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Full text of "Relatione delle pompe vaticane nella canonizatione de gloriosi santi Pietro d'Alcantara dell'Ordine de minori di S. Francesco, e Maria Madalena de Pazzi dell'Ordine de' Carmelitani : fatta dalla Santità di n. sig. Clemente nono, li XXVIII. aprile MDCLXIX : con diuersi miracoli delli sudetti santi"

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RELATIONE 

Delle  Pompe  Vaticane 

NELLA  CANONIZATIONE  I)E  GLORIOSI  SANTI 

PIETRO  D'ALCANTARA 

Dell'Ordine  de  Minori  di  S.Francefco, 

E  MARIA  MADALENA 

DE     PAZZI» 

Dell'Ordine  de*  Carmelitani, 

FATTA  DALLA  SANTITÀ1  D I  N.  SIG. 

CLEMENTE    NONO 

LI  XXVIII.  APRILE  MDCLXIX. 

Con  diuerfì  Miracoli  itili  fuietti  Santi . 


IN    V  E  N  ETIA,    M    DCLXIX. 

m  ■— — »«^—      i  i  i  i      i^Wi— ^" 

Nella  Stamparla  del  Pinelli  • 

Con  Licenza  de'  Superiori . 


.ir^  n 


E  Pompe  fpìegate  l'altro  di  ,  die  fu  h  D  vnemca  faj 
!   AJbis  dell'Anno  corrente  16.59.nel  gran  Tempio  di 
'    S.  Pietro  in  Vat-ca.io, per  JaCanonizatione dei Bea- 
Kfii   to  ^letro  ^'Alcantara  ,  e  della  B.  Maria  Maddalena 
^    de  Pazzi ,  ornamento  ì'vno  delia  opa^na,  e  della  Re- 
;.;^4|   :'Vnn  Francifcana, detta  de  Minori  0'seruanti,e_-» 
fi  mib^è^&à  l'altra  de.laTofeana,  e  de  Carmelitani,  furon  tante, 
e  di  taufart?  fico,  e  valore,  che  difficilmente  pofsono  intiera  , e  degna- 
mente d.fcriuerfi  .  Io  nondimeno  mi  fono  porto  ail'intraprefa  ,c  fpero 
dich.nderJe  in  maniera  neli'angurtia  di  quefto  foglio,  che  redi, fé  non 
in  lutto ,  almeno  in  gran  parte  appagata  la  curio/ita  di  chi  non  v'iater- 
uesme.   Ma  cheterebbe  s'ijdicenl,che  Ci  goderanno  piùdeferittedai 
Lettori,  che  non  fi  goderono  da  chi  fu  pre/ente?  Credo,  che  non  fro- 
llerei credito,  e  pure  è  cosi.  Impercioche  di  quanti  vi  concorrerò  a  sì 
gran  funtione ,  che  furono  ,  per  così  dire,  innumerabili,  non  credo,  che 
vi  fia  (lato  pur  vno,  che  fapefse ,  ò  volefse  mai  rimouer  gli  occhi  per  gi- 
rargli alla  magnificenza  dell'Apparato,  da!  volto  del  Santo  Pontefice . 
Rifplendeua  in  Sua  B.  vn*aria,ò  per  dir  meglio ,  vn  lume  così  grande  di 
maella  ,  ma  temprato  dalla  deuotione,  e  pietà  incomparabile  dell'ani- 
mo fuo  ,  che  valle ,  col  difprezzo  d'ogn'altro  oggetto  ,  ancorché  degnif- 
fimo  d'efser  vagheggiato,  non  folo  à  conuertir  in  fé  la  moltitudine  de 
gli  aitanti  >  ma  di  riuolger  gli  affetti  di  ciascheduno  à  diuine ,  e  foprace- 
lefti  meditationi:  Aggiungo,  che  fé  tra  tanto  popolo  vi  furono,  com'è 
potàbile ,  che  vi  fofsero,  perfone  di  religione  diuerfa,  non  è  venfimile , 
che  non  riconofcefsero  l'error  loro,  e  che  non  partifsero  con  fentimenti 
di  riconciliarfi  con  Dio  »  Penfo  hauer  prouatoia  mia  propoficione ,  ma 
fé  quefto  poco ,  che  di  pafsaggio  ha  tocco  la  penna  delia  Santità  di  N.S. 
cagionerà  >  oltre  l'intention  mia  >  triftezza  in  chi  legge  ,di  non  hauer, 
nelle  fembianze  accennate ,  hauuto  fortuna  di  riuerirlo ,  procuri  rifto- 
rar  i  fuoi  difuantaggi ,  concependole  al  miglior  modo ,  che  può ,  coll'a- 
doratione,  e  rendendomi  gratie  d'hauerlo  io  inuitato  à  tanto  merito . 
In  tanto  gradifca  il  racconto,  che  fi  fa  perfua  conlolatione .  Dicoui 
dunque, che 

Nella  facciata  efieriore  del  Tempio ,  appunto  su  l'entrata  del  Porti- 
co ,  che  porta  in  mezo  dell'altre  >  ftà  fotto  la  Loggia ,  donde  fogliono  i 
Pontefici  benedir  iì  Popolo ,  li  vedeuano  da  lontano  tre  pitture  .  Era_* 
quella  di  mezo  vn'ottangjolo  alto  24.  e  largo  1 8. palmi,  e  rapprefentaua 
in  mezo  à  più  Angeli  Crifto  fedente  in  Trono,  che  riuolto  à  i  Santi,  i 
qualirtauanogenufleflìa  fuoi  piedi  >incoronaua  ,1'vno  colla  dcftra,cj 
l'altra  colla  finiftra  >  de  i  diademi  della  gloria .  L'altre  due  ,  che  pende- 
uano  dai  lati  dall'ottangolo ,  di  forma  ouata  ;  inalzando/i  1 6.  &  allar- 
gaudofi  12.  palmi  ciafcheduna,efprimeuauo,  la  deftra,  Spagna  Turrita 
coll'armi  del  Rè  Cattolico  ,c  la  finiftra  jTofcana  incoronata  coll'arme 
del  Gran  Duca . 

A    2        Quitte 
n-  i   ri     ÌÉ^é 


Qucfle  pitture,  come  tutte  l'altre,  delle  quali  fi  farà  mentione  ap- 
preso ,  erano  di  chiaro  fcuro  à  giallo,  lumeggiato  d'oro,  e  del  Jauoro 
medcfimo  furono  ancora  fregiati  i  candelieri,  che  fofteneuano  i  lumi, 
&  in  femma  tutti  gli  altri  ornamenti ,  che  fi  fecero  da  pennelli . 

11  Portico  fi  rendeua per «utto ammirabile  degli  Arazzi  cauati dalla 
Foretia  Pontificia,  diftgni  d  Rafa.-JJed'Vibino,e  di  Michel» Angelo 
Buona  rati ,  che  vuoi  dire  delle  due  Colonne ,  doue  fi  fcrifse  lì  Non  plus 
v!tra  à  i  profefsoi  i  della  Pittura  . 

Nella  facciata  interiore dellaBafilica  fi  rìucriuano  altridue  grandi 
ottangoli  alti  17.  e  largh  i  14. palmi  ciafeheduno ,  per  l'imagini  ij  deliro 
del  Santo ,  &  il  finiftra  della  Santa  ,  ambedue  in  atto  di  volare,  e  di  con- 
durli alla  gioia  del  Paradiso:  con  artificio  cosi  ben  intefo,chenon  fi 
mirauano  fenza  credere ,  che  douefsero  di  punto  in  punto  allontanarfi  , 
e  perderfi  di  veduta  .  Tanto  vale  il  pennello  del  Signor  Fabritio  Ch l'a- 
ri, di  cui  furono  ancora  le  pitture  deferitte  di  fopra,e  l'altre  che  rap- 
prefentarono  miracolofa mente  i  miracoli  de  Santi,  e  che  fi  diranno  ap- 
prefso. 

Ma  qui  non  bìfogna  pafsar  con  filentio,  che  le  genti  (fufsero  diqual  fi 
voglia  conditione)  non  rimanefsero,  entrando  appena  dentro  del  Tem- 
pio-, afsoibite  dalla  merauiglia  .  Et  in  vero  l'Apparato  s'offeriua  cobi 
Splendido ,  così  grande,  e  per  dirlo  in  vna  parola  ,  così  prodigiofe  àgli 
occhi  de  riguardanti ,  che  né  anche  dopò  veduto  poteua  il  fenfo  rappre* 
fentarlo  nella  fua  propria  magnificenza  all'anima,  nò l'anima a/sicu- 
rarfi  di  non  efser  dileggiata  dal  fenfo . 

Si  vedeuano  i  Pilaftri  nell'eftremità  loro,  doue  fono  fcannellati,  cosi 
della  Naue  di  mezo,  come  dalie  due  braccia  maggiori,  che  formano  in- 
iieme  la  gran  Croce  di  quella  incomparabil  machina ,  coperti  dall'imo- 
feopo,  fino  al  colla,  ino,  altezza  quafi  di  100.  palmi  didamafchi  cre- 
meiìni  ad  opra ,  e  trinati  d'oro ,  cow  frangie  limili ,  e  nel  mezo  adornati 
della  maniera  ,che  fegue . 

Tra  i  capitelli  di ciafeheduno  fi  mirauano  daUa  man  deftra  in  pittura 
•alternatamente  difpofie  vn'Arma  Pontifìcia,  &  vna  della  Religione 
Frane ;fcana,e dalia finifira  coll'otdineiitebo  vna  Pontificia, &  vna  del 
Carmine . 

lNicchi,cheiono  due  per  ogni  pilafiros'iiluminauanoo^n'yno  d'vn 
candelabro  co. i  cinque  torcie  di  fei  libra  l'vna  ,  &i  vani,  che  reftauano 
tra  nicchio,  e  nìcchio  fi  empiuano  dalle  pitiure  ,  continenti  i  miracoli, 
che  furono  dieci  del  Santo  ,  porti  nella  parte  delira ,  e  dieci  della  Santa  , 
allogati  nella  finiftra,  e  finalmente  lo  (patio,  che  dall'vlt-imo  nicciiio 
cone /iuoalfuoJo  della  Càie  a,  fi  vefiiuada  cartellóni ,  /ottenuti  da^» 
t^urme  di  Putti  ,c  >nbrj  uè  dichiarai  io.  e  in  ciafchedunodel  miracolo, 
cne  gii  tfauadi  (opra;  e  fi  difpoiero,  cominciando  dall'ingre/so  del 
.1  vmpio  ux  quella  maniera , 

M  I* 


MIRACOLI    DEL    SANTO.' 

i  Andando  al  Conuento  di  Ga-abillas  patta  dinotte  à  piede  afciutto 
il  fiume  Tago grandemente accrcic iiuo  Tacque  foprauenute . 
Turgidum  flumen  fuco  ptdc  pertranfit . 
z  Nel  Conuento  di  pedrofo  dentro  l'Orto  pianta  vn  ramo  di  Fico 
fecco  »  e  quefto  fi  fa  vn'arbore,  i  di  cui  frutti  fanano  di  prefente  varie-* 
infermità . 

jlndum  baculum  Terra  affligli  >  &  crefcit  in  Arborem  . 
I  Andando  di  notte  al  Mona(terod'Are«as  firitirasùlafommitàdel 
Munte  detto  Porto  del  Fico ,  fopragiunto  dalla  neue ,  che  fioccaua  in_* 
gran  copia  dentro  vna  cafa  mezo  difuta ,  e  fcoperta  :  fi  raccomanda  à 
Dio*  e  la  neue  forma  il  tetto  ail'abìtatione. 

Niue  in  aere  penduta,  ne  fubmergatur ,  obtegitur  . 
4  AlfonfoSanchcz  falegname,  li  conduce  colle  crocchie  alfepolcro 
del  Santo ,  e  lana  d' vna  gamba  rotta ,  nella  quale  liaueua  per  lungo  tem- 
po applicato  in  vanodiuerlì  rimedi;. 
Tratlum  crus  momento  fanatur  . 
$  Maria  Velafches  abbattuta  da  grauiffima  febre ,  hauuta  Teflrema 
vntione ,  inuoca  l'a  iuto  del  Santo ,  e  ricupera  incontinente  la  fanità . 
lam  moritura  furgit  incolumi* . 

6  Maria  de  Paraina  dopò  7.  mefi  d  infermità ,  e  dolori  continui ,  di~ 
fperata  da  Medici ,  beue  dell'acqua  doue  era  fiata  polla  vn  poco  di  terra 
del  fepolcro  del  Santo, e  guarisce  ftibito  . 

Conclamata  slatm  furgit  incolumi* . 

7  Francesco  Bamiroz  di  fei  in  fett'anni  »  che  perdebolezza  di  gambe 
non  poteua  reggerli  in  piedi,  condotto  dalla  madre  al  fepolcro  del  San- 
to ,  Se  vnto  deJl'olio  della  fua  lampada  ,  camina  fubito  laidamente. 

Crunbus  tontratlus  mungitur  ,& graduar  Itber, 

8  Francesca  Martinez  zoppa  del  pie  lìniltro  per  tré  anni  fi  conduce^ 
Coll'aiuto  del  marito  al  /epolcro  del  Saato ,  il  confeifa ,  e  communica  >e 
riceuelafanita  . 

Gen  bus  attratta  regreditur  Ubera  . 

9  Ifabella  Gonzales  cicca  ditremefi,  condotta  da  vna  fua  amica  al 
fepolcro  del  Santo ,  lì  laua  gli  occhi  con  acqua  toccata  dalle  fue  reliquie» 
e  riha  la  vifta  . 

Cecca  momento  mfum  recuperati 
1©  Gio.  Puto  di  1.  anni  guarifced'vn'apoftema  in  vn  ginocchio,  con 
hauerglielola  madre  la uato,  e  falciato  eoa  panni  bagnati  d'acqua  toc- 
cato dalle  reliquie  del  Santo. 

,4  feuo  ap^tmatt  fanus  cttaiit. 


M  I- 


MIRACOLI    DELLA    SANTA: 

i  Nell'atto  del  cucire,  ò  pingere  ,  ancorché  rapita  in  cfhfifirmol- 
g  ruYin  cielo,  non  cciì'aua  cui  i;iuoro,  che  tinàia  compitamente.  Di 
ciò  n'rauiglìandorileMjaacheJeferrauaiJoleiìnertredellaruafianza, 
eie  bendauuno  gì:  occni ,  uà  né  per  quello  non  compiua  l'opera  inco- 
minciata. 

In  eflafim  rapta  >  oculifaue  velatis  pingit . 

2  Suor  Maria  vJatcrina  Chelii  inpiagau  nel  braccio  deliro,  dal  qua- 
3e  fi  erano  cacati  più  parti  d'olio  fracido ,  hauendole  auanci  l'Aita  e_> 
della  Vergine,  in  prefenza  della  Priora ,  la  Santa  leuatogii  vnguenti 
polli dal  Chirurgo  ,  e  f  ìfafciato  di  nouo  la  piaga ,  Tana  intieramente . 
V kus  incurabile  fìatim  curato?  . 

2  Suor  F-  iv  attratta  di  nerui,  non  potendo  mouerfi  in  alcuna  parte 
fui  ietto ,  fegnata  da.ìa  Santa ,  che  teneua  in  mano  vna  imagine  delia-i 
Vergine ,  col  fegno  d«Da  Croce , Tana  in  illante . 
gitimela  euxdit  incolumi* . 

4  Caterina  de  Spinis  fpiricata,  condotta  auanti  la  Santa  nel  Monà- 
fìero  ,  in  pàefenza  Jeile  Monache ,  è  fegnata  da  hi  per  ordine  dei  Con- 
fWforecol  fegno  della  croce  ,  è  lafciata  dal  Demonio,  che  fu  coltretto 
di  fuggi»  fubito ,  come  vn  cada  nero ,  ma  fana ,  e  libera  affatto . 

**b  (fbfejja  Damo»  abfctdit. 

5  Mariane  Rouaizinf;  ma  di  febre  per  irmeli,  &  indebolita  di 
maniera ,  che  non  poteua  più  mouerfi  in  letto ,  nò  fom  ir  colla  villa  la_* 
bianchezza  del  muro,  efiendole  portato  vn  mazzo  di  fiori ,  che  haueua- 
no  tocco  il  corpo  della  Santa ,  morta  pochi  dì  prima ,  raccomandandoli 
à  lei ,  e  ponendoli  i  fiori  su  lo  iiomaco ,  s'addormenta ,  e  fuegliandofi  fa- 
na efee  di  letto. 

Tene  montura  defilit  [and . 

6  Caterina  de  1  oilistrauagiiata  per  12.  anni  di  dolori  di  ftomaco, 
vertigini ,  e  febre ,  e  ridotta  a  legno  -,  che  pareua  cadauero ,  hauendoil 
pollo  sii  lo  iiomaco  vna  particella  della  velie  dclìz  Santa  ,  s'addormen- 
ta, e  lì  fueglia  in  tutto  libera  >  lenza  che  mai  più  pati  He,  come  prima. 

iam  declamata  repente  fit  Ibera. 

7  Maria  de  Rouais  inferma  di  febre  >  con  debolezza  di  tefta  >  e  ftoma- 
co ,  e  priua  di  forze ,  fi  velie  la  tonica ,  con  la  quale  fu  vellita  ia  Santa-» 
dopò  la  morte ,  e  fana  fubito . 

Diuturna  febris  momento  dcsijt . 

8  Maria  de  Rouais  trauagliata  di  fébré  per  Cd  meli,  e  ridotta  in  peri- 
colo di  vita  >  ponendofi  in  bocca  dello  iiomaco  vn  piumacciolo ,  vfato 
dulia  Santa ,  e  raecomandandofi  ìlei  >  fente  ricrearli  le  vifeere ,  efana^ 
neli'iftetfo  punto. 

In  vita  discrimine  addu&a  illieo  fanatut . 
p  Le  Monache  del  Monailero ,  doue  ftaua  prima  là  Santa  >  vedendo 

man- 


mancar/1  l'olio  ,poferol'i'magfne  di  Jcifopra  d'vna  vettina ,  nella  quale 
vi  era  vn  poco  di  quel  liquore ,  e  quello  moltiplicando  di  continuo ,  fe- 
condo le  neceffica  del  \f  onaftero  ,  durò  fino  alla  nuoua  raccolta . 
Ex  oleo  /etnei  a* fio  nouct  multtplicatio  fuccedit . 

io  Pieti  oAili,  nobile  Romano,  trauagliato  di  febreacutiilìma,  e  do» 
lori ,  e  fpeditoda  Medici ,  mettendogli  (opra  il  Parodio  vn  velo  della». 
Santa ,  cercato  dalia  moglie  dell'infermo ,  che  nell'ifteifo  tempo  prega* 
uà  la  Santa  per  il  marito,  fi  libera  fubito  dall'vno ,  e  dall'altro  male . 
agenti  animivi  fubito  falus  impenditur . 

Màfegu'tiamo  il  racconto  dell'Apparato;  e  sbrigandoci  con  poche 
parole  da  i  lumi ,  che  fopra  candel  ieri  del  lauoro ,  che  fi  è  detto ,  ardeua- 
no  per  tutta  la  Chiefa  ,  con  dir  /blamente  ,  che  tra  quelli ,  che  in  Jue-> 
giri  fregiauano  idue  cornicioni  inferiori  della  gran  cuppola,  e  gli  al- 
tri ,  che  Ci  pofero  nelle  fei  Cappelle  delle  due  croci ,  &  per  l'ambito  del 
Tempio ,  in  tutto  fu  Ile  il  numero  dipi  i.  pattiamo  alla  deferittione  del» 
l'Altare >  e  Trono  Pontificio ,  e  cominciamo  dall'vltimo . 

11  Trono  dunque  di  N.  S.  architettato  dal  felice  ingegno  del  Signor  D. 
Toma/o  f\tpoii , Caualier  di S. Spinto ,  inalzandoli  maeflofa, e  fplendidamen- 
te  con  più  gradi  m  mezo  de  idue  gran  pilaftri  anteriori  della  cuppola, 
e  rimpctto  all'Altare  dedicato  al  Prencipe  de  gli  Apoftoli ,  abbraccian- 
do tutto  quel  vano  ,  che  fi  flende  fra  i  due  nicchi ,  doue  fon  le  Zìa  tue  dello. 
fante  Veronica  ,  &  Elena,  e  congiungendoii  da  quello,  e  da  quel  lato 
con  due  balli  fteccati  alle  prime  colonne  della  Tribuna ,  veniua  quafi  a_» 
comporre  vn'Anfìteatro  di  recinto  picciolo  ,  ma  per  vaghezza,  e  valore 
d'ornamenti  Cenz^  fallo  ineftimabile. 

Egli  era  in  ogni  fua  parte  adobbato ,  e  così  ancora  la  fedia  Pontifica- 
le di  broccato  bianco,  fodrato  d'oro,  e  di  broccato  d'oro  parimente  a 
fodratodell'iflefio,  era  il  fuo  baldacchino.  Si  copriuano  ifuoi  gradi, 
&  il  pauimento  dell'ara  di  panno  rofTo,  e  veftiua  i  Cedili  de  Signori  Cai% 
dinali  de  velluto  cremefino,  come  ilfuolo,doue  pofauano  i  piedi,  di 
panno  verde, 

S'accrefccua  la  bellezza  d  »  quello  luogo  da  quattro  fhtue ,  fabricate-» 
di  carta  pefla»  e  colorite  al  modo  delle  pitture .  Le  due»  che  flauano  più 
vici  ìe  al  Pontefice  rapprefentauano,  quella  del  lato  dritto  Ja  Tempe- 
ranza ,  e  quella  del  manco  la  Fortezza,  Virtù,  fra  l'altre,  fommamente 
care  àS.B.  e  le  più  lontane  la  Spagna  ,  claTofcanaconi'armeogn'vna 
del  fuo  Prencipe  .  Libello  può  diri!  del  medaglione  ,  che  pendeua  fui 
Trono  con  i'imag ini  de* Santi ,  affifliti  cosii'vno ,  come  /altra  u'vu  An- 
gelo con  tromba  d'oro . 

Ma  che  diremo  dell'Altare  ?  Paliotti  ricamati  di  lama  bianca,  con.,, 
l'armi  gentiiitie  di  N.S.pofle  in  mezo  di  quelle  dell'Imperatore,  e  del 
Rè  di  Spagna ,  touaglie  di  cambraia  ingegnali  inamente  trapuntate»  e^» 
candelieri  d'ai  geuto  matticelo  indorato,  con  intagli  di  grandiuuno  ax  ci- 
ucio, lo rcadeiuno  più  del  (olito riueribile,  e  maeflofo » 

Epen* 


E  pendendogli  nel  d'intorno  dalle  loggie ,  che  fono  ne  i  P «'ladri  della 
cu^pola,  quattro  de  gli  otto  ftendardi  (fi  portauinogli  aitri  in  procef- 
fioi  e)  che  lì  allumarono  per  quella  folennitadall'ehgie  de'  Santi,  e  dai 
{imboli delle  Ior  Religione  ,  le  gli  aggiungeuada  quelli  ancora  orna- 
mento ,  e  deuoticHie  . 

A  m~ndefti  a  di  queftó  Trono  ,  fotto  la  ftatua  di  s.Veronìca  ,  v  i  era  il 
veftiario  del  Pontefice ,  e  nel/oppotta,  dou'è  la  (tatua  di  santa  E  lena  ,  il 
talamo  della  Regina  di  Suctia,  coperto  di  broccato  bianco,  ricamato 

d'oro  • 

Fuori  di  quefro  cinto  ,fopra  del  quale  fi  diftendeua  belliflìma  tenda  di 
drappo  ad  opra  con  fondo  giallo,  e  rollo  ,  fi  ai^anano  più  palchi ,  oltre 
quello  de  i  Cantori,  locato  dietro  i  Tedili  de  Signori  Cardinali, per  Pren- 
cipi ,  e* Prencipeffe ,  adornati  nella  parte  infenored:  broccati  d  oro ,  e_> 
tiella  fuperif  red:  i  egio  fimile  ,&  in  oltre  di  pelofie  indorate ,  con  tra- 
pezi di  feftoncini,  dipinti  della  maniera,  che  fi  è  più  volte  detto  di  fo- 

pra_». 

Tale  fu  l'apparato  in  quel  giorno  della  gran  Baili  »ca  di  S-  Pietro ,  e-» 
fra  quelle  pompe  fi  celebrò  la  canonizatione  de  no/tri  Santi ,  che  termi- 
nò con  lo  fya  r  o  de  morta  letti ,  pofti  in  gran  numero  su  la  piazza  douc-» 
itauano  in  bdla  ordinanza  le  guardie  a  piedi,  &àcauallo»  di  N.S.  con 
lo  ftrepito  dell'artiglieria  di  Cartello,  e  dtlÌQ  campane  delia  Città,  e-» 
coll'acclamatione  del  Popolo,  e  contuplicatoviuaviua  Clemente  IX. 
yiua  Sua  Beatitudine. 


Il     FINE. 


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