparàin vn Manfaro, che dourà effere porto fòtto il Palco nel fi-
ne del Gargame,& il primo capo dell'altra Fune fi lfgarà neh" Anel-
lo difotto, facendo che l'altro capo fia in uolto nel Manfaro al con-
trario del primo , acaòchc quando l'vno s'auuiluppara , l'altro con_»
la medefima proportione fi venga fuiluppando. FarafTì poi la Nuuo
la di giufta grandezza aflìcurata in modo con Trauerfe di legno , e
cerchi , che le perfone vi pollino ftar dentro ficure , e commode , fa-
cendola coprire di Tele , e dipingerla al naturale più che fia poflìbi-
le inchiodandola con ficurezza nell'eftremita del legno,che fu porto
per taiYrTctto . Compite tutte quefte cofe, all'incontro del Garga-
me fudetto , fi doura fare vn taglio nel Cielo , che vi paffa commoda
mente il Legno che foltentarà la Nuuola,e dourà effer fatto per il lun
go fino al piano del Palco , acciòche non fi veda il detto taglio,à pie-
di del dt tto Legno vi fi imbroccarà vn pezzo di Tela , la qualedourà.
eifere di lunghezza 3 e larghezza quanto farà il taglio, e che fia colo-
rita limile al Cielo , firnilmente fi a comodarà vn'altro pezzo dalla-*
parte di fopra , che l'vn capo di effa fia imbroccato nel Cielo } e l'al-
tro nell'altra cftrcmuà del Legno predetto, quando d calata la^
Nuuola
Libro Secondo . fjy
Nuuola , quella parte della Tela di fopra calarà ancor* efla , nferan-
do il Taglio , e l'altra parte di Cotto verrà a calare venendo Tempre il
Taglio chiufo,al contrario verrà nel falire,che in quella maniera non
fi vedrà alcuna apertura 3 auuertendo però , che la Nuuola fi nafcon
da in vno degli fpézzamenti . Nel far falire poi quefta Nuuola fi
metteranno due , ò quattro huomini alManfaro, quali douranno ca-
tare , è falire la Nuuola , conforme bifognarà .
Sìa il Gargame comporto di due Traui A. B. e CD. & il Legno
pofto dentro ad eflb E. F. e fia G. E. quello che deue foftenere la Nu
uola, & H. X. l'altro legno , che deue feruire per ficuramento del pe-
fo , fiano quefti Legni incauigliati infieme , cioè in H. E. & F. in ma-
niera , che faciano angolo retto , dentro il Gargame in E.e fia la Nu-
S uola
1 3 8 'Pratica delle Scene , e MtthinzL 1
uola pofta nell'efiremità Q. in f. Pongafhl primo Anello di ferro nel
l'eftremità del Legno E. F. in E. nel quale vi fi leghi vn capo d Vna_.
Corda> che paflì nella Girella K. in modo che. venga à terminare nej
Manfano L. M in N- con tanti giri , e con tanta diftanza , che porla
calare la Nuuola di fopra ilCìelo fino al piano del Palco . Dopò nel
l'altra eftremita del Legno F.v* fi dourà porre l'altro Anello, & in ef-
fe legaraflì vn capo d'yn'akra Corda, che venga a terminare neldet
to Manfaro in O. e fiano gli huomini podi ne i Manubri) P. Qjquan-
do poi fi vorrà , che cali la Nuuola tiuolgeranno il Manfaro, che il ca
pò della Fune F. O. fi auuilupparà nel Manfaro , e l'altro E. K. N. fi
fuilupparà con la medefima proportione , e coli quando F. farà in B.
la Nuuola ancora farà fopra if piano del Palco R.S. in T. Nel ritor-
narla poi al fuo luogo , riuolgeraflì il Manfaro al contrario , che cofi
reftarà operato quanto fi doueua fare»
Come in auro modo fi pojfa far alare dal Cielo njna Nuuc/afòpra il 'Palco con
Per fona, dentro* £ap. 44.
■
OLENDOSI in altro modo far calare vna Nuuo-
la fopra il Palco con perfònedentro,fara!7ì in que
fto modo . Fabricarannofi due Gargami confor-
me al già detto nel precedente Cap. con quefta.»
differenza però , che in-quello fu fatto il Canale-»
à coda di Rondine^e quefti vanno fenza,cioè che
Tincaflro fia eguale , ma pulito , e lifeio comforme al detto , e dou-
ranno eifere di altezza , quanto farà dal piano della Sala fin fopra il
Cielo 3 e fi porranno vno per canto à dirittura d'vno delli fpezzamen
ti del Cielo fatto per tal't fretto, mettendoli tanto dentro alle Scene,
che non poiTanoeffere veduti da quei di fuori, e che fiano accurati
con fuoi tiranti , murati ne i muri , e perpendicolari airOrizonte-» .
Di poi vi fi aggiuftarà vn legno , che fia di lunghezza quanto farà la
diltanza tra Tvno } e l'altro Gargame, e tanto di pi ù , che auanzi vn
piede per canto,in modo che le tefte de i legni feorrino ne i detti Gar
gami con facilità , à dirittura poi de i capi di eflì legni , che feorrono
nelli
nclli incaftri , vi fi commetterà da ogni lato vn'altro pezzo di legno
della medefima groffezza lungo due piedi, il quale fia incsuìglìato
nella parte di fotto , accioche il Legno maeftro non fi venga àfuolta
re, fi come facilmente potrebbe luccedere per il pelò delle genti,che
alle volte no ftanno a piombo. Aggi ufta te che faranno le fu dette cofe
fi porrà (òpra il Cielo alla dirittura de i Gargami vna Girella per can
to , nelle quali vi dourà pattare vna Corda di buona groffezza, di cui
l'vno de i capi fia legato nelle parti di dentro del Legno principale^»
vicino a i Gargami , e l'altro paffi nelle dette Girelle, quefto venen-
do à baffo fia in uolto nelle tefte di vn Fufello, che dourà effere di dia
metro vn piede , e mezo, e lungo poco più della diftanza d'vn Gar-
game all'altro , il quale fia pofto fotto il Palco , & aggiuftato in mo-
do che le Funi, che paffano per le Girelle vengano ad effere perpen-
dicolari ad effo Fufello , aggiuftato con fuoi Perni , accioche fi poffa
girare con facilitaceli poi à dirittura del mezo di effo vi fi porrà vn' Ar
gano tanto indentro dall'vna , e dall'altra parte, che fi pollino girare
i Manubrij, il qual' Argano dourà far girare il detto Fufello median-
te vn Canapo di buona groflezza, che la metà ne fia auuolto nel
mezo del Fufello con tanti giri, che baftinoà fuiluppare le Corde,
che faranno legate nel Legno pofto fra i Gargami, e l'altro capo paf-
fi nell'Argano . Fabricaraftì poi la Nuuola nel mezo de i due Legni
la quale dourà hauere la forma lunga, accioche non fi vedano le par-
ti da ciafchedun lato del legno , nel tempo che fi dourà far calare la_*
Nuuola da quattro huomini > e più , conforme il bifògno , venga ri-
uoltato l'Argano, perche con proportione , che fi fuilupparà il Ca-
napo dal Fufello ,con quella medefimafi fuilupparannole Corde_>*
che furonno auuiluppate nelle tefte di effo Fufello , e confeguente-
mente verrà a calare la Nuuola con le perfone (òpra , ma (e^ìe perfo-
ne foffero affai , fi potrà in quel calò aggiungere più huomini all'Ar-
gano, ftando fempre vno alla dirittura di effo per guidare il Cana-
po, accioche non fi fòpraponghi , ò fi difeariehi l' Argano . Nel farla
5èritornare ad alto, fi ri uoltarà l'Argano al contrario, ma per far quefto
'* dourà effer pofto nel detto Fufello, e nell'Argano altretanto Cana*
pò, che quando l'vnq s'auuilupparà l'altro vena à fuilupparfi .
S 2 Siano
140
Ieratica delle Scene 3 e^Macbìnc^i l
• Siano i Gargami A. B. e C. D. pofti perpendicolarmente all'Ori»
zonte, e fianoaflìcurati,acciòche non fi pollino mouereifia il Legno
F. G. doue ita fabricata la Nuuola E. che fia più lungodella diitan-
za fra l'vno , e l'altro Gargame vn piede per canto , fi come A. F. da
vnlato, eC G. dall'altro, di poi nelle parti di eflb Legno dentro ài
Gargami A. e C. vi fia commeflb vn Legno della medefima grofTez-
za , e lungo due piedi , come per A. H. e C. I. fi vede , fianopoi le Gì
relle K, L porte ibpra ilCielo a piombo alle parti del Legno F. G. ad
M.N.nelIe quali vi fia legato vn capo della Fune M.N.che pattando
per
Libro Secondo. jAf
perle dette Girelle K. L. verghino ad auuilupparfi fono il Palco nel
Fufello O. P. in QJl. e nei mezo di eflo Fufello in S.vi lì auuiluppa
ràvncapodel Canapo con tanti giri, che baftià Far calare Ja Nu-
uolaE. fopra il Palco3el'auanzodi eflo Canapo dourà pattare nelf
Àrgano T, ftando vna perfona in V, perguidare eflo Cànapo acciò
che fi fbarica l'Argano, ma anco perche non s'intrighi l'altro Cana
pò 3 il quale paflando per l'Argano, viene a vilupparfi nel Fufello,
mentre il primo fi fuilupparà, gli huomimfianopoftia i Manibrij
X. Y.eZ.&. Quando poi fi vorrà,che la Nuuola cali ab; fiorii huo
mini riuoltaranno l'Argano tante volte, fin che la parte dèi Cana-
po aggiuftato prima con proportione fuiluppandofi dalFufello,foC-
cia fuiluppare anco le parti delle Corde Q^R.che fomentano il Le-
gno della Nuuola, fin tanto che efla fia calata al luogo deftinatojnel
farla poi ralire al fuo luogo,fi farà riuolgere l'Argano al conrrario con
i medefimi giri , che in quefta maniera fi farà fatte quanto fi doueuaw
Come Jì pò fa far calare -un* Nmota , che dalfeftremità del Cielo 'venga fenU
j>re all' manzj fino à me%o il Palco con perfone fopra . Qap. 4 5 .
INCORRENDO fardìfeendere vna NuuoIa,Iaquà
le incominciando dall'vltima parte del Cielo , fé
ne venga fempreall'inanzi, fino à mezoil Palcocon
perfone fopra . Si dourà fare in queitamaniera,fò£
ponendo però , che dietro le Scene a dirittura del fi
ne del Cielo vi fi a luogo commodo , e capace alme-
no di piedi venti in circa. Si piglia vna buona Traue, lunga piedi
venticinque, la quale dourà ferUire per Leua^ & il mezo di effa fi fer-
marà fopra vnFulcimento popolamento bene accurato, cori Bar-
bacani s ò Puntelli , & vna Staffa di ferro , il Fulcimento dourà effer
fatto con vn pezzo di Traue più groflb della detta Leua, e fi porta
perpendicolare alì'Orizonte * fermato nel piano della Sala adirino*
ra dell' vltìma parte del Cielo 3 e che fia d'altézza di quattro- pkdifò
pra il piano del Palco, tantòrft dentro però, che non fia veduto di&
erueidi fuori , poi vifi fermar! fopra h Leua, aggmftaHdofa in mode
che
1 42 Pratica, delle Scene , e ZMa.chhiz_J .
che il Tuo moto non fia difficile, dopò lontano dal Fulcimento dieci
piedi , in altezza di venti , vi fi porrà vna Girella di Metallo fe foffe
poflfibile , acciòche fia ficura , & atta àfoftenere il pefo, quefta dou-
rà effer pofta à piombo ad vn'altra , che fi dourà mettere à baffo del-
la medefima grandezza , e (Scurezza , alta dal piano della Sala piedi
tre , la quale dourà feruire per guida del Canapo all'Argano, che
farà meffoà dirittura di effa Girella, tanto diftante da vn lato , quan
to farà più commodo all'Argano , perche le perfone poffano girare i
Manubnjfenza impedimento alcuno, fi pigliarà poi vn Canapo di
buona groffezza, e che fia ben ficuro,acciòche venendo à patire nel-
J'operare non foffe cagione di qualche difordine,vn capo del Ca-
napo fi legarà fidatamente nell'eftremità della Leua , cioè dal canto
dell' vltimo del Cielo, e parlando l'altro capo nella Girella, che fu
pofta fopra il Cielo , nel venire à baffo paflì-per l'altra pofta di fotto >
per lo nuolto dell'Argano, di poi nell'altra eftremità della Leua,cioè
verfo gli Spettatori, fi dourà fabricare la Nuuolaja quale fi compor
j-à fopra due pezzi di legno di giufta groffezza, con i fuoi pofamenti,
doufj hanno da ltare ficure le perfone , che vi douranno andar fopra.
Compita che farà la Nuuola , fi porrà l'eftremità di effa fopra l'eftre-
tnità della Leua in bilancio tra i due pezzi di legno , in [maniera che
in qualunque modo fia moffa , ò alto , ò baffo la Leua , fempre refti la
Nuuola perpendicolare all'Onzonte , acciòche mentre effa calaffe
inanzi le perfone , che vi itanno fopra non cadeffero à baffo , & anco
perche non venga veduta la Leua . Quefta Nuuola fatta in quefta
maniera non potrà calando à baffo , come fi diffe, vfcire da i fpezza-
menti del Cielo , ma verrà per dritto, conforme farà ftata collocata.
Nel Cielo vi dourà effere fatta vn'apertura fimile ad effa, ma che
fia alquanto maggiore , acciòche calando con facilità , e fenza impe
dimento poffa vfcire dal Cielo , e ritornando in alto poffa rientrarci .
Quett'apertura dourà ftar fempre riferrata con vn pezzo di Cielo
comporto fopra vn Telaretto di legni fottili,il quale fia più vnito che
(japoflìbile al Cielo , fi di colore, come di cogiuntione, e perche-»
quando la Nuuola farà vfcita dalla detta apertura , effendofi leuato
io fportello iion fi veda qualche fpropor rione, fi farà dipingere k*
parte
Libro Secondo . 143
parte di dentro ancora conforme al difuori , dall'altra parte poi del-
la Léuà vi fi porrà vn pefo , che ila tanto più graue della Nuuola , t**
delle perfone , quanto che detta parte della Leua venga à ftare cala
ta da per fé , non ottante il detto pefo delle perfone j ò Nuuola .
Quando fi vorrà fare queita operatane fi porranno a i Manubri j
quattro, ò otto huomini, dai quali farà lentamente ri uoltato l'Arga-
no , che all'horacon quella proportione verrà a calare la Nuuola .>fin
tanto che farà pofata fopra il piano del Palco ; nel farla poi ritornare
ad alto , riuoltaranno l'Argano al contrario, fin tantoché la Nuuola
fia ritornata al luogo di prima ,.auertendo che fempre vi (èia vn huo-
modietro all'Argano , come fi diffe nell'altra operatione > & hauen-
doin confideratione chegli huomini,i quali douranno riuoltare l'Ar
gano per far falirela Nuuola in alto , douranno ftare molto auuertiti
poiché da fefalirebbein alto la detta Nuuola nfpettc al maggior pe-
fo contrario.
Sia il Fulcimento A. B. aflicurato con i Puntelli , ò Barbacani A*
C. & A. D. e più fé bifognaranno , e fia la L,eua E F porta nel mez.c>r
in A. aflìcuratacon vna Braga di ferro, in maniera che facilmente-^
poffa abbaflarfi balzarli, e Ja Girella G porta in aito , e l'altra H.
da baffo ,c l'Argano I. & il Canapo legato tteH«ftremità<lella Leua
F.ilqualepaflì perla Girella G. e fé ne venga «distra GireU? m
riuolgendofi
144 Tratìca delle Scene } eéMachìnc^ .
riuolgendcfi nell'Argano I. e l'altro capo venga tenuto da vna perfcr
na porta in K.efiail TelaroL il quale tenga chiufa l'apertura del Cie
lo, di doue vfcirdeuc 1* Nuuola E. Quandò<fi vorrà far calare la^»
detta Nuuola , fi farà feorrere prima da quelli huomini , che furono
polii fopra j! Cielo per tareffetto , il Telato L. infM. che in quell'in-
ttànlé'ii vedrà aperto il luogo j donde vfcirdeue la Nuuola, poi nel
medefimo tempo gli1 rinomini nuoltaranno i Manr/bnj N. O. P. Q^
dell'Afelio I.'lentamen te j fintanto che l'eftremita della Leua F.fia
inalzata in K. cheéónfeguenxemehte ancor la Nuuola E.fari calata
in S. fopràil piano del Palco T. V. nelfarla poùritornare al fuo luogo
fi riuoltara l'Afgano al contrario, fin tantoché R. fia ritornato in F.
chearrcor ia NuuolàS. farà inB: fuo luogo proprio, dì poifubito fa-
radi (correre il Telato M. in L. in quefta manietafaranno ritornata
Ctrtté lecofe al lofograprio luogo , ma quando diètro alle Scene non
vi feffe il luogo capace , come fi diffe di fopra , in quefto cafo fi dou-
ra murare nel muro , che farà di dietro nel mezo : alto dal piano del
Palco piedi quattro vna Bragadi ferro molto ben fidata , in quella.,
metterui vn capo d'vna buona Traue di lunghezza quanto dourà ca-
lare inanzi la Nuuola , e che fia di groiTczza-atta a foftenetei pefi , fi
della Nuuola , come anco delle perfone, che vi douranno andare fo-
pra y e fi dourà porre in modo , che con facilità fi polTa mouere il det-
to Legno , fi in alto , come à baflb , quanto farxdr-bifògno -, in oltre
nel fudettorr uro à dirittura di efla Braga in altezza poco più della
metà del detto Legno , vi lì porrà vna Taglia con due Girelle , che
fia ben murata , SdaffiOùratanel muro , dopò nel mezo del Legno vi
fi porrà vn' al tra Taglia firn ile con due Grelle, fatto quefto fi mette
rà fotto il Palco alterai piano della Sala due piedi , vna Girella (bla ,
la quale dourà efTer pofta à piombo à quella di fopra , che fu murata
nel muro ,dóuendo'fe*Uiffe per guida all' Argano^ che dourà eflerpo
fto fotto il Palco daffcànroverfo gli Spettatori i, odali' vna-, ò. l'altra
banda , come riufeipà^^eommodo i facendo fabricare nella tcfta_,
del Lfgno la Nùuda^OfJie fi feceÀell'altro-modo detto di fopra_,,
poi fi pigliala vn Caniàpoficuro ^legandone vn capo di e Colin- vn
Anello di &rro , che dourà effer pofto àipiedi della Tagli a d i fopra ,
faràtlì
Libro Secondo . \a 5
fara/E paffare nella prima Girella , che fu pofta nel Legno , e rjcor-
nando nella prima pofta di fopra , verrà nella feconda difetto nel Le
gno, e rippaffando nella feconda di quella di fopra per venire à baffo
lì farà pattare nella Girella pofta per guida all' Argano, (tendendola,
e riuolgendola nell'Argano . Nell'oprar poi fi terrà il fudetto ordi-
ne , che fi diffe di fopra nel primo modo , hauendo in confideratione
che fé nella Nuuola vi andarle tante perfone , che la detta forza non
foffebaftantedi fare rifalire la Nuuola venuta a baffo, fi douranno
aggiungere più huomini all'Argano , ò multiplicar le Girelle, fi dal-
la parte di fotto , come di fopra s ma vi farà vn poco di difficultà nel
farla calare , rifpetto alla proportione permutata dalla forza al pefo ,
come fi pratica nelle Mecaniche dell'Illuftriflìmo Sig. Guido Vbal-
do dal Monte . Ma in quefta occafione fé gli potrà far dare vn poco
d'aiuto da vna perfona , che ftando dietro la Nuuola fpinga all'inan
zi il Legno , che in quefta maniera effendo alquanto moffa verrà à
calare il refto beniflìmo j nel farla poi falire fi riuoltarà l'Argano al
contrario , come fi è detto di fopra .
Sia il piano della Sala A. a e la Parete dietro la Scena C p* e la-,
T Braga
1 46 Pratica delle Scene , e t'Macbìnc^, >
Braga di ferromurata in tifa E. alta dal piano del Palco F. G. piedi
quattro , e fia il Legno LL E. e la Nuuola H. e la Taglia I. con du<L-»
Girelle morate nel nmroC. D. in Le l'altra Taglia nel Legno con al
tre due Girelle in K,di poi fia l'altra Girella fòla L. aflkurata nel mu
ro C O. fjtto il Plico alto dal piano della Sala due piedi , e l'Arga-
no M con la perfona N. deue fcruire pergouerno del Canapo , do-
pai fu legato vn capo del Canapo a piedi della Taglia Le palli nella
pnmaGirella pofta nella Taglia del Legno K.ciie ritornando nella
prima Girella in I. palli nella feconda in K. , e rippaiTando nella fe-
conda in L venga a batto nella Girella L che fu pofta per guida ali"
Argano , come ti diffe, rivolgendola nel medefimo ArganoM. cori_,
tanti giri quanto bifognaranno, e fia la Nuuola fabricata in H.Nel
f i U poi calare s*oiferuarà il medefimo ardine che fi dilfedi fopranel
l'altra modo, fi come anco nel farla rifaljre , -perche come la Taglia
che fu porta nel Legno K. farà in O. ancor fi Legno E H. farà in E.
P. e la Nuuu jla H. farà fopra il piano del Palco F G. in P. il fimilc_>
quando U. farà Alito in K. anco P.farà falito in B.ch'è quanto fi dou
rà fare .
Carne (t fàccia calare Vna Nuuola piatola , la quaie abbajfandojì ditterà few
pre maggiore . Cap. 46.
E R fere vna Nuuola piciola , che mentre fcende à baffo
fempredmenga maggiore 3 fi dourà tenere queir' ordine
J fi farà fa/e vn Gargame , vn Barbacano , Girelle , Man-
® faro , e Canapo conforme à quello , che fu fatto di fopra
nel Cip. 45. e fi aggiuftara anco nel medefimo modo , di poi fi piglia
ranno fei,ò orto Hafte, che frano di boniflìmo legno, acciòche pie-
gan lofi non fi vengano à fpezzare . Quefte-fiano di groffezza alme-
no u'vn'oncia di diametro , e di lunghezza piedi fei in fette , douran
no porli in tgualfdirbnza intorno al legno principale del Barbacane,
in tiiMK-r T. e he tutti 1 capi di eilì da vn canto fiano aggiuntati all'e-
lir. mità ai efìTvi B 1 bacane , e glialtri capi fiano fermi con piaitriccio
h di fèno fiioaau , & inchiodate , di poi tonfano dal dettopofamen
T to per
Libro Secondò ] 1 47
to per lo fpatiodvn piede vi fi porranno altre tante molle di ferro,
che fiano inchiodate vn capo di effe nel detto legno , cìafcuno all'in-
contro della Tua Hafta , e gli altri capi fiano inchiodati ne Ile fudette
Hafte ,,vna perciafcheduna , l'officio di effe Molle dourà e fiere di te
nere allargate THafte dal legno à guifa d'Ombrella pofta' al rouerfo.
Compito quanto fi è detto nell'eflremità dell'Hafte > che furono ag-
giuftate nell'eftremo del legno , vi fi farà per ciafcuna nelle tefte vn
buco di vn terzo d'vn 'oncia per diametro., ma che dentro fia ben pu-
lito, e lifèio a acciòche dentro vi pofla fcorrere vna Funicella, la qua
le deue effere ben infaponata, poi legaraflì vn capo di effa nella cima
d'vn'Hafta,e paiTando per tutti i buchi dell'altre,fe ne venga in vna
Girella picciola, la quale dourà efTere pofta nel legno del Barbaca-
ne detto di fopra dittante dalle cime dell'Hafte gugiate, e (correndo
fopra il lego, dourà paffare in vn'altra Girella pofta nel fine del fu-
detto legno, e dourà efler lunga la Funicella quanto l'altezza del
Barbacane $ quando' farà al fuo luogo fopra il Cielo , fiano Cotto il Pai
co, oue dourà efler tenuta da vna perfona di giudicio, auertendo che
la Funicella fia ben forte , acciòche per la fualnfìghezza non veniffe
à fpezzarfi , cagionandone vn difordine grandiflìmo ; fopra l'Hafte
allargate fi componi la Nuuola,la quale dourà effere d'vna Tela fot
tile appuntata in tutte le parti dell'Hafte > fenz'altro legno in effa., »
facendola pingere à modo di Nuuole, di poi eflendo il Barbacane al
fuo luogo fi vniranno affieme le dette Hafte , tirandofi la Funicella»,
con proportione , volendo poi che la Nuuola cali à baffo, e s'ingran-
difca,faraflì volgere il Manfaro nel modo die fi difle di fopra nei
Cap. 45. e mentre la Nuuola verrà à calare , dourà quella perfona-.,
che tenerrà il capo della Funicella nelle mani tirarla à baffo , non pe-
rò tanto quanto fi veda la Nuuola calare 3 ma poco meno, acciòche
l'Hifte vengano ad allargarli à proportione, & eflendo la Nuuola fi-
nita di calare vancor l'Hafte fiano allargate , quanto poflano allar-
gar»" , cofila Nnuola farà diuenuta nella fua maggior grandezza^ J
volendo poi fare che ritorni ad alto , e che faccia l'effetto contrario ,
cioè di grande diuenga picciola, fi dourà rivolgere il Manfaro alj'op
ppfito.e iaperfona,che tenerrà ^Funicella nelle mani,dourà mentre
T a *a
x a$ Tratìca delle Scene 3 e^Machint-j 1
la Nuuola afcende in alto nel medéfimò tempo allentare anco eflb la
Funicella 3 finche IH irte con proportione verranno à congiungerfi ,
come ferano primjjche et nfegucntementela Nuuola farà diminuita.
In que Ita opera none bi fogna itarbeneauèrtitòrifpetto alla contra-
rietà de i nioti,perciòche le bene nel calartene farà la Nuuola à baf
fo 5 pare che anco la penuria , la quale tiene il capo della Funicella^
nelle mani, la debba allentare, acciòche fi allarghino l'Halle; tutta-
uia fi viene a calare il pofamento delle Girelle , è di me ftiere che ven
ga tirata la detta Funicèlla non tanto però , quanto fana la Nuuola ,
ma con proportione , comete detto di fopra > fi come anco nel farla
fahre,e però in quefU operatione fi ricerca vnà perfona di giudicio .
ti JS
I
A
' •
*. "K »
Hff&wì» , ^j
N
:
■
.
Sia il Gargame AB. & in eflb il legno del Barbacane CD. e la.,
GùclU da alto E, & il Canapo ligàto nella parte di fopra del Barba-
cape
Libro Secondo , j ^p
carte C e paflandòper la Girella E. venga inuolto nel Manfaro H.I.
in F. e l'altro capo del Canapo fia legato nella parte di lotto del Bar-
bacane in D. e fia riuolto nel Manfaro H. I. al contrario in G. fiano V
Hafte K. L. M. L. N. L.& O. L. e più fé bifognaranno tutte aggiufta
te con I'eftfcmìcà loro nella cima del legno del Barbacane G. e gli ai
tri capi inchiodati nel medefimo legno in L. fiano le molle porre in_»
elfo à dirittura dell'Hafte lon tano da L. vn piede , cioè in P. e fia la_.
Funicella legata in vno de i capi dell'Hafte , cioè in K. che pattando
ne ì buchi dell'altre M. N. O. venga nella prima Girella C^e feorren
do (òpra il legno palìì per l'altra Girella R. venendo à bailo, doue fia
tenuta da vna perfona pofta in S.la quale quando farà il tempo di far
quefto , dourà tener tirata la Funicella, acciòche ftiano \e cime dell'
Hafte , doue farà la Nuuola , vnite al legno più che fia poflìbile , che
in quefta maniera fard anco riftrettalaTela della Nuuola più piccio
la j di poi mentre fi girarà il Manfaro dalla parte, che dourà far cala-
re il Barbacane > la perfona porta in S. dourà tirare la Funicella, ma
inegualmente , perche non iì allargarebbono mai le cime dell'Hafte
K. M. N. O. per quefto deue (tare auertitojche Tempre venga auuan
zato il fuo tirare da quello , che farà il Manfarocon tal proportione ,
che come faranno allargate le cime dell'Halle T. V/X. Y. venga è po-
fare Tvltimo termine della Nuuola Yfopra il piano del Palco Z. &.
che in quefto modo fi farà fatto quanto fi doueua . Nel farla ritorna
re fi farà girare il Manfaro al contraria , e la perfona che è in S. rirarà
la Funicella , come fbee ne far ingrandire la Nuuola , ma con moto
eguale a quello del Manfaro , che in quefta maniera fi farà impicco*
lire la Nuuola , come era prima .
Come fi 'poJJ a far 'andare <z>na Nuuola per trauerfo. Qap. 47.
.
VANDO fi haueflene gl'In termedij a far caminare vna
Nuuola per trauerfò, fi farà in quefto modo.' Si iabrica.
rannodue Gargamìfimili à quello del Gap. 42, ma tati-.
w*^^^ to lunghi y che auanzano quattro piedi pcrcanto, quel-
la diftanz.a,per la quale vorrà far caminarela Nuuola;Fermarannofi:
poi
1 5 o 'Pratica delle Scene , e MacbìncZ ?
poi dietro il Cielo nella medefima altezza , che douràeffere la Nuuo
la , ponendoli per trauerfo lontano l'vno dall'altro almeno due piedi
che fiano paralelli,e nel medefimo piano aggiuftati che faranno den
tro ad effi vi fi porrà vn legno, il quale dourà auanzare egualmente
da ogni banda , cioè dal canto della Scena, deue efler tanto lungo,
quanto fi vorrà che porti in fuori la Nuuola , & in fimile lunghezza
fi farà che auanzi dietro la Scena , fé vi farà il luogo , fé non gli fi ag-
giuftarà con il pefo. Dopò nelle parti , che faranno dentro à i Gar-
gamijV fi porrà vn pezzo di legno della medefima groffezza di quel-
lo che deue foftenere la Nuuola, cioè due per ciafeuna parte vno da
vn canto , e l'altro dall'altro oppofto,eche fiano lunghi vn piede per
ciafeuno , e comedi diligentemente nel legno acciòche non impedi-
vano lo feorrere , che dourà fare ne i Gargami,come fi fece ne i Gar
gami del Cap. 44. Compito quanto fi è detto nel fine dei Gargami
vi fi porranno due Mmfarij cioè vno per canto, iquali fiano pofti nel
medefimo piano dei Gargami, e fiano lunghi di più della diftanza
de i Gargami tra l'vno , e l'altro almeno vn piede , e mezo per canto
acciòche vi fi portano auuiluppare le Corde, che douranno farefeor
rere la Nuuola , e quelle douranno effere legate nel legno , due per
ciafehedun canto , cioè dalla parte di dentro tra l'vno , e l'altro Gar-
game, e l'altre fi riuolgano nei Manfari,e douranno effer lunghe-»
le dette Corde , quanto farà la diftanza del legno , che foftiene Ia-«
Nuuola , quando farà nel luogo , doue incominciarà à caminare fino
al termine prefiffo , e cofi nell'altro dal medefimo canto, e nella par-
te oppofta fi legaranno altre tante Corde , che fiano della medefima,
groffezza , rauolgendole nell'altro Manfaro . Poi fabricaraflì la Nn
uola nella tefta del legno fopradetto , ma che il pofamento di effa fia
in mezo al legno , acciòche nel feorrere che farà non fi veda doue fia
pofta,& acciòche poffa andare facilmente fenza impedimento,dalla
parte oppofta del legno vi fi porrà vn pefo tanto graue, quanto poffa
contrapefare la Nuuola , ò ftar' in equilibro, nel tempo di far feorre-
re la Nuuola , fé ella farà dal lato deftro fi farà girare il Manifaro,che
fu pofto dal finiftro, riuolgendo al contrario quello dal deftro , cht-»
in quefta maniera verrà la Nuuola da quella parte, e volendo poi
farla
Libro Secondo , I j I
farla ritornare come prima, fi farà girare il Manfarodeftro allentan-
do il finiftrojche in quefìa maniera ri tornarà al fuo luogo di prima »
_ isr yy y/ o
Siano i due Gargami A. B. e C D. & il Legno dentro ad eflì E. F.
pofto in egual diltanza , cioè da E. à G. dal canto della Nuuola,& F.
H. dall'altro , e che da G.ad H. vi fia di diftanza più di due , e fiano
i due pezzetti di legno ineftati in quello della Nuuola in I. K. da vn_.
lato , &-L. M. dall'altro , e fiano i Man fari N* O. e P. Qj? li capi del-
le Corde lìano legati in R.Sda vn lato e T.V.daH'aItro,ereftremità
di effe Corde fiano legate ne i Manfari ciafcuna per fe,cioè quelle di
R.S. nel legno, fia nel Manfaro N.O.in X. Y.e quelle del legno TV.
nel Manfaro P.Q^ch" è dall'altro canto fiano lega te in Z.&. Voleri
do poi far fcorrere la Nuuola , fé fi vorrà che vada verfo la parte N.
O. fi girarà il Manfaro N. O. allentandoti l'altro P. Q^e cofi al con-
trario volendola far ritornare al luogo di prima .
Qome in altra maniera fi pojfa far andare vna Nuuola per trauerfo, Qap. q$.
N altro modo ancora fi potrebbe far'andare vna Nuuola
per trauerfo , cioè con vna leua 3 la quale habbia il fulci-
mento porto nel mezo à dirittura del mezo della Scena in
altezza quanto fi vorrà che vada la Nuuola , ma farebbe
cofa difficile à non vederli qualche parte della leua dalla parte che_*
foitiene la Nuuola,tuttauia mi è parfo bene accennare quefto modo.
Come
152 'Pratica delle Scene 3 e {Machina .
Come fi pofSaJar calare vna Uditola , la quale fi dimda in tn parti } e di poi
nel/altre firmmfca in yna. Qap. 45). !
E R far che vna Nuuola nel calare fi diuida in tre parti , e
poi nel rifalire ritornino in vna , fi farà in quefto modo .
# Faraflì vn Barbacane rimile à quello, che fi diffe nel Cap.
45. ma in quefto vi douràefTere aggiunto al legno primo
che foltiene la Nuuola principale due altri legni di minor lunghezza
e fi porranno vno da vn lato , e l'altro dall'altro con i fuoi Puntelli ,
douràno eflere fermati nel legno maeftro detto di fopra fuor del Gar
game con Barduelle fnodate , in modo che fi pollano allargare , e re-
itnngere inlìeme i detti legni dal legno principale, e nelle parti di
(òtto de i Puntelli fi fermarannocon vn occhioni quale fi giri ne i car
dini,che fi douranno mettere ne i legni,chc foftenganc il Barbacane
cioè dalla parte di fuori del Barbacane à piombo delle Piaftre fnoda-
te j di poi fi fabricaranno tre Nuuole , ma quella che dourà effer po-
fìa nel mezo fia la metà più grande ài quelle , che douranno efferc_>
dalle bandi , acciòche fi pollano nafeondere dentro ad effa , dopò fi
fermarannociafcunadell'eftremità del fuo legno, in maniera cht_>
quelle, che ftanno dalle bande,fi nafeondano dietro la principale;fat
to quanto fi è detto, fi pigliaranno due pezzi di legno di lunghezza
d' vn piede , & in vno de i capi vi fi porrà vna Girella per ciafeuno , e
gli altri s'inchiodaranno neireftremità de i legni , che foftengano le
due Nuuole picciole , cioè dal canto verfo le Piaftre fnodate, in ma-
niera però, che mentre s'allargarannoi detti legni non vengano ad
impedire i loro moti , di poi fi pigliaranno due pezzi di Fune , & il
capo di vna fia inchiodato, ò legato beniflìmo nell'eftremiti di vno
dei legni 3 che fomentano vna Nuuola picciola , cioè vicinoad effaj
Nuuola dalla parte di dietro , e poi fi faccia paffare nella Girellarne
fu pofta nel legnetto, che fi diffe, facendola calare à baffo fotto il Pai
Co . Il fimile fi farà dall'altro lato , facendo poi ambidue i capi cala-
ti à baffo vnire in vno , che quefto dourà feruire per far diuidere ls-*
Nuuole .
Compito che farà quanto fi è detto, fi pigliaranno due corde, & il
capo
Libro Secondo . > - .
capo -di vna fi legarà, ò inchiodarà nel legno della parte oppolta,do-
ue fa legato l'altro dell'altra corda , facendolo pattare in vna delitti
due Girelle, che dourannoeflerpoftefopra il legno principale , che
deue tenere JaNuuola grande, e poi farlo pa (Tare a baffo, corne fi
feceàgli altri fopradetti. Il fimile fi farà dall'altiolato facendo vni
re infieme i capi, come fi diffe de i primi venendo àbaffo fotto il Pai
co , e quelli douranno feruire per fare riunire i desti Nuuoli .
Prtm* Figura . Seconda Figura
A
K O
Sia il Barbacane A. B. CD. E. &il Legno C D. habbia ì fofrene
re la Nuuola principale Ce gli altri due Legni E. G.&K G.per fo
ftenere l'altredue Nuuole F.H i quali-Legni fiano commedi nel Le-
gno C. D. ciafeunoper fé con le PiaWre fnodate in G. fiano inchioda
te nel Legno C. D. poco dittante da D. due Legni m K. i quali deb-
bano auanzare infuori almeno tre piedi periato, come in I. &L.c_*
nelle cime, loro vi fiapofta vna Gire Ila per lato, cioè ini. &L. fiano
poi le Funi H. I. da vn lato, & F. L dall'altro s & vn capo di effe da.
legato nel Legno F. G. in F. e palli per Ja Girella L. venendo a baffo
V fotto
i $ 4 Pratica delle Scene , * £Macbixc_, .
fotto il piano del Palco M. N. in O. e l'altro legato nel Legno H. G.
in H. parlando per la Girella t. venga ad vnirficon l'altro capo L.O.
e Ciano poi altre due corde , delle quali vn capo fia legato in F. cima
del Legno , cioè dalla parte principale verfo il Legno C. D. e l'altro
capofìmilmentein H. Queftis'voifcano in due Girelle po$e in vna
TagFafola foprail Legno CD. in P. efcorrendo fopraeffo Legno
pattino per altre due Girelle vxino al Legnetto I. L. calando à baffo
ad vnirlìin R.come nella |>rima Figura. Quando poi vorraiTì fare-»
quefta operatone fi porranno due perfone fotto il piano del Palco M.
N T vna delle quali tenghi il capo della Fune O.e l'altre R. Volen-
do poi fare che fi diuida la Nùaola mentre calarà il Barbacane, la_.
perfona che terrà il capo della £uhe in O. tirarà à baffo fino in S. e-»
qiello che terrà il capo R.lafciarà correre fino in T.come nella fecon
d> F'giira , che confeguentemente fi verranno ad allargare i Legni
F G &H.G. evedraflìletreNuuoleC. F.H. Volendop >i che (ì
riunifehino, fi farà che quella perfona che tiene il capo T. tiri la Fu-
ne àbaffofino in R equdlodiS. allenti la Fune inO. che in quefto
modo le tre Nuuole ritornaranno al primo luogo, come nella prima
Figura .
Come fi pò jf a far calare da/Qelo vna Per fona fenzjt ihQtuoId, la qtt&le -venti-
tafopra il Palco pofia/itùtto cammare , e ballare, Cap. 50.
1
CCORRENOO ne gl'Intermedi)' far calare vnaJ
perfona dal Cielo fenza Nuuola fi dourà tenereque
ft'ordine.Si farà fabricare vn Barbacane fimile a gli
altri \Jecti di fopra ne gli altri Cap. ma in vece del
Legno che fomentale Nuuole , in quefto dourafli
porre nel Legno maeitro dentro il Gargame vna_,
Verga di fjrro tanto groffa, che poffaficuramentefoftenere il pefo
d'vn huomo ,laqualehabbiadifottoil fuo Puntello del medefimo
ferro,poi neli'eu1 remiti vi fi porrà vn pofa mento in forma-di fella più
piccola , che fia potàbile , e mallìme nelle parti dinanzi , auertendo
però , che fia tanto tìcura , che vi poffa ftare comodamente à cauallo
quello
Libro Secondo»
M*
quello che dourà calare ,]e fi dourà ancora porre vna Staffa , la quale
habbia il fuo Staffile tanto lungo , quanto farà vna Gamba di quella
perfona , e dourà efler pofta in maniera, che pofla porui il Calcagno
e non la Punta del Piede 3 che verrà à coprire non folo la Staffa col
Piede , ma ancora lo Staffile con la Gamba .
Volendo poi effeguire quanto fi è detto , fi porrà la perfona a ca-
uallo fopra quella Selletta , tenendo il Calcagno nella Staffa , faraflì
poi calare il Barbacane con moto tardo , e quando farà la Staffa gioa
ta fopra il Palco deliramente leuarà quella dal Piede di efTa,allargan
do alquanto le Gambe, acciòche il Barbacane poffa calare fotto il
Palco , per vna Apertura , che dourà effer fatta per tal'effetto,in que
ft'irtance la perfona potrà cominciare à ballare fopra il Palco .
Sia il Gargame A. B. & il Barbacane C. D* E. habbia le partì C.
D.eC.E.fabricatediVerghediferroproportionateal pefo> che-»
dourà foftenere 3 come fi diffe di fopra , e fia la perfona F. G« portai
nella Selletta in C e con vn Piede nella Sta ff a in G. Volendo poi far
quefto effetep j cioè chefeenda fopra il Palco, douraffi far calare il
V i Barbacane
1^6 'Pratica delle Scene , e Machine^ ~*
B» recane fino /òpra i! Palco,egiontoche Arala perfonajeiiarà pre
Ito il Piede dalla Staffo G e calando il Barbacane fottoil piano del
Palco H- 1. nell'Apertura K. L. fin tanto che peruenga in M. N. Cri
ferrando fubito l'Apertura del Paleocene in queita maniera potrà fu
bitolaperfona ballare fopra il Palco3chefi farà fatto quanto bifogna
// Vento come fi finga . Cap. 5 1 .
ER fingerei! Ver.to fi dourà fare in quefto modo. Piglia
rafli de 1 pt zzi d» tauolette di noce,ò altro durolegno^lun
go vn piede , e mezo, e largo vn'onciajò poco più,ma che
fiano fottile, com< lenghe 5 che fi fanno per difegnare ,
poi in ciafehedun capo di effe vi fi farà vn buco ponendoui vn fpago
ò coi dicella della medefima lunghezza^opò'fi confegnaràà gli huo
mini, che douranno fare quefta fintione vna riga per ciafeuno, t-*
quando pei farà il tempo di feruirfene , hauendo il capo della cordi-
cella in mano girino con preftezza le dette righe tante volte,quanto
fi vorrà,che paia durare il vento,che cofi farà fatto quanto fi doueua.
L
Sìa la Riga A. B. lunga piedi vno,e mezo,Iargo vnbncia,efottile
come fi diffe di fopra, e fia il buco B. e la Funicella ligata in effa B. C.
& il capo C. che dourà effer tenuto nelle mani .
Come fi 'pofiano fingerei Lampi. £ap. 51.
\% S E N D O nel precedente Cap. trattato come fi debba
no fingere i Venti , hora nel prefente fi dirà il modo di far
parere, che il Cielo lampeggi ,ò vengano i Lampi. Per
far quefto dunque pigharaffi delle Tauole ordinarie tan-
tolunghe,quanto dourà effere la grandezza del Lampo,e douranno
effere di larghezza d'vn piede , fegarannofi poi in effe per il lungo
Vna Riga a onda umile ali'ti&nodel Lampo, poi fi faranno fegàrelc
dette
L ibro Secondo . \ e j
dette Taucile fecondo quei fegni. Fatte quefto fi porranno quei due
pezzi di Tauola foprala Tela del Cielo , imbroccando la detta Tela
nella Tauola di qua } e di là dal fegno della fegatura , che fi feCe , di
poi s'inchiodarà vna parte di efla , che ftia immobile , e feltra s'ac-
cpneiarà in maniera , che ftia Tempre chiufa la Fiflura del Cielo , fo-
fpendendola con due, ò tre pezzi di Corde a qualche legno del tetto
ò altro che ftia fermo , le quali Corde non douranno ftare à piombo ,
ma che pendino verfo la parte del la Tauola imbroccata almeno vn
piede, tagliaraflì poi la Tela gentilmente fecondo la fiflura del legno
che fi dille , e fi porrà vn'altro pezzo di Tauola di larghezza di vn pie
de , e mezo , il quale coprirai d'oro ftriden te amaccato , e dourà ef-
fere di lunghezza poco più della Fiflura, che fi fece per il Lampo,fer
mandola all'incontro di efla Fiflura vn piede più alto verfòil Tetto
della Sala in modo però che non impedifea le Corde , che fi mifero
nei pezzi della Tauola ,'NeI tempo di operare fi pigliaranno dieci, ò
dodeci pezzi di Candeline,e fi porranno fopra il pezzo di Tauola im
mobile tre , ò quattro dita lontano vna dall'altra, indentro mezo pie
de dalla Fiflura, e fi accenderanno, e fi metterà" poi va h uomo per
Lampo,fe più ve ne faranno, il quale dourà tenere in mano quel pez;
zo di Tauola mobile , e quando vorrà fingere il Lampo , darà due , ò
tre feofle con preftezza , tanto che fi apri tre dita la Fiflura , lafcian-
do fubitola Tauola , la quale fi congiungerà all'altro pezzo , e non_»
apparirà più il Lampo, e con queft'ordine fé ne poflbno fare de gli al
tri , ò grandi , ò piccioli , fecondo chi ordinarà •
Prima Figura Seconda Figura
Sia
158 Tratte a delle Scene j è éMachinc-j .
Sia la Tauola A. B- C D. fegara fecondo Ja linea E.F. imbroccata di
qua , e di là fopra la Tela del Cielo la parte A. B E. F. dourà ftare im
mobile, e l'altra E F CD. dourà etfereappefa con le Funi I. M. Ki
N. & L. O. cioè in i.K L.Iegatedifopra,come lì difle, &in M.N.O.
nella Ta uola in maniera , che la fudetta parte refti mouibile , e chiù-
fa anco l'Apertura , eflendofi me (Te le Funi , come fi difle , che non
(tiano a piombo . Quando poi fi vorrà fare lampeggiare , fi pigliarà
la parte della Ta uola mobile C. O. e fi tirarà à fé, che fubito appriraf
fi la Fiflura E. F. G. H. come nella Prima Figura, lafciandofi poi an-
dar e la detta Tauola da fé ftefla fi chiuderà , e l'altra Tauola, che vie
ne copena di (tridente amaccato fia C. D. la quale porraiTì fopra la_*
Fiflfura del Lampo A. B. e vorrà effere di altezza di vn piede fopra 1*
Apertura , come nella Seconda Figura , in maniera che non s'impe-
difcano le Funi , come fi difle .
I Tuoni come fì fìngano* £ap. $$.
.SSENDOSI trattato di fopra de i Lampi, farà ne
ceflariod'infegnare ancora come, & in qual modo
fi poflano rapprefentare i Tuoni . Quefta operata-
ne è faciliflìma , non bifognandoui altro perfarqué
fio , che vn Canale fatto di tauoleordinarie , il qua-
le fia tanto lungo, quanto fi vorrà che duri il Tuono»
Fatto dunque che farà il Canale , fi porrà foprà il Cielo , che ftia fer-
mo , facendo in eflb alcuni fcahni di mezo piede d'altezza , fecon-
do fi dirà nella fuadimoftrationequìà baflb. Quandofi vorrà fare,
che Tuoni , vn huomo meflb a quell'effetto , pigliara due , ò tre Pal-
le di ferro , ò di pietra di libre trenta in circa, e le lafdarà andar den-
tro al detto Canale vna dopò l'altra , fecondo il giudicio di chi farà
detta operatione , auertendo che il detto Canale non dourà effer po-
llo equidiftante dall'Orizonte , ma alquanto inchinato, e quanto fa-
rà più grande il Canale, tanto maggiormente renderà fimile al natu-
rale il Tuono.
Sia
Libro Secondo ?
159
0
.. e*
D
A
Uty
*
B
2T
Sia il fondo del Canale A B porto in decliuio di K. M. e (ìail pri"
mo fcalino C. di altezza d'vn piede , il quale dourà e Aere in poca di'
lèanza dal principio A. poi alquanto lontano Ce ne farà rre altri in T>"
E. & F. di altezza di mezo piede , & altre tanto di dirtanza l'vno dal
l'altro, poi fé ne farà vn'altro in G. che da della medefima altezza.,
de i fopradetti , ma in diftanza poco più , e he non fi fece da C ad F.
di poi da G. à B che dourà effere il fine3fi faià molto maggiore la lun
ghezza dell'altro , le faccie di elfo Canale I K.&LM. douranno tf
fere di altezza due in tre piedi ^ferrato da capo à Piede , e di fopra_»
vi fi lafciarà l'apertura, per cui dourà entrare le Palla H. peri he poi
porta (correre nel tempo > che farà il bifrgno da A. verfb C. e conf?-
guentemente fé ne la,fciarà feorrere dell'altre à fuo piacere , e coli lì
farà fatto quanto bifogna .
Qome fi pofìa rapprefentare njn Paratifo, Cap. 54.
L L E volte fuole venire occafione ne gl'In termer' J
di moftrare vn Paradifo. In quello cafo fi potrà fa-
re in quefta maniera , cioè li farà nel Cielo vn'Aper
tura in forma di circolo tanto grande, quanto dou-
raflì moftrare , che fia il Paradifo , di poi fi faranno
otto , ò dieci Cerchij comporti di lilte di tauole, che
fianodi larghezza d'vn piede, i quali douranno effere d'inricguale
grandezza, cioè il primo maggiore del fecondo, & il fecondo del
terzo, e con quell'ordine fi faranno gli altri, -di poi tutti s'inueftiran-
nodi Nuuole, ciafeunoper {e, e la grandezza co i colori dourà effer
tempre fminuita , tirando più al bianco, che fia po/Iìbile di poi fi fer
maranno
l fo 'Pratica delle Scene , e Machine^, ."'
maranno l' vno dopò l'altro in forma di choro, cioè il maggiore verfo
l'Apertura, e l'altro verfo la parte oppoila, aflìcurandoli con chiodi>
e trauei fé di legno 3 che ltiano ficun , e douranno porfi lontano alme
no vn piede , e mtzo l' vno dall'altro , poi fra elli vi fi dourà mettere
buona quantità di lumi, in maniera che non fiano veduti da gli Spet
taton . L'Apertura del Cielo dourà ltar fempre chiufa con vn fpor-
tello , come fìdifTedi frpranel Cap. 45.nelparticolaredifar calare
vna Nuuola al Finanzi fopra il Palco . Quando poi fi vorrà moftrare
queiio Paradifo poco prima s'accenderanno quei lumi, di poi fi fari
Correre lo fportello di fopra la parte del Cielo a ecofi fi vedrà vna^
bdliflìma fuga di Nuuole , e parerà proprio vn Paradifo .
A
Sia l'Apertura del Cielo A. B. C. D. farta in forma di Cerchio, e
fa il primo Circolo E. F. G. H. il fecondo I. K. L. M. &il terzo N.O.
P. Q^quali fiano inueftiti di Nuuole,e dietro à ciafeheduno di eflì vi
Ciano pofti de i lumi in buona quantità , come fi dille di fopra , e fia lo
fportello R. S T. V. che dourà tenere chiufa l'Apertura . Quando fi
V( nà moftrare il detto Paradifo,fi farà feorrere il detto fportello,che
fubito vedraflì il Paradifo . Sì potrebbe ancora aprire , e riferare la_*
detta Apertura con due fportelli fatti in forma di mezi Cerchii , co-
me per X. e Y. fi vede 3 i quali fi foprapongano in Z. e nell'aprire fi fa
rano feorrere ciafcunodal fuo canto 3 e coli nel riferargli ritornando-
li come erano prima .
Modo
Libro Secondo .
Modo dì fama/cere i'zAurora. Cap. 55.
161
VA N D O fi hauefle à fingere che forga l'Aurora >
ò nel mezo della Scena 3 ò da vn' Angoio di ella. Si
dourà prima farfare vn pezzodi Cielo , che fia di
lunghezza , e larghezza conuemente , e di altezza
pocopiùchefaràlaperfona,che dourà fingere Y
AurorajE quefto colonfcafi nei principio d'azurro,
e bianco j feguendo di rancio , e poi di rollo , e nel fine d'azuro sfu-
mato . Tal pezzo di Cielo dourà efler porto nella Machina , che con
dura l' Aurora, come pi ùàbaìfo fi dirà. Quando poi s'incomincia-
rà à fcoprire il capo dell'Aurora inaizifi tutta la parte colorita di azur
ro , e bianco , ed incomincili à vedere la parte rancia , poi neH'afccn
dere che farà l'Aurora , dourà raoltrarfi la parte rolla, e come farà for
ta tutta apparifca la parte di azurro sfumato , indi inalzata quanto
parerà , che comporti il verifimile fi-afcenderà in vn fpacco del Cielo
principale; il limile dourà fuccedere del pezzo di Cielo,che la fegue.
Se fi vorrà che incominci à forgere nel mezo della Scena potraflì
feruire della Machina detta nel Cap. 43. del Secondo Libro, acco-
modandoli in efla anche il pezzo di Cielo fu detto > la qual Machina
fia calata fotto il Palco. Ma fé fi hauefle à fare nafcere l'Aurora da
vn'angolo della Scena , nel qual cafoci valeremo della Machina po-
fta nel Cap. 47. del Secondo Libroja quale potraflì mettere penden
te quanto ci piace,ponendoui il pezzo di Cielo,come nell'altra. Non
farebbedifdiceuoleancoraferuirfid'vnaLeua^ la quale però noru*
moftrarebbe coli bene elfendo necelTario,che nel moto d eferi uà vna
portione di Cielo al contrario del Cielo principale . Etacciòche mo
ftri meglio qnefta fintione , e che habbia più del verifimile , farà ne-
ceflario 3 che prima fi ofeuri tutta la Scena , e quefto fatarli nella ma
niera detta nel Cap. 19 del Libro Seconde» fottodel Palco nel fine
del Mare , cioè à dirittura dell' vltim' Onda all'incontro dell'Aurora
fidimoftribuonaquantitàdilumi, all'incontro dei quali vorrà efler
ui vn pezzo di tauola per nafeondere lo fplendore . Ma quando in-
cominciarà a fpuntare l'Aurora , fi verrà inalzando proportionata-
X mente
1 6 2 "Pratica, delle Scene , e MachincJl
tamente la tauola 3 e confegucn temente verranno a rifplendere i lu-
mi di fotto il Palco . All'hora che l'Aurora farà quafi tutta inalzata
s'incominciaranno in quel punto ad ifcoprirfi quelli della Scena, na-
fcondendo con la debita proportione quelli di fotto il Palco , che in
tal modo fparito che farà l'Aurora verrà ad eflere illuminata la Scena
fi come era prima *
Come fi tpojfd far comparire , òjparire ntà Ombra , o Fanta/tma in diuerfi luo-
ghi fopra ti Piano del Talco conpreflez^a . Qap. 5 6,
ARASSI prima difegnare il contorno della Fan-
tafima fopra vn pezzo di tela di quella grandezza, e
forma che fi vorrà , facendola colorire in maniera ,
che moftri il rileuo . Poi nel di dietro di efla tela fi
cuciranno due pezzi di ftaggette di legno, larghe
vn'oncia , groffe mez'oncia , e lunghe fecondo la_,
lunghezza del braccio,ò altre membra della Fantafima, moltiplican
doue conforme al bifogno. Tutte quefte ftaggiette doueranno in-
chiodarli ad vn pezzo di legno, che fia di grolfezza di due oncie di
quadro , e lungo quanto farà l'altezza della Fantafima , & anco tre_^
piedi d'auantaggio. Nella cima di effo légno imbrocaraflì la tela_.
dalla parte , che deue rapprefentare la tetta della Fantafima , e l'al-
tro capo douerà effere tenuto di fotto il Palco da quella perfona, che
far deue Toperatione . Di quefte Fantafime fé ne potranno fare due
ò tre , e più fecando la quantità de i luoghi, doue fopra del Palco do
ueranno comparire. S'auertifca però che le Fantafime fiano fabrica
te non folo fimili , ma infieme eguali , fi di grandezza , come di colo
rito . Volendo poi far comparire quefta figura in mezo del Palco,in
quel luogo fi douera fare vn'apertura lunga , e larga quanto per ap-
punto vi poffa ageuolmente vfcire,e rientrare la Fantafima. E quel-
fpaccamentodouràftarfemprechiufo fino che giunga il tempo di
far comparire la Fantafima, & airhoraapriraiTi l'apertura , di doue
incontinente dalla perfona già preparata fotto il Palco s'alzarà il le-
gno affettato di fopra, & all'improuifo vedraflì alla vitta de gli Spet-
tatori
Libro Secondo . j5»
tàtori ìn Palco apparirà la Fantafima .
Quando poi la douerà difparire,fi abbafTarà prettamente il legno,
e fubito faraflì rachiudere l'Apertura del Palco, che in quefta manie
ra farà fparita con celerità la Fantafima .
1 Douendofi poi farla riapparire in altri luoghi,fi faranno altre aper
ture nel Palco eguale alla prima facendo la medefima operaticne,ma
con altre perfone,acciòchedifparendo la Fantafima all'improuifo
da vn luogo fubito comparifca nell'altro .
Potrebbe!! parimente rapprefentare,che la Fantafima fi dilungaf
fé , fi diminuirle , fi torceffc ., e fi piegaffe verfo terra , e poi fubito fi ri
ieuafTe,ouero che mouefle, e piegafle le braccia, ò altro membro.
E quefte attioni fi potrebbono fare dalla medefima perfona , che te-
nendo il legno in mano la fé comparire in Palco , fé per ingrandirla.,
Inalzarà il legno , e per impiciolirla lo abbafTarà . Ma quando volef
fé , che mouefTe, ò piegaffe le braccia all'hora fi legarà prima vna fu
nicella con due capi neltacima della ftaggietta accomodata per for
tificatione del braccio, e gli altri due capi fi terranno in mano della
jperfona operante , la quale con tirare il primo capo, & allentare il fé
tondo farà abbaffare il braccio, e tirando il fecondo con allentare il
primo lo verrà ad alzare. Cofi potraflì operare nell'altro ; e volendo
chela Fantafima s'inchini,e pieghi fi abbafTarà il legno per trauerfò,
e per rileuarla fi alzarà .
Potrebbe ancora la Fantafima vfcire dalle Sceneje pafTeggiare il
Palco , e di quando in quando impicolirfi, ouero ingrandirfi,ma que
fta operatione dourebbe farfida perfona veftita con'habito lungo li-
mile à quello delle Donneai quale dourà effere affai largo.e raccolto
nella cintura , il che feruirà per ingroffarfi , ma per ingrandirla con-
uerrà pigliare vn legno lungo tre piedi, & ad vn capo di e fio fi ferma
rà la cima della conciatura , ò mafchera della Fantafima in modo pe-
rò che ftia faldo, e non crolli nel fudetto legnosi quale porralTì lonta
no dalla faccia dell'operante poco più della groflezza di effo legno ,
e l'altro capo farà pofto nella cintura della perfona di fotto il ve^ito
accciòchenon venga veduto. S'inueftirà poi il collo della Fantafi-
ma di tela,ò di carta piegata à groglie,come certe lanterne vfate da i
X a vetturali
1 54 Pratica delle Scene , e éMdchwc, ."
vetturali in maniera che slungar ti polla quanto farà lungo il legno •
Nel tempodi operare per ingrandire la Fantafima l'operante alza
rà il legnogia accomodato , che in queito modo diuerrà lunga^e per
impiciolirla poi, non folo abbaflara il legno, ma in oltre la perfona
inchinaram" al poflìbile , che cofì la Fantafima apparirà, ò grande , 6
piccola. Quando poi ti volcffeingroifare,&intorgi lire fi accomoda
ranno cirque, òfeiftaggiette di legno lunghe vn piede,timileàquel
le dell'ombrelle, commettendolein vn cerchio cii legno polio nella
cintura della perfona, in maniera che facilmente lì pollano mouere;
quelle lraggiette fi cucirino fotto la veite^& à gli altri capi di effe vi
filegarà n cima vna funicella p.rciafcuna,kquale termini in vn-*
fol capo , legato anch'elfo nel cerchio preparato di fopra . E quan-
cb li vorrà fare che s'ingrodì , l'operante tirarà il capo della funicel-
la fermato nel cerchio,che incontinente al zarannoti tutre le ftaggiec
te , e veraflì ad ingrolfare la vefte di fotto la cintura ; il bulk» fi potrà
ingroifare col porre altretante ftaggietee lunghe mrz.o piede, nella_.
maniera che furono accomodate quelle di forco, cominelle parimen
f nel medefimocerchio,map'?ròcon lecimeal contrario delle pri-
me tirandoti la funicella, à cui furono legate , che coti verraflì ad in-
grolfare ancora la parte del bullo.
Si potrebbe ancora far rapprefentare quali del naturale, che la_»
Fantafima dicelfe quale he p irola col mezo d'vna Garabottana lun-
oa altre tantoquanto è l'ombra , vna cimadi cui leue eifere accomo
data alla bocca dt Ila m ìT fiera , e l'altra allabocca dell'operante , il
quale al lebito tempo pronunciando ciò che deue fu per la Ciara-
boteana farebbe rifonare le parole nel volto della mafehera .
Harerà forfè à 1 Lettori , ch'io mi fia pur troppo dilungato in efpli-
car~jqu.:lFactione coti fantastica ì ma per eifere intefoemmi conue-
nuto eifere lungo,dubitandoJi non nufeir difficile conl'ciLrbreue,
fi come di prima fu uiiacontmuainteniione*
"Delia
Libro Secondo . jtfy
- 'Della facilità della Tratte*,* Cap. «V
A Teoricalìon è difficile, ma è più facile la Pratica,
e per darne vii efempiofrefco,le Macine rantolia-
te in ambiduequefti Libri fono Itàre fa j»ran part^»>
praticate ne gli Spetacoli nobili/lìmi, che vlnma-
menteiìiòno rapprcèntati in Pefare nel Team ■ dei
Sole, e fono riufeite coli felicemente, c'hsrn, ;p-
portato particolare amiratione, e diletto ài riguardanti . il Teatro
fùerettorannopaflatOjConoccafionejcheda quei Gentiluomi-
ni con apparato di fontuofi Intermedi] fi rapprefentò l'Àfmondo Tra
gèdiadel Sig. Giouanni Hondedei Nòbile di detta Città . Op( ra_.
degna dell'Autore, che ffimatiflìma'da gl'intendenti, fi nel tutto,
come nelle parti,porta i vanti del Poeta , che fenza tracollare dai
.confini de i precetti dell'arte ha faputo inalzare i voi' dell'ingegno ,
Si che I'efperienza infegna , che con molta ageuolezza fi mette in
opera , quanto Ci è inoltrato intorno all'apparenza delle Scene, e del-
ie Machine. ,
IL FINE.
166
I
:-. li'
N D I C
DEL LIBRO
SECONDO.
E
ELLO fyarimento , e mutinone delle Scetic^ \
Cap. i.
I T elari delle due prime Cafe come fi debbano fk.
rc_, . Cap. 2.
II Principio della S cena come fi pojfa adornarti'*
fa' 3' .1
Qomefideue coprire il rimanente delle Scene, acciò
che fi posano tramutare nel primo modo. Cap. 4.
Come fi posano tramutare le Scene. Cap. 5-
Come fi pnfi ano tramutare le Scene nel fecondo modo. Cap. 6.
Cerne fi pò fi ano mutar le Scene nelterT^o modo . Cap. 7.
Come nello Sparire della Scena Tsenga maggiore il fito del Palco. Cap. 8.
"Nel tramutare la Scena come diuenga minore il fito . Cap. 9.
Come fi pofia fare apparire } che tutta la Scena fi dimoltfica .». Cap. I o.
Qome fi pofia dimofhare , che tutta la Scena arda . (Jap. 1 1 .
Comefipojfa fareì che tutta la Scena inauri infl ante fofeurì . Cap. 12.
Qomefi poffa aprire la Profyettiua di mezp . Cap. 1 3 .
Il Secondo modo^come fi pojfa aprire la Proffiettiua di me%o . Cap. 1 4.
Ter^o modo, come fi pofia aprire la Profiettwa di mezo . Cap. 1 5 •
JQ^arto modo, come fipofia aprire la Profieitiua di mezo. Cap. 16.
Come fi debbano aprire , e ferrare le Aperture del Palco . Cap. 1 7.
Il Primo modo come fi ' pojfano fkr vj 'ciré gli huomim dall' Apertura del Talco
conprefrezza. £ap 18.
Secondo modo come fi pò ffiano fkr yficir e gli huomini di fiotto il Palco con pre-
fi ez^a. Cap. 19.
Terzo modo dtfizr'yfctregli huommifopra il Palco con prefiezz* Cap. 2 o.
Quarto
167
Quarto modo come fi pojfanofervfcire gli huomìni fiotto il palc0 , che nìjfuno
fé ne accorga, cap. 21.
Come fi pofiafare apparire a/ri 'Inferno, cap, 22.
Altro modo comefipojfa mofirare a/ri Inferno , cap. 2 3 .
Qome fi pò fi a fàrjorgere i Monti , ò altro difotto il Palco , Cap. 2 4.
Qome fi pofia fare , che vnaperfonafi tramuti in SaJfo,ò altro, cap. 25 J
Qome fi pò fi a rapprefent areiche ifaJfi,òfcogli fi tramutino in huomini.cap.i6.
*Primo modo come fipojfafare apparire a/n Mare . cap, 27.
Secondo modo per dtmofirare il Mare, cap. 28.
Terzj) mo io dì rapprefent are ti Mare . cap. 2 9,
Come fi pò fi a fere che il Marefubito s'ìnalzj y fi gonfi] 3 fi conturbi , e fi muù
di color e. cap- 30.
Come fi facciano apparire le Naui , 0 Galere 3 ò altri Vafcelli 3 che vadano per
il lungo del éMare, cap, 31.
Qome fi facciano a/enire leNautJe Galere \ 0 gli altri legni /òpra il Mare ave
la, ò à remi, per dritto , e poi riuoltargli , e ritornare indietro . cap. 3 2,
Come fi pojfa far parere , che a/na 'J^aue , ò altro Vaf cello fiaforto in me^o al
Mare. cap. 33.
Come fi pofiano fera apparire Delfini } ò altri Mofiri Marini , che nuotando
mofirino di £f)ru%ar l'acqua.. , cap. 3 4.
Come fi pò fi a fingere vn Fiume 5 chabhiafcmpre l'acqua corrente . cap. 35.
Qome fi finga vna Fonte, U quale moflrt continuamente gettar acqudL>,eap.$6
Sttodo di far e il (jelojpez^ato . cap. 37.
Come fi pojfaàpoco a poco annuuolar&parte del Cielo . cap. 38.
Qome fi pò fi a in vnfubito annuuolare ti Cielo . cap. 3 9,
Altro modo come in vnfubito fi poffi annnuolare il Cielo , cap, 40 .
Come fi 'pofia fere apparire l'Iride , ouero Arco Celefte . cap. 4 1 .
Come fi pofia annuuolare parte del Cielo incominciando con vna pìcciola Nuuo-
las la quale àiuenga fempre maggiore , mutando fi continuamente di co-
lore, cap. 42.
Come fi pò (Sa calare a/na Nuuolafopra il Palco dal Cielo per dritto conperfone
dentro, cap. 43.
Come in altro modo fi pò fi a fer calare dal del» ^vna V^uuolafopra il Palco con
Perfona dentro , cap, 44^
Come, .
■x
A
m
16$
Come fi pò fi a fkr calare <vna D^uuoli , che daleflremità del Cielo <venga fem-
ore all' manzi fino à mczo il Palco con perfine fiopr a . cap. 45 .
fame fi fàccia e alar e -~vna Nuuola piciola 7la quale abbafiandofi ditterà fempre
maggiore . cap. 46.
Come fi poffa far andare vnaN'molapertrauerfb. cap. 47.
Come in altra maniera fi pò fia fkr andare vna Nuuola per trauerfo . cap 48.
rome fi poffia fkr calare rvna tHjtuola , la quale fi di ni da m tre patii , e di poi
nel f altre fi riunì fica in mna. cap, 4^.
Come fi poffia fkr calare dal Cielo vna perfònafien^a Nuuola , la quale Venuta
/oprati Palco poffajubitocamtnare 3 e ballare . cap, 50.
Il Vento come fi finga* cap. 51.
Come fi pofiano fingerei Lampi . cap. 52.
I Tuoni come fi fingono . cap. 5 5 .
Come fi pofia rapprefentare vn Par 'adi fio . cap, 5 4.
ZModo di fkr no/cere l' «Aurora . cap. 5 $ .
Come fi pò fid fkr comparire 3 offarire vn Ombre 5 0 Fantafima in diuerfi lm-
ghifbpra il piano del Talco con prefiezj^a. cap. . j6.
'Della facilità della Tratte* . cap. 5 7.
Il fine dell'Indice del Libro Secondo 1
I
ì
REGISTRO.
lABCDEFGHIKLMNOP q^r s T V X
Tutti fono duerni.
In RAVENN \ , Per Pietro de i Paoli > e Gio. Battifta Giouannelli
- Stampatori Camerali. #& DC. X X X VII.
J
*«*
**?> irrCT
'
«e
J*ttlAU
VLW -2,
L