RACCOLTA
DI QUANTO VENNE PUBBLICATO
IIN MORTE
DI.S. M. I. R. A. L'IMPERATORE
COLLA
DESCRIZIONE
DELLE POMPE FUI^EBRI
CELEBRATIÌSl
IN VIENNA, IN VENEZIA, IN PARMA, IN TREVISO ECC.
E DI QUELLA CHE AVRÀ* LUOGO
ISELLA BIETROPOLITAi^A DI MILAA'O
NEI Gionsi 7, 8 e 9 APRILE i835
DECORATA DI SEDICt TAVOLE IN RAME
RAPPRESENTANTI
DI Dir.EZIONE E DISEGNO DEL CELEBRE ARTISTA
ALESSANDRO SAINQUIRICO
WEMBBO dell'i. R. ACCADEMIA DI BELtB ARTI T.CC.
MILANO
TIPOGRAFIA MALATESTA DI C, TINELLI
MDCCCXXXV
Edizione posta sotto la protezione delle vigenti leggi.
e/ ri) no , ArotwJde ancne dui /lo/ioio aeua ^ùomam-aia codi
hTo/onaa e ao/orod-a dc^uia/zione on. co non aiw-tio Jarà /i&r
9'r/xti-ci7'e araa/ia una d%accotàz cu auaoify) /u /uwvuazào dui
/i//)ied-k) avv-eniìne^iio ; 7ns7ià/'e cdda , cor?ie uno dAeccmoj A^'e^
desiai u a<//ia?'o ae//e 7?iau^ddiìne 6 diwuìno tmj-ìu c/ie aaorna=
vano ùo armza ayuìno aol >ymonarca , e ra ■/?ie??io?'ui ae//e
aua/c darà de>rìÀre ogaeéù) aeua uncve^uce a/niìTura^one.
UÙ?'e Am la aedoroz/one ae/c indca^ve t/arco/aao ea a/^a=
rato ael ùy>r^.ùo (Uy a^edùz f-Àoeù'o/io/cfyzna, 6 aeue reuf^we àtvole'
lìiccde tft rame aenàlyn&nte doni/}run(dérale aalletk^mw ^^m^sniorej
dcanor ty^leddufiaro c/miaucrwo , coTreaano la £ri)accMài a/arte
inóort^oni' Ic^iumi'te c/ie fxfm^nemàzTto o /adù, e l& /i7^tnc^au
^ìùcne ae/ /wrruiiodo ifnA&ro aei a^^ìiéo Cf0V7'nna
J^ écuiore
(oarlo ^C7ie//i:
MGCIOILTI
DI QUANTO VEIVISE PUBBLICATO
cu acca^wne aeU i)7/au<i-àóà{/?rui ifiorie
DI S. M. L'IMPERATORE E RE
FRANCESCO PRIMO
— ECSeas?»-* «*•-«
IMon appena le Gazzette nazionali ebbero finito di annunziare le
dimostrazioni di esultanza, colle quali i popoli tutti della Monarchia
celebrarono l'anniversario della nascita di S. M. 1' Imperatore e Re,
che la Gazzetta privilegiata di Vienna, pubblicando colla data del
28 febbraio gli andamenti della malattia, dalla quale la Maestà Sua
era stata assalita, e lo stato in cui erasi trovato nella notte del 26
al 27, ed indi nel i.* marzo, convalidò le notizie che già eransi
privatamente ricevute del pericolo in cui era la Monarchia di per-
dere da un istante all'altro l'adorato Sovrano. Infatti il temuto
e lugubre avvenimento venne annunciato dal Supplimento alla
Gazeetta stessa del 2 marzo suddetto, N.° 49? coli' articolo seguente:
VIENNA
2 marzo i835.
Piacque all' Onnipotente Iddio di richiamare da questo mondo
Sua Maestà I. R. l' Imperatore e Re, Francesco Primo, nostro ama-
tissimo padre della patria. La Maestà Sua spirò qucst' oggi alle ore
ima meno un quarto di mattina.
Sua I. R. Apostolica Maestà, Ferdinando Primo, nostro ora re-
gnante grazlosissirao Signore , si ò degnata dopo questo funestis-
simo avvenimento, di rilasciare le seguenti sovrane lettere autografe;
AL GRAN MAGGIORDOMO MAGGIORE
PRINCIPE DI COLLOREDO.
Caro PRI^clPE m Colloredo!
Vienna^ il 2 marzo i835.
È piaciuto a Dio Onnipotente di richiamare da questa terrena
esistenza Sua Maestà l' Imperatore e Re, mio veneratissimo ed ama-
tissimo Padre.
Sua INIaestà è spirata questa mattina alle ore una meno un quarto.
Col sentimento del più profondo dolore per la perdita dell' il-
lustre Defunto, la cui sapienza seppe fondare la felicità de' suoi
popoli in mezzo alle burrasche dei tempi, la cui giustizia era un
validissimo sostegno di qualunque diritto, ed uno scudo possente
contro ogni arbitrio, le cui virtù serviranno di modello in tutti
i tempi , Io seguo 1' alta vocazione di continuare quella carriera,
eh' Egli ha SI saviamente tracciata, e con tanta fermezza proseguita.
Ascendo il mio trono avito colla ferma risoluzione, fedele ai
sentimenti del Padre mio, e con pia fiducia nell'Ente Supremo,
com' Egli, di avere, seguendo le vie della giustizia, per iscopo di
tutti i miei sforzi e delle mie premure, il bene e la prosperità
de' miei popoli.
Io diffido pertanto tutti gli organi della mia amministrazione
di Corte e di Stato, I quali col presente Io confermo, senza di-
stinzione, nei loro uffici, cariche e dignità a prestarmi la dovuta
loro assistenza nelle mie cure, ed in conformità del loro giuia-
mento, dalla cui solenne rinnovazione Io li assolvo, a dedicarsi
agli affari di loro istituto con zelo e scrupolosità a tenore delle
veglianti prescrizioni.
Ella disporrà dunque tantosto ciò che è di suo ufficio nella pre-
3
sente occasione, informerà senza indugio del tenore di questa mia
lettera autografa tanto i Dipartimenti delle grandi Cariche di Corte
quanto gli Ufici di Corte, le Guardie, le Cancellerie degli Ordini
e gli aulici Dicasteri, affinchè ognuno nelle sue attril^uzioni disponga
l'occorrente, o, se fosse necessario, me ne faccia la proposizione;
Ella poi ingiungerci particolarmente alle Cancellerie auliche di pren-
dere sollecite misure per la celebrazione delle esequie e degli of-
fici funebri pel defunto mio Genitore e per la sospensione in tutte
le Provincie d' ogni specie di pubblico divertimento incompatibile
col generale dolore.
Firmato Ferdinando m. p.
Al Cancelliere della Corte e Stato, Principe di Melternich.
Al Ministro di Stato e delle Conferenze, Conte di KoUowrat.
Al Generale di Cavalleria e Presidente del Consiglio Aulico di Guerra^
(SuppUmento alla Gazzella di Milano del 7 marzo iS35, N. 66).
Conte di ffardegg.
ALTRI BIGLIETTI AUTOGRAFI DI S. M. IMPERIALE REALE APOSTOLICA
A S. A. I. IL SIGNOR ARCIDUCA LUIGI.
Caro Signor Zio ,, Arciduca Luigi !
Vienna, 4 marzo i835.
Io pongo fra uno dei primi doveri, nel principio del Mio Re-
gno, quello di renderle col cuore commosso le dovute grazie per
la fedele e zelante assistenza prestata al defunto Mio Genitore,
che ora riposa in Dio, in una gran parte degli affari più impor-
tanti della Monarchia.
4
Testimonio della confidenza che la gloriosa memoria dell' Im-
peratore donava alla saviezza dei consigl] di Lei, mi trovo spinto
a desiderare, eh' Ella voglia continuare a Me pure quello stesso
appoggio, ch'Ella aveva consacrato a Mio Padre.
Io m' affida alle viste profonde, e ai nobili sentimenti, che per
una serie d' anni caratterizzai-ono la di Lei attività, e sono certo
eh' Ella non ricuserà di corrispondere al Mio invito, nel quale
Ella potrà ravvisare una prova della vera Mia confidenza.
Firmato Ferdinando in. p.
AL CANCELLIERE DELLA CASA, DI CORTE E STATO
PRINCIPE DI METTERNICH.
Caro Principe di Metternich !
P^ienna, 3 marzo i835.
Per dare una prova d' amore filiale e di profonda venerazione
pel Mio Genitore d' indelebile memoria , e persuaso come sono
d' altronde di corrispondere ai sentimenti de' fedeli Miei sudditi,
ho determinato d' eternare la memoria di Mio Padre coli' ere-
zione d' un monumento.
Io la incarico pertanto, nella sua qualità di curatore dell'Ac-
cademia delle Belle-Arti, di propormene un disegno entro il più
breve termine.
Firmato Ferdinando m. p.
A S. A. I. R. IL SERENISSIMO ARCIDUCA RAINERI
VICERÉ DEL REGNO LOMBARDO- VENETO.
Caro signor zio. Arciduca Raineri !
Pierina, i marzo i835.
È piaciuto agi' imperscrutabili consiglj dell' Onnipotente di chia-
mare a miglior vita questa mattina ad un' ora meno un quarto
Sua Maestà il Mio veueratissimo ed amatissimo Padre, Nostro cle-
mentissimo Sig"nore ed Imperatore.
IMeutre Io le comunico questa notizia che m'immerge nel piti
profondo dolore, nutro la più ferma fiducia eh' Ella vorrà con-
tinuare a dirigere ramministrazione del Regno Lombardo-Veneto
affidatale dal defunto Mio Genitore, col medesimo zelo, e in quel
distinto modo che le hanno meritato sempre la di Lui piena sod-
disfazione.
Firmato Ferdinando ni. p.
Non poteva giungere dalla Capitale notiaia più atta a rattemprare in parie il dolore,
da cui sono penetrati gli abitanti della Lombardia per l'amarissima perdita dell'adorato
loro Sovrano, di quella della conferma nell'alte sue funzioni dell'ottimo Principe, il sere-
nissimo Arciduca Viceré, il quale, siccome fu sempre P interprete dei bisogni e dei de-
siderj dei popoli alle sagge sue cure affidati presso il trono dell'amato suo Fratello ora
defunto, hanno essi la dolce lusinga che vorrà esserlo anche presso l'augusto Successore,
e che abbiano a continuare in loro i beneficj della saggia e paterna sua amministrazione.
ESTRATTO DEL TESTAMENTO
DI
S. M. L'IMPERATORE FRArSCESCO I.
d. d. i.° marzo i835.
§. i4. Lascio il mio amore ai miei sudditi. Spero di poter pre-
gare presso a Dio per essi, e li invito a dimostrare ai legittimi miei
successori la stessa fedeltà ed affezione, di cui mi hanno dato prova
tanto nella buona quanto nella cattiva fortuna. Ringrazio di cuore
la fedele mia armata pei servigi da essa prestatimi, ai quali è dovuta
la conservazione del mio trono. Li invito tutti a dimostrare sempre
la stessa fedeltà e la medesima affezione al mio Successore. Ringrazio
qui tutti gl'impiegati che mi hanno ben servito.
LUTTO GEÌ^ERALE
V^ienna, 6 marzo i835.
S. M. I. R. Ap. si è compiaciuta d'ordinare in data del 6 marzo
corrente che il lutto per la morte del glorioso amatissimo Suo
Genitore sia portato per sei mesi, dal -j marzo al 4 settembre i835,
da tutti gì impiegati aulici , civili , militari , tanto di Governo
quanto degli Stati e delle città, nella forma seguente : che nella
prima metà del lutto colf uniforme cibile si porti nel cappello
il velo nero sporgente in fuori , come pure al braccio , calze e
calzoni neri, fibbie nere e l'asola e il bottone del cappello co-
perti di velo nero. Nella seconda metà del lutto il velo nero
sarà portato soltanto al braccio.
Per gT impiegati pubblici del Regno d' Ungheria il lutto è or-
dinato nella forma seguente, cioè : che nella prima metà di esso,
con gli uniformi ungaresi civih, e in generale con l' abito unghe-
rese si porti il velo al braccio, col beretto e la sciabola coperti
di velo; nella seconda metà il solo velo al braccio. Coli" abito
tutto nero resta escluso il velo al braccio e sul beretto. La scia-
bola e gli speroni debbono essere bruniti.
CElSm BrOGRAFlCr
ti- Augusta Famiglia Imperiale, la- Gorté e tutte le classi degli
abitanti della capitale sono immerse in profondo lutto per Taf-
lliggente morte di S. M. Francesca- 1, liitto che può solo essere
paragonato a fjuell^ amóre e fedeltà che ognuno- de' suoi sudditi
portava all'Eccelso defunto Monarca, tsuot popoli, eh' Egli amava
col più tenero affetto^ piangono in lui non solo ntt venerato Re-
gnante, ma un amato- Padre di una numerosa famiglia, che tutto
abl)raccia lo Stato. L' Europa poi perde nell'Eccelso Defunto uno
dei più esemplari ed onorevoli reggenti che mai adorn*tssero un
trono.
L' Eccelso defunto Monarca naccjue in Firenze il 1 2 febbraja
r*^G8, e pervenne al governo degli Stati ereditarj il i.'' marzo 1792.
U 7 di luglio venne Egli elètto Imperatore romano de' Germani;
<jd in tale qualità coronato a Francoforte il i4 luglio dello stesso
anno. Nell'i i agosto i8o4 dichiarato Imperatore d'Austria, fu come
tale proclamato a Vienna il 7 dicembre dello stesso annone de-
pose nel G agosto 180G l" imperiale corona germanÌGa, allorché le
circostanze causarono^lo scioglimento dell' Impero germanico. Dia-
lo chiamò ora a se nell'anno 67:" appena compiuto di sua età e
dopo quarantatre anni di glorioso regno.
All'eccelso Monarca venne imposta l'alta missiane di trance intatta
più volle l'Austria dai più incalzanti pericoli e dai più intralciati
rapporti, do[^o quelle variate e gravi prove che la Provvidenza
destinava a (fuesto gran Regno come a tutta rEurop;i, e di prò--
ourare agli Slati In^periali col suo saggio gaverno pel carso di una-
])ace generale quasi non interrotta ia 20 anni =:::■■ die V Eccelso-
defunto Imperatore Francesco et usi mai sempre forzato dì man-
tenere =r un certo grado di forza, di l>enessere e di stima in tutta
Europa,- per lo che quest'epoca divenne una delle più risplen-
denti e felici nella patria storia.
Le sovrane virtù con cui l'augusto Defunto promosse questi
gloriosi e felici successi furono una sincera e profonda pietà di
&
cuore unita ad uà iuaUeiablle fedele attaccamento alla religione
degli avi suoi, un saldo e costante amore per la giustizia eh' egli
professò mai sempre e riconobbe in ogni sua azione come il più
essenziale fondamento di ogni terrestre sovranità , un modo di
operare, corrispondente in lutti ì rapporti delta vita a questo con-
vincimento, una indefessa cura pel bene de' popoli a lui affidati,
il cui progresso fu il problema della sua vita e la giornaliera cura
del suo llegno, ed infine un'affabilità e popolarità emergente dalla
profonda conoscenza de' suoi doveri inverso Iddio che guadagna-
rono irresistibilmente il cuore di tutti quelli che avvicinavano l'au-
gusto Defunto, il quale non ricusava l'accesso presso di sé a ninno
de' suoi sudditi. Ecco le inalterabili sue qualità che lo distinsero
nella sorte propizia ed avversa, qualità che la patria nell'augusto
Sovrano amava ed ammirava, e che vennero riconosciute anche
dagli esteri Stali con rispetto e fiducia.
Al giusto dolore dei sudditi per la perdita di tanto Monarca si
luiisce peraltro una ferma ed inalterabile fiducia nell' avvenire. Essi
confidano dapprima nella protezione dell' Onnipossente che pro-
tesse mai sempre evidentemente l'augusta Casa d'Austria, poi nelle
virtù ereditarie dell' angusta stirpe di S. M. l' Imperatore ara re-
gnante Ferdinando 1.", la cui pietà e fermezza di carattere e fedele
amore all'augustissimo suo Genitore, che ora riposa con Dio,,
costituiscono le s^^eranze di tutti i suoi fedeli sudditi.
Su queste sublimi quahtà fondasi la certezza che 1' augustissijno
Regnante governi coi sentimenti e colle massime dell'augusto De-
funto, e ciò con tanta maggior sicurezza che il periodo del suo
governo pel corso di 4'^ «t"'iì formò e consolidi) il carattere del-
l'amministrazione degli interni ed esteri rapporti dell'Austria, di
modo che lo spirito del governo dell' augusto defunto Moiiaro
jiotrà continuare ad agire anche dopo il suo trapasso.
(Z)a//'ObS. Austr., 3 maj-zo i83J).
TRASPORTO
E POMPA FUNEBRE
Martedì 3 del mese corrente di mattina il cadavere di S. M.
il defunto Imperatore e Re Francesco I, in presenza dei medici
del Corpo fu aperto e imbalsamato, e a dieci ore della sera, previa
la benedizione, fu solennemente portato fuori dall'imperiale ap-
partamento d' abitazione per la scala delle colonne, e degli am-
basciatori nella Chiesa parrocchiale di Corte.
Precedevano due forieri di Corte, indi seguiva la croce par-
rocchiale, poi sacerdoti orando ad alta voce, il Vicario della par-
rochia di Corte con gli assistenti. Due II. RR. Camerieri portavano
il vaso con entro le iateriora, e un altro di essi recava il nappo
d' argento col cuore. Venne in seguito da' camerieri e staffieri di
Corte portato in un magnifico feretro il cadavere del defunto Im-
peradore in uniforme da maresciallo con le decorazioni di tutti
gli Ordini cavallereschi. Accanto al feretro andavano dodici II. RR.
Paggi con ardenti cerei, e intorno ad essi l'I. R. guardia degli
Arcieri, e la reale guardia Ungherese con sciabola sguainata, ed
esteriormente a queste 1' I. R. guardia de' Trabanti colle alabarde.
Dietro al feretro veniva 1' I. R. Ciambellano principe Ferdinando
Lobkowitz, in luogo del gran Ciambellano, impedito per motivo
di salute, e a lui s'unirono i capitani delle guardie del Corpo e
rAjutante generale della defunta M. S.
Nella Chiesa parrocchiale di Corte fu di nuovo benedetto il
cadavere, e collocato sul letto di parata alto quattro gradini, e cir-
condato da candele accese sopra alti candelieri d'argento. Le Corone
imperiale e reale, il globo imperiale e lo scettro, il cappello ar-
ciducale, le insegne degli ordini, come pure la spada, il bastone^
il cappello e i guanti vennero posti sopra sei guanciali di stoffa
d'oro, a dritta e a sinistra del feretro. — Il nappo col cuore e il vaso
colle iateriora furono collocati appiedi del cadavere sul primo gra-
dino. Le guardie del corpo coprirono i posti intorno al feretro,
IO
e le (livoLe preghiere durate giorno e notte negli apparlanientl
imperiali dai Sacerdoti e persone attenenti alla Corte, vennero
continuate anche in Chiesa.
Jeri mercoledì 4 marzo alle 7 ore della mattina fu ammesso il
popolo nella Chiesa per vedere la spoglia mortale dell'ottimo prin-
cipe, e cominciarono allora anche gì' II. RR. Ciambellani il loro torno
di preghiere. — La sera alle 6 ore fu chiusa al pubblico la Chie-
sa— Ma per tutta la notte rimasero le guardie intorno al feretro
e continuarono le preghiere. Cosi avverrà anche tutt' oggi e do-
mani, in cui verrà ammesso il pubblico dalle y ore di mattina
fino alle 6 della sera. —
Sabbato 'y corrente, alle ore undici antimeridiane venne solen-
nemente trasportato dalla chiesa parrocchiale di corte, passando
per la strada degli Agostini, nella chiesa di corte degli Agostiniani
il cuore di S. M. il defunto Imperatore, dopo che 1' I. R. vicario
di corte e di palazzo l'ebbe benedetto. Era portato da due II.
RR. camerieri accompagnati da un foriere di corte, da due forieri
di camera, da due paggi con torcie di cera e da due II. RR.
ciambellani , sotto la scorta di due guardie del corpo degli ar-
cieri, due di quello degli ungheresi ed otto t'-abanti. Venne colà
ricevuto dal priore e dal religiosi del convento, e deposto con le
consuete formalità nella cappella di Loreto.
Subito dopo , fatta precedere la benedizione, furono recate le
viscere, con 1' accompagnamento suddetto ed in una carrozza di
gala a tiro sei, nella chiesa metropolitana di Santo Stefano, ove
furono ricevute dal capitolo vestito degli abiti sacri e portate
alla tomba in solenne processione, ove si diede ad esse sepoltura
con le consuete cermionie e preci della Chiesa,
Nel dopo pranzo si fecero i solenni funerali. Fino dalle ore tre
procedeva la prima processione dalla chiesa di corte degli Ago-
stiniani a quella dei Cappuccini sul mercato nuovo. Preceduti da
un drappello di cavalleria venivano pei primi gli individui dello
Spedale, poscia gli ordini religiosi a due a due con torcie di cera
accese ; parimenti le parrocchie della città e dei sobborghi ; poscia
gli uffiziali di tutti i reggimenti e corpi civili, indi la municipalità,
i deputati provinciali dell' Austria inferiore, i consiglieri del con-
II
slgUo segreto e del collegio, senza distinzione di grado, ed i quattro
ufficiali di corte (Hofstaebe) in abito di lutto e mantelli neri.
Nel frattempo si radunarono nella chiesa dei Cappuccini i ca-
valieri del tosoa d'oro, e degli altri ordini 11. RR., gli II. RR.
ministri, i consiglieri intimi, i ciambellani e gli altri cavalieri esterni,
le dame, il rettore magnifico ed i quattro decani di questa uni-
versità, il capitolo metropolitano, ed in gran numero i membri
della dieta ungarica appositamente qui venuti da Presburgo in
occasione della tristissima circostanza della morte della defunta
M. S. I. R. Nella sagrestia di quella chiesa trovossi pure 1' I. R.
primo gran maresciallo.
Poco prima che l' effettiva processione si dipartisse dal palaxzo
imperiale , l' I. R. primo gran maggiordomo , preceduto da una
scorta di cavalleria, si recò pure egli nella chiesa dei Cappuccini,
ed in quella sagrestia, ove giunse anche S. M. ora regnante con
S. M. l' Imperatrice e le LL. AA. II. RR. gli Arciduchi e le Ar-
ciduchesse per assistere alla benedizione.
Alle ore quattro la salma venne benedetta dall' I. R. vicario
della parrocchia di corte, assistito dal cerimoniere e dai cappel-
lani di corte, colla presenza dei paggi portanti torcie accese, delle
guardie del corpo, dell' I. R. ciambellano , che sosteneva le veci
dell'I. R. gran ciambellano, del grande scudiere, dei tre capitani
delle guardie del corpo, di due II. RR. ciambellani dell'ordine
principesco e dell' aiutante generale lasciato dal defunto. Dopo
di ciò la bara venne trasportata da II. RR. camerieri, assistiti da
II. RR. staffieri di camera, sul carro funebre di corte nel cortile
degli Svizzeri.
Si mosse allora la processione, dirigendosi alla chiesa dei Cap-
puccini, passando per le piazze dell'Imperiale palazzo, di S. Mi-
chele, di S. Giuseppe e dello spedale civico, ov'era dappertutto
schierata la truppa.
L' ordine della processione era il seguente : Precedeva la caval-
leria, poscia veniva un carro di corte tirato da un solo cavallo,
indi seguivano tre carrozze di corte da quattro persone con II.
RR. forieri di corte ed II. RR. camerieri, un' I. R. foriere di corte
a cavallo, una carrozza di corte a tiro sei, nella quale sedevano
IS
i tre capitani della guardia del corpo e Tajutante generale lasciato
dal Defunto , ed un' altra carrozza di corte col ciambellano che
sosteneva le veci dell' I. R. gran ciambellano, 1' I. R. giaa scu-
diere e due ciambellani dell' ordine dei principi. Dopo venivano
gì' II. RR. staffieri di camera in lutto, indi la I. R. guardia del
corpo de' trabanti , suonando con gli stromenti scordati , e col
velo nero su la bandiera, e finalmente il carro fune])re con la
bara, giacente in alto sopra cuscini. Ad ogni portiera del carro
camminavano due II. RR. staffieri di camera e da ogni lato di
esso sei II. RR. Paggi con torce accese. Dodici II. RR. arcieri e
dodici RR. guardie del corpo Ungherese, come pure dodici II.
RR. guardie del corpo dei trabanti formavano l'accompagnamento
da' lati. Dietro al carro funebre seguivano gli 11. RR. arcieri, e
la R. guardia del corpo Ungherese a cavallo e con musica fu-
nebre. Una compagnia di granatieri ed un drappello di cavalleria
chiudevano la processione.
Giunta la bara alla porta della chiesa venne tratta dal carro
da II. RR. camerieri con l'assistenza di II. RR. staffieri di camera ,
posta sovra un palco coperto di stoffa d' oro ed eretto nella
chiesa , e là, dopo che 1' I. R. primo gran maggiordomo ebbe an-
nunziato r arrivo della salma, e che gli anglisti principi, princi-
pesse, cavalieri e dame si furono recati nella chiesa ai posti pre-
parati, venne essa benedetta da questo principe arcivescovo, as-
sistito da molti vescovi e dai prelati dell'Austria inferiore. Venne
finalmente portata abbasso nella tomba dai PP. cappuccini assi-
stiti da II. RR. staffieri di camera, e colà per l'ultima volta be-
nedetta dal principe arcivescovo.
L' I. R. primo gran maggiordomo, il quale aveva seguito dap-
presso r augusta salma nella tomba, col bastone in pugno, fece
aprire la bara da un I. R. foriere di camera, mostrò al guardiano
dei cappuccini il cadavere, e lo consegnò alla sua guardia, pro-
messa dal guardiano nelle guise di metodo. Dopo di ciò venne
chiusa la bara a due chiavi , d' una delle quali il guardiano si
assunse la custodia ; 1' altra l' ebbe 1' I. R. ciambellano, consigliere
aulico e direttore della cancelleria dell' I. R. ufficio del gran mag-
giordomato, per essere deposta nell' I. R. tesoro.
i3
Tosto che ri. R. primo gran maggiordomo, uscendo dalla
tomba, fu' di ritorno nella chiesa, i supremi gran dignitarj di
corte, i capitani, le guardie , ed il rimanente corteggio uscirono
da quella già abbandonata dalle LL. MM. II. e dai rimanenti
principi e cavalieri subito dopo la benedizione.
(G. di F.)
Osseivatore austrìaco.
La notificazione officiale della morte di S. M. l' Imperatore
Francesco , come pure l' avvenimento al trono dell' imperatore
Ferdinando non sarà fatta alle Corti straniere che dopo alcuni
giorni ; frattanto S. A. S. il principe di Metternich ha fitto parte di
questo avvenimento al corpo diplomatico per mezzo delle circolari,
esprimendo il desiderio che i signori membri del corpo diploma-
tico volessero istruirne le rispettive loro Corti. L' ambasciatore
di Russia, gl'inviati di Baviera, di Napoli, come pure gl'incari-
cati d' affari di Prussia, d' Inghilterra e di Francia hanno spedito
corrieri incaricati di portare siffatta comunicazione alla loro Corte.
I rappresentanti degli altri Stati si sono serviti a quest' effetto
del mezzo ordinario.
Le formalità da osservarsi fin dal principio del nuovo Regno
e la quantità delle nuove ordinanze che lo risguardano non la-
sciano un solo momento di riposo ai personaggi di Stato ^ essi
sono forzati di raddop[)iare di attività per mandare a termini i
lavori che erano diggià ammucchiati dinanzi a loro : per cui il
personale dei diversi ministeri è trattenuto di e notte negli iifficj
ove trovasi quasi di permanenza. Pare che l' Imperatore sia rivale
neir attività a' suoi ministri e voglia contribuire in persona ad
attivare l' esecuzione degli affari. Egli osserva esattamente in que-
sta circostanza la maniera di procedere dell' Augusto suo Padre,
il quale diceva sovente : « Ciascuno è obbligato di fire il proprio
dovere, ed Io del pari che sono 1' ultimo dello Stato. Noi dob-
biamo tutti cooperare alla pubblica prosperità , colla differenza
i4
però che io, nella mia qualità d'Imperatore, debbo darne l'esem-
pio ». Cosi accadeva di sovente che l' Imperatore Francesco si
levava alle ore cinque, si metteva subito al lavoro, esaminava e
spediva i documenti lutti che erano sottomessi alla sua decisione,
e dava in seguito udienza o conferiva co' suoi ministri. L'inten-
zione del nostro Imperatore attuale è di seguire quell' esempio ;
i primi giorni del suo governo mostrano di già ciò che l'Austria
ha motivo di sperare dal suo nuovo Sovrano e con quale fiducia
le sia permesso spingere lo sguardo nell' avvenire.
La Borsa che durante la malattia dell' Imperatore Francesco I."
s'è quasi mostrata più atterrita di quello che noi fosse alla notizia
della rivoluzione di luglio, comincia a diventare più calma. I fondi
sono in rialzo, e non tarderanno a tornare al punto in cui tro-
vavansi ,• ciò che prova come il terrore da cui si erano lasciali si-
gnoreggiare gli animi, fosse poco fondato. Non doveasi forse pre-
vedere che non sarebbesi operato cangiamento di sorta nella con-
dizione degli affliri , dal momento in cui si poteva essere sicuri
che il nuovo Monarca non avea nulla che gli stesse maggiormente
a cuore quanto la prosperità del suo popolo? E certamente non
v'era motivo di dubitarne ; non v' era il menomo dubbio ch'egli
non fosse per agire nel medesimo senso del venerato suo prede-
cessore : ecco quanto avrebbero dovuto considerare i più timo-
rosi ;, e quand" anche le lettere autografe del nuovo Imperatore ,
che hanno prodotto sul pubblico un magico effetto e rianimala
la confidenza a cui si era accostumati, non fossero state in sé slesse
r espressione di tutto un sistema di governo, avrebbe dovuto cia-
scuno, in ragione dello spirilo dominante nella nostra amministra-
strazione, esserne bastantemente rassicurato, e non abbandonarsi
alla panica idea di un cangiamento di sistema.
i5
FRAIVCFORT
5 marzo j835.
Francesco I.° più non esiste ! ... In lui perde l'Austria un padre,
r Europa il Nestore delle sue monarchie, la Germania 1' ultimo de'
suoi Imperatori.
Se, come nell' antico Egitto, s' avesse ad erigere un tribunale su
le tombe regali, se severa voce precedente il giudizio della storia,
dovesse pronunciare il suo parere intorno al carattere ed al regno
di Colui che più non è , udrebbesi questa voce ploclamare che
cpiesto monarca fu Uomo giusto, e l' umanità tutta farebbe plauso
a tale solenne giudizio.
La giustizia ! Ecco qual era 1' unica passione di quella nobile
e tranquilla anima. // diritto e la ìegge^ era la sua divisa, mentre
credeva leggere in questi detti ogni suo dovere. Francesco con-
siderava lo scettro e la corona qual sacro retaggio che doveva con-
servare, migliorare ed intatto trasmettere a' suoi successori. Da ciò
deriva il suo pio rispetto per tutto quanto era tradizionale ed ere-
ditario; da ciò i suoi savi consigli che, non seguendolo nella tomba,
saranno risgiiardati dall' Augusto Successore di Lui non come l'in-
fimo fra i tesori ad esso legati. Il possente erede della corona sarà
pure erede della paterna saggezza; ed il suo filiale cuore ram-
menterà queste parole della Scrittura ; / consigli che partono dal
cuore d' un degno persojmggio, rassomigliano a profonda acqua ove
attignerà il saggio.
i6
L' ULTIMO DE^ INOSTRI mPERATORI
Il Principe imprime il carattere del suo spirito
alla Corte, la Corte alla città, la città alle
province. L'anima del Sovrano è uno stam -
pò che dà la forma a tutte le altre.
MoKTESQDIEU.
La cerimonia funebre è compiuta. Sotto quelle tetre vòlte ove
furono coronati tanti Imperatori , risuonano ancora de' cantici
per un Imperatore ; ma sono canti di dolore, di lutto. E cessato
il requiem. Una fredda pietra copre ora la spoglia mortale del
principe, nel quale l'Austria piange un tenero Padre , 1' umanità
un IMonarca buono e generoso, TEuropa un possente Imperatore.
Cosi trascorre la vita, cos'i la gloria del mondo, perchè Dio solo
è eterno. Al termine della più imponente^ della più augusta esi-
stenza giunge un momento in cui pare che tutto sia stato nul-
r altro che sogno, tranne la virtù. Essa sola rimane per conso-
lare co' suoi effetti, colle sue rimembranze la famiglia e il popolo
che perdono un principe adorato ; essa sola rimane per benedire
alla sua memoria, lungo tempo dopo ch'egli ha cessato di esistere.
Altri narreranno la vita politica di Francesco d' Austria, e di-
ranno quale fu lo splendore del suo scettro imperiale che por-
tarono prima di lui piii di cinquanta Imperatori, vorranno altri
lasciare alla storia i particolari di que' secoli memorandi che re-
sero r Alemagna sì possente e si formidabile dai Carlovingi fino
alla Casa d' Habsbourg ; da Carlomagno d' immensa e gloriosa
memoria, sino a quel grande e modesto Monarca che oggi pian-
giamo in fimiglia. Quanto a noi, la cui debolezza spaventerebbesi
dinanzi ad un' impresa tanto sublime , non vogliamo richiamare
alla memoria de" suoi figli, de" suoi sudditi che il Sovrano dab-
bene, il saggio , il tenero padre. Il loro comune dolore si con-
fonde in questi giorni di lutto ^ come già confondevasi la loro
tenerezza. Attesii l' unione del loro cordoglio, I' unanime accordo
della loro filiale simpatia all'Europa ed al mondo la sincerità
del loro amore pel Sovrano che hanno perduto.
'7
Ah ! Chi non benedh'ebbe per sempre alla rimembranza cV un
tal carattere? Supponete, poiché all'uomo sempre conviene qual-
che illusione lontana, supponete che nell' aprire gli annali della
storia vi vediate tracciato il sublime quadro che la Provvidenza
ha offerto all' umanità. Un monarca morente cui l' età e le pa-
terne sue sollecitudini hanno imbianchito i capelli e lasciato
r impronta della fatica sul venerabile volto, sollevasi a stento e
con una mano che la morte renderà bentosto immobile , segna
queste parole semplici e solenni : « Lascio al mio popolo tutto
il mio amore e vo a pregare per lui l' Ente Supremo ... Io lo
prego di mostrare a' miei figli la stessa fedeltà , lo stasso attac-
camento che egli mi ha sempre attestato sì nelle prospere che
nelle avverse vicende ! »
Ah ! se attraverso le età e suU' orizzonte della storia si figu-
rasse un Re-Patriarca morente così come principe , come padre
e come cristiano, il suo nome raccolto da tutti con rispetto pas-
serebbe in tutti i racconti e brillerebbe negli annali immortali
per r edificazione della posterità. Ebbene ! questo saggio, noi lo
conoscevamo, questo patriarca l'abbiamo veduto; e il quadro
commovente che ci inspirerel)be tenerezza nella storia , è stato
per noi una dolorosa e solenne realtà !
Ma presso quel letto funebre ove la morte viene a prendere
la sua vittima reale, l'erede legittimo, colpito dal dolore, ode
già la voce del popolo e dell'armata domandare e proclamare
ad alte grida il nuovo Sovrano; ciascuno gli offre il giuramento,
ed egli lo ricusa! Egli Io ricusa, egli cui la gravità del giuramento
penetra di rispetto come se avesse a prestarlo egli medesimo, ce Hanno
giurato a mio padre , ed al mio Imperatore , diss' egli ; perchè
farli giurare ancora ? L'esigere un impegno verso di me, sarebbe
in apparenza come sospettarne la necessità. Il nostro Padre co-
mune disse loro morendo : Portate a' miei successori la stessa fe-
deltà e lo stesso attaccamento che avevate per me. Io conosco
il cuore e la lealtà de' miei figli. Non voglio nuovi giuramenti ! »
A tali sentimenti si risponde colle lagrime della gratitudine;
e ci felicitiamo, in mezzo al pubblico dolore, di avere a vivere
sotto un tal Principe e in uà tal paese.
4
38
VIENNA
Fra breve partirà alcuno da qui per Berlino affine di comu-
nicare ofiicialmente la morte del defunto Imperatore di felice
memoria , e si crede ne verrà incaricato il principe di Schw^ar-
zcnl)erg mentre il principe Carlo Lichtenstein andrà con l'eguale
missione a Pietroburgo. Non si stabilì per anco chi andrà a Lon-
dra, a Parigi;, ed alle Corti di famiglia. S' aspetta tuttodì una de-
putazione da Presburgo che deve offerire a S. M. gli omaggi della
uazioue ungarese ; alcuni membri di essa sono già fra di noi. Di-
cesi che trascorso il termine dello stretto lutto il INIonarca rice-
verà i formali omaggi di tutto 1" Arciducato ed indi avrà luogo
la sua incoronazione come Imperatore d'Austria e Re di Boemia.
Probabilmente si terrà anche un capitolo dell' Ordine del Toson
d' oro, come suolsi praticare ad ogni nuovo Regno. In ogni uf-
ficio regna la massima attività , ed il nuovo Sovrano accorda ai
puljblici affari uua non interrotta attenzione. (G. U.)
12 marzo i835.
Al funesto annunzio della morte dell' Imperatore Francesco I.",
di gloriosa memoria, il Re di Prussia penetrato dal più profondo
dolore determinò di spedire a Vienna il principe Guglielmo, suo
figlio secondogenito, per attestare i suoi sentimenti di condoglianza
a S. M. r Imperatore e Re , e felicitandolo al tempo stesso pel
suo avvenimento al trono.
S. A. R. il Principe Guglielmo è qui giunto jeri alle dieci ore
della sera ed è smontato alla Corte I. R. — S. INI. il Re di Prus-
sia, facendo eccezione al regolamento, ha ordinato un lutto di
quattro settimane alla Corte, ed anche a tutta 1' armata. I teatri
di Corte rimasero chiusi per tre giorni, ed in Potsdam verrà ce-
lebrato un solenne servizio funebre, al quale assisterà il reggi-
mento Imperatore Francesco I.^ ora di guarnigione in Berlino, al
qual reggimento S. M. il Re ha ordinato che debba per sempre
rimanere il nome dell' eccelso suo Proprietario.
■ ■I .■■i7ai»8|iiBi8tii.
19
Le espressioni usate dal defunto Imperatore nel suo testamento
all'istante di congedarsi dal suo popolo e dall'esercito, produs-
sero nella nostra città tal dolorosa impressione che difficil riesce
a descriversi ; dicesi che Y augusto Monarca le scrivesse col lapis,
poco prima della sua morte. (Joiir. de Frane/.)
j4lle solenni esequie celebrate nella Chiesa aulica degli agostiniani
in Vienna per la Maestà del defunto Imperatore vanno aggiunte le
seguenti iscrizioni, che furono collocate ai quattro lati del Catafalco.
I.
FRANCISCVS . I . P . F . A
AVSTRIAE . IMPERATOR
HVNG . BOH . LOMB . VENET . DALM . CROAT . SLAV
GAL . LOD . ET . ILLYR . REX . A . A . ETG . ETG
DIVI . LEOPOLDI . U . FILIVS
NAT . FLORENTIAE . XII . FEBR
MDCCLXVIII
MORT . YINDOB . ANTE . HORAM . PRIM . MATVT . II . MART
MDCCCXXXV
2.
LEGE . FIDE . IVSTITIA
CONDIDIT
IMPERIVM . AVSTRIAGVM
ARMIS
SERVAYIT . ET . AVXIT
PACATOR . EVROPAE
INNVMERIS . BENEFICIIS
PATER . PATRIAE
POPVLI . AMORE
IMMORTALIS
4
TANTO . PRINCIPI
NVLLVM . PAR . ELOQVIVM
NOMEN . IPSIVS
ORBEM . COMPLET . TERRARVM
SIDYS . COELESTE . FYLGET
INTER . ASTRA
ao
POMPE FUNEBRI
IN VENEZIA
Venezia^ 18 marzo i835.
Venezia in questi giorni d' altro non suona che di canti e di
funebri preci in suffragio della pia e gloriosa anima di fu S. M.
r Imperatore Francesco I, la cui perdita da tutti si piange come
patria sciagura. Le quali solennità se fanno dall' un canto prova
del fdiale attaccamento che univa ogni classe di persone al suo
defunto Signore, pongono in mostra dall'altro la pietà e la splen-
didezza de' Veneziani. Certo con eguale fervore ed affetto si pre-
gherà pace alla Grand' anima anche altrove, ma in nessun luogo
forse fuor di Venezia si pregherà in mezzo a tanto splendore di
cere e sontuosità di sacri paramenti ed arredi.
Sabbato le solenni esequie si cantarono in tutte le trenta par-
rocchie con intervento grande di devoti in tutte le chie^je,, fra le
quali per magnificenza avanzarono tutte le altre quelle di S. Ge-
remia, de' SS. Ejmagora e FortunatOj di S. Canciauo, di S. Luca,
di S. Zaccaria e de' Gesuiti.
ai
OMAGGIO FUNEBRE
CELEBRATO
DAL CORPO DELLA MARINA AUSTRIACA DI GUERRA
IN VENEZIA
Mentre Venezia risuona del gemito universale, mentre la me-
stizia è dipinta sulla faccia, apparisce negli atti e nel contegno
di tutti, mentre la Religione sacrosanta fa che s'alzino t )spiri e
voti per r eterno riposo del benefico, del clemente, del magna-
nimo defunto Imperatore e Re, Francesco I, di eterna memoria ,
non poteva la Marina austriaca di guerra da lui fondata e pro-
tetta restar silenziosa spettatrice nella general commotione.
Essa volle prendervi parte, e prese la mossa dal sentimento
di giusta gratitudine verso il saggio suo Benefattore, in modo dì
lasciar traccia non dubbia d' intenso cordoglio, di profondo do-
lore, di riconoscente filial devozione.
S. E. il sig. Vice-ammiraglio marchese Paolucci , comandante
in capo, rivolgevasi già al corpo dell' uffizialità, ai varj gradi degli
impiegati marittimi per istabilire il modo di dare esecuzione al
suo divisamento, quando ebbe la dolce soddisfazione che tutti in-
torno a lui si affollassero, instando perchè avesse luogo vma re-
ligiosa solennità universalmente desiderata, e necessaria a satisfare
al loro devoto affetto.
Sembrò allora che un genio misterioso guidasse per mano le
mosse di tutti : parve che nuova energia, nuovo vigore fosse in-
trodotto ne' cuori, fosse propagato quasi per incantesimo nell' animo
di tutti ! E quindi, lasciate da parte le private faccende, abban-
donato il riposo, neglette le cure domestiche, videsi ognuno dar
2a
opera con la mente e con la persona alle incumbenze che per
r apprestamento della solennità secondo le diverse mansioni par-
ticolarmente a ciascuno spettava.
La piazza Fi'ancesco , eh' è la più nobile e la più opportuna
nell'Arsenale , venne scelta a celebrare la funebre pompa. Ivi si
è fatto sorgere un colossal monumento destinato a rappresentare
la tomba dell'adorato Monarca. Sopra ampio stilobate ergesi la
camera mortuaria , in cui supponesi collocato il feretro e vi si
ascende a mezzo di quattro ampie gradinate; la cella stessa or-
nata di colonne e di trabeazioni serve di base alla piramide, al
cui vertice sta il misterioso simbolo della vita e dell' eternità.
Ergonsi agli angoli dello stilobate stesso quattro massi su quali
stan fasci d' armi, elmi e corazze in bella forma ordinati. Intorno
al monumento sono disposti cannoni, proiettili, armi, militari ad-
dol)bi. arnesi di guerra, e quanto può concorrere a dar venustà
sacra ed aspetto militare ali" apparato. Da' tripodi in qualche di-
stanza collocati si elevano fumi ed incensi , e tutto concorre a
manifestare che la funzione è data dalla Marina di guerra alla
memoria di un religiosissimo Monarca.
Ma ciò che più di tutto onora questa solennità, quello che la
rende in supremo modo commovente, pietosa, singolare, toccante,
è il leggere scritti sulle quattro ficee della superficie piramidale
que' legati di Padre, que' sensi di amore, quelle espressioni di rin-
graziamento, quegli affettuosi voti pel nostro bene diretti al trono
di Dio, che furono pur troppo le ultime parole pronunciate dal
compianto Sovrano , e che ci restano qual prezioso irrefragabile
documento di sua religione, di sua mansuetudine, del suo affetto.
A tale considerazione un figlio della marina, un obbediente sud-
dito non regge : la commozione s' impadronisce di ogni sua fa-
coltà, né può trattenere che a forza sul ciglio le lagrime ....
Oltre il sarcofago , vedesi eretta una tenda sotto cui \' ostia
espiatrice venne jeri offerta al Dio degli eserciti, mentre il corpo
e rami tutti della marina, le truppe di ogni arma, gli allievi del
collegio, quelli della casa di educazione, il corpo meccanico dell'Ar-
senale, con eletta schiera di personaggi distinti, ed immensa folla di
cittadini e stranieri assistettero con l'intervento dell'intiera guarnì-
23
gione, compresi di devoto cordoglio, anco alle assoluzioni mortuarie.
Oltre questo giorno di martedì 17 marzo, in cui ebbero luogo
le funzioni di requie, l'apparato si lascia sussistere per due altre
giornate affinchè soddisfar si possa la universale giusta e pia curiosità.
Un marmo deposto al sito del monumento tramanderà ai po-
steri la memoria di questo giorno.
Tale è r ultimo tributo che la Marina di guerra consacra al
munificentissimo suo institutore e benefattore, Francesco 1° Im-
peratore e Re; ma se con lo sparir della pompa cessar può l'a-
spetto esteriore di mestizi-a , non saia mar cancellato dal cuore
de' figli della Marina quel sentimento di gratitudine e di venera-
zione che ognuna va superbo di conservare al Conciliatore de-
gl' Imperj, al saggio Moderatore de' Popoli, all' Europeo Pacifica-
tore, al Sostegno fermissimo della Cattolica Religione.
Sulle facce delia Piramide è scritto
I.
LAscro
IL
MIO AMORE
AI
3IIEI SUDDITI
3.
SPERO
CHE POTRÒ PREGARE
PER ESSI
JJSNAKZI A DIO
3.
RLXGRAZro
CORDI ALMEiNTE
LA- MIA FEDELE ARMATAi
DEI SERVIGI
CHE
MI HA RESL
4.
A TUTTI
I FUKZIONARJI
DELLO STATO
CHE
m HANiNO SERVITO
BENE
RENDO LE MIE GRAZIE
al
^uìla porta deW Arsenale leggemsi la seguente iscrizione
A . FRANCESCO . PRIMO
ÌMPEBATOBE . E . .«E
INVITTO . rBUUIÌ.NTE , BE.NEFICO
FORTE . mUUL . AVVEDE
MODERATO . NELLE . PBOSPEEE . COSE
DELLA . RELIGIONE . SOSTEGNO . FERMISSIMO
SAGGIO . PACllTCATORE
TADBE . DE' . SUOI , POPOLI
LA . MAllUNA , AU-SXrilACA . DI . GUEItSA
DA . LUI . FONDATA . E . PROTETTA
/QUESTO . FUiXEDP.E . OMAGGIO
COL , PIANTO . DE' . FIGLI
DOLENTE
TRIBUTA
XVII MA)!ZO . M . DCCC . XXXV
FIJNZIOI^T. FUNEBEE
CELEBRATA DAI GRECI IN VENEZIA
« Appena giunse X infausta e dolorosa notizia della morte del
nostro Augustissimo Sovrano Francesco I , e appena si seppe il
lodevole e doveroso divisamento di tributare a tanto Monarca
gU estremi uffizii di requie, unico conforto rimasto in così grande
sciagura a' suoi fedelissimi sudditi, la Nazione Greca di questa
Città volle anch'essa mostrarsi non ultima nel dare una dimo-
i. trazione di attaccamento e di fdiale rispetto al suo defunto So-
vrano, Neir interno del Tempio leggevansi alle parti laterali le
seguenti ins<:rizionj, le quali vedevansi inoltre tradotte nella greca
favella :
2D
I.
ALL' VNIVERSALE DOLORE
PER LA MORTE
DI S. M. l. R. A.
FRANCESCO I.
LA NAZIONE GRECA DI QVESTA CITTÀ
VISSVTA PER TANTI ANNI FELICE
SOTTO IL PATERNO SVO SCETTRO
SI ASSOCIA
DI FRANCESCO I.
INVITTISSIMO IMPERATORE
CHE RICONDVSSE LA TRANQVILLITA NE'SVOI REGNI
E LIBERÒ LA RELIGIONE DAGLI OPPRESSORI
LA MEMORIA ETERNAMENTE STARÀ
FORTE SI PIANSE IL DÌ
IN evi A COSTERNARE ITALIA E GERMANIA
CORSE IL FVNESTO ANNVNZIO
CHE RISVONA NEL CVORE DI TVTTI
L'LMPERATORE E RE NOSTRO
FRANCESCO I.
È MORTO !
LA ISTRVZIONE PVBBLICA DIFFVSA
LE ACCADEMIE MVNIFICENTEMENTE PROTETTE
L'INDVSTRIA PREMIATA E PROMOSSA
I COSTVMl DELLE OTTIME DISCIPLINE
E DELLE PVBBLICHE E PRIVATE VIRTV
RISTORATI
LE LEGGI SAPIENTEMENTE DATE
LA PACE GLORIOSAMENTE CONSERVATA
SONO I PIV SPLENDIDI TITOLI
DEL DEFVNTO MONARCA
ALLA GRATITVDINE
DEI POPOLI
DA LUI GOVERNATI
OMAGGIO FLISEBRE
NEL TEMPIO MAGGIORE DELLA COMUNIONE ISRAELITICA
IN VERONA
Tulli I fedeli sudditi del defunto graziosissimo Imperatore e Re,
Francesco I.°, di gloriosa memoria, si unirono a benedire l'anima
beata dell'ottimo fra i Monarchi, che dopo un lungo regno di
equità e di giustizia, lasciò ad essi tutti indistintamente il dolce
e prezioso legato del suo amore, e la tenera e commovente pro-
messa di pregire a loro favore dinanzi al Trono dell' Eterno.
Animata da siffatti sentimenti, anche nella presente luttuosa cir-
costanza, questa Comunione israelitica dimostrò il suo suddito
amore verso 1' augusta Gasa regnante.
Nel di lei Tempio maggiore , convenientemente illuminato ed
apparalo a lutto, e nel di cui mezzo sorgeva architettonico mo-
numento funebre, nelle ore pomeridiane d' oggi fra la commozione
di tutti gli astanti , ed ufficiando il venerando signor Rabbino
maggiore assistito dai cappellani del Tempio, si celebrarono con
religioso fervore le preci di requie per l'adorato defunto Sovrano,
che fu Padre comune a tutti i fedeli suoi sudditi.
Grande fu il concorso di ogni ceto di persone, tra cui distin-
guevasi S. E. il signor tenente-maresciallo di Fùrslenwerther, f f.
di Generale in capo presso questo eccelso Generale Comando del
Regno Lombardo-\ eneto, con altri due generali, colouuelli e varj
li. R. impiegati.
Tra i diversi scelti pezzi musicali eseguiti dai bene istruiti cantori
Israeliti si ammirò il Salmo /?e/;ro/?<n(^«, messo appositamente in
musica nella sua lingua originale dal nostro bravo maestro sig. Pietro
Bercanovich per otto voci, e con accompagnamento della davidica
arpa dal medesimo sig. Bercanovich maestrevolmente toccata.
27
POMPE FUI^EBUI
IN TREVISO
II dolore profondo vivissimo che invase lutti gli animi air an-
nunzio fatale di quel tristissimo avvenimento che in ogni parte
della vasta Austriaca Monarchia fu sentito come una grande sven-
tura nazionale; il dolore inesprimibile di tutti i fedeli sudditi
che accompagnò la dipartita dalla terra di S. M. V Imperatore e
Re Francesco I.° d' immortale e gloriosa memoria, anche in que-
sta Città raccolse ieri a' piedi degli altari tutta questa devota po-
polazione a pregare il Dio delle misericordie per quell' anima ec-
celsa, ahi ! troppo presto rapita all' affetto de' suoi popoli, all' am-
mirazione del mondo.
Né con le sole cerimonie religiose raanifestossi il pubblico lutto,
che in quel giorno si chiusero spontaneamente le officine e le
botteghe della città, perchè un solo pensiero dominava in tutte
le menti, un solo voto si formava in tutti i cuori : che Iddio Si-
gnore voglia donare eterna pace e riposo a quel Grande che alla
pace ed al riposo de' suoi popoli consacrò l'intera gloriosa sua vita.
In questa occasione sulla porta maggiore della Chiesa, e sopra
il ciitafalco si leggevano le seguenti iscrizioni.
Sopra la porla della Cattedrale.
FRANCISCI I.
AVSTRIAE . IMP . ET . REGIS . NOSTRI
HONORI . ET . ME.MORI.\E . I.MMORT . P.\REx\T.\TVR
ADESTE . uve . OMNES . ET . PACIS . PROPVGAATORI
PACE.M . SE.MPITERNA.M . LNTER . CAELITES . PRECE.MVR
Sulle due Jhonti del Catafalco.
GLORIAE . IMMORTALI
D. N. FRANCISCI AUG.
CVJVS , VIRTVS . IN . ADVERSIS . INVICTA
ACTIS . EX . HOSTIBVS . TRIVMPIIIS
FINIBVS . LMrERII . PROLATIS
REI . PVBBLICAE . NOMEN . ET DIGKITATEM . AVXIT
FELICITAS . HAEC . FVIT . SAPIENTISSIMO . CAESARI
TVTATVM . ESSE . AEVO . INFAVSTO
SVMMA . CONSILIORVM . PROVVIDENTIA
OPTIMARVM . LEGYM . INSTITVTIONE
PACEM . CIVIVM
SVBDITARVM . GENTIVM . SECYRITATEM
Ài due lati del Catafalco.
VIVET . VIVET
IN . ANIMIS . POPVLORVM . MENS . MAXIMI . PRINCIPIS
QVI . IN . EXEMPLVM . POSTERITATIS
NVLLO . VNQVAM . RERVM . DISCRIMINE . PERCVLSVS
DOMI . FORISQUE . ANNOS . XXXXIII
AEQVISSIMO . JVRE . OMNIA . AESTIMANS
REGNI . FVNDAMENTVM . JVSTITIAM . FECIT.
PARENTI . PVBLICO
TVTORI . ARTIVM . BONARYM . VINDICI . EELIGIONIS
REGNI . MVNIFICO . INDVLGENTISSIMO *
DIVINITVS . DATO . GENTIBVS . IMPERIO . REGVNDIS
INFERIAS . AFFERT . CLERVS . POPVLVSQ . TARVISINUS . DIE . VII.
VTI . MAGNAE . ANIMAE
AEYITAS . AETERNAE . BEATITATIS . ADFVLGEAT.
29
POMPE rr^EBRI
NELLA DUCALE CITTÀ DI PARMA
Parma, i8 marzo i835.
Gli ufTicIall delie truppe di questi Ducati desiderosi di porgere
air amatissima nostra Sovrana un qualche segno del loro cordo-
glio per la recente perdita di S. M. Francesco I." Imperatore
d'Austria, vollero che la mattina del di i6 di questo mese fosse
consecrala ad una solenne cerimonia di suffragio ali" anima del-
l'Illustre Defunto, il quale, come fu specchio ai Monarchi per
doti esimie di mente e di cuore, così sarà molt' anni memorato
e pianto dai popoli che lo ebbero a Padre, più che a Sovrano.
La pia funzione fu decorosa quanto poteva comportarlo l'angu-
stia del Tempio di questo Ducale Castello. Eranvi oltre a tutti
gli ufficiali dello Stato in attualità di servigio presenti in questa
capitale, moltissimi di pensionar] e di titolari. Intervennero S. E.
il sig. conte di Bombelles^ maggiordomo maggiore della Corte e
della Casa di S. M., capo dell' Ispezione generale delle cose mi-
litari, il sig. general maggiore barone Pirquet, comandante le II.
RR. Truppe austriache stanziate nel Ducato di Parma, il sig. cav.
de Richer, maggiore nelle truppe austriache, segretario di gabi-
netto di S. M. incaricato degli affiri esteri , e il .sig. podestà di
Parma;, oltrecciò gli ufficiali austriaci in gran numero, e moiri
de' superiori ; né vi mancò il sesso gentile, mogli e figlie di mi-
litari, desideroso di tributare anch'esso le sue lagrime all'estinto
Monarca. Cantarono solenne messa di requie i RR. Padri minori
riformati, mentre la banda della divisione di linea per intervalli
eseguiva scelti pezzi di musica lugubre. Dinanzi alla Chiesa stava
schierato un numeroso e scelto drappello di dragoni Ducali a
cavallo, le due compagnie della divisione di linea^ le guardie del
fuoco. Su la porta leggevasi una Iscrizione, che rimembrava lo
scopo di quella sacra pompa, ed accennava molte fra quelle virtù
che illustrarono la vita dell'Eccelso defunto.
3o
MILAISO
NOTIFICAZIONE
Sua Maestà I. R. Ap. Ferdinando I.^ Nostro graziosisslmo Si-
gnore si è degnata di abbassare all' I. R. Governo di Lombardia
il seguente Sovrano rescritto:
FERDINANDO V
PER LA GRAZIA DI DIO
IMPERATORE d'aUSTRIA, RE d'uNGHERIA, BOEMIA, LOMBARDIA, VENEZIA, GALIZIA,
LODOMIRIA ED ILLIRIA, ARCIDUCA d' AUSTRIA, ECC., ECC.
Cari e fedeli !
Piacque a Dio Onnipossente di chiamare a Sé da questa terra
S. M. r Imperatore e Re Nostro veneratissimo ed amatissimo Padre.
S. M. spirò alle ore 12 e tre quarti della scorsa notte.
Penetrati dal sentimento del più profondo dolore per la per-
dita dell' Augustissimo defunto, la di cui sapienza in mezzo alle
burrasche de' tempi ha messo la base la più solida della felicità
de'suoi popoli, la di cui giustizia fu un possente sostegno ad ogni
diritto, non che uno scudo vigoroso contro ogni arbitrio, e le di
cui virtù serviranno di modello in ogni tempo. Noi segniamo la
chiamata sublime di progredire sulla via di Lui si saggiamente
tracciata e con tanta perseveranza tenuta.
Fedeli alle intenzioni dell'Augustissimo Nostro Padre, e fidando,
come Lui, nella divina Provvidenza ascendiamo al trono avito colla
ferma risoluzione di rendere scopo di tutte le Nostre cure e sol-
lecitudini la felicità e prosperità dei Nostri popoli seguendo la via
del giusto.
Mentre Noi confermiamo tutti i funzionar] della pnJjblica am-
ministrazione nel loro posti, ufiicj e nelle loro dignità, eccitiamo
3i
j medesimi e specialmente il Governo a prestare la dovuta coo-
perazione alle Nostre premure^ e a dedicarsi eoa integrità e zelo
ai loro impegni a tenore delle vigenti prescrizioni ed a norma del
loro giuramento, dalla solenne rinnovazione del quale li dispen-
siamo.
Del resto sarà cura del Governo di rendere nota colla mag-
giore prontezza la Nostra mente a tutte le Autorità da lui di-
pendenti e di disporre in particolare d'accordo cogli Ordinariati,
che per S. M. il defunto Augustissimo Imperatore e Re vengano
celebrate le consuete esequie, sante Messe e preghiere tanto nelle
città che in campagna, facendo tosto cessare ogni sorta di diver-
timento non compatibile col lutto universale.
Ed a ciò sia prestato il più esatto adempimento.
Dato dalla Nostra capitale e residenza Imperiale di p^ienna questo
giorno due marzo dell anno mille ottocento trentacinque , e primo
de' Nostri Regni.
Firmalo FERomANDO m. p.
AVVISO AI PARROCHI
A segno di dolore e ad invito dei fedeli a preghiere in suf-
fragio dell' ora defunto Imperatore Francesco I, già nostro benefico
ed amato Sovrano, ordiniamo che si abbiano a suonare le cam-
pane di tutte le Chiese di questa Città per tre giorni consecutivi
(9, IO e II corrente) una volta al mezzodì e Taltia all'Ave Maria
della sera di ciascun giorno, e il suono dovrà essere continuato
per un' ora ad uso dei funerali.
Il primo tocco di campana sarà dato ogni volta dalla Metro-
politana e ad esso risponderanno subito le altre Chiese.
Dal Palazzo arcivescovile, 8 marzo i835.
Arcidiacono Giuseppe Rusca,
Deleg. delV Em. Arciv.
3a
CJllCOLARE
AI VENERABILI PARROCHI DELLA CITTA E DIOCESI
Dopo avere col più vivo sentimento dell' animo adorato i con-
sigli dell' Altissimo , cui è piaciuto di toglierci l'Augusto Nostro
Sovrano, Sua Maestà l'Imperatore e Re Francesco I.", affrettia-
moci a compiere verso di Lui quei sacri doveri che la pietà del
pari e la riconoscenza ci impongono.
Le virtù che i-ifulsero mirabilmente nell' Eccelso Defunto, e ce
ne fauno ora piangere acerbamente la perdita, la fermezza inal-
terabile neir avversa fortuna, la rara moderazione nella prospera,
lo zelo per la giustizia, il generoso studio della pace, la sincera
ed esemplare religione di Lui, ci inspirano sicuramente una tran-
quilla fiducia che la sua anima già felice riposi in Chi costante-
mente essa lui sperato e creduto.
Noi però memori come i giudizii del Signore sono un profóndo
abisso^ con quell'affetto, con tutta quella efficacia di cui siamo
capaci invochiamo le sue immense misericordie suU' estinto Mo-
narca, e invitiamo la pietà dei fedeli ad invocarle con noi.
A quest' intento giovedì giorno 1 1 del corrente in questa Me-
tropolitana, e in tutte le altre Chiese Collegiate, Parrocchiali e
Regolari della Città si celebrerà un Ufficio solenne con Messa
prò De/'uncto.
Lo stesso avrà luogo nelle Parrocchiali della Diocesi il giorno
che verrà assegnato dai rispettivi Yicarj Foranei, datone il segno
la sera antecedente col suono lugubre per un'ora de' sacri bronzi.
I Sacerdoti si Secolari che Regolari della Citrà e Diocesi , a
refrigerio dell'anima del trapassato Imperatore, celebreranno la
Messa per tre ferie consecutive dopo avuta la presente; e le Mo-
nache reciteranno un Ufficio da morto, conchiudendolo coli' ora-
zione prò De/'uncto.
Nel pregare il Clementissimo Iddio che si degni accogliere
nella sua gloria l" amatissimo Nostro Sovrano Francesco 1.°, non
scordiamoci di domandare con affettuosa sollecitudine la pienezza
delle celesti benedizioni sull' Augusto Capo del ben degno Sue-
33
cessore di Lui, Sua Maestà Imperiale Ferdiuanclo I.° , il di cui
regno giustamente confidiamo sia per essere il regno glorioso
della religione, e quindi della comune felicità.
Milano, dal Palazzo Arcivescovilcy io marzo i835.
Sott. Arcidiacono Giuseppe Rusca, Deleg. dell' Em. Arciv.
CIROCLARE
DEL VESCOVO DI PAVIA
AL VENERABILE CLERO E DILETTISSIMO POPOLO DELLA CITTA E DIOCESI.
La tristissima notizia già pur troppo divulgata della lagrimevole
perdita che abbiam fatto nella notte precedente il secondo giorno
del corrente mese, del nostro ottimo amatissimo Sovrano, ci ha
tutti immersi nel più profondo dolore. Noi non vi diciamo quale
e quanto aspra ferita abbia aperta nel nostro cuore questa fatale
perdita, noi che avemmo da Lui tante prove di speciale degna-
zione, e di generosa beneficenza a favore di questa Diocesi e di
questo Clero , che non potranno mai essere da noi e dai nostri
successori dimenticate. Ciascuno di voi onorava ed amava più qual
Padre amoroso che quale Sovrano l'Augustissimo Imperatore e Re
Francesco I.°: ciascuno rammenta consentimenti di venerazione la
Sua insigne pietà , comprovata mai sempre e dall' esempio delle
Sue virtù pubbliche e domestiche, e dall' ardente Suo zelo per
l'onore della Religione e della S. Chiesa: il Suo intenso e costante
amore per la giustizia , che formava il più deciso ed evidente suo
carattere: la Sua clemenza e magnanimità da tutti commendata
altamente : la Sua munificenza nel promovere l'istruzione de' popoli
e nel proteggere le scienze e i cultori di esse: le Sue sollecitu-
dini indefesse per allontanare non solo da noi Suoi amati figli,
ma da tutti i popoli dell'Europa il minacciato flagello della guerra.
Ciascuno sa quale continuo sacrificio Egli facesse di Sé medesimo
6
3i
e della Sua quieto al hune dì lutti indistintamente per quaran-
tatre anni compiti di regno sempre glorioso, malgrado l'esten-
sione immensa e l' indole svariala de' Suoi Stati, e la sempre debole
Sua salate.
Noi tutti riguardavamo la conservazione di un tale Sovrano
come il più segnalato beneficio della Divina Provvidenza, e fa-
cevamo continui voti perchè ci venisse prolungata ancora a molti
anni. Ma a quel Dio che ce lo aveva dato e conservato a lungo
per dono di sua misericordia in tempi difficili e burrascosi, è
piaciuto di chiamarlo a ricevere la corona di tanti suoi meriti.
Ora è ben giusto che rivolgiamo l' amarezza del nostro duolo
a rendere a quelT anima veramente grande una solenne testimo-
nianza della nostra venerazione, gratitudine ed affezione teneris-
sima, offrendo al Dio delle misericordie e delle consolazioni le
])iii fervorose preghiere (U espiazione a ìine di sollecitare all'anima
deir eccelso defunto Monarca il pieno possedimento della beata
pace preparatagli per l'Eternità in Paradiso.
l^erciò avendo noi, per avviso di S. E. il signor conte Gover-
natore, ordinato che in tutte le chiese della cittcà e dei sobborghi
si suonassero nei giorni 9, [o e 11 del corrente tutte le campane
alla distesa in suono lugubre al mezzodì ed alla sera, a fine di
eccitare la pietà dei fedeli ad impetrare dal Signore con divote
preghiere il riposo all'anima del defunto Imperatore e Re nostro;
lo stesso ordiniamo che si faccia in tutte le parrocchie della Diocesi
per tre giorni successivi alla ricevuta di questa lettera, esortando
i fedeli ai medesimi uffi( j privati di cristiana pietà.
Nel giorno di lunedi 16 corrente nella nostra Cattedrale si can-
terà dopo r Ufficio de' Morti la Messa pontificale da Requiem, e
si celebreranno le solenni esequie coli' intervento di tutte le Au-
torità e della Nobiltà. La medesima sacra funzione si ripeterà in
ciascuna parrocchia della città nei giorni segueuti ripartitamente,
affinchè coli" intervento del maggior numero possibile di Clero
riesca più decorosa. Lo stesso si firà in ciascuna parrocchia fo-
rese tostochè le sia giunto questo avviso : alla sera poi in tutte
le parrocchie si darà la benedizione col SS. Sacramento, premesso
il canto del Salmo Miserere.
35
Saranno esortati tutti i fedeli ad intervenire a queste sacre
funzioni, ed o nella Chiesa o nelle private famiglie a concorrere
al dovuto suffragio dell' Augusto Defunto colla recita del S. Ro-
sario e di altre preghiere.
Tutte le Scuole della Dottrina Cristiana faranno per tre feste
consecutive quelle preghiere comuni che sono indicate dalle regole
o consuetudini in suffragio dei Defunti più distinti.
Finalmente vogliamo avvertiti tutti i sacerdoti, che nel canone
della S. Messa e nella recita dell' Orazione Pro Jiege al nome di
Francesco si sostituisca quello di Ferdinando, nuovo nostro So-
vrano: e ricordiamo a tutti, ma specialmente al Clero l'obbligo
preciso di implorare continuamente le benedizioni del Signore sulla
sacre persone di Lui, dell'Imperiale famiglia, e di cli,i in nome
di Lui assiste al Governo di questi felicissimi Stati.
Pavia,dal Palazzo y escovile, io marzo i835.
^ Luigi Vescovo
LUTTO DI CORTE
31/ lana, io marzo i835.
Per ordine supremo la Corte veste a lutto per sei mesi, co-
minciando dal 9 marzo a tutto il 6 settembre i835, per la morte
di S. M. I. R. A. Francesco 1.°, colle seguenti variazioni:
I Cavalieri per 7 settimane, fino a tutto il 26 aprile, vesti-
ranno l'abito di panno nero rovescio (ratine), con pochi bottoni
(i paramani senza bottoni), pleureuses, manichetti di tela battista
con orlo largo, calze di lana, spada coperta in nero, fibbie nere,
e velo al cappello.
Per le successive 7 settimane, dal 27 aprile al i4 giugno,
r eguale vestiario, ma senza pleureuses.
Per le successive 6 settimane, dal i5 giugno al 0.G luglio,
panno nero liscio, spada, e fìbbie nere.
Per le ultime 6 settimane, dal 27 luglio al G settembre, l'e-
guale vestiario, spada, e fibbie di colore.
36
Le Dame per i4 seltltiiane, a lutto il i4 giugno, vestiranno
r abito dì stoffa di lana nera, con acconciatura di testa in nero,
gioie, ventaglio, e guanti neri.
Per le successive 6 settimane, dal i5 giugno al 26 luglio, abito
nero di seta, acconciatura di testa in nero, guarnizioni, e gioie nere.
Per le ultime 6 settimane, dal 27 luglio al 6 settembre, l'eguale
vestiario, ma con merletti, e blonde, e gioie fine.
Durante tutto il lutto i Cavalieri e le Dame vestono in livrea
nera la loro servitìi.
Ciò è permesso anche ai Cavalieri degli II. RR. Ordini austriaci.
// Gran Masr^iordomo Fimi. Meraviglia.
POMPA FLI^EBRE
NELLA CAPPELLA DI SAN GOTTARDO
ISEL PALAZZO DI CORTE
Per disposizione di S. A. I. R. il Serenissimo Arciduca Vice-Re
vennero celebrate le esequie a riposo dell' anima di S. M. I. R.
Apostolica, il defunto Imperatore Francesco I, nostro veneratissimo
Sovrano ed amatissimo Padre, nell' I. R. Cappella di S. Gottardo
nel Palazzo di Corte, le quali precedute nel giorno 1 1 dai sacri
Vesperi ebbero jeri compimento colla Messa solenne. Assistevano
alla funebre cerimonia le LL. A A. II. RR. il serenissimo Arciduca
Vice-Re e la serenissima Arciduchessa Vice-Regina, i Grandi Ut-
ikiali della Corona, tutti gì' II. RR. Consiglieri Intimi e Ciambel-
lani, e le Dame di Palazzo.
La Cappella era tutta magnificamente addobbata di nero con fran-
ge ed emblemi d' oro. Nel mezzo sorgeva un sontuoso Mausoleo
rettangolare adorno di dipinti rappresentanti le imprese dell'Augusto
defunto. Quattro statue negli angoli raffiguravano la Giustizia, la
Fortezza, la Temperanza e la Religione, virtù che nell' Augusto
Trapassato erano su tutte l'altre eminenti. Intorno al feretro quattro
Genj piangenti erano simbolo del dolore del popoli per una per-
dita così lagrimevole. Tutto il monumento veniva coperto da un
3,
amplissimo baldacchino colla Corona Imperiale. Sui lati di esso
si leggevano le seguenti iscrizioni dettate eoa elegante schiettezza
dall' archeologo dottor Labus.
I.
Di fronte :
PRAECLARAM . INDOLEM . FASTIGIO . SVO . PAREM . NACTVS
INllT . niPERIVM
AVITAE . RELIGIONIS . CVSTOS . ADSERTOR
ADITU . FACILIS . INGENIO . BENIGNVS . MENTE . PROVIDUS
IVSTITIAM . CLEMENTIA j TEMPERANS
AVSPEX . PVBLICAE . FAVSTITATIS
2.
JVel lato destro :
INGRVENTIBVS . TEMPORVM . ASPERRIMIS . CALAmTATIBVS
PROPOSITI . TENAX
SAPIENTIA . VIRTVTE . FIRMITVDINE . VSVS
HOSTIVM . COPllS . FVSIS . CAPTIS . IN . DEDITIONEM . ACCEPTIS
LIBERTATEM . EVROPAE . PACEM . POPVLIS . REDDIDIT
AVCTOR . PERPETVAE . TRANQVILLITATIS
3.
Dì contro alV altare :
NON . ADSIDVIS . LABORIB . NON . MORBIS . GRAVIB . FRACTUS
PATERNO . ADFECTV
SVBDITARVM . MAIESTATI . SVAE . PROVINCIARVM
OPYLENTIAE . COMMODIS . FELICITATI . IVGITER . PROSPEXIT
TVTOR . SOLLERTIS . CIVILITATIS
4.
Nel lato sinistro:
SALVE . SVPREMVM . PRINCEPS . PIENTISSIME . INCOMPARABILIS
ABREPTE . AD . CAEIJISTES
TE . AVGVSTA . DOMVS . ITALIA . GERMANIA . VNIVERSAQ . EVROPA
VIRTVTVM . TVARVM . SPLENDORE . INLVSTRATAE
VNO . ANIMO . VIVENTEM . COLVERE
TB . AMISSVM . LVGEiNT 6»
38
In fixtnle nlln Chieaa era collocata t altra iscrizione seguente ;
IMP . CAES . FRANCISCO AVGVSTO
LEOPOLDI . AVG . FIL . FRANCISCI . AVG . N.
OPTI.MO . PIO . FORTlSSniO , PROVlDEiNTISSlMO . PRUNCIPI
PARENTI . PVBLICO
RAINERIVS . AVG . FRATER . VICE . SACRA
SVPREMA . ET . LACRIMAS.
OMAGGIO FUI>EBUE
DELLA DIREZIONE DELLO SPEDALE MAGGIORE
E LUOGHI PII UNITI
Milano il 12 Marzo i83{>.
La Direzione dell' Ospitale e de' Luoghi Pii uniti di questa città
ha jerl fatto celebrare nella Cappella interna dello stesso Spedale
un Officio de' Morti con Messa Pontificale da Requiem, onde im-
petrare le celesti Misericordie per 1 anima dell' Augustissimo de-
funto Monarca Francesco I.°, che largiva protezione e favori alla
Causa della beneficenza.
Vi intervennero il Direttore e l' Amministratore dei detti Pii
Istituti e il Medico dell' I. R. Delegazione con uno stuolo numeroso
di medici, di chirurghi e di impiegati addetti agli stessi Luoghi Pii.
Vedevasi la pietà di tutti nella concorde preghiera di espia-
zione, e portava ciascuno scolpito in faccia un sincero dolore per
la fatale perdita che abbiamo sofferta.
Semplice ma commovente era la seguente iscrizione che si leg-
geva alla porta della Cappella suddetta :
FRANCISCO . I . COESARI . AVGVSTO
PRINCIPI . IVSTISSIMO . FIRMISSLMO
COELESTIVM . GLORIAM
INTEMERATA . VITA . PARATAM
ADPROPERATVRI
BONI . ACCEDITE
39
OMAGGIO FUNEBRE
DEI PADRI OSPITALIERI FATEBENEFRATELLI
31ilano 17 Marzo.
I Padri ospedalieri Fatebenefratelli di questa città tributarono
jeri un commovente attestato di filiale subditanza, e vera carità
evangelica all' Augustissimo Defunto Sovrano colla celebrazione di
un devoto e decoroso suffragio. Vi si leggeva la seguente iscrizione :
ALL' . IMPERATORE . E . RE . FRANCESCO . 1
AL\SS1M0 . AVGVSTO . GIVSTISSLMO
DELLE . BENEFICHE . PIE . ISTITVZIONI
TVTELA . E . SOSTEGNO
TOLTO . ALL' . AMORE . DE' . POPOLI
NELL' . ANNO XLIII . DEL MEMORANDO . SVO IMPERO
I . RELIGIOSI
DELL' . ORDINE . DI . S. GIOVANNI . DI . DIO
DALL' . ETERNO . ONNIPOSSENTE . REGGITORE
NELLE . evi . MANI . STANNO . LE . SORTI
DE' . PRINCIPI . E . DELLE . GENTI
PREGANO
LA . BEN . MERITATA . GLORIA . DE' . CIELI
OMAGGIO FtI>EBRE
DELLA CONGREGAZIONE DE" BARNABITI
Mila
no , 20 marzo.
La Congregazione de' Barnabiti legata con particolari nodi
alla Maestà di Francesco I.", che la ristabilì in questi felicissimi
Stati, non poteva appagarsi de' comuni suffragi ordinati al Clero
Secolare e Regolare nel giorno 12 corrente; e però nel giorno 20
4o
ne fece dei particolari nella Chiesa di S. Barnaba di questa città,
sopra la di cui porta leggevasi la seguente iscrizione :
A ± a
FRANCISCO . I . CAESARVM . MAXIMO
CYIVS . VIRTVTI . NVLLVM . PAR . ELLOGIUM
QVOD
ORDINEM . CLERICORVM . REGVLARIVM . A . S . PAVLLO
INFANDA . SVPERIORVM . TEMPORVM . VI
MOERENTIBVS . BONIS . EXTINCTVM
ANNO . M . DCCC . XXV
TOTA . PLAVDENTE . CIVITATE
EXCITARIT
RESTITVTI . EIVSDEM . ORDIKIS . SODALES
TANTO . IMPERATORI : AC . REGI
EHEV . SVPREMVM . DIEM . OBEVNTI
DEVOTI . GRATI . QVE . ANIMI . ERGO
rVNERVM . SOLLEMNIA
Miìano 23 marzo i835.
Il profondo dolore di questa devota popolazione per la lagri-
mevole perdita del veneratisslmo suo Sovrano ed amatissimo Padre,
il defunto Imperatore Francesco I.° di gloriosa memoria , trovò
un conforto nell' accorrere alla chiamata del suo Pastore ad as-
sistere alle solenni esequie che nel giorno 12 del corrente ven-
nero celebrate in tutte le parrocchie di questa città. Era un'ado-
lorata famiglia che scioglieva un supremo tributo di religiose pre-
ghiere al suo Capo. I Parrochi e le Fabbricerie collo zelo il più
distinto addobbarono le chiese di fiinereii ornamenti. Il Clero anche
estraneo alla parrocchialità mosso da sentimento di divozione con-
corse spontaneo a rendere più solenni le ufficiature INIerita spe-
ciale menzione la pompa singolare con cui furono celebrate nella
Metropolitana, nell' I. R. Basilica di S. Ambrogio e nella Chiesa
preposi turale di S. Fedele.
4'
Nei giorni successlYÌ varj Stabilimenti gareggiarono nel celebrare
uelle loro particolari cappelle e chiese funebri funzioni.
Allo zelo delle Parrocchie della città corrispose quello delle
foresi, e. la popolazione d'ogni comune e d'ogni terra accorse
con islraordinaria emozione ad assistere ai riti funerarj per l'ado-
rato Sovrano.
Da tutte le provincie riceviamo le più particolari notizie che
r egual zelo , 1' eguale concorso si è dovunque dimostrato e nel
celebrare simili esequie con singolare pompa e magnificenza, e nel-
r assistere ad esse per impulso universale, assecondando le pie di-
sposizioni dei Vescovi, delle Fabbricerie, dei Municipi. Nelle città
intervennero ai sacri riti tutte le autorità amministrative, giudi-
ziarie e militari, e la nobiltà.
Tutte le cattedrali erano addobbate di nero con frange ed or-
namenti d' oro , con stemmi ed emblemi Nel mezzo di esse sor-
gevano magnifici mausolei adorni dove da statue rappresentanti
le piìx eminenti virtù dell'augustissimo Trapassato, dove cande-
labri, dove incensieri, dove simboli ed altri dipinti, e tutte da
analoghe iscrizioni dettate (piali con latina, quali con Italiana ele-
ganza. — Atta base del monumento eretto nella Cattedrale di Ber-
gamo era appesa l'immagine veneranda di Lui pel quale le solenni
preghiere erano innalzate. — Nella Cattedrale di Cremona venne
recitato 1' elogio funebre dell' immortale Defunto dal professore
d'eloquenza sacra in quel seminario vescovile, sacerdote Benza ,
e nella collegiata di Sondrio una allocuzione dal professore d' uma-
nità in queir I. R. Ginnasio, sacerdote Giovanni Gualzetti.
In tutte queste dimostrazioni di tutte le provincie Lombarde si
ha un testimonio ben solenne della pubblica universale devozione
verso r augusto INIonarca di cui si compiange la perdita, e della
venerazione in cui egli era nel cuore di tutta questa fedelissima
popolazione.
\
4«
DI UIV SUDDITO E FUNZIONARIO FEDELE
PER LA PERDITA
DELL' ADORATO MONARCA
FRANCESCO PRIMO
^'
DU)lttD
jCjLhi ! «egro giorno ! atroce colpo e rio !
Sclamaa Lamagna , Insubria , Europa intiera.
Ahi , sorte acerba , disj)ietata e fiera ,
Che il mondo orbò di Re sì giusto e pio.
Oh ! come in pochi di ratta spario
Vita tanto preziosa e lusinghiera !
Crudel destin che notte avanti sera
A noi portasti , e insiem ferale addio !
Ma se andò vuoto il supplicar dei buoni
A trar di man dell' inflessibil Parca
Lo strai pendente sul miglior de' Troni ,
E certo almen che d'ogni labe scarca
L' Alma sua bella fra i celesti suoni
De' Beati alla sede anela e varca.
G. B.
r]^
42
IL PARAGRAFO 14 DEL TESTAMENTO
Iti
S. M. L' IMPERATORE
FRAiVCESCO PRIMO
»»»^ia»CT.
xVscolto il suon delle pietose note
Che '1 mio buon Padhe mi vergò morente ,
E tal mi sorge affetto in sen possente ,
Che l'alma a parte a parte agita e scuote.
E pur pensando i' dico : Quanto puote
Amor di Prence in suo regnar clemente !
E , come invita il cor , soavemente
Discorre il pianto ad irrorar le gote.
Ti; , mio Signor , Tu , Padre mio , 1' amore
Mi legasti morendo , e in un la speme
Che pregherai per me 1' alto Fattore.
Oh cari accenti ! ora confido anch' io ,
Che sarò Teco e co' Beati insieme,
Perch' io ben so che Tu riposi in Dio.
Can. Feudinando Belltsomi
Prefetto del Ginnasio Imp. di S. Alessandro
in Milano.
44
IN M O RTE
ni
S. M. U IMPERATORE
FRANCESCO PRIMO
JtXedia quel giorno che sul trono avito (i)
Salisti, e morte non osava, o Sike,
Te air amor de' tuoi popoli rapire
Pria che sì fausto dì fosse compito.
Or de' tuoi regni il duol , di llto in lito ,
Corse r Europa , che- nel tuo morire ,
Sì presto ahi troppo pel comun desire.
Un Eroe della pace è in te perito.
Oh quante volte delle spade il lampo
Tu contenesti, e all'ombra dell'oliva
Non invidiavi i tristi allor del campo.
Ma pur si tempri il lutto. Or degno Erede
Del cor, del senno tuo Fernando viva.
Da cener di Fenice altra succede.
Barabani
(i) E noto che S. M. l'Imperatore Francesco I succedette al trono del suo Augusto Ge-
nitore il I." marzo 1792, e mori a tre quarti della prima ora del i marzo corrente.
45
IL GIORNO DUE DI MARZO
D
eh ! bronzi, cessate
Lo squillo ferale,
Non più lamentate
L' annunzio fatale.
Al trono Superno
Salì la beli' alma,
In sen dell' eterno
Raccolse la palma.
Il giusto che cinse
Più bella corona,
Con Dio, cui strinse.
Di noi già ragiona,
Ragiona del Figlio
Che il mite governo.
Il saggio consiglio.
Il cuore Paterno ,
Degnissimo erede,
Raccoglie piangente;
Di noi che a lui fede
Giuriamo fervente
Sorride il Signore;
Lo spirto diletto
Non vuol più squallore,
S' infiora d' affetto.
Voi, bronzi^ cessate
Lo squillo ferale ,
Non più lamentate
L' annunzio fatale.
M. B. R.
FINE DELLA RACCOLTA
7-
INDICE
DEGLI ARTICOLI
L
Editore, ossia idea del contenuto Pag. m
Anniversario della nascita di S. IM. » i
Annuncio della morte , dall' Oss. Aust » ivi
Lettera di S. M. Ferdinando I. al Gran Maggiordomo Maggiore » 2
» Asli altri Ministri » 3
» A S. A. I. l Arciduca Luigi « ivi
» Al Principe di Metternich, Curatore dell Accademia di
belle Arti, per l'erezione di un monumento . . » 4
» A S. A. L l'Arciduca Ranieri, Viceré del Regno Lom-
bardo Veneto » 5
Estratto del Testamento di S. M. Francesco I. ...» 6
Lutto generale = Vienna » ivi
Cenni Bibliografici » -,
Trasporto e pompa funebre ^^ Q
Notificazione della morte al Corpo Diplomatico . . . . » i3
Articolo della Gazzetta di Francfort » i5
Altro „ i5
Partenza per le Corti estere d' incaricati alla comunicazione of-
ficiale della morte dell' Lnperatore Francesco, e dell'assunzione
al trono di Ferdinando L » 18
Arrivo a Vienna del Principe Guglielmo di Prussia . . » ivi
Esequie in Vienna nella Chiesa aulica degli Agostiniani , ed
iscrizioni » io
Pompe funebri in Venezia » 20
Oma^io funebre del Corpo della Marina Austriaca di Guerra
in Venezia , » 21
48
Funzione funebre dei Greci in Venezia Pag. 24
Omaggio funebre nel Tempio Maggiore della Comunione Israe-
litica in Verona ;....» 26
Pompe funebri in Treviso » 27
« in Parma ^'29
Notìficazioìie abbassata al Governo di Lombardia da S. M.
J. R. A. Ferdinando I. » 3o
Avviso ai Parrochi = Curia di Milano ...... )j 3 1
Circolare ai Parrochi della Città e Diocesi » 32
Idem del Vescovo di Pavia al Clero delia Città e Diocesi « 33
Lutto di Corte =a Milano » 35
Pompa funebre nelUi Cappella di S. Gottardo nel Palazzo di
Corte di Milano » 36
Oma.^0 funebre della Direzione dello Spedale Maggiore in
Milano » 38
Idem dei Padri Ospitalieri Fatebenefratelli » ^9
Esequie in tutte le Parrocchie della Città di Milano . . » 4^
Lamento di un siuidito fedele e funzionario = Sonetto . x> ^7.
// § i4 del Testamento di S. M. Francesco L = Sonetto » 4^
Li morte di S. M. Vhnp. Francesco L = Sonetto . . . » 44
// giorno due marzo = Stroffe r> l\^
FINE DELL INDICE
OMAGGIO FUNEBRE
CHE SI TRIBUTA
NELLA METROPOLITANA DI iMILANO
ALLA GLORIOSA MEMORfA
DI S. M. L' IMPERATORE E RE
FRAIVCESCO I.
-^»<»l»a^
Descrizione JeH' Apparato del Tempio, del Mausoleo, delle Medaglie e degli Emblemi
coi rispettivi disegni espressi in sedici tavole incise in rame, e colle Inscrizioni in
testo italiano tanto iiwrenti al Sarcofago, che allusive alle medaglie, ed esprimenti
i fasti del Monarca defunto, aggiuntovi il Cerimoniale della Funzione funebre.
MILAINO
TIPOGRAFIA MALATESTA DI C. TINELEr
MDCCCXXXY
grazie ac/a c/ct/iorco7V 77iiim'/rcen/za c/i6j a/ novue /len^
di'&rSi^ i.'ccoMiaicuU ae// méca7i6 Amn/ia /imeore, /ornc^ce il
cam/w a//a ci&uofa ^.Àéuano ao /ucrc ae/ià7?au&}^ù oiel /ì?v^
À?%o O772aamo ac ae/o/néo c/oirmio / ^oae a// mù/nUMiue t^/=
tió^, c/i6 col ^uo g07uo 6 cmTuzconCj e con /'a?7àr. A^'on/e^a, e
/fucceJ^ conco?tfe a rca/i^z/zaì'e i'léuMi7ne a(V{d^m7i&77fo/ * t>4éum7o
'ueae /i&r eco coi??/^^^^ t'I' /trc^i/rw v-oio con ^/lamz/ytceo^a ao
v-oio ^eódo co7^rt»f/iona&?tle, e con cei&7'ùà /ia7% al ae^if'a&f^fo :
ea d ^-o-ià)d07%Uo na /a /fom/wauone m /luav/icare , e v-€</&ì'e
m, 7na/no ao >iuoù conc{tì:aamù /a acJcrczionc ae/ca /io7nÀa
■mea6é</7na /i/rt77ia a/ncae aeo gco7vu aeé^iaiù al/a ce/eén
*^ùum,o, 4 ^M"^^ ^SSs.
^ Giù.éorc
^a7'/o tJo7tcca:
* È cosa nota che ii sig. Alessandro Simqtiirico immagino ed csegìiì il grande pivgello in
ventidue giorni.
m<:'wne.
DESCRIZIONE
DEL
GRANDIOSO GENERALE
APPARATO DEL TEMPIO
E BEL MAGNIFICO
SARCOFAGO
DI STILE GOTICO.
JLiel gran Tempio, ove tanto raggio della Onnipotenza divini"'
rifulge nelle opere dell'arte, la Superiore Autorità ha provvef
duto, perchè la funzione funebre corrispondesse nel miglior modo
ai meriti del Sommo cui era destinata, ed al sentimento dal quale
moveva. Ordinando quindi che oltre un INtonumento temporario
Varamente insigne da erigersi nel punto più confacente, a lutto
si rivestisse l' ingresso del Tempio e tutto il colonnato della nave
maggiore, e questo si adornasse di fregi e di decorazioni corri-
spondenti, ne commise il pensiero e la direzione al genio, al ta-
lento ed alla sollecitudine di Alessandro Sanqulrico.
All' esterno del Tempio d' avanti il principale ingresso ergesi
ampio analogo vestibolo addobbato in nero ed oro e Soruion-
lato da grande Stemma Imperiale.
Pende dalla porta gran Cartellone con ricchi contorni orna-*
mentali ed analoghe cimase, fiancheggiato da figure simboliche.
Neir interno del Tempio superiormenie alla porta maggiore avvi
un Cartellone che ricorda agli intervenuti le commoventissime pa-
role del § i4 del testamento del defunto Sovrano.
A tutta la nave di mezzo, dalla porta principale fino alle gra-^*
dinate dell' Altare maggiore, destinata al concorso delle Autorità,
VI
e di tutti i ceti di persone Invitate od ammesse alla cerimonia
funebre nei tre giorni prefissi , si estende il ricco e sontuoso
addobbo, È desso uniforme a ciascuna delle ventidue colonne,
che sostengono la nave di mezzo, compresi i quattro piloni, su
cui poggia la gran cupola. Dal capitello sino alla base sono esse
tutte ammantate in nero con tocca d' oro cadente, ed in analogia
all' ossatura loro.
Alla parte superiore di ciascuna appoggiansi le Aquile Impe-
riali aventi sul petto gli emblemi dei varj Dipartimenti della
Monarchia. Scende dalle stesse una ricca drapperia in oro sotto
alla quale un medaglione decorato come sopra alludente ad
altra delle principali epoche del glorioso Impero del defunto
Monarca.
L' intercolonnio è attraversato da altra drapperia, alla cui som-
mità un ramo di quercia alternasi con altro di ulivo, e più sotto
alcuni genj dorati sostengono una Corona Imperiale. — Nel cen-
tro ad altra ricca drapperia esiste gran cartellone con ricco con-
torno ornamentale rappresentante in finto Ijasso rilievo alcuna
delle principali gesta dell' estinto Monarca. Detto cartellone viene
poscia alternato dall'intercolonnio susseguente con altro cartello,
decorato da due genj piangenti o figure mortuarie , che lo so-
vrastano a guisa di cimase, esprimenti la Storia seduta, aggrup-
pata con altro genio dolente , in atto di scrivere.
SARCOFAGO — Sopra zoccolo decorato da quattro ricchi can-
delabri, e da otto leoni dormienti, simbolo della forza, poggia
un grandioso basamento ottangolare ornato di scanellature gotiche
colle rispettive mend^rature superiori ed inferiori lavorale con
oro, quattro lati del quale offrono quattro cartelloni con analo-
ghe iscrizioni: ire spaziose gratlinate fiancheggiate da Ermilli e
da Incensieri occupano tre lati : 1 altro presenta 1' ingresso
alla Cella sepolcrale sotterranea, rischiarata da una lampada, nella
({uale sopra ricco piedistallo si suppone abbiansi poscia a de-
porre le spoglie dell'Illustre Defuuro. Otto ricchi candelabii e
quattro statue colossali poste sopia eleganti zoccoli rappresen-
tanti la Giustizia, la Temperanza , la Prudenza , la Costanza
joimano la decorazione superiore del suddetto basamento, abba-
VII
stanza spazioso per potervi conioclamenle compiere la sacra ce-
rimonia. — Nel mezzo dello stesso basamento sopra altro
zoccolo elegantemente ornato elevasi magnifico Mausoleo, so-
stenuto da otto colonne con otto archi acuti terminanti in al-
trettanti frontoni semiaculi, sopra i quali posa la guglia a pira-
mide pure ottangola, terminata con un gran toro. Su di essa posa
una statua colossale in piedi, rappresentante la Fede, che tiene
il posto ad essa il più conveniente, come altra delle più sublimi
virtù dell' estinto Monarca. Innanzi alle dette colonne figurano
otto statue in rilievo, la Speranza, la Carità, la Modestia, la Purità, la
Riconoscenza, la Sapienza, la Prudenza, la Liberalità. Altre statuine
di alto rihevo in oro con eleganti baldacchini sono applicate al
corpo superiore delle colonne in istile gotico. Dalla sommità in-
feriore degli archi pendono otto lampade, ed un'altra è raccoman-
data al centro della tazza interna del Mausoleo, riccamente ornata
di arabeschi gotici, combinati colle aquile imperlali. Esternamente
sugli angoli acuti al nascimento de' frontoni sonovi otto genj pian-
genti colle ilaccole rovesciate , e sulle sommità semiacute dei me-
desimi otto candelabri; l'esterno della piiamide superiore, ossia
guglia è formato a scanellature gotiche col fondo ornato in oro,
e sugli angoli guarnita di fogliami. Le facciate dei frontoni, oltre alle
rispeltive meml)rature in oro lavorate, presentano de'genii in basso
rilievo colle corone imperiali.
Internamente al ripetuto monumento sorge sopra alte gradi-
nate l'urna sostenuta da quattro aquile imperiali sopra elegante
basamento ornato da sei genii in basso rilievo con festoni d alloro
e patere tutte In oro. Sopra l'urna sono collocate nel centro so-
pra cuscino la corona imperiale dell'Austria collo scettro e la spada,
ed ai quattro angoli le altre dell" Lnghcrla, Boemia, e del Regno
Lombardo-Veneto.
Tutto II Monumento, che è dell'altezza di circa piedi 80, e
la di cui base è di piedi ^G, finto in marino di Gariaia è son-
tuosaniente decorato di fìnte sculture e finti bronzi convenien-
temente alla maestà del personaggio cui è destinato. Nel centro
della cupola e sn})erìorniente al ì\fausolco è appesa ima Corona
ìt:;pciiale del dlan^etro tli dica piedi iG, da cui pende la da-
Mìì
mide foderata di armelTino, divisa in quattro parti, le quali sona
attaccate ai quattro piloui, che sostengono la gran cupola del
Tempio.
Indicazioni
I. li' altezza del Sarcofago, piedi 80 parigini.
II. La base dello stesso, piedi 76.
III. Diametro della Corona superiore, piedi 16.
IV. Il numero dei lumi 4oo.
V. Panno e stoffa in oro in opera, braccia 57000.
VI. Le quattro virtù sedute sul basamento sono lavori del
Gav. Professore Pompeo Marchesi.
VII. Gli otto Leoni sul primo zoccolo sono dei signori Pat-
tinati, Tantardini e Motelli.
VIII. Le otto statue davanti alle colonne , e quella colossale
sulla della guglia sommità, sono del sig. Luigi Scorzini.
IX. " Gli otto genj superiormente al nascimento dei frontoni
sono dei signori Soma] ni e Scorzini suddetto.
IX
ISCRIZIOIM
j4lla porta del Tempio.
«e
SOLENNI ESEQUIE
DELL' IMPERATORE E RE FRANCESCO I.
DATO DAL CIELO
NE' PIÙ DIFFICILI TEMPI
A SOSTENIMENTO
DELLA GLORIOSA E PATERNA AUSTRIACA DINASTIA
RAPITO
ALLO INESTINGUIBILE DESIDERIO DEI POPOLI
DOPO IL XLIII ANNO
DI MEMORABILE IMPERO.
LONGOBARDI
ALL' ANIMA GRANDE
AL MONARCA OTTIMO MERITISSIMO
DE' SUPERNI LA GLORIA INVOCATE
XI
Neir intento del Tempio
superiormente alla porta di sortita.
<to ^9 ® 0«t«
CHIUNQUE TU SIA CHE IN QUESTO TEMPIO
LA TOMBA VISITASTI
DEL MASSIMO PIISSIMO MONARCA
SOVVENGATI
CH' EI NEGLI ESTREMI ANELITI
QUESTE MEMORANDE E COMMOVENTISSIME PAROLE
DETTAVA
AI SUDDITI MIEI
LASCIO IL MIO AMORE
SPERO CHE INNANZI A DIO
POTRÒ PREGARE PER ESSI
xni
Alla tómba.
•«•^»0^»>tr
L
AL MONARCA RELIGIOSISSIMO
CHE LA CRISTIANA PIETADE COLLA ILLIBATEZZA DEL VIVERE
COLL' ESEMPIO COLLE ISTITUZIONI
AVVIVÒ E PROMOSSE.
AL PRINCIPE VERAMENTE APOSTOLICO
CHE IL VENERANDO SUCCESSORE DI PIETRO
TRASSE DALLE ANGUSTIE DELL' ESIGLIO
E NELLA SEDE DELLA CATTOLICA CHIESA
RIMISE
MONARCA AL CIELO ED AGLI UOMINI DILETTO
II.
AL MONARCA SAPIENTISSIMO^
CHE RIPIENO LA MENTE ED IL CUORE
DELLA SANTA PER LUI CELEBRATISSIMA SENTENZA
ESSERE LA GIUSTIZIA IL FONDAMENTO DEI REGNI
DIE CODICI EQUISSIMI UNIFORMI
LA GRAVEZZA DE' GIUDIZH
COLLA BENIGNITADE COLLA CLEMENZA RATTEMPRANDO^
PRINCIPE RETTO INTEGERRIMO FERMO
SE ANCORA ALLA SANTITADE DELLE LEGGI SOMMISE
XIV
III.
al monarca virtuosissimo
ciiiì: la venerazione e la benevolenza procacciossi
di regi e imperatori
dalle gonquisfre alieno non impugno le armi
che per ridonare ai popoli la pace.
modesto semplice sobrio nelle cose proprie.
nelle pubbliche magnificentissimo
effuso affabile dolce
modello ai possenti della terra
di monarchiche e cittadine virtudl
al popoli il costante paterno amor suo rammemorando
svestì le terrene spoglie
il mattino del ii di marzo del m.dgcc.xxxv
IV
IMPERSCRUTABILI VOLERI DELL' ONNIPOSSENTE.
:1N QUESTO TEMPIO NON HA GUARI
ESULTANTI CANTAMMO LO EUCARISTICO INNO
PER LO FELICE RITORNO DEL NATALIZIO SUO
TUTTO CON AUGURII E VOTI ALLEGRaNTESI V IMPERO
.ED ORA AHI ! MISERI NE LAMENTIAMO LA MORTE.
SALVE ANIMA GRANDE
i.A MISERICORDIA DIVINA TE NEL SUO GREMBO ACCOLGA
SALVE AUGUSTO
IL NOME E LE LAUDI TUE
RISUONERANNO SVL LABBRO ìh OSTRO PERENNI
XV
DESCRIZIOPfE
DEI DIECI CARTELLONI
RAPPRESENTANTI
XE GESTA DEL DEFUNTO IMPERATORE
I,
Sua assunzione al Trono.
!FIGLIO DI LEOPOLDO li. NEPOTE DI MARIA TEIVESA
PRONEPOTE DI CARLO "VI
NACQUE IN FIRENZE IL XII. DI PEBBRAJO D12L M.OCCXXVIII.
ASCESE AL TRONO DE' CESARI
IL I. RI MARZO DEL M.DGC.XCII.
FRA L'OMAGGIO E LA SPERANZA DEI POPOLI
CHE IN LUI RAVVISAVANO
L'ASTRO DELLA PUBBLICA QUIETE
^ COMUN PADRE IL BENEFICENTISSIMO SIGNORE
XVI
II.
Sua coronazione a Francoforte,
e sua dichiarazione in Imperatore d'Austria.
^<i>i
INAUGURATO LMPERATORE DE' ROMANI
CINSE IL SAGRO DIADEMA
IN FRANCOFORTE SUL MENO
IL XIV. DI LUGLIO DEL M. DGC. XC. II.
PLAUDENTI GLI ALEMANNI OSSEQUIANTI E PRINCIPI E REGI.
TRA LE PROCELLE K LE CALAMITADI D' EUROPA
TUTTO A' SUDDITI SUOI L' ANIMO VOLGENDO
SÉ PROCLAMA DELLA AUSTRIACA DINASTIA PRIMO IMPERATORE
IL GIORNO XI DI AGOSTO DEL M. DCCC. IV.
>xvn
III.
Suo ritorno in Vienna dopo la batlaglla di Wagrara,
/IMPERTURBABILE NELL'AVVERSA FORTUNA
SOLO DELL' ONNIPOSSENTE ALLA VOLONTADE PIEGANDO
CEDETTE ALLA PREPOTENZA DELLE ARMI
R ACQUISTATA LA PACE
CUI L'ANIMO SUO COSTANTEMENTE MIRAVA
RIENTRA NELLA PREDILETTA METROPOLI
FRA I TRIPUDI! E LE ACCLAMAZIONI
FRA I PIANTI D' INEFFABILE GAUDIO
DEI FEDELISSIMI POPOLI
COMMOVENTE TRIONFO DI DEVOZIONE E AMORE
XVIII
IV.
Ylllorla di Lipsia.
COLLA MEDIAZIONE COLL' AUTORITADE SUA
L' ANIMO DEL PlÙ POSSENTE
A MITI CONSIGLI DI PACE E CONCORDIA
INDARNO TENTATO
COLLEGANDOSI
COI MAGNANIMI FEDERATI
INCLINAR FECE LA VITTORIA AL SOLLIEVO DE' POPOLI
ALLA INDEPENDENZA DELL' EUROPA
NELLA BATTAGLIA DI LIPSIA IN ETERNO MEMORANDA
XIX
V.
Sua miinitìcenza nelle pubbliche costiazlora.
RIVOLTE LE SOVRANE BENEFICHE CURE
ALLA INTERNA PROSPERITADE DEL NUOVO REGNO
CON CESAREA MUNIFICENZA
COMPIE CANALI SOGGIOGA FIUMI PONTI INNALZA,
APRENDO
FRA ROGGIE GIOGHI E SCOSCENDIMENTI
LE GRANDIOSE STRADE
DELLA SPLUGA DELLO STELVIO DEL LARIO
PROVVEDE AL COMODO DE' TRAFFICANTI E DE' VIAGGIATORI
L' INSUBRIA ALLA GERMANIA AVVICINA CONGIUGNE
XX
VI.
Fondazione del Regno Lombardo- Ven^o.
RECUPERATI IN ITALIA GLI AVITI RETAGGI
E COLLE VENETE PROVINCIE AMPLIATI
FONDA FLORIDISSIMO REGNO.
A CONSECRARNE V EPOCA GLORIOSA
CREA L' AUSTRIACO EQ. ORDINE DELLA CORONA FERREA
A RAPPRESENTARNE LE CITTADI E LE PROVINCIE
AGGIUGNE ILLUSTRE CONSESSO
ALLO ECCELSO CONSIGLIO DI GOVERNO
AD AMPLIARNE LO SPLENDORE
DELEGA COLLE SAGRATE SUE VECI
UN AMATISSIMO FRATELLO LO ARCIDUCA RANIERI
RADIANTE SPEGLIO DI DONTADE E RETTITUDINE
XXI
VII.
Suo ingresso in Milano nel iSaS.
NEL X. DI MAGGIO DEL M.DCCC.XXV.
^ GIORNO FAUSTISSIMO
NEL CUORE DEI LOMBARDI INDELEBILE
QbESTA BELLISSIMA PATRIA RICONSOLA
DI NUOVO BEANDOLA DI SUA SOSPIRATA PRESENZA
FRA LE BENEDIZIONI DEGLI AFFOLLATI POPOLI
CHE PADRE LO SALUTANO
PADRE GIUSTO MUNIFICO PIO
XXII
TlII.
Promuove in Lombardia V Istruzione.
Scuole elemenlari, Ginnasll, Licei ecc.
AVVISANDO CHE VERA CIVILTADE ESSERE NON PUOTE
OVE LA .RELIGIONE E LA CULTURA DELL' ANIMO
NON FIORISCANO
LENA E VIGORIA INFONDE NELLE PRIMORDIALI SCUOLE
AD AMBO I SESSI
A' MINORI ED A' PIÙ REMOTI VILLAGGI
-LE ESTENDE
FONDA CATTEDRE NE' GINNASII NE' LICEI NELLE UNIVERSITADI
AMPLIA LE BIBLIOTECHE I MUSEI LE SPECOLE
GLI SCIENTIFICI GABINETTI
A BASE DI OGNI INSEGNAMENTO E PUBBLICO E PRIVATO
LA SCIENZA PONENDO
CHE DEL CRISTIANO E DEL CITTADINO I DOVERI RISGUARDA
XXIII
Permeile che venga compiuto TArco del Semplone
colla cìenomìnazlone di Arco della Pace.
VINCITORE GENEROSO
ANNUISCE AL COMPIMENTO DELL' ARCO
CHE A PERPETUARE I FASTI DELLE ARMI
GIÀ DALLE FONDAMENTA SORGEVA
PRINCIPE MODERATISSIMO
SOLO TENERO DEL PUBBLICO BENE
AI TRIONFI DELLA GUERRA
DEI POPOLI LA TRANQUILLITADE ANTEPONENDO
COMANDA
CHE SIA ALLA PACE DEDICATO
XXIV
Sua beneficenza verso i Pli Islituli,
Je Chiese, 11 Duomo ecc.
LA PIETADE EMULANDO DEI MAGGIORI
I SAGRI MINISTRI E LE CHIESE
SUSSIDIA
PROTEGGE GLI ASILI DEI POVERI DEGLI ORFANI DEGLI INFERMI
SOMME AMPLISSIME VERSA
ALLO INCREMENTO DI QUESTO TEMPIO
DELLA RELIGIONE E DELL' ARTE
EUROPEO MONUMENTO
CUI DINANTI LO ATTONITO PEREGRINO
LE CIGLIA MARAVIGLIANDO INARCA
XXV
1 1\ D I e E
DELLE TAVOLE
Tavola I. Prospetto del Sarcofago.
— II. Pianta del suddetto.
— III. Pianta e spaccato della Cella sepolcrale.
— IV. lutercolounii con apparato.
— IV. ^ Medaglioni appesi alle colonne e negli intercolonnii.
— V. Corona superiore al Sarcofago.
— VI. Ascensione di S. M. I. R. al Trono.
— VII. Incoronazione a Francoforte.
— Vili. Ritorno in Vienna dopo la battaglia di Wagram.
— IX. Confederazione prima della Vittoria di Lipsia.
— X. Ordinazione della strada dello Stelvio ecc.
— XI. Fondazione del Regno Lombardo Veneto.
— XII. Ingresso in Milano nell'anno iSaS.
— XIII. Istituzione delle Scuole Elementari.
— XIV. Ordina la continuazione dell'Arco della Pace.
— XV. Disposizioni di Pubblica Beneficenza.
CERIMONIALE
NELLE FUNZIONI FUNEBRI
A. S. M. I. R. A.
FRA]\CESCO PRIMO
IMPERATORE E RE
che si eseguiranno nella Metropolitana di iWilano 7iei giorni n ^
8 e c) di aprile i835, coW intervento delle LL.AA. II.RR. il
J'^icerè e la Vicere^na., degli Eccellentissimi signori Consiglieri
Intimi, dei Ciambellani, delle Dame di Palazzo, dei Dicasteri
dell' Imperiale Regio Governo, dei Tribunali, dei Militari, della
Nobiltà ecc.
n»g|^.|8«ra -■
Oua Emln. Rev. invita con lettera tutto il Clero della Città ,
cioè i due Capitoli di S. Ambrogio e di S. Babila, tutti i Rev.
signori Proposti e ParrochL, esclusi però i Coadjutori non tito-
lari, né di possesso ed i Cappellani mercenarj. Questo Clero si
radunerà nei suindicati giorni nella Cappella maggiore Arcive-
scovile, e vi vestirà le insegne Corali; quindi accompagnerà in
Duomo per la strada sotterranea Sua Eniin. il sig. Cardinale Ar-
civescovo col Capitolo Metropolitano alle ore 9 3/4 precìse.
In Coro tutti prenderanno il posto loro assegnato, e che verrà
indicato dal Vice Maestro delle Cerimonie.
d
xxvin
A tempo debito secondo l'avviso di Corte, quando saranno
per uscire dal Palazzo Imperiale e Reale le LL. AA. , il solo
Rev. Capitolo ISletropolitano preceduto dai Chierici Seminaristi
andrà con Sua Emin. Rev. alla porta maggiore per ricevere i Se-
renissimi Principi , ai quali S. Emin. porgerà l'aspersorio dell'acqua
benedetta.
Ritornati in Coro , Sua Emin. Rev. veste con gli abiti pon-
tificali di lamiglia luorella celebrando tanto nel primo che nel
terzo giorno la S. Messa di Requie assistito da cinque soli Mi-
nistri compresi gli Assistenti.
Sua Emin. Rev. in tali Messe non usa uè Pallio, né San-
dali, uè Pastorale; come pure non si porla in tai giorni a baciare
il testo del Vangelo ai Serenissimi Principi, uè a Sua Emin. Rev.,
nò si dà r incenso e la pace , essendo la Messa da morto.
Dopo la Messa Sua Emin. Rev. si spoglia della Pianeta e delle
Dalmatiche, e veste il Pluviale di lamiglia morella, e la Mitra di
tela d' argento.
Si vestono quattro Dignità del Capitolo INIetropolitano con Istola
e pluviale di veluto nero, e con mitra di seta bianca. S' intuona
dal Diacono, primo assistente a Sua Emin. Rev., l'antifona Usqiie
in vita rnea etc. , e si dirige subito la processione al feretro
con intervento rlla stessa dei soli Senjinaristi di servizio, del Clero
Metropolitano con Sua Emin. Rev. , ascendendo per la scala
di facciata alla porta. I beneficiali Lettori si collocano sulla
gradinala a mano destra, cioè verso l'Altare di S. Giovanni, e
cosi pure in giro al Sarcofago nel piano praticabile si pongono
i Rev. sigg. Canonici Ordinarj dell'ordine Diaconale e Soddia-
conale, ed a mano sinistra sulla gradinata verso la Madonna si
collocano i beneficiati Mazzaconici , e in giro sul piano del
Sarcofago i Rev. sigg. Canonici Ordinar) dell' ordine Presbiterale.
Ai quattro angoli del Sarcofago si collocano le quattro Dignità
vestite di pluviale e mitrate, e sedono su di un tamburino co-
perto di panno nero nel modo sottodescritto.
Disposti tutti in giro il Diacono assistente canta l'Antifona
Eedemptor mcus, die si prosegue dal Coro alternativamente. Il Sal-
mo Miscrere si canta dai Musici : in fine si ripete dall' istesso
XXIX
Diacono l'Antifona suddetta, finita la quale Sua Emln. Rev. si
alza senza mitra, dice rOrazione Non intres eie. come sul Pontifi-
cale, dopo della quale tutti siedono, e lultimo tra i Diaconi in-
tuona il Responsorio Remitle milii. Quando si ripete il responso-
rio il Vice Maestro delle Ceremonie si accosta alla prima Dignità
la quale levasi in piedi senza mitra, infonde l'incenso nel turibolo,
e dopo la recita dei tre Kyrie eleison si levano tutti senza
mitra , tranne Sua Emin. Rev.
Dalla prima Dignità dicesi Pater noster che prosegue sot-
to voce, e, ricevuto l'aspersorio dal Vice Ceremoniere , asper-
ge il letto funebre tre volte in ciaschedun lato, girando alla
destra, e passando avanti alle altre Dignità fa un inchino , ed
uno più profondo alla Croce ed a Sua Emin. Rev. Giunto al
suo posto consegna l' aspersorio al Vice Ceremoniere , e riceve
da lui il turibolo con cui incensa il feretro nel modo suddetto.
Terminata l' incensazione, ed arrivata la prima Dignità al suo
posto dice chiaramente, e senza canto Et ne nos inducas in tcn-
tatìonem colle altre preci che trovansi sul Pontificale.
Finita l'orazione siedono tutti con mitra in capo , ed allora il
penultimo Diacono canta il responsorio Qui suscitasti Lazaruin, ed
a tempo come sopra la seconda Dignità infonde F incenso, ed ese-
guisce r aspersione e turificazione nel modo suindicato. Il terzo
penultimo Diacono canta il Responsorio ISon tinicòis, e la terza
Dignità asperge ed incensa come sopra.
Il quartultimo Diacono canta il Responsorio Libera me eie.., e
la quarta Dignità infonde l'incenso, asperge e turifica come sopra.
Il quintultimo Diacono canta il Responsorio Paucitas dierum,
durante il qu;i!e Monsig. Arciprete presenta la navicella a Sua
Emin. Rev. , ed il Ceremoniere genuflesso il turibolo.
L' Eminentissimo infonde senza benedizione, terminalo il Re-
sponsorio , e detti i tre Kyrie Sua Emin. Rev. senza mitra ese-
guisce r aspersione, e turificazione come sopra, accompagnandolo
i due Diaconi assistenti, sostenendogli il lembo del Pluviale.
Terminata l'aspersione e Tincensazioue del letto funebre, e dette
le preci come nel Pontificale, siedono tutti con mitra.
L' ultimo Leltf)re minore avanti la Croce Arcivescovile intuona
XXX
il responsorio In maniis ttms in suono grave, indi tutti si levano ,
e senza mitra s'inginocchiano. Si cantano le Litanie de'Santi dai
Musici, in fine delle quali Sua Eniin. Rev. si alza cogli altri,
dice Requiem ceternam dona ei Domine, a cui rispondono i Mu-
sici , e quindi l' Eminenlissinio compie la funzione facendo un
segno di Croce sul Feretro: Anima Famuli lui Francisci Im-
peratoris et Regis , et aniince omnium fidelium defunctorum per
Dei misericordiam requiescant in pace. P^. Amen.
Dopo tutto questo con 1" eguale ordine di prima si ritorna
in Coro, ed allora il Reverendissimo Capitolo Metropolitano ac-
compagna alla porta maggiore le LL. AA. Imperiali.
Nel terzo giorno poi, subito dopo la Messa solenne, cantata da
Sua Emin. Rev. , ascende il pulpito l' Illustrissimo e Reveren-
dissimo monsign. Mascheroni penitenziere maggiore, vestito di ro-
chetto e raantelletta nera, e vi legge 1' Orazione funebre in lìn-
gua italiana.
FINE
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