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FOUNDtD BY
GOL,DWlN_^SMITH
H ARR I E.x" SAVrrM
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RERUM ITALICARUM SCRIPTORES
RACCOLTA
DBGLI
STORICI ITALIANI
dal cinquecento al ^nillecinquecento
\^c^o
ORDINATA
DA
L A. MURATORI
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iVUOVA JSV /Z/OA £ RIVEDUTA AMPLIATA E CORRETTA
CON L.A DIRRZIONB
DI
GIOSUE CARDUCCI e VITTORIO FIORINI
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T. XXXIII (ACCBSS. NOVISS. - CRON. KMILIANE E ROMAGNOLH)
P. I (GHIRARDACCI - HISTORIA DI BOLOGNA)
CITTA DI CASTELLO
COI TIPI DBLI.A CASA BDITRICB .S. LAPt
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DELLA HISTORIA -^
DI BOLOGNA
PARTE TERZA
DBL
R. P. M. Cherubino Ghirardacct
bolognese
DELL'ORDINE EBIEMITANO DI S. AGOSTINO
A CUR A
DI
ALBANO SORBELLl
^
cittA di castello
CO/ TIPI DBLLA CASA BDITRICB S. LAPI
4.
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i-ROPRIBXA LETTKRARlA
^
PREFAZIONE
T. xxxm, p. 1, — A.
T^
PARTE I.
La vita e le opere di frate Cherubino Ghirardacci
1 . — Notizie sulla vita difrate Cherubino Ghirardacci.
L frate Cherubino Ghirardacci fu certamente il piti grande storico di Bo-
logna, dopo il Savioli.
Egli per primo, c su un'ampia tela, si rivolse, nel tessere la storia
della citth, non alla tradizione solamente o alle liviane quanto fallaci narrazioni di Gio-
vanni Garzoni * e d'altri simili, ma alle fonti piii sane e piti vere, come i documenti
e le cronache dei contemporanei ; e lo fece con tanta saggezza di criteri, con tanta
I circospezione nella scelta e nel confronto, da potersi affermare che intuisse i sistemi
critici del secolo XVIII. Con ci6 non si vuol dire che nulla tenesse del metodo se-
guito dai suoi contemporanei o di quelli che di poco lo precedettero e seguirono, come
il Bolognini ^, l'Alberti ^ il Vizani *, il Dolcino ^, il Bombaci ^, ecc, e che di tanto in
tanto non incappasse in notevoli errori, o si mostrasse troppo credulo di fronte alle
narrazioni anteriori e desse valore ad aflermazioni che evidentemente erano destituite
di ogni attendibilitk, o anche non opportunamente nfe esattamente interpretasse gli
stessi documenti; ma molto deve perdonarsi a lui che tutto doveva ricostruire dalle
fondamenta, ed era costretto a cercare il vero e la maggior parte delle notizie sicure,
dai molti e polverosi volumi della Camera degli Atti. Piuttosto h a meravigliarsi
che da solo e relativamente in poco tempo riuscisse a comporre il piti bello ed il
piii esteso monumento di storia cittadina che abbia Bologna.
Nello stesso tempo che apre la serie degli storici, il Ghirardacci chiude, pu6
dirsi, quella dei cronisti. Che se piti tardi troveremo I'immensa mole annalistica del
Negri e piti ancora quella del Ghiselli ', i rispettivi compilatori daranno alle loro pro-
' Ha una infinita di scritti, la piu parte inediti
ancora, in elegante e pomposa forma latina, sulle origini
di Bologna e sulla storia dei suoi secoli piu anticlii.
Cf. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, IV, 78
sg, ; LoDOVIco Frati, La prigionia di re Enzo in Bolo-
gna, Bologha, Zanichelli, 1903, in appendice.
* Lodovlco Bolognini dottore dello Studio. Ve-
dasi specialmente l'opera : Commentaria in Privileginm
Theodosii fro Universitate Bononiae, Bologna, 1491.
' Deca prima delle kistorie di Bologna, Bologna, 10
Grossi, 1543; -Deca seconda, Vicenza, Greco, 1592.
< Dieci libri delle historie della sua fatria, Bolo-
gna, Rossi, i6o3 ; seguirono nel i6o8 i libri XI e XU.
^ De vario Bononiae statu ab ea condita usque ad
annum MDCXXV, Bologna, Ferroni, 1631. IS
^ Historie di Bologna, Bologna, Ferroni, 1635.
' Ambedue i voluminosi manoscritti conservansi
nclla Biblioteca Univcrsitaria di Bologna, ai nn. 1107
IV PREFAZIONE
duzioni non il titolo modesto e ormai vieto di cronaca, ma quello piCi solenne di storia
0 di annali. E se piii tardi ancora troveremo compilazioni che hanno nomi e forme
di cronaca, come, per venire al secolo XIX, e tenerci sempre nel campo bolognese,
quelle del Dosi, del Nascentori Manzi e del recentemente defunto cav. Enrico Bot-
trigari ^ comprenderemo facilmente che ci troviamo dinanzi ad un fenomeno spora-
dico destinato a non recare sui tempi nessuna utile influenza ed anche quasi nessun
vantaggio agli studi.
Ma il Ghirardacci non ebbe in disprezzo i cronisti, ai quali fe, sia pur per un
filo, legato, e sebbene non lo dica o non lo indichi sempre nelle notazioni marginali
della sua storia, nondimeno se ne valse; di essi vide molti e da tutti trasse il meglio: 1
ci5 che dai documenti riusciva in altra guisa confermato e ci6 che contribuiva ad illu-
minare e compiere il documento ^.
Per queste considerazioni e per un esame accurato deIl'opera ghirardacciana, in
ispecie per quanto si attiene alle fonti, pu6 concludersi essere stato sinora il Ghirar-
dacci accusato e tenuto in poco conto, a torto. Sappiamo quale avverso giudizio 1
diedero di lui, a cagione forse dello stile non sempre felice del frate agostiniano, il
grande Muratori nella prefazione alia Historia miscella bononiensis ^, il Fantuzzi nei
suoi Scrittori bolognesi *, il Gozzadini in piti d' un luogo, il Litta e molti altri ancora.
1 piti recenti studiosi tuttavia, che si sono dati a scrivere della storia di Bologna e che
hanno perci6 avuto bisogno od occasione di rovistare gli archivi e consultarne i do- 2
cumenti, hanno anche avuto agio di riscontrare con quanta cura e diligenza li avesse
gik prima consultati il Ghirardacci, e come ormai non molto trovisi di nuovo e di
importante negli archivi e nelle biblioteche per il periodo da lui trattato^. ^ una
giusta rivendicazione che bisogna fare per il valoroso storicol
«
* 2
* *
La famiglia dei Ghirardacci h oriunda di Castel San Pietro, dove sempre o quasi j
sempre abit6 sino al principio del secolo XVI. Tra quelle di Castel San Pietro fli j
delle piii cospicue e Ih possedeva belle case e terreni. Chi port6 la famiglia Ghi-
rardacci a Bologna fu il nonno dei nostro frate, Sante ^, che venne nel 1 5 1 8 ' e and6
e 770. Del Negri esiste un ottimo esemplare nella Bi- tereSsante lavoro sugli autografi e manoscritti ghirardac-
blioteca Comunale dell'Archiginnasio, ciani (pubblicato negli Atti e memorie della regia
' Le tre opere conservansi manoscritte nella Bi- Deputazionc di ^torla patria per le provin-
blioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna: il cie di Romagna, serie 3% vol. XXIV, an, 1906)^3
5 Dosi segnato B, 2281-2314, il Nascentori Manzi B, giustamentc notare il metodo rigoroso seguito dallo
2243-2280 e il Bottrigari B, 2558-2561, storico bolognese,
' Nell'elenco delle fonti del primo volume della « gra stato bandito con pena capitale nel 1506 e
Historia di Bologna, che daremo piii innanzi, vedremo di nuovo nel 1513 per omicidii, poi nel 1517 era stato
ricordate molte cronache, Talvolta anzi il Ghirardacci graziato. Archivio di Stato di Bologna, Libri Parli-
10 le discute e non di rado le confuta. torum, 26 febbraio 1517.
' RR. II. SS., XVni, Praefatio. 7 Si trae dal decreto di cittadinanza bolognese
Vol. IV, pp, 136-137. concesso piu tardi ad Andrea e Antonio Ghirardacci ;
'^ Merita molta lode Lodovico Frati che in un in- vedi nota 5 della p, v.
PREFAZIONE
a fissare la sua dimora nella parrocchia di Santa Maria Maggiore. In quella cappella
cgli faceva ii suo testamento il 24 agosto del 1518 stesso *, e forse poco dopo moriva.
Era chiamato erede universale il figlio Andrca ed usufruttuaria la moglie Felicita
Raineri di Castel San Pietro ^.
Andrea, il padrc dello storico, era nato a Castel San Pietro sul finire del se-
colo XV o ai primissimi anni del secolo XVI. Datosi agli studi, fu il 20 febbraio
del 1526 aggregato alla societk dei notai ", e cominci6 tosto ad esercitare la sua
professione. Intanto la famiglia, specie per merito suo, erasi fatta conoscere in cittk,
e poteva percio ottenere il 19 agosto * del 1530 la cittadinanza bolognese. II Vice-
legato di Bologna concedeva, con lusinghiero decreto, tale titolo a ser Andrea c ad
Antonio Ghirardacci (il fratello o lo zio?) perchfe esercitavano arti civili, e aggiun-
geva: " tuque presertim, Andreas, notariae artem profitcndo „^.
In Bologna abit5 poi nei luoghi pifi diversi: nel 1525 dimorava nella parrocchia
di San Vitale, nel 1526 in quella di San Leonardo, nel 1533 in quella di San Biagio,
nel 1535 nella parrocchia di San Giuliano, nel 1540 sotto San Procolo e nel 1549
sotto San Vitale, nel 1559 nel Borgo di San Lorenzo, in una casa che aveva a pen-
sione da Fiiippo Sighicelli *; ma ci risulta da altri atti che abit5 anche in via Gal-
liera e altrove.
I suoi atti si conservano ancora in parte e vanno dal 1526 sino al 1568', ma
forse il piii de' documenti rimase presso gli uffici che in vari luoghi tenne. Egli
infatti fu assai spesso chiamato a cariche di carattere notarile, o presso il vescovato
o presso gli uffici del podcstk o nelle amministrazioni dei castelli del distretto bolo-
gnese. Senza tener conto dei vari luoghi ove egli si rec6 per rogare atti, ricordiamo
che nel 1546 egli era notaio del podestk a Castel San Pietro sua patria nativa, in
tempi difficili per la difesa e specialmente per I'approvigionamento del castello, e dove
potfe recare utili servigi a Giacomo Grati che dirigeva il governo della provincia^;
nel 1548 fu notaio del podestk e poi vicepodestk a Castelfranco, dove pure ebbe
• Archivio notarile di Bologna, Ai/t di Lodo- " cim „, La concessione della cittadinanza e fatta in
vico Casari (D. lo. 4), filza I, n. 147. E detto " Sanctes perpetuo, per i figli c discendenti. La delibcrazione
"quondam Marci de Ghirardatiis de Castro Sancti Pe- relativa trovasi nei libri Partitorum dello stesso arclii-
*tri.... habitator Bononie ad presens in cappella san- vio; alla seduta erano presenti 39 dei quaranta rifor-
"cte Marie Maioris,. E nominato esecutore testamen- matori, e l'approvazione si ottenne con 31 voti favore- 25
tario Bartoloraeo Roti di Castel San Pietro. voll contro 8 contrari.
* Le e restituita la dote di lire 100. ^ Come si rileva da un atto del notaio Sebastiano
' Questa notizia, insieme a parecchie altre che se- Drusi dell'Archivio notarile di Bologna in data 23 ago-
guiranno, intorno ad Andrea Ghirardacci, mi furono sto di quell'anno.
cortesemente favorite da Angelo Calisto Ridolfi il quale ^ Si conservano nelPArchivio notarile di Bologna, 30
da molti anni con lodevole cura va raccogliendo da in due grosse buste, nelle quali, oltre agli atti rogati,
tirtti gli atti che ordina le notizie dei notai bolognesi. ci sono molte lettere Inviate al Ghirardacci tutte rife-
Cf. anche Lodovico Frati, Storia documentata di Castel rentisi agli uffici da lui occupati, ricevute, inventari,
San Pietro deWEmilia, Bologna, Zanichelli, 1904, p, 164. gride governative a stampa ecc. La busta I va dal 1526
■* Non il 17 agosto, come scrive il Frati, 0/. cit., al 1545, la II dal 1547 ^' iS^S. Non ci sono atti per 35
p. 164. gH anni che seguono ; forse andarono smarritl.
5 Archivio di Stato di Bologna, Istrumenti del « Come rilevasi, ad esempio, in una lettera di
Senato, A., lib. XVI, n. 3. Nel decreto del Vicelegato G. B. Bianchini indirizzata ad Andrea " notaro di Ca-
8i dice che i due Ghirardacci abitavano in Bologna, pro- " stel Sampieri „, e in altre parecchie del 1546, che, in-
▼enienti da Castel San Pietro " ab hinc annis duode- dirizzate al medesimo, si coQservano nella busta L 40
VI PREFAZIONE
parecchie delicate mansioni; nel 1552 era nominato notaio dell'ufficio podestarile di
Bazzano; nel 1554 occupava la stessa carica presso il podestk di Castel Bolognese;
nel 1562 era notaio, col podestk Alamanno Isolani, a Molinella^, nel quale ufficio il
Vicelegato I'anno dopo lo confermd, nonostante fosse proibito di esercitare il nota-
riato per due anni di sfeguito presso uno stesso podestk^; finalmente nel 1568 fu di ;
nuovo a Castelfranco.
Andrea ebbe due mogli: dalla prima, della quale non sappiamo il nome, nacque
frate Cherubino e certo nel 1524 un tale Sante *, che dovette poi morire assai presto.
Rimasto vedovo, spos6 circa nel 1557 ^ quando era gik avanti con gli anni, Agnese di
Cristoforo Norchesi, di buona famiglia e assai ricca ^ rimasta vedova di Giulio Cesare 10
Bianchetti ^ La coppia non fii fortunata: b vero che nel febbraio del 1558 vediamo
i due coniugi fare insieme un contratto di convivenza e coabitazione con Geometra
Macchiavelli e sua moglie per un anno, e con certi patti per 1'acquisto e il pagamento
in comune del pane, del vino, del companatico e delle legna ecc. '; ma tale societk
crediamo ben presto si sciogliesse, perch^ sorse tosto una grave contesa tra Agnese e 15
Andrea, per la quale Agnese era uscita dalla casa maritale. Andrea ne fu assai dolente,
e dispiacente dovette rimanere anche il figlio frate Cherubino, se egli intervenne scri-
vendo di suo pugno un atto importante e caratteristico che fu poi rogato dal notaio
Sebastiano Drusi il 22 agosto del 1559. t. una protesta fatta da Andrea, che comincia:
" Havendo io piu volte parlato con rAgnese mia mogHe sopra le cose nostre et del viver 20
" de casa, come h debito, acci6 si viva in pace, a me par da molti giorni in qua haverla
" ritrovata molto contraria al giusto et honesto. O sia mossa da lei medema, o da altri con-
" sigliata che non Tamano come me, si move a dire che vole che io le f accia le spese a lei
et a una massara „. AUegava TAgnese di avere una cospicua dote, senonchfe questa non
era ancora in mano del marito; comunque, continuava Andrea, " venendo lei, come fe giusto 25
" et onesto, a star et habitar con me suo consorte , e a stare alla medesima vita sua, ne h lieto
e la tratterkbene; e per as8ft;urarla fa questa pubblica protesta e dichiarazione. Vuole per6
che stia con lui e non abbia a vergognarsi di lui, e non si muova piii di casa se non per " li
" divini ufficii „, salvo licenza; e che nessuno poi s' intrighi dei suoi affari, in casa sua*.
Sembra che, forse con 1'intervento di frate Cherubino e di comuni amici, i co- 3(
niugi si rappattumassero alquanto, ed entrasse se non la perfetta tranquillitk, una specie
' Si conservano nella busta U molte lettere e do- Con rogito di Francesco Mosca del i8 aprlle 1565 (Ar- iJ
cumenti riferentisi a questi uffici. chivio notarile di Bologna), Agnese ne pagava una
* II documento, molto onorevole per Andrea, ha la parte in lire 700.
data del 5 luglio 1563. 6 pare ciie Agnese Norchesi avesse avuto un terzo
BiBOOTECA COM. DELL'ARCniGmNASlo, Estratti marito : in un atto del 4 agosto 1557 essa revoc6 un
del Carrati dai libri battesimali, alla data. Sotto il suo anteriore testamento in cui aveva lasciata erede 20
9 agosto 1529 e segnata la nascita di un « Marco Flaminia di Zacherio Guerrini, gia suo marito : in quel
di....(i!c)Ghirardacci„:che sia un altro figiio di An- tempo aveva gia sposato ser Andrea Ghirardacci (Ar-
""^^ CHivio NOTARILE DI BoLOGNA, AUt di Geotiietra Mac-
Del 13 gennaio di quesfanno e infatti 1' istru- chiavelli).
mento dotale a favore di Andrea Ghirardacci, nel quale ' Archivio notarile di Bologna, tra gli atti di »5
si dice che il matrimonio c consumato. Archivio no- Andrea Ghirardacci (busta U).
tarile di Bologna. Atti di G. B. Bigatti. » Archivio notarile di Bologna. L'atto fu ro-
La dote di Agnese Norchesi superava le mille lire. gato in casa di Andrea Ghirardacci.
PREFAZIONE VII
d'armistizio. Infatti Agnese si indusse finalmente a pagare al marito la dote, o
alnieno parte della medesima per la somma di lire 700, nell'aprile del 1565, dote che
il marito assicur6 su una casa che possedeva in Castel San Pietro e su un'altra che
egli aveva in Bologna, nella cappella di San Giuseppe in via Galliera *. Nel 1571
5 la troviamo, unita al consorte, a nominare un procuratore per certiaffari^; nel 1572
essa delegava, per cose sue, senz'altro il marito ^, e insieme a lui la vediamo piii tardi
in altri atti *.
Andrea moriva in Bologna il 30 marzo del 1586 e veniva sepolto in San Gia-
como Maggiore, per cura evidentemente del figlio frate, nell'arca della Madonna,
0 nonostante allora egli abitasse nella parrocchia di San Gregorio ^ ; e la moglie lo
seguiva, dopo poco piti di due anni, il 9 settembre del 1588: fU sepolta a Santa Ma-
ria della Carith ^.
Per meglio illuminare la figura e i rapporti del maggiore storico bolognese che
Ifino al suo tempo venisse in luce, fe necessario conoscere nelle sue varie e piti vicine
ramificazioni la famiglia. Ora, per le molte e diligenti ricerche compiute, ci venne
fatto di stabilire questo schizzo genealogico, naturalmente e volutamente incompleto,
perchfe non dovevasi tener conto dei rami troppo lontani da quello da cui deriv6
Cherubino e delle persone che vissero nei secoli che seguirono alla morte dello storico ^
' Archivio notarile di Bologna, Atti di Fran- come In salvo a caglone delle guerre civill che erano in
cesco Alosca, prot. 6, fol. 67. Bologna. Dopo la pace del 1299, procurata dal iodo JS
' Archivio NOTARiLE Dl B01.0GNA, .,4«« di Cesare di Bonifacio Vin, tra i cittadini cospicui ciie rientra-
Forlani, prot. 8, f. 2. Trattavasi di una causa contro rono in citta ci fu anciie il nostro Prencivalle (I, 406).
Luciana Bianclietti sua nipote, Un Giacomo Gliirardacci abitante della cappella di
' Archivio NOTARiLE Di BoLOGNA, Atti di Cesare San Martino deil'Aposa, e forse ii figlio di Prencivalle,
Forlani, prot. 4, fol. 89. Vien tacitata la controversia il 30 dicembre dei 1308 fu dai ministrali della societa 30
con Luciana Bianchetti con un compenso di lire 400. dei sarti, ai quali spettava il governo della Rocca Cor-
* Ad esempio nel 6 gennaio 1574: Archivio no- neta nelle montagne di Bologna, nominato capitano
. TARILE pl BoLOGNA, Alti di Giovantii Paolo Lolli. diquella rocca a nome del comune di Bologna (I, 535)-
5 BiBUOTECA coMUNALE dell'Archiginnasio, Ms. Uh Ghcrardo Ghirardacci e ricordato nel 14 10, perche
B, 916, p. 63. nella sua casa posta non lontano da San Bartoloraeo, 35
" BiBLiOTECA comunale deu,'Archiginnasio, Ms. scmprc in Castel San Pietro, alloggio il cardinale di
B, 913, p. 191. Spagna (II, 584). Infine il padre Andrea Ghirardacci
' II Ghirardacci stesso nelia sua Storia reca dei h ricordato nel terzo volume. — Da queste testimo-
nomi di suoi maggiori. Si trova ricordato un " Pren- nianze dello stesso Ghirardacci, come dai documenti
" civalle di Giacobelio di Gerardo Ghirardacci hospite che abbiamo sopra ricordati, se risulta che ia famiglia 40
" delia detta terra „ cioe di Castel San Pietro, nella cui Ghirardacci deriva da Castel San Pietro, appare nello
casa alberg6 nel 1299 Ottolino da Mandello podesta di stesso tempo che in quel luogo si fosse rifugiata, par-
30 Bologna insieme con gli anziani e i sapienti (I, 386); tendo da Bologna, nel secolo XIII. Del resto sono
e piu innanzi si dice anche dove era situata la casa di molte ie famiglie bolognesi che, nelle varie lottc inte-
Prencivalle, " presso la porta di sopra „ (I, 395, e 399). stine della citta, e per le varie cacciate, si ritirarono 4S
Prencivalle non era per6 di quel luogo, erasi recato colk a Castel San Pietro.
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PREFAZIONE
IX
NOTE ALLO SCHIZZO GENEALOGICO.
' E il primo tentativo dl un albero genealoglco
alquanto esteso. I saggi del Carrati (Biblioteca co-
MUNALE dell'Archiginnasio, Ms. IS, 703, n. 49) sono
; rudimentali, monchi ed errati spesso. Avvertiamo che
gli anni segnatl sotto i noml corrispondono a quelli
nei quaii si son trovate notizie della persona indicata;
quando si vuol acccnnare allc date di nascita e di morte
le date sono precedute da ». o da f.
10 » Ghiraruacci, Jlistoria di Bologna, I, 386, 395,
399, 406.
* Ghirardacci, Ioc. cit.
■♦ Ghirardacci, Historia di Bologna, I, 535.
* Ghirardacci, Uistoria di Bologna, II, 584.
15 * A N B (ossia Archivio notarile di Bologna),
Indici del Masina, secolo XV e XVI ; Vacckettini Ali-
dosi (che si conservano nella Biblioteca comunalc del-
1'Archiginnasio), VI, 1S3 ; fa testamento il 35 maggio
del 1446. Ivi son ricordati il padre suo e il figlio.
20 ' Ivi.
* BlBLIOTECA COMUKALB OIXL'ArCUIGINNA&IO, Vac-
cheltini Alidosi, I, 137.
» Ricordato fra gli uomini di Castel San Pietro
nel 1506 {Vacchettlni Alidosi, I, 137): A N B, Indici del
35 Masina; ha esenzloni dal Senato bolognese nel 1504
(Bibliotkca comunale dell^Archiginnasio, Recapiti
del Senato, nci mss, Carratl, I, 168); Vacchettini Ali-
dosi, 11, 160.
"• A N B, Indici del Masina.
30 " ANB, Indici del Masina; Vacckeltini Alidosi, II,
97; fstto clttadino di BoJogna 11 19 agosto del 1530
{Recapiti del Senato, I, 253) ; abitava in San Martino
delle Ballotte; iscritto nella matricola dei beccai (Bi-
BLIOTECA COMUNALE DELL'ARCH101NNASI0, AIs. B, 3378,
3S p. 454)-
•* ANB, Indici del Masina; faceva testamento 11
34 agosto del 1518 e lasciava crede il figlio Andrea e
usufruttuaria la moglie che era di Castel San Pietro, a
cui restituiva la dote di lire 100.
40 '* Ricordato nel testamento di Sante dei 24 ago-
sto 1518, nel qual anno era gla morto. La moglle ri-
ceveva da Sante un legato di 40 lire.
'■• A N B, Indici del Masina, ove e spesso ricordato.
Iscritto nella matrlcola dei beccai (Bibuoteca comu-
45 NALE DELL'A.RCHIG1NNAS10, Ms. B, 3378, p. 454).
" A N B, Indici del Masina, frequentemente ricor-
dato; fece testamento il i8 settembre 1554 {Vacchettini
Alidosi, VI, 143); vedl anche Vacchettini, I, 103.
'• ANB, Indici del Masina: ha piu atti. Iscritto
50 nelParte dei garzolari (Biblioteca comunale dell'Ar-
ciUGlNNAsio, Ms. B, 3378, p. 437).
'* Notalo, fatto cittadino bologncse il 19 ago-
sto 1530 (Recapiti del Senato, I, 353), dal 1518 circa
abit6 in Bologna; ha i suoi atti (due cartoni) alTAr-
chivio notarile di Bologna ; frequentemente ricordato 55
nel Masina e nei Vacckettini Alidiysi, (II, 97 ; V, 193 ;
VI, 176 ecc). Per sua moglie Agnese vedi anche i Vac-
ckettini Alidnsi, II, 160, vil, 34 (dote).
'* A N B, Indici del Masina,
'» Per 11 matrimonio vedi Biblioteca comunale 60
dell'Archiginnasio Ms. B, 900, p, 177; per la morte
ivi, Ms, B, 913, p. 297.
'" Ricordato negli Indici del Masina quale erede
dcl fratello G. Battista.
" A N B, Indici del Masina ; Vacchetlini Alidosi, II, 65
143 e 386; VIU, 161, 330; XVI, 174. Per II suo matri-
monio vedi Bibuoteca comunale dell'Archiginna.sio,
Ms. B, 901, p. loi, Assiste ai matrimoni delle sue ni-
poti Ginevra e Margherita,
" Ricordato come erede del fratello G. Battista
negli Indici del Masina,
*» A N B, Indici del Masina.
»■* Per il suo matrimonio vedi Biblioteca comu-
NALE dell'Archiginna.sio, Ms, B, 900 a c. 178; per la
morte Ivi Ms, B, 915 a p. 76.
*^ II nome di battesimo era ritenuto Sante; ma
crroneamente. Di lui sl parla in tutto questo primo
paragrafo. Un Sante, suo fratello, indicato nel nostro
schizzo, nacque nel 1524. Vedi p. vi, nota 3.
*' A N B, Indici del Masina.
" Ivi.
«' Ivi.
•» ANB, Indici del Masina; per il matrimonio
vedi Vacchettini Alidosi. La moglie ebbe una dote di
lire 300 (BiBLiOTECA comunale dell'Arch1ginnasio, 85
Ms. B, 2379, p. 520), IX, 84 (1580); vedi inoltrc Vac-
chettini Alidosi, VI, 327 c IX, 63.
'" Fa testamento nel 1620 ; cf, Vacchettini Alidosi,
ni, 151; Xin, 3, Per la morte vedi Bibuoteca comu-
NALE DELL'ArCHIGINNASIO, Ms. B, 9II, p, 39I. 90
^' Spesso ricordato negli Indici del Masina; vedi
Vacchettini Alidosi, V, 47, 169: la moglie fa testamento
nel 1590.
^* La sua dote h ricordata (1556) dai Vacchettini
Alidosi, VI, 176. 95
*•' Ricordato negli Indici del Masina.
'^ Per il matriraonio vedi Biblioteca comunale
dell'Archiginnasio Ms. B, 901, p, 330; cf. Vacchettini
Alidosi, V, 169 e IX, 196; inoltre gli Indici del Masina,
70
75
80
PREFAZIONE
*
* *
Se numerose e svariate sono le notizie che si riferiscono al padre di frate Cheru-
bino, non altrettanto pu6 dirsi per quelle che toccano costui direttamente e che per
noi hanno un ben maggiore interesse.
Sin dall'inizio sorge una grossa quistione per la data di nascita; giacchfe per il 5
luogo sembra non potersi dubitare, essendo egli stesso a dichiarare in piti di un'occasione
che ha sortito i natali in Bologna, cittk che chiama qua e Ik patria sua dolcissima.
L'anno quasi universalmente accettato per la nascita, e nel quale convennero il Bom-
baci^ il Fantuzzi^, il Gozzadini ^, ed altri assai *, h il 1524. Qualcuno h andato
anche piti avanti; il dottor Lodovico Frati, per esempio, ha asserito che il Ghirardacci 10
nacque il 27 settembre di quelPanno^: l'errore deriv6 dal credere che il nome seco-
lare di Cherubino fosse Sante, e di aver trovato un Sante Ghirardacci nato il 27 set-
tembre e battezzato poi il 29 di quel mese nella chiesa cattedrale di Bologna ^. Non
conosciamo alcun documento che autorizzi a ritenere che il nome di battesimo di
Cherubino fosse Sante; h detto solo in certe schede dell'Archivio notarile fatte recen- 15
temente, dalle quali forse il Frati trasse la notizia. Noi riteniamo che il nome di batte-
simo fosse proprio quello di Cherubino, o almeno non quello di Sante, perchfe non si sa-
rebbe concepito la ripetizione (nel 1S24), del nome che era gik stato dato a un figliuolo.
Un documento che ci illumina sulla sua etk e perci6 ci lascia intravedere facil-
mente l'anno di nascita, h il privilegio concesso da frate Gregorio Elparense, priore 20
generale deIl'ordine Agostiniano, al padre Cherubino, di potere abitare, fin che fossc
vissuto, nella stanza che a sue spese aveva adornata, di poter godere della compagnia
di persona che lo servisse e fruire di altri piccoli benefici; ma ecco il documento
nella forma sua originale:
Frater Gregorius Elparensis ordinis Eremitarum sancti Augustini Prior Genera- 25
Lis iNDiGNus, Venerabili et nobis in Christo dilecto Magistro Cherubino Bono-
niensi eiusdem ordinis ac voti salutem.
' Nelle Tavole de' cognomi bolognesi e forestieri tuali parole: " Fine deW /sioria di Bologna manoscritta
contenuti nella frima e seconda parte delV Istoria di Bo- " del P. M. Cherubino Ghirardazzi bolognese morto li
logna del padre maestro Cherubino Ghirardacci, in Bo- * 14 novembre dell'anno 1598, in eta d'anni 74^ (come ap- 30
logna, s. n. t., ma meta secolo XVII, a p. 1-2. Ivi si punto leggesi nclla copia della libreria Malvezzi). Vedi
5 dice erroneamente che la morte del Ghirardacci " segul inoltre M. Gualandi, Frate Cherubino Ghirardacci storico
" in Bologna 11 di 13 dlcembre delPanno 1598, essendo bolognese, Bologna, s. t., 1853, p. 3; Gaetano Giordani,
" egli allora vecchlo d'anni 74 „. Narrazione delle nozze di Annibale II Bentivoglio cele-
* Notizie degli scrittori bolognesi, IV, 136. brate in Bologna, Bologna, Nobili, 1836, p. 35 ; la Bio- 35
' Lettera di fra Cherubino Ghirardacci e notizie ri- grafiauniversale antica e moderna (Venezia, 1535), XXIV,
10 guardanti la stampa del suo terzo volume della ' Historia 168; la Nouvelle biographie ginirale del Didot (Paris,
di Bologna „ ecc, in Atti e memorie della regia 1858), XX, 397, ecc. — Luigi Frati, Opere della biblio-
Deputazione di storia patria per le pro- ^ra/a Ao/o^»«e, Bologna, Zanichelli, 1888, IT, n. 9381,
vincie di Romagna, anno 11, p. 169 sg. lo pone nato nel 1504, ma par chiaro che si tratti di 3"
^ La data del 1524, o meglio la morte del Ghirar- un errore tipografico per 1534.
ij dacci nel 1598 a 74 anni, fu accettata poi da raoltissirai ^ Storia di Castel San Pietro cit., p. 166.
raanoscritti del terzo volume della Historia di Bologna • Estratti dai libri battesimali, del Carrati: ms.
del secolo XVII, in finc ai quali si leggono queste ri- della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio.
PREFAZIONE XI
Quia eorum qui Ordini ac Conventibus sua virtute, animi dotibus, commodo ac honori
esse possunt et sunt rationem Nos habere convenit; cum autem Magister Cherubinus Bo-
noniensis pro viro religioso et virtutibus ac praeclaris animi dotibus omato a Nobis habeatur,
et cum nobis humiliter supplicaverit, ut cameram quam nunc tenet, ab eo aedificatam et suis
5 expensis constructam, ei ad vitam confirmare concedereque velemus, sumus suis honestis pre-
cibus inclinati. Praesentium igitur tenore et nostri officii auctoritate eam sibi libere impen-
dimus et concedimus. Insuper volumus et concedimus ut possit habere socium pro inser-
viendis suis necessitatibus, quemadmodum et alii Magistri nostri Ordinis habere et tenere
consueverunt; et ob senectutem suam sexaginta quatuor annonun exemptionem et immuni-
10 tatem ad Matutinum surgendi impertimur, et licentiam ei damus comedendi in camera sua
pro ut ei placuerit, dumodo in aliquibus festis sollennibus infra anr.um, nisi fuerit legitime
impeditus, in refectorio cum aliis comedat. Sciantque Priores Conventus seu Vicarii pro tem-
pore existentes hoc de nostra gratia spetiali ei concessum esse, et volumus ac mandamus sub
pena privationis officii ut a nemine possit impediri. In nomine Patris et Filii et Spiritus
15 sancti. Amen. In quorum fidem etc.
Datum Romae, die xxv mai MDLXXXIII.
Nostri officii solito sigillo '.
Questo stesso privilegio, con la data del 25 maggio 1583, servl di base alla minuta
di un altro simile documento in data 25 maggio 1589; ed fe appunto questa minuta,
20 ciob l'antica ben formata, arricchita di correzioni e aggiunte, che h conservata nell'Ar-
chivio di Stato di Bologna ^. Dalle correzioni al testo primitivo si desume chiaramente
che si tratta di una conferma, ed h data naturalmente una diversa indicazione per l'etk
di frate Cherubino, che non b pih di 64 anni, ma di 70 e undici raesi ^ E vera-
mente con le due date del documento corrisponde assai bene la difFerenza dell'etk.
25 Ora, se il Ghirardacci, nel 1583 aveva 64 anni, e nel 1589 ne aveva 70 e dei
mesi, e il documento ha la data del 25 maggio, appar chiaro che il frate era nato
nelPanno 1519. Ci sembrano quindi destituiti di fondamento quegli altri che lo
dicono morto nel 1598 di anni 74, la quale afFermazione condurrebbe all'anno 1524
di nascita*.
30 E del resto la data del 1519, per la nascita del Ghirardacci, resta autorevolmente
confermata dalla dichiarazione precisa dell'Alidosi che riportiamo piti innanzi ^, la quale
afferma che il Ghirardacci morl nel dicembre del 1598 (e questo sapevasi) in etk di
anni 79.
Dove compisse i suoi primi studi non h ben noto, ma h probabile che, entrato
* E evidentemente una minuta, scritta in bella * semper patitur que vocatur asma, et etiam „; nella
forma, senza firma. stessa linea dopo "suam^, in luogo di * sexaginta qua-
' Archivio di Stato di Bologna, Monaslero di " tuor annorum „ si ha : " cum sit septuaginta annorum
Saa Giacomo, busta 115/1721. ' et mensium undecim „ ; infine alla 1. 18, in luogo di 15
S = Le varianti sono precisamente le seguenti : alla MDLXXXIII si ha MDLXXXIX. — Non abbiamo una
1. 8 del documento nella nostra edizione a " velenius „ prova diretta, per le ricerche fatte, clie le minute, comc
si aggiunge: "sicut..,. nunc confirmanus „; nella I. lo par probabile, fossero poi seguite dal documento in
si ha * confirmamus et concedimus „, in luogo del solo forma ufficiale; ma comunquc, il documento nuUa perde
*et concedimus „, e dopo la parola " socium „ quella di del suo valore per il nostro fine. 20
10 " sacerdotem „t alla 1. 12 dopo " consueverunt „ si ag- ■* Vedansi le note i e 4 a p. x.
giunge : " et ob infirmltatem periculosissimam de qua ^ A p. xviu della prefazione.
XII PREFAZIONE
per tempo nell'ordine eremitano di Sant'Agostino e fatta professione di quella rcli-
gione probabilmente in Bologna \ sostasse in piCi d'un convento d'Italia. Cosl ci
risulta che stette per qualche tempo a Roma e ncl 1543 era in Chianciano, vicino a
Montepulciano, nel senese. L'afferma egli stesso nel vol. I della sua Historia ^, la
dove, narrando d'un tal frate Nicola Guidoni famoso predicatore dell'ordine dei 5
Minori, che era caduto come morto in terra mcntre passeggiava pcl chiostro del suo
monastero dicendo l'uffizio, ma che poi, quando sul cataletto stava per essere portato
alla sepoltura, improvvisamente alzo la mano come risvegliandosi, e con la medesima
lev6 il cappuccio dal capo di uno dei portatori ; egli cosl continua: " Di questi casi
" simiglianti se ne leggono assai in vari autori et io facilmente mi piego a crederlo, 10
" perciochfe l'anno 1543, essendomi partito dallo studio di Roma et posto da' miei
" maggiori nello studio di Siena, ritrovandomi in Chianchiano, castello posto nel sanese
" lontano da Monte Pulciano trc miglia et cinque dalla cittk di Chiusi, dove scrivevo
" in lettera formata et miniavo gli statuti nuovamente riformati di quella terra, sotto la
" pretoria del signor Armando Marescotti nobile sanese, occorse che un Christoforo 15
" Schianta ....,, e qui narra l'avventura toccata a questo Cristoforo che, essendo ca-
duto tramortito a terra mentre pigiava il vino, dopo quasi due giorni fu portato al
cimitero e posto nella fossa, dove si sveglib al sentire 1'acqua santa che gli era spruz-
zata sopra dal cappellano ^,
Da Siena frate Cherubino and6 in parecchi altri luoghi, tra cui ci pare di poter 20
annoverare, piu tardi, anche Venezia.
Certo egli stette per qualche tempo, non sappiam quanto, a Orvieto, perchfe nella
sua Historia, alPanno 1264, ricordando la costruzione del duomo di quella cittk, dopo
aver descritte le sculture, aggiunge: " Sono le finestre di questo famoso tempio di
" alabastro, per le quali traspare il lurae del sole come se fossero fatte di cristallo. 25
" Audacemente io ne ragiono perche piij volte l'ho veduta et veduto anco il miracolo
" et insieme la copia della boUa di Urbano come questo miracolo occorse „*.
Ma il suo costante desiderio fu di poter tornare a Bologna. E questa sua aspi-
razione fu soddisfatta, almeno per un certo tempo, sino dalla fine del 1557 o dal prin-
cipio dell'anno 1558 ^ Ne abbiamo la prova negli istrumenti delParchivio del mona- 30
■ E costume degU Eremitani, come mi assicura il poti dl Romolo, e continua: "Altri poi altrimente scri- 15
dotto p. Nazareno Casacca, di far la professione nel con- " vono, si come ho lctto in alcune antichissime croniche
vento della propria citta ; ma l'atto di professione non " di detta citta, che restarono nelle mani dell'sccellen-
lo rinvenni tra i documenti del convento, per quanto "tissimo signor Ambrogio Nuti nobile sanese: le quali
5 l'abbia insistentemente cercato. II Frati, op. cti., p. 167, " piii volte da me, sendo io quivi allo studio della mia
ricorda altri della famiglia Ghirardacci monaci nel con- "religione, lessi „. 30
vento di San Giacomo di Bologna : un fra Nicola nel ■• A p. 423.
1537 e un frate Eugenio nel 1524. * Vol. I, p. 307.
* Della residenza del Ghirardacci in Siena, egli * Pensiamo che possa provarsi che fino dal 1557
10 stesso ha lasciato un'altra esplicita testimonianza nella il Ghirardacci era in Bologna perchc Marco Guerrlni,
tavola del primo volume, sotto la voce Siena, Accen- scrivendo al cognato ser Andrea Ghirardacci, gli in- 25
nandosi alla fondazione di quella cittA, egli ricorda le giunge di salutare il " vostro frate Cherubino „, il quale
leggende che la vogliono attribuita o a Brenno capitano doveva essere vicino e cioe in Bologna (Archivio nota-
dei Galli o a Senio e Aschio figliuoli di "Remolo„ e ni- rile di Bologna, Atti di Andrea Ghirardacci, busta U).
PREFAZIONE
XIII
stero di San Giacomo che conservansi ora presso l'Archivio di Stato di Bologna. In
lutti gli atti in cui i frati del convento si impegnavano sotto qualche forma, era ne-
cessario, com'fe noto, radunare il capitolo dei frati perchfe esprimesse il suo consen-
timento o la linea di condotta da seguire; ora, in s?;guito ad un attento spoglio degli
5 atti del convento agostiniano, abbiam trovato ricordato frate Cherubino Ghirardacci
la prima volta il 12 marzo del 1558, in occasione di una cessione fatta di un podere
posto in Volta di Reno da Pietro Montanari ai padri di San Giacomo ^ Tra i frati
presenti vi figura anche " fratre Cherubino de Bononia„, senza alcuna carica; c poi-
chfe nelle molte radunate del capitolo degli anni precedenti non figura mai il nome
10 di Cherubino, possiam concludere, senza tema di errore, che il nostro frate non era
ancora venuto stabilmente al convento di Bologna "^.
E nel convento di San Giacomo ebbe subito cariche e mansioni: il 10 agosto di
quelFanno stesso fe ricordato come lettore e sottopriore, in sostituzione di fra Giovanni
da Fermo che vediamo nel documcnto precedente, mentre era priore del convento
15 maestro Sante Spisani di Bologna^. Ed altre volte h. pur ricordato in queII'anno *.
II cognome, generalmente omesso per tutti i frati, h chiaramente indicato in un do-
cumento del 1559. II 12 agosto di queIl'anno il Ghirardacci interviene ad un'adunanza
capitolare di detti frati nella quale vengono concessi a Paola figlia del senatore Cam-
peggi e vedova di Giovanni Malvezzi e a Griovanni figlio di detto Giovanni e della pre-
detta Paola dodici piedi quadrati di terreno facenti parte della piazzetta che fe in faccia
alla chiesa e al convento di san Giacomo, acciocchfe madre e figlio possano costruire
il loro palazzo (quello che ancora vedesi) posto tra via San Vitale e via San Donato,
i Ringhieri ecc, obbligandosi i detti Malvezzi a impetrare il beneplacito apostolico e
a donare alla chiesa entro tre mesi 80'scudi d'oro che dovevano servire per la prov-
25 vista di app>arati e di altro a vantaggio della chiesa stessa. Tra i frati presenti figura
il "reverendus pater frater Cherubinus de Ghirardaciis de Bononia subprior et lector^:
egli dunque conservava ancora la carica di sottopriore del convento ^.
15
' Archivio m Stato di Bologna, Monasiero di
San Giacomo, busta 37/1643, n. 6.
* Un diUgente spogUo fatto sui documenti del-
l'Archivio di Stato, Monastero di San Giacomo, ci lia con-
fermato clie il Giiirardacci non era in Bologna : tra le
molte radunanze del capitolo agostiniano, in cui avrebbe
pur dovuto trovarsi, notiamo, a conferma del nostro
asserto, queste; 20 aprile 1553 (busta 35/1641, n. 6);
30 gennaio 1553 (busta 35/1641, n. 15); 31 maggio 1555
(busta 35/1641, n. 92); 34 settembre 1555 (busta 35/1641,
n. 103); 4 luglio 1556 (busta 36/1643, n. 34); 12 giugno
1557 (busta 36/1643, n. 63); 32 dicembre 1557 (busta
36/1643, n. 77). Sembrerebbe dunque provato che sino
alla fine del 1557 il Ghirardacci, anche se era ve-
nuto a dimorare in Bologna, non era nel convento di
San Giacomo.
s Archivio di Stato di Bologna, Monastero di
San Giacomo, busta 37/1643, n. 14. -Vi si legge preci-
samente; "V. pater frater Cherubinus de Bononia sub-
* prior et lector „. K un Istrumento di locazione di terre 20
in Budrio.
* Ad esempio il 30 agosto, in un istrumento di
transazione, nel quale il frate vien ricordato con le pre-
cise parole. Busta 37/1643, n. 16. Per questo documento
confrontisi anche U Libro Economico (v. p. xxx-xxxl), al 25
Ub. II, c. 48 t;.
^ L'interessantissimo documento, che ci da un lume
prezioso per la vita del Ghirardacci, si conserva nel-
l'archivio dcl senatore marchese Malvezzi de' Medici,
alla cui squisita cortesia e profonda cultura debbo la 30
notizia e la consultazione. II documento, che e in copia
autentica, porta la segnatura H, 36. In una notizia
aggiunta al documento si parla del palazzo Malvezzi, e
se ne attribulsce la costruzione al 1560 e il disegno
all'architetto Bartolomeo Triachini. 35
Altro esemplare autentico del documento e all'Ar-
chivio di Stato di Bologna, loc. cit,, busta 37/1643,
n. 39.
XIV PREFAZIONE
Ma da quanto tempo era in Bologna e per quanto tempo vi stette ancora? Non
h facile rispondere, ma noi pensiamo che vi fosse giunto da poco e che pure per
poco tempo vi restasse. Siamo indotti a credere che poco dopo dovesse allontanarsi
dal convento di San Giacomo, perchi: del 1562, come vedremo tosto, egli si esprime
in guisa da lasciar intravedere che ne era lontano. 5
II nostro frate tuttavia lo vediam ricordato ancora una volta, il 12 ottobre del 1559,
in occasione della cessione di certi diritti su una cappella di San Giacorao alla famiglia
Bonasoni, sempre con le stesse cariche *; e poi non pih, per allora. Par chiaro che il
Ghirardacci sulla fine del 1559 o ai primi del 1560 debba essere stato chiamato al-
trove, non sappiamo per qual ragione, o pih probabilmente debba essersi allontanato 10
per qualche suo motivo c per breve tempo da Bologna; giacchfe in una adunanza capi-
tolare dell' 1 1 marzo 1560 frate Cherubino non solo non figura presente, raia nella carica
che egli teneva di sottopriore era subentrato un altro, frate Egidio da Pennabilli ^.
Sappiamo tuttavia che era in Bologna nell'aprile, perchfe 1'8 di quel mese ser Andrea
Ghirardacci suo padre, rogando il testamento di Annibale Salaroli, terminava: " Actum 15
" in conventu et monasterio sancti lacobi de Bononia, in camera ressidentie fratris Che-
" rubini de Ghirardatiis ordinis Heremitarum sancti lacobi suprascripti ac filii mei notarii
" infrascripti „, e son presenti anche altri due frati del convento ^ Per tutto quelI'anno
e per il seguente non lo incontriamo piti in documenti*, ma ci5 non sarebbe suificiente
per farci concludere che il frate non era piti in Bologna. 20
II Ghirardacci, descrivendo in un raro opuscolo che diede alle stampe, le grandi
giostre fatte a Bologna nel carnevale del 1562, cosl si esprime, rivolto al magnifico
signore Virgilio Guidotti: " Ritrovandomi a' questi dl passati nella magnifica e
" generosa cittk di Bologna nostra dolcissima patria, ho veduto cose di cosl gran
" maravigha degne et di tanta laude, che sono stato forzato dal vero di confessare 25
" quella esser tra tutte l'altre cittk d' Italia piti felice et gloriosa „ ; evidentemente
il tono stesso delle parole sta ad indicare che I'autore, quando scriveva, non trova-
vasi di stanza a Bologna, dove con tutta probabilitk, secondo noi, erasi recato per
una qualche breve missione o per speciali incombenze.
Se tuttavia nel carnevale il Ghirardacci dovette trovarsi a Bologna come per caso, 30
o di passaggio, piii tardi, ma neIl'anno stesso, ebbe a risiedere nel convento per qualche
mese. Infatti in una transazione che il convento di San Giacomo fa con un tal Men-
gazzi, il 12 novembre 1562, tra i frati presenti e consenzienti c'fe il " rev. pater
" frater Cherubinus de Bononia lector^^; e in un rogito di affitto del 5 aprile 1563
' Archivio di Stato di BoLOGisrA, Monastero di ^ Ricordo alcuni istrumenti di quegli anni, nei lo
San Giacomo, busta 37/1643, n. 42. Vi si legge: " R. quali si hanno notizie di adunanze capitolari senza il
" frater Cherubinus bononiensis lector et subprior „. nome di Cherubino: 25 ottobre 1560 (busta 37/1643, n. 78,
* Archivio di Stato di Bologna, Monastero di donazione); 33 gennaio 1561 (busta 38/1644, n. 3, ces-
San Giacomo, busta 37/1643, n. 55. E un istrumento di sione) ; 38 giugno 1561 (busta 38/1644, n. 33, enfiteusi);
locazione. II Ghirardaccl manca pure in un altro istru- 30 settembre 1563 (busta 38/1644, n. 60, locazione), 15
mento dello stesso giorno, busta cit., n. 56. ^ Archivio di Stato di Bologna, Monastero di
' Archivio notarile di Bologna, busta II di San Giacomo, busta 38/1644, n. 63. Non aveva piii la
A. Gliirardaccl. carica di subfrior.
PREFAZIONE XV
h di nuovo ricordato il " rev. pater frater Cherubinus de Bononia lector „^ Dopo
questa data abbiamo una lunga interruzione durante la quale dobbiamo credere o che
fosse temporaneamente fuori di Bologna o che fosse malato, perchfe non interviene
mai nel capitolo dei frati^; ma fe piti probabile la prima supposizione, E cosl non
5 ci b dato di ritrovarlo piii sino a tutto il 1564^.
Sui primi del 1565 certamente, se non suUa fine del 1564, il Ghirardacci ritorn6
al convento di Bologna, o almeno lo torniamo a vedere nelle radunanze capitolari. In
una locazione che dai frati si fa, il 20 gennaio 1565, ad Antonio Grazioli, h ricordato
" frater Cherubinus de Bononia lector „*; in una transazione del 12 febbraio ^ dell'anno
10 stesso con un tal Pasqualini h di nuovo ricordato " venerabilis pater lector frater
" Cherubinus de Bononia sindicus„*: trattavasi di una contesa per la casa detta del
Torrazzo in via San Vitale. Con la nuova carica di sindaco lo troviamo anche il
9 aprile di quello stesso anno in una adunanza in cui si doveva trattare di una certa
rinunzia a favore dei frati di San Giacomo da parte di un ceppo della famiglia Ben-
15 tivoglio; vi h chiamato: " frater Cherubinus de Bononia lector et sindicus „'.
Ma dopo questa adunanza torniamo a perdere di vista il nostro frate: non lo
troviamo in una radunata deIl'agosto ^, nella quale ci sono moltissimi per non dire
tutti i frati, e sarebbe forse intervenuto egli pure se fbsse stato presente.
Ci fe d'aiuto per stabilire la presenza di frate Cherubino nel convento agostiniano
20 di Bologna, oltre la serie degli istrumenti ricordata, un libro che conservasi nelPAr-
chivio di Stato di questa cittk tra le carte del convento di Sant'Agostino, scritto dallo
stesso Ghirardacci; nel quale, tra molte altre scritture, son riprodotti testualmente alcuni
dei citati verbali delle congregazioni dei frati del convento, nei casi gik indicati, in cui
dovevasi prendere una deliberazione che interessasse tutta la comunitk. Ora anche
25 in tali atti di congregazioni, come in quelli che trovansi nella serie degli istrumenti
sino al gennaio del 1570, tra i nomi dei vari frati presenti non figura mai quello di
frate Cherubino. La prima volta che ve lo vediamo ricordato h in una congregazione
del 1° ottobre 1572; fe per altro da tenersi presente che le congregazioni di quegli
anni non sono nel volume in discorso punto frequenti, e che perci6 non dobbiam
30 prendere quest'ultima data come quella del ritorno in Bologna del Ghirardacci.
' Archivio di Stato di Bologna, Monastero di le 1564, compera) ; n. 58 (19 settembre 1564, locazione); 15
San Giacomo, busta 40/1646, n. 13. E per6 da notarsi n. 59 (19 settembre 1564, locazione); n. 61 (9 ottobre
il nome del Ghirardacci non figura in-una compra 1564, assoluzione); n. 6a (9 ottobre 1564, assegnazione).
del 9 febbraio 1563 (stessa busta, n. 10). ■* Archivio cit., busta 40/1646, n. 68.
5 2 Vedansi i seguenti documenti della busta 39/1645 * E ben vero che nella precedente adunanza capi-
del fondo piu volte citato: n. 11 (10 giugno 1566); n. 58 tolare del 10 febbraio 1565 (stessa busta) il Ghirardacci 20
(13 febbraio 1568); n. 78 (30 ottobre 1568); n. 104 (37 ot- non era presente, ma si dovette trattare o di un impe-
tobre 1569); in nessuna di quelle adunanze capitolari dimento momentaneo o di una indisposizione, perchfe
si fa menzione del Ghirardacci. due giorni dopo interviene con gll altri.
10 ' Vedansi tutte le adunanze capitolari di quegli « Archivio cit., busta 40/1646, n. 71.
anni che si contengono nella serie degli Istrumenti; ' Archivio cit., busta 40/1646, n. 78. 25
sono le seguenti: Arciuvio cit., busta 40/1646, n. 35 8 Del 4 agosto, busta 40/1646, n. 103. E non era
(33 agosto 1563, assegnazione) ; n. 34 (6 novembre 1563, presente ne anche alla seduta del 9 ottobre dl quelPanno;
accordo); n. 37 (3 dicembre 1563, compera); n. 53 (33 apri- cf. stessa busta, n. 107.
XVI PREFAZIONE
Che sino dai primissimi del 1570, se non forse dagli ultimi del 1569, il Ghirar-
dacci fosse tornato in Bologna, ci sembra provato dalla pubblicazione che il Ghirar-
dacci fecc ai primissimi del 1570 del Calendarium ad uso dei chierici bolognesi per
le funzioni sacre e la recita dell' uffizio, per incarico avutone dal sacrista della catte-
drale di Bologna, in omaggio alle disposizioni del concilio di Trento ^ II calendario 5
che dovcva servire per il 1570 non poteva essere pubblicato ad anno troppo inoltrato
o alla fine del medesimol Che poi ci fosse il 15 settembre del 1570, ci fe dimostrato
dalla iettera dedicatoria indirizzata ai fratelli Angelo Michele e Pier Antonio dal Lino
che precede l'edizione del 1571 deWz. Institutione Christiana et Catholica^, lettera che
h. datata appunto in Bologna col giorno sopra indicato. Deve perci6 concludersi che 10
il ritorno in Bologna di frate Cherubino Ghirardacci accadesse tra la fine del 1569
e il principio dell'anno 1570.
Se pure, invece che di ritorno in Bologna, debba piuttosto parlarsi di ritorno
alla consueta abitazione del convento, giacchfe noi sappiamo da lui stesso che il 18 ot-
tobre 1564 ottenne licenza di poter abitare " fuori de' luoghi regolari deIl'ordine 15
" Agostiniano „, purch^ stesse in casa di parenti od amici, per poter essere di soste-
gno alla loro povertk e vecchiaia, conservando sempre l'abito delPordine e con facoltk
di udire le confessioni, amministrare i sacramenti e fare qualunque altro beneficio,
purchfe quello che ricavasse dalle elemosine fbsse convertito in proprio uso e de'
suoi parenti, ed avendo provveduto ai loro bisogni, ritornasse alI'obbcdienza '. Di 20
guisa che pu6 anche esser probabile che il Ghirardacci vivesse in questi anni sino
al 1570 fuori del convento bensl, ma presso il padre o i parenti, proprio in citth,
dove appunto i suoi parenti dimoravano.
E certo che dal 1570 in poi non si aIlontan6 piti nh dal convento n^ dalla citth.
Se non rapidi, continui furono i progressi nel corso delle cariche della sua 25
religione fatti da frate Cherubino nel convento bolognese: cosl nel 1° ottobre del
1572 lo vediamo lettore e al dodicesimo posto sui diciassette frati ch'erano nel con-
vento*; il 14 gennaio del 1574 fe alPottavo posto col titolo di Baccelliere e Sa-
grista^; il 2 febbraio del 1575 fe al sesto posto con gli stessi titoli^; non molto
tempo dopo fu nominato maestro di Teologia'; piti tardi, come appare in docu- 30
menti del 1596 e 1597, egli si chiama cappellano di Santa Cecilia, cappella an-
' II rarissimo llbretto e descritto nel § 3 di que- " presenti gli infrascritti, cioe „ ecc. il 6» fe " Fra Che-
«ta prima parte della Prefazione. " rubino Ghirardacci bolognese bacciliere et sagrista „. i,?
* Vedi piu innanzi a p. xx. "^ Ad esempio e maestro in un documento del 38 giu-
» L. Frati, Storia di Castel San Pietro, pp. 166-167. gno 1587; Archivio di Stato di Bologna, Monastero
* Archivio di Stato di Bologna, Monastero di di San Giacomo, busta 45/1651, n. 33 : * Reverendus pa-
San Giacomo, busta 133/1738. E ricordato cosi ! " Fra * ter magister Cherubinus de Bononia „. E cos\ fc detto
• Cherubino Ghirardacci da Bologna lettore». in altri del 18 maggio 1590 {Ivi, busta 46/1653, n. ir); 20
5 Archivio cit., ms. cit., al libro II, cc. 17-18: del 13 ottobre 1590 (busta 46/1653, n. 19)-, deil' 11 di-
" Fra Cherubino Ghirardacci da Bologna baccelliere et cembre dell'anno stesso (busta 46/1653, n. 34), ecc. II
" sagrista „. Bombaci (o/. cit., p. 33) afferma che il Ghlrardacci fii
^ Archivio cit., ms. cit., al libro II, c. 17. L'atto laureato in Bologna nel coileglo de' dottori di Teolo-
comincia, come al solito; *Congregati li padri del mo- gia " circa l'anno 1578 „; ma ci pare che la data debba 35
" nastero secondo l'uso, alla quale congregatione furon essere protratta di qualche anno.
PREFAZIONE
xvn
nessa alla chiesa di San Giacomo degli Agostiniani ^ e infine fu curato della mede-
sima, ossia parroco ^.
Nel convento ebbe le cariche e gli uffici rispondenti alla sua cultura e alle sue
tendenze: come quello di ordinare l'archivio e di fame ampli regesti ed estratti; di
5 insegnare; di predicare; ma sopratutto gli furon dati gli agi, il tempo e i comodi
necessari per compiere i suoi studi, indirizzati a due generi affatto diversi di applica-
zione, 1'uno che aveva per fine la educazione cristiana e morale del popolo, Taltra
la storia bolognese.
E talvolta la sua attenzione e l'opera sua furono attratte da altre svariate incom-
0 benze. Valerio Rinieri, ad esempio, attribuisce al Ghirardacci il disegno e l'attuazione
dell'addobbo della chiesa metropolitana in occasione della traslazione dei corpi di
san Zama e di san Faustiniano, avvenuta nel maggio del 1586 ^
II nostro frate visse a lungo, intento continuamente al lavoro. Gli ultimi 15 anni
fu quasi sempre malaticcio, attaccato specialmente dalPasma *.
La data della sua morte, corae gik quella della nascita, h varia a seconda dei
vari scrittori: secondo alcuni mort il 14 novembre del 1598, come leggesi sotto un
suo ritratto inciso nel secolo XVIII, probabilmente per cura degli editori del III volume
della Historia di Bologna^; altri, come il Bombaci ®, il Fantuzzi ', il Carrati ^ ecc,
' E curioso e interessante a un tempo, per la vita
del Nostro, questo documento del 1596, che da al GM-
rardacci l'appellatiro di cappellano di Santa Cecilia e
che ci apprende un aneddoto del tutto nuoro;
"A dl 21 di marzo 1596.
"lo fra Cherubino, capellano di Santa Cecilia, con-
" fesso che, sono da dui o tre anni, trovandomi alla
" morte del signor Giacomo Macchiavelli, che mori
" circa la, sera, ritornando a casa fui accompagnato da
" ms. Vincenzo Tallani et da un altro huomo insieme,
" et aprendo io ia porta della chiesa, udi un strepito
" fra le banche verso il Vangelio, et alla presenza delli
" detti dui huomini mi trassi al detto movimento, et
" trovando quivi un giovine, rai disse che si era addor-
" mentato in chiesa et non per far male ; et trovando
" ch'egli non haveva addosso cosa alcuna, il mandai
" fuora di cliiesa al suo viaggio, ed il detto ms. Vin-
" cenzo et compagno andarono anch'essi al suo viaggio.
" Ne fu altra cosa. Ora questo caso un giorno confe-
,Q " rendolo per una certa occorrenza con ms. Cesare Vi-
" sentini selaro mio parochiano, glie io raccontai nella
" istessa forma narrata qui di sopra, senza aggiongervi
" parola di piu. Et cosl chiamo in testimonio Iddio
" tutto questo essere verita, et confesso non havere in
jc " altra maniera parlato col detto ms. Cesare. Et perchfe
" tutto cio sia vero, come ho scritto qui sopra, il detto
" ms. Cesare Visentini (aggravando in ci6 la sua con-
" scienza, che in aitro modo non ho parlato, ne nomi-
" nato alcuno particolare, nc meno incolpato persona
jo " vivente al mondo) lui sottoscrivera di sua propria
" mano la presente scrittura accioche in giudicio et
" In ogni luogo sia tenuta per vera, valida et auten-
" tica.
T. xxxin, p. 1 — A
" lo Cesare Visintino seiar confeso eser la verita
" di tuto quelo che nela suadeta escritura si contleno. 3S
" lo Pier Zanolin fui presente quando ms. Cesero
* Vicintino dise aver soto schrito di sua mano il deto
" schirito et rechonobe la sua mano.
" lo Bernardo Pazzaia fui presento quando ms. Ce-
' sare Vicintino disse aver sotto schrito di sua mano 40
" il ditto schirito et richonobe la sua mano ,.
Nella piu voite ricordata busta ghirardacciana
(115/1731) dell'Archivio di Stato di Bologna, in un
certo luogo, si legge la seguente annotazione che sor-
prende il nostro storico nelle sue vere funzioni di cap- 45
pellano di Santa Cecilia e di amministratore e curatore
della detta chiesetta:
" Ad\ i'di febraro 1597.
"lo fra Cherubino capellano di Santa Cecilia al
" presente ho dato a niaestro Vincentio torlidore per la "jo
' fattura di sei tabernacoli grandi.... L. 13,16 „ (se-
guono pol i pagamenti per altri lavori).
' Vedasi l'attestazionc necrologica dell'Alidosl piu
giii a p. xvin. E in errore il Carrati quando afFerraa
(BlBLlOTECA COMUNALE DELL'ArCH1GINNASIO, Ms. B, 706, 55
n. 49) che 11 Ghlrardacci era curato di Santa Cecilia
sino dal 1582.
^ Diario delle cose fiii notabili seguite in Bologna
cominciando dalVanno 1320 insiao a tutio Vanno 1586 de-
scritto da me Valerio Rinieri. Bibuoteca comunale 60
dell'Archiginnasio, Ms. B, 419, p, 338.
* Vedi sopra a p. xi, nota 3.
' Figura spesso in fronte alla edizione del secondo
voiume della Historia di Bologtia, ma non e in tutti gli
cscmplari ; par certo che 11 rltratto sia del sec. XVIII, 65
perci6 molto posterlore, ma ne riparleremo piu avantL
(Vedi note 6-7-8 a pag. segj.
XVIII PREFAZIONE
avvicinandosi di piJi alla veritk, scrivono che morisse il 13 dicembre deIl'anno me-
desimo. La vera data, non provata sinora da alcuno, che h quella del 12 dicembre,
ci h offerta da una preziosa annotazione autografa del noto erudito c storico bolognese
Giovanni Nicol6 Pasquali AUdosi che riproduciamo integralmente :
Yhesus Maria.
Die sabati duodecimo mensis decembris 1598 circa horam secundam noctis obiit supra-
scriptus R.'' Magister Pater Cherubinus Ghirardacius anno aetatis suae septuagesimo nono;
et erat frater sancti lacobi de Bononia ordinis Heremitarum ac Curator parochialis Ecclesiae
sanctae Ceciliae. Et quando obiit iam perfecerat secundam partem huius Chronicae, quae, ut
vidi, durat usque ad annum 1427, eamque edere volebat Ill.mo et Rev.mo Cardinali Montel- K
bero dicti ordinis Heremitarum, et iam inceperat componere tertiam partem, quam durare
volebat usque ad annum 1572, sicuti pluries mihi dixit et eam errigere volebat Ill.mo Senatui
Quadraginta Reformatorum huius civitatis, sed morte praeventus non potuit predicta expedire.
Datum Bononiae, die 14 decembris 1598.
loANNEs NicoLAUs Pasqualis Alidosius Antiq. '.
Fu sepolto solennemente nella chiesa di San Giacomo maggiore e un religioso
domenicano recit6 in suo onore un'orazione funebre in cui furono celebrate le lodi e
i meriti dello storico bolognese ^.
Per la sua cultura, per i suoi studi svariati, per l'amabilitk del suo parlare, per
il fatto stesso che sin da giovine erasi interessato delle glorie e delle vicende di Bo- 20
logna, egli ebbe i-apporti d'amicizia con i piti illustri personaggi bolognesi, e ne fe
prova il suo Teatro morale, in cui sono recati i detti e le sentenze degli uomini
bolognesi piti noti del suo tempo e appartenenti alle famiglie piii cospicue che qui
esistessero ^. Una particolare amicizia egli ebbe con la famiglia Dal Lino, coi Paleotti
(Gabriele fu vescovo di Bologna e cardinale), coi Fasanini ^, coi Bianchetti e con 25
Marco Antonio Sabbatini, al cui mecenatismo dovette il Ghirardacci se pot^ uscire
in luce il primo volume della sua Historia e se eran gik ben avviate le pratiche per
la stampa del secondo volume, quando l'autore venne a morte.
II genere de' suoi studi severo, o come ora diremmo, critico e scientifico, non
era tale da essere apprezzato da molti, specie da quelli di media e piccola cultura, 30
e tenuto nel conto che realmente meritava; perci5 la sua persona non fu molto nota
a' suoi tempi, specie in Bologna, e non ebbe dai suoi contemporanei, salvo poche ec-
cezioni, e in ispecie dal popolo, quel contributo di stima e di plauso, e quelFomaggio,
che a lui indubbiamente si conveniva e doveva. Ma appena morto, e quando si potfe
« 0». XVIT) Op. cit,, pp. I e 33. » Cf. Bombaci, op. cit., p. 33, « In San Glacomo,
' (/• XVIl) Loc. cit. « sopra la libraria „ fu posta questa iscrizione; pr. che- 10
* (/, XVII) BlBLIOTKCA COMUNALE DELL' ArCHI- RUBINUS GHIRARDATIUS BONONIENSIS S. T. MAGISTER HI-
GiNNASlo, Ms. B, 706,^.49. Cf. per6 la Cron. GhiselH, storicusscriptor variusmulta edidit. obiitmdxcviii.
S ad a. (Bibl. Univ.). Cosi nei i»/w,^a»^«;rj,, al nome(Bibl.dell'Archiginnasio).
» E nella carta finale di guardia di un esemplare 3 Se ne parla piii a lungo nel paragrafo che segue.
del primo volume della Storia di Bologna del Ghirar- * A molti di costoro egU dedic6 le opere sue di 15
dacci, che conservasi nell'Archivio notarile di Bologna. religione e di storia.
u
PREFAZIONE XIX
per un piii attento esame conoscere la grande importanza delPopera sua, non man-
carono nh la lode nh il plauso K
2. — I,e opere a stampa.
L'opera lasciataci dal frate Cherubino Ghirardacci h varia e complessa, cosl se
5 vogliamo giudicare dei lavori che furono dati alle stampe, come da quelli che ancora
restano inedtti e si conservano nelle biblioteche e negli archivi di Bologna e di fuori.
L'elenco degli scritti del Ghirardacci, che sino ad ora videro la luce, non h co-
piosissimo, ma neanche ristretto; comunque esso fe tale da lasciar gik comprendere
la duplice operositk che svolse il frate agostiniano: quella religiosa e quella storica.
10 Diamo qui l'elenco, il piti accurato possibile ^, degli scritti suoi editi; disposti in
ordine cronologico rispetto alla data nella quale videro la luce:
1. — Le GRAN GIOSTRE ET I SUPERBI ABBATTIMENTI, A PIEDI ET A CAVALLO, CON LE LIVREE
FATTE QUESTO CARNEVALE NELLA CITtA DI BoLOGNA DALLI ILLUSTRI SIGNORI ET VALO-
Rosi cAVAGLiERi BOLOGNEsi. MDLXII. (In fiue) : Stampata per Pelegrino Bonardo. — In-4,
15 di carte 12 non numerate, segn. A-C duerni.
La narrazione della giostra, assai interessante, h in forma di lettera diretta "Al molto
" magnifico signor Virgilio Guidotti gentilhuomo bolognese et padron mio osservandissimo „
(p. 2), ed h firmata (a p. 24): " D. V. S. Affettionatissimo servitore F. C. Ghirardacci „ .
La descrizione della giostra h fatta con tutti i particolari, con la indicazione delle vesti
20 e dei costumi dei cavalieri che vi presero parte e con la pubblicazione di quattro originalis-
simi cartelli di sfida, come allora usavasi, improntati ad un linguaggio altisonante e a concetti
simbolici. Nella introduzione si fanno gli elogi della cittk di Bologna che Tautore chiama
" patria dolcissima sua „ .
2. — Illust.mo et REVER.MO D. Gabrieli card. Palaeoto EPISCOPO BONONIENSI ET principi,
25 REVERENDO CAPITULO ET CANONICIS CATHEDRALIS ECCLESIAE BONON. CAETERISQ. CLERICIS
CIVITATIS ET DIOECESIS BONONIAE. ChERUBINI GhiRARDATII BONONIENSIS CaLENDARIUM
lUSSU DOMINI SACRISTAE EIUSDEM CATHEDRALIS ECCLESIAE AEDITUM lUXTA RITUM BREVIARII
ROM. Pll V PONT. MAX. EX DECRETO SACROSANCTI CONCILII TRIDENTINI NUPER RESTITUTI
PRO ANNO DoMiNi MDLXX. Bononiae, typis Alexandri Benatii, MDLXX. Venia a Superio-
30 ribus concessa. — In-16, di carte 36 numerate, stampato con due inchiostri, rosso e nero.
Sul frontispizio, pure a due colori, c'fe una silografia rappresentante san Pietro con in
mano le chiavi.
Nel verso del frontispizio sono indicate le feste mobili, le peculiaritk cronologiche ecc.
del 1570. A c. 2 comincia il calendario ecclesiastico per la celebrazione della messa e la
35 recita dell' ufficio, dal primo di gennaio. Le ultime due carte sono dedicate ad istruzioni e
raccomandazioni " in legendis horis canonici8„.
L^esemplare del rarissimo libretto che si conserva alla Biblioteca Universitaria di Bolo-
gna appartenne ad Ulisse Aldrovandi, e porta la solita notazione autografa del grande na-
turalista: " Ulissis Aldrovandi et amicorum-.
' Avremo occasione di ricordare piu tardi le lodl * I titoli sono riprodotti fedelmente, non sl h tut- 5
del Bombaci, dell'AIberti (continuazione alle Deche), del tavia seguita la grafia non sempre costante del v per
Torelli, della Sacra Rota e di altri, del secolo XVII e «, e si e anciie modificato, secondo che si deve, la pun-
della prima metk del secolo XVin. teggiatura.
X5C ?REFAZIONE
3. — InSTITUTIONK CHRISTIANA, BT CATHOLICA DEL MODO PI ASCOLTAR LA Messa, genkraxe
SACRIFICIO DELLA ClIRISTIANITADE, PER VIA DE INTERROGATIONI. DeL R. P. F. ChKRU-
BINO Ghirardacci Bolognese Eremitano. .^iesto fatc in mia commemoratione. Luc.
22. Con licenza delli RR. Vic. Episc. et Inquis. (Bologna), anno 1571. — In-8, di pagine
96 numerate, s. t., con una silografia rappresentante Cristo in croce a p. 8 *. 5;
II libretto h dedicato (con lettera del 15 settembre 1570) " alli costumati et concordi
" fratelli Angelo Michele et Pierantonio dal Lino „ (p. 3), ai quali, e in specie al padre
Giovambattiata, l'autore si prof essa obbligato, A p. 6 c' fe un'avvertenza che ha per titolo :
•^Alli saggi et giudiziosi Lettori rimpressore „. In essa lo stampatore giustifica, per lo
scopo popolare, la brevitk e semplicitk dello scritto, ma avverte che colui che desidera una 10
piii ampia trattazione pufc rivolgersi airopera: " Avisi della Messa, che dal medesimo autore
"hora fe data in luce„.
Seconda edizione:
Institutione christiana et catholica dbl modo di ascoltah la Messa, genbrale sa-
CRiFicio DELLA Christianitade per via d' interrogationi, del R. P. F. Cherubino 15
Ghilardacci Bolognkse Eremitano, con privilegio. In Vinegia, appresso Gabriel Gio-
lito de' Ferrari. MDLXXII. — In-8, di p. 96 numerate; neirultima la marca deirim-
presspre. II frontispizio ha per impresa la croce ornata col monogramma di G. C. che
il Giolito U86 per altri libri catechisticL A p. 6 fe una silografia raffigurante il sacer-
dote all'altare neiratto di impartire la santa Comunione. 20 j
A pp. 3-5 trovasi la lettera ad Angelo Michele e Pierantonio dal Lino, nella stessa forma
della prima edizione, con la differenza che qui ha la data del 1° gennaio 1572. Manca la
prefazione del tipografo. In questa edizione si aggiunge in fondo (pp. 87-93) VAIfabeto sfi-
rituale, e a pp. 94-95 la Tavola dei cafitoli. Qualche correzione e mutamentp qua e Ik, di
poco conto *. 25
La terza edizione di questo libretto h forse quella indicata dal Bongi come fatta in Ve-
nezia, dal Sessa, nel 1578, in-12. Un esemplare di questa rara edizione trovasi nella Biblio-
teca Marucelliana di Firenze '.
Una quarta edizione col titolo: Istituzioni cristiana e cattoUca del modo di ascoltare la
Santa Messa ricorda il Fantuzzi come fatta in Mantova, per Francesco Osanna, pure nel 1578 *, 36
che trasse la notizia dall' Orlandi * e questo dal Bumaldi *.
Iniine il Bibliothecae Casanatensis catalogus"^ ne descrive una quinta cosl:
♦
Instituzione Cristiana b Cattolica del modo di ascoltar la Messa.... pkr VI a d'In-
terrogazioni. Venezia, appresso i Gioliti, 1583.
4. — OrDINE DI CELKBRARB LB MBSSB COSt SOLENNE come private, insieme con lb rubriche 35
DBL MKSSALE bt con li difetti chb possono occorrere nblla mbssa et con la pre-
paratione dl bssa sbcondo il rito dbl mbssal nuovo romano riformato per de-
creto del concilio tridentino et publicato pbr comandambnto d^l santissimq
J
' II Monti nelle note al Fanxuzzi, Scrittori bolo- togliamo la notizia della biblioteca in cui 11 Ubro trovasi. 10
gnesi (Biblloteca comunale dell'Archiginnasio, vol. IV, ■* Op. cit., IV, 137.
137) ricorda, ma crediamo erroneamente, una edizione ^ p, Antonio Orlandi, Notizie degli scrittori bolo-
di questo Ubretto fatta in Bologna dal Benaccl, nel gnesi, Bologna, Pisarri, 1714, p. 87. ,
1570, in-l3. 8 G. A. BUMALDI, Minervalia bonon. civium Anade- i
* Cf. Salvatore BoNGl, Attttali di Gabriel Giolito mata seu Bibliotkeca bonomensis, Bologna, Benacci, 1641, 15 i
dt' Ferrari da Trino di Monferrato stamfatore in Vene- p. 80. |
zia, Roma, Giusti, 1895, II, 320. ^ Vol. III, 473. L'edizione non e affatto meo;iio-
' Cf. Salvatork BoNGl, op, cit., II, 330; dfi, cui nata dal Bongi: che sia un equivoco del Cataiogus? 1
PREPAZIONE XXI
N, S. Pio V PONTEFicE MASS. In Bologna, per Alessandro Benaci, 1571. Con licenza
del R. Vic. episc. et P. Inq. — In-8, di carte 138 numerate, segn. A-M. Sol fronti-
spizio una silografia rappresentante Fostia sopra il calice.
II volumetto a c. 2 ha una lettera dedicatoria del tipografo Alessandro Benacci al
5 signor Leone Leonori, in data del 1° gennaio 1571. Da essa si rileva che per esortazione
del Leonori il Ghirardacci aveva composto il calendario perpetuo del modo di dire il di-
vino ofRcio (vedi sopra al n. 2), e che parimenti il Ghirardacci aveva scritto un'operetta
suUa messa, in volgare : quest'ultima ora dk alle stampe. A c. 4 comincia il testo deiropera.
Di quest'opera sembrerebbe dato rannunzio neiravvertenza " Alli saggi et giudizioai Let-
10 " tori „ che fa 1' * impressore „ in testa airoperetta " Institutione christiana et catholica „ (p. 6);
ma forse si allude, come par piu probabile, agli Av^nsi. Vi si dice che Topera usciva in luce
contemporaneamente a quella per lo stesso tipografo ed era molto piu estesa e di trattazione
piu profonda *.
5. — Awisi DELLA Mbssa. — Bologna, (Benacci), 1571.
15 Ad una edizione di Bologna del 1571 e con questo titolo accenna chiaramente Timpres-
sore della " Institutione christiana et catholica „ uscita nel medesimo anno (vedi sopra al n. 3),
con queste precise parole : " Et se voi bramate pure in questa materia piu copiosa interpre-
" tatione, forse a pieno sodisfarete a questo vostro christiano e divoto desiderio leggendo
" Topera dagli Avvisi della Messa, che dal medesimo autore hora h data in luce, dove spero
20 " che compiutamente haverete la dichiaratione di ogni minuta attione, che nella Messa solenne
" et cantata si usa „. A noi non riusci di vedere alcun esemplare di questa edizione, della cui
csistenza pare non possa esser dubbio.
Una seconda edizione fu fatta in Venezia con qnesto titolo:
Avisi DEL MODO w ascoltar la Messa, generale sacrifizio dklla christianitA, con
25 la dichiaratione dei misteri e delle cerimonie secondo l'ordinh del messal novo
ROMANO restituito per decreto del concilio tridkntino. Venetia, appresso gli heredi
di Martino, 1578. — In 16*.
Una terza ediz., dello stesso anno 1578, fe questa conservata nella Biblioteca Casanatense:
Avvisr del modo d'ascoltar la Mkssa.... con la dichiarazione db' misteri k dklle ck-
30 REMONiE che in essa .... si ossERVANO. Veuetia, appresso gli heredi di Marchio Sessa,
1578. — In-12».
6. — NUOVO E SPIRITUALK NASCIMENTO DELL' HUOMO CHRISTIANO, NEL Q.UALE IL PADRINO
OVER COMPARE RAGIONA DEL BATTESIMO ET DE' SUOI DIVINI ET ALTI MISTERI KT AMMAE-
j STRA l'infante in tutto quello che per lui al sacro fonte havea promesso. Dkl R.
35 P. F. CHiiRUBiNo Ghirardacci bolognese Eremitano di Santo Agostino. Opera uti-
LISSIMA KT NECESSARIA A TUTTI QUBI CHE -tENGONO GLI ALTRUI FIGLIUOLI AL BATTKSIMO.
CoN PRiviLKGio. Iii Vinegia, appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, MDLXXII. - In-8,
di carte 8 preliminari non numerate, poi p. 96 numerate; a p. 94 il registro e a p. 95
la marca deirimpressore. Segn. A-F quaderni. Silografia rappresentante il battesimo di
Gesu airultima delle pagine preliminad, e un'altra a p. 48 rafl[igurante la preseiitazione
di Gesii al tempio. Lettere iniziali figurate.
40
' Cf. Fantuzzi, Scrittori bologne$i, IV, 137. rituaJe o liturgico, l'altra popolare. II Frati (pp. cit.,
^ L. Frati, Storia di Casiel San Pietro, p. 168. loc. cit.) crede, e non mi pare giusto, che questa sia
Puo sorgere il dubbio ciie trattisi di una stessa opera una edizione della Institutione.
col n. 4; ma dal confronto stesso dei titoli deve con- ■■ Da Bibliothecae Casanatensis catalogus librorum
5 cludersi-che le opere sono diverse, e una ha un carattere tyfis impressorum, Roma, Salvioni, 1775, vol. m, 473. 10
XXII PREFAZIONE
L'operetta b dedicata " al magnifico M. Giovambattista dal Lino padrone et benefattore
« osservandissimo „ con una lettera, datata da Bologna il 15 di settembre del 1572, nella quale
espone il fine che ha avuto nel comporre Topera e il modo tenuto nello svolgimento della
medesima *.
7. — LlBRO I OVKR ARBORE DE [ LA HONORATA FAMIGLIA ( DE FaSANINI | s\ d'hu0mini COmC
di donne, nobili cittadini Bolognesi, | da varie scritture antiche raccolto per il reverendo |
Padre F. Cherubino Ghirardazzi bolognese | neiranno MDLXXIL
Questo titolo leggesi a c. 5 entro una vistosa riquadratura che si ripete per tutte le
carte del volume, anche in quelle che poi sono rimaste vuote.
Le prime due carte nelle pagine baciate hanno, entro la riquadratura, quattro silografie II
ciascuna, rappresentanti scene della vita di Cristo e della Vergine, a cui fan riscontro altre
due pagine baciate in fine del volume contenenti altre otto silografie; le figurazioni vanno
dalla Annunciazione della Vergine alla largizione che la Vergine fa della corona del Rosario.
La c. 3 (neiresemplare della libreria Malvezzi, che qui descriviamo) k bianca; la 4 nel
recto ha una silografia rappresentante la Vergine col bambino e in alto quattro versi a stampa 15
di raccomandazione alla Vergine; nel verso h un sonetto manoscritto di mano del Ghirar-
dacci " In laude della Madona di Faenza „ che comincia:
Vergine sacra, che vera humiltate. •
La c. 6 ha a stampa la dedica del volume " Al molto Magnifico signor il signor Nicolo
" Fasanino signore et padrone sempre osservandissimo „. La dedica h. in forma di lettera, 20
datata da Bologna il 30 aprile del 1572. Comincia: " Facendo io a questi di passati la pianta
" della nostra citta di Bologna, et cercando molti stromenti per trovare il proprio nome di
" ciascuna strada di essa, avenne che anco mi capitarono alle mani molte scritture, nelle
" quali erano nominati molti della famiglia de' Fasanini, e tra le altre una in particolare
* che in s^ ne conteneva molti a guisa di cronica „ ; onde, continua, gli h venuto il pensiero 25
di mettere in ordine cronologico tutti i nomi dei Fasanini che ha incontrati, a cominciare da
messer Cino che nacque nel 1292, lasciando alla persona cui si rivolge di riempire le lacune
nelle quali egli fosse caduto *.
La c. 7 ha la figura silografica di Gregorio XIII, e la 8 una breve biografia a stampa
del pontefice con la notizia della sua assunzione al pontificato avvenuta il 13 maggio 1572. 30
Nel verso di quest'ultima carta c'fe un sonetto di mano del Ghirardacci intitolato: " Nella
creatione di papa Gregorio decimo terzo„, che comincia:
O sacro sfeco in cui tutta rivolge.
La c. 9 fe bianca; la 10 ha lo stemma del Boncompagni con sotto quattro versi latini di
augurio per il novello papa ; la c. 11 nel recto lo stemma del cardinale Niccolo Caetani di Ser- 35
moneta con sotto quattro distici; nel verso un'ottava in volgare, sempre a stampa, che comincia:
S\ come il cor v'adorna honor verace.
La c. 12 sei distici latini a stampa; la 13 lo stemma a colori della casa Fasanini con
sotto a penna di mano del Ghirardacci un'ottava che comincia:
S\ come il sol quando col nuovo raggio. 40:
' Cf. Salvatore BoNGl, 0/. cit., II, 331. * infrascritto affermo haver trovato nella Camara degli
* In fondo alla lettera trovasi la seguente nota- « attl al libro del 1383 Pinello Fasanino della capella 5
zione autografa del Gliirardacci : "lo fra Clierubino "di san Proculo et del 1444 Gasparo Fasanini „.
PREFAZIONE XXIII
La c. 14 ha un sonetto di " Hieronimo Zoppio alla nobile fameglia de' Fasanini „ che
comincia:
DelValta iua ■progenie antica e ckiara;
nella c. 15 sei distici latini; nella 17 11 sonetto:
5 Come tra fin cristallo cofia suole ;
nella c. 18 altro sonetto " In lode della famiglia de' Fagianini „ :
Chi non sa guanto nohile et antica.
La c. 19 fe bianca. Le cc. 20-23 sono dedicate alla tavola manoscritta dei nomi ricordati nel
volume.
10 Seguono carte 93 quasi tutte numerate a mano dedicate la maggior parte a ricordare i
nomi e le gesta degli uomini della casa '. A c. 1 1 7 c'^ la seconda parte del volume dedi-
cata alle donne illustri della casata con un secondo titolo: librg | overo arbore | delle
DONNE NATE DELLA | NOBiLE FAMiGLiA de' | fasanini ; sotto lo stemma della famiglia. La
c. 118 ha la dedica a stampa " Alla molto magnihca madonna Lucretia Betti Fiorentiola Fa-
15 "sanina signora et padrona osservandissima „, con lettera datata da Bologna il 26 agosto 1572,
nella quale dice che, avendo dato a suo padre Nicolo Telenco degli uomini della sua fami-
glia, si permette di donare a lei quello delle donne.
Segue manoscritta a c. 119 la " Tavola de li nomi delle donne de' Fasanini che nel
" presente libro si contengono „ ; e a penna per ordine, entro le riquadrature stampate, sono
20 segnati i nomi delle donne piu note della famiglia, con sopra lo stemma a colori, sino a c. 155.
Seguono altre 1 5 carte vuote con le solite riquadrature a stampa ; infine le ultime due carte
contengono in due pagine, come abbiamo gia avvertito, otto silografie rappresentanti la morte
di Cristo sino airAscensione della Madonna e alla largizione del Rosario.
AI volume, che h. per vari rispetti interessantissimo, h unita, nelTesemplare della libreria
25 Malvezzi, una bozza di frontispizio per le donne, che poi non fu accettato, perchfe quello stam-
pato nel volume h alquanto diverso *.
Oltre questo splendido della libreria Malvezzi, si conosce delKopera un altro esemplare
cosi descritto dal Biadego:
LiBRO over arbore della honorata famiglia de' Fasanini st d'huomini come di donne,
30 NOBiLi cittadini bolognesi da varie scritture antiche raccolto per il Reverendo
Padre F. Cherubino Ghirardazzi Bolognese nell'anno MDLXXII. — Cart. del se-
coio XVI e XVII, di carte 1 73, c. 32 X 23, parecchie delle quali sono bianche.
Alcune carte, come il f rontispizio, sono stampate ; e ciascuna porta impresso in legno un
ornato entro del quale sta chiuso lo scritto, ed un altro nel quale sta dipinto stemma gen-
35 tilizio. E legato in cartoncino ; provenienza Gianfilippi '.
8. — ThEATRO MORALE DE' MODERNI INGEGNi: DOVE SI SCORGONO TANTE BELLE ET GRAVI
sentenze, tante acute RISPOSTK, ET TANTI SAVI CONSIGLI, OLTRA infinite compara-
• L'esemplare non fu consegnato definitivamente Rinieri e presso la Biblioteca Universitaria di Bologna,
alia famiglia Fasanini nel 1573, perclic si hanno notizie nel cod. 3138 (vol. II, c, 165),
sui vari personaggi dei Fasanini tutte di mano del ' Cf. G. Biadbgo, Catalogo descrittivo dei mss. della
Ghirardacci sino a dopo il 1580. Biblioteca comunale di Verona, Verona, 1893, p. 551. II 10
' Avverte L. Frati (Storia di Castel San Pietro, manoscritto, che quantunque in parte stampato, e la
p. 169) che una copia manoscritta di mano di Valerio considerato tale, porta la segnatura n. 1253 (354).
XXIV PREFAZIONE
TIONI, CHE VI SONO; CHE DIR 81 PU6 BSSER FELICEMEITrE UNITE LE C06E NATURALI CON
LB MORALi. Raccolte per il R. P. Fra Cherubino Ghirardacci Bolognese Agosti-
NiANO. Opera utilb e necessaria a chi desidera prudentemente favellare et ri-
SPONDERE NE* RAGIONAMENTI KAMIGLIARI ET IMPORTANTI. CoN PRIVELEGIO. Ill VinCgia,
appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, MDLXXV. — In-12, di pagine 456 di testo nu- 5
merate, piil 24 n. n. per il titolo, la prefazione e la tavola, da principio '.
Dalla dedica che precede, fatta dal Ghirardacci il 30 aprile 1575 al signor Giacomo
Buoncompagno " govemator generale di Santa Chiesa „ in segno di gratitudine per i molti
debiti e per Tantica servitu che ha verso di lui, e dalla awertenza che segue alla dedica, di
Carlo Mangini, si trae che il libro era gik abbozzato sino dal 1568; nel quale anno, avendolo 10
visto presso il Ghirardacci, il Mangini espresse il desiderio che fosse dato alle stampe ; ma
essendosi per allora rifiutato il Ghirardacci, allegando che molte altre sentenze vi mancavano
" le quaU egli di giorno in giorno giva raccogliendo ,, piii tardi, nel 1575, quando la raccolta
fu compiuta, il Ghirardacci aderi alle preghiere del Mangini e il libro fu dato alle stampe.
Alcuni esemplari hanno la data del 1576. 15 :
Le sentenze, che hanno sempre il titolo di " saggi detti „ , raggiungono la cospicua cifra
di 375 e sono tutte di egregi personaggi bolognesL AUa tavola precede un sonetto lauda-
torio in onore del Mangini, che cosi termina: .3
Tal che sormonta chiaro (o buon Mangino)
Delle grate ris-posic al -puro stuolo 20
H hel THEATRO del gran CHERVBINO.
Nel libro sono rappresentate quasi tutte le piu celebri famiglie di Bologna, come i Bian-
chetti, Bargellini, Bentivogli, Bianchi, Caccianemici, Orsi, Marsili, Campeggi, Foscherari,
Preti, Pepoli, Dolfi, Isolani, Malvezzi, Legnani, Cospi, Gessi, Sampieri, Ercolani, Ghisilieri,
Barbazza, Lambertini, Grassi, Fava, Fantuzzi, Saraceni, Ariosti, Aristoteli, Caprara, Gozzadini, 25
Griffoni, Bolognini, Grati, Marescalchi, Morandi, Marescotti, DairArmi, Macchiavelli, Mal-
vasia, Agucchi, Albergati, Lupari, Beccadelli, Carbonesi, Bovi, Scappi, Tanari, Ringhieri,
Vizzani, Bonfiglioli, Bottrigari ecc.
Tra le sentenze, che non sono poste in ordine alcuno di dignitk, vi figurano quelle di
Andrea Ghirardacci padre deirautore ' e di Gabriello Giolito editore del volume, quantunque 30
quest'uItimo non fosse bolognese.
II concetto delFopera h evidentemente tratto da quella simile pubblicata da Ortensio
Lando col titolo di Oracoli de' Moderni ingegni^. t
Notevole fe neirawertenza del Mangini la seguente espressione riferita al Ghirardacci:
"Son sicuro che si porrk a pubblicare altri frutti che di gik sono vicini alla maturitk nel 35
' Cf. Salvatore BoNGi, 0/. cii., n, 349-350. " faccino molte.
* Ecco i " Saggi detti di M. Andrea Gliirardacci „, " La vita non poter esser lieta senza la prudenza.
nei quali quasi certamente ebbe mano il figliuolo (pa- " Quello esser instabil regno, dove non e vergo-
gine 384-385) t " gna et ragione, santita, pieta et fede.
" II dittamo herba notissima cava i dardi del corpo, " Le cose per se stesse buone et vili, non hanno ao
" et la parola di Dio toglie i peccatl dell'anima, " bisogno di molta laude.
" La natura essere prima maestra della pieta. " In tutte le Republiche vi sono et premio et pena.
" S\ come ne' pascoli le api cercano i fiori, la ca- " La continenza e sanita del corpo, et la sapienza
" pra ie foglie, il porco la radice et i quadrupedi i frutti ; " e sanita dell'anima.
I " cosi nelle sacre lettere uno cerca nna casa, l'altro la " Le scelerita si possono difendere, ma non assi- 25
" Historia, et questi l'ornato parlare. " curare.
"Chi bee dell'acqua del lago Clitorito di subito " La nobilti del sangue et le ricchezze sono ca-
" abhorrisce il vino, et chi una sol volta si rivolge ai « gione di seditione et di tumulto „.
'' detti mondani, si allontana dai veri et honesti piaceri. 3 Pubblicato pure dal Giolito in Venezia nel 1550;
X5 " Doversi commandar tutte le cose, accioche se ne cf. Salvatqre Bongi, op, cit,, \ 298.
30
PREFAZIONE XXV
"suo fertile giardino, sendo egli di fermo animo di giovare a molti „; dove sembra chiaro
volersi accennare alla Historia di Bologna il qual lavoro doveva gik essere, nel 1575, iniziato,
almeno per ci5 che si riferiva alla raccolta del materiale.
La seconda edizione di quest'opera usci nel 1582 per il Giolito sempre:
5 Theatro morale de' moderni ingegni bcc; titolo preciso a quello sopra riportato,
salvo che sono omesse le parole " Opera utile — et importanti„, In luogo di tali parole
si pone: " Di nuovo ristampato e con diligenza corretto^. Sotto: " Con privilegi„. In calce:
" In Vinegia, appresso i Gioliti, MDLXXXII„.
Per formato, numero di pagine e disposizione dei detti e delle linee stesse questa edi-
10 zione h in tutto simile alla prima; ma non h. vero, come qualcuno ha affermato ', che si tratti
di una stessa composizione con mutato solo il frontispizio, Nel titolo della dedica, al Bon-
compagni k. aggiunto il titolo di Duca di Sora. E da notarsi che in molti esemplari, ad
esempio in quello posseduto dalla Biblioteca comunale deirArchiginnasio di Bologna, la data
di edizione h il 1583; si ripete ciofe il fenomeno che si riscontra per altre edizioni dei Giolito *.
15 Una terza edizione usci nel 1584:
Theatro morale de' moderni ingbgni .... per il, R. P. Cherubino Giurardacci .... DI
Nuovo RisTAMPATO . . . . coN PRiviLEGi. In Vinegia, appresso i Gioliti, MDLXXXIIII. —
In-12, stessa contenenza e paginatura della precedente edizione.
Alcunl esemplari hanno la data del 1585 in luogo del 1584, ad esempio uno della Biblio-
20 teca Universitaria di Bologna, allo scopo evidente di rendere il libro piii nuovo '.
Concludendo, pu6 dirsi che 1'opera, e si comprende data la sua natura enciclo-
pedtca e il carattere di attualita, ebbe una fortuna notevolissima *.
9. — Narrazione dblle nozze di Annibalb II Bentivoglio cblebrate l'anno 1487 quale
SI LBGGE NBL VOLUME TERZO MANOSCRITTO DEL GhIRARDACCI, StORIA DELLA CITtA DI
25 BoLOGNA. Bologna, tip. Nobili, 1836 (estratto dall' Almanacco statistico bologne-
se, n. 8). — In-32, pagine 32 numerate.
L'edizione h a cura di Gaetano Giordani, che dichiara di trarre la narrazione dairauto-
grafo che prima era presso i frati di San Giacomo e poi passo nella Biblioteca della Uni-
versitk. L'editore fa seguire al testo molte note illustrative e bibliografiche. II testo h
30 contenuto nelle pp. 3-24.
10. — Memoriali.
Sono i due Memoriali che il Ghirardacci diresse al senato di Bologna per ottenere il
permesso di pubblicare la sua Historia di Dologna: uno del 13 giugno 1586, Taltro del 29 ago-
sto 1588.
35 Sono pubblicati da Michelangelo Gualandi nel suo lavoro stampato per le nozze del conte
Filippo Carradori con la marchesa Emma Luciani, intitolato: Frate Cherubino Ghirardacci
storico bologncse. Bologna, s. n. t. (1852), il primo a p. 5, Taltro a p. 6. — In-4, p. 16 num.
■ G. GlORDAlTl, Rimembranze di Samaritana Sama- * II Monti nelle Annotazioni manoscritte al Fan-
ritani letterata e fittrice bolognese, Bologna, Nobili, tuzzi (loc. clt.) ricorda un'edizione del Theatro morale
1836, p. 22. del 1586, fatta pure in Venezia, ma probabilmente equi-
• Cf. Salvatore Bongi of. cit., II, 383-383. voca con quella del 1584-1585, ciie infatti non h da lui
5 ' Cf. Salvatore BoNGi, o/. cit., n, 391. meozionata. 10
XXVI PREFAZIONE
11. — Dboli sponsali di Alkssandro Bentivoglio k d'Ippolita d'Este {correggi Sforza).
Brevk racconto estratto dalla " Storia di Bologna „ DEL Ghirardacci. Bologna,
8. a. n. (1856). — In-8, pagine 9 numerate.
Pubblicato per nozze del conte Agostino Salina con la marchesa Amelia Mazzacurati,
a cura di Gaetano Giordani il 28 luglio del 1856.
Premesse alcune notizie sugli sposi e i precedenti storici che accompagnarono le nozze
bentivolesche, il Giordani trascrive ci6 che si riferisce alle dette nozze celebrate nel 1492 e
alle feste che in tale occasione si fecero, il tutto tratto da copia manoscritta " autenticata
" coirautograf 0 della parte terza della Storia di Bologna „ .
12. — Lettera di fra Cherubino Ghirardacci e notizie riguardanti la stampa del 10
suo tkrzo volume della " hlstoria di bologna^, pubblicate dal conte glovanni
GozzADiNi. — In Atti e Memorie della regia Deputazione di storia patria
per le provincie di Romagna, anno II, Bologna, Monti, 1863, serie 1% vol. II,
pp. 179-187. — In-4, p. 9 estr.
La lettera h diretta ad Annibale Gozzadini ed h datata da Bologna, 30 agosto 1598. 15
II Ghirardacci ringrazia deirinteressamento preso dal Gozzadini per la stampa della sua Histo-
ria (II volume). Desidera sapere quanto costa il privilegio per un certo numero di anni, affin-
chfe Topera sua non si possa ristampare da altri.
13. — Tavola della presente Appendice Historiale.
E rindice deiropera ghirardacciana \ Apfendice historialc, che non vide poi mai la luce, e il 20
cui testo and6 smarrito, secondo roriginale che si conserva nella Biblioteca Universitaria di Bo-
logna (Ms. 2012). E pubblicata da Lodovico Frati nel suo lavoro: Gli autografi di fra Cherubino
Ghirardacci, m Atti e memorie della regia Deputazione di storia patria per
le provincie di Romagna, serie 3*, vol. XIX, fasc. V-Z", Bologna, Zanichelli, 1901. —
In-8, p, 21 estr. 25
Seguono alla tavola la dedxca preparata dal Ghirardacci per tale lavoro (a monsignor Sab-
batini ?) e ravvertenza del medesimo " alli saggi et cortesissimi lettori , .
14. — POESIE.
II Ghirardacci si dilettava di poesia cosl latina come italiana, quantunque non eccellesse
n^ neiruna n^ nelFaltra. 30
Sembra debbano attribuirsi al Ghirardacci molte delle poesie che sono stampate nel
" Ubro over Arbore della honorata famiglia dc' Fasanini „ , e cio% tutte quelle che non por-
tano nome di altro autore. Quelle non sue infatti hanno sempre indicato il nome del poeta.
Tali poesie, parte in latino parte in volgare, hanno i seguenti inizi:
Vive diu felix sacri, bone fastor ovilis, 35
a c. 10» per Gregorio XIII.
Tanta tuo radians effulget ■pectore virtus,
a c. 1 1 r per Nicol6 Caetani di Sermoneta.
Si come il cor v'adorna honor verace,
a c. 1 1 z;. 40
Confidunt Musae liquidas ad Tybridis undas,
a c. 12 r.
^uot fefere olim Thebe, Lacedemon Athenae,
PREFAZIONE XXVII
a c. 15.
ivi.
5 a c. 15 r.
a c. 1 6 r.
Scifiadae clari bello, virtute Catones,
Come tra fin cristallo cofia suole,
Chi non sa quanio nobile et antica,
Nel 1901 Lodovico Frati pubblico, in uno scritto gik da noi ricordato ', le terzine che
cominciano :
10 Volle Veterna somma sa-ptenza,
Lo stesso nel 1 904, e nella sua Storia di Castel San Pietro *, parlando della f amiglia
Ghirardacci e in specie di Cherubino, pubblico altri due sonetti, quelli che cominciano :
Hor ch'ardente desio ni'infiamina il core,
Nel maggior uo-po a dir di te -parole.
15 E forse qualche altra poesia si contiene nelle molte miscellanee poetiche della seconda
meta del secolo XVI.
15. — Lettera.
E senza data, ma posteriore al 1590.
E pubblicata da Lino Sighinolii a pp. 172-173 dello scritto: Un autografo sconosciuto di
20 fra Cherubino Ghirardacci, in L'Archiginnasio, anno II, pp. 166-174, Bologna, tip. Azzo-
guidi, 1908, in-8.
16. — NozzE Bentivolesche. - La " Historia di Bologna „ Di FRATE Cherubino Ghi-
RARDACci e le nozze di Sante Bentivoglio con Ginevra Sforza (per cura di Al-
bano Sorbelli). Bologna, Cooperativa Azzoguidi, 1914. — In foglio massimo, pagine 28.
25 Con due tavole : Ginevra Sforza nella medaglia del Museo di Milano e la prima pagina
del terzo volume della Historia neirunico esemplare a stampa.
Si riproduce la narrazione ghirardacciana delle nozze di cui sopra, tratta dairunico
esemplare a stampa che conservasi nella Biblioteca comunale deirArchiginnasio, preceduta
da un commentario illustrativo. L*edizione h fatta per le nozze della signorina Paola Fuma-
30 galli col cap. Giuseppe Bertarelli.
17. — Un episodio della "Storia di Bologna„ nell'opera di frate Cherubino Ghirar-
DAcci (per cura di Albano Sorbelli). — In L^Archiginnasio, anno IX, fasc. 3°, p. 173 sg.
Si contiene la narrazione delle nozze di Sante Bentivoglio con Ginevra Sf orza : la parte
introduttiva diversifica di poco alla edizione precedente e il testo coincide.
35 DalI'elenco delle opere a stampa del Ghirardacci abbiamo, a ragion voluta, esclusa
l'opera maggiore, VHistoria di Bologna, della quale in modo piti particolareggiato
intendiamo occuparci nella seconda parte di questo lavoro, come quella che fu piii
specialmente cagione e materia del nostro studio.
' Gli autografi di fra Cherubino Ghirardacci, p, 5. * Opera citata, a pp. 175-176.
XXVHI PREFAZIONE
3. — Le opere inedite.
Molte sono le opere del Ghirardacci che conservansi manoscritte; e anche queste
possono dividersi in opere morali o di azione reh'giosa e in quelle altre che per qual<>
che guisa si riferiscono alla sua cultura storica locale.
Le prime sono poche e per noi assai meno interessanti. Ricordiamo tuttavia bre- 5
vemente le seguenti:
1. — Invito di viRTt> Di F. Chbrubino Ghirardacci bolognese a F. Hortensio Giova-
NELtLI COMB FIGLIUOL CARISSIMO '.
Manoscritto cartaceo, della misura di cm. 16X21, del secolo XVI, autografo, di carte 40
numerate, delle quali rultima bianca. Comincia: " Poichfe dalle mani di quel solo Verbo 10
" divino, unigenito del padre.... „, termina: " sino airaltissimo trono della prima causa Cristo
" Giesu, a cui sia honore et gloria ne' secoli de' secoli. 1560. Il fine^.
Nel recto della penultima carta leggesi questo sonetto, certo opera e scrittura del Ghirar-
dacci, in onore di Ortensio Giovanelli:
Sficgate, Hortensio mio, con chiara fama 15
Dcl fronto ingegno vostro tl nomc altcro,
JSt di virtu seguitc il ver seniiero,
Ove natura e V ciel ogni hor vi chiama.
Gia gran tcmpo il mio cor altro non brama,
Ne ad altro e intento il casto mio -pensiero, 20
Chc in voi veder il bel frutto sincero
Che il mondo tanto riverisce ct ama.
O felice quel dl che a si gran gioco
Vedrb vostri -pensier in quclla parte
Rivolti, lampeggiar d' un tanto foco. 25
Alhor col vostro studio, ingegno et aric,
Chiai-amente potrete in ogni loco
Farvi col nome eterno in mille carie.
II codicetto h scritto con molta eleganza, in lettere ben formate. II titolo h. in lettere d'oro;
la prima lettera h rabescata a penna, come parecchie altre in altri autografi del Ghirardacci ^ ; 30
scrittura corsiva umanistica.
Premessi alcuni consigli d'ordine morale al suo Ortensio, lo conduce a considerare la vita
virtuosa di alcuni filosofi antichi, che nel libretto riassume; sono Anassagora, Crate, Stilpone,
Diogene, Aristippo, Pittaco, Talete, Antistene, Alessandro Magno e Sigismondo imperatore.
2. — Trattato morale. 35
Manoscritto cartaceo di carte 30, numerate cosi: 4-33. II fascicolo h assai ben conser-
vato, di carattere del Ghirardacci, scritto con cura, si che quasi direbbesi redazione defini-
' II manoscritto fe ricordato dal Fantuzzi, o/. cit., tile concessione dell'attuale possessore senatore Nerio
IV', 137, appunto come esistente presso la Ubreria Mal- Malvezzi. S
vezzi. Noi potemmo averlo in no»tre mani, per gen- * Ad es. la Cronica di cui piu innanzi al n. 7.
PREFAZIONE XXIX
tiva, mancante purtroppo delle ptime tre carte. Cfe completa per6 la fine (c. 33); il trattato
terminacosi: " havranno alquanto di ramarico fin tanto che a poco a poco sieno da Dio pu-
" rificate „ .
Conservasi, insieme a molte allre cose riferentisi in qualche guisa al Ghirardacci, nella
5 busta 115/1721 del monastero di San Giacomo neirArchivio di Stato di Bologna, in un grande
fascio che ha questo titolo esterno: " Diverse carte antiche che si crede servisssero a co-
"modo del Ghirardacci storico bolognese ^. II trattato ha frequenti citazioni di libd sacri, filo"
sofici, classici, scolastici, antichi e medievali, e dimostra la coltura non comune di chi scrisse.
3. — Frammenti di prediche e di trattazioni morali.
10 Nella stessa busta, di cui al numero precedente si parla, trovasi fra l'aItro un fascicolo
contenente parecchi passi di prediche e non pochi frammenti di trattazioni morali che
servirono di materiale e per la composizione del trattato di cui al n. 2 e di altri ancora di
cui non ci sono rimasti i titoli.
Di prediche il Ghirardacci ne scrisse molte : e qui e altrove ci rimangono non poche
15 testimonianze. Cosl le prediche come i materiali per le trattazioni morali hanno frequenti
citazioni di testi sacri e profani, che attestano neirautore una grande erudizione '.
4. — SCHEMA DI STATUTO DI UNA COMPAGNIA RELIGIOSA.
Fascicolo cartaceo in foglio, di mano del Ghirardacci, con cancellature e correzioai va-
rie, dalle quali pu5 trarsi che questa non sia che una minuta. Non si sa di che compagnia si
20 tratti, ma dal solito formulario intendesi che h una compagnia religiosa *.
5. — Carte e documenti.
Nella busta miscellanea, che abbiam piii volte ricordata, trovansi, oltre i trattati e le
opere ricordate, lettere e documenti riferentisi alla sua Historia, altri documenti di varia natura,
taluni riferentisi al convento, come un inventario dei beni mobili e immobili della chiesa di
25 San Giacomo, un elenco di reliquie, molte poesie, la piu parte dirette al Ghirardacci e rir
guardanti Topera sua (talune gik stampate), testimonianze e dichiarazioni del Ghirardacci, de-
creti e documenti a suo favore ecc. '.
Gli altri manoscritti del frate agostiniano, e sono moltissimi, hanno tutti un ca-
rattere o decisamente storico o di erudizione che, per qualche via, alla storia si rife-
30 risce: fe inutile aggiungere che quasi sempre le ricerche storiche del Ghirardacci hanno
per argomento o fine mediato la cittk di Bologna.
Prima di formarsi la linea chiara e definitiva che bisognava seguire per la storia
di Bologna, e non dico per l'attuazione del concetto stesso, che avvenne anche piti
tardi, negli ultimi anni, il Ghirardacci fece non pochi tentativi e brancol5 qua e Ik,
35 sofFermandosi su vari lati e vari argomenti particolari, dei quali tutti c'^ rimasta trac-
cia nell'opera sua manoscritta multiforme ed assidua.
Non fe male perci5 seguire il dotto frate in questi suoi tentativi, nei suoi primi
passi, nei suoi pentimenti, nei suoi lavori preparatori a quello grande che poi rimase
' Nella busta le carte non hanno ordine o segna- San Giacomo, busta altre volte citata ii 5/172 1.
tura alcuna. ^ Ivi. Dl tali documenti cl siamo spesso serviti S
* Archivip di Stpato di Bologna, Monastero di per 11 presente lavoro.
XXX PREFAZIONE
e gli diedc il nome. Ci fermeremo sopratutto su quegli scritti che sembrano es-
sere stati il primo incentivo alle ricerche storiche o il primo abbozzo per 1'attuazione
di queU'ideale che si era prefisso e che andava col tempo prendendo aspetti e
forme sempre piii adatti a una concretazione scientifica.
6. — LlBRO HCONOMICO. 5
Tra gli scritti inediti del Ghirardacci ve n'ha uno che ha un misto e strano carattere di
storico e di amministrativo insieme; porta la denominazione di Libro economico, per indicare
forse che in esso si doveva trattare degli interessi del coiivento '.
II libro ha questo preciso titolo estemo: "Libro economico antico e sdruscito che si
" conserva per la sua antichita„, titolo aggiunto sulla coperta, nel dorso, da una mano assai 10
antica che provvide airordinamento dell'archivio degli Agostiniani.
II volume manoscritto h. tutto di mano del Ghirardacci, dal principio alla fine, ma in
pessime condizioni, guasto dalFacqua, rotto in piu lati e in piu guise, mancante e mutilo cosl
in principio come in fine, in altri luoghi lacero : segno evidente che fu molto consultato. La
molteplice materia h divisa in tre libri: il primo di carte 111, il secondo di carte 92, il terzo 15
di carte 95; ci6 se vogliam tener conto dello stato attuale, perchfe in origine ogni libro do-
veva essere assai piii esteso.
A guardar bene, ci si trova un certo ordine, e quantunque il libro fosse destinato a
contenere le memorie precise di tutti i diritti e le ragioni e gli interessi del convento, pure
i vari interessi vennero tenuti distinti assai bene Tun dairaltro. E pertanto troveremo da 20
principio Telenco delle case e delle terre del convento con rindicazione del tempo in cui
pervennero al convento stesso e la citazione e il riassunto dei relativi rogiti, e altre minute
e preziose indicazioni circa il luogo ove le case erano, la estensione e confinazione, se affit-
tate e a chi e per quanto e per quale uso; gli istrumenti sono indicati con ogni precisione:
la data, la collocazione neirarchivio del convento, i notai, la registrazione e cosl via. Al-
tre parti del volume riguardano : i legati e lasciti f atti al convento sino dai piu antichi tempi,
col loro ammontare e coUa indicazione delle persone che ne avevano al tempo del Ghirar-
dacci il carico ; le doti e le spettanze cosl di terreni, come di case e di livelli dei singoli
altari che erano nella chiesa; Telenco dei testatori che lasciarono beni al convento, sempre
con la indicazione dei notai, del tempo ecc; Telenco particolareggiato, non sempre per5 in 30
ordine cronologico, delle compre e vendite, affitti, contratti del convento con la indicazione
dei procuratori nominati per la redazione del contratto e un riassunto delle riunioni del
capitolo dei frati per la designazione del procuratore a compiere Tatto; Telenco delle tasse,
specie delle decime, che gravavano sopra il convento, comprese quelle imposte straordinarie
ordinate in momenti difficili, e per far fronte alle quali, dato 11 bisogno improvviso del denaro, 35
si ricorreva alla vendita o airimpegno di oggetti preziosi del convento o di mobili o d'altro;
infine Telenco ordinato e ben distribuito e descritto delle case e terre possedute dal convento.
Qua e Ik si trovano notizie importanti cosi per Tordine degli Agostiniani, come per il
convento di Bologna, per la storia della chiesa di San Giacomo e specie deiroratorio di
Santa Cecilia. Di tanto in tanto si hanno anche riferimenti a fatti cronistici e qua e Ik sono 40
ricordati in margine degli awenimenti di carattere pubblico.
Quando fu redatto il volume ? La scrittura h nitida e ben condotta e sta a provare che
il Ghirardacci non era in grave etk; se poi procediamo neiresame dei documenti che ven-
gon ricordati nel volume stesso (e Toccasione ci ^ offerta ad ogni pagina), vediamo che la
data piCi recente h quella del 1575; perci6 se pensiamo che il Ghirardacci notava tutto ci6 45
1
1
' Trovasi aell' Archivio di Sxato di Boloona, Monastero di Sau Giacomo, busta 132/1728.
PREFAZIONE XXXI
ch.e erasi compiuto sino al suo tempo e sino al momento in cui scriveva, e se teniam presente
che il Ghirardacci tom6 definitivamente in Bologna intorno al 1570, possiam agevolmente
concludere che il volume fu compiuto negli anni che corsero dal 1570 al 1575, e tanti in-
vero ne dovettero occorrere per dar ordine a cosl incomposta materia e riassumere le mi-
5 gliaia di documenti che nel volume sono o citati o accennati.
Quest'opera pu6 ritenersi come il primo tentativo storico-archivistico del Ghirardacci, o
forse fu specialmente desso che invoglio il nostro frate a darsi tutto alle ricerche della Storia
di Bologna.
7. — Cronica delle cose di Bologna (0-1123).
10 Non h a credere, come aopra gik accennammo, che il Ghirardacci avesse sin da prin-
cipio il concetto chiaro di ci6 che voleva fare della storia bolognese. Certo egli aveva un
particolare affetto per la ricerca delle notizie della sua citth, ma non nacque in lui fino dalle
prime ricerche, o meglio dalle prime fatiche, la natura e la forma che poi piil tardi assunse
la Historia.
15 Nei suoi manoscritti che qua e Ik si conservano, si ha chiara la prova di alcuni
tentativi che egli fece innanzi di fermarsi in quella forma che poi scelse, senza dubbio fra
tutte la piu compiuta, la piu scientifica e che meglio di ogni altra si avvicinava a quella
narrazione seguita dagli avvenimenti, e anche a quel principio artistico (diciamolo cosJ, quan-
tunque il Ghirardacci si tenesse molto lontano dalla perfezione) che risponde airopera da
20 lui vagheggiata.
Appar chiaro che da prima il Ghirardacci si content6 di un lavoro molto modesto, di
raccogliere ciofe le notizie della citth, disponendole a forma di cronaca, seguendo uno dei tanti
esemplari che gli venivan sotto mano; per poi piti tardi allargare via via il campo con quelle
notizie che gli giungevano per altre strade.
25 Un codicetto della seconda metk del secolo XVI, autografo e redatto con ogni cura,
con lo scopo evidentemente di far cosa se non compiuta almeno stante a sfe, e non solo di
raccogliere notizie per un lavoro maggiore, h quello dell^Archiginnasio che ha per titolo: Cro-
nica delle cose di Bologna '. II titolo stesso dk un sufliciente concetto della finalitk del lavoro.
Tra le redazioni storico-cronistiche piu famose e piu spesso riprodotte nei secoli XIV e XV,
30 quella che eccelleva sulle altre per una evidenza dir6 cosl sinottica e per una regolarit^ e
uniformitk ed euritmia di esposizione, era la cronica di Martino Oppaviense, piii noto sotto il
nome di Martin Polono, dal luogo onde era originario. Com'6 noto, tale cronica consisteva
nel dare la storia d'ltalia e talvolta del mondo, seguendo i due grandi filoni storici che
sono rappresentati dal papato e dairimpero, prima quello romano, poi il bizantino, poi il
35 sacro rinovellato impero che dalla casa di Francia pass6 poi a quelle germaniche. La nar-
razione costretta entro questi confini, o meglio esposta con questi due rapporti, riusciva
piu facile e compilarsi e piu evidente, sotto un certo rispetto, nonostante appaia chiaro il
semplicismo a cui era ridotta. In piu d'un codice la narrazione delle vicende e succes-
sioni dei pontefici era posta su una pagina e su quella di fronte la storia delle vicende degli
40 imperatori, altre volte invece i papi e gli imperatori si susseguivano in ordine cronologico
rispetto airanno della loro assunzione.
Ora il Ghirardacci segul neII'opera sua questa seconda maniera, e cominciando da Cristo,
raccolse le notizie sotto Augusto, Tiberio, Pietro, Caligola, Claudio, Nerone, Lino, Galba,
Ottone ecc. Tra Tuno e Taltro sovrano o della chiesa o deirimpero pose talvolta notizie
45 che hanno un particolarissimo interesse e si riferiscono a Bologna.
La narrazione cosl divisa va da Cristo sino al papa Calisto del 1119 (con notizie fino
airanno 1123), ma come introduzione vi sono alcune paginette suUa origine di Bologna, sulla
1 Ms. B, ii8t.
XXXII PREFAZIONE
fondazione di Roma, sui re e sulla repubblica. Alla fine (alla c. 140 r) si dinno notizie ge-
nerali sul govemo e sui costumi di Bologna nel secolo XII, cosl annunziate : " Prima che
• piii oltre alle cose che nella cittk e fuore sono state fatte si passi, parmi che sia bene di
" descrivere quale forma et quale apparenza havesse la cittk (di) Bologna, e quali de' cittadini
« fossero i costumi, affine che ' ciascuno desideroso di sapere come la cittk dal primo stato a 5
* quello che si trova esser pervenuta sia stata governata,. Segue infatti la esposizione fatta
con molta chiarezza e perspicacia, se non con grande apparato critico, della condizione delle
mafistrature e del governo comunale; ma poi la Cronica, nonostante che, come si e visto,
alluda a una continuazione, finisce qui, con la fine stessa del codicetto.
Che era avvenuto? Molto probabilmente il Ghirardacci si era pentito del concetto infor- 10
matore delVopera sua; aveva gik pensato a qualcosa di piu utile e di piu organico, e poichfe
gik vi erano in Italia alcuni esempi di narrazione della storia di cittk che si allontanavano
dalla cronica propriamente detta per assumere il carattere di qualcosa piu unita e piii
filata, pens6 appunto di tralasciare questa forma per allargare ancora le ricerche e porre
nello svolgimento complessivo dei fatti un filo conduttore piu razionale che non fosse 15
l'artificiale raggruppamento di tutti gli avvenimenti su certi nomi, sia pur di papi e di im-
peratori, che non sempre sono i generatori degli avvenimenti, ma spesso ne subiscono Tin-
fluenza e le conseguenze. Non crediamo pertanto, nonostante che nei suoi manoscritti si tro-
yino qua e Ik delle carte disposte per la parte calligrafica ed esteriore in un modo non molto
dissimile da quello del codicetto della Comunale, che il Ghirardacci continuasse nella Cronica 20
di Bologna, ma lasciasse incompiuta e al punto in cui abbiamo veduta Topera sua.
II lavoro qui fatto non fu pero del tutto inutile per lui; risulta infatti che di molte pagine
di questa Cronica, come della parte ultima, deirorigine di Bologna, della vita di San Petronio,
della forma di Bologna neiralto medioevo, e di certi altri passi si giov6 nella redazione
definitiva delFopera sua, come agevolmente puo riscontrarsi scorrendo il primo volume del- 25
I'opera a stampa. Ma ad onore del vero, dobbiamo osservare che molta parte, sopratutto
quella che aveva carattere generale, come le vite dei vari imperatori e di molti pontefici,
fu con saggio consiglio omessa nella redazione definitiva che and6 alle stampe; e giusta-
mente, notiamo, perchfe non trattavasi nel suo disegno di fare una storia o universale o di
tutta Italia, ma di narrare le vicende della cittk di Bologna. Una cosa mantenne nella stampa, 30
quantunque non paresse necessaria, il costume di lasciare a destra della pagina due colonne,
in una delle quali segnare gli anni della creazione del mondo e neiraltra gli anni deir^ra
volgare: tale sistema apparein tutta la sua preciaione e lindura in questo abbandonato ten-
tativo di storia bolognese *.
8. — Frammento di storia del convento di San Giacomo in Boloona. 35
E un fascicolo cartaceo del secolo XVI, in fol., di carte 8 di cui una bianca e una mu-
tila. II manoscritto h tutto autografo del Ghirardacci, scritto con molta cura, cosl che appar
chiaro dovesse essere parte di una trattazione ampia da esser conservata con cura. II ma-
noscritto comincia cosl: " L'anno della nostra salute MCXLV che fu il primo anno che
" Eugenio Pisano ....,'. 40
La trattazione va dal 1145 al 1258, ma a questo anno cessa; non h unprobabile che del
restante del lavoro, evidentemeate la maggior parte, fosse stesa la minuta che and6 poi di-
' U codice ha " afflneche che„. fu " prlmo huomo et primo imperatore del mondo „, e
' La " Cronica delle cose di Bologna , e preceduta inoltre un elenco dei pontefici con la durata in anni,
da alcune carte contenenti, in modo non dissimile dallo mesi e giorni del loro pontificato da Pietro insino ad
stesso Martin Polono e dai simiglianti libri De Tem- Anthero (239 d. C).
S ptfribus o delle sette et4 (cf. la CompilaHo chronologica del 3 Archivio di Stato di Bologna, Monastero di
vol. I, p. II dei RR. //. SS.), i nomi di coloro che fe- San Giacomo, busta 115/1721.
cero i primi ritrovamenti, a cominciare da Adamo che
PREFAZIONE XXXIII
spersa. Quella parte che rimane dimoatra che la trattazione doveva essere organica e com-
piuta, con una narrazione ben ordita e accurata, e con una ricca documentazione, perch^ spesso
sono ricordati e citati i documenti che conservansi neirarchivio del monastero, oltre quelle
ahre notizie che potevansi trovare altrove, cosl nei libri come nelle coUezioni manoscritte.
:5 9. — Cronaca di Bologna dal 250 al, 1465.
Grosso volume manoscritto, cartaceo, in fol., del secolo XVI, autografo. II volume h diviso
in due parti, ognuna delle quali b acefala e mutila; la prima h composta di cinque grossi qua-
derni, la seconda di sei: che si tratti tuttavia di una medesima opera appar chiaro dallo stesso
modo con cui il testo fe trattato, dalla forma del manoscritto e da tutti i caratteri esteriori.
0 La redazione della storia bolognese h assai ampia, ma h ben lontana dal modo che rag-
giunse poi nella forma definitiva. E probabile che questa cronaca sia un primo tentativo
un po' ampio di storia bolognese, corretto poi e rimpolpato piu tardi; nel manoscritto anzi
sono frequentissime le correzioni, le aggiunte marginali, gli appunti, i richiami, le carte inter-
calate ecc. La prima parte del codice va daII'anno 250 al 1383, la seconda dal 1397 al 1465;
5 ma tra le otto buste del manoscritto 2012 dell' Universitaria, ove il manoscritto si conserva, si
trovano qua e Ik altre carte staccate che servono a riempire in buona parte la lacuna '.
10. — Cronaca di Bologna dalle origini all'anno 1261.
Fascicolo manoscritto, cartaceo, in fol., di 6 carte n. n., autografo, mutilo.
E una compendiosa cronaca di Bologna che comincia con un Proemium delle origini
10 della cittk e arriva insino al 1261, dove par ovvio che Toperetta continuava, ma il resto h an-
dato smarrito. Non h chiaro se trattisi di un riassunto fatto dal Ghirardacci della Historia di Bo-
logna, riassunto che in qualche sua lettera aveva promesso, o se invece questo frammento non
sia altro che la copia d'altra cronaca; tutto darebbe a credere che si trattasse del primo caso *.
11. — Sommario di varie storie di Bologna dal 256 al 1390.
!5 Ms. cartaceo, del secolo XVI, di carte 145 n. n., tutto dt mano del Ghirardacci, di piccolo
formato, legato in cartone, proveniente " ex Bibliotheca Antonii Francisci Ghiselli bononiensis
" canonici Sancti Petronii „ ; aveva Tantica segnatura cod. n. igg, aula II D, ed ora ha il nu-
mero 3168 (Bibl. Universitaria di Bologna). II frontispizio, che ha le parole sopra riportate,
h contornato da una inquadratura a stampa assai adoma; le parole del titolo sono scritte da
W mano tarda e forse non corrispondono in tutto a quelle che mise o che avrebbe messo il com-
pilatore. II codice comincia a c. 1 : "256. Beato Zama Primo vescovo di Bologna creato da
"papa Dionisio , ; finisce a c. 111: "11 Conte di Virtti lascia forzatamente Crevalcore et va
"fuggitivo„. Seguono poi i " Nomi di alcune famiglie antiche ora niutati „, poi le " Casate
" antiche che tenevano dalla parte delli Geremei,, poi Telenco di quelle dei Lambertazzi;
p quindi i " Cognomi di tutte le casate della cittk di Bologna „ e intine la " Tavola delli Priori
" de' Massari di Colleggio quali duravano di anno in anno„.
E questo un altro dei molti tentativi che il Ghirardacci fece di cronaca bolognese innanzi
di arrivare alla vera Hisioria. II carattere molto curato, nitido, filato, almeno per la parte co-
stituente il testo, sta a dimostrare che la composizione di questo manoscritto h assai antica.
40 E una cronaca di Bologna, o copiata da altra, o assai piu probabilmente composta di notizie
raccolte da parecchie cronache. Sul primitivo fondo cronistico sono state fatte nei margini
numerose aggiunte e correzioni tratte o da libri a stampa (sotto il 1020 si ha " Vide il Biondo,
j ' BlBLlOTECA UnIVERSITARIA DI BoLOGNA, Ms. aOX2, 2 BlBUOTECA UNIVKRSITARIA D1 B0I.OONA, Ms. 3012,
busta I. busta 6.
T. xxxm, p. i — c.
Il
XXXIV PREFAZIONE
"a fol. 89 de Bonon. „), o da altre cronache e da documenti: frequenti sono i rimandi di questo
genere: Vedi il libro delle copie alla lett. C^anno 1208); Vedi il libro alla lett. /^(anno 1222);
Vedi il libro al segno O (anno 1283) ecc. Che il Ghirardacci spesso qui trascrivesse, si pu6
argomentare dal fatto che in luogo di certi nomi o parole, che mancano, esistono dei puntini.
12. — POSTILLE AL, VOL. I DELLA " HlSTORIA DI BOLOGNA^.
In un esemplare classense deiredizione bolognese del MDXCVI si leggono varie postille,
delle quali una anzi due curiose note manoscritte di due mani diverse, nel foglio di guar-
dia del volume, attribuiscono la paternitk al Ghirardacci. Ecco le note: ;
* In questo libro sono a luogo a luogo varie annotazioni nel margine, che io credo f atte
" di mano delFautore med.° e parmi ci6 apparisca dal seguente articolo deirindice, ossia Ta- IC
" vola, posta in fine del libro alla V. Ugolino Bianchini dottor di legge bologncse, 121 legge
" fublicamente in Bologna col salario di lire 100 Vanno Milledugento venti. Si credera di
" trovare sotto Tanno 1 220 della Storia quanto qui si dice, ma non vi h nulla a£f atto. Vi fe
"bensi nel margine scritto a penna la seguente annotazione : " Nel quale (anno 1220) leggeva
" Ugolino Bianchini publicam.'<= in Bologna col salario di lire 100 l'anno. Vedi alla Tavola 15
" d.° nome Ugolino „.
" Da cio apparisce essere il medesimo autore che ha scritto ]'Indice e la Tavola in fine
" del libro e le suddette annotazioni. Vedi anche a c. 116, ove si parla della fondazione
" della chiesa de' PP. Serviti. Nel margine v' ha una annotazione con cui si corregge un
" errore, il quale viene poi corretto neirindice o Tavola stampata in fine del libro, alla parola 2C
" Chiesa di San Petronio vecchio. Dal che apparisce essere lo stesso autore di questa storia
" che ha steso 1' Indice e f atte le annotazioni che si veggono a luogo a luogo in margine di
" questo libro'„. II ragionamento pero h tutt'altro che tilatol
13. — HlSTORIE DELLA FAMEGLIA SabBADINI.
" E un volume cartaceo della Civica di Padova segnato C. M. 711, che proviene dalla rac- 25
" colta Berti e misura mm. 200 X 148; conta carte 134 numerate sul recto; mancando pero alla
" numerazione i nn. 2 a 7 e 14 a 19, senza che il manoscritto appaia lacunoso, deve credersi
" in un semplice errore di ommissione e deve ridursi a 122 il computo totale delle carte; la
" scrittura h della seconda meta del secolo XVII, in parte calligrafica, in parte corrente e
" minuta. E intitolato a c. 9 : Historie \ della fa \ ineglia Sabbadini \ cavate da diver \ si scrit- 3C
" tori. Comincia a c. \^: Al molto illustre et reverendo monsignor M. Ant. Sabbadini signore et
" fadron mio colendissimo. \ Egli c -pur vero ecc; e finisce a c. 134 v: fol. gjy questa memoria:
" Z. Cor^nelius Hiemis. La legatura h moderna. Le cc. 133-134, che contengono una lettera
" senza firma alFabate don Eugenio Garmancini, Firenze in data 1667 maggio 24, per essere di
" formato assai maggiore, appaion aggiunte piu tardi al ms. e sono inserite in modo che la M
" c. 133 dovrebbe seguire anzi che precedere la c. 134: onde il vero ex-plicit del manoscritto
" sarebbe a c. 133 r; che si dicon esser stati della sua -prosafia erano sefolti. Le cc. 1, 8 e
"132 sono bianche. E da notare che al testo delle Historie precede (c. 9 r e v) una lettera
" di fra Cherubino Ghirardacci bolognese, in data di Bologna, 1° gennaio 1596, di cui ^ gia
" dato il principio e che finisce: con tutto il cuore me le dono et raccomando. 11 manoscritto 4C
" contiene nel suo insieme una lunga serie di spogli di storici bolognesi e non bolognesi rela-
" tivi alla famiglia Sabbadini. La parte che spetta al Ghirardacci e la piu ampia e va da
* c. 1 1 r a c. 62 r ed e tutta estratta dalla sua Htstoria di Bologna * „ .
' Nella Biblioteca Classense di Ravenna. Comuni- ' Nella Biblioteca Civica di Padova. Comunica-
cazione gentile dell'amico e collega prof. Santi Miira- zione fattami dal chiarissimo prof. A. Moschetti, che S
tori bibliotecario. vivamente ringrazio.
PREFAZIONE XXXV
14. — Spogli b appunti.
Voluminosi e numerosi fasci di spogli e appunti, tutti autografici e per varia guisa interes-
santi, sono contenuti nelle otto buste che costituiscono il manoscritto 2012 delle Biblioteca Uni-
versitaria di Bologna, ma in ispecie nelle prime 4 e neirottava. La piii parte sono spogli d'archi-
.5 vio, e tra questi b specialmente da notarsi un grosso fascicolo coperto di cartone sul cui fronte
h scritto: "1311 Liber reformationum. Anni et menses et folia Cam. Actorum„; contiene
spogli accurati e sistematici delle riformagioni della Camera degli Atti, a partire dairil apri-
le 1311 sino al principio del 1323; seguono poi altre varie scomposte citazioni e appunti
degli anni susseguenti. Nella busta 3, in cui trovasi il fascicolo di cui sopra, h pure un al-
|0 tro grande fascio di carte sciolte o fascicoli scomposti con appunti ed estratti da libri ed
archivi. Una carta porta scritto in alto, sempre di mano del Ghirardacci: videnda, e sotto
son notati libri, documenti, passi di scritture ed epitaffi che dovevano essere riveduti prima
che fossero introdotti nella redazione definitiva e dati alle stampe.
Dieci fascicoli di appunti vari, qual pifi grosso e qual meno, alcuni ben conservati, ma
5 altri slegati e sdruciti, si conservano nella busta 2, insieme a carte sciolte: sono citazioni,
estratti, frammenti. In certa parte si fanno sedici appunti al Borghini e si hanno estratti
e osservazioni dalla Historia di Bologna (crediamo che sia quella dell'Alberti), da Prospero
Aquitanico, dal Sigonio, dal Biondo, dalla cronaca di Pietro di Mattiolo. C^ anche un
accurato elenco dei vescovi da san Zama insino a Gabriele Paleotti nel 1566, il quale elenco,
|0 rimpolpato ed accresciuto, precedette la narrazione nel primo volume a stampa.
Le buste 6 e 7 hanno due piante, un po' diverse, deirantica Camera degli Atti ' insieme
ad altro, e la busta 8, insieme a molti frammenti di cronaca, taluni originali, ha pure estratti
e notazioni del Ghirardacci.
Tra gli appunti e le carte sciolte della busta 4 c' fe anche la tavola di^)X Affendice histo-
5 rialc che gik diede alle stampe il Frati * e che ripubblichiamo riveduta in fine a questo
lavoro ; k. in bella e accurata calligrafia del Ghirardacci, con la lettera iniziale rabescata '.
15. — PiANTA DELLA cittA di Bologna, coi nomi delle contrade e delle piazze.
E ricordata come compiuta o sufficientemente elaborata nella dedica che il Ghirardacci
fa deiropera " Libro over arbore della honorata famiglia de' Fasanini „ (Bologna, 1572) al
I jO signor NiccoI6 Fasanini.
Una pianta di Bologna trovasi nel manoscritto B, 1181 della Biblioteca comunale del-
rArchiginnasio, ma molto probabilmente non si allude a quella.
16. — Estratti b frammenti.
Sono spogli ed estratti da libri, da manoscritti e da archivi, in ispecie dalla Storia di
\ j5 Milano del Corio, di tutto ci6 che si riferisce a Bologna: materiali tutti che servirono al Ghi-
rardacci per la sua Historia di Bologna e che ora si conservano airArchivio di Stato. Non
c'fe ordine alcuno, ma h evidente che quelle note gli giovarono assai, come una osservazione
attenta dei volumi che sono a stampa pu6 provare. Qua e Ik trovansi delle copie di docu-
\ I menti, degH interi periodi di opere, e anche dei piccoli tentativi di narrazione d'alcuni av-
0 venimenti o d'alcuni momenti storici. Anche in queste carte nuUa di finito o di organico.
II tutto costituisce un grosso fascio aenza alcuna numerazione *.
• Una i pubbllcata daLodovico Frati.o/. cit., p. ii. 2012 %\k cit., busta 4.
* Oj>. cit,, p. 12 sg. Vedi sopra a p. xxvi. * Archivio di Stato di Bologna, Monastero di S
^ BiBLioTECA Universitaria di Bologna, Ms. San Giacomo, busta 11 5/1 721.
XXXVI PREFAZIQNE
17. — Indicr delle scritturb che nel tabulario overo Biblioteca Vaticana SI CONSER-
vANO spettanti all' historia di Bologna.
Fascicolo manoscritto, cartaceo, in fol., di sole 4 carte, di cui 2 bianche. In bella ed
accurata scrittura del Ghirardacci, con la iniziale rabescata, come il frate soleva fare quando
scriveva in forma. Evidentemente il lavoro fu soltanto iniziato; i documenti in essi citati
cominciano con Lodovico il Pio e arrivano sino a Urbano IV '.
18. — Indici di nomi.
Sono due. II primo h molto largo ed h contenuto in un grosso fascicolo manoscritto di
carte 160 numerate; ma b chiaro che non h m tutto completo ed ha piuttosto il carattere di un
lavoro preparatorio che d'uno compiuto ed organico. Contiene nomi di luoghi e di persone, K
ma piii specialmente di hioghi, spesso con larghe indicazioni, cosi per la loro posizione geo-
grafica come per la loro storia e significazione. I nomi sono tutti compresi nelle lettere A- V,
ma non sono disposti in un ordine perfettamente alfabetico. Parecchie delle dichiarazioni
che seguono ai vari nomi si leggono nell'indice dei luoghi e dei nomi di persona che sono
in fondo ai volumi I e specialmente II della Historia, nella forma che h alla stampa. II
II secondo indice ha pure il carattere di minuta; non h. altro che Tindice del vol. I della
Historia non completo, evidentemente, limitato alle lettere A-C. E un fascicolo di carte 10
in fol. I nomi sono sempre di luogo *.
19. — Repertorio alfabetico di nomi.
Manoscritto cartaceo, in fol., del secolo XVI, di carte 80 numerate (quattro quaderni),
di cui molte bianche; manca un quaderno in fine. Scrittura del Ghirardacci.
E un indice o repertorio di nomi di persone, di luoghi e di cose, che va dall'^ all'/?,
con rimandi a carte di un'opera che non h bene identificata (una storia di Bologna? o
una cronaca ? o uno scritto del Ghirardacci ? o del Sigonio ?). L'alf abeto non h. rigoroso : il
numero delle carte deiropera a cui si rimanda h di circa 1 50 *.
20i — Capitoli conchiusi tra il pontefice Pio II e i Boloqnesi il 16 ottobre 1459.
Manoscritto cartaceo, in fol., di una sola carta scritta dai due lati, di mano del Ghi-
rardacci, come h anche indicato da questa notazione posta in testa allo scritto: ' 1459 16 oct.
" Caratere originale di F. Cherubino Ghirardaci,. Comincia: "11 senato di Bologna fece
in questo tempo — „; finisce: " Placet. S. d. n. G. LoUius, 16 oct. 1458 „ \
u
21. — Raccolta delle antiche giustizie seguite in questa cittA di Bologna, rica-
vate dalle croniche di messer Filbno delle Tuatte, di Nicol6 Seccadenari, di
frA Cherubino Ghirardazzi, del Bargellini, da altrb pure di firA. B. dellb Pu-
gliolle b dal Griffoni, dAll'anno 1030 all'anno 1781. ^
Manoscrttto cartaceo del secolo XVIII, di carte 95, della misura 300X220. E un semplice
catalogo dei giustiziati in Bologna, con materiale di notizie in parte tratto dal Ghirardacci *.
' BiBUOTECA Universitaria di Bologna, Ms. 20I2, * BiBUOTECA Universitaria di Bologna, Ms. 217,
b"sta 3. n. 37. Cf. A. SorbellIj Inventari dei manoscrilti dellt
* Archivio di Stato di Bologna, Monastero di biblioteche d' Italia, XVII, 38.
San Giacomo, busta 115/1721. 5 Biblioteca arcivescovilk di Bologna, scansia
S 3 BiBLIOTECA Universitaria di Bologna, Ms. K, n. 44, Cf. A. SoRBKLLl, Inventari dei manoscritti delle
n. 2019, n. t. Cf, A. SoRBELLl, Inventari dei mano- biblioteche d' Italia, XVI, 87. Di manoscritti simili ve
$critti delle biblioteche d' Italia, XX, 193. n'ha parecchi in altre blblloteolie bolognesi.
PREFAZIONE XXXVII
22. — ApPOSTrLLAE AD HlSTORIAM BONONIENSEM GhERUBINI GhIRARDACCI.
Nelle aggiunte che il Fiori fece alle Noiizie degli scrittori bolognesi del Fantuzzi, leg-
gesi, sotto il nome del Ghirardacci, quanto segue : " Presso di me ho un'A ppendice e cor-
" rezione manoscritta alle JVotizie degli scrittori bolognesi del padre Orlandi, studio e f atica
5 " del conte Baldassare Antonio Maria Carati, fatta Tanno 1770, ove h notato a c. 208 Tautore
" di appostille fatte alla Storia del Ghirardacci. Esso h un certo Ignazio Girolamo Corso,
" che studio in Bologna e che per lo sviscerato affetto alle cose nostre si dichiaro nostro
" concittadino, ma pe' suoi affari dovette abbandonare Bologna nel 1619. Scrisse, dice
" Carati, le assai dotte e rare Afostillae ad Historiam Bononiensem Gherubini Ghirardacci,
10 " quibus illa diligenti, imo severiori criterio identidem ad censuram, vcl ne emendatae in quibjt-
'^ sdam, vel ut in -pluribus novis monumentis augeatur etc, continuata fino al 1618. Proba-
" bilmente restarono manoscritte poichfe, soggiunge, una copia ne dono a Valerio Rinieri suo
" amicissimo „'.
23. — Carteggio.
:15 Diamo un breve elenco cronologico delle lettere di contenuto storico od erudito dirette
a fra Cherubino Ghirardacci e delle sue rare risposte, la maggior parte delle quali trovansi
airArchivio di Stato di Bologna *.
Giustiniano Contugo, da Ferrara in data 28 aprile 1592. Parla della famiglia degli
Scannabecchi, poi Contughi.
|20 Giammaria Turrini, da Ferrara in data 28 luglio 1592. Tratta deIl'origine della fami-
glia dei Bentivoglio, specie di Anton Galeazzo figlio di Bartoluccio.
Niccolo Maffeo, da Verona in data 26 settembre 1594. Chiede notizie della famiglia
Maffei.
Marc'Antonio Sabatini, in data 8 luglio 1595. Loda la dedica delFopera al pontefice
25 {Historia di Bologna, vol. I), e dichiara che sosterrk egli stesso tutta la spesa da incontrarsi per
il motu frofrio contenente il privilegio, ma desidera sapere se deve essere intestato airautore
0 allo stampatore '.
Ferdinando Contugo, da Ferrara in data 26 settembre 1595. Tratta della famiglia Scan-
nabecchi da cui deriva la sua famiglia e gli manda un " trattato „ da lui composto perchfe lo
30 esamini.
Marc'Antonio Sabatini, da Roma in data 11 novembre 1595. Avverte il Ghirardacci che
sark dato ogni privilegio alFopera sua, ma h. necessario prima ottenere Tapprovazione dal
" Mastro sacri palatii „ ; poichfe non si poteva far venire a Roma Topera, fece scrivere al
padre Inquisitore di Bologna che esaminasse attentamente Topera stessa e riferisse ; ma il me-
{35 glio era che mandasse a Roma " un volume„,e poteva farlo per una persona che indicava.
Spera che il Ghirardacci avri la dovuta soddisfazione " dopo tante fatighe et stenti„.
Oliviero Bologna, da Milano il 22 maggio 1596. Loda il volume della Historia di Bologna
che h comparso in quella cittk; e chiede alcuni schiarimenti di cui dk Telenco a parte.
! Cherubino Ghirardacci, da Bologna in data 23 novembre 1596. Scrive " alli devoti con-
' 40 " fratri della Compagnia di Santa Caterina di Castel San Pietro come fratelli „, aderendo
alle loro preghiere di mandare reliquie " per la chiesa vostra e nostro oratorio „ : gliele manda
in un numero cospicuo, e sono elencati i nomi dei santi le cui reliquie si spediscono. Tali
• BiBLioTECA COMUNALE DELL^ARcniGHrNASio, Ms. vio (Ji Stato di Bologna). Non sono qui indicate le S
Fantuzzi, Appendice alla lettera G. lettere a stampa del Gliirardacci, delle quali peraltro
* Salvo contraria Indicazlone, trovansi tutte nella si tratto nel paragrafo precedente.
busta 113/1728 del moniastero di San Giacomo (Arclii- * Riportata piu avanti a pp. li-lii.
XXXVm PREFAZIONE
reliquie erano state date al Ghirardacci da monsignor Alfonso arcivescovo di Corinto coa-
diutore del cardinal Paleotti primo arcivescovo di Bologna, come appare da " fede „ scritta
di mano del Paleotti medesimo. Termina cosi: " Le caritk vostre dunque le accettaranno
«con devozione et amore in segno dell'amor mio verso tutti li confrati, e le conservino in
" luogo onorato in detto loro oratorio e chiesa, a salute e prosperitk di tutti voi e di tutto 5
"il popolo onorato di Castel San Pietro, al quale sono della vita propria obbligatissimo ,'.
Ippolito Bentivoglio, da Ferrara in data 12 giugno' 1597. Gli parla della Historia di Bo-
logna gik uscita; sa che egli la perfezionerk e gli raccomanda la famiglia dei Bentivoglio
cui sa che h affezionatissimo ; promette di inviargli il documento chiesto.
Valerio Fabbri, da Castel San Pietro in data 13 giugno 1597. Restituisce delle cose 1(
prestategli e lo ringrazia.
Cherubino Ghirardacci, da Bologna in data 9 agosto 1597. Risponde a Ippolito Bentivo-
glio, lo ringrazia molto dei documenti che ha ricevuto ed esalta i meriti della famiglia di lui.
Pietro Marcello, da Venezia in data 9 agosto 1597. Tratta di alcune famiglie bolognesi
e gli manda in dono droghe e colori. \l
Antonio Boffa Negrini, da Piubega in data 19 febbraio 1598. E lieto che nella seconda
parte della Historia (attesa) parli della famiglia Paci: giudica il lavoro " cotanto giovevole
"et di gusto „ e ne fe ammirato; raccomanda di stampare il sonetto di P. Catanio e il suo ^,,
sul fronte della seconda parte; chiede certe notizie sui Bentivoglio. "^B
Sempronio Macci, da Padova in data 5 marzo 1598. Nota alcune inettezze incorse nel 2t
vol. I della Historia *.
Antonio Boffa Negrini, da Piubega il giorno seguente alla Pasqua del 1598. Tratta della
famiglia Bentivoglio e aspetta che venga in luce la seconda parte della Historia.
Marc'Antonio Sabbatini, da Roma in data 13 maggio 1598. Intende che " ha finito il II vol.
" delle sue Historie, quale desidero molto venghi quanto prima in luce, si per dilettatione mia, 21
" come anco per rispetto di sua R."% acci6 delle sue fatiche altro non si ne facesse bello et
"hohore „.
Gaudio Castelli, da Padova in data il 15 maggio 1598. E Heto che il Ghirardacci, si offra
a correggere nella Historia la parte che riguarda Celestino II; manda un sunto storico della
sua famiglia e mostra il desiderio di conoscerlo personalmente. 3(
Antonio Berni, da Fermo in data 21 maggio 1598. Manda delle reliquie e ringrazia delle
cortesie.
Claudio Paci, da Rimini in data 13 giugno 1598. Tratta della famiglia Paci di origine
bolognese e gli offre notizie e documenti per la sua Historia.
Gaudio Castelli, senza data nh. luogo. E avviato a Ferrara, saluta, ringrazia della pro- 3f
' Trovasi questa lettera, interessante assai, nelle degli Agostiniani, e comunque dice assai poco ; l'altra
carte che servirono al Fantuzzi per scrivere l'artlcolo frase piu importante si spiega col fatto che il padre
rlguardante il padre Ghirardacci nel vol. IV, le quali suo, Andrea, era realmente nato a Castel San Pletro e 2f
si conservano nella Biblioteca comunale dell'Archigin- la era vissuto sino quasi al tempo in cui nacque Che-
S nasio, Ms. Fantuzzi, sotto la lettera G, al nome. E una rubino: il legame perci6 della vita del frate con Castel
copia fatta sull'originale che trovavasi probabilmente San Pietro rimane piu che giustificato. Resta percio
a Castel San Pietro. La copia c tratta probabilmente ferma la nostra affermazione fatta sopra che il Ghirar-
dal Cavazza o dal padre Gaetano Giacomelli agosti- dacci era nato a Bologna, come egli stesso confessa in '£
niano di Castel San Pietro, per dimostrare che il piu luoghi e come e dimostrato dai documenti, i quali
lo Ghirardacci era nativo di quella terra. Da due luoghi attestano che Sante e Andrea si erano fissati a Bologna
della lettera, che nella copia sono sottosegnati, si com- sino dal 1518 almeno. Nella posizione sopra ricordata
prende che la prova doveva fondarsi sulla frase " al trovasi pure una lettera del padre Nicola Amorotti, di-
" quale sono della vita obbligatissimo „ riferita a Ca- retta allo stesso Giacomelli, riguardante il ritratto del Z<
stel San Pietro, e sull'altra "e nostro oratorio „ che padre Ghirardacci. in data 13 maggio 1776. |
IS fe piu in alto. Ma quest' ultima o si riferisce a itn ora- « Biblioteca Universitaria di Bologna, Ms. 20ia,
torio di patronato dei Ghirardacci che realmente erano busta 8. Cf. A. Sorbklu, Inventari dei manoscritti delle
oriundi di Castel San Pietro, o a una certa superiorita Biblioteche d' Italia, XX, 191. Vedi nota 3 a p. uv.
PREFAZIONE XXXIX
messa di ricordarlo nella seconda parte della Historia " che (il Ghirardacci) mandava al pre-
* sente sotto il torcolo,.
Gaudio Castelli, da Terni in data 23 luglio 1598. Gli scrisse piu volte, ma non ebbe risposta;
desidera sapere se ricevette le lettere e i docunienti che gli spedi da Padova per Luigi Albertl.
5 Frate Girolamo da Nicotera, monaco celestino, da Solmona in data 28 agosto 1598.
Paria di reliquie avute in dono e gU si raccomanda.
Claudio Paci, da Rimini in data 15 novembre 1598. Dal vol. I si fe " accorto del valore
" et della diligenza indicibile di V. S. suo autore „ ; gli si offre per notizie e chiede lumi
suUa famiglia Pasi.
10 Giacomo di Sacchi, da Ferrara, in data 29 novembre 1598. Parla di cose sue e del
convento e desidera di venirlo a trovare in Bologna.
24. — POBSIB.
II buon frate agostiniano si dilettb anche talvolta di scrivere in poesia, ma non
fu troppo felice in questo campo, come ogni lettore pu6 facilmente giudicare leggendo
15 i versi che seguono, tra i pochi di quelli che ci siano stati conservati:
CoRONA A GiEsO Christo di fra Cherubino bolognese.
Hor ch'ardente deslo m'infiama il core
Di pianger le tue piaghe e la tua Croce,
Come potrassi udir questa mia voce,
20 Se non le vien da te forza, Signore?
Piena d'angoscia e di se stessa fuore,
L'alma mia vive in pena aspra ed atroce,
Vedendo a lei giovar quel ch'a te noce,
Quel che Tingiurie accresce al tuo dolore.
!25 lo fra me temo come cieco suole,
Che talhor volga il pi^, n^ sappia dove,
Perduta Taltrui man che gli era luce.
Tu che sol opri meraviglie nuove,
Aiuta il cor, che per mio ben s'induce
30 Nel maggior uopo a dir di te parole '.
E teniamo per ultimo un manoscritto di contenenza storico-poetica in ottave che
fe passato, a cagione del titolo, per opera del Ghirardacci, ma non h. Ha per titolo:
" Cronica antica di Bologna di fra Cherubino Ghirardacci „, e conservasi nella Biblio-
teca Universitaria di Bologna^ Precede un lungo " Indice in ristretto de' casi che si
35 " contengono in questo libro „ ; poi a c. 10 c'^ la prefazione " al cortese lettore „,
dalla quale si trae che I'autore viveva e scriveva nel 1606, ragione sufficiente a di-
raostrare che non puo essere del Ghirardacci; cgli infatti era morto da parecchi annil
La cronica non h altro se non la redazione poetica della Storia di Bologna che fece
i • II Frati, Sforia di Castel San Pieiro, pp. 175-176, * Biblioteca Univkrsitaria di Bologna, capsa 5
pubblica un secondo sonetto che fa immediato seguito XLIII, n. 8, ora ms. n. 3825 Accenhai a questo mano-
a questo e comincia con l'ultimo verso di questo com- scritto nelle mie Croniche bolognesi del secolo XIV, Bo-
ponimento. logna, 1900, p. 46, dove riportai per saggio un'ottava.
XL PREFAZIONE
quel poeta bizzarro che fu Giulio Cesare Croce, la quale fu poi stampata da Bar-
tolomeo Cocchi in Bologna nel 1606 con questo titolo: " Breve compendio de' casi
" piii notabili occorsi nella cittk di Bologna, dal tempo ch'ella fu creata colonia sino
«airanno 1606.... i.
' II Fratl, op, cit., S, crede che siano del Ghirar- minciano :
daccl una sestina che comincia : ■,,,,„,
volle 1'eterna somma saptenza
Un pensier santo che m'angoscia il cuore
e che egli pubblic6 traendole dal ms. 1975 dejla Bibiio-
* alcunc terzine sulla virtu dell' ubidienza che co teca Universitaria dl Bologna.
PARTE II.
La " Historia di Bologna „
1. — Intorno al leinpo della composizione della ^ Historia di Bologna ^.
ON h ben assicurato quando il Ghirardacci cominciasse ad appHcare la
mente e l'opera sua alle ricerche che dovevano condurre alla compila-
zione della sua Historia di Bologna, ma crediamo che un'azione sua co-
stante e formata in tal senso possa attribuirsi a poco dopo la veniita definitiva del
Ghirardacci in Bologna e quindi a poco oltre il 1570. ^ ben vero che per qualche
lato si riferisce alla storia di Bologna e ai coStumi bolognesi la descrizione dcUe grandi
10 giostre e dei superbi abbattimenti del 1562'; ma quel lavoretto, se dimostra nell'au-
tore il desiderio o la tendenza di occuparsi di cose bolognesi, ben poco contiene di
storico, il tutto limitandosi ad una vivace e particolareggiata descrizione di una festa.
Lo stesso Theatro tmrale'^ edito nel 1575, ma pensato assai prima, sembra pure indi-
care la sua tendenza a occuparsi delle cose di questa citta, ma non ha ancora nulla
15 che alla storia della medesima si riferisca.
II primo lavoro a stampa che abbia un diretto riferimento alla storia di questa
cittk e delle sue famiglie fe VArbore della honorata famiglia de' Fasanini compilato
nel 1572^; dove h evidente la tendenza dell'autore a consultare documenti e a trarne
conseguenze di biografia e di storia.
20 Ma anche prima di tale saggio il Ghirardacci si era dato a compulsare docu-
menti riferentisi a questa cittk, come chiaramente risulta dai suoi manoscritti croni-
stici ed eruditi e dai molti spogli e indici, e non crediamo di andare errati affermando
che l'amore alle ricerche e la tendenza a studiare l'antica storia di Bologna nascesse
in lui con la definitiva residenza in Bologna, quando da' suoi superiori ebbe l'inca-
25 rico, probabilmente sollecitato dallo stesso Ghirardacci, di esaminaie tutto il ricco
archivio di San Giacomo, di ordinarlo e di trarne le notizie che si riferissero alla
formazione del patrimonio del convento e nello stesso tempo alla storia di esso e
della celebre chiesa *. Del resto egli stesso scriveva nel 1588, in un memoriale ri-
' Vedi sopra parte I, § 3, n. i (p. xix). » Vedi sopra parte I, § 3, n. 6 (p. xxx).
* Vedi sopra parte I, § 3, n. 7 (p. xxxr). ■• Vedi sopra parte I, § 3, n. 8 (p. xxxm sg.),
XLII PREFAZIONE
volto al Scnato bologncse ', cli avere composta la Ilistoria di Bologna " con continuo
" stiidio di anni quindici ,, la quale espressione ci porta alPanno 1573, perfettamentc
consona a quanto h detto sopra; perchfe prima doveva sorgere nel Ghirardacci la
tendenza alle ricerche storiche e doveva formarsi la perizia nel leggere le antiche
carte, e solamentc un po' piti tardi, quando poteva parere che il carico da assumere 5
era conveniente alle spalle che lo dovevano sostenere, dovette il frate agostiniano
volgere il pensiero alla grandiosa idea di scrivere con modi e mezzi tutto diversi da
quelli sino allora seguiti, la storia della cittk di Bologna ^.
Senonche, appunto perchfe il frate non volle limitarsi alla raccolta assai comoda
delle tradizioni che correvano o al rabberciamento delle numerose cronache spesso 10
fallaci, seguendo le traccie del Panvinio e del Sigonio ^ egli si diede a studiare i monu-
menti, a frugare negli archivi, a rovistare le private librerie, per recare alla sua Historia
quei veri fondamenti che erano mancati a molti dei tentativi fatti prima di lui, allo
scopo di abbattere leggende e innalzare con pietra su pietra a gran fatica il nuovo edi-
fizio della veritk. 15
Per far questo c'era bisogno di molto tempo; e ammesso pure, come devesi,
che il concetto fattivo di scrivere la Historia di Bclogna fosse sorto neIl'animo del
frate sino dal 1573, solo nel 1586, ciofe dopo parecchi anni di lavoro piii o meno
assiduo, ma certamente continuo, il frate poteva con grande gioia scrivere al Reggi-
mento bolognese che aveva, se non compiuta, condotta a buon punto, la prima parte 20
della Historia di Bologna. Ma ecco I'importante documento*:
Son gih passati otto anni ^, 111.'"' Sig., che invitato dagli oblighi infiniti che ho ricevuto
da questa dolcissima Patria Bologna, ove nato e nudrito sono, mi posi a riveder con grandiss.°
studio et fatica tutte le scritture degli Archivi de' principali Monasteri et molte Croniche
delle pi{i gravi, che per la citti vanno d'intorno, oltre i due Registri novo et vecchio; son 25
buona parte delle piii antiche scritture della Camera degli Atti, si come altri Autori gravi
gravi (5/ic) et fideli, che delle cose di Bologna hanno scritto; dalle quali cose tutte da quel
tempo in sino al dl d' hoggi ho tessuta et finita copiosissima Historia in hngua volgare,
cominciando dalla fondatione di Bologna, et seguitando in sino ai giorni nostri, divisa in
vintisei * libri. Et perchfe pure sarei desideroso, che tanto segnalate attioni de' nostri ante- 30
' Vedilo piii innanzi a pp. XLVH-xLvin. l'uso clie dei medesimi si sarebbe fatto, o da quando
* Le testimonianze offerte dal Ghirardacci stesso l'autore si posc a stendere definitivamente e ordinata-
poco ci aiutano per fissare la data precisa dell' inizio mente il lungo lavoro.
del lavoro, perclie sembrano in piu di un luogo con- Tutto avvicinando e considerando, e tenendo conto 20
S traddirsi. Cosi, mentre nel memoriale del 1586 si dice di qualclie elemento clie vien dalla Historia stessa, re-
che da otto anni si era posto a rivedere le scritture stiam fermi nel nostro avviso che piu su c stato esposto.
degli arcliivi e le cronaclie, nel memoriale del 1588 af- ' Par certo che il tentativo del Sigonio dovette
ferma che da quindici anni lavorava alla Historia di Bo- spingere il Ghirardacci a ricerche piii ampie e piu si-
log-na e che l'aveva ormai condotta a 36 libri, finalmente stcmatiche. 95
lo in una lettera del 1 596 (crediamo), appena uscito il < Archivio di Stato di Bologna, Atti del Seitato,
primo volume, scriveva che esso gli era costato se- B, lib. 35, n. 7, 1586-13 giugno.
dici anni di laboriose fatiche. Naturalmente contraddi- ^ Nel memoriale del 1588 si legge che il Ghirar-
zione nella mente dell'autore non c'e, perclie c difficile dacci aveva lavorato alla sua opera per quindici anni.
poter dlre quando uno s'e messo a scrivere un'opera Cfe una evidente sconcordanza (vedi nota 2 di questa 30
15 cos\ ampia: se cioe dal momento in cui si pose a radu- stessa pagina).
nare i materiali, non avendo forse in capo ben cluaro " Qui contro leggesi la correzione in trentasei.
I
PREFAZIONE XLIIl
cessori, et insieme il lor valore, et la dignita e grandezza di questa Citth a tutto il mondo
fossero palesi, pensavo di darla alla stampa. Et avenga che per far cio ne habbia un co-
piosiss." Motu -proprto dal Sereniss." Sig. Nostro Sisto Quinto, nondimeno fu, fe, et sempre
sark rintento mio et la mia deliberatione di mostrarmi ubbidientiss." figlio a questo 111.""' et
5 glorioso Senato, n^ in ci6 servirmi giamai di quale si voglia gratia o concessione, nh. meno
dare una sol lettera alla stampa che delle cose publiche ragioni, che prima io non faccia
ricorso al sapientiss." beneplacito di un tanto Senato. Et per6 hora humilmente vengo a
supplicare sua 111."* Sig.* voglia favorire le longhe fatiche di un suo amorevoliss.° Cittadino,
figlio et servitore di proporre agli 111.'"' Senatori si degnino per la loro innata bontk fare
10 0 piu Assonti, che habbino a veder la detta Historia, cominciando da' due libri, che hora
si desidera mandargli in luce, sottoponendola alla libera volontk loro, di levare, aggiungere
e correggere, come piu parrk loro opportuno; non intendendo io giamai di ragionare, nfe
scrivere oltre il beneplacito commune. Obligandomi, come del continuo faccio, pregare Iddio
per la felicitk di cosi glorioso Senato.
tl5 D. V. 111.'°'' Sig.
S."^' affett.'"" et perpetuo
FRA Cherubino Ghirardacci bolognese '.
Crede il Gualandi ^ che per 1'espressione " due libri „ debbano intendersi " due
" parti o volumi „ ; ma h poi vero che nel 1586 erano gia compiuti i due volumi
20 della Historia di Bologna?
Noi crediamo che in quelPanno i due volumi fossero solamente abbozzati: che dei
duc il primo solo fosse arrivato a buon punto, ma che per il resto molto ancora ri-
manesse a desiderarsi; e perci6 che per l'espressione " due libri „ non debbano inten-
dersi i volumi che poi uscirono alla luce, ma due capi o parti, forse piii estesi di
25 quei libri in cui i volumi furono poi divisi. E infatti noi sappiamo che i dodici anni
di vita che ancora seguirono per il frate furono tutti affannosamente e faticosamente
dedicati alla ricerca dei materiali e alla elaborazione dei medesimi, togliendo, acco-
stando, aggiungendo, coordinando; e non avrebbe il buon frate tanto faticato ancora
se la Historia era compiuta sino al secondo volumel
30 D'altra parte in piii d'un luogo della Historia noi abbiamo le testimonianze che
la redazione definitiva delPopera si estese per un lungo periodo di tempo. In un
certo luogo delPanno 1216 osserva che " a quel tempo „, il che significa nel mo-
mento in cui il Ghirardacci scriveva, copriva la carica di Arcidiacono dello Studio
monsignor Alfonso Paleotti ; del quale fa ampie lodi perchfe, " essendo in dette faco-
35 " tadi dottorato (leggi civili e teologia) et nelli coUegii di dette professioni incor-
" porato, con grandissima consolatione dello Studio in propria persona crea gli dottori
" usando in ci5 et eloquenza et inventioni maravigliose ^. Ora, poichfe sappiamo
' che il Paleotti fu laureato in sacra teologia nel 1579 e fu nominato arcidiacono
della metropolitana e quindi dello Studio soltanto nel 1585, quando rinuncib il cano-
' Nello stesso libro di cui alla nota 4 della pa- * Assonti sopra ci6 fatti „,
gina prccedente, poco sotto appena, leggesi: "1586-13 * Op. cit., p. 6.
" giugno Lect. in Senatu in 35. n. Commesso alli SS.'' ' Vol. I, p. I30,
XLIV PREFAZIONE
nicato della metropolitana a Lodovico Lambertini ^ e perchfe l'espressione del Ghi-
rardacci accenna ad un tempo assai lungo durante il quale monsignor Paleotti copriva
la detta carica di Arcidiacono, dobbiam concludere che il Ghirardacci scriveva nella
redazione definitiva il libro quarto della sua Historia parecchi anni dopo il 1585.
Ma c'fe di piii, e sempre nel primo volume. Sotto l'anno 1304, accennandosi S
alla supplica fatta dal convento dei monaci di San Felice perche ogni anno sul mese
di novembre, quando si celebrava la festa di alcuni santi vescovi di Bologna, alla detta
festa intervenissero il Podestk, il Capitano del popolo, gli Anziani e i Consoli, e detto
che nel consiglio il partito ebbe voto favorevole, si continua : " II qual costume insino j
" a questo tempo che scriviamo questa Historia ciofe: 1592 si osserva di gire alle 10 '
" chiese dove sono queste solennitk et ivi anco ricever la messa et ricevere 1' indul-
" genze che a chi visita tali chiese concesse sono ^. Altre notizie riguardantj persone
che avevano onori e cariche al tempo dello storico, che perci6 possono offrire ma-
teria di utili riscontri, si trovano sotto 1'anno 1314, Ik dove si parla di Lodovico, Lo-
renzo, Cesare e Marc'Antonio Bianchetti ^ 15
Una prova infine che il Ghirardacci attese a scrivere la Historia di Bologna sino
agli ultimi mesi della sua vita, si ha da un passo del 1405, nel quale tratta della
Camera degli Atti: " del qual luogo, egli dice, mentre che noi scriviamo la presente
" Historia di Bologna, I'anno 1597 „, ^ capo Marc'Antonio Bianchetti senatore suc-
cesso al senatore Annibale Campeggi; e poichfe il breve della nomina, come si dice pitj 20
innanzi, era in data del 10 novembre 1587, dobbiam concludere che alla fine di quel-
l'anno il Ghirardacci stava, se non scrivendo, almeno dando l'ultima mano al li-
bro XXVIII della sua Historia *.
Che poi non avesse compiuto tutto il suo lavoro quando venne a morte
nel 1598, che anzi molto lontano fosse dal compimento, lo provano due constatazioni 25
che stiam per fare: la prima che il terzo volume, il quale va dal 1425 al 1509, non
fu mai redatto nella sua forma definitiva, mostrando qua e Ik evidenti sconnessioni
e lacune, non presentando afiatto la divisione in libri e non assumendo quel carattere
di compiutezza che i primi due volumi hanno. L'autografo ghirardacciano, che c'fe
rimasto, sta a provare tutto ci6 : che si tratti ciofe della prima o anche seconda reda- 30
zione, con correzioni, aggiunte e rimandi, ma non della redazione definitiva, la quale,
come possiam vedere dallo stesso originale autografo del secondo volume che si
conserva neIl'Archiginnasio^, ha nel manoscritto un aspetto di lindura e di compiutezza
di forma, la qual cosa non si riscontra nel manoscritto del terzo volume. La seconda
constatazione h questa, che il disegno del Ghirardacci era quello di condurre la Storia 35
di Bologna insino quasi ai suoi tempi nella stessa guisa che avevano delibtrato di fare e
I'Alberti per le sue Deche e il Negri pei suoi Annali, e piii tardi fece il Vizzani per le
' Fantozzi, of. cit., VI, iyo. * Vol. II, p. 565.
* Vol. I, p. 459. ^ BlBLIOTECA COMUNALE DELI,'ArCHIGINNASIO, Ms, 5
3 Vol. I, p. 577, B, 1735.
PREFAZIONE XLV
sue Historie. Che il Ghirardacci non intendesse fermarsi al 1509 lo dichiara impli-
citamente in un passo della sua Historia e sin dal primo volume. Sotto il 1269, par-
lando della torre dell'Arrengo che appunto in quell'anno fu finita di fabbricare, la dice:
" edificio nel vero maraviglioso per la sua positura, essendo ella fondata sopra quattro
5 " pilastri che formano un quadrivio che passa presso la devotissima capella della ma-
" donna detta del Popolo, della quale si ragionerk sotto l'anno 1515 „*: si andava
dunque oltre il termtne a cui egli giunse nella redazione che ci ha lasciata e che sola
6 riuscita a comporre dell'opera sua.
Ma se questo non bastasse per dimostrare che egli aveva in animo di condurre la
0 narrazione sino ai suoi tempi, possono leggersi le avvertenze ai lettori dello stesso
autore e sopra tutto si possono consultare gli spogli, gli appunti che si conservano
tanto all'Archivio di Stato e piti alla Biblioteca Universitaria ^, nei quali chiaramente
si vede che la raccolta del materiale era estesa a tutto il secolo XVI.
La prova poi che, come si suol dire, taglia la testa al toro, h la preziosa anno-
15 tazione necrologica che fece Giovanni Niccol5 Pasquali Alidosi, amico intrinseco del
Ghirardacci, del quale raccolse le ultime parole e gli estremi pensieri. L'AIidosi
confessa che alla morte dello storico era gik compiuta la seconda parte e correvano
trattative per pubblicarla, ma che il Ghirardacci aveva divisato di continuare la sua
Historia con una terza parte che doveva arrivare sino al 1572^, la quale terza parte
20 peraltro aveva solo cominciato a scrivere *.
Fu la morte a troncare un'opera che sarebbe divenuta veramente poderosa.
2. — La stampa del primo volume.
II frate, non appena ebbe ben avviata la redazione definitiva, o quasi, del primo
volume, pens6 alla stampa deIl'opera sua; ma prima gli occorreva il giudizio e l'approva-
25 zione cosl delPautoritk ecclesiastica come del Senato per tutto ci6 che nella narrazione si
conteneva. Incontr6, e non si sarebbe creduto, delle difficoltk: e dire che il buon frate
sperava di avere dal governo della sua cittk una parola di ringraziamentQ e. di plauso!
Facile fu la parte ecclesiastica: per 1' intercessione di alcuni prelati suoi amici e
ammiratori, il Ghirardacci aveva ottenuto dal pontefice, certo sino dal principio del
30 1588, questo privilegio intonato a grande larghezza:
Privilegium suphr novi operis impressione Bononiae.
Motu proprio etc. Cum, sicut accepiraus, dilectus filius frater Cherubinus de Ghirardatiis
ordinis fratrum Eremitarum sancti Augustini professor, quoddam opus Historiarum Bononien-
' Vol. I, p. 315. "a Dio, egii scrlve, donarmi tanta tempo di vita, cli'io
* Vedasi il paragrafo 3 della parte I. " possa dare in luce gli altri due volumi „,
' Che 1'intera opera dovesse constaro di tre vo- ■•■ Vedi sopra a p. xvm. L'abbozzo fe rimasto aei
lumi e affermato dallo stesso Ghirardacci nella Dedica codd. 3000 e 1975 della Biblioteca Universitaria dl Bo-
5 del primo volume a Marc'Antonio Sabbatini : " piaccia logna. lO
XLVI PREFAZIONE
sium composuerit, illudque imprimere seu imprimi facere in civitate nostra Bononiae et in
lucem edere desideret, sed vereatur ne postmodum aliquis alius ad eius imitationem dictum
opus etiam imprimi curet in grave ipsius damnum et praeiudicium ; Nos igitur, eius indem-
nitati ac simul publice et private omnium utilitati et oblectationi in praemissis oportune con-
sulere ipsumque specialibus favoribus et gratiis prosequi volentes, Motu simili etc. et ex certa 5
nostra scientia deque Apostolica potestatis plenitudine, omnibus et singulis utriusque sexus
Christi fidelibus praesertim Bibliopolis et librorum impressoribus seu Typographis quovis nomine
nuncupatis tam in Urbe et illius districtus dictaque civitate Bononiae et eius comitatu ac
toto statu Ecclesiastico mediate vel imediale subiecto totaque Italia quam extra, et in quibu-
scumque mundi partibus, regnis et regiouibus ac alias ubilibet constitutis, in virtute sanctae 10
Obedieiitiae et sub indignationis nostrae ac excommunicationis maioris latae sententiae a
qua nullus praeterquam a Nobis vel a Romano Pontifice pro tempore existenti absolvi possit,
nec non quo ad nostro et S. R. Ecclesiae temporali dominio niediate vel imediate subiectos,
et quingentorum ducatorum auri puri de Camera pro una Camerae apostolicae et pro alia
Cherubino predicto eiusque haeredibus et successoribus aut ius vel tam ab eo, vel eis pro 15
tempore habentibus, ac pro alia accusatori, ac pro reliqua parte illorum partibus iudici exe-
quenti, nec non ammissionis ipsorum Typorum et librorum eidem Cherubino ac suis praedictis
irremissibiliter applicandorum poenis toties ipso f acto, etiam absque declaratione quovisque ludi-
cis incurrendis quoties contraventum fuerit, districtius inhibemus et interdicimus ne per decem
annos a primeva dicti operis ipsum Cherubinum, sicut praefertur, pro tempore imprimendi 20
impressione computandos, opera ipsa aut eorum aliquod in toto vel in parte sub quacumque
forma vel mutatione aut inversione vel etiam cum quibusvis additionibus, scholiis, summariis,
glosis aut interpretationibus, neque etiam sub cuiuscumque alterius generis adiunctionibus ad
eandem materiam accedentibus vel illam referentibus aut ei similibus et tam Latino quam Ita-
lico, Gallico, Hispanico, Germanico, vel quocumque alio idiomate, etiam ad instantiam cuiusvis 25
alterius personae cuiuscumque dignitatis, status, gradus, ordinis, nobilitatis, praeeminentiae et
conditionis existentis, quovis quaesito colore vel ingenio, alicubi absque expressa licentia et
assensu Cherubini vel suorum praedictorum imprimere vel imprimi facere, aut etiam alibi
vel per quosvis alios, praeterquam de licentia et assensu eiusmodi impressa, vendere seu ve-
nalia proponere aut in propria domo vel alibi etiam ex mutuo vel dono aut alias liabere vel 30
tenere audeant seu praesumant, nisi ad hoc Cherubini vel suorum praedictorum expressus
accesserit assensus, de quo per cedulam eorum manu propria subscriptam constare debeat.
Et nihilominus Universis et singulis Venerabilibus fratribus nostris Archiepiscopis et Episcopis
ac dilectis filiis eorum Vicariis et Officialibus nec non quibusvis aliis locorum ordinariis et
reliquis in dignitate Ecclesiastica constitutis ac quacumque dignitate Ecclesiastica vel Mun- 35
dana fungentibus, in virtute santae Obediente praecipiendo mandamus, ut quoties pro parte
Cherubini eiusque heredum vel successorum aut aliorum suorum praedictorum fuerint requisiti
etc, omni et quacumque appellatione remota, procedant et exequantur. Invocato etc. et cum
decreto quod illarum transumptis vel exemplis etiam in ipsis operibus impreasis manu alicuius
Notarii publici subscriptis et sigillo alicuius personae in dignitate Ecclesiastica constitutae 40
munitis, plena et eadem prorsus fides ubique etiam in iudicio adhibeatur, quae ipsis ori-
ginalibus adhiberetur etc. latissime existentibus.
Le cose andarono del tutto diversamente dinanzi al Senato bolognese, il quale,
e riesce a primo aspetto difficile comprendere, non si ritenne troppo lusingato dalla
presentazione della Storia del Ghirardacci. Appena ricevette il memoriale del frate, 45
nel 13 giugno del 1586 (lo stesso giomo del ricevimento), nomin6 quattro assunti
per I'esame della fatta petizione e del lavoro ghirardacciano, nelle persone dei sena-
PREFAZIONE XLVII
tori Poeti, Lambertini, Bargellini e Facchinetti * ; ma non si cur6 poi che gli as-
sunti stessi si mettessero all'opera e presentassero, con quella piti discreta sollecitu-
dine che era possibile, la loro relazione, e dessero in tal modo la sospirata risposta
afFermativa al buon frate. II quale aspettava con ansia l'invocato permesso, che non
5 avrebbe dovuto, secondo la mente sua, non dico esser negato ma neanche discusso,
trattandosi infine di un uomo dotto che aveva dedicato 1' ultima parte della sua vita
alle memorie della sua cittk, mosso soltanto (ed era ben verol) da amore, non lu-
singato da interesse di sorta.
L'attesa h sempre lunga a chi aspetta: percio il 15 dicembre del 1587 frate
0 Cherubino rivolgeva al Senato un secondo memoriale in cui pregava di spicciar la
cosa^; ma non essendo nh pur esso valso a muovere i signori assunti, il frate ne in-
viava il 29 agosto del 1588 un terzo, cosl concepito:
111.'"' Signori',
1 Havendo io, con continuo studio di anni quindici, ordinato la Historia di Bologna, et divisa
il5 in trentasei libri, dandole principio dalla guerra di Enea contra Turno, che fu anni quattro
cento vintitre prima della fondatione di Roma, et seguitando insino a' nostri tempi, due volte
humilraente ho supplicato le 111.""^ Signorie vostre, per ottenere la gratia loro di poterla stam-
pare, et sopra cio eletti quattro assonti, nelle cui mani fu data la detta opera per alcuni mesi,
acci6 la vedessero, et al senato poi il loro parere riferissero. Et avegnachfe io habbia desi-
20 derato d'intendere quanto si fosse determinato, nondimeno giamai ne ho potuto cosa alcuna
sapeme. II perch^ di nuovo mi sono mosso a supplicarle vogliano degnarsi di farmi gratia
particolare, che le mie tante lunghe fatiche fatte solamente per honorare la mia dolcissima pa-
tria, et non per altra cagione, habbino vita. Assicurandoli che nello scrivere la detta Histo-
ria a degni autori mi sono accostato, et son caminato.con la veritil delle scritture autentici
'25 in mano, et particolarmente di quelle della Camara degli Atti et de' suoi Registri nuovi et
vecchi et di molti Archivi della Citta. Et di quaiita cosa approbata hanno scritto Galcazzo
Marescotti, Giovanni Sabbadino degli Arienti, fra Leandro, il Bocchio, il Sigonio et altri an-
tichi et moderni Historiografi di Bologna, in parimente ho scritto ristesso, et molto piu dif-
fusamente. Et infinite margarite che possono giovare et render la Cittk gloriosa et immor-
30 tale, che non sono cadute nelle retti della loro pescaggione, sono, gratia di Dio, pervenute
alle mie mani: il che per chiaro si vede sparso nella mia Opera, et accresciuta di passo in
passo, dove fedelmente sono gli autori et le scritture citate a foglio per foglio per giustifica-
tione del vero. Nella tessitura di questa mia fatica, per quanto ho saputo, ho fuggito sempre
le cose noiose et di qualche disgusto a' sopraviventi, o almeno con parole modeste et velate
j35 le ho descritte, havendo in ci6 riguardo al publico et al particolare, senza punto per6 alte-
rare la verita della Historia, sua parte principale. Et quanto ho scritto, h con favella italiana
et semplice, et non con favella barbara o piena di alteratione, nh ho voluto compiacere k
huomo vivente nh a grado che si sia, se prima non ho veduta la veritk, si come mi offerisco
pronto a render chiaro qualunque dubbio che sia. Et se bene nella mia Historia fossero
40 alcune cose vere et beii dette, o altra cosa simile, che al giuditio loro si debbono tacere,
non per questo quelle poche devono subire tutta Topera, ma levarle, si come ho altra volta
' I nomi ci sono dati da una lettera dei medesi- * Questo memoriale non esiste negli atti ; cf. 5
simi all'ambasciatore a Roma del 14 settembre 1588 M. Gualandi, oj>. cit., pp. 6-8.
(Archivio di Stato di Bologna, Minute di lettere del ^ Archivio ui Stato di Bologna, Lettere del
Henato e delle assunterie aWambasciatore, alla data). Senato, B, lib. 39, n. 56, 1588, 39 agosto.
XLVIII PREFAZIONE
detto; che in questo, et in ogni altra coaa sempre sar6 figlio ubidientissimo, Et perchfe gran-
demente desidero quietare Tanimo mio in questo negotio, di nuovo humilmente le priego et
supplico si degnino quanto prima risolvermi dalI'animo loro, accioch^ anchMo mi appigli,
secondo m'inspirerii Iddio, a fame esito, o al sommergere Topera nel profondo de l'oblio.
Ma sperando assai nella loro molta bonth et benigno favore, le desidero hora et sempre ogni 5
felicitk, et a terra me li inchino.
Di VV. 111. Signorie
Devotiss." S,"'^
Fra Chrrubino Ghirardacci di San Giacomo '.
1i
Quest'ultimo memorialc e le ripetute professioni di obbedienza ai criteri e alla 10
volontk dei signori Quaranta del Senato bolognese, che fa in esso il Ghirardacci, sono
dovoti alle gravi difficoltk che erano sorte per la concessione del nulla osta da parte
del Senato bolognese, difficoltJi che non potevano sfuggire al Ghirardacci il quale
aveva, a Roma specialmente, degli amici e protettori.
E infatti poco prima della prcsentazione di questo memoriale, quando forse era 15
giunta al Senato bolognese la notizia — probabilmente per mezzo deII'ambasciatore
alla corte papale — che 1'autoritk ecclesiastica aveva concesso il privilegio per I'opera
ghirardacciana, cosl i Quaranta scrivevano, in data del 24 agosto 1588, al si-
gnor Paleotti ambasciatore del Senato bolognese a Roma, in risposta ad una comu-
nicazione che appunto si riferiva alla fatta concessione ecclesiastica, pregandolo di 20
adoperarsi perchfe la concessione venisse ritirata;
IlI.mo signor Amb.™,
Havendo visto quanto scrivete a' signori Assonti dell' Istoria per la vostra di xv, non po-
tiamo se non commendar grandemente il generoso animo di fra Cherubino (Ghirardacci) che
si sia messo a comporre V Istoria di Bologna; ma non ci pu6 gik piacer che 8'affretti, come 25
fa, di metterla alla stampa, per le cause et ragioni che un'altra volta vi si scriveranno. Per6
quando si potesse ottener da N. S. la sopressione del Breve di stampar detta Istoria, come
ne f arete ogni caldo officio, ci saria molto caro : contentandoci piu tosto di usare a fra Che-
rubino qualche cortesia quando la voglia accettare in ricompensa delle spese da lui patite
per causa di tal Istoria. Per6 ci darete aviso del risposto *. 30
Quale la cagione di tale ostilitk?
L'opposizione del Senato alPopera del Ghirardacci, o almeno il desiderio che essa
fosse attentamente e minutamente esaminata prima che si desse Papprovazione per la
stampa, fe, almeno per un lato, da cercarsi nelle beghe che altre volte, intorno al 1574,
il Senato stesso ebbe per la stampa dell'opera del Sigonio De rebus Bononiensium ; il 35
quale, per aver voluto togliere alcune tradizioni care ai Bolognesi, ma non siifFragate
dai documenti, suscit5 un tale vespaio, che al volume non fu mai stampato il fronti-
spizio, e le copie monche dovettero andare come cosa clandestina. Ora il Senato
• Seguono queste parole negli atti del Senato ; ' Archivio di Stato di Bologna, Minutc di lel-
" 1588, XXIX agosto. Lect. in Senatu ia n. xxxi„. tere del Seaaeo, vol. XIII, alla data.
PREFAZIONE XLIX
voleva che non si avesse a ripetere il disgustoso incidente, e a dir vero, in piii di
un luogo dell'opera sua il Ghirardacci si accostava al Sigonio, e proprio in quei punti
che piti dovevano lusingare I'onore della cittk di Bologna; onore, si comprende, ma-
linteso! Aggiungansi altre ragioni di carattere generale, rispondenti al concetto errato
5 che allora avevasi dello storico.
Ma il Senato stesso, in una lettera diretta aIl'ambasciatore a Roma e spedita poco
dopo l'altra, dava, come aveva promesso, le ragioni deIl'opposizione sua alla stampa
della storia del Ghirardacci:
IlI.mo signor Ambasciatore,
10 Per lo passato haveste da noi ordine di fare opera che si soprasedesse nella espeditione
del Breve che tratava fra Cherubino di espedire per mettere alla stampa la sua Historia di
Bologna, riservandoci ad un'altra volta scrivervi le ragioni che a cio ci movevano : le quali
sendo cosl ben note a voi come a noi, come della contradittione che potria essere fra un' histo-
ria et Taltra, che levaria il credito; del pregiuditio che ne potria venire al publico poten-
15 dosi allegare qualche punto di essa Istoria contra noi medesimi; dei mali affetti et effetti
che potriano nascere negli animi de' viventi in udire ricordare cose dispiacevoli, che non
sapevano, o che gli erano andate in obHvione et altre simili; perci6 non ci estenderemo in
esplicarle a voi piu difusamente. Ve ne aggiungeremo solo una, che forse non k di minore
importanza per 1' honore et riputatione della nostra citt^ la quale ricercaria che la sua Histo-
20 ria fosse scritta da scrittore di tal fama et di tal stile, che havesse ad invitare le genti a
leggerla volentieri, il che se sia nfiiV Istoria di fra Cherubino nol sappiamo. Concludiamo
bene, che voi dobbiate fare ogni opera, come vi si fe scritto, perchfe si sopraseda di metterla
in stampa finche non sia ben maturamente considerata al tutto. Che se fra tanto S. B."' giu-
dicasse che le fatiche del padre Cherubino fossero riconosciute, non si mancark di dargli
J5 ogni possibile sodisfattione, come a Padre che per le sue buone parti da noi h amato et sti-
mato. (Segue la lettera trattando d'altri argomenti) '.
Le ragioni sono espresse, a dir vero, in forma alquanto nebulosa; da esse traspare
anche il poco concetto in cui era tenuto il Ghirardacci come storico e come scrit-
tore, concetto non lusinghiero, a cui altrove abbiamo accennato. E invero per lo
jiO sfile il Ghirardacci non poteva reggere il confronto del paludato italiano di Leandro
Alberti, nfe del classico latino di Carlo Sigonio, i quali non solo avevano avuto dal
Senato l'approvazione per la composizione delle loro opere storiche, ma anche un
compenso ^.
L'ambasciatore Paleotti si adoper6 vivamente presso il papa, e il 7 di settembre
5 poteva assicurare gli assunti per l'esame della Historia nominati dal Senato con questa
lettera :
Molto ni. SS. 08s.mi,
Parlai venere a N. S." della Historia di fra Cherubbo, suppHcando S. S." a non voler
passarli breve; per non haver la cittk intiera satisfatione di haverla potuta far vedere a per-
' La lettera c in data del 27 agosto 1588. Archi- vol. XIII, alla data.
vio Di Stato di Bologna, Minute di lettere del Senato, « Esistono in proposito doc. all'Archivio di Stato.
T. xxxin, p. I — A
\\
PREFAZlONfi
sone esperimentate et pratiche: et che quando le Istorie escono a contemplatione de' scrit-
tori, possono cosl nocere, come giovare alle citt^. S. B."' mi disse che sapeva molto bene
che cosa volea inferire Istoria; nb saria mai per permettere cosa veruna sinch^ dal Senato
non havesse il suo consenso, et che la facessero vedere et considerare. Tutto questo mi h
parso notificarlo a fine che, certificate dalla mente di S. S.**, possino farla vedere, nh temere 5
che di qua sii per ottenere licenza alcuna. Ma perchfe in temendo che questo huomo, se ha
tanta ansietk di metterla in luce, non si volti in altra cittJi et la faccia stampare, crederei
giovevol cosa stare avertito et trattenerlo sin che me ne havessero dato aviso, con farle fare
precetto dairill.mo Arcivescovo. Per6 tutto sia rimmesso nella loro deliberatione ; et con
tal fine le baso le mani. K
Dl Roma, li v« settembre 1588.
Delle SS. VV. molto lll.me Aff.mo servo
Camillo Paleotto '.
Alli molto 111." SS." miei Oss."" li SS." Assonti deWmstona. Bologna.
II dubbio sollevato dal Paleotti in fondo alla sua lettera aveva messo sulle spine 11
i quattro assunti della Historia, come erano chiamati; s5 che essi furono indotti a
riscrivere all'ambasciatore affinche si adoperasse in ogni guisa per risparmiare ai Se-
nato una tanta sventura! La lettera fe in data del 14 settembre:
* Molto 111." S.' Ambasciatore,
* Habbiamo per la sua ultima di 7 veduto quanto V. S. pass^ con N. S." nel partico- 2(
" lare de VHistoria di fra Cherubino et 1' intentione f erma datale da S. S.** di non permet-
" tere in altro modo ch'egli possa publicare senza il consenso del Senato nostro. Et quanto
" al ricordo datoci da V. S., che per il timore che si possa havere ch'egli sia per voltarsi al-
* trove a f arla stampare, si consiglia di ricorrere qui a . . Ill.mo Cardinale Arcivescovo, h
" da noi stato come cosa buona stato molto bene approvato ; et sl di questo come dell' ufficio 2
" fatto con S. B."* somamente ne la comendiamo, dicendole che mentre qui noi tentaremo
" con S. S. Ill.ma tal rimedio, sark anco molto a proposito, per maggiore sicurezza, che V. S.
" costi supplichi 1' IlLmo Mont'Alto Legato nostro che si degni scriver qua a monsignore
" Vicelegato che anch'egli, d'ordine espresso di S. S. Ill.ma anzi di N. S.", facesse ilmedesimo;
" et quando questo non si potesse ottenere, che si potra volgere al protettore o viceprotettore 3
" et anco al Generale della Religione, operando che gli lo prohibiscano affatto. Et sopra-
" tutto si usi ogni maggiore et possibil secretezza accib che talhora egli ci6 non presenta
" prima deiressecutione et procuri di prevenire per havere 1' intento suo. Et il Signore Idio
"la risani affatto et conserva felicemente.
Di Bologna ecc. „^ Z,
L'ambasciatore non stette con le mani in mano, ma tosto si adoperb presso il
papa, e questi ordin6 al cardinale Montalto di scrivere al Vicelegato di Bologna
affinchfe fosse scongiurato il pericolo che l'opera potesse uscire altrove che non in
Bologna, senza la necessaria approvazione del Senato. E il cardinal Montalto aderl
il 21 settembre all'incarico ricevuto con questa lettera: )
» Archivio di Stato di Bologna, Lettere di frin- scritto agli assunti speciali.
cipi ecc. al Senato, vol. XXV, alla data. Contempora- • Archivio di Stato di Bologna, Minute di let- j ■
neamente, con altra lettera (ivi), 11 Paleotti avvertiva tere del Senato e delle assunterie aWambasciatore, vo- ;
i Quaranta ciie sulla Historia aveva particolarmente lume per gli anni 1586-158S, alla data.
PREFAZIONE LI
111. signore et molto R.° S." come fratello,
II signor Ambasciatore di Bologna ha fatto instanza a N. S.' che si compiaccia che non
si stampi VHistoria di fra Cherubino deirord."' di S. Agostino, che non sia prima vista da
cotesto Reggimento, di che S. S.'* s'^ contentata. Ordinara dunque V. S. che non si dia
5 alla stampa, che prima non sia veduta dal d.° Reggimento. Et Iddio la contenti.
Di Roma, li 3i settembre 1588.
Di V. S. come fratello
A. card." Montal,to'.
La cosa non poteva presentarsi piii difficile e imbarazzante per il buon frate, al
0 quale fu giocoforza di aspettare .... che gli eventi mutassero. E cosi fu. A dir vero,
non sappiamo come precisamente si svolgessero le cose; ma crediamo che da un lato gli
assunti abbiano chieste le dovute informazioni ai competenti, e questi abbiano afFer-
mato che nelFopera non c'era nulla di pericoloso; e daIl'altro pensiamo che le sol-
lecitazioni a Roma, per mezzo specialmente del cardinal Paleotti e di monsignor Sab-
5 batini, dei quali era amico, abbiano persuaso cosi il papa come il Senato che potevasi
dare la permissione che l'opera uscisse in luce.
Ma qui si pararono innanzi le difficoltk della stampa, che doveva essere lunga e
costosa. Non si sgomentb neanche per questa volta il buon frate, consolato di pa-
role e di aiuti da monsignor Sabbatini ^, e la stampa fu cominciata intorno al 1594,
0 se non anche nel 1593, da Giovanni Rossi tipografo bolognese. Nel luglio del 1595
essa era gik bene avviata e giunta a buon punto, come sembra trasparire dalla lettera
che pubblichiamo diretta da Marc'Antonio Sabbatini al Ghirardacci, dalla quale appare
anche quante cure il Sabbatini prendesse per il frate agostiniano e quanta parte della
spesa egli si assumesse.
5 Molto Rev.° Padre Mastro Cherubino semper honorando,
L'amorevolissima di sua Reverentia del primo del corrente mese, h stata al solito piii
che carissima, scrivendomi d'havere dato fine alle sue tante longhe et travagliose fatiche,
che stava per publicare al presente il primo volume delle sue historie, del che n'ho sen-
tito consolatione intinita, laudando molto la risolutione che sua Reverentia ha fatta di pu-
'3 blicarle sotto il nome di Nostro Signore. Quanto al motu proprio m'avisark a favore di
chi s' ha da f are, in nome suo, o del stampatore, che per conto della spesa non si piglia altro
j fastidio, non havendone Lei a sentire spesa alcuna, et sia quanto si vuole. Mi perdona s' io
1 8on piii breve di quel saria il desiderio mio, occorrendomi hora d'u8cire di casa per alcuni
miei affari di molta importanza, et mi raccomandark al carissimo messer Gio. Battista nostro,
.5 quale desiderarei mi facesse affittare la possessione di Bagnarola. Con che facendo fine, per
' La lettera fc indirizzata "all'ill.mo et molto lettera dedicatoria del volume (i° gennaio 1596), la dove
* R. S." come fratello Mons." Dandino Vicelegato di il Ghirardacci scrive che non sarebbe uscito se la bonta
" Bologna „. Archivio di Stato di Bologna, Lettere " et gran liberalitk di V. S. non vi si intrometteva,
di principi ecc. al Senato, vol. XXV, alla data. " s\ come benignamente ha fatto „ ; e piu avanti, quando 10
' Che a monaignor Sabbatini debbasi in grande lo prega di gradire " questa raia fatlca et parto della
parte la stampa, oltre che l'aiuto morale, traspare dalla " sua liberallta „ (p. 8 delle introduttive).
Ui PREFA2IONE
infinite volte mi raccomando a sua Reverentia, et li bacio le mani pregandoli dal Signore Dio
ogni contento. Di Roma, li viir di lugK6 1595.
Di V. S. molto Rever." af£."° Servitore
Marc'Antonio Sabatino '.
Un'altra lettera di monsignor Sabbatini ci dh la notizia che 1' 11 di novembre 1595
la stampa del volume doveva essere compiuta, salvo forse gli indici, perchfe, rispondendo
al Ghirardacci che gli chiedeva il privilegio per l'opera, gli annunziava che non c'era
dabbio alcuho che il privilegio sarebbe stato dato, ma era necessario ottenere prima
l'approvazione del maestro del sacro palazzo. Ora era necessario o incaricare l'In-
quisitbi-e di Bologfta di esaminare Topera e ^uindi fiferire, o mfeglio ass^i di man- 10
dare * un volumfe „, e ciofe un esemplare (percib gik finito), a Roma. Terminava il
Sabbatini compiacendosi che il frate fosse arrivato alla fine dell'impresa e che rice-
VeSs6 daU'opera la dovuta soddisfazione " dopo tante fatiche e stenti „, parole che
fioi sappiamo bene cortie corrispondessero a veritk ! ^ i
II pondferoso volume, che era il primo della Historia di Bologna usciva ih luce ai 15
ptimi del 1596, addrnato di una ricchissima tavola dei nomi e delle cofee contenute
nel volume, della dedica al Santo Padre Clemente VIII, della approvazione del gene-
rale degli Agbstiriiani Andrea Fiviz^ahi, della lettera dedicatoria posta dal Ghirardacci,
ittdata 1° genhaio 1596, a mons. Marc'Antonio Sabbatini e da poesie gratulatorie del
cohte RodolfG Campeggi, di Ottavio Renghieri, di Cesare Rinaldi, di Muzio Piaceh- 2(
tini, di Vincehzb Fabretti, di Girolamo Zoppi, di Giovanni Battista Arrighi, di Agesi-
lao Marescotti, di Cesare Scudieti, di Carlo Gelati, di Gaspare Ercolani, di Francesco
Pecdi, di Senofonte Bindassi e di Giulio Segni. Infine il volurae conteneva due let-
tere di Cbhimidto e di avvertimento ai lettori : una dell'aut0fe, l'altra dello stampatore.
Aveva questo titolo: ||
"f(,
Della Historia di Boloona parth prima, dhl R. P. M. Cherubino Ghirardacci
BoLOGNESE dbll'ordine Eremitano di S. Agostino. Nella qualr con diligente fedeltA
fiT AUTORITA COSi d'aUTORI GRAVI ET ANTICHI, COJiE per confronto di scritture publiche
bt privatb, si esplicano le grande2ze, li consigli, lb guerre, le paci et i fatti egregi
de' suoi cittadini. Con un catalogo de' sommi pontbfici, imperatohi romani et regi di 3(
ToscANA, per dilucidatione di detta Historia, et una copiosissima tavola d'infiniti
PARTicoLARi importanti. In Bolognft, per Giovanni Rossi, MDXCVI. Con licenza de' si-
ghori Snperiori. — Ppi 48 n. n. preliminari, piil 612 n., piti p. 168 n. n. di tavole e d'appen-
dici, in-quarto.
L'opera dovette uscire nel gehnaio stesso, o ai primissimi di febbraio, come ci 31
sfehibra provato da questi versi che Cesare Scudieri compose il 9 di febbraio, quasi
certamente in occasione della distribuzione, gik avvenuta o che stava awenendo,
del volume :
' La lettera conserVasi nell'Archivio di Stato di " lionorando. In San I&como. Bologna „. \
Bologna nella busta altre volte citata. E indirizzata; * Gonservasi ia lettera nella bustd piii volte citata 5
"Al molto Rev. padre Clierubino Gliirardacci semper dell'ArcliivIb di Stato di Bblogna. Vedl sopra a p. x*xVn.
PREFAZIQNE UH
(Ad Reverendum Patrem Magistrum Cherubin Sacrae Theologiae Doctorem Hi^tq-
' riaeque Bononiae scriptorem.
ii Audivi, Cherubin, de te, quod Praesbiter unus,
* PraetereO cuius presenti carmine nomen
5 Obloquitur, veteris, quod prima exordia gentis
Ignores, dederit primus qui moenia et Urbi
Et quoties subversa fuit, quo Praeside, quando
Quove sub imperio, quanto vel tempore tenta
i Aut quando fuit sub Libertate remissa,
10 Aucta sit angusto vel quando ab Hmite primo
j Quot numero Turres, aut quorum nomine factae,
! Quos Patriae, et primos decoravit gloria cives,
Unde orta hos inter fuerint civilia bella
Nobilitas veterum periit cum prisca virorum
15 Et vacuam Villae replerunt opida, et Urbem
Unde etiam multi servant cognomen ab illis
His super obloquitur te cpntra Praesbiter iste
Expediens quare est, Cherubin, descendere in hortum
Illius, atque herbas rigidas divellere falce,
Laedere ne possint quae tanto scripta labore
Est tibi qui servus magno devinctus amore.
Quarto idus februarii 1596.
Caesar Scuderius Bononiensis.
h
II volume ghirardacciano crediamo restasse per parecchio tempo in composi-
5 zione e sotto i torchi in tipografia a cagione della difficoltk delI'opera e delle cure aspre
della correzione e impaginazione. Tuttavia, e forse anzi per questo ritardo, anche
prima che la stampa fosse del tutto compiuta, la piti parte de' fogli del volume era
gik circolata per le mani dei cittadini bolognesi, in ispecie dei piti eruditi e dei cul-
tori delle cose storiche, come ci pare di trarre dalla lettera di commiato deII'autore
nella quale si accenna gik a dei giudici e a dei giudizi e quasi quasi si risponde ad
accuse.che parevano essere state mosse.
Comunque h certo che l'opera al gran pubblico fu distribuita soltanto nel febbraio
e ben presto i volumi furono inviati nelle principali cittk d'Italia. Oliviero Bologna
cosl scriveva al Ghirardacci da Milano nel maggio:
|3S Molto Rev.''° Sig.'' mio oss."°,
E comparso in questa cittk il primo volume delle Historie di Bologna composto da V.
S. molto Rev.^*, et si come h opera degna d'esser veduta, et rispondente al valore suo, cosJ
anco desideroso di saper alcune particolaritk, le invio 1' inchiusa nota pregardo V. S. molto
R.''^ et supplicandola che resti servita di vederla et considerarla et anco di usarle qualche
40 fatica sopra per chiarezza della verita, favorendomi di risposta, quando le sark commodo, che
oltre robligo che V. S. molto Rev.*^" s'ha tolto di pivi honorare la sua patri^, io non le
saro ingrato et per sempre gli ne restarb obligato. Al signore Dominico Silvaticp luogote-
nente del maestro delle poste in Milano potrk V. S. indrizzare le lettere che haveranno fedel
LIV
PREFAZIONE
ricapito. Con che le faccio riverenza, pregandole da N. S. ogni contento. Da Milano, li
22 maggio 1596.
Di V. S. molto R.<'» Ser.« di cuore
Olivbro Bolggna *.
II primo volume della Storia del Ghirardacci aveva suscitato in Bologna, anche 5
prima che uscisse, come gik accennammo, molte discussioni. Non pochi erano gli
invidiosi e tutti trovarono qualche cosa da ridire, o per la forma, o per la narra-
zione, o per le fonti cui erasi attinto, o per le omissioni immancabili, come dovevano
essere immancabili in una grande opera gli errori ^.
La pubblicazione editorialmente non ebbe un grande successo perchfe il libraio 10
sentl il bisogno pochi anni dopo, nel 1605, di rifare il frontespizio avvertendo che,
in questa seconda pretesa edizione, l'opera era stata di " nuovo corretta di molti
" errori „ e dando a credere che erasi dovuto procedere a questa ristampa, la prima
essendo esaurita, ad instanza di Simon Parlasca ^ Questa edizione, la quale non difFe-
risce dall'altra comune se non per il mutato frontispizio e per qualche cambiamento 15
nelle carte preliminari, non h che un trucco, una di quelle piraterie a cui ricorrono
i librai per fare apparire nuovo un libro che h gik vecchio, o per allettare i compra-
' Archivio di Stato di Bologna, busta cit. L' in-
dirizzo, a tergo, h il seguente : * Al molto Rev.*° et Si-
" gnor mio sempre oss.""' Cherubino Ghirardacci dell'Or.
" dine Eremitano di SanfAgostino. Franco. Bologna „.
S ' Due errori, ma che dovrebbero chiamarsi minu-
zie, segnalava al Ghirardacci il Macci, il quale anche
pregava di correggerli e si ofiriva perfino a farlo a sue
spese. Riproduco la lettera, con in fondo i passi di-
scussi e le proposte:
10 « Molto Reverendo Padre in Cristo osservandis-
" simo,
"Se desidera per particolar gratia da V. P. M. R.,
" ancorchb sia interesse suo cioe honor della sua histo-
" ria, essendo l'honor delPhistoria e la medolla di lei
15 " prima la veritk, dopo conseguentemente il seguitar
" l'opinion universale, voglia correger nella su' opra,
" cioh nella prima parte AcW Historia di Bologna l'error
" che da piu scrittori si e preso in santo Celestino 11 •,
" dicesi santo, che cosi si vede ancor scritto, attestandosi
30 " da quei scrittori, che talmente lo scrivono, la santita
" e miracoli di lui. Et a questo effetto se li manda 1' in-
" clusa fede, stampata in Roma per comoditA di man-
" darla in qualslvoglia paese, come s'e fatto fin hora, a
" remedio e sodisfation di quelli quali scrivendo vite di
25 " pontefici scrivono ancora la vita di santo Celestino II.
" Se li mandano ancora a magior sodisfation sua la co-
" pia delle vite di san Bonifatio III e detto santo Cele-
" stino, che al presente il padre D. Arnoldo Fiandrese
" monaco in San Benedetto di Mantova lia inserite nel
30 " Platino latino, che il Basa In Venetia, illustrato dal
" detto padre D. Arnoldo, e per cominciar a far ristam.
" pare, e quando ell' habbia conoscenza di detto padre
" Arnoldo potra saperlo et haverne compjtamente in-
" formatione d'esso negotio ancor da egli. Vedra di gia
" emendato V. P. l'error preso da molti in varii libri 35
" novamente fora, anzi si vedra scritto tale quale se
" scriva da lei, se desidera, nell'Elogii militari di Giu-
" lio Roscii nella vita di Girolamo Tristano Castelli,
" et anco si vedra nella nova opra fora stampate in
" Ferrara. S\ che si prega V. P. a voler sodisfar in 40
" questo negotio, poiche se bisognasse ristampar fogli
" si pagara gratiosamente il denaro, et a lei restarasene
" con obligo particolare.
" In Padova, H v di marzo 1598. \
Sempronio Macci Cam.™„. 4S
"Nel Catalogo.
" Celestino secondo chlamato Maestro Guidone de
" Castello deU'antichissima famiglia Castelli in quel
" tempo principi di Naarti nelPUmbria, govern6 mesi
" cinque e giorni quattordici insino alli vintiquattro 50
" di settembre„.
" A carte 75.
" Questo Pontefice alli dicidotto di decembre creo
" quattordici cardinali tra' quali fu Giberto figliol di
" Marchese di Terni secondo alcuni nepote 55
" di Celestino honorandolo del suo titolo di San Mar-
"co; e fra' quali fu Manfreddo, e quel che seguita „.
" Questo e quanto se desidera da V. P. M. R, Et
" acci6 in fogli capisca queste quattro parole, che vi
" sono agiunte, se potran far numero, e lasciar il com- 60
" pletarle quelle parole che numero significano, come e :
" secondo, quattordeci, e simill „ (Biblioteca Universi-
TARIA DI BOLOGNA, Ms. 2012, busta 8).
' Cf. Fantuzzi, o/. cit., IV, 136. Parecchie ine-
sattezze ha il Lozzi, Biblioteca istorica della antica e 6;
nuova Italia, Imola, Galeati, 1886, I, 166.
PREFAZIONE LV
tori, dando g.spetto di veritk al grande successo della vendita che costringeva alla ri-
stampa del volume per esserne esauriti tutti gli esemplari. Proprio ci5 che si fa
anche ne' nostri modernissimi tempil
3, — La stampa del secondo volume.
iiS L'accoglienza non troppo entusiastica fatta dai Bolognesi al primo volume della
r Historia del Ghirardacci, se aveva disilluso alquanto il buon frate, il quale per tanti anni
spesi in ricercare e scrivere credeva gliene dovesse venire maggior risultato, non servl
tuttavia a distogiierlo dal proposito, alimentato da un vivo desiderio, che venissero in
luce anche il secondo e forse anche il terzo; tanto piii che il secondo era gik com-
0 posto in una redazione quasi definitiva.
Che infatti tosto dopo la pubblicazione del primo volume, attendesse a svolgere le
pratiche per la stampa del secondo, ne h prova una lettera interessante di mons. Mar-
cantonio Sabbatini, in data 13 raaggio 1598, diretta al Ghirardacci, nella quale, dopo
averlo ringraziato delPaffetto che portava a lui ed alla sua famiglia (in specie al ni-
5 pote Alfonso, contro del quale monsignore ha tuttavia amare parole) cosl continua:
" Ho anco sentito gran contento scrivendomi d'havere finito il secondo volume delle
* sue Historie, quale desidero molto venght quanto prima in luce, sl per deletta-
" tione mia come anco per rispetto di sua R."'' ; anco perchfe delle sue fatiche altri
" non si ne facesse bello et honore. Di ci6 l'esorto grandemente a darli fine, che
'0 " non potrk essere se non con molta satisfattione de tutti I'amici suoi, anci di tutta
* la cittk nostra „ . Naturalmente tra le righe lasciava comprendere che non altrimenti
di quanto aveva fatto pel primo volume, anche per questo era disposto a contribuire
nella spesa della stampa.
Era ci6 che desiderava e sperava il buon frate; il quale intanto pensava a pro-
5 curarsi le concessioni e i privilegi che dovevano accompagnare il volume.
Interessante a questo proposito fe una lettera che il Ghirardacci dirigeva il 30 ago-
sto 1598 ad Annibale Gozzadini in Roma: dopo averlo ringraziato del vivo interes-
samento che egli si prendeva per la stampa della sua Storia e rispondendo ad una
sua lettera gentilissima, notava che fbrse era incorso un equivoco; egli non deside-
)0 rava dal pontefice la licenza della stampa deII'opera, che in fondo era gik ottenuta;
ma voleva sapere quanto sarebbe costato il privilegio al tipografo, per la durata
d'un certo numero d'anni, circa la stampa e la vendita deII'opera stessa, affinchfe, egli
aggiungeva, gli fosse ofFerto il modo di pagare, con 1'introito della vendita privilegiata
del volume, coloro i quali gli avessero anticipata la somma '.
35 Tutto dunque sembrava correre per il megHo e pareva che per il secondo volume
non dovessero ripetersi le enormi difBcoItk che si erano incontrate per il primo.
' La lettera fu pubblicata dal conte Glovanni Goz- zadini, nel loc. cit.
LVI PREFAZIONE
sl che stava per iniziarsi la composizione, se gik non era iniziata *, quando, nel di-
cembre dello stesso anno, frate Cherubino moriva.
Della stampa per allora non se ne parl6 piiij ma la memoria del volume non
and6 perduta e vivo dovette rimanere negli studiosi bolognesi da un lato e dall'al-
tro nei frati del convento il desiderio che il volume potesse alla fine vedere la luce. 5
Ma anche stavolta sorsero intoppi: alcuni male intenzionati andavan susurrando
al Senato che la storia del Ghirardacci conteneva errori e apprezzamenti non sempre
lodevoli e che perci6 era necessario sorvegliare affinch^ la stampa non ne fosse fatta
senza che il Senato avesse potuto prendere i debiti provvedimenti ; era il solito vieto
e banale argomento che vedemmo anche per il primo volume. Non deve perci6 far 10
maraviglia se sotto il 10 gennaio 1639 negli ordini e decreti deII'archivio del Reg-
gimento si leggono le seguenti testuali parole : " Trovandosi nel convento di San Gia-
" como la Historia del padre Ghirardacci manuscritta (intendasi il secondo e forse il
" terzo volume, giacchfe il primo era gik pubblicato) delle cose di Bologna, fu pre-
" gato il signor Paleotti (Caraillo di Galeazzo) di usare della prudenza sua e della sua 15
" desteritk per vedere se il Senato potesse ricuperarle acciocchfe non fussero stampate
" senza sua saputa e consenso, e forsi con danno pubblico se vi fusse qualche cosa
" di pregiudiciale „2. Appar chiaro che l'improvvisa deliberazione era dovuta alla
voce che s'era sparsa della stampa del restante della storia ghirardacciana.
Comunque, il signor Paleotti adempl tosto al suo assunto e con una sollecitudine 20
che, quando si tratti di amministrazioni cittadine, ha veramente del meraviglioso, il
24 gennaio deIl'anno stesso poteva riferire ai coUeghi assunti di avere trattato coi
padri di San Giacomo sopra la Historia di frate Ghirardacci e che aveva avuto con-
siglio d'aspettare che fosse eletto il nuovo priore che doveva essere un bolognese:
con lui si sarebbe dovuto riparlare della cosa '. A quanto ci risulta, o il Reggimento 25
per allora non si occup6 piti della facenda, o il nuovo priore del convento agosti-
niano si rifiut6 di consegnare i volumi della Storia bolognese del Ghirardacci. Certo
h che per quindici anni non se ne parl6 piti.
Nella quaresima del 1654 venne a predicare nella basilica di San Petronio il
padre Aurelio Agostino Solimani bolognese agostiniano *, che essendo di stanza presso 30
il convento di San Giacomo e avendo veduto il compiuto volume del Ghirardacci e
forse inteso dei tentativi che dal Ghirardacci stesso s'eran fatti per la stampa, pens6
di tal faccenda incaricarsi egli medesimo; e senz'aItro consegno il manoscritto a Gia-
como Monti solerte tipografo bolognese di quel tempo. La composizione fu tosto
cominciata e avviata con grande sollecitudine, di guisa che verso la fine deiranno do- 35
veva gik essere arrivata a buon punto.
> Una lettera del conte Gaudio Castelli, senza data arH, vol, dal 1636 al 1639, p. 48. Cf. M. Gualandi,
ma del maggio 1598, ricorda a lungo, scrivendo al Glii- 0/. cit., pp. 8-9.
rardacci, 11 secondo volume " che mandava al fresenie ' Archivio dI Stato di Bologna, MagistraH delle
«sotto il torcolo„. Vedi sopra a p. xxxvui. arti, vol. cit., p, 51. Cf. M. Gualandi, op. cit., p. 9.
S « ARcmvio Di Stato di Bologna, Magistrati detle « Cf. G. Fantuzzi, Scrittori Mognesi, VI, 137.
PREFAZIONE LVII
Ma ricominciano le difficoltk del Senato bolognese. Gli assunti de' Magistrati si
radunarono il 28 dicembre e in seguito alla notizia, non sappiam come appresa, che
la stampa del secondo volume era gik progredita, ordinarono di sospendere la stampa
stessa, che era avviata al suo compimento, e affidarono a due dotti bolognesi, Ovidio
5 Montalbani e Gaspare Bombaci, di vederla tutta e di riferire in proposito ^ II Mon-
talbani e il Bombaci si misero tosto alPopera e il 19 gennaio del 1655 dovettero
gik aver fatto al Reggimento alcuni rilievi sull'opera, perchfe ricevettero l'ordine di
restituire il volume stampato fu inoltre preso il partito che sopra la nota delle cose
da aggiungere data da loro si invocasse il parere da qualche avvocato di camera^.
10 Le cose continuavano sempre in peggio perchfe il 28 gennaio il segretario del Senato
riceveva ordine dal confaloniere e dagli assunti di pregare il padre inquisitore affinchfe
sospendesse V imprimatur gia concesso alla Storia del Ghirardacci e gli facesse anche
vedere le ragioni che vi erano a far ci6 e la parte della storia che ne dava occa-
sione ^. L' inquisitore, spinto in senso contrario dagli Agostiniani, non si arrese al
1 5 volere del Senato ; ma dando un po' ragione ad uno un po' aIl'altro, propose che si
facesse un'aggiunta alla Storia del Ghirardacci per ci6 che si riferiva al privilegio
concesso da B^ldassarre Cossa a quei di Medicina; e di tale assunto fu incaricato
dal Reggimento il canonico Domenico Odofredi*. Nello stesso tempo (16 feb-
braio 1655) il confaloniere chiamava il padre Aurelio Agostino Solimani per indurlo
20 a levare dalla Storia del Ghirardacci il ricordato privilegio di Baldassarre Cossa ^
Molto probabilmente il Solimani dovette fargli rilevare la difficoltk della cosa
giacchfe il volume era gik tutto stampato all'infuori della tavola *, e non sarebbe stato
agevole, per la paginatura ed altre difficoltk, sopprimere l'incriminato privilegio del
Cossa. Fatto fe che poco dopo il 25 febbraio 1'accordo tra il Senato e il Solimani
25 fu raggiunto e la forma h questa, come leggesi negli ordini e decreti degli assunti:
A di 25 febbraio 1655,
" Considerato dai signori Assonti, che nella parte seconda A&V!Istaria di Bologna a
" c. 550 del padre Gherardacci Agostiniano si h posto il privilegio di Baldassarre Cossa
"legato di dimembratione di Medicina dal territorio di Bologna, hanno stimato necessario,
30 " per giuste cause, che si debba inserirvi ancora il breve della riunione di Martino V della
"predetta terra alla cittk e territorio di Bologna, ciofe facendo un*indicazione nel margine
" che dica — Vedasi la riunione nella tavola al nome di Medicina — ove sia posta detta
" riunione per extensum ; e con questa conditione sia resa Vlstoria a chi 1' ha f atta stampare,
" incaricando il signor Segretario a procurare che cosl segua, et assistervi „ .
35 Le prescrizioni furono eseguite a puntino: nel margine sinistro della p. 550 fu
stampato piti tardi e in carattere tondo con un segno d'attenzione, proprio di fianco
' Archivio di Stato di Bologna, Libri dei ma- * Ivi, alla data.
gistrati delle arti, alla data. ^ Ivi, alla data.
' Ivi, alla data. • Rlsulta anche dalla deUberazione sopm ricordatj»
^ Ivi, alla data. del 19 gennaio 1655.
LVIII
PREFAZIONE
al privilegio di Baldassarre Cossa, la seguente avvertenza : " Vedi la riunione nella
" tavola al nome di Medicina „ ; e nella tavola, sotto il nome di Medicina, h appunto
riportato il decreto di Martino V nella sua integritk'.
' Ecco il documento del Cossa:
"Baldcsara Cossa miseratione divina Sancti Eusta-
* chii Diaconus Cardinalis Apostolicae Sedis Legatus
" ac Bonon. etc. pro Sancta I^omana Ecclesia in spiri-
5 * tualibus et temporalibus Vicarius Generalis, Dllectls
" nobis in Cliristo iiominibus Terrarum Villae Fonta-
* nae et Ganzenighi, ac Castri nostri Medlcinae, Salutem
* in Domino Sempiternam. Inconcussa fides et integra
" devotio, quas erga Sanctissimum et Dominum nostrum
10 « in Christo Patrem Dominum Bonifacium Papam No-
" num, et praefatam Sanctam Ecclesiam vestri ab aeterno
* gessere, vosque gerere veris affectibus et experientiis
* comprobaminl, necnon devota fides et ampla subsidiaj
« et devota obsequla, quae nobis potissime circa recu-
15 « perationem Civitatis Bononiae pro eadem Ecclesia
" impendlstis et quotidie impendere non cessatis, indu-
* cunt merito et excitant mentem nostram, ut terras
" Castrum praefatas, atque vos et successores vestros
" magnis favoribus et specialibus gratiis prosequamur,
ao * Ut igitur praecipiatis in efFectu, quod suggerit nostrae
" mentis afFectus, devotioni vestrae pro vobis et vestris
" successoribus recipientibus, dummodo in devotione et
" obedientia supradictorum Ecclesiae et Domini nostri
" Papae et nostris, sicut ferme credimus persistatis, gra-
*i " tias, exemptiones, immunitates, concessiones, revoca-
'tiones, cassationes et privilegla infrascripta, tenore
* praesentium, auctoritate qua fungimur duximus con-
" cedenda. In primis quidem omnia Statuta, Provisio-
" nes, quae in Terris et Castro praefatis erant et vige-
30 "bant ante infrascriptam unionem de ipsis factam, per
« Dominum nostrum Papam, ac privilegia et iura vestra
* quaecunque auctoritate eadem confirmamus, emologa-
" mus et praesentis scripti patrocinio communimus. Item
" omnes et singulas concessiones, donationes, unione<;,
35 " alienationes, traditiones, Incorporationes de dictis Ter-
"ris et Castro Comitatu Bononiae seu alteri cuiuscun-
" que personae, Domino vel Universitati quacunque
" auctoritate factas et praesertim concessionem, unionem
"annexionem et incorporationem factas de dictis Terris,
40 " Castro, Universitatlbus et Hominibus Communi et
* Populo Bonon. per Sanctisslmum Dominum nostrum
" Dominum Papam sub Dat. Perusii 4 kal. novembris
* Pontificatus sui Anno tertio, cassamus, amnullamus
« et irritamus, ac pro infectis et non scriptis hal)eri
4S "volumus: annullantes etiam omnes submissionem, su-
" biectionem, quas per nos factas fore, quomodolibet
" appareret, tacite vel expresse dictis Civitati et Com-
* muni Bononiae et actum quemlibet, per quem seu cuius
" vigore submissio, aut ius, vel iurisdictio esset, vel ap-
50 " pareret in vobis, vel in Terris praedictis, vel altera
" earum Communi, vel Civitati Bononiae fuisset aliqua-
" liter acquisita. Vosque et dictas Terras et Castrum
" ad immediatam subiectionem et fidelitatem supradictae
" Ecclesiae reducimini per praesentes. Itera quod vos
55 • et successores vestri in perpetuum omnibus et singulis
" privilegiis, exemptionibus, immunitatibus, libertatibus
« et gratiis uti et gaudere plenarie possitis et possint
«quibus vos, vel vestri praedecessores uti et gaudere
" poteratis et poterant, tempore quo eratis immediate
« subiecti Ecclesiae praefatae et ante concessionem de
" dictis Terrls et Castro factam per Dominum nostrum
" Papam Communitati Bon. supradictae. Item quod in
" dicto Castro nulla Arx seu fortalicium fieri possit
" vel debeat, seu modo aliquo construi vel fundarl.
" Item quod pro conservatione, reparatione et utilitate
" dicti Castri liceat vobis ipsis iraponere In vestris ter-
" ritoriis novas irapositiones, passagia, Datia, Gabellas
" et gravamina quaecunque, absque tamen praeiudicio
" supradictae Ecclesiae et forensium quorumcunque, ipsa-
" que exigere et exigi facere, et in utilitatem et com-
" modura dicti Castri et vestrum converti. Item quod
" oranes Homines dictarum Terrarum et Castri in per-
" petuum possint et valeant, cum quibuscunque eorum
" mercantiis, ravinialibus, curribus, seu rebus accedere
"Imolam vel eius Comitatum, indeque redire, absque
" solutione alicuius Dacii, Pedagii vel Gabellae In terri-
" torio Castri Guelphi Comitatus Bononiae quomodolibet
" solvendorum seu etiara praestandorum. Item quod
" possitis et valeatis dictura Castrura, prout vobis visum
" fuerit ampliare, et aliud Castrum, seu fortalicium, in
" vestro territorio de novo construere et fundare, tamen
" de consensu et voluntate nostra, seu successorum no-
« strorum sub fide et devotlone praedictis. Et quod
" Castrum per vos, ut praemittitur, fundandum vel con-
" struendum, ac homines qui stabunt et degebunt in eo,
« oranibus supradictis gratiis, immunitatibus et privilc-
"giis, ac aliis quibuscunque favoribus gaudere, uti pos-
" sint et valeant, quibus vos gaudere et uti potestis,
" ut praemittitur, et valeatis. Nulll ergo omnino homi-
" num, liceat hanc paginam nostrae concessionis, emo-
" logationis, etc. Datum Bononiae, in Palatio nostrae I?e-
" sidentiae sub nostri maioris Sigilli appensione, sub
" anno Domini 1403 „*.
Pubblichiamo qui anche il docuraento dlMartino V:
" Martinus, etc. Ad futurara rei meraoriam. Justis
" et honestis supplicum votis libenter annuimus, illaque
" favoribus prosequimur opportunis. Sane petitio pro par-
"te dilectorum filiorum Antianorum, Consilil e(t) Com-
" munitatis vestrae Bononiae nobis nuper exhlbita con-
" tinebat quod olim Baldassar, tunc Joannes XXIII, in
" eius obedientia nuncupatus Sancti Joannis in Persiceto
" et Mediclnae Castra Comitatus et Dioecesis Bononien-
" sis, nec non Villas Fontanae et Ganzanighi d. Dioece-
" sis per olim Bonifatium Nonura in eademet obedientla
" nuncupatum Comitatui Bononiae annexas et unitas
" cum eorum Castrorum Villis, Juribus, districtibus et
" pertinentiis universis ab omni iurisdictione, superio-
" ritate, Comitatu, Dominio Civitatis eiusdem auctori-
" tate sua, quara dicebat Apostolicanl, dismembravit,
" exemit et etiam separavit, illaque quibusdam personis
"per suas certi tenoris literas in Vicariatum et alias
" dicitur concessisse. Cum autem huiusmodi separatio
• Vol. II, p. 550.
60
65
70
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los
IIO
PREFAZIONE
LIX
II manoscritto originale del secondo volume della Historia di Bologna del Ghi-
rardacci, proprio quello che dalPautore era stato preparato per la stampa, e che fu
poi scovato dal padre Solimani presso il convento di San Giacomo, conservasi ora
nella Biblioteca comunale dell'Archiginnasio ^
5 fi scritto tutto di mano del Ghirardacci, in grossa carta di grande formato, con
larghi margini, nei quali sono indicati da un lato gli anni dall'origine di Roma e del-
l'era volgare e dall'altro gli argomenti e notizie riassuntive nonchfe le fonti bibliografiche
che dovevano appunto figurare nel margine. II manoscritto h diviso in libri, ognuno
dei quali ha questo titolo: Della Historia di Bologna del R. P. M. Cherubino
1 0 Ghirardacci Bolognese. Libro. . . , sotto c'e una riquadratura a penna entro la quale
dovevasi scrivere l'argomento del libro ^; poi cominciava il testo, con una lettera ini-
ziale rabescata sempre. In calce ad alcune pagine, e specie in fondo ad alcuni libri e
nella fine del manoscritto, sono le firme autografe delPinquisitore e di coloro che
furono incaricati, come sopra vedemmo, di esaminare per bene il volume. Si leggono
15 le firme: di Stefano Semini penitenziere dell'arcivescovado, di un frate Girolamo per
* et concessio in maximum praeiudicium atque damnum
* iurisdlctionis elusdem Civitatis redundare et vergere
" dignoscatur, pro parte ipsorum Antianorum, Consilii
* et Communis nobls fuit humiliter supplicatum ut pro-
5 "videre ipsius et dictae Clvitatis Statui super iis pa-
" terna diligentia curaremus. Nos igitur, intendentes
' Civitatem ipsam ad quam gerimus specialls dilectio-
" nis affectum, non solum ius suis iuribus conservare,
" sed etiam augere huiusmodi supplicationibus incli-
lo " nati, praedicta Castra, cum villis, iuribus, districti-
"bus^et pertinentiis supradictis, quae per Ipsos Antia-
* nos, Consilium et Commune de praesenti possidehtur,
" eidem Comitatui auctoritate Apostolica, tenore prae-
" sentiura de novo incorporamus pariter et unimus.
15 «Ita quod de caetero castra Villae Fontanae et Gan-
* zanighl huiusmodi, de Comitatu huiusmodi Civitatis
* sint et esse intelligantur et ab omnibus censeri de-
" beant, et etiam appellari prout ante dismembrationem
"exemptionem et separationem praedictas existebant
20 " eaque dominio, potestati et iurisdictioni praefatae Ci-
" vitatis et ipsorum Antianorum, Consilii et Communis
" eorumque libero arbitrio sublicimus per praesentes,
" non obstantibus dismembratione, exemptione et sepa-
" ratione praedictis ac revocationis unionis dictarum
*5 " Medicinae, Villae Fontanae et Ganzanighi Villarum
"auctoritate ipsius Bonifacii subsecutae per ipsum Joan-
" nem, etiam dum esset in minoribus constitutus, aut
" quos vis legatos Apostolicae Sedis ab huiusmodi Co-
* mitatu communiter, vel divisim, nec non quibusvis
" concessionibus in Vicariatum de dicto Castro Sancti
"Joannis, tamque Alosio Domicello Pratensi pro se
" eiusque heredibus, quam aliis quibuscumque perso-
" nis, cuiuscumque Status vel conditionis existebant,
"hactenus fact., indultis et privilegiis ac literis Apo-
"stolicis generalibus vel specialibus super iis eisdem
" concessis sub quacunque forma vel conceptione ver-
" borum appareant, etiamsi de eis eorumque totis teno-
30
35
* ribus de verbo ad verbum facta foret in praesentibus
" mentio specialis caeterisque contrariis quibuscumque.
" Nos enim ex nunc irritum decernimus et inane si secus 40
" super his a quoquam quavis auctoritate, scienter vel
* ignoranter contingerit attentari. Nulli ergo omnino
" hominum liceat hanc paginam nostrae incorporationis,
* unionis, subiectionis, suppositionis et constitutionis
' infringere vel ei ausu temerario contraire; si quis autem 45
" hoc attentare praesumpserit, indignationem omnipo-
" tentis Dei ac Beatorum Petri et PauJi Apostolorura
" eius se noverit incursurum. Datum Florentie, 7 idus
" iunii, Pontificatus Nostri Anno n. Loco f Sigilli ap-
" pensi „*. 50
1 Ms. B, 1735.
* 11 Ghirardacci aveva in animo di scrivere egli
stesso gli argomenti dei vari libri, ma poi non fece a
tempo e il padre Soliraani dovettej comporli tutti lui
con la scorta della narrazione. L'argomento per6 del 55
libro XIX, che e il primo del secondo'volume, ci e per-
venuto nella forma data dal Ghirardacci e da lui scritta,
ma non fu veduta dal Solimani. Lo riproduciamo qui
per le differenze che ha con quello a stampa.
Della HIstoria di Bologna. Parte seconda. Del R. 60
P. M. Cherubino Ghirardacci Bolognese del-
L'0RDINE DEGLl ErEMITANI DI SaNt'AGOSTINO,
LlBRO DECIMO NONO.
Argomento.
" Famiglie nobili di Bologna a Romeo Peppoli 65
" contrarie. Bolognesi soccorrono Vercellesi, il legato i
" Cremonesi. Si deferisce un caso compassionevole. Bar-
"gazza e cinto di mura. Si fabrlca la chiesa del comune,
" Lo studio di Bologna e abbandonato. Si fanno alcuni
" capitoli fra Bolognesl e gli scolari. Ambasiatori man- •jo
" dati al papa. Dante Aligieri] muore. Bolognesi man-
* Vol. 11, Tavola, alla lett. M.
hX
PREFAZIONE
I' inquisitore, di Ovidio Montalbani e di frate Giovanni Maria Gottini notaio del San-
t'Ufficio^. Di tanto in tanto vi sono delle carte e delle notizie aggiunte, ma sempre
di mano del Ghirardacci, raramente di altra mano*.
II Solimani rispettb scrupolosamente nella stampa il testo del Ghirardacci, senza
alterazioni o soppressioni. !& poi rarissimo il caso, come a c. 189 e in qualche altro 5
luogo del codice, in cui si aggiunga qualcosa che nel manoscritto non era; ma anche
in questi casi le aggiunte (che non sappiamo se fatte dal Solimani o, come fe piii pro-
babile, da altri) non entrarono nella stampa, siccome pu6 facilmente riscontrarsi con-
frontando il volume. Molto commendevolmente il padre Solimani volle dare soltanto
ci6 che era di mano del Ghirardacci; ed egli stesso del resto lo afferma nella pre- 10
fazione al volume ^.
II volume poteva finalmente vedere la luce ed usciva nella primavera del 1657,
e doh con infinito ritardo, quando si pensi che fin dal dicembre del 1654 la stampa
era quasi terminata. Era dedicato dal Solimani al cardinale Giovanni Girolamo Lo-
" dano mile cavalieri al papa. Li scolari supplicano al
" senato, et eglino sono chiamati figliuoli del popolo di
* Bologna. Si edifica un ospltale in Bologna sopra la
" salicata de' frati Minori. Ritornano a Bologna molti
S " famosi dottori. Romeo Peppoli procaccia la sua rovi-
" na. Egli et li figliuoli col mezo dell'oro e deIl'argento
" si salvano la vita. Si narra la vera fuga di Romeo
" Peppoli levata dalle scritture publice. Primo gonfalo-
* niere creato in Bologna. Nomi de' Peppoli banditi,
lo " confinati et eccettuati. II fuoco travaglia Bologna.
" Raimondo Cardona dissegna passare nella Lombardia.
" Castel San Piero e fortificato. Vengono gli ambascia-
" tori dl diverse parti a' Bologtiesi. Si leggono alcune
* lettere del Papa et di Raimondo nel Consiglio Gene-
'5 "rale. Piazza di Santo Stefano fatta a guisa di dilette-
" vole giardino. Bolognesi favoriscono Monteforte. Li
" scolari si pacificano con Bolognesi et sono richiamati
" a Bologna molti eccellenti dottori. Vinitiani et Bolo-
" gnesi si pacificano insieme. Bolognesi fabricano un
^° " castello sopra Fagnano. Antonio di Virgilio legge
" poesia in Bologna. Reggiani domandano aiuto a' Bo-
" lognesi. Radunanza di capitani et soldati in Bologna.
" Lettere papali in favore dello Studio di Bologna. Si
" scuopre un trattato in detta citta. Si seguita la fa-
^5 " brica del palazzo del commune di Bologna. II vescovo
" di Bologna e fatto contralatore di scolari. E fatto
' un grandissimo homicidio in Bologna. Passipovero
" ucciso stando alla predica. Ambasciatori finti man-
" dati al papa. II beato Simone fa di molti miracoli in
30 " Bologna. Li scolari fabricano una chiesa in Bologna.
" Bolognesi aiutano il papa. Giuliano Malvezzi gran
" capitano. Doccia sotto il dominio de' Bolognesi. Ro-
" meo Peppoli ct Testa Gozadini diventano amici, et
* Romeo passa sopra Bologna. Li complici di Romeo
35 * sono carcerati et morti. Uberto vescovo dl Bologna
" muore, et Francesco de' Predicatori c dal popolo pro-
" posto al papa. Si fabbrica una fortezza a Fossa Ca-
" valina. Lc cinquantine sono dal senato ordinate.
" T^sta Gozadini tenta d'entrare in Bologna. Capitani
" mandati alle castella del Bolognese. Florentini aiu- 40
" tano Bolognesi. II palazzo del commune di Bologna
" si finisce. Rainaldo Accarisl fatto vescovo di Bolo-
" gna. Romeo Peppoli muore, et Galeazzo Visconti e
" cacciato di Milano. Bolognesi soccorrono Sanesi. Si
" eleggono gli ofliciali di Bologna. Bolognesi scrivono 45
" al papa a favore delli scolari. Guido Polenta e licen-
" tiato di Bologna, et la nieve ruina di molti edificii.
" Bolognesi armano et eleggono molti capitani. Tad-
" deo et Giovanni Peppoli fuggono di carcere. La citta
" contrasta col vescovo ed Bologna da' banditi e trava- 50
" gliata. Castel Franco c preso. Sono in Bologna grave
" infirmita. Li ambasciatori fiorentini vengono a Bolo.
" gna, et Uberto famoso dottore e da' scolari domandato
" et dagli ecclesiastici. Bolognesi sono superati „ (Ar-
CHivio Di Stato di Bologna, busta 115/1731). 55
1 Le firme, tutte autografe, e ciascuna sopra una
riga, sono precisamente cosl formulate (come a c. 3i t;,
in fine al libro XIX della Historia) :
"Dominus Stephanus Seminus C. R. S. Pauli poe-
" nitentiarius pro illustrissimo ac reverendissimo Ar- 60
" chiepiscopo et Princ.
" Frater Hieronimus Alle (?) pro reverendissimo
" patre Inquisitore Bononiae.
" Vidit Ovidius Montalbanus pro reverendissimo
" patre Inquisitore Bononiae. 65
" Imprimatur. Frater loanncs Maria Gottinus le-
" ctor et notarius Sancti Officii Bononiae„.
Talvolta, come a c. ii, manca la firma del Got-
tini ; e talvolta le attribuzioni sono alquanto diverse da
quelle recate, ma divergenze limitate sempre alla forma. 70
* II ms. ha carte 204, ma la prima manca; della
seconda e dell' ultima restano solo dei frammenti. Servi
alla tipografia per 1'edizione del Solimani, e qua e la
ci sono indicazioni di carattere tipografico, come i se-
gni degli a cafo e del corsivo; il tipografo poi, o chi 75
per lui, ha segnato nel manoscritto gli inizi delle sin-
gole pagine della stampa.
^ Vedasi piu innanzi a p. Lxii.
PREFAZIONE Lxi
mellini legato a latere in Bologna, in onore del quale scrissero versi latini Gaspare
Bombaci e Francesco Ferrari; recava questo titolo:
DBI.LA HlSTORIA DI BOLOGNA PARTE SECONDA, DEL R. P. M. ChERUBINO GhiRARDACCI
BoLOGNESE dell'ordine Eremitano di S. Agostino, data in luce daIv r. p. m. Aurelio
5 Agostino Solimani dhll'istbsso ordine e patria, dottore colleg. di sacra Theolog.
mentre predicava in S. Petronio l'anno 1654. Con indice copiosissimo di quanto in
ESSA si contiene. Ih Bologoa, MDCLVII. Per Giacomo Monti. Con licenza de' Superiori.
— Pagine 24 non numerate preliminari, piu 648 di testo, pivi pagine 184 non numerate di
tavola e appendici, in-4.
10 In occasione dell'uscita del volume scrissero pure versi encomiastici il dottor Giovan
Battista Pellicani, il Confuso accademico intrepido, Gaspare Bombaci, il conte Giacomo
Zabarella, P. E. M., Claudio Dolauci e Nicolb Turchi al quale il padre Solimani rispose
con un sonetto che comincia:
Che formi echo a' suoi canti il fianto mio,
15 Tal n'hebbi al tuo mancar vivo soggetto,
II volume h anche fornito delle approvazioni accompagnate da lodi dell'inquisitore
bolognese Guglielmo Fochi, del generale dell'ordine degli Agostiniani Paolo da Pe-
saro e del vescovado.
A molti degli esemplari del secondo volume (e in qualche raro caso anche al
20 primo) va unito, da principio, un bel ritratto, inciso su rame, di frate Cherubino Ghi-
rardacci, raffigurato in etk matura, con baffi e barba, tenente nelle mani un volume
sul dorso del quale h scritto: Historia di Bologna. Una cartella posta inferior-
mente reca la seguente inscrizione: F. Cherubinus Ghirardatius Botwniensis Ord.
Erem. S. Aug. S. T. Mag. Historicus, scriptor varius, multa edidit, Obijt die i^ no-
25 vem. MDXCVIII^. In calce ci sono i nomi del disegnatore e dell' incisore Giacomo
Calvi del. e Benedetti inci.
Molti credettero che questo ritratto fosse contemporaneo airedizione del secondo
volume e fosse stato procurato dal Solimani; ma, e dall'aspetto e natura dell'inci-
sione e dai nomi degli artisti che vi prestarono l'opera loro, appar chiaro come il
30 ritratto debba attribuirsi alla seconda metk del secolo XVIII.
Infatti in Giacomo Calvi non possiamo riconoscere se non Jacopo Alessandro Calvi
detto il Sordino, pittore, disegnatore e incisore, nato in Bologna il 23 febbraio del 1740
e morto il 15 maggio del 1815, che fu anche poeta e scrittore di cose d'arte ^.
II Benedetti non pu6 essere se non 1'incisore Giuseppe Benedetti o De Benedictis,
35 nato in Bologna nel 1707 e morto nel 1782, noto per parecchie incisioni unite alle
opere del Muratori, del Tassoni e di altri ^
' Abblamo gi^ notato che la data b erronea. blioteca comunale dell'Archiginnaslo, a p. lii e Thiemk,
* Cf. M. GuALANDl, op, cit., p. 15; Malvasia, Fels, Allgemeines Lexikon, V, 418.
pitt., I, 41 «; GuALANDi, Memorie, I, 38 «. 6; Lamo, Gra- 3 Cf. Campori, Lettere, p. 198; Artisti degli stati
ticola di Bologna (1844), p. 20; G. GlORDANI, Brevi noti- estensi (1885), pp. 61, 318, 495: M. Gualandi, loc. cit.; lO
S zie storiche della farrocchia di San Benedetto abbate, Bo- Oretti nel ms. B, 174 della Biblioteca comunale delPAr-
logna, 1853; Marcello Oretti, Ms. 3, 134 della Bi chiglnnasio, a p. 339; Thieme, All, Letnkon, IH, 30^,
LXU PREFAZIONE
II ritratto dovette essere dunque fatto tra il 1760, quando il Calvi aveva vent'anni,
e il 1782 anno della morte del Benedetti; noi crediamo tuttavia che ci si debba piti ac-
costare alla prima data e che il ritratto stesso fosse fatto per cura di coloro che tanto
si adoperarono affinchfe uscisse in luce il terzo volume della storia ghirardacciana.
Fallito il tentativo, come narreremo piti innanzi, la stampa del ritratto del Ghirar- 5
dacci fu usufruita collocandola innanzi a molti esemplari del vol. II e del vol. I.
II padre SoHmani, giunto alla fine della sua impresa, non pu6 a meno di comu-
nicare al benigno lettore gli ostacoli di varia natura che aveva incontrati. Egli scrive : |
" Le difficolth, incontrate fin dal principio, che 1' Impressione conchiusi di questa seconda
" parte delle Ilistorie di Bologna (fatica sempre lodevole del M. P, Cherubino Ghirardacci, 10
"mio correligioso Agostiniano) haverebbero fatto ritirar dairimpresa chiunque si fusse pro-
" posto altro fine dal mio, che h stato e sara sempre di mostrarmi, col non curar de' biasmi
" altrui, vero Religioso, e col togUere alfoblio le antichitk gloriose della mia Patria, buon
" Cittadino. L'li6 tutte superate (lodi a Dio) e ti presento il Libro, con questa soddisfattione,
" che la tardanza in porgertelo h stata conosciuta dagli huomini da bene diffetto di sorte 15
" avversa, non di pronta volontk (atteso che, per istamparlo, c'h6 contribuito il miglior deUe
" ereditate mie paterne Rendite, quando anche m' haverebbero scusato le Infermita, pensioni
" della Vecchiaia, se non havessi studiato che a ricuperar la sanitk), e che teco (se ben
" molto prima) sono io stato deluso neiraspettarlo da chi allimentava le mie speranze col
" latte [delle] piii belle promesse. Alla perfine h terminato il Tomo, e prima delle Calende 20
" Greche, corae s'aspettava da alcuni, ed ho conseguito il mio intento di publicarlo. So che
" non potr6 isfuggire le mormorationi di molti, massime nella Tavola, per haverla imbandita
"airingegno non alla gola, cosi m'accerta Davide; ma non m'imprime, appagaiidomi che tu
" sappia haverla io f atta di quello solo che ho ritrovato neirOpera ; e che, se non v' ho
* aggiunto cosa veruna, come quaIch'uno desiava, h proceduto dal non essermi parso termine 25
" da Galanthuomo di trascurare gli Studij d' un tanto virtuoso con affettate aggiunte di mal
" fondati, od almeno a' tempi poco accommodati successi ; oltre che nuUa di vero potea sog-
" giungersi, senza fare Anacronismi, e cosl, per dirsi erudito, condannarsi trascurato, e stuz-
" zicare giustamente a dolersi chi havesse in pensiero di proseguir questa Historia „^,
Ci sono in queste parole, a traverso la momentanea amarezza, tutti i segni della 30
gioia e dell'orgoglio per l'opera compiuta, per l'adempimento del desiderio di firate
Cherubino: desiderio vivissimo che non rimase cosl, con lui, sepolto nella tomba.
4. — / manoscritti del terzo volume.
Mentre del primo volume della Historia del Ghirardacci non abbiamo n^ il mano-
scritto originale nfe alcun apografo, e del secondo si conserva il manoscritto autografo 35
nella sua forma definitiva, quello stesso che servl alla stampa, ma non si conoscono
copie manoscritte, queste sono invece molto numerose per il terzo volume.
La cagione pu6 trovarsi non soltanto nel desiderio dei lettori e possessori dei primi
' Nella lettera che serve di prefazione al toI. U.
1
t>REFAZIONE LXlil
due volumi di completare l'opera a stampa del Ghirardacci, ma specialmente nella ce-
lebritk in cui venne il terzo volume nel secolo XVIII, a cagione della lotta atroce
che contro di esso fecero i Bentivoglio di Ferrara, nelle enormi difficoltk che per
parte di tutti incontrb la stampa pivi volte invocata e nelle vicende che diremmo
5 romanzesche a cui 1'edizione stessa, quando fu compiuta, and6 soggetta. Si spiega
con cio come quasi tutte le copie che si conservano (e sono, ripetiamo, moltissime)
siano del secolo XVIII e posteriori al 1732 o 1734, da quando cioh, essendosi ma-
nifestato il desiderio che il volume vedesse la luce, si cominci6 contro l'opera quella
strana persecuzione che vedremo megHo nel paragrafo seguente.
10 Del volume terzo la Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna possiede, come h
noto, I'unico esemplare a stampa nelPedizione lucchese, fatta su un manoscritto tratto
dall'autografo che allora conservavasi nella libreria del Convento di San Giacomo e che,
dopo molte vicende, ora trovasi alla Biblioteca Universitaria di Bologna. II mano-
scritto che servi alla stampa segue abbastanza fedelmente l'autografo, solo mostrando
15 qua e Ih qualche accomodatura fatta dai dotti bolognesi nel secolo XVIII, in quei
punti in cui l'originaIe aveva o lacune o salti o incongruenze.
Nel dar l'elenco dei manoscritti del terzo volume della Storia del Ghirardacci,
noi cominceremo, naturalmente, dalla descrizione dell' autografo ghirardacciano, dal
quale, o per via diretta o per via mediata, tutte le copie derivano.
20 Venendo alle copie, quantunque, come il lettore potrk constatare, ne abbiam viste
molte, non crediamo tuttavia di averle tutte elencate, perchfe, come dicevamo sopra,
se ne fecero moltissime e parecchie sono nascoste presso conventi e private famiglie;
ci basti assicurare che non lasciammo cure affinche l'eIenco riuscisse il piti completo
possibile.
25 A chi esamini attentamente tutto questo materiale manoscritto, appare chiara ed
opportuna la divisione che di esso si pu5 fare in tre categorie : la prima, delle copie
integrali dei manoscritti 2000 e 1975 della Biblioteca Universitaria che contengono
la narrazione storica ghirardacciana dalI'anno 1393 al 1509, e queste comprendono,
quantunque in una forma alquanto diversa, anche gli anni che vanno dal 1393 al 1424
30 che gik figuravano nel secondo volume a stampa ; la seconda, dei manoscritti che, pur
dando la trascrizione integrale degli anni che vanno dal 1425 al 1508 o 1509, rias-
sumono gli anni dal 1393 al 1424, portando di questi soltanto quelle notizie che non
figurano nel secondo volume a stampa; in questi manoscritti, come in quelli prece-
denti, la copia h generalmente fedele e accurata; la terza, dei manoscritii che hanno
35 soltanto la narrazione degli anni che corrono dal 1425 al 1508 o 1509.
Qualche differenza c'fe anche tra le copie della stessa categoria, cosl per la nar-
razione come per documenti e aggiunte che I'accompagnano : le differenze provengono
dalla varia forma che il copista, specialmente se cdlto ed erudito, volle dare alla
narrazione; ma in complesso non sono tali da trasformare il lavoro e togliergli il suo
40 aspetto originale. Le aggiunte, quando esistono, sono sempre le stesse, e ciofe: am-
I
LXIV PREFAZIONE
pHamenti del testo con richiami corrispondenti a lettere maiuscole deiralfabeto daWA
aWX. e la trascrizione integrale di due importanti documenti riferentisi uno alla fami-
glia Malvezzi e l'altro alla famiglia Bentivoglio, In molti esemplari seguono le tavole
dei nomi e delle cose, le quali sono naturalmente diverse per ogni esemplare giacchfe
diverso h il rimando della pagina ^ 6 in fine da notare che alcuni manoscritti hanno
la divisione in libri ed altri no; la divisione b azione del tutto arbitraria del copista,
perchfe l'autografo non ne presenta traccia alcuna.
E cominciamo senz'altro dai manoscritti autografi:
1. — HlSTORlA DI BOLOGNA, tomo III.
Ms. cartaceo in fol., del secolo XIV, acefalo, mal conservato. Comincia da c. 230 r col 10
17 ottobre 1393 e arriva sino a c. 533 v, alla line ciofe deiranno 1470. Segue una carta bianca
poi la trascrizione di un diploma di Enrico VI, che prende due carte, in fine altre quattro
carte sU cui sono scritti appunti vari dalFautore; tra questi appunti son ricordate le storie del
Bocchi, la storia Paduana, le vite dei pittori illustri di Giorgio Vasari, Virgilio ecc.
Comincia: " Al dominio della cittk, ma pero sopportavano tutto ci6 li primi della cittk 15
" per mantenersi nello stato loro „.
Finisce: " Et cosl si giunse airanno 1471 ,. II ms. e tutto autografo del Ghirardacci.
Gli anni che vanno dal 1393 al 1424, e che furono gib. stampati nel secondo volume
della Historia per cura del padre Solimani, non concordano affatto con la stampa. Questa
del codice ghirardacciano e una narrazione assai diversa, non tanto per il contenuto delle 20
notizie quanto per Testensione; restensione infatti che ha la narrazione della stampa 6 molto
maggiore e risponde a quella redazione ultima e definitiva che per il secondo volume potfe
essere fatta dairautore, conservataci nello stesso originale autografo che servi per la stampa dal
ms. B, 1735 della Biblioteca comunale deirArchiginnasio *. Quantunque la narrazione sia piii
breve, h. per5 da notarsi che in questo codice ci sono alcune notizie che non figurano nella 25
stampa: e giustamente perci6 molti copisti, come vedremo nella descrizione dei mss. seguenti,
si diedero poi cura, trascrivendo il terzo tomo del Ghirardacci e prendendo a modello Tauto-
grafo o gli apografi, di segnare degli anni 1393-1424 soltanto quelle notizie che non figurano
nella stampa, che invero non sono molte.
Dal 1 425 in poi la lezione di questo codice corrisponde presso a poco all'uiiico esemplare a 30
stampa del terzo volume, quello che noi abbiamo seguito per la nostra edizione, e in generale
alle copie manoscritte che di esso terzo volume conservansi nelle biblioteche e presso le f amiglie '.
Per far ben conoscere i rapporti che passano tra questo importantissimo codice
e il secondo e il terzo tomo a stampa, portiamo due passi a confronto: uao anteriore
al 1424 e l'altro posteriore. 3^
II primo dei passi riproduce tutto ci6 che si legge nei codice ghirardacciano sotto
l'anno 1395 ed h il seguente*:
' II Lozzi (pp. cit., I, i66) parla, traendo la ho- dice del Bombaci di cui sopra parlammo?
tizia da un catalogo Bocca, di un Indice stampato, e * Fu ampiamente descritto nel paragrafo prece-
«ggiungc! " Ma a questa stampa, fatta per uso e co- dente; vedl p. ux. ic
" modo di uno studioso di Bologna, non si da alcuna ' Biblioteca UmvHaisiTARiA di Bologna, Ms. zooo.
" importanza, e a ragione, perche e un piccolo accesso- * II passo corrispondente della stampa non lo ri-
"rio stftriipato modei^namente di un grosso volurae, clie portlamo per risparmiare dello spazio: il lettore pu5ve-
* rimane manoscritto ;,. Ciie si tratti invece dell' in- derlo a pp. 475-478 del vol. IL
PREFAZIONE LXV
(BiBLiOTBCA Universitaria, Ms. 2000, c. 233 r e v).
A. C. 1395. — Nelle calende di gennaro si fanno li nuovi antiani et il confalloniere
di giustitia. Poi li confallonieri di popol con li massari delle arti.
Azzone deliberato di voler entrare in Ferrara per ogni modo, dove dalla maggior parte
5 de' cittadini era aspettato, raguna gran moltitudine di contadini in Romagna et con l'aiuto
del conte Barbiano, alli 27 di aprile, in martedi, passa nel Ferrarese et sparge gran terrore'
sopra il marchese Nicolb ; et di tal maniera lo sbigottisce, ch'egli riccorre alFaiuto de' Bolognesi
et de' Fiorentini, li quali tosto gli mandano el conte Corrado con molte bandiere di soldati.
Li quali, radunati insieme con li Ferraresi, passarono contro Azzone alla strada, overo al
0 Porto, luogo cosl chiamato, et azzuffatisi insieme, tale fu la forza et il valore de' Bolognesi
et Fiorentini, che ne amazzarono mille e settantadue del marchese di Azzone, et egli, valoro-
samente combattendo con Conselice figliuolo del conte Giovanni Barbiano, rimase prigione
del conte Corrado.
II conte Corrado vende Azzone per tanti danari al signor Astore Manfredi, havendo
5 havuto gran desiderio di haverlo nelle mani, per odii particolari che erano fra di loro; el
quale lo tenne in carcere molto tempo a petitione del marchese Nicol6, dandogli ogni anno
dieci milla ducati d'oro.
Giovanni Galeazzo Visconti conte di Virtii h creato duca di Milano da Vinceslao impera-
tore per cento mila ducati d'oro ch'egH n'hebbe; il che fu negotiato per ordine del detto
0 Visconti da Pietro Filardo arcivescovo di Milano, che fu poi Alessandro quinto pontefice.
Fece questo duca un convito solennissimo ; et alla tavola del duca sedeva nel destro lato
sedeva Fambasciatore deirimperatore, presso al quale era roratore venetiano et poscia Tamba-
sciatore bolognese. Fece egli di molte giostre, f ra le quali 1' ultima f esta, che fu il giovedi,
fece giostrare un corsiero di cento fiorini d'oro el quale per li suoi egregii portamenti fu dato
5 a Bartolomeo Manghano bolognese.
Alli 4 d'agosto, all' improvviso, venne si gran furia di vento dal monte di San Luca che
rovinb la torre della chiesa con le campane, et svelse viti, olivi, querze et altri alberi assai ;
et scoperse molte case et alcune ne trasport^ da luogo a luogo. Poi soffi6 verso Ceredolo
et Casalechio di Rheno et Santa Maria in Monte, et si stese impetuosamente verso la Croce
0 di Pero et anche piu oltre.
Alli 21 di settembre **** H signori anziani, consoli et confalonieri di giuetitia fanno
uno statuto che in perpetuo si debba fare uno palio di valore di 50 bolognini d'oro di co-
lore come alli signori anziani che saranno per essere piu piacerk, il quale si corra con li
barbari el dl di san Petronio; et il detto palio sia fatto parte dal capitanio delli primi sei
5 mesi, et Taltra parte dairalltro capitanio degli altri sei mesi; et quando non si eleggesse il
capitanio, si debbia fare alle spese del comune di Bologna. Et statuirno che si dovesse cor-
rere per la circla et borgo di Galliera insino alla piazza.
c. ijsv
Anche ad un primo confronto saltano agli occhi le grandi difFerenze che esistono
tra questo testo e quello compiuto e assettato che fu raggiunto dal Ghirardacci nella
JO redazione definitiva.
Ed ora poniamo a confronto la narrazione delPanno 1463, cosl nel manoscritto
del Ghirardacci, come nell'esemplare a stampa, che corrisponde su per giti alle copie
che girano manoscritte. Ci sono qua e Ik differenze, ma piti di forma e di materiale
disposizione, che non di sostanza, dovute evidentemente a colui che copi6 daII'origi-
5 nale, che voUe dare alla narrazione una forma piti filata e compiuta, dal momento che
dovevasi mandare alle stampe. Nel complesso il testo fe ripetuto con sufficiente fedeltk.
T. XXXIU, p. I - J?.
LXVI
PREFAZIONE
(BiBLiOTECA Universitaria, Ms. 2000, car-
ta 807 r e v).
C. iOJV
,.63. _ Sono creati li magistrati della citta al
solito.
Suore Catherlna di Bartolomeo de' Vigri, o secondo
altri de' Negri, abbadessa nel monastero del Corpo di
Christo, alli 8 di marzo il martedi, manda a volo lo
spirito al cielo et depone il corpo alla terra. Fu se-
polto il suo corpo nel cemeterio all'aria ; et di quel se-
polcro poi si senti uscirne gran refragrantia. Laonde
alli 27, la domenica, fatto estraere di quel luogo il
corpo di essa, fu trovato tutto intiero, bello, et di color
vivo, come se alhora fosse morta. II che a tutti parve
non maraviglia ma gran miracolo, et perci6 il fecero stare
cosi 6 giorni acciochc da tutti fosse veduto. Poi in
una cassa honorevolmente riposto vicino l'altare dclla
detta chiesa, si e sempre insino al di d'hoggi conservato,
Dopo lei fu creata abbadessa suore l.eonarda ligUuola
di Nicol6 Gozzadini.
Alli 13 di aprile, il martedi, tanto cresce l'acqua
dell'Avesa, che rovina la sega che era sopra di essa et
entra nelle moline et nelle cantine che vi erano vicine
et fa molti altri mali, et particoiarmente neila villa di
Roncorio.
A dl ao di giugno Giovanni Malvezzi e fatto ca-
pitanio della montagna nelle parti di Roncastaldo conta
di Bologna.
AiU iS di luglio, 11 lunedi, 11 cardinale Bessarione,
che veniva da Roma, giugne in Bologna. Andava a
Vinetia per far provisione contro 11 Turco che faceva
molta strage a ' Ragusa ; dove con grande honore fu
ricevuto et incontrato da tutta la cittk. And6 ad al-
loggiare a' frati de' Servi; et il giorno seguente, la-
sciando 44 cavalli et 18 servitori in Bologna, passo a
Venetia.
A dl 31 di luglio, la domenica, nel conta di Bolo-
gna, cioe a Crespelano, Calcara, Pimazzo, Ceredolo,
CasaleccMo, Casaglla, San Luca, Gaibola, Roncorio, Pa-
derno, San Vittore, Santa Liberata, Barbiano, Mazzano,
Camaldoli, San Ruphello, la Crovara, Pizzocalvi et ad
una parte di San Lazaro venne una gran tempesta
che li tre quarti li peggior6 di uva, percioche si secca-
rono i grappoli sul ceppo delle viti.
A di primo d'ottobre mori Santi Bentivogli, il
quale era stimato in Bologna per lo primo huomo d'arme,
di honore et di conseglio di saplenza. Fu sepellito in
San Jacomo con grandissimo honore, accompagnato da-
gli anziani et dalli chierici di Bologna et arte et com-
pagnie, dottori, cavallieri, gentilhuomini con bandiera
di seta negra et altri colori et assai cavalli coperti
di nero et tutti li servi a nero vestiti. Lasci6 un
figlluolo chiamato Ercole.
5
(BlBLIOTECA COMUNALE DELL'ARCmGINNASIO,
esemplare a stampa del terzo volume del
Ghirardacci).
Anno di Cristo 1463. — Sono creati li magistrati
della citt^ al sollto ; et Candido Buontempo da Perugia
e podestk di Bologna.
Suor Caterina di Bartolomeo di Vigri, o secondo
allri de' Negrl, abbadessa nel monastero del Corpo di
Cristo, alli 8 di marzo, 11 martedl, rende lo spirito a
Dio et depone il corpo alla terra. Fu sepolto 11 suo 10
corpo nel cimeterio all'aria et da quel sepolcro poi si
sentl uscirne gran refragrantia : laonde alli 27, la do-
menica, fatto estraere di quel luogo il corpo di essa,
fu trovato tutto intiero et bello et di color vivo, come
se allhora fosse morta. II che a tutti parve non ma- 15
raviglia, ma gran miracolo, et perci6 il fecero stare
cosl 6 giorni, accioche da tutti fosse veduto. Poi in
una cassa honorevolmente riposto vicino l'altare della
detta chiesa, si h sempre insino al di d' hoggi conser-
vato. Dopo lei fu creata abbadessa suor Leonarda 2(
figliuola di Nicol6 Gozzadini.
Alli 12 d'aprlle, 11 martedi, tanto cresce l'acqua
delPAvesa, che rovina la sega, che era sopra di essa,
et entra nelle moline et nelle cantine che v'erano vi-
cine et fa moltl altri mali, et particolarmente nella 21
villa di Roncorio.
A di 30 di giugno Giovanni Malvezzi fe fatto ca-
pitano della montagna nella parte di Roncastaldo conti
di Bologna.
Alli 18 di luglio, 11 lunedl, il cardinale Bessarione, 3
che veniva da Roma, giunge in Bologna; andava a Ve-
netia per far provisione contro 11 Turco che faceva
molta strage a Ragusa; dove con grande honore fu ri-
cevuto et incontrato da tutta la citta. And6 ad allog-
giare a' frati de' Servi, et 11 giorno seguente, lasciando 3
44 cavalli et 18 servitori in Bologna, passo a Venetia.
A d\ 31 di luglio, la domenica, nei conta di Bo-
logna, cioe a Crespellano, Calcara, Pimazzo, Ceredolo,
Casalecchio, Casaglia, San Luca, Gaibola, Roncorio, 4
Paderno, San Vittore, Santa Liljerata, Barbiano, Maz-
zana, Camaldoli, San Rufello, la Crovara, Pizzocalvi
et ad una parte di San Lazzaro venne una gran tem-
pesta, che 11 tre quarti gli peggior6 d'uva, perciochfc
sl seccarono i grappoli sul ceppo delle viti.
PREFAZIONE LXVH
(BiBLroTECA Universitaria, Ms. 2000, car-
ta 8U7^ e V).
A dl primo di ottobre fu finita di coprire quella
parte della chiesa di San Petronio che risguarda verso
5 il datio del vino.
Alli 8 di ottobre si fecero le sollennissime esse-
quie di Santi Bentivogli, dove si dispens6 gran quan-
tita di cera, et molta roba si diede a' poveri, oltre quella
si diede a' monasterii et luoghi pii. Fu posto il corpo
\Q suo sopra un palco altissimo con 8 torchi ; et poi fu
sepellito nella capella delli Bentivogll.
Fatte l'essequie, messer Giovanni, gia figliuolo dl
Aniballe Bentivogli, di eta di anni ao, fu fatto confa-
loniero di giustitia et entr6 in pallazzo con grande
15 honore quanto mai altro confalloniere. Et fatta la
entrata, subito fece cavallieri Domenico et Jacomo Gar-
ganelli, uno del numero delli signori anziani vecchi. Et
a queste honorate ceremonie fu presente Jacomo Grati.
Per errore del copista (che rarissimamente si incontra), tutto ci6 che si riferisce
JO alla morte di Sante Bentivoglio h nel tcsto a stampa posto sotto l'anno 1462^; onde
1'apparente sconcordanza tra l'ampiezza delle due narrazioni.
2. — HlSTORIA DI BOLOGNA.
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVI, autografo, mal conservato, per una terza parte nu-
merato, da p. 1-193 (anno 1496), per 11 resto non numerato.
25 Contiene la narrazione della Historia di Bologna nella lezione del terzo volume a stampa
e delle molte copie manoscritte, dall'anno 1471 airanno 1509, ed ha inoltre parecchie altre
scritture.
A p. 1 sono in alto alcuni appunti sui Bentivoglio, sotto il sonetto che comincia: " Gia-
" cean nel cieco obllo morti et sepolti ,,61 versi latini di Francesco Pecci di Pergola
30 che cominciano: " Felsina quin gaudes? quin coeli brachia tendis?„. A p. 3 trovasi una
" Domanda al conte G. Pepoli ,. A p. 5 comincia la narrazione in questo modo: " Giunto
" alfanno 1471, come nel precedente volume dicemmo% essendosi partito Giovanni Battista
" Savelli ......
Tutto il manoscritto h, nella sua parte centrale, di carattere chiaro nitido e uniforme;
35 ha poi correzioni, aggiunte e note marginali piu affrettate sempre del Ghirardacci. Finita
questa narrazione airanno 1508, continua una scrittura senza pentimenti nh ostacoli o in-
terruzioni, ma piu rapida e affrettata, che arriva con una narrazione pur rapida e stringata
tino airanno 1540; in tine a queiranno leggesi: " Hucusque cronica Viggianorum ,, espressione
che 8ta ad indicare che quella narrazione, dalla scrittura piii minuta e trascurata, h una copia
40 0 riduzione della cronaca del Viggiani o Vizzani la quale fu in possesso del Ghirardacci.
Giuntosi colla Cronica Viggianorum al 1540, si continua riproducendo della medesima, e
sempre nello stesso modo di scrittura, la parte iniziale che era stata omessa, e cio6 dal 1403
sino al 1508.
In fine e un fascio di carte bianche; neirultima di queste sono segnate sempre dal
45 Ghirardacci alcune notizie suUa chiesa di San Giacomo e sui frati Carmelitani.
l| L'importanza di questo codice k. determinata dal fatto che nella sua prima parte, la piu
' Vedasi la nostra edisione a p. iSo. * Vedasi piii su la fine del ms. aooo, cul qiU accennasi.
Himn ^mp^AMit
importante, quella che va dal 1471 al 1509, continua e completa la narrazione del terzo vo-
lume della Historia del Ghirardacci, gik iniziata col ms. 2000 della stessa Biblioteca Univer-
sltaria. Tutto il complesso della narrazione non differisce gran che dairesemplare a stampa
deirArchiginnasio '.
3. — HlSTORIA DI BOLOGNA DAL. 1336 AL 1393.
Volume cartaceo, ms., in fol., autografo, del secolo XVI, di carte 130 numerate cosi: 98-
227. La scrittura h chiara e ben condotta e anche assai accurata; il testo ha nei margini
correzioni, aggiunte e richiami di varia natura. II volume sfasciato e mal conservato si compone
di quattro quaderni e contiene la narrazione che va dairanno 1336 aU'anno 1393. L'im-
portanza di questo manoscritto h determinata dal fatto che ci reca la parte precedente e 10
integrante dei mss. 2000 e 1975 e precisamente quelli che costituiscono il famoso manoscritto
autografo, onde fu tratto il terzo volume a stampa del Ghirardacci. Questa parte integrante,
che se non completa, molto accresce rautografo ghirardacciano, h. rimasta sconosciuta linora, e
infatti tutti coloro i quali copiarono o stiidiarono Tautografo del Ghirardacci non fecero al-
cuna menzione di questo. 15
II codice h acefalo perchfe comincia dalla c. 98, ma altre carte si possono rinvenire
esaminando attentamente le 8 buste in che si divide il ms. 2012 dell' Universitaria ; la busta 3,
ad esempio, ha la c. 97, quella che immediatamente precede il nostro ms. (aniio 1336), che
dovrebbe essere unita a questo; altre ricerche potran dare risultati anche maggiori *.
E terminano con questo i manoscritti autografi del terzo volume del Ghirardacci.
Dando 1'elenco delle numerosissime copie che capitarono in qualche guisa sotto
i hostri occhi, cominceremo da quel gruppo di manoscritti che recano tutta intera
la narrazione, dal 1393 in poi, e che noi dicemmo costituire la prima categoria delle
copie del terzo volume.
4. — Fatti storici accaduti nella cittA di Bologna dall'anno 1393 all'anno 1501.
Con questo titolo molto tardivo (sul dorso h scritto Isioria di Bologtia dal 1393 al 1501)
h. compresa in due volumi una storia bolognese gik indicata dal Frati ', ma da nessuno iden-
tificata ancora col terzo volume d&lV Historia ghirardacciana. E una delle copie piu fedeh
del manoscritto originale di Cherubino Ghirardacci della terza parte della Historia che ora si
conserva nella Biblioteca Universitaria * ; con questa differenza, che mentre gli anni che vanno 3(
dal 1393 al 1424, sono nelle altre copie del manoscritto del terzo volume riprodotte solamente
in parte, in quella parte cio^ che non figurava nella edizione del secondo volume del Ghirar-
dacci, qui la copia e fatta per intero, senza che vi sia alcun distacco tra l'anno 1424 e
il 1425, dal quale ultimo comincia la materia che fa parte della terza parte della Historia del
Ghirardacci.
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVIII, di varie mani. II primo volume h di carte 341 \
numerate un po' per pagina e un po' per carta in una cifra totale di 392 e comprende gli
anni 1393-1470. II secondo volume h di carte 154, Tultime 8 delle quali sono bianche, nu-
merate parte per pagina e parte per carta, sino al n. 209. In fine h un indice analitico fatto
con cura delle notizie contenute neiropera. II ms. h acefalo e mutilo in iine ; si arriva sino
t\
' BiBUOTECA Univkrsitaria di Bologna, Ms. i<)7S- ' LuiGi Frati, Opere della Bibliografia bologuese,
' BiBUOTECA UNIVER.SITA1UA Di BoLOGNA, JMi. 2o/^, Bologna, 1888,1, n. 3170. 5
busta I. < Vedi sopra ai nn. i e 2 di questo stesso paragrafo.
PIl^^ZlpN^ LXIXf
al 1501 dove, dopo le parole "Agamenone Mariscoto che urdisse la tella acciochfepoi^, la
continuazione rimane sospesa '.
5. — Dblla Historia di Bologna di Chhrubino Ghirardacci. Parth tbrza. In Bolo-
GNA FHDELMENTB COPIATA DALL'0RIGINALE MANOSCRITTO DHLL'aUTORB.
5 Volume ms., cartaceo, in fol., del secolo XVIII, di carte 509 numerate. Scrittura chiara,
con notazioni marginali. La narrazione, mancante in principio, comincia dall'ottobre del 1393
cosl: " Al dominio della cittk. Ma per6.... „ ; termina al 1508 con queste parole: " E rimase;
allora governatore di Bologna Angelo vescovo di Tiyoli „ . Questa copia, che f u acquistata
dairArchivio di Stato nel 1888, h una delle piii fedeli di quelle fatte sopra Tautografo del
10 Ghirardacci e pu6 avvicinarsi ai ms. B, 1183 e B, 1184 della Biblioteca deirArchiginnasio *.
6. — Ghirardacci C, Storia di Bologna, vol. III.
E un codice cartaceo, del secolo XIX, scritto da una stessa mano, salvo Tultima che ne*
due terzi del recio porta gli avvenimenti del 1509, la quale h di mano diversa, posteriore
alla scrittura deirintero volume. Comincia a p. 1: " Al dominio della cittk, ma per6 sop-
15 " portavano | tutto ci6 li primi della cittk per mantenersi | nel loro dominio | „. Finisce a
p. 1365 : " Gli Scappi ed altri fuorosci | ti di Bologna si presentarono al legato dimorante in
" Romagna, | e lo pregarono del perdono, e di poter ripatriare, locchfe gli concesse 1 , bench^
" alquanto il senato gli contradicesse ] „ . Seguono 3 carte in bianco e non numerate.' ~ *'' '
" Dev'essere una copia, scrive il d' Elia, giacchfe tanto le qualitk della carta, quanto le
20 "due scritture sono recenti; e mi paiano de' primi anni del secolo scorso». II volume, le-
gato in mezza pelle, ha dei f regi dorati sul dorso '.
7. — Della Historia di Bologna, partb tbrza.
II ms. 174 della Gambalunga, cartaceo, secolo XVII, legato in pergamena, contiene:
Della I Historia \ di Bologna \ Parte ierza \ del R. P. M. Chernbino \ Ghirardacci Bolognese \
25 DeWordine £remitano \ di S. Agostino. Appartiene alla Gambalunga certo sin dalla seconda
metk del seicento. Dopo il frontespizio sopra riferito c'fe una lacuna; nella prima facciata
il testo comincia (airanno 1393) con le parole " al dominio della cittk. Ma per6 sopporta-
" rono tutto ci6 li primi della cittk....„; finisce airanno 1508 con le parole: " messo in isola
" a guisa di fortezza con 24 bombardieri intorno ,*.
30 8. — Storia di Bologna, voI. III.
E un ms, cartaceo, in fol., del secolo XIX, di carte 404 delle quali le prime 186 numerate;
conservasi nella Biblioteca comunale deIl'Archiginnasio di Bologna, colla segnatura B, 2017.
Una dichiarazione scritta nel foglio di guardia dal bibliotecario O. Guerrini suona cosl:
" Dichiaro io sottoscritto per la veritk che questo manoscritto 6 una copia fedele del codice
35 * n. 2000 di questa Biblioteca Universitaria, autografo di fra Cherubino Ghirardacci, conte-
"nente un abbozzo della sua Storia di Bologna dal 17 ottobre 1393 al 1470, diverso dal-
" Topera a stampa „. E cosl h infatti. Sul primo foglio leggesi: " 3° volume del Gherardaccio „.
La scrittura h di quattro mani, tutte del secolo XIX ^
' BiBUOTECA COMUNALE dell^Arcihginnasio, Ms. G. D'Elia di questa cortese comunicazione.
B, I183 e I184. •* BlBHOTECA COMIWALE GAMBALUNGHIAMA DI Rl-
* Archivio di Stato di Bologna, esemplare del miki. Notizia comunicatami dal cii.mo prof. A. F, Mas-
Ghirardacci nella saia di studio. sera.
f ^ BlBLIOTECA NAZIONALE Dl NaPOLI. II mS, lia ia ' BlBLIOTECA COMUNALE DELL'ArCHIGINNASIO, Ms<
segnatura X. G, 50. Sono grato al ch.mo Bibliotecario B, zofj.
10
L3tX ' PREFAZIONE
Piii numerosa h la seconda categoria:
9. — HisTORiA Di BoLOGNA DKL R. P. M. Chkrubino Ghirardazzi Bolognbse dbll,'or-
DINH ErEMXTANO DI SaNT'AgOSTINO. ParTE THRZA MAmiSCRITTA, ED ESTRATTA DALLA
libraria del convento di San Giacomo Maggiorb di Bologna l'anno 1734. —
Bologna. 5
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVIII, di carte 400 l*ultiina delle quali bianca, numerate con
le pp. 1-1 1 + pp. 1-781. Alla fine si legge: » Fine del libro XXXVIII ed ultimo de\V//tsiorta del
"P. M. Cherubino Ghirardazzi bolognese morto il 14 novembre 1598 in etk di anni 74 „. Se-
guono 12 carte numerate coltitolo: "Aggiunta a questo tomo manoscritto „ ; le aggiunte son
distinte con lettere maiuscole. Dopo le aggiunte v'^ copia d'un privilegio a favore della casa 10
Malvezzi, della donazione di Giovanni II a Filippo Solaroli e anche di un proclama di taglia
contro i Bentivogli. Infine un grosso fascicolo di carte numerate contiene 1' " Indice delle
" cose piil notabili che si trovano in questo terzo tomo manoscritto deWJIisioria di Bologna
" del M. R. P. Cherubino Ghirardazzi bolognese „ . II testo h. distribuito in libri dal XXX
al XXXVIII. Le prime carte contengono notizie staccate o riassuntive dei Ubri XXVII 15
e XXIX, gik stampati nel tomo II. Esemplare ben conservato, legato in pelle e coViCx li-
bris della famiglia Gozzadini'.
10. — ChERUBINO GhIRARDACCI, HiSTORIA DI BoLOGNA. CoPIA DELLA HlSTORlA DI BOLO-
GNA DEL GhIRARDACCI, MANOSCRITTA.
Si tratta di una copia " eatratta dalla libraria del convento di | San Giacomo Magiore | 20
" di Bologna Tanno 1734 „ comprendente 582 pagine mss., piu una " Aggiunta a questo tomo |
" Manuscritto | di alcune cose che il R. P. Ghirardazzi, non n'ebbe | notizia, ma ora ritro-
" vatane le | prime autentiche„, di pagine 10. La scrittura h corsiva, tutta di una mano, con
note marginali e richiami a pife di pagina.
Comincia: '^Y)€WHistoria di Bologna \ d&\ P. M. Cherubino Ghirardazzi Bolognese ] 25
" Libro vigesimo nono. [ | Nel secondo tomo stampato vi h questo libro vigesimo j settimo, con
" li due susseguenti, ciofe : vigesimo ottavo e vigesimo nono, nelli quali sono descritti li suc-
" cessi deiranno 1393 sino al 1425 ecc. „. Finisce a c. 582 1'.- "a Roma, e seco and6 il
" Legato, molto odiato dal popolo per il suo | tiranico e barbaro quore {sic) ; e rimase Go-
" vematore di Bologna Ang. vescovo di Tivoli ] e con cio si giunse alla fine deU'anno 1508. 30
" I II fine di questo terzo ] Tomo delle Historie di Bologna„. Seguono le 10 pagine sopra
menzionate *.
11. — Della Historia di Bologna parte terza del R. P. M. Cherubino Ghirardacci
BoLOGNESE dell'ordine kremitano di Sant'Agostino. Nella quale con diligente
fedeltA et autoritA cosi d'autori gravi bt antichi, come per confronto di scrxt- 35
TURE PUBLICHE KT PRIVATK, SI ESPLICANO LB GRANDKZZE, LI CONSIGLI, LE GUERRE, LE
PACI ET I FATTI KGRKGI DB' SUOI CITTADINI. CoN UN CATALOGO DE' SOMMI PoNTEFICI,
Imperatori romani kt Rkgi di Toscana, per dklucidatione di detta Historia, ET
UNA copiosissima tavola d'infiniti pArticolari importanti. In Bologna, per Gio-
VANNi Rossi, MDCI.1X. CoN LiCENZA db' Signori Supbriori (titolo tutto a stampa). 40
Segue in altra carta il seguente titolo ms. :
" Historia di Bologna del R. P. Cherubino Ghirardacci Bolognese, deirordine Eremitano
" di Sant'Agostino. Parte terza manoscritta ed estratta dalla libraria del convento di San Gia-
' BiBLiOTECA coMUKALE DKLL^ARCHiourNAsio, Li- * BiBLioTKCA coMUKALE d' Imola. La descrizione
breria Gozzadinl, Ms. a^y. mi e stata favorita dall'ainico e coUega Romeo Galli.
PREFAZIONE LXXI
" como Maggiore di Bologna Tanno 1 734, intrapresane la copia questo di 7 marzo 1769 d'or-
" dine di sua Eccellenza il nobile Uomo signor marchese Cesare Bolognini da me Giuseppe
" Antonio Macari Scarselli cherico, e terminata questo d\ anno suddetto „.
Ms. cartaceo, in fol., di pagine 832 numerate piu 16 non numerate, in fol., del secolo XVIII.
5 Contiene i libri XXVII-XXXVIII della Sioria di Bologna, ma dei libri XXVII-XXIX sono
riportate soltanto le notizie che non figurano nel secondo volume a stampa. Ogni libro ha
il suo argomento ; in margine sono molte indicazioni di nomi e di fatti. Finisce: "de^quali
" era insegna il leone „. In fine h copiata la lettera del card. Bentivoglio al card. Lamber-
tini in data di Roma 27 dicembre 1732'; seguono la tavola generale delle cose notabili, la
jlO tavola dei cognomi e alcune aggiunte che hanno la numerazione a parte da 1-16. A p. 744
trovasi la pianta del palazzo Bentivoglio *.
12. — Della Historia di Bologna del R. P. M. Cherubino Ghirakdacci Bolognese
dell'ordine Eremitano di Sant'Agostino. Partk terza manoscritta.
Ms. cartaceo, del secolo XVII, di pagine 870 numerate oltre la carta del frontispizio
15 sopra riportato, legatura in cartone.
Da c. 1 sino a c. 13 c'fe il solito elenco delle notizie dei libri XXVII-XIX, che non
figurano nel volume a stampa; a c. 13: " Fine del Vigesimo nono ed ultimo libro della se-
" conda parte della Storia di fra Cherubino Ghirardacci, stampata nel 1657,. A c. 14
comincia il libro XXX (dal 1426), con via via gli argomenti, le notazioni marginali per le
20 contenenze del testo. I libri sono in tutto 38; la narrazione termina a p. 747, colle parole:
"dei quali era insegna il leone „. Poi seguita: " Fine del libro XXXVIII ed ultimo del-
" Vlstorta di Bologna manoscritta del padre M. Cherubino Ghirardazzi Bolognese, morto li
" 14 novembre 1598 in etk d'anm 74 „. A p. 799 sono le solite aggiunte, compresi i docu-
menti Malvezzi; quindi a p. 821: " Indice delle materie contenute in questo manoscritto „ .
25 In ultimo il privilegio dell' imperatore Massimiliano ai Bentivogli. L'indice h per cognomi
e cose. Copia bella, ben scritta e ben conservata '.
13. — DeLl' HlSTORIA DI BOLOGNA DEL MOLTO REVERBNDO PADRE ChERUBINO GhIRARDAZZI
BOLOGNESE, VOl. III.
Ms. cartaceo, in fol., della prima metk del secolo XIX, di pagine 668 non numerate.
30 S'inizia con un breve riassunto delle notizie dal 1393 al 1424, che raccoglie nel cosl detto
libro XXIX. II libro XXX comincia coiranno 1426, come al solito. Finisce a p. 668: " restb
"governatore di Bologna il vescovo di Tivoli, e con ci6 si giunse alla fine deiranno 1508;
" e qui finisce questo terzo diario o tomo scritto dal padre Cherubino Ghirardazzi Ago-
" stiniano „. Poi dopo: * Questa copia h estratta con grandi difficoltk dairoriginale del me-
35 " desimo Ghirardazzi scrittore, il quale originale e riguardato con grande gelosia nella Li-
" braria de' padri di San Giacomo Maggiore in Bologna „. Scrittura chiara, note marginali,
divisione in libri, con gli argomenti; senza le aggiunte e senza la tavola*.
14. — Istoria di Bologna scritta dal molto reverendo padre Cherubino Ghirar-
dazzi Bolognkse dell'ordine Eremitano di Sant'Agostino. Tomo terzo manuscritto
• 40 estratto dalla libraria del convknto di San Giacomo Magiork di Bologna
l'anno 1734.
' La lettera sara riprodotta nel paragrafo seguente. di manoscritti e stampe bolognesi. Lo ringrazlo per
* BiBLioTECA COMUNALE DEix' Archigiitnasio, se- avermelo concesso in esame.
gnato A. M. e. I. 3. < Conservasi nella RaccoUa bolognese del dottor
' E posseduto questo manoscritto Ual signor ca- Guido Sanguinettl di Bologna. Ringrazio il gentile
S Taliere Arnaldo Romagnoli, che lia una bella raccolta proprietario per la comunicazione.
LXXU PREFAZIONE
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVIII, di pagine 668 numerate piii 1' * Indice delle cose
" piii notabili „ di 13 carte non numerate. Contiene da principio le notizie che non figurano
nel volume a stampa dal 1393 sino al 1426, dove comincia il libro XXX. Poi ai va di filato
sino a tutto il libro XXXVIII che finisce coUa notizia della venuta in Bologna nel 1508 del
duca d'Urbino Francesco Maria della Rovere. Mancano le aggiunte; Tindice 6 assai semplice 5
e schematico.
La narrazione h stata in piil di un luogo aggiustata secondo le vedute del copista; la :
stessa divisione in libri non h conforme agli altri esemplari ; annotazioni marginali, argomenti
per i libri in testa *.
15. — IsTORiA Di BoLOGNA DBL, R. P. Maestro Chbrubino Ghirardazzi Bolognese del • 10
l'ordine Eremitano di Sant'Agostino. Parte terza manoscritta ed estratta dalla
LIBRARIA DBL CONVENTO DI SaN GiACOMO MaGGIORE DI BoLOGNA l'aNNO 1734.
Comincia: " Nel tomo secondo stampato ecc. ,; finisce: " de' quali era insegna il detto
"leone „.
I due primi libri sono riassunti, poi dal XXX al XXXVTII estesamente narrati. Seguono 15
le aggiunte solite A-JT e quella segnata croce. In fine un'indice copioso e ben fatto (" Ta-
" vola generale delle cose notabili „); a cui fa seguito: " Tavola de' cognomi citati nella pre-
" sente opera , (p. 797).
Ms. in fol., cartaceo, del secolo XVIII, di pagine 818 numerate *.
16. — IsTORiA Di BoLOONA DEL R. P. M. Cherubino Ghirardazzi Bolognesb dbll'or- 20
DiNE Eremitano di Sant'Agostino. Parte tbrza manuscritta ed estratta dalla
LIBRARIA DBL CONVENTO DI SaN GiACOMO MaGGIORE DI BoLOGNA l'ANNO 1734.
Ms. cartaceo, in fol. del secolo XVIII, di pagine 781 numerate, delle quali le pp. 1-14
per le parti dei libri XXVII-XXIX non contenute neiresemplare a stampa. In fine alla
p. 14; " Fine del vigesimonono ed ultimo libro della seconda parte della Istoria di Bolo- 25
"" gna di fra Cherubino Ghirardazzi stampata nel 1657 ,. H testo h diviso in libri dal XXX
al XXXVIII ed h compreso dalle pp, 15-728; termina: " .... era insegna il leone. Fine della
Istoria di Bologna manoscritta del padre M. Cherubino Ghirardazzi Bolognese morto li 14 no-
vembre 1598 in etk d'anni 74 „. Segue: " Aggiunta a questo tomo manoscritto , (sono ag-
giunte indicate con le lettere maiuscole A-X, piii il segno croce che contiene la copia di 30
un privilegio a favore 3ei Malvezzi, poi la donazione del Bentivogli a G. F. Salaroli, pp. 729-
746. A p. 747 comincia la " Tavola generale delle cose notabili^, sino a p. 781. In fine
una accuratissima pianta del palazzo Bentivoglio distrutto. La copia h fatta con molta cura
e in bellissimo carattere. Notazioni marginali delle principali materie trattate, argomento a
ciascun libro, titolo corrente, legatura in pergamena, nell' interno della coperta stemma inciso 35
della f amiglia Malvezzi '.
17. — HlSTORIA DI BOLOGNA DEL R. P. M. ChERUBINO GhIRARDACCI BoLOGNESE. PaRTE
TBRZA MANOSCRITTA.
Ms. cartaceo in-4, di pagine 929 numerate, seguite da una tavola generale e da varie ag-
giunte o annotazioni, coUa segnatura I. 8. 1. Sul frontespizio si legge: Historia di Bologna 40
del R. P. maestro Cherubino Ghirardacci Bolognese, delVordine Eremitano di Sanf Agostino,
Parte terza manoscritta ed estratta dalla libreria del convento di Sant' Ignazio * Maggiore di
• Libreria Malvezzi, Bologna. mi fu concessa dal senatore Nerio Malvezzl, che rin-
* BiBLioTECA Univkrsitaria di Boi,ogna, Ms, 768, grazio. S
' Libreria Malvezzi, Bologna. La consultazione ■* Per errore, in luogo di San Giacomo.
ER]?FA^ONE 1^3^11
Bologna Vanno 1734. 11 testo h elegantemente steso e corretto. Comincia dal cap. XXVII
(anno 1393); ma nella prima pagina scritta si legge: " Nel tomo secondo stampato vi h que-
" sto vigesimo settimo con due altri susseguenti, nei quali si comprendono e sono descritti i
" fatti successi dell'anno 1393 fino al 1425. Molte cose sono nel terzo manoscritto e non
" nello stampato e alcune sono nello stampato e non nel manoscritto, onde per non duplicare
" e non ripetere le stesse cose, si fark qui solo ci6 che non h nello stampato „.
II codice termina con la copia della nota lettera del card. Bentivogli al card. Lambertini,
scritta da Roma il 24 dicembre 1732, nella quale il primo esprime il desiderio di ottenere
copia dei luoghi che in questo terzo libro riguardano la sua famiglia '.
10 18. — HisTORiA Di BoLOGNA DEL, R. P. Maestro Chbrubino Ghirardacci Bolognese.
Parte terza (1393-1509) manoscritta ed estratta dalla libraria del convento
Di San Giacomo Maggiore di Bologna l'anno 1734.
Ms. cartaceo, in fol., secolo XVIII, di pagine 815 numerate *.
19. — HisTORiA di Bologna, voI. III.
15 Ms. cartaceo, del secolo XVIII, della misura di O."" 288 X 0." 204, di carte 562 numerate,
piu il ritratto del Ghirardacci inciso in rame in principio; comprende la parte terza, dairanno
1425 al 1508. Alla c. 559 h la copia di una lettera del card. Bentivoglio alI'arcivescovo di
Bologna (Lambertini) del 24 dicembre 1732, e alla c. 560 e seguenti la continuazione della
Storia per Tanno 1509 '.
20 20. — Dell'Historia di Bologna del R. P. M. Cherubino Ghirardazzi Bolognesb del-
l'ordine Eremitano di Sant'Agostino. Parte terza.
La narrazione va dal 1425 al 1508 (pp. 1-597). Seguono una breve nota suUa cappella
Bentivoglio in San Giacomo (p. 598) e la copia d'una lettera, 24 dicembre 1732, del card.
Bentivoglio Lambertini, arcivescovo di Bologna, relativa alla Storia del Ghirardacci (p. 599).
25 In fine (p. 605 sgg.) h rindice alfabetico.
Secolo XVIII, in fol., pagine 649. Legatura membranacea *.
21. — Historia di Bologna. Parte terza.
Nella raccolta Campori si trova una copia di questo terzo volume della Storia Bolognese
colla segnatura Y. 4. 11. E un grosso volume in-4, di pagine 1185, del secolo XVIII, mutilo
30 in principio, per mancanza di una carta, nella quale doveva trovarsi il frontespizio e il prin-
cipio deiropera.
II testo, a differenza deiresemplare di cui al n. \l,h scritto tutto di seguito senza divisione
di capitoli, e giunge fino al 1 509, mentre nel precedente h compreso anche quest'ultimo anno.
Non havvi indicazione di provenienza ; ma h come Taltro steso in scrittura calligrafica ^
35 22. — Della Historja di Bologna, parte terza. Del R. P. M. Cherubino Ghirardacci
BoLOQNESE dell'ordine Eremitano di Sant'Agostino. Con in fine il disegno della
' BlBUOTECA EsTENSE Dl MoDENA. La notizia ini < Biblioteca naziokale cbntralk d1 Firekze,
e stata corteseraente comunjcata dal bibliotecario dot- fondo principale, II, 13. Cf. Mazzatinti, Inventari dei
tor D, Fava. mss. delle Biblioteche d' Italia, VII, 3io.
* BiBLiOTECA Universitaria di Bologna, Ms. n. 5 Presso la R, Biblioteca Estense di Modena. Co-
^bS. Cf. SoRBBLLl, Inventari, XIX, 28. municazione del bibliotecario dottor D. Fava, Cf. il
' BlBLlOTECA Casanatense, Roma. Mi comunictS Vandini, Appendice al Catalogo dei mss. Camfori, Mo-
la notizia 1' illustre bibliotecario I, Giorgi. dena, 1886, p, 393, Vedl nota l di questa pagina.
LXXIV PREFAZIONE
piANTA DEL PALAzzo Di GiovANNi II Bkntivoglio (scgue unMncisionc che rappresenta
Felsina). In Bologna. Fedelmknte copiato dall'originale ms. dell^autore (tutto ci6
a stampa).
Ms. cartaceo, in fol., di pagine 794 numerate, contenente la narrazione dal 1425 al 1509,
piu 18 carte per due indici delle cose notabili, del quale il secondo di sole tre pagine com- 5
pilato da Gaetano Giordani. Nei margini annotazioni frequenti del Giordani. La narrazione
b posta tutta di seguito, non distinta in libri. Finisce: " de' quali era insegna il leonefl*.
23. — Della Storia della cittA di Bologna del M. R. P. M. Fr. CHER.umNo Ghirar-
DAzzi Agostiniano. Parte prima del terzo tomo, che contiene la storia del-
l'anno 1425 siNO A TUTTO L^ANNO 1454 (le altre due parti in due distinti tomi condu- 10
cono al 1509).
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVIII, diviso in tre parti o tomi: il primo di pagine 342
numerate, i! secondo di pagine 343 numerate, il terzo di pagine 295 pure numerate. La narra-
zione va dal 1425 al 1509; finisce: " de' quali era insegna il leone „ ; segue la lettera del
card. I. Bentivogli datata da Roma il 24 dicembre 1732. 15
In ogni tomo h applicato il seguente cartellino o ex-Ubris a stampa: " Fr. Peregrinus
" M.* Sacerdos Capellanus Bononiensis Bibliothecae suae Patriae Applicavit anno Domini
" M.D.CCC.XVIII grati animo requiem precamini
n •
24. — IsTORiA Di BoLOGNA DEL R. P. M. Cherubino Ghirardazzi Bolognese dell'ordink
Ekemitano di sant'Agostino. Parte terza manuscritta ed estratta dalla libra- 20
RiA DEL convento di San Giacomo Maggiore di Bologna l'anno 1734.
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVII, di carte 467 numerate, piu una bianca ed altre 28
n. n. contenenti la " Tavola generale delle cose notabili n e le solite aggiunte A-JC e i due
documenti sui Malvezzi e sui Bentivogli.
II testo, che comincia col libro XXX, a c. 13 ha: " 1426. In questo auno 1426 fu con- 25
" tirmato pretor Antonio de Petrucci ecc. „ e finisce col libro XXXVIII: " n^ quei signori de'
" quali era insegua il leone„.
E dopo subito : " Fine AcW/storia di liologna manoscritta del P. M. Cherubino Ghirar-
"dazzi Bolognese morto li 14 novembre 1598 in etk d'anni 74 „.
Da principio c'fe il sunto dei libri da XXVII a XXIX. Ogni libro ha Targomento. Esem- 30
plare ben conservato '.
25. — Ghirardacci Cherubino, Della Historia di Bologna, parte terza.
" Fedelmente copiato dairoriginale ms. delPautore Tanno 1734, col ritratto e frontispizio
" impresso, il resto fatto a mano colla massima cura e colla piit bella e leggibile lettera : tra
"la p. 594 e 595 non manca la Pianta del palazzo di Giovanni 11 BentivogIi„. " Fine del- 35
'^V Istoria di Bologna manoscritta del P. Cherubino Ghirardacci Bolognese morto il 14 no-
" vembre 1598 in etk danni 74 „. Dopo questa data, segue: " Aggiunta a questo tomo ma-
e da ultimo " Tavola generale dette cose notabili ecc. „*.
' BiBUOTECA COMUNALE dei,l'Archiginnasio, Ms. 3 NgUa collezione del professor Serrazanetti, in 5
segnato 17. G. IV, 7. Bologna. Per gentile comunicazione del possessore.
« BlBLlOTECA coMtrarALE dell'ArchiginnasIo, sen- < C. Lozzi, Biblioteca istorica delVantica e nuova
za segnatura, sala 30», Italia, Imola, Galeati, 1886, I, 166.
PREFAZIONE LXXV
26. — HlSTORIA DI BOLOGNA, Vol. III.
II prof. Gaetano Branca, nella sua BibUografia storica di ogni nazione (Milano, Schie-
patti, 1862, p. 172) dice che " nella Biblioteca del conte Balzarino Litta-Biumi, conservasi
" il terzo volume (del Ghirardacci), manoscritto e prezioso „'.
5 27. — HlSTORIA DI BOLOGNA, vol. III.
Figura in vendita in un catalogo della libreria Gozzini di Firenze del 1914. Dalla.
breve descrizione si trae che la copia h di carte 450 numerate, con in fondo le aggiunte e
la tavola generale. In fol., legatura in pergamena moUe.
28. — Ghirardacci C, Della storia di Bologna, partb terza ms.
10 Ricordata con Tindice a stampa (I) in un catalogo della Libreria Bocca*.
29. — COPIA DEL, TERZO TOMO INEDITO DKLLE HlSTORIE Dl BOLOGNA DI Fr. ChERUBINO
Ghirardazzi estratta dal suo originalk ksistente nell*Archivio de padri Ago-
STINIANI l'ANNO 1740.
Due grossi volumi in fol., del secolo XVIII, di pag. 1670, piu pag. 207 d'Indice, con unita
15 Pianta del palazzo Bentivogli distrutto Tanno 1507, eseguita nel 1858 da Etienne Pantelis '.
30. — COPIA DBL TERZO VOLUME DEL Fr. ChERUBINO GhiRARDAZZI ESEGUITA SUL PRINCIPIO
del secolo XVni.
In fol., di pagine 509; carattere minutissimo *.
31. — Indice del terzo tomo manoscritto della " Historia di Bologna „ del P. Che-
20 RUBiNO Ghirardacci.
Ms. cartaceo, in fol., del secolo XVIII, di pagine 92 numerate *.
Queste le copie manoscritte che potemmo vedere o di cui avemmo notizia; ma,
come notammo, altre parecchie ce ne saranno, nascoste in private biblioteche e presso
famiglie, specie bolognesi.
25 Tutte queste copie hanno un fondo comune, che fe il manoscritto autografo che ora
conservasi alla Biblioteca Universitaria; ma le difFerenze non sono poche ne piccole,
giacchfe notevole parte della forma che poi assunse il testo della narrazione si prese
il copista, per il fatto che l'autografo fe in una redazione incompiuta e non definitiva.
Nelle copie ci sono tre correnti di modificazioni, e perci6 esse potrebbero facil-
30 mente dividersi in tre gruppi. Per far meglio conoscere le differenze che passano
tra copia e copia, e per dare un accenno sommario, ma evidente, degli aspetti che i
gruppi vanno assumendo, riportiamo a confronto un passo del 1492, I'inizio deiranno,
di sette copie manoscritte, insieme alla lezione dell'esemplare a stampa:
' " Balzarino era il figlio del celebre genealogista Cf. Sorbblli A., Inventari dei mss. delle Bibtioteche d'Ita-
" Pompeo Litta. La sua biblioteca and6 dispersa e ven- lia, XIV, 13.
"duta; ne pu6 sapersi dove e finito il Ghirardacci „ < Raccolta Ambrosini, Bologna, Catal. n. 1035*«.
(comunicazione gentile del professor Emilio Motta). Cf. Sorbelli, Inventari, XIV, 13. 10
S ' Vedasi Lozzi, op. cit., I, 166. '- Raccolta Ambrosini,Bologna, Catal. n. 5043. Cf.
' Raccoita Ambrosini, Bologna, Catal. n. 1035 &'f. Sorbblli, Inventari, XIV, 35
DELL/
"HISTORIA DI BOLOGNA,
ANNC
SECONDO LE COPIE MANOSCRnTI
(ESEMFLARE A STAMPA).
Anno di Cristo 1492. — Si creano
li nnovi magistrati.
II primo di quesfanno il signor
Giovanni conduce il duca alla cliiesa
<M San Jacomo ad ascoltare la messa
nella sua capella. La quale finita,
il duca fece cavaliere aurato Ermesse
ultimo figliolo del signor Giovanni,
facendogli dono di una collana d'oro
con una gioia appesa di gran valore.
Et fatto questo generoso atto, passa-
rono alla piazza et si fermarono so-
pra il piano delle scale di San Pe-
tronio a vedere l'ordine della nuova
entrata del magistrato, delli signori
antiani et confaloniero di giustitia.
Era confaloniere il eonte Tomaso Ben-
tivoglio. Et vedendo tanta nobile
compagnia di ricchissime vesti or-
nata, con Tordine delle trombe, pif-
fari et altre solenniti, ne rimase come
stupefatto, et lod6 questo magistrato
della citti assai. Et essendo stato in
Bologna alcuni giomi, se ne ritorn6
al Bentivoglio col signor Giovanni et
d'indi a Ferrara.
Bartolomeo gii di Dionisio di Ca-
stello senatore, aggravato da strana
infermiti, alli 15 di gennaro passa
airaltra vita, et i con molto honore
sepellito a San Pietro Maggiore, con
li soliti stendardi et bandiere ; et fu
posto in suo luogo nel magistrato Al-
berto di Giovanni Polo di Castello,
il quale hebbe per moglie una figliola
di Lattantio Bargellini genero di Gio-
vanni Bentivogli.
Alli 10 di febbraro viene in Bo-
logna il signor Giovanni Gonzaga da
Mantua, a cui era stata sposata una
figlioladi Giovanni Bentivogli. Stette
quivi con la sua sposa insino al pri-
mo dl di quaresima in festa et alle-
grezza; et 4 da tutta la citl4 molto
riverito et accarezzato con conviti,
comedie et altre feste.
Vengono lettere in Bologna a
mezz' hora di notte, per le quali si
intende come il cattolico re Fernando
et la regiua Isabella sua mogiie, don-
na di gran prudenza et religione et
dl una maschia generositi, dopo luu-
ga guerra havevano ottenuti il reame
di Grap^ta possedulo da' Mori mau-
mettani ; per il che li scolari del col-
)«gio di Spagna con trombe et pifiari
(BlBuoTECA dei.l'Archiginn.,
Afs. B, 1184, pp. 160-163).
1492. — Si creano li nuovi ma-
gistrati secondo il usso della citti.
II primo di questo anno il si-
gnor Gio : conduce il Duca alla chiesa
di San Giacomo ad ascultar la messa
nella sua capella, la quale finita, i1
Duca fece cavagliere aurato Ermete
ultimo figliolo del signor Giovanni fa-
cendole dono di una colana di oro con
una gioia apesa di gran valore : et
fatto questo generoso atto passorono
alla piazza, et si fermorono sopra il
piano delle scalc di San Petronio a
vedere Tordine della nuova entrata
del magistrato, delli signori anzziani
et confaloniere di Giustizia. Era con-
faloniere il conte Tomasso Bentivo-
glio, Et vedendo tanta nobile compa-
gnia di ricbissime vesti ornata con
Tordine delle trombe, pifarri, et altre
soleniti ne rimasse come stupefato, et
lodo questo magistrato della citti as.
sai ; et essendo stato in Bol. alcuni
giorni se ne ritorn6 a Bentivoglio col
signor Gio : et indi a Ferrara.
Bartolomeo gi4 di Dionisio di Ca-
stello senatore, agravato di slrana in-
firmiti, alli 15 di genaro pass6 airal-
tra vita, et fe con multo bonore sepe-
lito in San Pietro Magiore con li so-
liti standardi, et bandiere : fu posto
in suo luogo nel magistrato Alverto
di Gio : Polo di Castello, il quale ebbe
per moglie una figliola di Catagno
Barcellini genero di Gio: Bentivogli.
Alli 10 di febraro vene in Bol.
il signor Gio : Gonzaga di Mantua a
cui era stata una figliola di Gio : Ben-
tivogli sposata. Stette quivvi con la
sua sposa in sino al primo dl di qua-
resima in festa et alegreza, et da
tutta la citti multo riverito et aca-
rezato con conviti, comedie et altre
feste.
Vengano lettere in Bol. a meza
ora di notte per le quale si intende
come il catolico re Ferdinando et la
regina sua moglie donna di gran pru-
denza, et religione, et di una maschia
generositA, dopo di luonga guerra ha-
vevano otenuto il riame di Granata
poceduto da Mori maumctani, per il
che li scolari del colegio di Spagnia
con trombe et pifari fano grandissi-
ma alegreza et fuocbi. Questo cato-
lico re et questa religiosissima regina
(Bibliotecadell'Archiginn.,
Ms.Gozz., 247, pp. 509-511).
1492. — Nel quale secondo il so-
lito entrarono tutti li mag." della
citti.
II primo giorno di quesfanno
il signor Gio : condusse alla chiesa
di San Giacomo il Duca ad ascoltare
la messa nella sua cappella, la quale
finita, il Duca fece cav.'* aureato Er-
messe ultimo figlio di Gio : facendo-
gli dono di una collana d' oro, con
una gioia appesa di gran valore. E
fatto questo generoso atto, passarono
alla piazza, e si fermarono sopra il
piano delle scale di San Petronio a
vedere Tordine della nuova entrata
del mag." de' signori anziani e gonf.'»
di Giustizia ; era gonf.''* in questo bi-
mestre il conte Tommaso Bentivo-
glio. E vedendo tanta nobile compa-
gnia di ricchissime veste ornata col-
Tordine delle trombe, piffari ed altre
solenniti, ne rimase comestupefatto,
e Iod6 molto questo mag.**; ed essendo
stato a Bologna alcuni giomi, se ne
tom6 con Gio : al Bentivoglio, poi a
Ferrara.
Bartolomeo gia di Dionisio di Ca-
stello sen.'* aggravato da strana in-
fermiti, alli 15 gennaio pass6 airal-
tra vita, e fu con grande onore sep-
pellito in San Pietro Magg." con li
soliti onori di bandiere e stendardi ;
e fu posto in suo luogo nel magi-
strato Alberto di Gio : Paolo di Ca-
stello, il quale ebbe per moglie una
figlia di Lattanzio Bargellini genero
di Gio: Bentivogli.
Giunse alli 10 febbraro in Bolo-
gna il signor Giovanni Gonzaga di
Mantova a cui era stata sposata una
figlia di Gio : Bentiv.', e stette quivi
colla sua sposa infino al primo giorno
di quaresima in feste ed allegrezze,
e da tutta la citti molto riverito ed
accarezzato con conviti ed altro.
Vennerolettere in Bologna a mez-
z'ora di notte, per le quali si seppe
come il re cattolico Ferdinando, e la
regina Isabella sua moglie donna di
gran pmdenza e religione, e di una
maschia generositi, dopo lungaguerra
avevano ottenuto il reame di Granata
posseduto da Mori maomettani, per il
che i scuolari del collegio di Spagna
con trombe e pifiari lecero grandis-
sime allegrezze e fuocchi. Qnesto
(BlBUOTECA UNIVERS. D1 BoLO
GNA, Ms, •/68, cc. 509-511)
1492. — Nel quale entrarono i
pretore, li signori anziani col confa
loniere di Giustizia e li signori coii
falonieri del popolo.
II primo giomo di quest^aiino i
signore Giovanni condusse il Duc:
alla chiesa di San Jacomo ad ascoi
tare la messa nella sua capella, I
quale finita, il Duca fece cavalieri
aureato Ermesse ultimo figliuolo de
signore Giovanni , facendoli don
d*una collana d'oro con una gioi.
appesa di gran valore ; e, fatto que
sto generoso atto, passarono all:
piazza, e si fermarono sopra il piati'
delle scale di San Petronio a veder<
Tordine della nuova entrata del ma
gistrato delli signori anziani, e con
faloniero di Giustizia. Era confalo
niere in questu bimestre il conte To
maso Bentivogti ; e, vedendo tant:
nobile compagnia di ricchissime ve ,
ste omata, con l'ordine delle trombe
pifiari et altre solenniti, ne rimi
come stupefatto e lod6 molto quo
magistrato ; et, essendo stato in Bo
logna alcuni giorni, se ne ritorni 1
Bentivoglio col signor Giovanni, <
indi a Ferrara.
Bartolomeo gi& di Dionisio
Castello senatore aggravato la s
infermiti, alli 15 gennaio
Taltra vita, e fu con molto
sepellito in San Pietro Maggiore <
li soliti stendardi e bandiere, e fi
posto in luogo suo nel magistrato .
berto di Giovanni Polo di CasteUo
il quale ebbe per moglie una figliaoti
di Lattantio Bargeliini genero di GiB
vanni Bentivogli.
Giunse alli 10 febbraio in BologM
il signor Giovanni Gonzaga di Man
tova, a cui era stata data per spos
una figlia di Giovanni Bentivogli,
stette quivi con la sua sposa insiw
al primo di quaresima in festa et alle
grezza, e da tutta la citti molto rive
rito et accarezzato con conviti,
die, et altre feste.
Vennero lettere in Bologna a mei
z'ora di notte, per le quali si senM
come il re cattolico Ferdinando
la regina Isabella sua moglie 1
di gran prudenza e religione e d
una mascbia generositi, doppo la
guerra, avevano ottenuti il reamc <
1
]>EL GHIRARDACCI
]t92
IL^ESEMPLARE A STAMPA
I.IOTECA DELL^ArCHIGINN.,
A.M. €, /, j, pp. 536-537)'
1492. — Nel quale entrarono il
>re, li signori aiiziaiii col couf.''"
iislizia e li signori conf.'' del po-
U p.* giorno di quest'anno il si-
yx Giovanni condusse il Duca alla
oesa di San Jaconio ad ascollare
llinessa nella sua capella ; la quale
tta, il Duca fece cava.''* aurato
J nesse ultimo figlio del signor Gio-
iini, facendoli dono d' una collana
r 10 con una gioia appesa di gran
' orc. E fatto questo generoso atto,
-]>sarono alla piazza e si fermarono
.f)ra il piano delle scale di San Pe-
■ inio a vedere rordine della nuova
f.rata del magistrato, delli signori
ziani e confal.'® di Giustizia. Era
ifaloniere di Giustizia in questo bi-
stre il conte Tommaso Bentivo-
o; e vedendo tanta nobile compa-
ia di richissime veste ornata con
rdine delle trombe e de' piflfari et
re solenniti, ne rimase come stupe-
'to, e lodo molto questo magistrato
>iai. Et essendo stato in Bologna
:uni giorni, se ne ritomo al Ben-
oglio al signor Giovanni et indi a
:rrara.
Bartolomeo di Dionisio gii di Ca-
;IIo seiiatore aggravato da strana
ermit^, alli 15 gennaio passo al-
' Itra vita e fu con molto onore se-
llito in San Pietro Maggiore con
soliti stendardi e bandiere, e fu
sto in luogo suo nel magistrato
berto di Giov. Polo di Castello, il
' ale ebbe per moglie una iigliola
Laltanzio Bargelliui genero di Gio-
nni Bentivogli.
ijiunse alli 10 febb.'" in Bologna
signor Giovanni Gonzaga di Manto-
a cui era stata sposata una figliola
Giovanni Bentivogli, e stette quivi
j n la sua sposa insino al primo dl
quaresima in festa et allegrezze e
tutta la citti molto riverito et ac-
'rezzato con conviti, commedie et
tre feste.
Vennero lettere in Bologna a
/Vira di notte per le quali si sep-
ine il re cattolico Ferdinando e
^ regina Isabella sua moglie, donna
j gran prudenza e religione e di
jia maschia generositi, dopo lunga
'lerra avevano ottenuti il reame di
(LlBRERLA. MaLVEZZI, CS. I'',
pp. 50I-503)-
1492. — Nel quale anno entra-
rono il pretore, i signori anziani col
gonfal.** di giustizia e i signori gon-
fal.'* del popolo.
II p." giorno di quest'anno il
signor Gio: condusse il Duca alla
chiesa di San Giacomo ad ascoltare
la messa nella sua cappella ; la quale
finJta, il Duca fece cav.'^^ aureato Er-
messe ultimo ftgUuoIo del signor Gio :
facendogli dono di una collana di oro,
con una gioia appesa di gran valore ;
e (atto q.sto generoso atto, passarono
alla piazza, e si fermarono sopra il
piano delie scale di San Petronio, a
vedere Tordine della nuova entrata
del magistrato de signori anziani, e
gonf.« di Giustizia. Era gonf.''^ in
questo bimestre il co. Tommaso Ben-
tivoglio ; e vedendo tanta nobile
comp.* di ricchissime veste ornata,
coirordine delle trombe, piffari ed
altre solennit^, ne rimase come stu-
pefatto, e lodo molto quisto magi-
strato ; ed essendo stato in Bol.* al-
cuni giorni, se ne ritomo al Benti-
voglio col signor Gio : e d'indi a Ker-
rara.
Bartol." gii di Dionisio di Ca-
stello sen.»« aggravato da strana in-
fermit^, alli 15 gen.*' passo all' altra
vita ; e fu con molto onore seppellito
in San Pietro Magg.'^ co' soliti ono-
ri, stendardi e bandiere ; e fu posto
in luogo suo nel magistrato Alberto
di Giov. Polo di Castello, il q.Ie
ebbe per moglie una figliuola di Lat-
tanzio Bargellini genero di Gio : Ben-
tivogli.
Giunse alli 10 feb.® in Bol.a il
signor Gio : Gonzaga di Mantova, a
cui era stata sposata una figlia di
Gio : Bentivogli, e stette quivi colla
sua sposa insino al p.* di di quare-
sima in festa ed allegrezze, e da
tutta la citti molto riverito ed acca-
rezzato con conviti, commedie ed al-
tre feste.
Vennero lettere in Bol.a a mez-
2'ora di notte, per le quali si seppe
come il re cattolico Ferdinando e la
regina Isabella sua moglie donna di
gran prudenza e religione, e di una
maschia generositci, dopo lunga guer-
ra, avevano ottenuto il reame di Gra-
nata posseduto da Mori maomettani
(BlBLlOTECA DELL'ArCH1GINN.,
Ms. G, IV, 7, pp. 559-5^0-
1492, — Nel quale entro preto-
re . . . Adl prirao gennaro entrarono
li signori anziani, con il contaloniere
di Giustizia, che estratti furono alli
29 del passato mese di decembre, li
seguenti, ciofe:
Confaloniere, Co. Tomaso Benti-
vogli.
Anziani, Tomaso dal Gambaro
dottore, Leonardo di Batta Bentivo-
gli, Ercole Marescotto de' Calvi, Vin-
cenzo di Giacomo Marsiglii, Barto-
lomeo Felicini, Giacomo d' Andrea
Grati, Fantuzzo Fantuzzi, Gio: Batta
Aimerici.
Adi 6 del detto mese di gennaro,
fecero la loro solenne entrata 11 si-
gnori tribuni della plebe, che estratti
furono alli 29 del passato mese di de-
cembre.
II primo giorno di quest'auno il
signor Gio : condusse il Duca alla
cliiesa di San Jacomo ad ascoltare la
messa nella sua capella ; la quale fi-
nita, il Duca fece cavagliere aureato
Ermesse ultimo figliuolo del signor
Gio :, facendoli dono d' una collana
d'oro, con una gioia appesa di gran
valore ; e fatto questo generoso atto,
passarono alla piazza, e si ferraarono
sopra il piano delie scale di San Pe-
tronio a vedere Tordine della nuova
entrata del magistrato, delli signori
anziani e confaloniere di Giustizia.
Era confaloniere in questo bimestre
il co. Tomaso Bentivoglio, e veden-
do tanta nobile conipagnia di ricchis-
sime vesti ornata, con Tordine delie
trombe, piffari et altre solenniti, ne
rimase come stupeffatto, e Iod6 que-
sto magistrato assai, et essendo stato
in Bologna alcuni giorni se ne ritorni
al BentivogHo co! signor Gio :, e
d'indi a Ferrara.
Bartolomeo gia di Dionisio Ca-
stello senatore, aggravato da strana
nfermit^ alli 15 del mese suddetto
di gennaro passo alTaUra vita, e fu
con molto onore sepellitoin San Pie-
tro Maggiore, con H soliti stendardi,
e bandiere, e fu posto in luogo suo
nel magistrato Alberto di Gio ; Pao-
lo Castello, il quale ebbe per moglie
una figliuola d! Lattanzio BargelHni
genero di Gio : Bentivoglio.
Giunse alli lo febraro in Bolo-
(BlBLIOTECA DELL'ArCHIGINN.,
es. sala 20, II, pp. 339-332),
1492. — Nelqualeentropretore...
A dl primo gennaro entrarono
li signori anziani con il confaloniere
di Giustizia che estratti furono alli 29
del passato mese di decembre li se-
guenti, ciofe:
Confaloniere, co. Tomaso Ben-
tivogli.
Anziani, Tomaso del Gambero
dottore, Leonardo di Battista Benti-
vogli, Ercole Marescotto de' Calvi,
Vincenzo di Giacomo Marsiglii, Bar-
tolomeo Felicini, Giacomo d'Andrea
Grati, Fantuzzo Fantuzzi, Gio; Batti-
sta Aimerici.
A di 6 del detto raese di genna-
ro, fecero la loro solenne entrata li
signori tribuni della plebe, che estratti
furono alli 29 del passato mese di
decembre.
II primo giorno di quest'anno il
signor Giovanni condusse il Duca
alia chiesa di San Jacomo ad ascol-
tare la messa, nella sua cappella; la
quale finita, il Duca fece cavagliere
aurato Ermesse ultimo figliolo del si-
gnor Giovanui, facendoh dono d'una
collana d'oro con una gioia appesa
di gran valore; e fatto questo gene-
roso atto passarono alla piazza e si
fermarono sopra il piano delle scale
di Sau Petronio a vedere I' ordine
della nuova entrata del magistrato,
delii signori anziani e confaloniere
di Giustizia. Eraconfaloniere in que-
sto bimestre il conte Tomaso Benti-
vogli, e vedendo tanta uobile compa-
gnia di richissime vesti hornata, con
Tordine delle trombe piftari et altre
soIennitA, ne rimase come stupefatto,
e lodo molto questo magistrato as-
sai, et essendo stato in Bologna al-
cuni giorui se ne ritorn6 al Bentivo-
glio col signor Giovanni et d'indi a
F^errara.
Bartolomeo gi& di Dionisio di Ca-
stello senatore, aggravato da strana
infirmit^ alli 15 del mese sudetto di
genuaro pass6 alPaltra vita e fu con
molto honore sepelHto in San Pietro
Maggiore, con H soliti stendardi e
bandiere, e fu posto in luogo suo nel
magistrato Alberto di Giov. Paolo di
Castello, il quale hebbe per moglie
una figliola di Lattantio Bargellini
^enero di Giovanni Bentivoglio.
ESEMFLARE A STAMPA).
raiino grandissima allegrezza et fuo-
chi. Questo cattolico re et questa
religiosissima regina (uroiio quelli che
inandaorno Cristoforo Colomljo a cer-
care nuove terre nel mare di ponente
per accrescere i regni loro et la cri-
siiana religione.
11 signor Giovanni Bentivoglio,
volendo dare piacere al siguor Gio-
vaniii il genero, ordin6 una bellissi-
ina festa in questo modo : si arma-
rono lo robustissimi gioveni con un
baCi in capo, havendo avanti agl'oc-
chi uiia lumina di ferro forata a guisa
di gratuggia, et sopra rarme una ve-
ste di canape, tenendo in mano una
pertica di frassino longa piedi lo ; li
quali a cavallo degrasini vennero aila
piazza, passando avanti loro le trom-
be et li piftari con un tamburo. Die-
tro li quali poi venivano 60 coppie
d'altri giovani, armati tutti et ma-
scherati, fra' quali vi era il signor
Giovanni Gonzaga, Annibale et tutti
li aitri liglioli di Giovanni Bentivo-
glio, et ciascuno haveva al braccio
un cesto d'uova. Giunti adunque in
piazza, li primi dieci si ridussero den-
tro un quadro designato nel mezzo di
detta piazza, et quivi stettero sin
tanto che gValtri si (ossero posti a
ordine et intorno la piazza. Quelli
che erano nel quadro non dovevano,
mentre che nel quadro stavano, esser
da niuno offesi, nia solamente si po-
levano con le uova offendere d' indi
uscendo, et essi con le pertiche po-
levano oflendere gli altri. Dato il se-
giio della battaglia, quelli delle uova
nel vero trattarono male i dieci del
quadro, ma qucsti assai peggio mal-
trattati lasciarono gli nemici. Per-
cioch^ furono tante le sperticate che
gli diedero, che eglino per alquanti
giorni se ne risentirono. Fu spetta-
colo veramente dilettevole, et degno
di risa, ma non mi stenderd piii ol-
tre, havendola avanti uu'altra volta
descritta.
Fece anco il signor Giovanui al-
tri giuochi nel tenipo di questo car-
nevale, co' quali diede gran piacere
al genero et alla citt^ ; et finito il
carnevale, 11 signor Giovanni Gon-
zaga si ritorni a Mantova.
(BlBUOTECA DELL'ARCHlG«ra.,
Ms. B, 1184, pp. 160-163).
furono quei che mandorono Chisto-
foro Collombo a cercare nuove tcrre
nel mare di ponente per acrescere 11
regnio loro et la cristiana religione.
II signor Gio : Bentivoglio vo-
lendo dar piacere al sigitor Gio: il ge-
neto, oruino una bellissima festa iii
guesto modo. Si armorono 10 robu-
stissimi gioveni con un bau in capo
havendo, abanti li ochi uiia lamina di
ferro forata a guissa di gratuggia, et
sopra rarini una veste di canape te-
neiidu iii mano uiia pertica di frazino
luunga piedi 10 11 quali a cavallo deli
aziiii veiiero alla piazza, passando
abanti loro li trombe et 11 pifari con
un tamburo dietro 11 quali poi venl-
vano 60 copie di altrl gioveni arinati
tutti, et mascarati tra' quall vi era il
signor Gio : Gonzaga, Anivale, et tutti
l'altri figlioll di Gio : Bentivogli, et
ciascuno havevano al bracio un sesto
dl ova. Giunti adunq." in piaza ii
primi 10 sl ridussero dentro uii qua-
dro disegnato dentro della d.» piazza
et qul stetero sin tanto che rallrl si
fossero postl a ordine et intorno la
piazza quelli ch' erano nel quadro
non dovevano, mentre che nel qua-
dro stavano, esser da niuno oflesso, ma
solamente si potevano con 11 hova
offendere diiidi uscendo et essi con le
pertiche potevano offendere raltri
datto 11 segno della bataglia, la quale
cominciala quelli dalli hova nel vero
tratorono male 11 10 del quadro, ma
questi assai pegio maltratati lascio-
rono 11 nemici, percio che furono
tante le sperticate che 11 diedero che
egilno per alquanti glornl se ne ri-
sentirono. Ku spetacolo veramente
diletevole et degno di rlssa, ma non
mi stendero piCi oltre havendola abanti
una altra volta descrlta.
Fece aiiche 11 slgnor Glo : altri
giochi nel tenipo di questo camavale
co' quali diede gran piacere al genero
et alla citti; et finito il carnevale 11
signor Glo : Gonzaga se ritiro a Man-
tua.
(BlBUOTECA DELL'ARCHI0INN.,
Ms.Gozz,, 347, pp. 509-511).
cattolico re, e questa rellgiosisslma
legina furono quelli cbe raandarono
Crlstofaro Colombo a cercar nuove
terre nel mare dl ponente per accre-
scere 1 regni loro e la cristiana re-
ligione.
Gio : volendo dar piacere al si-
gnor Gio : Gonzaga ordin6 bellissima
festa In questo modo : si armarono
dieci robustlssimi giovani con una
bav.* in capo, avendo avantl agli oc-
chi una lammin adi ferro ferrata a
guisa di gratugia, e sopra Tarme una
vesta di canepa tenendo In mano una
pertlca di frassino luiiga piedi 10 i
quali a cavallo degll asini vennero alla
piazza, passando avanti loro le trom-
be e plflari con un tamburo dietro i
quall poi venivano 60 copple d' altrl
giovaiii armati tutti, e mascheratl,
Ira' quali vi era II signor Glo : Gon-
zaga, Annib.', e tuttl gli altri figliuoll
di Gio : • Bentivogli e ciascuno aveva
al braccio un cesto di ova. Glunti
addunque in piazza 1 prlml dieci si
ridussero dentro un quadro designato
nel mezzo di d.*^ piazza, e qulvl stet-
tero sintanto che gli altrl si fossero
posti airordine ed Intorno !a piazza.
Quelli che erano nel quadro non do-
vevano, mentre che nel quadro sta-
vano, essere la niuno offeso, ma solo
si potevano colle ova oftendere d*indi
uscendo ; ed essi colle pertiche pote-
vano offendere gll altrl dalo segno
della battaglia, la quale cominclata,
quelli deirova trattarono male 1 diecl
del quadro ; ma questi assai peggio
maltrattati lasclarono 1 nemici ; per-
ciocchfe furono tante le sperticate che
gli dledero, che eglino per alquaiiti
giorni se ne risentirono ; fu spetta-
colo veramente dilettevole, e degno
di riso, ma non mi stendero piii ol-
tre, avendola una altra volta descritta.
Fece anche II signor Gio :* fare
altri glocchi iiel tempo di questo car-
ncAale, co' quali diede gran piacere
al genero, ed alla citti, e finlto il
cainevale Gio : ' Gonzaga se ne tornd
a Mantova.
(BlBLIOTECA UnI VERS. DI Boi
GNA, Ms. 768, CC. 509-5 r
Granata. posseduto da' Morl maoio
tani. Per il cbe II scolarl del coi
gio di Spagna, con trombc e j
fari, fecero grandlssime allegreiM
fuochi. Questo cattollco re e qoe
rcliglosissima regina furono quel 1
mandarono Christofero Colomll^
cercare nuove terre nel mare dl j
nente per accrescere 1 regni loro i
christiana rellgione. f
II signor Giovanni, volendo Hk
piacere al slgnor Giovanni suo geai
ordino una bellissima festa in qikt
modo : si armarono diecl robuM
mi giovanl con un bau in capo ayi
do avantl agl' occhi una lamina
ferro forata a guisa dl gratuggla c !
pra Tarme una veste di canape,
nendo in mano una pertica dl Iram
loiiga pledi 10, li quali a cavalloi
graslni vennero alla piazza, pasaaa
avanti loro le trombe e 11 plffaric
un tamburo, dietro li quall veniva
poi 60 copie d'altri giovani, am
tutti e mascherati, fra' quali vi
II signore Glovanni Gonzaga, Aoi
bale e tuttl gl'altri figliuoli di
vanni Bentivogli, e clascuno avefa
bracclo un cesto d'ova. Giunti adl
que in piazza 11 primi dieci, si riii
sero dentro un quadro designatOI
mezzo dl detta piazza, e quivi M
tero sin tanto che gli altri si foMl-
posti alI'ordine, et intorno la piai
quelli che erano nel quadro noa *
vevaiio, mentre che nel quadro |
vano, essere da niuiio offeso, ma».
tanto si potevano con le ova offi
deie, d'indi uscendo, et essi coii
pertlche potevano offendere gl'al-
Dato segno della battaglia, la qu
cominciata, quelli deirova, iiel vei
trattarono male i dieci del quadi
ma questi assal pegglo nialtrattatl
sclarono gli nemicl, perci.che furo
taute le sperticate che gli diede:
che eglino per alquanti gioriii se
riseutirono. Fu spettacolo v cr.iraei
dilettevole e degno di risa. i\Ia n- i
mi stendero plii oltre, avendola avai
un'altra volta descritta.
Fece anche 11 signor Giovan
fare altri giuochi nel tempo di ques
carnevale, coi quali diede gran piace
al genero et alla citti. E, finito
camevale, II signor Giov:iniii Go
zaga rltornd a Mantova.
g, (IBMOTECA DELL^ARCHIGmJSr.,
,„ \A.M.e, /, 3, pp. 536-537).
. . (Xnata posseduto da' Mori maomet-
W : per il che li scolari del coll.*'
cSpagna con trombe e piflari fecero
, ^idissime allegrezze e iuochi. Que-
s cattolico re e questa religiosissiraa
tina furono quei clie mandarono
(Stoforo Colombo a cercare nuove
tre nel mare di ponente per accre-
;re i regni loro e la cristiana reli-
jaie.
II signor Giovanni volendo dare
ixere al signor Giovanni il genero,
flino una bellissima festa in questo
i^do. Si armarono dieci robustissimi
ftvani con un bau in capo, avendo
Jinti agli occhi una lamina di ferro
/ata a guisa di gratuggia, e sopra
■.rme una veste di caaape, tenendo
jmano una pertica di frassino longa
10, li quali a cavallo degli asmi
inero alla piazza passando avanti
0 le trombe e li piflari con un
iiburro, dietro li quali venivano poi
copie d'aUri giovani armati tutti e
iischerati, fra' quali vi era il signor
'ovanni Gonzaga, Annibale e tutti
altri tigli di Giovanni Bentivogli,
'ciascuno aveva al braccio un cesto
jaova. Giunti adunque in piazza, U
limi dieci si ridussero dentro un
adro designato net mezzo di detta
nza e quivi stettero sin tanto che
1 altri si fossero posti alTordine e
'.orno aUa piazza quelli che erano
1 quadro non dovevano, mentre
e nel quadro stavano, essere da
uno ofleso, ma solamente si pote-
xiQ con le ova oflendere, d' indi
cendo, et essi con le pertiche po-
vano oftendere gli allri, dato segno
la battaglia, la quale cominciata,
'lelli deirova nel vero trattarono
^ale i dieci del quadro, ma questi
^sai peggio lasciarono maltrattati gU
,:mici, perciocchfe furono tante le
irticate che gli diedero, che eglino
quanti giorni se ne risentirono. Fu
■ettacolo veramente dilettevole, e
';gno di risa : ma non mi slendero
0 oltre, avendola avanti un altra
'Ita descritta.
Fece anche il signor Giovann
,re altri giuochi nel tempo di questo
jjnovale, co' quali diede gran pia-
:re al genero et alla citt&, e finito
camevale il signor Giovanni Gon-
^'a si ritorn6 a Mantova.
(LlBRBRIA MaLVEZZI, CS. I**,
pp. 501-503)-
per il che i scolari del coliegio di
Spagna con trombe, e piffari, fecero
grandissime allegrezze e fuochi. Que-
sto cattolico re e questa religiosis-
sima regina, furono quei, che man-
darono Cristoforo Colombo a cercar
nuove terre nel mare di ponente, per
accrescere i regni loro e la cristiana
religione.
11 signor Gio; volendo dar pia-
cere al siguor Gio : il genero, ordino »
una beUiss.a festa in questo modo ;
si armarono dieci robustissimi gio-
vani con un bau;a in capo, aven-
do avanti agli occhi una lamina di
ferio forata a guisa di gratugia, e so-
pra Tarma una veste di canape, te-
nendo in mano una pertica di fras-
sino luaga piedi lo i quali a cavallo
degli asini vennero alla piazza, pas-
sando avanti loro le trombe, e i pif-
fari, con un tamburo, dietro i quali
poi venivano 60 coppie d' altri gio-
vani armaLi tutti e magistrati, ira'
quali vi era il signor Gio : Gonzaga,
Annibale, e tutti gli altri figUoli di
Gio : BentivogU, e ciascuno aveva al
braccio un cesto d'ova. Giunti adun-
que in piazza, i primi lo si ridussero
dentro un quadro designato nel raezzo
di d.a piazza, e quivi stettero sin
tanto che gli aUri si fossero posti al-
Tordine, ed intorno la piazza. Quelli
che erano nel quadro non dovevano,
mentre che nel quadro stavano, esser
da niuno ofteso, ma solamt.e si pote-
vano colle ova offendere d'indi uscen-
do; ed essi colle pertiche potevano
offendere gU altri. Dato segno della
battaglia, la quale cominciata, quelli
deirova nel vero trattarono male i
dieci del quadro ; ma questi assai
peggio maltrattati lasciarono gli ne-
mici ; perciocchfe furono tante le sper-
ticate che gli diedero, che eglino per
alquanti giorni se ne risentirono. Fu
spettacolo veramt.e dilettevole e de-
gno di riso, ma non mi stendero piu
oltre, avendola avanti un'altra voUa
descritta.
Fece anche il signor Gio: fare
altri giuochi nel tempo di questo car-
nevale, co* quali diede gran piacere
al genero ed alla citti ; e finl il car-
nevale, il signor Gio : Gonzaga si ri-
torno a Mantova.
i|
(BlBLIOTECA DEIX'ARCHtGlNN.,
Ms. G, IV, 7, pp. 559-561).
gna il sigiior Gio : Gonzaga di Man-
tova, a cui era stata sposata una fi-
gliuola di Gio : Bentivogli, e stetle
quivi con la sua sposa insino al pri-
mo di quaresima in festa,' et alle-
grezza, e da tutta la citti molto ri-
verito, et accarezzato con conviti, co-
medie et altre feste.
Vennero lettere a Bologna per le
quali si seppe come il re cattolico
Kerdinando e la regina Isabella sua
moglie donna di gran prudenza e re-
ligione, e di una maschia generositi,
dopo lunga guerra avevano ottenuto
il reame di Grannata, posseduto da'
Mori maomettani ; per il che li sco-
lari del coUegio di Spagna con trom-
be e piftari fecero grandissime alle-
grezze e fuochi. Questo re cattolico
e questa religiosissima regina furono
quei che mandarono Cristoiaro Co-
lombo a cercare nuove terre nel mare
di ponente per accrescere i regni
loro, e la cristiana religione.
II signor Gio : volendo dare pia-
cere al signor Gio : Gonzaga il ge-
nero, ordino una bellissima festa in
questo modo, Si armarono dieci ro-
bustissimi giovani con un bau in ca-
po, avendo avanti agli occhi una la-
mina di ferro forata a guisa di gra-
tuggta, e sopra Tarme una veste di
canape, tenendo in mano una lancia
di frassino longa piedi lo, li quali a
cavallo degli asini vennero alla piazza
passaudo avaiiti loro le trombe e li
pitfari con un tamburo, dietro li quali
venivano poi 60 copie d'altri giovani
armati tutti, e mascherati, fra' quali
vi era il signor Gio : Gonzaga, An-
nibale, e tutti gli altri figliuoli di
Gio : Bentivogli, e ciascuno aveva
al braccio un ceslo d' ova. Giunti
adunque in piazza, li primi dieci si
ridussero dentro un quadro designato
nel mezzo di detta piazza, e quivi
stettero sin tanto che gli altri si fos-
sero posti airordine, et intorno la
piazza. Quelli che erano nel quadro
non dovevano mentre che nel quadro
stavano essere da niuuo oflesi, ma
solamente si potevano con le ovaof-
fendere d'indi uscendo ; et essi con le
pertiche potevano off^endere gli altri.
Dato segno della battaglia, la quale
cominciata, quelli deirova nel vero
trattarono male i dieci del quadro,
ma questi assai peggio maltrattati la-
sciarono gli nemici, perciocchi furo-
no tante le sperticate che gli dierono,
che egli per alquanti giorni se ne ri-
sentirono. Fu spettacolo veramente
lodevole e dilettevole e degno di
risa ; ma non mi steader6 piu oltre,
avendola avanti un' altra volta de-
scritta.
Fece ancbe i! signor Gio : altri
giuochi nel tempo di questo carne-
vale, co' quali diede gran piacere
al genero, et alla cittjt, e finito il
carnevale, i1 signor Gio : Gonzaga, se
ne ritornd a Mantova.
(BlBLlOTBCA DELl' ArCHIGINN..
es. sala ao, II, pp. 329-339).
Giunse alli 10 febraro in Bolo-
gna il signor Giovanni Gonzaga di
Mantova, a cui era stata sposata una
flglioladi Giovanni Bentivogli e stette
quivi con la sua sposa insino al pri-
rao di di quaresima in festa et alle-
grezza, e da tutta la citti molto ri-
verito et accarezzato con conviti, co-
medie et altre feste.
Vennero lettere iu Bologna per
le quali si seppe come il re cattolico
Fetdinando e la regina Isabella sna
moglie, donna di gran prudenza e re-
ligione e di una mascliia generositi,
doppo lunga guerra iiavevano otte-
nuto il reamme di Granata, posseduto
da' Aiori maomettani ; per ii che 11
scolari dei coleggio di Spagna con
trombe e pittari lecero grandissime
allcgrezze e luocchi. Questo re cat-
tolico e questa religiosissiuia regina
furoiio quei che mandarono Christo-
faro Coiombo a cercare nuove terre
nel mare di ponente, per accrescere
li regni, e la hristiana religione.
II signor Giovauni volendo dare
piacere al signor Giovanni Gonzaga
11 genero, ordin6 una bellissima festa
iu questo modo. Si armarono dieci
robustissimi gioveni con un bau In
capo, avendo avvanti agrocchii una
lamina di ferro forata a guisa di gra-
tugia e sopra Tarme una veste dl ca-
nape, tenendo in mano una pertica di
trassino longa piedi 10, 11 quali a ca-
vallo degrasini veunero alla piazza
portando avvanti loro le trombe e li
piftari, cou un tamburo, dietro li
quali venivano poi 60 copie d' altri
giovani armatl tutti, e mascherati, fra
quali vl era 11 signor Gioan Gonzaga,
Aiinibale e tutti gli altri figliuoli di
Gioanni Bentivogli, e ciascuno aveva
al braccio un cesto d' ova. Giuntl
dunque iu piazza, 11 prinii dieci si
riddussero dentro un quadro disignato
nel mezzo di detta piazza, e quivi
stettero sintanto che gi'altri sl fos-
sero posti airordine, et intorno la
piazza. Quelli che erano nel quadro
non dovevano mentre che nel quadro
stavano essere da gnuno offesi, ma
solaiuente si potevano con le ova of-
fendere, d'indi uscendo ; et essi con
le pertiche potevano offendere gl'al-
tri, Dato segno della battaglla, la
quale cominciata, quelli deirova nel
vero trattavano male quelli del qua-
dro, ma questi assai peggio maltrat-
tati lasciarono gli nemlci, percioche
furono tante le sperticate che diedero,
che eglino per alquanti glomi se ne
rlsentlrono. Fu spettacolo veramente
lodevole e dilettevole e degno di risa ;
ma uon ml tender6 piu oltre, aveii-
dola un'altra volta avvantl descritta.
Fece ancbe il slguor Glovannl
fare altri giuochi nel tempo di questo
carnevale co' quali diede gran pia-
cere 3I genero et alla citt&, e finito
il carnevale, i1 slgnor Ciovannl Gon-
zaga se ue ritorno a Mantova.
LXXX PREFAZIONE
Dal confronto qui riportato ognuno pu6 agevolmente vedere come le sette copie
possono costituire, come dicevamo sopra, tre gruppi : il primo delle coU. 2 e 3 formanti
il gruppo che piti degli altri si avvicina alla sobria lezione dell' esemplare a stampa,
quello che noi seguimmo nella nostra edizione; il secondo delle coll. 4, 5 e 6; il terzo
ed ultimo delle coU. 7 ed 8. Ma anche dentro i singoli gruppi ci sono piccole varianti; 5
cosicchfe pu6 ben dirsi che nessuna delle copie sia perfettamente uguale all'altra.
5. — Le vicende della stampa del terzo volume.
Piti difficile assai che non quella dei primi due, fu la pubblicazione del terzo vo-
lume che doveva condurre la storia bolognese dal 1426 al 1510 circa, riservando ad
un altro volume forse di trattare gli anni che seguivano, salvo gli ultimi, non essendo 10
agevole cosa narrare le vicende di tempi troppo vicini. Nfe le premure del padre
Solimani, nfe gli sforzi di altri valsero a rendere di pubblica ragione il resto della
Historia del Ghirardacci che fin d'allora correva gik in qualche copia manoscritta.
Della famiglia Bentivoglio, i cui maggiori avevano dominato in Bologna per tutto
il secolo XV, il Ghirardacci si era premurosamente occupato, narrandone con cura i 15
meriti e le glorie e cercandone amorosamente in Bologna e fuori i documenti^. Anzi,
vivente frate Cherubino, ci fu afFettuoso carteggio tra lui e un cospicuo membro dei
Bentivoglt, Ippolito, che s'era stabilito a Ferrara. Ippolito Bentivogli il 12 giugno
1597, proprio quando il Ghirardacci si preparava alla stampa del secondo volume
della sua storia, Ippolito BentivogH gli scriveva una lettera ossequiosissima, nella quale 20
esprimeva la speranza che la sua Historia di Bologna sarebbe stata condotta innanzi e
compiuta e che la famigHa dei Bentivoglio avrebbe avuta in essa quella parte cospicua
che meritavasi:
Molto reverendo Padre mio honorando, ^'
Ho inteso da una di V. R., et da Gian Maria mio servitore la continoa affetione ch'ella 25
porta alla Casa nostra, et il desiderio che tiene di voler perfettionare VHistoria sua, non
senza molta fatica, della nostra famiglia: onde ringratio molto Tamorevolezza sua, e le ne
sento tanto obligo, quanto desidero con vivi affetti poterla ricambiare in cosa che sia in
mio potere e si serva di me in tutto quello che V. R. conosce ch'io vaglia che sempre mi
troverk prontissimo ad ogni suo piacere; e fra tanto procurero che a questo altro ordinario ella 30
habbia quella scrittura che mi ricerca. Che per fine le bacio le mani pregandole da Dio
ogni suo contento.
D. V. R. I
Di Ferrara, li iJ giugno 1597. per servirla I
HippoLiTO Bentivoglio *. 35
Riportandomi in ogni cosa a detto Gian Maria di quanto dirk overo f ark per tal parti-
colare, et occorrendo cosa nissuna ne potrk far motto a lui.
' Vedasi specialmente il toI. 11 della sua Historia, LMndirizzo h il seguente; "Al molto reverendo padre
a pp. 326-331. " niio lionorando, il padre maestro Cherubino Ghirar- 5
' Archivio di Stato di Bologna, busta citata. " dacci, a Santo Giacomo di Bologna „.
PREFAZIONE
LXXXI
II Ghirardacci rispondeva il 9 agosto deIl'anno stesso con questa lettera interes-
santissima, che ha qualche rapporto, qua e Ik, al secondo voiume, e che dimostra il
pitj vivo interessamento per la famiglia dei Bentivogli:
Molto magnifico Signor mio,
5 Ho ricevuto il testamento di Toniolo fatto deiranno 1374, il quale ho confrontato con
quello che e nel Archivio di San Giacomo et sta benissimo et sopra di esso ho praticato il
negocio, et senza dubitare questo Antonio h quello istesso quel proprio che genera Giovanni
primo signor di Bologna, del quale Leandro et altri ragionano a capriccio; et non mi resta
puntino di dubbio, che non pu6 esser per modo alcuno quello che dicono non fu figliolo di
lU lacomo da Viadagola, ma si bene figliolo di Albertinello detto Betino o Bettuccio che fu
figliolo di Bente detto BentivogUo, vivendo ne Tistesso tempo di Giovanni primo signore di
Bologna anco Bente di Andal6 di Michelino BentivogU, che ambedui per ambitione di regnare
vennero nemici et contrari insieme. Questo Tuniolo fu procuratore et cavaliero et ando
con gli anbasciatori bolognesi a Gregorio undecimo, et sendo cavaliero non pu6 esser vero
15 che egli dal detto Papa fosse fatto cavaliero perch6 era di gik avanti, et Taltra negativa h
che papa Gregorio 11 non voUe ascoltare li detti ambasciatori n^ meno li vidde volontieri,
non che faccesse Tuniolo cavaliero perch^, come h detto, era cavaUero. L'andata di detti
ambasciatori fu delFanno 1371 che fu il primo della creatione del detto Gregorio. Tuniolo
predetto fa il suo testamento Tanno 1374 che fu il 4 del detto Papa. Et come vogliono il
20 sonniatore di fra Leandro et altri, Francesco figliolo di Francesco da Viadagola (notate que-
sta solenne provissione) mori sul tormento Tanno 1379 che fu Tanno ultimo di detto Grego-
rio undecimo. Del qual Francesco morto sul tormento Tamico fra Leandro non ne fa alcuna
mentione, ma si resta manco. Hebbe questo Tuniolo figliolo di Albertinello questi figU, cio^ :
Bartolino detto Beccarino, Leonardo, Bente, Andrea, Conte, Salvuzzo, Tadeo et Giovanni che
23 poi fu il primo signore di Bologna ; tutti questi figli erano morti quando che il detto Tuniolo
fece testamento Fanno 1374. Leonardo, Bente, Andrea et Conte, gli altri quattro erano vivi,
et sono nel suo testamento nominati heredi. Di modo che 'sono sicurissimo della verita. lo
scrissi a V. S, della negativa dal notaro del Panzacchia, et perch^ mi fece una dura risposta
non ho voluto piu oltre tentarlo che per me poco ne curo. Nfe oltre gUela domando per non
30 dar cagione airamico d'odio se sapesse che io la ricerco. La negativa della Camara degli
Atti rhavr6 benignamente senza contradittione. Pero se voi potete per altro mezzo cercar la
negativa dalla parte della Compagnia di Notari fate voi. Ho havuto molto caro li titoli de'
Papi, Imperatori et di altri potenti Signori dati alla famiglia lUustrissima Bentivoglia, perch^
me ne servir6 con molta prudenza et maestk, et se lei havesse alle mani cose simili la priego
35 che le conservi. Intanto la si contenti baciar le mani al mio Signor Marchese, et sii certo che
non perdono a fatica, n6 a studio che sia per vera essaltatione della Illustrissima casa Ben-
tivoglia, et con questo fine di cuore saluto Vostra Signoria et me le raccomando.
Di V. S.
40
Di Bologna, il 9 d'agosto 1597.
aff.mo servitore
Fra Chbrubino di San Iacomo.
I rapporti dunque tra i discendenti degli antichi Bentivogli e il Ghirardacci
erano cordiali; ma in quei discendenti, sino dalla fine del secolo XVI, traspariva il
dubbio o timore che nella trattazione della storia di Bologna fatta dal frate, i Ben-
3 tivogli loro maggiori non avessero a fare una bella figura.
E il dubbio dovette rimanere di padre in figlio nel ramo della famiglia che di-
T. xxxm, p. I — j^.
LXXXU PREFAZIONE
scendeva dagli antichi Bentivogli, se esso sempre si oppose o intralci6 il cammino
ogni volta che si parl6 di pubblicare il terzo volume della Historia del Ghirardacci,
quello che, occupandosi tutto del secolo XV, aveva agio e c6mpito di trattare pi£i
specialmente dei Bentivogli, nel tempo del loro piii grande splendore. E cosl ci
fu una continua sorda lotta tra alcuni eruditi bolognesi che volevano veder com- 5
piuta l'opera ghirardacciana e che giammai non ristettero dalla manifestazione di un
tale desiderio e i Bentivogli di Ferrara, parecchi dei quali, essendo stati assunti ad
alte cariche nella via ecclesiastica, ebbero modo di premere sul governo pontificio
perchfe si opponesse al giusto desiderio dei cittadini bolognesi e degli studi.
I tentativi di dar fuori il terzo volume dovettero essere sin da quando usci il 10
secondo volume, e ciofe alla metk del secolo XVII, parecchi ' ; ma uno ci fe chiara-
mente confermato da una lettera del cardinale Cornelio Bentivoglio ^ del rarao fer-
rarese pionipote di quell' Ippolito cke sopra ricordammo, diretta il 24 dicembre
del 1732 al cardinale Prospero Lambertini che sin dairaprile deIl'anno precedente
era stato da Ancona trasferito all'arcidiocesi bolognese. Ecco la lettera: 15
Em.™ e rev."" Signor mio osservandissimo,
" Dairumanissimo foglio di V. E. rilevo la risoluzione che si h compiaciuta di prendere,
" anche prima le giungessero le mie suppliche, intorno al terzo tomo deW/sioria del Ghi-
" rardacci ritrovata nella libraria di codesti padri Agostiniani, e veggo un nuovo tratto della
" sua benignitk verso di me e della mia casa, e permettami di dire parimenti della sua ami- 20
" cizia, dalle quali, comechfe elleno sono particolarissime, non potevo io nuUameno aspettarmi.
" Trovandomi perci6 sommamente obbUgato all' E. V., ne le rendo quelle grazie ben copiose
" che deggio; ma nello stesso tempo mi avanzo a pregarla, che siccome sta in suo potere il
" suddetto libro, cosl voglia ancora favorirmi di far trascrivere quel tanto ch'e880 contiene di
" poco vantaggioso alla mia famiglia e di trasmetterlo, acciocchfe io possa vederlo, mentre 2$
" potrebbe per avventura darsi, che ci6, di cui altri fan caso, non fosse da me riputato di-
" versamente. Rassegno V. E. la mia divota servitii, ambisco di continuo Tonore de' suoi
" stimatissimi comandamenti e le bacio per fine umilissimamente le mani „.
Di V. E.
Roma, 34 dicembre 1732.
Umil."'° devotiss.'"' servit.*"* vero
C. CARDINALE BeNTIVOGLIO *.
II cardinale Lambertini aveva dunque contentato il collega, discendente dei Ben-
tivogli, ed aveva impedito che il sospirato terzo volume del Ghirardacci vedesse la
luce. S'era fatto anzi di piii dai partitanti per i Bentivogli: non appena fu presentito 3J
il pericolo della stampa, il codice ghirardacciano era stato avocato presso di sfe dal
cardinale Lambertini nel vescovado * ; e ci6 voleva dire che durante la vita del Lam-
' Un tentativo abbastanza splegato dovette esserci * Serie cronologica degli emiHentissimi e reveren-
nel 1734) perche in molte copie, tutte derivanti da un dissimi signori cardinali bolognesi, comfresi quelli assunti
solo apografo, si legge, in fine o nel frontispizio, clie al sommo pontificato ecc, Bologna, 1755, pp. 62-63.
la copia fu tratta dall'originale che conservavasi ancora ^ In appendice a molte copie del terzo volume; ad
5 nella libreria di San Giacomo l'anno^i734. La conse- es. in quella dell'Archiginnasio, sala 30.
o-na al vescovo Lambertini, di ciil si parlera alla nota * Nei manoscritti Fantuzzi della Biblioteca del-
n. 4, dovette perci6 avvenire o in'queiranno o dopo, l'Archiginnaslo (alla lettera G), sotto al Ghirard«cci,
xc
PREFAZIONE LXXXHI
bertini, o fin che il Lambertini fosse rimasto a capo della chiesa bolognese, non si
sarebbc piti parlato o dovuto parlare della stampa del famoso volume I
E cosi diffatti avvenne; perchfe non ostante che il cardinale Cornelio Bentivoglio
il 30 dicembre 1732^, sei giorni soli dopo la lettera che sopra abbiamo riportato,
5 morisse, pure il cardinale Prospero Lambertini si tenne astretto dalla promessa fatta
al coUega defunto.
Senonchfe, assunto il Lambertini nell'anno 1740 al sommo pontificato, comincib
in molti a rinascere la speranza di pubblicare il manoscritto che conservavasi ora
presso il vescovado, dando in tal modo compimento a un'opera che era cosi intonata
10 a quel rifiorire di studi e di ricerche storiche che fu vanto precipuo del secolo XVIII.
II marchese Francesco Davia senatore bolognese, e quantunque residente a Mo-
dena, assai amante della sua cittk natale, tentb di dare efFettuazione una buona volta
alla desiderata stampa; sino dal 1756, unitosi in una societk commerciale con alcuni
cavalieri modenesi, si rivolse per la stampa del volume, del quale si potfe avere
• 15 una copia fedele e assai corretta, alla tipografia lucchese diretta dai fratelli Ven-
turini, figli di un Leonardo che era assai noto in Modena perchfe vi esercitava la
professione di giudice ed aveva grande amicizia col Davia. Nell'impresa, che si
presentava sotto i migliori auspicii, anche per il lato commerciale, aveva una parte
notevole lo stesso marchese Alessandro Frosini segretario di stato del duca di Modena.
20 Nel principio del 1757 la stamperia Venturini di Lucca pubblicava il seguente
manifesto :
" LEONARDO VENTURINI
" Si darh con tutta sollecitudine al pubblico, per mezzo di questi miei torchi, redizione
" di un manuscritto del reverendo padre maestro Cherubino Ghirardacci bolognese delFor-
25 " dine Eremitano di Sant'Agostino, che contiene i fatti piu memorabili della citta di Bologna
* dalUanno 1426 sino a tutto il 1508. L'oTdine, Taccuratezza e resatto metodo, onde il
" valente scrittore la sua storia dispone, 1' interessante materia che tratta, la quale in certo
" modo ha quasi a tutte le citta d' Italia rapporto, mi assicurano che non mancheranno gli
" eruditi di approfittarsi di questa sl dilettevole opera, e tanto alla cognizione delle italiche
" cose necessaria. Sara essa in un solo tomo in f oglio compresa, di ottima carta, di purgato
30 " carattere e diligentemente corretta. Quegli che vorranno anticipatamente la loro fede
" obbligare associandosi potranno averlo a paoli 12 in Lucca, assicurando che il prezzo per
"i non associati sara inalterabilmente di paoli 16. Gradiscano frattanto gli eruditi il desi-
" derio che ho d' illustrare i miei torchi con opere al bene ed all' utilitk della letteraria
" repubblica profittevoli e vantaggiose „.
35 L'idea del tipografo lucchese ebbe dappertutto il piti grande favore: le sotto-
scrizioni giunsero tosto in bel numero; anzi un libraio di Modena, certo Loschi,
leggesl questa annotazione che par raccolta dallo stesso " Vizzani „. Non potremmo avere una piii cliiara prova
Fantuzzi: " II reverendlssimo padre Trombelli dice aver che trattisi proprio dell'autografo ghirardacciano ora lO
" veduto presso monsignore prospero Lambertini,quando conservato nella Biblioteca Universitaria, perche il vo-
* era arcivescovo, questo tomo della Storia di Bologna lume porta infatti scritto a un certo luogo Cronica Vig-
5 " (il terzo) allora levato dalla Biblioteca di San Gia- gianorum & deiia detta cronaca e trascritta nell' interno
* como e portato al detto arcivescovo. E in fronte alla se non tutta una grandissima parte (ms. 1975). Vedi
" detta vl era scritto Cronica Vizzanorum con sotto- sopra a p. lxvii, al n. 3. 15
" scritta obbligazione di fra Cherubino di restituirla a' ' Of. cit,, p. 63.
LXXXrV PREFAZIONE
rappresentato da Francescanio Menafoglio, ne sottoscrisse per sfe solo 800 copie, e
ciofe rese possibile e proficua la stampa, anche se non se ne fosse venduta piii alcuna
copia: dato il numero rilevantissimo, le ebbe a otto paoli per ciascuna copia, in
luogo di dodici, come era stato stabilito nel bando di sottoscrizione ; si obbligava
inoltre il Loschi a non smerciare i volumi fuori dei domini pontifici. 5
AUa fine dello stesso anno, ottenute le approvazioni delle censiu"e ecclesiastica e
civile, si dava principio alla stampa dell'opera del Ghirardacci; la quale procedette con
grande celeritk, tanto che alla metk del 1758 il volume era gik arrivato a buon punto.
" Ma sparsasi la notizia di questa faccenda, il marchese Guido Bentivoglio di
" Ferrara si messe a tutt'uomo nell' intendimento di impedirla, e soprattutto vi impegn6 10
" il pontefice Benedetto XIV ed i cardinali che piii potevano presso di lui; fi-a i
" quali era principalissimo l'Archinto. Questo marchese Bentivoglio grande di Spagna,
" ed uomo ' dato tutta alla divozione ', come lo chiama il padre Angelo Pozzetti,
" doveva essere un gran prepotente, e non h a dire quanto fece per riuscire nell'im-
" pegno di traversare ed impedire la stampa del libro. In principio esigeva solo che 15
" si togliessero i passi otFensivi alla sua famiglia. Ma gli interessati negarono, perchfe
" il libro non sarebbe stato accolto con favore dal pubblico quando fosse stato muti-
" lato ; e gik gli associati, suUa voce corsane, protestarono che non riceverebbero il
" libro, se non fosse conforme del tutto al manoscritto autentico. Gli si ofFri per6
" di stampare in fine al volume quei documenti che avesse voluto, per provare che
" le cose ingiuriose alla sua famiglia, dette dal Ghirardacci, erano false. Esso intanto
" strepitava e minacciava sempre piii, e fra le altre millanterie dichiarava di voler
* fare in Lucca una causa, a giudizio pubblico, per provare la falsith dello storico.
" Ma intanto le sue premure presso la corte di Roma avevano prodotto il suo
" efFetto. Giacchfe saputo dalPagente lucchese Filippo Maria Bonamici che la stampa 2i
" dispiaceva al papa, che discorrendo del fatto aveva esclamato ' essere un' indegnith '
" ed avere aggiunto che essendo egli arcivescovo di Bologna, non I'aveva voluta
" permettere, soprattutto perchfe era amico del cardinal Bentivoglio ^ Gravi obbli-
" gazioni avevano i Lucchesi verso quel papa, onde si decisero di contentarlo; ed
" infatti per mezzo del Magistrato dei Segretari fecero sapere all'agente Buonamict
" che il libro non si sarebbe pubblicato, e di ci6 fu fatta promessa solenne. Quella
" dichiarazione fu fatta al cardinale Archinto, giacchfe il papa era caduto malato; ma
" essendogli stata partecipata dal detto cardinale, ne fu contentissimo e ringrazi6 i
" Lucchesi come di un particolare favore ^
" Ma dopo questi giorni il papa essendo morto (4 maggio 1758), si sparse in 3S
" Roma la notizia che la Repubblica si credesse sciolta dalla promessa, e che la
" contrastata storia si pubblicherebbe. Non h a dire quello che fece il marchese in-
" ferocito e indispettito. Raddoppi6 soprattutto gli impegni presso il collegio dei
"
' Archivio di Stato di Lucca, Buonamici, lettera ' Archivio di Stato di Lucca, Jiifermaiioni se-
del 15 aprile 1758. ^rert del Consiflio generale, 14 luglio 1758.
PREFAZIONE
LXXXV
" cardinali, allora in sede vacante, 'offiziando con lettere di fuoco tutti i signori car-
" dinali suoi amici, che non sono pochi e sono la piu rispettabile parte del Sacro
" Collegio': fra questi il cardinale Portocarrero 'faceva istanza per lui a nome del
" suo re (di Spagna) gran protettore della famiglia Bentivoglio ' *. Era cosi india-
5 " volato che il cardinale Archinto confessava che se il libro si fosse stampato ' non
" avrebbe garantito lo stampatore da qualche dannosa conseguenza per parte del
" marchese'^. Mosso da tutta questa tempesta e da parole altere minacciose che si
" dirigevano ai Lucchesi per parte di tutti o quasi tutti i cardinali, che ne avevano
" fatta questione d'impegno, il Buonamici credette di ripetere la promessa gik fatta
10 " al papa, e di rinnovarla parlando a nome della Repubblica a monsignor Antonelli
" segretario del conclave „^
Oltre i documenti di Lucca ci reca preziose notizie intomo alla dibattuta que-
stione, e in specie all'arrabbattarsi del marchese Guido Bentivoglio, un bel gruppetto
di lettere che conservansi nella Biblioteca Trivulziana di Milano*.
' Archivio di Stato di Lucca, Buonamici, lettera
del i» luglio 1758.
« Archivio di Stato di LuccAjBuonamici, lettera
del 3 giugno 1758.
5 9 Da una lettera di Salvatore Bongi diretta a Luigi
Frati e pubblicata da Giovanni Gozzadini nel lavoro :
Lettera di fra Cherubino Ghirardacci e notizie riguar-
danti la stamfa del suo terzo volume della " Historia di
Bologna „, pubblicato negli Atti della regia De-
10 putazione di storia patria per le provin-
cie di Romagna, serie i», anno 11 (1866), pp. 169-1S7.
I documenti luccliesi che rlguardano questa im-
presa si conservano, come nota lo stesso Bongi, nel-
l'Arcliivio di Stato di Lucca : sono da consultarsi spe-
15 cialmente una filza a parte riguardante questa faccenda
contraddistinta dall'antlca segnatura A. 33. 315 e le
Riformazioni del Consiglio generale 14 luglio e 18 di-
cembre 1758 e 16 gennaio e i8 dicembre I759-
Era mio desiderio fare nuove ricerche nell'Archi-
3o vio lucchese, e a tal fine richiesi al direttore di quel-
rarchivio prof. Fumi se esistevano documenti riguar-
danti il Ghirardacci e il terzo volume, non visti o non
usufruiti dal Bongi ; il prof. Fumi mi rispose con que-
; sta gentilissima lettera che mi assicur6 non esistere la
15 documenti che avessero potuto maggiormente illumi-
narmi :
" Esaminate con diligenza tutte le carte relative
" alla controversia e provocate dalla stampa del terzo
" tomo del Ghirardacci, si e riscontrato che la storia
30 " della vertenza e narrata compiutamente nella lettera
" del Bongi, e non si sono trovate particolarita, almeno
" di qualche importanza, in essa non accennate. Ap-
" parisce da una bozza di lettera del Mansi al cugino
" marchese Bentlvoglio che questi avesse gia pronta una
35 " vera e propria confutazione al Ghirardacci e che, in
"un certo momento della lunga questionc, fosse dispo-
* sto a tollerare per cio la stampa del terzo tomo, evi-
" tando di rimborsare gli interessati ; ma infine preferl
" di pagare e distruggere la intera edizionc. In altre
* lettere sl contesta con vari argomentl da alcuno degll 40
" Interessati nella stampa che il testo del Ghirardacci
" contenga offese per il ramo superstite del Bentlvogll,
" che son cose da tutti conosciute ecc. „.
Ma di queste ultime particolaritA possediamo al-
l'Archiginnasio e trovansi nella Trivulziana numerosi 45
documenti che riferiremo piu avanti.
* Queste interessanti lettere erano possedute dal
conte Mario Valdrighi di Modena, a cui forse perven-
nero o per dono o per eredita dalla famiglia Bondigli.
II conte Valdrighi le mandi in dono nel 1837 al mar- 5°
chese Gian Giacomo Trivulzio, accompagnandole con
questa lettera, che si conserva nella Biblioteca Trivul-
ziana, insieme alle altre che verremo tosto pubblicando,
sotto la segnatura: Autografi, Valdrighi:
" Signor Marchese veneratissimo, 55
* Colgo l'opportuno incontro del ritorno cost\ del
" professor Gaetano Barbieri per ringraziarla con tutto
"l'animo della gentilezza ch'ElIa ha avuto di farmi
" tenere, col mezzo del signor marchese Carandini, la
" Crusca Provenzale del Bastero. lo la leggo con im- 60
" pazienza, ed appena me ne sar<S servito la riconsegne-
" r6, com'Ella mi dice, al medesimo signor Marchese.
" Cosl pure la ringrazio pel foglletto ristampato del
" Convito anche a nome dl Parenti e di Galvani, a cia-
" scuno de' quali passai tosto il suo. 65
" Con questa occasione mi fo coraggio di inviarle
"una lettera del Muratori, e due fasclcoletti di altre
"ch'io stimo non prive d'interesse per gli aneddoti
" letterarii che svelano. II primo risguarda i motivi
"i quali impedlrono che in Lucca si stampasse nel 1758 7°
* il terzo volume, tuttora inedito, delle Storie Bolognesi
" del Ghirardacci; ed il secondo quelli, che in sostanza
" sospesero nell'anno stesso la pubblicazione della Sto-
" ria Letteraria del P. Zaccaria.
" Ella mi perdoni, la supplico, se con si tenui 75
" cose me le presento, ed unicamente riguardi alla buona
" intenzione.
LXXXVI PREFAZIONE
II punto di vista dello stampatore e degU interessati alla stampa risulta chiaro da una
lettera di Ippolito de' Nobili addetto alla tipografia Venturini, indirizzata a uno dei Ven-
turini che nel maggio del 1758 erasi recato per suoi affari alla fiera di Reggio Emilia:
Illustrissimo Signor, signor padrone colendissimo,
In seguito di quanto li significai colla mia antecedente rispetto alla stampa del Gherar- 5 v
daccio, devo ora soggiungerli, che tanto da Ferrara, che da Roma continuano le istanze piii '
premurose per la riforma del medesimo, come potr^ osservare dairacclusa copia di un bi- j
glietto comunicatomi da rillustrissimo Magistrato. lo non ho mancato di rappresentare al J
medesimo tutte le ragioni addottemi nella passala sua per farli conoscere 1' ingiustizia della
richiesta e il grave danno che ne risulterebbe alli Interessati nella stampa, e possc assicu- 10
rarlo che ne sono persuasi al par di me quei signori che lo compongono, ma vorrebbero
pure che si provasse qnalche altro temperamento per sortire da Timpegno senza disgustare
Roma e far torto alb' Interessati. Parrebbe a me il megliore espediente quello di persua-
dere per mezzo di qualche persona autorevole monsignore Giampede a ritirare la sua istanza
presso l'abate Bonamici sul riflesso del pregiudizio degli Interessati, e del nissun danno che 15
ne deriva alla Casa Bentivoglio per un fatto di tre secoli addietro, n^ riguardo a Tinteresse,
nfe alla riputazione di detta Casa. Sarebbe ancora desiderabile che un tal fatto si ritrovasse
pure in qualche altro autore stampato antico o moderno per provare maggiormente che 6
noto al mondo gik da gran tempo, e con tuttoci6 non a punto perduto la detta f amiglia del
suo lustro e riputazione. Se si leva dMmpegno il Magistrato, sarJi poi piu facile superar 20
quello del marchese Guido di Ferrara, che k scritto qui ai suoi parenti per tale effetto, e
per6 lo prego di esaminare tutto posatamente per dare quei passi che piu sicuramente po-
tranno condurre a Tintento desiderato. (Continua parlando di altri affari di famiglia che non
ci interessano). Le mie signore stanno bene e li fanno mille saluti invidiando la sua per-
manenza alla fiera di Reggio, ed io con tutta la maggiore stima mi confermo 25
Lucca, a' 15 maggio 1758 '.
devotissimo, obbligatissimo servitore
Ipolito dk Nobili
II punto di vista del Bentivoglio, oltre che nei documenti che verremo riportando
piti tardi, h esposto chiaramente in un mazzetto di lettere indirizzate al segretario di 30
Stato del duca di Modena, ove il Bentivoglio sapeva trovarsi il centro della opposi-
zione ai suoi desiderii per la presenza in quella corte del Venturini e per 1'appoggio
che a lui sembrava venire dal duca. AUa fine di maggio il Bentivoglio cosl scriveva
a Giuseppe Maria Bondigli:
Illustrissimo Signore, signore padrone colendissimo, 35
Ho avuto altre volte occasione di godere gli effetti della singolare gentilezza di Vostra
Signoria illustrissima, e m'induco percio anche di presente a pregarla delle sue grazie. II
" Mi continui 11 Suo amore, e mi creda con stima alla cortesia del dotto collega ed amico ingegner Emi-
* particolarissima e per sempre lio Motta, che vivamente ringrazio per questo e per
« Modena, 26 aprile 1827. molti altri aiuti prestatimi.
. , , , . ' A tergo c'e indirizzo seguente : " All'lllustrissimo 10
" suo devotissimo, obbligatissimo servitore „ „. . , ,,,..,. c ,
,, ., ' ° oignore, signor padrone colendissimo il sienore Sal-
"MARIO VaIJ)RIGHI„. a ° ^r 1. • - r. . j- », j
vatore Venturini, Reggio di Modena „.
Debbo la notizia e la trascrizione di queste lettere
PREFAZIONE LXXXVII
mio segretario, che spedisco apposta costk, le renderk la presente e si dark Tonore d'infor-
marla di un affare, in cui essendovi la mia convenienza impegnata, spero ch' Ella vorrk col-
1'autoritk sua contribuire a render paghe le mie giustissime premure. Queste non possono
essere piii grandi, come saprk riconoscere dairesposizione che le verrk fatta. Mi raccomando
5 per6 quanto mai so e posso a Vostra Signoria illustrissima, a cui avr6 le maggiori obbliga-
zioni, e desideroso di servirla, con vera inalterabile stima mi protesto
Di Vostra Signoria illustrissima
Ferrara, 26 maggio 1758.
devotissimo, obbligatissimo servitore
10 GuiDO Bentivoglio d'Aragona '.
E allo stesso riscriveva pochi giorni dopo, con piti insistenza:
Illustrissimo Signore, signore padrone colendissimo,
Dal foglio obbligantissimo di Vostra Signoria illustrissima, e piti ampiamente dal mio
segretario, rilevo con quanta gentilezza Ella siasi interessata nel consaputo affare, e quanto
15 io possa promettermi dal suo favore. II progetto del signore cavaliere Venturini b in sostanza
quello che mi fece offerire da Lucca, giacch^ non faccio gran caso del ribasso di un paolo
per copia, a cui si b ridotto, e di cui non credo potrk farsi gran merit6 presso Sua Altezza
serenissima, che si e degnata d'interporvi la sua autoritk. lo La prego per6, che qui non
restino le sue grazie ; h troppo ridicolo secondo me il motivo del pregiudizio, che gl' Interes-
20 sati alla stampa pretendono d'incontrare se questa si mutilasse. Trattasi d'infamare una no-
bile ed onorata famiglia: si dirk mai che abbiano acquistato diritto di farlo per le spese
precedenti, che tendono a questo fine? Questo stesso averlo tentato dovrebbe in ogni rego-
lato govemo passar per delitto, giacch6 6 anche peso della pubblica autoritk Timpedire che
vengano pubblicamente infamati i galantuomini. Confido pertanto che Vostra Signoria il-
25 lustrissima si degner^ d'insistere su questo punto per ridurre il Venturini a piu moderate
proposizioni, Sopra tutto mi preme che si guadagni tempo, perchfe non uscisse mai il libro
prima di ogni ripiego, e mi appiglio anche al di Lei consiglio in questa parte, sapendo che
per le circostanze tutte dell'affare Ella e convenuta col mio segretario di portar in lungo
la cosa. Pregola di rassegnare a Sua Altezza serenissima la miavenerazione e Tinfinita
30 obbligazione che avr6 sempre alla somma benignitk, che si degna di avere per me. Sark
una nuova finezza ch'ElIa mi farh, significandomi le ulteriori pratiche e lo stato preciso
deiraffare medesimo. Desidero che Vostra Signoria illustrissima si riabbia dairincomodo
partecii^atomi, e che mi dia molte occasioni di servirla per convincerla sempre piu della
mia viva riconoscenza e della vera inalterabile stiraa coUa quale passo a presentarmi
35 Di vostra Signoria illustrissima
Ferrara, 5 giugno 1758.
devotissimo, obbligatissimo servitore
GuiDO Bkntivogli d'Aragona *.
Mentre il Bentivoglio operava con tutto il potere a Roma presso il Sacro Col-
40 legio dei cardinali perchfe fosse confermato il divieto alla stampa del Ghirardacci giJi
emanato da Benedetto XIV, non cessava di insistere a Modena per parare ai danni,
nel caso che il Collegio dei cardinali si pronunciasse contrario. E tornb alPassalto
presso il Bondigli:
' A lergo: * All' illustrissimo Signore, signore pa- "drone colendissimo il signor Gioseffo Maria Bondigli
* dron colondissimo il signore Gioseffo Maria Bondigli " seg.""'" di Stato di sua Altezza serenissima di Modona,
" segretarit) di Stato, Modona „. "Reggioa-
* A tergo : " All' illustrissimo Signore, signore pa- La lettera per il duca di Modena, cui qui sl ac-
Lxxxvin
PREFAZIONE
Illustrissimo Signore, signore padron colendissimo,
Rendo grazie a Vostra Signoria illustrissima, che con tatita gentilezza mi continua i
suoi favori. Gradir6 sommamente le ulteriori sue finezze sopra Taffare della consaputa stampa,
e vorrei che il signore Venturini riconoscesse Taggravio che fa alla mia famiglia persistendo
ne' primieri suoi sentimenti. Piii equi mi sembrano gl* interessati che trovansi in Lucca, che 5
non si mostrano lontani dall'aderire che venga da me fatta al libro un'aggiunta di que'
documenti che mi trovo avere, e che smentiscono apertamente rimpostura raccontata dal
Ghirardacci. lo so ch'ella stessa pens6 in Reggio ad un tale partito, ma questo non piacque
al sig."^^ Venturini. Intanto 8entir6 cosa siale riuscito di rilevare ulteriormente dal sudetto, e
in quanto a me non lascero in tutti quei modi che la ragione e le leggi mi danno, airin- 10
giuria, che si vuol fare alla mia Casa. Prego Vostra Signoria illustrissima della continuazione
di sue grazie, ed assicurandola della mia viva riconoscenza, desidero occasioni di servirla,
e con vera stima mi professo
Di Vostra Signoria illustrissima
Ferrara, i6 giugno 1758. obb., obb."° servitore iS'
Guroo Bentivoglio d'Aragona'.
II tono del Bentivoglio con Modena, che sinora era stato insistente, ma som-
messo e deferente, cambi6 del tutto sui primi del luglio 1758, non appena il Ben-
tivoglio stesso seppe che le sue azioni svolte presso i cardinali a Roma, mentre era
adunato il conclave, avevano ottenuto favore, e si era stabilito che in qualunque modo 20
il nuovo pontefice avrebbe confermata la proibzione della stampa del disgraziato terzo
tomo del Ghirardacci.
cenna, ci h pur stata conservata, e crediamo utlle ri-
produrla :
" Altezza serenlsslma,
" Sono penetratissimo dall'lnfinita clemenza, colla
S * quale si e Vostra Altezza serenissima degnata di ac-
"cogliere le mie umillssime suppliche, e dalla generosa
" protezione ciie ha avuto la bonta di farmi godere nel
* consaputo emergente. Nel renderne ch' io faccio a
" Vostra Altezza le mie umilissime grazie, prendo co-
lo " raggio a supplicarla dalla gloriosa continuazione del
" suo validissimo padrocinio per rimuovere dalle dure
" condizioni esibitemi gl'interessatl nellaconsaputa stam-
"pa. L,e chieggo perdono delPimportunita mia, e ras-
" segnando a Vostra Altezza serenissima quella perfetta
iS " ubbidienza, che ho dai maggiori miei ereditata verso
" la serenissima di Lei Casa, mi faccio gloria di distin-
" guermi con profonda venerazione
" Di Vostra Altezza serenissima
" Ferrara, 12 giugno 1758.
ao " umilissimo, devotissimo, obbligatissimo servitore
" GuiDO Bentivoglio d'Arragoiia „.
' A terzo : " Signore segretario Giosefib Maria
" Bondigli, Modona ,.
Dieci giorni dopo riscrlveva insistendo nel suoi
*S concetti e vieppiu accalorandosi :
Illustrissirao Slgnore, signore padron colendissimo,
Sono scmpre piu obbligato alla gentilezza colla
quale Vostra Signoria illustrlssima si compiace di fa-
vorirmi, Vedo che non h possibile ridurre cotesto si-
gnore Venturini ad un partito ragionevole, ma non 30
creda s\ facile, che le cose riescano in Lucca com'egli
vorrebbe. Se il Principe ha permessa la stampa, non
pu6 essere ingiusto sospendendola, quallora ha ricevuto
dopo tali ricorsi da determinarlo ad operare cosl. Se
non si deve pregiudicare all' interesse delle persone, si 35
avra per questo da permettere, che ne rimanga ferita
la convenienza di una nobile famiglia? Se il suddetto
Signore teme che i malevoli potessero aver che dire
sopra i documenti, che da me si pubblicassero, si prende
un fastidio, che non deve toccargli. Per me credo co- 4°
stantemente, che chi ha fior di senno non potra dare
ascolto ad uno scrittore fazionario che racconta un
fatto per se stesso favoloso, e non adduce veruna prova,
a fronte d' istrumenti autentici che mostrano 11 con-
trario. E pregata frattanto Vostra Signoria illustris- ^Si
sima a continuarmi 11 suo favore in questo afifare se i
non altro per dar tempo alle ulteriori pratlche a que-
sfora felicemente incaminate, e desiderandomi le occa-
sioni di poterla servire, con vera inalterabile stima mi
protesto
Di Vostra Signoria lUustrissima
Ferrara, 26 giugno 1758.
obbeddientissimo, obbligatissimo servitore
GuiDO Bentivogu D'Arragona.
A tergo; "111.'»'» Signor signor padron colendisslmo 55
" il signor Gioseffb M.» Bondigli, segretario di Stato di
" S. A. 11 signore duca di Modonaj,.
PREFAZIONE LXXXIX
La nolizia, tanto desiderata, fu comunicata al Bentivoglio con questa cortese
lettera del cardinale Archinto, che piti degli altri erasi interessato per gli scopi del
raarchese di Ferrara:
Illustrissimo ed eccellentisaimo Signore,
5 Con mia particolar sodisfazione sono ora in stato di calmare le giuste inquietudini ca-
gionate in Vostra Eccellenza dat nuovi rimori della stampa del terzo tomo del Gherardacci.
Appena ricevuta l'umanissima sua lettera, la quale mi parlava di quest'a£fare, ne comunicai
il tenore non solo ai SS." Capidordine, ma ancora a tutto il Sacro Collegio, il quale inteso
da me quanto si era operato sotto la S. Me. di Benedetto XIV e la positiva parola data
10 dalla Repubblica di non permettere la stampa di quello almeno che riguardava la di Lei
Famiglia, vennero concordemente in parere, che io notificassi airabate Buonamici agente
della Repubblica in questa corte, che il Sacro Collegio faceva sue le premure del Ponte-
fice defonto, le quali passerebbero anche nel successore, chiunque egli fosse per essere;
onde attendeva ed esigeva dalla Repubblica Tadempimento di quella promessa, come se
15 fatta fosse a se stesso. lo eseguij la commissione coirabate Buonamici, il quale avendone
scritto immediatamente ai suoi Sig.", viene di ricevere la risposta, contenente nuove assicu-
razioni, che essi fermi nella primiera risoluzione non permetterebbero giammai la stampa di
quel tomo. Su questa replicata promessa, pu6 l'EcceIlenza Vostra deporre il concepito timore,
mentre io godendo di darle questa nuova riprova deirinteresse che prendo in tutto quel che
20 concerne la sua persona e famiglia, reato coi soliti sentimenti della piu perfetta considerazione
Di Vostra Eccellenza
Roma, 28 giugno 1758. servitore vero
A. CARDINALE ArCHINTO'.
Appena in possesso di questa lettera, il Bentivoglio la comunicava trionfalmente
25 al ministro di Stato di Modena ; al quale faceva comprendere che ormai non gli im-
portava piti nuUa delFazione che si tramava presso quella corte intorno ad accordi
col Venturini :
niustrissimo Signore, signor padrone colendissimo,
Mi trovo sempre piii obbligato a Vostra Signoria illustrissima che mi favorisce con
30 tanta gentilezza. Vedo sin dove siale riuscito di ridurre il signor Venturini, n^ posso negare
che per sfe stesso non sia ragionevole il partito. Ma siccome 1' impegno contratto dalla Si-
gnoria di Lucca col defunto pontefice era di far levare positivamente dal^opera i luoghi
ingiuriosi alla mia Casa, mi credetti cosi in dovere di ricorrere al Sacro CoUegio, perchfe
dimandasse Tadempimento della parola data al Santo Padre. Anno i signori cardinali beni-
35 gnamente accolte le mie suppliche, nb posso io in questo stato di cose aderire piii ad "uno
che ad un altro progetto, parendomi di dover dipendere da ci6, che penser^ il Sacro Col-
legio di fare. Vostra Signoria illustrissima saprk ben comprendere che riattandosi questo
affare dalla Corte di Roma, alla di cui autoritk io Tho raccomandato, mi convien prima
sentire cosa EUa chiegga alla Repubblica, e cosa sia questa per accordarle. Dir6 bene, che
40 qualunque esito abbia Taffare, io tengo gik in pronto i documenti necessarj, che non solo
sraentiranno la calunnia del Ghirardacci, ma mostreranno altresi Timpegno che erasi la Si-
gnoria/di Lucca addossato, ed il mancarvi che poi hanno fatto. Vado frattanto attendendo
> A tergo k rindirizzo seguente: " Signor niar- ' chese don Guido Bentivoglio, Ferrara „,
xc
PREFAZIONE
da Roma i riscontri che saranno per darmi, e rendendole distinte grazie per la singolare
8ua compilezza, pregola darmi occasioni di servirla, e con vera inalterabile stima mi protesto
Di Vostra Signoria illustrlBsima
Ferrara, a luglio 1758.
devotissimo, obbligatissimo servitore
GuiDO Bbntivoglio d'Arragona*.
E pensava con ci6, il Bentivoglio, che non avrebbe piti rincontrato difficoltk per
la realizzazione del suo disegno 1
Ma quale la vera causa di cosl strana e radicata avversione del marchese Guido
Bentivoglio d'Aragona contro il terzo volume di Cherubino Ghirardacci? Appar chiara 10
da tutto un importante carteggio che intorno alla famosa questione, svoltasi a Lucca,
a Bologna^, a Ferrara e a Roma, conservasi alla Biblioteca delPArchiginnasio di Bo-
logna, acquistato, insieme alla preziosa copia di questo terzo volume di cui piti tardi
parleremo. Sono documenti tratti tutti dalParchivio dei marchesi Bentivogh'o, e con-
sistono nelle lettere che furono scambiate tra i vari personaggi interessati, in occasione 15
delFacerbo conflitto.
' A tergo; " AlPillustrissimo Signore, signor pa-
" dron colendissimo il signor segretario GiosefFo Maria
" Bondigli: Modena ,.
Pare che questa lettera non pervenisse a destina-
5 zione, o vi giungesse assai tardi, perche il 7 luglio di
quell'anno il marchese Guido, riscrivendo al Bondigli,
ripeteva quanto in essa contenevasi, dando per6 alcuni
nuovi schiarimentl, e meglio mostrando che esso cre-
deva ormai di essere a campo vinto, e di non aver piii
10 bisogno di intendersi col Venturini ne con gli altri
interessati. E infatti e questa l'ultima lettera che il
Bentivoglio invi6 alla corte modenese :
"Illustrissimo Signore, signore padron colendissimo,
" Mi veggo confermato dalla gentilissima sua dei 4
15 " cio che vostra signoria illustrissima si corapiacque si-
" gnificarmi nella precedente scrittami fuori di posta.
* Come all'altra risposi prontamente nel passato lunedl,
" stupisco che non siale pervenuta la mla risposta. Re-
" plicher6 dunque secondo le accennai in quella, che dopo
20 " di aver supplicato il Sacro Colleglo a far sue le pro-
" messe dalla Signoria di Lucca date al defonto ponte-
" fice, e dopo 1' impegno che ne anno preso i Porporati,
" non posso essere in liberta di accettare piu uno che
" l'altro partito, e mi conviene adesso dipender da Roma.
35 "L'impegno, com'Ella sa, de' signori Lucchesi era di far
"levare dal libro i luoghi ingiuriosi alla mia famiglia.
" II Sacro CoUegio dimanda presentemente Tadempi-
"mento di tale impegno, e la Repubblica ha ultimamente
" risposto alPistanza, facendo assicurare pel suo mini-
30 " stro le Eccellenze Loro di rimanere fermo nelle pri-
" miere risoluzioni. Eccole in copia 1' ultima lettera del
" signore cardinale Archinto, che si degna confermarmi
" ci6 che da molti altri Porporati ho avuto il piacer di
" rilevare, e che mi toglie il poter aderire al progetto
3$ "che mi fa per di Lei merito il signore Venturini. Sono
" ccrto che sembrera a Vostra Signoria illustrissima
* troppo ragionevole, che io non mj diparta da quelloi
" che la corte di Roma intende di esiggere da Lucca
" in seguito delle cose avvenute vivente il santo Padre.
" Le dir6 bene che, qualunque esito abbia l'afiare, non 40
" lascer6 di stampare un manifesto, che chiuda la bocca
" a' malevoli, e mostri con documenti irefragabili 1' im-
" postura del Ghirardacci. Lo credo troppo necessario,
" perchc non pu6 non essersi saputo il presente ma-
" neggio, e non vuo' che si dica, quando fossero an- 45
" cora soppressi i luoghi in questione, che mi si e fatta
" puramente una grazia, quand'io dimandando ragione
" contro una vera calunnia, posso mostrare che mi fa
" nello stesso tempo giustizia. Sono bene obbligato alla
" gentilezza coUa quale Ella mi favorisce, e desideran- 5°
" domi di servirla, con distinta inalterabile stima mi
• professo
" Di Vostra Signoria illustrissima
" Ferrara, 7 luglio 1758.
" Devotissimo, obbligatissimo servitore 55
" GuiDO Bentivoglio d'Aragona.
"Signore segretario Gioseffo M." Bondigli, Modona „.
' II Bentivoglio non manc6 di svolgere l'azione
sua anche in Bologna, per non lasciare intentata nes-
suna via. Trovammo infatti nell'Archivio di Stato di 60
Bologna, nella posizione Magistrati delle arti, volume
dal 1756 al 1758, a p. 337, sotto il 6 dicerabre 1757 •'
" Sentitasi la notizia che possa stamparsi in Lucca
" il tomo inedito del Gliirardazzi, si senta dal sl-
" gnor Montefani 11 suo giudizio sopra la starapa di tal 65
" manuscritto a rapporto della pubblica convenlenza;
" e si veda negli atti di magistrati se sopra di esso
" siasi fatto alcuna riflessione„.
E poi piu Innanzi, nello stesso volume, a p. 238,
sotto il 31 febbraio 1758: 70
" Circa la stampa che si dice sia per farsi a Lucca
" del Ghirardazzi, si faccia ricerca negli atti di magi-
" strati se v' e cosa concernente a ci6 „.
Ma non se ne fece piii altro.
PREFAZIONE XCI
Da tali lettere, e in specie da quelle del raarchese Guido e della marchesa Eleo-
nora Bentivoglio Albergati sorella di Guido, che risiedeva a Bologna e che ebbe
gran parte in tutta questa faccenda (donna di non comune intelligenza e di savio e
retto giudizio), risulta che una notizia del Ghirardacci dispiaceva in particolar modo
5 al marchese Guido: 1'afFermarsi ciofe che il celebre Annibale, figho di Antongaleazzo
Bentivoglio, era d'origine spuria. Ma ecco le precise parole incriminate, quali leg-
gonsi nel volume a stampa, sotto l'anno 1438, e precisamente a pp. 59-60:
" Divenne Annibale figliolo di Antonio a questa guisa. Era in Bologna una donna assai
" di buon sangue, bella, piacevole et di gratiose maniere, con la quale havevano intrinseca
10 " dimestichezza Antonio Bentivogli et Gasparo Malvezzi, et secretamente seco si pigliavano
" sovente piacere, senza haver a male Tuno dairaltro. Avenne che la donna rimase gravida,
" e partori questo figliolo, et ciascuno di essi si credeva che fosse il suo. Cresciuto il fan-
" ciullino, et dimostrando riuscita, et di ingegno, et di molta speranza di alto valore, amendui
" Taccarezzavano come figliolo, et essendo un giorno a diporto insieme, et sendo loro pre-
15 " sente il putto, Antonio si lasci6 intendere che lo teneva per suo, et Gasparo anch'egli
" scoprendosi affermava che fosse suo. Et venendo ad una piacevole contesa sopra cio, et
" giocando al tavoliero, Gasparo disse: ' Facciamo cosi, o Antonio, poichfe il fanciullo're8ta
" alla fortuna, non sapendo di chi di noi due sia figliolo, ella col mezzo del dado disfinisca
" la nostra lite ; chi di noi fark maggior punto, quello del putto sia il padre, et il figliolo
20 " sia suo liberamente et rubbidisca '. Piacque ad Antonio il partito, et datasi amendue la fede,
" gittarano il dado, et Antonio hebbe maggior punto di Gasparo. Et pigliato il putto nelle
" braccia teneramente lo baci6, et Taccett^ et tenne sempre per suo figliolo, facendolo con
" ogni diligenza nutrire et allevare in ogni virtu. Essendo adunque cresciuto Annibale, et
" vedendolo Antonio giovane ardito, robusto et di grande ingegno in tutte le cose, lo racco-
25 " mand6 al govemo di Micheletto Attendulo, accioche nelle cose della militia Tammaestrasse,
" et stette al suo servigio insino a questi tempi, e talmente diede speranza della sua buona
" riuscita, che era stimato giovane di gran cuore, grazioso, ardito, prudente, accostumato et
* di tale benigna natura, che egli ragionando traheva a sfe i cuori altrui „.
Che questa fosse la causa principalissima dell'odio del marchese Guido contro il
30 terzo volume del Ghirardacci, fe dimostrato anche dalle annotazioni marginali, di mano
forse dello stesso marchese, che leggonsi ancora nella copia unica che si salv6 dal-
reccidio e che per tanto tempo stette nascosta nelParchivio dei Bentivogli. Nel mar-
gine infatti del passo incriminato leggesi:
" Questa favola si smentisce con molti documenti, tra' quali dall^istromento di tutela
35 " per Giovanni II Bentivoglio pupillo e figlio di quest'Annibale, a rogito di Cristoforo di
" ser Antonio Fabri notaio di Bologna, sotto li 8 luglio del 1445; risulta che Annibale fu
" figliuolo d Antonio Galeazzo e della Francesca Gozzadini, leggendosi in detto istromento :
"■JVobilis domina Francisca filia quondam sfcctabilis militis domini Gozzadini de Gozzadtnis,
" vidua et uxor quondam bone memoric magnifici viri et eximii legum doctoris domini An-
40 " tonii dc Bcntivolis ; nec non domina Dontna s-pectabilis militis domini Lanceloiti de Viceco-
" mitibus vidua et uxor quondam bone memorie viriquc magnifici Annibalis olim filii domini
" quondam Antonii de Bcntivolis, scienter etc.
" Che poi detta Francesca Gozzadini fosse madre d'Annibale, lo spiega il precitato istro-
" mento, ivi : Et volentes domina Francisca tamquam avia fatcrna dicii fu-pilli etc. ; mentre
45 " se non fosse stata vera e legitima madre d'Annibale, che fu padre del pupillo Giovanni II,
XCU PREFAZIONE
" non poteva ella presentarsi a chiedere la tutella d'e880 pupillo, nh dichiararsi avia -paterna
" dtcii fufilli davanti ad un giudice, eziandio con la deposizione di testimoni, quando in
" realtk non fosse stata madre d'Annibale ; imperciochfe ben h noto che le leggi escludono
" le femine dalla tutella, fuorch^ la madre e Tava del pupillo. Si vegga per maggior fon-
"damento di ci5 la posizione del 1762 in archivio, nel libro 256, n. 3,*.
Altre minori ragioni dell'ira del marchese Guido erano, secondo che si trae da
una lettera del senatore Davia — uno di coloro che avevano proposta e caldeggiata
la stampa — , i sospetti o la convinzione che nella narrazione del Ghirardacci si avesse
la testimonianza di fatti poco onorevoli per il ramo dei Bentivogli rifugiatisi a Fer-
rara a cui apparteneva il marchese Guido e viceversa si tendesse ad esaltare e a 10
magnificare il ramo di Bologna da cui discendeva lo stesso senatore Davia ^.
•
* *
Mentre il marchese Bentivoglio svolgeva a Roma, presso i cardinali ed il papa,
e a Modena presso il duca, la potente e intrigante azione sua diplomatica, alla fine
del 1757 e durante tutto il 1758, e giungeva a quei notevoli risultati che piti sopra 15]
vedemmo, non cessava dal fare indagini di natura storica e scientifica', allo scopo di po-
tere realmente provare che era falso quanto il Ghirardacci aveva scritto intomo ad
Annibale; e riuscire poi a confutare la stampa, nel caso disgraziato che, nonostante
l'opera sua, avesse ad efFettuarsi. ^
A tal fine si era rivolto a quanti studiosi di discipline storiche erano in Bologna, 20
quali il Montefani, il Branchetta, lo Scarselli ed altri, valendosi specialmente dell'in-
fluenza e dei molti rapporti che in quella cittk teneva la sorella marchesa Albergati.
Al principio del 1759 il manifesto, che aveva in animo di pubblicare, a confu-
tazione del Ghirardacci, il marchese Guido, era gik a buon punto, dopo lunghe cure
e ricerche negU archivi spesevi dal Branchetta; e il 13 di gennaio di quell'anno cosi 25
scriveva la marchesa Aibergati al fratello, spedendo l'abbozzo del manifesto stesso:
" Per le pressure che vi assicuro si vanno continuamente facendo per il noto manifesto,
" Tabbate Branchetta h questa mattina venuto con un grosso fascio di carte, scritte di suo
" pugno, e portanti il transunto delle particole tutte degli instrumenti e reccapiti da voi
" mandati, degli instrumenti e reccapiti levati dairArchivio Masina e di molti altri reccapiti 30
" che in qua e in Ik si sono andati raccogliendo, quali particole collazionate, e sopra gli
" originali rispettivi assicurate, possono aver correllazione o prossima o remota, e cio^ o me-
" diata o immediata col caso nostro, e servire al nostro intento. Addunata cosl la materia,
" che per natura sua (a cui h d'aggiungersi la poca salute del suddetto e !e occupazioni avute)
" ha portata tanta dilazione, si h Egli fatto alla estensione del manifesto, il di cui abbozzo 35
" mi ha pregata a raandarvi, come faccio, perch^ vediate il metodo col quale intende pro-
' BiBLiOTECA coMUNALE dell'Archiginnasio, a ' Archivio di Stato di Lucca, nella posizione 5
pp. 59-60 dell'esemplare a stampa del terzo volume del segnata A. 2j. 2x5.
Ghirardacci. Vedasiallapaginacorrlspondentedelnostro ' Risulta ci6 chiaramente anche dalle lettere in-
testo la riproduzione zincografica della pagina famosa. viate al Bondigli, sopra riportate. Vedi a p. lxxxviu sg.
PREFAZIONE XCUl
" cedere. II riflesso di parentella tra Gaspare Malvezzi e Anton Galleazzo, non k di poco
" conto, come non lo sono le contradizioni del Ghirardacci et il silenzio deJla favola dei
" molti autori, o sincroni, o non lontani da que' tempi. Si procedera in appresso all" instru-
" mento di tutela et alle prove procedenti da' suddetti altri reccapiti gik spogliati. DalPab-
5 " bozzo incaminato potrete far idea del metodo, e aggiungendo, mutando o levando, come
" meglio vi piacera, potrete rimandare i fogli medesimi per metterli poi in pulito e compire
" Topera, a cui non si b fatta testa per adattar questa alFuso preciso, che sarete poi in grado
" di farne. Compita tale opera, si passerk subito al signor avvocato Montefani, come sono
" di lui di concerto, perch^ la osservi e vi metta Egli pure qualche mano secondo che giu-
10 " dicherk opportuno. Questo h ci6 che su tale particolare posso per ora dirvi „'.
Ed ecco ora il famoso abbozzo di manifesto, intorno a cui tanto si discusse in
quell'anno 1759. Val la pena di riprodurlo per intendere a fondo la questione e
anche comprendere come molto saggiamente (data la tenuitJi degli argomenti) piti tardi
ad esso si rinunciasse :
15 " A giudicar rettamente della veritk, o supposizione di un fatto storico h necessario av-
" vertire tutte le circostanze tanto intrinsiche, quanto estrinseche che lo accompagnano, chia-
" mando a critico maturo esame tutto cio che al fatto medesimo appartiene, e gli scrittori
" e i documenti riguardo ai quali e o taciuto o rifferito. Che pero f attici noi ad esaminare
" sulla scorta di tale indubitato principio il noto racconto sulla figliazione d'Annibale primo
20 " Bentivogli, dopo d'aver ne' pochi fogli, che si mandarono, premessa una giusta idea della
" storia manoscritta del Ghirardacci che lo contiene, si h cercato di far vedere che conside-
" rata in se la detta narrazione, sicuri caratteri seco porta d' insussistente e romanzesca.
" Indi passando agii scrittori o sincroni, o quasi sincroni, che soli si devono in cio at-
" tendere, si h mostrato che tutti quelli che ci rimangono, e de' quali abbiamo notizie, non
25 " solo taciono del tutto il fatto medesimo, che pur avrebber dovuto e sapere e rifferire ;
" ma parlano di maniera, che manifestamente comprendesi doversi quello riputare una mera
" merissima impostura.
" AI novero di detti scrittori si agiugnerk iiella continuazione un certo Antonio Mor-
" bioli, che nella orazione da lui recitata qui in senato neirescire che fece dal Confalonierato
30 " il celebre Lodovico Bentivogli, dopo d'aver descritta la nota riguardevol vittoria conseguita
" da Annibale suiresercito del Duca di Milano, rivoltosi a' superstiti BentivogH, parla loro
" di un modo che pare sarebbe stato assai inopportuno e disconveniente, quallora sussistesse
" la pretesa origin di Annibale, che a' que' tempi, cio^ al piu tardi nel 1465, doveva pur
" essere a ciascheduno palese.
35 " N^ si ommetterk d'awertire, che fa di mestieri ne conoscesse Tinsussistenza ancora lo
" storico Pompeo Vizzani, giacchfe si vede non aver egli voluto nelFopera sua adottarla, quan-
" tunque non fosse troppo per U Bentivogli portato, ed abbia quasi alla distesa trascritta
" (come dal confronto si manifesta) una vecchia cronaca, la quale airanno 1438 chiama An-
" nibale figliuolo naiurale di Antonio; e col titolo di Cronica Viggianorum abbiam noi veduta
40 " di mano del Ghirardacci inserita nel suo manoscritto conservato in questa hbreria di
" San Giacomo.
* Siccome poi oltre la detta cronaca, che incominciando dairanno 1403 termina nel 1540
" e percio ben si vede esser lavoro del secolo sedicesimo, anche il cardinal Paleotti nelFopera
" sua de nothis et sfuriis stampata in Bologna neiranno 1550, e Giovanni Francesco Negri
' BiBLioTECA COMUNALK dei.l'Archiginnasio, Fa- del Ghirardocci, che conservasi unito aU'esemplare a
scio di docuthenti riguardanti la stamfa del terzo volume stampa del Ghirardacci medeslmo, n. i.
XCrV PREFAZIONE
" nei suoi Annali di Bo'ogna, che inediti si conservano nell' Instituto, accennano la illegitimitk
" di Annibale; mostrerassi perci6 non essere d'alcun peso la costoro asserzione.
" E perchfe potrebbe sembrare per avventura strano a qualcuno che senza legitimo fon-
" damento possa essere stata inventata a discredito de' Bentivogli una tanta impostura, dopo
di aver accennate le favole che suUa origine della famiglia medesima si sono spacciate, si 5
" recheranno non pochi esempi di personaggi assai riguardevoli, a' quali o per la malignit^
" de' contrari partiti, o per Tinvidia eccitata dalla loro virtii, potenza, o fortuna, calunnie
" somme, anche in ordine a' loro natali, furono apposte, le quaU poscia da' successivi storici
" si sono, senza verun esame, ciecamente addottate.
"E questo in quanto agli scrittori. Per quello poi spetta a' documenti, se si trovasse 10
" rorigina^e o copia autentica dell' instrumento di tutela, la pubblicazione in vero di questo
" solo, sarebbe piu che bastante all'intento. Imperciocch^, escludendo tutte le leggi comuni
"e municipali dalle tutele le femmine, a riserva della sola madre ed avia patema; nfe la
" Francesca Gozzadini si sarebbe avanzata a chiedere d'essere in compagnia della madre
" Donnina tutrice di Giovanni secondo, n^ il Giudice avrebbe cio potuto concedere, se madre 15
" non fosse ella veramente stata del morto Annibale, e, quello che h piii, non Tavrebbero
" certamente per tale con giuramento riconosciuta di tanti illustri personaggi li quali, o come
" parenti o cocne informatissimi, intervennero a queiratto. Ma conciossiach^ non abbiamo
" che una copia mancante delle autenticita necessarie a riscuotere la fede per altro dovutale,
" per supplire ad un tale difetto, prima di fame alcun uso, abbiam pensato di farci strada 20
" previamente apportando colle opportune riilessioni :
1° "Li capitoli fra gli Agenti della Camera Apostolica ed Anton Galeazzo stipolati in
" Roma Tanno 1426 ne' quali si conviene, fralFaltre cose, che Antondo conduca al servigio
" del Papa il Nobil Uomo Annibale Bentivogli di lui figliuolo armiero ;
2° " La iscrizione da Annibale posta nella Capella da lui fabbricata in San Giacomo, 25
" nella quale si chiama apertamente figUo di Antonio;
3" "La cessione fatta da Annibale stesso Tanno 1444 a Pietro da CoIIoreto delle ragioni
" a lui spettanti sopra certi terreni. Rogito autentico avuto da quesfArchivio Masini, e nel
" quale Annibale si dichiara parimenti figlio di Antonio, ed erede universale non solamente di
" lui, ma di Giovanni primo, suo avo patemo, e di Ercole, fratello di Antonio, come suo zio; 30
4° " La rinunzia ed assoluzione di Elisabetta sposa di Romeo Pepoli, in cui riconosce
" questa e dichiara Annibale, a cui si d^ il titolo di magnifico, come fratello ed erede uni-
" versale di Antonio lei padre, protestandosi pienamente soddisfatta di ci6 che poteva per
" ragioni dotali appartenerle, e rinunziando a qualunque sua pretesa ;
5° " La conferma fatta dai magistrati di Bologna ad Annibale della concessione delle 35
" rendite della tassa degli Ebrei ed altri usurai, neUa quale il pubblico riconosce Annibale
" come figlio di Anton Galeazzo a cui erasi gik altre volte fatta la stessa concessione;
6° " Per fine la concessione di alcuni beni confiscati alli CanetoU fatta dal Govematore
" di Bologna Niccolo Piccinnino ad Annibale, ed inserita nella conferma seguita Tanno 1441,
" mentre in essa Annibale h detto figlio ed erede universale d'Antonio, protestandosi inoltre 40
" il Piccinnino di concedergU detti beni in compenso di danni sofferti da Antonio lui padre
* per colpa de' Canetoli.
" Ci6 premesso, si produrrk Tinstmmento di tutela, e dopo di aveme coUe debite os-
" servazioni rilevato il peso, a dissipare ogni dubbio potesse muoversi intomo alla lui ge-
" nuinitk, si apporterk il mandato di procura della Francesca Gozzadini e Donnina Visconti 45
"in Cola da Ascoli rogato Taimo 1447 e riscontrato colla matrice che esiste neirArchivio
" Masini, ed h nella sostanza uniforme alla copia mandataci da Ferrara. Imperciocchfe es-
" sendo le dette donne in tal documento chiamate Tuna avia patema e Taltra madre di Gio-
" vanni secondo e di lui tutrici, come si dice risultare dall' istmmento ecc, praova ci6 a
" meravigUa la veritk della tutela. 50
PREFAZlONE XCV
" E poichfe potrebbe fare non poca difficoltk la parola fridic nel senso in cui viene
" usata nel medesimo istrumento, non solo si sciogliera con addurre un incontrastabile esempio
" della stessa parola usata neiranno 1411 a dinotare lo spazio di anni otto e piii, che oppor-
" tunamente ci somministra un compromesso di Antonio anche a nome di Ercole suo fratello
5 " del quondam Giovanni primo Bentivogli intorno alla divisione della ereditk di Antonio
" detto Toniolo loro avo, rogito di Dionigi da Castello autentico delTArchivio Masini; ma
" osservandosi essere quella una formola propria di que' tempi, se ne dedurrk altresi nuova
" prova per la legittimita del nostro documento.
" Finalmente essendo esso rogato da Cristof oro de' Fabri, per provare la esistenza di un
10 " tal notaio si osservera che egli stesso nelFanno 1441 intervenne come testimonio alla so-
" vraccennata rinunzia d'Elisabetta.
" Dopo tutto questo sembra certamente non occorresse il f are ulteriori parole, non veg-
" gendosi come possa meglio mostrarsi la insussistenza, non diremo gia della nostra ma di
" qualunque altra storica narrazione ; ad abbondanza pero, oltre le riflessioni fatte ne' fogli
" altra volta mandati sul manoscritto del Ghirardacci, se ne recheranno alcune altre dirette
15 "a far palese la di lui inesatezza e facilitk soverchia in addottare storielle che avessero del
" mirabile ed insolito, e per conseguenza la poca anzi niuna fede che si deve a' suoi racconti
" prestare, qualunque volta non sieno debitamente appoggiati.
" E siccome Annibale fu uomo tale che potrebbe invero ogniuno pregiarsi di essere da
" lui, qualunque si fosse la sua origine, disceso, si accenneranno sul fine, come in ristretto,
20 " le di lui gesta e qualita onde venga ancora a manifestarsi che solo amore di verita e non
" mai r impegno di sfuggire qualche disdoro, che possa da lui ne' discendenti suoi derivare,
" ne indusse a scrivere.
" Questo e Tordine che si h divisato per lo piii acconcio e con cui 8'andr^ sollecitando
" 1' incominciato lavoro. Se per aventura o non incontrasse il gradimento deireccelentissimo
25 " signor marchese don Guido o si avessero da lui altri lumi de' quali potesse essere opportuno
" il prevalersi, vien suppHcato a degnarsi di far notare in margine tutto quello gU parerh che
" convenga, mentre chi scrive si fark un onore distinto di poter appieno secondare li vene-
" ratissimi suoi comandamenti, e solo si raccomanda perch^ non si ommettino le piii diligenti
" ricerche ad effetto di scoprire, se fosse possibile, con accerto il tempo del matrimonio di
30 " Anton Galeazzo colla Francesca Gozzadini; punto di vero massimo, e che rovescierebbe
" ogni cosa, scoprendosi per mala sorte accaduto nel torno di tempo nel quale viene dagli
" scrittori impressi assegnato ,*.
II manifesto, o meglio l'abbozzo di risposta da darsi alla nuova pubblicazione,
non soddisfece in tutto il marchese Bentivoglio, il quale invece avrebbe voluto che
35 per dimostrare essere quella della nascita d'Annibale una favola, si facesse vedere
con evidenza che molte altre favole si contengono nella storia del Ghirardacci : " Al-
" lora, egli soggiunge, non si ha piti ribrezzo a negar fede a un autore che la merita
* sl poco, e vedendo che egli ha spacciate altre favolose cose cbn uguale franchezza,
" resta subito uno prevenuto della natural turpitudine del racconto consaputo e delle
40 " ragioni che si adducono per smentirlo „ ^.
Ciononostante, egli mandb per un parere l'abbozzo al Guerini, con l'incarico di
spedirlo poi al segretario della marchesa Albergati^. Avuto il parere del Guerini,
il marchese Guido cosi tra l'altro scriveva il 23 di gennaio alla sorella:
' BlBLIOTECA COMinTALE DBLL'ArCHIGINNASIO, Fa- Scio Clt., n. 3.
SCio cit., n. 45, 3 BibLIOTECA COMUNALE DBLL'ARCHIGINNASrO, Fa- 5
' BiBHOTECA coMUNALE dell'Archioinnasio, Fa- scio cit., nn. 3-7.
XCVI PREFAZIONE
" Alle prove che abbiamo deU' insussistenza del consaputo pezzo di storia del Ghirar-
" dacci, io trovo necessario che venga aggiunta la dimostrazione di qualche altro simile ab-
" baglio da lui preso. Questo gioverk infinitamente a mostrare, che il Ghirardacci, benchfe
" scrittore di conto, ha potuto addottare sl sconcia cosa come quella del nascimento di An-
" nibale, se altre falsitk non ha avuto ribrezzo di spacciare. Quello dunque che in ultimo
" sarebbe per aggiungere il signor abbate Branchetta, io lo porrei in prima e mi farei strada
" a confutare quel racconto, distruggendone prima degli altri. Cosl vedesi la mancanza di
" critica necessaria ad uno scrittore di storie specialmente, e 8'introduce nel lettore il sospetto
" che sia poco veridico generalmente. Di tal fatto sentiremo cosa dirh il signor Montefani.
* I miei complimenti „'. 10
j
In sostanza non si faceva che ribadire il concetto dal marchese espresso in altra
sua; ma questa volta non era soltanto in gioco il giudizio di lui, bensl ancora di coloro
a cui egli si era rivolto per l'indirizzo da dare al manifesto.
La marchesa Albergati non manc6 di comunicare all'abate Branchetta il desi-
derio del Bentivoglio ; e quegli si mise nuovamente all'opera, associandosi stavolta
anche il dottor Monti, nome ben cOnosciuto in fatto di antiche ricerche ^.
E si ricominciano tosto le indagini.
Intanto il Branchetta credeva di aver trovato il bandolo della matassa in una pre-
sunta cronaca di Sabbadino degli Arienti, e la marchesa cos5 ne scriveva al fratello, in
data del 30: 20
"L'abbate Branchetta h entrato in sospetto, vedendo molte volte nel tomo innedito del
* Ghirardacci citata certa cronaca, o sia storia della nostra Casa scritta da Giovannl di Sab-
' badino degl' Arienti, che da essa possa il Ghirardacci suddetto aver riccavato il noto favoloso
" racconto. Bramerebbe percib poter vedere tale cronaca, che si supone trovarsi presso il
" nostro signor Ambasciatore, ciofe in questo suo archivio; oppure quando Tavesse Egli con 25
" se in Roma, vorrebbe essere assicurato, se vi sia in essa, o no, il racconto suddetto. Po-
" treste pertanto scrivere sopra cio alPabbate Scarselli, perch^ o in un modo, o neiraltro,
" secondo il luogo ove trovasi detta, cronaca, procurasse dal suddetto signor Ambasciatore la
" consecuzione di tale intento. Si anderk pero intanto avanti nella esposizione della conce-
" pita idea del manifesto, non lasciando io continuamente pressare per essa „'. 30
II marchese Bentivoglio scrisse infatti subito all'abate bolognese Flaminio Scar-
selli, che aveva notevoli uffici in Roma, perch^ si recasse daIl'ambasciatore senatore
Bentivoglio e intendesse se la cronaca sopra nominata si trovasse presso Tambascia-
tore o viceversa fosse nel suo archivio di Bologna, nel qual caso lo interessava a
voler dare ordini al suo archivista perchfe fosse permesso al signor Branchetta di po- 35
terla consultare *. Lo Scarselli non fu sordo alla preghiera, ma per quante ricerche
facesse, il senatore Bentivoglio non poth trovare tra le sue carte la cronaca richiesta,
e fu anche sicuro che una tale scrittura non esisteva nell'archivio di Bologna; pos-
sedeva bensl il senatore una storia della famiglia Bentivoglio, e quella si affi-etto a
' BlBUOTECA COMUNALE DELL^ArCHIGIKNASIO, Fa- ' BlBLlOTECA COMUNALE DELL'ARCHlGiNNAS10, J^a- 5
scio cit., n. 8. sao cit., n. 13.
2 BlmJOTECA COMUNALK DELL^ARCRIGimTASIO, J^a- * BlBLlOTECA COMUKALE DELL'ARCHIOIimASIO, Ftt-
scto cit., n. II. scio cit., n. 15.
PREFAZIONE XCVH
spedire, nella parte che poteva interessare al marchese Guido *. Per dare poi un'altra
prova delP interesse che prendeva alla faccenda, 1'ambasciatore compil6 una lista degli
autori precipui che si occuparono della famiglia Bentivoglio e incaricb lo Scarselli
di mandargliela; il che l'abbate fece, accompagnando lo scritto con le seguenti parole :
5 " Eccellenza,
" In prova del giusto interesse che prende il signor Ambasciatore nelle convenienze di
" Vostra Eccellenza, ha voluto che io le trasmetta, nella compiegata carta, una memoria da
" Lui formata degU autori che parlano della famiglia Bentivoglio, parte de' quali ha veduto
" Egli stesso in queste Biblioteche di Roma. Potrk I' Eccellenza Vostra, ove lo stimi proprio,
10 " comunicarla al signor abbate Branchetti, benchfe per altro a mio debol parere, molto piii
"vagliano a smentir Timpostura gli istrumenti autentici della sua Casa, che non le allega-
" zioni di autori o manoscritti, o stampati, i quali d'ordinario riferiscon le cose senza i do-
" cumenti legittimi che le dimostrino. Nella benignissima protezione di Vostra Eccellenza
" mi raccomando, ed umilmente mi confermo di Vostra Eccellenza
15 Roma, 14 febbraio 1759-
umilissimo, devotissimo, obbUgatissimo servitore
Flaminio Scarselli „\
Ma il marchese Guido e la marchesa Albergati erano sempre fissati sulla cronaca
dell' Arienti ; e avuta notizia che l'Arienti aveva scritto delle novelle, pensarono che
20 in esse potessero trovarsi gli accenni alla nascita di Annibale. II marchese pertanto
tornava dallo Scarselli con lettera del 21 febbraio:
" Mi professo sommamente obbligato alla gentilezza del signor Ambasciatore, e prego lei
" a rendergU per me infinite grazie assicurandolo della mia vivissima riconoscenza. Ho pas-
" sato il foglio favoritomi al signor abbate Branchetta, che ne iark quell' uso che crederk
25 " opportuno pel manifesto consaputo. Fra gli autori che il signor conte Fulvio dice di avere
" osservati, veggo le JVovelle di Sabbatino degli Arienii, che trovansi nella Biblioteca Im-pe-
" riali. Bramerei che il mio stimatissimo signor Dottore si prendesse il gentilissimo pensiero
" di scorer quel libro, e osservare se mai fra le novelle di quelFautore fossevi racontato
" il nascimento di Annibale BentivogUo figUuol d'Antonio nel modo che ce lo rapporta il
30 " Ghirardacci. Come il signor abbate Branchetta sospetta che questi lo abbia preso dal-
" Taltrd, vedendo spesse volte citato da lui Sabbatino degli Arienti, io cosi considerando il
" favoloso, che ha per se stesso il racconto, e lo stile altresi, ond' h steso, tutto confacente
" a una novella, vado pensando che forse fra le novelle delPArienti abbia a trovarsi, giacch^
" queste parlano dei Bentivoglio. Ella h. dunque pregata di aggiungere a tanti altri incomodi
35 " per me sofferti in questa materia anche questo, per cui le avr6 un obbUgo particolare. Se
" r istoria potesse cambiarsi in una novella, sempre maggior peso avrebbero le nostre ragioni.
" Me le raccomando dunque vivamente, e desidero di servirla»'.
Anche questa volta lo Scarselli fu quanto mai sollecito ; ma la ricerca fu del pari
poco fruttuosa. Lo Scarselli mand6 bensl il 6 marzo quel poco che si contiene nelle
0 novelle dell'Arienti, che lo Scarselli trov6 nella libreria Imperiali gik statagli indicata,
' BlBUOTECA COMUNALE deu,'Archigiitnasio, Fa- scto cit., n. 24.
scio cit., nn. 20-21. ^ Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Fa- S
* Biblioteca comunalb dbll'Archiginnasio, Fa- scio cit., n. 27.
T. xxxin, p. I — G.
XCVlll t^REFAZIOiSTE
e mand6 anche estratti di una " Genealogia di diverse famiglie „; ma tali documenti,
che furono tosto comunicati alla marchesa Albergati e da questa all'abbate Branchetta,
a ben poco giovairono ^.
Al Bentivoglio ogni indugio pesava, e spesso nella corrispondenza con la sorella
si raccomandava di far presto; in una lettera del 6 marzo le diceva tra l'altro: 5
" Di grazia, oltre Tabbate Branchetta, chiedete raiuto ancora del signor awocato Mon-
" tefani, e di qualche altro, giacchfe a voi non mancano buoni amici di vaglia, poichfe parmi
" che la facenda vada molto adagio, nfe avendo avuto altre lettere dal cavalier Mansi dopo
" la replica che io gli feci, e che vi accennai, temo che senz'altro indugio sia per stamparsi
"e pubblicarsi il noto libro alla macchia„*. 10
Nella stessa lettera il marchese si raccomandava che il Bianchetta guardasse di
trovare " qualche buon lume „ intorno al tempo del matrimonio della Gozzadini con
Antongaleazzo, perchfe esso assai gioverebbe alFintento.
Quasi contemporaneamente poi scriveva allo ScarselH per ringraziarlo delle sue
premure e discutere con lui intorno al valore che potevano avere le testimonianze 15
mandategH :
" Veggo, egli diceva, dairobbligantissimo di Lei foglio dei 7, che non si pu6 dalle No-
" velle deirArienti trar cosa, che faccia per noi.
" lo Le sono bene infinitamente tenuto, per la gentile premura che si fe presa di favo-
" rirmi. Avrb caro di sapere in qual tempo vivesse Girolamo Heninges. Per altro considerando 20
"il passo ch'Ella si h compiaciuta trascrivermene, parmi secondo le mie notizie, che vada
" molto lungi dal vero. Egli accenna una sorella d'Annibale maritata a Gasparo Canetolo,
" quando non si sa che quegli avesse altre sorelle oltre le due, una delle quali fu data a
" Pepoli, e Taltra a un Bevilacqua. Non avendo, fra i documenti di mia Casa, neppur un
" cenno di una terza sorella, credo che non sara stata se non nella f antasia dell' Heninges. 25
" Me ne persuado anche maggiormente, riflett^^ndo che dai Canetoli fu, com' EUa sa, ucciso
" Annibale, e benchfe in que' tempi, ne' quali ferocemente dominava lo spirito di fazione,
" potesse awenire che non si risparmiasse il sangue de' congiunti, non h per6 credibile che
" ad un nemico aperto qual era de' Bentivogli il Canetoli, si fosse data in moglie una Ben-
" tivoglio. Convien pero esaminare qual peso possa dare a questo fatto l'autoritk dell' Henin- 30
" ges, per la qual cosa gioverk sopra tutto il sapere in qual tempo egli vivesse. Pregola
" dunque favorirmi di tale notizia, e rinnovandole la mia viva riconoscenza ecc. „.'.
Mentre a Roma lo Scarselli faceva ricerche sul tempo in cui viveva lo storico
Heninges*, a Bologna il Branchetta, il Monti e il Montefani ed altri eruditi conti-
nuavano le loro indagini intorno alla questione generale. 11 Branchetta poi non 35
mancava di esaminare attentamente gli estratti che aveva mandati da Roma lo Scar-
selli e ne rilevava l'incertezza e la non molta attendibilitk; faceva inoltre rispondere
al marchese che avrebbe anche indagato sulla data del matrimonio della Gozzadini \
> BlBUOTKCA COMUNALE DELL'ARCHIGIKJf ASIO, Fa- SCtO cit., n. 33.
Scio Cit., n. 39. * BiBLIOTECA COMUNALE DELL^ARCHIGrNXASIO, Fa-
» BlBLlOTECA COMUNALE DELL'ArCH1GINNASIO, Fo- SCtO cit., n. 43.
scio cit., n. 29. ' Bibuoteca comunalb dbll'Archioinnasio, Fa-
S 3 BiBLioTECA coMUMALE dell'Archiginnasio, Fa- scto cit., nn. 3S-39. 10
PREFAZIONE XCIX
Terminato lo spoglio dell'archivio pubblico e di quello Masina (una immensa rac-
colta di atti notarili), si cominciarono le ricerche in particolari archivi, in quelli
specialmente di famiglie legate di parentela o di affari coi Bentivoglio, come a dire
negli archivi di casa Gozzadini e di casa Guidalotti ', quantunque non troppo abbon-
5 dante ne riuscisse la messe ricavata.
Alla fine di marzo e ai primi di aprile del 1759 tutte le memorie e i documenti
raccolti a Bologna e a Ferrara, che dovevano costituire il fondamento probativo del
futuro manifesto, furono mandati al marchese Guido perchfe li esaminasse e ponde-
rasse ^. II 14 aprile poi la marchesa pregava il fratello di rimandarle i documenti
10 tutti e il piano escogitato affinchfe potesse far vedere il materiale stesso all'avvo-
cato Montefani per averne il suo dotto giudizio; quindi molto saggiamente aggiungeva:
" La mancanza della fede del battesimo di Annibale, e quella di qualche documento che
" provi seguito il matrimonio della Francesca Gozzadini piu presto che del 1420, formano tutto
" r imbarazzo, perch^ mettono in necessitk di provare indirettamente ci6, che ad evidenza
1 5 " col primo recapito, e con pienissima probabilitil nel secondo, si sara potuto provare, e voi
" sapete cosa vi voglia per dar forza e tirare tutte a sicura conclusione tali prove indirette.
" Un'assoluta negativa colfaggiunta delfistrumento di tutela saria ora piu che bastante al-
" Tintento, ma b necessario prima di muover passo, avere in capitale il come andar avanti
" in seguito, e come rispondere alle obbiezzioni che potessero esser fatte nella replica che
20 " potrebbe venir dietro al primo qualunque manifesto nostro, massime se in esso non fossero
" tali obbiezioni, e prevenute, ed isfogate, e fra esse h di troppa conseguenza quella che
* gli anni della ricbiamata di Annibale a Bologna, e della morte sua dimostrano che sia nato
" avanti il matrimonio della Francesca, quando questo sia pure seguito del suddetto anno 1420.
" Dico tutto cio a vostro lume, e di chi verra da voi costi consultato, e in attenzione de'
25 " noti fogli ecc.
3
1) •
Qualche giorno dopo, la marchesa, mentre soUecitava il rinvio dei materiali, espo-
neva che l'abbate Branchetta giudicava non disprezzabili i documenti raccolti, special-
mente per combattere talune afFermazioni generali del Ghirardacci e stimava per sfe
molto notevole l'istrumento di tutela..., "quando per6 i contrari non avessero irrefra-
10 " gabili documenti da apporre, quali peraltro, se vi fossero, sarebbero dovuti venire a
" notizia nostra in occasione di tante ricerche fatte „*.
II marcliese Guido BentivogHo non era troppo persuaso della bontk dei docu-
menti raccolti per il manifesto, e quasi quasi tendeva ad accomodarsi con gli stam-
patori lucchesi. Piii di una volta espose i suoi dubbi alla sorella, la quale lo incuorb
5 e si mostr6 d'avviso di dar fuori, a tutela deIl'onore, quelle prove che erano state tro-
vate; ma rispondeva il marchese che peggio ancora sarebbe stato iniziare una pubbli-
cazione di accusa o di opposizione e non essere poi piii tardi in grado di rispondere
alle smentite che ne venissero ^.
if
' BlBLlOTECA COMUNALE DKLL'ArCHIGIN1TASIO, Fa- SCIO cit., n, 58.
sdo cit., n. 42. ■♦ BiBLlorBCA comunai.k dell'Archiginkasio, Fa-
^ BlBLlOTECA COMUNALE DKLL'ArCH1GINNAS10, Fa- SCtO cit., n. 60.
scio cit., nn. 45, 48, 49. 5 Bibliotkca comunale dell'Archiginna.sio, Fa-
' Bibljoteca coMUNAUi: D£Ll'Archiginnasio, /^u- scio cit,, nn. 71, 72, 10
PREFAZIONE
Intanto le trattative di accordo fatte dal marchese con gli stampatori lucchesi,
delle quali parleremo piii innanzi, non correvano troppo spedite e facili; non h perci6
a meravigliarsi se il Bentivoglio tom6, in mancanza di meglio, al concetto del mani-
festo. Ne scrisse il 9 luglio, come al solito,
" Alla signora marchesa Eleonora Bentivoglio Albergati, 5
" Bologna.
" Non ho fino ad ora avuto altro riscontro dal cavalier Mansi di Lucca, e un ritardo co-
" tanto osservabile mi fa crescere il sospetto e il timore che li nostri malevoli di Ferrara, d'ac-
" cordo come e probabile col Venturiui e col senatore Davia, pensino a fare uscire alla luce
" la nota stampa, o alla macchia o con qualche data di oltre monti. Quello che posso dirvi 10
" con certezza si k, che Tesemplare del terzo tomo del Ghirardacci, che fece copiare dal
" manuscritto di cotesto marchese Bovi il marchese Cristino Bevilacqua, lo ha eziandio la-
" sciato vedere a chiunque, ma ad una persona che lo disse accidentalmente al Guerini e
" che h persona piuttosto ordinaria, ha permesso di estrarne altra copia. Sono pertanto im-
" paziente di sapere se dalle diiigenze seguite ultimamente dal signor avvocato Montefani da 15
" praticarsi in cotesti archivi siesi ancora potuto trovare alcun recapito che possa essere al
" caso nostro pel necessario consaputo manifesto (dico necessario quando pero si abbiano
* materiali da pubblicarlo senza che se gli possa dare eccezione), e il sentimento deireccel-
" lente signor Montefani intorno al manifesto medesimo. Scusate rimportunitk mia, ma Tagi-
" tazione in cui mi tiene questo disgustosissimo affare, fa che non me ne possa contenere. 20
" Di nuovo mi vi protesto. Addio „'.
La marchesa pose ogni suo impegno presso il Montefani, gli fece fare alcune
altre ricerche neII'archivio pubblico, e il 28 dello stesso mese potfe mandare al fra-
tello il tanto desiderato parere del Montefani stesso:
"Bologna, 28 luglio 1759. 25
" Carissimo fratello amatissimo,
" Questa mattina il mio Segretario 6 stato dal signor avvocato Montefani, e nel lungo
" abboccamento seco lui avuto, ha rilevato anco egli, attentamente osservati i noti reccapiti,
" e costantemente, quanto a lui, e sempre che gli avversari non avessero documenti a noi
" incogniti, e, come suol dirsi, strozzanti, credeva che i materiali in essi reccapiti accennati, 30
" massime serviti a dovere, e messi nel dovuto lume, siano abbondantemente bastanti ad un
" proprio, ed anche, presso le ragionevoli persone, convincente maiiifesto. Fonda egli le sue
" principali ragioni, in questo : Che trattandosi di cose si antiche, in materia anche legale
" nonche puramente istorica, non si esige un estremo rigore di prove; Che il Ghirardacci,
" per molti altri errori presi, si pu6 f acilmente mostrare sospetto, se non anzi screditato . 31
" Che grautori sincroni non nominano Annibale bastardo, bench^ per varie ragioni, molti
" di essi lo avrebbero nominato sicuramente se f osse stato tale ; Che dalle gesta di Annibale
" non s' inf erisce tale Tetk sua che non sia conciliabile col tempo del matrimonio di sua
" niadre Francesca Gozzadini ; Che la rinnunzia della Elisabetta non pu6 influire, attese le
" altre circostanze d'allora, nelle conseguenze che nella vostra degFS scorso voi accennate. 4(
" Su tali ed altre ragior.i che riguardano anche la giustificazione dell' instrumento di tutella,
" appoggia egli, come ho detto, il sentimento suo, al quale, quando non sia il vostro con-
" trario, premuroso, com' h, di servirvi, andera rubbando il tempo alle ordinarie occupazioni,
" per f are la estensione del manifesto suddetto nel modo da lui ideato il piu proprio. Di-
' BiBUOTECA COMUNAI.E dkll'Archiginnasio, /^'a- scio cit., n. 78, 9 luglio 1759.
PREFAZIONE CI
" manda egli per6 tempo, posto che una precisa neccessitk non ricchiegga pressura, come sa-
" rebbe se si sapesse di certo che il libro fosse per escire, o molto piu, se comparisse esso
" improvisamente alla luce, ne' quali casi h disposto a chiudere la libreria e sospendere
" ogni altra cosa, per mettersi, per uomo morto, cinque o sei giorni a servirvi. Egli ha db-
5 " cumenti autentici, che provano che questa famiglia Bentivoglio viene dallo stesso stipite
" della nostra, e vi esibisce una breve digressione in detto manifesto ci6 provante, quando
" amaste, in occasione di smentire la favola risguardante Annibale, smentir pure sempre piu
" Faltra favola portata da qualche antico autore e indicante che la famiglia nostra venga da
" persona bassa assai e sia di questa famiglia qui assai pivi nuova. Sentiro grulteriori de-
10 " sideri et ordini vostri circa questa particolaritk e circa la estensione stessa del manifesto,
" e di nuovo coUa protestata tenerezza mi confesso tutta vostra.
" P. S. Ricevo la vostra a parte dei 24 risguardante il suddetto interesse. Quanto pifi di-
" ferisce il signor cavalier Mansi la nota risposta, tanto piu si rende appunto sospetta tale di-
" lazione ; tuttavia, presto o tardi, qualche cosa dovr^ egli poi scrivere. Intanto, per ci6 sia
15 " del manifesto, mi rimmetto al lungamente espostovi di sopra, che repplica anche al dispia-
" cere vostro giustissimo per la privazione di ult^riori reccapiti, quali sarebbero derto stati
" opportuni ; ma se regge il sentimento di esso signor Avvocato, non sono poi di assoluta
"neccessitk „'.
11 giudizio favorevole del Montefani fece la migliore impressione nel marchese
21) Guido che preg6 la marchesa a insistere presso il dotto uomo perchfe si incaricasse
lui stesso di stendere il famoso manifesto^; e poichfe alle preghiere della marchesa
il Montefani annul, prendendosi peraltro del tempo a cagione delle molte sue fac-
cende, il marchese scrisse tutta la propria sodisfazione alla sorella;
" Mi riesce di sommo piacere ci6 che mi signiticate di aver rilevato dal signor avvo-
25 " cato Montefani. EgU stenda pure il manifesto a suo comodo, e glie ne avT6 la maggior
" obbligazione, come me gli professo sommamente anche ora tenuto per la singolare genti-
" lezza sua verso di me, per la quale vi prego a rendergliene distinte grazie. lo non crederei
" che ci avessimo a trovare in circostanze da farlo travagliare con troppa fretta; poich6 non
" mi persuado, che pagando agli interessati centotrenta zecchini, volessero sl presto produrre
30 * il libro alla macchia. Convengo pienamente che s*abbia andar con maniera coirabbate
" Branchetta, che non si puo negare ha avuto in questa materia non pochi disturbi, e in
" questo mi rimetto a ci6 che voi crederete.
" Giacch6 sento il suddetto signor Avvocato abbia delle prove autentiche, che codesta
" famigUa Bentivoglio sia la stessa che la nostra, gradirei sommamente che Egli si compia-
35 " cesse di addittarmi quali siano le suddette prove per mio lume.
" Non pu6 non aversi per pura favola la derrivazione di nostra famiglia dal re Enzo.
" Quando fu steso Talbore istorico, che vi mandai costk, e che tutt'ora avete, si trov6 in un
" certo autore tedesco chiamato Kinizchils, e che tratta delle famighe nobiU d'ltalia, ch'egli
" faceva derrivare la nostra dalla Germania. II signor Montefani, che avrk cognizione deirau-
40 " tore, saprk di quanto peso possano essere le di lui opinioni „^.
Nonostante che le pratiche coi lucchesi fossero poi, come vedremo, ripigliate,
il marchese Guido non abbandonb mai 1' idea del manifesto . . . , il quale viceversa
dormiva i sonni piti tranquilli. 11 7 dicembre il marchese raccomandava di insistere
' BlBLIOTECA COMUNALB DEli^ARCHIGINNASIO, Fa- Scio cit., n. 84.
SCio clt., n. 83. ' BlBUOTECA COMtrNAI,* DttLfARCHIrilNNASIO, Fc' S
* BiBLioTECA coMUNALE dbll^Arcrioinkasio, Fa- scio clt., n. 89.
Cn PREFAZIONE
presso il Montefani ', e la gentile sorella rispondeva 1' 1 1 di quel mese con la se-
guente; la quale, a dir vero, non h troppo confortante e non lascia sperare che al
famoso manifesto si avesse intenzione di por tosto mano e di condurlo a termine in
quel breve tempo che si augurava il marchese Guido:
' Sono giustissimi i vostri riflessi, e in virtu di essi, non t appunto da pensarsi alla con- 5
" tinuazione per vostro conto della nota stampa in Lucca. Si stark piuttosto attomo al
" signor avvocato Montefani per la formazione del manifesto, e preparamento di tutte le
" prove che possono smentire la favola del Ghirardacci, per ogni caso mai, che veniste messo
" in necessitk di far uso di esse. E per5 il detto signor Avvocato occupato a segno, che
" non si pu6 sperare di avere cosl presto Tintento; pure le premure nostre opportunamente 10
" repplicate, e la stessa gentilezza sua, lo soUeciteranno per quanto sark a lui possibile. Ar-
" rivata che vi sark la copia a parte di essa stampa, vedremo fino a che anno era questa
" inoltrata, e a qual numero di pagine. Vi spedir6 poi la balletta del rimanente di dette
" copie, pervenuta che essa sia a questi spedizionieri indicativi „ *.
La conclusione fu questa, che il manifesto, intorno al quale erasi tanto discusso 15
per quasi due anni, non usci mai alla luce.
Per qual cagione?
Per due ragioni assai chiare: la prima perchfe non fu possibile trovare la prova
della legittimitk di Annibale e perci6 tutta la discorsa sarebbe tornata piti di danno
che di vantaggio alla tesi che il marchese Guido voleva sostenere ; la seconda perchfe 20
la pubblicazione non era piti opportuna nb necessaria, dopo la distruzione seguitane
della stampa lucchese. II Montefani poi, che non desiderava altro se non farne nulla,
fu il piii sodisfatto di tutti.
*
La sospensione della stampa del terzo tomo per i tipi del Venturini a Lucca, 25
ottenuta dal Bentivoglio con tanto sforzo di azioni diplomatiche e di pressioni, non
risolveva, come il raarchese sperava, tutte le difEcolta; anzi dopo il decreto della
Repubblica, con ii quale la stampa era stata dicWarata detinitivamente sospesa, sor-
sero maggiori e piii insistenti difficolta.
La tipografia infatti, e coloro che avevano fatte le spese per condurre a capo 30
l'impresa, mentre subirono a malincuore l'imposizione di cessare dalla pubblicazione,
non si dimostrarono atfatto disposti di perdere il denaro che in essa avevano impiegato
dopo aver ottenuti tutti i permessi dell'autoritk civile ed ecclesiastica; e fecero sen-
z'altro una solenne rimostranza alla Repubblica, come quella che direttamente aveva
ad essi intimato il divieto. 35
Molto probabilmente la cosa sarebbe passata liscia e posta in tacere e si sarebbe
commesso un nuovo sopruso, se tra gli interessati, ora protestanti, non si fossero
' BlBLIOTECA COMUNALB DELL'ARCHlGmNASIO, /^O- * BlBLIOTBCA COMUNALE DELL'AKCHJGINNASI0, Fa-
sdo cit., n. no. scio cit., n. iia.
PREFAZIONE CIII
trovati uomini di autorith e di alto conto, che avrebbero potuto, se non ascoltati,
recare non poche, ne piccole noie al minuscolo stato. 11 marchese Francesco Davia,
che molto modestamente faceva seguire al suo nome i titoli di " Pari di Scozia,
" conte d'Almond, visconte di Moinedis, barone in Perchen, marchese in Lituania,
5 " senatore di Bologna, gentiluomo attuale di camera, generale delle truppe, inspettore
" generale delle fortificazioni, colonnello del dipartimento dell'artiglieria di S. A. S.
" il duca di Modena „, non era certo disposto a tollerare un rifiuto. E in condizioni
presso a poco uguali si trovavano lo stesso proprietario della tipografia addetto alla
corte del duca di Modena, il Venturini, il marchese Frosini ministro di Stato del
10 duca di Modena, che piCi degli altri minacciava, e anche lo stesso amministratore
della tipografia Ippolito de' Nobili ^. Essi molto giustamente osservavano che in caso
consimile, tanto in Lucca quanto fiiori, tutte le volte cioh che si era proceduto alla
soppressione di un libro per ragione di stato e senza colpa alcuna degli editori, si
era consentito per parte dello stato, o di coloro in cui favore il provvedimento era
15 preso, alla rifusione delle spese, conforme al piti elementare senso di giustizia.
L'errore era dipeso un po' dal Buonamici, il quale nell'ottenere, per mezzo del
papa, dalla Repubblica la soppressione del volume, non aveva fatto stabilire che le
spese sarebbero state rifuse dal Bentivoglio, nelPinteresse del quale la concessione era
fatta. Ed ora il Buonamici cercava di rimediare alPomissione, insistendo presso il
20 Bentivoglio affinchfe procedesse alla rifusione stessa. Gli sforzi suoi furono per6 del
tiitto vani; nonostante che si valesse delI'intercessione dell'abate Scarselli e si tentasse
anche I'intervento del cardinale d'Yorck, il marchese Bentivoglio, allegando I'otte-
nuta concessione senza condizione alcuna, non voleva assolutamente saperne di sbor-
sare il denaro, come un po' sdegnosamente aveva scritto al segretario di stato del
25 duca di Modena ^, e d'altra parte non poteva 1' indennizzo essere dato dalla Repub-
blica, la quale gik a malincuore aveva aderito alla soppressione.
Se il marchese Guido a poco a poco fu indotto a piegarsi e ad accogHere le ra-
gioni della tipografia, si deve al cavaliere Francesco Antonio Mansi lucchese, cugino
del Bentivoglio. La cosa non fu certo agevole; sino dal 1758 il Mansi aveva intavo-
30 lato un carteggio col Bentivoglio per il fine sopra indicato, senza peraltro che riuscisse
a gran che. II Bentivoglio era allora tutto sulla negativa e inoltre pensava che nel
peggiore dei casi egli avrebbe saputo e potuto tutelare l'onore della sua casa e delle
proprie ragioni pubblicando un manifesto (lo vedemmo sopra), dal quale venisse con
evidenti prove screditata I'opera del Ghirardacci. In tal modo egli poteva dirsi ve-
35 ramente trionfatore: aveva ottenuta la soppressione di un'opera dimostrata storica-
mente infondata e bugiarda, e di piti non aveva sborsato un quattrino, dimostrando
cosl che la proibizione, piCi che un favore fatto a lui, era stata un'opera di corret-
tezza letteraria e di morale pubblica. Date queste idee, l'impresa era tutt'aItro che
' Cf. la lettera ricordata dal Bongi, a pp. 6-7, ♦ Vedi sopra, in questo stesso paragrafo, la lettera
loc. cit, dgl marchese Guido Bentivoglio.
CrV PREFAZIONE
facile per il Mansi; e infatti ben presto si accorse che per allora non era il momento
di continuare in una schermaglia che non avrebbe condotto a nessun pratico risultato:
il tempo, da sh, avrebbe mutate un po' le cose.
E cosl avvenne. Dopo un lungo silenzio, il 26 gennaio del 1759 il cavaliere
Mansi torn6 a scrivere, con una meravigliosa lettera, piena di acutezza, chiarezza, 5
lealtk e senso pratico, al marchese Guido, ponendo nella sua vera luce la condizione
della cosa. Val davvero la pena di riportare questa e alcune delle lettere che i due
si scambiarono in queII'anno sino alla perfetta composizione della questione : i par-
ticolari sono interessanti dal lato storico e bibliografico.
* Signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo, 10
" Rinnovo al signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo gli attestati del
" mio ossequio, nel tempo stesso che mi vedo obbUgato a riassumere V interrotto nostro car-
" teggio per Taffare della nota stampa del terzo tomo del Ghirardacci. Bramo vivamente
" vedere una volta ultimata tale pendenza in maniera che possa EUa restare sodisfatta in
" ogni sua ben dovuta convenienza ed insieme quietati U signori Interessati, al quale fine le 1 5
" significo quanto in appresso.
" Dalli signori Interessati vengono qua rinovate forti ed efficaci premure, acci6 Topera
" si publichi o siano loro indenizzati delle spese. Nel primo punto non ha EUa a puonersi
" in pensiero nissuno, non dovendosi dubitare della promesse di questi nostri signori data al
" santo padre defunto. Ma nel secondo ini permetta, La supplico, che io mi prenda la libertk, 20
" nella premura tengo di vedere tale fastidiosa pendenza ultimata, che Le spieghi i sinceri
" sentimenti deiranimo mio.
" L' instanza delli signori Interessati, quando sia limitata fino al tempo deUa f atta so-
" spensione, come credo, ha un fondamento di pratica e di ragione, come certo al signor
" Marchese mio signore cugino padrone colendissimo, dotato di eomma chiarezza di mente, 25
" sark bene presente; mentre havendo li medesimi intrapresa la stampa con le dovute licenze,
" e premesso al publico il solito manifesto, hanno proceduto in essa fino al tempo delFordi-
" nata sospensione sotto la buona fede, sichfe non h doverosa cosa che perdano la spesa fatta
" fino a quel tempo.
" Ora mi permetta, che continuando io nella stessa sinceritk e libertk, che dica tenersi 30
" e credersi dalle persone piu rette e sensate che ad un tale rimborso soggiacere debba chi
" ha interesse nella sospensione deiropera, e che gU preme non si pubUchi in suo svantaggio.
" Stante questa opinione delU piu savii, e che per tale causa verrk da Lei pure adottata, se
" potessi io sperare di vedere con U miei debolissimi suggerimenti dato fine a questa diffe-
" renza, e levato al di lei animo ogni inquietudine, mi farei ad insinuarle di appigUarsi a 35
" questo temperamento, che se bene un poco gravoso, pure, essendo creduto giusto, fark
" sempre piu conoscere ad ognuno Teqmtk somma del retto pensare del signor Marchese mio
" signore cugino padrone colendissimo. II simile fu praticato anni adietro in questa cittk
" dal signor conte don Giovanni Battista Rubbi cavaUero del Friuli, soggetto bene noto aUa
" letteraria repubUca per le sue stampe; al quale premendo infinitamente la sospensione di 40
* un'opera stampata qui in Lucca, come con contraria alle particolari sue convenienze, rim-
" borso interamente lo stampatore d'ogni spesa. Nel caso nostro per6, come mi sono espresso
" di sopra, non doverebbe EUa rimborsare le spese che fin al tempo deIl'ordinata sospensione
" della stampa; mentre per il restante, in caso d'uUeriore instanza deUi signori Interessati,
" doveranno questi rivolgersi ad altra parte. Se 8ar6 al caso sia pure EUa certa che sark atto 45
" proprio di mio dovere a renderla con ogni premura servita d^assicurarmi deUa quantitk
PREFAZIONE
CV
10
" precisa della stampa eseguita fino al sopradivisato tempo ; e per li riscontri fin ad hora
" potuti giungere a mia notizia, parmi potere avere lusinga che un tale rimborso non deva
" ascendere a somma molto considerabile.
" Quando poi il signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo non creda di
" sua convenienza applicarsi a questa mia insinuazione, che mi protesto dettata solo dal vivo
" desiderio d' interessarmi in tutto ci6 reguarda la stimatissima sua persoua e famiglia, bra-
" merei almeno, e prego si resolva abbracciare il secondo temperamento, quale gik fu in
" resolutione d'attendere ciofe di trasmettere li documenti che presso di sfe conserva, quali
" sbattono 1' impostura e f alsitk del Ghirardacci, e restando questi stampati e posti in fine
" delI'opera possa questa lasciarsi publicare. E qui parimente sara d'ogni mia premura, che
" quest' ultimo temperamento sia abbracciato ed eseguito diligentemente ad intera di Lei so-
" disfattione. Awanzo pure alla sua notizia, che piccatissimi li signori Interessati alla stampa
" d'essere la publicazione di questa, con grave loro danno, stata impedita, sono in fissata
" resolutione (per quanto a me da buona parte vien assicurato) di far stampare di Ik da' monti
" Topera, e ci6 per punto di impegno e per indenizzarsi, in quanto potranno, del discapito
" al loro interesse. Stante tutto questo, crederei sano consiglio lasciare correre e publicare
" questa impressione gik eseguita, con unirvi li sopracitati documenti ; mentre allhora puo
" credersi con fondamento che non vorranno li signori Interessati eseguire altra suddetta stampa
" di Ik dai monti con pregiudizio del loro interesse, che per certo sarebbe evidente, mentre
20 " Tesito di due impressioni di tale opera resterebbe incagliato con non potersene certamente
" trovare la vendita.
" Presentandole le mie scuse per il longo tedio mi trovo obbligato arrecarle, e per la
" libertk con la quale le ho espressi li miei sentimenti con questa mia, al solo fine di vedere
" una volta terminato questo fastidioso affare, La supplico di pronta resposta per poterla io
" partecipare a chi occorre, ed a volermi nel tempo stesso onorare di suoi pretiosi comandi,
" nell'esequzione dei quali possa sempre farmi conoscere, quale con la piu ossequiosa stima
" mi do il vantaggio di rassegnarmi
15
25
" Del signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo
" Lucca, 26 gennaro 1759«
30
" devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino
" cavaliero Francesco Antonio Mansi „'.
La lettera del Mansi fece non poca impressione sul marchese, il quale tuttavia
credette di vedere in essa che il cugino, mostrando di zelare l'utilitk sua, tendesse
invece con finissimo artilicio al vantaggio degli interessati nella stampa del Ghirar-
35 dacci ; e in questo senso ne scrisse alla sorella e all'abbate Scarselli ^
II marchese non buttava per6 via del tutto le proposte, e mentre scriveva al cugino,
quasi che lui fosse l'avversario, tutte le sue ragioni contrarie, acconsentiva tuttavia,
sia pure alla sfuggita, di intendere quali sarebbero state le pretese : era un primo passo !
* BiBLiOTECA comunaij: dell'Archiginnasio, J^a-
scio cit., n. i6.
' BlBLIOTECA COMUNALE DKLL'ArCHIGINNASIO, Fa-
scio cit., n. n;.
Lo Scarselli (lettera n. 20) era dell'avviso del Ben-
tivoglio, che non si dovesse dare compenso alcuno, come
gia aveva comunicato al Buonamici, e il 10 febbraio,
in risposta all'ultima lettera del Bentivoglio, gli scri-
veva tra l'altro : " Non sono facile a credere l'effetto
" della minaccia che il libro sia per imprimersi di la 10
" dai monti, e quando mal cio seguisse, penserei ancor
* io che un buon manifesto potesse bastevolmente scre-
* ditar l'opera e smentir 1' impostura. Veggo bene l'ar-
" tificio del suo corrispondente (il Mansi) il quale sark
" forse del nuraero degli Interessati, e siami lecito dire 15
" che la fede di lui e quella degli altri suoi nazionali
" mi sono egualmente sospette „, II giudizio severo
dello Scarselli era ingiusto.
CVt PREFAZIONE
" Ho un nuovo obbligantissimo riscontro deiresperimentata j^entilezza del signor cavalier
" mio signor cugino padron colendissimo nel favorito suo foglio dei 26 del caduto, che mi
" chiama a renderle i piu vivi miei ringraziamenti.
" Non mi b riuscita nuova la disposizione in cui sono cotesti signori Interessati di stam-
* pare di Ik da' monti il terzo tomo del Ghirardacci, dacch' EUa ebbe la bontk di signifi- 5
" carmi tempo fa, che da essi pensavasi di stamparlo alla macchia. lo mi applicai sin d'al-
" lora a mettere insieme i documenti che avevo in pronto, e difendere Tonore degli Avi
" miei. Ma come si penso di dare airapologia maggior estensione, oltre a cib che riguarda
" Tinteresse di mia Casa, ho voluto che le riflessioni cadano ancora sopra le altre materie
" di queiropera perchfe apparisse sempre piu il poco pregio di essa. E gi^ stampato quanto 10
" spetta alla prima parte, e sono certo che i documenti che vi ^nno luogo faranno toccar
" con mano la falsith di ci6 che scrivesi del nascimento di Annibale Bentivoglio. Ora si sta
" lavorando per la seconda parte a manifestare i grossi errori di tutto il libro, e a mostrare
" che il manoscritto, che serve airedizione, si deve piuttosto prendere per un zibaldone ove
" Tautore notasse le cose da qualunque fonte a lui venissero, per esaminarle poi e separare 15
" il buono dal cattivo e il vero dal falso, che giudicame altrimenti. Ella vede per tanto
" che questa idea non pu6 conciliarsi col suggerimento, per altro savissimo, che favorisce di
" darmi, di stampare cio^ in fine del Ghirardacci i documenti sopraccennati. Sarebbe un
" volere ad un tempo stesso edificare e distruggere, stampando un libro e mettendovi in fine
" cosa che lo scredita, anzichfe fargli vantaggio, e dovendo pure uscir Topera senza le mu- 20
" tilazioni che si desideravano, mi toma troppo la pubblicazion di un manifesto nel modo
" che mi sono dato Tonore di significarle. Aggiugner5 che quand'anche il libro non si stampi,
" mi consigliano amici e parenti di dare in ogni modo in luce il manif esto sudetto ; poichfe
" per le cose avvenute, pei maneggi fatti e le note differenze reso oggimai a moltissimi noto
" questo affare, servirh la pubblicazione delle mie ragioni a dissipare qualunque ombra che 25
" avesse neiranimo di qualcheduno cagionata la consaputa favola del Ghirardacci.
" Le rimostranze che fanno di presente li signori Interessati, combinano perfettamente
" con tutto cio che disse tempo fa in Modena il signor Venturini sopra questa facenda, per
" cui ho a lei recati tanti disturbi, e tante grazie Ella si h compiaciuta di farmi. La spesa
" incontrata e la buona fede, in cui erano per essa, sono sempre stati i motivi del preteso 30
" indennizzamento. Ma io La supplico di riflettere, che derivando ci6 da un falso supposto,
" perde tutta la forza che gli si vorrebbe dare. Lo stampatore, col dire che ha speso legi-
" timamente neirimpressione d'un libro, per le consuete licenze che ne aveva, coiraggiungere
" il danno di una spesa fatta sotto buona fede, ora che gli si vieta di pubblicarlo, e col
" pretenderne di conseguenza il risarcimento da chi ne ha procurata la sopressione, dice in 35
" sostanza una cosa, che suppone un'assoluta proibizione di pubblicare quel libro, e questo h
" appunto il suposto che non regge.
" Non se gli h proibito assolutamente di pubblicare il libro, ma solo di pubblicarlo con
" que' passi ingiuriosi alla mia famiglia. Sicch^, mutilata Topera, poteva benissimo darla in
" luce. E quand'anche fossero stampati quei fogli, che detti passi contengono, e si fossero 40
" perci6, in grazia delle mutilazioni necessarie, dovuli ristampare, Ella sa che prima di ricor-
" rere alla corte di Roma io mi offersi di soccombere a.Va spesa che vi fosse andata. Ora
" quale danno soffrivano in quello stato di cose gli interessati ? Niuno certamente. Ma la loro
" unica mira era pur di ridurmi alla necessitk di comprare lutti gli esemplari, e fare cosl in
" un colpo un buon negozio. Dopo gli uffizi della gloriosa memoria di Benedetto XIV, ripe- 45
" tuti per somma clemenza dal regnante pontefice (come a lei naturalmente sarh noto), se knno
" gli signori Interessati voluto non ostante continuare ed ultimare la stampa, non saprei che
" mi dire ; non credo che possono dolersi che di se stessi. Pregola riverentemente di f ar
" loro comprendere che se si fossero contentati di pubblicar Topera colle desiderate muti-
" lazioni, niun danno poteva loro venirne, e non avendo conseguentemente Tofferta mia ac- 50
PREFAZIONE CVII
" cettata, essi soli vengono ad essere de' suoi danni la vera cagione. Mi pare ci6 tanto
" chiaro, che descritto in tutte le sue circostanze ad ogni sensata persona, fara vedere che
" non debbo presentemente soggiacere ad un peso che per le cose dette non mi conviene.
" Amerb tuttavia di sapere a che s'estendano le pretese de' signori Interessati. Ma.
" quando mai mi venisse talento di condiscendere pure a qualche cosa, protesto che lo farei
" a sola contemplazione del signore Cavalier mio signore cugino padron colendissimo, che
" una sl gentil parte si compiace di prendere nelle mie convenienze „'.
Intanto 11 carteggio continuava, ma lentl erano 1 passi del marchese GuJdo suUa
via del corapenso. Se 11 Bentlvoglio non tronc6 del tutto le trattatlve devesi un
poco alla sorella sua marchesa Albergatl ^ e piii al tatto e alla longanimlth del Mansi.
Questi, un po' seccato, cosi gli scriveva il 2 marzo, affine anche di evitare che 11 mar-
chese non lo volesse tlrare in lungo con vane parole sino a che avesse compiuto il
famoso manlfesto :
" Signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
15 "Dal pregiatissimo foglio del signor marchese mio signore cugino padrone colendissimo
" delli 3 caduto, ho ricevuto riscontro all' ultima mia 26 gennaro che mi detti Tonore avvan-
" zarle. Con sommo piacere ho inteso la resoluzione ha presa di pubblicare con la stampa
" una pienissima confutatione della divisata storia del Ghilardacci, appoggiata sopra li sicuri
" fondamenti delli documenti, che gi^ mi avvisb havere in pronto per difendere, come fe bene
20 " di dovere, Tonore degli illustri Avi suoi. lo pure che godo Tonore distinto d'essere nel nu-
" mero delli suoi parenti, mi unisco con quelli ad approvare pienamente il savio partito preso
" di porre con la stampa sotto Tocchio del mondo letterario li validi documenti che sbattono
" interamente le falsita ed imposture, e f anno conoscere graltri errori che si contengono nella
" storia del sopranotato fattionario. In questo modo pubblicandosi la storia suddetta, sark gik
25 " il mondo prevenuto di sue falsita descritte nella medesima, e resteranno, come mi dice, in
" ogni maniera dissipate ancora quelle ombre che, neiressersi fatto a tanti noto Taffare, potes-
" sero nell'animo di qualcheduno essersi formate in pregiuditio della sempre illustre sua fami-
" glia, e manifestata rinsussistenza e falsitk dei fatti descritti dal fattionario, si verrk sempre
" piu a confermare nelle mente d'ognuno la somma stima della medesima.
30 " Della di Lei savissima resoluzione di dare alle stampe quanto sopra, e dal contesto di
" sua lettera, parrebbe potersi ricavare forse che Ella fosse nella dispositione di volere (doppo
" publicato il manifesto contro la storia suddetta) di volere lasciare publicare questa stampa
" gik sospesa, e lasciare correre agl' Interessati la sorte, quale non pare potesse essere fe-
" lice, con il preventivo di Lei manifesto pubblicato, che sbatterebbe affatto la fede e pregio
35 " della stessa storia. Se questo fosse, potrei credere fin d'ora Tultimazione deiratfare, do-
" vendo in tale caso cessare ogni ulteriore pretensione ed instanza delli signori Interessati
" sul punto del dimandato rimborso ; ma comandandomi Ella con la piu obbligante espres-
" sione, della quale me le protesto al sommo tenuto, di dirle quale sia la somma del preteso
" rimborso per le spese della stampa fino al tempo deirordinata sospensione della medema,
40 " ci6 mi puone troppo in dubbio di quanto sopra, e di prendere abbaglio, e scostarmi dal
* di Lei sentimento; per bene pero assicurarmi, e non fare alcun passo con li signori Interes-
" sati, che non sia pienamente coerente alla volontk del signor Marchese mio signore cugino
" padrone colendissimo, la supplico a volermi, nelli termini piii chiari e precisi, significare
' BiBUoTECA. COMUNALB deij.'Archiginnasio, Fa- ' Cf. 1,1 lcttera della marchesa Albergati, che h a\
scio cit., n. 17. n. 34 del Fascio cit.
CVni; PREFAZIONE
" la sua volontk, ciofe se sia di lasciare li signori Interessati nella libertk di publicare la nota
" storia, doppo sia gik publicata la confutatione con il di Lei manifesto (mentre in tale caso
" sark conveniente ne resti compita quest'edizione); overo sia la di Lei volontk, che la stampa
" della storia suddetta resti sospesa ed inedita come al presente si trova, e dare Ella alll si-
" gnori Interessati il rimborso di zecchini cento ottanta, che a tanto ascendono, secondo le 5
" informationi prese, le spese fatte dalli suddetti sino al tempo che fu sospeso il proseguimento
" della stampa di detta storia,
" Ecco quanto mi do ronore di significare al signor Marchese mio signore cugino pa-
" drone colendissimo ; e vivendo con desiderio di vedere ultlmato que8t'affare con piena sua
" sodisfattione, al quale fine h stato e sark sempre diretto ogni mio operato, la supplico ono- 10
" rarmi di pronta sua resposta, ed a questa uniti li venerati suoi comandi, mentre in atten-
" tione di questi e di quella, mi procuro il vantaggio con ogni ossequiosa stima di rassegnarmi
" Del signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo
"Lucca, 2 tnarzo 1759.
" devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino 1 5
" cavaliero Francesco Antonio Mansi „.*
11 Bentivoglio gli rispose il 20 marzo rifacendo dalle sue origini la storia del-
l'avvenimento, confermando che voleva pubblicare il manifesto che gik era a buon punto
e alla fine aatorizzandolo a trattare con gH interessati, ai quali non era alieno dal dare
qtcalche cosa a sollievo della spesa, quantunque temesse che gli editori, in mala fede come 20
erano, non procedessero poi ad una stampa alla macchia per spillare altro denaro^; ma
poichfe le espressioni adoperate dal Bentivoglio erano un po' dubbiose, a richiesta
del Mansi, gli riscriveva ancora nell'aprile incaricandolo espressamente di combinare
il compenso in una modesta cifra ^.
II cavalier Mansi si metteva tosto alI'opera e ne dava poi conto al cugino: 25
" Signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
" Mancano a me li termini adequati a potere corrispondere alle tanto geBtili e obbli-
" ganti espressioni con le quali vengo tanto distintamente onorato dal signor Marchese mio
"signore cugino padrone colendissimo nell'ultimo suo foglio, e pero non posso che conte-
" starle le mie pi{i vive obbligationi e presentamele i miei pifi sinceri ringraziamenti. 30
" Nel punto di quanto le awisai che qua dicevasi con mia pena circa il non essere EUa
" in resoluzione di pagare le spese della stampa fino al punto awisato, attribuivasi bensi ad
"una specie d'impegno, reguardo a quanto era seguito e non gik ad economia,
" Ho inteso con tutto il piacere che per estrema bont^ sua a favorire le mie gik accu-
" sateli premure, per cercare modo di dare fine al disgustoso affare, sia resoluta sborsare una 35
" somma, ma non gik la pretesa dalli signori Interessati, dandomi Tautoritk di fissarla con sce-
"mare dalli pretesi 180 zecchini quel tanto crederd conveniente: stante questo, io, che mi
"professo al sommo tenuto alla sua gentilezza, non ho voluto correre il risichio di troppo
" male a quella corrispondere, con stabilire cosa alcuna, senza la sicurezza che sia di piena
" sua sodisfattione. *"
" Ho detto alla persona che carteggia con li signori Interessati, che se per ultimare que-
" sta pendenza crede possino li suddetti quietarsi, e si dia fine alFaffare con doversi dal si-
> BlBLIOTECA COMUNAM DBXL^ArCHIGINNASIO, Fa- SCio cit., n. 37,
fcio cit., n. 35. * BlBLiOTECA comunale dell'Archiginnasio, Fa- 5
* Bibliotkca poMUNALE dkll'Archiginnasio, Fa- scio cit., n. 57.
PREFAZIONE CtX
" gnor marchese Bentivoglio d^Aragona 100 zecchini, credo che questo, per fare a me una
" grazia particolare, condescendera forse a sborsarli, ma che cio pero dico con la reserva di
" aspettare resposta se di ci6 sia il signor Marchese contento di fare. La persona suddetta
" mi ha detto, che non potendo arbitrare, scriverk alli signori Interessati, e giunta la resposta,
5 * a me la parteciperk. Quanto sopra tutto fe noto a questi nostri signori, alli quali dal Su-
* premo consiglio ^ stato appoggiato Taffare, e si come a questi fe stato a me necessitk di
" porre sotto Tocchio Tultima lettera gentilissima del signor Marchese mio signore cugino
" padrone colendissimo, sono essi intesi della libertk che Lei mi dk di iissare la somma con
" scemarla dalla awisata pretensione, e so ancora che ci6 lo sa la persona suddetta che carteggia
10 " con li signori Interessati; ma con tutto questo, mi sono dichiarato che io non voglio estendermi
" a maggiore offerta e sempre con la reserva sopra notata, essendo la suddetta, per quanto si
" conosce, quella da cui h bene inteso delFaffare.
' Intanto che venga la resposta dalli signori Interessati, attendero sapere da Lei se sia
* contenta fare lo sborso delli cento zecchini, per potere fissare, in caso, che li signori In-
15 " teressati awisino di restare con ci6 contenti ad intera ultimazione deiraffare. Quanto alla
" stampa, questa non sortirk alla luce in qualunque modo termini Taffare ; ma questi signori
" mi dicono che reguardo al manuscritto del Ghilardacci, che pure e in loro mano, venendo
" richiesto dalli signori Interessati, come pare certo seguira, si trovano in grado di non po-
" terle negare la consegna, non credendo giusto il poterlo ritenere. Havendo cio inteso,
20 " credo mio dovere il ci6 parteciparle, e nel tempo stesso mi prendo la libertk dirle che, per
" mio sentimento, ne procurerei Tacquisto, se cio potesse riuscire, per levare il modo venisse
" altrove ritentata la stampa. Quale possa essere il prezzo del manuscritto, io potr6 saperlo,
" con dimandarlo, in caso che Lei creda opportuno di procurarne Tacquisto ; ed allora potr6
" accusargliene la notizia. Dissi per levare il modo si tentasse altrove la stampa, nel sup-
25 " posto che siavi questo solo manuscritto, non potendo io con sicurezza sapere se altri ve
" ne siano in Bologna o altrove. Ecco quanto mi do Tonore di significarle per resposta alla
" stimatissima sua, e farle noto Toccorrente di quanto presentemente conceme airaffare.
" Vivendo sempre con desiderio vivo di godere il pretioso vantaggio di suoi comandi,
" per sempre piil contentarla neireseguirli, quanto mi conosca tenuto alla sovrana sua gen-
30 " tilezza, con vivo ossequio mi rassegno
" Di Lei, signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
" Lucca, i8 maggio 1759.
" devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino
" cavaliero Francesco Antonio Mansi „'.
35 -La risposta non si fece attendere. Ormai anche il Bentivoglio dimostrava di vo-
lere entrare risolutamente nella vera strada:
" Signor cavaliere Francesco Antonio Mansi,
" Lucca.
" Sono penetratissimo della generosa compitezza colla quale il signor Cavaliere mio si-
" gnor cugino padron colendissimo si compiace di onorarmi nel pregiatissimo suo foglio dei 18
40 " del cadente, nfe 8apr6 mai renderle bastevoli grazie.
" Dacchfe ho a Lei dato pienissimo arbitrio di stabilire la somma a favore dei signori
" Interessati alla stampa del Ghirardacci, Ella poteva servirsi nelle misure che a Lei piace-
" vano, senza che vi fosse bisogno di altra mia approvazione. Su questo particolare la mia
" volontk non h che la sua, e se ha creduto bene di offerire cento zecchini, io entro seoza
I
' BlBLIOTBCA COMUMALE DEt.L'ARCHIGIKKASIO, Fa- Scio clt., n. 67.
CX PREFAZIONE
" esitare nel di lei disegno, e approvo ciecamente Tofferta da Lei fatta, alla quale sark da me
" opportunamente compiuto.
" Una sola cosa permetta che io aggiunga intomo al destino dei fogli stampati, che se-
" condo fu detto in prima dal signor Venturini erano per 1060 esemplari. Se convengono
" quei signori di accettare il danaro da Lei offerto, io debbo pure avere i fogli stampati, per 5
" la soppressione de' quali il danaro si sborsa. Bench^ per6 EUa non mi parli di cio, trattasi
" di una condizione si necessaria in questo contratto, che mi figuro sark gik stata da Lei con-
" siderata, e di cui non pu6 nascere difficoltk.
" Trovo opportunissimo che le mie deliberazioni siano state partecipate da Lei a cotesti
" signori a' quali dal /Supremo Consiglio 6 stato appoggiato Taffare. E siccome non ho mai 10
" dubitato del primiero loro impegno, prendo maggior coraggio ch' Essi, con quella giustizia
" che loro fe naturale, vorranno ora garantirmi con risolutezza da nuove molestie.
" Veggo anch'io che non si pu6 a buona ragione negare la restituzione di cotesto ma-
" nuscritto, n^ ci6 mi dk il minimo fastidio per Timpegno in cui h colla Santit^ di N. S.
" il proprietario di esso. E qui 6 pregata di avere la sofferenza ch'io le spieghi come stia 15
" la facenda.
" II signor marchese Giuseppe Davia in una sua lettera al signor cardinale Torrigiani
" segretario di Stato, data dei 7 novembre delFanno scorso, dicesi ingenuamente padrone del
" manuscritto suddetto. E siccome su questo punto aveva dal signor cardinale legato di
" Bologna intesa la volonta di N. S., si credette in necessitk di scrivere al signor cardinale 20
" segretario di Stato ch' Egli aveva prestato il manuscritto al signor Venturini da leggere,
" il quale si prese la libert^ di stamparlo contro Tespressa intenzione del cardinale. Ne ven-
" nero in seguito le mie rimostranze alla corte di Roma e Timpegno di questa alla suppres-
" sion della stampa. Per la qual cosa indotto il signor Marchese a scrivere al fu signor cardi-
"nale Archinto, confessa di avere segnata la lettera seaza considerarla, per cui nebbe da 25
" Sua Eminenza un'amara risposta. Aggiunge che se non era lesto il signor Venturini fa-
" cevagli la stessa scena con cotesto augusto senato. Voleva pure il Venturini che il signor
" Marchese stendesse un documento per cui apparisse interessato in detta stampa, lo che dal
" cardinale fu negato, e piccato anzi per tutto ci6 contro del Venturini, scrisse a Lucca al
" signor senatore Mutroni, che sebbene il Venturini spacciasse in contrario, egli per6 prote- 30
" stava di non avere in detta stampa il minimo impegno, confidava al suddetto signor sena-
" tore questo suo sentimento, pregandolo pero che a riserva di lasciare che fosse prestato il
" di lui nome in questo affare, lasciasse che la Repubblica determinasse cio che credeva, senza
" che fosse palesa la contrarieta sua alla stampa, per non inimicarsi il Venturini. Dopo tutte
" queste cose, persistendo il signor Venturini a spacciare che il signor Marchese era interes- 35
" sato ed impegnato nella stampa, protesta il cavaliere a detto eminentissimo cAe fremendo-
" gli di non smembrare dalla libreria il manuscritto, avcva -prese le misure -per assicurarlo
" e riaverlo, Tutto questo che mi sono dato l'onore di esporle, il signor marchese Davia preg6
* Sua Eminenza di rassegnarlo alla Santitk Sua. Sicchfe veda il signor CavaUere mio signore
" cugino padrone colendissimo che io non ho ragione di temere per conto di questo manu- 40
" scritto, non essendo mai presumibile che un cavaliere manchi ali'impegno contratto col suo
" sovrano. lo suppongo dunque che sara il manuscritto restituito al signor Marchese che se
" ne protesta il solo padrone. Sono bene tenuto al maggior segno alla di Lei bonta che si
" manifesta con tanto zelo per le mie convenienze
1
5» •
Stavolta il cavalier Mansi tard6 assai piii del solito a rispondere; come sopra 45
h detto, egli si era impegnato di intendere dagli interessati se erano contenti della
• BlBLlOTECA COMUNALB dell'Archioinnasio, Fa- scio cit., n. 68; 38 maggio 1759.
PREFAZIONE CXI
cifra proposta di 100 zecchini. II ritardo parve al marchese " misterioso „ e si
pose a dubitare di nuovo di tutto e di tutti, e scrisse alla sorella di sollecitare il
piti possibile la compilazione del manifesto, unica arca di salvezzal^
Ma la risposta, invero non in tutto gradita, venne:
5 " Signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
" Al pregiatissimo foglio del signore Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
" diedi riscontro di ricevuta lo scorso giugno, ma non potei dare resposta alli punti deiraf-
" fare, trovandomi allhora in cura alli nostri bagni, e pero fuori di portata a potere parlare
" con chi m'era necessario, come ne resi Ella intesa, per non comparire mancante al pre-
10 " ciso mio dovere di continuare a servirla. Ritomato in citta, ho subito ripreso Taffare per
" procurare con ogni premura la desiderata conclusione, accio si tolga a Lei questo grave
" disturbo. Sono sensibilissimo alla bont^ somma con la quale mi onora in espressioni le pivi
" obbUganti, aderendo generosamente a compire alli cento zecchini da me offerti ; e cio f a
" che tanto piu soffra io di pena, nel vedermi obbligato a dirle, che con tale somma nou
15" possiamo accordarsi. Con generosa obbligante gentilezza Lei mi dk tutta la liberta, per
" ultimare Taffare, di lissare la somma da me creduta doverosa; ma siccome io crederei di
" troppo male corrispondere con valermene liberamente, non ho voluto accrescere senza prima
" havere il di Lei consenso.
" Posso dirle che la spesa fatta dalla stamperia ascende a zecchini centosettantasette,
20 " come ho conosciuto non solo dalli attestati di persone degne di fede e dalli conti esibiti,
" ma dalla scrittura stessa dal negozio della stamperia. Per assicurarmi non esservi minima
" altera?;ione sul prezzo delli fogli stampati, ho segretamente fatto questi esaminare da per-
" sona intendentissima in tale materia, degnissima di tutta la fede e fuori d'ogni eccettione:
" ed havendomi questa assicurato non esservi assolutamente !a minima alterazione sul prezzo,
25 " posso io con franchezza a Lei assicurarlo. Stante quanto sopra, b costante mio sentimento
" che possino alli cento zecchini aggiungersene trenta, e con la somma di 130 zecchini in
" tutto ultimarsi Taffare, con un defalco ragionevole gia da Lei ordinatomi, e clie tale, cosi
" facendo, io lo giudico, e che si fa sopra la spesa reale fatta dalla stamperia, come sopra
" notata. Se poi si dasse il caso (che contiiigibile non credo) che U signori Interessati non
30 " volessero di ci6 esser contenti, io non dar6 piu orecchio ad altre propositioni, n^ saro piii
" molesto al signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo, con avvanzarle nuove
" premure per fare aumento maggiore ; e se lo faccio adesso si e non solo perchfe conosco
" sempre piu con sicurezza la spesa sopradetta realmente fatta dal negozio della stamperia, che
" troppo soffrirebbe di danno se almeno della medesima non fosse nella maggiore parte rein-
35 " tegrato ; ma perchfe un tale passo f arh sempre piu conoscere il di Lei animo generoso, con
" il quale, havendo data a me, per farmi una grazia assai particolare, di che le vivr6 sempre
" obbligato, la Uberta di accordare la somma giudicato doverosa, ha quello qua ricevuto tanto
" di lode bene distinta.
" Circa il punto di ritirare li fogli stampati per 1060 esemplari, io ne le motivai cosa
40 " alcuna, essendo circostanza che necessariamente intendevasi indusa di ritirarU tutti in mia
" mano, avanti f osse consegnato il danaro che restasse accordato e da Lei qua rimesso ;
" perch6 altrimente si sarebbero sacrificati i mezzi senza ottenere il fine : anzi resultando
" dalli conti di spesa fatta dalla stamperia ricavati dalla scrittura della medesima il numero
" sopranotato dei fogli, sark mia cura, se da Lei verrh accordata la somma suddetta, di fame
45 " diUgente rincontro e ritirarU in mia mano a dispositione degrordini si compiacera in ap-
' BlBLIOTECA COMUNALE DBLL^ARCHIGimrASIO, Fa- scio cit., n. 84,
CXU PREFAZIONE
* presso avvanzarmi ; e ci6 avanti che sia f atto lo sborso del denaro in mano a chi agisce f>er
" conto delli signori Interessati, alli quali sark restituito il manuscritto nel tempo stesso ; in-
" torno al quale ho inteso volentieri quello mi ha onorato avvanzarmi, da che si ricava non
" havere EUa certo ragione di temere per questa parte. Ecco quanto mi do il vantaggio di
" dire al signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo, che supplico condonare 5
" il tedio di mia prolissitk, benchfe necessaria a compire di resposta alla veneratissima sua.
" In attentione vedermi onorato di ulteriori suoi comandi, con riscontro di quanto sopra,
" per poterla a norma di quelli ubbidire, con pienezza di stima ed ossequio mi rassegno
" Del signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo
" Lucca, 25 luglio 1759. 10
" devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino
"cavaliero Francesco Antonio Mansi „'.
II marchese Bentivoglio, per consiglio specialmente della sorella ^, acconsentl a
questo nuovo sacrificio, e scrivendo al Mansi si dichiard pronto a pagare l'ulteriore
somma richiesta: non gli pareva vero di uscire finalmente da una faccenda che lo 15
teneva in gravi apprensioni da ben tre anni.
Ma quale non fu la sua sorpresa quando, alla metk di settembre, ricevette dal
cugino quest'altra lettera, che davvero non si aspettaval
" Signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo,
" Accuso la ricevuta della stimatissima sua, con la quale si h compiaciuto avvanzare alla 20
" mia 25 luglio la resposta tutta espressa con termini al sommo obbliganti; effetto tutto del
" gentilissimo animo suo; e per li quaU me le professo al sommo tenuto.
" Dal padre Sebastiano eremita di Camaldoli, ricevvi da Firenze con lettera data 18 ago-
" sto, avviso di dovere pagare a me centotrenta zecchini per ordine ricevuto dal signor Mar-
" chese mio signore cugino padrone colendissimo, e io li resposi tenesse in sua mano li sud- 25
" detti, che grhaverei in appresso avvisato come e quando doveva rimettermeli.
" Con r ultima mia Le awisai che aderendo Ella allo sborso di centotrenta zecchini, non
" haverei io certamente awanzata maggiore offerta per ultimazione delFaffare, e non haverei
" awanzate a Lei nuove premure per aumento, e tale era la mia determinazione. Habbia
" adesso, La prego, la sofferenza di qui leggere quanto segue. 30
" Le sue lettere, come gik Le avvisai, ho dovuto io sempre porle sotto Tocchio di
" questi signori destinati dal Senato per Taffare della nota stampa sospesa. Hanno questi
" rilevato, dalle generose e gentilissime sue espressioni per favorire le preghiere da me av-
" vanzateli, che rimettendo a me assolutamente la libertk di fissare la somma di danaro, che
" credevo dovuta alli signori Interessati, non dovevo io mai, doppo essere stato accertato 35
" della spesa f atta dalli signori Interessati alla stampa di zecchini cento e settanta per li
" fogli stampati fino airordine di sospendersi la stampa, dare defalco nissuno a tale somma,
" che realmente costa essere stata spesa, e che io dovevo, o fissare il pagamento totale della
" spesa fatta dalli suddetti, overo lasciare al signor Marchese mio signore cugino padrone co-
" lendissimo la resolutione, che non dubitano sarebbe certo stata di f are lo stesso, doppo che 40
" da me era stato assicurato essere stata tale la spesa,
" Stante quanto sopra, cadeno adesso sopra di me tutte la doglianze, venendo io rico-
" nosciuto come causa che non venga corrisposto al giusto totale rimborso, e causa di non
" potersi terminare Taffare.
' BlBLIOTECA COMUNALK DKLL'ArCHIGINNASIO, i^fl- * BlBUOTKCA COMUNAI.K DELL'ARCmGIKNAS10, J^a-
$cio cit., n. 90. ^cio cit., n. 86.
PREFAZIONE CXIII
" Non dubito che Lei sark bene persuaso quanto il sopra espresso ca^oni a me d'ama-
" rezza e d' inquietudine, e perb mi trovo in necessitk di disturbarla nuovamente con suppli-
" carla favorirmi di sua lettera, con la quale niente motivi di quanto sopra le ho espresso,
"mentre detta lettera doverb consegnarla come le altre; ma solo mi dica che quando cre-
5 " deva con li 130 zecchini rimessi ultimato Taffare, riceve mia lettera con la quale le awanzo
" le mie calde premure per il totale pagamento, mostrandole che havendo io fatto nuove ri-
" flessioni alFaffare, essendo accertato della spesa seguita di zecchini centosettanta, parmi
" non si possa da me fare defalco nissuno, e che ne rimettevo al di Lei animo generoso la
" resolutione, della quale attendevo con impatienza riscontro. Detto quanto sopra, la sup-
10 "pUco in seguito dire quello haver^ resoluto, accio possa io fare leggere il testo della sua
" lettera alli signori suddetti.
" Se per terminare finalmente Taffare (che Dio conceda) ed evitare al signor Marchese mio
" signore cugino padrone colendissimo ulteriori inquietudini, e levare a me Tamarezza mi viene
" cagionata per quanto sopra ho espresso, risolvesse di compire al pagamento totale delli zec-
15 " chini suddetti 170, La supplico spiegare nella sua lettera, di havere ci6 resoluto per fare a me la
" grazia di aderire alle suddette ulteriori mie nuove premure awanzateH ; e che per6 da or-
" dine alli padri di Camaldoli suoi affittuari di fare giongere in mia mano. oltre li zecchini 130,
" altri 40 al compimento delli 170: ci6 resolvendo, per non perdere tempo a terminare un af-
" fare che tanto a Lei ha dato di disturbo, potrk avvanzare, nel tempo stesso che a me scrive,
20 " Tordine alli padri suddetti di compire e rimettermi in tutto zecchini cento settanta.
" Quanto alli fogli stampati per mille sessanta esemplari, sia pure sicuro, che fino che
" questi non siano consegnati in mia mano, non sark certo da me sborsato il danaro che
" Lei mi haverk rimesso ; e ci6 seguito, La render6 del tutto intesa, per attendere li suoi or-
" dini a disporre delli fogli sudetti.
25 " Supplico di benigno compatimento se tanto La disturbo; ma sono stato necessitato a
farlo per grincidenti prodotti dairaffare troppo scabroso. M'onori della continuatione di
" sua padronanza, essercitando quella verso di me con farmi godere di nuovi suoi comandi.
" Con il piu vero ossequio, mi rassegno.
" Di Lei signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo
30 " Lucca, lo settembre i7S9'
" devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino
" cavaliero Francesco Antonio Mansi „'.
Gli interessati avevano appena diminuiti dieci zecchini da quelli domandati da
principio e sui 170 stettero irremovibili : fu giocoforza cedere, e il povero marchese
;35 Guido, a cui non pareva vero di finirla, li mand6 senz'altro.
II cavalier Mansi gliene dava ricevuta con questa del novembre:
" Signor Marchese mio signor cugino padrone colendissimo,
" Ricevvi ieri 7 corrente la stimatissima del signor marchese mio signore cugino pa-
" drone colendissimo data 6 del caduto ottobre, e con questa riscontro alla mia 10 settembre.
40 " Gia dal padre Sebastiano eremita di Camaldoli sono stati pontualmente pagati per mio
" conto in Firenze centosettanta zecchini, a tenore deirordine da Lei avvanzatoli; e con tale
" pagamento vedo terminato un affare, che tanto Le ha cagionato di disturbo. Sia per6 per-
" suaso il signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo, che fissa fu la mia de-
" terminazione di non accordare che li primi cento zecchini offerti ; e che se le contingenze
45 " in cui mi sono trovato di non potere vedere, senza Taggiunta del resto, terminato Taffare,
BlBLIOTECA COMUKAI.E OBLL'ARCHIOimTASIO, Fa- Scio clt., n. 98.
T, xxxin, p. I — A
CXIV PREFAZIONE
* anzi di vedersi andare incontro alla continuatione d' inquietudini, non m' havesse obbligato
" con il di Lei consenso ad accordare di piu, k certo che non mi sarei mosso dalla prima
" determinazione.
* Resta adesso necessario Ella si compiaccia avvisarmi come devo disporre delli fogli
" stampati per mille sessanta esemplari, che a me saranno consegnati nell'atto del pagamento 5
" delli zecchini 1 70, acci6 possa io, a tenore delli suoi ordini, renderla eervita.
" Protestandomi alla sua somma gentilezza in estremo tenuto, con renderle che faccio
" li piii vivi ringraziamenti per le obbliganti espressioni con le quali mi ha onorato, La sup-
" plico farmi godere il pregiato vantaggio di nuovi suoi comandi, mentre con pienezza di
' vera stima e solito ossequio mi rassegno 10
" Del signor Marchese mio signore cugino padrone colendissimo
"Lucca, 9 novembre 1759.
devotissimo, obbligatissimo servitore e cugino
cavaliero Fr ancbsco Antonio Mansi „ *.
Siamo verso la conclusione. II marchese Guido pensava al modo migliore di far 15
venire a Bologna 1 fogli stampati dalle 1060 copie del terzo tomo del Ghirardacci,
e avendo inteso che c'era una comunicazione diretta da Lucca a Bologna, senza toc-
care Firenze, pregb la marchesa Albergati ad avvertirlo del mezzo piij sicuro e meno
dispendioso. Le raccomandava poi che alla dogana non venisse aperta la cassa e non
fbssero letti i fogli delI'opera incriminata, che se ci6 non fosse stato possibile e la cassa 30
dovesse aprirsi, procurasse la marchesa che fbsse presente una persona di fiducia che
sorvegliasse il tutto ^.
II 7 dicembre poi il marchese scriveva al Mansi per le ultime fbrmalitk della
spedizione; e con questa breve lettera termina I' interessante e curioso carteggio.
" Voglio supporre che il signor Cavaliere mio signore cugino padrone colendissimo abbia 25
" ricuperati i fogli per 1060 esemplari della consaputa edizione. Sono per6 a pregarla di
" spedirmene tosto una sola copia per la posta in dirittura in un rotoletto alla mia direzione,
" e le altre 1059 ben imballate, perch6 non patiscano, si compiacerk mandarle per qualche
" vetturale o mulatiere a Bologna, dirette ai signori Landi e Roncadelli spedizionieri colk.
" lo poi avT6 cura di ricuperare la balletta da Bologna. Scusi il signor Cavaliere mio si- 30
" gnore cugino questo nuovo disturbo che le reco „^.
DeII'accordo furono contenti tutti i famigliari del marchese Bentivoglio, ma spe-
cialmente la marchesa Eleonora sua sorella; la quale ebbe un'idea, secondo lei lu-
minosa, che subito si affrettb a comunicare al fratello. ,
Poichfe ormai tutti i fogli erano o stavano per venire in possesso del marchese 35
Guido, e colla stampa si era giunto cosl innanzi da potersi considerare quasi termi-
nata I'opera, perchfe non continuarla a proprie spese sino alla fine? Naturalmente do-
vevano essere religiosamente tolti tutti quei passi che erano stati la causa di una cosi
lunga fatica: in tal modo si contentavano coloro che volevano veder pubblicata I'opera,
e nello stesso tempo dalla vendita dei volumi si sarebbe reintegrata la spesa sostenuta. 40
' BlBLIOTKCA COMUNALE DELL^ArCHIGINNASIO, J^a- SCtO cit., n. Io8.
SCio Cit., n. 102. ^ BIBLIOTECA COMUNALE DELL'ARCHIGIiarASIO, F^a- S
' BlBHOTECA COMUNALE DELL'ARCH1GINNAS10, i^B- scio cit., n. III.
PREFAZIONE CXV
Mentre saggie erano state tutte le proposte e i consigli della marchesa Alber-
gati, questa non parve tale (e non era davvero) al marchese Guido. Era un tornare
a destare una questione noiosa che stava assopendosil Molto opportunamente perci6
si opponeva il Bentivoglio, e molto giuste ci sembrano le ragioni che egli adduceva:
5 " Ho esaminato il suggerimento del vostro segretario toccante Tedizione del Ghirardacci,
" ma non credo di doverlo abbracciare pei seguenti riflessi. Ho sempre detto a Lucca che
" non era permettere giammai quella stampa per Timpegno che me n'ero fatto, e non mai
" perchfe temessi di non potere smentire le imposture di queirautore, mediante le prove auten-
" tiche che tenevo presso di me. Se ora facessi continuare la stampa, levandone pero tutto
10 " quello che non b di convenienza di nostra casa, direbbero che non ho poi le prove decan-
" tate, se mi riduco a fare io stesso una edizione mutilata per sottrarre al pubbUco la pre-
" tesa veritk. Aggiungete che potrebbe darsi che a Lucca non si volesse compiere per mio
" solo conto quella stampa, oltre il dovere fidarsi di altri per essa in paese lontano ed in
" cosa si gelosa. E quand'anche si facesse, chi pu6 tenere un maligno, che non esca in campo
15 " con un foglio stampato, che contenga le omissioni, che si fossero da noi fatte, e sotto que-
" sto titolo le dia al pubblico ? Ora specialmente, che da molti si sa il maneggio nostro per
" impedirne la prima stampa ? Parmi pertanto miglior partito il preparare tutto cio che possa
" servire, occorrendo, a difendere la nostra causa; e se mai venisse talento a qualcheduno di
" stampare il Ghirardacci, potremo dar in luce tutto ci6 che pu6 evidentemente dimostrare
20 " l'impostura. Per questo vi prego continuare le vostre premure al signor Montefani, perch6,
" allestito che avremo il bisogno, saremo quieti in ogni evento. Scrivo ci6 non ostante a
" Lucca, che mi si mandi per la posta una copia sola dei fogli stampati, per vedere sin dove
' sia arrivata 1'edizione, ed il rimanente commetto che sia in una balla indirizzato a codesti
" signori Landi e Roncadelli, secondo voi mi scrivete „ '.
25 Delle 1060 copie che si erano tirate del volume, una, come vedemmo, fu man-
data direttamente per posta al marchese Guido Bentioglio a Ferrara; al quale non
pareva vero di vedere il corpo del reato e riscontrare sulla stampa i passi che, se-
condo lui, tornavano di disdoro alla famiglia sua. Le altre 1059 furono spedite a
Bologna e quindi distrutte.
30 La vera strage degli innocenti!
L'unica copia superstite rimase, trofeo della vittoria, nelI'archivio di famiglia in
Ferrara; ma a un certo tempo, non si sa quando, uscl di lii e dopo un vago cam-
mino pervenne a Bologna, dove fu acquistata nel 1860 per la Biblioteca comunale
dal solerte dottor Luigi Frati, allora bibliotecario dell'Archiginnasio.
35 E un volume in foglio di 55 quaderni duerni tutti sciolti, con numerazione da
p. 1 a p. 440 e con le segnature A-Iii. Le pagine, assai marginose, hanno 53 linee,
Ik dove sono complete. La filigrana fe ali'estremitk del foglio e consiste nelle tre
lettere AMG. 11 volume non h completo; ma fe quasi certo che qui si trova tutto il
pubblicato. Mancano del testo alcuni pochi fogli in fine, e inoltre l'indice e il fron-
|40 tespizio e i preliminari. La narrazione arriva insino alFanno 1508, e precisamente
all'elenco di quei Bolognesi che furono multati di denaro dal cardinal legato, 1' ultimo
• BiBUOTECA coMxnTALE dkll'Archiginnasio, Fa- sdo cit., n. iio. Vedi pagina precedente, 11. 35-31.
CXVI PREPAZIONE
dei <juaH, in fondo alla p. 440, fe Petronio Spagnolo. II titolo fe contenuto nella prima
pagina, sotto la testata a fregi e suona cosh msTORiA | di ( bologn v | del r. m. p.
CHERUBINO GHIRARDACCI.
Questo esemplare, unico che esista di quelli a stampa, giacchfe h noto che molti
se ne incontrano di manoscritti piti o meno corretti *, ha per Bologna un'altissima im- 5
portanza e costituisce uno dei piti rari cimelii che possegga la Biblioteca delPArchi-
ginnasio.
* *
Resterebbe ora a dirsi dei criteri che noi abbiamo seguiti per la ristampa (chia-
miamola cosl) del terzo volume del Ghirardacci; ma ci libereremo con poche parole. 10
Non si presenta vano che due vie : o riprodurre il cimelio tipografico che h rap-
presentato dall' unico esemplare dell'Archiginnasio, il quale ha anche la fortuna di
essere assai fedele al manoscritto originale ghirardacciano ; o vero seguire l'originale
autografo che conservasi neila Universitaria bolognese. Ci attenemmo, dopo lunga ri-
flessione, al primo partito: bisognava insomma riparare alI'onta che cra stata fatta al- 15
l'edizione lucchese, bisognava, secondo i desiderii e le proposte dei dotti bolognesi e
italiani espressi tutte le volte che s'6 parlato della stampa del terzo volume, far ri-
sorgere, far rivivere quasi, la bella e solenne edizione lucchese. E poich^ non era
possibile o utile farne la riproduzione zincografica, s'fe cercato in questa edizione di
riprodurre il piti fedelmente possibile la prima, con l'accenno delle note marginali e 20
I'indicazione delle carte, che presso a poco nelle due edizioni concordano.
U"n'altra constatazione ci ha indotti a seguire il cimelio ; il fatto che questo con-
corda colla forma comune del terzo volume che trovasi in circolazione nelle moltis-
sime copie manoscritte : queste si avvicinano tutte, infatti, difierenziandosi in non molti
particolari di poco conto, a quella redazione che fu data alle stampe ; invece il ma- 25
noscritto autografo del Ghirardacci, che {; manifestamente incompiuto, ha trasposizioni,
aggiunte, correzioni, chiamate ecc. che non sempre si possono nettamente allogare.
Ma 1'edizione lucchese non comprende tutto il testo ghirardacciano perchfe arriva
a parte del 1508, mentre I'autografo del Ghirardacci arriva insino a parte del 1509.
Poichfe noi volevamo dare 1'opera in tutto compiuta, trascrivemmo daII'autografb del 30 j
Ghirardacci le poche pagine che mancavano appunto al compimento. \
Seguendo la stampa, non indfcammo la divisione in libri del terzo volume, che h
data, ma cervellotticamente perch^ l'autografo non la offre, da talune copie mano-
scritte che del volume si conservano. Avremmo date le differenze piti notevoli che si
riscontrano tra il cimelio a stampa e l'autografo ghirardacciano; ma esse non sono 35
tali che valga la pena di essere segnalate cosl dal lato storico come da quello let-
terario, essendo quasi sempre ridotte a varianti di forma o di ortografia, e non cre-
' Cf. il paragrafo precedente.
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AUTOGRAFO Dl CHERUBINO GHIRARDACCI ( ms. 2000 della Bibl. Unlv. di Bologna )
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An. Hi Cr.l
14!».
/aveU.
O R I A
^ a male l' uno dall' altro, avenne che la Donna rimaCe ^x^-\dii , e partorl
queflo figliolo, & ciafcuno di efli ^\ credeva che foife il fuo . Crefciutoil
wnciuilino, & dimortrando riufcita, & di ingegno., & di tnolta fperanza
di altovjjore, amendui l' accarezzavano come figli(>lo,5c eflendu un sior-
no a diporto infieme, 5c fendo loro prefenteil putto, AntonioXi lafcio in-
tendere, cbe lo teneva per fuo , & Gafparo , anch' egti fcoprendofi aflTcr-
mava, che foffe fuo. Et venendo ad una piacevolecontcfafopra ci6, Scgio-
cando al Tavoliero Gafparo diffe: Facciamo cosi o Antonio, poichfe ilfan-
ciullo reda alla fortuna, non fapendo di chi di noi due fia figliold^j ella
col mezzo del Dado disfinifca la noflra lite , chi di noi fark maggior pun-
to, quellodel Putto fia il Padre , & il figliola fia fuo liberamrnte, & 1' ub-
""Jifca. Piacquc aJ Antonio il partito , & datafi amendue la fede , gitca-
.WAf*iU.-^i?^r/S»tnn* >/,/ Wdi!
^ /• t i- \ l f ' I ' '*"" " ^*"*"' ^ Antonio hebbe ma^-,;«r punto di Gafparo. Et pigiiaro il
rD t» V: fu«lt"« vcHJf^S-- n./itty p«tto nelle braccia teneramente !> bac:6 , <S< I' accert6 , & tenne fempre"per
^ttli Ak fiMvaU^' '^^" figliolo,facendolo con ogiii diligeii/a nutrire Scallevarc in ogni virtiJ .
. X i^ i EfTendo aiunque crefciuto Annibale , ^^ veJendolo Antonio giovanc ardi-
t^.eka-Ar^hxt
,1
<«^t*. "mAKni
' ih*»tii'»^ A'tv {. Aiiii ^'ki\
.«»-»
\
>«^»/i <»e^i«W- (».Mxt^ " '
to, robuft'), Sc digrande ingegno in'turti le cofe lo raccomanrl6 al gover-
no di Michi.'letto Attendulo, accioch^ nelle cofedellamilitia 1' ammaeflraf-
fe, & ftette al fuo fervigio inlino a qucfti tempi , e talmente diede fperan-
za dell.i fua buana riufcita, che era tlimato giovane digran cuore,grazio-
fo, ardito, prudente, accoflumito , & di tale benigna natura, che egli ra-
gionando irah;:va a fe i cuori altrui . Ora informati i Cittadini di Bolo-
gna de fuoi rari coftiimi cercavano di ridurlo alla Patria,s) per 1' amore^
che portavano ad Antonio,si ancheper confermare piik la loro libert^ fotto
ilDucadi Milano, penfandoli egtinoche per efler Annibale da tutti amato
& eflendo li Cittadini con e(To lui, foffe come un freno in bocca al Ducadi
havere ad offervare li capitoli fitti con efT) lui . Gli fcriffero adunque piii
fiateinvitandoloal ritornareallaCiftii piichi piij non vi eranogli nemici di
tio padre. Ma Annibale come prudente ( bench^ foffe defiderofo di rived;-
re lacaraPatria) non volendofipiegarecoM facilmente a tale invito, fi confi-
sli6 con TAttendulo fuo Signore , Sc li m.)ftra le lettere , il quale com<Lv
uvio Capitano, & a lui Padre, che molto 1' amava ,con molte vive ra-
sioni il difliiafe alritornarvi . Accett6 Anriibaleilconfeglio del fuo Signore,
& alli Cittadini rifpofe non poter per all' hora ritornare per effere al ("ervi-
gin di Micheletto Attendulo, & che di tanto loro benigno, & amorcole
animo gli ringratiava .
Havute le leftere, a Cittadini rrolto pi{| accrebbe il defiderio, ch'egli
avefTe a ritomare ,& affai piiJ che di prima il cominciorono a moleftarecon
lettere, &inviti,& vi niandaronofinalmente Giacomodala Pieve, ilqua-
le con tanta efficacia di parole, e di prieghi lo combatti, che egli fi Iafci6
perfuadere al ritorno , laonde con buona licenza del fuoSignore fi partldal
Reame di Napoli, & ne vennc a Caftello S. Pietro, dove li trova alfin-
contro molti degl' amici di fuo Padre , che quivi erano venuti per accom-
pagnarlo honorevolmente in Bologna , Et Annibale quanto piii egli a Bo-
logna fi avvicinava, tanto pii^ fi vedeva da Cittadini rincontrato & faliitato,
il qualc alli 8.di Settembre il lunedl a hore 19. entr6 nella CittX , havendo
feco in compagnia Ferabofco,Benvenuto , Sc.iramuccia, il Zuttacon mol-
,' ti altri huomini in arme valorofi, & fe ne and6 ad alloggiare alla cafa di
1 fuo Padrc in Stri S. Donato, dove concorfero molti de Cittadini, & del
' popolo a vifitarlo , ne fi poteva alcuno fatiar di guardarlo, pofciach^ in_.
lui fcorgevano 1' emgie Paterna, & un vivo ritratto s) de coftumiconie deU
U vinii, & fattezzed' Antonio.
In tantu ilSenato con RafTaelc Fofcarari alli 6. di Novembre il gio-
vedl
^tn/pc^-*'
U An V\o^: <L UU V''l-^' ^Lzn. U. k^UM'
II passo incriminato della Historla del OHIRARDACCI e le osservazioni manoscrltte de! marchese GUIDO
BENTIVOQLIO, nelPesempIare a stampa deirArchiginnasio di Bologna
(rlduzlone dl un terzo dalVorlglnale)
PREFAZIONE CXVII
demmo affatto utile di dare tutto un complesso di varianti, che avrebbe portato ingom-
bro e quasi nessun vantaggio.
Meno opportuno ancora ci sarebbe poi parso recare tutte la varianti delle diverse
copie : esse varianti, come h chiaro, son dovute al ghiribizzo del copista, e poi fe
5 noto che tutte le copie derivano da una stessa fbnte, il piti delle volte per una via
tutt'altro che diretta, ma di seconda e di terza manol
6. — Le fonti e i criteri scientifici deWopera ghirardacciana.
Innanzi ancora che il primo volume uscisse in luce, compiuto della tavola e delle
debite approvazioni, correva gik per le mani di molti; e come suole accadere dinanzi
10 ad un lavoro che per la sostanziale contenenza superava, se non annullava, tutti i pre-
cedenti, e che non era fatto a scopo di diletto nfe intonato a facile rettorica, ma con
fini e mezzi scientifici, molti furono coloro che, o per gelosia o per malo animo, si
diedero a fare appunti e rimproveri, a trovar difetti e manchevolezze, a spregiarne
comunque la forma e I'ordinamento.
15 I principali rimproveri che si fecero al Ghirardacci furono, come egli stesso del
resto notava nel congedo ai lettori, questi: di essere stato eccessivamente lungo nel
complesso e troppo minuto nella narrazione o descrizione di alcune parti; di avere
interrotto e spezzato il racconto con la integrale trascrizione di documenti; di avere
inceppata e resa pesante la narrazione con le frequenti citazioni di libri, di manoscritti,
20 di archivi, con spesso indicate particolarmente la collocazione e la pagina; di avere
usata una fbrma troppo semplice o troppo volgare, mentre la storia, che fe per sfe nobi-
lissima, ha bisogno di uno stile grave e sostenuto.
A tali e ad altre osservazioni del genere, che ingiustamente si fecero allora e
dopo al Ghirardacci, egli stesso rispose con queste chiare e belle parole a cui, an-
25 che ora, pu6 plaudirsi:
" Non dubito punto di non essere ripreso d'havere in qualche cosa errato, et di non
" havere alla opinione di molti sodisfatto; che s'io credessi altrimenti, alla palese neghe-
" rei non essere sottoposto alia conditione humana atta ad errare : et mi mostrerei temera-
" rio, col volermi attribuire privilegio d'esser libero dai morsi della riprensione di quelli
30 " huomini, che piu agevolmente sono inhumani giudici nel censurare le altrui fatiche,
" che di giovare anch'essi agli altri, con lo scrivere altrettanto o la meta di quello a che,
" cosi francamente mordendo, s'oppongono ; non lo f acendo essi ad altro fine, se non per
" rendere le altrui fatiche di poca stima, et per solamente mostrarsi eglino al mondo inten-
" denti et gloriosi. A' quali non iscrivo io per hora ; perchfe troppo havrei che f are a vo-
35 " lermi difendere dai fieri, soliti assalti loro. E tanto piu, che di gi^ sento soffiare non so
" che vento, che io nello scrivere questa Historia, ho tralasciato molte parti proprie airHisto-
" rico ; et che nel ragionare delle cose, cosi di terra, come di mare, con qualche grado di
" maestk non l^o scritto di esse; che non Tho adornata con quella bellezza di stile, quasi come
" perpetua possessione, secondo il detto di Tucidide; che nel dire non ho usata brevilk,
40 " come ci avisa Horatio; et che non ho usato parole et forma del parlare della lingua To-
" scana, et omatala, come Cicerone insegna, et cose simili, che per hora lascio da parte.
CXVni PREFAZIONE
• A* quali potrei rispondere, che mi basta solamente di non haver detto la bugia, et non
" haver tacciuto la verit^ per amore o per odio di chi si sia, o per adulatione, o per sinistra
" informatione, et ancora per semplice ignoranza; perciochfe (secondo il parere di Plutarco
" nella vita di Demostene) habitando io in una cittk principale, et sopra tutto studiosa di
" lettere et di humanitk, ho potuto havere, piii che altri, vera et piena notitia delle cose, 5
" che ho scritto, cosi per via di libri et di scritture approbate, come anchora per relatione
" d' huomini prudenti et savii della patria mia : con la quale ho cercato da tutti commune-
" mcnte lasciarmi intendere. Tornando a dire, et pur h vero, ch'io non sono stato accetta-
" tore di persone ; ma solamente amico alla veritk. Et di questa mia pura intentione ne
" possono far fede gli stessi autori, la Biblioteca Vaticana, i libri, le scritture appartate, gli 10
" Archivii, et in particolare la Camera degli Atti, ordinatissimo Archivio di Bologna quanto al-
" tro sia in Italia, et dove con tanta laude sono tutte le scritture di essa citta prudentemente
" conservate, et da' Soprastanti con tanto studio et amore mantenute in perpetua vita,'.
Tra coloro che pih soffiavano nel fuoco dovette essere Pompeo Vizzani, che in
quegli anni appunto stavasi jireparando a pubblicare, come poi fece, per gli stessi tipi 15
del Rossi, nelPanno 1602, i dieci libri delle Historie della sua patria^; l'opera sua
pertanto veniva in luce poco tempo dopo I'uscita del primo volume della Historia
del Ghirardacci, quando le discussioni sul medesimo erano ancora calde e vive. Nel-
l'elenco degli autori e dei luoghi da cui h tolta la materia per la sua storia ^, il Viz-
zani, mentre ricorda non solo gH antichi ma ancora i recentissimi che si erano occu- 20
pati della Storia di Bologna, come 1'Alberti, il Campanacci, il Pigna, il Sigonio e gli
altri, tace afFatto il nome del Ghirardacci, che era pur quello che a lui poteva for-
nire la raigliore e maggiore materia.
Cfe di piti: nella breve introduzione del libro primo delI'opera sua, Ik dove espone
i modi e i concetti che lo condussero nello scrivere le vicende di Bologna, il Viz- 25
zani pone ogni cura nel far capire che seguirk una via perfettamente contraria a
quella del Ghirardacci, del quale va malignamente indicando i difetti che gli invidiosi
del suo tempo avevano, come sopra abbiam visto, esagerati:
" Et se pure alcuna volta (come aviene a chi vuole sinceramente scrivere la veritk)
" mi accaderk di raccontare alcima cosa, di che qualch' uno per aventura ne potesse 30
" mala sodisfattione pigliare, credero, che qualunque s5a di nobile intelletto, si compiacerh
" di scusarmi, se crederk, si come h verissimo, ch'io habbia stabilito nell'animo mio di
" non dir cosa mai ch* io pensi potere a veruno esser noiosa, se non sar5 forzato da
" grandissima necessitk, et quando non potr6 con altra maniera dechiarare i veri successi
" delle cose occorse, et in tale occasione cercher5 sempre, quanto mi sark possibile, di non 35
" essaggerare i fatti con parole soverchie: et di questo penser5 che non solamente ogni
" bolognese resterk contento, ma qualunque altro ancora ne piglierk piacere; e tanto piu
" quando intenderk (come prometlo di dover fare) che quanto haver5 detto et scrltto, sark
" stato cavato fedelmente da buoni et veraci autori, et da memorie antiche, et anco da par-
" ticolari annali gik scritti da diversi, cosl Bolognesi, come forestieri, da' quali mi apparecchio, 40
per quanto si estenderanno le mie forze, di trame la veritk, la quale fino a que8t'hora
«
' Lettera di commiato, in fine al volume primo, bri delle Historie della sua fatria, Bologna, presso gli
dopo 1' indice dei nomi delle cose. lieredi di Giovanni Rossi, 1602, con aggiunte posterlori. 5
* Di Pompeo Vizani gentiV huomo bolognese dieci li- ' In fine alla Tavola clie precede il volume.
PREPAZIONE CXIX
* forse h stata involta nelle tenebre: et senza lasciarmi tirare da invidia o partialit^ nessuna,
" scriver6 con la maggior chiarezza, sinceritk et brevitk che sara possibile. N^ alcuno si
" doverk prendere ammiratione, se in ogni tempo non haverb sempre citato gli autori, le
" scritture et i luoghi, da' quali havero tolto queste Historie; perchfe intendo di seguitar
5 " rorme degli Antichi, che non hanno cercato di dar credito alle scritture loro con le tante
" allegationi, le quali sono piu tosto cose da leggisti et da litiganti che da historici; et oltra
" che scuoprono alle volte un poco di vana ostentatione, rompono ancora spesso il filo del-
" Thistoria et danno non poco di fastidio a chi legge „*.
Non stiamo a indicare le raaligne e molteplici allusioni che sono evidentissime.
10 Ma se ebbe degli invidiosi, il Ghirardacci trovb anche chi seppe apprezzarne il
valore e indicarne, vivo ancora lui, ai Bolognesi le grandi benemerenze. Frate Lucio
Caccianemici delPordine dei Predicatori, che divenne poi inquisitore generale della
citth di Piacenza, nel suo ultimo supplemento (libro quinto della deca seconda) alle
Historie di Bologna di frate Leandro Alberti ^, quando ancora non era uscito il volume
15 della Historia di Bologna, che per5 era noto a molti perchfe gik m ogni sua parte
compiuto, ha queste parole lusinghiere per le scuole, dette " studio „ , degli Agosti-
niani in San Giacomo e per il nostro Ghirardacci:
" Questo generale suo studio produce non solamente di mano in mano eccellentissimi
" theologhi, rari predicatori et sottilissimi disputatori, ma anchora a' tempi nostri ha partorito
20 " un diligentissimo cronista et indagatore delle antiche et moderne grandezze della cittJi no-
" stra, il molto reverendo P. M. Cherubino Gherardazzi Bolognese, le cui fatiche fatte et le
" quali continuamente fa, se volesse la patria nostra ricompensare, sarebbe poco rereggerli
" una statua d'argento a perpetua memoria
Dopo la sua morte gli strali dei maligni divennero meno pungenti e la Storia
25 del Ghirardacci fu tenuta in quel conto che meritava, e anzi si senti vivamente il
desiderio, come vedemmo, che uscissero in luce i due volumi che I'autore aveva la-
sciati manoscritti. La Rota Romana nella decisione fiorentina seu bononiensis de
Barbadoriis del 25 giugno 1640, citando la Storia bolognese del Ghirardacci, chiama
lui " istorico accreditato e fedele „. E in uguale stima lo ebbero altri di quel secolo,
30 tra cui il padre Torelli che scrisse del nostro frate onorevoli parole nel tomo IV, n. 36,
dei suoi Secoli agostiniani, sotto I'anno 1264.
Dopo aver trattato del monastero di san Giacomo di Bologna e degli illustri per-
sonaggi che lo onorarono, tra questi menziona " il celeberrimo historico e cronista
" piii volte da noi mentovato, maestro Cherubino Ghiraidacci, il di cui nome h fa-
35 " moso in tutte le parti dell' Europa „ *.
Nel secolo XVIII ricominci6, per la fama e per il nome del Ghirardacci, un
periodo tutfaltro che favorevole. II giudizio, che non esitiamo a chiamare leggero
• Pp. 2-3. luce per opera del rev, f, f, Lucio Caccianemici, yicenza,
* Supplemenio ultimo et quinio libro della deca se- Giorgio Greco, 1591.
conda delV " Hisioria di Bologna „ di fra Leandro de gV Al- ' A c. Ilr.
berti bolognese delVordine de' Predicalori di novo dato in * Secoli agostiniani, Bologna, 1675. IV, 703.
CXX PREFAZIONE
ed ingiusto, che di lui diede Giovanni Fantuzzi, pass6 poi in tutti gli altri che del
dotto frate scrissero, senza curarsi se le parole corrispondevano alla veritk. Scrive
il Fantuzzi * :
" Queste istorie sono da leggersi con grande cautela, s\ perchfe Tautore avea bevuto
" ciecamente agli fonti impuri di Giovanni Garzoni, di Annio da Viterbo ed altri, e si perchfe 5
" neirosservare le pergamene e le carte del pubblico archivio non avea perizia bisognevole
" per ben Jeggerle ed intenderle „.
E simile, quantunque un po' piii raitigato, h il giudizio dato dal Tiraboschi:
" Chi brama eleganza di stile, invano la cerca in questa Storia; e la critica e l'esattezza
" non h il vanto, a cui essa abbia maggior diritto. Nondimeno molta lode si dee airautore, 10
" il quale faticosamente ricerc6 i pubblici e i privati archivi, e ne trasse moltissimi docu-
" menti, altri da lui recati distesamente altri solo accennati. E se alla fatica in raccogliere
" avesse congiunta una uguale attenzione in farne buon uso, poche storie le potrebbono stare
* a confronto * „.
Tale giudizio, quasi sempre con le stesse parole, entr5 poi nelle opere di consul- 15
tazione generali e speciali che seguirono insino a buona parte del secolo XIX ; cosi
fu ripetuto nel Dizionario del Passigli^, nella Biografia universale antica e moderna del
Weiss *, nella Nouvelle biographie g^nirale del Didot ^ e altrove. Nfe molto miglior
fbrtuna ebbe il Ghirardacci presso Pompeo Litta^, che per6 lagnavasi di Guido Ben-
tivoglio che aveva impedita la pubblicazione del terzo volume la quale stava per 20
farsi in Lucca; nfe presso il Gozzadini '^. Solo negli ultimi tempi (ma ci pare ingiu-
sto non ricordare anche Michelangelo Gualandi ^, il quale a Cherubino Ghirardacci
dedic6 un breve ma interessante lavoro di ricerche erudite), solo in questi ultimi tempi
gli studiosi e i critici hanno fbrmulato sul Ghirardacci un giudizio pii ponderato ed
esatto ed hanno riconosciuto nel frate agostiniano una tempra non comune di ricerca- 25
tore e di storico '.
Ma a questa conclusione si giunse piti per intuito e per la immediata impressione
che fa 1'opera a chi l'esamina, che per una lunga analisi dei mezzi e dei modi. £
necessario pertanto, se vogliamo formarci un giusto e ponderato concetto deIl'opera
ghirardacciana, che noi esaminiamo un po' distesamente, valendoci di tutto quanto 30
c'fe rimasto, le fonti stampate e manoscritte a cui il Ghirardacci ricorse, I'uso che
ne fece, il criterio che ebbe circa i doveri e I'essenza dello storico. Soltanto dopo un
tale esame potremo formulare un adeguato giudizio suIl'opera storica di lui e vedere
in quanto fossero vere le critiche che storici e letterati hanno mosso al frate agosti-
niano, quasi tutti ripetendo le medesime parole. 35
1 Scrittori bolognesi, IV, 137. • Famiglie celehri d' Italia, Famiglia BentivogUo.
' TiRABOSCHl, Storia della letteratura italiana, Mo- ' Nella Vita di Giovanni 11 Bentivoglio, fassim, e
dena, 1792, vol. VII, 1013. in altri suoi scritti.
3 Al nome Ghirardacci. * Of. eit. 10
S ■• Vol. XXIX, p. 168. * L. FraTi, Gli atUografi di fra Chernbino Gkirar-
^ Vol. XX, p. 347. dacci cit., estratto p. 9.
PREFAZIONE
CXXI
L'elenco delle fonti a cui il Ghirardacci ricorse non fe difficile a farsi perchfe, con
una diUgenza che ha del meraviglioso, con una precisione di citazione che sembra
della critica moderna, e spesso con le particolarita che appena ora si darebbero, il
5 Ghirardacci ebbe cura di indicarle, o nei margini del volume o nel contesto del di-
scorso o entro parentesi alla fine d'un periodo. Solo quando l'opera era molto cono-
sciuta, o trattavasi d'un classico antico o d'un noto padre della Chiesa, la citazione h
fugace e fatta soltanto col nome.
A prova del fondamento scientifico che il Ghirardacci diede aII'opera sua, e della
10 larghezza e coscienza delle indagini, noi diamo qui in ordine alfabetico I'elcnco delle
opere a stampa e dei testi che furono citati dal Ghirardacci nel primo volume della
sua Historia. Ci limitiamo al primo, perchfe il solo che fosse curato direttamente
dalI'autore e avesse potuto perci6 da lui ricevere i necessari compimenti; e ancora
perchfe nei due volumi che seguono si ripetono, su per giti, salvo rari casi, le cita-
15 zioni gik fatte nel primo ^
ElENCO DELLE OPERE CONSULTATE E CITATE DAL GhIRARDACCI NEL VOLUME I
Abbas Urspergensis, vedi Ekkehardus Uraugiensis, pa-
gine 6, 50.
AccuRSlus, Glosae, e opere giuridiciie, p. 26.
20 Adamus Bremensis, Historia ecclesiastica, Hafn., 1579,
Tavola.
Ado arch. Viennensis, Martyrologium, p. 33.
Aegidius Romanus, De regimine principum, p. 593.
Agathias, Historia, Tavola.
25 AoosTlNO Camaldolese, Istoria ecc, pp, 103, 105.
AlMOINUS MONACUS, JDe regum procerumque Francorum
origine gestisque usque ad Philippum Augustum, Pa-
rls, Ascensium, 15 14, pp. 39, 42, Tavola.
Albergati Lucio, Opera, p. 48.
1, 30 Alberti Leandro, Delle historie di Bologna, Deca pri-
ma, Bologna, Bonardo e Grossi, 1543; Deca seconda,
Vicenza, Greco, 1592, pp. I2, 15, 23, 29, 58 ecc.
10
• L'elenco che noi offriamo e assai accurato, nel
senso che comprende tutti (o quasi, perche qualche nome
sara certo sfuggito) gli autori o le opere a stampa ri-
cordate nel volume ghirardacciano, ma chiediam sin
d'ora venia delle eventuali omissioni. Le citazioni del
Ghirardacci sono assai chiare generalmcnte, ma talvolta
cos\ abbreviate che ci sono state cagione di molte ri-
cerche (ad es. Torelli, in luogo di Sarayna Torello !) :
noi cercammo di dare il titolo abbrevlato che hanno le
opere nella stampa, e di ricondurre i nomi alla forma
piii abituale; di pochi dovcmmo contentiirci della forma
usata dal Ghirardacci perchfc l'attribuzione non era si-
Alberti Leandro, Descrittione de tutta Italia, Tavola.
Alciato Andrea, Annotazioni in Tacito, Tavola.
Alexander III, Privilegio, p. 23.
Alighieri Dante, Divina Commedia, Tavola.
Aliohieri Dante, Epistolae, p. 287.
Alphonsus rex Castellae, Tabulae astronomicae, Tavola.
Althambrus Andreas Brenzius, Scholia in Corn. Ta-
citum, Tavola.
Althamerus Andreas Brenzius, Commentaria germa-
nica in P. C. Taciti libellum de situ etc. Germano-
rum, Tavola.
Amaseo Gregorio, Commentari di Aquileia, Tavola.
Ambrogio Camaldolese, vedi Traversarius, p. 106.
Ambrosius S., Epistolae, pp. i6, 17, 19, 31 ecc.
Ambrosius S., lAber de exortatione virginum, p. 13.
Ambrosius S., Ad Faustinianum liber, Tavola.
cura. Quasi sempre d'ogni autorc e indicata l'opera
precisa a cui il Nostro si riferisce; quando per6 v'era
dubbio, usammo, nella indicazione dell'opera, una frase 15
larga seguita spesso da un punto interrogativo. In que-
sto elenco c'c anche qualche rarissimo manoscritto,
nel caso in cui il manoscritto fosse assai noto e facil-
mente consultabile, ad es. Pellegriuo Prisciano, ma sono
pochissimi i casi. Avvertiamo infine che non segnammo 20
tutti i luoghi in cui I'opera elencata e ricordata nel vo-
lumc, ma solo la prima volta o le prime volte. Per
Tavola deve intendersi l'indice finale, copiosissirao; per
Tavola 1, gli indici in prlncipio del volume,
CXXII
PREFAZIONE
Ambrosius S., De hortatione ad virgincs, p. 17.
Ammianus Marcelunus, Rerum gestarum libri, Tavola.
Ananias Ioannes Laurentius, Vuniversalc fabrica del
mondo, ovvero Cosmografia divisa in quattro trattati
ccc, Tavola.
AnniusIohannes ViTERBlENSls, Commetttaria sufcr ofera
diversorum auctorum de antiquitatibus loquentium, Ta-
vola.
Annius Iohannes ViTfiRBiENSls, Historie del rcgno,
P' 173-
Annonio, vedi Aimoinus, Tavola.
Antoninus Augustus, Itinerarium, Tavola.
Antoninus S., Arcli. florentinus, Summa historialis, pa-
glne 14, 30, 136.
Antonio da Siena (fra), Bibliotheca di Frati Predica-
to^h V- 338.
Appianus, Historia romana, p. ;. Tavola.
Aretino Leonardo, De bello italico adversus Gothos,
Tavola.
Aretius Marius, Opera (?) Tavola.
Arienti Sabbadino, Ginevera delle clare donne, p. 408.
Arienti Sabbadino, Le forretane, novelle, pp. 49, 59*
Arnobius, Adversus nationes, Tavola.
Athenakus, Deipnosofihistarum libri XV, Tavola.
AUGUSTINUS S., De unitate ecclesiae, Tavola.
AusoNius Magnus, Ofera, Tavola.
AviENUS RuFUS Sextus, Descriftio orbis terrae, Tavola.
AzzoNE, Summa institutionum iuris, pp. 107, I33.
AzzoNE, Opere varie, p. 122.
Balduinus Iacobus, Opera iuridica, p. 163.
Baldus, Constitutiones, p. j6.
Baptista Mantuanus, Operaif), Tavola.
Barbarus Hermolaus, Castigationes Plinianae et emen-
datio in Melam Pompoiiium, Tavola.
Barbieri Paolo, Commento alla filosofia morale di Ari-
stotile, Tavola.
Barbibri Paolo, Trattato del moto del cielo, Tavola.
Barbieri Paolo, Della vera filosofia, Tavola.
Beda, De temporibus, Tavola.
Beda, Martyrologium, p. 13.
Belf., Cosmografia, Tavola.
Benvenuto da Imola, Commento alla Divina Commedia,
p. 509.
Bergomensis Iacobus Philippus, Sufplementum chroni-
carum, p. 512.
Berosus Chaldeus, Historiae quae supersunt, Tavola.
Beuter Anton, Primera parte de la Coronica general
de toda Espana, Tavola.
Biblia sacra, p. 76.
Bibliotheca del mondo, Tavola.
Blondus FlAVlus, Italiae illustratae libri VIII. Ne fu-
rono fatte non meno di otto edizioni avanti la
stampa del Gliirardaccl, pp. 3, 7, 27, 29, 33, 35, 36,
37. 4». 43. IS9 ecc.
Boccaccio Giovanni, Mta di Dantc Alighieri, p. »87.
BoNAClOLUS LuDOVlcus, De eonceptionis indiciis, Tavola.
BoNlFAClus PAPA VIII, Sextus Decretalium, p. 364.
BoxiNCONTRlus Laurentius Miniatensis, Annales ab
a. 1360-1458, p. 163. 5
Borghini Raffaello, Discorsi, Firenze, Giunta, 1584-
1585, p. 18.
Bruni Leonardo, De bello italico adversus Gothos li-
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BuDAEUS GuiLlELMUS, De asse et partibus eius libri V, 10
p. 10.
Bugato Gaspare, Storia universale, p. 501.
BuLGARl PiETRO, Registro delle cose notabili della citth
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BuRSELLi IIiERONiMUS, Attnales Bononienses, allora ancora 1 5
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Caelius AuRELlANUS, De tuorbis acutis et chronids li'
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Caesar C. J., De bello gallico, Tavola.
Caius Ioannes, De canibus britannicis liber, de variorum 20
animalium et stirpium historia liber etc, Tavola.
Calderinus Iohannes, Consilia, p. I30.
Calcndario di Bologna (probabilmente il catalogo di
Santa Maria di Reno), pp. I3, 13, 33, 23.
Campano Francesco (o Fanusio?), Famiglie illustri, 25
P- 576-
Candidus Iohannes, Commentarii Aquilejenses, Venetiis,
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Capitolinus Iulius, Antoninus Geta, Tavola.
Capriolo Aliprando, Ritratti di cento capitani illustri 3Q
con li lor fattiin guerra brevemente descritti, Roma,
Gigliotti, 1596, Tavola.
Carlo Magno, Diploma, p. 36.
Cassiodorus, Variae, p. 39, Tavola.
Castaldi Iacopo, Nomi latini tratti dal grtco di una 35
gran parte delVEuropa e ridotti in volgare, Venezia,
Niccolini, 1560, Tavola.
Cato M. Porcius, Origines, p. 2, Tavola.
Cavitelli Ludovicus, Annales, Cremonae, Draconius,
1588, p. 87. 4Q
Cedrenus Georgius, Compendium hisioriarum a mundo
condito usque ad Isaacium Commenum imperatorem,
p. 34, Tavola.
Cel. Rod., vedi Rhodiginus.
Chronicon Nonantulanum, p. 42. jc
Chroniques de France depuis le Trojens jusqu' h la mort
de Charles VII en 146Z, pp. 43, 43.
Cicero M. T., Brutus, sive de claris oratoribus, p. 6.
ClCERO M. T,, De natura deorum, Tavola.
ClCERO M. T., Epistolae, p. 6. 5O
CiCERO M. T., Orationes, p. 57, Tavola.
Claudianus Claudius, Carmina, p. 23.
CoLLENUTlus Pandulphus, Plimana defensio adversus
Nicolai Leoniceni accusationem, Tavola.
PREFAZIONE
CXXIII
CoiXENUTlus Pandulphus, Cotnfendio delle historie del
regno di JVapoli, Tavola.
ConmELLA I. MoDERATUs, De re rustica libri XII, Ta-
vola.
5 Conciliorum collectio, pp. 15, 28, 33.
CoRELLl GiACOMO, Vite de' cardinali, pp. 58, 94.
CoRlo Bernardino, Historia di Milano, pp. 78, l6o.
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da Giulio Cesarefino a Federico Barbarossa, pp. 30, So.
10 Cosmografhiae universalis descriptio, p. 333.
CosTERlo GlovANNl, Vita di Sant'Ambrogio, p. 20.
Cronaca bolognese manoscritta detta la Gieremea, p. 217.
Cronache germane, p. 64.
Cronica general de Esfana, p. 138.
15 Cronica norimbergica, vedi Schedel, p. 47.
Croniche della citth di Bologna, p. 434.
CUSPINIANUS loHANNES, Austria, seu Historia marchio-
num, ducum et archiducum Austriae, Baslleae, 1553,
p. 47.
20 Del Rio Martinus Antonius, Opera, Tavola.
Dio Cassius, Historia romana, pp. 6, 7.
DlODORUS SlcuLUS, Siblioiheca historica, p. 135, Tavola.
DloNYSius Alexandrinus, Orbis terrae descriptio, Tavola,
DioNYSlus Haucarnassensis, Antiquitates romanae, pp. 2,
25 3, Tavola.
DloscoRiDES Anazarb Pedanius, De materia medica
libri V, Tavola.
Dittionario historico, Tavola,
Dittionario historico et foetico, Tavola,
30 DurANDUS Guilielmus, Sfeculum iuris, p. 233.
Eginhartus, De vita et gestis Caroli Magni, Tavola.
Egnatius Iohannes Baptista, De Caesaribus libri IIT,
p. 13.
Ekkehardus Uraugiensis, detto anche Abbas Ursper-
35 giensis, Chronicon universale ab O. C. ad a. 1123.
Ne furono fatte parecchie edizioni nella prima meta
del secolo XVI, pp. 6, 50.
EquicoLA Mario, Chronica di Mantova, s. I, a., Tavola.
Eritheo, Indice virgiliano, Tavola.
40 Euagrius Epiphaniensis, Historia ecclesiastica, Tavola.
Eucherius Episcopus, Epistola ad Valerianum, p. 33.
Eulogius, Epistolae, Tavola.
EuSEBlus, De evangelica frefaratione, Tavola.
EusEBius Pamphilus, Historiae ecclesiasticae libri X,
45 PP- 3. J9-
EusTACHius Thessalonicknsis, Opuscula, Tavola.
EUTROPIUS Flavius, Breviarium historiae romanae, pp. 3,
13, Tavola.
Fabius Pictor, Fragmenta historica, Tavola.
50 Fabricius Georgius, Originum Saxoniae libri VII, Ta-
vola I.
Fabricius Georgius, Roma, Tavola.
Fabricius Georgius, Antiquitatis aliquot monimenta, Ta-
vola.
Ferretti Giampietro, De origine urbis Rhodiginae etc,
Tavola.
Festus Sextus P., Fragmenta, Tavola.
Flaminio GlovANNi Antonio, Vita di san Domenico,
p. 136.
Florus Iulius, Historiarum Romanorum libri IV, Tavola.
FoNTElus loHANNES BAPTiSTA,Z>e/r«ica Caestorum gente,
Bononiae, Rossius, 1583, Tavola.
Fortunatus Venantius, Ofera, Tavola.
Frontinus Sextus Iulius, Chronologia, Tavola.
Frontinus Sextus Iulius, Opera, Tavola.
Fruggerio da Penna, Storia, p. 137.
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Garzia, Aromatario, Tavola.
Gellius Aulus, Noctium atticarum libri XX, Tavola.
Gennadius Massiliensis, De viris illustribus, p. 14.
Georgius Pachymeres, Epitome logices Aristotelis, Ta-
vola.
Giordano di Sassonia, De' frati Eremitani, Tavola.
GlovANNl DEL VlRGlLIo, Efitaffio in onore di Dante, p. 387.
GlRALDI Cinthio G. B., DelV Hercole canti ventisei, p. 3o8.
GlusEPPE Ebreo, Antichith giudaiche, Tavola.
Glareanus Henricus Loritus, Commentaria in Caesa-
rem, Tavola.
GoLTZ Hubert, Thesaurus rei antiquariae uberrimus ex
antiquis tam numismatum quam marmorum inscriftioni-
bus conquisitus et in locos communes distributus, Tavola.
Gratianus, Decretum, pp. 26, 39, 47, 58.
Gregorius I, Efistolae S44 sive Regisirum epistolarum
libri VIII, p. 33, Tavola,
Gregorius VII, Privilegio, p. 33.
Gregorius IX, Decretales, Tavola.
Gregorius Turonensis, Historia Francorum, Tavola.
Gregorius TuRONENSls, IJbri octo miraculorum, pp. 36, 28.
GuAzzo Marco, Cronica nella quale contiensi ordinata-
mente Vessere degli huomini illustri ecc. le cose e i
fatti di eterna memoria degni occorsi dal princifio
del mondo sino a questi nostri temfi, Venezla, Bin-
donl, 1553, p. 512.
GulLIELMUS Tyrius, Historia belli sacri, in qua Hiero-
solyma et tota fere Syria fer frincifes christianos
occidentis anno Christi logip recuferata etc, Tavola.
Heraclides, Allegoriae, Tavola.
Herodotus Halicarnassensis, Historiarum libri IX,
Tavola,
HiERONYMUS S., /a Ezechielem, Tavola.
Historia belli sacri, seu De via Hierosolymis qualiter re-
cuferata sit, 1095-1101, p. lOi.
Historia de' regi di Francia, p. 434.
Historie di Milano, p. 74.
HoMERUs, Odysseas, Tavola.
HoRATlUS, Efistolae, Tavola.
HoRATlus, Satyrae, Carmina, Tavola.
Iacomo di Trani, Cronica, p. 49.
CXXIV
PREFAZIONE
Idacius, CkroHtcon, Tavola.
loHANNES Andreae, Ih clementinos, p. I30.
loHANNBS CiiRYsosTOMUS, Ofera, Tavola.
• loRNANDES, De rebus Oothorum, Tavola.
loRNANDES, De regnorum et temforum successione, Tavola.
IsiDORUS, S., Etymologiarum libri XX, Tavola.
Istoria delle cose avvenute in Toscana dalVanno 1300
al 1348 deWorigine della Parte Bianca et Nera che
di Pistoia si sparse fer iutta Toscana, Scritta per
autore che »c' medesimi tempi visse. Firenze, Giunti,
1578, p. 4H.
luuus II, Bulla, p. 22.
lusTiNiANUs IMPERATOR, Codex, Tavola.
lUSTlNlANUS IMPKRATOR, CorpUS iuris, pp. 21, 29.
lusTlNUS, Historiarum libri XLIV, Tavola.
luvENALis, Satyrae, Tavola.
Krantz Albertus, De saxonicae gentis vetusta origine...,
libri XIII, p. 74.
KraNtz Albertus, Ecclesiastica historia sive metrofolis
de primis christianae religionis in Saxonia initiis e/c,
Tavola.
LAMBERTUS SCHAFFNABURGENSIS Sive HeRSFELDENSIS,
IJbelhis de institutione Herveldensis ecclesiae, 755-
1074, p. 47.
LANDmo Cristoforo, Commento alla Divina Commedia,
Tavola.
Leo I PAPA, Epistolae, p. 26.
Leodius Hubertus Thomas, Annalium de vita et rebus
gestis illustr.principis Friderici II libri XIV, Tavola.
Leonardus Aretinus, vedl Bruni Leonardo, pp. 29, 30.
Leonicenus NicoLAUS, / tre libri di varie historie, Ta-
vola.
Leontius, Historia byzantina, Tavola.
LlPOMANUS Aloysius, Vitae sanctorum, p. 14.
IJber de pace Constantiae, p. 98.
Liudprandus TlciNENSls, Rerum per Europam gesta-
rum libri VI, pp. 35, 42, 161, Tavola I.
Livius Patavinus T., Historiarum libri qui supersunt,
PP- 3. 4. S- 6, II.
L6w loHANNES, Historiae, Tavola.
Luc.\NUS, Pharsalia, Tavola.
LuciDUS Samotheus Iohannes, Chronicon seu emendatio
temporum ab orbe condito . usque ad annum Christi
153S1 Venetiis, Junta, 1545; altra edizione ivi del
ii75. P- J-
Lucio Zarreo, Tessalonica, Tavola.
Lycophron, Opera, Tavola.
Macrobius AuRELius Ambrosius, Saturnalium libri VII,
Tavola.
Maldonado fr. Alonso, Chronica universal de todas las
regiones y tiempos, p. 138.
Manetho, Apotelesmaticorum libri VI, an. 1195 a. C, p. i.
Manuzio Aldo, Orthografia, Tavola.
Maphakus Raphael' Volaterranus, Historiarum sui
temporis libri VIII. Probablimente IMizione dl
Roma, 1509, pp. 2, 39.
Marckllinus Cumes, Opera, Tavola.
Marco France,sco, Decisioni, p. 26.
Marlianus Bartholomaeus, Topographia urbis Romae, 5
Tavoia.
Marlianus Raymundus, Index locorum in commentariis
Caesaris belli gallici descriptorum, Tavoia.
Marmol Caravajal Luys, Primera parte de la deseri-
pcion general de Africa con todos lo successos de guer- 1 0
ras etc, Granada, Rabut, 1573, p. i3.
Marsus Petrus, In Silium Italicum, Tavoia.
Martialis M. Valerius, Epigrammata, p. 10.
Martinus Polonus, Chronicon pontificum et imperatorum,
Nell'edizlone di Basilea del 1559 o di Anversa 15
dei 1574, pp. 9, 56.
Mass.\ Antonio, De origine et rebus Faliseorum liber,
Tavola.
Matthaeus MlECHOVlENSls, Chronica Polonorum a Lecho
usque ad annum TS06, Vedasi la versione italiana 20
dl A. Maggi, Venezia, 1562, Tavola.
Matthakus Vindocinknsis, Historia sacra de Tobia se-
niore ac iuniore, Tavola.
. Maurolicio abbate, Martirologio, p. 30.
Mela Pomponius, De situ orbis libri III, Tavola. 25
Mercator Gerardus, Atlas sive cosmographicae medita-
tiones de fabrica mundi et fabricati figura, p. 11.
Merula Georgius, De antiquitate Vicecomitum libri X,
Tavola.
Merula Georgius, Della Gallia cisalpina, Tavola. 30
Messala Valerius Corvinus, De frogenie Augusti, Ta-
vola. '
Mexia Pedro, Le vite degli imperatori romam da Giulio
Cesare sino a Massimitiano (traduz. ital.), pp. 12, 20,
32, 35. 38- 35
Mirabelli Eleuterio, Seditioni della citta di Bologna,
P- 576-
MlRABELLl Eleuterio, Effemeridi d^Italia, Tavola.
Miracula sancti lacobi apostoli, pp. 137-138.
MoLKTlUS loSEPH, Ephemerides annis viginti inservientes 40
incipientesque ab anno IS^4 et desinentes ad anaum 1SS4
ad meridianum inclytae Venetiarum urbis exacte sup-
putatae, Venetiis, Franciscliium, 1564, Tavola.
MoLETlus losEPH, Tobulae geographicae, Tavola.
MuNST., Cosmografia, Tavola. 45
N.\RD1, Traduzione di Livio, Tavola.
Nauclerus Iohannes, Chronicon universale ab O. C,-iSOO,
pp. 50, 70, 85, 114.
Nazarius, Panegiricus Constantino Magno dictus, Tavola.
Negro DOMENICO Mario, Commeniaria in geographiam, 50
Tavola. .
NiCEPHORUS Blemmides, Duo compendia geograpkica,
Tavola.
Nicolaus de LyrA, Commentaria in Bibliam, p. 214.
PREFAZIONE
CXXV
NoNius Marcellus, Opera, Tavola.
Odofredus, Commentaria in codicem, p. 132.
Odofredus, In Autk. habit, c. ne filius pro j>atre etc, p. I3J.
Odofrbdus, /« Digestum etc, pp. 8i, 200.
5 Orosius Paulus, Historiarum adversus faganos libri VII,
p. 23,
Ortelius Abraham, Theatrum orbis terrarum, Tavola.
Otto Frisingbnsis, Chronicon seu rerum ab initio mundi
adsua usque tempora !!$(> libri VIII. Probabilmente
10 nelPedizione di Pithoeus di Basilea del 1569. Spesse
volte l'opera e ricordata, tra cui a p. 70 sotto l'an-
no 1127, Tavola.
Otto Frisingensis, Gesta Ffiderid I imperatoris li-
hri II, pp. 46, 50, 70, 80.
15 OviDius, De arte amandi, Tavola.
OviDlus, Elegiae, Tavola.
OviDius, Fastorum liber, Tavola.
OviDius, Tristium, Tavola.
Pachimerio, vedi Georgius Pachymeres, Tavola.
20 Pagliarini Giambattista, Hisloria della citth di Vi-
cenza, p. 583.
Palmerius Matthaeus, De temporibus, p. 33.
Palmieri Fabricio, Insegne et armc de' popoli et delle
famiglie del mondo, p. 576.
25 Panvinius Onofrius, Epitome pontificum romanorum a
Sancto Petro usque ad Paulum IV gestorum etc,
PP- 59. 76, 97-
Panvinius Onofrius, Pasti et triumphi Romanorum a
Romulo usque ad Carolum V, p. 58.
30 Papias, Vocabolarium, e altre opere, p. 107.
Paradin de Cuyseaulx Guillaume, Histoire de nostre
temps, Tavola.
Paschalis n, Privilegio, p. 29.
Passagerius Rolandinus, Ars notaria, p. 265.
35 Passi Carlo, Selva di varia istoria, Tavola.
Paulinus Nolanus, Bpistolae, Poematct, pp. 14, 22, 23.
Paulus Aemilius, De rebus gestis Francorum usque ad
annum 1110, pp. 35, 40.
Paulus de Castro, Opera iuridica (tra cui Commenta-
40 '■»<z super codicem etc. ; Aliquot repetitiones, Consilia,
Singularia etc^, p. 2.
Paulus Diaconus, Historia romana, pp. 20, 23, 24, 27,
28, 29.
Paulus Diaconus, Historia gentis iMngobardorum, li-
45 bri VI, pp. 33 sg., 33.
Paulus Venetus, Opera (?), Tavola.
Pausanias, Oraeciae descriptio, Tavola.
Pedioneus Iohannes, De bello germanico etc, Tavola.
Petrarca Francesco, Epistolae ad posteritatem, Seniles,
50 Familiares, Tavola.
Petrus Damiani, Bpistolarum libri VIII, p. 49.
Peucer Caspar, Commentarius de praecipuis divinationum
generibus, Tavola.
Peucer Caspar, De dimensione terrae etc, Tavola.
Philostratus, Vita Apollonii libri VIII, Tavola.
PiccoLOMiNl Enea Silvio, Historia de' Boemi, Tavola.
Pico Giovan Francesco, Vita di Giovanni Pico, Tavola.
PiETRO da Unzola, Scritti notarili e giuridici, p. 347.
PiGNA GiovANNl Battista, Historia de' principi di Bste,
P- 332.
PiRMINlus abbas AuGiAE, Scarapsus de singulis libris
canonicis, p. 70.
Plancus Munatius, Fragmenta, Tavola.
Platina Bartholomaeus, Liber de vita Christi ac ae
vitis summorum pontificum romanorum, pp. 13, 13, 23,
37. 34. 52.
Plinius Secundus C, Historiae naturalis libri XXXVII,
pp. 10, II, 37.
PUNIUS Secundus, Epistolae, Tavola.
Plutarchus, forse in Apophthegmata regum et impera-
torum, pp. 3, II.
PoLDO d'Albenas Jban, Discours historial, Tavola.
PonziANO Angelo, Epistole, Tavola.
PoLYBius, Historiae, p. 4.
PoNTANUS loANNES loviANUs, Opera, Tavola.
Postellus Guilielmus, Des histoires orientales et prin-
cipalement des Turkes ou Turchikes et schitiques ou
Tartaresques et aultres qui en sont tes descendues,
Tavola.
Priscianus Peregrinus, Historia ferrariensis (mano-
scritto), p. 182.
Procopius Caesareabnsis, Anecdota, Tavola.
Procopius Caesareaensis, De bello gothico, pp. 29, 30, 3 \.
Propertius, Carmina, Tavola.
Prosper Aquitanus, Bpitoma chronicon, pp. 18, 33.
Ptolemaeus Claudius, Geographiae libri VIII, p. 2,
Tavola I.
Ptolomaeus Lucensis, Historia ecclesiastica libri XXIV, .
pp. 185, 310.
Badevicus Frisingensis, vedi Otto Frisingensis.
Ranzanus Petrus, Epitome rerum hungaricarum, Tavola.
Rauwolff Leonh,, Beschreibung der Reysz.... in der
Morgenldnder etc, Tavola.
Regino Prumiensis, Chronicon sive Annales non tam de
Augustorum vitis quam aliorum Germanorum gestis,
pp. 43, 47.
Relicano, Annotazioni in Cesare, Tavola.
Rhenanus Beatus, Rerum Germanicarum libri III, Ta-
vola I.
Rhodiginus Ludovicus Coelius, Lectionum antiquarum
libri XVI, Tavola.
RicHARDUS Cluniacensis, Chronicon, p. 156.
RicoBALDUs Gervasius, Opera historica (manoscrltti)»
Tavola.
RoDERicus ToLETANUs, De rebus Hispaniae tibri IX,
forse 1'edizione di Granata, 1545, p. 138.
Rosi£:res FRAN90IS, Stemmata Lotharingiae et Barri
ducum 8, Tavola.
CXXVI
PREFAZIONE
Rossi GiROLAMO, Historiarum Ravtnnatum libri X, Ta-
vola I.
RuTiuus C. NuMATiANUS, Ttinerarium, Tavola.
Sabeixicus Marcus Antonius, Bnneades seu Rhapsodia
historiarum ab O. €.-1504, p. 136.
Sabellicus Marcus Antonius, Rerum venetarum li-
bri XXXIII, e altrove, p. 27.
Salimbbne, Ckronicon ab anno 1167-1387, p. 169.
SansovINO Francesco, Del governo et amministratione
di diversi regni et repubbliche cos\ antiche come mo-
derne libri XXI, p. 445.
Sarayna Torello, De origine et amflitudine civitatis
Veronae, Tavola.
Sardi Gaspare, Historie /erraresi, Ferrara, Rossi, ISS^,
P- 475-
Savonarola MichaeL, De balneis et thermis naturalibus
omnibus Italiae (forse l'edizione bolognese di Bene-
detto d'Ettore del 1493), p. S^^.
Saxo gramaticus, Danorum regum.... historiae Q), Ta-
vola.
ScHEDBL Hartmann, Liber chronicarum ab O. C.-i^gz, Nu-
rembergae, Ant. Koberger, i3 luglio 1493, pp. 47, 70.
Sempronius AsELLlus, Fragmenta historica, p. 2, Tavola.
Servetus Michael ViLANOVANUS, Oj>era (?), Tavola.
Servius Maurus Hon., Oj>era, Tavola I.
SlDONius C. ApoLLiNARis, Ofera, Tavola.
SiGEBERTUs Gemblacensis, Chronografhio, 381 -i 112,
pp. 41, SS4-
SlGONius Carolus, Historiae bononiensis libri VI, Bo-
noniae, per soc. tip. s. a. (1^74?), p. 121.
SiGONlus Carolus, De regno Italiae libri XX, p. 3.
SiLius Italicus, Punicorum libri XVII, col commento
di Petrus Marsius, p. 2.
SiMEONi Gabriel, Ofere varie, Tavola.
Simlaro (Simler) Giosia, Delle Alpi, Tavola.
SoFlANO MiCHELE, Opera (?), Tavola.
SoUNUS C. luuus, Collectanea rerum memorabilium, Ta-
vola.
SoLiNUs C. luLius, Polihistoria, p. 6.
SoziMO, Iperborei, Tavola.
SozoMENO, Historia tripartita, Tavola.
Spartianus Aelius, Didius, Tavola.
Speculator, vedi Durandus, p. 333.
Statuta civitatis Bononiae, p. 302.
Stephanus Byzantinus, De urbibus, Tavola.
Strabo, Rerum geographicarum libri XVII, p. 6, Tavola.
Suetonius C. T., Vitae XII Caesarum, pp. 6, 11, Tavola.
SuiDAS, Lexicon, Tavola.
SuLPlcius Severus, Chronica ab exordio mundi, p. 16.
Tacitus Corneuus P., Annales, pp. 10, ii.
Tacitus Cornelius P., Germania, Tavola.
Tacitus Corneuus P., Historiae, Tavola.
Tarcagnota Giovanni, Historia del mondo con te ag-
giunzioni di Mambrino Roseo, Venezia, Tramezzino, 5
IS73, P- S'2-
TiBULLUs, Carmina, Tavola.
ToMASO (San) D'AquiNO, Summa, p. 137.
ToRELLi, vedi Sarayna.
Traversarius Ambrosius, Hodoeporicon, p. 106. 10
Trebeluus Poluo, in Scriptores Historiae augustae,
p. 13, Tavola.
Trithemius Iohannbs, Catalogus seu liber scriptorum
ecctesiasticorum, pp. 122, 200, 330.
Trogus Pompeius, Historiarum philippicarum prologi, 1 5
Tavola.
TsCHUDl Abgidius, Chronicon helveticum, p. 3.
Uranius presbiter, Epistola de obitu Sancti Paulini ad
Pacatum, p. 14.
UsuARDus MONACHUS Sancti Germani de Pratis, Mar- 20
tyrologium, p. 13.
Varro Terentius, Antiquitatum libri, Tavola L
Velleius Paterculus, Historia romana, p. 9, Tavola.
Vergerius Petrus Paulus, Opera(i), Tavola.
Vergiuus, Aeneis, p. 2, Tavola. 25
Vergiuus, Georgicorum libri IV, Tavoia.
Vergiuus, Eclogae, Tavoia.
ViBlus Sequester, De fluminibus, fontibus etc, Tavola.
Victor Sextus Aurelius, Historia romana, p. 12.
VlCTOR Sextus Aurelius, De viris illustribus, p. 13. 30
ViLLANOVANo, vedi Servetus, Tavola.
VlLLANl Giovanni, Storia fiorentina, p. 430.
VlNCENTlus Bellovacensis, Speculum historiale libri
XXXI, pp. 60, 136.
Vita di san Bernardo, Tavola. 35
Vita di san Maiolo, Tavola.
Vita di san Sisinnio, Tavola.
Vita (la) et li meriti del glorioso messer san Petronio
padre et protettore de Valma nostra citth di Bologna, J
Boiogna, Giacareilo e Bonardo, s. a. Ah
VlTRUVIus PoLUo, De architectura libri X, Tavola.
Xenophon, Historia graeca, Tavola.
Zanchius Iohannes Chrysostomus, De origine Ora-
biorum sive Cenomanorum libri III, Venetiis, de VI-
taiibus, 1531, Tavoia. 45
ZlEGLER HiERONYMUS, Terrae sanctae doctissima de-
scriptio, Tavola.
ZiEGLER HlERONYMUS, /» Plimi de Nat. Hist, l, II com-
mentaria, Tavola.
Per ci6 che si riferisce alle fonti manoscritte il Ghirardacci ne ebbe una sovrana, 50
quella che sola poteva consentire il nome di storico a chi intraprendesse a narrare
le vicende della cittk di Bologna: l'Archivio pubblico, detto allora Caniera degli Atti,
PREFAZIONE CXXVII
che comprendeva tutti i documenti pubblici, e talvolta anche privati, che si erano sino
allora conservati, e che ancora si conservano, salvo poche dispersioni e distruzioni,
nell'attuale Archivio di Stato e nell'Archivio notarile. II Ghirardacci, che pass5 die-
cine d'anni Ik dentro a rovistare minutamente carta per carta, pergamena per perga-
5 mena, e a trarne il solido fondamento per la storia sua, ci ha lasciato una preziosa
descrizione del pubblico Archivio che noi riportiamo qui, perchfe, contenendo essa le
varie segnature, le distribuzioni e i riparti dell'Archivio d'allora individuati con lettere
e indicazione varie, riesce di alto sussidio per non dire necessaria a comprendere le
citazioni e i rimandi che qua e Ih si incontrano nel testo; e anche per provare come
10 niuna parte degH atti pubblici, che potevano consultarsi ai terapi del Ghirardacci,
fu da lui trascurata:
Del qual luogo, mentre che noi scriviamo la presente Historia di Bologna, Tanno 1597,
r illustrissimo signor Marco Antonio Bianchetti nobilissimo Patritio e senatore bolognese,
sendo morto rillustrissimo signor Annibale Campeggi pure senatore, ne divenne successore
15 con tutti gli honori, pesi e regaglie, et altre cose simili solite ad un tale ufficio e consuete,
come appare per il Breve del reverendissimo Oratio Spinola vicelegato di Bologna e refe-
rendario deiruna e raltra signatura, sotto la data del giorno decimo di novembre 1597. E
perchfe quest' ufficio h di grandissimo honore et utilitk a tutta la citt^ di Bologna e suo con-
tato, oltre che la detta Camara degli Atti h. come una preciosissima corona, che rende
20 Bologna da ogni parte gloriosa, perch^ conserva in sfe con bellissimo ordine tutte le attioni,
che nella detta cittk e suo contato si fanno e per lo avanti si sono fatte, tanto criminali,
come anche civili, consegli, decreti, ultime volontk, fabriche nobili di castella, fortezze,
ponti, chiese, torri, palagi, guerre, paci, conventioni, leghe con papi, re, imperatori et altri
potentati, et in somma tutto quello che per il governo buono di una republica fare si pu6,
25 ella ne conserva incorrotta memoria; pero offerendomisi in questo luogo accomodata occasione
di palesarlo a tutto il mondo, vogHo per quanto posso descrivere brevemente il sito del detto
archivio di Bologna, e rordine delle scritiure che in esso si osserva, e come dalli superstiti
sono conservate. E questo publico Archivio, o Camara degli Atti, nel palazzo del Podestk
di Bologna a meza scala, et h di larghezza piedi 40 in circa e di longhezza piedi 68, par-
30 tito in tre ordini, overo navate, con le colonne e fatto a volta. Airentrata del quale e un an-
dito di longhezza piedi 40 e di larghezza piedi 18 in circa, terminato da un longo rastello
di legno a gelosia, che ha una sola porta che si chiude, il qual rastello tramezza tra il detto
andito e le scritture conservate e quivi riposte. In questo luogo dalli superstiti si tiene
ragione e si amministrano le scritture secondo il bisogno delle persone; et al servigio di
35 tutti si tiene aperto a certe hore deputate insino alle hore 23 e non piu, perch^ non vi si
pu6 tener fuoco, n^ lume per ischivare il pericolo del fuoco, che non facesse danno alle
scritture, come altre volte h avenuto, con grandissimo danno del publico e del particolare;
i^ il che cagion6 che si perdettero le antiche memorie in buona parte, che ragionavano delle
Hr cose avanti il mille dugento ottanta tre, se bene alcune poche si trovano sparsamente. L'or-
^BD dine delle scritture 6 tale, ciofe: Sotto la lettera A sono tutte le cose criminali con li nomi
^* de' pretori, capitani di popolo, notari et altri ufficiali criminalisti, con la iscrittione degli
anni secondo le cose criminali occorse. Sotto la lettera B sono li libri degli Antiani. Sotto
la lettera C sono i Hbri chiamati li provisori, c\oh sommarij d' instromenti. Le lettere D, F, I
trattano delli governi delle castella, del dare, havere e simili. Le lettere E contiene le
45 sentenze civili. E la lettera G le Memorie e li registri antichi, dove assai piii generalmente
che di presente sono descritti gl' instromenti. La lettera /T contiene gl' instromenti moderni.
E sotto la iettera L si conservano gli statuti antichi, le sentenze de' notari antichi e le lorQ
CXXVIII PREFAZIONE
attioni, H giornali antichi, dove si veggono le dispositioni de* governi, gH ordini dello Stu-
dio di Bologna, delle dignitk, delle spese del senato fatte in diversi modi di ambasciarie di
officiali, soldati, capitani, pretori, vicarii, castellani e simili. Contiene parimente le scritture
de' monti, e delle circle, e de' fumanti: e di piu di tre volumi, o matricole de' notari, quando
entravaiio nella detta societk distintamente annotati, et altre scritture degne di essere lette. 5
Sotto la lettera K si conservano le piii pregiate scritture pertiiienti alla cittk di Bologna et
a persone particolari rinchiuse in una cassa grande da me nominata l'archivio segreto, con
tre chiavi, e diviso in piii classi over numero d'anni 1200, 1300, 1400 et 1500, come distin-
tamente appare nel libro chiamato Gemma Preciosa. Scritture tutte di grandissima stima
e pregio, e dove si veggono tutte le grandezze segnalate de' Bolognesi, le paci, conventioni, 10
leghe, compositioni, le compre e le fabriche delle caslella e summissioni, le tenute, le pro-
visioni, ratificationi, laudi dati, solutioni di censi, ordinationi, fabriche di chiese, oratori et
ospitali, sentenze, prorogationi, bolle papali, gratie imperiali, e particolarmente del privile-
gio dello Studio concesso da Theodosio imperatore alla cittk di Bologna, molte civiltk, fa-
briche di ponti, un compendio delle confine del territorio di Bologna, di vari collegi, et in 15
somma quanto di bene in una potente republica desiderasi. Sotto la lettera M si conser-
vano li libri delle Moline, il valore del grano e della farina, et alcuni Hbri degli Antiani
moderni. Sotto la lettera N sono le reformationi o provisioni fatte dal senato di Bologna,
dove si veggono i governi degli antichi, le ordinationi, gli statuti e li consigli loro, divisi
in tre maniere di consiglio, ciofe generale, sacrato, e sacrato sacratissimo. II Consiglio ge- 20
nerale osservava le cose in esso trattate a beneplacito degli Antiani. Le cose sacrate du-
ravano longo tempo, ma con termine. Le cose poi sacrate e sacratissime approbate nel detto
Consiglio, duravano inviolabili per sempre. Noi da questa classe habbiamo cavato gran parte
delle cose nelle Historie nostre da noi descritte. Di piu sotto la detta lettera sono li ruotoli
de' dottori, che famosamente hanno letto nel florido Studio di Bologna, secondo le facoltk 25
delle scienze distribuite. Sotto la lettera O si conservano tutti gli statuti delle arti della
cittk di Bologna. E sotto la P le ordinationi, e li campioni de' communi della cittk istessa.
Sotto la lettera ^ sono li campioni e molte scritture di grandissima consideratione, e fra
queste li tre repertori di tutte le cose criminali dette di sopra, dalle quali si possono cavare
casi grandissimi occorsi, moderni et antichi, se bene non conviene farne memoria da' publici 30
scrittori, per honore delle famiglie, oltre che sarebbe il far ci6 fatica incredibile. Vi sono
anco in questa classe della lettera sopradetta le scritture della illustrissima famiglia de' Pep-
poli e molte altre cose memorabili. La lettera R ha libri di diverse amministrationi di pu-
pilli. Sotto la lettera S si veggano tutti li bandi e condannaggioni, e le gratie fatte alli
detti banditi e condannati. Sotto la lettera T si hanno li capitoli detti delli datii del com- 35
mune di Bologna, delle moline, sgarmiato, porte, retaglio, pescarie et altri datii simili. Sotto
la lettera V sono le bolle papali di diversi pontefici, et alcuni libri delle cose pertinenti alla
chiesa di san Petronio. La lettera X ha li campioni del registro, con alcune filze di testa-
menti segreti. La T contiene in sfe li campioni antichi de' condannati e banditi, antichi
e moderni. Sotto la lettera Z si ha un libro di carta capretta catenato, che ragiona della 40
Madonna di san Luca e della Madonna del Monte e del vessillo aureo del re di Francia
donato a' Bolognesi. A questo anco si pu6 aggiongere il libro catenato delle donne illustri,
composto e scritto a mano da Giovanni di Sabbadino degli Arienti bolognese. Nella cassa se-
gnata A A sono molti testamenti di varie peraone. E sotto le lettere B B %\ hanno le scritture
del sale. Nella detta camera sono altri libri assai di continuo adoprati, come gli abcedarii, il 45
registro nuovo, il registro grosso libro primo, il registro grosso libro secondo, il libro Fantino,
il Fantacino, il libro delle novissime provisioni chiamato le colonne della Camara, ne' quali si
comprendono molti privilegi, provisioni, essentioni, gratie et indulti concessi da' papi, le-
gati et altri principi. Vi h il libro delle tre croci, li libri delle provisioni sotto le sue let-
tere particolari A, B, C, D, E, F, G, H. II libro nuovo de' decreti et il libro terzo de' de- 50
PREFAZIONE CXXIX
creti et altri libri assai, che vanno ogn'hora per le mani delli Signori superstiti, de* quali
s'io ne volessi fare repertorio, formarei volumi graadissimi, come si pu6 vedere dal libro
chiamato Gemma pretiosa. Oltre molti altri, ch'io lascio di annoverare, come i libri segnati
pure con Talfabeto che hanno le coperti caprine. Le qual scritture tutte in somma sono
riposte e conservate in questa Camara degli Atti per ordine, vigore e virtu degli statuti
antichi, modemi di Bologna, sotto la rubrica De Camara Actorum e di molte altre provi-
sioni e costitutioni, come nel Libro Novissimarum Provisionum, fol. 88; per la provision^
del cardinale Bessarione, col consenso delli signori Sedeci 1484, con un'altra provisione del
Borromeo Monte Valenti, li quali sono particolari per le cose criminali, sotto la rubrica ^ae
I fccere teneantur notarii causarum criminalium, sotto il numero 65, f ol. 92 ; oltre le provi-
sioni civili, sentenze, sotto la rubrica Camara Actorum, e sotto quella Dc officio notariorum
residentiuni ad causas civiles ad discum -palatii, fol. 565. Et in materia de' notari che vanno
agli officii, li detti statuti ne ragionano, e nel Libro JVovissimarum Provisionum, fol. 15.
Oltre anco le provisioni del cardinale Francesco Gonzaga Tanno 1473 alli 22 di settembre,
essendo egli legato; e per provisione di monsignore Sauli nel detto libro, a fol. 276. Si
veggono anco in materia di presentare le scritture alla Camara degli Atti, come de' fumanti,
' cancellaria, acque e simili, la provisione di Bassotto d'Argile e di Taddeo Mammellini, per
■ li secondi sei mesl dell'anno 1396, fol. 28, et oltre che di questa presentatione delle scritture
ne parlino chiaramente gli statuti, anco ne favellano molte altre provisioni. Circa le ammi-
20 nistrationi delle tutelle de' pupilli, se ne ha negli statuti, sotto la rubrica De Tutellis, §. ^ae
ratio, a fol. 278. E circa li sudetti iiistrumenti, vi h anco la santissima Costitutione Sfor-
ziana, fol. 17. Del qual ordine di detta Camara, o Archivio, crederemo basti questo che
habbiamo detto per hora, da che ciascuno potrk comprendere, che tutte le attioni fatte nella
cittk di Bologna e celebrate col mezo di scrittura si conservano, come detto habbiamo, in
25 questo maraviglioso Archivio, alla cura del quale hoggidl sono deputati questi tre superstiti,
ciofe : M. Marco TuUio Zazali ', Giulio Belvisi e Pompeo Dolfi bolognesi, e tutti insieme hog-
gidi con grandissima fatica e continuo studio et amore la vanno illustrando e mantenendo
con ridurre tutte le materie delle scritture a maggiore dilucidatione. II che sia detto per
verit^, et anco a laude della mia propria patria, et acciochfe tutto il mondo sappia che que-
30 sto publico Archivio di Bologna k. cosl bene ordinato e mantenuto, quanto altro Archivio sia
in tutta Europa. E che da esso habbiamo tolto quasi tutto quello che nella nostra Historia
di Bolo^na habbiamo descritto, sl come di passo in passo, per lo piu, habbiamo nel mar-
gine citato, fondandoci nella veritk, che seco porta la detta Camara e le scritture che in
esse sl ritrovano; alle quali sl deve prestare piena fede, sl come si ha nello statuto Dc Ca-
}S mara Actorum, fol. 569, §. ^iibus scriftwris existentibus in archivio et Camara Actorum
debet fides adhiberi; et Antonio Monterenzoli Ad causas civiles, fol. 36, libro primo; e nella
provisione del registro 1572*.
Tutti i reparti della Camera degli Atti vediamo citatl o nei margini o nel con-
testo dei due volumi del Ghirardacci che sono a stampa; frequentemente vengono
perci6 ricordati o un liber reformationum designato da una certa lettera, o un liber
provisionum, o i jura conjinium comunis Bononiae, o il Ubro generale degli Anziani,
detto anche liber Antianorum, o la matricula notariorum, o le sentenze di aggrega-
zione de' notai, o il libro negro, o i registri grosso e nuovo, o il Fantino e il Fan-
taccino o Fantuccino e cosl via. Dal che si arguisce che non soltanto in quel mate-
$ riale che ora costituisce 1'Archivio di Stato svolse largamente il Ghirardacci le sue
' Vedl plu Innanzi, a p. cjnDClv, 1. 1,8. * Vol. 11, p. 565.
T. XXXin, p. 1 - /.
1)
CXXX PREFAZIONE
ricerche, bensi anche in quello che oggi forma 1'Archivio notarile e che allora era
unito col resto alla Camera degli Atti.
Oltre la Camera degli Atti, senza dubbio il fondamento precipuo delle ricerche
del Ghirardacci, nella quale dovette passare parecchi anni, come dimostrano i suoi
appunti, le notazioni e gli estratti che si conservano ancora, il dih'gente frate rovist6 5
parecchie altre biblioteche ed archivi di Bologna e di fuori. Prima tra di esse k da
porsi la Biblioteca Vaticana. Tra gli estratti di mano del Ghirardacci vi ha un fa-
scicoletto che porta questo titolo: " Indice delle scritture che nel Tabulario ovvero
" Biblioteca Vaticana si trovano spettanti alle Historie di Bologna „^ accuratamente
redatto: noi crediamo che egli stesso, le varie volte in cui fu a Roraa, facesse dili- 10
genti spogli e li raccogliesse poi piCi tardi in questa forma ordinata. Lungo il corso
delI'opera la Biblioteca Vaticana h indicata con molti sottotitoli di rimando: o con
un numero soltanto, o col vocabolo libro e accanto un numero, o coII'indicazione pre-
cisa di " Cronaca de' Pontefici di Riccardo Monaco Cluniacense „, o con quest'altro:
" Processo contro i Bolognesi „, o con altre simili indicazioni. 15
Altri archivi e biblioteche che il Ghirardacci consultd, aII'infuori deIl'Archivio
pubblico di Bologna e della Biblioteca Vaticana, sono: l'Archivio di Nonantola, I'Ar-
chivio di Lione, la Biblioteca di San Marco di Milano, I'Archivio dei canonici di
Reggio Emilia, I'Archivio dei canonici di Modena, la Biblioteca della cancelleria del
papa, l'Archivio del monastero di Santo Stefano in Bologna, l'Archivio di Santa Lu- 20
cia di Roffeno, l'Archivio dei frati Serviti in Bologna, l'Archivio dei canonici di
San Salvatore, la Biblioteca dei frati Predicatori, l'Archivio dei signori Isolani, l'Ar-
chivio del conte Balduino Fogliani, I'Archivio dei padri Certosini, I'Archivio arcive-
scovile di Bologna, e in special modo, perchfe 1'aveva continuamente a disfKDsizione,
l'Archivio dei frati di San Giacomo ^. 25
II Ghirardacci and6 in cerca anche di speciali narrazioni manoscritte, e le va ci-
tando nel testo della sua Storia. Cosl la Cronaca modenese del Morano la ricorda nel
primo volume sotto l'anno 1311 Ik dove, parlandosi di una lettera scritta ai Nonan-
tolani da Avignone intorno un caso occorso nel 1324, si legge: " La qual lettera anco
" si ritrova registrata in una cronica antica manuscritta per Bonifacio di Morano citta- 30
" dino modenese, fol. 51 j la qual lettera cosl comincia: Notum vobis significo etc.^'^.
Altro manoscritto spesso ricordato h la Vita di san Petronio unita ad altri testi che
era nel monastero di Santo Stefano e che ora conservasi alla Biblioteca Universitaria.
Sono inoltre ricordati nell'opera del Ghirardacci il manoscritto del Polistore, la cro-
naca bolognese del frate Girolamo Borselli, gli Annali del Negri, Carducci Lando, ma- 35
noscritto delle famiglie di Firenze, le cronache manoscritte di Siena e in fine le varie
e nuraerose cronache manoscritte bolognesi, contro le quali tuttavia, specie quando
si allontanano dalla veritk, il frate lancia qua e Ik, e non ingiustamente, qualche strale.
' Vedasi sopra, parte I, § 3. Hisioria} t non di rado con indlcazioni e con partlcolari.
^ La testimonianza l'abbianio in piii luoghi della * Vol. I, p. 553.
PREFAZIONE CXXXI
Un esame anche sommario dell'immenso materiale usato dal Ghirardacci, cosi stam-
pato come manoscritto, ci lascia un senso di grande meraviglia. Noi non conosciamo
forse alcuno del suo tempo, nfe anche l'eruditissimo Panvinio, nfe il Sigonio e non il
Robortello, il Sardi, il Platina, il Rossi, il Saraina e i molti storici e antiquari ed eruditi
5 del secolo XVI, che possa avvicinarsi, dal lato almeno della informazione e della do-
camentazione, al nostro frate. La sua h una ricerca sistematica di tutto ci6 che h nella
cittk, ed b una indagine larga e sicura di tutte le fonti esterne, di tutte le opere
anche lontane che pure pcr qualche lato potessero toccare della storia di Bologna o
dei suoi rapporti. Se noi facciamo un confronto tra I'apparato erudito del Sigonio,
10 che pure era notevolissimo, sl che egli stesso ebbe a pubblicare, non solo per sua
difesa e giustificazione, ma anche per dimostrare la sua cultura, 1'elenco bibliografico
del suo fondamento scientifico ^, e quello che noi ofiriamo nell'elenco sopra ripor-
tato, possiam toccar con mano I'enorme difFerenza che corre tra i due indici. !]E
ben vero che il Sigonio scriveva un dieci o vent'anni prima ^, ma la differenza pic-
15 cola del tenipo non e sufEciente a giustificare o spiegare la grande diversitk di conte-
nenza che esiste tra i due elenchi sopra accennati ^.
Ci6 che ci fa ancora piti meraviglia e ci lascia perplessi, h pensare come abbia
fatto il Ghirardacci ad aver notizia prima, e poi a poter avere in consultazione un
numero cosl grande e cosi vario di opere. E vero che in un certo punto il Ghi-
20 rardacci stesso ci dice che Bologna era assai fornita di volumi *, anzi nel terzo vo-
lume, che ora pubblichiamo, si ferma a lungo a descrivere la meravigliosa e copio-
sissima biblioteca dei padri Domenicani, e d'altra parte sappiamo che altre ricche
librerie erano a San Salvatore, a San Francesco^, al CoUegio gregoriano, presso il
Capitolo e presso il Vescovato, accanto all' Universitk, presso dottori dello Studio, e
23 cosi via; ma non dobbiam credere che del solo materiale di Bologna egli si giovasse,
bensl anche di quello ben piti cospicuo della biblioteca Vaticana di Roma e della
centrale dell'ordine suo.
*
• «
II movimento umanista prima e poi la tendenza ad esaminare le cose nel loro
30 aspetto reale, a trovarne il valore e a indagarne l'origine e la loro finalitk, avevano
dato agli antiquari e ai ricercatori del secolo XVI un particolare aspetto e significato
• Catalogus Historiarum et Archivorum etc, Bo- " Albis, V anno nel quale ora scriviarao la presente
noniae, per Soc. typ., 1576. E l'elenco delle opere e " Historia MDXCIV„.
degli archivi di cui il Sigonio fcce uso per la sua ' Vedasi a questo proposito l'accurato studio di
storia De regno Italiae. Alfred Hessel "Deregno Italiae libri viginti „ von Carlo 1$
S ' Infatti l'opera del Ghirardacci usc\ appunto Sigonio, Eine quellenkrittsche Untersuchung, Berlin, 1900.
nel 1596, maba notarsi che fu finita di scrivere nel 1594. ■* E detto nell'avvertenza finale del prlmo volume
Nella Tavola del primo volume, alla voce Domenico dedicata "Alli benigni lettori „ ; il passo lo riferimmo
Calagoritano, parlandosi di san Giacinto, il Ghirar- piu su.
dacci nota appunto che questo santo fu canonizzato ' Si pu6 consultare, per molte di queste librerie 20
10 da Clemente VIII in San Pietro di Roma con grandis- bolognesi, il mio studio sulla Biblioteca cafitolare di
sima solennita, " alli 17 di aprile la domenica in Bologna, Bologna, Zanichelli, 1904.
C^^QOI PR^FAWNK
che andava trasformando il modo di fer la narrazione delle cose passate, nell'intento
di giungere il piil vicino che fosse possibile alla veriti, partendo dalle prove sicure
del modo con cui le cose passate si svolsero, e non gik accettando le tradizioni
spesso fallaci.
II Ghirardacci sentl a pieno questa rivoluzione forraale e sostanziale che andava 5
facendosi e intul il lento lavorlo che si stava compiendo: la trasformazione cioh dei
cronisti, dei narratori, degli antiquari, dei raccoglitori, in storici. Mentre i primi in
varia guisa noa facevano che apprestare o dar forma ad un materiale che era gik in-
nanzi a loro o nell'atto di svolgersi nel tempo, o risultante da un complesso gi6
imbastito di cose attestanti un passato; lo storico, pur traendo grande partito dal- 10
I'opera di costoro, doveva per forma e modi segutre un diverso cammino e per le
conclusione arrivare ad una meta ben piti complessa e sicura.
II Ghirardacci, il qualc fu, come abbiam visto, di una dottrina, cultura e diligenza
che ha del meraviglioso, conobbe a pieno tutto ci6 che era stato stampato, giovandosi
delle librerie dir6 cosi pubbliche, e ricorrendo anche ai libri posscduti dai dotti uomini 15
e dalle famiglie piii cospicue. E in tal guisa egli arrivb a conoscere cosl la lette-
ratura aotica come la moderna, e in questa cosl la nostrana come la straniera: da
Vincenzo di Beauvais, a Ottone di Frisinga, al cronista di Norimberga. Dei libri
italiani poi non gliene sfuggl alcuno che in qualche guisa si riferisse a Bologna o
ai suoi uomini. 20
Ma il Ghirardacci ebbe un altro grande sussidio nel comporre la sua storia di
Bologna, quello dei monumenti: fbssero lapidi, carte, scritture antiche; il tntto esa-
minato con ogni cura e compiutezza e messo poi a confronto con la narrazione degli
scrittori precedenti e con la tradizione. II racconto del Ghirardacci non h dunque
soltanto cosa provata vera, ma acquista anche un' importanza dal lato scientifico. 25
Cosi il metodo come gli accenni alla critica storica sono pari se non superiori a quelli
dei piti grandi uomini che di critica, di storia e di indagini si occuparono nel se-
colo XVI.
Gli storici di quel secolo che il Ghirardacci piti di frequente ricorda, e alle cui
opere piii spesso si affida, pur staccandosene quando ne h il caso, e talvolta perfino com- 30
battendoli aspramente, sono per le cose bolognesi Leandro Alberti e Carlo Sigonio,
per le cose esterne Bernardino Corio, Onofrio Panvinio e qualcun altro. Egli per6, pur
imitando qua e Ik alcuno di essi, si sente gik, cosl per I'ampiezza delPindagine come
per la maggior sicurezza e persuasione del giudizio, superiore tanto aII'Alberti quanto
al Sigonio. 35
Ci6 non toglie tuttavia che il Ghirardacci si mostri chiaramente inferiore al
Sigonio per le cose dell'antichitk romana e per quelle deiralto Medio evo le quali,
se avevano un' importanza capitale per il Sigonio che dello studio dell' antichitk si
era fatto la ragione e lo scopo precipuo, assai poca ne avevano per il Ghirardacci
che si proponeva specialmente la storia di Bologna nel basso Medio evo e negli 40
PREFAZIONE CXXXin
ultimt secoli e che per 1'antichith raccoglieva, senza poterle troppo vagliare, quasi
tutte le notizie.
Non vogliamo con ci6 stabilire ua confronto fra il Sigonio e il Ghirardacci, con-
fronto che direi irapossibile per la diversa operositk e le diverse attitudini dei due
5 uomini: il Sigonio ebbe senza dubbio un piti profondo ingegno e un piti vasto campo
di visione, un organismo piii complesso e una nitida forma, il Ghirardacci un campo
ristrettissimo rispetto aIl'altro, quello della storia municipale, e una forma semplice
e talvolta trascurata e disadorna. Ma in quel piccolo campo che il Ghirardacci aveva
assunto, la storia di Bologna, egli tenne la palma sopra il Sigonio oltre che sopra
10 l'AIberti e quanti l'avevano preceduto, per tutto ci6 che possa interessare lo storico,
il critico, l'erudito.
«
« *
Per l'erudito si h detto a sufficienza pih su; per lo storico e il critico varranno
le osservazioni e constatazioni che stiamo per fare.
15 II Ghirardacci sentl che il narratore dei suoi tempi e di quelli che sarebbero
succeduti doveva trovare il suo principale fondamento nei monumenti e nelle scritture
autentiche; e niuno meglio e pih. di lui seppe usare di quest'arte e di quest'arma, e
niuno piii di lui lamentd la scomparsa e l'abbruciamento delle carte e degli archivi.
Si senta che forza e calore pone in questo passo in cui piange la scomparsa dei do-
20 cumenti bolognesi ^ :
" Ma poi che a questo passo mr si offerisce occasione d' iscusarmi con il lettore di quarito
" sin qui nella presente Historia si k. scritto, che se non cosl a pieno ai h servato Tordine
" et la tessitura dl molte cose, che lo ricercavano, non h stato mio difetto, nfe meno per esser
" stato negligente; perciochfe per me non sono mancato di cercare et con le polizze stam-
25 * pate et con le preghiere et Inviti particolari di havere le cose antiche, ma anco grande-
" mente mi sono affaticato per far cI6 alla Camera degli Atti. Et se mi devo sgravare da
"ogni peso di negligenza, non lo ma pifi tosto gli antichi nostri devono essere incolpati;
" perclochfe se eglino havessero conoscluto dl quanto giovamento fosse stato, nel disfare le
" muraglie et nel rifarle, 1' haver conservate le memorie dl pletra, et nello scrlvere I f atti di
30 " quei tempi loro, Thaver conservate le scrltture et I librl, veramente si sarebbono a noi
" suoi posterl mostratl amorevoli, et haverebbono giovato grandemente alla riputatione delle
" cittk di tutta Italia; et in partlcolare Bologna, fra la trascuraggine sua, fra la disgratia delle
" pubbliche et prlvate scritture, del diluvil deiracque et del fuoco, a cui piu volte ella h
" stata sottoposta, non sarebbe restata de' suoi gloriosi fattl antichi cosi povera et nuda,
35 " come si rltrova; et forse quelle poche, che hanno scampate quelle fortune, et quasi se-
" conda morte della oblivlone, non sarebbono incorse in dubbio et in disordine. Et di quanto
" glovamento a mio parere sarebbe a questa nostra etk, che le republiche decretassero, che
" niuna sorte dl scrltture o llbrl fatti a mano si potessero vendere, se prima non fossero con
" dillgenza vedute da persone sopra cI5 elette ! Quante scrltture vanno in ruina per tale di-
40 " sordlne, et quante republlche patlscono Incommodl per questa cagione ! Cosl si spegne la
" grandezza della gloria delle cittk et delle famiglie, et moltl beni partlcolari restano dlspersi
> Vol. I, p. 259.
CXXXIV PREFAZIONE
• et dilapidati. Di quanto hora mi condoglio, me ne sforza reaperienza et Teffetto da"me
" piu volte veduto. Et in particolare dir6 delle scritture de' cancellieri, che delle cose della
" nostra cittk si diligentemente acrissero; non sono questi scritti, o per non essere stati co-
* nosciuti da quella semplice donna che a' speciali, per dir cosi, gli vend^, et anche da chi
" le compr6 poco stimate et conosciute, andati a male? Et quante altre per poco sapere 5
" altrui et per la molta negligenza vanno del tutto in oblivione? Ma perchfe il condolersi
" delle passate ruine et accusare la negHgenza de' nostri antenati? a questo et ad ogni altro
" bisogno poco o niuno remedio pu6 apportare. Lasciando le condoglienze di tante calamitk,
" solo dir6, che per li molti fuochi la Camera degli Atti di Bologna o Archivio publico
" ha pochissime memorie del mille et cento, s) come si vede nei due registri grossi et nel 10
" nuovo. Et se bene quivi si ha qualche memoria delle cose del mille et ducento, come
" anco se ne ha sparsa mentione ne* libri delle reformationi et provisioni fatte dal senato,
" nondimeno non se ne ha serie ordinaria, se non dal principio di quest^anno presente
" MCCLXXXII. Dal quale la detta Camera principia Tordine suo di quanto dagTincendii
* le fe sopravanzato, et poi f elicemente seguita insino a nostri tempi, conservandosi di mano 1 5
" in mano le publiche scritture occorrenti sotto la buona custodia di quei che sono a tale
" Archivio deputati, alla quale hoggidi si trovano essere diligentissimi custodi et sustituti
• il signor Alessando Matasellani, il signor Marco TuUio Razali ', il signor Pompeo Dolfi et
' il signor Giulio Belvigi, hoggidi surrogato in luogo del sudetto signor Matasellani „.
In un punto delI'opera sua il Ghirardacci, parlando della storia, la chiama, con 20
Diodoro e Cicerone : " luce de' mortali, maestra e madre delle cose fatte „ ; e pone
alla medesima tre fbndamenti: la fama, le scritture e Dio; intendendo per fama la
tradizione orale e la chiara voce e testimonianza dei monumenti e dell'arte; per le
scritture i documenti scritti come la testimonianza di coloro che vissero e degli sto-
rici; per Dio, infine, la fonte di ogni sapienza ^ Questi tre fondamenti trovava spe- 25
cialmente adatti a dimostrare che il corpo del patiiarca san Domenico trovasi nella
chiesa omonina di Bologna e non in Spagna, cOme alcuni storici volevano '.
In un altro luogo egli espone il concetto suo intomo allo storico, esprimendosi
con queste parole: " So ben questo io, che la principal legge dell'Historico e di non
" dir mai la bugia et di non tacer mai la veritk per amore o per odio di chi si sia 30
" o per adulatione o per sinistre informationi o ancora per semplice ignoranza „*; e
continua, dopo ci6, scagliandosi contro il Pigna per una certa questione che toccava
di Bologna e degli Estensi.
La parte piti antica della storia di Bologna fe nel Ghirardacci la piti trascurata
e la meno ben riuscita; non perchfe il buon frate vi mettesse meno cure, ma perchfe 35
gli mancavano la conoscenza degli antichi monumenti e la cultura che in quella parte
avevano avuto in sommo grado, poco prima di lui, per citarne due soli, il Panvinio
e il Sigonio. Pur tuttavia anche per i primi secoH egli dk prova non di rado di
' Sopra, a p. cxxix, 1. 36, ove, forse per errore, h del corpo del glorioso santo. II Ghirardacci tuttavia
detto " Zazali ,,. reca questa prova per ultima, dopo aver invocato op-
• Questo h uno dei rarissimi casi in cui, per una portunamente testimonianze di scritture e specialmente lo
dimostrazione storica, il Ghirardacci si riferisce a fatti di storici, che erano piu che suflScienti a dimostrar
5 soprannaturali, e nel caso nostro ai miracoli fatti da vera la sua tesi!
san Domenico nella chiesa di Bologna, come a dimo- ' Vol. I, p. 135.
strazione della presenza in San Domenico di Bologna * Vol. I, p. 509.
PREFAZIONE CXXXV
saggio giudizio e di una critica, se non sempre felice, spesso efficace. Cosl egli non
accetta a occhi chiusi la tradizione che i Bolognesi pigHassero il battesimo da san-
t'Apollinare, nia si contenta di dire che non pu6 n^ afFermare nh negare : " Non ci
" essendo scrittura nfe autori sicuri o certi che di ci6 si possino far risoluti di questo
5 " fatto; nh vorrei in questo caso incorrere per troppa agevolezza in quello errore di
" metter nelle Historie cose accattate et senza riscontro „'.
Piti innanzi egli accetta bensi la miracolosa tradizione che san Procolo fosse de-
capitato alla Madonna del Monte e che poi egli, pigliando il capo con le sue mani,
lo portasse ove ora h la sua chiesa; " ma ch'egH ammazzasse Marino per essere
10 " Arriano non mi vi ci posso adattare „ ; e ne dk tosto la ragione plausibilissima : "Scrive
" Paolino che Procolo mort nel medesimo tempo di san Vitale et Agricola o almeno
" nell'istessa persecutione ; il che essendo, si vede che in quel tempo non era per
" ancho I'heresia d'Arrio suscitata „^.
Lk dove tratta di san Petronio e di altre questioni attinentisi alla narrazione
15 della vita e deII'opera sua in Bologna, si scaglia contro il celebre monsignor Raffaello
Borghini che di san Petronio erasi occupato nei suoi famosi Discorsi sopra i vescovi,
i quali nella fine del secolo XVI ebbero notevole fama e un gran nuraero di edizioni:
" L'anno 386, egli scrive, fu insigne pel nascimento di san Petronio che poi fu vescovo di
" Bologna, et anco perchfe alla cittk furono aggionte due porte, una di San Procolo et raltra
20 " di San Casciano. Ma perch^ monsignor Borghino in un trattato ch'ei fa della Chiesa et ve-
" scovi di Fiorenza, movendo alcuni dubbi contra Leandro, malamente intende della nostra Giu-
" liana bolognese, et molto fuori del vero scrive della morte di san Petronio, fondandosi
"(mi credo) nella Cronica di san Prospero Aquitanico, dalla scorrettione della stampa alte-
" rata, col dire che questo pastore mori di quest'anno 386 sotto il consolato di Merobaude
25 * la seconda volta, e di Saturnino, dicendo Prospero cosi: Petronius bononiensis efiscofiis,
'^ vir studiis et sanctitatc clarus, moritur: son forzato di dire, che egli non si h accorto
" deirerrore della stampa, la quale dove dice {moriiur) vuol dire ad ogni via {orittcr), perch^
" con quella occasione ha detto alcune cose che non possono stare a martello, fra le quali
" h questa della morte di san Petronio ; che se ci6 f osse come lui dice, san Petronio sarebbe
30 " prima morto che nato, nh giamai sarebbe egli stato vescovo di Bologna, et ci6 sarebbe
" con troppo pregiudicio della veritk; perch^ Zama primo vescovo di Bologna governo la
"sua Chiesa Tanno di nostra salute 270, a cui successe Faustiniano Tanno 312
i
»•
In pi6 d'un luogo egli tenta di togliere fede e aspetto di veritk a delle leggende
gik entrate nelPanima popolare per lunga inveterata tradizione, ma egli stesso riconosce
35 che far ci6 h assai difficile; nondimeno spesso vi riesce con il ragionamento, quando
non siano a sua disposizione documenti:
" Ma quanto sia malagevole lo svellere dagli animi certe antiche opinioni profonda-
" mente barbicate, et gih per la longhezza del tempo indurate, non accade, secondo me,
"ch'io entra in longo ragionamento, perchfe da quello che siamo per dire, si pu6 chiara-
> Vol. I, p. lo. » Vol. U, p. i8.
« Vol. I, p. 14.
CXXXVI PREFAZIONE
" mente vedere. E stata longa opnnione d'alcuni, che i Bolognesi in questo tempo fossero
* collegati con Modonesi, Reggiani et Parmegiani, et che movessero l'armi sopra Clatemati
" per cagione delle confina: perch^ essendo Bolognesi desiderosi di ampliare lo stato loro,
" pensarono di soggiogare i Claternati, come dicono poi haverlo fatto, per lo che Gratiano
" imperatore, intesa questa novella, haver mandato Asclipio suo commissario, che a Spoleti ^ .
si ritrovava, contra Bolognesi, a vendicare 1' ingiuria fatta a' Clatemati. La qual opinione 1 1
" pare a me che dal vero sia molto lontana; perch^ non si trova scrittura antica, nfe fedele,
" che di questa guerra ragioni, se non certe deboli reliquie di croniche popolari di poca o i 3
" niuna credenza. Et che sia cosi, ce lo dimostra questa sola ragione, che ritrovandosi Cla- ! ?
" terna in ditione deirimperio, non havrebbono i Bolognesi havuto tanto ardire di muoverle 10
" guerra, sapendo eglino che tutte le forze imperiali, che erano vicine, se gli sarebbono
" opposte ,'.
«
Dove per altro il Ghirardacci commise errore, fb nel credere vero il decreto di
Teodosio intorno allo Studio; e tanto piti h grave la cosa perchfe altri priraa di lui,
ad esempio il Borselli*, e in certa parte anche il Sigonio^, avevan mostrato di credere 15
chfe il famoso decreto era una falsificazione. Dice testualmente il Ghirardacci:
" Et avenga che alcuni sentino male di questo privilegio, et con certi loro discorsi vi
" ai opponghino ; nondimeno la veritk per se medesima h di modo chiara, che non fa biso-
" gno al presente porre in campo risposta alle loro obbiettioni, trattandone io diffusamente et
" con sicuro fondamento nella mia A-pfendice Historiale, dove ancho tutti gli altri dubbii 20
" che nella presente Historia occorrono, saranno risoluti. In quanto al privilegio dello Studio,
" per hora solamente dico, oltre che si vede la copia autentica neirArchivio nostro commune,
" ancho ce ne f anno indubitata f ede le due glosse : I' una nella rubrica del Proemio del
" sesto, nella parola Bononiae; TaUra nella Clementina de^Magistris, nel verbo dicitur. Et
" Francesco Marco nella decisione 349, al numero primo, parte prima, allega dottori et glosse 25
" per le quali si prova che tre cittk sole hanno de iure facoltk di poter far leggere le leggi,
" fra le quali h. Bologna; et Accursio in /. ab antiquis C. de Testam. chiama Bologna vera
" Nudrice delle leggi ; et molti altri che affermano per cosa certa che questo privilegio da
" Theodosio si ottenesse. Fu Toriginale con Timperiale sigillo d'oro, secondo gli annali nostri,
" nella parte piu segreta deirArchivio della cittk conservato fino airanno 1313; nel quaranno, 30
" per certo fuoco, che arse solamente quella parte ove era il detto originale, con infinite al-
" tre scritture conservato, si perdfe. II perch^ Baldo f amosissimo giurista, per levtire ogni
' Vol. I, p. 19. " tis notatum, ac posterlorum imperatorum auctoritate
' Vedasi la Cronica gestornm civitatis Bononiae edita " confirmatum se gloriatur liabere, quod ius publicae
a fratre Hyeronimo de Bursellis da me pubblicata nella " scholae, quo postea Bononia praeter ceteras Italiae 20
ristampa del Muratori diretta dal Fiorifti, vol. XXIII, " civitates praecipue floruit, idem a Theodosio impe-
5 parte n, pp. 9 e 10. II Borselli atferma chiaramente la "trarit^. Per queste espressioni velatamente dubbiose
falsita: "NuUo modo credendum est tales litteras ab il Sigonio and6 incontro a molte noie, tanto che l'edi-
" Imperatore emananasse, in quibus multae ineptiae et zione bolognese con quelle parole venne soppressa, A
" falsitates reperiuntur „, e ne fa una minuta quanto questo passo i suoi critici, che furono il cardinale dl ^5
stringente analisi. Egli poi si scaglia contro il dot- San Sisto (poi Gregorio XIII), il Sirleto e I'AmaIteo,
10 tore Lodovico Bolognini che in un'opera stampata notarono; "Se gloriatur habere, quasi dicat: Ucet ve-
nel 1491 ne aveva sostenuta I'autenticita (/«/r«t)»7e^7'a»« " rum non sit quod habeat. Ideo haec verba essent
Theodosii pro Universitate Bonotiiae concessum). " mutanda, et dicendum simpliciter habuerunt„. E il
5 II Sigonio {Tlistoriarum bononiensium, ediz. i*, Bo- Sigonio contronot6 : " Pro gloriatur se habere, quod 3°
logna, s. a., lib. I, p. 29) si esprime in qucsta forma " civitatis rectores excogitarunt, scribam habet, ut sa-
15 circospetta: "Ad haec tot et tanta Petronii crga sc "tisfaciam, non quod Ita sentiam „. Piii chiaro di cos\
" beneficia illud in primis etiani se ei delrere rivitas non poteva il Sigonio espriraersi! (cf. Carou Sigonii,
" profitetur, quemadmodum veteribus ipsa in monumen- Ofera omaia, Milano, 1733, HI, 336).
PREFA2I0NE CXXXVlI
* sospetto che per tale perdita potesse nascere, dice, nella prima costitutione del ff. nel §.
" Hec autetn tria, che essendo per la longhezza del tempo la consuetudine della cittk rivolta
" in natura, quella consuetudine non solamente presuppone il privilegio, ma si tiene per legge
" et per veritk „'.
5 Qualcuno potrebbe pensare che il Ghirardacci s'inducesse a tener per vero 11
diploma di Teodosio per le gravi difEcoltk e ostilitk che incontrb il Sigonio, il quale,
per avere negato la distruzione di Bologna fatta da Teodosio e per avere mostrato di non
credere alla autenticitk del diploma imperiale che concedeva lo Studio, quantunque in
ci6 si cautelasse con espressioni di incertezza e di dubbio ^, e per altre conclusioni
10 a cui egli perveniva per ragion di critica e di storia, non potfe pubblicare le sue Sto-
rie di Bologna se non molti anni dopo che erano stampate e con correzioni^;
ma noi non siamo in tutto di quest'avviso, perchfe la distruzione di Bologna per opera
di Teodosio fii negata dallo stesso Ghirardacci * e perchfe il Ghirardacci moltre altre
cose lungo il cammino della sua Historia sfrondb che aIl'animo dei Bolognesi erano
15 care. Evidentemente il Ghirardacci, nel tener per vero il diploma di Teodosio, fu
tratto in inganno dalle molte copie che del diploma erano in Bologna, talune anti-
chissime come quella del Registro nuovo, e dal fatto che il diploma era citato come
autentico negli scritti dei piti dotti e valorosi giuristi e persino nel libro delle Cle-
mentine. Devesi infine ricordare che un uomo dotto come il Bolognini ^ aveva gik
20 pubblicato un lavoro per dimostrare I'autenticitk e che per decreto del Senato bolo-
gnese, proprio negli anni che successero al 1570, in opposizione alle teorie del Sigo-
nio, era stato riprodotto su d'una immane lapide marmorea il diploma teodosiano a
piena conferma della sua autenticitk, per modo che difficilmente sarebbe stato concesso
a uno storico bolognese di pensarla diversamente *.
25 11 Ghirardacci ebbe spesso una visione larga del campo e dell'kmbito storico, non
ostante che si occupasse di una cittk; e non si limitb a narrare i fatti nudi e crudi
via via che accadevano, ma spesso si intrattenne su fatti o avvenimenti di indole ge-
nerale, su particolari aspetti, sulle condizioni sociali e suUe istituzioni ; come ad esem-
pio aul fenomeno della rivoluzione comunale, che egli non senza ragione riattacca
30 aIl'opera di Ottoiie :
" Volle anchor ornare molti privati cavalieri italiani di grado et dignitk cavalleresche,
" et altri farli feudatari dell' imperio, consignandoli in Italia stati et giurisdittioni sotto nome
" di ducati, marchesati, capitaneati et altri di altro nome ; di maniera che si poteva dire,
" che la Italia fosse del tutto per benignitk del magno Othone rinovata. Di questa liberth,
35 " di queste ragioni et consetudini la cittk di Bologna, con molte altre della Lombardia, ne
' Vol. I, p. 26. * se gloriatur habere „ si corregge appunto: "sehabet,.
' Vedi a p. CXXXVI, nota 3, le parole preclse del ^ Vol. I, p. 23.
Slgonio. ^ Nell'<y*. dt. sopra, a p. CXXXVI, nota 1.
' Tanto la Biblioteca dell'Universita quanto quclla * Cosl nelle lettere come negll atti del Senato
dell'Archiginnasio possiedono un esemplare della rara dal 1571 in poi si contengono molti documenti che si
edizione bolognese soppressa delle Istorie di Bologna del riferiscono alla questione del diploma teodosiano e alla
Sigonio, con le correzioni: nel nostro passo in luogo di riproduzione di esso sul marmo,
CXXXVm PREFAZIONE
" fu partecipe. Permise anchora Othone, che le cittk libere potessero eleggere (secondo H
" costume romano) i consoli, i quali poi per longo spatio di tempo govemarono la Republica.
" Per quanto adunque possiamo conietturare dalle attioni degli antichi statuti, dalle leggi
" instituite et da' privilegi, fu questa Republica chiamata il Commune di Bologna, et furono
" instituiti tre consegli a' quali fu dato il governo del tutto. II primo fu chiamato Conse- 5
" glio Speciale, il secondo Generale, et il terzo di Credenza. Si eleggeva ne' detti consegli
" certo numero di cittadini di prudenza, di virtii et di richezze principali, da che si conosce,
" che la Republica era nelle mani della nobiltk et de' primati cittadini. La plebe, o il po-
" polo, poi non era chiamato a conseglio, se non quando suonava la campana detto l'Axengo,
" al quale era riferito quello che era stato decretato et ordinato dai consegli, pigliando i 10
" principali che amministravano publicamente nel cospetto del popolo i giuramenti et le
" obligationi, facendo molte et simili altre cose che far si potevano senza suffragi. Questo
" stato di Republica et questo instituto durb per molti anni, et oltre il 1200 della salute
"humana; nel qual tempo fu poi instituito un altro ordine et un'altra qualitk di Republica;
" perciochfe vi aggionsero il popolo, chiamando la Republica con nome del Commune di Bo- 15
" logna. Ma per ritornare alla primiera Republica, dico che si eleggevano ogni anno li tre
" consegli detti di sopra et come piii diffusamente a basso si dir^. II principale magistrato
era quello de' Consoli, il quale era di numero incerto perciochfe quando assai et quando
" pochi erano eletti. Questi, secondo il costume de' Romani, facevano ragunare i consegli
" et riferivano a quei le cose capitali et se faceva bisogno governavano col decreto (per6 de' 20
" consegli) le cose alla guerra pertinenti. Questi tali, perchfe soli non potevano resistere a
" tante fatiche, ciascuno di loro aveva il suo giudice. Vi erano poi consoli della giustitia, i
" quali conoscevano e giudicavano le Hti civili de' privati. Vi erano anchora i consoli de*
" mercanti et li mastri delle arti, i quali a' mercanti et agli artefici rendevano ragione. Et
" questo h quanto si pu6 conietturare dalla libert^ instituita sotto Othone il magno, et si come 25
" piii diffusamente si trattark nel presente libro. Della quale libertk Othone Frinsingese, an-
" tico scrittore ne' fatti di Federico primo, lib. 11, cap. xiii, parlando generalmenle della li-
" bertk delle cittk d'ltalia, cosi dice: Nclla ordinatione delle cittk et conservatione della
" Republica h imitata Tacutezza deiringegno degli antichi Romani, perciochfe sono tanto bra-
" mosi della libertk che piuttosto vogliono essere governati dairarbitrio de' consoli che de- 30
" gli imperatori, et essendo tra queste tre sorti di ordini de' capitani, de' vavassori et della
" plebe, per anntchilare la superbia non di un ordine, ma di tutti, si eleggono i predetti
"consoli; et acciochfe non sieno trasportati dalla volontk di dominare, sogliono variarsi quasi
" ogni anno „'.
La narrazione delle norme e degli aspetti gencrali della repubblica bolognese h 35
poi ridata con maggiore estensione e con piti sottili osservazioni, e con traportanti
particolari sul funzionamento, piti tardi, sotto l'anno 1123, acciochfe, egli scrive, i lettori
" intendano et sappiano che in quei tempi antichi et rozzi non si amministrava scioc-
" camente la cittk, nh pazzamente si trattavano le cose dell'Arti „ ; e segue parlando
dei consigli, delle elezioni dei vari uffici ed ufficiali, delle votazioni, del podesth e della 40
giustizia, della milizia e delle imprese militari, dei varii inipieghi e degli impiegati,
della giurisdizione del contado, dei rapporti della Chiesa con lo Stato, dei mercanti,
dei collegi, delle arti e delle compagnie varie e termina: " Tutte le sudette cose
" si contenevano nelle antiche consuetudini o ne' privilegi degl' imperatori o ne' de-
" creti de' consigli o nelle istesse leggi della cittk: quelle si chiamavano reformationi 45
» Vol. I, p. 46.
PREFAZIONE CXXXIX
* et questi statuti „ ^ E altrove, dopo aver ricordato tutte le particolaritk e i nomi figu-
ranti in una deliberazione del comune, avverte: " Non paia al lettore in questo luogo
" che fuori di ragione si sieno poste tante varie compagnie magistrati parcolari et tanti
" nomi di famiglie, perchfe il tutto h stato per mostrare i molti riti et modi di go-
5 " verno di questi tempi che in pace et in guerra si tenevano et anco per piti illu-
" strare l'Historia „ ^ E notizie del tutto generali dk il Ghirardacci alPanno 1293,
occupandosi specialmente della parte finanziaria del comune e contradicendo argu-
tamente a coloro i quali dicevano " che in quei tempi non erano danari et gente
" come hoggidl sono : in quanto alla gente, egli osserva, parmi dicano il vero, poichfe
10 " hoggidi vi sono di pih quattro sole persone che a' quei tempi non erano, cioh l'ava-
" ritia, la lussuria, la pompa et la gola „\
In un altro luogo, dopo aver detto che il legato di Bologna ha il titolo di mar-
chese, fa una lunga ed erudita trattazione sopra i titoli di imperio antichi e nuovi, fer-
mandosi sul significato di marchese e marchesato e notandone l'origine germanica; "per-
15 " ciochfe marck nella lingua loro dimostra il contato ai confini di qualche castello, cittk
" o paese „*. Piti innanzi spiega il titolo di magnifico che egli dk a Taddeo Pepoli
e che ebbe pure Carlo Magno \
Risponde infine a un largo concetto di intendere la storia il fatto che I'anno 1381
l'autore ci dk il bilancio della cittk, ciofe il complesso delle entrate e quello delle
20 spese, che anche allora come adesso presso a poco si pareggiavano, in lire 427 860®.
L'azione critica del nostro autorc si svolge nelle forme piti diverse e talvolta
pih argute. Qui correggendo un testo, il primo tomo dei Concilii dove, parlandosi
del sesto sinodo costantinopolitano, legge Bononiensis in luogo di Bonnensis e giustifica
in varia guisa la sua afFermazione '; Ik spiegando che il titolo di principe dato al
25 vescovo di Bologna intorno al 1194 h un titolo imperiale, dato dagli imperatori En-
rico e Federico, perchfe appunto i vescovi erano principes imperii, e ne porta una
iscrizione del tempo'; qui dk il significato della parola circla per indicare la terra
attorno la cittk ®; altrove esce in feroci parole contro i falsi storici e afferma che la
storia deve avere sempre a fondamento la prova della veritk:
30 " Solamente diro, che quanto dicono, bisogna lo mostrino per autoritk di fedeli autori ;
* perch^ il volere misurare le cose antiche a capriccio, et non con la catena della veritk, e
" proprio un volere errare a diletto, et mostrarsi in prova poco pratico de' communi affari.
" Queste sono di quelle memorie popolari, che alle volte si mandano, come si dice, per suc-
" cessione de' padri a' figliuoli et a' posteri di mano in mano, senza accorgersi che il capo
35 " principalissimo deirHistoria h di narrare la veritk f ondatamente ; et se rhistorico lascia
"adietro i fatti importanti senza curarsene, non fa rufiicio suo proprio, et se pure le scrive,
" h f orza che dalle scritture 1' habbiano cavate. Ma questi, de' quali si h detto, per anco
' Vol. I, p. 67. Si danno pure, altrove, notlzie delle ' Vol. n, p. 177,
repubbliche popolari di Firenze e dl Genora (I, 147). » Vol. I, p. 389.
« Vol. I, p. asa. 7 vol. I, p. 33.
* Vol, I, pp. 311-312. « Vol. I, p. 103.
5 * Vol. n, p. 101. » Vol. I, p. 111, 10
CXL PREFAZIONE
• nbn si sono veduti i Ioto autori, nh per quello ch' io creda, m vedranno ; et per6 non ci
• vedendo vestigio di veriti, agevolmente sta in sospetto che quei tali ne sieno stati inven-
• tori capricciosi et troppo animosi in voler far credere quello che da sk hanno trovato per
• darlo almondo ,'.
Sotto il 1245 nota come alcuni scrittori attribuiscono a quell'anno il trasporto 5
a Bologna di una spina della corona di nostro Signore, che invece fu portata nel-
l'anno 1408, e non sa giustificare questi autori ni; ammetteme la buona intenzione '.
Sotto il 1273, narrando della guerra tra i Veneziani e i Bolognesi, contraddice all'af-
fermazione di altri scrittori e taglia corto con queste parole: " perchfe quanto scrivo
" della detta guerra si ha nell'Archivio publico della citt^ di Bologna, al registro 10
"grosso, libro secondo, a fogli 89 „^
Altrove (nelPanno 1308) contraddice con un documento a quanto avevano affer-
mato il Biondo, il Sabellico, il Platina, lacopo da Bergamo, I'Alberti, il Bugato, il Tar-
cagnota, il Sansovino, il Guazzo ed altri*: " che Azzo (d'Este) fu messo in prigione et
" fatto raorire da Frisco suo figliuolo „5. Piii innanzi, dopo aver riprodotto un ccrto 15
periodo del Pigna intorno al cardinale Pelagrua, egli obbietta : ' Se il Pelagrua era
" cotanfo odiato dal papa, che pur gli era nipote, come stark la sudetta reformatione
" con la sua veritk illesa fatta dal Consiglio di Bologna nello eleggerlo per difensore
" et protettore presso il papa? Se il zio gli era nemico, poca prudenza sarebbe stata
" de' Bolognesi che gik non fu di haverlo eletto per loro difensore. Nel vero la 20
" sudetta reformatione mostra tutto il contrario di quello che scrive il signor Pigna „'.
Nella tavola del primo volume, parlando di Firenze, si meraviglia che Leandro
Alberti dica di non avere trovato quel nome presso Tolomeo, mentre egli osserva
che nelle edizioni greche di quell'autore leggesi chiaramente (pXcoQevrta.
Contro le croniiche popolari e le leggende si adira il buon frate parecchie volte'; 25
toa a proposito dell'origine dei Bentivogli egli si scaglia violentemente, non secondo
il Suo solito, contro Leandro Alberti, le parole del quale circa tale argomento, che
egli riporta, giudica " una di quelle favole che alle volte raccontano le vecchiarelle
" stando presso il fuoco „^ Di opinione contraria a quelia di Leandro h anche il No-
stro intorno alla data della scoperta delle acque dei bagni della Porretta, che 1'Alberti 30
riferisce al 1375, ma che il Ghirardacci dimostra essere avvenuta molto tempo prima*.
Dopo avere lungamente e dottamente esaminate le varie opinioni sui rapporti di
Nanne Gozzadini con il cardinale Cossa e portati non pochi argomenti a sostegno
della sua opinione, cosi chiude:
" Ma di gratia, non paia al benigno lettore cosa strana, se noi scriviamo questa Historia 35
' del legato Baldesserra Coscia legato di Bologna e di Nanne Gozzadini con tanta diffe-
' Vol. I, p. 137. ^ Vol. I, p. 5x2.
« Vol. I, p. 16S. * Vol. I, p. 553.
3 Vol. I, p. 224. ' Vedl sopra a p. cxxxvi, U. 6-ij.
* Tutte queste opere sono ricordate sopra nel no- * Vol. II, p. 326.
stro elenco delle citazioni del Ghirardacci. * Vol. II, 335. to
PREFAZIONE CxLt
• renza da quello che sin qui ne hanno scritto gli altri historici, perchfe protestiamo anco
I * a tutto il mondo, che non lo facciamo per toccare in parte alcuna la prudenza loro (sendo
" nostra natura di sempre ragionare con modestia e con ogni riverenza), ma solamente per
" salvare la verita della Historia, la quale per gratia de' nostri amici ci h venuta alle mani,
5 * col testimonio di una particolare scrittura da ogni parte autencata e fedele „'.
Cosi egli non nasconde ia voce che correva nel 1410 suUa morte di papa Ales-
sandro: " Volsero alcuni che egli fosse avelenato per opera di Baldassare Coscia per-
" ciochfe egli insino da' suoi primi anni oltremodo si mostr6 avido di quella dignitk „*.
Poco dopo, riportando una lettera scritta a Lodovico Alidosi, dimostra, contro
10 alcuni scrittori male intendenti, che 1'elezione di Giovanni XXIII fu fatta onestamente
e non per corruzione di denari ^.
A lungo il nostro storico si ferma sopra la morte di Ercole Bentivoglio: dopo
avere accennato al come egli crede andassero le cose, riporta !e opinione dcgli altri
e chiude stavolta con molta reraissionc: " Ma fosse come si vogHa la morte del detto
15 " Hercole, habbiamo voluto recitare le due opinioni acci5 il benigno lettore si attenga
" a quella che piti gli piace e giudica esser vera „*.
Non di rado, specialmente per i tempi piii antichi, il Ghirardacci esprime la sua
incertezza sul vero corso dei fattt, a cagione o della grande antichitk o della mancanza
delle carte, e anche ci6 h segno, oltrechfe di prudenza, di un savio concetto storico. Lk
20 dove parla deII'opera del tredicesimo vescovo di Bologna, scrive: " E questo sia detto
" per conietura perchfe questi tempi sono tanto confusi e tenebrosi per la longa antichitk
" che sarebbe bisogno havere gli occhi di linceo per affermare la veritk„^; e piil avanti:
* Non niego per5 che altre cose assai piii di quello si sono dette non fossero in quei
" tempi antichi degne di eterna memoria; ma le communi calamitk della misera Italia, i
25 " diluvii dell'acque, gli essilii o forse la negHgenza de' nostri precessori opure i fuochi a'
" quali specialmente h stata sottoposta la citta nostra, hanno mandato nel profondo del-
" l'oblio le publiche come le private scritture; il perchfe h cosa difficilissima hora po-
" terne render conto a' sopraviventi per l'appuntato „^ Delle tenebre cosi si lagna
sotto il 1196: " In questo passo non negher6 ch'io non mi sia pentito di haver pigliata
30 " la penna in mano per iscrivere la presente Historia ; perciochfe il vedermi alle volte
" cadere nello scontro di folte tenebre che mi levano il diritto cammino dove sicuro
" andare dovrei, sono forzato restarmene al bivio et tentar il vado brancolando .'.
Tutto ci5 a proposito di un Ottone vescovo di Bologna nominato in un privilegio
di Enrico e che non figura nei vescovi bolognesi; ma l'autore argutamente risolve la
15 difficoltk supponendo o che Ottone fosse nominato dal popolo bolognese in una qualche
sedizione contro il vescovo Gerardo o che fosse suffi-aganeo del detto Gerardo; poi
osserva modestamente quanto profondamente ; " Ma il lettore piglierk per hora questa
• Vol. n, p. SSS- * Vol. I, p. 32.
* Vol. n, p. s8i. ' Vol. I, p. 68.
3 voi. n, p. 5S3. ' voi. I, p. 104,
* Voi. n, pp. 647-648.
CXLII PREFAZIONE
" opinione che forse un dl ci dark nelle mani qualche scrittura che maggior chiarezza
" poi ci dark, poichfe rade volte pu6 un solo fare il tutto a perfettione et io special-
" mcnte che non ho potuto vedere ogni cosa, sebbene mi vi sono molto adoperato „ *.
Simile concetto ripete piii inuanzi quando, accennando ad un gran fuoco che distrusse
il palazzo e l'Archivio della cittk nel 1113, osserva: " Non si meravigli il benigno let- 5
" tore se delle cose di Bologna che sin qui habbiamo scritto e quasi comc con or-
" dine imperfetto, et se con quella chiarezza che la Historia ricerca non si sono po-
" tuto spiegare a pieno i fatti di questa cittk, se non in quel modo che all' ingorde
" fiamme sono avanzate „'''.
Ora noi dictamo che quando uno scrittore di erudizione e di storia del secolo XVI 10
ha raggiunto questa, che vorrei chiamare perfezione rispetto al tempo, nel sapere
maneggiare le fonti storiche, nel tener conto di tutti i risultati di coloro che hanno
prima scritto, nella interpretazione dei documenti, nel confronto accurato delle piii
diverse opinioni sino a giungere ad una afFermazione che sia il risultato di una disa-
mina accurata ed arguta, nel saper mettere da parte tutto ci6 che ripugna a una 15
mente ordinata e colta e ci6 che non ha la conferma in nessuna argomentazione sicura,
nell'affermare chiaramente e nettamente il cammino che lo scrittore di storia deve
percorrere, noi diciamo che questa persona ha tutti i caratteri dello storico. Non
affermiamo che tali caratteri siano perfettamente fusi; non diciamo che non sia da
perfezionarsi il concetto stesso cui deve lo storico ubbidire ; ma questo per6 possiamo 20
affennare, che tutte le condizioni prime ci sono perchfe si possa arrivarc a quella
perfezione di natura scientifica che forma la condizione odierna per chi si dedica
agli studi storici. Certo fe ad ogni modo che il Ghirardacci, pur coi difetti della etk
sua, ci si mostra uno di coloro che meglio intesero il nuovo metodo il quale ormai
si imponeva, e uno di coloro che, fatta astrazione dalla cstensione dell'argomento, 25
piii degli altri del suo tempo seppe rigorosamente applicare le leggi della documen-
tazione storica.
* *
Resta a dire per ultimo della forma.
II Ghirardacci si preoccup6 sopratutto, gik altre volte lo notammo, della sostanza 30
storica. Tutto inteso a ricercare documenti inediti e libri, e tenendo nota sotto i
diversi anni delle notizie via via che gli capitavano, non attese con uguale cura
e perizia alla forma. In sostanza, egli tutto dedito a raccogliere, non ebbe il tempo,
e forse non il proposito, di fondere il materiale in un racconto il quale, nuUa per-
dendo del raccolto, ci presentasse in un corpo piti organico e piii fuso il complesso 35
delle cose che intendevansi narrare. Manc6 il tempo, forse, manc6 il proponimento,
manc6 anche, pare probabile, la preparazione, il gusto, l'abilitk del narratore.
' Vol. I, p. 105. » Vol. I, p. 563.
PREFA2IONE CXLIli
Nel giudizio che vogHam dare del Ghirardacci, rispetto alla forma, dobbiamo tut-
tavia tener conto di alcune speciali condizioni e sopratutto della natura dell'opera sua,
con la quale deve essere in correlazione stretta il modo di esposizione. E vero
che nel secolo XVI noi troviamo nella letteratura italiana degli storici che furono
5 anche a un tempo buoni narratori e che usarono una forma accurata e tale da riu-
scire in sostanza gradita e accetta al Icttore ; ma dobbiam pur notare che tali storici,
o si occuparono dei fatti a loro contemporanei, ed ebbero perci6 un pih largo
carapo di espressione e nello stesso tempo una forma piii disinvolta e organata;
oppure riassunsero ci5 che i precedenti scrittori o cronisti avevano detto, senza pcr-
10 tare il tritume prezioso della consultazione degli archivi, e allora il tutto poterono
assai facilmente coordinare a dei concetti prima formati o fissati. In ambidue i
casi lo scrittore dominava la materia, e i particolari non dovevano ingombrare; anzi
la cura doveva consistere nel lasciare molti particolari gik dati da altri, per limitarsi ai
principali filoni di ragionamento o di pensiero e intorno a quelli coordinare la nar-
15 razione, che doveva percio correre pih rapida e disinvolta.
IPer la Historia di Bologna accadeva ii contrario: tutto, in sostanza, era da fare,
tutto era da ricondurre ai fondamenti di veritk, e ci6 doveva sopra ogni altra cosa
interessare, quando si abbia presente, che la storia piii che della forma ha bisogno
della veritk e della copia degli avvenimenti sicuri o dimostrati sicuri. Dinanzi ad
20 una immane copia di notizie nuove, il Ghirardacci non ebbe la forza di dominarla,
di costringerla in una espressione comprensiva, temette di diminuirne il valore, e anche
di non lasciar vedere a tutti lo sforzo che l'opera gli era costata. Oh di piii:
volle riprodurre di tanto in tanto i documenti originali, un po' per la evidenza della
prova, un po' per mostrare le sue ricerche e la sua cultura; e tutto ci6 spezz6 il
25 racconto, tolse il filo alla ordinata narrazione, riempi di zeppe la esposizione, che
ne venne fuori stanca, rotta e faticosa. E fu fortuna che una gran parte dei docu-
menti, degli excursus, delle particolari trattazioni e dimostrazioni rimandasse alla Ap-
pendice historiale\ se no il suo libro sarebbe diventato una vera selva, nel senso
umanistico 1
30 Non dobbiamo tuttavia esagerare nella severitk del giudizio. Dobbiam tener pre-
sente che il Ghirardacci adoperava la lingua italiana, la quale meno della latina si
presta alPandamento dignitoso e sonoro ; che per primo faceva in tal lingua una storia
compiuta della cittk di Bologna; che voleva rivolgersi a tutto il popolo. Inoltre fe
da notare che non sempre la narrazione fe sciatta; talvolta anzi il Nostro dimostra
35 energia e raggiunge una efHcacia che ci meraviglia, ben conoscendo come egli si fbsse
proposta una esposizione modesta. Specie nei primi libri, che dal lato della forma
sono piti curati e studiati, si tende non di rado ad una certa dignitk e severita. Cosl
talvolta sono riprodotte le parlate od orazioni degli ambasciatori, o dei principi, o
dei prelati : e queste sono studiate, ordinate, composte e non di rado eloquenti. Cito
I 40 due esempi soli : l'orazione degli ambasciatori bolognesi ad Enrico imperatore nel 111 3,
CXUV PREFAZIONE
che si impernia sopra il noto concetto che " niuna cosa h piii cara della libertk „*;
e la parlata di Specialino Griffoni ai cittadini bolognesi contro il vescovo Gerardo
p>er la difesa del comune nel 1193*.
Lo studio del Ghirardacci di dar tono al suo raeconto si scorge anche in certi
inizi di libri, che hanno un largo giro di frase e un formato svolgimento di periodo, con 5
una affermazjone di carattere generale e di intonazione tilosofica. Leggasi, ad esem-
pio, il principio del libro VII del volume prirao: " Hanno, egU scrive, le cose humane,
" benigno lettore, il corso loro tanto incerto et variabile, che quando crediamo sieno
" cresciute per sempre a grado di suprema felicitk, et che pensiamo goderle con somma
" quiete et pace; non potendo elleno in quel termine fermarsi, a malgrado nostro si 10
" rivolgono a dietro, con ruina tale, che spaventando gli alteri animi nostri, mandano
" per terra gl' ingordi loro desiderii ; et di pacifici et felici ci rendono inquieti et
* miserabili „, e continua a lungo su questo tono^. Ora niuno pu5 negare che il
periodo non sia ben condotto e che il pensiero non sia all'altezza deli'espressione.
E potremmo citare, oltre a molti passi di questo genere, anche le narrazioni di certi 15
particolari avvenimenti, le descriiiioni di stati d'animo della folla, o delle condizioni
della societh, espressi non di rado con uguale nobiltk di sentimento che di eloquio.
Ma saremmo tratti troppo lontani dal nostro assunto, che cra quello di conside-
rare nel Ghirardacci piii che altro 1'erudito e lo storico ; lo scopritore di documenti
e l'esfK>sitore veritiero, piti che 1'elegante narratore. 20
A. SORBELLI.
« Vpl. I, p. 6i. ' Vol. I, p. 196.
* Vol. I, p. 102.
APPENDICl
ALLA PREFAZIONE
T. xxxm, p. I - a:
APPENDICE I
L' " Appendice historiale ,
ANDO notizia degli autografi e frammenti vari di Cherubino Ghirardacci
che si conservano in alcune buste delhi Biblioteca Universitaria, il dot-
tor Lodovico Frati not6 che la Historia di Bologna del Ghirardacci
" doveva essere seguita da \xn! Appendice historiale gik pronta per esser data alle
" stampe, come ne fanno fede l'indice e la lettera dedicatoria che ci h pervenuta
" tra i suoi autografi „^.
E da notare tuttavia che di questa Appendice historiale il Ghirardacci stessp nella sua
10 Historia di Bologna fa piii di una volta particolareggiata menzione e ne indica il fine e
in piii di un luogo anche la contenenza. Cosi ad esempio, Ik dove il frate tratta ^ del
privilegio di Teodosio per lo Studio, osserva: " Et avenga che alcuni sentino male
" di questo privilegio, et con certi loro discorsi vi si opponghino, nondimeno la ve-
" ritk per se medesima h di modo chiara, che non fa bisogno al presente porre in
15 " campo risposta alle loro obiettioni, trattandone io difFusamente et con sicuro fon-
" damento nella mia Appendice historiale, dove ancho tutti gli altri dubbii che nella
" presente Historia occorrono, saranno risoluti „ . Altrove, parlando nell'arddiaco-
nato dello Studio, cosi si esprime : " Insino a questo tempo ottiene detta dignitk
" il reverendissimo monsignor Alfonso Paleotti cugino dell' illustrissimo arcivescovo,
20 " qual per esser versato nelli canoni et leggi civili et nella sacra theologia, essendo
" in dette facoltadi dottorato, et nelli collegii di dette professioni incorporato, con
" grandissima consolatione dello Studio in propria persona crea gli dottori, usando
" in ci6 et eloquenza et inventioni maravigliose ; della cui religione, bontk e pietk ne
" diremo nella nostra Appendice quando parlaremo delle reliquie della cittk „^ E
25 in qualche ' altro luogo della Storia ghirardacciana h pur fatta espressa e chiara men-
zione dell'Appendice che doveva seguire.
» L. Frati, Gli autografi di fra Ckerubino GUrar' * Vol. I, p. 36,
dacci, p. 7 sg. » Vol. I, p. 120,
CXLVIII APPENDICE
Qual fine si proponeva il Ghirardacci con la compilazione dei nuovo lavoro?
Lo dice egli stesso assai ciiiaramente nella lettera dedicatoria delI'Appendice, che
h rimasta e che con tutta probabilitk era indirizzata a Marco Antonio Sabbadini, il
noto protettore e mecenate del Ghirardacci. Egli cosi si esprime:
Al rey.mo et ilLmo monsignor Cardinale, 5
Fu sempre mia intenzione, ill.mo et rev.mo Monsignor, nel tessere la mia Historia di
Bologna, haver rocchio alla brevitk, sicuro et certo che ero per esser grato alli modemi;
ma poi entrando in diversi archivi e particolarmente nel pubiico della nostra cittk, trovai
iniiniti particolari et honorate memorie si della detta citt^, come anco de' suoi antichi dt-
tadini, che n^ anco a' nostri tempi erano venute a luce, n^ da molti scrittori tocche, nfe ac- 10
cennate. Et considerando che questo tutto non poco importava alla gloria et alla fama della
patria mia, tosto cangiai parere et giudicai che molto meglio era con prolissit^ palesare a
tutto il mondo li fatti egregi di Bologna, che con nociva brevitk complacere altrui et non
sodisfare a me stesso, et a mio giudicio questa mutatione di animo fu ben fatta: perci6 che
come potevo io con brevit^ fondare con la veritk quel tanto ch'io scriveva et farlo credere 15
ad altri senza il hdo testimonio delle pubbliche tavoleP Questa, ilLmo Monsignore, h stata
la principale cagione che de' fatti di Bologna ne ho formato tre volumi copiosi, et se ben
pare ad alcuni che io in molte cose sia stato soverchio, spero per6, quando essi vorranno
conoscere a che fine l'abbia fatto, volontieri si quieteranno e verranno al pari della mia
opinione. Ma fra tanto pure auco ho atteso dove ho potuto alla brevit^ levando daila Histo- 20
ria molte cose degne di memoria che, o potevano fastidire i lettori, o potevano ritardare
il corso alla Historia, et le ho riposie a questo fine nella presente A-pfendice historiale, for-
mandola a guisa di ima nuova selva di varie materie dilettevoli et assai curiose. Nfe solo
ho fatto questo, ma etiandio, per sodisfare a' moderni, dalla medesima Historia ne ho cavato
un compendio historiale, che, piacendo a Dio, tosto ne verrk a luce ; col quale anco sperarb 25
di aggradire molti. Questa Appendice adunque et questa mia fatica, quale ella si sia,
ill.mo Monsignor, la consacro al feiicissimo uome suo, promettendole che io la honoro et
riverisco come mio signore, et che del continuo le priego et desidero ogni suprema f elicitk.
Di Bologna, il dl....>.
In modo non dissimile si esprimeva il Ghirardacci, quantnnque piti concisamente, 30
in questa che doveva essere l'avvertenza preliminare:
Alli saggi et cortesissimi lettori, fra Cherubino Ghirardacd.
Questa h, VAffendice historiale che nella mia Historia vi promisi, la quale ho data alla
luce come cosa vostra, et per non mancarvi della mia parola, che molto importa, sperando
che la vi habbia a piacere, per esser ella come una frondosa selva di curiosi et dilettevoli 35
materie, et che col mezo di essa potrete conoscere a pieno Tanimo mio buono verso la mia
dolcissima patria, et anco il mio desiderio grande di servire con ogni affetto di puro cuore
tutti voi. A' quali, se queste mie fatiche saranno grate, prometto anco publicare un dilet-
tevole calendario delle cose famose di Bologna.
Intanto degnatevi tenermi per vostro affettionatissimo, si come io desidero da tutti voi 40
essere amato, et Iddio vi feliciti in ogni vostro desiderio*.
1 Trovasi nella Biblioteca UnivCrsltaria dl Bolo- blicata dal Prati, <)^. dU, pp. 36-41.
gna, Ms. sota, busta 2; assai opportunamente fu pub- * Vedi la nota precedente; Frati, of. dt., p. ll<
APPENDICE CXLIX
Nella quale avvertenza, mentre si accenna al ricordo che in piti luoghi della
storia fe fatto della nuova opera, si fa anche la promessa di una specie di Calendario
delle cose di Bologna, che doveva forse avere una struttura non dissimile da quella
che fu poi seguita dal Masini, se non era invece in forma stringata, strettamente cro-
5 nologica.
Anche da ci5 che il Ghirardacci dice, di leggieri ognun pu6 argomentare l'im-
portanza del lavoro che doveva seguire alla narrazione ordinata delle vicende della
cittk di Bologna; ma I'importanza delI'opera del Ghirardacci apparirk anche maggior-
mente da una semplice scorsa che si faccia all'indice o tavola che fe rimasta e che
10 si riporta integralmente in fine a questa breve dichiarazione.
L'ampia materia, che giustamente il Ghirardacci chiama una selva di cose utili,
dilettevoli e curiose, h disposta in ordine cronologico, con un riguardo al luogO iil
cui andrebbero a riferirsi nel corso della Historia di Bologna. Ogni capitoletto h in-
dipendente da quelli che precedono e seguono, ed ha varia forma: in sostanza si
15 tratta di excursus, di chiarimenti, di indici. Non sarebbe stato male distribuire la
materia con un ordinamento sistematico; e allora sarebbero piti evidentemente ap-
parsi la importanza e i rapporti delle varie parti.
Una buona parte di tale Appendice h dedicata alla trascrizione integrale di
documenti che per la loro lunghezza non potevano essere inseriti nel testo; cosi si
20 ha la lettera di Gregorio II ai Bolognesi; due scritture autentiche per lo Studio di
Carlo Magno ; la lettera di Gregorio IV a favore dello Studio ; la lettera di papa Lu-
cio Caccianemici ai Bolognesi; la bolla di papa Innocenzo per i frati di San Gia-
como; il decreto di cittadinanza bolognese ai Zambrasi di Faenza; il Breve degli An-
conitani a favore di Ugolino Gosia ; 1'elezione di Giacomo e Giovanni Pepoli a signori
25 di Bologna; l'orazione nella morte del cardinal Albergati; la vendita di Bologna dai
Pepoli alParcivescovo Visconti; la vita di Caterina Riario tratta da un Hbro antico; la
lettera del re di Gerusalemme al cardinal Giacomo Isolani; e inoltre decreti, boUe,
capitoli, statuti, ordinamenti originali ecc.
Un particolare interesse hanno quei capitoli che assunsero un carattere critico,
30 nei quali si discute con gli autori che hanno preceduto il Ghirardacci, facendone ri-
levare gli errori o i creduti errori. Cosl ad esempio si mettono in rilievo gli errori
di monsignor Borghini circa i vescovi, le inesattezze delle cronache manoscritte e di
altri autori circa i corpi dei santi Vitale e Agricola; e piti innanzi si afferma che Cla-
terna non fu ruinata; che Bologna al contrario subl la rovina da Teodosio; che san Pe-
35 tronio non era parente di Teodosio; che il decreto di Teodosio h vero e autentico,
contro il parere di alcuni storici; che papa Onorio era bolognese e non imolese. Si
ferma sugli errori del Faella circa le lotte tra Geremei e Lambertazzi; ed fe contro
Leandro Alberti circa I'origine della famiglia Bentivoglio ; contro gli errori di alcune
cronache del 400; contro il Pigna circa la morte del cardinal Pelagrua; contro Lean-
llO dro circa i confini tra i Modenesi e i Bolognesi, ecc.
CL APPENDICE
Non minore interesse hanno le osservazioni o trattazioni degli uffici e delle isti-
tuzioni bolognesi, come sono quei capitoletti che riguardano lo Studio, le compagnie
militari, le quinquene, le armi, i sigilli, lo studio della teologia, le tribii, il consiglio
dei Quattromila, il senato, l'anzianato, il collegio avignonese ; e a ci6 si aggiungano
le notizie sui costumi antichi, sui giuochi, sui pesi, sulle misure, sul valore delle der-
rate, suUe meretrici ecc.
Spesso si danno elenchi illustrativi di persone o cose e di atti che onorarono Bologna
a traverso i secoli; e fra tali elenchi ricordiamo quelli degli antichi cavalieri del 1285;
dei capitoli e delle concessioni largiti o fatte ai Bolognesi; delle chiese, delle torri
dei palazzi, dei castelli, dei dottori, dei capitani, dei rettori, dei prelati, dei religiosi 1(
dotti, degli uomini famosi, dei santi e beati, dei fiumi, dei terremoti, delle inonda-
zioni, delle rivoluzioni, delle strade, delle fabbriche insigni, degli ospizi, ecc.
Altre volte si narra con nuovi documenti la vita di illustri personaggi, e tra que-
sti son da ricordare Schiatta Ubaldini, Romeo Pepoli, il cardinale Albergati, Caterina
Riario, Antonio da Budrio, scnza contare le numerose famiglie che vi trovano nuova 15
luce di ricerche.
Insomma, quantunque raccolte con poco metodo, si hanno notizie, delle piti sva-
riate e interessanti, per tutto ci5 che si riferisce alla vita bolognese; giacchfe tutto ci6
che si trae dagli archivi pu6 in varia guisa interessare la vita o economica o intel-
lettuale della cittk.
Non tutte le conclusioni a cui I'autore perviene sono da accettare, e noi gik ri-
cordammo altrove l'errore del Ghirardacci per ci6 che si riferisce al diploma di Teodo-
sio; ma il piti delle volte il Ghirardacci ha delle osservazioni e delle argomentazioni
di vero storico dalla mente acuta, dalI'ingegno pronto e vivace; talora raggiunge una
schiacciante dimostrazione, anche contro autori che furono giustamente riputati valorosi. 21
L'opera utilissima and6 smarrita e noi ne lamentiamo col dottor Frati la perdita;
non disperiamo per6 che un giorno o l'altro possa essere dissepolta da una qualche
biblioteca o da un polveroso archivio. Noi crediamo tuttavia (e questo pu6 far dimi-
nuire il rammarico) che alcuni dei capitoletti fossero alla fine inseriti nella Historia,
come qualche documento, e specie la lunga e importantissima descrizione del pubblico 30
Archivio di Bologna, detta Camera degli atti, che nella Appendice Jdstoriale figura
come ultima cosa.
Tavola dblla presente Appendice istorialk *.
1. — Monsig. Borghino nel Trattato de' Vescovi fiorentini ch'ei fa scrivendo contra
Leandro historico bolognese incorre in tre gravissimi errori io. \ 3S
2. — Dalla ritrovata de' corpi de' sauti martiri Vitale et Agricola. molti errori cagio-
nati dalle croniche manuscritte da vari scrittori _
' BlBLIOTECA UmVEHSlTARlA Dl BOLOGNA, Ms,20IZ, bUSts 3.
I
APPENDICE CLI
3. — Opinione della ruina della Claterna antica cittk confutata per cinque
ragioni valide fo. 5
4. — Che Bologna fosse da Theodosio ruinata, come vogliono molti scrit-
tori, per dodeci ragioni in contrario » 6, 7
5 5. — Errore del parentado che alcuni dicono che havesse san Petronio con
Theodosio imperatore, col testimonio di tre auttori impugnato. ...» 7
6. — Risposta validitk di molti autori et leggi contro alcuni articoli fatti con-
tro il Privilegio di Theodosio imperatore concesso allo Studio di Bologna „ 7, 8, 9
7. — Errore di molte croniche manuscritte circa la morte di san Procolo
10 martire et cavaliere bolognese i> 10
8- — Del nome di Sinibaldo Lotheringio XIV vescovo di Bologna, il quale
manca nella vita de' Vescovi dal Sigonio descritta, oltre due sue ordina-
tioni ch'egli fece non descritte per anco nella sua vita » 10, 11
9. — Lettera di Gregorio II scritta a' Bolognesi piena di molti particolari
is attinenti alla cittk di Bologna, cavata dalla Biblioteca Vaticana al lib.
n. 243 , 12, 13
10. — Due scritture autentiche a favore dello Studio di Bologna di Carlo Ma-
gno, quando riordinb il detto Studio j» 14, 15
11' — Nomi di molti nobili Bolognesi che dopo ramministratione de' Lon-
20 gobardi furono alla patria ricchiamati » 15
12. — Lettera di Gregorio IV a favore dello Studio di Bologna w 16, 17
13. — Scritture antiche addotte a favore che Honorio papa bolognese fosse
cittadino di detta cittk et non del contato d'Imola » 18
14. — Nomi et cognomi di molti antichi cavalieri del 1285 cavati dalla Ca-
as mara degli Atti » 19, 20
15. — Lettera di Lucio papa de' Caccianemici scritta a' Bolognesi degna di
esser letta, cavata dalla Biblioteca Vaticana » 21
l^- Privilegio di Ottone imperatore concesso a Nonantola , 22, 23, 24
17. — Lettera de' soldati bolognesi scritta al Magistrato della loro patria col
30 fargli dono della parte della cittk di Damiata che tocc6 loro . . . . „ 25
18. — BoIIa d'Innocenzo papa a favore de' frati di San Giacomo di Bolo-
gna, hoggidl di grande importanza a queirordine d 26, 27
19. — Errore del Faella circa la discordia nata tra li Gieremei et Lamber-
tacci et molte lettere sopra ci6 addutte „ 27, 28, 29
3S 20. — Della benda della Madonna che si conserva nella chiesa de' Monaci
di Santo Stefano in Bologna, come portata et sue ordinationi per publico
decreto dal Senato fatte , 29, 30, 31
21. — Risposta a molti dubbi di Leandro intorno la sua opinione della no-
bilissima et illustre famiglia de.' Bentivogli, col testimonio di molti publici
40 instromenti, poco fa in Bologna nel publico archivio incamerati . . . , 31, 32, 33
22. — Decreto della cittadinanza da' Bolognesi fatto alli Zambrasi da Faenza. „ 34, 35
23. — Molte cose degne di memoria fatte da Rolandino primo proconsolo
de' Notari in Bologna , 35, 36
24. — Breve dagli Anconitani fatto a favore di Ugolino Gosia famoso capi-
4S tano bolognese „ 37, 38, 39
25. — Dilucidatione della guerra nata fra Azzo marchese da Este et fra' Bo-
lognesi, col testimonio di scritture authentici , 39, 40,
26. — Molti degni fatti di Schiatta Ubaldini, che nella sua vita dal Sigonio
descritta mancano , 41, 42,
so 27. — Vera descrittione della fugga di Romeo fuor di Bologna, dove si vede
CW APPENDICE
rerrore che portano seco le croniche manuscritte di Bor
logna. £o. 43, 44
28. — Attioni fatte da Romeo Peppoli per ripalbriare, non piii
descritte „ 45. 46, 47, 48
29. — Historia deasumpta dalle BCritture della Camara di Bo- s
logna et da altri luoghi di Nanni Gozzadini e suoi figliuoli. „ 49, 50, 51
30. Elettione di Taddeo Peppoli alla signoria di Bologna
estratta dairautentico originale, con la cedula che passb
per tutte le Arti della detta cittk „ 51, 52, 53, 54, 55, 56
31- — Elettione fatta a Giacomo et Giovanni fratelli et /o
figliuoli di Taddeo Peppoli doppo la morte del padre,
cavata da 1'autentico originale 56, 57, 58, 59, 60
32. — Vendita di Bologna fatta da Giacomo et Giovanni Pep-
poli a TArcivescovo di Milano, dessunta da Tautentico ori-
gjnale , 60, 61, 62, 63 /5
"^3. Colleggio Gregoriano eretto in Bologna da papa Gre-
gorio con le sue bolle et inventario di tutte le cose di
detto CoUeggio et della sontuosa cappella di esso, argenti
et libraria , 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70
^^' — Come fosse il detto CoIIeggio disfatto et come li si- jo
gnori Peppoli lo comprarono, et delli danari si facesse
la Canonica di Bologna , 71, 72, 73, 74
35. — Oratione fatta nella morte del card. Albergati . . . , 75, 76, 77, 78
36. — Raccolta di tutte le dignitk et attioni del sudetto Car-
dinale „ 79, 80, 81, 82 ^^r
37. — Si correggono molti erroii di alcune croniche manu-
scritte di Bologna intomo al 1400, seguendo con la prova
delle autentiche scritture, dove altri pu6 vedere che da
Leandro non son state vedute, ma ch'egli, come fe detto,
da scritti altrui scorretti gli ha raccolti, et in particolare
si vede che le cose del Verme sono in dette croniche
malamente spiegate , 83 usque ad 97
38. — Vita di Catarina Riari, cavata da un antico libro . . „ 98 usque ad 112
39. — Della nobiltk della famigHa de' Zambeccari, cavata dal
Panormita et da altri , 113, 114, 115 jj^
40. — Della nobilissima descendenza delli Scannabecchi di
Bologna, delli Contughi, Moneda, Ghellini et altri e quando
uscirono di Bologna , 115, 116, 117
41. — Diversi capitoli di Papi, Imperatori, Regi, Duchi, Mar-
chesi et altri Principi con Bolognesi, cosa degna di esser
letta , 118 usque ad 130
42. — Cinque notabili errori di Leandro nella sua //<z/ra circa
le cose di Bologna, col mezo d' instromenti publici cor-
retti ^ 131, 132, 133, 134, 135
43. — Gruerra fra il Visconte et Mantovani da niun auttore
peranco a pieno descritta, la quale tutta redonda ad honore
de' Bolognesi , 136 usque ad 140
44. — Che Alessandro . . . fosse bolognese, nato in Saragozza
di padre povero ; jSi adduce in testimonio il Buo testamento. „ 141, 142
45. — Lettera del Re di Hierusalem, di Cipri et di Armenia
scritta di Nicosia al card. lacomo leolani , 142
SO
40
4S
So
APPENDICE
CLffl
46.
s 47.
48.
49.
10
50.
51.
^s
52.
53.
^o
54.
55.
2s 56.
57.
30 58.
59.
60.
61.
3S 62.
63.
64.
40
65.
66.
67.
68.
4S 69.
70.
71.
so 72.
— Errore del sig. Pigna della morte del card. Pellagrua
confutato col testimonio di scritture autentiche, et som-
mario della vita sua cavata dal Navarrino nel secondo
libro fo.
— Varie compagnie militari fatte in Bologna et loro ordina-
tioni et statuti, estratte dallaCamara degli Atti in Bologna. ,
— Chiese, palazzi, torri, castella et fortezze fabricate in
Bologna et suo territorio »
— Quinquene ordinate per ciascuna tribu di Bologna ; che
cosa fossero et a che fine ordinate n
— Castella, palazzi, torri e fortezze de' nobili nelle guerre
occorse ruinati »
— Vera descrittione della guerra di San Roffillo occorsa,
col nome de' capitani che vi si trovarono, non da altri a
pieno descritta „
— Diverse crudeltk fatte da Olegio alH cittadini bologne-
si, cavate dai libri criminali del suo tempo conservati a
la Camara degli Atti in Bologna „
— Privileggi de' Sommi Pontefici, Imperatori, Regi, Car-
dinali et dl altri Principi alla cittk di Bologna concessi . „
— Capitoli et conventioni di vari principi, cittk et leghe
fatti ' con Bolognesi „
— Dottori, Cavalieri, Capitani, Rettori et altre persone
insigne usciti di Bologna „
— Annotationi di alcuni passi historiali da Leandro ma-
lamente intesi „
— Varie pragmatiche fatte in Bologna cominciando dal-
Tanno del Signore 1285 insino a' nostri tempi, estratti
dairArchivio publico di Bologna „
— Huomini famosi in diverse arti usciti di Bologna . . „
— Prelati bolognesi antichi et modemi * . „
— Religiosi bolognesi di dottrina et che hanno composto. „
— Nomi di tutti i fiumi che bagnano il territorio di Bo-
logna ,
— Vittorie da' Bolognesi havute contra i suoi nemici . . „
— Santi et Beati della cittk di Bologna „
— Catalogo di tutti li dottori et dottoresse della cittk di
Bologna „
— Nomi et cognomi di molti ingegnieri bolognesi antichi
et modemi „
— Arti diverse introdotte in Bologna et da che tempo . „
— Morte di diversi nobili bolognesi, dove sepolti et loro
epitaffi „
— Vita di Antonio da Budrio famoso. Mori Tanno 1408. „
— Magistrato di Bologna; anticaraente dove facesse la re-
sidenza „
— Arme o insegne che molti nobili bolognesi usavano et
suoi colori, hora famiglie estinte „
— SigilH in vari tempi dal Senato di Bologna usati . . „
— Antichi et moderni monasterii di vergini consecrate al
143, 144
145 usque ad 158
159, 160, 161, 162
162, 163
164, 165, 166, 167
168 usque ad 172
172, 173, 174, 175
176 usque ad 187
187 ufique ad 199
200 usque ad 214
215, 216, 217
218 usque ad 237
238, 239, 240, 241
242, 343, 244
244 usque ad 262
263 usque ad 270
271 usque ad 293
302 usque ad 312
313, 314, 315, 316, 317
317 usque ad 324
325, 326, 327, 328
329 usque ad 356
357, 358, 359
360, 361
362 usque ad 378
379, 880, 381
CLIV
APPENDICE
servigio di Dio in Bologna et dove fossero
73. — Coatumi lodati, da' Bolognesi anticamente usati, li quali
anco in gran parte a' nostri tempi sono conservati . .
74. — Dissegno delFantico palazzo Bentivogli in Bologna hora
ruinato, et quanti cortili, scale, stanze et sale havesse .
75. — Ruine occorse nella cittk di Bologna, occorse per ca-
gione di terremoti, folgori et incendii
76. — Diluvi d'acque che hanno grandemente danneggiato il
territorio di Bologna et di che tempo
77. — Parentati antichi contrattati fra nobili bolognesi e delle
doti che in quei tempi si davano, cavati dalle scritture
publiche
78. — Studio della theologia, come anticamente fosse in Bo-
logna et del Privilegio di (sic) et come da esso ne
sono usciti Papi, Cardinali, Arcivescovi, Vescovi et huo-
mini di profonda dottrina et di grandissimo governo . .
79. — Giuochi, trionfi e feste solenni in vari tempi in Bologna
celebrati et a che fine, dove anco si ragiona del corso
di molti palii
80. — Revolutioni popolari occorse nella cittk di Bologna et
la origine loro et da che tempo
81. — Pittori e scultori bolognesi et le opere da lor fatte .
82. — Conviti che anticamente nelle nozze si usavano si dalla
parte dello sposo come della sposa, et del vestire di quei
tempi
83. — Degli ufiicii publici della cittk di Bologna, a chi fossero
commessi et del salario loro
84. — Prodigii maravigliosi in vari tempi occorsi in Bologna
et suo territorio, estratti dairArchivio publico et da altre
scritture
85. — Deiracqua della Dardagna, cosa curiosa et dilettevole,
et de' Bagni della Porretta, estratta dal Registro at dal
Libro Refor., lettera V
86. — Musici, scrittori, poeti e suonatori famosi bolognesi .
87. — Valore o prezzo della farina, vino, sale, legna, cal-
cina, pietre, gesso, came, cascio, olio, panni et cose simili
di varii tempi, cosa quasi da non credere, fedelmente
cavato' dal publico Archivio di Bologna
88. — Descrittione delle antiche militie della cittk di Bologna
et che arme da offesa et difesa usassero
89. — Le quattro tribii della cilth, come si cavassero a sorte
nelle occorrenze delle guerre
90. — Fortezza fabricata alla Porta di Galliera, come fosse
fatta et suo natural disegno
91. — Consiglio dei Quattromila in Bologna et suo principio
et suoi privilegi; dove si leggono molte cose notabili di
quei tempi
92. — Luoghi di dove il Senato levo che le meretrici non
vi potessero habitare et del modo honesto che per tale
effetto si teneva
fo. 381 usque ad 389
390, 391, 392, 393
„ 394 usque ad 407 /
408, 409, 410, 411
411, 412, 413, 414, 415
416, 428
is
429 usque ad 447
448 usque ad 459
459 usque ad 476
477 usque ad 483
484, 485, 486, 487 >s
487 usque ad 495
496, 497, 498, 499 30
500 usque ad 511
511, 512, 513, 514
3S
515, 516, 517, 518, 519
519 usque ad 530 40
531, 532, 533
534, 535
45
536, 537, 538
538 iisque ad 542 so
APPENDICE CLV
93. — Cagione perch^ gli Antiani, ConsoH et Sapienti anticamente erano
in molte cose privilegiati fo. 543
94. — Ordine antico perchfe li medici andassero vestiti di rosso et adomati
di molt'oro » 544, 545
S 95. — Ordinatione santissima del Senato di Bologna che li figliuoli do-
vessero ubbidire ai loro genitori et della pena impo&tali se erano
trovati per la citta vagabondi; fatta al tempo di Bindo Baschira della
Tosa capitano del popolo di Bologna „ 546, 547
96. — Errore di Leandro delle confina fra Bolognesi et Modenesi comin-
10 ciando da San Martino da Sicco insino al fiume Lucido, non bene intese. , 548
97. — Capitoli o conventioni fatte fra il card. Bessarione legato di Bologna
et li Sedici Reformatori dello Stato della libertk di Bologna da una
parte et Taddeo de' Manfredi signore di Faenza et d'Imola dairal-
tra parte , 549, 550
ts 98. — Priorato de' Crocciari fuor di Bologna concesso a Filippo Peppoli
da papa Nicola - » 550, 551
99. — Ragioni addutte in contrario a quei che dicono che il Libro de^
Decretali d' Innocenzo quarto f osse prima pubblicato nello Studio di
Padova che in quello di Bologna n 552
ao 100. — CoIIeggio di Avignone eretto in Bologna da Zoen de' Tencarari
bolognese vescovo di Avignone n 553, 554
101. — Consiglio bellissimo et fondato di Scipione gik di Gabbione gik
figliuolo di Nanne Gozzadini „ 554, 555, 556
102. — Bolla di Bonifacio IX al comune di Bologna, con molti particolari
as pertinenti a' Bolognesi e di molta importanza » 557
103. — Fondatione della chiesa di San Petronio alla pubblica piazza di
Bologna; molto monca et lentamente descritta da Leandro. . . . „ 558, 559, 560
104. — Case, possessioni, molini et altri edificii de' Lambertazzi compri
dal commune di Bologna et dove fossero dentro e fuori della cittk. „ 561, 562
^30 105. — Molte cose notabili fatte dal Senato di Bologna circa il governo
fatto piu volte alla cittk d'Imola „ 562, 563, 564
106. — Come si celebravano anticamente le paci fra gli nemici et che
cerimonie si usavano , 565
107. — Per qual cagione gli Antiani di Bologna anticamente stavano
'33 rinchiusi in luogo appartato, et deirordine dei loro Consigli . . . „ 566, 567
108. — Che modo et via tenesse il Senato di Bologna in ritrovar danari
per le publiche necessith „ 567, 568
109. — Alcune curiose annotationi circa li Clerici et Conversi nominati
del continuo nelle tavole publiche, cavate dal Libro delle Reforma-
40 tioni fatte al tempo di Griffo capitano del comune di Bologna Tan-
no 1294 et 1295 „ 569, 570, 571
1 10. — Origine del Consiglio delli Quattromila, nel quale anco erano li
Consiglieri del popolo et come ciascuno pagasse soldi dieci . . . „ 572
111. — Fabriche insigne, chiese, castella et monasterii fatti dal Senato
4S di Bologna „ 573, 574, 575
112. — Stima grande che il Senato faceva de' Religiosi et come nelle
lor mani poneva tutto il govemo del vivere della cittk, deputandoli
a tutti gli uflSci publici et privati „ 576
113. — Come gli huomini virtuosi in ogni qualitk di virtti erano dal Se-
so nato premiati et delle essentioni ad essi et loro descendenti concesse. „ 577, 578
CLVI APPENDICE
114. — Come in Bologna Totio ne' nobili era dannato etirro-
nicamente li chiamavano potenti et magnati £o. 579
115. — Come il Senato di Bologna teneva li scolari et li
chlama suoi figliuoli , 580
116. — Come ne* nuovi magistrati eletti ordinariamente il 3
primo consiglio loro era sopra Tabbondanza, perchfe il suo
popolo non patisse , 581
117. — Hospitali et luoghi pii dal Senato fabricati et dotati
per soventione de* poveri , 581
118. — Giuochi publici anticamente prohibiti nella cittk di Bo- 10
logna et gravemente puniti , 582, 583
119. — Chiese et luoghi in Bologna dove ripossano Tossa di
molti santi , 584
120. — Nomi et cognomi de' Nuntii o Ambasciatori mandati
in varie parti dal Senato di Bologna , 585» 586, 587 ts
121. — Quanto tempo durasse la potenza de' Bolognesi et come
fussero padroni di gran parte della Romagna e della Lom-
bardia , 587, 588
122. — Come questo nome Bargello (che nelle Tavole publi-
che Persecutore de' Banditi vien nominato) fosse dal Se- 20
nato di Bologna tenuto in grande stima et honore, et come
nel Consiglio egli era di molta auttoritk „ 589
123. — Modo che dal Senato di Bologna si teneva nello stimare
li cavalli che erano assignati alla militia et come morendo
erano, secondo la fatta stima, pagati alli propri padroni. , 590 as
124. — Quando si facevano le elettioni de' nuovi magistrati
gli elettori erano rinchiusi in alcune stanze de' monasteri,
dove per una f enestrella si dava loro il cibo ; et se nello
spatio di due giorni non venivano alla elettione, erano dal
loro officio deposti „ 592 3°
125. — Nomi antichi delle strade di Bologna che hoggidi alte-
ratamente sono nominate „ 592, 593
126. — Come li corpi de' morti si seppellivano fuori delle
chiese et la cagione perchfe molti volevano essere sepel-
liti avanti le porte de* tempii per esser calpestati. Ragio- 35
namento di molta edificatione , 593, 594
127. — Doni et offerte che il Senato di Bologna faceva per
ciascuno anno alle chiese principali della cittk . . . . , 595
128. — Decreto et Reformatione sacrata et sacratissima fatta
dal Senato di Bologna che la festa di sant'Ag08tino dot- 40
tore della Chiesa si debbia celebrare nella citlk et contato
si come si celebra il giorno di Natale, et ci6 per le segna-
late vittorie da' Bolognesi ottenute nel suo giomo . . . , 596
129. — Seminarii in vari tempi eretti nella cittk di Bologna. , 596, 597
II Finb. 4S
Descrittione et Ordine della Camera degli Atti di Bologna,
overo publico archivio, dove si ragiona di sedeci classe
di scritture distinte ; cosa utilissima da sapere ' . . . . „ 598, 599, 600, 601, 602
' Vedasi alla pagina seguente la pianta della Ca- mera degli Atti, disegnata dallo stesso Ghirardaccl.
APPENDICfi
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modemi
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Antica pianta della Camera degli Atti di Bologna '.
' Cf. Frati, o^, eit^ p. II.
CLVin APPENDICE
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APPENDICE II.
ElENCO DELLE LETTERE E DEI DOCUMENTI ESISTENTI NELLA BlBLlOTECA COMUNALE DKLL'Ar-
CHIGINNASIO, RIFERBNTI8I ALLA STAMPA DEL TERZO VOLUME DELLA " HlSTORIA DI Bo-
L06NA „ DEL GhIRARDACCI *.
1.,^ Lettera scritta li 13 gennaio dalla signora marchesa Leonora Albergati al si- 5
gnor marchese Bentivoglio, a cui trasmette il primo squarcio della minuta del manifesto fatto
dairabate Branchetta contro il tomo terzo ^^\!C Istoria del Ghirardacci, col sogiungerli che
si andava proseguendo Topera per terminarla.
2. — Lettera scritta li 17 gennaio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati; gli acusa la ricevuta dello squarcio del manifesto, gliene dice il di lui sen- 10
timento e le agiunge di spedirlo a Ferrara al Guerini da cui gli sara rimandato.
3. — Lettera scritta li 17 gennaio dal signor marchese Bentivoglio al Guerini; gli manda
■ il detto primo squarcio di manif esto acci6 rosservi, poi lo spedisca al Segretario della si-
gnora marchesa Albergati.
4. — Lettera scritta li 18 gennaio dal Guerini al signor marchese Bentivoglio. 15
5. — Lettera scritta li 19 gennaio dal signor marchese Bentivoglio al Guerini.
6. — Lettera scritta li 19 gennaio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati.
7. — Lettera scritta li 20 gennaio dalla signora marcliesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio.
8. — Lettera scritta li 23 gennaio dal signor marchese Bentivoglio alla signora marchesa 20
Albergati, alla quale gli spiega i motivi pe' quali non gli sodisfa il principio del manifesto.
9. — Lettera scritta li 23 gennaio dalla sigaora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio intorno al sollecitare il manifesto.
10. — Lettera scritta li 27 gennaio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati. 25
11. — Lettera scritta li 27 gennaio dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui dice che Tabate Branchetta, insieme col dottor Monti, avrebbero
messo mano a screditare per altri capi il Ghirardacci.
12. — Lettera scritta li 30 gennaio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati. 30
13. — Lettera scritta li 30 gennaio dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, cui significa esser necessaria vedere la Cronica di Giovanni di Sabbadino
de<»li Arienti, che sta |>resso il senatore Bentivoglio, citata dal Ghirardacci.
14. — Lettera scritta li 3 febbraio dal signor marchese Bentivoglio alla signora niar-
chesa Albergati, a cui dice che scriverk al dottor Scarselli perchfe veda se il senatore Benti- 35
voglio ha in Roma la Cronica suddetta, e che se poi fosse nei di lui archivio di Bologna, essa
pu6 ricercarne airarchivista del medesimo, che deve aver l'ordine di comunicare Toccorrente.
La informa poi di quanto gli scrive di Lucca il cavaliere Mansi nella lettera qui appresso.
15. — Lettera scritta li 2 febbraio dal signor marchese Bentivoglio al signor dottor Scar-
selli pregandolo osservare la Cronica suddetta deIl'Arienti quando stia appresso il signor se- 40
> Precede il Fascio piii rolte citftto deiia Bibiio- teca comunaie deli'Archiginnasio.
APPENDICE CLIX
natore Bentivoglio ambasciatore di Bologna e lo informa istesamente di quanto gli scrive il
cavaliere Mansi nella lettera seguente.
16. — Lettera scritta li 26 genaaio dal signor cavalier Mansi al signor marchese Ben-
tivoglio, a cui rappresenta le istanze degli interessati nella notta stampa di essere reintegrati
5 della spesa; porta le loro ragioni, minaccia che l'edizione si fark di Ik da' monti, propone
finalmente due partiti.
17. — Lettera scritta li 5 febbraio dal signor marchese Bentivoglio in risposta della
sudetta.
18. — Lettera scritta li 10 febbraio dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
10 chese Bentivogho.
19. — Lettera scritta li 16 febbraio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, cui informa di quanto U scrive il dottore Scarselli nella seguente.
20. — Lettera sciltta li 10 febbraio dal signor dottore Scarselli al signor marchese Ben-
tivoglio, cui accenna non avere il signor ambasciatore di Bologna la supposta Cronaca di Sab-
15 badino degli Arienti, ma un manuscritto che contiene la storia della famiglia Bentivoglio,
del qual manuscritto manda il seguente.
21. — § di un manuscritto concemente ristoria della famiglia Bentivoglio, che esiste presso
il signor senatore Bentivoglio di Bologna.
22. — Lettera scritta li 17 febbraio dal signor marchese Bentivoglio al signor dot-
20 tor Scarselli.
23. — Lettera scritta li 17 febbraio dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio.
24. — Lettera scritta li 14 febbraio dal signor dottor Scarselli al signor marchese Ben-
tivoglio, a cui trasmette la seguente.
25 25. — Nota degli autori che anno trattato e scritto della famiglia Bentivoglio.
26. — Lettera scritta li 19 febbraio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, a cui manda la suddetta nota da comunicarsi airabate Branchetta.
27. — Lettera scritta li 21 febbraio dal signor marchese Bentivoglio al signor dottor Scar-
selli, cui prega osservare il Libro di Sabbadino degli Arienti citato in detta nota e che esiste
nella Libraria Imperiali.
28. — § di lettera scritta li 3 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio.
29. — § di lettera scritta li 6 marzo dal signor marchese BentivogUo aUa signora mar-
chesa Albergati.
30. — Lettera scritta li 7 marzo dal signor dottore Scarselli al signor marchese Benti-
voglio, a cui manda quanto ha trovato nelle Novelle deli'Arienti esistenti nella Libraria Im-
periali, ed in un altro autore che fa la genealogia di diverse famigUe, e ci6 che scrive
rArienti nelle sue Novelle.
31. — Lettera scritta li 10 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
40 chese Bentivoglio.
32. — Lettera scritta U 13 marzo dal signor marcliese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, alla quale manda la lettera scrittagli dal signor dottor ScarseUi accib la
comunichi alFabate Branchetta.
33. — Lettera scritta li 17 marzo dal signor marchese BentivogUo al signor dottor Scarselli
45 in risposta di quella de' 7 decorso.
34. — Lettera scritta li 13 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui spiega il di lui sentimento intorno alla seguente.
35. — Lettera scritta U 2 marzo dal signor cavaUer Mansi al signor marchese Benti-
voglio intomo al proggetto di pagare li fogU supposti gik stampati dt.<^X Istoria del Ghirar-
50 dacciy dalla quale pu6 sospettarsi che detto CavaUere sia impegnato per favorire li Edittori.
CLX APPENDICfi
36. — Lettera scritta 1! 18 marso dal signor marchese Bentivoglio alla aignora mar-
chcBa Albergati, a cui si riporta allo scritto nel pasBato ordinario, e informa della risposta
che faril al cavalier Mansi, raccomandandosi alla medesima per la sollecitudine del manifcBto.
37. — Lettera scritta li 20 marzo dal signor marchese Bentivoglio al signor cavalier Manei
di Lucca, in rispoata della auddetta de' 2 marzo e sopra li proggetti di accomodamento. 5
38. — Lettera scritta li 24 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor maf-
chese Bentivoglio, a cui trasmette il seguente foglio fatto dall'abate Branchetta intomo a
quanto scrisse il dottor Scarselli sopra la Genealogia deirHeningCB; Istoria deW Arienti. E
soggiunge che si cercaranno notizie circa il matrimonio della Gozzadini.
39. — Foglio disteso dal signor abate Branchetta con cui risponde alPesposizione del- 10
ristorico Heninges, dk diverse notizie e ne ricerca altre di nuovo.
40. — Lettera scritta li 27 marzo dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati in risposta della sudetta.
41. — Lettera scritta li 27 marzo dal signor marchese Bentivoglio al signor dottor Scar-
selB, a cui trasmette copia del foglio del signor abate Branchetta segnato al numero 39 e 15
lo prega usare diligenti ricerche.
42. — Lettera scritta ii 27 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui dice che nulla erasi trovato in casa Guidalotti, e che si facevano le
ricerche in casa Gozzadini.
43. — Lettera scritta li 28 marzo dal signor dottor Scarselli al signor marchese Benti- 20
voglio, a cui indica il tempo in cui visse lo storico Heninges.
44. — Lettera scritta li 30 marzo dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui trasmette li seguenti fogli delFabate Branchetta, che servir devono
di memorie per formare poi il manifesto.
45. — Foglio di memorie deirabate Branchetta per servire al manifesto da farsi. 25
46. — Lettera scritta li 3 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, a cui dice che avrebbe osservato li fogli delFabate Branchetta.
47. — Lettera scritta li 3 apriie dalla signora marchesa Albergati al signor marchese Ben-
tivoglio.
48. — Lettera scritta li 7 aprile dalla signora marchesa Albergati al signor marchese Ben- 30
tivoglio, a cui manda una nota di istromenti le di cui matrici sarebbe necessario collacio-
nare, e per6 li dice che osservi se vi sono nel di lui archivio.
49. — Nota di varj strumenti mandata dalla signora marchesa Albergati, accid U si-
gnor marchese Bentivoglio faccia osservare se esistono nel di lui archivio. Ai margine della
medesima nota si h notato ci6 che si ha in originale, ci6 che si ha in copia e ci6 che non 35
estste neirarchivio di Ferrara.
50. — Lettera scritta li 9 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora maf-
chesa AlbergatL
51. — Lettera scritta li 4 aprile dal signor dottor Scarselli al signor mafchese Benti-
voglio, a cui manda il seguente. 40
52. — Foglio steso dal signor abate Scarselli intomo a quanto gli aveva antecedente-
mente scritto sopra quanto aveva letto nel Theatrum Genealogicum deirHeninges.
53. — Lettera scritta li 10 aprile dalla signora marchesa Albergati al signor marchese Ben-
tivoglio.
54. — Lettera scritta li 11 aprile dal signor marchese BentivogUo al sJgnor dottor 45
Scarselli.
55. — Lettera scritta li 6 aprile dal signor cavaliere Mansi di Lucca al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui dice che, stante il non voler egli pagare la stampa, non serve al-
tro carteggio.
56. — Lettera sctitta li 13 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar- 50
APPENDICE CLXI
chesa Albergati, alla quale trasmette la suddetta lettera del cavaliere Mansi e la ricerca del
di lei sentimento.
57. — Lettera scritta li 16 aprile dal signor marchese Bentivoglio al signor cava-
liere Mansi, a cui replica, che per non dare a credere che ricusi per avarizia di pagare, lo
5 fark a di lui contemplazione, e che lo lasciava egli stesso arbitro di stabilire la somma del
pagamento.
58. — Lettera scritta U 14 aprile dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio.
59. — Lettera scritta li 16 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
10 chesa Albergati, alla quale dice, che stante la difBcoItk di trovare le prove certe, scrive al
cavalier Mansi nei sopra espressi termini.
60. — Lettera scritta li 17 aprile dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui disaprova quanto ha egli scritto et offerto al cavalier Mansi, gliene
aduce i motivi e soggiunge essere sempre necessario il manifesto.
15 61. — Lettera scritta li 22 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati in risposta della sudetta.
62. — Lettera scritta li 21 aprile dal signor dottor Scarselli al signor marchese Benti-
voglio, a cui dice che I' Istoria manuscritta che ha 11 signor senatore Bentivoglio non addita
verun documento.
20 63. — Lettera scritta li 24 aprile dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio intorno alla facolta da esso data al signor cavalier Mansi ed al manifesto da farsi.
64. — Lettera scritta li 27 aprile dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, alla quale dk conto di quanto li scrive il dottore Scarselli.
65. — Lettera scritta li 27 aprile dal signor marchese Bentivoglio al signor dottore
25 Scarselli.
66. — Lettera scritta li 25 maggio dal aignor marchese BentivogUo aUa signora mar-
chesa Albergati, alla quale, per sentire il di lei consiglio, manda la seguente.
67. — Lettera scritta li 18 maggio dal signor cavalier Mansi al signor marchese Benti-
voglio, a cui spiega di essere per accordare agU interessati 100 zecchini per le spese della
30 stampa, ma propone poi anche Tacquisto del manuscritto e si spiega in modo artifizioso ed
equivoco circa alla sicurezza che altrove e da altri non venga fatta un'edizione deiropera.
68. — Lettera scritta U 28 maggio dal signor marchese Bentivoglio al signor cava-
liere Mansi in risposta della sudetta.
69. — Lettera scritta li 26 maggio dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
35 chese Bentivoglio, a cui dice il suo sentimento circa il rispondere al cavaliere Mansi ed alla
necessitk di terminare il manifesto.
70. — Lettera scritta li 28 maggio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati.
71. — Lettera scritta U 5 giugno dalla signora marchesa Albergati in risposta di aUra
40 scrittagU a parte dal signor marchese Bentivoglio sopra il pericolo di fare un manifesto che
non abbia tutto quel valore che si richiede.
72. — Lettera scritta li 8 giugno dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati in replica della sudetta; e gli espone nuovamente le sue difficoltk intorno
al manifesto.
45 73. — Lettera scritta li 9 giugno dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese BentivogUo, a cui dice che avrebbe consultato Taffare del manifesto col signor av-
vocato Montefani.
74. — Lettera scritta U 12 giugno dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
BentivogUo, cui significa che si sarebbero fatte ulteriori ricerche nel pubblico archivio di
50 Bologna per sugerimento deirawocato Montefani.
T. XXXIU, p. 1 — Z,.
CLXII APPENDICE
75. — Lettera scritta li 15 giugno dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati in rispoata della sudetta.
76. — Lettera scritta li 11 giugno dal signor cavaliere Mansi al signor marchese Ben-
tivoglio, a cui dice che risponderk, restituito che sark in Lucca; che li fogli accordandosi
non saranno restituiti agli interessati, ma che teme che questi non si contentino delli 5
100 zecchini
77. — Lettera scritta li 18 giugno dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, cui informa di quanto gli scrive il signor cavalier Mansi.
78. — Lettera scritta li 9 luglio dal signor marchese Bentivoglio alla signora marchesa AI-
bergati. Parla del ritardo delle repliche di Lucca; la ricerca se siasi trovato altro recapito 10
per sostenere il manifesto e del sentimento dell'avvocato Montefani intorno al manifesto
medesimo.
79. — Lettera scritta li 10 luglio dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio.
80. — Lettera scritta li 14 luglio dalla signora marchesa Albergati al signor marchese 15
Bentivoglio.
81. — Lettera scritta li 21 luglio dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio.
82. — Lettera scritta li 24 luglio dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati. 20
83. — Lettera scritta li 28 luglio dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio, a cui significa il senlimento del signor avvocato Montefani intomo al manifesto
da farsi.
84. — Lettera scritta li 2 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora marchesa
Albergati, quale prega parlare airavvocato Montefani per restensione del manifesto; ed in 25
fine soggiunge aver avuto lettera dal cavaliere Mansi, che gli trasmette.
85. — Lettera scritta li 31 luglio a parte dal signor marchese BentivogUo alla signora
marchesa Albergati in risposta di quella de' 28 detto e la prega in avenire scrivergli senza
riguardo.
86. — Leltera scritta li 4 agosto dalla signora marchesa Albergati al signor marchese 30
Bentivoglio, a cui aprova resecuzione del proggetto fatto dal cavaliere Mansi.
87. — Lettera scritta li 6 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati.
88. — Lettera scritta li 7 agosto dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio, a cui significa lo stesso che in quella de' 28 luglio intorno al sentimento del- 35
I*avvocato Montefani, il quale asseriva aver documenti autentici della derivazione della fa-
miglia Bentivoglio di Bologna da quella di esso signor marchese D. Guido.
89. — Lettera scritta li 10 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, a cui replica intomo al sentimento deiravvocato Montefani e gli sugerisce
di far osservare un certo autore todesco intorno Torigine. 40
90. — Lettera scritta li 25 luglio dal signor cavalier Mansi al signor marchese Benti-
voglio, cui significa aver stabilito Taccordo in 130 zecchini colla fedele consegna di tutti 11
fofli stampati ad esso signor marchese e restituzione del manuscritto agli interessati.
91. — Lettera scritta li 13 agosto dal signor marchese Bentivoglio al signor cavaliere
Mansi a cui dk facoltk di accordare agli interessati nella stampa li 130 zecchini, di ritirare 45
tutti li esemplari, per spedirgleli poi come anderanno intesi.
92. Lettera scritta li 1 1 agosto dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio intorno al manifesto, ed a ricuperare li fogli presso Tabate Branchetta.
93. Lettera scritta li 13 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati intorno al manuscritto del marchese Davia ed al manifesto. 50
APPENDICE CLXni
94. — Lettera scritta li 14 agosto dalla signora Albergati al signor marchese Bentivoglio.
95. — Lettera scritta 11 15 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora marchesa
Albergati.
96. — Lettera scritta li 18 agosto dalla signora marchesa Albergati al signor marchese
Bentivoglio.
97. — Lettera scritta li 20 agosto dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati.
98. — Lettera scrltta li 10 settembre dal signor cavalier Mansi al signor marchese Ben-
tivoglio, coUa quale gli rappresenta che i signori di Lucca non approvano Taccordato, e che
10 vogliono che faccia Tintiero pagamento.
99. — Lettera scritta li 1 7 settembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, alla quale trasmette la suddetta lettera del cavalier Mansi, e la ricerca del
suo consiglio.
100. — Lettera scritta 11 18 settembre dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
15 chese Bentivoglio, cui consiglia accordare al cavalier Mansi li 40 zecchini per terminare ima
volta Taffare.
101. — Lettera scritta li 6 ottobre dal signor marchese Bentivoglio al signor cavalier
Mansi, a cui dice che ordinerk ai PP. di Camaldoli di pagare anche li 40 zecchini per ter-
mlnarla una volta.
102. — Lettera scritta li V novembre al signor marchese Bentivoglio dal signor cava-
lier Mansi, che accusa la ricevuta de' 170 zecchini e chiede come debba disporre de' fo-
gli stampati, che gli verranno consegnati.
103. — Lettera scritta li 18 novembre dal signor marchese Bentivoglio al signor cava-
lier Mansi, a cui dice che in appresso lo avviserk del modo di fargli la spedizione de*
"25 noti fogli.
104. — Lettera scritta li 17 novembre dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio.
105. — Lettera scritta li 20 novembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati, a cui dice essere terminato Taffare di Lucca.
' 30 106. — Leltera scritta li 24 novembre dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, e soggiunge che Tavvocato Montefani si metterk a stendere il manifesto.
107. — Lettera scritta li 28 novembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati.
108. — Lettera scritta li primo dicembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora
l 35 marchesa Albergati, a cui parla della spedizione da Lucca a Bologna de' fogli stampati.
109. — Lettera scritta li 4 dicembre dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
chese Bentivoglio, a cui propone un suo proggetto e sugerisce la via di far venire li fogli
da Lucca.
110. — Lettera scritta li 7 dicembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
40 chesa Albergati: li riggetta il proposto proggetto e insiste per Testensione del manifesto.
111. — Lettera scritta li 7 dicembre dal signor marchese Bentivoglio al signor cavalier
Mansi, cui signiSca il modo di spedirgli la balla dei fogli stampati, e lo prega intanto man-
dargliene un esemplare per la posta.
112. — Lettera scritta li 11 dicembre dalla signora marchesa Albergati al signor mar-
45 chese Bentivoglio; approva il pensiero di lui di non abbracciare il di lei proggetto.
113. — Lettera scritta li 15 dicembre dal signor marchese Bentivoglio alla signora mar-
chesa Albergati in replica della sudetta.
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H^
HISTORIA DI BOLOGNA
DEL R. p. M. chp:rubino ghirardacci
MURATORI, Rer. h. Script., Tomo XXXUI, parte l, fogllo l.
Ritratto di frate CHERUBINO GHIRAKDACCl
An.diCrift
Lib.de Dot.
twi, fogl. I,
HISTORIA
D I
B O L O G N A
DEL R. P. M. CHERUBINO GHIRARDACCI
I fanno li Signori Antiani , & gl* altri Magiftrati della
Citt^ fecondo il folito.
Antonio de Petrucci Sanefe Pretore di Bologna, &Capitano, & Frafl*
cefco Rofelli d' Arezzo Dottore era fuo Vicario .
Alli 27. diGennaroviene fopra la terra la nieve altaduipiedi &mezzo,
& la notte feguente rinforz^ talmente , che li tetti rovinavano al baffo ; fu
quefto ( cosi fi ftim6 ) perche erano ftati 7. Mefr, che non era mai piovuto
in Bologna,ne meno nel Conrato.
II Vefcovo Nicola Albergati Vefcovo di Bologna fk rinovare ilCapel-
lo del Campanile di S. Pietro,che era di legno, & lo f^ fare di pietra cot-
ta, e tutto di piombo lo cuopre , & in cima vi fa porre una palla di rame
dorata , che venne meglio di ducati quaranta ; la dor6. Jacomo di Polo di-
pintore . Quefta fabrica parte fu fatta delle fpefe della fabrka di SaaPietro,
& parte de beni del Vefcovo.
I Venetiani havendo gran defiderio d*^ impedire legenti del Ducadi Mi-
lano, che non paftafTero di Romagna in Lombardia ,daano di ci6 al Mar-
chefe di Ferrara la cura accioche ofh ful Modonefe , & efl^ mandanoVit-
tore Barbaro nobil Venetiano con fei mila Soidati tra Cavallt, Sc fanti
preflo a Vignola , le genti dei Duca ftanno circa un mefe ful Boloenefe
fingendo fpetfe volte quando di giorno, quando di notte di voier paffareil
fiume Scoltenna,& cMendo dal Marchefedi Ferrara,& dal Barbaro impe-
diti, fi ritirano; finalmente il primo di Maggio all' aurora paftano prefTo
Perficfetto fopra un Ponte di Botti vuote , & di Gratticcje con terra tbpra , &
A . paf-
Rlproduzione della prlma paglna della Hlsforta dcl QHIRARDACCI neila ediztone
soppressa di Lucca
Igrandezza naiaratt)
[A. 14261
HISTORIA DI BOLOGNA
PEL R. p. M. Cherubino Ghirardacci
NNO di Cristo 1426. — Si fanno li signori antiani et gl'altri magistrati della
cittk secondo il solito. Antonio de' Petrucci sanese pretore di Bologna et ca-
pitano et Francesco Roselli d'Arezzo dottore era suo vicario.
Alli 27 di gennaro viene sopra la terra la nieve alta dui piedi et mezzo,
et la notte seguente rinforzo talmente che li tetti rovinavano al basso '; fu questo (cosi si
stimo) perch^ erano stati 7 mesi che non era mai piovuto in Bologna, nb meno nel contato.
11 vescovo Nicola Albergati, vescovo di Bologna, fa rinovare il capello del campanile
10 di San Pietro, che era di legno, et lo fa fare di pietra cotta e tutto di piombo lo cuopre
et in cima vi fa porre una palla di rame dorata che venne meglio di ducati quaranta; la doro
Jacomo di Polo dipintore. Questa fabrica parte fu fatta delle spese della fabrica di San Pietro
et parte de' beni del vescovo. I Venetiani, havendo gran desiderio d'impedire le genti del
duca di Milano che non passassero di Romagna in Lombardia, danno di ci6 al marchese
15 di Ferrara la cura accioch^ osti sul Modonese, et essi mandano Vittore Barbaro nobil ve-
netiano con seimila soldati, tra cavalli et fanti, presso a Vignola. Le genti del duca stanno
circa un mese sul Bolognese, fingendo spesse volte, quando di giorno quando di notte, di voler
passare il fiume Scoltenna, et essendo dal marchese di Ferrara et dal Barbaro impediti, si
ritirano; finalmente il primo di maggio airaurora passano presso Persicetto sopra un ponte
20 di botti vuote et di gratticeje con terra sopra, et passato il fiume, con voci grandissime at-
terriscono i Venetiani che erano in una selva quivi presso accampati; et niuno di loro hebbe
ardire di muoversi. Guido da Fabriano nuovamente assoldato da' Venetiani, che andava con
buon niimero di gente per unirsi a Vittore Barbaro, fu con tutti i suoi preso a man salva
et fatto prigione.
25 Angelo dalla Pergola con gli altri capitani del duca di Milano che di Romagna et di
Toscana andavano ad unirsi con Francesco Sforza, trovando che Nicola da Este con le genti
vinitiane erano sulla riva di Scokenna per opporvisi, dimorano sul Bolognese un mese intiero
et finalmente una notte tacitamente passaro sopra un ponte di botti vote presso il fiume
Persicetto.
30 Filippo Maria Visconte duca di Milano, dubitando che Imola et Forli (che gi^ haveva
tolte dalle mani dell' Ordelafi et Alidosii) non venissero in potere de' Venetiani, le consegna
al legato del papa, che era in Bologna, accioche non vadino nelle mani de' Fiorentini. Fu
pubUcato in Bologna questo dono del duca alli 1 3 di maggio, il lunedi, et se ne f ece gran-
dissima festa.
' Lidro de' Dottori, fo(;llo I.
HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1426]
Addl 3 di aprile Bpnedetto de' Guidalotti dottor di legge et chierico di camera di papa
M.irtino, a nome del papa, et Giovanni Bianchetti bolognese procuratore di Antonio Galeazzo
de' Bentivogli, formano fra di loro alcuni capitoli, ne' quali il detto Antonio Galeazzo, che
era in Fiorenza, richiesto dal papa, va al suo servitio con stipendio di fiorini centocinquanta
d'oro per ciascun mese. 5
Parimenti ando al suo servitio Anniballe de' Bentivogli figliolo del detto Antonio Galoazzo
con 20 lanze et cavalli col stipendio, capitoli, modi et conditioni della camara apostolica
consuete, rimettendo il tutto al rev.mo Nicola vescovo di Bologna. Appaiono li capitoli et
conventioni rogati per Cino de' Lambardi da Pisa fatti in Roma.
Alli 14 di maggio, il martedi, il governatore di Bologna va a pigliare il posseRRO d'Tmola 10
et Forll, et in sua compagnia erano gl' inf raacritti gentilhuomini, cio^: Guido 1'epoli, Barto-
lomeo Manzoli, Marco Canetoli, Christophoro Catanio da Castel San Pietro, Pietro Ramponi,
Romeo over Nicola Ariosti, Thomaso Ghisilieri, Floriano da San Pietro, Castellano Gozza-
dini, Giovanni Griffoni, Floriano Griffoni, Romeo Foscarari, Roberto Formaglini, Pietro
Bolognini, Pietro Guidotti, Luca dalla Fava, Egano Lambertini, Nicolo da Lojano, Battista 15
Canetoli, Taddeo di Guido Pepoli, Guido Antonio Lambertini.
Et preso il possesso, alli 25, il sabato, se ne ritoma a Bologna. et fu incontrato da tutto
il clero et li magistrati et arti et popolo della citta con honore grandissimo; et siapersero
le carceri et si liberarono li prigioni.
AUi 27 di maggio, il lunedl, viene il breve del papa che il governatore di Bologna era 20
fatto cardinale, et in Bologna si fa gran festa.
Di questo mese di maggio li padri Predicatori fanno il lor capitolo generale in Bologna,
dove furono megHo di ottocento frati.
AUi 12 di giugno, il raercoledl, Antonio da Savoia col capello del cardinalato del go-
vernatore giugne alli Crociali et il governatore quivi gli manda incontro tutto il chericato 25
con le compagnie delle arti; et fa Tentrata con grandissima pompa, honore et festa.
Alli 16 di giugno, la domenica, si canta una solenne messa in San Petronio, dove il go-
vematore piglia il capello del cardinalato per mano del vescovo della citta con suono di
organo et vari stromenti, et con esso in capo fece ritorno al palazzo ove era apparechiato
un sontuoso convito, dove mangiarono molti cittadini. Et per aliegrezza si apersero le pri- 30
gioni et furono estratti gli carcerati, che furono circa trenta. Fu il suo titolo il cardinale
di Santa Cecilia.
AIH 18 di giugno, il martedi, per lettere del pontefice, Nicola vescovo di Bologna si parte
da Bologna et va a Roma; dove giunto al pontefice, il pontefice lo vuol annoverare tra
graltri cardinali, ma Nicola costantemente il rifiuta, dicendo esser indegno di cotale dignitk: 35
ma il pontefice conoscendo la sua bontk et santa vita, sotto pena di ubbidienza gli commando
dovesse accettare la dignitk del cardinalato, et cosi alli 3 di luglio, il mercoledi, benche contra
sua voglia, per ubbidienza Taccett^ et fu chiamato il cardinale di Santa Croce in Gienisalemme.
Poi il pontefice lo costitul legato a Vinegia et a Milauo per porre la pace fra amendue
questi prencipi et con la lega, cio^ Fiorentini, Duca di Savoia et il signor di Mantua et il 40
marchese di Ferrara. Fu anche in questo tempo Ludovico Alamanno arcivescovo arelatense
vicecamerario et prolegato di Bologna fatto cardinale del titolo di Santa Cecilia.
AUi 3 di luglio Matteo Griffoni huomo dottissimo et di rara eloquenza muore, et k se-
polto in San Francesco ; lasci^ dopo di s^ questi figliuoli : Floriano, Luisio, Francesco, Gio-
vanni et Ludovico. 45
AUi 19 di agosto, il lunedl, Galeotto Canetoli piglia per moglie una figliola di Gozzadino
et Taddeo di Guido Pepoli una figliuola di Matthio Canetoli. Gaspare Bentivogli vive 5n
questi tempi.
14. 1'edizione origincUe Aa, fer errore, qui e spesso fiu inuami: Grisfoni
[AA. 1426-1428] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 5
Alli 17 di settembre, il martedi, il cardinale nostro Nicola Albergati viene a Bologna et
fu incontrato dal cardinale legato di Bologna per tre miglia fuore della rocca con gran-
dissima compagnia di cittadini, et alFentrare fu salutato et accompagnato da tutto il clero,
magistrati et compagnie delle arti et con solenne pompa fu alla chiesa di san Pietro condotto ;
5 et alli 20 di settembre parte per Venetia.
II fuoco arde alcuni legnami della torre degrAsinelli et fa non poco danno.
Anno di Cristo 1427. — Si fanno gli antiani et li magistrati secondo il consueto.
Molti cittadini della compagnia della Morte si dispongono di edificare uno spedale ca-
pace di molti poveri infermi, sendo rettore di detta compagnia Bernardino Muletti notaro
10 et priore Zero di Bene et massaro Giovanni di Nicolo di Carlino spetiale. Et ordinate tutte
le cose necessarie a cotal fabrica, alli 21 di gennaro, il martedi a hore diciotto, sendo cavato
il fondamento del pillastro che guarda la piazza et nevicando molto forte, il legato, che
due pietre haveva consagrato in detta chiesa, ne pose la prima ove era scolpita Tarme del
detto legato, et la seconda pietra la pose il podesta, a suono di trombe et presente li ma-
1 5 gistrati et tutto il popolo di Bologna a honore di Dio et della sua madre Vergine Maria, a
cui ^ dedicata tale fabrica ^
Ventiquattro gioveni in quest^anno, tocchi da inspiratione divina, deliberarono, per servir
a Dio, di ritirarsi a certi tempi in luogo segreto . et a questo loro santo pensiero dandogli effetto,
dissegnano fare un oratorio con una chiesa, et alli 18 di ottobre, il sabbato, fatti li fonda-
20 menti della chiesa ^ in capo la Savonella di Mirasole, conducono il vescovo d'Assi8si, che al-
loggiava neirabbatia di san Felice, et li fanno che egli ponga la prima pietra. II che fatto,
poi si seguit6 la detta chiesa, che poi ^ stata dimandata San Gieronimo. Et finita la chiesa,
anche vi fabricarono un bellissimo oratorio per dirvi le sue orazioni et pregare per tutta la
cittk di Bologna.
25 Antonio Galeazzo Bentivogli chiamato a Roma dal papa, et egli dubita di ci6, n6 si
assicura di andarvi ; finalmente a' prieghi del cardinale Albergati et a persuasione del cava-
liere Lodovico BentivogH, egli con molti suoi amici bolognesi va a Roma, dopo la morte di
Ercole il fratello, a baciare i piedi al pontefice ; et b dal papa molto accarezzato et S da lui
fatto conte di Campagna con honesto stipendio. Fece tutto questo il pontefice per due ca-
30 gioni, per tenere Antouio con questo colore fuori et lontano da Bologna, et anco per tenere
un morso in bocca alli Canetoli che troppo si aggrandivano nella cittk.
Giovanni dalla Piazza, eccellentissimo dottore, muore et k sepolto in San Pietro.
Anno di Cristo 1428. — Si fanno li magistrati della cittk secondo il consueto. Confa-
loniere di giustitia Lodovico Muzzarelli.
35 II legato, cangiando vita et costumi et dandosi totalmente alla avaritia, per allegerire
la spesa, licenza Luigi Colonna con 300 cavalli et Luigi San Severino con 600, et non fa-
cendo nella cittk giustitia o cosa che quasi buona fosse, vienne in odio al popolo, et secre-
tamente nascono varii mormorii contro lui; le quali cose tutte dierono animo et occasione
alli Canetoli di pensare di haverlo a cacciar della cittk, con tutti gli ufficiali della Chiesa.
40 N^ solamente i mali portamenti del legato gli pose loro questo in animo, ma anco lo sdegno
di haver inteso che il papa haveva lionorato et fatto conte di Campagna Antonio BentivogH
Buo nemico \ Vedendo adunque essi il popolo turbato, si radunarono in casa loro segreta-
mente Battista, Baldessera, Galeotto et Gasparo figHoli gik di Matthio Canetoli insieme con
gl' infrascritti cittadini per consigliarsi del loro pensiero insieme, dove si trovorono questi,
45 cio^: Ludovico di Lambertino Canetoli, Baldessera di Larabertino Canetoli, Bartolomeo Zam-
» Archivio Sab. 3 Liiro de' Doitori, fogli 4 et 9,
^ Santa Maria de' Pepoll, Capellania.
HISTORIA DI BOLOGNA lA. 142«]
beccari abbate, Tomaso, Bonifacio, Carlo figli gik di M. Carlo Zambeccari, Jacomo di Cambio
Zambeccari, Tomaso di Lippo Ghisilieri, Luigi, Floriano, Giovanni e Jacomo del gik Matthio
Griffoni, Pietro Ramponi, Jacomo et Bernardino dalle Correggie, Bartolomeo d*Antonio
GhuBilieri, Andrea di Jacomo Ghisilieri, Francesco di Francesco Ghisiiieri, li Pepoli, li Goz-
zadini, gli Mezzovillani, li Guidotti, li Muzzarelli, Foscherari, Papazzoni, Bologiiini, Barbieri, 5
Di Argelk, li Viggiani.
A questi coai radunati Battista parI6 a longo dimonatrando la ingratitudine del legato,
et come quegli di mansueto era divenuto superbo et tiranno, et che non faceva giustitia,
et che quello che de grantichi ne era stato lasciato libero egli se Thaveva usurpato, et che
perci6 gli essortava a risentirsi di tanta sua crudeltk et cacciarlo della citt^, ii che facil 10
cosa a lui pareva, poich^ il popolo l'haveva estremamente a odio; finalmente gli essorta a
pigliar l'arme in mano per la liberti della patria. Et sendo tutti riuniti et di un sol volere
et approvando le raggioni di Battista, il primo dl di agosto, la domenica, alle tre hore di notte
quietamente passando alla piazza, la pigliano et pongono il fuoco nel Pavaglione de' folle-
selli, il quale con molte botteglie arse, et abbrugio varie botteghe di notari con intinite scrit- 1 5
ture, al quale incendio concorse gran popolo per estinguerlo, come fecero. Intendendo questo
caso, Egano Lambertini amico di Antonio Bentivogli prese tosto Tarmi et fece testa al sa-
grato de' frati di san Jacomo vicino la casa di Giovanni Malvezzo, et quivi concorsero anche
tutti gFamici del detto Antonio armati, cio6 il conte Castruccio da Panigo, Andrea Alber-
tucci, Giovarmi Banchetti, Giovanni dalle Calze et molti altri amici et quivi si fermarono. 20
Intendendo il legato esser presa la piazza dagli cittadini bolognesi et che Egano era
armato con li suoi compagni al sagrato di san Jacomo, mando a dire ad Egano che dovesse
venire alla piazza con li compagni armati a difendere la Chiesa, a cui Egano tOBto ubidl,
percioch^ avicinandosi egli alla piazza si mise a ordme et and6 animosamente ad incontrare
li Canetoli, gridando amendue le parti: " Viva la Chiesa„; et dairuna et Taltra parte molti 25
ne restarono feriti, et finalmente Egano con li suoi fu cacciato dalla parte de' Canetoli.
Nel mese di giugno papa Martino 5° fa governatore d'Ascoli et suo territorio con ogni
piena autoritk Gasparo Malvezzi, uomo di grandissimo ingegno, animo e valore, e gli da ampia
autoritk.
Venuto il chiaro giomo, Nicol6 Albergato cardinale di Santa Croce et vescovo di Bologna, 30
che aveva di gik la pace conclusa in Ferrara, vi s' interpose per f ar f are pace et posar Tarme ;
et a questo effetto piii volte pass6 dalli Canetoli al legato et dal legato ad Egano per quie-
tarli. Et havendo operato che ciascuna parte le armi deponesse et che li Canetoli si do-
vessero partir di piazza, et credendo alle sue parole, egli di piazza si uscl, persuadendosi
che il tutto fosse a buon termine ridotto ; ma non si tosto pose il vescovo il piede fuori della 35
piazza, che li Canetoli uniti assieme entrarono nel palazzo, gridando : " Viva il popolo, et
"le arti et muoia la Chiesa„, et a forza pigliando il legato, saccheggiarono tutto il palazzo
et quello del podestk; et levato il legato di palazzo, il condussero a casa di Marco Canetoli
et il podestk co' giudici a casa di Tomaso Ghisilieri. Poi, per colorire alquanto la cosa,
crearono gli antiani et il confaloniere di giustitia et confalonieri di popolo con graltri ma- 40
gistrati, li quali tutti erano della parte de' Canetoli. Fu creato confaloniere di giustitia per
porta San Proculo: Marco Canetoli confaloniere di giustitia, NicoI6 Zambeccari, Pietro Mez-
zovillani; porta San Piero: Giovanni Malvezzi, NicoI6 Mangioli; porta Ravegnana: Bartolomeo
Campeggi, Castellano Cozzadini ; porta Stieri : Thomaso Ghisilieri, Matteo Mareschalchi mer-
zaro. Confalonieri del popolo: SanProcolo: Giovanni Zambeccari, Melchior Viggiani, Flo- 45
riano Griffoni, Taddeo di Guido Pepoli; porta Ravegnana: Giovanni di Bonifacio Gozzadini,
Giovanni di Minotto Angelelli, Francesco Bolognini, Peregrino di Jacomo Manzolini; porta
San Piero: Giovanni Prendiparte da Castagnolo banchiere, Battista di Ramondi banchiero,
Francesco Bonasoni d'ArgeIo, Bernardo dalle Correggie; porta Stieri: Jacomo Boccadicane,
Ludovico Canetoli, Giovanni di Lucino calegaro, Giovanni di Giorgio da Villanova. 50
lA. 1428] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 7
Poi alli 4 d' agosto f ecero sedeci rif ormatori dello stato della libertk, ciofe : Guido Pepoli,
Romeo Foscarari, Bartolomeo Mangioli, Braiguerra Caccianemici, Nicolo Ariosti, Scipione
Gozzadini, Baldessera Canetoli, Tomaso di Carlo Zambeccari, Stephano Ghisilardi notaro,
Francesco Guidotti, Giovanni Griffoni, Giovanni da Manzolino notaro, Burnino Bolognini,
5 Lodovico Bentivogli, Jacomo dalle Correggie, Scarduino Scardovi.
Parimenti crearono grotto della balia della pace, li quali havessero tutto il governo
dello stato nelle mani, et furono questi: Rizzardo Pepoli, Battista Canetoli, Nicol5 Ariosti,
Lodovico Muzzarello, Raphaello di Francesco Foscarari, Matteo Papazzoni, NicoI6 Zambec-
cari, Jeronimo Bolognini. Questi furono gli magistrati della cittk ordinati da' Canetoli. Luigi
10 San Severino capitanio di ventura che era in Romagna, intendendo la ribellione di Bologna,
fa intendere a' Bolognesi che se deirofficio suo hanno bisogno che egli stark pronto a loro
servigio, et il senato Taccetta et lo fa venire a Bologna alli 3 di agosto, il martedi, con
900 cavalli et lo creano capitano de' soldati della cittk.
II senato, il mercoledl, manda a tutte le castella et luoghi del territorio di Bologna ad
1 5 animarli ad esser soggetti alla cittk. Et f acilmente ottennero la grazia, percioch^ tuti ritor-
norono alla divotione della citta, eccetto Castel Bolognese, Castel San Pietro, Cento et la
Pieve, le quali due castella erano del vescovo di Bologna.
Fra questo mezzo il cardinale Albergati, intendendo che li Bolognesi havevano animo
di porli le mani addosso per potere havere la Pieve et Cento, se ne esce della cittk trave-
20 stito da monaco et se ne va solo a Modona, ma tosto b richiamato a dietro con promissione
di non molestarlo in cosa alcuna, et si ritorna alla cittk.
Nicolo da ToUentino capitano delle genti d'armi de' Fiorentini con 1200 cavalli viene
di Lombardia et si ferma nel Medesano, et il senato di Bologna gli fa intendere che egli
debba uscire del territorio bolognese, ma poco mostra di curare le parole del senato. Per
25 il che isdegnati li Bolognesi, alli 6 d'agosto, il venerdl, vi mandano contro Luigi da San Se-
verino con li soldati da cavallo et da piedi, il quale alla sprovista passa sopra Nicol6 et
dopo longa battaglia alfine lo rompe con non poco suo danno et piglia prigione Christoforo
figliolo di Nicolo Sagramoro suo capitano con molti altri capi segnalati, li quali furono poi
condotti a Bologna et posti nella torre del palazzo de' signori; et condussero molta preda
30 acquistata la quale fu estimata di valore di 3000 ducati. Et NicoI6 si fuggi a Piancaldoli
nel Fiorentino.
Alli 10 d'agosto, il giovedl, desideroso il senato di riacquistare Castel San Pietro, man-
dano Luigi capitano generale del campo con le genti d'arme a Castel San Pietro, dandogli
in compagnia Jacomo dalle Correggie et Francesco Guidotti per commissarii, et vi pongono
35 rassedio fermaadosi nel borgo. Erano capitano nel detto essercito Ludovico Michelocci,
Leonello Perugino, Rainerio del Frosso et Angelo Roncone, tutti huomini valorosi, li quali,
fermatisi nel borgo, cominciorno a bombardare la porta del castello, et non potendo far nuUa,
vi tennero rassedio circa un mese sempre battagliandolo.
AUi 16 d'agosto, il lunedi, giunge in Bologna Francesco Carminiola et il conte Luigi dal
40 Verme suo genero con 500 cavalli, il quale andava alli bagni di Siena, et fu dal senato
honoratamente ricevuto et accarezzato ; et a dl 1 7 si parte al suo viaggio.
Battista Canetoli scrive ad Antonio Bentivogli a Roma che debba ritornare alla patria,
percioch^ havevano liberata la cittk dalla dura servitu de' preti et che egli bene si conside-
rasse che se il papa per6 Thaveva fatto conte di Campagna, era ci6 fatto per tenerlo lontano
45 dalla sua cittk, et che si doveva rammentare delle promesse de' preti che, havendogli dato
Castel Bognese, poi anco lo cacciarono et che per questo di loro poco si doveva fidare per-
chfe alla fine se ne troverebbe pentito et dolente.
Antonio, havute queste lettere, stette gran pezza pensoso et tutto sopra di s^: da una
parte vedeva che Battista gli diceva il vero, dairaltra suspicava che Battista cosl il soUe-
50 citasse di ritornare alla patria per darli morte et liberarsi da ogni sospetto, conoscendo
8 . HISTORIA Dl BOLOGNA lA. i42a|
egVi che BattiHta era deuderoso di doimnar Boiogna. Stando in questi et allri simili pensieri,
Hnalmunte elesse di farsi grato al pontefice, et cosi gli present6 la lettera del Canctoli; et
havendola il papa letta, molto si turbb. Era il pontefice gih raal informato de' Canetoli et
perci6 haveva egli deliberato mandarli il campo iiel territorio di Bologna; ma molto piu ai
dispose di esseguire la sua volonth, irritato da questa occasione; et anco dubitando che il 5
Caueioli, o con lettere o con altri mezzi, persuadessero ad Antonio di ritornare alla patria,
cerc6 di affrettare che losto il campo passasse a Bologna.
Vedendo Antonio la deliberadoiie del pontefice, scrisse a Bologna alli suoi amici come
il papa haveva posto a ordine un grosso essercito per venire a Bologna et gli essortava
quanto prima a dover uscire della cittk et ricoverarsi a luogo piu sicuro a miglior fortuna. 10
Et ci6 prudentemente fece Antonio perchfe, dubitando che la chxk fosse assediata e presa,
non fossero tolti per sospetti, sendo egli nelFesercito del papa; et cosi alli 17 d'ag08to, il
marted), si partirono sperando felice ritomo.
II senato che intende come il papa raduna gente per passare sopra Bologna, manda am-
bascialori a Vinegia, li quali alli 21 d'agosto, il sabbato, furono eletti et spediti et furono 15
questi: Bartolomeo Zambeccari abbate, Guido Pepoli, Baldessera Canetoli et Giovanni de' Tratti
sanese suo suocero. Questi andorono per impetrare Taiuto de' Venetiani, ma non ebbero
cosa alcuna percioch6 i Venetiani erano amici del papa et, come dissero, non havevano oc-
casione di dimostrarsegli nemici.
In questo istesso gioriio Giovanni di Rimino entra in Bologna per essecutore della giu- 20
stitia et conservatore della libertk.
Alli 23 d'agosto, il lunedi, il legato di Bologna si parte della cittk et va a Roma al pon-
telice, et 6 accompagnato dalli anziani et da molti nobili.
Antonio Bentivogli, Micheletto Attendoli da Codignola et Nicol6 da Tollentino vengono
ad Imola, mandati dal papa, et quivi radunano un forte essercito, nel qual essercito milita- 25
vano il Gatta, Brandolino, Andrea Serrano, Francesco Piccinino, Ladislao Guinizi, Sancio
Carillo spagnuolo et aitri capitani; et per famosi collonelli vi erano: Riccio da Montechiaro,
Vecchia della Cisterna, Veniero da Barbiano et Galasso Vitriano, essendovi Domenico da
Capranica cardinale et legato della Romagna; et alli 30 di agosto, il lunedi, il detto legato
manda una irombetta a' Bolognesi a chiederli la cittk, con fargl' intendere che, se non la 30
vorranno consegnare, gli passeranno sopra con resercito. II senato risponde la cittk esser
loro et che essi la volevano in liberta conservare et che se verrebbono nel territorio bolo-
gnese, si forserebbono di diffendersi.
A di primo di settembre, il mercoledi, commanda a Micheletto che con 1' essercito passi
sul territorio bolognese, et Luigi di San Severhio, che ci6 intende, lascia 1' assedio di Castello 35
San Pietro et con tutto ressercito si riduce aU'Idice.
Alli 2 di settembre, il giovedi, Alberto Boschetti tenta via di ottenere la rocca di Castel
Franco, con speranza di haverne largo premio dandola alla Chiesa. Et per haverla tenne
questo modo. Era castellano della detta rocca Carlo Albergati, a cui Alberto mand6 tre suoi
cari amici, li quali da Carlo introdotti et accarezzati come amici senza dubitar di cosa al- 40
cuna, ragionando insieme con ogni amorevolezza, Tuccisero, et dato il segno ad Alberto,
che era non molto di lontano nascosto con cento soldati, tosto ne venne alla rocca per en-
trarvi ; ma di ci6 accortisi gi' huomini del castello, pigliando rarme, andarono alla rocca et su-
bito la conquistorono, cacciandone Alberto con li suoi amici, de' quali anco molti restarono
morti. 45
L'e8sercito de' Bolognesi si ritira all' Idice. Micheletto, col quale era Antonio Bentivogli
commissario del papa et Nicol6 ToUentino, conduce Tessercito della Chiesa alli 4 di settembre,
il sabbato, ad una basiia sopra Castello San Pietro cica un miglio, et dandole la battaglia
a forza Thebbe, et tutti gFhuomini et le donne che dentro vi erano furono fatti prigioni
et mandati ad Imola. Nel vero Nicol6 da ToUentino U86 gran crudeltade in vendetta della 50
lA 1438] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 9
rotta avuta al Medesano, et pigliata la bastia, poi rabbruggib. Et tutto il male che il Tol-
lentino faceva era per l'odio che haveva con li Bolognesi.
. AUi 7 di settembre, il martedl, Fagnano si dk al legato con tutte le altre castella da
quella parte.
5 Alli 11 di settembre, il sabbato, vedendo i Bolognesi che la rocca di San Giovanni si
teneva per la Chiesa, vi mandano 1' esercito et la combattono senza poterla conquistare, non-
dimeno vi pongono 1' assedio ; ma il legato, che era presente, tosto vi manda Antonio Bentivogli
con molti soldati per soccorrerla, ma non puotfe far cosa buona, per il che se ne ritorn6 a
Castel Guelfo ove era Tesercito.
10 II papa priva Bartolomeo Zambeccari delFabbatia di san Bartolo di Ferrara; et egli di
ci6 sdegnato ne va al vescovato et ne piglia la tenuta, benche assai ne reclamasse il cardinale
di Santa Croce vescovo di Bologna.
Antonio Bentivogli et Nicolo ToUentino alli 1 7 di settembre, il venerdi, danno la battaglia
a Castel Guelfo et il pigliano, poi vanno alla Reccardina et a Budrio et parimente li pigliano,
15 dove abbrugiano da 134 case et pongono ogni cosa a sacco et a fuoco; poi passano alla
Pieve di Cento, la quale tosto si rende per non esser come Budrio rovinata.
Alli 24 di settembre, il venerdi, il castellano della rocca di San Giovanni, vedendo non
esser soccorso, da a' Bolognesi la rocca per quattro mille ducati; ma non si tosto intende ci6
11 capitano della Chiesa, ch'egli alli 28 di settembre, il martedi, passa ad Argelo et gli levano
20 Tacqua, e grhuomini si accordano con li nemici di esser senza danno, dandoli la meta de'
beni mobili che quivi si ritrovaranno ; et a questo modo entrarono et fecero prigione Pietro
Crescimbeni dalla Pieve habitatore in Bologna et compagno del vicario del castello postovi
dal senato di Bologna con molti altri cittadini bolognesi. Et quivi rimase commissario Fran-
cesco Trentaquattro a nome della Chiesa.
25 L' essercito della Chiesa piglia tutte le castella del Bolognese, eccetto San Giovanni, Cre-
valcore, Sant'Agatha, Manzolino, Sassuni et Casale Fiumincse.
Papa Martino per breve apostolico comanda alli conduttori delle genti d'armi che
stanno allo stipendio della Chiesa che, sendo richiesti dal cardinale Nicola di Santa Croce
bolognese et da Antonio Bentivogli per aiuto et sussidio loro, debbino ubidire et darli tutto
30 quel aiuto che addimanderanno.
Li Canetoli mandano ambasciatore alli Venetiani a proferirli la cittk di Bologna et sup-
plicarli che con il lor soccorso la voglino defendere che non vada nelle mani della Chiesa ;
et a ci6 fu eletto Marco Canetoli confaloniere di giustitia, il quale, andato a Vinegia, hebbe
risposta dal senato venetiano che essi non volevano farsi nemici al papa et che in ogni
35 altra occasione erano pronti a servire li Bolognesi come loro amici, et con queste parole
amorevoli licentiarono 1' ambasciatore.
A di primo d' ottobre, il venerdi, il senato crea li magistrati et fu f atto il confaloniere
di giustitia et gli antiani. Per porta Ravegnana : Ludovico di Lippo Muzzarello confaloniere,
NicoI6 di Pietro dalla Cavallina stracciarolo, Jacomo Seccadinari beccaro; per San Piero:
40 Almerico di Nicolo di Almerico drappiero; Jacomo di Giovanni Spara Saracini; per porta
Stieri: Jacomo de' Canonici notaro, Lodovico di Giovanni dalla Renghiera; per porta San
Proculo: Alberto de' Magnajii da San Giovanni dottore, Raimondo Guidotti. In questo di
medemo San Giorgio, la bastia della Peola et Crovara d'Imola si danno alla Chiesa.
Alli 3 d'ottobre, la domenica, Bologna h per commissione del papa interdetta dalle messe,
45 divini ufRcii et dal seppellirsi in sacrato. In questo istesso dl la torre dell' Eccellino si dk
alla Chiesa.
A di 5, il martedi, si dk alia Chiesa la torre di Floriano Mezzovillani a Stiphonte et li sol-
dati del papa vi pigliano un nepote di Vitale de' Grassi merzaro cou altri 40. Poi si par-
4J. neWorig-inale Maguan!
10 lUSTOKIA Dl BOLOGNA [A. i42«j
tono et alli 6, il mercoledi, pasaano a Medecina, dove giunge Jacomo Caldora capitano, et
alli 18, il lunedl, Medecina ai rende. Quivi ressercito dimora fra Medicina et Budrio al-
cuni giorni et scorre insino su le porte di Bologna, rovinando gredificii et saccheggiando
il paese.
II senato con tutta la citt^ vedendosi senza aiuto alcuno, molto si contristono, et cercando 5
conservarsi pure fortificano la citti come raeglio possono, et bisognando dare il stipendio pro-
messo alli soldati, fa un magistrato di regolatori che habbino a tassare ciascuno di quanto
si conviene; et li regolatori furono questi: Battista di Ramondi confaloniere, Giovanni di
Matthio di Minotto confaloniere, Nicol6 dalla Foglia correttore de' notari, Almerico Boccho
defensore del cambio, Scardovino Scardovi, NicoI6 Paltroni. Questi essattori erano senza 10
humanit^ et per6 con parole acerbe et minaccie et anco con fatti spiacevoli forzavano al-
trui a dover pagare, il che riduceva et a sdegno et desperatione nella cittk, perciochfe cia-
scuno si vedeva spogliato del bene deiranima et privi de' beni temporali et involti in mille
travagli, et erano perci6 nella cittu molti bisbigli.
Alli 25 di ottobre, il lunedi, ressercito del papa piglia Fraseneda, Varegnana, Castello 15
de' Britti, poi passando a Castenaso et d'indi a Corticella, et alli 26 hanno il ponte di Casa-
lecchio di Rhenno et levano Tacqua del canale che entrava nella citti per macinare il
grano, et fra il detto canale et Savena si fermano per molti giomi et rovinano molte case;
portando le pietre et i legnami quivi fanno altre case per habitarvi a guisa d'una contrada, et
edificarono una bastia sopra il ponte di Corticella per loro sicurezza. 20
Vedendo Jacomo Caldora la ostinatione de' Bolognesi, passa alle radici del colle et alli 3
di novembre, il mercoledl, pigHa Bazzano a patti et alli 4 piglia la rocca di Monteveglio a
forza et lo abbruggia et vi f a prigione Gasparo Papazzoni che vi era per commissario ; poi
piglia Oliveto, Crespellano et tutta la valle della Samoggia et Piumazzo, ove pose per
commissario Domenico di Cedropiano, havendo preso Petronio Barbieri che vi era vicario, 25
et di qui partendosi, viene al ponte di Rheno di San Felice et vi si fortifica con argini et
vi pianta li confalloni et le bandiere dell' esercito, poi passa a Corticella.
Li Canetoli, ostinati di voler vedere di questa guerra il fine, fanno murare alcune porte
della cittk, si per loro sicurezza, come anco per ischivar la spesa delle guardie di esse, le
quali fiu-ono queste, cio^ : Porta str^ Maggiore, porta str^ San Donato, porta Mascarella, porta 30
del Pradello, porta delle Lame, porta di stra Castiglioni.
AUi 12 di novembre, il venerdl, Jacomo Caldora conduce molte bombarde per battere
la cittk alla porta di Galliera et in particolare un pezzo grosso col quale comincia a battere
le mura della cittk, la quale portava una palla di libre 130. Et la prima palla che trasse
giunse nel palazzo de' signori et cadfe nelPorto loro senza far male alcuno, et dopo questa 35
anche ne trassero nove altre di peso libre 115 le quali fecero di gran male negli edificii, ma
per6 niuno uccisero; et gli artegiani chiusero le botteghe et corsero alle mura a scaramuc-
ciare con li nemici, dove ne furono feriti assai da amendue le parti.
AUi 25 di novembre, il giovedl, li soldati della cittJi conducono il conte Guidescho del
conte Gharietto da Panigo, che era bandito et haveva la taglia dietro, et il consegnano, 40
insieme con 16 compagni, alli otto della guerra, li quali danno alli detti soldati lire 200; et
il seguente giomo il fanno tanagliare et poi impiccarlo in piazza, dove ^ lasciato per due
giorni continui.
II pontefice, veggiendo i Bolognesi ostinati et duri, gli vieta Tuso delle cose sacre; per lo
che il cardinale NicoI6 Albergati vescovo di Bologna, che vede la citth essere interdetta, 45
passa a Imola, et li Canetoli per questa cagione isdegnati, fanno radunare il conseglio delH 600
et fanno eleggere Bartolomeo abbate figliolo gik di Carlo Zambeccari come vescovo della
citti; ci6 fu alli 10 di dicembre, il venerdl.
37» neWorigiiuUe bottehge
lAA. 1428-1429] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 11
1
II Caldora, vedendo di non poter far ritornare Bologna alla divotione del papa, alli 17
di dicembre, il venerdi, conduce l'essercito alla porta di Galliera per combatterla, et uscendo
dalla citta Luigi con molti soldati et cittadini vennero insieme alle mani, dove morimo molti
dell'una e Taltra parte: ma sopragionte dalla oscura notte, Luigi ritorna nella cittk con la
5 compagnia, rimanendo gli nemici a battere del continuo la cittade con la bombarda grossa,
dalla quale essendone uscite da 50 palle, si ruppe.
Essendo li nemici intorno le mura della cittk, parve agl'otto della guerra di fargli levare
di quel luogo, et pero alli 18 di dicembre, il sabbato, circa alle due ore di notte, mandano
secretamente fuori 200 fanti con alquanti cavalli accioch^ ponessero il fuoco nelle monitioni
10 nemiche, ma dalle spie scoperti, et avisato di ci6 il Caldora, con tale silentio gli fece intorniare
dalli suoi soldati, che prima si trovorono presi nelle forze de' nemici, che gli sentissero,
talmente che la maggior parte di loro restarono presi, et la mattina poi furono agli circonvicini
alberi impiccati.
Essendo il popolo di Bologna circondato da nemici et involto in gravi affanni et senza
1 5 speranza di alcun soccorso et privi del cibo spirituale a salute delle anime loro, comminciarono
alcuni a pensare di dare la cittk al papa et porre dentro il capitano, acciochd minor male
provasse la cittk ; et ordinato fra di loro di aprirli la porta di stra San Vitale con finta di
voler mandare a pigliare alcune legna con certe carra fuori a Savena mandandogli 30
armati per sicurezza delle legna, et conducendo le dette carra 1' uno dall' altro stesse alquanto
20 discosto et il primo si dovesse fermare al rastello dentro la porta, quasi volesse aspettar
gli altri, il secondo nel mezzo et il terzo sopra il ponte et Tultimo al rastello di fuore; e
cosl stando, dovevano quivi venir gli nemici et entrare nella cittk, non potendo le guardie
della detta porta chiudere il rastello, n€ alzare il ponte, ne calar giii la saracinesca, ne meno
serrare rultimo rastello di fuori. Ma il trattato si scuopre et sono avvisati gli otto della
25 guerra, li quali tosto fanno pigliare frate Antonio della Fornara bolognese del Vignazzo de'
frati Eremitani di san Jacomo con gVinfrascritti, cioe: Antonio da Carpi, Alamanno Bianchetti,
Jacomo il figliolo, Bemardo da Granarolo, Landino dalla Crovara, Giovanino da Vedrana
o da Udine, Antonio detto Bolognino dal Ponte del Gombito, Anrico Barbiero, Agnusdeo Za-
rabello, Jacoma fantesca del gigante Pellacano. Essaminato frate Antonio et confessata la
30 veritk, il giorno seguente fu con Landino et Bernardo giustitiato in piazza; fu lasera a hore 23.
Alli 31 di decembre, il venerdl ultimo giomo deiranno a hore otto di notte, il campo
della Chiesa tacitamente viene al baracano del Borgo di san Jacomo et con le scale sali-
scono sopra le mura et rompono 11 muro per dare Tentrata al restante deiressercito ; ma
scoperti dalle guardie, et dato il segno con la campana, il popolo piglib Tarme, et correndo
35 quivi, scacciarono fuora gli nemici et due di loro ne pigliarono. Vedendo gli nemici esser
stato vano il lor pensiero, diedero il fuoco ad una bombarda contro il popolo, la quale senza
offendere persona cadde vicino la chiesa de' santi Cosmo et Damiano.
Anno di Cristo 1429. — Sono creati gli magistrati secondo il solito della cittL Li novi
antiani furono questi, cio^: Porta San Pietro: Jacomo di Tomaso dalle Correggie confalo-
40 niero, Braiguerra Caccianemici, Bartolomeo di Polo, Federico merzaro ; porta Stieri : Nicol6
di Stephano Ghisilardi dottore, Antonio Mangioli beccaro; porta San Proculo: Bonifacio di
Carlo Zambeccari, Jacomo Sanuti; porta Ravegnana : Beccadello di Jacomo Artenisi spetiale,
Gasparo di Venturino Lupri mercante. Li 10 reformatori erano questi : Guido Pepoli, Barto-
lomeo Mangioli, Romeo Foscarari e Braiguerra Caccianemici cavalieri, Nicol6 Ariosti dot-
45 tore, Scipione Gozzadini dottore, Baltassare Canetoli, Stephano Ghisilardi, Tomaso Zambec-
cari, Francesco Guidotti, Giovanni Griffoni, Giovanni da Manzolino, Jeronimo Bolognini,
Lodovico Bentivogli, Scardovino Scardovi, Tomaso dalle Correggie.
Alli 4 di gennaro, il martedi, ^ tagliata la testa ad Alemanno Bianchetto in piazza, vicino
la sua bottega, a Bolognino et ad Amico sopranominati. Li Canetoli dubbiosi che madoqna
J2 iUSTORlA Di BOLOGNA [A. 1*29]
Giovanna gik tigUuola di Giovanni Bentivogli maritata a Gasparo Malvezzi non machinasse per
introdurre Antonio nella cittade per csaere in molta buona opinione nel popolo, la mandano
fuori della citt^ inaieme col marito et con Ludovico Bentivogli, li quali andarono a Modona.
Poi fecero confiiiare a Fiorenza Giovanni, Melchiore et Nicol6 Malvezzi Gli anziani fanno
impiccare gli dui soldati che furono al baraccano di San Jacomo pigliati. Poi fanno ban- 5
dire che ciaacuno che era nella sudetta congiura fra termine di giomi tre debba comparire
avanti loro, con promissione di perdonarli la vita et lasciarli la robba, ma passato il detto
termine, et trovati colpevoli, saraiino impiccati et li loro beni saranno applicati alla camera.
Ne compariscono da cento, et la maggior parte cittadini, li quali furono tutti conHnati in
varii luoghi. Molti amici di Antonio Bentivogli dubitando de' Canetoli, si partono fuori della 10
cittk, et vanno neiressercito della Chiesa ad Antonio giudicando esser questa via piii sicura
al scampo suo.
Airultimo di gennaro, il lunedl, h tagliata la testa a Jacomo figliolo di Alemanno Bian-
chetto giovinetto d'anni 16, cosa che a tutta la dtth. molto spiacque.
AUi 4 di febbraro, il venerdi, h tagliato il capo a Giacoma moglie del gigante Pellacano 15
perchfe era nella congiura et il medemo fe fatto ad Agnusdeo Zarabelli.
Alli 10 di febbraro, il giovcdi, ressercito della Chiesa si avvicina alla porta delle Lame
et pongono una grossa bombarda alla via che va al porto delle navi et tirano nella citti
dicenove palle di libre 125 per ciascuna palla, una delle quali fece non poco male.
Sono ritrovate molte cedule in vari luoghi della cittk affisse alli muri, et particolarmente 20
ne' cantoni della piazza et alla casa de' Canetoli, che dicevano: ,
S(a, fofol di Bologna, francamcnte,
£ vedendo alle mura nova gente,
Grida: " Viva la Chiesa „; e i traditori
C hanno le calze bianche fuggiranno 25
Pien di sfavento fer li cagatori.
Fu fatta dal senato diligente inquisitione se il malfattore si poteva ritrovare, ma giamai
si trovb chi fosse,
Nicol6 da Tollentino scorre il territorio di Bologna et abbottina tutto quello che pu6
havere per sodisfare alli danni ricevuti da' Bolognesi Tanno avanti, et vedendo che Castel 30
Franco era fortificato et con buone guardie et pieno delle facoltk de' contadini che quivi erano
salvati, pens^ voler tentar via di haverlo. Si pose il Tollentino a questa impresa, percioch^
haveva uno de' suoi soldati et molto amico di un servitore del castellano, del quale molto
si confidava, et fece che il soldato col servitore trattando la cosa secretamente, gli promisse
largo dono se lo voleva lasciare entrare di notte in rocca con alquanti suoi compagni. II ser- 35
vitore, cupido del denaro, tosto si accommod6 alla volonta del soldato ; laonde dato Tordine
et venuta la notte designata, il servitore diede Tentrata nella rocca alli soldati di Nicol6.
Udendo il romore Tomaso et Bonifacio figliuoli gik di Carlo Zambeccari commissarii del
castello, et conoscendo questi esser U nemici, tosto si ridussero nella rocca picciola et quivi
si fecero forti. Gli huomini del castello, vedendo la rocca nelle mani de' nemici et che per 40
essa poteva gran numero de' soldati entrare, et temendo non esser saccheggiati, si accorda-
rono con il Tollenlino, salve le persone et Thavere, di farsi soggetti alla Chiesa: et Tomaso
et Bonifacio commissarii, considerando non potersi salvare nella detta rocchetta, parimenti
si diedero al Tollentino, li quali NicoI6 tenne presso di s6 sotto buona custodia insino che
Bologna alla divotione delia Chiesa fece ritomo. 45
Alli 27 di febraro, la domenica, giungono neiresercito della Chiesa quattrocento cavalli
con molte bande di fanti mandati da Guido Antonio de' Manfredi signore di Faenza.
L'essercito della Chiesa, stando v\cma le mura della cittk et vedendo non far profitto
alcuno, tratta con alcuni della cittk di esser introdotto ; et mentre che si ordina il modo, il
[A. 1429] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 13
campo a di primo di marzo, il martedi, passa alla porta di Galliera et quivi pianta una grossa
bombarda et comincia a combattere la detta porta. Intendendo questo il senato, tosto manda
li soldati ad opporsegli; li quali azzuffatti con li nemici, spargono da amendue le parti di
molto sangue et molti ne sono uccisi.
5 Si scuopre il trattato della detta porta et alli 3 di marzo, il giovedi, sono presi Giacomo,
Giovanni e Filippo fratelli et figlioli di Bartolomeo da Piancaldo, 15 quali furono trascinati
a coda di cavallo, cioe Giacomo el Filippo, et di poi impiccati per li piedi sopra un carro et
condotti al mercato et quivi finalmente per la gola impiccati. Giovanni poi fu accoppato
con una mannara et poi in quattro parti squartato et posto alla porta di San Felice.
10 Bartolomeo da Modona h giustitiato per haver voluto dare la saracinesca di una porta
della cjtta a' nemici.
II senato, giudicando esser sua maggior sicurezza, fa gettare a terra la torre di Fossa
Cavallina che era fuori della porta di strh Maggiore, accioche gli nemici non vi si fortifi-
cassero. Fu gettata a terra alli 10 di marzo, il giovedi, et con gran dispiacere del popolo.
15 II Caldora, vedendo non potere haver Bologna n^ per guerra, nh per trattati, si dispone
di travagliare il restante del territorio, et per ci6 passa a San Lorenzo in CuUiiia, ove era
commissario Antonio Gallucci con alquanti salariati, et da ogni parte yi pone Tassedio; il
che vederdo Antonio, et non sperando alcun soccorso, da il castello alla Chiesa et se ne va
a Mantua. Dubitando il senato che gli nemici non andassero a San Michele in Bosco et
20 quivi si fortificassero, alli 16 di marzo, il mercoledi, fa intomiare la detta chiesa con un forte
bastione e vi pongono buone guardie. L'essercito della Chiesa, dopo Thaver scorso et saccheg-
giato tutto Jl territorio di Bologna, si riduce al Borgo Panigale alli 20 di marzo, la domenica,
et quivi si ferma. A di 21, il lunedi, il Caldora manda buon numero di soldati a Santa Maria
del Monte et la cinge di forti argini et palificate et pongono la chiesa in fortezza lascian-
23 dovi buone j^uardie, et vi conduce molte boinbarde et con esse travaglia non poco la citta.
II Caldora et Antonio Bentivogli tentano con nuovo trattato di ridurre Bologna alla ub-
bidienza del papa et con Alberto di Michelino dalle Coltre detto dal Ferro (era sua madre
figliola di Nicol6 dal Ferro), che era confalloniere del popolo, si accorda che egli gli dia
la porta di stra San Vitale, della quale a lui toccava la guardia, et il Caldora doveva man-
30 dare alcuni suoi soldati a nascondersi dentro la chiesa de' santi Jacomo e Filippo, che h fuore
della detta porta, et a! segno che dar doveva Alberto dovesse venire, che haverebbe la porta
aperta. Aveva il Caidora prome:^so a costui di farlo capitano della Montagna per 10 anni.
Erano in questo trattato compHci di Alberto: Giovanni Inglese de' Tomasi, Giovanni France-
sco da Tossignano, Melchior de' Negri, Bartolomeo de' Negri, Guido Paganello notaro, Bar-
35 tolomeo di Giovanni dal Calice et Antonio da Santo Spiro.
Furono adunque pigliati Alberto et Guido Giulio di Francesco Paganello et Aiitonio
figliolo del prior di San Siro, et trovata la veritk, alli 2 d'aprile, il sabbato, furono tanagliati
tutti tre et poi impiccati, et Antonio fu squartato.
II popolo fa le processioni per la cittk con le compagnie solo de' Battuti, non vi essendo
40 il clero per esser nella cittk 1' interdetto, et si fa divote orationi a Dio che vogli difender
la citta dagli nemici. Et mentre fanno un giorno fra graltri la processione et passano su
la salegata di san Francesco, gli nemici che erano a Santa Maria del Monte tirarono tre
palle contro la detta processione, ma non fecero male alcuno, ma ben si ruppero, per mira-
colo di Dio, due bombarde.
45 Alli 5 di aprile, il martedi, il Caldora con molti soldati passa a Buonconvento per pi-
gUare la torre di Battista Canetoli, ma Batlista, desiderando che si bello edificio non fosse
rovinato, mand6 a proferirla in dono al Caldora et glie ne diede il possesso; poi alli 6, il
mercoledl, egli va alla torre di Ponte Polledrano, che pure era di Battista Canetoli, dove era
Pietro da Casalecchio commissario, et la piglia, dove ritrova da 1500 corbe di grano. Et final-
50 mente se ne ritorna al Borgo Panigale, ove era Taltra parte deiressercito, et quivi si ferma
14 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1429)
inBino alli li di maggio per vedere se poteva trovar modo che i Bolognesi ritomaasero alla
Chiesa, perciochfe si pensava che la citt^ fosse senza vettovaglie, non essendo stato semivato
Tanno precedente, et vedendola priva deiracqua da macinare et che cosa alcuna dentro
non vi poteva andare.
U Caldora passa a Cortesella con tutto ressercito et quivi si ferma. 5
In questi giorni il grano vale la corba soldi 20, et t gran carestia di legna et di car-
bone; valeva il cento delle legna lire 2 et soldi 10 et la corbella del carbone lire 2. Del
pesce non se ne vidde per tutta quaresima.
A di 23 aprile erano de' sedeci : Guido de' Pepoli, Romeo Foscarari, Bartolomeo Man-
gioli e Braiguerra Caccianemici cavalieri, Nicol6 Ariosti, Scipion Gozzadini dottor di legge, 10
Baldassar di Matteo de' Canetoli, Tomaso di Carlo Zambeccari, Stefano de* Ghisilardi, Fran-
cesco Guidotti, Giovanni Griffoni, Girolamo Bolognini, Giovanni da Manzolino, Ludovico de'
Bentivogli, Scardovino di Azzo Scardova, Tomaso et Jacomo delle Correggie.
II Caldora alli 2 di giugno, il giovedl, alle due hore tenta di entrare nella citta, et con
gran silentio passa con Tesercito vicino la cittk et va al barraccano del Borgo di San Pietro 15
et con le scale fa salire le mura a molti de' suoi soldati con tanto silentio che dalle guardie
non furono uditi; et volendo essi scendere nella citta, furono uditi da Polo Pariano trombetta,
et volendo gridare fu preso da' nemici et minacciato di morte. Fra tanto venne la guardia
de' cavalli che girava intorno le mura, et udito lo strepito de' nemici, cominciorono a gri-
dare: " Viva il popolo„; et li soldati della Chiesa gli cominciorono tosto a salutare con sassi 20
et con quelli uccisero Antonello huomo d'arme del signor Luigi da San Severino che stava
nella via de' Bagnaroli. Udito il romore et avvisati, grantiani fecero dar segno alle campane,
et armato il popolo, corsero a quel luoco ove erano gli nemici et gli cacciarono gii fuor delle
mura; et il seguente giorno fecero murare le infrascritte porte, ciofe: Porta di stra Maggiore,
porta di stra San Donato, porta della Mascarella, porta delle Lame, porta del Pradello, 25
porta di strk Castiglioni. Et questa ultima stette murata finchfe San Michele in Bosco stette
in fortezza.
A dl 4 di giugno, il sabbato, il Caldora con tutto Tessercito si parte et va al ponte Mag-
giore et si stende insino a Fossa Cavallina et a San Rofello.
II popolo di Bologna non poco si duole di vedersi privo delle cose spirituali et di esser 30
involto in tanti disturbi, ma anco si lamenta che H suoi cittadini, per ambitione di dominare,
sieno cagione della rovina della lor cittk et territorio et che non faccino alcuna provisione
a tanti mali che ne soprastanno et mormora della pigritia di chi governa et che sono presti
a grhonori et agrutili, ma alla salvatione del popolo loro tardi et negligenti. Questo mor-
morio intendendolo grantiani, temendo di qualche rivolutione, radunano il conseglio delli 60, 35
dove si trovano tutti li magistrati della cittk, et gVotto della balia, dove sono proposte le
querele del popolo, et sopra ci6 si cerca il consiglio acciochfe non accada qualche seditione;
furono quivi dette assai cose et fatti longhi discorsi. Finalmente si concluse che si eleg-
gesse il cardinale NicoI6 di Santa Croce, il quale fosse quello che tentasse di por pace fra
il pontefice et il popol di Bologna ; et cosi dal conseglio furono eletti gl' inf rascritti cittadini 40
che dovessero andare a Imola al detto cardinale a pregarlo a nome di tutta la cittk volesse
accettare questo carico per la pace della sua patria. I cittadini fuoro questi : Giovanni Guasconi,
Nicol6 Mangioli, Valente di Bettino Valente. Questi alli 16 di giugno, il giovedi, andarono
al cardinale, insieme con Raffaele Foscarari che era amico caro del detto cardinale, et giunti
a lui et esposta la volonta della cittk, il cardinale gH rispose che non poca ammiratione 45
pigliava della lor venuta et della loro molta sicurezza et ch'egli in questo tale negocio non
si voleva a modo veruno traporsi, attentochfe molto poco Tanno passato Thavevano stimato
et molto sprezzato, perciochfe havendo lui posta pace fra li Canetoli et la parte di Anto-
nio Bentivogli et poi col legato, essi al volgere delle spalle che egli di piazza fece, li Ca-
aetoli, mancando della lor parola, con inganno entrarono nel palazzo et iniquamente pigliato .0
lA. 1429] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 15
il cardinale legato, temerariamente si erano fatti padroni della cittk, ribellandosi al pontefice.
Et che hora, se bene essi dimostravano humilta, era cosa finita et necessitata, vedendosi
dalli soldati della Chiesa astretti. Poi gli rinfaccio la temeritk loro di havere eletto Barto-
lomeo Zambeccaro abbate per vescovo, la qual ingiuria era non solamente del pontefice, ma
5 anco sua, et quello pivi importa, era principale offesa a Dio. Et che per5 ritornassero alla lor
patria con questa risolutione che egli non voleva piu da loro esser uccellato et schernito, nk
voleva di tal negotio in modo alcuno intromettersi ; et con questa conclusione il Guascone et
li compagni alli 19, la domenica, se ne ritornorono a Bologna et il tutto riferimo al senato.
II giorno di san Ruffello in Bologna si corre il palio con li barbari, cominciando il
10 corso dalla porta di str^ Santo Stephano et andando per Miola dalla Croce de' Santi insino
alla porta di Sant' Isaia, ove era il palio. Parimente il giomo di san Pietro, il mercoledi,
se ne corre un altro dalla porta di San Felice piegando su per la salicata, passando dal
seragHo a Portanuova et d'indi in piazza et per le Cavadure entrando in stra Maggiore
insino alla porta.
15 Li soldati nemici, che erano per guardia della bastia del Monte, facevano gran danno
alla cittk et molto la infestavano; per lo che il senato alli 26 di luglio, il martedi, manda
alle 8 hore una parte de' confallonieri del popolo con le sue compagnie et li soldati al Monte
per combattere la detta bastia. Alla quale giunti, subito pigliorono le prime fosse, et dirizzando
sei scale che seco recate havevano per entrare nella bastia, furono gagliardamente da' nemici
20 ributtati addietro, talmente che altra cosa buona non poterno fare, et cosi senza altro pro-
fitto alla cittk si ritornorno.
A dl primo d'agosto, il lunedl, la campana mezzana che h sulla torre del commune di
Bologna, chiamata la Campana de' CoHegi, fu posta su la detta torre.
II pontefice fastidito della lunga guerra con Bolognesi, manda Lucido conte romano
25 cardinale Hostense legato di Romagna con piena auttorita di trattare accordo col popol di
Bologna; il quale alli 11 agosto, il giovedl, giunge neiressercito, et per mostrare ch'egli non
era venuto per pace, ma per guerra, per ispaventare i Bolognesi, tosto fa tagliare le viti et
gli arbori del territorio di Bologna. Poi alli 13 d'agosto, il sabbato, con molti guastadori
6'avicina alla cittk et va alla porta di strk Santo Stephano et manda dui ambasciatori alle
30 guardie di detta porta commandandogli che Taprino, che voleva entrare per parlare con li
antiani. Avisati gVantiani, non gli parve di lasciarlo entrare, ma vi andorno due di loro
insieme con due conf allonieri del popolo, due massari et due delli 8 della guerra ; et usciti
della cittk et havuto insieme longo ragionamento, gli antiani presero licenza di ritornare a
riferire il tutto al senato et gli ambasciatori del campo tornarono alla chiesa de' Russi ove
35 era il campo. Fra tanto il cardinale comanda alli guastatori che taglino tutte le viti et al-
beri che erano intomo la cittk.
II senato, sdegnatosi del cardinale, manda fuori li soldati con buona parte del popolo, li
quali vanno alla bastia del Monte con scale, bombarde et altri stromenti militari. Et poscia
fuori della porta di strk Santo Stefano manda tutti li huomini d'arme a cavallo con molte
40 bandiere di pedoni, che furono in tutto il numero 5000 armati, acciochfe facessero resistenza
alli nemici che volessero tentare di soccorrere la bastia del Monte.
Giunti li Bolognesi aUa detta bastia, dirizzarono le scale et li gatti per combatterla ; di
che accortosi le guardie della bastia, tosto sul campanile diedero col fumo segno alli suoi, li
quali, posto a ordine per soccorrerli, vennero a capitare ove erano li soldati bolognesi, et
45 quivi azzuffatisi insieme, fecero gran battaglia ; finalmente li soldati della Chiesa prevalendo,
rincularono li Bolognesi insino alla porta di San Mamolo. Furono in questa zuffa da amen-
due le parti uccisi molti et molti fatti prigioni; et fra graltri Paulo Colonna nipote del papa
et RafaeUo Spinola capitani de' cavalli restarono prigioni de' Bolognesi '.
' Liiro d^ Dottori, foglio I.
16 mSTORIA DI BOLOGNA [a. i4M]
Li «oldati che erano intorno alla bastia, vedendo che H suoi erano dagli nemici stati rin-
ralzati, dubitando di peggio, laaciano IMmpresa cominciata et tosto fanno ritorno alla cittk,
et trovando li suoi fatti forti alla porta et H nemici esser partiti, si pentirno di quanto have-
vano fatto.
II «enato, havendo deliberato ad ogni via di espugnare la detta bastia, il giorno seguente, 5
che fu alli 14 d'ag08to, la domenica, manda da cinquemila persone fuore della porta di strk
Santo Stephano et della porta di strk Castiglioni a vietare il passaggio agli nemici che soc-
correr volessero la detta bastia et l'altra parte della gente manda con le cose necessarie
alla detta bastia per conquistarla; li presidii della bastia di nuovo danno segno alli suoi, li
quali, senza haver dubbio alcuno de' Bolognesi, vengono per soccorrere li suoi: ma giunti quasi 10
dove li Bolognesi erano nascosti, furono avisati che non passassero, che quivi era 1'aguaito
de* Bolognesi, et inteso il segno, ritornorono tosto a dietro. Fra tanto i Bolognem combat-
terono la bastia insino alle 23 hore, nk potendo conquistarla, se ne ritornorono alla cittJi.
AUi 23 d'agosto, il martedi, il pontefice, sendo stato avisato di tutte le cose della guerra
dal legato, et vedendo la costanza de' Bolognesi et grande loro ostinatione, manda per am- 15
basciatore suo Rolando da Genezzano con piena auttoritk per trattare accordo fra li Bolo-
gnesi et la Chiesa. Rolando giunge a Bologna alli 27 d'ag08to, il sabbato, et entrato in se-
nato et ragionato insieme della pace, et havuta amorevole risposta, se ne ritomb al campo
al legato, et havuto seco parlamento sopra le cose di Bologna, se ne torna di nuovo in Bo-
logna al aenato, et conferito il tutto col senato, si accommodJ) a molte loro dimande; per6 per 20
confirmarle volle che il senato mandasse seco gli suoi ambasciatori con li capitoli scritti
di quanto domandavano, et gionti al legato et letti li detti capitoli, non volle il legato con-
firmargli, anzi minaccib di rovinargli et farli di molti danni. Ritomati adunque senza al-
cuna conclusione gli ambsisciatori al senato alle cinque hore, molto «'isdegnb il senato, n6
perci6 puntino si pieg6 dal suo primo volere, anzi arditamente 8eguit6 le cose della guerra, 25
II legato del campo, vedendo la coatanza de' Bologneai, manda a chiedere al senato gli
suoi ambasciatori et gli promette che ne seguirJi fra di loro qualche accordo. II senato a
di 30 d'agosto, il mercoledi, gli manda li medesimi ambasciatori, et ragionando insieme et
con Rolando da Genezzano, conclusero et capitolorono in questa guisa, ciofe:
Che la citta havesse a creare gli antiani, confallonieri et massari; 30
Che tutte le vicarie delle castella dovessero esser de' cittadini;
Che airuflSzio delle bollette fosse uno per lo legato et Taltro per li antiani;
Che li capitani delle porte sieno cittadini bolognesi;
Che le chiavi delle porte della cittk fossero doppie et una parte fosse presso del legato
cardinale et Taltra presso gVantiani; 35
Che Bartolomeo Zambeccari, eletto vescovo per il conseglio, rinuntii la elettione et re-
stituisca il vescovato al cardinale Santa Croce vescovo, con patto che il papa gli restituisca
la abbatia di san Bartolomeo di Ferrara;
Che il legato della cittk debba habitare nel palazzo grande;
Che li signori antiani habitino nel palazzo de' notari, il quale si habbia a ristorare alle spese 40
della cittk;
Che il legato debba tenere a sue spese 300 cavalli et 200 fanti et non di piii;
Che li signori antiani debbino salariare altrettanti cavalli et pedoni;
Che gVantiani possino eleggere tre huomini etil papa confirmare uno di quelli per podest^;
Che il pontefice debba mandare il legato che piace al senato et al popolo et non 45
piacendoli sia tenuto a rimoverlo;
Che, pagati li soldati, dacieri et castellani, la spesa delli signori antiani et della sua corte
sieno pagati delle entrate della citt^ et quello avanzark sia del papa.
Questi suddetti capitoli furono approbati dal conseglio delli 600 et il partito paB86 con 602
fave bianche et 14 negre. Et il senato, vedendo quietato tutte le cose, fa intendere al cardinale 50
[AA. 1429-1430] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 17
che quando piu li piacerk faccia 1' entrata nella citth, che da tutto il popolo sark lietamente
accolto. Ma egli risponde che prima vuole avisare del tutto il papa, et di quanto avisera
sark fatto.
AUi 5 settembre, il lunedi, si restituisce 1' acqua del canale di Rheno, la quale era stata
5 tolta circa undeci mesi, nel quale tempo sempre si era macinato alli pistrini, sendone uno
o due per capella fabricati. Venuta la risposta dal pontefice, il cardinale Lucio fa intendere
al senato voler f ar Tentrata ; li quali pongono ogni cosa percio a ordine, et alli 25 di settembre,
in domenica, fa la sua entrata per la porta di stra Maggiore, ma prima fu incontrato dalli
magistrati fuori della porta et salutato nella chiesa di sant' Huomobuono, dove egli prima
10 gli assolse dalla scomunicatione insieme con tutta la citta et li raccolse con lieta faccia ;
li quali poi saliti a cavallo, ne vennero alla detta porta, ove era il baldachino et tutto il
clero con le arti e tutto il popolo, et entro con grandissimo honore et applauso. Et fatta
Tentrata in palazzo, fece porre le bandiere della Chiesa alle finestre, et li signori antiani
fecero por fuori le bandiere del popolo et della Iibertk alle finestre del palazzo de' notari.
15 Alli 26 settembre, il lunedl, il cardinale va a San Petronio et quivi canta la messa et
da licenza alli chierici tutti di officiare, et levo via Tinterdetto che era durato un anno.
II cardinale licenza il campo della Chiesa che era a Russi nel contado di Bologna, il
quale subito si parte et ne and6 in Romagna.
II cardinale a dl 20 di ottobre, il giovedl, fa rovinare la bastia di San Michele in Bosco
20 et alli 29, il sabbato, fa rovinare quelle della Madonna del Monte.
Giovanna Bentivogli mogHe di Gasparo Malvezzi in Modona muore di parto di Pirro et
Iasci6 dodici figliuoli al mondo. Questa, come h detto di sopra, fu cacciata della chtk di
Bologna insieme col marito per sospetto.
Li frati di santa Brigida habitavano nella chiesa di san Cristoforo di Saragozza, et le
25 vergini habitavano fuori della porta di San Vitale.
Anno di Cristo 1430. — Sono creati gli antiani, il confalloniere di giustitia et gli altri
magistrati secondo il consueto della cittk; e sono Carlo Ghisilieri gonfaloniere, Bornio da
Sala dottore, Pietro dairOIio, Romanino Desiderii, Gasparo Papazzoni, Giustiniano Marsimigli,
Tommaso Bertuccini, Bartolomeo Bianchi, Giovanni Zelino.
30 Parendo ai Canetoli, alli Zambeccari et a' Griffoni che il cardinale piegasse di amore
verso il popolo, molto dubitano che alla fine tutto questo non sia loro rovina. Si consigliano
di cacciare il legato della cittk, et per dare effetto a questo loro scelerato pensiero, eglino
alli 14 di febbraro, il martedi, a due ore di notte, con molti suoi amici tutti armati passano
alla piazza gridando : * Viva il popolo et le arti , . Ma il popolo a queste voci punto non si
35 muove, per il che essi se ne ritornano confusi alle loro case. Fra tanto il legato finge di non
sapere che cosa sia stata questa.
Alli 20 di febraro, il lunedl, il legato ordina che si faccia un palancato avanti la porta
del palazzo; et di gik erano fatte le fosse per li travi, ma li antiani gli fanno intendere
che cio b contra li capitoli fatti et che a modo niuno il debba fare; et il cardinale cessa
40 di fabricare.
Alli 27 di febraro, il giovedl, il senato manda ambasciatori al papa a riconoscerlo per
signore, et furono eletti questi, cio6 : Guido Pepoli cavaliere, Giovanni di Gugliemo dottore,
NicoI6 dalla Fava medico, Jeronimo Bolognini, Catellano Gozzadini.
II cardinale pensa tacitamente come habbia a ponere il freno in bocca a questi seditiosi
45 et debilitarli le forze, et per far ci6 pensa di far ritornare gVamici d'Antonio Galeazzo
Bentivogli, li quali oltre che a lui sarebbono in difesa con quelli che teneva alla guardia
del palazzo, ma anco sarebbono un stecco negrocchi di questi seditiosi. Et pero alli 16 di
marzo, il giovedi, egli raduna il conseglio delli 60, dove propone, per pace universale della
cittk, di ripatriare quei cittadini che della patria si trovavano privi; et dopo moUi ragionamenti
T. xxxm, p. 1 — 3.
18 HISTORIA DI BOLOGNA [A. U30j
quivi fatti, di ottantadue che furoiio proposti, il partito solo di dieci si ottenne. Ritomarono
adunque questi: Ludovico Bentivogli, Beninck Bargellini, Battista Poeti, Filippo dalle Anella,
Marco dalla Renghiera, Papa Pellacano, Bartolomeo Mar.gioli, Floriano da Castel San Pietro,
Giovanni Malvezzi, Nicol6 Malvezzi.
Questi giunti in Bologna, il legato manda per Battista Canetoli et suoi fratelli et gli fa 5
far pacc insieme a nome di Antonio Bentivogli, havendo essi il mandato dal detto Antonio.
Li Canetoli simulatamente mostrano di questa concordia grande allegrezza, et il legato mostra
di farne grande atima et il popolo ne lauda il cardinale grandemente.
Li Canetoli, pieni di sdegno et di sospetto, cercano di soddisfare al pessimo loro animo,
et fra di loro consigliati, ordinano di estinguere molti degli amici di Aiitonio per indebolire 10
la parte del detto Antonio et del legato insieme, et pongono in piedi un trattato contro
di loro sotto pretesto di volere mantenere la liberti sotto la Chiesa. Et alli 2 di aprile, la
domenica, per loro suggestione, gli antiani radunano il consegHo delli 60, nel quale oltre gl' altri
sei si ritrovorono questi, ciofe: Egano di Aldregletto Lambertini, NicoI6 Malvezzi, Bagarotto
di Vandino Bianchi, Tomaso de' Montecalvi, Filippo di Silvestro dalle Anella, Giovanni 15
Marsilj.
Radunato adunque il conseglio, NicoI6 Ariosti si lev6 in piedi et cosi disse: " Padri con-
" scritti, b a tutti noi chiara la pace nella quale siamo dopo tanti travagli di guerra che sl
" longo tempo habbiamo esperimentati. Et hora non h niuno nella nostra citt^ che non gli
" paia di respirare et di valersi della quiete. Essendo adunque la cittk in tanto riposo, ditemi, 20
• vi prego, che cosa meritarebbe uno o piu che volessero questa quiete universale distur-
"bare?,. Stettero tutti li congregati a queste parole sospesi et ammirativi, n^ sapendo quello
che Nicol6 volesse inferire, si tacevano et si miravano Tun raltro in viso. Ma egli di nuovo
con maggior voce replic6 le medesime parole. N6 rispondendo alcuno, Nicolo Zambec-
chari si Iev6 in piedi et disse : " Se io sapessi chi f ossero quei che la nostra pace volessero 25
" disturbare, risponderei, ma non lo sapendo taccio„. Gli antiani airhora, sl come era stato
ordinato et tramato, fecero venire nel conseglio Alberto et Jacomo de' Caccianemici piccioli,
Antonio detto il Negro stracciarolo et Nicol6 dagli Leoni, tutti tre amici de' Zambeccari et
huomini di mala natura, et grimposero che dicessero quel tanto che privatamente gli have-
vano insegnato del trattato ordinato. Questi confessorono che Egano Lambertino con gral- 30
tri suoi complici sopranominati, di consentimento d'Antonio Galeazzo Bentivogli, havevano
trattato di condurre nella citta tutti li ribelli, et che entrati volevano poi mutare lo stato.
Udendo queste false parole, Egano et Nicolo Malvezzi, rizatisi in piede, vituperosamente
gli mentirono per la gola, et cominciato il tumulto nel conseglio, gli anziani fecero condur
gli tre testimoni in una camera et li cinque in un'altra et gli fecero chiudere dentro con 35
buone guardie.
Awicinata la cena et posto a ordine lautamente ogni cosa, fecero cenare Egano et li
compagni, et con esso lui mangi6 Jacomo di Nesa deirAbba orefice, uno de' detti antiani, con
Giovanni Marsilj et finita la cena, Giacomo fu chiamato fuore con Giovanni Marsilj, lasciando
gli altri chiusi in camera. 40
Battista Canetoli, Tabbate Zambeccari con li Griffoni et altri suoi parenti et amici
f rattanto pigliarono I' armi, et andati al palazzo et entrati circa le sei hore, Jacomo Ricevudi
con alcuni compagni pass6 alla camara ove erano rinserrati li cinque sopranominati et
crudelmente tutti gli uccise, cio6 : Egano Lambertini, Nicol6 Malvezzi, Bagarotto de' Bianchi,
Tomaso Monlecalvi et Filippo dalle Anella; e spogliatili gli lasciarono in camiscia, poi 45
gli f ecero tosto portare all' ospitale della Morte. Fu fatta questa scelerata opera nel palazzo
de' notari dove gli antiani habitavano, tenendovi mano Friano di Matteo Griffoni confaloniero
di giustitia.
Battista et Baldessera Canetoli insieme con Tabbate Zambeccari, huomini crudeli, non
contenti di haver commesso si crudele homicidio, con rarme insanguinate anco passano alla 50
[A. 1430] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 19
casa di Beninca Bargellini per amazzarlo, et non lo ritrovando (che si era fuggito con molti
altri), uccisero Agostino di Domenico Gonzagno da Argelk suo nipote et il lasciorono morto
sopra della porta.
II legato, che vede tanta inhumanitk, dubitando che non facessero il simile a lui, overo
5 che lo cacciassero della cittk, egli alli 3 d'aprile, il lunedi, fingendo di voler schivar la
pestilenza che era nella cittk, si parte di Bologna et se ne va a Cento, et non, come vuole
il Biondo, ad Imola, lasciando in suo luogo il vescovo di Forli.
Gli antiani, volendo mostrare che tenevano giustitia, havendo diligentemente essaminato
Alberto et Jacomo de' Caccianemici et Antonio detto il Negro et Nicol6 dagli Leoni et
10 trovato che loro falsamente havevano detto contro Egano et compagni nel conseglio, alli otto
d'aprile, il sabbato, gli fanno troncare il capo in pijizza, et essi ne riportano il castigo di
quei che tale sceleranza gli havevano fatta fare.
Giunge a Bologna il re di Portogallo et k con ogni maniera di honore raccolto et
accarezzato; e fece graziare un condannato a morte per monete false.
15 In questo tempo, contendendo insieme Paolo Guinisi et Nicol6 nipote di Braccio da
Montone per cagione di Lucca, il Guinisi manda in Bologna Rainerio Frosina fuoruscito
di Perugia a far genti, et havendo fatta una compagnia, il tradi, perchfe si accost6 con li
Fiorentini nemici del Guinisi.
Partitosi il legato et molti amici di Antonio Bentivogli et in particolare li capi, li Canetoli,
20 li Zambeccari et li Griffoni rimasero come signiori di Bologna; et erano capi Battista et
Baldessera Canetoli, Tabbate Zambeccari et Matteo Griffoni.
Non sodisfacendo alli Canetoli quello che sin qui havevano fatto, anche si dispongono
di bandire deUa cittk Antonio con tutti li suoi amici sotto finto pretesto di dire che Antonio
era di notte venuto alle mura della cittk con scale per entrarvi, et di ci6 ne fecero fare
25 un longo ma falso processo, come hoggidl anche appare ne* libri degFarchivi della citta, et
f ecero sopra ci6 dar sentenza ; e furono questi li banditi : Antonio et figlioli de' Bentivogli,
Lodovico B^ntivogli, Battista Poeti, Benincasa Bargellini, Carlo Malvezzi, Nicol6 Rustigani,
Matteo Garisendino, Pietro Magagna, Giuliano Fiffo, Jacomo Aldrovandi, Francesco Fantucci,
Giovanni Francesco da Tossignano medico, Matteo Lanarolo, Alberto Bianchetti preposito,
30 Galasso, Guidone da Vedriano, Saracino Beccaro, Giovanni Daniele dal Calice, Azzo da
Quarto, Antonio, Petronio Frizza, Guid'Antonio Lambertini, Giovanni Malvezzi, Boldrino
Armarolo, Sabbadino Cavani da Cassi, Giuliano Pelizzaro, Giovanni da Caprara, Sabbadino
Barbiero, Giovanni Inglesi, Andrea de' Sacchi, Petronio da Sassuno, Gregorio et Michele
Pellizzari, Giovanni Busto, Francesco Melchior Bargellini, Verzuso Lodovisi, Fantuzzo di
35 Duzzello Fantuzzi, Jacomo dal Lino, Giovanni di Andrea Bianchetti, Pietro dal Purgo, Mar-
tino Bombasaro, Pietro Minarini, Matteo Guidanozze, Andrea et figlioli Albertucci, Berga-
mino di Giacomo, Giovanni Fantucci, Francesco Buccarini, Gaudiolo Rustigani, Pase, Bar-
tolomeo da Dugiolo, Fabruccio Beccaro, Jeronimo dalle Aste, Jacomo di Pietro Rosso, Bo-
lognetto dalle Fiubbe, Bartolomeo da Bagnarola, Liccio de' Proli, Giovanni del Lino, Matteo
40 Tignoso, Segurano da Monzone, NicoI6 Cavazza, Lodovico Calvi, Nanino di Cantino, Ra-
buino Pellacano, Bartolomeo del ^gante Pelacano, Melchiorre et Bartolomeo de' Negri,
Giovanni da Gazzo, Michele de' Landini, Riccio et fratelli del Ponte, Vernocco da Casi,
Bellochio Beccaro, Ambrosio Brocchetta, Antonio et Gasparo Scardovi, Taddeo Bentivogli,
Andrea et Bertore Merighi da Granarolo.
45 Questi tutti furono posti in bando della forca come disturbatori della patria acciocch^
li Canetoli, Zambeccari et Griffoni, senza alcuno impedimento et fuori di ogni tema, potessero
meglio tiranneggiare la cittk.
II legato, sendo in Cento, scrive tutti gli disordini occorsi in Bologna et Tavisa distin-
48. HelVori^Hole Bolgna
20 HISTORIA DI BOLOGNA [A. U30]
tamente di tutte le ucciBioni et inique proscrittioni fatte dalli Canetoli et suoi confederati
et ressorU a cercare con ogni via di havere il dominio libero della citt^ havendo la parte
di Antonio et il popolo favorevole, altrimenti Bologna diverrk una spelonca di tiranni.
II papa, et per le lettere del legato et anco di molti cittadini et anco dalla bocca di
molti di quei che erano stati banditi, intende tutte le scelerate aitioni de' Canetoli, et volendo 5
ad ogni via rimediare a tanti disordini, crea il vescovo di Torpeja, huomo pratico e valoroso,
legato et revoca il cardinale e a costui impone che usi ogni diligenza di ridurre Bologna-
sotto il suo libero dominio.
Alli 25 di giugno, la domcnica, il vescovo Torpeja giunge a Cento, ove era 51 cardinale,
et gli moBtra le lettere apostoliche, alle quali il cardinale ubbidisce et se ne va a Imola. 10
Alli 2 di luglio, la domenica, il vescovo legato manda uno dei suoi al senato di Bologna a
notiiicarli la voIontJi del pontefice et ad essortarli che vogliono riceverlo come legato costituito
dal papa et ubbidire a sua Santitk come figli amorevoli. II senato risponde che egli intende
di volere osservare li capitoli fatti fra il pontefice et la cittk et che pregavano sua Santita
non volesse contravenire a quanto haveva fatto. IS
II vescovo Torpeja, havuta questa risposta, fa bandire che niuno del territorio di Bologna
presumi portare cosa alcuna a Bologna sotto la pena della vita et che tutti li contadini del
detto territorio non si muovino dalle loro case, ma che attendino a lavorare et coltivare
la terra senza tema alcuna, et questo insino a tre miglia vicino la citti.
II Torpeja fa venire Tessercito, di cui n'era capitano il Caldora et conduttieri Nicol6 20
ToUenlino, Cesar Martinengo, Nicol6 Pisano, Astorre Rtanfredi, Severo da Marzano, Gui-
d'Antonio Manfredi, Taddeo da Este, Gattamelata et il conte Brandolino, et passa nel ter-
ritorio di Bologna et si ferma a Cortesella, et egli va a San Gnovanni in Persicetto. Era
in questo esercito Antonio Bentivogli et li altri banditi.
II Caldora manda alcune bandiere di soldati al canale di Rheno et gli fa levar Tacqua 25
accioch6 Bologna non possa macinare.
Li Canetoli fra tanto fortificano la cittk in ogni parte et vi pongono le guardie.
Antonio Bentivogli con la compagnia delli prescritti, volendo tentare Tentrata nella cittk, va
alla porta di strk Maggiore circa le sei hore di notte, et tanto si avicina alla detta porta, che
egli pone il fuoco nel rastello di fuori. Et Taltra parte delFessercito frattanto alli 16 di luglio, 30
la domenica, con le scale saliscono sopra le mura et pigliano il baracano che fe fra le due
porte sopra le grade del Cavadiccio et rompono la detta grate. Et udite le percosse del
ferro, fu dato il segno con la campana; quivi il popolo armato concorse, et salito sopra Tistesso
muro ove gli nemici saliti erano, vennero alle mani insieme et d' indi cacciorouo gli nemici
et ne pigliarono quattro, li quali poi alle 23 hore furono impiccati nel mercato, et molti 35
ne ferirono et due morti ne furono trovati fuori delle mura. Nella detta zuffa con una
saetta fu nella faccia ferito Gasparo figliolo di Matteo de' CemetolL
II Caldora, vedendo che a Cortesella non faceva alcun profitto, si parte et passa al ponte
di 8ant'Antonio fuori di strk San Vitale et quivi si ferma.
II senato manda al vescovo Torpeja per trattar la pace grinfrascritti ambasciatori, cioh: 40
Giovanni Guascone dottore, Giovanni de' Canonici notaro, Basilio Tiraldi notaro, li quali la
conclusero per alcuni giomi in questa guisa:
Che li Bolognesi dovessero mandare al pontefice ambasciatori a far seco accordo et
che frattanto non si guerreggiasse insieme, ma ciascuno deponesse Tarmi;
Che in questo tempo non potesse esser portata vettovaglia dentro Bologna, eccetto che 45
per un miglio vicino la cittk;
Che Tacqua del canale et di Savena si restituisca alla cittk;
Che li Bolognesi non potessero scrivere soldati da cavallo, n6 da piedi et che dovessero
consignare sei ostaggi, cio^ uno de' Canetoli, uno de' Zambeccari, uno de' Ghisilieri, uno
de' Griffoni, un figliolo dalle Corr^gie et un figliolo di Jacomo Canonici; de' quali quattro ne 50
[A. 1430] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 21
dovessero andare a Parma, et dui rimanere presso il legato; con patto ancora che i Bolognesi
facendo soldati fosse in arbitrio del legato farne quello piu li piacesse, et che ritornando
gli ambasciatori che dovevano gire al papa o con pace o senza, liberamente il legato tutti
gli dovesse restituire.
5 Terminata la tregua, furono eletti ambasciatori per mandarli al papa gl' inf rascritti, cio6:
Delphino Gozzadini vescovo di Pina, Giovanni Griffoni, Valente di Bettin lanarolo.
Questi si partirono alli 18, il martedi, et andarono al papa a Roma.
In questo medemo giorno il luogotenente del legato con il podestk et altri assai si
partono dal palagio della signoria et passano nell' essercito della Chiesa, et il palazzo resta
10 dishabitato a fatto, cosa che mai piu avvenne.
II senato manda Romeo Foscarari et Stephano Ghisilardi a trattare con accordo con il
vescovo, havendo egli I' autorita papale di f ar questo. Li quali tutti insieme f anno longo ragio-
namento piu di una fiata; finalmente alli 21 di luglio, il venerdi, havendo li capitoli in mano
per sottoscriverli, straccio li capitoli, et gia essendo come licentiati gli ostaggi, non so per
15 qual cagione, il vescovo si adiro con Romeo Foscarari, et con dire non ne voler far altro,
et licenti6 Romeo, il quale ritornb alla citta; et fatto del tutto chiaro il senato, molto si
sdegn6 contro il vescovo, vedendosi deleggiato et dubitando che egli i patti fatti non servasse.
Alli 24 di luglio, il lunedi, mand6 I' abbate Zambeccari et Battista Canetoli ad abbrusciar
il monasterio et la chiesa di San Michele in Bosco de' frati di Monte Oliveto, luogo bellissimo,
20 vago et di bella architetura, et ci6 fece il senato perch^ dubitava che gli nemici quivi si
fortificassero.
AUi 25 di luglio, il martedi, il Torpeja va a San Giovanni con I' essercito et passa alle
Caselle et fa di molte scorrerie sul territorio di Bologna, saccheggiando insino vicino Bologna
a due migUa, seaza far danno alcuno da due miglia in la; et da questo lato egli piglia quasi
25 tutte le castella che vi sono.
A di 18 agosto, il venerdi, Tomaso da Loiano et Gallasso Vedrana banditi di Bologna
ordinano un trattato di entrare in Bologna con 1' essercito della Chiesa in questa guisa. Ritro-
vandosi Tomaso alla Corvara, tratt6 con Giovanni da Ferrara et con Giovanni da Cento et
altri soldati della Chiesa come si potesse havere Ubera entrata in Bologna, et conclusero che
30 ciascuno di essi fingesse di andare a pigUar denari da' Bolognesi, et sendo scritti, doveva
Giovanni da Ferrara avvelenare Giovanni da CasaU contestabile de' fanti di Bologna et li sol-
dati della Chiesa, poi alli 23 di agosto la notte secretamente dovevano passare alla citta et
da dui lati della cittk salire le mura, cioe dalla porta di Saragozza et dalla porta di strk San
Vitale ; et stando il popolo a combattere in questi luoghi, Giovanni sopradetto con li suoi sol-
35 dati, che erano da 22, dovevano accendere il fuoco nella casa di Battista CanetoU, de' Zani-
beccari, de' Griffoni et de' Ghisilieri; poi dovevano passare alla porta di strk San Vitale et
salir sopra di quella, tingendo di difendere la citta, et cosi mandare giii alU nemici le scale;
ma il trattato si scoperse. AUi 29 di agosto, essendo ordinato il trattato, Giovanni un giomo
mirando la casa di Battista Canetoli per eleggersi un luogo facile per accendervi il fuoco,
40 fu da alcuni per questo atto tolto a sospetto et fu detto agrantiani U quali lo fecero pi-
gliare, et per via di tormenti confess6 il tutto intieramente, per lo che fu impiccato per la
gola nel mercato.
II Torpeja, fastidito dalla longa guerra, n^ potendo resistere alla grave spesa che si
faceva, fa intendere a' Bolognesi che gli mandano i loro ambasciatori, ch'egli trattark seco
45 accordo; et U Bolognesi, anche ritrovandosi stanchi et lassi da tanti travagli, desiderosi di
quiete, gli mandano alcuni cittadini, et fu aUi 1 7 di settembre, la demenica. Li quaU havuto
ragionamento insieme, finalmente si accordano, presente il vescovo di ForU et Lorenzo mandato
dal pontefice, che a questa pace si interpose, di mandare li capitoU che li Bolognesi gU
havevano portati, con questi patti, che se per cagione de' Bolognesi non succedesse accordo
50 o che non volessero accettare U detti capitoli, eglino fossero obligati di pagare cento mila
^2 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14301
ducati, et uon volendoli segnare il papa, Bieiio obbligati 11 Bologneai di pagare tutta la graasa
al doppio di quello foBse giustamente istimata. Et conchiuaero il tutto fra di loro. I Bo-
lognesi gli diedero gl' inf rascritti ostaggi di osservare quanto havevano determinato; gli
OBtadici furono questi: Tomaso di Carlo Zambeccari, Valdessera di Lambertino de' Canetoli,
Valdessera di Scardovino Scardovi, uno de' Ghisilieri, un figliolo di Jacomo dalle Correggie, uno 5
de' Griffoni. Tutti questi furono per ostaggi consignati; et il seguente giomo Tomaso Zam-
beccari et Baldessera Canetoli andarono a Forll, ove havevano a stare sino al ritorno di
Lorenzo, che era ito al papa con li capitolL II legato adunque restitui Tacqua a Bologna
per macinare et diede facoltk a ciascuno di portar vettovaglia alla citt^
II papa non conferma li capitoli et alli 3 di ottobre, il martedi, Lorenzo ritorna da 10
Roma et va al legato, che era a San Giovanni in Persicetto, et gli spiega la volontk del pon-
tefice, il quale, senza far moto alcuno di ci6 alli Bolognesi, alli 4, il mercoledi, manda molte
bande de cavalli a scorrere il paese insino sulle porte della citta, rubbando ogni cosa; et
fatto questo, manda a signilicare a' Bolognesi che il pontefice non ha approvati li capitoli,
et egli la seguente notte fece ritorre l'acqua del canale di Rheno. 15
I Bolognesi, clie veggono le lor cose a peggior stato che di prima, alli 12 di ottobre,
il giovedl, di notte a hore 6, mandano molti guastatori a Santa Maria del Monte, et quivi
fanno una bastia et la fortificano di ogni cosa necessaria et vi pongono buone guardie et vi
lasciano per capi Bernardino dalle Corregge, Tomaso Spetiale del dottore, Bucino de' Mus-
solini, Jacomo Alberghi et Bartolomeo della Fioppa, tutti huomini valorosi et fedeli. 20
Giudicando NicoI6 da Este marchese di Ferrara che il papa havesse spesa insoppor-
tabile nel far questa guerra et che a' Bolognesi fosse gran danno, tenta di porvi pace; et
a questo effetto alli 19 d'ottobre, il giovedi, manda a Bologna Nicol6 Ariosti ambasciatore
ad intendere tutte le difficulta che erano fra il papa et Bologna, le quali a pieno intese,
rAriosto priega il senato che mandi alcuni cittadini de' suoi al marchese ad informarlo et 25
trattar con esso lui quanto fosse et giusto et honesto, percioch6 il marchese era per traporsi
al fame seguir la pace. II senato adunque, piacendoli la proposta deirAriosto, mandano
seco Romeo Foscarari et Jacomo dalle Corregge, li quali andati a Ferrara, stettero col mar-
chese insino a di 2 di novembre, n6 potendosi fra di loro cosa alcuna concludere, per ca-
gione del duca Philippo che conturbava il tutto affine che il marchese non ne havesse questo 30
onore.
Jacomo dal Lino a di primo di novembre, il mercoledi, h fatto vicario della rocca di
Pediano per otto mesi.
L'e8sercito della Chiesa passa al Borgo Panigale et fabrica una bastia alla chiesa della
Certosa, poi viene insino a Ravone et alcune bande de soldati con molti guastatori spianano 35
alcuni rivelloni et tagliate che li Bolognesi havevano fatto vicino la porta di San Felice,
et poi molti soldati si pongono nelle vicine case in aguato, come certi che li Bolognesi usci-
rebbono a farli resistenza per poterli malamente trattare, si come fecero; percioch6 vedendo
rovinare le dette tagliate, uscirno della cittk da quattrocento fanti fra cittadini e forastieri
con 40 cavalli, et usciti gli nemici dairaguaito, si azzufforono insieme et i Bolognesi gli fe- 40
cero tosto voltar le spalle et molti ne ferirno; questo fu alli 12 di ottobre, il martedl,
I Bolognesi mandano Jacomo dalle Corregge a Ferrara per condurre al loro stipendio
Pietro da Novarino famoso capitano con 500 cavalli, ma ritrov6 che di nuovo egli si era as-
soldato con li Venetiani; et per questo egli alli 15 di decembre, il venerdi, se ne ritorna a
Bologna senza effetto alcimo della sua andata. 45
Alli 16 di decembre gli nemici vanno alla porta di Galliera et con una scala cercano
di entrare per un palco che quivi era, ma uditi et scoperti, abbandonorono tosto Timpresa,
lasciando quivi le scala et un palo di ferro et si fuggirno via.
Cominciano le brine et i ghiacci et cresce oltre modo il freddo, per lo che il legato
manda li soldati alle loro stanze a svernarsi, et alli 20 di decembre, il mercoledi, si parte il 50
fAA. 1430-1431] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 23
campo da Ravone et dalla Certosa et passa alle castella del territorio di Bologna per aspettar
quivi la primavera.
Mentre che li soldati sono alle lor stanze et che il legato si sta a San Giovanni molto
strettamente, si comincia a pratticare pace ; laonde il papa manda al legato Antonio Manfredi
5 perchfe seco tratti deiraccordo con li Bolognesi et il papa et inoltre manda un suo fami-
gliare a Bologna a significarli che egli non haveva volsuto concludere cosa che fosse stata
per mezzo del marchese di Ferrara per alcuni degni rispetti, ma che tosto manderebbe un
suo nuntio per concludere la detta pace. Et acciochfe piu felicemente la pace seguitasse, Bat-
tista Canetoli mando Marino dall'AquiIa cancelliere a Fiorenza a Nicol6 da Ugnano fioren-
10 tino suo caro amico et molto familiare del pontefice, con pregarlo che si forzasse con la
sua prudenza di pregare il papa a far questa pace. Nel vero tutti nella citta erano stanchi
et fastiditi dalla longa guerra et erano nella cittk pochissimi soldati et di peggio non vi
erano danari per pagare li soldati, et per queste et altre cagioni si bramava la pace; et av-
venga che Bologna fosse stata oppressa da longa guerra, nondimeno era abbondante di pane
15 et di carne, percioch^ si davano 36 onze di pane al bolognino et la libra della came valeva
dieci denari, la carne del porco fresco quatuordici denari et il vino era a basso prezzo, rolio
a soldi due la libra, la carne del bue soldi 1 et danari 2, il vitello soldi 2. Pero b che la
cittk era divenuta una sentina di ogni vitio et che tanti erano li mali che si facevano, che
era cosa insopportabile: niuno osservava legge, niuno era sicuro di notte, non vi era timor
20 di Dio, nh era sceleranza che non si commettesse, perch^ ciascuno viveva a suo modo licen-
tiosamente. Per6 il senato, vedendo tanti disordini et peccati nella cittk, crearono otto cit-
tadini di buona fama et costumi, li quali, insieme col podestk, havessero a castigare i delin-
quenti senza alcuna remissione et a moderare la cittk, et furono questi: Giovanni de' Cano-
nici dottore, Gasparo Lupari uno degl' antiani, Giovanni Angellii.i dottore, Zono dalla Volta
25 banchiere et confalloniere di popolo, Pietro Zizza pellacano, Jacomo Pannolini per li mas-
sari, Carlo Ghisilieri cavalliere, Giovanni di Jacomo Griffoni per li 12 della balla.
Quest' anno il senato f a fare una campana di libre 3500 et la fa porre sopra il palazzo
de' notari, ove habitava la signoria, la quale si sonava quando entravano gli antiani et con-
fallonieri del popolo et. ogni qalunque volta si radunava il conseglio, avengach^ per lo
30 avanti per tai negoci si suonava la campana di San Petronio che da San Giovanni in Per-
sicetto fu portata gli anni passati.
Anno di Cristo 1431. — Si fanno gli nuovi antiani et gli altri magistrati secondo il
solito della cittk.
Alli 9 di fcbbraro, la domenica, vengono novelle in Bologna della morte di Jacomo Iso-
35 lani cardinale; mori a Milano sendo di 80 anni. Questi fu figliolo gik di Giovanni di Men-
golo, che fu in grande stima appresso de' prencipi et in particolare presso il duca Giovanni
Galeazzo et il duca Filippo. Egli radun6 molte ricchezze stando a Genova per governatore,
fu capo di Maltraversi in Bologna et lasci6 doppo di se della sua moglie, che gik hebbe
prima fosse cardinale, dui figlioli legitimi et un naturale.
40 Antonio Bentivogli, sendo ritornato a Roma, va a visitare il re di Napoli et molti altri
signori di quel reame, da' quali 6 grandamente honorato et accarezzato.
II papa manda il cardinale di Santa Croce con ogni auttoritk di fermar la pace co' Bo-
lognesi; il quale manda alla citik Antonio Manfredi, che venuto et fatta la ambasciata se-
condo la volontk del cardinale, i Bolognesi risposero che essi erano pronti ad osservare li
45 capitoli fatti fra il papa et loro et che se il pontefice era di altro animo, che essi erano
per farli resistenza con tutte le sue forze.
Intendendo li Bolognesi che era condotta vettovaglia alla bastia della Certosa, manda-
rono fuore 200 fanti et 40 cavalli per pigliarla, a cui facevano scorta 350 cavalli; et venendo
airarme insieme, i Bolognesi gli ruppero et hebbero la vettovaglia et la condussero in Bologna.
24 HJSTORIA DI BOLOGNA lA. i4aii
Alli 18 di febbraro, la domenica, Martino pontefice muore a Roma a hore 4 di notte; et
la nuova della sua morte giunge in Bologna alli 24 di febbraro, il sabbato, et parve che della
morte sua tutta la cittk si rallegraase.
Hattista Canetoli et Tomaso Zambeccari ai dispongono di f ar havere la rocca d' Imola a'
Bolognesi, havendovi dentro tre de' provisionati co' quali haveva fatto stretta amicitia quando 5
egli dciitro vi fu per ostaggio. Et ordinato il tempo, awisano Nicol6 Fortebraccio capiiano
de' soldati tiorentini che al dissegnato tempo si debba ritrovare al detto luogo per entrare
nella rocca. Ma questo trattato fu scoperto al vescovo Torpeja, il quale fece impiccare li
tre provisionati.
Esseudo le cose sospese per la morte del pontefice et trovandosi le castella del territorio 10
di Bologna per li soldati molti aggravate, lutti d'accordo domandorono aiuto alli Bolognesi
per cacciarne detti soldati.
Et li Bolognesi, fatto conseglio fra di loro di condurre Nicol6 Fortebraccio et Rainaldo
di Provenza con 600 cavalli, et danno tremilla ducati a Bemardino dalle Correggie acciochi:
gli vada a coudurre, con prometterli anco il loro honorato salario. Bernardino, sendo tutti 15
i luoghi pieni di soldati della Chiesa, passa a Spilimberto et va per lo Fregnano nel territorio
di Pisa. Si fanno in Bologna tre dl le processioni con pregar Iddio che conceda alla chri-
stianit^ un buon pastore.
Eugenio, che prima chiamavasi Gabriele Condelmario cardinale venetiano, fe creato pon-
tefice, che gii fu legato di Bologna, alli 3 di marzo, il sabbato; et la nuova del suo pontifi- 20
cato giunse a Bologna alli 7 di marzo, il mercoledl, et iii Bologna se ne fa grandissima festa
di fuochl et campane et si pongono fuore alle finestre del palazzo de' notari li confaloni,
ove stanno gli antiani, perch^ ciascuno sperava che la pace sarebbe alla citt^ restituita.
Antonio Bentivogli ritorna da Napoli a Roma.
Alli 10 di marzo, il sabbato, una donna nella strada di Torleone partorisce due creature 25
a un parto, cio6 un fanciullino con tutte le sue membra et Taltra senza capo, senza braccia
et gambe, che altro non era che un tronco di carne col biligolo di longhezza mezzo braccio,
et dove esser doveva il coUo vi erano alcuni peli con una picciola fissura avanti, che ne
la dimostrava esser femina; visse circa tre hore et fu monstrata publicamente in piazza, poi
si mori. 30
Li Canetoli, sendo amici del pontefice, alli 12 di marzo, il lunedl, mandano a basciar
il piede al papa a Roma et a trattare la pace della citta.
Galeotto fratello di Battista, il quale giunto a Roncastaldo et assalito dagli fuorusciti
f u difeso et salvato da Tomaso da Lojano, et per quest' opera generosa ch' egli fece fu
cancellata la sua figura del muro, che era dipinta con li piedi impiccata per traditore. Sono 35
accresciuti li datii delle porte a soldi sei Tanno: Per la vendita della corba del formento
soldj 2; per la vendita della corba della fava, spelta, melega, soldi 1 ; per la vendita di
ciascun bue soldi trenta; per un vitello soldi 18. Alli 26 di marzo, il liinedi, furono anche
posti ad alto graltri dacii, et si fece questo per haver danari da mantenere la citt^ trava-
gliata daU'essercito della Chiesa. 40
I Fiorentini, mentre la pace si tratta fra il pontefice et i Bolognesi, msindano al senato
per ambasciatori Bartolomeo da Monteaveto dottore et Filippo da Firenzola a persuadere
a' Bolognesi che non si tosto facessero accordo col papa, ma che afiirmassero di animo co-
stante volere conservare la loro libertk; questo facevano li Fiorentini perch^ dubitavano che
il papa, sendo amico della lega et dando qualche siuistra risposta a' Bolognesi, il duca poi 45
non desse a' Bolognesi aiuto per conservatione della lor libertk et egli poi havesse libero
passaggio nella Toscana e U facesse guerra.
Bernardino dalle Correggie scrive al senato come Nicol6 Fortebraccio si proferiva di
venire a Bologna, ma che bisognava maggior numero di danari per poter condurre li suoi
soldati et che Rainaldo di Provenza verrpbbe anch'egli con 200 cavaUi fioriti e,t bw? ^ 50
[A. 1431] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 25
ordine. O povera Bologna, se al presente havevi danari, havevi il Fortebraccio et conser-
vavi la tua antica libertk; ma il ritrovarti povera et essausta sei da' Fiorentini pasciuta di pa-
role et priva di soldati che ti difendano; per5 rivolgiti a cercar la pace, che meglio per te fia.
Vedendosi adunque il senato senza danari et senza soldati, tratta la pace; et benchfe
5 Galeotto Canetoli fosse a Roma con speranza di ottenerla, nondimeno parve alli padri di
mandare per debito loro ambasciatori al pontefice a rallegrarsi della sua dignitk et poi trat-
tar la pace, et inoltre gli parve di mandare al senato venetiano a congratularsi seco come
loro amici del papa creato loro cittadino; et cosi alli 29 di marzo, il giovedi, elessero gl'in-
frascritti al papa ciofe: Pietro de' Ramponi canonico et cherico apostolico, Romeo Fosca-
10 rari cavalliere et dottor di legge, Nicolo Zambeccari, Galeotto de' Canetoli dottor di legge
che era anco a Roma, Francesco Guidotti, Jacomo dalle Correggie, Floriano Griffoni, Pietro
Mezzovillani banchiere, Beccadello degrArtenisi.
Creati gli ambasciatori, mandarono a pigliare il salvocondotto al vescovo di Torpeja a
San Giovanni per poter passar liberi al papa, ma non lo volle dare senza licenza del pon-
15 tefice o se Bolognesi non permettevano darli il libero dominio della cittk a nome delpapa;
et se volevano far questo voleva gli ostaggi sotto gravi ubligationi di osservar quanto pro-
mettevano. II senato scrive di cio a Galeotto Canetoli et gli ambasciatori non si partono;
Galeotto fa buono ofiicio presso il pontefice, il quale, a suasione del detto Galeotto, scrive al
vescovo Torpeja legato deiressercito che lievi il campo da Bologna et che la vettovaglia
20 liberamente entri nella cittk et se gli restituisca I' acqua per macinare, Le lettere le porto
Giovanni di Lando d'Ambrosino bolognese, et andato a San Giovanni, le present6 al detto
vescovo, il quale poco le stimo et disse che erano fittitie et non del pontefice et che di
quanto che in esse contenevasi non ne voleva far nuUa, se pero non gli davano il libero
dominio della cittk.
25 Mentre che il senato di nuovo avisa Galeotto della ostinatione del Torpeja et che di
ci6 si aspetta la risposta, occorre un caso che non poco conturba la citta, et fu tale.
Alli 5 d'aprile, il giovedi, partendosi Bartolomeo di Nicol6 de' Prieti et Giovanni di
NicoI6 Beroaldo da San Proculo, habitatione delFabbate Zambeccari, et passando avanti la
casa di Floriano Mezzovillani, dove habitava Ludovico de' Canetoli, et essendo egli quivi con
30 Pietro Mezzovillani a sedere, anco vi era un famiglio del detto Ludovico che teneva nemi-
citia con il detto Giovanni; il qual servo, come vidde che Giovanni era passato senza far
moto ad alcuno, il 8eguit6 insino alla casa di Battista Legnani et quivi lo pigli6 per il collo,
mostrandoli con quest'atto che era in sua libertk di offenderlo et vendicarsi della ricevuta
offesa. Di ci6 accortosi Ludovico, tosto si lev6 et corse al rumor et con parole mordaci
35 et coleriche ributt6 adietro il servitore, lasciando libero Giovanni. Ora, adiratosi Giovanni
di questo insulto, ritorno insieme con Bartolomeo alFabbate Zambeccari et narrolli il
fatto occorso; il quale infuriato et pieno d'ira, pigli6 Tarmi et molti de' suoi amici tosto
fece armare et frattanto mand6 a sfidare Ludovico con alcune parole villane. Ma Ludo-
vico humanamente gli fece intendere che molto di ci6 si maravigliava, atteso che non era
40 colpevole in questo fatto et che era stato favorevole a Giovanni contro il servitore et che
haveva minacciata la sua gran temeritk et che, essendo lui adirato, non li voleva altrimenti
rispondere. Partiti gli servitori deirabbate, tosto vi and6 Battista Canetoli et gli narr6 il
tutto, et narratoli il fatto et uscito di casa, il sopragionse quivi un servitore del detto ab-
bate et a nome parimenti deirabbate gli disse molte parole ingiuriose et villane; ma Battista,
45 che non godeva il dono della patienza come il godeva Lodovico, gli rimand6 la risposta
molto piu villana et vituperosa della sua ambasciata; per il che fra di loro ne nacque odio
grande. Nondimeno molti amici delFuno et deiraltro trasponendovisi, gli riconciliorno estrin-
secamente, ma non di dentro.
Alli 6 di aprile, il venerdl, Bartolomeo di NicoI6 de' Prieti et Gasparo Catanio cugino
50 deirabbate ha parole con Giorgino da Tossignano contestabile de fanti et amico di Bat-
26 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i43i]
rista Canetoli, et dalle parole veiiendo airarmi, uccisero Giorgino; del qualc homicidio, per
esser la citti in aspettatione della pace, il senato non ne fece altra diraostrazione, riserban-
dod a tempo pii comodo. Da queato misfatto impunito i scelerati presero animo di mal
fare al loro volonth, et alli otto d'aprile, la domenica, Battista sarto amico de' Griffoni, volen-
dosi vendicare sopra un figliolo di Guiduccio da Montevi6, il feri malamente, per lo che li 5
confallonieri risentendosi, volsero far pigliare Battista et darlo nelle mani del podestk ac-
ciochfe il castigasse. Ma Battista mostrandosi in piazza dietro ad Aloisio Griffoni, il bar-
gello mand6 subito Mercadino et Giovannl Tignoso che il pigliassero; di che accortosi Luigi
et cavato lo stocco, gli feri amendui, presenti li collegj, li quali tosto radunati, fecero armare
tutte le guardie del palazzo per farlo prigione. II che vedendo Luigi et dubitando di se me- 10
demo, con Battista ne uscl di piazza et diede luogo airira et impeto delli collegj, et se a
tanto romore non vi si trapponevano molti cittadini, nasceva grandissimo disturbo et rovina
nella citth ; ma come piacque a Dio, si pose silentio a questi romori, riserbandosi la giostitia
il ruminarli a tempo et luogo.
Non manca Galeotto in questo tempo di procurare presso il pontefice la liberatione della 15
cittk da tanti mali ne' quali era sepolta et in particolare per lo travaglio del vescovo di
Torpeja, il quale non voleva ubidire alle lettere apostoliche.
I Bolognesi mandano li capitoli a Galeotto che li presenti al pontefice a nome degli
oratori in esso nominati per la citt^, posciach^ non hanno potuto andar a Roma per cagione
del Torpeja. Galeotto gli presenta al papa et approva quello li piace, poi manda Bartolomeo 20
dal Poggio scrittore apostolico per suo nuntio con li detti capitoli segnati, secondo era re-
stato d'accordo con Galeotto, che dal senato haveva il mandato, li quali parimenti appro-
vati dal senato di Bologna, and6 dal vescovo a rimovere tutte le offese. Li capitoli presen-
tati a papa Eugenio quarto dagli oratori del popolo di Bologna, cio^: Pietro de' Ramponi
canonico bolognese cherico della camera apostolica, Romeo de' Fosc^irari cavaliere et dottore 25
di legge, Galeotto de' Canetoli dottore di legge, Nicola Zambeccari, Francesco de' Guidotti,
Giacomo dalle Correggie, Floriano de' Griffoni, Pietro de' Mezzovillani et Beccadello degli
Artenisi, sono questi ' :
Primo. Che tutti li cittadini, habitatori, incoli et popolo di Bologna et la istessa cittk libe-
ramente siano assoluti da quale si voglia escommunicatione, suspensione et interdetto etiamdio 30
spetiali, bench6 non fosse seguita satisfattione, cominciando dal 1428 del mese di luglio fuori
della occasione delle novita fatte nella citti di Bologna et susseguentemente insino al pre-
sente giomo.
Secondo. Che non possi fare inquisitione o procedere per occasione di quale si sia ec-
cesso o delitto nella cittk di Bologna o fuori per lo stato commesso dal detto tempo in 35
qua contra li cittadini et incola et habitatori di Bologna et sua diocesi et contra qualxm-
que altro che per le occasioni predette per li prelati et officiali della Chiesa o vero vesco-
vato di Bologna in qualsivoglia luogo fossero stati banditi o degli honori, officii, roba, di-
gnita, prelature, fettorie, amministrationi o prebende o beni o ragioni fossero stati privati e
di nuovo banditi, ma che in tutte le cose si restituischino nel pristino stato, et di fatto et 40
di ragione s' intendano esser restituiti.
Piace.
Terzo. Che li sedeci reformatori dello stato della cittk di Bologna, che al presente sono,
debbino deputare et eleggere gl' antiani, li sedeci confalonieri del popolo et li massari delle
arti secondo il modo et forma consueti di farsi al tempo dello stato popolare et tutti graltri 45
officiali cittadini eletti a qualesivoglia officio di honore nella detta cittL Et similmente li
detti sedici habbiano da eleggere gl' altri sedeci loro successori successivamente di tempo in
tempo; li quali antiani, confalonieri del popolo et altri officiali predetti da esser da loro
' Atti neU'Archlvio segreto sotto il n. 1400^
[A. 1431] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCl 27
eletti et deputati entrino et essercitino li loro offiq con quelle loro istesse qualitk modi et
luoghi et tempi et con la famiglia et spese consuete.
Non piacque questo capitolo a sua Santitk, et perb in luogo di esso vi pose il seguente, cio^ :
Che 20 consiglteri nominati et defutati da sua Santita debbino crearc, eleggere e de~
5 -putare gli antiani, li i6 confalonicri del -pofolo, li massari delle arti della citta di Bologna,
gli officiali di San Petronio et li reformatori dello Studio qualunquc volta ■piacera loro et
fare la imborsatione di cssi secondo il solito, la quale imbossolatione si faccia alla -presenza
del legato owero governatore et da essi sia confirmata, cavando di tempo in tempo gli an-
tiani et gValtri govcrni sopradetti secondo il costume, modo et consuctudine di essi • li quali
10 antiani et gli altri del governo debbino havere la residenza nel palazzo dove al presente
Vhanno con le loro famiglie, honori, modi, luoghi, tempi et spese a tutti consueti. Et pos-
sino et debbino ogni qualunque volta che loro piacerh, avanti che fnisca il loro offlcio, creare
altri 20 confalonieri, cioh cinquc per ogni tribii, li quali habbino poi a creare gValtri antiani
che deono succedere fnita la prima imbossolatione • et parimenti degValtri governi sopradetti
15 si faccia come h detto prima che finisca il loro officio, et cosi successivamente di tempo in
tempo habbino vacatione per tanto tempo finito il loro offitio per quanto saranno stati ne Vof-
fitio loro. Possono ancora in luogo de' morti o degli absenti a tempo surrogare in luogo dcl
morto o delVabsente uno o piii, secondo il bisogno del fatto. Gli officj poi del capitaneato delle
porte et altri officj di utilita gli possano et debbono darli et conferirli il legato o governa-
20 tore che sara pro tempore col consiglio delli detti 20 consiglicri cittadini et non sospciti,
eccetuuti quei officj dc' quali si fa mentione nel VII capitolo ; li quali sopradetti deputati per
il sommo pontefice e da deputarsi nello avvenire durano per ispatio et tempo di un anno.
Li nomi de' deputati dal pontelice sono questi. Per la tribu di porta San Piero: Gio-
vanni de' Lodovisj, Jacomo dalle Correggie, Giovanni dalla Maddalena, Jacomo de' Canta-
25 glini, Merigo de' Bucchi; per porta San Proculo: Guido de' Peppoli, Romeo de' Foscharari,
Floriano da San Pietro, Nicola de' Zambeccari, Francesco de' Guidotti; per porta Stieri:
Carlo Chisilieri, Battista de' Canetoli, Stefano Ghisilardi, Jacomo da Muglio, Giovanni de'
Griffoni ; per porta Ravegnana : Gozzadino de' Gozzadini, Lodovico Isolani, Jeronimo de' Bo-
lognini, Gasparo de' Lupari, Beccadello degrArtenisi.
30 Quarto. Che sua Santitk nel deputare il legato o govematore nella cittk di Bologna si
degni deputare uno de' tre che li regimini di detta citta nominarano, et se quel tale depu-
tato per occasione alcuna si havesse da rimovere, un altro sia deputato secondo il modo
antedetto.
Quinto. II medemo si faccia del pretore di Bologna; ma non si deputi per maggior
35 spatio di tempo che per sei mesi col salario, famiglia, carichi, honori, giurisdittioni et uti-
lita consuete secondo la f orma de' statuti del commune di Bologna ; vak possa ritener la cassa
0 il cibbo, ma solamente habbia gli emolimienti provisti dalli statuti, non ostante I'abuso,
et sia sindicato secondo la forma delli detti statuti della elettione da farsi de' sindici per li
antiani secondo Tuso della citta.
40 Piace, ma vogliamo che per tutto il tempo nostro sia in nostro arbitrio di deputare il
pretore come piit piacera a noi et secondo la nostra volonta.
Che tutti grofficj di utilitk et salariati della cittk, contato et distretto di Bologna et
del contato d'ImoIa, includendo in questi il riscuotitore e il tesoriero et li officiali delle
boUette, si conferischino solamente a' cittadini per lo legato et govematore che sark pro
45 tempore in questa guisa, cio^ che li detti sedici reformatori dieno al detto legato o gover-
natore li nomi di due cittadini per ciascun officio che non habbino vacatione secondo la
forma de' statuti di Bologna, de' quali il detto legato o governatore ne deva eleggere per
ciascun officio, de' predetti da essere deputati, che entrino et essercitino Tofficio secondo la
forma sopradetta.
50 Piace che tutti gli officj di utilith della citth et contato et distretto di Bologna si dienj
28 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i43ii
i
a cittadini non susfetti, eccetto che il legato o governatore fossi dare la tesorerta, fofficio
delle bollette di Castel San Piero, di San Giovanni et Medicina a chi fiti li fiacera. Piace
ancora che gU ufficj delU dette castelle si con/erischino a cittadini, dove che cib sara dalli co-
mitatim addimandato, et che Voffitio delTesattore generale s'estingua.
Che il medemo si faccia de' capitani delle porte di detta citti et che le chiavi di ease
per la metil le ritengono gli antiani, secondo si costumava al tempo del cardinale de
Comite.
Piace che il detto legato o governatore defuti il cafitancato delle forte solamente a
cittadini non susfetti al reggimento. J^ondimeno sia in sua fotcsta il darc il cafitaneato
di due forte solamente a chi cgli vorrh, furchh non sieno come di sofra sosfctti, ma le chiavi 10
rimanghino fresso il legato o il governatorc.
Che roffitio del giudice della mercantia per lo legato si conferisca a un dottore di ra-
gione civile o di canonica solamente cittadino bolognese, fatta la denominatione per H consoli
della detta universitk de' mercanti, et il medemo si faccia del rettore delFarte della lana, il
quale sia deputato al detto offizio et sia giurisperito et cittadino. 1 5
Piacc delPoffitio dclla mercantia, ma deWoffitio del rettorato sia nella dispositione del legato
o del governatore di darlo a chi li fiacerh.
Che il regimento della detta citt^ possa tenere cento lance di huomini d' arme et dugento
pedoni alle spese della camera di Bologna.
Piace che li antiatii fossino, oltre la famiglia consueta, tenere vinti servitori alli qualt 20
fer ciascun mese se li dia lire $ fer ciascuno di loro, et chc tenghitio uti cafellano col salario dt
lire dieci fer ciascun mese.
Che per le spese degl'antiani et de' confalonieri et loro famiglie et per le spese et
stipendj de' capitani delle porte et delle genti d'arme predette et anco per lo salario de'
dottori cittadini che leggono neQa cittk predetta, si deputino tanti datii dell'entrata della 25
detta cittk alli antiani, li quali al suo mandato si distribuischino talmente che ciascun mese
possino havere li loro salari et loro stipendii.
Piace che fer le sfese tutte cotisuete degV antiani et de' confalonieri si assegnino ccrte
entrate di alcun datio et fer lo salario delli detti 20 servitori.
Che intieramente si sodisfaccia delli loro salari alli dottori cittadini di Bologna che leg- 30
gono et hanno letto Tanno 1430 et 1431 et che al presente leggono, et similmente si sodisffaccia
a tutti grofficiali che furono al tempo del cardinale de Comite.
Piace di queste cose si stia alla deliberatione del legato o governatore di Bologna.
Che sua Santitk deputi tanti datii d'entrata alla camera di Bologna che satisfaciano
et ascendino alla summa di lire 36 mila bolognesi per ciascuno anno, per soddisfatione de' 35
cittadini secondo la tassa fatta per lo cardinale de Comite, et tutte le crescimonie de' datii
si lievino dal tutto, n^ possa nella cittk o commune predetto alcun nuovo datio o gabella
esser imposta, n^ antica aumentarla.
Piace che in tutto si servi V istromento fatto fra il carditial de Comite et il reggimento
del commune di Bologna; le crescitnotUe foi fer hora rimanghitio, fer esser debole Ventrata 40
della camera, ferciochb fer le tante gravezze non si dovriatio fagare.
Che quei che saranno dichiarati per fuorusciti et banditi non possino stare nella citt^,
contato o distretto di Bologna, nh. meno neUa cittk, contato o distretto d'ImoIa, nh meno
nella citt^, contato o distretto di Modena sotto la pena ne' statuti di Bologna contenuta et
la confiscatione di tutti li suoi beni, nfe possino esser di ijuovo banditi per quale si sia modo 45
o via senza licenza et volontk del detto reggimento; li nomi de' quali sono questi: Battista
de' Poeti, Carolo de' Malvezzi, Jacomo Aldrovandi, Antonio de' Gallucci, li figli di Bagarotto
de' Bianchi, Guid'Antonio Lambertini, Giovanni de' Bianchetti, Martino Bombasaro, Andrea
degl'AIbertucci et figlioli, Pietro Calegaro et figlioli, Basotto di Guglielmo d'Altedo, Pietro
Conte et li figlioli, Segurano de' Monzoni, Antonello di Virgilio et figlioli, Antonio Bentivogli 50
lA. 1431] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 29
et figlioli, Bolognino dalle Fiubbe, Giovanni dal Lino, Nicola de' Canicci, Giovanni de'
Balduini et Giuliano FifE beccaro,
Piace che tion si faccia alcuna fortezza nella citta di Bologna o fttore di nuovo fer
10 miglia.
5 Che tutte le cause profane di applicationi, supplicationi et querelle si devolghino alli
dottori cittadini secondo la forma de' statuti della cittk di Bologna li quali abbino seco in
compagnia il legato overo il governatore, se in queste cose tali si possi appellare alla Corte
romana, et se sara appellato 8'intenda devoluta al legato o govematore, li quali habbino da
commettere come di sopra.
10 Piace che il legato o governatore sia insiente con li dottori cittadini.
Bartolomeo giunto a San Giovanni dal vescovo Torpeja per farli esseguire quanto ne'
capitoli si conteneva, il vescovo, come della cittk nemico, rispose haver lettere dal pontefice
contrarie a tutto quello che egli diceva et che per tal cagione non voleva approvare li detti ca-
pitoli et che se egli per altro non era venuto, che per questo se ne poteva ritornare addie-
15 tro. Udendo Bartolomeo la risposta del Torpeja, si parti da lui alli 23 d'aprile, il lunedi, et
tritomo a Bologna et al senato riferi il tutto.
Furono posti questi capitoli alla camera degl' atti al tempo degl' inf rascritti antiani, cio^ :
Porta Ravegnana : Francesco de' Bolognini conf aloniere, Battista Isolani, Andrea di Lamber-
tino Battaglia; porta Piera: Giovanni de' Cansaldi cavaliere et dottor di legge, Gasparo Pa-
20 pazzoni; porta Stiera: Nicolo Ghisilardi dottor di legge, Nannino da Stiatico; porta Procula :
w Jacomo de' Sanuti, Giovanni di Montino de' Coltelli.
B Giovanni Bosco, vedendo la durezza et ostinatione del Torpeja, si deliber6 di dare qualche
fl assetto a questa cosa senza lui, conoscendo egli questa essere la volontk del pontefice, che
^ si affettuassero li detti capitoli. Pero si parte da San Giovanni il di seguente et passa alla
25 bastia della Certosa et quivi manda al senato che gli mandi alcuni cittadini per parlare
con essi loro et con M. Bartolomeo sopradetto; andarono adunque con M. Bartolomeo
Tabbate Zambeccari, Battista Canetoli et Jacomo dalle Correggie, et insieme ragionano a
Wm, longo; finalmente si concluse fra di loro si dovessero esseguire li capitoli. Tornati li cittadini
alla cittk, che fu alli 25, il mercoledi, che fu la festa di san Marco evangelista, fecero porre
30 fuori delle finestre del palazzo de' signori la frasca et il confalone et arma del pontefice in
mezzo di quello del popolo et della liberta, et si diede il segno della pace fatta con cam-
pane et fuochi.
Alli 26 d'aprile, il giovedl, si raduna il conseglio, dove si ragiona et tratta d'introdurre
nella cittk Giovanni Bosco per governatore a nome del papa, ma non il vescovo Torpeja per
35 essersi dimostrato sl nemico alla cittk, et elessero sei che havessero a gire a riconoscerlo
per goveraatore da parte del senato et di tutto il popolo. Li sei eletti f urono questi : Gio-
vanni dalla Volta, Corradino Sarti confalonieri, Bacciliero de' Tebaldi correttor de' notari,
Filippo degli Alberghi massaro deirarte della lana, Francesco Guidotti, Giovanni dalle
Armi, tutti de' dodeci della pace; li quali tutto il giorno istesso andarono alla Certosa per
40 levare il Bosco eletto governatore et il conducono alla porta di San Felice, ove ritrovo
Francesco de' Buoi banchiere confalloniere di giustitia con quattro anziani et tutti li genti-
Ihuomini che Taspettavano. Entrano nella cittk et il conducano al palazzo, portandoli avanti
la bandiera della libertk portata da Melchior Viggiani gentilhuomo bolognese et quella del
popolo portata da Luigi Griffoni et quella del papa da Gasparo Canetoli et quella della
45 Chiesa da Carlo Zambeccari. Era in compagnia del detto governatore il Gattamelata capi-
tano deIl'essercito della Chiesa con 150 cavalli et 80 fanti. Pigliata adunque la signoria della
cittk per il papa, Gattamelata ritorna a San Giovanni al vescovo Torpeja co' li suoi soldati.
Alli 27 d' aprile, il venerdl, il governatore di Bologna manda un bando esser tutte le offese
levate et che ogniuno pu6 liberamente portare mercantie et altre robbe a Bologna et ad
50 altri luoghi.
30 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14311
AIH 28 di aprile, il sabbato, il governatore rimove 1'interdetto et si cominciano a celebrare
i divini ufiicj et le messe.
AUi 4 di maggio, il venerdl, h restituita l'acqua del canale del Rheno alla dtti et anche
quella di Savena.
II senato manda a I<.oma gli ambasciatori gi^ eletti li 29 marzo, li quali non poterno 5
andare in quel tempo per cagione del Torpeja, et vi aggiungono Jacomo dalle Corrcggie per
congratularsi col ponteBce del pontificato havuto, et alli 14 di maggio, il lunedl, si partono
con una honorevole compagnia, et giunti a Roma, non potemo entrarvi per la guerra che
Antonio Colonna principe di Salemo faceva col papa.
Alli 30 di maggio, il mercoledl, li Bolognesi cominciano a rovinare la baatia della Certosa 10
che 81 teneva per il pontefice.
A d\ 31 di maggio, il giovedi, li confallonieri del popolo fanno portare gli stocchi con
li broccheri, in luogo de' quali prima si portava la manaretta. Et questo il fanno per esser
coai capitolato fra loro et il govematore.
Alli due di giugno, il sabbato, si comincia a rovinare la bastia del Monte che ta teneva per 1 5
li Bolognesi.
Alli 1 1 di giugno, il lunedl, essendo alquanto cessata la guerra del principe di Salemo
et del papa, gli ambasciatori entrano in Roma et con ogni favore sono dal pontefice accolti;
et poi se ne ritoraano a Bologna.
In questi giorai gli amici d'Antonio Galeazzo Bentivogli banditi si riducono, parte in Ro- 20
magna et parte in Lombardia; et alcuni di quelli, ciofe: Giovanni Balduino, Pietro di Musotto
venetiano, Nicol6, Friano figlioli del detto Pietro, Basotto di Gulielmo Caccianemici, Virgilio
dei Vergilj da San Giovanni con altri assai, trattano di pigliare il castello San Giovanni,
essendosene partito il vescovo Torpeja con tutto ressercito della Chiesa; laonde essendo in
speranza di esser introdotti per Bartolomeo de' Scozzi del detto castello et di haver la rocca, 25
et vedendosi havere 1' amore del castellano, si posero a ordine per entrare. Ma il castellano
del tutto ne avisa il govematore, Tabbate Zambeccari et Battista Canetoli, li quali tosto
vi mandarono Gasparo Canetoli et Tomaso Ghisilieri con 200 fanti per opporvisi.
Mentre che il detto Gasparo Canetoli et Tomaso Ghisilieri sono in viaggio per condursi
a San Giovanni, lo Scorza a di 13 agosto, il lunedl, introduce settantatr^ cittadini amici 30
d' Antonio Bentivogli, ma tosto vi sopragiunge Gasparo con li compagni et gli h aperta una
porta da alcuni del castello che erano per la cittk, et entrato passa tosto alla piazza gridando:
" Chiesa, Chiesa „ ; per lo che, smarriti, gli amici d' Antonio si posero in f uga, ma molti di loro
ne furono morti et presi. Vi morsero Giovanni figliolo di Battista Balduini, Pietro Musotto
venetiano et Friano il figliolo, Bolognino Grosso, Giorgio di Chimento Pellizzaro, Valdesserra 35
dalle Campane, Jacomo et Giovanni de' Bonozzi, Virgilio de' Virgilj da San Giovanni, il Bar-
biero da Scarga Tasino, Frontino da Budrio et molti altri.
Gli feriti et li prigioni furono molti, ma furono, chi per amicitia et chi per danari,
lasciati liberi. Et per questo flagello da indi in poi gli altri banditi non hebbero ardire di
di ritornare sul Bolognese ; et fu questo ad Antonio Bentivogli di non poco sospetto, et perci6 40
da Roma si parti tosto che n'ebbe la nuova et venne a Faenza, temendo che il papa non
gli facesse qualche dispiacere.
Castel San Pietro, che per anco non era ritomato a divotione della Chiesa, Giovanni
Bosco govematore a dl 19 di giugno, la domenica, si dispone farli guerra, et radunato li
soldati di Bologna, gli manda ad assediarlo, et tosto si riduce a' voti suoi. 45
II papa revoca Giovanni Boschi dal posto di goveraatore di Bologna.
AUi 7 di settembre, la domenica, Fantino da Ck Dandoli venetiano pronotario apostolico
entra governatore della cittk et h con grandissimo honore incontrato et honorato da tutti li
magistrati et dal popolo.
Vedendo Eugenio che il concilio gik da Martino V in Basilea destinato, et che egli 50
j
[AA. 1431-1432] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 31
poi approvato haveva, molte cose trattava che gli scemavano assai della podestk et dignit^
pontificia, revoca la celebratione del detto concilio di Basilea, et con sentimento di tutti i
cardinali, ordina che si riduca a Bologna, et cio per cagione della guerra che era fra il
duca di Borgogna et il duca d'Austria; et fa intimare a tutti li regi, principi et signori et
5 prelati della cristianita che fra 18 mesi si doveva cominciare il detto concilio di Bologna.
Anno di Cristo 1432. — Sono creati li magistrati secondo il consueto della citta. Et gli
infrascritti 20 huomini sono eletti per lo conseglio con il governatore in luogo de' 16 refor-
matori dello stato per un anno, et nel fine dell' anno questi dovevano nominare altri 20 cit-
tadini. Gli 20 eletti furono questi, ciofe : Guido Pepoli cavalliere, Floriano da Castel San Piero
10 dottore, Carlo Ghisilieri cavalliere, Gozadino Gozadini dottore et cavalliere, Giovanni di Ligo
cavalliere, Romeo Foscarari dottore et cavalliere, Battista Canetoli, Romeo dalle Coreggie
banchiero, Francesco Guidotti, Riccardo spetiale, Jacomo da Moglio notaro, Stephano Ghisi-
lardi notaro, Merigo Boccho mercante, Gasparo Lupri mercante, Antonio Scappi mercante,
Giovanni di Romeo Griffoni, Nicol6 Zambeccari, Lodovico Isolani cavaliero, Jeronimo di
15 Andrea Bolognini, Giovanni Cavallina mercante.
In questo mese fa un grandissimo freddo, et perimo gli olivi et gran parte delle viti,
lauri, fichi, brugni, persichi et altri alberi simili; et non solo fu nel nostro contado, ma per
tutta la Lombardia et in fino alle confine della Alemagna et li boschi talmente si secca-
rono, che parea fussero stati arsi col fuoco.
20 Alli 10 di febraro, la domenica, il govematore fa cantare una solenne messa nella chiesa
di san Pietro, ove h presente lui et il confalloniere di giustitia, li antiani et tribuni della
plebe con assai gentiluomini et infinita di popolo ; la quale cantata, il governatore, salito nella
sedia del vescovo, fa cavalliere Luigi gik di Matteo Griffoni. II podesta gli cinse la spada,
gli sproni Guido Pepoli et Gozzadino Gozzadini, et ornato delle insegne militari, fu posto nel
25 mezzo del Delphino vescovo di Penna et deirabbate de' Pepoli et condotto avanti Taltare
maggiore. Per virtu delle lettere apostoliche fu vestito delFhabito di San Giovanni ierosoli-
mitano col manto negro et la croce biancha, et finalmente fu a casa con gran trionfo con-
dotto; et desinato ch*ebbe, il condussero alla Magione et lo posero in possesso di quel luogo
che vacava per la morte di Pietro Scappi.
30 Havendo Bartolomeo de' Preti contestabile et grande amico di Battista Canetoli, come
ho detto di sopra, morto, col favor di Battista Giorgino, il figliolo, volendo vendicare la morte
del padre, ferisce malamente Bartolomeo, ma non ruccide. II che intendendo, Tabbate Zam-
beccari subito raguna molti suoi amici et prende I' arme ; il somigliante anco fa Battista Ca-
netoli, ma pero niun di loro esce dalle lor case, ma si stanno cosl in arme sino al tramon-
35 tare del sole senza far altro. Questa fu tela ordita da Fantino governatore insieme con Bat-
tista, per havere giusta occasione di condurre in Bologna le genti d'arme de' Venetiani et
tutta la cittk soggiogare.
Si radunano li 20 eletti del conseglio nel palazzo de' signori et quivi si trova Tabbate
Zambeccari et Battista Canetoli, li quali con ogni affetto di cuore maggiore sono pregati
40 alla pace et alla quiete della cittk et che non vogliono dare orecchie agli detrattori, ma
godersi in somma pace i beni della patria et esser tutti insieme amici.
L'abbate et Battista assai si iscusorono amendui di non haver fatta cosa per disturbo
della cittk, ma sl bene per alcune sospettioni, et sl come per avanti erano stati amici, anco
volevano essere per ravvenire. All'hora il senato con parole amorevoli gli preg6 amendui
45 (per gettare a terra ogni suspitione popolare che di loro haveano) che alFuscir del conseglio
a mano per mano passeggiassero et parlassero con allegra faccia nel mezzo della piazza.
II che fecero molto di buon animo. Ma questo atto per6 fu da molti tolto per simulato,
perciochfe benissimo conoscevano che amendue erano huomini ambitiosi et inquieti.
Radunandosi a Lugo gran numero di soldati ad istanza del duca Philippo Visconti, il
32 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1432]
goveraatore comincia a dubitare che voj^li movere guerra alla citt^ di Bologna, et per questa
cagione si determina raandare ambasciatori a Roma, a Fiorenza et a Vinegia per impetrar
toccorso occorrendo. Fu eletto ambasciatore al papa Delphino Gozzadini vescovo, a Fiorenza
Romeo Foscarari, a Vinetia Giovanni Griffoni.
Li cittadini, intesa questa elettione, vanno al govematore dicendo che al loro giudicio 5
pareva che quella cosa non fosse ben consigliata et ordinata di mandare ambasciatQri a Fio-
renza et a Vinegia, perciocht, non si sapendo per anco per qual cagione si movesse il duca
al far soldati et che ccrcandosi soccorso da' Venetiani et da' Fiorentini suoi nemici, potrebbe
per tale occasione muover guerra a Bologna, ma che bene egHno laudavano che frattanto
si dovesse star con gVocchi aperti per intendere dove ranimo del duca piegasse et secre- 10
tamente porsi a ordine per difendersi se occorresse. 11 governatore, piacendoli il discorso
delli cittadini, revoca gl' ambasciatori ; solo il vescovo Gozzadini ne va al papa. Voleva il
governatore con questa finta, insieme col Zambeccari, ridurre Bologna libera sotto la Chiesa,
et fingendo temere il duca di Milano, voleva introdurre li Vinitiani et li Fiorentini per dare
effetto al suo disegno et cacciarne Battista Canetoli. 15
Alli 6 d'aprile, la domenica, di notte, casca una brina talmente ghiacciata che abbruggia
le viti, le frondi, secca arbori et rovina le biade, li legnami et herbe, che non vi lascia
cosa alcuna.
Alli 20 d'aprile, la domenica, Pietro Ramponi, domandato dal papa, va a Roma et da
lui b fatto governatore di Rieti. 20
Crescono oltre modo gll odii fra Tabbate Zambeccari et Battista Canetoll Per il che
Tabbate tenta, doppo molti consegli, di cacciar Battista, et alli 12 d'ago8to, il mercoledl alle
23 hore, piglia Tarme con molti de' suoi amici et secretamente passa in San Petronio. Di
che f atto accorto Battista con li f ratelli et amici, anch'egli pigHa 1' arme ; et per quella notte
sta in casa vigilante et a ordine per vedere quel tanto che voleva fare 1' abbate ; il simile f a 25
Luigi et Floriano Griffoni con li suoi amici. Frattanto Tabbate si ritira a San Proculo.
Venuto il chiaro giorno, si radunano li 20 eletti del conseglio nel palazzo del govema-
lore, con gli antiani, confallonieri del popolo, massari et altri cittadini, dove fanno doman-
dare Battista Canetoli et Bonifacio Zambeccari. Subito Battista con Galleotto et 300 huomini
bene armati vengono in piazza gridando : " Viva la Chiesa „ , co' quali li soldati del gover- 30
natore si unirono et tutto il popolo armato, essendovi li confallonieri con li confalloni spie-
gati; dove stettero insino al vespro, che mai niuno si dimostrb contro Battista.
Vedendo egli adunque che niuno contro lui si dimostrava, et intendendo che Tabbate
con grande armata era a San Proculo, egli, insieme con Tomaso Ghisilieri et altri assai, passa
a San Proculo, et gionto al Trebbo de' Carbonesi, hebbe incontro Tabbate Zambeccari con li 35
suoi favorevoli per volersi azzuffare insieme; ma Giovanni Griffoni, vedendo la rovina manife-
sta della cittk se venivano alle mani, s'interpose a pregare Battista e poi Tabbate al deporre
Tarmi et al non esser cagione del disturbo et della rovina della lor patria, et cosl fecero.
Deposte le armi, amendue andarono al senato, il quale havendogli insieme riconciliati, il go-
vernatore et antiani fecero bandire che ciascuno posasse Tarme sotto pena della forca. 40
Airhora molti della fattione deirabbate, temendo della vita, si partirono della cittk, fra' quali
vi fu Tomaso et Jacomo Zambeccari fratelli dell' abbate et Francesco Fantucci. Alle 23 hore
poi Tabbate, partendosi di palazzo con Bonifacio Gozzadini, fu da Battista et da Tomaso Ghi-
silieri con lieta faccia accompagnato alla sua casa.
Volendo il senato abbassare Torgoglio deirabbate Zambeccari et secretamente castigare ■45
Terror del tumulto fatto nella citti, fa bandire et confina Tomaso et Jacomo fratelli del-
Tabbate; di che adiratosi Tabbate oltre modo, come disperato et dubitando di qualche sna
sciagura, freme contra di Bonif acio Gozzadini che essortato 1' haveva ad andare in palazzo,
et si parte della cittk ; et li confinati non volendo andare alle confini, si fermano ad una hosta-
ria di Borgo Panigale et mandano a minacciare li Canetoli con parole villane. Lodovico 50
[AA. 1432-1433]
DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI
33
et Baldessera CanetoH alli 20 di settembre, il sabbato a notte, pigliano seco 200 armati et
tacitamente passano al Borgo et alla sprovveduta pigliano Bonifacio Zambeccari, Baldessera
et Alberto capitano de Montevie, con Carlo da Correggio et cinque loro servitori ; et udendo
il romore, Tabbate, che con allri era quivi vicino in un'altra hosteria, tosto si fug^ et an-
5 dossene a Vignola de' Grassoni, et li suoi fratelli andarono a trovare Antonio Bentivogli; et
Bonifacio et Baldessera con graltri prigioni furono a Bologna condotti, ma Baldessera vi
stette poco prigione, percioch^ per opera di alcuni suoi amici libero si fuggi.
Havevano li Canetoli nella cittk talmente il popolo favorevole, poichfe li Zambeccari
erano fuor della citta, che il governatore ne comincio a dubitare ; et per questa cagione cerca
10 di nascosto introdurre nella citta Gattamelata conduttiero della signoria di Venetia, che era
al servigio del papa, et con un suo nipote ordina a luogo e tempo di darli la porta di strk
Santo Stephano.
Cataneo figliolo gia del cardinale Isolani rettore et governatore et administratore della
chiesa et hospitale di San Lazaro della diocesi di Bologna.
15 Giovanni Inglesio de' Tomari dottore decretale cittadino bolognese vive in questi tempi.
Del mese di novembre fra Gerardo da Rimini generale di tutto Tordine de' frati Eremi-
tani dottore famosissimo si trova in Bologna.
Michele de' Augueghi bolognese deirordine de' Carmeliti huomo dottissimo, dopo Thavere
molti libri composto, muore.
20 Anno di Cristo 1433. — Sono creati li magistrati della cittk secondo il solito.
Ordina Fantino Dandulo protonotario et governatore col nipote di pigliare la porta di
strh Santo Stephano; et secretamente gia presa, et ordinato con Gattamelata, che era a Forli,
che la seguente notte dovesse venire con li soldati alli 26 di gennaro, il lunedi, non puotfe
per6 tanto la cosa andar secreta, che ella si scoperse et and6 alle orecchie de' Canetoli '.
25 Laonde Ludovico, radunando molti armati, con tanta prestezza giunse alla porta, che prima
fu veduto clie udito, et facilmente dalle mani del nipote racquisto senza alcun contrasto.
Frattanto Gattamelata si affrettava di giungere con li soldati per entrare in Bologna, et av-
vicinandosi, vide la porta nelle mani de' cittadini, et trovatosi deluso, a dietro se ne ritoma.
II governatore, conoscendo che i suoi disegni erano scoperti a tutta la cittk et che per
30 ravvenire li Bolognesi iion Thavrebbono piii in stima, ma sempre a sospetto, et in partico-
lare li Canetoli che nella cittk erano assai potenti, per ischivare ogni travaglio, il dl seguente
si parte da Bologna con Delphino Gozzadini vescovo et lascia la sua autoritk a Stephano
Porcaro romano podestk di Bologna et se ne va a Castello San Pietro et d'indi a Vinetia.
II senato awisa il pontefice della partita di Fantino govematore, et come egli con Gat-
35 tamelata si erano accordati per raalamente trattare la cittk; pregano il pontefice che di
un altro governatore gli provegga, che sia huomo da bene et amatore della cittk. II papa
manda per governatore Marco Condelmieri vinitiano suo nipote et vescovo di Avignone et
per la santa romana Chiesa legato di Bologna et deirEssarcato di Ravenna et di tutta la
Romagna in spirituale et temporale, il quale alli 8 di febbraro, la domenica, entra in Bolo-
40 gna et fe con ogni maniera di honore accolto. Erano antiani et confaloniero di giustitia
questi: Ludovico Isolani confallonier, Nicol6 de' Zaeti dottore, Matteo Papazzoni, Jacomo
Paltroni, Beccadello Spetiali, Tomaso del Dainese, Baldessera Caccianemici, Galeazzo dalla
Bucca antiani tutti vestiti di rosato con li confaloni avanti, li quali incontrarono il govema-
tore con le aolite ceremonie *.
45 Alli Ir d'aprile, il mercoledi, rimperatore si parte da Siena, dove era stato circa 6 mesi,
et va a Viterbo, havendo havuto buona pace col papa.
Alli 4 di maggio, il lunedl, sono grandissimi terremoti in Bologna. Et in questo tempo
* Liiro de' Dollori, fogllo 3.
» BiONDo, p. 3, llb. XXV.
T. xxxm, p. 1 — 3.
34 HISTORIA DI BOLOGNA [A. I433j
una saetta cauca dal cielo et in piii parti percuote et fraccassa la torre degrAsinelli; et trem6
talmente la terra che molti edificj rovinorono.
A dl 17 di giugno, il mercoledl, fu grand^ecclisse fra le 20 et 21 honu
Essendo cominciata una grandissima pioggia al principio di aprile, et durando tutto il
mese di giugno con horribilisaimi tuoni, sactte et lampi neiraria et con rovina degli all>eri, 5
delle biade et de' frutti, stavjisi la ciltk di Bologna et afflilta et meata, et tanto maggiore era
11 dolore, che nella cittk nfe anche si trovavano biade degli anni passati per le guerre so-
pradette che nn havevano impedito il seminare. Per 11 che il senato radunatosi, hebbe longo
rai^onamcnto che provisione a tanta calaniiti, che ne soprastava, ritrovar si potesse; rispose
Gratiolo Gratioli che a cosi gran tribulatione il rimedio era prima di placar Tira divina 10
svegliata dalli nostri pcccati, perchfe del restante sperava dal Signore Iddio ogni pietoso
ajutu, et che per ci6 a lui pareva si dovesse pigliar ressempio de' Fiorentini, i quali, visitati
dalle trihulationi, ricorrono a Dio et alla sua gloriosa madre, et uscendo della citti con or-
dinata processlone, vanno insino alla Madonna deirAmpruneta, ove sta una sacrata imagine
della Madre di Dio per mano di san Luca evangelista dipinta, et divotamente pigliando essa 15
imagine, la conducono nella citt^ per tre giorni contirui et processionalmente per la cittk Tac-
compagnano con lumi, salmi et hinni et a questa guisa ottengono la remissione delle lor
colpe et felice effetto alle loro domande. " Ora cosi parmi dovressimo far noi (che pur, per
" la Iddio mercfe, habbiamo la imagine santa della gloriosa Vergine dall' istesso san Luca
• evangelista dipinta): mandar le compa<^nie spirituali su al Monte della Guardia et con lumi, 20
* canti et orationi far portare la detta imagine insino alla porta della citta, et quivi dal
" senato et da tutto il clero incontrata, con ogni divotione condurla nella citta et fare tre
" solenni processioni con pregarla in cielo che per noi ottenga presso il suo dolcissimo figliolo
" pietk et misericordia , .
Piacque a tutti grantiani 11 parere di Gratiolo, et da tutti pregato, accetto egli il carico 25
di far quanto era il suo parere si dovesse fare. Egli adunque, come huomo prudente, insieme
con Giovanni dalle Armi, Bartolomeo Baronzini et Bcrnardino Muletti governatori dell'o8pltale
della Morte, ordina il tutto, et alli 4 di luglio, il sabbato, li detti governatori, con altri assai
della compagnia della Morte, airimpeto della pioggia et per il gran fango sagliono alla chiesa
di san Luca nel Monte della Guardla, et fatta quivi longa oratione, con riverentia pigliano 30
la sacrata imagine della Madonna et la rassettano con pretiosi panni et drappi d'ogni in-
tomo. Et la seguente notte, con lumi accesi, con la pioggia et cattiva via, divotamente la
portano alla chiesa di santa Maria Maddalena della Valle della Preda vicino la porta di Sar-
ragozza, hoggidi detta San Gioseffo de'.frati de' Servi. Et quivi tutto il restante della notte
si pos6 insino alla mattina. 35
Alli 5 di luglio, la domenica mattina, il governatore con il confalloniere di giustitia et
antiani, accompagnati quasi da tutta la nobiltk et popolo, viene alla porta ad incontrare la
santa imagine, la quale (o grandezza divina!) non si tosto si avvicina alla porta della citta,
che ecco si lieva un vento di tanta forza che caccia a forza le caliginose nubi, et Taria
si rasserena et il sole, con raggi suoi percuotendo nella detta santissima imagine, pareva fa- 40
cesse piii del solito chlaro splendore, di modo che quei che nella detta figura miravano, ri-
manevano dal gran lume talmente offuscati degrocchi, che altrove mirar non potevano. II che
scorgendo tutto il popolo, si udivano dlvoti pianti et spirituali sospiri per ogni lato; et doppo
le lagrime tutti ad alta voce cominciarono a gridare: "Habbi misericordia di noi, o Signore,
"per li meriti della tua gran madre, et perdonaci, ti preghiamo, le nostre colpe,. Et con 45
queste voci et pianti fu la sacrata imagine portata alla chiesa di san Matthia et quivi per
tutto quel giomo la lasclano.
II lunedi mattina poi, che fu alli 6, et il martedl et il mercordi seguente furono fatte
le divote processioni portando per la cittk la detta unagine ; et finita ogni processione delle
tre sopradette, lasciavano la detta Madonna nella chiesa del detto ospital della Morte, come 50
[A. 1433] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 35
ancor hoggidi si costuma, et finita la terza processione, con Tistesso ordine et divotione et
lumi accompagnata dal clero, dalli magistrati et popolo, che in tutto erano da 8000 persone,
con li frati deirOsservanza di san Francesco si riporto alla chiesa di san Luca, luogo a detta
imagine deputato, et cantata una solenne messa et rese gratie infinite alla beata Vergine,
5 ciascuno alla citta fe' ritorno. II senato poi ordina, in memoria di tanto beneficio et mira-
colo, che ogni anno con solenni processioni il medemo si facesse ogni prima domenica di lu-
glio; il che per alcuni anni si fece. Fu nondimeno poi ordinata questa santa memoria per
ciascun anno la domenica avanti rascensione di nostro Signore, nelli tre giorni delle rogationi.
Seguita il tempo sereno lugHo, agosto et settembre, et per le intercessioni della gloriosa
10 Madre di Dio si fece si fertile raccolto di grano et di altre biade, di vino et di tutti gl'altri
frutti, talmenteche la citta ne rimase soHevata, vendendosi la corba del frumento soldi 20,
che di prima vendevasi 40.
Ecco granimi inquieti degli ambitiosi cittadini di nuovo rivolti a disturbare la patria loro et
a1 perseguitarsi Tuno Taltro. Gli Griffoni et Tabbate Zambeccari tentano ogni via di cac-
15 ciare dalla citta li Canetoli et introdurvi Tabbate con Antonio Bentivogli et tutti H fuoru-
sciti et banditi. Et Battista Caietoli anch'egli non dorme con li amici, ma osserva tutti gli
andamenti de' suoi nemici et cerca intendere tutto quello che trattano li Griffoni. Alla fine,
intendendo che essi si erano armati et dubitando che volessero far venire Gattamelata che
era ad Imola, piglia anch'egli Tarme con li suoi amici et sta tutta la notte vigilante et
20 pone ad ogni lato della citth fidate spie per sapere la cagione per cui detti Griffoni si fos-
sero armati.
Vedendo li Griffoni che Gattamelata quella notte non era gionto secondo Tordine dato,
con arte simulando, fecero intendere alli Canetoli che essi non erano armati per cagione loro,
ma per suspetto di altri nemici che avevano; et li Canetoli gli prestarono fede et cosl tutti
25 deposero Tarmi. Ma il giomo seguente poi il dubbio si fece chiaro, percioch^ gionse Gat-
tamelata con 600 cavalli alH Crociari, et havendo inteso che li Griffoni havevano deposte
Tarmi, a Imola se ne ritorn6.
Havendo li Canetoli scoperto il trattato de' Griffoni, non ne fanno movimento alcuno,
ma bene come vigilanti stanno attenti a quanto si fa, havendo le spie in tutti i luoghi.
30 AUi 27 di lugHo, il lunedi, il conte Francesco dalla Mirandola con 300 cavalli passa a
San Cesario, et per questa cagione il popolo di Bologna tosto piglia l'arme, dubitando di
qualche trattato fra li fuorusciti et fra alcuni cittadini; et corso alle mura facevano buonis-
sime guardie, fratanto cercando d' intendere la cagione di questa sua venuta quivi, la quale
alla fine si seppe che era per dare ajuto alli fuorusciti di ritornare alla patria, percioch^
35 il giomo seguente si scoperse che Antonio Bentivogli, con alquanti cavalli et fanti assai
veniva da Lugo, ove molti giorni era stato; il quale di gih haveva mandato a dire al senato
che voleva venire a Bologna a far buona compagnia a tutti, et non hebbe risposta alcuna.
Egli adunque alli 26 d'agosto, il mercoledi, la notte seguente a hore 7, venne alle mura della
cittk alla porta di strk San Donato per entrare in Bologna. Et dalValtro lato nella istessa
40 hora Tabbate Zambeccari con li suoi fratelli et Tomaso Ghisilieri con graltri banditi si pre-
sentarono alle mura della porta di San Felice, et tolsero Tacqua dal canal di Reno per
potere entrare per il luogo ove h la Grrada et la cominciarono ad aprire; et parimente An-
tonio Bentivogli comincib a rompere la porta di strk San Donato. Ma essendo udite, et dato
alla campana della citta il segno, li Canetoli et li Griffoni et il popolo, pigliando rarmi,
45 tosto corsero alla Grada et una parte con li Canetoli e Griffoni passarono contro Antonio
Bentivogli, et tutti gli nemici con gran loro vergogna furono ributati adietro. In questo caso
li Griffoni si mostrorono dt esser contro li fuorusciti perch^ era il popolo tutto armato, et
se non fosse stato questo a loro un freno, essi di certo ajutavano Tabbate per ridurlo nella
citta, odiando a morte li Canetoli.
50 L'abbate, che vede che il popolo di Bologna gli fe contrario, si ritira al Borgo Panigale,
36 lUSTORIA DI BOLOGNA (AA. 1433-I434j
dove anco passa Antonio, et amendue con li Zambeccari dMndi partendosi, vanno a Castel
Franco, sperando di haverlo per un trattato ordinato con Giovar.ni Merlo, ma il tutto fu vano,
perchfe di f^k era il trattato scoperto et fatte le debite provisioni. Passarono adunque sul
Modonese a Spilimberto senza danneggiar luogo alcuno del Bolognese.
A d\ 30 d'agosto, la domenica, alcuni contadini danno Montevelio ad Antonio Bentivogli, 5
il quale vi lascia per commissario Giovanni Bianchetli con 200 fanti alle guardie '.
II senato manda a riacquistare Montevelio, et vi va Gattamelata et il conte Brandolino
et il Gatta. Per un suo soldato fu avtsato (iiovanni Bianchetti, che era suo amico, che uno
de' suoi soldati lo vuol tradire, et per ci6 egli alli 22 di settembre, il martedi, pigHa accordo
con li Bolognesi, salve !e persone et la roba, et gli consegna il castello, et Gattamelata Tac- 10
compagna insino al luogo sicuro: et Giovanni, fatto capace Antonio Bentivogli del tutto, fa
uccidere detto contestabile con li suoi compagni mentre sono in via.
In questo tempo Sigismondo imperatore fu da Eirgenio con molta pompa et humanit^
ricevuto in Roma et della corona deirimperio adornato.
L* imperatore, partito di Roraa, viene a Perugia et poscia a Rimini, et vi fa cavalliere 15
il signore Sigismondo di Rimini et il signore Malatesta da Cesena.
Et alli 9 di settembre, il mercoledl, passa a Ferrara, et quivi fa cavalliero Carlo di Jacomo
Salicetti cittadino bolognese, Poi va a Mantova, et crea marchese il signor di Mantua, et
d'indi passb nella sua Germania.
Alli 11 di settembre, il venerd), succede un grandissimo temporale con lampi, tuoni e 20
saette, una delle quali dh nella torre degli AsinelH et getta a terra due merli.
Del mese di ottobre appare una cometa che ha la coda longa; et si vede circa le 3 hore
di notte per molti giorni.
Alli 21 d'ottobre, il mercoledl, si principia di condur Tacqua della fonte Ramonda a
Bologna, neirhospitale della Morte. 25
II conte Francesco Sforza capitano del duca Filippo dh. molto terrore al popolo di Bo-
logna, passando per il territorio di Bologna con gran numero di soldati, il quale andava in
Romagna.
II popolo di Forll caccia fuori della citt^ li magistrati et ufficiali della Chiesa, et intro-
ducono Antonio Ordelaffi et il fanno suo signore. 30
Anno di Cristo 1434. — Sono creati granziani et confalloniere di giustitia secondo Tuso
deUa cittk. Fu pretore et capitano di Bologna Nicola Portenari dalFAquila conte palatino.
AIIi;21 di febraro, la domenica, grimolesi cacciano grufficiali della Chiesa et introducono
li soldati del duca di Milano che erano a Lugo, et Guid'Antonio Manfredi signor di Faenza
et conduttiero della Chiesa non manca di trascorrere il loro territorio et piglia molte castella 35
alla detta cittk soggette.
Andavano di male in peggio in questo tempo le cose del papa et molte cittk della Ro-
magna se gli ribellavano, per lo che H Canetoli, dubitando che Antonio Bentivogli, con li
suoi fuorusciti, si accordasse con il duca di Milano et venisse sopra Bologna et trovasse la
citt^ sproveduta, si deliberano di cacciare gli ufficiali della Chiesa et poi fortificare la cittk 40
per mantenersi in libertJl, anzi, per dir meglio, per mantenersi nella tirannia. Et per effettuare
il loro pensiero, mandano ad awisare a Gasparo Canetoli, capitano di 500 cavalli venetiani,
che tentasse con li Venetiani, che erano contro il papa, di haver licenza di condurre li detti
cavalH che haveva a San Giovanni in Persicetto per conquistarlo a nome de' BolognesL. Fu
licentiato volentieri il detto Gasparo, et egH come capitano di ventura alli 20 di maggio, il 45
giovedi, giunge a San Giovanni, et senza aver contrasto, vi entra, bench^ non havesse la rocca
ove erano li presidj del pontefice et di Gattamelata. Pigliato il castello, tosto ne avisa Bar-
> BioMso, llb. XXV.
[A. 1434] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 37
tolomeo e Battista CanetoH et egli raduna gH amici, et havuto con essi loro longo ragiona-
mento di ridursi in libertk et cacciar gli uffitiali della Chiesa, ne ragionorono con li antiani,
confallonieri del popolo, massari deirarti et nel conseglio delli 60 et con li principali del
conseglio delli 800, et si concluse che tutto ci5 si facesse. II perch^, di consentimento de-
5 grantiani armandosi li cittadini, andarono alla porta del palazzo, et fatto intendere alle guardie
che volevano parlare al govematore di cosa importante, tosto gli furono aperte le porte, et
entrati, s' insignorirono del detto palazzo, facendo uscir fuori li provisionati. Ora fatti pa-
droni, salirono al govematore due antiani, due confallonieri di popolo et due massari deirarti,
et andati al governatore, gli dissero che il reggimento haveva inteso che egli sMntromet-
10 teva nella citta con Gattamelata per soggiogarla et che per chiarirsi del fatto volevano stare
nel palazzo con esso lui et tenere le cliiavi delle porte et havere il palazzo in sua balia.
Pure si contentavano che egli rimanesse, ma non volevano che alcuna cosa trattasse senza
sua saputa. Laonde rimasero in palazzo, et niuno poteva col governatore parlare che essi
presenti non vi fossero, talmente che il governatore in iscambio di giudice libero rimaneva
15 servo prigione. Fecero ancora portar fuore di palazzo una saracinescha che haveva fatta
fare il detto governatore per la porta del palazzo.
II Gattamelata conduttier de' Venetiani, che a Castelfranco con mille cavalli et molti
pedoni era quivi venuto in servitio della Chiesa, con inganno s^insignorisce del detto castello,
perciochfe finge di voler porre in carcere della rocca due de' suoi soldati, opponendoli che
20 erano ladri, et volerli far essaminare et poi impiccarli, et caldamente priega il castellano
voglia compiacerli et accettarli. II castellaiio, non pensando a cosa alcuna di male, aperse la
porta al Gattamelata, il quale entro con alcimi servitori ; n^ sl tosto furon dentro, che piglia-
rono il castellano et cominciorono a gridare: " Viva Gattamelata,; et fatto prigione il castel-
lano, anco fecero il simile di tutta la sua famiglia.
25 Havuta la rocca, il Gattamelata dopo alcuni giorni fece attaccare il fuoco ad arte nelle
case che erano fuore della porta del castello verso Modona; et a questo grande incendio
correndo fuore del castello gli huomini per ismorzarlo, Gattamelata introduce per la rocca
molti soldati nel castello et fa chiudere le porte. Laoncie gli huomini che, estinto il fuoco,
volevano ritornare nel castello, il truovauo serrato, a tal che et il castello et le robbe del
30 popolo restarono nelle mani de' nemici.
II Gattamelata, intendendo che i Bolognesi cosi malamente trattavano il loro governatore,
passa sopra Piumazzo et lo piglia insieme con Manzolino et la rocca di San Giovanni.
Alli 8 di glugno, il martedi, il Gattamelata fa intendere a' Bolognesi che debbino resti-
tuire il governatore nella sua primiera libertk, perchfe voleva parlar seco al Borgo Panigale,
35 altrimenti che darebbe il guasto a tutto il territorio di Bologna; per lo che il giorno seguente
il senato si raduna et creano dieci huomini alla cura della citt^ sotto il nome de' dieci della
balla, et furono questi: Rizzardo Pepoli, Giovanni Lodovisi, Braiguerra Caccianemici, Nicolo
Ghisilardi, Galeotto Canetoli, Giovanni Isolani, Bernardino Muletti, Alberto Albergati, Merigo
Boccho, Gozzadino Gozzadini. Poi andarono al governatore et il posero in libertk.
40 II Gattamelata, intendendo che Gasparo Canetoli assediava la rocca di San Giovanni
con 400 cavalli, si dispone al tutto liberarla da tale assedio, et frattanto tratta con grhuomini
del caatello di esser introdotto secretamente nel castello; et alli 15 di giugno, il martedi, in-
trodotto, attacc6 la zuffa con li soldati di Gasparo da un lato et dalFaltro li contadini, tal-
mente, che in brieve spatio d'hora Gasparo con tutta la sua compagnia ne rest6 prigione.
45 Battista, che ha nuova della presa di Gasparo, tosto piglia Tarme con li suoi amici, et
il somigliante fa Luigi Grilfoni et Jbloriano con tutti li Griffoni et suoi amici, et si radunano
alla Masone; et amendue le parti passarono alla piazza su le dieci hore et Tuna parte del-
Taltra non si fidava, anzi ciascuna era alla rovina della contraria parte intenta. Erano li
47. n4W«rigimal* alPAmaKine
38 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i434j
Griffoni et il goveniatore concordi con Gattamelata, et per questa cajrione era voce nella
citth che li Griiioni fossero slati cagione della prigionia di Uasparo Canetoli. Et Battista
Canetuli era concorde con il duca di Milano che era nemico del papa. Ora, come b detto,
sendo amendue que»te parti iii piazza, nessuna airaltra si scopriva coi.traria, anzi pareva che
tutti per il bene della repubblica fossero quivi radunati. Et perchfe gii erano occorse alcune 5
parole fra Battista et Luigi, dubitando Galeotto cognato di Luigi che fra di loro non risor-
gesse qualche diaturbo, egli ^'interpose a ci6 con parole amorevoli el gli pose d'accordo.
Di poi condusse Luigi con frode et inganno nel palazzo de' notari avanti agli antiani, li quali
con parole dolci et amorevoli tanlo fecero, che egli deU'arme si spoglib, nfe si presto Tin-
felice »i vide disarmato, che conobbe, ma troppo tardi, ringanno et esBcrgli apparechiata 10
la morte; laoade cercando alla sua vita scampo, si pose in fuga per il palazzo, et salito sopra
il tetto, tosto li Canetoli circondarouo il palazzo. Facevano ogni lor sforzo di ucciderlo sopra
il tetto, ma lui animosamente con le tegole benissimo si difendeva et offendeva non poco
gli nemici. II che vedendo, li Canetoli pigliarono le lanze, et saliti sopra il tetto ove Luigi
era, con le dette lanze gli ferivano la piania de' piedi et finalmente si malamente il tratta- 15
rono ne' piedi, che egli cadde in terra et quivi miserabilmente ruccisero.
Poi rivolli a Floriaiio il fratello, che quivi era passato per ajutare il suo fratello, atro-
cemente il ferirono; et cosi maltrattato fu all'hospitale della Morte portato per medicarlo,
non vi essendo al parer de' cliirurgi pericolo di morte. Ma li Canetoli, non satii di questo,
anco si rivolsero sopra gli amlci de' Griffoni et li cacciarono fuori della piazza. Et in questa 20
fuga fu ucciso Giovanni Sbardelato.
Intendendo alcuni sceleraii amici de' Cauetoli che Floriano non era a morte ferito, anzi
si sperava che campasse, deliberano di volerlo occidere; laonde alle 6 ore, iingendo di
esser amici suoi, il vanuo per viaiiaie, ei gionti al letto ove semivivo giaceva, gli addiman-
darono come si sentiva. Et egli rispose : " Come piace al mio Sigaor Iddio „ ; et a queste 25
parole gli scelerati, pigliandolo per il capo et tirandolo da un lato del letto, crudelmente lo
scaniiorono; et tale fu il tine di questi due fratelli. Giovanni, che era il terzo, si fuggi.
Fatto questo crudele et spaventoso Jiomicidio, questi scelerati, clie dal demonio erano
guidati, vanno al palazzo et pigliano il governatore insieme con Paolo Trono ambasciatore
de' Venetiani, come che per veudetia della presa di Gasparo et Battista Canetoli fa venire 30
da 200 cavalli da Imola del duca di Milauo.
I Venetiani, havendo inteso che li Bologaesi havevano fatto prigione Paulo Trono, subito
distengono tutti li mercanti bolognesi.
Ritrovandosi in questi tenipi i Romani alHitlissimi et stanchi dalle passate calamitk, intesa
la venuta del Piccinino in Toscana et che il papa voleva di Roma partirsi, gridarono liberta, 35
et di subito presero il Campidoglio et tutte le porte di Roma, poi addimandorono al papa
Castel Sant'AngeIo et la rocca d'Ho8tia; et veggiendosi dar parole al pontefice, ritennero il
cardinale nipote di Eugenio et il posero sotto buone guardie (era questo cardinale ass^u odiato
da' Romani). Ora creatisi i Romfuii nuovi magistrati, posero alla casa del pontefice buone
guardie acciochfe non si fuggisse, et chiamarono il Piccinino per darli il papa et Roma 40
nelle mani. Ma il papa avvisato del tutto, inganiio le guardie, et fuggilosi via et ritrovandosi
finalmente fuori di pericolo in Civita Vecchia, dove una galera fiorentina per lui venuta era,
imbarcatosi con molti prelati della corte, che fuggendo per diverse via il seguitarono, si
condusse in Fiorenza, dove alli 23 di giugno, il mercoledl, che era la vigilia di san Giovanni
Battista, con molta pompa n'entr6. 45
II papa, intendendo che li Bolognesi hanno distenuto il goverpatore et che fra di loro
spargano molto sangue, desideroso di acquetare ogni tumulto, manda a Bologna Bartolomeo
Zabarello padovano per arcivescovo insieme con gli ambasciatori fiorentini; il quale, essendo
radunato il conseglio, gli ragioi.6 a longo col dirli clie il pontefice di loro assai si doleva, che
non coutenti di haversi tra di loro roviuati, anche havessero posto le mani nel suo luogoteueute, 50
lA. 1434] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 39
et che, se pur era occorsa alcuna cosa, dovevano ricorrere al pontefice et non fare giustitia
da se stessi et che contra ogni uso degli esserciti havevano contrafatto ad ingiuriare gli
ambasciatori, li quali in tutte le cose sempre illesi conservar si deono. Poi li preg6 a la-
sciarli amendui Hberl, perch^ era cosa grata al pontefice et non poco honor loro. Final-
5 mente gli manifesto che il pontefice Thaveva constituito govematore in luogo del governa-
tore passato et li essortb ad osservare li capitoli fatti et mandar fuore della citta li soldati
del duca di Milano nemico del papa, il che facendo Gasparo sarebbe liberato et li mercanti
distenuti a Venetia sarebbero lasciati in libertk et Gattamelata sark levato fuori del terri-
torio bolognese.
10 Gli fu risposto dal senato con prudenza ad ogni sua petitione, et raccettarono per loro
governatore.
L'arcivescovo va a Castelfranco a trovare Gattamelata, ove anco era Lunardo Venerj
commissario de' Venetiani, Taddeo marchese da Este, il conte Brandolino con buon numero
di soldati per f ar guerra a' Bolognesi ; et havendo con Gattamelata assai sopra ci6 discorso,
15 finalmente cosi fu l'accordo:
Che Galeotto Canetoli andasse al pontefice in Fiorenza et che facesse accordo con sua
Beatitudine ;
Che in questo tempo li Bolognesi fossero sicuri et liberi di potere andare et passare
dove piii li piacesse senza disturbo alcuno;
20 Che Gasparo Canetoli fosse depositato nella rocca di San Giovanni ad instanza del
pontefice ;
Che non si facessero correrie sul Bolognese, et non accordandosi col papa, dovessero
esser li cittadini bolognesi avisati di due giorni prima che si facesse alcuna correria.
Questi patti et accordo fu publicato nelFessercito di Gattamelata alli 29 di giugno, il
25 martedl. Fratanto Tarcivescovo ritorna a Bologna et come governatore entra in palazzo, ma
pero con poca autoritk, essendo andato Galeotto al pontefice. I Bolognesi fanno il lor rac-
colto et con prestezza conducono le biade nella cittJi. Li soldati di Gattamelata non cessano
di rubbare il territorio di Bologna et poco osservano le promissioni di lasciare liberi li mer-
canti bolognesi a Venetia, havendo li Bolognesi lasciati in libertk il governatore et ramba-
30 sciatore, che erano distenuti.
L'arcivescovo in questo tempo passa a Castel Bolognese con li soldati fiorentini et vene-
tiani et lo conquista et d'indi va ad Imola, che teneva li presidj del duca di Milano, et
non poco la travaglia, et il simile fa a Forll.
Galeotto, giunto a Fiorenza dal pontefice, capitola col papa, il quale poi manda il ve-
35 scovo di Recanati et Pietro Ramponi protonotario apostolico a Bologna con li capitoli,
accioch^ fossero accettati da' Bolognesi.
Mentre che li detti capitoli si dovevano dal popolo approvare, i Bolognesi intesero esser
stato mandato a Venetia Gasparo Canetoli, il che era contra li capitoli fatti con rarcive-
scovo li quali dicevano che si dovesse liberare, et anche intesero che Gattamelata si era
40 impadronito di Castcilo Bolognese et che con Tessercito poi era venuto a Castello San Piero
et rhaveva pigliato et che li suoi soldati scorrevano del continuo il territorio bolognese
saccheggiandolo et rovinandolo in ogni parte; la quai cose tutte furono cagione che I,i cittk
non voUe accettare li capitoli, nh piu oltre intendere cosa alcuna di pace col papa.
L'arcive8covo, che si vede uccellato da Gattamelata, pieno di sdegno et di rabbia, ri-
45 torna a Fiorenza et il vescovo di Recanati passa commissario del papa in Romagna neires-
sercito della lega. Talmente che a questa guisa Bologna rimane senza governatore del papa.
La lega raduna un fortissimo essercito in Romagna per debellar Forli et Imola ad in-
stanza del pontefice.
II simile fa il duca di Milano, il quale manda Aresaurio et Bernardino dalla Garda con
50 2500 cavalli in Romagna et fa ritornare NicoI6 Piccinino dal reame di Napoli con 2500 ca-
40
HISTORIA Dl BOLOGNA . lA. 1434]
valH et altrettanti fantJ et lo fa capitano di tutto reasercito contro la lega; et alli 18 di
affosto, il mercoledl, egli giunae a Korll, ove si era fatto signore Antonio Ordelaffi amico
del duca.
AIH 19 di agosto, il giovedl, a hore 20, fu finita di condurre l'acqua della fontana, della
quale di sopra si fe detto, insino all' hospitale della Morte, et di gia da essa larghissime acque 5
uscendo a beneficio della cittk, era da tutti molto estimaU et tenuta in pregio. Ma non
potendo tanta liberalitk et cortesia sopportare ii datieri del vino, cominciorono ad opporsi
al ben pubblico et al soUevamento della povert^ con dire che il datio pativa gran danno,
et tanto si adoperarono in questa cosa che la fecero rovinare.
Alli 28 d'agosto, 11 sabbato, il duca di Milauo havendo radunato resbercito, passa sopra 10
Imola asaediata dalla lega, lasciando adietro a Castello Bolognese il vescovo di Recanati
commissario del papa, Astorre Manfredi da Faenza, Gattamelata, Pietro Giovanni Paulo Ursino,
con altri capitani venetiani et con Nicol6 da Tollentino capitano de' Fiorentini con 6000 ca-
valli et 3000 fanti, fra li quali era iion poca discordia, non volendo punto Tuno cedere
all*altro. Ora avvicinatidosi questi due esserciti assieme, vennero all'arme nella via Flaminia 15
fra Castello Bolognese et Imola, et quivi amendui le parti combattendo auimosamente, hora
questa et hora quella parte la fortuna favoriva. Finalmenle Nicol6 Piccinino, facendosi del
vantaggio del luogo et deirarte contra il gran numero de' nemici schermo, ruppe talmente
il campo de' nemici, che a pena ne fuggirno mille cavalli et ne rimasero sei capitani della
parte nemica prigioni. Nicol6 da Tolentino, Guerriero da Marzano, Pietro Giovanni Paulo Ur- 20
sino con lo stendardo suo, Estor Manfredi fratello del signor Guido Antonio, Cesare da Mar-
tinengo, Nicol6 da Pisa et Guido Antonio Maufredi siguor di Faenza, Taddeo marchese di
Este, Gattamelata, il patriarca Vittellesco et Brandolino si salvorono destramente fuggendo.
I Bologuesi, iniesa questa vittoria del Piccinino contro la lega, ne fanno grandissima
allegrezza, percioche il duca di MUano a loro molto si mostrava amico. 25
NicoI6 Piccinino, havuta la sudetta vittoria, passa di subito sopra Castel Bolognese et
vi pone Tassedio, et il primo di settembre, il mercoledi, lo conquista et lo consegna alli Bo-
lognesi, et passati li otto giorni il castellano rende la rocca. Poi il Piccinino manda H capi-
tani prigioui al duca di Milano, li quali passano dietro le mura di Bologna il di 21 di set-
tembre, il martedl, et quivi fra pochi giorui Nicolo da Tollentino si muore. 30
Vedendo li Bolognesi 1' essercito della lega rovinato, si deliberano di riacquistare le castella
gih. pigliate dal Gattamelata; et per ci6 mandano a chiedere a Nicol6 Piccinino alquante
squadre di soldati a cavallo et a piedi, et essi anco vi pongono mille fanti et 400 cavalli,
et fatto un essercito, lo mandano alli 27 di settembre, il lunedi, a Bazzano, et alli 29 Thebbero
a patti. Poi alli 13 di ottobre, il mercoledi, ricuperarono Piumazzo et alli 28 del inedesimo, 35
il giovedi, hebbero Crevalcore, salve le persone colle robbe loro; per6 fecero prigioni Francesco
di Pace Fantuzzo amico d'Antonio Bentivogli vicario et bandito di Bologna et anche Michele
di Folce cancelliere di Gattamelata con 40 cavalli et 60 fanti; ma Franceaco, per esser
amico di Sagramoro parmegiano conduttiere del duca, fu liberato da lui et mandato a Ferrara.
Nicol6 Picciniuo seguita vittoria et assedia Grauarolo. 40
Alli 17 d'ottobre, la domenica, due ambasciatori bolognesi vanno a Fiorenza al papa a
condolersi de' suoi travagli et anco per cerc£ire accordo con esso lui ; gli ambasciatori furono
Romio da Sala dottore et Giovaniu Manzolino notaro.
Alli 25 di ottobre, il lunedi, Nicol6 Piccinino manda li soldati a Castel San Pietro et li
fa dar rassalto, et dnalmente alli31, la domenica, gli huomini del detto castello si rendono 45
et promettono di pagare fra certo tempo 1 2000 ducati et di lasciarli porre a sacco il giudeo
che prestava ad usura nel castello, dandoli nelle mani il vicario tiorentino quivi da Gatta-
melata posto. Poi spogliorono U preaidj posti quivi dalli Fiorentini, che erano 300 fanti, et
consignorono il detto castello alli Bolognesi et alli 8 di novembre, il lunedi, si partirono
et vennero dietro le mura della citt^ et andarono ad alloggiare al Borgo Panigale, ove anco 50
tAA. 1434-1435] DEL P. CHERUBINO ^GHIR ARDACCl 41
venne il Piccinino, il quale fu da molti cittadini bolognesi visitato et dalla cittk honoratamente
fu presentato di molte carra di pollami et di vitelli, di pane, di vino, di spelta et altra
vettovaglia; et stette quivi al Borgo fino alli 20 di novembre, il sabbato.
Questo capitano stette tanti giorni al Borgo Panigale, perchfe si disordinatamente piowe
5 che pareva si volesse sommergere il mondo. Fu anco cagione questa gran pioggia che il
senato condusse la Madonna di san Luca nella chth. ; et si f ecero con essa tre divote proces-
sioni, et per la bonta di Dio 1' aria per molti giorni si tranquillo. Laonde, et f ermato il terapo
cattivo, tosto il Piccinino passo a Castel Franco, ove era Gattamelata con robusti presidj, et
lo comincio a battagliare et con bombarde a salutarlo, ma non pote darvi 1' assedio, ne meno
10 travagliarlo come era l'animo suo, perch^, sopragioata la pioggia, talmente si rinfranc6, che
nelli alloggiamenti li cavalli stavano nel f ango insino alla panza ; et essendovi stato a torno 1 8
giorni in circa, et gettata a terra una torre, egli alli nove di dicembre, il giovedi, fu forzato
dalla pioggia lasciare l'assedio et partirsi per la Lombardia a svernarsi. Promettendo per6
a' Bolognesi a primavera riacquistarli Castel Franco, Sant'Agatha, San Giovanni et Manzolino,
15 che erano in potere de' soldati venetiani et fiorentini, li quali non cessavavo di scorrere et
dannegiare il territorio di Bologna, sendo in detti luoghi da 800 cavalli et 500 fanti.
Anno di Cristo 1435. — Si creano li antiemi et gPaltri magistrati secondo Tuso della
cittL Si fanno i dieci della balia per 6 mesi, che habbino a governare la citta, et sono cassi
li 20. Sono anche creati li massari. Li dieci della balla furono questi: Romeo Foscarari
20 dottore et cavalliere, NicoI6 dalla Fava medico, Bartolomeo Campeggi dottore, Beltramo da
Sala, Giovanni da Manzolino procuratore, Tomaso dalle Cavezze banchiere, Jeronimo Bolo-
gnini, Francesco d'Argelata banchiere, Matteo Mareschalchi merzaro, Bartolomeo di Tomaso
beccaro.
A dl 12 di gennaro, il mercoledl, il conte Brandolino fratello giurato di Gattamelata,
25 desideroso anch'egli di mostrare il suo valore, et a tutti noto 1' ingegno suo, con li suoi soldati,
che erano per la Chiesa in San Giovanni, passa a Confortino piccolo castello et il piglia
et pone a sacco quel poco vi trova.
Pietro Ramponi canonico e protonotario aposlolico, che venne a Bologna con li capitoli
sopra descritti, addimandato dal pontefice, va a Fiorenza.
30 Roma ritorna all' ubbidienza del pontefice.
Volendo il senato riacquistare le castella che tenevano gli nemici, alli 3 d'aprile, la do-
menica, manda li soldati alla torre o villa di Galliera, ove erano li presidj della Chiesa, et
con le bombarde la combattono et a forza il giorno seguente la ottengono, ponendo ogni
cosa a sacco et facendo li presidj prigioni, et alcuni huomini d'arme s'affogorno nelle fosse.
35 AUi 6 d'aprile, il martedi, Gasparo Canetoli ^ condotto da Venetia a Fiorenza et pre-
sentato al papa, il quale lo fa carcerare; et quivi si muore.
Alli 31 di maggio, il lunedi, si fa il consiglio delli 600, nel quale h. proposto et ottenuto
che neiravvenire piu non si faccia capitano della montagna, per cagione delli tanti rubba-
menti che li capitani passati havevano fatti. In questo tempo Antonio Galeazzo Bentivogli
40 con graltri banditi di Bologna habita nelle castella tenute a divotione della Chiesa; sempre
havendo nella mente di trovar modo di poter ritornare alla patria, et sopra ci6 havuti molti
consigli, delibera con Gattamelata di havere la entrata nella cittk; et egli pifi volte col mezzo
delle spie havendo inteso come la cittk era negligentemente guardata, parveli tanto piii facUe
la via al suo desiderio. Pero alli 29 di giugno, il mercoledi, Antonio Bentivogli, Gattamelata,
45 et molte bande de soldati, oltre il buon numero de' banditi, al far del giorno vennero alla
porta di strk Santo Stephano, et non vi essendo le guardie, ruppero le serrature et entrarono
fra la porta et il ponte senza esser uditi da alcuno; et abbassando il ponte, Pietro Alberto
da Modena con una scala sagliendo sopra il muro et scendendo nella cittJi, con una mannara
comincio a rompere la chiavatura della porta et di gik era a buon porto per aprirla. Ma
42 IIISTORIA DI BOLOGNA [A. 1433]
rabbat*" dl San Giuliano, udendo lo strepito et imaginandosi db che era, ricoree allp cam-
pana, chiamando il capitano di detta porta che dormiva, il quale, svegliato, tosto corre al
Tomore. Pietro Alberto, veggendolo, con la manrara se gli volt6 contro per ucciderlo, ma
non puoti, perchfe tosto si fuggl a casa sua.
Pietro Alberto, vedendosi scoperto, tosto si nascose nelia casa di Antonio Papa Pellacani, 5
et poi al tramontare del sole uscJ daila citti et pa8s6 a Sant*Agatha, ove era tornato Antonio
Bentivogli.
Alli 6 d'ag08to vengono novelle a Bologna della rotta del re di Aragonia havuta dalli
Genovesi ne! porto di Gaeta, nella quale restorono prigioni il detto re, il re di Navarra,
rinfante d'Aragona, il maestro di San Jacomo di Gallicia, il vice re di Sicilia, il principe 10
di Taranto, il duca di Sessa con un suo figliuolo, il conte da Fondi, Miniguccio dall'Aquila
et altri baroni, che salivano al numero di cccc, oltre che furono prese tutte le loro navi et
robbe et condotte a Genova. Furono poi li detti prigioni condotti a Milano; et il duca di
Milano non dopo molti giorni gli liberb, il che partori non piccolo sdegno a' Genovesi con-
tro il detto duca. 15
Nicol6 dalla Stella detto Nicol6 Fortebracci, gran capitano et signore di molte castella
e cittadi, h dal Taliano Forlano rotto et fatto prigione et di un colpo di lanza miserabil-
mente muore; della cui morte il Piccinino, che era in quel di Bologna, n'hebbe gran cord<^lio.
Nicola Albergati cardinale di Santa Croce in Jerusalem et il cardinale di San Pietro
in Vincola trattano la pace fra la lega et il duca di Milano; et a dl 10 d'ag08to, il mercoledi, 20
la concludono fra il papa, Venetiani et Fiorentini da una parte et dairaltra fra Filippo
duca di Milano, con patto che il duca liabbia a restituire tutti li luoghi del papa, che egli
in Romagna teneva et non habbia a dare ajuto, ne favore a' Bolognesi.
I Bolognesi frattanto mandano in Fiorenza ad offerire la citta al papa-
A dl 19 d'ago8to, il venerdi, il pontefice manda Scipione dottore ferrarese a BoIogna< et 25
radunato il conseglio, egli da parte del papa gli restituisce la benedittione et gli fa certi
et sicuri della pace fatta. Poi gli avvisa come il pontefice saria d'animo venire a stanziare
a Bologna et che perci6 voleva libera signoria della cittk come cosa sua. II di seguente
rispose il conseglio che ringratiavano sua Santitk della benedittione datali et che molto li
piaceva la pace seguita per il bene d'Italia, ma in quanto alla citta, havendo egli data la 30
fede al duca di Milano di non trattar cosa alcuna senza sua saputa, che li pareva dovere
fare intendere questa domanda al duca, et con questo il licentiorono.
Alli 24 d'ag08to, il mercoledl, giungono le nuove a Bologna che Tarmata de' Genovesi,
che era a nome del duca di Milano, haveva rotta Tarmata del re di Aragonia nel porto di
Gaeta. Valeva in questo tempo la corba della farina soldi 44 et danari sei, montando la libra 35
danari 3 */y
II duca, essendo conclusa la pace, scrive il tutto che h successo a' Bolognesi et gli
essorta a provedere a' fatti loro et di esser concordi col papa con quelle migliori et pifl
honeste conditioni potessero, offerendosi sempre ad esserli buon amico. Le cui lettere nel
senato lette, fu molto laudata la fede et Tamore del duca, et consultato dal senato quanto 40
si dovesse fare, elessero grambasciatori per mandare al pontefice a Fiorenza et capitolare
con esso luL GH ambasciatori furono Roraeo Foscarari cavalliero, Niccol6 Ghisilardi dot-
tore ; a' quali diede il senato li capitoli per trattare accordo col papa. Poi anche vi mand6
Galeotto Canetoli dottore, amico del pontefice; li quali tutti hebbero grata audientia et alli
27 di settembre, il martedi, conclusero li capitoli deiraccordo ; et la nuova fu portata a Bo- 45
logna il dl seguente alle due hore di notte et si fecero pella citta gran segni di allegrezza.
Poi si tolsero via le offese, et ciascuno poteva liberamente con le mercantie andare ovunque
piii li piacesse.
Si ritornano li prezzi alli datii che erano nelFanno 1429, col consenso del senato et di
tutti li magistrati, cio^: Le porte a soldi 4 per carro che hora pagavano soldi sei, il grano 50
[A. 1435] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 43
a soldi 1 che hora ne pagava soldi 2. II datio delle bestie et ogni altro datio si mutorono,
eccetto il datio del pesce, che pagava soldi 12 per cesta, che fu posto a soldi 10.
II pontefice manda Daniele da Treviso suo tesoriero et vescovo di Concordia per gover-
natore di Bologna, il quale alli 6 d'ottobre, il giovedi, viene a Bologna et entra per la porta
5 di strk Maggiore con li soliti honori, a cui le chiavi della citta sono presentate. Condusse
questo governatore seco Baldassare Offidano marchiano, huomo crudelissimo et assai favorito
dal papa; era parimenti seco Gasparo da Todi huomo sceleratissimo. Fu il governatore
con gran festa ricevuto, ma spetialmente da Battista Canetoli, il quale, vistosi abbandonato
dal duca Filippo e le cose della Chiesa cosi prospere, fingeva tutta questa allegrezza, mentre
10 che egli havesse per qualche via straordinaria potuto accomodare le cose sue.
II govematore, la sera istessa che egli fece Tentrata in Bologna, mut6 li capitani delle
porte et ve ne pose altri a suo modo; et il giomo seguente tutti li magistrati giurono fedelta
alla Chiesa nelle sue mani.
II govematore fa portare la campana delli signori antiani, che tenevano sopra il palazzo
15 loro de' notari, nel palazzo ove egli habitava.
Di questo mese di ottobre, sendo fatto giudice della mercantia Antonio da Castel San
Piero dottore, si comincio a tenere ragione, la quale per molto tempo avanti non si era tenuta.
II governatore, per conseglio deirOffida, comanda a Battista Canetoli che debba licen-
tiare tutti li soldati da piedi et da cavallo che egli nella citta teneva. Battista promette di
20 farlo, ma poi non ne fa nulla; anzi tarda di giorno in giorno et finge mille scuse, forse
havendo egli in animo di far qualche suo dissegno, perche aspettava il Piccinino che facea
il duca Filippo venire, ma non gli venne fatta; percioch^ vedendo il governatore che egli
andava ritardando et non ubbidiva, ordino di farlo prigione insieme con tutti li suoi, giudi-
cando che se a questa guisa non faceva, che la citta giamai viverebbe quieta sotto la Chiesa.
25 Finse adunque il governatore di poco curarsi piu che Battista mandasse via li detti soldati,
et frattanto egli secretamente tratta con Francesco Sforza, che era a Medicina, che gli
mandi alcune bande di soldati; il quale tosto gli manda Sigisraondo Malatesta con 600 cavalli,
et secretamente entrano in Bologna per la porta di San Mammolo. Battista, che intende
questo, ripieno di timore di non esser fatto prigione, si rivolta alla fuga, et perche dubitava
30 fuggendo d'esser seguitato, si vesti di panni alla forestiera, et tolto lo sparviero in pugno
et fingendo eg1i et dodici suoi compagni a cavallo di voler gire a caccia, pacificamente alli
14 d'ottobre, il venerdi, si parti et pass6 a Correggio, dove poi da molti suoi parenti et
amici fu seguitato, e fra gli altri da Ludovico Canetoli, Baldessera Canetoli cugini di Bat-
tista, Lippo et Giovanni Muzzarelli, Bonifacio Matassellani, Bonifacio di Giovanni de' Prieti,
35 che furono in tutto 200 huomini. Et Maria Tomasina moglie di Battista passo a San Ludo-
vico del Pradello.
- Galetto Canetoli, sendo in Fiorenza et havendo notitia che Battista con li suoi parenti
et amici si era fuggito di Bologna, dubitando che cio non fosse stato per qualche machina-
tione del papa ordinata contro li Canetoli, tosto anch'egli si fugge a Siena.
40 Parendo al governatore di haver libero dominio della citta, essendo fuggiti li Canetoli
con la loro fattione et ritrovandosi havere nella cittk tanti cavalli et fanti al suo commando,
fa podestk Baldassare Offidano huomo scelerato et iniquo et alle bolette vi pone Gasparo
da Todi scelerato sopra tutti li scelerati; et fa tutto ci6 per tenere in timore la cittk et
secondo il rio consiglio deirOffida.
45 Baldassare passa nel palazzo del podestJi et voUe per sua guardia havere 200 fanti; et
quivi fa creare li nuovi antiani, che furono questi: Per il quartiero di porta Ravegnana: Jero-
nimo Bolognini confalloniero di giustitia, Giovanni di Jacomo Isolani, Carlo di Gabbione
Gozzadini; porta San Piero: Gasparo di Marco dalla Renghiera dottore, Gasparo di Barto-
lomeo Sassoni: porta Stieri: Dionisio di Caslello notaro, Pietro Capocchia fabro; porta San
50 Proculo: Giovanni di Montino dalle Coltre, Pietro Bertd.
44 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i435i
A dl 3 di novembre, il giovedl, bI comincia a suonare rarengo, che per due anni non si
era aonato; et U massari delle arti con li antiani creano grambasciatori per mandarli al pon-
tefice a Fiorenza ad invitarlo a venire a Bologna, intendendo essi che egli con niolto scom-
modo a Fiorenza si stava. Li sei massari eletti furono queati: Bernardino Muletti correttore
de' notari, Donduccio massaro de' beccari, Giovanni Buttigliero massaro de' strazzaroli, Mat- 5
thio Mareschalchi massaro de' merzari, Pace Magarotto massaro de' spetiali, Jacomo di Luca
del Panno del Lino massaro de' bisilieri.
II govematore poi anch'egli elesse altri tre cittadini che con li detti ambasciatori in com-
pagnia andassero, et furono Giovanni di Jacomo Isolani uno degrantiani, Francesco Guidotti,
Carlo Salicetto dottore. Posti tutti a ordine, et havuta la commissione di quanto dovevano 10
fare, alli sette di novembre, il lunedl, havendo ciascuno de' massari tre servitori riccamente
vestiti, si partirono et furono in tutto 40 cavalli. Et giunti al papa et fatta rambasdata,
il pontefice rispose loro che per all'hora non poteva transferirsi a Bologna per alcuni im-
portanti occasioni che gli soprastavano e promise che al febraro avenire, che a soddisfat-
tione di tutto il popolo di Bologna, egli ci verrebbe, et che frattanto li essortava a vivere 15
in pace; et cod li rimandb a Bologna.
AUi 9 di novembre, il mercoIedJ, il govematore manda alle case de' confallonieri del popolo
et gH fa levare i confalloni et portarli dentro un sacco al palazzo, et da indi in poi non volle si
eleggessero confallonieri, nh voUe si cavassero gli ufficii, ma gli distribuiva lui a sua volontru
AIU 30 di novembre il cardinale Santa Croce giunge in Bologna ritornando di Franza 20
dove haveva conchiusa la pace, dove fu incontrato con ogni solemnit^.
Antonio Bentivogli in questo tempo procura presso il papa di ritoraare alla patria, es-
sendo stato 1 5 anni et mesi tre f uori di- quella bandito ; et il pontelice considerando che
egli molto si era affaticato per farli havere il dominio di Bologna, volentieri glie ne fa gratia
et lo rimette insieme con li suoi amici; il quale alli 4 di decembre, la domenica, a hore 22, 25
entra in Bologna et subito va a visitare il governatore et poi va alla sua casa a riposare.
Entrato Antonio in Bologna, concorsero gli amici suoi in tanto numero che la casa non
U poteva capire, et tanto era da' cittadini amato, che tosto gli fomirno la casa di tutto quello
che bisogno era, oltre che ogni giorao era dal popolo visitato et presentato. Quando andava
in publico per la citta era seguitato da numero infinito del popolo; et queste tante amore- 30
volezze degramici et del popolo gli nocquero assai, percioch^ il goveraatore, che stava ze-
loso della chtk, notava ogni cosa. Oltre clie anco era subomato dall' Offida et da molti cit-
tadini Maltraversi, che non potevano patire di vedere Antonio cotanto riverito et amato.
A di 7 di decembre, il mercoledi, Tomaso Zambeccari et Giovanni di Matteo Griffoni con
molti altri de' fuomsciti ritornano aBologna. Veggiendo il Piccinino che la Romagna era pacifica, 35
chiede al papa duomila ducati i quali esso diceva doverli havere da Bologna et il papa; glieli
dh Bologna et egli restituisce Castel Bolognese, Castel San Piero. Et.il medemo fece poco ap-
presso il Gatta et Brandolino, restituendo San Giovanni in Persicetto, Sant'Agatha et Manzolino.
AUi 15 di decembre, il giovedl, Baldassarre Offidano fa levar Tarme offensive et difensive
di casa di Jacomo dalle Corregie e di questi, ciofe: Francesco del Bue, Merigo di Nicolo 40
drappiero, Nicol6 dal Mangano drappiero, Gabriele Piatesi et di altri assai che erano par-
tigiani de' Canetoli et tutte le fa portare nel palazzo del podestk.
A dl 16 di decembre, il venerdl, il govematore fa bandire che niuno porti arme dentro
n^ fuori della citth, sotto pena di gran somma di danari et di 10 tratti di corda.
L'Offida in questo istesso giorao fa dare la sicurtk di lire 25 000 a Jacomo dalle Cor- 45
reggie et di 5000 a Francesco del Bue et di altrettanti a Merigo di Nicol6, di 4000 a Cor-
nelio de' Grassi di stare a ragione per haver havuti li datii et maneggiate le entrate della
citti\. Erano questi partegiani de' Canetoli,
La invidia, che giammai non cessa di spargere il suo veneno nei cuori degrinquieti et
ambitioai, non manca in questi tempi insieme con la discordia soflSar co" mantid nel fuoco 50
[A. 143SJ DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 45
per accender maggior fiamma, perciochfe alcuni de' Maltraversi, ciofe: Domenico et Giovanni
laolani, Giovanni di Ligiiano, Giovanni del Testa Gozzadini et altri assai vanno al governa-
tore et gli dicono che s'egli brama di conservare la citta alla divotione della Chiesa, che
bisogna por freno alla grandezza di Antonio, il quale pareva che si volesse pian piano porre
5 a ordine di farsi signore della cittk come Giovanni il padre haveva fatto, 11 che a lui era
cosa facile, havendo in mano i cuori del popolo, et che per ci6 awertisce bene alli casi
suoi. Queste parole non caderono a terra presso il govematore et rOffida, ma benissimo le
appresero nella mente, et per cio secretamente volendo provedere a quanto dubitava, ordi
un trattato di uccidere Antonio; et cosl fece venire tutti li soldati alla cittk sotto pretesto di
10 voler farli fare la rassegna et ordinatamente portarsi in piazza. Alli 23 di decembre, il ve-
nerdi, Antonio, che sicuramente spendeva i suoi passi et anche frattanto pregava il popolo
non lo volesse cosi seguitare per vietare ogni sinistro sospetto, la mattina esce di casa sua
per andare al palazzo ad udire la messa et ad accompagnare il governatore, et seco era
Giovanni Fantuzzo, ser Cola et Gasparo Malvezzi ; et giunto alla torre degrAsinelli, si rivolse
15 adietro, licentio anche alcuni che lo seguitavano, et entrato in palazzo, secondo il solito
ando a salutare 11 governatore et seco and6 alla messa. Ora, mentre che la messa si cele-
brava, H soldati facevano la lor mostra in piazza et Baldassare Offidano manda a domandare
Tomaso Zambeccari con avisarlo che seco di alcuni negotii parlar voleva, il quale venuto a
lui, si pose ad artificiosi et longhi ragionamenti seco, aspettando frattanto che successo fosse
20 quel del governatore con Antonio Bentivogli. Finita adunque la messa, il governatore piglia
per mano Antonio Galeazzo et il conduce nella sua camera ragionando seco con faccia ri-
dente et proferendosegli favorevole dovunque egli fosse buono per lui, et di uno in altro
ragionamento entrando, aspettava d'intendere se TOffida haveva a ordine posto li soldati alla
piazza et apparechiati quelli che dovevano por le mani addosso ad Antonio. Di che accer-
25 tato il governatore, egli con parole amorevoli et proferte de1le prime maggiorl da se il licen-
tio. Uscendo Antonio di camera, venne alle scale di legno (cosi erano in questi tempi) che
scendono alla corte del palazzo, et quivi da 25 armati incontrato, fu fatto prigione ad instanza
del governatore et di Baldassare Offida. Disse airhora Antonio: " Et che ho fatto io? E
" forse questa la remuneratione delli meriti miei che la Chiesa mi porge di tanta fedeltk et
30 " servitti che le ho dimostraio ? „ . Et volendo piu oltre parlare, con una fascia gli fu chiusa
la bocca e tosto giii della scala il condussero dove li fu con celerita tagliata la testa, la-
sciando di sfe un sol figliolo naturale, Annibale.
Mentre che si scelerato officio nel palazzo sl f aceva, I' Offida, acciochfe il tumulto non sl
udisse, fece sonar le trombe quasi che della mostra delli soldati allegrezza facesse; nfe si
35 tosto la morte di Antonio intese, che egli parimente a Tomaso Zambeccari fece con uh pan-
nicello chiuderli la bocca et nella sala del re Entio ad una stanga il fece impiccare. Po
mand6 a dimandare otto huomini della compagnia dell' hospitale della Morte, a' quali com-
m&nd6 che senza cappe di Battuti levassero quei due corpi et li portassero a seppellire; et
cosi fecero, portandoli a San Christophoro del Balladuro, et gli posero ciascuno nella sua
40 cassa di legno et gli diedero sepoltura. Fu poi il corpo di Antonio Galeazzo transportato
nella chiesa di san Jacomo et posto in una bellissima sepoltura di marmo dietro il coro
di detta chiesa, dove hoggidl anche si leggono questi versi:
St lachrtmts celebres fas est ornare sefultos,
Flete suferfositi, defrecor, ossa viri;
45 Vos quoque, Pyerides, heu ttindite fectora falmis,
Antonio latice froluit ora sui.
Antonii nomen, cunctis memorabile saeclis,
Bentivole genti fama ferhennis erit.
Clarus qui titulis seu legibus atque togatus,
'50 Magna gerens clero funera saeva luit.
46 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. 1435-1436]
Morti Antonio et Tomaso Zambeccari, l'emp5o et crudele Offida saglie a cavallo, et
accompagnato da tutti li soldati, va per la citt^i inanimando gli artefici che di niuna cosa
temino, che quello ni fe fatto era perchfe li traditori volevano dare la citth al duca di Milano.
Poi manda a pigliare Tarme dalle case degli amici d'Antonio et de alcuni de' Canetoli, et
per dare mantello alla CTudeltk fatta, sendo distenuto Cola d'A8Coli che era in compagnia 5
di Antonio et era suo cancelliero, 11 condann6 alla morte, et poste le bandierc alle finestre
del palazzo del podestJi, fece leggere il proceBSO, nel quale si manifestava come Antonio el
Tomaso Zambeccari et Cola erano insieme d'accordo di dar Bologna nelle mani del duca
di Milano. Et condotto al luogo ove doveva morire, ecco un postiero che con un finto
brieve papale venne che commandava che Cola non dovesse morire, et fu liberato. Fu 10
questa nel vero fittione deirOffida, col mezzo della quale voUe alla citta dimostrare che ad
Antonio et a Tomaso haveva giustamente la morte data.
Della morte di Antonio Bentivogli et di Tomaso Zambeccari non si tosto ne fu il papa
avisato, che egli alli 24 di dicembre, il sabbato, fece pigliare Tabbate fratello di Tomaso
Zambeccari, che era a Fiorenza, et lo fece incarcerare et non dopo molto lo mando nella 15
rocca di Nami.
Giunge a Bologna la sorella di papa Eugenio, e fu con pompa et fasto incontrata et
alloggib nel palazzo della citt^. Poi si partl per Fiorenza, che andava a visitare il fratello
che era gran tempo non si erano veduti insieme.
Ilavendo il pontefice il dominio libero di Bologna, et essendo per la fuga de' Canetoli 20
et per la morte di Antonio Bentivogli et cattura deirabbate Zambeccari assicurato, delibera
di porre il freno a Bologna, talmente che nello awenire non piu possi ricalcitrare. Et per6
egli scrive al govematore et airOffidano che fabrichino il castello di Galliera.
Alli 28 si dh principio al detto castello et vi si fanno gli argini d'ogni intorao, fortifi-
cando il luogo ove altre volte era edificato il castello, acciochfe quivi potessero habitare li 25
presidj con le machine et altre cose necessarie alla difensione di detto luogo.
II duca di Milano, havendo inteso esser stato letto un processo contro Antonio Bentivogli,
che li avesse voluto dare la cittk per trattato, et conoscendo che tutto cio era stato una finta,
essendo in pace col papa, fa distenere a Milano Battista Canetoli et a Correggio Galeotto
et Baldessera et Ludovico in Parma. Quantunque poi fra pochi giomi gli liberasse. 30
A dl 5 decembre il nobile Bartolomeo Oselletti bolognese, ritrovandosi habitatore in
Cento, diocesi di Bologna, edific6 un oratorio sotto il nome et vocabolo di sant'Antonio et
di san Lazzaro sopra una pezza di terra di Cento in luogo detto le Fosse di Serafino, il
quale, per consenso del vescovo di Bologna, fu consacrato; et perchfe vi si celebrassero ogni
dl le messe et li divini offiq, lo diede, don6 et cor.segno alli frati di San Giacomo di strk 35
San Donato di Bologna, et essi n'hebbero il libero possesso.
A dl 29 decembre, il giovedl, Baldassare Offidano fa bandire che niuno possi portare
divisa alcuna, eccetto li servitori de' gentilhuomini et li soldati che hanno il soldo, sotto pena
di lire 25 et cinque tratti di corda. Fece l'Offida questo perche ciascuno portava divisa.
Inoltre prohibi che niuno potesse tenere contadini o forestieri a cena, ne a dormire in 40
casa loro; et se pure occorreva di haverli in casa, gli dovesse presentare alle boUette.
In questo tempo le suore volgarmente chiamate di san Francesco delle donne habitano
fuore della porta di Santo Stephano.
Eugenio pontefice fa porre a ordine la sua corte per passare a Bologna.
Anno di Cristo 1436. — Sono creati gli antiani et graltri magistrati secondo il consueto 45
della cittL
Alli 26 di febraro, il lunedl, la sorella del papa ritoraa da Fiorenza a visitare il fratello
et entra in Bologna, dove honoratamente in casa di Antonio Scappi h raccolta; la quale poi,
partendosi, se ne and6 a Venetia.
[A. 1436] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 47
Nel mese di marzo il govematdre fa porre la grata di f erro, a guisa di una saracinesca,
alla porta del palazzo.
AUi 5 di aprile, il gioved5, si partono di Bologna 24 cittadini pomposamente vestiti con
li suoi dongelli, che in tutto erano 40 cavalli, fra' quali furono Gabriele et Filippo Mangioli,
5 tiglioli di Bartolomeo Mangioli, et vanno ad incontrare il papa che ne veniva a Bologna;
il quale giunto nel Bolognese, facendo la citta segni di allegrezza, alli 21 a hore 18 giunse
alli Crociari et quivi tutto quel giorno et la notte si riposo.
Alli 22 d'aprile, la domenica, papa Eugenio entra in Bologna per la porta di stra Mag-
giore, et tutti li magistrati con il clero e le arti et il popolo gli vanno incontro et gli sono
10 presentate le chiavi con le solite ceremonie; et entrato in San Petronio et ricevuto dal ve-
scovo, diede finalmente la benedittione al popolo. Poi passo dalla chiesa al palazzo per
un palco che tutto apparato di finissimi arazzi, che andava alla porta del palazzo, accom-
pagnato dagl' infrascritti cardinali, che poi alloggiorono come qui si dira :
II cardinale Giordano Ursino alloggi6 in San Francesco, il cardinale Pietro de' Conti
15 ne' frati Serviti, il cardinale Gulielmo da Estontevilla Roano in casa di Foscarari, il cardinale
Branda Castellio milanese et vescovo di Piacenza nel convento de' frati di San Jacomo, il
cardinale Prospero Colonna di San Giorgio in casa di Giovanni di Ligo Lodovisi, il cardinale
Domenico Capranica di Santa Maria Nuova nel palazzo Gregoriano de' Pepoli, il cardinale
di San Marco in Sant'Antonio, il cardinale San Clemente nipote del papa et camarlengo
20 nel palazzo delli notari. Poi giunse il cardinale San Marcello et alloggio in casa di Antonio
Scappi, et il cardinale di Cipro, che veniva di Basilea dal concilio cominciato alloggio in
casa di Battista Canetoli rincontro San Gervasio, il cardinale Santa Croce vescovo di Bologna
alloggio in casa di Carlo SalicetL II pontefice fratanto trattava di trasferire in Bologna il
concilio cominciato a Basilea.
25 A dl 13 giugno, il mercoledl, il marchese Nicolo da Este viene in Bologna a baciare il
piede al pontefice; alloggio in casa di Girolamo Bolognini in strk Santo Stefano e il papa
gli dono i castelli di Lugo, Massa, Zagonara; la qual cosa dispiacque molto a' Bolognesi,
vedendo donar via terre del contado di Bologna.
Alli 10 d'ag08to, il venerdi, papa Eugenio volendo riacquistare le castella attinenti alla
30 citt^ di Bologna ch'erano occupate, manda Tessercito alla Massa de' Lombardi et fra due
giorni la conquista; poi ritornano alla sua ubbidienza Sant'Agatha di Romagna et Zagonara
et Barbiano.
AUi 25 di agosto, il sabbato, Lugo viene sotto la Chiesa et il pontefice ne fa dono a
Lionello figliolo del marchese Nicol6 da Este.
35 In questo tempo il conte Francesco Sforza marchese della Marca Anconitana et capitano
della Chiesa con li suoi soldati ritrovandosi al ponte PoUedrano in alloggiamento, fini il suo
tempo del soldo con la Chiesa. Di esso non poco dubitando Baldassare Offidano, forse dal
papa mosso che molto temeva che venisse contro Bologna, si delibera farlo prigione, et alli 9
di settembre, la domenica, con Pietro Giovanni Paulo capitano delli soldati del papa si parte
40 di Bologna et passa a Budrio dove raguna di molti contadini per pigliare il detto conte alla
sprovista ; ma di tutto il fatto avvisato il conte, si parte dal ponte Polledrano et va a Can-
talovo nel territorio di Imola passando dietro le fosse di Medecina, ove era l'Offida, gridando
i suoi soldati del cohte: " Esci, o Baldassare, esci, o OflSdano, a pigliare il conte„. Ora, fer-
matosi il conte in Cantalovo, rOffida si parte da Medecina et alli 15 di settembre, il sabbato,
45 passa al ponte della Reccardina et quivi si ferma. Frattanto il conte finge voler cavalcare
in Romagna et manda, per meglio colorire il fatto, le sue bagaglie a Codignola, poi spedisce
un cavaliere ad avisar Baldassare come egli era in procinto di passare in Romagna et che
se gli offeriva di servirlo dove era buono. II conte saglie a cavallo et pone a ordine tutta
1a sua compagnia et va verso la Reccardina et alli 16, la domenica, a spontar deiralba, con
50 grande ardire assaglie ressercito deirOffida et di Pietro Giovanni Paulo, et tosto lo rompe
48 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1436]
ct pone \n fuga et pochi furono che priji^oni non restasgero, fra H quali vi fu Pietro Giovanni
Paulo; e rOffida si fugf»^ a Budrio, aeguitato dal conte, et qui I'a88edi6. Poi fe' domandarc
il maasaro con li primi del caatello su le mura, alli quali il conte fece intendere se non gli
prcBentavano Raldassare Offidano, che egli manderebbe a fuoco et fiamma tutto il loro paese,
et che tanto vi terrebbe Tassedio intorno, che havria il castello et che dal piu picciolo al 5
miiggiore tutti li mandarebbe per filo di spada. Udendo il massaro et gli huomini le spa-
ventose minaccie del conte, et vedendosi senza speraiiza di esser soccorsi, presentarono TOf-
lida a1 conte, et il conte, fattolo legare strettamente, seco lo condusse prigione a Codignola,
et essaminato che Thebbe, il mandb a Ghierono di Fermo della Marca consignandolo a Jero-
nimo dalla Seda detto il Conte, che era stato servitore di Antonio Bentivogli. II quale, haven- 10
dolo nelle mani, gli disse : " Pur sei qui, traditore, che uccidesti a torto Antonio mio caro
" signore ; se lecito hora mi f osse, con queste mani ti caverei il cuor dal petto et a' cani lo
"darei,,. A cui Tinfelice et crudele Offida rispose: " Non si deve questo tosto attribuire
" tutto a me, raa anche alli Maltraversi ,. Jeronimo adunque condottolo in Ghierono, fu
involto nudo in una pelle di bue di fresco iscortlcato et poi sepellito in terra restando solo 15
il capo fuore, et datoli il cibo per molti giomi a misura, corroso et divorato con infinito
cruccio, finalmente come crudele crudelmente si mori. Fu costui giJi per li suoi demeriti
impiccato, ma da non so chi tagliata la fune 8alv6 la vita. Era huomo maligno et superbo
et ambitioso, teneva le stanze tutte di finissimi panni di razza adobbati et il pavimento tutto
coperto di panni, et quando dava udienza voleva che gli huomini gli parlassero ginocchioni 20
sin tanto che egli gli accennava si levassero in piedi ; quando nel publico cavalcava, face-
vasi menar dietro un cavallo carico di funi per ispaventare il popolo et quando parlava
sempre minacciava di morte crudelissima, talmente che tutti del fatto suo si tremavano.
Morto il crudelissimo Offida, il conte Ia8ci6 libero Pietro Giovanni Pavolo, il quale se ne
venne a Bologna adirato contro quei di Budrio, riputando che i Budriesi fossero stati prin- 25
cipal cagione della rovina del suo essercito, sl anche perchfe essi havesser dato I' Offida nelle
mani del conte Francesco.
Di que8t'anno istesso Bemardo de' Scappi priore della chiesa di San Michele in Bosco
di Bologna, essecutore del testamento et ultima volontk della felice memoria di Zoen de Ten-
carari gih vescovo di Avignone, volendo restaurare il collegio di Avignone che anticamente 30
dal detto da Zoen de' Tencarari era stato fondato et dotato, scrive a Jacomo de' Bertrandi
cherico et scolare di legge nello Studio di Bologna in questa forma:
Cum ab antiquo fundatum, ordinatnm et dotaUim extitit fer ■pracfatum bo. vie. D. Zoen
olim cpiscopnm Avinionensem fraedictum in civitate Bononiae guoddam collcgium quod vul-
gariter apfellatur collegium Avinionense pro nonnuUorum scolarium ad scientiae margari- 35
tam atfientium pervenire neccssitatibus levius supportandis, et cum alias ct in praetcritum
collcgium praedictum ejusquc hona, res et jura ob nonnullos scolarcs pauperes in dicto coU
legio residentes et studentes rcctum et gubernatum cxtitit secundum efusdem fundatoris vo-
luntatcm, salvoque a certo decurso tcmpore citra quo, propter malitias temporum et malum
statum civitatis et communis Bononiae, caruit et de praesenti caret scolaribus ac rectore, 40
administratore, gubcrnatore et defcnsore, propter quod illius collegii bona, rcs et jura ac do-
mus et possessiones totaliter vel quasi tendunt ad ruinam ipsiusquc proventus acque bona
degrcduntur in gravc damnum et vereatndiam dicti coUegii et contra ejusdem fundatoris
intentioncm ; nos vero, ad quem secundum dicti D. Zoen fundatoris voluntatcm electio, refor-
matio, provisio, institutio et destitutio scolarium dicti collegii noscitur pcrtinere, considerantes 45
opus continere pietatis et salutem animarum respicere, scolasticis atris pro captanda literarum
scientia jugiter elahorant grata subsidia ministrare et instituta talibus personis committere,
quorum bono ct fdeli regimine possessiones atquc hona hujusmodi coUegii ipsaque loca salu-
briter valeant gubernari, testamentum d. d. Zoen ejusdem coUegii fundatoris exequi volentes,
prout tenemur; de tui vita et moribus honestate et aliis laudabiUbus probitatum nteritis, quibtis 50
[AA. 1436-1437] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 49
afud nos merito commendaris -plurimum confisi, cu-pientes, -pro evidenti utilitate et honore dicti
collegii et ne bona, res et jura ejttsdem dissipentur et totaliter consumentur dicto collegio, dc
utili et idoneo rectore seu administratore ac etiam de virtuosis et honestis scolaribus fer quem
et seu quos circums-pecte regi et salubriter dirigi valeat providere, ac confidentes optabiliter
5 te dicto collegio, ex quo tibi utilitas et nobis honor succedet profuturum, te, omni meliori modo,
i jure, via et forma, quibus melius possumus et debemus, in rectorem, administratorem, procu-
ratorem, defensorem et scolarium dicti collegii Avinionensi suorumque bonorum, rerum et
jurium, nec non reddituum et obvcntionum universorum, inter scolares dicti collegii distributorem,
dispensatorem et exactorem gentium tenore nostrae dictae ecclesiae et ex certa scientia esci-
10 pimus, dimittimus, eligimus, deputamus et incorporamus et vices nostras tibi dimittimus htnc
usque ad quinquenium proxime futurum et non ultra, cum commodis, honoribus, emolumentis
consuetis aliis scolaribus dicti collegii impertiri solitis.
I Bolognesi riformano rabbatia di san Felice che era in commenda et malamente uffi-
ciata, et con licenza del pontefice vi conducono li monaci negri della regolare osservanza
15 di santa Giustina. Ma parendo a detti monaci assai meglio il riformare Tabbatia di san Pro-
culo, essendo in piu agevol luogo et piii commoda a' cittadini, fu loro conceduta et alla detta
abbatia anche fu consignata a vita la chiesa di santa Maria del Monte, la qual chiesa prima
era unita airabbatia di san Felice.
Quest' anno viene ad habitare in Bologna il dottore di legge Nicolo et Paulo della no-
20 bile famiglia degrErcoIani di Faenza ; li quali poi furono f atti cittadini bolognesi, come per
un decreto fatto per Daniele vescovo di Concordia et govematore di Bologna appare sotto
quest'anno 1436, et gli furono concessi tutti li privilegj della civilta.
Giovanni da Imola eccellentissimo dottore muore et k. sepellito nella chiesa di san Do-
menico, nella capella di san Pietro et Paolo, senza alcuna memoria, et ci6 per difetto de-
25 grheredi; nondimeno dopo molti anni le ossa sue furono riposte in una sepoltura de' Gari-
sendi con una tavoletta di marmo dove si legge queste parole : " D. O. M. S. loan. de Imola
" Pont. Caesarei Jurisconsulti ossa in supposito Garrisendorum „ . Stava questo dottore nella
via Nova, dove hoggi sta Giovanni cavaliere aurato figliolo di Alessandro Buttrigaro, la quale
dal dottor Alessandro fu comprata.
30 Anno di Cristo 1437. — Essendo Eugenio papa anche in Bologna, sono creati grantiani
et gli altri magistrati secondo il solito.
II pontefice, havendo in animo di trasferire il concilio di Basilea a Ferrara, manda il
cardinale di Santa Croce a Ferrara perch^ dia principio al detto concilio, come appare nella
bolla della traslatione di detto concilio data nella generale sessione sinodale solennemente
35 celebrata alli 16 di marzo.
Pietro Giovanni Paulo, colmo di rabbia e di sdegno contro gli habitatori di Butrio, havendo
per molte vie pensato vendicarsi deiringiuria ricevuta, finalmente se gli offerisce una occa-
E sione di fame vendetta senza alcuno suo pericolo. Et fu questa. Era distenuto in Budrio un
» scelerato et publico ladrone, il che inteso da Pietro Giovanni Paulo, ne ando al podesth di
40 Bologna, pregandolo volesse mandare il suo cancilliere per condurlo alla cittk et essaminarlo
di alcune cose che toccavano airhonor suo. II podestJi gli compiacque senza pensare ad
alcuno inganno. Ora la notte seguente, andato il cancilliere con la sua corte per pigliare il
malfattore, Pietro Giovanni Paulo anch'egli con molte squadre di cavalli et moltc bandiere de
fanti segretamente se ne usci di Bologna et lo seguitb. Giunto il cancilliere al castello, do-
45 mandb di esser introdotto per pigliare il detto ladrone. Et gli huomini, non pensando ad
alcuna malitia, apersero la porta del castello, la quale tosto da alcuni soldati, che quivi erano
in agguato, fu pigliata, et giunto Pietro Giovanni Paulo (erano da 6 hore), pigli6 facilmente
il castello (fu alli 18 di marzo, il lunedl notte). Fatto il chiaro giorno, quelli del castello, che
pochi erano, fecero intendere al restante che erano per le ville il fatto; li quali, pigliando
T. XJCXIir, p. I — 4.
50 HISTORIA DI BOLOGNA fAA, 1437-1438]
rarme, vennero tosto al castello et rasnediarono talmente che Piero Giovanni Paulo non ardiva
contraporsi alle lor forze, ma gli chiese solamente che fossero ristorati li danni del conte
Francesco avvenuti per loro cagione et se eglino airhora non potevano sodisfarli, pigliaa-
sero dilatione di tempo et restasaero d'accordo che egli si partirebbe dal castello. Ma li
contadini d'ira accesi, non acconsentendo alle sue proposte, il minacciavano che d'indi uscisse, 5
altrimente et lui et i suoi ucciderebbono. Vedendo Pietro il lor mal animo et essendo
astretto da necessith, gli usd con H suoi soldati a ordine contro, et con tanto impeto seco si
azzuff6, che si posero tosto in fuga uccidendone molti et lasciandone da dugento feriti. Poi
adirato entrb nel castello, et saccheggiatolo, se ne ritom6 a Bologna senza alcuna ripren-
sione o castigo. 10
Alli 15 di novembre, il venerdi, a hore 6 di notte, h gettata la campana del^arengo dietro
San Petronio, la (}uale si era rotta, di peso libre 12000.
Jacomo dal Lino ^ fatto commissario del legato del vicariato di Capognano et della
rocca di Pediano.
Sigismondo, essendo gih di settanta anni, nel 27 del suo imperio 8'inferma gravemente, et 15
bench^ il male fosse longo, nondimeno egli alla fine si muore del mese di decembre, lasciando
i suoi regni ad Elisabetta sua unica figliuola moglie gik d'Alberto duca di Austria.
Anno di Cristo 1438. — Sono creati gli antiani et li magistrati della cittk.
Alli 9 di gennaro, il giovedl, papa Eugenio nella chiesa di san Petronio fa celebrare le
solenni essequie dell' imperatore Sigismondo. 20
Dopo la morte del socero Sigismondo, fu salutato Alberto d'Au8tria re di Boemia et di
Ungaria, bench^ egli in Boemia qualche contrasto havesse '.
Haveva il pontefice pasciuto di vana speranza il popol di Bologna col farli credere che
egH volesse nella cittk transferire da Basilea il concilio cominciato et haveva a questo fine
posto il balzello sopra diverse cose, cio^ sopra la corba del frumento che entrava in Bologna 25
soldi uno e mezzo et altretanto per Hra degraffitti che si trahevano dalle case et botteghe,
et a questo modo si haveva ragunato 30 mila ducati con dire volerli mandare airimpera-
tore Giovanni di Constantinopoli accioch^ egli venisse al concilio. Et avenga che questa
gravezza malamente fosse dal popolo tollerata, nondimeno restavano paghi et contenti, spe-
rando che in Bologna il concilio si celebrasse, secondo haveva il papa promesso, percioch^ 30
si tenevano certi di ritrahere il detto danaro per li datii in detto concilio. Raccolse adonque
il pontefice il detto danaro et lo mandb all' imperatore.
AUi 23 di gennaro, il giovedl, la mattina per tempo, il papa va al castello di Galliera
con finta di volerlo vedere, et quivi il detto giorno et la notte seguente si ferma; ma poi
la mattina che segul, alle 12 hore, egli secretamente entrb in barca al porto del Maccagnano, 35
lasciando govematore della cittk il vescovo di Concordia, et per il canale passa alle valli
della Padusa et d'indi nel Pado et va a Ferrara et qui\4 trasferi il concilio, lasciando bef-
fati li Bolognesi et pieni di sdegno.
L'imperator greco venuto in Italia, viene con i legni de' Venetiani et del papa in Venetia,
dove h dal prencipe Foscari honorevolissimamente ricevuto; di Venetia poscia in Ferrara 40
passa, et h dal papa con non minor honore et pompa raccolto, dove anco il patriarcha Vi-
tellesco venne. Vennero con Timperatore Gioanni Demetrio principe della Morea suo fra-
tello, Giosepho patriarcha di Costantinopoli con gran numero di prelati di varie nationi del-
rOriente e legati del patriarcha di Gierusalemme, d'Alessandria et di Antiochia, insieme con
gl'oratori dell' imperatore di Trabisonda, de' popoli Hebrei et Vallachi; et fra graltri vi 45
venne con cento cavalli per terra Isidoro arcivescovo gran prelato della Rossia.
D Piccinino con vana fede domanda in prestito al papa cinque mila ducati, et il papa
■ lAiro <U' Dottori, fogli 6 et 8.
[A. 1438] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 51
raccomoda del tutto et il persuade che si voglia accostare al soldo della Chiesa o de' Ve-
netiani; la qual pratica dura molti giorni et fra tanto cagiona quattro effetti: Primo, che li
Venetiani, sperando nel Piccinino, non si proveggono d'altro capitano, nfe d'a1tra cavalleria;
secondo, che il papa non fortificava i luoghi di Romagna; terzo, che il duca Filippo haveva
5 ampio campo di poter mostrare al papa la ingiuria che riceveva da lui col toglierli si va-
loroso capitano come era il Piccinino; ultimo, che con questa pratica fu occupato Spoleti.
Havendo adunque havuto nova il Piccinino della presa di Spoleti, scrisse al papa lamen-
tandosi di lui che havesse cercato di farlo diventare traditore al suo signore, et che percio
era per fare ogni cosa contro lui come nemico; nfe disse bugia, perciochfe prese Imola, Forii
10 et Bologna, la quale egli cosi Thebbe.
Mentre che li suddetti prelati si radunano in Ferrara per celebrare il concilio et che
li cittadini di Bologna mormorano di esser stati uccellati dal papa, gli amici di Antonio Ben-
tivogli di gia ucciso pigliano ardire et tentano il modo di vendicare la sua ingiusta et crudel
morte; fra H quali vi h Gerardo Rangoni modonese, amico sviscerato di Antonio, il quale
15 passa a Ferrara a ritrovare Raphaele Foscarari huomo amicissimo di Antonio et di molta
auttoritk in Bologna et insieme trattano et di vendicare la morte di Antonio et ringiuria
fatta dal papa alla citth. Et restati concordi, scrivono al duca di Milano che vogli pigliare
questa impresa a lui facilissima di accettare il dominio della citt^ mandando Nicolo Picci-
nino verso Bologna, con finta di mandarlo in Romagna a defensione di alcuni luoghi da lui
20 posseduti, et accostandosi a Bologna sarebbe da' cittadini introdotto nella cittJi senza alcuna
difficulta. Piacque assai il partito al duca, et egli scrisse a Nicolo Piccinino che dovesse
radunare Tessercito et passare a Bologna, secondo Tordine dato. Frattanto che ressercito
si poneva a ordine, Raphaele ritorna a Bologna et raduna tutti gU amici gi^ di Antonio Ben-
tivogli, cio^: Francesco di Pace Fantuzzi, Bonifacio et Fantuccio di Duosolo Fantuzzi, Gio-
25 vanni Fantuzzi, Carlo Malvezzi, Romeo et Filippo di Guido Pepoli, Guid'Antonio Lambertini,
Bolognino dalle Fiubbe, Michele Landini, Pietro dal Purgo, Jacomo Grassi, Landino beccaro,
Giuliano di Fiffo beccaro, Jacomo de Cavrara; et havuto con loro longo ragionamento della
oppressione della cittk et della poca giustitia che vi si teneva et de' cittadini uccellati dal
pontefice, finalmente essager6 contro gli ministri della Chiesa et inaniml tutti a riccorrere
30 per soccorso in tanti mali al duca di Milano, poco amico al papa talmente, che tutti accon-
sentirono al parere et consiglio di Raphaele; il quale tosto scrisse al duca, et egli fece ac-
celerare Timpressa a Nicol6 Piccinino et gli ordinb dovesse assoldare ad ogni modo Pietro
Gian Paolo, ma per6 fu con tale secretezza che non si potesse congietturare che fosse con
lui congionto.
35 Radunato ressercito, Nicol6 pigli6 il camino verso Bologna con finta di voler passare
in Romagna; et a1li 24 di marzo, 51 hmedi, giunse nel territorio di Bologna, et alli 26, il mer-
coledi, venne al Borgo et a Casalecchio, et alli 27, il giovedl, pass6 per di fuore la cittk et
and6 ad alloggiare airidice, ove il governatore gli mand6 a presentare un ricchissimo pre-
sente con vettovaglia, assai pii tosto per timore che per amore.
40 Nicol6 Piccinino promette a Piero Giovanni Paulo maggior stipendio di quello gli d^ il
papa et cosl lo riduce al servigio del duca di Milano, et con li suoi soldati passa alTIdice a
NicoI6, et poRcia amendue alli 29 di marzo, il sabbato, passano nel territorio d'Imola et quivi,
per lettere di Raphaele et de' cittadini congiurati, 6 avisato di venire verso Bologna. Laonde
alli 18 di maggio, la domenica notte, ne viene al ponte Maggiore con tutto Tessercito et la
45 mattina per tempo manda un trombetta al governatore a chiederli 1a signioria di Bologna,
et nol facendo lo minaccia di sua rovina.
Ispaventato il governatore di questa inopinata domanda di Nicol6, non sa che si fare,
perchfe egli si vede esser senza soldati da una parte et dall' altra conosce che il popolo ha
animo cattivo verso la Chiesa per le ingiurie et ingiustitie fattegli; pure finalmente pigHa
50 partito di humiliarsi al popolo, per ridurselo con questo mezo amorevole, et addimanda li mas-
52 HISTORIA DI BOLOGNA [a. 1438J
aari delle arti et molti cittadini a' quali manifesta la richiesta fatta dal Piccinino et gli e»-
Borta al pigliar Tarme et ad esaer fedeli alla Chicsa et al difender la lor patria, promet-
tendoli cose aiwat nello avvenire; a' qoali anche, per mostrare che di loro faceva gran stima,
gli diede le porte della cittJi in guardia, et fatte armare alcune poche bande che haveva,
le pose alla guardia della piazza. Poi commanda che la notte ciascuno debba tenere il lume 5
avanti la casa loro per havere libero passaggio per tutta la citti.
Mentre che il govematore si travaglia per salvare la citt^ Raphaele Foscarari, insieme
con gl'altri suddetti cittadini, si radunano armati nelle caae loro, fingendo voler diffendere
la citth per la Chiesa, et con secreto modo fanno avisato Nicol6 Piccinino che tramontato
che sia il sole si debba avvicinare alla cittk et passare alla porta di stra San Donato et di 10
stik San Vitale, che gli sarebbono aperte. Tramontato adunque il sole, Raphaele con gli
adherenti passa allc dette porte, et vedendo che Nicol6 era a ordine, eglino et con le cette
et con picconi di ferro le aperscro (fu a dl 20 di maggio, il martedl notte a tre hore) et
Nicolb con molte squadre di soldati cntro nella cittk. Fatto questo, Raphaele con li suoi
compagni tosto passa alla piazza gridando: " Viva il duca di Milano„. AUa qual voce, il 15
popolo correndo airarme, nh sapendo che cosa questa fosse, arrestomo tutte le strade, et
parte rimanendo alle guardie delle strade, parte anche ne passono alla piazza; non sapendo
che li cittadini havessero introdotti questi soldati, raccordevoli del male che ebbero da Fa-
cincane, gagliardamente vi si opposero et per buona pezza insieme stettero alle mani; ma
prevalendo, li soldati furono posli in fugga et il borgo ne ando a sacco. Giunti adunque 20
li cittadini ajla piazza, furono tosto alle mani con li soldati del governatore, et duro la zuffa
insino airalba, et furono li soldati del governatore superati et quasi tuttifatti prigionL
Mentre clie la piazza da' cittadini si combatteva, stavasi Nicol6 nella casa de' Bentivogli
in strk San Donato con buona parte de' suoi soldati, nh piii oltre ardiva andare perche du-
bitava di qualche stratagema, vedendo tutte le strade arrestate et che quei di Broccangl' in- 25
dosso vi si erano opposti. Nondimeno venuto il giorno, et inteso che li cittadini havevano
vinti li soldati del goveraatore et che il popolo si rallegrava della perdita dc' soldati della
Chiesa, si assicuro di passar alla piazza. Di che accortosi il govematore, si fortifico nel palazzo
con quei pochi soldati che vi eranO rimasti, et quivi dairimpeto de' suoi nemici insino alle
21 hore arditamente si difese. Poi vedendo non potersi pivi salvare, si rese a patti a Nicol6 30
Piccinino, il quale insieme con li cittadini entrato in palazzo, lo saccheggiarono ; et mandato
il governatore nel palazzo de' notari, il giorno seguente lo mandarono fuori della cittk, il
quale se ne and6 a Ferrara al papa a riferire quant'era occorso.
Quest'anno era uno spirito nella casa di Pietro Bracciano munaro nel Borgo di San Pie-
tro il quale abbrugiava hora una cosa et hora un' altra et mentre faceva questo gridava con 35
voce horribile, ma per6 non si vedeva. Et fece di molti mali, ma in particolare a Pietro,
per il che forzato abbandono la propria casa, et cosl dishabitata si rimase.
AUi 22 di maggio, il giovedi, Nicolo Piccinino raduna nel palazzo la maggior parte de'
cittadini et seco si rallegra della loro liberth et della eletione fatta del duca di Milano, pro-
mettendogH ogni bene in nome del duca. Poi gli assicura di ricuperare il castello della 40
porta di Galliera per levargli quel duro morso, et perch6 estima che bisognava venire a
battaglia, essorta li cittadini a lasciare arrestate le vie come si trovavano affinchfe li soldati
non facessero qualche disordine.
Piacque a tutti il ragionamento del Piccinino et gli promissero di essere figli obbedienti
al duca. II quale d'indi si partl et mand6 alcune bandiere di fanti intorao al castello a darli 45
rassalto et li presidj parimenti il cominciorono a salutare con le bombarde, et vi fu ucciso
Francesco da Dugliolo; di che isdegnato Nicol6, vi fece d'ogni intorao una fossa larga et
cupa acciochfe quei del castello non potessero alla scaramuccia uscire.
Mentre che i! castello fe dal Piccinino combattuto, il senato crea gli antiani, et furono
questi: Raphael Foscarari confaloniere di giustitia, Cario Ghisilieri, Romeo Pepoli, Taddeo 50
[A. 1438] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 53
Bentivogli notaro, Giacomo da Moglio notaro, Battista di Poeta Poeti, Nicolb di Nanni Goz-
zadini, Battista Magnani, Gasparo di Musotto Malvezzi. Questi creati poi pigliarono il loro
magistrato alli 22 di maggio, che fu il di dell^ascensione del Salvatore, et entrarono nel pa-
lazzo maggiore.
5 Nicol6 Piccinino stringe l'assedio al castello per ottenerlo et Battista da Nami castel-
lano pone ogni suo sforzo per salvarsi nel castello ; ma finalmente, vedendosi mancare le cose
necessarie al suo scampo, si accorda con li cittadini che essi gli diano settemila ducati, salve
la robba et le persone, et egli gli promette dare il possesso di detto castello, se pero per
tutto il mese di maggio non ha soccorso. Resta adunque frattanto il castello assediato tal-
10 mente che niuno entrare et uscir puo et Nicol6 passa airessercito che era al ponte Maggiore.
Non apparendo soccorso alcuno al castello di Galliera, Battista da Narni, secondo li patti,
consegna il castello a' Bolognesi, et essi gli danno li settemila ducati il di primo di giugno, la
domenica, et li signori antiani vi pongono le guardie et sopra la torre vi piantano lo sten-
dardo con Tarme del popolo di Bologna.
15 A di 4 di giugno, il mercoledi, Nicolo Piccinino a nome del duca di Milano manda a
pigliare la tenuta di tutte le casteUa et fortezze del territorio di Bologna et tutte gli ren-
dono ubbidienza, eccetto Cento et la Pieve per esser soggette al vescovo di Bologna. Ma
Nicol6 gli fa intendere che gli debbino dare le dette castella et rocche altrimente li moverk
guerra et li ispiantark insino a' fondamenti ; li quali ispaventati dalle sue minaccie gli con-
20 segnano le rocche et egli a suo nome vi pone le guardie si come anche le haveva poste a
tutti li luoghi del Bolognese. Inoltre pose nel castello di Galliera 400 fanti per presidio,
contro la forma de' capitoli fatti fra il duca et li cittadini, conciosiachfe fosse capitolato
che conquistato che fosse il detto castello si havesse a rovinare et lasciare nelle mani de'
cittadini tutte le casteUa et fortezze. K questo negranimi di molti genero occultamente
25 non poco sdegno, nondimeno volendo essi mostrare non curarsi di ci6, alli 5 di giugno, il
giovedi, gli mandano in dono un bellissimo stendardo con Tarme di Bologna et un bellissimo
corsiero tutto copertato di cremesino con un elmo di argento lavorato di gran prezzo.
Intendendo grimolesi et Forliviesi essersi ribellata Bologna dalla Chiesa, parimenti amen-
due si ribellano.
30 AIH 6 di giugno, il venerdi, Nicol6 Piccinino si parte con Tessercito et va verso la Lom-
bardia et Bolognesi levano le roste dalle strade. Et egli accompagnato dal signore di Faenza
insino al Borgo Panigale et licentiatosi ritorna con li suoi soldati a Faenza, et li soldati
pongono a sacco ogni cosa insino a Castel de' Britti, come che se fossero nemici. II somi-
gliante fecero li soldati del Piccinino verso Crespellano, Baggiano, San Lorenzo in Collina
35 et Monte Mauro.
II senato, partito Nicol6, crea dodici confallonieri, ciofe tre per quartiero. Quartiero di
San Proculo : Giovanni Francesco da Tossignano, Giovanni dal Calice spetiale, Jacomo Zen-
zifabbri; porta San Piero: Azzo di Pietro da Quarto, Statio dalle Palleotte, Giovanni di
Tomaso Bianchetti; porta Ravignana: Alessandro di Bartolomeo Mangioli, Ludovico de' Bian-
40 chi, Giovanni di Dolfo stracciarolo ; porta Stieri: Bartolomeo di Venente stracciarolo, Ni-
col6 de' Rustigani, Andrea di Castello. Poi conferma li dieci della balla che di gik furono
creati del 1435 prima che Eugenio papa havesse il dominio di Bologna.
Alli 1 1 di giugno, il mercoledi, il senato fa bandire che tutti li contadini debbino ritor-
nare ad habitare le loro case et lavorare i loro terreni. •!.., .
45 E in questo tempo vessata la cittk dalla pestilenza, et molti ne muoiono et fra graltri
Battista di Giovanni Magnani.
AUi 8 di luglio, il martedl, Francesco di Pace Fantuzzi, huomo di molta estimatione nella
cittk et molto amico de' Bentivogli, passa a miglior vita.
II senato vedendo la strage crudele che la pestilenza faceva, fa fare tre divote proces-
.50 fdooi per placare Tira divina.
54 " HISTORIA Dl BOLOGNA lA. 1438)
A dl primo di settembre, il lunedi, si creano li nuovi antiani et si confenna il confalio-
niere di giustitia, cosa che per avanti mai pifl era stata fatta. Porta San Proculo: Raffaele
FoBcarari confalloniere di giustitia confirmato, Pietro di Filippo Guidotti, Nicolo di Jacomo
Sanuti cassiero; porta Ravegnana: NlcoI6 di Nanni Gozzadini, Lodovico Caccialupi notaro ;
porta San Pietro: Taddeo di Giovanni Bentivogli, Baldessera Caccianemici cassiero; porta 5
Stieri: Nicol6 di Stephano Ghisilardi dottore, Peregrino di Giovanni dalla Torre bombasaro.
Questo magistrato oopradetto 8eguit6 tutto il mese di decembre, cosa nella citt^ non mai piii
usata.
Raffaele Foscarari et altri cittadini amici gik di Antonio Bentivogli tentano di far ritor-
nare a liologna Annibal figUolo naturale del detto Antonio d'anni 25 et giovane molto gra- 10
tioso et affabile et nelle armi con gran laude essercitato sotto Micheletto Attendulo da
Codignola famoso capitano del re Renato contro il re Alphonso d'Aragonia nel reame di Napoli.
Divenne Annibale figliolo di Antonio a quesia guisa. Era in Bologna una donna assai
di buon sangue, bella, piacevole et di gratiose maniere con la quale havevano intrinseca dime-
stichezza Antonio Beiitivogli et Gasparo Malvezzi, et secretamente seco si pigliavano sovente 15
piacere, seitza haver a male Tuno dairaltro; avvenne che la donna rimase gravida e partorl
questo iigliolo, et ciascuiio di essi si credeva che fosse il suo. Cresciuto il fanciullino et
dimostrando riuscita et di ingegno et di molta speranza di alto valore, amendui Taccarez-
zevano come figliolo, et essendo un giorno a diporto insieme et sendo loro presente 11 putto,
Antonio si Ia8ci6 intendere che lo teneva per suo et Gasparo anch'egli scoprendosi affer- 20
mava che fosse suo. Et venendo ad una piacevole contesa sopra ci6 et giocando al tavo-
liero, Gasparo disse: " Facciamo cosi, o Antonio, poicht il fanciuilo resta alla fortuna, non
" sapendo di chi di noi due sia figliolo, ella col mezzo del dado dislinisca la nostra lite: chi
" di noi fark maggiore puuto, quello del putto sia il padre et 11 figUolo sia suo liberamente
"et r ubbidisca „ . Piacque ad Antonio il partito, el datasi amendue la fede, gittarono 11 dado 25
et Antonio hebbe maggior punto di Gasparo. Et pigliato il putto nelle braccia teneramente
lo baci6 et raccett6 et tenne sempre per suo figliolo, facendolo con ogni diligenza nutrire et
allevare in ogni virtii. Essendo adunque cresciuto Annibale, et vedendolo Antonio giovane
ardito, robusto et di grande ingegno in tutte le cose, lo raccomand6 al governo di Miche-
letto Attendulo acciochfe nelle cose della miUtia rammaestrasse, et stette al suo servigio insino 30
a questi tempi e talmente diede speranza della sua boona riuscita, che era stimato giovane
di gran cuore, grazioso, ardito, prudente, accostumato et di tale benigna natura, che egli
ragionando traheva a s^ 1 cuori altrui. Ora informati 1 cittadini di Bologna de' suoi rari
costumi, cercavano di ridurlo alla patria, si per Tamore che portavano ad Antonio, si anche per
confermare plu la loro liberta sotto 11 duca di Milano, pensandosi eglino che per esser Anni- 35
bale da tutti amato, et essendo li cittadini con esso lui, fosse come un freno in bocca al duca
di havere ad osservJire 11 capltoli fatti con esso lui. Gli scrissero adunque piii fiate invitandolo
al ritornare alla cittk, poichfe piti non vi erano gli nemici di suo padre. Ma Annibale, come
prudente (bench6 fosse desideroso di rlvedere la cara patria), non volendosi piegare cosi fa-
cilmente a tale invito, si consiglio con rAtteiidulo suo signore et II mostra le lettere, il quale, 40
come savio capitano et a lui padre che niolto Tamava, con molte vlve ragioni il dissuase
al ritornarvl. Accett6 Annibale 11 consegHo del suo signore et alli cittadini rispose non
poter per alFhora ritornare, per essere al servigio di Mlcheletto Attendulo, et che di tanto
loro benigno et amorevole animo gli ringratiava.
Havute le lettere, a' clttadini molto piii accrebbe 11 desiderio ch'egU havesse a ritomare 45
et assai piii che di prima il cominciorono a molestare con lettere et inviti, et vi mandarono
tinalmente Giacomo da la Pieve, II quale con tanta efficacia di parole e di prieghi lo com-
batt6, che egli si Ia8ci6 persuadere al ritorno. Laonde con buona licenza del suo signore, si
parti dal reame di Napoli et ne venne a Castello San Pietro, dove si trova airincontro
moUi degramici di suo padre che quivi erauo venuti per accompagnarlo honorevolmente in 50
[AA. 1438-1439] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 55
Bologna. Et Annibale quanto piu egli a Bologna si awicinava, tanto piii si vedeva da' cit-
tadini rincontrato et salutato ; il quale alli 8 di settembre, il lunedl, a hore 1 9 entr6 nella cittk,
havendo seco in compagnia Ferabosco, Benvenuto, Scaramuccia, 11 Zutta con molti altri huo-
mini in arme valorosi, et se ne and6 ad alloggiare alla casa di suo padre in stra San Donato,
5 dove concorsero molti de' cittadini et del popolo a visitarlo; nh si poteva alcuno satiar di
guardarlo, posciach^ in lui scorgevano reffigie patema et un vivo ritratto si de' costumi come
della virtu et fattezze d'Antonio.
Intanto il senato con Raffaele Foscarari alli 6 di novembre, il giovedi, assicurano la
piazza da ogni impeto che le potesse esser fatto da' soldati, et a difensione pongono le catene
10 grosse di ferro a tutte le bocche di essa et accioch^ felice successo havesse questa loro
intentione, f anno guardare la f esta di san Leonardo ; et il conf alloniere et gli antianl con la
nobllth della cittk andsirono alla chiesa dl san Leonardo et qulvi una messa solenne fecero
cantare.
II conseglio delli 600 si raduna et fa nuova elettione delli dieci di balia, a' quali k data
15 liberta di dispensare tutti grufficii di qualche emolumento et di honore nella cittk a quelli
che conoscono meritarli. Furono adunque eletti gl' inf rascritti : Giovanni Griffoni cavalliere,
Floriano da San Pietro dottore, Romeo di Guido Pepoli dottore, Antonio di Francesco Ra-
nucci medico, Raffaele Foscarari di Francesco confallonier di giustitia, Nicol6 di Nanni Goz-
zadini, Lodovico di Andrea Bentivogli, Gasparo di Vezzolo Malvezzi, Giovanni di Gioanni
20 Fantuzzi, Battista di Poeta Poeti; poi danno ordine agrufficii della citta acciochfe ogniuno
pacificamente viva.
Gli antiani, consoli et confalloniere di giustitia del popolo et communitk di Bologna di
commune consenso et volontk eleggono capitano della guardia, contk e distretto di Bologna
Jacomo di Bartolomeo dal Lino per 6 mesi, cominciando alle cedende di gennaro pros-
25 simo avvenire, con la famiglia, cavalli, salario, emolumenti, giurisditioni et cose simili; che
egli debba tenere otto cavalli, de' quali uno sia per la sua persona et gli altri per sette
armigeri a cavallo et bene armati, 11 quali del continuo debbino esser seco; et inoltre
debba tenere altri dieci servitori a piedi bene armatl, con salario di esso Jacomo per
ciascun mese di fiorini 4 et per ciascun huomo col cavallo a raglone di soldi 37 per fiorino
30 et tre fiorini per ciascun famiglio, oltre altri emolumenti. Hebbe dal senato il breve sotto
la data del di 13 decembre di questo anno.
Per rispetto della religione et della honestk, il senato leva le meretrici che erano vicino
la chiesa di san Petronio nella piazza picciola di Bologna et le fa habitare alla torre de'
Cathelani et le serrano con un muro per honesta de' passaggieri.
35 Mattheo Griffoni k creato podestk di Cesena; et partendosi di Bologna per andare alla
detta cittk, sendo di Ik da Imola, fe ucciso da Michele di Hora da Pisa perchfe egli uccise
un suo fratello in Bologna deiranno 1432.
Quest'anno si fece la descritione di tutte le famiglie, fra le qu£di fe trovata Giacopo di
Pietro che fu figliolo del 4 Giovanni de' Monterenzoli, il quale Giacomo haveva questi figlioli:
40 Francesco et Pietro. Francesco stava di que8t'anno sotto la parochia di santa Cecilia nella
via di Mezzo rincontro li Malvezzi, Pietro stava sotto la capella di san Tomaso della Braina.
Di questo anno Alberto arciduca d'Au8tria b coronato et dichiarato re d'Ungheria.
Anno di Cristo 1439. — Si creano 11 nuovi magistrati della cittk secondo il consueto.
Alli 8 di gennaro, il giovedi, li dieci di balla insieme col senato, per maggior com-
45 moditk de' contadini et per regolar meglio le cose di fuori la cittk, ordinano che gli habi-
tatori vicino la cittk tre miglia annoverati fra li borghi nelle loro differenze debbino ricorrere
alli officiali da loro creati negl' inf rascritti luoghi et disfinirle secondo la giustitia.
33. neWeriginale delle
56 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1439]
Fu posto officiale al ponte Casalecchio, al ponte di Rheno grande, al ponte di Corticelle,
al ponte del Gombito, al ponte di Castenaso, al ponte di San Kofiillo, al ponte di San Gallo,
al ponte di. ..•
Eugenio pontefice non poco travagliato a Ferrara ai trova, b1 per la peste che quivi
era, come che per la ribellione di Bologna, di Forli et d' Imola, et havendo dato principio al 5
concilio in detta cittk, si delibera fuggire la pestilenza et passare a Fiorenza et quivi tra-
sferire il concilio per piii cagione ; et perchfe dubitava che se egli si partiva alla palese da
Ferrara et passasse per la via commune per Romagna, di non esser distenuto per cagione
de' Bolognesi ribellati, overo perchfe celebrandosi il concilio in Basilea, per auttoritii del detto
concilio, a cui aderiva Filippo Maria Visconti duca di Milano et suo nemico, non gli fosse 10
fatto qualche dishonore, egli per iscliivar ogni male che avvenir potesse, finse voler pas-
sare a Faenza et d'indi per la valle di Lamone andare a Fiorenza. Et per meglio co-
lorire il fatto, a di 16 di gennaro, il venerdi, manda tutte le sue robbe per la via del Po a
fossa Taliolo et poscia a Faenza. Et egli alle 22 hore, sagliendo a cavallo inaieme col mar-
chese Leonello tigliolo del marchese NicoI6 et sue genti d'arme, pass6 a Modona, poi nel 15
Fregnano et a Pistoia et finalmente a Fiorenza.
Partito il pontefice, il duca Filippo resto senza alcun sospetto di Bologna, che il papa
non potesse piii rinovare cosa alcuna; solamente gli era a petto questo che egli intendeva
che Annibal Bentivoglio di giorno in giorno pifi diveniva caro et apprezzato da' gentilhuo-
mini et dal popolo, et perci6 non poco dubitava che egli della cittk s' insignorisse owero 20
8'accordasse con la Chiesa et egli della signoria della citt^ restasse privo. Et perci6 ii duca
pens6 volerlo travagliare et a questo suo pensiere successe la occasione di farlo. Trovavasi
Battista Canetoli distenuto in Milano, n^ poteva fuori della citt^ uscire senza licenza del
duca; et sendo egli desideroso di ripatriare, si offerse al duca che ogni volta che egli lo
lasciava venire a Bologna, gli havrebbe fatto havere il dominio libero della citti col mezzo 25
delli suoi parenti et amici et che questo fatto a lui era cosa facile da farsi, ma che s'egli
tardava il far ci6, sendo Annibale nato di Antonio et caro al popolo, poteva facilmente usur-
parsi il dominio della cittii; ma andando lui sperava dargli Annibale nelle mani et assicurarli
il possesso di Bologna.
II duca, che desiderava di dominare liberamente Bologna, accetta il consegHo di Battista 30
et il licentia alla patria insieme con gli amici et gli d^ lettere al castellano della pcta di
GalUera che rintroduca nella citt^ et lo raccomand6 al capitano Sagramoro et gli presti
ogni favore in tutto quello Taggraderk, essortandolo al fare quanto haveva proposto di fare,
per6 sotto colore di Nicol6 Piccinino, acciochfe non si scoprisse che egli delle cose di Bo-
logna s' intromettesse, essendo egli in lega col pontefice. 35
Radunati gli amici di Battista in Correggio, egli con esso loro alli 28 di gennaro, il mer-
coledl, con 12 cavalli giunse al castello di Galliera, et date le lettere al castellano, entro nel
castello et vi stette insino alla mattina del giomo seguente. Et d' indi uscito con Sagramoro
e trecento cavalli, se ne venne alla piazza et and6 al palazzo et da Pietro Soano capitano
della guardia apertali la porta, lo lasci^ entrare ; della cm venuta avisati gFantiani che per 40
anco erano nel letto, tutti smarriti di tal novitk, fecero dare il segno alla campana acciochfe
il popolo prendesse Tarme. II che udendo Battista, si fece incontro li antiani et gli assicur^
che egli era venuto pacifico con licenza del duca et che li pregava a non suscitar timiulto,
perchfe era cittadino amorevole alla patria et a tutti loro. Si quietomo gli antiani alle pa-
role amorevoli di Battista, et abbracciatisi insieme, Taccettarono come loro cittadino. Mentre 45
questo tumulto era nel popolo per il suonar della campana, fu avisato Annibale che Battista
con Sagramoro et molti soldati erano entrati in palazzo et che la piazza era occupata dalle
genti loro; per il che dubbitando egli di qualche mina, tosto fece dare segno alla campana
.] I puntiiti sono nelVoriginal*
[A. 1439] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 57
di San Jacomo, per radunare gli suoi amici alla diffesa et della patria et sua, et radunato
da 500 huomini con un confaloniero del popolo et con il confalone spiegato si poneva a
ordine per venirsene alla piazza a trovare Battista. Ma intendendo questo movimento, Lu-
dovico Bentivogli subito saltb a cavallo et passo alla piazza da Battista Canetoli et con
5 tanta dolcezza di parole tratt6 seco il negozio travagliato, che Battista si placo. Ponendo
nelle mani di Ludovico ogni sua ragione et rimettendo la spada al luogo suo, gli disse : " Se
" con questa sicura spada mi dovessi sopra ogni altro huomo civile farmi glorioso, cacciandola
" fuori non la muoverei per tuo amore, et di questo la mia fede te ne assicura, la quale invio-
" labile ti sark da me osservata „ '. II cavaliere Ludovico gli rese gratie intinite, et partendosi
10 di piazza venne a ritrovare Annibale, il quale di gia era uscito per passare alla piazza acceso
d'ira et di sdegno, et fermatolo, insieme con li suoi amici il persuase con ottime ragioni a
raffrenare 1' ira sua et a non volere esser la ruina della sua patria. Annibale, che pure era
di natura benigna et gratiosa, havendo in somma veneratione il cavaliere, acconsenti alli
suoi consigli et ritornossi a dietro. Oper6 di poi talmente il cavalier Lodovico, che pose
15 concordia et pace fra di loro, et per meglio confirmarla fece che Annibale si apparento
con li Canetoli, cio^ che Annibale promisse una delle sue virtuose sorelle chiamata Costanza
a Gasparo Canetoli fratello di Battista. Di che ne fu universale allegrezza per la citta.
Havendo Battista Tanimo per natura inquieto et ritrovandosi haver promesso al duca
di darli il libero dominio di Bologna se uccideva Annibale, senza aver rispetto al nuovo
20 parentado, va pensando il modo di condurre ad effetto la promessa fatta et a questo fine
con molte ragioni apparenti persuade agl'antiani che la citta ^ per esser da ogni insidia
piu sicura se alla porta vi si pongono capitani forestieri et non gli cittadini. AI cui
parere piegandosi gli antiani, a di primo di febraro, la domenica, rimovono tutti li capitani
et vi pongono li forestieri a nome del duca. II che intendendo Annibale, gli spiacque
25 assai et di cio con li antiani molto si dolse, avisandoli che tutte quest'attioni col tempo
ritomerebbono a travaglio et danno della Uberta della citta et che tardi poi se ne pentireb-
bono, et che a lui pareva fosse meglio il fidarsi delli proprj cittadini, che de' forestieri, at-
tento che essi pure havevano et la robba et li figlioli et li parenti da perdere et anco
Tamore della patria, il che i forestieri non havevano, se non solamente di compiacere ad altri
30 per corruttela di danari o altre promissioni. In somma gli antiani mostrarono di stimar poco
le parole d'Annibale et seguirono Tordine cominciato.
Battista Canetoli procura che tutti li suoi amici confinati et banditi ritornino alla patria et
ottiene la grazia et alli 6 di febraro, il venerdi, ritorna Bartolomeo Zambeccari abbate con
molti altri et si riconciliano con Battista. Ritornorono anche questi, cio^: Galetto Canetoli,
35 Francesco dal Bue, Benedetto Buonfio, NicoI6 di Santo, Francesco Ghisilieri, Sinibaldo Cat-
tanio, Baldassare Catanio, Ridolf o della Cecca, Bernardino dalle Correggie, Romeo Foscarari.
Dal ritomo dellt detti confinati gli antiani vengono in cognitione degl' andamenti di
Battista che si disponeva pian piano al primato della cittk, sl come gU haveva predetto An-
nibale Bentivogli, et per ostare alli suoi dissegni et raffrenarlo di tanto ardire, eleggono
40 gl' infrascritti ambasciatori a Nicolo Piccinino, ciofe: Antonio di Francesco Ranuzzi, Giovanni
Griffoni cavaliere, Romeo di Guido Pepoli.
Questi andarono alli sette di febbraro, il sabbato, sotto color di voler intendere la opi-
nione del Piccinino quale ella fosse circa il govemo della cittJi, ma nel vero il loro intento
fu acciochfe Nicolo provedesse che Battista non si usurpasse il dominio di Bologna. Era
45 in questo tempo il Piccinino con Gonzaga sopra Ludrone, terra del capitano Paris, per
isfogarvi Tira conceputa contro il detto capitano, che haveva assalito et rotto Italiano dal
Friuli che ne andava con tremila fanti e seicento cavalli per ordine del Piccinino a chiudere
alcuni passi per soccorrere Brescia.
> GiovAmn Sabbasino dboli Arobmti, cap. X.
58 IIISTORIA DI BOLOGNA [A. 1439]
Ilavcndo il Piccinino dato audienza agrambasciatori de' BologneBi, gli rimandb a dietro
con promissione di provedere in breve a tanto disordine. Nondimeiio cara gli era questa
occasione oltre modo, percli^ esaendo i cittadini bolognesi in gelosia che Tuno e raltro
11 dominio si usurpasse, poteva egli cou bellissima coperta farsi padrone a nome del duca
di Bologna, et tanto piu sicuro si teneva di haver l'intento suo, perche vedeva che Annibale 5
era per condescendere alla sua voloiit^ per la emulatione di Battista. Per6 fece avisato il
senato di Bologna che fossero coniirmati li dieci di balia con tutti gl'altri magpstrati della
cittL Poi gli mand6 Francesco il figliolo con buoni presidj affinch^ egli pigliasse il do-
minio della cittk, sapendo che Annibale era disposto al far il suo volere.
Alli 17 di febbraro, il martedi, grambasciatori che erano andati al Piccinino ritomano, 10
et il seguente giorno giunge Francesco figliolo del Piccinino a Bologna con 300 cavalli, et
dal senato molto fu accarezzato et posto nel palazzo de' notari, bench^ quelle carezze non
procedessero da buon cuore, perchfe ciascuno s'imaginava ch'egli era venuto per impadro-
nirsi della citt^; et la cosa era facilissima da farsi per esser nata tanta emulatione et tanto
odio fra Battista et Annibale, che nh per rispetto della parentela, n^ per amor della patria, 15
nb per prieghi de' cittadini si poteva smorzare, il che ad amendue partori finai rovina et
esterminio, come si dimostrerL
II duca di Milano, che vede che non viene ad effetto cosa alcuna che Battista gli aveva
promesso, il manda a chiamare, et egli alli 22 di marzo, la domenica, insieme con 20 cavalH
passa a Milano et lo fa capace della cagione perch^ anche non habbia esseguito quello 20
che promesso gli haveva. II duca resta sodisfatto et lo rimanda a Bologna.
A dl primo di aprile, il mercoledl, Jacomo di Costante siciliano entra podesta di Bologna
mandato dal duca et Antonio Sacco fe dal senato creato capitano della balia.
II duca di Milano cerca farsi amico Guido Antonio Manfredi signor di Faenza per fa-
cilitarsi il possesso di Bologna, liavendolo vicino armato, et per meglio ubligarselo gli d^ 25
Imola et lo conduce al suo stipendio con 15U0 cavalli £ngendo voler muover guerra alli si-
gnori Malatesti di Rimini, awengach^ poi glielo mandasse per meglio colorire il fatto.
Guid'Antonio Manfredi piglia il possesso d'Imola alli 26 di aprile, la domenica, a hore cin-
que di notte, poi col essercito passa a Rimini et quivi ritrova il conte Francesco Sforza da
Cudignola con potente essercito, che era passato in ajuto de' Malatesti; et vedendosi a lui 30
di gente inferiore, si ritira addietro, et il conie sempre seguitando giunge a Forlimpopoli et
a patti lo piglia. Poi se ne viene nel territorio d'Imola et a Mordar.o et lo saccheggia,
poi passa nel Bolognese et come nemico del duca pone ogni cosa a sacco, et va a Ferrara
et d'indi a Chioggia et linalmente a Padova; et quivi lasciando Tessercito se ne va a Ve-
neda, dove gli 6 dato il bastone del capitanato et gran somma di danari accioch^ vada 35
contro Nicol6 Piccinino capitano del duca che era nel Bresciano col marchese di Mantua,
che facevano di molti mali et gran presaglia di castella.
Nicol6 Piccinino scrive alli dieci della balia haver bisogno di denari et che ne dove"-
sero mandare per alcuni suoi bisogni. Li quali da molti cittadini trovarono in prestito due
mila ducati, et alli 12 di maggio, il martedi, glieli mandorono, si come ne appare scrittura 40
nel archivio di Bologna; per il che si vede che il Biondo erra dicendo che il Piccinino
venne a Bologna a riscuotere 20 mila ducati il primo di marzo.
II concilio di Basilea havendo citato Eugenio papa che a detto concilio dovesse com-
parire, et egli, celebrandolo in Fiorenza, iscomunica gli congregati in Basilea; et eglino ven-
gono a tanta insaniji, che oltre Thaverlo citato, lo privano del pontificato et lo scommuni- 45
cano et alli 21 di giugno la domenica mandano le cedule afBggendole per ogni luogo pu-
blico in diverse parti, dichiarandolo privato del papato et iscommunicato. Et alli 25 del
detto mese, il giovedi, ne f urono affisse due in Bologna : una alla porta della chiesa di san Pietro
et Taltra alla porta della chiesa di san Petronio.
Mentre che nella Lombardia si travagliano li suddetti capitani Tun Taltro et che il 50
[A. 1439] DEL P. CHERUiilNO GHIRARDACCI 59
concilio di Basilea contrariava a papa Eugenio, anco in Bologna crescevaiio gVodii fra An-
nibale Bentivogli et Battista Canetoli, et amendue a gara si forzavano di guadagnarsi il fa-
vore del popolo et Tuno abbassar Faltro. Battista si mostrava alla scoperta, ma Annibale
operava secretamente per ostare airambitione di Battista, vedendo non haver il favor del
5 duca che Battista haveva, bench^ fosse di lui piu dalla nobilta amato.
Si bisbigliava et quasi per cosa certa si affermava da alcuni amici et parenti di Bat-
tista di levare la liberta alla cittk et darne la signoria al duca di Milauo, et forse la cosa
veniva fatta, se gli amici di Annibale (benchfe di tal consiglio secretamente ne fosse Anni-
bal capo) non vi si opponevano, avisando di cio il senato; il quale di subito mandando a
10 domandare Galeotto Canetoli, Tomaso di Oliviero de' Grassi, Bernardino dalle Correggie,
Francesco Ghisilieri, tutti amici de' Canetoli, gli fece imprigionare nel castello della porta
di Galliera; et giungendo frattanto in Bologna Giovanni di Lando degrAmbrosini, che ne ve-
niva da Miiano, che fu alli 9 di agosto, la domenica, f u dagl' antiani chiamato et parimente
posto prigione nel detto castello, perche si diceva che questo era quello che le ambasciate
15 portava; ma furono tosto liberati, percioch^ Battista ne scrisse al duca et egli comand6 si
hberassero, et alli 12, il mercoledi, furono lasciati liberi.
Alli 14 d'agosto, il venerdi, Nicolo dalla Fava eccellentissimo philosopho et medico molto
amico de' Canetoli passa alFaltra vita. Fu sepellito nella chiesa di san Jacomo degrEremi-
tani dietro il choro in un bellissimo sepolcro, dove si leggono questi versi:
20 Hic Nicolaus jacet Fabiae nova gloria gentis,
Princife quo evexit ■philosofhia ca-put.
Com-par Aristoteli fuerat comfarque Platoni,
Doctrina Astilii sic gravitate frior.
Heu qualis cecidit tibi, docta Bononia, gnatus!
25 Ausonia heu cecidit gloria quanta tibil
Nel concilio che si celebra in Fiorenza h riconciliata et unita la chiesa de' Greci con
la Latina, cosa da tanti pontefici tentata. In questo concilio, cedendo gli Greci, fu conchiuso :
Che lo Spirito Santo (percioch^ questi erano i principali articoli) et dal Padre et dal
Figliolo proceda;
30 Che il cristiano che muore confesso e contrito soddisf^ nel Purgatorio alla colpa de'
suoi peccati et gli giovano le orationi, i digiuni, le limosine et le altre opere pie de' viventi ;
Che il pontefice romano tiene il primo luogo, come successore di Pietro et vicario di
Cristo, in tutta la Chiesa santa.
In questo concilio mori il patriarcha di Constantinopoli.
35 La boUa della detta unione plombata et aurata di papa Eugenio, sottoscritta da lui et
da tutti li cardinali et dairimperatore di Constantinopoli con il sugello d'oro, h conservata
negrarchivi della cittk di Bologna.
Alli 17 di settembre, il giovedi, Jacomo dal Lino fe dal luogotenente di Nicol6 Piccinino
et per li 10 della balia eletto commissario di Castel San Pietro, di Medicina e di Castel
40 Guelpho per alloggiare Merigo da San Severino.
L'imperatore di Constantinopoli si parte da Fiorenza, sendo finito il concilio, et giunge
in Bologna il lunedi I'ultimo giomo di agosto, et fu honoratissimamente et pomposamente
ricevuto nella citt^, conducendo il suo cavallo per le redini Romeo Pepoli et Raphaele Fo-
scarari, havendo incontro gli antiani, confalonieri et massari delle arti. Alloggi6 nel vesco-
45 vato, dove dal cardinale Albergato vescovo di Bologna fu degnamente trattato. Quivi fece
cavalliere aurato Tadeo Manfredi e, come vogliono altri, Giovanni di Guido Antonio signore di
Faenza d'anni otto; C08t6 a' Bolognesi la venuta di questo imperatore in Italia 30000 liorin?.
Non cessa di crescer 1'odio fra Battista et Annibale, et Tuno cerca di abbassar raltro,
nfe ad altro intenti sono che alle insidie. Gli amici di Annibale inducono gli antiani al far
60 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. U39-i440i
A
plpliare Tomauo Canetoli che habitava nella via delle Lame, opponendogli che egli trattava
di levare la libertade alla citti, et coii si forti ragioni affermavano ci6 che bisognb che
Jacomo di Costanza podesti andasse a pigliarlo alli 24 di settembre, il giovedi, alle due hore
di notte; 11 quale quanto piil puotfe secretamente vi and6, ma non tanto che Tomaso non
fosse del tutto avisato, il quale tosto si fug^ via et pass^ a Galeotto et del tutto il fece
chiaro. Erano presenti al narrar di questo fatto dodeci giovani arditi et forti, li quali sde-
gnatisi oltre modo, pigliarono 1' arme, et toltt) seco in compagnia il detto Tomaso, andarono
ad incontrare il podestk, et con esso lui dal Trebbo de' Ghisilieri azzuffatosi (che quivi lo
incontrorno), il ferimo insieme con molti de' suoi et lo posero in fuga. Intendendo questo,
Annibale fece dare alla campana di San Jacomo, et radunati da 800 huomini armati, tosto 1
passorono tutti alla piazza et quivi si fortificarono.
Non dorme dall'altra parte Battista Canetoli, ma ancor lui raduna gH amici suoi circa
da 500, et intendendo fra tanto che Annibale si era insignorito della piazza, passa a Galliera
da Sagramoro et vicino il castello si ferma insino al far del giomo per vedere il fine di tal
cosa. Ma Annibale avisato che Battista si era con Sagramoro unito, non procede piii oltre, 1
anzi amendue, ritornando alle lor case, deposero Tarme.
Nicol6 Piccinino revoca a ik. Sagramoro, il quale alli 19 di ottobre, il lunedi, si parte di
Bologna. Fece questo Nicol6 perchfe vedeva che mentre Sagramoro stava in Bologna, non
era per havere il dominio di Bologna, perciochfe era huomo di animo piacevole et humano
et che desiderava di esser piu tosto amato che temuto. Mand6 poi in suo luogo Cervato da 2(
Caravaggio con 200 cavalli, huomo iniquo, scelerato et crudele, il quale alli 27 d'ottobre, il
martedl, entT6 in Bologna con molto dispiacere de' cittadini.
Di questo mese d'ottobre muore 1' imperatore Alberto, non havendo due anni interi 1' im-
perio havuto; lasci6 gravida la imperatrice sua moglie di cui poi Ladislao ne nacque.
Muore regregio dottore M. Brancadalle Zonchi.
II concilio di Basilea, che piu volte tentato haveva di privare del papato Eugenio, in-
tendendo la morte di Alberto et vedendosi perci6 libero, fatto con nuove citationi contu-
mace Eugenio, del manto di Pietro il depone et come che la Chiesa vacasse, eleggono in
pontefice Amedeo duca di Savoja, et egli piglia il nome di Felice quinto: et cosl si ritrov6
in doppio schisma la Chiesa santa, havendo due concilii et due pontefici in un medemo tempo. 3C
Eugenio con tutti li suoi parteggiani sente gran dolore della creatione di Amedeo, il
quale per fame la sua parte piti gagliarda alli 20 di decembre, la domenica, in Fiorenza crea
tosto dicesette cardinali, compiacendo a tutti li principi del christianesimo ; percioch^ ve ne
furono et Francesi, et Spagnoli, et Inglesi, et Germani, et Polacchi, et Ungari, et di molte
contrade d'Italia; et fra questi vi fu Bessarione da Nicea in Asia.
Anno di Cristo 1440. — Si creano gli magistrati della citt^ secondo il consueto. Et To-
maso Gozzadini era depositario della citth di Bologna et Jacomo dal Lino per imbossolatione
h eletto vicario di Savigno.
Ritrovandosi poco dopo la morte di Alberto gli elettori insieme, dichiarano imperatore
Federico duca d'Au8tria figliuolo del duca Hemesto, di anni 25, ma di gran bontk et va-
lore et catolico. Et fu questa sua elettione generalmente approvata et lodata da tutta la
christianitk.
Raffaele Foscarari, huomo ricco, nobile et molto nella citti stimato, che fu cagione di
fare ritomare Annibale Bentivogli nella patria et che tanto Thaveva ajutato per riporlo nel
grado che era Antonio il padre et che li era fedelissimo et sviscerato amico, vedendo che 45
Annibale era senza moglie, tenta di far seco parentado et gli la intendere che havrebbe
caro di darli una sua figliola, a cui Annibale rispose che non voleva far nulla senza consi-
gliarsi prima ; il quale consigliatosi et essendo da' suoi amici disuaso al far questo parentado,
f ece intendere a Raffaele che per all' hora non era di voler pigliare altrimenti moglie. Udita
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Raffaele questa risoluta risposta, oltre modo si sdegn6, et veggiendosi Annibale di questa
maniera ingrato, rivolgendosi per la mente gl'infiniti beneficj fattigli, rivolse Tamore in odio
mortale, et se prima era solito di lodare Annibale, hora lo biasimava, et per lo sdegno la-
sciandosi uscir di bocca parole ingiuriose, il chiamava bastardo et che alla fine il farebbe
5 pentire.
Furono queste parole et simili riferite ad Annibale, et egli del tutto certificatosi, si
delibero di ammazzarlo. Laonde alH 4 di febraro, il giovedi, armatosi con quindeci suoi
compagni fidati, fra' quali vi era Bartolomeo de' Preti, Bartolomeo piacentino et Jacomo Bal-
doni, tutti huomini da carne, passo per tempo nelle Chiavaturei et quivi in una bottega si
10 mise ad aspettare che egli di casa uscisse. Et data la cura a Lodovico Caccialupi che
havesse rocchio alla via di san Domenico, quando Raphaele usciva gli ne desse segno, cosi
Ifece. Uscendo di casa Raphaele suUe 14 hore et s'invi5 verso la piazza; Annibale havuto
il segno, con li compagni ando ad incontrarlo verso le case de' Foscarari diritto la corte de'
Bulgari (dove a' tempi nostri moderni era la taverna della Simia, che h dopo la fabrica delle
15 scuole), et accostatesegli comand6 alli suoi che uccidessero chiamandolo traditore, et subito
1' uccisero.
Divolgato Thomicidio fatto da Annibale, gli artefici serrarono le botteghe et Cervato
tosto fece che li aoldati pigliarono la piazza, non sapendo la chiarezza del fatto. Et mentre
che egli fa questo, ecco Annibale a lui tutto ebro di sangue, che se gli accosto airorecchio
20 et dissegli non temesse di niente, che quello che egli fatto haveva era stato per privata ne-
micitia perch^ Raphaele con la lingua Thaveva offeso et che altro non sarebbe, et si quieto
il tumulto. Ma Annibale, dubitando di qualche inganno ordito contro di lui da Raffaele, che
era da' cittadini molto stimato, se ne va per sua sicurezza a casa di Cervato, che habitava
vicino il castello di Galliera, et quivi si sta per aliquanti giomi per vedere come le cose
25 passavano et se alcuno si muoveva per vendicar la morte di Raffaele.
Bonifacio et Nicol6 figlioH del conte Ugolino da Panigo uccidono Jacomo da Panigo
dottore, per vendicare la morte del padre loro che da lui fu ucciso. Rizzardo Pepoli ca-
valiere passa a miglior vita, e fu a San Domenico sepolto.
II senato, per alleggerire il travaglio degranimi de' cittadini, alli 7 di febbraro, il lunedl,
30 fa giostrare un palio di cremesino di valore di 50 ducati, et giostrarono gl' inf rascritti : Opizzo
di Guido Pepoli, Francesco di Pietro Bolognini, Galeotto di Pietro Mezzovillani, Bolognino
dalle Fiubbe, Marco di Jacomo Zenzifabbri, Floriano di Gratiolo Accarisi; et questo della
giostra ottenne Thonore et il premio.
NicoI6 Piccinino chiama a s6 a Parma Annibale per cagione dell' homicidio di Raphaele,
35 havendo egli in animo dr severamente castigarlo. Annibale alli 12 di febbraro, il sabbato,
va a Parma et col Piccinino ha longo ragionamento, et NicoI6 si placa, o per dir meglio,
mostra di placarsi, perch6 vedeva che airhora non era tempo di farne dimostratione, tal-
mente che Annibale licentiato se ne ritorna a Bologna.
Nicol6 Piccinino raduna un potente essercito a Parma per il duca di Milano per an-
40 dare in Toscana contro i Fiorentini, et ordinato il tutto, egli alli 4 di marzo, il venerdl, con
6000 fanti viene a Bologna et entra per la porta di Saragozza et passa per la piazza della
citta (essendo tutto il popolo armato a deffensione della citta) et esce per !a porta di stra
Maggiore et va alloggiare alli Crociati; ma il aenato con molti cittadini lo vanno a visitare
et lo pregano caramente voglia venire nella cittk ad alloggiare con essi loro in palazzo, et
45 accettato Tinvito venne, et con grande honore fu ricevuto et con amore benissimo trattato.
II giorno seguente il senato raguna il conseglio delli 60 et quivi vieiie NicoI6, il quale
con lieta faccia havendo salutato il senato, gli essort6 a perseverare nella divotione del duca,
et poi soggionse che bene gli pareva fosse che altri sei huomini si aggiongessero alii dieci
della balla et che da indi in poi si nominassero li sedeci reformatori dello stato di Boiogna,
! 50 neirarbitrio de' quali fosse il distribuire gli ufficj di utilith et di honore secondo la loro
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prndrnza, et furono eletti questi: Baldassare di ser Tomfe Trentaqnattro confalloniere di sfiu-
RtJtia del popolo et commune di Boloffna, Giovanni di Nicol6 Lodovisi cavalliere, Ludovico
di Carlo de' Bentivogli, Gasparo di Musotto Malvezzi, Ludovico di Marco Mangioli, Carlo di
Giovanni Ghisilieri cavalliere, Antonio di Francesco Ranucci medico, Rinaldo di Lorenzo
Ariosti, Guido Antonio di Aldreghetto Lambertini, Bartolomeo di Carlo Zambeccari abbate,
Floriano da San Pietro dottore, Romeo del nobil cavalliere Guido Pepoli dottor di legge,
Nicol6 di Nanni Gozzadini banchiere, Jeronimo d*Andrea Bolognini mercante, Battista di
Poeta Poeti, Giovanni di Giovanni Fantuzzi.
Ritrovandosi la camera esausta di danari, fa il senato nuovi tesaurieri, con patto chc
essi debbino prestare alla camera una certa quantith di danari da rimborsarsi poi dalli datii 10
della suddetta camera a mese per mese sopra la detta tesoraria nuova.
Jacobo de' Fantuzzi prestb srudi 600, Toniaso de' Gozzadini 350, Ludovico de' Mangioli 50,
Ercole Fantuzzi 300, Lodovico Caccialupi 600, Simon Manfredi 370, Bartolomeo df' Preti 150,
Giovanni Dolfoli cartaro 150, Stephano di Pietro Giovanni Conti 150, Giovanni Beraldi 150,
Giovanni dalVOro 300, Crescentio dal Poggio 1 50, Fantuzzo de* Fantuzz! 1 50, Jacomo de' Mar- 1 5
silj 150, Giovanni Luchini 75, Armalia dalle Armi 75, Alberto Azzoguidi 150, Bolognino
dalle Fiubbe 300, Gasparo dai Libri 75, Constantino sartore 75, Astolfo beccaro 75, Francesco
de' Canonici 150, Giovanni Cavrara 75, Giovanni dal Calice 150, Pietro Bolognetti 200, Jacomo
dalla Renghiera 100, Michele Landini 150, Alberto Albergati 150, Antonio Scardovi 150, Pe-
tronio Ranuzzi 150, Acchille di Gasparo Malvezzi 300, Jacomo Zambeccari 300. Leonardo 20
Desideri 300, Leonardo di Antonio di Bertuccio Bentivogli 200, Lodovico Poeti 200, Jacomo
degringrati 225, Basotto Caccianemici 225, Bartolomeo Lambertini 150, Nicola Poeti 50,
eredi di Thom^ Zambeccari 300, NicoI6 Sanuti 250, Beltramo Ludovisi 250, Tomaso de*
(Jozzadini 250, Bartolomeo di NicoI6 Amerighi 250, Francesco Bolog^ini 200, Catellano da
Sala 250, Amerigo Bocchio 75, Bonifacio Fantuzzi 100, Marco Lupari 100, Zaccaria da 25
Fiessi 100, Petronio di Vitale de' Grassi 100.
Era generale tesoriere deirhavere et de' danari del commune di Bologna Tomaso de' Goz-
zadini : apparono li capitoH di ci6 nella camera degl' atti, de' quali ne furono rogati Giovanni
d'Andrea Papazzoni, Barlolomeo di Francesco Trentaquattro et Giovannt di Antonio Ostesani,
tutti tre notari. 30
Ordinate il senato tutte le suddette cose, NicoI6 Piccinino alli 8 di marzo, il martedi, si
parte di Bologna et con ressercito va in Romagna per passare a Fiorenza, et lascia suo
luogotenente il conte Jacomo Piccinino.
II duca di Milano, parendoli essere da Battista Canetoli beffatto, che promesso gli haveva
il libero dominio di Bologna et non ne vedeva effetto alcuno, il chiama a Milano, ove egli 35
va, et havuto seco longo ragionamento, finalmente gli commanda che di Milano non esca
fuore. Et intendendo la morte di Raphaele Foscarari, subito lo fa por prigione. Poi manda
per podestk a Bologna Filippo Gonfalonieri da Piacenza, il quale entrS il di primo d' aprile,
il venerdl. II senato intendendo che il duca haveva imprigionato Battista, anch'egli fa pi-
gliare Galeotto Canetoli et il manda nella rocca di Forll, Benedetto Buonfio nella rocca 40
d*Imola, Tomaso di Oliviero Grassi a Milano.
Alli 8 d'aprile, il mercoledi, Jacomo dal Lino fe da Cervato e dalli 16 reformatori eletto
soprastante generale dfHa camera per due anni.
Alli 12 di aprile, il martedl, Bartolomeo Zambeccari abate di San Bartholo di Ferrara
passa da questa airaltra vita. 45
Alli 4 di maggio, il mercoledl, il senato celebra la festa di santa Monica nella chiesa de'
frati di San Jacomo et un vescovo spagnuolo vi canta la messa, dove furono molti genti-
Ihuomini segnalati, cio^: Baldassare di Tomaso Trentaquattro confalloniere di giustitia del
popolo et commune di Bologna, Giovanni gia di Nicola Lodovisi capitano, Floriano da San Pie-
tro dottore, Romeo di Guidone Pepoli capitano, Ludovico gih di Carlo Bentivogli, Gasparo di 50
i
[A. 1440] DEL P. GHERUBINO GHIRARDACCI 63
Musotto Malvezzi, Giovanni Fantuzzi, Nicola di Nanni Gozzadini, Jeronimo di Andrea Bo-
lognini tutti del numero delli 16, Jacomo Fantuzzi, Tomaso Gozzadini, Simone Manfredi,
Grescentio Poggio, Armalia dalle Armi, Petronio Ranucci, Achille di Gasparo Malvezzi, Barto-
lomeo Lambertini, Jacomo degl' Ingrati, Leonardo Bentivogli, Jacomo Zambeccari, Alberto
5 Albergati, Basotto Caccianemici, Alberto Azzoguidi, Lodovico Mazzoli, Bartolomeo Preti et
altri infiniti nobili cittadini.
Alli 2 di giugno, il giovedi, Jacomo del Lino dalli 10 della balla h fatto commissario di
di Castel Franco, di Crevalcore et di tutte le terre che confinano col marchese di Ferrara,
per vietare li maleficj et le rubbarie che quivi si facevano.
10 II senato, pure per mantenere il popolo in allegrezza, aUi 20 di giugno, il lunedi, fa
giostrare il palio di san RoffiHo alla piazza; e giostrorono Battista di Gasparo Bentivogli,
Floriano di Gratiolo Tossignani, il figliolo di Cervato et altri nove homini d'arine. Hebbe
il premio et rhonore Floriano di Gratiolo Tossignani.
Nicolo Piccinino, a malgrado di Bartolomeo Orlandini, entra nella Toscana et pigHa
15 alcune castella et assedia Monte Pulciano et lo piglia, havendo seco il conte di Poppi
fuoruscito di Fiorenza; poi passa nel Casentino et quivi piglia molte castella et assedia
San Nicolo forte et ben difeso. Frattanto i Fiorentini pongono a ordine le lor genti, delle
quali era Pier Giovanni Paulo Orsino capitano et commissarj Neri Capponi et Bernardo de'
Medici, et venuti amendue gli esserciti presso Anghiari, alli 29 di giugno, il mercoledi, che
20 era il dl di san Pietro et Paolo, vennero a battaglia et Tessercito ecclesiastico et de'
Fiorentini rest^ finalmente vittorioso, et il Piccinino con Francesco il figliolo et con Guido
Antonio da Faenza si salvo al Borgo San Sepolcro, et Astorgio Manfredi resto prigione et
ferito in una coscia, Ludovico da Parma, il Dainese et Sagramoro da Parma, Antonello dalla
Torre, Ruberto da Monte Alberto, con altri de' principali di quello essercito, che era stato
25 di sei mila cavalli e tremila fanti, de' quali 60 ne morirono, quattrocento ne furono feriti,
et da mille ottocento ne restarono prigioni.
Francesco di Lippo Ghisilieri, Giovanni di Conte stracciaruolo, Tomaso di Giovanni
Canetoli et Battista di Bernab6 stracciarolo trattano d' introdurre nella citta, per la porta di
san Felice, Tessercito del conte^ Francesco da Cudignola, per cacciar fuori Annibale Bentivo-
30 gli et far nuova signoria. Ma il trattato si scuopre alli 6 di luglio, il mercoledi, et Tomaso
et Battista sopranominati sono presi, gli altri f uggirono ; et mentre che col mezzo de' tormenti
il podesta essamina Tomaso, Battista, che era in una camara del podesta quivi vicina, udendo
i gridi di Tomaso, si gitta fuori della finestra contro la casa de' Ramponi et si pone in
fuga; ma preso, et a lui et a Tomaso h troncato il capo.
35 AUi 19 di luglio, il martedi, NicoI6 Piccinino che veniva di Toscana giunge in Bologna
(havendo lasciato Francesco il figHoIo in Romagna con le reliquie del suo essercito, accioch^
con Guido Antonio Manfredi delle citta di Romagna buona cura havesse) et riposatosi al-
quanto se ne passa a Milano; ma prima H sedeci reformatori della citta, fu alli 27 di luglio,
il mercoledi, per fargli un presente impongono uno impresto di 2000 ducati alle compagnie
40 delle arti, et acciochfe elleno 11 loro danaro potessero ritrarre, h loro consignato il datio del-
Timbottato, laonde le compagnie pongono per ciascuna porta due riscuotitori che facciano
pagare per ciascuno un soldo et danari sei per corba di grano e danari sei per corba delle
altre biade et soldi nove per castellata di uva, il che nella cittk porse che dire et mormorare.
A di primo di ag/)sto (stando il popolo di malavoglia per la imposta sopradetta) la notte
45 si accende il fuoco nel monasterio delle suore di sanfAgnese; ardono nel mezzo delle fiamme
due monache et due altre restano delle membra attratte et stroppiate, et prima che vi si
potesse dar soccorso, il detto monastero per la maggior parte divenne cibo delle voraci
fiamme del fuoco.
AIU 18 di agosto, il giovedl, Antonio dal Verme veronese con solemne pompa entra po-
50 destk di Bologna.
64 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1440]
Alcuni della citth di Bologna inquieti, non potendo Bopportare lo stato presente, ma
desiderosi d' introdurre nuova signorio, tentano di dar il dominio della citth agli eccIesiaBtici
in questa guisa.
Nieri tiorentino hoste della Luna, vedendo gli cittadini afflitti et sconsolati per Vangaxie .
impostegli dalli sedeci, si delibera trovare rimedio a tanti loro travagli; et a questo fine se 5j
ne va a Fiorenza al patriarca Vitellesco cardinale, il quale maneggiava tutte le cose della
Chiesa; et havendo parlato con esso lui delle cose di Bologna, finalmente si offerse darli via
di havere Bologna in suo dominio. Piacque al patriarca Tofferta et gli promisse, se ci6
faceva egli, donarli mille ducati et concederli molte altre gratie. Ordinarono adunque
insieme il modo che tenere si doveva, et Nieri poscia ritom6 a Bologna et il patriarcha, 10
havendo ressercito iiitomo a Bagnacavallo, fece venire sul Bolognese alquante bande di
soldati, et la cagione di questa sua venuta in niun luogo si sapeva.
Giunse a Bologna Nieri, ritrovo Tomaso Lojani et da parte del patriarca ^i promise grun
dono et gli narr6 tutto rordine che col patriarcha haveva ordinato. AI che Tomaso tosto
acconsente, et amendue accordati trattarono con il capitano della porta di strk Santo Ste- 15
phano loro amico et determinarono che ad una certa hora egli si dovesse accostare con
tutto Tessercito della detta porta che ravrebbono introdotto.
Giungono nel Bolognese li soldati della Chiesa et alcune bande di essi passano a Zola,
et affinchfe piii animosamente Nieri et li complici nel trattato si adoperassero, il patriarcha
gli mand6 Pappi de' Medici, con li danari promessi, ma il trattato il giorno avanti si era 20
scoperto et gli antiani di gih havevano fatto pigliare Nieri et Tomaso col capitano della
porta di strk Santo Stephano, a' quali fu tagHata la testa, et poi squartati, et li quarti furono
sospesi alla detta porta. Parimente Pappi, non sapendo egli che il trattato scoperto fosse,
fu preso et toltigli li danari et poi posto prigione; il che intendendo H soldati, eglino alli
tre di settembre, il sabbato, passarono a Castel Guelpho et il pigliarono, poi trascorsero per 25
lo paese di Medicina et del Medesano saccheggiando ogni cosa et si ridussero alla Massa,
Poi alli cinque del detto mese, il lunedl, vennero insino alla porta di strk San Vitale pigliando
huomini et bestiami. Di che sdegnati, buon numero di contadini si anmutinarono insieme,
et prese Tarmi, con grande ordine andarono ad affrontarli, et tale fu il valore loro, che
couquistoroiio li prigioni et la preda dalle mani de' nemici et gli posero in fuga, et si 30
partirono del territorio di Bologna.
Vedendo il senato che Tessercito della Chiesa si era partito, alli 14 di settembre, il
mercoledi, manda trecento soldati a riacquistare Castello Guelpho, ma nol potero havere, per
il che accesero il fuoco in alcune case intorno al castello et se ne ritornarono a dietro,
sperando haverlo senza combatterlo. 35
In questi giomi si conclude la pace fra il duca di Milano, il duca di Savoja, il marchese di
Saluzzo, il marchese di Ferrara, il marchese di Mantova, il marchese di Monferrato et Fiorentini.
Non volsero entrare in questa lega li Venetiani, laonde il conte Francesco loro capitano
si parte et passa al servigio del duca di Milano, et il duca gli promette Bianca sua unica
tigliola per moglie et il fa capitano della lega. Viene la nuova di cio a Bologna alli 24 40
di settembre, il sabbato, et se ne fa grande allegrezza, et il senato volle che si giostrasse
il giomo di san Petronio il palio su la piazza, ove furono a giostrare molti gentilhuomini,
fra' quali vi furono: Opizzo di Guido Pepoli et Ludovico di Gasparo Malvezzi: questi et
rhonore et il premio ne riporto come degno vincitore. II seiiato, vedendo alcuni Maltraversi
inquieti, dubitando che contro la cittk non machinassero, a maggior sicurezza fanno murare 45
le infrascritte porte, ciofe : La porta della Mascarella, la porta di atrh Santo Stephano, la porta
di strk Castiglioni, la porta di Saragozza, la porta del Pradello, la porta delle Lame. Ma
perchfe il popolo di cio si mise a mormorare, fra termine di 15 giorni poi le apersero.
II senato fa tagliare la testa al Pappi de' Medici, s) per cagione del detto trattato, come
anche perchfe haveva rotta la prigione et si era fuggito. 50
[A. 1440] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 6S
II senato, che poco delli guardiani delle porte della citth et delle fortezze et castella
del territorio di Bologna per esser forestieri si fida, alli 13 di novembre, la domenica, per
tale cagione manda ambasciatori a Nicolo Piccinino, e furono eletti questi: Giovanni di Lu-
dovico Manzolini, Gasparo di Vezzolo Malvezzi.
5 Questi, gionti a Parma, espressero a Nicol6 Piccinino il desiderio del senato con tutte
le sue ragioni, le quali dal Piccinino attentamente furono ascoltate ; et finito di narrarli quanto
era loro imposto dal senato, NicolJ) rispose che era pronto per compiacerli, ma che parimenti
desiderava di esser dal senato compiacciuto, che gli volesse dare 1 5 milla ducati per riacqui-
stare il suo honore nella giornata al Borgo San Sepolcro perduto, et che se cio da loro
110 otteneva, era per consignarli le porte con le fortezze del territorio bolognese, eccetto il
I castello della porta di Galliera secondo la forma degl' inf rascritti capitoli '.
I 1440, 17 novembre. Capitoli et patti con 1' illustrissimo capitano Nicolb Piccinino.
I Furono fatti in questo tempo alcuni capitoli et conventioni et confirmati fra Nicol6
■ Piccinino Visconte, marchese et conte ducale, luogotenente et capitano generale et govema-
p tore del popolo di Bologna, suo contado, diocese, forze et distretto per una parte et Gasparo
l Malvezzi et Giovanni da Manzolino oratori et procuratori della cittk et commune di Bologna.
p Prima i Bolognesi promettono far guerra et pace per il prefato capitano contra ciascuna
persona cosl ecclesiastica come secolare et havere li amici del detto Nicol6 per amici et
l li nemici per nemici et dare ricetto et vettovaglia a tutte le sue genti nella detta citt^ et per
20 tutte le sue terre per li suoi danari et per prezzo competente.
Che li detti Gasparo et Giovanni, sl come procuratori a nome de' Bolognesi, promettono
et obligano s6 et la prefata communitk a pagare et far pagare a ciascheduna persona, la
quale il prefato capitano deputerk alla guardia del castel nuovo di Galliera della cittk di
Bologna, solamente paghe 150 di mese in mese a quel computo et soldo che di presente
, 25 sono pagate quelle che alla guardia del detto castello si ritrovano. Promettono li detti
procuratori pagare alla guardia del palazzo di Bologna et dove fan residenza li signori
antiani di mese in mese cento fanti a quel computo et soldo che sono pagati quelli che hora
vi stanno, li quali fanti deono esser eletti per li 16 reformatori et debbino giurare in mano
del luogotenente del detto capitano et del confaloniere di giustitia di esser fedeli al prefato
30 capitano et al presente stato etc.
Promettono et obligano li detti procuratori pagare di mese in mese lanze cento a chi
il detto capitano ordinark et deputarJi con le dette cento lanze alla guardia della detta cittk
a ragione et soldo et provisione che sono pagate al presente le cento lanze che hora alla
guardia della cittk si ritrovano.
35 Promettono li detti procuratori pagare a quei che il detto capitano deputerk alla guardia
delle infrascritte rocche et fortezze del contato, distretto et diocesi di Bologna, dob di
Castel San Giovanni, di Castel Franco, di Crevalcore, di Cento, della Pieve, di CasteUo
San Pietro et di Castel Bolognese, tutte quelle paghe che sono di presente et insino al
detto numero et per lo awenire saranno, et con quel soldo et stipendio che al presente
40 paga ad essi la camera di Bologna.
Promettono pagare paghe 78 a quei cittadini che H detti 16 reformatori di Bologna de-
putarano per capitani alla guardia delle porte della detta cittk, li quali capitani possino eleg-
gerli li detti 16, et con quel computo et soldo che pagano al presente, con questo patto,
che quei tali cittadini saranno deputati alla guardia delle dette porte, come t detto di sopra,
45 debbano giurare in mano del confalloniere di giustitia che quivi sark in luogo del prefato
capitano et allo stato presente et oltre dare la sicurtk et quello fare approvare secondo
1'ordine della communitk di Bologna, le chiavi delle quali porte si debbano assegnare al con-
faloniere di giustitia continuatamente.
' Camera degU Atti. i->ui -iJisk . j,'.\6^\aa ^:iui .^^
T. xxxm, p. I — s>
M* HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14401
Promettono bi«of»na"<'o ^»'' guardafe alle proprie spese della citt^ tutte le altre rastella,
rocche et fortezze che ai ritrovano nelle forze et distretto di Bologna, con questo che li 16
poasono deputare H caatellani et officiali cittadini ne' luoghi predetti et che quei cittadini
che foBsero deputati debbino piurare nella forma che h detto nel precedente capitolo.
Promettono pagare et dare al prefato capitano o suo mandato lire cinquantamila di mo- 5
neta coitente al presente in Bologna, da pagarsi in tre rate ogni 4 mesi cominciando ranno
alle Kl. di gennaro prossimo awenire, che aark del 1441. Et questo promettono solenne-
mente osservare per tutto quel tempo che durerk il governo del detto capitano et che sa-
ranno osservati li predetti patti et capitoli della detta communitk et essendo alla detta citti
contato et distretto tempo di pace. Dichiarando insino ad hora, che sendo guerra, la pre- 10
fata communitJl, mentre durer^ la guerra, non sia tenuta al pagamento delle dette 50 mila lire,
se non per quella parte et quantitJi che probabilmente et verisimilmente si comprendesae
che la potesae pagare, havendo consideratione alla guerra et al danno di essa. Et viceversa
il detto Nicol6 Visconte accetta et riceve la prefata communit^ et il presente reggimento
et stato in sua protettione, tutela et difensione, et promette difenderla et mantenerla nello 15
stato presente contra ciascuna persooa ecclesiastica come secolare o communit^ o singolare
signore et qualunque altro volesse opprimere il presente stato et regimento et libertk et
cosi havere gli nemici della detta communitk per nemici et gH amici per amici.
Promette alli detti procuratori bolognesi Gasparo et Giovanni di non aggravare, nh ac-
crescere pifi spesa alla detta cittk, contado, forza, diocesi et distretto, salvo sempre et per- 20
petuamente quella delle dette lire 50 mila che negl' antedetti capitoli si contiene; promet-
tendo ancora che per alcun modo, nfe per altra via lui per s^, nb altri a suo nome mettera
o lascier^ nottare alla detta communitk o a singolari cittadini di detta cittk, contado, diocesi,
forza et distretto alcune colte, angarie o gravezze, se non t^nto questo piacesse o accon-
sentissero li magnifici reg^menti di Bologna, li quali reggimenti 8'intendano potere collettare 25
et fare come alli lor bisogni et volontk richiedessero. Dichiarando che in tutte le entrate
di Bologna et suo territorio s'intendano essere et siano della prefata communita, promet-
tendo il detto capitano non intromettersene, nfe lasciar ch'altri vi 8'intrometta de' suoi, diret-
tamente o indirettamente.
Promette far che tutte le terre, castella, ville et possessioni della diocesi, contado, di- 30
stretto di Bologna li quali fossero essenti et separati dalla giurisdittione di detta citt^ etiam-
dio intendendo in questo Cento e la Pieve, Crevalcore, non ostanti le dette essentioni, bolle
et separationi le quali per qualunque signoria cosl ecclesiastica come secolare fossero con-
cesse, etiamdio se di quelle fosse necessaria di fare spetiale mentione, generalmente tutte
unirle et sottometterle alla giurisdittione di Bologna et del suo reggimento con queirubbi- 35
dienza che se li ritrova esser al presente il contato, quale di presente li sia piu obediente,
et cosl revoca et unisce, come h detto di sopra. Et similmente revoca tutte le altre essen-
tioni particolarmente a qualunque fatte.
Tutte due le parti dichiarano et cosl sono concordi che non sia alcuna p>ersona, di che
stato o conditione sia, che habbia, n^ possa commandare alli officiali di Bologna et del suo 40
territorio, nk di giurisdittione alcuna impacciarsi cosl in civile, come in criminale, salva sem-
pre la giurisdittione delli antiani et la potest^ delli 16 reformatori, et eccetto il detto capi-
tano proprio, al quale sia lecito commandare et far come le piace, overo in absenza del
detto capitano al suo luogotenente, con participatione delli detti 16 reformatori.
Promette di far che tutti li fanti, paghe et genti d' arme, le quali sono obligate pagare, 45
come h detto nelli precedenti capitoli, staranno alle mostre, pagamenti et ordini della citti
di Bologna, et anco provedere che li detti fanti et genti d'arme non dannificaranno in al-
cuna cosa li cittadini o contadini tA nella citt^ come nella guardia, nh nel contato di essa.
45. tutU] n«Worigi»dl* tutt
[A. 1440] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 67
Furono sottoscritti questi capitoli confirmati et suggellati dal detto capitano Nicoi5 Vi-
sconti et da Gasparo et Giovanni Malvezzi.
AUi 17 di novembre, ritrovandosi esser ruinata la Chiesa per le continue innondationi
delle acque che erano nel fiume Serino, et ritomando questa ruina in gravissimo danno de'
5 sudditi di Carlo secondo, di Manfredi signore di Faenza et delli Bolognesi, Federigo de'
Manfredi vescovo di Faenza, procuratore del detto Carlo et Alessandro Buttrigari sindico
della communith di Bologna ', trattarono di redificarla, sottentrando a questa fabrica Virgilio,
Hercole et Phirro di Gasparo de' Malvezzi et li conte Guido et Galeazzo di Romeo Pepoli,
mandato Giovanni di Antonio de' Malvezzi procuratore loro, li quali tutti concorsero alla detta
10 fabrica, come appare per instromento publico; la qual fabrica si fece nel fiume Serino nella
corte di Biancango della guardia et corte di Castel Bolognese contato. di Bologna, in luogo
detto il fondo di Pemirano, la quale doveva mantenersi nel detto fiimie Serino per li Mal-
vezzi et Pepoli a beneplacito di Carlo e suoi successori et secondo li patti gik fatti dalli
predecessori di detto Carlo. E quest'acqua non solamente al servigio de' molini di detti Mal-
15 vezzi et Pepoli, ma anco di Castel Bolognese, et la detta acqua non puo essere distenuta se
non per spatio di tre giorni et non piu sotto certi patti, appartenendo dett'acqua per la
meti di dett' acqua del fimne al predetto Castello Bolognese. Rogati per Alessandro di Bar-
tolomeo dalla Calcina.
Ritornano gli ambasciatori a Bologna, et radunato 11 conseglio, riferimo il tutto ; dove fu
20 concluso che se li dovesse dare la detta quantitk di danari che egli domandava, ritomando
tutto questo a grande utilitk della cittade; et posta la detta somma a ordine, glieli mando-
rono insieme con li capitoli.
A di 21 novembre, il lunedl, Giovanni Manzolino procuratore et ambasciatore di NicoI6
Piccinino giunge in Bologna et fa radunare il conseglio generale nella sala del palazzo de'
25 signori antiani, sendo confaloniere di giustitia Giovanni dal Calice spetiale, presenti gli antiani,
li massari delle arti et da 600 persone in circa, et quivi fa leggere li capitoli segnati che le
infrascritte cose contenevano ;
Che NicoI6 si riservava a sua sicurezza la rocca del castello della porta di Galliera,
Castel Bolognese, Castel San Pietro, San Giovanni in Persicetto, Castel Franco, Crevalcore,
30 Cento et la Pieve; le altre poi tutte le lasciava in arbitrio del senato bolognese;
Che le chiavi delle porte le conservasse il confaloniere di giustitia;
Che tutti li magistrati giurassero fedeldk a chiunque fosse designato governatore della citta;
Che H Bolognesi salariassero 100 fanti per guardia del palazzo delH signori antiani et
150 nel castello di Galliera, pagando li loro stipendj ogni mese;
35 Che NicoI6 voleva tenere in Bologna 100 lanze;
Che voleva 15 mila ducati in tretermini, cominciando il primo termine Tanno 1441 et
poi ogni quattro mesi gli altri che restano.
Letti li capitoli et finito il conseglio, fece la cittJi gran segno dl allegrezza, et il dl se-
guente, che fu il dl di santa Cecilia, li signori antiani ordinata una solenne processione, an-
40 darono con li confaloni avanti alla chiesa della detta santa vicino San Jacomo di stra San Do-
nato, et quivi le offersero quattro prigioni con suono di trombe et con grande allegrezza;
poi se ne ritomarono al palagio.
II senato consegna le porte della cittk alle compagnie delle arti et di tutte le fortezze
accioch6 ne habbino diligente cura.
45 Alli 23 di novembre, il mercoledl, NicoI6 di Nanni Gozzadini, uno de' sedeci reformatori
dello stato di Bologna, muore, et h sepolto nella chiesa de' Servi et vi sono appese le ban-
diere. Cervato capitano, vedendo la gentilezza de' Bolognesi esser sl grande et la conversa-
tione loro sl amorevole et la cittk aggradendogli, oltre modo priega et supplica il senato
' Archlvio segreto.
4f HISTORIA DI B0L0<5NA [AA. i*4o-i441j
\o voglia accettare nel numero de' suoi cittadini intieme con li Buoi figlioli. Gli antiani ra-
dunano il conseglio delli 600, et fatta la proposta di quanto ramorevole Cervato addiman-
dava, da tutti fu accettato fra li cittadini, et esso et li figliuoli furono imbossolati nelli ufBq*
et beneficj et honori della cittk, come erano gli altri cittadini di essa. Fu questo alli 29 de-
cembre, il giovedL 5
In queato tempo si trovano eaaer fuorusciti per diverae cagioni, et anche perchfe molti
non volevanu stare nel mezzo di tanti travagli, gl' infrascritti, cio^: Galeotto dottore, Battista
prigione in Milano, Ludovico di Lambertino confinato in Lombardia, Baldassare suo fratello
detto Betozzo (Gasparo fratello di Battista era pri^one a Fiorenza) tutti de' Canetoli; Fran-
cesco Ghisilieri figliolo di Lippo studente, Benedetto Buonfio, Tomaso di Oliviero Graisi, An- 10
drea di Romeo Foscarari, Bartolomeo Campeggi, Giovanni di Marco da Lojano, Giovanni et
Agostino figlioli di Jacomo Isolani cardinale, Giovanni di Lando Ambrosini, Bartolomeo di Tonio
Bartoli, Giovanni Foschetto stracciarolo, Galeotto di Pietro Mezzovillani banchiere, Giovanni
Francesco di Contesalto, Ludovico studente suo figliolo, Giovanni Gasparo, e Lavinio figli di
Bemardone dalle Correggie; erano iti a star a Ferrara, per fuggire li travagli della cittk, Bat- 15
tista, Tonio, Tomaso, figlioli di Jacomo dalle Correggie con tutta la famiglia, Valentino di
Pietro da Pizzano, Lippo, Giovanni, figlioli di Ludovico Mozzarelli mercante da seta che
habitavano in Fenara; Bornio di Bartolomeo da Sala habitava in Ferrara, Battista di Poeta
Poeti era in Milano, Bazzilieri di Tebaldo notaro et Giovanni dottore suo figliolo et Tomaso
studente suo figliolo erano questi in officio a Milano; Bonifacio di Lorenzo Matasellani, Lu- 20
dovico di NicoI6 dalla Bombace, Tonio di Jacomo Beccari, Baldassare, Nicol6, figlioli di
Verzuso Ludovisi, Gasparo Lupri mercante di seta, Tonio dalle Ruote, Giovanni di Alberto
Battagliucci. Delli sopradetti, alcuni erano fuorusciti per esser della parte de' Canetoli, al-
cuni per esser dalla Chiesa et altri per ischivare i travagli.
Di quest'anno Griovanni Guttebergio argentinense trova Tarte dello stampare libri, che 25
fnrono in Magontia.
Anno di Cristo 1441. — Sono creati li antiani con gli altri magistrati della citt^ secondo
il consueto. Era Romeo de' Pepoli priore.
NicoI6 di Jacomo Sanuti, per cagione di alome cose della cittk, se ne va al duca di
Milano, et havendo quanto addimandava ottenuto, il duca lo fa cavalliere aurato et a Bo- 30
logna lo rimanda; ^nnse alli 15 di gennaro, la domenica.
Nicol6 Piccinino, havendo radunato un potente essercito, passa nel Bresciano contro i
Venetiani et piglia molte castella et fortalezze, et in Bologna se ne fa gran festa. Et alli
36 di gennaro, il giovedi, il senato fa giostrare 25 braccia di veluto cremisino. Giostrarono
questi, ciofe: Opizzo di Gruido Pepoli, Floriano di Gratiolo Accarisi, Lodovico di Gasparo 35
Malvezzi, Marco di Jacomo Zenzifabbri, Torello di Jacomo Mussolini et altri gioetratori
forestieri; riport6 la palma della detta giostra Ludovico MalvezzL
Carlo Zambeccari priore del mese di febraro.
AHi 5 di marzo Gozzadino Grozzadini muore, et alli 11 del detto mese st posero su in
alto le sue bandiere. 40
Alli 10 d' aprile, il lunedl, si accrescono li datii di Bologna : La macina k posta a soldi 5
la corba, che prima era a soldi 4 ; per carro alle porte soldi 5, che erano a soldi 4 ; il vino
a soldi 2, era prima a soldi 1, et denari 4; il pesce a soldi 10 per cesta; il fnmiento a
soldi 12 per corl». Fecero questo perch^ la camera era penuriosa di danari.
Annibale Bentivogli in questi giomi procura di haver per moglie madonna Donnina 45
figliola di Lanzalotto Visconti nepote del duca, et la ottiene con consenso del duca; et a cui
piacque assai questo parentado, parendoli che facilmente havrebbe il dominio di Bologna,
havendo per parente Annibale che teneva il primato in Bologna. Passano dunque a Milano
gl' infrascritti cittadini pomposamente omati et vestiti a livrea a pigliar madonna Donnina
lA. 1441] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI ^f
Visconte sposa di Annibale Bentivogli per condurla a Bologna; et furono questi, cio&rCarlo
Ghisilieri, Nicolb Sanuti amendue cavallieri, Gasparo dalla Renghiera dottore, Bernardino
de' Preti, Giovanni Felicini, Gabriele Manzoli, Alessandro da Sassoni, Andrea di Lambertino
Battagli, Giovanni di Ventura Papazzoni et altri cittadini assai.
3 Alli 7 di maggio, la domenica, madonna Donnina fu condotta a Bologna, accompagnata
da gran niimero di gentilhuomini milanesi, et Annibale fece gloriosa festa, a cui furono fatti
molti doni da varj signori d' Italia, cioh : Dal marchese di Ferrara, dal marchese di Mantova,
da' Venetiani, dalli Manfredi di Faenza, dalU cittadini di Bologna, dalle arti, dalli communi,
dalle castella et contado. Furono anche addobbate le strade di panni et di festoni, ove la
10 detta sposa passar doveva, et si fecero infinite altre allegrezze et pompe, d in piazza come
avanti la casa di Sante Annibale, dove si corse un palio di rosato.
II papa, sendo in Fiorenza, manda Baldaccio di Anghiari capitano di 2000 fanti et di
50 lanze de' Fiorentini sul territorio bolognese per travagliarlo, et passa a Baragaccia et per
la somma di 900 ducati corrompe li presidj et conquista il detto castello.
15 Alli 23 di maggio, il martedi, egli espugna Barzi, poi passa a Casi et lo soggioga, d'indi
la notte partendosi va a Caldarari, et volendo rompere il muro del detto castello, h udito
et gli h fatta resistenza; finalmente Tha per tradimento et lo pone a sacco et fa prigione
Jacomo Zenzifabbri commlssario che vi era dentro; poi ispugna Sassuni.
A di 10 di giugno, il sabbato, il senato manda un bando che chiunque occide un ribello
20 di Bologna guadagna ducati 200 et chi io conduce vivo conseguisce tutti li suoi beni et
cava un di bando a sua volontL
I Bolognesi pongano a ordine li lor soldati et gli mandano a ricuperare Casi, che era
ben f ornito et occupato dagli nemici ; et awenga che essi gli diano piii di una fiata la bat-
taglia, nondimeno non faimo nulla, per il che se ne ritornano a dietro, et nel ritomo loro
25 fanno una bastia al Castello del vescovo per ostare a Baldaccio che non passi piii oltre a
saccheggiare il paese.
Alli 30 di luglio, la domenica notte, furono per f orza cavate le catene dalle bocche della
piazza et di notte poi anche vi furono ritomate senza sapersi chi si fosae.
Tentano li Fiorentini di havere Castello SanPiero per potervi mandar Baldacdo con
30 li suoi soldati et quivi fortificarsi per meglio infestare il territorio di Bologna; et questo trat-
tato il conducono dui del detto castello, ciofe Pietro et Gorro. Et veniva il tutto ad effetto, se
tosto non si scopriva. Per lo che furono pigliati i due traditori et condotti a Bologna, dove
furono sententiati ad esser tanagliati et finalmente decapitati ; et mentre che la giustitia era per
esseguire la detta sentenza, giunsero lettere del signore di Faenza che chiedeva al senato in
35 dono la vita di Pietro, et gli fu concessa la gratia; Taltro fu decapitato et poi squartato.
In questo tempo si tratta la pace fra il duca di Milano et la signoria di Venetia, et il
tutto fu riposto nel petto del conte Francesco Cudignola. Et il duca per sue lettere awisa
i Bolognesi come che erano levate le offese, et li Venetiani et lui et fra il papa et li Bo-
lognesi, per il che se ne fece publico bando et grande allegrezza nella cittk; fu alh 14 d'ago-
40 sto, il lunedL
Baldaccio, havendo pigliate le castella sopranominate, et havendole di presidj et d'ogni
cosa necessaria fornite, si partl et va a Fiorenza senza sapere cosa alcuna della pace et che
il tutto fosse nel petto del conte Francesco riposto, et anche senza sapere che le offese fo»-
sero fra il papa et Bolognesi rimosse.
45 II senato, con consentimento del duca et di NicoI6 Piccinino, conferma Antonio del
Verme huomo valoroso et esperto nella podestaria per li 6 mesi prosaimi, et crea essecutore
della giustitia Jacomo di Costanza di Sicilia, il quale piglia il detto ufBcio con grande honore
et entra nel palazzo de' notari ad habitare.
Alli 22 d'agoBto, il martedl, a hore 19 in circa, viene dal cielo la grandine di grossezza
50 di un uovo di gallina, la quale ruina et fracassa il tutto ove ch'ella cadde.
h
mSTORIA DI BOLOGNA [AA. 144i-i442J
Alli 6 di settembre, il mercoledJ, sendo Baldaccio ritornato a Fiorenza e trovandosi
alla prCBenza del senato di Fiorenza et ragionando seco di alcune cose del loro stato, questo
crudele et bestial villano rispose loro tanto superbamente, trattandogli da huomini vili et
codardi, che per lo zelo deirhonor loro et della loro repubblica furono forzati (dopo rhaverlo
sopportato pacientemente per buona pezza) farlo gittar fuore delle finestre su la piazza pu- 5
blica et fargli di subito tagliar la testa; troppo honorata morte a tanti demeriti d*un crude-
delissimo villano.
Nel suddetto giorno Zollo da Seravalle, capo della fatione de' montanari, pcr haver trat-
tato di dare Seravalle a' Fiorentini, gli h per commissione del senato levato il capo dal busto.
Alli 24 di settembre, la domenica, Baldassare Trentaquattro, uno delli 16 reformatori, 10
muore, et h seppellito honoratamente.
Alli 4 d'ottobre, il mercoledl, che fu il dl di san Petronio, il senato fa giostrare il palio
per dare qualche piacere al popolo. Li giostratori bolognesi f urono questi : Opizzo di Guido
Pepoli, Floriano di Gratiano Accajesi, Lodovico di Gasparo Malvezzi et altri forastieri; hebbe
rhonore et la palma parte Ludovico Malvezzi et parte Guid'Antonio soldato del signor di 15
Faenza.
Per maggior stabilit^ et fermezza delle cose di Bologna, Annibale dh per moglie a Romeo
de' Pepoli Isabetta sua sorella legitima et sorella di Costanza moglie di Gasparo de' Canetoli,
et and6 ad honorarla Francesco Piccinino; et il giomo seguente andando ella a San Pe-
tronlo, da novantadue giovani bolognesi vestiti di panno d'oro e d'argento coperti di molte 20
gioie et d'altri abbigliamenli fu accompagnata.
Jacomo fratello di Romeo Pepoli et figliolo di Guido Pepoli piglia per moglie una
figliola di Tomaso di Nanni Grozzadini, et per ci6 in Bologna si fanno di gran feste et sontuosi
conviti.
Alli 28 di ottobre, il sabbato, Nicol6 Sanuti si parte di Bologna et passa a Siena per 25
podest^ accompagnato da molti gentilhuomini, et fe ricevuto in Siena con grandissimo honore.
A dl primo di novembre Nicol6 Sanuto va a Siena per podesta, et il popolo di Bologna
gli don6 uno stendardo con Tarme di Bologna et fu accompagnato da Annibale Bentivogli et
da tutto il reggimento della cittk.
Alli 12 di novembre, la domenica, Gruid'Antonio Lambertini h fatto conte del Poggio 30
Rugnatico da Cervato, con il consenso delli signori antiani et delli 16 riformatori dello
stato di Bologna.
II contento et Tallegrezza che 8'era sparso nel cuore di tutta la citt^ per li parentadi
fatti non dura longo tempo, perciochfe alli 30 di decembre Tomaso di Nanni Gozzadini,
uno del numero delU 16 et depositario della tesoreria della camera del comune di Bologna 35
et padre della sposa data nuovamente a Jacomo Pepoli, muore; dissero alcuni che fosse
awelenato.
Nel fine di quest'anno h cosl gran freddo et cade tanta nieve, che non possono passare
per la strada, eccetto sotto li portici; et geI6 il Po, di maniera che il ghiaccio si cavalcava
et vi s'andava sopra con li carri, et nel territorio di Bologna quasi tutte le viti et infiniti 40
arbori ai seccarono. Dur6 questa nieve insino alla pasqua del 1442. Era alta da terra la
statura di un huomo, et pel gran peso alli 24 di decembre alle 14 hore, nel dl di domenica
casca il coperto della chiesa di San Petronio insino al terzo pilastro ; et 6 cosl gran f reddo
quanto mai huomo si raccordasse, conciosiach^ ogni cosa gelava. II raccolto di quest'anno
fu pessimo et quasi appena si raccolsero le sementi. Valse la corba del frumento lire due. 45
Anno di Cristo 1442. — Sono creati gli antiani et li altri magistrati secondo il soHto;
et Jacomo dal Lino h govematore delli aignori.
A dl 2 di gennaro Christophoro di Braiguerra Caccianemici fu creato tesoriero della
camera del commune di Bologna a causa della morte di Tomaso Gozzadi.
[A. 1442] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 71
Vengono novelle a Bologna della morte di Nicol6 da Este signore di Ferrara, il quale
per un suo testamento haveva lasciato di esser sepellito in camicia senza altra pompa nella
chiesa di santa Maria degrAngeli de' frati Predicatori, volendo che tutto quello si fosse speso
nella pompa funerale, si distribuisse a' poveri; lasci6 pjirimenti, che a' poveri di Ferrara et
5 di Modena et di Rezio si dessero tre mila stara di formento per Tanima sua. Di questo Ni-
colo eccellente principe restarono dui figliuoli illegitimi, Leonello e Borso, et due altri legi-
timi di minore eta, Ercole Gismondo, nati di una figliola del marchese di Saluzzo. Leonello,
et che era il maggiore, tolse lo stato, e temendo de' due fratelli legitimi, nel regno di Napoli
gli conlin^. Era Leonello di molte virtu dotato et fece le mura a Ferrara dalla parte del
10 Po et abbelH le strade della cittk.
I Bolognesi, intesa la morte del marchese Nicol6, mandano ambasciatori al marchese
Leonello a condolersi della morte del padre et a rallegrarsi della ottenuta signoria; poi se
ne ritomarono a Bologna.
Nicol6 Gambacorta pisano capitano di due mila cavalli et dugento fanti, fatta la pace
15 fra il duca et li Venetiani, si parti da Verona, et senza domandar licenza al senato, entra
sul territorio di Bologna per passare in Toscana et va ad alloggiare alle valli de' Bucchi
con 300 cavalli. Di che il senato assai si sdegna, insieme et Cervato, et si determinano
punire il suo folle pensiero. Per6 fatto porre a ordine li soldati, essi nel principio della
notte, uscendo con silentio fuori della cittk, s'inviarono verso il Gambacorta et gli sopragion-
20 sero alla sprovista adosso talmente, che senza potersi difendere fu fatto prigione con tutti li
suoi soldati, li quali posti in fuga, non poterono passare il fiume ch'era per la pioggia ingros-
sato. Fu Nicol6 Gambacorta condotto a Bologna et posto in casa di quei dalle Correggie
da San Nicol6 degli Albari incontro SS. Simone e Giuda, sin che il Piccinino avisasse il se-
nato et Cervato quello si dovesse di lui et de' soldati disporre.
25 Intendendo il signore Astorre Manfredi signore di Faenza che Nicol6 Gambacorta era
stato fatto prigione da' Bolognesi et che era riservato in casa di quei dalle Correggie, tosto
sall a cavallo con otto compagni tutti travestiti et vennero a Bologna secretamente, et condotti
dalla spia alla casa ove egli albergava, discese da cavallo et arditamente entrato in casa,
trov6 i\ Gambacorta che si stava tutto pensoso presso il fuoco (fu alli 6 di febbraro, il mar-
30 tedi) et senza alcuna guardia ; con un pugnale Tuccise, in questa guisa vendicando la ingiuria
da lui ricevuta, percioch^ NicoI6 vend6 a' Fiorentini il Manfredi, sendo da lui fatto prigione
nella giomata del Borgo San Sepolcro per tre mila ducati. Fatto ci6, il Manfredi sall di
modo a cavallo et tosto se ne usci di Bologna, prima che alcuno il fatto scoprisse. Vogliono
alcuni che Cervato gli prestasse il braccio et che egli cosl solo lo lasciasse in potere di
35 Astorre. Fu poi sepellito in San Petronio.
In questi giomi in Bologna si fabricano le Merzarie che sono sotto il palazzo del podest^
et furono finite alli 19 di febbraro, il lunedl. Et la scala coQ un portico rincontro le Pescarie,
ove era posto il datio del sale, ^ gettata a terra.
Nicol6 Piccinino viene verso Bologna, sl per vedere la cittk, come anco per far soldati
40 per passare nella Marca contro il conte Francesco Sforza a petitione del papa; et avicinatosi
a Bologna con 60 cavalU, gli antiani con tutti li magistrati il vanno ad incontrare fuori la
porta di San Felice, portando U confalloni spiegati et la cittk facendo festa, et con grande
honore U conducono al palazzo, et si f erm6 nella citti per tutto il mese d' aprile. Frattanto
vengono a lui gli ambasciatori sanesi, de' Malatesti, del signor di Faenza et U figliolo del
45 marchese di Mantua et altri ambasciatori assai et tengono ragionamenti della futura guerra.
II senato, per honorare il Piccinino, alU 3 d'aprile, U martedl di pasqua, fa giostrare un
palio di cremesino di pelo di valore cento ducati; giostrorono molti fra' quali furono Ludovico
Malvezzi, Giovanni Galeazzo figliuolo del signor di Faenza; et questo hebbe Thonore et il
premio con Giovanni Calesini faentino.
50 Nicol6 anche egli volendo dar qualche contento al popolo, aUi 15 d'aprile, la domenica,
72 HISTORIA^DI BOLOGNA [A. i443j
fa jriortrare un palio verde di prezzo di scudi 50; si gio8tr6 in piazza et li giostratori furono
questi, ciofe : Guid' Antonio signore di Faenza, il signor Domenico da Cesena, Lodovico Mal-
vezzi con altri assai cavalieri et huomini d'arme; hebbe l'honore et il premio un buo cavaliero.
Havendo Nicol6 Piccinino radunato da 14 mila persone, egli alli 8 di maggio, il martedl,
81 parte di Bologna per Romagna, et con esao lui pasaa Annibale Bentivogli con molti suoi 5
amici et va ad assediare Forli, come capitano della Chiesa, di gi^ accordato seco per
rovinare Francesco da Cudignola.
Gli signori antiani et conf aloniere di giustitia eleggono et constituiscono per 6 mesi in
vicario deUa terra di Lojano della citti di Bologna Jacomo dal Lino, come appar per una
8ua patente aotto il dl 2V di giugno. 10
Mentre che il Piccinino era occupato nella Romagna, nelJa Marca et nella Toacana per
ridurre tutte le cittii et ie castella di quelle regioni alla ubidienza deUa Chiesa, fu ucciso
Bartolomeo de' Preti capitano della fanteria del palazzo deUa cittade da certi nemici di An-
nibale, perchfe era suo amico et sempre gU era stato favorevole. Fu la cosa in questa guisa.
AUi 3 di agosto, il venerdl, passando Bartolomeo a casa per desinare et giungendo presso la 1 5
chiesa dl san Pietro, se gU scoperse contro con Tarme in mano Giovanni Fantuzzi, Gottifredo
di Pietro Conti, Andrea VasselU et Pacilico da Panigo; et Bartolomeo accortosi de' nemici, si
poee a fuggir verso la piazza, ma seguitato et giunto presso la piazza, Tammazzarono. Fu
portato rinfeUce aU'ho8pitale della Morte et la sera fu seppelUto aUa chiesa di san Francesco.
Alberto SalaroU procuratore fa gittare a terra una torre alta piedi 140 che era nella 20
casa sua, neUa cappella di san Siro dietro ie case de' Bocchi, et qui fabric6 una bellissima
casa fatta tutta a volta.
Mentre Nicol6 Piccinino dimor6 in Bologna, hebbe Tocchio ad ogni movimento del
popolo et a tutte le operationi di Annibale et chiaramente conobbe che U cittadini et il popolo
piegavano il cuore al BentivogU et che Annibale parimenti amava loro; U che gU pose non 25
poco sospetto neU'animo che Annibale facihnente della citta potrebbe impadronirsi et cacciar
ad ogni sua richiesta Cervato con U presidj quivi da lui posti. Et essendo tomato Annibale
• Bologna, dopo haverlo accompagnato, egU sospinto da questo sospetto, scrive a Francesco U
figUolo, che egli aveva lasciato nel Bolognese con molte squadre di huomini armati et molte
bandiere di fanti, che debba usare ogni diligenza et astutia di far prigione Annibale con li 30
primi cittadini suoi aderenti; il quale volendo ad ogni modo ubbidire il padre, parvegU,
per ischivare ogni timiulto, che bene fosse fingere di essere infermo, et cosl fece. Si fece
portare a Bologna come infermo, et ischivando Taria del palazzo per esser sottile, si fece
portare nel vescovato, et volendo megUo colorire 11 fatto, proibi aUi chierici di San Pietro il
suonare le campane, dicendo che troppo il fastidivano e lo rendevano impatiente, ma mostran- 35
dosi anco di questo poco contento, finse essere a suo proposito Taria del castello di San Gio-
vanni in Persicetto, et domandatone consegUo et parere a' medici, il conaigUomo che bene
■arebbe di farlo. £t cosl vi si feCe portare.
Era solito Annibale visitarlo ogni giomo insieme con molti cittadini della citti; et France-
sco fingeva oltre tutti graltri vederlo volentieri, per megUo assicurarlo al cadere ne' lacci 40
tesi, et al partir suo di Bologna caldamente preg6 Annnibale et molti altri gentilhuomini
che volessero accompagnarlo a San Giovanni, et che per passar essi il tempo si facessero
portar qmvi et cani et sparvieri per glre a cacda. Non seppe Annibale negarli questa
cortesia, per6 egli con molti gentilhuomini andarono seco, avendo egU lasciati tutti U soldati,
(eccetto 40 che condtisse seco) aUa guardia della citt^ con ordine che, sendo pigliato An- 45
nibale, essi vietassero a' cittadini il far tumulto. Giunto a Castel San Giovanni, si fece portare
alla rocca, ove haveva fatto apparecchiare raUoggiamento, et quivi, accompagnato da Annibale
et da altri cittadini, rimanendo fuori di rocca gU servitori, si pose sui letto, fingendo di cercar
riposo; et ragionando di varie cose con Annibale et con quei altri cittadini pas86 Thora,
Uonde parve ad Annibale lasciarlo npoaaie, et pigU6 da lui licenxa per andarsi aU^aUoggia- SO
[A. 1442] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 73
mento con li suoi compagni. Et volendo uscir di camara per andarsene fuori di rocca, ecco
che egli ^ fatto prigione con Gasparo Malvezzi et Achille dignissimo cavalliere del gran
prencipe di Rhodi suo figliolo et posti in rocca in parte sicura. Francesco licenti6 Romeo
Pepoli et Giovanni Fantuccio, dicendogli che essi non dubitassero che cio si faceva perchfe
5 haveva sospetto che Annibale et li compagni non trattassero di mutar la signoria della cittJl,
et che voleva intender il vero, et se eglino sarebbono innocenti, che tosto gli lascierebbe
in libertk; fu questo alli 17 di ottobre, il mercoledi.
Parve questa cosa si strana et insolita a Romeo Pepoli et agl'altri cittadini, che restarono
fuori di se come insensati; n6 altro seppero rispondere a Francesco, se non che lo pregavano
10 volesse bene intendere il fatto, perch^ questa potrebbe esser qualche malagnitk per contur-
bare Annibale et gli altri cittadini. Promise Francesco di farlo volentieri et da s^ gli
licentib alli suoi alloggiamenti. Fatto questo, consigno Annibale et li compagni a Filippo
Schiavi suo capitano acciochfe la notte seguente gli conducesse a Parma sotto buona custodia,
et d'indi gli mand6 nella rocca di Pellegrino del territorio di Parma; et parendogli che
15 n^ anco stando insieme fossero sicuri, fece porre Annibale nella inespugnabile rocca di
Varano di Marchese pure nel detto territorio et Gasparo nella rocca di Pellegrino et Achille
nella rocca Monpiana, altri dicono a Valditarro, che h alle confine di Piacenza et de' Geno-
vesi, tutti co' ferri ai piedi.
Intesa questa crudeltk et questo inganno, a Bologna pigliarono Tarmi li parenti et amici
20 di Annibale et de' Malvezzi per passare alla piazza et cacciar della cittk li presidj del duca;
ma ben consigliati, furono levati da un tal pensiero, percioch^ con il tumulto loro havrebbono
cagionata la ruina della cittk et di Annibale e suoi compagni. Et con piu matura conside-
ratione discorrendo sopra il fatto, et con il consiglio di huomini savj, volsero Tanimo al
cercare ottimo rimedio per liberare li detti prigioni et non provocare il duca contro loro
25 et contro la cittk. Ricorrendo adunque al favore del senato, lo pregarono volesse a ci6
interporre Tautoritk et il favore suo presso Nicol6 Piccinino, che gli volesse liberare. II
senato, che della prigionia de' suoi cittadini sentiva gran dolore, volentieri promise farlo, et
la mattina seguente fece radunare li magistrati, et fra di loro saviamente trattata la cosa, si
concluse doversi mandare ambasciatori a Nicol6 Piccinino, che era col campo intomo ad
30 Assisi nella Marca, per intendere se ci6 era per sua volontk o no et per intercedere la
liberatione de' suoi cittadini a consolatione degramici et di tutta la cittk; furono eletti questi:
Filippo di Guido Pepoli, Lodovico di Andrea Bentivogli cavaliere, Giovanni di Jacomo
Griffoni. Inoltre anco ne elessero altri per mandarli a Milano al duca, pure per questo
negotio, et f urono questi : Nicol6 di Jacomo Sanuti, Jacomo di Ambrogio Zambeccari, Nicol6
35 di Stephano Ghisilardi.
Giunti gl' ambasciatori a Nicol6 Piccinino et esseguito quanto dal senato gli era stato
imposto di fare, finalmente lo pregarono al restituire i loro cittadini alla libertk, essendo essi
innocentL, acciochfe la cittk quietamente vivesse. Fingendo il Piccinino di non saper questo
fatto, rispose che di Francesco il figliolo non poco si maravigliava che avesse fatto questo,
40 non avendo egli alcima cagione, et che per loro contento era per f are buonissimo ofBcio; et
che per airhora non voleva f ar altro, sendo che egli in breve sarla a Bologna et non manca-
rebbe provedere al tutto come la giustitia ricercasse, et che ritornassero di buona vogHa
che era per consolarli tutti. Et cosl alli 1 1 di novembre, la domenica, gli ambasciatori ritoma-
rono a Bologna.
45 Gli ambasciatori poi eletti al duca giunti et espostagli la cagione della sua venuta,
et a pieno narratogli il tutto da Francesco Piccinino operato ne' loro cittadini, il duca rispose
che assai gli rincresceva che grufficiali di Nicol6 facessero queste ingiustitie et che non era
8ua volont^ perchfe sempre ha amato la citt^ di Bologna, che sempre ha havuta divotione
alli Visconti et a lui in particolare, et che molto si maravigliava di Francesco che havesae
50 havuto tanto ardire di porre ingiuatameate le mani topra li geatilhuoinini di quella cittil et
74
mSTORIA DI BOLOGNA
[AA. 1443-1443]
che dt ci6 ne scriverebbe a Nicolb (a cui haveva dato il carico di Bologna) che dovease
provedere a questo fatto, et gli Iicenti6 con queste e simili parole.
Ritomati gli detti ambasciatori a Bologna, riferirno quanto il duca detto haveva; laonde
51 senato, accortosi che tutto questo era vana tiiitione et un dar tempo al tempo et paacerli
di parole, deliberarono di tentar di nuovo la mente del duca; et a questo effetto crearono 5
altri ambasciatori al duca, ciofe: Carlo di Giovanni Ghisilieri, Giovanni Francesco da To»-
signano medico, Melchior di Mussolto Malvezzi.
Questi alli 27 di novembre, il martedi, con honorata compagnia andorono al duca, et
mentre erano pel camino, essendo gFamici d'Annibale Benti/ogli fastiditi et addolorati per
la prigionia del detto Aunibale, occorse che incoutrandosi con Cervato vennero a parole, a 10
cui fu detto che egli ancora era consapevole del torto fatto ad Annibale et compagni, et
che egli con Francesco di ci6 erano stati benissimo d'accordo et che forse un giorno gli
offesi si risentirebbono. Et contrastato ambe le parti, Cervato entrato in timore, si lev6 di
casa di quei dalle Correggie, che per sua si haveva egli usurpata, et pass^ ad habitare nel
vescovato (fu ci6 alli 8 di decembre, il sabbato), conducendo seco buone guardie di soldati, 15
temendo della vita.
Cervato raduna alcuni cittadini suoi amici et gli fa intendere che egli dagramici de'
Bentivogli era stato minacciato e che perci6 voleva entrare ad habitare nel palazzo et condur
dentro la cittk per sua sicurezza 200 fanti di quei di Nicol6 che erano fuori di Bologna
nelle castella per presidio; gli fu risposto che non si doveva far questo senza saputa del 20
senato et che loro stessi ne lo avrebbono avisato.
Si raduna il senato et si propone la domanda di Cervato, la quale piacendo ad alcuni
et ad altri no, dalle parole pian piano vennero a' fatti et pigliarono Tarme per offendersi, ma
interponendovisi alcuni de' cittadini, si quietorono; et cosi ciascuno a casa sua se ne and6
senza altra conclusione. Vero h che parendo a Giovanni Fantuccio esser minor male il 25
metter Cervato nel palazzo, che negarglielo, a di 13 di decembre, il giovedi, havendo egli
radunato da 300 armati, se ne and6 al vescovato et condusse al palazzo Cervato con li 200 f anti
che aveva fatto venire nella citta per lo castello di Galliera; il quale non si tosto vi gionse,
che il senato cre6 due capitani delli detti fanti, Pietro di Andrea da Purgo et Pietro da Capua,
a' quali commessero la cura del detto palazzo et che sempre uno di loro trascorresse la 30
cittk la notte acciochfe non si facesse alcun tumulto. Poi consignorono al podest^ 50 fanti,
accioch6 liberamente potesse fare la giustilia contra li seditiosi.
II senato per pubblico bando comanda che niuno ardisca di portar Tarmi, sotto pena
di 25 ducati et di 3 tratti di corda; mandato il bando, tosto li seditiosi deposero Tarmi.
Gli ambasciatori di Bologna giungono al duca et seco ragionano della liberatione di An- 35
nibale e suoi compagni, a' quali il duca risponde che haveva data la cura della cittk a Nicol6
et che dovessero andar da lui; et con questa asciutta risposta se ne ritomarono a Bologna
confusi piii che di prima.
Alli 22 di decembre, il sabbato, a due hore, per la molta nieve cadde il coperto di San Pe-
tronio verso la piazza et diede agrhuomini gran spavento. 40
Anno di Cristo 1443. — Si creano gli signori antiani et gli altri magistrati della cittJl
secondo il consueto.
Essendo Tomaso di cittk di Penna, rettore della chiesa di san Bartolomeo, la sera
al fuoco a scaldarsi, dieci compagni d'accordo entr^irono per una cloaca nella casa ove egli
era, et ritrovandolo solo gli diedero di molte bastonate, talmente, che alli 3 di febbraro, la do- 45
menica, si mori, senza sapersi mai chi tale eccesso havesse fatto.
A di 15 di febbraro, il venerdl, Giovanni Bentivoglio secondo nasce, essendo Annibale
il padre carcerato nella rocca di Varrano de' Marchesi; et alli 17 di marzo, la domenica,
yenne al santo battesimo: fu tenuto dal marchese di Ferrara et dal signor di Faenza.
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 75
AUi 28 di febbraro, il giovedi, sendo 11 camevale, 11 munari, per dare spasso al popolo,
fra di loro nel mercato de' buoi giostrano otto braccia di panno verde, et alla giostra eleggono
due huomini per stadiera, ciofe : Michele di Lorenzino, Tomaso di Lucca, Antonio di Nanni
^ Cevanni, Bartolomeo detto Cacciafede, Domenico di Ariento, Giovanni di Maso dalla Cerva,
a' 5 Pietro Salesini, Benvenuto Cavallazzo tutti mimari; fu giostrato nel vero di molto piacere,
j et di maniera tale si portarono questi valenti giostratori, che 11 daclerl non seppero sententiare
i chl di loro fosse 11 principale, se non che tutti gli lodarono et dl valore et di destrezza
et sententiarono che 11 palio fra di loro communemente si dividesse.
Le prigioni vecchie sono vendute ad Arzone di Piero da Quarto et a Jacomo di Barto-
10 lomeo dal Lino per llre 1300, con patto che essi sieno tenuti di fare le nuovi prlgioni et
la scala del palazzo del podestk con alcune stanze sotto 11 voltoni, sendo a ci6 soprastante
Giovanni de' Ludovisi conte et cavaliere, Carlo Ghisilieri et Giovanni Fantuccl, come ap-
pare per scrittura di Domenico dairOglio.
Alli 9 di marzo, 11 sabbato, vengono le nuove a Bologna essersl partito di Fiorenza papa
15 Eugenio et andato a Siena con tutta la corte.
Fu la vernata molto grave, perclochfe 11 freddo dur6 gagliardo sino tutto il mese di marzo
et molti poveri morimo di freddo et di stento, et si seccarono molti arborl et fu la quaresima
gran carestia di pesce et di ortami.
Alli 2 di aprile venne in Bologna la moglie del marchese dl Mantova con due suoi
20 figlioli, et fu benignamente raccolta; andava alli bagni di Siena, dove anco Nicol6 Piccinino
si trovava per curare la sua infermitk; alloglo questa signora In casa delli signori Pepoli.
Francesco Piccinino passa a Parma; et giunto, alli 21 d'aprile, la domenica, manda Eliseo
8U0 segretario a Bologna a fare uscire dl palazzo Cervato, 11 quale se ne ritoma alle case
di quei dalle Correggie. Fece anche licentiare di palazzo Pietro dal Purgo capitano con
I 25 tuti 11 provisionatl della cittk et tolse le chiavi delle porte alli signori antianl et vi pose
novelli capltani et nuovl presidj a suo nome.
Vedendo alcuni della fattione de' Bentivogli che Cervato dl palazzo era uscito et che
molti f anti erano licentlati, parve loro esser 11 tempo di dare qualche effetto a' loro dissegni ;
presero ranni et andarono al palazzo ove, passato 11 mese, stavasi distenuto Jacomo di An-
30 tonio dal Lino, perchfe era stato sigurti pel valore di mille ducati per un suo amico, et lo
cavarono fuore del palazzo et a casa sua 11 condussero libero; ma lui non si fldando dl
questa sua libertk, se ne and6 a Ferrara per magglor sua sicurezza ad habitare.
AUi 23 d'aprile, 11 martedi, Guido Antonio Lambertini confalloniere di giustitia, del male
detto di san Lazaro, che egli haveva in una gamba, si muore. Fu commune parere che ci6
35 fosse giuditio di Dio di darli per ispatio dl due anni questa grave infermitk, percioch^ egli
avanti a questo tempo haveva levato per forza a messer Cattanio Isolani rhospitale di san
Lazaro et 1' haveva trasf erito in Gherardo Lambertini 11 cugino. Laonde vedendosi in braccio
alla morte, et pentendosi di cuore del suo fallo, ne dimand6 perdono a Dio, et airhora lo
fece restituire al detto Cattanio. Fu honoratamente sepellito nella chiesa di san Francesco,
40 et alla sepoltura vi furono appese le bandiere alla divisa del commune di Bologna. Fu co-
stui molto affetionato a' Bentivogli.
Alli 26 d'aprile, 11 venerdl, Francesco Piccinino sl parte da Parma et ritoma a Bologna;
condusse seco 500 cavalli et and6 ad alloggiare nel palazzo grande et voUe le chiavi delle
porte ; et per cotale sua venuta la fattione di Annibale, temendo di qualche gran male do-
45 vesse fare nella citt^ molto si travaglia. Nondlmeno il giomo seguente, che fu alli 27, 11
sabbato, egll fa radunare il senato et grimpone che gli ritrovino 22 mila lire di bolognlni
per mantenere 11 cavalli da lui condutti alla guardia della citt^, o per dir meglio, per tenerli
per se stesao. Fu f orzato 11 senato per minor male di ritrovarli, et per6 alli 4 di maggio, il
»0, m«Worigi»al* b«nlgunentOi
76 HISTORIA DI BOLOGNA . ,^j [A. 1443]
sabbato, imposero uno imprestito alle compagnie delle arti, concedendogli facolt^ di poter
esseguire Timbotta al consueto prezzo, et si raccolsero con infinite maledittioni del popolo
et gli diedero al detto Francesco Piccinino.
Alli 2, 3 et 4 di maggio nevic6 et poi piovfe assai in Boiogna et cagion6 gran freddo
come 80 fosBC stato di gennaro. 5
Alli 9 di maggio, il giovedl, a 7 hore di notte, Battista di Zono dalla Volta uccide Gio-
vanni de' Tomari, canonico di San Pietro, percht litigava (sendo suo genero) la dote della
moglie, et si fuggl fuori della citti con li suoi compagni.
Alli 10 di maggio, il venerdi, a hore 24, Nicol6 degli Albergati certosino cardinale di
Santa Croce et veacovo di Bologna, essendo in Siena con papa Eugenio, passa a miglior vita, 10
havendo tenuto il vescovato di Bologna anni 25 et 10 mesi. Et il pontefice nelle sue essequie
si trova presente et sopra il corpo fa rofficio et poi il fa seppellire, ma innanzi fattolo
sbarrare, et trovatogli una pietra nella vessica, vuole il papa haverla presso di s6 per divo-
tione. Si dolse Bologna di haver perduto un tal pastore et i poveri si lagnavano di non
haver piii un padre alle loro necessita et il chericato versava lacrime di vedersi privo della 15
sua cara et dolce scorta.
Furono poi fatte in Bologna tre giorni continui le aue honorate essequie nella cliiesa di
san Pietro, sendovi presenti il magistrato et li coUegj et le arti et tutto il clero et vi si
fece una bellissima et dottissima orazione, et per dui anni vac6 il vescovato, amministrando
i beni di esso li signori canonicL 20
Stassi la citt^ di Bologna involta in mille affanni et gli cittadini sono oppressi da varie
imposte de danari, li soldati si fanno di lor signori, il duca gli dk parole, txh possono haver
gratia di liberare Annibale et li compagni ; si veggono da NicoI6 Piccinino uccellati, et tutte
le cose vanno sempre di male in peggio, il che 6 cagione di far mormorare contro gli loro
governatori et di volgere ranimo a tentar via et modo di liberarsi da tanti atfanni et da 25
^ dura tirannia. Mentre, dico, la cittk si sta mesta et angariata, casualmente se gli offerisce
il remedio opportimo per scuotere sl duro giogo in questa guisa.
Era un huomo chiamato Zenesio figliolo d'Antonio parolaro dal Borgo San Donino, huomo
giovine et robusto et habitante in Bologna, il quale, per guadagnarsi il vivere, andava in
vari paesi con la baschera in spalla acconciando le caldare et i vasi di rame; costui, per 30
una certa rissa, si era partito di Bologna et erasi tirato in Varrano, sendovi Guglielmo ca-
stellano della rocca del detto castello. Quivi il piii deIl'anno habitava, andando et ritomando
da Bologna, et sempre si compiaceva di servire il detto Guglielmo et li presidj quando gli
commandavano, talmente che si era fatto familiarissimo di tutti et a suo piacere entrava et
usciva di detta rocca. Avenne che un giomo il castellano giocava a tavoliero con Annibale, 35
che seco haveva desinato, havendo per6 i ferri ai piedi; et sopragionto il castellano dal
sonno, et volendo lasciare Annibale nel diporto incominciato, fece sottentrare in luogo suo
al gioco il Zenesio, che benissimo di tal giuoco era instrutto, et egli in ima camara costi vidna
and6 a gettarsi sul letto. Giocando adunque, Annibale cominci6 a dimandare a Zenesio di
che patria egli fosse; rispose Zenesio: " Sono bolognese ,. Intendendo Annibale costui esser 40
bolognese, con prudenza il cominci6 ad interrogare del govemo del Piccinino in Bologna et
che era degli suoi amid et quando pensava di gire a Bologna; Zenesio rispose et gli di^
raguaglio di quanto egU desiderava et dissegU che fra due giomi era per passare a Bologna
per alcune sue occorrenze et se voleva da quelle parti cosa alcuna gli commandasse. Cerc6
Annibale et con parole et con proferte grandi ad amicarsi il parolaro et caldamente alla 45
fine lo preg6 che volesse narrare a Carlo Bianchetti et a Galeazzo Marescotti come egU
1'haveva veduto ne' ferri, et che a loro et a tutti gU amici miei mi racomando. Et sog-
giunse: " Vedi, Zenesio caro, fa che di ci6 ti degni di esser secreto et di haver compaasione
* alla mia miseria perch6 saresti cagione deUa mia morte; offerendomi, se mai potr6, a renderti
* la parigUa di si amorevole et cristiano servigio ,. A cui con giuramento Zenesio diede la 50
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI tl
fede di servirlo di cuore. Non s\ tosto hebbero finito il loro ragionamento, che il castellano
si risveglib, et ritornato al gioco con Annibale, cosi passarono il giomo giungendo 1' hora della
cena, la quale posta a ordine, tutti tre cenarono insieme. Chiese poi licenza Zenesio al ca-
stellano, fingendo volere la mattina andar per tempo a servire deirarte sua alcuni suoi amici,
5 et si parti. Venuto il giomo, volendo Zenesio servare la promessa ad Annibale, passa a Bo-
logna, e trovato Carolo Bianchetti, caramente il saluto da parte di Annibale et gli narro
quanto che gli era stato imposto che facesse et soggionse che egli Fhaveva veduto, parlato
et haveva giocato con esso lui et cenato seco in rocca et che per anco era co' ferri a piedi
et lo pregava insieme con gramici che cercassero d'indi liberarlo. Resto tutto attonito il
10 buon Carlo, et poi ne prese grandissimo contento et conforto Zenesio ad esser di ci6 secreto
et che per Tamor dimostrava portare ad Annibale, lo pregava che, bisognando, volesse esserli
in ajuto, che della sua fedeltk ne haverebbe largo premio. Si proferi Zenesio pronto al por
la vita per Annibale et per li suoi amici, et si parti.
Carlo, havuta questa felice nuova, va a ritrovare Vergilio Malvezzi et gli racconta quanto
15 che Zenesio detto gli haveva; et poi dice che a lui pareva cosa facilissima di liberare di
quel luogo Annibale, havendo questo Zenesio tanta famigliaritk col castellano et con tutti gli
presidj et libera facoltk di entrare et uscire a suo volere della rocca; et amendue discorrendo
sopra cio, piacque a Virgilio che si ponesse a ordine quello si doveva fare. Laonde Carlo,
ritrovato ch' hebbe Zenesio, gli communicb in secreto Tordine che tener voleva nel liberare
20 Annibale, ma che questo senza Tajuto et favor suo far non si poteva, et che lo pregava al
favorire Timpresa.
Rispose Zenesio: " Vedete, Carlo, di porvi a ordine insieme con 4 o 5 al piu huomini ani-
" mosi et gagliardi, et andiamo di compagnia, che a me dk I' animo di cavar Annibale dalla detta
" rocca „. Carlo tosto et di buona voglia va a ritrovare Ludovico Calvi de' Marescotti, huomo
25 di grande ingegno et savio, et gli narrb il fatto. Et egli colmo di gioja chiamJ) a s6 Gioan
Luigi, Galeazzo, Tideo et Antenore suoi figlioli, et dopo haverli fatta longa essortatione di
liberare Annibale, gli inanimisce che piu non tardino, sendo nel tardare molte volte il peri-
colo vicino. Galeazzo animoso accetta volentieri di porsi a questa impresa, si per la libe-
ratione di Annibale, come anche per la libertk della patria, et priego il padre che lasci alla
30 patria gli altri suoi fratelli, che egli benissimo si provederia di ajuto. II giomo seguente adon-
que, chiamato a s6 Zenesio, con parole amorevolissime il condusse alla chiesa di san Jacomo
et d'indi nel chiostro dove si fa il capitolo, dove ordinatamente si fece raccontare et divi-
sare il sito del paese et come era guardata da' presidj la f ortezza et per qual via vi si po-
tesse andare. Et fatto del tutto capace Galeazzo et conOsciuta la fedeltk di Zenesio, se gli
35 scoperse con queste parole : " Zanesio, amico carissimo, per quanto mi manif esta il tuo par-
" lare, io ti conosco per amico et compassionevole del caso di Annibale. Tu Tami ; sappi anche
" di certo che da me e amato et che il caso suo molto mi preme, n6 & cosa che io non facessi
" per trarlo di prigione, et quando tu vi volesti por mano et pensiero, sendo tu sl famigliare del
"castellano, uscireste di ogni povert^ et disagio oltre Thonore et la fama che ne acquistare-
40 " Bte „. Zenesio, udite le parole di Galeazzo, se gli proferse con giuramento di ajutarlo a trarlo
di prigione. Galeazzo adunque posto a ordine tutte le cose necessarie per questo effetto, egli,
Zanesio, Michele suo compare et Tideo il fratello s'inviarono secretamente alla rocca di
Varrano, et volendo scalare le mura, il suo compare, estimando il pericolo esser grande, non
volse acconsentire, et disuadendo gli altri che ci6 non facessero, fu buona cagione che non
45 si effettu6 il disegno piu oltre, ma come disperati se ne ritornarono tutti alla patria.
Galeazzo che odiato si vedeva da' primati della cittk che in luogo di NicoI6 Piccinino
governavano, non si teneva punto della vita sicuro, et benchfe ci6 poco apprezzasse, nondi-
meno oltre che haveva in animo di far nuovo ritorao alla cominciata impresa di liberare An-
nibale, non cessava per6 di tentare la fortuna et porregenti a ordine per cacciar gli nemici
50 Braceschi e suoi seguaci venuti dl gik a fastidio et a odio a tutta cittk, E mentre stava
78 raSTORIA DI BOLOGNA [A. 1443]
Galeazzo in qiiesto pftnsiere, awenne che vide ZanesJo, che era rimaato \n Lombardia, et
chiumatolo da parte, comincift seco a dolersi della codardia et vilth del suo compare, a cui
Zenesio rispose: " Galeazzo, poichft non b stato voler di Dio di effettuare il nostro diaegno, vi-
• viamo in pace senzn tentare la fortuna cattiva, che io per me non piii voglio pormi a sl gran
"pericolo„. Ma Galeazzo che pur era disposto di uscire di tanti travagli fuore, dopo longhe 5
vive persuasioni et sicure promesse di novi fedeli et franchi compagni, et dopo ricche offerte
di assai beni, lo pieg6 al suo desiderio. Tolto adonque seco il valoroso Tideo il fratello et li
Giacomo di Giort^io Malevolti stracciarolo et Michele di Marino dn Lojano bolognese detto
da Pisa, alH 3 di Eriugno, con scnle di corda bene ordinate, con lime, tanagli et altri stro-
menti a tale effetto necessari, passarono di notte a Spilimberto per mo^ti traversi, i>er non 10
emer trovati dalle spie del essercito di Lodovico dal Verme, che era nel territorio di Bo-
logna, et andarono a ritrovare Gerardo Ranwoni molto amico di Lodovico Marescotto padre
del detto Galea7,7,o, dal quale furono con molta affettione accarezzati ; et havuto insieme longo
ragionamento delle cose della cittJi di Bologna, Galeazzo si confid6 aprirgli il suo secreto
et la cagione di questa sua andata. Spaventossi Gerardo a prima faccia et con mo1ti prieghi 15
lo dissuase che non si ponesse a questo pericolo, ma Galeazzo pii si dimostrava inessorabile
et fermo come scogHo. B che vedendo Gerardo, gli di& k sua benedittione pregandogli da
Dio ogni felice successo.
Si partirono adunque gli fidi compagni alH 6 di giugno, et awicinandosi a Varrano, circa
le 23 hore, si fermarono in un folto bosco di castagni, et Zenesio col dito gli dimostrb ove 20
Annibale si stava incarcerito: dove finalmente gionti, mirando tutte le meravigliose torre et
la grande altezza et il sito inespugnabile fatto dalla natura et dairarte quasi inacessibile,
restarono stupefatti et attoniti per briona pezza, Ma Galeazzo forse di maggior cuore de-
gl altri, facendo animo alli compagn', chiam6 a s6 (sendo di notte) il suo caro fratello che
riposavasi sopra il verde terreno, et fatto voto a san Jacomo di Galitia di non commettere 25
maleficio nella persona di alcuno che nella rocca fosse, se non fosse forzato a sua difesa, et
che se otteneva la vittoria di roandare un pellegrino a tntte sue spese, si pose a ordine per
esser il primo a salire. Era la notte scura et pioveva assai dirottamente, et accompagnata
la pioggia da molti baleni, quando Galeazzo appocrgi^ alle mura della rocca una scala di
legno tolta quivi vicino, che era in un cortile presso un medale, et salse animosamente sopra 30
le mura. Ora dubitando egli che le guardie fosaero in una torricella quivi vicina, tosto vi
corse per pigliarle et acquietarle, ma non vi trovando alcuno, tom6 al muro a sollicitare li
compagni al saUre. Di giJi Tideo il fratello era quasi salito, et portando egli una parteg-
giana col pife ferrato innanzi, awenne che urtJ) neirocchio sinistro a Galeazzo, non lo vedendo
per esser la notte scura, per il che soprapreso Galeazzo dal do^ore cade quasi semivivo sopra 35
il muro, nh conosceva il fratello che tuttavia 11 chiamava: ma come piacque a Dio, tosto
ritorn6 a se medesimo. Di nuovo sollecitava H compagni al salire, ciofe Zenesio, Michaele
suo compare et Jacomo Malavolta: li quali saliti, et legata una scala di corda che haveva
dui uncini di ferro alla scala di legno, con una pertica attacc6 la scala di corda a certi
merli, salimo intrepidamente et con la sca^a di corda tirata su la scala di legno, per levare 40
la speranza alli compagni di poter fuggire, entrarono per un corridore nella rocca, et Ga-
leazzo chiamato a s^ Zenesio gli domand6 dove era incarcerato Annibale. A cui Zenesio
nspose che aspettasse alquanto, che prima voleva vedere se H presidj erano vigilanti o no;
il che fatto, et ritrovato che niuno vi era, egli con li suoi stromenti tosto aperse la porta
maestra che passava nella torre et entrati alla seconda porta la trovarono aperta, ma volendo 45
alla terza entrare, ove era il castellano, la ritrovarono et dentro et fuori ben serrata; per il
che si fermarono aspettando, secondo il consiglio di Zenesio, che ne venisse il giorao. Giunta
l*alba del '^orno, il castellano chiama uno de' due f amigli chiamato Marchese, che li venga
3, ntWoriginalt chinuitolo
I
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 79
aprire, il quale, volendo ubbidire al suo signore, scese et aperse la porta della torre con
Tanimo di andare ad aprire l'altra, ma tosto si trovo Galeazzo sopra che lo prese per la gola,
et il Marchese dicendo come potfe: " Signor, voi siete tradito„, non fu inteso dal castellano*
Ora Galeazzo datolo nelle mani di Jacomo et di Michele disse : " Tenete f orte costui, e s'egH
5 " cittisse puntino, levategli la vita„; et egli con Tideo salita tosto la torre, giunsero Taltro
servitore, che del tutto gia si era accorto et andava per suonar la campana et dare il segno ;
ma tanto presto lo pigHo Galeazzo, che non potfe far nulla, ma lo pigHo et lo lego condu-
cendolo, con le minaccie di levargK la vita se parlava a Michele, il quale di gia haveva
ucciso Marchese, perche haveva vohito gridare. Poi pigliarono tiitti gPaltri servitori, che
10 erano sette, et parimente gli legano et postili dove erano le donne et Michele et Tideo ne
haveva cura con l'arme in mano, accioch^ non gridassero o facessero tumulto. Fatto questo,
Galeazzo tolse le chiavi che erano cadute al Marchese et con Zenesio ando alla camera del
castellano, che Guglielmo chiamavasi, che adirato gridava perchfe tanto tardasse Marchese
ad aprire, et lo chiamava imbriaco; a cui Galeazzo con voce lassa rispose, dicendo: " Eccomi
15 " che apro „; et mentre che Galeazzo di fuore apriva, il castellano parimenti apriva di dentro,
salto tosto Galeazzo dentro la camera con Tarme in mano et lo fece prigione, minacciandolo
della vita; et datolo nelle mani fortemente legato a Jacomo Malevolti, egli et Zeneaio anda-
rono alla camera di Annibale, et apertala, corse Galeazzo ad abbracciarlo, poi comando a
Zenesio che tosto con le lime o tanaglie gli levasse i f erri da' piedi, et cosi f ece. Fatto libero
30 Annibale dai ferri, Galeazzo et lui andorono alla camera delli prigioni et delle donne, et li
condussero nella camera del castellano, et gli disse: " O Annibale, ecco il castellano che h tuo
" prigione, confortati, tu sei salvo et libero dalle mani de' tuoi nemici „. Et le donne vedendo
Guglielmo legato, volsero gridare, ma lui le fece tacere per ischivar la morte di tutti loro,
perch^ di gi^ haveva veduto il suo servo Marchese ucciso giacere per terra. Stettero questi
25 animosi campioni tutto quel giorno nella detta rocca, aspettando la notte, che ne sopragion-
gesse per potersi liberamente partire senza timore de' villani di quella villa, et fecero sonare
TAve Maria della sera et la guardia, e a1 fameglio che era restato vivo, standogli sempre
appresso Galeazzo con la spada nuda alla gola, poi piglio il battaglio della campana et lo
gitto nelle f osse della rocca, et scendendo le scale tagliava di mano in mano gli scalini accioch^
30 niuno potesse salire alla campana. Gionta adunque un'hora di notte et prese le chiavi di una
porta secreta per cui si usciva della rocca, si rivolse alle donne et le disse: "Noi vogliamo
" condurre con essi noi il castellano, cosi legato come il vedete, discosto alquanto dalla rocca
" per nostra sicurezza, et poi sopra la nostra fede ve lo rimanderemo libero insieme col nipote,
" ma se voi farete alcun tumulto, noi di subito gl' araazzeremo amendue, pero siate donne savie
35 " et non siate cagione della morte del nostro signore ,. II somigliante anche le disse il castel-
lano, et cosl si partirono, et presero il viaggio per alcuni boschi et luoghi selvaggi accioch^, se
le dorine ne avessero fatto segno, non fossero trovati dalli villani ; et allontanati da dieci miglia,
slegarono il castellano et il nipote et insieme con il servo Antonio li licentiano, che alla rocca
se ne ritornassero. Ora seguitando essi il suo viaggio, giunsero al fiume Tarro al passo di
40 Forn6, et trovandolo ingrossato per la pioggia, non si assicuravano di passarlo; il che ve-
dendo, Galeazzo tosto si spogli^ et si mise a nuoto per trovare il vado, et trovatolo, se ne venne
alli compagni, et vestitosi gli condusse al sicuro passo di \h dal fiume. Li quali non si tosto
furono passati, che Annibale da indi in poco reatb delle membra tutto stupido, o fosse ci6
per cagione deiracqua fredda et per haver nella prigione patito, o fosse per altra occulta
45 ca^one, talmente che a pena moveva i piedi. II che vedendo Galeazzo, molto si contrist6,
et vedendo che altro modo non vi era per condurlo a salvamento, fatto animo, da huomo
corraggioso, egli lo prese sopra le spalle et lo port6 quasi un miglio, poi lo prese Tideo et
Zanesio et gli altri et fecero il simile, talmente che lo portorono sino a Garfagna picciola
villa vicino a Parma 6 miglia; et quivi ritrovando un contadino, finsero di essere degli sol-
50 dati di Nicol6 Piccinino, et presso di lui quella notte alloggiorono. Venuto poi il chiaro
80 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1443]
giomo, essendo alquanto ritomate le primiere forze ad Annibale, passarono a Collechio ca-
stello di Parmejrpiana, et quivi ritrovorono una cavalla sopra la quale vi posero Annibale,
et il condussero per la via della montagna verso Bologna a Spilimberto a casa di Gerardo
Rangoni; il quale quando vidde Annibale et H compagni, rimase quasi che fuor di se me-
desimo, et correndo ad abbracciarlo, mille et poi mille volte lo baci6 per allegrezza (era 5
quivi presente Ludovico dalle Correggie bandito da Francesco Piccinino) et fatto porre a
ordine da mangiare si reffocillarono lietamente, sempre ragionando con Gerardo del modo
che havevano tenuto nel liberare Annibale. Finito il pranso et riposatisi alquanto, vedendo
che Annibale assai bene si sentiva, conclusero di passare a Bologna sul tardi et condur seco
Lodovico dalle Correggie, dicendo Gerardo ch'egli era huomo molto a proposito a questo 10
fatto per essere di molta stima nella cittk; mandarono adunque Michele a Bologna ad avi-
sare gli amici secretamente come alle 2 hore di notte sarebbono alla grada dell'Avesa et che
eglino quivi ritrovar si dovessero per introdurre Annibale nella cittk et che facessero ogni
cosa con somma prudenza et senza punto di 8trepito,^acciochfe non andasse a notitia di Fran-
cesco Piccinino. Frattanto Gerardo fece porre a ordine a ciascuno un cavallo perch^ spe- 15
ditamente fossero alla cittL Et giunta 1' hora, salirno tutti a cavallo, dandogli Gerardo dui
servitori che adietro poi conducessero li cavalli ; et presa buona licenza da Gerardo,fpassa-
rono al Borgo Panigale, fu alli 5 di giugno, il mercoledl, a hore 23, et d'indi al ponte di
Rheno che b sopra il canale di San Polo di Ravone, ove ne trovarono Silvestro di Adamo
dal Gesso chiamato il Mazza mandato da Luigi Marescotto ad avisarli che tutte le cose 20
erano a ordine ; il quale, f atta 1'ambasciata, si ritorn6 alla citt^ a riferire come anche Anni-
bale et li compagni erano a ordine insino alVhora determinata. Frattanto Michele haveva
del tutto avisato gli amici di Annibale et era ogni cosa a ordine, et Galeazzo et li compagni
tutti rimandarono per li 2 servitori li cavalli a Gerardo. Sonate le due hore adunque, amendue
le parti si ritrovarono a un tempo medesimo alla grata deirAvesa, havendo quei di dentro 25
apparecchiati et funi et scale, et Giovanni Aloigio Marescotto fratello di Galeazzo et Sil-
vestro Mazza et Jacomo da Cavrara con molti altri saliti sopra le mura con le dette funi
et scale gl' introdussero tutti secretamente nella cittk, senza che huomo vivente se ne accor-
gease. Annibale andb a casa di Ludovico Marescotto a salutarlo, et anche per conf erir seco
di quanto si haveva a fare per liberare la cittk dalla tirannia di Francesco Piccinino. Lu- 30
dovico, vedendo Annibale, egli et b* figliuoli insieme con incredibile allegrezza coraero ad
abbracciarlo, rallegrandosi seco della sua liberatione, et tosto quivi concorsero gli amici per
vederlo, et fra gl'altri Melchiorre Viggiani, huomo di molta stima nella cittk et uno de-
gl' antiani, il quale verso Annibale dimostr6 gran segno di vero amore, et parimente fecero
il simile gli amici de' Canetoli, ciascuno proferendosi ad Annibale pronto al porre la vita et 35
per lui et per la libertk della patria.
VoUe Ludovico Marescotto, et cosl parve a Ludovico dalle Coreggie et a tutti graltri
cittadini principali, che Annibale senza punto tardare andasse a casa sua in str^ San Do-
narto, et che quanto prima facesse dare il segno alla campana de' frati di San Jacomo per ra-
dunare il popolo et subito passare alla piazza gridando: " Viva il popolo et rarti ,. Furono 40
fra tanto avisati Romeo Pepoli, Virgilio Malvezzi et altri assai della venuta di Annibale, li
quali con ogni maggior prestezza che si puotfe radunarono gli amici loro et presero Tarme.
Parimente Annibale havendo radunato gli suoi et posto a ordine il tutto, fece che il padre
di Giovanni Sabbadino degrArgenti con Taiuto d'altri suoi amici pigliassero la porta di
strk San Donato per havere egli Tentrata et Tuscita della citt^ libera, se bisognasse. Poi 45
fece dare alla campana di San Jacomo circa alle 4 hore, et il popolo pigliando rarmi et
correndo alla piazza della casa di Annibale, trovarono con loro gran contento AnnibaJe
che passava alla piazza gridando: "Viva il popolo et Tarti,, et lo seguitarono. Parimente
dairaltra parte Ludovico dalle Correggie con gran moltitudine d'annati pass^ alla sua casa
ove habitava Cervato seco, et per il tumulto Cervato d&l sonno risvegliandosi uscl dal letto 50
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI «1
in camicia, et insieme con un suo nipote si gett5 in una chiavica, che era fra le case de'
Bucchi da San Martino et giongeva neirAvesa, et per quella fuggiendo, giunse alla sega
deiracqua vicino le moline, et sagliendo passb al canale di Rheno al molino deirOrso, e
traversando il mercato, si ridusse a salvamento al castello della porta di Galliera. Et frat-
5 tanto Ludovico, entrato in casa, non lo trovando lui, fece prigione tutti 11 suoi servitori et il
8UO genero et il suo cancelliere et ritenne tutta la sua robba. Mentre adunque che Ludovico
fa da questa parte tumulto, Annibale entra nella piazza gridando: " Viva la libert^ „. Udendo
il Piccinino le voci et il gran tumulto del popolo, esce tosto fuori del letto, et affacciandosi
alle finestre del palazzo, vede il popolo con Tarme in mano et infiniti torchi accesi, et senza
10 perdersi puntino di cuore, piglio Tarmi et fecele prendere alli suoi soldati, et saliti in alto,
cominciarono a difendersi dairassalto del popolo con sassi, saette, schioppi et bombarde. Ma
Annibale, insieme con graltri cittadini essortando il popolo alla libertk della patria, fac«va
che arditamente ogni uno combatteva, et perch^ tanta era la furia et de' sassi et delle saette
che gli nemici tiravano, che pareva piovessero dal cielo, parve a Galeazzo espediente salire
15 alle linestre del palazzo del podestk et da quelle contrastare con schioppi et con le saette
verso li soldati di Francesco. Parimenti Romeo Pepoli salse il palazzo de' notari et con le
saette et schioppi travagliava non poco quelli del palazzo. Laonde da ogni lato erano forte-
mente assaliti. Ma per6 non vedeva Annibale via di conquistare il luogo, perciochfe ani-
mosamente era da' soldati difeso; et Galeazzo, che il simile conosceva, penso di volere ab-
20 brugiare la porta del palazzo; et benissimo gli successe il disegno, perciochfe, fatto venire
un carro di legna con altra materia d^abbrugiare, et avvicinatolo alla detta parte, gli pose
fuoco et cominci6 ad arderla. Mentre adunque che le voraci fiamme lavoravano intorno
alle porte di legno, una parte de' cittadini, dalla parte del palazzo verso il mezzogiorno,
ruppero il muro per farvi ampia entrata et un'altra parte, passando al muro che mira Toc-
25 cidente, vi fecero una grande apertura, ma n^ dalFuna nh dalTaltra buca dava Tanimo a
niuno d'entrarvi, temendo non essere ucciso dagli presidj. II che vedendo Annibale et
Galeazzo con graltri principali cittadini, desiderosi pure che vi s'entrasse, mandarono un
bando che chiunque gli dava Tanimo di entrare nelle aperture del palazzo fatte in detta
muraglia guadagnavano gran somma di danari, ciofe il primo ducati 300, il secondo 200 et
30 il terzo 100: H quali danari Marchone, che era delli signori antiani, prometteva di subito
sborsarli. Non fu si tosto finito di mandare il delto bando, che tre animosi giovani si accorda-
rono di volervi entrare, et f urono questi, cioh : Giovanni Spurioso, Antonio Minarino, Nicolo
Angelini. Et prese Tarmi, il primo che vi entrasse fu Giovanni, il quale si ardito et animoso
si dimostro, che pose spavento agli presidi che quivi erano. II secondo fu Antonio et poi
35 Nicolo, et dietro a questi ne seguitarono altri quindeci tutti armati, li quali con spaventosi
gridi corsero alla porta del palazzo, et quivi combattendo con 11 presidi, fecero animo alll
cittadirii dl entrare; et 11 presidi vedendo Annibale, Ispaventati sl riliromo alle stanze loro
per assicurarsi della vita et Francesco Piccinino come disperato si ridusse nella sua camera;
laonde dalli detti gioveni seguitato et da altri assal che poi erano entrati, lo pigliorono et
40 il condussero alla renghiera del palazzo, sendo hore 10, et lo mostrarono a tutto il popolo
dicendo : " Ecco 11 traditore tiranno „ . Voleva il popolo vederlo morto, et perci6 gridava che
lo gittassero giu nella piazza; 11 che facevasi se Annibale et alcuni cittadini non glieravessero
vietato, et ci6 con prudenza, percli6 se fosse stato morto Francesco, sarebbe successo senza
alcun dubbio la morte di Gasparo et di Acchille Malvezzi, che erano prigioni. Fu adunque
45 condotto in piazza avanti ad Annibale Bentivogli, a cui Annibale gli disse: " Tu vedi, o
" Francesco, dove sei, dove la fortuna ti ha posto ; tu sei nelle mie f orze, che per otto mesi
"mi hai tenuto prigione, nfe gia mai credesti che ci6 avvenisse,. Et detto questo, 11 fece
condurre legato et bene accompagnato alla sua casa in str^ San Donato, et posto in serbo in
una camera, gli posero i ferri ai piedi. Frattanto si pose a sacco 11 palazzo, et tutti li soldati
50 che furono trovati quivl et per Bologna furono spogliatl, et fu 11 bottino dl molta ricchezza.
T. xxxm, p. 1 — 6.
82 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1443]
Ridutta la citt^ in libertk, et li signori antiani sendo entrati in palazzo, fecero aprire le
prigioni et liberare grincarcerati et poi fecero andare il bando che rivocavano tutti li conli-
nati et banditi che potessero liberamente et ad ogni lor piacere ritoniare alla patria.
Era Lodovico dal Verme a Castello San Piero con 4000 cavalli et due mila fanti per
passare a Nicolb Piccinino nella Toscana, che era contro il conte Francesco da Cudignola, 5
et perci6 gli antiani dubitavano che egli, intendendo la ribellione della cittk, non tornasse
addietro et per la porta del castello di Galliera, che era per anco a sua divotione, non
entrasse alla cittil et la sacchegiasse. II popolo adunque, colto da questo timore, con travi
imped) tutte le vie per assicurarsi, et li signori antiani fecero altre opportune provisioni per
la difensione della cittL 10
Intendendo li contadini che Bologna si era ribellata, pigliarono 1' armi, et quanti soldati
di Francesco Piccinino ritrovavano, tutti gli spogliavano, o fossero alle loro stanze o per via.
II che inteso, Luigi dal Verme fece una correria insino a Medicina et pel Medesano, sac-
cheggiando ogni cosa et rubando granimali, gli huomini facendoli prigioni ; di che spaventati
li contadini, et diflidandosi di lor medesimi, posti in fuga, si ritirarono alle castella et alle 15
fortezze per maggior loro sicurezza.
Gli signori antiani mandano a chiedere il castello della porta di Galliera a Tartaro Peru-
gino, che quivi era castellano con 200 fanti, et gli offeriscono buona quantitk di danari,
ma non volle acconsentire ; anzi disse che se i Bolognesi non ritomavano in libertk Franccsco
et il riconoscessero per loro signore, con le bombarde rovinarebbe tutta la cittk et che 20
introdurrebbe nella cittadella Luigi dal Verme et dariagli la citt^ al sacco. Francesco
frattanto non manca, ad instanza de' Bolognesi, di far pregare Tartaro che si pieghi alla sua
liberatione et che li consegna la fortezza, et che se punto Tamava, il faria; non ne voUe
Tartaro intendere parola et disse che voleva esser fedele al suo signore.
II senato che vede Tartaro ostinato et duro, da ogni parte dk la cura di assediare il 25
castello ad Annibale, et seco va Pietro Navarino con 400 cavalli et 500 fanti. In questa
guisa giacevasi il detto castello. Era di figura quadrata con fortissime torri per ogni canto,
tutto cinto da una profonda fossa e d'ogni intorno mantellato di mura non molto ahe con
li suoi merli corridori e mantegni di legno. Dentro le mura della citta, dalla parte setten-
trionale, eravi una gran pianura quadrata piu longa che larga, et dal mezzodi et dairoriente 30
haveva il canale di Rheno, il quale anche dal settentrione, dietro le mura della cittk piegandosi
airoccidente, per di fuore correva. Dairoccidente poi eravi la strada di Galliera, neirangolo
che f anno le mura del settentrione et la via di GalUera dairoccidente ; quivi il detto castello
due fiate dalla chiesa fu fabricato et sempre fu dal popolo bolognese rovinato. Ora finalmente
era stato ristorato da papa Eugenio, et sendo stati mandati fuori della citti li suoi officiali, 35
Nicol6 Piccinino, contro li capitoli fatti fra il duca et Raffaele Foscarari et il senato di
Bologna, Taveva munito di presidi.
Era, come ho detto, il castello di figura quadrata con fortissime torri per ogni canto,
tutto cinto da una profonda fossa et d'ogni intorno mantellato di mura non molto alte con
li Buoi merli, corridori et mantegni di legno, acci6 li presidi potessero difendere se et la for- 40
tezza et offendere il nemico con sassi et balestre ; lontano poi dal detto castello circa piedi
otto in dentro vi era un argine di terra, vimini et di legna composto di altezza maggiore delle
mura, largo piedi 20, et la entrata al castello era da ogni lato per una porta. Et perchfe era
congionta la fortezza con le mura della cittk, Filippo duca di Milano et Nicol6 Piccinino fe-
cero rovinare tre voltoni, che le erano congionti, acciochfe non fossero ostacolo et cagione 45
della perdita di essa. Dentro Targine poi vi erano le habitationi delli soldati et nel mezzo
un torrione alquanto piu alto di tutta la fabrica. Eravi poi per presidio Tartaro, huomo nel-
rarmi molto esperto et al duca et al Piccinino veramente fedele. Questi adunque non vo-
lendo consignare il detto castello, il senato diede la cura per riacquistarlo ad Annibale Ben-
tivogli et a Galeazzo Marescotti, li quali passarono con li soldati al mercato de' buoi (cosi no- 50
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 83
minavasi quella piazza quadrata di cui sopra fe detto) et cominciarono ad assediare il detto
castello con bombarde et altre machine da combattere. Et vi andarono tutti li cittadini,
etiamdio li dottori, fra' quali vi fu Giovanni di Annania celeberrimo dottore in questi tempi,
il quale, deposta la toga dottorale, si era vestito d'armi, et molto si travaglio nel fabricare
5 grargini intorno la fortezza. Tartaro, che vede che gli pongono Tassedio intorno, manda
fuori del castello alcuni soldati a scarramucciare cogli nemici, dove molti delVuna et del-
l'altra parte ne furono feriti, et morti; finalmente prevalse Annibale et gli fece ritirare nella
fortezza. Non manca frattanto Annibale di seguitar l'assedio, anzi fa fare una profonda
fossa per lo traverso del mercato et vi fa fabricare un alto argine, et pose con due gatthi
10 sopra le mura della citta al lato del castello, uno dalla parte verso la Mascarella et raltro
verso le Lame, ponendo in mezzo il castello ; et quivi posero buone guardie di soldati con
balestre et schioppi, li quali a tutte Tore travagliavano la f ortezza, affinchfe gli assediati non
potessero uscire a fare correrie per la citta et anche per assicurare la cittk dairimpeto delle
bombarde che del continuo gli nemici del castello tiravano et rovinavano le case della via di
15 Galliera.
Ritrovandosi in questi giorni in Bologna airhosteria del Capello Filippo Schiavo capitano
di 400 lance di Francesco Piccinino, che secretamente si stava per vedere la riuscita del
tumulto di Bologna, et vedendo che Annibale gagliardamente travagliava il Tartaro et che
di gia Taveva assediato, cominci6 a temere di se medemo, che se fosse scoperto et veduto
20 sarebbe ammazzato (era costui quello che meno prigione Annibale nella rocca di Verano).
Pero chiamato a s^ Toste, gli diede cento ducati d'oro, pregandolo lo tenesse secreto et che
trovasse modo che egli della citth potesse uscire salvo, promettendogli anche maggior premio.
L'hoste gli promise piu che non chiedeva et accettb li detti danari et lo nascose in un luogo
segreto, assicurandolo che non dubitasse di niente; poi considerando bene al fatto, Thoste,
25 et conoscendo che non poco offendeva Annibale a salvare li suoi nemici, se n'and6 ad
Annibale et narrogli a pieno il fatto; il quale havendo inteso il tutto, tosto mando 25 gio-
veni arraati per pigliarlo. Et airentrare in casa, udendo Filippo lo strepito et imaginandosi
quello che era, si gitt6 in una cloaca, che quivi era, et fuggendo di quella in altra et poi in
altra, finalmerte riuscl alla casa di lacomo Castellani da Medecina situata da San Pietro,
30 et li soldati, che quivi erano concorsi, che benissimo sapevano non potere in altra parte
uscire, lo presero tutto fezzoso et sporco, et cosi condottolo ad Annibale, gli domando a che
line era egli a Bologna: a cui Filippo altieramente rispondendo disse che nol sapeva. AI-
rhora Annibale lo fece condurre in casa sua et porgli i ferri a' piedi, accioch^ fosse consi-
gnato sotto buona custodia, con animo di essaminarlo con diligenza. Galeazzo, inteso questo
35 fatto, and6 la sera a veder Filippo, et interrogandolo di alcune cose, 1' indomita bestia co-
mincio a rispondere con troppa alteriggia, di che Galeazzo adirato, trasse la spada et lo tagH6
in pez;ii. Fu poi da alcuni, cosl di notte, portato a San Giovanni del Mercato. Volgata la
morte dl Filippo Schiavo, li contadini saccheggiorno tutti li suoi soldati.
Galeazzo Marescotti in questo stesso giorno, passando dal cantone della via di Mezzo in
40 strk San Donato, si scontra in Carlo di Ludovico da Pisa et con la spada Tuccide, dicendogli
che egli questo premio gli dava per ranima di Giovanni di Matthio Griffoni che egli haveva
ucciso.
Guido Antonio Manfredi signor di Faenza con gran numero di gente viene a Castel
San Pietro, et il castello piglia seco accordo di tenere il detto castello ad instanza di NicoI6
45 Piccinino. Parimenti presero accordo le infrascritte castella, cio6: Budrio, Medicina, Castel
Guelpho, Minerbio, San Giorgio, Argel6, la Pieve di Cento; et quei di Cento, ove era per pre-
tore Ludovico Bentivogli, si tenevano a instanza de' Bolognesi et la rocca ad instanza del Pic-
cinino. II conte Luigi dal Verme, sapendo lutto quello che nella citth facevasi, alli 8 di giugno,
il sabbato, con tutto ressercito passa a Cento per entrarvi et far prigione Ludovico Bentivogli,
50 ma gli huomini del castello, inteso il tutto, pigliano Tanni et arrestano le strade per ostare
84 HISIORIA DI BOLOGNA [A. i443i
al nemico che non entri; ma egli paasa alla rocca et per essa entra alla terra, dove che
azzufatisi con li Centani, fanno stragge di huomini dairuna et Taltra parte; ma li Centani
finalmente prevalendo, cacciano fuore di Cento il conte et li suoi soldati con gran vergogna,
restandone ferito in una gamba il cavaliere Ludovico Bentivogli. Et nel vero li Centani la
facevano male, se non erano soccorsi dal signore di Carpi che a sorte quivi con 200 cavalli 5
si trovava, che passava al campo di Nicol6 Piccinino; perchfe conobbe che se il conte restava
vittorioso, che anco lui et li suoi soldati erano saccheggiati : per6 diede favore alli Centatii.
Non manc6 di nuovo il conte minacciare li Centani di asscdio et di rovina, se efrlino non
gli davano nelle mani Ludovico Bentivogli cavaliere. Di che ispaventati li Centani, andarono
a trovare Ludovico et ressortarono ad havere patienzn et clie loro perdonasse, perchfe era 10
necessario alla salute loro che il dessero nelle mani del conte, per non andar tutti loro a male.
A' quali Ludovico rivolto, cosl disse: ' " Deh, honorevoli frateili da me tanto amati, pregovi
" non fare cosi grave errore, ma abbiate rispetto alla casa mia et qualche consideratione al
"grado mio. A voi, se mi volete salvare, prometto sopra la fede mia donarvi 10 mila ducati
"d'oro da pagarvi con idonea promessa ad ogni vostra petitione ,. Li Centani, volendo conten- 15
tare amendue le parti, fecero al conte la promessa delli detti danari et che lasciasse vivere in
sua libertk il cavalliere. Et il conte disse non haverne bisogno et che non domandava danari,
ma che voleva ad ogni modo Lodovico. II clie dagli Centani udito, si portarono a Ludovico,
riferendoli quello detto aveva il conte; del che Lodovico si riempi di dolore. Pure tanto
seppe xisare parole dolci il cavaliero, che li Centani per all'hora si partirono via, soprastando 20
alquanto di darlo nelle forze del conte. Frattanto, essendo Lodovico da virtii divina inspirato
al rimedio della sua salute, da mezzo giomo in farsetto si fuggi ferito nella destra gamba
nuotando le doppie fosse et profondissime di Cento, et se ne and6 a Carpi tutto astenuato,
carico di fango et pieno di timore. Li Centani, accorgendosi della fuga del cavaliero, furono
di mala voglia et non poco dubitavano del conte Luigi, et considerando che la rocca per 25
anche era nelle mani de' nemici et che il conte poteva per essa esser introdotto nella terra una
notte et saccheggiarla, tentarono di pacificarsi con esso lui promettendogli dare pane et vino
et cinquecento fiorini d'oro; et ci6 fecero afiinche il conte piii non gli domandasse il cavaliero
et eessasse ogni disordine che havesse potuto avenire; il quale si content6 di quesd patti
et si parti. 30
Vedendo NicoI6 Piccinino non havere potuto pigliare il cavaliere Ludovico Bentivogli,
con 11 conseglio del duca di Milano, piglia nuovo partito di farlo pigliare in Carpi dove egli
era, et a questo modo *. Havendo in prigione Gasparo Malvezzi suocero del cavaliero, gli
fece intendere che se gli dava Tanimo di darli nelle mani Ludovico Bentivogli, che gli
dark la libert^ et che gli daria largo premio et grado di conditione presso lui ; a cui Gasparo, 35
come huomo prestantissimo che era et di grave auttorita, rispose che a questo suo desio
cercasse altro aiuto che il suo, che egli non ne voleva far altro, ma piu tosto morire nella
scura prigione che tradire il suo genero tanto da lui amato. Questa risposta hebbe quel
capitano, per la quale stette alquanto sopra di sh pensoso.
Doppo molti discorsi fatti dal capitano per pigliare Lodovico Bentivogli, gli venne avanti 40
che a questo effetto saria buono Battista de' Canetoli, che parimente era nelle sue forze pri-
gione ; a ciu f ece intendere che se era di tanto animo di darli Ludovico nelle mani, Tha^Tebbe
liberato, promettendogli che non fu mai patricio di casa sua che a si sublime grado sagliesse
come salirk lui '. Intesa rambasdata, Battista, come huomo di gran pregio, desideroso di
uscire di quelle carceri ove tanto tempo era stato distenuto, accett6 Timpresa. Laonde, 45
cavato di prigione, non per6 che potesse fuggire, fu accompagnato da Jacomo da Imola con
molti cavalli, e non and6 mezzo miglio che per miglior guardia di Battista et per suo bisogno
• GiovANTtn Sabbadiko dbou AROKim, cap. XIL » H medesimo, cap. XTV.
* II medemo, cap. XHL
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occorrendo, si congiunsero seco ccc cavalli bene armati; co* quali Battista uscendo delle terre
del duca di Milano, venne a Regio, dove fermandosi, mando a dire al cavalliere in Carpi che
egli era uscito di prigione et che lo pregava caramente si degnasse venire insino a lui, per farli
compagnia insino a Modona. II cavaliero tosto imaginandosi che Battista cio faceva per
"5 levarlo di Carpi et pigliarlo, gli mand6 la risposta con dire che molto si rallegrava della sua
liberatione et che molto gli doleva non poter andare a lui et di accompagnarlo a Modona,
perche era non poco aggravato da una sua ferita in una gamba, che li era stata data in Cento
entrandovi il coute Luigi, dove anco vi perd^ et cavalli et ogni ornamento del corpo. Inten-
dendo questa risposta, Battista passb insino a Correggio piu presso a Carpi, pensando piu facil-
10 mente ingannarlo; dove di nuovo mando ad invitare il cavaliere si degnasse andar da lui, che
desiderava vederlo. II cavaliere gli rispose come prima. Havendo Battista veduto non far prof-
fitto, passa ad un luogo alpestre detto Ginignuola, che parte i confini fra Carpi et Correg^o, et
di nuovo invita seco il cavaliero ; il quale gli dk repulsa non meno ottima et eflScace delle due
prime. Battista huomo di grande animo, risoluto di adoperare in ci6 ogni suo sapere, perch^
15 il suo desiderio sortisse felice effetto, fa non altrimenti di colui che vedendo lo sparviero lon-
tano al suo chiamare non volere venire, se gli fa vicino mostrandogli il cibo, acciochfe piu
leggiermente prenda ardire di gittarsegli al pugno. Cosi fece Battista : egli della sua persona
ne f ece pugno et delle sue parole ne fece cibo ; et venne sin dentro Carpi, accompagnato da
Jacomo da Imola et circa 12 cavalli, che alla sua guardia stavano di secreto. Et li 300 altri
20 cavalli armati erano f uore della terra non molto lontani, acciochfe non si scoprisse I' inganno.
Entrato dunque Battista dentro con Jacomo, fu dalli signori Carpesani con faccia lieta accolto
et honorato ; et dopo le grate accoglienze, ritiratosi Battista con il cavaliero, cominci6 a pregarlo
che si volesse degnare di accompagnarlo sino a Bologna, si per sua consolatione come anche
per honore. A cui il cavaliero, come savio et forte nel suo proposito, si iscusb non poterlo
25 accompagnare, et avvenga che Battista con mille ritrovati et mille apparenti amorevolezze lo
pregasse che seco a Bologna passasse, sempre il cavaliere con savie risposte glie lo neg6;
Battista finalmente pregandolo che almeno seco ad un tiro d'arco fuori di Carpi l'accompa-
gnasse, il cavaliero si scoperse per qual cagione non lo voleva egli fare, et cosi disse:
" Battista, non poco di te mi maraviglio, che in tal maniera mi vogli f orzare che io t'ac-
30 " compagni infino a Bologna o quivi poco lontano f uore di questa terra ; ma vie pi^ mi
" maraviglio, che essendo tu huomo savio et aveduto, siccome piu volte ne hai reso esperienza
" con la propria vita nelle cose importanti, non habbi per anco voluto intendere le mie scuse
" per non volere venire dove mi hai desiderato. et che chiaramente non conosci che io
" come tu non voglio f armi prigione et che perci6 non voglio fare un passo fuori di questa
35 " terra. Per queste cagioni adunque ti dico: Rimanti paciente, se io non ti faccio compagnia „.
Battista, arrossito in volto, molto si scus6 che non era cosi come il cavaliere si pensava, ma
che ci6 faceva per haverlo come amico seco nel viaggio di Bologna, et che poichfe tale so-
spetto gli era entrato in cuore, che gl'incresceva et che di quello il pregava era per godere
della sua presenza. Poi gli disse che rimanesse con Dio, et se n'and6.
40 Al suo partire li signori di Carpi gli donorono un bellissimo cavallo; et resegli gratie
infinite, si rivolse al cavaliero, che era in strada, et lo preg6 che Taccomodasse d'uno de'
suoi servitori che 1' accompagnasse sino a Bologna et che li govemasse il detto cavallo;
di che tosto il cavaliero lo content6. Partissi adunque Battista et Jacomo da Imola di
Carpi et s'inviarono ove era la gente d'arme che Taspettava; ove arrivati, fecero smontare
45 Battista da cavallo et lo posero sopra un tristo ronzino legato come prigione per condurlo
al luogo di dove Tavevano tolto. Vedendo il famiglio la crudelth delle genti d'armi verso
Battista, tutto si smarri; et Battista, rivolto a lui con faccia pietosa, disse: " Vanne in pace
* et raccomandami al tuo signore , , et li soldati il condussero via. Ritornatp il servo in
Carpi al suo signore tutto smarrito et lagrimoso, Ludovico il domand6 che cosa gli fosse
^ awenuta, che cosi tosto era a dietro ritornato. II servo, fi^raadogli 11 tutto come era stato
^6 HISTORIA DI BOLOGNA (A. 1443]
scavalcato et posto dalle genti d'arme a piedi et poi fatto montare sopra un tristo ronzino,
etc, airhora il cavalier disse: " Tutto questo sempre me ne imaginai dovesse avvenire et
• perci6 mai mi voUi piegare di andar con esso lui, come mi pregava, di che ne sia ringra-
• ziato per sempre Iddio , .
II conte Luigi passa a San Giovanni et capitola con quei del castello, con Crevalcore, 5
Sant'Agatha, Manzolino et Piumazzo, a' quai luoghi egli non diede molestia alcuna; ma gli
huomini di Castel Franco non lo volsero ricevere nfe con esso lui capitolare, perchfe volsero
servare indubitata fede a' Bolognesi. Di che adiratosi il conte Luigi, pose tutto il lor paese
a sacco brugiando la villa di Panzano et di Gazzo, che furono ottanta case. Et i Bolognesi,
havendo intesa la fedeltk degrhuomini di Castel Franco, per li danni ricevuti, il senato gli 10
rimette tutti quei debiti che essi havevano con la cittk et gli h fatta la rimissione per dieci
anni di quanto dovevano pagare, dandogli la corba del sale a lire una et soldi 10. II che
tutto pa8s6 per partito nel conseglio delli 600 in segno di gratitudine.
Li fuorusciti et ii banditi di mano in mano ritornano alla patria et in particolare gramici
de' Canetoli. ' 15
Ritomando dalla cittk di Ferrara, Battista di Jacomo dalle Correggie, Matthio et Gaaparo
di Bemardino dalle Correggie, giunti a Corticella, furono pigliati dalli soldati del conte
Luigi et condotti neiressercito ; a' quali posero taglia 300 ducati per ciascuno, nh poterono
giungere alla cittk secondo il desiderio loro.
Ritorna parimenti Lippo Ghisilieri, che era confinato a Modona. 20
Alli 10 di giugno, che fu il lunedl di Pasqua rosata, il conte Luigi trascorse il territorio
di Bologna ponendo ogni cosa a sacco, et passa al ponte Polledrano et il piglia et il sac-
che^a et fa gran presaglia di bestiame, perciochfe quivi era tutto rifugiato come in luogo
ricuro, et fece molti del paese prigioni.
Alli 1 1 di giugno, il martedi di Pasqua, si raduna il senato per trattare se li Canetoli si 25
dovevano richiamare alla cittk et farli far la pace con li Bentivogli, a maggior conserva-
tione della cittk et mantenimento della libertk di essa; parve ad alcuni si dovesse fare, ma
non gik a Giovanni di Jacomo Griffoni, il quale molto fu contrario di parere, adducendo in
mezzo la loro alterigia et che sempre erano stati inquieti et perturbatori della comune pace,
oltre rhaver sempre esser a tutti superiori et dominare la citt^ Fu la volontk di Giovanni 30
publicata per il palazzo; di che adirato Galeazzo Marescotti, che quivi si trovava, prese un
roncone, et con esso entrato nel senato, senza haver alcun rispetto nfe alli signori antiani
nfe a' gentilhuomini quivi radunati, men6 un colpo per levar di vita Giovanni, ma Tarme
percuotendo nel muro glie lo viet6, nondimeno alquanto il feri nel capo. Laonde turbato
tutto il senato, si abbandon6 il consiglio con gran tumulto del palazzo, et Giovanni da molti 35
cittadini accompagnato cosl ferito se ne and6 a casa sua. Et non parve al senato per al-
rhora fame alcun risentimento, per esser la cittk in travagli et haver bisogno dell'opera di
Galeazzo nella guerra.
Ma ritorniamo ad Annibale Bentivogli, il quale tutto intento airassedio del castello, fece
fare un canale nel mercato cominciando dal cavadiccio del ponte de' Preti insino al fosso 40
del castello per introdurvi Tacqua. Poi rompe le fitte di legno del castello et fa ima tagliata
per lo traverso del mercato, cominciando dalla chiesa di san Giovanni insino a San Bene-
detto; et tutto questo aflSne che li presidi contro la cittk non potessero passare.
II senato, per provedere alla fermezza della libertk della cittk, manda ambasciatori a Fio-
tenza et a Venezia per far lega insieme contro il duca Filippo. Furono adonque eletti per 45
ambasciatori a' Venetiani questi, ciofe: Battista da Castel San Pietro, Giovanni di Bonifacio
Gozzadini; per ambasciatori a' Fiorentini furono eletti questi: Nicol6 di Stephano Ghisilardi
dottore, Melchior di Astorre Malvezzi. Questi, oltre il trattar la lega, anche dovevano a
nome del senato chiederli la grazia che liberassero di carcere Gasparo di Matthio Canetoli.
Tutti li detti ambasciatori si partirono con molto honore. 50
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II senato consegna le porte della cittk alle compagnie delle arti, accioch^ esse vi ponghino
fedeli presidi. Poi fa radunare il consiglio delli 600 per creare li nuovi ma^strati, et alli 14
di giugno, il venerdi, furono cassi li 16 reformatori dello stato, che erano questi, ciofe: An-
nibale Bentivogli, Carlo Ghisilieri, Giovanni Manzolino, Girolamo Bolognini, Pandolfo de'
5 Bianchi, Bartolomeo Lambertini, Gasparo Malvezzi, Antonio Bargellini, Giovanni Grriffoni,
Romeo Pepoli, Dionisio Castelli, Matteo Gozzadini, Lodovico Marescotti, Cristoforo Caccia-
nemici, Filippo Bellini, Francesco Canetoli; et furono creati li dieci della balla et grotto
deirhavere, il cui officio fosse il raccogliere danari dalli cittadini per pagar li soldati. Questi
furono U dieci: Giovanni di Jacomo Griffoni cavalliero, Carlo di Giovanni Gisilieri, Romeo
10 di Guido Pepoli, Giovanni da Manzolino notaro, Annibale Bentivogli, Dionisio di Castello,
Lodovico di Melchior Manzuoli, Giovanni di Giovanni Fantucci, Jeronimo d'Andrea Bolognini,
Matteo di Bernardino Gozzadini. Questi furono gFotto deirhavere: Giovanni di Tomaso
Bianchetti, Bonifacio di Turzo Fantuzzo, Francesco di Jacomo Ghisilieri, Battista di Ludo-
vico Ramodini, Lodovico Caccialupi notaro, Urbano di Guglielmo dalla Fava, Facino di Flo-
15 rio dalla Nave, Crescentio di Bartolomeo dal Poggio.
Havendo inteso il duca di Milano che i Bolognesi havevano mandati ambasciatori a Fio-
renza et a Venezia, per cagione di lega, volle tentar di amicarsi li Bolognesi, sapendo che
assai importava questo ; et a questo fine manda un suo ambasciatore con Battista Poeti, che
si trovava in Milano. II quale giunto a Bologna et introdotto nel senato, con longo parlare,
20 narr6 la intentione del duca, che era desideroso di havere la cittk di Bologna per amica et
che in suo aiuto et favore era per porli la robba et la vita, et che fra tutte le cose desiderava
che il senato lasciasse in piedi il castello di Galliera et concederglielo acciochfe potesse in
ogni occorrenza sovvenire alli bisogni della cittk. Fu di tutte queste proferte ringraziato il
duca dal senato, et per ultima loro determinatione gli fanno sapere che vogliono che il detto
25 castello vada per terra perch^ non vogliono quel morso in bocca; et con questa conclusione
alli 15 giugno, il sabbato, licentiarono Tambasciatore ducale.
Gli ambasciatori bolognesi mandati a Fiorenza, alli 18 di giugno, il martedl, ritornano a
Bologna con la conclusione della lega fatta con la signoria di Fiorenza, et nella cittk se
ne fa trionfi et festa.
30 Alli 20 di giugno, il giovedi, che fu la festa di san Raphaele, la notte, il signor Astorre
di Faenza capitano di NicoI5 Piccinino entra in Bologna con 400 cavalli per la porta che
era presso il castello, che si stava spalancata giorno et notte per esser guasta la porta di
legno (o simplicith o piu tosto negligenza degrhuomini di questi tempi !), et fuori era il conte
Luigi con Tessercito. II senato, accortosi di questa entrata, tosto fa dare il segno alle campane,
35 et il popolo piglia Tarme et passano circa 9000 persone fra cittadini, soldati stipendiati et
popolari al mercato, et quivi si fa una sanguinosa scarramuzza; et avenga che il castello con
le bombarde aiutasse Astorre, nondimeno i Bolognesi lo cacciarono fuori della cittk con la
morte di molti de' suoi et con sua gran vergogna. Ma per5 non tem^ egli ancora circa le
20 hore di questo giomo di entrare nel castello et portargli vettovaglia, et il castellano di
40 molte bocche si alleggerl, mandando fuore molti di quei che quivi si erano salvati dal tu-
multo quando fu preso Francesco Piccinino.
Alli 22 di giugno, il sabbato, Gasparo Canetoli con molti fuorusciti della cittk et con
buon numero di soldati mandati da' Fiorentini giunge in Bologna, et Annibale Bentivogli lo
va ad incontrare alla porta di Mamolo et quivi amendue si abbracciano et baciano, et di
45 compagnia passano al palazzo a visitare gli signori antiani et finalmente ciascuno ritoma
alla sua casa. Alli 23 di giugno, la domenica, il castello cominci6 a tirare molti tiri di bom-
barda contro la cittk di Bologna; il che dal popolo udito, si serrano le botteghe, et tosto il
popolo si arma et passa al mercato et quivi con li presidi del castello azzuffandosi, molti
5. GloTanni] HtlPoriginult : Gla
^i HISTORIA DI BOLOGNA [A. i443i
di amendue le parti ne restano malamente feriti. Di queste simili baruffe spesse volte se ne
fecero fra amendue queste parti, et benchfe et molti feriti et molti morti \n fosscro, torna-
vano nondimeno alle lor botteghe come se niente foBse occorso.
U conte Luigi. essendo a Corticella alli 25 di giugno, il marted), d'indi si parte et passa
a San Giovanni in Persicetto, et gli huomini se gli rendono soggetti, con patto pero che 11 5
suoi soldati non entrassero nel castello.
Alli 20 di giugno, il mercoledi, escono fuori della citti da 50 cavalli et 40 pedoni et passano
al ponte di Rheno, et vedendo 3 squadre de' soldati nemlci, cominciano a gridare: * Popolo,
" popolo, , et con tanlo ardire gli assaliscono che (credendo gli nemici che quivi 11 popol
di Bologna fosse) gli pongano in fuga, et seguitati da' nostri, vedendo essi non potersi salvare, 10
sl arrendono a' nostri da 100 cavalieri et gli condussero a Bologna, li quali poi manifestareno
che erano per andare a Casalecchio per levar Tacqua di Rheno. Furono lasciati liberl
levandogli Tarme.
U conte Luigi colmo di sdegno et di rabbia che i Bologneai gli havessero fatti tanti
prigioni, ricorre al vendicarsene come meglio pu6, et per6 revoca tutti li salvicondotti che 15
haveva fatti ad alcuni monasteri et cittadini di Bologna, poi alli 4 di luglio, il giovedi, passa
furibondo sopra i detti monasteri et possessioni de' cittadini et gli toglie le biade et quanto
pu6 del loro havere. Fatto ci6, passa a Castel Franco (havendo ottenuto San Giovanni in
Persicetto, Sant'Agata, Manzolino et altre assai castella del Bolognese) et vi pone Tassedio.
I Fiorentini mandano a' Bolognesi Simonetto da Castel San Piero deirAquila con Gotti- 20
fredo et ottocento cavalli bene a ordine et 800 fanti, li quali alli 6 di luglio, 11 sabbato, entrano
in Bologna. Li cavalli andarono ad alloggiare fuori di strh San Stephano, li pedoni nel mer-
cato et il capitano Simonetto nelle Lame, dove 11 signori antiani honoratamente 11 trattarono
et gli fecero un bellissimo presente.
Annibale, Simonetto, Gasparo Canetoli con molte bande de cavalli et alcune bandiere 25
di fanti escono dalla cittk et passano a Corticella per porvi presidi, acciochfe gli nemici cosl
llberamente non possino passare nel territorio.
In questo tempo awicinandosi gli nemici a Castel Franco, gli huomini del castello escono
fuori et gli assaliscono et dopo longa zuffa gli rompono et ne ammazzano da 125, et de' ca-
valli et de' pedonl ne f anno un gran numero prigioni ; et il restante de' nemici che restarono 30
si allontanarono dal detto castello. Di questa vittoria se ne fece allegrezza nella citti.
Simonetto con 11 suoi cavalli frattanto passa a Imola, uscendo dl Bologna secretamente,
et giunto alla sprovista nel territorio d'Imola, lo pose a sacco et a fuoco, et fattone un
grosso bottino, se ne ritorn6 a Bologna. Simonetto fece questo assalto per esser Astor Manfredi
signore di Faenza et d'Imola insieme col conte Luigi contro i Bolognesi. 35
Gli signori antiani, che si trovano bisognosi di danari per mantenere li soldati contro il
duca di Milano, radunano il conseglio delli 600, dove h proposto che Terario publico h
senza denari et che per haverne bisogna che li datii et le gabelle si vendano ad alcuno che
subito possa pagare la somma che aaik, et che s'imponga qualche imprestanza a' cittadini et
estimi, acciocchfe 11 tutto con ordine et con pace della citt^ camini. Si ottenne il partito et 40
si elessero ancora alcuni huomini amatori della repubblica, a' quali si diede autorit^ di far
quanto in detto conseglio era ottenuto. Gli eletti furono questi, cio^ : Giovanni di Nicol6 di
Ligo cavaliere, Bomio di Beltrame da Sala famosissimo dottore, Jacomo di Giovanni da Mo-
glio, Melchior di Nano da Viggiano, Cristophoro di Braiguerra Caccianemici, Giovanni di
Tomaso Bianchetti, Tomaso di Giovanni Zanetini, CantagUno di Jacomo da Sallceto, Gio- 45
vanni Bartolomeo Guidotti, Lodovico Caccialupi, Simone di Giovanni Manfredi, Jacomo di
Bartolomeo dalla Calcina, Antonio di Giovanni Monterenzoli, Filippo di Gasparo Bargellini,
Gasparo di Giovanni di Dino di Merzari, Giovanni di Jacomo Seccadinari, Melchiorre di
Galeazzo Bargellini, Damiano di Fabrino Mantechedi, Giovanni di Faccio Pasi, Jacomo di
Bartolomeo dalla Spada, Zaccaria di Bartolomeo da Fiesso, Gratia di Nicol6 di Merigho, 50
I
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Francesco di Andrea Bolognini, Nicol6 di Pietro Cavallina, Jacomo di Antonio Paltroni,
Cathellano di Castello, Andrea Battaglia, Michele di Francesco dal Mangano, Bonifacio di
Tuzzo Fantuzzo, Nicolo di Poeta Poeti, Giovanni di Jacomo Bianchini, Giovanni di Lippo
Ghisilieri, Lodovico di Matthio Griffoni, Filippo di Pietro Scappi, Bonifacio di Nicol5 Ber-
5 tuccini, Vencelao di Bonifacio Gozzadini, Francesco di Pier Nicola Albergati, Alberto di
Pietro di Enoch, Rainaldo di Lorenzo Ariosti, Buoncompagno di Federico dal Ferro, Gio-
vanni di Benedetto de' Barbieri, Pace di Domenico Bagarotti, Filippo di Rainaldo Formaglini,
Jacomo di Biasio dalla Renghiera, Jacomo Andrea degl' Orsi, Marco di Venturino Luppari,
Rigo di Orso degl'Orsi.
10 Gli ambasciatori che andorono a Venetia, havendo conclusa la pace et lega con li Ve-
netiani et Fiorentini per cinque anni, con li suoi capitoli fatti di aiutarsi Tun et Taltro con-
tro il duca di Milano, ritomano a Bologna a di 12 di luglio, il venerdl, et questa nuova della
lega la port6 uno servitore mandato alli signori da Battista da Castel San Pietro, et li signori
per allegrezza donarono al nontio un cavallo con dieci braccia di scarlato et con il detto dono
15 mandato a cavallo and6 per tutta la cittk. Poi and6 a casa di Annibale Bentivogli a dar la
nuova della lega a Francesco Piccinino, la quale oltre modo mostr6 con sospiri se la gli spia-
cesse o no.
Alli 14 di luglio, la domenica, in Bologna si publica con ogni soUennitk la lega et si
fanno fuochi sopra tutte le torri et allegrezza.
20 Alli 17 di luglio, il martedi, il nontio della nuova della lega alle due hore di notte si parte
da Bologna per ritornare a Venetia; il senato gli dk sei uomini armati che il conducono in-
fino al luogo sicuro et escono tutti insieme per la porta di stra Maggiore per andare a Bu-
drio. Et rivolgendosi verso la porta di str^ San Vitale, furono veduti da alcuni ortolani che
erano alla guardia del grano su 1' area ch'egIino V istesso giorno havevano battuto, et vedendo
25 questi cavali accostarsi verso loro, temendo che fossero gli nemici, cominciarono a gridare :
" Popolo, popolo „, et prese rarme andarono ad incontrarli et uccisero il nontio con tre altri
della compagnia, senza che si potessero difendere. Udendo il capitano della porta di strk
San Vitale le voci degFortolani et il maneggiare deirarmi, diede il segno alla campana, dove
concorse buon numero di genti con rarmi, et uscendo fuori verso il tumulto, ritrovarono il
30 nontio et gli altri morti in terra. II che oltre modo spiacque a tutti et in particolare al se-
nato, il quale bandi subito di pena della forca gli detti ortolani.
In questo istesso giomo Pietro dal Purgo et Giovanni Ostesani sono fatti commissari
nella valle della Samoggia, et nelle parti generali della montagna di quelle parti dalli 10 della
balia di Bologna per fortificar le castella et difenderle da' nemici.
35 Vengono nuove al senato che li Venetiani mandono a' Bolognesi Tiberto Brandolino con
450 cavalli et Guido Rangoni con 600 et 200 fanti.
Mentre che ne vengono le sudette genti de' Venetiani in soccorso della cittk, li cittadini
non raancano di travagliare il castello con le bombarde et saette et schioppi, et il simile an-
che fanno gli presidi della fortelezza contro la cittk; ma come avenne, li nostri alla fine get-
40 tarono per terra da 6 pertiche di muro.
Simonetto alli 16 di luglio, il martedl, con la sua compagnia trascorre a Medecina et pel
Medesano et per lo territorio di Castello San Pietro, che era confederato con il conte Luigi
et col signore Guidaccio Manfredi, dove fa gran preda di bestiami et piglia molti prigioni.
Alcuni degli presidi del castello di Galliera escono fuori et pigliano due fanti che erano
45 stati posti per guardia del baracano, che 6 verso la Mascarella, et gli condusaero nel castello ;
et presentati al capitano, egli a longo ragion6 con essi loro mostrandoli lieta faccia et pian
piano disponendoli ; finalmente gli promisse quattrocento ducati d'oro, se eglino volevano am-
mazzare Aiinibale Bentivogli, li quali prontamente gli diedero la fede di farlo contento et
che lo ucciderebbono ; et Tartaro gli Ia8ci6 liberi. Li quali venendo amendue dalli com-
50 missari, si appreseatarono per seguitare la lor coadotta. Parve alli commiasari cosa inaolita
90 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1443]
che coBtoro a\ tosto fossero stati dal Tartaro liberatl, et fra di loro discorrendo sopra queata
cosa, vennero in sospetto di qualche tradimento. Perci6 gli fanno pigliare et gli fanno es-
saminare, et non concordando insieme, gli fecero tormentare, et confessorono il trattato. Et
furono gli infelici tanagliati et poscia impiccati in luogo eminente, dove potessero esser da
quei del castello veduti. 5
Vedendo il conte Luigi che egli non faceva alcun profittto stando intomo a Castel
Franco, si parl) et passa a Buonconvento, a Cazzano et a Cadriano scorrendo in ogni lato,
tagliando le biade mature et rovinando ogni altra cosa; di che erano !i cittadini di mala vo-
glia, vedendo che gli nemici gll loglievano quello che per loro stessi dovevano raccogliere,
et assai pii» gli doleva che lo vedevano consumare, nh altro a tanti loro affanni dava qual- 10
che ristoro, se non che speravano nel valido soccorso de' Venetiani.
Alli 26 di luglio, il giovedl, il senato, per levare ogni speranza a Tartaro di non potere
macinare il formento, manda dugento fanti a rovinare il molino di Battista da Castel San Piero
che era fuore della porta di Galliera vicino il castello, dove trovandosi Galeazzo Marescotti
capitano delH dugento fantl per rovinarlo, gU fu vielato dal gran spiombare de' schioppi et 15
delle saette che facevano gli presidi del castello sopra di loro, et Gaieazzo ne rest6 di un
schioppo ferito nel braccio. Ora vedendo li commissari che il molino era difeso, fecero
tosto fabricare una bricola, et con essa gettavano entro il castello animali morti et puzzolenti
con altre carogne, che di fetore amorbavano Taria, et inoltre gli gettavano sassi grandi che
gli rovinavano le case loro. 20
Essendo Battista et Galeotto Canetoli con il conte Luigi alla Quadema, et havendo il
salvocondotto dalli signori antiani, Galeotto solo se ne viene in Bologna per tentare se poteva
porre qualche accordo fra il duca di Milano et Bolognesi. Fu alli 27 di luglio, il sabbato; et
havendo longo ragionamento col senato non puot^ giamai trovar modo alcuno che agli signori
antiani piaresse, et per ci6 alli trenta, il martedi, se ne ritorna al conte Luigi alla Quadema. 25
Essendo awisati li signori antiani che il conte Luigi si era mosso dalla Quaderna con
tutto Tessercito et che veniva per dare soccorso al castello, fecero dare il segno alla campana,
laonde il popolo tutto si pose in arme ; et sotto il governo d'Annibale Bentivogli uscendo fuore
della porta della Mascarella per azzuffarsi col nemico et vietargli il passaggio, giunti al luogo
dove credevano che il conte fosse, non vi trovomo huomo vivente, et fu fatto consapevole 30
Annibale da alcuni che per anco il conte Liiigi non era mosso dalla Quaderna. Ora il pru-
dente Annibale, intento ad ogni hora airutile et alla sicurezza della libertk della sua patria,
vedendo tanto popolo quivi adunato, si rivolse loro et gli inaniml con vive et forte ragioni
al far quivi un profondo fosso per levare a quei del castello Tardire di uscire ad ogni loro
piacere del detto castello et vagare hor qua et hora Ik et anco per assediar Tartaro, che 35
fosse forzato a rendere il castello alla cittk; al cui parere acconsentendo tutti di un volere,
Annibale disegn6 il fosso et gli argini che si doveva fare, et fatto venire gli stromenti,
egli, seguitando gli altri tutti, cominci6 a cavare la terra. Era il detto fosso dalla strada
della Mascharella insino alla strada di Galliera alla Croce del Frasene, ponendo in fortezza
quella casa, et d' indi andava insino al muro, passando il canale. Era cupo et di longhezza 40
f u mille et 500 passi. Adunque cavato il detto f osso, 1' empierono d'acqua insino al Frasene
et Tassicurarono con uno alto et largo argine di terra. Fu finito in tre giorni, perch^ tanta
fu raccuditi della cittk tutta di fare questo fosso, che vi concorsero tutti i gradi di persone,
sl temporali, come spirituali, amministrandoli le cose necessarie al vivere il senato '.
Ritornano gli ambasciatori da Venetia et sono accarezzati dal senato et da tutta la citti 45
per essersi portati prudentemente.
Battista Canetoli viene in Bologna per vedere se poteva porre pace fra il duca et i Bo-
lognesi, et havuta dal senato buona risposta (fu alli 3 d'agosto), passa al castello da Tartaro
per persuaderlo voglia consignare il castello alli cittadini, perchfe non t per haver soccorso
Garzone, nelle sue Storiae.
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alcuno. II Tartaro non gli risponde airhora, ma piglia tempo per il dopo desinare; il quale
poi cosi rispose: che prima voleva il termine di 15 giorni per vedere se il duca lo voleva
soccorrere, et che non mandandolo il duca, che airhora daria il castello a' Bolognesi con
patto di salvare la robba et le persone, et dandogli i Bolognesi quella somma di danari che
5 egli loro domandarebbe. Havuta questa risposta, Battista riferisce il tutto al senato et poi
se ne ritorna a San Nicol6 ove era il conte alloggiato. Faceva questa diligenza Battista per-
chfe desiderava ripatriare, perch^ sapeva che seguitando questa pace, li fuorusciti sarebbeno
stati rivocati dalFessilio.
A dl 7 di agosto, il mercoledi, il senato manda Gottofredo capitano de' Fiorentini et Ti-
10 berto Brandolini capitano de' Venetiani a intendere dal Tartaro che animo era il suo, et ad
amendue il senato dk auttoritk di potere capitolare con esso lui di certa somma di danari; li
quali andati et a longo havendo ragionato col Tartaro, capitularono in questa guisa:
Che se fra 15 giorni il Tartaro non havrk socorso, egli consignark il castello a' Bolognesi,
donandogli il senato 3500 ducati depositandogli essi in Siena;
15 Che li suoi soldati fossero lasciati andare liberi con le loro robbe a luogo sicuro;
Che egli non potesse in questo termine delli 1 5 giorni da lui tolto riparare alcuna cosa,
n^ fare alcun atto contro la cittade.
II che concluso et approvato, si levorno le offese da amendue le parti.
Havendo nemicitia Giovanni di Prendiparte da Castagnuolo con Bolognino dalle Fiubbe
20 amicissimo di Annibale Bentivogli, per alcune parole fra di loro occorse, incontrandolo Tam-
mazza, il che molto spiacque ad Annibale ; et se fosse stato ci6 fatto in altro tempo, ne su-
scitava grandissimo travaglio, ma essendo le cose della cittk su la bilancia di fortuna, per
airhora altra dimostratione non si fece.
Battista Canetoli entra in Bologna et 6 dal senato caramente accettato.
25 Tiberto Brandolmo, che stare ocioso non vuole con li suoi 300 cavalli et 300 fanti, non
cessa di trascorrere il paese per vedere se pu6 offendere rinimico; il che benissimo gli aviene,
perciochfe incontrandosi con esso, si azzufta con esso lui et ne uccide sedeci et venti cavajli
della parte nemica fa prigioni, ponendo il resto in fuga. Fu alli 1 1 di agosto, la domenica.
Gli huomini di San Giorgio, clie veggono prosperare le cose de' Bolognesi, et intendendo
30 li mali portamenti del conte Luigi fatti nel loro paese, mandano 6 huomini al senato di Bo-
logna a proferirgli il castello, pregandolo a darli aiuto accioch6 dagrinsulti del conte si
potesse assicurare. II senato accetta volentieri la proterta et manda loro Pietro di Andrea
del Purgo con 200 cavalli et cento pedoni si per diffesa del castello, come anco per offen-
dere gli nemici.
35 Stassi vigilante Annibale, n^ pretermette puntino di tempo per intendere di hora in hora
tutto quello che faccia il conte Luigi, per sapere egli quello dovesse fare contro di lui; et
fra le molte cose che intende, una fu che per aviso di alcune spie fidate b avisato che li
soldati del detto conte si stavano sicuri et senxa alcun timore de' Bolognesi et che solo
erano intenti alli piaceri, al rubare et saccheggiare per ben potere crapulare et inebbriarsi et
40 poi dormire ; et quello piu importava, givano vagando senza alcun ordine et senza alcun timore.
Inteso Annibale gli andamenti del nemico et che cosi spensieratamente si stava, deli-
ber6 di andare ad affrontare Tessercito nemico ; ma prima che ci6 f acesse, volle con Galeazzo
Marescotto consigliarsi, che in questo tempo era in casa sua ferito nel braccio. A cui an-
dato, siccome era solito di fare ogni giorno, et ragionando assieme di molte cose della cittk,
45 vennero sopra le calamitk et i travagli che la patria loro pativa et in particolare delli ruba-
menti et rovine che ogni giorno Tessercito del conte Luigi nel territorio faceva et che non
vi si trovava rimedio. Quivi Annibale con prudenza mostrando il suo desiderio per la me-
desima di cui si ragionava, disse : " Galeazzo, io apertamente sopra di ci6 vi dir6 1' animo
" quale egli h. lo sapendo tutti grandamenti del nemico, et sapendo ch'egli si sta disordi-
50 " natamente et senza alcun penaiero, sarei di animo di paasarli sopra alla sprovista et farne
92 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1443]
• quella stragge o presaglia maggior che si poteBse, perchfe sono certissimo che al mio dis-
"segno sortirebbe reffetto et la patria restarebbe vittoriosa et libera. Questo i: il mio pa-
• rere, et volentieri Tho voluto manifestare a Galeazzo, perchfe so quanto vaglia il tuo con-
• siglio in tutte le co8e„. Galeazzo inteso c'hebbe il desiderio d'AnnibaIe, cosl rispose:
• Quantunque, o Annibale, tu non abbi bisogno di consiglio in cosa alcuna, per esser huomo 5
• tu di prudenza et di raro intelletto da natura dotato et per longo tempo nelle armi esser-
• citato, nondimeno poichfe ricerchi il mio consiglio, bench^ tenue sia, ti dico che hai da
• sapere che tu hai da cornbattere con un capitano molto essercitato nelle armi et nella
" guerra, che seco ha soldati animosi et veterani, li quali benchfe sieno pochi di numero ri-
• spetto alla gran moltitudine del popolo bolognese, sono essi assai piii per esperienza et 10
• per valore. So di certo questo, che tu sai esser gran differenza il difendersi dentro la cittk
« et il combattere in quella et di combattere fuori alla campagna et senza alcuna defensione.
• Confesso io che il popolo bolognese, stando nella cittk, h per guerreggiare et per diffen-
" dersi dal iiemico con gran vantaggio di animo et di valore, ma non so come poi fuori
• riuscirk. Pure, parendo a te che il popolo sia per riuscirti in bene, mi rimetto; dir6 bene, 15
" che anco in compagnia tu pigli li capitani mandati da' Venetiani et Fiorentini con li loro
• soldati, et che posto l'e8sercito tuo a ordine vadi ad assalire, come desideri, il nemico, et
•rammenta alli tuoi soldati che, oltre Tordine, anco sieno pronti et solleciti ad investire
• gli nemici il piu tosto che possono, ritrovandoli disordinati, perchfe ne haverai certa vit-
"toria: et havendola come spero, non lasciar di seguirla per far preda delle spoglie nemiche, 20
"ma uccide, pigHa et pone in fuga, et poi a tuo piacere ritoma al raccogliere la preda,.
Piacque oltre modo ad Annibale il ragionamento di Galeazzo ; et presa da lui licenza, and6
a ritrovare Simonetto, Tiberio Brandolini, Gottifredo et Pietro Navarino, co' quali conferi
quanto haveva deliberato di fare, et tutti laudarono il suo parere. Concluso il tutto fra di
loro, andarono al senato, il quale parimente approv6 il conseglio di Annibale, et tanto piu 25
piacque loro che Annibale andasse a trovare il nemico, quanto che airhora le spie narravano
volersi il conte da San Nicol6 partire per passare, come si giudicava, a San Giovanni, per
mandare li soldati a Cento et alla Pieve et alle altre castella, a travagliarlo sin tanto che
giungessero altri soldati che il duca mandava per poi assediar Bologna.
La mattina seguente adunque, che fu alli 14 d'agosto, il mercoledi, il senato fa suonar 30
la campana dando segno al popolo che si armi et Annibale parimente fa suonare la cam-
pana di San Giacomo, et tutto il popolo si raduna alla piazza ove anco erano li capitani con
li soldati armati. Quivi Annibale fa una bellissima oratione et inanimisce il popolo alla libe-
ratione della patria, promettendogU certa vittoria contra gli nemici. Firuta la sua oratione,
11 popolo gridando: " Viva la liberta et il popolo bolognese „, diede segno che tutti erano accesi 35
del zelo della patria et che volentieri per essa ponevano la vita loro, et insino a fanciulli
si proferivano di andare. Ma Annibale, come inclito et sapiente duce, non volle che tutti
quei che si proferivano andassero, accioch^ la cittk non rimanesse vuota di gente, anzi vi
Iasci6 anco di molti soldati. Sulle nove hore adunque Annibale, con li sudetti capitani
et con Nestore et Ludovico Malvezzi, Carlo Bianchetti, li tre figlioli di Ludovico Marescotti, 40
ciofe Giovanni Luigi, Tideo et Antenore, Opizzo Pepoli, Bartolomeo de' Russi, Jacomo dal
Lino, AlZZO da Quarto et con altri assai nobili, s' inviarono alla fossa gik fatta ove erano li ca-
valli a ordine, et imito il popolo con detti cavalli, passarono al ponte del Gombito sopra Sa-
vena et quivi li cavalli restarono, passando il popolo al ponte di Corticella *. Ora Annibale
ordina in squadre tutto il popolo con li soldati, mandando una squadra d' huomini d'arme et 45
poi una de' cittadini ; et cosl ordinato il campo, prima che spontasse il sole, passarono al ca-
stello San Giorgio lontano da Bologna 10 miglia, dove poco lontano era il conte Luigi con Tes-
sercito. Haveva Simonetto alquante squadre di cavalli con una niunerosa banda di Bolognesi
' GiovAMm Sabbaoimo OGixt Argekti, cap. XV.
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 93
armati. Pietro Navarino haveva un'altra squadra di cavalli et molti pedoni. Et Annibale
haveva la terza squadra, ove erano settemilla armati fra cavalli et pedoni, il quale volle andare
avanti a tutti col suo squadrone imponendo a Pietro che il seguitasse et a Simonetto che
rimanesse adietro, acciochfe bisognando soccorresse gli altri. Fatto questo, si misser a ca-
5 minar pian piano, dubitando d'incontrarsi negli nemici, sl come avenne, percioch^ poco
meno di un miglio lontano da San Giorgio, gli esserciti amendue si scontrarono. Laonde An-
nibale, che era avanti a tutti, fatto il segno a suoi che lo seguitassero, et posta la lancia alle
coscie, spronando il cavallo ando con molto ardire ad incontrare il nemico stuolo per azzuf-
f arsi ; il che vedendo il conte Luigi dal Verme, tosto vi mando incontro Paulo Romano huomo
10 di gran valore con due squadre, et cominciata la battaglia. Annibale presto ruppe il primo squa-
drone de' nemici, ma sopravenendo Taltra nemica squadra, Annibale parimente fa venire quat-
tro squadre fresche, le quali con tanto impeto entrarono fra gli nemici, che non potendo Paulo
sostenere si gran furia, si ritiro a dietro. Di che avedutosi il conte, vi manda un altro squa-
drone, et Annibale di rincontro fa muovere il Navarino con la sua squadra, il quale insie-
15 me col popolo si feroce incontro fece, che posero in conquasso gli nemici; per il che bisogno
che il conte entrasse alla battaglia. Contro di cui Annibale vi fa passare Simonetto col
suo squadrone, congiongendosi a lui Annibale et tutti li sudetti gentilhuomini bolognesi, li
quali come famelici leoni fra le pecore incontrando gli nemici che gli si erano opposti, fa-
cevano volare neiraria i tronconi delle lanze rotte, ne altro si vedeva, se non hora uno et
20 hora Taltra a capo fitto cadere da cavallo in terra, uccidendone intiniti et infiniti essendone
da' cavalli calpestati et dalle punte deirarmi feriti, mostrandosi a tutti Annibale qual Ettore
troiano nel mezzo de' Greci. Dall*altra parte non dormiva punto 11 conte, ma combattendo va-
lorosamente hora questa parte et hora quella de Tessercito suo, inanimiva ad ottenere la vit-
toria; ma vedendo che finalmente li suoi cedevano alFardire et al valore di Annibale et
25 che la vittoria era nelle mani sicura de' Bolognesi, si pose in fuga, perseguitandolo sempre
Annibale per pigliarlo ; et di gik piu volte haveva posto la mano su la groppa del suo destriero,
ma non mai lo pote havere, mercfe del buon destriero che a volo ne lo portava, et si salvo in
Carpi, dove anco era il cavalier Ludovico Bentivogli ; il quale, vedendolo entrare nella terra,
hebbe compassione alla sua mala fortuna, bench^ fosse nemico alla sua patria. Vedendo adun-
30 que Annibale nol poter havere, tosto ritoma al campo dove li suoi pure martellavano le reli-
quie deiressercito nemico, il quale al tutto finalmente resto sconfitto et maltrattato. Ne resta-
rono prigioni di quei di riputazione 236, fra' quali vi erano questi: Peterlino fratello del conte,
il figliolo del conte di Poppi con undeci capi di squadre, due mila cavalli, con tutti li ca-
riaggi et bagaglie. Si fuggi il conte Leonoro dalla Pergola et Cervato et 400 cavalli, li
35 quali tutti si salvarono nel Finale castello del marchese di Ferrara. Non fu per6 questa vit-
toria senza grande uccisione de' Bolognesi. Raccolta la preda dell' essercito nemico, Anni-
bale. venne a San Giorgio, dove rinfresco li suoi soldati a loro agio ; et f rattanto le nuove della
vittoria andarono a Bologna et il senato pose a ordine di farne grandissima allegrezza nella
citta et per tutto il territorio '.
40 Essendo alquanto riposato Tessercito bolognese, Annibale viene verso Bologna con bellis-
simo ordine conducendo seco li prigioni et la preda acquistata, Et avicinandosi alla porta della
citta, concorse tutto il popolo per vedere il vincitore et i vinti, et 11 senato fatto dare il segno
alle campane, per tutto si udivano gridi : " Viva il popolo di Bologna „. Passb adunque il trion-
fante Annibale Bentivogli con Paulo Romano, Giovanni Villano da Pisa et gl' altri prigioni al
45 senato, a cui il senato riferi infinite grazie et gli dono li detti prigioni. Fu questa vittoria il
dl 14 d'agosto, il mercoledi. Per6 il senato la mattina seguente processionalmente, insieme
con Annibale et gli altri capitani et cittadini bolognesi accompagnali dal clero, andarono alla
chiesa di Santa Maria del Monte, et quivi offerirono alla gran madre di Dio 25 braccia di cre-
mesino da pelo con molte altre ricchezze nella battaglia conquistate. Di poi il senato, a per-
' GiovANKi Sabbadino, cap. XV.
94 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1443]
petovith dj tanta memoria, statul in perpetuo che nella vlgilia deirascensione della Madonna si
dovesse andare processionalmente con tutto il clero alla detta chiesa et offerirle 25 braccia di
cremeaino con molti torchi di cera bianca offerte dalle arti ; cosa insino a questo di osservata.
Li presidj che ai ritrovavano nelle castella et fortalezze del Bolognese postivi dal conte
Luipi dal Verme, intendendo la rotta del conte, la vittoria de' Bolognesi, non speraiido piu 5
soccordo, trattano con il senato di restituirli detti luoghi con honesti patti. Per6 alli 16 d'ago-
Bto, il venerdi, ^W huomini di Cento et della Pieve mandano ambasciatori al senato et ap-
presentano le chiavi delle lor castella. Fecero il medemo M castello d'Argile, il castello di
Crevalcore, il castello di Manzolino, il castello di Piumazzo, il castello di Minerbio, il castello
di Budrio, il castello di Medecina, la torre del Ponte Polledrano, il Poggio de' Lambertini, 10
la torre dell' Occellino, il castello di San Giovanni in Persicetto.
Ma la rocca restb nelle mani delli presidi del conte Luigi. Per il che il senato vi manda
alquante bandiere di soldati con le bombarde per combattere la detta rocca, perchfe quei
villani non se ne volevano intrigare. Ma non s) tosto rassediarono, che vedendosi senza
soccorso, il castellano si accordb uscendo dalla detta rocca con 42 persone armate con le 15
8ue robbe, il quale passando fra Crevalcore et Sant*Agatha per andarsene in Lombardia, fu as-
saltato dagrhuomini di Castel Franco et di Sant'Agata et uccisero il detto castellano con
altti 14, lasciando gli altri malamente vivi.
II conte Guido Rangone con 800 cavalli et 500 fanti, mandato da' Venetiani, alli 18 d'ago-
8to, la domenica, giunge a Bologna in aiuto della cittk et h onoratamente accolto. 20
Brano tutte le castella del Bolognese ritornate alla ubbidienza della citt^ di Bologna,
come h detto, eccetto Castel Saii Piero, il quale per anco stavasi alla ubbidienza del conte
Luigi con 200 lanze per presidio. Per il che nondimeno gli huomini erano desiderosi di ri-
tornare alla divotione del senato bolognese, ma non potevano. Per6 volendo vedere di far
effettuare il lor desiderio, scrivono al senato che gli mandi una buona banda di soldati, che 25
essi la introdurrano a man salva dentro il castello et gli daranno prigioni tutti li soldati del
conte. II senato d^ tale impresa ad Annibale Bentivogli, il quale in questo giomo istesso se-
gretamente partendosi da Bologna con molti amici suoi annati, sopragionsero li presidi del
castello tanto alla sprovista, introdotti da quei del castello, che venuti airarme insieme, se ne
uccisero molti da amendue le parti, ma finalmente li presidi furono tutti fatti prigioni et 30
spogliati. Ritornossi Annibale vittorioso alla citta, et il senato poich^ vide che la cittk ha-
veva conquistate tutte le sue terre, tre giorni continui fece fare le processioni, rendendo
gratie a Dio di tanto acquisto; et la sera si fecero fuochi et allegrezza per tutta la citta, et
levarono le roste che erano per la cittk, non ne sendo piu bisogno.
Francesco Piccinino procurando la sua libertk, alla fine Annibale conchiude di lasciarlo 35
libero, serestituiti gli saranno Gasparo et Achille. NicoI6 scrive alli dui capitani, che gli tene-
vano in custodia, che amendue gli conduchino al fiume di Panaro detto il passo di Sant'Am-
brogio presso Modona tre miglia et sottoposta all' illustrissima casa di Este. Et cosl fanno, et
gli conducono al detto luogo alli 20 d'agosto, il martedl. Parimente Annibale fa condurre
air istesso fiume, su la ripa di qua, Francesco Piccinino. Quivi stettero per buono spatio di 40
tempo, che Tuno deirfdtro non fidandosi, non voleva esser il primo a restituire; et nel vero
la cosa era per andare in conquasso, se Aldrovandino della splendidissima prole de' Rangoni,
huomo affettionatissimo alla casa Bentivogli et in particolare a Ludovico Bentivogli, che con
esso lui era stato esule dalla patria, non vi s' interponeva, perciochfe egli promise per Tuna,
et per Taltra parte, che li prigioni sariano in effetto airhora restituiti; et amendue le parti 45
si contentorno di rimettere la cosa a lui *. Airhora Aldrovandino con gesti gentili et rive-
renti, preso per la mano Francesco, il fece passare il fiume sopra di un ponte posto sopra
due navicelli. Poi pass6 di qua verso Castel Franco Gasparo et Acchille; et Acchille non
' GiovAMm Sabbasino dblu Argekti, cap, XVL
[A. 1443] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 95
81 tosto pose il piede in terra sul Bolognese, che per allegrezza grid6 tre volte : " Sega, sega,
"sega„. Et rivolti ambidui insieme col padre, che quivi era, ad Aldrovandino et alli citta-
dini che erano venuti per vederli, gli resero infinite grazie di tanta sua non manco fedele
che magnanima operatione. Poi tutti di compagnia vennero verso Bologna; da infiniti citta-
5 dini incontrati et salutati, entrarono nella cittk con grande allegrezza di tutti. Fu alli 21
d'ag08to, il mercoledi.
Essendo stato unito Guid'Antonio Manfredi signor di Faenza et d'Imola con il conte
Luigi ai danni del Bolognese, et essendosi sempre mostrato nimico della cittk, il senato a
di 22 d'agosto, il giovedi, manda Simonetto dairAquila, Gottifredo et il conte Guido Kangoni
10 con le genti d'arme in Romagna a saccheggiare il territorio imolese, et faentino et assediare
amendue quelle cittk.
Era di gia finito il termine pigliato da Tartaro di havere a consignare il castello di Gal-
liera, et per6 egli, secondo le conventioni fra il senato et lui, ne esce fuori con tutti li sol-
dati, et il senato gli numera li promessi 3500 ducati, poi il fa accompagnare da 200 cavalli
15 et 200 pedoni insino alla torre deirOccellino. Et intanto furono poste le bandiere del senato
et del popolo sopra la torre del castello et per tutta la cittk si fa gran segni d'allegrezza.
H di seguente, che fu alli 23 di agosto, il venerdi, Annibale fa instanza col senato che li
Canetoli di famiglia magnifica et potente di roba et d'amici sieno ripatriati. Et di questo
suo pensiero molto lo laudo Gerardo Rangoni, quando stette seco a Spilimberto, perchfe insino
20 airhora tale era ranimo di Annibale; et lo conferi col detto Gherardo, et cosi vennero alla
patria Galeotto, Ludovico et Baldessera Canetoli. Entrati adunque nella cittk, primieramente
visitarono li signori antiani, per li quali fu trattata pace fra Annibale et loro; et pacificati,
ciascuno lieto alle proprie case se ne ando.
Questa venuta non fu di volontk di molti de' cittadini amici de' Bentivogli, perciocchfe ve-
25 devano il futuro pericolo del suo caro Annibale a cui dissero di nemico riconciliato non do-
versi fidare. Ma Annibale et il cavaliere Lodovico, essendo del sangue Bentivoglio di sua na-
tura benigno, amorevole et dolce, volsero piu tosto porre la vita loro in forse, che di vedere
li suoi cittadini essuli dalla patria; et pero, come ho detto, fece si amorosa instanza del
loro ritorno.
30 Havendo li Bolognesi ottenuto il castello di Galliera, il senato si raduna per vedere quello
che di esso fare si doveva; dove fu conchiuso si dovesse rovinare. Et pero alli 25 d'agosto,
la domenica, doppo il vespro, si cominci6 a gettare per terra, et in pochi giorni fu da' fonda-
menti ispiantato, restandovi appena vestigio di una cappella dipinta da Giotto pittore, la quale
insino al dl d'oggi anco si scorge.
35 Maestro Pietro Giovanetti, eccellentissimo medico per tutta Italia nominato, gravemente
s'inferma, et k riputata tale infermitk di veleno datogli per invidia. Questi fa chiamare a s^
Battista Canetoli, insieme con molti de' suoi, et gVessorta tutti al vivere in pace et al mante-
nere le promesse occorse fra lui et Annibale, et che s'egli fark ci6, gli ritornera in bene,
et se fara per lo contrario, gli annuncia rultima sua rovina et gran travagli alla cittk. II che
40 detto, tosto si mori, et fu honoratamente seppellito in San Francesco alli 28 di settembre, il
sabbato.
Gli huomini di San Giovanni in Persicetto, non potendo sofferire di vedersi soggetti a' Bo-
lognesi, trattano con il conte Luigi et il signor di Carpi et Cervato, che havevano radunato
nel Carpesano buon numero di soldati per passare nel Bolognese, di darli il castello. Ma il
45 trattato si scuopre, et gli signori antiani, consigliatisi con Annibale, fanno dar segno alla cam-
pana acciochfe il popolo prenda Tarme. Laonde radunati li confalonieri del popolo a confaloni
spiegati, et con essi loro da 800 huomini, si stavano aspettando d'intendere che ci6 fosse.
Ora Jeronimo di Andrea Bolognini confaloniere di giustitia, armatosi insieme con Annibale,
scesero giil alla piazza, et montati a cavallo con li confaloni del popolo, alli 8 di ottobre, il
50 martedi, passarono al Corpo di Rheno di Ik da Cento, dando voce di passare contro Fancesco,
96 HISTORIA DI BOLOGNA |A. 1443]
che « era scoperto da quel lato al Dobso, che b nella guardia di Cento, accioch^ con questo
Btratagema g\\ homini di San Giovanni non intendefwero CRsere scoperto il loro trattato.
Ora {jiunti quivi, il confaloniere di giustitia mand6 a domandare a San Giovanni la compagnia
de' cavalli di Pietro Navarino che quivi erano in guardia; et venuti, il di seguente paRsarono
tutti insieme a San Giovanni, non vi pensando puntino gli huomini del castello, et senza ripulBa 5
alcuna entrarono per la porta di San Tomaso nel castello con publico grido di tutti che quivi
si voleva fare la rassegna de' noldati per poi gire contra il Piccinino. Andati adunque alla
piazza, et tingendo fare tale rassegna, li soldati si posero gli elmi in testa, et armati comin-
ciorono a gridare: " Popolo, popolo „, et preso il Castel Vecchio con tutti quei che quivi tro-
varono, che furono da 170, li posero legati nella rocca; et alli 9 di ottobre, il mercoledl, gli 10
condussero a Bologna, lasciando nel castello buone guardie, et giunti a Bologna il confaloniero
di giustitia fece radunare il conseglio delli 600. II confaloniere narr6 per qual cagione si
fosse fatta la stratagema, et perchfe preso il castello et tanti huomini mandati prigioni alla
citt^ et spieg6 loro di mano in mano il loro trattato che far volevano contro la citt^ et
rodio grande che essi portano al senato. Poi gli propose la pena che dare si doveva a 1 3
quei scelerati neraici dello stato et quello si havesse a fare del castello. Voleva Gasparo
Malvezzi che gli huomini fossero impiccati o venduti et che il castello da' fondamenti si
rovinasse; et per lo contrario Romeo Pepoli non voleva che gli huomini fossero giustitiati,
nfe venduti, n^ meno che il castello si rovinasse, ma che agli huomini si desse qualche castigo
senza levargli la vita, acciochfe il luogo non restasse senza chi lavorasse il terreno, quella 20
parte, et che la republica non si privasse di quel luogo. Annibale Bentivoglio, pigliando
la via del mezzo fra questi due pareri, diceva si dovessero liberare gli huomini et farli giu-
rare fedeltk alla cittk, et che il castello restasse in piedi per beneficio della republica; ma che
ben giudicava che li borghi si dovessero mandar per terra, percioch& d'indi nasceva tutta
la disubbidienza et la superbia loro; perciochfe vedendosi di sl numeroso popolo non temono 25
le forze altrui, ma se saranno ristrette le habitationi nel castello et levate le molte de' borghi,
pochi saranno gli habitatori, nfe tanto ardire havranno di confidarsi nella moltitudine et si
sovente ribellarsi. Furono anche da altri molte cose dette, finalmente si venne alli suffraggi;
et posto il partito, furono numerate 646 fave bianche in confirmatione si dovessero rovinar i
borghi et ispianar le fosse, et 34 negre non acconsentirono. II senato adunque fece man- 30
dare a San Giovanni una pubblica grida, che tutti gli habitanti ne' borghi fra termine di tre
giorni dovessero haver sgombre le lor robbe. Poi comandarono a tutti li comuni circonstanti
che dovessero rovinar li detti borghi, et confiscano alla camera tutti li beni de' capi prin-
cipali del trattato. Inoltre fece venire a Bologna tutti grhuomini del castello et giurarono
fedelt^ alla cittk, et a dl 12 di ottobre, il sabbato, si cominci6 a ispianar le fosse. Finalmente 35
havendo essortati et ammoniti li capi del trattato che per lo avvenire fossero fedeli allo stato
di Bologna, et promettendoli essi, gli lasciarono gire alle case loro.
Li Venetiani, Fiorentini, Bolognesi, il duca di Milano et Genovesi fanno lega insieme,
perciochfe NicoI6 Piccinino capitano del re d'Aragona pigliava tutte le castella et le citti
del conte Francesco Sforza nella Marca Anconitana; et a di 18 la detta lega si bandi in Bo- 40
logna. Finse il duca di Milano di entrare in lega per uccellare tutti quegli altri signori,
percioch^ egli era d'accordo col re di Napoli per rovinare lo Sforza.
Volendo il senato in qualche parte dimostrarsi grato ad Annibale Bentivogli per le tante
sue fatiche sostenute per la patria, fa radunare il conseglio delli 600 (fu questo alli 24 di ot-
tobre, il giovedi) et per scrutinio b ottenuto che se li doni il dacio delle carteselle per sei anni 45
con conditione che egli havesse a dare a ciascuno di quei che di prigione il liberarono, ca-
vandolo della rocca di Varrjino, lire mille.
Alli 26 di ottobre, il sabbato, Pietro Navarino, che era stato prigione in Castel San Pie-
tro nella rocca, postovi dal conte Luigi del mese di giugno a tradimento, giunge in Bologna
et & dalla cittk lietamente ricevuto et creato capitano delli soldati. 50
[AA. 1443-1444] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 97
Annibale, volendo vendicare le ingiurie fatte alla cittk et al suo territorio dal signor
d' Imola ne' tempi che il conte Luigi teneva Castello San Piero, alli 5 di novembre, il martedl,
manda Pietro Navarino con 400 huomini per entrare in Imola; li quali, gionti nel suo terri-
torio, si posero a saccheggiare il paese. Di che avisato il signor d'Imola, tosto fece tali
5 provigioni, che come essi desideravano non poterno entrare, benchfe eglino alle mura si avi-
cinassero; et per il che carichi di preda a Bologna si ritornorono.
Alli 12 di novembre, il martedi, alle 3 hore di notte, vengono avisi alli signori antiani
come il conte Francesco da Cudignola et Nicolo Piccinino erano venuti al fatto d'arme et
che il conte haveva pigliati due mila cavalli de' nemici con le bagaglie et cariaggi fra Pe-
10 saro et Fossombruno; et si azzuffarono alle 23 hore et duro insino alle 3 hore di notte '. II
Piccinino con pochi usci del campo et tutta la notte per luoghi selvaggi et di fuori di via
and6 errando insino che si conduce a monte Siccardo, di la della Foglia nel contado di Pe-
saro, molto afflitto d'animo e di corpo. Della quale vittoria in Bologna se ne fece grandis-
sima festa, et alle sei hore sonarono a festa le campane et le botteghe stettero chiuse tutto
15 il giorno seguente. Et gli confallonieri con li loro confaloni andarono a palazzo et li posero
alle finestre in segno di letitia; et per tre giomi continui si fecero publiche processioni, et
la sera si accesero i fuochi per le contrade et sopra le torri.
A dl 16 di novembre, il sabbato, Ludovico figliolo di Gasparo Malvezzi capitano di
25 lanze, si parte di Bologna et se ne va al soldo del signore di Faenza.
20 A di 24 di novembre muore Tabbate di Santo Stephano di Bologna de' Bargellini, fratello di
Marchione Bargellini; successepoi in luogo suo fra Jacomo Battaglia fratello di Andrea Battaglia.
II senato rinova la imbossolatione degFuffici di utile et di honore della cittk per cinque
anni ; et alli 1 5 di dicembre, la domenica, pronuncia 20 cittadini a' quali fe dato il carico di
eleggere persone idonee et sifficienti a tali uffici et gradi accioch^ la cittk fosse governata
25 con pace et quiete. Et gli eletti furono questi, cio^ : Per porta San Piero : Lodovico di Ber-
nardino dalle Correggie, Lodovico di Andrea Bentivogli, Gasparo di Vezzolo Malvezzi, Lu-
dovico di Melchiorre Mangioli, Urbano di Guilelmo dalla Fava; per porta Stieri: Giovanni
di Jacomo Grriffoni, Carlo di Giovanni Ghisilieri, Galeotto di Matthio Canetoli, Dionisio di
Nicolo di Castello, NicoI6 di Alberto Boccadif erro ; per porta San Proculo : Nicol6 di
30 Jacomo Sanuti, Giovanni di Francesco dalle Armi, Battista di Floriano da Castello San Piero,
Alberto di Antonio Albergati, Alberto di Pietro Noch; per porta Ravegnana: Philippo di
Guido Pepoli, Jeronimo di Andrea Bolognini, Baldessera di Venturino Luppari, Giovanni di
Giovanni Fantucci, Giovanni di Bonifacio Gozzadini.
Anno di Cristo 1444. — E creato confaloniere di giustitia Battista Canetoli, et antiani:
35 Battista Poeti, Carlo Malvezzi, Nicola Ghisilardi dottore di legge, Giovanni Lodovisi cavaliero,
Buonaparte Ghisilieri, Laudo Buttrigari, Melchior Malvezzi, Bartolomeo Pannolini, Giovanni
Fantucci, Matteo Gozzadini, Simon Caldarini, Gasparo Fasanini, Matteo Mareschalchi, Matteo
dalla Testa, Taddeo Bentivogli, Pietro dal Purgo, Pietro di Bartolomeo del Buono, Gasparo
di Venturino Luppari, Francesco di Andrea Bolognini.
40 Defensori della cittk, essendo di gik rotfa la campana della torre degli Asinelli, la fanno
gettare alli 6 di febbraro; et alli 15 di febbraro fu tirata su la torre degrAsinelli la nuova
campana sopra la quale era 1' arme del popolo di Bologna, con un crocifisso sopra et Tarme
della liberth con una nostra Donna sopra dairaltra parte. Pes6 libre mille e seicento ; Taltra
si era rotta Tanno avanti; fu tirata dalla parte della torre verso il Carobbio.
45 Alli 25 di febraro, che era la domenica di carnevale, il senato fa giostrare 25 braccia di
cremesino per dare spasso alla cittL Et li giostratori furono : Galeotto di Pietro Mezzovillani,
Opizzo di Guido Pepoli, Troilo di Jacomo Musselini, Estorre di Gasparo Malvezzi, Domenico
di Giuliano Pellacani, Giovanni detto Cortellino de' Beccatelli, Petronio di Peterlino Pescatore,
• CoRio, parte V. • -' ' -
T. XXXin, p. I — 7.
91* HISTORIA DI BOLOGNA |A. i444i
Baldessera di Domenico da Ferrara huomo d'arme salariato. Della giostra ne riporta il premio
e\ rhonore Galeotto Mezzovillani et iJaldessera huomo d'arme.
Bartolomeo Lambertini, famosissimo dottore in utrogue, et Castellano, figliolo gi^ del no-
bile cavaliero Nano Grozzadini, vive in qnesti tempi.
Molti cittadini et del contado si radunavano per andare a San Jacomo di Galitia per 5
adempire i loro voti; ma il senato glielo vieta, perchfe teme che sieno distenuti a Piacenza
dal conte Luigi del Verme che quivi si trovava, et a questo fine mandano un bando che
niuno ardisca di passare nella Lombardia sotto gravi pene.
II marchese Lionello da Este signore di Ferrara piglia per moglie la figliola del re di
Aragonia et il senato di Bologna con honorati doni manda ambasciatori ad honorare la sua 10
festa, sendo egli amico della cittL Et furono questi: Giovanni di NicoI6 di Ligo Lodovisi,
Nicola di Stephano Ghisilardi. Li doni furono dui bellissimi bacili et due bronzi con una
coppa, tutti d'argento et maestrevolmente lavorati, di valore di ducati 200; et furono grati al
marcheae. Fu questo alli tre di maggio, la domenica.
A dl primo di giugno, il lunedJ, il senato trovandosi bisognoso di danari per mantenere 15
li soldati, accresce il datio delle porte et delle moline a un bolognino per carro, et le moline
che prima pagavano soldi 4 v'aggionsero il bolognino, et al sale soldi 2 per quartiruolo ; coaa
che al popolo assai spiacque et nella cittk ne nacque gran mormoratione, ma nel vero non
si poteva fame di manco.
II senato k awisato che Nicolo Piccinino, nel ritornare della Marca et passare a Milano, 20
si avvicinava al territorio di Bologna pieno d' ira et di sdegno contro i Bolognesi, et che di
gih gli aveva minacciati di ruina ; per il che f anno bandire che ciascuno del contado con le
robbe sue si riduchino ai luoghi sicuri per non essere da NicoI6 saccheggiati.
NicoI6 Piccinino, che intende che il senato di Bologna ha fatto grande apparecchio di
soldati, teme dt esser da' Bolognesi assalito, et per tale timore lascia di passare per 11 terri- 25
torio di Bologna et passa pel Ferrarese.
Havendo il prete del castello di Grespelano lasciata una candela accesa vicino il letto
ove egli dormiva, et addormentatosi, cade la candela et gli accese il fuoco nel pagliericcio,
di tal maniera che, svegliandosi per il gran fumo che era nella cella, si fuggi fuore mezzo morto
et balordo. Et il fuoco avampossi con tal fiamma che bruscib la casa, et d'indi attaccandosi 30
alle case vicine, Tuna dopo Taltra cadendo in potere delle voraci fiamme, si abbruciorno final-
mente tutte le case del castello, che furono 83, et ne restarono salve 1 1 sole case, n^ mai po-
terono i contadini smorzarlo sin tanto che il tutto fosse in cenere. Fu alli 12 d'ag08to, il
mercoledl di notte.
Arso adunque il castello, grhuomini ricorrono a' piedi del senato a pregarlo che si degni 35
sollevarli in tanta ruina ; laonde il senato, radunato il conseglio delli 600 et ragionato a lungo
sopra questo sinistro caso, fu da tutti conchiuso che loro si dovesse donare per cinque anni
et per ciascun anno lire 500 per ristaurare il detto castello.
Alli 14 d'ag08to, il venerdi, la citta celebra la festa annuale della vittoria havuta contra
il conte Luigi, et processionalmente va alla chiesa di Santa Maria del Monte offerendogli gli 40
stessi doni che prima le donorono et rendendo gratie a Dio.
Havendo veduto il duca Filippo piu che mai nella Marca la guerra accesa, sotto colore
di havere a ragionare di cose importanti a Nicol6 Piccinino, il chiama a sfe; il quale partendo
lasci6 a Francesco il figliuolo ressercito. All' hora, tolta questa occasione, Francesco Sforza
ne pa886 di un subito et con grand'impeto sopra Francesco giovinetto. Ma Francesco ve- 45
dendosi attomiato dagli nemici, si gitto da cavallo et disarmato entr6 in una vicina palude
con un fante a piede et si nascose, ma non tanto che da un soldato fu veduto et poi preso
et condotto al conte. Fu questa vittoria alli 19 d'ago8to, il mercoledi, appressso il castello
di Monte Olmo, come per le infrascritte lettere chiaro si conosce '.
' CoRio, parte V,
[A. 14441 DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 99
Lettera di Sigismondo Malatesti capitano del conte Francesco Sforza, data alli 21 d'ag08to
il venerdi a hore 24, al senato di Bologna:
Magnifici et signori -potenti.
Aviso V. S. come il signor conte ka rotto Francesco Piccinino, Angelo Roncone ei molti
5 altri cafitani. La rotta h stata grandissima et Aanno fatto bottino di 4.000 cavalli, et il signor
mio fratello h ritornato dentro Giessi con fochi dellt suoi. Di quanto succedera fiu oltre ve
ne darb avviso.
Di Rimini, il 3i d'agosto 1444.
SiGisMONDO Pandolpho db' Malatbsti
10 Capitano gener. del conte Francesco Sforza.
Lettera del conte Francesco Sforza al senato di Bologna:
Magnifici et fotentes Domini.
A vostra allegrezza et consolatione vi awisiamo come hoggi mercoledl, a di rp del -pre-
scnte, andassimo a trovare gli nemici, che erano fresso il Monte deW Olmo, et con la grazia
1 5 deWaltissimo Iddio gli abbiamo rotti et fracassati di maniera, che di loro non si trova fiu
memoria, fercioche quasi tutti sono stati fresi;fra li quali vi e Francesco Piccinino, il vescovo
di Fcrmo legato del fafa et molti altri di rifutazione. Et habbiamo ottenuto Macerata,
Montc deir Olmo, ToUentino, Sanseverino con fiu altri luoghi. Et anche sferiamo in breve,
senza alcuna contradiiione, di havere tutia la Marca, sicche fer communicare con Vostre Ma-
20 gnificeniie 1'allegrezza nosira di tania viiioria, ve ne abbiamo voluto avisare; ei di giorno in
giorno vi faremo intendere fiu fresche et frosfere novelle.
Ex nosiris victoriosissimis casiris afud Moniem Ulmi, die 19 augusti 1444.
FrAnciscus Sfortia, Vice-Comes etc.
Si lessero queste lettere nel senato alle 6 hore di notte il di 23 d'agosto, la domenica;
25 et della suddetta vittoria per la cittk si fece gran festa.
Alli 8 di settembre, il martedl, vengono in Bologna le nuove della confirmatione della
lega per dieci anni fra Venetiani, Fiorentini et Bolognesi; la quale fu publicata con grande
contento di tutta la cittk.
A di 19 di settembre, il sabbato, Giovanni Francesco Gonzaga marchese di Mantova
30 muore et Ludovico il figliuolo succede nella signoria.
A dl 4 d'ottobre, la domenica, dovendosi correre il palio della festa di san Petronio, non
si corse, ma fu trasferito al giomo di san Luca alli 1 8, pure in domenica. Li giostratori fu-
rono questi, ciofe: Lodovico et Astorre di Gasparo Malvezzi, il qual Ludovico era tomato
alla cittk et si era col senato riconciliato, Galeazzo et Tideo di Lodovico Marescotti, FIo-
35 riano di Gratiolo da Tossignano, Giovanni di Antonio da Monterenzoli, Filippo di Jeronimo
Bolognini, Domenico del Villano Pellacani, Antonio di Bolognino dalle Fiubbe. Hebbe Tonore
et il preniio Ludovico di Gasparo Malvezzi, il quale haveva gittato da cavallo Galeazzo Ma-
rescotti con alcuni altri. I giudici furono Giovanni di Ligo Lodovisi et Filippo Podestk
et NicoI6 Sanuti.
40 Alli 15 d'ottobre, il giovedi, Nicolb Ghisilardo famoso dottore rende lo spirito a Dio.
Fu seppellito ai Servi, accompagnato da tutte le arti et dairambasciatore de' Venetiani et
da tutta la nobiltk di Bologna, et si chiusero le botteghe.
Alli 19 d'ottobre, il lunedi, vengono a Bologna le novelle della morte di Nicolb Picci-
nino, il quale dopo longa malatia, che haveva conceputo dal dolore preso della rotta de' suoi
45 et della presa di Francesco il figliolo, si mori nella villa di Corsico distante da Milano cin-
quemilla passi, in venercU, alli 16 d'ottobre circa un'hora di notte, sendo egli d'anni 64. F«
costui gran nemico de' Bolognesi.
43. ntl margint: Morte dl Nlcol6 Picclnlno
100 mSTORIA DI BOLOGNA |Aa. i444-i445i
Gasparo di Vezzolo Mnlvezzi, huomo generoso et liberale vago di abellire la citth, fa fa-
bricare un bellissimo palazzo ne' Vignacci rincontro la chiesa di San Sigismondo tutto di pictra
cotta et di gran sito.
Carlo di Giovanni Malvezzi parimente anche egli d?i principio ad un bellissimo edificio al-
Topposito di Santa Cecilia in atr^ San Donato. 5
Zaccharia di Bartholomeo da Fiesso, non volendo esser d'animo minore di Gasparo et
Carlo Malvezzi, anche egli comincia la sua casa in stri Maggiore.
Martino dalla Rocca d'Ascoli h fatto podest^ et capitano della cittu di Bologna.
Carlo di Gasparo Malvezzi, modestissimo et virtuosissimo giovine et alla cittii di gran-
dissima espettatione, lascia questa mortal vita et saglie a' sempiterni chiostri, percioche da 10
Michele di Giorgio Pellizzaro fe tolto in iscambio et ^ ucciso. Fu sepellito in San Jacomo.
Giovanni di Ligo Lodovisi cavaliere aurato et conte di Agrimonte, huomo molto esperto
neirarmi et di gran consiglio (era stato senatore di Roma), passa a piii sicura vita. Fu sep-
pellito nel chiostro de' fratri Predicatori, et sopra la sepoltura vi fu posta una figura di marmo
a cavallo. 15
A di ultimo di novembre fu ferito il figliolo di Gasparo Malvezzi, il quale mori in ter-
mine di 10 giorni. Et con lui anche fu ferito Michel di Marino detto Michel da Pisa, uno
de' cinque che liber6 di prigione Annibale Bentivogli.
A dl 5 di decembre fu tagliato a pezzi Giovanni di Lando detto Giovanni d'Ambrosino
partiale de' Canetoli; et chi fece questo homicidio fu Lodovico Marescotto, sendo Ludovico 20
da Canetoli de' signori. Et fu ucciso in piazza, quasi su la porta del palazzo.
Anno di Cristo 1445. Si creano gl'antiani et gli altri magistrati al solito. Porta Stieri:
Giovanni Fantucci confaloniere di giustitia, Rinaldo Ariosti priore, Giovanni Vighilesio de*
Tomari dottore di legge, Horatio di Jacomo pittore; porta San Proculo: Andrea Pepoli, To-
maso Zanettino; porta Ravegnana: Fantuzzo Fantuzzi, Jacomo Ingrati; porta San Piero: 25
Giovanni di Gabriello gik di Nicola, Jacomo di Paolo di Floriano.
Alli 6 di gennaro, il mercoledi, i Bolognesi, che intendono il duca Filippo havcre radu-
nati i soldati et nella Lombardia et nella Romagna, dubitano di qualche insidia contra la
cittii; et perci6 mandano ambasciatori a Venetia et a Fiorenza per consultarsi come la citt^
govemare si dovea. Furono eletti gl' infrascritti, ciofe: Filippo di Guido Pepoli, Battista Ca- 30
netoli banchiere a Fiorenza ; Carlo Ghisilieri, Gasparo dalla Renghiera a Venetia ; li quali an-
darono et ritornarono con lieta speditiohe, cio^ che li Venetiani et Fiorentini mandarebbono
soldati alli Bolognesi.
A di 12 di gennaro Bartolomeo figlio di Girolano Bolognini and6 per capitano di Fio-
renza; era di poco addottorato in legge. 35
Alli 25 febraio, il giovedl, Annibale Bentivogli figliolo di Antonio Galeazzo stabilisce et
fabrica una capella et altare con la sepoltura nella chiesa de' fratri di San Jacomo, dietro il
coro loro.
Alli 25 di marzo, il giovedl, trovandosi a caso Matthio di Bernardino dalle Correggie alle
boUette, venne non so come a parole con Gherardo dal Capello, et assalito da grande ira, 40
Matthio cav6 Tarme per ferirlo; dove sopraggiongendo il figliolo di Gherardo, tosto pigli6
un falzone et diede tre ferite mortali a Matthio per salvare il padre et lo Iasci6 quivi come
morto et egli se ne fuggl a casa de' Marescotti per salvarsi. Ora venuto il fatto alle orec-
chie di quei dalle Correggie, radunorono molti amici loro per fame vendetta, di che li
Marescotti awisati, che erano da 50, presero Tarme et con impeto andarono alle case di 45
Lodovico di Lambertino Canetoli, che habitava in San Mamolo, amico di quei dalle Correg-
gie, et. quivi con rarme percuotendo la ptorta et le finestre con parole ingiuriose gli chia-
1. Hei margine: C«sa grande de' Malvezzi — 5. nel margine: Casa de Carlo Malvezzi.
[A. 1445] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 101
mavan^ fuore ; ma Ludovico, come huomo savio et prudente, per ischivare il tumulto nella
citth, et benche in casa havesae molti armati, mai gli rispose parola. Finalmente li Mare-
scotti d'indi partendosi, et passarono alla piazza gridando: " Viva il popolo et le arti„, et questo
per concitare il popolo al pigliar Tarme ; ma niuno si mosse, se non gli antiani, U quali scen-
5 dendo alla piazza, gli scacciarono a mal grado loro di piazza ; et con poco honore alle case
loro se ne ritomarono.
Battista Canetoli frattanto raduna da 500 huomini armati, non sapendo nulla del fatto,
per passare alla piazza, et il medesimo fa Annibale Bentivogli; ma intendendo amendui che
li Marescotti erano stati cacciati alle loro case et che la piazza era libera, ciascuno depose
10 Tarmi, ber.ch^ Todio fra Marescotti et Canetoli ad ogni hora crescesse. -
Essendo gli huomini del Castello del vescovo fra di loro in due parti divisi, occorse che
uno di una parte ne restb morto, et colui che Tuccise, insieme con la parte, si fortific6 in
un palazzo de' Pepoli. II che intendendo la parte contraria, pigliate Tarmi, andarono ad as-
sediare il detto palazzo ; et combattendolo per molte hore, nfe potendolo ispugnare, gli diedero
15 fuoco et dentro vi abbrugiarono 27 persone. II che sapendo gli antiani, subito dierono bando
di Bologna et territorio a tutti quei che a tanto crudel misfatto si erano trovati, sctto la pena
della forca.
Parimente il senato bandisce li Marescotti con li loro compagni, che erano andati in
piazza; laonde Galeazzo ne and6 a Venetia, ma poco vi stette.
20 Rinaldo Ariosti priore, Giovanni Fantucci confaloniere di giustitia, Romeo Pepoli, Bar-
tolomeo Lambertini dottore, Gaspar Malvezzi, Lodovico Bentivogli, Melchior da Pizzano,
Giovanni Guidotti, Cristophoro Caccianemici, Lodovico Mangioli, Pandolpho Bianchi, Az-
zone da Quarto, tntti erano allora reformatori della citt^ di Bologna.
Gli antiani che veggono crescere grodi fra li Canetoli et li Marescotti et che nella
25 cittk era per nasceme gran tumulto, come bramosi della pace et della quiete, alli 29 di marzo,
che fu il lunedi di Pasqua di Resurretione, mandano a chiamare Giovanni Luigi, Tideo et
Antenore figlioli di Lodovico Marescotti et anco LodovJco Canetoli, et havuto con essi loro
longo ragionamento sopra la quiete della cittk et la concordia fra di loro, finalmente gli
pacificorono insieme, et della detta pace si fecero gli instromenti; et abbracciatisi Tun raltro,
30 se ne andarono alle case loro.
Matthio dalle Correggie all'ultimo di marzo, il mereoledi, per cagione delle ferite havute,
rende lo spirito a Dio et lascia il corpo alla terra.
A di primo d'aprile, il giovedl, entra podestk Giorgio Spinoli veronese con grande honore.
Alli 4 d'aprile, la domenica, insino alli 12 del medesimo, vengono grandissime brine et
35 sono grandissimi freddi et impetuosi venti, et molte viti perci6 nei contado di Bologna,
nella Romagna et in molti altri luoghi si seccano.
AUi 11 d'aprile, la domenica, Galeazzo Marescotti a' prieghi d'AnnibaIe b richiamato alla
patria, et entrando in Bologna passa a cavallo per la piazza armato con otto compagni; di che
sdegnati gli antiani, gli fanno intendere che subito debbia uscir della cittk, ma egli mostrando
40 poco di curarsi del loro commandamento, rimane ; et per questa disubbidienza era per nascere
qualche gran disturbo, se non fossero stati alcuni cittadini, che tanto operarono con Galeazzo,
che egli la notte seguente si partl.
A dl primo di maggio, il sabbato, si fecero gli nuovi antiani, et furono questi: Porta Stieri:
Dionisio di Castello confaloniere, Antonio di Francesco Ranucci medico, Battista di Giovanni
45 dalli Testi notaro; porta San Proculo: Melchiore di Nano Viggiani, Bolognino di Giovanni
Bolognino; porta Ravignana: Castellano di Nanno Gozzadini, Baldessera di Venturino Luppari ;
porta San Pietro: Giovanni d'Antonio da Loiano, Jacomo di Lucca dal Pannolino.
Non mancava fratanto la discordia di oprare coi mantici per accendere vie piii d*hora
in hora Todio fra li Canetoli et li Marescotti et porre avanti gli occhi d'amendue le parti
50 le ingiurie ricevute et iostigarli alla vendetta di esse, et come vuoleva awenue. Perciochfe
102 HISTORIA DI BOLOGNA (A. 1449]
Baldessera di Lodovico Canetoli parendogli che la pace fatta avanti gli antiani gli fowe una
commoda rete da pigliare li suoi nemici al vado, egli, sotto il colore di amista, cominci6 a
radunare Francesco Ghiailieri, Battiata suo cugino, Nicol6 de' Santi, Delphino et Santi degli
Atticonti, Andrea Ghiailieri et molti altri de' Canetoli et loro amicL Havuto longo ragio-
namento con essi loro, con dire che benissimo conosceva che di prima li Canetoli erano 5
grandi et estimatl da tutti li aignori d'Italia et che hora vedeva che essi si trovavano in
cos) basso stato che poco o niente dagraltri cittadini erano stimati, et in particolare dalli
Marescotti per haver loro il caldo di Annibale Bentivogli liberato per opera loro dalle car-
ceri, et che altro non restava loro se non di essere totalmente distrutti; cose tali et simili
disse egli con grande affetto di animo, perchfe si conclusero fra di loro di levarsi avanti grocchi 10
ia parte contraria et di ammazzare Annibale et li Marescotti et di tentare Taiuto del duca di
Milano per potersi difendere dalla lega de' Venetiani et de' Fiorentini, et quanto prima si
dovesse con il duca capitolare accioch^ il tutto succedesse secondo i voti loro. £t per6
avisarono del tutto il duca; et egli lieto di questo fatto promise loro larghi premi et gradi
di honore. Capitolato adunque col duca, esso mand6 nella Romagna Taliano Forlano con 15
1500 cavalli et 600 fanti, fingendo mandarli contro Francesco da Cudignola; poi ordin6 Luigi
da San Severino con molti armati, che sentendo la morte di Annibale, tosto dovesse essere
in soccorso de' Canetoli.
Li Canetoli f rattanto tentano di fare uccidere Annibale ; et a questo fine Nicol6 Baron-
zino et il massaro di Piacenza con Tarme sotto osservano di haver Annibale al laccio. Ma 20
la cosa si scuopre et presi son incarcerati et tormentati; mai volsero confessare la verit^.
Instavano adunque 11 Canetoli che amendue fossero liberati, dicendo che quello eragli op-
posto erano chimere et che essi erano innocenti et in ci6 non punto colpevoli. Vedendo
li Canetoli la costanza di Nicol6 Baronzino et del massaro, che niente confessavano, pre-
sero maggior ardire che di prima; et ordinato con il duca di Milano che talmente dispo- 25
nesse le sue genti d'armi che il giorno di San Pietro si ritrovassero nel territorio di Bologna
pronte et apparecchiate, perchfe essi in tale giorno volevano ad ogni modo uccidere Anni-
bale et poi introdurre dentro li suoi soldati et darli la signoria della cittk. Fece il duca
quanto essi desideravano.
Al primo di giugno la compagnia de' Lombardi della cittk di Bologna, che per trecento anni 30
in circa continuamente era habitata in ima casa presso la chiesa di Santo Stefano, essendo
fra Jacomo Battagli abbate di quella chiesa et di San Bartolomeo da Mussigliano diocesi di
Bologna, concede al detto abbate le facoltk di quivi fabricare un hospitale sotto il vocabolo
di San Buono con patto che sopra le volte del detto hospitale si fabricasse una stanza atta
et commoda per potersivi congregare detti Lombardi. Per6 il detto abbate tratt6 questo ne- 35
gocio con Monte di Zarlotino de' Mantici massaro di detta compagnia, Bonaventura di Lo-
renzo Paliotti, Antonio di Palmiero de' Mazarelli, Pietro de' Paliotti, Nicola di Giovanni de'
Banci, Matteo di Giovanni de' Gozzadini, et furono fatti questi accordi alla presenza del
vescovo di Bologna. Di tutto questo se ne ha scrittura rogata per Filippo Formaglini et poi
per ser Lorenzo di Hieronimo Catani *. 40
Pareva a' Canetoli ogni hora un anno di insanguinarsi le mani nella morte di Annibale
et de Marescotti, tanto il veleno et Todio gFera sceso al cuore. Et perch^ raspettare sino
al di di san Pietro gli era cosa insopportabile, ordinarono di ammazzare Annibale il dl
di san Gi6vanni Battista con questO stratagema.
EranO circa due mesi che a Francesco di Lippo Ghisilieri era natO un figliolo maschio 45
et sinO ad hora Thaveva serbato a battezzare per servirsene a tanto hOmicidio. Et volendo
portarlo al sacro fonte, ricerc6 con lieta faccia et amorevoU parole Annibale il volesse te-
nere al battesimo il giorno di san Giovanni e divenire suo compadre. Accett6 volentieri
> GiovAmn Sabbaoimo dblu Auxnti, cap. XVL
[A. 1445] ' DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 103
Annibale et deiramor suo gli rese gratie infinite. Venuto adunque il giorno di san Giovanni,
la mattina manda rhomicida padre il figliuolo alla chiesa cathedrale, il quale fu da Annibale
Bentivogli et da Achille Malvezzi tenuto al battesimo et compadri divennero del detto Fran-
cesco. II quale con esai loro partitosi dal sacro fonte, il prese a braccio (come si costumava)
5 et r invit6 insieme con Annibale ad andare alla festa di san Giovanni; non voUe Achille an-
darvi, perchfe come huomo prudentissimo et sagace, dubitava quello che poi avvenne ; et bel-
lamente accostatosi a Annibale, gli disse non dovesse andarvi. Ma non pensando a male ve-
runo, Annibale non gli presto orecchio (volle la sua fortuna corresse in humana terminatione
a penitenza di qualche errore de' suoi nemici). Et essendosi inviato Achille per partirsi del
10 tempio, Annibale a' prieghi di Francesco gli mand6 dietro Lodovico Lodoviso a pregarlo (era
gik Achille su la scala della chiesa che va nel vescovato, che ne andava a casa) che per
ogni modo si degnasse accompagnare il compadre et lui alla f esta. Rispose Achille : " Lo-
" dovico, dirai ad Annibale neirorecchio che non voglio venire a f armi tagliare in pezzi „ ; et
subito voltate le spalle, ne usci del tempio et seguito il suo camino. Intendendo Annibale
1 5 come Achille non vi voleva venire, quasi volse egli fare il somigliante ; ma astretto dai prie-
ghi deiriniquo compadre, abbracciati uscirono del tempio, et inviatisi giu verso la festa, pas-
sato che hebbero di poco la sacra croce di san Sebastiano, presso la casa di Francesco il
compadre, dal lato sinistro Annibale volse grocchi a dietro, et vedendo alcuni armati, com-
prese la sua vicina morte vedendosi nella parte de* Canetoli. Per il che trattosi dalle braccia
20 del compadre, dal quale era forte tenuto, et uscito dalle mani ingannevoli, cavando mezzo
fuori la spada che cinta haveva, corse verso la casa de' Canetoli, che era sotto quella del
scelerato compadre, a quella guisa che fa il perseguitato liocorno, 11 quale credendo pure di
campare, si pone nel grembio della pudica donzella sua principal nemica, da cui mortal ca-
tena gli h posta al collo. Cosl il meschino Annibale correndo verso H suoi nemici, Baldes-
25 sera detto Bettozzo da Canetolo passo la via, et venendo ad incontrarlo, il giunse nel trebbo
de' sigori Storletti fra la casa de' Canetoli et del compadre et con una coltella tre volte gli
feri il generoso petto. II quale cadendo a terra, fu dagli altri crudeli seguaci finito insieme
con dui suoi famegli. Erano con Baldessera gl' inf rascritti : Filippo di Bernardino Ramponi,
Jacomo di Novellino sarto, Cristophoro et Giovanni del Fusagna pellizzari, Carlo Ottofredi,
30 Giovanni di Bernardo dalli Vasselli, Giovanni di Buratino chiodarolo, Cristophoro di Zonino
orefice, Pietro di Jacomo Filavigline, cinque foraslieri et molti altri. Tutti questi, pigliando
Tarme hastate in casa di Battista Canetoli, et essendone molti nascosti nella chiesa di san-
t'Isaia, dato il segno di una bombardella che significava Annibale esser morto, uscirono di
chiesa, et incontrandosi nelli Marescotti, cominciarono a gridare: " Came came„. Volgendo
35 le armi sopra li detti Marescotti (che niente del fatto occorso sapevano), uccisero Giovanni
Luigi, Tideo et Antenore Marescotti figlioli di Ludovico egregio dottore et fratelli di Ga-
leazzo, il quale anche lui ferito, si era salvato nel monastero delle suore di san Matthia;
fu anco ammazzato Bartolomeo detto Mazzacani.
Iscampato per altra via, Galeazzo si ridusse a casa sua per armarsi et radunare gente
10 per eccitare la cittk al pigliar Tarmi contro li congiurati. Et mentre che si armava, ecco gli
nemici alla porta della casa, et Galeazzo preso un targone con la spada in mano accompa-
gnato da Pietro Maria Ubaldini et lo Spezza Viggiani con alcuni pochi altri, opponendosi al-
rimpeto loro, a furore di buone ferite gli fece fuggire.
Ritornato Galeazzo a finire d'armarsi, giunse in casa Caterina Formagliari la moglie piena
45 di lagrime, et correndo ove Galeazzo era, Tessorta di tosto fuggirsi dicendoli che veduto
haveva li suoi fratelli morti per terra et che la parte de' Bentivogli era tutta in rovina, sendo
stato ucciso Annibale.
Quando Galeazzo udl che Annibale era mortc et delli suoi fratelli che erano stati uc-
cisi, per il gran dolore hebbe a cader per terra morto, et tratto da disperatione et da deslo di
50 vendicare la morte di Annibale et de' fratelli, seguit6 di armarsi et essortando la moglie alla
104 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1445 j
padenza; et ella confortata corainci6 ad aiutarlo ad armare, sollecitandolo al vendicare cotanto
oltraggio.
Galeazzo, tosto che fu armato, salse a cavallo accompagnato da molti amici armati, et
neU'u8Cir di casa, dalla porta di dietro che il collegio di Spagna rimira, trova Dioiiiuo di
Castello confaloniere di giustizia su la porta del collegio con gli antiani et Zaccaria trivi- 5
sano ambasciatore de' Venetiaiii et Nicol6 Doiiati ambasciatore de' Fiorentini, che quivi con
la lor guardia 8'erano ridotti, havendo inteso la morte di Annibale et delli tre de' Mare-
scotti; n^ sapevano ove passare, nfe che partito pigliarsi, non sapendo che congiura questa fosae.
Galeazzo con lieto et simulato viso, volto a loro, disse : " Signori miei, non habbiate alctma te-
" menza, ma sperando in Dio habbiate animo virile, che oggi spero vedrete castigata la teme- 10
* nth de' f>erfidi Canetoli. Signori, ne l'indugiar vostro sta il pericolo della citti; perb affret-
" tativi di andare alla piazza et di quella insignorirvi, perch^ cosl facendo vi do nelle mani
* la indubitata vittoria degli nemici „. Mossi gH antiani dalle parole di Galeazzo, et a sua per-
suasione entrati in casa di Lodovico il padre, presero Tarme et con frettoloso passo pasaarono
alla piazza divisi in due squadre benissimo ordinate, sendo con essi loro Galeazzo; et giunti, 15
trovando la piazza libera et senza guardia, diedero la cura a Galeazzo di pigliarla et con-
servarla. Et entrati li signori in palazzo, fecero tosto consiglio con gli oratori, et subito spe-
dirono messi a Pietro Navarino, che si trovava a Budrio, capitano de' Bolognesi con 300 ca-
valli, et a Tiberto Brandolino capitano di 400 cavalli, che era a Cento et alla Pieve et al
conte Guido Rangoni che haveva 600 cavalli et 200 fanti capitano de' Venetiani, che ne 20
dovessero venire a volo alla difesa della citth; et li signori, fatto dare il segno alla campana
per radunare il popolo armato, consignarono tutti li soldati a Galeazzo Marescotti, accioch^
provedesse ove il bisogno fosse. II quale ordin6 presto le guardie intomo la piazza et da
ogni parte benissimo la fortific6.
Frattanto che queste cose si ordinavano, fu portata la crudel nuova della morte di An- 25
nibale a madonna Donnina la moglie et alla sorella Costanza maritata in Gasparo Canetoli,
la quale fu di poi al conte Gherardo figliolo del magnifico cavalliere Christino Francesco de'
Bevvilacqua patricio dignissimo veronese maritata, alle cui gridaconcorsero molti degli amici
di Annibale a confortarle. Et dato il segno alla campana di san Jacomo li Pepoli, Taddeo Pe-
poli, Matteo de' Nappi, Pietro de' Borselli (questo fu morto), Friano de' Bianchi (fu morto), 30
Pietro Cacciti, Francesco Bombasaro, Finello dalle Selle, Pietro Bettino, Antonio Mazzaqani
(fu morto) ; tutti questi erano co' Pepoli et li Malvezzi, Fantucci et molti altri cittadini presero
I'arme et si radunorono insieme, et fatto un grosso squadrone, passarono alla piazza et piu che
non era la fortificarono con sbarre di legni et di carra et di altre cose opportune, accioch6
li Canetoli non vi potessero entrare. Et fecero una bella scaramuccia sul cantone della piazza 35
verso San Mammolo con Lodovico de' Canetoli che voleva entrare in piazza, ma vedendo il
pensier vano, volt6 con la sua gente verso San Francesco et and6 a casa di Battista Cane-
toli, dove fatti forti, combatterono dalle 16 hore infino alle 23. Battista Canetoli anch'egli
non dorme, ma fatto dare il segno alla campana di San Francesco, raduna gli amici suoi
circa da 800 armati nella salicata di San Francesco et tosto spedisce un messo a Taliano 40
Furlano, che era in Romagna, che con ogni celeritk dovesse venirsene, che sicuramente sa-
rebbe introdotto et della cittk haverebbe il dominio. Frattanto Battista si pose a fortificare
la detta salicata con il trebbo de' Ghisilieri per quivi conservarsi sintanto che Taliano con
le sue genti alla cittk giungesse.
II che fu potissima cagione della sua ruina, perch6 s'egli, ucciso ch'ebbe Annibale et li 45
Marescotti, fosse tosto passato alla piazza, s'insignoriva sicuramente et di essa et del palazzo;
ma il peccato grande gli haveva levato il discorso per condurlo alla fossa di sua ultima
rovina.
Galeazzo che intende Battista essersi fortificato alla salicata di San Francesco, piglia
cento armati seco et si parte di piazza per gire ad azzufarsi con gli nemici et d'indi cac- 50
[A. 1445] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 105
ciarli; et giunto al fieno della paglia, 8'incontr6 con li nemici, et amendue le parti venendo al
fatto delle arme, molti ne furono da ogni parte f eriti et uccisi ; f ra quali vi rimase morto Astorre
tigliolo di Gasparo Malvezzi, Francesco de' Bianchi, Pietro di Giovanni de' Buiselli, Antonio
Mazzacani, Giovanni Fusagna pellizzaro con molti altri. II che vedendo alcuni cittadini, mossi
5 da puro zelo, s' interposero fra le parti per vedere di pacificarle, fra' quali vi fu Jeronimo
Bolognini et Melchior da Moglio. Li quali di gih quasi havevano concluso Taccordo, quando
ci5 alle orrechie di Galeazzo venne che era ritornato alla piazza, sendogli da non so chi
detto : " Galeazzo, tu hoggi rimanerai superato, se vorrai combattere perchfe quasi la pace
" davanti agrantiani ^ conchiusa, sendo a cib mezzani Jeronimo Bolognini et Melchiore
10 "da Moglio, et perci6 a mio giudizio indarno t' affatichi „. Galeazzo a queste parole tosto
scese da cavallo tutto pieno d'ira et di furore, et andato alli antiani, et intesa la cagione
del ragionamento delli detti sopradetti, tosto ritom6 alla piazza, et salito a cavallo con ef-
ficacia di parole essorto il popolo a non esser punto pigro di vendicare la morte di Anni-
bale a loro si caro et de' suoi fratelli, et che se essi piu tardano, si vedranno passar sopra
15 li soldati del duca et la citth sark da loro dominata. Et tra il popolo molti animati si po-
sero a seguitarlo.
Et Galeazzo passando dalle bollette per andare ad assalire gli r.emici alla saligata di San
Francesco, per la via di Porta nuova ritrovando roste et sbarre per ogni luogo, tutte le co-
mincio a rovinare con grande uccisione de' suoi et della parte nemica. Et in questo con-
20 flitto giunse a Bologna Pietro Navarino con 300 cavalli, parte de' quali furono mandati in
aiuto di Galeazzo che gia era varcato al trebbo de' Ghisilieri, dove si comincio una nuova
zuffa, percioch6 vedendosi soccorso Galeazzo si forzava di superare gli nemici, temendo della
venuta del Furlano ; et non senza gran spargimento di sangue duro la battaglia circa due hore,
senza haver Tuna deiraltra parte alcuna pieth. Finalmente prevalse Galeazzo con la parte
25 Bentivolesca et rotte le sbarre et le roste, perseguito gli nemici col ferro sin dove pot^.
Cacciati li Canetoli, il senato alli 5 di luglio, il lunedi, chiuse la porta Sant'l8aia, per
dove erano fuggiti fuori della citt^ li Canetoli et suoi seguaci. Et il popolo passo alla casa
di Battista Canetoli (il quale si era fuggito et nascosto in una fongia di NicoI6 Bedoro da
San Marino) et havendola saccheggiata poi gli diedero il fuoco, et tanto alto salirono le
30 ingorde fiamme, che si vedevano oltre 20 braccia fuori le finestre, dove si crede che ab-
bruggiassero anche di molte persone quivi nascoste. Abbruggiata la casa di Battista, il popolo
pass6 alle case di Francesco Ghisilieri et di Galeotto Mezzovillani; fecero quivi il simile,
salvando la casa in San Mamolo, ove alloggiava Ludovico Canetoli per essere delli frati Pre-
dicatori. Finalmente non lasciarono casa, che fosse de' Canetoli, che non la dessero in preda
35 alle vive fiamme del fuoco, le quali furono circa 50 case, et che non le sacchegiassero et uc-
cidessero di loro quanti ne ritrovavano.
Era ansioso il popolo di cercar Battista; et finalmente fu in una fongia ritrovato con un
figHolo di Alberto di Enoch et con un contadino. Alle 2 hore di notte d'indi estratti, tutto
il popolo gridava: " Muoia il traditore che ne ha tolto il padre della patria„, ma egli invano
40 chiedendo misericordia, fu crudelmente ucciso et tratto nel mezzo della piazza, et cavatogli
il cuore, fu portato avanti la casa di Annibale et quivi con un chiodo confitto in segno di
vendetta. Et un todesco havendogli cavato la corradella, se ne mangi6 un pezzo maledicendo
mille volte il traditore Battista. Poi il corpo fu gettato sopra il fuoco et quasi tutto arse; il
restante che avanz6 la mattina seguente fu a' porci dato in cibo. Et cosl fu vendicata la
45 morte di Annibale et de' Marescotti.
Mentre che il corpo di Battista ardeva, Tiberto Brandolini et 11 conte Guido Rangoni
con li loro soldati giungono in Bologna tutta Iravagliata.
La mattina seguente il popolo va alle carceri et cava fuore tutti li prigioni et li libera,
eccetto Nicol6 Baronzino et il massaro da Piacenza, che furono tagliati a pezzi et gettati nella
50 corte del palazzo del podest^
106 IIISTORIA DI BOLOGNA {A. 1445]
Giunti gli awisi de' Canetoli della morte di Annibale, ma tardi, al Taliano Furlano, che
era in Roma^a, egli in fretta coii tutti H soldati si parte et viene verso Hologna, credendo
di cntrare nella cittk et dar soccorso alli Canetoli. Ma giunto al fiume Idice et intesa la
morte vituperosa di Battista et la rovina di tutta la sua fattlone, si rivolse con gli occhi tur-
bati al cielo con parole obbrobriose et in disprezzo del Signore, et tutto pieno d'ira et di 5
sdegno si rivolse a dietro, et pas86 a Castello Bolognese dove a disprezzo de' Bolognesi fece
gran male abbrugiando i frumenti et rovinando le moline.
Posto il corpo di Aniiibale nella chiesa di san Giorgio, et quivi vestito da cavaliero, con
grande honore fu d'indi levato et portato a seppellire alla chiesa di san Jacomo. Fu poi
posto nella pariete sopra la sua sepoltura la ispressa imagine sua a cavallo tutto armato con 10
la spada nuda in mano tutto di riiievo con questo epitalBo sotto:
.^uo nemo utilior -patriae nec -pace, nec armis,
Bentivolae gentis Atmibal sic situs est.
JSxpulitis dudum possessa ex urbe tyrannum
Et profugos civcs restituit patriae. 15
A quibus ingrati scelerata morte peremptum
Sed meritum sumpsit factio suplitium ;
Nam sceleris tanti affinis quicumque fuisset
Hic fcrro, aut flamma praemia digna tulit.
Fa questo Annibale huomo di mediocre statura, non molto carnoso, ma piil tosto gracile, 20
era di color vivo et piii tosto pendeva al rosso, haveva la faccia rotonda, occhi neri et ar-
diti, naso aquillino, et era robusto nelle fatiche; fu dotato dalla natura di bellissimo ingegno
di eloquenza, di liberalitk et di piacevolezza, fu dolcissimo nel couversare, humile et nel-
Tarmi valoroso et ardito. Et per queste sue tante virtii era cosl amato dal popolo. Lascib
dopo di sfe di Donina Visconti Giovanni secondo suo figliuolo d'anni due et mesi cinque. 25
Furono uccisi in questi travagli della cittk di Bologna per la morte di Annibale Benti-
vogli gH infrascritti huomini, cio^: Battista Canetoli capo della congiura, Giorgio Fusagna
pelizzaro, Pietro bombardiero con due compagni, Jacomo Novelli sarto, Petronio Peterlino
pescatore, Segurano da Villanuova, Filippo Ramponi, Bene Tacconi beccaro, Tomasino da
Buonconvento, Bartolomeo di Copolo fornasaro, Nicol6 et Carlo Batonzini, il massaro di Pia- 30
senza, Stephano Pellacani, don Giovanni da Massumatico, Antonio di Rizzardo degrAIberti,
Ambrosio tintore, Jacomo di Zannino Poleseno, Pietro sarto, Oliviero calzolaro, Trombettino
carrattiero et molti altri.
Nicol6 di Bettino beccaro sendo ritrovato nella casa di Giovanni dAngellino, fu straci-
nato per li piedi insino alla piazza sotto le forche, et aperto pel mezzo et cavatogli il cuore 35
et tagliategli le mani, fu impiccato per un piede.
Biagio detto Bottarello anch'egli fu impiccato al palazzo delli notari, oltre molti altri
della fattione Cannesca di poca stima, come famegli et simili, che furono morti senza alcuna
pietk.
Dalla parte de' Bentivogli morirono Estore di Gasparo Malvezzi, Friano di Matlhio Bian- 40
chetti, Pietro dai Burselli.
Tra le case de' Canetoli che furono saccheggiate et poi abbrugiate furono queste : Casa
di Battista Canetoli rovinata insino a' fondamenti, di Francesco Ghisilieri rovinata, di Lodo-
vico Canetoli, di Andrea Ghisilieri, di Galeotto Mezzovillani, di Nicolo di Santi, di Anticonte
Dolphini, di Tomaao di Oliviero Grassi, di Francesco dal B6, di Giovanni di Monari, di 45
Jacomo di Cambio Zambeccari, di Lodovico dalle Correggie, di Francesco di Giovanni Gom-
brudi, di Gulielmo dal Bruno, di Golino Boccadiferro, di Valentino da Pizzano, di Orlandino
Romanzi, di Buonfio Buonfii, di Benedetto Buonfio, di Carlo di Bartolomeo Barocino, di Lo-
[A. 1445J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 107
dovico da Villanova, di Gherardo Pescatore, di Antonio di Jacomo d'Argile, di Gabriele Pia-
tesi, di Christophoro Fusagna, di Petronio Peterlini, di Nicol6 di Bettin beccaro, di Lorenzo
degl' Usberti, di Burattino chiodarolo, di Antonio cartolaro, di Giovanni Panciarasa, di Gio-
vanni di Pace mastro di legname, di Vandino di Jacomo Pescatore, di Francesco detto Ca-
5 stagna, di Gregorio detto Rosso, di Francesco di Roncotorto, di Bartolomeo di Bernardo
Vasselli, di Giovanni della Bertona, di Stephano Pelacano, di Giovanni da Ponte, di Pietro
de' Crescimbeni; case 6 in San Mamolo de' contadini, case 6 in San Felice de' contadini,
case 8 nel Pradello de' contadini.
Furono anche saccheggiate tutte le botteghe degramici de' Canetoli, talmente che da
10 ogni lato della citta si udivano gridi et lamenti si per la morte de' suoi come anco per la
perdita delle case et della robba; et nel vero era troppo cresciuta la licenza del far male a
chiunque piaceva di operare malamente et piu oltre era per accrescere tanta temeriti, se
gli signori antiani non vi ponevano freno.
Si fanno le sontuose essequie di Annibale Bentivogli nella chiesa di san Jacomo et li
15 signori antiani donano aglheredi suoi ducati 100 d'oro da spendersi et convertirsi nel fare
le dette essequie \
Alli 27 di giugiio adunque, che fu la domenica, li signori antiani radunati alquanti cit-
tadini, di commune parere elessero 16 huomini che dovessero riformare gli uffici della cittk
81 deirutile come deirhonore; et furono chiamati li 16 reformatori dello stato. Et furono
20 questi : Porta San Piero : Lodovico di Andrea Bentivogli, Gasparo di Musotto di Vezzolo Mal-
vezzi, Lodovico di Melchiorre Mangioli, Azzo di Pietro da Quarto speciale; porta Stieri:
Sante Bentivogli cavalliere, Dionisio di Bartolomeo di Castello, Rainaldo di Lorenzo Ariosti,
Ludovico Marescotti de' Calvi dottore et priore delli signori 16; porta San Proculo: Romeo
di Guido Pepoli dottor di legge, Bartolomeo Lambertini dottor di legge, Battista di Floriano
25 da San Piero dottore in utroque, Giovanni di Bartolomeo Guidotti; porta Ravignana: Gio-
vanni di Giovanni Fantucci, Christophoro di Braiguerra Caccianemici, Nano Viggiani in luogo
del padre Melchiorre che era assente di Bologna, Pandolfo di Bagarotto Bianchi.
Papa Eugenio crea vescovo di Bologna Tomaso da Sarzana il quale in Bologua haveva
dato opera alle lettere et in particolare alla teologia, sotto la disciplina del cardinale Ni-
30 cola Albergati vescovo di Bologna, et quivi v'era addottorato; il quale andato di poi a Roma
et diventato scrittore della penitenziaria, fu poi fatto suddiacono apostolico et ora vescovo
di Bologna. Era 1' arma sua due chiavi con la mitra, sl come si vede al presente nella chiesa
cathedrale.
Alli 29 di giugno, il martedl, a hore 23, si sparge una voce per la cittk che Achille Mal-
35 vezzi era stato ammazzato, laonde la fattione de' Bentivogli tosto prende Tarmi et passano
alla piazza per difenderla; ma fu poi trovato che ci6 si era divolgato per far correre i Ben-
tivogli; et la sua parte alla piazza, volendo alcuni mandar fuore della cittk sicuramente Ga-
leotto Canetoli sl come fecero, perciochfe egli usci fuori della porta di strk Santo Stephano
travestito; et benissimo gli riuscl la invenzione.
40 Antonio dalle Correggie, Lorenzo Usberti, Barsotto di lacomo d'Argile et Baldessera di
Giovanni dalle Fiubbe, che erano li 4 confallonieri di popolo amici de' Canetoli, aono deposti
et in luogo loro vi sono posti gl' inf rascritti amici de Bentivogli: Jacomo di Polo lanarolo,
Floriano di Galeotto da Raigosa, Matthio da Tossignano notaro, Aldrovandino dalla Fon-
daccia.
45 Gli signori 16 reformatori dello stato della libertk di Bologna si congregano in sufficiente
numero nelForto delli signori antiani et pongono il partito a fave bianche et negre, secondo
il consueto, di bandire i malfattori et tutti i loro seguaci et di confiscare tutti gli beni loro
alla camera, et passb il partito *. Gli antiani furono questi : Lodovico Marescotto de' Calvi
Camera degrAttL * Caraera degl'Atti.
108 IIISTORIA DI BOLOGNA lA. i445j
dottore et priore delH 16 signori, Sante Bentivopli cavaliere, Lodovico Caccialupi cavaliere,
Romco Pepoli dottor di legjfe, Hattista da San Piero dottore itt ulroqiie, Bartolomeo Lam-
bertini dottor di legge, Nano Viggiani dottor di legge in luogo di Melchior Viggiani ca-
valiere et padre suo assente da Bologna, Gasparo Malvezzi, Dionisio da Castello, Giovanni
Fantuzzi, Lodovico Bentivogli, Ludovico Maiigioli, Rinaldo Ariosti, Panduipho de' Bianchi, 5
ChriBtophoro Caccianeraici, Giovanni Guidotti, Azzo da Quarto et Filippo iiargeliini.
Nomi delli banditi: Affricano di Baldessera de' Canetoli detto Bettozzo, Atticonte de'
Delphini overo degli Atticonti, Andrea di Jacomo Ghisilieri, Ambrosio dal Monte da ImoU,
Alessandro degl' Usberti, Antonio da Argile, Antonio di Albertino dalle Ruote, Antonio Ron-
cotorto, Antonio di Giovanni de Ponte, Antonio di Bartolomeo da Stiatico, Antonio detto 10
Fraticcio armarolo, Antonio di Giovauni sartore, Antonio detto il Zazzarino, Antonio carra-
tiero, Antonio di Vandir.o, Antonio di Maso Ferrari, Antonio Chiarelli, Antonio di Galasso
dalle Ruote, Antonio di Maso Piffaro detto il Tonta, Antonio Barbieri, Battista di Matthio
Canetoli, Baldessera detto Bettoccio, la moglie di Bartolomeo Canetoli, Bartolomeo di Gio-
vanni de' Gombrudi, Baldessera di Rainiero Ghisilieri, Bonifacio di Giovanni de' Prieti, Bar- 13
tolo di Goro de' Garfagnani et tiglioli, Baldo di Lippo de' Chiodi, Bartolomeo Sacchetto et
iiglioli, Bartolomeo de' Plodis, Batlista di Giovanni da Villanova, Bartolomeo di Andrea degli
Usberti, Bartolomeo de' Panzeri, Biagio Bottarelli, Bartolomeo Bordigoni, Bartolomeo di Maao
Piffari, Cesare Ghisilieri, Carlaccio Calderio nipote di Pietro Severi, Carlo di Giovanni de'
Plodis, Carlo d'Antonio di Simon Barbieri, Carlo di Bartolomeo Baronzini, Delfino Atticonte 20
degrAtticonti, Daronte Pellacani, Dardo detto il Riccio de' Plodis, Francesco di Alippio Ghi-
ailieri, Francesco di Giovanni Gombrudi, Francesco dell'Abacco, Francesco di Giovanni Odo-
fredi, Filippo over Lippo di Tomfe Ghisilieri, Filippo di Jeronimo da Ai^le, Francesco
Roncotorto, Franza de' Panzerii, Francesco dalla Tomba, Francesco di Alberto Battagliucci,
Francesco di Santa Lucia detto de' Gozzadini, Galeotto et Gasparo di Matteo de' Canetoli, 25
Gasparo di Bernardino dalle Correggie, Galaotto di Pietro Mezzovillani, Gherardo di Anto-
nio pescatore, Gherardo di Desolo abbate de' Ghisilieri, Gottofredo di Pietro Conti da Ca-
salecchio, Gratioso di Petronio Barbieri, Gelasio Triberti, Gerardo di Gerardo calzolaro gia
donzello delli signori antiani, Gasparo d'Antonio Gabbo da Monte Tortore, Grasso di Barto-
lomeo Pellizzaro, Gasparo di Domenico dalI'01io, Gratioso di Gasparino Nutio, Gasparo del- 30
rOrefice, Guidone di Bartolomeo Guidoni, Gualengo di Giovanni Saragozza, Jacomo di Jacomo
Zambeccari, Jacomo di Filippo Christiani, Jacomo Burattino Marini d'ArgeIata, Jacomo di
Giovanni del Monte, Jacomo di Bartolomeo Stiatico, Jacomo dalla Campama, Jacomo Gom-
brudi, Jacomo d*Andrea Rodaldi, Jovanni Antonio di Garzuolo, Giovanni di Bemardino
dalle Correggie, Giovanni di Filippo pescatore, Giovanni di Alberto Battagliucci, Giovanni 35
Milano di Jacomo da Parma, Giovanni Conte di Francesco da Piumazzo, Giovanni di Marco
Lignani, Giovanni della Magnanima, Giovanni di Jacoma d'Argile, Giovanni Santini, Gio-
vanni de Ponte, Giovanni di Russi barbiere, Giovanni Pasio, Giovanni Zambonello, Giovanni
Zantarella, Giovanni d'Andrea degli Alberghi, Giovanni Antonio di Andrea di Piero Bettini,
Giovanni Battista di Pietro barbiere, Giovanni dai libri miniatore, Giovanni di Bartolomeo 40
dai libri, Giovanni barbiero detto TAsenaro, Giovanni di Icobetto da Baggiano, Giovanni
de' Pasi, Jacobino detto Piccinino, Giovanni Cortesino da Bologna, Jacomo d'Andrea Grassi,
Lodovico di Bartolomea moglie di Lambertino de' Canetoli, Lodovico di Bemardino dalle
Correggie, Lorenzo degrUsberti, Lodovico di Giovanni da Villanova, Ludovico gi^ di An-
drea di Lazaro fu decapitato, Lorenzo di Jacomo Ghisilieri, Ludovico nipote di Guglielmo 45
Berni, Lazzarino di Lodo^dco beccaro, Ludovico di Pietro dalle Lanze overo dalle Scudelle,
Lorenzo Scansiero da San Giovanni in Persicetto, Ludovico di Domenico da Barbarolo, Lippo
di Tomfe Ghisilieri, Ludovico dalla Bambace, Ludovico di Nicola dal Lino, Manuello Boc-
IQ, neWoriginate, fer errore: StUtiro
[A. 1445] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 109
cadiferro, Mazzone mondatore, Marco di Jacomo Zenzifabbri, Malagisi pollarolo, Marco Gu-
loso, Michele da Sabbione, Nicolo de' Santi detto de' Raimondi, Nicola da Baggiano, Nicolo
di Bartolomeo da Stiatico, Nicolo di Giovanni de' Plodis, Nicolo Gombrudi, Nicolo di Gio-
vanni di Lando Ambrosini, Nicolo di Bartolomeo Baronzini, Nano detto Chiaramonte Caz-
j zaneschi, Orlino Gombrudi, Pace di Monte d'Abacco, Petronio di Pietro mundatore Barbieri,
Pietro de' Terzi, Paolo di Giovanni dal Ponte, Paolo figliolo di Nicolo dal Lino, Pietro Paci,
Piccirano di Gaiano brentadore, Pietro d'Antonio dalle Ruote, Petronio Soria, Petronio di
Pietro Peterlini pescatore, Pietro di Petronio ortolano, Sante di Atticonte degrAtticonti over
Delphini, Scaccia calzolaro, Segurano di Giovanni da Villanova, Tomaso di Oliviero Grassi,
10 Tom^ de' Giganti, Tomaso di Giovanni sartore, Tomfe Zono, Troilo Mussolini, Tonta di Ma-
sio Piffari, Trombettino Fornasari, Ugolino di Giovanni Boccadiferro et li figlioli maschi,
Villano di Pellacani et liglioH, Christoforo burattaro, Christoforo Quintini.
Li banditi forastieri et del contado furono numero 93.
Agli infrascritti fu posto la taglia di lire mille a chi gl' uccideva, cioe : Galaotto, Gasparo,
15 Affricano Ludovico et Baldesserra detto Bettozzo Canetoli, Francesco Ghisilieri, Nicolo di
Santo, Delphino Delfini degli Atticonti, Ludovico dalle Correggie, Ludovico di Matthio Grif-
foni. A questi che seguitano fu posto la taglia di trecento ducati: Atticonte di Santo Del-
phini, Santo suo figliolo, Andrea di Giovanni Ghisilieri, Gherardo di maestro Antonio pesca-
tore, Galeotto di Pietro Mezzovillani, Christoforo detto Fusagna, Giovanni Milani da Parma,
20 Pase di Monte deirAbbate, Gottifredo di Pietro Conti, NicoI6 di Giovanni Lando. Le case
de' quali furono saccheggiate et li lor beni incamarati '.
Di questo mese di luglio et di agosto erano confaloniere Filippo Pepoli dottor decre-
tale et antiani: Nicolo Sanuti cavaliere, Johanni Baragazzi alias del Calice, Gaspar Ringhiera
dottor di legge, Lodovico Bianchi, Lodovico Caccialupi, Antonio Scardovi, Jacomo di Pietro
25 da Moglio, Giovanni Felicini.
AUi 5 di luglio, il lunedi, gli huomini di San Giovanni in Persicetto giurano fedelta al
commune di Bologna nelle mani di M. Melchiore Malvezzi commissario della terra alla pre-
senza del conseglio di Bologna, li quali di commune consenso donano agli detti huomini per
li danni che essi huomini di San Giovanni havevano ricevuti per cagione dello commune
30 et stato della libertk tutti li beni mobili et le moline de' Canetoli che havevano ucciso An-
nibale Bentivogli poste in detto San Giovanni Persicetto dentro et fuori, et gli fanno liberi
da un obligo fatto sotto ranno 1425 a di 21 d'ottobre *.
Intendendo il duca di Milano la morte di Annibale et la rovina di Battista Canetoli et
di tutta la sua fattione, gli parve esser tempo d'impadronirsi di Bologna, sendo ella tutta tra-
35 vagliata. Et percio fece cavalcare il conte Luigi da San Severino con cinque mille armati
insieme col signor Carlo Gonzaga, li quali nel territorio di Bologna giunti aili 11 di luglio,
la domenica, vi si accostano gli banditi de' Canetoli, che erano 400, et passarono a Castello
San Giovanni et pigliarono una porta gridando: " La Chiesa viva „. II che udendo, gli huomini
del castello pigliarono Tarme et d'indi con uccisione di amendue le parti lo scacciarono,
40 et eglino con vergogna et danno partendosi, andarono lontano 2 miglia ad assediare Monte-
sone; poi andarono a dl 12, il lunedi, a Sant'Agatha et per forza vi entrorono, facendo il si-
mile a Crevalcore et a molte altre castella del Bologneae. Per il che li contadini del con-
tado lasciando le biade tagliate, tutti si fuggirono a luoghi sicuri.
A dl 16, il mercoledi, il Furlano pone il campo a Caatel Guelfo et Tha d'accordo.
45 A di 1 7 di luglio, il sabbato, egli con le sue genti trascorre insino a Castello de' Britti
dove fa presaglia di molti huomini, poi alli 18 passa a Medicina et la conquista, poi va nel
Medesano, nfe vi lascia parte che egli non la ruini et saccheggia.
A dl 19 dl luglio, il lunedl, il senato havendo sospetto delli contadini fuori della porta
« Camera degU Attl. « Camera degU Atti,
110 HISTORIA DI BOLOGNA (A. I44si
del Pradello et delle Lame amici de' Canetoli non facesaero qualche trattato alle porte, le
fanno murare.
A d) 21 di luglio, 11 mercoledl, va a Budrio et il d\ seguente gli dh la battaglia, dove
de* nemici furono morti da 24 ; et per questa cagione Taliano f cce abbrugiare di molte case
In quel contorno. 5
Alcuni soldati del Furlano, forse pifi degraltri arditi, vengono insino alla p)orta di strk
San Vitale per fare qualche loro prodezza; 11 quali scortl, il capitano della porta dlede
11 segno alla campana, significando che quivi erano 11 nemici. Per 11 che moltl contadiiii
pigliando Tarmi qulvi si trassero, et animosamente seguitandoli, tutti gli fecero prigioni et
gli diedero nelle mani delli signori antiani. Li quall come furono essaminati, 11 senato gll 10
lascib liberi, di che oltremodo se ne sdegnarono 11 detti contadini; et parendo loro di easer
beffad, andorono a porsi in aguato dove pensarono che detti soldati erano per passare, per
torgli la vita; et cosl avvenne, perchfe ne uccisero sette et uno gittandosi nel fiume Savena
si salvo.
Michele di Giovanni di Landino, sendo Incolpato che egll havesse condotto fuori della 15
cittJi Galeotto Canetoll, k fatto morlre.
A dl 22 di luglio, 11 giovedl, occorre nella citta un caso da puro ignorante, il quale h:
Habitava in Bologna Simone da Sassoferrato, 11 quale essendo desideroso di acquistare qualche
grandezza presso 11 duca di Milano, penso dl procurare con alcuni de* primi della citta, di
fare che fosse aperta al Taliano una porta a nome del papa, et havuto ragionamento di 20
questo col Taliano, hcbbe buona somma di denari per questa impresa. Ritrov6 adunque
Simone Galeazzo Marescotto, et dopo molti ragionamenti fatti insieme, lo ricerco di questa
sua orditura, promettendoli darli alla mano 500 ducati, et poi fatto Teffetto, gli sborsaria 11
restante, oltre che sarebbe dal duca molto essaltato. Finse gran prontezza Galeazzo di vo-
lerlo servire et si fece dar 11 500 ducati ; 11 quali havuti, tosto Galejizzo piglio Simone et lo 25
condusse al senato narrandogli il fatto; et confessata la verit^ fu impiccato alle finestre del
palazzo delli notari, et Galeazzo senza altra fatica n'hebbe 11 danari.
AUi 24 di luglio, 11 sabbato, 11 conte Luigi da San Severino con due mila cavalli et gran
numero di pedoni passa a Casalecchio et togHe l'acqua del canale di Rheno, con la quale
si macina in Bologna; poi fecero una correria insino sopra 11 Sasso da Glosena et presero 30
molto bestiame et assai prigioni.
II senato, vedendosi levata 1' acqua et essendo nella citth pochissima f arina per li secchi
tempi occorsi, ordina che sia fatto un pistrino per ciascuna parochla' per macinare il grano.
Era nel vero la cittk molto di mal pensiero, sl per vedersi nel mezzo di dui potend esserciti,
sl anche perchfe haveva perduti gli raccolti del presente anno, nfe altro gH restava se non 35
raccomandarsi a Dio benedetto et vivere in speranza di esser soccorso dalli confederati.
AUi 27 di luglio, 11 martedl, Simonetto dairAquila conduttiero di gente d'armi et sol-
dato de' Fiorentini con 500 cavalll et 200 fanti giunge a Bologna. II che intendendolo, 11
conte Luigi 11 giomo seguente si parte da Casalecchio et passo a Buonconvento et alH 29
and6 ad Argile: et gli huomlni temendo della lor rovina, gli apersero le porte del castello 40
et poi andorono seco In compagnia in campo.
Partiti gli nemici da Casalecchio, il senato manda gli architettori a ristorare il canale
deU'acqua, acci6 neUa cittk si potesse macinare; et in questo giorno venne dentro la cittk.
II duca di Milano volendo in parte rimunerare Baldessera Canetoli per cagione del trat-
tato fatto contro Annibale et haverlo ucciso, gli f a dono di 700 ducati ; il che inteso da' Bo-
lognesi, piii si accesero d'odio contro il duca.
II senato vedendo la citth in tanti travagli, mandano ambasciatori alli confederati a chie-
derli nuovo soccorso; et furono eletti Dionisio di Castello, il quale and6 insieme con amba-
sciatore de' Venetiani con impositione di pregare quel senato volessero muover guerra al Duca
in Lombardia per divertlrlo dalla impresa di Bologna.
[A. 1445] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 1 1 1
Mandarono ancora alli Fiorentini Baltista d: Floriano da Castel San Piero per il mede-
desimo effetto.
Alli 22 d'agosto, la domenica, il conte Luigi con ressercito passa a Castel Franco et vi
pone r assedio, combattendolo con due grosse bombarde, dove rovino di molte case. Et alli 3
5 di settembre, il venerdi, vedendosi gli huomini del castello non havere soccorso alcuno et li
nemici esser potenti et di gran numero, si dknno al conte, salve le persone et Tavere.
E di settembre et di ottobre confaloniere Giovanni Fantucci ; antiani : Nicola Poeti, Fi-
lippo Bargellini, Andrea Angelelli dottor di legge, Nicolo Pasi, Filippo Formaglini, Mino
Rossi, Nano Viggiani dottor di legge, Carlo Zambeccari.
10 Fu Dionisio di Castello in questa sua ambasciaria huomo tanto caro et grato al senato
di Venetia, che essi lo fecero gentilhuomo venetiano con somma contentezza di tutti, siccome
dairinfrascritto privileggio si puo chiaramente vedere. Qual h tale :
Franciscus Foscari Dei gratia dux Vknbtiarum, etc.
Universis et singulis tam amicis quam iidelibus et tam praesentibus quam futuris prae-
, 15 sens privilegium inspecturis, salutem et sincerae dilectionis Jiffectum.
j« Ducalis excellentia nostra nostrorumque illustrium praedecessorum in liberalitatis et gra-
^M titudinis operibus et naturali quadam inclinatione solita conversari, tanto amplius et libentius
jB personas egregias ac virtutum dotibus insignitas praevenire studet honoribus ac non modo lau-
dibus verum etiam dignis titulis decorare quanto ducato nostro devotiores nostraeque reipu-
20 blicae commodis promptiores fide et operibus se ostendunt. Attendentes itaque ingentis fidei
et devotionis iiitegritatem et optimam dispositionem quam spectabilem et egregium virum do-
minum Dionisium de Castello honorabilem civem Bononiensem ad nos et ducatum nostrum et
ad reipublicae nostrae omniumque civium nostrorum commodum multis modis ab ipsa rerum
experientia dudum habuisse et habere cognovimus, volentesque in eum aliquod gratitudinis
25 signimi ostendere ; notum f acimus tenore praesentium universis quod proprio motu ac de mera
nostrae reipublicae liberalitate omnium consiliorum et ordinamentorum nostrorum, necessaria
solemnitate servata, praefatum dominum Dionisium cum filiis eius et haeredibus civem no-
strum Venetiarum creavimus et creamus ipsumque ac eius filios et haeredes in numero aliorum
civium nostrorum assumpsimus ac tenore praesentium aggregamus, ipsumque sincerae bene-
30 volentiae brachiis amplexantes ac firmiter statuentes quod omnibus honoribus, beneficiis,
praerogativis, gratiis et immunitatibus, quibus caeteri cives nostri Venetiarum gaudent et
fruuntur, idem dominus Dionisius eiusque filii et heredes perpetuo gandeant et utantur.
Qui dominus Dionisius pro se ac filiis et haeredibus suis fidelitatis debitum et solemne nobis
praestitit iuramentum. In praemissorum autem fidem, robur et evidentiam pleniorem, praesens
35 privilegium fieri iussimus et bulla nostra plumbea pendenti muniri.
Datum in nostro ducali palatio anno Dominicae Incarnationis 1445, indictione 9, die 5
mensis septembris.
A di 9 di settembre, il giovedl, 11 conte Luigi passa a Castello San Giovanni in Persicetto ;
et quei perfidi villani per mezzo di un tradimento gli danno il detto castello '.
40 Alli 27 di settembre, il lunedl, i Bolognesi danno principio ad una bastia sopra il ponte
di Corticella et la notte seguente gli nemici gettarono a terra tutti li merli del detto ponte ;
fecero anco li Bolognesi levar via tutti li passi del canale di Rheno, acciochfe H contadini
potessero con sicurezza seminare i campi.
Taddeo Marchese conduttiero delle genti d'armi de' Venetiani a dl 29 di settembre, il
45 mercoledl, viene con mille cavalli in aiuto di Bologna, et con esso lui anche vennero gli
' Cromca Fantuccia,
112 HISTORIA DI BOLOGNA \A. lus]
ambasciatori di Venetia. Fu Dionisio quasi da tutta 1a citt& salutato, rallegrandosi con cmo
lui della honorata dignitJi havuta dalH signori Venetiani.
II conte Luigi, havendo prese quasi tutte le castella del Bolognese, le fomisce di presidi
quasi tuttl fuorusciti et banditi di Bologna. Poi con tutto fessercito passa a Milano doman-
dato dal duca, nel cui luogo mandato haveva Bartolomeo da Bergamo.
A dl 8 ottobre, il venerdl, 1 Holognesi mandano alquante squadre di cavalli et molti pe>
doni al castello di Medicina et il conquistano salvo l'havere et le persone.
AUi 15 d'ottobre, il venerdJ, Gregorio d'Anghiari capitano de' Fiorentini con 400 fanti
et 50 cavalli giunge a Bologna in aiuto della cittL
A dl 23 ottobre, il sabbato, a hore 23 et mezzo i Bolognesi mandano gente al Sasso da 10
Glosena, il quale era posto in fortezza et guardato per grinimici; et il dl seguente fecero
una correria per valle di Rheno insino a Luminaso et hebbero il detto Sasso per forza,
dove mori Pacifico da Panigo capitano et bandito di Bologna et furono presi gl' infrascritti,
cio^: Valdessera di Rainerio Ghisilieri, Mattio di Jacomo Buonamici barbiero, Domenico del
Taliano dalla Cura, Guidone di Jacomo sarto, Jacomo di Grratia calzolaro detto Roseto, Gio- 15
vanni detto Massaro di Vicenza et Nicol6 Tonio detto Tambrirello. Questi fu ferito su la
testa et mori allo spedale.
Sono di novembre et decembre antiani: Melchior Malvezzi confaloniere, Bonaventura
Lodovisi, Jeronimo Saracini, Nicolo Boccadiferro, Jacomo Renghieri, Bartolomeo Lambertini
dottore, Giovanni Galeazzo Galucci, Brunino Bianchi, Lorenzo Gozzadini. 20
A di 8 di novembre, il lunedi, i Bolognesi mandano alquante squadre di soldati da piedi
et da cavallo a Rheno grande et quivi fanno fare un fosso grande per un bosco detto la
Padrella, la.quale durava meglio di tre miglia, et tagliarono la \aa di Rheno et quella della
Saraoggia da amendue le rive in luogo detto Cuortetone et riempirono la Samoggia di legname
un terzo di un miglio. Et questo si fece perchfe quei di San Giovanni havevano tagliata 25
Tacqua del Rheno addosso a quei di Cento et della Pieve in luogo detto la Nave.
Alli 18 di novembre, il giovedi, sono impiccati gli prigioni tutti che furono presi da
Taddeo Marchese al Sasso, eccetto Valdesserra di Rainiero Ghisilieri perchfe egli non era
nella cittk il giomo che fu morto Annibale.
Alli 19, il venerdi, il senato manda Taddeo Marchese con Tessercito ad Argile et Tassedia, 30
et con le bombarde talmente I' infestano, che gli gettano a terra la maggior parte della porta
et il conducono a termine tale che era per arrendersi in breve.
Intendendo il duca di Milano che li Bolognesi andavano conquistando le castella pigliate,
manda a dietro il conte Luigi con Francesco Piccinino et 4300 cavalli; il quale essendo
gionto nel Bolognese, passa a San Giovanni in Persicetto alle 23 hore. II che intendendo il 35
campo de' Bolognesi, che era airassedio del castello di Argile, si parte quella istessa notte et
abbrugiano tutti li ripari, bastioni et alloggiamenti che fabricati havevano, et il d\ 30 di no-
vembre, il martedi, se ne ritomo a Bologna.
Inteso il conte la partita di Tadeo, tosto manda quella istesa notte alcune bande di
cavalli insino alla porta della citttk et abbrugiano la casa del gabellino; di che accortosi il 40
capitano della porta, fece dare il segno con la campana della torre degrAsinelli et poi con
la campana del comune esser gionti li nemici alle mura, ma mentre che il popolo piglia
rarme per andar ad incontrarli, essi fuggono.
II senato, bramoso di vedere che numero di soldati havesse et quanti anche fossero quelli
della citta, egli alli 2 di decembre fa dare il segno alla campana del comune, laonde tutti 45
armati passarono alla piazza: et il senato, fattili stendere, gli fece fare la mostra, la quale
nel vero fu bellissima da vedere et piacque assai alli signori anfnani.
Alli 7 di decembre, il martedl, il conte Luigi con tutto Tessercito ritorna in Lombardia,
lasciando tutte le castella che haveva nel Bolognese con buoni preaidii.
A dl 20 di decembre, il lunedi, sonate le quattro hore, in Bologna fu cosi grande et 50
[AA. 1445-1446] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 113
spaventoso terremoto, che caddero molti camini et mura et gli huomini spaventati fuggivano
airaperta stimando che il mondo dovesse subissare et finire.
Vedendosi il senato libero dalle insidie de' nemici, danno ordine alle cose de' banditi;
et alli 29 di decembre, il mercoledi, eleggono gl' inf rascritti cittadini, dando loro auttoritk di
5 dispensare le robbe di detti fuorusciti, et furono questi: Gasparo di Ludovico dalle Armi,
Giovanni di Tomaso Bianchetti, Nicolo di Poeta Poeti, Giacomo di Giovanni Marsili, Chri-
stoforo di Braiguerra Caccianemici, Giovanni di Bartolomeo Guidotti, Filippo di Gasparo
Bargellini, Giovanni di Bartolomeo dal Calice et Jacomo di Giovanni Caprara.
Anno di Cristo 1446. — Alle calende di gennaro, il sabbato, si fanno gli nuovi magistrati
10 della citta secondo il conaueto, et sono creati antiani gl' inf rascritti, ciofe : Lodovico Calvi
alias de' Marescotti dottore di legge et confalloniere di giustitia, Giovanni Francesco Cervelati,
Christoforo di Braiguerra Caccianemici, Jacomo Cavrara, Jeronimo Bargellini, Giovanni di
Paci, Taddeo Bentivogli, Jacomo di San Piero, Tomaso di Castello.
AUi 2 di gennaro ordinano gli assonti sopranominati che sieno dipinti nel muro del pa-
15 lagio de' notari con li piedi appiccati airinsu come traditori gl' infrascritti, con il proprio
nome sotto i piedi: Galeotto, Gasparo, Affricano di Baldessera, Lodovico, Baldessera detto
Bettozzo, tutti de' Canetoli, Nicol6 Santi, Delphino Delphini, Lodovico dalle Correggie, Lo-
dovico di Matthio Griffoni; poi vi fecero dipingere il miserabil caso et la morte horribile di
Battista Canetoli nel mezzo delle fiamme et come era cosl abbrugiato divorato da cani et
20 porci '.
Di poi il senato deputa oratore al serenissimo Foscari duca di Venetia il magnifico dottor p. ns
M. Aloisio Foscarari bolognese. Similmente deputa gli uflSziali sopra il sale, e furono: Alberto
Albergati, Giacomo Renghieri, Urbano dalla Fava, Giovanni de' Paci, Ettorre dalla Volta.
Alli 6 detto sono creati i tribuni della plebe.
25 Si creano ancora 16 riformatori, e sono: Sante Bentivogli, Scipione Gozzadini, Paolo dalla
Volta, Lodovico Caccialupi, Dionisio Castelli, Giovanni Guidotti, Filippo Bargellini, Azzo da
Quarto speziale, Lodovico Marescotti, Nicolo Sanuti, Gasparo Renghieri, Bornino de' Bianchi,
Nicoloso Poeti, Giacomo Grati, Virgilio Malvezzi, Girolamo Bolognini.
Havendo richiamato il duca Filippo a sfe il conte Luigi, perchfe intendeva che li Vene-
( 30 tiani radunavano gente ai danni suoi et che procuravano di havere il detto Luigi al loro
soldo con cinque suoi figliuoli, et sendo pure bramoso il duca di haver Bologna, manda
Astorre fratello del signore di Faenza in Romagna con 500 cavalli et 200 fanti, accioch^ si
trattenesse in Forli insino a tanto che gli mandava maggior numero di gente per passar poi
nel Bolognese. Egli adunque alli 8 di gennaro, il venerdl, passa per Ferrara et se ne va a Forli.
35 II senato, che intende la venuta della gente del duca in Forli, si riempie di gran sospetto,
et tanto piu che il detto signor di Forli era con i Fiorentini confederato. Pero mandano
ambasciatori a Fiorenza per intendere che dissegno fosse quello del duca. Gli ambasciatori
furono questi: Dionisio di Castello et Gasparo Malvezzi, li quali andarono, intesero il fatto et
ritomarono avvisando il senato che li Fiorentini tosto gli mandariano aiuto.
40 AUi 6 di febbraro, la domenica, vengono le nuove in Bologna che il duca haveva fatto
imprigionare nel fomo di Monza il conte Luigi con cinque suoi figlioli, perch^ haveva inteso
che egli si era accordato con li Venetiani ; e per questa sola cagione cre6 suo capitano il
signor Carlo Gonzaga.
Essendo in questo tempo li Venetiani in guerra con il duca di Milano, mandano a Roma
45 a papa Eugenio ambasciatori per far lega con esso lui per poter contrastar con il duca; li
quali honorati ambasciatori giunsero a Bologna alli 24 di gennaro, il lunedh furono con honore
41. forno] ntlVoriginale Fomo
• Camera degl'Atti.
T. xxxm, p. 1 — 8.
114 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i446i
ricevuti et benissimo trattatt. Questi suasero assai il senato bologneae a doversi pacificare
col pontefice, et che ci6 facendo eglino facilmente si difenderebbono dal duca, et a quello
che essi glVssortavano, eglino istessi hora il facevano. Piacque aasai que«to amorevole awiso
al senato, parendogli che cos) dovesse essere, che pacificondosi col papa viverebbono in
pace. Et Bopra ci6 havuto maturo conseglio, et vedendo che questa pace gli ritomava a 5
bene, mandarono ambasciatori al pontefice ; i quali andarono con honoratissima compagnia
al pontefice per vedere di riconciliarlo con la cittk e lui.
AUi 1 1 di marzo, il venerdi, li signori antiani mandano Taddeo Marchese et Pietro Na-
varino con !e lor genti a San Lorenzo in coUina per ricoverarlo insieme con li altri luoghi
del territorto occupati. Eglino trascorrono insino al castello, et poi per lo territorio di Gre- 10
•pelano et di Baggiano, et fanno gran preda di bestiami et di persone. Ma nel volere con
essa tornare a Bologna, li soldati s'intoppomo in un grosso squadrone di contadini armati,
che alli passi attenti gli aspettavano per levarli di mano il depredato bottino, et venendo
alle mani, de' contadini ne furono morti da 40 et il restante si pose in fuga.
/. /»o AUi 18 di marzo, il venerdi, fu publicato per la cittade che Battista' Poeti era stato 15
awelenato in Roma, ove era ambasciatore per il duca di Milano.
A dl 19, il sabbato, la compagnia de' pescatori per il consiglio delli 600 fe privata che
non possi crear massaro, et gli sono tolti li statuti et in mille parti stracciati ; et poi danno
libera facoltk a chiunque vuole di poter vendere il pesce, pagando pero il datio consueto.
Melchiorre di Nani de' Viggiani ritoma a Bologna fatto cavalliero dalli signori Venetiani. 20
Antiani di maggio et giugno : Porta Ravegnana: Pandolfo Bianchi confalloniere, Antonio
da San Piero dottore, Giorgio di Jacomo de' Vasselli; porta San Piero: Giovanni Bianchetti,
Eliseo da Cignano; porta Stiera: Matteo Garisendi, Domenico Garganelli; porta Procula:
Paolo dalla Volta, Jacomo Fantuzzi.
Antonio Ranucci tratta le cose di Bologna con papa Eugenio, ma tanto sdegnato contro li 25
Bolognes! il truova, che non ne pu6 cavare accordo alcuno, anzi dice volere il dominio libero
della cittk, il che il Ranucci lo scrive al senato; et eglino per questa cagione creano ambascia-
tori alli Venetiani alli 24 di maggio, il martedl. Fu eletto ambasciatore Jacomo di Pellegrino
Ingrati pelHzzaro, a cui diede il senato honorata compagnia. Mormoro assai il popolo di
questa elettione, giudicando che ad una repubblica di Venetia non si dovesse mandare un 30
arteggiano, ma qualche nobile et honorato cittadino. Nondimeno egU ando a Venetia et
riuscl di tal maniera presso quel senato, di tanta eloquenza et di tanta prestanza di ingegno,
che ne re8t6 molto maravigliato. Era nel vero Jacomo omato di bei costumi et di leggiadre
maniere, haveva bellissimo ingegno, era affabile, eloquente et quando parlava era sl grato,
che dolcemente violentava altri ad ascoltarlo piu che volentieri, oltre che era huomo il piil 35
bello et proportionato che in Bologna si trovasse; hebbe per moglie Catarina Fasanini:
in somma, havendo egli trattato le cose con li Venetiani con grandissimo honore et laude
di quel senato, se ne ritorno a Bologna.
Stassi Bologna nel mezzo de' travagli et il suo territorio del continuo e preda de' nemici,
nk si pu6 coltivare le terre, nemmeno raccogliere cosa alcuna attinente al vivere; n^ questo 40
solo affligge la cittk, ma anco 6 oppressa da infinite vessationi et prestiti posti a tutte Thore
alli cittadini. Laonde per ogni lato si odono voci lamentevoli et grande mormorationi ; il che
conosciuto appieno dal senato, non sa che si fare. Finalmente, dopo molti consigli, egli si
risolve di tentare se pu6 condurre al servigio della cittk il conte Francesco da Cudignola,
sperando che egli col suo valore liberaria il travagliato territorio et che porrebbe qualche 45
freno al molto ardire de' nemici; et a questo elessero ambasciatore Ludovico Caccialupi, il
quale andato, hebbe in risposta che egli non poteva abbandonare la Marca suo paese, sendo
infestata dal papa, et che se gli offeriva commoda occasione di poter venire per Tantica
amistk che teneva con i Bolognesi, che volentieri ne verrebbe. Et coa il Caccialupi ron
tale rissolutione se ne ritom6 alla citt^ 50
[A. 1446] DEL P. CHERUBiNO GHIRARDACCI 115
Mentre la Marca era travagliata, Filippo duca di Milano i suoi consegli volge ai danni
di Francesco Sforza suo genero; et a di primo di maggio, la domenica, sendo in speranza di
haver Cremona pel mezzo di Giovanni Schiavo soldato del conte Francesco, vi manda Fran-
cesco Piccinino, il quale avendo passato il Po et credendo la notte entrare in Cremona
5 col favore de' Ghibellini, niuno profitto fece. Et perduta la speranza, ne ando a Soncino,
et senza alcun contrasto 1'hebbe. Poi ritorno ad assediare Cremona per acqua et per terra.
Piacque molto questo principio di guerra alli Bolognesi, percioch& consideravano che, es- />. 130
sendo il conte Francesco confederato con li Venetiani, sarebbe necessaria cosa che egli abban-
donasse Bologna. Et perci6 il senato, parendogli havere qualche franchigia da questa princi-
10 piata guerra, alH 2 di maggio, il lunedi, mandano Taddeo Marchese et Pietro Navarino con
suoi soldati al castello di San Lorenzo in collina, et Thebbero a di 13, il venerdl. Poi passano
a Crespellano et alli 22, la domenica, Thanno in poter loro a patti salvando la vita et le
persone. II che intendendo il senato, manda per commissario deIl'es8ercito Achille Malvezzi
dandoli et monitione et molte bocche di fuoco per espugnar le castella.
15 II senato, che pur desidera havere certa informatione dell'apparato che si diceva che
li Venetiani facevano contro il duca et in difesa di Cremona, manda ambasciatori a' Vene-
tiani per meglio accertarsi ; et eletti furono Battista da Castel San Pietro et Cristoforo Cac-
cianemici. Li quali aiidati furono da quel senato accarezzati et con lieta faccia accolti, a'
quali li Venetiani affirmarano che a' prieghi del conte volevano mover guerra al duca di
20 Milano, et che di gik havevano mandato secretamente et a poco a poco a Cremona 600
cavalli et havevano commesso a Micheletto Attendulo loro capitano che ragunasse le genti
nel Bresciano. Poi gli dissero che i Bolognesi stessero sicuri et di buon animo et che
non mancassero di esser contrari al duca, perch^ questa era la via di farli lasciare la impresa
di Bologna. Cosi contenti et lieti gli ambasciatori ritornarono a Bologna et del tutto ac-
25 certarono il senato.
I Bolognesi adunque, preso animo da sl felice nuova de' Venetiani, gli parve di volere
conquistare il castello di San Giovanni; per 11 che alli 24 di maggio, il martedl, da sei mila
huomini della cittk pigliarono Tarmi, sendo loro commissario Romeo Pepoli huomo di gran
valore, et con esso lui essendo Taddeo Marchese et Pietro Navarino, Simonetto dairAquila
30 capitano de' Fiorentini et Tiberto Brandolini capitano de' V^enetiani, et passarono nel territorio
del detto castello, et prima che gli dessero il guasto, Romeo gli mandb un trombetta al ca-
stello a chieder obedienza alla citth di Bologna et che non volendo ubbidire farebbe guastare
il loro paese. Risposero gli huomini che essi erano soggetti al duca di Milano et che gli
volevano osservare la data fede. Romeo allora fece avvicinare il campo al castello per
35 darli la battaglia, et perchfe quei di dentro vietavano raccostarsi, Romeo con gli ripari si
forzava passare innanzi.
Iirtendendo il senato Tostinata risposta di quei di San Giovanni, et come che ostavano
al campo pertinaci et ostinati di non volere obbedire alla cittk, alli 29 di maggio, la domenica,
fanno armare un huomo per casa sotto di un confalone per quartiero, che furono da dieci
40 milla persone, et gli mandano a' rlanni del territorio di San Giovanni, alla rovina del quale
vi stettero in sino alli 8 di giugno del mese seguente ; n^ vi rest6 cosa che sana fosse. Ma
mentre che i Bolognesi predavano il territorio, non restava per6 Romeo di travagHare il
castello et di offenderlo.
Havendo presentito il duca Tassedio di San Giovanni, tosto vi manda per soccorso Carlo
45 Gonzaga con mille cavalli ; il quale avvicinandosi al castello, Romeo si ritrasse adietro, et
pas86 alle Budrie per sicurezza delle sue genti.
Papa Eugenio alli 5 di giugno, la domenica, con molta solennith canoniza san Nicola
da ToUentino deirordine Heremitano, alla cui presenza in concistorio furono da un cardinale
recitati .300 miracoli srritti per mano di notaro con 11 testimoni, et in questo giorno della suu
50 canonizatione visibilmente si vide che egli aperse le carceri di Pavia et liber6 tutti gli car'ce- p. ijr
116 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i44«)
rati, il qual miracolo fu dipinto sopra la porta della citti. Queato 6 quel glorioso santo
che del 1505 a d) 15 aprile, il mercoledi, liber6 Pietro Antonio da Bologna, che fu impiccato,
stette sino alle 22 hore sospeso; il qual poi si fece frate di San Jacomo, sendoai avvotito a
queato santo, et si chiam6 fra Nicola. Fu questo miracolo in Bologna nel Mercato, come
ne' libri de' frati di San Jacomo distintamente appare.
I Bolognesi, che per anco non vedevano nulla della guerra de' Venetiani contro il
duca, restarono di se medesimi assai dubbiosi, et per certificarsi di quello che i Venetiani
facessero, mandarono a Venetia Gasparo dalla Renghiera per ambasciatore, a cui i Venetiani
fecero riaposta come prima, affermando che tosto udirebbono lo scoppio.
II senato per ostar meglio alla perfidia del duca di Milano assoldano il signor di Faenza, 1(
et egli incontinente gli manda 600 cavalli; li quali giungendo alli 27 di giugno, il lunedi,
passarono al Borgo Panigale insieme con molti della cittk armati, per unirsi con ressercito
che era alle Budrie, che tosto quivi doveva venire. Et congiunti, passarono poi a Castel
Franco et rassediarono.
Govemavano la cittk in questi giorni Galeazzo Marescotti, Lodovico Marescotti, Gaaparo 15
Malvezzi, Achille Malvezzi, Romeo Pepoli, Giovanni Fantuzzo, Dionisio di Castello, Pan-
dolpho de' Bianchi, Carlo Malvezzi, Antonio Ranucci medico et Lodovico Bentivogli. Et era
la cittk da grandissima carestia et da mille imposte aggravata, et poca giustitia si faceva,
et la cittk pareva quasi che una spelonca di huomini licentiosi ; et questo cagionava non dal
poco govemo delli suddetti signori, che nel vero havevano compassione al popolo et in 20
secreto lagrimavano gli affanni della cittk, ma dagrinfiniti travagli che ne dava il duca di
Milano, perchfe erano tali che bisognava per ogni via (benchfe grave al popolo) difendere la |
libertk comune.
Sendo Tessercito de' Bolognesi vicino a Castel Franco, ove era di presidio Guglielmo
figliolo del marchese di Monteferrato et emulo di Carlo Gonzaga con 500 cavalli et 200 fanti, 25
insieme col signor Alberto de' Pii da Carpi conduttiero del duca, Taddeo marchese mand6 a
Gulielmo un fido et secreto nuntio a farli intendere che volentieri ragionerebbe con esso lui
di cosa che gli sarebbe grata. A cui Gulielmo subito and6, et dolcemente abbracciatisi, venne
Taddeo a ragionarli di quanto doveva, et conclusero finalmente fra di loro ' che Guglielmo
• desse Castel Franco a' Bolognesi con la rocca di San Giovanni, che si teneva ad instanza sua, 30
che i Bolognesi gli donariano mille ducati; et havendo Taddeo il mandato da' Venetiani et da'
Fiorentini di ritirare se poteva Gulielmo dal duca Filippo con proferta di darli la condotta di
200 lanze et 100 fanti per parte delli Venetiani et altre 200 lanze et 100 fanti per parte de' Fio-
rentini, et li Bolognesi lanze 100 et altri tanti pedoni dandoli ducati 60 per lanza con le Htanzie,
et 6000 ducati li Bolognesi per stipendiare li soldati, et il restante che mancasse li Venetiani 35
et Fiorentini, seco di cio anche ne ragiono, dove si concluse il tutto concordemente. Fatto ci6,
Taddeo mand6 un trombetta a Bologna a notificare al senato quanto haveva fatto, di che tanta
consolatione il senato ne prese, che don6 al trombetta 100 ducati d'oro. Venne poi di subito
il signor Taddeo a Bologna et fece raccogliere il conseglio delli 600, et quivi si propose
quanto erasi per mandato de' Venetiani et de' Fiorentini fatto, il che evidentemente era a 40
profitto et quiete della citta, et era per esser potissima cagione di conquistare tutte le castella.
Vero ^ che il signor Gulielmo per sua cautione voleva 4 ostaggi de' primi della cittk sin tanto
1. 13' che egli havesse la ratificatione di quan'to si era fatto per lui dalli Venetiani et Fiorentini,
la quale non si tosto l*havrebbe, che rimandaria gli ostaggi a Bologna; obbligandosi egli al
presente dare Castel Franco et la rocca nelle mani de' Bolognesi, et che si cacciarebbe 45
fuor del territorio di Bologna Carlo Gonzaga con tutti li soldati del duca. Restitul adunque
tutto quello che haveva fatto et contrattato Taddeo riferendogli gratie infinite.
Gli ostaggi consignati al signor Gulielmo furono questi: Giovanni di Taddeo PepoH,
> CoRio, parte quinta.
[A. 1446] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 117
PietTO di Giovanni Fantucci, Bartolomeo di Dionisio di Castello, Ercole di Gasparo Malvezzi,
li quali tutti insieme con il signor Taddeo furono accompagnati insino a Castel Franco, ove
era Tessercito bolognese; et il signor Gulielmo mandb il signor di Carpi a pigliarli.
Antiani di luglio et agosto: Porta San Piero: Lodovico Bentivogli confaioniere, Vergilio
5 Malvezzi, Giovanni Caccianemici; porta Stiera: Matteo Marescalchi, Lodovico di Giovanni
Luchini; porta Procula: Giovanni Guidotti, Segizrano da Monzone; porta Ravegnana: Gio-
vanni da Manzolino, Silvestro Tarafogolo.
AUi 6 di luglio, il mercoledl, havendo il signor Gulielmo havute le confirmationi dalli
Venetiani et dalli Fiorentini di quanto era stato trattato fra lui et il signor Taddeo, mand6
10 a chiamarlo et fecegli aprir le porte di Castel Franco et gli diede la tenuta ad instanza
del senato bolognese; et havendolo Taddeo fornito di buoni presidj, egli, insieme col signor
Guliehno, pass6 con ressercito al castello di San Giovanni, sendo stato di prima il tutto
ordinato dal signor Gulielmo col castellano suo nipote, il quale di gik haveva introdutto
dentro 300 fanti de' Bolognesi. Non fu la cosa tanto secreta di metter dentro li detti soldati,
15 che Carlo Gonzaga la seppe, et di piu intendendo che Tessercito bolognese si accostava con
il signor Gulielmo, comincio a temere di quello che poi gli intervenne, che li suoi soldati
I sarebbono spogliati overo ammazzati; laonde secretamente gli fece tutti armare, insieme
con tutti quei del castello. Ma gli huomini del luogo, vedendo la mala parata et la rovina
I loro, pensarono il modo di salvarsi; laonde fecero intendere alli Bolognesi, che se gli volevano
! 20 perdonare et salvarli dal sacco, che essi si volgerebbono dalla lor parte et gli aiutariano
j a spogliare li soldati di Carlo. Piacque questa offerta al signor Taddeo, et gli promise mante-
nerli tutto quello addimandavano. Allhora gli huomini del castello pigliarono Tarme contro
Carlo et suoi soldati, et azzuffandosi seco, il vinsero et mandarono li suoi in rovina ucciden-
done assai et assai ferendone. Carlo con 6 cavalli si fug^ a Modona con la perdita di
i 25 700 cavalli, et li banditi parimente si salvarono in Modona, et agrhuomini del castello fu
osservato quanto il signor Taddeo promesso gli haveva. Conquistato San Giovanni, et havuta
la rocca et fornitala di presidj, il signor Taddeo con tutto Tessercito pass6 a Sant'Agata
et a Crevalcore; li quali, siccome tutti gli altri luoghi da quel lato, si diedero a' Bolognesi;
j del che in Bologna se ne fece gran festa et con prieghi cordiali tutti resero gratie a Dio.
> 30 Alli 8 di luglio, il venerdl, il signor Taddeo con tutto Tessercito passa al Lavino, et
d'indi manda a dire agrhuomini dArgile che si rendano al senato di Bologna; li quali di
subito ubidiscano senza alcuna contradittione.
Essendo il Taliano stato accusato a Filippo duca, che egli era accordato con i Fiorentini,
subito il duca manda nel campo della Chiesa Giorgio Danono amico del patriarca dAquilegia.
ii' 35 Et essendo il Taliano a tavola col patriarca, Giorgio il prese et lo mand6 prigione alla RoccA
contrada, et quivi gli fa tagliare il capo; et la sua compagnia fu data al Corio.
II campo del duca di Milano, che era sul Cremonese su la riva del Po, in luogo detto />. rjs
il Merzaro appresso il castello Poleseno, da Micheletto Attendolo capitano de' Venetiani a
dl 28 di settembre, il mercoledi, fu rotto e vinto. Et il Piccinino, fuggendo sopra una barchetta,
i 40 8u Taltra riva si 8alv6. Restarono prigioni 4000 cavalli, tutti gli carriaggi et ponti che
havevano fabricati sopra Tacqua del Po. Venne questa nuova a Bologna alli 29 di settembre,
il giovedi, et se ne fece gran festa et processioni.
In questo tempo i Venetiani mandano Matteo di Capua et Gasparo Malvezzi con 700
cavalli leggieri amendue conduttieri per soccorrere Caravaggio, che da Francesco Sforza
ii', 45 era assediato. Questi fu conte di Todorano et hebbe per moglie Giovanna Bentivogli.
I Venetiani, havuta questa vittoria, 8'acco3tarono a Soncino, il quale tosto si rese; di poi
andarono a Ghiara d'Adda et in pochi giorni venne in potestk de' Venetiani, ci6 che era di
Filippo, eccetto Castel Leone et Crema, che era ben fornita per lo duca. N6 quivi si ferma-
5. Malvezzzi {con tre z) uelVoriginal*
118 HISTORIA Dl BOLOGNA lA. i446j
rono i Veneriani, ma alli 6 di novembre, la domenica, passando oltre TAdda, et vennero sul
Milanese. Ma Filippo, stimando che li Venetiani tentarebbono di paasar TAdda, vi fece ogni
riparo, et prima commesse geiite a Crema et a Lodi, et rivocato Aloigi Sanseverino, et raccolte
le genti rotte nel Cremonese, et rimessele in punto, le pose hu TAdda, ordinando che giomo
et notte bene guardassero il liume. Brandolino, che vidde tanta diligenza, fece spiare tutti
i guadi da quella parte ove non erano gli nemici, et fatto un ponte di navi condotte da carri,
Micheletto con tutte le squadre passb dall'altra parte, et sentito vi corse tosto ressercito
del duca; ma non potendo sostener rimpeto di quei che erano passati, abbandonando il fiume,
si fuggirno in diversi luoghi, restando 600 cavalli de' nemicl prigioni: il perchfe tutto l'esercito
venetiano pa886 nel Milanese, et posero a sacco tutta quella parte della Marchesana insino l^
ai borghi di Milano.
Passb di poi Micheletto sopra Cassaiio, che b sul fiume, et a forza di bombarde lo con-
qui8t6, fortidcando il borgo et la rocca et facendovi un ponte di legno.
Venne la nuova di questa vittoria a Bologna alli 1 1 di novembre, il venerdl, et si fecero
grandissime allegrezze, con fuochi et campane. 15
Antiani di novembre e decembre: Porta Procula: Romeo Pepoli dottore confaloniere,
Carolo Zambeccari, Francesco di Giovanni Canonici; porta Ravegnana: Andrea Battaglia,
Lodovico di Nicola de' Bianchi; porta San Piero: Pietro Magnani dottor di legge, Giovanni
Ludovico dairArmi; porta Stiera: Jacomo di Pietro da Moglio, Scardovino di Jacomo Scar-
dovini. 20
Que8t'anno il magnifico dottor messer Aloigio Foscarari bolognese oratore k deputato
al serenissimo prencipe Francesco Foscari duca di Venetia. Furono officiali del sale: Alberto
Albergati, Jacomo Renghieri, Urbano dalla Fava, Giovanni de' Paci, Ettore dalla Volta.
Vedendosi la fattione bentivolesca essere senza capo, poi che perduto havevano Annibale
Bentivogli di loro et della patria honore et gloria, deliberarono di constituire per loro primario 23
Ludovico Bentivogli; et un giorno, essendo li suoi amici radunati nel palazzo delli signori
antiani, dove facevano la residenza dei loro consigli, havendo il cavaliero nel mezzo loro,
cominciorono con mille persuasioni a pregarlo che volesse degnarsi di esser loro guida, et
fare tutto il popolo lieto et contento; perch^ a tutli pareria che Annibale fosse al mondo
ritornato. Ma il cavaliere Lodovico rispose che egli non voleva tanto di se medesimo pre- 30
sumere, di esser sofficiente a governare una cotanta repubblica et che il suo cuore non
>. IS4 havrebbe potuto soffrire di precedere le rare virtti di Lodovico Marescotto ', di Gasparo Mal-
vezzi, di Dionisio di Castello et di Giovanni Fantucci et di Romeo Pepoli, tutte famiglie
splendidissime et idonei piii di lui a goveriiare Thonorata barca del magnifico reggimento;
et che perci6 gli pregava a non designare sopra di lui, perchfe a modo niuno non voleva 35
sl gran carico negli homeri suoi. Udendo gli amici di Lodovico la sua ultima deliberatione,
molto si contristarono, et tanto piii che vedevano che il figliuolo di Annibale era fanciuUo
di tre anni in circa, che non poteva pigliare il primato, che pure era il desiderio loro di
haver per capo uno del sangue di Annibale, et perci6, non ne trovando, molto si rammari-
cavano. Mentre che sono in questi ragionamenti occorse che vi si trov6 presente Francesco 40
che era stato conte di Poppi, che habitava in Bologna, il quale, vedendo il dispiacere et il
desiderio di quei cittadini, si fece avanti et disse loro che egli a questo loro gran desiderio
poteva dare qualche conforto, et che vedendo lui clie essi desideravano uno del sangue di
Annibale, glielo insegneria. Et cominci6 a narrarli che erano circa 20 anni passati, che
trovandosi Hercolesse cugino di Annibale a Poppi, hebbe conoscenza di una giovina di quel 45
castello et n' hebbe un figliolo chiamato Santi, che anche vivea '. Gli eintiani et tutti gli
altri cittadini quivi adunati, dando fede alle parole di Francesco, elessero dui, ciofe: Azzo di
Pietro da Quarto, Lodovico Caccialupi, et insieme con alcuni altri gli mandarono a ricono-
> Sn.VAKO Razzi, nelle Vite de 4 lutomini illustri.
lA. 14461 DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 119
scere il giovine a Fiorenza. Li quali giunti, andarono a casa del magnifico Cosmo et de Neri
Capponi, et narratagli la cagione della sua venuta, non parve a Neri che fosse da sprezzare
questa cosa, nb anche di temerariamente accettarla. Egli adunque, fatto addimandare Antonio •
da Cascese (sotto la cui cura il giovine, sendo morto colui che si riputava esser suo padre,
5 si stava) et parimente Santi alla presenza delli duoi bolognesi mandati gli parlorono, et per
allhora niente si concluse, se non che Cosmo chiam6 a s^ il giovine in disparte et gli disse :
" Santi, niuno in questo caso ti puo meglio consigliare che tu medesimo, perciochfe a te tocca
" pigliar di te stesso quel partito a che piii l'animo t'inchina. Se tu sei figliuolo d'Ercolesse
" Bentivogli, volgerai Tanimo alle imprese che di questa casa et di tuo padre giudicarai
10 " degne, ma se tu sarai figliolo d'Agnolo da Cascese ti rimarrai in Firenze a consumare in
" qualche arte la vita tua„. Allhora il giovine con animo ardito rispose che andarebbe
dove piaceva alli Bolognesi; et rimasti d'accordo con li due Bolognesi, fu honoratamente
provisto di vestito et di cavalli et di servitori et di honorata compagnia, et gli ambasciatori
tosto del tutto della lor venuta avvisarono il senato.
15 Havendo Santi riferite infinite gratie al magnifico Cosimo et a Neri Capponi, prese con
grambasciatori bolognesi il viaggio verso Bologna, et gionto a San Rofillo (sendo gik stati
avisati), fu incontrato da tutta la fattione bentivolesca, cioh da' Pepoli, Malvezzi, Fantucci,
Marescotti, Castelli et altri assai, che erano da 200 tutti a cavallo, et da tutti salutato et
abbracciato con faccia ridente il cor.dussero alla citta. Et entrando per la porta di strk
20 San Stefano, che fu alli 13 di novembre, la domenica, fu parimente da infiniti cittadini salu-
tato con trombe et piffari et voci liete del popolo, et ciascuno a gara cercava vederlo,
nfe era alcuno che non lo benedicesse. Giunto avanti li signori antiani, et fatte le debite ac-
coglienze et ceremonie, fece una breve oratione al senato, ringratiandoli della loro elettione
et grande amore mostratoli; et rese le debite gratie, il senato, prima che di palazzo si partisse,
25 consignatoli il primato della cittk et il governo di Giovanni figliuolo di Annibale, il fecero
creare cavaliere (sendo egli di 22 anni) da Giacomo di Lavagnolo ve'ronese, podestk della />. iss
cittk, cingendoli la spada et ponendogli in piedi li speroni Giovanni Griffoni, Nicolb Sanuti.
Francesco Corbino pisano h creato cavaliere, et presa buona licentia dal senato, usci di
palazzo, et salito a cavallo con gran trionfo et suono di trombe et di piftari et delle campane
30 di San Jacomo, se ne venne al palazzo ove habilava Giovanni figliolo di Annibale, dove da-
gli amici de' Bentivogli fu presentato di vari preciosi et ricchissimi doni.
Essendosi Santi riposato alcuni giorni, raccordevole degli savi ricordi havuti dal gran
Cosimo, cerc6 di bene intendere le cose della cittk, et ritrovando che il magistrato delli
16 reformatori era dal popolo non poco odiato, mutandolo, et lo ridusse alli sei reformatori, et
35 furono creati questi: Santi Bentivogli cavalliere, Romeo Pepoli, Lodovico Marescotti, Dio-
nisio di Castello, Gasparo Malvezzi et Giovanni Fantucci, li quali diedero principio al go-
verno della cittk.
Alli 19 di decembre, il lunedl, li soldati del re d'Aragona, che erano circa 4000 cavalli
et 1000 fanti, passano per lo territorio di Bologna*: venivaiio dalla Marca, che havevano
40 guerreggiato con Francesco Sforza, et passavano a Milano in ajuto del duca Filippo, contro
il quale guerreggiavano i Venetiani et gli havevano tolto molti luoghi. AUi quali erano capi-
tani grinfrascritti: il vice re d'Aragona, il signor Sigismondo Malatesti, il conte Carlo da
Montone, Cesare da Martinengo, Roberto da Monte Albeddo, Jacomo da Gaibani; questi
haveva dugento cavalli.
45 Papa Eugenio nelle 4 tempore deirawento crea, a dl 21 di decembre, il mercoledi, cardi-
nale di Santa Susanna Tomaso da Sarzana vescovo di Bologna.
Alli 29 di decembre, il giovedi, gli reformatori dello stato di Bologna, vedendosi allontanati
27. Tutta la farte delle pf. ii8 e ug, fino a questa linea, che riguarda Annibale e Santi BentivogUo i contras-
segnata nel margine sinistro delVoriginale con segni di penna
' CoRlo, parte qulnta.
120 IIISTORIA Dl BOLOGNA lAA. i446-i447j
gli inmici soldati, maiidano Achille Malvezzi con la cavalleria et 300 fanti per commissario
airacquisto di Seravalle et di Montebudello, ove erano li presidj del duca, li quali rubavano
tutto quel paese: il quale, postovi rassedio et vedendo che difficilmente battere si poteva,
fa una bastia contro ciaacun castello et vi pone buoni preaidj, et se ne ritoma a Bologna.
In Bologna nella via de' Magarotti vicino la chiesa de' frati di Santa Maria de' Servi, l'ul- 5
timo dl deiranno, il sabbato, a hore 9 di notte, naace un putto a Silvestro lavoratore di
villa gran bestemmiatore, il quale haveva le labbra fesae da due lati del naao co' denti et nel
capo una gran piaga et un'altra nella schiena, con li piedi et le mani storte et sei dita per
ciascuna mano et per ciascun piede, et era senza secesso et visse solo un giorno. Volle
Iddio benedetto con questo miracolo mostrare agrhuomini quanto la bestemmia gli spiaccia. 10
Anno di Cristo 1447. — A di primo di gennaro, la domenica, entrano li nuovi magistrati.
A di 22 di febraro, il giovedl, papa Eugenio, havendo retto con tanti travagli sedeci anni
il ponteficato, nel sessagesimo quarto anno della sua vita mori. Fu di maestrevole aspetto,
parco nella vita e sobrio, poco letterato, ma grande amatore di persone letterate e savie, et
assai nobiIit6 Roma degli studi di varie scienze. 15
AUi 5 di marzo, la domenica, fu eletlo ponterice Tomaso da Sarzana vescovo di Bologna
et fu chiamato Nicola quinto. Era nato di humile fortuna nella sua patria, et era eccellente
phisico e teologo, et cosl eccellentemente si port6 nelle dispute del concilio di Ferrara et di
Fiorenza, che perci6 n'ebbe da Eugenio il cappello.
A dl 7 di marzo, la domenica, Giovanni Poggio nella chiesa di San Michele in Bosco fu 20
/. /j6 consacrato vescovo da frate Antonino arcivescovo di Fio'renza, che poi da Adriano VI fu
canonizato, dal vescovo di Ferrara et dal vescovo d'Imola, et consecrato, entr6 alla cittk p>er
la porta di str^ San Stephano, havendo incontro li magistrati, il clero et tutta la citt^ con
le solite cerimonie. Poi fece un convito opulentissimo, dove furono da 400 nobiU; era cano-
nico di San Petronio. 25
H senato, volendo riconoscere il pontefice, creano ambasciatori gl' infrascritti, ciofe: Mel-
chiorre Viggiani cavalliere, Nicolo Sanuti cavalliere, Battista da Castel San Pietro dottore, Ga-
sparo dalla Renghiera dottore, Lodovico Bentivogli cavalliere et Melchiorre Malvezzi, li quali
alli 1 1 d'aprile, il martedi, con 54 cavalli et muli si partirono per Roma, dove dal pontefice
gratiosamente furono ricevuti. Facendoli assai amorevoli proferte a beneficio della cittk loro, 30
venne la nuova di Bologna alli 27 del medesimo, il lunedi, a hore 14, et se ne fece grande
allegrezza, et per comandamento del senato tre giorni continui si fecero le processioni ren-
dendo gratie a Dio che loro havesse dato sl buon pastore, et si posero alle finestre del
palazzo li confalloni.
II pontefice chiama a sfe grambasciatori bolognesi et gli fa intendere ch'egli vuole ad ogni 35
modo il libero dominio di Bologna, li quali scrivono al senato la volontk del papa qual ella
sia, et il senato gli rescrive che una parte di loro resti a trattare questo negocio alla corte
et Taltra parte ritorni a Bologna. Ritornarono adunque queiristesso giorno che il vescovo
di Bologna f ece Tentrata gl' infrascritti, cio^ : NicoI6 Sanuti, Battista da Castel San Piero et
Ludovico Bentivogli. Per il che ne nacque gran mormorio nella citta, dicendo che il senato 40
faceva tante spese inutili et che in cosa tanto importante guardava di spendere et mantenere
li detti ambasciatori a Roma. II pontefice Nicola a di 22 di aprile, il venerdi, in luogo suo
constituisce vescovo di Bologna Giovanni Poggio bolognese canonico della chiesa di san Pietro
et vicario di essa, huomo et dotto et prudente et di buona fama et da tutta la cittk amato.
II senato, dopo molti consigli havuti sopra quello che gli domandava il pontefice, mandano 45
al papa Ludovico Caccialupi, accioch^ egli operi con la sua sapienza et destrezza insieme
con gl' ambMciatori rimasti, di pregare il papa al concludere li capitoli per beneficio della
repubblica di Bologna. Si parte adonque Ludovico alli 14 di maggio, la domenica, con dieci
cavalli, et giunto a Roma cosl si adopr6 col pontefice, che egli il fece cangiare opinione
[A. 1447] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 121
di piu parlare del libero dominio della cittk; et cotanto fu Lodovico grato al papa, che egli
lo creo cavalHere aurato, et alli 8 di giugno, il giovedi, ritomo a Bologna et seco si rallegr6
tutta la cittk.
Gli altri ambasciatori frattanto a Roma cercavano di concludere li capitoli fra il pon-
5 tefice et la cittk.
Alli 1 6 di giugno, il venerdi, essendo il generale delli Crociati morto, il papa crea generale
del detto ordine Philippo di Guido Pepoli, et anche il fa canonico di San Pietro.
II senato bolognese t avvisato che Pietro Navarino capitano delli soldati della cittk, con
Giovanni il figliuolo et con un suo cancelliere, trattavano di dare Castel Franco alli fuoru-
10 sciti, laonde il fanno distennere alli 18, la domenica, per intendere il vero. Et il giorno se-
guente la festa di san Pietro et Paolo, essendo gionto in Bologna un cardinale mandato dal
papa, che passava a Venetia per accordare i Venetiani col duca di Milano, cagiona che
non si corre il palio, perch^ si dubitava di non so che contro Bologna. Ma partitosi alli
2 di luglio, la domenica, si corse il detto palio per la porta di strk San Donato, et cio per
15 dare piacere et honorare il magnifico Sante et tutta la famiglia de' Bentivogli,
Quello istesso giomo che ressercito de' Venetiani pass6 a Milano et entr6 per forza a /57
nel borgo di porta Romana, et arsero il rastello della detta con 4 case, su la detta porta
furono grinfrascritti conduttieri de' cavalli. Per esser stati li primi ad entrare in detti borghi,
furono creati cavallieri aurati, et furono questi: Gilberto signore di Correggio, Diotisalvi
20 da Bergomo, Tiberto Brandolini et Ludovico di Gasparo Malvezzi.
Non mancano a tutte Thore gli fuorusciti di tentare tutte le strade per conturbare la
cittk et si forzano di riuscire talmente insopportabili, che i Bolognesi sieno per tedio sfor-
zati di accettarli dentro. Et a questo fine in questo istesso giorno alle 7 hore di notte Ga-
sparo di Matthia Canetoli con circa 60 entra in Cento aiutato dalli Gucciardini, dalli Chia-
25 relli et da Jacomo Borgognone; et dal popolo fu volentieri accolto et per esser li Centani
maltrattati da' Bolognesi per cagione delle molte imposte et gravezze. Questo inteso a Bo-
logna, tosto il senato fece porre in arme Braccio Baglione con 200 cavalli (fu questi mandato
da' Fiorentini ad istanza del senato) et Romeo Pepoli con parte del popolo, et gli manda-
rono contro li Centani. Ora essendo Tessercito vicino al castello, Romeo per un trombetta
30 gli mand6 a dire che se non ritornavano tosto airubbidienza della cittk, Bologna pone-
rebbe a sacco tutto il paese loro et rovinarebbono il castello insino alli fondamenti; a cui
rispose che non a' Bolognesi, ma al vescovo erano soggetti. Romeo, udita la risposta, awisa
il senato per intendere quanto si havesse a fare. II senato, conferito il tutto con il vescovo
della cittk, egli il seguente giorno passa a Cento con honorevole compagnia, et havendo par-
35 lato con gl' huomini, essi a lui si diedero, rimettendosi al suo volere, siccome a suo signore.
Volle adunque il vescovo che tutti li fuorusciti si partissero con le lor robbe, et gli fece
accompagnare da Braccio insino sul Ferrarese et Modonese. Poi ammoni gli huomini del
luogo che piu non dovessero far cose simili, perch6 gli interverrebbe male, et che se bene
erano a lui immediatamente soggetti, nondimeno, sendo lui membro delli cittadini di Bologna
40 et parte, desiderava che essi fossero ubbidienti alli bandi et alle ordinationi di Bologna.
Fatto questo, se ne pass6 alla Pieve et pigli6 la tenuta di quel castello, dal quale fu huma-
namente ricevuto.
AUi 10 di luglio, il lunedl, gli ambasciatori, che erano a Roma, giungono in Bologna,
ciofe: Melchiorre Viggfiani, GMparo Renghiera et Melchiorre Malvezzi. Li quali il gioroo se-
45 guente fecero adunare il conseglio delli 120 et manifestarono le domande che il pontefice
alla cittk faceva, ciofe: che voleva tenere un legato in Bologna nel palazzo con 300 cavalli et
200 fanti, che voleva mandare alla cittk il podestk a sua voglia et un tesoriero che riscuo-
tesse tutte le entrate della cittk et pagasse le spese, che voleva in sua balia le porte della cittk,
che f osse lecito alla cittk di creare gli signori anziani et confallonieri secondo I' uso e fare la
50 imbossolatione della cittk. Parve questa cosa molto strana a molti, et tanto piu che erano li
122 HISTORIA DI BOLOGNA (A. 1447]
capitoli al contrario tutto di quello che innanti Ludovico Caccialupi haveva riferito della buona
volonth del pontefice, laonde levatisi in piedi, dissero non doversi li detti capitoli accettare;
et coal rimasero confusi et malcontenti, nb si concluse cosa alcuna.
II Renato raduna un'altra volta il conseglio, dove Melchiorre Viggiani fa una bellisaima
oratione esortando tutti ad ubbidire al pontefice per quiete della cittk; et awenga che molti 5
contradiccBsero, nondimeno, dopo longa contesa, finalmente fu concluso che si fermaasero li
^ tjt capitoli col pontefice, et in segno di ci6 nel conseglio tutti cominciarono a gridare': " Viva la
Chiesa e il popolo,. Di che nella citt^ si fece gran festa et si pwsero gli confaloni alle
finestre del palazzo, et quello della Chiesa nel mezzo di quello del popolo et della libertk.
Nicol6 da Manzolino b preso et condotto a Bologna, perchfe trattava con Ludovico Ca- 10 f
netoli darli Manzolino ; il quale alli 1 5 di luglio, il sabbato, hebbe del suo peccato il castigo
della giustltia.
' Alli 20, il giovedl, Gregorio d'Anghiari con 300 fanti, mandato da* Fiorentini, giunge in
Bologna in suo aiuto; dalla cui venuta ne nacquero nel popolo alcune suspittioni che alcuni
non fossero contenti che la cittk si desse sotto la ubbidienza del papa et che volessero 15
opporsi a quanto era stato detto nel conseglio. Nicola da Cremona giunge in Bologna (era
costui secretario del pontefice, da lui mandato a Cento al vescovo et poscia a Ferrara) et
fa radunare il conseglio delli 600 et vuole intendere la opi/iione loro intorno li capitoU da
sua SantitJi mandati; et fu alli 29 luglio. Dove ritrova tutto il conseglio disposto a sotto-
porsi al papa; et del tutto avvisatone il papa, se ne and6 ad alloggiare nel vescovato. 20
A dl primo d'ag08to, il martedi, il senato manda Gregorio a scorrere il territorio di
Modona et di Carpi per mantenere il Modonese et il signore di Carpi, il quale fece una
correria ne' detti territori et d'indi condusse grosso bottino di bestiame con molti prigioni.
II senato elegge ambasciatori al pontefice per far confirmare li detti capitoli, et alli 3 d'ago-
sto, il giovedi, andarono a Roma ; gli ambasciatori f urono questi : Melchiorre Viggiani caval- 25
liere, Gasparo Renghiera, Melchior Malvezzi, Nicol6 Sanuti cavalliere, M. Battista da Castello
San Piero, Ludovico Bentivogli. Furono dal pontefice molto accarezzati, et di quanto isposero
da parte del senato assai se ne rallegro, et poi consegn6 alla citta per suo luogotenente Ni-
col6 da Cremona suo secretario, che si trovava in Bologna nel vescovato ; et di ci6 havendo
il senato le lettere, alli 14 d'agosto, il lunedl, honoratamente il condussero nel palagio con- 30
segnandoli parte nuova, et li signori antiani ritirandosi nella parte vecchia, dove poi sempre
sono habitati, eccetto il confaloniere di giustitia, che sempre ha habitato sotto le stanze del
legato.
In questo tempo in Venetia h grandissima pestilenza et la cittk rimane quasi disabitata,
Eui per la morte di molti, come anche perch^ molti d'indi si partivano; dur6 tre anni. 35
A di 15 d'agosto, il martedi, viene in Bologna la nuova della morte di Filippo duca di
Milano: morl alli 13 d'ag08to, la domenica, circa le due hore di notte, sendo stato afflitto
otto giomi dalla febbre et dal flusso di corpo. Questi, sentendosi al tutto in potere della
morte, disse che volentieri vorrebbe che, morto lui, ogni cosa rovinasse.
La citti di Bologna hebbe caro ch'egli di questo mondo si fosse tolto, perchfe sempre 40
Thaveva travagliata. II conte Francesco Sforza con 8000 persone passa in Lombardia, non
sapendo per anco della morte di Filippo. Per il che il senato, temendo di questo suo pas-
saggio non poco, fa comandamento a tutti li contadini che conduchino le robbe loro a luoghi
sicuri; poi fanno murare le infrascritte porte, ciofe: porta di Galliera, porta Mascarella, strk
San Vitale, strk Santo Stefano, strk Castiglioni, Saragozza, il Pradello. Fanno anco rovinare 45
la bastia di Corticella, acciochfe il conte non vi si fortificasse. Fatte tutte queste et altre
provisioni, il conte giunse alla Recardina, et quivi intese la morte del suocero Filippo duca;
/. ts9 per lo che acceler6 il suo viaggio et il ' giorno seguente, passando il canale di Rheno, and6
44. porta *J porra ka VorigiHole
[A. 1447J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 123
al Borgo Panigale, et quivi il senato gli mand6 in dono le infrascritte robbe : spelta corve du-
gento, vino due vassella, pane due carra, doppieri di cera lib. 20, confetti quattro scatole,
et poUami, salami et altre robbe assai. Tutte queste cose le presento Carlo Malvezzi de-
positario della camera di Bologna a nome del senato.
5 Partito dal territorio bolognese, et inviatosi frettolosamente verso Lombardia, il senato
fa aprire le porte che erano state chiuse.
II signore di Carpi, vedendosi posto in gran travaglio per cagione de' banditi di Bolo-
gna, procura la pace col senato et la ottieue ; et alli 28 d'ag08to, il di di 8ant'Agostino dot-
tore, che fu il lunedi, egli scacci6 li Canetoli fuore del suo paese.
10 Nicol6 governatore di Bologna passa a Cento et alla Pieve a ritrovare il vescovo, da
cui ha la tenuta a nome del papa delle dette due castella, alli 3 di settembre, la domenica,
dove lascia per commissario Alberto Albergati; et fatto ci6, con M. Giovanni dal Poggio
vescovo alli 1 1 del detto mese, il lunedi, se ne ritorna a Bologna, et non vi stette molto, perch^
il pontefice lo chiam6 a Roma et il fece governatore di Roma et suo vice cancelliere.
15 Alli 14 di settembre, il giovedi, il papa manda a Bologna per govematore Estore Spada
vescovo di Benevento ; era la sua arma due spade bianche incrociate in campo rosso. Questi
fu dalli signori antiani et da tutta la citta honoratamente ricevuto.
Alli 15, il venerdi, il governatore licenzia li commissarj venetiani et fiorentini, che dal
principio della lega insino ad hora erano stati in Bologna. Poi raduna il conseglio delli 600,
20 dove fa leggere le lettere apostoliche, nelle quali egli era constituito govematore della cittk,
et lette parimente pubblica li capitoli.
* Capitoli, postulationi et supplicationi al serenissimo in Christo padre et Signore il
" signore nostro Nicola per divina clemenza papa V, per parte delli signori oratori bolognesi
"a nome della communita di Bologna; con li quali capitoli, domande et supplicationi il pre-
25 * libato serenissimo signor nostro comanda, vuole et dichiara le infrascritte risposte et se-
" gnature doversi fare in tutti grinfrascritti capitoli, siccome nel fine di essi et di ciascuno
" di loro si contiene: il tenore de' quali ^ tale:
" Che i Bolognesi rendino obbedienza al pontefice con promissione di osservarla, et essi ^
" supplicano sua Beatitudine li voglia perdonare ogni loro errore commesso contro la sede
30 " apostolica insino al presente et assolvere ciascun grado di persone da ogni censura et
' ogn'aItra cosa fulminata contro di essi, privatione di ufRcj et beneficj, et che totalmente
" anichili et cancelli qualunque cosa et le riduchi nel primiero stato;
" Che rimettino a sua Santitk tutte le giurisditioni et le assegnino con gl' inf rascritti ca-
" pitoli ; et cosi a sua Beatitudine assegnano et danno la cittk di Bologna con tutto il con-
35 " tado, territorio et distretto, castella, terre, ville et luoghi, et giurino et promettino fedeltk
" et ubbidienza a sua Santita, secondo il tenore degl' inf rascritti capitoli; cio^ che ogni per-
" sona della cittk, contado et distretto di Bologna, che fosse obbligato in qualche quantitk
" di danari al pontefice overo alla camara apostolica, sieno assoluti et liberati da ogni quan-
" tit^ di detti danari et da ogni datio che havessero comprato deiranno 1438 a di 20 di
40 " maggio insino al presente giorno per li reggimenti et officiali del comune di Bologna;
* Che si possino fare li signori antiani, confalloniere di giustitia, confallonieri di popolo
" et massari delle arti secondo la consuetudine, et havere il' podestk, secondo la forma della p. 140
" cittk, et che si creano li 16 signori, li quali insieme con il legato liabbino a governare la
• cittk per tutto il suo officio ; il quale finito, insieme col legato debbino eleggere altri si-
45 " gnori 16, che insieme col legato habbino a creare un confalloniere di giustitia, et che tutti li
* detti magistrati non possino concludere cosa alcuna senza il legato, n^ il legato senza li
" reggimenti;
"Che li signori antiani et li 16, se vogliano mandare alcuna ambasciaria al pontefice
I. nelVoriginale robbbe
124 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i447j
"owero alla signoria di Venetia o alli signori Fiorentini, posBino db fare tanto quanto li
" parerJl opportuno et necessario, et questo si faccia di commune consiglio; et non sMntenda
" di mandare al papa, che possino mandare senza il conseglio del legato ;
"Che la imbosBolatione degrufficj fatta per li reggimenti di Bologna non si movi insino
• che ella non sark finita. Di poi 11 signori 16 col legato la debbino rinovare secondo parerk 5
•alla maggior parte; et che li vicarj che saranno mandati a Cento et alla Pieve debbino
" giurare fedeltk nelle mani del vescovo o d'altri da lui ordinati, et finita questa imbosso-
• latione de' vicarj, appartenga di far la nuova imbossolatione di detti vicarj al vescovo ; §
" Che ogni cittadino o contadino del commune di Bologna che havessero alcuno assigna- 1
" mento dalla camera di Bologna gli sia sodisfatto dalla detta camera, se detto assignamento 10 j
" h fatto giustamente, et che di mese iii mese si debbino estrahere li danari per le spese
" necessarie pel governo et reggimento di Bologna, et quello gli avanza si pagaranno li detti
• creditori sopra la detta camera;
" Che la elettione del podesta debba appartenere al pontefice, et che tutte le appella-
" tioni sieno ridutte avanti il legato, da cui sieno commesse ad uno de' giudici delle appel- 1 5
" lationi ;
" Che 11 legato et li signori antiani stiano nel palazzo, eleggendosi il legato quella parte
" dt esso che piii gli piacerk, et neiraltra parte habitino li signori antiani sin tanto che ci6
" al pontefice piacerk ;
" Che se alcuno comprark datio, non se gH faccia sorte alcuna di remissione nh per lo 20
" legato n^ per li signori sedeci, ma si osservi la forma de' statuti della cittL Et che il com-
" mune di Bologna sia obbligato pagare al legato ogni mese per suo salario cinquecento lire
" di bolognini, et che tutte le cose si trattino di commune conseglio ;
" Che il popolo di Bologna sia in suo arbitrio di condurre soldati da piedl et da ca-
" vallo quanto li piacerk, alle spese del commune, li quai soldati debbino giurare fedeltk nelle 25
" mani del legato et del conf aloniere di giustitia ;
" Che r ufficio del tesoriero della camera di Bologna rimanghi come hora essere si ritrova,
" siccome anche ^ stato da sei anni a dietro, mettendogli il pontefice un tesoriero con sa-
" lario di 300 fiorini Tanno da pagare per la camera di Bologna, et che tutti graltri usufrutti
" pervenghino al detto tesoriero ; 30
" Che li signori antiani, confaloniero di giustitia, confalonieri del popolo, massari delle
" arti, podest^ giudice della mercantia et tutti graltri ufficiali debbino giurare fedeltk nelle
"mani del legato;
" Che tutte le lettere degl' ufficj di Bologna et del contado, con tutte le scrittnre che
" si faranno nella cancellaria, non si possino fare, ne sieno valide, se non saranno fatte per 35
"mano delli cancellieri del legato, come a quelli delli signori antiani;
" Che movendo alcun signore o signoria guerra alla cittk di Bologna, sia obligato il papa
"a dar sussidio, ajuto et favore alla cittk per sua defensione,.
Publicati li detti capitoli, il govematore et ciascuno- che nel conseglio si trovava uscimo
fuori et andarono alle lor case. 40
>. /// Havendo gik il papa fatti alcuni capitoli con la cittk di Bologna, sendo oratori Melchior
de' Vizzani cavaliere, Gasparo dalla Renghiera dottor di legge et Melchior de' Malvezzi cit-
tadino bolognese, di nuovo conferm6 le dette conventioni, capitoli et patti '.
Desiderosi grantiani di dare al popolo qualche ricreazione, fanno giostrare il palio di
san Petronio di 25 braccia di cremesino piano, che correr si doveva con 11 barbari; et fra 45
11 molti giostratori questi f urono li plii nobili, ciofe : Opizzo di Guido Pepoli, NicoI6 di Jacomo
Angellini, Simone di Battista Bevilacqua, Nanni di Giovanni Galese, Vandino dalla Fava et
Galeotto Guidotti; et Opizzo ne riport6 il premio et Thonore.
» Archivio secreto, n. 91.
[AA. 1447-1448] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 125
Li signori antiani per loro commodita f anno un'altra porta al palazzo sotto la renghiera ;
il che dal papa inteso, alli 15 di novembre, il mercoledi, gli scrive che la debbino serrare
perch^ non gli pareva che il palazzo havesse due porte. Fu murata.
Alli 20 di novembre, il lunedi, vengono le novelle a Bologna della morte di Melchiore
5 de' Viggiani senatore di Roma, huomo et di sapienza et di bellissimo ingegno et molto giove-
vole alla repubblica di Bologna, et tutta la citta se ne attrist5.
AUi 18 di decembre, il lunedi, fe publicata in Bologna la morte di M. Giovanni dal Poggio
vescovo della citta: mori alli 13 del detto mese, il mercoledi, a hore 10. Era govematore di
Roma, vice cancelliere del papa et era huomo dotato di ogni virtu. Si disse che per invidia
10 fosse avvelenato.
Muoiono di peste in Bologna molti, et duro anche Tanno seguente.
Anno di Cristo 1448. — Si creano gli antiani secondo il consueto della cittk.
Alli 2 di gennaro, il martedi, il pontefice fa vescovo di Bologna Filippo da Sarzana, il
fratello, et scrive un breve alli signori antiani ove dimostra haver havuto a spiacere la morte
15 di M. Giovanni dal Poggio, et f ra Taltre cose dice ' : * Vacando la chiesa vostra di Bologna
" per la morte della buona memoria di Giovanni del Poggio vescovo, ove habbiamo havuto
" gran dolore, havendolo noi grandemente amato per 1a sua santimonia, prudenza et integrita „.
Poi avvisa haverli proveduto di suo fratello per vescovo di Bologna, in luogo suo. Ricevuto
le lettere il senato, et lette incontanente, la cittk ne fece grandissima festa et il governatore
20 and5 al vescovato a pigliare la tenuta a nome del detto Filippo.
Si fanno Tessequie del vescovo del Poggio nella chiesa di san Pietro, et il clero et li
magistrati et compagnia delle arti vi sono presenti.
Alli 31 di gennaro, il mercoledi, giunge in Bologna il marchese di Mantova che andava
a Fiorenza, il quale honorevolmente fu ricevuto; et il giorno seguente egli fece cavaliere
25 aurato Polo di Zono dalla Volta dottore et poi prese il viaggio de' Fiorentini, dove fu fatto
capitano del loro essercito.
Alli 15 di marzo, il giovedl, Galeazzo Marescotti, per timore de' fuorusciti, piglia il ca-
mino verso Roma, per basciare il piede al pontefice, da cui poscia fu creato cavalliere aurato;
poi sendo stato alcuni giorni in Roma, se ne torn5 a Bologna.
30 Galeazzo Marescotti ebbe in dono dal papa il passo deirUccellino con gran privilegi.
Alli 25 di maggio, il sabbato, a hore 20, venne dal cielo tanta tempesta, che rovino tutte
le biade e frutti negrinfrascritti luoghi, ciofe: alle Tavemelle, a Caldarara, a Borgo Pani-
gale, a Panigal Vechio, a Ravone,' alla Rovere, a Pescarola, al Trebbo di San Giovanni, />. //»
a Poleseno, a Corticella, a Salese, a Cadriano, a Cevoledo, a Viadagola, a Quarto di sotto,
35 a Marano, a Fiesse, a Castenaso, a Bolierne, a Cento di Budrio, a Medicina.
Alli 27 di luglio, il sabbato, li Canetoli fuorusciti di Bologna et huomini inquieti, havendo
radunato alquanti armati col aiuto del signore di Carpi, la notte alla sproveduta entrarono
in Piumazzo, che da Fredo et Francesco Piccinino gli fu dato; il che da' Bolognesi inteso,
tosto il senato gli mando gente per conquistarlo, et affinch^ la cosa sortisse miglior fine, il
40 govematore pa8s5 a Castello Franco con buona compagnia di cittadini armati, et quivi ra-
dunato buon numero de' contadini, gli mand5 a Piumazzo a combatterlo. Ora, vedendo quei
di Piumazzo di esser circondati da tanta gente, temerono di esser pigliati, et perci5 manda-
rono ambasciatori al governatore con proferirli il castello, salvando le persone et la lor
robba, et che liberamente li banditi fossero lasciati gire fuore del territorio. Et di tutto questo
45 il governatore gli fece gratia, et don5 1130 ducati venetiani a Fredo et a Francesco et forai
il castello a nome della Chiesa, et cosl hebbe il castello alli 4 d'agosto, la domenica, assol-
vendo gli huomini da ogni debito havessero co' Bolognesi.
' Libro dt' Dottori, foglio 3.
126 HISTORIA DI BOLOGNA [A. iaab]
II govematore tratta col mgnore Alberto di Carpi voglJa reatituire alla ctttJ» Seravalle
et JVfonte Budello, le quali egli al tempo di Filippo duca di Milano haveva pigliati quando
co' Bolognesi guerreggiava ; et egli alli 6 d'ag08to, il martedl, le restitu). ,
Alli 29 d'ag08to, il giovedl, alie 15 hore il Bole «'oscura per ispatio di tre quarti d'hora. |
In questi tempi la pestilenza travaglia assai la cittk, et molti fuggono alle ville et alle 5
castella per conservarsi vivi.
Di questo mese Achille de' Malvezzi deirordine di San Giovanni lerosolimitano, precet-
tore della chiesa di san Giovanni di Bologna, ordin6 il rev. padre signor Fantino Quirino
admiratum Rhodii, Pt il rev. signor Nicola di Coronia frate del detto ordine et il nobile
Sinibaldo de' Balduini da Parma fa suoi nunci. lU «.
Ludovico et Baldesserra figlioli gik di Lambertino de' Canetoli, con 700 huomini et col 11
aiuto del signor di Carpi et dairintendimento di alcuni del castello, hanno Crevalcore, gri-
dando alFentrare : " Viva la Chiesa „ per dar pasto alle persone che non si mettessero al forte
a farli resistenza, mostrando con tai gridi fossero soldati del governatore. Entrati, piglia-
rono Giovanni Antonio Gallucci vicario, Bittino Lamandini notaro, Matthio di Silvestro lana- 15
rolo, Tomaso di Giorgio strazzarolo, Lorenzo da Scandiano con tre figliuoli, Pietro Mal-
chiavelli notaro, Carlo di M. Antonio Gallucci, H quali tutti erano quivi per fuggir la peste.
Fecero anche prigioni due figliuoli di Rubino giudeo et poi saccheggiarono il banco del
giudeo, che quivi dava preatanza, et fecero largo bottino di biade di assai cittadini bolo-
gnesi che quivi erano conservate ; fu questo alli 22 di settembre, la domenica. La qual strage 20
intesa a Bologna, il governatore passa il giorno seguente a castello San Giovanni con 50 ca-
valli per intendere chiaramente tutto questo fatto, et si ritom6 adietro, et tosto insieme con
li signori antiani scrisaero al pontefice che gli desse aiuto; il quale incontanente alli 11 di ot-
tobbre, il sabbato, mand6 NicoI6 da Cremona vescovo di Piacenza a Bologna che passasse a
Ferrara al marchese Lionello a chiederli aiuto; vi ando et ritom6 senza alcuna conclusione. 25
II che vedendo, il governatore con il senato condussero il aignor Astorre da Faenza con 600 ca-
valli et il spedirno a San Giovanni in Persicetto alli 29 di ottobbre, il martedi, non fidandosi
p. '43 i Bolognesi che egli entrasse nella cittk: dove gionto, co'minci6 a scorrere insino alle porte di
Crevalcore ponendo ogni cosa a sacco et pigliando di molto bestiame. Et intendendo che
il signor Alberto da Carpi veniva con vettovaglia a Crevalcore con li Canetoli, deliber6 assa- 30
lirla et predarla. Laonde pose in aguato Scariotto conduttiero de' cavalli bolognesi ad nn
luogo per di dove haveva a passare, et gionto, sendo per sua scorta il detto signore con
Baldesserra de' Canetoli et sessanta cavalli, uscirono le genti del signor Astorre gridando:
* Muoja, muoja, came, carne„, et sl francamente assalirono la detta vettovaglia, che la pre-
sero insieme et Baldesserra con tutti li suoi compagni, fuggendosi il signor Alberto ; et con- 35
dotti al castello di San Giovanni, Baldesserra fu imprigionato nella rocca co' ferri ai piedi,
che fu alli 3 di novembre, la domenica. II che inteso a Bologna, ne fu fatta grandissima festa
dalla parte bentivolesca, et parve a tutti che ci6 fosse stato giudicio di Dio, poichfe egli si
vilmente era stato preso.
Alli 22 di novembre, il venerdl, il govematore con 30 persone passa al caatello San Gio- 40
vanni per parlare a Baldesserra Canetoli ed intendere il modo come in Crevalcore fosae
entrato: rispose che quanto haveva fatto era stato per ripatriare, poi humilmente preg6 il
govematore che lo volesse haver per raccomandato. Et fatto ci6 il govematore si ritomo a
Bologna.
Molto si affaticava la parte bentivolesca di haverlo nelle mani et sopra lui vendicar la morte 45
di Annibale et delli Marescotti, et percio il reggimento di Bologna scrisse al signor Astorre
il dovesse mandare a Bologna. Rispose clie, secondo li capitoli, doveva stare presso di lui,
sendo che li prigioni et il bottino appartenevano a lui et non ad altri, et se pure erano
desiderosi di haverlo, egli gli chiedeva tremila ducati. Intendendo questo, la parte bentivo-
lesca fra di loro accumularono il dctto danaro, ct ne avvisarono il signor Astorre haverli 50
[A. 1448] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 127
depositati presso il reggimento. Et accio che niuno sapesse che esso haveva venduto Bal-
desserra, nh che i Bolognesi 1' havessero comprato, ordinarono che il signor Astorre fingesse
per cosa importante esser f orzato di gire a Faenza, et frattanto lasciasse Baldesserra in guardia
delli presidj, perchfe, essendo lui partito, il verrebbono a pigliare per condurlo a Bologna,
5 dimostrando a forza haverlo tolto agli presidj. Si parti adunque Astorre et ne va a Faenza;
et partito, tosto Santi Bentivogli, Galeazzo Marescotti, Virgilio Malvezzi, con 300 cavalli
armati si partono di Bologna et giungono alle 3 hore di notte a San Giovanni, et entrati
secretamente nella rocca, andarono al luogo ove era Bettozzo, et mostrarono voler per forza
pigliarlo ; et fatta una finta scaramuccia, et restando vincitrice la parte bentivolesca, Bettozzo
10 detto Baldesserra, che bene si penso che ci6 era per conto suo, con li ferri a' piedi si getto
giii di una finestra, et nel cadere si guast6 una gamba di tal maniera, che senza potersi
aiutare rest6 in queristesso luogo ove casco, quasi immobJle. Entrando adunque i vincitori
nella stanza ove credevano trovar Bettozzo, si trovorono ingannati, ma cercandolo minutamente
per ogni parte, quivi il trovorono ove si giaceva, et pigliandolo dissero : " Pure, o traditore, ti
15 "habbiamo gionto; ecco che gionto sei a far la penitenza del tuo grave peccato, nfe piu po-
" trai fuggire la giustitia divina„. Rispose Bettozzo: " E vero, son gionto al patire la pena
" del mio gran fallo, ma vi prego humilmente che prima mi lasciate confessare i miei de-
" litti a Dio, poi di me come piu vi piacerk ne disporrete , . Et Galeazzo Marescotti rivolto
a lui disse : " Per qual cagione, o traditore, uccideste Annibale, che tanto ti amava et si era
20 " imparentato con voi Canneschi ? , . Costantemente gli rispose : " Nel vero Annibale non
" merit6 giammai cotanto oltraggio, ma quanto h stato fatto da noi 6 cagionato dalli tuoi gran
" disordini et dall' insolenza de' tuoi fratelli, la quale era' venuta tanto a colmo, che piu non p. H4
" potevamo vivere al mondo, et se Annibale h morto, 6 veramente morto per vostra, et non per
" sua cagione „ .
25 Tacque Galeazzo, ne piu oltre parl6; ma venuto il di seguente, legato il posero a cavallo
et il condussero a Bologna, et passarono avanti le sue case, accioch6 maggior dolore havesse
di vederle per terra rovinate, et passando per la cittk tutto il popolo gli sgridava dietro:
" Ammazza il traditore che uccise il nostro dolcissimo Annibale„. Gionti alla casa di Santi
Bentivogli, il posero in una sicura camera con ferri ai piedi, et condotto avanti a lui Giovanni
30 d'anni sette figliolo d'Annibale, Galeazzo disse : " Giovanni, questo h quel traditore et scelerato
" huomo che cosi crudelmente uccise tuo padre „ ; alle cui parole il fanciuUo cominci6 a
piangere dirottamente, et Bettozzo lagrimando anch'egli con le proprie mani si coperse il
volto. Frattanto ecco che anche sopragiunse M. Donina gih moglie d'Annibale, et lagrimando
gli disse : " A che, o crudelissimo huomo, facesti si gran torto al mio carissimo consorte ?
35 " Che dispiacere giammai ti fece il mio Annibale, che egli da te meritasse che tu lo uc-
"cidessi? Tu, o crudelissimo huomo, fosti cosl crudele di tor la vita a chi tanto t'amaval„.
Bettozzo havendo il viso tutto coperto di lagrime, con gran singulti et con le mani in croce
domandava perdono a Dio, al fanciullo et alla vedova del suo commesso errore, et rendendosi
mille volte pentito, gli chiedeva misericordia : li quali mossi a pietk liberamente gli perdo-
40 narono. Et Santi allhora command6 che Bettozzo fosse ben govemato, et che levatigli li
ferri, fosse umanamente trattato, havendo grandissima compassione alla fragilitJi humana,
poichfe colui che era stato de' principali della citth hora si trovasse involto in tanta calamitk.
II seguente giorno parve al senato che le leggi si dovessero esseguire contro di lui,
accioch^ la giustitia havesse il suo luogo, et perci6 alle 22 hore il fecero condurre sopra
45 di un asino con grandissimo suo acorno avanti al podesta, il quale diede la sentenza che
fosse decapitato, et poste fuore le bandiere secondo il consueto, fece suonare le campane,
et avanti a lui leggere la sentcnza; la quale letta, Bettozzo addimand6 perdono a tutto il
popolo del suo errore commesso. Poi riposto sopra Tasino con una mitra in testa fu con-
dotto, con gran vituperio et grida del popolo, intorno la piazza facendogli tenere la coda del-
50 Tasino in mano, et giungendo aotto la ringhiera del palazzo de' signori, et vedendo li detti
128 HISTORIA DI BOLOGNA [aa. 144«-1449J
signori, alz6 quanto pot^ gli occhi al cielo, et con voce gagliarda chiese loro perdono; li
quali con il segno di chinar il capo gli perdonarono, mossi tutti a compassione della sua mi-
seria. Giungendo poi ove era Galeazzo Marescotti, egli dissegli : " Bettozzo, tien saldo la
" coda deirasino in mano, ch'ella non cada„, a cui Bettozzo tosto rispose: " Tacci, tacci,
" meschino, hora il mio pero fe maturo, ma il tuo resta nella paglia „. Condotto poi al luogo
ove egli uccise Annibale, quivi fu decapitato, et poscia per li piedi impiccato su le forchc,
che erano state poste sopra il guasto de' Ghisilieri, attaccandogli il capo al braccio destro,
dove cosl stette due giomi.
II pontefice crea cardinale M. Filippo di Sarzana vescovo di Bologna suo fratello, et
mons. Astorre Spada governatore di Bologna. 10
Essendosi fatta la lega per cinque anni, ranno 1443, fra' Venetiani, Fiorentini et Bolo-
gnesi, contro il duca di Milano di que8t'anno, ella fu confirmata per dieci anni, finiti che
fossero li detti cinque. Al concludere di questa lega furono presenti Bernardino figliolo di
Matteo Gozzadini, Alessandro di Guido Gandoni et Antonio di Francesco dalla Maglia dt-
tadini bolognesi. 15
Anno di Cristo 1449. — Sono creati li magistrati in Bologna secondo il consueto.
Alli 6 di gennaro, il lunedi, Galeotto dottore fratello del governatore giunge in Bologna
A /« con il capello che il pontefice mandava, et si fer'm6 alla chiesa de' Servi, dove li signori
antiani andarono ad incontrarlo con li confaloni et li massari delle arti et gran moltitudine
di popolo, et lo accompagnarono a piedi alla piazza, ove era il governatore a sedere sopra 20
il tribunale apparechiato per li nuovi confallonieri, facendo frattanto la cittk grandissima
festa. Giunto Galeotto alla piazza, sall sopra il detto tribunale, et con gran riverenza pre-
sent6 al governatore le bolle papali et il capello del cardinalato, et lette le bolle con voce
intelligibile avanti tutto il popolo, Galeotto li pose il detto capello in capo con le solite ce-
rimonie. Poi il novo cardinale, cavandosi il capello, lo diede a Santi Bentivogli, che quivi 25
in piedi stava con molti nobili cittadini, et fece una bellissima orazione al popolo et rin-
gTati6 infinitamente il pontefice di tanto dono fattogli et si proferi pronto al fare ogni ma-
niera di servigio alla chtk, dove fosse ricercato. Poi diede licenza et rimand6 ciascuno lieto
alle case loro.
Poi il giomo seguente il cardinale fece cantare una solerme messa nella chiesa di 30
san Pietro, dove furono presenti tutti li magistrati della citth con tutti li cittadini; li quali,
cantata la messa, tutti furono convitati ad un opulentissimo convito. Et dopo pranso il car-
dinale con lieta faccia present^ a ciascuno delli signori antiani et al confalloniero doni,
presentando anche molti de' cittadini con presenti honorati. Et parimente a vicenda fu egli
dalli signori antiani et da' cittadini presentato. Finito adunque il convito, sall a cavallo ve- 35
stito da cardinale col capello, accompagnato da infinito numero di gentilhuomini, et and6 per
la citt^ a diporto, et poscia per altri tre giorni continui convit6 gli mercanti et gli artefici
della citth, trattandoli con ogni amorevolezza et liberalitk. Fece finalmente ordinare una
bellissima giostra e vi don6 il prezzo di un palio di braccia 40 di drappo di panno creme-
sino, alla quale il di 26 di gennaro giocarono gl' inf rascritti bolognesi: Giovanni Francesco 40
di Battista Poeti, Giovanni di Maso de' Seriani, Nicol6 di Jacomo Angellini, Nani di Gio-
vanni di Galese, Antonello Fantucci, oltre gli altri forestieri. Riport6 Thonore et il premio
di essa Galeotto, huomo di arme del signor di Faenza.
II signor Alberto da Carpi, che era in Crevalcore, vedendo che egli quivi stava senza
fare alcun profitto di far ripatriare li Canetoli et fuorusciti di Bologna, per esser li soldati 45
di Bologna a San Giovanni, abbandon6 l'impresa et Iasci6 Crevalcore et pas86 con li suoi
cavalli nel paese di Reggio. Laonde gl' huomini di Crevalcore, conoscendosi di havere offeso
6. neWoriginale impiccatl — lo. la notizia i ^ih stata data sofra
[A. 1449] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 129
H Bolognesi, si forzarono pigliare la rocca, et havutala, fecero consiglio et crearono amba-
sciatori al papa a chiederlo per loro signore, et che egli gli volesse sotto la sua protettione
accettarli et mandar loro un govematore che li reggesse et gli liberasse dal dominio de'
Bolognesi. Parve al pontefice cosa ridicolosa questa lor dimanda, che un sl picciolo castello
volesse da se stesso vivere in libertk sotto Tombra del pontefice. Laonde gli rispose di ma-
ravigliarsi non poco della loro temerit^ et prosontione, che domandassero cosa tanto imper-
tinente, et che ben vedeva che erano senza consiglio et senza alcun discorso, et fattali una
paterna ammonitione, gli comando ritornassero a Bologna et che a' Bolognesi consignassero
il castello, a^crimenti che li farebbe mal contenti. Laonde ritornati et fatta la volontk del
lO pontefice, s' diedero a' Bolognesi et ricercando pure alcuni patti, i Bolognesi gli dissero che
a loro app trteneva d' ubbidire et a loro di commandare, et che per cio andassero al castello
et consignassero la rocca a quello che essi vi manderebbono, altrimenti che spianerebbono
il castello et saccheggiarebbono il paese tutto. Se ne andarono dunque in compagnia delli
deputati dal senato, et gli consignarono il castello et la rocca.
Erano nella chth gran disordini nel vivere et si facevano homicidi pubblici senza timore p. 140
di giustitia alcuna, perch^ molti erano favoriti dalla parte bentivolesca et da Galeazzo Ma-
rescotti con gli altri capi della loro fattione. Di che i1 legato amorevole piu volte ne ammoni
Santi Bentivogli et Galeazzo Marescotti con graltri capi della loro fattione, ma essi sempre
fecero de' suoi amici poca stima. Laonde egli forzatamente ne scrisse al pontefice; il che
intendendo Santi et gli altri suoi adherenti, minacci5 il legato di precipitarlo dalle finestre
del palazzo, se non taceva, et attendesse a se medesimo; et il medesimo fecero al podesta,
perchfe egli haveva bandito che niuno portasse Farme senza sua licenza, sotto pena di lire dieci,
perchfe volevano che tal bando rivocasse.
II legato, ricevute lettere dal pontefice, fa radunare il conseglio della cittk, a cui egli a
25 nome del papa domanda loro il totale dominio della citta, et dice che il pontefice di loro assai
si doleva, che usassero sl malamente le gratie da lui concesse et che fossero venuti a tanta
insania di minacciare li suoi ufiiciali. A cui il senato rispose che il papa era stato mala-
mente informato et che questo male ufficio era stato da huomini scelerati et cattivi operato,
et che non li piaceva a modo alcuno che il pontefice volesse cangiar vivere et forma di
30 governo non secondo li capitoli fra di loro passati et approvati, perciochfe loro erano pronti
per osservarli in tutte le cose; et che se altrimenti si facesse, partorirebbe grandissimo di-
sturbo nella cittk. Et il legato, havendo pazientemente ascoltato il tutto, diede a ciascuno
licenza, et d'indi si partirono tutti.
Antiani di marzo et aprile: Santi Bentivogli cavalliero confaloniere, Ludovico Caccia-
35 lupi cavalliero, Romeo Pepoli, Ludovico Calvi, Bartolomeo Lambertini, Battista da San Piero,
Dionisio da Castello, Gasparo Malvezzi, Rinaldo Ariosto, Cristoforo Caccianemici, Filippo Bar-
gellini, Giovanni Fantucci.
Vedendo il legato che le sue parole amorevoli et che la sua molta pazienza niente
giovava, ma anzi piu che di prima si facevano et homicidi et cose ingiuste senza alcun
40 timore, pens6 partirsi di Bologna et dar luogo alle rovine che prevedeva, vedendo non po-
tervi rimediare; et cosi alli 15, il martedi, havendo fintamente dato nome voler gire a' bagni
di Siena, si parti, lasciando suo luogotenente il maestro de' Crociati, et passb al pontefice a
Spoleti per avvisarlo a pieno delle cose di Bologna.
Alli 8 di maggio, il giovedi, Tabbate di Nonantola de' Pepoli passa a piti sicura vita, et h
45 sepelito in San Domenico con poco honore, merc^ della gran pestilenza che flagellava la cittk.
A dl 15, il giovedi, sono presi a Crespellano Filippo di Jeronimo d'ArgiIe et Bartolomeo
dei Panieri, amendue amici de' Canetoli, et dalla cittk banditi; li quali, condotti a Bologna,
furono decapitati.
Alli 19 di maggio, 51 lunedl, per tre giorni continui si fanno le processioni per placare
30 rira di Dio, perciochfe morivano il giorno 500 et 600 persone di peste.
T. xxxm, p. I — 9.
130 HISTORIA DI BOLOGNA [A. u491
Sferzando la pestilenza con tanta strage di persone la cittk, et sendo i vivi rifuggiti alle
ville et alla monta^a, pareva la cittii luogo desolato et nenza habitatori; et questa gran
calamith, siccome a molti porgeva occasione di lagrime, cosl porse animo alli fuorusciti di ten-
tare il loro ritorno alla cittk, et radunandosi a Modona persuasero al signor Astorre da Faenza
il passare nel contado di Bologna et darli ajuto, et essi gli promettevano gran somma di da- 5
nari. II che intendendo il senato, fece serrare cinque porte, cioe : la porta della Mascarella,
delle Lame, del Pradello, di Saragozza, et introdussero nella citta 400 contadini bene armati
A H7 ' et disposti d'animo et di persona ad ogni onorata impresa, li quali erano alimentati dalla
fattione bentivolesca ; et fu questo del mese di luglio.
II signor Astorre con molti cavalli passa al Medesano et d'indi a Panzano, facendo di 10
molti mali.
La citth in questo tempo & molto disturbata per 11 molti mali che vi si commettono, et
il maestro de* Crociati, vedendo non potere rimediarvi, si parte dalla citt^ et passa al pon-
tefice a Roma, et di ogni mal governo della citta lo ragguaglia et Taccerta esser di tutto
questo disordine potissima cagione Santi Bentivogli, perchfe aspirava al primato della cittk, 15
havendo egli il maneggio di Bologna et ogni autoritk.
Romeo Pepoli, Giovanni Fantuzzi con alcuni altri nobili cominciano a rivedersi del suo
errore di haver condotto a Bologna Santi Bentivogli, nt lo possono piii oltre patire di ve-
derlo sl dal popolo stimato. Et perci6 alquanti de' nobili si radunano in casa di Romeo, fra'
quali vi furono Nanni da Viggiano et il fratello, Giovanni Fantucci con li figlioli, Jacomo 20
Fantuzzi, Alberto et NicoI6 Musotti et molti altri; et Romeo volto agramici comincib a
dolersi assai di Sante Bentivogli, che cosl teraerariamente si usurpasse il primato della citta,
sendo egli stato chiamato per nutrire Giovanni il figliuolo di Annibale et non per opprimere
et si poco far stima de' cittadini, et per volersi sopra tutti graltri tanto inalzare come fa-
ceva, et che si tosto non si provedeva a questa sua ingorda voglia di dominare, erano le 25
cose et della cittk et de' cittadini per andare di male in peggio. Et dopo longo discorso
sopra ci6, concluse che sarebbe bene pigliarvi remedio et bene consigliarsi per non incor-
rere in dura servitii. Approv6 Nanni da Viggiano quanto che Romeo haveva detto, et disse
che anco lui haveva pih volte, discorrendo fra sfe, conosciuto tutto questo male, ciofe, o che
bisognava con patienza sottoporsi a Santi, overo spontaneamente andarsene in esilio; et che 30
di tutto questo si rimetteva al parere de' piu savi di lui et a quanto gFaltri sopra cio de-
iJberariano di fare. Giovanni Fantuzzo soggionse et disse che il suo parere era tale di
partirsi dalla cittk et passare a Castello San Piero, per timore della pestilenza, per cangiar
aria et dimostrare che per altro fine da Bologra non si partissero, et radunati quivi, ordinar
poi quaiito loro parrebbe espediente con il re di Napoli, che era in Romagna, et con li 35
Canetoli et altri fuorusciti per cacciar fuori della citti Santi. Questo parere di Giovanni
fu da tutti in somma approvato; et cosl a poco a poco molti si partirono dalla citta con
fintione di tuggire la peste, et si ridussero a Castel San Piero, dove trattarono di far venire
il vice re et introdurlo nella citti.
Giovanni Fartuzzo (a cui la fortuna ofteriva occasione di tentare quanto desiderava) 40
ritrova a Castello San Piero Giovanni d*Ag08tino pescatore detto il Mosca, che era capitano
della porta di strk Maggiore, et dopo molte parole, lo tent6 s'egli li daria bisognando la detta
porta; et trovando il Mosca disposto al far quanto da lui bramava, il fece ritornare a Bo-
logna, accioch6 egli con li suoi compagni si ponesse a ordine fra pochi dl d' introdur dentro
il vice re di Napoli. Gli fece promissione di fare che mai piu sarebbe povero ne lui nfe 45
li suoi figliuoli, et cosl fece ; perciochfe non si tosto giunse il Mosca a Bologna, ch'egli com-
munic6 tutto il fatto con suo fratello et a Domenico Lanza, ad Antonio di Ridolfo messo,
a Christoforo di Valente orefice et a Filippo di Benino da Fiorenza et ad un soldato suo
i2-28, cioi cke riguarJa Santi e Annibale Bentivoglio i contrassegnato a fenna nel margine nrWoriginale
' [A. 1449] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 131
amico, a cui promette gran premio, se con esso lui si trovava ad aprir la porta et intro-
durre il vice re. Promissegli largamente il soldato di tenere secreto il fatto et di servirlo
fedelmente. Ma poi partito dal Mosca, et fra se stesso consigliandosi del fatto, si deliberb
non volere f ar ' tanto male : et andato alli signori antiani, il tutto gli riferi. Li quali, senza p. us
5 punto tardare, fecero pigliare il Mosca (fu alli 13 d'agosto, il mercoledi) con graltri congiu-
rati, li quali posti al tormento confessarono il tutto. Laonde intesa la cosa, et scoperto che
Romeo et Giovanni Fantuzzi con il restante de' gentilhuomini, sotto colore di fuggire la peste,
erano iti a trattare di condurre l'essercito per cacciar Santi Bentivogli con la sua fattione,
soldarono il signor Astorre Manfredi con 600 cavalli per 6 mesi et il fecero entrare nella
10 cittk con 300 per mantenersi nello stato; il qual venuto, fece tagliar il capo il giorno se-
guente, nel mezzo della piazza, a Giovanni di Agostino detto il Mosca, Christoforo di Va-
lente orefice, Antonio di Ridolfo messo, li quali furono condotti alla morte con le chiavi
contrafatte et altri stromenti al coUo.
Alli 26 d'agosto fu preso Filippo di Nani di Benino et poste a sacco le case di tutti
15 gli soprascritti con quella di Filippo.
II senato con Santi Bentivogli mandano a dire a Romeo Pepoli et fratelli, a Giovanni
Fantucci et figliuoli, a Nano Viggiani et il fratello, a Jacomo Fantucci, ad Alberto et Ni-
colo Musotti, che si dovessero partire dal Castello San Piero sotto pena della forca; et il
noncio che vi ando fu Carlo di Giovanni Malvezzi, con molti huomini seco in compagnia. Et
20 fatto loro il comandamento, a nome del reggimento, che fra termine di un'hora si doves-
sero d' indi partire sotto la pena della vita, rispose Romeo che non poco si maravigliava della
prosontione del reggimento et del folle ardire di Santi Bentivogli, che gli facessero un si-
mile comandamento, sendo loro piu legitimi cittadini, che non era Santi, et che nel detto
castello, ove esso con li suoi corapagni era, havevano tanta autoritk quanto che essi, et che
J5 non erano altrimenti per partirsi et che erano bramosi di vedere qual fosse quel si corag-
gioso animo, che gli desse forza di farli partire.
Ritorno Carlo a Bologna con la lor risposta, et detto il tutto al reggimento et a Santi,
gli fecero bandir tutti alla renghiera. Laonde molti degli amici loro si partirono di Bolo-
gna et passarono a Castel San Pietro a ritrovare Romeo et gli amici suoi.
30 Alli 30 d'agosto il senato fa tagliare la testa in piazza a Domenico di Agostino, Filippo
de' Nani di Benino, et per far che fra' banditi cadesse maggior terrore et accrescesse l'animo
a' suoi amici, fece saccheggiare le infrascritte case al popolo, che erano degl'amici de' Pe-
poli et de' Fantucci, cio^: la casa di Jacomo, di Ercole, di Fantuzzo Fantuzzi, la casa di
Jacomazzo da Castello San Pietro, di Pietro de' Carretti, di Tonio di Polo dagli Uccelli,
35 di Domenico et fratelli del Mosca, di Filippo de' Nani di Benino.
Romeo et Giovanni Fantuzzi con tutti gValtri banditi s' insignoriscono di Castello
San Piero gridando: " Viva la Chiesa,, et Romeo piglia la rocca et vi pone due castellani
a suo nome con buoni presidj, c\oh: Pietro di Giovanni Carretti, Giovanni dal Verde; et
per maggior sicurezza loro, fanno venire assai de' suoi amici et si apparecchiano di arme
iO et di forza per combattere bisognando, poi scrivono alli Canetoli et a' Ghisilieri et agh altri
fuorusciti, che essi erano quivi per aiutarli in tutto quello che loro piacesse. Inoltre scris-
sero al pontefice che havevano fatto tutto quello che era fatto, perch^ vedevano le cose
orribili et malvagie che Santi Bentivogli con la sua fattione faceva, et che essi erano pronti
ad ogni sua requisitione.
45 Giacomo et Opizzo, liglioli di Guido Pepoli, che erano passati a Crevalcore per ca^one
della pestilenza, s' insignoriscono di Crevalcore. Havendo radunati da 200 armati, eglino heb-
bero questo castello da Jacomazzo' da Castello Bolognese, il quale con alquanti fanti era /». /«
stato mandato quivi dal reggimento di Bologna per guardia di esso castello. Ora intendendo
il senato tutto questo, fece saccheggiare tutti li loro beni.
50 Pietro di Giovanni Fantucci aiich'egli s' insignorisce di Piumazzo, entrandovj con 80 fuo-
132 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1449]
rusdti, ma non gH riusd in tutto bene 51 fatto, perciochfc gli huomini del castello, risenten-
dosi insieme con li presidj et cittadini che quivi si trovavano, pigliando l'arme arditamente,
il cacciarono fuori, rimanendovi alcuni di essi morti et prigione Giovanni di Bernardino con
Alessandro il figliolo da Borgo San Oonino, li quali condotti a Bologna, furono alli dieci di
settembre impiccati per la gola. 5
Intendendo gli huomini di Crevalcore tutto quello havevano fatto grhuomini di Piumazzo,
si riconoscono che essi hanno fatto male ad accettare li Pepoli, et percii) si determinano
di riacquistare il suo honore et gratificarsi al senato di Bologna, et pigliando rarme alli 11
di settembre gli cacciano fuori gridando: " Viva la Chiesa et il popolo di Bologna „ ; poi man-
dano a Bologna alli signori antiani che li voglino mandare il vicario, che essi il manterranno IC
nel magistrato; et essi il mandarono et li fuorusciti se ne fuggono.
Alli 13 di settembre il senato manda il signor Astorre con buon numero di gente a
Castello San Piero, et egli va et alloggia presso il detto luogo per essere alle frontiere con
li Pepoli et con gValtri fuorusciti. II che intendendo il conte Carlo da Campobasso vice
re del re Alfonso, mand6 alli Pepoli alquante bandiere di fantt con vettovaglia, acciochfe si 15
potessero mantenere contro di Astorre. Questo intendendo il signor Astorre, et parendogli
non havere sufficiente numero di gente per contrastare con li banditi, ricorse al senato che
li mandasse soccorao; et egli mand6 buon numero di gente armata, havendo comandato dieci
huomini per ciascun castello alla cittk soggetto. Ma egli con tutto questo vedendo non potere
fare alcun profitto, alli 13 di ottobbre si parte et passa verso Medicina, ove erano entrati 2(
molti fuorusciti, et quivi guastando ogni cosa, si accampb intorno il castello. Ma quei del
castello tosto vennero seco airaccordo di darli 800 lire et che lasciasse liberi li fuorusciti,
et essi rimarebbono sotto il dominio di Bologna. Et il senato, acclochfe quivi li fuorusciti
non si fortificassero, a di primo di novembre fa rovinare il palancolo per spianare Targine,
et pcscia fa saccheggiare le case di alcuni che erano stati cagione di far entrare li fuorusciti 2!
dentro, fra' quali fu Lolo dal Boco, Manzagallo, Giovanni di Totto, Maso di Vigo.
II signor di Faenza, mentre era occupato nelle cose di Bologna, h avvisato dal senato
esser mancato in Milano Francesco Piccinino nemico de' Bolognesi, per la cni morte fl popolo
di Bologna assai si rallesrr6, Et havendo il signor Astorre ridotta Medicina alla devotione de'
Bolognesi, per ordine del senato si ritorna con Tesercito a Castel San Piero, per vedere di '"
cacciar via Romeo et gl'a1tri banditi.
Alli 31 di ottobbre h tagliata la testa in Bologna agrinfrascritti: Tomaso di Galeazzo de'
Cambj, Bartolomeo della Cava tessaro, Giovanni de' Santi lanarolo, et questi per esser amici
de' Pepoli et perchfe erali imputato che rubbavano.
Giunto il signor Astorre presso Castel San Pietro, et con esso lui Achille Malvezzi com- 3
missario, vi dimorano per alcuni giomi senza fare alcun profitto, laonde deliberano darli
la battaglia; et a questo fine pongono le bombarde sopra il castello et rovinano gran parte
delle mura di quello, et fu alli 27 d'ottobbre, il lunedi. Laonde alcuni huomini del castello,
>. /jo fingendo volersi accomodare con il reggimento, una notte si partirono,' et fu alli 18 di novem-
bre, il martedi; et andati da Achille Malvezzi, il pregarono che volesse con essi loro passare 4
a Bologna al reggimento per trattar seco accordo. Questo facevano costoro perchfe havevano
inteso esser il vice re in Romagna con Tessercito et che era per passare sul Bolognese, et
volevano frattanto intertenire il signore Astorre che non gettasse per terra il restante delle
mura, perch^ tenevano per certo, che giungendo il vice re, che bisognava che Astorre si par-
tisse d'intomo al castello, come poi awenne.
Giunti costoro a Bologna, furono a longhi ragionamenti col senato, et vedendosi tra di
loro discordi, se ne ritornarono al castello.
Giunge il vice re a Lugo col essercito, et subito manda un trombetta a disfidaxp V.
aignor Astorre.
Alli 16 di novembre Giacomo da Cortona vescovo di Perugia, mandato per govematore ^l
■ [A. 1449] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 133
dal papa, giunge in Bologna, ma non fe dal reggimento accettato per allhora per govematore.
Entrato in Bologna, egli and6 al vescovato ad alloggiare, et il senato non manc6 di presentarli
biada, confetti, cera, capponi, fasani et altre cose assai necessarie al vivere.
Alli 19 novembre, il mercoledi, giunge un messo papale mandato dal pontefice al vescovo
5 dicendogli non si dovesse partire senza sua saputa.
Alli 22 novembre, il sabbato, vengono awisi alli signori antiani che il vice re con tutto
Tessercito voleva passare nel Bolognese, per il che mandarono al signor Astorre che si do-
vesse partire dal Castello San Piero con le bombarde et ritirarsi a San Lazzaro con tutti
li soldati; il che egli di subito essegui, lasciando Castel San Piero libero et ponendo a fuoco
10 et fiamma tutte le habitationi et li strami di quei contorni, accioch^ gli nemici non havessero
ove fermarsi, et gli si fermo a Ponte Maggiore, quivi fortificandosi con argini et fosse et
bombarde.
Inoltre fe anco awisato il senato che Ludovico Gonzaga signor di Mantova si era partito
con 5000 armati per passare sul Ferrarese et poi nel Bolognese, et percio egli fa intendere
'15 alli contadini debbino le lor robbe ridurre a luoghi sicuri; il che fu buona cagione che molto
j popolo ritom6 ad habitar in Bologna, che erano per la pestilenza fuggiti.
Alli 25 di novembre, il martedi, il signor Lodovico con 3U00 cavalli et 2000 fanti giunge
a Malacompra del territorio di Cento, et poi passa a Minerbio et a Budrio, fingendo esser
ij amico della cittJi, nondimeno ogni cosa poneva a sacco.
1 20 Alli 3 di decembre, il mercoldi, il vice re giunge a Medicina con 3000 cavalli et fu a parla-
mento col signor Ludovico; erano varie le opinioni di questi due esserciti, perciochfe alcuni
dicevano esser venuti in soccorso del papa per pigliare il dominio di Bologna, et altri dice-
vano esser venuti per far guerra a' Fiorentini.
; ; Stavasi in questi giorni senza alcun sospetto Ludovico alla Recardina con li suoi soldati,
' 25 il che intendendo il reggimento di Bologna, impone al signor Astorre, a Scariotto et a Gregorio
d'Anghiari, che alla sprovvista il vadano ad assalire.
Ponendosi a ordine alli 5 di decembre, il venerdi, il signor Astorre per andare a questa
impresa, ne fu dato avviso a Ludovico, il quale posto a ordine li suoi soldati per combattere,
et andando ad incontrare gli nemici che si accostavano, gli assalirono, et cosi ando il disegno
I 30 alla rovesda, perchfe credendo Astorre di assalire altrui, fu egli Tassalito et gli convenne
fuggirsi con li soldati et imboscarsi per salvar se et graltri.
II conseglio si raduna et in esso si conclude di mandare Giovanni di Bar'tolomeo Gui- p, ist
W dotti ambasciatore a' Fiorentini, per intendere se era loro volonta che questi esserciti si fermas-
sero nel territorio di Bologna. Fatta la scaramuccia alla Riccardina con ii signor Ludovico,
3 il reggimento di Bologna cerca far tregua con esso lui, et cosi vi mandarono il signor Astorre
alli 10 di decembre, il mercoledi, et la ottennero, et di qui si parti et ando alla Gajana sempre
rubbando. Di poi alli 12, il venerdi, il senato crea ambasciatori al papa, et furono questi:
Galeazzo Marescotti, Dionisio da Castello; et gli mandarono a questo effetto, per intendere
|i la sua volontk circa le cose di Bologna. Furono accompagnati da 25 cavalli.
40 Volendo li Bolognesi mostrare ubbidienza al pontefice, accettano il governatore Giovanni
vescovo di Perugia, il quale si parte di vescovado et passa alla chiesa de' Servi, et quivi
alli 21 di decembre, la domenica, fu incontrato da tutti li magistrati et da tutto il clero,
portandogli avanti li confaloni con le compagnie delle arti a piedi et con grande honore
il condussero al palaggio, consignandoli la meta di esso, secondo li capitoli fatti fra il papa
45 et la citt^ di Bologna.
Constituito nel palaggio, il govematore mand6 per il signor Carlo Campobasso vice re
del re Alfonso, et a longo parlo con esso lui et con li signori del reggimenlo, et di poi si
j partl del territorio bolognese et pass6 in Romagna, et parimente il signor Ludovico Gonzaga
pa886 a Galliera et d'indi ritom6 a suoi paesi.
134 HISTORIA DI BOLOGNA lA. x4soj
Anno di Cristo 1450. — Si creano li nuovi antiani et li magistrati, secondo il solito.
II senato, sendo partito il vice re et il signore Ludovico, dh licenza al signore Astorre et
a tutti li soidati, et poscia fanno intimare alii contadlni clie debbino alle loro Rtanze ritomare
et coltivare sicuramente li terreni.
Havendo la pestilenza flagellato grandemente la citt^ di Hologna, ordin6 il vescovo che
tutti li parrochi dovessero scrivere il numero de' loro sudditi, laonde fu ritrovato che erano
mancati nella cittk quattordecimila persone et nel territorio 16 000.
Essendo di giJi cominciato il giubileo in Roma, et del continuo passando da ogni parte
li peregrini, il governatore fa intendere al senato che debba eleggere alcuni prudenti cit-
tadini et di grande autorita, che debbino haver cura che ii detti peregrini non sieno oltrag-
giati nel territorio bolognese, nfe offesi neUa persona, nfe aggravati da estorsioni de danari,
ma che benignamente et honestamente sieno ricevuti et trattari, pagando essi il ^usto prezzo
agli osti. Sopra ci6 furono eletti questi, ciofe : Giovanni di Jacomo Gritfoni, Giovanni di Barto-
lomeo Guidotti, Castellano di Nani Gozzadini, Cristoforo di Braiguerra Caccianemici, Jacomo
di Antonio dal Lino, Petronio di Vitale merzaro, Gasparo di Alberto Cattanio, tutti huomini 15
pratici et di grand'autoritk nella cittk, a' quali fu dato facoltk d'impiccare et di punire
ciascuno che ingiuriasse alcun peregrino.
Alli 14 gli ambasciatori che andarono al pontefice ritornano a Bologna, et awisano il
senato che il papa ad ogni modo vuole il libero dominio di Bologna. Et li Bolognesi ri-
spondono al pontefice che volevano osservare li capitoli fatti fra lui e la cittk, perchfe non 20
volevano, che li tuorusciti fossero rimessi, perchfe ritomando, la citth si rivolgerebbe sot-
tosopra. II pontefice scrive al govematore che debba andare a lui per conferire seco alcune
cose pertinenti a Bologna ; et fatto ci6 intendere al reggimento, egli elesse tre cittadini per
ambasciatori al papa, che andassero con esso lui, cio^: Nicolo Sanuti, Gasparo dalla Renghiera,
Gasparo Malvezzi. Ci6 faceva il papa perchfe era in gran travaglio intendendo che li fuom- 25
/. ist sciti erano nelle castella, ove erano posti li presidj dal governatore ' per il pontefice, ciofe in
Cento, la Pieve, Crevalcore, SerravaUe, Savigno, Montebudello, Castello San Piero. Era
parimente in travaglio la fattione bentivolesca, percioch^ molti de' fuomsciti con lettere
irritavano il papa contro lei, accusandolo di cose o vere o false che si fossero, il che le
faceva non poco temere che a suasione di questi tali il pontefice dovesse muovere guerra 30
alla cittk; et nel vero grande et potente era il numero de tjdi fuomsciti che ci6 facevano.
Erano gl' inf rascritti parentadi fuomsciti, cio^: Canetoli, GhisiUeri, Pepoli, Fantucci, Isolani,
Lignani, Ramponi, Viggiani, quei dalle Correggie, gli Anticonti, gli Usberti, Felicini, Alber-
gati, Conti da Panigo, Musotti, gli Sala, MezzoviUani, da Argile, Montini, Olivieri, Buonfigli,
Cazzani, Campeggi, Ostesani, Meterlini, Mozzarelli, Gombrudi, Boccadiferri, Fusana, dairAb- 35
baco, Carretti, Mussolini, Mastelacci, da Villanova, de' Pizzani, Giovanetti, Panzarasi, Ambro-
sini, Bambasi, da Cauno, Beroi, Henoch, Albertini, VasselU, Zontini, Terzi, Cortellini, Piatesi,
dalla Palmiera, Romanzi, daUe Fritte o Frutte, Monteceneri, Guastavillani, de' Copoli, Conti,
dal Giogno, Garfagnini, Livrotri, dal Dottore, Zazzarini. Erano tutte le suddette casate fuore
della cittk al numero d'huomini circa miUe; et della fattione bentivolesca pochi si ritro- 40
vavano a loro rispetto, U quali govemavano la cittk, et erano questi: Bentivogli, Malvezzi,
Bianchetti, Bianchi, Poeti, Marescotti, Guidotti, Bargellini, Caccialupi, Ingrati, Voiti, Man-
fredi, Sanuti, Caccianemici.
Essendo adunque la fattione bentivolesca travagliata, ella elesse tre ambasciatori savi,
pmdenti et pratici, accioch^ andando col governatore al pontefice, trattassero et informassero 45
il pontefice a pieno delle cose della cittJi, et anche piegarono il governatore volesse fare
in buona relatione del govemo della cittk. Promise il govematore fare in ci6 buonissimo
officio. Et cosl alli 26 di gennaro, il lunedi, andarono a Roma lasciando il govematore
in luogo suo Giovanni da Terai thesoriero ; et gionti a Roma a' piedi del pontefice Gasparo
dalla Renghiera con breve, dotta et ornata oratione ispose a sua Beatitudine in che stato la 50
lA. 14S0] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 135
" cittk si trovasse, et come da Romeo Pepoli et da' fuorusciti era oltre modo travagliata, li
quali non cessavano di occupare le castelia della cittk et di machinare ad ogni hora con-
tro il senato, vivendo essi colmi di ambitione et bramosi di farsi di Bologna tiranni, come
poco amorevoli alla santa Madre Chiesa. Poi prego sua Beatitudine si volesse degnare os-
5 servare li capitoli fra lui et la cittk passati. Soggionse posda il governatore molte parole
in favor del senato, confirmando quanto il Renghiera detto haveva, et con efficaci parole assai
gli raccomand6 il senato et la citt^. Rispose il pontefice che provederebbe a tutti gli di-
sordini, et frattanto tenne sospesi per molti giorni gli ambasciatori pensando al modo di
levare la cittk da tanti travagli; et dopo molti consigli designo legato di Bologna Bessarione
10 di natione greco cardinale niceno, huomo di gran dottrina et conseglio et molto religioso;
et non solamente il fece legato di Bologna, ma anche di tutta la Romagna et della Marca
Anconitana. Questi, partendosi di Roma insieme con gli ambasciatori, se ne venne verso
la cittk (restando in Roma il governatore) et alli 16 di marzo, il iunedi, giunse a Bologna,
sendo et dal clero et da tutti li magistrati et compagnie delle arti et da tutto il popolo
15 incontrato con le solite ceremonie et con gran trionfo; et alloggio nella parte nuova del
palagio, egli con la sua honorata compagnia che seco haveva; et della sua venuta la cittk per
tre giomi continui ne fece grandissima festa.
Mentre che il nuovo legato veniva a Bologna mandato dal papa, haVendo il conte Fran- p. isj
cesco Sforza ottenuto il ducato di Milano, voUe noiificarlo a' Bolognesi come a' suoi cari
20 amici, et cosl loro scrisse:
Magnifici tamquam fratres clarissimi,
Perchk mi rendo certo che voi vi rallegrerete di ogni ■prosferita, honore et bene nostro,
vi awiso come hieri, levandosi in arme tl fofoh delVinclita citta di Milano, fu tagliato a
fezzi il froveditore venetiano, ferlochl mandarono fer noi, et cost con gran solennita, amore
25 et charita et unione di tutti li cittadini et di tutto il fofolo, universalmente ci hanno eletto
fer lor signore et condotto dentro la citta. Di tutto che ne habbiamo volsuto avvisare V, S.,
le quali rendo ceriissime, che fossono di questa ciita et d'ogni mia altra facolta non aUrimcnte
disforre che di cose sue frofrte.
Datum Mediolani, 36 Februarli 1450.
30 P. Sfortia Vicecomes dux Mediolani,
Pafiae, Angleriaeque comes
ac Cremonae, Placentiae, Parmae dominus
Fu portata a Bologna alli 5 di marzo, il giovedi.
Giovanni Battista Bentivogli dottore di legge si parte di Bologna et h. fatto vicario gene-
35 rale delle appellationi et consigliero del duca Federico conte d'Urbino. Fu questo Benti-
voglio secretario del re Alfonso di Napoli et fu il primo che abitasse nella cittk di Gobbio ;
hebbe alcuni figlioli maschi et alcune femine: Ottaviano, che poscia fu arcivescovo di Sa-
lemo, Nicolo, Filippo, Giovanni, Francesco, che fu famigliare del cardinale Bessarione Niceno
et da lui fu fatto priore di Santa Croce deirAvellana et abbate di San Cristoforo di Castel
40 Durante, Girolamo. Questo comprb il castello delle Carpeno o Rocca Daria da Guidobaldo
primo duca d'Urbino; egli hebbe per moglie Ehsabetta Ottoni delli signori di Mattelica et
hebbe un figliolo maschio et piii femine.
Parimente Filippo Lambertiui, huomo di gran prudenza et valore, insieme con due suoi
fratelli, si parte di Bologna et passano alli signori Caldori nel Regno, fermandosi al Guasto,
34-38. tegno di attenzioue nel margine sinistro deWorigint^e
136 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i450i
giurisdittione delli detti Caldori. Di Filippo nacque Boniiacio, che venuto in buona etk pigli6
per moglie la signora Caterina Pignatella, et di Bonifacio ne nacquero altri figlioli che no-
bilmente si accasarono. Chc il detto Filippo et fratelli sieno de' veri Lambertini di Bo-
logna, si vede chiaro da una lettera che al tempo del re d'Aragonia scrive un Jacomo Lam-
bertini alla universitk del Guaato, dove nel fme Bono queate parole formali: " Vi raccomando 5
"quanto posso quei miei nipoti figlioli del quondam Filippo mio fratello^, et egli si «otto-
scrive Jacomo Lambertini di Bologna.
Alli 19 di marzo, il giovedi, il legato manda a Caatel San Piero il cherico di camera,
che era venuto seco in compagnia da Roma, et gli dh il breve papale dirizzato a Romeo
Pepoli et ad Antonio et Pietro figlioli et a Giovanni Fantucci et ad altri cittadini fuoru- 10
sciti, che erano nel detto castello, et letto alla presenza loro, intesero come il pontetice com-
mandava loro che dovessero consignare la rocca et la terra al detto cherico, et d'indi
partirsi sotto gravi pene et censure. Et cosi il massaro tosto fece et consignb la terra al
detto cherico, et Romeo la rocca, et insieme con g^altri fuorusciti uscendo del castello, passo
a Lugo; et il cherico postovi un castellano capellano et un governatore con buoni presidj 15
P.1S4 a nome della Chiesa, se ne tornb a Bologna, et scrisse al papa quan'to si era fatto: a cui il
pontefice riscrisse addietro che il consignasse al senato bolognese.
AUi 6 d'aprile, il lunedi di Pasqua di resurretione, cotanto accresce il torrente Avesa
per le gran pioggie, che rovino il ponte che sopra era di esso torrentc fra la porta di
San Mamolo et di strh Castiglione, menando giu molti tronconi d*alberi, et ruppe la grata 20
di ferro per la quale entrava nella citta et allag6 tutti li campi circonvicini. Et non potendo
Talveo deirAvesa ne li campi circostanti contenere tanto diluvio di acqua, passo per le fosse
di strh Castiglioni et rovin6 il muro del condotto deiracqua ove passa Savena nella citta,
et dairaltro lato giunse insino a strk San Stephano et rovin6 una parte delle mura deirorto
de' frati di San Domenico et un pezzo di muro di Jacomo Buonsignori; et entrando per le 25
chiaviche, empi^ le cantine circostanti et guast6 i vini et anche rovin6 le stalle delle Bec-
carie, gettando per terra un muro di San Martino. Inoltre allag6 tutti gI'orti del borgo di
San Piero, et port6 via la sega con il ponte che era sopra il canale che va alle mura della
citt^, et entrando nelle Moline per lo condotto, che ^ fra il primo et secondo molino, fece
tale impeto che, oltre che coperse tutti li ponti delle dette moline, anche consum6 tutta la 30
farina fracassando quasi tutti gli edificj che vi erano et le gualchiere. Poi ruppe presso la
grata dentro le mura et condusse fuore oltre 4000 carra di terrazzo. In somma, fu tale il
danno che fece quest'acqua che salse a 40 000 lire, et se il canale di Rheno non era, come
fu, voto d'acqua, havrebbe fatto duplicato danno.
II cherico di camera per commissione del papa alli 16 di maggio, il sabbato, consegna 35
al senato Castel San Piero con la rocca et Crevalcore.
AUi 18, il lunedl, il senato manda per commissario di Crevalcore Basilio dalla Renghiera.
Alli 21, il giovedl, Vergilio Malvezzi va a Castello San Piero per vicario et commissario.
San Bemardino da Siena 6 canonizzato dal pontefice in Roma, et in Bologna ne 6 fatta
solenne festa et una divota processione. 40
Lodovico degrAvanzi amico di Giovanni Fantuzzi, essendo gik stato trovato nel trat-
tato del Mosca, b sentenziato alla morte della forca, ma il legato lo libera. Costui visse di
poi alquanti anni, et tanta fu la paura che egli della morte si prese, che tutto si cangi6 di
aspetto, di costumi et di parlare, che piii non parve quello di prima.
II senato fa giostrare il palio di San Raffaello. 45
Era per anco da' fuorusciti travagUato il territorio di Bologna et facevano ogni giomo
qualche novit^, tenendo sempre il reggimento in sospetto, per lo che il senato priega il legato
a dover provederli, acciochfe la cittk non vivesse ri travagliata ; laonde alli 1 3 di settembre,
la domenica, egli fa bandire del territorio di Bologna gl' inf rascritti : Romeo, Jacomo Pepoli,
Oppizzo, Antonio, Giovanni Battista Pepoli, Giovanni, Antonio, Pietro, Jacomo Fantucci, 50
[AA. 1450-1451] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 137
Nani Viggiani, Francesco il fratello, Alberto di Pietro Musotto et Nicolb suo fratello, co-
mandandogli che fra termine di otto giorni 8i partissero dal territorio di Bologna et passas-
sero oltre 60 miglia sotto la pena della confiscatione dei lor beni d'applicarsi alla Camera;
li quali tosto si partirono et passarono ad Imola, et frattanto il senato riacquista le cose
5 del contado.
Vengono nuove in Bologna della morte del marchese Leonello signore di Ferrara, che
longo tempo era stato infermo. Succede nel dominio Bono fratello.
Anno di Cristo 1451. — Si creano li nuovi antiani et li altri magistrati della cittk, se-
condo il consueto.
10 Alli 16 di gennaro, il sabbato, Ossano di Bartolomeo da Pescarola, passando a Modena />. iss
a parlare a Galeotto Canetoli, riceve da lui un centorino con Tarme cannesca, il qual vedu-
togli, et scoperto che seco haveva parlato, di subito h impiccato.
Alli 6 di febbraro, il sabbato, fu portato Torologio della torre del capitano et posto su
la torre che era gik de' Lambertacci, nel palazzo de' signori; et in questo medesimo giomo
15 cominci6 a suonare le hore.
AUi 1 6 di marzo, il martedi, sono giustitiati tre, perchfe havevano rotta la grata del Bat-
tiferro per dare Tentrata a' fuorusciti.
Alli 22 di marzo, il lunedi, viene un nontio che avvisa il reggimento, come Battista Cane-
toli, capo delli fuorusciti, con essi assieme si sono accordati col signor di Carpi, et gli havevano
20 dati danari da soldar gente per passar contro Bologna, et che di gik si erano messi a ordine
per inviarsi alla cittk ; per lo che il senato entr6 in grandissimo terrore, talmente che diedero
alla campana deirarrengo, acciochfe il popolo si ponesse in arme, si come fece, et entrati alla
piazza, intesero che per anche non erano venuti nel territorio, et perci6 diedero licenza a
ciascuno che alle loro case ritomassero.
25 In questo tempo occorse una occasione alli fuomsciti a loro molto opportuna per entrare
nella cittk, la quale ^ : Francesco Guidotto uno de' conf allonieri del popolo, il quale alli 1 6
d'aprile, il venerdl, andando la notte a sopraintendere le guardie della cittk, s'incontr6 in
Antonio et Cristoforo di Biagio munaro al canto del borgo di San Pietro, che un sacco di
farina portavano, et volendo intendere et sapere che cosa fosse, et essi nol volendo dire, il get-
30 tarono a terra, et entrando tosto in casa, pigliarono Tarme et ritomato I' uccisero, et poscia si
fuggirono fuore della cittk, uscendo per la grata del canale di Rheno, a' quali era molto noto
questo passo, essendovi stati assai tempo guardiani; laonde adirato il reggimento gli fecero
spianare le case et posero la robba alla camera. Essi adunque, fuggiti a salvamento, passa-
rono alli fuorusciti a Modena, a' quali si proferirono dare il modo sicuro per entrare segre-
35 tamente nella cittk, et che con questa facilitk potrebbono cacciare la parte bentivolesca.
Piacque molto questa proferta loro agli fuomsciti, et parvegli che questa fosse per loro faci-
lissima via di entrare nella citt^ ; et appigUandosi a questo consiglio, assoldorono il signor di
Carpi et il signore di Correggio con molti soldati, et con essi loro secretamente trattarono
il modo per entrare in Bologna ; et havendo radunato da 4000 soldati, eglino alli 7 di giugno,
40 il lunedl, frettolosamente s'inviano verso Bologna, et giunti al Borgo Panigale quivi nella
notte allogiarono. II che inteso dal senato, teme assai di qualche trattato, considerando che
essi non sarebbono stati si arditi di awicinarsi tanto a Bologna se non havessero qualche
intendimento nella citt^. Nondimeno, facendo animo, ordin6 il tutto per la cittJi, accioch^ se
vi fosse trattato, dovesse in vano riuscire; et fra gli molti ordini fu uno che consignorono
45 le porte della cittk in guardia a dodici confalonieri del popolo, et la guardia della cittk
agraltri quattro confalonieri, accioch^ ciascuno per il suo quartiero havessero a scorrere ,
et vedere chi si movesse per disturbarlo. Poi volse che li Bentivogli et li Malvezzi armati
inaieme con li loro amici guardassero la p;azza, et a.questo modo posero in ogni parte della
citt^ ordini et guardie.
138 HISTORIA DI BOLOGNA (A. i4ai|
Erano nella apeditione de' f uorusciti gl' inf rascritti, cioi : Romeo Pepoli dottore, Galeotto,
Ludovico, Affricano Canetoli, Nicol6 di Santo, Francesco Ghisilieri dottore, Nani Veggiani
cavalliere et dottore, Antonio, Pietro di Giovanni Fantucci con molti altri loro amici, Angelo
A'i* figliuolo' del signore di Carpi, Jacomo di Cambio Zambeccari, li signori di Correggio, Opizzo,
Jacomo, Giovanni, Ualdesserra Pepoli, Francesco dalle Correggie, Galeotto Mezzovillani, Gu- 3
iino Boccadiferro, Stefano Conti, Alesaandro, Bartolomeo degli Usberti, Pandolfo Zambeccari,
Giovanni Milani, Tomaao d'01iviero, Pace deirAbbaco degli Odofredi, Ludovico dalle Lanze,
Franceaco Gombrudi, Nicol6 di Ambrosino et molti altri fuorusciti, che salivano al numero
di 3000 fra da cavallo et a piedi.
La notte del glomo seguente adunque parte delli detti fuorusciti si partirono dal Borgo, 10
et parte quivi ne rimase et al ponte di Rheno per tenere a bada la cittk. I primi passa-
rono il canale di Rheno al passo deirArcoveggio et vennero alla porta di Galliera quivi
fermandosi; et alcuni di essi in compagnia de' pedoni vennero alla grata di dove il canale
di Rheno esce, et alquanti di loro entrati neiracqua, passarono per di sotto la grata nella
cittk, et la tirarono in alto, la quale stando cosi sospesa, entrarono dentro circa 60 pedoni, 13
sendo seguitati di mano in mano dagraltri, et con gran silentio passando alla porta di Gal-
liera, s' incontrarono nel mercato in Dionisio di Castello con una banda di soldati, il quale
andava perlustrando la cittk; et cominciarono agridar: "Chiesa, Chiesa, came, carae„, tal-
mente che Dionisio ispaventato se ne fuggi; et essi incontanente trattisi alla porta per aprirla,
parimente fecero ritirare a dietro Bartolomeo, il tigliolo di Dionisio confaloniero del popolo, 20
che quivi era con 30 fanti, et facendo impeto, gittarono a terra il rastello. II che vedendo
Gherardo dalle Giavarine capitano della detta porta, con tre compagni sali sopra la torre
quivi fortificandosi al meglio che puotfe, et combattuto mai si vuole rendersi. Abbandonata
adunque la porta, i fuorasciti la spezzarono et abbassarono il ponte, laonde tosto entrb nella
cittk Gasparo Canetoli, Fraucesco Ghisilieri et il signor di Carpi con 300 cavalli et altret- 23
tanti pedoni ; et fatti li cavalli arditi, passarono alla piazza per la via di Galliera scaricando
bombardelle et balestre con le grida che salivano al cielo, et li pedoni passarono per una
certa via al fieno della paglia per entrare in piazza dairaltro lato, ma giunti alla chiesa di
san Gioseffo, hoggidi detta Santa Maria Maddalena, li Canetoli quivi sL fermarono, mandando
gli altri avanti. 30
Intendendo il reggimento esser entrati li fuorasciti nella citt^ con il signore di Carpi,
et che ne venivano verso la piazza, temendo di qualche tradimento, fuggirono fuore del pala-
gio in camicia, abbandonando ogni qualunque cosa; et parte passb alle mura della cittk fra
la porta di San Mamolo et di strk Castiglioni, si calarono fuore con una fune et si nasco-
sero, et parte nascondendosi per la cittk si salvarono. II che saputo per la cittk, il popolo 35
tosto arrestb le vie per difendersi. Santi Bentivogli, che del tutto h avvisato, et che intende
il palagio esser abbandonato, tosto con Gasparo et Virgilio Malvezzi, con Ercole, Ludovico
Bentivogli et Jacomo dal Lino piglia Tarme, et seguitati dai loro fidi amici a cavallo ne
va verso la pisizza essortando il popolo a prender Tarme in mano et al seguitarlo; a cui
come a capo acconsentendo il popolo, il seguitarono talmente, che dietro lui et li Malvezzi 40
si trovarono 400 huomini armati. Entrando adonque Santi et li Malvezzi in piazza, s' invia-
rono contro li fuorasciti gridando: " Sega, sega, Astorre, Astorre„, li quali sendo gia giunti
dalle Scodelle, et udendo nominare Astorre, si sbigottirono credendosi che quivi fosse Astorre
capitano de' Bolognesi, il quale nel vero era a Faenza a celebrare le feste della pasqua di
Pentecoste. Avvicinandosi adunque Santi agli nemici, con tanto ardire et impeto circa le 45
cinque hore gli assali, che cominciarono a rincularsi et al volger le spalle per salvarsi. 11
/. IS7 valoroso Santi ' et 11 coraggiosi Malvezzi, accortisi della f uga de' nemici, senza perder pimto
di tempo con la punta della spada incalzandogli, non gli dava agio di fermarsi, ma alcuni
ne feriva et altri uccideva talmente, che gli condussero insino alla porta; dove ritrovandosi
Angelo figliuolo del signor di Carpi, et vedendo i suoi in fuga, tosto con rarme in mano si 50
[A. 1451] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 139
rivolse contra Santi et li Malvezzi per mostrare quanto valesse di forza et di valore; ma
tosto fu da cavallo gettato a terra, et calpestato dalla moltitudine del popolo, quivi fini la
sua vita; il che vedendo gli nemici, affrettarono la lor fuga piu che di prima, talmente che
a lor malgrado si trovarono dalla citta esclusi, restandone da amendue le parti molti uccisi
5 et feriti. Di quei della ckth vi morirono Musotto Musotti et Melchior de' Forti.
Cacciati 11 fuorusciti della citta, parve a Santi non perseguitarli piu oltre, perchfe temeva
che dentro non vi fosse trattato, et che non essendo lui nella cittk, non si scoprisse, ma con-
tento di quanto haveva fatto, con allegrezza di tutto il popolo se ne ritorn6 alla piazza.
Intendendo gli fuorusciti che alPentrata loro nella citta si erano fuggiti molti cittadini et
10 gli signori antiani fuori di Bologna, tutti timidi et ispaventati, si mordevano le mani, che
con tanta opportuna occasione non havessero saputa usare la loro vittoria, et fra gli altri
assai si doleva Galeotto Canetoli della sua cattiva sorte et diceva: * Iddio e giusto vendica-
' tore del peccato commesso, et io veggo chiaramente che per anche H peccati nostri non
" sono purgati, et conosco che quando saranno purgati, che Iddio ne concedera il ritomo alla
15 " patria „. Et con questi loro lamenti il giorno seguente si partirono passando ad Argiie per
conquistarlo insieme con la Pieve ; ma li contadini, accortosi del fatto, pigliarono Tarme et
da ogni lato gli assalsero gridando : " Carne, carne „ , et con poca f atica gli posero in f uga,
perciochfe gli fuorusciti temevano che quivi non fossero gionte le bande de' Bolognesi.
Furono adunque presi gl' inf rascritti : Francesco Ghisilieri, Petronio, Jacomo Chiodaroli oltm
20 Burattieri, Peregrino di Floriano da Piumazzo, et ne rimasero morti circa da 28.
Li ccntadini scrivono a Santi Bentivogli il caso occorso, et Santi tosto saglie a cavallo
et passa ad Argile, dove dagli Argelesi b honoratamente accolto; et fattosi condurre ove
era Francesco Ghisilieri, disse: " II peccato vecchio.fe gionto alla penitenza nuova „ : et fattolo
legare et posto sopra un cavallo seco il condusse in compagnia degFaltri prigioni in Bolo-
25 gna per la porta delle Lame, et il fece condurre per il trebbo de' Ghisilieri, ove era
la sua casa rovinata a terra, dove Santi rivolto a lui disse : " Quivi, o traditore, uccidesti il
" tuo compadre Annibale, et quivi tu sarai per la gola impiccato, facendo la penitenza ove
" f acesti il peccato„. Ma egli niente rispose, se non con li sospiri et coUe lagrime. Con-
dotto poi avanti il legato et alli signori antiani, fu essaminato della speditione fatta contro
30 la citta, et spiegato il vero, il mandarono con li compagni al podesta et posto in carcere.
Antonio Vandini e trovato ascoso in una casa da San Colombano, che quivi si era fug-
gito per essere stato uno di quei che entrarono per la grata con li fuorusciti, et b condotto
in carcere.
A di 11 di giugno, il venerdi, il podesta fa condurre li suddetti prigioni al trebbo de'
35 Ghisilieri, ove le forche erano drizzate sopra la desolata casa di Francesco, et quivi tutti
e cinque li fece impiccare per la gola. Nel vero fu miserabile il fine di Francesco.
Furono confinati nel Friuli per esere stati presi : Francesco Gombrudi et NicoI6 di Giovanni
d'Ambro8ino, dando ciascuno di essi sicurtk di 550 ducati di andare et stare alle confine.
Fu anche fatto prigione Nani di Giovanni Matthio sarto, et gli fu donata la vita merc^ A ns
40 de' buoni amici.
Giovanni di Onofrio fu donato a suo padre, perchfe sempre era stato huomo fedelissimo
alla fattione bentivolesca, et gli fu concessa gratia di habitare nella citth.
Li signori antiani mandano a chiamare li reggimenti et li cittadini, che per paura de'
fuoTusciti della citta si erano fuggiti, li quali ritomarono, ma non ardivano comparire in pu-
45 blico, si per la vergogna di essersi fuggiti, come anche perch^ molti di loro havevano gettata
via la insegna et divisa bentivolesca, della quale erano vestiti et calciati. Furono meglio di
400, ne sl tosto cominciorono a caminare in pubblico, che dal popolo erano mostrati a dito.
In questo tempo fu fatto il decreto della commutatione et uiiione della capella di
santa Brigida nella chiesa di san Petronio di Bologna'.
* Camera segrtta^ n. 71.
140 HISTORIA DI BOLOGNA fAA. i45i-i48a]
U senato fa una soglia alle grate, ponendovi buoni presid}.
Et alli 21 di giugno, il luned), fecero chiudere le infraAcritte porte, cio^: la porta delle
Lame, la porta del Pradello, la porta di Strk Castiglioni '.
Alli 28 di giugno, il lunedi, si raduna il conseglio, et creano ambasciatori al pontefice
Gaspar dalla Renghiera et Virgilio di Gaspar Malvezzi, accioch^ faccino avvisato il ponte- 5
fice di tutto quello che era novellamente occorso per cagione de' fuoruaciti, et sopra ci6
intendere quale fosse la volont^ sua, accioch^ si sapesse il senato governare.
Furono questi ambasciatori lietamente dal pontefice ricevuti, et approv6 tutto quello
che la citt^ haveva fatto contro gli fuorusciti, et promise largamente di ajutare il senato,
et la cittk in ogni tempo, purch^ vi f osse pace et ubbidissero tutti al legato da lui mandato ; 10
et con queste et altre simili amorevoli promissioni, gli rimand6 contenti addietro.
Antonio Zonaro filatogliero rubba la seta che gli era consignata, et dubitando che questo
suo furto non si scoprisse, passa a Modona a M. Galeotto Canetoli et seco tratta di farlo
ritomare alla patria, et fa ci6 si per assiciu-arsi dalla giustitia, si anco per acquistare qualche
premio. Si accorda con Galeotto, et ritornando a Bologna, il trattato ai scuopre, et ^li i 15
preso et impiccato alli 15 di luglio, il giovedi.
Alli 22 di settembre, il mercoledl, fu f atta la sfera de 1' horologio che nella piazza mira,
et alli 27 di ottobbre, il mercoledi, fu finita di dipingere.
Di questo mese David priore generale del sacro eremo camaldolese di Bologna uni al
detto eremo la chiesa di santa Maria di Ravone. 20
Giovanni Buono di Albertino fabbro castellano di Serravalle, insieme con Vincentio da
Casale di Parmeggiana, trattano di dare la rocca di Serravalle di Valle di Samoggia al
signore di Carpi et alli fuorusciti, ma non va il fatto sl segretamente ch'egli si scuopre et per-
viene airorecchie di Boetio Gozzadini della montagna di val di Rheno commissario; il qual,
fattigli pigliare et condotti a Bologna, sono amendue decapitati, et Polo dal Priore, che 25
portava le lettere fra runo et raltro, fu impiccato alli 9 di novembre, il martedi.
In questo tempo li Bolognesi rovinano il castello di Bargi in montagna et Casalecchio
de' Conti et altre castella che alla cittk erano disubbidienti.
Romeo Pepoli dottore fu avvelenato dal suo barbiere in Imola et alli 21 di novembre,
f.ts9 la domenica notte, muore; Iasci6 dopo di se dui fi'glioIi piccoli nati d'Isabetta figliola di 30
Antonio Galeazzo Bentivogli, che fu decapitato, ciofe: Giulio di anni 12, Galeazzo di anni 4,
et tre f emine, ciofe : Margarita, che fu maritata ad Andrea Barbazza dottore, Giulia maritata
a Catanio, Diamante maritata a Lodovico Felicini.
Anno di Cristo 1452. — Si creano li magistrati della cittk, secondo il consuetc'
Intendendo il senato esser vicino a Ferrara Federico III imperatore, che veniva d*Austria 35
con il re d'Ungaria et il duca d'Austria il fratello et con molti altri baroni, menando seco
2000 cavalli per passare a Roma a pigliare la corona dell' imperio, egli crea ambasciatori
per invitarlo che ne venga a Bologna, et furono questi, ciofe: Nicol6 Sanuti, Gasparo dalla
Renghiera, li quali andarono a Ferrara, ove era 1' imperatore, alli 20 di gennaro, il giovedl, con
honoratissima compagnia*. Et il senato frattanto orna le strade, per dove l'imperatore passar 40
dovea, et pone a ordine le stanze del vescovato, et molti cittadini si preparano di alloggiare
la sua compagnia. Fu Timperatore tenuto in grandissimo piacere in Ferrara dal marchese
Borso, et tanto fu caro all' imperatore, ch'egli lo fece duca di Modona et di Reggio Lepido.
Gli ambasciatori bolognesi furono con faccia lieta accarezzati dall' imperatore et volentieri
accett6 Tinvito fattogli. 45
Alli 24 di gennaro, la domenica, Timperatore Federico si parte da Ferrara et passa a
San Prospero nel territorio bolognese, e quivi h degnamente ricevuto, et alli 25, il limedi, a
• Libro dt' Dottori, fogUo 8. • Libro d^ Dottori, fogli 7 et 8.
[A. 1433] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 141
hore 23, entra in Bologna per la porta di strk San Donato, essendo tutte ie altre porte serrate
per timore degli fuorusciti. Et il cardinale Bessarione con li antiani et il clero et le arti
il vanno ad incontrare, seguitati da tutta la nobiltk et il popolo, et con molta pompa et
festa fu accompagnato insino al vescovato sotto un baldachino di broccato d'oro, cinto da
5 ogni intorno dalli dottori con li loro ornamenti dottorali.
Mentre il senato h occupato nelle allegrezze dell' imperatore, dubitando de' fuorusciti,
mandano per Astorre da Faenza, il quale tosto con le genti d'arme ne viene a Bologna.
II giomo seguente il legato et li magistrati conducono 1' imperatore alla chiesa di san Pe-
tronio, dove si canta una messa solenne, et finita, sua Cesarea Maestk fece cavalieri gl*infra-
10 scritti, ciofe: il signore Astorre Manfredi signor di Faenza, Carlo di anni 13 et Galeotto
d'anni 12, figlioli del detto Astorre, Giovanni figliolo di Annibale Bentivogli d'anni 9, Pietro
Antonio Pasello, Carlo Malvezzi, Christoforo Caccianemici, Baldesserra Lupri. Poi si ritomb
al vescovato, ove era apparecchiato un opulentissimo convito, et quivi fu ricevuto insieme
con li signori antiani confalloniere di giustitia. Dopo il pranso volle vedere la citth, et
15 cavalcato per ogni luogo, gli furono mostrati li filatogli, li quali oltre modo gli piacquero,
et lod6 infinitamente si bello edificio.
Alli 27 di gennaro, il mercoledl, l'imperatore si parte di Bologna et passa per la porta
di strk Santo Stephano che fu aperta per andare a Roma, et dal legato et dalli magistrati
fu accompagnato insino a San Raffaelle.
20 Essendo la Croce di porta, piantata gik da san Petronio, tutta rovinata per Tantichitk,
li stracciaruoli prima fanno ristorare la capelleta et poi sopra quella vi fabricano un coperchio
di metallo fatto a tegole tutto dorato con una croce dorata. Cost6 lire mille.
Acciochfe gli instromenti, testamenti et altre scritture fossero longo tempo conservate,
ne fossero vitiate o nascoste, il senato ordina un offi'cio detto il Registro, et commanda />. i6o
25 che quivi tutti li notari portino la copia di tutti gl' instrumenti da lor fatti, et che per li uf-
ficiali del Registro debbino esser copiate et autenticate et portarle alla Camera degli atti,
acciochfe, se ben mancassero li notari et si perdessero li loro protocolli, quivi autentiche si
trovassero. Fu questa opera santissima et pmdentemente considerata.
Alli 28 di marzo, il mercoledi, vengono in Bologna le nuove della coronazione di Fede-
30 rico imperatore et della imperatrice figliola del re di Aragonia. Egli pass6 a Napoli al re
Alfonao, poi ritom6 verso Roma, et passando per la Toscana venne a Bologna alli 9 mag-
gio, il martedl ; et entr5 per la porta di strk Santo Stephano, et come prima honoratamente
fu ricevuto. Poi il di seguente, uscendo per la porta di Galliera, se ne and6 a Ferrarsu
Mons. Giacomo Battaglia abbate di Santo Stefano muore, et Tabbatia per il pontefice fe
35 consignata a Vianesio Albergati et h fatto abbate, et cosi detta abbatia fu posta in commenda,
et b cosl perseverata insino al di d'hoggi.
La santissima Inquisitione fa prigione don Nicol6 veronese capellano della chiesa di
Fossola, territorio di Bologna, per mago et incantatore, il quale non si volendo dare in braccio
alla vera via della religione cristiana, h dato nelle mani del podestk et condannato alla morte.
40 Et conducendolo al supplicio, et giungendo al passo del trebbo de' Preti, se gli scuoprono
addosso 25 giovani armati, et a forza il tolgono dalle mani della corte et lo salvano man-
dandolo fuori della porta di Sttk Maggiore. II podestk non s\ tosto intende il fatto, che fa
suonare la campana et non lascia uscir persona fuor della cittk; poi si parte di palazzo
et passa al legato et gli renuncia la bacchetta con dire che egli non puole esseguire la
45 giustitia; et il legato, adirato del fallo commesso, anch'egli vuol passare al vescovato, dicendo
agli signori antiani, se a questa guisa si governano le cittk. " Voi restate in palazzo et a vostro
" modo governate Bologna „. Ma gli signori antiani non gli lasciarono partire; anzi datisi a cer-
care i malfattori, fu trovato Antonio di Bisarino beccaro detto Magantino, il quale confess^ 11
9-10, neWoriginale infrascitti
142 HISTORIA DI BOLOGNA lAA. I4sa-i453i
cotnpagni ad uno ad uno. £t il nenato, fatto pigliare tutte le robbe di Giovanni di Jacomo
degrAngellini, le fece portare in piazza et quivi abbrugiarle. Poi fu privato del capitanato
deila porta di Strh Maggiore Cesare della Bella dai Velli et gridato alla caaa con la tromba
per bandito per haver lasciato passare ilfprete mago *. II restante de' colpevoH tutti »i fug-
gimo della cittk. 5
II podest^ ritomato a* prieghi del senato al luogo suo di prima, et pregato al seguitare
il 8U0 offitio et fare giustitia, egli senza altro processo fece impiccare Magantino. Poi furono
banditi grinfrascritti: AJdrovandino di Giovanni Malvezzo, Giovanni di Jacomo Angelelli,
Giovanni di Bemardo dairAmola, Luca di Jacomo da San Giorgio, Antonio di Martino dalla
Cola, Luca di Guglielmo bombasaro, Nicol6 di Remulia, Cesare della Bella dai Velli, 10
Gulielmo di Jacomo da San Piero, Lorenzo Broccho, Nicolb di Rubino mondatore.
Borromeo di Jacomo scrittore studente passa a Ferrara da Galeotto Canetoli et teco
tratta di introdurlo in Bologna, et seco resta d'accordo che il giomo fra di loro eletto esso
Borromeo con Friano il fratello et altri congiurati accendere il fuoco nelle stalle di Santi
Bentivogli, de' Malvezzi, di Dionisio di Castello et di Galeazzo Marescotti; et mentre che 15
essi et il popolo si occupassero di smorzare il fuoco, esso Borromeo et compagni passareb-
>. /01 bono ad aprirli la porta di San Felice, accioch^ esso Galeotto en'tras8e gridando: * Cane, cane „,
per dare segno agFamici che seco si unissero armati. Ma Santi, da certi inditj scoprendo il
trattato, fece pigliare Borromeo et il fratello, et intesa la veritk, anche fece pigliare Thoste
dalla Ck grande di San Raffaello, et tutti tre fece impiccarli; fu alli 5 di luglio, il mercoledi. 20
Li signori antiani suspicando che Gregorio d'Anghiari capitano di 300 fanti si volesse dal
soldo loro partire, il fecero pigliare alli 20 d'ag08to, la domenica, et il mandano aBologna;
et volsero la sicurtk che egli rimanerebbe allo stipendio della cittk, la quale data, fu libera-
mente lasciato.
II legato conseglia il reggimento al cavare le fosse della citt^ che erano quasi ripiene ; 25
laonde le partirono per le compagnie delle arti et communi, et a ciascuno assignarono la
lor parte et si cavarono profonde.
Alli 3 di novembre, il venerdi, Gasparo di Vezzolo Malvezzi, huomo di gran riputazione
nella cittk et di gran pnidenza et valore, sendo uno de' sedici reformatori, rende lo spirito
al suo Iddio. Fu accompagnato alla sepoltura con solenne pompa funerale et da tutte le 30
compagnie delle arti, et si tennero chiuse le botteghe. Fu sepellito alla chiesa di san Jacomo
nel sepolcro de' suoi antecessori. Hebbe Gasparo per sua consorte Giovanna figliola di Gio-
vanni Bentivogli et sorella di Antonio Galeazzo. Ella primeramente fu promessa al figliolo di
Francesco da Carrara signore di Padova, ma sendo cacciato dal dominio, non ebbe il matri-
monio effetto; et perci6 ella fu data a Gasparo Malvezzi, dalla quale n'hebbe gl' infrascritti 35
figlioli, ciofe: Margarita consorte di Guid'Antonio Lambertini, Elisabetta consorte di Alberto
Azzoguidi dottore, Achille cavalliere della Magione, Lena moglie di Lodovico Bentivogli,
Carlo che poi fu morto una notte in iscambio, Lodovico gran capitano de' soldati, Zanechino,
Nestore morto da una spingardella nella zuffa de' Canetoli, Antonio Galeazzo mori fanciullino,
Ercole valoroso capitano de' Venetiani, che nella guerra de' Turchi fu ucciso, Pirro che fu 40
degnissimo senatore.
Anno di Cristo 1453. — Si creano li nuovi antiani et confaloniere di giustitia secondo
il consueto della cittL
Inoltre sono confirmati li signori sedici del reggimento, cioh * : Santi Bentivogli, Carlo
di Giovanni Malvezzi, Scipione di Gabbione Gozzadini, Paolo di Zono dalla Volta, Galeazzo 45
di Ludovico Marescotto, Ludovico Caccialuppi, Nicol6 di Jacomo Sanuti, Gasparo di Marco
dalla Renghiera, Dionisio di Bartolomeo di Castello, Giovanni di Bartolomeo Guidotti, Virgilio
' Liln-o de' Doitori, fogUo 5. • Libro d^ Dcttori, foglio 5.
[A. 1453] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 143
di Gasparo Malvezzi, Bernino di Bagarotto Bianchi, Filippo di Gasparo Bargellini, Nicoloso
di Battista Poeti, Azzo di Pietro da Quarto spetiale, Jacomo di Pellegrino Ingrati.
Giovanni di Anania bolognese fu in questi tempi grande espositore delle leggi canoniche
et civili et famoso theologo et archidiacono della chiesa di Bologna, dove publicamente
5 havendo letto, scrisse sopra le decretali ; et passo da questa alFaltra vita di questo istesso anno,
et fu da Oratio romano dottissimo nelle lettere greche et latine celebrato.
Ritrovandosi confinato in Bologna, di ordine del pontefice, Stefano Porcari nobile romano,
huomo di grande ardire e di non poca eloquenza, con obligo di ogni di presentarsi al go-
vernatore della cittk, fingendo di esser infermo per non presentarsi, ritom5 a Roma secre-
10 tamente e con velocita meravigliosa per mutare lo stato di Roma; dove giunto, la notte
istessa in una sontuosissima cena, ove erano tutti li congiurati radunati per dare ordine al
negotio, addobbato ricchissimamente comparve. Et finita la cena, dovendo tutti disporsi a
cosi gloriosa impresa per occupare la mattina seguente il palaggio del papa et chiamare per
Roma il popolo a liberta,' occorse che havendo il govematore di Bologna della partenza del >• 'O*
1 5 Porcari novella, tosto ne aviso per piu messi volando il papa, et quella stessa notte Stefano
in casa di sua sorella essendo, dove allo strepito delle armi delli ministri della giustitia si
era fuggito, fu preso in una cassa ove si era nascoso, et insieme con molti altri della congiura
fu trovato egli et suoi due compagni. Fu impiccato a' merli del Castello SanAngelo; et f u
alli 5 di gennaro, il venerdi.
-0 AUi 17 di febbraro, il sabbato, il reggimento fa rinovare la campana deirarengo che
si era rotta: peso libbre tredici milla.
Vengono nuove in Bologna che il Turco haveva ispugnato Constantinopoli et mandato
tutti grhuomini per filo di spada et le donne svergognate et li fanciulli ridotti in dura
servitu ; di che ognuno ne rimase di malavoglia. Et il senato creo tosto ambasciatori a Roma
~J al pontefice a condolersi di tanta stragge de' Christiani et al proferirli ogni suo havere et
potere per dare aiuto alla Christianitade ; et furono grambasciatori questi, cioe : Gasparo dalla
Renghiera, Jacomo Ingrati; li quali con honorata compagnia alli 26 di luglio, il giovedi, si
partirono da Bologna.
Era in questi tempi di maggio et di giugno tanto instabile Taria, che era cosa prodi-
30 giosa, percioch^ alle volte ella era tanto fredda che pareva del mese di gennaro et alcuna
volta era tanto calda che sopravanzava la natura delFestate; i venti con tanto impeto sof-
fiavano che cadde un muro intero deirospitale del terzo ordine di san Francesco, et erano
tante le pioggie mescolate da grossa e formidabile tempesta che rovinavano gralberi et
allagavano i paesi in ogni parte; et percio molti temevano di poco raccolto di grano et di
35 frutti. Valse la corba del frumento scudi 2.
La tempesta fece danno agl' infrascritti luoghi: Agrorti di fuore, Panigale Vecchio, una
parte del Borgo Panigale, Ravone, Pescarola, Camaldoli, Ronchimarini, rOlmo, la Guarda,
Massumatico, San Piero in Casale, Barisella.
Orispa Siciliano et Guarsino veronese, amendue letterati et favoritissimi del duca Borso,
40 vengono in Bologna et alloggiano in casa deglAngelelli, poi ritornano a Ferrara.
Alli 6 di luglio, il giovedi, vennero nuove essere stato tanto la ruina, che i venti fecero
nel territorio di Padua, la quale dur6 un quarto di hora, che si trovarono morte da 50 persone ;
et getto per terra da cinquerento case et prostr^ al basso et ispiano infiniti arbori. Dietro
a questa ruina ne seguitb Taltra, che fu la gran pioggia et la grossissima tempesta, la quale
t5 gitt6 per terra a Tribano la casa ove era il signore Carlo Pii et coprendolo Tuccise. Fu
questa fortuna nelli infrascritti luoghi : Montagnana, Saleto, Valacone, Santa Lena, Schiavana,
Pozzo Nuovo, Conselice, dove caderono 148 case, lArgile de' Cavagli, TArgile grande, Mon-
talbano et finl alla Marina.
Ludovico di Gasparo Malvezzi nobile et principale conduttiere di gente d'arme de' Vene-
50 tiani et govenatore di Bergamo esce dalla citta per opporsi a Bartolomeo Coleone generale
144 mSTORIA DI BOLOGNA [AA. 148».14S4]
del duca di Milano, et fra li monti di Nembro et Albini facendo giomata et combattendo
valorosamente da ogni parte, ced^ il Malvezzi per esser deboli le «ue genti ; laonde fu fatto
prigione et dopo fu liberato per opera de' Venetiani.
Alli 26 di luglio, il mercoledl, il senato orna la renghiera del palagio rincontro le stanze
delli signori antiani et de' danari di condennationi la fanno coprire di piombo, che prima
era di tegole coperta.
p. i6$ Chichino da Lugo cittadino bolognese et Polo Bariselli dalla Bari^sella et Lazzaro dalla
Grovara trattano con Antonio di Giovanni Fantucci aprirli la porta di strh Castiglioni ct
introdurlo nella cittk con graltri fuoruBciti; et caso che non gli succedesse questo dissegno, darli
nelle mani Medicina, essendo in compagnia loro don Giovanni dalla Barisella; ma scoperto
il trattato, furon tutti pigliati, et li tre primi impiccati. Et alli 22 di settembre, il venerdi, don
Giovanni fu posto in gabbia, sendo sacerdote; di che sdegnato il senato fece spianare le
fosse et rovinare il pallancato et i terragli intomo Medicina.
Fratre Simonetta deirordine Eremitano giunge in Bologna et alloggia in San Jacomo
in strk San Donato; andava per commissione del papa a Milano et a Venetia per trattare
la pace in Italia.
Li fratri de' Servi finiscono il suo campanile alli 22 di novembre, il mercoledi; salvo che
le colonne che sono nelle finestre grandi et nelle torreselle che sono di sopra, perchfe ease
furono finite alli 6 di luglio deiranno che segu:; et alli 18 di luglio fu finito del tutto et stabilito.
Anno di Cristo 1454. — Si fanno li magistrati. 2C
Bartolomeo Ercolani dottore h creato capo del magistrato delli tribuni della plebe, et
era nel collegio de' dottori et publico lettore in Bologna. Questi poi fu condotto con hono-
rato stipendio a leggere nella prima cathedra dello Studio di Ferrara al tempo del duca
Borso, et di esso appaiono molti consegli e letture per anco non date in luce.
Battista di Antonio Manzolo canonico di San Piero, dottore di legge, cittadino bolognese 21
et huomo di molta stima nella citta, parendogli esser ingiustitia grande che tanti cittadini
Btessero fuorusfciti, va a Modona a parlare con Galeotto Canetoli, et egli lo manda a Reggio;
et ordinato fra di loro un trattato contro il senato et la citth, ciofe : Antonio, Nicol6 di Matthio,
Toschetto strazzarolo, Jacomo di Domenico Biancolmi, Bertone da Canetolo contadino.
Questi il di deirEpiphania, essendo occupata la citta neironorare i confalonieri di po- 3(
polo, trattavano di dare alli fuomsciti la porta del Pradello; et a questo fine Bertone condusse
nella cittk, in una casa vicino la porta, molte arme offensive fasciate in certi fasci di lambrec-
chie et la notte seguente egli fece un buco nella detta porta, il quale awicinandosi il giorno
lo chiuse acciochfe non si scoprisse. II quale trattato alla fine si scoperse per mezzo di
Comelio Greco da Treviso, per esser stato quivi nudrito, et da Jacomo dalla Mirandola, 3i
soldati. II perchfe il senato la notte fece pigliare Battista, che fu alU 3 di gennaro, il giovedi
la notte, et posto al tormento, subito confessb iltutto; poi fece pigliare tutti li compagni, et
essaminati et tormentati, furouo trovate vere le cose dalli due soldati dette, laonde tutti furono
prigionati separamente Tuno dairaltro et Battista fu posto nella prigione delle donne. Et
perch^ nel suo essamine disse che li Venetiani erano consapevoli di questa cosa, percio il 4(
senato manda ambasciatori alli Venetiani Jacomo Ingrati et Nicoloso Poeta a Fiorenza, per
intendere il vero di questo fatto; et h risposto agli ambasciatori che di ci6 loro s' ingannavano,
perchfe questa era una espressa bugia.
Intendendo il senato che niuna di dette signorie non havevano a tale trattato dato alcuna
mano, deliberb spedire la cosa; et radunati avanti 11 legato, che fu alli 14 di gennaro, et ragio- 4;
nando che si dovesse fare di Battista, alcuni volevano s'impicca8se insieme con graltri distur-
batori della patria, altri dicevano non doversi niuno imbrattare le mani del sangue di un
sacerdote, al quale parere juiche si accostava il legato. Finalmente il legato manda per lo
podestk per imporgli quanto debba fare. Vedendo Paulo di Zono dalla Volta tanta dis-
[A. 1454] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 145
sensione, se ne uscl con quattro servitori fuori di palaggio et passb alla prigione con dir di
'volere parlare a Battista; et introdotto, lo ritrovo posto ne' ferri, a cui egli disse: " lo sono qui p. 164
" venuto per impiccarti per la gola, traditore della patria „ . Et egli non si potendo aiutare, se
non con la voce, gli chiedeva misericordia et perdono ; ma Paolo tosto impose alli servitori che
5 gli gittassero il laccio al collo, et ci6 fatto, il fece quivi impiccare ad un trave, et si mori.
Poi ritornando al palagio avanti il legato et al senato : * Non bisogna „ dis8'egli ' piu disputare
" sopra il fatto di Battista, perchfe h coli in prigione impiccato per la gola „. A questo il legato
et il podestk molto si turbarono, minacciando Paulo. Et a questa guisa si disciolse il conseglio.
Nondimeno il senato la mattina seguente fece morire li compagni del detto Battista. Fu dalli
10 chierici di San Pietro portato il corpo di Battista a San Pietro et honorevolmente sepellito.
Poi il podestk fece decapitare alla porta del Pradello Jacomo di Antonio Biancolini, Anto-
nio et Nicol6 Toschi; et quivi anche fece impiccare Bertone da Canetolo. Et la casa di Battista
dal senato fu donata alli due soldati che manifestarono il trattato, insieme con tutti li mobili
che in essa casa si trovarono et mille lire de bolognini, consignandoli soldo per dodeci lanze
15 a lire 15 per lanza il mese in perpetuo. Ma poco tempo goderono tanto bene, perciochfe fra
pochi mesi f urono trovati a far moneda f alsa, ciofe ducati et picchioni ; et pigliati insieme con
un lor servitore, alli 17 di settembre prossimo avvenire furono amendue coi servitore decapitati.
A (U 27 di marzo, 11 mercoledl, Borso duca di Ferrara fa nobili cittadini di Ferrara
Acchille cavaliero, Virgilio senatore, Ludovico conduttiero di gente d'armi, Ercole, Pirrho
20 e Troilo Malvezzi figlioli gik di Gasparo. Parimente furon fatti nobili cittadini di Fiorenza
da quella repubblica et anche di Padova.
A di 31 di marzo, la domenica, si bandisce alla renghiera del palagio delli signori antiani
con suono di trombe, come i Bolognesi si erano accordati con il duca Borso signor di Ferrara,
che niuno bolognese, overo soggetto a Bologna, dovesse pagare bolletta, passaggi, nh ponti
25 nelle terre del detto marchese; e parimente che niuno ferrarese et soggetto al detto mar-
chese non pagassero bollette a' Bolognesi. Et questo accordo fu trattato per mezzo di Jacomo
Ingrati, perciochfe per Tavanti sempre si erano pagate dette bollette, passi et ponti.
Bessarione legato, insieme col reggimento, rinova li statuti della cittk siccome hoggi si
veggono et si usano; alla cui rinovatione si ritrovarono gl' infrascritti, che erano delli 16,
30 ciofe': Sante di Ercolese Bentivogli cavalliere, Nicol6 di Jacomo Sanuto conte, Scipione
di Gabbione Gozzadini conte et dottor di legge, Lodovico di Andal6 Bentivogli cavalliere
et conte, Paolo di Giovanni dalla Volta cavalliere et dottor di legge, Carlo di Giovanni
Malvezzi cavalliere, Ludovico Caccialupi cavalliere, Galeazzo di Ludovico Marescotti caval-
liere, Gaspar Renghieri dottor di legge, Dionisio Castelli, Giovanni di Bartolomeo Guidotti,
35 Virgilio di Gasparo Malvezzi, Nicoloso Poeti, Bronino di Bagarotto Bianchi, Filippo di
Gasparo Bargellini, Giacomo di Pellegrino Grati conte palatino, Azzo di Pietro da Quarto.
Essendo stato per la'maggior parte rovinato ne' tempi di papa Martino per li Canetoli
San Michele in Bosco, et sendo habitati li monachi di Monte Oliveto insino a questo tempo
nel monasterio di Santa Maria della Misericordia fuori della porta di Strk Castiglioni, il
40 senato prende cura di riedificarlo; et havendo egli fatte di molte camere et altre habitationi,
detti monachi vi passarono ad habitare, et poscia di tempo in tempo fabbricato, si e fatto
uno de' superbi edificj che sieno fra li primi monasteri d'ltalia.
Alli 10 d'aprile, il mercoledl, giunge a Bologna un corriere del duca Francesco Sforza, p. i«s
che passava a Fiorenza a dar nuove come la pace a dl 7 del detto mese di aprile, la domenica,
45 nella citta di Lodi era conclusa fra la signoria di Venetia et il duca. Poi alli 13, il sabbato,
venne un altro corriero mandato da' Venetiani al senato bolognese et anche dal duca di Milano
con lettere che awisavano la detta pace fatta. I quali corrieri furono vestiti honorevolmente
di scarlatto dal senato con Tarme de' Venetiani, del duca di Milano et del senato et po-
pol di Bologna ne' detti vestimenti, et la cittk ne fece grandissima festa.
50 La lettera che li Venetiani mandarono era questa, cio^:
' Cainera degli Atti.
T. xxxm, p. I — 10.
146 HISTORIA DI BOLOGNA fA. 14M]
Franciscus Foscari Dei gratia dux Venetiarum etc.
Magnificis et fotentibus dominis Antianis, Consulibus et Vexilifero Justitiae Pofuli et Com-
munis Bononiac amicis dilectis, salutem et sincerae devotionis affectum.
Novimus coniinua rerum expericntia singularem affecttonem et devotionem Alagnificentiarum
veslrarum erga remfublicam nostram, st -pro-ptcrea convcnientissintum arbitrati sumus secum de 5
gaudiis nostris amicabiliter participarc. Igitur ad ipsius laetitiam et gattdium notificamus die
octavo instantis mensis, Spiritus Sancti gratia mediante, conclusam firmatamque cum honore
maximo fuisse bonam validamque pacem inter illustrissimum dominum ducem Mediolani et
nos ac illustrissimam legam nostram, perpetuis temporibus, favente Domino, duraturam.
Dat. In nostro ducall palatlo, dle lo aprUlt, indictlone lecunda 1454. 10
Lettera del duca di Milano mandata al legato, antiani et confaloniere di giustitia et
alli reggimenti.
Reverendissimo in Christo Padre et magnifici amici nostri carissimi.
Avcgna che sempre la nostra ilbistrissima lega habbia desiderato il bene et il riposo di
questa nostra Italia et che molte pratiche per lo passato sieno state fatte per venire a buona 1 5
pace, nondimeno pare non sia stata volonta del nostro Clementissimo Iddio ch'ella sia venuta
ad effetto. Ma essendo al presente la maggior parte delle nostrc genti spedite per tucire in
campo, i piaciuto al Signor nostro di mettcrne avanti un ntwvo trattato dipace; et non volendo
noi ad alcuna nostra particolarita haver Tocchio, hoggi siamo venttti con li nostri colligati,
adhercnti, raccomandati, complici, seguaci a buona et tranquilla pace con la illustrissima 20
Signoria di Venetia et tutti li sttoi confederati, della quale speriamo ne debba seguire buon
frutto a tutta V Italia et a tutta la Cristianitade. Della qtial cosa abbiamo voluto awisarnc
V. Rev, Sig. et le magnificenze vostre come certi che ne prenderanno piacere et consolatione,
s\ per 1'amor che ne portano, come anche per lo bene comune di tutta F Italia.
Dl Lodi, 11 dl 8 aprUe 1454. 25
Francksco Sforza Visconti
duca dl MUano, di Pavia, d'Anglerla conte
e tignor dl Cremona.
p. 166 A di 20 di aprile, che fu il sabato santo, fu finito di fabricare il luogo del battesimo
della chiesa di san Pietro, nella capella di san Bartolomeo hoggidi; la prima creatura che 30
fosse battezzata nel nuovo battesimo fabricato fu una figliola di Jacomo Quattro e mezzo
e fu chiamata Francesca.
Parimente alli 23 d'aprile, il martedi, vengono in Bologna lettere delli aignori Fiorentini
al senato di Bologna, awisandoli della pace fatta col re di Napoli, Venetiani et duca di
Milano; et il corriero fu vestito di scarlatto con Tarme sopra delle dette vesti del legato, 35
Fiorentini, Sanesi et del popolo di Bologna. II tenore delle lettere era tale:
Magnifici signori et fratelli et amici carissimi.
Per divina inspiratione, il che sia felice et fausto, la pace fra il serenissimo re cfAragona et
l'iUustre dominio Veneto et Villttstre signor di Milano et la nostra communith et colligati del-
Vuna et Valtra parte, e conclusa il dt 8 del mese presente. ^uesto Vabbiamo voluto signtficare 40
alie Magnificenze vostre, acciochh £sse di tanto bene et di tanta allegrezza sieno partecipe et non
si maraviglino della nostra tardanza, nta piu tosto pensino cih esser stato fatto a btton fine.
Di Fiorenza, 18 apriie 1454.
Priori deU'arti, confalloniere di giustitia del popolo
et comune di Fiorenz&i 45
[A. 1454] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 147
Fu per la detta pace fatta in Bologna grandissima festa.
Alli 26 d'aprile ^ avvisato il senato come Jacomo Piccinino, per esser sehza soldo, haveva
disegnato di passare sul Bolognese et travagliare la cittk per vendicarsi della presa di Fran-
cesco il fratello; laonde il senato crea ambasciatori a varii signori d'Italia per intendere
5 quale fosse la lor mente intorno a questo fatto. Et cosi elessero Nicoloso Poeta per andare
a Milano al duca, Ludovico Caccialupi a Fiorenza, Virgilio Malvezzi a Venetia, Jacomo
Ingrati a Roma; li quali andati et esposte le loro ambasciarie alli detti signori, gli fu risposto
che essi non erano in cosa alcuna conaapevoli et che il conte Jacomo era licentiato et era
in sua liberta et che essi Bolognesi come savi farebbono bene a provedere alli loro casi;
10 et con simile risposta addietro se ne ritomaro.
Era Santi Bentivoglio venuto in grandissima riputazione, non tanto fra li cittadini di
Bologna, ma anche presso li signori dTtalia, che era cosa maravigliosa. Et stando in questa
felicita, si deliber6 di pigliar moglie, a cui fu offerta Ginevra fanciuUa di 12 anni figliola
naturale di Alessandro da Cudignola fratello del duca Francesco Sf orza, signore di Pesaro ;
15 et conchiuso il detto parentado, si diede Tordine di condurla da Pesaro a Bologna. Et cosl
alli 9 di maggio, il giovedi, si partirono a quest'effetto gl' inf rascritti cittadini, ciofe: Achille
Malvezzi cavaliere di nostra Donna del Tempio, Nicolo Sanuti cavaliere, Cristoforo Caccia-
nemici cavaliere, Battista da Castel San Pietro dottore, Gasparo dalla Renghiera dottore,
Polo della Volta dottore et cavaliere, Pietro Antonio Paselli dottore et cavaliere, Gherardo
20 di Crestino, Francesco Bevilacqua, Giovanni Guidotti, Giovanni Felisini, Bartolomeo Castelli,
Giovanni Benedetto de' Barbieri, Bartolomeo de' Magnani da San Giovanni; questi andarono
con 75 cavalli alla volta di Pesaro.
Frattanto Santi Bentivogli, per honorare le nozze, havendo invitato' la signoria di Vene- a /«?
tia, il duca Francesco signore di Milano, il marchese Borso signor di Ferrara, il signor Astorre
25 di Faenza, li signori Fiorentini, li signori Sanesi et altri signori assai baroni et gentilhuomini
forestieri et terrieri et gentildonne, le compagnie delle arti, tutte le castella et le ville sog-
gette alla cittk di Bologna, ordin6 gli scalchi generali, a' quali apparteneva la cura della festa,
et furono questi, cio^: Virgilio di Gasparo Malvezzi, Carlo d'AIamano Bianchetti, Giovanni
di Lodovico dalFArmi, Jacomo di Pellegrino Ingrati, Jacomo di Antonio dal Lino, Pietro
30 d'Andrea del Purgo. Ordin6 anche altri 36 scalchi per servitio delle tavole consignandoli
quattro servitori per ciascuno, li quali scalchi dovevano portare la divisa bentivolesca nelle
calze et havere le vesti di veluto verde ad un istesso taglio, con ricami et perle et li servi-
tori, le vesti di drappo di seta con la divisa in piede; et li scalchi furono questi: Hercole, Pir-
rho di Gasparo Malvezzi, Mattheo di Carlo Malvezzi, Giovanni di Musotto Malvezzi, Bonifacio
35 di Alemano Bianchetti, Jacomo di Ludovico Bentivogli, Antonio4i Battista Magnani, NicoI6
di Giovanni dal Calice, Lodovico di Giovanni di Zelino, Antonio di Sinibaldo Cathanio, Polo
Antonio di Lionardo Castelli, Francesco di Giovanni dalle Armi, Matteo di Jeronimo Bolo-
gnetti, Francesco di Jacomo Ingrati, Filippo di Ludovico Mangioli, Bonifacio di Bartolomeo
de' Vitali, Ludovico di Gasparo Bargellini, Ludovico di Battista da Castel San Piero, Cac-
40 cianemici di Nicol6 Caccianemici, Ludovico de' Crescenti dal Poggio, Giovanni di Lodovico
de Monterentio, Jacomo di Maso de' Montecalvi, Antonio di Giovanni Inglese de' Tomari,
Bartolomeo di Zono dalla Volta, Ludovico di Zono dalla Volta, Antonio di Andrea di Fuzzo,
Bartolomeo di Dionisio di Castello, Fillippo di Bagarotto de' Bianchi, Carlo di Melchiore
Bargellini, Nicol6 di Pietro Aldrovandi, Giovanni di Antonio de' Monterentii, Tomaso di Gio-
45 vanni Mezzovillani, Antonio di Gulielmo Conforti.
Ordin6 parimenti tutti graltri ufficiali, credenzieri, accettatori de' presenti, distributori
delle cose necessarie al vivere et altri simili, secondo che richiedeva Tapparecchio di tanta
gloriosa festa. Circa gli addobbi fu fatta una piazza innanzi la casa di Sante Bentivogli
et fra le case de' Campanacci et di Jacomo dal Lino, et per farla maggiore, si gitt6 per terra
50 una casa; 1a qual piazza tutla fu di asse solata, coprendola di un padiglione di altezza di
U8 HISTORIA DI BOLOGNA [▲. 1484]
piedi 50, Berrata d'ogni intorno di asse et coperta di panni di arazzo fatto alla diviaa de'
Bentivogli con le corde dorate et omate di stelle d'oro, Nel mezzo poi di detta piazza era
fabricato uno arbore alto 50 piedi, che sosteneva il sudetto padiglione, et intomo a quello
eravi una lumaca per la quale si saliva piedi 15 ad un palco a modo di renghiera dove li
suonatori sedere dovevano, et era tutto lavorato con fogliami d'oro et ornato di bellisaimi 5
panni iigurati ; et sopra detto palco eravi con maestrevole arte acconcio un picciolo padiglione
bianco con colombe bianche vive, con un ritorto di una ghirlanda che cingeva il detto
arbore insino airestremitk di sopra.
Dalla detta piazza insino alla via de' Castagnoli, era tutto quello spatio coperto di panni
di lana di vari colori et dai lati era chiusa con tele pure di colori diversi et in capo la detta via 10
eravi fabricato con grandissimo artificio un portone omato di bellissimi festoni con frutti, fiori
et ghirlandette. Contro la porta della casa di Santi eravi una bellissima fonte cinta d'ogn'in-
torao di vaghi arbuscelli, et era tutta attomiata pure di festoni con fiori et fmtti et aranzi;
sopra la fontana eranvi poste tre statue di stucco riccamente addobbate: la statua di mezzo
/. i6i era vestita' et calciata di panni alla Sforzesca e quelle dai lati erano vestite alla Bentivo- 15
lesca. Quello di mezo teneva per ciascuna mano un bronzo et amendue gli altri una bel-
lisaima coppa dorata ; dal bronzo destro ne usciva vino et andava a cadere nella coppa della
statua posta alla destra, dal sinistro bronzo poi usciva acqua et giva a cadere nella coppa
della statua sinistra. Poscia dalla bocca della statua di mezzo ne usciva vin negro in tanta
abbondanza, che a guisa di un mscelletto correva per la strada, laonde in arbitrio di ciascimo 2U
era il bere o acqua o vino come gli aggradiva. Inoltre quivi anco si vedevano due bel-
lissime credenze tutte oraate di vasi d'argento, cio^ : bacilli 6 d'argento, fra li quali ve n'era
uno dorato, bronzi 9, vasi 2 grandi, tazze 75, quadri 12, piatti 24, scutelle 10, piatti piccioli 10,
confettiere 2, confettiere otto dorate.
Dentro il palazzo vi era un altro oraamento pure di un padiglione posto nel cortile della 25
loggia dairhorto, et sotto per ogni lato della detta loggia erano posti con belHssimo ordine certi
panni azzurri maestrevolmente lavorati. Ora sotto la detta loggia erano apparecchiate 15
tavole, et nella corte erano due credenze al servigio delle dette tavole, pure oraate di molti
vasi d'argento. II restante poi del palaggio era con vari oraamenti tutto addobbato, et le
camere con letti con pretiosi omamenti addobbati, talmente che il tutto era un nuovo para- 30
diso. Furono disposte tutte le cose sotto la cura di quattro scalchi generali.
A di 29 di maggio, il mercoledl, a hore 21 e mezza, giunsero a Bologna li gentilhuomini
che venivano da Pesaro insieme con la sposa, et entrarono per la porta di Strk Maggiore con
grandissimo trionfo et applauso di tutta la cittk. Fu il via^o loro alla piazza, poi per le
Oreficiarie, per le Stracciarie et d' indi a strk San Donato alla casa dello sposo. Erano cbn 35
la detta sposa 14 huomini et otto donne di gran nobiltk et riputatione con 2 trombetti ac-
compagnata da 60 cavalli.
Questi sono i doni fatti a Santi Bentivogli alla sua festa delle nozze da' forestieri:
II reverendissimo cardinale Bessarione legato di Bologna don6 24 scatole di confetti,
24 torze di cera, 6 pavoni vivi, una corba di malvasia. 40
Borso da Este marchese di Ferrara don6 2 pezze di gettanine carmesine.
Da altri forestieri, gentilhuomini, cittadini, artefici, contadini, ville, castella, in somma
hebbe Santi in dono, oltre li sudetti, scatole di confetti 87, torze di cera 37, pavoni vivi 19,
malvasia corbe 4, trebbiano some 2, melaranze 2000, storione fresco 1, capponi para 145,
vitelli 70, forme di cacio 33, pavoni 10, spelta corbe 800, formagio fresco forme 400, vino 45
corbe 188, mazzi cera di doppie 39, marzapani 2, fasani 10, polastri para 109, uova 2500,
zuccharini paniere 19, salciccia grossa doppie 87, agnelo 1, giuncate 8, cesta di pesce 1,
gambari ceste 2, capretti 592, bicchieri d'argento dorati 1, tazze d'argento 27, bronzi d'ar-
gento 3, bacili d'argento 1, bacili d'ottone 5, cortelliera con 27 cortelli fomiti d'argento 1,
ducati 447, danari di lire di picchioni scudi 100, grano corbe 406, fieno carra 1, usciali di razza 2, 50
, [A. 1454] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 149
tovaglie 3, panno di scarlato 1, panno di razza 1, paniere argentate 30, bastoni da schalchi 49,
taglieri 1000, legne grosse carra 64.
Nomi di quei che presentorono Santi Bentivogli: il tesoriero di Bologna una soma di
trebbiano; Simone da Belvedere una soma di melaranze; Andrea di Sicilia dui bacili; Nicol6
5 Bonacorsi da Ferrara uno storione fresco; Giovanni di Anania un' becchiero d'argento co- p- '69
perto tutto dorato; Rafaele da Pistoja contestabile de fanti 6 para capponi; Marino da Bri-
sighella 4 para di capponi; il Forte dalla Ripa da Pistoja 4 para di capponi; Jacomo de' Giobili
4 vitelli et otto forme di cascio; Biasio Magnani da Rheggio 10 forme di cascio, 2 pavoni.
Seguitan li presenti de' cittadini bolognesi: Giovanni Felicini 30 corbe di spelta, Frigerino
10 Savenanzi 20 corbe di spelta, Bornino de' Bianchi 6 pavoni, Azzo da Quarto una vassella di
vino bianco di corbe 7, don Giovanni Prieti da San Mamolo un vassello di vin bianco corbe 7,
Jacomo Ferari da Crevalcore 4 pavoni vivi, Alberto Albergati 40 corbe di spelta, Ludovico
Bentivogli cavaliere 15 corbe di spelta, Bartolomeo di Mino de' Russi 5 tazze d'argento,
Francesco Calonici 5 pavoni vivi, Antonio da Pratovecchio 2 bronzi et 2 bacili d'ottone,
15 Andrea da Manzolino 12 corbe di spelta, Vincenzo dalle Paleotte 10 corbe di spelta, Jacomo
Marsigli un vitello et 25 corbe di spelta, Francesco Gualfarda da San Giovanni 20 corbe di
spelta, Jacomo di Gabriele Lupari 4 scatole di tragia et 4 mazzi di doppie di cera, Barto-
lomeo di Polo merzaro 14 corbe di spelta, Jacomo Orsi 10 corbe di vino bianco, Riccio
dagli Dadi 3 para di capponi, Urbano dalla Fava 12 corbe di spelta, Giovanni dairArme 12
20 para di capponi, Petronio Musotti 7 para di capponi, Lodovico de' Bianchi 18 corbe di
spelta, Guidalotto Maggi e Battista degli Otto 2 usciali di razza, Antonio Canloffo 2 scatole di
tragia et un mazzo di doppie di cera, Giovanni di Onuffrio dai Bicchieri un vitello, Musetto
giudeo con gli altri giudei 1 bacile, 1 bronzo dorato, 8 scatole di tragia, 2 marzapani, otto
torchi di cera et 2 mazzi di doppie di cera, Lodovico dalla Renghiera 10 corbe di spelta,
25 Bartolomeo Buonzanino 10 corbe di spelta, Marchione da Moglio 2 vitelli, Bartolomeo Er-
colani 2 scatole di tragia, due torzi et un mazzo di doppie di cera, Pietro Magnani 2 pavoni
vivi, 8 corbe di spelta, Giovanni Bolognetti et fratelli 10 corbe di spelta, Matteo de' Nobili et
compagni due vitelli, 20 corbe di spelta, Jacomo dalla Renghiera due scatole di tragia, An-
tonio di Mino Scordova un vitello, Carlo Malvezzi due vitelli, Jacomo de' Grassi 9 capponi,
30 Galeazzo Marescotti 4 carra di legna grosse, Marco Aldrovandi 2 scatole di tragia et un
mazzo di doppie di cera, Mosfe giudeo due pavoni, Andrea di M. Geno 2 scatole di tragia,
4 torchj, 2 mazzi di doppie di cera, Gabriele Poeti 4 scatole di tragia, 4 torchi et due mazzi
di doppie di cera, Pietro dal Purgo un vitello, Crescentio da Poggio due forme di cascio,
2 fagiani vivi, Baldesserra Maltachedi 10 corbe di spelta et l vitello, Nascimbene Maranini
35 et fratelli 8 corbe di spelta, Cristoforo Ariosti 10 corbe di vino et un vitello, Buo' Martino
macinatore 8 corbe di spelta et un vitello, dacieri del vino 32 para di pollastri, 8 para di
capponi, Giovanni Piatesi 50 corbe di spelta, Luca Dolfi et fratelli 8 capretti, 4 para di cap-
poni et 40 para di pollastri, Azzolino da Quarto 6 scatole di tragia et 6 torchj di cera,
suore di Sant'OrsoIa una paniera grande di zuccarini et una tovaglia vergata, Antonio dalla
40 Volta 2 vitelli, 14 para di poUastri, 10 para di capponi, 4 scatole di confetti, 2 mazzi di
doppie di cera, Giovanni Pasi un vassello di vino bianco di corbe 6 et otto para di capponi,
Matteo Gassandini 2 scatole di confetti, 2 mazzi di doppie di cera, Grazia di Merigo 6 scatole
di confetti, Francesco dairArme una confettiera d'argento, Giovanni Antonio Scariotti 5 sca-
tole di confetti, otto torchj di cera et dui mazzi di doppie di cera, Fabricio beccaro 10 para
45 di capponi, 20 para di pollastri, 8 para di piccioni, 500 uova, Giorgio Paselli 6 carra di le-
gna, Bernardino Muletti 2 scatole di tragia et due torze di cera, Virgilio Malvezzi 4 pani di
zuccaro fino, 4 scatole di confetti, 2 maz'zi di doppie di cera, 4 torchj di cera, 3 para di /. no
fagiani, 1000 melaranze, Nicol6 Budriolo 2 scatole di confetti, 2 mazzi di doppie di cera,
Rigo Orsi 2 scatole di trsigia et 2 mazzi di doppie di cera, Valdesserra Lupari una confet-
31. nelVoriginale: mazzzo
150 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1454]
tiera d'argento dorata, Paricello da San Pietro 2 capretti, 2 paniere di bracciatelle, 1'abbate di
Monzone 7 capretti, Sandro di Donato Veluti 72 fiaschi di trebbiano, Bartolomco dalla Croce
due scatole di confetti. Carlo Bianchetti 3 doppieri di cera, 3 pani di zuccaro fino, Pietro
dalla Testa 3 scatole di confetti, Bartolomeo Zenzifabbri dui torchj di cera, Bartolomeo Ma-
rescalchi 2 scatole di tragia, Tomaao dalle Agocchie beccaro 6 corbe di vino bianco, Matteo 5
di SilveBtro lanarolo 2 tovagUe in uccellata da tavola, Polo Conti lU para di capponi, Gio-
vanni da Saii Gervasio et Alberto et Nicol6 fornaro i 1 paniere dl bracciatelle, Bartolomeo
Marchesi fomaro una zerla di bracciatelle, Suore Convertite 2 paniere di bracciatelle.
Seguitano li presenli fatii dalle compagnie di Bologna: la compagnia del combio 100
ducati d'oro; la compagnia de' fabbri 8 pavoni, una cortelliera con 26 coltelli forniti d'argento In
et dorati, 2 tazze di argento, 100 lire di picchioni et tanto ferro che per la feata si opr5 di va-
luta di lire 403; compagnia de" notari 150 ducati; compagnia de' mastri de legnami 20 ducati
d'oro et 300 opere a lavorare per la festa; compagnia de' brentadori 12 corbe di vino bianco;
la compagnia delle 4 arti 30 paniere argentate et 49 bastoni da scalchi dipinti a livrea; com-
pagnia de' muratori 12 ducati d'oro; compagnia delFarte della lana una pezza di panno ro- 15
sato; la compagnia de' salaroli 12 forme di cascio, 47 gavette di salciccia grossa, tre vitelli,
400 libbre di cascio fresco; compagnia de' barbieri 12 scatole di confetti, 2 mazzi di doppie di
cera, 8 torchj di cera; compagnia degli orefici 50 corbe di spelta, un vitello; compagnia de'
beccari im vitello, un bacile, un bronzo, sei tazze, ogni cosa d'argento ; compagnia de' calzo-
lari un cereo con 40 bolognini d'oro; compagnia de' pellacani 8 tazze di argenlo, 4 scatole di 20
confetti; compagnia de' stracciaruoli 80 bolognini d'oro; compagnia de' mugnai 40 corbe d:
spelta; compagnia de' sarti 20 ducati d'oro; compagnia de' merzari un panno di arazzo figurato.
Seguitano li doni fatti dalle castella et dalle ville : il castello di Cento 3 corbe et mezzo
di malvasia, 2 vitelli, hortolani di stra San Donato tre vitelli, il Borgo Panigale 10 corbe di
vino bianco, Argelk un vitello, 14 corbe di spelta, Castello de' Britti una vassella di vino bianco, 25
la capella di Casaglia un vitello, ZoIIa Predosa 4 carra di legna, Budrio 61 corba di spelta,
2 vitelli, 11 para di capponi, Casalecchio de' Conti un vitello, Poleseno da Sira un vitello,
Varignana 2 vassella di vino bianco, 36 corbe di spelta, 2 vitelli, 10 carra di legna, Beverara
un vitello, Tomba de' Bentivogli un vitello, 2 capretti, un agnello, borgo delle Lame 5 ca-
pretti, le Tavernelle 4 capretti, San Martino un vitello, 2 gioncate, Savigno 20 para di cap- Mi
poni, Fraseneda 6 capretti, Sassuni 6 para di capponi, Quarto di sotto un vitello, Gavasetto
un vitello, Manzolino nove corbe di vino bianco, Piumazzo 3 vitelli, Monteveglio 9 capretti,
Sant'Agatha 16 corbe di spelta et 3 vitelli, Sassonegro 8 capretti, Medicina 2 vitelli, 20 corbe
di spelta, Baggiano 10 corbe di spelta, San Giorgio di piano 15 corbe di spelta, Monterentio
8 capretti, Castello Franco 2 vitelli, 14 corbe di spelta, Monte Budello 4 capretti, Galliera 35
un vitello, Serravalle 10 capretti, Samoggia 2 scatole di tragia, 2 doppieri di cera, San Ve-
nanzo 2 vitelli, San Vincenzo 1 vitello, la Pieve di Cento 15 fiaschi di malvasia, 16 corbe di
>. nt spelta et un vitello, Mon'tasego 4 capretti, Vedeghfe 5 capretti, Vergato 6 capretti, Scanello
6 capretti, Monzone 12 capretti, Gesso 10 capretti, Bargi 12 capretti, Cassano 4 capretti,
Montefredenti 8 capretti, Monchidolo 6 capretti, bastia di Co' de' Ronchi 17 capretti, Toledo 40
6 capretti, Liano 12 capretti, Capugnano un vitello, Trassera 4 capretti, Creda 8 capretti,
Quarto di sopra un vitello, San Giovanni in Persicetto 100 corbe di spelta, il commune da
Valle 10 capretti, Bisano otto capretti, Longnole 6 capretti, Ceriglio 6 capretti, Eltedo
4 vitelli, Preda Colora 8 capretti, Lisano 8 capretti, Marano 1 1 para di capponi, Bagnarola
15 corbe di spelta, Baragazza 8 capretti, MalfoUe 5 capretti, Ciagniano 4 carra di legna, 45
Sasso Molaro 5 capretti, Cazzano 10 capretti, Casale Fiuminese 26 capretti, Sanguineda due
cavrezzi, Casi 1 9 capretti, Crovara d' Imola 3 1 capretti, 2 para di capponi, Camugnano 8 ca-
pretti, Casola sopra Sira 3 capretti, Poggio Lambertini 3 vitelli, Minerbio 2 vitelli, Vezo 8 ca-
43. Elt«do] nelforiginale & Tedo
[A. 1454] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 15 1
pretti, Ozano un legnaro di legna, Castel del Vescovo un legnaro di legna, Labante 50 libre
di cascio, Camarolo 6 capretti, Pizzano 8 capretti, Gazo un vitello, Castello San Piero
una vassella di vino bianco, Roffeno 400 taglieri d'asaro, Villa della Crovara 19 carra di
legne, un carro di lauro et rosmarino, Stiphonte 6 carra di legna, Monsangiovanni 6 ca-
5 pretti, Rocca di Pediano 24 capretti, Belo 19 capretti, Castiglione de' Gatti 4 capretti, Verzone
et Vigmignano 10 capretti, Agliano 6 capretti, Monte Chiaro 6 capretti, San Martino in
Soverzano 8 capretti, San Giovanni in Triario 12 capretti, Crespellano 10 corbe di vino bianco,
San Rufello un vitello, Castel Guelfo 2 vitelli, Canedolo 4 capretti, Sassiglione 3 vitelli,
Viadagola un vitello, Olivedo 10 capretti, Garnaglione 10 capretti, un sacco di formaggi,
10 Belvedere 8 capretti, 3 sacchi di cascio, 200 taglieri, 3 para di capponi, Fagnano 28 capretti,
4 doppieri, Rocca della Corneda un vitello, Rudiano 5 capretti, Cadriano un vitello, capella
degrAlemani 4 torte bianche, 4 paniere di cerase, Castello Bolognese 25 ducati d'oro, un
doppiero, Crevalcore 6 tazze d'argento, San Marino un vitello, l'Arcoveggio 6 torte bianche,
Sesto 4 gioncate, Marzano 2 gioncate, Badi e Sicigata 7 capretti.
15 Seguono i doni particolari fatti da alcuni contadini: Bartolomeo di Dondino una corba
di malvasia, Piccino da Verzuno 2 capretti, Baccio de' Danielli una cesta di pesce, Gulielmo
da Vedrana 2 capretti, Bartolo dal Poggio di Massumatico 3 forme di cascio, Piero Bergamo
da Orbizzano 1 paro di capponi, Pietro da Montebudello 2 capretti, Pellegrino dal Vergato
2 forme di formaggio, Piero Bevilacqua 2 ceste di gambari, Appolinare da Sorbano 2 ca-
20 pretti, 2 para di capponi, Francesco da Valle un capretto, Giovanni di Vignola 4 capretti,
il mugnaio de' Russi 6 capretti, Jacomo Menghetti da San Giovanni 10 corbe di spelta,
Nicolo Buso da San Giovanni 10 corbe di spelta, Antonio di Guiduccio 2 capretti, Giovanni
di Matteo da Piano 2 capretti, Polo di Rigo da Piano 2 capretti, Bertono da Cavanelle 1 ca-
pretto, don Lombardo da Sant'Agatha 4 capretti, Giovanni Zimaboni 6 capretti, Domenico
25 Riccuccio da Marano 1 carro di legna, Giovanni Folegna 2 capretti, Francesco da Viggiano
2 capretti, Domenico di Andriolo un capretto, GiUno Panzachia 5 capretti, Ramazotto e suoi
amici 2 vitelli, Jacomo Mongardo un capretto, Antouio Musselini da Moglio 9 para di piccioni,
Jacomo detto il Putto da Moglio 2 capretti, Anlonio di Tiolo 2 capretti, Gabriello Benini
2 para di capponi, Jacomo di Simone 2 capreiti, Polo da Sulisano un capretto, Giovanni
30 Tolomei un capretto, Mazzone da Casale 10 para di capponi, Jacomo Brozzo 3 para di pol-
lastri, Zanotto da Valle un capretto, Bettino da Capugnano 4 capretti, Ca'puano da Monte- p. n»
rentio 4 capretti, Pietro Testa d'Anzolla 2 fagiani vivi.
Vengono nuove in Bologna che il Turcho ha fatto pace con 1' illustrissima signoria di
Venetia et che fra di loro havevan capitolato.
35 A di 27 maggio, il lunedi, si comincio a gettare per terra la chiesa di san Donato avanti
la casa di Ludovico Mangioli in strk San Donato, et poi fu rifatta sul canto della via vicino
li Crescenti da Poggio et in breve fu finita et stabilita.
A di 16 di giugno, la domenica, il senato di Bologna havendo notitia che fra' Venetiani,
il duca di Milano et Fiorentini si praticava di far lega, manda due ambasciatori a Venetia,
40 cio^ : Virgilio Malvezzi et Jacomo Ingrati, li quali andarono et furono amorevolmente accolti
et acc£u:ezzati et ottennero gratiosamente tutto quello che desideravano.
A di 17 di giugno, il lunedi, suirora del vespro, cade dal cielo una grandissima tempesta,
la quale affatto dannegia i formenti, le spelte, fave et uve; et questa rovina cominci6 nel
contado di Verona et danneggi6 circa un terzo del detto contado, poi si stese sul Mantovano
45 e venne sopra il Po et d'indi dietro il castello di Cento e della Pieve et in molti luoghi
fu senza acqua. Nel Bolognese grinfrascritti luoghi furono danneggiati, ciofe: Cento, Pieve,
Runchi d'Argele, Argelata, San Giorgio dal lato di sopra, Sala Pozetta, Stiatico, Spiso, la Ve-
dea, Coloredo, Santa Maria in Doni, Castagnolo Maggiore, Salese, Sabbione, Cadriano, Quarto
di sotto, Marano, Fiesso, Ozano, Varignana, Liano, Fraseneda, Vidriana, Monte Caldarara et
50 altri assai luoghi, et pas86 insino alle confine de' Fiorentini. Ma non solo fu questa tem-
152 HISTORIA Dl BOLOGNA lAA. 1454-U55j
pesta, ma anche molte altre le quali fecero gran danno in tutti i luoghi et generarono carestia.
A d) 5 di settembre, il giovedi, a hore 15 e mezzo, viene la nuova in Bologna come la
detta lega era fatta et conclusa, et alll b, il venerdi, giunse un corriere de' Fiorentini con
lettere che significavano la confirmatione della detta lega, et il senato /ece vestire il detto
noncio tutto di rosato con l'arme della signoria di Venetia, del duca di Milano, de' Fioren- 5
tini et del popolo di Bologna et con trombe et piffari fu cOndotto per tutta la cittk con
trionfl et allegrezze.
A di 9 di settembre, il lunedl, gli ambasciatori che andarono a Venetin ritomano a Bolo-
gna con le nuove della lega.
In questi giomi U senato fa fare li traversi di muro nelle fosse della citt^ per contenervi 10
Tacqua, quando vi fe mandata, per esser alcune fosse alte di fondo et altre basse. Fu daU
questa cura di farli fabricare a Filippo di M. Gasparo Bargellini et a Jacomo CaBtelli confalo-
niere di giustitia ; et accioch6 egli potesse dare il compimento a tal lavoro, f ece una tassa sopra
tutti li cittadini, artegiani et fuorestieri habilanti nella citt^, secondo che l'hone8t^ richiedeva,
sendo la maggior posta di detta tassa lire tre et la menore soldi 20. Ma rendendosi difficile, 15
al pagare mormoravano et si querelavano, al che il confalloniere volendo ostare, ragun6
insieme tutti li fomari della cittk et gli vieta, sotto pena di dieci lire, non debbino cuocere
pane a niuno senza sua liceiiza; et datogli il giuramento di osservare il suo commandamento,
gli licenti6. Laonde per questa simil cosa furono tutti forzati a pagare le dette tasse.
II confaloniero di giustitia Filippo Bargellini fa fabricare una bellissima casa nel Borgo 20
Nuovo. Parimenti si farmo molti altri beilissimi edifici, et fra g^altri ne' Vignacci si fabrica il
palaggio di Virgilio Malvezzi, et Galeazzo Marescotto da Santa Margarita ne f a fabricare un altro.
/. /7j II pontefice per un suo breve concede a Giovanni di Jacomo gik di Ri'naldo de' Mangani
cittadino bolognese di poter vendere pane, vino, carne et cose simili, habitando egli in una
casa nella terra di Castello del Vescovo diocesi di Bologna, essendoli stata concessa per prima 25
dal senato di Bologna et confirmata dalla fel. mem. di Eugenio papa IV ' suo precessore,
gik anco concessa a Gasparino suo padre; et questa concession si estende anco alli heredi
et successori in perpetuo pagando alla sede apostolica solamente 5 ducati per ciascun anno,
facendolo con li heredi libero da ogni datio gabelle ordinarie et estraordinarie o miste,
non ostante statuti, ordinationi o altra cosa in contraria fatta nella cittk di Bologna. 30
Que8t'anno diede cattivo ricolto di pane, di vino et generalmente di ogni cosa: fu
abbondanza di castagne; valse il grano soldi 38, il vino meschiato soldi 18 insino a 24, il
vino puro valse soldi 40 et jl vino vecchio soldi 50.
In que8t'anno fu fatto il capello sopra la campana deIl'horoIogio et coperto di banda dorata.
Anno di Cristo 1455. — Sono creati li nuovi antiani con il confalloniere di giusdtia et 35
gH altri magistrati secondo il solito.
Alli 2 di gennaro, il giovedl, occorre un caso notabile nella cittk, quale fu che Giovanni
di Stefano de' Tuschi, essendo iimamorato di una bellissima giovane, figliola di Stefano di
Pietro Conti, nezza di Pietro d'Antonio Macchiavelli notaro, egli piii volte la fece addiman-
dare al padre per moglie, ma non mai il padre della giovinetta volle farne nulla, parendogli 40
non esser il giovane uguale al sangue et parentado della giovinetta. Anzi perch^ egli tanto
era ogni giorno importunato da Giovanni, per libersirsi dalle sue mani, marit6 la figliola a
Giovanni di Rigo degrOrsi banchiere. II che inteso dal giovine de' Tuschi, molto ne resto
turbato et addolorato et da disperatione spinto, che quasi divenne forsennato '• Laonde un
giorao incontrandosi con Giovanni degrOrsi, novello sposo della fanciulla, lo ferm6 nella 15
strada publica et gli disse farebbe bene et da savio a levarsi da quella impresa di pigliiu:
per moglie la figliuola di Stefano, et che se nol faceva per amore, gli giurava che giammai
I
■ Liir» de' Dottori, foglio 9 * Libro tW Zhttori, foglio 5
[A. 1455] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 153
era per goderla in pace. MaravigHatosi lo sposo di queste parole assai et adiratosi, rispose
che pensava di godersela al dispetto di chi non voleva, et di una in altra parola venendo
amendue alle mani, se non vi si traponevano alcuni fra di loro, ne riusciva qualche strano
scherzo. Partiti adunque, amendue andarono pieni di sdegno alle loro case. Ora Giovanni
5 de' Tuschi non trovando al cuor suo nfe pace, nfe quiete, molte cose si awolgeva per il capo,
et fra le molte cose ch'ei contra la sposo pens6, una fu questa, di volerli dar morte insieme
con la sposa. Laonde disposto a questo scelerato pensiero, un giomo compr6 12 tordi et
gli aveleno, poi chiamato un portarobba glieli diede, acciochfe egli gli portasse a casa di
Pietro Macchiavelli ove era la sposa, et gVimpose che gli consegnasse alla detta sposa
10 con dirle che lo sposo gli le mandava et che voleva venir seco a cena. II semplice porta-
tore fece a pieno Tambasciata, dando gli uccelli alla giovine, la quale di sua propria mano
gli acconcio arrosto, aspettando con gran desiderio Tamato sposo. Mentre che la cena si
poneva a ordine, ecco che giunge lo sposo, a cui la madre della fanciuUa, fattasegli incontro,
sorridendo gli disse: " A che fine ne havete voi mandati li tordi, poich^ non bisognava?„
;i 15 Rispose il giovane: " Et che tordi ho mandat'io? Voi nel vero v' ingannate „ . "Or sia
" come si voglia „, disse la suocera, " gli goderemo per amor di chi ne li ha mandati „ ; et volen-
':} dolo ritenere seco a cena, non volle starvi, dicendo havere alcuni negoci importanti da spedire
! t et che li perdonasse, et cosi si parti. Giunto Pietro a casa, si pose con tutta la sua fameglia
'V a' tavola et cenarono mangiando allegramente li detti tordi senza alcun sospetto. Et andati
I' 20 a dormire, il veleno frattanto lavorava in loro, et circa le 4 hore, credendonsi eglino di ripo-
|i sarsi, cominciorono a dolersi et ad enfiarsi tutti, gridando per il gran dolore cagionato dal
veleno. Di che accortosi Pietro, che men male di tutti stava, uscito dal letto per aiutare
gli altri, trov6 il cane che le ossa de' tordi haveva mangiato morto sopra il pavimento della
sala tutto enfiato et spumoso, et imaginatosi quello che era, tosto al meglio che puotfe corse a
25 chiamare Marcanova eccellente medico, che habitava nella casa delli Ramponi, et lo condusse
alla sua casa, raccontandoli succintamente il caso occorso et mostrandoli il cane morto. II
buon medico, senza punto tardare ricorrendo alli rimedi, gli fece vomitare, et presto gli Iiber6
dal pericolo della morte alla quale erano vicini. Poi datisi al discorrere chi potesse haver
mandati li detti tordi, Pietro cade in sospitione di Giovanni de' Tuschi et che egli ci6
30 havesse fatto per le parole avanti dette allo sposo, et rese gratie a Dio che il suo perverso
pensiero non haveva sortito effetto. E la mattina seguente lece dare avviso del scelerato
officio fatto al legato et al senato, per lo che fece gridare in bando il detto Giovanni Tuschi,
che di gi^ si era fuggito, et gli posero dietro la taglia di 500 ducati a chi vivo il pigliava
et 250 a chi ruccideva; et se chi rammazzava era bandito, se gli rimetteva il bando insieme
35 con un altro a suo beneplacito.
Fu poi dal senato Stefano Conti padre dello sposo con 4 figliuoli eletti alla civilt^ et
agruffici di honore et di utile, et mandarono a ripigliare il confallone di Gulino fratello di
Giovanni de' Tuschi, che era confaloniero di popolo, et privarono Baldesserra pure suo fra-
tello del vicariato di Liano et il detto Giovanni fu bandito del territorio di Bologna, talmente
40 che per una sua amorosa rabbia tanti mali fece alla famiglia de' Tuschi.
Alli 2 di febbraro, la domenica, viene in Bologna un corriero con lettere de' Fiorentini
che avvisano come alli 26 di gennaro, la domenica, il re d'Arragona signor della Puglia
haveva ratificata la pace fatta del 1454 alli 6 di settembre fra' Venetiani, il duca di Milano,
Fiorentini et amici et colligati di tutte le parti, la qual lega si f ece per anni 25 ; et si fece
45 per cJ6 gran festa in Bologna per tre giomi et con le trombe si pubHc6 3 volte alla
renghiera delli signori antiani,
A di 6 di febbraro, il giovedl, fu gran terremoto nella valle di Rheno, per il quale molti
montanari si posero in fuga, dubitando che fosse venuta la fine del mondo, et caddero molte
case a terra.
50 Dopo la pace fatta fra H prencipi d' Italia, ritrovandosi il conte Jacomo Piccinino tigliolo
!
P- r*
154 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i455i
gik di Nicol6 licentiato dalli Venptiani, et ensendo con li suoi noldati ad Asola castello di
Brescia, il pontefice, che era innamorato di haver Bologna, 8'intende con il detto; et anche
gli fuorimciti di Bologna vanno a sollecitarlo et ad invitarlo di passare nel territorio di
Bologna per tentare sc li poteva introdurre nella cittk et anche per vendicare gli oltraggi
gili fatti da' Bolognesi a Francesco il fratello et a vendicare la morte di Battista Mangiolo
che tanto gli era amico.
Volle il Piccinino aggradire detti fuorusciti, et accettata la impresa, si moase con Te»-
sercito per passare aopra Bologna. Di che awisato il senato, tosto spediscono ambasciatori
alli prencipi d'Italia; et andati et ritornati con risposte comuni, di nuovo alli 14 di febbraro,
il venerdl, mandarono per ambasciatore Ludovico Caccialupi cavaliere al duca di Milano, il 10
quale giunse alli 19 di febbraro, il mercoledl, et da parte del senato lo pregb a soUecitare di
provedere a questo motivo del conte Giacomo (il quale di gik si poneva a ordii.e per passare il
/. ns Po), dimostrandogli che qualunque' volta il pontefice ottenesse Bologna a' suoi voti, gli ritor-
nerebbe in gran danno, perciochfe tutta la Romagna et la Marca, di cui egli n'era signore,
facilmente si coiidurrebbe sotto la Chiesa et egli rimarrebbe privo della signoria di molte 15
citth di quei luoghi, che essendo Bologna in libertk restarebbe nel grado ove trovavasi, es-
sendo le forze del pontefice deboli; et con altre simili parole tanto persuase il duca, che
cgli si deliber6 di provedere a questo motivo del conte. i
Prima adunque che il conte passasse il Po, il duca mand6 4000 cavalli et 500 fanti,
co' quali venne anche Ludovico Caccialupi (fu alli 19 di marzo, il mercoledl). Erano capitani 20
di detto essercito il signor Corrado da Cudignola, signor Roberto d.i Cudignola, Evangelista
Savelli, Christoforo Torello et il figliolo, Jacomo de' Russi da Parma, il figliolo del signor
marchese da Cudignola, Sagramoro da Parma, il figliolo del conte Luigi dal Verme, Ame-
rigo da San Severino et quattro squadre del signor Alessando. f
Furono alloggiati nel Bolognese molti di detti soldati, rimanendo nella cittk il signor Ru- 25|
berto; et il signor Corrado pass6 a Cudignola con 1000 cavalli et quivi fermossi per vedere |
tutto quello che il conte Jacomo voleva fare. '
Disposte adunque le cose in questa guisa, il senato di Bologna si delibera mandare amba-
sciatori al papa per meglio intendere qual anirao fosse il suo verso la cittk, sapendo il senato
che la venuta del Piccinino nel contado di Bologna dal pontefice procedeva; et dopo mohi 30
consigli eleggono Ludovico Bentivogli, che a loro et a tutta la cittk era di non picciola
speranza, accioch^ andasse a Roma al pontefice Nicola, essendogli altre volte stato et sempre
ottenuto ogni desiderata gratia ". II quale, come ferventissimo amatore della salute della sua
patria, con 10 cavalli si parti, et giunto a Roma ai piedi del papa, il quale vedendolo di
egregia forma et riducendosi alla memoria le virtuose opere sue, Taccolse con serena et 35 r
patema faccia come quello che si ricord6 che Tamava quando che in piu semplice stato
habitava nella cittk di Bologna, et fattolo levare in piede, presso lui il fece sedere. Vedendo
Ludovico tanta benignitk et amorevolezza del pontefice, prese gran speranza di ottenere ogni
sua domanda, a cui il papa disse : " Dimmi, o Lodovico, di dove nasce che quelli miei cari
" cittadini di Bologna non mi vogliono, amandoli io come figliuoli benedetti „? — " Oime, Padre 40
" santo, rispose, che cosa odo io dalla bocca di vostra Beatitudine ? Nel vero il reggimento
" et la cittk tutta Tamano come loro clementissimo padre et benigno signore, cosi mi f avo-
« risca Iddio con la sua gratia come gli n£irro il vero. Deh, Padre santissimo, mi sia lecito
" dirli questo: di che si duole di Bologna vostra Santitk? Forsi non h. ella govemata et retta
" con honore et laude della Sedia Apostolica ? Certo si. Se a vostra Beatitudine fe riferito 45
" male del reggimento bolognese et se le 6 dato ad intendere che a lei serebbe honore etemo
" rhavere liberamente Bologna con offerirgliela come f anno alcuni di fargliela acquistare, as-
" sai 8'inganna chi questo crede, et sono pensieri vani che essi offeriscono a vostra Santit.i,
" perchfe questo non procede dairamore che le portano, ma da invidia che gli affligge dentro
I GiovAif^i Sabbatini, cap, 5,
[A. 1455J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 155
"il petto di voler esser degli altri maggiori overo perchfe loro piace sempre vedere cose
"nuove et mutamenti di stati. Nel vero questi tali, che bramano per qualunque di queste
" due parti annullare la liberta del nostro stato, non possono invero esser chiamati ottimi
" cittadini, et tutto questo lo lascio al discreto intendimento di vostra Santitk giudicare ; il
5 • che fia chiaro, havendo Bologna per le mani di quelli che con tanto caldo deslo glie rhanno
" offerta, le quali e da credere non perverranno a tale esecutione senza voler essi essere
" nella citta grandi et sen'za grandissimi doni. Ben dir6 che essendo insaciabile il loro p. i?''
" desiderio, a lei avverrebbe come a colui che riscalda 11 serpe nel suo seno, quando gli
" agghiacciati aquiloni soffiano : egli e il primo morso da lui e sentito, sl che sua Santitk
10 " poi vedrebbe questi tali cosl sublimati presso la sua Beatitudine un giorno volere essere di
" lei maggiori et si usurparebbono il dominio della citta per sfe stessi con poco honore di
" lei et dalla santa Chiesa. Et per questo non poco mi maraviglio che queste cose non
" sieno pensate, governandosi lo stato Bentivoglio insieme fedelmente con il vostro reveren-
" dissimo legato, con honorato titolo di santa Chiesa, non voglia accostarsi a questi ingiusti
15 " proponimenti, a' quali etiandio humile et devoto supplico la vostra Clemenza non voglia
" crederli, et ogni loro pensiero et intendimento dannevole al nostro stato piacciali in parte
" salutifera convertire, rivestendoci della vostra prima gratia come vostri tigliuoli et della
" Chiesa santa fidelissimi servitori, alla quale et a voi fia in quanto a Dio et al mondo pii
" honore e laude, nella nostra cittk di Bologna fare alcuna mutazione, la quale quando fosse,
20 " sarebbe non senza gran spargimento di sangue humano et danno incomparabile di tutto
" il popolo. Poi in breve, per fatale dissensione di Bologna ne farebbe nuovo movimento
" con poco honore di santa Chiesa, a cui veramente h infamia; et cio dico con mio grandissimo
" affanno (essende longamente fedele a santa Chiesa) che ogn'anno lo stato di Bologna le sia
" levato. Ma hora, per divina virtu et per valore del mio magnifico reggimento, non h. cosi,
23 " perch^ il reggimento h tenero amatore di santa Chiesa et a lei h lealissimo figliuolo, desi-
" deroso per lo stato di lei patire ogni affanno et pericolo. Per la qual cagione, Clementis-
* simo et Santissimo Padre et Signor nostro, il mio reggimento confidentemente mi ha eletto
" ambasciatore, benchfe indegno, et mandato a' piedi vostri a supplicarla non voglia impedire lo
* stato suo, il quale gli pare hora sia in pericolo per la passata del conte Jacomo Piccinino, il
30 " quale non manca di dannificare il territorio con chiederci anche 40 000 ducati per il danno
" ricevuto del fratello in Bologna, la quale passata et domanda sappiamo che il conte non fa-
* rebbe e non sarebbe tanto ardito di molestare le terre di santa Chiesa senza vostro intendi-
" mento et senza persuasione d'alcuni nostri nemici cittadini; al quale pericolo inchini la vostra
" benigna mente, come de' Christiani fedele pastore, ad obviare, per lo bene commune e pace
35 " della misera Italia, che il detto conte passi senza alcun danno nostro al suo viaggio, degnan-
" dovi etiamdio, se mai gratioso foste verso alcuno, donare a noi aiuto di parole et di danari,
" accioch^ il conte, volendoci offendere senza vostro intendimento, meglio ci possiamo difen-
" dere, et per6 come vostri cari figliuoli, prostrati a terra, humilmente et caramente la preghiamo
"nevoglia liberati dalli disturbi et dalle insidie che ne soprastanno „.
40 II papa, invaghito dalle parole di Lodovico, rispose: " Figliolo da me amato, se il tuo reg-
" gimento cotanto h desideroso, come dici, di patire ogni affanno et fatica in salute dello stato
" della Chiesa, perchfe non consentono di darmi Bologna, da me con ogni cittadino di essa
" amata, merc^ delle virtii che in essa ho acquistate ? Se ci6 fa il tuo reggimento, noi rassi-
" curaremo da ogni pericoloso accidente et viverete tutti voi altri in tranquillitk perpetua,
45 " come benedetti figlioli della Sedia Apostolica, alla quale questo sempre sara carissimo „.
" Beatissimo Padre, rispose Ludovico, questo d'aItronde non procede se non per maggior
" sicurezza de' nostri cittadini, per tema di non esser offesi dagli suoi nemici sitibondi del
" loro sangue et anche per il mal governo di molti rettori di santa Chiesa stati a Bologna,
" da' quali grandissimi danni ne ha provata tutta la cittk non una ma piii volte, come ben si
50 " pu6 sua Beatitudine raccordare, sendo in minore grado a Bologna al tempo del cardinale
156 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i455j
* di Spagna nostro legato, che haveva la sua fameglia non a modo ecclesiastico, ma a gulsa '
/. /77 * di demonio, che andava con 1e divise armata, et scontrandosi in alcun nobile cittadino, per
" disprezzo Turtavano et il villaneggiavano, oltre poi gli molti stupri et violentie fatte nella
* cittk et li molti homicidi, vivendo con stomachevoli coatumi. II che era pur cosa degna di
" grandissima compassione, sendo che Bologna pure fra Taltre eccellenti citti annoverar si 5
* pu6. Che dir6 io, Padre clementissimo, della vituperosa morte data ad Antonio Galeazzo
* Bentivoglio, fiore di ciascuno illustre italiano, delle cui virtu quando piii se ne vol ragio-
" nare, tanto piii non restarebbono di parlame ? Deh, piacciale adunque de Tottimo governo
" del nostro reggimento, et lascia, che humilmente ne la prego, da parte li consigli di quei
* che piu bramosi sono della rovina et delle morti de' virtuosi, che nemici della iniquitk. lu
" Padre santo, eccorai supplichevole a* piedi vostri santi ; concedetene la grada che vi addi-
" mando et non permetta che vana sia la mia presa speranza et de' miei cittadini, li quali
" alla mia partita di Bologna li certificai di ogni sua pietJi et amorevolezza „ . II pontefice,
che attento alle parole di Lodovico era stato, gik commosso, con qualche lagrimetta disse:
' Sappi, o Lodovico, che io hora per le tue parole conosco la malvagitk di alcuni maligni IS
" huomini; basti questo per hora; va alla tua stanza et sta di buona voglia, che da me ti par-
" tirai consolato, et giovedl che viene ti aspetto con noi adesinare„. II cavaliere con ogai
modestia et riverenza, accettato ch'ebbe il pastorale invito, prese licentia et si parti.
Venuto il giorno assegnato, Ludovico ne va a palazzo et quivi trova il pontefice Nicola
che era a rimirare alcuni incomparabili edifici che egli faceva fare, et mentre sta per ap- 20
presentarsi ad aspettare, fu il papa soprapreso da crudelissimo male della gotta, del cui male
piii del letto non si lev6, perchfe Iasci6 il mortal corpo alla terra et Tanima ne vol6 a Dio ;
ma volendo d' indi partirsi et vedendo Ludovico, lo Iasci6 al vescovo di Perugia et a Pietro di
Nosetto, che li facessero compagnia airordinato desinare. Laonde, per la infirmith occorsa.
Ludovico per 15 giorni non puot6 dal pontefice havere udienza. Ora stando in Roma, egli dal 25
reggimento per lettere era sollecitato di operare di ottenere la gratia del loro desio, et egli,
ch'altro riparo non sapeva trovare al sopragionto caso, si struggeva di dolore. Nondimeno,
dopo molti rivolgimenti di vari discorsi, egli si raccomand6 assai a dui de' nostri dottori, eccel-
lenti medici del pontefice, il cui nome era Bemardo de' Garzoni et Baviera de' Bonetti, che
nelle loro visite volessero raccordare, se era possibile, di parlare al papa ; li quali come amici 30
et benevoli di amendue grambasciatori, facendo Tambasciata al pontefice, egli disse loro:
" Chi meglio di voi pu6 far testimonio del mio male che m'impedisce il darli udienza come
"desiderei? Dite a Ludovico che di lui mi ricordo et che a noi nfe a' cardinali, n^ ad altra
" ambasceria non daremo udienza et che la prima sar^ la sua ,.
Venuto adunque il tempo di havere rapostolica udienza, stando pure il pontefice male, 35
mand6 prima per Ludovico, che per altra ambasciaria, che molte per6 ne erano di grandissima
stima; et gionto al letto del Sommo Pastore, fu da lui benignamente veduto, et dopo Tessersi
condogliuto del suo male et donatoli quelli gratiosi conforti che per lui maggiori puot^,
gli ricapitol6 brevemente quello per cui supplicava a sua Beatitudine et di che sua Santitk
avanti il male promesso haveva di compiacerlo. II pontefice di nuovo con voce inferma 40
gli disse: " Ludovico, siamo contenti di far tutto quello che ne addimandi per il tuo reg-
" gimento di Bologna. Ma prima che noi ad altra cosa passiamo, per mostrare al popolo di Bo-
f. m " logna quanto la tua virtii et il tuo valore appresso noi sia stato conosciuto' et a gran pregio
* stimato, vogliamo con le nostre mani omarti di aurea militia, donandoti un sacratissimo dono
" et facendo te et i tuoi figlioli di questo nostro palaggio Laterano dignissimo conte ,. II caval- 45
liere Ludovico prostrato a terra disse : " Ringratio Iddio, o Padre santo, che insino ad hora mi
" ha illuminato la mente a conservarmi, che Tofferta dignitk da altri pontefici, imperatori et
" marchesi et da altri nobilissimi signori non ho voluto accettare per riserbarla a sua Beatitu-
" dine, laonde volentieri dalla sua gran benignit^ Taccetto, benchfe indegno, et sono contento
" f are il suo patemo beneplacito „. Allhora il papa, quasi dubbioso che Ludovico della of- 50
<;
[A. 1485] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 157
ferta non si pentisse, tosto chiam6 a sfe 11 vescovo di Perugia et Pietro da Nosetto suoi secre-
tari, et disse loro: " Portate qua senza alcuna indugia la nostra spada „. Essi cercandola, non la
trovando, disse loro il papa : " O gente senza intelletto, ditemi, non vi h la nostra spada che sopra
" Taltare la notte di Natale, celebrando la santa messa, teniamo? „. " Padre santo, sl „, rispo-
5 sero. " Hor portatene quella, „ disse il papa. Risposero gli secretari : " Padre santo, non crede-
" vamo domandaste quella, conciosia che il figliolo del duca di Borgogna et 11 nepote della
" maesta del re di Franza et altri prencipi ve 1' hanno dimandata et non Thanno ottenuta „ .
Disse il papa: " Benchfe questi tali che nominati havete sieno stati degni di simil dono, non
" sono per6 stati degnl di haverla come Ludovico Bentivoglio, 11 quale per la sua slngolare
10 " prudenza et molta virtu b degno d'ogiii supremo onore come premio della virtii, la quale ognl
" nobllta di sangue et amplissimo stato eccede „ . Et dette queste parole, 11 pontefice creo
Ludovico cavalliero, et 11 vescovo suddetto et Pletro da Nossetto conte et cavalliere gli pose
li speroni d'oro fino, che erano della persona del papa, 11 quale poscla gli fece dono della
sacra spada et lo creo conte lui et 11 suol figli et 11 figll de' suoi figli del palaglo Laterano,
15 et soggionse: * Prega, cavalllere, Iddio che ne doni la sanitk, che quanto abbiamo fatto h
" nulla a quello che habbiamo in animo dl fare, percioch^ Tanimo nostro fe di operare verso
" di te cosa che sark utlle e trlonfale honore a tutta la famiglla de' Bentivogli et allo stato
" di essa „ .
Havuta questa dignit^ et offerta, 11 cavalliere ottenne anco tutto quello che al papa
20 dimandato haveva, 11 quale anche gli dono gran somma di danari per servigio del reggimento
di Bologna, acciochfe diffendere si potessero del conte Jacomo et dalla mallgnitk degrinvi-
diosi cittadini. Ora Hcentlato Ludovlco dal pontefice, dopo la sua santa beneditlone si parti
et and6 al suo alloggiamento con trionfale honore, laonde tutta Roma ne faceva festa. Et
poscia partendosi di Roma, se ne venne verso Bologna*, et entrando a dl 9 di marzo, la dome-
25 nica, con solennissimo trionfo et con la donata spada nuda portatali avanti, fu da tutta la no-
biltk della cittade Incontrato, che era di valore di 150 ducati, et passato al palaggio a visitare
11 magnifico reggimento et cardinale Bessarlone dignissimo legato, il quale non sl tosto vide
11 cavalliere con la sacra spada, che le fece deblta riverenza, et di gik sendo attorniato da
tutta la nobllta et da dottori, cavallierl et da tutto 11 popolo, II legato fece far silentio et
30 cosi or6:
" Con lieto et glocondo animo questo augurio divino, questa gloriosa spada segno della
" tua dignitk et militla noi auche Insleme teco et per te, nobilissimo cavallere, accettiamo.
" Divino 1' habbiamo detto, perch^ in se stessa ha misteri divini, come anche perch^ 6 a te
" donata da colul che II luogo di Dio in terra tiene, come ancora per te mandato a noi, al
35 " quale fu sempre cura dl esseguire 1 dlvini commandamenti, et principalmente a quel tempo
" come dal cielo, in segno dl vittoria, sei stato mandato, del quale divino aiuto sopra ogni
" cosa ne havevarao bisogno. Et nel vero tutto quello che il som'mo pontefice per dignifi- p- m
" carti ha fatto, a nol anche Tha contrlbuito. Et questa tua gloriosa citta, questi tuoi claris-
" simi cittadini a se medesimi istlmano esser fatto, conciosla che 11 reciproco amore et Tof-
40 " ficio deirambasciatore, 11 quale havevi, questo rlchledeva. Che cosa et quale sia questo
" glorioso dono, questa sacra spada, credo che a pleno tu ne sia informato, perchfe colul
" che a te Tha donata, etiamdio la virtii et conditlone di quella per la sua incredibile sapienza
" tl deve havere esposto. Nondimeno, per soddisfattione delli presenti cavallieri et famosi
" dottorl et gentilhuomini, che qulvi in questa honorata corona sono, dir6 questo, che questo
45 " sacro dono et questa sacra spada k. quella che per antico et lodevole costume davanti al
" romano pontefice ciascun anno la notte di Natale solennemente si porta, et sopra il santis-
" slmo altare posta, tanto vi sta quanto dura la celebratione de' dlvini offici. Di pol o alla
■* maestk deirimperatore o ad un re o altio gran prencipe la manda 11 pontefice a donare.
" Nfe fe sl grande et potente signore, che non si tenga sommamente honorato ricevendo tanto
50 " dono. Qupsta gloriosa spada ne significa esser in tale gioriio nato 11 Re de' regi, posciaclie
l|
158 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14MJ
u .
(l ■
" avanti H regl, s) come ^ costume, 1a apada ri porta in segno d\ vendetta et retributione
" de' buoni. Inoltre ella ne manifesta esaere iiato il Re a cui in cielo et in terra t data
" ogni podesth, la quale parimente h data alla santa Madre Chiesa et a1 sommo pontefice vica-
* rio del celeste Re, talmente, che non solamente quello che egli asaolverk o legher^ in terra
■ sarh assoluto et legato in cielo, ma etiamdio questa terrena et temporale podestk per propria 5
ragione la possiede, di che disse la scrittura: * Ecco qua dui coltelli , ; al cui detto rispose
■ Christo: " Basta „, come che volesse dire che solamente sono due podeatk et per ci6 due col-
telli, de' quali uno rappresenta la podestJi «pirituale et l'altro la temporale, come k questa
che te oma, splendidissimo cavalliere, la quale con tuo grandissimo honore et suprema tua
laude ti h stata donata. Et bench^ questa spada contenga in s^ tanti et altri divini misteri, 1''
" noi meritamente dono celeste la estimiamo, et tu come conviene glorioea la dh\ estimare
" et tenere per tua etema gloria et della illustre tua famiglia, avenga che cosa alcuna ag-
" giungere non se le possa. Noi et tutti li magistrati della tua inclita patria, per le tue
* eccellenti virtii, per conservare la integritk del tuo animo, la fede et vigilanza e diligenza
" et per aiutare et accrescere la patria di ogni gloria, ecco che ti doniamo questo stendardo Ij
* azzurro con Tarme della libert^ et con le chiavi in mano di san Pietro et delle chiavi ti
■* orniamo come di livrea celeste. Et perchfe nel vero il sommo premio della virtii h Thonore,
" a tutti noi duole assai non poterti come vorressimo honorarti et raagnificarti con laude
" et doni. Per me vorrei che lecito fosse alla mia dignitk a parte a parte tutte le tue virtii
" et tutti i tuoi fatti egreggi annoverare et laudare, perchfe tu non mancharesti al mio dire,
" nfe le mie parole mancarebbono alle tue virtvi. Et Dio volesse che dieci pari tuoi havease
" questa illustrissima ropubblica, che felicissiraamente si govemerebbe et perpetuo sarebbe
" lo stato suo. Accetta dunque, o novello cavaliere, Taffetto del mio cuore et de' tuoi cari
" et araati cittadini, et piglia questo vessillo et questo scudo a gloria di Dio et a laude della
" tua patria. Et questa gioia et questa sopravesta di finissima seta con Tarme della tua cara
" patria ti sia perpetuo segno deiramore de' tuoi cittadini verso di te, et tu per amor mio
" goderai questa bellissima gioia „ .
Fatto tutto ci6, il cavaliere con ornato parlare riferi immortali gratie al legato, alli ma-
gistrati et a tutti gli altri cittadini. Poi discese di palazzo, et salito a cavallo, pass^ alla sua
casa, accompagnato da infiniti cittadini con applauso di voci, di trombe, con illustre honoranza,
trionfo e festa.
A '*" II conte Jacomo, intendendo quanto il cavalliere Ludovico Bentivoglio haveva col ponte-
fice fatto, non pass6 piix avanti a' danni della citta et il suo intento ad altro rivolse; et li
cattivi cittadini di ci6 non furono senza estrema doglia.
Trovasi il sopradetto stendardo, che donato fu dal cardinale Bessarione et dalli magistrati 3$
di Bologna all*invitto cavalliere Ludovico Bentivogli, in San Jacomo insino al di d'oggi; qual e
di seta azzurra con un fregio intorao tutto dorato, e nel mezzo vi e un san Pietro con le
chiavi in mano con alcuni caratteri di lettere, ogni cosa d'oro; erano le frangie bianche et
rosse et lo stendardo haveva il detto san Piero, che da una parte temeva l'arme del popolo
in mano et dairaltra parte del roverscio teneva rarme della libertk.
AUi 23 di marzo, la domenica, il cardinale Bessarione, per haver havuto awiso che il
pontefice era infermo a morte, si parte di Bologna a hore 12 et mezzo per passare a Roma,
et con esso lui andarono grinfrascritfi, cio^: Acchille Malvezzi cavalliere di Nostra Donna
del Terapio, Pietro Antonio Paselli dottore et cavalliere et Jacomo Ingrati. Et giunto il
cardinale a Roma, trovo che alli 24 di marzo, il lunedi, a hore 20, Teterno Iddio haveva
chiamato a' suoi regni la felice anima del suo vicario Nicola V. Vennero a Bologna le nuove
della sua morte a di 28 di raarzo, il venerdi.
Fatte in Roma le solenni essequie del pontefice Nicola morto, entrarono nel conclave li
cardinali, et alli 8 di aprile, il martedi, a hore 13, crearono papa Alfonso Borgia Valentino,
detto il cardinale di Valenzji, et fu Calisto III chiamato, sendo di anni 80.
[A. 1455] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI ' 159
Et intesa la sua creatione, a Bologna, alli 11 del detto mese a hore 21 e mezzo, il martedl,
si f ece nella citta grandissima festa et processioni per tre giomi. Et per questa cagione il
senato elesse ambasciatori al nuovo pontefice Ludovico Caccialupi, Paolo dalla Volta, Nicolo
Sanuti et Scipione Gozzadini dottore et cavaliere ; 11 quali con honoratissima compagnia alli 23
5 di aprile, la domenica, si partirono di Bologna, et giunti a Roma, dal pontefice furono Uetamente
ricevuti. Et non volendo il cardinale Bessarione piii ritomare al governo di Bologna, il papa,
in segno di affettuoso amore, dissegnb per governatore di Bologna il venerabile vescovo di
Valenza Ludovico Catellano, huomo di commendata vita et gentilezza.
La capella di santa Maria del Monte, che haveva fatta cominciare il cardinale Bes-
10 sarione, in questi tempi fu compiuta di fare; dove si vede rassontione della Madonna fatta
per mano di Galasso f errarese, eccellentissimo pittore ; et anche qui si scorge la vera effigie
del detto cardinale et di molti altri suoi cortigiani, fra' quali vi e il ritratto di Nicolo Perotto
che fu poi arcivescovo sipontino, huomo dotto nelle lettere greche et latine. Era in questi
tempi detto Perotto, sl come si vede dalla sua effigie, quaFfe subito dopo la effigie del Bes-
15 sarione, che sta ginocchioni senza capello.
Alli 27 d*aprile, la domenica, il conte Jacomo Piccinino passa a Ferrara et h al duca
Borso honoratamente ricevuto, et non dopo molti giorni passando il Po con 3000 cavalli
et 1000 fanti, va ad alloggiare sotto Cudignola alli 2 di maggio, il venerdi, et d'indi a 4
giorni partendosi, and6 a Camura et a San Giorgio nel territorio di Ravenna et per ci6 Tes-
20 sercito del duca di Milano, di cui parte n'era nel territorio bolognese, si parti a di 9 et 10 di
maggio et and6 in Romagna con 250 Bolognesi, dove anco era il vescovo di Ragusi, et
andorono ad alloggiare vicino il castello di Solarolo di sotto da Faenza per ostare al detto
conte,' 8'egli havesse voluto perturbare il contado di Bologna. Poi alli 1 1 di giugno si Iev6 /• '*/
con tutto il campo et pas86 verso Galiata per andare in Toscana et d'indi nel contado di
25 Cittk di Castello et poi al lago di Perugia per mover subita et impensata guerra sopra
Sanesi; dove giunto, prese alcune castella et saccheggi6 Cortona, ma tosto furono da' Sanesi
riacquistati, havendo eglino et dal papa et da' Venetiani et dal duca di Milano soccorso,
et ebbero presso Bologna col nemico battaglia. II quale superato et vinto, si ritir6 in Ca-
stiglione di Peschiera ; dove di nuovo combattuto con crudelissimi assalti, et rovinata la gente
30 d'armi et i cavalli di amendui gli esserciti, fu il Piccinino forzato a ritirarsi in Orbitello,
et quivi pure dalla fame et dal nemico combattuto, si ridusse a mal partito et ne restava
al tutto disfatto, se il re Alfonso con le sue galere non lo salvava. II quale poi traponen-
dosi, finalmente concluse fra di loro pace con patto che il Piccinino restituisse a' Sanesi
tutti i luoghi et terre loro, ch'egli teneva occupate, et che li Sanesi gli dassero 50 000 ducati;
35 cio^ il papa 20 000, H Sanesi altretanti et il re d'Arragona 10 000. II che fatto, il Piccinino
and6 verso Perugia al servigio del papa per un anno.
II senato pone un'imposta in Bologna sopra le biade per pagare li soldati, li quali non
havevano havuto il loro finale stipendio.
A dl 17 e 18 di giugno fu un grandissimo freddo con folta nebbia et gran pioggia, et
40 in alcuni luoghi della montagna di Bologna nieve e ghiaccio, talmente che le persone si
vestirao da veraata et stavano et mangiavano vicino il fuoco.
Alli 22 di giugno, la domenica, Daniele da Lodi vescovo di Forll, che nel vescovato di
Bologna habitava, consacra la chiesa di saii Michele in Bosco fuori della porta di San Ma-
molo, et alla detta consecratione furono presenti li signori antiani con molti gentilhuomini
45 della citt^, et il detto vescovo, consecrato Taltar maggiore, vi celebr6 la messa.
In questi tempi il pontefice canoniza san Vincenzo Valentino delFordine de' Predicatori.
A dl 29 di giugno, la domenica, Ludovico di Valenza vescovo di Segonte et nipote del
papa entra in Bologna per governatore insieme con graltri ambasciatori mandati del senato
a Roma; il quale fu dalli signori antiani, confalonieri et altri niagistrati della citth, dal clero
50 et da tutta la citta incontrato et honoratamente ricevuto con le solite ceremonie. Egli fece
160 HISTOKIA DI BOLOGNA [A. 14SS]
la 8ua entrata per la porta di Stra Maggiore, et per quella il senato volle che 11 palio dl
san Piero si corresse per honorare il nuovo governatore, et hebbe il detto palio un cit-
tadino fiorentino.
Venne anche con ii detto govematore, per studiare in Bologna, Roderico Borgia, nipote
del papa da lato di sorella, il quale era assai bel giovine, et alloggi6 nel palazzo Gregoriano
et poscia fu fatto cardinale et finalmente divenne papa, detto Alexandro VI.
Alli 3 di lugUo, il venerdl, Giovanni duca di Calabria figliolo di Rainiero re di Puglia et
conte di Provenza viene in Bologna, a hore 22 et mezzo, con 300 cavalli benissimo a ordine, et
h seco Giovanni de' Medici fiorentino. Era stato questo signore circa anni 3 in Fiorenza et
hora a casa sua ne andava. AlIoggi6 in casa di Virgilio Malvezzi, dove stette un sol giomo,
poi si parti per ritornarsene in Franza. Egli era duca di Calabria boIo di nome, si come anche
era il padre re di PugHa, perciochfe il re d'Arragona teneva occupato tutto il reame et don
Ferrante figliolo del detto re di gik ne era in possesso.
In questi giorni, parendo ad Achille Malvezzi cavaliere Jerosolimitano, che la torre della
A '«» chiesa di santa Ma'ria della Mag^ione in strk Maggiore fosse assai lontana dalla detta chiesa 15^
circa piedi 35, deliber6 farvi provisione; et essendo in Bologna Aristotele de' Fieravanti eccel-
lente architettore, convenne con esso lui di dover piii vicino la detta chiesa trasportarla, sendo
ella alla via pubblica di non poco impedimento. Et cosi convenuti insieme, a di 8 di agosto, il
venerdl, il detto ingegniero havendola posta sopra certe catene grossissime di legno, et fatti
li fondamenti al luogo ove trasportare si doveva, la cominci6 a muovere, et nel primo mo- 2U
vimento si ruppero due asinari da un lato di essa, di quei che erano posti sotto per fonda-
mento, et perci6 la torre si pieg6 da quella parte verso la porta della chiesa sopradetta
cjrca 3 piedi comuni. Nondimeno Aristotele tosto con ingegno la ridusse al suo primiero
stato et felicemente la condusse al luogo destinato. Vero h che egli vi dur6 assai maggiore
fatica che non havrebbe fatto, perch^ sempre piowe, la qual pioggia gli fece assai danno per 2b
sorgere in troppa abbondanza, et nel cavare, et nel condurla, il che anche accrebbe mag-
giore spesa in opere. L'altezza della torre con tutto il fondamento era piedi 65 comuni, il
quadro della torre era piedi 1 1 et onze due e mezzo, Taltezza del fondamento era piedi 766, 52
e mezzo, il quadro del fondamento era piedi 13, once 8.
Desideroso Callisto papa di fare Timpresa de' Turchi, che prima che a questa dignitk ve- 30
nisse promessa al Signore Iddio haveva, tosto tutti i principi deiroccidente vi anim6, et mandan-
done a questo effetto predicatori per tutta Europa, pose 1 6 galere in mare et contra i barbari
della Asia, sotto la scorta del patriarca d'Aquileja, le mando. Et perci6 a di 29 d'agosto, il
venerdi, egli manda in Bologna un breve apostolico, il quale si lesse nella chiesa di san Pe-
tronio in pulpito con 15 torchj accesi, presente il governatore et li magistrati; et finito di 35
leggere, sall sopra il detto pergamo fra Paolo da Roma maestro in teologia delVordine degli
Eremitani di Sant*Ag08tino et fece una bellissima predica et molto animo con vive essorta-
zioni il popolo al sowenire a tanta segnalata impresa. Et finita la predica, furono eletti alcuni
huomiiii dal senato al tenere buon conto de' danari et delle robbe che fossero presentate, et
'greletti furono questi, cio^: fra Pietro da Majorica de' Predicatori dignissimo inquisitore della 4U
heretica pravitk, Giovanni Guidotti, Bartolomeo di Lorenzo Cospi, Tomaso Zanettini, Jacomo
dalla Renghiera; et si fece una bellissima processione, et il detto frate Paolo seguit6 di pre-
dicare iiisino alli 27 di settembre. Poi volendosi partire, il senato gli don6 una bandiera
con Tarme del popolo di Bologna, et da molti della cittk fu accompagnato insino alla porta
di Galliera, et se ne pass^ a Ferrara con alquanti cittadini che la Croce santa havevano pi- 45
gliata. Vero fe che poi il pontefice avviso il senato che di huomini non haveva bisogno, ma
solo di soventione de denari: per il che li deputati, per manco scandalo di vedersi beffati,
gli mandarono 7200 lire che nella cittk si erano raccolti.
Gli huomini di Cento conducono Aristotele Fioravanti ingegnero di Bologna con promis-
sione di buona somma di denari per drizzare il loro campanile, che pendeva meglio di cinque 50
[AA. 1455-1456] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 161
piedi ; il quale alli 3 di settembre, il mercoledi, f ece la honorata opera con molta soddisfatione
di quella terra,
Alli 8 di settembre, il lunedi, vengono nuove in Bologna che i Sanesi havevano ammaz-
zato Gilberto signore di Correggio per cagione di tradimento, et Thavevano cosl morto giu
5 nella piazza gettato come traditore.
Alli 13 novembre si dk principio a fabricare Thonorato monastero del Corpo di Christo
in Bologna, luogo hoggidl di gran santita et spirituale fama.
Li magnifici signori sedeci, con consentimento del reverendissimo monsignor luogotenente p. iSs
di Bologna, fanno un donativo a monsignor Santi Bentivogli di una somma di danari et regaglie,
10 che erano di piu che non toccavano al corporale degli tesorieri della tesoreria nuova; della
qual donatione ne fu fatta una bolla autentica, registrata in cancelleria delli detti signori
sedici e sottoscritta di mano di Alberto Parisi notaro.
Di que8t'anno muore reccellentissimo dottore Giovanni d'Anania, archidiacono di Bologna,
di cui si legge nella chiesa de' Servi questa mepioria, cioh:
15 D. O. M.
OPTANTES HUJUS COENOBII PATRES NOMINI JOANNIS DE ANANIA ARCHIDIACONI BONONIENSIS
OB BENEFICIORUM MAGNITUDINEM CONSERVARE, NON QUOD DEBEBANT ET VOLEBANT, HOC PRO
VIRIBUS MONUMENTUM INSTAURARUNT, ET CARMINA, QUAE ANTEA IN EJUS LAUDEM POSITA LE-
GEBANTUR, SCULPENDA CURARUNT.
20 80L FUIT HIC SOPHIAE FUIT ORBIS ANANIA NOSTRI
NUMEN, ET IN NULLO SIC JACET IN TUMULO.
JUSSIT, ET HOC MORIENS JOANNES VIR SACER ESTO,
IMMORTALIS HUMO 6LORIA NON TEGITUR.
Obiit anno 1455, instauratum anno 1568.
25 A di 20 di decembre, il sabbato, a hore 4 et mezzo, in Bologna et nel contado grande-
mente si scuote la torre et poi comincia a conquassare ogni edificio, et cascavano molte
ciminee da fuoco et molte sponde di mura. Rovin6 il capello con la met^ del campanile
di Santa Maria in Monte et fece grandissimi danni alle chiese della montagna di Bologna.
Rinforz6 questo terremoto horribile tre volte in questa istessa notte, cio^ alle 4 hore e 3
30 quarti, alle 5 e 3 quarti et alle 9.
Anno di Cristo 1456. — Si creano gli antiani, confaloniere di giustitia con graltri ma-
gistrati secondo il consueto della cittk di Bologna.
Alli 22 di febbraro, la domenica, Melchiore di Jacomo da Moglio, confalloniere di giustitia,
rende lo spirito al suo Iddio non senza sospitione di veleno '. Fu honoratamente sepellito
35 dagli signori antiani et accompagnato il corpo da tutti graltri magistrati et popolo, et si
tennero chiuse le botteghe fino a tanto che fosse sepellito; fu il lunedi a hore 20. II seguente
giomo, che fu li 23 detto, i signori antiani sborsarono per fare resequie del detto Melchiore
lire 100, come si legge dalle seguenti parole:
Die 23 februarii 14.56.
40 Congregatis magnificis dominis Scxdecim Reformatoribus status, et in sufficienti numero,
in camera suferiori revercndissimi domini Gubernatoris, in ejus fraesentia, et de ifsius con-
sensu et voluntate, oblentum fuit inter eos fer omnes fabas, quod de cxtraordinario solvantur
librae centum bonenor. fro honorando funere et exequiis domini Melchioris de Muglio Vexil-
liferi fustitiae mortui, juxta antiquam et laudabilem comuetudinem civitatis Bononiensis,
Libro rf** Dettort, foglio j.
T. XXXm, p. 1 — n.
162 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 148»)
Die »4 efuidem mensis et anm.
Praedicti M. M. domini Sexdecim elegerunt in locum Vexilliferi yustitiae domini Melchioris
de Muglio defuncti domiwtm Pirrhum de Malvetiis de numero illustrissimorum D. D. aniianorum.
Al principio di giugno, a hore 5 e mezzo, appare una stella cometa fra roriente et il
p. lit settentrione; era rotonda et non molta grande, et ha'veva la coda a guisa della coda del 5
pavone, nel fine allargando gli raggi. Ella cosl si vide insino alli 16 di giugno, il mercoledl,
et la stessa sera airAvemaria apparve poi fra il ponente et il settentrione e tramontana per
traverso, girando verso il levante, et poscia si levava verso il ponente; et con queat'ordine
perseverb sino alla iine di giugno, poi piti non si vide.
Appaiono parimente altri prodigi et segni quest'anno per Italia, et fra gPaltri in Fiorenza 10
alli 22 di giugno, il martedl, che scese dal cielo un certo liquore infuocato, che mostrava
ardere la terra ove cadeva; dur6 non molto, ma poi seguitb incontinente un tempo oscuro,
con un terribile tuono et con ispavento di tutti, poscia cess6.
Vive in questi tempi Nicola di Giovanni Pepoli, Ghisilardo Ghisilardi dottore in utroque,
Bartolomeo Lambertini, Antonio Grasai, Ludovico Albergati, Ludovico Beccadelli, i quali 15
erano famosissimi dottori in ogni scienza e virtu '.
E trovata la vena del ferro in valle di Rheno presso li Bagni della Porretta, dalla quale
poscia gran numero di ferro ne fu estratto.
Passa questa estate ventosa et humida con pochissimo caldo et con pochissime frutte di
ogni qualit^ e buono raccolto di frumento, di vino et di tutte le altre biade. 20
AUi 20 di luglio, il martedl, vengono in Bologna 25 monache, fra le quali 9 ve ne sono
bolognesi, ciofe : suor Catherina di Bartolomeo de' Vigri abbadessa, suor Giovanna di Rainaldo
Lambertiiii, suor Pacifica di Silvestro dali'Avolio, suor Bemardina di Matthio Castagnoli,
suor Pellegrina di Vitale Leonori, suor Paula et suor Gabriella figliole di Battista Mezza-
vacca, suor Anastasia di Giovanni de' Grrassi; vennero per entrare nel monasterio di santa 2i
Chiara, detto del Corpo di Christo, il quale fu cominciato ranno passato et per la maggior
parte fu fabricato de' beni di Battista Mangioli. Furono accompagnate dalle sorelle del duca
Borso con alcune altre gentildonne et molti cittadini insino a Corticella in due carrette di
negro copertate.
A di 5 d'agosto, il giovedi, Giovanni duca di Calabria et Lotharingia et marchese di
Ponto figHoIo del re Rainerio di Puglia di casa reale di Franza, per un suo privilegio concede
ad Achille, Virgilio, Ludovico, Ercole e Pirrho gik di Gasparo Malvezzi et loro descendenti,
che nelFarme loro possino portare un ucello chiamato alurio, di color bianco in campo rosso,
et lo scudo circondato di negro. Era gik questa la insegna dello stato di Lotharingia. Ci6
fece questo principe per li meriti usati alla casa sua, come nel privilegio appare. 35
Parimente in questo tempo papa Calisto crea conte della Selva con il mero et misto
imperio Carolo Malvezzi et suoi descendenti, che anche hoggidi in pace la posseggono.
In Bologna si fa grandissima festa per le nuove venute della vittoria de* Christiani havuta
contro Mahometto presso Belgrado, dove de' Turchi si fece horribile strage, et con questa
vittoria usci Belgrado di assedio et Italia et Germania di un gran spavento. Si fanno le 40
processioni per la cittk et si porta con gran divotione la madonna di san Luca con il capo
di san Petronio, col capo di san Domenico et quello di san Floriano, la mano di santa Cecilia
et bon molte altre venerabili reliquie, riferendo infinite gratie a Dio della ottenuta vittoria
contra li detti barbari.
II pontefice Calisto, che non cessa di fare del continuo ne' sacrificj pregare il Signore 4j
che doni a' suoi fedeli contra' barbari et nemici del suo nome vittoria, volendo che li Cri-
' Da l'archlTio de' Sabbatlni.
[A. 1456] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCl 163
atiani si ricordassero di fare la medesima oratione, ordina che nel modo che h la sera et
la mattina, in memoria' della incamatione del Salvatore nostro, si suoni TAve Maria doppo p.its
la nona ogni giomo. Et a questo effetto mand6 egli una bolla papale per ogni luogo, es-
sortando ciascuno a dire divotamente tre Pater et tre Ave Maria, donandoli 100 giorni d'in-
5 dulgenza, et a chi ne dicesse un solo Pater nostro et Ave Maria 40 giomi. Alli 22 d'agosto
adunque, la domenica, a hore 18, in Bologna si cominci6 a suonare la detta Ave Maria.
Alli 24 d'ago8to, il martedi, vengono avvisi che nel territorio di Fiorenza alla sproveduta
era venuta una gran fortuna et nuvulo, che piu di due miglia di spatio per ogni verso oc-
cupava, il quale quasi combattendo seco stesso con horribile violenza e giri et spaventevoli
10 baleni e tuoni, si menava un furibondo vento innanti con tanto strepito, che fu giudicato
che ne fosse venuta la fine del mondo. Et per dove passb fece meravigliosi danni, percioch^-
non solamente le antiche e nodose quercie intere, ma le case ancora di alcune castella et
ville e torri ne port6 da' fundamenti gran spacio via con uccisione di assai persone, oltre
5000 piedi di oliva. Per la qual cosa ne restb per tutti quei luoghi uno spavento grande.
15 Ludovico Malvezzi gran capitano di gente d'arme pigHa per moglie una figliola del mar-
chese di Coraeto, et perci6 si fa grandissimo apparecchio di sontuose feste et lauti conviti.
Vengono nuove al governatore che il papa Thaveva pubblicato cardinale insieme con
un suo fratello, che nel palagio de' PepoH habitava; il perchfe egli si parti con il fratello
alli 18 di ottobbre per inviarsi a Roma, col quale il senato di Bologna vi mand6 per amba-
-J sciatori Gasparo dalla Renghiera, Ludovico Caccialupi.
La chiesa di 8ant'Anna di San Mamolo in questi tempi k data per commissione del papa
alli frati Eremitani di san Hieronimo, che prima habitavano nella chiesa di san Cristof oro
della Moradelle dietro il CoIIegio di Spagna: vero h che per la fabbrica del monastero delle
suore del Corpo di Cristo fu rovinata detta chiesa. Era Thabito loro a questi tempi da ere-
23 mita, ma poscia dal pontefice ottennero di cangiarlo et portare la cappa et lo scapulario
griso et li zoccoli con li piedi scalzi.
Andrea da Manzolino, eccellentissimo dottor di legge, et Melchiore Azzoguidi, amendui
huomini utili alla republica, passano a miglior vita percossi da pestilenza: I'uno fu sepel-
lito a San Nicolb degrAlberi et Taltro a San Domenico.
30 Nella cittk di Napoli et suo reame, circa 80 miglia d'ogni intorno per greco e tramontana,
come Terra di lavoro, Puglia et Abruzzo, a di 5 di decembre, la domenica mattina a hore 10 e
mezzo, fu un <:osi fatto terremoto, il quale dur6 un quarto d'ora, che fece gl' inf rascritti maH:
et prima in Napoli: la chiesa di san Giovanni, di grandezza piu che la Trinitk, rovin6 tutta
insino a' fondamenti, eccetto la tribuna de Taltare maggiore; la chiesa di santa Maria mag-
35 giore rovin6 da' fondamenti; le due torri avantiil vescovado di maravigliosa grossezza rovinorno
insiho al mezzo, in una delle quali era la testa di san Gennaro con una ampolla del sangue
di detto santo, la quale senza offesa si trov6 sotto la rovina; il campanile di Sant'Arpino, che
era di mattoni et di grossezza meglio di due brazza, rovin6 sino alla meth; la chiesa di san-
t'Agostino, che haveva 3 navi, per la maggior parte rovin6 a terra, si guast6 il coro et sfon-
40 darono le sepolture; la chiesa di san Domenico tutta la facciata si 8picc6, restando quasi
in aria; la chiesa di san Pier martire in molti luoghi s^aperse et cadde tutto il coperto di
essa; la chiesa di san Lorenzo pati poco danno, solo il dormitorio rovin6 tutto a terra;
la chiesa di santa Chiara si aperse in varii luoghi et' una parte del chiostro rovino al fi.is»
basso; la chiesa della Incoronata si aperse in molte parti, et in somma delle chiese niuna
45 rest6 intatta. La casa del capitano della Terra cadfe inaino a' fondamenti et lui con due
figlioli vi morl; la casa di Lionetto Cincinello cadde insino a' fondamenti; vi morirono lui
la moglie et tre figliuoli ; rovinorono anche altre case assai, chi tutte et chi parte, dove
morirono assai persone. Nel CasteHo nuovo una delle torri di mezzo tutta si aperse et rovi-
nomo cinque merH, et la chiesa di dentro tutta si conquass^; il castello di Sant'Enno si fece
50 in polvere inaino alli fondamenti, dove morirono otto huomini, et le sue torri, che rovinomo,
164 HISTORIA DI BOLOGNA (AA. I45ei457j
erano groMe 6 braccia. In Aversa rovin6 il castello e la chiesa di san Paulo et il campanile .
ca8c6 insitio a' fondamenti; in Capua rovinorno meglio di 100 caae et caddero le torri; Beni-
vento restb tutto diafatto, et vi morimo da 400 persone; la Padula di FranceBco Carbone
tutta si disfece, et vi morirono 3 suoi figliuoli con tre servitori; Ariano tutto restb spianato,
dove li tre quarti delle persone vi morirono, nfe vi re8t6 casa in piede ; Avellino tutto spian- 5
tato affatto, in somma trentamila liuomini sotto le rovine de' tetti perirono. In Puglia
furono le infrascritte ruine et mali: Biciiari tutto fu disfatto, come mai non vi foase stato
edificio; Nucera di Puglia and6 la metk per terra; Troia la metk per terra; Canosa et suo
castello parte and6 in ruina ; patirno anciie Ascoli, San Gada, Apici, Campobasso, Noratino,
San Giuliano, Mergone, San Lupo, Casi, Cuma, la Ripa et altre terre aasaL 10
Anno di Cristo 1457. — Si creano li magistrati secondo il consueto della dtt^ easendo
legato il cardinale Ludovico Giovanni Segobricense.
Temendo il popolo di Bologna Tira divina, et veggendosi oppresso dalla peste et trava-
gliato dalle nuove miserabili de* gran terremoti et dalle ruine del regno di Napoli, ricorrono
a penitenza et alle opere sante '; et alli 10 di gennaro, il lunedi, cominciano a far procesioni 15
nelle chiese maggiori, seguitando ogni giomo insino alFaltro lunedi, et ie confratemite spi-
rituali vanno per la citt^ cantando le letanie et salmi et giungendo alle Croci, ad alta voce
cliiedevano a Dio de' loro peccati pietk et misericordia con gran copia di lagrime. Tutla
la cittk era intenta alle orationi et alU digiuni, nfe era alcuno che carne mangiasse, ma so-
lomente herbe et legumi; era bandita la bestemmia et ogni parlar vano; le meretrici si conver- 20
tivano, si visitavano le chiese et le case erano divenute luoghi di vera religione. Li sacerdoti
giorno et notte con digiuni et orationi et sacrificio della saiita messa pregavano per li suoi
et per li peccati del popolo; et in somma era Bologna un'altra Ninive al Signore convertita.
II senato adunque il martedi seguente, che fu alli 18 del detto mese, ordino una pro-
cessione solenne et generale, dove furono li magistrati della citti et tutti gli ordini de' frati Jj
et preti et compagnie spirituali et temporali, nella quale si porto con molta veneratione et
pompa di torchi accesi la sacratissima imagine della madonna di san Luca, et si port6 alla
chiesa di san Jacomo in strk San Donato, dove si cant6 la messa; et finita si port6 alla
chiesa di san Mathia, dove stette tre giorni con infinito concorso di tutta la citta.
Li frati degrAngeli habitavano in questo tempo fuori della porta di San Mamolo a 30
Santa Maria degrAngeli et le suore di Santa Maria Maddalena in Val di Preda fuori della
porta di Saragozza.
Giovanni di Anania, eccellente dottore et canonico di San Pietro et archidiacono di
Bologna, rende lo spirito a Dio et il corpo alla terra. Questi, sendo giovine, hebbe moglie,
et lei morta, venne ad habitare in Bologna, dove si fece cherico, et datosi alH studi, divenne 35
f. tSf tanto letterato, che' in ogni parte d'Italia volava la fama del nome sub. Fu grande amatore
de' poveri et amico de' religiosi, et gran parte delle sue facoltk lascib a' frati Serviti. Hebbe
solenne sepoltura et fu accompagnato da tutti li magistrati.
II conte Federico da Urbino et il conte Jacomo Piccinino, soldati del re di Aragona,
muovono guerra al signor Sigismondo Malatesti signor di Rimini. 40
Alli 20 di gennaro, il giovedi, il cardinale Ludovico legato ritoraa da Roma con gli
ambasciatori, et airentrare in Bologna h con grande honore ricevuto.
Frate Gasparo da San Giovanni de' Predicatori, eccellente theologo, filosofo et vescovo di
Imola, muore, et il papa in luogo suo crea vescovo Antonio dalla Volta prothonotario apostolico.
Mattheo di Galeotto Canetoli di etk d'anni 18, oltre modo vago et bello, volendo passare 45
da Lucca a Fiorenza, temendo di non esser conosciuto et ucciso, si vesti da fanciulla, et
33-36. la itottzia i data sopra a /. i6i, all'an»o 14SS
' Libro dt' Dottori, fogllo j.
[AA. 1457-1458] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 165
postosi in viaggio con alcune donne et servitori, fu dato in ispia a Raffaello bargello di
Bologna, huomo cnidele et scelerato, et aspettatolo ad un certo passo commodo a lui, cru-
delmente l'uccise; e agramici et agli nemici assai tanta crudeltk spiacque.
Battista da Castel San Pietro, famoso dottore, et Gasparo dalla Renghiera, dottore et ca-
5 valiere, amendui huomini di grand' ingegno et di molto utile alla repubblica et amendui delli
16 reformatori della cittk, sono dalla pestilenza privi di vita; furono in San Domenico sepelliti.
Anno di Cristo 1458. — Si creano li magistrati secondo ruso della cittk.
Dubitando il senato di Bologna, che finita la guerra fra il signor di Rimini et il conte
Jacomo Piccinino, il conte non passasse sul Bolognese a voler vendicare le ingiurie fatte a
10 Francesco il fratello, come altre volte haveva tentato fare, mandano ambasciatori al pontefice
per consultare con Sua Santitk quello si dovesse fare. Furono adunque eletti questi, cio^:
Ludovico Caccialupi, Jacomo Ingrati, li quali alli 27 di gennaro, il venerdi, con honorata
compagnia s'inviano verso Roma.
Alli 7 di febbraro, il martedi, Tiberto Brandolini, capitano del duca di Milano di qua
1 5 dal Po, giunge in Bologna con honorevole compagnia di gentilhuomini et degnamente h dalla.
cittJi ricevuto, et in particolare da Santi Bentivogli et da quei della sua fattione.
A di 8 del mese sopradetto Sigismondo figliolo di Tiberto Brandolini piglia per moglie
Maria Antonia gik figliola di Annibale Bentivogli. Tiberto Brandolini si parte di Bologna,
et passa ad Imola, dove prende per sua moglie una figliola gik di Guid'Antonio Manfredi
20 signor di Faenza et d'Imola.
Alli 21 di febbraro, il martedl, Tiberto con la moglie ritoma a Bologna et va ad alloggiare
alla casa di Santi Bentivoglio, ove con tutta la compagnia fe amorevolmente accarezzato.
AUi 23 poscia egli et la moglie, con Antonia sua nezza, accompagnato da molti cittadini
bolognesi, passa in Parmeggiana alle sue castella.
25 Cambio Zarabeccari, che si trovava in Perugia, scrive al reggimento di Bologna i gran
danni che il terremoto ha fatto a Citt^ di Castello et a Perugia.
Nanno de' Savi da Cento, bandito di detto castello, entra con li suoi amici alli 2 di
giugno, il venerdi, in Cento, et senza far male alcuno, passa alla piazza; et gli suoi nemici
ci6 intendendo, tosto si fuggono al castello della Pieve, ciofe: li Chiarelli, li Scali, li Guic-
30 ciardini, gli Oraboni et loro amici. Laonde il senato manda alcuni fanti con alquanti cit-
tadini ' in aiuto del detto Nanno, che era loro amico, et pongono le parti d'accordo insieme, /». rss
facendo che Nanno venisse ad habitare in Bologna, stando li fratelli suoi et parenti in
Cento, et alquanti dairaltra parte non tornassero nel castello. II che poi non fu osservato,
perciochfe monsignore Vintimiglia governatore di quelle terre per lo vescovo di Bologna
35 rimise la psirte contraria a Nanno, la quale, non cessando di oltraggiare gramici di Nanno,
awenne che ne uccisero 4 di loro et quei di Nanno uccisero uno degrOraboni ; per il che
biflognd et che li frateUi et gramici di Nanno uacissero del detto castello et andassero ad
habitare altrove.
AIU 25 di giugno, la domenica, Alfonso re di Arragona, che haveva sette reami sotto di
40 sfe, nel sessagesimo sesto anno della sua vita muore, et lascia il regno paterno di Arragona
et queUo di Sicilia a Giovanni Navarra suo fratello, et il regno di Napoli, che conquistato
egU haveva e tenuto 24 anni, a Femando suo figliolo naturale.
A dl 20 di luglio, il giovedl, per lettere si divolga come nella chiesa di san Pietro di
Roma, nella cappella di santa Pctronilla, erano state trovate due casse di argento con due
45 corpi d'huomini dentro, una delle quali era longa 13 palmi et larga cinque palmi, Taltra
era di questa alla metk. Furono istimate di valore di 15 mila ducati.
II legato ha nuova che il pontefice 6 molto aggravato da infirmitk, il perchfe si diapone
di andar tosto a Roma. Et il aenato elegge due che aeco in compagnia vadino, et aono
questi: Scipione Gozzadini, Nicol6 Sanuti.
166 mSTORIA DI BOLOGNA (AA. i4S8-i459i
Vive in quetti tempi Antonio Panormita bolognese, iinomo di ringolare virtit et di pro-
fonda dottrina, il quale in qucBta eta fu molto caro ad Alfonso primo re di Napoli.
In questi tempi viene il modo di stampare i libri nel ducato di Malipiero in Italia, cosa
nel vero di molta maraviglia et di non miuore utilitk alli studiosi. L'inventore di quest'arte
fu Giovanni Gutembergo germano, cliei da sedici anni, prima clie Italia odore alcuno ne
liavesse, in Magontia la divolgo.
Mentre che il legato di Bologna k per la via di Roma, alli 6 d'ag08to, la domenica, a
liore 13, Calisto, clie era gik di 80 anni e piii veccliio, muore, et lascia ccntoquindeci milla
ducati d'oro di contanti, che curaulati per la impresa de' Turchi haveva. Venne la mesta
novella della sua morte in Bologna alli 10, il giovedi alle ore 13 e mezzo, et con quevta 10 1
anche ne Bopragionse Taltra degna di lacrime, che il Turco haveva trascorso tutta la Morea,
gik Peloponese deita, et haveva il tutto saccheggiato et fatto suoi prigioni de' Chriatiani
40 000 persone, cosa che a tutti ne apportb et dolore et gran spavento.
Alli 19 di agosto, il sabbato, essendo nel conclave li reverendissimi cardinali adunati, eleg-
gono per successore di Calisto nel pontiiicato Enea Piccolomini da Siena, che fu chiamato 15
Pio II di questo nome, la cui sola virtii per travagliad mezzi a tanta dignit^ il sublimb. Intesa
in Bologna la sua creatione, se ne fece grandissima festa per tre giomi continuL Di poi il
senato elesse grinfrascritti ambasciatori a Sua Santitk a rallegrarsi del grado di tanta dignitii
havuto, ct furono questi: Vianesio Aliiergati, Paulo Volta et Carlo di Alemanno Bianchetto. Li
quali si partirono per Roma alli 28 d'ago8to, la domenica, et benignamente dal nuovo pontefice J' >
furono accolti et udiii, a' quali consignato per governatore di Bologna Angelo da Capranica
vescovo di Rieti, liuomo di gran prudenza et bont^, gli licenti6, et insieme col detto gover-
A /*9 natore, alli 12 di novembre la domenica, ritornorno a Bologna, et tutti li magistrati con' il clero
et popolo, secondo il consueto, 1' andarono ad incontrare et ad accompagnarlo al palagio.
A dl 24 di decembre, la domenica, che fu la vigilia di Natale in Budrio, nel borgo verso 25
levante, abbruciano 13 case, mercfe della gran furia de' venti, che d'una in altra portavano
le ingorde fiamme del fuoco.
Fu questo anno di poco taccolto di frumento et di frutti, et fu grandissimo caldo, percio-
chfe dalla festa di san Pietro insino alli 10 di settembre mai piov^; del mese di giugno valse
il grano soldi 18 et di settembre soldi 25. I vini quasi tutti si guastorono per restremita 30
del caldo, perch^ si comincib la vendemmia a mezzo agosto ; la pianura addusse gran copia
d'uva et la montagna mediocre. Fu il verno freddissimo et dur6 assai con nievi di molta
altezza et insopportabili ghiacci. Morirno perci6 gran numero di huomini vecchi et altri
assai pericolorono per il male della costa o punta, come dir vogliamo, et di fame morimo
assai animali per non vi esser ne fieno n^ erba. 35
Anno di Cristo 1459. — Si fanno li nuovi magistrati della citt^ secondo Tuso.
In questo istesso primo di di gennaro giunge in Bologna Antonio di Jacomo Paltroni, fatto
cavalliere aurato dal duca Borso da Este signor di Ferrara, sendo egli stato quivi podest^;
et in Bologna era istimato de' piii ricchi cittadini che in questo tempo nella cittk fossero.
Vive in questo tempo Pietro di Giorgio de' Magnani bolognese dottor in legge. 40
Giovanni di Pietro Felicini, uno de' primi cittadinl di Bologna et molto ricco, essendo pas-
sato a Carpi per ischivare il veleno della peste, et quivi parimente trovandosi Galeotto Cane-
toli, sovente, come occorre, furono insieme a vari ragionamenti e fra di loro nacque tanta
familiaritk, che niente piii. Laonde occorrendo che Galeotto haveva bisogno di certa somma di
danari per esser bandito et spogliato di tutti li suoi beni, gli addimando in prestito a Giovanni, 45
et egli volentieri Taccomod^ (haveva anco il detto Giovanni promesso al signore di Carpi di
accomodarlo di altra buona somma di danari). Ritoraato adunque a Bologna, poi che la peste
era cessata, il signore di Carpi mand6 un suo cancelliere a Bologna per detti danari, portando
la fede et il segno da presentare a Giovanni. Ma come piacque alla instabile fortuna, av-
fA. 1439] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 167
venne che il detto cancelliere, essendo alle bollette, secretamente fu preso et condotto nella
rocca di San Giovanni, ove con diligenza essaminato hebbero la chiarezza di quanto cerca-
vano. Ora Giovanni vedendo che oltre Tordine dato il cancelliere assai tardava di venire a
lui, cominci6 a dubitar di quello che in effetto era, che il cancelliere non fosse stato pigliato;
5 et involto in questo timore, volle assicurarsi, et perci6 ando a ritrovare Virgilio Malvezzi
suo amico con li fratelli, et manifestatagli la veritk di tutto il fatto, lo pregd a non lo volere
abbandonare in si profondo travaglio. Virgilio, che era un vero simulacro di cortesia et
bontk, gli promise farlo volentieri, et subito egli con li fratelli pass6 al senato, et facendo
avvisato, come essi benissimo sapevano, ove Giovanni Felicini fosse dalla corte cercato, et
10 che niuno pensasse giamai di ritrovarlo se prima non erali data promissione di non offenderlo
nella persona: il senato, udendo questo, gli diede la fede deila vita, per il che tosto Gio-
vanni fu da Virgilio al podesta secretamente condotto (fu alli 23 di gennaro, il lunedi, alle
due hore di notte), a cui disse che secondo la promessa non li fosse fatto male alcuno nella
persona, perch^ se altrimenti fosse, riputarebbe ogni male fatto nella sua propria persona.
15 Fu essaminato Giovanni, et havendo con verita palesato il tutto, fu condannato in trenta-
mila lire; ma per6 non fu lasciato libero, anzi fu posto prigione co' ferri a' piedi. Ora Virgilio,
et' li fratelli, veggiendo che Giovanni non era restituito alla libertk, ma posto ne' ferri, temendo p. 190
^ pcggio» ^lli 19 di febbraro, la domenica, circa un'hora di notte, havendo ragunato molti
suoi amici, passo alla prigione, et a forza lo cav6 fuori et a casa sua il condusse. Di che
20 non poco il senato se ne isdegn6, et ne fece querela appresso il governatore, sendovi presente
Virgilio Malvezzi et molti altri suoi amici. II quale gagliardamente bene si difese et tanto
fece che Giovanni di nuovo si present6 avanti il governatore, et data idonea sicurt^, lo lasci6
andare libero ove piu gFaggradiva : insomma egli pag6 tutta la detta quantitk di danari senza
vendere cosa alcuna delle sue facoltk et poi fu a Verona confinato. Di questo fatto Santi
25 Bentivoglio rimase molto sdegnato contro Virgilio Malvezzi, parendogli che egli havesse
havuto piu rispetto a Giovanni Felicini che a lui; laonde per porli una benda (come si dice)
sopra gli occhi, Santi fece venire a Bologna Guido et Galeazzo figlioli gik di Romeo Pepoli
et nati di una sorella di Annibale Bentivogli, che per anco erano fanciulli, con dire che
quando gli havrk presso di s6, havrebbe 2000 armati seco, et gli fece nominare conti, non
30 essendo niuno altro de' Pepoli insino ad hora stato chiamato conte ; et ci6 f ece Santi perchfe
in questo tempo molti si facevano di questo titolo chiamare, et non havevano poi contea, sic-
come questi fanciulli, i quali I' havevano per amministrare la giustitia a voglia loro. Et da
questo tempo innanti avvenire tutti quelli che da essi sono discesi sono stati veramente
conti, siccome anche sono al presente.
35 Non manca il Turco in questi tempi di rovinare H Cristiani nella Grecia; di che il ponte-
fice mosso a compassione, parvegli di volere provedervi, ma conoscendo che per f ar ci6
egli solo non era sufficiente, scrisse a tutti li signori et prencipi de' Cristiani che mandassero
ambasciatori a Mantova, ove egli si troverebbe insieme con li cardinali, et quivi trattarebbono
il modo di ostare airimpeto barbaresco. Et perci6 sua Beatitudine si partl di Roma con otto
40 cardinali et con molti vescovi et prelati, fu alli 22 di gennaro, il lunedi, et pas86 a Perugia
et d' indi a Siena, dove fece intendere al senato di Bologna che egli voleva venire da loro.
Per lo che tosto il senato si mise a fare la debita provisione per tutta la corte, et crearono
li sei della balia, dando loro ogni autorit^ di provedere a tutte le cose necessarie et di haver
Tocchio che non fosse disturbato il libero stato della citt^. Et li eletti furono questi: Gio-
45 vanni di Annibale Bentivogli, Carlo di Alemano Bianchetto, Giovanni di Ludovico dalle
Armi, Pietro di Andrea dal Purgo, Jacomo d'Antonio dal Lino, Battista di Zono dalla Volta.
Questi, pigliata la cura della cittk, scrissero al duca di Milano pregandolo di volerli mandare
cavalli et fanti per defensione della cittk, sendo eglino dubbiosi che il papa, sotto colore di
fare un consiglio in Mantova a profitto della Criatianitk et contro il Turco, uon cerclii d'in8i-
21-28. segno tl'allenzione ntl marfine tMitro
I
168 HISTORIA Dl BOLOGNA , lA. 14S91
gnorini di Bologna et introdurvj li Canetoli et altri fuorusciti. II che, che nol permetta
Iddio, quando fosse, poteva egli considerare di quanta importanza a lui taria. Considerato
che ebbe il duca alle ragioni delli Bignori della balia, pens6 anche egli, sotto colore di honorare
il papa, mandare ii suo tigliolo con buon numero di gente d'armi a Bologna, come egli fece.
Oltre li sei della balia eletti, il senato anche elegge altri cittadini alla cura di provedere 5
alle cose necessarie al papa et alle genti d'arme del duca di Milano et della corte, et fra li molti
che furono eletti, vi furon questi, ciofe: Jacomo Ingrati, Virgilio Malvezzi, Carlo Bianchetti.
Per pubblico bando 8'intima a ciascuao che ha biade, le debbino denominare sotto peaa
/. 191 della perdita di esse, et che niuno le possa vendere sen'za licenza delli signori della balia.
Poi mandano per tutti li massari delle compagnie della cittk, et a ciascuno k data uoa cedola, 10
f u alli 1 7 di marzo, il sabbato, ove erano descritte le case et stalle et altre cose che ordinare
si dovevano con le cose necessarie, come letti, lettiere, tavole et cose simili.
La cedola della compagnia de' notari conteneva rordine per cavalli 150, letti 48; seta-
iuoli cavall. 64, letti 12; banchieri cavall. 40; strazzaruoli cavall. 140, letti 20; beccari ca-
vall. 150, letti 28; speciali cavaU. 110, letti 18; lanaiuoli cavall. 72, letti 12; bombasari ca- 15
vall. 80, letti 4; fabbri cavall. 110, letti 12; mercanti cavalL 30, letti 18; maestri di legname
cavall. 109, letti 12; oredci cavall. 115, letti 10; calzolari cavall. 98, letti 10; salaroli ca-
valL 101, letti 7; pelacani cavall. 90, letti 18; merzari cavall. 99, letti 10; sarti cavall. 40,
letti 6; barbieri cavall. 50, letti 5; bisilieri cavall. 101, letti 8; cartolari cavalL 40, letti 10;
muratori cavaU. 20, letti 8; le quattro arti cavall. 120, letti 18. 20
A di primo di aprile, la domenica, che fu ''ottava di Pasqua di Resurretione, li aignori
antiani, il confaloniero di giustitia, con il governatore, vanno alla chiesa di san Domenico,
dove si mostrava al popolo una delle pungenti et sacrate spine della coroaa del nostro
Salvatore; et quivi udita la messa, il govematore fa cavalliere aurato Giovan Fraiicesco di
Battista Poeti, uno delli detti signori antiani. 23
Di questo mese d'aprile per il territorio di Bologna, et particolarmente dietro la costa
del Monte, appare tanta moltitudine di rughe, che si divorano tutti li pampini delle viti et
molte piante si seccano.
Intendendo il senato come il duca di Milano mandava il signor Galeazzo Maria conte
di Pavia suo figliolo con tre mila cavalli et 1000 fanti, et che di gih si era da Milano par- 30
tito et veniva verso Bologua, gli mandorono ad incontrarlo et riceverlo Lodovico Caccialupi
et Cristoforo Caccianemici con honorevolissima corapagnia; li quali alli 9 d'aprile, il lunedi,
si partirono et andarono sino a Parma, et quivi incontrandolo, furono con lieta faccia et
amorevoli accoglienze accarezzati. Ora avicinandosi al territorio di Bologna, Achille Mal-
vezzi et Giovanni Bentivogli, per elettioue del senato, andarono a Castelfranco et quivi fecero 35
ordinare qualunque coaa per honoratamente alloggiarlo insieme con la sua compagnia; il
quale il giorno seguente vi giunse, et d'indi poi partitosi, raltro di venne al Lavinio, dove
fu incontrato da un nobiie drappello di gentilhuomini et cavalieri. Et fatte le debite ac-
coglienze, vennero tutti insieme sino al ponte di Rheno, et quivi parimente fu da infinito nu-
mero di cittadini accolto et accompagnato sino alla porta di San Felice, dove era dal vescovo 40
Vintimiglia con il confaloniere di giustitia, li signori aiitiani et confalloniere di popolo, il
signor Taddeo Manfredi signor d'Imola et il vescovo il fratello et altri gentilhuomini et
cavalieri aspettato; et ricevuto con grande allegrezza di trombe et di piffari, il condussero
ad alloggiare al palazzo de' Pepoli, detto il Collegio Gregoriano, con gran parte della soa
corte, percioch^ Taltra parte alloggi6 nella casa de' Muzzarelli, et ain tanto che egli m Bologna 45
stette, fu lautamente et splendidamente accarezzato. Gli ambasciatori de' Bolognesi, che erano
venuti seco, presa licenza, se ne andorono alle case loro.
Nomi delli conduttieri et persone segnalate che con il conte vennero in Bologna:
11 magnifico Lancilotto dal Maino, Pietro da Galerado, Grifforte Braccio, Otto Visconti,
I
[A. 1459] DEL P. CHERUBINO GHIRARUACCI 169
Christoforo da Sonemo, Ventura del Maino, Francesco da Castiglioni, Virgilio Visconti,
Gasparo Tromala, Lionello Brandolino, Galeotto Bevilacqua, Giovan Andrea Tizzone, Gio-
vanni Jacomo Triulcio, Bernardino degrAngeli, Pietro Antonio Polato, Sa'gramoro Villano, p. />-'
Jacomo da Mantova, il vescovo di Modena, Tiberto Brandolino, il signor Taddeo da Imola,
5 il conte Pietro dal Verme, Filippo Visconti, Federigo Pallavicino, Manfredo Beccaria, Azzo
Visconti, Prencivale da Lampugnano, Pietro Azzajuoli, Pietro Boccaccino, Pietro da Pusterla,
Antonio Trotto, Carlo Bossi, Alessandro Visconti, Nicolb da Tollentino, Buoniforte Meleto,
Giovanni Luca Stampa, Antonello et Jacomo da Piasenza, Rolandino da Milano, Ettore da
Piasenza, Rubino da Piasenza, Bartolomeo da Piasenza, Giovanni da Piasenza, Gentile da Tre-
10 viso, Azzino Stampa, Gulielmo da Parma, Riccio da Cortona.
Nomi de' camerieri del conte:
Marco Nigrio, Giovanni Francesco Mendolo, Jacomo di Majo, Giovanni Giorgio di Majo,
Borso Scrincio, Benedetto da Mantova, Ludovico Snardo, Galasso di Galasso, Ludovico
d'Oria, Bartolomeo da Locarno, Gabriel de Lax.
15 Nomi degrofficiali del conte:
Antonio credenziero con due compagni, il dispensiero, tre preparatori, quattro provisieri,
dui ostiari, il spenditore, Buono barbiere, Marco Mano sarto, dui cuochi con li suoi servi,
dodici famigli da stalla, dieci vetturali, sei trombetti; li quali in somma havevano fra cavalli
et muli numero 157.
20 Li cavalli della sua compagnia, che entrarono in Bologna armati di giupponi et giornee
molto ricche di drappi d'oro et d'argento et di seta con gioie assai alla divisa del duca di
Milano, furono da 350, et questa spesa la fece il duca di Milano; furono per honorare il
ligliuolo che veniva a Bologna et andava al papa. La quale cost6 ventiotto migliaia di fiorini
d'oro, senzj li panni di lana, delli quali tuttti ad un taglio erano le sue genti vestite.
25 Giunsero poi le squadre de' cavalli, che furono 3000, et 500 fanti, alli quali fu dato
alloggiamento nel territorio, et furono consignate due porte della cittk al conte.
AUi 14 d'aprile, il sabbato, il conte si parte di Bologna con alcuni baroni et con 300 cavalli,
accompagnato insino a San Rafaele dalli signori antiani et gentilhuomini di Bologna; et passa
a Fiorenza ad incontrare il papa, lasciando alla guardia di Bologna alcune squadre di soldati,
30 perch^ il senato dubitava de' Canetoli fuorusciti.
Alli 1 7 d'aprile, il martedJ, Azzo da Quarto, uno delli 1 6 ref ormatori della cittk, huomo
di preclaro ingegno et sviscerato della fattione benti volesca, passa da questa a miglior vita.
II pontefice alli 23 d'aprile, il lunedi, si parte da Siena, et alli 25, il mercoledl, entra in
Fiorenza.
35 Frattanto i Bolognesi sono occupati ad apparecchiare le cose necessarie et addob-
bare le vie di panni et coprire le strade per le quali il papa passare doveva, et al fabri-
care un sicuro ponte dal palazzo a San Petronio. Poi il senato a di primo di maggio, il mar-
tedi, elegge quattro cittadini, ciofe: Achille Malvezzi, Ludovico Caccialupi, Jacomo degrOrsi
et Pietro Magnani dottore, et gli manda a Fiorenza acciochfe acompagnino il papa; et gli
40 fu assignata honorata compagnia.
A di 5 di maggio, il sabbato, il papa si parte di Fiorenza et viene verso Bologna; et il
conte Galeazzo Maria alli 6 entra in Bologna et h ricevuto con maggior honore et pompa
che di prima.
A dl 7, il lunedl, entra in Bologna il cardinale Bessarione, da tutta la cittk incontrato;
45 et va ad alloggiare alli frati de' Servi.
A dl 8, il martedi, il papa viene a Lojano. Da Giovanni di Faccio de' Pasi, capitano della
montagna, k. opulentissimamente ricevuto; et havendo' quivi desinato, crea cavaliere aurato il /. 193
1$ officiali] neWoriginale officili
170 HISTORIA DI BOLOGNA (A. i4S9]
detto Giovanni et molto lauda tl suo cortese animo La sera poi venne a cena a Pianoro;
di che avvisato, il senato fa aprire tutte le prigioni et libera gli carcerati.
In questo istesso giorno Santi Bentivogli fece un solenniBsimo convito al conte Galeazzo
Maria et a tutti li suoi baroni; la sera Virgilio Malvezzi gli diede sontuosa cena.
Alli 9 di maggio, il mercoled), il senato et tutti gl'altri magistrati con la nobilt^ della i
citth passano a Pianoro per accompagnare il papa et condurlo a desinar alli Crociati, ove
era ogni cosa opportuna accomodata. Et il medesmo giomo alle 20 hore, con quella grandezzn
et pompa che imaginar si puote, entr6 in Bologna Pio II: aveva seco 70 vescovi. Gli furono
presentate le chiavi della cittk da' signori antiani et offertogli la signoria della citt^, quale la
coniirm6 alli detti signori. L'orazione che fece Bomio da Sala dottore alla porta di strk 10
Maggiore cominci6: " Benedictus qui venit in nomine Domini „. Quando il papa fu dritto alla
casa di Giacomo degringrati, in farcia alla Masone, fecelo cavaliere et volle si chlamasae de'
Grati. Era figlio di Pellegrino Ingrati pellizzaro, come era ancor esso.
Era il pontefice amantato di panno d'oro con la mitra di vescovo in testa, portato in una
sedia dalli confalonieri et dottori sotto un baldacchino di panno d'oro. Avanti lui, sopra una IS
chinea addobbata pure di panno d'oro, era il santissimo Corpo del Signore con molti torchi
accesi sotto un altro baldacchino di broccato fanissimo, procedendo nove chinee bianche coper-
tate di cremesino, guidate a mano dalli palafrenieri. Poi veniva a piedi, dietro il Santissimo
Sacramento, il conte Galeazzo Maria con tutti gFaltri signori et baroni. Dietro il papa seguita-
vano gl' inf rascritti cardinali, ciofe: il cardinale Orsino romano, Latino arcivescovo di Trani del 20
titolo di Santi Giovanni et Paulo, il cardinale Guglielmo Roano francese arcivescovo rotoma-
gense, il cardinale sagrista, il cardinale Bessarione greco constantinopolitano arcivescovo niceno
cardinale Tusculano, il cardinale Filippo Lucano da Sarzana vescovo di Bologna cardinale di
San Lorenzo in Lucina, il cardinale Pietro Barbo venetiano et vescovo vicentino et cardinale di
San Marco, il cardinale Alano Coettino di Avignone, il cardinale Ludovico Milano Valentino 25
de' Santi Quattro Coronati legato di Bologna, il cardinale di Santa Sophia, il cardinale Giovanni
Mela spagnolo zamorense del titolo di Santa Prisca; il cardinale Prospero Colonna romano
venne di poi alli 1 1 insieme con il cardinale di San Clemente legato della Marchia. Fu la en-
trata per la porta di strk Maggiore insino alla torre degrAsinelli, poi dalla Gabella, et per le
Chiavature alla piazza; et entrato in San Petronio a orare, pas86 per il ponte di legno nel palaggio. 30
Alli 1 1 di maggio, il venerdl, li signori antiani, conf alonieri, li sedici, li dottori et caval-
lieri radunati vanno con bellissimo ordine a f are riverenza al pontefice ; et h dato il carico a
Bomio di Beltrame da Sala di fare Toratione a nome di tutta la cittk. II quale, orando, assai
si dolse del mal govemo della cittk, chiamando piu tosto tirannia, che libertk, quella che la
cittk haveva; dove 8upplic6 il papa volesse provederli. Finita adunque la oratione, et pigliando 35
la santa et apostolica benedittione, il pontefice gli disse: " Bomio, voi havete fatta una buona
"oratione,. Hebbero li magistrati tutti molto a sdegno ci6 che Toratore detto haveva, et
d'indi di cattivo animo contro il Bomio si partirono. Di che accortosi il papa, il mand6
a domandare, et gli disse che ad ogni modo voleva andasse con esso lui a Mantova, perche
ne haveva di bisogno, et cori il condusse; ma il reggimento, che troppo da lui offeso si 40
p. 194 teneva, per publico conseglio il' privarono di tutti gl'ufiici della cittL
Questo Bomio fu huomo dottissimo, et di lui si trovano molte opere scritte a mano.
Egli, vedendosi per la cagione sopradetta odiato dalli cittadini della sua patria, compose un
apologetico che comincia : " Bene est ut in apologetico, ut ajunt, nostro longioribus spaciis pro
" fide et amore meo ad patriam singulari cohortemur omnes ad suscipiendam cum mea conso- 45
"latione patientiam,.
Opere da lui composte: " De penitente „, libri 4; » De diligendo et cognoscendo Deum ,,
libri 5; " De perfectione status religiosorum,; " Dialogus sub titulo de consolatioue „ distinto in
tre libri, et nel fine un libretto " De conversione ad Deum ,; » De emendatione peccatorum ,; " De
• mundo et naturahumana,; "De principe,; "De meditatione mortis et de anima cum oratione 50
I
[A. 1459] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 171
" ad P. P. ubi agitur de felicJtate „ ; " De doctrina consolatoria ad mortem „ ; " Liber cujus
" initium est: Errant qui opinantur feiicitatem hic haberi , ; " De deferenda re militari et de
" officio et utilitate prudentiae et de congratulatione fraternae charitatis in eodem volumine „
libri 3 ; " Ferrenda quaecumque contingunt, et de multiplici utilitate tentationum et contra
5 " curiosos et superstitiosos nimis rerum inquisitores „ ; " De regimine ad reverendissimum Car-
" dinalem N. et de variis in eodem libro„; "Contra detractores poetarum et de gubernatione
" filiorum „ ; " De semita beatae vitae „ ; " De honore parentum „ ; " De fuga peccati „ ; " De
" fructu patientiae et de remediis afflictorum apologia sui ipsius voluminis circiter 30 quin-
" ternorum „ ; " Adversus Judaeos „ ; " Se ipsum nosse primus ad f elicitatem gradus est „ ; " De
10 " Curia Romana, ubi agitur de potestate Papae „; " De advocato „ ; " Tristitiam animi repel-
" lendam et virtute gaudium amplectendum „ ; " Variarum liber epistolarum contra impugna-
" tores libertatem Ecclesiae asserentes P. P. non habere in temporalibus potestatem „ ; " Qua-
" dragesimale „ ; " Opusculum de regimine materno eloquio „ ; " De optima bene vivendi duce
" philosophia morali „ ; " De studio sanctae medicinae et de conservatione sanitatis „ ; " De
1 5 " consolatione ut tribulati per virtutum opera convertantur „ ; " De contemplatione divinae
" bonitatis „ ; libri quattro " De perseverantia „ ; libri tre " De virtutibus et peccatis „ ; " De
" pace „ ; " Viaticum ad senectutem contra pestem „ ; " Speculum salvationis humanae „ ; libri
" quattro " De beneficiorum Dei recordatione „ ; " De aedificanda sibi felicitate „ ; " De soli-
" tudine in agro et consolatione defunctorum „ ; " De otio literato „. Compose anche altri
20 libri, che si trovano imperfetti, et alcuni in lingua volgare, siccome anche per una lista di sua
propria mano appare sotto il dl 5 di agosto deiranno 1469.
Alli 13, che fu il giorno di Pasqua della Pentecoste, il pontefice canta la messa in
San Petronio, et finita, fa cavaliere aurato Giovanni Marsilio; poi portato nel palagio alla
renghiera, diede la benedittione al popolo, che stavasi nella piazza, et la indulgenza plenaria.
25 Et poscia ciascuno se ne and6 a casa.
Doni che furono presentati al papa dal senato: una coppa d'argento con 1000 ducati
d'oro, corbe di farina 50, corbe di vino 110, legnari di legna 10, carra di strame 20, oltre
le spese tutte fatte a lui et alla sua corte.
Doni fatti a ciascun cardinale dal senato : 50 libre di confetti, 50 libre di cera lavorata,
30 50 libre di salciccia grossa, 40 corbe di spelta, 16 corbe di pane, 15 corbe di vino, 6 carra
di strame, 4 legnari di legna, 2 vitelli.
Doni fatti al conte Galeazzo Maria Sforza: due bacili con due bronzi d'argento. ^. ifj
II conte Galeazzo Maria Sforza fa cavaliere aurato Jacomo dal Lino.
II senato fa giostrare un palio di drappo cremesino di braccia 30; et della giostra ne
35 riporto il premio et Tonore Boldrino, uno de' soldati del conte Galeazzo, et Giovanni Piccinino
bolognese, huomo d'arme di Tiberto Brandolino.
Alli 15 di maggio, il martedi, viene alla luce di questo secolo Ercole figHoIo di Santi
Bentivogli et di Maria Ginevra.
In questo istesso giorno Filippo di Gasparo Bargellino, uno de' sedeci riformatori della
40 cittk, passa alFaltra miglior vita.
Alli 16, il mercoledi a hore otto, il papa si parte di Bologna con tutta la corte per passare
poi a Mantova, et 6 dalli signori antiani et confalonieri et dalli 16 riformatori della cittk
insino a Corticella accompagnato ; dove in un bucentoro addobbato entra nel canale di Rheno
con altre barche assai et naviga verso Ferrara et ivi giunge alle 22 hore; poi alli 27 di maggio,
45 la domenica, entr6 in Mantova.
Neiristesso giomo, che il pontefice di Bologna parte, il conte parimente con tutti li
soldati fece dalla cittk partenza.
Spese la camara di Bologna nella venuta del pontefice in tutto lire 48 mila. Furono
sopra le provisioni delle cose della cittk:Jacomo Ingrati, Virgilio Malvezzi, Carlo Bianchetti
37-38. un segno a /e»«« nel margine sinistro
172 HISTORIA Dl BOLOGNA [AA. i45«-i46oi
et altri assai del senato. Al governo delle genti d'arnii duchesche furono Galeazzo Mare-
Bcotto et Jacomo dal Lino cavaliere aurato.
Alli 1 2 di luglio, il giovedi, il vescovo della citt^, che era a Cento per accordare li Bolo-
gnesi con li Centani per cagione di alcune discordie nate fra di loro, viene in Bologna.
Alli 31 d'agosto, a hore 18, il venerdl, Ludovico Mareacotto de' Calvi dottore famosissimo 5
et cavaliere, uno de' 16 reformatori et molto di giovamento alla repubblica, di anni 80, ma
vigoroso et di buon sentimento, muore ; et h sepellito alla chieBa di san Domenico con grandis-
simo honore, accompagnato con li stendardi et le bandiere; di cui si leggono questi versi
fatti da Zaccaria Enrigitti:
j
Siuetn Marescotta domus yurisconsulte perenms 10"
Edidit ingenua, nunc, Ijidovice, jaces.
Consilio folUns, fatriaegue, et sflendor, et armis
IJbertatis cras fautor ubigue tuis.
Cautus in adversis, constans celeberrimus equo,
Judicis oficia, miles in arma vigil. 15
II pontefice, oltre alli molti ambasciatori de' prencipi che erano in Mantova, anche ri-
chiede gli ambasciatori bolognesi: il perchfe il senato elegge gl' inf rascritti, ciofe: Achille Mal-
vezri, Ludovico Caccialupi, Jacomo Ingrati, Santi Bentivoglio; ma egli tosto a dietro ritomb.
Santi Bentivoglio compra tutte le case degli heredi di Andrea di Nicola dairAvoHo,
che erano dove oggidl poi fu edificato il palazzo de' Bentivogli, col consenso del signore 20
Angelo vescovo reatino legato di Bologna et delli signori antiani et confalonieri del popolo.
Sendo mancati alcuni del numero delH 16 reformatori, quelli che sopravivevano, radunati,
pongono il partito, et in luogo di Azzo da Quarto entra Giovanni Bentivogli, nel luogo di
Filippo Bargellino vi entra Carlo di Alemanno Bianchetti et in luogo di Ludovico Marescotto
f. 196 vi entra Ga'Ieazzo il figliolo. Et avengachfe Giovan Bentivoglio di prima entrasse nel senato, 25
nondimeno non dava il voto, siccome hora comincia a darlo.
Santi Bentivoglio propone nel conseglio che si habbino a eleggere sette gentilhuomini
sopranumerari, li quali entrino nel senato dando il suo voto; et venendo a mancame alcuni
degli ordinari, senza fare altra elettione, questi succedino a quei che mancano et di nuovo se
ne elegga altri infino al perfetto numero di quelH. Piace a tutti quest'ordine et e approvato, 30
et sono eletti questi, ciofe: Christoforo Caccianemici, Jacomo di Antonio dal Lino, Giovanni
di Ludovico dalle Armi, Bartolomeo di Mino di Russi, Christoforo di Rinaldo Ariosti, Pietro
di Andrea dal Purgo. Tutti questi per la sapienza et bontk furono molto utili alla repubblica.
Filippo milanese, eccellentissimo dottore in medicina, muore in Bologna, et fu sepellito
a San Michele in Bosco, nel chiostro, con grande honore. 35
Anno di Cristo 1460. — Si creano li magistrati secondo ruso della citti et datieri,
eccettuato I'oSicio del confalloniere di giustitia, che si fa secondo il piacimento delli 16,
dove prima si faceva per parentela o per amicitia non secondo Tuso della citti di prima,
sendo che dalla morte di Annibale sino a questo giorao erano creati gli signori antiani e
confalonieri di popolo et massari a beneplacito del senato, ma per imbossolatione fatta dagli 40
sedeci reformatori, la quale imbossolatione si consegnava con patto che essi non lasciassero
portare la detta cassa fuore della sagrestia loro senza patente del confaloniere di giustitia
et delli signori antiani. II che insino al di presente si osserva.
II senato, intendendo esser finito a Mantova il consiglio del papa, dove erano venuti gli
ambasciatori di tutti li principi delPEuropa, et dove il papa con una eloquentissima oratione 45
haveva pianto la ruina deIl'imperio de' Greci et di tanti regni de' Cristiani che per nostra
19-21. »« segno a ftnna ntl margint simstro
[A. 1460} DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 173
negHgenza et lentezza il Turco occupati haveva, et che egli d'indi si voleva partire, crea
novi ambasciatOri ad invitarlo a passare per Bologna, et f urono questi, cio^ : Ludovico Benti-
vogli cavaliere aurato, Jacomo degrOrsi, li quali alli 10 di gennaro, il giovedi, con honorevole
compagnia da Bologna si partirono, et giunti, furono caramente dal pontefice ricevuti. Et
5 fattogli Tinvito a nome di tutta la cittk, volentieri condescese alla loro volontk; et percib
venne per il Pado a Ferrara, et d'indi poi per barca venne alli 22 di gennaro, il martedl,
a hore 21 e mezza, alla porta di Galliera. Et incontrato con solenne pompa, et fatto quivi Rai-
naldo Formaino uno delli 16 cavaliere aurato, fu accompagnato al palazzo grande delli signori
antiani; et perche il senato pur temeva che li fuorusciti non fossero dal pontefice introdotti
10 nella cittk, haveva fatto venire a Bologna gran numero di gente armata per sicurezza loro.
In questo tempo viveva fra Lodovico da Bologna deU'ordine minore, huomo di gran
prudenza et letteratissimo, il quale et da Nicola et da Calisto et da Pio pontefici fu mandato
per invitare li prencipi a pigliar Tarmi contro il Turco. Di lui ragiona Luca Silvio in una sua
lettera scritta al duca di Borgogna, che cosl comincia: " Invalescente magno Turco etc. „.
15 Alli 23, il mercoledi, il papa fa radunare li signori sedeci con altri cavallieri et gentilhuo-
mini, ciofe : Santi Bentivoglio, Giovanni di Annibale Bentivoglio, Carlo di Giovanni Malvezzi,
Scipione di Gabbione Gozzadini, Galeazzo di Ludovico Marescotti, Paolo di Zono dalla Volta,
Ludovico Caccialupi, Nicolb di Jacomo, Jacomo di Pellegrino Ingrati, Christoforo Cac'cia- p. 197
nemici, Jacomo Marsili, Ludovico Bentivogli, Jacomd dal Lino, Dionisio di Castello, Giovanni
20 Guidotti, Virgilio Malvezzi, Jeronimo de' Bianchi, Nicoloso Poeti, Giovanni deirArme, Barto-
lomeo di Mino de' Russi, Christoforo di Rainaldo Ariosti, Carlo di Alemano Bianchetti, Pietro
di Andrea del Purgo, a' quali esso pontefice fece un longo ragionamento, esortandoli ad una
vera concordia, pace et caritk, chiamandoli molte volte suoi diletti et cari figliuoli; et dopo
raversi modestamente doluto che pareva di lui poco si fidassero, havendo riempiuta tutta la
25 cittk di armati, gli preg6 a esser buoni figlioli di santa Madre Chiesa, offerendosi loro per
padre amorevole et favorevole in tutte le loro occorrenze, et datagli la sua beneditione, gli
lascio tutti consolati et lieti; et essi di rincontro gli promisero esserli amorevoli et ubbidienti
figlioli et di sempre riceverlo et amare come padre loro. Poi si partl, et pass6 a Pianoro
a cena, accompagnato dalli magistrati et da infinito popolo. Et il seguente giorno s'invi6
30 verso Fiorenza, poi a Siena, dove stette insino alli 10 di settembre; poi ne and6 a Roma.
Santi Bentivogli, deliberato di fabbricare un sortuoso palazzo vicino a quello di An-
nibale Bentivogli, manda a Fiorenza per Pago fiorentino eccellentissimo architetto, et havendo
comprate sedeci case nella via de' Castagnoli contigue alla sua casa, a dl primo di febbraro,
il venerdi, a hore 14, fece dare principio alla ruina delle dette case; et fatto il modello da
35 Pago, et dissegnata la pianta del detto palazzo, alli 5 di marzo, il mercoledl, si cominciomo
a cavare li fondamenti, sendovi gran copia di maestri et altri operatori. Et alle 12 del mede-
simo, il mercoledl, Santi Bentivogli havendo udito la messa dello Spirito Santo nella chiesa
di san Jacomo, accompagnato da molti gentilhuomini, pose la prima pietra nel fondamento
verso la capella di santa Cecilia sul canto della via de' Castagnoli, a hore 15 et un quarto;
40 et cosl si cominci6 a fabbricare col favore divino il detto palagio, il quale finito, fu estimato
il primo palagio d'ltalia di pietra cotta.
AI principio di quaresima il predicatore della chiesa di san Petronio in pulpito legge
un breve papale direttivo alla citth di Bologna, dove il papa ordinava che ciascuno dovesse
pagare il trentesimo delle entrade et guadagni, parte nel presente mese di marzo, parte a
45 settembre avvenire et parte per tutto marzo delFanno seguente. Et il chericato doveva pagare
le decime; et se non si pagava la somma ordinata, inhibiva alli confessori non li dovessero
da' peccati loro assclvere; et nel vero molti non volsero pagare, nfe perci6 si confessarono.
Li denari che furono raccolti in Bologna si mandarono a Roma. Et avenga che questa
colta il papa la facesse per fare la ispeditione contro il Turco, nondimeno non ne fece altro,
31-37. un segno a ptnna ntl margine sinistro
174 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. 1460-1461]
perchfc bastb che delle cose del Turco a Mantova solamente si ragionasse, perchi se bene
mostrarono da principio di volere a* danni del Turco tutti i prencipi christiani cingersi la spuuia
et che forte accesi vi fossero, nondimeno cominciorno a trattare de' loro privati littigj, et
cori la santa impresa si pose affatto da parte.
Alle quattro tempora della quaresima il papa crea cinque cardinali, fra' quali vi t Angelo 5
Capranica govematore di Bologna; et la nuova giunse in Bologna alli 7 di marzo, il venerdl,
et di ci6 la citt& ne fece grande allegrezza.
Alli 17 del medesimo, il lunedi, il detto governatore si parte da Bologna et passa al
papa in Siena, et il senato manda con esso lui per ambasciatori : Paulo dalla Volta et Christo-
foro Caccianemici. Et giunti in Siena, et havuto il capello, il detto ritorn6 legato a Bologna 10
/. 19S con gram'ba8ciatori. Fu alli 10 d'aprile, il giovedl, et secondo Tuso della cittk fu honorevol-
mente ricevuto, et alVhore 22 entr6 in pa1az2K>.
AUa renghiera del palazzo a suono di trombe si pubblica 1' indulgenza plenaria perpetua
concessa dal pontefice alla chiesa della Madonna del Monte il giomo deirAssontione della
Beata Vergine. 15
Alli 3 di luglio, il giovedi, si ecliss^ la luna a hore una e mezza et si oscur6 la terza
parte di essa.
A dl 15 di luglio, il martedl, Federigo III imperatore fa Achille, Virgilio, Ludovico,
Ercole et Pirro fratelli et figliuoli di Gasparo Malvezzi et loro discendenti conti palatini et
baroni del sacro imperio, et li dona piena autoritk di far notari, crear dottori et legittimare, 2(J
siccome appare per un breve dato in Vienna.
Nicol6 bolognese, essendo imperfetta Tarca di marmo piena di storie et figure, che gik
fece Nicola Pisano a Bologna, dove k il corpo di san Domenico, la finisce que8t'anno et fa
perfetta; et perci6 egli da indi in poi fu chiamato Nicola deirArca. Fu egli discepolo di
Jacomo dalla Quercia scultor sanese. 25
A dl 18 di luglio, il venerdl, a hore 11 e mezzo, fu reclisse del sole, il quale per la meti
si oscur6.
AUi 23 d'ag08to, il sabbato, Ludovico Malvezzi con 800 cavalli et 200 fanti sendo stato
licentiato dalla signoria di Venetia, giunge nel territorio di Bologna, et quivi si sta non senza
qualche sospetto del senato per circa un mese, aspettando risolutione dal pontefice delli capi- 30
toli fra di loro, perchfe Tassoldava contro Sigismondo Malatesta signore di Rimini : et mentre
che egli stette nel detto territorio, mai la mattina 8'apersero le porte della citt^, se non al
tardi. Finalmente del mese di settembre hebbe la condotta, et and6 per guardia della Marca
et della Romagna, con dieci mila scudi Tanno di stipendio, come appare ne' capitoli. And6
adunque alla Pergola per coramissione del papa, et quivi contro Sigismondo fece assai cose 35
et di valore et di maravigHa.
II pontefice chiama il legato di Bologna a lui; il quale a dl 18 di novembre, il martedi,
si parte di Bologna, et seco vanno grinfrascritti ambasciatori a Roma, cioi: Christoforo Cac-
cianemici, Jacomo Marsili.
A d) 1 1 di decembre, il giovedl, Ludovico Malvezzi con le genti di Santa Chiesa, essendo 40
alloggiato alla citta di Giessi, pass6 nel paese di Fano, posseduto da Sigismondo Malatesta ribello
di Santa Chiesa, et gli dh gran danno, facendo ricca preda ; et poi a salvamento se ne ritoma.
Fu questo anno secco oltre modo et si persero li marzadelli, nfe si puot^ coltivare li campi.
Anno di Cristo 1461. — Sono creati li nuovi magistrati della cittk al solito.
Si scuopre che Giacomo di Bartolomeo merzaro haveva ordinato un potente veleno, a 45
persuasione di Alessandro degli Usberti et di altri fuorusciti, per awelenare Santi Bentivogli;
et perci6 6 decapitato.
Li Centani et quei della Pieve si ribellano a Bologna, volendosi da se medesimi go-
vemare sotto il vescovo della cittk '. Di che sdegnato il senato bolognese, a di primo di
> Libro {W D0ttori, fogUo i.
[A. 1461] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 175
maggio, il venerdl, fa bandire che niuno di dette castella debba nh possa comparire aul
territorio bolognese sotto pena di 100 ducati, et parimente che niuno del contk di Bologna
possa passare a Cento nh alla Pieve sotto la medesima pena, et danno il termine agli ribel-
lati di concordarsi insino alli 25 del detto mese; perch^, passato detto tempo, s'intenda di
5 haversi a esseguire il bando, et chi sark trovato et ucciso suo sia il danno.
I Centani et quei della Pieve mandano ambasciatori al vescovo di ' Bologna, che era a p. '99
Roma, condolendosi di quanto haveva il senato di Bologna fatto; mail vescovo niente risponde.
Per il che eglino mandano al duca Borso ad offerirgli amendue le castella; a' quali risponde
che per esser del vescovo, non le voleva accettare, ma che a nome del vescovo gli mande-
10 rebbe soccorso di gente, siccome egli fece. Frattanto molte famigUe si partirono dalle dette
castella et vennero ad habitare a Bologna, et parte passarono a Ferrara et altre altrove.
Finalmente fu questa discordia, di consenso di amendue le parti, rimessa al duca di Milano,
acciochfe, udite le ragioni delle parti, sententiasse il giusto; et udite le differenze, diede la
sentenza contro li Centani et quei della Pieve; ma il vescovo et quei primi che governavano
15 non la volsero accettare. Ne molto varc6 che il duca mori, et perci6 la cosa rest^ come prima.
Alli 1 7 di giugno, il mercoledl, il legato di Bologna con grambasciatori bolognesi giunge
alla cittk.
Alli 22 di giugno, il lunedi, h. la eccHsse della luna, la quale cominci6 alFAvemaria et
dur6 sino alle quattro hore di notte.
20 Alli 29 di giugno, il lunedl, che fu il giorno di san Pietro, Matteo, Agostino et Floriano
fratelli da Dozza beccari uccidono Francesco Tibaldo dalle Ruote loro nemico nella Masca-
rella, al cui romore il conte Andrea Bentivogli, uno de' confallonieri del popolo, vi corre
per separarli; di che sdegnato Floriano se gli rivolse, et datali una ferita nella faccia, tosto
st fuggi. La mattina, intendendo il senato questo misfatto, mandorono il bargello per pi-
25 gliarlo, ma non fu trovato; et intendendo che si era fuggito, gli fa pigHar di casa tutto
il mobile et nel mezzo della piazza rabbrugiano, poi gettarono per terra la sua casa ad
esempio degraltri, che debbino rispettare li magistrati. Fatto ci6, il bandirno dalla cittk e
contado. >
Alli 2 di luglio, il giovedi, il signor Sigismondo Malatesti, che si trovava in guerra con
30 la Chiesa, va con Tessercito suo ad assalire il campo ecclesiastico, che nella Marca era, in
luogo detto Castello Leone; dove con molte bombarde, spingardelle et ballestre posto a
ordine le sue genti et fattone due parti, come huomo perito nella disciplina militare, mosse
Tessercito per fracassare il detto campo nemico et porlo in fuga. Et li veniva fatto il dise-
gno, se tosto ranimoso et prudente Ludovico Malvezzi et Pietro Polo Nardini • non vi si
35 opponevano, i quali a guisa di fulmine entrando nel mezzo de' nemici, gH fecero alquanto
ritirare addietro; ma quei dalla parte destra soccorrendo fecero impeto, onde fu commessa
un'atroce battagHa, la quale durando alquanto per esser Ludovico di manco essercito, et
Giovanni Piccinino capitano de' cavalli del papa non volendo ubbidire Ludovico, nfe meno
combattere, fece che a suo mal grado Tessercito della Chiesa al meglio che puotfe si ritirasse
con morte di Pietro Polo et molti de' suoi et con la perdita de' carriaggi et degralloggiamenti.
Dalla parte di Sigismondo Malatesti Cecco Brandolino rest6 gravemente ferito; il quale
pochi giorni avanti con 200 cavalli si era fuggito da Ludovico Malvezzi et haveva salvata
la vita passando al signore Sigismondo. Ne morirono anco dalla sua parte molti. In somma
il Malatesta rest6 vittorioso; et nel vero ci6 avvenne perch6 gli ecclesiastici non volsero fare
45 il debito loro, attento che, come ho detto, Giovanni Piccinino non volle combattere ; et mentre
che si combatteva monsignor di Cometo commissario del campo della Chiesa con quattro
squadre di soldati si fuggi alla Rocca contrada, perch^, quando questi havessero seguitato
Ludovico Malvezzi, non era dubbio che il Malatesta quel giomo ne restava perdente. Ma
cosl occorre dove viltk d'animo si trova et invidia deiraltrui gloria regna.
'50 A dl 1 9 di luglio, il mercoledi, Sigismondo Malatesti si parte dal campo con otto squadre >. w
176 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i46ii
d'uomini d'arme et con 600 fanti et passa nell'Abruzzo per soccorrere il conte jacomo Pic-
cinino; ma mentre b in viaggio, intendendo che 11 papa mandava gente nella Marca, si torn6
addietro in Fano a difendere lo stato suo.
AUi 3 d'agOBto, il lunedi, vengono lettere del coiite Francesco duca di Milano a Santi
Bentivoglio come che alli 20 di luglio, il giovedl, a hore una di notte, Ludovico re di Franza 5
era morto et era stato fatto re il delfino di Vienna, il figliolo maggiore, che si trovava presso
il duca di Borgogna perchfe era col padre in disdetta.
Alli 14 d'agosto, il venerdl, Petronio di Bene Papazzoni honorevole cittadino bolognese,
trovandosi senza servitu, piglia Francesco di Valdesserra dal Borghetto per suo servitore.
Costui, essendo stato cinque giomi con esso lui et havendo considerato che egli aveva danari 10
et ricco mobile, si lascib tentare dal demonio di volerlo ammazzare, et un giomo, volendo
il padrone cavalcare, gli disse che ponesse il cavallo a ordine. II buon servo, vedendoei la
cosa commoda al suo scelerato pensiero, tolse una cetta, et portatala alla stalla, dimandd il
padrone con dire che il cavallo di un piede molto si doleva. II quale andato alla stalla, che
era di rincontro San Prospero, et chinandosi per pigliare il piede del cavallo et vedere ove 15
si doleva, lo scelerato servo con la cetta nel polso il percosse et subito Tuccise; et pigliato
il corpo, lo sepelU nel letame in una gran fossa da lui fatta a questo effetto. Ucciso et
sepellito il padrone, addimando la fantesca con dire che il padrone tosto raddimandava, la
quale andata al detto luogo, parimente con la detta manara Taccopp^ et la mise cori morta
nella detta fossa vicino il padrone. Et fatto ci6 andb con passo frettoloso alla moglie del morto 20
padrone, et sollecitandola che tosto scendesse alla stalla, perch^ era avvenuto un strano accidente
a Petronio; ella, senza punto indugiare, tutta addolorata venne alla stalla; dove giunto Tindia-
volato servo le diede, come agraltri fatto aveva, subito morte; et preao il corpo et postolo
con graltri, ricoperse bene la fossa col letame. Poi entrato in casa, e trovando una fanciulla
di cinque anni nel letto con un bastone la percosse piu volte sul capo, credendosi averla morta; 25
et datosi a depredare la casa, robb6 buona somma di danari, una collana di perle di prezzo
di ducati 100, una gioia di ducati 20, molte anella d'oro, una giomea di rosato, un giuppone
di cremesino, una vesta di velluto alessandrino et altre cose assal di valore et compr6 un
cavallo per 12 ducati, lo caric6 di tutta la preda fatta, et egli, tolto il cavallo del padron
morto, s'invi6 con il detto carriaggio, mentre pioveva, verso la Molinella. Ma come piacque 3U
a Dio, che tanta sceleranza sopportar non poteva, la fanciulla ritora6 in sentimento, et datasi
a piangere et gridare, vi concorsero gli vicini, et non trovando niuno in casa et vedendo le
casse rotte et svaligiate, si pensarono subito quello stato era; et andati alla stalla et veg-
gendo quivi di molto sangue, seguitando la tinta, trovomo li tre infelicissimi corpi nel letame,
et scoperta la scelerata opera, tosto la fecero sapere al senato, il quale ispedl il bai^ello 35
con molti cavalli et lo mand6 verso la Molinella; et giunti non lo trovando, andarono in
altra parte. Nfe si tosto partito, ecco lo scelerato servo, che per occulta via quivi era venuto,
che and6 ad alloggiare airosteria di Biagio Gavaro, il quale avendo riposte le robbe in una
camera et li cavalli alla stalla, Thoste gli dimand6 come si chiamasse; et egli rispondendo,
che cosa a lui importava sapere il nome suo, Thoste gli disse: " A me niente importa, ma a 40
• voi forse importa assai; vi chiedevo ci6 perchfe hor hora il bargello di Bologna 6 stato quivi
A. >oi " con gran numero di gente, che vanno cercando uno micidiale et ' assassino et credo che
" tosto ritorneranno a dietro „ . Inteso il servo questa mala nova, finse di poco curarsi di ci6,
ma disse air hoste tosto : * Hor tu spicciati, pone a ordine da mangiare, che ne ho bisogno,.
II buon hoste, senza piu oltre pensare, entr6 in casa per apparecchiarli il cibo; et frattanto 45
che si poneva a ordine, lo scelerato servo, impaurito oltre modo dalla nuova datali dairhoste,
bellamente si Iev6 d'indi et passo a nascondersi in certi boschi quivi vicini. N^ sl tosto era
egli al bosco ito, che ecco giunse alla hosteria Filippo de' Bianchi, et addimandando alI'hoste
se quivi f osse passato alcuno con un cavallo leale et balzano, rispose : " Hor hora b giunto
•un giovane con due cavalli et sono nella stalla, et ecco che io faccio apparecchiare che 50
[A. 1461] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 177
" vuol mangiare „. Andato Filippo alla stalla, et subito conosciuto il cavallo, che era di Pe-
tronio Papazzone, niente altro disse, se non che, andato a casa di Giovanni Maria di Jacomo
Vernigaia, et chiamato quivi anche Peregrino di Christoforo Bonso, amendue soldati pratici
et animosi, secretamente gli narr6 rhorrendo homicidio; et dicendogli che il malfattore era
5 giunto airosteria di Biagio, desiderava con Taiuto loro farlo prigione. II che facil cosa gH
pareva che dovesse esser, perch^ egli fra poco doveva venire a desinare. A cui volentieri
amendue si proferirno della vita. Ora stando Filippo al passo per vedere se lo scelerato
homicida entrava a desinare et rhoste aspettandolo, varc6 Thora del desinare, nfe costiii in
alcuna parte compariva; laonde Filippo, imaginatosi quello era, and6 airhoste, e narratogli
10 tutto il fatto, Filippo trov6 che egli era nella camera aveva la preda del suo assassinamento
lasciata. Et Thoste avendo detto a Filippo Tistesse parole che egli aveva avuto con il servo,
di domandargli il nome, giudicarono che costui come era si fosse ne' boschi fuggito; per
il che Filippo impose al Vernigaia et a Christoforo Bonso, che pigliassero altri in suo aiuto,
et con Tarmi seco si ponessero a cercare il malfattore ne' detti boschi. Li quali entrati
15 animosamente alla caccia, non molto varc6 il Vemigaglia che trov6 la iniqua fera dello sce-
lerato servo, et lasciatosi vilmente pigliare fu da lui condotto fuore del bosco a Filippo; il
quale, avendogli trovato in borsa da 36 ducati, gli divise fra il Vernigaia et compagni et fat-
tolo strettamente legare, il fece condurre alla Mezzolara et il fece porre in una sicura stanza
con buone guardie, et poi subito mand6 a pigliare.Ia corte et glielo diede nelle mani, et fu
20 condotto a Bologna et posto prigione et essaminato. Frattanto Filippo consign6 tutte le robbe
per inventario et li cavalli airhoste, ad instanza del senato, et poi si tom6 a Bologna; le
quali robbe tutte poi dal senato furono restituite alla infelice et sfortuna[ta] fanciulla figliola
di Petronio, che pure era viva et senza sospetto di morte. In somma il scelerato servo fu
condannato alla morte ; et condotto per vari luoghi della cittk nudo sopra un carro ; fu tana-
-j gliato et gli furono tagliate ambe le mani et cavatogli grocchi et finalmente squartato, ripor-
tando della sua scelerata opera sl crado premio.
II senato alli 4 d'ottobre, la domenica, che fu il dl di san Petronio, fa giostrare il palio,
dove furon 14 giostratori; riport6 Thonore et il palio Ludovico d'Antonio dalle Palle.
Alli 23 d'ottobre, il venerdl, entra in Bologna il cardinale Bessarione, che veniva d'AIe-
30 magna, et con amore et honore fu dalla cittk accolto; aIloggi6 nel monastero de' Servi.
Alli 25 del medesimo, la domenica, il legato insieme con li signori antiani et molti no-
bili di Bologna vanno a' Servi a visitare il cardinale Bessarione; et detto il solenne vespro,
i! cardinale Bessarione avanti Taltare maggiore fece cavaliere Michele di Castellano Gozzadini
dottore, uno degFantiani. Era confaloniere di giustitia Bartolomeo di Mino Russi banchiere.
35 Alli 4 di novembre, il mercoledl, il Bessarione si parte di Bologna et va nella Romagna p. 201
per passare a Roma.
II pontefice addimanda a Roma tutti li cardinali, arcivescovi et vescovi per il che il
legato di Bologna fu astretto di partirsi alli 5 del detto mese e a hore 16. Fu accompagnato
da Jacomo Ingrati e ritom6 poi alli 25 di marzo deiranno awenire,
40 II signore Sigismondo Malatesta et il signore Astorre Manfredi signor di Faenza sono
dal pontefice iscomunicati nella chiesa di san Pietro, perchfe non volevano ubbidire alla Chiesa,
nh darle il solito censo.
A dl 20 di novembre, il venerdl, a hore 19, la regina Carlotta, che veniva da Roma, entra
in Bologna con poca gente et male a ordine; aIIoggi6 airhosteria del Leone et il senato le
45 fece ogni spesa; et mentre che ella cosl sta, vengono grambasciatori de' Venetiani per sodis-
fare la detta regina del danno da loro ricevuto in mare. Ella era moglie del re di Cipri che
era stato cacciato di stato da un suo fratello naturale; et perchfe fu figliola del duca vecchio
di Savoia, ne andava hora al giovane duca per haver soccorso. Si partl di Bologna alli 22
del presente mese, la domenica, a hore 18, et fu accompagnata dal govematore et dalli signori
50 antiani et da altri cittadini.
Alli 10 di decembre, il giovedl, il senato per lettere h avvisato delli grandissimi terremoti
T. XXXm, p. I - 13.
178 HISTORIA DI BOLOGNA (AA. i461-i4621
che erano stati all'Aquila, dove erano caduti assai edifici et morte da dugento persone; et
tutto il popolo impaurito haveva abbnndonata la tetra et erasi posto alla campagna.
Di questo istesso mese pure vengono nove in Bologna come H Venetiani in terra et in
acqua da' Turchi, con non lor poco danno, era stati rotti; perciochfe preaso Mantinea nella
Morea fu Tessercito loro dalla cavalleria turchesca, che gli si trov6 con vantaggio sopra, con 5
perdita di molti de' principali vinto e posto in fuga; et dando Orsatto Giustiniani due assalti
per prendere Metelino, vi perdfe da cinque mila de* suoi.
II pontefice crea da cinque cardinali nelle quattro tempora di Natale, fra' quali vi fu
Francesco Gonzaga figliolo del marchese dl Mantua.
Fu que8t'anno abbondante di pane et vino et molto scarso di ogni sorta frutto. 1')
In que8t'anno muore suor Giovanna Burselli, detta gih degli Albertucci, deirordine de*
Praedicatori ; h sepolta nel loro cimiterio et aggregata al numero delle loro beate.
Anno di Cristo 1462. — Si creano H magistrati della cittk secondo la imbossolatione.
II senato, volendo far nuovo ordine di estraere gli uffici che si solevano cavare ogni sei
mesi, et li soprastanti de' datii per un anno, ordina che li capitani della montagna, le po- 15
destarie et vicarie et soprastanti de' datii, estratti che siano, debbino stare ne' detli uffici dal
primo giorno di luglio prossimo awenire sino airaltro primo di luglio deiranno 1463; et li
soprastanti estratti debbino stare due anni, cominciando al dl primo di gennaro del 1463 che
verrk, insino che si conviene. Li quali uffici furono con conditione estratti che ciascuno
ufficiale passi alla camara la raetk de' salari degli loro uffici : et a questa guisa ciascuno officio 20
fu tassato, li quali danari sborsare si dovevano fra quindeci giorni et gli altri guadagni poi
che si avranno da' detti offici, sieno delli detti ufficiali. Fece questo il senato per presentare
al duca di Milano 20 000 lire.
Lodovico Malvezzi, partitosi dal soldo della Chiesa, come capitano di ventura si unisce
con Matteo da Capua, et scacciano il duca d'Atri et altri signori deirAbruzzo et si fanno 25
padroni di una buona parte della detta provincia.
f- ioj Di questo mese di gennaio 6 cosl freddo che si agghiacciano i fiumi, in guisa che non
si pu6 macinare per vivere, et in molti luoghi non si trovava farina. Si seccarono assai
lauri, fichi et ramerini et alla pianura molte viti mancarono.
Del mese di febbraro per il gran freddo si scuoprono strane infirmitk et regnano molte 30
febbri et catarri, di che molti vecchi moiono nella cittk che nel territorio.
Giungono a Bologna alcuni de' cardinali creati nelle quattro tempora passate; ciofe alli
24 di febbraro, il mercoledl, venne il cardinale Richardo Nortmai.do di Costanza et alli 26,
il venerdl, gionse Giovanni cardinale Attrebatense monaco benedettino, amendue francesi, che
andavano al papa per parte del re di Franza novellamente eletto et portavano al pontefice 35
rubbidienza di tutta la Franza, la quale il re vecchio den'anno 1436 la tolse alla Chiesa,
non volendo che il papa disponesse de' beneficj spirituali nel suo regno, ma voleva lui esseme
il dispensatore ; il che fu danno alla Chiesa per il valore di dugento migliaia di ducati.
Alli 10 di marzo, il mercoledi, giunge in Bologna il cardinale fratello del duca di Mantova,
nuovamente assonto a questa dignitk, che andava a Roma con 200 cavalli in compagnia per 40
pigliare il capello.
E in questo tempo in Roma eranvi piu di 30 cardinali, cosa che per longo tempo nella
Corte romana non si era veduta.
A di 23 di m£irzo, il martedi, vengono nuove in Bologna li Vallachi aver data una rotta
al Turco et toltogli molte castella, dove vi morirono di essi piu di 20 mila; inoltre che li 45
Giorgiani havevano presa Trabisonda et bombardavano il castello.
A di primo di aprile, il giovedl, il principe di Morea fratello dell' imperatore di Constand-
nopoli morto, che andava a Roma a chieder soccorso al pontefice contro il Turco, che quasi di
tutta la signoria spogliato Thaveva, gionge in Bologna et humanamente h raccolto et honorato.
[A. 1462] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 179
II duca di Milano a dl 22 d'aprile, il giovedi, fa porre prigione Tiberto Brandolino suo
capitano generale delle genti d'arme, perch^ da lui con li soldati si voleva partire; non-
dimeno li figlioli dal duca in cosa alcuna non furono molestati.
II pontefice canoniza santa Caterina da Siena del terzo ordine de' frati Predicatori, che
5 erano 100 anni che ella era morta; et in Bologna se ne fa spirituale allegrezza. Et la effigie di
detta santa, con le stimmate nelle mani, nel costato et ne' piedi, h portata in processione per la
citta con gran solennitk et concorso di popolo. La sua festa si fa la prima domenica di maggio.
A di 18 di maggio, il martedi, Ferdinando re di Napoli stipula li capitoli con Ludovico
Malvezzi bravissimo et strenuissimo capitano, con la ordinaria condotta di 100 huomini d'arme
10 et con la provisione di 12 mila ducati Tanno. II quale con gran gloria et fama fedelmente
servi il detto re, cacciando li Francesi fuore del detto regno.
A di 22 di maggio, il sabbato, vengono le nuove in Bologna come il duca di Venetia
Pasquale Melipieri alli 5 di maggio a hore 16 era passato airaltra vita et che in luogo suo
era stato creato duce Christof oro Moro. Senti il senato della morte dell' uno assai dispiacere
15 et della elettione deiraltro molto si rallegro, et ne mostro segno, perchfe don6 al nuntio
10 braccia di scarlato; et il condussero con suono di trombe et di piffari per tutta Bologna
con applauso et honore.
II senato per abbellimento della citt^ fa che alli 4 di ^ugno, il venerdl, si comincia a
voltare TAvesa, sendo ella coperta, cominciando da' San Martino di dett' Avesa et seguendo p. 104
20 insino a Santa Maria de' Piantavigne. II che fu laudevolmente fatto.
A di 20 di giugno, la domenica, un cancelHere del conte Jacomo Piccinino, che era in
Puglia et haveva bisogno di gente, passa al marchese Borso signore di Ferrara per aiuto, il
quale Taccomoda di gran somma di ducati; co' quali danari egli poi assoldo il conte Fran-
cesco dalla Mirandola con ottocento cavalli, li quali alla fine di questo mese passarono per
25 il Ferrarese et andarono a Rimini al signore Sigismondo Malatesti.
Alli 14 di luglio, il mercoledi, Sigismondo Malatesti et il conte della Mirandola con
ottocento cavalli et buon numero di fanti della parte angioina passa nella Marca per andare
in Puglia a soccorrere il conte Jacomo Piccinino; et gionto alle confine di detta Marca, sul
fiume Trento 8'incontr6 in Ludovico Malvezzi et Matteo da Capua, li quali valorosamente
30 opponendosegli, gli vietarono il passo. Et percio il Malatesti se ne ritorna nella Marca et
si accampa a Sinigaglia; dopo poi si penti d'esservi andato, come piu avanti si intenderk.
Alli 13 d'agosto, a hore tre di notte, quelli della rocca di Sinigaglia si dknno a Sigi-
smondo Malatesti, il quale fornisce d'ogni cosa necessaria la detta rocca et la munisce di
buone guardie, poi subito si parte con la sua gente per passare a Mondolfo nelle sue terre.
35 Di che avvisato gli suoi nemici, cio^ Federigo da Feltro capitano della Chiesa, si posero in
luogo nascosto ad aspettarlo, et alle hore 4 di notte, giunto quivi, )'assaIirno perseguitandolo
sino su le porte di Mondolfo; furono presi 1500 huomhii d'arme delli suoi et restb prigione
il conte della Mirandola. Sigismondo et Silvestro appena si salvarono in Fano. Nfe pass6
molto che Federigo gli tolse tutto il vicariato di Fano, poi venne nel contado di Rimini et
40 quasi di tutto se ne fece padrone.
Domenico fratello di Sigismondo Malatesti vend^ Cesena a' Venetiani, il che dispiacque
a tutti li potentati di Italia; nondimeno accordati questi due fratelli insieme, fu stabilito che
Sigismondo Rimini si godesse in vita et Domenico Cesena, et dopo loro Tuna et Taltra cittk
ritomasse alla Chiesa.
45 Astorre Manfredi signore di Faenza havendo nemisth con Taddeo Manfredi il nipote
signore d'ImoIa, gli piglia di notte la torre di Monte Battaglia; fu alli 13 d'ag08to, il venerdi.
A dl 21 d'agosto, il sabbato, mons. Filippo di Sarzana vescovo di Bologna et cardinale,
intendendo che li Centani et quelli della Pieve contrastavano con Bolognesi et che ogni
giomo nascevano inconvenienti et disordini assai, viene a Bologna, et intese le ragioni del
senato, pa8s6 a Cento et parimente ascolt^ le lor ragioni; et havendo trattato le cose fra
180 HISTORIA DI BOLOGNA (A. 14«2|
amendue le parti, condusse a Bologna molti di quei di Cento et della Pleve, e tanto «i
adopr6 che gli pacific6 con i Bolognesi, et cosi nlli 23, il lunedi, i Bolognesi inandano a Cento
per vicario Jeronimo Ghisilardi et alla Pieve Basotto Caccianemici.
A d\ primo di ottobre, il venerdl, esaendo stato infermo Santi Bentivogli, doppo molti
rimedi rende lo spirito al suo Dio et il velo terreno alla terra, et alli 2, il sabbato, con pompa 5
funerale, c\oh con cavalli bardati et coperti di seta negra, con bandiere et stendardi et
molti della sua famiglia vestiti a negro, fu accompagnato alla sepoltura in San Jacomo, dove
anco vennero tutto il clero et le arti et pentilhuomini assai.
Era Santi di mediocre statura, tenuo d'o8sa e di colore rosso, di vivo ingegno et di
nobili pensieri et molto affabile et accomodato alla natura di ciascuno; lascib dopo di s^ di 10
f. ioj Ginevra sua consorte, Ercole et' Antonio naturale. Mand6 Ercole a Fiorenza a farlo nutrire
alli Medici, il quale mentre poi visse stette al servigio de' Fiorentini et divenne huomo nelle
armi di gran stima per molte prodezze fatte da lui sendo capitaiio.
A di detto di ottobre fu finita di coprire quella parte della chiesa di san Petronio che
risguarda verso il datio del vino. 15
Alli 8 d*ottobre si fecero le sollenniBsime essequie di Santi Bentivogli, dove si dispens^
gran quantltk di cera et molta robba si diede a' poveri, oltre quella si diede a* monasteri
et luoghi pii; fu posto il corpo suo sopra un palco altissimo con 8 torchi et poi fu sepellito
nella capella de' Bentivogli.
A di 12 di ottobre, il martedi, Jacomo Ingrati et Virgilio Malvezzi vanno ambasciatori 20
a Imola et a Faenza, dove anche era Tambasciator del papa et uno del duca di Milano, et
fecero Taccordo in questa guisa, che le differenze di Astorre Manfredi et del nipote fos-
sero rimesse al pontefice.
A dl primo di novembre, il lunedi, h creato confaloniere di giustizia Giovanni figliuolo
di Annibale Bentivogli giovane d'anni 20 et mesi otto, et ci6 fu fatto per opera di Virgilio 25
Malvezzi et della fazione bentivolesca, facendolo lor capo in luogo di Santi gii defunto,
acciochfe la parte de' Canetoli et altri fuorusciti perdessero ogni speranza di ripatriare, sendo
la parte de' Bentivogli et confirmata et unita. Questi Giovanni fu dato a Santi Bentivogli
come figliuolo al padre, accioch^ rallevasse, et al tempo suo fosse capo dello fattione; di
che awedutosi Santi poco prima che egli morisse, n^ piacendogli molto questo dissegno, penso 30
di mandar Giovanni a Napoli sotto pretesto volerlo mandar alla corte del re Femando, accioch^
si facesse pratico nelle cose del mondo et imparasse le cose della milida et il modo del reg-
gere li stati, ma il primiero animo di Santi nel vero era per levarselo davanti gFocchi et
che la memoria di lui in oblivione andasse presso li cittadini, et anche per ischivare il peri-
colo, in che vedeva incorrere Giovanni, sendo egli alquanto invaghito di Ginevra sua donna, et 35
non manco lei di lui. Sicchfe per amendue queste cagioni Santi il voleva mandare alla corte;
et di gik erasi disposto Giovanni, et havevasi posto le stringhe alle braccia, come era il co-
stume militare di questi tempi, le quali da Virgilio vedute, egli che era et prudente et savio,
conosciuta la tramma di Santi, istrassegli le dette strenghe con dirli che a modo veruno non si
lasciasse da Santi persuadere di partirsi dalla patria, ma che constantemente dicesse voler stare 40
in essa, awengachfe egli era stato con tante fatiche reserbato dalle mani de' nemici et poi con
tanta diligenza nudrito, aflSnechfe al tempo determinato pigliasse il primato della fattione benti-
volesca per sua conservatione. II che Giovanni appieno fece.
Morto adunque Santi et fatte le sue pompose essequie, Giovanni fu creato confalloniere
di giustitia, di quella et^ che detto habbiamo, et fu particolare favore questo, perciochfe niuno 45
saliva a tale dignitk s'egli non era di matura eti. Et gli furono consignati per antiani estratti
a sorte: porta San Pietro: Michele da Imola dottore, Egano di Guido Antonio Lambertini;
porta Stieri: Polo Antonio di Castello, Francesco di Jacomo Ranucci; porta San Proculo:
Giovanni Antonio Gallucci, Bartolomeo Calcina; porta Ravegnana: Bonifacio di Bartolomeo
24-a9. HH segno a penna ntl margine simstro — 45. quelle neWoriginale
[A. 1462] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 181
Vitali, Bartolomeo di Alberto Boccadiferro. Et entrando in palaggio fu da tutta la fattione
bentivolesca con grandissimo honore et pompa et fasto accompagnato, et giunto nella sala
maggiore, et quivi fermatosi, fece una bellissima oratione, mostrando grinfiniti obblighi che
egli teneva a Dio et poi alla sua cara' patria, vedendosi di si giovenile etk posto in grado si a j»<i
5 honorato dalla loro amorevolezza. Poi prego tutti che si degnassero aiutarla et di consiglio
et di prudenza, acciochfe egli rettamente et bene potesse amministrare rofficio suo a sodi-
sfattione universale, offerendosi come figliolo a tutti di ubbidirli in tutti li lor consegli. La
quale finita, Virgilio Malvezzi, che sopra ogni altro Tamava, il confort6 ad esser di buon
animo, che siccome con tanta fatica l'havevano nudrito et condotto a questo magistrato, non
10 mancarebbono nh anche nello avvenire aiutarlo et consigliarlo dove fosse il bisogno. Fu
anco animato da molti altri del senato et fatteli le istesse proferte; laonde Giovanni per di-
mostrare qualche segno di gratitudine verso H cittadini, cre6 cavalliere aurato Domenico di
Jacomo Garganelli, uno delli signori antiani vecchi, a cui Galeazzo Marescotti et Carlo Ghi-
silieri gli posero gli speroni; et questo fu il primo cavalliere che Giovanni creasse, ed a
15 queste honorate cerimonie fu presente Giacomo Grati.
II senato per ispurgare la cittk da f anghi puzzolenti et abbellirla, fanno il curatore delle
vie, et si dk principio di salicare la via di sassi di fiume, cominciando dalla porta di strJi
Maggiore et andando insino a San Michele Leprosetto et poi da San Benedetto di Galliera
insino a San Pietro, seguitando di adornare la citta in ogni luogo di strada in strada, et
20 facendo in molte vie cavare et fabricare condotti, de' quali condotti ne descriveremo buona
parte in questo luogo di quei che vanno sotterra.
Prima l'acqua di Savena che viene per la porta di strk CastigUoni, una parte passa
per la detta strada, et Taltra parte per Fiadalcollo et va per il condotto di Cartoleria sotto
la salegata per li Pellacani et passa ne' Castagnoli et giunge alFAvesa. E una chiavica
25 o condotto nella Nosadella, che passa sotto la salegata di San Francesco, va per il borgo
delle Casse sotto il fondo di Rheno et passa nel Cavadiccio. Un altro condotto entra sotto
il palazzo de' notari et va longo il palazzo delli signori antiani, che anco purga il palazzo del
podestk. Uno ne ha la Savonella di Mirasole, che lava per tutto quanto si vuole. Un altro che
va per la strada di Galliera, si muove da porta di Castello et giunge al Battidiccio. Va anche
30 un condotto per la via di Pozale, si muove dalla casa de' Griffoni et va da San Salvatore
et da San Siro, poi da San Giorgio et passa per la corte della sega deiracqua et entra
i, nel Cavadiccio sotto il fondo di Rheno. E un condotto per la strada di San Felice, che va
per sotto il fondo di Rheno et passa agrhorti di Galliera et va nel Battiferro. Uno va per
strk San Donato, che dal cantone di porta si muove et va insino alla porta, passa per gli
35 horti insino al Battiferro. Un altro passa per stra San Stefano alla casa de' Bianchi et
giunge ad unirsi con il condotto di strk Maggiore inaino alla salegata et entra in quello de'
Pellacani. Uno fe dalle suore di Santa Chiara, che va dalla Croce de' Santi et al ponticello
di Sant'ArchaugeIo et passa per le beccarie di porta Nuova dietro il palazzo delli signori
antiani et pone capo in quello di Galliera. Un altro si muove da San Jacorao de' Carbonesi et
40 pone capo in quello delle donne di Santa Chiara. Per valle de Avesa anche se ne muove
un altro, che va da Sant'Antonio di San Mamolo et mette capo in quello delle suore di
Santa Chiara dalla Croce de' Santi. Un altro condotto anche vi h dalle suore di Sant^Agnese
et Tacqua di Savena passa le fosse diritto il monastero di Sant'Agnese et va pel detto
convento et scorre dietro il Fossato, ponendo capo in quello della salegata di San Francesco
45 in capo la Nusadella. Un condotto grandissimo fatto anticamente si muove da Ronzano
et viene dalle Grotte insino alli frati Giesuati, il quale fu fatto per la cittk di Bologna anti-
camente, egli h largo p. 2 et mezzo et alto 4, murato et fatto in volta. Un aI'tro si trova p. tor
nella via del campo di Santa Lucia, entra in San Giovanni in Monte et esce nella strada
di Mino de' Russi, va per il Borgo nuovo et per str^ Maggiore et Broccagl' indosso et in
50 Btxk San Vitale et pone capo ne la chiavica del Torglione sotto terra. Vi b anco quello
182 HISTORIA DI BOLOGNA lAA. I46a.i464j
della via de' Bagnaroli, che pone capo in quella di strk San Donato, che k condotto aMai bello.
Que8t'anno in somma si fece anco quello che ^ da San Giorgio et va a San Salvatore
insino alle case de' Griffoni et anche molti altri che, per non esser prolisso in questa materia,
lascio di scriverne.
Questo anno in Italia da un tigliuolo di Polo da Castro h trovata Tallume preaao la Tolpha,
la quale fu poi una delle buone entrate di santa Chiesa. Prima che quivi nella Tolpha,
et poco appreBSO ia Volterra que8t'allume si trovasse, solevano di Turchia in Italia portarlo.
Fu que8t*anno molto vario, perciochfe del mese di maggio fu A gran caldo, che nocque
alle biade et in particolare a' fruraenti; et da maggio alli 2 di novembre giamai piowe.
Del mese di giugno poi fu grandissimo freddo, et luglio oltre il freddo reco seco molte 10
nebbie. Tutto il mese di novembre passd con felicissimo aere et buon tempo. In somma
valse la castellata deiruva lire 20.
Anno di Cristo 1463. — Sono creati li magistrati della cittkal solito; et Candido Buon-
tempo da Perugia h podestk di Bologna.
Suor Caterina di Bartolomeo di Vigri, o secondo altri de' Negri, abbadessa nel monastero 15
del Corpo di Cristo alli 8 di marzo, il martedi, rende lo spirito a Dio et depone il corpo alla
terra. Fu sepoito il suo corpo nel cimeterio alFaria et da quel sepolcro poi si senti uscime gran
refragrantia ; laonde alli 27, la domenica, fatto estraere di quel luogo il corpo di essa, fu trovato
tutto intiero et bello et di color vivo, come se allhora fosse morta. II che a tutti parve non
maraviglia, ma gran miracolo, et perci6 il fecero stare cosl 6 giorni, acciochfe da tutti fosse 20
veduto. Poi in una cassa honorevolmente riposto vicino Taltare della detta chiesa, si h sempre
insino al (U d'hoggi conservato. Dopo lei fu creata abbadessa suor Leonarda figliuola di
NicoI6 Gozzadini.
AUi 12 d'aprile, il martedi, tanto cresce Tacqua deirAvesa, che rovina la sega, che era
sopra di essa, et entra nelle moline et nelle cantine che v'erano vicine et fa molti altri 23
mali, et particolarmente nella villa di Roncorio.
A di 20 di giugno Giovanni Malvezzi h fatto capitano della montagna nella parte di
Roncastaldo contk di Bologna.
Alli 18 di luglio, il lunedi, il cardinale Bessarione, che veniva da Roma, giunge in Bologna;
" andava a Venetia per far provisione contro il Turco che faceva molta strage a Ragxisa; dove 30
con grande honore fu rioevuto et incontrato da tutta la citta. And5 ad alloggiare a' frati de'
Servi, et il giomo seguente, lasciando 44 cavalli et 1 8 servitori in Bologna, pass6 a Venetia.
A dl 31 di luglio, la domenica, nel contk di Bologna, cio^ a Crespellano, Calcara, Pi-
mazzo, Ceredolo, Casalecchio, Casaglia, San Luca, Gaibola, Roncorio, Padcmo, San Vittore,
Santa Liberata, Barbiano, Mazzano, Camaldoli, San Rufello, la Crovara, Pizzocalvi et ad 35
una parte di San Lazzaro venne una gran tempesta, che li tre quarti gli peggior6 Tuva,
perciochfe si seccarono i grappoli sul ceppo delle viti.
Anno di Cristo 1464. — Si creano li magistrati secondo il consueto della cittk.
/. 203 AUi 14 di gennaro, il sabbato, cade tanta neve, che quasi a tutta la' citt^ conviene alleg-
gerire i tetti delle case, acciochfe non cascassero a terra; et per le strade non possono pas- 40
sare le lezze, nfe altre carra.
A di 26 di gennaro, il giovedl, il senato per alcune occorrenze della cittk manda al duca
di Milano gl' infrascritti ambasciatori, ciofe: Paulo dalla Volta, Virgilio Malvezzi.
Alli 1 1 di febraro, il sabbato, di nuovo nevic6 talmente, che crescette alla misura di quat-
tro piedi ; et quanto piii si caniinava da Bologna verso la Romagna, tanto piu la neve era alta, 45
et a Forli sali alFaltezza di piedi otto. Fece di gran mali et si seccorono la maggior parte
delle viti, et tanto s' inalzarono le acque de' iiumi, sfacendosi, che dai letti loro uscirono con
gran dannb della campagna.
I
r^
[A. 1464] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 183
Havendo il pontefice animo di fare speditione contra il Turco, per radunare danari a
questo fine impone a tutto il clero una decima et a tutti i luoghi a lui soggetti, alli seco-
lari la terza decima parte delle loro entrate et alli Giudei la ventesima parte; nella quale
spedjtione convenne il pontefice, la signoria di Venetia, il re Matthia di Ungaria, che era
^5 uno de' piu valorosi prencipi di questo tempo et era flagello de' Turchi, et il duca di Borgo-
gna; et il papa haveva promesso andarvi lui con li cardinali. Per la qual cosa molti danari si
raccolsero et si pose a ordine Tarmata in Ancona; ma il tutto riuscl vano per la morte del
pontefice che vi s'interpose, siccome si dirk a suo luogo.
Alli 16 di marzo, il venerdl, il senato manda a Venetia Jacomo Lupari per ottenere dalla
[0 signoria due galere per armarle alle sue spese; et ottenuta la gratia, se ritoma a Bologna.
Et i Bolognesi eleggono capitano delle dette galere Achille Malvezzi, Jacomo Ingrati; li
quali ponendosi a ordine, andarono alli 12 d'aprile, il giovedi, a Venetia a ordinare le cose
necessarie alle dette galere et quivi stettero da 20 giorni, poi ritornarono.
x\ di 8 d'aprile, la domenica, Ludovico Crescenti dalli Poggi, venendo a contesa et a pa-
15 role ingiuriose con Anselmo di Pietro Antonio Paselli, giovane di lodata vita et professore
di lettere, deliber6 di vendicarsene, et havendo ragionato con Silvestro di Antonio dalla Vezza
sarto, il fece da costui uccidere. II che dal senato inteso, Ludovico fu privo del magistrato et
bandito di Bologna et suo territorio, et oltre il bando dato, anche a Silvestro gli fu posto taglia
di 100 ducati a chi vivo il presentasse et 50 a chi rammazzasse; et essendo ito Silvestro al Fi-
20 nale, quivi alli 20 del detto mese, il venerdi, da Bartolomeo di Melchiorre Piantavigne fu ucciso.
Piacendo, come si b. detto, agrocchi di Giovanni Bentivogli Ginevra gia consorte di Santi
Benrivogli, et ella altrettanto invaghita di Giovanni, egli la fece domandare; et concluso il
fatto, procur6 Giovanni la dispensa del papa per esser affini insieme, la quale havuta, egli
alli 2 di maggio, il mercoledi, con grand'allegrezza della fattione bentivolesca, la spos6; il
25 quale matrimonio fu da tutti li gentilhuomini della cittk molto honorato.
Si tratta parimente in questo tempo di dare per moglie a Giulio figliolo di Virgilio
Malvezzi una figliola del conte Marco da Cudignola nezza del duca di Milano, et il matri-
monio si conchiude. Et parendo a Virgilio di condurre la sposa a Bologna, mand6 per essa
gl' infrascritti, cio6: Achille Malvezzi, Scipione Gozzadini dottore, Bornio da Sala dottore,
30 Carlo Bianchetti, Philippo Mangioli, Egano Lambertini, Giovanni Antonio Gozzadini, Giovanni
Malvezzi, Ercole Malvezzi, Alessandro Malvezzi et con essi loro altre persone assai, che in
tutto furono 80 cavalli; et si partirono alli' 15 di maggio et alli 20 giunsero a Milano, dove />.»<>»
con grand'honore dal duca furono ricevuti. II seguente giorno poi, che fu alli 21, il lunedl,
dettero Tanello alla sposa a nome di Giulio, et alli 27, la domenica, si partirono per Bologna
.55 insieme con la sposa.
Virgilio frattanto fa ordinare tutte le cose, tanto pubbliche come private, et prima fa
porre un padiglione davanti il suo palagio, sendo coverta tutta la piazza, poi fa coprire il
prato deirorto di tele verdi, azzurre et bianche alla divisa de' Malvezzi, dalle quali con
bellissimo ordine pendevano ghirlande, compassi et festoni ornate tutte di fiori et di herbe ;
40 erano poi le pariete tutte coperte di arazzi et a capo del detto prato vi era posto un pic-
ciolo padiglione, sotto il quale era la credenza tutta ornata di bellissimi vasi d'argento di gran
valore. Parimente tutte le sale et camere con sontuosissimi et ricchissimi letti erano ornate
et addobbate ; Ja via, per cui passar doveva la spooa, era tutta ornata di rami verdi con fiori
et compassi con Tarme del duca di Milano, delli Bentivogli et de' Malvezzi, et di sopra
45 erano copertate di panni di lana con ghirlande et altre delitie vaghe a vedersi. Questo
honorato et ricco addobbo cominciava airostaria fuori di San Felice et seguitava insino a
Predafitta da San Pietro et d' indi andava alla piazza passando alle Chiavature et volgendosi
dalla gabella in porta Ravegnana et scendendo giii a stxk San Donato insino al palaggio de'
Malvezzi da San Sigismondo; per tutto dove altro non si vedeva se non panni, erbe et
.)0 fiori et armi. Avvicinandosi adunque alla citti la sposa, molti gentilhuomini riccamente vestiti
184 HISTORIA DI BOLOGNA iA.i464i
a cavallo andarono ad incontrarla con grande honore; et fu alli 27 di maggio, la domenica,
et eravi concorsa tutta la citt^ a vederla. Et condotta con gran trionfo al detto palagio, da
molte gentildonne, che quivi raspettavano, fu lietamente accolta, et riposata alquanto, essendo
apparecchiata una lautissima cena, si cen6, et finita la cena si danz6 con vari suoni.
Poi alli 29, il martedi, avanti il auo palagio si fece una bellissima giostra, della quale il 5
prezzo era un palio di 10 braccia di veluto alessandrino; ne riport6 Thonore et il premio
Jacomo Sforza bolognese.
Nomi de* scalchi che furono a questa festa: Ludovico di Giovanni Felicini, Ulisse di
Guid'Antonio Lambertini, Bartolomeo di Domenico da Budrio, Bonifacio di Sinibaldo Cattani,
Antonio di Jacomo dalla Renghiera, Carolo di Bartolomeo Lambertini, Christoforo di Pel- 10
legrino Grati, Floriano di Battista da San Piero, Antonio di Jacomo dal Lino, Friano di
Carlo Malvezzi, Carlo di Virgilio Malvezzi, Antonio di Marchione Bargellini, li quali erano
tutti riccamente vestiti.
Presenti fatti a Virgilio Malvezzi per detta festa: scatole di confetti 169, torchi di ceira 58,
vitelli 120, capponi para 149, mazzi di torze 47, caprettt 263, marzapani 20, spelta corbe 388, 15
faggiani vivi para 6, pavoni vivi para 3, malvasia fiaschi 39, forme di formaggio 14, salina
sacco 1, uova 500, orzo corbe 6, melaranze corbe 1, pesce ceste 6, gambari some 3, trutte
piatti 5, piccioni para 33, quaglie vive para 8, trebbiano fiasciii 20, vino corbe 20, formaggi
piccioli ceste 3, fieno carra 2, legna carra 2, un bellissimo quadro di una madonna tutto
dorato, anella ^^d'oro bellissime 2, cucchiari d'argento 8, confettiere d'argento 1, usciali 1, 20
tapeti 3, panni da letto di razza 1, bacili d'ottone con li bronzi 2, taglieri 800 et altre cose
assai che longo sarebbe il descriverle.
Nomi di quei che fecero li presenti: Alessandro Bolognini, Christoforo Ariosti, Giovanni
dairArme, Giovanni Marcanova, Carlo Malvezzi, Andrea et Polo Crescimbeni, Bartolomeo
>. §10 di Mino de' Russi, Francesco MalVezzi, Piero de' Magnani, Gasparo Grassi, Jacomo dal Lino, 25
Alessandro dal Ferro, Baviero medico, Carlo Peracini, Aloisio Ardengelli, Alessandro et To-
maso da Moglio, Jacomo Caldarini, Giorgio degli Ambrosi, Giovanni Piatesi, Pietro Antonio
Paselli, Bumino Bianchi, Battista Mangioli, Vincenzo dalle Palleotte, Alessandro da Imola,
Giovanni di Zano, monsignore dalla Volta, Pietro et Filippo dalla Testa, Polo et Bartolomeo
Lupri, Pietro et Baldesserra degli Azzoguidi, Andrea Casali, Nicol6 et Alberto Gabrielli, Ludo- 30
vico Felicini, Ludovico Vitali, Antonio BargelUni, Gasparo Zenzarini, Nicol6 Rigosa, Giovanni
de' Bocchi, Bartolomeo Calcina, Ludovico Ludovisi, Romeo et Gasparo Bocchi, Cinello dal
Lino, Basilio dalla Renghiera, Bartolomeo di Antonio da Sala, Giovanni de' Cogliani, Pietro
Scappi, Christoforo Zanettini, Nicol6 Budrioli, Jacomo et Angelo dalla Serpe, Giovanni Bolo-
gnini, Rufiino dalla Ragazza, Gabrielle et Luca Dolfi, Tomaso da San Piero, Valdesserra Turclii, 35
Domenico Todeschi, Antonio Calcina, Giovanni dalla Fondazza, Carlo di Gasparo Bargellini,
Giovanni di Benedetto de' Barbieri, Baldesserra dalla Renghiera, Bartolomeo Campeggi, Jacomo
Marsili, Jacomo Grati, Andrea Leoni, Ludovico da San Pietro, Antonio Belliossi, Nicol6 Aldro-
vandi, Giovanni Mussolini, Crescenzo da Poggio, Francesco dalle Armi, Signorino dairOrso,
Carlo BargelUni, Guglielmo de* Nobili, Giovanni Filippo salarolo, Francesco Caravita, Jacomo 40
degrOrsi, Carlo di Petronio Papazzoni, Boetio Gozzadini, Nascimbene Maranini, Ludovico
dao^rAlbergati, Giovanni d'Antonio Monterenzoli, Gratiolo da Tossignano, Lippo Muzzarelli,
Giovanni Maria Gambalonga, Matteo Tossignani, Jacomo Sibaldini, Friano Griffoni, Tideo
Preti, Carlo Beccadelli, Alamano Bianchini, Francesco et Sinibaldo de' Chiari, Nicol6 et Ce-
sare dal Calice, Antonio Scardovi, Antonio Barbadoro, Nicol6 Griffoni, Antonio Roffeni, 45
Baldesserra dalle Ruote, Giovanni Bolognetti, Gasparo Panzachia, Jacomo Ghelli, Stefano Pan-
niere, Matteo Conti, Giovanni Ghirardacci, Marco Calcina, Jacomo Negri, Pellegrino di Zano,
Benedetto Giochini, Astorre Piasentini, Baldesserra Cattani, Giovanni Roffeni et molti altri.
Nomi de' communi che presentorono la detta festa: il commune di Budrio, il commime di
Vegio, il commune di Castel San Piero, il commune di Roffeno, il commune di Labante, il 50
lA. 1464] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 185
coramune di Castel Guelfo, il commune della Pieve, il commune di Medecina, il commune di
Monterentio, il commune de Castel Bolognese, il commune della Crovara, la Villa d'Agliani, il
commune di Varignana, Galliera, il commune di Vedriana, il commune della Crovara d'Imola, il
commune di Frasseneda, il commune di Bargi, il commune di Monte Calderara, il commune di
5 Granaglione, il commune di San Giovanni, il commune di Sassonegro, il commune di Seravalle.
Passate le nozze, giunge a Bologna alli 23 di giugno, il sabbato, il conte Jacomo Piccinino
con molti signori et 200 cavalli et fanti 60, et il senato lo va ad incontrare con tutti li no-
bili della cittk. I baroni che erano con il conte furono questi, ciofe : il commissario del duca
di Milano, il conte Giovanni Francesco della Mirandola, Carlo Baglioni perugino, il conte
10 Broccardo, il conte Cola da Campobasso, Francesco di Ortona di Mare, Piccinino, Gabriele,
Simone, Colluccio, Nicol6 Montagna, Francesco Spina, Francesco Ballante, Tomaso, Andrione,
Nettorre et altri famosi huomini. Andava il detto conte a Milano a sposare Drusiana tigliola
naturale del duca Francesco Sforza; alloggio nel palazzo di Giovanni Bentivogli, dove
honoratamente fu trattato et benignamente ricevuto, et fu visitato et presentato da molti
15 gentilhuomini.
U seguente giomo il conte si parte di Bologna et passa a San Giovanni in Peraicetto p. »n
et d'indt Taltro giorno a Crevalcore, dove desino, et la sera ando a cena alla Mirandola;
et il senato mentre cavalc5, et stette sul territorio bolognese, gli procacci6 qualunque cosa
necessaria a lui et a tutta la compagnia et gli diede per compagnia fino alle confine Ludo-
20 vico Caccialupi, Jacomo Marsili.
II pontefice, che era tutto intento alla speditione contro il Turco, et che gik haveva
mosso tutti i prencipi d'Italia a questa santa opera, si parte da Roma et alli 18 di luglio,
il mercoledl, passa ad Ancona, dove trovare si doveva il duce di Venetia con tutte le galere
et altri legni armati; et aspettando quivi che le cose predette si ordinassero, egli, che era
25 assai vecchio, 8'inferm6. II che intendendo il legato di Bologna, subito si partl per andarlo
a visitare, et il senato gli diede per compagnia Paolo dalla Volta.
Alli 2 di agosto, il giovedi, a hore 20, Cosmo de' Medici di Fiorenza, huomo di gran
conseglio et non manco di gran ricchezza, che teneva il primato della sua citta et con
prudenza la governava, rende lo spirito a Dio.
30 Intendendo Jacomo Grati, che era ritornato a Bologna, et Achille Malvezzi, che il papa
era in Ancona, si dispongono di pigliare la croce con li compagni et andare a Venetia nelle
galere et d'indi passare ad Ancona al pontefice; et dato Tordine, Achille alli 8 di agosto,
il mercoledi, sendo cantata la messa nella chiesa di san Pietro, presente il govematore con
li signori antiani et molti nobili, egli con molti altri si communic6, et pigliata la croce per
.33 mano del governatore, furono benedette le arme sue; et ci6 fatto, se ne and6 a casa. Et alle
3 hore di notte si parti di Bologna con gl' inf rascritti compagni, ciofe: Jacomo di Constantino
cherico, Francesco de' Camisani fiorentino, Gasparo Malvezzi, Nicol6 dalla Magna, Jeronimo
Manfredi astrologo, Testa Gozzadini, Gabriele Tomari, Antonio di Boetio Gozzadini, Nicolo
Maggio, Giovanni Maria Solfanelli, Lorenzo di Gabriele Dolfo, Aloisio Romanzi, Pietro di
40 Antonio Rainieri, Bertono Balzani, Domenico Henrighi, Antonio dalla Peverata, Matteo Car-
megnani, Turcho Turchi, Giovanni Matteo de' Nuovi, Antonio da Como, Giovanni Antonio
da Verona, Francesco da Chiavena, Giorgio dal Borgo San Donino, Petronio di Francesco
Paltroni, Giovanni Antonio Cancellieri da Parma, Marco da Triviso, Martino della Valle di
san Martino, Jacomo Antonio Conti, Simone et Giovanni piemontesi et Giovan di Nelo sa-
15 nese trombetti, spingardieri due, balestrieri tre, genovesi et altri assai.
Partito Achille alli 10 di agosto, il venerdl, Jacomo Grati anch'egli fece cantare una
solenne messa in San Pietro, et presente il governatore et gli magistrati della cittk comu-
nicatosi, con Alessandro il figHuoIo canonico et Andromaco da Parma pure canonico con
due servitori, pigli6 la croce con li suoi, et benedette Tarme et pigliata licenza dal govema-
jO tore et dalli signori, si partl accompagnato da gran moltitudine di gentilhuomini, con piffari
186 HISTORIA Dl BOLOGNA (A. 1464]
et trombe passa alla sua casa. Et il giorno seguente si parti di Bologna per Venetia con li
suoi compagni, li quali f urono questi : Cristof oro Ingrati fratello del detto Jacomo, Alessandro
Ingrati, il figliolo canonico, Nicol6 da Lucca dottore cancelHere, Andromaco da Parma cano-
nico, frate Alessandro de' Crociati capellano, Melchiore Calderini, Bartolomeo dalle Scranne,
Battista di Boelio Gozzadini, Jacomo da Pisa, Giovanni di Candia, Zazzarino di Fresco bec-
caro, Francesco dal Corno, Francesco da Mantua barbiere, Ranuccio di Francia, Grillino
/>. 7/* Villanelli, Antoiiio Fieravanti, Stefano Schiavo, Pietro da San' Giovanni il tamburino, Barto-
lomeo fiorentino, Bartolomeo da Bologna trombetti, Jacomo dal Prete, Paulo ragazzo di
Jacomo Grati et altri.
Giunti a Venetia, et armate le galere, mentre aspettavano di esser commandati dal pon- lU
tefice in Ancona, dove il duca di Venetia con 14 galere et altre assai che salivano al numero
di 84 erano venute ad Ancona, il papa, aggravandolo il male, alli 14 d'agosto, il martedl a
hore 3 di notte, nel sesto anno del suo papato et il 59 di sua vita, si mori. Laonde li cardi-
nali alli 1 7, il venerdl, si partirono con il corpo del papa et con funebre pompa per passare
a Roma, dove dentro San Pietro in una tomba marmorea il fecero sepellire. 15]
Et a questa guisa ogni cosa si risolvfe in fumo, percioch^ 11 duca di Venetia si parti
con tutti graltri; vero b che li cardinali mandarono al re d'Ungaria 40 000 ducati, acciochfe
tenesse a freno 11 Turco.
Le galere de' Bolognesi si disarmarono et Achille Malvezzi se ne ritom6 a Bologna.
Ma Jacomo Grati, trovandosi aggravato da febbre, si fece portare alla patria alli 12 di set-
tembre, il mercoledl.
Giunti 11 cardinali a Roma, et data sepoltura al pontefice morto, subito fatte le pompose
essequie, entrarono in conclave per la creatione del papa nuovo.
II senato bandisc© li bislacchi, che non vaglino piii che soldi 42 Tuno et che non si
possa spendere altri quattrini che i bolognesi, et bandiscono 11 picchioni milanesi '. 251
Alli 28 d'agosto, 11 venerdl, giunge in Bologna 11 signor Tristano figliolo del duca Fran-
cesco Sf orza con 600 cavalli et buon numero di f anti per passare in Romagna ; f u dal senato
honorevolmente accettato et aUoggi6 nel palazzo di Giovanni Bentivogli. Poscia 11 di seguente
si parte, et seco and6 Galeazzo Marescotti.
Alli 30 di agosto, a hore 17, li cardinali concordi creano pontefice Pietro Barbo vene- 30'
tiano, nipote d'Eugenio IV, e fu chiamato Paolo II. Vennero le nuove a Bologna alll 2 di
settembre, la domenica, a hore 22, et si fece per tutta la cittk gran festa.
II senato elegge due ambasciatori per mandarli al nuovo pontefice a rallegrarsi seco
della sua assontione, et furono eletti questi*, ciofe: Cristoforo Caccianemici, Giovanni Guidotti:
li quali con honorata compagnia si partirono alli 16 di settembre, la domenica. 35
A dl 6 di novembre, 11 martedi, giungono a Bologna gli ambasciatori venetiani che anda-
vano al papa, 1 nomi de' quali sono questi: Nicol6 Soranzo, Ettorre Paschalino, Triadano
Gritti, Nicol6 Throni, Vittore Capello, Zaccaria Trivisani, Aloigio Foscarini, Jeronimo Barba-
rigo, Pietro Mocenigo, Andrea Leoni, 11 quali tutti fxurono del senato accarezzatL
Ritrovandosi Tantica amicizia et benevolenza fra' Genovesi et Bolognesi perturbata, per 40
occasione di certe represaglie dalFuna et dalPaltra parte operate, le quali ad amendue le
dette citt^ apportavano grandissimi danni nelle merci de' mercanti et altri viandanti, Giorgio
Paselli cittadino bolognese, allora pretore nella cittk di Genova, 8'interpose ad accordare
questa odiosa et dannosa discordia, che queste represaglie si sospendessero et che 1 Bolo-
gnesi et Genovesi ritornassero come prima amicissimi insieme, et benignamente gli riuscl 11 45
suo desiderio. Fu egli eletto procuratore a nome della cittk di Bologna, et conclusa la detta
40. postilla a stampa nel margine siitistro: 1464, 3 decembre e la data deirinstromento de' Genovesl nella »c/-
Poriginale — ^^. fostiila a stampa nel tnargine sinistro: 1464, u novembre e la data dello instromcnto de" Bolognesi
' Camera degli atti. » Camera degli atti.
I
lAA. 1464-1465] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 187
pace, sospese le dette represaglie per anni 10 awenire; della quale sospensione et salva-
condotto ne appaiono instromenti autentici da ogni parte celebrati.
Li signori antiani, per opprimere i bestemmiatori del nome di Dio et de' santi suoi, fanno
porre una catena alli pilastri del palagio del po'dest.H, sotto la ringhiera, per legar quivi i p. nj
5 bestemmiatori et castigarli con questo disonore della loro gran temerith.
A di 17 di decembre, il lunedi, venne in Bologna gran neve.
La chiesa di san Petronio quest'anno fu molto accresciuta mercfe degli ufficiali, che erano
Giovanni Guidotti, Giovanni Bianchetti, Bartolomeo Cospi, li quali fecero fabbricare da amen-
due le parti 4 cappelle, a cio intervenendo la soUecitudine del cardinale Santa Croce Angelo
10 Capranica legato, huomo religioso e devoto. Questi fu che fabbrico la sagrestia di San Mi-
chele in Bosco et ristord il dormitorio delli novitj del monastero di san Domenico, et in
San Petronio anche si veggono le sue armi nelle vitriate.
In somma quest'anno fu piovoso e tempestoso e nel tempo del raccolto vendevasi la
corba del grano lire due, la spelta soldi 11, la fava soldi 20; fu delFuva assai. II mese di
15 settembre fu con molte maligne nebbie; il sole splendeva poco et era di color smorticcio, sic-
come h di notte la luna, che si mostrava azzurra. Furono gran febbri, vaioli et mali di costa.
Anno di Cristo 1465. — Sono creati li magistrati della cittk per imbossolatione.
Alli 22 di gennaro, il martedi, a hore 5 e mezzo, venne in Bologna il terremoto, che
non poco ispavent6 le persone, ma dur6 poco.
20 Gli ambasciatori bolognesi che erano a Roma avvisano il senato che il papa dimostrava
di volere il libero dominio di Bologna, il che poi piii chiaramente rintesero da Giovanni
Guidotti, che si torn6 alla cittk, et dopo di lui dal iegato istesso et da Christoforo Cac-
cianemici et da Achille Malvezzi et da Paolo della Volta, li quali erano venuti a Bologna
con il detto legato alli 5 di febbraro, il martedi. Per il che, congregato il senato et havuto
25 sopra ci6 longo ragionamento, finalmente si disposero mandare nuovi ambasciatori al papa,
et furono eletti gl' inf rascritti, cio^: Paulo dalla Volta, Jacomo Marsili, acciochfe essi andas-
sero a persuadere il papa che volesse degnarsi iasciare vivere la citt^, come faceva, et gli
dimostrassero con vive ragioni che la citti vivea quieta et pacifica et che quando sua
Santitk voglia alterare altro modo di governo, se ne potrebbe cagionare la rovina di essa;
30 et che assai gli doveva bastare Tesser riconosciuto per signore, con havere et tenere li suoi
legati et ufficiali con tanto honore et amore come si faceva; et quando egli altramente pure
volesse fare che Tavvertissero che a' Bolognesi non mancarebbe raiuto di molti potentati per
difendersi, perch6 quando il duca havesse a' suoi voti il popol di Bologna, poteva bene consi-
derare come staria la sua riputatione et che la natura del popolo bologiiese era di esser
35 con dolcezza soggetto et non con asprezza, Li quali, bene instruiti, si partirono alli 23 di
marzo, il sabbato.
Essendo concluso il parentado fra Alfonso figliolo del re Ferdinando di Napoli prencipe
di Taranto et Ippolita Maria figliola del duca Francesco Sforza, parve al principe Alfonso
di mandare per la detta sposa. Et a questo effetto mand6 Federigo il fratello di etk di anni 14
40 con honoratissima compagnia di signori et altri gentilhuomini al numero di 484 et cinque-
cento pedoni; il quale gionto a Siena, hebbe nuova della morte della regina sua madre. Per lo
che egli et tutta la sua compagnia si vestl a negro et venne a Bologna alli 25 d'aprile, il
giovedl, et entr6 neila citth a hore 15 et dal senato fu condotto ad alloggiare nel palazzo delli
signori antiani et honorevolmente et lautamente egii et tutta la sua compagnia fu trattato.
45 Nomi delli signori che erano in sua compagnia : il prencipe di Salemo, il duca di Melfi,
il vescovo di Gaeta, Rainaldo del Duse, Anto'nio di Angelo, Antonio Caietano, Antonio da p. 1,4
Prignano, Francesco da Sant'Angelo, il CoIIella, Raimondo Danechino, Francesco Caracciolo,
Jacomo degli Acciaiuoli, Giovanni Pietro Guirini, Malitia et Galeotto Caraffi, Ferrante, Anto-
nio di Alesaandro, Silvestro Galletto, Alessandro, Francesco Santafede, Ctirlo Rospa, Nettorre
188 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1465]
Piairello, Pietro di Prignano, Berlingiero Caraffa, Matteo Crispano, il barone da Ricamo,
Marino Caracciolo, Tristano Caracciolo, Bigordo Pisarello, Giovanni da Vetralla et molti aitri.
Poi dopo due giorni si parti con tutta la compagnia per la porta di San Felice et
and6 a desinare a Castel Franco, ove il senato haveva fatto apparecchiare un magnifico
pranso, et d'indi pas86 a Milano. Dove sposata che ebbe Ippolita, et ordinate tutte le cose 5
per andare a Napoli al suo sposo, ella si parti insieme con Federigo accompagnata da 37
nobilissime donne et da molti cavalieri, che in tutto salivano a mille persone con 90 car-
riaggi; li quali giungendo a Confortino, furono accolti alle spese della citt^ al palaggio dt
Galeazzo Marescotto. Et d' indi partendosi, giunsero alle 22 hore a Bologna, dove con grandis-
sima pompa fu inconlrata et raccolta dalli magistrati della cittk et da tutta la nobiit^ di 10
essa. Alloggi6 in strk San Donato, nel palazzo di Giovanni Bentivogli et di Virgilio Malvezzi.
II di seguente Giovanni Bentivogli, per honorare la detta sposa et darli qualche piacere,
fa correre un palio di cremisino di pelo per Btrh. San Donato avanti il suo palagio; hebbe
il palio il barbaro di Jacomo Grati.
A dl 19 di maggio, la domenica, a hore otto, la sposa con Federigo et la compagnia si 15
parte di Bologna et passa a Fiorenza.
Alli 29 di maggio, il mercoledi, monsignor patriarcha d'Aquileia passa a miglior vita.
Se gli trov6 alla sua morte, fra gioie, argentaria, danari, cavalli et mobili, la valuta di sei-
cento migliaia di ducati.
A di 31 di maggio, il venerdl, nel contk di Bologna casca una tempesta si grande, che 20
rovina tutti li grani, c.nse, viti et arbori, et al Poggio de' Lambertini, a Galliera et a Ma-
lacompra gitta a terra molte case et fa grandissimi mali per ogni luogo.
Havendo il duca Francesco conceputo gran sospetto di Jacomo Piccinino, et per piii
dissimulare questo male, havendogli data (come k detto) la sua figliuola naturale Drusiana sotto
coperto inganno col re Femando si opr6 che al suo soldo il togliesse et lo facesse suo gene- 23
rale. Ritornatosene adunque il Piccinino con la sua sposa in Napoli, vi fu con ogni honore
possibile ricevuto. Ma volendo in capo di alquanti dl ritornarsene in Sulmona per porsi
a ordine di gire ad incontrare Ippolita principessa di Taranto, fu alli 24 di giugno, il lunedi
a hore 22, ritenuto insieme con Francesco il figliuolo et il conte Broccardo suo cancelliere
prigione, et poco appresso anco morto, nfe si puot^ saper mai certo di che qualit^ di morte 30
si morisse.
Vennero queste nuove a Bologna alli 11 di luglio, il giovedi. Federigo, che con la
sposa si trovava in Siena, inteso il caso miserabile del Piccinino, si ferm6 quivi per meglio
intendere come stava il fatto, et gionto alla fine d'ago8to, poi pass6 a Napoli, dove la sposa
fu con grandissimo trionfo ricevuta. 35
Giovanni Bentivoglio va a Milano a riconoscere il duca Francesco come suo parente,
et 6 accompagnato dagl' inf rascritti suoi amici: Paolo dalla Volta dottore et cavaliere, Chri-
stoforo Caccianemici cavalliere, conte Guido Pepoli, Pirrho Malvezzi, conte Andrea di Lu-
dovico Bentivogli, Matteo di Carlo Malvezzi, Ulisse Lambertini, Gabriele di Battista Poeti,
p. iis Aldrovandino di Giovanni Malvezzi, Floriano di Floriano Grif foni, Andrea di Jacomo Ingrati, 40
Bonifacio di Bartolomeo Vitali, Marco di Battista da San Piero, Eliseo di Jacomo degli Orsi,
Antonio di Jacomo dal Lino, Francesco Castello, Gasparro di Filippo Bargellini, Bonifacio
di Sinibaldo Cattanio, Jacomo di Cantaglino da Salese, Giovanni Battista Merighi, Filippo
di Bartolomeo Mangioli, Egano di Guid'Antonio Lambertini, Giovanni Papazzoni, Gasparo
di Merigo Bocchio, Filippo Cancelliere da Milano, Bartolomeo dalla Calcina siniscalco. Fu- 45
rono in tutto cavalli 115 con 13 carriaggi, et erano vestiti d'oro, di seta et di argento; et
si partirono di Bologna alli 2 di luglio, il martedi.
II duca 6 awisato della venuta di Giovanni Bentivogli; lo manda ad incontrare fino a
Parma per un suo fratello con una nobile compagnia, et fatte le debite ceremonie, amendue
40. nelPoriginale Giffonl
[AA. 1465-14661 DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 189
passarono a Milano insieme, et giunti alla porta della cittk, il duca li venne ad incontrare
et li condusse al suo palaggio con gran f esta et honore, accarezzandolo come parente ; dove
Giovanni col duca stette insino alli 30 del detto mese; et chiesta licentia di ritomarsene a
Bologna, il duca fece cavaliere aurato Matteo di Carolo Malvezzi et poi lo licentio '.
5 Mentre che Giovanni Bentivogli era a Milano col duca, Jacomo di Giovanni Marsili, uno
del numero del senato, alli 20 di agosto, il martedl, passa a piu felice vita. Et fu sepellito
con pompa funerale alla chiesa di san Domenico. Non fu posto alcuno in luogo suo, per-
chh era de' sopranumerari.
Alli 20 di settembre, il venerdi, a hore 23, fu la ecclisse del sole et fu grande carestia
10 di frumento, percioch^ la corba valse lire due et soldi 16; fu anco poco vino.
Drusiana figliola naturale del duca, gik moglie del conte Jacomo Piccinino, alli 1 7 di ot-
tobre, il mercoledi, giunge in Bologna ; andava a Milano al padre tutta di negro vestita con
gran copia d'anella in dito. Fu honoratamente dalla citt^ ricevuta et aIIoggi6 nel palazzo di
Giovanni Bentivogli, et poi passo a Milano.
15 Alli 14 d'ottobre, il lunedi, con li due giorni seguenti li gentilhuomini che havevano ac-
compagnato Ippolita Maria principessa di Taranto a Napoli ritornano a Milano.
Alli 31 del detto mese, il giovedi, giungono in Bologna li figlioli del duca di Milano fatti
cavalieri dal re di Napoli, che havevano accompagnata Ippolita loro sorella, et si fermarono
in Bologna insino alli 2 novembre; alloggiarono nel palagio di Giovanni Bentivogli.
20 II legato si delibera passare a Roma al pontefice; et il senato, inteso Tanimo suo, gli dk
due ambasciatori per trattare le cose pertinenti alla repubblica col papa, sendo che egli do-
mandava cose che erano alla cittk molto gravi, et percio essi temevano di rompere la pace
con il papa. Si partirono il detto legato et gl' ambasciatori alli 17 di novembre, la domenica,
di Bologna.
25 II signor Domenico Malatesti signore di Cesena muore ; et a dl 6 di decembre, il venerdi,
il campo della Chiesa passa sopra Cesena et si rende d'accordo, et Tarcivescovo di Trappassa
a dl 7 del detto mese, il sabbato, vi entra per governatore.
In questo anno sono levate via le crescimonie che erano sopra il datio delle moline, le
quali crescimonie erano state circa 20 anni. Et ci6 fu per mera bontade del pontefice.
30 In somma questo anno per tutto il mese di giugno fu humido et tempestoso, et per
questo fu sl gran freddo, che gli huomini furono forzati di amicarsi il foco. Fu assai fru-
mento et legumi, ma poco vino. II raese' di luglio, di agosto et di settembre furono secchi /.»/<»
et caldi insino alli 19 di settembre et da indi in poi il freddo si fece della stagione padrone
dandoci pioggia et nebbia. II mese di decembre fu talmente calido, che pareva esser la
35 primavera, et cosi stette insino alle 23 e poi ne diede neve et venti et una leggiera et breve
pestilenza et mal di punta.
Anoo di Cristo 1466. — Si cavano li magistrati della citti per imbossolatione.
Francesco de' Sanguengi de Urbe podestk di Bologna et per li secondi Luchino de' Ne-
gri da Savona capitano et pretore.
40 Giungono in Roma il legato di Bologna et gli ambasciatori, et merc^ della bontk di-
vina conchiudono il modo del governo della cittk senza fare mutamento veruno, et fatti et
segnati per il pontefice li capitoli.
Frattanto che U suddetti ambasciatori passavano verso Roma, dubitando il senato che il
pontefice noo si havesse a piegare alle loro domande, ma che volesse stare nella opinione di
45 prima, di volere il libero dominio di Bologna, et che volesse alla citta muover guerra, vo-
lendo esso provedersi a terapo contro ogni sinistro accidente, mandarono a Milaoo a chiedere
aiuto al duca, per difendersi, bisognando, dal papa, al quale il duca fece iotendere che oon
• Li^o de' DoUori, fogllo i.
190 HISTORIA DI BOLOGNA (A. 146«)
temeiwero di cosa alcuna et che gH era per aiutarli in tutte le loro occorrenze; nfe vi po»e
tardanza, percioch^ fece porre ad ordine il siprnor Tristano, il figliuolo, con molte bajide di
cavalli, afllinech^ passasse a Bologna. II che inteso dal papa, mostrb di dissimulare quello che
haveva in animo di soggiogarsi Bologna, serbandosi a piii commodo tempo di far quello
pensava; et frattanto pensd di far cosa che paresse esser grata al senato che allhora go- .'
vernava, la quale egli giudicava che a tempo avesse a partorire cosa che gli haverebbe fa-
cilitata la via al suo secreto desio, et fu di capitolare con grambasciatori et fra graltri ca-
pitoli porvi che Giovanni Bentivogli fosse capo del senato et che gli altri senatori parte ne
sedessero per sei mesi, gli altri stando in piedi, et cosl si facesse successivamente, ma che
sempre Giovanni sedesse et potesse dare due voti ne' partiti che si facessero. Questo fece il 10
papa per accendere invidia contro Giovanni, giudicando che gli altri senatori, sendo come lui
nobili, non potrebbono sopportare questa cosa et che perci6 fra di loro nascerebbe et invidia
et discordia; il quale mezzo sarebbe poi al pontefice facile per acquistare il libero dominio
della citt^ Nel vero il papa penab a questo tratto una cosa et poi ne riusci un'altra; perchfe,
credendosi con questo mezzo rovinar Giovanni, maggiormente Valzb et gli diede il primato della 1 o
cittk nelle mani, come piu a basso si intenderk; et egli si fece piu che signore di Bologna.
CapitoI6 adunque il papa con grambasciatori et segn6 li capitoli. Et rambasciatore
Giovanni Guidotti lieto a Bologna f ece ritomo, che f u alli 3 1 di gennaro, il venerdi ; et entrato
in senato, con grandissimo contento di tutti manifest6 questo accordo. Poi il d\ seguente,
che fu il primo di febbraro, il sabbato, fecero pubblicare alia renghiera essersi capitolato con 20
il papa, et ne fu fatta allegrezza, ma per6 non si lessero li capitoli, perchfe si aspettava il
legato che li havesse ad esseguire; nondimeno si levarono le crescimonie che erano sopra
li datj delle moline, che erano cosi perseverati per anni 20.
In questo istesso giorno giunge il signor Tristano con 500 cavalli a Bologna dal duca
Francesco mandato, come promesso haveva; fu egli alloggiato nella casa di quei dalle Cor- 25
reggie et la sua compagnia per lo contato.
/. ur Vengono nuove in Bologua della gran rovina che fatto haveva il ter'remoto nelle parti
di Puglia; et prima che in Consa cittk vi erano morte 20 persone, che in Tedora cittk ve
ne morirono 19, che a Paffano vi morirono 16 persone et rovino !a rocca, che a Lovetto,
sendovi il prencipe di Salerno che veniva da visitare la maestk del re Ferrando, erali cascata 30
addosso la casa, ma per6 non era stato punto offeso, che in Calitri erano rovinate 15 case,
che in Calabretto erano morti 24 huomini ; f ece anche il terremoto assai danni a Pestecchio,
Sant'Andrea, Caierano, San Mondachio, Capastelle, Accero, Leone et Vallata.
A dl 2 di marzo, la domenica, Jacomo dal Lino, uno del numero de' sedeci, passa da
questa airaltra vita, non senza sospitione di veleno et per invidia; non fu posto alcuno in 3j
suo luogo per esser delli sopranumerari.
A dl 8 di marzo, il sabbato, Francesco Sforza, di eta di sessantacinque anni, essendo stato
sedeci anni signor di Milano, per repentina morte pass6 a miglior vita. Et Bianca sua moglie
d'animo virile la notte stessa convoc6 il conseglio et altri primati della cittk et con eiegante
oratione dispose tutti a non far tumulto nella cittk; poi scrisse a molti potentati la morte del 40
marito et gli preg6 a dover mantenere li figliuoli in signoria. Et cosi Galeazzo, che era a
Lione con 6 mila persone in aiuto del re di Francia, venne a Milano a dl 20 di marzo et
come primogenito. successe al padre.
Spiacque la morte del duca assai a' Bolognesi, et Tristano, intendendo la sua morte, tosto
con tutta la sua compagnia pas86 a Milano, il giovedl: era di anni 22 incirca, I Bolognesi 45
eleggono ambasciatori a condolersi con Galeazzo della paterna morte et con la duchessa
Bianca et anco a congratularsi della tanta assontione di Galeazzo et proferirli ogni suo
potere, bisognando. Fu ambasciatore Nicoloso Poeta, et si parti alli 21 di marzo, il venerdi,
accompagnato da onorevole compagnia.
3-I4. um segruo a fenna ntl nmrgiue simistro
[A. 1466] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 191
AUi 23 di marzo, la domenica, il signore Alessandro Sforza fratello del duca Francesco
giunge in Bologna, che veniva da Pesaro et passava a Milano per visitare la cognata et il
nuovo duca; alloggio nel palazzo di Giovanni Bentivogli suo genero, poi si parti per Milano.
Alli 29 di marzo, il sabbato, Nicoloso Poeta ambasciatore ritorna da Milano.
5 Alli 4 di giugno, il mercoledi, il senato comanda che sia levato il confallone ad Amorone
di Alberto Guidotti confalloniere di popolo e poi il fa bandire per havere ingiuriato il senato.
Alli 8 del detto mese, la domenica, Angelo Capranica cardinale et legato di Bologna,
insieme con Paolo Volta, uno delli due ambasciatori che erano andati a Roma per li fatti
della cittk, come si h detto nel 1465 sotto il di 17 di novembre, et entrato in conseglio
10 alli 12, il giovedi, manifestb li capitoli fatti dal papa, li quali erano tali:
Che il senato fosse di 21 cittadini, li quali insieme con il legato havessero a trattare
le cose della repubblica, et questi rimanessero nel magistrato insino che vivessero, et man-
cando quelli, succedessero in luogo li loro primogeniti legitimi et naturali, se fossero pero
d'anni 30 o piii, ma non di manco;
15 Che la metk di essi dovessero esser presidenti per sei mesi delFanno, et cosi si segui-
tasse di mano in mano; ma che Giovanni Bentivogli havesse a presedere di continuo nel
detto senato et potesse dare dui voti per partito.
Et cosi Giovanni rimaneva capo del senato, ciofe delli sedici riformatori della cittk, che
questo era dimandato senato, tenendo il nome antico per' esseme sedici ordinari et cinque fi. ns
20 straordinari overo sopranumerari, come habbiamo detto avanti; et perch^ allora mancava uno
al numero delli 21, per esser morto Jacomo del Lino, parve al legato che se ne ponesse uno
in quel luogo et da tutti fu eletto Jeronimo di Antonio Ranucci dottore in medicina, il
quale il giomo seguente, che fu alli 13 di giugno, il venerdi, nel senato fu accettato.
Nomi et ordine del senato antedetto: Giovanni d'Annibal Bentivogli capo del senato,
25 Scipione di Gabbione Gozzadini dottore, Carlo di Giovanni Malvezzi primo conte della Selva
fatto deiranno 1455, Ludovico d'Antonio Caccialupi, Galeazzo di Ludovico Marescotti, Ja-
como di Pellegrino Grati, Christoforo di Braiguerra Caccianemici, Dionisio di Bartolomeo
Castelli, Nicoloso di Battista Poeti, Bornino di Bagarotto Bianchi, Pietro d'Andrea del Purgo;
tutti questi dovevano sedere per li primi sei mesi. Et questi seguenti sedevano per li secondi
30 sei mesi: Ludovico di Andrea Bentivogli, Paolo di Giovanni detto Zono dalla Volta dottore,
Nicol6 di Jacomo Sanuti conte del Bagno, Jeronimo d'Antonio Ranucci medico, Virgilio
di Gasparo Malvezzi conte di Castel Guelfo, Giovanni di Bartolomeo Guidotti, Giovanni di
Lodovico dalle Armi, Carlo d'AIemano Bianchetti, Christoforo di Rainaldo Ariosti, Bartolo-
meo di Mino Russi.
35 Fu cominciato quest'ordine alle calende di luglio, il martedi, et a questa guisa Giovanni
Bentivogli diventb istimato et grande nella repubblica bolognese et acquisto grandissima ripu-
tatione appresso li signori d'Italia, di modo che ciascuno a lui ricorreva come a capo et
signore legittimo della cittk.
II signore Pino Ordelafo signore di Forll, havendo sospetto delle genti d'arme del duca
40 di Milano che ne venivano dal reame di Napoli, fece provisione di gente aiutato dalli Ve-
netiani, cioh Giovanni Francesco della Mirandola et Silvestro del Conte con 500 cavalli;
et tutti li formenti fece portargli cosl in fascio dentro la cittk. Et a dl 29 di giugno la do-
menica, vennero nel contk di Bologna 2000 cavalli del duca di Milano, che venivano dal
regno, et stettero sul Bolognese insino alli 15 di settembre. Erano li conduttieri questi: il
signor Buoso, il signor Roberto et il signor Costanzo da Codignola.
Alcuni cittadini di Firenze fanno trattato contro Pietro di Cosmo Medici et suoi amici
per fare nuovo stato in Fiorenza (fu alli 28 di agosto, il giovedi) et anco per far prigione
overo uccidere il detto Pietro, et furono questi, cio^: Luca Pitti, che ambitiosamente per
easer molto grande desiderava di succedere al luogo di Cosmo, Angelo Acciaiuoli, che per
1-3. un segno a peima nel margine aimistro
192 HISTORIA DI BOLOGNA (AA. u«6-i4671
odi particolar! la ruina de' MedJci procurava, EMotisaM Nerone, che haveva in|^nnato
Piero de' Medici con 11 cattivi consigli, il quale sperava che, per essere il Pitti poco atto ad
esser capo del govemo, fosse questa dignit^ dovuta sopra sfe ricadere, Nicol6 Soderini, che
amava che la repubblica con maggior libertk sotto i suoi raagistrati vivease, et molti altri di
Fiorenza. Li quali accordaronsi per forza di danari con Ercole da Este, che haveva fatto adu-
natione di gente d'arme a piedi et a cavallo nel contado di Modena e di Reggio, che erano
da 15 mila persone, et era ito alle confine del Frignano con gl' infrascritti capitani: Guido
Rangone, Giovanni Francesco dalla Mirandola, il signor di Carpi et il signor di Correggio.
Di che Giovanni Bentivogli havutane piena notizia, ne avviso Pietro Medici et fu alli
2 di settembre, il martedi, et vi mand6 dalle montagne di Bologna oltre quattro mlla per- 10
sone armate et 1500 cavalli del duca di Milano. Et di gik avvisato Pietro, et intendendo
come questi soldati mandatigli da Giovanni erano vicini, cgU con ii suoi amici entr6 nel pa-
/• »19 lagio della 8i'gnoria, et avanti il conseglio manifestato a pieno il fatto, fece privare del ma-
gistrato Luca Pitti; et fuggimo li compagni, ciofe: Diotisalvi Nerone, Angelo il fratello et
Filippo Neroni et Lorenzo di Tomaso Soderini et Nicol6 Soderini in Venetia et Angelo 15
Acciaiuoli con due figlioli a Napoli, Silvestro il nipote in Sicilia et molti altri loro partig-
giani andarono in altri vari luoghi d'Italia, i quali tutti furono tosto dichiarati ribelli; et
molti altri furono carcerati, restando vano il lor dissegno. Luca Pitti, per la promeasa di
un certo parentado che haveva da Pietro havuta, si rest^ in Fiorenza, benche con poca ri-
putazione, nh quasi da niuno amato, come huomo ingrato, violento et di poca fede istimato.
Alessandro da Pemgia, vicario del vescovo di Bologna, fa pigliare don Giovanni da Viena
capellano della pieve di Scargalasino ; fu alli 5 di novembre, il mercoledi. Et per haver uc-
ciso Antonio Pegolotto et fatti altri maleficj, il fa porre prigione, dove sta insino alli 6 di
gennaro del seguente anno.
Airultimo del presente anno, nella fine di decembre, Jacomo degringrati, uno del numero
de* sedeci riformatori della citt^, passa alFaltTa vita; fu sepolto nella chiesa de' Servi. Questi
nel vero fu huomo omato dei beni deiranima et del corpo et per le sue eccellenti virtii di-
venne senatore et cavaliere aurato et fu quello che diede principio alla grandezza della sua
famiglia, dalla quale poi sempre ne sono usciti huomini di grado et di virtu molto lodati.
■ Anno di Cristo 1467. — Si creano li magistrati per imbossolatione come b consueto. 30]
Radunato il senato insieme elegge, in luogo di Jacomo Ingrati, NicoI6 di Pietro Al-
drovandi.
Adl 26 di gennaro, in lunedi, Sforzino, figliuolo naturale del duca Francesco duca di
Milano, si fugge da Galeazzo Maria con poca gente et va a Correggio et di poi in Bresciana
et si assolda con Bartolomeo da Bergamo. , 35]
Giovanni di Musotto Malvezzi k fatto vicario di Galliera, contado di Bologna, con tutte
le terre a lei vicine.
Del mese di febraro il signor Alessandro Cudignola signor di Pesaro si acconcia con la
signoria di Venetia con la condotta di due mila cavalli con grossa provisione.
Mariano figliolo naturale di Jeronimo Bargellini alli 11 d'aprile, il sabbato, 6 ferito a 40
morte da Stefano suo fratello; fu con esso lui in compagnia Nicol6 di Marchione Maurina
beccaro; hebbe pifi di 30 ferite et di ci6 ne fu colpevole Luca di Guglielmo Bambasaro.
Nicol6 Maurina hebbe bando et li beni confiscati et la taglia dietro; Stefano hebbe bando
di lire mille di bolognini et della testa et confiscatione de' beni; Luca Bambasaro et Ni-
colo Maurina furono banditi per ribelli et perdettero tutti li beni. Mori il detto Mariano 45
alli 28 d'aprile, il martedl, et Iasci6 suo herede universale Giovanni Bentivogli.
Diotisalvi Nerone et Nicol6 Soderini, con gl' altri f uomsciti di Firenze, desiderosi di f ar
guerra alla patria loro per cacciarne i loro awersari, tirato che hebbero alla loro divozione
Giovanni Francesco Strozzi, che erav con Palla suo padre stato molti anni innauzi cacciato
[A. 1467] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 193
di Firenze, et molto facoltoso si viveva in Ferrara, et con costui e con molti altri fuorusciti
andarono a' Venetiani a fargli intendere il calamitoso stato loro, et che per aver voluto difen-
dere la patria loro, erano stati di Fiorenza cacciati ; et biasimando la casa de' Medici, come
tiranna della patria loro, dicevano che col favorire Francesco Sforza duca di Milano, tolto
^5 haveano a' Venetiani l^occasione d' insignorirsi dello stato di Lombardia. Ne commossero con
^^ queste parole talmente il senato, che l'indussero a pigliar l'arme contra Fiorenza. Per il che
^B Bartolomeo Coleone da Bergamo, capitano de' Ve'netiani, ad instanza del detto senato, passb a p. iio
^r questa impresa con grosso essercito, et con esso lui Hercole da Este mandato dal duca Borso
m in f avore de' Fiorentini fuorusciti con molte genti ; vi erano ancora il^signor Alessandro Sf orza
iO da Cudignola et il signor Costanzd Grosso giovine naturale del signor Alessandro Sforza,
Sforzino figliolo del duca Francesco naturale, Braccio Vechio, il signor Pino Ordelafi di
Forll, il signor di Carpi, cio^ il signor Marco, Giovanni Marco Pii di Sabaudia, il signor
Galeotto della Mirandola non meno pellegrino che valoroso cavalliere, Astorre Galeotto figliolo
del magnanimo Manfredi signore di Faenza, Silvestro del Conte, che tanto fu valoroso guer-
13 riere, il signor Francesco da San Severino, il signor Gherardo Martelengo, il signor Antonio
Caldora, il conte Pietro da Gambaro, Deifebo dairAnguillara figliolo dell' inf ormidabile conte
d'Aversa, Leonello ardito cavaliere nato del valoroso capitano Tiberto Brandolini, Affricano
da Canetoli patricio di Bologna et di essa ribello, Antonello dal Borgo, Rizzo da Sotagno,
Franca Lanza d'Avisselo, Inglese con altri savi et valorosi cavalieri, il conte Nicolo, il conte
20 Ambrogio Contrari amendue splendidi cavalieri, Cola da Medicina di Bologna, che era certa-
mente di grande ardire.
Giunse adunque Bartolomeo con 14 000 soldati alla Massa de' Lombardi et a Lugo, ove
stette senza dimostrare segno ove volesse passare. Per il che ognuno stava sospeso et di questa
cosa molto dubbioso; et la lega fatta innanzi fra il re Ferrante di Napoli, Galeazzo Maria
duca di Milano, Fiorentini et Bolognesi con altri aderenti intendendo questo, cominciorono
a temere di qualche novitk; et perci6 condussero per loro capitano Federigo conte di Ur-
bino, il quale venuto in Romagna con 1' Ursino et con 1 3 mila soldati a piedi et a cavallo,
si ferm6 alla Cotina, luogo fra Faenza et Forli, guastando ogni cosa nel Faentino, per essere
signore Astorre con Bartolomeo da Bergamo et per havere uccellata la lega; poi alli 3 di
maggio, la domenica, d'indi partendosi, pass6 a Solarolo sempre danneggiando il paese del
signor Astorre, et alli 13, il mercoledl, giunsero a Castello San Piero et il di seguente al
fiume Idice per raeglio assicurarsi da' nemici, che pure si avicinavano.
Alli 17 di maggio, la domenica, il signor Alessandro con Costanzo il figliuolo passa ad
Imola et vi pone Tassedio, per costringere il signor Taddeo a ridursi a' suoi voti.
35 II duca Galeazzo f rattanto si parte di Milano con 42 squadre d' huomini d'arme et buon
numero di fanti et viene verso Bologna, per andare contro Bartolomeo Coleone. Laonde
alli 20 di maggio, il mercoledl, gionse al Borgo Panigale, et quivi lasciando ressercito, entr6
in Bologna, ove con grande honore fu ricevuto; et andato in palazzo a salutare gli signori
antiani, fece cavaliere aurato Carlo di Melchiore Bargellini uno delli signori antiani, et ha-
40 vendo con gli signori antiani cenato, voUe ritomare al Borgo Panigale al suo essercito; il
quale alli 21, il giovedi, pass6 al ponte d'Idice con alcuni cavalli scelti et fu a 'longo ragio-
namento con il conte di Urbino et con il cavalliere Ursino. Ora nel ritorno che egli fece
per Bologna, giunto avanti la casa di Francesco di Jacomo degl' Ingrati dottore, fu con una
sontuosa et ricca coUatione di confetti egli et con la sua compagnia ricevuto, et prima che
45 d'indi si partisse, dopo Thaver lodata la gentilezza di Francesco, il duca il fece cavaliere,
et poi si usci di Bologna et and6 al Borgo, accompagnato da molti nobili cittadini.
II giomo seguente il duca con tutto Tessercito passa per la citt^ et si conduce all' Idice,
ove era il conte di Urbino. Vennero parimente quivi di Toscana Ruberto da Cudignola
et don Alonso con 2000 huomini' d'arme et cosl ressercito augment6; erano capi di questo />. m/
50 essercito gl' inf rascritti, ciofe: il duca di Milano Galeazzo Maria imperatore di tutto Tesser-
T. xxxm, p. I - 13.
194 HISTORIA DI BOLOGNA fA. 14671
cito, il conte di Urbino Federico da Monte Feltro, omato di molta sapienza et molto ave-
duto neiressercito militare quanto altro capitano fosse a questi giomi, il cavaliere Ursino,
don Alonso parente del re di Napoli, fortiMimo et astuto capitano, il signor Corrado da
Cudi^ola, il signor Buoso Sforza, Pietro dal Verme figliolo del conte Aloisio, il conte Ga-
sparo da Vilemercato degno di non poca laude, Giovanni di Scipione Pallavicini, Filippo da 1
Ugubbio cavallier prestantissimo, il conte Ugo da San Severino, il conte Jacomaccio Torelli
et ii conte Marsilio suo fratello, Gismondo Brandolini, Antonio da Correggio, don Arrigo
duca di Calabria figliolo del re di Napoli, Tristano saggio cavaliere figliolo del detto duca,
Roberto da San Severino di molto valore, Roberto degli Orsini da Roma dignissimo barone,
Giorgio Schiavo dalla Zazzera cavalliero virile, Donato del Conte, il signor Ludovico nipote 10
del cavalliero Orsino, il signor Giordino da CoUe Alto, Francesco Ubaldini, il formoso et be-
nigno guerriere Annibale da Caio, Francesco da Sassatello, Bartolomeo Zanardo della degna
famiglia de' Landi di Piacenza, Giovanni Carlo Angusciola nobile piacentino, Ettore Rivalta
piacentino, Rubino Seccamelega piacentino, Giovanni Pietro Bergamino da Lodi, Scaramuz-
zetto allievo degno del conte Fiancesco Sforza duca di Milano et molti altri famosi guerrieri. 15
Ora intendendo Bartolomeo Coleone il grande apparechio de' soldati si faceva airidice w
contro di lui, temendo di qualche insolito assalto, rivoc6 il signore Alessandro con tutte le
genti dairassedio d'ImoIa et alla bastia fra Faenza et Cudignola et Castello Bolognese lu<^o
sicuro si ritiro, dove fortificandosi con fossi et argini, se stesso et il campo assicurava. Ve-
dendo 11 duca che Bartolomeo si era ritirato, volle passargli dietro, et alli 29 di maggio, il 20
venerdl, passb a San Prospero sotto Imola, fermandosi vicino al campo nemico da tre miglia,
et pose ressercito suo a ordine in cento et tre squadre. Bartolomeo vedendosi tanto avvi-
cinati gli nemici suoi, si parte et passa piu oltre alla Cosina et quivi si ferma, ma il duca,
che come il cane, che la traccia segue, non Tabbandona, ma lo seguita et alloggia nelli me-
desimi alloggiamenti ove il giorao avanti era stato Bartolomeo. Bartolomeo che pur vede 25
che il duca lo va tracciando, dubita di qualche stratagemma, et percio lasciando ressercito
fuore di Faenza alla Cosina, entra nella cittk ad alloggiar la notte, et perch^ 11 soldati non
stessero otiosi.
Erano amendue li campi vicini a un mezzo migHo. II duca manda alcune bande di
cavalli et fanti ad assediare Mordano, che era del signor Astorre, et acciochfe facilmente 30
il soggiogassero, il senato alli 15 di luglio, il mercoledl, vi manda la bombarda grossa con
le debite provisioni. Ma cio fu vano, perchfe il dl seguente il castello di Rubano resto
In potere delli nemici; 11 che pose non picciol dubbio al duca et al senato, che il signor
d'ImoIa non vi tenesse mano et con Bartolomeo fosse d'accordo. Per il che 11 duca ritiro
Tessercito a Bracola del territorio di Bologna, poi alli 21 di luglio, 11 martedl, passa alla Re- 35
cardina, et gli nemici gli vennero dietro insino a Cantalupo, saccheggiando i luoghi circo-
stanti di Medicina, di Castel Guelf o ; et a questa guisa questi due esserciti I' un Taltro anda-
vano seguitandosi senza far cosa alcuna: dicevasi che 11 Venetianl non volevano che per
anco si combattesse. Pure alla fine, lasciando 11 duca Tessercito nelle mani del conte d'Ur-
A »« bino, and6 a Fiorenza accompagnato da molti signori et fanti; et frattanto alli 25 di' luglio, 40
11 sabbato, Bartolomeo con tutto Tessercito si parti da Cantalupo per passare alla Mezzolara,
vllla situata vicino al fiume Idice, per quivi alloggiare; ma sopragionto dal conte d'Urblno,
che haveva posto Tessercito suo in ordinate squadre con tanto diritto stile, che era cosa
maravigliosa a vedere, et piu sarebbe stato se 11 luogo dove si scontrarono f osse stato ampio
et largo. Or quivi il detto capitano, comandando con molto amore et ardire a questo et a 45
quelFaltro cavaliere che fossero animosi guerrieri (facendo anco 11 aimile Bartolomeo), sl
diede ne' stromentl con fiera voce, si attacco una zuffa aspra et longa, la quale dur6 in sino
ad un'hora di notte; quivi vedevasl hor questo et hor quello chi morto, chl ferito et chi
' GiovAmn Sabbadino dklu Arobnti, cap. 33.
lA. 1467] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 195
• per urto cadere a terra da forti destrierl. Quivi il suono de* stromenti et delle grida et
fieri colpi deirarmi sopra Tarme et lo spaventevole rimbombo delle mortali spingarde si udi-
vano. Fra questo conflitto si vide il cavalliere Roberto Orsino con la spada in mano oprarsi
con tanta prodezza et ardire, che era cosa miracolosa a vedere. Jacomo dalla PaduUa, che
5 con molto ardire si portava, fu sopra il ginocchio da una spingarda ferito e cosl morto
sopra il cavallo dal campo fu cavato. Quivi sopragiongendo i valorosi Torelli con le acute
lanze, il magnifico capitano del re di Napoli, don Alonso, Donato del Conte, il conte Ugo
da San Severino, il signor Giordano, Giovanni Pietro delli Bergamini, Scaramuzzetto, il si-
gnor Ludovico Orsino et Giorgio dalla Zazzera schiavo cavalHere di grand'animo, che es-
10 sendo gik stato nel viso ferito faceva cose inaudite.
Tutti questi furono in luogo di campioni et forti defensori della lega, tra' quali come
fortissima colonna eravi il magnanimo signor Roberto da San Severino, che faceva quello
che operar potesse valoroso guerriero; et Tintrepido et valoroso conte d'Urbino trascorrendo
• rinsanguinato campo, inanimiva, et con parole et con fatti, il cuore de' valorosi soldati, et
15 il signor Buoso, che indefessamente or quinci or quindi teneva le squadre che non disor-
dinassero. Opera nel vero di etema laude, perch^ in questa battaglia, oltre il sublime stato
della lega, anco si conteneva quello di molti prencipi, se la fortuna f osse stata avversa ; della
quale il campo della lega ne era alquanto timoroso come savio, perchfe ognuno deve la forza
del nemico istimare, perche nel vero il campo de' Venetiani era potente e pieno di valorosi
20 capitani et soldati, li quali fecero opre maravigliose con l'arme in mano. Braccio Vechio,
Franca Lanza con Tlnglese vi restarono morti; et dietro loro seguirono il signor Francesco
San Severino, il conte Pietro dal Gambaro, il signor Gherardo da Martelengo, il gentil
cavaliere Leonello Brandolino, Antonio Caldora, il valente Rizzo da Soragno, Antonello dal
Borgo. Al signor Ercole Estense le fu morto il cavallo sotto, ma salito tosto sopra un altro,
25 et con Tacuta lanza et con la spada in mano mostr6 inestimabile prodezza, ma finalmente
fu con una spingardella ferito in una clavicula del piede. per il che fu forzato abbandonare
la sanguinosa battaglia, lasciando infiniti cavalieri bagnati di amare lagrime sotto grelmi per
pietk della sua ferita, la quale non meno impaurl il suo essercito, che facesse il Troiano per
la ricevuta morte da Achille; dove che, se non fosse stata la gran providenza del signor Alea-
30 sandro Sforza, che con singolare valore fortifico li suoi guerrieri alla cruda battaglia, erano
in pericolo di avversa fortuna; ma egli con molto provedimento rinfrancando il campo, il
gentilissimo giovinetto Constanzo suo caro figliolo fu preso da quei del conte d'Urbino, ma
tosto poi rilasciato per la sua virtu et gentilezza. Allhora il signor Alessandro, mostrando
la 8ua esimia virtu, ostava alle forze del glorioso conte di Urbino, n^ tra questi due ' sublimi /. «j
35 capitani la trionfal corona della vittoria si poteva giudicare a cui convenisse, perciochfe nel .
tempo della piu fiera battaglia le tenebre della notte sopragiunsero, et ne Iev6 il giudicio da
ogni parte ; n^, piii scorgendosi altro che tenebre, di volonth di amendue le parti se le pose
fine, perciochfe, avicinandosi, il signor Alessandro disse al conte di Urbino : " Vogliamo noi, o
" figliolo (cosi lo chiam6, perchfe li era genero), piu oltre procedere con Tarma sendo notte? ,.
40 Rispose il conte: " Hoggi assai parmi che habbiamo f atto „ et tosto si abbracciarono; et dato
il segno alla raccoha, ciascuno essercito si ridusse al suo campo.
Dalla parte di Bartolomeo ne rimassero tanti morti, che le chiese circostanti al luogo
della battaglia erano dairuna et Taltra parte di corpi morti occupate et la campagna piena di
morti cavalli; il numero de' feriti fu assai, percioche di molte carra di quei della lega furono
45 condotte a Bologna a raedicarsi; anche li spedali della commune gente erano pieni delli feriti;
poi del campo nemico ne furono caricate le navi al porto della Molinella, quivi vicino, et
condotti a Ferrara.
Mentre adunque che li dui esserciti erano alle mani, ne fu recata la nuova a Giovanni
Bentivogli, ii quale fatto tosto dar segno alla campana di San Jacomo, radun6 gran moltitu-
50 dine di popolo, per volere soccorrere il conte d'Urbino; ma il senato non voUe che si mo-
196 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1467]
veMe, M non era addimandato, et anche cot\ dal cavaliero La^ovico Bentivogli £a conaigliato, •
a) pcrchfc il caldo abbrugJava Taria, sl anco perchfe la via era longa da condurre il popolo
armato; ma piii vi si opposero per non porre la cilt^ in pericolo, perchfe se la fortuna si
fosac mostrata adirata contro il conte d'Urbino et fosse a Bartolomeo reatato inferiore, po-
teva 11 nemico facilmentc sospinto dalla vittoria paasare sopra la cittii et travagliarla. Men- 5
tre che il Benato consiglia sopra questo fatto, venne la nuova della vittoria a Bologna, di
che si fece gran festa. Ma nel vero se il popolo passava alla zuffa, non ^ dubbio che l'e»-
sercito di Rartolomeo ne restava rovinato. Nondimeno, come scrivono tutti U cronisti, questa
giornata fu una delle maggiori che da 100 anni in qua fosse fatta et maggiore anche sa-
rebbe ella stata se nella battaglia sc le fosse trovato ii duca di Milano, che, come 6 detto, 10
era in Fiorenza.
Mentre adunque che il duca tratta con li Fiorentini di darli aiuto per mantenere il loro
stato, essi Tassolsero di 80 mila ducati de' quali ne era debitore alla repubblica fiorentina 11
duca Francesco suo padre et pol gli promisero in tempo di guerra trecentomila ducati|; et
fatte fra di loro altre conventioni, si parti per Bologna. 15
Alli 27 di luglio, il lunedi, il conte di Urbino passa con I'e8sercito al ponte Poledrano
et Bartolomeo con le sue genti passa alla Molinella, et cjasctmo ne' luoghi suoi si fortifica.
E ben vero che il capitano Bartolomeo era in gran penuria di vettovaglia, et in particolare
di acqua buona per bere, perciochfe Tacqua del Po si vendeva quivi un soldo il boccale ; et
perci6 li Venetiani fecero fare un ponte di navi sopra il Po et per esso mandavano eglino 20
et 11 duca Borso vettovaglia al lor campo.
AUi 30, il giovedl, il duca Galeazzo giunge in Bologna et poscia riduce a Castel Franco
le sue genti, rimanendo il conte di Urbino al ponte PoUedrano; et li soldati del duca frat-
tanto pongono a sacco e pigliano huomini ct bestie.
Vedendo li Venetiani che le cose della lega succedevano in bene contro di loro, essi, 25
per smembrar ressercito della detta lega et renderla piii debole, concitarono Filippo mon-
signore fratello del duca di Savoia a muover guerra a Gulielmo marchese di Monferrato, il
/. M# quale domand6 aiuto al' duca Galeazzo, che era a Castel Franco; et egli volendo aggradlrlo,
alli 16 di agosto, la domenica, pigliando 2000 persone fra cavalli et pedoni, passa in Lom-
bardia per soccorrere il marchese Gulielmo. Vero e che poscia per mezzo del re di Francia 30
cosl fece che si pacificb Filippo col marchese. «
Mentre che questi due signori guerreggiavano insieme, li Venetiani apparecchiarono un
essercito per rompere la guerra in Lombardia al duca Galeazzo; et sendo gik a ordine per
far cotale effetto, fu portata la nuova della pace fatta fra di loro, nh piii oltre si pass6 con
il sudetto essercito. 35
II senato bolognese manda ambasciatori al duca Borso da Este per intendere s*egli con
Bartolomeo era confederato et se si dichiarava nemico de' Bolognesi, et a questo effetto vi
mandarono Paolo dalla Volta et Virgilio Malvezzi ; li quali andati, hebbero da lui in risposta
non esser mai stato nemico de' Bolognesi, avengachfe egli si dimostri di Bartolomeo amico,
et se ci6 egli fa, 6 per conoscere esser egli soldato de' Venetiani et per non tirarsi la guerra 40
in seno mostrandosi f ar altrimente, et che h et sempre sara amico de' Bolognesi ; et con simili
parole amorevoli li ambasciatori soddisfatti si partirono.
Alessandro Grati canonico di San Pietro alli 25 d'ag08to piglia la tenuta della cittk a
nome di Giovanni Battista Savelli novello govematore di Bologna.
Bartolomeo Coleone da Bergamo, sendo alla Molinella, s'inferma, et aggravandolo ogn'hora 45
piu 11 male, alli 20 d'agosto, il giovedl, si fa portare in Argenta, et il suo essercito d'indi
partendosi, si conduce a Mordano al signore Alessandro Sforza, che ne era rimasto governatore.
Tutto questo intendendolo il conte d' Urbino, ancor egli condusse il suo essercito al fiume
Idice alli 29 di agosto, il sabbato, ove il giomo seguente giunse Federigo, duca di Calabria
figliolo del re di Napoli con 16 squadre d'huomini d'arme, col quale era Ercole Malvezzi 50
[A. 1467] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 197
fratello di Ludovico, che era rimasto morto ad Ascoli della Marca, et egli haveva tutta la
sua compagnia.
Accresciuto adunque l'esercito, a dl primo di settembre, il martedi, il conte lo condusse
a Salustia nel territorio d' Imola et quivi si fortifico.
5 Alli 14 di settembre, il lunedl, si parte dairessercito del capitano Bartolomeo Sforzino
fratello naturale del duca Galeazzo et va a ritrovare il conte d'Urbino, et havuto seco ra-
gionamento, passa a Milano alla duchessa; et alli 22, il martedl, il conte San Prospero da
Imola et Bartolomeo passano a Pianzipani nel territorio di Ravenna.
Alli 24 di settembre, il giovedi, il conte passa a Riolo secco et d' indi manda alquante
10 bande di soldati a cavallo nella valle di Lamone a scorrerla et ne riportarono gran preda.
II che intendendo il capitano Bartolomeo venne a Russi et d'indi pass6 a Villafranca et
mandb nella valle di Lamone il signor Astorre Manfredi con alquante squadre di cavalli
per difensione di quel luogo. Di che awisato il conte, anch'egli vi mando alcune bande d'huo-
mini d'arme; dove venuti a zuffa insieme, scaramucciorono alquanto egualmente, ma finalmente
15 rimase il conte vittorioso, havendo pigliate tre squadre de' nemici, et a pena puotfe scampare
a Rontana Astorre.
Intendendo il senato di Bologna che il conte era intorno a Riolo secco per ispugnarlo,
vi mando la bombarda grossa; la quale sendo giunta' a Castel San Piero, per alcuni giorni p. 225
venne cotanta pioggia, che ella piu oltre non puotfe varcare. Ora essendo questi due esserciti
20 in questo luogo senza poter fare cosa memorabile, si giunse al mese di ottobbre, et gik mo-
strandosi il tempo di passare agli alloggiamenti, alli 23, il mercoledl, li soldati del duca di
Milano si partirono dal campo et passarono in Lombardia alle loro stanze.
Bartolomeo Coleone, per mostrare egli di havere fatto qualche cosa, partendosi da Russi
del mese di novembre, ando a Donandula, castello ne' monti Appennini, et il pigli6, d'indi
25 poi scese a Castrocaro alle radici di detti monti et vi pose Tassedio, ma per esser ben guar-
dato dalli presidj fiorentini, nol puot^ havere; et perch^ era ^h. tempo di condurre li soldati
alle stanze per la cattiva stagione del vemo, si parti et alle loro stanze mand6 li soldati. Et
a questa guisa questa guerra hebbe fine con poco guadagno et manco honore de' fuorusciti
di Fiorenza et di quei che gli havevano prestato orecchie.
30 Pietro d'Andrea del Purgo, uno del senato, alli 8 di luglio, il mercoledl, muore; et Carlo
Antonio di Francesco Fantuzzi a dl 21 h jftsto in suo luogo.
Alii 4 di novembre, il mercoledl, Carlo d'AIamano Bianchetti, uno del senato, passa airal-
tra vita, et h sepolto nella chiesa di san Jacomo; et in suo luogo h posto Giovanni di To-
maso Bianchetti.
35 Alli 10 di decembre, il giovedl, il legato si parte da Bologna chiamato dal papa; et
lascia in suo luogo Giovanni d'AmeIia et il senato manda in sua compagnia per ambasciatore
Jeronimo Ranucci. II detto legato piu non ritom6 a Bologna.
Presentendo il senato che il papa mandava a domandare il legato di Bologna per trattare
con esso lui del modo di havere il libero dominio della cittk, egli alli 18 di decembre, il
40 venerdl, elegge per ambasciatori Lodovico Bentivogli cavaliere et Virgilio Malvezzi acciochfe
tentino di saper la volontk del pontefice et cerchino che il governo della citth non si muti;
ma Ludovico, per esser vecchio et sopragionto dalla infirmitil, non puotfe andare a Roma,
bene preg6 il legato et Virgilio Malvezzi facessero la sua scusa presso sua Beatitudine: 11
che fecero '. Et il pontefice le rispose che non poco gli doleva del suo male, ma che bene
45 havrebbe havuto piacere di vederlo, perchfe havrebbe veduto un sincero huomo.
Mand6 il senato parimente a Milano al duca.
Tom6 alli S di marzo Paolo dalla Volta per ambasciatore a significarli la voIontJi del
papa et a trattar seco il modo di conservare la cittil.
' GiovANNi Sabbaoiito deixi Aroknti, cap. 22,
198 mSTORIA DI BOLOGNA [aa. i467-i46«j
Fu que8t'anno molto abbondante di fnimento, vino et frutti, ma nh vino, ni fnitti si
poterono raccogliere sul BologneHe merci de' soldati che guastomo ogni coaa; et perci6 il
vino valse la corba un ducato d'oro.
Del mese di giugno venne una gran tempesta nel cont^ di Bologna et fece danno aMai
negl' inf rascritti luoghi, cio^: a Cazzano, alla Recardina, a Budrio, a San Tomi, alla Gaiana, 3
a Medecina et nel Medesano; traveraando la Romagna, occup6 di largliezza per un quarto
di un miglio. Fu grande humidita per le gran pioggie, et creacettero i liumi uscendo de'
loro alvei et facendo gran danni; fu pestilenza nella citt^ et nel piano, flagell6 Castello
San Piero, Budrio et San Giorgio di Piano, et morimo assai persone, per6 piii vecchi che
giovani. 10
In questi tempi fiorisce Cola de' Montani da Seggio bolognese, huomo di grande ingegno
et di sublime eloquenza. Questi fu precettore di Jeronimo Olgiato, che fu uno delli con-
giurati che poi uccisero il duca Galeazzo Sforza di Milano.
f.n« Anno di Cristo 1468. — Sono creati 11 magistrati della cittk secondo il solito.
AUi 4 di gennaro, il lunedi, Achille Malvezzi cavaliere della Maggione rende lo spirito 15
al suo Dio, lasciando il corpo alla terra; fu con grandissimo honore da tutto il clero, dalli
magistrati della cittk et nobilth accompagnato. Fu sepolto in San Jacomo, et nel suo luogo
successe Astor di Virgilio Malvezzi 11 nipote. Fu Achille huomo astuto, di grande ingegno
et ardire et di grande autoritk nella citta, o per dir meglio, di molto timore nel senato,
bench^ egli fosse uno de' senatori; et tanto faceva il senato quanto piaceva a lui. Laonde 20
occorse, che essendo fatto dal senato Jacomo degringrati, ancora non essendo cavaliere
aurato, havendolo a odio Santi Bentivoglio perch^ egli con Achille delle cose da trattarsi
nel senato si consigliava, 11 cacci6 fuore del senato. II che saputo da Achille, chiam6 a 86
Jacomo, et radunato 11 consiglio, vi entr6 conducendolo seco, et posta sopra la mensa una
bacchetta, disse: "Colui che questa bacchetta muovera, dimostrera esser signor diBoIogna,. 25
Poi rivolto a Jacomo, disse che egli dovesse andare a sedere al suo luogo solito, et vi and6;
n^ fu alcuno che vi si opponesse, n6 che movesse parola alcuna, tanta era rautorita che
Achille dimostrava havere; per 11 che Giovanni Bentivogli temendo Achille, n6 volendo con
esso lui contrastare, vedendo non potere ottenere quello che egli desiderava, fece fare una
impresa ricamata nelle giornee, che in questi tcfmpi si usavano, la quale era un cane pelliz- 30
zone a giacere in terra con una mano sopra che teneva una bacchetta, accennando volerlo
percuotere con questo motto intorno la mano: " Sta giii, Pellizzone „ , significando per 11 pel-
llzzone Jacomo, che gi^ era pellizzaro, et per la verga se stesso interpretando.
Sl radunano in Pavla molti signori d'Italia del presente mese di gennaro, et vi vengono
molti ambasclatori per trattare della guerra si dovea fare contro li Venetiani che minacciavano 35
volersi opporre contro la lega, et furono questi: Galeazzo Maria duca di Milano, Federigo
duca di Calabria, il marchese di Mantua, il marchese di Wnferrato, ambasciatori del re di
Francia, ambasciatori de' Florentlni, Paulo Volta ambasclatore de' Bolognesi. Questi tulti
erano inclinatl alla pace per rispetto del Turco, che di continuo travagliava i Christiani nella
Morea et luoghi vicini. In somma conchiusero che si mandasse ambasciatori al papa a pre- 40
garlo che egU disponesse li Venetiani alla pace per bene universale della Christianit^ per-
cioch6 essl erano pronti dalla parte loro e deporre rarmi per provedere alle forze del Turco.
In questo mese di gennaro 6 tanto piacevole Taria et si dolce et ben disposta la stagione,
che si trovano In gran copia viole, rose et altri fiori et nel giardino di Marsllio da Loiano no-
taro furono prugne come dl estate et rose bianche delle quali ne fu fatto dono a Giovanni di 45
Amelia luogotenente in Bologna, Lorenzo da San Vittore sarto mo8tr6 noce verde et grosse
da confettare, cose non mai piu vedute iu questa cittk, Fu geimaro tutto tranqulllo et senza
neve et febbraro hebbe alquanta di i.eve, che solamente 12 giorni coperse la terra.
Alll 2 di aprile, il sabbato, havendosi posto in animo Taddeo Manfredi di riacquistare
y
[A. 1468] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 199
Riolo secco, et essendo concorde con li presidj, una notte vi va et con raiuto delli presidj
fa salire sopra le mura alcuni suoi fanti; 11 quali entrati, pigliano il castellano postovi dal
signor Astorre suo zio et del luogo affatto si fa padrone; il che molto spiacque al signor
Astorre.
5 AUi 23 d'aprile fu fatto vicario del vescovo Alessandro Ungari perugino.
AUi 25 d'aprile, il lunedi, trattando grambasciatori in Roma col papa le cose della sud-
detta pace, come piacque a Dio, in questo giorno ella si concluse.
AUi 2 di maggio, il lunedi, il signor Astorre Manfredi signore di Faenza ^ da Dio levato a »*7
dal numero de' viventi, et lascia tre figliuoli, ciofe: Carlo, Galeotto, Federico. Carlo tolse il
10 dominio senza alcun contrasto del castello et di altre fortezze et da tutto il popolo fu chia-
mato signore.
AUi 9 di maggio, il lunedi, giunse un breve papale al governatore et al tesoriero di Bo-
logna che ne rendeva certi della pace fatta per tutta Tltalia; et perci6 il reggimento fa
bandire che per tre giorni continui si tenessero le botteghe chiuse et si facessero processioni,
15 cominciando alli 11 di maggio con la santissima imagine della Madonna di san Luca. II
che si essequi a pieno, come se fosse stato il giorno di Pasqua.
A di 16 di maggio, il lunedi, viene una gran tempesta nel cont<\ di Bologna che flagella
et rovina grinfrascritti luoghi, ciofe: Camaldoli, la Crovara, Monte Calvo, Malavolta, Gaibola,
Mazzano; et a di 17, il martedi, di notte tempest6 negl' inf rascritti luoghi, cio^: gli horti della
20 Mascarella, Casaraltola, il ponte del Gombito, Val de' Bucchi, Sabbione di Piano, Minerbio,
San Marino, le case de' Fabbri, San Martino in Soverzano, Sales^; la qual tempesta fra tutte
le altre cose danneggib piu assai le canape et le viti et fece di molte fameglie della cittk,
ma piu de' contadinl, mal contente.
Ritrovandosi nella camera di papa Paolo le nuove ambascerie della lega da una parte
et rambasciaria de' Venetiani dairaltra, furono proposti tutti gli amici et aderenti che eglino
volevano fussero in detta lega et pace, et fra gli nominati vi furono li Bolognesi, che dal
re Ferrante di Napoli, da Galeazzo duca di Milano, dalli signori Venetiani et da' Fiorentini
furono nominati. II che dimostra in che stima fossero in questi tempi li Bolognesi appresso
li detti prencipi et signorie. Alli 27 di giugno adunque, il lunedi, furono nominati gli ade-
30 renti et ricevuti nella lega et ratificato il tutto.
Bartolomeo Coleone, che era nella Romagna, intendendo la detta pace fatta fra li nomi-
nati prencipi et signorie, al principio di luglio con Tessercito passa in Lombardia nel paece
de' Venetiani, et alli Fiorentini b restituito il castello di Donadola, al signor di Faenza
Riolo secco et al signore d'Imola Bagnara et Bobano. Et il duca di Calabria passa a Na-
35 poli et il cavalliere Orsino con 40 squadre insieme con don Alonso ritorna a Roma et la
Italia rimane pacifica.
II senato del mese di maggio conduce per capitani de' soldati della citth Antonio Trotti
di Alesaandria, Jacomo Rosso parmigiano, amendue nelle armi molti esperti.
Essendo conchiusa la pace, come si h detto, et essendo in Bologna Ercole Malvezzi, egli
40 si accomoda con la signoria di Venetia con grosso stipendio et con la condutta di cento
lanze, il quale si parte et passa nel territorio de' Venetiani.
Alli 14 di luglio, il giovedl, a hore 21, si oscura oltre modo Taria et casca tal grandine
mescolata con tempesta et con grandissimi venti, che pare che il mondo voglia linire: et
fece di molti mali, et cadfe una ciminea da fuoco del palazzo di Giovanni Bentivogli, la quale
45 ruppe una catena della sala grande ove egli era solito di mangiare, et una parte del detto
tassello anche rovin6 per terra. Aud6 a terra un muro di braccia 18 dalle case de' Scappi,
et gitt6 a terra tre tasselli et una sponda di muro della casa clie era di rincontro, et il
vento scoperse gran parte del tetto di detta casa. Nel palazzo de' notari caddero quattro
merli nuovi. Alle Chiovare di str^ Castiglione casc6 un muro grosso longo pertiche 8 ; alle
50 moline (uori di slru Castiglioni paiiinente rovin6 un muro grosso et scoperse ' una parte del /. »«i
i
200 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i46«]
tetto di 688«. Dal scrragHo di Saragozza cadde il coperto della casa di Bello beccaro. Dalla
porta delle Lamc rovin6 una casa tutta per terra. In Sant^Isaia casca una caaa insino a'
fondamenti. Neirhorto delli signori antiani ispiantb insino dalle radici un alto cipreao et
tutte le pergole andarono a terra. Patirono anche altre caae assai, oltre Timpeto dell'acqua
che allagava per ogni luogo et dannificava. 5
Alli 1 7 di agosto, il mercoledi, di notte viene dal cielo tanta tempesta a Crevalcore, che
ella si alz6 da terra meglio di un piede commune et rovina tutto quel paese dalla parte di
sotto; stette sopra la terra circa due giomi et di poi anche si trov6 il ghiaccio.
II pontefice, non tomando piu a Bologna il cardinale Capranica, manda govematore della
cittil Giovanni Battista Savello romano et protonotario apostolico, il quale viene verso Bo- 10
logna insieme con Virgilio Malvezzi, et Astorre il figliuolo h creato cavaliero della Maggione
in luogo di Achllle, et si ferma alli Crociari alli 27 di agosto, il sabbato. Frattanto dispo-
nendo li signori antiani le cose per introdurlo nella citt^ honoratamente, il di seguente parveli
mandare aUe carceri ad una et mezza di notte per istraere cinque incarcerati per poi pnnirli
a suo tempo secondo il demerito loro, volendo gli altri, che restavano, presentarli al nuovo 15
governatore, acciochfe da lui fossero liberati; li quali cinque, mettendosi al forte, d'indi non
volevano uscire, anzi con ogni f orza loro si dif endevano : il che nimciato al confalloniere di
giustitia, tosto vi mand6 alcuni delli signori accompagnati da molte lanze et baUestre et spin-
gardelle, acciochfe d'indi gli cavassero a forza, bisognando. Li quali andati, con gran fatica
finalmente d'indi grestrassero, et furono questi: fra Giacomo della Bertiera, fra Giovanni 20
di Alemannia, Giovanni di Pietro Selvagno, Jacomo dalla Campagna et Cilberto contadino.
Furono tutti cinque posti nel turrone del palazzo.
Giunto la domenica, tutto il chericato, li signori antiani, confalonieri del popolo con li
confaloni, li signori sedeci, l*arti con tutta la nobilti andarono alli Crociari ad incontrare il
nuovo govematore, et secondo U consueto della cittk, con grande honore I' introdussero in 25
Bologna; et giunto alla porta del palazzo, gli furono presentati gli prigioni a ci6 salvati,
li quali egli con lieta faccia li Iiber6 dalle carceri.
AUi 24 d'ag08to, il lunedi, il govematore fece radunare il senato, dove lette le bolle della
8ua autoritk, si fece gran festa per la chtk; poi per la venuta di monsignore si don6 a cia-
scuno de' signori ducati 10. Questi erano li signori antiani: Jeronimo Ranucci medico confa- 30
loniere, Pietro de' Canonici dottore, Constantino Serafini procuratore, Jacomo de' Montecalvi,
Jacomo Scribanaro, Antonio di Mino Scardova, Vincenzo delle Fiubbe, Jacomo di Mino
Kussi, Bonantonio Beccadelli, Astorre Malvezzi ; fu da Alessandro Ingrati canonico di San Pie-
tro posto in tenuta deUa Maggione.
AUi 3 di settembre, il sabbato, Nicol6 Aldrovandi, imo de' sedeci riformatori della cittk, 35
passa da questa airaltra vita; fu portato alla chiesa di santo Stefano, et in luogo auo fu
creato Alberto di Sinibaldo Cattanio dottore di legge", il quale, trovandosi condotto dalli
\ Sanesi per pubUco lettore di queUo Studio, fu tosto rivocato a pigliare questo magistrato.
Alli 26 di settembre, il lunedl, Carlo Malvezzi cavaUere, pur del numero delli 1 6, muore,
et fe honoratamente sepeUto in San Jacomo. Fu egli di statura picciola, colorito in faccia, di 40
bellissimo ingegno, bel dicitore et molto amatore de' nobili et de* virtuosi; successe in suo
/. »« luogo Battista Malvezzi il fratello, et perch^ era depositario della tesoreria deUa cittk, 'alle
calende di gennaro deiranno seguente in vece sua fu creato Carlo Antonio di Francesco
Fantuzzi.
Bianca Maria duchessa di Milano, donna savia et a' poveri di Cristo et altri bisognosi 45
liberalissima, muore in Melegnano; et il duca d'indi fa portare il corpo in Milano et con
grandissime pompe di esequie la fa sepelUre nel maggior tempio presso a Francesco Sforza
suo felicissimo consorte. Fu circa il fine di ottobre.
Essendosi li Venetiani trapposti fra Mattia re d'Ungaria et Casimiro re di Polonia, et
havendogU pacificati insieme, facendo restare il re Mattia del regno degrUngari contento, 50
[AA. 1468-1469] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 201
perche Casimiro il regno de' Boemi havesse, Federico imperatOre del mese di novembre viene
in Italia, et a di 9 di decembre, il venerdi, entr6 in Ferrara, dove dal marchese da Este
honorevolmente fu ricevuto; et a di 19, il lunedi, si parti et ando per la via di Ravenna et
di Pesaro per passare a Roma; et ci6 egli [fece] per non passare per la citta della lega.
AUi 12 dj decembre, il lunedl, con licentia del pontefice, il senato riforma le suore di
San Giovanni Battista, et in detto monasterio vi conduce le suore di Santa Maria Maddalena
di strk San Donato deirordine de' Predicatori et le suore di Santa Maria da Quarto unite;
esse habitavano a Quarto di sopra a Santa Caterina.
Anno di Cristo 1469. — Si creano li magistrati della cittk secondo il solito.
10 A dl 27 di gennaro, il venerdi, Federigo imperatore, essendo stato in Roma con ogni
honore possibile ricevuto, et havendo negociato col papa deirimpresa del Turco, ritorna a
Ferrara per la via di Romagna ; et Giovanni Bentivogli gli manda a donare un cavallo baio
di valore di 150 ducati d'oro tutto bardato con barde lavorate d'oro fino: il condusse Bene-
detto Morando notaro et Jacomo Spagnuolo. II quale presente fu caro oltre modo all' impe-
15 ratore, il quale poscia concesse a Giovanni che- potesse portare nella sua arme Taquila di
ogni colore, eccetto di color negro.
Alli 18 di febbraro, il sabbato a notte, ser Dionisio di Castello eccellente procuratore, uno
delli 16, sendo di eta di anni 85, manca di questa vita. Questi fu huomo molto savio, pru-
dente et giusto per la repubblica et da tutto il popolo amato, honorato et riverito; egli fu
20 sepolto a San Pietro con maggior honore che giammai altro fosse sepellito a memoria de'
viventi, mercfe delle sue rare virtu. Della sua morte se ne dolse tutta la citta; successe in
luogo suo Bartolomeo il figliolo.
AUi 30 di maggio, il martedl, Bartolomeo Ercolani celeberrimo dottore rende lo spirito
al Signore, et 6 sepolto in San Domenico in un deposito.
25 II signor Alessandro da Cudignola a di 7 di giugno, il mercoledi, sendo capitano della
Chiesa, rompe guerra contra Ruberto Malatesti signor di Rimini et entra con inganno nel
Borgo di San Lorenzo et il pone a sacco. Et per ci6 Ruberto fa carcerare la madonna di
Rimini con alquanti cittadini; il che inteso dal conte di Urbino, fa partire li soldati, che erano
nel contk di Bologna, li quali vanno a ritrovare il suo capitano per la via della Toscana.
30 A dl 19 di agosto, il sabbato, il signor Raimondo da Cudignola et Nicol6 da Tollentino
vengono di Lombardia et in vari luoghi del contk di Bologna alloggiano ; e in soccorso della
Chiesa vengono alquanti soldati venetiani, cio^ Giovanni Antonio Scariotto, Fante Aguzzo,
Pino Ordela^fi signor da Forll et Ercolesse Malvezzi.
Alli 26 di agosto, il sabbato, Lodovico Bentivogli passa a miglior vita; era de' 16 senatori,
35 et fu sepolto con grandissimo honore nella chiesa di san Jacomo, ove furono poste le ban-
diere et li stendardi, secondo il solito, et' di piii uno stendardo ove era fatta d'oro una spada /. »jo
in segno di quella che gli don6 il pontefice Nicola; successe nel suo luogo Andrea il figliolo.
Epitaphio nella morte di Ludovico Bentivoglio fatto dal reverendo canonico Giovanni
Battista dairOro:
40 DA LACHRYMAS, PATRIA, ET NIGRAS mmc INDUE VESTES,
HEU JACBT ET CONIUX BT PATER ECCE TUUS.
BENTIVOLAE GENTIS LUDOVICUS TRACTUS AD ASTRA,
QUI FUIT A MUNDI PRINCIPE FACTUS EqUES.
PENSATA VIRTUTE VIRI SED TRADIDIT ENSEM,
45 QUO SOLET SIC REGES CINGERE QUOVE DUCES.
Paulo dalla Volta, uno de' senatori, muore, et con il solito honore h sepellito a San Fran-
cesco; entr6 in suo luogo Astorre 11 fratello.
4. fecc] parola omessa nelVori£iit<Ue
202 HISTORIA DI BOLOGNA (A. i470j
Anno di Crinto 1470. — Sono creati li magistrati della cittk secondo il consueto.
E questo mese di gennaro sl aspro et freddo, che gelaiio i fiumi in guisa che sopra
vi si pu6 cavalcare et andarvi con le carra cariche, et perci6 molti arbori si perdono et
molte viti si agghiacciano; n^ mai si puot^ macinare insino alli 6 di febbraro, percioch^ la
fredda stagione, che cominci6 alli 10 di decembre passato, dur6 insino al detto tempo. I 5
quali grandi ghiacci cagiotiorono si estrema penuria di legna, che il senato command6 et
volle che le legna de' boschi di Medecina, che prima andavano a Ferrara, fossero condotte in
Jiologna; et molti, che furono trovati a tagliare legna nel contado di Bologna per estraerle fuore,
furono incarcerati; et con questo santissimo ordine re8t6 tutta la citta abbondante di legna.
lit perciife nella citt^ era un commune disordine, che gli arlefici et mercanti con certi 10
suoi baiichi occupavano le strade uvaiiti ie loro botteghe, che non vi si poteva appena paMarCf
oltre che era cosa difforme alla bellezza della c\tth; per6 voUe il senato che si levaasero
tutti et che nello avvenire si facessero in guisa che non havessero ad uscire fuore del di-
ritto del muro maestro piii che due piedi e mezzo; vero che ad alcuni che erano nelle
strade larghe concessero alquanto maggiore misura. Fu fatto quest^ordine alli 13 di febbraro, 15
il martedi. Di poi comand6 che la porta Ravignana fosse di pietre cotte salicata et tutte
le vie della citta di sassi vivi di fiume, il che si essegul; et furno finite di salicare alli 8 di
giugno deiranno avvenire.
AUi 27 di febbraro, ii martedl, il duca Galeazzo Maria Sforza manda a donare al senato
di Bologna un bue grasso di biondo pelo et vivo, che poi peso libre 1400, tutto copertato 20
di panno lino morello et bianco con frangie di seta d'ogn'intorno, adomato pure di simili
colori, con Tarme ducale sopra ricamata. Et in segno che il senato hebbe caro tal presente,
don6 al conducitore del bue ducati 100 d'oro. Fece questo dono il duca per rinovare Tantica
consuetudine che era fra lui et Bolognesi, che era di presentarli un simile animale, et di
Bolognesi era Tuso di donare al duca una certa somma di salami et alcuni bacili di olive 25
acconcie et confettate.
Alli 15 di marzo, il giovedl, casca una gran neve et sono grandissimi freddi, et alli 19,
20 et 21 parimente rinforz6 la neve et furono asprissimi ghiacci insino alla fine del detto
mese. Fu questa fredda staggione causa che communemente si raccolse poco grano, et H vini
alla vendemmia awenire furono tutti piccioli et bruschi et molti si guastarono, percioch^ 30
le uve da basso tutte si marcivano.
>. jj# II senato fa gettare una bron'zina con Tarme di papa Paulo, di monsignore Savelli go-
vematore del popolo di Bologna et di Giovanni Bentivogli; fu questo del mese di marzo.
Alli 10 dl aprile, il martedi, si fa prova della detta bronzina et si scarica tre volte; et
getta la palla molto lontano et con gran furia. 35
Alli 1 1 poi, che fu il mercoledi, tir6 il terremoto a Casio, castello di Bologna posto ne'
monti, et rovin6 una gran parte delle mura del detto castello.
Alli 8 di luglio, la domenica, giunse a Bologna il signore Alessandro da Cudignola signor
di Pesaro. Passava a Milano condotto dal duca, sendo stato con i Venetiani insino ad hora;
fu lietamente raccolto da tulta la cittk; alIoggi6 nel palazzo di Giovanni Bentivogli suo ge- 40
nero et alli 10 si parte per Lombardia.
Era venuto d licentioso vivere nel contk di Bologna, che in valle di Rheno, a RQffino,
Mongiorgio, Serravalle, Loiano, Varrignana, Sorresana et alla Pieve di Cento li contadini
senza alcun timore si uccidevano. Per lo che il senato volendo provedere a tanti disordini,
cominci6 alla Pieve di Cento, sendo occorso un caso in essa di non poca importanza- Erano 45
fuore della Pieve li liglioli di Lorenzo Benzetta, • che era, gik 20 anni sono, stato ucciso da
ser Cecco Tuttobuoni, uno de' primi di quel castello; li quali essendo deliberati di vendicare
la morte del loro padre, entrarono dentro la Pieve con molti compagni alli 14 di luglio, il
sabbato mattina, et incontrandosi iu Cecco, 1' uccisero ; poi passarono alla piazza cosi armati
8. estaerle neWoriffiuale — 38-41. un segno a fenna nel margine sinistro
[A. 1470] DEL P. CtlERUBINO GHIRARDACCI 203
gridando: " Viva la sega, viva la sega et viva il vescovo con gli amici de* Bentivogli „ ; fe-
cero questo per acquistare la gratia di Giovanni, accioch^ piu liberamente potessero vendi-
care la morte del padre loro. Udendo adunque gli huomini del castello queste voci, molti
di loro presero rarme et passarono alla piazza per quivi fortiticarsi. Inteso questo dal se-
5 nato, tosto li manda il vicario del vescovo con 50 fanti et molti cavalli, et giunto nel castello,
pigli6 gl' infrascritti, ciofe: Francesco Ballante, Jacomo di Lolla, Francesco Gurrini, Pietro
Chiarini, Nadale di LoUa et Polo Guicciardini da Cento, et alli 28 di luglio, il sabbato, gli
fece impiccare et il Guicciardini fu decapitato. AUi 2 di ottobre, il martedl, Nani Chiarini,
che uccise il sudetto Lorenzo Benzetta, fu ammazzato.
10 Paciiicata la Pieve et tutto il contado di Bologna, parve a Giovanni Bentivogli di dare
qualche spasso et contento alla cittk; et per ci5 alli 4 ottobbre, il giovedi, giorno in cui si
celebra la solennita di san Petronio secondo costnittore di Bologna, con licenza del senato,
ordino un tomiamento dove si havesse a combattere un palio di panno d'argento, il quale
fosse degno premio del vincitore. Publicato adunque questo torniamento, et ordinata la
15 battaglia, furono constituiti due capitani: Giovanni Bentivogli et Antonio Trotto di Alessan-
dria capitano de' Bolognesi, a ciascun delli quali furono consignati 54 huomini d'arme, divisi
in sei squadre con lanze corte et mazze di legno et spade senza punta et senza taglio; et
colui che restasse vincitore gli doveva esser dato il palio. Fu adunque bandito il giomo
del tomiamento et publicato che chi voleva poteva liberamente venire al detto tomiamento ;
20 per il che molti gioveni desiderosi di honore si proferirno a combattere et tutti dalli capi-
tani furono cortesemente accettati; laonde da ognt parte si vedevano apparecchiar arme et
ornamenti vaghi et pomposi et in ogni luogo si vedevano li gioveni esercitarsi con l'arme
in mano per riuscir di poi il giorno destiiiato gloriosi. Quivi concorsero molti prencipi et
signori et baroni di diversi luoghi per vedere questa gloriosa battaglia, n^ meno vi manca-
25 rono signore et gentildonne di vari luoghi, oltre quelle della cittk. Mentre' adunque che la f.$j»
gioventu si essercita nelParme et si pone a ordine, il senato fa fabricare d'ogni intorno
della piazza li palancati di legname tutti copertati et ornati di panni razzi et di varie
herbe et il tutto si chiude, eccetto la porta del palagio et una porta fabbricata in capo le
Chiavature.
30 Intendendo il duca di Milano rapparecchio grande della honorata festa, volle honorare
Giovanni Bentivogli; a cui mandb il conte Borella capitano famoso a presentare otto degni
corsieri copertati di taffettk bianco et morello, lavorati molto artificiosamente con oro e seta,
accompagnati dalli paggi tutti vestiti di cremisino ; fu ci6 alli 1 1 di settembre, il martedl.
Giunti alli 3 di ottobre, tutti li combattitori vennero alla piazza con bellissimo ordine et
35 entrarono in palazzo, et appresentati alli deputati, si fecero iscrivere; poi la mattina seguente
Giovanni Bentivogli con tutti li suoi vestiti di seta bianca et Antonio Trotto parimente cou
li suoi vestiti di seta rossa ordinatamente a due a due andarono al tempio di san Petronio
ad udire la messa, poscia andorono alle loro case a desinare.
Finito di desinare, ai riempi del popolo tutta la piazza et tutti li palchi ; et amendue le
40 pompose et valorose compagnie postesi a ordine, 8'inviarono con bellissimo ordine verso la
piazza, udendosi per ogni lato lieti gridi et suoni di vari stromenti. Fu il prlmo a comparire
Antonio Trotto capitano della parte rossa con sei magnifiche squadre d'huomini armati con
lanze rosse con le banderole in cima rosse di cendado; conduceva la prima squadra Christo-
foro Guasco di Alessandria, haveiido seco in compagnia un cavalliero sopra un cavallo raorello
45 con sopravesta rossa fatta a onde con navi et vele da venti gonfiate; teneva in capo per ci-
miero un pomo d'oro con il motto che diceva: " Per amore di donna volentieri „. Segui-
tavano di poi tutti quei della squadra riccamente adobbati ; li quali entrati nello steccato,
con bellissimo ordine fecero la lor moslra; et finita, venne Antonio sopra un bellissimo et
potente cavallo tutto coperto di broccato d'oro et drappo cremisino; erano avanti a lui molti
50 paggi sopra superbi corsieri tutti copertati di broccato d'oro con fregio, cosa bellissima et
204 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1470]
vaga da mirare ; portava il suo elmetto un pa^io riccamente addobbato, sopra di cui era on
uomo dorato che nei mezzo di una fiorita giiirlanda sedeva con il motto che diceva: " N^
" aitro da voi bramo „. Et vicino al capitano veniva un valoroso cavalliere tutto vestito di
rosBO con ricami d'oro, che lo stendardo portava in mano ; finalmente seguitava Antonio con
molti armati. Conduceva pure dalla parte rossa la seconda squadra Giuliano Tavema, la 5
terza conduceva Baldassarre Trotto, la quarta il conte Tomaso di Carpegna, la quinta Jacomo
de* Rossi parmegiano, la sesta Antonio Trotto capitano. Erano tutti questi soldati sopra bel-
lissimi cavalli con bellissime sopraveste et con lo stendardo di cremisino; li quali entrati con
maraviglioso ordine nello steccato, et fatta di loro bellissima mostra d*ogni intomo della
piazza, si fermarono dal lato del palagio, aspettando la parte contraria. 10
Venuta Thora adunque che Giovanni Bentivogli doveva comparire, venne con la bianca
parte partita anch'ella in tre squadre condotte da dui per squadre, con le lanze bianche in
mano, vestiti di ricchissime vesti, precedendo ogni due squadre uniti dui trombetti con infi-
niti paggi sopra bellissimi cavalli. Conduceva la prima squadra Teseo Marescotti, il quale
nel cimiero portava un serpe con la coda ritorta sopra tre treccie di donna di seta morella, 15
bianca et verde, ct sopra il serpe eravi un pennoncello di taffettJi bianco con la sega nel
>. w mezzo, con un motto che diceva : " Et savio al ' ben mi appiglio „ ; era egli sopra un superbis-
simo cavallo tutto addobbato di seta bianca con bellissimi ricami di oro et seta. Era con il
detto Teseo in compagnia Gualtero del conte Bartolomeo con il pennone bianco et rarma
della sega nel mezzo, et questa fu la prima squadra. 20
Conduceva la seconda squadra Pier Giorgio da Parma, il quale avanti a sfe haveva due
paggi sopra corsieri vestiti di drappo con le sopravesti di cremisino et le briglie tutte d*ar-
gento; portava sopra il cimiero un'aquila negra con il pennoncello sopra bianco, pure con
Tarme della sega, con un motto che diceva: " Tale h il mio deslo „. Era suo compagno Ales-
sandro Bargellini, il quale haveva la sopravesta bianca con stelle di oro et per cimiero le grifii 25
di un pavone con tre treccie bianche rivolte con alcune stelle, et il motto era : * Saldo ri-
"mango,. Erano di simile livrea vestiti anche tutti li suoi, pero senza alcun altro motto.
La terza conduceva Antonio Bentivogli. Andavano avanti due trombetti tutti vestiti di
bianco et dietro quattro paggi a cavallo vestiti di seta bianca con stelle d'oro, nel mezzo
delle quali erano due ghirlande verdi, con sopraveste di drappo verde con le briglie dorate; 30
haveva per cimiero una fiamma di fuoco, che usciva di un diamante sopra una stella d'oro
con il pennoncino sopra bianco et verde, ove era questo motto: " AI fine mi sarai benigna,.
Era suo compagno Jacomo Rossi Palamino, il quale era tutto vestito di seta bianca con Tarme
dalla parte del cuore della sega, et per cimiero haveva una palla bianca con un dardo et
luia stella d'oro con 11 motto: " Et io con lei mi muovo„. 35
Conduceva la quarta squadra Giovanni Francesco Poeta valoroso cavalliero luogotenente
di tutte le genti d'arme del signor Giovanni Bentivoglio. Haveva quattro pag^ a cavallo, essi
et li cavalli copertati insino a terra, vestiti di seta bianca ornata di fila d*oro; era il luogo-
tenente vestito, et lui et li suoi soldati, di seta bianca et azzurra con stelle d*oro, con ima
sopraveste di drappo cremisino con fila d'oro. Haveva per cimiero una fede tutta di oro nel 40
mezzo di un mazzo di vaghi fiori, con il pennone pur di seta bianca et azzurra, et con il
motto: "Cosl sempre„. Era suo compagno il conte Ercolesse Bentivogli tutto vestito a
bianco con ricami d'argento, con un cimiero ove era un triangolo d'oro con una rosa nel
mezzo, con il motto che diceva: " Ne piu oltre vorrei „. Et era seco in compagnia il conte
Ugo suo genero anch'egli pomposamente vestito. 45
Era la quinta squadra condotta da Giulio et Carlo di Virgilio Malvezzi, amendue ve-
stiti di una stessa livrea, eccetto I' imprese et i motti. Erano questi cortesi et valorosi cam-
pioni vestiti di seta azzurina tutta ondeggiata di oro et di velli crespati con le sopraveste
di drappo bianco ricamate pur d'oro. Haveva Giulio per cimiero un mezzo sole con il
31. una] nelPorigiimle un
[A. 1470] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 205
pennoncino di seta azzurra, con il motto che diceva : " Non b il dif etto mio „ . Di Carlo
era 1' impresa un pellicano che si cavava il sangue dal petto per nudrire i suoi figlioli, che
tra rherba verde si riposava, con il motto: " Questo a me tocca„.
Conduceva la sesta squadra Giovanni Bentivogli, a cui davanti andavano quattro trom-
5 betti et 16 corsieri riccamente omati con sopraveste d'oro et d'argento et con riccami di
perle con un scudiero per ciascuno et paggi tutti vestiti di drappo con una lanza bianca in
mano; due de' quali portavano Telmo con il cimiero di un leone d'oro nel mezzo delle fiamme
di fuoco, con il motto che diceva: " Non vole amore forza „. Era poi il detto elmo tutto ornato
di veli candidissimi con lavori d' argento, con certe pelli di penne di struzzo fatte con bel-
10 lissimo magistero; seguitavano poi sei trombetti et quattro piffari, che con il suono fendevano
raria,' dietro a' quali veniva Jeronimo Griffoni con lo stendardb di seta bianca et dopo lui p. 'S4
Giovanni capitano con molti de' suoi degni cavallieri vestiti tutti di bianco con riccami d'oro.
Entrata dunque con bellissimo ordine la parte bianca nello steccato, et fatta di s^ pom-
posa mostra, si ridusse dal lato delle Chiavature, et la rossa anch'essa si pose a ordine per
15 venire a battaglia.
Giunta adunque Thora di menare le mani, Giovanni Bentivogli fu il primo che con la sua
squadra si presentasse nel mezzo dello steccato, contra di cui venne Antonio con la sua gente
con le lanze in resta; et Giovanni parimente scontrando la banda del nemico, al primo tocco
di lanza getto di sella uno de' suoi contrarii. Havendo Tuna et Taltra parte rotto le lanze
20 posero mano alle mazze, et fieramente percuotendosi mostravano la forza et il valore loro per
conseguire et Thonore et [il] premio. Era cosa nel vero di molto piacere al popolo il vedere
tanti cavallieri in cosl travagliata zuffa menare le mani et molti traboccare da cavallo a terra
et esser da' cavalli trasportati per la piazza come storditi per li colpi delle mazzate. Essendo
stati bona pezza le parti alle mani, si sonorono le trombe, et tosto si ritirarono li soldati alle
25 loro insegue, le quali aviluppate intorno le haste furono consignate, acciochfe valorosamente
fossero difese. Lo stendardo bianco fu consignato a Pase Pasi da Giovanni, huomo et forte et
valoroso; parimente Antonio ad un suo huomo d'arme animoso et gagliardo consign6 il suo
stendardo; et amendui questi stendardieri fermatisi, uno dalle parte delle Chiavature et Taltro
di rincontro nello steccato, le trombe diedero segno di nuova battaglia. Laonde i capitani con
30 le loro genti animosamente fattisi avanti, si forzava ciascuna parte di levare lo stendardo alla
parte contraria, et attaccata la zuffa, haveva ciascuno Tocchio di levare la bandiera dell' altro
et di difendere la sua; ma indarno ci6 tentavano, perchfe ciascuna parte ributtava con grande
ardire li suoi contrari ; perciochfe Tardire et il valore era eguale ; et dur6 la battagHa quasi
tre hore. Giovanni finalmente, vedendo non potere ispugnare il suo contrario, volto a' suoi,
35 dissegli : " Deh, valorosi compagni, et dove sono le f orze et Tardir vostro ? che stiamo noi a
" f are ? su, entriamo a pigliare a f orza lo stendardo de' nemici et a riportarne 1' honore „ .
Allhora Egano Lambertino tosto si Ianci6 fra li nemici, seguitandolo Giovanni Francesco
Poeta, Carlo Malvezzi, Guido Cantello e Teseo Marescotti; et con tanto impeto et ardire si ac-
co8t6 allo stendardo della parte rossa, et quivi combattendo animosamente, alla fine lev6 lo
40 stendardo nemico di mano del soldato, et fattali la via dalli compagni col mezzo delle mazze
et degli urti de' cavalli, lo port6 dalla parte bianca vicino allo stendardo bianco. II che ve-
duto dalla parte rossa, fecero maraviglioso sforzo per conquistarlo, et di giil erano vicini
alla vittoria, ma sovragionti da Giovanni, si rinforz6 la scaramuccia con rovina di molti, che
traboccavano a terra a f orza di mazzate ; et era per uscirne qualche gran male, se li signori
45 soprastanti non facevano dare segno alle trombe. Le quali udite, si pose fine alla battaglia, et
ciascuno si accolse sotto alli suoi capitani, restando la parte bianca della battaglia vincitrice.
Et data dalli signori giudici la sentenza di chi Thonore et il premio fosse, fu dato il
palio a Giovanni Bentivogli, per il che tutto il popolo rivolto in allegrezza cominci6 a gri-
dare: " Sega, sega „. Allhora Galeazzo Marescotto, pigliato il palio, lo port6 avanti Giovanni
50 seco rallegrandosi della havuta vittoria. Pigliato adunque il palio Giovanni, con il mede-
21. 11'] omesso neWoriginale
206 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. uto-utii
flimo ordine col quale erano venuti H uoldati alla piazza, con quello isteuso inrieme con
quei dclla bandu rossa, 8'inviarono verso il palazzo di Giovanni accompagnato da Antonio
Trotto con molti trombetti avanti. Giunto Giovanni al palazzo, divise il palio alli vittoriofli
/. ui compagni, dnndone parte ad ' Egano Lambertini per esser stato egli il primo a pigliarc lo
stendardo de' contrari; un'altra parte anche ne diede a Giovanni Francesco Poeta; parte a 5
Carlo Malvezzi et a Guido Cantelli et a TeBCO Marescotto; talmente che ciascuno a casa
8ua et con trionfo et gloria et con il premio se ne ritorn6.
Quenta festa fu principal cagione che Giovanni accrebbe di benevolenza et opinione non
80I0 appresso il popolo bolognese, ma anco di tutti i principi et signori d'Italla; et per que-
8to egli sall a grandezza di gloria et fu riputato viepiu di tempo in temp>o il primo huomo 10
non solamente di Italia, ma anche di tutta Europa.
Giovanni Battista Savelli govematore di Bologna, veggiendo di esser poco stimato pcr
havere ogni favore Giovanni Bentivogli, finse di essere astretto da negoci importanti di do-
vere gire a Roraa al papa; et per ci6 alli 13 di novembre si partl, et il senato per hono-
rarlo mand6 seco Jeronimo Ranucci, uno del numero de' sedici. Giunto a Roma, et non dopo 15
molti giorni fatto cardinale, voleva il pontefice rimandarlo legato a Bologna, a cui egli ri-
gpose dicendo: " Padre santo, se io andassi a Bologna, non sarei Legato, ma si bene legato,;
volendo inferire che ogni cosa era in arbitrio di Giovanni Bentivogli.
II duca Borso da Este fa abbrugiare le moline della Galeazza del conte Guido et Ga-
leazzo Pepoli; di che sdegnato il senato di Bologna manda molti cavalli et fanti al Finale 20
et quivi fa abbrugiare alcune case, poi se ne ritornarono a Bologna. Per lo che nacque tanto
sdegno fra amendue le parti, che era per riuscirne qualche crudel guerra, se il duca di Mi-
lano non vi s' interponeva a pacificare le parti; fu questo alli 20 di decembre, il sabbato.
Anno di Cristo 1471. — Furono creati li signori antiani, confaloniere di giustitia et
del popolo et li massari deirarti secondo il consueto della cittk. 25
Alli 8 di gennaro, il martedl, giunge in Bologna un breve papale della pace che era
stata conchiusa in Roma alli 22 di decembre prossimo passato fra tutti li signori d'Italia
cofitro il Turco; per il che il senato di Bologna fa fare grandissima festa et tre giomi ai
fanno solennissime processioni.
In questo tempo adunque tanto accresceva la fama et la riputazione di Giovanni Ben- 30
tivogH, che ogni prencipe d' Italia, et in particolare il duca Galeazzo Sforza, cercava di ren-
derselo grato, veggiendolo tanto stimato dal senato et popolo bolognese, ch'egli a suo libero
volere disponeva della citta et de' cuori de' cittadini; et per6, come avanti si 6 dimostrato,
il detto duca gli mand6 a presentare otto bellissimi cavalli corsieri riccamente addobbati. II
qual dono havendolo oltre modo havuto caro Giovanni, dopo 1' havuto honore del tomiamento 35
fatto, parvegli di voler mostrar segno di gratitudine al duca, et tanto piu che egli per Gior-
gio da Nor, commissario di Parma, a nome del detto duca 1' haveva invitato a goderBi seco
alcuni giorni in Milano.
Postosi adunque a ordine con bellissima compagnia di cittadini, ciofe : Egano Lambertini
cavalliere, Ludovico da San Piero dottore, Pirro, Carlo, Enea et Floriano di Carlo Malvezzi, 40
Carlo Antonio di Francesco Fantuzzi, Jeronimo di Aloisio Griffoni, Giovanni Papazzoni, Fi-
lippo Cancelieri, Jacomo di Achi spenditore et altri servitori assai, che in tutto furono 61 ca-
valli, alli 25 di gennaro, il venerdi, egli si parte di Bologna, et gionto al fiume Panaro,
ritrov6 quivi il signor Sigismondo da Este, che era venuto ad incontrarlo, et honoratamente
accolto, il condusse la sera a Reggio e quivi lo raccolse con grandissimo honore, egli et 45
/>. 136 la compagnia. Et il seguente giorno poi al fiume Lenza hebbe' rincontro il signor Polidoro
fratello naturale del duca di Milano da lui mandato, il quale il condusse a Parma et d' indi
a Milano'; ove alFuItimo di gennaro, il giovedi, entr6 con honore et fasto, dove dal duca con
tutta la 8ua corte fu honoratamente ricevuto; et quivi stette insino al mese di marzo.
rA. 1471] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 207
Fu questo mese di gennaro con tempo chiaro et bello et poco freddo, et era Taria tanto
dolce che grarbori cominciorono a fiorire.
II duca di Milano fa Giovanni capitano di 600 cavalli et 30 ballestrieri con provisione
Tanno di settemila ducati, la qual condotta gih era stata dal signor Conrado Cudignola. Et
5 doppo alcuni giomi volendo Giovanni ritornare a Bologna, volle il duca mostrare al Benti-
voglio quanto Tamasse et Thavesse a cuore, et cosi alli 3 di marzo, la domenica, egli fece
cavalliere aurato Carlo Antonio Fantucci, poi presentb a Giovanni et a tutta la sua compa-
gnia gli infrascritti doni, ciofe : a Giovanni braccia 25 di drappo d'oro verde rizziuto di prezzo
di ducati 25 il braccio et un centorino d'oro di valore di ducati 25; et Alessandro da Cu-
10 dignola gli don6 un corsiero di ducati cento; Ludovico da San Piero hebbe braccia 20 di ve-
luto morello; Egano Lambertini braccia quattordici di damasco d^^oro in cremisino; Carlo An-
tonio Fantucci hebbe altrettanto del medesimo ; Giovanni Francesco Poeta hebbe altrettanto
deiristesso (questi era andato a Milano prima che Giovanni vi andasse, perchfe il duca lo haveva
chiamato a s^); Alberto Cattanio braccia 20 di panno morello; Pirro Malvezzi 14 di drappo
15 d'argento in cremisino; Carlo Malvezzi braccia 14 di cremisino figurato; Enea Malvezzi brac-
cia 14 del medesimo; Floriano di Carlo Malvezzi 14 braccia deiristesso cremisino; Jeronimo
Griffoni braccia 14 del medesimo; Giovanni Papazzoni braccia 14 di panno morello; Jacomo
d'Achio braccia 14 di cremesino figurato; Filippo cancelliere di Giovanni Bentivogli braccia 14
di panno morello; a' quindeci servitori di Giovanni per ciascuno braccia quattro di veluto
20 verde. Fatti li detti honorati doni il duca, Giovanni, alli 4 di marzo, il lunedl, havendo
presa buona licenza, si parti di Milano accompagnato da molti signori et da tutta la corte
del duca, et seco havendo tutti li suoi ballestrieri consignatili dal duca a cavallo.
Mentre che in Milano si facevano le sudette cose, havendone notitia madonna Ginevra
consorte di Giovanni, fece far segno di grande allegrezza in Bologna in strk San Donato con
25 suono di piffari et campane di San Jacomo et molti fuochi. Et Antonio Trotto capitano de*
Bolognesi fece fare una giostra in stra San Donato avanti il palazzo di Giovanni Bentivogli
dalli soldati, et il premio furono quattro braccia di damasco verde; riportb l'honore et il
premio Simone alessandrino, et madonna Ginevxa dono airOngarino una borsa di drappo
d'oro con due ducati d'oro.
30 Avicinandosi Giovanni Bentivogli con la sua honorata compagnia alla cittk, fu incontrato
da molti gentilhuomini, li quali con gran festa Taccompagnorono al suo palazzo. Di poi alli
25 d'aprile, il giovedl, vennero li soldati consignatili dal duca di Milano, et alloggiorono a ^
Castel Franco et ne' luoghi circonvicini di Bologna et alli 28, la domenica, giunsero in Bo-
logna; a' quali fu dato alloggiamento in vari luoghi del contado bolognese.
35 Borso da Este va a Roma, dove con gran pompa e festa il papa lo raccoglie, nh fu
honore che egli lasciasse a dietro di fargli et finalmente duca di Ferrara lo dichiara.
Havendo il pontefice assoluto della legatione di Bologna Angelo Capranica cardinale,
pose in suo luogo Francesco Gonzaga cardinale di Santa Maria Nuova; il che inteso dal
senato, tosto cre6' due ambasciatori, cioe: Alessandro Poeta et Alberto Cattanio, accioch^ />. 'st
40 andassero a Roma a condurre il nuovo legato alla cittk.
A dl 3 di luglio, il mercoledl, Jeronimo di Luigi Griffone ^ dal senato mandato a Fer-
rara a visitare il duca Borso, che era tornato da Roma et era inf ermo ; et fatta la visita, fu
poscia a parlamento con Nicol6 da Este, et partito da lui and6 a Castel Nuovo a parlare
con Ercole da Este. Et presa da lui licenza, et uscito dal castello, giungendo ad una crociata
45 di quattro vie, detta Gattamazza, assalito da Dolcetto di Gulielmo Dolcetti, fu ferito nel petto,
et subito si mori in casa di Vincenzo dalle Palliotte, che in questo tempo era a studio in
Ferrara. Fu portato il corpo a Bologna e sepolto in San Francesco a di 4 del detto mese ;
si 808pett6 che Ercole da Este il facesse uccidere.
Alli 21 di luglio, la domenica, Francesco Gonzaga cardinale et nuovo legato di Bologna
50 fa la sua entrata nella chth con la solita solennith et pompa; egli condusse seco honoratis-
208 mSTORIA DI BOLOGNA [A. mti]
slma compapnia et port& seco una credenza di argento estimata di valorc di 20000 ducati
et una beliissima tapezzaria, nella quale vi era un panno ove era effigiata la battaglia di
Alessandro con Pirro, e le figure parevano esser vive.
Si fecc della sua venuta grandissima festa per tutta la citth, ma poco dur6 questa letitia,
pcrciochfe alU 29, il lunedi, vennero nuove al legato che il pontefice Paolo era morto alli 27, 5
a hore otto di notte. Egli morl di gotta d'un subito. Fu questa nuova molto gravosa al
legato, il quale incontanente si mise a ordine per paHsare a Roma alla creatione del nuovo
pontefice, et il senato seco mand6 due ambasciatori : Galeazzo Marcscotto, Jeronimo Ranucci
medico, amendue del numero de' 16.
Radunati li cardinali nel conclave, Francesco della Rovere di Savona generale de' Zoc- 10
colanti et gran theologo, uno de' dieci cardinali che Paulo II a un tratto cre6, fu eletto
ponteficc e chiamato Sisto IV alli 9 di agosto, il venerdi, a hore 12. Et giunta la nuova a
Bologna, il senato ne fece fare grande allegrezza, havendolo sempre havuto egli in molta
veneratione et per amico, perciochfe sendo in minoribus frate di san Francesco, et reggente
dcllo studio del convento de' Minori in Bologna et poi generale della detta religione, era 15
da molti cittadini conosciuto et amato, et egli sempre si era mostrato amorevole della cittk.
Et bene dimostr6 questo suo cortese animo, perciochfe non sl tosto creato pontefice, raccor-
dandosi de' beneficj ricevuti da Galeazzo Marescotti, mentre egli habitava in Bologna, cre6
senatore di Roma Agamennone dottore et cavaliere et poscia chiam6 a Roma Achille il
fratello et lo fece suo cubiculario et Tideo suo donzello a portarli il cibo a tavola, tutti 20
e tre figlioli del detto Galeazzo. Fece anche suo cubiculario Battista de' Canonici et gli
fece di molti doni.
Jeronimo Ranucci torn6 poi a Bologna alli 30 di giugno, ma il govematore non tom6
piii a Bologna.
A dl 13 di agosto, il martedl, il campanile della chiesa di san Jacomo in str^ San Donato si 25
cominci6 ad accrescere dalle seconde finestre andando in su, et fu finito di fare ranno seguente
a di 19 di marzo, il dl di san Josepho, il giovedi; opera, come si vede, lodevole et di molta
maestria, sendo egli fondato sopra quattro pillastri della chiesa con grandissima architettura.
Frattanto Borso da Este duca di Ferrara a dl 20 di agosto, il martedi, muore e in suo
luogo succede Ercole il fratello, il quale a dl 22 del detto mese, il giovedi, nel domo di Fer- 30
rara fu creato signore ; ma venendo discordia fra lui e il nepote, volendo ambidue la signo-
/• 33S ria, Ercole entr6 in' Castel Nuovo e quivi con molta fanteria si fortific6, avendo molte barche
de' Venetiani armate; ma Nicol6 prese il palazzo del signore e quivi si fortific6 con molti
suoi amici, ma travagliato assai da Ercole, fu bisogno per suo scampo che egli si fuggisse
a Mantova a starsi col fratello di sua madre. II che mai doveva fare; sendo egli nel palazzo 35
del signore, doveva aspettare il soccorso del signore di Mantova, ma h vero quel proverbio:
" Uomo pauroso non merta signoria „ .
Dal primo giomo del mese di settembre insino alli 15 di ottobre fu un tempo tanto chiaro
et bello come se fosse stato il mese di luglio et di agosto, di modo che gli arbori fecero i
fiori, produssero frutti, come pere, cerase, prugne; nella qual stagione Sisto fu creato papa. 40
II senato di Bologna manda alcuni gentilhuomini al duca Ercole per condolersi della
morte del duca Borso et poscia a rallegrarsi dairacquistata signoria.
AUi 28 di settembre, il venerdi, giungono a Bologna gli ambasciatori del duca di Milano
con 200 cavalli, che andavano a Roma al papa a rallegrarsi della sua dignitk; et furono questi,
cio6 : monsignore Ascanio, il duca di Barri fratello del duca di Milano, monsignore di Parma, 45
monsignore di Novara vescovi, Giovanni Agostino di Vilmercato, Giovanni Ludovico Palla-
vicino, Pietro da Gallirata, Ambrogio Griffo medico, Pietro Maria Rosso. Erano tutti pom-
posamente adorni et bellissima gente; furono incontrati da molti gentilhuomini bolognesi et
alloggiorno nel palazzo di Giovanni Bentivogli, dove si riposorono due giomi con molto loro
contento et sodisfattionc, poi si partirono per Fiorenza. 50
lA. 1471] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 209
AIU 4 di ottobre, il giovedl, che fu la solennitk di san Petronio, fu dato principio ad
una solennissima giostra nella piazza di Bologna, il cui prezzo fu un palio di zetorino cre-
misino ; la quale giostra dur6 alcuni giorni per ritrovarsi quivi 56 giostratori. Vero k che fu
pericolosa et crudele quanto altra giostra in Bologna fosse giamai, percioch^ li giostratori
5 correvano per ciascuno 25 colpi, et le lanze erano oltre modo grosse, con una verga di
azzarro in cima. Haveva ciascun giostratore due petti di ferro con lo scudo travato, per lo
che era necessario che chi colpiva nel detto scudo, o rompesse la lanza, o che Tuno de'
dui, overo amendue andassero a terra; et nel vero alcuni ne rimasero nella persona offesi,
chi nelle braccia, chi nella testa et chi nelle coscie, perciochfe con tanto impeto et ardire
10 correvano Tuno contra Taltro, che cercavano colpirsi come nemici.
Entrarono adunque in giostra alle 19 hore et combatterono insino alle 24, cosi facendo
per tre giorni, II terzo giorno poi Giambone di Sartirana piemontese huomo d'armi di Gio-
vanni Bentivoglj, haveiido mostrato la forza del suo valore honoratamente, et di gik essendo
per conseguire la vittoria, fu di un colpo di lanza nella testa percosso dal suo avversario,
15 di tal maniera che resto stordito et fu trasportato dal cavallo avanti il palazzo del podesti;
quivi cadendo da cavallo, fu trovato essere morto, Riportarono il premic et rhonore Barto-
lomeo di Antonio da San Giorgio di Piano et Tasso da Lodi huomo d'arme delle lanze
spezzate de' Bolognesi; et con tal fine termin6 la detta giostra.
Lodovico Bolognini celeberrimo dottore mena per moglie madonna Ginevra gik figliuola
20 di Giovanni Lodovisi, accompagnato da molti dottori et gentilhuomini. Era la sposa vestita
di broccato d*oro col guardaquore di cremisino tutto ricamato con una gioia in petto di gran
valore et un'altra in capo, con un vezzo di perle al collo di gran stima. Era in sua com-
pagnia la moglie di Giovanni Guidotti vestita pure di broccato d'oro, avanti la quale erano
16 scudieri vestiti di panno morello; seguitavano poi 16 altre ma'trone vestite tutte di mo- p. w
25 rello con madonna Margarita Pepoli moglie di Andrea Barbacia vestita di broccato d'oro
d'anni 27. Fu anco questo giomo sposata la sorella del detto Ludovico a Tomaso Bian-
chetti, et fu insieme condotta a casa dalla sudetta nobilissima compagnia, facendosi trionfo
et gran feste.
In questo tempo nasce nimicitia fra' Bolognesi et il duca Ercole da Este signore di
30 Ferrara et di Modena et di Rheggio; et la cagione h che, essendo un tronco di una torre
nella riva del Panaro termine del territorio bolognese et modonese, la quale chiaramente
mostrava esser la riva del detto fiume de' Bolognesi, il duca voleva rovinare il detto tronco ;
per lo che il senato bolognese, sl per mantenere le giurisditione della cittk, come anche per
conservare il detto apparente termine, mandarono molti mastri per ripararlo et fargli d'ogn'in-
35 tomo li ripari, come era bisogno. Fu fatto intendere al duca quanto havevano li Bolognesi
fatto, di che adirato una notte vi mand6 alquanti Modonesi, a' quali fece rovinare li detti
ripari; et li Bolognesi, intendendo ci6, mandarono a Castel Franco per commissari Pirro Mal-
vezzi, Giovanni Guidotti, Astorre dalla Volta et Battista Malvezzi con genti d'arme et con
una bronzina, dando loro ogni autorita in questo fatto di far quanto li pareva il giusto, 1' hone-
40 sto et Tutile della repubblica; li quali, havendo condotti con essi loro molti artefici et gua-
statori de' circostanti luoghi, passarono al detto luogo et quivi fecero fabricare una forte
bastla et vi posero buoni presidj.
Intendendo il duca tutto questo, parveli d'haver pigliata troppo grande impresa di venire
a contesa con li Bolognesi, et perci6 tento via di pacificarsi seco: laonde egli mand6 al senato
'45 Vincenzo dalle Palliotte bolognese, che si trovava in Ferrara sallariato per pubblico lettore,
con pregare i Bolognesi volessero rovinare la bastia da loro fatta et lasciare la cosa come
era di prima, et che quello era stato fatto non era per volere seco contrastare, ma per ser-
bare le ragioni de' Modonesi. Rispose il senato attenere alla cittk di Bologna il tronco della
torre con la ripa del fiume et che anche loro volevano conservare le ginrisdittioni della loro
50 cittk et che gli pareva di non molestare niuno lavorando sopra il possesso loro: con la quale
T. XXXIU, p. 1—14.
210 HISTORIA DI BOLOGNA tAA.i47i.U7ai
rinolutione si partl Vlncenzo. Et perchfc parcva che il duca verMMe qoesto fatto flopra H
Modoneri, perci6 il senato mand6 a Modena Tomaso da San Pietro notaro a protestarli di
ogni danno et interesse che esai foMero per patire. Ora vedendo il duca che pure li Bologned
era deliberati di mantenere in piedi la suddetta bastia; considerando egli non haver debite
forze di guerreggiare co' Bolognesi, e tanto piii i>erch^ erano uniti col duca di Milano, et 5
volendo pure rovinarla ad ogni modo, ricorse al re di Napoli et alla signoria di Venetia; li
quali mandarono subito ambasciatori a Bologna per vedere se questo fatto si poteva rassettare
et gettare a terra la detta bastia. Ma non fecero nuUa, perchfe li Bolognesi mai volaero cedere
le loro ragioni, quantunque il nuovo duca di Venetia vi si trapponesse et ne havesse con
Scipione Gozzadini et Alberto Cattanio amba»ciatori mandati a rallegrarsi seco della dignit^ 10
ottenuta longo ragionamento, et che li pregasse che per amor suo facessero col senato che
la detta bastia si rovinasse. Ora il duca vedendo non far frutto con questi signori, si rivolse
al pontefice, che volesse abbracciare et interporsi in questa differenza; il qual scrisse a' Bolo-
gnesi che per pid ragioni dovessero rovinare la bastia. Ma il senato sped) tosto Giovanni
Papazzoni, il quale facendo poca resistenza et mostrando piegarsi alla volonti del papa, anco 15
tosto fu rivocato et mandato in suo luogo Alberto Cattanio, il quale arditamente difendendo le
ragioni della citth, il pontelice piii oltre non ne fece ragionamento. Di che dolendosi il duca
>. »4o Ercole, do'po molti rivolgimenti, parveli di ricorrere al duca di Milano amico de' Bolognesi,
sperando col mezzo suo di ottenere quello che da tanti altri prencipi non haveva ottenuto.
Mandb il duca di Milano ambasciatore a' Bolognesi, et egli insieme con rambasciatore del re di 20
Napoli tanto si a£fatic6, che alla fine si concluse con il senato di Bologna in questa guisa:
che li fondamenti del ponte vecchio e tronco del torrione, che era nel Panaro, appartenease
a' Bolognesi, et che essi il potessero alzare 36 piedi et che poscia sopra la sommit^ potessero
porre l'arme del popolo di Bologna in segno che la riva fosse giurisdittione della citti di
Bologna, con patto che li Bolognesi rovinassero la bastia. 25
II che concluso, i Bolognesi mandarono Alberto Cattanio, Bernardo de' Sassoni con ampia
autorith insieme con li ambasciatori del re et del duca et con li agenti del duca di Ferrara,
che havevano pieno mandato in questo fatto, al Panaro, et quivi si stipularono li contratti
con le dette conditioni: et ciascuno fece pacifico et lieto ritomo alle stanze, et i Bolognesi
disfecero la bastia et alzarono il torrione et vi posero Tarme di Bologna. Stette longo tempo 30
in piedi questo torrione, ma poi per la voracitk del fiume cadde a terra, con li fondamenti
del ponte vecchio, et cosi rimase senza altra memoria, corae insino al di d'oggi si vede.
Di quest'anno erano ufBciali delle acque Christoforo Riosti, Gabriel Poeta et Antonio
Magnani, tre delli quattro ufficiali a far cavar la Centonara.
Di quest*anno i frati di San Giacomo di strk San Donato fabbricarono le volte del loro 35
chiostro grande et vi fecero i parapetti e sedili.
Alli 3 di novembre li sedeci reformatori della dttk di Bologna fanno loro commissario
Pirro Malvezzi della loro militia et lui addimanda 50 guastatori di quei di Piumazzo che seco
vadano al campo.
Di quest'anno fra Pietro Riario deirordine minore vescovo Tarvisino fu creato cardinale 40
del titolo di San Sisto et Raffaelo Riari nepote del conte Hieronimo Riari protonotario apo-
stolico cardinale di San Giorgio al Velo d'oro.
Anno di Cristo 1472. — Si fanno li signori antiani secondo il consueto con il confalo-
niere di giustitia et del popolo et massari deirarti.
AUi 20 di gennaro, il lunedi, appare una cometa tutta infuocata, che haveva la coda che 45
airoccidente riguardava, poi ai rivolse al settentrione; et dur6 80 giomi et sparve. Poi ne
apparve un'altra la quale pareva havere i raggi di fuoco '.
39. ntlPorigiualt dettte
' Crtmca di ytKomo,
[A. 1472] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 1 1 1
Di quest'anno morl il beato Bernardino da Feltro deirordine de' Zoccolanti, il quale fu
I autore di far in Bologna il monte della Piet^.
Gasparo Lupari h eletto podestk di Milano et si parte di Bologna del mese di marzo
et passa al possesso del suo magistrato.
Alli 2 di maggio, il sabbato, giunge in Bologna il cardinale Bessarione niceno, huomo
dottissimo nelle lingue et filosofo e teologo eccellente, mandato dal pontefice nella Francia
per trattare la pace fra il re et il duca di Borgogna. E ricevuto con grandissimo honore
et va ad alloggiare al monastero de' Servi per tre giorni.
Intendendo il senato che il duca Ercole da Este haveva condotto di Francia a Ferrara
10 madonna Leonora figliola del re Fernando di Napoli per sua consorte, gli manda gli infra-
scritti ambasciatori: Alberto Cattanio, il conte Andrea Bentivogli et per loro cancelliere Gio-
vanni Sabbadino degH Arienti, li quali portarono a presentare al detto duca una coppa di
cristallo, una confettiera et uno fiasco d'argento lavorati d'oro con smalti et con Tarme
della cittk di prezzo di quattrocento ducati; et fu del mese di luglio.
1 5 Per una boUa di Siato IV, Guirone abbate di Nonan'tola conf erm6 la Galeazza in emfi- /. w
teusi alli conte Guido et Galeazzo di Romeo de' Pepoli, et dell'anno 1475 di nuovo fece la
medesima confermatione et di Valbona.
A dl primo di decembre, il martedl, giunge in Bologna uno eremita con una croce grande
di legno cavalcando sopra un asinello, il quale per 8 giomi di continuo predico su la piazza
20 della cittk essere Iddio molto adirato contro i Bolognesi per li loro peccati et che dovessero
far penitenza. Questi noii accettava cosa alcuna, se non quanto era il suo bisogno per vivere
quel giorno. Et alla partita di Bologna che egli fece, assai minacci6 la cittk, che Iddio la
punirebbe; et partito, segul il caso infrascritto de' Caccianemici.
Era nella cittk Bartolomeo figliolo naturale di Christoforo Caccianemici, il quale essendo
25 a differenza con Antonio di Jacomo del Lino, dopo le molte parole et fatti di amendue, vi
si trappose Giovanni Bentivogli et li fece fare tregua per alcuno spatio di tempo, promettendo
Christoforo invece di Bartolomeo il figliolo di non offendere Antonio. Data la fede et giun-
gendo alli 9 di decembre, il mercoledi, Bartolomeo, assalt6 Antonio et lo feri a morte et
poscia si fuggi fuore della cittk. II che intendendolo Giovanni Bentivogli, fece dar segno
30 alla campana della citth, et armatisi, gli amici di Giovanni passarono alla piazza, \h dove tutto
adirato Giovanni comando che subito passassero alle case di Christoforo, et estratte d'indi le
donne, le abbruggiassero; et trovandovi Bartolomeo il conducessero al podest^. Ora il popolo
desideroso di vedere novitk, fece quanto haveva Giovanni ordinato, et trovando 1' innocente
Braiguerra nepote di Christoforo, Tuccisero. Fu Bartolomeo bandito et Christoforo il padre
35 fu privo del senato et confinato con Alessandro il figliuolo; il quale Alessandro, sendo fug-
gito in casa di un suo araico tutto spaventato, et per molti giomi tenuto occulto, sempre
giorno e notte grid6: " Aiuto, aiuto, vedete che sono qui per uccidermi „; il che era perchfe
haveva veduto il romore successo et haveva veduto uccidere Braiguerra suo consobrino con
tanta crudeltL Visse questo giovine anche in essilio sempre con questo spavento; nfe potendo
40 dormire, nfe mangiare, finalmente infelicemente mori.
Narrano altri diversamente questo fatto, et dicono che essendo rimasto vedovo Cesare
figliuolo di Christoforo, che haveva per mogHe Isabetta figliola di Pirro Malvezzi, et es-
sendo giovine di molta bellezza et di maravigliose fattezze, o fosse per invidia o per altra
cagione, che non si sa, fu una notte ferito a morte, andando egli da una sua innamorata,
45 et fu di ci6 incolpato Antonio figliolo di Jacomo del Lino. Di che avvertito Antonio, and6
a ritrovare Christoforo, et giurandoli non haver colpa alcuna in questo fatto, lo preg6 si
levasse da questo sospetto. Assai si doleva Christoforo del caso del figliolo, ma per6 non
diede ad Antonio altra risposta. Ora awenne che, Cesare morto, et Antonio per assicu-
rarsi di non esser assassinato a torto, and6 a ritrovare Giovanni Bentivogli, et seco iscu-
50 sandosi come innocente della morte di Cesare, lo preg6 che volesse interporsi fra lui et
212 HISTORIA DI BOLOGNA [k. uraj
Cristoforo, perchi potcMP caminar sicuro. A cui Giovanni diMC che niente dubitasse et
che Btessc di buona vo^lia; et havendo parlato con Criatoforo, et havuta 1a fede di noii
offenderlo, ne assicurb Antonio, il quale sotto quette parole caminando per la citt^ nenza
{Tuardarsi, fu alla flprovvista a8s<ih'to et ferito a morte da Bartolomeo figliolo naturale di
Cristoforo, et cosl fra pochi d) si mori. Intesn adunque da Giovanni Bentivogli, acceao da
grande ira, fece dar segno alla campana di San Jacomo, dove si radunb gran numero di
cittadini armati, et conduttigli alla piazza, gli mand6 con Antonio Bentivogli alla casa dl
>. $41 Christoforo insieme con gran parte del popolo, comandandogli che quanti de' Caccia'nemici
trovaase tutti gli uccideaae, et saccheggiate le case, le abbrugiasse insino a' fondamenti.
Entrato adunque Antonio in casa, trov6 Braiguerra nepote di Cristoforo per paura rinchiuao
in una camera con Lucretia figliola di Virgilio Malvezzi et consorte di Alessandro figliolo
di Cristoforo et quivi uccisero Tinnocente Braiguerra et di poi il gittarono nel mezzo della
atrada, et saccheggiata la casa, et mandate fuore le donne, rabbruggiarono. Alessandro,
che in questo tempo era del numero delli signori antiani, intendendo la crudeltk che de'
suoi si faceva, ispaventato corse alle atanze del cardinale di Mantua legato et gli raccomand6 15
la propria vita, a cui ii cardinale promisse di salvario presso di s^, s) come fece. Fu poi
confinato Cristoforo et Alessandro a Mantua et un altro de' Caccianemici a Faenza et Bar-
tolomeo fu bandito di pena capitale.
Spiacque questo fatto di Giovanni Bentivogli a molti cittadini et molti gentilhuomini
cominciarono a conoscere che Giovanni dava principio di farsi signore della citth, poi che 20
a suo piacere faceva pigliar Tarmi al popolo et faceva saccheggiare le case de' cittadini;
nondimeno niuno ne mosse in pubblico parola, perchfe vedevano Giovanni grande nella citti
et che haveva il braccio dal duca di Milano.
Alli 12 del dettc Giovanni fa radunare il senato et in luogo di Cristoforo fa porre nel
senato Bernardo da Sassoni dottore, qual era della fattione bentivolesca. 25
Nasce Antonio Galeazzo figliuolo di Giovanni Bentivogli.
La regina di Rossia figliuola del despoto della Morea giunge a Bologna, che ne andava
al suo reame, et veniva da Roma, ove era fuggito il padre et li fratelli, perchfe il Turco
gli haveva tolta la signoria; et con grandissimo honore fu ricevuta. AIIoggi6 nel palazzo di
Virgilio Malvezzi. Ella portava indosso un mantello di broccato d'oro foderato di armellino 30
con una veste sotto di cremisino et un balzo in capo tutto di oro et cinto d'ogn'intomo
di grossissime perle con una gioia nel braccio sinistro di grandissimo valore. Ella era di
piccola statura et di etk di 24 anni et di came biancha, bella di faccia e di bellissimi occhi.
And6 a visitare la sepoltura di san Domenico, accompagnata da Laura figliola di Pirro et
con la figliola di Ercole Malvezzi; vi era il signor Roberto da San Severino et li suoi figliuoli 35
et anche Giovanni Bentivogli con altri assai gentilhuomini et gentildonne; conducevano per
!e redini la sua chinea Francesco di Carlo Bianchetti, Trensentino dalla Serpa, Agostino
Marsili, Lattantio Bargellini, Scipione Marescotto, Giovanni Marsili, tutti vestiti di cremisino,
eccetto Scipione che era vestito di broccato.
Di quest'anno alli 18 di novembre il cardinale Bessarione, ritornando dalla legatione della" 40
Franda, mori in Ravenna, et il corpo suo fu trasportato a Roma et sepellito nella chiesa
del santo apostolo in bel sepolcro di manno con questa inscrittione:
BBSSARION FHCI HUNC TUMULUM, QUI CONDBRIT OSSA
VKNERAT UNDE OLIM SPIRITUS ASTRA PETET.
Alli 25 di decembre, il venerdi, che fu il giorao del nascimento di Gesu Christo nostro 45
Signore, prima che Giovanni Bentivogli la mattina uscisse di casa per andare ad ascoltare
la messa, fece cavalHere aurato Alberto Cattanio et Bemardo da Sassoni amendue dottori;
poi andarono tutti con allegrezza alla messa in San Jacomo.
In quest'anno si vendeva la canape scudi 2 il cento; un legnaio di legne scudi 9; una
[AA. 1472-1474] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 213
castellata d'uva scudi 5, soldi 10; la castellata d'uva d'oro scudi 5; cephali soldi 1 la libra;
il sale soldi 5 la corba; il formento scudi 1, soldi 6 la corba.
Anno di Cristo 1473. — Si fanno li magistrati secondo il consueto della cittk di Bologna. p. »43
In questo tempo Virgilio et H fratelH figlioli gik di Gasparo Malvezzi ottennero un breve
5 dal cardinale Pietro patriarca constantinopolitano, legato di Perugia, Toscana, Lombardia et di
Venetia, di poter introdurre li frati Eremiti di sant'Ago8tino al governo delle chiese di San
Giovanni Battistn di Castel Guelfo et di San Martino nel Medesano, diocese di Bologna ambe-
due insieme unite et iuspatronato di detti signori, sotto la data di Ferrara alli 14 d'ottobbre.
Alli 21 di febbraro, la domenica, h condotta madonna Lucretia da Malavolti da Siena
10 sposata al signor Roberto da San Severino capitano del duca di Milano, che habitava in Bo-
logna nella casa di Bartolomeo da Sala da San Giorgio, a lui ; et entr6 in Bologna con una
veste tutta d'oro sedendo sopra un palafreno bianco come neve, sendo ella fra il fratello del
cardinale legato et Giovanni Bentivogli, accompagnata da 500 cavalli.
A di 28 di febbraro il papa concede a Giovanni BentivogH che, mancando lui, il primo
15 suo figliuolo, che viverk, ottenga il luogo suo delli sedici.
Giovanni Bentivogli dk per moglie Costanza sua figliastra, gik figliola di Santi et di Gi-
nevra sua consorte, al conte Antonio Maria de' Pichi della Mirandola; et alli 14 di marzo, la
domenica, con grandissima pompa la manda allo sposo.
Giovanni, vedendoai da tutti li signori d' Italia apprezzato et nella sua patria molto ripu-
20 tato, si delibera di tentare di ottenere privilegi dal pontefice di potere creare notari et
dottori et legitimare et cose simili, et a sua petitione il senato manda a Roma Bernardo
de' Sassoni con honorata compagnia; il quale ottenne tutto quello che addimandd. Appare
il privilegio autentico nelle mani deirEccellenza signor Cornelio Bentivogli.
Alli 26 di aprile, il lunedi, giungono in Bologna Sigismondo et Alberto da Este fratelli
25 del duca di Ferrara, Galeazzo et il conte Antonio Maria fratelli dalla Mirandola, il signor
Marco de' Pii da Carpi, il signor Matteo Boiardo signor di Scandiano, il conte Nicolb Ran-
goni signor di Spilimberto, Nicolo de' Contrari da Vignola con molti altri gentilhuomini et
altre persone, che in somma erano 500 cavalli, che passavano a Napoli per madonna Eleo-
nora sposa del duca Ercole ; et f urono da' Bolognesi honoratamente ricevuti. AUoggiarono nel
30 palazzo di Giovanni BentivogH.
AUi 11 d'agosto, il mercoledl, Battista Mangioli muore, et h sepolto nella chiesa di
san Jacomo. Era Battista nobile di sangue, ma piu nobile di virtu; diede di sfe chiaro es-
sempio a tutta la cittk, perciochfe, havendo gran ricchezze, le dispensb parte alle sue figliole
et parte a sacri monasteri et altri luoghi pii. Egli fece quasi tutto il monastero del Corpo
35 di Cristo et vivendo era il rifugio de' poveri; marit6 molte donzelle et era divoto et fre-
quente alle chiese, donandole molte limosine.
A dl primo di settembre, il mercoledl, giunge alla cittk fra Pietro delFordine de' Minori
cardinale di San Sisto, che andava a Milano a trattare parentado fra il duca et il conte ,
Jeronimo Riario suo fratello con madonna Catherina figliuola naturale del detto duca. Alloggi6
40 nel palazzo di Giovanni Bentivogli et tenne alla cresima un suo figliolo maschio et don6
al fanciullo una gioia et a madonna Ginevra una grossissima perla.
II papa fa senatore di Roma Gasparo Grassi dottore et cavalliere, et si parti da Bo-
logna alli 15 di ottobbre, il venerdl.
Questo anno il monastero et la chiesa di santa Maria della Misericordia fuore della porta
45 di strk Castiglioni h dato alli frati Eremitani di San Agostino dalli monachi di Monte Oliveto.
Anno di Cristo 1474. — Si creano li magistrati della cittk secondo il consueto. p. 144
Alli 5 di gennaro, il mercoled), fra Pietro da Savona cardinale di San Sisto nipote del
II. Sala| HeWorigi*aU Sale — 16-18, un segno a fenna nej margine simstro — 19-13. segni a fenlta nel mar-
gtn* sinistro
214 mSTORIA DI BOLOGNA (AA. 1474-14751
papa, che haveva tutto il maneggio della Chiesa nelle mani, muore ; et 11 senato, intendendo
la morte sua, manda Giovanni Filippo Salarolo ambasciatore a Roma al papa a condolersi
del nipote et al conte Jeronimo a condolersi del fratello. Et si parti di Bologna alli 20 di
gennaro, il giovedi, et giunto a Roma, et fatto rofiicio della pieth, addimand6 poi al pontefice
gratia di concedere che Annibale primogenito di Giovanni Bendvogli, che era di anni 5,
potesse succedere nel primato del senato, mai.cando il padre, et anche confirmargli il datio
delle cartescUe, con autoritii di poter legittimare bastardi, et ottenne quanto addimand6; et
partissi di Roma et giunse a Bologna alli 26 di marzo, il sabbato.
Nel qual giorno anche venne nella cittk Christiemo re di Datia et di Norvegia, che ne
andava al papa; alloggi6 nel palazzo de' signori et lu con grande amorevolezza raccolto. 10
Era questo re tutto vestilo di negro con una beretta rossa, et portava nel petto un segno
come portano U peregrini che vanno a San Jacopo di Galitia, Fu il dopo desinare da Gio-
vanni Bentivogli et da molti altri gentilhuomini et cittadini accompagnato per la cittA et
poi condotto alla chiesa di san Domenico, dove visit6 il santissimo corpo di san Domenico.
Et avanti la sepoltura del santo fece cavalliere aurato Annibale primogenito di Giovanni 15
Bentivogli, sendovi presente il signor Roberto da San Severino capitano di 1200 cavalli del
duca di Milano, et habitava in Bologna; il quale, insieme con Carlo Antonio Fantucci, li po-
sero gli speroni d'oro; poi il seguente giomo 11 re si partl.
U duca Galeazzo in questo anno piglia Imola datali dal signore Taddeo Manfredi per
esser egli a differenza con Guidazzo il tigliuolo, la quale cittk poi egli diede in dote a ma- 20
donna Catherina sua tigliola naturale maritata al conte Gieronimo Riario.
E que8t'anno gran carestia di grano percioch^ si vendeva la corba lire tre. Giovanni
Bentivogli ne fece condurre assai di Romagna et di altri luoghi et il pose a lire una et
soldi dieci la corba. II che fu cagione che egli acquistasse i cuori et ramore del popolo.
Del mese di giugno sono grandissime pioggie, in modo che tutti li campi s'allagano uscendo 25
i fiumi dal lor letto et facendo di molti mali. Et per placare Tira di Dio, il senato alli
25 di giugno, il venerdl, fa portare in Bologna la sagratissima imagine della gloriosa Vergine
di San Luca et si fanno divote processioni; et il terzo di, che fu la domenica, cant6 la messa
nella chiesa di san Domenico Ludovico Ludovisi commendatore deirabbatia di san Felice et
rettore et capellano dell'altare di san Jeronimo nella chiesa parrochiale di san Tomaso del 30
mercato. Sono portate quasi tutte le reliquie della cittk, et fra le altre il capo di san Pe-
tronio, il capo di san Domenico, la testa di san Floriano, la testa di san Procolo, la testa di
san Felice, la mano di santa Cecilia et altre reliquie^ Et come piacque a Dio, il tempo si
rasseren6 et 8eguit6 anche buon ricolto, oltre che Giovanni molto ne fece venire di Romagna.
Anno di Cristo 1475. — Sono creati li magistrati secondo il consueto della cittil, e 35
Jacomo Lupari va per podestk di Genova.
Alli 17 di gennaro, il martedl, il conte Guido Pepoli conduce a Bologna la sua consorte
madonna Isotta figliuola del conte Ugo Rangone da Modena con tanto honore et apparato
che fu cosa maravigliosa, perciochfe le vie tutte erano apparate per le quali la sposa passar
doveva per andare al palazzo dello sposo. Ella eutro nella citta accompagnata da infiniti 40
/. **s gen'tilhuomini si bolognesi come niodonesi, et giungendo al palazzo de' Pepoli, hebbe incon-
tro molte gentildonne della cittk riccamente addobbate, le quali con molte ceremonie amo-
revolissimamente la riceverono conducendola in casa. Fu il conte presentato da tutti li cit-
tadini, dalli artefici, compagnie et da tutte le ville, et egli tenne per tre giorni con gran
magnificenza corte bandita. Furono scalchi molti nobili cittadini vestiti di drappo con va- 45
rie imprese et ricami. Furono anche in questo convito presentati ad ogni bandigione vari
animali di zuccaro fatti del naturale, come fagiani, pavoni, peraici, quaglie, capretti, conigli,
lepre et simili; in somma furono le feste sontuose, opulenti et maravigliose et pacifiche.
Questa Isotta Rangoni aveva nome Bernardina, ma non piacendo allo sposo questo nome, glielo
[AA. 1475-1476] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 215
mut6 in Isotta. Nelli 3 giorni delli pasti vi mangiarono piii di 1000 persone, 64 donne del
fiore della nobilt^. Dalla detta moglie ebbe 11 figliuoli maschi et tre femine. Del 1486
questa donna falli per quindicimila lire, percib and6 a Modena et poi accord6 i creditori suoi.
Alli 18 di febbraro, il sabbato, havendo ascoltata la messa, il signor Giovanni Bentivogli
5 in San Jacomo nella sua capella, alla presenza di molti nobili cittadini, fece cavalliere aurato
Ludovico da Castel San Piero.
Madonna Ginevra moglie del signor Giovanni, essendo stata invitata a Pesaro dal signore
Costanzo suo fratello alle nozze della sua sposa Maria Camilla, che egli conduceva di Ca-
labria, figliola del prencipe di Rossano nata di una sorella di Ferrando re di NapoU, si parte
10 alli 19 di maggio, il venerdi, con 90 cavalli, accompagnata dal conte Gherardo Bevilacqua,
da Costanza sua consorte, da Carlo Antonio Fantucci, da Jeronimo Ranucci et da Giovanni
Filippo Salarolo con molti altri nobili et gentildonne di Bologna, riccamente tutti vestiti et
ornati di gioie; et finita la festa ritomarono a Bologna.
Alli 10 d'ag08to, il giovedl, Gasparo Grassi passa a Fiorenza eletto per podestk di quella cittk.
1 5 Alli 24 di settembre, la domenica, il signor Giovanni Bentivoglio marita Maria Isabetta
sua figliola naturale in Lattantio Bargellini, et si fa gran festa.
Alli 4 di ottobbre, il mercoledi, che fu la solennitk di san Petronio, il senato fa giostrare
un palio di panno d'argento, dove si trovarono 50 giostratori; dur6 la giostra tre hore et
ne riport6 Thonore et 11 premio Luigi figliolo di Antonio Trotto capitano de' Bolognesi.
20 Furono capi della giostra il signor Giovanni et Ercole figliuolo^gik di Santi; dall'altra parte
il signor Roberto da San Severino et Antonio Trotto.
Giovanni Alimenti de' Negri protonotario apostolico di Francesco Gonzaga cardinale di
Mantova, legato di Mantova etc, a di 27 di ottobbre per pubblico privilegio fa donatione
di tutti li beni mobili et immobili che erano di Delfino degl'Atticonti a Giovanni Bentivogli
25 et a Vergilio Malvezzi; appare sotto la data di questo giorno il breve.
Si principia la chiesa deirAnnonciata fuori della porta di San Mamolo vicino la chiesa
di san Basilio, in un palazzo de' Bardi da Fiorenza, il quale fu dalli frati Zoccolanti com-
prato; et gettarono a terra la detta chiesa di san Basilio.
Anno di Cristo 1476. — Si creano li magistrati della cittk secondo il consueto. Luchino
30 de' Negri da Savona 6 fatto podestk et capitano della cittk di Bologna.
Lodovico Caccialupi cavaliere aurato et uno de' senatori passa alPaltra vita, et in suo
luogo fe surrogato Gasparo di Filippo Bargellini.
Alli 6 di gennaro, il sabbato, essendo Andrea figliolo di Jacomo Ingrati, ora Grati, creato
nel numero de' confallonieri del popolo, et essendo passato a casa sua il signor Giovanni
35 Bentivogli con gran compagnia di cittadini' per accompagnarlo al palazzo de' signori, il fece >. vd
cavaliere aurato; poi alli 25 di febbraro fece parimente cavaliere Floriano di anni 28, figliuolo
di Carlo Malvezzi, essendo nel suo palazzo, et prima che egli andasse a messa.
Alli 14 di marzo, il giovedi, si pubblica la indulgenza plenaria del giubileo concessa dal
pontefice a chiunque dalli 14 di marzo insino airottava di Pasqua di Resurretione visitark
40 rinfrascritte chiese, cioh: San Pietro, San Petronio, Santo Stefano, San Francesco. Fece
Sisto pontefice neiranno avanti celebrare il giubileo, parendogli che, per esser sl breve la
vita humaaa, fosse troppo ad aspettare il cinquantesimo anno.
Filippo cardinale et vescovo di Bologna, sendo in Roma, del mese di agosto si muore,
et in suo luogo il papa vi pone Francesco Gonzaga cardinale et legato della citti, accioch^
45 dispensasse, o per dir meglio, dissipasse i beni della Chiesa.
Alli 26 di decembre, il giovedi, che fu la festa di santo Stefano, Giovanni Aidrea da
Lampugnano, Jeronimo Olgiato, che furono .discepoli di Cola de* Montani di Gagio da Bolo-
13. conj neWoriginaie con con — 47, Gagio] neWoriginalt Sagio
216 HISTOKIA DI BOLOGNA lAA. i476-i477i
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gna, nella chiesa di santo Stefano in Milano cnidelmente uccidono Galeazzo Maria Sforza
duca di Milano, di et^ di 33 anni, sendo stato 10 anni signore di Milano; la cui morte in-
teaa a Bologna, spiacque oltre modo a tutta la cittk et in particolare al aignore Giovanni
Bentivogli. Fu poi gridato il nome di Giovanni Galeazzo come vero duca e Bucceasore
al padre.
Alla fine di que8t'anno il grano valeva scudi 2 e soldi 2 la corba, il miglio acudi 1
aoldi 4 la corba, la fava scudi 1 8oldi 12 la corba, la marzola acudi 1 soldi 8 la corba, il
vino soldi 1 denari 6 la libra.
Anno di Cristo 1477. — Sono creati li magistrati secondo Tubo della cittiu Mariano
Baglioni da Perugia fe fatto podestk di Bologna.
AUi 5 di gennaro, la domenica, il duca Carlo di Borgogna 6 da' Svizzeri tagliato a pezzi.
Alli 30 di aprile, il mercoledi, giunge in Bologna madonna Caterina figliola naturale del
gia duca Galeazzo con 100 cavalli fra vescovi, protonotari, cavalieri et gentilhuomini, che
era sposata al conte Jeronimo Riario da Savona nepote del pontefice. Fu ricevuta con gran-
dissimo fausto et alloggib nel palazzo del signor Giovanni, et fu lietamente da madonna Gi- 15
nevra raccolta. Poscia ai parti e paasb a Imola, sua dote, e d'indi a Forli al conte che
quivi Taspettava.
II senato manda ambasciatori al novello duca di Milano a condolersi della morte del-
r illustrisHimo padre et a rallegrarsi della sua pigliata signoria.
Muore Cola da Ascoli huomo di dottrina et di molta prattica ne' govemi della repub- 20
blica; fu gik secretario di Antonio Galeazzo, di Annibale Bentivogli et del signor Giovanni
Bentivogli, dal quale hebbe in dono rarme della sega et lo fece della casa de' Bentivogli.
Mentre visse fabbricb in San Jacomo una cappella vicino la sagrestia, dove stava il sandssimo
Sagramenlo, hoggidi con licenza delli signori Bentivogli concessa alla famiglia delli Malva-
sia, Botto il titolo di san Michele Arcangelo, dove fe una bellissima tavola fatta per mano 25
di Lorenzo da Bologna famoso pittore, che successe a Michel Angelo nel luogo di san Pie-
tro di Roma; cosa nel vero fra le cose di Bologna belle istimata. Fu sepolto Cola alli 13 di
maggio, il martedi, nella chiesa di san Jacomo con grande honore.
Christoforo degrAriosti, uno del senato, alli dui di agosto, il sabbato, muore; fu sepolto
a San Pietro, et nel luogo suo del magistrato successe Jacomo di Tomaso da Montecalvo. 30
^. ,^; A dl 4 d'agosto si comincia la fabrica del portico de' frati di san Jacomo deirordine
de' frati Eremitani in strk San Donato con volont^ et consenso delli magnifici et potenti huo-
mini Giovanni de' Bentivogli et Virgilio Malvezzi, eletti sopra detta fabrica per maestro
Ambrosio da Cora generale di detti frati et di fra Giovanni de Ripis priore di detto con-
vento et altri padri loro. Et questo tutto il fece amore Dei la camera della magnifica cittk 35
e commimitJi di Bologna per vigore et concessione di una entrada di un quattrino per ogni
lira che si spende, come appare per un decreto di essa communitk concessa a detti frati;
era tesoriero Carlo Antonio Fantuzzi. Finito il detto portico, costd in tutto lire tremila sei-
cento trentatrfe, soldi 7 e denari 3.
Alli 3 di settembre, il mercoledl, Alessandro Tartagno da Imola eccellentissimo dottore 40
di etk d'anni 53 muore in Bologna, et fu sepellito con gran mestitia di tutto lo Studio a
San Domenico. Fu poscia fattagli dalli figliuoli una sepoltura nobile di marmo molto arti-
ficiosamente lavorata posta al lato sinistro della capella maggiore. Esso comincib vivendo
un bellissimo palagio in strk Maggiore nel principio della salicata de' Servi et lasci^ tre
figliuoli a questa valle di miseria. 45
Alberto Cattanio dottore et cavaliere, del numero de' senatori, muore alli 17 di settem-
bre, il mercoledi. Fu sepellito a San Domenico andandovi solamente li detti padri, perch^
ordinu che cosl si dovesse fare, sendo egli confaloniere di giustitia; et fece questo per mo-
derare i funerali et perch^ si levassero le tante compagnie et religioni et inviti de' parenti.
[A. 1477] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 217
et suonare di campane di varie chiese con eccessiva spesa et della repubblica et delle fa-
miglie private. Non volle anche che vi si facesse n^ stendardi, nh bandiere, n^ scudi; in
somma voiresser sepellito semplicemente. La qual ordinatione da lui fatta piacendo di poi al
senato, con licenza del legato, egli statul et ordino che da indi in poi niuno defonto po-
5 tesse havere piu che una regola de frati et che non si sonasse se non la campana delia paro-
chia sua ove egli era morto et della chiesa ove si seppeliva. Fu poi dal senato surrogato
nel suo luogo Bonifacio il fratello.
Pietro della Maldura bergamasco deirordine di San Domenico, di gran dottrina et san-
titk, in questi tempi fu in grande estimatione in Bologna, dove con pubblico salario et con
10 gran diligenza lesse teologia et filosofia, et quivi ridusse tutti i libri di san Tomaso di
Aquino in un solo volume et altre cose degne scrisse '.
Havendo Guido et Galeazzo de' Pepoli pagad delle 5 parti le quattro di certa somma
di danari, debiti per una nuOva fabbrica della canonica della chiesa di Bologna, li quali erano
di una vendita fatta di una casa chiamata Gregoriana situata in Bologna, come avanti h
15 detto, et volendo li detti Pepoli cautamente pagare la detta quinta parte, si supplic6 al pon-
tefice in questa forma, cioe: " Beatissime pater. Alias S. V. certam domum olim Gregoria-
" nam nuncupatam in civitate Bononiae consistentem vendi mandavit, ejusque pretiiun in no-
" vae canonicae ecclesiae bononiensis construendae converti mandavit, deputans ad id bonae
* memoriae Philippum episcopum Portuensem S. V. et sedis Apostolicae maiorem poeni-
20 * tentiarium, qui dictae ecclesiae ex commissione Apostolica tunc praeerat. Cum autem prae-
" dicta domus concessionis et mandati huiusmodi vigore devotis oratoribus vestris Guidoni et
" Galeatio de Peppulis laicis Bononiae pro certa summa in certis terminis persolvenda vendita
* fuerit, ac post obitum ipsius Philippi episcopi tres ex canonicis dictae ecclesiae ad diclam
" fabricam continuandam et perficiendam deputati per ipsius ecclesiae capitulum fuerint,
25 " iamque per oratores praedictos quatuor partes dictae summae persolutae sint, dubitentque
" an soluta alia quinta' et ultima parte restante per capitulum et deputatos praedictos absolvi p. $41
" possint, cum dicta Apostolica authoritate deputati non fuerint, supplicant humiliter S. V.
"oratores praefati, quatenus eius specialem gratiam facientes dictae deputationis, et soluta
" quinta et ultima parte huiusmodi restante ac eis constito quod residuum solverint, eos a
30 " debito huiusmodi penitus et omnino quietent, liberent et absolvant, alias in omnibus et
" per omnia iuxta formam et tenorem contractus desuper habiti et facti committere et man-
" dare misericorditer dignemini de gratia speciali, approbando omnia quae per dictos depu-
" tatos facta sunt et in posterum fient, constitutionibus et ordinibus Apostolicis caeterisque
" in contrarium f acientibus non obstantibus qulbuscumque. Fiat ut petitur f. et per breve
35 "S. V. fiat i.„.
Alli quali 3 canonici della chiesa cathedrale di Bologna eletti alla detta fabrica per il
capitolo, il papa cosl rispose : " Dilecti filii, salutem et apostolicam benedictionem. Mittimus
" ubique supplicationem gentibus introclusam manu nostra signatam; volumus igitur et vobis
" committimus ac mandamus, ut vocatis vocandis, ad illius exequutionem procedatis iuxta
40 " eius continentiam et signaturam nostram. Datum Romae apud Sanctum Petrum sub annulo
" piscatoris die 17 iunii,,
Desideroso il signor Galeotto Manfredi di f arsi signore di Faenza et cacciare fuora Carlo
il fratello, vi passb sopra con molta gente della signoria di Venetia, de' quali era capitano
de' cavalli; et dopo molti assalti datele, veggendo che il dissegno suo non riusciva, ricorse
45 al duca di Milano, .promettendoli continua servitii se Taiutava in questa impresa. II duca
glielo promisse, et a questo effetto scrisse al signor Giovanni Bentivogli che con le genti
d'arme andasse a Faenza et facesse ogni suo sforzo d' introdurvi il signore Galeotto. Laonde,
radunati li soldati, et posta a ordine la bombarda grossa, si partl di Bologna alli 13 di de-
cembre, il sabbato, et pose I'assedio alla rocca ove era il signor Carlo; et abbattendola con
1 GuAzzo, fogUo 317.
218 HLSTORIA DI BOLOGNA lAA. 1477-1478)
la botnbarda et altre machine tanto 1a travagU6, che iinalmente Carlo a patti si rew et
consignb al signor Giovanni la fortezza. Et d'indi partitosi, se ne and6 a Napoii, dove fu
benignamente dal re raccolto, dove miserabilmente fini la vita. Ilavuto adunque Galeotto
il dominio di i<"aenza, Giovanni Bentivogli se ne ritorn6 a Bologna.
In quest'anno si vendevano i marzadelli soldi 30 la corba, ii paro de' capponi soldi 5 denari 5
6, la fava soldi 34 la corba, Tolio scudi 5 soldi 5 il cento, came di vitelio denari 10 la libra,
carne di manzo denari 8 la libra, canape scudi 3 il cento, il grano scudi 2 soldi 5 la corba.
Anno di Cristo 1478. — Sono creati li magistrati secondo il soHto della chtk.
Aili 10 di febbraro, il martedi, Jeronimo di Noch awisa il senato bolognese della morte
di Ercole Malvezzi capitano de' cavalli de' Venetiani, il quale fu da' Turchi ferito a morte 10
con una saetta nella gola et di quella si mori alla guerra di Scodra. Et fra le altre cose
scrive che in questa orribile et tremenda battaglia tanta fu la copia delle saette che i
Turchi trassero nella cittfi, che gli huomini se ne servivano in luogo di legna per fame il fuoco.
NicoI6 detto delKArca scultore et piltore fece la nostra Donna di bronzo, che ^ nella
facciata del palazzo dove hoggidi sta il legato et li signori quaranta, alta 4 braccia. 15
Alli 15 d'aprile, la domenica, Giovanni Guidotto, uno de' senatori et confalloniere di giu-
stitia, huomo di singolar prudenza et molto esperto nel goverao della repubblica, passa a
miglior vita, et b sepolto alla chiesa di san Domenico. Lascio dopo di st tre figliuoli, ciofe
>. t49 Salustio, Aurelio et Saulo, li quali per esser fanciuIU, fu surrogato nel luo'go del padre loro
Ludovico da Castello San Pietro dottore et cavalliere. 20
Disponendosi il signor Giovanni Bentivogli di dar moglie ad Annibale il %Iiuo1o, tratta
con i1 duca Ercole da Este signor di Ferrara di havere Lucretia sua tigliuola naturale (era
Annibale d'anni 9 et la fanciuUa d'anni 8); et conchiuso il fatto, Giovanni mand6 Bemardo
de' Sassoni, Carlo Antonio Fantuzzi, Jeronimo Ranucci, Bonifacio Cattanio, con honorevo-
iissima compagnia, a sposarla con ampio mandato a nome di Annibale ; fu del mese d'aprile. 25
Li quali furono con grande honore dal duca ricevuti. Et sposata la fanciuUa, et fatto il
contratto, volle il duca mostrarsi et liberale et cortese verso gli detti ambasciatori, et per-
ci6 cre6 Jeronimo et Bonifacio cavallieri aurati, et poscia a ciascuno di loro donando 18 brac-
cia di drappo d'oro, et alli servitori altri doni, gli rimand6 a Bologna.
Essendo la famiglia de' Pazzi in Firenze nobilissima et ricchissima, non poteva soffrire 30
di essere da' Medici nella sua patria disfavorita et conculcata; laonde per potersi nella sua
solita grandezza meglio conservare, dessignorono sopra la vita di Lorenzo et di Giuliano
una gran congiura. Et giunta Thora destinata, essendo amendue li detti Medici nella chiesa
catedrale, fu Giuliano mortalmente ferito nel petto et con altri molti colpi toltagli la vita.
Ma Lorenzo, facendo buona difesa, fu colpito di ima sola picciola ferita alla gola, et si salv6 35
nella sagristia, sendo a questo gran timiulto presente il cardinale Rafaello Riario, che dallo
Studio di Pisa dalli congiurati era stato menato a spasso a Firenze, con dissegno che alle
feste che se gli facevano una volta trovar vi si dovessero et Giuliano et Lorenzo.
Ora Lorenzo tosto awis6 il signore Giovanni Bentivogli che volesse in tanti travagli
darli aiuto di gente per potersi difendere et casligare i suoi nemici. Laonde Giovanni, to- 40
8to radunando li soldati, li mand6 verso Fiorenza; et fece capo loro Pirro Malvezzi gik di
Gasparo, et seco andarono Ludovico Bianchi et Filippo Lupari. Ma gionti alla Scarparia,
ristesso Lorenzo gli fece intendere che piu oltre non varcassero, perchfe non faceva biso-
gno piii di aiuto, talch^ se ne ritomorono a Bologna; mentre che la cittk di Fiorenza era
tutta piena di morti che in favore de' Medici erano per le strade a guisa di cani strascinati 45
et lacerati con gran vilipendio.
Di quest'anno il cardinale legato di Bologna fece minare alcune case che erano a canto
il palazzo de' signori, et ivi dirizz6 un bellissimo giardino et lo cinse di alte mura.
l6. et] neWoriginale et et
[AA. 1478-1479] DEL P. CHERUBINO GmRARDACCI 219
A dl primo di giugno^il lunedi, Jacomo Lupari passb a Milano per podestL
Ritrovandosi in Bologna una picciola chiesa, dove altre volte vi era habitato un abbate
con certi monachi che vestivano di negro a modo di preti, chiamata la chiesa de' poveri
vergognosi, perchfe quivi li cittadini in questi tempi si ragunavano per provedere alle ne-
5 cessita de' vergognosi, avenne che queUi da Prato profanandola la ridussero per stalla da
cavalli, restando fuori di essa sotto il portico un' antica et bella figura della gloriosa Regina
de' Cieli; et per esser il luogo molto scuro, quivi sotto in un angolo gli passaggeri, senza
accorgersi della detta imagine, rendevano il debito alla natura; il che dur6 longo tempo.
Ora occorse che alli 6 di settembre, la domenica, passando quivi uno per nome Amolfo
10 percosso et infettato da grave pestilenza (era in questi tempi la citta appestata), et alzando
grocchi, vide quella sagrata imagine della gran Madre di Dio, e tocco da interna devotione
et viva fede, con lacrime et sospiri ' se le raccomando che in tanta calamita si degnasse darli p. t$o
aiuto. O cosa miracolosa! Non si tosto Arnolfo si fu raccomandato, che egli sano et gagliardo
si vide; et andato con frettoloso passo a pigliare una tiaccola di cera, quivi l'accese, et po-
15 stosi ginocchioni, ad alta voce rendeva gratie alla gloriosa Vergine della acquistata sanita. II
che divolgato, cominciorono a concorrere grinfermi et a ricevere la sanitk; et dalli cittadini
e purgato il luogo. Et fatta quivi grandissima divotione, si disposero li circonvicini del
luogo con le molte limosine, che quivi erano presentate, di fabbricarvi una chiesa, et com-
prata la detta stalla dai Pratesi, vi si fabbricb il bello et vago editicio, come hora si vede,
20 et fu chiamata la chiesa di santa Maria di Galliera, dove la madre di Dio sempre ha fatti molti
miracoli. Monti gentilhuomini pietosi, chiamati la compagnia de' vergognosi, edificarono quivi
un luogo ove essi si radunavano, come oggi anche fanno, per provedere a' detti poveri.
Hoggidl k. anche in gran veneratione questa sacratissima imagine.
AUi 4 di ottobre, la domenica, che fu la solennitk di san Petronio, Astorre dalla Volta,
25 uno de' senatori, passa a miglior vita, et in suo luogo h posto Bartolomeo il fratello cava-
liero. II quale entrato nel magistrato, fra due giorni fu dal senato eletto et mandato per am-
basciatore al duca di Milano, il qual condusse seco Antonio il figliuolo ancora fanciullo; et
havendo sodisfatto al comandamento del senato, essendo con il duca nel castello, fece ca-
valliere il figliuolo et gli don6 la veste di broccato con la berelta ch'egli portava con la
30 divisa della calza morella e bianca, chiamata la divisa ducale.
Alli 8 di decembre, il giovedl, il duca Ercole da Este giunge al Bentivoglio, che ne ve-
niva di Toscana dalFaiuto de' Fiorentini, dove dal signor Giovanni fu benignamente raccolto.
Alli 20 di decembre, il giovedi, il signor Giovanni manda Annibale il figliuolo d'anni 13 a
Ferrara a visitare la sposa, et con esso lui vanno il conte Andrea Bentivoglio, il conte Guido Pe-
35 poli, Ludovico da San Pietro et Pirro Malvezzi con altri gentilhuomini assai; il quale con grande
allegrezza fu dal duca ricevuto, et stette in feste et sollazzo sino alli 8 di gennaro seguente.
Questo anno con lamine di piombo si cuopre la cima del campanile di san Pielro; vi
andorno libre di piombo 800 et la fattura costo 46 ducati d'oro.
Anno di Cristo 1479. — Si fanno li magistrati secondo il consueto della cittk.
40 Ritornato a Bologna Annibale, che fu alli 10 di gennaro, la domenica, il signor Giovanni
il padre si dispose volere anch'egli vedere la sposa del figliuolo, et cosi si pose a ordine per
passare a Ferrara con bellissima compagnia di ottanta cavalli. II che fatto, si partl alli 5 di
febbraro, il venerdi, et fra gli altri andarono seco Jeronimo Ranuzzi, Egano Lambertini, An-
drea degl' Ingrati, conte Galeazzo Pepoli, Antonio Bentivogli, Camillo dalla Volta, Lattantio
45 Bargellini. Et avvicinandosi a Ferrara, i! duca lo raand6 ad incontrare aUa torre dalla fossa
da una nobile compagnia di genrilhuomini ferraresi, e giunto alla porta della citth, hebbe incon-
tro il duca con molti signori et gentilhuomini ; et Giovanni, vedendo il duca, subito scese da
cavallo, cosi parimente facendo il duca; et abbracciatisi et fatte le solite ceremonie, amendue
5. rergonoti ncWorigiHalt — lo. alsando ntlVoriginal*
220 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14791
Mlirono a cavaHo et con graiide honore entrarono nella citth; et p^ al palazzo vittttb la sposa,
et poi per alquand giorni si stette in alle|(rezza et gran feste. Fece il signor Giovanni un
belliaaimo dono alla sposa et di molto valore, et poi pigliando licenza di ritomarsene a Bo-
logna, fu dal duca accompagnato fuore della cittk un miglio; et lieto se ne ritom6 con la
compagnia a Bologna. 5
f. ,s, II senato conduce per cupitano delle sue genti d'arme, in luogo di Antonio Trotto, il
conte NicoI6 Rangone modenese, il quale a dl primo di maggio, il sabbato, venne a Bolo-
gna et fu con molto iionore dal senato ricevuto. II signor Giovanui si pone in animo di dare
al conte NicoI6 Rangone Uianca sua tigliuola per moglie ; et essendo egli giunto in Bologna,
ne lo fa richiedere, et piacendoli il partito, la sposa con molta sodisfattione sua et del si- 10
gnor Giovanni.
Guerreggiando il pontetice Sisto et il re Ferrante con li Fiorentini, suspicarono che
Giovanni Bentivogli non gli fosse ostacolo in questa guerra, per esser al soldo del duca di
Milano et con Fiorentini confederato. £t il pontefice per assicurarsi che egli non Thavesse
a impedire, scrisse al senato che apparechiasse alloggiamento nel contado per 600 cavalli, 15
perchi fra pochi d) era per mandarli. A cui il senato, scusandosi di poter far ci6 per esser
li cittadini per la maggior parte in villa, che fuggivano la peste che in questi tempi al-
quanto vessava la cittk, et che loro non havevano per hora il commodo. Poi il senato di
tutto ci6 ne avvis6 In duchessa di Milano, laonde ella, per ostare al papa, mand6 toeto nel
territorio di Bologna 600 cavalli, a' quali fu consignato ralloggiamento. 20
Havuta la risposta de' Bolognesi, papa Sisto molto si adir6, et di nuovo scrisse al senato
che egli voleva ad ogni modo che loro dessero li detti alloggiamenti et che voleva essere
ubbidito. II che intendendo il senato, gli mandorono Ludovico da San Pietro; il quale andato
et iscusando il senato di questo f atto, il papa disse : " Et perchfe piu hanno li Bolognesi per li
" soldati della duchessa, che per li miei „ ? Rispose Ludovico che questi venivano per paasare a 25
Fiorenza e non per fermarsi, et che non essendo inimicitia fra la duchessa et loro, non pa-
revagli che gli dovessero il passo negare. " Basta, rispose il papa, avvisate Giovanni che non
• si trametti di dar soccorso a' Fiorentini, perch6 ci fark non poco dispiacere „. " Beatissimo
'^padre, sappiate che ak il senato nh Giovanni lo pu6 fare perch^ egli ^ soldato del duca
"et bisogna che egli dove vuole il signore vada,. Adirato, licentio rambasciatore con dirli: 30
'Ritornali a Bologna et dl alli Bolognesi che siano valenti huomini, che bisognerk,.
Ritoraossi Ludovico a Bologna et del tutto raguagli6 il senato.
Ora li Fiorentini, acciochfe il signor Giovanni stesse costante di servire il duca et non
si piegasse al papa, promettono dargli ogn'anno di provisione tremila ducati a tempo di pace
et sei mila a tempo di guerra; et allhora, per dar principio alla loro promessa, gli mandano 35
sei mila ducati, acciochfe si ponesse egli a ordine per passare a Pisa contra Roberto da
San Severino capitano del re di NapoH che molto travagliava i Pisani. Parimente manda-
rono al duca di Ferrara ottomila ducati, affine che egli dovesse passare in Toscana.
Posti a ordine li soldali, il signor Giovanni mand6 in Toscana Giovanni Francesco Poeta
et Antonio Bentivogli con le sue genti d'arme, et il somigliante fece il duca di Ferrara; 40
et uniti amendui gli loro esserciti, insieme passarono a Pisa et entrarono dentro, benchfe con
non poco loro danno, perciochfe, havendo Roberto da San Severino fatta una imboscata, gli
assalse et ne uccise assai di loro.
Alli 27 di giugno mori Bernino de' Bianchi uno delli 16, et in suo luogo successe Filippo
il fratello. 45
Andrea Barbazza eccellentissimo dottore, la cui fama era sparsa per tutta I'Europa, alli
20 di luglio, mentre che la Toscaiia travaglia, egli se ne muore. Fu sepellito in San Pe-
tronio et da lui hebbe origine in Bologna la nobile famiglia de' Barbazzi. Hebbe per moglie
>. ,s, Maria Margherita soreI'Ia del conte Guido et del conte Galeazzo Pepoli, et lasci^ di sfe quat-
tro figliuoIL 5Q
[AA. 1479-1480] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 221
AUi 10 d'agosto, tl marted), nasce in Cento questo disturbo, Haveva il cardinale legato
et vescovo di Bologna posto in Cento et nella Pieve per suo commissario il vescovo di Bru-
gnati da Reggio, huomo di gran dottrina, ma molto avaro ; il quale sendosi impiegato a fa-
vorire li cittadini di Cento in una Hte di alcune possessioni contro li contadini, eglino adi-
5 rati che non faceva ragione, nh meno H voleva ascoltare, entrarono nel castello accompagnati
da molti del popolo suoi amici, uccisero il vescovo et si fuggirono. II che inteso dal senato
di Bologna, incontanente vi mand6 le genti d'arme, dandoli per commissari Virgilio Malvezzi
et Ludovico da San Pietro con impositione di vedere con prudenza questo fatto. Li quali
giunti, con tanta prudenza maneggiarono il fatto, che acquietarono ogni tumulto et ogni dispa-
10 rere, et essi si sottoposero al vescovo secondo li capitoli per longo tempo gia fatti. Poi
bandirono li capi della congiura, et havendo assicurati li contadini che il legato non proce-
derebbe in questa causa piu oltre, si pacificarono. Vero e che non varcarono poi molti
giorni, che due degl' uccisori del vescovo furono in Ferrara presi, et condotti a Bologna, fu-
rono impiccati.
15 Burnino de' Bianchi, uno de' senatori, alli 8 di settembre, il mercoledi, passa a miglior
vita, et h posto in suo luogo Filippo il fratello.
Giunge in Bologna del mese di decembre monsignor Ascanio vescovo di Pavia et fratello
del duca Galeazzo, che ne veniva da Roma per passare a Milano. Alloggio nel palazzo del
signor Giovanni Bentivogli con tutta la sua compagnia.
20 A dl 12 di decembre, in giorno di domenica, nelTapparire deiraurora nacque fra Leandro,
teoldgo et istoriografo eccellente deirordine de' Predicatori, chiamato al battesimo Leandro.
Alli 16 di decembre, il giovedi, il signor Giovanni Bentivogli toglie seco Lodovico da San
Pietro, Jeronimo Ranucci, il conte Guido Pepoli, Pirro Malvezzi, Giovanni Francesco Aldro-
vandi, Lattantio Bargellini et molti altri nobili cittadini, che in tutto erano 130 cavalli molto
25 bene a ordine, et si parte di Bologna per passare a Milano a visitare il duca Giovanni Ga-
leazzo et madonna Buona sua madre; dove fu benignamente et con grande honore ricevuto.
In questo tempo valeva il vino soldi 12 la corba, il grano soldi 16 la corba, tela di
canape soldi 1 e denari 10 il braccio, il carro delle legna soldi 24; il ducato valeva bolo-
gnini 58 denari 6.
30 Anno di Cristo 1480. — Si fanno li magistrati secondo il solito della citt^.
Essendo Giovanni Bentivogli a Milano et molto accarezzato dal duca e dalla duchessa
et dal popolo honorato, la mattina deiranno nuovo, udita che hebbe la messa, il duca dentro
in castello, sendovi anche presente Giovanni con la sua compagnia, fece cavalliere aurato Gio-
vanni de' Marsili ; poi per dimostrare al Bentivoglio ramore che li portava et segno che caro
35 gli era la sua fedeltk con la quale egli lo serviva, et perchfe vie piu neiravvenire si fermasse
nella fedelt^, li fece libero dono del castello Chovo et di Antignago et sue pertinenze con il
ponte di Pongitono, constituendolo delle dette castella signore et conte non solo lui, ma tutti
li suoi tiglioli legitimi et loro discendenti in perpetuo, acconsentendo a ci6 il podestJi et
consoli et consigUeri habitatori et vicini di Covo. Fu presente all' instromento il conte Gui-
40 done de' Pepoli figliolo di Romeo, il magnifico Piramo Malvezzi figliolo di Gasparo et molti
altri nobili signori, rogato per Galeazzo de' BuIIi ; et volle che prima che ritornasse a Bolo-
gna ne togliesse il possesso, siccome fece. Ora essendo il Ben'tivogHo stato in Milano fino />. *js
al principio di febbraro in festa e trionfi, con licenza del duca, se ne ritornb a Bologna.
Awicinandosi Giovanni Bentivogli a Bologna, alli 7 di febbraro, che veniva da Milano,
45 uscirno dalla cittk molti gentilhuomini et andarono circa un miglio ad incontrarlo per accom-
pagnarlo dentro la citti; nella quale entrando, hebbe la maggior parte del popolo incontro
con applauso et festa; et se ne venne, mentre che li frati di San Jacomo sonavano a mar-
tello della sua venuta al palazzo.
Fu in questo giorno comiaciato Giovanni Bentivogli ad essere chiamato signore per
222 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14«oi
hayere havuto H dominio drlle dette cartella et anche per darli queato honorato tftolo et farlo
maggiore nella fattione sua. Talmentechfe, come ai vede, egU ogni hor piii creaceva di honore
et di dignitA appreaso il aenato et popolo di Bologna.
Sono portate lettere del pontefice al govematore della fatta colligatione et lega fra il
papa et la signoria di Venetla, et ne sono fatti segni di allegrezza. 5
Alli 29 di marzo, i1 mercoledl, giunge in Bologna il signor Roberto da San Severino ca-
pitano del duca di Milano con la mogHe et suoi figlioli; fu con grande honore dalla citti
ricevuto. Fu dal «ignor Giovanni et da tutto il senato accompagnato in atrk San Donato al
palazzo de' Bentivogli, et fu da molti cittadini presentato; poi ai parti et paaab verso Fiorenza.
II «ignor Giovanni, per dar sollazzo et traatullo al popolo di Bologna, elegge da 50 gio- 10
veni di«po«i et gagliardi et gli divide in due clasai, vestendone una di verde et Taltra di
rOMO, tutti ad uno intaglio. Egli della parte verde si fece capitano et della rossa ne fece
capitano il conte NicoI6 Rangone, et radunate amendue le parti in piazza, una dalla parte
di «opra ct Taltra dalla parte di sotto, fu nel mezzo di loro gettato un grosso pallone; cor-
■ero ambe le parti a travagliarlo per gettarlo alli termini della parte contraria. Erano le 15
leggi che chi 10 volte portava il detto pallone alli termini del nemico, acquistava 20 du-
cati d'oro. Ciascuno adunque si forzava hor contra runo hor contra Taltro paasare a forza a'
termini del nemico, et quando credeva esservi giunto, tosto ne era urtato, et cosi ciascuno era
intento ad acquistarne la vittoria, Thonore et il premio. Dur6 questa dilettevole scaramuzza
meglio di tre hore con molto piacere et contento della cittk, et fu Thonore della parte verde. 20
Alli 20 di luglio, il giovedi, monsignore Aacanio Sforza vescovo di Parma, che ne veniva
da Ferrara, giunge in Bologna per passare a Napoli, ove era confinato dal duca di Milano.
Nfc si tosto gionse egli, che furono presentate le lettere ducali al magnifico signor Giovanni
Bentivogli, dove li commetteva il dovesse condurre al magnifico Lorenzo de' Medici et a lui
consigiiarlo, accioch^ poi il mandasse a Napoli. Fu dal signor Giovanni con ogni maniera 25
di cortesia ricevuto, et alli 23 di luglio, la domenica, il condusse a Fiorenzuola, ove era ve-
nuto Lorenzo de' Medici, et a lui lo conaign^; il quale poi lo mand6 a Pisa et d'indi con
una galera in Napoli.
Alli 20 d'ag08to, la domenica, fu pubblicata la tregua fatta fra il re di Napoli, il duca
dl Milano, Fiorentini et il duca di Ferrara, essendo riservato luogo honorevole alli Saneai, li 30
quali fra di loro erano discordi.
Alli 24 del detto, il giovedl, vengono in Bologna le odiose novelle che il Turco haveva preso
Otranto in Puglia con grave danno del regno et dava spavento di dovere assai peggio fare.
A dl primo di settembre, il venerdi, monsignore Ascanio, che ritomava a Milano, giunge
in Bologna, poscia si parti et and6 a Ferrara. 35
/• *s* A di primo di novembre Andrea Grati and6 per podesta a Fiorenza, ma non vi fini
Tofiicio suo, perchfe fu sustituito del numero delli It) in luogo di Nicolo Sanuto.
NicoI6 di Bonifacio Pasi, huomo di molta stima, mori a di 9 iiovembre 1480 et laacio
dopo di ak quattro figliuoli, ciofe Aloisio, Virgilio, Ercole et Pasio. Fu sepolto a San Mar-
tino, facendovi fare sopra la sua sepoltura la seguente inscrizione: 40
CHRISTUM QUABSIVt, TANDEM MIHI DENIQUE CHRISTUS
INVRNI CHRISTUM, CHRISTUS ET ECCE MIHI.
II di suddetto il signor Pino Ordelaffi muore in Forll, lasciando suo successore Sinibaldo
il figliuolo naturale sotto la tutela di Lucrelia sua moglie.
Alli 9 di novembre, il giovedi, Bavera eccellentissimo medico da Imola, habitante in Bolo- 45
gna, muore, et ^ sepolto a San Domenico.
lo. •«/ marfint simstro foslilla a stamfa {tre limeetti)'. Gloco del Caldo fatto in Bologna
[AA. 1480-1482] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 223
In quest'anno la calcina valeva soldi 7 la corba, la semola soldi 5 la corba, la fava soldi 10
la corba, il vino soldi 7 la corba, il grano soldi 13 la corba.
Anno di Cristo 1481. — Si fanno li magistrati della cittk secondo il consueto.
Alli 9 di febbraro, il venerdi, suirhora del desinare Virgilio Malvezzi, uno de' senatori et
5 huomo di bellissimo ingegno et di molta prudenza et isperienza, rende Tanima al suo Dio et
b honoratamente sepolto nella chiesa di san Jacomo de' frati Eremitani. Elessero li senatori
in luogo suo Pirro, il fratello, di grande estimatione presso la cittJu
Del mese di maggio il pietoso Iddio, per levare a' Christiani tanta abominevole peste che la
travagliava, toglie di questo mondo il gran Turco, lasciando due soli figlioli: Baiazete e Zizimo.
10 Giorgio da Monferrato viene ad imparare le lettere a Bologna, et trovato heretico osti-
nato, h vivo nel mezzo della piazza abbrugiato, mentre egli nel mezzo delle fiamme grida:
* Eloi, EIoi„. Abbrugiato fu alli 25 di giugno, il lunedi. Teneva questo empio e scelerato
heretico oltre cinquanta articoli contra la fede.
Alli 21 di luglio, il mercoledi, il signor Giovanni Bentivogli marita due sue figliuole, dando
15 madonna Francesca al signor Galeotto Manfredi et madonna Leonora al signor Gilberto
figliuolo del signor Marco Pii. Et li comissari che da detti signori havevano amplissimo man-
dato, a nome di detti signori, presente Pirro Malvezzi, Ludovico da San Pietro et molti altri
gentilhuomini, gli posero Tanella in dito: li quali, sendo honoratamente presentati dal si-
gnor Giovanni, si partirono, lasciando le novelle spose in festa et trionfo.
20 Si scuopre come gli uomini di Budrio erano andati a Venetia a proferire alla signoria il
castello, se essi gli volevano mandar soccorso; non volsero i Venetiani accettare le proferte
et quei tali furono per commissione del senato bolognese impiccati.
II conte NicoI6 Rangone manda a pigUare madonna Bianca sua diletta sposa et con
licenza del signor Giovanni si parte airultimo di settembre, la domenica mattina, accompa-
25 gnata da quattro carrette di gentildonne riccamente addobbate et da molti cittadini bolognesi,
che in tutto furono 100 cavalli et 25 muH carichi di robba. Era la sposa vestita di broc-
cato d'oro, et fece honoratissima entrata in Ferrara, sendovi il duca Ercole da Este con molti
signori et baroni; dove si fece gran festa et molte giostre da quei signori.
Di questo anno si finisce il portico de' frati di San Jacomo in strJi San Donato, il quale /». 'ss
30 comincib deiranno 1477 con consenso delli magnifici et potenti huomini Giovanni et di
Virgilio Malvezr,i instituiti sopra la detta fabbrica, sendo Carlo Antonio Fantucci tesoriero;
monto tutta la spesa di detto portico lire 3633 soldi 7 et danari 3.
Et alli 5 di settembre la fabbrica di Santa Cecilia si cominci6, et fu data a fare et disfare
et fare le volte et abellire con tutte le altre cose necessarie per somma di libre 500 a Ga-
35 sparo Naldo, come per scrittura di Bartolomeo dalla Calcina appare, et si cominci6 a disfare
la salicata di sopra al tetto alli 12 settembre, et la communitk di Bologna don6 40 ducati.
Vive in questi tempi Francesco Lepido de' Lepidi cittadino bolognese dottore in mede-
cina, huomo letterato et in ogni virtii valevole.
Anno di Cristo 1482. — Si creano li magistrati, antiani e confaloniere di giustizia se-
40 condo il solito.
II signor Galeotto Manfredi, volendo anch'egli condurre la sua sposa madonna Francesca
figliuola del signor Giovanni, mand6 honorevoli ambasciatori con 100 cavalli; et essendo tutte
le cose poste a ordine, alli 25 di gennaro, il venerdl, ella si partl da Bologna vestita di broc-
cato sopra un bianco cavallo parimente addobbato di broccato, accompagnata da tre carrette di
45 gentildonne, con 25 cavalli carichi di robbe. Et seco vi andarono insino a Faenza 11 conte An-
drea Bentivogli, Pirro Malvezzi, Ludovico da San Pietro, il conte Guido Pepoli et altri genti-
Ihuomini et cavalieri, dove con allegrezza dal signor Galeotto fu ricevuta et fattone gran feste.
Alli 9 di gennaro fu fatto cavaliere Christoforo Grati et alli 22 del medesimo and6 per
pretore a Fiorenza.
224 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 14«31
Avvicinandosi il carncvale, il sijfnor Gjovanni ordina un nuovo gioco da combattere in
pitiM. Fcce armarc dodeci gapHardi frioveni d'arme di quento modo: havevano le corazze
et bradaletti con le «opraveste di tela che le armi copriva con uno elmetto in capo tutto
ritondo con li buchi piccioli da op»' '«to et con una lanza spuntata in mano per ciaacuno
di longhezza di piedi dieci. Dairaltra parte ordin6 pfran numero di gioveni pure armati con 5
corazzc et braccialetti, celate in testa et ^anti da battapHa, dando a ciascuno un canestro
di ova, Queati tutti Bendo a ordine, fu dato sejrno alla battagHa, et tOBto quelli, che l'uova
havcvano, cominciarono con eme a benwpliare li dodeci che le lanze portavano, a' quali era
lecito il difcndersi con il percuotere et porre in fupa trli nemici. Laonde quegli gittando
le uova di querti percuotendo facevano fra di loro gran battaplia; ma non varc6 molto che 10
quei dalle celate tonde et forate esnendo dalla gran copia delle uova li buchi delle celate
chiuse, non potevano veder lume a percuotere li offensori, talmentechfe a caso cominciando a
menar colpi da cieco, di che ne risultava gioia et riso nel popolo, et molti malamente et
nelle braccia et nella vita erano colpiti. Dur6 queata festa quasi due hore con infinito piacere
della cittk, et fu alli 16 di febbraro. ^^
Fece anche il signor Giovanni giostrare una celata di argento la domenica di carnevale,
et furono li giostratori il conte Nicol6 Rangone, Floriano di Aldrovandino Malvezzi, Camillo
dalla Volta, Agostino Marsili, Filippo di Battista Malvezzi, Rainaldo Ariosti, Antonio di
Santi BentivogH, Santi Manfredi et Jeronimo Scardovini amendue a tutti tennero targa. Ne
fu con grande honore vincitore il conte Nicol6 et dopo lui Antonio Bentivogli con Santi Man- 20
fredi ; et havuto il premio, il conte ne fece poi dono a Jeronimo Scardovini lodando la sua
forza et gran destrezza.
/. »i« AI 20 di f ebbraro Femando re della Sicilia, di Jerusalem etc. a8cri've, incorpora et annovera
Giovanni Bentivoglio et li suoi figliuoli et descendenti nella casa et prosapia di Aragonia et
che CBSO et li figlioli nello awenire in tutti H suoi atti, tttoli et negoci sempre ai ascrivi et si 25
chiami et cognomini di Aragonia, et che tale sia il cognome loro con facoltii di poter portare
et fare Tarme di Aragonia. Appare il privilegio sotto il regno XXIIII anno di detto re et
t registrato nella cancellaria di Bologna nel registro a otto fogli.
Alli 1 7 di marzo, la domenica, Scipione Gozzadini, uno de' senatori, muore, et in luogo
8U0 h dal senato surrogato Gozzadino Gozzadini dottore. 30
AUi 19 di aprile principi6 la peste in Ferrara, et durando molti mesi, pose in grandis-
simo Bospetto i Bolognesi, li quali per ci6 fecero sicurissime provisioni.
Havendo li signori Venetiani cominciata la guerra contro il duca Ercole di Ferrara per
cacciarlo fuore di stato, et havendo poste due armate in mare, perchfe una guidata dal capi-
tano Damiano Moro per il Po il Ferrarese ne travagliasse et Taltra per travagliare la Puglia, 35
se Fernando d'Aragona si havesse voluto muovere per soccorrere Ercole suo genero; li detti
Venetiani mandarono il signor Roberto da San Severino loro capitaTio con grosso essercito
nel ferrarese, il quale cominci6 a pigliare ville et castella. Laonde il duca di Milano alli
28 d'aprile impose al signor Giovanni Bentivogli che tosto dovesse soccorrere il duca di
Ferrara, et havendo radunato mille cavalli et 3500 fanti, pass6 nel Ferrarese a cui il duca Er- 40
cole venne incontro insino alla Torre della fossa, accettandolo come angelo mandato dal cielo
et 8'inviorono a Codegoro.
Ora intendendo il signor Giovanni che Ruberto con fascinate et altri stromenti tentava di
passare le valli et paludi per andare poi a Melara luogo importantissimo, egli con le sue genti
pa8s6 ad opporsi a Roberto et talmente lo travagli6, che giammai pot^ a Melara avicinarsi, 45
Mentre adunque che il signor Giovanni tiene a freno il nemico, ecco che ne giunge
il duca Federigo di Urbino capitano della lega, la qual era il re Ferrante di Napoli, il duca
di Milano, il duca di Ferrara, li Fiorentini, li Bolognesi et altri aderenti.
Muore frattanto Bartolomeo di Mino de' Russi, uno de' senatori, e fu alli 5 di maggio
»4-28. ■«/ margint dnistro un segno a fenna per richiamarf Vattenzione
[A. 1482] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 225
il sabbato, huomo et prudente et amatore della repubblica, magnifico et splendido. Fu sepel-
Hto nella chiesa di san Petronio et in suo luogo il senato vi pose, cosi contentandosi il
signor Giovanni Bentivogli, che era alla guerra, Mino il figliolo, degno veramente di un tanto
padre.
5 Bartolomeo fa la maggior parte del palazzo di Pbntecchio fabricato con tanta magnifi-
cenza et artificio, il quale poi da Mino il figliuolo fu ampliato. Quivi si veggono portici, sale,
camere, loggie etc.
Que8t'anno il frumento valse soldi 14 la corba, Torzo soldi 8, la fava et melega e spelta
soldi 6, fagiuoli soldi 10, vino pure soldi 10, Toglio soldi uno denari 2 la libbra, il vitello
10 soldi 1, il manzo danari 8 la libbra, la came porcina soldi 12 il peso, pesce di acqua chiara
denari 8 la libbra, cera lavorata soldi 6 la libbra, candele di sevo soldi 2 denari 2 la libbra,
fieno scudi 4 il carro, fassi grossi soldi 14 il carro, il sale soldi 14 la corba, il miele soldi 1
la libbra, scarpe sottili da huomo soldi 7, panno negro di 70 soldi 36 il braccio, di 80 soldi 46.
Alli 25 di maggio, il sabbato, Gabriel Turco viene a contesa con Vambasciatore de' Vene-
15 tiani, che dimorava nella cittk, et lo minaccib nella vita volendolo percuotere con un coltello.
II che dal senato inteso, fu citato; et comparve et confess6 chiaramente tutto il caso suc-
cesso. Per lo ' che incarcerato, volendolo di tanto errore castigar, si mosse rambasciatore, et p. m
tanto pregd il senato che egli lo fece cavare di prigione, et andato egli dal detto ambascia-
tore, con una fune al collo se gli gitt6 ai piedi et addimand6 perdono; a cui con lieta faccia
20 perdon6 et poi con patemi avvisi rammoni ad esser piu humile, benigno et di rispetto, et
fattegli molte proferte, lo lasci6 libero andare alla sua casa. Atto veramente di molta cle-
menza et essempio glorioso et utile a ciascuno.
Essendosi ne' giorni passati rotta la campana mezzana di san Pietro, ^ di questo mese
di giugno rinovata; pes6 libre 1700.
25 Alli 14 di giugno, il venerdl, 11 signor Giovanni Bentivogli si parte dal campo lasciando
per6 li soldati sotto la cura del suo luogotenente et viene a Bologna, ma tosto ne ritorna
a dietro. Et in questo mentre Nicol6 Sanuto cavaliere et conte della Porretta, del numero
de' senatori, muore. Questi vivendo di6 principio ad un magnifico palagio nella via di
San Mamolo da potersi agguagliare alli primi palagi d'Italia, il quale oggid) posseggono li
30 signori Campeggi marchesi di Dozza. Fu sepolto con grande honore nella chiesa di santo Ste-
fano con li stendardi et bandiere, come a' senatori si costuma. II Sanuto, non havendo alcun
figliuolo, n^ alcuno della sua famiglia, Iasci6 ogni cosa a luoghi pii. Fu posto in luogo suo
Andrea degl' Ingrati cavalliere aurato, il quale, come sopra si h. detto, era stato eletto pretore
di Firenze; per causa di tale sostituzione non finl il suo uffizio.
35 Giovannj Francesco Aldrovandi, uno del numero de' 16, dl que8t'anno fu eletto per sei
mesi.pretore di Lucca.
Mentre che li Venetiani et papa Sisto travagliano Ferrara, il re Ferrante, per soccorrere
il genero, manda Alfonso il figliolo duca di Calabria con grosso esercito verso Roma, affinchfe
egli poi passasse a Ferrara. Contro il quale i Venetiani vi mandarono Roberto Malatesti
40 signor di Rimini con molta gente. Laonde alli 21 di agosto, il mercoledl, venendo con Alfonso
alle mani, lo 8uper6 et vinse; ma non varc6 molto, che il vincitore, infermandosi in Roma,
pa8s6 a pifi felice vita.
Intendendo questa rotta del duca, quelli della lega mandarono il signor Giovanni Benti-
vogli con molta fanteria et con il signor Antonio figliuolo del duca di Urbino con 12 squadre
45 et il signor Galeotto Manfredi con 5 squadre a Forli, di cui ne era signore Jeronimo Riario
del pontefice nipote, et ci6 fecero acciochfe il papa rimandasse a dietro il conte Jeronimo
con ressercito che era a Roma in luogo di Roberto morto et che il soccorso del re Ferrante
ne potesse libero venire al duca Ercole.
II signor Giovanni Bentivogli adunque, iusieme con li suddetti signori, alli 28 di agosto,
50 il mercoledl, giunse a ForU et vi pose Tassedio et frattanto alli 10 di settembre, il martedi,
T. XXXIII, p. 1 — 15.
226 HISTORIA DI BOLOGNA lAA. i4aa.i4»3i
Pederigo princlpe di Urbino, uno de' primi capitani di quella etk, negli steccati ducali paasa
in pace aU'altra vita, lasciando i viventi nelle diBcordte et guerre involti; et per questa cagione
il aignor Giovanni con la sua gente se ne ritomb a Bologna, facendo anche il aimile que-
gl'altri signori.
Alli 1 7 di aettembre, il martedi, Giovanni dairArmi et confalloniere di giustitia muore et 5
fu aepellito in Santa Maria Maggiore con li aiendardi et bandiere solite. Nel cui luogo suc-
cene Ludovico il figliuolo. Fu Giovanni huomo di gran consiglio et di molta autoritk nel senato.
V^giendo il pontefice i gran mali che cagionava la guerra sanguinosa e cruda di Ferrara,
et veggendo che egli era minacciato dal re Femando et da' Fiorentini, si deliber6 di pacificarsi,
se era possibile, li Venetiani col duca di Ferrara, et havendo con molti mezzi tentato con essi 10
^. tjt 'loro che entrassero in questa lega et lasciassero Ferrara in pace, nfe potendo piegarli* ma
anzich^ si mostravano piii ostinati et rinovavano con maggior sforzo l^impresa, il papa isde-
gnato entr6 nella lega col re Femando e poi fece intendere a' Venetiani che non dovesaero piii
oltre travagliare Ferrara, come cosa pertinente alla Chiesa Romana, altrimente gli scommuni-
carebbe. Ma i Venetiani poco l'a8Coltarono ; per il che egli grinterdisse e scommunicb. Di 15
poi mand5 il cardinale Gonzaga con 15 squadre di cavalli armati verso Ferrara in soccorso
del duca, il quale passb per Bologna alli 29 di decembre, la domenica, poi passb a Ferrara.
Anno di Cristo 1483. — Si fanno li magistrati in Bologna secondo il consueto.
Alli 11 di pennaro, il sabbato, Alfonso duca di Calabria, fatto capitano della lega in
luogo del duca d'Urbino morto, con duemila combattenti entra in Bologna et alloggia nel 20
palagio del signoT Giovanni Bentivoglio; et haveva seco, oltre i molti signori, 500 Turchi gik
fatti prigioni ad Otranto, che egli teneva alla sua persona per guardia. Et prima che di
Bologna partisse per Ferrara, fece cavalliere aurato Alessandro terzo figUuolo di Giovanni
Bentivogli di etk d'anni 9, poi ne and6 in Ferrara.
Li signori della lega bandiscono una dieta in Cremona a ruina de' Venetiani, dove si 25
trovavano anche gli loro ambasciatori et gl' infrascritti signori, ciofe: il cardinale di Mantova
per il papa, Alfonso duca di Calabria per il re di Napoli, il duca Ercole di Ferrara, il
signor Lodovico marchese di Mantova, il signor Giovanni Bentivogli, il magnifico Lorenzo
de* Medici. Questi signori havendo trattato fra di loro di pacificare li Venetiani et di levare
i tumulti dTtalia, n^ havendo potuto trovare alcun rimedio per piegare i Venetiani, determi- 30
norono volgere Tarmi contro di loro. Et cosl ciascuno ritom6 alli luoghi loro, con ordine
di ritrovarsi alla priraavera seguente in campagna.
Ritomato il signor Giovanni a Bologna, sendo nella sua capella in San Jacomo, fece
cavalliere Cristoforo degrincrrati, il quale poi alli 21 d'aprile and6 per podestk a Fiorenza.
n pontefice Sisto bramoso di havere il signor Giovanni Bentivoglio pronto ad ogni sua 35
richiesta et renderselo grato, gli promette darli cinquemila ducati di provisione Tanno, con
patto ch'egli debba tenere a ordine 400 huomini d'arme, il che accrescfe oltremodo grandezza
et riputazione a Giovanni Bentivogli.
In questo tempo Lorenzo Costa ferrarese, a concorrenza di molti altri pittori famosi, nel
palazzo di Giovanni Bentivogli dipinse alcune stanze et una loggia nel terzo cortile verso il 40
Borgo della Paglia, dove con grandissima arte effiggi6 la ruina di Troia, cosa da tutti stimata
in questo tempo maravigliosa.
II senato fa rovinare le botteghe de' merzari, che erano sotto il palagio del podestk verso
la piazza, et fu a di 6 di maggio, il martedi; delle quali parte ne furono pagate e parte no;
et questo per ampliare la piazza et far fabbricare un palagio per il podestk, a cui si dife 45
principio et si fini con superbo et artificioso modello airantica.
Travagliavano li Venetiani Ferrara et era la citti ridotta con pochissima vettovaglia, per
il che il duca Ercole, ricorrendo al signor Giovanni Bentivogli, egli insieme col senato
5-7. ■«/ margiat umstro qutstafosHlU a sUtmfa: Morte di Glovanni dalle Armi confalonlere e sua sepoltur*
[A. 1483] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 227
fecero bandire che ognuno, a chi piaceva, potesse portare vettovaglia alla cittk di Ferrara;
laonde molti, tratti da cupidigia di guadagno, sapendo essi essere il grano a gran prezzo in
Ferrara, tanta copia ve ne fu portato, che ne rimase la carestia in Bologna, perciochfe valeva
la corba lire sei et la tava lire cinque. Et questo disordine pose fra il popolo un poco di
5 bisbiglio di mormoratione ; ma il signor Giovanni,' per acquistarsi maggior benevolentia presso f. *S9
il popolo, ogni giorno di mercato mandava alla casa della biada cento et dugento corbe di
grano alla metk di manco del prezzo che si vendeva; et per questa cagione ognuno del
popolo, alzando le mani al cielo, benedicevano Iddio che gli havesse donato signore si amore-
vole et pieno di caritk et pregavanlo che per longo tempo glielo conservasse sano et felice.
10 In questi tempi Tacqua della fontana di San Michele in Bosco con grandissima spesa h
condotta nella cittk et in piazza avanti la porta del palagio del podestk ad utilit^ comune, et
di gih ne usciva in abbondanza fuore di una colonna di legno cadendo pure in un vaso di
legno che circondava la detta colonna et molti di essa se ne servivano. Ora avvenne che li
datieri del vino cominciarono a dolersi con dire che questa fonte era in danno del dazio
15 del papa, et tanto si querelorno, che finalmente airultimo di aprile, il mercoledi, per coman-
damento del senato et con dispiacere del popolo fu rovinata.
Era la guerra di Ferrara in colmo et in Bologna era grandissima carestia di grano et
di altre biade et tanto piu che il raccolto era stato scarsissimo : laonde il senato, desideroso
di rimediare a questo flagello della fame, alli 6 di luglio, la domenica, fece bandire che tutti
20 li forestieri ch'erano venuti ad habitare in Bologna da 4 anni in qua et anche nel territorio,
fra termine di 8 giorni si dovessero partire della cittk et contado (fosse di che conditione si
volesse) et passare altrove, sotto pena di tratti di tre corda et di lire dieci a chi contrafacesse.
Poi fecero intendere a tutti li monasteri de' religiosi che dovessero mandare altrove la mela
dei loro frati per sollevamento della cittk. Fatto questo, spedirno molti mercanti nella Ro-
-5 magna, nella Marca, in Sicilia et in PugHa a comprare frumento et altre biade; et fattone
buona condotta, nella cittk cominci6 ad allentarsi alquanto la carestia et il popolo a risperare,
et a questa guisa si diede gran sollevamento alla cittk.
Alli 16 di luglio, il mercoledl, Sisto papa crea protonotario apostolico Antonio Galeazzo
d'anni 1 1 figliuolo del signor Giovannni Bentivogli ; il quale, condotto con honorata compagnia
30 alla chiesa catedrale, et celebrata la messa airaltare maggiore da Antonio Monaldo di Rimini
vescovo et suffraganeo del vescovo di Bologna, alla presenza del luogotenente, del legato,
delli signori antiani, confaloniere di giustitia et di gran numero di popolo, fu vestito delle
vesti di protonotario. Et finite le cerimonie, fu a suono di trombe et di piffari condotto al
palagio del padre accompagnato dal suffraganeo, canonici et gentilhuomini, et giunto avanti il
35 padre et la madre teneramente Tabbracciarono; poi con tutti quei che Thavevano accompa-
gnato lautamente si convit6 con grandissima allegrezza di trombe, piffari et delle campane di
San Jacomo.
Vengono le cattive nuove in Bologna a Ginevra della morte di Costanzo Sforza signore
di Pesaro e suo fratello, et come era in suo luogo successo il signor Giovanni suo figliuolo
40 naturale. Hebbe Ginevra dolore assai della raorte di Costanzo, ma come donna prudente et
savia, si consolava assai intendendo che pacificamente ne havesse havuto la signoria.
Alli 24 di luglio, il giovedi, parendo al signor Giovanni Bentivogli che il corridore che
traversava la chiesa di san Jacomo, ove erano sotto Taltare di santa Caterina et Taltare di
san Pietro troppo sconciamente occupasse il detto tempio, il fece rimuovere et ridusse la
45 chiesa ad un sol corpo, siccome hora si vede.
Alli 2 d'ag08to, il sabbato, Bernardo da Sassoni dottore et cavalliere et uno de' senatori
rende lo spirito a Dio et il corpo alla terra et h' sepolto in San Jacomo, lasciando dopo di p. m6o
sk Annibale il figliolo. Questi di procuratore divenne et cavaliere et senatore et fu il primo
38-41. «« stfno a ftHHa ntl margine simstrn
228 HISTORIA DI BOLOGNA IAA. usa-us*]
che nobiHtaMe U fua famiglia et li dewe nome. Fabric6 un bellissimo palazzo da porta di
Caateilo rincontro la chiesa dl san Sebastiano, ove era una delle porte antiche della cittk,
che hora il possiede 11 «ignor Savignano. Fu posto nel suo luogo Giovanni di Jacomo Marsili
cavalliero.
Giovanni Francesco di Nicol6 Aldrovandi a dl primo dl settembre, il lunedl, entra podeati 5
della cittk di Lucca.
Haveva il duca dl Milano cominciato a travagliare il Bresciano et a far guerra contro
i Venetiani, che non havevano voluto pacificarsi col duca di Ferrara, et di gik il duca di
Calabria con 130 squadre d'huomini d*anne era passato nel Bergamasco, quando Giovanni
Bentivogli, anch'egli postosi a ordine, con li suoi soldati si partl alli 10 di settembre, il 10
mercoledl, et con gl' inf raBcritti capi di squadre, cio^: Antonio Bentivogli, Ercole Mare-
•colti, Carlo degringrati, Ceccarello dalla Volta, Francesco Bianchetti, Filippo di Battista
Malvezzi, Jeronimo Guasco, Jeronimo di Noch, co' quali tutti egli pa8s6 in Giera di Adda
et poscia al castello d^AsoIa in Bresciana, dove era il duca di Calabria in assedio, dove
non molti giomi dopo Giovanni Bentivogli 8'inferm6 di flusso; laonde aggravato dal male, 15
fu costretto, lasciando quivi li soldati, partirsi per ricoverare la perduta sanit^. Et cosi se ne
venne a Bologna, dove non si tosto gionse che intese che alli 22 d'ottobbre, il mercoledi,
Francej«co Gonzaga cnrdinale et legato et vescovo di Bologna esser nel palagio della signoria
morto per d'8ordini; perciochfe bevendo Tacqua della Porretta non 8erv6 la guardia conve-
niente. Intesa adunque Giovanni questa nuova, ritorna a dietro et passa a Cento et alla Pieve, 20
castella del vescovado, et ne piglia la tenuta per la cittk di Bologna, consignando ambe le
rocche a Ra'na1do Ariosti, et poi cosl infermo et lasso se ne ritom6 a Bologna a farsi curare.
II senato manda ambasciatori al papa per ottenere un legato et un vescovo della citta,
et alli 3 di novembre, il lunedi, sendo eletti Jeronimo Ranucci, Giovanni Filippo Salarolo,
si partirono di Bologna per Roma. 25
Occorrono alcune discordie nella compagnia de' notari per cagione del registro degrinstro-
menti et si viene dalle parole alle mani; et era per uscirae gran rovina, se alcuni prudenti
huomini non vi si trapponevano, li quali tanto fecero, che amendue le parti riposero le loro
differenze nelle mani del signor Giovanni, il quale con agevolezza tosto le accomod6 et vi
consign6 anche alcuni govematori del regiatro et rimasero quieti et contenti. 30
Mentre che grambasciatori sono in camino per Roma, papa Sisto, che di gii haveva havuto
awiso della morte del cardinale Francesco Gonzaga, crea vescovo di Bologna Giuliano dalla
Rovere il nipote cardinale di San Pietro in Vincola et lo fa legato della citt^ (il quale poscia
divenne pontefice et fu chiamato Giulio IT). Egli adunque mand6 con li ambasciatori bolognesi
Galeazzo dalla Rovere vescovo Aginese per suo luogotenente, il quale giunse a Bologna 35
alli 23 di decembre, il martedi, et con grande honore fu condotto al palagio de' signori.
Nicol6 dalla Fava prestantissimo filosofo et medico eccellente muore, et h sepolto nella
chiesa di san Jacomo dietro il coro in cassone di marmo, dove si leggono questi versi:
//ac ego sum lutea Nicolaus condiius urna,
Allera qui fueratn gloria sumnta Fabis. 40
Artis eram medica doctor, Podarius alter,
Aeger quisque mea tutus abibat ofe.
t. »61 Anno di Cristo 1484. — Si fanno li magistrati della cittJu Era confaloniero Alessio
degli Orsi.
E Bologna oppressa da gran carestia et il grano vale la corba lire 6 et la corba delle 45
castagne lire dieci et la fava lire dnque et meglio, quantunque il senato non mancasse di
fare una buona provisione a favore della cittk.
A dl primo di gennaro li signori antiani ordinano che sopra il campanile di San Pietro
[A. 1484] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 229
stia un huomo, che del continuo et giorno et notte ribatta Thore deirhorologio del palazzo di
piazza et gli assegnano per suo salario lire 100 I'anno con patto che ogni volta che egli
tralascieri di rispondere alle hore della piazza, o non risponder^ giustamente, sia tassato et
punito di soldi cinque, non essendo obbligato per6 di ribattere per longo tempo.
5 Giovanni Francesco da Tollentino capitano delle genti d'arme del papa, che era alli al-
loggiamenti di Romagna, giunge in Bologna.
Alli 14 di gennaro, il mercoledi, il signor Giovanni Bentivogli si parte di Bologna con
bel numero di gentilhuomini et passa a Milano al consiglio delli signori et ambasciatori della
lega, che quivi si radunavano per cagione della guerra contro i Venetiani, et finito il conseglio
10 se ne ritoma a Bologna.
Lodovico Malvezzi, uno del senato, del mese di febbraro muore et h sepolto a San Giacomo.
Alli 3 d'aprile, il venerdl, Taltissima torre di Giacomo et di Bianchino Bianchetti ricchissimi
mercanti, che era situata nel trebbo del Carrobbio fra la residenza della mercantia, ove gli
loro giudici tengono ragione, et la gabella grossa rincontro la casa de' Bolognini, calando 11
15 fondamenti da un lato et piegandosi verso le case de' Bolognetti al traverso della via con
grandissima rovina e strepito, su Thora di nona cadde a terra, tenendo in lungo piedi 100 et in
largo 60; et fracass6 le dette case de' Bolognetti, talmente che pareva che quivi giammai fossero
stati alcuni edifici. Erano queste due case una di Antonio eccellente dottore et Taltra di
Giovanni il fratello mercante, li quali ritrovandosi in questa infelicissima hora con le sue fa-
20 miglie a desinare, insieme con un gentilhuomo ferrarese de' Gualenghi sposo di una figliuola
del detto Antonio, furono da tanta rovina oppressi.
Giovanni Bentivogli udendo rhorribile rimbombo della caduta torre, con gran moltitudine
di popolo co\h. si trasse et veggiendo quivi intorno alla gran rovina il popolo, con amorevole
invito et anco a suon di tromba comando che tosto fosse rimossa la rovinata torre per vedere se
25 a sorte si trovava alcimo delle oppresse famiglie vivo. Si pose il popolo volontieri alla impresa
et scoprendo trovarono 25 creature tutte rovinate et guaste dalle pietre, talmente che non si
scorgeva che fossero stati huomini et fra grahri il detto Anlonio et Giovanni con loro donne,
figliuoli, servi, sejvitrici con lo sposo et la sposa che furono estralti semivivi, et molto da' sassi
percossi. Fu anche trovato vivo Ercole figliuolo di Giovanni con un famiglio, che pure allhora
30 al cadere della torre erano iti in cantina per cavare il vino per desii.are. Parimente trova-
rono un pover huomo vivo con 11 pesce in mano, che lo portava a casa di un ciitadino, il quale
al cadimento delia torre rest6 sepolto fra una pariete et un ironco di detta torre, clie li fece
padiglione sotterandolo vivo. Costui addimandato dal signor Giovanni che pensiero era 11 suo
veggiendosi vivo sotterra: " Messere, rispose il pover huomo, credevo che fosse venuio il di del
35 " giudicio, havendo udito tanta rovina, et poi sotterra havei.do udito una tromba suonare, vede-
• vasi che il Signore ne chiamasse al giudicio, havendo udito io da molti predicaiori che gli angeli
"con le trombe ci condurranno' avanti il Signore per esser giudicati et che rovinerii il mondo„. />. »<sj
Sorrise alquaiito Giovanni et poscia ordin6 che li fosse fatto cavar sangue et fosse govemato et
aiutato. Rimasero del detto Antonio due figliuoli piccoli, che erano partiii di casa et andati
40 ben segnati alla scuola et di Giovanni re8t6 Ercole soprade.to con uu aitro suo fraiello pic-
ciolo, che parimenti ben dairangelo buono era stato spinto alla scuola. Ora lcI rimuovere
la rovinata torre avvenne che auche rovin6 una parte della casa della mercantia, dove erano
le scritture de' notari et anche una parte deila gabella, Ik dove molte delle dette scriiture
si persero.
I 45 Nel vero, fu questa rovina grandissima e d'infinito danno et per ci6 degna di molta
compassione et di gran pietii. II che considerandolo il signor Giovanni et li signori antiani,
come signori di animl generosi et di cuori christiani et amorosi, statuirno et ordinarono an-
nuale provisione per anni cinque di lire 500, che tanti anche ne haveva di salario Antonio per
la lettura, et la essentione di tutti 11 datii et gabelle per anni 20 in aiuto di quei infelicis-
50 simi fanciulli restati vivi.
230 HISTORIA Dl BOLOGNA [A. 14M]
Pu queito caso tanto horribne che pose si fatto Bpavento ne' chtadini et in quei che have-
vano le habitalioni alle torri vicine, che per molto tempo non si volaero habitare. Et il senato
anch'egli fece con chiavi grossisaime di ferro fortificare l^altisaima torre degrAsinelii et fecero
levar via tutti U magnani che d'intorno vi havevano le botfeghe, acciochfe con il loro fre-
quente martcllare non la eccitassero a cadere. Poi imposero alli confallonieri del popolo 5
che alla detta torre le faceasero fare li sporti di pietra ben fermi d'ogiii intomo per maggior
fortezza. II clie fu uno assicurarla et un abellimento, come si vcde. Comand6 il senato
ancora che la torre allissinia de' Catellani (era questa quasi come la torre degli Aainelli) che
era doppo li Celestini, fosae abbassata, accioch^ anch'el!a non facesse qualche strana rovina
come Taltra. 10
I! scnato comanda che tutti grortolani si partino di su la piazza et vadino a vendere
dietro San Petronio sotto il coperto vicino al Pavaglione; vendevano gii di prima sotto il
portico delle merzarie vecchie; et cosi fecero.
Alli 14 di giugno, il lunedl, Ludovico di Giovanni dalle Armi senatore muore, et in suo
luogo succede Egano Lambertini cavalliere aurato. 15
Alli 2 di luglio, il venerdi, il^signor Giovanni Bentivogli, seguitando la guerra su quel di
Brescia contro i Venetiani con otto squadre di gente d'arme, 60 ballestrieri a cavallo et ancora
35 provisionati a cavallo, 60 pedoni provisionati a piedi, 100 benissimo a ordine con molti
gentilhuomini che a sue spese Taccompagnavano, et passato al duca Alfonso di Calabria capi-
tano della lega, egli lo mand6 a Longona et a Bagnuolo castella del Bresciano, le quali alli 20
16 di luglio, il venerdi, Giovanni Thebbe a patti.
Ora il papa quasi che presago del suo prossimo fine, perch^ non restasse la memoria sua
macchiata di haver lasciato in Italia acceso tanto fuoco, col mezzo de' legati et nunci, che
mand6 a Napoli, a Venezia et Fiorenza et agPaltri potentati italiani, tratt6 et conchiuse la
concordia et la pace. Dopo la quale in questo tempo Sisto pontefice cinque giomi dopo 25
la pace publicata, che fu alU 12 d"agosto, ii giovedi, nel terzo decimo anno del suo papato
mori, et vac6 la sedia di Pietro giorni 17.
Fioriva in questi tempi in Bologna Filippo Beroaldo.
E eletto Giovanni Battista Cibo genovese et fe chiamato Innocenzo VTII, et in Bologna
per tre giomi se ne fa gran festa. EgU voUe havere per suo referendario domestico Antonio 30
Grassi, et lo fece vescovo di Tivoli. Questo pontefice conferm6 al conte Girolamo Riario
il capitaneato et approv6 la concessione de' feudi et gli mo8tr6 che era desideroso ch'egli
/. «j continuasse seco neUa medesima riputadone nella quale era stato con Sisto;' ma Girolamo,
per non displacere a' parenU del nuovo pontefice, bellamente ritirossi ad habitare a Forli.
II sig .or Giovanni manda alli 31 di luglio, il sabbato, Filippo Salarolo con honorevole 35
compagnia per suo ambasciatore a rallegrarsi della ottenuta dignitk. Di poi i! senato anch'egli
vi majid6 li suoi ambasciatori, ciofe: Ludovico da San Pietro, Bonifacio Catani cavaUeri, U
quali, dopo ressersi a nome della cink rallegrati della sua dignit^, lo supplicano voglia segnare
li capitoU fra la sedia apostoUca et la cittk da moia altri suoi predecessori confirmati, il che
volentieri il pontefice fece. Poi diede loro per legato Giovanni Battista SaveUi romano 40
cardinale.
Alli 14 di agosto, il sabbato, a hore 24, fra San Zeno et Bagnuolo si conchiude la pace fra
il duca di Milano et la signoria di Venetia per mezzo del signor Lodovico Sforza duca di
Barri luogotenente di Giovanni Galeazzo, senza saputa deUa lega; e vi erano presenti amendue
gU esserciti con patto che dovesse rimanere capitano generale di tutta ItaUa il signor Ro- 45
berto da San Severino con provisione per ciascun anno di 120 000 ducati con gravezza di
tenere 600 huomini d'arme per dieci anni et che il Polesene di Rovigo rimanesse alli
Venetiani et che non potesse far sale il duca dt Ferrara et che li pagamenti si dovessero
3S-4I. tm sfn« a /ttmt utl margime simstro >«• ricUamar» Vatttntione
1
[AA. 1484-1485] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI ^ 231
fare in questa guisa, cio^ : il papa 6000 ducati, il re Fernando 8000, il duca di Milano 50 000,
11 Venetiani 50 000, li Fiorentini 6000 ; et stipulato il contratto, amendue gli esserciti si di-
sfecero, ritornando ciascuno alli lor paesi. Et vero fu che questa pace dispiacque assai al
duca dl Calabria et al duca di Ferrara.
5 AUi 30 d'agosto, il lunedi, Estorre Bertolini podesta, 11 quale era venuto alli 10 dl questo
per esser morto Mattio de' Toscani milanese 11 primo del detto mese, anch'ei muore et in
suo luogo fe eletto Antonio Casino da Cesena, talmentech^ in manco di un mese Bologna hebbe
tre podestk.
Alli 9 dl settembre, il glovedi, Gilberto figliuolo del signor Marco Pli signor di Carpi et
10 genero del signor Giovanni Bentivogli giunge in Bologna, sendo stato fatto capitano della
cittk con 200 cavalli.
Del mese di ottobbre Federigo Gonzaga marchese di Mantova muore et a lui succede
Francesco 11 figliuolo.
Del medesimo mese in Perugia Gasparo Grassi bolognese et podestk di quella clttk muore.
15 Aili 3 di ottobbre, la domenica, Alfonso duca di Calabria, che ne veniva di Lombardia,
dove contro 11 Venetiani haveva guerreggiato, sendo capitano della lega, giunge in Bologna
et b honoratamente ricevuto dalla cittk. Alloggi6 nel palagio del signor Giovanni Bentivogli,
et 11 giorno seguente voUe visitare 11 santissirao corpo del glorioso Domenico et vedere la
bibbia di Esdra et altre cose notabili in quella chiesa, accompagnato sempre dal signor Gio-
20 vanni et da infiniti gentilhuomini. Vide ancora li filatogli della seta et visit6 altre chiese et
luoghi segnalati et essendo assai restato sodisfatto se ne ritornb a casa et 11 di seguente
passb verso Napoli.
Bartolomeo Lambertini h fatto deill 1200, estratto dalli 600.
Anno di Cristo 1485. — Si fanno 11 magistratl della cittk. Et ^ fatto un nuovo ordine,
25 cio^ che tutti li nuovi signori la mattina che deono fare Tentrata in palagio si dovessero per
tempo ritrovar alla casa del confaloniere di giustitia con 11 loro parentl et amici et poi con
trombe et piffari fossero tutti insieme a passare al palazzo della signorla. Fu adunque confa-
loniere, et 11 primo che questo bellissimo ordine cominciasse, Ludovico da San Piero, prece-
dendo la famiglia del palagio, macierl et dongelli con alquanti fanti armati con le celate in
30 capo, imbracciature, ronche et altre arme con 11 ' tamburino che dava segno al tamburo quasl a p. 264
guisa sl dovesse andare alla battaglia; seguitavano 11 confalonierl con 11 signori: poi il signor
Giovanni Bentivogli con 11 senato et gentilhuomini et popolari; 11 qual ordine insino al giorno
presente si osserva. Inoltre si ordino 11 modo dl entrare nel magistrato delli signori confa-
lonierl del popolo ; et per esser la cltta dlvisa in quattro quartierl voUe che dovessero convenire
35 tutti quattro 11 confalonieri dl porta Stieri con 11 loro parenti et amici la mattina alla chiesa
di san Francesco et 11 confalonieri del quartiero di porta San Piero a San Jacomo de' frati
Eremltanl, et quelli del quartiero dl porta Ravegnana alla chiesa de' frati de' Servi et quelll
finalmente di porta San Proculo alla chiesa di san Domenico de' Fredicatori, et cosJ radunati
in queste chiese con 11 parentl et amici et ascoltata la messa, passavano di mano in mano li
40 donzelli et macieri del detto magistrato dalll confalonieri vecchl accompagnatl con Li confaloni
innanti et andavano in piazza a fare Tentrata sua con suoni di trombe et altre loro cerimonie,
come anco al presente si usa.
AUi 5 di febbraro, il sabbato, Raimondo Malatesti con alquanti cavalieri gentilhuominl
bene a ordine, mandato per ambasciatore da Pandolfo Malatesti al signor Giovannl Bentivogli,
45 giunge in Bologna. Questi venne per trattare 11 sponsalicio fra 11 detto siguor Pandolfo et
Violante figliola di Giovannl, fanciulla dl annl 18. Fu Incontrato con grande honore da An-
nibale figllolo dl Giovannl con bellissima compagnia di gentilhuomini oltre quattro miglia, et
entrato nella cittk, vi passb contro 11 signor Giovanni con la nobiltk insino alla porta et con
gran fasto 11 condusse al suo palagio. Di poi il dl seguente egli, insieme con Giovanni et
333 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 14MJ
tntta la nobiltk, il condusae alla chieaa di san Petronio ad ascoltore la mesaa; et dopo 51 desinare
alla preaenza di molti nobili cittadini dentro il palagio del signor Giovanni sposb la fanciulla
a nome del signor Pandolfo, che fu la domenica, con grande allegrezza di tutti et con dote
di 10 000 ducati. Poi alli 8, il martedi, Andrea degringrati fece un Bollenissimo convito alla
sposa et agli ambasciatori et al signor Giovanni et a madonna Ginevra et a molti altri 5
gentilhuomini. Et Mino Rusai il di seguente fece anch'egli un bellissimo convito; rultimo
giomo questi due senatori mostrarono gran magnificenza in questi conviti. Poi alli II si
partl il magnifico Raimondo con la compagnia per ritomarsene a Rimini, sendo accompa-
gnato da Francesco del Dottore per commissione del signor Giovanni, il quale poscia ritom6
• Bologna con essentione che li Bologneai non dovessero pagare la bolletta a Rimini nk gli 10
Ariminesi a Bologna.
Alli 14 di marzo, il lunedi, fu la ecclisse del sole a hore 22 et Taria molto si oscur6.
AUi 20, 11 sabbato, il signor Giovanni, havendo ascoltata la messa nella sua cappella in
San Jacomo, dove era infinito popolo, egli fece cavaliere aurato Gozzadino Gozzadini dottore
et senatore. 15
Infermandosi il signor Giovanni Bentivogli mentre era alla guerra di Brescia, come fe
detto di sopra, fece voto di vestirsi di berettino et passare a visitare la madonna del Loreto
se ritoraava nella pristina sanitk. Ora raccordevole et della grazia ottenuta dalla gran Madre
di Dio et dalla promessa fatta, si delibera di adempire il voto. Laonde vestitosi di berettino
con bellissima compagnia dello islesso modo et colore vestita con collane d'oro al collo, 20
alli 21 di marzo, il lunedi, con 160 cavalli tutti bardati di berettino con 12 muli carichi et
22 staffieri con due trombetti dell' istesso colore anche essi vestiti, si partl. Li getilhuomini
/. «*j erano questi: Gilberto de' Pii da Carpi il genero, Lodovico da' San Piero dottore, cavaliere et
senatore, Egano Lamberlini cavalliere et senatore, Andrea degringrati cavalliere et senatore,
Mino Russi, Giulio Malvezzi, Alessio degrOrsi, Bartolomeo Felicini, Ettore Montecalvi, An- 25
nibale de' Bianchi, Bemardino di Testa Gozzadini, Giovanni Filippo Salarolo, Bartolomeo
de' Russi cancelliero, Cristoforo dal Pozzo, Cristoforo dalle Bussole detto Suspiro, Giovanni
Antonio Morando spenditore et altri cittadini assai con una squadra di ballestrieri. Giunse
Giovanni ad Imola la sera et furono ricevuti et accarezzati dal conte Jeronimo Riario, il
quale in quella cena mostrb tanta copia di vasi d'argento, havuti gik da Sisto, che fu cosa 30
maravigliosa. II simile anco fecero tutli li signori della Romagna. Sodisfatto adunque al
voto, egli pass6 a Roma a baciare il piede a papa Innocentio, dal quale fu con lieta faccia
accolto, et ottenne da lui tutto quello che egli seppe addimandare. Fu Giovanni bene veduto
da tuttti li cardinali et in particolare da Achille Marescotti vescovo di Cervia, 11 quale, dopo
Thaverlo lautamente convitato, gli fece dono di una mula di prezzo di 100 ducati. Ora essendo 35
stato 10 giomi in Roma, et havendo visitato quoi luoghi santi, havuta la beneditione dal pon-
tefice, si parti di Roma et venne per la Toscana per visitare Pietro de' Medici, dove da molti
signori et popoli fu grandemente honorato; et finalmente alli 4 di maggio, il martedi, giunse
in Bologna incontrato da tutta la cittk; et si fece della sua ritomata grande allegrezza et
su la torre di San Jacomo si fecero grandissimi fuochi, gridando i fanciuUi per la strada: 40
■Sega, sega,.
Ercole Estense duca di Ferrara diede commissione a nome suo a Battista de' Canonici
vescovo di Faenza suo nuntio che creasse cavaliere aurato, con tutti quelli honori che si
devono, Giovanni Francesco Aldrovandi, sotto la data delli 17 maggio in Mantova.
AUi 10 di giugno Giovanni Francesco degli Aldrovandi nobile bolognese fu eletto pre- 45
tore di Pemgia.
In questo tempo h gettata la campana grossa di San Pietro nel Pavaglione dietro vSan Pe-
tronio et sono cominciati a fondare li piloni sopra de' quali furo fabricate le volte che
sono sotto la sala del palagio del podestk, dove poi furono fatte le merzarie. Si trov6 sotto
10 piedi una saligata di mosaico molto bella. 50
i
fAA. 1485-1486] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 233
II rettore delli scolari fa giostrare in piazza un palio di raso cremisino: ne riportb Thonore
et il premio Antonio Paganino huomo darme del conte Nicolo Rangoni capitano de' Bolognesi.
Giovanni Savelli rinontia la legatione di Bologna et il pontefice fa legato Ascanio Maria
Sforza cardinale, il quale manda per suo luogotenente Prospero Caffarello vescovo di Ascoli,
5 huomo di lodata vita. Et alli 18 di luglio, il lunedi, insieme con Giovanni Filippo Salarolo
ambasciatore entra in Bologna,
Giovanni Bianchetti, uno de' senatori, alli 21 di agosto, la domenica, passa a miglior vita;
fu eletto in luogo suo Carlo Bianchetti.
In questo anno la corba del grano vale soldi 22 et il buono et eletto 24, la corba del
10 vino soldi 16.
Alli 7 di novembre, il lunedl, Lodovico Morbiolo, che di gih anni dodeci haveva preso
habito di penitenza, con gran grido di santitk muore et h sepolto nel cemeterio di san Pietro,
alla cui sepoltura concorse gran popolo. Et parendo che Iddio facesse gratia a molti infermi
di guarire, fu levato il corpo di quel luogo et posto nel confessionale di detta chiesa, dove
15 anche per lungo tempo hebbe concorso di popoli circonvicini.
E publicata in Bologna la morte di Achille Marescotto vescovo di' Cervia; et Galeazzo p. »<*«
il padre gli fa celebrare sontuosissime essequie nella chiesa di san Pietro et anco fa fab-
bricarli honorevole sepoltura di pietra viva nella chiesa di san Domenico alFentrare di essa.
La pestilenza vessando la cittk di Bologna et levando da questa mortal luce gran numero
20 di persone, tenta il senato di far le provisioni et di prima placare Tira di Dio. Laonde,
dopo molti consegli, ordina che siano radunati tutti li poveri fanciuUi che per la cittk mendi-
cando vagavano et che si vestino tutti di panno bianco grosso con la croce rossa nel petto et
che f ossero ridotti ad habitare insieme in luogo capace. Et voUe che eglino ogni giomo an-
dassero a due a due processionalmente a cercare la limosina et ad impetrare la misericordia
25 di Dio: che nel vero fu opera santissima et che molto commosse la cittk a penitenza de*
suoi peccati et a gran compassione degH afflitti.
Alli 11 di decembre, la domenica, Gozzadino Gozzadini dottore et cavalliere passa airaltra
vita. Fu sepolto nella chiesa de' Servi et in suo luogo fu eletto Alessio di Jacomo degrOrsi.
Giovanni Giacomo Triulzi con 1 600 cavalli et con buon numero di f anti giunge in Bologna,
30 che andava a Napoli al re Fernando mandato da Giovanni Galeazzo Sforza duca di Milano. Fu
incontrato con molto honore dal signor Giovanni Bentivogli insieme con molti nobili della citt^
Anno di Cristo 1486. — Si creano li nuovi antiani, e la pestilenza perde alquanto le forze
et ne concede un poco di tregua.
AUi 18 di aprile, il mariedl, il conte di Tantilia ambasciatore del re di Spagna, che a
35 Roma ne andava, con gran pompa giunge in Bologna; haveva seco in compagnia due vescovi
et 26 cavallieri aurati, che erano in tutto 100 cavalli. Volle alloggiare airosteria del Montone
et il giomo seguente, accompagnato per la cittk dal signor Giovanni et da gran numero di cit-
tadini, visitb molte chiese et and6 vedendo la cittk et le cose piu segnalate di essa. Poi il
dl che seguitb partl per Toscana. Portava seco questo ambasciatore una preticsa collana al
40 collo oraata di ricchissime perle et di altre gioie estimata 12 mila scudi et anco aveva una
credenza di pretiosi vasi d'oro et di argento, che fu istimata di valore ottantamila ducati.
II signor Giovanni Bentivoglio per lettere del duca di Milano pone a ordine le sue genti
per mandarle in Campagna di Roma in soccorso della lega.
Et cosi alli 25 di aprile, il martedl, udita che egli hebbe la messa in San Jacomo nella
45 8ua capella, fece cavaliere Carlo degringrati suo capitano et poi lo constitui govematore
delle sue genti, et alli 28 del detto mese, il venerdl, lo mand6 verso Napoli in sussidio della
lega contro la Chiesa.
Alli 9 di agosto, il mercoledl, il signor Giovanni Bentivoglio dona ottanta ducati d'oro
alli poveri pupilli, che di nuovo il senato haveva raccolti per ramore di Dio.
/. ttT
234 lUSTORIA DI BOLOGNA [A. 1486]
II papa concesee a Camillo de' Pepoli chierico bolognese et suo notaro, qual era di
anni dodici in circa, molti beiiefici nella diocesi di Padova, di Brescia, di Reggio et Modena,
lodandolo di nobiltil et chiarezza di sangue, chiamandolo de comiium gentc, come nella
bolla di detto pontefice appare aotto la data di Roma.
Ritrovati alcuiii religiosi liaver tenuta mano a certi furti fatti in un monastero, sono 5
presi, et li signori antiani 8enz'aUro proces-so gli fanno impiccare. Di che fattone querela
preaso il pontelice, che senza autoritii apostolica li havessero levata la vita, il papa molto si
adira et ne pubblica iscommunicati gli antiani, che furono questi, ciofe: Alessio degli Orsi
confallonierc, Achille della Tuata, Bartolomeo Loiani, Camillo dalla Volta,' Vincenzo Marsili
con due contestabili et tutti graltri che havevano tenuto mano in questo fatto o dato con- 10
siglio o favore a tale giustizia fatta sotto poi gravissime pene.
Et awengachfe Alessio et graltri si ritirassero nelle case loro et steasero nascosti, nondi-
meno Alessio linalmente fu costretto di andare a Roma, dove giunto, li fu perdonato dal
pontetlce, et il fece assolvere pubblicamente secondo la forma de' decreti da uno de' peni-
tenzieri. Poi volle che^promettesse di allevare et nutrire un frate studente di tutto quello 15
haYease bisogno per tre anni a tutta sua spesa et cosi lo licenti6. II quale se ne venne a
Bologna, nfe da indi in poi mai si vidde Alessio piii lieto, n^ ridere.
II senato vedendo pure che il papa contro loro per questo caso era molto adirato, vo-
lendo essi placarlo, gli mandano ambasciatori ad iscusarsi del caso occorso et a chiederli
remlssione; il quale gli perdoii6 facendogli intendere che giammai nello avvenire non si 20
tramettessero nella morte de' religiosi senza l'auttoritk apostolica.
In Bologna h. pubblicata la pace fatta fra il papa et il re di Napoli, di che la citt^ ne
fa gran festa.
Bartolomeo dalla Volta senatore passa a migior vita, et in suo luogo sottentra Alessandro
dalla Volta il nipote. 25
Essendo fatta la pace, come h detto, fra il papa et il re di Napoli, et essendo licentiato
il signor Roberto da San Severino dal pontetice, di cui egli era capitano, da Roma mand6
a Milano Giulio Malvezzi a pigliare la tenuta di alcune castella, che 11 erano state consignate
dal duca di Milano per la pace fatta fra il duca et la signoria di Venetia. Giunto a Milano
Giulio, et fatta rambasciata al duca et mostratogli il mandato del signor Roberto a lui 30
fatto, il duca rispose non volergli consignare cosa alcuna, n6 tampoco volere sua amicitia,
nemmeno volere esser in lega, awengachfe egli rhaveva voluto tradire, et molte altre parole
contro il detto Roberto. Udito Giulio la risolutione del duca, se ne ritom6 tosto a Roma
et del tutto avvis6 Roberto, il quale assalito da ira, fremendo disse: " lo sono stato uccellato
" dal duca et dalla lega,. Et deliberato di partirsi di Roma con tutte le sue genti d'arme, prese 35
licentia dal pontefice, havendo ottenuto gratia di poter passare per tutte le sue citt^ et luoghi
sicuramente, et partito se ne venne a ForlJ et mand6 a chiedere al senato di Bologna il
passo libero per fuore della citth, dandogli vettovaglia col mezzo de' suoi danari; il che dal
senato cortesemente gli fu concesso. Ora gionto egli nel territorio di Bologna, gionsero let-
tere del duca di Milano et di tutta la lega al senato, che non dovessero lasciar passare 40
Roberto per il Bolognese, alla qual cosa volendo ubbidire, incontanente fecero armare Pirro
Malvezzi con molte bande di cavalli et di pedoni et il mandarono alli passi, acciochfe vietasse
a Roberto il passare piii oltre. Et fu alli 12 di settembre, il martedl. Dove fra poco giun-
gendo Roberto, se gli fece Pirro incontro dicendogli : * Signor Roberto, non passare piu oltre
"perchfe non piace alla lega,. II che udito da Roberto, disse rivolgendosi a dietro alli suoi 45
Boldati: * Noi siano traditi,. Et egli con 100 cavalli, affrettando lo scampo, tosto si ritir6 a
Ravenna per salvarsi nel paese de' Venetiani. II restante poi della sua compagnia fu svali-
giata dalli soldati di Pirro et dalli contadini.
Mentre che Roberto ne fuggiva et cercava di salvarsi, Alfonso duca di Calabria con
molte bande di cavalli gionse a Faenza, et dairaltra parte verso Parma gionse il signor Lo- 50
[AA. 1486-1487] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 235
dovico Sf orza con buon numero di soldati per mettere Roberto nel mezzo et farlo prigione ;
ma egli gik con prudenza si era a Ravenna salvato, laonde il lor disegno resto vano.
Intendendo il signor Giovanni Bentivogli il sacco delli soldati di Roberto,' fece restituirli />. ?««
li cavalli, arme et ogni loro amese et robba et lascio li soldati andar liberi ovunque piu
5 piacesse loro.
A di primo d'ottobbre, il venerdl, viene in Bologna una degna ambasciaria del signor Gil-
berto figliuolo del coate Marco Pii, per condurre Leonora tigliuola del signor Giovanni e di Gi-
nevra allo sposo. Li quali ambasciatori dopo Tessere stati ad un solenne convito di molte gen-
tildonne et gentilhuomini acccolti et fatta una bellissima giostra, il dl 7 si partirono con la sposa
10 accompagnata da Annibale Bentivoglio et da molti cavalieri et gentiluomini et da 3 carrette
di gentildonne et giovani a piedi, et condotta a Carpi, dove si fecero gran feste et trionfo.
Piove tutto quel di et il giorno seguente.
La torre del castello diroccato di Buonconvento, che era sopra la riva del fiume Rheno,
ove erano corbe 200 di frumento del signor Giovanni, rovina da' fondamenti.
15 Alli 15 di novembre, il mercoledi, il signor Giovanni Bentivogli dk per moglie una sua
figliuola naturale chiamata Griselda a Salustio di Giovanni Guidotti.
Egano Lambertini alli 23 di decembre, il sabbato, h privo della dignita senatoria et bandito
fuore di Bologna per esser ne' fatti suoi poco prudente et savio e per monete false.
A-IU 27 di decembre, il mercoledl, che fu la festa di san Giovanni Evangelista, la quale
20 solennemente si celebrava alla capella del signor Giovanni in San Jacomo intitolata a questo
Evangelista, havendo il detto signor udita quivi la messa, fece cavalliere aurato Bartolomeo
di Giovanni Felicini.
Haveva il signor Giovanni disposto et ordinato di condurre a Bologna Lucretia figliuola
naturale del duca Ercole da Este sposa di Annibale il figliuolo, et di gi^ haveva posto a ordine
25 tutte le cose per honoratamente riceverla, quando si gionse al seguente anno.
Havendo Timperatore Federico posta la Germania in pace, fece dagli elettori dichia-
rare re de' Romani Massimiliano il figliuolo, il quale eletto fu di quest'anno, coronato nella
cittk d'Aquisgrana.
Anno di Cristo 1487. — Si fanno li magistrati secondo il consueto.
30 Alli 12 di gennaro, il venerdi, nasce a Baldo di Nannino un figliuolo senz'occhi et naso
con la bocca a modo di un occhio rotondo che del continuo teneva aperta a guisa che faccia
il pesce; et perchfe non prendeva il latte visse un sol giorno.
Disponeiido, come e detto, il signor Giovanni le cose per ricevere la sposa del figliuolo,
egli fa rinovare li banchi et botteghe di legno che erano intorno la piazza de' signori, et
35 molto la tenevano occupata, talmentechfe ella rest6 libera e spaciosa; rimosse ancora li banchi
di legnami che erano per le strade et rendevano le vie anguste et impedite, opera veramente
bella e laudevole. Poscia fece rovinare molte case avanti il suo palagio per farli una bella
et spaciosa piazza, soddisfacendo a pieno li possessori di esse. In somma abbelll di tal ma •
niera le strade della citth, che era cosa da tutti molto lodata, et pareva Bologna al doppio
40 bella et dilettevole.
Fatto questo, egli mand6 ad invitare tutti li signori, cardinali et altri nobili alla sua
festa, et a questo fine, per alloggiarli con ogni maniera di honore et pompa, fece ornare molte
camere si nel suo palagio come nelle case de' gentilhuomini. Mentre che questo si faceva,
furono f atti innumerabili doni et presenti al signor Giovanni da tutti li gentilhuomini, cittadini,
45 artefici et arti, come dalle castella, ville et comuni del cont^ di Bologna. E prima vino
15-16. ui$ segHO a fenna nel margine sinistro — 33. uel margine sinislro la seguente postilla a stampa {dodici
lineette) : Sposallzio dl Annlbale dl Glovanni BentirogUo con madonna Lucrezia figlia naturale del duca Ercole
da Este, fatto con magnificenza
236 HISTORIA Dl BOLOGNA lA. us?!
1. 1*#
corbe 396, orto corbe 137, spelta corbe 3343, cera in pani libre 257, capponi pora 1621,
periiici para 317. fagiani para 218, tapezzaria di piCi «orti pezzi 405, salciccia grossa copie' 378,
candele di cera bianca libre 800, scatole di confetti 161, conigli 44, lepori 29, opere di maestro
di legnami 600, bicchieri 1000, bronzi 300, porci grossi 600, fieno carra 1000, paglia carra 800,
pomi ranzi 700, torchi di cera 500, pesce some 57, fonne di formaggio libbre 5000, danari 5
in contanti ducati 900, Mle et salina corbe 5, marzapani 83, aceto forte corbe 16, frutti di
piii iorte some 40, zuccaro fino pani 78, tortore, quaglie, piccioni para 1000, caprioli para 13,
porci cignali numero 18, olio di oliva libbre 1555, candele di sego libbre 145, anatre, agnelli,
capretti capi 200, ove 2525, porcliette numero 18, vitelli 380, argenti in piii opere libbre 300,
crediti della camera lire 19 000, carra di legna grosse 300, malvasia corbe 70, 10, pavoni 10
capi 50; la compagnia de' muratori gli don6 un bronzo d'argento di onze 26 e tre quarti di
valuta di scudi 95 ; era massaro Piero da Cento, f urono seco a fare il presente Marsilio Taglia-
preda, Giovanni Campana, Gaspare de' Nadi et Battista Panigo.
AUi 22 di gennaro, il lunedi, il signor Giovanni raanda Annibale a Ferrara con honoratis-
sima compagnia et fra gl'altri 4 cavalieri et 4 dottori con 150 cavalli tutti riccamente vestiti 15
a pigliare la sposa. Et in questo tempo fece addobbare tutte le vie di panni di razza et
coprirle con panni di lana, per le quali doveva passare la sposa, et vi fece fare sette archi
trionfali alla rustica, tanto ben fatti, che sendo 8u le tavole dipinte, parevano di marmo.
Fece anco coprire tutta la piazza avanti il suo palagio con bellissima verdura, panni, festoni,
frutti, fiori et compassi, che essendo di gennaro, pareva di maggio. 20
Alli 28 del detto mese, la domenica, ritomb Annibale con la sposa accompagnata dal
duca Ercole il padre et da molti signori; et avvicinandosi alla cittk, vi andarono incontro
grinfrascritti signori fuori della porta di Galliera: il vescovo di Urbino ambasciatore del
pontefice Innocentio, il vescovo di Brama et il signor Giovanni Francesco San Severino per
il re Femando di Napoli, il conte di Guizza et Antonio Trotto per il duca di Milano, Aloisio 25
Capra et Bartolomeo da Reccanati per monsignor Ascanio legato, il signor di Rimini per la
aignoria di Venetia, Artuso da Napoli per il duca di Calabria, Jeronimo Panfilo per il duca di
Urbino, Galeazzo Sforza per il signor di Pesaro il fratello, Pandolfo da Pesaro per il signor di
Camerino, Domenico Rizzo per il conte Jeronimo signor di Forli, il magnifico Lorenzo de' Me-
dici per li Fiorentini, il quale haveva una tanto nobile tortura di perle che fu istimata di infi- 30
nito prezzo, il Protonotario et il signor Lodovico figlioli del signor Marco Pii, il signor Nicol6
di Correggio, il signor Giovanni Francesco da Gambaro, il signor conte Giovanni Boiardo, Ber-
nardino dottore per il signor conte Giovanni Borromei, il signor Ercole figliolo di Santi Ben-
tivoglio, il signor Fraccasso da San Severino. Questi tutti con altri gentilhuomini andarono ad
incontrare la sposa, con molte trombe et altri stromenti musicali suonando. Era la sposa, che 35
essi incontrarono, vestita di broccato d'oro rizzo sopra un caval bianco tutto copertato deiristesso
broccato. Et fatte le debite accoglienze, mentre dal cielo scendeva la pioggia, si presentarono
alle redini del cavalio della sposa otto bellissimi giovani di etk di 18 anni bolognesi tutti
riccamente vestiti con calze alla divisa de' Bentivogli con le giornee riccamate di oro et di
perle, havendo nel petto et dietro un falcone che del nido usciva, fatto a riccami, con un breve 40
che diceva: '^ Nunc mihi^, la quale era insegnadelio sposo; havendo essi le sopraveste di panno
di argento insino alle ginocchia con le coHane d'oro al collo et berette di scarlatto in capo
con penne di garzetta sostenute da un cordone d'oro, dove erano contessute pietre pretiose
/. »;• et perle, et furono quesii: Ercole di' Antonio Paltrone cavaliero, Jacomo di Caldarino dottore,
Lelio Vitali, Giovanni Romeo di Andrea Barbazza dottore, Carlo di Ghinolfo Bianchi, Oralio 45
dalla Cavallina. Et questi nobili giovani si partirono in due parti, una alla destra et 1'altTa
alla sinistra del freno del cavallo.
ai-»4. va ttgno a ftuma n*l margime auUtro — 33-34. 11 signor Ercole Bentiyoglio] ^aroU sottoUmtate
»4Worigimalt - dmt stgmi a ftmma nel margimt simistro
[A. 1487] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 237
Era in compagnia della sposa il signor Francesco Gonzaga marchese di Mantua, havendo
mandato avanti una squadra di siradiotti vestiti di raso cremisir.o alla turchesca et un'altra
squadra di balestrieri vestiti di raso verde. Et cosi condotta dentro la porta di Galliera,
ritrov6 un portone fatto alFantica, sopra il quale eravi un fanciullo vestito da donna in segno
5 della speranza, il quale cant6 alcuni versi della speranza, Poi ella gionse al secondo sopra di
cui era la caritk et sopra il terzo la temperanza. AUa bocca della via delle Scodelle eravi la
giustitia, che con la mano dimostrava il palagio de' signori antiani et del podestk, ove la
giustitia si tiene; poi si trovava il portone, ove era la prudenza; nel quinto et nel sesto della
torre degrAsinelli airentrata della via di str^ San Donato la fede dimostrava col dito il pa-
10 lazzo dello sposo; il settimo, sopra del quale era la fortezza, dove erano le forze di Ercole
dipinte, la quale con voce intelligibile molti versi recit6. Dove giongendo la sposa, furono
sbarrate molte bombarde che fra il loro rimbombo et lo strepito delle campane dalla torre
di San Jacomo pareva che il mondo andasse sossopra.
Erano questi archi fatti con mirabile artificio finti a marmi et ornati di verdura, che
15 recavano contento agrocchi.
Giunta al palaggio, il signor Giovanni et Ginevra la vennero ad incontrare con un bel
drappello di gentildonne riccamente addobbate et la riceverono con faccia lieta conducendola
di sopra al suo alloggiamento; et gionta Thora della cena entr6 nella sala grande, che tanto
magniticamei.te era addobbata, che niente meglio veder si poteva. Da una parte di essa vi
20 era una credenza longa quanto larga era la detta sala, tutta coperta di vasi d'oro et di argento
et da ogni lato di detta credenza eravi un gigante del naturale con una mazza in mano con il
motto che diceva: " Guarda chi pu6 questo tesoro ,. Pendevano nel mezzo di sala due cande-
labri o lumiere tutti d'argento, et ciascuno sosieneva sei torchi di cera bianca accesi che
illuminavano tutta la sala ove, apparecchiate le tavole, si appresentorno sei nobilissimi scalchi
25 generali, ciofe: Andrea degringrati, Jeronimo Ranucci dottore, Bonifacio Cathani cavallieri,
Pirro Malvezzi, Andrea Bentivogli, il conte Guido Pepoli. Erano li tre primi vestiti con le
turche di panno d'oro et graltri tre di vesti di panno d'argento. Oltre questi v'erano altri 25
scalchi che sotto loro havevano 6 giovani per servitio delle tavole, che erano questi: Floriano
di Aldrovandino Malvezzi cavalliero, che era vestito di una turca di panno d'oro et ne haveva
30 tre altre per mutarsi, ciofe una d'argento, una di raso cremisino ed una di drappo di pelo
morello. Erano vestiti i suoi servitori di drappo di pelo alessandrino con un ricamo di
perle, nel mezzo del quale era un cavalliero che sedeva sopra un monte con il motto che
diceva: "Riposati giii „, Et questo riccamo Thavevano nel petto et tutti li scalchi, siccome li
servitori havevano le calze alla divisa de' Bentivogli con le berrette di rosato in capo et suoi
35 pennoni di garze. Bartolomeo Felicini parimente haveva quattro veste a somiglianza di Flo-
riano, raa li suoi servitori erano vestiti di raso alessandrino con un riccamo nel petto, ove ne
usciva un'erba da due diamanti chiamata mirasole con un motto che diceva: "Tibi soli,. Questi
due erano cavallieri et perci6 havevano la veste di oro di piii delle seguenti, che non havevano,
eccetto che tre, una di argento, una di raso cremisino et una di drappo morello, havendo per6
40 li giupponi di argento con la collana d'oro al collo. Vestl' il conte Ercole Bentivoglio />■ »7t
li suoi giovani di raso alessandrino con un ricamo nel petto, ove era un cervo nel fuoco con
questo motto: * Per troppo amare non so se questo cervo passa il mare„. II conte Galeazzo
Pepoli haveva vestiti li suoi giovani di raso verde con una sirena di perle in petto et lui
haveva una fenice di perle et di gioie con le maniche di argento et con una preciosa gioia
45 nella berretta et le calze ricamate; Enea Malvezzi ' era vestito di raso incarnato con una
berretta ornata tutta di perle; Gasparo Malvezzi et Giovanni di Battista Malvezzi erano ve-
stiti di raso cremisino; Jacomaccio Bargellini era vestito di alessandrino ; Salustio Guidotti era
vestito di raso verde; Alamano Bianchetti era vestito di alessandrino con il motto che diceva:
* A non men patire „ ; Jacomo dalle Armi era vestito di raso alessandrino ; Battista da San Piero
50 era del medesimo vestito et cosi anche era vestito Ettore da Monte Calvi; Francesco de'
238 HISTORIA DI BOLOGNA IA. ms?)
Fantucci era vertito di alcBiiandrino con uno elefante ricamato nel petto et haveva una calza
tutta di perle omata lntimata di ^an prezzo; Filippo di Giovanni Malvezzi da San Jacomo
era veatito di raao verde; Innocentio dalla Renghiera di aleasandrino con un falcone che
uaciva dal nido nel petto ricamato; Sebastiano Aldrovandi di raso verde con un ricamo di
perle nel quale era un'aquila col motto che diceva: ' Sotto Tombra delle tue ali , ; Annibale 5
Gozzadiri era vestito di velluto verde; Alberto di Castello di raso alessandrino; Giovanni
Jacomo de' Vitali di raso cremisino; Francesco di Giovanni Bolognini di velluto verde con
un mazzo di sparagi ricamato col motto: ' A buon fir.e „ ; Valdesserra Cattanio di azzurrebbio;
Domenico Bianchini di alessandrino. Erano in tutto li Bervitori di questi 25, scalchi 150, ornati,
come si h detto, di nobili et pretiose vesti, et era ccsa oltremodo maravigliosa il vederli segui- 10
tare con tanto ordine li loro padroni et con si gran silentio, che pure una parola era udita.
Fu cominciato il convito a hore 20 et durb fino alle 3 hore di notte. Hora data l'acqua arti-
ficiata alle mani et con sottilissimi drappi assignati posti a tavola, che erano 14 tavole, si comin-
ciarono a portare le vivande. Vero fe che prima che fossero presentati avanti, erano porlate
con grandissimo onore intomo la piazza del palazzo per istendere con ordine li aervi et 15
anche per fame mostra al popolo, accioch6 egli vedesse tanta magnificenza. Furono in
mensa prima presentati li pignocati indorati, cialdoni et malvasia dolce et garba et mosca-
telli in vasi d'argento. Poi piccioni arrosti, fegatelli, tordi, pemici, con ulive confette et
uva in 125 piatti d'argento ponendo fra due et due un sol vaso, et siccome di queste cose
anche degValtri cibi. Presentomo poi una cesta dorata con il pane distribuendolo a ciascuno 20
delle mense. Poi fu portato un castcllo di zuccaro con li merli e torri molto artificiosamente
composto pieno di uccelli vivi; il quale come fu posto nel mezzo della sala, uscirono fuore vo-
lando tutti gl' uccelli con gran piacere et diletto de' convitati. Venne poi nella sala un capriolo
et uno struzzo, dietro alli quali vennero li pasteletti coperti, teste di vitello con il coUo in piatti
d'argento dorati, capponi alessi, petti et lonze di vitelli, capretti, salciccioni, piccioni, minestra 25
et sapori, pure ne' vasi d'argento dorati. Poi appresentorono pavoni vestiti con le loro penne
a guisa che facessero la ruota, et a ciascuno de' signori ne fu presentato uno, havendo uno
scudo al collo con Tarme sua. Poi mortadelle, lepri vestiti con la lor pelle, che stavano in
piedi, come vivi, con caprioli parimente con la lor pelle. Erano cotti in guazzetto questi
animali e tutti granimali et uccelli che furono portati in tavola cotti, i;rano tanto artificiosa- 30
mente fatti et addobbati con le loro penne et pelli che si mostravano vivi, Dietro a questo
A. Mt* vennero le tortore, fagiani, che dal becco loro ne usciva'no fiamme di fuoco, accompagnati
con pomi di Adamo et di naranze et sapori. Vennero poi le torte di zuccaro con aman-
dole, giuncate insieme con biscotti; addussero poi teste di capretti, tortore, pernid arrosto
et poi un castello pieno di conigli, il quale posato nella sala, uscirono fuore correndo chi qua 35
et Ik con risa et piacere de' convitati. Seguitarono poi dietro il castello pasteletti di conigli
per cotal modo composti, che non parevano differenti puntino da quelli che dal detto ca-
stello erano usciti; poi portorono capponi pure vestiti.
Finita di portare questa bandigione, tutti li scalchi mutorono vestimenti di argento in quelli
di cremisino da pelo et quivi manc6 la luce del giomo. Laonde tosto furono accesi tutti li 40
torchi ne' loro candelieri. Poscia fu portato un artificioso castello ove era un grosso porco, et
posto nel mezzo della sala, non potendo uscir fuori del castello, gridando drizzavasi in piedi,
guardando per li merli hora uno et hora Taltro mggendo, et cosi affaticandosi et gridando
per fuggirsi, apparvero li scalchi con li servi con porchette cotte intiere dorate che in bocca
tenevano un pomo, poi vennero arrosti di piii sorti, anatre salvatiche et simili. Alla fine pre- 45
sentarono coppi di latte et gelatina, pere, paste guaste, zuccherini, marzapani et altre simili
gentilezze. Et data Tacqua odorifera alle mani in vasi d'oro et di argento, furono pre-
sentate confettioni di varie sorti con preciosissimi vinL Fu finito il convito a hore tre
di notte; et dato il segno con trombe et piffari et altri stromenti per buona pezza et poi
fatto silentio, si fece una elegante et dotta oralione latina da Lorenzo Riessi o sia epita- 50
[A. 1487] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCl 239
lamio; la qual finita, tutti li signori, ambasciatori et baroni che erano convitati presentarono
la nuova sposa.
Et prima gli ambasciatori del re di Napoli una pezza di broccato d'oro di prezzo di
ducati 150. II duca Giovanni Galeazzo Sforza duca di Milano una pezza di veluto cremisino
5 in due peli di prezzo di ducati 250. II duca Alfonso di Calabria due pezze di cremisino
in due peli di prezzo di ducati 150: la duchessa di Calabria una pezza di damaschino d'oro 150.
II signor Ludovico Sforza duca di Barri una pezza di broccato d'argento di valore di du-
cati 150. II signor Guidobaldo duca di Urbino un fiasco di cristallo fornito d'argento di
valore di ducati 100. II signor Giovanni Sforza di Pesaro una coppa di argento dorata,
10 uno smeraldo legato in oro, con un vaso di argento di ducati 150. II signor di Camerino un
bacile et un bronzino di argento sopra dorato di valore di ducati 300. Monsignor Ascanio
Sforza cardinale et legato di Bologna un pendente con gioie et perle di valore di ducati 1000.
Monsignor cardinale Savelli romano un zaffiro legato in oro ducati 600. II vescovo di
di Mantova un gioiello di ducati 80. II signor Pandolfo Malatesti di Rimini una pezza di
15 veluto cremisino piano di valore di ducati 90. II signor conte Jeronimo Riario signore di
di Forll et d' Imola una pezza di broccato in damasco bianco 150. II signor Giovanni Fran-
cesco Gonzaga di Mantua un braccialetto fornito di gioie et di perle di ducati 100. II signor
Francesco Gonzaga marchese di Mantova un pendente da orecchie ornato di diamanti et con
tre altre gioie di prezzo di ducati 1200. II magnifico Lorenzo de' Medeci una chinea bianca
20 con li fornimenti di broccato d'oro di valore di ducati 100. II conte NicoI5 Rangoni un
diamante legato in oro 40. II conte Guido Pepoli un diamante legato in oro 60. Et altri
molti che presentorono la detta sposa che si trovarono a questa festa. Finiti li presenti, si
cominci6 a suono di piffari et altri stromenti a danzare. Poi, passata la mezza notte, ciascuno
se ne and6 a posare.
25 La mattina seguente parve al signor Giovanni di andare a San Petronio a far cantare
la messa et rendere gratie a Dio di tanto prospero et felice successo, et cosl brdinatamente
si and6. Prima andavano avanti 20 trombet'ti a piedi, dietro a' quali seguitavano molti > 273
nobili cittadini a due a due vestiti di broccato d'oro et di argento, poi li piffari, trombetti,
cornamusi et altri stromenti sonando, et dietro loro seguitavano tutti li servitori de' scal-
30 chi, che erano 75 coppie, li quali la sera havevano servito alle tavole del convito vestiti di
drappo di seta, seguitando li scalchi con le vesti di argento a due a due. Poi venivaro da 100
trombetti suonando, et dietro loro li staffieri della sposa vestiti di argento con le collane d'oro
al coUo; poscia li scalchi generali pure con veste di argento et collane d'oro et dardani dorati in
mano ; poi il senato seguitato dalli signori et cavalieri con veste di broccato d'oro. Ne veniva
35 poi la sposa tutta vestita di broccato d'oro et di velluto. Poi Ginevra ornata secondo la sua
conditione della etk con molte nobili matrone. Giunti alla chiesa di san Petronio, si cant6 una
solenne messa da eccellenti musici ; et finita ritornarono tutti al palagio del signor Giovanni
con Tistesso ordine che erano andati. Et gionta 1' hora del desinare, con il medesimo ordine
del ^orno avanti si posero a tavola et lautissimamente convitorno, et finito il convito con
40 suoni et balli passarono buona pezza del giomo. Poi giunsero nella piazza avanti il palazzo
40 giocatori di spada tutti vestiti a cappa di scarlatto di un medesimo intaglio con le calze
alla divisa de' Bentivogli et celate in capo et tutti ad un segno gettarono per terra le dette
cappe, et parte di loro ne rimase vestiti di giacchetti di seta verde et parte di seta ales-
sandrina. Et divisi un due parti, secondo erano divisi di veste colorate, fu gettato nel mezzo
45 loro un guanto di ferro, che come il viddero in terra, subito con li ramarri et brocchieri
vi azzufforno insieme, ciascuno forzandosi di guadagnare il guanto; et sendo per buona
pezza di tempo durata la scaramuccia, alla fine ottenne il guanto PoirAntonio et Matteo
fratelli di Giosia. Fu lo spettacolo molto dilettevole, ma non sl tosto hebbero questi la lor
tenzone finita, che comparve la fortuna sopra di un cavallo bianco, che seco haveva una
50 squadra di 60 gioveni tutti vestiti di seta alessandrina ad uno intaglio, lutti a piedi, 11 quali.
240 raSTORIA DI BOLOGNA lA. i«7i
come hebbero attomUta la piazza, bi fermarono da un lato di easa; et ecco che gionse la pru-
denza sopra un cavallo seguitata da altri tanti giovani vestiti di seta verde, li quali anch^esai,
come hebbero girata la piazra, si fermarono dalKaltra parte di rincontro i primi; et rimiran-
dod amendue le parti, ecco ne vol6 nel raezzo la fortuna et vi gett6 una grossissima palla da
giuocare et poscia velocemente 8i fugg) via, mostrando non voler esser da niuno veduta. Ora, 5
veduta la palla, ognuno vi si Bcagli6 addosso per percuoterla et cacciar fuori la parte contra-
ria della piazza. Dur6 la battaglia quasi uii'hora con molto diletto et piacere de* circostanti
Benza che niuna parte fosse n6 vincitrice, n6 perdente; et cosl con questi giuochi si giunse
alla sera. Dove nella sala del signor Giovanni si diede principio al danzare insino airhora
della cena; la quale giunta, et posti a tavola, non meno che per avanti furono lautamente 10
rlcevuti, et finita la cena si ritorn6 al danzare et a' suoni. Et poscia si andarono a riposare
al loro assignati alloggiamenti.
La mattina, udita la messa da tutti in San Jacomo, fu ordinata una bella collatione a
tutti li signori foraBtieri, acciochfe agiatamente potessero stare a vedere la giostra ordi-
nata et bandita. La quale coUatione fatta, furono tutti li signori presentati di varie maniere 15
di cose fatte di zuccaro, le quali furono portate tre volte intomo la sala dalli servitori
per magfjior dilettazione di ciascuno; et prima alla sposa fu presentato un carro trionfale,
al commissario del pontefice un castello fatto a somiglianza del Castello Sant'Angelo di Roma;
al commissario di Fernando re di Napoli, Castel nuovo; al duca di Ferrara un bacino; al
p.if4 cardinale Ascanio' un bissone; al commissario del duca di Calabria un Ercole con un ele- 20
fante; al commissario del duca di Milano una gallera con li suoi guerrimenti; al com-
missario del duca di Urbino una fortezza; al marchese di Mantua un carro trionfale; al
commissario del sijrnor di Camerino una fortuna sopra un castello; al signor di Pesaro un
carro carco di gambari; al signor di Rimini un leone sopra un castello; al signor NicoI6
di Correpgio un cavallo et un*aquila; al signor Giovanni Francesco da Gambara una nave 25
con la vela; al signor Galeotto Malatesti di Rimini una rocca con li stendardi: al signor Gio-
vanni Francesco Gonzaga un drago; al referendario del duca di Milano una belUssima fonte;
a Giovanni Francesco Secco un cigno; al conte Ambrogfio de' Contarini due serpi avitichiati;
al signor protonotario di Mantova una galera senza vela; a Jeronimo di Ramondo una galera
con una fenice sopra; al signor conte Jeronimo Riario un castello con le porte aperte; al signor 30
conte Francesco Maria Rangone un drago che gittava fuoco; al magnifico Lorenzo de' Medici
un castello con un pavone; al conte Gherardo Rangone un orso; al conte Giovanni Boiardo
un lioncomo in grembo ad una giovine; a Bianca della Mirandola una fontana con un'aquila;
a Annibale lo sposo un bellissimo falcone. Erano, come si h. detto, tutte queste cose di zuc-
caro, con tanta maestria et artificio fatte, che rendevano a ciascuno non poca maraviglia. 35
Finito di dare li presenti et la collatione et venuta rhora della giostra, ordinatamente
tutti si partirono con la sposa et passarono alla piazza ai luoghi apparechiati. Et frat-
tanto, sendo radunato tutto il popolo, cominciarono a comparire gli animosi guerrieri pompo-
samente vestiti, ponendosi ciascxmo ai luoghi loro convenienti. Erano tutti sopra feroci et
posseiiti cavalli tutti armati di arme fine con sopraveste di broccato d'oro et di argento et 40
chi di velluto di varie sorti con diverse imprese sopra li cimieri, che era cosa molto dilette-
vole a vedere. Questi adunque furono quelli che entrarono in giostra, et perch^ distintamente
si sappia quali erano quelli che tenevano tavolaccio et quali li giostratori, poner6 Tordine
loro. Dico adunque che tenne il tavolaccio avanti il palagio de* signori il conte Nicol6 Ran-
gone: corsero contro lui Gismondo Cantelmo, Giulio Tassone, Melchiorre Mangioli et Annibale 45
Bianchetti. II secondo tavoliero in quel luogo il tenne Carlo degl' Ingrati : corsero contro lui
il marchese di Mantua, Fracasso figliuolo del signor Roberto, Annibale Bentivoglio lo sposo
et Diofebo da Napoli. II terzo tavoliero nel medesimo luogo il tenne Antonio Bentivogli:
corsero contro lui Camillo dalla Volta, Sigismondo Poeta, Carlo da Reggio. Li giudici da
33. lioncorno] lioncomo luWorigimale
[A. 1487] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 241
questo lato erano il signor Borso da Correggio et Francesco Sassatello da Imola, il notaro
era Bartolomeo de' Russi. Verso li banchi dalFaltro lato della piazza teneva il primo tavo-
liero Filippo Malvezzi: contro lui correvano Ludovico Pepoli, Antonio Pepoli, Bartolomeo
Manfredi et Guido Antonio. II secondo tavoliero il tenne Giovanni Antonio da Verona capo
5 di squadra: correvano contro lui il fr^ di Mangagnono da Forli, Antonio Paganino, Antonio
da Vicenza, Mario da Roma. II terzo tavoliero il tenne Greco capo di squadra : corsero contro
lui Dionisio huomo d'arme, Prospero dalle Arme. Li giudici da questo lato furono il signor
conte Giovanni Francesco da Gambara, Boglione da Rimini, il notaro fu Carlo dal Pozzo. Cia-
scuno delli giostatori affaticavansi per riportarne honore; et finalmente, poichfe tutti hebbero di-
10 mostrato il lor valore, fu dalli giudici giudicato havere superati gFaltri il marchese di Mantua,
a cui fu dato il premio, che era un palio di broccato di argento in cremisino, et fu accompa-
gnato da tutti li signori et baroni et dal signor Giovanni al suo palagio con suoni di trombe
et di piffari. Vero h che giunti nella piazza avanti il palagio del signor' Giovanni, si diede >. *7i
di parole il signor Fraccasso con il marchese, dicendogli non haver guadagnato il palio, et ma
15 interponendosi il signor Giovanni con altri signori assai, furono pacificati insieme.
Poi la sera, finito che fu di ballare, ad un'hora di notte si accese il fuoco con artificio fatto
nel mezzo della piazza del signor Giovanni et con tanto ingegno, dove erano molte serpi artifi-
ciosamente fatte, che sostenevano una gran palla piena di artificiose canne piene di polvere di
bombarde, dette girandole. Et essendoli acceso il fuoco, cominciarono tosto ad uscime fiamme
20 di fuoco con tanti raggi accesi, che per ogni parte salivano, che pareva quivi fosse un Mongi-
bello; laonde furono a molti guaste le vesti. Fatto questo, andarono a cena et la mattina se-
guente li forestieri presero il loro viaggio ai luoghi loro.
Furono istimati da tremila forestieri esser venuti a questa festa, la quale fu una delle
sontuose che mai per ricordo di huomo fosse fatta in Bologna. Ne scrisse di questa festa
25 Filippo Beroaldo in latino et il Poggio in ottava rima, ma di questi pifi ampiamente Angelo
Michele Salimbene bolognese dirizzata al magnifico Lorenzo de' Medici in ottava rima, che
cosi comincia:
Se in darno temfro calamo che scriva
Le nozze di Anibal in carte finga, etc.
30 S'aggionge nuova allegrezza al signor Giovanni Bentivogli, la qual'^ che fu data la
condotta ad Annibale dalli Fiorentini nel mese di marzo di 100 cavaUi et 1000 fanti. La quale
confirmata, subito Annibale radunb li detti cavalli et fanti d'huomini nobili et arditi per pas-
sare a Sarezana et Sarzanello, ove era 11 capitano de' Fiorentini il Conte di Pitigliano contro
i Genovesi, che havevano pigliate le dette castella. Dove giunto Annibale il giorno di Pasqua
35 della Resurretione, egli con li suoi soldati fu il primo a darli la battaglia, et seguitati dagraltri,
si valorosaraente si portarono, che conquistarono le dette castelle, benchfe con perdita de'
suoi anjmosi soldati, fra li quali vi morirno Matteo da Libano capo di fanteria, Geminiano
de Breter et Francesco Penachio amendue contestabili, Sebastiano Gozzadini da Novarra con
altri otto possenti soldati. Haveva Annibale condotto seco questa prestante compagnia d'huo-
40 mini, che oltre modo Tamavano et che per lui havrebbono mille volte Thora posti la vita, et
percib in ogni fatione sempre cercavano esser li primi per accrescer la fama al suo signore.
Acquist6 Annibale in questa prima ispeditione gran nome presso li signori d'Italia.
II senato ordina di fare una piazza avanti la chiesa di san Salvatore et perci6 fa gettare
a terra molte case che erano avanti a quella, et vi f ecero questa piazza che hoggidi si vede ;
•45 fu del mese d'aprile.
AUi 9 di maggio giunge in Bologna il duca Ercole da Este con 450 cavalH, che ne
andava a Roma; fu incontrato dal signor Giovanni et dalla nobilti della cittade et alloggi6
quel giorno nel palagio del signor Giovanni, et poi si parti.
T. XXXni, p. 1 — i6.
wm
242 HISTORIA Dl BOLOGNA lA. i«7l
Nlcoloso Po^ri •! mette ad omare la chieta di «an Domenico e H fa fare un bellissimo
•offittato a quadroni con rose grandi di oro artificiosamente acconci; et inoltre fa dipingere
tutte le volte A del corpo dl detta chiesa come anche delle capelle, dove spese meglio di
mille ducati d'oro.
Alli 18 del mese di luglio (come si ha dalla camera degratti) il re d'Anglia, Francia 5
0.trt e aignor d' Ibemia diede a Vincenzo Paleotti bolognese dot'tore f amosisBimo i« utroque il
•eguente privilegio, il cui tenore h questo:
Henricus Dei gratia Rex Angliae et Franciae et dominus Hiberniae fraettanti viro iuri*
utriusque doctori domino Vincentio de Paleottis civi Bononiae salutem.
Excellentis scientiae tuae, generis, nobilitatisque tuae, anteactae vitae integritatis multi- 10
flexfama, quae ad nos fervenit a veridicis dignisqtte testibus, et fraesertim a reverendissimo
domtno Jacobo Efiscofo Imolensi nostro consiliario, qui te frimarium in amflissimo Bononicnsi
Studio iura legentem iamfluribus annis audiverunt, tecumque versati sunt, JVos, qui sufer omm-
bus quae in nostris nostrique regni rebus (igemlis et fraecifue in Italiae fartibus evenire contin-
gunt saefenumero cogitamus, inducit ut istos Commissarios, Procuratores ac etiam Consiliarios, 15
qui in rcbus ifsis nostris nostrique regni consulere valeant, eligamus. ^uamobrem tua fru-
dentia, docirina, aliisque tuis virtutibus instructi, necnon de diligenti tua industria confcssi, Te
frefatum dominum Vincentium in commensalem, familiarem et consiliarium nostrum assumimus,
constituimus atque crcamus; Tibi dantes et concedentes flenam et liberam facultatem in Italia
et ubicumque ftteris, rebus nostris, regnique nostri frovidendi et consulendi frout tibi melius 20
et offortunius videbitur. Et ut etiam, quae ad nostrum nostrique regni honorem, utilitatem
fertinent libentius fersequi valeas, Te fraefatum dominum Vincentium Equitem auratae
militiae creamus et facimus ; Tibi nostram nostrique regni insignia quod vulgo Arma dicitur,
quibtis imfosterum uti fossis, elargimur, donamtis et mittimus, volentes tU Tu si qttando ad hoc
nostrtim regnum vencris, cisdem emolumentis, honoribus, fraceminentiisque gaudcas, quibus 25
caetcri nostri huismodi regni consiliarii, familiares, commensalesque gatidere atqtte uti constte-
vcrint. In qttorum fidem et testimonium fraesenies nostras literas fieri, nostroqtte maiori
sygillo, quo in similibtis utimur, iussimtis communiri.
Datum in Ctistro nostro Derinenoth, die i8 mensis iulii anni Domini 1487, regni nostri
anno secundo. 30
Henricus.
Alli 8 d*ago8to, Alessandro Bentivogli figliuolo di Giovanni Bentivogli sposa la figliuola
che fu del magnifico Roberto signor di Rimini, la quale era venuta a Bologna con il fratello
a vedere la festa di Annibale; et prima che di Bologna si partisse, si fece il detto matrimonio.
Sono finite di fabbricare le volte del portico di San Pietro, come ora si vede, nel mese 35
d'ago8to.
In questo tempo, veg^endo Tomaso, Tiberio et Ercole figliuoli di Matteo Malvezzi gik
figliuolo di Carlo, che le cose del signor Giovanni prosperavano viepiii d*ora in ora et che
di gik si erano apparentati con li primi prencipi, parve loro di volere seguitare questa favo-
revole fortuna. Et per6 alli 25 di settembre, rinonciando il cognome de' Malvezzi e il pa- 40
rentado con ogni altra attinenza che con tale famiglia havessero, si fecero addottare al
/. m «ignor Giovanni nella famiglia de' Bentivogli, il quale oltre che voMentieri gli accettb. Anche
oltre il nome diede loro Tarme et gli fece partecipi di tutti li privilegi dati et concessi alla
famiglia Bentivolesca, come del tutto ne appare autentico instromento. Non solamente privi-
37. »«/ margine siMistro, U seguentt fostilla a stampa {trediei lineetle) : I MalTezil lasciano il loro cognome
e sl fanno d« Giovanni Bentirogli annoverare nella famiglia BentlyogU cluamandosi di tal cognome — 37-p. 243,
l. 5. segni in fenna nel margine sinistro
[A. 1487] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 243
legi6 loro di queste gratie et favori, ma anco li loro descendenti et cosl cominciorono a
chiamarsi de' Bentivogli. Fu questo fatto riputato una leggierezza da tutti grhuomini savi et
prudenti et niente ne furono lodati, benchfe presso il popolo fossero et lodati et accarezzati.
Seguitb questa famiglia sotto questo nome insino che Giulio II pontefice caccib Giovanni di
5 Bologna, perch^ poi ritomarono a pigliare il nome de' Malvezzi, verificandosi quel detto:
Tem-pore felici multi numerantur amici;
Si fortuna -perit, nullus amicus erit.
Seguirno Torme delli sopradetti fratelli parimente Giovanni Antonio gik figliolo di Sci-
pione Gozzadini, che sendo nato di una donna de* Malvezzi, fece la istessa rinontia aggre-
I 10 gandosi nella famiglia de' Bentivogli con le istesse grazie come di sopra, donandogli ogni
privilegio, arme, insegne et divise, come di tutto ci6 ne appare instromento autentico rogato
per Bartolomeo de' Russi sotto il dl 18 di novembre.
II signor Giovanni BentivogHo fa dipingere et omare la sua cappella situata nella chiesa di
san Jacomo da eccellenti pittori con finissimi colori, oro et intagli et con tanta prestantia,
15 che ardir6 dire che non solo ad un gentilhuomo privato, ma ad un imperatore sarebbe ba-
stevole, come si vede ; questa spirituale fabrica h sopra una cupola molto vagamente dipinta
a oro e intagli di famosissimi pittori. Dalla parte a mano destra nelVentrata della suddetta
capella h divisa in due quadri: fe nel primo la vera eflSgie del detto Signore con quella di
Ginevra sua consorte, di Annibale cavaliere, di Antonio Galeazzo protonotario, di Alessandro
' 20 cavalliere, di Ermese, tutti suoi figliuoli, et anco la viva effigie di tutte le sue figliole con gli
stessi vestimenti secondo la conditione di quei tempi, eccetto due sue figliuole che furono
poste nel monastero del Corpo di Cristo. NelFaltro quadro v'erano dipinti li suoi anteces-
sori pure al naturale, il quale poi fu guasto per porvi Annibale a cavallo di rilievo, et quivi
vicino h. posto il ritratto di Giovanni del 1497 di finissimo marmo. Dalla parte poi a mano
25 sinistra parimente vi sono due quadri. Evvi un bellissimo altare dedicato airapostolo san
Giovanni Evangelista fatto da eccellente pittore di quei tempi, cio^ Francesco Franza.
Parimente sopra il lunettone grande deiraltare vi k rappresentato san Giovanni Evan-
gelista, quando lo volle avvelenare Aristodemo sacerdote della dea Diana nella citt^ di
Efeso, il quale diceva che i miracoli che Tapostolo faceva non erano per virtu di Dio, ma
30 del demonio ; e se egli voleva che si credesse che fossero per virtii di Dio ci6 si vedrebbe,
volendo egli bere un bicchiero di veleno, che gli daria, non gli facendo danno o nocu-
meno alcuno; pensando il maligno sacerdote con quello privar di vita il santo apostolo, e
impedire la perdita che i suoi falsi dei facevano per causa sua. San Giovanni accett6
il partito, prese il vaso del veleno in mano e vi fece sopra il segno della croce e lo bevfe
35 tutto senza lesione alcuna. Questo fatto fu effigiato da Lorenzo Costa eccellente pittore.
Ancora vi h attorno una fascia nella quale vi sono alcune parole. Similmente sopra i due
archi piccoli vi h. la Beata Vergine quando fu dalFangelo annunziata che doveva concepire
e partorire per opera dello Spirito Santo Gesu Cristo nostro Redentore. Medesimamente
evvi una bellissima ferriata tutta dorata; ed ^ una delle pifi belle che si vedessero da' quei p.*7»
40 tempi. Dal che si pu6 dire che questa cappella sia una meraviglia da vedere e tanto pifi
da considerare che fu fatta in pochissimo tempo. Le fece finalmente fabricare una bel-
I lissima sepoltura, dentro !a quale niuno fe mai stato sepolto, perchfe tutti morirno fuori della
patria, eccetto due figliole che erano nel monastero del Corpo di Cristo.
A dl 9 di settembre si tirano su la torre di San Petronio le tre campane.
t5 A dl 19 di decembre Aloigi Capra protonotario di Ascanio Sforza legato don6 la civiltk
8. ncl margine sinistro fostilla a stamfa contrassegnata da un segno a penna (sette lineetU) : I Gozzadlni rl-
nunziano ai loro cognome, e sl fanno chiamare de' BenttTOgU
344 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. i4«7.u«8J
• PletTO d! Domenfco Giraldlni da Cento et fu confirmata dalli Bedeci reformatori; la otte&ne
•ncora Bartolomeo di Giacomo de' Rlcordatl.
Eitorre gik figliolo di Virgilio Malvezzl cavaliere della Masone k creato veacovo di
Perugia; a cul saccesse nel cavalierato antedetto Enea il fratello con conaenso di papa
Innocentio VIII '. 5
fe divolgata la infelicissima morte del Bignor Roberto da San Severino; il quale aendo
•d Aggerra contra li Todeschi non molto langi dalla Preta caatello del duca di Austria,
et venulo Bcco ad un atrocissimo fatto d'arme, et sommergendosi nell'Adice il suo essercito,
egli rest6 tra gli nemici, dove, dopo Thaver fatto prova di ottimo imperatore, gloriosamente
della vita rest6 privo fra le folte schiere de' nemici, il settuagesimo anno di sua etk. l(J
AUi 27 di decembre viene in Bologna Giuliano dalla Rovere cardinale et vescovo di Bo-
logna et si parti da Cento, et viene a desinare a Bel Poggio, ove era il signor Giovanni
Bentivoglio, poi fece Tentrata per la porta di strk Santo Stefano. II quale dalli magistrad,
dal clero et da tutta la cittk fu incontrato et con le solite cerimonie ricevuto; et condotto
alla chiesa di san Pietro, ne pigli6 il possesso del vescovato. Et il giomo di Natale celebr6 15
la messa et diede indulgenza plenaria a chiunqae visitava la chiesa di san Pietro.
Anno di Cristo 1488. Si fanno li magistrati della cittk.
E alli 5 di gennaro viene dal cielo tanta neve, che si alza sopra la terra quattro piedi.
AUi 13 di gennaro il cardinale vescovo di Bologna va a desinare a corte con il signor Gio-
vanni Bentivogli nel palagio da San Jacomo, dove 11 fu fatto un solennissimo convito *. 2(
Volendo il signor Giovannt Bentivoglio sodtsfare al voto ch'egli fece essendo infenno
in Lombardia, di andare a Sant'Antonio da Padova, et veggiendo che la Italia si viveva in
pace, si pose a ordine con una nobilissima compagnia per andarvi, vestendosi egli et tutti
graltri di pavonazzo ad uno istesso taglio con il T di argento nel petto et nel capello, con
le collane d'oro al collo et H omamenti de' cavalH erano foderati di panno o seta pavonazza. 2:
In tutto erano 168 cavalli, fra H quali 18 ve n'erano tutti bardati di morello. Andorono seco
grinfrascritti gentilhuomini, ciofe: Lodovico da San Pietro cavalliero, il conte Guido Pepoli,
Carlo Grati, Mino de' Russi, Giovanni Biahchetti, Giovanni Filippo Salarolo, Gasparo Malvezzi,
Bartolomeo Felicint cavalliero, Francesco Fantucci, Ettore Montecalvi, Rainaldo Ariosti, Ri-
guccio dalla Mano sacerdote, Melchiorre Mangioli, Cristoforo dal Poggio secretario ; et tutti 3(
si partirono alli 3 di marzo et in ogni luogo dove passarono furono honorevolmente ricevuti
et accarezzati et in particolare da' Padovani.
Sodisfatto il voto, 11 signor Giovaniii pass6 a Venetia dove con grandissimo honore fu da*
Venetiani raccolto et il crearono gentilhuomo venetiano, dandoH ogni privilegio solito a darsi a
detti gentilhuomini et allt suoi figliuoli. Di poi pass6 in Lombardia a vedere il lago di Garda, 31
et entrato in barca, vuole vedere la positione del detto lago et le castella dalle quali fe attomiato.
/. T* Laonde con piacere' contemplando il tutto forse troppo curiosamente, awenne che sendo in
barca si lev6 una fortuna tanto orribile nel lago, che, credendosi ciascuno di diventare tosto cibo
de' pesci, chiedevano a Dio misericordia et aiuto che li liberasse dairimpeto di sl crudel fortuna;
e alla fine gli concesse Iddio che saM da tanti pericoli ne uscissero. Scampati adunque dalla 4'
rabbia di sl spaventevole fortuna, se ne vennero a Bologna, dove giunsero alli 30 di marzo.
Nel primo giorno di aprile molti cittadini bolognesi sono creati podestk in vari luoghi :
Giovanni Francesco Aldrovandi podestJi di Fiorenza, Ettore Montecalvi podesti di Lucca,
Sebastiano di Bemardino Gozzadini 8eguit6 dopo lui in detto officio, Buonaventura Paleotti
podest^ di Nami. i
Alli 12 di aprile giunge in Bologna la regina dt Datia con 50 cavalli, che ne andava a Roma.
3J-34* •«' mtrgin* uaUtro ^stiUa a Uampa {gmaitro liutett*): GloTanni BentlTOgUo creato Patrizlo di Venetia
> Glovannl dl Nadl. • GioTanni di NadU
[A. 1488] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI * 245
AUi 1 4 di aprile il conte JeTonimo Riario dalli Forliviesi in Forll dentro la propria ca-
mera k tagliato a pezzi, et il popolo al primo grido di liberti prende l'arme et saccheggia
il palaggio, et la contessa Caterina moglie di Jeronimo fe fatta, insieme con li figliuoli, prigione ;
et perch^ il castellano non voleva dare la rocca nelle mani de' cittadini, Caterina promise
5 loro che, s'ella entrava in rocca, Thaverebbe fatta al castellano lasciare. II che piacendo alli
Forliviesi, lasci6 loro i propri figliuoli per ostaggi. Ma la prudente donna non si tosto hebbe
il piede dentro, che domand6 li suoi figliuoli alli congiurati minacciandoli et chiamandoli
vassalli traditori. Li congiurati, vedendosi dalla donna beffati, anch'essi minacciavano di uc-
cidere li suoi figlioli ; a' quali la costante et animosa Caterina rispose haver il modo di f arne
10 degraltri et che eglino avvertissero bene quello facevano che delle offese, che facessero alli
figlioli, il duca di Milano suo fratello ne farebbe vendetta.
Venuta la infelice nuova a Bologna della morte di Jeronimo, incontanente il signor Gio-
vanni, come capitano del duca di Milano, volendo soccorrere Caterina et li figliuoli suoi, ra-
duna otto squadre di cavalli armati et 2000 fanti et 200 cavalli leggieri con il conte Nicol6
' 15 Rangone, il signor Gilberto da Carpi et altri gentilhuomini, si parte in fretta et passa a Forll,
dove anco vi venne Galeazzo da San Severino capitano generale del duca di Milano con
14 squadre d'huomini d'arme et 400 fanti et anco vi pass6 il signor Galeotto dalla Mirandola
! con una squadra, et cominciorono ad assediare Forli. Ora li congiurati, vedendo non essere
soccorsi dal papa, per cui dicevano haver liberata Forll, se ne fuggimo con le facoltii che
20 poterono in Cittk di Castello, laonde alli 29 del detto entr6 il signur Giovanni con Galeazzo
nella cittk et posero in signoria Ottaviano primogenito del conte; et per esser fanciullo, gli
diedero per governatore Giovanni Pietro Bergamino conduttore del duca di Milano. Poi
condussero il detto Ottaviano ad Imola et il posero nel luogo del padre; et fatto tutto questo
Giovanni si ritot^u a Bologna con tutta la compagnia.
25 Mentre che il signor Giovanni era a soccorrere la contessa Caterina a Forll, il senato
fece rovinare tutte le botteghe di legno che erano attorno la torre degli Asinelli et le fece
rifare di pietra in volta con li merli sopra, come hoggidi si vede. Poi fecero porre sopra il
torresino di detta torre sei colonne di macigno et sopra quelle un capello di piombo che
sosteneva una palla grande di ottone dorata con una saetta et una croce.
30 AUi 25 di maggio Antonio Alabante bolognese generale di tutto rordine de' Servi, huomo
I pnidentissimo, fa il suo Capitolo generale in Bologna nella festa della Pentecoste, dove si tro-
varono presenti piu di 600 padri di vari paesi et regioni. II qual generale fa fare una solen-
nissima pro'ce8sione dove sono portate 16 statue de' beati deirordine loro con 60 coppie di ^. iso
frati tutti apparati.
35 Hebberp fra' molti famosi predicatori loro fra Domenico di Alessandria, huomo di maravi-
gliosa eloquenza, il quale dai Bolognesi fu stimato il primo letterato che in questi tempi
vivesse fra i predicatori.
Ritornato il signor Giovanni Bentivoglio da Forli poco si potfe riposare, percioch^ bi-
sogn6 che egli con le genti d'arme ritornasse in Romagna per la occorsa morte del signor Ga-
' 40 leotto Manfredi signor di Faenza suo genero, che cosi fu, come qui narrer6.
AUi 31 di maggio, sendo Francesca figliola del signor Giovanni Bentivoglio adirata contro
il marito, perchfe poco conto ne faceva, si partl di Faenza et venne a Bologna al padre, il
quale havendo inteso li suoi lamenti et sue ragioni, la con8ol6 assai et molto si adoper6 di
riconciliarli assieme ; et ci6 f atto, la rimand6 al marito in Faenza. Et credendosi trovare il
45 marito mutato, lo trov6 come di prima poco a lei amorevole, laonde la donna colma di sdegno et
di rabbia si viveva, dissimulando per6 questo suo conceputo sdegno. Et frattanto non mancava
di tentar ogni via per vendicarsi del marito. Ora ritrovandosi di questo mal animo Francesca,
si dispose finalmente di vendicarsi ; et questo suo animo lo manif est6 ad alcuni Faentini suoi
I. »«/ nntrgime siitistro foslilla a stamfa {tti Untttt*); II conte Girolamo Riarlo k tdgliato a pezzi d«' Forliveti
346 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 14M)
unid et li richie»e di volerlo uccidere. Alla quale diedero la fede loro di farlo. Et havendo
ordito il tratiato, clla un giorno ai finae esser inferma acciocchfe il marito la venisse a visitare,
et havendo ella nascosto li congturati in una piccola camera, che quivi al letto di lei era
ricina, avvenne che Galeotto volendo andare a caccia, prima che andasse la venne a visitare,
•endo lui e lei sola nella caniera; et dopo Thavere alquanto insieme ragionato, prima che egli 5
si accorgesae de' congiurati, si senti da loro esser strangolato.
Fatto questo, ella losto avvisd il padre del tutto et prese Astorre il figliuolo ancor fanciul-
lino et con esso si ricover6 nella rocca, vedendo il popolo in arme.
Giovanni havuta la nuova della morte del genero, radunato li suoi soldati, si ritrov6 tosto
in soccorso della tigliola, forse credendosi d'insignorirsi di Faenza. Dove entrato, et havendo 10
cominciato a paciticare le cose della cittk, fece giurare fedelt^ al fanciullo Astorre, et tutti lo
gridarono signore. Mentre adunque che Giovanni pian piano paciticava le cose di Faenza, egli,
con il consenso per6 delli aniiani della cittk, invit6 seco a desinare Giovanni Pietro Bergamino
govematore di Forll per il duca di Milano; il quale entrando in Faenza per venire a godere
rinvito fattogli da Giovanni, occorse che alcuni de* suoi cominciorono a gridare: "Duca, Duca„; 15
a' quali con turbato ciglio rivolto, tosto gli fece tacere. Et entrato in palagio, et postisi tutti a
tavola, sendo Thora del desinare, convitava con 11 primi cittadini della citti che quivi si trova-
vano. Et quasi finito il convito, ecco che entrarono nella cittk alquante compagnie di contadini
di Val dell'Amone, et havendo intendimento con aicuni cittadini, furono sollecitati ad uccidere
Giovanni Benlivogli et il Bergamino, dubitando essi che quivi questi fossero radunati per 20
pigliare la cittii per il duca di Milano o per farne signore il Bentivoglio, havendo essi udito
gridar poco avanti li soldati: "Duca, Duca,. Questi contadini adunque con tanto impeto et
rabbia corsero al palaggio, che, avvengachfe quivi fossero buoni presidj che guardavano le
porte, gli fecero sforzo per entrarvi. II che udendo il Bentivoglio, et pigliando rarme, disse:
• Noi siamo traditi,. Ma li cittadini che quivi si trovavano, facendogli animo, presero il 25
Bergamino nel mezzo loro (vedendo che di gia erano li contadini entrati nel palazzo a forza)
per salvarlo in luogo sicuro, ma sopragionti dalli nemici, fu ucciso. Ma il Bentivogli, non
/. tii ve^endo alla sua vita altro scampo,' cosi armato si gitto fuori di una finestra, et senza restare
offeso, prese toslo il viaggio verso la rocca per salvarsi; ma non volendogli aprire il castel-
lano, fu tolto da alcuni per salvarlo, quantunque molti degli nemici gli fossero sopra et con 30
colpi di lanze cercassero d' investirlo. Finalmente salvato, fu condotto a Modana et d'indi
a Fiorenza.
Furono in questo tumulto uccisi alcimi della compagnia del signor Giovanni Beutivogli
et si fuggirono Francesco Visconte ducale oratore, il conte Nicol6 Rangone, Carlo degringrati
con molti altri; il conte Andrea Bentivogli, Alamano Bianchetti, Antonio Bentivoglio, Ercole 35
Marescotto, quesii salvandosi nelle case di alcuni cittadini restarono prigioni ; Cristoforo dal
Poggio secretario, Benedetto Gabrielli et il Cingharo cameriere seguitarono il signor Giovanni
in tutti i luoglii dove egli era condotto, nfe mai il volsero abbandonare.
Intesa la dogliosa nuova in Bologaa, si riempi tutta la citta di mestizia et Ginevra con li
figliuoli si diedero in preda al pianto et 11 popolo colmo di sdegno et di furore and6 al 40
senato a chieder licenza di passare sopra Faenza e porla a sacco et a fiamma; et radunatisi
da 15 000 huomini bene armati passarono a Castello Bolognese con animo di rovinare il ter-
ritorio faentino. Ma sendo frattanto gionte a Ginevra le nuove che il signor Giovanni era
salvo et che il conducevano a Fiorenza, tosto spedi genti a Castello Bolognese a revocare j
il popolo perchfe sperava che le cose del marito havessero buona riuscita; et ciascuno ritorn6 45'
addietro.
Alli 9 del detto mese vengono a Bologna liberi li prigioni fatti con Francesca, restando
il signor Astorre sotto la cura de' Fiorentini. Condotto il signor Giovanni a Fiorenza, fu dal
magnifico Lorenzo de' Medici lietamente ricevuto. Et quivi standosi, il re Femando di Napoli,
il duca di Milano et il duca di Ferrara, awisati di tutto il caao occorso et che Giovanni era 5(
i
[A. 1488] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCr - 247
stato condotto a Fiorenza, mandano ambasciatori a' Fiorentini accioch^ lasciassero libero il
detto Giovanni. Et il senato di Bologna parimenti maudarono a Fiorenza Bonifacio Cattanio
et Alessio degl'Orsi a pregare il magnifico Lorenzo et la signoria di Fiorenza volessero lasciare il
signor Giovanni. Li quali alli 13 di giugno gli diedero libera licenza di ritornarsene a Bologna.
5 Mentre che Giovanni era in tanti travagli involto, non poteva la cittk punto rallegrarsi,
ma tosto fu consolata, perch^ vennero le nuove come li Fiorentini Thavevano licentiato che
se ne ritornasse a Bologna. Et dovendosi frattanto fare la solenne processione del Corpo
di Cristo, volle il senato si trasferisse sino alla venuta di Giovanni Bentivogli, il quale alli 14
avvicinandosi a Bologna, et nunciata la sua venuta con grande allegrezza, gran parte della
10 nobiltk et del popolo and6 insino a Pianoro ad incontrarlo et a rallegrarsi seco, et entrando
nella cittk, si vedeva il popolo correre a salutarlo; et tanta era la calca del popolo, che egli
buona pezza tard6 il venire dalla porta del palazzo, dove gionto, hebbe incontro la moglie et li
figlioli, che rabbracciarono per allegrezza lagrimando tutti; e presa licenza dalli nobili et dal
popolo entr6 in casa. Et la cittk per due sere con fuochi ne f ece gran festa et in particolare
15 la torre di San Jacomo. Et furono per allegrezza rotte le prigioni et liberati gl'incarcerati.
La domenica seguente si fece la solennissima processione del Corpo di Cristo, dove si
fecero le representationi de' misteri dal principio del mondo insino airavvenimento di Cristo
et dal nascere di Cristo insino a questo tempo.
Accrescendo Giovanni Bentivoglio et nella dttk et appresso li prenci'pi d'Italia di ripu- >. »»*
20 tazione et di favore, awenne che il duca di Milano lo invit6 a doversi trovare in Parma, dove
egli con Ludovico Sforza et il duca Ercole da Este si trovarebbe et il marchese Fran-
cesco Gonzaga per consultare alcune cose pertiuenti allo stato. Et cosi Giovanni del mese di
luglio, togliendo seco in compagnia Annibale et monsignor Antonio Galeazzo protonotario
suoi figlioli, con altri gentilhuomini assai pass6 a Parma, et fatto concilio fra di loro signori,
25 il duca di Milano fece Giovanni generale governatore delle genti d'arme ducali et diede la
condotta di 300 cavalli ad Annibale il figliolo ; et licentiato se ne ritom6 a Bologua.
II cardinale Ascanio Sforza legato di Bologna alli 27 del detto mese entra nella cittk
con 14 vescovi et molti protouotari et con molti signori et baroni, che salivano al numero di
300 cavalli, il quale con quello honore maggiore che mai ad altro legato fosse fatto, fu dalla
30 cittk ricevuto.
Stette in Bologna sino alli 23 di settembre et poi pass6 a Roma accompagnato dal
signor Ermesse marchese di Tortona, il nepote del duca di Milano mandato a Roma per
ambasciatore, et il senato mand6 seco Bonifacio Cattanio et Giovanni Filippo Salarolo, li
quali poi ritornarono a Bologna alli 2 di novembre, rimanendo il legato a Roma.
35 Parve in questo tempo al signor Giovanni che si radunassero li cimatori et si facesse una
compagnia creando un massaro, come facevano le altre compagnie. Et perch^ era solito di
lavorare ne' fondachi de' drappieri chi Ik et chi qua, donde ne seguiva non poco danno al
popolo, ordin6 dovessero tutti passare a lavorare nella ruga de' sarti, et chi altrove lavorasse
fosse condannato in certa pena pecuniaria; il che molto spiacque alla cittk.
40 Ritornano da Roma gli due ambasciatori della cittk, ma poco si riposa fra* viventi Gio-
vanni Filippo Salarolo, perciochfe passa alFaltra vita sendo senatore. Fu alli 26 di novembre,
et h sepolto in San Jacomo, succedendo in suo luogo Giovanni Francesco gik di Nicol6
degrAldrovandi che allhora era delli signori antiani.
Nasce in questi tempi gran disturbo alla quiete della cittk, dal quale anco viene Torigine
45 della roviiia della casa Bentivoglia, perciochfe suscitano nove fattioni et infiniti mali per Tin-
frascritto caso che occorre. Era in Bologna un giovine forestiere, il quale trovandosi a caso
per comprare alcune cose da Antonio dalle Guaine, nh potendosi fra di loro concordare del
prezzo, nacque, non so a che modo, fra 1' uno et Taltro alcune parole ingiuriose, per cagione
44-45. it*l margine sinistro pottilla a stampa (tre lineetie) : Origine deila rovina de' Bentlvogli
248 HISTORIA DI BOLOGNA [A. I488i
delle quali presero rarme et vennero insJeme alle mani per ferirsi. Dove trattosi Jerpnimo
Malvezzi, che quivi a caao sopragionse, per spartirli d*a»8ieme havendo pigliato una forzella
di una bottega et trattosi dalla parte del forasticre, nh potendolo difendere per la importunitA
di Antonio, fu alla fine egli forzato di darli alcune mazzate. Di che Antonio risentendoai,
lasciato il nemico primiero, u rivol«e contro Jeronimo et lo feri, et poi si pose a fuggire. 5
Ora vedendo Antonio di haver fatto errore a offendere un gentilhuomo et che non era bastante
a potersi «alvarc in verun luogo, dopo molti affannati discorsi, ricorse finalmente al signor Gio-
vanni pregandolo volesse interporai di pacificare seco il detto Jeronimo. Gli promise Giovanni
farlo volentieri, et risanato Jerontmo, il signor Giovanni lo preg6 con grande instanza a voler
perdonare ad Antonio con tutte quelle sodisfationi che egli voleva da esso. Ma non mai 10
Jeronimo si voUe piegare a sue parole, aendo deliberato fame con le proprie mani dura
vendetta. Pure tanto si affaticd Giovanni, che finalmente lo pieg6 alla pace, con patto che
p.tH il detto Antonio per un certo tempo non uscisse di casa, nh lui' nfe il fratello. Ora standosi
Antonio in casa, occorse che Jeronimo venne a passare avanti la sua casa, et veggiendolo
Bu la porta, acceso d'ira et di sdegno, trasse la spada per ferire il detto Antonio. II quale 15
anche egli, che la spada haveva tratta fuori, si difendeva ; et stati alle mani un pezzo senza
punto offendersi, furono spartiti. II che intendendo Giovanni, benchfe la cosa gli premesse,
per6 non ne fece con Jeronimo parola, havendogli rispetto; anzi con amorevoli parole trap-
ponendosi, di nuovo cercava di pacificarli, ma non potfe.
Ora Jeronimo parendogli che il signor Giovanni in questo fatto piii facesse conto di 20
Antonio che di lui, cominci6 talmente ad odiarlo, che non solamente si affliggeva di vederlo,
ma anche non poteva patire di piu udirlo nominare. Et per questa sola cagione anche Fi-
lippo, Giovanni et Lodovico li fratelli il pigliarono a odio, dicendo che egli di un huomo
di bassa condilione et vile faceva piii conto che di loro che erano nobili; et tanto crebbe
questa malevolenza, che cominciano fra di loro a trattare di ucciderlo. 25
Intendendo Jacomo Bargellini lo sdegno di Jeronimo et fratelli, parvegli di haver occa-
^one di potere sddisfare al suo longo secreto pensiero, che era di vendicare una ingiuria dal
signor Giovanni ricevuta. Et per6, andato a ritrovare Giovanni Malvezzi fratello di Jeronimo,
che era degKaltri piii elevato ingegno et piii animoso, gli aperse Tanimo suo con dimostrargli
ch'era ben fatto il liberare la patria dalle mani di questo nuovo tiranno di Giovanni Bentivo- 30
glio; et consultata fra di loro la cosa, conclusero di dovere ammazzare Giovanni Bentivoglio, il
che era cosa facile per andar egli a tutte Thore in mascara solo, o al piu da due accompagnato ; •
et con questa conclusione si partirono d'assieme. Dopo alquanti giorni di nuovo radunandosi
insieme per trattare di uccidere Giovanni, ciascuno havendo detta la sua opinione, parve a
Giulio d'intendere qual fosse il conseglio di Giovanni Battista Ref rigerio, che era huomo di 35
gran consiglio et molto amico di Giulio, et perci6 andarono tutti a casa del detto Giovanni
Battista, a cui narrarono tutto il loro pensiero. Udito Giovanni Battista il tutto, gli parve che
essi si ponessero a pericolosa impresa, perchfe, considerando la grandezza nella quale era Gio-
vanni presso la cittk et li signori d'ltalia, non sapeva che dirsi, Laonde rispose che per al-
quanto voleva sopra ci6 pensare, perchfe era la cosa di non poca considerazione degna, et 40
che per allora sol diceva questo, che essi camminassero in questo fatto con il piede di piombo.
Ritomati dopo due giorai li Malvezzi da Giovanni Battista Refrigerio per intendere il suo
consiglio, egli disse loro che dopo le molte vie da lui considerate, non trovava la piii sicura
che di ricorrere al soccorso di qualche potente prencipe, bisognando, perch^ altrimenti fa-
cendosi, vedeva la cosa tanto pericolosa che niente piu, ma quando questo fosse anche da 45
considerare al popolo che non si levasse, et che perci6 egli ritornava a dire: che havendosi il
soccorso di qualche prencipe, si poteva dar ordine, quando ne fosse bisogno, et che sendo
tolto di mezzo Giovanni et li figliuoli, apparendo tosto il detto soccorso, il popolo sarebbe
rimasto confuso et attonito, et che facilmente fra tanto si poteva pigliare la piazza et il palagio,
il che vedendo il popolo si rimarrik quieto; et che pensava che non si potesae a meglio 50
[A. 1488] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI * 249
et piu opportuno prencipe ricorrere, che al raagnifico Lorenzo de' Medici, per esser al pre-
sente alquanto sdegnato con Giovanni, sendo egli et potente et vicino a Bologna.
Piacque a tutti il parere di Giovanni Battista, et cosl il pregarono che volesse lui pigliare
questo carico di passare a Fiorenza al magnifico Lorenzo, il che con giusta scusa ricusando, fu
5 eletto Giovanni Malvezzo. II quale passato a Fiorenza, et salutato il magnifico Lorenzo da
parte di Giulio et di Giovanni Battista Refrigerio, dopo molte parole, il magnifico Lorenzo
r interrog6 come passassero le cose di Bologna' et come era amato Giovanni Bentivoglio et >. »**
che egli haveva gran torto di essere con esso lui sdegnato, non gli havendo mai fatto cosa
da offenderlo. Rispose Giovanni che cosi andava il mondo et che anche Bologna non era
10 moho di buona voglia et contenta et in particolare la casa de' Malvezzi per vedersi tiran-
nizata insieme con la cittk, et che se essi potessero, sa Iddio se volentieri la liberariano.
Et entrato pian piano, con accomodate parole gli aperse il suo desiderio. A cui il magnifico
Lorenzo rispose che molto bene avvertissero come si ponevano a tale impresa et che imitas-
sero il sarto che mille volte disegna et una sol volta taglia. AUra risposta non hebbe Giovanni
15 Malvezzi dal magnifico Lorenzo, talmentech^ egli cosi irresoluto si partl et torn6 a Bologna,
riferendo il tutto alli fratelli de' Malvezzi et a Refrigerio et a Jacomo Bargellini et agli altri
congiurati, li quali ogni dl pure si consigliavano, ma non mai concludevano. Giovanni Mal-
vezzi poi andato a trovare Battista Zanetti pellacano nemico del Bentivoglio, gli scoperse il
fatto, invitandolo ad essere anch'esso a liberare la patria dalle mani del tiranno et al trovare
20 via se si potesse di notte entrare ad uccldere Giovanni; il quale accetto et se gli proferse
di operare con Petronio da Scanello suo cordialissimo amico, che teneva la cura della porta
del palagio, che ne aprirebbe la porta quando volesse, et che entrarebbero neirhora di cena
! quando era a tavola et che alla sprovista Tucciderebbono con tutta la famiglia senza strepito
! alcuno. Piacque questo trovato a Giovanni Malvezzi et Tintrodusse da Giulio et altri congiu-
i 25 rati, et piacque anche loro questo ordine.
Frattanto parve a Jacomo Bargellini, per fondar meglio la cosa, di tentare s'egli poteva
in questa congiura porvi Agamenone Marescotto dottore et cavalliere, et trovato, finse di esser
bramoso di vedere da lui se voleva dare una delle sue figliole a Filippo o a Ludovico fratelli
di Giovanni Malvezzi, mostrandoli che grande autoritk acquisterebbero amendue queste fami-
30 glie congionte insieme; a cui Agamenone: "Et che risulterk a noi, sendo lapatria nella disposi-
* tione come hora si trova , ? Rispose Jacomo : " Noi ci f orzeremo di fare ogni cosa per liberare
"la patria dalla servitili in che ella ora si trova „. Finalmente Agamenone, dopo molti ragio-
naraenti, diede la fede sua di dare una sua figliola o a Filippo o a Ludovico; poscia fra
di loro discorrendo sopra la cittk di liberarla da si dura servitu, Giacomo invitd Agamenone
35 a volergli prestare il braccio a tanta impresa, sendo egli potente; a cui Agamenone: " Deside-
* rarei, rispose, di intendere ordinatamente il modo che volevano tenere in liberarla, perch^
" bisognava con molta prudenza caminassero, acciochfe i loro consigli non riuscissero vani, et
" cascassero in qualche rovina „ . Allhora Jacomo tutto Tordine gli spieg6 di passo in passo, il
che piacque ad Agamenone. Et fatta di sfe proferta et di Galeazzo suo figliolo con 25 armati ad
40 ogni loro requisitione, disse che sarebbe a ordine nel salario vicino la piazza per pigliare la
piazza bisognando; et fatte dette proferte, Jacomo si partl con Giovanni et Filippo da Agamenone
et ritomarono a Giulio et Giovanni Battista riferendogli il tutto. Parve adunque alli congiu-
rati di non tardar piu, accioch^ il fatto non si scoprisse et perci6 ordinarono che il di seguente
ciascuno di essi circa la sera facesse armare li suoi amici et che si dovessero ritrovare alla
45 stalla di Bartolomeo Malvezzi da San Jacomo, della quale*havevano essi le chiavi, et che
Agamenone dovesse mandare Galeazzo il figliolo con 25 armati al salario et quivi stare sin-
tanto che gli fosse fatto intendere esser Giovanni Bentivoglio morto, il che intendendo egli
allhora pigliaase la piazza; et che Giovanni Malvezzi con la sua compagnia dovesse passare
al palaggio di Giovanni Bentivoglio, nel quale da Petronio sarebbe introdotto, et parimente
50 Giulio con Taltra compagnia, et Giovanni passare al luogo ove cenava Giovanni con U figliuoli,
250 HISTORJA DI BOLOGNA [A. i4««j
/. *ii
et Giulio salire di sopra ove era Ginevra con le tigliole et tutti tagliare a pezzi et poi pi-
gliare 3000 ducati di quei di Giovanni Bentivoglio et darli a Petronio Scanello, siccome eragli
stato promesao, et il reato de' danari metterli nella camera et poi consigliarsi con Pietro di
promesso.
quanto havevano a fare, et secondo il suo consiglio accomodarsi et passare a trovare subito
Mino de' Russi et Ludovico Bianchi et fargli intendere non dovessero uscir di casa, perch^
sarebbono tagliati a pezzi; et ci6 volevano essi fare, acciochfe non suscitassero tumulto per
esser amici del Bentivoglio. Poi dovevano passare in piazza et entrare nel palaggio et creare
Jacomo Bargellini in luogo di Giovanni Bentivoglio nel senato.
Havendo essi ordinato il tutto, la mattina per tempo un giovine, chiamato Stefano, richiesto
dalli Malvezzi per esser loro amico, che si dovesse porre a ordine di armi per la sera seguente 10
perchfe di lui havevano bisogno, et egli promettendogli, and6 a ritrovare Cristoforo da Parma
8uo caro amico, et senza pensar piu oltre, lo preg6 che volesse anch'egli la aera seguente
armarsi per servire Giovanni Malvezzi. Costui non havendo di che armarsi, and6 a ritrovare
Ghinolfo de' Bianchi suo amico et lo preg6 gli volesse prestare una corracina. Ghinolfo,
maravigliatosi di Cristoforo, auspicando non havesse qualche nemicitia, gli dimand6 di che vo- 15
leva fare di que8t'arma. Rispose ramico: " Sono pregato da un mio amico a petizione di Gio-
" vanni Malvezzi di dovermi armare per fare una cosa di grande importanza questa sera ,.
Ghinolfo gliela promesse con dire che allhora non poteva, ma che fra poco tornaase che lo
serviria. Et di giii havendo presentito che li Malvezzi erano in isdegno con il signor Giovanni,
8ii8pic6 di quello era; et andato a Giovanni che anche era nel letto, gli narr6 tutto quello 20
haveva da Christoforo inteso: alle cui parole Giovanni re8t6 dubbioso et attonito, parendogli
che questo fosse cosa molto grande, non sapendo di haver offeso alcuno. Et discorrendo
con Ghinolfo Bopra questo fatto, nh sapendo trovargli principio di occasione alcuna, egli,
avanti conchiudesse di fare cosa che fosse, volle prima chiarirsi bene del tutto. Laonde,
fattosi chiamare Filippo suo secretario, lo mand6 con Ghinolfo da Cristoforo a informarsi 25
di quello gli haveva detto Ghinolfo. Ci6 fece Giovanni perchfe se l'have8se fatto chiamare
a 8e, non fosse o airentrare o airuscire stato da' congiurati veduto; et informato il secre-
tario del tutto, certific6 il signor Giovanni esser vero quanto che Ghinolfo gli haveva riferito.
Fu Giovanni per uscire fuore di se medesimo, considerando a questa congiura, non sapendo
haver data occasione alli Malvezzi di dover machinare sopra la sua vita. In somma egli 30
mand6 a radunare il senato et fece intendere a tutti li senatori si dovessero trovare al con-
seglio per cosa importante. Ora pensando i senatori che Giovanni volesse surrogare qxial-
cheduno in luogo del Salarolo nel senato, vennero tutti; dove che giunto, Giovanni impose
alli suoi proviaionati che stessero alla porta nfe lasciassero uscire fuori di essa, o entrare,
alcuno senza sua saputa: et vedendo che fra il numero de' senatori mancava Battista padre 35
di Giovanni Malvezzi, che era podagroso, mand6 per lui con fargrintendere, che bisognava
ci fosse anche lui ; il quale incontinente al meglio che potfe vi venne. Poi il signor Giovanni
per un maciero secretamente mand6 a domandare Giovanni Malvezzi a nome del padre che
dovesse venire a palazzo, che il voleva per una sua faccenda; et partito il maciero, Giovanni
Bentivoglio cosi parl6 nel senato: ' Non haverei giamai creduto che huomo alcuno havesse con- 40
• giurato contro di me et de' miei figliuoli, sapendo io Tanimo mio et la conscienza mia esser
• tanto chiara e pura, che mai seppi oltraggiare alcuno. Ma hora mi trovo molto ingannato,
• percioch6, mentre che io con retta mente vivevo fuore di ogni mala suspitione, trovo
>. *S6 ' che alcuni condotti da mera malignita' di animo cercano levarmi la vita; et questo il fanno
• in ricompensa degli benefici da me ricevuti. Et perchfe, Padri conscritti, vi veggo per queste
' mie parole tutti star molto sospesi, nfe sapere a che fine io le dica, del tutto hora vi far6
• chiari. Ha congiurato contro di me et de' miei figlioli di tagliare a pezzi, Giovanni figliolo
• di Battista Malvezzi, che h qui presente, et era la mia morte et de' miei figliuoli destinata
• questa sera. Se mi addimandate perch^ non so io nel vero la cagione, n6 mi so immaginare
5. Mlno] ntWorigiuale Nino
[A. 1488] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 251
" che dispiacere grhabbia fatto. Et acciochfe conosciate che io non vi dico bugia, hor ora
" saxk quivi presente a voi chi non lo negherk „. Nfe si tosto fini queste parole Giovanni
Bentivogli, che entro Giovanni Malvezzi dentro nel senato; a cui il Bentivogli rivolgendosi
con faccia turbata, gli disse: "Dimmi, o Gtovanni, che cosa hai tu da me giammai havuta
5 " o che torto ti ho io fatto per la quale io meriti da te esser ucciso con tutti li miei figliuoli? „
Rispose Giovanni Malvezzi con intrepido cuore : " Non so haver da te ricevuto cosa alcuna
' nh dispiacere alcuno, per la quale io ti dovessi uccidere insieme con li tuoi figliuoli. Dirb
" bene che quanto era Tanimo mio di fare contro di te era per la cara libertk della mia
" patria, la quale hora tu tieni cotanto oppressa con la lua insopportabile tirannia, perchfe es-
10 " sendo ella libera, Thai fatta ancella, governando il tutto a tuo beneplacito et opprimendo li
" cittadini. Sappi di certo, o Giovanni, che assai m'incre8ce che questo coltello non t*habbi
" potuto passare il tirannico cuore, per beneficio di questa infelicissima patria. Cosi fe piaciuto
» a Dio et cosi sia „ .
Udendo il senato l'orgoglioso parlare di Giovanni Malvezzi, molto si adir6 contro di lui,
1 5 dicendogli che di sl f oUe ardire tosto ne sentirebbe il duro castigo. Rispose egli con modestia,
et gran costanza: " Tale era il mio buon animo, et moriro; morir6 per la liberth della mia
"patria et tosto mi levar6 da vedere tanti suoi mali; ma voi, o senatori, difendendo il tiranno
" vi nudrite la serpe in seno, alla fine vi ricorderete di quanto hora vi dico. Fate hora di me
"quello piu vi piace„.
20 Fece il senato portargli carta et calamaro, accioch^ scrivesse tutti i nomi de' congiurati et
Tordine della congiura, et cosi fece. La quale letta alla presenza del senato, fu egli, il padre
et Francesco il figliolo, che era de' signori, distenuto in una camera con buoni presidj. Inten-
dendo Jeronimo et Filippo essere stato Giovanni citato in palazzo, che erano in piazza, pensa-
rono a quello che era, che la congiura fosse scoperta; per lo che subito si fuggirono fuori
25 della cittk. Fuggi anche Giovanni Battista Refrigerio ; f u preso Jacomo Bargellini et Tura Tasso
da Ferrara, li quali, confessato il tutto, furono impiccati. Stette il signor Giovanni nel palaggio
de' signori et fece armare li soldati, che stessero al suo palaggio giorno e notte per presidio.
Intendendo Giulio Malvezzi che erano distenuti et Giovanni et gli altri, volle radunare
la fattione Malvezzesca, la quale era molto grande, per liberare li suoi, ciofe il padre e i
30 fratelli; ma Pirro et Lucio suoi parenti vi s'oppo8ero, credendosi che solamente sarebbero
castigati quegli che nella congiura erano incolpati et non grinnocenti. A' quali Giulio cosi
disse : " Pirro et tu, Lucio, sete amendue ciechi, nh conoscete il male che ne soprasta, laonde
" a mal grado vostro gusterete ancor voi gli f rutti che nasceranno da questo albero , , allu-
dendo a Giovanni Bentivogli; il che poi graccadde, come piu avanti si leggerh.
35 Formato adunque il processo dal podestk, sendo presente il caiicelliere di Aloisio Capra
vescovo et vicelegato, Ludovico da San Pietro, Alessio degrOrsi, Jeronimo Zannettino dot-
tore, Filippo de' Bianchi, Taddeo Bolognini tutti mandati dal senato a far questo essanime,
mandarono a chiamare alquanti religiosi, acciochfe li conf essassero ; il che fatto, furono gl'in'-
frascritti condotti alli merli del palazzo del podestk et quivi impiccati, et furono questi, cio^: p. 287
40 Ercole detto il Carpesano et Polo il fratello, Geminiano altro suo fratello, Costantino d'Arezzo
di Toscana, Michelangelo da Carpi et Polo suo fratello barbiere, Lucretio da Venetia, Tura
Tasaone ferrarese, Zacco suo servitore, Gilio da Verona, Alessandro detto il Prete da Pisa
mercante, un famiglio del Tura, il Zampa lardaruolo. Tutti questi furono impiccati dalle
otto hore di notte insino alle undici.
45 Giovanni Malvezzi et Jacomo Bargellini furono condotti nel cortile del palazzo del
podesta et quivi amendue decapitati. Era Giovanni con la cappa di rosato con un saglio ^
di raso cremisino foderato di pelle di volpe con le calze di scarlatto et con li ferri ai
piedi. La mattina poi del seguente giomo furono trovati nascosti questi, ciofe: Battista di
Severo de' Zanetti pellacano, Petronio da Scannello ballestriere del signor Giovanni, li quali
23. de'] da ntlVoriginale
252 HISTORIA Di BOLOGNA tA. i4ss]
er»no in una cloaca naacosti fra due muri della caaa di Giovanni degl'Ingrati dall'androna
di San Tomaso, et condotti al palaggio del podesti» furono impiccati appresso graltri. Et
comandando Giovanni che Petronio fosse trascinato a coda di cavallo, essendo impiccato,
nibito tagliorono il capeatro et tirato a coda di cavallo, reatb nella piazza in potere de' cani.
Fu alli 28 di novcmbre. 5
Di poi fu mandata la corte della giustitia a cercare Ludovico figliuolo di Battista Mal-
vewi per castigarlo, et trovato in caaa, si pose con rarmi alla difesa riputando esser per
lul manco vergogna valoroaamente il morire fra il ferro de' nemici, che di esser pubblica-
mente decapitato; et con questo invitto animo difendendoai et offendendo, cogli nemici che
lo circondavano combatteva. Finalmente per la effusione del sangue, che per le havute ferite 10
■pargeva, mancandogli in tutto l'humana forza, restd qirivi della vita privalo, lasciandone
di loro tre malamente trattati. Li satelliti, abbandonando il corpo, si diedero a saccheggiare
ia casa, li quali benissimo dimostrarono la lor rabbia et la loro avaritia, perciochi rovinarono
ogni co«a levando insir.o i guerzi delle porte; et per far preda insino de' vasselli del vino,
lasciarono uscirne fuori il vino nelia cantina, che vi era insino a mezza gamba, et estraevano le 15
botti. Fu anche fatto il medesimo alla casa di Giovanni Battista Refrigerio da San Martino,
et molte altre case di quei ch'erano morti furono saccheggiate.
II di seguente furono presi grinfrascritti et furono impiccafi nel medesimo luogo ove
i primi furono giustitiati: Astorre da Faenza, Lodovico da Francolino, Giovanni di Cevanni
marescalco, Antonio dalla Sega detto il Zampa, Giovanni Antonio de' Vasselli. Dopo questo 20
furono pubblicamente banditi per ribelli questi : Jeronimo et Filippo figlioli di Battista Mal-
vezzi, Giovanni Battista Refrigeri, a' quali fu posta taglia di 300 ducati per ciascuno a chi
grammazzasse. 11 senato poi confino Battista il padre con Francesco, Lorenzo et Lucretio
suoi figlioli a Rimini, Giulio Malvezzi a Napoli, Bartolomeo di Giovanni di Musotto a Venetia,
Aldrovandino Malvezzi con Ippolito il figliolo a Trento, Alessandro Malvezzi con 5 figlioli 25
a Turino; poi il signor Giovanni don6 la casa et le robbe di Battista di Sivero pellacano
a Peracino et la casa di Battista Malvezzi con tutta la robba consigno a Tomaso di Matteo
Malvezzi adottato nella famiglia de' Bentivogli, come di sopra h detto, et anche fu riposto
nel senato in luogo del detto Battista.
Volendo li signori antiani ispurgare la cittk da molte persone vitiose et inutili, fa bandire 30
tutti li ruSiani, giuocatori et altri simili, che si debbino partire di Bologna sotto pena di
4 tratti di corda et lire 10 per ciascuno. Poi inibirno che niuno, fosse di quale stato o condi-
tione esser volesse, si dovesse mascherare sotto pena della testa; et questo fecero perchfc
non si facesse qualche insulto nella cittk.
/. M Divolgato il trattato che era contro il signor Giovanni da' Malvezzi ordito per tutta 35
Italia, non mancarono molti sigcori di vari luoghi proferirli aiuto et favore, et fra gFaltri
il magnifico Lorenzo de' Medici. A questo fine ancora gli mand6 ambasciatori il duca di
Ferrara et il duca di Milano.
Mentre che con ogni diligenza si fa Tinquisifione de' congiurati et che il signor Giovanni
si Btava nel palagio de' signori per vedere come posasse et quietasse la citth, alli 4 di decembre 40
Annibale il figliuolo f ece una bella compagnia d' huomini armati et usci del palagio suo, facendo
di s^ mostra per tutta la citt^ et passd alla piazza, poi se ne ritorno al suo palagio et rivolto
a quei che Thavevano accompagnato, con bellissime et amorevoli parole gli ringrati6, offeren-
dosi ai loro servigi in tutto quello che lo conoscessero abile e buono; li qnali facendoli rive-
renza si partirono gridando: ''Sega, sega,. 45
Dopo il desinare concorse al palagio de' signori il popolo armato et pregarono il signor Gio-
vanni che dovesse ritomare al suo palagio, dove sicuramente vivere poteva; laonde egli, per
contentare il popolo, tolse licenza dal confaloniere di giustitia, et discese a basso alla porta^
dove chiam6 Ghinolfo de' Bianchi et lo cre6 capitano sopra la fanteria del palazzo: et poi
si partl. Appena era nel mezzo della piazza, che per segno di allegrezza furono aperte le 50
[AA. 1488-1489] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI . 253
carceri et liberati gli prigioni, facendo il popolo gran festa con gridar: ' Sega, sega,. Giunto
al suo palagio et fermatosi a' piedi della scala, che nel primo gran cortile riusciva, ringrati6
con bellissima orazione il popolo di tanta sua amorevolezza, poi gli raccomand6 la quiete et
la pace, dogliendosi molto della congiura fatta contro di lui senza haver data occasione alcuna
5 a' congiurati di far questo, et mostrb che veramente il mal loro gli premeva, ma che cosi have-
vano eglino voluto ; et data licenza al popolo, sall alle stanze di sopra. Da indi in poi sempre
fu il palagio et giomo et notte con diligenza guardato da' soldati et da altre genti annate.
Alli 8 del detto mese il signor Giovanni fa fare una solenne processione con tutto il
clero et popolo et si va alla chiesa de' Servi a cantare la messa et a riferirne gratie a Dio
10 et alla sua gloriosa Madre che Thavesse dalla detta congiura liberato.
Intendendo Giovanni Bentivogli che Lutio Malvezzi si era ricoverato in Milano, ne
avvisa il duca, pregandolo a non dare ricapito alli Malvezzi suoi nemici, laonde il duca
tosto li fece bandire dallo stato suo, et cosl fece alla signoria di Venetia. Poi scrisse al
re Fernando tutto il trattato che Giulio Malvezzi contra di lui haveva ordinato et che lo
1 5 pregava che giimgendo a Napoli glie ne desse la penitenza, et cosi fece. Egli non sl presto
giunse in Napoli, che il re rincarcer6 in un fondo di torre, ove stette per alcuni anni.
II che intendendo Battista, che con li figliuoli era in Rimini nelle forze del signor Pandolfo
Malatesti genero di Giovanni Bentivoglio, e temendo non fosae il somigliante fatto a lui, uscl
dalle confine et pass6 a Fermo et poi a Roma. Parimente Bartolomeo si partl di Venetia.
20 Talraentechfe gli infelici Malvezzi, nati sl nobilmente et di famiglia sl illustre et stimata nella
lor patria, non trovavano luogo ove sicuramente vivere.
Alli 3 di settembre furono fatti li sedeci infrascritti, cio^ : Giovanni Bentivogli, Galeazzo
Marescotti, Andrea Grati, Giovanni de' Marsili, Tomaso Montecalvo, Poeta de' Poeti, Hiero-
nimo Sampieri, Gasparo Bargellini, Angelo Ranucci, Francesco Bianchetti, Alessandro dalla
25 Volta, Giovan Francesco Aldrovandi, Ercole Bentivogli, Alberto da Castello, Alessio de-
gFOrsi, Francesco Fantuzzi, Ghinolfo de' Bianchi, Rinaldo Ariosti.
In questi tempi Giovanni Bentivoglio cominci6 a cavalcare per la cittk con buon numero
di provisionati a piedi, sempre havendo avanti a lui gente' a cavallo che lustravano le vie, sendo p. »*?
egli da molti gentilhuomini seguitato et popolari. Et frattanto ogni giorno erano trovati de'
.50 congiurati et tagliati a pezzi, et li soldati clve troppo erano partegiani del Bentivoglio, se ritro-
vavano alcuno che fosse della fatione de' Malvezzi, bench^ non fossero stati a modo veruno
complici della detta congiura, erano innocentemente mandati a filo di spada riputandosi eglino
di fare un sacrificio a Dio di levargli la vita. La qual strage per alcun tempo seguit6, perchfe
bastava solamente dire : "II tale h malvezzesco , , ch'egli era dal mondo levato. Per il che
35 pareva che fosse ritornato il tempo del crudelissimo triumvirato, poichfe per ogni strada si
vedevano morti et dilaniati.
E Giovanni Bentivogli, mentre che la sua patria per ogni via si bagnava de' nobili Mal-
vezzi, invitato a Milano dal duca di Milano alle sue nozze, dove conduceva la sua sposa
figliola di Alfonso duca di Calabria addimandata Isabella; alle quali nozze vi mand6 Ar-
40 nibale il figliuolo, che fu alli 26 di decembre con honorata compagnia di gentilhuomini, essendo
dal duca incontrato et ricevuto con grand'honore.
Anno di Cristo 1489. — Sono creati li signori antiani et graltri magistrati. Pietro di
Francesco degli Advocati da Lucca h podestk di Bologna.
A dl primo di febbraro, la domenica, Isabella sopradetta et nuova duchessa di Milano,
45 accompagnata quasi da tutti i prencipi d'Italia, entra in Milano al marito; il quale con inaudito
apparato la raccoglie entro il castello.
Filippo de' Canonici, canonico di San Pietro di Roma et protonotario apostolico, si parte
di Roma per nuncio mandato al gran Mastro di Rhodi col capello del cardinalato et poi al
gran Soldano del Cairo da papa Innocenzo VIII per far lega contro il Turco. Ritoma a
50 Bologna di que8t'anno alli 4 di febbraro, il mercoledl.
254 HISTORIA DI BOLOGNA [A. u«9i
A d\ primo di giugno caflca dal cJelo una pioggfa prrandissima mescolata con temperta
et horriWli venfi et con eiisi un folgoro horribilissimo che percosse la moglie di Pietro da
Buono lavorando in casa »ua et la uccise, laaciandola intiera come «e viva foase stata, senza
vederla in parte alcuna del corpo offesa, et in atto come w ella seguitasse il buo cominciato
lavoro. Alla quale accostandogi la sor^lla, credendosi che ella dormisse, per risvegliarla, non 5
s) to«to la tocc6, che tutto il corpo in minutiRsima cenere si risolse, riempiendo tutta la stanza
dl puzzore di zolfo; p>er la qual cosa re8t6 molto attonita e cfinfusa.
Alli 14 di giugno, la domenica, Jacomo Montecalvi passa airaltra vita, sendo del numero
de' senatori, et in auo luogo fe surrogato Tomaso il figliuolo.
Alli 29, il lunedl, Carlo Antonio Fantucci senatore muore et h con la solita pompa di 10
Btendardi et bandiere sepolto in San Martino de' Carmeliti. Fu posto in suo luogo Rainaldo
di Cristofaro Ariosti et nella tesoreria succesae Francesco suo figliolo.
II signor Pandolfo Malatesti signor di Rimini. volendo condurre a sh Violante sua diletta
nposa et figliola di Giovanni Bentivogli, manda a Bologna nobilissima ambasciaria. La quale
giunta in Bologna, fu dal signor Giovanni suddetto onoratamente ricevuta, et dopo aver posto 15
airordine tutte le cose, la spoBa alli 3 di settembre, il giovedl, si parte cogrambasciatori da
Bologna accompagnata dalla madre et dagl' infrascritti : Alessandro fratello della sposa, la
moglie di Ludovico da San Piero, la moglie del conte Ercole Bentivogli, Ludovico da San
Pietro, conte Andrea Bentivogli, Francesco Bianchetti, Giovanni Francesco Aldrovandi, il
conte Galeazzo Pepoli, senatori, Griselda moglie di Salustio Guidotti et Salustio Guidotti, 20
A *to Jeroni'mo da San Piero, Francesca consorte di Cristoforo dal Poggio et il detto suo marito
secretario, Antonio Ansaldini scalco et altri assai, li quali tutti insieme con la novella sposa
furono con ogni maniera di honore raccolti. Et dopo le molte feste celebrate, madonna
Ginevra pa8s6 a Pesaro et d*indi al venerabile tempio della Rtadonna del Loreto, et final-
mente se ne ritornarono tutti a Bologna. 25
Mentre che Ginevra era fuori di Bologna, Francesco Pedoca dalla Mirandola rettore
dello Studio fece ordinare una bellissima giostra di un palio di cremisino da donarsi al
vincitore ; et essendo, a punto che ella era a ordine, giunta Ginevra et invitata alla detta festa,
comparve in piazza il signor Gilberto da Carpi con un carro trionfale, sopra il quale erano
4 huomini molto riccamente omati di sopravesti d'oro et perle, li quali erano quelli che 30
dovevano giostrare, al cui carro andavano avanti molti trombetti et piffari ; et havendo il detto
carro girata la piazza, con bellissimo ordine si pose da un lato. Poi comparve Giovanui
Bentivogli con il conte Nicol6 Rangoni et altri giostratori riccamente vestiti parimente coii
trombe et piffari, et come i primi girata la piazza et ritiratisi dairaltra parte, tutti insieme si
posero grelmi in testa. Krano in tutto 44 giostranti, che dovevano giostrare a scudi travati. 35
Cominciorono adunque la giostra et per tre hore valorosamente si travagliorono ; finalmente
ne riporti Thonore et il premio Francesco del Capitanio huomo d'arme di Giovanni Bentivoglio ;
il quale da tutti accompagnato con suoni di trombe et di piffari, port6 il palio al palagio
del signor Giovanni dove egli dimorava, con festa et applauso del popolo.
In questi giorni del mese di ottobre giunge in Bologna Gaimbetto ambasciatore di Baia- 40
zetto imperatore de' Turchi, che passava a Roraa a papa Innocenzo VIII, per pregarlo a
ritenere Zizimo suo fratello, promettendogli una buona somma di danari; il quale haveva havuto
in suo dominio 11 signor fra Pietro Ambasone gran mastro di Rhodi, acciocchfe non lo contur-
basse nello stato che diceva appartenergli. AIloggi6 in casa di Filippo de' Canonici cherico
di camera et canonico di San Pietro di Roma. Haveva detto ambasciatore seco 15 persone. 45
Non adopravano altri vasi che di argento; non portava seco danari, ma verghe d'oro et
secondo il bisogno di mano in mano faceva battere moneta per spendere secondo il conio
de' paesi. Stette in Bologna 15 giorni et ogni di si mutava di veste di broccato d'oro a
diversi campi tessute tre et quattro volte, portando in capo il turbante alla turchesca. Fu
da vari gentilhuomini bolognesi convitato, bench6 egli tenesse corte bandita, et sempre per 50
l6. Pedoca] Pedora ntirorigiu^de
[AA. 1489-1490] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 255
la cittk fu da Giovanni Bentivogli et da infiniti gentilhuomini accompagnato. Et havendo veduto
tutte le cose piu belle della citti, molto lod6 le moline et il filatoio, et dopo tante amorevolezze
ricevute si parti per Roma, restando della cittk molto sodisfatto.
Volendo Giovanni Bentivogli che Annibale il figliuolo riuscisse nel governo della repub-
5 blica huomo pratico, egli lo fa creare confalloniere di giustitia; fu il primo di di novembre,
la domenica. II quale hebbe per compagni gli infrascritti signori antiani, cio6 : Bernardino Goz-
zadini cavalliere, Petronio Zagni dottore, Alessandro Buttrigari procuratore, il conte Galeazzo
PepoH, Domenico da Viggiano notaro, Giovanni Polo da Castello, Agostino Marsili et Otta-
viano Fantucci. Fu in questo magistrato accom.pagnato Annibale dal signor Giovanni il padre,
10 dal senato et da tutto il popolo con tanto fasto et honore quanto altri fossero stati avanti a lui.
Havendo Giovanni Bentivoglio a tutte rhore a memoria la congiura fatta contro lui et vo-
lendo assicurarsi da ogni sinistro caso che awenir li potesse, si diede a fabricare una torre ;
et prima fece gettare a terra alcune ' case vicine al suo palagio nella via de' Castagnoli di >. »»/
rincontro il suo palagio oltre la via, et alli 26 di novembre, volendo con il parere degrastro-
15 logi darle principio, egli in persona con li figliuoli quivi venuto, et con gran moltitudine di
cavallieri, gentilhuomini, cittadini et popolari, in quello istesso punto assignato da detti astrologi,
con la zappain mano, cominci6 a cavar la terra; poi Antonio Galeazzo prothonotario, seguitando
Alessandro et Ermesse suoi figliuoli (non vi era Annibale per esser confalloniere); dopo loro
seguitarono il cavamento molti cavallieri, gentilhuomini et cittadini. II che fatto per augurio,
20 gli maestri con li loro instromenti et con groperari et artefici seguitarono a cavare li fondamenti.
II giomo seguente Giovanni Bentivogli fa cantare una solenne messa dello Spirito santo
in San Jacomo nella sua capella, per memoria di quel giorno che la congiura fu scoperta,
riferendo gratie a Dio che Thaveva salvato, et a questa messa erano presenti tutti li caval-
lieri, gentilhuomini, cittadini et le arti, oltre Tinfinito popolo, dove si fece una solennissima
25 offerta, cominciando Giovanni Beutivogli et seguitando tutti graltri et le compagnie et fra
le altre quella de' beccari, che collegialmente offerse. Finita la messa, fu accompagnato a
casa et ciascuno and6 alla casa sua a desinare.
Alli 27 di decembre Giovanni Bentivogli, in memoria della sua nativitk, si trova presente
alla messa che in San Jacomo alla sua capella si canta, et finita, fa cavaliere aurato Antonio
30 Magnani.
Anno di Cristo 1490. — Si creano li nuovi magistrati secondo Tuso della cittk.
£ invitato Annibale Bentivogli dal signor Francesco Gonzaga marchese dl Mantova alle
sue nozze, perch^ conduceva a Mantova Isabella figliola del duca Ercole da Este per sua
sposa. II quale si parte di Bologna alli 8 di febbraro con il conte Nicol6 Rangone, il signor
35 Gilberto de' Pii da Carpi et altri assai gentilhuomini et cavalieri bolognesi et con Lucretia sua
consorte accompagnata da buon numero di donne nobili della cittk. Et finita la sontuosa
festa, se ne ritomarono tutti a Bologna.
Cavandosi li fondamenti della torre di Giovanni Bentivogli, si trov6 quivi esserci stato
le fosse deirantica citta fatte da san Petronio, per il che fu bisogno di rovinare le sponde,
40 perchfe non si poteva fare il modello designato; et oltre a ci6 non si trovava terra ferma, et
in grande abbondanza vi scaturiva Tacqua, che non lasciava cavare il bisogno. Et per questo
fu necessaria cosa il piantarvi molti pali, sl per sostentare le sponde come anco perchfe andas-
sero a ritrovare il sodo, sopra 11 quali poi si ponessero li fondamenti. Finalmente tanta
diligenza vi si us6, che a poco a poco vi furono posti detti fondamenti, che furono di altezza
45 24 piedi; si stette intorao al cavamento insino alli 16 di gennaro.
Alli 18 detto si diede principio alli fondamenti di ghiara e calcina et si tir6 su la parte
verso strk San Donato; et Giovanni volle esser quello che vi ponesse la prima pietra con
Tarme sua scolpita, la seconda pietra la pose Annibale, la terza Antonio Galeazzo, la quarta
Alessandro, la quinta Ermesse, seguitando poi ordinatamente molti gentilhuomini di porvene
50 ciaeciuio una.
ti
356 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i490i
Pol B*rtolomeo de' RuMi segretario di Giovanni port6 quattro yad di terra cotta alti
pi^ di un palmo pieni di medaglie d'oro, di argento e di meiallo con la imagine et arma di
detto aignore; deUi quaU va«i egli ne poM uno per angolo et aopra li dui vaai davanti vi poM
ana tavoletta di piombo con alcune lettere intagliate. Nella prima si leggevano queate, ciofe:
Prima Tavola. 5
/ M Anno salutis MCCCCLXXXX Joannci Bentivolus secundus Reifublicae' Bonomensis Prin-
eefs ac columen, Mediolancnsisque miliiiae ductor, turrim hanc extruxit annum agens aetatis
duo et quinquagcsimum, in matrimonio kabens decus matronarum Gincvram SJortiam, et ex ea
liberos numero undccim, fcminas scftcm, mares quatuor: Annibalem equitem auratum frimo-
genitum, Antonium Gaieatium Prothonotarium Afostolicum, Alcxandrum et ifsum equestri 10
dignitate decoratum, novissimum Hermen.
Seconda Tavola.
Memoriae afud fostcros diuturnioris ergo monumentum hoc conditum a Joanne Bentivolo
secundo Patriae Rectore, cui virtus et fortuna et cuncta quae oftari fossunt bona affatim fraesti-
terunt. ^ ^
Furono adunque murati questi vasi coii le dette lamine ne' cantoni di detta-torre et
con gran successo furono alzate le mura a scarpa senza entrata alcuna. Vero h che ^ungendo
la fabbrica di essa al paio delle stanze di sopra del palaggio, che erano in v61ta, vi fu
fatta la porta verso il palaggio, dove per un ponticello vi si eiitrava. Fu ancora dal cordone
in su fabbricata senza forare detta torre, conciosiacosachfe con grande artificio havevano diriz- 20
zato per ciascun cantone una vite di legno, che sostentava tutto il palancato, alzandosi o
c&Iandosi coroe piaceva i^rartefici.
Era larga detta torre piedi 32 da un lato et dalfaltro piedi 28 et il fondamento grosso
piedi 19 et, come h detto, piedi 24 sotterra. Vi furono fatte molte onorate stanze et sopra
un ballatoio tutto merlato et coperto con una torricella in cima, ove posero poi una campana. 25
Intomo il detto ballatoio per di fuori erano sospese rarme di tutti li signori parenti con quella
della sega. Questa superava quella di San Jacomo. Li maestri che la fabbricarono furono
questi: Pietro di Alberto Falvisi et Bartolomeo da Nuvolara compagni, come si legge nella
cronica di Gasparo de' Nadi, il quale scrisse molte cose, sendo in quei tempi delH Bentivogli.
Alli 5 d'aprile Annibale Bentivoglio va alla Madonna del Loreto con bellissima compa- 30
gnia, et visitata che Tebbe, si ritom6 a Bologna.
Alli 22 di giugno Giovanni Antonio Gozzadini, fatto della famiglia de' Bentivogli, conduce
a Bologna una figliola di Taliano de' Pii da Carpi per moglie di Ludovico il figliolo et fa
grandissima festa et un solennissimo convito, dove si trov6 Giovanni et molti altri gentilhuomini
et cavalieri; et finito il convito, Giovanni fece cavalliere il detto Giovanni Antonio. 35
In questi tempi, sendo stato confirmato Francesco Pedocca dalla Mirandola rettore dello
Studio, fece giostrare un palio di 25 braccia di raso cremisino. Fu la giostra da Giovanni
Bentivogli ordinata in questa guisa: fu fatto uno steccato intomo la piazza senza porvi tenda,
dove li gioatratori armati di arme bianche da battaglia con lance mozze partite in tre parti
correvano contro Tun Taltro, ciascuna parte insieme, et quelli che piil ne gettavano a terra 40
quelli erano i vittoriosi. Si cominci6 questa giostra a (U primo di luglio et vi si trovarono
60 giostratori et combatterono un'hora con gran piacere degrastanti, perch^ nel vero era cosa
bella il vedersi urtare Tun cavallo con Taltro et andare a terra. Ne riportd Thonore Cesare
Gozzadini huomo d'arme di Giovanni Bentivogli et Carlo de' Russi da Carpi huomo d'arme
del signor Gilberto. , 45
A dl primo di settembre veniie a Bologna il signor Pandolfo Malatesti genero di Giovanni
3entivogli con il signor Raimondo Malatesti suo zio con honorata compagnia di cavallieri et
[A. 1490] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 257
gentilhuomini et fu con honore ' et pompa ricevuto da Giovanni ; stette quivi alcuni giorni a p. fs
diporto.
Alli 8 di settembre, nel giomo della nativitk di Maria Vergine, Giovanni va alla chiesa
di san Jacomo con il signor Pandolfo et sua compagnia, ad ascoltare la messa nella sua
5 capella; et finita, fece cavaliere aurato Raimondo sovradetto et li don6 una pezza di drappo
d'oro ; et poi si psirtirono.
In questi tempi Giovanni Bentivoglio fabrica in vari luoghi nel territorio bolognese;
et fra le altre fabbriche a Ponte PoUedrano, ove era una torre, dove fece un superbo palag-
gio in fortezza da potervi albergare honoratamente ogni gran signore, et lo chiam6 il Benti-
10 voglio per essere stato edificato da lui. Ne fece anche fabricare un altro alle Tombe; et
uno vicino a Bologna al principio del coUe Apennino, che mirava la cittk et alla campagna
con una bellissima fontana nel cortile et con un'alta et forte torre, dove pose una grossa
campana, chiamando detto palagio Belpoggio, per esser costretto sopra un picciol colle. A
Baggiano fabbric6 anche una bella et forte rocca, et fece ristorare le mara di Medecina.
15 Pose in fortezza le castella soggette alla podesteria di Casale Fitaminese, la rocchetta di
Sassiono. Fece dissiccare le valli fra San Giovanni, Crevalcore et Sant'Agata; dove sendogli
donata gran parte di dette valli dagrhuomini di San Giovanni, vi fece otto belle possessioni,
chiamandole la Giovannina.
Hora, volendo il signor Giovanni dare qualche ricreatione al conte Nicol6 Rangone et
20 al signor Gilberto Pii, amendue suoi generi, et fuggire Teccessivo caldo che n'era sopragionto,
gli condusse del mese di giugno fuori a Belpoggio, luogo, come fe detto, omato di bei giardini
et pieno di ogni maniera di f rutti ; et essendo a cena, non so a che via, ragionando gli convitati,
vennero a ragionare della sapienza et della fortuna. Alcuni inalzavano la sapienza, mostrando
che con essa molti sono saliti a subblimi gradi d'honore et hanno acquistata gran signoria et
25 ricchezze. Altri attribuendo tutte queste cose alla fortuna, la magnificavano con dire, che
tutte le acquistate signorie, honori et ricchezze erano merci della fortuna, conciosiacosachfe
poco giova la sapienza, ove 6 fortuna contraria, et con longhezza di questioni dolcemente et
virtuosamente litigando, il conte Nicol6, Annibale, il signor Gilberto, perchfe il conte attribuiva
il tutto alla sapienza, con cui pareva concordarsi il signor Giovanni; et il signor Gilberto,
30 con Annibale, rattribuivano alla fortuna. II signor Giovanni volle concludere le loro questioni,
cosl parendo ad Alessandro il figliuolo et a tutti quei cavallieri et gentilhuomini che quivi
erano, e cosl disse : " Poich^ questa bella et virtuosa tenzone non si pu6 con le nostre vive
"ragioni determinare, io giudico che la si determini valorosamente con Tarme in mano in
" questo modo. A me pare che si faccia una battaglia divisa in due parti et che ogni parte
35 " habbia un capo sotto di cui sieno 60 huomini armati et nel mezzo della piazza della cittk si
* guerreggi un palio, et quella parte che havrk per via d'arme questo premio, quella habbia
" vinta la questione et sieno le sue ragioni approbate „ .
Piacque oltre modo a tutti li convitati il parere et il giudicio del signor Giovanni; et
sopra altro ragionamento dilettevole entrando, passarono il tempo con grandissimo loro piacere
40 e si andarono a riposare.
Venuto Giovanni con tutta questa honorata et virtuosa compagnia alla cittk, ordin6 si
facesse in piazza un tomiamento (come anche gik sono 25 anni un altro si fece), et cre6
il conte Nicol6 capo di una parte et Annibale con il signor Gilberto capo dell'altra. Et bandita
la guerra a suono di trombe, che si doveva fare alli 4 d'ottobbre, nella solennitk di san Petronio,
45 81 pubblic6 che chiunque voleva intervenirvi si presentasse alli detti capi, che sarebbono
lietamente ricevuti, tanto forestieri come terrazzani, dandosi per premio al vincitore un palio
di broccato d'oro di braccia 20 foderato di seta verde et azurra, 8ic'come ne' capitoli pub- p. ig*
blicati sl contiene.
13. sopra] sopre HeWoriginale
258 HISTORIA DI BOLOGNA [A- 1490]
Fatto il bando, ai presentarono alH capi moW cittadini et molti forestieri, et fatta la
lista del numero opportuno, ciaschuno comincib a porai a ordine di arme, di cavalli, sopraveste
et di altri ricchi adobbamenti. Volle il conte Nicol6 che H suoi tutti foawro veBtiti d'azurro
et Annibale H suoi di verde. Concorsero alla citti in questo tempo molti nobili cavalieri
d'IUlia per far conoscere la lor nobilt^ et molto valore.
Giunto adunque il giorno da tutti tanto desiderato, et essendo la cittk piena di molti
forestieri, si ordinb il teatro nella piazza con sole due porte per entrarvi, Tuna dairoriente
et Taltra dairoccidente, cinto da ogni parte di forti et addobbati palchi per gli aatanti. Et
radunato il popolo alla piazza, si paB«6 buona pezza di tempo in suoni et dilettevoli canti;
et mentre che il popolo gioiva fra tanta armonia, ecco che cominciorono li guerrieri venirsene id
alla piazza, dove giunsero primieramente due trombetti a cavallo suonando a battaglia, et
entrarono nello steccato. Dietro alli quali veniva un bellissimo carro trionfale tirato da
quattro cavalli bianchi copertati di aeta azzurra, sopra quali sedevano quattro fanciulli veatiti
a ignudo, havendo sottilissimi rivolti intomo la testa et le braccia, che erano ventilati al
•offiar de' venti. Sopra il carro sedeva per ciascun lato un huomo di venerabile aspetto, togato, 15
con longa barba et vestiti airantica: il primo rappresentava Platone, raltro Marco Catone,
il terzo Quinto Fabio et Tultimo Scipione Nasica. Poi nel colmo del carro eravi una donna,
che rappresentava la dea Sapientia vaga et riccamente ornata. Dietro il carro venivano
alquanti bellissimi corsieri copertati di drappo di oro et di seta con maestrevoli riccami di
perle et di fila d'oro, precedendo li piffari. Dietro ne veniva poi il conte Nicolo Rangone 20
tutto armato valoroso a cavallo con la sopraveste azzurra tutta riccamata d'oro et di perle
d'infinito valore; haveva sopra Telmetto per sua impresa un monte d'oro che abbrugiava con j
il motto che diceva: " Non vi pu6 Fortuna , . Era il suo cavallo circondato da sei stafiieri,
tutti con li scudi imbracciati, della sua livrea vestiti.
Seguitavano il valoroso capitano sei squadre di soldati. La prima era vestita airitaliana 25
et in essa erano grinfrascritti cavalieri: Camillo dalla Volta, Alessandro Baio capi, Bonifacio
Cattanio da Campiglio, Paulo da Cremona, Maurio da Roma, Antonio Roverscio, Carlo da
Reggio, Guid'Antonio da Spilimberto de' Pedrachelli, Antonio Zuccolo, Antonio Paganino.
Seconda squadra vestiti alla turchesca: Raimondo Malatesti, Antonio Bentivogli capi, Pietro
Maria di Rimini, Ludovico da Rimini, Lanzano dal Castelletto, Mazzone Boemio, Benincasa 30
da Bologna, Giovanni dalla Rosa et due altri. Terza squadra vestiti alla francese: II signor
Corrado da Mattelica conduttiero di Giovanni da Castro, Agostino Maccarone, Vangeiista
Bianchino, Ercole da San Pietro, Annibale da Sassoni, NicoI6 de' Magnani, Ludovico Bec-
cadelli, Tasso da Lodi, Braccio da Reggio, Bartolomeo Scozza ed un altro. Quarta squadra
vestita da Ungheri: Conte dal B6, Carlo Poeti capi, Attilio de' Nobili, Cesare Bocchio, Filippo 35
de' Sacchi, Agostino da Vicenza, Battista da Casio, Domenico da Bergamo, Pietro Bevilacqua,
il Calabrese. Quinta squadra vestita da Todeschi: Conte Annibale Bentivogli, Taddeo da
Medicina capi, Petronio de' Bianchi, Giulio Bargellini, Sante Manfredi, Giovanni Andrea
Mezzovillani, Gasparo da Medecina, Corsino da Parma, Bastiano da Faenza, il Falamelecchia.
A Kj 'Sesta et ultima squadra vestita alla moresca: II signor Giovanni Bentivogli capo, Ercole 40
Marescotto, Nestore Piacentino, Ivudovico Ranucci, Aldrovandino Pepoli, Sassuolo da Milano,
Belpiede da Vailla, Ercolano, Francesco del capitanio Stracciacappa. Questi tutti entrarono
nello steccato a due a due con bellissimo ordine et girarono con il carro intomo la piazza
dentro il steccato a suono di trombe, di piffari et di altri stromenti musicali. Era cosa dilet-
tevole il vedere tanta varietk di vestimenti et di tanta ricchezza, sl di essi come de' cavalli. 45
Finito il giro dello steccato, li giudici della battaglia, che erano Andrea degringrati, Gio-
vanni Marsili, Alessandro dalla Volta et Francesco Bianchetti tutti senatori, fecero segno al
capitano si riducesse fuore dello steccato con tutta la sua compagnia per dar luogo all'altro
capitano et suoi soldati di potere far di s^ mostra: il quale usci e si ridusse presso il palag-
gio, rimanendo dentro il carro. Levatisi adunque dello steccato i primi guerrieri, comparve 50
[A. 1490) DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 559
la parte verde, che ne veniva per le Chiavature. Prima vennero sei trombetti sonando, segui-
tati da otto corsieri bellissimi omati di bardelle di seta verde et tutte riccamate d'oro et di
argento; dietro loro ne veniva un carro trionfale condotto da quattro nobili cavalli, anch^essi
di seta verde copertati con li fanciuUi sopra nudi, siccome quei della parte contraria. Sede-
5 vano da ogni parte di' detto carro C. Giulio Cesare, Cesare Augusto, Adriano, Metello, et nella
sommitk stava una grossa palla d'oro con la Fortuna sopra vestita di broccato d'oro con li ca-
pelli d'oro avanti la fronte et dietro di essa una vella che sopra la copriva gonfia dal vento.
Dietro al carro erano condotti da paggi alquanti belli cavalli, li quali paggi erano vestiti di
oro et di argento et di seta, sedendo sopra le dette bardelle riccamate d'oro et di perle.
10 Apparve poscia Annibale Bentivogli capitano di questa parte verde, leggiadramente ar-
mato, con sopraveste ricchissimamente riccamata con perle et fila d'oro et di argento sopra un
superbissimo cavallo del medesimo omato. Portava sopra l'elmo per impresa una fiamma
di fuoco ardente con il motto che diceva: " Ad ogni parte,. Era seguitato questo capitano
da sei sqnadre con le bandiere verde.
15 La prima squadra era vestita airitaliana: Bartolomeo da San Giorgio, Agostino Marsili
capi, Annibale de' Bianchi, Pedrino capo de' ballestrieri, Giovanni da Mosura, Corradino da
^ Bologna, Filippo Marchesi, Francesco da Vicenza, Filippo da Trezzo. Seconda squadra
^K vestita alla turchesca : conduceva questa squadra il signor Gilberto de' Pii, il quale avanti a
^B s^ haveva tre bellissimi corsieri con le sopraveste di drappo d'oro et di argento et erano
2U seguitati da certi Minotauri et un griffone et un'aquila negra artificiosamente imitati dal vero.
Poi veniva il detto signore sopra un feroce cavallo vestito et calzato di una pelle di leone,
et dietro lui venivano li Buoi soldati, cio^ : Jeronimo di Enoch, Dainese Agazzari, Giovanni
Francesco da Linara, Giovanni Francesco da Ottolengo, Ludovico Ghirlenzoni, Sigismondo
Covapani, Marco Antonio Agazzani, Jacomino di Bassani, Sasso da Cesena. Terza squadra
25 vestita alla francese: Antonio dalla Volta cavaliero capo, Giovanni Antonio da Verona, Pro-
spero dalle Arme, Galeazzo Marescotto, Annibale degrOrsi, Ottaviano Fantucci, Nicol6 dalla
Fondaccia, Antonio Schiavo, Antonio Ubaldini, Pirrino da Quarto. Quarta squadra vestita
alFungaresca: Tomaso Montecalvi, Greco da Framineo, Bartolomeo Montecalvi, Virgilio Ghisi- ,
lieri, Mattio Griffoni, Bartolomeo da Monfestino, Pietro Parolino, Jacomo da Faenza, Chiap-
30 pino da Crema, Francesco Leggieri. Quinta squadra vestita alla todesca: Cesare Visconti
capo, Lodovi'co de' Gozzadini de' Bentivogli, Battista Ranucci, Galeazzo Aldrovandi, Cosmo p. >96
dalla Serpe, Antonio Marescalchi, Gabriele da Correggio, Giovanni Pietro da Parma, Lodo-
vico da Galiera, Francesco Morato. Sesta squadra vestita da huomini selvaggi: Carlo degrin-
grati capo, Jacomo, Pellegrino Ingrati, Jeronimo Gulotto, Manfredo Beccaria, Gallasino bolo-
35 gnese, Giambia da Milano, Guido Cantelli, Cesare Gozzadini et un altro. Questi tutti, girato
con bellissimo ordine lo steccato, siccome le prime squadre della parte contraria, a suono
di trombe et piffari uscirono dello steccato per la porta dove erano entrati verso le Chiava-
dure, rimanendo il carro dentro ; le quali come f urono usciti, amendue li carri si awicinorao
assieme nel mezzo della piazza appresso il tribunale de' giudici, dove anco si appresentarono
40 amendue li capitani con le loro squadre, riducendosi ciascuno di loro presso il suo carro; et
cosl stando, apparve uno condotto dal signor Giovanni vestito da vecchio con longa barba et
canuta, di statura picciolo, a cavallo di un picciolo et magro cavallo, vestito di broccato d'oro
con il capuccio in capo airantica, a guisa che usano li dottori, il quale, con ammiratione guar-
dando amendue quei carri et le dee che sopra vi erano, si mostrava molto dubbioso; et posciachfe
45 alquanto hebbe con faccia sospesa mirato ogni cosa, mostrando di conoscere le dette due dee,
fatto fare silentio al popolo, ad istanza de' giudici, voltato alle dee, ad alta voce cosl disse:
Vecckio.
Dimmi, Fortuna, e tu dimmi, Sapienza,
Di voi, chi h. pi{i posaente in questo mondo?
SO Bramo saperlo quivi alla presenza.
260
HISTORIA DI BOLOGNA l^. U90i
>. w
Fortuna,
Son io colei che innalzo et pongo al fondo
Chiunque voglio io senza resiatenwi
Di Bavio alcun, per6 prima rispondo.
Veechio alla Safietua: •'
Tu, Sapienza, hor che riapondi a questo?
Tu taci, et per tacer dubbioso resto.
SafienMO.
Rispondo, o vecchio, a quello mi addimandi
Senza moatrare audacia et ardimento. 10
Govemo il mondo et fo grhuomini grandi.
Vecchio.
Dal tuo parlar non prendo alcun contento;
Anzi, Sapienza, et tu, Fortuna, spandi
Dubbio maggior di cui pieno mi sento. 15
Safietua.
Per me con chiari fatti h al del levato
Cesare invitto, Scipio, Fabio e Cato.
Fortuna.
Gii non mi tol costei punto d'honore; 20
Questi sarian rimasti bassi al piano
Se non gli havessi dato il mio valore;
Ma guarda il buon Camillo e Ottaviano,
Metel felice e gl*altri a chi il mio amore
Senza costei io gik porai la mano. 25
Safienza.
Nfe costor gik poteano al ciel salire,
Se io non dava lor forza et ardire.
Vecchio.
Tempo non fe da far fra voi questione, 30
Per me resto dubbioso, come soglio.
Qua veggo il conte Nicol6 Rangone
Che mostrerk per te, Sapienza, orgoglio,
Sendo tuo capitan saldo in arzone.
Per te, Fortuna, veggio il Bentivoglio 35
Annibal giovinetto et tanti armati:
Or qui si provi i savi e fortunati.
Safienza si volge al suo capitano e dice:
Mostra, prudente capitano, hor hora
Se di Fortuna havesti mai paura. 40
Col mio favor e col mio senno ancora
A te mi acco8ter6, come sicura.
E tuo ITionor di questa lita fora,
Che alcuni al saggio i grandi onor non fura.
Doy'fe saper riesce grande impresa, 45
Ni li pu6 far Fortuna alcuna offesa.
[A. 1490] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 261
Fortuna al suo duce:
Questa palla che io volgo a ogni mia posta
Ti mostra, o capitano, com'io sono
Fortuna, che Sapienza ho sottoposta.
5 Et chi a me piace al basso e in alto pono.
Felice h quello a chi il mio amor s'accosta;
Tu felice sarai poi ch' a te dono
Tanta mia gratia che in pochi si trova.
Or fanne in capo alla Sapienza prova.
10 Finita la disputa fra le dee, rimase per anco il vecchio in dubbio chi di loro fosse piii
potente, et rivolto a' giudici, disse:
Voi, degni campioni savi eletti,
Ch'avete dalle dee udito a pieno
Chi per lor opra piii chiari e perfetti
15 I savi o fortunati ancor sieno,
Non vi fermate punto agli lor detti, p. j»*
Ma sciogliete alla guerra il duro freno.
Eschino i duci lor con volto fiero
Mostrando chi di lor s*accosta al vero.
21) Li giudici adunque fecero segno alli due capitani che conducessero le lor squadre
et con i fatti egregi deirarme mostrassero del dubbio il vero. Li quali tosto partitisi, ritorna-
rono alli lor soldati, seguitando ciascuno il suo carro trionfale gridando, chi " Viva la Fortuna „
et chi " la Sapienza „.
Posti a ordine li capitani con li lor carri, et sopra piantateci le bandiere, rimanendo fuore
25 li carri, cominciorono a suonar le trombe, dando segno alla battaglia.
Entrarono primieramente li capitani con la lor squadra, uno dal lato del palazzo, Taltro
dal lato della via delle Chiavature; et incontrandosi insieme con le lanze mozze, al primo
assalto cadde il cavallo b\ capitano della Sapienza a terra, che fu cattivo segno. Pure tosto
rizzandosi, combatterono poi con le spade senza taglio et senza punta, dove che molti ne
30 andarono per terra, et havendo per buon spatio combattuto, si ritirarono da parte ; et allora
le seconde squadre si fecero avanti, et parimente fecero la istessa guerra con le istesse armi,
cosi facendo le altre di mano in mano. II che fatto, fecero suonare la raccolta, et li capi-
tani ritiraronsi da parte; et alquanto riposati, di nuovo diedero il segno alla battaglia. Laonde
tutti in uno squadrone si azzuffarono insieme, et con tanto ardire cominciorono a combattere
35 che niuno voleva cedere al compagno, anzi forzandosi di superarli. Qui vedevansi li cavalli
urtare assieme, chi cadere a terra et chi stordito da colpi restare, et molte armature fracas-
sate ; non riposavano li capitani di scorrere il lor campo et animare li soldati suoi alla vittoria.
Dur6 questa battaglia quasi un'hora, non potendosi anche giudicare di chi la vittoria fosse;
et sonata la raccolta, amendue le parti si ritiromo alle loro insegne, dove rinfrescati che
40 furono, fu dato di nuovo il segno di nuova battaglia. Onde ciascuno capitano con le sue
squadre con le mazze si affrontarono, et animosamente cominciando la battaglia, mostrava
ciascuno quanto poteva di valore et di forza, et gi^ erano le honorate imprese, ch'eglino 8U
gl'elmi havevano, andate a terra, martellandosi Tarmi con fieri colpi di mazza, di maniera
tale, che quivi pareva fosse la fucina di Vulcano, tanto era grande il martellare. Finalmente,
45 sendo questo assalto durato un'hora, si suon6 la raccolta; et seiido ristorati alquanto, di nuovo
si posero a ordine per diffinire la questione proposta dal venerabil vecchio. Et cosl ciascuno
di essi diede lo stendardo ad un possente cavalliero, che il conservasse in un canto dello stec-
262 HISTORIA DI BOLOGNA IAA. 1490-149» i
c«to, proponendo che colui, che lo stendardo dalla parte contraria acquisteT^ et lo manterrk,
quello sar^ il vittorioso; et cori fu detenninato il dubbio. Posti adunque li stendardi dalli
capitani con buona guardia al luogo deputato, et posti li soldati a ordine per mostrare il suo
gran valore, stavano ad aspettare intenti il segno della battaglia; il quale dato con le trombe,
et ciascuna parte con tal impeto et ardire si azzufforono insieme, che maggiore non si potrebbe 5
descrivere. Si videro gagliardi assalti delle parti, cieiscuna valorosamente affaticandosi per
conquistare la bandiera nemica: quando Tuna si credeva esser vittoriosa, tosto si trovava
addietro ributtata, et quella che si vedeva esser perdente, tosto diveniva vittoriosa. Ora cosl
combattendo le parti con molto ardire, parve al capitano di Fortuna esser cosa difScile il
potere conquistare la bandiera de' nemici, s'egli non usava miglior fortuna. Fece adunque 10
radunare una squadra de* migliori cavallieri havesse, et egli, insieme con il signor Gilberto,
A »w entrato nello steccato, al segno della tromba con tan'to impeto et forza si trasse tra la folta
schiera de' nemici, che sbaragliandoli a forza di mazzate, giimse allo stendardo della Sapienza
et Tottenne.
Di che accortisi gli nemici, tosto vennero in soccorso li cavalieri azzurri, et appiccata 15
crudel battaglia, molti ne andarono sopra Tarena et molti ne restarono disarmati da' fieri colpi
delle mazzate, et non potendo i cavallieri azzurri star contra la forza de' nemici, lasciarono il
stendardo della Sapienza in preda de' cavalieri della Fortuna, li quali vittoriosi lo presentomo
alla dea Fortuna. Et cosl il dubbio del vecchio rest^ chiaramente risoluto.
Li giudici adunque fecero dare il segno che li soldati si raccogliessero alli loro capitani, 20
et fattisi venire avanti alla renghiera del palazzo amendue li capitani con le loro squadre,
precedendo lo strepito delle trombe et di altri stromenti, et fatto silentio, giudicarono haver
riportato rhonore della battaglia et il ricco premio il capitano della parte verde, chiamata
della Fortuna. Laonde consignatoli il palio, con bella oratione et breve fu lodata la de-
strezza et il valore del detto capitano e suoi cavalieri, et fatto dar segno alle trombe di 25
allegrezza, cominci6 il popolo a gridare: " Viva la Fortuna „. Prese il pidio Carlo degl' Ingrati,
et inviandosi li soldati vittoriosi con il carro della Fortuna, con bellissimo ordine egli lo
portava dietro il detto carro, seguitando Annibale in mezzo fra il signor Gilberto et il signor Gio-
vanni il padre, accompagnato da altri signori et baroni con tutti li cavalieri della Sapienza;
gridando il popolo: " Sega, sega, Fortuna, Fortuna, Annibale, Annibale ,. Et giimti con gran 30
trionfo alla casa di Giovanni Bentivogli, Annibale quivi divise il ricco palio fra li suoi ca-
valieri, lodando ciascuno di prodezza et valore; et perch^ il palio non era a tutti li soldati
bastevole, fece agraltri diversi doni honorati. Et cosl con infinito piacere di tutta la citth
hebbe fine la honorata et virtuosa festa.
Alli 8 d'ottobbre nasce Alfonso figliolo di Annibale BentivoglL 35
Vengono a Bologna gl*huomini di Serravalle, di Vignola de' Conti et di Ruffino, quere-
landosi che era usurpato parte del loro territorio da quei di Monte Turture soggetti al duca
di Ferrara. Laonde il senato manda Alessandro dalla Volta al duca per accordar le parti
in questa differenza; ma essendo stato in detta cittk molto teinpo, niente si concluse et perci6
se ne ritomb a Bologna. Fu questo di ottobre. 40
AUi 12 di decembre, la domenica, 6 creato pode.stk di Fiorenza Antonio Magnani cavaliere
aurato, il quale and6 con honorata compagnia et da' Fiorentini honorevolmente fu accettato.
Alli 27, il lunedi, che era la festa di san Giovanni Evangelista, Giovanni Bentivoglio, in
memoria del suo nascimento, dopo Thavere udita la messa nella sua cappella in San Jacomo,
fece cavaliere aurato Tomaso da Montecalvi. 45
Fu gran carestia que8t'anno: si vendt; la castellata dell'uva a Zola Perdosa lire 18, a
San Giorgio lire 15 et al Borgo lire 20.
Anno di Cristo 1491. — Si fanno li novi magistrati della citti. Alberto Conti fe creato
capitano di giustitia di Milano.
[A. 1491J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 263
Alli 10 di gennaro Annibale Bentivoglio passa a Milano con bellissima compagnia di cava-
lieri, sendo stato invitato dal signor Ludovico Sforza duca di Barri alle nozze della sua sposa
figliola del duca Ercole da Este chiamata Beatrice; et h dal signor Ludovico molto accarezzato.
Alli 27 di gennaro il conte Andrea Bentivoglio senatore passa a miglior vita, et con
5 pompa funerale, con li stendardi et bandiere, b sepolto in San Jacomo de' frati Eremitani;
et in suo luogo nel senato h posto il conte Ercole 51 fratello.
A di 9 di febbraio, ritornato Annibale da Milano, Giovanni Bentivoglio passa a Ferrara
con Annibale et Alessandro et questi altri, cio^: Mino Rus'si, Tomaso Bentivogli, Rainaldo p. 300
Ariosti, tutti senatori, Carlo degl' Ingrati, Bartolomeo Felicini, Nestorre de' Montecalvi con
10 molti altri gentilhuomini, ad honorare le nozze del signor Alfonso figliolo del duca Ercole
che haveva per moglie tolta una sorella del duca Giovanni Galeazzo Sforza duca di Milano.
Per la qual cosa si fecero molte feste e conviti; et finite tutte le feste, Giovanni co' figli e
la compagnia sua se ne ritomd a Bologna.
In questo medesimo giorno, che Giovanni passb a Ferrara, Nicoloso Poeti senatore, gionto
13 ad etk decrepita, si muore. Fu sepellito con li soliti honori alla chiesa di san Domenico.
Questi nel vero fu huomo utilissimo alla repubblica, grave et molto eloquente, et longo tempo
fu segretario del duca Filippo di Milano, dal quale egli fu molto honorato et fatto ricco.
Spese in adornare la chiesa di san Domenico, in pitture et soffitarla, come si vede, mille
ducati. Fabbrico inoltre un bellissimo palaggio in stra Castiglione, degno di ogni gran pren-
20 cipe. Fu insomma posto nel suo luogo Poeta il figliuolo.
In questi giomi si salica il portico sotto le v6Ite del palaggio del podestk. Essendo la
salicata molto rovinata, il senato la fece far nuova tutta di pietre cotte, in poco tempo.
Alli 8 di maggio il signor Giovanni Bentivoglio, havendo ascoltata la messa in San Jacomo,
nella sua cappella, fa cavalliero aurato Sebastiano di Bernardino Gozzadini.
25 In questo tempo nelle montagne di Casio del territorio di Bologna b trovata la vena
del ferro, et Alessandro dalla Volta co' figli cominci6 a far cavarlo et congelarlo et portarne
le verghe a Bologna; cosa che fu di grande utile alla cittk.
Alli 26 di maggio, incontrandosi il rettore dello Studio nel referendario del duca di Milano
vicino la chiesa de' Celestini, voleva il rettore il luogo piu honorato della strada, a cui contra-
30 dicendo il referendario di concederglielo, avvenne che li servitori del referendario posero mani
airarme per ottenere a f orza quello che non haveva potuto ottenere con le parole il lor padrone ;
raa trattesi quivi molte persone alla difesa, non ne segui altro. Ora intendendo il fatto occorso,
Luigi Capra, luogotenente del legato, fece commandare al detto rettore che si dovesse di
Bologna partire, il quale, volendo ubbidire, montato a cavallo, si parti. Ma intesa la cosa dal
35 senato, voUe intendere le ragioni del rettore, et spediti due cittadini, mand6 a dirli che dovesse
ritornare, et molti cavallieri andarono ad incontrarlo, giungendo egli alli 10 di giugno, accompa-
gnato da 300 cavalli, della cittk. Et havendo il senato udite le ragioni di amendue le parti, di-
chiar6 che il rettore dovesse precedere il detto ref erendario ; et riconciliati assieme, si partirono.
Fece poi il rettore del mese di luglio, alli 25, nella festa di san Jacomo, correre un bellis-
40 simo palio di raso cremisino, et f u la corsa de' barbari per strada San Donato ; et coi^ honor6
la festa di questo apostolo.
Guido bolognese, pittore creato di Lorenzo Costa, in questo tempo dipinse il crocifisso
et la passione sotto il portico della chiesa cattedrale di Bologna, ristorata dall' illustrissimo
cardinale Paleotto primo arcivescovo di Bologna Tanno del giubileo 15.
45 Di que8t'anno h finita di fabbricare la chiesa di santa Maria di Galliera, tutta di elemosine.
A di 20 di giugno, per la festa di san RuffiUo, giunge in Bologna il signor Francesco
Gonzaga marchese di Mantova con il signor Giovanni suo f ratello ; il quale signor Giovanni
sposa Laura figliuola di Giovanni Bentivogli et poi si parte. AlIoggi6 in casa di Carlo Grati,
che fu quello che dispose tal maritaggio.
35-36. H€l margine iinistro foiHlla a stampa: Vena del ferro nelle montsgne dl Caslo
2^4 HISTORIA DI BOLOGNA [AA. 1491-i493j
A j"
Del mete di ottobbre pasna a.) collegio de* beati in cielo il beato Jacomo di Alemauia
frate e converao deirordine de' Predicatori. Fu sepellito nella aua chieaa di san Domenico,
operando Iddio cose meravigliose ad invocatione di cod santo haomo.
Giovantii Franceaco Aldrovandi confalloniere di giustitia fa rinovare I'antico sepolcro del
re Enrico situato in San Domenico, et riccamente l'adoma ponendovi sopra una larga pietra 5
di macigno tutta dorata con l'arme di detto re et con le iniraacritte lettere :
CHRISTO. OP. MAXIMO.
VIATOR, QUI8QUI8 BS, SI8TB GRADUM, ET QUOD SCRIPTim BST PBRL.BGB; BT UBI PBRLEGBRI8,
PRNSITA HOC. 18 CUIUS CAUSA 8CRIPTUM E8T FIERI ROGAT,
ORTO INTBR BONONIBNSB8 AC MUTINEN8BS BBLL.O, CABSAR FEDERICUS II. RO. IMPERATOR 10
FILIUM HENRICUM 8ARUINIAB AC CORSICAE INSULARUM REGEM MUTINENSIBUS SUPPETIA8 FBRRE
IVBIBT. QUI, INITO APUD DIVI AMBROSII PONTEM CBRTABMNE, A BONONIEN6IBUS CAPITUR, NULLAQUB
RE, UT DIMITTATUR, IMPETRAT : CUM PA TER MINI8, DBIN PRECIBUS ET PRBCIO, DEPRECATORIBUS
utbretur; CUM TANTUM AURI PRO REDIMENDO FILIO POLLICERETUR QUANTUM ad mabnia
BONONIAB CIRCULO CINOENDA SUFFICERBT. SIC CAPTIVUS XXII ANN08, MEN8ES IX, DIE8 XVI TB- 15
NBTUR, ALITURQUE REOIO MORB PUBBLICA BONONIBNSIUM IMPBNSA. SIC DBFUNCTUS, MA6NIFI-
CENTISSIME AC PIBNTISSIME FUNERATUS, HIC TUMULATUR. PRAETEREA SIMULACRUM HOC IN FBR-
PETUUM MONUMBNTUM ET HOSTI BT CAPTIVO S. P. Q. B. PO. ANNO SALUTIS MCCLXXII. ID. MAR.
HOC VOLBBAM UT SCIRES. ABI BT VALB.
Imtauratum aere ■publico 20
authoribus Jo. Francisco Aldrovando dictatore,
consulibusque janua. et febr, 14^^
kal. mar. Caesar Nafaeus edidit.
Era la insegna del detto re tre leoni d'oro in campo azzurro.
Alli 19 di decembre, essendo mancato Francesco dalla Rovere protonotario apostolico 25
archidiacono di Bologna, fu creato nuovo archidiacono Antonio Galeazzo figliolo del aignor
Giovanni Bentivoglio, con solennitk nella chiesa di san Pietro, presente tutta la cittii; et con
gran fasto fu al palaggio del padre accompagnato.
Angelo di Jeronimo Ranucci pnssa per podestk alla cittk di Lucca.
Antonio de' Grassi in Roma, vescovo di Tivoli, auditore della Ruota Apoatolica et ec- 30
cellentissimo dottore, rende lo spirito a Dio; et il suo corpo fe a Bologna trasferito et hono-
revolmente sepellito in San Pietro in una sontuosa sepoltura.
Viene avanti alle feste di Natale al Bentivoglio, luogo del signor Giovanni, il signor Ercole
da Este duca di Ferrara insieme con il signor Sigismondo il fratello con 200 huomini nobili,
dove passb tosto il signor Giovanni et honoratamente li tratt6 ; dove stette otto giomi in al- 35
legrezza, celebrando lietamente le feste di Natale. Poi alI'ultimo deiranno vennero a Bologna
et passarono a San Michele in Bosco, et quivi desinarono, visitati da tutta la nobiltk di Bolo-
gna ; et la sera f urono accompagnati in Bologna al palaggio del signor Giovanni ad alloggiare.
Anno di Cristo 1492. — Si creano li nuovi magistrati.
U primo di qae8t'anno il signor Giovanni conduce U duca alla chiesa di san Jacomo ad 40
ascoltare la messa nella sua capella. La quale finita, 11 duca fece cavaliere aurato Ermesse ul-
/. joj timo figliolo del signor Giovanni, facen'dogIi dono di una coUana d'oro con una gioia appesa di
gran valore. Et fatto questo generoso atto, passarono alla piazza et si fermarono sopra il piano
delle scale di San Petronio a vedere Tordine della nuova entrata del magistrato, delli signori
antiani et confalonierb di giustitia. Era confaloniere il conte Tomaso Bentivoglio. Et vedendo 45
tanta nobile compagiiia di ricchissime vesti ornata, con Tordine delle trombe, piffari et altre
solennitk, ne rimase come stupefatto, et lod6 questo magistrato della cittA assai. Et essendo stato
in Bologna alcuni giorni, se ne ritomb al Bentivoglio col signor Giovanni et d'indi a Ferrara.
[A. 1493] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 265
Bartolomeo gik di Dionisio di Castello senatore, aggravato da strana infermitk, alli 15 di gen-
naro passa airaltra vita, et h con molto honore sepellito a San Pietro Maggiore, con li soliti sten-
dardi et bandiere; et fu posto in suo luogo nel magistrato Alberto di Giovanni Polo di Castello,
il quale hebbe per moglie una figliola di Lattantio Bargellini genero di Giovanni Bentivogli.
5 Alli 10 di febbraro viene in Bologna il signor Giovanni Gonzaga da Mantua, a cui era
stata sposata una figliola di Giovanni Bentivogli. Stette quivi con la sua sposa insino al primo
dl di quaresima in festa et allegrezza; et h da tutta la cittk molto riverito et accarezzato con
conviti, comedie et Jiltre feste.
Vengono lettere in Bologna a mezz'hora di notte, per le quali si intende come il cattolico
10 re Femando et la regina Isabella sua moglie, donna di gran prudenza et religione et di
una maschia generositk, dopo lunga guerra havevano ottenuti il reame di Granata posseduto
da' Mori maumettani; per il che li scolari del collegio di Spagna con trombe et piffari fanno
grandissima allegrezza et fuochi. Questo cattolico re et questa religiosissima regina furono
quelli che mandarono Cristoforo Colombo a cercare nuove terre nel mare di ponente per
15 accrescere i regni loro et la cristiana religione.
II signor Giovanni Bentivoglio, volendo dare piacere al signor Giovanni il genero, ordinb
una belUssima festa in quosto modo: si armarono 10 robustissimi gioveni con un bati in capo,
havendo avanti agVocchi una lamina di ferro forata a guisa di gratuggia, et sopra Tarme una
veste di canape, tenendo in mano una pertica di frassino longa piedi 10; li quali a cavallo
20 degrasini vennero alla piazza, passando avanti loro le trombe et li piffari con un tamburo,
Dietro li quali poi venivano 60 coppie d'altri giovani, armati tutti et mascherati, fra' quali
vi era il signor Giovanni Gonzaga, Annibale et tutti li altri figlioli di Giovanni Bentivoglio, et
ciascuno haveva al braccio un cesto d*uova. Giunti adunque in piazza, li primi dieci si ridussero
dentro un quadro designato nel mezzo di detta piazza, et quivi stettero sin tanto che graltri si
25 fossero posti a ordine et intomo la piazza. Quelli che erano nel quadro non dovevano, mentre
che nel quadro stavano, esser da niuno offesi, ma solamente si potevano con le uova offendere
d'indi uscendo, et essi con le pertiche potevano offendere gli altri. Dato il segno della battaglia,
quelli delle uova nel vero trattarono male i dieci del quadro, ma questi assai peggio maltrattati
lasciarono gli nemici. Perciochfe furono tante le sperticate che gli diedero, che eglino per
30 alquanti giorni se ne risentirono. Fu spettacolo veramente dilettevole, et degno di risa, ma non
mi stender6 piii oltre, havendola avanti un'altra volta descritta.
Fece anco il signor Giovanni altri giuochi nel tempo di questo carnevale, co' quali diede
gran piacere al genero et alla cittk; et finito il carnevale, il signor Giovanni Gonzaga si
iitora6 a Mantova.
35 Alli 8 di marzo vengono nuove in Bologna essere stato ammazzato' Raimondo Malatesti p. 303
da Rimini, il che molto spiacque al signor Giovanni Bentivogli.
Alli 30 di marzo giunge in Bologna il duca Ercole da Este con 200 cavalli, che erano
per la parte maggiore cavallieri et gentilhuomini. Fu incontrato dal signor Giovanni et da
tutta la cittk et aIloggi6 nel palagio del signor Giovanni; et il giomo seguente si parte per
40 passare a Roma.
Alli 8 d'aprile il magnifico Lorenzo de* Medici in Fiorenza, sendo di etk di 44 anni,
muore, che fu raro huomo in Italia. LascJ6 dopo di s^ tre figliuoli maschi, ciofe: Pietro suo
primogenito, che successe nel primato della cittk di Fiorenza, Giovanni, di 14 anni, che poi
fu papa Leone X, et Giuliano di poca etk. Fu come padre di tutti pianto, et fn ben ragione
45 di farlo, poichfe dopo la sua morte si vidde ritalia in ruina.
Alli 24 di aprile venne in Bologna il signor Fracasso figliuolo del signor Roberto da
San Severino, che pasaava a Roma. AIIoggi6 nel palagio del signor Giovanni. Et nel medesimo
giorno venne anche il signor Antonio Maria suo fratello mandato dal duca di Milano a Fio-
renza, con la compagnia di 50 cavalli et 25 ballestrieri, a condolersi con il magnifico Pietro
50 et fratelli della morte del padre. Era egli e tutta la compagnia vestiti a aegro.
266 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i49a]
EMendo in queati tempi fatto il campanile di San Petronio, nh vi essendo per anco
campane, 11 signori fabbricieri ne fanno gettare una che pesd libre 6500. Fu gittata nel
Pavaglione, et fu tirata su, riuacendo buona, come insino al di d'hoggi giudicar ai pu6.
All'ultimo di maggio, che fu la vigilia deirAscenzione del Signore, fatta la proceflsione
solita delle rogazioni, et riportando la sacratissima imagine della madonna di San Luca al-
rhospitale della morte, cadde dal cielo si gran tempesta, che rovin6 biade, frutti, canape et ogni
altra cosa dov'eIIa gionse, che cominciando dal Poggio, et seguitando sino a San Giorgio
et a Sabbione traversando dalla Croce del Biacco, et passando a San Lazzaro et poi alla
Govara, non vi lascib pianta d'erbe, n^ casa, che non restasse offena.
Havendo tempo fa trattato il duca di Milano con Giovanni Bentivogli di dare ad Ales- 10
sandro suo figliuolo Ippolita sua nezza, gih figliuola del signor Carlo Sforza fratello naturale
et di Btanca figliuola di Angelo Simonetta, con dote di 70 mila ducati in tante castella et
possessioni et con 12 mila fra gioie et vestimenti, et sendo il parentado concluso, il signor Grio-
vanni manda Alessandro alli 3 di giugno a Milano con il signor Gilberto et molti altri nobili
cavallieri, che erano in tutto 60 cavalli, acciocchfe la sposasse et conducesse a Bologna. II 15
qual gionto a Milano, fu molto lietamente raccolto dal duca et accarezzato. Et sposata che
liebbe Ippolita, il duca fece fare una sontuosissima giostra, della quale et Thonore et il premio
ne riportb Galeazzo da San Severino.
Mentre che a Milano si fanno giostre et bagordi, et che Alessandro si sta con la sposa
in festa et allegrezza, il signor Giovanni procura romamento della cittk, acciocchfe la novella 20
sposa fosse honoratamente ricevuta. Et fra le molte cose che egli fa, ^ che fa gettare a
terra li portici di legno, che da amendue i lati della via di strk San Donato da porta Ravi-
gnana insino alla casa di Rainiero Bianchetti erano, li quali oltremodo rendevano la detta
via angusta et sproportionata ; et fece dipingere la facciata da ogni lato, et nella facciata
di San Marco vi furono scritti due versi con lettere grandi romane, ciofe: 25
Felsitui Bentivolo nitet illustrata yoanne
Ut quondam nituit sub Caesare Roma.
/. »4 Li quali versi sempre vi stettero, mentre che egli domin6 Bologna.
Fece parimente addobbare tutte le vie, per dove la sposa doveva passare.
Furono donati ad Alessandro, il novello sposo, da gentilhuomini, cittadini, artefici et con 30
tadini, vasi d'argento, gioie, danari, spelta, vino, vitelli, capretti, faggiani, pernici, capponi
et cose simili.
Mentre che il padre k. occupato ad apparecchiare le cose delle nozze della sposa, Alessan-
dro con la sposa si parti da Milanp con 300 cavalli, fra' quali vi erano in compagnia gli infra-
scritti, cio^: II conte Francesco Sforza, il signor Ugo da San Severino, il signor Erasmo Tri- 35
ulci, il cavalliere Simonetta con la sua consorte, Giacomo Simonetta eon la sua consorte, il
reverendo Protonotario Visconte, Giovanni del Conte, Francesco Ferrero et molti altri nobili.
Et giunto vicino a Bologna, che fu il giomo di San Raffaele, alli 20 di giugno, si ferma-
rono a desinare alla casa di Francesco Ghisilieri situato sopra di Ravono; et il dopo pranso
vi and6 il signor Giovanni con tutta k nobiltk a visitare la sposa, la quale era tutta vestita di 40
bianco molto riccamente. Et poi sagliendo tutti a cavallo con 9 carrette di gentildonne, con
ordine, prima audavano avanti 9 scalchi riccamente vestiti et oraati di ricami d'oro et di
perle, havendo dietro li suoi donzelli con vari intagli e coUane doro et gioie con le calze alla
divisa bentivolesca. Seguitavauo poi otto pallafrenieri vestiti ^con zacchetti di argento con
le coUane d'oro al coUo; li quaU giunti alla sposa, li presentarono un candido palafreno. Poi 45
8'inviarono verso la citt^, dove alle 16 hore gionsero felicemente.
Per6, sendo quivi la sposa posta sopra un bianco cavallo tutto addobbato di panno d'oro
con otto paUafrenieri intorno, et con suoni di trombe, piffari et altri stromenti, fu condotta
[A. 1492] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 267
nella cittk et poi al palaggio del signor Giovanni, dove trovb un arco trionf ale, dove erano
molti fanciuUi vestiti egregiamente, de' quali uno recito alcuni belli versi in lode della sposa et
dello sposo, et airentrare del palaggio ebbe incontro Ginevra et Lucretia et altre molte nobili
donne della cittk, tutte riccamente addobbate di preziose vesti et di molte gioie.
5 Poi salirno il palaggio tutto addobbato, et dopo il riposo si diede principio alle feste
et al ballare insino airhora di correre il palio; la quale gionta, tutti andarono in strk San Ste-
fano a vedere il corso.
Era venuto a questa festa il signor Francesco Gonzaga marchese di Mantua con il si-
gnor Giovanni suo fratello genero del signor Giovanni Bentivogli, con altri signori et cavallieri,
1(J per honorarla.
Li staffieri della sposa erano vestiti di oro et di argento et furono questi: Ulisse Lam-
bertini, Marchione Gozzadini, Filippo Bargellini, Lorenzo Ariosti, Vincenzo Paltroni, Luigi
Griffoni, Ercole Felicini, Ludovico Ghiselardi.
Furono proposti alle nozze dal signor Giovanni questi: Andrea degringrati, 11 conte Ercole
1 5 Bentivogli senatori, li quali havevano 9 scalchi con 6 servitori per ciascuno, che furono questi,
ciofe: Saulo Guidotti, Galeazzo Marescotti, Aloisio Cattanio, Annibal Cattanio, Vincenzo da San
Piero, Domenico dal Lino, Vangelista Bianchini, Giovanni Romeo Barbazza, Rainerio Bianchetti.
Erano tutti vestiti riccamente, con loro servitori, di seta, con ricami alle maniche et alle
calze, et nelle berrette con molte gioie.
20 II seguente giorno, che fu la solennita del Corpo di Cristo, fu fatta una singolare rap-
presentazione per la compagnia del Baraccano, cominciando da Adamo con tutte le cose del
testamento vecchio et del nuovo, con bellissimi addobbamenti di oro, argento et seta, et con
infinite gioie et perle, che fu cosa che porse a' riguardanti gran maraviglia.
Furono poi fatti la sera molti giuochi nel palazzo, finita che fu la sontuosa cena che si
25 fece nel giardino, ove si trovarono molti signori, baroni et cavallieri' et infinite gentildoniie. a joj
II seguente giorno si fece una bellissima giostra, la quale dur6 4 di et vi furono 40 giostra-
tori, correndosi al tavolazzo; fra' quali giostratori vi fu Annibale Bentivogli, a cui erano portate
7 lanze davanti dorate, una dal marchese di Mantua, Taltra dal signor Giovanni il fratello,
la terza da Alessandro il novello sposo, et Taltre 4 da altri cavallieri, che erano con il detto
30 marchese. Dur6 questa giostra due hore e mezzo con gran piacere di tutta la cittk; ne ri-
port6 rhonore ed il premio Antonio dalla Volta. Fu un palio 25 braccia di cremisino di
pelo et drappo d'argento per fare un giuppone di braccia 4 ; 11 qual f u dato a Ludovlco di
Giovanni Antonio Gozzadini, che valorosamente haveva tenuto il tavolazzo.
Finita la festa, 11 signor Giovanni con il marchese et altri signori ritomorono al palaggio,
35 et il dl seguente il marchese pass6 a Fiorenza.
Si corre il palio di san Pietro secondo il consueto.
Innocentio VIII muore alll 5 di lugUo.
Alli 5 d'ag08to nacque 11 famoso capitano Michele Ramazotto.
Galeotto Malatesti da Rimini, Insieme con suo figliolo, h ucciso ; 11 che inteso dal signor Gio-
40 vanni, tosto vi mand6 Annibale con 50 cavalli per intendere dal signor Pandolfo 11 cognato
se haveva bisogno di aiuto. II qual giunto a Rimlni, fu dal signor Pandolfo accarezzato; et
vedendo non havere bisogno, si ritom6 a Bologna.
Seguitando anche in questi tempi Todio contro 1 Malvezzi, et havendo deUberato la
fattione Bentivolesca di totalmente estirparll, fa che il senato manda un'arma della citt^ a
45 Castel Guelfo, castello di dettl Malvezzi, per piantarla sopra la porta di quello; ma essendo
11 Gasparo figliolo di Pirro Malvezzi, lo proibi; 11 che intendendo Pirro, et vedendosl da ogni
parte abbandonato et maltrattato, pens6 di fare al meglio potesse per vedere se poteva
acquistar gratia dl essere rispettato. Laonde entrando nel senato, alli 7 di agosto gli consignd
11 detto castello, 11 quale con grande allegrezza fu accettato.
50 Alli 12 agosto fu portata nuova esser stato creato papa monsignor Rodorigo Borgia spa-
30-ai. Hel margin* tinistro fostilla a stamfa: Compagnla del Baracano
268 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1492]
gnuolo cardlnale vicecancelHero, et chiamato Aleaaandro VL Di che per tre glom! ae ne fa in
Bologna publica festa: et perchfe tanti erano i lumi intomo il palazzo, awenne che si accese
il fuoco nella sommit^ della torre deirorologio, et abbrugib tutto il capello di legno, et la
campana fu gittata in piazza; et poi ne fu gettata un'altra, che fu alli 25, che pesb libre 5040.
Alli 25 d'agOBto Garello Francese gitta 4 campane: una per Thorologio di piazza, ona per 5
San Petronio, una per la Maaone et una per le Gratie; pesorono tutte Ubre 5400.
Di que8t'anno si vende la corba del grano sc. 1 bai. 2, il vino sc. 1, 8; il ducato vene-
tiano ai spendeva per sc. 3 bai. 5 et graltri bc. 3 bai. 4.
II Benato elegge ambasciatori al pontefiice per congratularsi seco della pigliata dignit^
et furono eletti questi: Antonio Galeazzo protonotario Bentivoglio, Ludovico da San Piero, 10
Giovanni da Sala, Mino de' Russi, li quali con honorevole compagnia alli 27 di agosto ai parti-
rono con 50 cavalli, et giunti, furono benignamente dal pontefice ricevuti. Et Antonio Galeazzo
a nome del senato lo preg6 che si degnasse confermarli i capitoli fatti colla cittii da' suoi
antecessori, ed ancora che volesse confermare a Giovanni il padre i privilegi gik avuti da'
suoi antecessori; ed egli tosto rispose che ritornassero pure a Bologna, che gravrebbe conso- 15
lati. Et tosto ispediti, Be ne ritoruarono a Bologna.
Del mese di settembre Giovanni Bentivogli fa fabbricare una fontana nel suo giardino
f. jo» del palazzo da San Jacomo, et piglia Tacqua da San Michele in' Bosco et la fa venir per
condotto per la porta di strk Castiglione, per FiadacoIIo et per la salicata di strk Magg^iore,
per i Pellacani insino al suo palazzo; la qual cosa fu di una grandissima spesa. 20
Alli 20 di settembre venne in Bologna il nuncio del papa con un breve al senato della
confirmatione de' capitoli, ed ancora con la confirmatione de' privilegi fatti a Giovanni; il che
intendendo il senato, manda tutta la famiglia del palazzo de' signori con li macieri et con
lo stendardo del papa nuovo ad incontrarlo insino alla porta; et fu ricevuto con grande honore.
A cui il senato don5 ducati 10 d*oro et sei braccia di scarlatto per unaveste; et poi si fece 25
degna processione et si cantb la messa in San Petronio.
Alli 2 d'ottobbre Alessandro papa conferma et nuovamente concede roflicio delli 16 a
Giovanni et al suo figliuolo maggiore.
Alli 3 d'ottobbre il signor Giovanni da Mantua con 40 cavalli viene a Bologna et alloggib
nel palazzo del signor Giovanni suo suocero, et il dl di san Petronio si parte per Roma; 30
dove dal marchese era mandato al papa a rallegraTsi seco della sua nuova dignit^.
II cardinale San Giorgio fa interdire la chiesa di san Petronio, di santa Maria Mag-
giore, santa Barbara, santa Maria degrOseletti, san Colombano, san Lorenzo dalla salicata di
san Francesco et sant'Andrea delle scuole per li benefici che haveva Alessandro Forma-
glini, che era morto, essendo della sua famiglia, dicendo appartenere a s^ di conferire li detti 35
benefici, che erano stati occupati da molti capellani, et non volevano restituirli ; et rimasero
interdette le dette chiese per alquanto di tempo.
Alli 15 detto Filippo de' Bianchi passa airaltra vita; fu sepolto a Santo Stefano et si fece
quello che agKaltri senatori si fa. Fu posto in suo luogo Ludovico di Bornino de' BianchL
AIH 4 di novembre viene in Bologna il signor Alfonso da Este figliuolo del duca di 40
Ferrara; andava per ambasciatore al papa con 140 cavalli. AIloggi6 nel palazzo del signor Gio-
vanni, et il giorno seguente parti per Roma. Et neiristesso tempo gionse il signor Ermesse
marchese di Tortona et fratello del duca di Milano, con honorata compagnia di cavallieri et
signori, havendo con esso lui 440 cavalli, fra' quali questi erano li principali: D signor Giovanni
Francesco da San Severino conte di Gaiazzo, il conte Francesco Sforza, il signor Nicol6 45
da Coreggio, Giasone dal Maino dottore eccellente. Vi and6 incontro fuore della cittk il
signor Giovanni con la nobiltk di Bologna, et alIoggi6 nel palaggio del signor Giovanni, et
doppo tre giomi pa8s6 a Roma; erano tutti vestiti di negro.
Alli 18 detto arrivano gli ambasciatori della signoria di Venetia, i quali furono: Marino
Leone, Cristoforo Duodo, Paolo Barbo, Sebastiano Badoero, con 350 cavalli; vi and6 ad incon- 50
5. im/ wnargin* unistro fcstill* a stamfa '. Cro. Naldi
[AA. 1492-1493] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 269
trarli fuori della porta Giovanni Bentivoglio, con gran numero di gentiluomini, per riceverli
honoratamente. II seguente giomo poi andarono riccamente vestiti a visitare li signori antiani ;
poi si partirono, accompagnati da Giovanni et da gran parte della nobilth di Bologna insino
fuore della porta.
5 AUi 5 di novembre insino alli 26 dicembre furono interdette le messe et gli ufEci a
San Petronio, a San Lorenzo et a San Colombano.
AUi 11 di novembre Battista Malvezzi muore a Roma; era bandito per ribelle insieme
con il figliuolo, perchfe furono contro lo stato di Giovanni Bentivogli et delli signori 16.
Parendo a Pirro Malvezzi che le cose della sua famiglia et fatione andavano di male
10 in peggio, sendone ogni giomo cacciato qualcheduno o vero ammazzato senza alcuna ragione,
et temendo anch'e8so di qualche suo male, chiese licenza al senato di partirsi di Bologna et
andare in' luogo ove egH si vedesse esser sicuro ; et gli fu concessa. Et il signor Giovanni />. 307
mandb con esso lui Antonio di Santi Bentivoglio con una squadra di ballestrieri a cavallo
che Taccompagnassero fuore. del territorio bolognese. Et cosi se ne ando a Cesena ad abitare.
15 II somigliante fece Giovanni di Musotto Malvezzi, passando ad abitare a Ferrara; ma per6
non puotfe fuggire la malignitk di alcuni, che lo seguitarono insino a Ferrara et quivi Tuc-
cisero. Laonde grinfelici et innocenti Malvezzi totalmente furono di Bologna cacciati.
Partito Pirro Malvezzi di Bologna, il conte Nicol6 Rangoni capitano di Bologna and6
ad abitare nel suo palaggio.
20 Quest'anno il senato pone dieci suore del monastero di San Lorenzo nel monastero delle
saore di San Vitale, accioch6 le havessero a riformare.
Anno di Cristo 1493. — Si fanno li soliti magistrati.
Alli 15 di gennaro li preti di San Petronio hanno licehza solamente loro di celebrare
le messe et dire Tofficio.
25 Volendo il senato ridurre la chiesa di san Jacomo de* frati Eremitani a miglior forma,
et alli 4 di gennaro vi fanno fondare li pillastri per riporvi la cupola et le volte della chiesa,
siccome al presente si veggono. Era prima senza ordine di capello, et con il tassello di legno
bmttissimo. Inoltre fa rimuovere la campana nova posta sopra la torre delForologio per non
esser buona per suonare le hore, percioch^ era troppo conforme di suono a quella deirarrengo,
30 accioch6 non occorrese confusione sonando amendue; la qual campana addimandandola li
frati de' Servi, gli fu concessa, dandone loro di rincontro la loro campana maggiore.
AUi 7 di marzo nuovamente h gettata un'altra campana per il detto horologio, che pes6 li-
bre 6290 ; et posta sopra la torre. Fra otto dl fu gittata in piazza, per essere piii grossa di me-
tallo che non bisognava, et perchfe dava un suono sordo et ottuso.
35 All*ultimo di marzo la domenica delle Palme cadde una saetta dal cielo et percuotfe la
torre degrAsinelli da quella cantonata che riguarda la chiesa di san Marco, cominciando di
sopra et radendola insino alla chiave di f erro, colla quale h cinta la torre al piede ; et gett6
a terra tante pietre et calcina, che ne havrebbero caricate meglio di tre carra. Trovandosi
quivi Jeronimo Zanchini, che ne andava a corte, et era giJi sul canto di porta, cadde per
40 paura a terra ; et ritomato a casa per paura si mori.
Vive in questi tempi Filippo Balduino Bentivoglio, secretario del signor Giovanni Benti-
vogli, il qual 6 fatto da Francesco marchese di Mantua cittadino di Mantua.
Giovanni di Musotto Malvezzi, huomo d'incolpata vita et amorevole alla repubblica, h da
quattro accamuffati ucciso in Ferrara, cosa che molto spiacque a' buoni cittadini della cittk.
45 La8ci6 quattro figlioli al mondo, fra' quali vi fu uno chiamato Bartolomeo.
Annibale Bentivoglio h da' Fiorentini condotto a soldo loro con honorevole stipendio. II
quale sendosi posto a ordine, alli 1 8 d'aprile, con due squadre d' huomini d'arme, una squadra
di stradiotti et una di ballestrieri a cavallo, tutti sontuosamente vestiti di seta, prima che egli si
23-34. nel margine siniHro jiosHlla a stamfa: Cro. Naldl — 85-26. nel margint sinisirn postilla a stampa: Llb,
de* stromentl, al Ub. II in fine.
270 HISTORIA DI BOLOGNA fX. i493|
parta, il senato gli appresenta un bel corsiero con la sopraveste delle barbe di broccato d'oro
in bianco con rartne della cittk et una celata fomita d'argento di gran prezzo; et poi si part).
Alli 25 d'aprile il senato raduna il popolo a suon di trombe in piazza et quivi, alla ren-
ghiera de' signori antiani, fece bandire la lega fatta fra il papa, li signori Venetiani, il duca
di Milano, il signor Ludovico duca di Barri govematore del duca, di che si fece fare per 5
h »ri la citti grande alle'grezza con fuochi, campane, trombe et giuochT dilettevoli. Ma prima che
ne uacisae il mese di maggio, il papa si lev6 via dalla detta lega et si confeder6 con il re di
Napoli et con Fiorentini.
In questi giorni si finisce rornamento della torre deU'orologio, cio^ la cupola coperta
di piombo sostenuta da 8 colonne di macigno con il corridore d'intorno. 10
Vedendo il signor Ludovico Sforza duca di Barri la gran fortuna di Giovanni Bentivogli,
che govemava Bologna come ne fosse vero et legittimo signore, giudic6 che, havendolo a'
suoi voti, poteva vivere sicuro da ogni insidia de' Fiorentini et da altri signori; si forzava
tenerlo obbligato al duca, et percib lo cre6 capitano di tutti li suoi soldati di qua dal Po con
buonissimo stipendio, et li mand6 lo stendardo del capitanato alli 27 d'aprile. Gik haveva inteso 15
il signor Giovanni che era stato creato capitano et che li mandavano lo stendardo, et perci6
dispose frattanto di fare una bella mostra di gente d'armi neiraccettar il detto stendardo,
per mostrare quanto egli nella cittk poteva et per sua gloria. Giunto adunque Jacomello
ambasciatore del duca di Milano con lo stendardo, dispose il signor Giovanni al riceverlo
solennemente il giorno seguente, et fece intendere a tutti li squadroni, conduttieri et capitani 20
di fanteria fossero a ordine la mattina con le lor squadre et bandiere. II che fu fatto ; et la
mattina venne Giovanni et le ordin6 secondo dovevano procedere, le quali ordinate, le lasci6,
imponendoli che Taspettassero. Et pigliando alquanti capi di squadra, and6 alla chiesa di
san Petronio, ove si trovava Luigi Capra vicelegato, li signori antiani et confaloniere di
ginstitia et H confalonieri del popolo, il protonotario Bentivogli, il collegio de' dottori et 25
tutti li magistrati della cittk con tutta la nobiltk di essa et popolo. Et giunto nella chiesa
Giovanni, si cant6 una solenne messa per il vescovo suffraganeo; et finita, fu benedetto il
detto stendardo fatto alla ducale di oro et di argento. Allora Jacomello, ambasciator del
duca, et Francesco Tranchedino, refferendario per il detto duca in Bologrna, si levarono in
piedi et passarono al vescovo, et pigliando il detto stendardo, con riverenza Tappresento- 30
rono a Giovanni da parte del duca con ornate parole, mostrandogli Taffettione che il duca
li jjorta et quanto stima la sua fede. L'accett6 Giovanni, rendendogl: gratie infinite, et uso
anch'egli bellissime parole, offerendo se stesso, li figli et la robba a servigio del duca et
del fratello et govematore. Poi levatosi in piedi, consign^ lo stendardo a Carlo degl' Ingrati
suo conduttiero, dicendogli : " Tieni questo stendardo, ed entrando in battaglia fa ogni cosa 35
' per riservarlo illeso da' nemici , . Poi tutti levati in piedi accompagnarono Giovanni armato
insino alla porta della chiesa, a suono di trombe e di piffari. Et entrando alla piazza, fu dato il
fuoco ad una girandola nel mezzo della piazza et a molte spingarde, et da ogni parte udivansi
le voci : " Sega, sega ,. Hor gionto al fine delle scale di San Petronio, sali a cavallo con tutti
li squadroni, lasciando Carlo con lo stendardo in San Petronio. Ora Giovanni ritom6 al mer- 40
cato, et fece passare li soldati per la via di Galliera alla piazza ordinatamente tutti armati,
et con la divisa de' Bentivogli, et in particolare le calze, sendo tutti calzati a simile divisa,
ciofe una calza rossa et verde et Taltra tutta azzurra, suonando le campane, trombe, piffari,
oltre il rimbombo delle spingarde et archibusi; cosl andarono tutti li soldati in 19 squadre.
Precedeva prima un moro a cavallo con 4 mori alla staffa spargendo da ogni lato questi 45
versi stampati:
/a. Domino D. Jo. Bentivolo ViceconUti de Aragonia ducali artnor. Gubernatori, Andreas
Magnanus.
^*** Tja martial virtu, che in te s'awrva,
£ chc fer tutto il mondo gia risuona, 50
[A. 1493] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 27 1
Ha fosto sul tuo crin ricca corona,
Da far tua gloria ancor miWanni viva.
£ far che ognun di te o canti, o scriva,
non d^altri, che di te -piu si ragiona,
5 e del vessil ch'il Moro hoggi ti dona
Per far tua stir-pe et la mia ■patria diva.
Godi, Bologna, e tu, fo-pol potente,
d'un tal signor, che per donarti fama
et pace eterna, ha preso il baston cToro,
10 Ne d'ahro, che d'honor sua vita brama.
Odi, che sin al cielo et qui si sente:
" Sega, sega „ gridar et " Moro, Moro ,.
Prima squadra, galluppi a cavallo con lance et bandirole circa 300. Seconda squadra,
proviaionati a piedi ben armati con corracine, celadoni, gorzarini, falde, rotelle et parte-
15 giane 200. Terza squadra, provisionati a piedi con ronche similmente armati numero 200.
Quarta squadra, provisionati targonieri a piedi ottimamente armati di corrazine, falde, fiancali,
amesi, schinieri, celate con la spada, havendo ciascuno di essi avanti un ragazzo con un targone
lavorato ad oro et altri lavorati riccamente con perle numero 100. Quinta squadra, lanzaroli
a piedi bene armati con le corrazzine, falde, garzarini et celate numero 200. Sesta squadra,
20 ballestrieri a piedi ben armati con corrazzine, celadoni et gorzarini 200. Settima squadra,
con tamburino, schioppettieri ad una livrea todesca 100. Ottava squadra, con il trombetta,
contestabili et capi de' provisionati a cavallo bene armati con barde dorate con le rotellette
et partigiane in mano 50. Nona squadra, con il trombetfa innanzi, stradiotti con zubbe divi-
sate di seta alla divisa de' Bentivogli sopra gagliardi cavalli, gioveni nobili della citth 160,
25 de' quali era capo Alessandro Bentivoglio. Decima squadra, con il trombetta, ballestrieri a
cavallo ottimamente armati 200, de' quali era capo Ermesse Bentivoglio. Undecima squadra,
con il tamburiiio proviaionati a cavallo con corazzine, falde, gorzarini, celate, targhette al-
Tarzone riccamente addobbati, tutti gioveni nobili della cittk, numero 300, de' quali era capo
Annibale Bentivoglio. Duodecima squadra, con gran numero di trombetti. Seguitava il signor
30 Giovanni Bentivoglio con questo ordine, cio6: Prima andavano avanti 12 camerieri sopra bel-
lissimi cavalli con barde dorate, giupponi d'argento et giornee di seta alla divisa de' Benti-
vogli ricamate d'oro et d'argento con tremolanti e scagliette; seguiva poi Giovanni tutto
armato sopra un bellissimo corsiero con una sopravesta d'oro; dietro lui venivano 22 huomini
armati con ricche sopraveste di oro et di argento con le barde dorate.
35 Giunto Giovanni avanti la porta di San Petronio, ove era Carlo con lo stendardo, se gli
presentb Alessandro dalla Volta prior del senato, et li presentb un bellissimo et forte cavallo
con la sopraveste di panno d'oro riccio di valore di ducati 400 a nome del senato : il quale,
scendendo da cavallo, sali sopra di quello dal senato donatogli, et sendo raccolto fra li due
ambasciatori ducali, andando avanti di lui Carlo con lo stendardo seguito da altri armati, se-
40 guitandolo lui il conte NicoI6 Rangone capitano de' Bolognesi con due squadre d'huomini
d'arme et con due altre squadre di lanze spezzate, et poi il signor Gilberto de' Pii condut-
tiero de' soldati bolognesi per retroguardia con tre altre squadre.' Con questo ordine pas- p. jio
sarono per tutta la cittk et poi si ridussero al palaggio di Giovanni, dove fermatisi insino
che fu posto lo stendardo alle finestre del palagio, egli scese da cavallo nella porta del suo
45 palaggio, et fece cavaliere aurato Poeta de' Poeti.
Fu riputata queata mostra una delle pifi belle cose che mai fossero state vedute in Bologna
a memoria d'liuomo. i''ece poi Giovanni un bellissimo convito agli ambasciatori, capitani,
272 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1493)
•quadrieri, cavaHeri et gentilhuomini; et finito il convito, don6 a Giacomello 500 docati d'oro
con una ve«te di drappo d'argento, et a due suoi compagni drappo cremisino per fare un
giuppone per ciascuno. II qual Giacomello M a seguente si parti per ritomare al duca,
Giunge un ambasciatore di Spagna con 100 gentilhuomini tutti sopra le mule; fu alli 11
di maggio. Andavano a Roma per il re cattolico et la regina a rallegrarsi col pontefice della 5
■ua gran dignitk. Furono honoretolmente dalla citti ricevuti. Portavano con eaai loro aei
pezzi di razzi di tanta bellezza, che era cosa maravigliosa di vederli, con una credenza di
belHssimi vasi d'argento di grandissimo valore; stettero due giorni in Bologna.
II Benato fa fare un belliaaimo baldacchino di broccato d'oro per portare sopra la santis-
■ima imagine della mndre di Dio dipinta da san Luca; et fu finito alli 13 di majjfio, et si 10
port6 alle tre processioni delle rogationi
AIH 16 di maggio, sendo stato addimandato il signor Giovanni a Ferrara ad un conaigUo
che si doveva fare, dove havevano ad intervenire molti prencipi d'Italia, egli si parti con
Alesaandro il figliuolo, Ludovico da San Piero, Bartolomeo Felicini, Carlo Ingrati et con
molti altri gentilhuomini. Dove anco si trov6 il aignor Ludovico Sforza duca di Barri et 15
governatore del duca di Milano, gli ambaaciatori della signoria di Venetia et il marchese di
Mantova; et tutti furono a stretti ragionamenti con il duca di Ferrara.
Cosl seguitando il ragionamento, deliber6 il signor Ludovico di fare uccidere Giovanni
Bentivogli, havendo di gik data impositione ad uno de' suoi, che nel lavar le mani per entrare
a mensa, le gettasse il capo a piedi. Ma non voUe egU per6 far esaeguire il fatto, se prima 20
non ne parlava con il duca di Ferrara per esser in casa sua, et perci6 conferi il fatto seco
et Tordine dato. II duca, benchfe questo gU spiacesse, non hebbe per6 ardire di contradirgH ;
et pur bramoso di vietare cosi scelerato ordine, conferi il tutto con il marchese di Mantua,
il quale, sendo libero di Ungua, senza veruno rispetto, lo fece intendere a Giovanni; il quale
con prestezza, quanto piii pot^, si partl via, et se ne ritom6 a Bologna, et salv6 cori la vita; 25
et il disegno del signor Ludovico re8t6 vano. Per qual cagione facease questo Ludovico non
A sa per certo anco.
Li notari sono posti a tenere ragione sotto il palazzo del podestk, dove fecero li banchi
nuovi a dui per banco; et ciascuno haveva il luogo suo che potevasi serrare et starsi sicuro.
Si fanno li modioni del corridore della torre deirhorologio, et si getta una nuova campana 30
di libre 6000; et 6 posta su il primo di giugno sopra la detta torre; e fu buona.
II cardinale Santa Marja in Portico venetiano giunge in Bologna, et con debito honore
6 dalla cittk ricevuto; alIoggi6 nel vescovado, poi il dl seguente pass6 a Modena.
Si radunano li pennacchini et determinano non volere ricevere panni dalH mercanti per
loro mercede perchfc gli eran istimati di maggior prezzo che non valevano. Et fecero tra 35
di loro alcuni capitoU, che dal senato poi gU furono confirmati; et perci6 alli 6 di ^ugno,
/. jtt che fu la' processione del Corpo di Christo, essi, siccome le altre compagnie, si radunarono
insieme.
AUi 19 giunge in Bologna il marchese di Mantua con il signor Giovanni il frateUo a
visitare la sua sposa. Et fatta la festa di san Raffaele, pass6 a Fiorenza, restando Giovanni 40
11 frateUo.
AUi 19 pure di agosto Federico imperatore, poich6 hebbe imperato piu di quarant'anni,
morl ; per la qual nuova la cittk molto si afflisse. Et poscia in luogo suo fu eletto Massimi-
liano suo figliolo.
AU'uItimo di agosto vicino a Bergamo 4 migUa, per cagione di gran pioggia, si apre un 45
monte, di dove n'e8ce grandissima copia d'acqua, la quale and6 a porre capo nel fiume
Brembo. II quale cresc^ oltre a 25 braccia in alto, che allag6 tutta la valle, per la quale
il detto fiume passa, dove habitavano da 5000 persone; le quali alla sprovista dal diluvio del-
1'acqua sopragionti, nh potendo fu^ire, ve ne morirono da 2000, et 600 si salvarono sopra
un ponte, che era sopra il detto fiume ; ma poco vi furono sicuri, percioch^ la f orza deU'acqua 50
[AA. 1493-1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 273
urtando il detto ponte, lo rovm6, et tutti quei che vi erano sopra si affogorno, eccetto 20
che si salvarono sopra un tronco di pilastro di detto ponte; dove stettero tre giomi senza
mangiare con grandissimo spavento. Assai anche si salvarono sopra gli arbori. Insomma
fece innumerabili mali; et cessata dett'acqua, si trov6 un grandissimo numero di persone
' morte.
II signor Giovanni Bentivogli alH 19 settembre d?i campo franco a Bemardino dal Guanto
mantovano et ad uno spagnuolo ; li quali il di di carnevale nel mercato appresentati in camicia
con spada et brochiero vennero a battaglia, et sendo amendue feriti, Giovanni vi si trap-
i| pose, ne piti oltre gli lascib seguitare, et li fece far pace insieme.
10 Andrea Zocchini passa a Rimini a trovare Luigi Vinitiani, dove anco era Jeronimo
cognominato Santino figh*olo di maestro Pietro Calzolaro bolognese, tutti tre banditi da
Bologna, et trattano fra di loro per ritornare a Bologna di uccidere uno de' Malvezzi, sapendo
essi che per tale omicidio otterrebbono gratia di ritomare alla patria. Et fatto il consigHo,
vengono a Cesena, dove habitava Antonio Malvezzi, et Tuccisero nella chiesa di san FrancescO
15 essendo a messa, poi si fuggirono fuore della cittk. I! che dal senato inteso, subito vi manda-
rono dietro alquanti ballestrieri a cavallo et molti a piedi, et trovatili, volendoli pigliare, si
misero alla difesa, et furono tutti tre uccisi. Poi gli troncarono il capo, et postili sopra le
aste, gli portorono alla cittk, ponendo il capo di Luigi alla porta che guarda verso Rimini,
quelia di Andrea alle Bollette et quella di Jeronimo a l'horologio.
20 A di 24 di settembre cominciano a suonare le hore deirhorologio sul canto del palazzo.
Leonora duchessa di Ferrara s'inferma, et Giovanni la manda a visitare per Cristoforo
dal Poggio suo segretario ; et piii aggravandola la infermit^, le manda Annibale, il qual
giunto et essendo molto aggravata, alli 22 di ottobbre si muore. Et il senato, intendendo la sua
morte, alli 27 vi manda Alessandro dalla Volta a condolersi con il duca. Poi alli 31 vi aiid6
25 il signor Giovanni con Giovanni Marsili, Carlo degl'Ingrati et molti altri gentilhuomini tutti
vesliti a negro; et assai si condolsero col duca, et poscia ritornarono a Bologna.
Parendo ad Agamenone Musotto di esser poco istimato dalla fattione de' Bentivogli, per
esser stato partecipe del trattato de' Malvezzi, procur6 di tornare a Roma per senatore, il
che facilmente ottenne dal pontefice. Et perci6 alli 5 di novembre, sendosi riconciliato con
30 Giovanni, si parti da Bo'logna con 8 ballestrieri a cavallo consignatili dal signor Giovanni p. 3"
per sua sicurezza insino a Fiorenza.
Alli 5 di decembre viene a Bologna Violante moglie del signor Pandolfo Malatesti, la
quale fu incontrata dal signor Annibale et da Alessandro suoi fratelli, il conte Nicol6 Ran-
gone, il signor Gilberto Pii, Lucretia, Laura, Ippolita tutte de' Bentivogli con molte altre gentil-
35 donne bologneai et gentilhuomini ; et ricevuta con grande allegrezza, fu accompagnata al palag-
gio ove era il signor Giovanni et Ginevra. Et il dJ seguente giunse il signor Pandolfo suo
marito; stettero molti giorni in allegrezza et in festa.
Jeronimo Zanettino dottore eccellentissimo se ne passa in pace alPaltra vita, et h sepolto
nel chiostro de' frati di San Domenico.
40 Anno di Cristo 1494. — Si fanno li magistrati della cittk secondo il solito. Carlo Maschi
dArimino potestk di Bologna.
II senato delibera, per opportunitk della citth, di fare che si possa navigare il canale di
Reno, cominciando dalle porte della cittk insino al fiume Po, per condurre le mercantie et
altre cose secondo il bisogno. Et per far ci6, gik molto tempo havevano condotto da Milano
15 un perito ingegniero per esseguire que8t'opra. 11 quale havendo, dopo molte spese et longa
fatica di due anni, per alcuni sostegni fatti, condotta Topra al desiato fine, alli 8 di gennaro
fece bandire come alli 10 dovesse tutto il clero con le compagnie delle arti et con tutto il
popolo andare processionalmente alla porta di Galliera per benedire le navi, che verreljbono
primieramente al Porto Nuovo. Et cosi si fece la mattina assignata. Et il signor Giovanni,
T. XXXUI, p. I ~ iS.
274 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1494]
•alito a cavallo col si^or di Rimini, il conte Nicol6 Ranjrone, il signor Gilberto de' Pii
generi «uoi, Annibale, Antonio Galeazzo protonotario, Alessandro, ErmeMe suoi figlioli, Andrea
degringrati, Ludovico da San Piero, Poeta de' Poeti, Tomaso Montecalvi cavallieri et sena-
tori, Francesco Bianchetti, Aleaaio degrOrsi, Gasparo Bargellini, Mino de' Russi, Ludovico
de* Bianchi, Alessandro dalla VoUa, Alberto di Caatello, Giovanni Francesco Aldrovandi, il 5
conte Ercole Bentivogli senatori, con raolti altri geiitilhuomini et cavallieri, et cavaicarono
a Corteaella. Et quivi trovarono un burchio detto bucentoro fatto per comandamento di
Giovanni addobbato molto nobilmente per potervi stare con gran comodith et esser portato,
et sopra ciascun catitone vi era una bandiera con l'anne del duca di Milano, del p>opolo
di Bologna et In sega. Et in detto bucintoro entr6 Giovanni con la compagnia et con trombe 10
et piffari, sonando et facendo allegrezza; et postovi li cavalli, tiravano il naviglio verso la
cittk. Et mentre ci6 si faceva, pass6 in processione il chericato col il signor vicelegato et
signori antiani et confaloniere di giustitia et confallonieri del popolo con li loro confalloni
spiegati et con le arti et tutto il popolo alla porta di Galliera, ove fuori di quella era fatto
sopra il canale un alto palco adobbato di panni arazzi, dove sali il vicelegato con gFaltri 15
magistrati. Et quivi ordinatamente disposti, essendovi il vescovo suffraganeo apparato con la
mitra in capo, ecco che cominciarono a giungere in porto alquunti burchi: fra le quali alcune
erano cariche di mercantia et altre di huomini con suoni di vari stromenti et con gridi che
salivano al cielo " Sega, sega^. I quali giunti in porto, si fermarono con bellissimo ordine;
poi comparve il bucentoro con Giovanni et la detta nobile compagnia con trombetti et piffari 20
che sonavano et dentro et su la riva del canale. Giunto il bucentoro vicino al palco, ove
era il vescovo, fatto silentio, egli benedisse il bucentoro con tutti gKaltri navili, et poscia
bened) Tacqua. II che fatto, subito il clero inton6 il Te Deum laudamus, dando alla fine
/. fij nelle' trombe et altri stromenti rausicali. Et cosl cantando et sonando si ritorn6 la proces-
«one a dietro alla chiesa di san Pietro, sonando tutte le campane della citti per tutto il 25
giorno, et tenetidosi chiuse le botteghe, havendo il popolo di ci6 gran contentezza.
Furono gettati molti versi per la cittk applaudendo a Giovanni per questo Navilio, et fra
gKaltri ne furono raandati alcuni a Jacomo dal Poggio, che le croniche di Bologna scriveva,
et cori dicevano:
Vig-iU essendo semfre e sitibondo 30
AWornamento, alla felicitade
Di nostra Patria, e ancor tranquillitade
n signor nostro Giovanni secondo
D^ Bentivogli, -prencife giocondo
Piu ch'alatn altro in qualsivoglia etade, 35
Prima d forse con sua gran bontade
Pace et giustitia, chc manticne il mondo.
Pria di Bologna tenne il frincifato
Poi ci illustrb (tinnumeri edifici
Bt ornamenti (fetema memoria; 40
Hora ct accresce fer maggiore ornato
Navigi et forto, santi benefici
Che sono alla citta con trionfo et gloria.
Et tu che scrivi historia,
Ricordati ch'egli i di gran frudenza, 45
£t sofra ogni altro egU h di grata audiensa.
Fu fatta questa opera del Naviglio de' danari pagati dalli drappieri in qnesto modo, che
ogni pezza di panno, che si faceva per tre anni, se era di 70 in su pagava soldi 10 et di 70
in giii soldi 5 ; et era depositario di questi danari Francesco Boccadiferro et Pietro Lanarolo.
[A. 1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 275
Fu quest'opera del Naviglio per alcun tempo usata, ma poi, vedendo esser maggior la
spesa che il guadagno, per cagione delli sostegni, dove bisognava mantenerli con grandissima
spesa, fu abbandonata; et cosi si cominci6 ad andare a navicare le navi a Cortesella, come
anco al presente si fa.
5 Gionge la sera al Bentivoglio per barca una degna compagnia di signori et cavallieri
mandati dal signor Giovanni Gonzaga fratello del marcbese di Mantua per condurre a Mantua
Laura figliuola del signor Giovanni sua sposa, et furono questi: II conte Giovanni Pietro da
Nuvolara, Giovanni Pietro de' Gonzaga, Ludovico degl'Usberti, Cristoforo da Castiglione, Ales-
sandro de' Gonzaga Francesco da Sez?;a, Baldino Scaranfo, Antonio Scaranfo, Eliseo Berraggi,
10 Francesco da Gazzo, Francesco Pavese, Ludovico da NapoH scalco. Erano in tutti 120 persone.
Giunti al Bentivoglio, honoratamente furono ricevuti da Carlo degl*Ingrati, quivi di prima
mandato dal signor Giovanni ad apparecchiare il tutto per alloggiarli. Poi il giomo seguente
per nave gionsero al Porto Nuovo, dove si trov6 Giovanni, il signore di Rimini et Annibale
con H fratelli, accompagnati dalla nobiM della citth con gentid'arme: et scesi in terra sali-
15 rono a cavallo, et con le trombe andati alla piazza, se ne passarono al palagio di Giovanni ad
alloggiare. Furono dalla citt<\ fatti molti presenti al signor Giovanni per questa festa. Poi
il giorno seguente con gran pompa andarono gli ambasciatori, accompagnati da Giovanni et
dal signore di Rimini et figliuoli et da gran nobiltk, ad udire la messa a San Petronio; et
doppo il desinare et il restante del giomo si consum6 in balli, giuochi et allegrezza. II lunedi
20 li signori antiani, con tutto il senato et li detti ambasciatori,' andarono alla chiesa di san Pe- p. jn
tronio, ove si fece la rappresentatione della Vita di 8ant'Eu8tachio, fatta ad instanza di Antonio
Galeazzo protonotario, et fu bellissima festa.
II martedi seguente, che fu alli 13, ordinate tutte le cose per condurre la sposa a Mantova,
fatta una superbissima coUatione, la sposa chiese licenza al padre et alla madre; la quale
-'3 ottenuta, sali sopra un bianco cavallo omato di panno d'oro ricchissimamente addobbata di
panni d'oro, di perle et di pietre pretiose, essendole dati in compagnia insino al Porto le
infrascritte gentildonne: Lucretia moglie d'Anniba1e, Isotta Pepoli, Giulia Bentivogli, Isabetta
Barzellina, Laura de' Lignani, Francesca dal Poggio. Huomini che Taccompagnarono: Anni-
bale et Alessandro fratelH Bentivogli, il conte Nicol6 Rangone, il signor Gilberto Pii, il conte
3U Guido Pepoli, i1 conte Ercole Bentivogli, Salustio Guidotti, Alemanno Bianchetti, Alessandro
da Lignano, Ercole Felicini, Galasso da Carpi, Cristofano dal Poggio secretario, Petronio
Ballacini scalco. Fu 1a detta sposa condutta per la piazza et poi per Galiera al Porto, ov'era
apparechiato il bucentoro. Et smontata da cavallo, et presa licenza dalle gentildonne, si
parti con Annibale et con graltri gentilhuomini, che erano in tutto 130, et con esso lei pas-
35 sarono a Mantova con gran trionfo.
Intendendo il signor Giovanni che il signor Giovanni Sforza signor di Pesaro haveva
pigliato per moglie Lucretia figliola di PP. Alessandro, mand6 a presentargli per Vincenzo
Budriolo, fu alli 19, una pace di argento di valore di 300 ducati.
Ferdinando re di Napoli muore, et Alfonso il figliolo secondo di questo nome k salutato
4U re. II che da Giovanni inteso, tosto vi mand6 Cristofano dal Poggio a condolersi della morte
del re suo padre, et poi a rallegrarsi della sua felice assontione.
AUi 9 di febbraro si parte da Bologna il signor di Rimini con la sua consorte Violante,
et pa886 a Rimini.
Finito il camevale con feste et giuochi, il senato fa ristorare le fosse della cittJi, le quali
15 per la maggior parte erano riempiute di terra; laonde ne consignarono alli communi la parte
loro. Kt cosl alli 3 di marzo si cominciorao a cavare allargandole di piii che non erano.
II signor Marco de' Pii muore, padre del signor Gilberto; fu alli 22 suddetto. Per 11
che Giovanni raand6 al suo genero Carlo Tngrati a condolersi della morte del suo padre: era
vestito di negro con tutta la sua compagnia.
1-4. Hel margi*e srms/ro fostilla a stampa (sei lineette): Canale Navllio condotto in Bologna a spese de'
drappieri — 5-8. segno d'attenxio>te nel margine siHtstro
37^ HISTORIA DI BOLOGNA lA. i494|
Glunge a Bolopna Giovanni cardinale franceite, ch*era abbate dl San Dionisio et oratore
del re di Francia, uno delli 1 2 creati da papa Alewandro nella «econda creatione, che andava
a Roma per il capello. Fu alli 7 di aprile et fu dalla nobiltk della cittk incontrato alla
porta di San Felice insleme con Giovanni et U mapstrati; allopgib nel palazzo de' signori;
haveva in aua compagnla 30 cavalli. Tl giorno seguente p&mb alla Madonna del montc il 5
detto cardinale accompacfnato da tutti li magirtrati et nobiltk et deninb quivi; et dopo il
deainare si partl per Roma. Et il senato pH fece provedere di ogni coaa, mentre paas6 aul
territorio di Bologna.
E da sapere in qucsto Inogo come Carlo ottavo re di Franza, parendogli havere giurisdi-
tione nel reame di Napoli per successione del re Rainerio, ancora sendor^li p>er8ua80 da 10
Lodovico Sforza duca di Milano, deliberb di passare sopra NapoH, et d'indi cacciare Alfonso
nuovo re saUitato. Et havendo dato ordine al suo disegno, mand6 un ambasciatore al senato
di Bologna a chiederlt il passo per potere liberamente passare a tale impresa, che fu alH 27
di aprile, con tutto il suo essercito. Fu risposto airambasciatore, che questa cosa non ap-
parteneva loro, ma al pontefice, per esser suoi sudditi; et condotto dal vicelegato chc ter.eva 15
/ jis il luofjo del 'papa, gli fu IMstesso risposto. Partissi Vambasciatore francese con questa risposta-
Ora sendo fatto intendere la petitione del re di Francia dal senato et dal luogotenentc
al pontefice, egH a modo niuno si contentb se gli concedesse il passo; et perci6 scrisse a
Giovanni, sapendo che il tutto da lui dipendeva, che volesse star saldo et fermo, perchfe egli
era per farli cosa molto grata; et che non dubitasse di patirne cosa alcuna, perciochfe egli 2it
era confederato con il re di Napoli, con i Fiorentini et con li signori della Romagna, con
tal ordine, che sarebbero sufficienti non solamente da difendersi dal re di Francia et dal
duca di Milano, ma anco da combattere con loro et di superarli. Et acciochfe pid animosa-
mente Giovanni stesse saldo in questa opinione, gli mand6 le bolle, come !e prometteva il
capel rosso per Antonio Galeazzo i1 figliuolo, et lo dichiarava cardinale con patto per6 ch'egli 25
stesse fermo contro il re di Francia, et caso che egli si mutasse d'opinione, non voleva
che le dette boUe havessero effetto alcuno. Iiitesa Giovanni la volontk del papa, et riccvute
le bolle del cardinalato, temendo il senato di qualche male, fecero consiglio di provedere
alle cose della cittk di quanto era necessario, acciochfe non vi si trapponesse qualche disor-
dine. Et cosl fecero fare le rivellini fuore la porta di San Felice, di San Mamolo, di stri 30
Castiglioni, di strJi San Stefano, di strh San Donato, a maggior sicurezza della cittJl.
Alli 30 del detto, mentre si fortifica la citth, giunge in Bologna la signora Isabella consorte
del marchese di Mantua vestita di negro per la morte del re Femando, la quale veniva dal
Loreto. Fu da Giovanni padre et da' figloli et da molti gentilhuomini incontrata; alloggi6 nel
palaggio del signor Giovanni. 35
La mattina segente, che fu il primo di maggio, ella fu condotta da Ginevra et da moltc
altre gentildonne ad udir la messa in San Petronio; et finita, ella usci dal tempio et si ferm6 su
le scale avanti la chiesa, et volle vedere Tentrata del nuovo gonfalloniere di giustitia con li
signori antiani al palagio, et di poi 1a mostra de' soldati; di che ella ne prese gran piacere.
II dopo desinare fu condotta dal signor Giovanni a San Domenico a visitare la sepoltura 40
di detto santo et poi a San Francesco ed alli tilatoi, di che rimasc maravigliosa et stupefatta,
vedendo tanto gran magistero; poi il 3 dl di maggio si parti.
Li frati di San Francesco alli 17 di maggio fanno il loro capitolo generale in Boiogna;
furono frati 476.
Avvisato il senato che Carlo si era posto a ordine per passare in Italia et andare a 45
Napoli, pensava a tutte le cose per provedere alla salvezza della cittk et del suo territorio;
laonde fece fare li palancati intomo le castella et cavare le fosse, et fornire di ogni cosa neces-
saria le rocche per difendersi et offendere ; et f ra graltri giudicando essi il castel di Arzele
esser molto debole, vi fecero fare quattro bastioni, uno per ciaFcui o angoio, et il fortificarono.
Di nnovo il re di Francia manda a chiedere al senato il passo; et gli 6 conceduto 50
lA. 1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 277
a suasione del signor Ludovico Sforza governatore del duca di Milano, temendo il senato
di patir peggio se lo negavano.
Conceduto il passo liberamente al re, parve al signor Ludovico per maggior fermezza
delia cosa di mandare a Bologna Guido Antonio arcivescovo di Milano; il quale alli 21 di
5 giugno con bellissima compagnia giunse in Bologna. AUoggio nel vescovato, et fu presentato
dal senato di farina, vino, spelta, fieno, cera, vitelli et altre simili cose: et alli 23 quattro
senatori con li macieri avanti il condussero in palagio, perclie volle visitare gli signori antiani
con tutto il senato, et salutati da parte del duca di Milano, gli essortb ad esser costanti nella
data fede all'ambasciatore del re di Francia; et ' liavuto di nuovo buone provisioni, se ne p- 3'6
10 ritorn6 al vescovato, dove stette insino alli 19 d'agosto. Et poi passb al convento di san Fran-
cesco, perch^ nel vescovato si aspettava il patriarcha fratello di Giuliano dalla Rovere cardinale
vescovo di Bologna; ma poi non venne et cosi Tarcivescovo di nuovo venne ad habitare nel
vescovato, dove stette insino al secondo gionio dinovembre; poi si parti.
AUi 28 di giugno gionse nel territorio di Bologna il conte Guido Gonzaga conduttiero
15 del conte di Pittigliano capitano della Chiesa con due squadre di gente d'armi per passare
in Romagna.
Era gik venuto il re in Italia con Tessercito, et haveva cominciato a mandare avanti
li soldati; et alli 3 di agosto vennero nel territorio di Bologna 45 squadre di cavalli bardati,
parte del re di Francia et parte italiani del duca di Milano. Alloggiarono fuore della porta
20 di strk San Vitale; laonde tutto il popolo, pigliando Tarme, andarono al palagio del signor Gio-
vanni et stettero quivi vigilanti, temendo di qualche novitk. La mattina seguente si partirono
et. passarono alla Centonara et poi a Cantalovo del territorio d'Imola; et andati li saccomani
a pigliare strame per li cavalli ad una cassina della signora di Forli et d'Imola, fece dar
segno agrimolesi, li quali uscendo fuore con Tarme, gli tolsero li cavalli. II che da' soldati
25 inteso, trascorsero ogni cosa saccheggiando insino alla citta; dove fecero grosso bottino di
huomini et di bestiami.
AUi 27 detto nuovaraente giungono nel Bolognese 5U0 cavalU bardati francesi, li quali
seguitarono gU altri, passando in quello d'ImoIa, Poi il giorno seguente giunsero 900 cavalH
francesi fra ballestrieri et schiopetlieri, et essi parimente seguitarono gli altri; et cosl di
30 mano in mano ne passarono deglaltri insino alli 4 di settembre ; li quali f ra tutti furono 2000
cavalli fra huomini d'arme, ballestrieri et schiopettieri francesi, beiie ad ordine di ogni cosa.
AIU 2 di settembre Ludovico da San Pietro senatore muore; et in suo luogo entra Jero-
nimo il figliolo dottore che rinonti6 li beneficl et il protonotariato, che haveva, al suo fratello.
Occorre in questi giorni a Castel Franco clie, sendo alli 2 settembre alloggiati alquanti
35 Francesi in quella hostaria, et dopo Thavere mangiato vei>endo con Thoste a differenza del pa-
gamento, dopo alcune parole in francese, cavando Tarme feri nno de' delti hosti. Intendendo
questo, tre fratelii del detto hoste corsero qui con Tarme et uccisero il detto francese; dove
che levato gran romore, vi concorsero molti contadini che quivi erano, facendovisi quel giorno
il mercato, ct uccisero 5 altri Francesi et li Francesi uccisero tre Italiani, fra i quali era Lanzano
40 huomo d'arme del signor Giovanni, 11 quale fu ammazzato perch^, vedendo li detti Francesi
con li Italiani alle mani, fece disegno di un cavallo de' detti Francesi et havendolo pigliato
per saUrvi sopra, fu percosso da un francese et cadde morto. Mentre che era questo tumulto,
sopragionse il signor Gilberlo Pii, che ne veniva da Carpi, et trappostosi in questo tumulto,
li parti d'assieme, ne piu oltre si pass^. Fu passato ad un francese il capo con una snetta,
45 il quale non istimando la ferita, si condusse a Bologna con il detto passadore. Furono sva-
• ligiati detti Francesi dalli contadini, et gli furono tolti da 40 cavalli. La qual cosa inten-
dendo il senato, molto gli spiacque, et fecero restituire tutte le lor robbe et cavalli.
Mentre che passavano tanti soldati et che erano alle confine di Bologna, che piii oltre non
passavano per esser Catherina Sforza signora di Forli et d'Imola in lega con il papa, il re di
SO NapoU el Fiorentini, il' signore di Faenza contro il re di Francia et del duca di Milano, et e»- >. sn
278 HISTORIA DI BOLOGNA lA- 14941
wndo venuto in Romajiim 51 signor Ferandino duca di Calabria figHolo del re di NapoU con
OTOflso esercito di 00 squadre di gente d'armi et OOtJO lanti, col quale era Annibale condut-
tiero de' Fiorentini, temeva il senato di qualche disordine nella citti, per tanto essercito:
et percib ordinarono buone guardie per tutta la cittk, ciofe che il conte NicoI6 Rangone et
Aleisandro Bentivoglio la notte con le genti d'arme cavalcassero per di dentro d'ogni intorno 5
delle mura della cittk, et l'aitra il signor Giiberto coi. Ermesse Bentivogli. Poi il signor Gio-
vanni dimorava nel suo palaggio, havendo cavalli armati et pedoni per sua guardia, et voleva
che Antonio Galeazzo andasse ogni notte a far la guardia nel palagio de' signori et che Carlo
degringrati cavalcasse con una banda di cavalli et buona compagnia di fanti per la citik,
acciochfe non si levasse alcun tumulto, et levandosi, incontanente il quietassero. Poi ordin6 10
che Antonio Scoffoni, detto dalle Guaine, et Giovanni Battista Cavallina coai la sera come la
mattina dovessero esser insieme con li chiaveri dalle porte, per veder serrare et aprire et calar
giu le saracineflche ; alli quali f ece dare per loro premio 25 ducati per ciascuno dalla camara.
Intendendo il duca di Calabria, che era a Cesena, easer parte deiressercito del re Carlo
passato Bologna, et esser nel territorio d' Imola, si parti per venirli ad atfrontare ; et percib 1 3
venne a Sant*Agatlia nel territorio d'Imola. 11 clie intendendo Ubignino et il conte di Goazza
capitani de' Francesi et delle genti ducali, conoscendo non esser sufRciente ad aspettarlo, si
partl, et passb a Fossa Taliolo per esser in luogo forte et anche per potere havere vettovaglia
per aspettare il restante deiresercito, che fu alli 26 del detto.
Gionse poi Moiipensiero capitano deirantiguardia dell'es8ercito francese con gran numero 20
di soldati bene a ordine, et si uni con ressercito di prima, che si era verso il Po ritirato.
Et il duca di Calabria, intendendo la venuta di questo capitano, si parti da Sant'Agata
alli 10 di ottobre et si ritir6 vicino Faenza. Ora, havendo saputo Monpensier, che il duca di
Calabria si era ritirato, mand6 a Bubano et a Mordano castella della signora d'Imola, et
a forza le pigli6, dove usarono tanta cnideltk in ogni sesso, che peggio non havriano li Turchi 25
fatto, uccidendoli, svergognandoli et conducendo huomiui et donne in servitii, et ogni cosa
ponendo a sacco et a fuoco; fu questo alli 11 del detto.
Udendo la aignora di Forli questa crudeltk, cominci6 a temere le forze loro, laonde si
accord6 con essi ; per il che fu forzato il duca di Calabria ritirarsi a Cesena.
Alli 12 di settembre, havendo Giovanni Beiitivoglio inteso che in Miiano si ritrovava Lucio 30
Malvezzi suo nemico, subito scrisse al signor Lodovico Sforza governatore del duca di
Milano, lo dovesse cacciare dal suo stato. II quale, havuto tale awiso, incontanente lo sfratto
da tutto lo stato; poi scrisse a Giovanni Bentivogli una lettera di questo tenore:
Essetuio la dtspositione nostra inclinata al bene et honorc del magmfico Giovanni Benti-
vogU non altramente che s^ei ci fosse fratello come il teniamo, fer lasciarli ■piii evidente tc- 35
stimonio deWanimo nostro, oitre che habbiamo liceniiato da noi Lutio Malvczzi, fer la pre-
sente li fromettiamo di non ripigUarlo ftu ne l'avi'cnire, ne tmfacciarsi in alcun modo di veruno
deUa casa de' Malvezzi, tth lasciarU cotidurrc con alcuno coUegato o amico nostro, ne hazcrc da
essi alcun favore o aiuto ; et oUre questo frontettiamo di ofcrare che il rcverendissimo car-
dittale Satiseveritto, PiUustrissimo Galeazzo tiostro genero et figUuolo et il conte di Catama, 40
et U aUri fratelU suoi faranno il mcdesimo dt tton tettere alcuno et tton imfacciarsi di essi,
/. its ' tti frestarU alcutt favore, o falese o secreto. Et in testitnonio di qtusta ttostra frotnissionc
sottoscriveremo la freseitte di ttostra frofria mano.
Passa airaltra vita il patriarca abbate di Nonantola et vescovo di Ferrara fratello del
cardinale di San Pietro in Vincola nel monastero di Santo Stefano, di male d^idropisia; fu 45
portato alla chiesa di san Pielro accompagnato il corpo dal senato, et poi fu portato a Fer-
rara al suo vescovato, siccome egli vivendo haveva ordinato.
AUi 16 detto giunge un breve del papa che comanda airarcivescovo di Milano si debba
levar via di Bologna fra termine di 3 giorni et andar fuori del territorio; il quale alli 2 di
novembre si partl. 50
lA. 1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 279
Massimiliano eletto imperatore da' Romani dona a Giovanni Bentivoglio et a' suoi figliuoli
alcuni degni privilegi, quali egli chiama et nomina per parenti antichi. Fra gPaltri privilegi
crea il detto Giovanni et suoi figlioli conti Palatini con autoritk di legitimare bastardi;
Item che il detto con Annibale il figliolo possino creare cavallieri et dottori in qualunque
5 facoltk;
Che Giovanni con tutti li suoi figlioli sieno aggregati nel numero delli consiglieri del
Sacro Imperio, domestici, familiari et comensali continui di sua maestk;
Gli concede Taquila imperiale negra et coronata di oro a quartieri con la sega, et col
cimiero dairaquila predetta sopra l'elmo et scudo;
10 Che Giovanni con tutti li suoi figlioli siano creati nobili conti et membri del Sacro Romano
Imperio, con potestk et facoltk di fare et far fare moneta di ogni metallo in Bologna et
altrove, ove a loro piacera, della lor slampa e cunio nella zecca per loro ordinata ad essalta-
zione della sua famiglia Bentivoglio.
Appariscono i detti privilegi neirinfrascritta bolla sigillata d'oro, e in data de' 19 ot-
15 tobbre di quest'anno:
" Maximilianus divina favente clementia Romanorum Rex semper Augustus, Ungariae,
" Dalraatiae, Greciae etc. Rex, Archidux Austriae, Dux Burgondiae, Lotharingiae, Brabantiae,
" Stiriae, Carinthiae, Carniolae, Limburgiae, Lutzemburgiae et Veldriae, Comes Flandriae in
" Habspurg Tirolis Ferretis in Hiburg Artesii et Burgundiae, Palatinus Haimoniae, Holandiae,
20 " Zelandiae, Namurci et Zustphaniae, Marchio Sacri Romani Imperii et Burgoviae, Lantgravis
" Alsaciae, Dominus Friscae, Marchiae, Sclavonicae, Portusnanonis, Salmarum et Maclimae
" etc. Nobili nostro et imperii sacri fideli dilecto Joanni Bentivolo Bononiensi Equiti ac
" sacri Lateranensis Palatii, Aulaeque nostrae et Imperialis Concistorii Comiti gratiam re-
" giam et omne bonum.
25 " Cum omne sacrae celsitudinis beneficium laudi tribuendum existat, id tamen apprime
" officiosum, reique publicae conveniens, expeditissimumque esse dignoscitur, cum subditos
" qui morum dexteritate, virtutumque gloria prae caeteris commendantur, condigno aliquo
" honore, dignitatisque merito exornat; attendentes itaque praecipuas insignes virtutes tuas,
" et immensa erga nos Sacrumque Romanum Imperium devotionem, te memorandum Joan-
30 " nem Bentivolum et filium tuum Annibalem primogenitum, non per errorem aut improvide,
" sed sano Principum, Comitum, Baronum, procerumque nostrorum et Imperii Sacri fidelium
" dilectorum accedente consilio, motu proprio, ex certa nostra scientia et ex regalis nostrae
" plenitudiiie potestatis, Sacri Lateranensis Palatii, Aulaeque nostrae et Imperialis Consistorii
" Comites facimus, creamus, erigimus, nobilitamus, attoUimus et auctoritate nostra regali gratio- '
35 " sius insignimus decernentes et hoc regali statuentes edicto: quod tu et filius tuus Hannibal
" primogeiiitus ex nunc in antea omnibus privilegiis, iuribus, immunitatibus, honoribus, consue-
" tudinibus et libertatibus frui debeatis et gaudere, quibus caeteri Sacri LateVanensis Palatii p. j-v
" Comites hactenus freti sunt ac potiuntur quomodoHbet consuetudine vel de iure. Valeatis
" etiam et possitis ubicumque locorum per Sacrum Romanum Imperium, et ubilibet locorum
40 " et terrarum facere, creare et ordinare notarios publicos seu tabelliones et iudices ordina-
" rios, et universis personis, quae fide dignae, habiles et idoneae sunt, notariatus, seu tabel-
" lionatus, ordinarii oSicium concedere et dare, ac eos et eorum quemlibet authoritate regali
" de praedictis per pennam et calamarium ac annuli sive bireti traditionem, aliasque, ut moris
" est, investire, dum tamen ad practicam et executionem eiusdem oflicii habiles et idoneoa
45 " inveneritis, super quo vestras conscientias oneramus: dummodo tamen ab ipsis notariis pu-
" blicis, seu tabeliionibus et iudicibus ordinariis per vos et quemlibet vestrum fiendis et or-
* dinandis ut permittitur, et eorum qualibet vice et nomine Sacri Imperii et pro ipso Romano
4-33. Item.... L«teranensis] uh i*gno a ftnna nel margint sinis/re
280 IBSTOKIA Dl BOLOGNA (a. t494|
*Iinp<>rio, debitum fidelitatis recipiatis corporale, et proprium iuramentum in hunc modum
• videlicet: quod enint nobis et Sacro Romano Imperio et omnibus successoribns nostris
• Romanorum Imperatoribus et Regibua legitime intrantibu» tideles, nec unquam erunt in
• consiiio ubi r.ostrum periculum tractetur, sed bonum nostrum et salutem nostram defendent
• et promovebunt, damna nostra pro sua possibilitute evitabunt et avcrtent. Praeterea tam 5
• publica quam privata instrumenta, ullimas voluniates, codicillos, testamenta, quaecumque
• iudiciorum acta, ac omnia et singula, quae illis et cuilibet ip8orum ex debito dictorum
• officiorum facienda occurrerint, vel scribenda iuste, pure, tideliter, omni simulatione, ma-
• chinatione, falsitate et dolo remotis, scribent, legent et facient, non attendendo odium, me-
• tum, pecuniam, munera, aut favores vel alias passiones. Scripturas vero, quas debebunt in 10
• publicam formam redigere, in membranis mundia, non in cartis abrasis, neque papireis tide-
• liter conscribent, legent et facient, causasque hcspitaiium et miserabilium personarum, nec
' non pontes et stratas publicas promovebunt: sententias et dicta testium donec publicata
•fueriiitsub secreto fideliter retinebuni, ac omnia alia et singula recte et iuste facient,
*quae ad dicta otlicia quomodolibet pertiiiebunt consuetudine, vel de iure; quodque huiusmodi 15
" notarii publici, tabelliones et iudices ordinarii per vos seu alterum vestrum creandi et
• tiendi possint per totiim Romanum Imperium, et ubiiibet locorum et terranmj facere, con-
"scribere et publicare contractus, instrumenta, iudicia, testamenta et ultimas voluntates;
• decreta et authoritates interponere in quibuscumque contractibus requirentibus iilas, vel
" illa, ac omnia et singula alia facere, publicare et exercere, quae ad officium notarii pu- 20
• blici, seu tabellionis et iudicis ordinarii, pertinere et spectare noscuntiu:.
* Insuper eadem regali authoritate praedicta, ex certa scientia, motuque simili tibi et filio
" tuo Hannibali primogenito in solidum concedimus et largimur quod possitis et vaieatis, et
" unusquisque veslrum possit et valeat, laturales, bastardos, spurios, manseres, nothos, incestuosos
" copulative, aut disiunctive, et quoscumque alios ex illicito et damnato coitu procreatos tani 25
• presentes, quam absentes, viveniibus vel etiam mortuis eorum pareiitibus, legitimare, illustrium
" tamen Principum, Comitum, Baronum, nobiliumque tiliis dumtaxat exceptis, et eos ad omnia
"iura legitima restituere et reducere, omnemque geniturae maculam penitus abclere, ipsos M
•restituendo ad omnia et singula iura successionum etiam ab intestato cognatorum, bono- "
" rum, honorum digi.itates et ad singulos aclus legitimos, ac si essent de legitimo matrimonio 30
" procreati, dummodo legitimationes huiusmodi per vos fiendae, ut permittitur, non praeiu-
" dicent liliis legitimis; legitimandi cxmi legitimia aequis portionibus suis succedart parentibus
" et agnatis, non obstantibus in praedictis ahquibus legibus et constitutionibus, quibus cavetur
fi. ji" " ut naturales, bastardi, spurii, incestuosi, co'puiative sive disiunctive, vel alii quicumque de
" illicito coitu procreati vel procreandi non possint, nec debeant legitimari sine consensu et 35
" voluntate tiliorum naturalium et iegitimorum, quibus legibus et constitutionibus, et cuilibet
* " ipsanim, volumus expresse de nostra certa scientia derogari, et etiam ron obstantibus in
•praedictis quibuscumque aliis legibus et constitutionibus quibuscumque et quascumque
• clausulas derogatorias habentibus, etiam si tales essent quae deberent exprimi et de eis
" tieri mentio specialis et expressa. Quibus obstantibus vel obstare quomodoiibet valentibus, 40
•in hoc casu, dumtaxat ex certa scientia, et de plenitudine nostrae regalis potestatis ratio-
• nabiliter derogamus et derogatum esse volumus per praesentes.
" Praeterea singularibus gratiarum donis quibus te, Joannes Bentivole, aliis munificum red-
« dere volumus et acceptum ornare cupientes, tibi praefatoque filio tuo Hannibali primogenito
' ut quinquaginta dumtaxat per quoslibet vestrum, qui ea digni censeantur auctoritate, in au- 43
• ratorum equitum seu militum niunerum putabitis adscribendos, eos auctoritate nostra regali
• adscribere, creare et constituere ubilibet locorum et terrarum vobis et cuilibet vestrum li-
" ceat, plenam auctoritatem et potestatem concedimus et impertimus, si, ut consuetudinis est,
• iidem se eos futuros poUicebuntur, qui normam religionemque equitum, seu militum, fide et
• constantia sint observaturi. 50
I
[A. 1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 281
" Decernentes ex nunc, et hoc regali statuentes edicto, quod equites, seu milites, huiusmodi
" per vos seu alterum vestrum creati et instituti deinde ubicumque locorum et terrarum omni-
" bus et singulis exercitiis ac studiis et militaribus artibus, honoribus, officiis, iuribus, insigniis,
* privilegiis, prerogativis et gratiis tam realibus, quam personalibus, sive mixtis, uti, frui
5 " possint et debeant atque gaudere, quibus caeteri nostri et Imperii equites, seu milites,
* utuntur, fruuntur et gaudent, quomodolibet consuetudine, aut de iure, perinde ac si a nobis,
" vel successoribus nostris essent creati vel constituti. Quin etiam volumus ut tu, Joannes,
" et Annibal tilius tuus primogenitus ut supra pro voluntate possitis, et unusquisque vestrum
" possit, quinquaginta dumtaxat homines doctrinis et literis excultos, sive ad iura civilia, sive
10 " ad artes, vel poesim, sive ad medicinas se contulerint, doctoratus dignitate et cingulo,
" laureaeque coronae decoralione ubique locorum ornare et creare; verum sub ea conditione
" ut viri tres eisdem literarum ac disciplinarum generibus imbuti adsint, quoad tieri possit,
' qui loco testium habeantur, alioquin per vos ipsos dumtaxat facere possitis. Hanc autem
* doctorum et poetarum creationem et decorationem iis conditionibus, de quibus in confi-
15 "ciendis creandisque a vobis equitibus supra diximus, intelligi volumus; dum tamen ipsis
" doctoratis et approbatis sive doctorandis et approbandis ad huiusmodi dignitates vos praeio-
" minati in solidum, ut supra, auctoritatem interponendo doctoratus et poetarum insignia per
"annuli subarrationem, birreti ac laureae coronae impositionem, et libri professionis tradi-
" tionem singula singulis debite et congrue referendo et adaptando, veluti Sacri Palatii nostri
20 " et Imperii comites conferatis ilHs tradendo et conferendo auctoritate nostra regia potestatem
" et auctoritatem legendi, docendi, glossendi, componendi et interpretandi auctores et decreta
" interponendi et prestandi et caeteros alios actus doctorales et poeticos f aciendi, exercendi
' et agitandi in omnibus terris et locis. Qui doctores, seu poetae, a vobis et a vestrum
" quolibet ut supra in solidum creati, ordinati et decorati, et quilibet ipsorum ea omnia iura,
25 " privilegia, immunitates, exemptiones, honores, dignitates et praeminentias habeant de eis
"uti et gaudere ac perfrui valeant quas haheat et quibus utuntur, gaudent et perfruuntur
" ac in posterum potientur doctorati, sive doctorandi, Bononiae, Paduae, Papiae, Perusii, Pisis,
" Parisiis, Viennae, Coloniae ac Friburgi, non obstantibus quibus'cumque legibus, constitutio- p. su
' nibus, canonibus, aut statutis, provisionibus, rescriptis, priviiegiis, beneticiis, exemptionibus,
30 'gratiis, indultis, praerogativis, reformationibus, potestatibusque quocumque nomine cen-
"seantur et cuiuscumque vigoris et munitionis existant factis seu faciendis tam per nos
' quam successores nostros, vel per quoscumque Principes, Duces, Marchiones, Comites, uni-
" versitates, collegia doctorum, ac poetarum vel alios dominos seu potestates vel regentes, vel
" per civitatem, vel rectores eius, vel officiaies, generis vel conditionis cuiuscumque, vel quo-
35 ' cumque locorum, vel terrarum, sub quibuscumque clausulis, vel expressione verborum, etiam
" si essent talia de quibus de verbo ad verbum necesse esaet hic fieri specialis mentio, in
' contrarium facientibus; quibus omnibus et singulis, ex certa nostra scientia, animo delibe-
" rato, motu proprio, ac de plenitudine nostrae regalis potestatis derogamus et derogatum esse
' volumus per praesentes, ac si omnibus et aingulis hic in presenti indulto fieret de verbo
40 ' ad verbum mentio specialis et singularis et expressa.
' Verum ut quanto te et familiam tuam honore prosequamur intelligas, primum te ipsum
" Annibalem in omni dote praestantem, Antonium Galeazzum prothonotarium apostolicum rectis-
" simis studiis atque optimis artibus praeditum, Alexandrum, atque Hermetem, qui in quam
* frugem evasuri sint maxima a pueris dederunt documenta, liberos tuos nequaquam extra ma-
I * trimonium natos, consiliarios ac familiares nostros et successores nosiros conimensales conti-
" nuos et domesticos palatii nostri eligimus et assumimus aliorumque talium numero et caetui
" praesentibus aggregamus et ponimus. Quod si consilio vestro uti poterimus nobis iucundia-
' simum erit; sintque insuper ea vobis commoda, atque utilitates, quae illis existunt, qui apud
' nos consiliariorum et commensalium, familiarumque, gravitatem obtinent, volentes et decernen-
pO ' tes etiam quod tam in curia nostra, quam extra ubicumque locorum et terrarum omnibus et
282 HISTORIA DI BOLOGNA [A. 1494]
'^ sini^uHg privilegiis, libertatibus, immunitatibus, honoribus, gratiu, praeminentiis, ezemptioni-
* bufl et induitiR gaudere et |>erfrui debeatlH, quibus caeteri consiliarii, familiares Imperii et
" commensales nostrae regalis Aulae et iiostrorum successorum potiuntur et gaudent, seu po-
" tientur et gaudebunt in futurum quolibet iure, vel consuetudine.
" Nec ea re coiitenti sumus, quin ut signum illud cuius dignitate domus vestra omata est 5
" et hactenus detulistis, scutum scilicet rubri et aurei coloris septem serratis dentibus hinc inde
" per transversum intertextis, reformandum, iiinovaiidum et meliorandum duximus, ac reforma-
" mus, innovamuR et praesentium tenore melioramus, et ut nunc et in perpetuum Imperialem
' Aquilam nigri coloris in aureo campo alis apertis, serraque per utramque alam septem distincta
" auri et rubri coloris dentium per transversum iiitertextorum, cuivis Aquilae capiti corona aurea 10
" insistat quadratis prioris scuti vestri ad rectam partibus, cuius quidcm scuti summo imposita
" galea nigri et aurei coloris phaleris, ac aurea corona decoratum praenomioatae formae Aqui-
" lam pro cono sustineat, prout in medio picturae ministerio artificis clarius cernitur figuratum
" in signum iiostrae nobilitatis pro vestro arbitrio, sive rem militarem exercebitis, sive in rem
" pubUcam vos conferetis, ubique locorum et terrarum, quocumque in actu et exercitio vestro 15
" deferre et gestare, ac pingi et formari facere possitis et valeatis contradictione et impedi-
" mento cessantibus quibuscumque, authoritate nostra regali donamus tibi praefato Joanni Ben-
" tivolo et tiliis descendentibusque tuis legitimis et naturalibus, et elargimur p>er praesentes.
"Caeterum ut tu, Joannes Bentivole, uberrimos regaiis beneficentiae fructus ex tuis virtutibus
" et meritis intelligas percepisse, te et supradictos filios tuos, ex certa nostra scientia, non per iO
" errorem aut improvide, sed sano Principum, Comitum, Baronum, procerumque nostrorum
f.jji "et Imperii' Sacri fidelium dilectorum accedente consilio, motuque proprio et regalis pote-
" statis plenitudine, in praecipuos Nobiles et Sacri Romani Imperii membra elevavimus, erexi-
" mus, sublimavimus, creavimus atque nobilitavimus, prout elevamus, erigimus, creamus et
"sublimamus, decernentes, et hoc regali statuentes edicto: quod vos ut veri et praecipue 25
" Sacri Imperii nobiles et membra omni dignitale, nobilitate, iure, potestate, libertate et
* honore gaudere possitis et frui, quibus alii Sacri Romani Imperii praecipue nobiles, hactenus
" freti sunt et quotidie potiuntur consuetudine, vel de iure.
" Damus quoque et concedimus tibi et filiis tuis supradictis potestatem et omnimodam
" facultatem cudendi, et seu cudi faciendi, monetas in civitate Bononiensi stampae, cui;ei, 30
" nominisque vestri, ubicumque locorum cum omnibus iuribus, privilegiis, praemirentiis, exem-
" ptionibus, praerogativis, immunitatibus, quibus alii tales fabricatores et magistri monetarii
" in Imperialibus fabricis ac zecchis utuntur et fruuntur. Et quos in fabricatores monetae
" a vobis designandae cuiuscumque metalli in zecca per vos deputanda ubicumque volueritis
" ex nunc prout ex tunc, et ex tunc prout ex nunc, illos electos et deputatos esse volumus 35
" perinde ac si a nobis, vel successoribus nostris, essent electi, vel depuiati. Eo tamen pacto,
" quod tale privilegium monetariorum et cudendi moi.etas a Sacro Imperio in feudum reco-
" gnoscatis ad exaltationem domus vestrae Bentivolae, non obstantibus in praedictis omnibus
" et singulis aliquibus legibus, constitutionibus, statutis, ordinamentis, reformationibus, extra-
"vagantibus, provisionibus, privilegiis, rescriptis, aut consuetudinibus in contrarium loquen- 40
" tibus, aut decretis, vel aliis quibuscxmique, tam praesentibus, quani futuris specialibus, vel
" generalibus in contrarium facieniibus. Quibus omnibus et singulis in quaiitum huic gratiae,
" concessioni, constitutioni et decreto obstarent, quantum ad praesentem concessionem ex
" certa nostra scientia, motu proprio, auctoritate regali et de nostrae potestatis plenitudine
* derogamus et derogatum esse volumus per praeseutes, ac si specialiter, singulariter et 45
" expresse cuncta essent enumerata.
" Nolens insuper hanc gratianim concessionem, vel indultum, aut privilegium, nec ali-
" quid in ea, vel in eo contenlum et descriptum per aliquam revocationem, annullationem, vel
" suspensionem simiiium privilegiorum generalem, vel specialem nostrorum, vel successorum
" nostrorum, TCvocatam, aimullatam, vel suspensam intelligi, etiam cum clausula derogatoria 50
[A. 1494] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 283
" generali, vel speciali, perinde habeatur istud privilegium ac si esset in corpore iuris clau-
* sum, et esset etiam iure a constitutione concessum ibi, nostris tamen et Imperii Sacri iuribus in
" praemissis omnibus semper salvis, quibus minime per praesentem paginam praeiudicari volu-
" mus. Gaudeas igitur, Joannes Bentivole, favore regio, ac de tantae pietatis munere fausti filii
5 " tui praedicti exultent, et tanto fideliori studio erga nostrum et Imperii Sacri honorem ve-
" stra semper solidetur intentio, quanto ampliori praeventos vos conspicitis munere gratiarum.
" NuUi ergo omnino communitatum, universitatum, collegiorum et civitatum et locorum
" liceat hanc nostrae creationis, largitionis, concessionis, indulti, immunitatis, privilegii, dero-
" gationis et gratiae paginam infringere, infirmare, aut quomodolibet violare, seu quovis ausu
10 "temerario contraire in iudicio, vel extra, aut contra praedicta, vel aliquod praedictorum
" quovis modo aut ingenio contrafacere, vel venire. Si quis autem contra attentare praesum-
"pserit, nostram et Imperii Sacri indignationem gravissimam et poenam centum marcharum
' auri piu-issimi, toties quoties contrafactum fuerit, irremissibiliter se noverit incursurum.
" Quarum medietatem fisco, sive aerario nostro regali, reliquam vero partem tibi, Joanni, vel
15 " praedictis filiis, descendentibusque tuis decernimus et sancimus applicandam, et ex nunc
" prout ex tunc, et ex lunc prout ex nunc ipso iure vel facto applicamus et sancimus, et ap-
" plicatam et sancitam 'esse voluojus toties quoties harum testimonio literarum sub nostri re- p. jtj
" galis sigilli appensione munitarum.
" Datum in oppido nostro Antuerpiensi decima nona die mensis octobris, anno Domini
20 " millesimo quadringentesimo nonagesimo quarto, regnorum nostrorum Romani nono, Un-
" gariae vero quinto annis.
" Ad mandatum domini Regis in consilio Bertoldus archiepiscopus Mogutenensis archi-
" cancellarius „.
Publicato il privilegio, fece Giovanni mettere a ordine di far stampare monete del suo
25 cunio. In Bologna sono stampati li ducati d'oro, con monete di argento con la effigie di
Giovanni Bentivoglio del naturale, da un lato con queste lettere: " Joannes Bhntivolus II Bo-
" NONiBNSis „ , et dairaltro lato vi h l'aquila a quarto con la sega et con il cimiero con la detta
aquila coronata con le lettere che dicono: " Maximiliani Imperatoris munus „. Si batterono
anche de' quattrini, dove da im lato era san Giovanni Vangelista, et dairaltro raquila a
30 quarto con la sega. Fece poi Giovanni dipingere la detta arma sopra la pariete della sua
torre, et in altri luoghi del suo palagio e delia citt^.
Essendo giimto il re Carlo al Borgo San Donino accompagnato dal signor Lodovico
Sforza, hebbe novelle come il duca Galeazzo alli 20 d'ottobbre a Pavia era passato airaltra
vita; per il che ritornossi egli a Milano, et fu creato duca di Milano, et coronato nel giomo
35 di san Teodoro martire. Per il che Giovanni vi mand6 Alessandro il figliolo con Mino de'
Russi, Giovaniii Francesco Aldrovandi, Ercole Felicini, Alessandro da Lignano et Giovanni
Romeo Barbazza con altri cittadini honorati, che in tutto furono 80 cavalli, a condolersi della
morte del nepote, et poi a congratularsi della ricevuta dignitk. II quale si parti alli 17 di no-
vembre, per passare a Milano; dove dal nuovo duca fu con molto honore ricevuto et accarezzato.
iO Alli 2 di novembre il conte Guido Torrello sposa Francesca figliola di Giovanni, la quale
fu gik moglie del signor Galeotto Manfredi di Faenza, havendo prima deposto il protonotariato
et rinunciato gli benefici ad Antonio Galeazzo figliolo di Giovanni.
Succedendo le cose d' Italia con gran f avore al re Carlo, pa8s6 in Toscana, et prese al-
quante castella de' Fiorentini a forza, dove us6 gran crudeltk. II che intendendo Pietro figliolo
45 del magnifico Lorenzo de' Medici, temendo le forze del re, Tand^ a ritrovare per riconci-
Harsi seco, et li diede Pisa con Livomo, con le fortezze di Sarzana et di Sarzanello et Pietra
Santa. Riconciliato con il re, ritorn6 a Fiorenza, et presentendo questa cosa essere odiosa
I
40-43. s*fi$o ePatttnxione a ftnna nel margine siniitro
284 HISTORIA Dl BOLOGNA |A. I494i
preMO il popolo, temendo percib di CHBerc ammazzato, si partl di Fiorenza insieme con Giu-
liano et con Giovanni il cardinale suoi fratelli, et vennero a Bolo^fna » dl 10 di novembre;
et gionti al palazzo di Giovanni, fulli nonciato che Pietro Medici con li fratelli erano gionii.
Meravigliatosi Giovanni di n\ repentina venutn, tOBto Bcese le scale, et gli and6 ad incontrare:
et fattoli salire, gli diede alloggiamento, facendo tosto porre a ordine quanto facpva bisogno. 5
Et addimaiidandoli Giovanni donde cagionava sl repentina vt-nuta, rispoae Pietro ememi partito
di Fiorenza per tema di essere ucciso. Allora soggiunse Giovanni: "Poco prudentemente havete
• fatto, o Pietro, perclife non fe cosa da savio ad uscir fuori della porta per voler poi entrare
" a quel luogo Bopra le niura„. Poi ['essortb ad esser di buon animo, perchfe n provederebbe
/. j7/ ad ogni cosa, et sperava che egli dovesse honorata'mente ritornare in Kiorenza. Kiposati al- 10
quanto, et pentiti di quanto fatto havevano, passarono a Venetia.
Partitosi Pietro, come h detto, di Fiorenza, li Fiorentini ne corsero tosto a porre le case
de' Medici a sacco, et poi quasi ad una voce bandirno ribelli della patria li tre fratelli, et
gli posero taglia dietro, et inoltre levarono di tutta Fiorenza via le arme loro, et posero al-
rincanto le gioie, le medaglie d'oro et d'argento et di bronzo, et le statove, et libri greci, 15
et latini, et tutte quelle segnalate et rare cose che Cosmo, Pietro et Lorenzo haveva prima
radunate da varie parti del mondo: et cosi una si nobilisaima et gran famiglia in cosi fatta
rovina incorse.
II re Carlo in questo tempo entra in Lucca, et d'indi va a Pisa, et libera i Pisani dnl
giogo de' Fiorentini. 20
Mentre che le cose di Fiorenza travagliavano, giunsero a Bologna gli ambasciatori de*
Venetiani, che andavano a Milano al nuovo duca a condolersi deila morte del nipote et poi
a rallegrarsi della sua presa dignitii; erano in tutto 50 cavalli. Et il scguente giomo visitarono
il senato di Bologna, proferendogli da parte delli signori Venetiani ogwi loro potere et fa-
vore; poi si partirono. -5
Partitosi il re Carlo di Pisa, ne pa8s6 a Fiorenza, dove & con supremo honore ricevuto.
Muore il conte Giovanni Pico dalla Mirandola, il quale per l'acutezza del suo ingegno
fu chiamato Fenice.
Intendendo Giovanni Bentivogli il re Carlo esser entrato in Fiorenza, manda Carlo de-
gl' Ingrati con honorata compagnia a f arli a suo nome riverenza ; il qoale dal re fu lietamente 30
veduto et accarezzato.
Essendo sopragionto il verno, il conte Gaiazza et il signor Galeotto dalla Mirandola,
capitani delle genti ducali, si partono per andare alli loro alloggiamenti a Lombardia, et
passando per il territorio bolognese, Annibale Bentivoglio Taccompagna con grande honore et
magnificenza. 35
II re Carlo si parte di Fiorenza et se ne va per Siena verso Viterbo, et per molti giori.i
si ferma in Bracciano. Et frattanto il papa, che vede la fortuna essere divenuta francese, si
contenta che il re con l^essercito entri iu Roma; et vi entro di notte, et fu rultimo di di
decembre.
Nicol6 Dalmata, o da Barri, eccellentissimo scultore, che era venuto ad habitare in Bo- 40
logna insino da fanciullo, muore quest'anno. Questi nel vero si poteva agguagHare a Pras-
sitele antico scultore; fu sepolto nella chiesa de' Celestini, con questi versi:
,^ui vitam saxis dabat, et sfirantia sigtta
Coelo formabat, froh dolorl hic sitns est.
JVuHC te Praxiteles, Phidias, Policlctns adorant 43
Miraturque tuas, o Nicolae, manus. f
Costui diede compimento aireccellente sepoUura di san Domenico, ove fece tante belle
figure di marmo, che oggidl anche sono riputate maravigliose. Fece anche quella tigura
[AA. 1494-1495] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 285
della madonna, che e nella pariete del palazzo delli signori antiani. Fu huomo rustico di co-
stumi, et senza alcuna humanita. Non si curo di fare neirarte sua alcun discepolo; anzi sendo
vicino a morte, disse che si doleva non havere nelle sue mani tutte le cose fatte da lui per
spezzarle. Praticava con niuno, non prezzava robba, et era parco nel bere et nel mangiare.
5 Hebbe per moglie una donna de' Bo'ateri, di cui n'ebbe un iigliolo maschio et una femina, a /• j>s
cui lascib per dote una figura di san Giovanni Battista di marmo alta due piedi di valore
di 500 scudi, ch'egli fatta haveva. Fu in tutte le sue cose huomo impaziente, eccetto nel scol-
pire figure. Oltre le molte cose eccellenti, che egli fece, fu una mosca, che intaglio in cima
ad un bastone di grandezza quanto b una grana di miglio, che parea cosa impossibile. Fece
10 anco una gabbia con un augelletto dentro di grandezza quanto k una oncia di piede, et
molti altri simili capricci.
Anno di Cristo 1495. — Si fanno li magistrati secondo il solito.
Ha Giovanni awiso come il re Carlo era entrato in Roma il di di san Silvestro a hore tre
di notte, et che era alloggiato nel Borgo di San Marco, essendo in sua compagnia li Colon-
15 nesi; et che fuore di Roma era il duca di Calabria.
Ercole marchese fa accrescere la citta di Ferrara verso sera, et piglia altrettanto sito,
quanto clie era l'antica Ferrara; et il signor Sigismondo il fratello fa fabricare un bellissimo
palazzo et altre bellissime fabbriche.
Vengono le nuove in Bologna alli 28 di febbraro come Alfonso II re di Napoli, insieme
20 con Fcderigo il zio, si era fuggito in Ischia, et che il re Carlo alli 22 era entrato in Napoli,
et che non era slato honore, che da quel popolo non havesse ricevuto; et che non era entrato
per la porta, ma che havendo gittata una parte della muraglia a terra, era per quel luogo
entrato. Inoltre ch'haveva ottenuto il Castel Nuovo, et che era stato saccheggiato il tesoro
regio, et che Giulio Malvezzi, che quivi era prigione, fu liberato.
25 II signor Giovanni adunque, intendendo tanta felicitk del re Carlo et essendo confederato
con il duca Ludovico Sforza, manda a Milano Antonio Galeazzo il figliolo con bellissima
compagnia di cavallieri a rallegrarsi con esso lui di tanta felice vittoria; fu lietamente dal
duca Antonio Galeazzo raccolto, poi se ne ritorn6 a Bologna.
Carlo tutte le cittk del pontefice vicine al reame di Napoli occupa.
30 AUi 21 di marzo Antonio Galeazzo Bentivogli ritoma a Milano a pigliare il possesso di
alcuni benefici che gli haveva rinonciato il conte Guido Torrelli genero di Giovar.ni et co-
gnato del detto Antonio Galeazzo et marito di Francesca figlia del detto Giovanni e sorella
del detto Antonio Galeazzo, la quale fu prima maritata a Galeotto Manfredi signor di Faenza,
da cui nacque Astorre signor di Faenza il giovinetto.
35 Vedendo i principi d'Europa che la fortuna si era fatta serva a Carlo, cominciarono a
dubitare, che egli non si havesse a insignorire d'ltalia prima, et poi anco della Sicilia; aprendo
in cio grocchi cominciarono a trattare di ostargli.
Et dopo r havere mandato molti ambasciatori intorno, finalmente fecero lega insieme
grinfrascritti principi, cioe: Papa Alexandro, Massimiliano imperatore eletto, il re di Spa-
40 gna, la regina Isabella, i Venetiani, il duca di Milano; la qual lega fu conchiusa a Venetia
alli 6 d'aprile. Et il duca poi ne diede avviso a' Bolognesi, et alli 12, il di delle palme, poi
fu pubblicata alla renghiera del palazzo de' signori.
Alli 18 di aprile si bandisce la lega fatta fra Massimiliano imperatore, il re di Spagna,
i Venetiani et il duca di Milano et il papa.
Giovanni Bentivogli mar.da Annibale con bellissima compagnia a Milano ad honorare la
coronatione del duca Ludovico Sforza, che si dovcva coronare per mano degrambasciatori
di Massimiliano imperatore. Et dopo il giorno seguente fu seguitato da Andrea degringrati
et da Alessar.dro dal!a Voh.a eletti ambascintori dal senr.to, acriochi fossero presenti alla
detta coronatione' insiemc con graitri ambasciatori di tutti i prir.cipi, eccclto del re di Francia, />. s'«
286 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i49si
Finita la fcsta il nuovo duca consegn^ ad Annibale 50 huomini d*armp, et il simile fecero li
aignori Venetiani, acciochfc ni ponesse a ordine contro li France«i.
Mentre che Annibale k in Milano, passano per Bologna 300 cavalli del duca di Mi-
lano, che passano a Roma in aiuto del papa, perchfe Carlo si accostava a Roma, dicendo
che voleva abboccarsi con lui per cose importanti. Ne era conduttiero Fracasso figliolo del 5
signor Roberto da San Severino; e fu alli 30 d'aprile.
A dl 4 di maggio passano per Bologna 64 cavalli corsieri grossi di maravigliosa bel-
lezza del duca di Milano, che erano nati dalle sue cavalle, che egli haveva in Campagna di
Napoli.
A di 14 di maggio Annibale Bentivogli ritom6 a Milano in aiuto del duca, a cui il duca 10
d'Orlean8 gli faceva guerra; si fece tregua per un mese. Et tutta Italia era in timore del re
di Francia che era a Napoli.
II senato, per sicurezza di ogni sinistro caso che potesse occorrere, assolda 25 cavalli
leggieri, che stessero alla guardia del palaggio de' signori; et furono vestiti tutti alla divisa
della citth. Inoltre il signor Giovanni Bentivogli mandb a Roma 25 balestrieri al papa. 15
Mentre che da ogni lato passano soldad a Roma, alli 15 di maggio Giovanni Bentivogli
manda Francesca sua figliola al conte Guido Torrello, a cui era maritata, et con esso lei
andf) Antonio Galeazzo et Alessandro suoi fratelli con buon numero di honorati cavalieri.
A di 26 del detto Annibale Bentivogli ritoma a Bologna con 5 mila ducati datigli dal
ducn di Milano, et 5 mila altri da' Venetiani, per fare cento celate a instanza loro. 20
II papa, che poco del re Carlo si fidava, vedendo pure ch'egli era deliberato di venire
a Roma, si leva di Roma et passa a Orvieto et d'indi a Perugia, seguitato da gran numero
di prelati, che giungevano a ottomila cavalli senza li soldati de' Venetiani et del duca di
Milano et di altri confederati, che raccompagnarono in salvo.
Si fa que8t'anno la compagnia de' vergognosi, li quali andavano vestiti di cappa rossa, 25
cercando nelle chiese et alle case.
La signoria di Venetia manda a Bologna Antonio Vinciguerra per loro referendario, che
dimorasse in Bologna sin tanto che le cose d'Italia fossero spedite. Giunse alli 15 di giugno
et alloggib nel convento di san Jacomo per esser vicino al signor Giovanni a conferixe
quanto alla giornata occorreva. 30
Alli 9 di giugno frate Nicola deirordine di 8ant'Ag08tino et della Misericordia fuori di
Strk Castiglioni, cieco a nativitk, predica in San Petronio, et riesce huomo singolarissimo;
et tutta la cittk va ad ascoltarlo si per la profonda dottrina, come anco per maraviglia di
udire un cieco con tanta gratia predicare.
Ritrovandosi Carlo assai attonito della nuova lega et congiura contra se fatta, et chia- 35
mandosi perci6 tradito, delibera di ritomarsene in Francia; et giunto in Roma, manda un
ambasciatore al senato di Bologna, il quale giunse alli 16 di giugno, per ottenere il passo
libero. Rispose il senato non appartenere questo a loro, ma alla lega.
A dl 20 di giugno Ludovico Maria Sforza duca di Milano dh et concede il borgo di
Gallarata del ducato di Milano con tutte le sue pertinentie al signor Giovanni Bentivogli afl5ne 4h
et goveraatore generale delle genti d'arme del detto duca, et alli suoi figliuoli et discendenti
maschi et legitimi. Appare il breve sotto la data di questo di.
/. 3'7 Havendo Carlo in Roma saccheggiato alcune case degli Spagnuoli, si par'te et viene verso
Siena; et per la via saccheggia Toscanella et altre castella assai, che gli negavano la vetto-
vaglia. Di Siena ne pasab in Pisa. 4j
Intendendo li Venetiani la giunta di Carlo di Pisa, toslo radunano sotto le insegne un
fioritissimo essercito, al quale anco vi giunse il conte Gaiazza con molte squadre di cavalli
et fanteria del duca di Milano, et Carlo degringrati con 5 squadre d'huomini d'arme del
31. »«/ mttrgime simstro fostilla a stamfa: Cronaca Naldi
[A. 149S] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 287
signor Giovanni Bentivogli ; et passa al Panaro fiume, et quivi si ferma aspettando Annibale,
che lo doveva seguitare con 5 altre squadre d'huomini d'arme et 25 ballestrieri et 25 stra-
diotti a cavallo con 800 fanti, de' quali erano capi Nicolo di Bazzano, Agamenone di Zanese
dalla Rocca, Vincenzo Mastelletta, Jacomo da Cherico, Battista di Libano, il quale anche lui
5 partito con la detta compagnia, seguitandolo il signor Gilberto Pii con le genti d*arme de'
Bolognesi, giunse al detto Panaro, et poi tutti di compagnia passarono al Tarro. Inoltre
partito Annibale, giunge in Bologna Taliano da Carpi conduttiero della signoria di Venetia
con 16 squadre d'huomini d'arme et 2 squadre di ballestrieri a cavallo con 800 fanti che
veniva da Roma, et passava anch'egli al Tarro al marchese di Mantova. Inoltre i Bolognesi,
10 ad instanza de' Venetiani, radunano 2500 fanti ben a ordine et gli mandano pure al Tarro.
Ingrossato adunque Tessercito della lega, si pose vicino a Fornovo quattro miglia nella ghiara
del Tarro. Li Francesi, poco stimando Tessercito della lega, et quasi schemendolo, essendo
essi con l'artegliaria su Taltra riva del fiume, incominciano a passare per venire ad affron-
tare la lega. Accortisi li capitani deiranimo degli awersari, fatto sonare le trombe, vennero
15 al fatto d'arme; et dur6 la battaglia piu di un'hora assai, nella quale molto sangue d'amen-
due le parti si sparse.
Finalmente Carlo ne resto vittorioso (fu alli 14 di luglio, alle 23 hore), et con quel poco
di essercito che restato gli era, se ne passo a Asti. Vi mori Bernardino dal Montone, Gio-
vanni Francesco Gonzaga, Gandolfo da Mantua et altri signori assai. Annibale Bentivogli
20 quivi benissimo mostro il suo valore in favore del marchese di Mantova, perciochfe pose in
rotta molte bandiere francesi, et gli tolse assai artegliaria et carriaggi; et se non era Fra-
casso il re restava prigione.
Dovendo passare il re Carlo di Franza per lo contk di Bologna per ritornare al suo re-
gno, h mandato a Fiorenza per ambasciatore Andrea Grati, accioch^ oprasse che il detto
25 Carlo non passasse; et cosi fece.
Alli 17 del detto il re Alfonso II, 11 quale era stato alquanti mesi privo del regno, col
favore de' suoi partigiani gli riusci d'entrarvi, e fu, con incredibile applauso di tutti, come
vero re accettato; et cacci6 li presidi del re francese, et in breve le riacquist^ quasi tutto
il reame.
30 Alli 6 di agosto venne a Bologna il signor Virgilio Orsino et il conte di PittigHano di
casa Orsina, li quali erano stati fatti prigioni dal campo del re di Francia; ma quando si
fece ia suddetta giornata, si fuggirono al padiglione di Annibale BentivogU. Virgilio poi
and6 a Milano et il conte re8t6 in Bologna con Annibale, et alli 8 poi si partl per Roma
con 20 cavalli.
'35 A dl 9 detto viene in Bologna il signor Galeazzo fratello del signor Giovanni Sforza da
Pesaro con 4 squadre d' huomini d'arme, una di ballestrieri et una di stradiotti a cavallo con
un commissario delli signori Venetiani ; andavano al campo a Novara ad instanza della lega
contra il duca d'0rlean8.
Non essendo per anco cessato Todio contro i Malvezzi, bandiscono Pirro Malvezzi (fu
40 alli 22 di agosto), con imporgli malignamente, che richiesto da' creditori, non haveva voluto
comparire. Et il signor Giovanni lo fece priVare del grado senatorio, surrogando in suo luogo /. tt»
Francesco gik di Carlo Antonio Fantucci.
Pietro de' Medici con li fratelli, vedendo che Carlo re era di Italia uacito, et che era fatta
pace fra lui et il duca di Milano, parvegli di tentar via se col mezzo del duca egli potesse
45 ripatriare con li suoi fratelli; et con questo suo pensiero venne a Bologna alli 14 di no-
vembre il cardinale con Giuliano, et poi il di seguente il cardlnale cavalc6 a Milano.
Alli 15 di settembre la torre de' Bentivogli si finisce di coprire e stabilire dentro e
fuori, che fino deH'anno 1490 fu principiata; la quale riuscl maravigliosa.
43. «<?/ margiue sinistro postilla a stamfa : Cronaca Naldi
288 HISTORIA DI BOLOGNA fAA. i495-i496)
Alli 20 detto vengono nuove in Bolopna come Pandolfo Malatesti signor di Rimini ad
instanza della signoria di Venetia haveva fatto atrangolare in carcere il conte Guido, perchfc
teneva alcune castella, delle quali la aignoria di Venetia pretendeva apparteneBsero airarci-
vescovo di Ravenna; et per questa cagione egli troppo haveva trasparlato di detta repubblica.
E ucciso que8t'aiino il priore di Santa Maria degrAngeli deirordine de Camaldoli fuore 5
dclla porta di San Mamolo di notte, stando nella sua cella, da un suo frate. Et non vi es-
sendo alcuno da poter surrogare in detto priorato, Aiitonio Galeazzo ottenne il priorato in
commenda. Et cosl manc6 il detto monastero de Camaldoli; fu poi cor.signato a Giovanni
Gozzadiiii, indi a Bartolomeo Tosfanino protonotario apostolico.
Alli 22 di decembre giungono in Bologna 400 Svizzeri male a ordine, mandati da Mas- 10
similiano imperatore ad Alfonso re di Napoli; i quali subito proseguirono il suo viaggio verso
detta cittk.
II duca Ludovico Sforza fa incarcerare il conte Filippino Borromei gentilhuomo milanese
per alcune sospitioni; il che intendendo Giovanni Bentivogli, mand6 Carlo Ingrati al duca
a pregarlo che per amor suo il rispettasse et lo liberasse di carcere. Fu il di di Natale, ! 5
et il duca considerando questo in questi frangenti deiritalia importasse, il favore di Gio-
vanni, il liber6 di carcere et il confin6 a Bologna, et Tanno seguente a Ferrara.
Anno di Cristo 1496. — Si fanno li nuovi magistrati secondo il consueto.
II Frizza, che ne veniva da Pisa, 6 fatto prigione per sospetto che egli havesse portato am-
basciata ad alcuno de' Malvezzi, che al soldo de' Pisani si trovavano; et essaminato, confessa JD
haver portate lettere di Lucio Malvezzi capitano de' Pisani a Agamenone Musotto, et che per
portarle piii secure le aveva portate ne la bardella della sella. II senato fece chiamare a se
Agamenone et 1' esaminarono sopra di ci6, il quale rispose che il Frizza mentiva, et che se
eglino di ci6 chiarir meglio volevansi, che facessero chiamare alla sua presenza il detto
Frizza, che li farebbe con mano toccare il vero. Si content6 il senato, et cosi mandarono ~5
Agamenone al podestJi, nelle cui forze era il Frizza; et fatto venire Taccusatore, Agamenone
rinterrogo se lui haveva portate lettere di alcuna persona, et respondendo di si, li disse: " In
' qual luogo, et quando fu questo? ,. Ed egli prontamente rispose alle sue domande. Final-
mente addimandandogli segli haveva vedute leggere le dette lettere, rispose di si; disse Aga-
menone: " Le lessi con grocchiali, o senza?,,. Rispose il Frizza: " Senza occhiali „. AI- 30
Ihora Agamenone, rivoltatosi a quei cavalieri, che quivi erano, disse : " E gran tempo che tutti
voi mi conoscete, vi ricordate giamai havermi veduto leggere cosa senza occhiali? ,. Et tro-
vato bugiardo il Frizza, fu licentiato Agamenone, e rimandato a casa sua. Et il Frizza, tro-
vato mendace, fu impiccato alla renghiera nova del palazzo del podest^ et fu il secondo
che quivi fosse per la gola sospeso. 35
p. 3>9 Giovanni Bentivogli manda Annibale il figliolo con molti cavalli et fan'ti et artegliarie
a Carpi per esser venuti alVarme il signor Alberto cugino del signor Gilberto de' Pii, con la
parte di detto signor Gilberto che si trovava in Lombardia; il quale alli 18 di giugno si parti, et
entrato in Carpi, tanto si adoper6, clie pacific6 ogni loro differenza, et poi si ritorn6 a Bologna.
Giovanni Bentivogli manda a Roma al papa Carlo degl' Ingrati per havere danari della 40
sua condotta: perciocch6 essendo le cose d'ltalia in gran travagli per la passata del re Carlo,
essendosi colligati insieme molti principi d'Italia, come h detto, conoscendo essi di quanta
importanza tosse Thavere a sua divotione Bologna, ciascuno si adopero di ricercarla; et sa-
pendo che, havendo Giovanni, havevano tutta la citta a' suoi voti, il papa sold6 Giovanni dan-
doli cento lanze, et la signoria di Venetia altretante, et parimente il duca di Milano: et cosl 45
fra di loro erano convenuti clie quando il papa et il duca di Milano non pagassero, si ob-
bligava la signoria di Venetia sodisfarlo del tutto. -:
Tra questi tre potentati erano seguiti i seguenti capitoli, cio6: Che il papa et per lui '
il cardinale Ascanio suo procuratore conduceva Giovanni Bentivoglio al stipendio della lega
[A. 1496] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 289
del papa, de' Venetiani et del duca di Milano per un anno fermo, et quello finito, per un al-
tro anno a beneplacito di detti conduttori, il qual secondo anno di beneplacito s'intenda
haver luogo quanto li detti conducenti, o due di loro, o uno, volessero sborsare 1' intiero sti-
pendio della presente condutta, et che ne facessero di ci5 awisato il detto Giovanni per 3
mesi avanti; et questo con provisione di diirati 30 000 d'oro in oro, secondo i luoghi della
solutione da farsi ppr li tre sudetti conducenti, ciofe per la terza parte respettivamente, cio^
che ciascuna parte delli tre conducenti paghi 10 000 ducati, dieci delli quali se ne paghino
al presente al detto Giovanni, quattro paghe per occasione di prestanza consueta, et il re-
stante poi di due mesi in due mesi;
JO Che tutti li prigioni che il detto Giovanni o sue genti durante tal condotta pigliaranno,
et tutti li beni mobili che acquisterk, debbano esaere di detto Giovanni ; ma le citt^, castella,
terre et luoghi et fortalezze con le loro monitioni, che dal detto Giovanni fossero prese,
sieno delli signori conducenti, se per6 detle terre, castella et fortalezze, che si acquistassero,
non spettassero al commune di Bologna, perchfe in tal caso detti signori conducenti vogliono
15 che alla citt^ di Bologna sieno restituite; et che occorrendo fosse fatto prigione alcun no-
bile, et presentato alli detti conducenti, detto Giovanni possa riscuotere la taglia che il detto
prigione con esso lui sark convenuto per la sua liberatione;
Che niuno commissario, rettor et officiali per detti signori conducenti possa procedere
in -civile o in criminale contra le genti o stipendiati del detto Giovanni, eccetto se non fosse
JO per caso di tradimento;
Che durando la detta condutta del primo anno, o del seguente anno a beneplacito, come
h detto, delll signori conducenti, ciascuno di loro sieno in solido obbligati a pigliare Teffet-
tual protetione dello stato di esso Giovanni, della sua persona et suoi figlioli, per quale si
voglia occorrente caso, et contra ciascuno;
35 Che occorrendo che Giovanni durante la presente condutta morisse, detti conducenti
sieno obbligati osservare li presenti capitoli et provisione et condutta alli figlioli del detto
Giovanni laict, et parimenti pigliare la lor protetione delle persone et stato come di sopra;
Che li detti signori conducenti, o loro agenti, promettano al detto Giovanni nelle teire et
dominio loro proportionabilmente dar stanze et alloggiamenti consueti per la quantitk di 1200
JO cavalli, ciofe per cavalli 400 per ' ciascuno di detti signori conducenti, respettivamente ; et al- /. jjo
Tincontro Giovanni, o Carlo Grati suo procuratore, prometta alli detti conducenti, che il detto
Giovanni per la detta provisione di ducati 30 mila havrk et terrk trecento armigeri de' buoni,
et con buoni et sufficienti cavalli, secondo Tarte et essercitio delle armi d'Italia; et che il detto
Giovanni, per il tempo che durerk la detta condotta, fedelmente et realmente, prontamente
)5 et rettamente in ogni luogo, non eccettuando niuno, ma solamente dove piacerk alli detti
conducenti; et che durante detta condotta Giovanni possa tenere per guardia della sua per-
sona tutti li ballestrieri predetti;
Che Giovanni sia obbligato, sendo ricercato da uno o due delli detti signori conducenti,
darli le dette genti d'armi, et darli un sufficiente capo et conduttore, et se saik addiman-
10 dato da tutti tre congiontamente, debba egli stesso cavalcare et sodisfare loro, ma non al-
trimente ;
Che detto Giovanni debba fare la mostra delle sue genti ad arbitrio delli signori con-
ducenti, ma non sia tenuto di fare descrivere li cavalli, overo le sue genti, nfe bollare alcun
cavallo.
Furono attitate queste cose tutte in Roma nel palazzo apostolico.
A questo fine adunque mand6 Giovanni Carlo Ingrati; il qual giunto a Roma, tosto fu
dal papa sodisfatto del tutto intieramente. Ritornando Carlo con li detti denari, et essendo
gionto alle confine di Fiorenza, li montanari fiorentini, prendendo Tarmi, rassalirono per
farlo prigione. Di che accortosi, dando di sperone al cavallo, con velocissimo corso si salvb,
0 restaiido per6 prigione il suo famiglio con una valigia, dove erano dentro li panni et la
T. xxxm, p. X — 19.
290 HISTORIA DI BOLOGNA (A, 14961
biancheria, et fu condotto a Firenzuola et quivi distenuto; ma Carlo libero se ne venne a
Bologna.
Intendendo 1i Fiorentini questo misfatto mandarono un comminsario a Kirenzuola, et fece
restituire ogni cosa a1 detto famiglio, et libero lo lasciarono passare a Bologna.
Comelio di Gasparo Bargellini, uno de' senatori, uccide la moglie, et sccretamente la fa 5
jjortare a sepellire al cimitero di San Biagio; il che scoperto, 6 disseppelita la donna, et
portata alla chiesa de* Servi, havendo 5 ferite. Comelio h privo del magistrato et bandito;
per qual cagione egli Tuccidesse non si sa.
II senato. volendo omare le vie della cittk, e drizzarle, et fare un luogo agevole per
tutta la cittk per vendere lierbe, uova, polli et altre cose simili, onde dopo molti disegni fatti, 10
finalmente si concluse si facesse questa piazza vicino alle mura del giardino del palaggio de'
signori, verso il lato del settentrione; ma perchfe a1 far ci6 era di biROgno si gettassero a terra
molti editici quivi intomo posti, si per ampliare detta piazza, come anco per drizzare la via
della porta di Strk Maggiore alla porta di San Felice, che spaccava 1a citt^ per diametro in
due parti, si cominciorono a gettar per terra tutti quei editici che impedivano il fatto di- 15
segno; fu alli 26 dii macrgio. Li quali edifici per la maggior parte erano della casa de' conti
di Bruscolo et di quei da Moglio, di Filippo de' Savi medico, degrAldrovandi ; con questo
dissegno si pass^ per mezzo del suo orto et per lo mezzo della casa de' Mezzovillani. Si
rovin6 anche la caaa di Alberto Pausi gik segretario del senato bolognese et quella di Am-
brosio da Lodi calzolaro, che era sul cantone presso il palazzo delli signori, dove ne* fonda- 20
menti si trovarono di molti gessi lunghi piedi 4 Tuno et grossi piedi 2 et alti onze 9 et sotto
li detti gessi vi erano li macigni longhi piedi 4 et onze 8 Tuno et grossi piedi 2 et alli
onze 19; et sotto li detti macigni si trov6 per la lunghezza di piedi 4 un condotto di piombo
che pesava il piede libre 15, et il vuoto era onze 3; ed ancora fu rovinata la chiesa di
>. tjt san Bartolomeo nominata del palaggio, con una antichissima torre, che era quivi vi'cina, con 25
altri edifici, cominciando dalla volta de' Barbari, et direttamente passando alla casa de' Scappi,
che k nella via che va a San Pietro, et d'indi partendosi poi per linea dritto drizzandosi
alla via che va alla torre degrAsinelli. E per il Mercato di mezzo furono gettati a terra tutti
11 portici di legno che occupavano 1a detta via ; et in questa via, rincontro la chiesa di san
Michele, Alessandro Butrigari procuratore causidico, havendo comprata la casa di Giovanni da 30
Imola eccellente dottore, la ridusse alla forma che oggidi si vede.
E la piazza di Bologna larga piedi 300 et longa piedi 370 andando dalla porta del pa-
lazzo verso li banchi; dalla parte deiroriente vi k una bellissima facciata di vaga et ben
intesa architettura, tutta omata di macigni intagliati con il portico, dove sono li cambiatori
et altre botteghe. Dalla parte del mezzodi vi fe il gran tempio di San Petronio et il bel- 35
lissimo palazzo de' notari. Dalla parte occidentale vi k il palagio de' senatori et signori an-
tiani, dove k rhorologio in un canto di esso ; et sopra la porta del detto palazzo h una gran
statova di bronzo del naturale di papa Gregorio XIII di casa Buoncompagni, fatta con gran-
dissima arte, et posta in un nicchio sopra un piedestallo. Dalla parte settentrionale vi e
la lodatissima fabbrica del palazzo del podesta con un largo et ampio portico, dove sono 40
molte botteghe; diritto la porta del predetto palazzo vi seguita la piazza perchfe ne va a tro-
var la via, di cui poco fa parlavamo; et la qual via ne va diritta sino alla porta di Strk
Maggiore. Dal principio del caiitone del palazzo delli signori andando insino al cantone della
salegata di San Francesco si chiama la via Imperiale, et da indi in poi verso San Felice,
si chiama San Felice. 45
Que8t'anno li barbari cominciano a correre il palio di san Pietro per la via Imperiale :
presero le mosse dalla Masone di strk Maggiore.
AUi 13 di agosto giunge in Bologna Beraardino Carracci cardinale di Santa Croce Le-
32. m*i margine siniitro fosHUa a slamfa (duo linettt*) '. Descritione deU« piazsa
[A. 1496] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 291
gato Apostolico, che andava in Lombardia a Milano; alloggib nel palazzo de' signori, et fu
honoratamente accolto. Stette due giorni in Bologna, et il d\ della Madonna fece cantare una
soleime messa in San Pietro, et egli diede la benedittione al popolo; et poscia battezz6 una
figh'oIa di Annibale Bentivogli, dandogli il nome di Ginevra, et cresimb Ermes Bentivoglio
5 et Ippolita moglie di Alessandro. Dopo prarso poi, accompagnato da tutti li Bentivogli et
da infiniti cittadini, and6 a visitare il sepolcro di san Domenico, poi visit6 le suore del Corpo
di Cristo, et volle vedere la bellissima capella di Giovanni Bentivogli; poi il di seguente
passo a Milano, dove trovar si doveva Massimiliano imperatore.
A dl 16 agosto giunge in Bologna un ambasciatore di Massimiliano imperatore, che ne
10 andava a Fiorenza a inibire a' Fiorentini che non facessero guerra a' Pisani, essendo Pisa
cittk soggetta airimperio.
Di questo mese h salicata la piazza avanti la chiesa della Madonna di Galliera di pietre
cotte et listricata di macigni.
II duca di Milano et il predetto cardinale Bernardino vanno a Meda, dove il duca haveva
15 fatto un bellissimo apparato; et quivi giunge Massimiliano imperatore. II che intendendo il
signor Giovanni, manda a farli riverenza Alessandro il figliolo: il quale alli 21 d'ag08to si
partl con honoratissima compagnia, et seco mand6 Oarlo Ingrati, per esser Alessandro giovi-
netto d'anni 20. Fatta adunque riverenza alTimperatore, et egli con cesareo et humanissimo
volto havendolo accolto, si ferm6 alla corte, et poi lo accompagn6 insino a Genova; et quindi
20 se ne ritorn6 a Bologna.
Annibale Bentivoglio con 150 huomini .d'arme et con 100 cavalli leggieri, ad instanza della
signoria di Venetia, et 50 de' suoi passa a Pisa.
Alli 8 et 9 di settembre piov^ si dirottamente, che li fiumi ruppero' in vari luoghi et />■ j3>
menarno givi assai case et molini, et di molte prede cotte et crude, et port6 via il ponte di
25 Savena da Sant'Antonio ; et li contadini perderono di molta robba.
AUi 21 di settembre Annibale, che era a campo a Pisa, ritorna con alcuni suoi amici a
Bologna, et lascia in guarnigione a Pisa le sue genti d'arme, ad instanza de' Venetiani.
A di 6 d'ottobbre 6 finita la facciata delle botteghe de- stracciaroli in porta, di rimpetto
la torre degrAsinelli et la Garisenda.
30 Massimiliano imperatore ritrovandosi in Meda, dopo il congresso, a di 7 di ottobbre, entra
in Pisa, et h da' Pisani con raaravigliosi applausi e feste accolto.
In questo medesimo giorno Alfonso d'Aragona re di Napoli, credendosi godere il regno
che con tanta fatica haveva rihavuto, aggravato da infermita muore, et in questo istesso giomo
Federigo suo zio toglie la corona del regno.
35 AUi 20 di novembre Jeronimo Ranucci cavalliero et dottore in medicina et senatore
passa a miglior vita, et ^ con molto honore sepolto a San Francesco ; succede nel suo luogo
al senato Angelo il figliuolo.
In questi tempi il senato ordina che li tribuni della plebe, o sieno confalloniere, deb-
bino fare portare dietro loro le manarette in vece della spada da due mani, che prima si
40 portava, la quale ordinatione fe stata longo tempo oaservata; hoggidl in luogo delle dette ma-
narette portano le alabarde dorate. Fu fatto questa ordinatione, perch^ fu data una guan-
ciata ad un confalloniere.
Luodovico Bolognini cavalliero et dottore con Giovanna Ludovisi sua moglie, nel mona-
stero di San Domenico, fabbricano una superba libraria, congiungendola ad un'altra che quivi
45 era di prima; dove il detto Ludovico pose tutti li suoi libbri in legge civile et canonica, che
furono in molto numero.
Que8t'anno in Italia si scuopre il male detto mal francese, per essersi scoperto nel su-
detto avvenimento de' Francesi in Italia, et in Bologna ne affligge molti, per il che alcuni
gentilhuomini, mossi a compassione, ristorarono Tospitale di San Lorenzo de' Guerrini, per
rurar quivi gli poveri da t-il male oppressi. Qiiivi in quosto luogo di carith eccessiva, con-
29i HISTORIA DI BOLOGNA IAA. i496-14«7|
corsero nutd cittadini, dottori et cavalieri travestiti a servire gli infermi, e fra grakri vi fu
Lodovico Bolognini ; et passati alcuni anni poi vi si fabricd nna chiesa sotto il titolo di San
Giobbe, et di qui prese Tospitale il nome di ospitale di San Giobbe.
Li figlioli di Giovanni Bolognini fanno fabricare la cupola sopra Taltare maggiore di
San Giovanni in Monte con molto artiticio et spesa, copretidola tutta di lamine di piorabo, 5
come haveva ordinato il padre; et poi perch^ non difendeva dalle pioggie, fu coperta con
le tegole di terra cotta.
Alli 27 di decembre nascono ad un parto due maschi et ana femina a Tebaldo sarto;
et perchfe restarono le creature tutte vivc, il senato li don6 scudi 60.
Fu in que8t'anno poco ricolto di grano et di altre biade: per lo che il senato fece ve- 10
dere con diligenza quanto frumento fosse nella citt^, et trovando non esser a bastanza, ban-
dirono che chiunque conducesse frumento alla citt^, oltre le essentioni de' datii, anco li sa-
rebbe donato soldi dieci per corba ; fu alli 1 4 di settembre.
Di quest'anno venne un'altra lettera del re di Francia al reggimento di questo tenore:
/. jss Carissimi fratelli, magnifid ei amatissimi sigtMri Consiglieri di Bologna, Carlo -per /a 1 3
Dio grasia rc di Francia, Sicilia, Germalemme etc.
Noi avemo inteso come nella vostra citta di Bologna sono alcuni cittadim banditi e ri-
hclli della citti e signoria di Fiorenza, a' quali date aiuto, consilio e favore ; ftr il che w
vogliamo fregare, che subito li vogliate mandar via, e non li darc aiuto, ne consiglio, ni fa^
vore, ed ancora sara ad ogni altro signore e signoria grato ; e facendo in contrario a ttoi sara 2(1
forta aiutarli come siamo obbligati.
Questa lettera era scritta in francese in carta pecora, e Fileno dalle Tuade la lease,-
perchfe non c'era altro che sapesse leggere francese, e fu registrata in lingua italiana nella
cancelleria de' 16 ed in cancelleria di Giovanni Bentivogli.
Anno di Cristo 1497. — Si fanno li magistrati secondo il consueto. Andal6 il Benti- 25
vogli depositario generale del commune di Bologna.
Alli 2 di gennaro muore Beatrice di Este moglie del signore Ludovico Sforza, la quale
per lo parto di un figliolo maschio lascio la vita, et il fanciullino inanimato fu posto sopra
di una porta di un cortile nel palaggio ducale con questo epitafio:
INFBLIX PARTUS, AMISI AOTE VITAM QUAH IN L.UCBM 3f
BOBRBR, INFBLICIOR qUOD MATRI MORIBNS VITAM
ADBMI, BT PARENTBM CONSORTE SUA ORBAVI.
IN TAM ADVERSO FATO, HOC SOL.UM MIHI POTEST lU-
CUNDUM ESSB, QUOD DIVI PARBNTES ME LUDOVICUS
BT BBATRIX MEDIOLANBNSES DUCES GBNUERE. 3f
1497. III. NON. lANUARII.
Hebbe Giovanni Bentivogli della morte di questa duchessa grandissimo dispiacere.
Alli 26 di febbraro Annibale Bentivoglio con tutte le genti d'arme, a petitione del duca
di Milano et della signoria di Venetia, passa iii Lombardia contro i Francesi, che col Tri-
vultio travagliavano molte castella della Lombardia. Ritom6 poi del mese di maggio con 4(
tutte le sue genti.
Francesco Bianchetto et Alemano il fratello fabbricano il loro palagio di rincontro la
chiesa di san Donato, et Bartolomeo Felicini ne fabbrica un altro in Galliera di tanta ma-
gnificentia, che era degno d'ogni gran prencipe.
Ludovico de' Bianchi, uno de' senatori, sendo ritornato da Castello Bolognese, dove haveva 4:
i
I
[AA. 1497-1498J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 293
rassettate alcune differenze, muore, et h sepolto a San Stefano: in suo luogo fu surrogato
Ghinolfo de' Bianchi.
Alli 12 di luglio si getta la campana del signor Giovanni Bentivogli: la fece maestro
Pietro et maestro Jacomo dalle campane, che stavano in strk San Vitale in una casa de'
5 frati di San Giacomo: pesb libre 4360. Et aVli 15 fe tirata su la torre di Giovanni Bentivogli, et >. jj4
alli 1 7 si suona accioch^ egli, che era a desinare a San Donino alla possessione di Bastiano
delle Agocchie suo spenditore, 1' udisse. Et alli 28 pure suonandosi si ruppe, et si tolse giii.
AUi 4 di settembre si gitta la suddetta campana di Giovanni Bentivogli, fu libre 4600; et alla
tine di settembre fu tirata su la torre.
ilO Et Aniiibale frattanto fabricava un palaggio nel borgo della Paglia, nominandolo il Casino;
I et questo lo faceva per suo diporto et degli amici suoi, per potervisi et con Tanne eserci-
tarsi et fare altre simUi cose.
Guerreggiando li Fiorentini et Pisani insieme, li Fiorentini assoldano Annibale Bentivo-
glio con 50 huomini d*arme, il quale fa vestire tutti li suoi soldati ad un taglio alla divisa
15 bentivolesca ; et il senato di Bologna gli presenta un corsiero con la sopravesta di panno d'oro
di valore di 400 ducati d'oro; et egli alli 30 sudetto si parte et passa a Fiorenza.
In questo tempo il senato fa rovinare le case di quei della Serpe diritto la casa de' Gut-
dotti, et altre case su la piazzola de' Calderini, a capo la strada maestra che va dalla croce
di stra Castiglioni alla croce de' Santi fra il palaggio delli Guidotti et la casa di Giovanni
20 Battista Amorini; et questo per far spatiosa la detta piazza. Fece parimente gettare per
terra parte della casa di Jacomo Cospi, che ^ alla destra della via, per cui si passa nelle
Chiavadure, acciochfe da essa via si vedesse la chiesa di san Domenico, per quanto si po-
teva fare; furono finite di gettare a terra l'anno seguente 1498.
AUi 28 di novembre arriva in Bologna il cardinale Ippolito da Este, il quale benignamente
25 da Giovanni Bentivogli et dal senato fu ricevuto. Haveva egli in sua compagnia 200 cavalli;
alloggib nel palagio di Giovanni Bentivoglio, et la sera and6 a cena a San Domenico con
li padri; et~il giorno seguente tenne al battesimo insieme con Jeronimo da Campeggio, co-
gnominato il bolognese, a nome del marchese di Mantua, un figliuolo di Alessandro Bentivo-
glio, nominandolo Sforza. Et il seguente giomo poi si parti per Roma.
30 Muore il Borsello fra Jeronimo di Andrea degrAlbertucci deirordine de' Predicatori,
huomo di molta dottrina et curioso indagatore delie cose antiche, sendo di ctk d'anni 65.
Scrisse una cronaca ad orbc condito insino alli suoi giorni con molta brevitk, la cronica del-
Tordine suo, et quella de' fatti di Bologna, et altre opere fece molto lodevoli.
Frate Nicol6 de' Ludovisi, priore del monastero di san Salvatore, fa fabbricare in detto
55 convento due chiostri per una libbraria di sopra; la fece maestro Pirrone bergamasco mu-
ratore; et volendo porvi il coperto, rovin6 tutto redificio prima che fosse coperto, et cadde
la sera alle 23 hore a d\ 19 decembre; fu grandissimo danno.
Ritrovandosi la sepoltura de' due famosi Odofredi per Tantichita quasi rovinata del tutto,
Lorenzo Odofredi quest'anno la ridusse a quella miglior forma ch'ora si vede.
Uj In questi tempi fu preso Gabriele da Sala medico dalli frati di San Domenico per
eretico, quale confess^ aver tenuto 34 articoli d'eresia grandissimi. l<u sentenziato al fuoco;
ma il protonotario ed Alessandro fratelli de' Bentivogli mandarono a dire alli frati che
subito glielo mandassero, altrimenti glielo andariano a torre per forza. E cosl gli fu dato;
ed esso se a'and6 a Firenze.
15 Anno di Cristo 1498. — Si fanno li magistrati secondo il consueto. Giovanni Benedetto
de' Baratani da Noraia podestk di Bologna.
Vengono nuove a Bologna esser data una saetta nel Castello San Angelo di Roma, di
modo che ne haveva gettato buona parte per terra.
Inoltre t; pubblicata la morte di Carlo VIII re di Francia, che fu di 'aprile. Mori subito /. s$s
294 HISTORIA DI BOLOGNA (a. i498|
di gotta, et prege tosto il regno il duca d*Orlean8, col nome di Lodovlco che fu il XII di
questo nome.
Li Turclti con li Poloni vengono ad un fatto di arme; et li Turchi ne restano vinti con
la morte di 40 OUO di loro.
Fra Jeronimo Savonarola da Fftrrara di que8t'anno fe da' Fiorentini fatto morire per
voler cgli troppo nelle cose di quella repubblica trapfwrsi. Fu famoso et eloquente pre-
dicatore.
Alli 23 di maggio Antonio Galeazzo Bentivoglio si parte da Bologna per andare al Santo
Sepolcro in Jerusalem; et ha seco in compagnia Lorenzo di Giovanni de' Pennacchi, Camillo
di Simone Manfredi canonici, dou Nicola suo cappellano, Ceaare di Gasparo Bucchi, Lorenzo Ij
Buo cameriere, Bartolomeo, detto il Cozzula, barbiere, Ludovico cameriere di Annibale Ben-
tivoglio, Jeronimo Zabbino. Egli si vesti di abito humile, et passato a Venetia, quivi preae
la croce con li compagni. Poi scrisse ad Annibale la cagione perchfe egli ui era partito da
Bologna senza farne cenno al padre et agrallri di casa, et entrato in nave ne passd al Se-
polcro. 1 5
Alli 13 d'aprile h fatta la chiesa di san Bartolomeo di piazza spetiale di rimpetto Torto
delli signori; la fecero Filippo et Giovanni Battista di Nadi muratori. Fu tinita alli 24 di
marzo deiranno seguente 1499, et vi si disse la messa la domenica deirOlivo, che £u alli
detti 24.
Si gettano giii li portici della via della Croce de' Santi insino a San Jacomo de' Carbo- 2C
nesi, da quel lato sol per dirizzare la detta via.
Del mese di maggio ^ dipinta la torre deirhorologio con la sfera et tigure.
E abbrugiata nel mezzo della piazza la moglie di Alesaandro Rinieri per esser grandis-
sima incantatrice, la quale sagrificava al demonio. Furono trovate in casa sua cose si orri-
bili, che per me temo di scriverlo et mi spavento. Insomma elia haveva col demonio tanta 2:
familiaritk, come del piii caro amico che potesse havere, et egli in tutte le cose era ubbi-
dientissimo. Ella guast6 Sforza fanciullino, figliolo di Giovanni Bentivoglio, et essendo chia-
mata a curarlo, come quella che nome haveva di guarire gli affaturati, et havendolo risanato,
fu questa la cagione di farla scoprire per maga scelerata. Questa femmina malvagia aveva
nome Gentile figlia di Nicold Budrioli; ebbe ducati 500 d'oro in dote con nozze magnifiche 3(
al suo maritaggio. Fu presa e confessd avere guasto et ammaliato infinite persone e fat-
tone morire assai, e massime in casa de' Bentivogli; e guastb un figlio ad Alessandro Benti-
vogli ed un bastardo, e piii che voleva guastare Giovanni Bentivogli. E confess^ aver fatto i
questo mestiere piti di 20 anni, che gli era stato insegnato da 4 frati di San Francesco ed
un maestro Scipione che stava in Galliera in casa di Tommaso Malvezzi fattore de' Benti-
vogli e fra Silvestro che stava in casa di Tommaso di Montecalvo. Questi due Tommasi
n'ebbero carico assai, benchfe fossero tutti due deiruffizio de' 16 del reggimento, e se non
era presa, era la rovina e la distruzione di Bologna. Confesso avere 72 diavoli a sua ob-
bedienza, e massime Lucifero, e di notte and6 piii volte nel sagrato di San Francesco nuda
come nacque a togliere teste e membri a persone morte per far malle. Confe8s6 aver data
Tanima e il corpo suo al diavolo e dimandateli due grazie, Tuna di aver tesori, Taltra di
aver grazia con gran maestri e signori; il diavolo gli rispose non poterli dare tesori, perchfe
non ne aveva, ma ben gli insegnaria guastar persone e poi guarirle; e che ella si facesse
ben pagare, e che s' impacciasse con gran maestri, che acquistaria grazia. Se gli trov6 una
tavola di rame con molti caratteri di calamo, quale si drizzava su 4 candelieri, che avan-
>. ss* zavano di sopra per mettere le candele ; e in mez'zo v'era Lucifero intagliato a sedere su
una sedia colla corona in testa; e tre volte la settimana si metteva in dosso un camiciotto,
una mitra in testa ed una stola al coUo sagrata, e si metteva in ginocchio avanti al diavolo,
e con il turribolo gli dava rincenso e riconoscevalo per vero Dio. Poi andava ogni di in
San Francesco a messa con Tuffizio in mano; e quando il sacerdote diceva revangelio, lei
1
[A. 1498] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 295
diceva: " Tu ti menti per la gola„. Poi andava dietro il coro, dove k san Michele, con il
diavolo sotto i piedi, e fingeva attaccare le candele a san Michele e le attaccava al diavolo.
Ancora si metteva 3u il camiciotto una mantellina gialla, dipinta con due diavoli. Aveva
12 bacchette d'oliva di color di sanguinello ed altre bacchette tutte sagrate, ed aveva una
5 spada scritta e sacrata. Ed aveva dodici sacchette di diverse polveri di membri umani,
quando voleva guastare una persona in un membro, toccava coUa polvere di quel tal mem-
bro. Ancora confessb avere uno spirito familiare, quale non Tabbandonb sino alla morte,
e mostronne molti segni in prigione ed in San Domenico; e diceva all* inquisitore ed alle
persone: ' Ora viene il tal huomo, ora viene la tal donna a domandare tal cosa „; e stava poco
10 a venire tal persona, e domandavali quanto aveva detto. E confesso che non gli mancava
se non far consagrare certi caratteri, che avria avuta la invisibilitk, che poi non avria avuta
paura di persona del mondo. Di modo che si concluse che da mille anni in qua non fu
uomo, nb donna, che avesse piu vera negromanzia di questa; e per questo si raccolsero in
San Petronio tutti i canonisti, e fu sentenziata al fuoco a di 14 luglio a ore 10 in 12.
15 II sabbato in mezzo alla piazza fu condotta e quivi messa su un palio in una lumiera
grande, legata con catene al collo, e a traverso con pauni di pegola intorno a lei. Mont6
sul palco con tanta franchezza, e senza timore alcuro, che non ^ uomo, che lo credesse, e
quivi fu abbruciata viva tutta; e saria scampata, se non confessava tante ribalderie, perch^
Ginevra moglie di Giovanni Bentivogli Tamava assai e gfaveva maritata una figlia e mes-
20 sone due nelle suore di San Mattia del suo proprio ; e questo era il merito che glie ne ren-
deva. Costei stava nel torresotto di San Francesco.
Annibale, ad instanza delli sigiiori Venetiani, si parte da Bologna con 200 huomini di arme
et una prestante squadra di stradiotti, et passa in Toscana per introdurre Pietro et Giuliano
de' Medici in Fiorenza ; et giunto nel Casenlino, dove anco era Tessercito venetiano, pre-
35 sero molti luoghi de' Fiorentini, et fra graltri Bibiena: ma poi sopragionti da un tempo ni-
V080, furono forzati ad invernare in vari luoghi. Partito Annibale, il duca di Milano, che
fu alli 2 di settembre, mand6 Alessandro Bentivogli con 200 huomini di arme in aiuto de'
Fiorentini; ma vi stette pochi giorni, et se ne ritorn6.
Alli 23 di ottobbre Antonio Galeazzo Bentivogli, che era stato al Sepolcro, ritoma a Bo-
30 logna con la sua compagnia, et t da' nobili della cittk incontrato, facendone tutta la citt^
festa con campane e trombe et fuochi; et gl' incarcerati furono liberati.
Egli volendo rendere gratie alla gran madre di Dio, fa fare una bellissima ancona di
altare al Francia eccellentissimo pittore, dove egli si fa dipingere del naturale con ristesso
habito col quale era ito et ritornato; et finita, la pose airaltar maggiore della chiesa della
35 Misericordia, fuore la porta di Strk Castiglioni.
A dl 24 detto muore Vincenzo Paliotti eccellente dottore et cavaliere aurato, creato
gik dal re dTnghilterra, il quale gli don6 Tarme sua, merc^ della sua dottrina; e siccome
egli nel suo testamento haveva ordinato senza pompa funerale, ad un'hora di notte da otto suoi
figliuoli, accom'pagnati dalli parenti et amici vestiti di negro, fu nella chiesa di san Jacomo p- jj?
40 sepellito; et la sua memoria fu posta nel pilastro del coro verso la sagristia.
Alli 29 novembre Bonifacio Catanio cavaliere aurato et senatore muore, mentre era nel
senato, di appoplesia; fu sepolto a San Domenico, et successe in luogo suo nel senato Eli-
seo il figliolo.
Alli 16 di decembre Giovanni Bentivoglio manda Carlo Ingrati con 200 lancie et 200
45 cavalli leggieri del duca di Milano in aiuto de' Fiorentini per racquisto di Pisa.
AUi 22 di docembre Paolo di Giovanni Guglielmo Ghellini, della dependenza de' Moneda,
o de' Scanabechi di Bologna, si addottor6 nelle arti et in medicina in Padova, havendo per
promotori Nicoletto Teatino, Lorenzo da Novale, Simone Estense, Giovanni dairAquila, Je-
ronimo da Verona, Gabriello Zerbo et Pietro Trappolino ; et f u molto honoratamente accom-
pagnato.
296 HISTORIA Dl BOLOGNA (a i4wi
Anno di Cristo 1499. — Si fanno li magiatrati secondo il consueto. Giovanni Benedetto
di Baratani da Norwa potestil di liologna.
Alli 2 di gennaro Annibale Bentivogli ritorna di Toscana^a Bologna, havendo egli fatto
ogni 8UO sforzo per introdurre Pietro et Giuliano in Fiorenza, ma non puot^, perchi trovan-
dosi i Fiorentini con forte eBsercito, ruppero le genti del duca Guido Ubaldo di Urbino con 5
U Colloneai, che era dal lato verso Siena, condotto da' Venetiani a tale effetto.
Pasaano per Bologna 400 cavalli leggieri mandati in Romagna dal duca di Milano per
presidio di Forli et d'lmola.
Alli 7 di marzo giunge in Bologna il signor Fracasso figHuolo del signoT Roberto da
San Severino che ne andava a Miiano senza le genti d'arme, isdegnato con il duca, a chie- lU
dergli licenza; et la ottenne con patto che fra termine di due ore egli foase uscito fuori di
Milano, et fra due giorni di tutto lo ducato di Milano; poi lo priv6 di tutte le sue robbe e
castella che nel ducato haveva.
AUi 9 del detto la chiesa di san Petronio e quella di san Giovanni in Monte sono inter-
dette, perchfe Astorre Malvezzi, cavalliere di san Giovanni Battista di Segna, li chiedeva gli 1 5
affitti ; et dette chiese mostrando haver pagato buona somma di danari per sua commissione,
dicevano che era sodisfatto, et di qui ne nacque liie; et egli, come 6 detto, le fece interdire.
In questo tempo Antonio Bentivogli, che fu figliolo di Santi Bentivogli et di una vedova
fiorentina, muore; e fu con onore sepolto in San Giacomo.
Essendo gia accese le guerre in Italia per cagione di Pisa, et havendo li signori Vene- 20
ziani pigliato grande sdegno contro Ludovico Sforza, perch^ favoriva tanto li Fiorer.tini
contro i Pisani, et anco per le maligne et doppie nature di lui, che per porre la Lombar-
dia sossopra fanno col papa et con Ludovico nuovo re di Francia, che pretendeva di giu-
risditione nel ducato di Milano per cagione di Valentina figliola di Giovanni Galeazzo
primo duca di Milano; et cotanto in ci5 si affaticano, che, come h detto, fecero lega insieme, 25
et capitulorno di darli ogni aiuto contro Ludovico Sforza. Erano li capitoli che il re di
Francia havesse lo stato di Milano, li Venetiani havessero Cremona con tutti quei luoghi di qua
dalFAdda, il duca Valentino figliolo del papa lo stato della Romagna et deirUmbria. Fatta
questa lega, il pontefice priv5 Ascanio Sforza della legatione di Bologna, et pose in suo luogo
il cardinale Borgia il nipote. 30
Intendendo Ludovico Sforza esser fatta la suddetta lega contro lui, resti tutto pensoso
e di mala vbglia et molto turbato di questa nuova; et venuto in gran sospetto di perdere lo
stato, si acco8t6 a Massimiliano et chiam6 in suo aiuto Baiazette gran Turco.
j». jj* Annibal Bentivogli manda Carlo Grati con 100 elmetti bene a ordine al campo del
duca Ludovico di Milano; fu alli 14 d'agosto. 35
A di 16 d'ago8to Giovanni Bentivogli manda le sue genti d'arme, et quelle di Alessandro
il figliolo, al duca di Milano; furono 300 elmetti bene a cavallo et 200 ballestrieri a cavallo,
perchfe guerreggiava con il re di Francia. Ci6 avendo inteso, il re di Francia manda a Gio-
vanni Bentivoglio una lettera di questo tenore:
Voi safete conte temfu fa Ladovico Sforza ha occupato et usurfato il nostro ducato di 40
Milano; ■pcr il che noi colla gratia di Dio avemo mandato grand^armata da fiedi e da ca-
vallo, -per la quale abbiamo speranza, coWaiuto di Dio, e mediante lo sforzo de' nostri bttoni
c leali sudditi, in poco tempo riavere il nostro stato di Milano, come i di buona gittstitia; e
pcrche noi avemo inteso, che voi gli date aiuto e favore colU genti d'arme, c con lo stato
vostro, vi notijichiamo, che vi avremo per nemico nostro, e cercheremo di dantiificarvi voi ct il 45
vostro stato. Vi preghiamo che voi rispondiate a questo. Che Dio sia guardia di voi. Addio.
LUDOVICO PBR DlO GRATIA RB DI FrANCIA KTC.
18-J9. segno a feuHa nel margine sinistro — ya. poitilla a stampa nel margine anistro: Cronaca Naldi —40-
46, segno a ptnma nel margine sinistro
[A. 1499] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 297
Fileno dalle Tuade lesse questa lettera in francese, et fu registrata in lingua italiana.
Ora rassettate Ludovico XII re di Francia le cose del regno, con 25 milla armati, che fatto
haveva per !a impresa d'Italia, pass6 le Alpi et venne in Asti ; et passati li Francesi sopra Novi,
lo presero insieme con altre terre presso al Tanaro, et poi Tortona et Alessandria, ove era
5 tutto lo sforzo del duca Ludovico. Di che Ludovico sbigottito, si lev6 di Milano, forsi dubi-
tando della fede del popolo. Prima mand6 avanti il suo tesoro, che erano 40 muli carichi, et
poi pas86 in Germania per il lago di Como con monsignor Ascanio il fratello, con Federigo da •
San Severino cardinale et con li suoi tiglioli, lasciando ben fornito il castello di porta Giob-
bia a Bernardino di Corte, in cui ogni sua speme et fede riposto haveva. Fuggito il duca,
10 tutti li popoli del ducato di Milano si diedero al re Ludovico et Milano fece il medesimo,
ricevendo il signor Giovanni Jacomo Trivultio a nome del re, che fu alli 6 di settembre. Nfe
pa336 molto che Bernardino, allettato da buona somma di danari, diede il fortissimo castello
di porta Giobba al re; talmentech^ il duca di Milano prima fu vinto, che si cavasse il ferro
fuori; et li Sforzesi cosi perderono lo stato che da 50 anni Thavevano posseduto.
15 In questo istesso giomo, che il re hebbe Milano, il cardinal Borgia legato di Bologna
giunse alla citta, che ne andava a Venetia per ie cose della guerra. Fu con ogni maniera
d'honore et pompa da' Bolognesi ricevuto; alloggi6 nel palaggio delli signori, et il seguente
giorno and6 a cena con il signor Giovanni Bentivoglio al suo palaggio, dove stette sino alla
mattina del seguente giorno. Et accompagnato dalli tiglioli di Giovanni, si parti di Bologna,
20 et passo alle Tombe ove era apparecchiato un lautissimo desinare; et dimorato alquanto in
piacere et festa, dopo il desinare pass^ a Ferrara*
Di questo mese d'agosto ai saliga la piazza gii fatu vicino al muro deirorto de' signori,
et vi si pone gli traffitti di macigno per fare il luogo dove havessero a stare gli ortolani a
vendere; e furono lontani dal detto muro piedi 18.
25 Alli 7 di settembre Cario Grati ritorna a casa dal campo, dove Thaveva gih mandato An-
nibale Bentivogli a favor del duca Lodovico.
Alli 8 di settembre Giovanni da Sala eccellente dottore et generale dei frati Gaudenti p. 339
muore; fu sepolto con grande lionore in San Domenico.
Di que8t'anno fu finita la libbraria di San Domenico fatta da Ludovico Bolognini.
30 GH ortolani vanno a vendere alla piazza nuova dietro il palagio de' signori, siccome
di gik era stato designato.
Giovanni Bentivogli alli 20 del detto manda Anuibale il tigliuolo con 25 cavalli pom-
posamente addobbati a rallegrarsi con il re Ludovico, che era di gia entrato in Milano, della
ottenuta signoria di Lombardia, et anche a raccomandargli la citta di Bologna, supplican-
35 dolo volesse accettarla sotto la sua protezione. Fra gli altri erano con esso lui Nappoleone
Malvasia, Mino de' Russi, Agostino Marsili, Alessandro Cavazza. Fu Annibale lietamente
dal re ricevuto, et promise di haver a cuore la cittk et di aiutarla contro ciascuno, eccetto
il pontefice, poi ch'ella era alla Chiesa soggetta. Poi fece suo barone Giovanni Bentivogli,
Annibale, Galeazzo protonotario, Alessandro et Ermes, poi gli disse che egli voleva mandare
40 seicento lanze, che erano tremila et seicento cavalli, in Romagna airacquisto d' Imola et di
Forli per il papa, et che gli raccomandava a Giovanni che fussero ben trattati; et cosi gli
dette licenza, che a Bologna si tomasse.
AUi 3 di ottobbre giunge in Bologna il cardinale Ursino, et fu da Giovanni et da tutta
la nobiltk benignamente et con grande honore ricevuto. AlIoggi6 nel palagio del signor Gio-
45 vanni, et il di seguente si partl per Milano a visitare il re di Francia.
A d) 4 del detto entra in Bologna il prefetto di Senogaglia fratello di Giuliano dalla
Rovere cardinale et vescovo di Bologna, che passava anch'egli a Milano a far riverenza al
re; alloggi6 con il signor Giovanni.
Alli 5 detto aono restituite le messe a San Petronio (come fosse interdetto, h narrato
50 avanti); non si fece festa que8t'anno il d\ di san Petronio. Furono parimente reintfegrate
degli divini olHci le altre chiese.
298 HISTORIA Dl BOLOGNA [AA. 1499-1800]
AIH 17 dctto Giovani Giordani, che era stato al re di Francia in Milano insieme con
altri signori et ambasciatori, licentiato dal re, viene in compagnia del marchese di Ferrara,
Aniiibale Bentivogli, Mino de' Kusni, Nappoteone Malvasia, AgoRtino Marsili et Aleasandro
Cavazza nel bucentoro del detto marchcse insino a Ferrara, havendo prima li Bolognesi man-
dati li cavalli loro a Bologria; et d'indi poi it) nave vennero a Bologna. Alloggi6 il Giordano 5
in casa di Giovanni Bentivogli; stettc con esso lui due giomi, et poi partL
Alli 28 del detto il cardinale Ursino ritorna a Bologna, et la mattina seguente ai parte
per Roma.
In questi giomi cominciorono a passare per il territorio di Bologna le suddette seicento
lanze francesi condotte da Cesare Borgia figliolo del papa, che di gik haveva rinonciato il 10
capello per farsi signor temporale, et era nominato duca Valentino. Ne andava questa
guerra a Forll et Imola con monsigiior Alegra capitano francese, sotto colore che Caterina
Sforza, moglie gik di Jeronimo Riario, non havesse per certo tempo pagato ii debito censo
alla Chiesa Romana.
AUi 22 di novembre Nicol6 de' Savi celeberrimo medico muore, et h sepolto in San 15
Domenico.
In questo istesso giorno il duca Valentino alloggia alI'osteria del Quaquarello di I^ dal
ponte di Reno; il che da Giovanni Hentivogli inteso, tosto vi manda Annibale et Antonio
Galeazzo con molti gentilhuomini a visitarlo, et il condussero in Bologna a cena nel suo pala-
/. j/o gio, dove anche si trovarono moiti nobili della citta da Giovanni invitati. Et' il duca, cenato 20
ch'ebbe, don6 a Giovanni un bellissimo cavallo bardato di barde dorate, con una preciosa
celata ; accett6 Giovanni volentieri il dono, et molto lo ringrati6, et poscia volle all' hosteria
ritoraare a' suoi. Et la mattina seguente il senato gli present6 molti vitelli, capponi, faggiani,
pernici et cose simili, con gran numero di scatole di confetti et mazzi di cera et torchL
Accett6 ogni cosa con lieta fronte, et desinato ch'ebbe, invi6 le gend d'arme verso Imola, 25
passando per la cittk in ordinanza.
Giunto adunque presso Imola, vi venne il signor Paolo Ursino et Vitelloccio da Citti di
Castello conduttieri del papa, con buon numero di armati; et radunati insieme, si trovorono
havere da dodecimila huomini fra cavalli et pedoni, parte francesi, vasconi, et parte italiani,
havendo molti pezzi di artiglieria seco. Et passati sopra Imola, senza adoperare spada, Thebbero 30
in pace; ma non gik la rocca, perciocch^ Caterina, essendosi co' figliuoli quivi rinchiusa, come
colei che era animosa, fece ben travagliare et sudar il neraico, prima che si volesse in po-
tere di lui andare. Finalmente ella si arrese. et fatta prigione, fu mandata a Roma.
AIH 28 di novembre da Venetia giunge in Bologna il cardinale Borgia fratello del duca
Valentino per legato della cittk, et fu con grandissimo honore incontrato et ricevuto. Essendo 35
entrato in palaggio, trov6 le stanze tutte spogliate, et raccordandosi che quando gik fu a
Bologna erano tutte di panni addobbate, tutto per cio isdegnato, chiam6 a sfe il confaloniere
di giustitia, et addimandata di ci6 la cagione, rispose che venendo lui la prima volta gli
furono addobbate le camare, ma che ora essendo egli venuto in casa sua gli erano perci6
consignate lire 1500 ogni mese, acciochfe di tutte le cose che gli facevano di bisogno si 40
provvedesse. Rispose il cardinale : " Adunque se questo palaggio fe mia casa, io non ci vorr^
tenere persone da dozzina,. Ci6 disse in dispreggio de' signori et confaloniero.
A dl 27 di decembre, nella festa di san Giovanni Evangelista, il signor Giovanni Ben-
tivogli va ad ascoltar la messa alla sua capella in San Jacomo; et finita la messa, fa cavaliere
aurato Francesco Ghisilieri. 45
Anno di Cristo 1500. — Si fanno li magistrati della citta serondo il consueto.
Travagliando il duca Valentino !a Romagna et havuto Imola et la rocca, passa sopra
Forll, et dopo molte battaglie lo conquista, con la morte di dugento delli provigionati ; et
fu alli 12 di genuaro.
[A. 1500] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 299
Alli 14 di gennaro il cardinale Borgia legato di Bologna, essendo ito in Urbino, quivi
si muore.
Vedendo il duca scendere in Italia i! signor Ludovico Sforza duca di Milano, che si
era fuggito in Germania, con valido essercito, per riacquistare il perduto stato, fu forzato di
5 rimandare tutto Tessercito in Lombardia a soccorso de' Francesi; laonde all'ultimo del detto
mese passarono con bellissima ordinanza, come che se havessero a combattere, con dieci boc-
che d'artegliaria, temendo che il popol bolognese non gli si opponesse. Erano da 10 000
fra cavalli et pedoni. Passarono adunque di longo le fosse della cittk fra il colle et la citta
con grandissima tema, et seco conducevano il conte Alessandro Sforza et il conte Melzi
10 con Giovanni Casa figlioli gih del duca Galeazzo con molti altri nobili prigioni, et con robbe
assai, che havevano depredate nel pigliar Imola et Forli et la rocca. Passati Bologna, et
vedendosi liberi dal timore de' Bolognesi, fecero nel territorio di Bologna gran mali, sac-
cheggiando ogni cosa et ammazzando gli huomini.
Alli 2 di febbraro il cardinale Ascanio, fratello del duca di Milano Ludovico Sforza,
15 entra con gran piacere di tutto quel popolo in Milano ' con la gente deirimperatore, che /. j//
erano 20 000 persone; et alli 4 del detto poi entrb il duca Ludovico il fratello, poi passa il
Tesino et ricupera Vegano.
Havendo Ludovico Sforza ottenuto gran parte del perduto stato, fu tradito da' Svizzeri
et venduto a' Francesi a Novarra, et condotto in Franciiu Et il cardinale Ascanio, che si
20 trovava in Milano, ispaventato della presa del fratello, tosto si pose in fuga, ma seguitato da
Carlo Orsino et Soncino Benzone, fu in Ripalta, castello posto sul fiume Trebia, fatto pri-
gione dal detto Carlo, et mandato in Venetia; et li Venetiani poi il mandarono in Franqia
a richiesta del re, che mandato per lui haveva.
AUi 11 di febbraro gionse in Bologna Isabella gik moglie del duca Giovanni Galeazzo
25 Sforza con 2 figlioli che passava a Napoli, tutta rammaricata per haver mandato il re, Fran-
cesco suo figliolo giovinetto, in Francia. Fu da Giovanni incontrata con molti cittadini bo-
lognesi ad Anzola; et tre carrette di gentildonne la vennero parimente ad incontrare, con
honore ricevuta et da Ginevra et da tutti li ngliuoli ; et dopo tre giomi si parti per Napoli.
II re Ludovico viene a Milano, al quale passarono tutti gli ambasciatori de' signori
30 d'Italia a rallegrarsi seco deirhavuta vittoria. Et Giovanni Bentivogli, intendendo che i! re
voleva porre il campo a Bologna et pbrla a sacco, et tanto piii che era sollecitato da papa
Alessandro, acciocch^ soggiogasse la citta et discacciasse Giovanni, dimostrandoli ch'era
colligato col duca Ludovico Sforza, et che gli haveva mandato soccorso di danari contro
lui; manda Mino de' Russi senatore, huomo di molta prudenza et destrezza negl' importanti
35 negoci, il quale tanlo seppe trattare, che plac6 Tanimo del re, proferendogli 40 mila ducad
per parte del senato bolognese^ Laonde losto scrisse a Giovanni facesse trovare li detti da-
nari, et poi tre altri mila per donare ad un baron francese, pel cui mezzo haveva trattato
tanto importante negocio. II senato, havendo radunato li confallonieri del popolo con li mas-
sari delle arti, grimpose il ritrovare detta somma di danari, li quali ciascuno nel suo quar-
40 tiero li addimandb a' cittadini et artefici secondo il loro grado, et secondo la stima delle
loro entrate, con promessione di restituirgli termine ad un anno la camara; et cosi per tutto
il mese di maggio furono esatti et pagati.
Et nel vero se non si placava a questo modo Tira del re, sarebbe successo ci6 che il
papa soUecitava, ch'era di haver Bologna et cacciare Giovanni.
45 Si fanno le solite tre processioni delle rogationi con la madonna di San Luca; et fra
Taltre chiese, ove si cantarono le messe, fu una 11 Servi, dove cantata, riportandosi la ma-
donna aU'08pitale della morte, et giunti in porta Ravegnana, incontrandosi Giovanni Piacen-
tini servitore di Giovanni Marsili in un suo nemico, cav6 la spada per ferirlo et Taltro an-
cora egli con Tarme estratta cercando diffendersi, li circostanti, non sapendo che cosa
49. /ostilla a stam/a ntl margine sinistro (fUie lintettt): Cronica del Ghiietll
300 HISTORIA DI BOLOGNA [A. tooo]
foise quMto tumulto, corsero con rarme nuda col^ ove era il ruinore, et vedendo gB altri
accregcere la zuffa, temendo di qualche novitk nella cittk, cominciorno ri sconciatamente
a fuggire, che urtando le donne, ne fecero moltt- disperdere, essendo gravide. Giovanni
Bentivoglt con 11 riglioli, tratta la spada, si fermarono con li suoi servitori per vedere il fine
della cosa; dove corsi li confallonieri del popolo con le manarette per intendere il fatto, et 5
trovando il disturbatore, il fecero pigliare, et avanti la speciaria del Silimano impiccare ad
esempio altrui.
A.lli 5 di luglio al Tedo viene una insolita grandine di smisurata grossezza, che uccide
animali assai, et ne furono trovati alcuni pezzi che pesarono libre 7. £t nell' istesso giomo
/. $it la saetta percosse la colombara del poggio di Giovanni' Bentivogli, et gett6 a terra il colombo 10
di gesso che era nella sommit^ di essa con un merlo della torre, ritrovandosi quivi Gio-
vanni Bentivogli.
A dl 28 di agosto fe, con il consentimento di Cesare de' Naccii vicario del signor cardi-
nale Battista del litolo de' Santi Giovanni e Paolo legato di Bologna et delli signori 16 refor-
matori, concesso a Giovanni Bentivogli che possi fabbricare un molino fuori della porta di 15
strk Santo Stefano a Codalonga.
Alli 26 di settembre il signor Gilberto Pii da Carpi muore. Era genero di Giovanni, et
era stato infermo circa tre anni di male incurabile; fu sepellito alla Nonciata fuori di San
Mamolo. A cui successe nella condotta de' soldati della citt^ Alessandro il figliolo d'anni 13,
che fu poi ranno seguente creato cavaliere aurato dal duca Ercole da Este et coniinnato 20
nella signoria di Sassuolo.
Alli 29 di ottobbre il conte Nicol6 Rangone capitano de' soldati bolognesi muore. Era
genero di Giovanni, huomo di somma integriti et valoroso ; Ia8ci6 dopo di s^ 8 figli maschi
e tfe femine, de' quali il primo, ciofe il conte Guido, di anni 15 successe nella condutta; et
acciochfe fossero ben govemati li soldati, Giovanni procur6 che iie venisse a Bologna il 25
conte Cesare Rangone, huomo esperto neirarmi e di gran riputazione.
Havendo il papa determinato di far grande Cesare Borgia il figliolo, lo dissegn6 confal-
loniero della Chiesa, et gli diede in Roma molte bande di cavalU spagnuoli con il rignor
Paolo Ursino, Vitelozzo da Cittk di Castello et il conte Ercole Bentivogli gii figliuolo di
Santi Bentivogli, acciochfe egli passasse nella Romagna airacquisto di tutte le altre cittk 30
et luoghi della Romagna, havendo anche ottenuto dal re di Francia, che li mandasse Alegra
famoso capitano della militia con molte lancie et fantaria di Guasconi.
Partitosi adunque il duca Valentino da Roma con li detti capitani et bande di soldati,
Ercole Bentivogli giunse a Rimini mandato dal duca Valentino per ottenerlo, intendendo
esser il signor Pandolfo Malatesta molto dalla citta odiato per li suoi mali costumi; dove 35
giunto al principio d'ottobbre, gli fu consignata la citt^ liberamente dalli cittadini, fuggendosi
il signor Pandolfo con Violante sua consorte et cou Carlo il fratello a Bologna da Giovaiini
Bentivogli; fu alli 6 di ottobbre, et giunse alli 12.
Li Pesaresi anch' essi, intendendo che il duca Valentino con ressercito si accottava a
Pesaro, essendo passato a Venetia il signor Giovanni Sforza a chiedere aiuto alli signori 40
Venetiani, temendo le forze del duca, pigliarono il signor Galeazzo il fratello del detto Gio-
vanni domandandogli che gli facesse dar la rocca, accioch^ non patissero qualche danno
dal duca Valentino. Per lo che, vedendosi prigione, tanto si adopr6 col castellano, accio-
chfe non fosse dato nelle mani del Valentino, che conaign6 la rocca alli cittadini, et essi al
Valentino; et il signor Galeazzo fu relassato, et alli 17 se ne venne a Bologna. 45
Monsignor Alegra passa con le sue genti per il Bolognese, e il detto entra nella dtxk
ove 6 honoratamente ricevuto da Giovanni Bentivogli; et alloggi6 nel suo palaggio, facendo
di gran disordini li suoi soldati per il territorio bolognese.
Intendendo il senato bolognese la gran possanza del duca Valentino, veggieudo che
egli soggiogava tulta la Romagna, cominciorono a temere, che aendo soggiogata la Romagna, 50
[AA. 1500-1501] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 301
alla sprovista non volgesse rarmi sopra Bologna; per il che deliberorno di fare qualche
provisione, acciochfe la citth alla sproveduta non fosse assalita. Et percib indussero al soldo
il conte Ranuccio da Marzano huomo di gran valore neirarme con 100 lanze et con buon
numero di pedoni, et richiamarono tutti li banditi alla cittk,' et posero alle porte buone guar- /. sis
5 die; et la notte facevano scorrere gli soldati dietro le mura et per la citta.
Ottenuto Pesaro et Rimini con tanta facilitk, il duca "Valentino, lasciandovi buoni pre-
sidi, dirizz6 Tesercito a Faenza, dove giunse a circa il fine d'ottobbre, essendosi radunati li
Francesi et Guasconi con li soldati che lui haveva, che erano in tutto dodecimila guerrieri.
Posto adunque il campo intorno a Faenza, la oppugnorno et la combatterorono, ma tale fu
10 la yirtu de' Faentini, aiutandogli le donnc loro, che ogni sua forza resto vana, essendone
stati di loro molti uccisi ; et sendo sopragionto la vernata, bisogn6 che Tessercito si ricove-
rasse, et perci6 il duca Valentino mand6 parte deiressercito a Forli e parte ad Imola; et
acciochfe potesse piii commodamente alloggiare parte delli detti soldati, et ancora per tenere
oppressa Faenza, mand6 al senato bolognese a chiederli Castello Bolognese. Laonde preve-
15 dendo il senato Tanimo di Valentino, che chiedeva detto castello per occuparlo, mandarno
Francesco Fantucci senatore per persuadere il duca a pensare ad altro, awengach^ loro non
pareva di piegarsi a questa sua petitione. Vero h che il Valentino, essendo insolente per
havere il papa per padre, et per esser confederato con il re Ludovico, li fece intendere,
che essendo i Bolognesi soggetti alla Chiesa^^^et lui sendo confalloniere della Chiesa, havendo
20 particolare commissione di quella cosa dal papa, intendeva volervi alloggiare non solamente
nel detto castello, ma ancor nel territorio di Bologna quando gH paresse, et che bene avver-
tissero quello che facevano, che con il tempo se ne pentirebbono. A cui rispose Francesco:
* Benchfe sia tu confalloniere della Chiesa et che Bologna sia soggetta al pontefice, havemo
" per6 li nostri capitoli con esso lui di quanto havemo a fare insieme ; non vogliamo altro ec-
25 " cetto che ci sieno osservati li detti capitoli ,. " Ben (disse il Valentino) veggio voi, Bolognesi,
' esser di natura tale, che non volete conoscere li vostri superiori, per il che vi protesto, che
' non volendo darmi Castel Bolognese, sete decaduti, per inobbedienza, da ogni capitulazione,
" che havete havuta dal papa^. A cui con animo intrepido Francesco rispose: "Siamo noi
" Bolognesi di tal natura, che havendo promessa una cosa, la vogliamo servare senza alcuna
30 " frode, et parimente, sendo a noi promesso, vogliamo ci sia osservato. Et protesto come
" siamo apparecchiati a servare tanto quanto si contiene ne' capitoli fatti fra la Chiesa et noi,
" et quando altrimenti si f ar^ siamo tali, ci potremo dif endere da chi ne vorrk sf orzare „ .
Et cosi con queste parole et protestationi Francesco si partl et ritom6 a Bologna, et il tutto
riferi al senato.
35 Di questo anno Giovanni Antonio Boltraffio milanese, famoso pittore, fa la tavola della
Misericordia fuor di Bologna.
II senato, havendo il tutto inteso, antivedendo quello che il duca teneva in animo ascosto
di volere soggiogare tutta la Romagna, et finalmente poi Bologna, parveli di mandare Mino
de' Russi al re di Francia a farli intendere il tutto, et per sapere che intentioue la sua fosse.
40 II che concIuBO, si giunse alFanno 1501.
Anno di Cristo 1501. — Si fanno li magistrati secondo il consueto.
Alli 3 di gennaro mentre che Mino Russi disponeva le cose con il re di Francia, giJi
dimostrandosi la primavera, condusse il V^alentino ressercito intorno Faenza, et alli 13 co-
raincio a combatterla; la quale si trovava fortificata da' Faentini con argini forti et bastioni
45 et baracani; havendo essi anco le torri abbassate per non esser offese dalle bombarde r.e-
miche, et per lor maggior sicurezza havendo mutali il castellano et li presidi nella rocca, et
postovi alcuni fedeli cittadini in presidio et guardia; poi mandorono a chieder soccorso a'
Venetiani, Fiorentini et a Giovanni' Bentivogli, sendo suo nipote Astorre il giovinetto d'anni 16 /. /^
signore della cittiu
.102 HISTORIA DI BOLOGNA fA. isoij
Alli 10 auddelto Giuliano cardinale veBCOvo di Bolopna, Bendo nella rocca di Cento,
avvisato come era convenuto con Giovanni di darlo nelle mani del duca Valentino, alle 3
ore di notte si part), et passb al Finale, ove si ferm6 7 giomi, et dMndi poi paas^ a Savona;
fu incolpato Apamenon Marescotto che desse queato avviso. Alli 13 del detto mese Pe-
tronio di Aldrovandino dalla Fonduzza, sendo confalloniero di popolo, per cagione di alcune 5
differenze, viene alle mani con Luip Maria Grriffone sulla piazza, et di gik havendo amendue
Tarmi in mano, furono dalli cittadini spartiti ; di che isdegnati li confalonieri con il Griffone,
per esser stato il primo a por mani alle armi, volevano mandarlo a pijrnorare, ma il con-
falloniere di giustitia, per buoni rispetti, vi si appose con dire che a miglior commodo riser-
bassero questa ^ustitia. Ma Petronio, vedendo che cosa contro di lui non si faceva, pren- 10
dendo maggior animo, pigH6 seco li figliuoli di Giovanni di Andrea Mezzovillani et assaQ
Luigi Maria Griffoni et malamente lo ferl. Laonde H confallonieri oltre modo adiratisi,
privarono Petronio deirufficio et gli levarono il confalone, et li corapagni per tre anni furono
banditi.
II Valentino, sendo pure di animo di conquistare Faenza, gli passa sopra, et gli dk nna 1 5
longa battaglia, nella quale morirono assai soldati; et molti piii ne furono feriti di quei del
Valentino, perciocch^ havendo egli gittato a terra una parte delle mura, pensando quivi non
trovare contrasto alcuno, et spingendo avanti li soldati, si ritrov6 esservi de' bastioni ove i
Faentini con Tarmi molto I*offesero et ributtarono a dietro.
Frattanto il Valentino passa sopra Salarolo et Brisighella et molte altre castella, et le 20
piglia. Poi ritoma pure sopra Faenza, et alle 22 hore con grandissimo ardire et forza le dk
un fiero assalto, ma ntente fa, perciocchfe con morte di molti de' suoi h da' Faentini spinto
addietro.
Alli 21 detto, circa le 20 hore, il duca Valentino disposto, o perdervi la vita, o volere
Fapnza, di nuovo passa a battagliare la cittk, et da dui lati travagliandola insino alle 5 hore 25
di notte, fu valorosamente et con Tarmi et con sassi ributtato con la morte de' suoi. Ma i
Faentini, vedendosi senza soccorso alcuno, et havendo un potente nemico che non li lasciava
respirare, temendo che finalmente sarebboiio astrelti a rendersi, overo a morire tutti, vennero
col Valentino alli 24 suddetto ad accordo di darli la cittk, salve le persone et le lor robbe,
et salvo Astorre fanciullo, il quale fosse libero et potesse passare ovunque piu li piaceva 30
con le sue robbe. Et aperte le porte della citth, entro dimostrando ad Astorre grande amo-
revolezza et accoglienza; ma dopo poi alcuni giorni egli il mand6 a Roma al papa, il quale
lo pose in Castello Santo Angelo con Giovanni Vangelista il fratello, dove poi crudelmente
furono fatti dal Valentino morire.
Intesa in Bologna la perdita di Faenza, il senato si radun6 consigliandosi in tanti travagli 35
quello si dovesse fare per sicurezza della cittk. Et dicendo alcuni che si facesse pro^nsione
alli confini del territorio contro il duca, non si essegui il lor parere, perch^ dicevano che
il duca si rispettaria per cagione del re di Fraiicia, che pure ne haveva mostrato di pigliare
la protetione della cittk, et che pur hora Mino de' Russi haveva avvisato il re esser della istessa
opinione, purchfe il senato non desse soccorso a' Faentini o ad altri contro il duca. 11 che 40
havendo essi osservato, r.on potevano giammai credere che il Valentino dovesse innovare cosa
alcuna nel Bolognese. Conclusero per6 di mandare due ambasciatori al duca a rallegrarsi
seco della ottenuta cittJi di Faenza, et furono a ci6 eletti Giovanni Marsili, Angelo Ranucci,
/. w amendue senatori; li quali, partendosi alli 27, giunsero a' Castel San Piero assai per tempo,
dove sopragionti dairesercito del duca, furono richiesti di volere alloggiamento nel territorio 45
di Bologna come amici, et gli ambasciatori volentieri gli fecero aprire le porte del caatello,
acciocch^ potessero havere vettovaglia. Ma non si tosto si viddero li soldati dentro, che
fecero prigioni gli ambasciatori et il castello posero a sacco senza alcuna piet^ havere. Poi
conducendo seco li detti ambasriatori, volsero facesse loro dare Casal Fiuminese, Castel Guelfo,
che fu alli 28, et altri luoghi di quel contorao. 50
[A. 1301] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 303
II Vitellozzo, mentre che si facevano le sudette presaglie delle dette castella, trascorre
insino a Medecina, et Bernardino Rosso Gozzadini, che quivi era commissario, si arrese dandogli
nelle mani il castello; et entrando dentro, pigliarono il conte Pietro da Marzano fratello del
conte Ranuccio, che quivi anch'egli era in presidio con alquante bande di soldati, et ruccisero:
5 et mostrb in ogni cosa gran segno di crudeltk per esser nemico del detto conte Ranuccio.
Ucciso il conte Pietro et spogliati 11 soldati, saccheggi6 il paese, trascorrendo insino a
Varignana, et d'indi airidice.
II che inteso a Bologna, il popolo prese Tarme senza suono di campana, et parte corse
alla piazza, et parte al palazzo di Giovanni Bentivogli, che furono in tutto da 12 000 huomini
10 bene armati; et aperte le carceri, fecero che gli carcerati, havendo la liberta, anche piglias-
sero Tarmi per favore della cittk. Ora, armato il popolo, Giovanni Bentivogli fece radu-
nare tosto il senato nel palazzo de' signori, et di questa novitk consigliandosi, temendo
che il Valentino nella cittk havesse qualche intendimento, et di cio sospettando essi per alcune
conietture, che Agamenone Marescotto fosse quello che ordisse la tela accioch^ poi il duca
15 la tessesse, mandarono per lui et per Giasone il fratello, li quali venuti a palazzo, furono hone-
stamente nella camera, detta del Paradiso, ritenuti sotto buona custodia insieme con Age-
silao canonico di San Petronio et Ludovico fratelli et iiglioli gik di Teseo il fratello. Et
il senato, essaminando il fatto, et non trovando nulla, dopo 4 giorni gli licentiarono alle case
loro. Ma non pass6 molto, che fu avvisato il senato, come che questi Marescotti, pratti-
20 cando con un referendario del papa, che alloggiava nel vescovato, havessero scritto al Va-
lentino che ne dovesse con tutto ressercito-passare sopra Bologna, che egli facilmente Thavrebbe,
perciochfe Giovanni era molto dal popolo odiato. II senato gli fece domandare, Giasone
dicendo non volersi presentare, et venuti tutti quattro a palazzo, di nuovo furono distenuti
nella sudetta camara con buone guardie.
25 Non manca frattanto il senato, insieme con Giovanni, di fare le debite provisioni per
conservare la cittk dalle forze del duca Valentino. Fecero adunque scendere dalla mon-
tagna molti soldati, et anche assoldano molti forestieri et pongono buoni presidi alle porte,
alle torri et alle mura della cittJl. II popolo, che con Tarme in mano si trovava pronto al
difendere la patria, b radunato da Giovanni Bentivogli, et dopo longa essortazione di esser
30 fedeli et difensori della citth, anche gli inanimisce a stare di buon animo, perch6 egli non
era per mancargli di ogni aiuto con la propria persona et con li denari, conciosiacosachfe
egli, mercfe di Dio, si trovava havere cento mila ducati da spendere per la loro et sua difen-
sione, et spesi che fossero questi, anche sapeva dove altrettanti per simile occasione ne fos-
sero : " State adunque di buon animo, disse, perchfe spero che tosto liberi da tanta furia di
35 "nemici ci vedremo,. AUhora il popolo, confortato dalle parole et dalle promissioni di
Giovanni, cominci6 agridare: * Sega, sega,. Poi pregarono con grande instanza Giovanni
che volesse lor far gratia di uscire ad assaltare li nemici ; non volle Giovanni acconsentirli,
et dicendoli hora non esser il tempo di far' ci6, ma che volessero aspettare migliore occa- />. 34*
sione; et quietati si partirono.
40 Giovanni Bentivogli scrive a tutti li suoi amici, ciofe al duca di Ferrara, al marchese
di Mantua et a' Fiorentini, che voglino in taiita necessiti, ove Bologna si trova, mandarli
soccorso. Ma non fecero alcun profitto le sue lettere, percioch6 niuno ardiva di soccorrere
il compagno, temendo la possanza del re Ludovico, istimando questi prencipi che nella cosa
di Bologna il re vi tenesse mano:anzi eglino fecero strette inhibitioni a tutti li sudditi loro
15 sotto gravi pene, che niuno ardisse pigliar soldo da' Bolognesi. Fra tanti adunque, a' quali
Giovanni ricorse, solamente Leonora gih moglie del signor Gilberto Pii da Sassuolo il soc-
corse, mandandogli una compagnia di ben ordinati fanti; parimente Lorenzo Pennaccliio et
Ramazzotto da Scargalasiuo, con alcuni altri capitani, condussero a Giov;inni alquante com-
pagnie di scelti fanti; il che accrebbe assai il cuore et Tariimo alli cittadini et gli rese piii
50 di prima pronti ad esporre la propria vita per la difensione della lor patria.
304 HISTORIA DI BOLOGNA fA. isoii
Intendendo i1 duca Valentino che i Bolo^etii facevano grande apparecchio di gente per
andarlo ad incontrare et far secc giornata, sapendo egli il valor de* Bolognesi esser grande,
comincib a dubitare di qualche danno et vergogna, et per non perdere la sua buona fortuoa,
che fin qui a felice passo condotto I'haveva, deliber6 di trattare seco pace; et a questo effetto
mand6 11 signor Paolo Orsino al senato di Bologna, havendo prima ottenuto il salvocondotto 5
dal senato, che fu alli 29 di aprile, per capitolare con la citt^ et con Giovanni Bentivogli.
Ora il senato, acciochfe TOrsino entrando in Bologna vedesse Tapparato della cittJi, ordin6
che tutti li soldati armati si ponessero longo le vie per le quali doveva TOrsino passarc; il
che fatto, et postisi li soldati di qua et di l^ dalle vie, cominciando fuore della citt^ al ponte
di Savena insino dentro la porta della cittk et d'indi sino alla piazza, dove poi in giro erano 10
le bande de' cavalli leggieri et di grave armatura con bellissjmo ordine poste, e facevano di
sfe maravigliosa mostra.
V^enendo adunque il signor Paolo Orsino verso la cittk, et entrando in essa, vidde con
8ua non poca maraviglia il grande apparato de' Bolognesi per ogni lato, et condotto dalli
Bentivogli al palazzo ove era Giovanni et il senato, gli visito, et rivolto a Giovanni, disse 15
ch'egli era il piii felice uomo di tutta Italia. Fatta riverenza adunque al senato, li figlioli
di Giovanni il condussero al palaggio del padre, et TOrsino vedendo parimente tutte le
strade dalla piazza sino al palaggio et poi sino alla porta della cittk tutte coperte di soldati,
restb piu che prima maraviglioso et attonito. La mattina seguente, trovar.do pure le strade
con Tistesso ordine de' soldati, venne a palazzo, dove fu dal senato honorevolmente ricevuto, 20
dove trattarono la pace et capitolomo:
Che la citta consignasse al duca libero Caatel Bolognese, restituendo a' Bolognesi Ca-
stel San Piero, con li priL;.oni e la preda quivi fatta;
Che li Bolognesi gli dariano pagati per tre mesi avvenire cento huomini d'anne per ri-
mettere in Fiorenza li Medici, con promessa che ciascuna delle parti sia amica agramici et 25
nemica agli nemici.
Fu trattato di dare Castello Bolognese al duca dal consiglio de' colleggi, dove fu grande
altercatione, perciochfe alcuni amatori della repubblica dicevano non doversi dar via il detto
castello, che tanto si era sempre mostrato fedele et amorevole verso la citta, et che il far
questo non redondava a beneficio della citt^, ma a beneficio de' Bentivogli, et che il male 30
che il duca faceva, non era perchfe egli odiasse la cittk, ma perchfe odiava li Bentivogli.
Altri poi parteggiani de' Bentivogli dicevano esser anco bene della patria il mantenere Gio-
vanni dentro et conservarlo.
/. J4? Biso'gn5 tacere et haver pazienza, et conclusero si acconsentisse alla voglia del duca; il
che spiacque oltre modo a tutti li cittadini. 35
Conclusi adunque li capitoli, il signor Paolo Orsino tir6 da parte il signor Giovanni Ben-
tivoglio, et prima da parte del duca Valentino gli mo8tr6 le lettere di alcuni cittadini che
secretamente chiamavano il duca a Bologna contro di lui, di voler dargli la citti et cac-
ciarlo lui fuore. Poi tratt6 seco di dare una figliola del signor Giulio Orsino senza dote ad
Ermesse suo figliolo; di che Giovanni si content6, et fu fermato il parentado fra di loro. 40
Trattate adunque tutte le suddette cose fra il senato, Giovanni et Paulo Orsino, si parti
di Bologna con li capitoH, accompagnato da Alessaiidro Buttrigari, uno delli andani, huomo di
grande estimatione, et da Giovanni Francesco Aldrovandi, uno de' sedici, Giovanni Marsili,
et Angelo Ranucci, a conchiudere la pace con il duca; et cosl si fece, come ne appare r<^to
per Cesare de' Nappi notaro : f u a di primo di maggio. Et il giorno seguente il signor Paulo, 45
insieme con grambasciatori, ritorno in Bologna et riferi il tutto al senato et alla renghiera
delli signori con gran solennit^ di trombe, si bandi la detta pace con grande allegrezza della
cittk. Et poi rOrsino ritomossi al duca Valentino.
36-40. iegno d^atfatxione a ftuua nel margine simstro
[A. 1501] V ^ DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 305
Havendo inteso Ginevra da Giovanni il trattato delle lettere al Valentino scritte contro
la casa Bentivogli, come donna di animo altiero, isdegnata, tratt6 con Ermesse il figliuolo di
uccidere li Marescotti, che nel palazzo erano distenuti, senza fame motto al marito, perch^
dubitava che esso nol permetterebbe, come quello che era di animo piu di lei piacevole e
clemente. Trattato insieme adunque il fatto, Eimesse alli 3 di maggio raun6 gl' inf rascritti
giovani nel palaggio de' signori, cioh: Virgilio, Ovidio, Cesare Bai^ellini, Basotto, Marco
Antonio Fantucci, Annibale, Alessandro Orsi, Ercole, Antonio da San Piero, Annibale di
Castello, Battista Ranucci, Giovanni Galeazzo Poeta, Nestorre dalla Volta, Lodovico Bian-
chetto, Pirro Marsili, Leonardo Aldrovandi, Lorenzo Ariosti, Bumino Bianchi, Bartolomeo
10 Montecalvi, Matteo Lupari, Ercole dalla Nave: li quali tutti alle 4 hore di notte armati et
radunati insieme, Ermesse cosl disse: " Amici miei carissimi, ciascuno di voi a questi giomi
* ha veduto a che pericolo h stata la nostra cittk, poichfe li soldati del duca Valentino sono
" traacorsi insino al fiume Idice, per tentame et conoscere come eravamo a ordine per farle
" resistenza ; et questo non a caso Tha egli fatto, ma perchfe li Marescotti con sue lettere gli
15 * havevano promessa Tentrata nella cittk, havendolo certificato, che non si tosto cavarebbe rarme
" contro i Bolognesi, che, essendb noi Bentivogli dal popolo oltremodo odiati, la cittk tutta
" volgerebbe Tarme contro di noi et 1' introdurebbono dentro la cittk. Questo h stato Aga-
" menone, il quale havendo altre volte con Giovanni Malvezzi congiurato, et a nostra ruina, et
" sendosi da mio padre perdonato, hora non ha voluto nh anche conoscere tanta benignitk; et
20 "guai a noi se voi et il popolo non ci havessero salvati dal suo mal animo; et perci6 suol
" dirsi per proverbio non doversi giaramai fidare di nemico riconciliato. Ora, havendo egli tanta
" humanitk e clemenza avuta da noi, non doveva mai esserne di tal maniera ingrato. Voi, cari
" amici, vedete come hora per sua cagione quello habbino fatto li soldati del duca, come il ter-
" ritorio si trovi, come il senato travagliato, come il popolo offeso et come noi minacciati.
25 " Et per6 parmi che tutti insieme con esso me, et io con tutti voi, dobbiamo rimuovere la
" causa di tanti mali effetti. Vi ho adunque in questo luogo radunati, non per invitarvi alla
" libertk della patria et vostra, perchfe son certo della costante fede vostra et deirinfinito
" amore che portate alla vostra citta, ma ad inanimarvi a dovermi seguitare al liberare-la pa-
' tria da si pemiciosi traditori. Andianne dunque,. Et ci6 det'to, comand6 ad Antonio Pa- a j/*
30 ganello che con dui torchi accesi dovesse inviarsi alla camara ove erano distenuti li Mare-
scotti. Et seguitato da Ermesse et da tutti graltri, con le spade nude, giunsero alla detta
camera; et fingendo esser mandati dal confalloniere di giustitia, fu la porta aperta, mentre
erano li Marescotti tutti a riposare. Veduto Agamenone Ermesse armato con li compagni
et con le spade ignude, scese tosto dal letto, disse : " Pregovi caramente, o figliuoli, non cor-
35 " rete a furia„. II che detto, fu ferito; et egli, gittatosi ginocchioni presso una tavola che
quivi era, ponendosi il capo fra le braccia, mentre 1'uccidevano disse: /n manus tuas, Domine,
commendo sfiritum meHm; et rest6 morto. Et cosi graltri frattanto uccisero Lodovico et li
compagni.
Fatto tanto homicidio, Ermesse poi pubblic6 che quello che haveva fatto, era stato per-
40 chfe Agamenone haveva scritto al duca lettere contro la cittk et li Bentivogli. Non fu Er-
messe in questo misfatto poco accorto, perciocchfe volle havere seco in compagnia tanti gio-
veni di primi cittadini, per sempre haverli poi contro de' Marescotti.
Portata la mala nuova a Giovanni Bentivogli, re8t6 tutto addolorato, et fremendo in se
medesimo, disse : * Questa sark la rovina mia „ ; et n^ piu oltre disse parola. Furono por-
45 tati li corpi dagli micidiali alThospitale della morte.
Vedendo Antenore Marescotto et Marescotto fratelli di Cislao et di Ludovico quello che
era avvenuto, la mattina seguente fuggirno alla Torre deirUccellino per loro sicurezza; laonde
Ermesse, volendo trattargli come graltri, vi mand6 alquanti cavalli, li quali veggendo il sito
della torre inespugnabile, con lusinghe et promissioni fecero tanto, che scesero al basso per
50 parlarli; et scioccamente lasciandosi condurre a ragionare, furono subbito ammazzati sotto
la data fede.
T. XXXm, p. I — ao.
306 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoij
Ritomato a Bologna, la seguente sera Ermesse fece uccidere nel letto, vicino alla tnoglie,
Bedoro de* Preti genero di Agamenone, con opporgli ch'era nel trattato et che era quello
che haveva portato le lettere di Agamenone al duca Valentino. Furono anche uccisi et im-
piccati circa dieci altri huomini in questo tumulto, incolpandoli deiristesso trattato; et fra
graltri Jacomo de' Tuschi orefice et Agamenone Malvezzi, il quale era veruto da Mantua 5
per ritornare alla patria, avendo inteso esser stati cacciati li Bentivogli fuore di Bologna.
Fu anche ucciso Benedetto modonese gi^ cameriere di Giovanni Bentivogli, uomo molto
mordace di lingua; il quale, sendo condotto per il corridore per impiccarlo insieme con alcuni
altri, si gittb fuori del detto corridore giii nella piazza, dove dal popolo fu tagliato a pezzi
e trassinato come una bestia. II giorno seguente li corpi delli Marescotti sono portati a 10
San Domenico et posti nella loro sepoltura.
Giunta rangosciosa nuova a Galeazzo Marescotto della morte de' suoi tigliuoli et nepote,
constantemente se la sopportd, et rivolto a Caterina sua consorte, le disse : * Caterina, sappi
"come fe stato ucciso Agamenone, Giasone et Cislao et Ludovico; vedi come sono giusti li
" giudici di Dio, che quello, che io gik feci altrui, hora h fatto ame; dunque pazientemente 15
•sopporta questn tribolatione che ne manda Iddio, et nh tu et nfe io ci lamentiamo di sua
" divina maesth,. Appena si era Galeazzo fra sfe medesimo consolato, che li fu nunciata la
morte anche di Antenore et Marescotto airUccellino. Nfe anche per ci6 punto si mosse, ma
■tette con animo virile et forte et con gran costanza.
Spiacque assai questa cosa a molti cittadini, di veder morti tanti nobili, et in partico- 20
lare Agamenone, che era huomo di beni deiranimo et del corpo ornato et era dotto et di
grande conseglio, et di gil» due volte era stato senatore di Roma et podestk di Fiorenza et
di Siena et di Lucca, et per molti anni haveva amministrato il magistrato; era dottore et ca-
valiere aurato. Taceva adunque il popolo, et fra se medesimo vedeva che questo procedere
/. M» de' Bentivogli era un' principio di tirannia, ponendo le mani nel sangue de' cittadini. 25
Si fuggirono tutd li Marescotti fuore della citta, rimanendo solo in casa il buon vecchio
Tideo et Scipione; et rimase la casa abbandonata, perciocch^ Ercole figliuolo di Galeazzo
et fratello di Agamenone era dal padre separato et habitava altrove con la moglie et figli, et
era sempre al servigio di Giovanni Bentivogli. II senato manda a pigliare tutte le armi che
erano nella casa di Galeazzo, temendo di qualche insulto, et che non si risentissero quelli che 30
erano restati vivi di tanto stratio fatto alli suoi. Si caricarono 27 facchini coIl'arme de' Ma-
rescotti senza una colobrina d'ottone coUa loro arma; e tutto fu posto nella munizione del
palazzo de' signori antiani. Pass5 Ermesse alla detta casa dimostrando di portare rispetto a
loro per riverenza di Galeazzo, et per confortarlo; et incontrandosi in Emilia gia moglie di
Agamenone, et volendola confortare sopra la morte del marito, ella con animo maschile gli 35
disse: " Iniquo, crudele et malvagio huomo, se non ti parti di qui, io con questo coltello ti ucci-
" der6 et vendicar6 la indegna morte del mio diletto marito,. Ermesse, trovandosi confuso,
Borridendo, si partl, maravigliandosi fra se stesso della grande audacia della femina.
II duca Valentino fa restituire tutte le robbe da' suoi soldati tolte nel territorio di Bo-
logna alli contadini; poi piglia il viaggio verso Fiorenza per restituire il magnifico Pietro 40
et Giuliano Medici in Fiorenza, et ando da Bisano, et giunse a Firenzuola. A cui Giovanni
Bentivogli mand6 Antonio Galeazzo protonotario il figliuolo con 100 huomini d'arme, 200 ca-
valli leggieri et 200 fanti; et passarono da Brusculi per ritrovare poi il duca Valentino, il
quale era vicino a Fiorenza a tre miglia- Quivi scorrendo, il duca prese molti luoghi de'
Fiorentini, et fra gFaltri Cortona : et questo incendio piii si sarebbe ampliato, se i Fiorentini 45
non pigliavano accordo col duca, che fu che eglino gli donarono gran somma di danari,
con promessa darli ogni anno 30 mila ducati, overo 200 huomini d'arme pagati per 3 anni.
Et cosl d'indi si parti, restando Pietro de' Medici fuori della patria, et Antonio Galeazzo
BentivogU ritomandosi a Bologna.
32. festilla a stam^a »«/ margin* sinistre {Ate lineettt) ; Cronica GhitelU
[A. 1501] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 307
Giovanni Bentivogli ritorna ad habitare nel suo palagio, essendo stato in questi tumulti
per sua sicurezza nel palazzo delli signori. Poi fa ordinare una solenne processione, nella
U quale si porta il capo di san Petronio; fu alli 8 di maggio la domenica. Et cantata la messa
* a San Petronio, se ne ritor..6 a casa, rimanendo il capo di san Petronio tutto quel giomo
5 nella sua chiesa; il quale poi la sera fu riportato processionalmente a Santo Stefano.
Alli 27 detto, sendo alquanto quietata la cittJi, venne a Bologna monsignor di Begnino
conduttiero del re di Francia con 3000 fanti et 200 cavalli leggieri, che passava a Napoli
airacquisto di quel reame posseduto da Federigo fratello del re Alfonso d'Aragona. Alloggi6
i nel palagio di Giovanni Bentivogli per esser compare di Annibale. vStette in Bologna due
; 10 giorni per aspettare li suoi soldati, li quali vennero di mano in mano, portandosi nel paese
,i come barbari insolenti et sfrenati, ancorch^ li commissari di Bologna benignamente li trat-
tassero. Per lo che gran parte del territorio rest6 abbandonato per 10 giomi.
Partiti li Francesi alli 5 di giugno, a hore 14, in Bologna trema la terra, ma dura poco.
Fece il terremoto gran mali in Modona, perciochfe cascarono assai edifici, n^ quasi fu chiesa
15 0 casa in volta che non restasse offesa.
Alli 18 giugno Mino Russi ritorna di Francia et giunge a Bologna; et riferl al senato
come il re era di buon animo verso la cittk, et che niuno dubitasse, che insino che egli po-
teva, terrebbe la protettione della cittk; delle quali parole il senato molto si consoI6.
Intendendo Giovanni Bentivogli esser giunto in Milano il cardinale Roano' vicer^, con il />. js<>
20 cardinale di San Pietro in Vincola, et il cardinale Sa/i Giorgio, vi manda Francesco Fantuzzi
con Jacomo dal Cambaro a visitarlo, con bellissimi presenti. Si parti alli 16 di luglio, et giunto
a Milano, fe introdotto dal cardinale ; gli presento i regali, et poi procuro con il sudetto cardi-
nale che fossero restituite a Giovanni le castella che H erano state donate dal duca di Milano
altre volte in Ghiara d'Adda, che gli erano state tolte, con le cose pertinenti alla dote di
25 Ippolita moglie di Alessandro, quando il re Ludovico pigli6 il ducato di Milano da Giovanni
Jacomo Trivulzi, dicendo appartenere a s^. Li furono adunque restituite le dette castella
dal cardinale Roano vicer^, con Tentrate di Ippolita che salivano a 4000 ducati Tanno.
Ritom6 poi Francesco Fantuzzi con buona speditione.
Ritrovandosi Tiddeo figliolo di Galeazzo Marescotto a ragionamento con un di quei che *
30 uccisero Agamenone, et lamentandosi di tanto oltraggio fatto, disse che anco potrebbe venir
tempo che li sarebbe a lui raccordato per haver egli cavate le anella di mano di Agamenone,
et ritenerle contro ogni dovere. O fosse per queste parole, overo per altra causa, avvenne
che una sera, ritornandosi Tiddeo solo a casa et senza armi,' fu da uno incontrato et datoli
nel petto con uno stiletto et ferito a morte. Fu portato a casa del padre, et indi a poco
!33 si mori; Fu sepellito di notte et senza honore alla chiesa di san Domenico; nfe piii oltre del
micidiale si ragion6 per tema de' Bentivogli.
Alli 29 di luglio il duca Valentino fa geltare a terra le mura di Castel Bolognese, no-
minando il castello Villa Cesarina.
Ji A d) primo di agosto venne un fiero temporale a hore 18; una saetta percosse la facciata
(40 della chiesa di san Giovanni in Monte et guast^ parte della cima di quella, poi uccise un
fanciullo di 14 anni che sedeva sopra uno de' leoni che sono alla porta di detta chieaa;
era figliolo di Paolo orefice;et entrando nella chiesa, ammazz6 una fantesca di una gentil-
donna che si confessava.
,; I Alli 3 di agosto vengono nuove in Bologna come Ludovico re di Francia haveva con-
^3 quistato il reame di Napoli, et che Federigo, con le sue robbe et amici, si era ritirato in
Ischia, con patto che fra sei mesi lascierebbe la detta isola. Fece la citt^ gran festa di
I: questa vittoria del re Ludovico.
(j II senato impone uno imprestito di danari alla cittk et fa portar dentro in Bologna li
ii strammi per fare munitione, et pubblica che tutti quei che pagaranno danari, gli saranno ri-
ji)0 posti sopra il monte del sale a 8 per cento. Laonde costrinse molti mercanti et arteggiarii
301 H|$TORiA 01 30LQQNA (A. isoii
» pagare, perciochfe la camaxa 8i trovava esaunta per le spese fatte ne* terapi paafsati. Inoltrf
costrinsero tutti li communi a portare strammi alla cittk, de' quali n'era tenuto conto dalU
Hoprastanti, promettendo di pagarli ad un ccrto tempo; li quali si riponevano iii luoghi sicuri
per munitione, temendo di qualche novitil del duca Valentino.
Giovanni Bentivogli raanda Antonio Galeazzo il figliolo a Milano, et seco ne vanno Si- 5
gismondo Magnani e Camillo Manfredi con 20 cavalli (fu alli 16 di agosto), a rallegrarsi
con il cardinale Roano deiracquisto del reame«di Napoli. Et d'indi poscia nc and6 in Francia
al re per fare il simile; ritornb poi alli 3 di novembre.
Alli 19 di agosto giuoge in Bologna un barone del re di Francia, chc ne paasava a Na-
poli per vicer^. Giovanni Bentivoglio il condusse con grande honore nella cittl», con li figliuoU 10
et molti gentilhuomini ; alloggib nel palagio di Giovanni.
>. sfi AIU 2 di settembre giunge un francese con 80 mUa ducati, che il re mandava a NapoH
per lo stipendio de' soldati; laonde il senato il fece accompagnare alli ballestrieri insino a
Firenzuola.
Carlo Orsino alU 12 di settembre giunge in Bologna; ue andava al re in Francia, dove 15
•tette tre giomi; et da Giovanni fu grandemente honorato.
Pasaa gran numero di soldati per il territorio di Bologna, che ritornavano da Napoli et
andavano in Lombardia, senza fare alcun disordine.
Vedendo il senato non potere per comandamento havere danari, aUi 22 di settembre
egli comincia a distennere H cittadini et artefici in palaggio; et gli costringono a pagare, 20
facendoU creditori sopra U iiuovo monte del sale a ragione di 8 per cento.
In questo bimestre era confaloniero di giustitia Jeronimo da San Fiero.
In questi tempi si accresce il ducato et vale lire tre et soldi otto; et percio, volendo il
senato porre termine honesto a questa cosa, per pubblico bando proibiscono che non si spenda
il ducato largo se non per lire 3 et soldi 6 et il venetiano et ongaro Hre 3, soldi 7, che 25
prima si spendeva per lire 3 et soldi 9 et 10. Poi bandirono che U lucchesi non potesaero
spendersi piu oltre di soldi 2 et denari otto, et quelli che si spendessero soldi 2 non piii va-
lessero che soldi uno e denari 8, et baiidirono tutti U quattrini pisani, lucchesi, senesi et fio-
rentini nuovi; cosa che diede gran danno agrarteficL
E creato confaloniero di giustiUa Alessandro Bentivogli figUolo di Giovanni ; f u a di primo 3C
di novembre ; contro il consueto modo della citta, percioche non mai fu creato conf alloniero
di giustizifi, da che fu instituito il senato de' sedici, che non fosse del numero de' senatori,
eccetto che da Annibale in fuoie et il suddetto Alessandro. Ma tale era la possanza di
Giovanni, che quanto egU pensava et proponeva, tanto dal senato era come ottima cosa ap-
probata. Et tutto queUo che Giovanni faceva, era per dare riputatione alli suoi figlioli; et 31
per ci5 non rispettava nfe uso, nfe consuetudine o statuto della citta. Creato adunque Ales-
sandro confaUoniero di giustizia, volle gl' infrascritti antiani, cioe: Alessandro Paltrone dot-
tore eccellenUssimo, Virgilio GhisiUeri cavaliero, Buonaventura del PaUeotto, Ercole FeliciiU,
Alessandro Lignani, Jacomo Loiani, Giovanni Romeo Barbazza, Jeronimo Bolognetti. Tutti
li sudetti signori antiani andarono al palaggio di Giovaiini secondo il consueto, et accompa- 4(
gnarono il confalloniere con tanta pompa e trionfo al palaggio della aignoria, sendovi il
senato, la nobiltii et il popolo di Bologiia; et gU vennero incontro tutti li soldati armati con
bellissimo ordine, et il condussero al palaggio, cosa che piu non era atata veduta.
AUi 20 di decembre giunse in Bologna Ippolito da E^te cardinale con 500 cavalU, fra
U quali ne erano molti cavallieri con le coUai e d'oro al collo et molti gentilhuomini ferraresi, 41
modeneai et reggiani: andava a Roma, niandato dal duca, per condurre Lucretia figUola del
pontetice, et sorella del duca Valentino, la quale haveva il papa sposata al signor Alfonso
figUolo del duca Ercole. La quale prima era stata moglie di Ire altri, cio6 d*un barone ro-
mano, essendo egli cardinale, poi fatto papa don6 dieci mila ducati al detto barone, acciochfe
la rinonciasse; et cosi la diede ad un nepote del re Federigo di NapoU, il quale sendo Toc- 3(
1
|AA. 1501-1502] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 309
chio dritto del papa, fu ucciso dal duca Valentino dentro una calnera; poi la difedfe ftl Si-
gnor Giovanni Sforza di Pesaro, et essendo stala con esso lui alquanto di tempo, la tolse
et fece cacciar Giovanni dallo stato per il duca Valentino; alfiie egli la sposo al detto
signor Alfonso con dote di 100 000 ducati di da'nari et di 50 000 in gioie et altri 50 000 in p. 35'
veste, dor.andoli poi, per sopra dote, Cento et la Pieve del vescovato di Bologna. Fu adunque
niolto hcnoratamente ricevuto il detto cardinale, et al!oggi6 nel palaggio di Giovanni Benti-
vogli; poi il seguente giorno, accompagnato da Annibale con 20 caValK, ne passo verso Roma.
Anno di Cristo 1502. — Si creano li magistrati secondo il consueto.
A di 5 di gennaro Piero de' Canonici f amoso dottore mofi, et fu sepellito in San Mar-
10 tino con non poche lagrime di tutto lo Studio.
Annibale ritoma da Roma alli 14 di gennaro, et si pone a ordine per accompagnare
Lucretia figliola del papa a Ferrara: et parimente fa porre a ordine Lucretia la consorte,
acciochfe ella la ricevesse; la quale fece fare 13 vestimenti fra broccato d'oro, d'argento,
et di drappi con sontuosi et bellissimi ricami e di gran prezzo. Poi pass6 a Ferrara con
15 honoratissima compagnia da suo padre accompagnata, da Annibale et da Jeronimo da San Piero
et da altri gentilhuomini bolognesi.
Alli 21 di gennaro Andrea degringrati senatore passa alFaltra vita; fu messo in luogo
suo Carlo il fratello.
In questi tempi Giovanni Bentivogli fa addobbare il suo palaggio per ricevete Lucretia;
20 la quale poi giunse a Bologna alli 29 del detto, il sabbato, con la duchessa d' Urbino sorella
del marchese di Mantua, donna nel vero rara a questa etade, la quale voleva andare a Man-
tova, accompagnata ch'ella liavesse la novella sposa a Ferrara. Era in compagnia di Lucretia
dieci bellissime giovane molto bene ornate, 23 cavalieri con le collane d'oro al collo, ricca-
mente vestiti, conducendola il cardinale suo cognato. Era la compagnia in tutto da 1000 ca-
25 valli, fra Ferraresi, Spagnoli et Romani. Avvicinandosi a Bologna, Giovanni Bentivogli pass6
ad incontrarla, insieme con li figliuoli, cavalieri et gentilhuomini fuore la citta, et la condusSe
da' Crociati insino in piazza, et d'indi per le Oreficiarie al suo palaggio; dove con gran festa
fu raccolta da Ginevra et da altre nobilissime donne della cittk; et quivi tutto il giorno se"
guente si con8um6 in festa et trionfi. Poi si parti, accompagnata da Giovanni et dalli figlioli
30 et da tutta la nobilth di Bologna insino fuore la porta di Galliera; et presa licentia, se ni
ritorno adietro, lasciando per barca passare la sposa a Ferrara.
In questo tempo a San Giorgio Castello, in luogo detto Sant'Alberto, in una possessione
di Battista de' Savi, fu trovata una pietra, dove erano le infrascritte lettere:
Q.. MANILIO. 7.
35 LKG.'*"* XXI. RAPAG.
PRHF."'^° EQVIT. KXACT.°"
TRIBVT.°" CIVIT."*' GALLI
FAC." CVR."-*
CBRTUS SI B.""*'*"
40 IN. ACR. P. XLIV. IN. FNO. P. XLIV.
Fu condotto in Bologna il detto epitaffio a di 29 di gennaro 1511 e messo dalla parte
della porta laterale di San Petronio, che guarda verso il Paviglione; era longo piedi 7, largo
piedi 2, oncie 10, grosso piedi 1, oncie 3, con due cornise.
A dl primo febraro il papa diede il vescovado di Bologna al vescovo di Verzelli, perchfc
45 il cardinale nostro rinonci6. Avendo levato Cento' et la Pieve del detto vescovado, et in fsM
questo cambio mise Tabbadia di Santo Stefai.o, la quale teneva il cardin.ile di San Piero in
Vittcola, et gH a^unse Tabbadia di San FeHce, che teneva Battista Canoaici cittadino bolo-
310 HISTORIA DI BOLOGNA lA. isoaj
gncse et vescovo dl Faenza; et cosi queste due badie, vacanti che fossero, dovessero unirsi
al detto vescovato; et si disse che volevano dar Cento et la Pieve al duca di Ferrara in
dote della sua tigliola, el cosi fecero povera questa cilti.
A d) 21 detlo Alessandro di Simoiie Bianchetti, che haveva lasciato il suo havere a Gio-
vanni et haveva Tanno scudi 200 perchfe valeva il suo 16 mila lire, fu trovato morto. 3
Giunge a Bologna il marchese Ermesse fratello gik del duca Galeazzo duca di Milano:
fu alli 8 di febbraro. Passava a Fiorenza mandato da Massimiliano imperatore; alloggi6 con
Giovanni BentivogU.
II senato il dl seguente fa bandire alla renghiera delli signori la indulgenza plenaria
che il papa cuncedeva a quelli che, confessati e conimunicati, devotameiite visitarebbono la lU
chiesa di san Pietro, di san Peironio, san Doraenico et san Francesco.
Bemardino Robso, gia tigliuolo di Testa Gozzadiiii, ur.o de' gonfallonieri del popolo, passa
a Roma; et al suo ritorno, dubitando Giovanni ch'egli al papa di lui havesse detto male, fece
che gli altri confalonieri, dimostrando havere havuto a sdegno ch'egli a Roma fosse ito senza
haver loro falto motto, essendo del magistrato, et che anco havesse parlaio con Pirro Malvezzi 15
ribelle di Bologna, procuraror.o di farlo pigliare et che se gli levasse il confalone. Di che
avvertito Beniardino, si fuggi a Saii Domenico, ciiiedendo di voler esser frate, et essendoli
risposto che bene ci dovesse pensare, essendo egli di etk, nascostamente della citt^ si usci ;
et tanto con preglii si adoper6 con li frati Eremitani della Misericordia, che il vestirono da
frate. La qual cosa intesa dal magistrato, mandarono il bargello a casa per pigliare il con- 20
falone con la manaretia, et spiegato il detto confalone, il portorono per la ciuk insino al-
Tuflicio; fu alli 16 di marzo. Et passati alcuni giorni d'indi dal monastero si parti, et and6
alla .Mirandola; et fra lanto, trapponendovisi alcimi cittadini, rassettarono la cosa, et egli, la-
sciando Thabito, se ne rilorn6 a Bologna per le feste di Natale. In questi tiunulti Giovanni
dottore suo tigliolo, anch'egli temendo di qualche male, ne passo a Roma; ove poscia, per i1 23
suo eccellente ingegno et gran dottrina, sali in tanta stima presso il pontefice, che lo fece
suo datario et gli diede di mold benefici.
Predicando la presente quadragesima in San Petronio un padre regolare, molte meretrici
si convertono a Dio et domaudano luogo dove possino divotamente vivere ; et si ottenne dal
senato che le fosse consignato Tospitale di San Lorenzo de' Guerrini, poi detto San Giobbe. 30
Furono queste convertite doune numero 25; et ridotte quivi, furono con le limosine di giorno
in giorno sovvenute et aiutate.
Gasparo Bargellini senatore con un famiglio si parte di Bologna et passa a San Jacomo
di Galitia. Et havendo visitate quelle sagrate ossa, mentre ritornava, muore per lo viaggio,
havendo fatto teslamento; et in suo luogo il senato pose Astore il fratello. 35
Del mese di aprile giunge in Bologna Carlo Orsino; alloggio con il signor Giovanni
Bentivogli, et dopo alquanti giorni pa8s6 a Napoli.
Alli 26 d'aprile Antonio Galeazzo protonotario Bentivogli and6 alla corte del re di
Francia, et seco and6 Galeazzo Buttrigari dottore.
II duca Valentino in questo tempo piglia molti luoghi de' Fiorentini et di altri signori, 40
p. js* et fra graltri Rezzo; il popolo della qual cittk, a sug^gestione del detto duca, si ribell6 da'
Fiorentini. Per il che li Fiorentini ricorsero al re di Francia per aiuto; il quale gli mand6
dugento cinquanta lanze, le quali. passando per il Bolognese, andarono a Fiorenza.
Volendo papa Alessandro consegnare al duca di Ferrara Cento et la Pieve per sopraddote
di Lucretia sua tigliuola, et non potendo piegare Giuliano della Rovere cardinale di San Pietro 45
in Vincola vescovo di Bologna a' suoi voti, tratt6 che il detto GiuHano rinonciasse il detto
vescovato con il vescovo di Vercelli, dandogli airincontro un altro vescovato in Francia.
II che fece Giuliano, con dire che mai voleva si dicesse che egli havesse smembrato alcuno
beneficio, ma piii tosto accresciuto. Laoiide il detto vescovo hebbe il vescovato di Bologna,
e iacontanente ced^ alla volonta del papa, consignandoli alquante possessioni nel Carpesano 50
[A. 1502] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 311
in luogo delle dette castella, et poscia il fece cardinale. Et cosi il papa mand6 un suo com-
missario a Bologna, che fu alli 7 di giugno, et d'indi passo a Cento et alla Pieve; et alli 11
le consigno al duca di Ferrara con grande dispiacere de' Bolognesi. Nel vero, mentre che
Giuliano f u vescovo di Bologna, f ece di grave spese nel detto vescovato : et prima f abbric6
5 il sontuoso portico clie e avanti la chiesa; poi diede principio alla canonica, ove designava
che li canonici insieme tutti habitassero. Fece di molti paramenti alla detta chiesa di broc-
cato d'oro riccio, donandogli molti panni arazzi.
Alli 13 di luglio vengono le nuove che il duca Valentino haveva pigliato il ducato d'Ur-
bino a tradimento, di maniera che quasi a pena si puotfe il duca di Urbino fuggire. II quale,
10 travestito da contadino, per strade incognite si salv6 prima in Ravenna, et d'indi in Mantua;
dove poco avanti era gionta la duchessa Isabetta sua moglie, che haveva accompagnata Lu-
cretia Borgia a Fcrrara, come di sopra dicemmo.
Temeva Giovanni Bentivogli assai del duca Valentino, che quardo egli havesse gli altri
signori soggiogati, anche rivolgesse rarme sopra Boiogna per insignorirsi di essa et cacciare
15 lui. Laonde, non trovando alPanimo suo pace n6 quiete, deliber6 mandare Antonio Galeazzo
il figliolo in Francia al re Lodovico ad avvisarlo del tutto, come egli sempre gli era stato
servitore, et che non era mai per levarsi dairombra siia per qual si volesse importante cosa,
et che perci6 humilmente supplicava sua Maestk il volesse accettare sotto la sua protezione
e difenderlo dal duca Valentino; percioch^ ogni volta ch'egli si facesse padrone di Bologna,
20 sendo gik signore di tutta la Romagiia et di gran parte della Toscana, potrebbe sua Maestk
conoscere di quanta importanza fosse che egli havesse Bologna a' suoi voti. Rispose il re non
voler tenere cura delle cose della Chiesa, ma che esso si accordasse con il papa, perchfe sa-
rebbe assai bene per lui.
Vengono le nuove in Bologna della crudelissiraa morte di Astorre Manfredi fanciullo di
25 14 anni gik signore di Faenza, il quale con Giovanni Vangelista fratello nalurale, pure
fanciullo, con il loro cameriero furono annegati nel Tevere. Fece questo misfatto si horri-
bile il duca Valentino, perch^ haveva presentito che li Faentini speravano di riaverlo per
signore.
AUi 27 di luglio viene a Bologna il cardinale Orsino per legato della cittk, et con ogni
30 maniera di honore dalla citta e ricevuto. Poi la notte seguente, alle 6 hore, con gran Iretta si
parti per andare ad iiconttare il re di Francia, che era giunto in Italia; et fu da Ermesse
Bentivogli il legato accompagnato con alquanti ballestrieri.
II signor Carlo Orsino nel reame di Napoli muore, non senza suspitione che fosse per
opera del Valentino avvelenato.
35 Vedendo il senato di Bologna la gran felicitk del Valenlino, et che' la fortuna se gli era /> jss
fatta soggetta, et che egli ogni di piii cresceva in signoria, temendo ch'egli alla sprovista
la cittk conturbasse, assoldarono cento ballestrieri a cavallo, donandogli un veslimento parte
rosso et parte bianco a divisa della citth. Et Giovanni Bentivogli ne as8oId6 60 con le so-
pravveste parte verde et parte azzurre et parte rosse alla sua livrea con un groppo nel petto
40 et dietro le spalle ricamato di argento, con un motto che diceva: Fides et amor. Annibale
ne a8soId6 40 con le veste verdi et berettine con un leopardo, che la palma haveva nella
zampa et sedeva sopra le liamme di fuoco, riccamato dietro et davanli. Alessandro ne as-
8o!d6 40 con le vesti rosse et azzurre a somiglianza del padre, con un fascio di verghelle
legate insieme, con uno motto che diceva: Unitas fortior ; et questa impressa era davanti et
45 dietro; poi anche ne fece uii'altra, che era un fascio sciolto di verghelle conilmotto: Di-
visio fragilis. Ne assold6 Ermesse altrettanti, con le vesti dal mezzo in su verdi et dal
mezzo in giu bianche et rosse a!la divisa orsina, con una pera ricamata avanti et dietro.
Antonio Galeazzo protonotario ne assold^ 50 con veste alla divisa bentivolesca, con un lio-
corno di ricamo, che sedeva. Assoldati tutti li delti soldati, il senato ne mand6 delli suoi
SO parte a Budrio et parte a Medicina per difensione di detti luoghi.
\
312 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoai
II duca Valentino paMa per 51 Ferrarese con pochiuima compagnia travestito, che paa-
sava a Milano a fare riverenza al re di Fraiicia; et fu amorevolicaimamente dal re accolto.
Alli 6 di agosto giunge in Bologna Federigo da San Severino cardinale, gik ligliuolo
del rngnor Roberto, con 150 cavalli; passava anch'egli a Milano a visitare il re. Fu con ogni
maniera di accoglienza dalla citt^ ricevuto; alloggi6 nel palagio di Giovanni Bpntivogli. 5
Intendendo Giovanni Bentivogli che il duca Valentino era ito a Milano al re di Fran-
cia, comincib a temere ch'egli ottenesse di passare con resaercito da Bologna; et perci5
parvegli di presentarlo et raccomandarsi a lui. Labnde alli 1 1 di agosto mand6 Annibale et
Alessandro suoi figliuoli con due bacili et due bronzi di argento maeBtrevolmente lavorati,
una coUana d'oro, con un precioso anello di valore 4000 ducati. Ora, giunti con li presenti 10
a Milano, ti presentarono al re, raccomandandogli Bologna et Giovanni il padre, pregandolo
si degnasse di pigliare in protezione le case de' Bentivogli, defendendola dal duca Valen-
tino. II re Hetamente accett6 il dono; di poi disse che in quanto alla cittri non era per pi-
gliame conto alcuno, sendo ella soggetta alla Chiesa, et che li cittadini si difendessero loro
dal duca, Che ben li prometteva che non li darebbe aiuto ; et con tale risposta alli 24 ritor- 1 5
narono a Bologna.
II duca Valentino ritorna ad Imola, havendo conchiuso con il re di Francia quanto haveva
a fare, et comincia a radunare soldati per accrescere signoria ; onde condusse il signor Fra-
casso gik figliuolo del signor Roberto da San Severino, huomo nelle armi esperto, il quale
alli 8 di settembre venne a Bologna per passare ad Imola al duca ; et fu honoratamente rice- 20
vuto da Annibale et da Ermesee et condotto ad alloggiare al palagio del padre loro. Poi
il giomo aeguente si parti.
Intendendo pure Giovanni et il senato che il duca faceva gente a Imola, mandarono
ambasciatore Giovanni Francesco Aldrovandi senatore, per intendere quale fosse la inten-
tione del duca della cittk di Bologna. A cui gionto, et sforzatosi d'intendere la sua opi- 25
nione, il duca gli disse, che essendo egli capitano et confalloniero della Chiesa, era co-
Btretto di ubbidire al papa, il quale gli haveva imposto che ad ogni via dovesse passare so-
pra Bologna et liberarla dalla tirannia di Giovanni Bentivogli, perchfe conosceva, che questo
fi. 3si era il bene' et la salute de' cittadini et della citt^, vivendo in libert^ sotto la Chiesa,
alla quale li Bolognesi sono soggetti; altrimenti egli era per condurvi un forte essercito so- 30
pra, et rovinare il lor territorio et mandare ogni cosa in preda del fuoco. Sicchfe biso-
gnava che i Bolognesi, disse il duca, si risolvessero di cacciar fuori Giovanni Bentivogli,
altrimenti essi et il tiranno sarebbono maltrattati. Ritornossi Francesco con queste minaccie
insino a Bologna, et riferi il tutto al senato, essorlandolo ad accomodarsi con il duca con
quel miglior modo che si poteva, poich^ la cittk si vede giunta a tal passo, che da niuno 35
pu6 e-sser soccorsa. Vedendo il senato che Francesco si era spaventato dalle parole dettegli
dal duca, come timido lo sprezz6, et tosto elessero due altri ambasciatori piu di lui animosi,
cio^ Carlo Ingrati, Jeronimo da San Piero, cavallieri et senatori. Li quali andarono al duca
ad Imola con mandato d' intendere la sua dispositione che liaveva di Bologna et de' Bentivo-
gli: che, come furono arrivati da lui, gli dissero come havevano inteso da Giovanni Francesco 40
ambasciatore, che era sua intentione di passar sopra Bologna, et mutar l'ordine, et haverla a
piacere del papa. Et se ci6 era, come havevano inteso, gli facevano sapere che non dovesse
pensare di havere a mutar Tordine della citt^ nemmeno di cacciar Giovanni, n6 i suoi figliuoli,
et che il volevano pregare che non gli volesse molestare, ma lasciarli vivere in pace et os-
servare li capitoli fatti. II duca confirmo, che era vero che egli voleva Bologna, et che 45
quanto gli haveva Francesco riferito, Taveva detto, et che di nuovo li faceva intendere che
i Bolognesi fossero savi, altrimenti si pentirebbono del loro troppo ardire. Rispose Jeronimo
audacemente: " Noi, o duca, ci teniamo in questo fatto di esser savi; et se saremo molestati
" della nostra quiete, mostreremo se il levarci la pace ci prema il cuore, o no ,. Et con queste
parole si partirono dal duca et ritomarono a Bologna.
[A. 1302] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 313
Ercole figliuolo di Galeazzo Marescotlo, temendo di esser ammazzato, deliber6 partirsi
di Bologna et andare altrove ; et addimandata la licenza a Giovanni Bentivogli, si partl con
due suoi tigliuoli et un nipote; et Giovanni il fece accompagnare da alquanti ballestrieri.
Et passo a Ferrara, rimanendo Galeazzo nella cittk. -^
5 Giunge in Bologna un commissario del re di Francia mandato dal papa et dal duca Va-
lentino, alli 14, a persuadere al senato che volesse la citta consegnare al papa, sendo della
Chiesa; perciocchfe, sendo mal governata, egli la provederebbe di un oltimo governatore; et
che esso ripugnasse alla sua volontk, sarebbe il papa costretto a farli riconoscere del suo
folle errore. Fu risposto che era vcro ch.e Bologna era della Chiesa, et che per tale la vo-
10 levano conservare, ma non volevano gia consignarla al duca Valentino; et percio havevano
osservato insino a quel tempo li capitoli fatti fra il papa et la cittk di Bologna, et che anche
erano per osservarli, acciocch^ il pontefice et li cardinali non havessero alcuna occasione di
lamentarsi, et che sopra di cio mandarebbono ambasciatori al papa a farli intendere le loro
ragioni; et con questa conclusione licentiarono il detto commissario. Poi crearono per amba-
15 sciatori Francesco Fantucci senatore, Alessandro Buttrigaro procuratore, uno degli antiani,
li quali passarono a Roma al papa et dissero le loro ragioni in difensione della cittk et della
famiglia de' Bentivogli. A' quali il pontefice rispose che ritornassero a Bologna et avvisas-
sero il senato et li cittadini al dover pensar bene i casi suoi, et a non volere cosi inebbriarsi
neiramore de' Bentivogli, perchfe essi sarebbono la rovina della citth et gli ridurrebbono in
20 dura servitu, levandogli i beni et la vita; siccome hanno pochi di fatto, uccidendo i Malvezzi
et li Marescotti, che pure' sono due preclarissime famigUe et decoro di quella cittk. Et con p. $$7
questa risposta, si partimo grambasciatori, et scrissero al senato la volont^ del pontefice
qual ella fosse.
Intendendo Giovanni la opinione di Alessandro papa, che era di cacciarlo fuore di Bo-
25 logna, comincib a fare provisione per mantenersi nella citta; et assoldo molti conduttieri de'
soldati, cosi del Bolognese et sue montagne, come di altri luoghi, li quali vennero a Bologna
et si appresentarono a lui a farli sapere quanti soldati havevano a loro petitione. II che fatto
ritoraarono ai loro alloggiamenti, fatti avvertiti che fossero a ordine ad ogni bisogno. Poi
tutte le compagnie delle arti, a soggestione di alcuni parteggiani de' Bentivogli, si radunarono
30 a' luoghi loro deputati, et fattegli intendere per li massari esser intentioiie del papa di cac-
ciare li Bentivogli fuore di Bologna per farne di essa libero signore il Valentino, si tassarono
tutti di una certa quantitk di danari per assoldare cavalli et pedoni, per mantenere li Ben-
tivogli nella cittk; et ciascuna compagnia o arte fece una bandiera con Tarme de' Bentivogli.
Della quale raccolta di danari hoggidJ anclie si veggono i libbri vivi, che di ciascuno a nome
35 per nome et quanto dava si descrive ; siccome in un libbro di fogli trecento scritto per mano
di Dionisio di Giovanni Matteo di Luca appare, sendo degli antiani Francesco Formaglini,
Guizardaccio del Medico; fu questo alli 16 di settembre.
Essendo Bologna involta in questi travagli, alli 17 fu portato un breve del pontefice al
senato, nel quale citava a Roma Giovanni Bentivoglio et li figlioli con due senatori, allegando
40 che ci6 era per haver inteso che nella citt.\ non si teneva ragione, perch^ li Bentivogli favo-
rivano chi loro piaceva et davano ricetto a tutti li micidiali, ladroni et ad ogni qualitk di
pessimi huomini, et che erasi deliberato di provedere come pastore e tanti disordini, et perci6
gli citava a rendere ragione di quanto gli era loro opposto ; et se essi non vi andavano fra
15 giorni, scommunicarebbe tutto il senato con li detti Bentivogli et interdirebbe la citt^
45 Dubitando Giovanni che per questo breve il popolo si raffreddasse alquanto deiranimo in-
vitto che haveva di soccorrerlo, fece che li suoi parteggiani radunassero le arti, li cittadini
e gentilhuomini in vari luogo et esponessero loro che sarebbe alla cittk grandisaima giattura,
ae Giovanni Bentivogli et li figliuoli passassero a Roma, perchfe non essendo essi nella citti,
facilmente il duca Valentino ne verrebbe a' danni di Bologna, come liaveva deliberato di
50 fare; ma rimanendo Giovanni, potr^ esser sicura la cittk, n^ di x:o8a alcuna dubitare. 11 che
314 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoaj
fu facile cosa a fare, avvengachfe parte era apparechiata a farlo per amore et partc pcr
timore, pcrchc vedevano che »e una parola haveiwero in contrario detta, non erano poi della
vita sicuri. Per6 tutti ad una voce conclusero che nk Giovanni n^ i tigliuoli si dovessero
fuori della cittk partire.
AIU 18 Giovanni Bentivof(li fece radunare il senato in palazzo, ove furono presenti tutti 5
li suoi tigliuoli, li confallonieri del popolo et li massari delle arti, per li quali parlo Dionisio
di Luca, uno de' confallonieri, et Bonaventura del Paleotto per li mamari, dicendoli come,
havendo intesa la citalione del pontetice mandata a Giovanni et a* «uoi figliuoli, erano radu-
nati insieme questi due magistrati, et f ra di loro molto bene essaminata et ventilata la cosa ;
et havevano chiaramente compreso che ci6 faceva il papa, perchfe il dominio della citt^ ca- 10
deflse nelle mani a Valentino il figliolo, non curandosi deUa libertii, nk della pace deila cittii.
II perchfe conoscendo che questo non sarebhe altro che disturbare tanta quiete e libert^,
nella quale si trovavano i Bolognesi, non pareva loro si dovesse partir Giovanni, nfe meno li
liglioli, veri conservatori della quiete et liberta, anzi havevano deliberato tutti di esporre le
/. jsi f acoltk, la vita istessa, acciochfe ' essi rimanessero nella cittk ; et che pure volendo egli con li 1 5
figliuoli uscire per ubbidire al papa, li protestavano che non mai uscirebbono di Bologna vivi,
perch^ erano deliberati piii tosto di ucciderli, che niai patire Cii^essl al pontetice atdassero.
Dionisio poi di Luca, huomo audace et di grande animo, volgendosi a Giovanni et a' figlioli,
disse: " Non teraete, signori Bentivogli, minaccie de' preti, che poco effetto possono partorire.
" nfe raeno vogliate iiaver paura del duca Valentino, perchfe noi siamo sufficienti, non solo di 20
" difenderci da lui, ma ancho da offenderlo ; siate pur certi che questa sara una borasca di vento
" 0 un fuoco di paglia,. Finite le parole lanimoso Dionisio, sopragiunsero li dottori con li
scolari et il rettore del collegio di Spagna con 200 soldati scolari in conipagnia, et di poi
il conte Guido Pepoli con gran numero di gentilhuomini, i quali tutti unitamente dissero il
medesimo che Dionisio detto haveva. Laonde Giovanni, dopo 1e molte grazie rese di tanta 21
loro amorevolezza et fede, fece fare publico inslromento di quanto era stato detto, prote-
stando non mancare da lui di non voler gire al poatefice con li figliuoli, come ubbidienti
alla santa Madre Chiesa, ma che, vedendo il pericolo nel qual era della vita, faceva quanto
piacesse loro. Dapoi da tutti li magistrati allhora furoiio eletti ambasciatori al papa a rag-
guagliarlo del tutto che era occorso, et furono eletti questi : Jacomo del Bue, Alessandro 30
Paltrone, amendue famosi doltori, et Tomaso Grengolo procuratore; li quali si parlirono il di
seguente per passare a Roma.
Partiti gli ambasciatori, lo stesso giorno voler.do li signori antiani et confallonieri del
popolo, massari delle arti dimostrare quanto fossero solleciti della salute di Giovanni et de'
liglioli, tutti di compagnia fmdarono al vescovato, ove alloggiava lambasciatore del papa, che 35
ne haveva il breve portalo, et gli fecero intendere esser deliberazione ferma di tutti li ma-
gistrati della cittJ» et di tutto il popolo insieme, che n^ Giovanni nfe i figliuoli si havessero
a partire della chth per andare a Roma; et non solo essi, ma neanche niuno del senato,
perchfe essi giudicavano che bene et rettamente et con quiete et pace la citt^ fosse gover-
nata; et che quando pure alcuno di loro volesse audare a Roma, che li cancellerebbero del 40
senato et de' magistrati et gli bandirebbono, o che gli levarebbono la vita et le facoltiu Et
che percid erano venuti a lui per fargl' inteudere quanto la citti haveva determinato, quan-
tunque li Bentivogli fossero pronti ad ubbidire alla Chiesa Romana, et lo pregavano vo-
lesse scrivere al papa che si contentasse di lasciar vivere Bologna in pace, et che li fos-
sero osservati li capitoli fatti gl'anni passati, percioch^ essi erano pronti ad osservarli come 45
havevano promesso, sicome insino ad hora fatto havevano; et cosi si partirono.
E awisato di nuovo il senato che il papa ostinatamente voleva Bologna, et che percib il
duca Valentino ogni giorno piu radunava soldati ; et perci6 cominciano anch'essi a disporre le
cose opportune per difendersi dalle insidie del nemico, et da ogni lato radunano soldati.
Alli 22 l'a:viba8ciatore del papa va in senato et propone come egli haveva pensato di 50
I
[A. 1502] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 315
tentare via di pacificare la citt^ con il duca; il quale pacificato ch'egli fosse, anco quieto
resterebbe il papa; et che per far cio pareva a lui, che s'eglino volevano dare qualche somma
di danari al duca, gli sarebbe stata f acile via di acquietarlo. Nel vero parve al senato che
questa domanda fosse poco savia, credendosi lui che il senato non considerasse che questo
era un volere debilitare le forze della cittk, et un accrescere soldati al duca contro di loro
stessi coii li danari deiristessa citta, et percio risposero che questa non era loro autorila di
trattare cosa alcuna con il duca, percioch^ gli era stata levata dalli confalonieri del popolo
'et dalli massari delle arti, et che egli andasse a loro, che tale autoritk havevano, et contrat- a 55«
tasse seco di questo fatto.
10 Egli non manco d'andarci et di sforzarsi con humane parole al persuaderli alla sborsa-
tione del danaro, promettendogli che a lui dava animo di pacificare il duca. Liberamente gli
fu risposto dal priore de' confallonieri, che erano risoluti non gli dare pure un sol danaro,
perch^ poco o nuUa teuievano le sue minaccie; anzi che essi protestavano, che vol^^vano
che il duca restituisse loro Castello Bolognese, havuto dal senato, perche il detto senato non
15 lo poteva alienare senza il comune consenso del popolo; et che speravai.o in Dio, oltre
Castello Bolognese, anco havere et la Pieve et Cento, et che per hora pensasse ad altro che
al loro danari. Intendendo Tambasciatore le parole di questi magistrati, parvegli esser uc-
cellato dal senato et dispregiato da questi magistrati, et perci6 il piii presto che puot^ si
parti della cittk, temendo non gli avvenisse peggio-
20 AUi 13 settembre Antonio Galeazzo protonotario, ch'era andato al re di Francia, giunge
in Bologna, et intesa ia citazione del pontefice fatta al padre et a' fratelli, anch'egli as-
8old6 70 ballestrieri a cavallo con nuove insegne et nuovi vestimenti, et fece la mostra alli
27 di settembre.
Intendendo il signor Giovanni Bentivogli esser gia stomacati e del papa et del duca
25 Valentino, 11 signor Paolo Orsino, il signor Vitelloccio, il duca di Gravina con Livrotto da
Fermo, valorosi et prestanti capitani, et teniendo che, soggiogata la Toscana et Bologna, poi
anche non gli rivolgesse le arme sopra i loro domini della cittk et castella che tenevano, si
disposero di trattare con Pandolfo Petrucci da Siena, Giovanni Paulo Baglione perugino et Gio-
vanni Bentivogli, di fare un consiglio fra di loro per ostare alle forze del Valentino. Laonde
30 si radunarono alla Maggione nel Perugino gl' iiifrascritti, ciofe: II cardinale Orsino, Paolo
duca di Gravina, grOrsini, il Vitelloccio Vitelli, Livrotto da Fermo, Giovanni Paolo Ba-
glione, Antonio da Venaffre, mandato da Pandolfo Petrucci capo della cittk di Siena, et
Ermesse Bentivogli per Giovanni il padre, il quale si parti alli 27 segretamente. Ora quivi
assai prudentemente si discorse sopra il duca Valentino et del suo mal animo, al quale faceva
35 bisogno porre qualche freno, altrimente ne soprastava il pericolo a tutti di pericolare. Quivi,
fra Taltre cose che si conclusero, una fu, che non si abbandonassero li Bentivogli, et si cer-
casse di guadagnare li Fiorentini; per 11 che fare mandarono ambasciatori a' Fiorentini ad
invitarU a volere essere con essi loro contro il comune nemico. II che concluso, Ermesse,
alli 12 di ottobbre, si ritorn6 a Bologna con rlssolutione che Giovanni il padre ponesse a ordine
M) quanti cavalli et fanti piii potesse per andare contro 11 duca Valentino ad Imola, facendo il
simile frattanto graltri coUegati, venendo per la Marca et per la Romagna ad incontrarlo.
Giovanni Bentivogli fa principiare una bastia a San Michele in Bosco, ponendo in for-
tezza et la chiesa et il monastero, acciochfe se la contraria fortuna si trapponesse a tale
impresa, questo fosse un freno al Valentino; et per fare questa lunga bastia, fece Giovanni
45 tagliare molti alberi fruttiferi, vigne et ulivi, che erano intorno il detto monastero, insino
alle mura della cittk.
Mentre adunque si fabricava il detto bastione, Giovaiini radunava soldati contro il ne-
mico, e gl' inviava ad Imola, aspettando 1a risposta del papa et degrambasciatori mandati.
Venendo la risposta de' Fioreniini alli confederati, come essi non solo per Todio che por-
iQ tavano al Vitelli et agli Orsini per diverse cagioni, non volevano seco adherirsi, ma che erano
316 HISTORIA DI BOLOGNA lA. i502)
per dare aiuto al duca Valentino a loro niina, «iccome fecero. Perciochi per il loro segre-
p. r» tario gli mandarono a prof erirf ricctto et aiuto contro i Vitelli et gli Orsini, sendo il ' duca
in Imola pieno di lema et molto addolorato perchfe Urbino, con molte altre terre di quello
stato, haveva voUato bandiera, et le guardie sue erano «tate cdcciate via et tagliate in gran
parte a pezzi, et Guido Ubaldo a volo tosto vi era rientrato. Et nel vero, sendo npaventato
il Borgia per questa novith, pigHo per la offerta de' Fiorentini alquanto di animo. Et cosl
disegnb di temporeg;^iare la guerra con quelie poche genti che egli haveva et con pratiche
d'accordo et con apparechiare aiuti, li quali egli Thebbe in due modi, mandando al re di
Francia per soccorso ct parte assoldando soldati.
Giungono gli ambasciatori a Roma et fanno sapere al papa che Giovanni non ubbidiva, 1
nfe gli altri citati da sua Beatitudine, non perchfe sprezzassero gli suoi comandamenti, ma
perchfe erano in pericolo della vita, et gli spiegorono quanto la cittk havesse fatto et deter-
minato, mostrandogli la protestazione autentica in iscritto. Non hebbero gia molto grata rispo-
sta gli ambasciatori dal papa, perche disse che questa era tutta finzione di Giovanni et una
mascherata alla sua disubbidienza, et che pretendeva ch'egli et li figlioli fossero iscommuni- II
cati; et per mostrare il pontefice che senza fondamento non ragionava, mand6 gli ambascia-
tori a quattro cardinali, che furono Antonio Triultio vescovo di Como, Raffaelle Riaric.
cardinale di San Giorgio, Giovanni de* Medici tiorentino, Giuiiano il Giovane Casarino ve-
scovo, acciochfe lal causa fosse da loro giudicata; et questo r.on per altro fece il pontefice,
se non per haver campo di fare il suo dissegr.o et tentar via sicura di havere Bologna. Di
che appieno gli ambasciatori ne diedero avviso a Giovanni et al senato.
II senato alli 15 di ottobbre fa bandire et commandare a tutti li capi delJe case de' quar-
tieri, che il dopo desinare si debbino ritrovare alle lor chiese del lor quartiero, che quivi
intenderebbono quello che havevano a fare per utile della cittk. Laonde li confalonieri del
popolo, con li loro stendardi, con li cittadini et figlioli di Giovanni, si ridussero alle chiese de' 2:
quartieri, ciofe Annibale capo del quartiero di San Pietro si ridusse con li confalonieri et
con tutto il quartiero della chiesa di san Jacomo degli Eremitani, Antonio Galenzzo proto-
notario ando alla chiesa de' Servi per il quartiero di porta Ravennata, Ermesse si ridusse
alla chiesa di san Francesco per il quartiero di porta Stieri, Alessandro si ridusse alla chiesa
di san Uomenico per il quartiero di porta San Proculo. Radunati adunqne tutti H suddetti
quartieri nelle detie chiese, salirono alcuni liuomini sopra del pergamo, dotti et pratici, li qu»H,
con accomodata oratione, essortarono il popolo ad esporre la robba et la vita per manteni-
mento del governo della citlk, siccome al presente si trovava contro il duca Valentino.
II prinoo che parl5 nella cliiesa di san Jacomo fu Filippo Beroaldo eccellentissimo
oratore et poeta; nella chiesa di san l^^rancesco Virgilio GhisiJieri cavalliero aurato et 3,
Giovanni Battista di Castello cavalliero ; nella chiesa de' Servi Bonifacio Fantucci fa-
moso dottore; nella chiesa di san Domenico Floriano di Dolfo dottore et di animo libero.
Havendo questi sopranominati fatto longo ragionamento sopra la liberta della citta et sua
quiete, in che ella si trovava, et havendo con vive ragioni dimostrato la malignitk del duca
et ostinatione del pontefice et il torto che a Giovanni et suoi figlloli era fatto, et che non 40
91 dovevano fidare del nemico, n^ di sue lusinghe ; fu finalmente da tutti conchiuso di ftmcr
pr(Hiti tutti ad esporre la robba et la vita per la quiete della cittk et per la conserratione
de' Bentivogli. Dove fu ordinato, che chiunque voleva dare aiuto, dovesse aiidare daHi con-
fallonieri et farli scrivere quanto voieva dare, p>romettendo a tutti che poi gli sarebbe resti-
/. 36i tuito a termine di un anno; et cosi radKno'rono gran denari. Non era a qnesto aiuto forzato 45
niuno, ma erano tutti di proferire quel tanto loro piaceva. Molte compagnie della citt^ si
offersero di assoldare una certa quantit^ di soldati, et fra Taltre le compagnie delle 24 arti,
facendo per ciascuna una bandiera con rarme della compagnia da im lato et dairaltro quella
della citli con larme de' Bentivogii, et la compagnia de" notari assoldo 30 cavalli leggieri.
Furono anche assoldati 200 huomini d'arme de' danari raccolti dal popolo. 3§
[A. 1502] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 317
Intese il pontefice la mordace oratione che fatta haveva Floriano di Dolfo contro lui,
et gli mando a dire che assai si maravigliava di lui, clie essendo stati amendue compagni
nello Studio in Bologna et stati si cari amici, havesse con tanta mordacita parlato contro lui.
A cui rispose Floriano: che era vero, et che cio haveva fatto per li molti benefici da' Benti-
5 vogli ricevuti, et che quando ne havesse ottenuti tanti da lui, che peggio direbbe di loro del
bene che haveva egli detto. Sorrise il papa della risposta di Floriano, considerando che
Itale oratioiie non era stata fatta cordialmente, ma per compiacere a' Bentivogli.
Giungono li Vitelli, gli Orsini et altri confederati a Fossombrone; et li Bentivogli si
pongono a ordine per passare ad Imola. Et ecco giungono gli ambasciatori di Roma senza
alcuna buona risolutione.
Intendendo Giovanni Bentivoglio, che li confederati a Fossombrone havevano colti in un
passo in mezzo li soldati del Valentino et che la maggior parte di loro erano stati tagliati
a pezzi, et che il resto era fuggito, chi da una parte et chi da]l'altra, mando Tessercito a
Castel San Pietro per aspettare quivi la commissione dalli confederati di quello che haveva
1$ a fare; et cosi alli 21 di ottobbre, la notte, Annibale et Ermesse con 1200 cavalli fra huomini
d'arme et cavalli leggieri esce di Bologna et con raolte bande di pedoni che risultavano al
numero di 6000 armati, con 6 bocche d'arteglieria, passarono a Castel San Pietro, et quivi
fermaronsi per aspettare la impositione dalli confederati, come etiamdio per vedere quello che
voleva fare il pontefice, parendogli di non voler esser li primi a rompere li capitoli fatti fra
20 il papa et i Bolognesi Tanno passato. Et il giorno seguente fecero li cavalli leggieri una
correria sopra rimolese, et pigliarono assai bestie con molti muli del duca.
Intendendo il duca come li confederati erano a Fossombrone et havevano fracassati li
suoi soldati, et li Bentivogli con tanti armati esser a Castel San Pietro, et ritrovandosi senza
sufliciente numero di soldati da difendersi, si ritirb nella rocca d' Imola, et pens6 con astutia
25 di riconciliarsi li congiurati insino che gli fossero giunte le genti, che egli aspettava, man-
date del re di Francia. Et cosl mand6 a dirli che non poco si maravigliava di loro, che
havessero mosso le armi contro lui, avvengach^ sapevano bene che quanto havevano acquistato
per loro virtu, voleva che fosse loro, bastando a lui di havere il titolo del prencipe, et che
voleva che il principato fosse loro. Considerando gli confederati che il re darebbe aiuto al '
30 duca, et gli Fiorentini, che alla fine non si potrebbono mantenere in questa impresa, non
havendo n^ aiuto, nh danari, sendo essi da lui si amorevolmente invitati con loro honore di
pacificarsi seco, mandarono il signor Paolo Orsino ad Imola al duca a praticare Taccordo.
Et fatto, deposero le armi; ma il Valentino astuto non gih ferm6 lui di provedersi, anzi con
ogni sollecitudine accresceva di numero de' cavalli et di f anti ; et perchfe questo suo apparato
35 di gente non si pubblicasse, mandava le genti separate per tutti li luoghi della Romagna.
II vicer^ di Milano gli mand6 500 lanze, 8000 pedoni, et di questi giungendone una parte a
Modena, mandarono a' Bolognesi a chiedere il passo; gli rispose il senato che si contentava
passassero, ma che avvertissero alla furia del popolo, che tanto era adirato con il duca, che a
' loro non dava Tanimo di assicurarli. Laonde li soldati pigliarono la via di sotto per il paese p. jn
40 del duca di Ferrara.
Havendo il duca Valentino conclusa la pace, et havendoli confirmate le condutte vecchie,
li diede 4000 ducati allhora, et gli promise di non offendere li Bentivogli; et il mando a
Bologna per trattare anche accordo con Giovanni Bentivogli; fu alli 30 di ottobbre. II quale
venne a Bologna et pratic6 accordo con esso lui, et fu condotto al bastione, che si fabri-
45 cava a San Michele in Bosco, e Paulo Orsino assai si maravigli6 di cosi gran machina; poi
si parti et pass6 a Castello San Piero et parl6 con Annibale, et d'indi ritom6 al duca ad
Imola.
Li quartieri di Bologna, le arti et compagnie et molti altri passano a lavorare al comin-
ciato bastione, et frattanto anche a Bologna vengono soldati; et alli 2 di novembre, circa le
50 due hore di notte, giunge il signor Giovanni Gonzaga genero di Giovanni con 100 huomini
318 HISTORIA DI BOLOGNA fA. 15021
d'arme condotto da' Bolognesi ; et siccome accrescevano li soldati alla dttii, coai moltipli-
cavano le ^'enli al duca.
Antonio Galeazzo passa ad Imola, mandato dal padre a1 duca a vedere quello che si haveva
a fare, dove il duca il ritenne in feate et in giuochi per alquanti giorni astutaroente, «in tanto
havesse le genti d'arme a ordine; et cosi insieme con il signor Paolo trattavano le condizioni 5
deiraccordo et con quPt^li altri congiurati, ciofe di condurli alla condutta vecchia (come i
detto) et che li daria allhora 4000 ducati, et che non potessero esser costretti di venire p>er-
sonalmente alla presenza di lui, se non quando loro piacesae, et che lasciasse pacificamente
stare li Bentivogli. Dairaltra parte essi promisero di restittuirli il ducato di Urbino et tutti
graltri luoghi occupati da loro et servirlo in sua espeditione, n^ senza sua licenza far guerra in
ad alcuno, nfe pigliare condotta da niuno. Di poi, trattandosi accordo con li Bentivogli,
intende Annibale fatto Taccordo con li congiurati, et gik essere in ordine un copioso esser-
cito del duca, che non solamente dalli nemici poteva difendersi, ma ancora offenderli, ritom6
a Bologna con tutto ressercito, non havendo fatta cosa alcuna degna; clie 8'egli subito passava
ad Imola, et che dall'altro lato fossero venuti li congiurati, come fra di loro alla Magione 15
era stato conchiuso, non havendo soccorso allhora il duca, non fe dubbio veruno che lo po-
nevano in fuga et gli haverebbero tolto lo stato; ma prevalse Tastutia Valentina aasai piii
che il loro consiglio.
Li capitoli furono questi:
Che il papa farebbe un breve per cui darebbe facoltk al duca et a Giovanni di poter 20 .
capitolare, non ostante qualunque altra capitolatione fatta, la quale di ragione vuole fosse \
nulla ; ^
Che si stabilisca et fermi il parentado fra rillustre duca di Romagna et Giovanni Ben- j
tivogli col mezzo di una sorella del vescovo di Luna et di Costanzo figliuolo primogenito, 1
Annibale primogenito di Giovanni, il quale parentado N. S. si degnera benedire et benedlce; 25 ^
Che fra il prefato duca et altri signori di casa Borgia, cio6 don Giofredo principe di
Squilace, don Roderigo duca di Biseli et di Sermoneta et don Giovanni duca di Nepi et
di Camerino, et il magnifico reggimento di Bologna et Giovanni Bentivogli et suoi figliuoli,
si faccia una buona unione et lega da durare in perpetuo per se et suoi heredi et succes- :
sori, a conservatione delli communi stati, con obbligo di correre a una medesima fortuna, et 30 >
di haver gli amici et inimici communi, eccetto papa Alessandro et il cristianissimo re Ludo-
vico di Francia; et che per osservanza delle suddette conventioni, diano la fede, et promettino
per ciascuna delle parti il re cristianissimo, li signori Fiorentini, il duca di Ferrara; la qual
N. S. si degnerk approbare et confirmare et bandire, non ostante qualunque altra capitola-
tione o confederatione fatta per il detto Giovanni o suoi agenti con qualunque altro; 35
/>. joj Che il magnifico reggimento et Giovanni sieno obbligati servire il duca di Romagna
per 6 mesi di huomini d'arme 100 et cavalli leggieri 200, pagato per il detto reggimento et
Giovanni per una o due imprese, che detto duca designasse fare fra un anno, cominciando
al di della capitolatione, da servirsene contra qualunque, eccetto il papa et il re Ludovico;
Che il duca, finita la condutta che ha con il reggimento di Bologna d'huomini d'arme 40
100, s'intenda esser ricondutto per otto altri anni a seguire un soldo di 12 mila ducati d'oro
di camara Tanno, in modo che in line delli otto anni sia il duca intieramente sodisfatto;
Che il papa conceder^ gratis una boUa piombata in autentica forma per la quale con-
firmer^ tutte le boUe, concessioni, gratie, indulti et privilegi concesse al reggimento di Bolo-
gna et sua communith et a Giovanni Santi per la felice memoria di Nicola papa V, come di 45
Paulo II, con tutte le clausole necessarie et consuete, assolvendo esso reggimento, Giovanni
et suoi figlioli, sua famiglia et tutto il popolo di Bologna da qualunque pena, indignatione,
censure et conttimacie fossero incorsi per qualsivoglia causa, con restituirlo et reintegrarlo a
tutte le dignit^, offici, benefici, gratie, indulti etc, accettandolo nella sua gratia et clemenza
et beneditione, persistendo loro nelia fede et divotione et obbedienza della Sede Apostolica; 50
[A. 1502] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 319
Che per rispetto di non dare qualche impedimento alle cose dt Urbino et Camerino, si
b determinato che questa capitolatione, et ogni cosa in lei contenta, si tenga segretissima,
nfe si pubblichi per insino alli tre mesi prossimi avvenire, come piacerk al detto duca.
Li suddetti capitoli furono fatti a Roma in camara del papa presso la camara del papa-
3 gallo, alla sua presenza et di altri, come neirinstromento pubblico rogato per Ercole Borgo-
gnoni et don Agapito Giraldino appare. Ne furono fatte tre autentiche copie: una and6 a
Roma, Taltra al duca Valentino et Taltra al magnifico reggimento. Poi anche ne fu fatto
un'altra per il reggimento et dato a Mino de' Russi allhora confalloniero di giustitia.
Alli 4 di novembre giunge a Bologna un araldo mandato dal re di Francia, il quale
1 • parl6 al senato con dirgli che il re haveva inteso che egli haveva fatto lega con grOrsini e
il Vitelloccio et con altri, senza haverne fatto cenno a lui, contro il duca et che li persuadeva
a doversi pacificare con il papa, perch^ lui non voleva pigliarla con la Chiesa, et che perci6
rinunciava ogni protetione che havesse promesso alla cittL Fu dal senato modestamente ri-
sposto, et con parole generali rimandato al suo signore.
1 i Havendo il protonotario Bentivoglio praticato a longo Taccordo con il duca, egli lo ri-
mand6 a Bologna a vedere la volontk di Giovanni il padre; et alli 10 ritorn6 ad Imola, ove
stette 4 giomi in feste et giuochi ; cosi asttitamente tessendo Valentino la tela, et aspettando
che tutti li soldati fossero radunati, per far di poi Timpresa contro li congiurati. Antonio
Galeazzo trattato Taccordo et li capitoli con il duca, ritorna a Bologna con Armilio Spa-
20 gnuolo, huomo di gran prudenza et integrith, vice duca di tutta la Romagna; et due giorni
dimor6 in Bologna a capitolare con Giovanni Bentivogli et con il senato, et capitol6 in questa
guisa cio6: Che si faceva pace per dieci anni fra il duca et li Bolognesi, dandogli il senato
di Bologna ogni anno diecimila ducati in questo tempo, et havendo bisogno di 100 huomini
d'armi, 200 cavalli leggieri, gli fussero da* Bolognesi mandati a tutte loro spese per sei mesi.
25 Fatti li capitoli, il giomo seguente, fu mandato dal senato, che fu alli 15, Carlo degrin-
grati a Roma al papa con Tomaso Grengolo, acciocch6 confirmasse li detti capitoli; ritom6
poi Armilio al duca. Ora, sendo ' capitolato, passavano pure genti d'arme da Milano ad />. j<s*
Imola con finta di voler passare nel reame di Napoli, ma il tutto fingeva per potere pifi si-
curamente passare sopra il territorio di Bologna.
30 II senato manda Mino Russi a Imola per fare spedire li capitoli, che fu alli 22 del detto.
Poi anche fu mandato Alessandro Buttrigari a sollecitare il fatto. Ma i! duca trattenevasi
di confirmargli per sl tanto che venisse la risposta dal pontefice, et per trattenersi sin tanto
haveva bene et compiutamente ordita la tela contra li congiurati.
AUi 26 novembre pa8s6 uno travestito, alle 3 hore di notte, al conte Ercole Bentivogli, il
35 quale molto amava il detto, et lo avis6 che se haveva cosa da ispedire, la spedisse tosto,
perchfe la mattina seguente non havrebbe forse facoUk di spedirla. II che detto, senza fare
molto, incontenente si partl. Havendo udito il conte tale ambasciata, tosto pa8s6 a Giovanni
et gli narr6 il tutto, il quale subbito fece armare li figliuoli et li soldati tutti, et si appre-
sent6 alle porte, lasciandoli buoni presidi, et scorrendo per tutta quella notte la cittJi con
40 lumi, f aceva f are le guardie, che gl' inimici non fosser introdutti. E tanto piii gli accrescfe
il timore, perch^ dubbitava non vi fosse qualche insidia, havendo il duca fatta di grati provi-
sione di torchi ad Iraola, che furono da 2000. Pose ancora nuovi presidi al bastione di
San Michele in Bosco, et fece alla citth ogni altra buona provisione. Pa8s6 la notte et venne
il seguente giorno, nfc nuUa si vidde; o fosse stata questa una finta, o pure il vero, altro
45 segno non apparve.
Volendo Tastuto Valentino colorire bene 11 fatto, mand6 molti soldati addietro in Lombar-
dia ritenendo solamente monaignor di Ciandales suo cognato con 50 lanze; et ci6 fece egli
per effetti : Tuno per mostrare alli congiurati fidarsi di loro, Taltro per far prigione Giovanni
Bentivogli et li figliuoli, «e per6 li veniva fatto in tal modo. Giunto a Bologna il capitano
50 francese, Giovanni Bentivogli lo and6 ad incontrare insino alla porta con 11 figliuoli, et Tacom-
320 HISTORIA DI BOLOGNA (AA. 1 303-15 oai
pagnorono inrino al 8uo palagio, ovt fu degnamente ricevuto. Deainato che ebbe, ai parti ac-
compagnatu da Giovanni et figliuoli insino alla porta di San Felice, ove erano 11 soldati fran-
cesi radunati fuore, dimostrando aspettare che ne usciose il loro capitano. Laonde ae Gio-
vanni et li figliuoli uacivano, dovevano esser fatti prigioni. O fosse che Giovanni dubitaase
di qualche inganno, o pure fosse casualmente, giunto alla porta, pig1i6 licenza et con li 5
Hgliuoli ritornossi addietro. Et il conte Ercole de' Bentivogli senatore et Antonio dalla Volta
cavalliero, fatti commissari dal senato per tal negotio, Taccompagnarono insino al fiume Pa-
naro, et quivi dalli detti franccsi furono fatti prigioni, che fu alli 24 di decembre, dicendo
che volevano esser sodisfatti di 5000 ducati per un capitano che era statu ucciso a Casal
Fiuminese dalli contadini, et furono condotti a Parma. 10
II che dal senato inteso, tosto scrissero al duca et al vicer^ di Milano, che molto si ma-
ravigliavano di questo fatto, che sendo stati honoratamente ricevuti li Francesi nella cittil et
nel territorio senza alcun pagamento et con tanta liberalit^ da' Bolognesi, per guiderdone di
tanta cortesia sieno stati prigionati li loro commissari; il che gli pareva cosa molto biasi-
mevole, et che egli doveva considerare quanto importava alli Francesi havere Bologna ai suoi 15
voti, che quando fosse nemica, conoscerebbe di che importanza loro fosse. II perchi lo
pregavano gli volesse rimandare liberi H loro gentilhuomini, altrimenti se ne condolerebbono
con il re. Spiacque questa usata ingratitudine al vicerfe et gli fece subbito relaaaare.
Mentre li Francesi passavano in Lombardia, il duca si parti da Imola et passo con il
resto deiressercito a Cesena; et sendo scritto da Roma, come pareva al papa di accettare li 20
capitoli fatti ad Imola fra il duca e i Bolognesi, et che per maggior fermezza di quelli si
/. j«j doveva fare un parentado, ciofe che il papa' voleva dare una sua nezza, che fu sorella del
cardinale Borgia, a Costanzo figliuolo di Annibale, consentendo il duca: onde Giovanni mand6
Mino de' Russi a Cesena al duca per sapere Tanimo suo, et piacendoli, facessero 11 capitoll
in buona forma per mandarli al papa a conlirmarli. Era di poco giunto a Cesena il duca, 25
et haveva fatto tagliare il capo ad Armilio, fu il di di santo Stefano ; et il fece porre in piazza
con 4 torchi accesi, acciocch^ si divolgasse la morte sua per coglier meglio al laccio 11 con-
giurati, li quali si credevano che il duca facesse ogni cosa per loro conseglio; et quivi fu-
rono confirmati tutti li detti capitoli, sendone rogato Alessandro Buttrigari; et si mandorono
al papa, sendovi Carlo Ingrati. 30
Era questo tempo molto addolorato il popolo di Bologna per le continue gravezze et taglie
imposte di danari, et particolarmente perchfe bisognava pagare un grossetto bolognese per tor-
natura di terra, ciofe soldi dui et danari due, non perdonando ad alcuno; et questi per pagare
11 soldati. Et peggio era che grartefici non lavoravano, nh, merc6 della guerra, si mercatava.
Anno di Cristo 1503. — 81 creano li magistrati secondo il consueto. 35
Attendendo il duca a tendere lacci per giontare 11 signor Paulo Orsino, 11 duca di Gra-
vina, 11 Viteloccio di Citta da Castello et Oliverotto da Fermo con 11 suoi soldati, havendo man-
dati li Francesi in Lombardla, come h detto, et havendo da 8000 fantl et 1200 cavalli, si parti
da Cesena per andare alla Marca a Senogaglia, ove erano accompagnati quel signori per con-
quistarla a nome suo, havendo prima fatto tornare a sua divozione il ducato di Urbino et Came- 4U
rino; et caminando, fu sollecitato da quei signori dovesse affrettare 11 passo, percioch^ 11 ca-
stellano di Senogaglia diceva non volere dare la rocca, eccetto a lui personabnente. Di che
molto si ralIegT6 il duca, per havere questa opportunitk di affrettare il suo disegno, senza
darne sospetto ad alcuno.
Giunto adunque alPalbergo, che per lui ordinato sl era et acconcio, tosto solo in una 4?
camera si ritir6. Allhora que' capit^ni suol, che ne havevano il carico, posero le mani sopra
degli Orsini, che in sala Thavevano accompagnato, et a Vitelozzo et Oliverotto da Fermo
fu tosto tolta con una corda alla gola la vlta.
Questa lagrimosa nuova venne a Bologna alll 3 di gennaro, et ne apport6 a Giovanni gran-
dissimo spavento. 51)
[A. 1503] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 321
In questo di stesso, che Valentino in SenogagUa uccise gli Orsini, in Roma anco furon
molti cavalieri della fattione Orsina fatti prigioni, et vi fu fra gli altri il cardinale Orsino;
et le lor case con tutte le loro facoltk furono confiscate.
Viene il duca Valentino sul Perugino, dove tosto f a Paolo et Francesco Orsini morire ;
5 et in questo tempo anche in Castello Sant'AngeIo muore il cardinale Orsino, dove prigione
si trovava, aiutato dal veleno; e fu anco fatto morire con lui Giovanni Battista Ferrero e
Giovanni Micheli venetiani cardinali, ed alcuni altri che in Castel Sant'Angelo si trovavano,
di veleno, a comandamento del pontefice.
Fatto questo, il duca passa il Sanese, dove Pandolfo Petrucci era, et finse di non sapere
10 che vi f osse ; poi scrisse al senato di Bologna, che gli mandasse 100 huomini d'arme et 200 ca-
p valli leggieri ; ma a' prieghi di Jeronimo da San Pietro senatore bolognese si contentb che
solamente fossero 50 huomini di arme et 100 ballestrieri a cavallo; li quali furono mandati
a' 16 di gennaro, sotto la condotta di Antonio dalla Volta cavalliero.
Guido Baldo duca di Urbino, infermo del corpo et travagliato deiranimo, che ne fug-
giva lo sdegno del Valentino, giunge in Bologna, et per timore del duca, non fe nfe da Gio-
vanni, nfe dal senato, come meritava, accarezzato. Alloggi6 airosteria del Montone, et il giorno
seguente si parte per Venezia.
Mentre che il pontefice travaglia in Roma la fattione Orsina, Carlo degringrati non
cessa di solicitare la confirmatione delli capitoli fra lui, il duca et Bolognesi; et tanto pru-
dentemente si adopera, che finalmente sono confirmati, et tosto ne dk avviso al senato. II
quale, oltremodo lieto et contento, alli 14 di gennaro fece bandire la pace alla renghiera de'
signori a suono di trombe et di piffari, et comand6 che la cittk ne facesse allegrezza per
tre giomi con fuochi et campane.
AUi 18 di gennaro il duca Borgia et il signor Francesco vescovo Elnense consanguineo
25 del detto duca da una parte, et Jeronimo dottore gik di Ludovico da San Pietro bolognese,
et uno del numero delli 16 della citt^ di Bologna, procuratore di Giovanni et Annibale Ben-
tivogli, fanno publico instromento di dare una delle sorelle di detto vescovo al detto Anni-
bale con dote di diecimila ducati d'oro. Furono attitate queste cose nel castello della Pievc,
territorio di Perusia, rogato per Ercole di Giovanni Borgognini.
10 Galeazzo Pasi figliolo di Giovanni, essendo delli 40, fu contralatore della camera, et di
ordine del pontefice, fece fabbricare la rocchetta o fortezza alla porta di Strk Maggiore,
essendo allhora ingegniero della camera NicoI5 Rusticello.
A di 31 di gennaro giunge in Bologna Tomaso Grengolo procuratore con la bolla piom-
bata del pontefice, et il senato la fa leggere alla renghiera delli signori con ogni solennit^,
5 presente il popolo. La quale conteneva che il papa et Cesare Borgia duca di Valenza, di
Romagria et signore di Piombino ecc, capitano del papa et confalloniero della Chiesa, fa-
ceva pace perpetua con il senato et popolo di Bologna et con Giovanni Bentivogli et suoi
figlioli, rimettendo ogni sdegno et malevolenza, che fra loro fosse occorsa, et che il papa
perdonava a ciascuno che di lui havesse trasparlato, o havesse pigliate Tarme contro di lui,
assolvendo anche ciascuno che fosse iscommunicato ecc, confessandosi per6 del suo peccato,
et che egli si pacificava con la chth, et che per la conservatione della detta cittk voleva
dare una sua nezza a Constantio pimogenito di Annibale Bentivogli per moglie. Furono di
questa pace promessa in sicurtk il re di Francia, li Fiorentini et jl duca Ercole di Ferrara.
Ora, letta la detta bolla, con incredibile allegrezza di tutta la ckth, si sbarrarono molte bocche
di fuoco, et le campane cominciorono a suonare, talchfe pareva che la cittk ne andasse sos-
sopra. E vero che questa pace dagl' huomini prudenti e savi f u giudicata essere una coperta
del mal animo del pontefice contro la cittk et li Bentivogli, et che egli havesse questa cosa
fatto per aspettare a meglio opportunitk da incamare il suo disegno. II che senza alcun
dubbio succedeva, se la morte non vi si posse trapposta, come si dirh.
II senato licentia li soldati, ma li crudeli esattori de' danari della tassa per6 non cessano
T. XXXin, p. 1 - ai.
322 HISTORIA DI BOLOGNA (A. isoai
di pignorare quelli che non pagavano, per mandare danari al Valentino secondo le promis-
Bioni de' capitoli; et questa gravezza tutta era sopra le spalle del popolo, et bisognava con
patienza pagare, non «i trovando chi fosse ardito di ragionare in contrario, perchfe il tutto
facevasi a beneficio delli Bentivogli, per mantenerli nella citti. Ma con tutto questo, in tante
angustie alquanto si consolavano pensando che forse ancora a peggio partito sariano Btati
condottif quando soggetti fossero nelle mani del Valentino caduti.
Sono veduti in questi tempi di notte molti fuochi sopra la dtt^, quali mostravano di
abbrugiare ogni cosa, et poi alzandosi si rivolgevano verso l'ocddente ; et questi furono ve-
duti molte notti dalli cittadini et presidi del bastione di San Michele in Bosco; ii che diede
a molti spavento et di che ragionare, sendo nel vero fido presaggio di quello che awenire i
doveva.
Non bastava airafflitto popol di Bologna la dura esatione de' danaxi, la gran carestia di
tutte le cose necessarie al vivere humano, che le povere persone travagliava, che anche fu
sopragionto alli 21 di febbraro da impetuosa neve; la quale cadendo a terra tre dl et tre
notti di continuo, tanto in alto si lev6 da terra, che sopravanzava la misura di due piedi et 1!
mezzo, et si mantenne sopra la terra 4 mesi, afiliggendo di freddo i miserabili corpi delle
genti meschine e povere.
Alli 23 di febbraro raonsignor da Este cardinale giunge in Bologna; egli da Roma ve-
niva et passava a Ferrara. AlIoggi6 con maniera di honore et di cortesia con Annibale
Bentivogli suo cognato al casino.
Alli 24 detto abbrugiano le case del Giudeo da San Michele de' Leprosetti ; et fu istimato
il danno, che le ingorde fiamme fecero ne' pegni che egli teneva, dnquantamila lire ; ma egli
benissimo le pag6, fuggendosi altrove.
A dl 27 di febbraro Stefano Ferrerio Hipporegiense, cardinale vescovo di Bologna,
giunge in cittk, dove con honorevole concorso di gente fe ricevuto. AlIoggi6 nel vescovato 21
et d' indi a pochi giomi pass6 a Roma, che fu alli 9 marzo, et seco condusse gl' infrascritti
bolognesi: il figliolo del conte Guido Pepoli, il figliolo di Bartolomeo Felicini, il figliolo di
Virgilio Poeta, il figliolo di Fabian Albergati.
Alli 7 marzo Ercole Marescotto con tre figli ritorna a Bologna ; et giuntovi, va a visitare
Giovanni Bentivogli, il quale con turbato ciglio raccoglie, parendogli che ci6 havesse fatto 30
con troppa prosontione, non gli havendo di ci6 licentia addimandata. Per il che lo sfortu-
nato Ercole, quantunque Tavesse fatto accompagnare a casa, accioch^ non fosse tagliato a
pezzi dal popolo, tutto turbato si rinchiuse nel suo palaggio, et quivi nascosto si stette con
quello migliore modo puotfe; nh d'indi usci se non il primo di maggio. Ed uscendo i figliuoli
di Bologna per andare in Alessandria (che furono accompagnati da' ballestrieri di Giovanni 35
infino al fiume Panaro), Ercole rimase in casa a Bologna, dove si chiuse di maniera, che mai
aperse la porta della casa; e non meno fra pochi giomi pose nelle suore di San Lorenzo
4 sue figlie, e consegn^ loro una possessione di valore 4 mila ducati.
Essendo il duca Valentino intomo a travagliare et al conquistare le terre et le castella
degrOrsini su quel di Roma, scesero li Svizzeri per passare a Milano contro il re Lodo- 40
vico. Laonde il vicerfe mando al senato, alli 19 di marzo, a cliiederli aiuto di gente, et il
senato gli mand6 100 ballestrieri a cavallo tutti vestiti ad una istessa livrea della cittk, bianca
et rossa, pagati per due paghe.
Vedendo il senato che Bologna assai pativa per la gran carestia che la soprastava, per-
ciochfe il grano si vendeva la corba lire 3 et soldi dieci et la fava lire due, delibera dj allegge- 45
rire la dttk da' forastieri; et cod bandiscono che tutti li forestieri, che si trovano esser in
Bologna da due anni in giu, si dovessero dalla citk partire et andare altrove. Valeva in
questi giomi il ducato largo lire 3 et soldi 9.
Alli 6 d'aprile, il giovedi, si vede la luna alle 3 hore di notte con tre fiamme di fuoco.
H senato manda cento cavalli leggieri del mese di maggio alli Fiorentini, li quali gue- 50
IA.1503] * DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 3^3
reggiavano ancora con i Pisani. Poi si pubblica alla renghiera del palaggio de* signori la
pace f atta f ra 1' imperatore Massimiliano, Ludovico re di Francia et Fernando re di Aragona
catolico, per mezzo di Filippo arciduca di Borgogna, et nella cittk si fece gran festa; ma
poco duro questa pace, perciochfe, combattendo nel reame di Napoli 11 Francesi con il gran
5 Consalvo capitano del re d'Aragona, gli ruppe et li tolse la maggior parte del detto reame.
In questi giomi giunge a Bologna il signor Giulio Orsino, che passava in Francia, la-
sciato libero dal papa.
Alli 3 di giugno il papa fece legato di Bologna Federico Sanseverino milanese, cardi-
nale di San Teodoro, nemico mortale de' Bentivogli. Ma i Bolognesi tosto fecero intendere
10 al papa che non lo volevano; et a questo fine mandarono ambaaciatori a Roma, ma non
giunsero a tempo, perch& il papa mori, come hor hora si dixk.
A di 9 giugno il cardinale Francesco Soderini, vescovo di Volterra et fratello del duca
di Fiorenza, entro in Bologna, venuto di Francia; et alloggio in San Salvatore.
Havuta il re di Francia la nuova della rotta del suo essercito nel reame di Napoli, cerca
15 tosto far provisione di gente per mandare in aiuto a quei che erano rimasti salvi; et per
far cio, chiede aiuto al duca di Ferrara, a' Fiorentini et a' Bolognesi, et anche il passo per
li suoi soldati. Laonde alli II di giugno il passo gli fu concesso et dati 50 huomini di arme
et 100 ballestrieri a cavallo sotto la condotta di Jacomo dal Gambaro cancelliere deUe genti
d'arme di Giovanni Bentivogli.
20 Alli 27 detto, sendo in piazza, sotto la renghiera delli signori, Scipione figliuolo di Ga-
leazzo Marescotti, vi andarono alquanti provigionati del palagio per pigliarlo, et egli con
uno stiletto postosi alla difesa, et menando le mani, ne feri uno di loro nella spalla; et vo-
lendo gli altri porgli le mani addosso, egli arditamente difendendosi, awenne che Teseo
Guidotti o Guidotto vi sopraggionse, et tratte le spade, lo ferl coUa spada nella spalla diritta
et poscia nel collo. Laonde cadde a terra, et quivi dagraltri fu tagliato a pezzi; et d'indi
levato il corpo, fu senza pompa funerale sepolto, perchfe i Bentivogli, per odio intestino,
non volevano che i suoi contrari havessero, n^ anco morti, i debiti honori della sepultura.
Astorre Morando famosissimo filosofo et fisico, fu da Valdesserra Senzamanica ucciso;
per la cui morte si parlono molti scolari, che morto era uno de' primi filosofi d'Italia.
iO AUi 3 di luglio giunge in Bologna un figliuolo di Pandolfo Petrucci da Siena di etk di
anni 1 5, il quale con lieta f accia fu raccolto et alloggiato in casa di Alessandro dalla Volta ;
ne andava in Francia.
Alli 5 d'agosto nel territorio di Bologna giungono 200 lanze francesi, et alloggiarono
al Borgo; poi, passando per la cittk, andarono verso Roma, et d'indi nel reame di Napoli.
i Con questi andarono anco 50 huomini d'arme et li 100 cavalli leggieri dal senato dati al
re di Francia, come di sopra h detto.
Alli 2 1 d'ago8to vengono le nuove in Bologna che, f acendo il pontefice col figliuolo un
convito in Belvedere, haveva disegnato di avvelenare alcuni ricchi cardinali, con certi fiaschi
di vino a questo effetto acconci; et essendo dallo scalco cambiati li detti fiaschi, avvelen6 il
0 pontefice et alcuni cardinali, insieme col duca Valentino. Mori il pontefice et alcuni cardinali;
ma il Borgia, sendo tosto ricorso alli rimedi, si salv6, benchfe gravemeute ne restasse infermo,
riserbandolo Iddio alle calamitk che gli seguirono. Morl alli 18 d'ago8to neirundecimo anno
del suo papato.
Fu la morte di Alessandro grata a molti, et in particolare a quei signori che havevano
^ perduti li loro stati, ma anche a Giovanni Bentivogli, perche se anche un poco piii viveva,
Iegli fuore di Bologna sarebbe da lui stato cacciato; et egli ne mostr6 contento in questo,
perch^ essendo solito sempre andar vestito di morello, quel di ch'ebbe nuova del papa, si
vesti di rosato.
27-30. sejfMO a ftnna ntl margint siniitro
324 HISTORIA DI BOLX)GNA [A. i503i
In questo istcMO giorno di questa funebre nuova giungono al Borgo Panigale 5000 Sviz-
«eri, che ne andavano verso NapolL Fecero nel suo pasaaggio di gran mali nel territorio
di Bologna, et passarono a Fiorenza; ma non andarono piii oltre, perchfe, non ricevendo le
paghe, per la maggior parte si ritomarono addietro.
Divolgata la morte di Alessandro papa et la infirmiti del duca Valentino per la Italia, li 5
travagliati signori pigliarono animo di ritornare ai loro stati. Laonde gionse a Bologna, alli
28 d'ago8to, il signor Bartolomeo di Alviano nella fadone Orsina, il signor Giovanni Sforza da
Pesaro, il signor Pandolfo Malatesti da Rimini, gli Vitelleschi gionsero in Bologna per andare
a' stati loro; et havendo radunato soldati, ciascuno si parti, et fra grallri il signor Pandolfo, col
quale andarono oltre 150 giovani bolognesi fra cavalli et pedoni, per esser egli genero di 10
Giovanni Bentivogli. Et passando a Rimini, senza alcuna resistenza entrarono nella citt^
et travacliarono alcuni de' suoi nemici, saccheggiando le loro case, perb tenendosi la rocca
per il duca Valentino.
Bartolomeo di Alviano parimenti con poche genti di Bologna et manco denari se ne
pas86 in Toscana, dove offerse a Baglioni il suo aiuto nelle cose di Perugia. 15
Partiti di Bologna li suddetti signori, il giomo seguente gionse a Bologna il marchese di
Mantua con 50 lanze et 200 cavalli leggieri f ra stradiotti e ballestrieri ; era capitano delle genti
italiane del re di Francia contro li Spagnuoli nel reame di NapolL Fu con ogni maniera di
honore ricevuto da Giovanni Bentivogli, et alIoggi6 nel suo palaggio; poi si parti aggravato
dalla febbre quartana. 20
In questo tempo il signor Giovanni Sforza entra in Pesaro, il signor di Piombino in
Piombino, il signor di Camerino in Camerino, i Vitelleschi in Cittk di Castello, et si pacifi-
cano li CoIIonesi con gli Orsini in Roma contro il duca Valentino.
Alli 3 di settembre Raffaele Riario cardinale di San Giorgio, che andava a Roma, giunge
in Bologna; alloggib in casa di Michele da Casale, et il d\ seguente si partl. 25
AUi 5 detto monsignor Roano francese, monsignor Ascanio Sforza et monsignor d'Ara-
gona napolitano cardinale, che ne venivano di Francia, entrano in Bologna. Di questi
tre cardinali, due, cio^ lo Sforza et TAragona, il re gli haveva lasciati liberi, sperando che
il Roano, con il gran favore che con li cardinali haveva, dovessero fare eleggere il pontefice.
Furono con grandissima accoglienza dalli magistrati et dalla cittk alloggiati nel palaggio di 30 i
Giovanni Bentivogli. Era con essi loro il duca di Ferrara; fu oltre tutti monsignor Asca-
nio accarezzato et visitato.
Della lor venuta la cittk ne fece con campane, trombe et arteglieria segno di grande
allegrezza. Dopo che ebbero desinato, tutti tre insieme con il duca di Ferrara si partirono
di Bologna per andare al loro cominciato viaggio ; et f urono da Giovanni et da tutta la no-
bilti di Bologna accompagnati circa quattro miglia fuore della cittk.
Mentre che li cardinali passano a Roma per la nuova creatione del papa, Galeazzo Ma-
rescotto passa a godersi il suo Creatore, sendo vissuto anni 96. Fu alli 6 di settembre, et fu
sepolto a San Domenico senza alcun honore; bench^ egli fusse cavaliere aurato et senatore
et huomo per le sue rare qualith et egregi f atti meritevole d'ogni qualit^ d' honore. Fu Ga-
leazzo di statura giusta, grosso di ossatura, robusto di corpo, et sendo giovane, con la sua
natural forza, con tanta facilitk piegava un ferro da cavallo, come si tratta la cera. Haveva
la voce risonante come un tuono, et essendo in questa vecchiaia, anche in bocca tutti gli
denti haveva. Hebbe un cuore che non hebbe paura; animosamente entrava in ogni gran peri-
colo. Era audace et furioso, et fu senza piet^ per li homicidi, che egli, sendo giovane, haveva 45
fatti. Prima vendic6 la morte de' suoi fratelli et poi si ridusse a piii pacifica natura. Fu
indefesso per ridurre la cittk in libertk; et finalmente, fatto vecchio, cangib la prima natura
furiosa et inclemente, in humile et pietosa, perciochfe gli spiacevano le cose mal fatte; n^
poteva patire che si offendesse Iddio. Perdon6 pubblicamente a' suoi nemici, aiutava li poveri,
et in particolare li figliuoli di quei padri che egli uccisi haveva. Mentre fu nel magistrato et 5(
10
[A. 1503] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 325
confalloniero di giustitia, fu senza alcun rispetto per serbare la giu8tit!a;fu padre a' buoni et
aspro vendicatore a' cattivi, et li scellerati hebbero grandissimo timore di lui, talmente che
quando si vedeva f uggire un huomo scelerato, si diceva per proverbio : " Galeazzo Marescotto
* h conf alloniero „ . Volle esser sepolto vicino la sua moglie Caterina dalla parte di sopra, al-
quanto dal pavimento alzato. Fece egli sepellire Caterina alla destra dell'entrata della chiesa,
et sopra il pavimento vi pose una pietra con questi versi:
^ae qtiondam ftierat vtrius decusgue honorque
Calvorumque gentis hic Catharina iacet.
Galcax coniux, quam miro dilexit amore
Heu manet infelix natorum mortis acerbae
^ae fatriam vivit utique Bentivolos.
Li quaU versi furono poi guastati dalli soldati di Giovanni Bentivogli.
Galeazzo, poco prima che egli morisse, si deliberb un giorno di passare a casa di Gio-
15 vanni Bentivogli et raccordarli gli benefici fatti da lui; et cosl saliendo a cavallo, et veduto
dal popolo, parte n' hebbero allegrezza et parte compassione, considerando a quanta miseria
un huomo di tanta istimazione nella citt^ fosse caduto, et quanti affanni per la morte de'
figli, de' nepoti et della rovina che pativa. Fu da molti cittadini accompagnato al palaggio
di Giovanni; et smontato da cavallo, et sagliendo le scale, fu incontrato da Ginevra, come
20 quella che pure si raccordava le grande sue opre fatte per la Hbertk della patria, et rima-
nendo ella al primo incontro come stupefatta di vederlo decrepito, et anche si vigoroso,
havendo patiti tanti affanni, poi lo raccolse humanamente. Alla quale rivolto, con Heta faccia,
disse di esser venuto a desinare con esso lei et con Giovanni suo consorte, tenendo egli
che questo sarebbe Tultimo pranso che farebbe con essi loro. Parimente giunto Giovanni,
25 tutto amorevole se gli dimostr6, et quella mattina con essi loro mangi5. Finito di desinare,
Galeazzo disse a Giovanni : " lo sono venuto con te, o Giovanni, a desinare perchfe veggio
* che pochi giorni h per godersi o per stentarsi questa mia decrepita etade, et che se bene
* io mi trovo involto in tanta miseria et in sl gravosi affanni per la morte delli figlioli et
* nepoti, sono nondimeno, mercfe di Dio, gagliardo di animo et conosco che Iddio ha permesso
30 " che per H miei molti peccati tutto ci6 awenga. Di che tutto ne ringratio infinitamente
" 8ua Divina Maesta, conformando la mia volontk al suo santo volere. Solo mi resta con
" tutto Taffetto del cuor mio pregarti, o Giovanni, che tu voglia essaudire queste lagrime mie,
" di volere per Tavvenire perdonare et haver rispetto a quelli che hora sopravivono della mia
" povera f amiglia, raccordandoti quanto sangue io habbia sparso e perduto per la tua casa , .
35 Nfe puotfe il misero vecchione piCi oltre dire per il molto pianto et duolo che al cuore gli
soprabondava. Pianse Giovanni alle parole compassionevoH di Galeazzo, rammentandosi che,
essendo egli fanciullo, Thaveva con tanta amorevolezza nudrito come se figliuolo gli fosse stato.
' Poi Giovanni gli disse: " Galeazzo, sappialo Iddio, che io della morte de' tuoi figlioli et ni-
" poti non ne sono colpevole, percioch^ senza mia saputa, et con mio grandissimo dispiacere,
40 " furono privi della vita; consolati in Dio, che per me ti prometto, che per quanto potr6 io,
" non sarJi a' tuoi nepoti fatto un minimo dispiacere, et far6 ogni cosa a tua consolatione „.
Et con queste parole Taccompagn^ insino giii alla porta del palaggio, dove prese licenza
Galeazzo et sali a cavallo et d'indi a casa sua fu con gran favore del popolo accompagnato.
Et questo fu rultimo favore che Galeazzo havesse in questa calamitosa vita, perciochfe fra
45 pochi giomi si mori et la sua effigie fu posta sopra il suo sepolcro con queste parole :
MISERATOR ET AnSBRICORS DEUS MISEREATUR lUSTO
PATRITIO DOMINO OALBATIO MARESCOTTO DE CALVIS. 1503.
336 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoai
Galeazzo Marescotti aveva ammazzato colle mie mani 25 huomini et fatto partire di Bo-
logna 100 famiglie. Haveva un valsente di piu di 30 mila ducati. In casa sua v'erano piii
di 30 huomini da corazza. Et morto che fu, d'indi a pochi giorai il senato, a persuasione di
Griovanni Bentivogli, fece confinare a Ferrara Ercole figliuolo del detto Galeazzo ; cosl facendo
degli altri Marescotti Hucceasivamente, di maniera tale che tutti furono cacciati dalla cittk, 5
perciocchfe parte si fuggirono per salvare la vita, et parle furono mandati esuli, come si dirk.
Fatto questo, Giovanni Bentivogli in luogo di Galeazzo pose nel numero de' senatori Salustio
gik figliuolo di Giovanni Guidotti, il genero.
Giovanni, havendosi levato davanti grocchi tutti li Marescotti, et essendo 11 lor palagio
restato vuoto, il concesse a Jacomo Maria del Lino; et delle possessioni parte ne pigliarono 10
li figliuoli di Giovanni, cioh Confortino et Ragosa, dove poi fabbricarono, et parte ne hebbero
li partigiani delli detti Bentivogli, talmente che vero fu il motto di Galeazzo sopradetto che
sovente soleva dire, mentre era ne' suoi travagli involto : .^ui thesaurizai et ignorai cui con-
gregabit ea?
Giovanni Renghiera cavalliero di San Giovanni a dl 9 settembre mori, essendo di eti 15
di anni 92, mesi 5 et di 7, benche havesse egli il suo beneficio rinonciato al figliuolo di Se-
bastiano Aldrovandinl.
Volendo in Roma li cardinali congregarsi per la nuova creatione del pontefice, prima
che ci6 facessero, volsero che il Borgia, che stavasi armato in Roma, ne uscisse fuore; il
quale con buon numero di armati se ne passb a Neppe. Parimenti, perche non nascesse 20
qualche tumulto, uscirono anche di Roma grOrsini, i Colonnesi e quei Francesi che in
Roma si trovavano, per ordine del collegio. II che fatto, entrarono nel conclave 24 cardi-
nali italiani, 12 oltramontani, fra spagnuoli et francesi, che in tutto furono 36, et fra p>ochi giomi
crearono pontefice Pio III, che era il cardinale di Siena, nato di una sorella di Pio II. Fu
portata la nuova a Bologna alli 23 del detto mese; di che si rallegr6 tutta la cittk, sperando 25i
di consegujr pace et riposo, doppo Thavere havuto tanti travagli da Alessandro et dal figliuolo;
et perci5 si fecero in Bologna tre processioni, tre giorni grandissima festa con fuochi et
suoni et con artigliaria. Ma occorse che nello sparare della artigliaria se ne ruppe una, et
fracass6 la gamba ad un scolare sl sconciatamente che tosto si mori.
AUi 29 giunge in Bologna un nuncio del re di Francia, il quale, entrato in senato, a 3C
nome del re propose che pregava detto senato volesse soccorrere il duca Valentino per
riacquistare i luoghi nella Romagna a lui ribellatL Rispose il senato, non esser per anche
ritornati li suoi soldati che erano andati a Napoli per la impresa di quel regno, et che
perci6 si ritrovavano senza gente da mandare in Romagna; et con tale risolutione il nun-
cio si partl.
Giovanni Bentivogli manda Annibale a Roma a fare riverenza al nuovo pontefice, che
era suo compare; il quale alli 2 di ottobbre si parti con honorata compagnia, fra' quali vi
furono Antonio dalla Volta cavalliero et Annibale Orsi.
Mino di Bartolomeo di Mino de' Russi confalloniero di giustitia, huomo letterato, pratico
et di gran riputatione nella citti, mentre che Annibale passa a Roma, alli 4 di ottobbre passa 4C
airaltra vita; Iasci6 che non si facessero le consuete essequie, ma che semplicemente et di
notte si desse al corpo sepoltura. Questi a Bologna era un nuovo Mecenate, amatore de'
letterati et virtuosi, et fra' molti figliuoli che Iasci6 vi fu Ludovico, che nelle rare doti del-
Tanimo non fu inferiore al padre, poichfe et letterato et magnifico et di molte virtti adomo,
con gran laude visse. Fu surrogato nel luogo suo Jacomo Maria del Lino, non vi essendo 4J
figliuoli di Mino di et^ di poter essere del senato.
II senato elegge ambasciatori per mandare al papa a rallegrarsi della sua havuta dignit^
et furono questi: Antonio Galeazzo Bentivogli protonotario, Jeronimo da San Pietro dottore,
Giovanni Marsili delli 16 cavaliero, senatori, Gieronimo delli 16 dottore et cavalliero; et con
essi andarono Sigismondo Magnani dottore, Lorenzo Costa famoso pittore, Teseo Graasi dottore 5(
[A. 1503] ■ DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 327
^ et canonico, Giulio Saracini, Baldesserra dalla Torre, overo da Milano, i quali si partirono
I alli 8 del detto con bellissima compagnia.
Gli huomini di Castello Bolognese ritornano al castello rovinato, che fu dal duca Valen-
tino smantellato, ispianate le fosse, lasciandolo a guisa di una villa, et facendolo recettacolo
5 delli soldati che avanti et dietro passavano, et la chiamb villa Cesarina, non volendo che
altrimenti sotto pena grave si chiamasse. Et perci6 la maggior parte degli abitatori d' indi si
erano partiti et passati, chi a Faenza et chi ad Imola et chi a Bologna ad habitare, aspettando
un giomo forse di potere ritomare alle loro habitationi.
Come fu udita la morte di Alessandro, et ia infirmitk del duca, eglino tosto al castello
10 ritornarono, et cavando le fosse, fra poco tempo si fortificarono di modo, che sicuramente
habitar vi potevano : et perci6 mandarono gli ambasciatori a' Bolognesi a f argli intendere la
loro volontk esser di mantenersi sotto l*ombra loro et essergli ubbidienti et divoti, siccome si
conviene a quei che sono parte della cittk per esser eglino stati condotti quivi da' Bolognesi
per habitatori. Furono dal senato lietamente ricevuti et fatte promissioni di aiutarli in tutte
15 le loro occorrenze, et vi mandarono un commissario che d'ogni cosa loro provedesse.
Partiti di Bologna gli ambasciatori, vi giunse il cardinale di Strigonia ungaro, che pas-
sava a Roma, fu alli 16 del detto; et fu honoratamente ricevuto et condotto al palagio de*
signori ad alloggiare; si parti poi passati li tre giorni.
Giunti gli ambasciatori in Roma, trovarono il nuovo pontefice aggravato di una infir-
20 mitk in una gamba, il quale dal dolore trafitto mori alli 18 d'ottobbre, il mercoledl, a hore 17.
Fu la ruina delli Spanocchi da Siena, perch^ havevano spesi piii di 100 mila ducati per lui,
et morl senza farli alcun bene. Si fermarono adunque in Roma li detti ambasciatori, aspet-
tando la risposta del senato di quello che essi f ar dovevano ; a' quali f u risposto che aspet-
tassero la nuova creatione del pontefice.
25 Volendo il signor Ottaviano Riario, giJi signore di Forll et d' Imola, entrare nella materna
signoria, ricorre per soccorso a Giovanni Bentivogli, et gli promette di pigliare per moglie
una figliuola di Annibale suo figliuolo; et Giovanni gli dk una buona compagnia d'huomini
d'arme, et Ottaviano passa sopra Imola, sperando che li cittadini, vedendolo, tosto gli doves-
sero aprire le porte della cittk et introdurlo come suo signore. Ma si trov6 ingannato, per
30 esser la citti divisa in due fattioni: Sassatella et Vaina, Tuna amica di Ottaviano et Taltra
contraria, dove la Sassatella prevalse; et bisogn6 che Ottaviano si ritornasse addietro senza
signoria.
A dl 19 ottobbre il signor d'ImoIa venne in Bologna, che andava per tentare di entrare
in signoria.
35 A d\ 21, essendo giunti 40 ballestrieri del duca di Ferrara poco amico de' Bolognesi a
Castel San Piero, furono dalli ballestrieri di Bologna svaligiati.
Et nel medesimo di li Manfredi con le spalle de' Bolognesi et Fiorentini entrarono in
Faenza, ma quei di Valle di Lamone, non lo potendo sopportare, se gli opposero.
AUi 31, la notte di Ogni Santi, due mila persone si partirono da Bologna fra piedi et a
40 cavallo per porre in casa li signori d'ImoIa; ma non fecero alcun fmtto, perch^ era la cittk
bene guardata.
Ritrovandosi in Bologna, neirospedale di san Giobbe, Francesco gik figliolo naturale
de' Manfredi di Faenza, et essendo oltre la infirmith, et la perdita di un occhio ridotto in
gran miseria, pensa di tentare la fortuna di potere ritornare in Faenza per haverne il dominio;
45 et ritrovato Giovanni Bentivogli et apertogli questo suo disegno, Giovanni lo confort6 a darli
effetto, sapendo che li Faentini erano di mal animo verso il duca Valentino, per havergli ucciso
il loro signore Astorre con il fratello in Roma, et anco perchfe essi erano de' Manfredi sempre
stati divoti. Et acciochfe egli potesse passare ad esseguire Tintento suo, Giovanni gli fece
dono di molte honorate vesti, et il fece cavalliere aurato, et poi gli diede honorata compagnia
50 et lo mand6 al buo viaggio. Pa8s6 Francesco a Faenza, et da tutto il popolo molto lietameute
328 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i503]
fn raccolto e grldato signdre, chiamandolo Aatorre per memoria del morto Astorre fanctullo
gih lor signore. Ottenne adunque questi con facilitJk la cittade, ma non ottenne ia rocca; anzi
il castellano, tenendola a nome del duca, con la bombarda oltre modo oltraggiava la cittk,
laonde fu bisogno far grandi ripari per conservarla.
Havendo a forza di gran denaio li signori Venetiani havuto Rimini, per opera di Guido S
Ubaldo da Feltro, et li Venetiani havendo a lui data la Cittadella, castello sul Padovano, et
fattolo cittadino et gentilhuomo venetiano insieme con Carlo il fratello, et amendue assoidati
dalla Bignoria, parimente con danari hebbero la rocca di Faenza dal castellano; dove poi
mandato ressercito con volontli del signore nuovo et de' Faentini, hebbero Faenza, poi Ruasi
et Solarolo, dando al detto nuovo signore una buona condotta, con buona provisione. Da loro 1
fu benignamente trattato, et cosi rimase questa a' Venetiani libera.
Radunato un concistoro di 45 cardinali in Roma, a di primo di novembre, eleggono
per pontefice il cardinale di Ostia, il quale si fa chiamare Giulio II. Era il suo nome
Giuliano dalla Rovere di Savona, et per la splendidezza della sua vita era inaino dal pon-
tiiicato di Sisto suo zio assai conosciuto et amato generalmente da tutti. Fu da Alessandro
et dal duca Valentino il figliolo perseguitato molto. Questi, mentre che visse nel pontificato
d'AIes8andro VI, stette lontano da Roma, perchfe conosceva che col mezzo del veleno tentava
levargli la vita; dicendo Alessandro assai volte alli cardinali che da Giuliano dalla Rovere si
guardassero, ma non fe consiglio contro Dio.
Venne la nuova alli 4 di novembre, et nella citt^, per ordine del senato, si fece gran 20
festa con fuochi, suoni et artegliaria, della quale spezzandosene un pezzo, uccise uno sco-
laro anglico ; il quale fu sepolto nel chiostro di San Domenico, et sopra la sepoltura vi fu-
rono intagliati gl' infrascritti versi:
Hoc situs in tumulo est Gulielmus gloria gentis
Anglorum, guetn mors traxit ad Elisios ; 25
Nam modo festinos dum s-pectat ludere bombos,
Bombarda fractus viribus occubuit.
Proh dolor! ergo komini, quae nam fiducia Martis,
Si iugulant etiam, quos futat ille iocos?
Creato il nuovo pontefice, gli ambasciatori di Bologna, insieme con Carlo Ingrati ora- 30
tore in Roma, andarono a farli riverenza a nome del senato bolognese ; et dal pontefice fu-
rono lietamente accolti. Et in segno di cio egli fece cavalliere aurato Jeronimo da San Pie-
tro, donandogli una ricchissima collana d'oro.
A dl 15 detto Carlo Ingrati venne da Roma dove era stato ambasciatore.
Intendendo Giovanni che quasi tutto lo stato et dominio del duca Valentino se gli era 35
ribellato, volle di nuovo tentare se poteva rimettere in Imola Ottaviano Riario; et alli 21
di novembre il mand6 con molte bande di soldati alla detta cittk, dove trovando maggior
contrasto che di prima, se ne ritomb addietro senza alcun contento»
Alli 22 detto giunge in Bologna il cardinale Roano francese con un suo nipote nuova-
mente fatto cardinale. Se ne ritomava in Francia senza il cardinale Ascanio Sforza, et lo 40
renne ad incontrare il vicerfe di Milano che era gionto allora anch'egli in Bologna, insieme
con Giovanni Bentivogli et con tutta la nobilt^ Alloggiarono nel palag^o di Giovanni et
11 giomo seguente si partirono per Lombardia.
A dl 23 monsignor Bentivogli ritornb da Roma non molto sodisfatto del pontefice, per-
chfe vide che egli poco era inclinato a' Bolognesi. 45
A dl detto Ermesse Bentivogli con gran numero di gente tent6 di riporre Ottaviano ai-
gnore d'Imola in Imola, ma in vano.
Poi giunge il marchese di Mantova, che dal reame di Napoli ritomava, sendo stato al-
[AA. 1503-1504] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 329
rimpresa del gran Consalvo Fernando capitano del re Lodovico di Francia, ove era stato
rotto et fracassato ressercito francese.
AUi 25 di novembre, il di di santa Caterina, comincia a nevigare, et fra pochi di tanto
s'inalz6, che sali a 4 piedi et anche a 5 in alcuni luoghi, et stette tre mesi sopra la terra.
5 Et fu cosi grandissimo freddo, che molti huomini morirono pel viaggio per li venti grandi et
freddi, et infinito numero di bestie grandi et piccole morirono per tutto il contado, et quelle
che rimasero, appena stavano in piedi per la fame che pativano. Perciochfe non si trovava
nb fieno, nh paglia, et si persero quasi tutte le biade et li marzadelli. Laonde non si ricolse
il 3 per poter seminare, si gelarono gli arbori, et tutte le piante perirono negli orti, percio-
10 ch^ per lo freddo eccessivo crepavano; il che anco si vidde ne' sassi vivi et nelle tegole
che erano su le case et nelle colonne di pietra, e morirono quasi tutte le viti.
Vengono nuove in Bologna che erano stati saccheggiati li soldati del duca Valentino a
Roma, et che don Michele suo capitano, fuggendo da' Fiorentini, era stato preso et il duca
pigliato a Ostia et mandato prigione a Roma, dove tanto in castello stette, finchfe con un
15 contrassegno di lui riebbe la rocca di Ostia. Laonde poi liberato dal papa, passo in Napoli,
et poi in Ispagna, dove fu fatto capitano del re di Navarra il cognato contro li Spagnuoli.
Cosi adunque hebbe fine questo gran fuoco di paglia, che poco fa mostrava di voler ridurre
in cenere et avampare tutta Tltalia.
I Bolognesi mandarono li loro ambasciatori a rallegrarsi dell' assuntione sua al pontifi-
20 cato, et gli domandarono che per sua benignit^ volesse (come fece) confirmare le constitu-
tioni et i privilegi della cittk di Bologna; et gli detti ambasciatori alli 23 di decembre se ne
ritornano a Bologna.
Anno di Cristo 1504. — Si creano li magistrati secondo il consueto.
A dl 2 di gennaro vennero nella gabella di Bologna molti carriaggi del duca Valentino
25 sotto il nome del cardinale di Ferrara; ma scoperta la cosa, furono tutte le casse et balle
aperte, et vi trovarono dentro gran Ticchezze tolte alla Chiesa, ciofe : La croce di san Pietro
tutta attorniata di gioie d' infinito prezzo, il manto di san Pietro con molte gioie intorno con
la genzaria d'oro et frontale d'oro fino et gioie, una ancona di nostra Donna per dar la pace di
prezzo di diecimila ducati, un camauro grande per porre avanti il manto pontificale, una
30 corazza d'oro che era del papa fodrata di veluto cremisino carica di gioie, un gatto d*oro
che in luogo degl' occhi haveva dui nobili diamanti, un officiolo di nostra Donna con le alve
d'oro carico di gioie, un tabernacolo d'oro col piede di smeraldo, trenta tazze d'oro fino, qua-
ranta tazze d'argento dorate, ottanta perle di carratti 1 6 in 1 8 1' una, un bacile et bronzo d*oro
fino di peso libbre 35 la di cui fattura fu istimata tremila ducati; et le suddette cose furono
35 stimate piii di trecentomila ducati senza le tapezzarie.
Papa Giulio manda a Bologna un governatore con autorit^ di legato insin tanto che egli
f accia provisione di un huomo sufficiente ; et elesse per governatore non solo della cittk, ma
della Romagna tutta Giovanni Lomellino genovese arcivescovo di Ragusa. II quale mentre
ne viene, giunge nuovamente in Bologna, alli 3 di gennaro, un vetturale con alquanti muli
40 carichi di robbe del duca Valentino mandate dal cardinale di Ferrara a Ferrara, siccome in
luogo sicuro; le quali furono ritenute alla gabella et furono portate a Giovanni Bentivogli.
Et questa era una credenza di vasi d'oro et di argento con gioie et altre cose preciose et
di gran valore; ne furono anche ritenute delle altre robbe di molto prezzo a Fiorenza, le
quali tutte poi furono a papa Giulio consignate.
45 Alli 6 di gennaro il governatore della citt^ giunge a Bologna, et fe dal confalloniero di
giustitia, dalli signori antiani, confallonieri del popolo et da Giovanni col senato honorevol-
mente incontrato, sendovi il clero et tutto il popolo; et si fecero quelle istesse cerimonie
17-18. «<•/ margine sinistro postilla a stampa {sei lineette): Dal Reglstro dl Glullo II, vol. 7, nel RegUtro della
Camara, fog. 35
330 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i504j
che alli legati nl fanno. H detto govematore assolda gente sotto Antonio Roverso huomo nelle
armi molto csperto, et alli 16 n\ parte et passa nella Romagna alfacquisto di Cesena et di
altri luoghi occupati dal Valentino.
Pietro de' Medici, che era bandito di casa sua, et seguiva la parte di Francia, montato
con molti soldati sopra un legno, per volersi navigando nel mare salvare dallMmpeto de' ne-
mici che erano giunti a Gaeta, fu dal tempestoso mare, insieme con il legno et tutti li com-
pagni, gittato nel profondo delle acque, et quivi mori. Poi il gran Consalvo, capitano del re
Fernando di Aragona, pigHb Gaeta, et Ia8ci6 gire li Francesi a salvamento in Francia.
In questi tempi, vedendo Ercole Marescotti che dopo la morte di Galeazzo il padre, gli
erano state tolte da Giovanni le facoltk, et data ad altri la casa aua in Bologna, et le cose 10
andavano ogni hora piu peggiorando, et che egli stava sempre in pericolo della vita et era da'
parteggiani de' Bentivogli insidiato, prega Giovanni gH dia compagnia, acciochfe salvo po-
tesse del territorio di Bologna uscire per passar a Fiorenza, o a Ferrara; et egli gli diede
alquanti cavalli che a Bazzano Taccompagnarono, et d'indi a Ferrara; et cori non re«t6 te-
sta de' Marescotti in Bologna, nfe piii vi ritornarono insino alla venuta di Giulio jMipa nella 15
citti, come si dirk.
Alli 25 di gennaro Ercole duca di Ferrara passa airaltra vita, lasciando Alfonso suo
figliolo duca et poi Ippolito cardinale et Femando con Sigismondo et Giulio naturali.
Et in Roma i Colonnesi presero Francesco Parati da Pavia referendario di Giovanni
Bentivogli, perchfe a Bologna era stato preso Jacomo Lianori bolognese familiare del cardi- 20
nale Colonna per sua ribalderia; ma il papa tosto fece rilasciare il Parati.
U duca Valentino, essendo con il re di Navarra il cognato, per suo capitano, contro Fer-
nando re di Arragona, et venendo seco a battaglia, ruppe li Spagnuoli, et essi fuggendo, il
Valentino, piii ardito di quello che non doveva essere, con pochi si messe a perseguitarli ; et
entrando nel mezzo di essi, per non ne lasciar testa salva, egli vi fu ucciso, et cosi perdfe la 25
gloria della vittoria che egli teneva in mano. La8ci6 dopo di s^ due figlioli: Alessandro
et Luigi, et due figliole, una delle quali fu maritata a monsignor della Tramoglia francese,
a cui fu dato per dote di ducato di Valenza con tutti li beni paterai che possedeva in Fran-
cia il duca suo padre. L'altra, essendo sotto la cura della moglie del duca Alfonso da Kste,
di cinque anni, morto il padre, fu rinchiusa nel monastero di san Bernardino deirordine di 30
santa Chiara in Ferrara. II quale monastero ella, ad instanza della fanciulla, haveva fatto fab-
bricare. Fu questa fanciulla devota et timorosa di Dio et di grande ingegno; perciochfe
con maravigliosa facilitk si accommodava a tutte le opere virtuose, si delle lettere, come
delle altre arti liberali. Era di grande animo, et se I' havesse potuto mostrare con isperienza,
havrebbe superato di gran longa il padre. Visse santamente nel detto monastero, et come 35
specchio di gloriose virtil, fu da ciascuno riverita et honorata; et morl piena di sante opere.
A dl 11 di marzo, presso San Polo di Ravone, li Ramazzotti uccisero tre dalle Scar-
pette et al principale tagliarono una spalla col braccio et gli cavarono il cuore ; et tutti tre
hebbero tante ferite, che a pena ai conoscevano, et questo perch^ essi havevano ucciso alcuni
delli Ramazzotti. Per il che il senato tosto mand6 molti cavalli et fanti per fargli gettare a 40
terra le case, ma incontrati da infinito numero di arditi montanari, padficamente si ritoma-
rono addietro,
A dl 14 detto il vicario del vescovo et NicoI6 Dolcini passarono a Ferrara a nome del
papa a chiedere al duca et Cento et la Pieve ; a' quali il duca rispose, haverli havuti da Ales-
sandro papa, che ci6 poteva fare, et non doveva restituirli, se prima non vedeva in che
modo.
Alli 13 di aprile, circa le hore 20, apparve Taria fosca et di maniera alterata e con venti
strepitosi, che con tuoni horribili et lampi spaventava le genti, parendo che il mondo dovesse
subbissare ; alla fine cadde un f olgore con horribile scoppio nell' aria, et percosse la torre di
Giovanni Bentivogli, cominciando dalla cima infino al piede, et fracassando con larga aper- 50 j
[A. 1504] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 331
tura sette volte di pietra; et d'indi rivolgendosi nella camara ove era lo studio suo nel pa-
lagio, ruppe in minuti pezzi uno specchio grandissimo di acciaio, che era airentrata del
detto studio, nh facendo altro male, si ripose sotterra. Et quando fu questo avvenimento del
folgore, stavasi Giovanni nelle camare di sopra al detto palagio infermo di una mano per
5 cagione della gotta.
Giunge in Bologna un ambasciatore del re d' Inghilterra, che ne andava a Roma al papa
a tentare se col mezzo suo si potevano insieme pacificare il re di Francia et il re di Ara-
gona; fu alli 26 d'aprile.
AUi 8 di giugno nel territorio di Bologna si leva cosl impetuoso vento, che in un pas-
10 saggio, che egli fece, sbarbicb gran quantita di nodose et antiche quercie et di altri assai
alberi; il che fu giudicato grandissimo danno, et rovinorono assai viti. Pa8s6 anco questa for-
tuna di yento al raare et sommerse molte barchette in Venezia, et sommersele con la morte
di oltre 300 huomini, che erano con esse a spasso.
Essendo stata la grossa neve sopra la terra da santa Caterina insino al mese di aprile,
15 fu cagione che questo presente anno si raccolsero poche biade et manco frumento; per
il che il senato si diede con ogni diligenza ad investigare come Tanno si potesse passare in-
sino al nuovo ricolto, et percio impose alH confallonieri del popolo intendessero il bisogno
della cittk; et ritrovorono essere stato il raccolto cosl sterile, che non bastava per la metk
deiranno alla cittk, perci6 che il grano a pochi diede due per corba et a molti corba una
20 e mezza et ad altri appena diede la semenza. II simile si trov6 avvenire deirorzo et della
fava; il perchfe li senatori ordinarono che tutti li forestieri, sl cristiani come ebrei, si doves-
sero, sotto pena di tre tratti di corda, della citt^ et del territorio partire. Poi spedirono Fran-
cesco Fantuzzi a Venezia per ottenere il passo libero per condurre del grano per lo mare
insino a Ravenna, et diedero ampia libertk che ciascuno ne potesse, senza gravezza di alcun
25 datio, introdurre nella cittk, promettendo darli soldi 4 per corba et soldi due per corba della
fava et miglio. II che fu cagione che molti, adescati dal guadagno, passarono in varie parti
d'ltalia per condurre biade per la cittk. Molte famiglie bolognesi si partirono dalla chtk et
andorono a trattenersi in luoghi, ove manco travagliati dalla carestia viver potessero. Del
mese di luglio il grano, che era a lire 3 et soldi dieci la corba, saglie a lire 5. Nondimeno
30 H confallonieri del popolo non mancavano della lor diligenza di provedere al popolo, accio-
chfe non si levasse tumulto.
Mentre che la crudele carestia viepiu d'hora in hora cresceva et travagHava i bisognosi,
la cittk d'Imola, che in due f attioni era divisa, non potendo pacificamente vivere, una, ciofe la
fatione Vaina, cercava di cacciar Taltra, che era la Sassatella. Et perci6 la Vaina addimand6
35 in suo aiuto molti Bolognesi, come NicoI6 di Antonio Magnani, il quale and6 con bellissima
compagnia d'armati; et venute le fattioni airarmi, vedendosi la Sassatella inferiore et per-
dente, chiese con astutia tregua per tre hore per rinfrescarsi alquanto, et le fu concessa.
Ora, giungendo frattanto Giovanni Sassatello con alquanti soldati, et entrato nella cittk, ve-
niva da Forli, non havendo egH alcun rispetto al termine della tregua, voIt6 Tarme sopra la
40 contraria parte disarmata et disordinata, et venne morto Nico16 con molti altri bolognesi et
con assai della fatione Vaina; et la cacciarono della cittk, abbrusciando le loro case. Fu
questo del mese di giugno; et cosl Giovanni Sassatello per molto tempo rimase capo della
citt^
Giovannt Bentivogli, volendo maritare una sua figliola naturale a Giovanni figliuolo di
45 Bartolomeo Felicini, uno de' primi ricchi di Bologna, il fece intendere al detto Bartolomeo,
il quale non gli piacendo il parentado, voleva con accommodate parole divertire Giovanni
Bentivogli da questa impresa, ma non ci fu ordine; anzi bisogn6 che allhora mandasse per
il figliuolo et la facesse sposare. II che fatto, pieno di cordoglio di esser stato forzato a
fare cosa tanto indegna, si ritorn6 a casa, et ponendosi in letto, alli 7 di luglio di affanno si
50 mori; con dispiacere di tutta la cittii, per esser stato egli di animo nobile, magnifico et libe-
332 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i504i
rale. Qaesti diede prindpio ad un snpeTbo pala^o nella via di Galliera, che nel vero fu
edificio reale pi^ tosto che di cittadino, il quale fu poi seguitato da Giovanni il figliolo; et
morto Giovanni senza figlioli legittimi, lo compr6 il cardinale de' Pucci fiorentino per habita-
zione di Giovanni Paolo Pacci il nipote per 21 mila lire; il quale cost6 oltre lire 70 mila.
Fu honoratamente sepolto Bartolomeo alla chiesa di san Francesco.
A dl 9 Cesare Dinarfe da Roma, vescovo d'Aurelia, luogotenente di Bologna, che gik era
stato luogotenente di quattro legati, morl, et fu sepellito in San Petronio con grandissimo
honore et concorso di magistrati et del popolo.
Ne' prati di Sala, distanti da Bologna 6 miglia, per molti giomi circa il mezzo giomo
appaiono alcune ombre d'huomini vestiti di bianco, di rosso et di negro, li quali mostravano 10
di combattere insieme con grande ardire, et erano da 18 o 20. Questi dagrhabitatori erano
veduti stando da lontano, ma poi avvicinandosi a loro, niente si vedeva; et a questa maravi-
glia vi concorsero molti della cittk.
Inoltre due frati del monastero di san Paolo in Monte detto deirOsservanza, edificato
sopra TApennino, che signoreggia la cittk un miglio lontano, viddero sopra la cittk di Bologna 15 j
un angelo con la spada ignuda in mano, che la vibrava in aria in diverse parti; la qual cosa
riferita, diede gran spavento alla cittk.
Alli 23 di luglio, circa le 2 1 hora, si lev6 un vento impetuoso con tanta copia d'acqua e
tempesta, et con s\ horribili tuoni, che pareva volesse finire il mondo; et caddero tre saette
con tanto strepito, che le genti si gittavano a terra per timore. Rovinarono alcune case 20!
dentro la cittk et fuori di essa; dalla forza de' venti furono spiantati infiniti arbori; et duro
questa gran rovina et gran spavento raeglio di un'hora.
Giovanni Bentivogli muta la campana della torre degrAsinelli, che gik del 144i vi fu
posta, e vi fa porre in luogo suo la campana dell' horologio. Poi posta nel campanile de' Servi,
come 6 detto, et quella della torre la fece porre sopra il detto campanile. Vero fe che poco 25
tempo vi rimasero le dette campane, cio^ infino alli 29 di novembre, perchfe non rispon-
deva al suono di detta campana per la grossezza di essa; sendo tanto in alto non poteva
fendere Taria, come faceva la prima, per esser di suono acuto, che tosto fendeva Taria.
Laonde bisogno rimoverla e ritomarvi la prima; cosi quell'altTa fu condotta alli Servi.
Essendo andati a Roma Alessandro Bentivogli, Carlo Grati, Ercolesse Felicini, Ovidio 30|
Bargellini, Lorenzo Riosti et Alessandro da Lignano, giunge in Bologna Alessandro Benti-
vogli con Jacoma figliola del signor Guido Orsino, sposa di Ermesse ultimo figliolo di Gio-
vanni Bentivogli, il quale era andato a Roma per essa con honorata compagnia di cittadini
bolognesi. Entr6 per la porta di strk San Stefano con bellissima compagnia di Bolognesi et
gentildonne, ma pochi Romani; et con gran trionfo fu condotta al palaggio di Giovanni dove 35]
lietamente da Ginevra fu accolta.
Furono fattigli molti presenti dalli cittadini et dalle compagnie delle arti, di danari, di
gioie et di argento ; et gli orefici, volendogli presentare alcuni vasi d'oro, Giovanni si lasci6
intendere che piu cosa grata saria gli dessero tanti danari ; non dir6 delli presenti di cose da
mangiare, perch6 sarei troppo longo nel descriverli. Insomma si cominci6 la festa con gran- 40
dissima allegrezza, ma tosto fini in tristezza, perciochfe mentre si celebravano le nozze, et che
il dopo cena erano in suoni, canti e balli, venne la nuova della morte di Francesca moglie
del conte Guido Torrello et figliuola di Giovanni. Per il che il giomo seguente li vestimenti
nuziali si cangiarono in funebri, et con questo travaglio s'impose fine alla cominciata festa.
A dl 15 agosto Domenico Maria da Ferrara eccellentissimo dottore in astrologia, havendo 45
conosciuto per avanti il giomo della sua morte, mori, et fu sepellito alla Nonciata fuore di
San Mamolo.
Bartolomeo detto Cocles, che compose un libro di fisonomia, astronomo de' primi d' Ita-
lia, fu ucciso alli 24 d'agosto.
29. rirornarri neWoriginale
[AA. 1504-1505] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 333
In questo tempo ne and6 Francesco Fantuzzi, mandato dal senato, a Venetia per impe-
trare in vendita 50 mila corbe di grano, et gli fu promesso et poi mancato; et havendo Pan-
dolfo Petrucci da Siena proferto al senato di Bologna 40 mila corbe di formento, non vol-
lero i Fiorentini darne il passo; il perch^ in Bologna la carestia accresce, percioch^ mancano
5 il f rumento, la f ava, Torzo, il miglio, il vino et ogni altra cosa al vivere humano necessaria ;
di maniera che quel poco si trovava saliva di prezzo in alto vie piu di giorno in giorno, ec-
cetto le castagne delle quali ne era abbondanza. Laonde ognuno temeva di perir di fame,
quantunque il senato facesse ogni sforzo di sollevar la cittk. Valeva la corba del grano lire
7 et soldi 10, la fava lire 5 et soldi dieci; morirono assai poveri nella citt^, et nel territorio
10 molti contadini, che si pascevano di herba, pericolorono.
Al principio di decembre, contro il solito della stagione, si sentono tuoni et molti lampi
nell*aria: laonde seguito si dolce et temperato aere, che si vedevano assai frutti, come cerese,
poma, succini et grappoli di agreste et fave fresche. Fiorirono li mandorli et altri alberi
assai ; apparvero le viole, le rose, gariofoli et altri simili fiori, come se fosse stata la prima-
15 vera. II che apport6 non poco stupore agl'huomini di vedere cosa tanto insolita, et molti
rhebbero per segno cattivo.
AUi 28 di decembre, che £u 11 di degrinnocenti, alle 11 hore, comincia a tremare la terra,
et dura per un quarto d' hora, con gran spavento di tutta la cittade. Rovinorono molti camini
et si spezzarono due catene che tenevano con^onte insieme le volte della chiesa di san Ja-
20 como, et la facciata di detta chiesa alquanto si aperse et molte volte di detta chiesa sj ri-
sentirono. Inoltre si spezzb una catena di ferro nella chiesa di santa Maria Maggiore.
Molti fuggirono fuori delle loro case al tremare della terra, et passarono cosl di notte a luoghi
sicuri, dubitando che gredifici non gli cadessero sopra.
Anno di Cristo 1505. — Si fanno li nuovi magistrati, sendo vicelegato Altobello Averoldo
25 bresciano vescovo di Pola.
Alli 3 di gennaro, fra le 9 et dieci hore, un'altra fiata si muove la terra, et con mag-
gior forza che di prima, ma non con tanto strepito: et molte campane sonarono de se me-
desime, et dur6 infino alle dodici hore, con tanta ruina di edifici et spavento delle genti,
quanto imaginar si pu6 ; per il che infiniti si trassero a salvamento in luoghi larghi, per non
30 esser offesi dalle ruine. Oltre le ruine della cittk et del territorio, di nuovo si spezz6 un'al-
tra catena della chiesa di san Jacomo, crep6 la volta spezzando un arco et in due luoghi
aperse la facciata. Rovinarono cinque volte del portico del palazzo di Giovanni Benti-
vogli, cominciando dalla via de' Castagnoli, et andando verso la porta di strk San Do-
nato, et anche in molti luoghi del detto palaggio fece varie aperture ; et risentendosi li f on-
35 dameriti della superba torre, detta torre si pieg6 verso il palazzo, minacciando ruina sopra
di esso, et cadde il torresino di essa con la campana che dentro vi era. Rovin6 parimente
la cupola di piombo, che era sostenuta sopra la cima della torre degrAsinelli da sei colonne
di macigno, si apersero tutte le volte della chiesa di san Martino de' Carmeliti, caddero a
terra 8 merli del palaggio de' Malvezzi da San Sigismondo, et alquanto si pieg6 la fac-
40 ciata del detto palazzo, si apersero tutte le volte della chiesa di san Francesco, et la volta
della capella de' Butrigari rovin6 al basso. Si risentirono molte volte della chiesa di san
Pietro Maggiore et casc6 a terra un torresello del campanile, et fraca8s6 la casa di rimpetto,
si aperse la chiesa della Misericordia, cadde un pezzo della torre de' Servi con due torreselle,
et si aperse una volta della chiesa loro, smosse di tal maniera la chiesa deirospitale della
45 Vita, che bi80gn6 tutta appuntellarla, et il medesimo avvenne alla chiesa di san Vitale et
Agricola, dove cascarono tre volte. Ruppe una catena della chiesa della madonna di Galiera;
ca8c6 una casa in str^ San Vitale, due nel borgo della Paglia presso la Maddalena, una in
strk San Donato, ca8c6 la chiesa di san Donato, una casa presso Francesco Bianchetti in
ntrh San Donato, una casa dal Guasto de' Ghisilieri, I'altana di Jacomo de' Savi medico, et
334 HISTORIA Dl BOLOGNA [a. isosi
rovin6 tutta sua casa, cascb una casa delI'ospitale di San Pletro et uccise mi frate che quivi
habitava. Rovino la comlce con parte del tetto del palaggio gik del signor Roberto da San
Severino vicino a Pietraiitta, et un torresino con la cima della torre di Annibale da Saasuni
da San Sebastiano, et f racassd la casa et la chiesa di san Sebastiano, smosse tutta la facciata
del palazzo degreredi di Giovanni Bolognini da San Stefano, si spezzarono due catene di 5
ferro del portico del palaggio della mercantia et squassb la facciata, cascarono due merli
del paiaggio della citt^ rovin6 nove piedi della cima del campanile di Santa Maria del
Monte et fracassd la chiesa, rovin6 la iigura di san Jacomo di marmo, che era sopra la
porta della chiesa, et la loro sagrestia in molte porti si aperse. Non mori alcuno in tante
rovine; solo un frate de' Servi restb stroppiato, perch^ mentre dormiva, cadde la sommit^ del 10
campanile, et sfondando una volta fu percosso in una coscia et gliela spezzb. Poco pat) la
cittk dalla parte di sopra verso San Domenico, et soiamente alquanto si risenti la cima del
campanilc della chiesa de' Predicatori. Insomma fece nella citti et nel contado infiniti
mali, che io non scrivo.
Fuori nel contado rovinarono di molte colombare et si apersero molte case, et si fece 1$|
una apertura a Zola tanto grande e longha come un tratto d'arco, la quale gittava fuori
molti sassi di tal grandezza, che due huomini non grhaverebbero abbracciati, et verso San Lo-
renzo in Collina rimosse di molto terreno et fece grandissimo male.
Erano le genti di maniera spaventate, che non si assicuravano di habitare nelle case loro,
ma si stavano a' luoghi aperti sotto i padiglioni, tabine, case di stuore, tinazzi et altre capanne 20i
fatte di arazzi et di lenzuola. Li signori antiani col confaloniero dormivano neirhorto del
palazzo ciofe: Bartolomeo San Piero confaloaiero, Bartolomeo Bolognetti dottore, il conte
Andal6 Bentivogli, Lattantio Panzacchi, Tideo Mezzovillani, Achille Conforti, Andrea del Gi-
glio, Troilo degrOrsi, Galeazzo Marsili. Ginevra moglie di Giovanni Bentivogli, vedendo
esser rovinata una parte del suo palaggio, et che la torre si era piegata et minacciava ro- 25 1
vina, pass6 ad habitare al monastero delle suore del Corpo di Cristo, affermando che mai piii
voleva ritomare indno che non fosse rovinata la torre insino al tetto del palaggio. Parimenti
si parti Annibale con la mogHe et li figliuoli et passo alla Viola nel borgo di San Maiino,
et Alesandro, uscendo della cittk con la moglie et figliuoli, alloggio fuori di strk San Stefano
al palaggio di Astorre de' Rossi. Rimase nel palaggio Giovanni solo con Ermesse et la sua
donna; et cod per 40 giomi rimasero la maggior parte a' detti luoghi per paura non gli ro-
vinassero li edifici sopra.
Fu nel vero riputato esser miracolo che in tanta rovina non pericolasse alcuno; aven-
gach^ molti per paura s' infermassero, et fra graltri Bartolomeo Ghisilardi segretario del se-
nato, il quale, sendo nella sua torre a dormire, et sentendola sl fortemente tremare, et cadere 35|
assai polvere dalle volte, hebbe tale spavento, che fra pochi giorni usci di queste tenebre
mondane; molti altri furono trovati vivi et senza lesione sotto li travi delli edifici rovinati,
abbracciatl.
Vedendo adunque il senato che il tremare della terra seguitava, et conoscendo che que-
sto era uno avviso patemo di Dio, che egli era adirato sopra i peccati gravi della citt^ or- 4flt|
din6, per placare Tira divina, che si facessero tre solenni processioni; et a questo effetto
fece portare nella cittii la madoniia di San Luca, fu alli 4 del detto, per portarla alle dette
processioni. Poi fa bandire che ciascuno divotamente debba ritrovarsi alle dette proces-
sioni, et con lagrime mandar divoti prieghi a Dio che si voglia placare sopra le nostre ini-
quita et salvare la cittk, vietando che niuno, o huomo o donna, dovesse venirvi con habiti 45|
pomposi, vani et lascivi, sotto pena di perdere le detti vesti et ogni altro omamento, ma
che tutti accompagnassero alla loro divozione veste basse et vili, et digiunassero accioch^
si ottenesse misericordia dal grande Iddio. La domenica adunque, che fu alli 5 del detto
mese di gennaro, si fece la divota processione con tutto il senato et altri magistrati, et con
tutto il clero et popolo; dove si portarono prima un crocefisso grande, poi il capo di san- 5©|
[A. 1505] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 335
t*Anna, la testa di san Petronio, la testa di san Domenico et di san Floriano, di sant'Isidoro,
di san Procolo, la mano di santa Cicilia, la benda della nostra Donna, la spina di Cristo,
et di altre reliquie assai, et si cant6 la messa solenne alla chiesa di san Pietro. II secondo
giorno si and6 a San Domenico, il terzo giomo a San Petronio. Fu veduta grandissima
5 humilta di animo et gran divotione, et ne era bisogno, si perch^ la citt^ era oppressa dalle
molte rovine del terremoto, et anco molto travagliata dalla fame, la quale ne haveva spinti
fuore della cittk, et molti di disagio erano morti ; talmente che nella cittk erano pochi habi-
tatori, et quelli da ogni parte visitati da Dio. Valeva il grano lire 7 e soldi 19, la fava
lire 5 et soldi 10, il miglio lire i et soldi 10, la melega lire 3 et soldi 15, il vino lire 1 et
10 soldi 4, la segala lire 6, la verza lire 5 et 15, la marzola lire 5, Torzo lire 3,10, la spelta
lire 1,14, vinazoli lire 1,16, li legumi lire 8, li maroni lire 12, le castagne lire 10. Et li
poveri la quaresima, non havendo che mangiare, coglievano le scorse delle anguille salate, et
ne' tempi di carne coglievano il sangue per la beccaria. Et la maggior parte de' contadini
vivevano di erbe salate et di pane di remolo macinato et di farina, di garugli di noce, et
1 5 molti ne morirono di disagio ; et si dava oncie i di pane al bolognino. Ma non paaab molto
che il grano sall a lire 10 la corba in Bologna, la segala lire 9, la fava a lire 7, la verza a
Hre 6, il miglio a lire 5,10; et del mese di maggio a Fiorenza valse il formento lire 12,5
la corba, a Roma ducati 16 il rubbio, a Faenza ducati 5 d'oro il moggio, a Cesena ducati 4,
a Castel San Piero lire 17 la corba; a Brescia furono molti che per necessitk mangiorono le
20 scorze di rovere per misturarle con il frumento. II ducato largo si spendeva per lire 3 et
soldi dieci, il bislavo lire una et soldi dieci.
Giovanni Bentivogli, vedendo che il terremoto pure seguitava, diede principio al rovi-
nare la sua minacciosa torre, levandone le arme de' parenti, tutte fatte a oro et colori finis-
simi, et rovinando il balatoio et molte camere fatte in volta, che in essa torre erano tutte
25 dipinte et lavorate di oro, con fregi bellissimi fatti per mano del Francia et di altri famosi
pittori. Molti altri parimente fecero diroccare le loro torri, temendo della loro rovina, et
fra graltri Rinaldo Ariosti, Annibale da Sassoni, la torre di porta Ravignana in capo al
Giupponerie, la quale fu abbassata al pari delle case, et la torre in strk San Vitale incontro
San Bartolomeo.
30 A di 12 di gennaro si cominciano a prestare danari al Monte della Pietk dietro San
Petronio sotto le scuole; il fece fare questo un f rate dell' Osservanza.
Alli 20 trem6 la terra sl sconciatamente, che ne rovinarono molti edifici che gik erano
conquassati et risentiti dairistesso terremoto; aperse le volte di San Pietro et fece far non
poco risentimento a tutti gredifici fabricati in volta, talmente che bisogn6 appuntellargli da
35 ogni parte per tenerli in piede et inchiavarli con grossi ferri; il che cagionS che nella cittk
poi non si trovava ferro. Cadde la scala nel palazzo de' signori che andava di sopra dal
legato et aperse in molte parti il detto palazzo, casc6 un arco della torre del campanazzo
del palazzo del podestk et bisogn^ rifondare tutta la detta torre perchfe ne veniva a terra,
et bi80gn6 anco con chiavi di ferro cinger le muraglie di detta torre perchfe cadevano, si
40 apersero le volte deirospitale della Vita; valsero le tegole e coppi lire 12 il migliaro.
Vedendo la orribile rovina, molte divote compagnie spirituali cominciomo, ad un'hora di
notte insino alle quattro, a far divote processioni per la cittk disciplinandosi, et ad alta voce
chiedendo misericordia a Dio et leggendo salmi et altre orationi. Ll primi che si mossero
a questa divota impresa f urono gl' huomini della compagnia di San Giobbe et poi deirospitale
45 della morte. Et molti fanciulli, tocchi della gratia di Dio, si radunarono da sb a ak da
dieci anni in giu, et con una croce di legno inviandosi alle croci della cittk, con pietosi et
pure voci gridavano misericordia a Dio; li quali, mentre invocavano Taiuto divino et de' santi,
inducevano li circostanti al piangere dirottamente, vedendo tanta puritk mescolata con tanto
affetto di cuore in cosl tenerella etade.
50 In Bologna que8t'anno si celebra un santissimo et devotissimo carnevale con digiuni, ora-
336 HISTORIA DI BOLOGNA [A. iwsi
tioni, lemosine et col vessillo trionfante del crocifiaso. Nfe hebbero laogo in easo i balli, i suoni,
i canti, le feste et i conviti, talmente che il demonio non puot^ mercatare a danno deiranime,
mercfe delle tribolationi che danno intelletto agl'huomini peccatori.
Alli 27 di gennaro in Bologna si cominci6 a suonare TAve Maria a mezzo ^omo, accioc-
ch^ il popolo tutto ricorresse alla gran Regina de' cieli, che ne pregasse il suo clementiasimo 5
ggliuolo che con Tocchio della sua misericordia riguardasse rafHitto popolo et la desolata
cittil, et fu concesso a chi la diceva 40 giorni d'indulgenza.
Alli 4 di febbraro Pirro Malvezzi morl in Roma.
AUi 20 del detto mese si odono per Taria spaventosi tuoni et si veggono grandisaimi
lampi; il che acresce la tema nel cuor degrhuomini et gli awisa a maggior divotione et 10
pentimento de' loro peccati.
A dl 12 marzo Antonio Galeazzo protonotario de' Bentivogli, conpunto da intema di-
vozione, passa a visitare Santo Antonio di Vienna et San Jacomo di Galizia. Et alli 13 di
marzo, senza fame motto al padre, con Dionisio di Lucca, Baldesserra dalla Torre di Milano
et don Lorenzo Pinacchio canonico, si parti; ritomb poi salvo alli 24 di luglio. 1!
Alli 1 8 di marzo Alessandro degrAlessandri Butrigaro eccellente procuratore causidico,
partendosi di questa vita, ne va a procurare la sempiterna gloria; fu sepolto a San Francesco
nella capella da lui restaurata.
A di primo d'aprile giungono in Bologna tre ambasciatori del re di Francia, che anda-
vano a Roma; si partirono alli 3, et in questo giorao la terra trem6, ma non fece molto 20
male nella cittk.
Et Carlo Grati con grande honore fu fatto senatore di Roma,
Di questo mese d'aprile su8cit6 grandissima discordia fra li Marescalchi et quelli da Mo-
glio in Bologna; et amendue le parti fecero grandissima armata et andarono ad incontrarsi
nella Fondazza, di rimpetto a Santa Cristina, et quivi si menarono bene le mani addosso : et 25
la parte de' Marescalchi uccisero un Vincenzo Ragusino huomo d'arme et ferirono due altri.
Occorre in questi giorni, cio^ alli 15 di aprile, il martedl, che sono impiccati due la-
droni: uno di anni 60 et Taltro di anni 18 in circa, al solito luogo della giustizia, nel mer-
cato de' buoi ; li quali essendo stati calcati su le spalle dal ministro della giustizia per sco-
longarli, furono lasciati su la forca morti insino airhora solita che li huomini della compagnia 30
della morte vennero a pigliarli per darli sepoltura. Li quali, havendo deposto dal patibulo il
vecchio et gik posto su la barra, deposero anche il giovine chiamato Pietro Antonio da Bo-
logna. Fu allevato per figliuolo da uno che stava nel Borgo di San Pietro et fu gik novitio
di San Jacomo ; il trovarono esser vivo et di tanta vivacitk, come s'egli sul letto havesse con
riposo dormito; ma per6 della gola mal trattato, perciochfe il capestro gli era entrato dentro 35
et gli haveva segato alquanto la gola. Maravigliandosi li assistenti di cosi insolita cosa, tosto
il fecero portare airhospitale della morte per curarlo; dove venuti gragenti del senato per
vedere et intendere la cosa come fosse, Pietro Antonio disse che egli era stato aiutato dal
glorioso san Nicola da Tollentino, al quale gli si era avvotito, che se campava da si obbro-
briosa morte, voleva del suo habito vestirsi, et che egli, mentre era su la forca, che il glo- 40
rioso san Nicola il sollevava, tenendoli con le mani le piante de' piedi. Fu tenuto maraviglioso
questo miracolo nella cittk, et ciascuno correva a visitarlo et a ragionar seco.
AUi 27 di aprile, la domenica, li frati Eremitani di San Jacomo vengono processionalmente
airospitale della morte per levare il suddetto Pietro Antonio et condurlo a San Jacomo,
et passano insieme con la compagnia della morte per dietro San Petronio et per detta chiesa 45
et vanno avanti il palaggio delli signori antiani, et per sotto la Madonna del popolo; dove
che giunto il giustitiato, che era vestito di bianco con un mantello negro et senza berretta
in capo, et con ristesso capestro col quale fu sospeso al collo, si gitt6 ginocchioni ad ado-
rare la Regina de' cieli; et volendosi levare in piedi, le semplici donne per divotione gli strac-
ciarono buona parte delle vesti di dosso; ma ricoperto di un'altra cappa, gionse la processione 50
lA. 1505] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 337
alla chiesa di san Jacomo, et quivi, presente tutta la cittk, levatogli dal collo il capestro, et
presentato da lui su Taltare, fu solennemente dal reverendo priore di detto convento, maestro
Giovanni de' Ripis, vestito deirhabito eremitano, et fu chiamato frate Nicola a honore e rive-
renza di san Nicola da Tollentino; et finite le cerimonie del vestire, cantando li frati il Te
5 Deum latidamus, fu appresentato dal detto priore alla santissima immagine del glorioso san
Nicola, che h. dietro il coro nella capella di san Tomaso apostolo et di san Nicola, ora detta
la madonna del Paradiso, percioch^ quando fece il voto hebbe in memoria questa venerabile
imagine. Poi vi posero il voto suo dipinto in tela col suo ritratto del vero, et con Tistesso
capestro col quale fu impiccato; il quale insino al di d'hoggi anco in detta chiesa si vede.
10 Visse quattro anni molto divotamente, servendo grinfermi, ma poi, tentato dal demonio,
gitt6 giu rhabito, et datosi di nuovo al rubbare, fu preso et impiccato col capestro d'oro al(la)
renghiera del podesta, et per U suoi demeriti mori. Appare memoria di questo miracolo,
con le spese fatte, in un libro autentico di carte 148' della sagrestia di detti padri, ove sono p. tS4
descritte le spese fatte di questa processione et miracolo et della tavola del voto dipinta, la
)i5 quale fece maestro Ercolesse dipintore, et C08t6 in tutto lire 3 et soldi 11.
I AUe 29 di aprile, il martedi, Poeta de' Poeti senatore passa alFaltra vita; fu sepolto
l a San Domenico, et nel luogo suo nel senato entr6 Annibale Sassuni.
Annibale Bentivogli con 70 huomini d'arme et 40 cavalli leggieri bene a ordine, assoldato
da' Fiorentini, passa contro li Pisani del mese di aprile. Erano vestiti alla francese con un
10 saglio, et portavano un falcone nel cimiero, che con le ali aperte usciva dal nido col motto
che diceva : " Nunc mihi „ . Et erano seco in corapagnia, f ra graltri, Antonio dalla Volta ca-
valiero, Annibal degrOrsi, Ercolesse da San Piero, Carlo Bianchi, Petronio Fondaccia, il fi-
gliolo di Virgilio Poeta, Aldrovandino Peppoli, Galeazzo Marsili. Poi del mese d'agosto
il detto Aimibale, insieme con Ercole Bentivogli govematore deiressercito fiorentino, non so-
15 lamente vietarono il passo al signor Bartolomeo di Alviano capitano di ventura, che aveva
assai soldati, che non andasse a Pisa, ma ancora il ruppero con suo gran danno. Et Anni-
bale ne riport6 honore et ricca preda de nemici.
Di questo istesso mese Annibale figHoIo di Giovanni Bentivogli fu mandato per capitano
di 200 huomini d'arme et di altrettanti stradiotti, et con sufBciente fanteria, in aiuto de' Fio-
W rentini contro i Pisani : et il governatore del campo fu Ercole Bentivogli, et commissario An-
tonio Jacomini. Col quale Ercole erano gl' infrascritti famosi capitani, ciofe: Marco Antonio
Colonna, Giacomo Savelli, Paolo dal Monte, Annibale Bentivogli, Vittorio da Canale, Mala-
testa da Cesena, Paolo da Parano con li cavalli leggieri, Corbinello, Marcone da San Gallo
con molti fanti; con Bartolomeo d'Alviano, famoso capitano, erano Giovanni Luigi Vitelli, Gio-
15 vanni Corrado, Troilo Orsini, Giovanni Battista da Strabia, Luigi fratello di Bartolomeo di
AlvianOj Stefano da Valmontone, il nepote del principe Dorsano, il figliolo di monsignor di
Lignu francese, Mancino da Bologna capo delle fanterie, Pasqualino capo de' ballestrieri a
cavallo, et il conte da Salerno.
Et a dl 1 7 d'agosto Bartolomeo da Alviano si miae in battaglia, et pas86 a trovare animo-
0 samente gli nemici; et dur6 la battaglia 7 hore quando con fortuna per speranza, et quando
con Tawersa; finalmente per virtii di Ercolesso Bentivogli, Bartolomeo fu rotto et si fug^ con
5 cavalli et perse molti cariazzi, et 6 bandiere furono portate a Fiorenza; et molti de' suoi re-
starono prigioni, fra' quali furono: Giovanni Battista da Stabia, Stefano da Valmontone, il
conte Cola da Salerno, Giovanni Galeotto, il Mancino da Bologna, il figliolo di monsignor
1 jS di Lignu, Pasqualino capo de' ballestrieri, il Borgia, Michel ZampoHni et altri assai.
Havuta questa vittoria, li Fiorentini fecero gran festa, et crearono loro capitano generale
Ercole Bentivogli, et con molti altri doni honorarono li suoi compagni, ciofe : Marco Antonio Co-
lonna, Jacomo Savelli, Annibale Bentivogli, Antonio dalla Volta cavaliero compagno d'Annibale.
I Poi il dl della Madonna di settembre posero le bombarde a Pisa, et la borabardarono,
IC) dandole grandissimi assalti, dove morirono 500 huomini senza havere la terra; poi alli 12,
T. XXXTTT, p. 1 — 22.
338 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isos]
havendo gettato a terra 20 braccia di muro, di noovo diedero un cnidelissimo assalto, dove
morirono meglio di 2000 persone senza far frutto alcuno. De' nostri morirono Bartolomeo
Roverso capo di 300 fanti et Giulio di Monte. Dentro di Pisa vi erano 60 huomini d'arme,
100 cavalli leggieri e 2000 fanti, et vi erano 4 valentissimi huomini: Pietro Gambacorta
/. jts cavalier pisano, Franceaco dalla Sasna, il conte Romeo Pepoli bolognese et un ve'netiano, II
quali uniti tutti col popolo, erano disposti di voler prima morire, che abbandonar Pisa. Si
scoperse un trattato dentro di un bombardiero che doveva por foco nella monicione quando
davano rassalto; fu preso et squartato.
Et li Fiorentini disfecero il campo, che gli C08t6 piii di 50 000 ducati, et Annibale poi
alle 6 di ottobbre torn6 a Bologna ; et essendo al fatto d'arme li stradiotti e le f anterie et la 1 0
parte de' Fiorentini forzati a porsi in fuga, erano malamente trattate daile genti del signor
Bartolomeo Alviano di casa Ursina; ma Annibale prestamente ristor^ il danno, perchi pose
gl' inimici in fuga et molti di loro ne uccise et fece prigioni ; et questo fu su il contado di
Fiorenza verso Campigliano. Haveva il signor Bartolomeo 250 huomini d'arme et 200 cavalli
leggieri et bellissima fanteria, et andava in soccorso de' Bisani; et a di 10 del detto mese, 13
appresso la torre di San Vincenzo, durando il fatto d'arme 3 hore, finito, furono portate le
bandiere degl'inimici in Fiorenza, et poste nella sala del conseglio. Laonde il conseglio de'
Fiorentini si raccolse et posero et ottennero per partito pubblico di porre assieme ducati 330000
per far gente et andare alli danni dei Pisani; et alla fine del detto mese Ercole Ben-
tivogli fu fatto capitano generale de' Fiorentini, et alli 7 di settembre si accamparono a 20
Pisa da due lati, cio^ verso Lucca et verso la marina ; et approssimandosi alle mura,. furono
stranamente salutati da* Pisani a colpi d'artegliaria, talchfe furono forzati a ritirarsi addietro.
Et il signor Ercole fu morto sotto il cavallo, et morti duoi suoi staffieri et circa 30 altri ; et
nel vero era la impresa dura et faticosa et di gran pericolo.
Cresce in Bologna la carestia, di maniera che non si trovava di che vivere, et in ogni 25-
parte si udivano stridi et lamenti; et avengach^ li confalonieri facessero ogni opra per soc-
correre la citth, non potevano ritrovame, et di quel poco che trovavano tosto ne facevano
far pane, et accompagnato dalli armati era portato in San Petronio dentro in una di quelle
capelle serrate con le grate di ferro o di pietra, et quivi a poco a poco distribuivano; et
davano, come ho detto, 4 onze di pane negrissimo al bolognino. 3C{
Poi il senato comando alli capitani delle porte, che non lasciassero entrare nella ciuk ]
alcuno contadino, li quali come disperati, per non morir di fame, mangiavano le radici del- I
Terbe et facevano pane di radici di gramigna, di vinaccioli, di scorze di noce et di quelle ]
forme di noce, quando n'6 cavato roglio, et di altre cose simili. Inoltre coglievano il sangue
de' buoi, le scorze delle anguille et le mangiav£uio, et sovente era la povertk alle mani in- 3
sieme per havere di cose simili per cibarai; et awengach^ la carestia fosse grande, nondimeno
correvano danari assai per quei che lavoravano.
Awenne che molte donzelle, astrette dalla fame, uscirono in pubblico a domandare
agrusci la limosina per amor di Dio; di che accortisi alcuni cittadini timorosi di Dio, temendo
delI'honore delle dette fanciuUe, le condussero airospitale di San Giobbe, et le vestirono tutte di 4(
bigio, nh altro grimposero, se non che pregassero Iddio a certe hore et poi lavorassero, et
essi gli davano da mangiare. Furono di poi condotte in San Vitale, ove stettero in una casa,
et le addimandarono le donzelle di Santa Marta. Gli h vero che poi furono poste nella nostra
Donna deirAvesa da San Martino, et di poi le condussero a stare in strh San Vitale nuova-
mente, et in successo di tempo tutte quelle che erano fatte grandi, le posero nelle suore delle 4.'
Pugliole, hora dette le suore di San Bernardino, in capo la via Nuova, presso il canale di Reno.
Fu anco per aiuto de' poveri fatto rospitale di Santo Stefano, et di questo ne fu cagione Car-
lo de' Duosi, cittadino bolognese molto timorato di Dio et amatore della povertk Furono
p. tso anche condotti molti poveri et fanciulli agli ospitali, et' alutati acciocch^ non morissero
di fame. 5(
[A. 1505J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 339
In questo tempo calamitoso erano degli collegi questi, ciofe: Lorenzo Campeggi dottore,
che poi fu cardinale, il quale in questo travaglio fece gran fatica et con molto affanno pro-
cur6 al meglio che puot^ di vettovaglia alla cittk et hebbe in cura particolare il popolo di
Bologna, acciocchfe non perisse per la fame che ropprimeva, Vincenzo Marsili, Eliseo Mam-
5 molini, Ercole Gulotto, Agamenone Grassi, Tomaso Castellano, Giovanni Antonio Sabbadino,
Leonardo Caccianemici, Ludovico Bargellini, Sebastiano Monterenzoli, Filippo Cavrara, Ja-
como dalla Ghesia, Giovanni Felicini, Lodovico Scardova, Bartolomeo dalle Selle merzaro,
Gasparo Dondino.
Facevano a gara insieme, la carestia di affliggere li poveri, et li terremoti di travagliare gli
0 edifici: laonde male runo e peggio Taltro facevano.
II terremoto, alli 15 di maggio, fece grand'impeto con pioggie grandi, tuoni, lampi et
saette, et conquassb molti edifici ; et alli 1 9 nuovamente trem6 la terra con grandissimo spa-
vento di tutta la cittk. Monsignore Ascanio Sforza cardinale, fastidito dalle cose mondane,
con mestitia di tutta la fattione Sforzesca, alli 26 di maggio in Roma muore, non senza su-
3 spitione di veleno, perchfe egli haveva assoldato il signor Bartolomeo dAlviano per rimettere
j li Medici in Fiorenza.
|i Mostrando le biade felice esito, ciascuno viveva con gran speranza et desiderio della
|i loro maturitk per soccorrere al gran disagio loro ; et circa la fine del mese di maggio, comin-
ciando l'orzo ad accostarsi alla maturitk, et non potendo la povertk piu ollre patire, senza
!0 aspettare che da se stesso si seccasse, il pigHavano et ponevanlo nel forno a seccare, et
poscia ne facevano del pane; n^ pass6 molto, che del detto pane ne fu portato nella cittk
a vendere, Si vendeva la corba deU'orzo lire 4 et poi alquanti giomi lire 2. Al principio
di giugno si hebbe del frumento nuovo, et fu tanta abbondanza, che alli 15 di giugno^valeva
il grano lire 2, et fu tanto orzo, che in alcuni luoghi per corba si raccolsero 31 et 32 per
una di marzola.
Alli 7 di giugno in Bologna il signor Troilo SavelU, con 100 huomini d'arme et 50 balle-
strieri et schioppettieri a cavallo, era capitano de' Lucchesi et passava a Lucca; aIIoggi6 nel
rovinoso palaggio di Giovanni Bentivoglio.
Cessati li terremoti et la carestia insieme, alli 15 di giugno il conte Guido terzo Pepoli,
)0 huomo di gran riputazione nella cittk, rese lo spirito a Dio et il corpo alla terra ; f u con grande
honore sepolto in San Domenico con 200 torchi a un'hora di notte, lasciando dopo di s^ molti
figliuoli nati di Isotta Rangona sua consorte, ciofe dodici maschi et 3 femine. Maschi:
Romeo, che mori fanciullino, Camillo, Alessandro, Annibale, Cornelio, Ugo, Giovanni, Taddeo,
che questi pigli6 Thabito de' monaci di Monte Oliveto et poi fu vescovo, Galeazzo, Filippo,
l5 Jeronimo, Pirramo canonico et protonotario ; femine: Veronica maritata al conte Vinceslao
Palavicini, Ginevra suora in San Lorenzo, Costanza maritata al conte Annibale del Sagrato ,
ferrarese. Fu il conte Guido di giusta statura, di' faccia longa, di naso aquilino, di occhi
vivaci et di venerabile aspetto, d'ingegno alto et di grave consiglio et savio in tutte le sue
ationi, eloquente et da tutta la cittk amato; et la sua grandezza apport6 non poco sospetto
jO alli Bentivogli. Fu molto ricco et era signor di Castiglione, di Beiragazza e di Sparvi, ca-
i stella neirApennino ; et perch^ temeva la invidia de' Bentivogli, quando li suoi figliuoli giun-
gevano alla etk giovinile, gli mandava fuore di Bologna, ponendoli presso qualche signore, per
mostrare' che li mandava via, non per timore delli Bentivogli, ma perchfe si facessero huomini p. sn
pratici et imparassero i costumi della corte. Usava assai il consiglio di Pirramo il figliolo cano-
i5 nico, siccome di huomo savio, che sempre giomo et notte seco il roleva havere. In somma fu
ji| sepolto nella capella di San Michele in San Domenico con le solite bandiere e stendardo nel
(i quale era dipinta Tarme scacchese a quartiero con la sega, per memoria di Isabetta sua madre
i ! et figliuola legitima di Antonio Bentivogli. Lasci6 nel suo testamento che fosse fornita la se-
i poltura di Taddeo Pepoli, che mori Tanno 1347, che era principiata, et li lasci^ cinquecento
i ) ducati per finirla; ne lasci^ tremila per fare una sepoltura a san Silvestro papa a No-
340 mSTORIA Pl BOLOGNA fA. laosj
1
nantola et Iasci6 che ai facesaero 2 capelle in San Domenico: una a aome di aan Pietro
martire, Taltra a santa Maria Maddalena.
Si scuopre 1a pestilenza neila cittk di Ferrara, et perci6 il senato fa bandire la detta
cittk, accioch^ non sMnfettasse Bologna.
Alli 17 Fiiippo Beroaldo di anni 52, eccellentissimo oratore et dignissimo poeta, colmo S
di gloria ct fama, passa a miglior vita. Fu Fiiippo di statura mediocre et gracile di
corpo, di naso aquilino, con gli occlii negri, giocondo et allegro in tutte le sue adoni; fu
di animo candido, di acuto ingegno et di voce sonora, hebbe tenacissima et pronta memoria,
et quello che una sol volta leggeva, aempre se ne rammentava, siccome {'havesse avanti gi'oc-
chi. Coment6 Apuleio, Suetonio, Propertio, annot6 le Filippiche di Cicerone, Collumella, 1
vari autori, Se(r)vio, et fece un libro della eccellenza de' disputanti, della felicit^ de' 7 sapienti,
compose varie orationi, il panegirico a Lodovico Sforza, le nozze de' Bentivogli, la historia
del Boccaccio tradotta, i simboli di Pitagora, un libro del terremoto, corresse Solino con la
epistola di Plinio, il panegirico di Plinio, Fillostrato, Xenofonte, la oratione di Tullio, Aulo
Gellio, li commentari di Cesare, Giustino con Lucio Floro, Oreste, Cesarino, Plauto et altre U
cose assai. Concorrevano ad udirlo leggere infiniti scolari, di varie nationi, a cagione della
sua eloquenza e facondia. Mori di un male non conosciuto, che era corrutione di aanguo
per cagione de' terremoti. Fu sepolto alla Nonciata de' Zoccoli, fuore la porta di San Ma-
molo, et fu portato alla sepoltura dalli acolari tutti vestiti di veste lugubre. Fu longo tempo
segretario del senato ; scrisse la sua vita Giovanni Pino Tolosano. Sopra il suo sepolcro f u- 20
rono posti molti epitafi, et fra graltri questo, che da Fosco di Arimini fu fatto:
Non nieruere diu in terris mala saecla Philifpuvt,
Conveniens illi -purior orbis erat.
Sfendorem tamen illa suum cum iempore longo
Pcrdiderunt, nullo conciliare dolcnt, 1:
Volventur cursu rafido, nec lassa re-pendet,
Proh dolor! imfietas quod tulit hora brcvis.
La pestilenza travagliava quasi tutta Italia, et Bologna n'era molto aggravata, percioche
del mese di luglio si mostr6 cosi impetuosa et cruda, che non lasci^ contrada, che non vi
fosse qualche casa da lei contaminata; vero ^ che poi alquanto ella si plac6. 30
Tomaso Malvezzi figliolo di Matteo Malvezzi, annoverato nella famiglia de' Bentivogli,
uno de' senatori, vedendo il flagello che Iddio apparechiava a' viventi, egli alli 10 d'agosto
se ne va fra' morti, e nel suo luogo entr6 Innocentio Ringhieri; egli fu sepellito alla Non-
ciata fuori della porta di San Mamolo.
p. sii Alli 14 d'agosto, circa una mezz'hora di notte, si ecclissa la luna di tal maniera, che ne 35
apport6 non piccolo terrore alle genti.
Alli 24 settembre Alessandro Paltroni di anni 38 nato di Antonio, cavalliere et eccellente
dottore, muore, et la cittk tutta n'hebbe dolore si per la sua molta dottrina, come per la sua
umanith et bontk; fu sepolto in San Martino.
Alli 28 detto Tomaso de' Montecalvi, cavaliere aurato et senatore, si parte dal consor- 4C
tio de' viventi, et in suo luogo succede nel senato Bartolomeo il fratello; fu sepolto aU'An-
nontiata.
Alli 6 di ottobbre Astorre Bargellini senatore muore; et in suo luogo ^ surrogato Ales-
sandro tigliolo di Lattantio Bargellini.
Poich^ Iddio benedetto haveva donato alla cittk Tabbondanza di tutte le cose, cio6 di
43-44. ^/t«i/iV/a a stampa utl margiae siufttro {He tnuaUe)i (^ronlca di Giacomo di Pogglo
[A. 1505] DEL P. CHEl^llBINO GHlRAfeMcCI ^4l
frumento, che la corba vendevasi soldi 30, di uva, poichfe la castellata Vateva lire 10, parve
al senato di porre anche la metk a tutte le altre cose che si mangiavano; et perb Ordin6 che
la carne di manzo si vendease danari otto la libbra, quella di vacca danari sei, il vitello tren-
tino soldi uno et danari due, il vitello grosso soldo uno, il castrato soldo uno, la pecora ame-
zada danari sei, Di che sdegnati li beccari, chiuSeto le banche et non volevano far camej
ma vi fu a mal grado loro proveduto. Parimente posero ordine a tutte le cose che si ven-
devano nellapiazza: si davano sei uova al soldo, Tocca pelata soldi 4, il tordo denari quat-
tro, il par di capponi soldi 10, che prima si vendevano soldi 40.
Era la cittk, per la sopragionta abondanza, e per la cessazione della peste, e per li
bfeUissimi ordini del senato, tutta contenta et in allegrezza, et era per starsi come felice,
se ella non fosse stata sopragionta dalla infermitk del male mazucco, la quale oltre modo
vessava le persone, et molti ne pose alPaltro mondo, cominciando da giugno insino all'ot-
t6bbre. Era questo male una certa qualith di humori, che nel capo degrhuomini generava un
sl grande stupore, che il cervello ne restava offeso, senza poterlo soccorrere li medici; anzi
l di questo male molti medici restarono spogliati di vita. Fra li quali vi fu Giovanni Gar-
zoni eccellente oratore e scrittore d'istorie, d'anni 86. Fu di mediocre statura, di lieto aspetto,
balbutiente in pronunciare, ma molto eloquente et libero scrittore. Scrisse molti libri delle
istorie di Bologna con elegante stilo et altre opere assai. Fu sepolto nel chiostro de' morti
in San Domenico, et lascib Marcello il figliuolo, huomo di gran dottrina et eccellente me-
I dico. Morirono dopo lui questi infrascritti medici: Jacomo de' Sacci, Lorenzo Gozzadini,
Eliseo Maltacheti, padre Bemardino de' Ruggeri, Ercole dalle Lanze, Biasio Mercurio (fu
ucciso ritoraando a casa sua), NicoI6 Favori, Pietro dal Bono medico delle ossa, Domenico
Maria da Ferrara astrologo eccellente (fu sepellito alla Nontiata), Tristano chirurgo, Giulio
Malchiavelli astrologo, Odoardo dalla Mirandola, Jacomo, Lodovico da Cento, Raffaelio Giu- "^' •*
I deo. Tutti li suddetti medici mancarono fri sei mesi; il che dk coniettura aperta, che infi-
niti del popolo ne perissero, sl di questo male, come anco di peste ; per le quali infirmitk n^
venne la carestia ne' poUami, perciochfe H pollastri si vendevano soldi 10 et 14 il paro, et li
capponi lire 2 et soldi 3, et le uova tre al soldo.
Annibale, havendo riportato honore della impresa fatta contro il signox BartoIome& d'Al-
I viano alla torre di San Vincenzo, se ne ritoma a Bologna, a cui Ermesse fa donb di uo bel-
lissimo corsiero con un cavJlllo turco di valore di 130 ducati.
Folco di Argellata cittadino bolbgnese, aggravato dalla infermitk, viene in tanta smania,
che con un coltello tenta di levarsi di vita col per^cuotersi nella gola ; et parendogli non far p. jjo
Teffetto al modo suo, si getta giii di verrone, et ponendo fine alla infermitk del corpo,
muore.
Essendo stati citati alcuni contadini di Casio per testimoni di alcune cose, tanto avanti
Tessaminatore si trattennero, che furono sopragionti dairoscuritk della notte; laonde volen-
dosi uno di loro partire per andare a caaa di qualche suo amico ad alloggiare, et sendo
giunto ad una finestra, per cui si vedeva un lume, che teOeva nella bottega lo spetiale dalla
colonna sotto il palagio de' notari, ingannato dairoscuritk dftlla notte, pens6 che quello spira-
glio della finestra fosse Tuscita del palagio et quivi esser la scala per scendere; et salito suUa
finestra, credendo porre il piede sulla scala, infelicemente ttabocc6 in piazza et mori.
E anche ucciso il fante che portava le lettere et danari de' mercanti da Venetia a Bo-
logna et a Fiorenza; et fu questo oltre Loiano con la mula che cavalcava, et portato nel
bosco fuori di via, gli furono levati 5000 ducati mandati a Fiorenza dalli Zanchini mercanti.
Furono cercati gVassassini et ve ne furono trovati et impiccati in piazza senza processo.
Era grande abbondanza in questi tempi; valeva la corba del frumenlo lire 2.
In que8t'anno Giovanni Bentivogli fa ristaurare et dipiiigere la capella di salita Cecilia,
rimovendo la trameggia.
Amideo vicario del vescovb di Bologna riforma molti monasteri di suore in Bologna.
342 HISTORIA DI BOLOGNA lA. iso«]
Anno di Cristo 1506. — Si fanno U magfstrati secondo il consueto.
A d) 8 gennaro Achille de' Grassi auditore di rota fu fatto vescovo di Citt^ di Caatello
et fra Martino da Lignano de' Predicatori vescovo di Siponto in Puglia, detta Manfredonia.
II papa rivoca Altobello Averoldo vescovo di Pola vicel^gato et crea Nicol6 Lomellino
genovese apostolico protonotario; et alli 13 detto giunge in Bologna et k honoratamente dalU 5
chtk accettato, et alloggia nel palazzo de' signori.
Alli 26 detto Bernardino Gozzadino torn6 da Roma fatto cavaliero dal papa con pri-
vilegio di essentione nel contk e distretto di Bologna et per tutte le terre della Chiesa da
ogni e qualunque cosa, eccetto la mercantia, che non conviene a gentilhuomo ; con f acolt^ di
legittimare, creare dottori, notari ; e tale essentione, et per lui, et suoi figli heredi successiva- 10
mente per linea mascolina : et ci6 fece il papa per amor di suo figlio Giovanni, il quale era
cherico di camara e datario, giovine di molta dottrina.
Poco ricordandosi le genti de* terremoti horribili, delle innarrabili infermit^ delle gran
rovine degredifici et della crudelissima carestia, tosto per la grande abbondanza ritomarono
alle feste et giuochi et a' piaceri, assicurati dagrastrologi, che le cose successe erano proce- 15
dute da' cieli et dagraspetti celesti et loro dispositioni, et che gli altri casi et prodigi occorsi
erano cose che sogliono alle volte intravenire et che niente presagivano ; et che essendo pas-
sati questi infiussi et dispositioni, era passare il tempo di bene in meglio et in grande alle-
grezza. Et con queste et altri simili ragioni si forzavano assicurare la citt^, et in particolare
la famiglia di Giovanni Bentivogli, dicendo che egli haveva scampato tutti li infortuni, et 20
che nello awenire tutte le cose gli dovevano felicemente succedere. Ma non cosl gli disse
Luca Gaurico astrologo, poichfe gli nunci6 che egli gran iattura doveva quest'anno patire.
Disdegnatosi Giovanni, il fece pigliare et darli tre squassi di corda, et poi il diede nelle
>. J90 mani deirinquisitore di San Domenico per invocatore de' demoni et heretico et rinegato're di
Cristo; et veramente egli merit6 di questo, perch6 egH voleva predire le cose altrui et 2
non sapeva le sue.
Antonio Galeazzo protonotario de' Bentivogli alli 26 detto fa fabbricare uno steccato
in piazza di Griovanni il padre, et quivi fa combattere un toro; et chi Tammazzava, otteneva
detta bestia. Fu pericolosa festa; nondimeno non vi pericol6 niuno, eccetto Leonardo Sac-
chetti, il quale, sopragionto dal detto toro, senza punto avvedersene, et havendo la spada in 3<
mano, se lo Iev6 sulle coma, et lo balanz6 alto piii di tre braccia due volte; et se tosto non
era soccorso, vi perdeva la vita. Fu portato fuori dello steccato ferito et posto airospitale
della Morte, quasi per la Iddio gratia; et mentre il toro il travagliava, mai abbandon6 la spa-
da che haveva in mano. Fece il detto protonotario giostrare tre braccia di raso verde ad
alcuni armati, che a forza di braccia sopra certi carri piccioli erano condotti al corso. Poi o
il lunedi di camevale fece la battaglia del caraevale et della quaresima con alcune bande
di gioveni armati con rottelie imbracciate con due lanze per ciascuno senza ferro, et con la
spada a lato senza taglio et punta; et divisi in due parti, cominciarono a lanciare le haste, et
poi a giuocare di spada. Finito questo giuoco, arrivarono due altre squadre.
Di questo mese di gennaro in Roma fu trovata in un fondamento la statua di Lacheon 4i
et de' figli, della quale parla Plinio, al libro 36, capitolo 5, in questo modo : ' Lacheon in
" casa di Tito imperatore, opera da esser proposta a tutti nella pittura et nella statuaria,
" imperocch^ di una medesima pietra d'accordo Alessandro Polidoro et Atenedoro eccellen-
" tissimi artefici di Rodi fecero lui et li figlioli con mirabili avolgimenti de dragoni „ ; li
quali sono stati trovati sotto terra piu di 20 piedi, belli come furono mai, et pure e circa 4
mille quatrocento aimi che morl Plinio. II papa lo compr6 per 1000 ducati et lo pose nel
suo giardino.
Ermesse Bentivoglio manda 60 cavalli con molti pedoni a Forli in soccorso di Galeotto
capo de' Ghibellini.
Jacopo de' Pasi disperato si getta dalle finestre e muore.
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 343
E disfatta dal senato la bastia gik fatta a San Michele in Bosco per sospetto che si
haveva di papa Giulio, che dovesse venire a Bologna.
Sono rovinate le botteghe che erano dietro il palazzo in porta Nuova, et h cominciato
a portar fuore il terreno che era nel guasto de' Canetoli.
Alli 4 di marzo nacque un vitello con due teste, una contra l^altra, et una guardando il
ievante, Taltra guardava il ponente; nacque dalle vacche di Francesco Boccadiferro, et subito
la madre del mostro mori. Nacque ancora un agnello tutto nero come il velluto con due
teste, 5 gambe, che ne haveva una in su la schiena, et con due code; campo otto giomi e
poi morl.
Alli 10 di marzo giunge in Bologna la signora Isabella moglie del marchese di Mantova,
che ne andava alla Nonciata a Fiorenza; alloggib in casa di Giovanni Bentivogli.
In questi giomi apparve un lupo nella Valle di Reno, il quale ammazzava li pastori della
gregge et teneva tutta quella Valle in gran spavento; laonde Giovanni Marsili il fece ucci-
dere, et la camara don6 10 ducati a quelli che gli diedero morte.
Friano Dolfi, eccellentissimo dottore decretalista, muore di maggio; et con grandissimo
honore h sepellito in San Petronio.
Et a di primo -di giugno Francesco Bargellini si sommerse nelle fosse di San Giovanni
in Persicetto, sendo quivi castellano; fu portato a Bologna et sepellito con grande honore
ne' Servi.
A di 24 di luglio cascano dal cielo tre saette : la prima percosse la ' torre di San Petronio, />• sf^
la seconda verso San Francesco et rultima nel Borgo della Paglia.
Alli 10 di agosto apparve una cometa con la coda longa, che mirava verso il ponente;
et si mostro per 6 giomi alle tre hore di notte.
Alli 26 detto viene nuova al senato che il signor Fernando et Giulio da Este, questo
25 naturale et Taltro matemale, insieme con il conte Alberto Boschetti modonese, huomo nell'armi
esperto, et altri assai, havevano voluto ammazzare il duca Alfonso da Este, con Ippolito car-
dinale loro fratelli; et questo perchfe Fernando voleva la signoria, et Giulio si voleva ven-
dicare delle ingiurie fattegli dal cardinale; ma essendo scoperta la congiuria, furono presi
amendui et incarcerati, et il conte Albertino, con Gherardo Roberti et altri complici, furono
30 impiccati et poi squartati.
Mentre che Giovanni Bentivogli si vive sicuro delle promesse degli astrologi, et che
mena i giorni suoi felici in canti, allegrezze, et che ha pace con tutti li signori d'Italia, et
h sotto la protettione di Ludovico re di Francia; Giulio pontefice dairaltra parte va pen-
sando di cacciarlo fuori di Bologna et di ridurre la c\ttk sotto il goverao della Chiesa; et al
fare ci6 il movevano assai ragioni. Et prima perchfe, essendo egli vescovo di Bologna et dilet-
tandosi Giulio di habitare a Cento et alla Pieve, allhora del vescovato, havendo gran famiglia-
ritk con li cittadini bolognesi, sovente gli udiva molto dolersi delle cose ingiuste che Gio-
vanni et li suoi figliuoli facevano, et delle uccisioni et tirannide loro, et in particolare della
morte de' nobili Malvezzi et de' Marescotti ; et egli gli confortava dicendo, che havessero pa-
cienza insino che piacesse a Dio, et che occorrendo che egli mai gli potesse provedere, il
faria. Per6 egli rammentandosi di quanto haveva promesso, et parendogli di poterlo eseguire,
si deliberb provederli et di riacquistare la citt^ alla Chiesa et ridurla nella libert^, che molti
desideravano, per esser egli anche al far ci6 molto pregato dagli cardinali, ad instanza di
Giulio, di liorenzo et di altri de' nobili Malvezzi cacciati di Bologna, li quali con ogni
ingegno, sapere e forza loro ci6 procacciavano. Ma di piii di questo assai sospingeva il
pontefice Todio che per particolar interesse gik molti anni egli segretamente a Giovanni
Bentivogli portava; e ci6 era cagionato, essendosi egH, mentre era cardinale, allontanato da
Roma per Todio che Alessandro VI gli portava, si ferm6 a Cento, castello allora del suo
vescovato di Bologna, e si hebbe di notte con molta fretta a fuggire, perch^ hebbe avviso, o
vero 0 falso che si fosse, che Giovanni Bentivogli, ad instanza del pontefice Alessandro, vo-
344 I HISTORIA DI DOLOGNA lA. i»o«i
leva farlo pr^one. Mom6 dunqae il ^ontefice da queste cose, ed incitato da nn ardente
desiderio che haveva di gloria, tent6 per mezzo d*oratori, et. coU* intercessione di Giorgio
d^Amboise arcivescovo di Roano e cardinale di San Sisto, huomo di molta autorit^ preaso i
Francesi, che il re di Francia il volesee soccorrer di genti per riacquistar Bologna et le altre
cittk, che alla Chiesa erano state usurpate; ma perch^ il re, se bene mostrava haver buon animo
verso il pontefice, differiva per6 la risoluzione, allegando alcune difHcoIt^ che addietro il
ritornavano a condescendere alla sua volont^; avvenne adunque che Giovanni Bentivogli,
havendo mandato Carlo Grati cavalliero et uno delli 1 6 a Roma per suo ref erendario preeso
il papa, sperando che egli dovesse f are prolittevole officio per ottenere la gratia del ponte-
fice per lui, Carlo oper6 tutto il contrario di quello che Giovanni gli haveva ordinato; et
frattanto tent6, col favore di certi suoi amici, di essere fatto senatore di Roma, al che facil-
mente il papa si pieg6, et gli diede anche moglie di gran parentado et con buonissima dote.
>. /«» Ora fatto famigliare del pontefice, et trattando seco spesse volte, 1' in'terrogava alle volte
dell^essere di Giovanni Bentivogli ; et Carlo sempre ne diceva tutti li mali che poteva, con ac-
certarlo che egli nella cittk faceva tutto quello che meglio gli piaceva, senza guardare o fosse II
giusto o ingiusto. Awenne, per confirmatione di quanto egli al pontefice haveva detto, che
Sebastiano dairAgocchia, che era come segretario del detto Giovanni, si parti di Bologna per
alcuni suoi sdegni, quale era amico del papa, et pass^ a Roma, et visitando il pontefice, et
ragionando deiressere di Giovanni, egli li confirmb tutto quello che Carlo detto gli havea
et aggionse maggior male a male, con dirli che egli teneva contro ragione fuonisciti di Bolo-
gna li Malvezzi, et si mostrava contro loro huomo crudelissimo.
II papa, udendo queste querele, ai deliber6 di volere provedere a tanti mali ; n6 passa-
rono molti giomi, che egli fece citare' a Roma Giovanni Bentivogli con tutti li figUuoli. Non
poco si turb6 Giovanni di questa citatione del papa, pure, come persona prudente, communi-
cando questo fatto con alcuni suoi amici, era consigliato di gire a Roma al papa et giustifi-
care le querele dategli, ma a ci6 fu sempre ritrosa Ginevra sua consorte, come quella che
della salute et del marito et de' figliuoli assai temeva. Pigli6 Giovanni il consiglio della
mogHe, n^ altrimenti vuole comparire, nk ubbidire al comandamento del pontefice, temendo
di restarvi prigione. II che intendendo papa Giulio, si delibero di venire in persona propria
per provedere a tanti disordini della citt^ di Bologna; et di subito chiam6 i cardinali in
concistoro, et dichiar6 la cagione che lo moveva alla liberazione di Bologna et delle altre
citt^ della Chiesa.
Mentre adunque che il papa faceva porre ad ordine et gente et vettovaglia et ogn'aItra
cosa a questa sua venuta necessaria, Ermesse and6 ad habitare in San Francesco, dove
condusse due carra di corrazzine ; et havendo seco 50 et 60 persone, consumava quel povero 35
monastero. Alessandro Bentivogli and6 a' Servi con la sua compagnia perchfe poco del
popolo si fidavano.
Fu il raccolto di que8t'anno buonissimo, percioch6 su la piazza di Bologna si vendevano
20 pani bianchi et di buonissimo grano per un bolognino, pesavano onze 20; li quali alla
carestia passata si sariano venduti bolognini 3; valeva il grano bellissimo et scosso soldi 13 40
di quattrini la corba.
Alli 2 di settembre il cardinale di Narbona, che andava a Roma, passa per Bologna, et
honoratamente accolto, alloggia nel palazzo de' Bentivogli.
Mori in questi giorni Andrea Mantegna prencipe de' pittori in Mantova; et fu sepellito
con grande honore. 45
Ma ritomiamo a papa Giulio, il quale volendo esseguire quanto nell'animo suo haveva
conceputo, si era di gik partito di Roma, et era passato per la Marca, et fermatosi a San-
t*Arcangelo per alcuni giomi, di dove mand6 al reggimento di Bologna per suo commis-
sario Antonio del Monte di Rezzo di Toscana auditore di camera et di ruota, il quale fu
incontrato da monsignor di palazzo con tutti li Bentivogli; et smont6 al palazzo delli si- 50
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 345
gnori et alloggib con il detto monsignore. Poi la mattina andb in reggiinento, et disBC
che il papa ad ogni modo voleva venire a Bologna, come a casa sua, et che voleva se gli
osservasse quanto che ne' capitoli si conteneva. Volsero 11 reggimento vedere li detti capi-
toli; et letti, trovorono che ogni cosa se gli osservava. E vero che vi era un capitolo che
5 diceva che qualunque volta occorresse al papa il venire a Bologna, che li Bolognesi fossero
tenuti et obbligati di darli il palazzo delH signori a sua volontk et due porte della cittk.
Pero r imbasciatore fece instanza che tale capitolo fosse esseguito; a cui fu dal reggimento
risposto, che qualunque volta sua SantitJi venisse senza esercito, che erano per osservarlo.
Allhora disse rarabasciatore che il pontefi'ce voleva venire a suo modo, et non a volontk />■ jos
10 loro; a cui il reggimento rispose che egli non vi pensasse, et che eglino non ne volevano
far altro. L'ambasciatore, havendo ragionato col reggimento il sabbato, che fu a di 12, gU
espose la volontk del pontefice; parl5 poi con Ginevra Bentivogli fuore della porta di San
Mamolo nella chiesa della Nonciata, che fu la domenica a hore 21, et il lunedi parimente
hebbe ragionamento con li confallonieri et massari delle arti in collegio congregati, et mostro
15 loro due brevi* papali: uno deirautorit^ a lui dal pontefice data, Taltro che esplicava la ca-
gione perchfe il papa veniva a Bologna. Gli fu data honestissima risposta dalli coUegi, et
aperto 1'animo loro qual fosse. Ora il martedi seguente egli and6 ad alcune compagiiie, et
in particolare a quella de' notari et stracciaroli, li quali tutti di un volere per risposta il pre-
garono che volesse confortare il papa, che di presente non pigliasse tanto scommodo di ve-
20 nire a Bologna, non essendovi altro bisogno di sua Santit^, sl per la penuria e gravezza
havuta neiranno passato, sl ancora per esser la cittk ottimamente retta et governata dairil-
lustrissimo reggimento, et in speciale dalla casa Bentivogli. Rispose Tambasciatore, che fa-
cessero loro, ma che il papa ad ogni modo voleva venire a Bologna: et partitosi alli 16, men-
tre che fortemente pioveva, passo al papa a Sant'Arcangelo per ragguagliarlo.
25 Havendo li Bentivogli intesa la determinazione del pontefice, et dubitando non pOco di
qualche loro travaglio, cominciarono a far buona provisione per loro difensione; et fecero
venire molte genti da piedi et da cavallo a loro petitione, et a di 20, la domenica mattina,
il reggimento di Bologna, insieme con la casa Bentivogli, fecero raunare a San Francesco il
quartiero solo di porta Stieri, et di esso ne fu eletto capitano Ermesse Bentivogli; et fece una
50 bellissima mostra. Erano nella prima squadra 60 stradiotti, nella seconda 200 cavalli, nella terza
100 ballestrieri et archibugieri a cavallo, nella quarta altri 100 ballestrieri a cavallo, nella
quinta 50 archibugieri pure a cavallo. Poi seguivano 20 targonieri a piedi et 50 ballestrieri a
piedi; poi venivano 50 archibugieri a piedi et dietro loro la squadra della fanteria con spiedi,
partigiane e ronche, che erano in tutto 150. Poi venivano li lanzaroli con li lanzoni n. 250
5 a 5 per schiera, et nel secondo colonnello seguivano parimente 20 targonieri a piedi, poi 60 bal-
lestrieri et 25 archibugieri, et poi 60 fanti con spiedi, parteggiane et ronche. Nel terzo
colonello erano 250 lanzaroli con li lanzoni, 25 targonieri, 50 ballestrieri, 60 archibugieri et
200 con spiedi, parteggiane et ronche. Nel quarto colonello 500 lanzaroli con lanzoni, 30 tar-
gonieri, 100 ballestrieri, 75 archibugieri et 200 fanti con spiedi, parteggiane et ronche, et
dietro loro seguivano 250 lanzaroli con lanzoni. Poi venivano con ordine lanze spezzate 250
con altrettanti servitori a piedi et 150 provisionati con altrettanti fanti a piedi. Poi se-
guivano 40 contadini capi di famiglia con li 4 confalloni popolari, et dietro loro Ermesse
Bentivogli sopra un bellissimo corsiero, circondato da 40 staffieri con le loro alabarde in
mano et 30 huomini d'arme. II numero di tutti fu di 4000 persone et meglio di 900 cavalii.
Alli 18 di settembre mandorono sei ambasciatori al papa a Sant'Arcangelo in Romagna,
cio^: Giovanni Marsili, Jeronimo di San Pietro cavalieri et delli 16 per il reggimento, Giovanni
da Campeggio dottore et Jacomo dal B6 dottore per !o Studio della cittk, Marchione Man-
gioli et Polo Zambeccari per il comune et popolo di Bologna, et erano in tutti cavalli 50.
Et essendo li detti ambasciatori la sera alloggiati presso Cesena, che fu alli 30 di settembre,
giunse quivi avviso mandato da Giovanni Bentivogli, che da parte 8ua gli ammonl a dover
346 HISTORIA DI BOIX)GNA ^A. isoo)
^- 194 fuggire Bu quello d! Venetia, percfochi era stato morto Bemardlno gi& di* Giovanni di Testa
Gozzadini, chiamato Bemardino Roaso, il quale non era molto amato dal popolo di Bologna^
anzi molto odiato; et la sua morte fu che il detto Bernardino Robso si voleva partire di
naacoeto di Bologna; il che da Giovanni presentito gli fece intendere che non dovesse par-
tirsi; et frattanto Giovanni et Ermesse il figliuolo il facevano osservare con secreto intendi-
meiito. Ma Bemardino, disposto per fuggire, ne mont6 a cavallo, credendo non esser osservato;
et volendo inviarsi verso la porta della cittk, se gli lev6 dietro un grandissimo romore, fug-
gendo egli verso la porta di strJi Santo Stefano ; et il capitano udendo le grida, et immagi-
natosi quello era, subito 8err6 il rastello et gli lev6 la speranza di poter uscire; di chc
accortosi Bernardino, volt6 il cavallo dietro le mura per fuggirsi alle suore di San Pietro 10
Martire, dove egli haveva alcune sue figliole suore in detto monastero, forse sperando quivi
salvarsi; ma non sl tosto si avvicin6 alle dette suore, che egli fu morto. II che spiacque oltre
modo a Giovanni Bentivoglio et a tutto il popolo. Haveva Bemardino un suo figliolo in
Roma, che era datario del papa, et era dal pontefice et da tutta la corte romana molto amato;
et perch6 Giovanni non voleva che questa cattiva nuova sl tosto giungesse alle orecchie del 15
figliuolo, fece che le porte della cittk stessero 3 dl continui serrate, perchfe temeva che 11
pontefice facesse qualche dispiacere alli ambasciatori suddetti ; a' quali frattanto, come k detto,
diede avviso si salvassero sopra il territorio venetiano, siccome fecero. Perciochfe, inteso il
caso di Bernardino, circa un'hora e mezza di notte passarono a Cervia, et poi mandorono al
papa per ottenere il salvocondotto di poterli parlare ; et il papa gli fece intendere che libe- 2(
ramente andassero, ma non disse il termine. Andarono gli ambasciatori, et giunti al ponte-
fice, gli fecero intendere che piu non si partissero da lui senza espressa sua licenza, et sotto
la p>ena della sua disgrazia. Vedendo questo, gli ambasciatori mandorono a Bologna tutta la
loro famiglia che havevano seco, eccetto un servitore per ciascuno.
Ora il papa, che pure teneva in animo di voler Bologna libera per la Chiesa romana et 3!
che Giovanni Bentivogli ne uscisse fuore, non mancava di porre a ordine ogni cosa necessa-
ria per incarnare questo suo disegno ; laonde havendo egli f atto suo capitano generale il mar-
chese di Mantova, gl' impose che ne andasse a* danni di* Bologna. II quale venuto a Imola
con le sue genti d'arme, che fu alli 12 di ottobbre, pas86 sopra il castello di Medicina, poi a
Castel Guelfo et a Castel San Pietro, et ogni cosa prese con gran presaglia di bestiame ; et 3^
Taltro giorao and6 a Budrio, credendo di haverlo; ma gli venne fallito il disegno, perchfe li
fu mostrata la fronte, sendo il castello ben fomito di vettovaglia et di gente et di artegliaria,
et restarono prigioni circa 25 cavalli ; et de' nostri parimenti ne restarono dagli nemici presi.
Ora ritrovandosi il marchese di Mantova essere strettissimo parente di Giovanni Benti-
vogli, perciochfe il signor Giovanni suo fratello haveva per moglie una figliuola del detto Gio- 35
vaiini Bentivogli, gli fece secretamente intendere che disponesse le cose sue et salvasse la
robba et il suo tesoro, percioch6 non li restava alcuna speranza di potersi salvare signor di
Bologna, et che ad ogni patto e modo era per esseme levato, et che gli doleva della sua mala
fortuna, ma che cosl piaceva al pontefice ; et che lui, sendo capitano di santa Chiesa, era te-
nuto a far il debito suo fedelmente, et che questo era quanto aiuto che per ora gli poteva 40
dare. Parimente alli 24 d'ottobbre venne in Bologna un araldo del re di Francia ad esortare
il reggimento a voler esser d'accordo col pontefice, et in particolar Giovanni Bentivogli, no-
tificandoli esser forzata la maestk regia di favorire sua Santitk ad ogni suo potere. |
>. j« Questa venuta fu istimata finta et artificiosa, et che ci6 si faces8e'per cavar danari di j
Bologna et dal papa, secondo Tuso francese. 4»
Madonna Ginevra moglie di Giovanni Bentivogli, intesa la cattiva novella, tutta addolo-
rata cominci6 a radunare le sue robbe et mandarle fuori della citt^ sopra le carra; et con ^
muli mand6 via tutto il suo tesoro et tapezzaria et altre cose importanti : poi mand6 via se-
cretamente tutti li figlioli di Annibale et di Alessandro. Tutto questo salvamento fu fatto di
potte, acciochfe li clttadini non si accorgessero della loro fuga et perchfe il popolo non si
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 347
desse alla Chiesa; ch^ avvedendosi dello sgombrare, non havrebbono aspettato che li Francesi
havessero poste le bombarde alle mura della cittk. Non cessava pero Giovanni Bentivogli,
per meglio coprire il fatto, di fare buone provisioni a difesa della cittk, et percib mand5 a
Castel Franco assai monitioni, et fece abbassare la torre della rocca per rispetto che Tar-
5 tegliaria non la offendesse, et fece fare un forte bastione presso la porta che guarda verso
Bologna, et fortific6 ogni passo.
Trattanto si ragionava d'accordo, et nel popolo assai cose si dicevano, di che nulla era
di vero. Et il vicer^, che stava a Milano a nome del re di Francia, mise a ordine 500 lanze
et 3000 pedoni a favore del papa, et pian piano gli cominci6 ad inviare con Tartegliaria verso
10 Bologna. Et il duca di Ferrara fece fabbricare de' ponti sopra il fiume Scoltenna, acciocch^
li Francesi potessero agiatamente passare, et mand6 un bando che tutte le sue terre, pena
della vita et della perdita di tutti i suoi beni, a chiunque pigliasse arme per dar aiuto a' Bo-
lognesi; et li Fiorentini parimente diedero al papa 100 huomini d'arme.
Intendendo tutte queste cose, Giovanni Bentivogli mand6 alla signoria di Venetia per
15 ottenere da lei qualche soccorso, ma non volsero fare cosa alcuna per non dispiacere al
pontefice. Vero h che egli hebbe da' Pisani, da' Pistoresi et da certi altri alcun poco nu-
mero di fanti, li quali erano niente contro tanti potenti nemici ; n^ Giovanni Bentivogli con
queste poche genti poteva in alcun modo riparare a' suoi soprastanti danni. Ma di piu, sendo
il pontefice ad Imola, mand6 pubblica scommunica et interdetto a tutte le chiese di Bologna,
20 talchfe non vi era alcun luogo dove si potesse celebrare la messa, nh divini offici, nemmeno
sepellire morti in luogo sacro; parimenti scommunic6 i frati et preti, che si dovessero partire
di Bologna, eccetto che tre o quattro frati per monastero per guardia de' loro luoghi, et alli
preti di perdere li loro benefici, che dovessero presentarsi a sua Santitk; li quali volendo ubbi-
dire, et sendo per volere uscire della citt^, gli fu vietato il passare, et cosi si restorono sospesi.
25 A di 16 d'ottobbre adunque si cominciarono a chiudere le chiese, s: tralasci6 di cele-
brare et dire li divini offici, et a dl 17 il vicer^ di Francia e di Milano mand6 a Castel
Franco ad awisare il castellano che si arrendesse, se no, che egli li ponerebbe rartegliaria
et il campo intomo. II che intendendo, il reggimento di Bologna tosto mand6 a dire al
commissario del detto castello che si arrendesse; il quale cosl fece, salvo Thavere et le per-
sone; ma ottenuto il castello, gli posero taglia di 400 ducati, altrimente il volevano dare
a sacco.
Intanto gionsero novelle di verso Romagna come Frasseneda et Monte Calderara erano
stati presi, et che la gente del papa haveva menato via il loro bestiame.
A dl 25 fu preso Carlo di Ghinolfo Bianchi, il quale era commissario in Frasseneta, et
35 poi bandito con molti altri ribelli.
Di piu Ippolita consorte di Alessandro Bentivogli si trasferi in Lombardia, in le sue ca-
stella con li suoi figlioli et con molte altre facoltk. Quelli del piano di gik havevano con-
dotti li loro bestiami alla montagna per esser piii sicuri. Parimente li Fiorentini, li Ferraresi
et li Modonesi alle confine predarono assai bestiame del Bolognese, ecoprendosi aspri et in-
40 gordi nemici.
Vedendo il reggimento che le co'8e loro andavano male, si deliberarono di fabbricare p. j^a
un forte bastione dentro la cittk presso la porta di strh Santo Stefano, che caminasse sino
alla porta di strk Maggiore; et alli 26 parimente se ne cominci6 a fabbricare un'altro neirhorto
di Santa Agnese et neirhorto della Madonna delle Gratie.
45 Alli 28 poscia Giovanni Bentivogli et li suoi figlioli fecero la mostra delle sue genti
che salivano al numero di 4000 o 5000 persone da piedi et da cavallo a Santa Maria sul mer-
cato, dove erano tutti li 16. Et poste in ordinanza, Giovanni chiam6 a s^ Annibale suo primo-
genito, et gli diede il bastone et fecelo capitano di tutte quelle genti, et poi lo baci6 insieme
con graltri suoi figliuoli, facendo il simile a tutti li capi di squadra in segno di fedeltk per-
50 petua, con pregarli dovessero esser valorosi et fedeli, et che prima volessero morire, che
34 S HlSTORlA f)I BOLOGNA [A. isoei
abbandonarc la citth et perdere la Hbertfe di ^lma.. Erano querte parole di Giovanni tutte
simulationi, perciochfe bene vedeva egli che bisognava ne uscisse, et per6 haveva Bgombrato
tutte le rObbe sue.
Ora, ordinate le squadre, et fatto di sfe moBtra alla piazza et per tutta la terra, la sera
medesima venne in Rologna uno amhasciatore del papa accompagnato da Alessandro ot da 5
Ermesse Bentivogli per intendere dal reggimento quale fosse la sua volontk ed ullima risolu-
tione; et entrando egli in palazzo fu pazzamente gridato: " Sega, sega, guerra, guerra,.
Per lo che alli 29, in giovedi, il reggimento si raccolse in palazzo, la mattina, dove stettero
a ragionamento stretto insieme infino al!'ora di desinare. II dopo deainare poi il reggi-
mento di nuovo si coiigreg6, dove anche fu Giovanni Bentivogli con il commissario et dopo 10
longo ragionamento che dur6 fino alle 2 hore di notte, si fecero li capitoli. Con li quali par-
titosi il detto ambasciatore, pa986 al pontefice per farli segnare; il quale, letti che gli hebbe,
subito gli fltracci6, et di subito rafferm6 li patli gik praticati con li Francesi, li quali si ob-
bligorono darle in termine di tre giorni la cittk: nel qual tempo Giovanni BentivogH anche
egli stabil) et ferm6 li suoi capitoli con li detti FranceBi. 15
A di 30 vennero ancora nuove in Bologna come Varignana si era arresa, salvo 1'havere
et le persone, benchfe prima si rendesse le fosse stato dato di molti assalti et si fosse difesa
valorosamente, senza poter haver soccorso da' Bolognesi.
Li Francesi che erano a Castel Franco frattanto cominciorono ad accostarsi a Bologna,
et a di 31 alcuni di loro si mostrarono di qua djil ponte di Reno quasi come sicuri, poichfe 20
le case tutte fuori della porta di San Felice erano dishabitate : et li Bentivogli mostrando di J
volersi opporre, fecero chiudere di terra la porta di San Felice et quella delle Lame. In
questo dl si cominci6 a fare un bastione fra la porta di San Felice et quella di SaragOzza
et in altri luoghi con non poco pregiudicio di molte persone sul Bolognese.
A di primo di novembre, in domenica, vennero sul Bolognese le genti che erailo a Bu- 25
drio, perchfe si era arreso il castello al marchese di Mantova, di commissione di Giovanni
Bentivogli, il qual castello sempre valorosamente si era difeso ; et cominciorono a fare correrie
insino al fiume Idice, per il che la cittk si mise in arme, et alle volte Annibale, Alessandro et
Ermesse uscivano dalla cittJi fuori della porta di Strk Maggiore, ma non mai passavano il ponte
Maggiore. 30
La notte seguente, a hore otto, venendo il lunedi, che fu il giorno solenne de' morti,
Giovanni Bentivogli si partl di Bologna con tutti li suoi figlioli legitimi et bastardi, cio^
Annibale d'anni 38 con 4 figlioli maschi, ciofe: Costanzo, Alfonso, Comelio e Ferrando, et
con 5 figliole femine, cio^: Ginevra, Beatrice, Camilla, Tsabella et Leonora; Antonio Galeazzo
protonotario con 2 figlioli naturali, Panfilo e Sforzino; Alesandro d'anni 28, giovine bello 35
quanto si trovasse in tutta Italia, et anche ornato di somma bontJi, con li figlioli Sforza,
A J07 Ginevra e Bianca parimente belHssime figlio'le; Ermesse d'anni 24 gio^nne pallido, malen-
conico, di coatumi spietati et crudi et iniqui senza alcun rispetto, crudele assai con una
figliola detta Costanza. Uscirono anche questi figlioli naturali di Giovanni, cio6 : Ascanio co-
mendatario di Santa Maria Maggiore, Antonio, Leone, Ottaviano, Carlo, Rinaldo et Sigi- 40
smondo. Et con esso lui andarono parimente molti suoi intrinseci amici famosi di ricchezze
et di prodezze, cio^: Alessandro de' Pii nipote di Giovanni, il conte Giiido Rangone da Mo-
dona, Angelo di Ghinolfo Bianchi, Lorenzo Pennacchio prete canonico, Costanzo de' Pii nipote
del signor Giovanni, Alessandro Pennacchio il fratello, Ercolesse Antonio da San Piero, Bo-
naparte Ghisilieri, Ippolito Bargellini canonico di San Piero, Camillo Manfredi canonico di 45
San Petronio, Ortensio Manfredi prete, Francesco di Annibale Manfredi, Pasotto Fantucci,
Petronio Balattino, Filippo cancelliere di Giovanni Bentivogli, Camillo il figliolo, Antonio
Paganelli, Valdesserra Paganelli il figliolo, Ercole dalla Nave, Antonio Castellano, NicoI6
dalla Fondazza, Giovanni Antonio da Forll bargello, Domenico Fabrucci, Petronio da Scanello,
Francesco dal Dottore, Giovanni Maria Chiariti, Geometro Macchiavelli, Andrea Albanese, 3(t
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 349
Lodovico dal Fieno, Marsilio Falzoni, Alessandro Ciarpelli, Ercole da San Piero, Giovanni
da Varignana, Nicola, Zuccata da Astolfo, Antonio Manzini detto il Brusca, Giochino maestro
di stalla, Giovanni Polo, Romeo Garzaria, Carlo de* Savi, Fabio Bocciii, Giovanni Piero, Do-
menico Ranuzzi, Nicolo da Baggiano, Antonio di Viero, Astorre Belotto fratelli de' Belotti,
5 Stefano Belotto, Grazia Razzale, Giovanni Guerra, Lodovico Ragazza, Antonio dalla Poma,
Gasparo Bordochio, Lodovico Ranuzzi, Carlo di Ghinolfo Bianchi, Jacomo di Simone, Nicolo
di Jacomo di Simone, Annibale Biasio figli del detto Giacomo, Chiriaco Castaldo, Astorre
Piasentini, Tomaso Malvasia, il Manzino da Bologna et Bastiano il fratello, Antonio detto
il prete Cignano, Giovanni Francesco Salani, Giovanni Matthia Salano, Vincenzo Maiati, To-
10 maso Casteilano, Salvadore Salani, Santo Barile, Paolo Cavarzoni, Marino contestabile del
palazzo, Jacomo dal Cherico, Jacomo Manzino dalla Padovana, Guido Bergamino, Ghinolfo
de' Bianchi, Lodovico Scardova, Leonardo Aldrovandi, Jacomo Maria Zambia, Camillo Mina-
rini, Annibale di Lenzo, Orabone dalle Agocchie, don Piero dalle Agocchie priore de' Santi
Cosma et Damiano et molti altri. Furono in tutto cavalli 500. Et Annibale et Ermesse si
15 partirono per la porta di Strh Maggiore et passarono a Ferrara; et Giovanni Bentivogli con
tutti e suoi uscirno per la porta di San Maraolo, et venne per accompagnarli monsignor
Alegro barone del re di Francia et Galeazzo Visconte et Antonio Maria Palavicino, et
havevano seco 800 cavalli; et cosi di compagnia passarono per lo campo francese.
Benigsimo sapeva Giovanni Bentivogli questa sua andata et aspettava il segno quando
J50 partir si doveva, siccome avvenne, perciochfe la sera avanti la sua partita di Bologna, a hore
tre di notte, li Francesi condussero le lorp artegliarie vicino il Ponte di Rheno e tirarono da
sette o otto colpi di bombarda; et questo fu il segno che Giovanni Bentivogli si doveva porre
a ordine perchfe detti Francesi erano in punto per venire a pigliarlo et ad accompagnarlo.
Giunto adunque Giovanni nel campo francese, don6 loro gran somma di danari, e d'indi par-
tendosi and6 a Parma. Et quella medesima mattina li vennero con 14 bocche di artegliaria
di qua dal ponte di Ravone, et benchfe la derelitta cittk di Bologna fosse cosi abbandonata
et senza capo, nondimeno si arm6 tutto il popolo, et le genti d'arme vennero quella notte alla
pisizza et la presero insieme col palazzo, gridando " Chiesa, Chiesa „ ; et tosto li Bolognesi
mandaroao le loro bombarde alla porta San Felice al contrasto de' Francesi dentro le mura
et ' bucarono le mura per meglio colpire gli nemici, et cosi cominciorono a rispondere alli p. m
Francesi.
Era in questo tempo in Bologna un giudicioso et eccellente bombardiero chiamato Con-
stantino da Cavrara, bolognese nominato per tutta Italia et partiale nemico de' Francesi: costui
adunque, mentre pioveva, cominci6 piu che di prima a salutare gli nemici, et eglino lui, nfe
35 cessarono per buona pezza, stando et quelli di dentro et quelli di fuore non senza gran paura.
La notte seguente, cessando da amendue le parti li bombardieri di tirare, li Francesi vennero
sotto le mura et piantorno la loro artegliaria di sopra la strada presso le fosse ; et gionta la
mezzanotte, cominciorono a sparare molte bocche di fuoco, pure piovendo, et li nostri gli
rispondevano benissimo; ma dubitando di qualche insidia et inganno, si fece dare alle cam-
40 pane della cittk. Laonde il popolo tutto armato venne alla piazza, et presero il palazzo pey
il papa. Haveva il governatore grandissima paura; ma intendendo poi che il pal^zzo era a
petitione del papa, prese animo et ardire, laonde prese seco in compagnia due delli 16, et
cosl stava per vedere il fine di tanti travagli.
Awenne che Carlo Grati et dui cardinaii, il cardinale Roano francese et il cardinale
45 legato di Bologna, entrorono in Bologna; et congregati Li signori 16, cominciorono a trattare
di accordo, ciofe di por deutro li Francesi a discretione. Per il che Saliistio Guidotto confal-
loniere dl giustitia, che haveva le chiavi delle porte della cittk, risoluto andava per aprire la
porta di San Felice et dare Centrata a' Francesi, et parimenti quella di Saragozza; se non
che, essaminato a un tratto il fatto dal popolo, vidde che era cosa malamente fatta, et che
^ non ri facilmente si doveva prestar fede a' Francesi. Andarono tutti d'accordo et tolsero per
350 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoej
forza le chiavi al detto confalontero, et furono per ucciderlo, ■« non v! n Interponevano
alcuni de' principali; et per questo da indi in poi le chiavi sempre delle porte rimasero
presso ii popolo. Et perch^ non fosse vietato al popolo il sonare la stremida ad ogni sua
volont^, prese il possesso dclla torre del campanazzo del podest^ et vi pose buone guardie,
et si ordinb a tutte le chiese che quando suonava il campanazzo alfarme, anche doveasero S
suonar loro, altrimente il popolo le havria poste asacco; et cosl osservossL
Era tutta la terra in arme et in sospetto, et molto travagliata in ogni parte, quando ecco
che a Bologna venne un bombardiero novello chiedendo soldo, con promessa di far gran
prove contro i Francesi, fingendo esser loro nemico; era per6 da loro mandato, affinchfe spez-
zasse le bombarde della cittk: gli fu prestata fede, et datogli soldo et consignatoli da Costan- lo
tino una grossa bombarda, perchfe potesse offendere et uccidere gli nemici, egli cominci6 a
tirare la detta bombarda con gran furore e strepito, sempre indamo mandando la palla con-
tro gli nemici; del che accortosi Constantino, Tiscusava, credendo che egli cosi al priroo non
pigliasse la pratica del luogo. Ma havendo il traditore tirate come prima indamo molte palle,
et havendo di soverchio caricata la bombarda a posta, dandogli il fuoco, et ella non potendo 13
far resistenza airimpeto del fuoco, si spezzb in molti pezzi. Costantino, conosciuta tosto la
frode usata, cominci6 a gridare che egli era un traditore, laonde dal f>opolo fu tagliato
a pezzi.
Perseverava pure la pioggia, et li Francesi non potendo haver vettovaglia per cagione
della pioggia, n^ fuori, nfe dalla citti, oltre modo adirati, battevano con bombarde la citta 20
per costringere il popolo ad introdurli dentro, overo mandarli del pane. Ma il popolo co-
stantemente stava nella sua opinione, curandosi poco deirira degli nemici. Nondimeno Petro-
nio Sega, vedendo la loro insolenza et il male che con le loro bombarde facevano alla citt^,
/. jw fece intendere alli capi del popolo che otturando Talveo del Rheno alla grata o've entra nella
cittJi, facilmente ressercito francese con le artegliarie restarebbe dairacque sommerso, per 25
esser gli nemici posti da Ravona, che h luogo basso a guisa di una conca.
Non sl tosto hebbe dato il consiglio Petronio, che accettato per buono dalli capi del po-
polo, tutti concorsero col pololo insieme al porre ad effetto Tawiso, et con legni, sassi et
altra materia tanto operarono, che la notte, senza che gli nemici accorgere se ne potessero,
turorono il vado airacqua; et ella di fuori uscendo dal letto suo, di maniera accrebbe, che 30
sommerse tutte le artegliarie, le bagaglie, trabacche el padjglioni, et ogni altra cosa era sotto
acqua. Conoscendo il popolo, che tutti li Francesi erano sommersi neiracqua, la mattina
seguente appresentandosi parte di quei della porta delle Lame, che erano circa 3000 persone
armate, per uscir fuore della cittk et assalir gli nemici, et cosl senza ordine et senza capo
uscendo furiosamente, andavano per incontrare li FrancesL II che intendendo gli nemici, tutti 35
armati salirno a cavallo, et con ordine fermatisi ad im luogo sicuro, aspettavano che il popolo
gli andasse ad incontrare. Ora quelli della porta di San Mamolo, intendendo come questi della
cittk erano usciti, sforzarono il capitano ad aprirli la porta, volendo anch^essi andar ad incon-
trare gli nemici. II capitano, che era huomo pratico et versato nella guerra, gli fece longa re-
sistenza, con dirli che non volessero porre in pericolo la cittk et loro stessi et che dovevano
ben considerare, che per la continua pioggia il fango era molto, et che era contrario airarmeg-
giare de' pedoni, perch^ passando contro li Francesi, che erano tutti a cavallo, era cosa fa-
cile che vi restariano tutti uccisi, feriti et prigioni. Ma tale era lo sdegno del popolo con-
tro gli nemici, che non volsero ascoltare le parole del savio capitano, ma uscimo, contro il
consiglio dato, da 4000 persone armate, imch'e8se senza capo et 8enz'ordine per cagione
del fango ; et awicinandosi al canale di Rheno, et conoscendo esser vero quanto che il ca-
pitano gli haveva detto, voltarono addietro et ritoraarono deutro, et il somigliante fecero i
primi. Ora li Francesi accortisi che li soldati bolognesi ritoraavano addietro, cominciarono
a seguitarli di maniera, che ognuno pose la sua salute nel fuggire; et nel vero poco manc6
che non fossero gionti dagli nemici, che se ci6 aweniva, pagavano il fio del loro foUe ar-
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 351
dire. Non pericol6 in questo fattp se non Nicol6 de' Fazi merzaro di anni 60 che, invilup-
patosi in certe siepi per salvarsi, fu dagli nemici sopragionto et ucciso.
Ritornati adunque nella cittk, ciascuno con diligenza et cura attendeva alla salute pro-
pria et al salvare la loro patria, nh si mancava di far provisione, dove il bisogno il ricercava,
5 et fecero arrestar tutte le strade della citt^.
In questo tempo rovin6 la met^ della torre della porta di San Felice per cagione delle
molte percosse datele dalla artegliaria nemica, et come volle Iddio non fece mal veruno.
Era, come e detto, l'artegliaria de' Francesi sommersa neiracque, n^ pifi potevano con
essa infestare la cittk, sendo loro dalla nostra travagliata; et vedendo di non poterla estraer
10 fuora, chiesero tregua alla cittk insino al seguente giorno, la quale gli fu concessa a' prieghi
di Carlo Ingrati et delli due cardinali sopradetti. Chi ben considera questo fatto, 6 forzato
a confessare che fosse miracolo di Dio, che con tante palle di bombarda, che nella citti
tirarono i nemici, non offendessero alcuno, eccetto Giovanni Battista dalla Calcina; ma dalle
bombarde della citta furono uccisi de' nemici da 400.
15 Fatta la tregua, come ^ detto, il vicerfe di Francia mand6 un nuntio al papa che era
in Imola, facendoli intendere le difBcoItk nelle quali egli si trovava insieme col suo esser-
cito, et che erali awenuto il tutto per esser venuto al servitio di sua Santitk, et che temeva
di peggio, s'egli non vi rimediava, havendo conosciuto I'animo invincibile et le forze del
po'polo di Bologna; et che quando gli pericolasse questo essercito, dovea pensare che il re f. 4*0
20 ne pigliarebbe grandissimo dispiacere et sdegno non poco; per lo che pregava sua Beatitudine
volesse bene awertire a tutto quello che awenir poteva, che non fossero miserabilmente
uccisi dal popolo bolognese, o che pericolassero per la gran fame che pativano.
II pontefice, havendo inteso il tutto, subito vi mand6 il marchese di Mantova, acciochfe
vedesse di tirare le cose a buona pace, et che il campo francese si partisse. II quale gionto
25 a Bologna con 200 cavalli alle due hore di notte, et fatto congregare li capi del popolo, gli
preg6 di esser contenti di mandare vettovaglia alli Francesi, che li prometteva che tosto si
partirebbono d'intorno alla cittk et suo contado. Si cominci6 per questo ad havere qualche
speranza che gli nemici si dovessero partire, nondimeno si facevano per tutto buone guardie.
Standosi la cittk involta in questi travagli, 11 capi del popolo, circa le 8 hore, fecero dare
30 alla campana della cittk, et dietro questa tutte quelle delle altre chiese, accioch6 il popolo
stesse in arme et svegliato, che non fosse fatto qualche tradimento d'introdurre in Bologna
Kgli nemici ; li quali altro non tentavano, n6 per altro operavano ogni loro ingegno, benchfe il
tutto fosse in danno. Percioch6 li Bolognesi di loro poco temevano, anzi tale era lo spavento
che teneva oppresso i cuori de' nemici, che quasi del continuo stavano armati a cavallo et a or-
35 dine, come se in ogni punto havessero havuto a combattere, perch6 temevano che i Bolognesi
con qualche loro furia et impeto non 11 havessero sopragionti. Gli^ vero che il popolo poco
o niente si fidava delli due cardinali, nfe meno del marchese di Mantova. Stette il campo
nemico senza pane, vino et carne due giorni, ne' quali si cib6 di rape, di radici d'herbe et
di alcune crescente di semola, e purchfe anche ne havessero havuto a suflicienza, per cavarsi
40 la fame. Giunta la mattina del quarto giorno di novembre, il legato fece celebrare la messa
dentro 11 palazzo, et Iicenti6 tutto 11 clero, che parimenti potesse celebrare et ufiiciare le
loro chiese solennemente; et finita la messa, il legato, insieme col cardinale Narbona et col mar-
chese di Mantova et il senato, fecer consiglio di volere mandare vettovaglia al campo fran-
cese. II che dal popolo inteso, cominciarono a gridare: " Popolo, popoIo„, et innalzando sopra
15 le loro haste alcuni grembiali, fecere dar segno airarme con la campana, et correndo in fretta
11 popolo tutto armato alla piazza, volevano far impeto.
Di che accortosi il legato et gli altri del consiglio, promisero al popolo di non mandarli
cosa al mondo che fosse. Allhora il popolo, per havere qualche capo per potersi sicura-
mente governare insino alla venuta del pontefice, concordi tutti insieme crearono 20 huomini,
50 dando loro ogni autoritk sopra la cittk, ciofe di mantenere la cittk per il popolo. Diedero loro
352 HISTORIA DI BOLOGNA [A, i50«i
le chiavt delle porte; era loro ufficto di owiare e contrattare con qualunque peraona, o fosee
cardinale, o marchese, o signore, o delli sedici, che volessero acconsentire che li Francesi
entrassero neila cittli; et quando fossero forzati, di far suonare il campanazzo all'armif acciochi
11 popolo sl potesse armare el porre a ordine. Li 20 eletti adunque furono questi: Porta
Stiera: Vincentio dairOccha o sia de' Salvioli dottore, Andrea dal Giglio, Gironimo Deaideri,
Jacorao di Ronano dairOglio, Matteo Marescalchi. Porta San Piero: Melchiore Zanetti pro-
curatore, Nicol6 Dulcini, Ercole Maranino, Franceeco dl Bartolomeo di Boccadiferro, Jacomo
Buoncompagni. Porta Procula: Antonio Maria Lignani, Alberto Carbonesi, Francesco de'
Conti notaro, Giorgio Guastavillanni, Lorenzo Ottofredi. Porta Ravignana: Jacomo liudriolo
procuratore, Tomaso di Bartolomeo de' Cospi, Nicol6 Lupari, Antonio Ghiselli, Jacomo dal U
t. 4"< Gesso. Sopranu'merari : il conle Alessandro Pepoli, Nicol6 Poltroni, Cambio Gombrudi, Nicol6
Raigosa detto dall'01io, Cesare dalla Fava. Tutti questi eletti per capi dal popolo furono con-
dotti al palagio, et imposero al senato de' sedeci, che consigoassero loro tutte le cose attinenti
al senato, et che gli dessero il luogo et andassero essi a fare li fatti suoL Furono ricevuti
dalli 16, et dimorando piii che non pareva conveniente al popolo di dimostrarsi come erano II
entrati nel senato, adirato il popolo sall al luogo ove erano li nuovi capi eletti da loro con
il senato vecchio, et poco vi manc6 che il senato vecchio non fosse dalle iinestre gittato
in piazza, parendo che esso sprezzasse 11 novellamente eletti da loro; et nel vero il fatto si
eseguiva, ma interponendovisi il nuovo magistrato, et iscusando il vecchio, placorono con dolci
et amicabili parole il popolo; et cosl rest6 il senato nuovo nel palazzo et il vecchio and6
alle case sue.
Fatto ci6, il popolo cominci6 a gridare: "Chiesa, chiesa, popolo, popolo„, e fu allhora con-
signata la porta del palazzo a Filippo Rustigani, a Giovanni Galeazzo Galluzzi et ad Er-
cole Bugatto con 100 compagni della Mascarella, tutti huomini coraggiosi et bene a ordine.
Vedendo gli due cardinali et il marchese di Mantova lo sdegno del popolo contro li Fran-
' cesi et la ostinazione che non voleva concederli vettovaglia, per ischivare ogni pericolo, uaci-
rono tutti tre della cittk con alquanti cittadini, et passarono al campo de' Francesi; et fatta
scielta di quei primi capi del campo, gli condussero seco alla cittk, dove refocilati et con
amore trattati, sopragiongendo la sera, gli accompagnarono fuori, temendo che il popolo non
gli facesse qualche dispiacere. La mattina seguente poi, il cardinale legato et il cardinale
Roano, col marchese et il senato eletto dal popolo, radunati insieme, si hebbe longo ragiona-
mento sopra li detti Francesi; et ciascuno con maturo consiglio discorrendo, disse il suo pa-
rere; ma fra gli altri il marchese, il quale giudic6 che sarebbe stata cosa buona alla cittll,
per molti rispetti, che si dovesse trattare con li Francesi, che se ne ritomassero in Lombar-
dia; et che quando se gli concedesse vettovaglia, et di cavare fuore del fango le loro ar- 3§'
tegliarie, et che a lui dava Tanimo di farli partire et farli pigliare il viaggio verso Milano.
Piacque assai il consiglio del marchese, et dalla maggiore et piii matura parte fu conchiuso
che il marchese trattasse questa partita degli nemici con essi loro, et che loro si daria vet-
tovaglia, passato che havessero il Ponte di Rheno, et non altrimenti.
Pass6 adunque il marchese airesercito francese, et tirato da parte tutti li capi princi- 40
pali, et esposto loro il tutto, fu volontieri ascoltato, et il ringratiarono molto di sl amorevole
officio che faceva, parendo parimente ad essi che fosse cosa buona et utile a tutti loro di
doversi partire, poichfe temevano quivi morirsi di fame e di disagio o di essere miserabil-
mente uccisi. Concliiuso il tutto et ritomato il marchese nella cittk, il senato fece porre
a ordine la vettovaglia necessaria per quella sera, et frattanto li Francesi cominciarono ad 45
estrahere Tartegliaria fuore deiracqua et del fango con quella maggior sollecitudine che po-
tessero usare, perchfe desideravano andare in luogo ove potessero havere da vivere e da ri-
posarsi alquanto. Estratta rartegliaria con grandissima fatica e travaglio, Tesercito pa8s6 il
Ponte di Rheno, et quivi fermatosi, hebbe la promessa vettovaglia da' Bolognesi, et la notte
dubitando non esser sopragionti dalle genti della citt^ fabricorono per loro sicurezza un ba- 50
[A. 1306] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 353
stione. II che intendendo il popolo, et dubitando di qualche inganno, cominci6 a dolersi del
marchese, che havesse persuaso il senato a darli vettovaglia, perchfe isfamati che fossero,
erano per ritornare a dietro contro la cittk; et che il segno il dimostrava chiaro, poich^ di
gik si sono di Ik dal ' ponte f ortificati, et che questa non era la via (siccome egli haveva pro- />. *o»
messo) di farli ritomare in Lombardia, et che se altrimenti la cosa andava, si dimostrava
alla cittk nemico et traditore. Udendo il marchese il lamento del popolo, gli fece intendere
che stessero di buon animo et che il giomo seguente, secondo la sua promessa, si partireb-
bono, et che quando ci6 non fosse, dava se stesso nelle mani del popolo con libera facoltk
che essi della sua persona f acessero quello che piii gli piacesse ; et che se bene si erano f or-
0 tificati, non era perchfe essi havessero disegno sinistro alcuno, ma che ci6 era per il timore
che del popolo di Bologna havevano, et anco perche sendo essi et li loro cavalli mezzi morti,
et malamente dalla fame trattati, si erano cosl assicurati per recrearsi fra tanti stenti, et che
gli dava la sua fede, che non per altra cagione havevano fabbricato tal bastione, et che per
amoT 8U0 pregava che gli dessero la promessa vettovaglia per quel giorno. Placato alquanto
il popolo per le parole del marchese, n content6 se gli mandasse nuova vettovaglia.
Giunto adunque il seguente giomo, li Francesi posti in ordinanza andarono ad Anzola,
et Taltro giorno a Castel Franco, dove fecero preda et danni grandi in vendetta del male
ricevuto da' Bolognesi, poi il terzo di uscirono del territorio bolognese.
Ora intendendo 11 pontefice la elettione nuova del senato fatta dal popolo di Bologna, et
piacendoli che si fosse dimostrato ardito et forte contro li Francesi, et che la cittk havesse
gridato: " Chiesa, Chiesa „, fece intendere al nuovo senato, che li sarebbe cosa grata, che al-
cuno di loro passassero a lui, perch^ desiderava di ragionar con essi loro di alcune cose
importanti, et anche trattare di quanto si doveva fare per la sua venuta a Bologna. Per il
che il popolo n'elesse quattro di loro del senato che andassero al pontefice et gli facessero
fede della loro buona volontk et del desiderio universale di tutta la chth, che Taspettava
come padre et pastore, et furono questi: Melchiorre de' Zanetti, Jacomo Budrioli procuratori,
Antonio Maria da Lignano et Andrea dal Giglio, H quali queiristesso giomo che li Fran-
cesi si partirono dal ponte di Rheno, che fu alli 6 del mese, essi passarono da Imola al pon-
tefice. Et baciatoli il piede, furono da esso con benigna faccia accolti et accarezzati ; et havuto
I longo ragionamento sopra li Bentivogli et la cittk et governo di quella, et ordinato tutto
quello che li pareva opportuno, con amorevolissime proferte gli rimand6 a Bologna, che fu
alli 9. Li quali giunti, riferimo il tutto al senato et al popolo, narrandogli come il ponte-
fice era molto inclinato al fare ogni beneficio alla cittk et ad haverla particolarmente cara.
Poi manifestarono come che il dl di san Martino sua Santitk haveva determinata la sua entrata
in Bologna insieme col collegio de' cardinali.
II tutto fu oltre modo grato al popolo, et molto si rallegr6 d'intendere la buona vo-
lontk del papa, et per6 depose Tarme sicuro dalle insidie de' nemici, et si apersero le bot-
teghe, che per molti giorni erano state chiuse, essendo stato il popolo tutto in arme per paura
de' nemici; et pian piano ciascuno cominci6 a porre a ordine le vie per le quali il pontefice
doveva passare con li cardinali, et parimente si apparecchiarono gli alloggiamenti per rice- •
vere li personaggi della corte.
Tutto ci6 si f aceva con applauso et letitia di cuore ; ma le donne de' Bentivogli, inten-
dendo Tapparecchio si faceva per ricevere con pompa et festa il pontefice, tutte affannate et
colme di cordoglio piangevano la loro infelice sorte, et veggiendo a terra la lor speranza,
che li lor mariti fossero per piii ritornare nella patria, madonna Lucretia moglie di An-
nibale insieme con Ginevra, Bianca, Leonora, Isabella et Camilla sue figliole, parimente Ip-
polita, raoglie di Alessandro, et Jacoma di Ermesse si' deliberarono di partirsi dalla cittL /. ^oj
Et cosl tutte insieme, colme di lagrime et di angoscia, passarono a Mantova accompagnate da
Gfiovanni Battista Castello, Vincenzo dalla Fava, Priamo Macchiavelli et dalli cavalli del
marchese. Solamente vuole rimanere Ginevra per parlare al pontetice, perci6 che sperava
T. xxxm. p. 1-23.
354 HISTORIA Dl BOLOGNA (A. isoej
di ntrovare pietk e misericordia per li Buoi; ma avvisata che il ponteiice a modo niuno la
voleva ascoltare, anzi per commissione del papa fattole commandamcnto che si dovesse par-
tire fuore della citt^ et suo contado, prima ch'egli entrasae in Bologna; clla malcontenta c
disperata, la notte avanti che il pontefice entrasse in Bologna, si parti insieme con Virginio,
Giovanni Battista et Cesare tiglioli naturali di Aacanio, quali erano restati presso la detta 3
Ginevra, et andb in Lombardia, portando seco infinite ricchezze, accompagnata da Alberto
Albergati, per commissione del senato, et li cavalli del marchese di Mantova.
Tale fu la uscita infelice delli signori Bentivogli, tale la cattiva fortuna di Giovanni,
il quale con tanta feliciti haveva tenuto gloriosa signoria, quanto huomo privato che fosse in
tutta Europa. Kt nel vero in tal maniera fu Giovanni felice signore huomo che per anni 45 10
che tenne il primato, cominciando dalla morte di Santi Bentivogli, non mai and6 croce a
casa sua, o il cataletto per portare fuore alcun morto, nemmeno fu sepellito alcuno nella sepol-
tura da lui fatta nella nobilissima capella di San Giovanni, fabbricata nella chiesa di san Jacomo.
Dai libri precedenti insino a qui conoscere si pu6 la felicitk di tanto huomo, poich^ egli
divenne in tanta grandezza e stima, che piii tosto signor di Bologna pareva, che cittadino 15
privato, perchfe il tutto si faceva a sua dispositione ; et avengachfe il pontefice tenesse in
Bologna un vicelegato, era nondimeno tenuto per semplice cherico et solamente easercitava
l'autorit^ spirituale et non la temporale. Perciochfe Giovanni era riverito e temutO come
signore della cittk, et non solamente lui, ma anche li suoi tiglioli, sendo che ciascheduno di
essi teneva corte da signore, et quanto comandavano, tanto si esseguiva. Haveva egli radunata 20
tanta ricchezza, che dapoi la sua partita furono istimate le sue possessioni, case et palazzi
e botteghe, che egli possedeva, meglio di seicentocinquantamila lire di bolognini, aiccome
chiararaente appare a parte per parte neirinventario fatto allhora che si era partito di Bo-
logna. Cavava egli ogni anno ordinariamente delle sue entrate ventimila ducati, et di straor-
dinario, fra li presenti et beni della communit^ di alcuni cittadini et da' giudei, meglio di 25
diecimila lire. Egli, partendosi, port6 fuori tant'oro et argento, lettistemi di seta, d'oro et d'ar-
gento, con altre robbe, che salivano al valore di seimila lire di bolognini, oltre li danari che
egli haveva, et che furono condotti sopra 80 carra et balle 140 da muli; la qual robba tutta
fu condotta a Cortesella, et quivi imbarcata et portata a Ferrara. Era Giovanni apparentado
quasi con tutti li signori d'Italia, cio^: con li Sforzeschi di Pesaro, per cagione della propria 30
consorte Ginevra, con li duchi di Ferrara, per Lucretia moglie di Annibale, con li Sforzeschi y
di^Milano, per Ippolita moglie di Alessandro, con gli Ursini romani, per Ginevra moglie di Er-
messe, con 11 signori Rangoni di Modena, per Bianca moglie del conte Nicol6 Rangone, con
li Pii da Carpi, per Leonora moglie del signor Gilberto, con li Manfredi e Torelli, per esser
maritata Francesca prima al signor Galeotto e poscia al conte Guido Torelli, con li Malatesti 3b
di Rimini, per Violante data al signor Pandolfo, con li Gonzaghi di Mantova, per Laura data
al signor Giovanni. Nella citta poi haveva parentado con molti de* primi cittadini, mediante le
sue tigliole naturali, cio6: con li Bargellini, havendo dato aLattantio Isabella, con Salustio Gui-
dotti, per Griselda, con li Felicini, per Isotta a Giovanni figliolo di Bartolomeo, con li Man-'
p. 404 gioli, per Lucia data ad Alessandro Attendoli adottato da Filippo Mangioli nella detta famiglia. 40
Doppo la partita di Giovanni Bentivogli, moglie et figliuoli, furono pubblicamente attac-
cati in vari luoghi della citt^ questi 4 versi, ciofe:
I
Bentivole, heus iandetn mala sors, sed una, seguuta est,
JVbn bene iam misero, scd male quisque cu-pit.
Bentivola ecce frius fortuna, Malivola nunc est, 45
Multivolumque cito, Mortivolum faciet.
Ma torniamo al popolo bolognese, che si affaticava di apparecchiare le vie per le quali
doveva passare papa Giulio. Vero 6 che poco poteva fare, ^ per la brevitk del tempo,
i
fA. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 355
anche per la mala stagione, perciocchfe continuamente pioveva et innondavano i fiumi con
molto danno del territorio bolognese. Ora il papa, che molto contento si ritrovava per la
ricuperatione di Bologna, desideroso di farvi Tentrata insieme col collegio de' cardinali, che
seco haveva, si parti da Imola et alli 10 di novembre giunse in Bologna, a hore 23, con animo
5 di riposar la notte al monastero de' Crociati vicino alla cittk mezzo miglio, siccome sogliono
ancor fare gl'altri pontefici nella loro entrata nella cittk. Ma lo fece cangiar pensiero la con-
tinua pioggia et la fangosa strada; et per non patire tanti disagi et fargli patire ancora alli
cittadini, che erano per passar quivi a fargli riverenza, entr6 nella cittk alla chiesa della
Magione ; et quivi riposb quella notte, facendo la cittk per ogni lato feste et allegrezze. La
10 mattina seguente si attese a porre ad ordine tutte le cose per honorare il pontefice et per
i mostrarseli grato ; et dopo desinare andarono ad incontrarlo cento giovani di anni 1 8 insino a
125, tutri dei nobili della cktk, vestiti ad un istesso taglio di seta gialla e morella, con le
calze del medesimo colore, divisa particolare del pontefice: portavano in capo le berrette
j di velluto con penne bianche. Questi tutti dovevano portare il papa sopra rhonoratissimo
,5 seggio.
I Seguitarono poi tutti gli ordini de* religiosi, e vi andorono ancora i monaci Certosini
col clero apparato delle sacre vesti et con reliquie de' santi, accompagnati da molti torchi
't accesi; poi il collegio de' dottori vestiti a lungo con li bavari di varro al collo; appresso
i' questi seguitava il senato nuovo creato dal popolo; et poi li signori antiani, li confalonieri
! 0 del popolo, le compagnie deirarti, li cavalieri et tutti li nobili della cittk con bellissimo or-
jl dine. Giunto il senato al pontefice, con la debita riverenza gli presento le chiavi della
\'. citta, il quale, con lieta fronte accettate, si parti dalla Magione con Tordine che segue.
\' Primieramente andavano mille fanti del capitano Ramazzotto bene ad ordine armati, a cin-
que per fila; dietro seguitavano li massari delle arti con le loro compagnie, poi li frati et preti,
15 cantando sjilmi et hinni, et dietro la nobiltJi con la famiglia del papa et de' cardinali. Seguiva
di poi la guardia de' stradiotti del papa col marchese di Mantova capitano della militia con
due bellissime bande de soldati armati a cavallo. Venivano dopo questi li confalonieri del
: popolo armati di armatura bianca a cavallo con gli stendardi in mano, havendo dinanzi li
\ servitori a cavallo, con gli elmetti in capo et le manarette in mano; alli quali veniva dietro
P il maestro di stalla del papa a cavallo, et faceva egli condurre a mano tre chinee bianche
' con due cavalli del medesimo colore, tutti fomiti di broccato d'oro riccio et di cremisino
ornate di oro et di argento. Veniva poi un prete, che portava la croce, et un altro pure
a cavallo con una lanterna fornita di finissimo argento posta sopra un'asta avanti il Santis-
I simo Sacramento, portato in una cassa coperta di broccato d'oro, sopra una chinea bianca,
jj intorno la quale vi erano dodici ' cherici con le loro cotte vestiti, con torchi in mano accesi, /. w
con un baldacchino sopra di panno d'oro. Seguitavano poi li cittadini fuorusciti di Bologna,
che erano stati banditi per la fatione de' Bentivogli, cio^: Canetoli, Caccianemici, Malvezzi,
Marescotti, cominciando dairanno 1445 insino a questo tempo, li quali furono di gran nu-
mero. Vennero di poi li signori antiani con il confalloniero di giustitia, et poi il senato
nuovo delli 20 senatori, havendo due servitori avanti vestiti di seta con due bacini d'argento,
|! dove erano le chiavi della cittk presentate al papa; seguivano poi gli ambasciatori et li
I signori di vari luoghi. Poi il pontefice era portato sopra una sedia di velluto cremese, es-
\ Bendovi intorno li cento giovani sopradetti, con li dottori a piedi. Era il pontefice vestito
ti col piviale di broccato riccio, con la mitra episcopale, overo triregno, di gran valore, dando
la beneditione al popolo; et avanti a lui andava Giovanni Gozzadini datario del papa, con
un altro, spargendo nel popolo danari d'argento et d'oro, la qual moneta da una parte haveva
I queste lettere: bononia per julium a tyranno liberata, et dairaltra: julius ii pont.
j MAX.; si gettarono in tutto tre mila ducati fra oro et moneta.
Dietro il pontefice vi erano arcivescovi e vescovi, e poi il duca d'Urbino, 11 marchece
.4 di Mantova, il prefetto di Koma, signor di Sinigaglia, 11 signor Giovanni Battista Savelli,
t
356 HI^TQWA Pl BOLQGNA 14- »«06i
Giovanni Faolo Baglioni, il sigtipr NicoI6 dalla Rovere, Giovanni da Saasatello, il sigoor
CosUmtino da Durazzo, Antonio da Durazzo suo nipote, il signor M. Antonio Colonna,
il signor Giovanni di Mantova, Fracaaso da San Severiiio, Rizzardo, Alidoaio, Gentile, Ro-
berto Sassatelli, con molti altri signori et capitani et famosi huomini, fra li quali era Ramaz-
zotto da Scaricalasino capitano di 1000 fanti. Seguitavano ancora molti de' fuorusciti cacciati
dalli Bentivogli, ciofe: Marco Antonio di Delfino degl' Atticonti, Delfino di Jacomo Alticonti,
Albertp dalle Correggie, Nicol6, Giovannl Battista Mezzovillani, Lutio, Giulio, Persio prete,
Ascanio, Pirro, Ercole Malvez^i della caaa di Virgilio Malvezzi, Bartolomeo, Filippo, Mario,
Leonello, Lodovico, Giovanni figli et nepoti di Giovanni di Musotto Malvezzi, Loreozo, Cesare
di Battista Malvezzi, Mattheo, Galeazzo prete, Aurelio figli di Floriano Malvezzi cavaliero, 1
Giovanni di Aldrovandino Malvezzi, Achille, Bessarione figli di Marco Antonio Malvezzi,
Leonello con tre fratelli, Camillo di Alessandro Malvezzi, Ercolesse, Galeazzo di Galeazzo
Marescotti, Giovanni, Luigi, Emilio, Bernardino figli di Ercolesse Marescotti, Giovanni Bat-
tista prete, Annibale, Agostino, Sforza, Leone figlioli di Ercolesse Marescotti, Galeazzo, Gio-
vanni Maria figlioli di Scipione Marescotti, Ciro, Pier Francesco figlioli di Teseo Marescotti, 1
Achille figliolo di Giasone Marescotti, Antonio de' Christiani, Odofredo Odofredi, Jacomo di
Tomaso Ghisilieri, Batagliuccio Batagliucci, Baldassare di Africano Canetoli. Costui non stette
10 giorni rimesso 'in Bologna, clie egli cominci6 a chiedere la robba del padre, che tenevano
li Marescotti, i Volta et altri, onde fu fatto intendere al papa che erano bene confiscati,
per essere stati li suoi ribelli alla santa madre Chiesa; et il papa determin6 che nulla gli 2^
fo80e dato. Dopo questi seguitarono di venire 200 huomini d'arme molto bene ad ordine.
Ginnto il papa in piazza nuova, se gli fecero incontro tutti gli ebrei della citti ben vestiti,
et con rami d'uliva iq manp, cantando salmi in lingua ebrea; et il papa hebbe granpiacere
d'udirli cosl cantare. Venuto poi alla chiesa di san Pietro, et quivi, secondo il solito, fatta
Oratione a Dio, fu portato al palagio della piazza con pioggia e fango; dove si spararono -b
mplte bocche di artegliaria, con suoni di trombe et di campane. La sera furono fatti innu-
merabiU fuochi per tutta la cittk, con suoni di campane et con tiri e rimbombi grandis-
simi di bombarde.
f.^ei II' numero de' cardinali fu questo, e tali i loro alloggiamenti : Cristoforo Anglico ora-
tore del re di Anglia, cardinale di Santa Prassede, alloggi6 in casa di Astorre de' Rossi; 30
R,afaele Riario, cardinale del titolo di San Giorgio, alloggi6 in casa de' Casali in stxk Ca-
stiglione ; Fazjo Santorio da Viterbo, cardinale di Santa Sabina, in casa di Ovidio Bargellini
in strh Santo Stefano; Giuliano il giovine Cesarino, cardinale di Sant'Angelo, in casa di Ales-
sandro Bargellini in Borgho nuovo; Giovanni Colonna, cardinale di Santa Maria in Aquino,
nel monasterio de' Servi; Giovanni de' Medici, cardinale di Santa Maria in Dominica, nella 35
badia di Santo Stefano, che era suo beneficio; Guglielmo Brissorieta cardinale Saulo francese,
del titplp di Santa Pudenziana, in casa di Alessio degrOrsi in stra San Vitale ; Gabriello Ga-
brielli, cardinale vescovo di Urbino, in casa di Petronio Ballatino di rincontro la chiesa di
San Jacomo; Galeotto Franciotto dalla Rovere, cardinale di San Piero in Vincola, in casa de"
Bentivogli in stra San Donato ; Achille de' Grassi bolognese, vescovo della Cittk di Castello, 40
4el titolo di San Sisto, in San Pietro vescovato della cittk; Friderigo San Severino milanese
in casa di Leonora Pii figUola di Giovanni Bentivogli da San Pietro; Bendinello Gaulio ge-
novese, cardinale del titolo di Sant'Adriano, in casa di Giovanni Francesco Aldrovandi in
Galliera; Marco Vogerio da Savona, cardinale di Sinigaglia, in Santa Maria Maggiore in Gal-
liera, questi andava vestito di nero da frate ; Matteo Langio germano, cardinale, in casa dei 45
Roffeni in str^ S^m Felice; Nicola de' Flischi, cardinale di Forli del titolo di Santa Prisca,
nel collegio de' Flischi nel Pratello; Domenico patriarca di Aquileia Grimani venetiano, car-
dinale del titolo di San Marco, in San Francescp ; Francesco Soderini, il cardinale Volterra j
del titolo di Santa Susanna, in San Salvatore ; Pietro Isuale, il cardinale et arcivescovo Regino, !
in casa di Jacomo dairArnu da San Salvatore; Marco yenetiano cardinale Comaro, in San SC
d.
[A. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 357
Proculo ; Francesco Alidosi, cardinale di Pavia del titolo di Santa Cecilia, da Castel del Rio,
in casa di Agostino Marsili in San Mamolo, presso la piazza maggiore ; Francesco Guglielmo
di Chiaramonte francese, cardinale et arcivescovo di Narbona, in San Domenico; Carlo Co-
netti, cardinale et conte di Finale, in casa di Salustio Guidotti da San Domenico; Sigismondo
5 Gonzaga, cardinale di Mantova, in casa de' Pepoli in strk Castiglioni ; Giovanni Stef ano Fer-
rerio da Vercelli, cardinale di San Vitale, nel palazzo de' notari in piazza ; Francesco Argen-
tino, cardiriale venetiano del titolo di San Clemente, in casa di Ercolesse Marescotti, poi si
parti et and6 a stare in casa degli Mattugliani da San Domenico; il cardinale di Aragona
in casa di Giovanni Felicini. II duca d'Urbino alloggi6 in casa di Giulio Malvezzi; il signor
Francesco Gonzaga marchese di Mantova nel palazzo di Giovanni Bentivogli; il signor Gio-
vanni di Mantova in casa di Piero Aldrovandi in Saragozza nella via detta Altaseda; il signor
Marco Antonio Colonna in casa di Francesco Codeb6 nel Borgo delle casse; il signor Pre-
fetto nipote del pontefice in casa di Giovanni Galeazzo Poeti in strk Castiglioni; il signor
Nicol6 dalla Rovere, fratello del cardinale di San Piero in Vincola, in casa di Bemardino
Desideri da San Salvatore; rarcivescovo Sipontino Antonio di Monte auditore della camara
in casa di Virgilio Poeti; Giovanni Gozzadini datatio in casa di NicoI6 Sanuti: la casa o
sia palazzo di Nicol6 Sanuti era stato usurpato da Giovanni BentivogH, e papa Giulio lo
don6 a Giovanni Gozzadini suo datario, quale palazzo pas86 poi nella famiglia Campeggi.
Papa Giulio dimesse il correttore de' notari Bartolomeo de' Verardi, ed elesse Zaccaria de'
0 Righetti. L'arcive8covo ambasciatore del re catolico in casa di Cristoforo dal Poggio, Tam-
basciatore de' Venetiani in casa di Lorenzo Odofredi, Tambasciatore de' Fiorentini in casa
di Annibale Gozzadini, rambasciatore di Genova in casa di Vincenzo Fantini, il 'signor A w
Giovanni Battista Savelli in casa de' Scappi da .San Pietro, il signor Giovanni Baglioni in
casa de' Mangioli, il signor Giovanni Sassatello in casa de' Grati dai Servi, il signor Costan-
S tino da Durazzo et il nipote in casa degrErcolani, il signor Fracasso da San Severino in
casa de' Sassoni, et il resto degraltri signori in casa di vari cittadini.
Diede le porte della cittk ai cittadini inf rascritti : la porta di San Felice ad Alessandro
dalla Volta; strk Santo Stefano a Filippo de' Vitali; Saragozza a Giovanni de' Marsili; San Vi-
tale a Giovanni Antonio Gozzadini; Mascarella a Giovanni Begliossi; San Mamolo a Seba-
stiano dalle Agocchie ; Maggiore a Carlo Grati; Lame a Bartolomeo Zambeccari ; Castiglioni
a Filippo dalla Croce; San Donato a Giacomo....; Galliera la tenne rarciprete per f arvi 11
castello.
A dl 12 il papa fece pubblicamente bandire che tutti posassero rarmi, eccetto li depu-
tati, sotto pena di tre tratti di corda, et chi havesse artiglieria pertinente alla cittk la dovesse
S presentare, et chi contrafacesse incorreria nella scommunica et in altre pene arbitrarie. Poi
per consolare il popolo sospese tutte le gravezze, gabelle et datii per anni 5.
II papa entr6 in Bologna 11 d\ di san Martino, et per memoria il senato di Bologna co-
minci6 ogni anno in giomo simile a correre un paIio'di broccato. Et il papa don6 alla com-
munitk di Bologna, per sussidio de' poveri, la badia di San Felice, che d^ d'entrata ogn!
anno due mila lire. Inoltre pose la metk a tutte le cose da mangiare, col bando di ducati 10
d'oro a chi contrafaceva a tale sua ordinatione, cio^ pose la carne di trentino a soldo uno et de-
nari 4 la libbra, il vitello soldi uno, il manzo grasso denari 10, il bue e la vacca denari 8, il ca-
strone soldi uno, il porco soldi uno, la salciccia soldi uno et denari 2, il pesce grosso soldi 2, li
civari soldi 1 e denari 6, 11 pesce minuto soldi 1, il formaggio in forma nostrato soldi 1 denari 8,
1 il formaggio in forma piacentino soldi 2 denari 6, li salami, cio^ salcicciotti, soldi 3, il paro de*
capponi soldi 15, il paro de' fasani soldi 30, il paro delle pernicie soldi 10, il paro delle quagUe
soldi 2 e denari 4, il legnaro della legna di querza lire 16, la soma delle legna soldi 6, 11 quar-
^olo de' maroni soldi 1 e danari 6, la corba del vino soldi 40, del vino dolce soldi 60, il cento-
naro del fieno soldi 6, la libbra della cera lavorata soldi 7, la libbra de confetti soldi 7 e
denari 8, del zuccaro fino soldi 15, la corba della spelta soldi 14, deirorzo soldi 18, della
358 HISTORIA DI BOLOGNA [A. I8O6
fava soldi 18, della setnola soldi 6; et cosi pose alla meta le altre coae, n del vestire, che
delle manif atture : et queato perch^ quando giunse in Bologna si erano poate le cose t\ in
alto per la moltitudine della gente che vi era, perch^ costava la robba aasai.
Intendcndo Carlo di Chiaramonte vicer^ di Milano che il papa, con tanta pace, amore
e trionfo, fosse entrato in Bologna, n deliburd venire a baciargli il piede et rallegrarsi seco
della ottenuta vittoria et del suo glorioso acquisto. £t perci6 con poca compagnia pass6 a
Bologna, dove gionto, fu da tutto il collegio de' cardinali et dalla corte del papa, insieme
col duca di Urbino, il marchese di Mantova et altri signori et cittadini bolognesi, incon-
trato et accompagnato.
Fu la entrata sua per la porta di San Mamolo, perchfe Taltre erano chiuse ; si suspic6 che l^
questa sua venuta in Bologna al pontefice fosse anche per haver danari dal papa per le fatte
promesse, oltre alli 1 8 000 ducati, che egli hebbe perchfe si partissero et ritornassero li Fran-
cesi in Lombardia, che oltre questo, che fe detto, ricercava anche 12 000 ducati.
Alli 14, che fu la domenica, il papa fece celebrare in San Petronio una solenne messa
al cardinale di Pavia, presenti 25 cardinali, il vicerfe di Milano con tutti graltri signori et ba- l|
roni et tutto il popolo; la quale finita, data la beneditione et la indulgenza plenaria, fece tre
f. /•» caValieri aurati, fra li quali vi fu un capitano de' stradiotti del duca di Mantova.
II di seguente il vicer^ si ritom6 a Milano et il marchese pa8s6 a Mantova, et il papa fece
distenere Angelo figliolo di Ghinolfo de' Bianchi, poi pubblic6 un bando che niuno presumesse
di scrivere nh di fare scrivere alli Bentivogli sotto pena capitale, et che non si potesse fare
congregatione alcuna che passasae quattro persone, eccetto negli uffici et magistrati della cittk
deputati. Poi per ridurre il magistrato a qualche forma laudevole, acciochfe la citt^ fosse bene
et giustamente govemata, cre6 un nuovo senato di quaranta huomini nobili in vece del senato
delli 16 reformatori; et perch6 pacificamente il tutto si conservasse et quietamente si vivesse,
pose in questo numero parte del senato vecchio et parte del nuovo gik dal popolo eletto, et
alli 17, il martedl, pronunci6 il nome di tutti gl' eletti al nuovo senato, et furono questi, cio6:
Nomi di quei del senato vechio: Giovanni Marsili, Jeronimo da San Pietro, Carlo degrin-
grati cavalieri, il conte Ercole Bentivogli, Alessio degrOrsi, Francesco Bianchetti, (altri vo-
gliono Francesco Grriffoni), Rinaldo Ariosti, Alessandro Volta, Giovanni Francesco Aldrovandi,
Francesco Fantuzzi, Angelo Ranuzzi, Alberto di Castello, Eliseo Catanio, Annibale Sassuni, 30
Jacomo Maria dal Lino, Salustio Guidotti, Innocentio dalla Ringhiera. II pontefice del se-
nato vecchio ne escluse gl' infrascritti quattro: Giovanni Bentivogli gik signor di Bologna,
Ghinolfo de' Bianchi, Bartolomeo Montecalvi et Alessandro Bargellini. Poi alli sopranomi-
nati eletti aggionse questi, cio6: Lodovico Bolognini, Giovanni Campeggi cavallieri et dottori,
Giovanni Antonio Gozzadini, Ercole Felicini cavalliero, Virgilio Ghisilieri cavalliero, Agame- 35
none Grassi cavalliero, il conte Alessandro Pepoli, Giulio Malvezzi, Pietro Isolani, Lodovico
Foscarari, Alberto Carbonesi, Ercole Marescotti, Bartolomeo Zambeccari, Alberto Albergati,
Antonio Maria Lignani, Jeronimo Lodovisi, Jacomo dairArmi, Melchior MangioU, Virgilio
Poeti, Tomaso Cospi di strk Castiglioni, Annibale de' Bianchi, Ovidio BargelUni, Comelio
Lambertini. Questi vuole il pontefice che fossero nominati li quaranta consigUeri et rifor- 4'
matori dello stato di Bologna, et che, mancandone alcuno, in luogo di esso ne fosse eletto
un altro dalli compagni, et poi confirmato dal pontefice a suo beneplacito, Di questo nuovo
senato ne pigU6 contento grande la nobiltrl e tutto il popolo, poich6 conobbero che il pon-
tefice haveva havuto ciascuno che il meritava in consideratione.
II senato adunque, volendo gratificarsi il papa, fece un bando, che sotto p)ena di ducati 45
10 d'oro, ciascuno che haveva in casa o fuore rarmi de' BentivogU, le dovesse totalmente
cancellare, et che non ne apparisse vestigio. Era Tarme de' BentivogU una sega di sette denti,
ciofe la parte inferiore rossa et la superiore gialla. Erano poi altre insegne loro particolari,
cio6 il falcone naturale in campo azzurro, che stava in piedi sopra il nido con un motto che
diceva; 'nunc mihi ,, et questa era insegna di Annibale; quella del protonotario era una 50
tA. 1506] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 359
fiamma di fuoco che scendeva in campo bianco col motto : " exeo „ ; Ermesse teneva per in-
segna un pero in campo bianco con due foglie con queste lettere: F. C. V.; Alessandro por-
tava un braccio d'huomo che sosteneva una veste di donna stringendo il busto con la mano
in campo bianco. Inoltre fecero bandire che niuno ardisse di portar sagli, giornee, calze
5 alla divisa bentivolesca, sotto grave castigo. Tutto questo si faceva per istinguere affatto nella
citta la memoria de' Bentivogli ; et perci6 in ogni parte si vedevano cancellare le dette arme
et imprese, percioch^ colui era riputato nemico della patria, che simili armi teneva o non
le cancellava.
Cosi andavano le cose in questo tempo, ad alcuni grate et ad alcuni molto spiacevoli,
10 siccome in simili mutationi di stato avvenir suole.
Alli 20 il papa fece cantare una solenne messa in San Petronio per anniversario di Pio t- 409
8U0 precessore, alla quale fu egli presente con tutti li cardinali; dove si fece ima bella ora-
tione in laude del pontefice morto.
Alli 22 il papa cre6 li nuovi antiani, havendo deposto li vecchi, et furono questi, ciofe :
1 5 Giovanni Antonio Gozzadini confalloniero di giustitia, Cristoforo Angelino, che poi dal papa
fu creato cavalliero, Alessandro da ManzoHno dottore, Francesco de' Conti, Filippo Mangioli,
Giovanni Battista di Castello cavalliere, Orsino degl'0rsi, Francesco Boccadiferro, Andrea
dal Giglio. Questi tutti insieme passarono al palazzo, accompagnati dal senato et dalla no-
bilt^, et giurorno fedelta nelle mani del pontefice di amministrare la giustitia et essere in ogni
) cosa fedeli alla santa madre Chiesa. Et havuta la beneditione dal papa, a suono di trombe,
et accompagnati da tutta la citta, passarono ad habitare al palazzo de' Bentivogli, ove anche
habitava il cardinale di San Pietro in Vincola legato : egli habitava di sopra, et li signori di
sotto.
Alli 23 il pontefice creo sopra lo Studio Giovanni Marsili, Giovanni Battista di Castello,
25 Pellegrino Caccianemici, Antonio Maria Liguani.
In questo tempo, mentre che Massimiliano guerreggiava il ribelle duca di Cheldre, Fi-
lippo d'Austria il figliuolo navigo in Ispagna, e giungendo in Buogo, s'inferm6, et in capo di
venticinque giorni mori. Della cui morte awisato il papa, alli 23 del detto mese gH fece
fare un solenne ufficio in San Petronio, ove fu presente lui con tutti li cardinali.
iO Et finite le sontuose essequie, dopo il desinare cavalc6 alla porta di San Felice per vedere
la rovina fatta dalle bombarde nemiche alla torre della delta porta, et conoscendo che ella
stava male, la fece ristorare; poi passo alla porta di Galliera, et considerato il luogo, dove di
gik due volte era stato fabbricato il castello, anch'egli disegn6 farvene im altro.
Avvicinatosi poi il giorno nel quale egH fu incoronato, fece che alli 25 del detto mese
35 andasse una grida che il giorno seguente si festasse; nel quale si celebr6 una solennissima
messa in San Petronio dal cardinale San Piero in Vincola suo nipote, sendovi presente il
papa con tutti li cardinali, il senato di Bologna et tutta la cittk. Et finita la messa, il pon-
tefice fece cavallieri aurati questi : Pellegrino di Christoforo Caccianemici, Galeazzo gi^ figliolo
di Agamenone Marescotto, Camillo figliolo gia di Bernardino Rosso Gozzadini, et don6 a
10 ciascuno di essi un anello di valore di ducati 20 per anello. Poi se gli presentaroiio li nuovi
confallonieri del popolo da lui eletti, ciofe : Piero : Agostino Ber6 dottore, Jeronimo Pasi, Ce-
sare dalla Fava, Bartolomeo dalla Bambasa; Stieri: Nicol6 Raigosa, Alessandro Roffeni,
Giovanni Battista Bolognetti, Filippo Formaglini; Procolo: Giorgio Guastavillani, Giovanni
Galeazzo Poeti, Tomaso Cospi, Antonio Dolfi; Ravegnana: Jacomo Budriola, Francesco de'
Zani, Antonio Ghiselli, Jacomo Leonori. Questi baciato che hebbero il piede al papa, egli a
ciascuno di essi consign^ il suo stendardo; poi ordin6 che si dovesse loro consignare una
casa, ove si potessero commodamente ragunare, per trattare le cose pertinenti alla chtk; alli
quali fu data rhabitazione nel mercato di mezzo, dove si ragunavano i capi delle moline.
Fatto ci6, cre6 anche li massari delle arti, et furono questi : Zaccharia de' Righetti correttore
50 de' notari, Bernardino Desideri difensore de' cambi, Antonio Graffi massaro de' drappieri,
\
^60 HISXORIA DI BOLQQNA (A. isofti
/
Pellegrino de' Cristiani massaro de' beccari, Vincentio Dosi moMaro de' stracdaruoli, Jeronimo
Testa massaro de' spetiali, Jacomo Buoncompagno massaro de' merzari, Jacomo Loiani nia«-
>. 410 saro deirarte della seta, Andrea dalle Campane massaro de' fabbri, Franceaco Rabuino' detto
il Francia massaro degrorefici, Alessaudro Tintore maasaro de' calzolari, Griovanni dai Pi6
massaro de' maestri di legnami, Francesco Schappa massaro de' bombasari, Aioisio Spontooi S
massaro deirarte della lana, Mainetto Mainetti massaro de' salaroli, Francesco Fusarolo maa-
saro de' pellizzari, Francesco Razali masaaro de' sarti, Giovanni liattista Ponteselli mastaro
de' caligari, Alberto dal panno del Lino massaro de' bisilieri, Marsiglio Tagliaprede maasaro
de' muratori, Alessandro Viani massaro de' barbieri, Baldesserra dagrUccelli massaro de'
cartolari, Jeronimo di Severo massaro de' pellacani, Buongiovanni PiacevoU massaro de' 10
pescatori, Antonio di Lionello massaro delle quattr'arti.
Finito il giorno festevole della coronatione del pontefice, a dl 28 di novembre, il massaro
et gli huomini di Medicina presentarono il papa a nome del loro castello e gli donarono le
infrascritte cose: corbe dugento di spelta, vitelli 4, capponi para 60, forme di cascio piacen-
tino numero 6 di 70 libbre per ciascuna. In questo medesimo giorno il papa cavalcd a San iS
Michele in Bosco per vedere il luogo ove ii Bentivogli havevano fabricato il bastione al tempo
di papa Alessandro, et anche per vedere la campagna. Ordin5 in questo giomo che, sonata
la campana del fuoco, secondo il consueto, la sera si dovessero dare tre tocchi di cinque colpi
Tuno; finito che fosse di sonare, per dar maggior notitia al popolo, che caminando per la
cittJi portassero il lume. Fece parimente intendere a molti amici de' Bentivc^Ii, che doves- 20
sero passare ad habitare altrove, insino a tanto che fossero revocati.
A di 30 il casteUo di San Giovanni gli present6 carra dugento di legna, spelta corbe 200,
f asani vivi para 6, pavoni vivi para 2, pemici para 1 5, caprioli 2, capponi 30, vitelli grasai 2.
In questo medesimo giomo il castello di Budrio dono spelta corbe 200, legna carra 50, cap-
poni para 70, vitelli 2. A dl 13 di decembre la compagnia de' salaruoli don6 fonne due di 25
formaggio piacentino di libbre 80 Tuna, salciccioni libbre 100, candele di sevo libbre 200,
olio d'oIiva utri 2. La compagnia de' beccari don6 spelta corbe 100, salcicciottti grossi libbre
100, capponi para 50, vitelli 2. La compagnia de' notari don6 spelta corbe 200, legnari 6
di querciola, vitelli grassi 4. La compagnia de' straccieiruoli don6 cera bianca in doppieri
libbre 300, mazzi di candele 10. Melchior Mangioli don6 spelta corbe 50, doppieri 12 di
cera bianca di Hbbre 4 Tuno, mazzi di candele bianche 10, scatole di confetti 12 di libbre 3
Tuna, marzapani 4 di libbre 4 Tuno, forme 6 di cacio piacentino di libbre 60 Tuna, capponi
para 60, fagiani vivi para 6, pernici para 10, salcicciotti libbre 60, un vitello trentino. Ales-
sio degrOrsi don6 orzo corbe 50, forme 4 di formaggio di libbre 70 Tuna, fagiani vivi para
4, capponi para 25, vitelli uno. Li magnifici quaranta donorono un bacile col bronzino d'oro 35
di valore di ducati 1200: il cardinale di Ivrea, vescovo di Bologna, spelta corbe 140, capponi
para 50, fagiani para 12, starne para 30, trentini 10, castrati grassi 12, lepori 10, forme di
formaggio di libbre 70 Tuna 3, candele bianche mazzi 24, cera bianca in doppieri libbre 130.
A di 4 di decembre di nuovo per editto papale si bancU che ciascuDO o del contado 0
della citt^ di Bologna, sotto pena di 10 ducati d'oro, che fra termine di dieci giomi dovesse 40
haver cancellato et rovinato le insegne de' Bentivogli, 0 fossero dipinte in muro o legno o
in vasi 0 in tela 0 in quale si vc^Ila materia, et questo per mandare in oblivione ogni ioro me-
moria.
Alli 16 del detto mese, che fu il mercoledl delle quattro tempora, il papa cre6 cardinali
il fratello del marchese di Mantova et il vescovo Brugense favorito di Massimiliano impe- 45
ratore; cre6 parimenti cardinali tre francesi di g\k promessi al re, se Taiutava a riacquistare
>. 4'i Bologna, li qua'ii furono : il fratello del vicerfe di Milano, Lucimburgo et Renato il Baiossa ;
ma per6 non furono pubblicati in questo giorno, ma riserbati insino a maggio del seguente
anno.
Alli 17 il papa cavalc6 alla Certosa, et ordin6 frattanto che una sua imagine fatta di 50
[A. 1306] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 361
stucco, et a sua somiglianza, fosse posta sopra 11 capello della renghiera ultima del palagio
de' signori, la qual renghiera la fece egli gik fare et era scoperta.
AUi 24, la vigilia del Natale di nostro Signore, volendo il papa servare queirantico et
tanto celebrato costume di dare la buona mano a beneficio della cittk et del contado, rimosse
5 11 datio delle carteselle, che era una gravezza intollerabile. Percioch^ uno che pigliava
moglie era tenuto a pagare lire due et soldi 10 di bolognini d'argento per ogni centenaro di
lire, et chi pigliava moglie senza dote, come i poveri, pagavano soldi 13 di bolognini d'argento
per huorao, et chi faceva contratti di vendita o d'affitti di possessioni o casamenti, per ogni
lire 100 di quattrini lire cinque di bolognini d'argento. Questo datio, o per dir meglio angaria,
10 fu donata a Giovanni Bentivogli, et egli la vendeva di cinque anni in cinque anni et ne cavava
infinito danaro, perchfe da tale datio non era essente huomo nh in Bologna, nemmeno nel con-
tado, eccetto li senatori. Limito parimente il quartirolo del sale, che si vendesse soldi 3 di bolo-
gnini d'argento, che prima pagavasi soldi 5; che per corba di frumento da macinare si pa-
gasse soldi 3 di bolognini d'argento, che prima si pagava soldi 4 ; et che ciaschedun conta-
15 dino che tiene un par di buoi, paghi per bue un ducato; et 11 braccienti soldi 21 di bolo-
gnini d'argento Tanno, conciosiacosach^ di prima erano molto aggravati, perchfe pagavano
soidi 24 per bocca da sette anni in su di bolognini d'argento per la macina, o macinando o no, o
che raccogliessero fruraento o no, et erano anche obbligati di pigliare due quartiroli di sale per
bocca a soldi 7 di bolognini d'argento il quartirolo ; et accioch^ raeglio si potessero cavare 11
20 danari, costringevano li communi a pigliar tanta somma di sale, dandogli anche di piu che non
bisognava, et poi gli forzavano a pagare, per 11 che ne risultava che essi pagavano 11 quartirolo
oltre dieci bolognini ; et se aweniva che quel tale non potesse pagare, costringevano 11 suo com-
mune a sodisfare. Havendo adunque 11 papa fatto che 11 contadini pagassero 11 due ducati per
par di buoi, et li braccienti soldi 21 di bolognino d'argento, non erano piii obbllgati nh al sale,
25 nk alla macina, eccetto che di comprarlo a soldi 3 come li cittadini et 11 simile macinando
soldi 3 come gFaltri, Questa utilissima tassa la 'fecero grassonti posti dal papa, che furono
questi: Glovanni Campeggi dottore, Alberto Carbonesi, Antonio Maria Lignani et Jeronimo
Ludovisi.
Era ripiena la cittk et il contado tutto d'infinito contento, nfe era alcuno che con le
0 mani supplichevoli non benedicesse mille volte Tora il santo pontefice di tanta amorevolezza
mostrata a tutti ; nh sapendo con qual vla potessero mostrarsegli grati di tante gratie donateli,
siccome poterono, et le arti della citta et tutti li communi del contado, gH fecero dono di vari
presenti, li quali oltre modo gli furono grati, vedendo Taraore de' suoi sudditi esser tale, che a
pieno se ne poteva gloriar di essere da loro veramente amato.
5 La duchessa di Ferrara Lucretia Borgia parimenti preaentb al pontefice im notabilissimo
dono di vari pesci dl mare et di acqua dolce et altre cose assai.
Gionto 11 santissimo giorno del nascimento del nostro Salvatore, 11 cardinale di Santa Pra-
xede con grandissima solennith celebrb la messa in San Petronio, sendovi presente 11 papa
et tuttl 11 cardlnali et 11 senato et popolo di Bologna, oltre le genti infinite che d'ogni intorno
erano venuti a tanta solennitk per haver la plenaria indulgenza da sua Santith. In que'sta f- *"
istessa mattina alla detta messa 11 papa benedl una spada fornlta d'oro et di argento et una
beretta di veluto negro tutta riccamata di perle, il tutto per farne dono al re di Scotia. Poi
il dopo deslnare diede ordine che si dovesse fare una nuova imbossolatione di tutti gruffici
della cittk.
II giorno di santo Stefano sua Santitk and6 alla chiesa di santo Stefano et 11 dl di san Gio-
vanni and6 alla chiesa di san Glovanni in Monte, et parimente 11 giomo degl' innocenti and6
a San Francesco, dove un cardinale canto la messa, sendovi 11 papa et tutti gli cardinali ; et si
hebbe la beneditione et la indulgenza plenaria.
Di que8t'anno Bartolomeo Bolognini leggeva publlcamente in jure canonico nello Studiq
di Bologna con molto honore et fama.
362 HISTORIA DI BOLOGNA [A. iso?)
Anno dl Cristo 1507. — Glonti all^anno 1507, si crearono U nuovl antiani, il confalo-
niere di giustitia et gli altri magistrati secondo il cotiRueto.
Et in questo primo di del presente anno il papa con tutti li cardinali si trov6 presentc
alla messa cantata nella capella nuova del palazzo, dove li nuovi signori giurarono fedelt^
avanti il pontefice, et egli di poi fece cavaliere aurato Christoforo Angelelli, uno del numero 5
di detti antiani, et anche fece cavare gli uffici alla sua presenza. II pretore fu Nicol6 Ti-
grino da Lucca, al quale fu fatto maggior honore che a podest^ che entrasse in Bologtau
Fu incontrato da tutti i cittadini et gentilhuomini della cittk, perchfe il papa voUe cosL
Non passb molto che quello che il papa neiranimo suo haveva proposto, egli in fatti il di-
mostr6: che era di volere fabricare un castello et una fortalezza in Bologna per conserva- l<i
tione di essa contro li BentivogH. Perciochft alli 1 1 di gennaro comincio a far cavare il terreno,
ove gih di prima era Taltro castello, per iscoprire i fondamenti; li quali ritrovati, secondo
Tavviso di molti cittadini, et piacendoli che fossero sani, diede ordine che la materia per
fabricare si apparechiasse. Ora, mentre ci6 si faceva, Giovanni Bentivogli, che si trovava a
Borgo San Donino, mand6 un nuntio al pontefice a chiederli perdono della inobbedienza usa- 15
tali, Bupplicandolo a degnarsi di accettarlo nella sua gratia et di lasciarlo ritomare alla patria,
che li prometteva ogni ubbidienza et sodisfatione. Sorrise il papa alle parole del nuntio,
parendoli che fosse stato a far ci6 troppo tardi ; et senza altra risposta licentio da sfe il nontio.
Desideroso pure il pwntefice di vedere le cose piu notabili del territorio di Bologna, alli
15, sagliendo a cavallo, ne pass^ a Cortesella, dove ritrovate alcuni navi nel canale, che erano 20
per passare a Ferrara, smont6 da cavallo con alquanti et cardinali et signori, domesticamente
si pose a sedere sopra certe balle di mercantia, et essendoli da una semplice donna presen-
tate alcune castagne secche, volentieri le accett6 et familiarmente le distribui alli circostanti :
et vedute partirsi le dette navi, fece donare dodici ducati alla donna che Thaveva presentato,
et salito a cavallo, se ne ritom6 alla citth. Et passati due giorni, entr6 nel bucentoro di Gio-
vanni Bentivoglio, insieme con tre cardinali, et pass^ per diporto al Bentivoglio, ove and6
sempre a. caccia, e vi stette insino alli 25 del presente mese.
Carlo Ingrati and6 a Roma, molto odiato in Bologna per haver senza causa traditi i Ben-
tivogli, avendo mosso il papa et tutti i nemici de' Bentivogli contro essi. E pure haveva
avuto da loro la robba, la riputazione e Thonore e mai non hebbe da loro alcun dispiacere, 30
onde merit6 lo sdegno degVistessi nemici de' Bentivogli, che non lo potevano vedere, ne sen-
tire nominare.
In questo tempo furono confinati molti cittadini di Bologna amici de* Bentivogli per so-
>. *'j spetto dello stato, et furon questi: Don Carlo di Ze'Iin, a cui furono tolti tutti li benefici, Anni-
bale, Santo fratelli de' Manfredi, Francesco di Annibal Manfredi, Tideo Mezzovillani, Romoaldo 35
et Jacomo dal Chierico, Antonio di Savi, Guido Bergamino, Galeazzo et Andrea di Simone
Cambi, Agamenone, Cisilao de' Zanesi, Jacomo Rabuini, Aaitonio dalle Guaine, Pedrino capo di
squadra di Annibale Bentivogli, Antenore Saflii, Santo, Nicol6 Calduni, Battista Birani, Andrea
Gambalonga, Francesco Maurini, Alessandro Branchetta, Jacomo Valini, Bartolomeo detto
Chezuba, Ulisse de' Boi, Petronio Lappo, Lorenzo di Maldo Ariosti, Bomino de' Bianchi, 40
Romeo Bocchio, Lodovico Scardova, Bartolomeo, Vincenzo de' Magnani fratelli, Pietro, Ver-
zuso de' Magnani fratelli, Matteo, Antonio, Giovanni Battista de' Marescalchi, Nicol6, Ippolito,
Flandro, Emilio de' Montecalvi fratelli, Agostino, Petronio dalla Fondazza fratelli, Giovanni,
Antonio Fondazzi fratelli, Bartolomeo Dosio et il figliolo, Marco Antonio, Annibale, Barto-
lomeo di Segna fratelli. Furono ancora confinati, oltre i descritti, questi seguenti nelle terre
della Chiesa lungi da Bologna 50 miglia, a beneplacito pero del papa: fra Antonio da Bu-
drio, don Andrea da Samosa, fra Ippolito priore de' Servi, Andrea de' Savi, Agamennone de'
Zanesi, Aiigelo de' Bianchi, Beraardino Morandi, Bonaparte Ghisilieri, Tideo Mezzavacca,
Tomaso Salaroli, Claudiano Mezzovillani, Carlo de' Bianchi, Evandro de' Rossi, Filippo de"
14. sil si sl neWoriginale — 17. 11] U il ntiroriginale.
fA. 1507] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 363
ColtelHni, Ghinolfo de' Bianchi, Tommaso da Vizzano, don Virgilio de' Sarti, Giacomo But-
trigari, Mazzone Pellacani, Giovanni da Cavrara et molti altri ; et quei tutti che furono obbe-
dienti et osservorono le confine, ritornorono in breve alla patria senza alcuno impedimento.
Essendo stato alquanti giorni il pontefice per diporto al Bentivoglio, alli 25 venne al
Gombito, palaggio de' Bolognini, invitato quivi dairegregio dottore et cavalliero Lodovico;
dove desinato et riposato alquanto, alle 22 hore fece ritorno alla citta. Et passati due giorni,
fece concistorio, dove determino molte cose, et particolarmente che fossero citati li Bentivogli
a dovere soddisfare alli loro creditori del debito di trentamila ducati, che havevano di lettere
di cambio, promesse e depositi fatti.
10 Alli 2 di febbraro il papa fece dire la messa ad un cardinale, poi benedl le candele di cera,
che erano di peso libbre 6000 ; venne sulla renghiera apparato con due cardinali, et il datario
Giovanni Gozzadini et tutti gli altri cardinali erano alle finestre con le mitre episcopali in
testa: e comincib il papa a buttare giii delle candele per lo spazio di mezz'ora et lo stesso fecero
i due cardinali che erano seco ; cosl il dl di quaresima il papa diede la cenere colle sue mani
15 nella capella di palazzo.
A dl 7 detto, che fu la domenica, il papa pass6 a Belpoggio, luogo costrutto da Gio-
vanni Bentivogli, et quivi si ferm6 quel giorno ; et alli 9 and6 a San Michele in Bosco, dove
desin^, et verso sera partitosi, and6 a vedere il cavamento che si faceva per la nuova fab-
brica del castello alla porta di Galliera.
20 Mentre il pontefice pigliava diporto a questo et ora a queiraltro luogo, fu awisato il
senato come egli era per partirsi tosto di Bologna et passare a Roma et che voleva lasciare
il cardinale San Vitale legato della citta con tutta quella maggior autorita che poteva, etiam-
dio sopra il senato, et che egli liberamente potesse fare ci6 che giudicava opportuno a detto
govemo, senza che il detto senato se ne interponesse ; la qual cosa non poco turb6 gli animi
5 di tutti li magistrati, et diede loro che dire et che pensare. Et havuto sopra ci6 molti ragio-
namenti, alla fine fu determinato fra di loro quanto dovessero fare, prima che ci6 si esseguisse:
ricorsero a Dio, et fatta celebrare una solenne messa dello Spirito Santo nella 'chiesa di santa t- *•*
Cecilia unita a San Jacomo, dove furono presenti il senato, gli antiani, tribuni della plebe
et li massari delle arti, la quale finita, fra di loro conchiusero di andare al pontefice et rinon-
30 ciare li suoi uflSci. Ritomato adunque il papa alla citta alli 10 del mese, passarono tutti al
palagio, et havendogli baciato il piede, Ludovico Bolognini, a cui era imposto che a nome
di tutti parlasse, cosi disse : " La cagione, santissimo Padre, che a' piedi di sua Beatitudine hora
" ne ha condotti, h V havere inteso noi che in tempo breve h. per partirsi da noi per passare
" a Roma, il che sallo Iddio se assai ci dispiace et duole: Tuna cagione fe, che veggiamo
35 ' ch'ella ci lascia poco consolati, posciachfe peranco le cose della cittk non sono ferme et
" stabilite secondo il suo et nostro desiderio, avvengachfe la parte et fattione Bentivolesca
" nella cittk sia et potente et numerosa, et che con grandissima difficoM et forse non senza
" qualche pericolo si potrk si facilmente abbassare et istirpare, se manca la presenza di sua
" Beatitudine. L'altra cagione del poco nostro contento 6 che intendiamo che al suo partire
40 " lasciane per rettore et governatore il cardinale San Vitale, il che oltre modo ci h caro ;
" gli dh ampia auttoritJi che ad ogni suo arbitrio et libera volonta, senza il consenso et inter-
"vento del senato, possa fare et disfare tutto quello che li piace, et che li magiatrati non
" habbino ad intervenire in cosa alcuna pertinente al govemo della citt^ : questa h la pura ca-
" gione del nostro dolerci, perch6 h pure antico instituto, et da molti pontefici et in partico-
45 " lare dalla felice memoria di Nicola confirmato, che il legato di questa cittk non possa or-
" dinare cosa alcuna pertinente alla repubblica senza il consenso del senato, nemmeno il senato
" senza quello del legato. Pare a noi in questo (perdonici S. B.) di esaere riputati huomini
* privi di giudicio et di consiglio, poich6 spogliati di ogni autorith ci vediamo. Se ci6 a sua
" Santit^ pur piace, riverenti la preghiamo che accetti nelle sue mani tutti gruffici et li ma-
50 " gistrati, acciochfe non restiamo favola et mostri a dito dalle circonvicine cittk e da tutto \\
364 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i507i
* mondo. Nel vero pare a noi, che se non eravamo huomini degni di queati magistrati, che mai
" S. S. ce gli doveva dare ? et se sua B. degni ci ha giudicati, deh perch^ ne apoglia d'ogni
"autoritJi? Ti preghiamo adunque, o Pastore Santo, che quello che tanti pontefici tuoi ante-
" ceaaori volontieri ci hanno concesso, che anco tu benignamente ce lo vogli confermare; e sc
" a ci6 ci conosci inhabili et indegni, con tua buona pace attenderemo alli noatri privati negoci 3
* sempre fedeli et ubbidienti alla santa madre Chiesa „.
Havendo udite il papa le parole d«I senatore, fra se stesao non poco si adirb et per
allhora, senza darli altra risposta, gli diede licenza si partissero. Rimase di ci6 malamente
soddisfatto tutto il popolo et ciascuno cominci6 a temere di non essere caduto sotto dura servitu,
et che la libertk, che il papa in Imola agrambasciatori haveva promesso, si rivolgesse in coperto 10
inganno. Awisato adunque il pontefice della poca soddisfatione che haveva il senato et il
popolo tutto, egli chiam6 a sfe il cardinale San Severino, il cardinale Adriano, il cardinale
di Pavia et il legato della citth, et impose loro che accomodassero li capitoli in modo tale
che il senato restasse contento e tutta la cittk. Poi il pontefice fece addimandare il senato,
al quale con dolcissime et amorevolissime parole disse che non mai era stata sua intentione 15
di escludere il senato et li magistrati al trattare le cose pertinenti alla citta, sendo ch'egli
per questa cagione gli haveva creati riformatori della liberth, ma che ben voleva che il le-
gato fosse capo loro, et che egli di niuna cosa potesse disporre senza il loro consenso, nh
parimente eglino potessero fare cosa alcuna senza il consenso del capo loro, cio^ del legato,
et che tale era la sua volonth. Poi gli essorto ad havere avanti gli occhi il timore di Dio, 20
/. 4is la giu'stitia et il bene universale, sl della cittk, come del contado.
Re8t6 tutto il senato delle parole del pontefice pago et contento; et dopo il lungo ringra-
tiamento, gettatosi alli suoi piedi, et havuta la beneditione, si partirono. Ora il popolo, intesa
la confirmatione del senato, volendo dar manifesto segno del contento ch'egli n'haveva, per
ogni luogo della citt^ fece fuochi et allegrezze. 2.'>
A di 13 Alfonso duca di Ferrara venne a baciare il piede a sua Santitk.
A di 15, sendo andato il pontefice a Pontecchio, si partl et pass6 a Castello dal Vescovo,
dove il vescovo di Bologna gH fece un solenne convito; poi si ritorn6 a Bologna.
Alli 20, circa le 15 hore e mezzo, il pontefice pas86 alla porta di Galliera, dove erano
stati Bcoperti tutti li fondamenti del castello gih rovinato; et quivi riposato alquanto, et vesti- 30
tosi alla pontificale, con molti cardinali, vescovi e prelati tutti apparati, benedi gli fondamenti,
et dopo molte bellissime ceremonie a hore 17 egli con le sue proprie mani pose la prima
pietra nel fondamento del detto castello di Galliera, con sei medagHe d'oro et altrettante
d'argento, ove era scolpita la viva sua imagine. Poi gli fu presentata una pietra di marmo
bianco di Carrara, ove era scolpito un rovere, insegna della casa del pontefice, di larghezza 3.^
per ogni lato un piede; et il papa le diede la beneditione, poi la fece presentare al cardi-
nale San Vitale legato, affinch^ egli la ponesse sopra il fondamento da lui cominciato: et cosl
fece, ponendola a mano sinistra fuore della porta della cittk, lontana dalla via piedi dieci.
Postala adunque effermata, il papa diede la maleditione a chiunque, o con conseglio o con
aiuto o favore, si affaticasse per rovinare o far ro^-inare il detto cr.stello. Don6 poi il le- 4<i
gato al capo maestro di tale edificio 20 ducati d'oro, et si partirono tutti. Fu fabricata questa
fortalezza con grande artificio et con mura maravigliose, talmentech^ fu riputata in questi
tempi una delle prime fortalezze d'Italia; che (come dimostreremo) fu poi necessario, per rovi-
narla, vi si adoprasse fuoco, aceto fortissimo et polve di bombarda, non vi si potendo ritro- .,
vare piii agevole e facil modo di questo.
A dl 21 il pontefice fece cantare la messa al cardinale di San Giorgio nella capella del
palaggio, sendovi lui presente con tutti li csirdinaH, signori et magistrati. Et finita, furono letti
li capitoli publicamente fatti fra il pontefice et il popolo di Bologna; et letti, li quaranta
et li coUegi si appresentarono avanti al papa et si conclusero detti capitoli, li quali erano
per la maggior parte degli andchi. Lesse gli detti capitoli Paris de' Grassi maestro delle ceri-
lA. 1507J t)EL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 365 .
monie et da amendue le parti f urono approbati ; eccetto che nominava li quaranta consiglieri,
et essi volevano essere nominati li quaranta riformatori dello stato, ma voUe il pontefice
che fossero detti consiglieri.
Poi il seguente giorno fece congregare nel palazzo tutti li magistrati della citta, et con
5 longo ragionamento gli raccomandb la citta, la pace et la fedeltk, et al mantenere la libert^,
nella quale egli con tanta fatica e spesa gli haveva riposti ; et fatte molte proferte di se
medesimo a beneficio loro et di tutta la citta et contado, prese licenza per passare a Roma.
Fu da tutti li magistrati ringraziato infinitamente, promettendoli che tutta la citta terrebbe
a memoria perpetua la sua liberatione et il beneficio ricevuto, et che erano tutti pronti di
10 porre la propria vita, la robba et li figliuoli per la santa madre Chiesa et per S. B. II che
detto, il papa gli fece tutti giurare fedeltk alla Chiesa romana nelle sue mani, con giuramento
solenne; et data loro la beneditione, gli Iicenti6 alle loro case.
Havendo adunque il papa ordinato tutte le cose della cittk, alli 22 a hore 14 e mezza, sendo
tutta la corte ad ordine, si parti di Bologna per Roma, dove 'con gran desiderio era da' Ro- p. 41»
15 mani aspettato, et fu accompagnato dal legato, dal senato et da tutti li magistrati et gen-
tilhuomini di Bologna. II quale gionto alla porta di Strk Maggiore, si rivolse con la faccia
addietro riguardando con aifetto di cuore la cittk, et con molte cerimonie tre volte la bene-
disce ad alta voce, rispondendogli gli cardinali. Poi raccomando il popolo al nuovo le-
gato, et lagrimando un'jiltra volta pure la benedl, et poscia prese il viaggio verso Imola.
20 Ma gionto al monastero de' Crociari, diede licenza al legato et a tutti li magistrati della
cittk. Andarono seco solamente questi: Giovanni Marsili et Giovanni Francesco Aldrovandi,
mandati dal senato. Fermatosi adunque il legato alli Crociari, tutto il clero si pose a ordine
et le compagnie, et venuto ad incontrarlo alla porta della cittk, egli fece la sua solenne entrata,
con le solite cerimonie usitate di farsi al nuovo legato. Erano seco il cardinale Samalo fran-
25 cese, il cardinale Santa Prassede, il cardinale Narbona et il cardinale Cesarino romano. Venne
adunque circondato da 60 staffieri gioveni della cittk riccamente vestiti, et pass5 alla chieea di
San Pietro secondo la consuetudine, et poi al palagio de' signori.
Fu questa entrata alle 23 hore, et furono fatte grande allegrezze di fuochi et di bombarde,
et iurono aperte le carceri et liberati li prigioni. La mattina seguente fece poi mandare
30 un pubblico bando da parte sua et delli signori antiani, confalloniere di giustitia et delli
40 consiglieri et reformatori dello stato di Bologna, che ognuno ponesse giu Tarmi, sotto
pena di ducati 10 et di tre tratti di corda, eccettuati li deputati al servigio della cittk.
Se la sera avanti la cittk stette in giuochi et allegrezza per il nuovo legato, la notte se-
guente si ritrov5 molto travagliata, percioch^ si accese il fuoco, o fosse a caso o altrimenti,
35 nelle stalle dietro il palazzo dal fieno della paglia, et per la vehemenza del vento, che soffiava,
talmente accrebbe la fiamma, che senza potervi ripareire, abbnigisirono tutte quelle quattro
stalle piene di fieno et paglia, che erano fra la via di San FeUce insino alla via di rincontro al
palagio dei signori, insieme con 25 cavalli di varie persone et un par di buoi, che non si pote-
rono salvare. Questo incendio ispaventb non poco il nuovo legato, suspicando che ci6 fosse
40 tela ordita dagli amici dei Bentivogli per sollevare il popolo et cacciarlo fuore del palagio. Per6
incontanente egli fece armare tutti li soldati et pigliare la piazza. Fu nel vero un presagio
questo, che Bologna doveva star sempre in combustione e travagli, mentre che papa Giulio vivea.
Venuta adunque la mattina, nfe veggiendosi alcun movimento, si giudic6 che tale incen-
dio fosse stato casualmente; et il legato deliber6 allora che li signori antiani con il confalo-
45 niere di giustitia ritornassero ad habitare nel palagio secondo Tuso antico, et perci6 essi si
partirono del palagio de' Bentivogli et fecero la entrata nel palagio detto, a' quali furono
consignate le loro stanze, eccetto al confaloniere di giustitia, perchfe le sue stanze le habitava
il legato. N^ pass^ molto che parimente alli signori quaranta fu consignata la stanza con-
sueta, dove di prima vi radunavano li sedici; parimente U confalonieri del popolo con li
311 massari delle arti alI'ordinario luogo loro in palagio ritornorono.
15. acccompagaate ntlVoriginale.
366 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isot)
Noii sl tosto 81 era papa GiuHo partito di Bologna, che Marco Antonio Fantucci et Bat-
tista di Jeronimo Ranucci, inaieme con Costantino gia figlio di Egano da Caprara, tutti cit-
tadini di Bologna, cominciorono a trattare d'introdurre Annibale et Ermesse Bentivogli et
darli la entrata di notte per una porta della cittA ; et mentre ci6 si faceva, Constantino do-
veva dar fuoco et abbrugirtre la monitione del palagio. Non puotfe il trattato andar tanto 5
p. 417 coperto, clie prima che fosse alcuna cosa esseguita, egli fu 8co'perto alli parenti di Antonio ;
li quali, conoscendo il pericolo che ne soprastava, il cominciorono ad esaortare a fuggiraene
et a1 salvarai la vita. Vedendo Autonio il trattato scoperto, et dubitando che la cosa giun-
gesse alle orecchie del legato et perdesse la vita, parveli il meglio di andare in penona al
legato et fedelmente revelargli il tutto, sperando presno lui trovar perdono: et per6 si pre- 10
8ent6 al legato, et domandandogli misericordia et in dono la vita, gli narr6 a pieno il fatto.
Promesegli il legato di perdonarli la vita, et gli 088erv6 la promessa; ma frattanto fece pi-
gliare Costantino, et non potendo trovare Battista, che si era fuggito, essamin6 Costontino,
il quale^facilmente et senza tormenti confess^ a pieno il tutto. Era Costantino amato da
tutta la cittJi, et per6 il popolo si mosse a chiederlo in dono al legato poichfe egli tanto si 15
era contro i Francesi valorosamente portato, et anche perchfe era il piu perfetto et famoso
bombardiero di tutta Italia. Ma il legato non volle udirne parola, et per6 la seguente mat-
tina il fece impiccare alla renghiera del podestii. Intanto furono confinati Battista Ranucci,
Antonio Fantucci et Cesare Bargellini, perchfe Costantino haveva confessato haver loro tocco
la mano da parte di Annibale Bentivogli; nondimeno fra pochi di furono rivocati. 20
Ora li quaranta conservatori dello stato ordinarono nuovi presidi alle porte della cittk
et intorno le mura, et alquanti di essi per ciascuna notte con huomini bene armati andavano
lustrando i luoghi sospetti della citta, perch^ temevano di qualche tradimento; il simile fa-
ceva anche il legato et gli altri capitani.
Alli 27 il legato, col consenso delli signori quaranta, fece bandire che niuno ardisse di 25
scrivere o far scrivere alli Bentivogli, pena la forca, et che niuno portasse calze o altra
sorte di vestimenti alla divisa Bentivolesca, et si cancellassero tutte le loro arme et insegne
che fossero restate nella citt^, n6 si potesse dare ricapito alli confinati et banditi sotto la
medesima pena; et chiunque ricevesse lettere loro, o ambasciate, subito le dovesse al legato
et alli conservatori dello stato manifestare. Comarid6 parimente che non si potessero fare 30
ragunationi di piii di tre persone nel tempo della notte et che meno si facessero conviti
senza legittima cagione.
In questo tempo il vescovo di Tivoli gionse a Bologna con lettere del papa, nelle quali
sotto interdetto comandava a tutti li signori, che ne' luoghi loro non lasciassero fermare li
Bentivogli, se non era il luogo cento miglia da Bologna discosto. II che intendendo Giovanni 35
BentivogH, che era a Borgo San Donino, d'indi con Alessandro si parti et pa8s6 a Milano;
ma gli altri non volsero ubbidire. Ora in questi giorni avvenne in Bologna un caso nota-
bile; un nemico capitale di Giovanni Bentivogli, non so per qual cagione, volendosi vendi-
care contro lui, n6 potendo nella sua persona, and6 nella chiesa della Madonna di Galliera,
ove era una imagine di stucco del detto Giovanni armata et con la spada al fianco del na- 40
turale formata, sotto la quale erano scritte le infrascritte parole : Patriam dcfendi iuvetiis nec
senex deseram; et volendo costui sfogare il suo rabbioso sdegno, senza punto haver riguardo alla
casa di Dio et alla sua gloriosa madre, et senza considerare che quella imagine era offerta
alla grau madre nostra avvocata, con una ronca, alzando ambe le braccia quanto piii pot^, la
tagli6 in vari pezzi, et nella prima percossa, che una sola fu, il ferro della ronca insieme con 45
Tasta si spezz6 in mille pezzi, non senza maraviglia e stupore di tutti li circostanti: et il per-
cussore rest6 attonito et quasi fuori di s6, partendosi tutto confuso; la qual cosa diede non
poco che ragionare nel popolo per molti giomi. Ma non pass6 molto tempo che quest'em-
pio miserabilmente pericol6.
f. 4ii Alli 4 di marzo il legato fece portare al palagio le armi che haveva trovate in casa di 50
i
[A. 1507] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 367
Napolione Malvasia il bargello, cio^ 800 pezzi d'arme in hasta, fra lanze, lanzoni, spiedi,
ronche et parteggiane, 1 2 armature d' huomini d'arme, corazze assai da pedoni f ornite signo-
rilmente, et molti targpni, targhe et rotelle.
La fortuna ubriaca et sdegnosa contro li Bentivogli et suoi amici, non cessando di ag-
5 gionger male a male, come h sua proprietk quando che cosl le piace, non potendo a pieno
sfogarsi ne' capi, si sfogava nelle membra; per6 alli 12 detto furono impiccati in piazza per
haver scritto ad Annibale et Ermesse Bentivogli, Lodovico Bertaro et Giacomo Cartaro fratelli,
Paolo da Mantova, Galasso da Co' de' Ronchi gik balestriero di Ermesse Bentivogli con un
mantovano servo di Ludovico, et nel mezzo di questi fu posto Melchiore dalla Viola di Gai-
10 bola di etk d'anni 21, giovine gran micidiale et bandito, che per danari ogni mal faceva,
A di 14 fu per lo senato conchiuso, havendo cosl ordinato per l'autoritk loro data dai
detto legato et altri magistrati, Bartolomeo Zambeccari, Antonio Maria da Lignano, Jeronimo
Lodovisi et Alberto Carbonesi, che li contadini dovessero pagare, levata via ogni altra gra-
vezza, ducati due Tanno per para di buoi in quattro termini, ciofe di tre mesi in tre mesi la 4'
15 parte, et li braccienti soldi 20 per bocca da 10 anni in su, et questi pure di tre mesi in tre mesi,
con ordine che gli sieno mandate due scritte avanti che sieno pignorati, et che gli essecutori
non possino pigliare oltre soldi 4 ; et volendo essi del sale, lo comprassero alla citta a soldi
3 il quartirolo.
Alli 20, suonando la campana della torre degli Asinelli la guardia alle 2 hore, che gik fu
20 fatta del 1444 et era durata anni 63, si spezz6, et di subito fu rifatta alla medesima forma
et suono che di prima haveva.
AUi 24 furono ritrovate alcune lettere di mano di Giovanni Bentivogli, dove assai si rac-
comandava alli magnifici collegi, che havessero per loro cortesia cura della robba che egli nel
8U0 palagio haveva lasciato, come del grano et altre biade, che salivano alla somma di corbe
25 25000 et 5000 di vino con gran quantitk d'olio, sale, legna, lino, canapa et strame, et in
particolare del palagio, che stalla non divemsse; queste lettere furono presentate al legato,
il quale di subito le stracci6.
Alli 27, in giorno di sabbato, sendo un bellissimo mercato, et alla piazza gran concorso
di gente, furono abbrugiati i libri del datio delle carteselle nuovi et vecchi, havendole il pon-
30 tefice annuUate in perpetuo. Di che la cittk ne fece allegrezza et ne riceve grandissimo
contento ; ma poco dur6, percioch^ in questi tempi cominci6 a suscitare la pestilenza, che
non poco travagliava la gente, et perci6 il legato non voUe che quest'anno si aprisse il se-
polcro di Santo Stefano, accioch6 per la moltitudine, che quivi vuol concorrere, non s^infestasse
maggiormente la cittk. Nondimeno, per non levare questo bene spirituale agli devoti, in vece
35 di visitare il sepolcro, egli in San Petronio il giorno di Pasqua cant6 la messa, et a tutti
quei, che cootriti et confessati vi si trovasaero, conced^ loro plenaria indulgenza; et poi
communic6 gli antiani et molti gentilhuomini della corte, et il dl seguente si fece provisione
buona di mandare al luogo deputato quelli che erano appestati, accioch^ non infestassero
i sani.
40 A di primo d'aprile furono citati alla renghiera del palazzo del podestk a dover com-
parire Annibale et Ermesse Bentivogli, a difendersi delle cose che li erano apposte, che erano
che essi cercavano per ogni strada di ritornare alla cittk et che per ci6 conturbavano lo stato
della Chiesa. In questo mentre il legato animosamente faceva fornire la rocca del castello
che era alla porta di Galliera d'artegliaria et di munitione, to'gIiendo frumento, arme, polvere, /. 4'9
)45 farina, oglio, aceto, sale et altre cose simili del palazzo di Giovanni Bentivogli, che ve n'era
in abbondanza.
Alli 2 detto, a hore 19, mori san Francesco da Paula in Francia; fu fondatore de' frati
Minimi.
Alli 6 fu trovato morto Tomaso de' Cospi, uno di quei del senato ; habitava in strh Ca-
50 stiglioni da Sant'Agata. Si 8U8pic6 che fosse gocciola, perciochfe era huomo di estrema gras-
368 HISTORIA DI BOLOGNA . [A. »507]
sezza et grossezza, et egli fu il primo che del senato quoto morine; et in mio luogo po«cia
fu poBto Antonio Paltroni.
In questo tempo, cio^ alli 17, veggiendo il legato et il seoato che la pestilenza crescendo
toglieva la vita a molti, ordinarono che I'Ave Maria a mezz<^omo si suonasse, acciochfe la
santissima Regina de' cieli ottenesse per tutta la citt^ preaso il suo figliolo pieti e misericordia. 5
Mentre adunque che da una parte la citt^ era dalla i>e8te 6ageIIata, era anco dairaltra
non poco dagramici de' Bentivogli tribolata, perciochfe ogni di si scoprivano co»e nuove;
et percl6 il legato et il senato fecero consiglio di mandar fuore della citti alcuni partico-
lari amici di quella fattione, per vivere in maggior quiete e sicurezza; et per6 ne confina-
rono molti, et nobili e popolari et artefici, per alquanto tempo a Cesena, fra graltri questi; H)
Lorenzo Ariosti, Bornino Bianchi, Romeo Bianchi, Lodovico Scardova, Bartolomeo, Lodo-
vico, Vincentio Magnani, Nicol6, Ippolito, Flandro, Emilio Montecalvi, Giovanni, Antonio, Pe-
tronio, Agostino Fondazzi, Battista Pellegrino, Virgilio Sassuni, Annibale, Antonio di Segna-
Per6 Annibale et Ermesse non mancavano frattanto di disporre le cose loro per vedere bc
potevano acquistar Bologna; il che dal legato presentito, egli et il senato gli misero taglia 15
addosso di quattromila ducati per ciascuno a chi nelle mani vivi gli dava et duemila a chi
gli ammazzava, et di cavar di bando tre, et a Giovanni Piero di Ranuccio da Pistoia du-
gento ducati vivo, et morto cento; li quali danari furono depositati al banco di Antonio Maria
da Lignano.
Desiderosa parimente Ginevra Bentivogli, che in questi tempi era a Busse nel terri- 20|
torio di Piacenza, di ripatriare, si Ia8ci6 intendere a Giovanni il marito, che 8'egli voleva
far ritomo a Bologna, che hora era il tempo commodo, perch^ li Bolognesi, dopo la par-
tita di papa Giulio, si ritrovavano malamente sodisfatti del goverao del nuovo legato, et
che il molto favore del popolo verso la loro casa sendo anche in colmo, era ciascuno per
aiutare li Bentivogli, et che ci6 fosse vero il dimostravano le cose che ogni giorno nella
citt^ a favor loro si scoprivano fatte. Poi soggionse, che TeBsere il papa a Roma et ritrovan-
dosi tutto il suo esercito sbandato, et li capi principali alle loro patrie et pateme case, ren-
deva il fatto molto pifi facile, percioch^ prima sarebbono li Bentivogli nella cittk entrati et
fortificad, che Tesercito papale radunato insieme; et che per questa et altre ragioni ella giu-
dicava che, mentre era Tamor loro fresco negli animi de' cittadini bolognesi, si dovesse ten-
tare il ritomo, et che ressortava che egli di ci6 ad Alessandro, che era a Genova, ove an-
che si trovava Ludovico re di Francia per pacificare la nobiltk' col popolo, che era stata
cacciata, ne dovesse scrivere, acciochfe egli col re ne havesse ragionamento, perchfe ella spe-
rava ogni favore dal re. Giovanni, havendo lette le lettere della moglie, accett6 il parere et
il consiglio di Ginevra, e\ subito scrisse ad Alessandro il figliuolo, sperando haveme lieta rispo-
sta. Ma tutto il contrario avvenne, perch^ havendo Alessandro esposto il tutto al re, egli rispo-
se, o fosse la risposta maliziosa, o che egli si trovasse fastidito : " Chi vi tiene, disse, fuore di
>. 4§o " Bologna? , et voltatogli le spalle, come se con altri parlar volesse, altro non disse. 'Ora Ales-
sandro pigli6 la risposta del re che volesse dire : " Ritomatevene a casa, perchfe io non vi saro
"contrario„. Per6 scrisse al padre a Milano, et lui mand6 a Ginevra, et le scrisse che si 40
dovesse pensare ad altro, perchfe le parole regie erano ambigue et oscure, et che non voleva
che al presente si facesse alcun movimento, perchfe non era credibile che il re, essendo in
lega col papa, permettesse giammai che fosse travagliato; et che in una somigliante cosa si
doveva andare col pifedi piombo et con gran pmdenza, et aspettare miglior comodit^ o che
11 preti col loro govemo fastidissero il popolo, o che, morto papa Giulio, fossero richiamati 45 [
alla patria.
Poco piacque il consiglio del marito a Ginevra, et per6 siccome in ogni cosa ella era
piii tosto impetuosa, che tarda, persuase con parole efficaci Annibale et Ermesse che doves-
sero passare sopra Bologna; et a questo fine ella gli diede sedicimila ducati per assoldare A
gente, et gli assicur6 che essi non sl tosto si accosterebbono alle mura della citti, che sareb- 50 |J
[A. 1507] t)EL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 369
bono introdotti. Persuasi grincauti giovani dalla madre, cominciarono ad assoldar gente
nel Parmeggiano, nel Reggiano, nel Mantovano et altri luoghi circonvicini. II che pervenne
airorecchie del legato et delli signori senatori, et percio alli 25 spedirno Alberto Albergati,
uno del senato, a Roma a fare avvisato il pontefice di quanto occorreva. Laonde egli subito
al re Lodovico, che era in Genova, scrisse che egli si trovava esser molestato dalli Benti-
vogli, che tentavano di ritornare in Bologna, et che di gia havevano fatto gente, che lo pregava
volesse a tanto disordine provedere, che non disturbassero Bologna da lui con tante fatiche
conquistata; et fatto questo, mando danari a Bologna per assoldar gente a difensione della citt^.
Non mancava il legato et i senatori di fare ogni diligente provisione ; et prima di ogni
iltra cosa, confinarono circa da quaranta delli primi amici de' Bentivogli inlino che fossero
cessati gli sospetti. Poi si apersero le porte intorno il palagio della piazza per porvi Tarte-
gliarie, et rovinate tutte le botteghe dal lato verso San Piero, come anche in Porta nuova,
et si fece la saracinesca alla porta del palagio. Poi alli 28 furono eletti li nuovi antiani
cio^: Virgilio Ghisilieri cavaliere confaloniere di giustitia, Peregrino Caccianemici cavalliero,
5 Antonio Maria Sala dottor di legge, Ludovico Renghieri dottor in medicina, Bartolomeo
Malvezzi, Jacomo Ingrati, Marcello Garzoni, Almerigo Bianchini, Jacomo del Giglio, li quali
entrarono secondo il solito nel magistrato, non per6 con quelle solennita che graltri entrar
solevano, per cagione delle occorrenti rivoluzioni che si narreranno.
II legato adunque et il senato fecero ritornare nella citta molti cittadini, che per paura
20 della peste erano alle loro possessioni salvati, et commandarono a ciascuno che havesse biscgno
di macinar grano, quanto prima il facesse, perchfe erano per levar Tacqua del canale. Questo
fecero li detti signori perche havevano havuto certezza che li Bentivogli acceleravano la lor
venuta sopra la citta. Fecero parimente alli 29 bandire che chiunque pigliasse Tarme contro
li Bentivogli acquistava indulgenza plenaria, et chi le pigliasse in lor favore sarebbe iscommu-
J5 nicato et dal papa maledetto; et volendo far prova quale fosse Tanimo del popolo et la sua
prontezza verso la Chiesa et contro li Bentivogli, alli 30 del presente comandorono per pub-
blico bando che alle 22 hore ciascuna persona atta al portar Tarmi si dovesse alla piazza
armato ritrovare, et che quelli che saranno alla Chiesa devoti, dovessero sopra Tarmi havere
una croce rossa in campo bianco et una avanti il petto et dietro le spalle. Ora, al tempo
0 determinato comparvero in piazza tutti grhuomini d'arme a cavallo co' cavalli leggieri, archi-
bugieri a cavallo et con tutta la fanteria benissimo a ordine, della qual gente tutta il car-
dinale et il senato crearono capitano generale Lucio Malvezzi ; ' et fatta la loro mostra, li fu p. 4:1
per il banditore comandato da parte del legato et del senato, che come udissero la campana
della citta, dovesse ciascuno pigliar Tarmi et ridursi alle case de' signori confalonieri alli loro
quartieri, affinch^ detti confallonieri con li confalloni spiegati li conducessero alla piazza ed
essi si fermassero a' luoghi loro deputati, et poi furono licentiati.
Frattanto che la citth si poneva a ordine, Annibale et Ermesse Bentivogli da ogni lato
assoldavano gentc et conducevano li soldati a Sassuolo, castello del signor Alessandro gii
figliolo del signor Gilberto Pii da Carpi, et a Spilimberto del conte Guido Rangoni, dove
ordinarono il tutto con le artegliarie et altre cose necessarie per passare sopra Bologna.
Havevano seco 6000 huomini d'arme, mille cavalli leggieri et tremila fanti.
II primo di maggio adunque Annibale, Antonio Galeazzo protonotario et Ermesse coll'e-
sercito loro comparsero sul contado di Bologna et passarono a Baggiano, e tosto rhebbero
in potere con gran parte della montagna, et poi ottennero anche Crespellano et Moiitevia;
3 poi mandarono 25 cavalli a Piumazzo, che si rendesse loro, ma gli fu risposto che essi sta-
vano a divotione de' Bolognesi.
Si fermarono adunque a Baggiano senza danneggiare cosa alcuna nel paeae, et tutto quello
che gli era bisogno il pagavano cortesemente, affinclit tutti conoscessero, che non come ne-
mici, ma come amici venivano.
Havuta nuova il legato et li riformatori dello stato della venuta del Bentivogli a Bag-
T, XXXIII, p. I — 34.
370 HISTORIA DI BOLOGNA [A. iso?!
giano, fecero di subito seirare le porte della citth, eccetto quella di Strk Maggiore, di San Fe-
lice ct di Saragozza ; spcdirao il conte Alessandro Pcpoli, Ramazzotto da Scargalasino et
Giovanni Sassatello con molte bande a piedi et a cavallo, accioch^ li gcacciasiiero dal
luogo ove erano e dal lato verso la montagna. A favore del papa cal6 giii il conte Ugo
de' PepoH con numerosa compagnia di montanari per cogliere li Bentivogli nel mezzo; ma
accortisi loro deirordito disegno, tosto si ritirarono nel Modonese.
AUi 2 fu mandata una grida da parte del papa, che sotto pena di scomunica inhibiva a tutti
li signori et popoli et a qualsivoglia stato o conditione, s\ di huomini come di donne, che
non dovessero dare aiuto n^ favore o consiglio alli Bentivogli et loro scguaci, et chi acqui-
stava terre, castella et luoghi di quei che gli favorivano, fossero liberamente suoi, et alli h
preti sotto pena di perdere tutti li benefici, li quali divenissero in potest^ et poasesBO di chi
gli rivelava.
Alli 3 li cavalli leggieri delli Bentivogli cominciarono a scorrere sul Bolognese insino a
Casalecchio per levare Tacqua della cittk; ma inteso il fatto, vi andarono alquante bande di
cavalli contro, con molti fanti, ma non gli ritrovorono, perch^ si erano fuggiti, sendo stati I:
della lor venuta awisati.
Haveva frattanto il re di Francia, per lettere del papa, intesa la speditione che facevano
li Bentivogli per passar sopra Bologna; scrisse al vicerfe di Milano che dovesse distenere
Giovanni Bentivogli nel castello et essaminarlo diligentemente, se per sua saputa et consiglio
li suoi figliuoli coiitro Bologna ai erano mossi. Ricevute le lettere, il vicerfe benissimo ease- 2
gu5 la volontk regia, perciochfe mentre che Giovanni desinava, il fece pigliare et condurn^
sopra un mulo in castello, dove non una ma piii volte essaminato, sempre maledl il consiglio
di Ginevra sua consorte, che havesse instigato gli figliuoli a far cosa tale, affermando costante-
mente che esao giammai diede loro consiglio, ih messe pure parola sopra questa loro leggie-
rezza. Trovato adunque Giovanni innocente di questo fatto, il vicerfe mand6 le lettere regie al 21
legato et senato di Bologna, et anche scrisse haver trovato Giovanni innocente, a cui oltremodo
dispiaceva quanto li suoi figlioli havessero fatto, et che questo era tutto consiglio della ma-
dre loro.
P^ ^jj Si lessero queste lettere alla ringhiera de' signori a suono di trombe et si fece perrio
gran festa; poi li baiiditori publicorono la determinazione del senato, che tutti li confinati, 3J
che erano stati ubbidienti, potessero liberamente tornare alla patria, et che si dovesse sodi-
sfare a tutti H creditori de' Bentivogli. Ora il cardinale IppoUto da Este havendo inteso il
bando del papa, che chiunque spogUasse et perseguitasse i favorevoH de' Bentivogli, tutto
quello che egU conquistasse fosse suo, con buon numero di gente si partl da Ferrara per
cacciar del Bolognese \i BentivogU, et di poi insignorirsi di Sa&suolo e Spilimberto; ma 3
poi intendendo che essi, per paura di Lucio Malvezzi capitano, che era con Alessandro et
Alberto da Castello con H soldati bolognesi, si erano fuggiti fuore deUe confine, si rivolse
sopra Sassuolo et SpiHmberto, et gli hebbe, et poi si pose a perseguitare H Bentivogli insir.o
alle confina del territorio del duca di Ferrara il frateUo. AUhora il legato di Bologna fece
bandire la fuga de' Bentivogli, et perci6 neUa citth si fecero fuochi et gran festa.
In questo giorno istesso, sendo la festa di santa Croce, a hore diciotto, havendo Ercole ^
Marescotti il consenso del legato, sali a cavallo insieme con Camillo Gozzadini, havendo seco .,
200 huomini armati a piedi con f asci, manare et altri stromenti simiU et con uno stendardo |
avanti con Tarme de' Marescotti, et s' invi6 verso strk San Donato per gettar a terra il belUs-
simo palazzo di Giovanni BentivogU. Et mentre caminava per la strada, egli invitava tutti a i
ritrovarsi a questa distruzione: et essendo vicino al detto palazzo, Lucio Malvezzi con molti
altri della sua nobU famiglia lo scontr6 presso San Jacomo, et adimandandogli la cagione dij
questa novitk, il Marescotto rispose voler rovinare il palazzo de' Bentivogli suoi nemici, a1
cui Lucio : " Deh ti priego, non far cosl gran male, et ricordati, Ercole, che non k cosa da^
• huomo corraggioso il vendicarsi delle ingiurie ricevute con le pietre, ma con rarme in mano aj
|A. 15071 DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 371
" faccia del nemico. Tu, o Ercole, giammai non facesti a\ superbo edificio, nfe per ci6 il dovresti
" guastare, poichfe questo palazzo e rornamento della nostra citta: rammentati, ti prego, che li
" Bentivogli contro di noi non fecero mai cosa simile, anzi quando siamo ripatriati habbiamo
" ritrovato le case nostre et le nostre possessioni migliorate e fatte piii belle che prima non
5 " erano. , Puote ben dire et pregare Lucio quanto gli parve, che il Marescotto volse adem-
pire il suo ma! animo, et scendendo da cavallo, invit6 tutti quei che Thavevano seguitato, che
molti erano a fare come lui, et fu il primo che il fuoco nel fascio accese intomo all'edificio,
gridando che dava libertk a ciascuno di fare il peggio che potesse e sapesse fare; a cui
seguit6 Jeronimo di Giovanni Pasi. AUora la plebe awezza alla novitk fece impeto et co-
0 minci6 a predare tutto quello che ritrovava, insino agrusci et le finestre et cose simili.
Fu estratto il vino dal!e botti et la maggior parte versato per terra mercfe dell' ingordigia
di rubbare le botti; altri saliti sopra i tetti (ah scelerate manil) cominciarono a gettare a terra
le tegole per havere i legni; altri nei giardini spiantavano grarbori et predavano i vasi et
le figure delle bellissime fontane; chi era intento a rovinare la torre tanto forte e bella, e
chi a guastare le bellissime pitture da si dotta mano dipinte. Insomma non era chi si ve-
desse stare ocioso, anzi ogniuno era sollecito a mandar per terra tutto quello che poteva.
Veduto che hebbe il Marescotto il principio della rovina del palazzo, tutto allegro d'indi si
parti, parendogli di havere a pieno vendicato le ingiurie et la morte de' fratelli et nipoti.
Questo misfatto spiacque non solamente a tutta la cittk, ma in particolare agramici de'
Bentivogli, et pose ne' loro cuori tanto sdegno, che poscia cagion6 la rovina del suo palazzo,
come diremo, et di molte altre case loro. Et tal roVina del detto palazzo de' Bentivogli si >. 4*s
cominci6 11 tre di maggio, et non fu finito di disfare se non airultimo del detto mese: oltre
i gran mobili rubbati, vi se ne trovarono di nascosti per il valore di 4000 ducati. II solo
ferro, ch i vi era, fu stimato lire 60 000 di bolognini.
Era questo palazzo tutto fabbricato di pietra cotta et di macigno, diviso in tre solari,
Tuno sopra raltro, tutti in volta. Haveva due cortili grandi et un giardino con due bellis-
sime stalle dietro ; conteneva in sfe f ra camere e guardacamere 244, et dove si potevano ag-
giatamente fare 244 letti, et quasi tutte le camere avevano studioli et salvarobbe, et come h
detto, tutta essa fabbrica era fatta in volta. Haveva poi cinque sale bellissime et tre salotti
eenza le altre molte che a varie cose per beneficio del detto palazzo servivano, tutte dipinte
et ornate di bellissime tapezzarie et quadri di gran valore. Haveva due scale principali
molto larghe, che davano adito da ciascuna parte del detto edificio et confinavano con Tan-
dito deirentrata principale, che era largho piedi 10 et longo piedi 20. Da mano dritta del-
Tentrata, cio^ verso la porta di str^ San Donato, eranvi le camere et sopracamere di An-
tonio Galeazzo protonotario dipinte per mano de' piu eccellenti pittori di quei tempi, et
in particolare del Francia bolognese, che contenevano famose historie, et di ogni intorno
caminavano fregi di rilievo tutti dorati et dipinti, havendo le volte similmente historiate.
In questa parte del protonotario eravi una sala et cinque camere, fra di sotto e di sopra,
tuttc bellissime, et dairaltra parte di detto andito erano parimente tre camere bellissime, le
quali pigliavano il lume, siccome Taltre, dal portico et dalla via de' Bagnaruoli. Finito
1'andito, vi era un chiostro col cortile cinto per ogni parte da quattro colonne di pietra cotta,
con le 8ue camere et scale; da questo si passava poi al secondo, che pure siccome il primo
et di colonne et di camere era fabricato. Poi seguitava il giardino con una bellissima fonte
et vaga peschiera, che confinava coa una bellissima loggia in volta, e tutta dipinta di varie
[istorie de' Persi, de' Greci et Romani, con le lettere che il lutto narravano, alla quale Jve-
va sempre Tacqua chiara per il condotto che passava per li Pellacani et la saligata et
dava a strk Castiglioni; et di Ik dal giardino, come 6 detto, erano le due bellissime stalle.
i sopra airentrata di Giovanni si passava alla torre, et erano le sue stanze dipinte del primo
25. fostilla a stam/a Hel margine siitistro (quattro lineette): Dcscrittione tlcl palazzo dc' BentivogU
372 HISTORIA DI BOLOGNA fA. iso7|
torniamento celebrato da lui, fatto per mano de Bingoli plttori; la torre miperava di altczza
tutte le altre torri di Bologna, eccetto la torre degrAsinelii, et dentro di esua erano bellia-
sime Btanze et nella cima di essa eravi un corridore tutto merlato, con una piccola torricella
nel mezzo che sosteneva la campana. Intorno al corridore stavano BOBpese le armi di tutti
li signori co* quali Giovanni Bentivoglio haveva afliiiiti» et coiiaanguinith, congiunte tutte con
la sega, particolar arma de' BentivoglL Li parenti erano questi: Visconti, Sforzeschi, Gon-
zaghi, Estensi, Malatesti, Manfredi, Torelli, Rangoni, Pii, Orsini.
Haveva poi questo palazzo la facciata fabricata sopra 14 colonne et era il portico largho
piedi 10 et longho piedi 20, coii grande spazio da una colonna airaltra, et la facciata era
sopra prarchi del portico con un ordine di tinestre, con certe colonnine nel mezzo piccole, che
posavano sopra una cornice pur di pietra cotta che caminava d'ogni intomo, nel mezzo delle
quali, cio^ sopra il diritto della porta del palazzo, era uii bel corridore, che alquanto spor-
geva in fuori. U secondo ordine erano le tinestre non quadre, marcate senza colonnette,
che pure posavano sopra un altro cornisone come il primo, et nel mezzo vi era il corridore
come al primo. Seguitava il 3° ordine che erano tinestre piccole che davano lume ai granari
p. 4>4 con un cornisone magnitico, che haveva certi rosoni ' grandissimi di macigno tutti dorati, et
questo toglieva il telto con beilissima maesta.
Avanti al detto palazzo vi era una piazza assai vasta, tutta salicata di mattoni cotti, et
di rincontro haveva una loggia fatta in volia con stanze di sopra per li soldati che stavano
alla guardia di Giovanni sopra 11 colonne con dodici archi; et nella facciata di essa vi erano
i Paladini di Francia con le insegne de' parenti unite con la sega, come hoggidl anco si vcde:
et quivi a capo di essa era una stalla, la quale anche vi si trova.
Conchiudo che questo palazzo era cosa maravigliosa da riguardare, et fn communementc
stimato che tale edilicio uoa fosse stato condotto a quella perfettione che era, per non manc
di 150 mila ducati d'oro. Fu principiato (come si h detto) nell'anno 1459 da Santi Benti
vogli, et poi tinito da Giovanni.
Fu cominciata questa rovina di tanto maraviglioso edificio, veramente decoro e di gran-
dezza della citt^ di Bologna (come si disse), il dl 3 di maggio, il giorno di santa Croce, et
sesniitata dalla vil plebe di giorno in giorno, solamente per rubbare tutto quello che si po-
teva havere, et volendo scavare insino le catene et delle volte et delle incatenature de' muri,
tanta era Tavidita plebea, che cadendo le mura deiredificio, a molti Iev6 la vita.
Mentre che cosi esecrabile opera si faceva, era Tinfelice Giovanni BentivogH nel castelk)
con alquanti suoi servitori, dove il senato regale di Milano Tandb a ritrovare per nuova
commissione del re per intender il vero s*egli havesse acconsentito che li figlioli fossero
passati sopra Bologna. Et addimandato sopra ci6, Giovanni rispose: " Veggo per cosa chiara,
" che la fortuna a me gi.*i tanto amica, hora del tutto mi ha volto le spalle, et di benigM
"madre mi si h fatta crudel nemica; conciosiach^ havendo io ottenuto il supremo grado
" nella palria mia, con quella felicita che forse giamai altri non hebbe, hora mi veggo n^
" profondo della infelicitk cacciato dalla dolcissima mia patria, privo de' figli, spogliafl
" di amici, abbandonato da' parenti et rinchiuso in questo carcere, e sallo Iddio, senza vk,
" gione. Ma poich^ cosl al mio Signor Iddio piace, sia fatta la sua di\nna volontk; be
" di cuore lo prego che non mi abbandoni et che mi doni pacienza. Mi ricordo
« sendo io giovane, fui dalli prencipi, che lo stato di Milano govemavano, tanto amato, et j
' me tanta fede havevano, che mi raccomandarono li loro soldati, che erano la conservatio
" dello stato loro ; et io tanta fedeltk mostrai verso loro, che si poterono laudare della*
" sincera servitu. Poi sendo essi scacciati, et in luogo felicemente successo il re cristianissii
" con sua maestk di maniera tale mi son portato, ch'ella ha potuto conoscere quale sia la
" sincera f ede verso la sua real corona : siami lecito dire sol questo, che essendo ritomato 11
" Lodovico Sforza nel ducato di Milano con gli Svizzeri, et havendone gii occupato buona paf
» et bisognando che li soldati di sua maestd ritornassero di Romagna et passassero a Milam
[A. 1507J DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 373
■ per opporai al duca Lodovico, fecero il loro viaggio per Bologna tiitti spaventati, temendo
• di essere tagliati a pezzi o almeno di restar prigioni, cosa nel vero che sarebbe stata facile
- a un ferocissimo popolo come era quello di Bologna; nondimeno io li assicurai, et passarono
" liberamente senza alcuna lesione, il che fu la salute deiressercito regale et cagione della vit-
" toria contra il nemico. Perciochfe se eglino erano rotti, come volevano alcuni, hoggidi sua
macsta si trova in Italia vittoriosa, che forse non vi si troverebbe. Posso insomma dire che
io gia mai non feci cosa d'importanza senza sua deliberazione. Et come ben mi puo esser
tesiimonio tutto il mondo, io tanto ho ripugnato a papa Giulio, e tanto sono stato in Bolo-
gna, quanto a punto egli mi ha fatto intendere. Hor come puo essere, che alcuno possa mai
pensare, che io sendo uscito fuore della patria, al voto suo, che havessi, non dico pensato di
ritornarvi, ma consentito che altri havesse fatto cosa alcuna contra il suo volere? Chiamo
Iddio in testimonio di quanto io dico, che non' solamente non ho consentito che li miei fi- /. /15
glioli habbino radunati soldati per entrare in Bologna, ma anzi gli ho essortati che soppor-
tino meco la medesima fortuna che sopporto io, et gli ho con ogni mio consiglio dissuasi
al fare movimento alcuno, perchfe sapeva ben 10, che se andavano senza il beneplacito di sua
maest^, non potevano se non fare il peggio loro. Ma grincauti et poco prudenti figlioli,
" troppo desiderosi di ripatriare, poco hanno atteso alli miei consigli, et volendo pur essi espe-
rinientare se era migliore la loro opinione, che il mio consiglio, hanno a loro malgrado
' et mio acquistato danno et vergogna, poich^ essi si sono fuggiti con perpetuo scorno, et io
sono stato non per mia, ma per loro colpa, carcerato ,. Non pot^ piu oltre il buon vecchio
formar parola, perch^ interrotto da modesto pianto si tacque. Mentre che rinfeiice Giovanni
ragion6, piu volte li senatori si riguardarono Tun Taltro, considerando la gran mutatione della
fortuna, et che Giovanni prima fosse da tutto il mondo stato tenuto per huomo di si gran
iralore, grandezza et possanza, et che hora fosse caduto in tanta miseria. Era in vero grande
a pieth che ciascun senatore di lui haveva.
Alfine, consolandolo, il presidente gH disse che non dubitasse, perchfe esso et li senatori
arebbono manifesta la sua innocenza al re, et che con patienza frattanto sopportasse quanto
)laceva a Dio di darli ; et con questa speranza lo lasciarono. Scrissero il presidente et li
tenatori al re, come trovarono Giovanni innocentissimo, et glielo raccomandavano.
Allora il re, spedita una staffetta, comand6 al castellano che honoratamente lo rimandasse
illa sua casa, II quale, non sl tosto intesa la regia volontk, che passando a Giovanni con
ieta faccia gli diede la buona nuova della sua liberatione, et cavatolo di carcere, Tesort^
llo stare quel giomo con esso lui, accioch^ potesse awisare li gentilhuomini, et che il dl
eguente con honore fosse a casa accompagnato. Ma Giovanni, attendendo piii alla sua li-
wrth, che a questi honori, di ci6 gli rese infinite gratie, et Roggiunse che non era piu tempo
I cercare honori, ma di attendere a raccomandarsi a Dio. Laonde montato sopra la sua
lula, et accompagnato da molti di quei del castello, 8'invi6 verso casa. Ora molti genti-
huomini, che questo intesero, saliti a cavallo, Tandarono ad incontrare, et rallegrandosi seco,
Ominciarono a gridare: " Sega, sega „. Ma Giovanni, considerando il pericolo nel quale poi
acilmente poteva incorrere per cagione di queeti favori popolari, gli preg6 che piutosto
ridassero : " Francia Francia ^ ; et giunto a casa, ringrati6 assai la cortesia di tutti quei che
havevano accompagnato; et presero licenza.
Questo fu rultimo giorno dei favori, che la fortuna volse dare a Giovanni, perciochfe
giomo seguente gli fu arrecata la nuova che di gik si era cominciato a rovinare il suo
alazzo in Bologna et che ne andava tutto per terra. vStrinse il buon vecchio le braccia in-
«me, et alzati grocchi al cielo, diede un grandissimo sospiro; et cosi stando immobile alquanto,
into dairestremo dolore, cadde tramortilo. Dopo essere rinvenuto alquanto, scrisse Giovanni
Ginevra, che era a Busseto, una lettera di questo tenore : " Sogliono dire i savi huomini di
questo mondo, che la persona prudente tutte le sue cose fa col consiglio degrhuomini savi
«t che non habbino il cuore circondato da varie passioni, afllinchfe il bramato fine possa con-
374 HISTORIA DI BOLOGNA lA. isovj
* seguire ; ma ranimo appassionato et che fugge i consigli de' prudenti, in tutto quello che fa,
"lo fa in proprio danno e vergo^a; perch^ condotta daprappetiti appassionati, operando
" trabocca nella voragine di ogni pericolo. CobI h avvenuto a te, o incauta Ginevra, che sprez-
" zando i consigli de^rhuomini, et seguitando la tua propria passione, et tu, et altri con ead
** te, hai fatto cadere nel trabocco di ogni male. Ecco che per tua cagione sono stato longo
" tempo prifjione, et hora conduco anche la mia vita non al tutto libera et colma di affanni
^. 4t« " et di cordof^lio, et Ales^aandro in Genova nelle mani del re si sta della vita in forse; ma
" {?H altri tuoi et miei figHoli come stanno, condotti dal tuo poco prudente consiglio ? fuore
" della propria patria, banditi dal paese di Ferrara et in disgrazia di tutto il mondo. Ma
" quello che h pegjjio, et che insino al vivo cuore mi apporta maggior dolore, k che il nostro
" pnlazzo in Bologna quasi tutto fe per terra, et pure di tutti questi mali ne sei tu, o donna,
• principale cagione; questi sono i frutti de' tuoi consigli et delle tue proprie passioni. Datti
" pace al meglio che puoi. Addio,.
Letta la lettera, Ginevra fu da sl estremo dolore assalita, che con amendue le man?
stringendosi le tempia, senza formar parola alcuna, sendo vicina al letto, con la faccia airin:
gettatavisi sopra, di subito rese lo spirito al suo Iddio. O esempio miserabile, degno di gran-
dissima pietk! Ritrovandosi scommunicata, per non haver obbedito al comandamento del papa,
che li Bentivogli stessero lontani da Bologna 100 miglia, questa infelice donna fu sepolta fuori
della chiesa, in luogo profano sotto rortiche, non essendosi dal legato potuto ottenere licenza
di esser in luogo sacro sepolta; et perch^ cinque frati zoccolanti raccompagnarono a so!
rarla, il papa priv6 loro ed il suo convento per 7 anni, che non potessero dire uffizio,
uffiziare in loro chiesa di Busseto, castello del Parmigiano. Questo fu il fine di tanta donn i,
che fu alli 17 di maggio, la quale con tanta felicith per si lungo tempo in Bologna haveva
govemato : dico governato, perciochfe Giovanni quasi quanto faceva, era tutto per lo consigiio
di lei. Fu figliola naturale del signor Costanzo Sforza di Pesaro, la quale fu condotta in
Bologna di anni 12 per moglie di Santi, come k detto; et era di tanta bellezza, che in quei
tempi fu stimata la pifi bella che vivesse.
Fu astuta, iraconda et di gran consiglio; questa pure era prudente, ricca, nobile, honorata,
eloquente; e Iasci6 fra robba e denari pifi di 50000 ducati. Morto Santi Bentivogli, di cui
rest6 un figliolo per nome Ercole, che poi fu gran capitano de' Fiorentini, ella si marito in Gio-
vanni, et di lei n*hebbe questi figlioli : Annibale, Lodovico, Cornelio, Donino et Isotta, i quali
morirono fanciullini; Bianca, questa fu maritata nel conte NicoI6 Rangone; Francesca, fu ma-
ritata nel signor Galeotto Manfredi: Annibale terzo; Leonora, marttata nel signor Giberto da
Carpi; Antonio Galeazzo protonotario; Camilla che fu suora del corpo di Cristo; Violante rhe
fu maritata al signor Pandolfo Malatesti: Alessandro; Laura; Hermes; Isotta, maritata nel signor
Ottaviano Riario. Era Ginevra d'anni 65 incirca quando mori, et nella fine sua si vide
esser donna infelicissima, poich^ si vidde priva del marito, spogliata della sua grandezza, ser. a
il suo Alessandro, che tanto amava quanto se stessa, havendo i figH prigioni et altri assai scac-<
ciati dalla sua patria, et veggiendo spianato il suo bellissimo palazzo. Le furono fatti questfl
versi, et publicamente posti per tutta la cittk:
^am fairona fotens, sed -plm quam femina fosset
Imfia, avara, ienax, korrida, ierribilis,
Hic iaceo, infelix, sancio frivaia sefulckro,
Cui nulla Ecclesiae sacra dedere Patres.
yuniferi mihi nomen erat, sed sfina remansit,
Ut fuerat multis asfera vita mihi.
33-33. segni d^attentione a fenna nel margine sinistro — 3$. (igliola.... Costanzo] /aro/e sottosegn^Ue nelTorigir
nale — 30. figliolo .... Fiorentlni] farole sottosegnate nelPoriginale
[A. 1307] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 375
Contemfsi suftros, qui me sfrevere, iyranni,
Optima ab exemflo discite quaeque meo.
^uis neget esse Deos hominum, qui facta refendant?
Siuae fuerint vitae fracmia mors docuit.
5 Ora di qui ciascuno pu6 per vivo esempio chiaramente considerare quanta sia la nuta- /». //r
bilita et instabilitk delle cose di questo mondo, il quale segue il favor della fortuna seiiza
piu oltre apprezzare nfe sapere, nfe prudenza et senza considerare il fine delle attioni mon-
dane. Nel vero se Ginevra fosse sempre vissuta et morta in quella grandezza che si trovava
et in quel contento che gustava, il mondo tutto Thaverebbe con lodi innalzata insino al cielo,
si sarebbono fatti i volumi di versi dolenti, con lamentarsi della morte, che ne havesse levata
donna di tanto affare et. si cara ad ognuno; ma perchfe la fortuna le fu sdegnosa et contra-
ria, non hebbe amico che la lodasse, et in lei a pieno si verific6 il detto, che dice:
Temfore felici multi numerantur amici;
Si fortuna ferit, nullus amicus erit.
5 Ora seguitando grimprudenti et vilissimi huomini la rovina del palagio et della torre de'
Bentivogli, et havendo molti di loro solo Tocchio al sodisfare al proprio odio, avvenne che
in tal rovina vi morirono meglio di 60 persone, oltre a molti altri che morirono che sta-
vano a vedere tanta abominatione et impietk; et da alcuni per dispregio furono attaccati nel
publico grinfrascritti versi:
JO Hutnano constructa fui de sanguine dudum,
Dcque labore simul, sic cito tota rui.
Bis Deus omnifotens fraedixerat ifse ruinam:
Terrarum moiii, fulgure, nec iimui.
Teriius e coelo venii casus: flebs inoia Deorum
S ludicio est iusto, sic fofulique furor.
In me quisque ruit, cafii hanc sibi quisque ruinam,
Aiarmoreos lafides iam sibi quisque cafii.
Ferrea quaeque ruunt, fortantur fcrrea quaeque,
Tandem Bentivola magna ruina vocor.
0 Rovinandosi adunque il detto palagio, quelH che guastavano, ritrovando nella camera del
protonotario una bella figura di nostra Signora, la lasciarono intatta per riverenza; la quale
non dopo molto, veduta da dui contadini, et non la stimando niente, senza alcun rispetto
con certi picconi di ferro cominciarono a voler rovinar la muraglia ove detta imagine era;
et ecco, mentre ci6 tentano con ogni lor sforzo, rovina un pezzo del detto muro sopra di
5 essi senza punto nuocerli nella persona; li quali aiutati, et usciti del mezzo delle ptetre, si
gittorno avanti la detta imagine, la quale, et da essi et da una donna, che con la figliola
quivi era, si vide che Jagrimava. II che sparso per la cittk, cagion6 che quivi concorse gran
numero di gente; et vedendo tale miracolo, fu con molta divotione levata la detta imagine,
et portata in San Jacomo; la posero sopra di un altare, dove concorrendo la gente, ottene-
0 vano di molte gratie.
Insomma, rovinato il palagio et la torre insino quasi a' fondamenti, divenne quel luogo,
che era stato albergo di tanti signori et prencipi et era stato cotanto celebrato come cosa rara
fra gredifici d'Italia, ricetto di ogni immondizia. Cosl vanno le cose di questo mondo.
Alle 27 di maggio giunse in Bologna il cardinale Narbone, che dal pontefice era man-
5 dato legato al re di Francia, et fu dal legato della citth et da tutti li magistrati con grande
honore incontrato; et alloggi6 nel palazzo grande.
Giovanni Antonio Castelli fu fatto senatore di Roma.
376 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1507)
p. 4'i Fu rinovata la provistone deirornato delle donne fatta Tanno 1474 con questa aggiunU:
Che niuna donna, Bia chi si vopflia, poBsa portar falde, nh cerchi, nh altre foggie nimili, ne
di sottane sopra a' guardacori ; Che non possa portar maniche larghe alla camicia, che non
gli sia piii di braccia 2 e mezzo di tela per para di maniche, e che le portino assettate alie
braccia, et non gonfie e sventolanti, perchfc v'era camicia clie nelle «ole maniche vi aveva brac-
cia 7 di tela di lensa; Che non si possino portare alli guard.acori balze, n^ filetti, nh. aile
vesti, se non un braccio e mezzo di velluto ; Che non portino berette cinte d'oro o d'argento,
nfe pugnali, ovvero dajjhe. E questo, perchfe vi era tal moglie di tintore e fabro, che aveva
maniche di broccato d'oro che costavano ducati 24 e maniche da camisia che costavano
ducati 5, balze d'oro alto mezzo braccio, guardacori e vesti cremisini, come se fossero mogli H
del duca di Ferrara.
A' 9 giugno entrb in Bologna il cardinale Alidosio legato di Bologna quale aveva seco
6 vescovi e 200 cavalli leggieri. Gli fu fatto un grand'onore, e gli and6 incontro tutto il
clero, gli antiani, gonfallonieri del popolo, massari delFarti e gentilhuomiiu. Dove pass^ fu-
rono fatti 12 portoni di legname coperti di frasche e di panni molto belll. U
In questo istesso tempo, intendendo il senato che il re Lodovico era giunto a Milano, essi
vi mandarono per ambasciatori Alberto Castelli et Bartolomeo Zambeccari amendui senatori,
et con essi Melchior Zanetti eccellentissimo procuratore causidico, acciochfe supplicasse a sua
maestk di voler lasciare la protetione di Giovanni Bentivogli perch^ egli non perturbasse
Bologna. Giunti adunque a Milano avanti al re, et fatta la loro petitione, il re commisse que-
sto negozio al cardinale Roano, che dovease bene intendere et esaminare il tutto; il quale per
compiacere il re, si fece venire avanti Giovanni Bentivogli et anche gli detti ambasciatori.
Laonde Bartolomeo Zambeccari cominci6 a dire che il senato bolognese gli haveva mandati a
supplicare sua maestk, che le piacesse di non volere tenere la protetione di Giovanni Benti-
vogli, n^ de' suoi tigli, perchfe egli haveva voluto disturbare la pace di Bologna, essendoii venuto 23
contro con tanti armati; et ci6 supplicavano anche, che li BentivogH non piii tornassero a tiran-
nizarli, perchfe purtroppo havevano tirannizati in detta citt^, et che al tempo ioro et sotto il lor
governo giammai la giustitia nel popolo haveva havuto luogo, nfe parte, oltre che avevano abbru-
giata la casa de' Caccianemici et morti li Malvezzi et li Marescotti, et che havevano svergognate
molte donzelle et levata per forza et per inganno la robba a molti, et molte altre cose di enorme
vituperio de' Bentivogli.
A queste parole soggiunse Giovanni: ' Che non poco si maravigliava di essere chiamato
" tiranno, peciochfe egli non mai fu tiranno nella sua patria, attesochfe sempre nel governo
* haveva havuto seco in compagnia H sedici et con quelli sempre si era consigliato et se-
" condo il parer loro governato. Uno de' quali h quivi Alberto Castelli presente; et bench^ Zi
" io tenessi il primato nel detto senato, perch6 cosi era stato istituito da papa Paolo II et con-
* firmato da Sisto IV, Innocenzo VIII et da Alessandro VI, nondimeno mai feci cosa alcuna
" senza participazione, ma col conseglio et con la conclusione del detto senato, come pu6
" anche di questo testilicare qui Alberto. Vero e che havendo havuto rispetto spesse volte alla
" nobiltk delle famiglie, piii tosto che alla giustitia, ho lasciato passare alcune cose senza cer-
" care di spegnerle et mandarle a terra, le quali nel vero havrian meritato gran gastigo, siccome
>. 439 " conveniva al tuo negocio, o Bartolomeo, clie ben sai tu come io mi ado'pera8si jier te ne'
" tempi del cardinale di Mantova per le nionete f alse. Ora che tu faccia questa cosa, sen-
" domi contrario, si verifica il proverbio che dice: Chi dispicca rimpiccato, rimpiccato im-
" picca lui. Sappi, o Bartolomeo, che tu hai un bel tacere, et se tu ti metterai la mano al
" petto, conoscerai s'io ti dico il vero. Piii oltre non ti vo' dir per hora di questo. Quanto
" poi alla qvuete del popolo bolognese, che io sia, come dici, per disturbarla, io ti rispondo,
" che sempre mantenni quella cittk in somma pace, come n'fe fido testimonio tutta Italia ;
" et se bene occorsero alcuni disturbi in essa, siccome fu la cosa de' Caccianemici, de*
" Malvezzi et de' Marescotti,' sa Iddio che io non ne sono stato la cagione, anzi loro hanno 50
[A. 1507] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 377
" cagionato tali disturbi. Tu d^i pur sapere, o Bartolomeo, se saper lo vuoi, quello che
" io feci per acquetare i Caccianemici con li Lini, et questo mi adoperai et m'interposi
^" per la lor pace ; ma quei iniquamente et malvagiamente caminando uccisero quello del
" Lino sotto la mia f ede : parvemi di cio fame dimostratione, per far avvertiti gli altri a
" non dovere fare il simile, ma che havessero a vivere in pace. I Malvezzi, tu sai benis-
* simo quanto gli amava, quanto me li mostrava obligato, essendomi non solamente amici et
" parenti, ma di prima essendomi stati anche buoni padri; et per tali sempre gli tenni insino
" che si scoperse che essi mi volevano uccidere con tutti li miei figli ; del loro cattivo animo
" et del trattato ordito contra di me lasciai fare al senato et alla giustitia rofficio suo, et se
* furono puniti, non fu mio consiglio, nfe mia volont^, ma fu de' nostri amici, che si pensa-
" rono farmi piacere, dove mi diedero affanno et cordoglio. Delli Marescotti, Iddio testimonio
" del vero sa, che io avanti alla sua maestk non mento, che non solamente non lo feci fare,
" ma nfe anche non ne fui in cosa alcuna consapevole; et non sl tosto mi venne il caso agrorecchi,
" che ne presi intinito dispiacere, et mi convenne lagrimare, perchfe giudicai, che se bene haves-
" sero meritato castigo, non si doveva giammai procedere in tal guisa, ma secondo gVatti della
" giustitia; et se bene altri ne furono uccisi, non puotei a ci6 provedere, perciochfe, essendo
" alcuni de' miei figlioli divenuti potenti, sprezzando i miei consigli, caminarono secondo il loro
' appetito, quantunque sempre io ne reclamassi, come anche al presente hanno fatto, venendo
" contro Bologna; anzi non sono mancato di fargli intendere che a modo veruno tentassero tal
" cosa per piu ragioni ; come chiaramente et giustificatamente feci intendere alla maestk del
" re. Quando alle donne poi, io con verit^ posso et potr6 sempre dire non haverne giammai for-
" zata veruna, et se ho fatto alcun peccato, 6 stato con il suo pieno consentimento ; sicch6,
* monsignor reverendo, ardir6 dire essere iniquamente accusato di esser stato tiranno et di
" quanto Bartolomeo falsamente m'impone,.
II che confirm6 Alberto, et giur6 cosi essere come Giovanni detto haveva. Havendo il
cardinale con pacienza et con molta compassione, che haveva di Giovanni, ascoltato i loro
ragionamenti, in vece del re rispose, che sapendo esser Giovanni et Alessandro innocenti
della fatta speditione da Annibale et da Ermesse, sua maestk si lasciava intendere che vo-
leva haver Giovanni sotto il suo patrocinio, ma non g\k quei due ultimi; e per6 che dicessero
30 al senato che cosi era la mente del re, e che di Giovanni e di Alessandro non dubitassero,
ma si guardassero dagli altri che vagavano in qua ed in Ik fuori dello stato del re.
Ritomato Giovanni alla sua abitazione, Alberto di Castello gli mand6 a dire, che quando
a lui paresse di ritornare a Bologna, che lo farebbe ritornare, conciosiacosach6 da lui pen-
deva lo star fuori e ritornare dentro la citth. Udita Tambasciata Giovanni non diede altra
35 risposta, non sapendo che dire, perchfe considerava, che se voleva chiedere licenza al re di
ritornare, non Tavrebbe hottenuta, essendo in lega col papa e per molti altri rispetti; e se
ancora voleva ritornjire senza licenza, vedeva che il re si sarebbe sdegnato e TaVrebbe cac- /». ^jo
ciato di corte; e con ci6 ritornarono gli ambasciatori a Bologna.
A di 11 luglio Annibale Bianchi, uno delli 40, morl; iii suo luogo fu posto Cristoforo
40 Angelelli.
Ora il legato che si vide nella sua dignitk in tutte le cose rispettato per Tamore del
pontelice, scoprendosi uomo avaro, perchfe faceva ogni cosa per danari, si vedevano anche
perci6 molte ingiustizie; ed avendo il senato finto di non vedere i suoi andamenti, finalmente
si risolse d'avvisare il pontefice de' suoi mali portamenti, ed ebbero gli avvisi del Benato
45 presso il papa credenza, perciochfe per altra strada n'era stato avvisato. II pontefice adun-
que il chiam6 a Roma: e giunto, senza darli udienza, il fece porre in Castel Santangelo
insieme col Malatesta suo auditore, accioch6 rendesse conto di quanto era querelato ; e rest6
intanto governatore di Bologna Lorenzo Flisco vescovo di Monte Regale, che insieme con
Pietro Griffi commissario a ci6 mandato dal pontefice, governassero la cittfi come si doveva.
)0 Intanto erano spesse volte avvisati i Bolognesi di tutto quello che i Bentivogli facevano,
378 HISTORIA DI BOLOGNA lAA. i507-i508i
e che allora raunavano gran numero di gente per tentare Tentrata in Bologna; e per questo
avendo il senato domandata licenza a' Fiorentini di far rrente nello stato loro, ed a' Venetiani,
che allora possedevano Faenza, Ravenna, Cervia e Rimini, di cavar gente dalla Romagna,
assold6 molti soldati, parte de' quali ne and6 a San Giovanni castello e parte a Castel Franco,
e molti ancora per guaidia della citth ne restarono. E con ci6 si giunse airanno 1508. 5
Lorenzo da Flisco vescovo di Monte Regale a nome del papa governava la cittk.
Anno di Cristo 1508. — Sono creati li nuovi antiani con il gonfalloniero di giustida
secondo il consncto della chth; et fu questo Ercole Felicini confaloniero di giustitia, Cesare
de' Napi, Francesco Sarafino, Cesare Bargellini, Alessandro da Moglio dottore, Ulisse Musotto
procuratore, il conte Lodovico Bentivogli, Leone Malvezzi, Si crearono parimenti 11 nuovi 10
tribuni della plebe chiamati confalonieri del popolo.
Ilaveva la rovina del palazzo de' Bentivogli couceputo negranimi della maggior parte de'
nobili della citt^ et quasi di tutto il popolo, tanto odio et dispiacere, che non havevano occhio
con cui veder potessero Ercole Marescotto autore di tanta rovina et impietk, anzi Todiarono
a morte, et bramosi che il medesimo avvenisse al palazzo de' Marescotti, non mancavano 15
di tentare secretamente che li Bentivogli entrassero a farne crudel vendetta; et fra questi
particolarmente era Gasparo Scappi, giovane di grande ardire et di molta eloquenza, il qualc
del continuo pensava di trovar modo et via per conseguire questo suo intento. Perlochfe
ragionando hora con questo et hora con quello de' Bentivogli, con prudenza tentava d'intendere
la loro opinione; fra li quali trov6 al suo parere impiegati Giovanni Galeazzo, Giovanni 2U
Francesco Poeti fratelli et Galeazzo Marsili; et fatto longo discorso fra di loro sopra il
troppo ardire delli Marescotti, li quali, poi che havevano mandato a terra il bello edificio de'
Bentivogli, gli pareva di esser signori di Bologna, et percio minacciavano gli amici de' Ben-
tivogli di mandarli in ruina et di parimenti gettarli le case a terra. Finalmente fu conchiuso
di trovare la via sicura di raffrenare il folle ardire de' Marescotti et di vendicare la ingiuria 25
fatta alli Bentivogli et d'introdurli dentro la cittJi; et questa cura in particolare a Gasparo,
siccome ad huomo ingennioso, ardito et prudente, fu data, il quale in questa guisa pens6 fare.
Finse Gasparo di volere andare a Mantova per comprare una condotta di semente di
lino, delle quali n'era a Bologaa grandissima carestia; et passatovi, parI6 con Annibale Ben-
f. 431 tivoglio, promettendoli che quando egli volesse, il riporrebbe in patria. Stette Annibale al- 30
quanto sopra di sfe, poi gli disse: "O Gasparo, et quando noi saremo in Bologna, chi ci man-
" terrk contro papa Giulio? Egli, come sai, k confederato col re di Francia, con la signoria di
■" Venetia, col duca di Ferrara et Fiorentini, col mezzo et aiuto de' quali sai quanto pu6; et
"chi vuol contra lui contrastare ? „ . Turbossi alquanto Gasparo alle parole di Annibale, et disse:
" Vedi, Annibale, noi troveremo un altro capo ; non so poi come tu o altri de' tuoi vorr^ en- 35
" trare nella cittk, et il pentirvi allhora sar^ indamo; per6 considera bene a quello che fai ,.
Udendo Annibale le parole di Gasparo, et pesandole con prudenza, parvegli non le
sprezzare, et accetto di far tutto quello di che egli il consigliava, prcgando che il tutto
fosse con felice successo operato. Ritom6 lo Scappi a Bologna, et ritrovati gramici, gli
riferi il tutto con molto loro contento; li quali con forte animo si posero al tessere questa 40
lor tela con quella maggior segretezza che possibile fosse. Et ai lor voti si acc08t6 felice ,
occasione, et fu che creandosi il nuovo magistrato di quest'anno, Cesare Bargellini (uno de'
sopradetti congiurati) fu posto nel numero de' signori; il quale, veggiendosi per ci6 favore-
vole la virtu, chiam6 a s6 lo Scappi et gli disse: " Adesso h il tempo, o Gasparo, d'incarnare 11
"nostro disegno; io sendo, come vedi, de' signori, posso a mio commodo introdurre molti com-
" pagni miei amici a poco a poco nella mia camera, senza che altri se n'avvegga, et tu frat-
" tanto puoi con grallri amici ordinare il restante, accioch6 al tempo determinato si eseguischi
" il fatto y,. Era rordine fra di loro, che alle 7 hore di notte, quando si apriva la porta del pa-
lagio, secondo il consueto, per andare a casa, che le compagnie de' congiurati fossero appa-
[A. 1508] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 379
recchiati alla detta porta, et che aprendosi, tosto entrassero, et a forza se ne impadronissero,
et gramici di Cesare allhora uscissero in loro aiuto et pigliassero il palagio, il che sarebbe
facile, percioche in queirhora li presidi del palagio sarebbono sonnacchiosi et si spaventereb-
bono per I'inopinato caso; e tanto piu che, in loro favore sarebbe Cecchino da Padova squa-
5 driero della guardia, nemico capitale delli Marescotti, perchfe Thavevano voluto ammazzare.
Doveva esser esseguito questo trattato la notte di 8ant'Antonio. Ordinate tutte le cose dalla
parte de' congiurati, lo Scappi di nuovo pass6 a Mantova, et awisati del tutto Annibale, resta-
rono d'accordo che egli la detta notte di sant'Antonio dovesse appresentarsi con molte bande
de' suoi soldati alla porta di San Mamolo, perchfe era per entrare in Bologna di sicuro.
10 Ritornato Gasparo a Bologna con tale risolutione, si comincib secretamente a ordinare le
cose; et mentre che cio dalli congiurati si ordinava, avvenne che si parti da Bologna Ercole
Marescotto, con Emilio et Bernardino suoi figlioli, et pass6 a Roma per informare il papa
delle cose di Bologna; et il giomo seguente havendo li Marescotti presentito qualche movi-
mento, o pure dubitando di qualche loro male, passarono al governatore con dirli che havevano
15 inteso che si facevano alcune ragunanze d'huomini nel palagio de' Pepoli, degrAriosti et di
Giovanni Felicini, et che perci6 dubitavano di qualche trattato. II governatore, intendendo
ci6, senza punto tardare, mand6 a vedere se ritrovava cosi essere, et intendendo che non v'era
alcuno nh. armato, n6 disarmato, gli essort6 al vivere senza alcuno sospetto, che gli assicurava
che ogni cosa era in stato pacifico. Dalle cui parole animati, se ne ritornarono sicuri alle
20 lor case. Ora Gasparo, havendo inteso quanto che il govematore haveva fatto, et come haveva
assicurato li Marescotti, gli parve haver la fortuna benigna piu che non desiderava. Et per6,
sendo tutte le genti senza timore a dormire, lo Scappi usci di casa con circa 40 armati, tutti
huomini di grand'ardire, et pass6 alle bollette ad aspettare Cecchino Squadriero, che di gia
era ito a sollecitare Ce'sare Bargellini, che facesse reffetto secondo rordine dato, et che egli />. «*
25 era quivi per esseguire quanto havevano promesso.
Cesare, che si era immaginato quanto di male poteva occorrere, si penti di voler osser-
vare la promessa, et perci6 impose a Cecchino che dicesse allo Scappi ch'egli haveva cangiata
opinione. Si adir6 Gasparo fuor di modo, che Cesare gli maticasse della data fede, et ripieno
di furore, d*indi partendosi con animo di rovinare li Marescotti, pa8s6 alla piazza de' Cal-
30 derini e mand6 ad avvisare Giovanni Galeazzo Poeti et Giovanni Felicini come Cesare era
mancato della sua parola, et che perci6 li pregava che tosto dovessero eglino et le lor
compagnie venire ad unirsi con esso lui: li quali di subito vennero, et tutti insieme passarono
al collegio di Spagna, ove erano le stalle de' Marescotti, et divise le genti in tre parti, una
ne and6 alla porta del palagio et Taltra quivi si ferm6, et la terza and6 al torresotto di
35 Saragozza per guardia per vietar ogni soccorso. E tutti a un medesimo tempo facendo im-
peto, cominciarono a rompere le porte, questi delle stalle et quelli quelle del palaggio ; laonde
li Marescotti a tanto strepito levandosi dal letto, et vedendo ogni cosa da' nemici circondato,
su per li tetti fuggendo, trovarono scampo alla lor vita nelle case de' vicini, senza porsi quasi
le camisie in dosso, salvandosi tutti, eccetto due servitori, che volendo ostinatamente difendere
40 la porta del palagio, vi morirono. Vedendo li congiurati di non haver potuto lavarsi le mani
nel sangue nemico, volgendo Tire sopra la robba, saccheggiorono tutto il palagio, che era
pieno di robba, et furono versate meglio di 300 corbe di vino nella sua cantina, ponendo il
fuoco nelle stalle et nelle habitazioni; ma poco danno fecero, sendo redificio tutto in volta.
Fu questo fra le 10 et 11 hore di notte. Poi havendo levato tre bocche di fuoco sopra i
45 carri, che quivi erano, et havendone dui altri pezzi gettati nel pozzo per non gli poter con-
durre, passarono per lo trebbo de' Carbonesi, et poi alla porta di San Mamolo, credendo
quivi ritrovare Annibale Bentivogli, secondo Tordine dato ; et fattisi padroni della porta della
citt^, contro la voglia di NicoI6 Bemabfe capitano di essa, a forza raprirao, raa non vi tro-
vorono Annibale.
50 Erano li congiurati insieme con li compagni 174, delli quali questi erano 11 principali:
380
HISTORIA DI BOLOGNA
(A. 1508]
P- 4U
Gasparo Scappl, Giovanni Galeazzo Poeti, Giovanni Francesco Poeti, Giovanni Felicini, capi
della coiifjiura; Spinazzo de' Chiari, Felice Calzolaro, Agostino Cavalli, Giulio di Argela,
A{/ammennone de' Zenesi, Vincenzo Maiati, Pace Duglioli, Pirro Barfrellini, Tiberio de' Savi,
Cesare Cavarzone, Musotto Musotti, Vincenzo Sebaldini, Giovanni Francesco dal Piffaro,
Mattco Cantaldi, Jeronimo, Bartolomeo, Leonardo, Astorre Bemardo Tochini, Melino dal 5
Miele, Scipione GraRsi, Vincenzo dalle Corazzine, Ercole da Roffeno, Siraone dalle Slren-
ghe, Lodovico Orefice, Pompeo Bar^ellini, Lodovico Malchiavelli, Cecchino da Padova della
j^uardia del palazzo con due compaj^ni, Alessandro, Annibale, Francesco, Nicol6 Caatellani,
Tomaso Gambarello, Leonardo Cospi, Jacomo dalle campane, Jeronimo dcUa Dina, Lodovico
del Cossa beccaro, Domenico da Pisa, Pirro di Covello, Carlo di Bernabfe, Santi Brentadore, lU
Lorenzo, Ercole dalle Guaine, Rabbuino di Jacomo Rabbuini pellacano, Marco Razalie pel-
lacano, Domenico de' Duosi, Antonio Dise^na detto il frate, Alessandro Scarsella calzolaio
dettb il Riccio, Giovanni Zanetti, Romeo Garzaria, Giovanni Tomaso da Lucca bolognese,
Bassano Bassani, Monte di Monti, Giuliano da ZappoHno, Mino Scardovi, il Chiavena, Tomaao
Beccaro, Lodovico Capponi bombardiero di Giovanni Bentivogli et altri assai. 15
Aperta adunque la porta, come h detto, nfe vi trovando alcuno, spedimo tosto Tomaso
Beccaro al conte Guido Rangone, che sollecitasse Annibale' Bentivogli di venire alla volta di
San Mamolo, perchfe di gik era conquistata a sua divotione, et che liberamente sarebbe in-
trodotto nella cittk. II conte, intendendo Tambasciata, re8t6 tutto pensoso, nfe sapeva quello
si fare, non havendogli Annibale di ci6 fatto motto alcuno; alla fine rispose al nuncio che 20
presto presto farebbe loro intendere queilo che avessero a fare, et che frattanto mantenes-
sero il possesso della porta; et cosl rimand6 a dietro rambasciatore. Intanto li congiurati,
per tirare a sfe il popolo, cominciorono a gridare: " Popolo, popolo ^, ma non faceva la gente
popolare segno di motione alcuna ; et il govematore, vedendo questi travagli, f ece radunare
il senato, acciochfe si pigliasse rimedio a tanti disordini, et anche perchfe si vedesse d'inten- 25
dere la cagione perchfe erano state abbrugiate le case de' Marescotti, et haveasero di poi
presa la porta della citth et quivi fortificatisi. Furono eletti a tutte queste cose gl' inf rascritti :
Ercole Bentivogli, Innocentio Ringhieri et il conte Ovidio Bargellini, tutti senatori, ii quali
passando alla porta a Gasparo, gli addimandarono donde nascesse la cagione di questa novita,
et perchfe cosl si era rivolto contra li Marescotti et presa la porta della citt^. Rispose lo 30
Scappi che essi havevano fatto questo per zelo della patria loro, perch^ veggiendo che il
papa ogni qual giorno citava hora uno et hora Taltro gentilhuomo a Roma, et questo solamente
a persuasione de' Marescotti, imquietatori della pace de' cittadini, havevano deliberato di ritro-
vare a tanta malignitk qualche rimedio. Nfe piu oltre rispose.
Ora parendo alli congiurati che niuna cosa loro caminasse secondo !'ordine dato, man- 35
darono a chiamare il conte Ugo et il conte Giovanni de' Pepoli et Basotto Fantucci, sperando
che col mezzo del favor loro il popolo havesse a pigliar Tarmi in mano, et poi si havesse a
cacciare il magistrato dalla citth et introdurre li Bentivogli. Andarono li due conti allo
Scappi, ma parendogli che le cose fossero state malamente et con pochissima prudenza fatte,
volsero ritornjire a dietro alle case loro; ma alla fine rest6 il conte Ugo con 100 compagni, 40
et il conte Giovanni si parti. II govematore, volendo tentare che li detti congiurati lascias-
sero il possesso della porta, vi mand6 una banda di cavalli con alquauti jarchibugieri, li quali
con bellissima ordinanza, gionti a Santo Antonio, et dalli congiurali veduti, posti anch'eglino
tosto a ordine, animosamente 8'inviomo per azzuffarsi insieme, ma li cavalli, vedendo il lor
pericolo e Tardire grande degli congiura"ti, voltando le spalle, ritornarono al palagio. 45
In questo tempo il conte Giovanni Pepoli con una compagnia di 100 huomini armati
pass6 alla bocca delle Chiavature che riesce alla piazza, et quivi si fortific6, sendo seco Ga-
sparo Fantucci, et Lorenzo Ariosti parimente si ferm6 con altri 100 compagni alla bocca
della piazza che entra alla via delle Scudelle, et li Malvezzi anch'essi havevano occupato
la bocca delle Bollette ; talmentech^ la citth era molto travagliata, n^ il govematore sapeva 50
tA.1508] t>EL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 381
ritrovargli rimedio, percioch^ s'egli voleva mandare li soldati del palazzo ad azzuffarsi coti
quelli che erano alla porta, temeva dairaltra parte che quei che erano alle bocche della piazza
non pigliassero il palazzo, et se lasciava la porta nelle mani de' congiurati, dubitava che non
fossero introdotti li Bentivogli. Accorse in aiuto di questi suoi dubbi il cardinale vescovo
5 della citta il quale, partendosi di vescovato, pass6 a ritrovarlo, et dopo molte parole il con-
siglib che facesse ogni sforzo di riavere la porta prima che ne sovragiongesse la notte,
perch^ potrebbe occorrere tal cosa che poi non se gli potrebbe provedere. Piacque il coh-
siglio del vescovo al governatore, et subito chiamo a sh Alessio degrOrsi, Melchior Mangioli,
Innocentio Ringhieri, Ovidio Bargellini, tutti 4 delli 40, Virgilio Bargellini et ser Giulio Bu- a 43^
10 trigari et impoae loro che andassero a Gasparo Scappi et agraltri congiurati, che erano alla
porta di San Mamolo, et gli proferissero da parte sua et del senato, che tutto quello che ad-
dimandarebbono gli sarebbe concesso, con questo per6, che eglino restituissero la porta. Li
quali havendo con lo Scappi ragionato, egli rispose loro che erano contenti di restituire la
porta, ma che volevano gli fosse restituito libero Aloisio Maria Griffoni, che era prigione,
15 che il palazzo de' Marescotti fosse totalmente a terra spianato et che eglino fossero tulti
confinati 200 miglia da Bologna discosto; che li Giudei fossero saccheggiati et cacciati dalla
cittk et contado; che quattro del numero de' quaranta fossero privati et cassati dal magistrato
et che li loro beni fossero incamerati, et delli detti beni fossero dirizzati quattro banchi della
pieth, cioe uno per quartiero, li quali imprestassero alli poveri; che alcuno cittadino bolognese
20 non fosse per lo avvenire dal papa chiamato a Roma; che il conte Alessandro de' Pepoli, che
era stato chiamato a Roma, in termine di 15 giorni potesse liberameute ritornare a Bologoa;
che Virgilio huomo di arme del duca di Urbino, che haveva ucciso Giovanni Jacomo da Stia-
tico, fosse morto. Et che volevano un'idonea sigurtk, che mai per alcun tempo di questa loro
congiura si ragionasse, nh fosse loro fatto dispiacere alcuno, ne fosse in modo alcuno punito
25 chi si era trovato alla rovina et incendio della casa de' Marescotti, nfe meno alla presa della
porta di San Mamolo. Scritti li capitoli, et volendosi partire li suddetti ambasciatori, Gasparo
Scappi ritenne presso di s^ Alessio degrOrsi et Ovidio Bargellini in luogo di ostaggi, lasciandb
partire graltri quattro.
Ora mentre che questi accordi si trattavano fra li congiurati et il govematore, lo Scappi
30 prese una scelta banda delli suoi armati, et passo arditamente insino alla casa di Agostino Mar-
sili, gridando: " Popolo, popolo, libertk, liberta, Chiesa, Chiesa ,, per sollevarlo et che pigliasse
Tarmi, ma nessuno si mosse; per lo che Gasparo mand6 Antonio Monterenzoli aLorenzo Ariosti
con pregarlo che lo volesse aiutare a pigliare il palazzo et la piazza, perchfe come ilpopolo il
vedesse lui, la cosa verrebbe fatta, et a questa guisa cacciarebbono il governatore et entrareb-
35 bono li Bentivogli nella citta. Gli rispose Lorenzo che egli era disposto di mantenere la
fede alla Chiesa, et che passando piu oltre, gli faria isperimentare se le arme sue tagliassero.
Et perchfe Gasparo piii oltre non passasse per vietarli il passo, and6 alla bocca della piazza
delle BoIIette, et ove anche era Lorenzo Malvezzi con la sua compagnia, et vedutolo, il con-
fort6 a star forte et che non temessero lo Scappi, et se egli tentava pur di passare, animo-
40 samente se gli facessero contro, che lui non era per mancarli d'aiuto.
Intesa ch'hebbe lo Scappi la risposta di Lorenzo, et vedendolo in arme contro di lui, si
ritir6 adietro verso la porta ove erano li congiurati; ma il governatore, che circondato da
mille travagli si ritrovava et vedeva tutta la citth in arme, si deliberb di dimostrare che
voleva i capitoli accettare et far tutto quello che li congiurati chiedevano. Et perci6 fece
45 liberare Aloisio Maria Griffoni, il quale non si tosto si vidde libero che dirizz6 il corso verso li
congiurati, portando la spada ignuda in mano, a' quali giunto grid6 che fossero di buon animo
et che non si fidassero piii oltre de' preti perch6 non gli sarebbe mantenuta la fede. Liberato
il Griffone, il governatore, bramoso pure di conquistare la porta prima che la notte sopragion-
gesse, di nuovo mand6 gli ambasciatori con cinque tribuni della plebe a trattare Taccordo:
50 tt quali ritrovando che Gasparo stava pure ne' primi capi saldo e fermo, il pregarono
382 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isos]
si contentasae di andare a parlare al governatore, et che erano certi che fra di loro ne
A «5 seguirebbe ac'cordo. Accett6 lo Scappi il congeglio loro, ma volle che una parte di loro
restaasero alla porta per ostaggi. Giotito ndunque al governatore, dove anche era il aenato,
et havendo fra di loro ragionamento, alla fine si concordarono che il govematore dease loro
sicurth di 10 000 ducati, a nome della camera apostolica, che mai per alcun tempo si farebbe 5
dispiacere a lui, nemmeno a quei che si fossero ritrovati nel fatto occorso, nfe per 11 papa
tih per altro. Furono sicurth questi: Giovanni Campeggi dottore, Virgilio Ghisilieri cavaliero,
Antonio Lignani, Alberto Carbonesi, Jacomo dalle Armi, Jeronimo de' Ludovisi, siccome ne
appare rogatione di Giulio Buttrigari. Conchiuso Taccordo, et data la sicurtk, Gasparo Scappi,
insieme con 4 delli 40 e tutti li collegi, et altri a piedi et a cavallo, gridando: " Libert^, li- 10
" bertk, Chiesa, Chiesa et popolo popolo „, uaci fuore del palagio col pennone del popolo in
mano, et li collegi portando il pennone della Chiesa et quello di papa Giulio; et gionto
alla porta, ove erano li congiurati, pose tutti tre li pennoni sopra !a porta, et poscia con«ign6
la detta porta alli cinque confallonieri del popolo et alli 40; et egli d'indi partendosi, pas86
con la compagnia al palagio de' Marescotti, et cominci6 a mandarlo per terra che anchc 13
abbrugglava; dove concorrendo gran numero di plebe per rubbare, aiutavano la ruina, de' quali
molti ne furono che spesero la vita per poca quantitk di legni o di ferro, percioch6 sotto la
ruina ne morirno piii di settanta, li quali furono portati nella chiesa di San Martino rincontro la
croce de' Santi. II gioriio seguente parendo alli confallonieri che fosse male il rovinare gli
edifici della cittk, colk si trassero con Tarme in mano, et fecero bandire che tutti si dovessero 20
d'indi partire, nfe piu oltre por mano al rovinare il detto palaggio. Trovavasi presente Gasparo
a questa grida, il quale con la sua compagnia armata, con ardire maggior che di prima, cominci6
a mandare a terra quel poco che restava, sitibondo di vedeme Tultimo fine. Parve alli pru-
denti confallonieri di non procedere piu oltre, temendo di qualche tumulto, e tanto piu che
benissimo conoscevano la conditione terribile dello Scappi, et che era huomo risoluto; et 25
per6 per minor male, senza fare moto alcuno, si partirono; et Gasparo mand6 Tedificio a
terra, et vedendolo spianato, disse : " Ora si glori Ercole Marescotto di haver rovinato il
" palazzo de' Bentivogli: che io parimenti mi glorier6 di haver gittato per terra il suo ,.
Fu poi tagliatc il capo a Virgilio soldato, che uccise lo Stiatico, et il suo corpo fu por-
tato a San Michele in Bosco, siccome egli haveva ordinato. 30
Fatto ci6, Gasparo ne and6 a casa de' Pepoli. Stavano li Marescotti, huomini et donne,
ritirati in palazzo presso il governatore, perch6 in altro luogo non si tenevano siciun della
vita; il quale conoscendo Todio grande che li era portato et dubitando anch'egli di qualche
disordine, chiam6 Marco Antonio Fantuzzi et gFimpose che per amor suo togliesse la im-
presa di accompagnare li Marescotti fuore del contado et distretto di Bologna. II quale 35
havendo tolto seco molti cavalli, secretamente gli accompagn6 fuori dello stato; et quelli che
uscirono furono questi: Galeazzo cavalliero, don Giovanni Battista prete, Giovanni Aloisio,
Achille, Cirro, Pier Francesco, Galeazzo, Giovanni Maria giovinetto; tutti andarono a Tosca-
nella sopra il territorio di Imola, et fu alli 20 di gennaro.
II dl seguente stando pure il popolo in armi, la mattina alFalba si lev6 una voce che la 40
casa di Antonio Maria da Lignano et quella di Alberto Carbonesi, amendui delli 40, nndavano
a sacco; laonde vi concorse gran numero di popolo, clie havevano et sacchi et manare, molti
altri corsero con Tarmi non sapendo che romore fosse questo. Per il che Antonio Maria
/>. 436 di Lignano et Alberto Carbonesi, come si accorsero del perlcolo loro, tosto ciiiamaVono li loro
amici et di essi fattone due squadre, una per casa, si fecero forti et pronti alla difesa, et 45
soprawiongendo il conte Ugo Pepoli con la sua compagnia, viet6 che non si fece cosa alcuna
di male. Si suscito invero questo rumore perchfe oltre modo erano odiosi al popolo et erano
amendui di gran ricchezza.
Vedendo il goveraatore et li signori quaranta li gran disordini che di giomo in giomo
nascevano nella citi^ per havere ii popolo le armi in mano, mandarono una grida, che cia- 50
lA. 1508] DEL P. CHERUBINO GHlRAkDACCI 383
scuno dovesse deporre le armi in tennine di quattro hore, sotto gravissime pene; ma non
furono ubbiditi, perciochfe Gasparo Scappi et li compagni non le volsero por giu, perciochfe
non si fidavano del goveriiatore. E tanto piu cresceva loro il sospetto perchfe havevano per
notitia che Giovanni da Sassatello era a Toscanella con 200 cavalli, et il Ramanzotto con
5 400 fanti era passato a Castello San Piero per venire a Bologna a petitione del govema-
tore et del senato. Eglino adunque non solamente non deposero Tarmi, ma tutta la notte
andavano armati per tutta la citth; di che affannato il governatore, n^ sapendo come fare
per ostare a tanti disordini, alla fine si rivolse a questo consiglio, per quiete della cittJi, di
dare alli detti congiurati in loro potestk et balia la rocca di San Giovanni in Persiceto et
10 la rocca di Castel Franco, forniti di tutte le cose necessarie, et per salario dare a cia-
scuno 4 ducati il mese per ispatio di tre mesi, con altri assai patti; et che essi lasciassero
la cittk libera et pacifica. Ma essi, che niente di lui si fidavano, come h detto, non accettorono
le sue proferte, ma seguitarono come di prima facevano per la cittk armati, et si riducevano
alla casa de' Pepoli.
1 5 Finalmente alli 23 di gennaro, volendo Gasparo porre il govematore in gran sospetto, et
parimenti li 40, egli la notte seguente con buon numero di compagni pass5 in porta Ravignana,
dove havendo recato seco un grau trave, il pose davanti 1' uscio del Giudeo, volendo sbarrare
la rocca di strk San Donato et quella di stra San Vitale; ma poi pentito, si misse a scalare il
balladuro della porta degli Asinelli, et entrarono per la porta di sopra et andarono in cima
20 della detta torre, e dati alcuni botti di campana a capriccio, scesero al basso et andarono a casa
de' Pepoli. Havendo la mattina seguente inteso tutto questo successo monsignor governatore
et il senato, n^ sapendo essi a che fine tendessero questi movimenti di Gasparo et queste
novita, stavano pieni di timore et di suspelto; nondimeno subito posero le guardie su la
detta torre per il di et per la notte, poi fecero fare una forte porta, dove essi erano gik entrati,
25 et parimente ne fecero fare un'altra da basso tutta di ferro foderata, accioch^ nello avvenire
niuno v'entrasse. Passati alcuni giorni, conoscendo Gasparo et li compagni che questo lor
gioco non era per andar molto oltre, et che facilmente la forluna gli potrebbe voltar le
spalle, si deliberarono prender partito a' fatti loro. Laonde egli et Francesco Poeti con la
maggior parte delli suoi compagni si partirono di Bologna, et passarono in Lombardia et
30 sopra il Venetiano a ritrovare li Bentivogli.
In questo istesso giomo si sparse publica voce in Bologna che li Bentivogli si ponevano
a ordine per venire a Bologna. Di che il governatore et il senato n'hebbero grandissimo
affanno, et si sparse per tutta la cittk non poco disturbo, perciochfe da ogni parte si comin-
ciarono a fare grandissime provisioni et guardie per tutta la cittk, alle porte et per ogni
35 contrada, tenendo li lumi accesi avanti le case tutta la notte et le lumiere a casa di tutti
li 40 et sopra la torre degrAsinelli et altre torre della cittk; et perch^ temevano di qualche
occulto trattato, non volsero che la notte suonasse niuna sorte di campane, ne meno le hore.
Alli 24 il governatore mand6 li ballestrieri et gli archibugieri, che erano alla guardia />. «7
del palazzo, fuori la porta di San Mjunolo alli frati Osservanti et a' quelli della Nonciata, et ne
40 presero circa dodeci et gli condussero a Bologna, perchfe la notte avanti dettero alloggiamento
ad alcuni cavalli, li quali si sospicava fossero degramici de' Bentivogli, che fossero venuti
per intendere quello che o si faceva o si diceva nella cittk; et ritrovati innocenti, furono
relassati, eccetto uno di quei della Nonciat£i, che fu confinato lontano da Bologna miglia 50
perchfe per ira disse alcune parole contro il magistrato.
45 Parimente pigliarono Toste dal Lino, perch^ al suo albergo vi era alloggiato il conte Guido
Rangone nepote delli Bentivogli con 12 cavalli, et fu impiccato alla renghiera. Questa venuta
del Rangone coIm6 di sospetto i cuori et del goveraatore et del senato, et perci6 si rinfor-
zorono le guardie di giorao et di notte intorao le mura, et molti delli 40 stavano sotto li
portici con le lumiere accese et con fuochi assai per lo gran freddo; et se bene si stava con
50 tanta vigilanza, non si sapeva la cagione certa, se non per sospetto di nuove et di ciancc.
384 HISTORIA DI BOLOGNA fA. isosi
GionBcro intanto li cavallt di Gtovanni Paolo Baglione in aiuto della citti a nome della
ChicBa et parimente gionsero 400 fanti di Giierardo Raiif(one capitano della gente della Chiesn
et altri 100 cavalli fra baliestrieri et arcliibugieri maiidati dal cardinale Ippolito di Ferrara,
et perci6 alquanto si rallegr6 il senato.
A dl 28 il reggimeiito di Bologna mandb due ambaaciatori al pontefice a ra^uagliarlo 5
di tutto quello che alli giomi passati nella cittk era occorso, quali furono questi, cio^: Virgi-
lio Ghisilierl cavalliero, Antonio Maria Sala dottore canonista; li quali, giunti a Roma, hebbero
grata udienza dal papa, et havendo inteso la ruina del palazzo de' Marescotti, molto se ne
dolse. Poi mand6 a chiamare Francesco P^antuzzi, che allora cra in Roma, et gl' impoae che
facesse venire a Roma molti cittadini di quei che erano colpevoli della ruina fatia in Hologna, 10
che prometteva sopra la sua fede, che non riceverebbono dispiacere alcuno nella peraona,
nemmeno nella robba. Scrisse Fraiicesco Fantuzzi di tal tenore a molti cittadini, li quali,
prestando fede alle parole del papa et del Fantuzzo, passarono a Roma, ciofe: il conte Ugo Pe-
poli, Basotto Fantuzzi, Lorenzo Ariosti, Galeazzo Marsili, Nicol6 Bargellini et Giovanni Ga-
leazzo Poeti; et presentatisi al papa, col proferirsi buoni figlioli di santa Chiesa, il papa gli 15
mo3tr6 glieta faccia et diede amorevoli parole. Fu scritto a Bologna subito come il papa
haveva perdoiiato a quelli che erano iti a Roma, et percio Giovanni Filippo Felicini, ch'haveva
per moglie Isotta ligliola naturale di Giovanni Bentivogli, alli 19 di febbraro si partl di Bo-
logna insieme con Matteo Gozzadini; et giunto a Roma, fu dal pontefice accarezzato e ben
veduto. Ma passati alcuni giorni, et chiamati tulti dal pontetice, egli li fece pigliare et 20
condurre in Castello Sant'Angelo ; il che inteso da Francesco Fantuzzi, ch'era stato mezzo di
farli venire iu Roina, insieme con Carl' Antonio il Hgiiuolo, si parti di Roma et pa8s6 a Lucca.
Di che avvisato, il papa il mand6 a chiamare, ma poco fidandosi di lui, che non gli facesse
come agraltri fatto havea, non vi voUe andare; et partitosi di Lucca, pass6 a Venetia et d'indi
a Milano a ritrovare li Bentivogli. 21
In questo tempo in Bologna, per un gran romore levatosi, li soldati della Chiesa, che
quivi si trovavano, presero Tarmi et si fortiticomo alle bocche della piazza. Et la cagione fu
che Chiodo bargelio era entrato nella chiesa de' frati de' Servi in strk Maggiore per pigliare
un ladro che quivi dalli frati era stato ritrovato e distenuto, et li frati negavano di dar-
p. 4SS glielo, perch^ dicevano non voler essere cagione della morte altrui;' ma il bargello facendosi 3(
avanti per violentare i frati, uno di quelli se gli avvent6 addosso, et presolo per la barba,
il cominci6 a trascinare per tutta la chiesa, et correndo li compagni di Chiodo con le spadc
nude, li frati cominciorono a gridare: " Arme, arme, aiuto, aiuto , ; et ritrovandosi nel detto
monastero 300 fanti del capitano Albanese alloggiati, tosto con Tarmi in mano si trassero
colk dove erano le grida, et ii sbirri, cio vedendo, si fuggirono, rimanendo Cliiodo nelle mani 31
de' frati, li quali il posero prigione nel carcere loro in monastero.
Fu questo fatto riferito al governatore, quale tosto mando dui macieri a detti frati, che
sotto pena di scommunica gli dovessero consignare il ladro, et che tutti loro dovessero venire
a lui, che voleva intendere come era stato questo romore. Fu preso il ladro et condotto in
prigione dalli sbirri, et delli frati otto ne comparsero avanti il govematore, ma non li voUe
ascoltare, et subito comand6 che a tutti otto li detti frati fosse data la corda publicamente ;
il che mentre dalli ministri si eseguiva, fece anche impiccare il ladro alla renghiera del podesta.
Spiacque oltre modo a tutta la citta di vedere con si poco rispetto si malamente trattare
li detti padri, che oltre che erano delli principali di quel convento et sacerdoti, anche
tutti quella istessa matlina havevanc celebrato, fra 11 quali due di loro f urono trovati col cili-
cio in dosso. Li nomi de' frati furono questi: M. Piero da Cesena provinciale, M. Francesco
da Bologna priore, M. Filippo da Faenza reggente di detto monastero, M. Angelo d'Arezzo
di Toscana reggente decaiio della Universith dello studio in teologia di Bologna, frate Ni-
coI6 di Alessandria sacristano, fra Filippo da Bologna, fra Fabiano d'Arezzo di Toscana et
fra Marianno da Faenza. 50
tA. 1508] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCl 385
Alli 14 di febbraro venne pubblica nova che Giovanni BentivogH era morto in Milano,
per esserli cascata la gocciola; fu con grandissimo honore sepellito fuore di Milano alli frati
di san Francesco dell'osservanza.
AUi 16, la notte seguente, alFapparir del giomo, il govematore fece impiccare ad uno
5 abeto posto sopra la renghiera sette amici de' Bentivogli, cio^: Filippo Cortellini di anni 73,
perchfe haveva mandati danari ad un suo figliolo ch'era con li Bentivogli, et anco perchfe
haveva trasparlato quando fu presa la porta di San Mamolo da Gasparo Scappi: Ercole figliolo
di Alberto dalle Guaine, questi fu uno di quei che andarono a porre il fuoco alla casa de'
Marescotti et si trov6 alla presa della detta porta; Giovanni d'anni 65 de' Mazoli; Battista
10 Mazoii, un soldato della guardia, questo perchfe feri dentro il palazzo un altro soldato; Francesco
di Giovanni Mazoli con due garzoni. Erano questi Mazoli dal Borgo Panigale, et ci6 successe
loro perch^ havevano dato ricapito a quattro huomini del conte Guido Rangone, quando egli
venne airostaria del Lino ; la robba del detto Filippo et Giovanni fu confiscata alla camera
di Bologna. Fu questo spettacolo per cagione de' Bentivogli. Fece anche porre una donna
15 alla catena et staffilarla, perchfe haveva detto bene de' Bentivogli. Per il che, vedendo molti
della citta, che ad altro non si attendeva che al levare la vita altrui, per compiacenza et per
odio, si partirono da Bologna, sl per esser amici de' Bentivogii, sl anche perchfe si erano
trovati alla ruina del palazzo de' Marescotti, et sapendo essi quello che tuttavia il papa in
Roma faceva.
20 Volendo il senato gratificarsi al pontefice et mostrarli che riconoscevano da lui la libe-
ratione della patria, et anco per placarlo del male a' giorni passati dalli cittadini commesso,
gli fabbricarono una imagine di bronzo del naturale, che pesava libre 17 mila, fatta per
mano di MicherAngelo scultore fiorentino, prencipe della scultura, il quale hebbe ' per mer- a ^js>
cede ducati 1000 d'oro in oro, et la posero nella facciata della chiesa di San Petronio sopra
25 la porta con suoni di piffari, di trombe et di tamburri, et la sera si fecero fuochi con suoni
di campane et di trombe.
Alli 26 Jacomo Rabbuini, padre di Rabbuino, sendo di anni 64, et per haver detto che
era meglio la signoria del Turco che quella de' preti, et che pifi si contentava della signoria
de' Bentivogli che di quella della Chiesa, fu impiccato. Furono parimenti castigati altri che
dicevano bene de' Bentivogli.
II primo di marzo furono creati H nuovi signori, et furono questi: Alberto Albergati
confaloniero di giustitia, Lorenzo Campeggi dottore di legge, che poi fu cardinale, Alberto
conte di Bruscolo, Lorenzo Malvezzi, Jeronimo Gozzadini, Acchille Conforti banchiero, Giulio
Pasi, Alberto dal Panno de Lino.
Alli 28 di marzo Virgilio Ghisilieri, uno delli due ambasciatori bolognesi ch'andarono
a Roma, ritorn6 a Bologna, et Antonio Sala rest6 al pontefice, perch^ non volle egli si
partisse; et il giorno di Pasqua il fece cavalliero. Ma passati alcuni giorai, Antonio mori, non
senza suspitione di veleno. Era huomo di anni 43, bello di fattezze et di faccia allegra, savio
et dotto, et era zio di Gasparo Scappi.
In questo istesso giorno il conte Alessandro Pepoli, ch'era stato a Roma dal papa chia-
mato, ritorn6 a Bologna.
Nel mese di maggio giunse in Bologna la figliola del conte di Pittigliano di casa Orsina,
et capitano de* Venetiani; era sposa del signor Riccardo degli Alidosi da Castello del Rio fra-
tello del cardinale di Pavia, la quale dalli 40 et da molti gentilhuomini fu incontrata, et al-
5 Ioggi6 in casa di Jacomo Ingrati in atrk Maggiore, et fuUe fatto grandissimo honore.
Inoltre giunse anche in Bologna un araldo del re di Francia il quale, entrato in reg-
gimento, proferse a nome del re al senato 400 huomini d'arme, 2000 fanti et 200 cavalli
leggieri; et questo perchfe aveva inteso che ii Bentivogli si ponevano a ordine per passare
sopra Bologna. Ci6 fece il re per certificare la repubblica che egli non era favorevole alli
»0 Bentivogli.
T. XX.XiU, p. 1 — 35.
386 MlSTOftlA bl BOLOGNA lA. isosj
/. 44»
A115 8 dl giugno il cardinale di Pavia, fratello del «ignor Alidosio da Castello del Kio,
essendo stato dal pontefice creato legato di Bologiia, veniie, et fece la sua entrata in questo
giorno con grandiasimo honore et pompa.
Non paasorno molti giorni che il detto legato cominci6 a distenere molti cittadini di
quei che si erano trovati alla ruina della casa de' Marescotti, et li faceva pagare buona somma 5
di danari, affinchfe con essi si riedificasse il detto palazzo. Fra li quali furono questi, cioi:
Francesco Forraaglini, pagb ducati 400
Giulio Buttrigari ^ 6(K»
Napolione Malvasia ^ 70ii
Ambrosio da Milano, calzolaro , 200 10
Dona dal Caldumo ^ 200
Bartolomeo dalle Guaine , 600
Pietro Buttrigari , 100
Floriano Morandi , 400
Cambio Gombrudi , 105 1.
Alessandro Roffeni . . • ^ 400
Virgilio dalla Croce • ^ 200
Antonio degH Aapettati ^ 300
Romoaldo dal Cherico ^ 200
Galeazzo dalla Serpa ^ 300 20
Bertoldo MartelH ^ 250
Francesco, maestro de legnami ^ 50
Giovanni Francesco Poeti ^ 300
Giuliano, fabbro ^ 100
Mino Scardova , 200 25
Valentino da Roffeno ^ 30
Girolamo Castellano ^ 200
Marchione da Vizzano ^ 100
Lodovico dalle Balle ^ 40
Dionisio dalla Ratta ^ 150 30
Girolamo da Savena • ^ 25
Girolamo dalla Dina • , . ^ 25
Carlo Bernab6 ^ 20
Luca di Luca ^ 40
Giulio di Fagnano • , 30 35
Carlo Castello • ^ 700
Alessandro de' Scappi ^ 400
II Zabbino, pellizzaro , 150
Nicol6 d'Argilata , 50
Alessandro Saracino ^ 700 40
Alessandro Banchetta ^ 100
Mazzone Pellacane ^ 100
Giovanni Caldarini ^ 200
Aurelio Guidotti , 500
II Vicentino, per il salvocondotto , 100 45
Dono, calzolaro * , 150
Gislao Zanese * , 800
Giovanni Francesco da Moglio. . . . • , 100
Un Magnano , 15
[A. 1508]
DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI
387
Bomino Bianchi .
Carlo Magnano
Francesco Sibaldino
Li Gozzadini
Lattantio da Vinazzano •
Antonio Poeta
Battista e Pietro dal Calice
Pietro Torresano . . •
Bernardo Aldrovando
0 Ulisse Cignano • . . . .
Giacomo dal Gilio
Antonio da Panigo
Giovanni Felicini
Vincenzo Sibaldino
Francesco da Libano
Ercole da Roffino
IMarsilio de' Santi
II figlio di Luca da Bologna.
Mercanti Vicentini '
!0 Antonio Bugatto . . . . •
Giovanni dalli Rabbuini
Quello da Milano, per la bottega
Cesare Budriolo
Dalla camera di Bologna
Domenico Maria dalle Balle
D. Bruscolone • •
Giovanni Francesco Aldrovando . . . ,
Lorenzo Bertolazzo • . . .
II Conte d'Agnano •
0 D. Giulio de' Rasi, per la di Francesco Fantuzzi
NicoI6 Rustighelli
Agostino Marsilio
Cesare de' Nappi
Ercole Besognini • . . . .
l5 Verzuso Magnani
Marchion Manzolo
Lodovico de' Dolfi
Battista Ghisello
Lorenzo Stiatico
0 II Gambaro, sarto
Giovanni Francesco Piffaro
Ghinolfo Salesino
Tommaso Prendiparti . . *
Cristoforo Macchiavello
Giovanni de* Bardini
Bartolomeo Montecalvi
Annibale Paleotto
D. Seviero
Maestro Giulio Antonio
0 II Frh per il Ponte
ducati 80
„ 200
, 400
, 140
17
, 100
50
50
50
20
. 700
y, 1250
, 1715
. 115
40
, 100
„ 100
, 100
. 850
100
34
, 100
186
^ 2000
25
40
„ 143
45
80
, 572
. 143
, 500
100
n 100
„ 500
, 1000
, 200
, 500
, 200
, 200
r, 100
, 300
100
400
, 800
, 1000
, 100
40
35
40
388 HISTORIA DI BOLOGNA [A. isoaj
Lorenzo Recordati ducati 500
Aloiaio Maria Griffoni , 43
Mattia di Maatino , 45
Andrea Carabuiso , 112
Eredi di Francesco Savignano, per la casa di Spinazzo , 86
Filippo Manzoli, d'anni 94 ^ 8000
Lodovico da Sala, d'anni 80 ^ 100
Nicol6 Turco , 4000
Carlo Lombardi , 1500
Francesco Dolfo ^ 1500
Alessio degrOrsi ^ 1500
Andrea di Mino Rossi ^ 500
Mattia Marescalchi ^ 300
D. Nicol6 dalle Tovaglie ^ 200
Girolamo Toale • 200
Andrea dal Gesso , 400
Tommaso Magnano • . . . . 400
Mattia dalla Lana. 400
Marchion di Benello ^ 200
Antonio Ghisello 500
Francesco dalla Lana ^ 100
Gruizzardo dal Medico 630
Andrea da Montecalvo 100
Giovanni ed il Nigro, calzolari 200
Quelli d'Oretto , 100
Bemardo e Gasparo Maron 200
Domenico Bazzano • 200
Pietro dal Purgo 39
Nanno Nannino per Francesco Fantuzzo 1000
Giacomo Ercolano 1000
Sovrano Beccaro • , , 100
Giacomo Fricolo 100
Baldissera Cavazza 100
Girolamo della Campana 200
Friano dalla Renghiera 100
Petronio Spagnolo I3O
Andrea dal Giho 400
Domenico Maria da San Pietro 300
Tommaso Cattaneo 500
Gnudo Torrello 300
Giovanni dal Gilio 500
Giacomo Magnano 300
Giovanni dalla Zecca 300
Giovanni ed Alessandro Campanazzo 200
Boncompagno 100 41
36. Petronio] quifinisce lafarte stamfata e poi distrutta tiella Historia di Bologna colla fag. dtWorigiuale 440
— 37- Andrea dai Gilio] «/ seguito dei itomi dei contribuenti alla ricostruzione dtl falazzo Marescotti (elenco cke
non h neWautogra/o del Giirardacci, ma nelle Aggiunte degli apografi), sino aila l. tt della p. 3S(f, fu tratto dal-
Vesemflare fiu comfiiuto della libreria Malvezzi, pf. 737-738 (Apf endice X).
[A. 1508] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 389
Alberto Bolognetto ducati 300
Vincenzo dal Gesso „ 500
Silvestro Torresano „ 100
D. Nicol6 Cimatore , 100
3 Nicol6 d'Astolfo , 100
Agostino Gualengo , 100
Bemardino Desiderio „ 500
Bertoldo Martello, la seconda volta „ 60
Hartolomeo dalle Selle „ 300
10 II fattore delle suore del Corpo di Cristo , 30
Sommano in tutto ducati 55 665
In conclusione pagarono tutti quei che havevano denari, e vi erano cinque persone che
li accusavano, e furono questi: Vincenzo di Duoso, Giovanni Cancaro, Giulio Argelata, Ni-
colo Marescalco, Gasparo de' Pini; e ci6 fu fatto dal legato col pretesto di rifare la casa
15 de' Marescotti, condannando quei che furono alla rovina di detta casa. E per6 da awertire
e da sapersi che maestro Giovanni Beroaldo la tolse a rifare per ducati 17 000.
Parti Lorenzo Flisco genovese govematore di Bologna con 42 carriaggi, e quando venne
ne aveva appena tre; e la sua partenza da Bologna la fece in tempo di notte.
II ducato valeva in quei tempi soldi 70; il bolognlno quattrini bianchi 7.
20 Alli 20 di giugno il cardinale et U senatori fecero bandire che totalmente si havessero
a cancellare tutte le arme de' Bentivogli, cosi in Bologna, come nel contado, o fosse
pubUca, o nascosta in quale si voglia luoco, sotto pena di ducati 50 et di 4 tratti di corda;
et chi accusasse alcuno che ne havesse, guadagnarebbe scudi 25 d'oro.
AUi 25 di giugno si comincio a riedificare il palazzo de' Marescotti, che era stato get-
25 tato per terra; et si public6 una scommunica papale che ciascuno che teneva robbe, legnami,
ferramenti o altra cosa di detto palazzo, le dovesse subito restituire; et furon assai robe
restituite.
1 1. neWautog^ra/o del Ghirardacci, cod. igfS della Biblioteca Universiiaria, ad a., irovasi questo elenco di uomi,
rnolto piii ristretto :
Non passorno moltl giorni che il detto legato comincio a distennere molti cittadini di quei che »i erano
trovati alla ruina della casa de' Marescotti, et li faceva pagarc buona somma di danari, affinchfc con essi si
5 riedificasse il detto palazzo, fra li quali furono, cioe:
Francesco Formaginl, pag6 ducati 400
Giulio Butrigari . • » 600
Napoleone Malvasia „ 700
Ambrosio da Milano, calzolaro » 200
10 Doni del Calduno » 600
Cislao Zamisi „ 100
Cambio Gombrudi - » 105
Alessandro Roffini ..• „ 400
Vlrgilio dalla Croce , , aoo
15 Antonio degli Aspettatl » 300
Romoaldo del Cherico „ loo
Gaieazzo della Serpa » 300
Rinaldo MarsUli • » JS»
Francesco, maestro di legnami » S°
ao Giovannl Francesco Poeti, et inoltre and6 alle confine t> 300
Francesco Sibaldlnl t, 'OO
Troiano Morandi , » 400
Gluliano Frabbo 100
Fecero anche pagare, oltre questi, moltl degll amlcl delli Bentivogli, dove che r»ccol«e gr«n somma dl danarl,
390 HISTORIA DI BOLOGNA lA. 1908]
A dl 27 congrejrati li signori Quaranta la mattina in palazzo, per ascoltar quivi la messa;
et tinita, il legato disse ad
Alberto di Castello,
Innocentio Ringhieri,
Saluatio Guidotti, che non ai partiwiero, perchfe haveva che parlarseco; et partito tutti
gU altri, gli fece porre allo stretto, et alle 6 hore di notte secretamente gli fece strangolare
ad uno ad uno, senza che Tuno si accorgesse delValtro. Fece fare anche 11 simlle a Bar-
tolomeo di Matteo Magnani gentilhuomo bologneae ; et cl6 per cagione di un beneficlo ch*egli
haveva ottenuto dal papa, quando egli era a Bologna, contro la volontJi del legato. Poi a
tutti gli fece tagliare il capo et alle 14 hore gli fece portare in piazza sopra quattro «tuore, 10
et quivi stettero detti corpi tronchi sino alle 19 hore. Poi concesse alli parenti che 11 potes-
sero honoratamente sepellire dove piii gli piaceva. Fu la cagione della morte di costoro
Thaver eglino scritto alli Bentivogli. Et tutta la cittk si conturb6 non poco; nondimeno
niuno ardiva di mover sopra ci6 parola, nh cenno.
Sepellitl che furono, 11 legato 11 dl medeslmo cre6 quattro delli 40, ciofe: 15
Bonifacio Fantuzzi,
Giovanni Battista di Castello,
Giulio Pasi et
Jacomo Lolanl.
Non bastavano le calamit^ che tenevano Bologna oppressa per convertirla a Dlo, se 11 20
malvaggio viver suo et la durezza del cuore de' cittadini non si proccacciava nuovo castigo, per-
cioch^, oltre gH odii particolari, oltre le ruine et gli homicidii, anche per 11 molti vitii che
alla giornata si commettevano, ancora ne sopragionse la pestilenza, in pena del mal fare ; la
quale, alli 3 del mese di luglio, cominci6 a flagellare la citth in vari luoghi, et parimente
il contado; per il che il legato et 11 regimento ordinarono, per comime consiglio de' me- 25
dici, che niuno ardisse di cavar sangue, n^ porre ventose a persona alcuna senza espressa
licenza delli deputati, sotto la pena di 200 ducati d'oro. Et si ordin6 che 11 parochiani
dovessero denonciare tutti grinfermi delle loro parochie distintamente ; et che 11 beccari
gonfiare came o animali di sorte alcuna non potessero; et che tutti, sl huomini come
donne, che non havessero essercitio alcuno, dovessero partirsi della citth, sotto pena della 30
forca; et che niuno potesse comprare o vendere panni di sorte alcuna, vecchi, di lana et
di lino; che niuno potesse andare alli bagni della Porretta, amalati o sani, perchfe sareb-
bono lapidati; che n^ frati o preti potessero confessare alcuna pereona, senza licenza dalli
deputati.
In questo istesso giorno 11 Marescotti ritomarono a Bologna : 11 quali dopo la loro partita 35
della citth sempre erano stati a Roma. Et 11 legato et li senatori gli diedero per habitare
la casa di Gasparo Scappi, infinta[n]to che la casa loro fosse finita di riedificare.
A dl 15 si scoperse un trattato in Bologna, 11 perchfe 11 legato fece pigliare questi, clo^:
Nicol6 del Zoppo d'Argelk, 11 quale sapeva 11 tutto a pieno, percioch^ haveva egli par-
lato con Taiano di Estorre Morandi et Thaveva ricerco di tenere per amor suo 15 o 20 40
huomini per qualche giomo in casa sua ; 11 quale, rispondendogli di che voleva f are di quella
gente, gli disse che non cercasse piu oltre, che poscia 11 saprebbe. Fu ancho preso 11 detto
Traiano, et stette in carcere meglio di un mese, et se voUe uscime, bisogn6 pagasse 400
ducati d'oro. Fu preso Cristophoro di Rinaldo Ariosti dentro di Cento, consapevole del detto
trattato; et 11 duca di Ferrara acconsentl che fosse quivi fatto prigione et condotto a Bo- 45
logna, et esaminato, senza voler tormento alcuno, confess6 apertamente ogni cosa.
Ora, intendendo 11 conte Alessandro Pepoli la prigionia di costoro, si parti di Bologna in-
sieme con 11 conte Romeo 11 fratello, 11 qual Romeo, ritoraando a Bologna dal soldo de' Ve-
[A. 1508] t)EL P. CHERUBINO GHll^kDACCI 391
netiani, et scontrandosi nel fratello per via che si fuggiva, intese il fatto; anch'egli si rivolse
verso Pisa.
Avenne parimente che il Manzino da Bologna, ch'era fuora con li Bentivogli, non
sapendo cosa alcuna di quei ch'erano stati carcerati, nfe meno che il trattato si fosse scoperto,
5 veniva con alquanti de' suoi compagni verso Bologna; et alli 18, sendo gionto a Bondanello,
confina del marcliese di Mantova, alloggi6 in una hostaria. II che inteso dal signor Lo-
dovico della Mirandola, tosto con circa 60 balestrieri monto a cavallo et and6 a ritro-
varlo allo alloggiamento, dove, senza sospetto, disarmato si riposava; et scontrandosi in lui,
gli disse: " Sta saldo che tu sei prigioni „. — " Non fia mai vero questo„, et ponendo mano
10 alla spada, si avento sopra il signor Ludovico, ch'era a cavallo armato, per ucciderlo; ma il
contrario avenne, percioch6 il Manzino, ferito nel petto, morio. II che fatto, fece che li
suoi ballestrieri circondassero ralloggiamento ; li quali, dopo longa scaramuccia, preaero
grinfrascritti, fuggendone per6 alcuni liberi:
Nicol6 da Baggiano,
15 Guido Bergamino,
Domenico Ranucci,
Antonio Caldarini,
Cecco da Libano,
Gratia Razale,
20 Taddeo di Vigo da Medicina, huomo d*arme,
Giusto di Christoforo Giusti,
II Molena,
Santo Barile,
Lorenzo Rambaldi,
25 Mengo Bisconti,
Giovanni Piero, allievo del Manzino,
Jacomo dalle Campane.
Intese il legato subito la presa di costoro, et ispedi Camillo Gozzadini con 12 cavalli
leggieri che conducesse li detti prigioni. Ma egli non sl tosto gli puotfe havere. AUa fine
30 pure gli ottenne, et ne aviso il legato, il quale, perch^ gli potesse piu sicuramente condurre,
gli mand6 100 altri cavalli leggieri.
Alli 19 il senato di Bologna fece mandar fuore della cittk tutte le meretrici clie erano
nel postribolo et dal datio del vino et in molti altd luoghi; et vi stettero un sol giomo,
perciochfe il dl seguente ritornarono dentro. Inoltre prohibl che non si facessero feste alle
35 chiese nel giorno delle soUennitk delli Santi che occorrevano, ma che stessero chiuse ; che
le botteghe in piazza, per la Madonna di agosto, non si facessero; nh meiio altre stessero
aperte per far la fiera; inoltre che nel giorno della Madonna di agosto la porta di San
Mammolo stesse chiusa. Tutto questo si ordin6 perchfe erano apestate molte case et molti
monasteri de frati, cio^:
40 San Domenico,
San Jacomo,
San Francesco et
Le suore di San Lodovico.
Erano assonti:
45 Ercolesse Marescotti et
Alessandro dalla Volta, et mor^va di molta gente.
39i HISTORIA DI BOLOGNA lA. isos)
A dl 22 furono chiamati in bando gl' inf rascritti, che in termine di 15 giomi si doves-
sero presentare alla lor difesa, ciofe:
Gasparo Scappi,
Giovanni Francesco Poeti,
Francesco 'Tantucci, 5
Gasparo Fantucci,
Berto da rUovo, 1
Francesco Boraeflia )/..,.,,,-.
r, , ,. j », , / famigli de Fantucci,
II barbiero da Modona \ ^
Bomino de* Bianchi, 10
Leonardo Aldrovandi,
Giulio d'ArgeIk,
Spinazzo de' Ciilari,
Agostino Cavalli,
Pace da Diola, 15
Lattantio Buonvalore,
Melino dal Mele,
Bartolomeo Dosii et
Domenico Dosii, il nepote,
Jeronimo 20
Bartholomeo Zocchini,
Bernardo
Giovanni Zanetti,
Cechino, capo di squadra,
Matteo Castaldi, 25
Lorenzo dalle Guaine,
Domenico degli Aspettk,
Ercolesse Roffeni, ]
Jeronimo della Dina, 1
• Romeo Garzaria, 30
Tomaso, beccaro,
Vincenzo Sibaldini,
Felice, calzolaro,
Giulio Fagnani,
Alessandro | 35
Nicol6 I Castellani
Ftancesco J
Mino Scardova,
II frate di Segna,
Marchon Viziani, ' 40
Pietro Torsoni,
Giovanni Tomaso di Lucca da Bologna.
Et molti altri, de' quali alcuni comparvero et si difesero, nh hebbero roale alcuno, benchfe
pagassero danari, et molti non volsero comparire, n^ difendersi, a' quali fu dato bando e tol-
tagli la roba. 45
A dl 27 furono condotti a Bologna tutti li prigioni che haveva presi il signor Ludovico
dalla Mirandola neirhostaria ; et gionti nella citti, gli fecero aggirare tutta la piazza, poi gli
posero prigioni; et postigli al tormento et essaminati, confessarono il trattato che era tale:
[AA. 1508-1509] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 393
Havevano a congregarsi insieme 5000 persone il sabbatho a notte venendo la domenica, che
era alli 19, et passare unitamente alla porta della Mascarella, per essere introdotti da molti
amici loro di dentro; et intrati, era il loro dissegno passare alla piaxza et pigliarla, et poi
andare alle case de' principali neraici delli Bentivogli et tagliarli tutti a pezzi et abbruggiarli
5 le case, et anche fare il simile a tutti li soldati forestieri, et fatto tutto quel male che havessero
potuto, volevano partirsi et ritomare alle lor case. Fu nel vero gran bonta di Dio che questo
trattato si scuoprise, perch^ era Tultima ruina della citth [di] Bologna. Tutti questi adunque
furono impiccati per la gola, eccetto NicoI6 da Baggiano, il quale, per essere de' principali
parteggiani de' Bentivogli et da loro salariato, il riserbarono vivo, per intendere altre cose
10 assai da lui, per conto delli Bentivogli.
A dl 29 giunse nove in Bologna che papa Giulio aveva eletto vescovo di Nicea rar-
ciprete ingegniero che haveva fatto la fabrica del castello di Galliera; il quale poi fu con
grande allegrezza da legato in San Petronio consacrato.
A di primo d'agosto il conte Giovanni de' Pepoli, fratello del conte Romeo, giovine di
15 etk, di anni 23 et di gran valore, infirmandosi in casa di Rinaldo Ariosti, che era al soldo
de' Venetiani, rese 1'anima a Dio; et fu portato il corpo in Bologna et con gran pompa
sepellito in San Domenico.
1509. — Si fanno li magistrati. Governando la cixtk Angelo vescovo di Tiali, et in
absenza di messer Francesco Alidosio cardinale et legato di Bologna.
20 Si pubUca la lega fatta fra il pontefice in Cambraria:
Massimiliano imperatore,
Ludovico re di Francia,
Ferdinando re di Aragona,
Fiorentini,
25 Alphonso duca di Ferrara,
Francesco Gonzaga, marchese di Mantua, contro li Venitiani. Dove havevano deter-
minato detti signori di volere conquistare tutto quello che li Venetiani havevano occupato.
Et prima Giulio papa gih havevagli domandato Rimini, Cervia, Ravenna, Faenza, Saraina,
Meldula, Sant*ArcangeIo, con molti altri luoghi che tenevano in Roraagna, che gik alla Chiesa
30 erano soggetti;
Massimiliano chiedeva Vicenza, Padova, Trevigi, Udine con tutto il Friuli;
Ludovico voleva Bergamo, Brescia, Cremona, Soncino con tutta Ghiara d'Adda con Car-
ruaggio et altri luoghi;
Ferdinando cercava havere Barletta, Monopoli, Boradici et Ottranto in Puglia presso il
35 Mare Adriatico;
Alphonso addimandava il Polesine di Rovvigo;
Francesco pretendeva di havere Peschiera con molte altre castella.
Intendendo adunque Venetiani la legha di tanti prencipi contro loro fatta, cominciarono
a far gente per difendersi. Laonde assoldorno Anniballe Bentivogli, dandoli soldo per 150
40 huomini d'arme, dugento cavalli leggieri con 3000 fanti, et il mandarono a Ravenna per
guardia di quei luoghi et per tenere a freno il papa, sendo molto vicino a Bologna. II che
intendendo il govematore di Bologna, con il senato cominciomo anch'eglino a soldar gente
et fare gran guardie la notte per la citta, per vedere se si scoprisse qualche trattato per li
Bentivogli. Poi alli 1 7 fecero intendere a tutto il popolo, per il banditore, che niuno dovesse
45 ricevere lettere da' fuorusciti, nfe raandare, se prima non le havessero portate alli ufficiali delle
bollette, che le vedessero et signassero sotto, pena di lire 20. Et niuno hoste nfe altri^presu-
messe di alloggiare forestieri, se essi primieramente non si fossero presentati alle bolette;
et poi che fossero alloggiati, pigliassero in iscritto li nomi loro et portarli alli detti uffi-
ciali, sotto la detta pena. Fu anche inhibito a tutti, sl cittadini come forestieri, che non an-
394 HISTORIA DI BOLOGNA [A. i509i
dassero a soldo di alcuno, ecetto che della Chiesa, sotto la pena di perdere tutte le facoltA
che havevano et di esser banditi per ribelli. Et questo fu fatto perchfe molti passavano a
Faenza a pigUare noldo.
Inoltre fu bandito come che il papa mandava quattro conteotabili con danari, et chi
voleva esser floldato sarebbe stato pagato. Onde fra pochi giomi gionse Ramazzotto da 3
Scargalasino, famoso capitanio, a Bologna, et cominci6 a far soldati, benchfe pochi, pcrchfe
gli voleva cosl obligare insino che fosse tempo di passare in Romagna airacquisto di quelle cittiu
A di 7 di febraro fra le 22 et 23 hore tremb la terra.
Cosl, assoldandosi soldati, di mano in mano procuravano li tribuni della plebe con li
massari delle arti che per utile della citth si dovesvse ritomare il ducato al suo consueto 10
valore, ciofe lire 3 et soldi dieci, perciochfe avanti era stato posto a lire 3 et soldi due, il
che cedeva in danno del popolo; et questo era stato fatto per cagione delle monete guaste
et tosate et anchora perchfe cosl a lire 3 et soldi 2 si spendeva a Vinegia et a Ferrara. Onde
si comincib a battere nove monete con Tarma di papa Giulio, alcune di valuta di soldi 6, che
ridondavano dieci al numero di soldi 62. Et era bandito prima che detti dinari si potessero 15
bandire per tutto il mese di maggio per soldi 70, et che ognuno fosse ubligato a pigliarlo
pel detto prezo; et poi a1 primo di luglio si comincia a spendere per lire 3 et soldi 2, et
se si trovavano quattrini del cordone vecchi si spendessero sei per bolognini et degli altri
sette al bolognino.
A d\ primo di marzo il cardinale Luccimborgo, francese, viene a Bologna, et fu dal 20
senato con grande honore ricevuto; et egli il dl seguente si partl per Roma.
Alli sette di marzo il cardinale di Pavia legato giunge in Bologna, et alla porta di Sara-
gozzia b incontrato dal govematore et dalli signori anziani et signori Quaranta et da tutta la
nobiltk; et la cittk ne fece grandissima festa con fuochi, campane et artegliarie. Vennero con
esso lui Galeazzo Marsilii et 25
ser Giulio Buttrigari,
Carlo Grati,
Anniballe da Sassuni. Et il seguente giomo il govematore si parti et passb in Francia
per comissione del papa, nel cui luogo entr6 monsignor Bonadies vescovo d' Imola, huomo di
natura altiera et poco amico de' Bolognesi. Laonde lamentandosi gli cittadini degli oltraggi 30
f attigli dagli soldati, altieramente rispondeva : " Levatemivi davanti et non mi rompete il capo ;
" voi siete forestieri et Bologna h nostra . ; et con simili parole dispettose se gli levava davanti.
Alli 10 arriv6 a Bologna il cardinale di Mantova; aIIoggi6 nel palaggio con il legato,
et poi si partrper la Marca, andando alla sua legatione.
Alli 28 giungono 150 fanti malamente vestiti, fra li quali dieci non ve n'erano c'haves- 35
sen il petto di ferro.
Alli 29 entrarono in Bologna 900 Spagnuoli male in amesi, Venivano da Roma man-
dati dal pontefice; et fatta subito la lor mostra, fuorono mandati fuore della cittk a San Laz-
zaro per quivi alloggiare ; et il dl seguente passarono a Castel Bolognese per guardia di detto
castello, radunando continuamente frattanto li Venetiani in Faenza. 40
In questo tempo Virgilio Ghisilieri comincia a fondare un bellissimo pala^o nel fine
della salicata di San Francesco che mira al settentrione, ricontro 1a via delle Lame et del
borgo delle Casse, che poi fu finito da Bonaparte, il figliuolo, che risult6 a tanta grandezza
et bellezza che h riputato uno de' primi palaggii di Bologna, ove p>otrebbe alloggiare ogni
re. Fu Virgilio soprastante alle monete. 45
Sono in questi tempi seminate alcune cedole per la citth f atte contro il senato ; per lo che
si fa bando che chi rivella gli auttori di tanta temeritk, guadagnava 200 ducati d'oro, con
libertk di potere cavare uno di bando a sua volontk.
Alle 2 di aprile tutti li soldati che erano nella citti sono mandati in Romagna contro
Vinitiani, airacquisto delle citt^ et luoghi pigliati da loro.
J
[A. 1509] DEL P. CHERUBINO GHIRARDACCI 395
Alli 4 d'aprile Galeazzo Marsilii toma da Roma, dove era stato in Castello Sant'Angelo
distenuto per moUi mesi, et fu liberato dal papa a' prieghi del cardinale legato, per esser
alloggiato nel palagio di Agostino suo padre, essendo il papa in Bologna.
AUi 24 del detto che haveva fatto una compagnia di 900 fanti, fece la mostra in piazza.
5 Et il legato poi, con la detta compagnia et con 200 huomini d'arme e 200 cavalli leggieri,
volle passare in Romagna. Laonde, partito la sera, circa le due hore di notte, ritornando
a casa Pirramo Pepoli canonico di San Pietro et prothonotario apostolico, casualmente s'in-
contr6 in un famiglio de' Marescotti et senza pensamento alcuno, urtando il detto famiglio
in Pirramo, disse : " Guarda che fai poltrone „ ! Onde adirato, il famiglio estrasse la spada et il
10 ferl sul capo. Intesa la cosa dalli Pepoli, se ne dolsero con il govematore, credendo essi che li
Marescotti vi havessero qualche intendimento. Et perci6 il govematore il fece pigliare, et
fatto di subito confessare, gli fece tagliare la mano dritta et poi, condotto alla ringhiera,
egli voltatosi al popolo brevemente narr6 il fatto, iscusandosi che non Thaveva conosciuto
et che quanto haveva egli fatto era stato per ignoranza fatto, con che li suoi padroni in ci6 non
15 ne havevano colpa alcuna; et finito, fu impiccato.
Alli 20 sono chiamati per il banditore alla ringhiera del palaggio del podestk Pandolpho
Malatesta et madonna Violante sua consorte, gih signore di Rimini, a dover comparire avanti
il podestk fra cinque giomi a difendersi, per havere eglino dato recapito alli Bentivogli,
sotto pena di perdere ci6 che havevano in Bologna et suo territorio et di esser prononciati
20 come della cittk ribelli.
II legato ha Salarolo; fu alli 25.
Alli 26 giungono in Bologna 150 cavalli leggieri mandati da Alphonso da Este duca di
Ferrara et confalloniero della Chiesa. Erano tutti gli huomini vestiti di un saglio di panno
verde chiaro et berettino. Mand6 detti cavalli in aiuto del papa. II legato, che era ritor-
25 nato a Bologna, gli mand6 al campo in Romagna.
Procedendo oltre Tessercito del pontefice per li luoghi della Romagna, passarono nella
Valle di Lamone et assediarono Briseghella et Thebbero, rendendosi gli huomini, con patto di
salvar Thavere et le persone, al papa. Ma entrati li Spagnuoli dentro, non havendo Tocchio
alla promessa, la saccheggiarono et fecero tanto li maschi come le femine prigioni.
30 In questo mentre, intendendo Giovanni Paolo Manfrone capitanio de* cavallieri venetiani
in Faenza, si parti con una banda di cavalli et fanti per andare ad aiutare li Briseghelesi,
ma si mosse troppo tardi; anzi li soldati con la preda ritornando verso Faenza, 8'incontra-
rono con le genti del Manfrone, et azzuffati insieme, egli ne rest^ prigione et gli suoi
soldati furono rotti et svaligiati.
35 Intendendo il legato la preaa di Brisighella et Valle di Lamone, parendogU che le
cose della Romagna felicemente passassero, si parti da Bologna; fu alli 3 di maggio. Et
ritorn6 in campo et lo condusse a Granarolo, che erano da 12 mila armati, et gli fece dare
la battaglia due volte, ma fu eggregiamente dagli huomini del castello et dalli presidii
rebutato et difeso il luogo. Ma il legato di nuovo battagliandolo, finalmente si arresero
40 a patti, salva la robba et le persone.
Sendo il legato in Romagna, giungono in Bologna 3000 Sguizzeri; et alli 11 fanno la
rassegna. Erano di persona ben disposti, ma di vestimenti male in assetto, perch^ solamente
havevano una lanza per ciascuno con la spada et alcuni con li schioppi. Et volendo il go-
vernatore che passassero a Castel San Piero, non volsero, dicendo esserli stato promesso una
45 paga a Bologna. Laonde il governatore fece bandire che ciascuno potesse vendere pane et
vino con altre robbe senza datio; et poi li fece alloggiare per le chiese della cittk. Dopo
3 giorni andarono a Castel San Piero et se ne insignorirono, nfe d'indi si partirono insino
non hebbero danari, alloggiando senza discrettione, onde vi stettero 4 giorni et poi passarono
in Romagna, ove erano li soldati del papa.
50 In questo tempo Giacomo di Alessandro Belliosso era officiale sopra rabbondanza dcUa
Cittk di Bologna,
396 HISTORIA Dl BOLOGNA rA. ismj
AUi 16 fu volgato per il banditore alla rcnghiera delli signori, a suono di trombe, come
remercito delli Vinitiani era stato rotto in Giradada dal re Ludovico di Francia, et fatto
prigione Bartolomeo d'Alviano, et uccisi da 15000 persone de' Venetiani et prcse 60 bocche
di fuogo; et in questo giomo fu volgato havesse ottenuto Russi, castello di Romagna.
II legato ha fatto prigione Griovanni Greco capitanio generale de' cavalH leggieri de'
Venetiani a Ravenna con 500 soldati. Di che se ne fece allegrezza a Bologna.
Alli 23 il legato ha Faenza a patti, et entr6 con gran favore del popolo.
INDICI
AVVERTENZE PER GLI INDICI
Le indicBzionl in caratterc tondo riniandano sl testo dclla <-ronai:a; quelle in carattere eor-
sivo alie varianti, alle amplificazionl ed aggiunte, allc note iliustratlve; queile com-
prese fra virgolttie alla prefazione.
li punto esclamatlvo (!) indica forma corrotta.
li nuroero In carattere piit grandi indica la fagintt; quelio in ciratten /iii fieeoio ia ri^a.
Nell-INDICE ALFABETICO DEI NOMI E DELLE MATERIE, accanto a ciastun nomc.
ridotto alla forma itallana piii comune nell'uso muderno, sono poste fra parcntesi quadr*
tutte le altre forme sotto lc quaii esso figura nel tcsto; e clie, per ragioni ortograficlie,
di dialetto o dl lingua, sono diverse da queiia prescelta. Dl queste diverse forme
flguranu al loro posto alfabeticu nelilndice, e con ricliiamo alia forma italiana pre-
scelta, soltanto quellc, nelle cui frime qualtro lettere si riicontra quaiclie differenza
daile prime quattro iettere della forma prcsceita.
Neil'INDICE CRONOLOGICO, si tien conto soltanto dei fatti posteriori alla nascita '/i
CriUo.
Le datc sono ricundotte aiio stilc comune o del Calcndariu romano ; ma, accanto ad este,
fra parentesi rolonila, sono registrate anclic quali figurano ncl tcsto.
Con asterisco sono segnate /« date che si possono desumere dai contesto del discorso.
Fra parentesi quadre sono poste ie date errate o meno probabili, con riciiiamo alla data
vera o piu probabile; ia quale a sua volta iia un richiamo alle date errate o meno
prohabili.
Tavola delle fiincifali abbreviazioni chc s'incontrano negli indici
aa.
anni
imp.
imperatore
amhasc.
ambasciatore, ambasriatori
leg.
iegato
an.
anno
march.
, marchese
arciv.
arcivescovo
mon.
monastero
c.
citti
ms.
manoscritto
eap.
capitano, capitani
Pal.
palazzo, palazzi
eard.
cardinale, cardinali
pod.
podesta
ef.
confronta
A»-
papa
cit.
citato
/»-•
presso
cod.
codice
pred.
predetto, predetta, predetti, predette
com.
comune
ric
ricordato
d.
del, dello. della, delle,
dei
vesc.
vescovo
el.
eletto, eletti
V.
vedi
/•
fiunie
t
morte, muore, morto, morta
fr-
frate, frati
s. a.
senza anno
[Abacco (Z)e//')-Acciopaci Nicolb]
INDICE ALFABETICO
[a cura della dott. Bianca Distinti]
Abacco (Dell') V. Abbaco (DalP).
Abati dI Santo Stefano V. Bologna (Aiiatia di Santo
Siefano).
Abbaco (Dall') sono fuorusciti di Bologna (an. 1450),
134, 32, 35-35.
Abbaco (Dall') Francesco [Francesco ctell' Abaeco\ se-
guace d. Canetoli, h bandlto di Bologna (an. 144S),
108, ii.
Abbaco (Dall') Monte \MonU de/rAbacco] padre di
Pace, 109, 5.
Abbaco (Dall') Pacb degli Odofredi [Pace delfAbacco]
figlio di Montc; h bandito di Bologna quale seguace
d. Canetoli (an. 1445)1 109, 5; partecipa alla spe-
dizione d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1451),
138. 7.
Abbati Giacomo [Tacomo delVAhba] orefice, Anziano;
figlio di Nesa, 18, 38; cena coi cinque di parte Ben-
tivolesca sosteniiti in Pal. (an. 1430), 37-39.
Abbati Monte [ilonle deWAbhate\ padro di Pace, 109, 20,
Abbati Nesa [iV<!5(j delVAbba^ padre di Giacomo, 18, 38.
Abbati Pace [Pase di Monte deWAhhate] figlio di Monte ;
i messa sulla sua testa una taglia di trecento du-
catl (an. 144S), 109, 17-20.
Abbazie 1)1 BoLOGNA V. Bologita (abhazie).
Abruzzo colplto da violento e lungo terremoto (an. 1456),
163, 31-32; tI si avvla Sigismondo Malatesta in
aiuto di Giacomo Plccinino (an. 1461), 176, 1-2;
cacciatlne i signorl, se ne fanno padroni dl una
buona parte Lodovico Malvezzi e Matteo da Ca-
pua (an. 1462), 178, 24-26.
ACCAJBSI r. Accarisi.
AccARisi Floriamo [Floriano di Gratiano Accajesi]
figlio di Graziolo, 61, 32; 68, 35; 70, U; prende
parte a una giostra indetta dal Senato dl Bologna
(an. 1430), 61, 30, 32; ne ottiene I'onore e II premlo
dl un pallo cremislno, 32-33; prende parte ad altre
glottre In Bologna (an. 1441), 68, 3«-3S; 70, 13-U.
AccARisi Graziolo {Graliolo Accarisi, Gratiano Accaie-
si] padre di Floriano, 61, 32; 68, 35; 70, U.
ACCERO V. Acerno.
AccHiLLS V. Achille.
AcciAiuoLl Anobi.o per odlo contro i Medici entra in
una conglura ordita da Luca Pittl, Diotlsalvl Ne-
rone e Nicolo Soderlni contro Piero (an. 1466),
191, 48-192, 1-5; con I pred. sl assicura per danaro
l'aiuto di Ercolc d'Este, 5-8; scoperta la congiura
fuggc * Napoli con due figli, 15; c dichlarato ri-
belle, 17.
Acciaiuoli Giaco.mo accompagna il principe Federigo
d'Aragona a Milano a prendervi Ippolita Sforza
figlia di Alfonso d'Aragona (an. 1465), 187. 48.
AcciAiuoLi PiETRO [Pietro Aztajuoli] accompagna Ga-
leazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 48;
169, 6.
[AccioPACl NlCOLo] [vescovo di Torfeia] vesc. di Tro-
pea ; el. da Martino V nuovo leg. di Bologna
con 1'incarico di ridurre la c. sotto il libero domi-
nio d. Chiesa (an. 1430), 20, 6-8 ; si reca a Cento e
mostra le lettere apostoliche d. sua noniina al leg.
Conti, che gli cede l'ufl3cio, 9-10 ; annunzia al Senato
di Bologna la sua nomina a leg., ed esorta la c. a
ubbidire al pp., 11-13; ne ha in risposta che il Se-
nato prcga 11 pp. a non contravvenire al capitoli
d. pace, 13-15; vleta sotto pena d. vita, che dal
contado sla recata roba In Bologna e ordlna ai
contadinl di non muoversl dalle loro case se non
per I lavori d. campi, 16-19; fa venire nel Bolognese
1'eserclto d. Chiesa comandato dal Caldora, 20-25;
rlceve ambasc. d. Senato bolognesc pjr trattare un
armistizio, 40-4« ; pntti da lui Imposti per la tre-
gua, 44-21, 1-4; tratta con Romeo Foscherarl e Ste-
fano Ghlsllardi, i'accordo per II quale aveva rlce-
vuto intera autorltA dal pp. (an. 1430), 11-12; al
iiiomento dl sottoscriverc l capitoli si adira col
Foscherari e straccia 1 patti, 12-15 ; licenzla 11 pred.,
16; provoca lo sdcgno d. Henato 17; sl reca a San
Giovanni con reserclto, 22; passa alle Caselle, 22-
23; fa scorrerle nel territorlo bolognese sino a due
miglia dalla c. impadronendosl di tutti i castelll da
quel lato, 23-25 ; riannoda trattatlve per la pace col
Bolognesi, 43-46 ; patti stabiliti in presenza d. vesc.
di Forl\ e di un tale Lorenzo mandato dal pp., 46-
22, 1-2; riceve ostaggi dai Bolognesl, 2-8; restltul-
tce l'acqua a Bologna e permette vl slano condotte
rettovaglie, 8-9; gli h da Lorenzo, di ritorno da
Roma, comunlcata la contrarleti d. pp. agll accordi
stabilltl, 10-12: senza ovvertirnc i Bolognesi fa cor-
rerc 11 paese slno alle porte d. c, 13-13, quindi fa
400
INDICE ALFABETICC) (Acciopaci NicoI6-A?ne,i AstorreJ
upere che 11 pp. non h« «pprOTati 1 capitotl, l>-
U; toglle dl naovo l'acquB a Bologna, 16; aoprag-
glunto l'inrerno muove 11 campo da Ravone e dalla
CertoM e lo roanda a STernare nel castelll dl Bolo-
gna, 4t, 23, 1-3; 11 pp- gH Invia a San Glovannl
In Perilceto, ove sl trova, Antonlo Manfredi per-
ehh sl intenda con lul riguardo alla pace con Bo-
iogna, 23, 3-S; ha sentore d. conglura ordita da
Battista CanetoU e da Tommaso Zambeccarl con
tre proTvlslonatl dl Imola per avere la rocca (an.
1431), 24, 8; fa Impiccare 1 provvlslonatl, 8-9; nega
11 salvacondotto ngll ambasc. mandatl dal Senato
dl Bologna al pp., a meno che non ne ottengano
11 permesao dal pp. stesso o che l Boiognesi non
gll diano il libero dominio d. c. ed ostaggi, 25, I3-
17; gH sono recate lettere d. pp. da Giovanni Am-
brosini, 25, M-23; Eugenio IV gli ordlna di togliere
Tassedio a Gologna, ridarle l'acqua e laaclar llbero
11 pasao alle vettovaglie, 18-M; rlfiuta dl obbedire
con la scusa che le lettere sono false, M-M; rlc.
26, 16-17; rifiufa dl eseguire i capltoll d. pace con-
cordati tra Eugcnlo IV e Bologna dlcendo di avere
lettere d. pp. contrarie ad essl, 29, 11-15; i pred.
capitoli sono messl in esccuzione da Glovannl Bo-
sco senza 11 suo Intervento, J2-32 ; 11 Senato dl Bo-
logna non gli permette ringresso in c. con Gio-
vannl Bosco per la sua Inlmlclzla, 33-33; ric, 47;
parte di San Glovannl in Persiceto con resercito
d. Chlesa, 30, 26.
ACKRSO [Aecero] In Puglia; dannegglato dal terremoto
(an. 1466), 190, 33.
AcHi GlAOOMO [Giacomo rrAciio] spendltorc ; i al se-
guito dl Glovannl Bentivogllo In vlagglo per Mi-
lano (an. 1471), 206, 42; riceve in dono dal duca
Sforza quattordlcl braccl.i dl cremisino figurato,
207, 17-U.
ACHII.1.E [AecHi/ie] v. Conforti A., Grassi A., Maivezti
A., Marescotti A., Tnata {Delia) A.
[AcQUAviVA Giosia] duca d'Atri 4 cacclato di stato
da Lodovlco Malvezzl e da Matteo da Capua (an.
146»), 178, J4-J6.
Adda. Ne i fortificata la riva dal Viscontl per impedirne
11 passaggio ai Veneziani (an. 1446), 118, 3-S; i
quali tuttavia la traghettano da un punto non guar-
dato, 5-9, cf. 1-2; ric, 296, 28.
Adicb V. Adige.
Adiob [Adice]. Vi atVoga I'esercito di Roberto da San-
severlno (an. 1487), 244, 8.
AoRlANo (cARDiNALS ul Sant') V. Sanli Bandinello.
Adriatico (marb) ric, 393, 34-3S.
Advocati t". Awoeati.
Africano V. Canetoli A.
Agaubnnone t'. Grassi A., Marescotti A., Malveiti A.,
Musotti A., Rocca {Daila) A., Zanesi A.
Agapito V. Giraldini A.
Agata (castello di Santa) [Sanl' Agatha] nel Bolo-
gnese, ric, 9, 26; 41, 14; vi torna il Bentlvogllo e
Pietro Alberti dalla fallita Impresa di Bologna (an.
1435)1 ''-. '-' ; e restituito a Bologna 44, 37-38; si
sottomette al pp. (an. 1436), 47, 36: si acrorda con
Loigi dal Verme e non soflfre danni (an. 1443), 86,
S-*; cf. 88, 39; ric, 94, 16; alcuni suoi abitanti con
certl di Castelfranco assaltano c uccidono il castel-
lano di San Giovaniii in Persiceto tra CrcTalcorc
e S«nt'Ag«ta, I4-II; h prMO m fom dm Laigi da
San .Scverino (an. 1445), 109, 41 ; si dl a Taddeo
Marchetl (an. 1446), 117, 37-38; fa un dono a Sante
Bentivogllo per le nozze (an. 1454), 150, 33; Gio-
vannl Bentlvogllo ne bonlfica le valU comprete tra
U caatello, Crevalcore e 8*n Glovannl in Persiceto
(an. 1490), 257, ■*
Agata (Sant') nel territorio d'Imola ; vl ■! reca 11 duca
dl Calabria contro i Francesi (an. 1494), 278, 15-16;
11 pred. ne parte, 33-33.
AoATA (Sant') [San Gada] In Puglla; danneggiato dal
terremoto (an. 1456), 164, 9.
Aoata (Sant') V. Lombardo (Don) da Sant^Agata,
Agata (chibsa di Sant') V. Bologna (chiese).
AcAzzANi Marco Antonio combatte nel torneo in Bo-
logna, tenutosi per definire se la Fortuna o la Sa-
plenza prevalga nelle cose umane, al segulto di
Gilberto Plo e di Annibale Bentlvoglio, paladini
d. Fortuna ; i ascritto alla seconda tquadra vestlta
alla turca (an. 1490), 259, 34; la sua parte rieace
vlttoriosa, 262, 17-19.
AoAZZARi Daixesk combattc nel torneo in Bologna.
tenutoai pcr definlre se la Fortuna o la Saplenza
prevalga nelle cose umane al segulto di Gilberto
Plo, e dl Annlbale BentivogUo paladini d. Fortuna;
h ascrltto alla. seconda squadra vettlta alla turca
(an. 1490), 259, 32; la sua parte rlmane vincitrice,
262, 17-19.
Agen (vesc. di) [vescovo Aginese] v. Rovere {Dcl/a)
Galeatto (aa. 1478-1487).
{AoESANDRo] [A/essandro !] uno degll scultorl d. Lao-
coonte, 342, 40-45.
Agesilao [Cis/ao] v. Marescotti A., Zanesi A.
AooERRA non lontana dal castello della Pietra, ric. per
Roberto da San Severino, 244, 6-7.
Aginesk (vescovo) V. Agcn (vese. di).
Aguani, Agliano V. Aiano.
Agnano (contg di) niultato in ottanta ducati per U
rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 387. 39.
Agnesb V. Norehesi A.
Agnkse (monastero di Santa) V. Bologna (monasteri).
Agnksi Astorrk [Estore S/aJa] vesc. di Benevento; i
mandnto dnl pp. a governare Bologna (an. 1447).
123, 15-17; sua arma, 15; i riccvuto onorevolmente
dai magistrati c dalla c, 16-17 ; llcenzia da Bologna
I commissari venezlani e fiorentini, 18-19; raduna
il Consiglio d. Seiceuto a cui presenta le sue cre-
denzlali, 19-30; quindi pubbllca i capitoli, 30-31;
piglia possesso del vescovado In nome del nuovo
vesc. Fillppo Parentuccelli (an. 144S), 125, 19-20;
avendo 1 Canetoli occupato Piumazzo va a Castel-
franco contro i pred. 39-41 ; gli i oflTerta la resa
dagli abitanti salve le vite, gli averi e i fuoruscltl,
43-44 ; aocetta il patto, 44-45 ; regala millccentotrenta
ducati a Fredo e Francesco Piccinino, 45; munisce
II castello per la Chiesa, 46; assolve gli abitanti da
ogni debito verso i Bolognesi, 47 ; ottiene da Ai-
berto Pio la restituzione di SerraTalle e Monte Bu-
dello, 126, 1-3; sl reca a San Giovanni in Perslceto
per notizie sul fatto di Crevalcore, 31-33: torna a
Bologna e con gli Anzianl scrive al pp. per aiuto,
33-23; intanto con ii consenso d. Senato assolda
Astorre Manfredi con selcento cavalli e lo manda
contro Crevalcore e l Canetoli, 36-27; torna a San
[Agnesi Astorre-Alamanni Lodovico] INDICE ALFABETICO
401
Giovanni per interrogare Baldassarre Canetoli Ivi
prigloniero 40-41; h creato card. da NlcoI6 V, 128,
10; gli h inriato dal pp. il cappello cardinalizio
(an. 1449), 17-18; lo riceve in Piazza dal fratello
Galeotto clie glielo impone, 20-25; se lo toglie e lo
consegna a Sante Bentivoglio, 25-36; pronuncia un
discorso quindi licenzia l'adunanza, 26-29; il giorno
dopo fa cantare una solenne messa pubblica in San
Pietro, 30-31; inrita l cittadini a sontuoso ban-
clietto e oflfre loro pregevoli doni, 31-34; riceve a
sua volta regali, 34-35; va per la c. a cavallo in
abito cardinailzio, 35-37 ; convita i mercanti e gli
artefici, 37-38; ordina infine una giostra per un palio
di quaranta braccia dl drappo creraislno, 38-43;
ammonlBce amorevolraente Sante Bentivoglio e Ga-
leazzo Marescotti di non favorire i malfattori, 129,
17-19; riusciti vanl i suoi conslgli ne scrive al pp.,
19; h per ci6 minacciato di violenza dai pred., 19-
31 ; ricevute lettere di Nicol6 V, convoca il Consi-
glio d. c. ed espone le doglianze d. pp. per ie minaccie
ai suol uflBciali, e la sua volonta di avere l'intiero
dominio di Bologna, 24-27; udita la risposta nega-
tiva d. Senato licenzia I'adunanza, 27-33; non po-
tendo impedire gli omicidi e i malefici parte di
Bologna sotto pretesto di recarsi ai bagni dl Siena,
38-42; lascia a suo luogotenente Filippo Pepoli mae-
stro dei Crociali, 42; recasi a Spoleto pr. il pp. ad
avvisarlo d. cose di Bologna, 42-43.
Agnesi GAI.EOTTO fratello di Astorre, 128, 17; reca per
incarico d. pp. il cappello cardinalizio al fratello
in Bologna (an. 1449), J7-18; si ferma nella chiesa
d. Servl, 18; gU vanno Incontro I magistrati e il
popolo, 18-20; h accompagnato in Piazza ove lo
attendeva ii fratello, 20-22; presenta al pred. le bolle
papali e il cappello, 22-23; legge a chiara voce le
boUe e pone il cappello sulla testa d. leg., 33-3S.
Agnolo V. Cascese (Da) A.
AoNUSDEo V. Zarabelli A.
Agocciiia (Dall*), Agocchie (Dai-Lb) V. Aguechi {Degli).
Agostini Dombnico h decapitato in Pia^sza (an. 1449),
131, 30; la sua casa h saccheggiata dal popolo, 33, 35.
AoosTiNi GiovANs-l [Giovanni d' Affosiino] detto II Mo-
»ca; cap. d. porta Maggiore di Bologna; incontra
a Castelsampietro Giovanni Fantuzzi (an. 1449)1
130, 40-43; oflferte fattegU dal pred. perchi apra oc-
correndo la porta al viceri di Napoli, e da lui ac-
cettate, 42-46; di ritorno a Bologna cerca aiuti al
complotto, 45-131, 7-2; h tradito agll Anziani da un
soldato che partecipava all'impresa, 3-4 ; h Imprlgio-
nato e sotto ii tormento confessa, 4-6; h decapitato
in Piazza, 6-10; rlc, 136, 41-43 ; ai suol fratelli h
sacchegglata la casa dal popolo, 131, 32, 35.
Agostiniani o dellft Missricordia (frati). Vi appar-
tiene fra Nlcold, predicatore egrcglo, cieco dalla
nascita (an, 149!;), 286, 31-32.
AoosTiNiANi (frati) V. Eremitani (fraii).
AoosTINO V. Beri A., Cavalli A., Dozza (Da) A., Fon-
daxza A,, Gontagni A,, Gualenghi A., Isolani A,,
Maccaroni A., Manfredi A,, Mare.icoHi A., Martili
A., Torelli A.; v. ancht Aurelio Agostino.
Agostino da Vicbntza combatte nel torneo in Bologna,
tenutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, al teguito di Nicol6
Rangoni, paladino d. Sapienza; h ascritto alla quarta
squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 258, 34-36;
il suo partlto soccombe, 262, 17-18.
Agostino (chiesa di Sant') V. Bologna (ehiese); Nafoli
(chiese),
Agrimonte V, Arimonte.
Agucciii (Dbgli) (famiglia) " h rappresentata nel Thta-
tro morale de' moderni ingegni .... d. Ghirardacci,
XXIV, 22, 27 „.
Agucchi (Degli) Orabona [Oraione dalle Agocchie] esce
dl Bologna coi Bentivogiio suoi amici (an. 1506),
348, 41; 349, 13.
Agucchi (Dbgli) Pikro [Don Piero dalle Agoechie]
priore d. Santi Cosma e Damlano ; esce dl Bologna
coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349,
13-14.
Agucchi (Dbgli) Sbbastiano [Batiiano dalle AgoccUe,
dalPAgocchia] spenditore di Giovanni Bentivogllo,
293, 6-7, poi suo segretario, 344, 17; da un pranzo
al pred. nella sua possessione di San Donnino (an.
1497), 293, 6-7; sdegnatosi con lul si allontana di
Bologna e va a Roma a visitare il pp., di cui era
amico (an. 1506), 344, 17-18; conferma le cattive in-
formazioni che d. Bentivoglio avera date Carlo
Grati al pred., 19, cf. 13-16; in pii^ aggiunge che
Glovanni Bentivoglio teneva i Malvezzi fuorl di Bo-
logna contro ogni ragione, 19-21 ; gli h aiiidata dal
pp. la porta di San Mamolo, 357, 39-30.
Agucchi (Degli) Tommaso [ToOTwiaJO dalie Agocchie] suo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
150, 5.
Aouzzo Fante V. Fantaguzzi.
AlANO [Agliant] v. Villa d^Aiano.
Aignani (?) (fra) Michblk {Michele Augueghi] bolognese
deII'ordine d. Carraelitani, dottissimo ; f (an. 1433),
33, 18-19.
Alabante Antonio V. Labanti A.
Alamanni Lodovico [legato di Bologna, Ludovico Ala-
manno, efiscopus arelatensit] leg. pontiiiclo in Bolo-
gna (an. 1436), 3, 32; riceve Imola e Forl\ dal duca
Filippo Marla Visconti, 32; ne prende possesso, 4,
10-16; torna a Bologna, 16 19; gli giunge il breve
pontificio d. sua elezione a card,, 4, 30-21 ; cf. 41-
42; manda il clero e le compagnie delle Arti ai
Crociall a rlcevere Antonio da Savoia che gli re-
cava II cappello, 4, 34-36; prende questo in San Pe-
tronio dalle mani d. vesc. Albergati, 4, 37-39; torna
con lui al Pal. e offre un banchetto, 39-30; apre le
prlgioni e libcra trenta carcerati, 30-31; assume il
titolo di card. di Santa Cecilla, 31-32; va incon-
tro al neo card. NicoI6 Albergati, 5, 2; pone la
prima pietra delI'Ospedale edificato dalla Compa-
gnla della Morte in onore d. Vergine (an. 1427),
5, 13-14; diviene avaro e per allegerlre la spesa
licenzla Luigi Colonna e Lulgi da Sanseverino con 1
loro cavalli (an. 1438), 35-36; si rende odloio al po-
polo, 36-38; i Canetoli indicono un'adunanza contro
di lul, 42-6, 1-6; In essa Battista Canetoli gli fa
varle accuse e propone sia cacciato dl c, 7-11; cf.
5, 38-39; udlto che la Piazza era occupata dai Ca-
netoli, e che Egano Larabertini si era arraato coi
luoi corapagni al sagrato dl San Glacomo in tuo
favore, gli ordina di recarsl in Piazza a difendere
la Chiesa 6, 21-23; interposizione del vesc, Albergati
per rappacliicarlo coi Canetoli, 33-35, cf. 14,48-49;
T. XXXIII, p. I — 36.
402
INDICE ALFABETICO [Alamanni Lodov.-Albergati NlcoW)
qucftl che trerano Bnto dl aderlre alU pace, par-
tlto il vesc, entrano col popolo nel ano pal., lo
fanno prlgionlero e lo conducono a caaa di Marco
Canetoll, 6, 35-38; cf. 14, SO; 15, I; parte di Bologna
e ra a Roma dal pp. scortato dagll Anxlani e da
moltl noblli, 8, 33-33.
Ai.AMANNo [A/tmano, AUmamno\ v. Blanehetti A„ Bian-
ekini A., Isolani A.
Alano V. Cottivy (/?«) A.
Albangsi Andrba \A»drea Alhan*$t\ e«ce di Bologna
cot Bentlroglio suol amlcl (an. 1506), 348, 41, SO.
Albanbsi [Filippo] \cafitano Alba»»u\ Trecento suoi
fantl sono allogglati ncl mon, d. Servl (an. 1508),
384, 33-34.
Albbroati " la famiglia & rapprcsentata nel Thiatro
morale. </«' moderni ingigni d. Ghirardaccl, XXIV, 33,
37,; sono fuoruscitl di Bologna (an. 1450), 134,33-3«.
Albbroati Albbrto figllo di Antonlo, 97, 31; i el. d.
Diect dl Balla (an. 1434), 37, 36-31 ; Impresta al
Com. dl Bologna centocinquanta scudl e ne dlrenta
tesorlere (an. 1440), 62, 19; interriene alla raessa
fatta celebrare dal Senato dl Bologna in San Gia-
como il giorno dl Santa Monica, 63, 4-S; fa parte,
per porta San Procolo, d. Comnilsslone Incaricata
delle elezlonl agli impieghi (an. 1443), 97, 33-3S, 31;
i deputato sopra II sale (an. 1445), 113, 33-33; (an.
1446), 118, 33-33; ^ commissario dl Cento e d. Plere
per il pp. (an. 1447), 123, 11-13; suo dono a .Sante
Bentlroglio per le nozze (an. 1454), 149, 13.
Alberoati Albbrto figllo dl Pletro; per commis-
slone d. Senato accompagna Ginevra Bentivoglio
alla sua partenza dl Bologna (an. 1506), 354, 6-7; el.
dal pp. d. Quaranta Consiglieri e Riformatori (an.
1506), 358, 34, 37; & mandato dal leg. a Roma ad
arrertire 11 pp. che I Bentivoglio raccolgono gentl
(an. 1507), 369, 3-4; el. Gonfaloniere di Giustizia
(an. 1508), 385, 31.
Albbroati Antonio padre dl Aiberto, 97, 31.
Albbroati Carlo castellano della rocca di Castelfran-
co, 8, 39; & ucciso a tradlmento da tre amicl dl
Alberto Boschettl (an. 1438), 39-41.
" Albergat: Bbntivoglio Elbonora sorella d. marchese
Guido Bentiroglio; si aSaccenda con lul perch^ non
venga pubblicato II terzo vol. della Historia d. Ghi-
rardacci, XCI, 1-4; sua corrispondenza In proposito
col frateUo, XCII, 34-XCni, l-io; XCVI, l-io, 18-30;
XCVIII, 4-10; XCIX, 9-3S, C, 1-CI, 1-40; elenco d.
sue lettere al fratello per la pred. questlone, CLVIII,
S-8, 18-19, 33-23, 36-28, 31-33 ; CLIX, 9-10, 31-33, 31-32,
39-40, 46-47; CLX, 6-9, 17-19, 22-24, 28-39, 30-33, 33-36,
43-44 ;CLXI, 7-8, 13-14, 30-21, 34-36,39-41,45-47, 48-50;
CLXII, 13-14, 15-16, 17-18, 31-33, 30-31, 34-37, 47-41;
CLXIII, 1, 4-S, 14-16, 36-37, 30-31, 37-39, 44-45,.
Albbrgati Fabiano. Un suo figiio i condotto a Roma
dal vesc. di Bologna Ferrerl (an. 1503), 322, 26-27.
Albbrgati Francesco figlio di Pier Nlcola, 89, 5; h
tra gli Incaricati di appllcare i prorredimenti fiscali
dellberatl nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88,
43-89. 1-5.
Albergati Lodovico dottore famoso, rlre In questo
tempo In Bologna (an. 1456), 162, 14-16; fa un pre-
sente alle nozze di Glulio Malrezzi (an. 1464), 184,
41-43.
Albbrgati Nicolu Certoslno, resc. di Bologna, 76,
9-10; £a rinnorare in muratura la parte superiore
d. campanlle di San Pletro (an. 1426), 3, 9-13; con-
trlbuiace alie spese per la pred. fabbrica, 13-13; trat-
ta la condotta dl Annibale Bentirogllo agli stlpendl
d. pp., 4, 6-1 ; in San Petronio impone II cappello
cardlnaliilo al gorematore e leg. di Bologaa Lo-
dorico Alamannl, 37-39; recaai al Pal. col pred.
a conrito, 39-30; per ordine d. pp. ra a Roma, 33-
34; rl&uta pl6 rolte la dignitl rardinaJlzia dicen-
dosene indegno, 34-35; i costretto ad accettare, 36-
31; prende 11 titolo di Santa Croce In Gerutalemme,
37, cf. 76, 9-10; torna a Bologna riceruto fuorl della
c. dal leg. e da tutto 11 popolo con grande «olen-
nit&, 5, 1-4; b condotto in San Pietro, 4; parte
per Venezla, 5; persuade Anton Galeazzo Benti-
rogllo a recarsl a Roma presso II pp. (an. 1437),
26-27; paclfica Perrara (an. 1428), 6, 3i; sl interpone
in Bologna tra il leg., 11 Lambertinl e i Canetoli
per rappacificarli, 31-33; crede arere raggiunto il
suo scopo, 33-34, ma i ingannato dai Canetoli,
che, appena h uscito di Piazza, inradono 11 pal. d.
iegato e lo fanno prigioniero, 34-39; qual resc. di
Bologna posslede i due castelit di Cento e della
Pleve, 7, 16-17; avuto sentore che l Bolognesi io
rolerano fare prigioniero per impadronlrsi d. pred.
cattelli fugge travestito di Bologna e ti reca a Mo-
dena, 18-30; torna a Bologna, richiamatorl, con la
promessa che non gli sarebbe data moiestia, 30-31;
maigrado le sue proteste Bartolomeo Zam1)eccari
tl impadronisce d. vescovado, 9, 11-13; per breve
apostolico tuttl i cap. al soldo d. Chieta derono
prestargll aluto quando lo domandi, 37-30; essendo
Bologna Interdetta, ne parte e va a Imola, 10, 45-
46; i Canetoli, sdegnatl di cI6, radunano il Conti-
glio d. Selcento e fanno eleggere Bartoloraeo Zam-
beccarl resc. di Bologna in sua vece, 46-48; nel
Consiglio d. Sessanta di Bologna i scelto a inter-
mediario per la pace tra 11 pp. e la c. (an. 1429),
14, 38-40; gli sono inviati messi a signlficargli cI6,
43-45; cf. 38-43; rifiuta a cagione d. ofiese ricevute,
43-15, 1-7; per i patti d. pace dere essergli resti-
tulto U rescorado di Bologna, 16, 36-37; gli h data
dal pp. piena autorit^ di fare pace col Bolognesl
(an. 1431), 23, 43-43; invia Antonio Manfredi ai
pred. con tale niandato, 43-44 ; ne riceve risposta
condizionata, 44-46; con il card. dl San Pietro In
Vincoli tratta la pace tra la Lega e 11 duca di Mi-
lano (an. 1435), 42, 19-30; la conciude col patto che
il Visconti restitulsca al pp. l luoghi occupati, nh
pld dla aiuto al Bolognesi, 20-23 ; torna a Bologna
dl Francia, ore erasi recato per rappacificarne il
re con i'Inghilterra, 44, 20-21 ; acconsente alla con-
aacrazlone dell'oratorio di SanfAntonio e Lazzaro
fabbricato in Cento da Bartolomeo Uccelletti, 46, 34;
ti reca a Bologna per il Concilio e alloggia in casa
di Carlo da Saliceto (an. 1436), 47, 22-23; i inriato
dal pp. a Ferrara ad aprirvi ii Concilio, 49, 32-35 ;
ospita degnamente in Bologna al rescorado rirap.
di Costantinopoli Glorannl Paieologo (an. 1439),
59, 45; t in Slena (an. 1443), 76, 9-10; durata del
suo retcorado, 11 ; le tue esequle sono celebrate
dallo stesso pp., 11-13; dolore per la sua f in Bolo-
gna, 14-16, ore gli sono fatti solenni funerali in San
Pietro, 17-19.
f Albergati P. N.-Aldrovandl G. F.] INDICE ALFABETICO
403
Albsrgati PiER NicoLA padre di Francesco, 89, 5.
Albbrgati ViANESio b fatto abate di Santo Stefano
dl Bologna (an. 14J3), 141, 35-36; el. ambasc. a Pio II
per ratlegrarsi d. sua elezione (an. 1458), 166, 13-19.
Albsrghi AifDRBA [Andrea Degli Alberghi\ padre dl
Giovanni, 108, 39.
Albkrghi FiLiPPO Massaro dell'Arte della Lana e uno
dei Dodici di Pace (an. 1431), 29, 38, 39; e mandato
dal Senato aila Ccrtosa a prendervi Giovannl Bosco
Invlato d. pp. e condurlo a Bologna quale gover-
natore, 35-40.
Albbrghi Giacomo h a capo della bastia di Santa Ma-
rla d. Monte (an. 1430), 22, 20.
Alberohi Giovanni flglio di Andrea, 108, 39; seguace
d. Canetoli; e bandito di Bologna (an, 1445), 39.
Alberico V. Archinto A.
Alberti Antonio figllo di Rizzardo, 106, 31; fe ucciso
in Boiogna durante i torbidi per la f di Annlbale
Bentivogiio (an. 144S), 106, 36, 31.
Alberti fra Lbandro dell'ordine d. Predicatori, teo-
logo esimio, nasce a Bologna (an. 1479), 221, 20-31;
" ric, III, 13, loda l'opera d. Gliirardacci nella Con-
tinuatione alle Deche, XIX, 1-3; paria inesattamente
d. Bentivoglio, LXXXf, 8; ric. spesso dal Ghl-
rardacci, CXXXII, 39-31, a lui superiore per l'am-
piezza dell'indagine, 32-35 „.
" — — Deca frima delle Histoire di Bologna ric, III,
lO-ll „.
" — — Sufplemento ultimo et quinto libro delta Deca II
delP Historia di Bologna ric, CXIX, i-d „.
Alberti Piktro di Modena; tenta col Bentlvoglio la
scalata a Bologna (an. 1435)1 41, 44-46; penetrato
tra la porta e il ponte scende dal muro in c. e si
da a rompere la serratura d. porta, 46-49; vistosi
scoperto si nasconde In casa di Antonio Papa Pe-
lacani, 42, 3-5 ; di sera ne esce e va a Sant' Agata, 6.
Albbrti RlzZARDO padre di Antonio, 106, 31.
Albertinbllo [Bettino 0 Bettuceio] v. BentivogUo A.
Albertini sono fuoruscitl di Bologna (an. 1450), 134,
33-37.
Albertini Giovanni Buono [Giovanni Buono di Alber-
t!no\ fabbro dl Serravalle; con Vincenzo da Casale
tratta di dare la rocca di Serravalle ad Alberto da
Carpi e ai fuorusciti (an. 1451), 140, 31-23; scoperto
11 trattato da Boezio Gozzadlni i col complice im-
prlglonato, portato a Bologna e decapitato, 33-35.
Albkrto o Albertino V. Albergati A., Attoguidi A,,
Battagliucci A., Bianchetti A., Boccadiferro A., Bo-
lognetti A,, Boscheiti A., Bruscolo (Di) A., Caccia-
nemici A., Carbonesi A., Castelli A., Cattani A,, Coltri
{Dalle) A., Conti A., Correggie (Dalle) A., Bnoch A.,
Est*(D')A., Falvisi A., Gabrielli A., Guaine (Dalle)
A., Guidotti A., Magnani A., Musotti A., Pannolini
A., Parisi A., Pausi A., Pio A., Ruote (Dalle) A., Sa-
laroli A., Sassuno (Da) A., Uovo (Dalt) A., Zancari A.
[Albbrto V Di AsBUROo] \duca d'Austria, imferatort
A/berto] h in guerra col duca dl Borgogna (an. 1431)
31, 3-4; alla morte dell'imp. Sigismondo, dl cul
aveva sposata la figlla Elisabetta, diviene re dl
Boemia e dl Ungheria (an. 1437), 50, 31-33; cf. 17;
coronato re dl Ungheria (an. 1438), 55, 43; f la-
sclando incinta la moglie d. postumo Ladislao (an.
1439), 60, 33-34; rlc, 37; gli luccede Federlco di
Auttrla («n. 1440), 39-43.
[Albbrto] duca d'Austria fratello delPimp. Federico V
scende con lui in Italia (an. 1452), 140, 35-36.
. . . . Alberto fornaio di Bologna; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 7.
Albbrto da MoNTEVBGLio [Aiberto de Montevie\ cap.;
fe fatto prigioniero a Borgo Panigale da Lodovico
e Baldassarre Canetoli (an. 1432), 33, 1-3; fe con-
dotto a Bologna, 6.
Albertucci o Borselli V. Borselli.
Albini (monti) ric, 144, 1.
Albizzbschi Bbrnardino V. Bernardino (San) da Siena.
Albrbt (D') V. Giovanni II d'Albret, Ameneo d'Albret.
Aldo Francbsco V. Massera A. F.
Aldobrandino [Al<lrovandino\ v, Fondatza (Dalla) A.,
Malveszi A., Rangoni A.
Aldrichetto [Aldreghetlo] v. Lambertini A.
Aldrovandi. Loro casa atterrata per fare 11 mercato
(an. 1496), 290, 16-17.
Aldrovandi Bbrnardo multato in cinquanta ducati per
il rifacimento d. pal. Marescotti alla cui rovina
aveva preso parte (an. 1508), 387, 9.
Aldrovandi Galbazzo. Nel torneo In Bologna, tenutosi
per definire se la Fortuna o la Sapienza prevalga
nelle cose umane, combatte al seguito di Anntbale
Bentivoglio, paladino della Fortuna, ed & ascritto
alla quinta squadra vestita alla tedesca (an. 1490),
259, 30-31 ; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19.
Aldrovandi Giacomo [lacomo Aldrovandi\ h bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 26-38; nel capitoli d. pace
gli e riconferraato 11 bando dalle c. e territori di
Bologna, Modena e Imola, sotto pena, se vi manchl,
d. confisca d. beni e d. punizione sancita negli Sta-
tuti (an. 1431), 28, 43-47.
Aldrovandi Gianprancesco figHo di NlcoI6, 228, 5;
247, 43; accompagna Giovanni Benllvoglio a Mlla-
no (an. 1479), 221, 33-24; essendo d. Sedici, h el. pod.
di Lucca per sei mesi (an. 1482), 225, 35-36; entra In
ufficio (an. 1483), 228, S-6; h fatto cav. aurato da
Ercole d'Este in Mantova pel tramite di Battista
Canonici vesc. di Faenza e suo nunzio (an. 1485),
232, 43-44; h el. pretore di Perugla, 45-46; pod. di
Firenze (an. 1488), 244, 43; essendo degli Anzianl,
succede in Senato al f Gian Filippo Salaroli (an.
1488), 247, 43-43; el. d. Sedicl, 253, 33-35; accompa-
gna a Riminl Violante Bentivoglio sposa dl Pan-
dolfo Malatesta (an. 1489), 254, 17, 19; torna a Bo-
logna, 35; come Gonfaloniere di Giustizia fa restau-
rare ed ornare il sepolcro dl re Enzo e apporre
un'cpigrafe, che narra in succlnto ia storia d. pri-
gionlero (an. 1491), 264, 4-33; intervlene airtnaugu-
razlone del Naviglto da Bologno a Cortlcella (an.
1494), 274, 5-36; si reca con Alessandro Bentlvogllo
a Mllano a complimentare 11 nuovo duca Lodovlco
Sforza, 283, 33-39; accompagna Paolo Orslnl per
conchiudere la pace col Valentino (an. 1501), 304,
42-43, 44-45; torna a Bologna, 45-46; h mandato dal
Senato e da Giovannt Bentivoglio al Valentino a
scrutarne t sentlmenti verso Bologna (an. ijoa),
312, 23-25; gli h dal pred. dlchlarato che ha Incarlco
dal pp. dl liberare Bologna dai Bentivoglio e rldurla
■otto la Chtesa, 35-39; che »e i Bolognesl non fa-
ranno cl6 ipontaneamente Incorreranno nell'estrenia
roTlna, 35-33; torna a Bologna ed esorta II Scnato •
trattare col duca, 33-36; h tacctato dl puiillanlme,
404
INDICE ALFABETICO |Aldrovan<Ji G. F.-AleMandfo VIJ
M-17; in ciM lua, vla Galllera, alloggla 11 card. Ban-
dlnello Saull (an. 1506), 356. 42-43; h da Glullo II
eL d. Quaranta Conalglierl e Riformatori d. c, 358,
17-34; per incarlco d. Senato accompagoa Giulio II
a Roma (an. 1507), 365,31-23; i multato In cento-
quarantatre ducati per 11 rifacimento d- pal. Mare-
scottl (an. 1508), 387, 37.
Aldrovandi Lbonardo con altri i conrocato in Pal.
da Ermes BentlTogUo (an. 1501), 305, 5-t; il pred.
raanifesta loro che Agamennone Marescotti aTera
■critto al Valentino Invltandolo contro Boiogna e
I Bentivogllo, 11-39; h esortato a unirsl a lul nel-
l'uccidere ! Maresoottl detcnuti in Pal., 34-31; par-
tecipa aU'uccItIonc d. pred., 31-43; etce di Bologna
col Bentivogllo suol amici (an. 1506), 348, 41; 349,
13; h cit. a difendersi (an. 1508), 392, i-j, 10-11.
Aldrotandi Marco. Suo dono a Sante BentiTOglio per
le nozze (an. 1454), 149, 30-31.
Aldrovandi Nicol6 Hglio di Pietro, 147, 44, 192, 31-
33; padre di Gianfrancesco, 228, S; 247, 43; h scalco
di tavola alle nozze di Sante Bentiroglio (an. 1454),
147, 30-33, 44; fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 1S4, 38-39; h el. senatore in
luogo d. t Giacomo Ingrati (an. 1467), 192, 31-33;
d. Sedici, t (an. 146S), 200, 35-36; h sepolto In Santo
Stefano e in suo luogo h creato Alberto Cattani, 36-37.
Aldrovandi Pietro padre di NicoI6, 147, 44; 192, 31-
33; in casa sua, via Altaseta, alloggla Giovannl Gon-
zaga (an. 1306), 357, lo-U.
Alorovaicoi Sebastiano h scalco alle nozxe di Anni-
bale Bentivoglio (an. 1487), 237, 37-3«; suo vestito
e suo motto, 238, 4-5; ric, 326, 16-17.
•Aldrovandi Uussk illustre naturalista ; gli apparten-
ne 11 Ca/enJarium d. Giklrardaccl ora conservato
nella Biblioteca Universitarla di Bologna, sul quale
appare la sua notazlone, (t nel 160 5], XIX, 37-3» „.
Aldrovandino r. Aldobrandin»,
Albgra V. AlUgri (/)*) Ivo.
Alsmaona V, Gtrmania.
Albmania V. Allamania.
ALBMA>rNi (cAPPELLA DEOLi) nel sobborghi dlBo-
logna; fa un dono a Sante Bentlrogllo perle nozze
(an. 1454), 151, 11-13.
Alkmanno, Alemano V. Alamanno.
Albssandria presa dai Francesi malgrado sia dlfesa
dali'esercito di Lodovico Sforza (an. 1499), 297, 4-
5; vi si rccano i figll di Ercole Marescotti (an. 1503),
322, 34-35; «. ancke Nicoli ^ Alessandria.
— (ciTTADlNi) V. Trotti Antonio cap. d. Bolognesi.
— (patriarca) r. (iiovanni Viiellescki (aa. 1435-1444).
Alkssandro \Sandro\ v. Bai A., Bargtllini A., Belliossi
A., Bentivoglio A., Bernardini A„ Biancketti A., Bo-
lognini A., Borgia A., Bottrigari A., Branehetia A.,
Caccianemici A,, Calcina (Dalla) A., Campanaxti A,,
Castellani A., Cavaixa A., Ciarpflli A., Ferro (Da)
A,, Formaglini A., Frotini A., Gandoni A., Gontaga
A., Grati A., tacofo A., Legnani A., Malvexti A.,
Manxoli A., Mantolini A., Moglio {Da) A., Orsi A.,
Paltroni A., Penacchi A., Pefoli A., Pio A., Poeti
A., Rinitri A.. Rofftni A., Santafede A,, Saracini A.,
Sassuno {Da) A., Scaffi A., Searsella A., Tartagni
A., Tintori A., Ungari A., Usbtrti A., Vellnti A.,
nani A., Visconti A., Volta A.
Albssandro (!) V. Agetandro,
Albssamdro VI al secolo Rodrigo Borgia, el. pp. (an.
149J), 267, 50, 268, I; cf. 160, 6; padre di Lucre-
zia, 275, 17; di Cesare, 296, 31 ; appena dirennto
pp. regala dieci mila ducatl ai prlmo marito d. pred.
perchi conaenta al divorzio, 308, 4t-4t; gli «ono
mandati ambatc. dni Senato dl Bologna a railegrarti
d. sua elezione, 268, 9-11; uno dl etti, Antonio Ga-
leazzo BentlvogUo, gli chlede a nome d. Senato ia
conferma d. capitoli accordatl alla c. dai luoi pre-
decestori, 13-14, e a nome di tuo padre Giovanni
quellu d. priTlIegi avuti dagli altri pp., 14-IS; pro-
mette dl mandare la tua ritpotta a Bologna c llcen-
zia gli ambatc., 15-16; invla un nunzio, riccamente
regalato dai Senato dl Bologna, con le ratifiche ri-
chieite, 31-33, 33-35; conferma a Giovanni e nuova-
mente concede ad Annibale Bentivoglio I'uflicio d.
Sedicl, 37-31; ti allea coi Venezlani e II duca di
Milano (an. 1493), 270, 4-S; dopo qualche tettimana
etce da quetta Lega e ti confedera inrece con il re
di Napoil e i Fiorentlni, 7-1; gli h mandato dai reaii
di Spagna un ambasc. con ricchissimi doni, 272, 4-t;
di seconda creazione elegge dodici nuovi cardinall,
tra i quaii h 11 fr.-incese Gloranni de La Grolaie,
276, 3-S; marita Lucrezla ad Alfonso dl Aragona
che diviene il suo occhio diritto (an. 1493), 309,
1; ucclso questi da Cesare, marita in terze nozze
ia figlia a Glov.inni Sforza signore di Pesaro (an.
1494), 3: cui la toglie quando quegli ^ da Cesare
balzato dl seggio [an. 1497], 3-3; h avvertito dai Se-
nato e dal vicelegato di Bologna che il re Cario VIII
ha chiesto lit>ero passo nel Bolognese per si e 11
suo esercito (an. 1494), 276, 17-11, ordina immedia-
tamente che gli sia rifiutato, U, e incuora la pred.
c. a non temere essendo alleato coi rc di Napoli,
coi Fiorentini e I signori di Romagna, 11-33; cf.
277, 48-50; promette al Bentivoglio il cappello car-
dlnalizio per il figlio Antongaleazzo se ottemperi ai
suoi desideri, 276, 33-37 ; comanda all'arciv. di Mi-
lano, che si trovava a Bologna, di uscire dolla c. e
territorio nel termine di tre giorni, 278, 4t-50; non
potendo contrastare alla fortuna d. Francesi accon-
sente che Carlo VIII entri a Roraa con I'esercito,
284, 37-39; il re francese gii occupa le c. confinanti
col Napoietano, 285, 29; fa lega col re di Spagna,
i'imp. Massimlliano, Lodovico Sforza contro il pred.
38-41; tale lega i resa pubblica, 43-44; avendo Carlo
VIII manifestato desiderio di recarsl a Roma per
un colloquio con lui, gll sono mandati per sua guar-
dia seicento caralli dal duca di MUano guidati
da Fracasso da Sanseverino (an. 1495), 286, S-»;
non fidandosi di Cario VIII parte di Roma prima
dell'arrivo dl iul e va a Orvieto quindi a Perugia
Rccompagnato da gran numero di prelati e dai sol-
dati degli alleati, 31-34; in unione al duca Sforsa
e ai Veneziani assolda Giovanni Bentivoglio per
averc Bologna dalla loro parle (an. 1496) 288, 43-
46; condizioni e modaiita d. condotta, 47-289, 1-45;
gii fe mandato dal Bentivoglio Carlo Grati a riecuo-
tere il soldo, 46; cf. 288, 40-41; lo soddlsfa Intera-
mente, 289, 46-47 ; ti ailea col Veneziani e Luigi XII
per cacciare Lodovico Sforza di Lombardia (an.
1499), 296, 35-36; per i capitoli d. trattato tono
assegnati gii stati di Romagna e deli'Umbria a suo
figlio Cesare, 31; prlva Ascanlo Srorza d. legazione
[Alessandro VI-Alfonso V]
INDICE ALFABETICO
405
di Bologaa e vl pone in suo luogo il card. Borgia
suo nipote, 29-30; crea Cesare Gonfalonlere d, Cliie-
sa e gll dk parecchiie bande di cavalli con illustri
capitani, 300, 27-31 ; fa rincliiudere Astorre Man-
fredl in Castel SanfAngelo, (an, ijoi), 302, 33;
sposa Lucrezia in quarte nozze ad Alfonso d'E8te
(an. 1503), 308, 47-^9; cf. 309, 3-«; dote che le asse-
gna, 3-5; anclie le dona Cento e la Pieve appartenenti
al vescovado di Bologna, 5, cf. 380, 44-45; rifiutan-
dosi Giuliano d. Rovere di consegnargli questl ca-
«telli, gli toglie il vescovado di Bologna, conceden-
doglffene un altro in Francia, 310, 44-47; crea invecc
vesc. di Bologna I'aciomodante Giovanni Stefano
Ferrerl al quale da alcune possessioni nel Carpigiano
in luogo d. pred. castelli, 49-311, 1 ; fa il pred. card.,
1; manda un suo commissario a Bologna, a pren-
dere possesso di Cento e d. Pieve e a consegnarli
al duca di Ferrara, 1-3; il re di Francia consiglia
il Bentivoglio ad accordarsi con lui, 33; Cesare di-
cliiara ai Bolognesi che ha da lul ordine di andare
contro la c, liberarla dal Bentivoglio e ridurla sotto
la Chiesa, 312, 26-29; fa minacciare 11 Senato bolo-
gnese da un incaricato di Luigi XII se non gli dara
la c, 313, 5-10; i Bolognesi gli mandano ambasc. a
esporre le loro ragioni, 10-14; risponde amnionendo
i pred. a pensare ai casi loro e liberarsi dai Ben-
tivoglio che li condurranno a rovina, 17-20, e loro
rammenta le uccisioni d. Malvezzi e d. Marescotti,
20-31; cita a Roma Giovanni Bentivoglio coi figli e
due senatori per scolparsl di amrainistrare male la
giustizia, 313, 33-43; niinaccia la scomunlca ai Ben-
tivoglio e a tutto il Senato e l'interdizione alla c.
se non obbediscano, 43-44; gli sono mandati da Bo-
logna tre ambasc. ad esporgli come nh il popolo, nh
l magistratl permettano ai Bentivoglio, che pure
desideravano obbedirgli, n^ ad alcuno d. Senato di
abbandonare la c, 314, 39-33; eguale risposta gll
trasraette il suo messo da Bologna e in piu che II
Senato lo prega ad osservare alla c i capitoli, come
esso 11 osservava in suo confronto, 36-46; si ostina
nel volere Bologna, 47 ; il pred. suo ambasc. pro-
pone inutllmente al Senato di pacificarsi col Valen-
tino olTrendogli d. denaro, 48; 315, 1-13; anzi 11
Senato gll chiede la restituzione dl Castel Bolo-
gnese, di Cento e d. Pieve, 13-17; il pred. suo am-
basc. sembrandogii di essere preso in giro e teraendo
per ik parte di Bologna, 17-19; rimprovera Floriano
Dolfi suo compagno nello Studio di Bologna e suo
caro amico, del discorso tenuto contro lui nella chle-
sa dl San Domenico in Bologna, 317, 1-3; risposta
iattagli dal Dolfi, 4-6; in sua presenza si tratta
l'accordo tra i Borgia e i Bentivoglio e ne fe rogato
l'atto con strumento di Ercole Borgognoni e di
Agapito Giraldini, 319, 4-6; condizioni d. pred. ac-
cordo, 318, 19-319, 1-3; cf. 22-24; per esso si obbliga
fra Taltro a ridare la grazta ai Bentivogllo confer-
mando a loro e allo Stato le bolle, e privilegi loro
concessi dai suoi predecctsori e assolvendolt di ognl
■comunica, 318, 43-50; cf. 376, 37; gli sono maiidatl
dal Senato di Bologna Carlo Grati e Tomraaso
Grengoli per la firma d. capitoli anzidetti, 319, 35-
36, rlc, 33; 11 approva e afferma di volere renderli
pi6 laldi con un matrimonio tra una sua nipote e
Costanzo di Annibale Bentlvoglio, 320, 30-34; il che
h accettato da Cesare, 38-39; gliene sono inviatl
capitoli firmati per mezzo di Carlo Grati, 38-30;
imprigiona in Castel Sant'AngeIo 11 card. Orsini
e ve lo fa avvelenare insierae ai card. Ferreri e
Mlcheli (an. 1503), 321, 2, 5-8; fa costruire una
fortezza a porta Maggiore in Bologna, 31-32; per-
seguita 11 card. Giuliano della Rovere, che mette in
sospetto degli altrl card. (s. a.), 328, 18-19; cf. 15-16;
11 pred. per timore di essere da lui avvelenato vive
lontano di Roma, 16-17; sua boUa al Senato di Bo-
logna con la conferma d. pace, 321, 33-44; che per6
da alcuni h considerata come una finta per coprire
11 suo malanimo contro la c. e i Bentivoglio, 46-49;
lascia libero Giulio Orslnl (an. 1503), 323, 6-7; fa
leg. di Bologna Federico da Sanseverlno nemico d.
Beutivoglio, 8-9, h fatto avvertire dal Senato bolo-
gnese che non lo avrebbe accettato, 9-10; ma gli
ambasc. giungono dopo la sua f, 10-11 ; infatti aven-
do convitato alcuni ricchi card. a un banchetto con
11 proposito di avvelenarli, 37-39, beve Insieme al
figlio per errore il vino apparecchiato per essl, 39-40;
t nell'undecinio anno d. suo pontificato, 40, 42-43;
la sua t riesce grata a moltl, specialmente al Ben-
tivogllo, 44-48, e ai dlspersi signori d'ltalia, che pren-
dono animo a ritornare nei loro stati, 5-6; rlc, 327,
9; 343, 50; 360, 17.
Alessandro (frate) cappellano d. Crociali; parte di
Bologna, crociato con Giacorao Grati (an. 1464),
186, 4.
Alessandro detto il Prete di Pisa; implicato nella
congiura d. Malvezzi contro il Bentivoglio In Bo-
logna, e iraplccato ai merli d. pal. d. pod. (an. 1488),
251, 39-42.
Alessandro da Imola fa un presente alle nozze di
Giullo Malvezzi (an. X464), 184, 28,
Alessandro da Perugia vicario d. vesc. di Bologna,
fa iraprlgionare Don Giovanni da Vienna colpe-
vole di oraicidlo (an. 1466), 192, 21-24.
Albssandro (D') Antonio [Aato/iio di A/essai$dro] ac-
compagna il prlncipe Federigo di Aragona a Mi-
lano a prendervi Ippolita Sforza sposa di Alfonso
(an. 1465), 187, 48-49.
Albssio V, Gherri 0 Gkieri A„ Orsi A.
[Alkssio IV CoMNENo] IMP. Di Trebisonda manda un
leg. al Concilio in Ferrara (an. 1438), 50, 45.
Alfonso V. Bentivoglio A., Borgia A., Dosi A., Bsta
{D') A., Paleotti A.
Alfonso II RB Di Napoli V. AlfoHso (PAfagona duca
di Calabria poi Alfonso II.
Alponso V RE Di Aragona b ui Napou [re Alphonso
d' Aragonia, d'Arragonia, signor» di Puglia, re di
NafoK\ padre di Maria, 98, 9-10; di Ferdlnando, na-
turale, 160, 13; h fatto prigioniero dai Genovesl,
nel porto dl Gaeta col figlio, 11 vicerfe di Sicilta e
oitri personaggi (an. 1435), 42, »-12; cf. 33-35; i
mandato da Genova in custodia a Milano, 14; fc
Uberato dal duca Visconti contro ia volonta d. Ge-
novesl, 13-15; h in lotta con Renato d'Angi6 pel trono
dl Napoli (an. 1438), 54, 11-12; cf. 160, 12; i com-
battuto dal Vigconti e da Genovcsi, Bolognesi, Fio-
rentini e Venezianl perchi Nlcol6 Piccinlno suocap.
aveva occupato i castelli e le c. dl Francesco Sforza
nella Marca Anconetana [ttn. 1443], 96, 38-40; per6 II
duca Viscontl h legretamente d'accordo con lui per
406
INDICE ALFABETICO
lAlfooao V-Alidosi FrancMco]
roTlnare lo Sfona, 41-4}; i «iiot suldatl nella Marca
attraTertano ii territorlo bologneiie per recani a Mi-
lano In aiuto d. duca Vlscontl contro 1 Vonezlani (an.
1446), 119, 31-44; noblll di Buiogna contrarl a Sante
Bentirogiio ne cercano i'aIuto mentre h In Roma-
gna (an. 1449), 13U, 35-U; i pred. hanno intenzione
d'lntrodurre in Bologna 11 luo eaerclto con il Ticeri
3S-39; cf. 44-4S; 131, 1-3, f; Giambattlsta Bentlro-
glio h luo segretario [1. a.j, 135, 35; ric, 136, 4; k
vliltato a Napoli dall'imp. Federlgo V (an. 1453),
141, 30-31; fa pace col Fiorentini, i Venezlanl, ii
duca Sforza e loro aiieati (an. 1454), 146,34-35; ra-
tlfica la pred. pace e Lega concluia per venticinque
anni (an. 1455), 153, 43-44; con ie lue gaiere lalva
a Orbetelio Glacomo Picclnino dail'eitrema rovina
159, 30-31: rappaclfica i Senesl con ii Piccinlno,
33-33; paga al pred. dlecl mila ducatl per conto di
Siena, 35; Glacomo Piccinlno e Federlco da Mon-
tefeltro ai luo soldo muovono guerra a Sigismondo
Malateita (an. 14S7), 164, 39-40; f In eta dl 60 anni
(an. 1458), 165,39-40; lascia 11 regno dl Aragona e
di Siclliaal fratello Giovannl rc dl Navarra, 40-41;
e 11 regno di Napoll, che aveva con le lue arml
conqulstato e tenuto per ventlquattro annl, a Fer-
dlnando luo figiio naturaie, 41-4}; ne h ric. l'affetto
per l'erudlto Antonio Panormlta, 166, 1-3.
ALroMso Di Araoona duca dj Calabria, foi Alpon-
»0 II RK Di Napolj ; porta anche 11 tltolo di prln-
clpc di Taranto, 187, 37-3»; figllo dl re Ferdlnando
di Napoii, 36; 225,37-33; padre di Isabella, 253,39;
e dl Alfonio naturale, 308, 50; avendo ipo-
sato Ippollta Marla Sforza figlla d. duca dl Mllano
manda 11 fratello Federlgo con molto leguito a pren-
deria (an. 1465), 187, 36-41; con grosso eserclto va
verio Roma per passare a Ferrara in aluto d. duca
d'Este (an. 1482), 225, 37-39; i vlnto da Roberto
Malatesta, 39-41; i el. cap. d. Lega In luogo d. f Fe-
derlgo da Montefeltro (an. 1483), 226, 19-30; si reca
coi suoi soldati e con una guardia personale di ot-
tocento Turchi a Bologna ospite di Glovanni Ben-
tivogllo, 30-33; fa cav. aurato Aiessandro, terzo figlio
d. pred., 33-34; parte dl Bologna per Ferrara, 34;
rappresenta il re di Napoii alla Dieta degli alleati
in Cremona, 226, 37 ; approva di muovere guerra ai
Veneziani a prlmavera, 30-33; cou forte esercito 4
nel Bergamasco contro 1 pred., 228, 8-9; h coadiu-
vato all'ai3edio di Asola da Glovannl Bentivogiio,
9-14, che manda ad espugnare Bagnolo (an. 1484),
230, 20; h molcontento d. pace conchluia coi Vene-
zlanl, 231, 3-4; di rltorno daila Lombardia paisa
dl Bologna ricevuto con onore, 15-17; h ospitato
da Giovanni BentiTogilo, che con rlcco seguito lo
accompagna a Tisitare il corpo di San Domenlco,
la bibbia di Esdra, I filatoi e altre cose e luoghl
notevoii d, c„ lJ-31; parte per Napoli, 21-33; giunge
a Faenza con moitl cavalii per prendere la mezzo
Roberto da Sanseverino (an. 14S6), 234, 49-50, ma
non vi rlesce, 235, 3; sl fa rappresentare alie
nozze di Annibale BentlTOgilo dal conte Artuso
di Napoli (an. 1487), 236, 37; suo dono olla sposa,
239, 5-6; dlTlene re di NapoH alla f d. padre Fer-
dinando (an. 1494), 275, 39-40; da Giorannl Bentl-
vogiio gli h mandato Crlstoforo Poggi a con-
dolersi d. f d. padre e rallegrarsi d. sua assunzione,
40-41; re Carlo Vm di Prancla li appretta a con-
triitargil 11 trono, 376, 11-13: st confedera con 11
pp., 1 Fiorentini e i slgnorl dl Romagna contro II
pred. e 11 duca dl Mllano, 30-33; cf. 277, 41-50; fugge
dl Napoll a Iichia con 11 fratelio Federigo (oa.
I49S), 285, 19-20.
[ALroNso t>'\»AooHA] figlio naturale dt Alfon-
10 II, nlpote di re Federlco IV di Napoil, dlrlene
marlto di Lucrezla Borgia (an. 1493], 308, SO; k
ucciio dal cognato Ceiare geloto delPaffetto, che
arcTa per lui il suocero, 309, 1.
Alpkbdo r. //tsse/ A.
Alioosi (pamiolia) rlc, 3, 31.
AUDosi Francesco [card. <U Pavia] da Caatel dei RIo,
Tetc. dl PavU,card. del tltoio dl Santa CecUia; fra-
tello dl Riccardo, 385, 43-44; 386, 1; accompagna
a Bologna Glullo II e alloggla in coia di Agoitino
Marsiii in San Mamolo (an. 1506), 357, 1-3; cciebra
in San Petronio una solcnne messa cui interven-
gono il pp., i card., I Signori e tutto 11 popolo, 358,
14-16; gli h dato Incarico dai pp. di modificare 1 ca-
pitoli con Boiogna secondo 11 desiderlo d. Bolognesi
(an. 1507), 364, 11-14; el. i^. di Bologna vi fa la
sua entrata solenne riceTuto con gran pompa datla
c. (an. 1508), 386, 1-3; [cf. an. 1507, 376, 13-15, doTC
la data h errataj detlene moltt d. clttadini che sl
erano troTati alla roTina d. pal. Marescotti e 11
multa per la rlcostnulone d. detto pal., 386, 4-6; ne
rlcaTA una somma magglore di quella richiesta al-
i'uopo dai maestro Giovanni Beroaldi (an. iSoS), 389,
11, 14-16; raduna in Pal. i Quaranta per ascoltare ta
messa e trattlene presso dl th con un pretesto Al-
l>erto Castelli, Innocenzo Ringhierl e Sallustio Gui-
dotti, 390, 1-5; li fa strangolare insteme a Bartolo-
meo Magnani perchi avevano scritlo ai Bentlvo-
glio, 6-8, 11-13; fa qulndi tagliare il capo ai radaveri
e portarli tn Piazza sopra stuoie, 10-11; concede ai
parenti di seppellirli con onore, 11-13; 11 sostituisce
nei Senato con Bonifacio Fantuzzi, Gtambattista
Castelli, GiuHo Pasl e Giacomo Lojani, 15-19: fa
imprigionare parecchi clttadlnt compltci in un com-
plotto a farore d. BentlTOglio, 31-46; manda Camillo
Gozzadini con moiti caTalleggeri a LodoTlco della
Mirandola In Bondanello per ottencrne i prigionleri
bolognesl, 391, 28-31 ; in San Pctronio consacra vesc.
dl Nicea 1'arciprete, che aTCva costrutfo 11 castelio
di Galllera, 393, 31-23 ; assolda genti contro 1 Ve-
nezlant e comanda sia fatta buona guardia di
notte nella c. (an. 1509), 43-44; col Senato emana
bandi per impedire ogni comunicazione coi Benti-
Toglio, l'ingresso d. loro seguaci in c, o aiuti d.
Bolognesi ai pred., 44-394, 1-2 ; torna a Bologna,
dopo breve assenza, rlcevuto dai magistratl alla
porta di Saragozza, 32-24 ; a sua Intercesslone 11
pp. Ilbera Gaieazzo Marslli, d. cut famigiia era
stato ospite, 395, 1-3; passata la rlTJsta a una com-
pagnta di novecento fanti, con questi e altre genti
va in Romagna, 4-6; prende Solarolo, 31 ; toma
a Bologna, 34-35; manda al campo in Romagna 1
caTalll inviatt dat duca d'Eite a Bologna in aluto
d. pp., 23-24; udita ia presa di Brtsighella e di Valle
di Lamone torna al campo e conduce l'esercito
contro Granarolo, 35-37; dopo rlpetutl e vanl as-
saltl rottlene a patti, 37-40; fa prigionlero GloTanni
[Alidosi Fr.-Amboise (D') Qiorgio] INDICE ALFABETICO
407
Greco, cap. d. Veneziani a Ravenna, con cinque-
cento soldati, 396, 5-6; prende Faenza a pattl e ri
entra oon gran favore d. popolo, 7.
" AuDOSi PAsquAi.i GiovANNi NicoLO amico Intrinseco
dello storico Giiirardacci, dl cui raccoglie le estrerae
parole, XLV, U-16; afferma clie il pred, aila sua ■f
aveva compiuto la secoada parte d. Hhtoria lii
Bologna, lasciando Incomlnciata la terza parte che
doveva esser condotta slno al 1572, 16-20, s-io; di-
chiara in un'annotazione autografa che 11 Ghirar-
dacci mor\ nel dicembre 1598 in eti di 79 anni, XI,
31-33, cf. XVII, 2-15; nc, 53-S* ,-
Alidosi Riccardo dl Castel Del Rio ; f ratello d. card.,
385, 43-44; 386, 1; marito dl Brigtda Orsini d. conti
di Pitigliano (an. 1508), 385, 43-44.
Alidosio V. Sassaiello (Da) A.
['AuGHiBRi Dasttk] t [an. 1321], LIV, 7/ „,
Alimenti de' Nbgri Giovanni V. Negri Giovanni.
Alippo V. Lippo.
Allamakia Giacomo \Iacomo di Aiemania] beato ; f rate
Predicatore; f,h sepolto in San Doraenico (an. 1491),
264, 1-3.
Allamania Nicolo [IVicolb dalla Magna] parte di Bo-
logna crociato con Achille Malvezzl (an, 1464),
185, 37.
AllborI (D') Ivo [monsig^nor Alegra, monsignor tVAlU-
gro\ cap. d. Francesi sotto Imola e Forli (an. 1499),
298, 9-13; ^ inviato dal re di Francia al duca Va-
lentlno con molte lancle e fanti (an. 1500), 300, 31-
33; passa con le sue genti dal Bolognese, 46; entra
In c. onorevolmente ricevuto e ospitato dal Benti-
voglio, 46-47; i suoi soldati danneggiano il territorio
di Bologna, 47-48 ; attende a porta San Miniato e
scorta al campo francese Giovanni Bentivoglio esule
da Bologna (an. 1506), 349, 16-17.
Allumb. Ne sono scoperte delle miniere a Tolfa, e poi
a Volterra (an. 1463), 182, 5-7; prlma di questa
scoperta era importato dalla Turchla, 7.
" Almanacco Statjstico bolognesb (an. 1836) con-
tlene la Narrazione ilelle. notte di Annibale II Ben-
tivoglio nel 1487, XXV, 25-26 „.
Almerigo V. Amtrigo.
Alonso (Don) d'Aragona parente di re Ferdlnando;
con Roberto Sforza e duemila uomini parte dl To-
9cana e si reca all'esercito d. Lega presso l'Idice
(an. 1467), 193, 48-49 ; h uno d. cap, d. pred. eser-
clto, 194, 3; prende parte alla battaglla d. Mezzolara,
7; in seguito alla pace torna a Roma con 11 cav,
Orsinl e quaranta squadre (an. 1468), 199, 35.
Alpi vallcate da Luigi XII con un esercito dl ventlcln-
quemlla uomlni (an. 1499), 297, 3.
Alsazia (Landgravio di) {Lantgravit Aliaciae] tltolo
dell'lrap. Massimiliano, 279, 20-21.
Altasbta [Altaseda] v. Bologna (strade).
Altedo [E/iedo, Al Tedo] nel Bolognese; fa un dono a
Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 43-
44; gravemente danneggiato da una grandlnata (an.
1500), 300, 8-9.
Altedo (Di) Bassotto [Basotto d'A/tedo] figlio di Gu-
gllelmo, 28, 49; per i capitoli d. pace h dichiarato
bandito dalla c. e territorio di Bologna, Imola e
Modena, sotto pena d. confisca d. bent e d. punl-
zlone sancita negli Statuti (an. 1341), 42-46, 49,
Altboo (Di) Guolielmo padre di Baitotto, 2S, 49.
[" Altknbbrg (D')) contb Corrado fa prigioniero Azzo
d'Este a Porto (an. 1395), LXV, 12-13; io vende ad
Astorre Manfredi, 14 ;,.
Alticonti V, Aiticonti.
Altobello V. Averoldi A.
Ar.viANo (D') Bartolomeo cap. di ventura al soldo
degli Orsini; f PP> Alessandro VI sl reca in To-
scana passando di Bologna (an. 1503), 324, 6-7, 14-
15 ; offre ai Baglioni ii suo aiuto nelle cose di Pe-
rugia, 15; e al soldo d. Pisani (an. 1505), 337, 25-
26, cf. 338, 14-15; noral d, cap. ai suoi ordini, 337,
34-38 ; ingaggia battaglia a San Vlncenzo pr. Cam-
piglla colI'esercito fiorentino comandato da Ercole
Bentivoglio e dopo sette ore dl alterno combatti-
mento e vinto con gravi perdite dl carriaggi e di
uomini, 39-45, cf. 338, U-U; e assoldato da Ascanio
Sforza per rimettere i Medici in Firenze, 339, 15-16;
h fatto prigioniero a Ghlara d'Adda da Luigi XII
(an. 1509), 396, 2-3.
Alviano (D') Luigi fratello di Bartolomeo i nelPeser-
cito d. pred. contro i Fiorentlni (an, 1505), 337, 34-36,
Ambasonb V. Aubusson,
[Amuoisb (D') Carlo] vicbrJ; di Milano [vicerb di
Francia e di Milano, sire di Chaumoni, Carlo di Chia-
ramonic] menda aiuti al Valentino (lyai), 317, 36;
ordina che sieno liberati i due ambasc. dl Bologna
imprlgionati dal soldati francesi, 320, 18, cf. 11-14;
manda a Bologna per aiuto contro gli Svizzeri scesi
In Lombardia (an. 1503), 322, 40-41; gii sono inviatl
dal Senato cento uomini d'arme con la divisa d. c,
41-43; si reca a Bologna a incontrarvi il card. Gior-
gio, suo zio, reduce da Roma, 328, 40-41; col pred.
fe oapite d. Bentivoglio, 42; parte con lui per la
Lombardia, 43; mette a ordine pedoni e lancie in fa-
vore di Giulio II e a poco a poco li invia verso Bo-
logna (an. 1506), 347, 8-IO; intima la resa al castel-
lano dl Castelfranco minacciando altrimenti l'as3al-
to, 25-28; ottenuto il castello, impone, con-
tro 1 patti, una taglia di quattrocento
ducati, 28-31; manda un ambasc. al pp. in Imola
ad esporgli lo stato miserando delI'esercito francese
sotto Bologna in suo servizio, 351, 15-19, e 11 mal-
contento e lo sdcgno d. re se, per mancanza di aiuto,
tale esercito affamato e in tristi condizionl perlco-
lasse, 19-22 ; si reca a Bologna a f are omagglo a Giu-
lio II, ed fe onorevolmente ricevuto, 358, 4-9; entra
da porta San Mamolo, lo; motlvi attribuitl alla sua
venuta, 10-13; torna a Milano, 18; per ordine dl Lui-
gi XII imprigiona in castello Giovannl Bentivoglio
in seguito alla spedizlone d. figll contro Bologna,
(an. 1507), 370, 17-21 ; interrogatolo, sl persuade d.
Innocenza dl lui, e d. colpevolezza di Ginevra sua
moglle e in questo aenso scrive al leg. e al Senato
dl Bologna, 22-28 ; le sue lettere sono lette pubblica-
mente in Bologna dalla Ringhlera e se ne fa gran
festa, 28-30.
[Amboise (D') Giorgio] [arcivisc, cardinale Roano, eard,
di Narbona, ambasciatore d. re cattolico] arcivesc. di
Narbona, poi di Rouen, e card. di San Sisto, 344, 2;
vlceri dl Lombardia, si reca a Mllano con i card.
della Rovere e Riarlo (an. 1501), 307, »-21; Glo-
vanni Bentlvoglio manda a osseqularlo France-
sco Fantuzzi e Giacomo da Gambara con ricchi
donl, 19-22; concede al Bentivoglio la restituzlone
408
INDICE ALFABETICO (AmboiMCZ^OOiorKio-AmortaiO.B.]
<J. luol euteUI lii Ghlara d*Adda e ie entrate d.
dole dl Ippolita Sforza toltegll dal Trlrulxlo nella
prlmn oocupaiione francene d, t.ombardla, J3-27; II
Bentlroglto gli inrla il figllo Anton Galeazzo con
teguito a rallegrarsi dcll'acqulsto d. reame di Na-
poll, 308, 3-7; patsa dl Boiogna direttu a Roma per
iVlezione d. pp. (an, 1503), 324. 2»-29, cf, 37: i ac-
colto con feste d. c, e allogglato preiao il Bentiro-
giio, 39 -30; ripaiia da Boiogna al rltorno in Fran-
cia, 328, 39-40; gli riene incontro luo nipote Cario
vlcerh di Miiano, 40-41; h ospltato col prcd. da Glo-
rannl Bentirogllo, 42, parte dl Bologna per Lombar-
dla, 42-43; appoggla presio I^ulgi XII la domanda di
aiuto di Giuilo 11 contro i Bentlrogiio (an. 1506),
344, 2-3; li reca e Bologna con Cario Gratl e 11 leg.
per ottenere che 1« c. faccia entrare 1 Franceii per
accordo 349, 44-46; 11 popolo si oppone aiia rl-
chiesta pred,, 4J-50; ottlene solo una tregua per
i'eierclto francese, 351, 10-U; i Boiogneii non li
fidano di lul, 36-37, rlc, 42; con 11 raarcheie Gonzaga
va al campo francese conducendo l princlpali dcl-
i'esercito a rifoclliarsi In Boiogna, I quail pol a lera
rlaccompagna per loro ilcurezza, 352, 25-30; h d. pa-
rere dei Gonzaga, che In Conslgilo proponc siano
date ai Francesl rettovaglle e aglo di estrarre dal-
I'acqtia ie loro artiglierie perchi possano partlre,
30-36; accompagna Gluiio II a Bologna in
quailtii dl ambasc. d. re francese e alloggia in caia
di Criitoforo Poggl, 357, 20; a .Milano gli h affidato
l'eiame dl Gioranni nentlvoglio In confronto d. ac-
cuse mossegli dal Senato dl Boiogna (an. 1507), 376,
20-21 ; fa venire avantl a sfc gii arabasc. bolognesi e 11
Bentivoglio, 21-22; ascoltati gll uni e I'aitro gludlca
Giovanni innocente, 22-377, 1-27; e risponde agii
ambasc. che ii re Luigi XII conservera Giovannl
e Aiessandro sotto ia sua protezione, 2t-29; non cosl
Ermes e Annibale dal quall 11 Senato dorera guar-
darsi, 29-31.
[Amboise (D') LoDovico] [frattllo d. vieeri di Mi/ano]
ei. card. da Giulio II nei dicembre, riserrandone ia
pubbiicazione ai maggio deli'anno renturo (an.
1506), 360, 44, 47-49; la sua nomina era una d, con-
dlzioni impostc da Luigi XII al pp. per aiutarlo a
riprendere Bologna, 46-47.
Ambrooio [Antirotio] P, Broechetta A., Contarimi A,,
Contrari A., Griffi A., Monte {Dnl) A.. N»ti A.,
Za$nbeccari A.
Ambrooio \Ambroiio\ tlntore; h ucciso in Bologna du-
rante i torbidl per la f di Annll>ale Bentirogilo
(an. 1445), 106, 26. 32.
Ambrogio [Ambrosio] di Lodl, o anche di Milano, 386,
10; calzolaio; la sua caia in Bologna e atterrata
per fare il mercato (an, 1496), 290, 19-20; nel fon-
damenti si trorano gessl, macignl e tubi di piombo,
20-24 ; h raultato in dueccnto ducati per ia riedifica-
zione d. pai. Marescotti (an. 1508), 386, 10; 389, 9,
Ambrogio da Cora \AmbroHo\ generale degii Eremita-
ni; sopraintende alla fabbricazione d. portico di
strada San Donato fatta dagli Ereraitani di San
Giacomo in Boiogna (an. 1477), 216, 33-34,
Ambrogio (Sant') locallti presso 11 Panaro in quei di
Modena, 94, 37-3S; vl sono scarablati Gaipare e
Achllle Malrezzi, prigionieri, con Franceico Plcci-
nino pure prlgioniero (an. 1443), 46-95, 1-2.
Ambroii Gioroio \Gi»rgio degli Ambreri\ fa un preiente
aile nozse dl Giulio Maireszt (an. 1464), 184, 27.
Ambrosini lono fuoruKlti dl Bologna (an. f4$o), 134,
32, 36-37,
Ambrosini Giovanni [Giovamni di /.Mndo dotto Gio-
vanni d'Ambro$ino\ bolognese; figlio dl Lando, 25,
20; 59, 13; 68. 12; 100, 19; 109, j-4; padre di Ni-
C0I6, 109, 3-1; 139, 37; leguace d. Canetoii, 100, 19;
porta ai leg. Acciopacl In San Gioranni in Perslceto
iettere d. pp. Eugenlo IV (an. 143 1), 25, 30-22; giunto
a Boiogna da Milano h chiamato dal Senato e Im-
prigionato nel caitello di Porta Galliera perchi lup-
posto latore di ambasciate tra 11 duca e 1 Canetoli
(an. 1439), 59, 13-15; h lil>erato per ordine d. duca,
15-16; h fuoruscito (an. 1440), 68, 31; h ucciio in
piazza da Lodorlco Mareicottl (an. 1444), 100, 19-31.
Ambrosini Lahdo padre di Giorannl, 25, 31; 59, 12;
68, 12; 100, 19; 109, 3-4.
Ambrosi.vi Nicolo [Nicoli d* Ambrosino\fi%\io dl Gioran-
ni, 109, 3-4; 139, 37; leguace d. Canetoii e bandlto
di Bologna (an, 1445), 109, 3-4; partecipa alla ipedi-
zione d. fuoruscitl per rlentrare in c. (an. 1451)1
138, S; fatto prigloniero h confinato nel Friuli,
raercfe una sicurtsi di cinquecentocinquanta fiorini
139, 37-38.
Ameoeo V, Bernti A.
Amedeo VIII duca di Savoia h In lega col Veneziani,
coi Fiorentini, con Glanfrancesco Gonzaga lignore
dl Mantova e con Nicol6 d'Este march. di Ferrara
contro 11 duca di Milano (an. 1436), 4, 40-41; h el.
antipapa dal Conciiio di Baillea e prende ii nome
di Felice V (an. 1439), 60, 38-29.
Amelia (D') V. Venturelli Giovanni.
[Amenbo d'Ai.brst] [montignor di Ciamia/es] cognato
di Cesare Borgia; h da lul trattenuto in Imola (an.
1502), 319, 47,
Amsrighi Amerioo [Merigo di Nieolb, Almtrigo di Ni-
eolb di Almerico\ figlio di Nicoid, 9, 39; 44, 39; drap-
piero; Anziano di Bologna per porta San Piero
(an. 1428), 9, 39-40, perchi seguace del Canetoli gli
sono fatte sequestrare tutte ie armi dal pod. Offlda
(an. 1435), 44, 39-42; chiamato ai lindacato d. lua
gestione sui dazi ed entrate d. c, da una sicurti di
cinque raila llre, 45-48.
Amerighi Andrea [Andrea MerigH\ e bandito dl Bo-
iogna (an. 1430), 19, 26, 44.
Amsrighi Bartolomeo figiio dl Nicoi6; impreita al
cora. dl Bologna duecentocinquanta scudi e ne di-
viene tesoriere (an. 1440), 62, 24.
Amsrighi Nicolo [Nieolb di A/merico] padre di Arae-
rigo, 9, 39; di Bartolomeo, 62, 34.
Amerigo [Almerigo, Merigo] z'. Amtrigki A., Binnchini
A., Boccki A., Sanseverino (Da) A.
Amico t'. Bnrice.
[Amidano] Nicol6 \Nicoli da Cremona] reic. di Pia-
cenza; va ambasciatore d. pp. a Llonello d*Este per
chiedergil dl aiutare i Bologneii, ma non condude
nulla (an. 1448), 126, 26.
Amola (Dall') Bernardo padre dl Giovannl, 142, 9.
Amola (Dall') Giovannx figlio di Bernardo, 142, 9; i
l>andito di Bologna perche compUce d. liberazione
d. prete mago (an. 1452), 8-9.
Amorini Giambattista \Gi»vanMi BaUista]. Sua casa
rlc, 293, 19-20.
[Amorone-Angelini Giovanni]
INDICE ALFABETICO
409
Amoronb V. Gtiicioiii A.
"[AmorottiNicola]//-. ; icriv€ al fadre Gaetano
Giacomelli per un ritratto di fra Cherubino Gkirar-
dacci (an. 1776), XXXVIII, a8-3'.
Ampruneta V. Imfruneta.
Anaoni [Ana»ia\ v. Giovanni di Anagni.
Anania (Di) V. Anagni.
Anastasia V. Grassi A.
Ancona. Vi si raccoglie l'armata dei Tari principi per
ia spedizione contro i Turcbi (an. 1464), 183, 6-7,
c£., 185, 23-24; vi si reca Pio II a tale scopo, 183,
23, 23-24 ; il pred. si ammala, 24-25 ; vi si reca ii leg. di
Bologna con Paolo Volta a visitare il pp., 2S-25; ric,
31 ; vi giunge il doge di Venezia con quattordici ga-
leeealtri ottantaquattro legni (an. 1464), 186, 11-12;
ii pp. vi f, 12-13; ne partono 1 card. col corpo di
Pio II per Roma, 13-U; ne parte il doge con gli
aitri senza dare fine all'impresa, 15-17, cf. 183, 5-7.
— (Marca). Nicol6 Piccinino ne sottomette alla Chie-
sa citta e castelli di Francesco Sforza (an. 1442),
72, U-13; (an. 1443), 96, 38-40; si forma una
Lega per opporsigli, 38-39; 11 Piccinino ne
parte per la Lombardia (an. 1444), 98,20; ric, 115,
1 ; i soldati d. re di Aragona, clie vi avevano guer-
reggiato con Francesco Sforza, ne partono per la
Lombardia (an. 1446), 119, 3»-40; ne h signore il
duca di Milano (an. 1455), 154, 14; II pp. vi manda
soldati (an. 1461), 176, 2; vi passano Slgismondo
Malatesta e il conte della Mirandola per recarsi in
Puglia (an. 146»), 179, 25-28; i pred. al confine pr.
il Tronto sono fermati da Lodovico Malvezzl e da
Matteo da Capua, 28-30; vi torna il Malatesta e si
accampa a Sinigaglia, 30-31; il Senato di Bologna vi
manda a coinperare grano (an. 1483), 227, 24-25; ne
partono gli aileati per scontrarsi col Valentino a
Imola (an. J502), 315, 40-41 ; vi si recano i cap. d.
pred. a conquistaria in suo nome (an. 1503), 320,
39-41; anche vi arriva il Valentino, 38-39, 41-42; vi
passa il pp. Giulio II (an. 1506), 344, 46-47; vi si
reca il leg. card. d'Este (an. 1509), 394, 33-34.
— (legati della Marca) V. Giovanni Bestarione (an.
1450), Francesco Condulmer (an. 14S9).
— (marchess della Marca) V. Sforza Francesco.
Andalo V. Bentivoglio A,
AndrIsa V. Albanesi A., Alberghi A., Amerighi A., An-
gelelli A., Avogli A., Battaglia A., Bentivoglio A.,
Bettini A., Bianchetii A., Bolognini A., Borselli A.,
Cambi A., Camfane (Dalie) A., Carabuiso A., Ca-
sali A., Castelli A., Crescimbem A., Fivizzani A.,
Foscherari A., Fuzxi A., Gambalunga A., Gessi A,,
Ghirardacci A., Glisilieri A., Giglio (Del) A., Grassi
A., Grati A., Lamarl A., Leoni A., Matjnani A.,
Manteirna A., Montecalvi A., Moschetti A., Papaz-
toni A., Pegolotti A., Pefoli A., Rodaldi A., liossi
A., Saechi A., Salaroli A., Savi A., Serrano A.,
Usbtrti A., Vasselli A., Zocehini A.; t'. anehe Gio-
vanni Andrea.
. . . Anorka di raeiser Geno ; suo dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 14S4), 149, 31-32.
Andrua i)\ SiClLlA V. Barhatta A.
Andrka (Don) da Sauoooia \Don Andrea da Samosa\
perch^ amico d. Bentivoglio i confinnto a cinquanta
miglia da Bologna neiie terre d. Chlesa (an, 1507),
362, 45-47.
Andrea (Sant*) in Puglia ; dannegglato dai terremoto
(an. 1466), 190, 33.
Andrea (chiesa di Sant') V. Bologna (cAiese).
Andrbolo V. Domenico di Andreolo.
.... Andrionb passa di Bologna al seguito di Giacomo
Piccinino (an. 1464), 185, 8, 11.
Andromaco da Parma canonico ; si fa crociato con
Giacomo Grati e con lui parte di Bologna (an. 1484),
185, 48-49; 186, 3-4.
Anblle (Dalle) Filippo [Filifpo dalle Anella\ figlio di
Sllvestro, 18, 15; fe richiamato in Bologna (an. 1430),
1-2; fa pace a nome di Antonio Bentivogllo, con i
Canetoli, 5-5; prende parte al Consiglio d. Sessanta
indetto dagli Anziani (an. 1430), 13-14; fe accusato
di volere ricondurre tutti gli sbanditi d. sua parte
in c. e di mutare lo stato, 30-32; fe sostenuto nel
pai. d. Notai, 34-35; fe invitato a cena dagli Anziani,
37-40; b ucciso da sicari di Battista Canetoli nel
pal. d. Notai, 42-45; il suo cadavere e spogliato e
trasportato alPOspedale d. Morte, 45-45.
Anellk (Dallk) Silvestro [Silvestro dalle Anella\ pa-
dre di Filippo, 18, 15, 1
Angelelli di Bologna , in casa loro sono ospltati i let-
teratl Giovanni Aurispa e Guarino Veronese (an.
»453). 143, 40.
Angelelli Andrea dottore di iegge fe degli Anziani per
il settembre e l'ottobre (an. 1445), 111, 7-8.
AkgeLelli Cristoforo [Cristoforo Angelino\ el. degll
Anzianl (an. 1506), 359, 14-15; h dal pp. fatto cav,
aurato (an. 1507), 362, 5; cf. 359, 15-16; succede
nei Quaranta ai t Annibale Bianchi, 377, 39-40.
Angelelli Giacomo [yacomo Angelelli, Angellim\ padre
di Nicol6, 124, 46-47; 128, 41; 142, 1, 8; e di Gio-
vanni, 142, 1, i.
AngeleLli Giovanni [Giovnnni degli Angellini\ figlio di
Giacomo, 142, I, 8; gli sono bruclati gli averi in
Piazza, perchfe complice nella liberazione d, prete
mago (an. 1453), 142, 1-2, cf. 141, 40-43; fugge di
Bologna, 142, 4-6; ne ^ bandito, 8.
Angblelli Giovanni figlio di Minotto, 6, 47 ; h el. Gon-
faloniere d. pop. per porta Ravegnana (an. 1428),
45, «7.
Angelblh Minotto padre di Giovanni, 6, 47.
Angblelli Nicolo [Nicolb Angellini\ figlio dl Giacomo
124, 45-45; 129, 41; si accorda con altri due com-
pagni di entrare primi in Palazzo, tenuto dai sol-
dati d. Piccinino, per guadagnare ii premio fatto
bandire dagli Anziani (an. 1443), 81, 32-34; vi entra
per terzo, 34-35; prende parte alla giostra bandita
In Bologna per San Petronlo (an. 1447), 124, 45-45;
e a quclia ivi bandita dal leg. Astorre Spada (an.
1449), 128, 38-41.
Angbli (frati degli) in Bologna abitano a Santa Maria
degli Angeli fuori porta San Mamolo (an, 1457)1
164, 30-31.
AngeLI Antonio \Antonio di Angelo\ accompagna ii
principc Federico d'Aragona a Milano a prendervi
Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 187,
45-46,
Anobli Bbrnardino [Bernardino degU Ang*li\ accom-
pagna Galeazzo Marla Sforza a Bologna (an. 1459),
168, 48; 169, 3.
Angslini Giacomo, Giovanni, V. Angelelli G.
Anoblini Giovanni [ Giovanni Angellini, Giovanni d^An-
410
INDICE ALFABETICO [ADgellnl Giovannl-.... Antonio)
gtlttM\ dottore; col pod. e altrt wtte dttadini i Amtoitkllo v. Borgo (Dmt) d., Pantutti A., Tmrrt (Dtl-
incarlcato dal Senato dl Bologna di punire i deiln- la) A., VirgUt A.
quentl (an. 1430), 23, 31-36; ric, 106, U. . . . Antonbi.i.o uomo d'anne di Luigl da Senseverino; h
Anuki.ini Nicol6 r. AitgtUlli N. ucciio In Bologna da un taaao nemleo in vla de'
AwoaLLiNJ, Anobllino (D') V. Angtlini, Angtltlli. Bagnaroii (an. 14J9). l<i V^-21.
Anoklo V. Bianehi A., Ntroni A., Ptrgola (Dalla) A,, Antonkllo ua Piacbnza [An/onel/o da Piactnxa\ accoro-
Pio A., Ranuiti A., Ronconi A,, Simonetla A, pagna (jaleazzo Maria .Sforsa a Bologna (an. 14.1(9),
A.soklo VB8C. ui TlvoLl [vrse. di Tioli] v. I^enini A. 168, 41; 169, 1.
Anoblo u'Arbzzo fr. d. Servi In Boiogna; reggente Anton Francksco v. Ghistlli A. F.
decano delio Studio in teologia, 384, 47-41; i collato Anton Galkazzo v. Btntivoglie A. G., Malvttti A. (•,
pubblicamente (an. iJoS), 47, cf. 41. Anton Maria v. Gkirardacci A. M., Pico dtlla Miran-
AnobLO (card. di Sant') V. Cttarini Ginliano. dola A. M., Sala {Da) A. M., Sanseverino (Da) A. M.
Anoblo Maria V. Lino (Dnl) A. M. Antonino v. Porciglioni 0 Pierotti A.
AnobLo Miciielb v. Salimbene A. M. Antonio [ Tonio] v. Albergati A., Alberti A., Aletsandro
Anoslotto v. Fusco. (D') A., Angeli A., Ansaldini A., Argile (Da) A.,
Anohiari. Vlttorla riportata dal Fiorentlni al comando Aspeltati A,, Barhadaro A., Barbieri A., Bargellini
di Piergiampaolo Orainl sui Vitcontei capitanati da A., Beceari A., Beiliossi A., Bentivoglio A., Birni
Niooift Piccinino (an. 1440), 63, 19-26; v. anche Ore- A., Bisarini A., Boffo-Negrini A., Bolognetti A., Bn-
gorio d'Anghiari. goiH ^; Caccialupi A., Caetani A., Calcina (Dalla)
Amoio (D*) V. Carlo Vlfl rt di Franeia, Giovanni d'An- A., Calderini A., Caldora A., Canloffi A., Cateese
gih, Liiigi in d'Angih, Renato dfAngih. (Da) A., Casini A., Castellani A., Cattani A., Ca-
Anolbria (oontb) \comes Angleriat] v. Sforta Prancetco. vanni A., Cavatta A., Chiarelli A., Cignani A., Cella
Anoua V, Inghilterra, A., Colonna A., Conforti A., Corrtggie (Dalle) A.,
Anouillara (Dali.') Dbipbbo figlio d. conte dl Areraa, Cristiani A., Dolfi A., Duratto (Da) A., Paniutti
193, 16-17; i neli'esercito di Bartolomeo Colleoni A,, Ferrari A., Fibbie (Daile) A., Fioravanti A.,
contro Flrenze (an. 1467), 193, 16-17. Pondatza (Dalla) A., Porciglioni A., Pornara (Dalla)
Anouissola GiovANNi Carlo [Giovanni Carlo Angm- A., Putxi A., Gabhi A., Galluxzi A., Ghirardaeci A.,
sciola] nobiie piacentino: e cap. ail'Idice neireser- Ghiselli A., Gkisilieri A., Giacomini A., Gostadini
clto d. Lcga (an. 1468), 194, I3. A,, GraffiA., Grassi A., Guiducci A., Labanti A., Lino
Anousciola v. Anguissola. (Dal) A., Lionelli A., Loiani A., Maglia (Dalia) A.,
Anna (Sant*). II suo capo h portato in processione per Magnani A., Malvetti A., Manfrcdi A., Manxint A.,
Bologna con le aitre rellque e con la madonna di Mamoli A., Martscakki A., Mattacam A., Mattartlli
San Luca (an. 1503), 334, 39-335, 1-5. A., Minarini A., Moglio (Da) A., Monaldi A., Mente-
Anna (chiesa di Sant') V. Belegna (chitse), fellro (Da) A., Monteremi A., Morbioli A., Musselini
Annania V. Anagni. A., Ordelnffi A,, Orlandi A., Osttsani A., Paganelli A.,
Annibalb [Anniballe] v. Bentivoglie A., Bevilaequa A., Paganini A., Patle (Dalle) A., Paltreni A., Panico
Bianehetti A., Bianchi A., Campeggi A., Castellani (Da) A., Panormita A., Pegolotti A., Pefoli A., Pe-
A., Castelli A., Cattani A., Gotxadini A., Lenti A., Irncci A., Peverata (Dalla) A., Piffari A., Peeti A.,
Manfredi A., Maretcotti A , Orsi A., Paleotti A., Pomh (Dalla) A., Ponie (Da) A., Pratovecehio (Da)
Pcpoli A., Sagrato (Del) A., Santi A., Sassuno (Da) A., Prignani A., Ranieri A., Ranutxi A., Ridelfi A.,
A., Simeni A. Ringhieri A., Rofeni A., Roncotorto A., Reversi A.,
Annibale i)a Caio cap. neil'esercito d. lcga ail'Idice Ruote (Dalle) A., Saechi A., Sala (Da) A., Sangiorgi
(an. 1467), 194, 11-32. A., Savi A., Scappi A., Scaranfi A., Seardovi A.,
Annunziata (CHIBSA DBLL*) V. Bologna (ckiese). Sehiavi A., Scoffbni A. detto dalle Guaine, Sega
An.nunziata (CHIKSA DGLLA Santissi.ma) V. Firtnxt (Dalla) A., Segni A., Stiatico (Da) A., Tioli A., Tt-
(chiese). mari A., Torre (Della) A., Toscki A., Trivmitio A.,
.Vnrico V. Enrice. Trotti A., Ubaidini A., Uceelli A., Vundini A., Vermt
Ansaldini Antonio accompagna a Rimlni Vlolante (Dal) A., Vexxa (Dalla) A., Vieri A., Vinciguerra A.,
Bentivoglio, spoaa di Pandolfo Malatesta (an. 1489), Volia A., Zonari A., ZuccoU A., v. ancht Gherardo
254, 17, 20, 23; torna a Bologna, 25. di Antonio, Giovanni Antonio, Giulio Antonio, Guido
Anselmo V. Paselli A. Antonio, Mare' Anlonio, Antenie, Pellegritto Antenio,
AntbNORB V. Marescotti A., Safi A. Pietro Antonio.
Anticonte V. Atticonte, Atiiconti. .... Antonio e bandito di Bologna (an. 1430), 19, 26, 31.
Antionano (castbllo di) [Antignage\ h donato da Gian- .... Antonio carrettiere ; teguace d. Canetoll, l>andlto
galeazzo Sforza con le sue pertinenze a Gioranni di Bologna (an. 1445), 108, 11-12.
Bentivogiio in perpetua signoria sua e d. suoi dl- .... Antonio cartoiaio; la sua casa h saccheggiata e
scendenti legittiml (an. 1479), 221,36-39; testimonl bruciata (an. 1445), 106, 42; 107, 3.
airistrumento, 39-41; ii Bentlvogllo ne prende poa Antonio credenzlere di Galeazzo Maria Sforia, lo
sesso, 41-43. accompagna a Bologna (an. 1439), 169, 15-16.
Antiociua (patriarca) V. Ignaxie IX ehiamate K (aa Antonio pescatore; padre dl Gherardo, 108,36-27;
1412-14SS). 109, 17-19.
Antipapi V. Felice V. .... Antonio servo d. castellano d. rocca dl Varano,
" Antonblli Nicolo monslgnore; segretario d. Con- [an. 1449], 79, 3»; fe rimandato libero da Galeazzo
clave, ric, LXXXV, 10-11 ,. Marescotti, 37-39.
[. . . . Antonio-Arcangelo (5««-;')] INDICE ALFABETICO
411
.... Antohtio detto Bolognimo da Ponte del Gomito;
congiura di fare cntrare i nemlci in Dologna Can.
1438), 11, 15-24; i scoperto, 25, 28; gli e tagliata la
testa in Piazza (an. 1439), 48-49.
. , . . Antonio detto Fraticcio armaiolo; segunce d.
Canetoli; bandito di Bologna (an 1445), 108, lo-ll.
.... Antonio detto IL Negro stracciarolo, amico d.
Zambeccari, 18, 28; h introdotto nel Consigllo d.
Sessanta e con altri suoi compagni accusa Egano
Lambertini e altri di volere ricondurre i bandlti in
Bologna e cambiare lo stato (an. 1430), 30-32; h
smentito dal Lambertini e da Nicol6 Malvezzi, 33-
34; h decapitato in Piazza per il falso, 19, 9-11.
....Antonio detto il Zazzerino [Zatzarino\ seguace
delCanetoIi, bandito di Bologna (an. 144S), 108, 11.
.. . . Antonjo figlio dl Biagio, mugnaio di Bologna; tra-
sportando col fratello Cristoforo un sacco di grano
s'incontra in Francesco Guidotti Gonfaloniere d.
popolo al canto del borgo di San Pietro e lo uccide
non Toiendo rispondere alle sue intimaztoni (an.
1451), 137, 26-29; col f ratello f ugge di Bologna per
la grata d. Canale d. Reno, che conoscevano essen-
done stati a guardia, 31-32; sua casa spianata e beni
confiscati, 32-33; va pr. i fuoruaciti a Modena e
offre loro di introdurli sicuramente e segretamente
in Bologna, 33-35; il che e accettato, 36-37.
....Antonio figlio di Glovannl, sarto, seguace d. Ca-
netoli, e bandito di Bologna (an. 144S), 108, 11.
. . . . Antonio figlio di Vandino, seguace d. Canetoli;
bandito di Bologna (an. 1445), 108, 12.
Antonio da Borgo San DoNNiNO padre dl Genesio,
76, 28.
Antonio (Fra) da Budrio. Perchfe amlco d. Benlivoglio
e confimto a cinquanta miglia da Bologna nelle
terre d. Chiesa (an. 1507), 362, 45-46.
Antonio da Carpi congiura di fare entrare i nemici in
Bologna (an. 1428), 11, 15-24; scoperto fe preso, 25-26.
Antonio da Como parte di Bologna crociato con Achille
Malvezzi (an. 1464), 185, 41.
Antonio da San Siro {Antonio da Santo Spiro] figlio d.
prlore di .San Siro, 13, 36-37; con Alberto Dalle
Coltrl tratta di dare la porta San Vitale al cap.
della Cliiesa (an. 1439), 33, 35; preso i attanagtiato
e impiccato, quindi squartato, 36-38.
AntOnio da Savoia reca a Bologna il cappello cardi-
nalizio al governatore Lodovico Aiamanni e vi e
ricevuto con grande pompa (an. 1426), 4, 24-26.
Antonio da Venafro V. Giordani Antonio da Venafro.
Antonio da VicBNZA corre contro Glovanni Antonio
da Verona, nella giostra tenutasi In Bologna pcr le
nozze di Annibale BentivogUo (an. 1487), 241, 4-6.
Antonio (ciiiiCSA Di Sant') V. Bologna (ciiese), Padova
(eiiesa di Sanf Antonio),
Antonio (ponte di Sant') fuorl d. strada di San Vi-
tale ; vi si reca e si ferma il Caldora con I'esercito
d. Chiesa (an. 1430), 20, 38-39.
Antonio (Sant') dj Vienna rinomato Santuario vi-
sltato da Anton Galeazzo I3entlvogIlo (an. iS0S)>
336, 12-13.
Antonio GaLkazzo V. AnlOH Galeatto.
Antonio Papa V. Pelacani A. P,
Antonio bLazzaro (Oratorio dki Santi) 4 edlficato in
Cento, nel luogo detto le Fosse di Serafino dal no-
bile bolognese Bartolomeo Uccelletti (an. 1435), 46,
31-33; h consacrato per consenso d. vescovo di Bo-
logna, 34; fe donato daIl'UcceIIetti ai frati di San
Giacomo in libero possesso perch^ vi celebrino, 34-36.
Antuerpiensb (oppidum) V. Anversa.
Anversa [ofjiidum Antuerfiense\. Luogo da cui e datato il
rescritto imperiale col quale Massimiliano I accorda
privilegi ai Bentivoglio (an. 1494), 283, 19-20.
Anziani di Bologna v. Bologna (Anziani).
Anzola [Anxolla]. Nobili e gentildonne di Bologna vi
si recano incontro a Isabella Sforza (an. 1500), 299,
26-27 ; vi passano i Francesi di ritorno in Lombardia
(an. 1506), 353, 16.
— (ORIUNDI) V. Testa Pieiro.
Apicb {Apici] in Puglia; dannegglato dal terremoto
(an. 1456), 164, 9.
. . . . Apollinare [Affolinare\ Aa. Sorh&no, contadino;
suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an, I4S4)>
151, 19-20.
"Appkndicb historiale di fra Cherubino Ghirardacci,
la quale doveva seguire alla Historia di Bologna,
CXLVII, 1-26; suo fine, CXLVIII, 1-41, e sua impor-
tanza, CXLIX, 6-10; la materia " selva di cose utill,
dilettevoli e curiose „ \ disposta in ordine cronolo-
gico, 11-13; ogni capitoio h a sfe, 13-17; particolar-
mente interessanti ne sono i capitoli di carattere
critico, 29-40; o quelli riferentisi a istituzioni e ufiBci
bolognesi, ai costumi, giuochi, pesi e misure, der-
rate, meretrici ecc, CL, 1-16; i andata smarrlta con
molto danno ; se ne conserva per6 l'indice, 26-28;
forse qualche capitolo fu inserito nella storia, 38-32;
Indice, 33-CLI-CLVI„.
Appennino ric. 257, 11; 339, 40-41.
[Appiani Giacomo] signore di Piombino ; rlentra In
Piombino (an. 1503), 324, 20-21.
Appollinarb V. Afollinare.
" APPOSTILLAB AD HlSTORlAM BONONIENSKM ChBRUBINI
Ghirardacii inedite; secondo il Carati opera di
Ignazlo Girolamo Corso, XXXVII, 1-13, /-3 „.
AquiLA (ciTTA) colpita da terremoto (an. 1461), 177,
51: 178, 3.
— (CITTADINI iLLUSTRl) V. Portinari Nicolb fretore e
caf. di Bologna.
— (ORlUNDl) V. Giovanni di Aquila.
AquiLA (Dbll') Marino cancclliere; h mandato daBat-
tista Canetoli a NicoI6 da Ugnano in Firenze per
pregarlo di interporsi nella pace col pp. (an. 1430),
23, 9-11.
AquiLBiA (PATRlARCHl) V. Lodovico III Scaramfi Met-
tarota (aa.. 1439-1465), Grimani Dominico (aa. 1497-
1517)-
AquisGRANA. Massimiliano d'Asburgo vi h coronato re
^. Romani (an. 14S6), 235, 26-27.
Aragona (di) V. Alfonso V d^Aragona, Don Alonto di
Aragona, Eleonora cPAragona, Enrico d'' Aragona, Fer-
dinando (PAragona, Isabella d'Aragona, Luigi d'Ara-
gona, Maria d'Aragona, Pedro d* Aragona, Trisiano
d^Aragona.
— (CARDINALE Di) V. Luigi d'Aragona fraiello natnrale
di Al/onso re di Sicilia,
— (re) [re di Aragonia] V. Atfonso V ^aa. I4l6-l4S8),
Ferdinando II (aa. 1479-1S16).
— (reono) h lasclato da Alfonso V al fratello Glo-
vanni re dl Navarra (an. 1458), 165, 40-41.
Arcanublo (Sant') in Romagna. Vi sl fernia Giu-
412
INDICE ALFABETICO (Arcangelo (SawO-Arglle (Ja) Giac.]
lio II dlratto a Bologna (an. 1506), 344, 47-«l: rl
torna Antonio Clocchl pr. U pred., 345, 33-24; tI
lono dlrettl ■ei ambaRr. bologneal al pp. che non
proseguono oltrc Ceiena, 45-4t; i pred.,ottenuto lal-
racondotto dal pp., ri ti recano, 346, 19-22, e non
ne poMono partlre wnza II auo psrmeaso, 2J-24 ;
chletto da Glullo II ai Venezlanl con altrl luoghl
gli d. Chlcia (an. 1509), 393, 29-30.
Arcax<;bli) (po.-«ticblu> »1 Sant') v. Bologna (ponti),
* Archinto Alberico card. ; il ndopra presio Benedet-
\o XIV perchi sla soapesa ta itampa, fatta In Lucca,
d. terzo vol. deW /fistoria <U Bolo^na d. Ghlrardacci
(an. 1758), LXXXIV, 11-12; gll h promeiio dalPagen-
te lucchese in Roma che la pred. opera non rerri
pubbllcata c ne di noti/.ia al pp., 31-34 ;ric., LXXXV,
S ; oomunlca ai march. Guido Bentivoglio che tutto
il coiicglo d. Cardlnali s'impegna a ottenere dal
futuro pp. la proibtzione d. stampa anzidetta,
LXXXIX, 1-33 „.
Arcidiaco.>«i di Boiogna v. Bologna (areiitiaeoni).
IArcimboi.di GlovANNi] [Monsi^nore di JVovara] vesc.
di Novara; ambasc. d. duca dl Milano al nuovo pp.
Sltto IV per rallegrarst d. sua elezione (an. 1471),
208, 44-46; passa di Bologna, 43-44.
[Arcimbuldi] Guioo Antonio arciv. di Milano; da Lo-
dovlco Sforza h mandato a Bologna a tenere in fede
dl Carlo VIII quella c. (an, 1494), 277, 3-4; vl giunge
con molto seguito, 4-5; alioggia in vescovado e rl-
ceve presenti dal Senato; 5-6; h condotto con solen-
nlti In Pai., 6-7 ; raccomanda da parte d. duca
agU Anzianl e al Senato dl mantenere ia parola
data all' ambasc. f rancese, 7-9 ; avutone conferma
torna al vescovado, 9-10; di qui passa ad abltare
nel convento di San Francesco, 10-12; qulndl di
nuovo ai vescovado, u-l3; gli ^ comandato dal pp.
dl lasciare Bologna nel termine di tre giorni, 278,
43-49; parte, 49-So.
Arcivescovi V. al nome dellt eitth.
Arcovegoio sul Canaie di Reno; ric, 138, 13; fa un
dono a Sante Bentivogllo per le nozze (an. 1454),
151, 13.
ARDiiNOELLl x<. ArdinghelU,
Ardinohblli Luigi \Aloisi Ardengelli] fa un presente
alie nozze dl Giuiio Maivezzt (an. 1464), 184, 36.
Arblatknsk (Arcivkscovo) V, Arles (arcivescovo).
Arezzo \Rexto]. Ne h orlundo un tal Costantino, 251, 40;
h preso dai Valentino che ne aveva indutto 11 po-
polo a ribellarai ai Fiorentini (an. i<;oi), 310, 40-43;
V. anche Angelo da Arexzo, FaHano (Fra) da Arcxto.
Aresaurio (?) inviato dal duca di Miiano !n Romagna
con Bernardino della Carda degli Ubaldini e moiti
cavalii (an. 1434), 39, 49-50.
Argblati [d'Arxel&] prendono parte ail'adunanza in-
detta dai Canetol! contro 11 ieg. di Boiogna Aia-
manni (an. 1428), 5, 42-44; 6, 3; approvano che si
prendano le arml, 13-13; con gli altr! si impadroni-
scono d. Piazza e danno fuoco al pal. d. pazzi, 14-15.
Argblati Folco [Foico di Argeldi] cittadino bolognese,
colpito dal maie mazucco sl uccide (an. 1505), 341,
33-3S.
AROBLAfi Francbsco [Francesco d^Argelala] banchiere;
i el d. Diecl dt Balia (an. 1435), 41, 33; di nuovo
(an. 1438), 53, 41-42.
Argblati Giulio [Gin/io ^Argeli, Argelata'] partecipa
■lla congiura in favore d. Bentivogllo (an. 1508),
380, 3 ; con altrl quattro compagnl denunzla coioro
che arerano preto parte alia rorina d. pal. Mare-
•cott!, 389, 13-13; cit. a difenderti, 392, 1-3, 13.
AROU.ATI NlOOLu [Nicolb iVArgtlata, Nicolh del Zeffe
di Argelh] muitato In clnquanta ducatl per U rifa-
cimento d. pal. Marcscotti (an. 1508), 386, 39; e iro-
priglonato dal leg. quale compllce in un complotto
contro i nemici d. Bentiroglio, 390, 31-42.
Argulato [Argtli, Argelh, Argelato] tiene per Nicol6
Plccinino (an. 1443), 83, 45-46; suo dono a Sante
Bentlrogllo pcr le nozze ( an. 1454), 150, 24-25; dan-
negglato dalla tempesta, 151, 46-47.
— (oKiuNDi) V. Marini Giacomo BurtUtin».
Arobnta. Vi si fa condurre Bartolomeo Colleoni grare-
inente infermo (an. 1467), 1%, 45-46.
Arobnti (Db<;li) v. Arienti {Delli),
Arob.^^tini Francbsco [Francttco Argentino] card. ve-
neziano d. titolo di San Clemente; si reca a Bologna
con Giulio I( e alioggta da prima in casa di Ercole
Marcscottt quindi pretso i Mattuglianl a San Do-
menico (an. 1506), 357, 6-8.
Aruilb [Arge/o, Artele]. Vi ai reca ad otte il eap. d.
Chlesa con l'csercito e lo priva deifacqua (an. 1428),
9, 13-30 ; gii abitantl si rendono a patti, 30-31 ; ri
entrano lc genti d. Chiesa e ri fanno prigionleri
i Bolognesl che vi si trovano e Pietro Creicimbeni
d. Pieve, 31-23; vi rimane quale Commissario d.
Chiesa Francesco Trentaquattro, 33-34 ; sconfitto II
dal Verme si rende a Bologna (an. 1443X ^^< 1'*'<
apre le porte a Luigi da Sanscverino e gli abitanti
vanno con lut in campo (an. 1441;), 110, 39-41; as-
sediato da Taddeo Marchese ^ !n procinto dl arren-
dersi, 112, 30-32, ma all'annunzio deIl'arrivo d. San-
severino nei territorio gli assedianti si ritirano, in-
cendiando tuttl i ripari, 36-38: si rende a Taddeo
Marchese per il Senato dl Bologna (an. 1446), 117,
31-33; vogliono impadronirsene i fuorusciti, ma lono
respint! e alcuni fatti priglonieri (an. 1451), 139,
15-30; v! si reca in aiuto Sante Bentivogiio onore-
volmente accolto, 21-23; danneggiato dalla tempesta
(an. 1453), 143, 47; ii Senato vi fa fare quattro ba-
stioni e lo fa fortlficare neirimminenza d. venuta
In Italia di Carlo VIII (an. 1494), 276, 48-49.
— (oRiuNDl) V. Bonasoni Francesco, Gonxagni Agostino,
Gontagni Domenieo.
Argilb (Da) sono fuorusciti di Bologna (an. 1435), 134,
32-34.
Argilb (Da) Antonio [Antonio lia Argiie] figlio di Gla-
como, 107, 1; la sua casa h saccheggiata e Incen-
diata (an. 144S), 106, 43; 107, I: seguace d. Cane-
toli, h bandito d! Bologna, 108, 9.
Argilk (Da) Bassotio [Barsotto di Argile] figlio di
Giacomo, 105, 40; essendo Gonfaloniere e deposto
perche amico d. Canetoi! (an. 1445), 107, 40-41.
Argile (Da) Filippo [Fi/ifpo da Argiie] figlio dl Gi-
rolamo, 108, 33; 129,46; seguace d. Canetoii, e ban-
dtto di Bologna (an. 1445), 108, 33; e fatto prigio-
ntero a Crespellano (an. 1449), 129, 46-47; condotto
a Boiogna e decapitato, 47-48.
Aroilb (Da) Giacoma [Giacoma da Argile] madre di
Giovanni, 108, 37.
Argilb (Da) Giacomo [Giacomo da Argiit] padre di
Antonio, 107, 1; di Batsotto, 40.
[Argile (da) Giov.-Armagnac (rf') L 1 INDICE ALFABETICO
413
Argile (D.\) Giovamni [Giovanni di Arg-ile] figHo di
Giacomo, 108, 37 ; seguace d. Canetoli e bandlto di
Bologna (an. 1445), 108, 37.
Argile (Da) Girolamo [Giro/amo da Argile\ padre di
Fillppo, 108. 23; 129, 46.
Argilb Cavagli danneggiato dalla tempesta (an. 1453),
143, 47.
Ariano e spianato dal terremoto con grande raortalita
degll abitantl (an. 1456), 164, 4-5.
Arisnti Domenico [Do/neaico di Ariento) mugnalo ;
prende parte a una giostra bandita dai mugnai di
Bologna nel mercato d. buol (an. 1443), 75, 1-9.
Aribnti (Dslli) Giovanni Sabatino [Sahbadino degli
Arienti, Sabbadino Argenti] figlio di Ugolino, 80, 44 ;
ric., 92, /; 197, /; « storlco XCVI, 19; scrittore
anche di novelle " XCVir, 20, 39-40 , ; ambasc. di
Bologna al duca d'Este con ricchl donl per le suo
nozze (an. 1473), 211, 11-14.
Aribnti (Delli) [Ugolino] [fadre di Giovanni Sabadino
degli Argenti\ padre di Glovanni Sabadino; occupa
porta San Donato per ordine di Annibale Bentivo-
glio (an. 1443), 80, 44-45.
Arimonte (CoNTE i)i) [conte di Agrimonie] v. Lodovisi
Giovanni.
"Ariosti (famiglia) e rappresentata nel Theatro mo-
rale de' moderni ingegni . . . . d. Ghirardacci, XXIV,
J2, 25,; ric, 379, 15.
Ariosti CristofoRo [Chriatoforo liiosti] figlio di Ri-
naldo, 172, 33; 173, 31; 191, 33; padre dl un altro
Rinaldo, 254, 11-12; suo dono a Sante Bentivogllo
per le nozze (an. 1454), 149, 35; el. soprannumero al
Senato (an. 1459), 172, 32; convocato con altri dal
pp. e arringato dal pred. (an. 1460), 173, 21-26; fa
un presente alle nozze dl Glulio Malvezzi (an. 1464),
184, 23; h d. Senatorl sedenti gli ultiml sci mesi al
terapo d. serrata di Paolo II (an. 1466), 191, 33; h
ufHciale d. acque e uno d. quattro incarlcati di sca-
vare la Centonara (an. 1471), 210, 33-34; f cd fe se-
polto in San Pietro (an. 1477), 216, 29-30; gli succede
in Senato Giacomo Montecalvl, 30.
Ariosti Ciustoforo figlio di Rinaldo, 390, 44; Impri-
gionato a Cento quale complice in un complotto
contro i nemici del Bentlvoglio h condotto a Bo-
logna (an. 1S08), 44-45; confessa senza essere sot-
toposto al tormento, 46.
Ariosti Lorrnzo padredi Rinaldo, 62,4-5; 89, 6, 107, 22.
Ariosti Lorknzo [Lorenzo /fiosii] figlio di Rinaldo, 362,
40; alle nozze di Alessandro Bentivogllo h stafliere
d. sposa Ippolita Sforza (an. 1492), 267, 11-12; h
convocato con altri in Pal. da Ermes Bentlvoglio
(an. 1501), 305, 5-9, apprende da questo che Aga-
mennone Marescotti aveva scrltto al Valentino in-
vitandolo contro Bologna e i Bentivogllo, 11-29; h
esortato da Ermes a unirsi a lui nell'uccidere i Ma-
rescotti traditori e gik detenuti in Pal., 29-31; par-
tecipa all'uccisione d. pred., 31-42; accompagna Ales-
sandro Bentlvogllo a Roma a prendervi Glacoma
Orsinl sposa di Ermes (an. i.^o^), 332, 30, 33-34;
perche amlco d. Bentlvogllo h confinato a Cesena
(an. 1507), 368, 9-ll ; cf. 362, 33-34, 40; al segulto
dl Glovanni Pepoli sta In Piazza a guardia dcllo
sbocco di via delle Srudelle (an. 1508), 380, 48-49;
rifiuta ii suo aiuto a Gaspare .Scappi in pro' d.
Bentivoglio volendo serbare fede alla Chlesa, 381,
32-36; minaccia lo Scappi di andargli contro qua-
lora si avanzi verso la Plazza, 36-37, e offre il suo
aiuto a Lorenzo Malvezzi, che guardava lo sbocco
dalle Bollette, selo Scappi sl presentasse cola, 37-40;
va a Roma chiamatovi dal pp. sotto fede di sicurta,
384, 13-15; h rinchluso in Castel SanfAn-
gelo, 20-21.
Ariosti Naldo V. Ariosti Rinaldo.
Ariosti Nicolo o Romso [Ariosto] bolognese; si reca
con il governatore di Bologna Ludovico Alamannl
e con altri gentiluomini bolognesi a prendere pos-
sesso di Imola e Forl\ (an. 1426), 4, 10-13; el. d.
Sedici Riformatori d. Stato (an. 1428), 7, 1-2, degli
Otto di Balla, 6-7, d. Dieci Riformatori (an. 1429),
11, 43-45, d. Sedici Riformatori, 14, 9-10; prende la
parola nel Consiglio d. Sessanta convocato dagU
Anziani accusando velatamente i seguaci d. Benti-
vogHo di volere turbare la pace (an. 1430), 18, 17-
24 ; le sue accuse sono conf erraate specificatamente
da falsi testimoni, 26-32.
Ariosti Nicolo di Ferrarae ambasc. d. march. d'Este
ai Senato di Bologna per intenderne le sue differenze
col pp. e interporsi per la loro pace, 22, 23-24 ; con-
siglta il Senato a mandare a tale scopo suoi con-
fidenti al march., 25-27; il suo consiglio e seguito e
torna a Ferrara coi messi bolognesl, 27-28.
Ariosti Rinaldo [Rainaldo] figllo dl Lorenzo, 62, 4-5;
89, 6; 107, 22; el d. Sedici Riformatori d. Stato
(an. 1440), 62, I, 4-5; e tra gli incaricati di appH-
care i provvedimenti fiscali deliberati dal Consiglio
d. Seicento (an. 1443), 88, 42-89, 1-6; h Priore degU
Anziani (an. 1445), 100, 22-23; cf. 101, 20-24; e d.
Sedici Riformatori d. Stato per porta Stieri, 107,
19, 22; e degli Anzianl che dellberano 11 bando ai
Canetolt e loro seguacl, 48; 108, 5; el. degli An-
zianl di marzo-aprile (an. 1449), 129, 34-36.
Ariosti Rinaldo [Rainald6\ figlio di Criatoforo, 254,
11-12; padre di un altro Cristoforo, 172, 32; 173, 21;
191, 33; 390, 44, dt Lorenzo, 362, 40; prende parte a
una giostra bandita in Bologna da Giovanni Ben-
tlvoglio (an. 1482), 224, 18; gli sono dal pred. date
in custodia le rocche di Cento e della Pieve (an.
1483), 228, 20-22; accompagna il Bentivoglio in pel-
legrinaggio a SanfAntonio di Padova (an. 1488),
244, 26-29; fe el. d. Sedici, 253, 25; succede in Senato
al t Carlo Antonio Fantuzzl (an. 1489), 254, 11-12;
accompagna Giovanni Bentivoglio a Ferrara alle
nozze dl Alfonso d'Este (an. 1491), 263, 5-8; torna
a Milano, 13; fa diroccare la torre d. suo pal. te-
mendonela rovina in seguito al terremoto (an. 1505),
335, 26-27; appartenendo al Senato vecchio, h da
Giuiio II el. d. Quaranta Consiglierl e Rlformatorl
(an. 1506), 358, 27, 29; mentre h al soldo dei Vene-
zlani t in sua casa a Bologna Glovannl Pepoii (an.
1508), 393, 14-16.
Ariosti Romko V. Ariosti Nicoli.
Aristothlb V. Fioravanti A.
" Aristoteli (famigha) ^ rappresentata nel Theatro
morale de' moderni ingegni d. Ghlrardacci, XXIV,
22, 25,.
Arlhs (arcivescovo) [episcofus arelatensis] v. Alamanni
Lodovico.
Armaciotto V. Ramastotti A.
[Armaomac (D*) Luioi duoa di Nemours] [harone fran-
414
INDICE ALFABETICO lArmajnac (rf-) Luigi-Artnelll (torrt)]
c»$*\ rlceri dl Napoll ; patM dl Bologna per recartl
a NapoU (an. 1501), 308, t-IO; t otplte dt Glovannl
Bentivogllo, to-li.
Armalia V, Armi (Dalle) A.
Armanoo V. Marescotti A,
Armaroli Bulurino h bandito dl Bologna (an. 1430),
19, 26, 31.
Armi (Dallk) famlglia " i rapproientata nel Thealro
morale tU' moderniiHgegni . . . . d. Gtilrardaccl, XXIV,
23-26 ,.
Armi (Dalle) Armalia tmpresta al com. dl Bologna
settantaclnque scudl o ne dlrenta tesoriere (an.
1440), 62, 16; Intervlene alla messa solenne fatta ce-
lelirare dai Senato dt Bologna tn San Glacomo II
glorno dt Santa Monica, 63, 3.
Armi (Dalle) Francesco \Franctsco ilalle Arme] padre
dl Glovanni, 97, 30.
Armi (Dallk) Frakcksco figlio di Gloranni, 147, 37;
scalco dl tavola allc nozze di Sante Bentirogllo (an.
1454), 30-33, 37, cul fa un dono, 149, 43; fa un pre-
sente alle nozzc dl Giullo MaJrezzi (an. 1464), 184, 39.
Armi (Dallk) Gaspare figlio di Ludorico, 113,5; k el.
con altri a distribulre i benl d. banditl (an. 1445K
1 13, 4-5.
Armi (Dallb) Giacomo [/aeomo dalle Armi\ scalco alie
nozze di Annibale Bentlroglio (an. 1487), 237, 27-3S;
suo ablto, 49; in casa sua a San Salratore alloggia il
card. Pictro Isralles (an. ifod), 356, «9-50; el. dal
pp. d. Quaranta Constglieri e Riformatori, 358, 34-
38 ; h malleradore della sicurti data dal gorernatore
a Gaspare Scappt e al suoi compagni (an. 1508),
382, «.
ArmI (Dallu) Giovanni \Giovanni daWArme^ figlio di
Francesco, 97, 30, e padre di un altro ^■'rancesco,
147, 37; \ d. Dodicl dt pace (an. 1431), 29, 39; fe
inviato con altrl alla Certosa pr. Giovanni Poggi,
proclamato governatore di Bologna, per condurlo in
c, 35-36, 38-40; quale governatore delPOspedale d.
Morte assiste Grazioio Grazioli neIl'ordlnare la pro-
cessione della Madonna della Guardia (an. 1433), 34,
26-38; vl prende parte, 28-35, 1-5; rappresenfa il quar-
tlere di porta San Procolo nella Commissione inca-
ricata d. elezione degii uffici (an. 1443), 97, 33-35, 30.
Armi (Dalls) Giovanni figlio dl Lodovico, 118, H; 147,
31-39; 167, 45; 172, 31-33: 191, 33-33; padre di un
altro Lodorico, 226, 7 ; 230, 14 ; fe degli Anzlani dl
porta San Pletro di norembre e dtcerabre (an. 1446),
118, 18-19; scalco generale alle nozze di Sante Ben-
tivoglio (an. 1454), 147, 37-29, cui fa un dono, 149,
19-20; el. d. Set di Balk per la renuta di Pio II in
Bologna (an. 1459), 167, 43-4S; el. in soprannumero
al Senato, 1 72, 31-33 ; conrocato e arringato con altri
dal pp. (an. 1460), 173, 30, 33-26; fa un presente per
ie nozze di Glulio Malrezzl (an. 1464), 184, 25-29;
fe d. Senatori sedentl gli ultiml sei raesl al tempo
d. serrata di Paolo II (an. 1466), 191, 33-33: essendo
Gonfaloniere di Glustizia f (an. 1483), 226, 5; % se-
polto in Santa Marla Maggiore, 6; gii «uccede in
Senato il figlio Lodorico, 6-7.
Armi (dalle) Lodovico padre di Gaspare, 173, 5, e di
Giovanni, 118, 18-19; 147, 28-29; 167, 45; 172,31-32:
191, 32-33.
Armi (Dalle) Lodovico figllo di Giovannl, 226, 7 ;
230, 14; succcde ai padre in Senato (an. 1482), 226,
6-7; t e gll tuecede Egano Lambertinl (an. 1484),
230, 14-15.
Armi (Dallk) Prospkro corre netia gloatra tenutaai in
Bologna per le noize di Annibaie Bentirogiio (an.
1487), 241, 6-7; combatte nel torneo in Boiogna,
bandito per definire se la Portuna o ia Saplenza
preralga nelle cose uniane, al seguito di Annlt>ale
Bentlvoglio paladino d. Fortuna; i aacritto alla
terza tquadra restita alla francete (an. 1490), 259,
34-36; la sua parte rimane rincltrice, 262, 17-lf.
Armilio V. Ramiro e Lorqua (De) Ramiro.
ArnaLDO V. Romagnoli A.
.... Arnolpo porero uomo l>oiognese colpito da peste;
passando innanzi all'antica chiesa d. rergognoti
mutata in istalla, e reduta 1'tmagine della Verglne
ancora rimasta totto 11 portico ie li raccomanda e
tstantaneamente guarltce (an. 1478), 219. 9-15.
Arpino (chibsa di Sant') V, NapoH (chiese).
" Arrigiii Giambattista. Sua poetta gratutatoria nei
prirao vol. della Historia di Bologna d. Ghirardacci
(an. 1596), LII, 19-31 ,.
Arrioo V. Bnrico.
Artenisi Beccadkllo speziale; figlto di Giacomo, 11,
42; h ei. Anzlano per porta Raregnana (an. 1429),
43; el. dal Senato, con altrl, ambasc. al pp. per la
pace (an. 1431), 25, 8, 12; non parte avendo tl leg.
negato loro i salvacondotti, 13-24; i capitoli d. pace
sono presentati al pp. anche a nome suo, 26, 24-48;
^ d. Venti consiglieri nominati dal pp. Eugenio IV
per la elezione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27,
4-6, 33, 39; designato dal Senato di Bologna ambasc.
al nuoro pp. per raliegrarsi d. sua elezlone, non
pu6 entrare In Roma a cagione d. guerra da An-
tonto Colonno mossa al pred. 30, 6-9; rallentatatl
la pred. guerra vi entra: h accolto con ogni farore
dal pp., 17-18; torna a Bologna, 19.
Artenisi Giacomo padre dl Beccadello, 11, 43.
Artbsu (coMEs) V. Artoit (eonte d').
Arti di Bologna v. Bologna (arti).
Artois (contk di) [comes Artesii] titoio deil'imp. Mat-
similiano, 279, 19.
Artuso [Artnso di Napoli] conte napoletano; rappre-
sentando il duca di Calabria alle nozze di Annibaie
Bentiroglio in Bologna ra incontro agli sposi fuori
porta di Galliera (an. 1487), 236, 32, 27; alla colazio-
ne riceve in presente un Ercole con elefante di
zucchero, 240, 20-21.
Arzbla, Arzel^ V. Argelato.
Arzblb V. Argile.
Arzone V. Atto.
Asburgo V. Federico III imperatore, Massimiliano d^A-
thurgo.
AscANio V, Bentivoglio A., Malvetti A., Sforza A.
Ascoli. Gaspare Malvezzi ne i fatto govematore dal
pp. Martino V (an. 1428), 6, 27-29; danneggiato dai
terremoto (an. 1456), 164, 9; ri f Lodorico Mal-
rezzi (an. 1467), 197, 1-2; v. anehe Cola d'Aicoli.
— (ciTTADiNl) r. Rocca (Dalla) Martino pod. e eaf, di
Bologna.
— (rKSCOVo) V. Caffarelli Prospero (aa. 1463-1500).
AsBNARO V. Asinaio.
AsiA ric. per Nicea, 60, 35.
AsiNAlo [Asenaro] v. Giovanni detto V Asinai».
AsiNELLi (torre DEGLi) V. Bologna (torrt).
[Asola-Aubigny (rf') Roberto]
INDICE ALFABETICO
415
AsoLA castello d. Bresciano, vi si trora con i suoi sol-
dati Giaconio Plcclnino (an. 1455), 154, 1-2; vl
passa con le sue squadre Giovanni Bentivoglio es-
sendovi gia ad assediarlo il duca di Calabria (an.
1483), 228, 14; il Bentivoglio ammalatosi ne parte
lasciandovi i suoi soldati, IS-I6.
[AspERTiJJi] GniDO [Guido BoUg-nese] dipinge 11 cro-
cefisso e la passione sotto il portico d. cliiesa cat-
tedrale di Bologna (an. 1491), 263, i2-U,
AspBTTATl Antonio [Antonio degli Asfeitali\ multato
in trecento ducati per 11 rifacimento d. pal. Mare-
scottl (an. 1508), 386, 18; 389, 13.
AspBTTATi DoMEKlco [Domenico degli Aspetth\ cit. a
difendersi (an. 1508), 392, 27.
Assisi nella Marca: h assediato da NicoI6 Piccinino
(an. 1442), 73, 29-30.
— (vESCOVo) [vescovo d'Asusi\ v. Vannini Nicolo (aa.
1419-1429).
AsTE (Dallb) GIROI.AMO [leronimo] h bandito di Bo-
logna (an. 1430), 19, 38.
AsTi. Vi si reca re Carlo VIII (an. 1495), 287, 18; e re
Luigi XII al suo scendere in Italia (an. 1499), 297, 3.
AsTOLFi NicoLO [N^icolh d'Astolfo\ raultato in cento
ducatl per la ricostruzione d. pal. Marescotti (an.
1508), 389, 5.
AsTOLFi ZuccATA \Zuccata da Astelfo] esce di Bologna
coi Bentivoglio suoi aniici (an. 1506), 348, 41 ; 349, 3.
. . . . AsTOLFO macellaio; impresta al com. di Bologna
scttantacinque scudi e nediventa tesoriere (an. 1440),
62, 9-11, 17.
AsTOROlo V. Attorre.
AsTORRE [Estoi; Bstorre, Astorgio] v. Agnes! A., Belotti
A., Bertolini A., Malatesta A., Malvetzi A., Man-
fredi A,, Morandi A., Piacentini A., /iossi A., Vol-
ta A.
AsTORRi! da Faenza Implicato nella congiura d. Mal-
vczzi contro i Bentivoglio, in Bologna, e impiccato
ai merll d. pai. d. pod. (an. 1488), 252, 18-19.
AsTORRE Bbrnardo V, TocUini A. B.
Atrbbatknse (card.) [eard. Attrebatense] v. Oeoffroy
Giovanni.
Atri (duca di) V, Aequaviva Giotia.
Attksdou ALE.ssA>n>Ro figlio adottlvo di Filippo Man-
zoii, 354, 40; suo matrimonlo con Lucia naturale
dl Giovannl Bentivogllo ric. 354, 40.
AttbndoLo MrcnELETTO [Micheletto Attendulo] da Co-
tignola; famoso capitano; si reca ad Imola, per or-
dlne d. pp. e ivl raduna un forte esercito (an. 1438),
8, 24-2»; riceve Tordine dl passare con esso sul ter-
rltorio bolognese, 34-33; ha con sfe Antonio Benti-
vogUo qual commissario d. pp., 46-47, cf. 24-35: e
Nicol6 da Tolentino, 47, cf. 34-23; prende a forza
Castel San Pletro, 47-49; fa prigionieri gll abitanti
e li manda a Imola, 49-50; passa ad Argile e vi
ieva Tacqua, 9, 19-29; ottiene a patti il pred. ca-
stello, 20-21; fa molti prigionieri Boiognesi, 31-33;
\ al soldo d. re di Napoli Renato contro Alfonio
d'Aragona (an. 1438), 54, 11-12; gli i raccoraandato
da Anton Galeazzo Bentivoglio ii figlio Annibale,
clie prende nelle sue mlHzle, 39-33; cf. 11; consiglia
il pred., che molto ama, a non tornarc a Bologna
ove era chlamato da amlci d. padre, 38-43; e An-
nlbale ne segue il conslglio 43-44; d& ilcenza ai Ben-
tlvoglto persuasoai a tornare a Bologna, 48; eisendo
cap. d. Veneziani riceve ordine dai pred. di radu-
nare genti nel Bresclano (an. 1446), 115, 31-23; scon-
figge 3 Merzaro sul Po 1'esercito visoonteo coraan-
dato da Francesco Piccinino, 117, 37-39; preda tutti
1 carriaggi e i ponti gettati dal nemico sul Po, 40-
41; passa l'Adda su un ponte di barche fatto doi
Brandolini in un punto non guardato, 118, 7; re-
spinge reserclto d. duca accorso, 7-8; saccheggia la
Marchesana sino ai borghl di Milano, 9-11; si volge
contro Cassano, lo bombarda, lo occupa e quindi
lo fortifica, facendovi anche un ponte di legno, 13-13.
" AttI E MEMORIE DELLA R. DkPUTAZIONE DI STORIA
PATRIA PBR LB PROVINCIK DI ROMAGNA. Vi i pub-
blicata da Giovanni Gozzadini la Lettera di fra
Cherubino Ghirardacci e notitie riguardanti la stamfa
del terxo volume dclla Historia di Bologna (an. 1863),
XXVI, 10-14; da Lodovico Frati vi e pubblieata ia
Tavola della Apfendice Historiale (an. 1901), 32-23 „.
Atticonti [Anticonii\ souo fuorusciti di Bologna (an.
14S0), 134, 33-33.
Atticonti o Delfini Atticontk [Atiiconie de' Del-
phini ovvero degli Attieonti ; Delfino Aiiicontc degli
Aliiconti 0 Anticonie Dolphini] figlio di Sante, 109,
17-18; padre dl un altro Sante, 18; seguace d. Ca-
netoli; gli e rovinata ia casa (an. 1445), 106, 44-45;
i bandito di Bologna, 108,7-8; cf., 109,8-9, 18; gli
fe posta una taglia di trecento ducati, 17-18.
Atticonti Delfino [Delfhino degli Aiiiconii, Delfino
Aliiconti, Delphino Dclphini\ figlio di Giacomo, 356,
6; padre di Marcantonio, 6; convocato da Baldas-
sarre Canetoli con altri d. .suo partito approva la
proposta di uccidere i Marescotti e Annlbale Ben-
tivoglio e di sollecitare Taiuto d. Visconti (an. 1445),
102, 1-13; gii e posta una tagiia di lire mille, 109,
14-16; \ fatto dagli Anzlani rappresentare In modo
infamante nel pal. d. Notai (an. 1446), 113, 14-17;
tutti i suoi beni con privileglo pubbllco sono dati
dal protonotario apostolico Giovannl Alimenti de'
Negri, a Giovannl Bentivoglio e a Virgilio Malvezzi
(an. 1475), 215, 22-25; con gli altri fuorusciti cac-
ciati dai Bentivoglio prende parte al corteo papale
in Bologna (an. 1506), 356, 5-6.
Atticonti Giacomo [Giacomo Alticonii] padre di Del-
fino, 356, 6.
Atticonti Marco Antonio figllo di Delfino, 356, 6;
fuoruscito; cacclato dai Bentivoglio; prende parte
al corteo papale in Bologna (an. 1506), 5 6.
Atticonti o Delfini Santk padre dl Atticonte, 109,
17-18.
Atticonti o Delfini Santk figlio di Atticonte, 109,
8-9, 18; seguace d. CanetoH; convocato da Baldas-
sarre Canetoli con altri d. suo partito approva la
proposta dl uccldere i Marescotti e Annibale Ben-
tlvoglio e di sollecltare Taiuto d. Viaconti (an. 1445)
102, M3; fe bandito dl Bologna, 109, 8-9; gli b po-
sta una taglia di trecento ducati, 17-18.
Attilo V. Nohili A.
Attrebatbnsb (cardinale) V, Airebatent» (cardinali).
[AUBIONV (D') RoBKRTo] [Ubignino, monsignor di Begni-
no] cap. d. Francesl; si ritlra dalPIraolese al soprag-
giungervl d. duca di Calabrla e s! ferma a Fossa
Tagliolo (an. 1474), 278, 16-19; va a Bologna ad
attendervi i soldati coi quali passare alla conquista
d, regno dl Napoli (an. 1501), 307, 6-1; alloggia pr.
416
INDICE ALFABETICO ( Aublgny (d^ Roberto-BagHonl G. P.l
Gtorannl Bentlroglto eiiendo compare di Annlbale
l-f; r\ tl trattlene due giorni, t; 1 luol loldati tl
conducono sfrenatamente nel territorto, t-ll.
{AuBU.ssoir (D') PiKTRoJ [Afai/ro di Rhodi] gran mae-
itro deII'ordlne dl Rodl; creato card. da Inno-
cenzo VIII, che gll manda 11 cappello per 11 nun-
slo Ftlippo Canonlcl (an. 1488), 253, 47<4I; ha In
luo potere Zizlm frateilo d. lultano Bajazet, 254,
43-41.
AuouicoHi V. AijrHant(t) Michtle.
AuRSLiA (!) VEscovo V. Amelia (veieevo).
AuRBLio V. Guidotti, A,, Malvetxi A.
AuRBt.lu AoosTlNO V. Solimant A, A,
AuRisPA GiovANMi [Ortsfa] siclllano, fayorlto del duca
Borso; sl reca a rliitare Bologna con Guarlno ve-
ronese e alloggla in casa degU Angeleili (an. 1453),
143, 39-40.
(AusTRiA (D') V. Eraetto /VAMi/ria, Federico tFAHstria,
Filippo d^Austria.
AUSTRIA (arciduc.v d') [nrchidux AuUriae] tltolo del-
1'lmperatore Maislmillano, 279, 17.
AusTRlA (uucv d") V. Alberto V irAsburgo.
AvANZi LoDovico bolognese; amlco di Giovanni Fan-
tuzzi; Implicato nella congiura del Mosca e con-
dannato alla forca, ma llberato dal leg. (an. 1450),
136, 40-4J: dalla piura avuta cambla carattcre, 4J-44.
AvBLi-Kfo 6 ipianato dal terreraoto rimanendovl mortl
trentaniila abitantl (an. 1456), 164, S-6.
AvBROLDi ALTOBKLt.o vcic. dl Pola, vlcelcgato di Bo-
logna (an. 1505), 333, 24-25 ;& revocato dal pp. (an.
1S06), 342, 4.
AvERSA. II terremoto vi rovina il castello, la chiesa e
il Campanilc dl San Paolo (an. 1456), 164, 1-2.
— (CoNTi Di) V. Anfruillara.
AvttSA (torrkntk) ric, 80, 12; alle due dl notte vi
glungono contemporaneamente da due partl Annl-
bale Oentlvoglio e 1 luoi amtci (aa. 1443), 80, 24-25;
rlc, 81, 2; per ie grandi pioggte cresce e rompe il
ponte dllagando nei campi e in Bologna con dannl
considerevoli (an. 1450), 136, 18-32; fc fatto cuo-
prlre dal Senato dl Bologna nel tratto da San Mar-
tlno a Santa Maria in Piantravigne (an. 1462), 179,
lS-20; ric, 181, 40; vl sl scarlca racqua d. Savena,
181, 22-24; e in plena e reca molti danni, speclal-
mente a Roncorio (an. 1463), 182, 25-26; * LXVI,
AviGNONE (vKSCOVi) V. Tencarori Zoen (aa. 1242-1263),
Condulmer Marco (a«. 1432-33) Coetivy (Di) Alano
(aa. 1440.1474).
AvissELO (D') f. Francalancia d^AvisseU,
AvoOLl Anurea [Andrea dalPAvoHo] figlto di Nlcola;
rende le sue caie a Sante Bentivoglio (an. 1459),
172, 18-20.
AvooLi NicoLA INieola dalPAvoUo] padre dl Andrea,
172, I».
AvoGLI Pacipica [Paeifica dalP Avolio] suora, figlia di
Sllvestro: dal convento dl Ferrara si trasferiice
con altre monache a Bologna nel mon. dl Santa
Chiara detto anche del Corpo dl Cristo (an. 1456),
162, 22-26 ; b accompagnata sino a Corticeila dalle so-
relle d. duca Bomo, 27-29.
Avoou SiLVBSTRO [Silvtstro dalPAvolio\ padre di Pa-
clfica, 162, 23.
AvoLio (Dall') V. Avegli.
" Avvihi ubLi.A MBflSA <)t CheniMno Gfairardacei ttem»
patl a Bologna dal Benaccl (an. 1571), XXI, 14, e
rlc. dalflmpreiiore deW/stitutione erittiana, 15-32;
una ierx>nda edlzione ed una terza l'una di Mar-
tino e 1'altra d. Seiia in Venezla portano tttoU pl6
allungatl, 21-31, e-to „.
Avvocati Francesco padre di Pietro, 253, 42-43.
ArvocATi Pietro [Pietro degli Advoeati] dl Lucca ;
figllo dl Franceico, 253, 42-43; pod. di Bologna
[an. 1488]; Inqulsisce contro i colperoli della con-
giura per uccidere I Bentiroglio, 251, 35; lono pre-
senti all'eiame il cancelllere e clnque rappreientanti
del Senato, 35-37; dl nuoro pod. dl Bologna (an.
1489), 253, 42-43.
AZZAJUOLI V. Aceiaiuoli.
AzziNo, Azzo, AzzoLiNO [Artome] v. ^arto (Da) A.,
Seardori A., Stamfa A., Vitconti A.
AzzoouiDi Alberto dottore, marito dl Elliabetta Mal-
rezzi, 142, 36-37; impreita al com. di Bologna cen-
tocinquanta scudi e ne direnta tesoriere (an. 1440),
62, 16; Interriene alla messa fatta celebrare dal
Senato di Bologna in San Giacomo 11 giomo dl
Santa Monica (an. 1440), 63, 5.
AzzOGUlDI Baldassakre [Baidasserra] fa un preiente
alle nozze di Giullo Malvezzl (an. 1464), 184, 30.
[AzzOGUiDl] Elisabktta I'. Malvetti E.
AzzoGuiui Miciiele t di peite (an. 1456), 163, 27>3S;
i: sepolto !n San Domenico, 29.
AzzOGUiDi Pistro fa un presente alle nozze di Giuiio
Malrczzi (an. 1464), 184, 30.
AZZOLINO v. Azzo.
BaccellIero [Battilieri] v. Tebaldi B.
Baccio ». Danieli B.
Badi fa un dono a Sante Bentirogiio per ie nozze (an.
1454), 151, 14.
Badobro Ssbastiano [Sebastiano Badoer] amb. d. re-
pubblica veneta al pp. con altri, passa dl Bologna
(an. 1493), 368, 49-50; gli vengono incontro i nobili
con Giovannl Bentlroglio, 269, 1-2; con i colieghi
vislta gli Anziani, 2; parte accompagnato dai Ben-
tiroglto sino fuori la c, 3-4.
Baoarotti Domenico padre dl Pace, 89, 7.
Bagarotti Pacb figllo di Domenico, 89, 7 ; 4 tra gli inca-
ricati di applicare i prorvedlmentl fiscaii deliberati
dal Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 42-89, 1-7.
Bagarotto V, Bianchi B.
BaooIano V. Batxano.
Baglioni. £; loro oSerto aiuto nelle cose di Penigia
da Bartolomeo di Aiviano (an. 1540), 324, 14-15.
Baglioni Braccio [Braccio Vecchio] Inviato dal Fioren-
tini a Bologna, i mandato dal Senato a sottomet-
tere Cento con Romeo Pepoli (an. 1447), 121, 27-21;
4 nelPeseicito di Bartolomeo Colleoni contro Fi-
renze (an. 1467), 193, 11; rimane t nella battagila
alia Mezzolara, 195, 20-21.
Baguoni Carlo di Perugia; 4 a Boiogna al seguito di
Giacomo Piccinino (an. 1464), 185, 8-9.
Baglioni Giampaolo di Perugla: conrlene alla Magicne
nel Peruglno con altri cap. e signori per metteni
d'accordo contro ii Valentlno (an. 1502), 315, 24-33;
suo posto nel corteo papale in Boiogna dalla Ma-
gione al Pal. (an. 1506), 355, 48; 356, 1; 1 suol ca-
ralll si recano a Bologna in lervizio d. Chleia (an.
1508), 384, 1-2.
[Baglioni Giovanni-Banci NicolaJ INDICE ALFABETICO
417
Baolioni Giovanni e al seguito dl GiulioIIin Bologna;
alloggia in casa Manzoli (an. 1506), 357j 23-24.
Baglioni Mariano di Perugia; pod. di Bologna (an.
H77), 216, 9-10.
Bagnacavallo. VI si trova l*eserclto d. Cliiesa (an.
1440), 64, 11.
Bagkara restituita a Taddeo Manfredi (an. 1468),
199, 34.
Bagnarola nel Bolognese; fa un dono a Sante Bentl-
voglio per le nozze (an. 1454), 150, 44-45.
Bagnarola (da) Bartolomgo h bandito di Bologna
(an. 1430), 19, 26, 39.
Bagnaroli (via) V. Bologna (strade),
Bagno (conte di) V. Sanuti Nicolb,
Bagnolo Mella {Bagnuoio\ castello d. Bresciano; si
di a patti a Giovanni Bentlvogiio (an. 1484), 230,
30-21; ric, 42.
Bai Alessandro \Ales»andro Bai6\. Nel torneo tenutosi
a Bologna, per definire se prevalga la Sapienza o la
Fortuna nelle cose umane, combatte coi colori di
Nicol6 Rangoni paladino della Saplenza; h il capo
della prima squadra vestita all'ltaliana (an. 1490),
258, 25-26; il suo partito soccombe, 262, 17-19.
[BainuridgbJ CRlSToroRO \cardinale di Santa Prassede,
Crisloforo Anglic6\ card. di Santa Prassede; h al se-
guito di GiuUo II in Bologna e alloggia in casa dl
Astorre Rossi (an. 1506), 356, 29-30; di Natale ce-
lebra solenne messa iu San Petronlo cui assisto-
no i( pp. con i cardinali, i magistrati e tutto 11
popolo di Bologna e diatorni, 361, 37-40; accom-
pagna il leg. di Bologna nella sua entrata in c.
(au. 1507), 365, 24-25.
Bajazbt II {Baiazete, Bajazetto imperatore'] figlio di
Maometto, 223, 9; proraette grossa somma di de-
nari a Innocenzo VIII qualora trattenga Zizlm, suo
fratello e competltore, prigioniero d. gran maestro
di Rodi (an. 1489), 254, 40-44; gli h chlesto aluto
da Lodovico Sforza (an. 1499), 296, 32-33.
Bajossa (II) V. Prii (Z)«) Rtnato vese. di Baycux.
[Bakocz de ERnoD Tommaso] [card. di Strigonia] vesc.
di Strongoli; ungherese passa di Bologna dlretto
a Roma (an. 1503), 327, 16-17; i ospitato nel Pai.
d. Slgnori, 17-18; parte dopo tre giorni, 18.
Balattinq V, Ballatini,
Baldaccio d'Anghiari cap. d. Fiorentinl, 69, 12-13;
h mandato dal pp. sul Bolognese, 13 ; si Impadro-
nisce per tradimento di Barigazzi, 13-14; espugna
quindi Barzi, Casio, Calderara, Sassuno, 69, 15-18;
rlc, 35 ; f ortificati i pred. castelli sl reca a Firenze
Ignorando tutto d. pace avvenuta, 41-44; insulta per-
cl6 i Signori di Firenze, 70, 1-4 ; h fatto gettare dalla
finestra in Piazza, 4-6; gli h tagliata la testa, 6.
Baldassarre \Valdessera, Valdesserra, Baltassare, Bal-
dessera] v. Axtoguidi B., Caccianemici B., Campana
(Dalla) B., Canetoli B., Cattani B., Cavatta B.,
Cossa B., Fibhie {Dalle) B., Ghisilieri B., Lodovisi
B,, Lupari B., Maltacheti B., Offida B., Paganelli
B., Pepoli B., Ringhieri B., Ruote (Dallt) B., Sear-
dovi B., Semamanica B., Torre (Della) B., Totehi
B., Trentaquattro B., Trotti B., Turchi B., Uecelli B.
Baldassarre figlio di Doraenico da Ferrara, uomo d'ar-
me; insieme a Galeotto Mezzovlllani rlporta il pre-
mto c I'onore dl una glostra bandltain Bologna(an.
1444), 97, 46-98, 1-3.
BaldAssarre da MiLano V. Torre (Della) Baldassarre.
Baldassarrs da Monteveglio [Baldessera de Afontevie]
cap.; & fatto prigioniero a Borgo Panigale dai Ca-
netoli (an. 1432), 33, 2-3 ; h condotto prigionlero a
Bologna, 6; fugge con l'aiuto dl araici, 6-7.
Baldassarrb Anton Maria V. Carrati B. A. M.
Baldino V. Scaranfi B.
Baldissera V. Baldassarre.
Baldo V. Chiodi B., Nannini B.
Baldoni Giacomo dd raano alI'uccIsione di RaSaele
Foscherari (an. 1440), 61, 7-16.
Balduini Battista padre di Giovanni, 30, 34.
Balduini Camillo figlio di FUippo canceiiiere di Glo-
vanni Bentivoglio; esce dl Bologna col padre e col
pred. (an. 1506), 348, 41, 47.
Balduini Bentivoglio Filippo padre di CamiUo, 348,
47 ; segretario e canceUiere di Giovannl Bentivoglio ;
h dal march. di Mantova fatto cittadino mantovano
(an. 1493), 269, 41-42; esce di Bologna con Giovanni
Bentivogiio (an. 1506), 348, 41-47.
Balouini Giovanni figllo dl Battista, 30, 34; per i ca-
pitoli d. pace h bandito dalla c. e territorio di Bo-
logna, Imola e Modena, con minaccia d. confisca
d. beni e d. punizione sancita dagli Statuti (an. 1431),
28, 42-46, 29, 1 ; si accorda con altri banditi dl pren-
dere il castello di San Giovanni in Persiceto 30,
21-26; t ivl nella mischia conle gentl di Boiogna, 34.
Balduini Sinibaldo nobile dl Parma; h da Achllle
Malvezzi precettore d. chiesa di San Giovanni di
Bologna fatto nuncio deIi'ordine Gerosolimitano
(an. 1448), 126, 7-10.
Ballanti Francbsco passa di Bologna al seguito di
Giacorao Piccinlno (an. 1464), 185, 8, II.
Ballanti Francesco dl Pieve di Cento; colpevole di
omicidio e tumulti h preso e impiccato (an. 1470),
203, 6-8.
Ballatini Petronio [Pctronio Ballaeini, Petronio Ba-
lattino] scalco, accompagna Laura di Glovannl Ben-
tivoglio allo sposo in Mantova (an. 1494), 275, 31-
32; esce di Bologna coi Bentivoglio (an. 1506), 348,
47 ; II card. Gabrielle Gabrielii dlmora neUa sua
casa di fronte a San Giacomo, 356, 37-39.
Balle (Dalle) DoMENico Maria multato in ventlcin-
que ducati per ii rifacimento d. pai. Marescotti
(an. 1508) 387, 35.
[Ballb (Dalle)] Isabella V. Ghirardacci Isabella.
Ballb (Dalle) Lodovico raultato in quaranta ducatl
per II rifaclraento d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 29.
' Balle (Dalle) Pompeo sposa Isabeiia Ghirardacci,
VIII, schizzo genealoglco „.
Baltassarb V. Baldassarre,
Balzani Bertone [Berteno] parte dl Bologna crociato
con Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 39-40.
Balzarino V. Litta-Biumi B,
Bambasaro V. Bombasari.
Bambasi V. Bombaci,
Banchbtti Giovanni aralco di Antongaleaxio Bentivo-
glio, 6, 30; con Bgano Lambertini si adopra in
difesa d. Chiesa (an. 1438), 33-34? con i compagnl
b cacciato dl Plazza dai Canetoli, 24-36.
Banci Giovanni padre dl Nlcoia, 102, 37.
Banci Nicola figllo di Giovonnl, 102, 37; tratta con
l'abate di Santo Stefano ia coitruzione deU'ospedate
T. XXXIII, p. I — 37.
418
INDICE ALFABETICO
[Banci Nicola-Bargellini]
dl San Bruno nella cata d. Compagnia d. Lombardl
(an. 1445), 102, 3S-U.
Banoikrb dl Bologna v. Bologma (Baitdiere).
Bandinkllo [BtnHiiiello] v. SauU B.
Baraccano (compaonia dsl) rappresenta un ludo aacro
In Bologna per le nozae di AleMandro Bentlrogllo
(an. 149J), 267, 30-23,
Baragazza \Baragaccia, BargaxMa\ " h clnto dl mura
(an. 13J1), LIX, 67-M*„', k castello deirAppennlno
In ilgnorla d. Pepoll, 339, 40-41; h aiiedlato da
Baldacclo d'Anghlarl cap. d. Florentlni, che I*ot-
tlene per tradlmento d. prealdt (an. 1441), 69, 12-
14; fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 14S4), 150, 45.
Barattani Giovanni Bbnbdbtto [Giovanni BetmUtto
Baratani] da Norcla, pod. dl Bologna (an. 1498),
293, 43-46; confermato pod. (an. 1499), 296, 1-2.
Barbacia V. Barbazxa.
Bardaooro Antonio fa un presente alle nozze di GIu-
llo Malrezzi (an. 1464), 184, 45.
Barbara (Chibsa di Santa) V. Bologna {ekiese).
Barbarigo Girolamo [leronimo Bariarigo] ambasc re-
neziano al pp. Paolo II, paisa dl Bologna (an. 1464),
186, 36-39.
Barbaro Vittorb nobile veneziano, h Inviato con lei
mlla aoldati a Vignola per opporsl a che le genti del
duca di Mllano non passino dl Romagna in Lom-
bardia (an. 1426), 3, 15-16; oitacola alle pred. ac-
campate nei Bolognese di traglicttare il Panaro 3,
II; Guido da Fabrlano gli conduceva rinforzi quando
i fatto prigioniero con i luoi dal nemlci, 23.
Barbarolo (Da) Domenico padre di Lodovico, 108, 47.
Barbarolo (Da) Looovico figlio dl Domenico, 108, 47;
seguace d. Canetoll, h bandito di Bologna (an. 1445),
108, 47.
Barbazza [Bariaeio] nobile famlglia bolognese ; ha ori-
gine dal celebre dottore Andrea Barbazza, 220, 4« ;
" fe rappresentata nel Theatro morale </«' moderni
ingegni d. Ghlrardaccl, XXIV, 22-25 „.
Barbazza Andrba [Andrea di Sicilia] marlto di Maria
Margherita Pepoli sorella d. contl Guido e Galeazzo,
140, 32; 209, 25; 220, 48-49; padre dl Giovannl Ro-
meo, 236, 45, e dl aitrl tre figli, 220, 49-50; fu dot-
tore di grande fama, 46; suo dono a Sante Bentl-
vogllo per le nozze (an. 1454), 149, 4;t(an. 1479),
220, 46-47; b sepolto In San Petronio, 47-48; da lul
ha origine la nobile famiglla bolognese d, Barbaz-
za, 48.
Barbazza Giovanni Rombo figllo dt Andrea, 236, 4-5 ;
dottore; nel corteggio di nozze di Annlbale Benti-
voglio tiene le redlnt d. cavallo alla sposa (an. 14S7),
37-38, 45; suo vestito, 39-44; scalco alle nozze di
Alessandro Bentlvoglio (an. 1492), 267, 15-17; ha
con sb sel servitori, 15 ; vestito auo e d. servi, 18-
19; sl reca con Alessandro Bentivoglio a Mllano a
complimentare il nuovo duca Lodovico Sforza (an.
1494), 233, 35-39; creato degll Anzlant da Giovanni
Bentivogllo (an. 1501), 308, 39.
[Barbazza] Maroiierita o Maria Margherita V. Pe-
foU Margherita.
Barbiano torna all'ubbldienza d. pp. (an. 1436), 47, 31-
33; ne sono devastate le vlgne da un temporale
(an. 1463), 182, 35-37; * LXVI, 41,.
* Barbiano (da) Consbuce figUo di Glovanni ; b fatto
prlgioniero a Porto insicme ad Azzo d'Este dal
conte Corrado d'Altcnberg (an. 1395), LXV, u-U,.
* Barbiano (da) Giovanni padre dl Conselice, LXV,
12; aluta Azso d'Eate (an. 1395), 5-t ,.
Barbiamo (da) Vbniero h uno d. capl deli'esercito rac-
coito in Tmola da Antonio Bentivogllo, Micheletto
Attendolo e Nicol6 Plcclnlno (an. 1428), 8, 35-2*.
Rarbikri prendono parte all'adunanza indetta dai Ca-
netoli contro ii leg. di Bologna Alamanno (an. 1428),
5, 42-44; 6, 3; approvano che si prendano le arml,
12-13; con gti altri st Impadronlscono d. Plazza e
danno fuoco al pal. d. pazzl, 14-15.
Barbikri Antonio figlto di Simone, padre di Carlo,
108, 20; aeguace d. Canetoli, 6 bandlto di Bologna
(an. 1445), 108, 13.
Barbieri Bbnkobtto paJre di Glovannl, 89, t-7; 184, V.
Barbieri Carlo figlio dl Antonio, 108, 30; seguace d.
Canetoli; b bandito dt Bologna (an. 1445), 108, 30.
Barbikri Enrico [Amieo, Anrico] congiura di Sare en-
trare i nemicl In c. (an. 1428), 11, 15-24; scoperto
h fatto prigione, 25-31; h decapitato in Piazza (an.
1429), 48-49.
Barbieri Giovanni figlio di Benedetto, 89, 6-7; 184, 37;
h tra gli incaricati di applicare I provvedimenti
fiscali deliberati dal Consiglto d. Seicento (an. 1443),
88, 42-89, 1-7; st reca con altrl Bolognesl a Pesaro a
prendervi Ginevra Sforza sposa di Sante Centlvo-
gllo (an. 1454), 147, 15-33; fa un presente alle nozze
di Giulio Maivezzl (an. 1464), 184, 37.
Barbieri Grazioso [Gratioso] figlio di Petronlo, 108,
38; seguace d. Canetoli h bandito dl Boiogna (an.
1445), «•
Barbibri Pstronio padre di Grazioso, 108, 28; figllo
di Pietro, 109, 5: vicario di Bologna aPiumaszo;
h fatto qui prlgloniero dal cap. d. Chiesa Giacomo
Caldora (an. 142S), 10, 25; b bandito dl Bologna
perchb seguace d. Canetoli (an. 1445), 109, 5.
Barbieri PiBTRO padrc di Petronio, mondatore, 109, 5.
Barbieri Sabbadino e bandito di Bologna (an. 1430),
19, 36, 33-33.
Barbieri Simone padre di Antonio, 108, 30.
Barbiero (II) da Scaricalasino [// Barbiero da Scarga
rasino] f a San Giovanni in Persicefo nella mlschia
con le genti di Bologna (an. 1431), 30, 34-36.
Barbo Paolo uno degll ambasc. d. Repubblica Veneta
al pp., passa dl Bologna (an. 1492), 268, 49-50; gli
vcngono incontro I nobtli con Giovannt Bentivo-
glio, 269, 1-3; con i colleghi visita gli Anziani, 3;
parte accompagnato dal Bentivogllo sino fuori d.
c, 3-4.
Barbo Pietro veneziano, vesc. di Vlcenza e card. di
San Marco, 170, 34-25; nlpote di Eugenlo IV, 186,
30-31 ; nel corteggio per rentrata dl Pio II in Bo-
logna viene dietro al pp. (an. 1459), 170, 19-30, 24-
25; b creato pp. col nome di Paolo II (an. 1464),
186, 30-31; V. anche Paolo II.
Bardi (palazzo dei) V. Bologna {palaxti).
Bardini Giovanni multato tn ottocento ducatl per II
rifacimento d. paL Marescotti alla cui rovina aveva
preso parte (an. 1508), 307, 45.
Bargazza t>. Baragasta.
Baroellini (famioua) ' h rappresentata nel Tktairo
morale dt' moderni ingtgm d. Ghirardacci, XXIV,
32-23,; aono al governo di Bologna (an. 1450),
[Bargellini-BargelHni G. Galeazzo] INDICE ALFABETICO
419
134, 41-42; sono imparentati con Glovannl Bentl-
voglio per il matrimonio di Lattanzio con Isabella
figlia d. pred. (an. 1475), 354, 38.
Bargellini Alessandro figlio di Lattanzio, 340, 43-44;
h corapagno di Pier Giorgio da Parma nel torneo
bandito in Bologna il glorno di San Petronlo (an.
1470), 204, 34-25; sue vesti e sua impresa, 25-37; suc-
cede in Senato al parente Astorre (an. 1505), 340,
43-44; ospita nella sua casa di Borgo Nuovo il card.
Cesarinl (an. 1506), 356, 33-34; h escluso dai Qua-
ranta Consiglieri 0 Riforraatori per volere d. pp.,
358, 32-33.
Bargellini Antonio figUo dl Marchionne, 184, 13 ; fe d.
Sedici Riformatori d. Stato, 87, 3-5; cessato 1'ufBcio
decade (an. 1443), 3; h scalco alle nozze di Giulio
Malvezzl (an. 1464), 184, s-13; fa un presente al
pred., 31.
Bargeluni Astorris succede in Senato al f fratello
Gaspare (an. 1503), 310, 33-34; f; gli succede il
parente Alessandro Bargellini (an. 1505), 340, 43-44.
Baroei.lini Bbnincasa [Beninc^] zio di Agostino Gon-
zagni, 19, 3; h rlchiamato a Bologna (an. 1430),
18, 1-2; si rappacifica a nome di Antonio Benti-
voglio con 1 Canetoli, 5-6; Baldassarre e Battista
Canetoli con Bartolomeo Zambeccari vanno a casa
sua per ucciderlo, ma era gii fuggito, 49-19, 1-2; h
bandito di nuovo, 19, 36-37.
Barobllini Carlo figlio di Molchiorre, 147, 43-44; 193,
39 ; scalco di tavola alle nozze di Sante Bentivogiio
(an. 14S4). 147, 30-33, 43-44; fa un presente alle
nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 40; h ar-
raato cav. aurato da Galeazzo Maria Sforza in Bo-
logna (an. 1467), 193, 39.
Bargkllini Carlo figlio di Gasparc, 184, 36; fa un pre-
sente alle nozze di Giullo Malvezzl (an. 1464), 184, 36.
Bargellini Cesare h con altri convocato in Pal. da
Ermes Bentlvoglio (an. 1501), 305, 5-6 ; il pred.
raanifesta loro che Agaraennone Marescotti aveva
scritto al duea Valentino invitandolo a venire con-
tro Bologna e il Bentlvoglio, 11-29, e lo esorta a
unirsi a lui neirucciderc i Marescottl detenuti in
Pal., 39-31 ; partecipa airuccisione, 31-43 ; coinvolto
nella conglura per fare entrare Annibale ed Ermes
Bentlvoglio in Bologna h confinato (an. 1507), 366,
lJ-19; dopo alcuni giorni h richiamato dal confine,
30; partecipa alla congiura per richiamare i Ben-
tivoglio (an. 1508), 378, 43-43; el. d. Slgnori ; si
accorda con lo Scappl sul modo di attuare il loro
divlsamento, 43-379, 1-5 ; al momento di agire, pen-
titost, per il male che ne poteva succedere, fa sapere
allo Scappl che si ritira dall'impresa, 26-38.
Baroeluni Cornblio figlio di Gaspare, 290, 5 ; senato-
re; ucclde la moglie, che fa secretamente seppelllre
nel clmitero di San Biagio (an. 1496), 5-6; sco-
perto il delitto e rlmosso 11 cadavere viene privato
d. raagtstrato e bandito, 6-7, non si sa 11 raottvu d.
misfatto, 8.
Baroelliki FiLiPPO [Fili^^o Bar$tllino] figllo di Gaspa-
re, 88, 47; 113, 7-8; 143, l; 145,35-36; 152, 13; 171,
39; e padre di un altro Gaspare, 188, 43; 215, 33 ; 6
tra gli incarlcati di attuare i provvedlmenti fiscali
deliberati nel Conslglto d. Selcento (an. 1443), 88,
42-47: ^ degll Anzlant che infliggono il bando al
Canetoli e loro seguaci (an. 144S), 107,48; 108,6;
h degli Anziani di settembre e ottobre, 111, 7; h
el. con altri a distribuire i beni d. banditi, 113, 4-
5, 7-8; h el. d. Sedici Riformatori d. Stato (an. 1446),
35-36; h degli Anztani di marzo-aprile (an. 1449),
129, 34, 36-37 ; ^ confermato d. Sedici d. Reggimento
(an. 1453), 142, 44; 143, 1, e corae tale prende parte
alla rlforma degli Statuti d. c. (an. 1454), 145, 39,
35-36; sopralntende alla costruzlone d. traversi di
raaro nelle fosse d. c, 152, 11-13; essendo Gonfa-
loniere di Giustizia, sl fabbrica una casa in Borgo
Nuovo, 30-21; t (ai. 14S9), 171, 39-40; gll succede
nei Sedici Carlo Bianchetti, 172, 33-24.
Bargellini FiLippo h stafSere di Ippolita Sforza durante
le sue nozze con Alessandro Bentivoglio (an. 1493),
267, 11-12; affoga nelle fosse di San Giovanni In
Persiceto ove era castellano (an. 1506), 343, 15-16;
il corpo h portato a Bologna e sepolto ai Servl, 16-17.
Bargellini [Francesco] fratello di Melchiorre e abate
di Santo Stefano, f, (an. 1443), 97, 20-21.
Bargellini Galeazzo padre di Melchiorre, 88, 48-49.
Bargblhni Gaspark padre di Carlo, 184, 36; di Cor-
nelto, 290, 5; di Filippo, 88, 47; 113, 7-8, 143, 1;
145, 35-36; 152, 12; 171, 39; di Lodovico, 147, 39.
BargellIni Gaspare [Gasfarre] figllo di Fillppo, 188,
42; 215, 33; f ratello di Astorre, 310, 35; accora-
pagna Giovanni Bentivoglio in visita a Milano (an.
1465), 188, 42; succede In Senato a Lodovlco Cac-
cialupi (an. 1475), 215, 31-32; h el. d. Sedici (an.
14S8), 253, 22-34; interviene alI'inauguraztone del
Naviglio da Bologna a Corticella (an. 1494), 274,
4-36; va con un servo in pellegrlnaggio a San Gla-
como di Galizla (an. ISOJ), 310, 33-34; nel ritorno
t per vlaggto, 34-35; gli succede in Senato il fratello
Astorre, 35.
Bargkllini Giacomaccio scalco alle nozze dl Annibale
Bentivoglio (an. 1487), 237, 27-38; suo abito, 47.
Bargellini Giacomo saputo il raalanlrao d. fratelli
Malvezzi contro Giovanni BentivogHo, al quale por-
tava rancore per un'o£fe3a ricevuta (an. 1488), 248,
26-28, si abbocca con Giovanni Malvezzi e insieme
si accordano dl uccidere il pred., 28-33; chiedono
prima il parere di Giambattista Refrigerlo uomo
di buon constglio, 33-37, che li induce a cercare
1'aiuto di qualche principe, 37-249, 1-2; gll fe riferito
da Giovanni Malvezzt I'esito infruttuoso d. suo
passo presso il Medicl, 16; col pretesto dl sentire
se volesse dare una d. sue figlie tn m. a uno d.
Malvezzi st reca da Agaraennone Marescotti a ten-
tarne 1'animo, 36-32; avuto dal pred. promessa d.
marltaggto anzldetto e contlnuando 11 discorso sulla
serviti di Bologna e il raodo dl llberarla chlede
al Marescotti II suo appoggio a questo scopo, 3>
35; l'ottiene dopo avergli esposto II plano d. con-
giura, 35-39; si reca da Giulio e Giovannl Battista
Malvezzi a rifcrirgli 11 consenso d. Marescottl, che
si offriva col figlio Galeazzo di prendere la Piaaza
39-43; complutast l'ucctslone d. BentiToglto avrebbe
dovuto dai conglurati cssere acclamato in Senato
capo d. senatori In luogo dl Giovannl, 250, 7-8; i
decapitato nel cortUe d. pal. d. pod., 251, 45-46;
cf. 35-35.
" Barokllini [Giovanni Galkazzo] lenatore; h uno dei
tre assuntl a rlferlre sulla Hittoria d. Ghirardaccl
(an. ts86), XLVI, 46-XLVII, 1-4; la relazlone va In
420
INDICE ALFABEllCO [Bargellinl Giov. GaleaKo-BarletUl
lungo tanto che temendoti fotte l'opera pubbllcatt
dairautore fuorl dl Hologna icrire inileme agli altri
•li'ambaic. bolognete a Roma perchb Intervenga
pretso rautoriti eccletiattlca contro tale potslbliiti
(«n. 1588), L, lS-35? d4 11 perroetto d. itarapa,
U, M-13,.
Baroullini Girolamo padre di Mariano naturale, 192,
40; e dl Stefano, 41; i el. degli Anzlanl (an. 1446),
113, 10-1].
Baroblliki GluLIo. Nel torneo tenutotl in Bologna per
deSnire te la Sapienza o la Fortuaa prevalga nelle
cote umane, combatte col colorl di Nicoli Ran-
goni paladino d. Sapienza; h ascritto alla qulnta
•quadra vestlta aila tedeica (an. 1490), 258, 37-31;
la lua parte loccombe, 262, 17-lt.
Barobllini Ippouto canonlco di San Pletro; etce dl
Bologna coi BentlTogilo luoi amici (an. 1506), 348,
41, 45.
Barobllini Isabslla \Tsabetla Bartei/ina] accompagna
al porto Laura Bentirogllo diretta al marlto In
Mantova (an. 1494), 275, 36-31.
Bargbllini Lattanzio padre di Alessandro, 340, 43-44 ;
conduce per le redlnl la chinea deila regina di Rus-
sia nella sua vlsita alla sepoitura dl San Domenico
(an. 1472), 212, 36-3S; sposa Maria Isabelia Benti-
voglio, naturale dl Giovanni II (an. 1475), 215, 15-16;
cf. 354, 3»; 265, 4; accompagna Glovannl Bentivo-
giio a Ferrara, 219, 43-45, a Milano, 221, 22-34; una
sua figlia % moglie dt Aiberto Castelil, 265, 4.
Baroellini Looovico figUo dl Gaspare, 147, 39; scalco
di tavola alle nozze di Sante Bentlvogllo (an. 1454),
147, 30-33, 39; fe dei magistratl (an. 1505), 339, 1, 6.
[Baroellini Maria Isabblla] V. BentivogUo M. I.
Baroellini Mariano bastardo di Girolamo, 192, 40: %
ferito a morte da Stefano suo fratello con altri com-
pHci (an. 1467), 192, 40-41 ; t per trenta terite infer-
tegll da Luca Bombasari e lascia suo erede unlver-
sale Giovannl Bentivoglio, 45-46.
Baroellini Mblchiorre {Marehione Bargellini, Mel-
eUorre] figlio di Galeazzo, 88, 48-49; fratelio dei-
l'abate di Santo Stefano, 97, 20-21 ; padre di Anto-
nio, 184, 12; dl Carlo. 147, 43-44; 193, 39; con il
fratello Francesco h bandlto dl Bologna (an. 1430),
19, 36, 34; h tra gli incaricati di attuare i provve-
dlmenti fiscall deliberati nel ConsigUo d. Selcento
(an. 1443), 88, 42-49.
Bargellini Nicol6 si reca a Roma chiamato dal pp.
totto fede dl sicurti (an- 1508), 384, 13-16; h rin-
chiuio In Castel Sant'Angelo, 20-31.
Barobllini Ovidio h con altrl convocato in Pal. da
Ermes Bentivoglio (an. 1501), 305, 5-6; il pred. ma-
nifesta loro che Agamennone Marescotti aveva
scrltto al duca Valentlno inritandolo a venire con-
tro Bologna e i Bentivoglio, 11-29 ; II esorta a unirsl
con lui nell*uccidere i Marescotti detenuti In Pal.,
39-31; partecipa aIl'uccIsione d. pred., 31-42; accom-
pagna Alessandro Bentivoglio a Roma a prendervi
Glacoma Orsini sposa dl Ermes Bentivogllo (an.
1504), 332, 30, 33-34; nella sua casa in strada Santo
Stefano ospita il card. Fazio Santorio (an. 1506),
356, 32-33; el. dal pp. d. Quaranta Consiglieri o
Riformatorl, 358, 34, 39; h mandato dal Senato
con aitri due aUo Scappi a chledergll ragione d.
fuoco appiccato al paJ. Marescotti e perchi erasi
irapadronito d. porta San Mamolo (an. 150U), 380,
3S-M; ne ha risposta evasiva, 30-34; h nuoraraente
Inviato dai governatore ailo Scappl a chiedergll
la reitituzlone di porta San Mamolo a qualunque
condUione, 381, 1-13; preteie del pred., che ven-
gono fisiate in capltoli, 13- 3t; b trattenuto dallo Seap»
pi quale oatagglo, 27.
Bargslli.vi Pirro partecipa alla congiura ordita dallo
Scappi in farore d. Bentiroglio (an. 1508), 380,1.
Baroellini Po.mpko partecipa aUa congiura ordita da
Gaipare Scappi In farore d. Bentlrogllo (an. 1508),
380, 7.
Baroellini Stbvano flglio di Stefano, 192,4l;ia
compagnia di Nicol& Maurina e dl Luca BomlMwarl
ferlsce a f Mariano suo frateUo naturale (an. 1467),
192, 40-41; gll h posta una Uglla di mUle lire, h
condannato neUa tetta e gU sono confiscatl i t>enl,
43-44.
Baroellini Viroiuo i radunato con altri in Pat da
Ermes Bentiroglio (an. 1501), 3U5, S-t; II pred. raa-
nliesta loro che Agamennone Marescotti areva tcrlt-
to al duca Valentino invitandolo contro Bologna e
1 Bentlvoglio, 11-29; e 11 etorta a unirsi con iui nel-
1'uccidere i Marescotti detenuti in Pal., 2»-3l ; par-
teclpa aII'ucclslone d. pred., 31-42; h con altri man-
dato dal governatore aUo Scappi a domandargli la
rettltuzione dl porta San Mamolo a qualunque con-
dizione (an. 1508), 381, s-12; pretese d. pred. che
reagono fermate In capitoli, 12-36; torna al Senato,
37-3t.
Bargsllo dl Bologna v. Bologna {Bargello).
Bargi iBarxi] nel Bolognete; h espugnato da Baldaccio
d'Anghiari, cap. d. Florentinl (an. 1441), 69, tS;
disubbidiente a Bologna h rovinato dai Bolognesi
(an. 1451), 140, 27; fa un dono a Sante Bentlvoglio
per le nozze (an. 1454), 150, 39; fa un presente alle
nozze di Giulio Malrezzi (an. 1464), 185, 4.
Bari (da) V. Nicolh Dalmata 0 da Bari.
Bari (nuCHl) \duca di Barri] v. Sforta Ascanio, ^»rtm
Lodovieo, Sforxa Sforza Maria.
Baricella [Bariulla] danneggiato dalla tempesta (an.
1453), 143, 33.34.
Baricblli Baricello, padre di Paolo, 144, 7.
Baricblu Giovanni [Don Giovanni della Bariiella] si
impegna di consegnare Medlcina ai fuorusciti (an.
1453), 144, 9-10; scoperto U trattato h chiuso in
gabbia e non impiccato essendo sacerdote, 11-12.
Baricklu Paolo figlio di Baricello, sl accorda con An-
tonlo Fantuzzi di introdurio in Bologna per porta
Castlglione (an. 1453), 144, 7-9; o almeno dl conse-
gnargli Mediclna, 9-10 ; scoperto II trattato ^ preso
e impiccato, 10- 11.
Baricello [Barisello] v. Bariselli B.
Barioazzi V. Calici Giovanni 0 Barigaxai.
Barili Santb [Santo Barile] esce di Bologna coi Ben-
tlvogUo suol amici (an. 1506^ 348, 41; 349, 10; h
fatto prigioniero a Bondanello da balestrieri di Lo-
dovico della Mlrandola (an. 1508), 391, 12-13; 33; h
condotto a Bologna, 30-31, cf., 392, 46-47; posto al
tormento confessa il trattato in favore d. Benti-
vogUo, 4t; i implccato, 393, 7-t.
Barisella V. Barieella e Baricel/i.
Barletta domandata ai Veneziani da Ferdlnando d'A-
ragona (an. 1509), 393, 34.
[Barocino-Bassani Giacomino]
INDICE ALFABETICO
421
Barocino V, Baroncini.
Baroncini Bartolomeo padre dl Carlo, 106, 4S; 108, 30;
di Nlcol6, 109, i ; governatore dell'ospedale d. Mor-
te; assiste Graziolo Grazioli nell'ordinare la proces-
sione d. Madonna d. Guardia (an.1433), 34, 26-28;
vl prende parte, 28-35, 1-5.
Baroncini CARLo[Car/(> Batonzini! Carlo 5i?ro«»»] figlio
di Bartolomeo, 106, 48; 108, 20; seguace dei Cane-
toli; gli h saccheggiata e bruciata la casa (an. 1445),
106, 48; h bandito di Bologna, 108, 20; e ucciso du-
rante 1 torbidi per la f di Annlbale Bentivoglio,
106, 30.
Baroncini NicoLo [Yicolb Batonsin», Nicolh Baronzino]
figllo di Bartolomeo, 109, 4; seguace dei Canetoll;
incarlcato di uccidere Annibale Bentivoglio (an.
1445), 102, 19-20, h scoperto, ma non confessa mal-
grado i tormenti, 20-21, cf. 24; i Canetoli ne cliie-
dono inutilmente la liberazione, 33-23; bandito di
Bologna, 109, 4 ; e fatto a pezzi dal popolo e get-
tato nella corte d. pal. d. pod., 105, 48-SO; cf. 106,
26, 30.
Barracano t>. Baraecano.
Barrt (duchi di) V. Bari (duehi).
Barsotto V. Bassotto.
Bartoli Anconio padre di Bartolomeo, 68, 12-13.
Bartoli Bartolomeo figlio dl Antonio, 68, 12-13; e fuo-
ruscito dl Bologna (iin. 1440), 13-13.
Bartolino V. Bentivoglio B.
Bartolo v. Garfagnani B.
Bartolo da Poggio di Massumatico contadino; suo
dono a Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 1454),
151, 17.
Bartolo (abazia di San) \San Bartkol6\ v. Ferrara
(abazia di San Bariolo).
Bartolomeo V. Alviano (Da) B., Amerighi B., Bagna-
rola (Da) B., Baroncini B., Bartoli B., Bianchi B.,
Boccadiferro B., Bolognetti B., Bombaci B., Bon-
zanini B., Buono (Dei) B., Caccianemici B., Calci-
na (Dalla) B., Calici B., Camfeggi B., Canetoli B.,
Cava (Della) B., Cocle B., Colleoni B., Copoli B.,
Cospi B., Croce (Dalla) B., Dolcini B., Dondini B.,
Dosi B., Dugliolo B., Ercolani B., Felicini B., Fiesso
(Da) B., Fiopfa (Dalla) B., Gengifabbri B., Ghsi-
iicri B., Giacomi B., Gombruti B,, Guaine (Dalle)
B., Guidotti B,, Lambertini B,, Libri B., Loiani
B., Malvetzi B., Manfredi B., Mangani B., Man-
xoli B., Marchesi B., Marescalehi B., Mazxacani
B., Montecalvi B., Musotti B., Negri B., Orlan-
dini B., Panieri B., Pannolini B., Panzeri B., Pela-
cani B., Pellizxari B., Pescarola (Da) B., Piancal-
doli (Da) B., Piantavigne B., Piffari B., Piodi B.,
Pozzo (Dal) B., Preti B., Ricordati B., Rossi B.,
Roti B., Rovere (Dalla) B., Roversi B., Saechetti
B., Sala (Da) B., Sampieri B., Sangiorgi B., Sas-
suno (Da) B., Scoxzi B., Scranne (Dalle) B., Segni
(Di) B., Selle (Delle) B„ Spada (Dalla) B., Stiatico
(Da) B., Tochini B., Torfanini B„ Trentaquattro B.,
Triachini B., Uggeri B., Usberti B,, Uccelletti B.,
Vasselli B., Verardi B., Vitali B., Zabarelli B., Zam-
heccari B., Zocchini B,, v, anehe Giaeomo di Barto-
lomeo, Giovanni Bartolomto, Gualtiero di Bartolomeo.
.... Bartolomeo detto Cacciafede mugnaio ; prende
parte a una glostra bandita dai mugnai dl Bologna
nei mercato d. buoi («n. 1443), 75, 1-9.
.... Bartolomeo dbtto il Cozzula barbiere ; prende
la croce, e accompagna Antongaleazzo Bentivoglio
a Gerusaiemme (an, 1498), 294, 11-13.
.... Bartolombo detto Chezuba conflnato perche ami-
co d. Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 39-40.
.... Bartolomeo figlio di Paolo merciaio; el. Anziano
di Bologna per porta San Piero (an. 1439), 11,39-
40; suo dono a Sante Bentlvoglio per le nozze (an.
HS4). 149, 17-18.
.... Bartolombo figlio di Tommaso beccaio in Bologna;
el. d. Dieci di Balla (an. 1435), 41, 22-33; di nuovo
d. Dieci di BalU (an. 1438), 53, 41-42.
.... Bartolomeo figlio di Venente stracciarolo di Bo-
logna ; el. dal Senato Gonfaloniere per porta Stleri
(an. 1438), 53, 36, 40.
. . . . Bartolomeo dl Bologna trombetto; crociato con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, 8.
Bartolomeo da Bergamo V. Colleoni.
Bartolomeo da Budrio figlio di Domenico, 184, 9;
scalco alle nozze dl Glulio Malvezzi (an. 1464), 184,
8-9.
Bartolomeo da Firenze parte di Bologna crociato con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, 7-8.
Bartolomeo da Modena [Bartolomeo da Modena] giu-
stiziato in Bologna per tradimento (an. 1439), 13,
10-11.
Bartolomeo da Monfestino combatte nel torneo in
Bologna, tenutosi per definire se la Fortuna o ia Sa-
pienza prevalga nelle cose umane, al segulto di An-
nibale Bentivoglio paladino d. Fortuna ed h ascrltto
alla quarta squadra vestita all'ungherese (an 1490),
259, 27-29; la sua parte riesce vittoriosa, 262, 17-19.
Bartolomko da Nuvolara h uno degli artisti che co-
struiscono la torre d. Bentivoglio in Bologna (an.
1490), 256, 27-28.
Bartolomeo da Piacenza [Barto/omeo da Piasenxa'] Ak
mano airuccisione di Raffaele Foscherari (an. 1440),
61, 7-16; accompagna Galeazzo Maria Sforza a Bo-
logna (an. 1459), 168, 48; 169, 9.
Bartolomeo da Recanati [Bartoiomeo da Reccanati]
quale rappresentante d. leg. Ascanio Sforza alle
nozze di Annlbale Bentivoglio in Bologna va in-
contro agli sposi fuori porta dl Galliera (an. 1487),
236, 23, 26.
Bartolomeo (abbazia di San) in Ferrara; pcr 1 patti
d. pace deve essere restituita dal pp. a Bartoiomeo
Zambeccari (an. 1429), 16, 37-38.
Bartolombo (CAPPBLLA Di San) V. Bologna (chieta di
San Pietro).
Bartolomeo (chibsa di San) V. Bologna (chiete).
Bartolomeo Zanardo V. Landi B, Z.
Barzellino V. Bargellini.
Barzi V. Bargi.
Basilea. Martino V vi indice il Concillo [an. 1431], 30,
30, trasferito poi a Ferrara da Eugenio IV (an. 1437)1
31, 2; cf. 49, 32-34; ric, 47, 31, 24.
BasILIo V. Ringhieri B., Tiraldi B.
Basilio (chibsa di San) V. Bologna (ehiett).
Basotto V, Basiotto.
Bassani Bassano partecipa alla congiura ordlta da Ga-
spare Scappi in favore d. BentlTOgUo (an. 1508),
380, 14.
Bassani Giacomino [Giacomino di Batsano] corabatte
nel torneo in Bologna, tenuto»! per definire m la
422
INDICE ALFABETICO
(Bastani Giacomino Beatricc]
Sapiensa o la Fortuna preralga nelle coie utnane,
al wgulto dl Gilberto Plo e dl Annibale Bentlvo-
gllo paladlni d. Fortuna; h atcritto alla leconda
squadra restita alia turca (an. 1490), 259, 34; la lua
parte rimane rlttorioia, 262, 17-lt.
Bassano V, Baisami B.
Ba.ssotto [Bnrsotto, BasoUo] v. AUedo (Z)*) B., ArgiU
(Da) B., Caceianemid B., Fantutxi B,
Bastiano V. Agucchi (deglt) Stbasliano.
.... Bastiano f ratello del Manzino ; eice coi BentlTO-
gllo, suoi amici, di Boiogna (an. 1506), 348, 41;
349, %.
Bastiano da Faknza combatte nei torneo In Bologna,
tenutoii per deiinire se ia Sapicnza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi coiori di Nicold Ran-
goni paladino d. Sapienza; c ascritto aila quinta
iquadra vestita aila tedeica (an. 1490), 258, 37-M;
la lua parte loccombe, 262, 17-lf.
Batauuucci Bataouuccio V. Battagliucci BaUagliuecio.
Batonzini V. Baroncini.
Battaoua Andrea bolognese; figlio di Larabertino, 29,
ll-H; 69, 3-4; frateilo di Giacomo, 97, 30; Anziano
dt Boiogna per porta Ravegnana; durante ii luo
anzianato i capitoii d. pace con Eugenio IV lono ri-
poiti neila Camera d. Atti (an. 1431), 29, 17-H; si
reca a Milano a prenderri ia iposa dl Annibale
Bentirogiio (an. 1441), 68, 48-69, 1-4; i: tra gll inca-
ricati di attuare i provredlmenti fiicaii deiiberati
nei Conslglio d. Seicento (an. 1443), 88, 40-43; 89, 3;
h degli Anzlani per porta Ravegnana di novembre-
dicembre (an. 1446), 118, 17.
Battaoua Giacomo frateiio di Andrea; succede a un
Bargellini quaie abate di Santo Stefano (an. 1443),
97, 30; cf. 102, 33; e anciie abate di San Bartoiomeo
da Muiinno (an. 1445), 33-33; ottiene daila Compa-
gnla d. Lombardi la loro casa pr. la Cliiesa di Santo
Stefano per costruirvi i^ospedaie di San Bruno con
patto convenuto di fabbricare sopra le volte una
stanza comoda per ie adunanze d. Compagnia, 33-
40; t (an. 1453), 141, 34.
Battaglia Lambkrtino padre di Andrea, 29, ls-19;
69, 3-4.
Battaguucci Ai.berto padre di Giovanni, 68, 23; 108,
35; di Francesco, 108, 34.
Battagliucci Battagliuccio [Baiagliuccio Batagliuc-
ei\ fuoruscito dl Boiogna cacciato dai Bentivoglio;
pigila parte in Boiogna ai corteo papale dl Giuiio II
(an. 1506), 356, 5, 17.
Battagliucci Francesco figlio di Aiberto, 108, 34 ; se-
guace d. Canetoli, ^ bandito di Boiogna (an. 1 445), 34.
Battaguucci Giovanni figlio di Aiberto, 68, 33; segua-
ce dei Canetoii c fuoruscito di Boiogna (an. 1440),
33-33; e l>andito di Bologna (an. 1445), 108,35.
Battaguuccio [Batagliuccio] v. Batiagliueci B.
Battidizzo V. Bologna (BattiiitMXo).
Battiferro V. Bologna (Battiferro).
Battista V. Balduini B., Bevilacqua B., Birani B., Caliei
B., Canetoli B., Canonici B., Gkiselli B., Gottadi-
ni B., Isolani B., Legnami B., Libani B., Magnani
B; Malvetni B., Manzoli B., Maxsoli B., Metta-
vaeca, B., Panico (Da) B., Pellegri*i B., Poeti B.,
Ramodini B., Ramondi B., Ranutsi B., Samfieri B.,
Severi B., TesH B., Villanova (Da) B., Volta B., Za-
netti B.; v. anekt Giovanni Battitia.
Battzsta sarto amico d. GrilTonl, 26, 4; feriace un
figllo di Gulduccio da Montevegiio (an. 1431), 4-«;
i Gonfolonleri ordinano ctie aia preao mentre In
Plazza era ai segulto di Luigi Grlfioni, »-l; k difeso
da queito, >-IO; eice con ii pred. di Piazza, 11.
Battista da Casio [Battista da Casio] coinbatte nei tor-
neo in Boiogna, tenutoii per definire le la Sapienza
o ia Fortuna prevaiga nelie cose umane, al leguito
di Nlcold Rangoni paiadino d. .Sapienza; i aacritto
aiia quarta squadra reitita all'ungherese (an. 1490),
258, 34-35, 3«; ii luo partito soccombe, 262, 17-11.
Battista da Narni casteilano di Gailiera (an. 1438), 53,
S-t; difende itrenuamente ii caiteilo dai Plccinino,
6; itremato dl forze e non ricevendo aiuti lo rende
ai Bologneii per sette miia ducati, 11-13; cf. 6-s.
Battista di Bernabo stracciaioio; congiura con aitrl
di Introdurre in Boiogna l'esercltu di Francesco
Sforza per cacciarne ii Bentivogiio (an. 1440), 63,
37-30; scoperto ii compiotto i fatto prigloniero, 30-
11 ; udendo ie grida di Tommaso Canctoil, uno d.
compiici, sotto 11 tormento, si getta daiia finestra
c fuggi;, 33-34; ripreso c decapitato, 34.
BaTTiSTERo di Boiogna zk Bologna (chiesa di San Pittro).
Bavbrio da Imola [Bavera] v. Bonetti Bavtrio.
Bazzano [Baggiano] si di a patti ai cap. d. Ciiiesa Gia-
como Caidora (an. 1438), 10, 31-33; h rlpreto dal
Boiognesi (an. 1434), 40, 34 : saccJieggiato dai soi-
dati d. Piccinino (an. 1438), 53, 34; neh predato ii
territorio da Pietro da Navarrlno e da Taddeo Mar-
ctiesi (an. 1446), 113, 10-11; i contadini affrontano
i pred. nel ritorno a Boiogna, ma Iianno ia peggio,
11-14: fa un dono a Sante Bentivogiio per le sue
nosie (an. 1454), 150, 34 ; Giovanni Bentivogiio vl
fabbrlca un l>eiio e forte castello (an. 1490), 257, 14;
vi passa Brcole Marescotti scortato da cavolii d.
pred. (an. ijo^), 330, 14; si dk ai frateiii Bentivo-
gllo con gran parte d. montagna (an. 1507), 369,
43-44; 1 pred. vi sl rermano lenza recare aicun danno
e pagindo tutto ci6 di cul avevano bisogno s!c-
come amlci, 47-49; '^ndrea Gliirardacci vi h no-
taio d. pod. (an. 1552), VI, 1-3 „.
Bazzano (Da) Domenico [Domenico Batzano] muitato In
duecento ducati per il rifaclmento d. paL Mare-
scotti (an. 1508), 388, 37.
Bazzano (Da) Giacombtto [lcobetto da Baggian»] padre
dl Giovanni, 108, 41.
Bazzako (Da) Giov.,vnni [Giovanm da Baggianc] figiio
di Giacometto, 108, 41 ; seguace d. Canetoll ; h ban-
dito di Bologna (an. 1445), 41.
Bazzano (Da) Nicolo [Mco/i da Baggiano\ s<^[uace
d. Canetoii, e bandito di Boiogna (an. 1445), 109, 3.
Bazzano (Da) Nicol6 [Nicolh di Battano, Nicoli da
Baggiano] cap. di Annibaie Bentivogiio contro Car-
io VIII (an. 1495), 287, 3; parte di Boiogna col Ben-
tivogilo suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349, 4; fatto
prigioniero a Bondanelio da i^aiestrieri di Lodorico
d. Mirandoia (an. 1508), 391, U-U; e condotto
a B o I o g n a , 39-31 ; cf. 392, 46-47 ; poito ai tormento
confessa ii trattato contro i nemici d. Bentivoglio,
48; non h impiccato come i suoi corapagni perclii
essendo d. principaii bentivoieschi ii Senato ne
spera altre confessioni, 393, 7-10.
Bazzilieri V. Baceelliero.
Bbatrice V. Bentivoglie B., Est* (D^ B.
[Beccadelli-Benedetto Giovanni] INDICE ALFABETICO
423
Beccadelli (famiglia) " h rappresentata nel Theatro mo-
rale de' moderni ingegni . . , d. Ghirardacci, XXIV,
22-27 ,.
Beccadelli BoNANTONio fe degli Anziani (an. 1468), 200,
33; riceve in dono dleci ducati per la venuta d.
nuovo governatore Savelli, 29-30.
Bbccadelli Carlo fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, H.
Becoadelli Giovanni detto Coltellino \Giovanni
detto Cortellino de* Beccatellt\ prende parte a una
giostra in Bologna (an. 1444), 97, 46-48.
Beccadelli Lodovico dottore famoso, vive in questo
tempo In Bologna (an. 1456), 162, 14-16.
Beccadblli Lodovico combatte nel torneo in Bologna
tenutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, al seguito di Nicol6 Ran-
goni, paladino d, Sapienza; fe ascritto alla terza
aquadra vestita alla francese (an. 1490), 258, 31-34;
il suo partito soccombe, 262, 17-18.
Beccadkllo V. Artenisi B,, Speziali B.
Beccari Antonio \Tonio\ figlio dl Giacomo ; e fuoru-
sclto di Bologna (an. 1440), 68, 21.
Beccari Bellocchio \Bellochio Beccaro] e bandito di
Bologna (an. 1430), 19, 26, 43.
Beccari Fabruccio [Fadruccio Beccari] h bandito di
Bologna (an. 1430), 19, 38.
Beccari Giacomo padre di Antonio, 68, 21.
Beccari Saracino [Saracino Beccari] h bandito di Bolo-
gna (an. 1430), 19, 26, 30.
Bbccari Sovrano [Sovrano Beccaro] multato in cento
ducati per il rifaclmento d. pal. Marescotti (an.
1508), 388, 31.
Beccari Tommaso [Tommaso Beccaro] partecipa alla
congiura ordita da Gaspare Scappi in favore d.
BentirogUo (an. 1508), 380, 14-15; dai congiurati e
mandato al conte Guido Rangoni perchi solleciti
Annibale a recarsl a Bologna essendo gi4 conqul-
stata dai suoi fautori porta San Mamolo, 380, 16-
18 ; h rimandato con vaga risposta, 18-22.
Bbccaria Manfrbdi [Manfredo] accompagna Galeazzo
Maria Sforza a Bologna (an, 14S9), 168,48; 169, 5;
combatte nel torneo in Bologna, tenutosi per de-
finlre se la Sapienza o la Fortuna prevalga nelle
cose umane, al seguito di Annibale Bentivoglio pa-
ladino d, Fortuna; h ascrltto alla sesta squadra ve-
stlta alla selvaggia (an. 1490), 259, 33-34; la sua
parte resta vittoriosa, 262, 17-19.
Beccarino V. Bentivoglio Bartolino ditto Beccarino.
Beccatklli V. Beccadelli.
Bedorb [Bedoro] v. Preti B.
BEGL10.SSI V. Belliossi.
Bbgnino (monsignor di) V. Aubigny (Z)') Roberto.
Belgrado. In seguito alla vittoria riportatavi dai Cri-
stiani i Turch! ne tolgono I'assedio (an. 1456), 162,
38-40.
Bella (Della) dai Velli Cbsark. GIl h tolto il capita-
nato di porta Maggiore per avere fatto usclre di
Bologna il pretc mago (an. 1452), 142, 2-3; h ban-
dlto di Bologna, 3-4.
Bellini FiLippo fe d. Sedici Rlformatorl d. Stato, 87, 3-6;
cassato quesfufficlo decade (an. 1443), 3.
Bklliossi Alessandro padre dl Giacomo, 395, 50.
Belliossi Antonio fa un presente alle nozze di Glulio
Malvezzl (an. 1464), 184, 38.
Bblliossi Giacomo figlio di Alessandro, 395, 50; e uffi-
ciale sopra I'approvvigionamento in Bologna (an.
1509), 50-51,
Belliossi GiovANNl [ Giovanni Beg/iossi]. Gli h affidata
dal pp. la porta d. Mascarella (an, 1506), 357, 29.
, , . . Bello beccaio dl Bologna ; la sua casa h scoper-
chiata da un vioiento uragano (an. 1468), 200, 1.
Bellocohio [Bellochio] v. Beccari B.
Bblo nel Bolognese; fa un dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 151, 5.
Belotti Astorre [Astorre Belotto] fratello di Belotto;
esce di Bologna con i Bentivoglio suoi amici (an.
1506), 348, 41; 349, 4,
Belotti Belotto fratello di Astorre ; esce di Bologna con
i Bentivoglio suoi amici (an, 1506), 348, 4!; 349, 4.
Bblotti Stefano esce di Bologna coi suol amici Ben-
tivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, 5.
Belpiede V. Vailia {Da) Belpiede.
Belpoggio ric, 244, 12; sontuosa villa da Giovanni
Bentivoglio fabbricata alle falde delPAppennino (an.
1490), 257, 11-13; vi si reca a diporto Giulio 11
(an. 1507), 363, 16-17.
Bbltramo V. Lodovisi B., Sala (Da) B,
Belvederb fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 14S4), 151, 10; v. anche Simone da Belvedere.
" Benacci Albssandro [Alexander Benatius, Benaci] stam-
pa a Bologna II Calendarium d. Ghirardacci (an.
1570), XIX, 28; e VOrdine di celebrare le messe cos\
solenni come frivate ecc. con sua lettera dedicatoria
a Leone Leonori (an, 1571)) XXI, 1-2, i-1 ; e Avvisi
della messa (an, 1571), 14 „.
Bendinello V. Bandinello.
" Bendoni G. . . . primo marito di Laura Giudici, VIII,
Schizzo Genealogico „.
Bene V. Papazzoni B., Tacconi B. ; v. ancht Zero di
Bene.
"Benbdbtti o Db Bbnbdictis Giuseppe incisore, nato
a Bologna nel 1707 f nel 1782, LXI, 34-35; incide un
rltratto in rame di fra Cherubino Ghirardaccl, 25-
26; h noto per parecchie incisioni unite alle opere
d. Muratori, Tassoni e altri, 35-36, 9-/» „.
Bbnedbttini (frati) [frati della Regolarc Osservanta]
di Bologna; abitano in Santa Giustina, 49, 14-15; i
loro data dai Bolognesi l'abbazia di San Felice (an.
1436), 13-15; quindi per maggior comoditi d. fedeli
quella di San Procolo, cui viene annessa la chlesa
di Santa Maria d. Monte, 15-18; alcuni di loro sono
fattl prigioni perchfe avevano dato o8pitalit& a gentl
d. Bentlvoglio (an. 1508), 389, 39-43; trovati inno-
centi sono rilasciati, 42-43.
Benedetto V. Bonfioli B., Gabrielli B., GiochiM B., Gui-
dalotti B., Merandi B., Vanni B.; v. anche Giovatmi
Benedetto.
.... Benedetto di Mantova ; cameriere di Galeazzo Ma-
rla Sforza; lo accompagna a Bologna (an. 1459),
169, 11, 13.
. . . Bknbdktto dl Modena; gli cameriere di Giorannl
Bentlvoglio; h accusato di avere avuto parte nella
conglura d. Marescottl contro 11 pred, (an. 1501)1
306, 7-8 ; mentre era condotto per un corrldolo alla
forca fugge in Piazza, ove dal popolo h fatto a pe»»!
7-10.
BkNedktto (CHIESA Dl San) V. Bologna {cMesi).
Bekboetto Giovanni V. Barntiani G. B,
424
INDICE ALFABE'J'ICO (BeneUi M.-Bentivoglio Ale»»androJ
BBirBl.u Marchionnb [AfarcUon di £«ii<//«] mulUto in
duccento ducBtl pel rlfacimento d. pal. Marescotti
(an. iso8), 388, If.
Bbnbvbnto \BtiUv»nto\ i dltfatto dal terremoto e vi f
quattrocento penone (an. 1456), 16i, 3-3.
— (vsacovi) V. AgntH Attorrt (aa. I43$-I45i).
BeNINCASa \Btninch\ v. Bargtllini B.
. . . Bknincasa ua Boloona, combatte nel torneo in Bo-
logna, tenutoii per definlre se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle coie umane, al seguito di Nl-
C0I6 Rangonl, paladlno d. Saplenza; i ascrltto alla
teconda iquadra vestlta alla turca (an. 1490), 258,
39-31; II luo partlto ioccoml>e, 262, 17-lt.
[Benincasa] CatbrINA V. Caterina (Santa) da Siena,
Bbnini Filippo \Filippo di Benino\ florentlno; figllo di
Nannl, 131, U, 35; gll & rivelato dal Mosca il com-
plotto ordito per introdurre U vlcerfe dl Napoll in
Bologna (an. 1449), 130, 46-41; ^ imprlglonato e le
■ue case sono poste a sacco, 131, U-15; cf. 33-35; i
decapitato in Piazza, 30-31.
Bbnini Gabrible suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 151, 38-29.
Bbnini Nanni (iVii/»i] padre di FUippo, 131, U.
BeNIVBNTO V. Btnevento.
Bbntb V. Bfntivoglio B.
BENTivociUO (pamiglia) * i rapprcsentata nel Theatro
morale di' moderm ingegni del Ghirardacci XXIV,
23-33; accenno alla sua origine, XXXVII, 20-31; ne
parla Antonio Bofla Negrini in lettere al Ghirar-
dacci (an. 1598), XXXVIII, 16-19, 32-33 „; loro case
In itrada San Donato rlc. a causa d. Piccinlno (an.
1438), 52, 33-26; rlc. per Guldo Antonio Lamber-
tini loro aralco, 75, 40-41; quattro loro amicl sono
el. Gonfalonleri in luogo degli amlci d. CanetoII
depoitl (an. 1445), 107, 40-44; sono al governo di
Bologna (an. i^So), 134, 4l;coi Malvezzi guardano
armatl la Plazza (an. 1451), 137, 48-49; accompa-
gnano il card. Carvajal nelia sua vlslta per Bolo-
gna (an. 1496), 291, 5; per tema di loro non vien
molcstato I'uccIsore dl Taddeo Marescottl (an. 1501),
307, 36; II pp. Alessandro VI dlffida i Bolognesi a
' non amarli giacchi sarebbero la rovlna d. c, come
furono gli queila d. Malvezzl e d. Marescotti (an.
1502), 313, 14-17; nel convegno alla Magione i con-
venuti dellberano di non abbandonarll, 315, 36; 11
popolo unanime dichlara di sacrlficare beni e vita
per la quiete d. c. e la loro conservazione, 316, 41-43,
cf. 31-33, 39-41; ric, 317, 4-5, 7, »; il Valentino pro-
mette di non offenderli, 43; ric, 318, 9, 11; 322, 4;
Alessandro VI elegge a leg. di Bologna Federico da
Sanseverino ioro mortale nemlco (an. 1503), 323, S-9 ;
agll avversari rifiutano anche gli onori d. sepoltura,
26-37 ; temono Guido Pepoli, ricco, amato e potente
(an. 1505), 339, 39-44; vanno Incontro ad Antonlo
Ciocchl commlssarlo di GiuIIo 11 (an. 1506), 344,
49-50; si mettono in istato di difesa per la venuta in
Bologna d. pp., 345, 35-26; con 11 Senato ordinano
la mostra d. quartiere di porta Stieri a San France-
sco, 38-44; fanno chiudere le porte dl San Felice e d.
Lame mostrando di volersi opporre ai Francesi, 348,
31-33; partono di Bologna con parenti e
am ic i, 31-349, 1-35 ; 353, 42-354, 1-8; loro caia a San
Donato rlc. per il card. Gaieotto della Rovere, 356,
39-40 ; 'k vietata da Glulio II ai Bologneal ognl cor-
rispondenza con loro, 358, 19-30; 11 Senato ordlna
che ne slano cancellate le armi lia nella c. che nelle
caie private e che neisuno portl la loro divlia,
45-47 ; ci6 per estinguerne nei popolo ogni memorla
359, 5-7; loro armi e iniegne partlcolari, 358, 47,
359, 1-5; rlc, 360, 16; a moltl d. loro amlct i Inti-
nuito dal pp. dl laaciare Bologna slno a nuovo or-
dine, 20-21 ; un altro bando d. pp. nuovamente ordina
di distruggeme le arml nella c. e nel cootado dl
Bologna, 39-43; loro partigtani e nerotcl odlano
Carlo Grati, che Immerltatamente 11 aveva traditl
(an. 1507), 362, 38-32; lono cit. dal pp. ■ pagare
al credltorl un debito dl trentamila ducati, 363, 7-
9 ; i loro fautorl lono dal leg. lospettati autori del-
l'lncendio d. italie dletro 11 Pal., 365, 39-40; U pp.
vieta ai Quaranta di pcrmetterne la residenza a
meno di cento raiglla dalla c, 366, 33-35: molti d.
loro pli^ fidl amici sono confinati fino a che con-
tinuino ad agltarsl, 369, 9-11; U Senato e 11 leg.
mandano contro loro Alesiandro PepoII, Ramazzot-
to da Scarlcalasino e Glovanni SassatcIIo, 370, 1-4;
correndo pericolo di esiere prcsl in mezxo da Ugo
Pepoii sceso dalla montagna, si ritirano nel Mode-
nese, 370, 4-6; per comando d. pp. nessuno pu6
aiutarli o consigliarli, 7-9, e I loro seguaci possooo
iropunemente essere privati d. beni, 9-12; loro cavaili
corrono II territorio sino a Casalecchio per lerare
I'acqua alla c, 13-14; i pred. fuggono dinanzl alle
millzie bolognesl, 14-16; U re dl Francia, udita la
spedizione da alcunl di essl fatta contro Bologna,
ordina al vicerfe d'imprigionare Giovanni Bentivo-
glio ed esaminare se egll vi abbia parte, 17-30; Ippo-
llto d'Bste si appresta a cacciarli fuori d. territorlo
Bolognese, 34-35, ma gla in precedenza lo abbando-
nano dinanzl a Lucio Malvezzi, Alessandro Pepoli e
alle altre gentl d'arrae di Bologna, 36-37; sono perse-
gultatl da Ippolito d'Este sino ai confini d. Ferra-
rese, 38-39; ii pred. toglie loro Sassuolo e Spilim-
berto, 38; alcuni di loro continuano a radunare
gentl per tentare dl rientrare in Bologna, 377, 50;
378, 1 ; il Senato manda soldati a Castelfranco e a
San Giovannl in Persiceto per combatterll, 2-4; loro
amici con Gaspare Scappi si accordano per trovare
modo dl farli rientrare in c perchi vendichino la
rovina d. loro pal. e rintuzzino i'ardire d. Mare-
scottl (an. 1508), 378, 17-26; ric, 381, 85; lo Scappl
e compagni, falilta 1'impresa, riparano presio loro,
383, 30; si sparge voce In Bologna che alcuni di
loro muovano verso la c, 31-33; Francesco Fantuzzi
sl rlfugia presso loro a MUano, 384, 24-25; sono im-
plccati a Bologna sette loro amlci, 385, 4-14 ; una
donna & staffilata perch^ ne paria bene, 14-15; molti
loro seguaci escono dl Bologna ad evitare penecu-
zioni e sorprusi, 16-19; sono castigati roolti Bolognesl
che ne parlano bene, 29-30; re Lulgi oiTre aiutl ai
com. di Bologna per combatterli, 46-50, ric, 395, 18.
Bbntivoglio Albbrtinello detto Bbttino o Bettuc-
cio o Bertuccio " figiio di Bente, LXXXI, lO-II,
padre dl Antonlolo o Toniolo, 10 „, 62, 31.
Bbntivoglio Albssandro \GiovanHi !\ terzogenito di
Glovanni II e di Glnevra Sforxa, 226, 23; 242, J2,
374, 35 ; raarito dl Ippolita Sforza, 353, 46-47 ; 354,
33; padre di Storza, Ginevra e Bianca, 348, 35-37;
a nove annl % fatto cav. aurato da Alfonio di
[Bentivoglio Aless.-Bentivoglio Ann.] INDICE ALFABETICO
425
Calabria osplte di suo padre (an. 1483), 226, 03-24;
si fidanza con |Giovanna] sorella di Pandolfo Ma-
latesta [fidanzamento che non ha seguito] (an. 1487),
242, 32-34; la sua effigie e dipinta su una parete
d. cappella Bentivogllo in San Giacomo, 243, 19-20;
accompagna sposa a Riminl la sorella Violante
(an. 1489), 254, 16-17; torna a Bologna, 23-25; con
U padre dk principio alla torre d. Bentivoglio ca-
Tandone i fondamentl nella eerimonia augurale,
255, 17-18; ne pone la quarta pietra dalla parte
di San Donato (an. 1490), 48-49; il suo nome fe ric.
nella targa di piombo murata aU'uno d. canti dl
essa, 256, 10; ra a Ferrara per le nozze di Alfon-
so d'E»te con Anna Sforza (an. 1491), 263, 7-U;
torna a Bologna, 12-13; e mandato dal padre con
ricco seguito a Milano a sposare Tppolita Sforza
nlpote d. duca e a condurla a Bologna (an. 1493),
266, 10-15, cf. 354, 32; fe molto accarezzato dal duca,
15-16, che in onore d. nozze bandisce una sontuosa
giostra, 16-17; rlceve doni da gentiluomini, artefici
e contadini, 30-32; parte di Milano con la sposa,
33-37; pr. Bologna si ferma a desinare a casa di
Francesco Ghisilieri sopra Ravone, 37-39; qul arriva
il padre con tutta la nobilta di Bologna a salutarc
lui e la sposa, 39-40; si avvia a Bologna; descrizione
d. corteggio, 40-46; prende parte alla giostra in onore
d. sue nozze, 267, 29; h capo d. nona squadra nella
mostra d'armi fatta da Giovanni Bentivoglio (an.
1493), 271, 23-25; accompagna il padre a un parla-
mento In Ferrara, 272, 13-14; va incontro alla sorella
Vioiante, 273, 32-33; interviene aIl'inaugurazione d.
Naviglio da Corticella a Bologna (an. 1494), 274, 2-
26; accompagna la sorella Laura allo sposo in Man-
tova, 275, 28-35; con Nicolo Rangoni ha I'incarico
dl vigilare le mura nell'lnterno d. c, 278, 4-6; pri-
Tilegt concessigli dairimperatore Massimillano unl-
tamente agli altrl fratclli, 281, 43-282-283, 1-23; cf.
279, 6-14; h mandato dai padre a Milano a compli-
mentare il nuovo duca Lodovlco Sforza, 283, 35-39;
h accolto molto gentilmente dal pred. 39; accompa-
gna la sorella Francesca al marito Guido Torelli (an.
149S), 286, 16-18; h mandato dal padre a Meda a fare
omaggio all'imp. Massimlliano (an. 1496), 291, 17-18;
fe ricevuto affabilmente dai pred,, 18-19; lo accom-
pagna a Genova, 19; torna a Bologna, 20; con il
fratello Antongaleazzo chiede ai Domenicani che
loro consegnino Gabriele da Sala, dai pred. con-
dannato quale eretico, minacciando di impiegare
la forza se liberamente non lo dimettano (an. 1497),
293, 42-43; un suo figlio, Sforza, h tenuto a batte-
simo dal march. dl Mantova rappresentato dal card.
Ippoiito d'Este, e da Giovanni Campeggi, 27-29; ia
strega Gentile Budrioli fa maUe al pred. suo figlio,
294, 32-33; e mandato dal duoa .Sforza in aiulo d.
Fiorentlnl con duecento soldati (an, 149S), 295, 27-
28; dopo pochi glorni torna, 28-39; h fatto suo barone
da re Luigl XII (an, 1499)» 297, 39; h creato per vo-
lonti d. padre Gonfaloniere di Giustizla contro ognl
regola, non essendo senatore (an. 1501), 308,30-37;
pompa inconsueta d. sua entrata in ufBcio, 39-43 ;
assnlda quaranta balestrieri a difesa sua e d, c. (an.
150J), 311, 43-43; loro sopravvestl e Impresa, 43-46;
col fratello Annibale visita a Milano re Lulgi cul
offre ricchi doni, 312, 7-10; non ottlene dal pred.
promessa di protezione, 13-15; torna a Bologna, 15-
16; con i Gonfalonieri e tutto il quartiere di Porta
San Procolo si riduce nella chiesa di San Domenico
per intendersi sul da fare, 316, 29-30; si reca aRoma
a prendervl Giacoma Orsini sposa di Ermes (an.
1504), 332, 30; giunge con la pred. a Bologna, 31-36;
in seguito al terremoto esce di c. con la moglie e i
figUuoIi e va ad abitare nei pal. di Astorre Rossi
fuori porta Santo Stefano (an. 1505), 334, 29-3o; con
i suoi armigeri va ad alloggiare ai Servi poco fidan-
dosi d. popolo (an, 1506), 344, 36-37; i suoi figli sono
sccretamente fattl allontanare di Bologna da sua
madre Ginevra, 346, 48-49; i pred. con sua moglie si
recano nei suoi castcUi di Lombardia, 347, 36-37; con
Ermes accompagna in Pal. un messo d. pp., 348, 5-7 ;
esce con armati da Porta Maggiore ma non oltre-
passa il ponte, 28-30 ; in eta di ventotto anni essendo
bellissimo e buono abbandona Bologna con tutta la
famiglia, 35-37; sua insegna particolare, 359, 2-4;
essendo dal pp. vietato ai Bentivoglio di risiedere
a meno di cento miglia da Bologna lascia col padre
Borgo San Donnino e si reca a Milano, 366, 35-37;
e a Genova pr. Luigi XII (an. 1507), 368, 31;gli&
scritto dal padre di tentare I'animo d. re circa un
ritorno d. Bentivoglio in Bologna, 31-35; ottiene dal
re risposta ambigua che egli interpreta favorevole ai
loro dlsegnl, 36-40, la trasmette al padre, 40,
Bentivoglio Alfonso figlio di Annibale ; sua nascita
(an. 1490), 262, 35; abbandona Bologna con il padre
(an. 1506), 348, 33.
Bentivoglio Andalo (!) padre di Lodovico, r. Benti-
voglio Carlo.
" BK.NTIV0GL10 Andalo figlio di Michelino; padre di
Bente, LXXI, 11-13».
Bentivoglio Andalo degli Anziani; durante il terre-
moto coi colleghi e il Gonfaloniere dorme neIl'orto
d. Pal. (an. 1505), 334. 21-24.
* Bentivoglio Andrea figlio di Antonio, LXXXI, 24;
t prlma d. 1374, 25-26 „.
Bentivogho conte Andrba figlio di Lodovico, 188,
38-39; Gonfaloniere d. popolo; accorre al rumore
deIl'uccisione di Francesco Tebaldo dalle Ruote per-
petrata dai f ratelli Dozza e viene ferito da uno di
essi (an. 1461), 175, 22-24; accompagna Giovanni
Bentlvoglio a Milano ,'an. 1465), 188, 38-39; succede
al padre nel magistrato d. Sedlci (an, 1469), 201,
37 ; fe ambasc. dl Bologna al duca d'Este, a presen-
tarlo di ricchi doni per le nozze (an. 1473), 211,
11-14; accompagna a Ferrara Annibale Bentivogllo
(an. 1478), 219, 34; accompagna a Fnenza France-
sca BentivogUo (an. 1482), 223, 45-46; k scalco gene-
rale alle nozze di Annibale (an. 1487), 237, 24-26;
suo vestito, 27 ; e fatto prigione in Faenza dove
aveva accompagnato Giovanni Bentivoglio in aluto
d. figlla Francesoa (an. 148S), 246,34; e rimandato
libero a Bologna, 47; accompagna a Rlmtnl Vlolante
Bentivoglio sposa a Pandolfo Malatesta (an. 1489),
254, 17-19; torna a Bologna, 23-25; senatore; t ed
fe sepolto In .San Giacomo (an. 1491), 263, 4-5; gll
succede in Senato 11 fratello Ercole, 5-6.
Bkntivoolio Andrka ! v. Brntivoglio Carlc.
Bkktivoglio Anniualk [AnnihalM i/o' Bentivogli] figlio
naturale ed unico di Anton Galeazzo, 4, 6; 45, 51,
52; 54, 10; 100, 36; marlto di Donnlna Viicontl,
426
INDICE ALFABETICO
{Benlivoglio Annibale]
106, 25; p«dre dl Marlt Antonia, 165, U; di Glo-
vannl II, 141, II; 180, 3t-25; tua nasclta tpurlm,
54, IJ-2(, *XC(, t-13; quetta narrazlone h potte-
riormentc imentita dal march. Guldo Benttrogllo
(an. 1758), 34-XCII, l-S, clie intendera confutarla
In un manifesto ctie non fii mal pubblicato, XCIII,
ll-XCIV-XCV, 1-32; il pred. dopo lungo affannar»!
rleice a sopprimere l'edlzlone lucchese del tcrzo ro-
lume AtW Hiitoria di Belogna d. Ghirardacci, ove
ne era parola, LXXXIV-CXVI ; prove d. sua leglt-
tima figUazIone, secondo il pred., sono 1'iscrizlone
nella cappella di San Giacomo, da lul fabbricata, ove
■i dice figlio di Antonio (an. 1445), XCIV, 25-2»;
il roglto d. cesslone a Pietro da CoIIoredo d. sue
ragionl supra alcuni terreni nel quale sl dichiara
flgllo dl Antonio ed erede deiravo Glovanni e dl
Ercole Bentivoglio luo zlo (an. 1444), 27-30; Patto
di rinunzia d. aorella Ellsabetta Pepoll che lo pro-
clama erede universale d. padre Antonio, 31-34; la
rlconferma d. rendite d. tasse sugll ebrei quale erede
di suo padre Anton Galeazzo, 35-37; la concessione
fattagli da Nicoli Plccinlno dl alcunl benl d. Ca-
netoli quale figlio ed erede di Antonio dannegglato
in altri tempi dai pred., 3S-42 , ; h educato alle armi
da Micheletto Attendolo, 54, 2«-30, cf. 4, 12; « XCI,
23-25 „; diviene un gentiluomo di molta fama e as-
sai valoroso, 54, 31-33; cf. 10-11; condotto al soldo
di pp. Mnrtino con ventl lancie afiida la trattazlone
d. condotta al vesc. di Bologna NicoI6 Albergati
(an. 1426), 4, 7-8, che ne fa rogare 1 capltoli in
Roma da Clno Lombardl, 8-9; i bandito dlBo-
iogna c<)l padre (an. 1430), 19, 19-26; i a servizio
deII'Atfendolo (an. 1438), 54, 30-31 ; Raffaele Fosche-
rari e altrl amlcl di suo padre lo richlaraano in
Bologna per la stima che ne hanno, 33-38, cf. »-10;
segue il conslglio dell'Attendolo, cui crasi confidato
e, rlngraziando, sl scusa di non potere per allora
tomare, 38-44; i continuamente soliecitato dai Bo-
lognesi con Invltl e preghiere, 45-47; i pred. gll
mandano Giacomo della Pieve, il quale con molta
eloquenza lo persuade al ritorno, 47-48; ottenuta
llcenza dairAttendoIo parte dal regno dl Napoli e
giunge a Castel San Pietro, 48-49; qui trova molti
amici di suo padre venuti a onorarlo, 49-50; entra
in Bologna in compagnia di Ferabosco, Benvenuto,
Scaramuccia, Zutta c alloggia in casa di suo padre
in strada San Donato, 55, 1-4 ; fe visitato da moltis-
simi, 5; il duca Visconti comincia a insospettlrsl
della sua popolariti e temere che egli voglia insi-
gnorirsi di Bologna (an. 1439), 56, 18-21; il pred.
occultamente lo contrasta per mezzo di Battista
Canetoli, che promette al duca di impadronirsene,
21-29; udito dcirarrivo in Bologna di Battista Ca-
netoll e d. Sagramoro e come avessero occupato
la Piazza e fossero entrati In Pal., fa suonare la
campana di San Giacomo per chiamare a raccolta
i suol amici, 45-57, 1-2; al mette in ordine con cln-
quecento uomini e un Gonfaloniere d. popoio per
andare In Plazza, 2-3; i fermato pcr vla da Lodo-
vico Bentivoglio e persuaso a non volere ia rovlna
d. patrla proseguendo nel suo cammino, 10-14; si
rappacifica con Battista al quale promette sua sorella
Costanza per il fratello di lui Gaspare, 14-17; cerca
persuadere gli Anziani cssere dannoso sostituire
con cap. forestieri 1 cittadini di guordia oile porte,
ma non ottiene ia reroca dell'ordlne, 34-31 ; rlc.,
38-3«; rlc, 58, S, IS; per gelosia di Battitta Cane-
toll entrerebbe neile redute dei Plccinino, 9; cf.
$•«, ric, 15; crcsce l'odio tra iui e 11 Canetoli, 59,
1-2, 48; fa a gara col prcd. per conquistarsi l'amore
d. popolo, 2-3; cerca di abbassare Battista sebbene
non abbla il favore d. duca, 3-5, 4(-49; per6 h pl6
amato dalla nobilti che II suo competitore, 5; 1 suoi
amlcl attraversano U disegno d. Canetoii di dore
la signoria di Bologna al duca, avrisandone 11 Se-
nato, 7-9; i pred. inducono gli Anziani a fare pren-
dere Tommaso Canetoli, 49; 60, 1; oirannunzio che
questi ha ferito il pod. fa suonare la campana dl
San Giacomo, e con ottocento seguaci passa in Plmz-
za e vi si fortifica, 9-11; arvlsato che Battista con
cinquecento d. suoi ti era recato nel caitello dl
Galllera dai Sacramoro dlsarma e torna a casa, ts-
16; rifiuta l'offerta fattagli da Raffaele Foscherari
di sposare una figlta di lui, dicendo non rolcrti per
allora ammogliare (an. 1440), 43-49; h denigrato dal
pred. dlvenutogU neraico, 61, 1-5; per vendlcartl
dell'ingiuria di bastardo da esso ianciatagli, lo ap-
posta con quindici uomini e lo fa uccidere presso
la corte d. Bulgori, 6-16; rassicura Cerrato da Cara-
vaggio, che aveva fatto occupare la Plazza dai suoi
soldati, che si tratta di una vendetta privata non
di tumulto, 18-32; si rifugia alcuni giorni pr. il
pred. temendo per la sua sicurezza, 22-2S; tl reca a
Parraa chiamatovi dal IMccinino per fomicidio dl
Ra&ele, 34-36 ; lo placa, 36-37; torna a Bologna, 3(;
si congiura per cacclarlo di c, ma scnza guccetso,
63, 29-30; domanda in matrimonio e ottiene Donnina
Viscontl nipote del duca Fiiippo Maria (an. 1441),
68, 45-48 ; molti cittadini Bolognesi vanno a Milano
a prendere per lui la sposa, 48-69, 1-4; aU'arriro di
Donnina da una grande festa, 6-7; riceve moltl doni
da rari signori d'ltalla, 7-10; allegrezze in c per
le sue nozze, 10-11; per consolidare ia pace marita
sua soreUa Elisabetta a Romeo Pepoli, 70, 17-18; ac-
compagna fuori d. c. Nicoi6 Sanuti el. pod. dl
Siena, 38; esce con il Piccinlno di Boiogna e qual
cap. d. Chiesa va ad assediare Forli in odlo a Fran-
cesco Sforza, (an. 144^), 72, 5-7; e amico di Barto-
lomco Preti, 13-14; ama i Bolognesl e ne e riamato,
23-25; questo aSetto suscita in Nicol6 Piccinino so-
tpetti sulle sue intenztoni riguardo aUa signorta d.
c, 25-27; torna a Bologna daU'avere accompagnato ii
Piccinino, 27-28; questi scrive al figlio Krancesco di
impadronirsi di lui e d. suoi aratci, 28-31 ; cade ncl
tranello tesogli dal pred., che lo fa prigioniero a
San Giovanni in Persiceto ove lo aveva attirato,
31-73, I: e confidato a Filippo Schiavi e condotto a
Parraa, 13-13; quindt i trasferito aUa rocca di Pel-
legrino nel Parmigiano, 13-14 : e di la a Varano de'
Marchesi, 14-16, sempre co' ferri ai piedi, 18; suoi
araici vengono a parole con Cervato, che accusano
di compiicita nella sua cattura, e lo rainacciano d.
sua rendetto, 74, 9-13: gli nasce !1 figlio Gioran-
ni II mentre i in prigione (an. 1443), 47-48; es-
sendo solito di giuocare col gorernatore, suo car-
ceriere, questl un giorno, preso dal sonno, ti fa
sostituire da Genesio l^olognese calderaio, 76, 35-
39; commuore U pred., che gU proraette di fare co-
[Bentivoglio Annibale]
INDICE ALFABETICO
427
noscere ai suoi amicl il suo misero stato, 39-77, 1;
il castellano, svegliatosi riprende il giuoco, 1-2; cena
con il pred. e con Genesio, 2-5 : i suoi amici si ac-
cordano con ii calderaio per liberarlo, 19-20, 26-27,
28-29, 48-«9; fe tolto di Varano da cinque persone,
tra le quali Galeazzo Marescotti, 78, 19-79, 1-39; cf,
100, 17-18; avendo dovuto guadare a nuoto il Taro
rimane intorpidito e deve essere portato sulle spalle
a vicenda dai suoi liberatori sino a Garfagna vi-
cino a Parma, 79, 43-«9; va a Colleccliio, quindi
a cavallo, per la via d. montagna, fa tappa a Spi-
limberto in casa di Giierardo Rangoni clie molto
lo festeggia, 80, 1-8; rientra in Bologna di sera
scalando ie mura con l'aiuto di amici d. c, che
avvertiti d. suo arrivo lo attendevano, 8-29; si reca
da Lodovico Marescotti ad accordarsi con lui sul
da fare per liberare la c. daila tirannia di Fran-
cesco Piccinino, 29-30; h assai festeggiato dal Ma-
rescotti e dai suoi figli, 30-32; e visitato in casa d.
pred. da molti d. principali cittadinl che gli of-
frono i loro servizi, 33-36; torna a casa sua in
strada San Donato, 38-39; ta occupare da' suoi la
porta di San Donato per avere libera l'entrata e la
usclta dalla c, 43-45; fa suonare la campana di San
Giacomo a raccolta, 45-46; cf. 39-40; armatosi muove
verso la Piazza al grido di " Viva il Popolo e le
Arti „, segulto da gran numero dl persone, 46-48; en-
tra in Piazza al grido di " Viva la liberta „, 81,7;
inouora il popolo all'assalto d. Pal., 12-13; studia
il modo di penetrarvi, 18-19; fa bandire, consenzienti
gli Anziani, una somma a chi primo vi entri dalie
aperture fatte nel muro, 26-30; impedisce che Fran-
cesco Piccinino sia ucciso, 42-43 ; lo fa condurre pri-
gioniero a casa sua, ove lo custodisce, 43-49; dal
Senato gli e dato incarico insieme a Galeazzo Ma-
rescotti di impadronirsi del castello di Galliera, 82,
25- J7, cf. 49-50; vi pone l'assedio, 83, 1-2', varie sue
opere in quesfirapresa, »-U; ric, U-l»; l'o»te d,
Cappcllo gll denunzia la presenza di Filippo Schiavl
nella sua osteria, 35-26; lo fa prendere, 26-31; ii pred,
da lul interrogato gli risponde superbamente, 31-
32; lo fa condurre a casa sua coi ferri ai piedi, 33-
34; scava un canale per allagare Galliera, 86, 39-41 ;
fa, anche una tagliata in mezzo ai mercato per im-
pedire le irruzioni dal castello, 41-43; h d, Sedici Ri-
formatori dello Stato, 87, 4-5; cassato rufliclo h
el. d. Dleci di Balla, 8-10; va incontro a Gaspare
Canetoll sino a porta San Mamolo, 43-44; lo abbrac-
cia e bacia, 44; lo accompagna a vlsltare gU An-
ziani, 44-45; con altrl capi si reca a Corticella a
porvi presidi per impedlre il libero passo ai ne-
mlci, 88, 25-37; yft in casa sua il raessaggero di
Battlsta Sampierl a dare al Piccinlno prigioniero
la nuova d. lega conchiusa coi Veneziani e Floren-
tini, 89, 15-17; Tartaro corrompe due prigionleri
Bolognesi per ucciderlo, 47-48; i prcd. scopcrti sono
appiccati, 90, 3-4; per ordine degli Anziani va con 11
popolo fuori porta d. Mascarella a vletare il passo
al Dal Verme, che li diceva muovesse dalla Quaderna
per niutare Galllera, 36-30; non trova alcuno, 30-31 ;
fa ivl cavare un fosso sino alla croce d. Frassino
per impedlre le sorflte dal castello, 3o-44; h molto
addoloratu per l'uccistone d. suo ,-imIco Bolognino
dalie Flbbie, 91, 31; saputo delle condizloni rllas-
sate deli'esercito nemico delibera di afFrontarlo per
liberare il territorio dai guasti, 35-42, 45-47; ne parla
prima con Galeazzo Marescotti, ferito, 42-43, 47-92,
1-4; il pred. lo approva; consigli che ne riceve,
5-21; conferisce di tale irapresa anche con Simo-
netto, con ii Brandolinl, con Gottifredo e Pietro da
Navarrino e ne ottiene l'adesione, 23-24; ha pure ii
conscnso d. Senato, 35-29; arringa 11 pop. adunato in
Piazza al suono d. campana dl San Glacomo e d.
com., 30-36; non conduce seco tuttl coloro che si
offrono di andare, anzi lascia in c. anche molti sol-
dati, 37-39; per il ponte d. Gomito e Corticella va
incontro al nemico, 39-44 ; sue dlsposizioni per la
battaglia, 43-93, 1-4; si incontra coi nemici presso
San Giorgio e 11 attacca, 4-9; suoi ordlni durante la
mischia, 9-22; rimane vincitore, 22-35, 29-31; inseguc
senza riuscire a prenderlo, Lulgi dal Verme, 35-
37; torna ai campo, 39-30; si avvia verso Bologna
con i prigionieri e la preda, 40-41; tutto 11 popolo
gli esce incontro ed e salutato dal suono d. cam-
pane, 41-43; gli sono donati i prlglonieri di vaglia
dal Senato, 43-45; h mandato da questo a Castcl
San Pietro a irapadronirsi d. presidi d. Dal Verme,
94, 27-29; assale i pred. alla sprovvlsta e 11 fa pri-
gioni, 29-31; torna vittorioso in c, 31-33; acconsente
a liberare Francesco Piccinino in cambio d, liberta
di Achille e Gaspare Malvezzi, 35-36; fa accorapagna-
re il Piccinino al Panaro al passo di SanfAmbro-
gio, ove deve avvenire 11 cambio, 39-40; contro il
parere di molti cittadini soliecita e ottiene dal Se-
nato ii rimpatrio d. Canetoli fuoruscitl, 95, 17-18,
cl. 34-39; era gia stato lodato di questo suo pen-
siero a Spilimberto da Gherardo Rangoni, 18-20; si
rappacifica con Galeotto, Lodovico e Battista Ca-
netoli, 21-22; col Gonfaloniere di Gitistizia si reca a
earapo contro San Giovanni in Persiceto, 48-96, 1-4 ;
per astuzia vi entra non opponendosl gll abitanti
che si apparecchiavano a tradire Bologna, 4-8; ap-
pena dentro fa imprigionare centosettanta d. capl
e prende il castello vecchio, 8-10; circa la sorte di
San Giovanni in Persiceto si mostra favorevole a
una via di raezzo, ciofe che non si distrugga il ca-
stello, raa solo i sobborghl, che gli abitanti non si
uccidano o vendano, ma che siano liberati dopo fatta
ioro giurare fedelta al com. dl Bologna, 31-38; 11 suo
parere h in massima accettato dal Senato, 28-30; h
ricompensato d. sue beneraerenze, con il dazio d
Carticelle per un sessennio, avendo l'obbIigo di pa-
gare mille iire a ciascuno d. suoi liberatori, 43-47;
manda Pietro da Navarrino con quattrocento uomini
a prendere Imola, 97, 1-4; costrulsce una cappella
con il sepolcreto per la sua famiglla nella chiesa
di San Giacomo (an. 1445), 100,36-38; si arraa per
sccndere in Piazza, 101, 7-8; saputo che il tumulto
era sedato depone le arrai, 8-10; per le sue preghlere
h richlamato in c Galeazzo Marescotti, 37-38; i Ca-
netoii deliberano di uccidcrlo, 102, II, cf. 17, 19;
sono scoperti due sicari incaricati d, sua ucciaione,
raa sebbene postl al torniento non confessano, 19-
31; cii rende arditi i CanetoH che ordiscono con-
tro lul altro complotto, 33-2», e dellberano dl uc-
ciderlo per San Pletro, 37-2«; i pred. determlnano
di afFrettare la data d. sua ucclslone, 41-44; con
Achllle Malvezzl tiene a batteslmo in Duomo un
428
INDICE ALFABETICO (BenUvogllo A.-Beniivoglio Ann IIJ
figllo dl Fraacetco Ghtillieri 11 glorno dt S«n GIo-
rannl, 103, 1-4; cf. 102, 4i-47; uscendo di chieM e
Invitato dal Ghisillerl alla feata dl San GtoTannl,
103, 4-3; vi tl reca malgrado che ArhiUe MalTezzi ne
lo sconstgli, 7-s; cf. IS-16; glunto a braccetto d. com-
pare pr. la casa di quetto, si vede attornlato dai Ca-
netoll in arml, 16-11; sl accorge d. tranello e cerca
fuggire, U-34; gll i intercettata la via nel trebbo
degll Storlettl da Ualdassarre Canetoll che lo ferisce
tre volte, 24-}7; cade a terra e vicne fcrlto dagli
avversarl con due suoi famlgll, 37-3S; noml d. auol
uccisori, 3S-31; con una bombardella vlen dato Tan-
nunzio al congiuratl d. sua f, 33; molti suol amlcl
accorrono a confortare sua moglic e sua sorella Co-
stanza, 104, 2S-39; il popolo nc vendica la ucclslone
con Ib t di Battlsta e di molti altri Canetoli e col
sacrhegglo e la distruzione dl tutte le loro case,
105, 37-45; rlc, 106, l; 11 suo corpo h recato da
prima nella chiesa di San Giorgio e Ivl vestito da
cavaliere, S-f ; quindl con grande onore trasportato
in San Giacomo ove i sepolto, 9; aitorllievo ed epi-
grafe sul suo sepolcro, 9-19; suoi connotatl, 30-33;
sue dotl, 33-34; fu amatlsstmo dal popolo, 34; Iasci6
un unico figlio dl poco plu dt due anni, Giovanni II,
34-35: glt sono fatte esequie sontuosc in San Giacomo
a spese d. Stato, 107, 14-16; sua f rlc, 109, 30-31;
33; ric, 126, 46; 127, 19, 30, 36; nel luogo ove fu
ucclso i decapitato Baidasisarre CanetoII (an. 144S),
128, S-6; ric, per 11 suo segretario Cola d'AscoIt,
216, 30-31.
Besttivoouo Annibale figlio di Giovannt II e di GI-
nevra Sforza; f bambino, 374, 13.
Bkntivoolio Annibalb II prlmogenito vivente dl GIo-
vanni II, 214, S, IS; 218, 31; 374, 33; marito dl
Lucrezla d'E8te, 353, 4S-46; 354, 31; padre di Gine-
vra, 291, 4; dt Alfonso, 262, 35; e dl Bianca, Eleo-
nora, Isabella, Camtlia, 353, 46; 348, 33-34; dl Co-
stanzo, 318, 33; 348, 33; a cinque anni gli ^ concesso
dai pp. di succedere al padre nel primato In Senato
(an. 1474), 214, 5-6; armato cav. aurato dal re Crl-
stiano di Norvegia Innanzi alla sepoltura di San
Domentco, 15-16; gll sono calzatl gil spronl d'oro
da Roberto da San Severino e da Carlo Antonio
Fantuzzi, 17-18; a nove anni h sposato dai padre a
Lucrezia d'Este per procura dl Bernardo da Sassuno,
di Carlo Antonio Fantuzzi, di Girolamo Ranuzzl, e
di Bonifacio Cattanl (an. 147S), 218, 31-36; h invlato
dal padre a visltare la sposa a Ferrara, 219, 33 34 ; lo
accompagnano Andrea Bentivogilo, Guido Pepoii,
Lodovico Sampieri, Plrro Malvezzi e moltl altri,
34-35; e ricevuto dal duca con grande allegrezza, 35-
36; torna a Bologna (an. 1479), 40: accompagna a
Carpi la sorella Eleonora sposa di Gilberto PIo (an.
1486), 235, 10; va a Ferrara con splendido seguito
a prendersi la sposa (an. 1487), 236, 14-16; torna con
essa a Bologna, 31-33; st reca loro incontro fuorl
porta dl Galliera un nuraeroso corteggio di illustrl
gentiluomini, 33-35; ii secondo giorno dopo le nozze
a colazlone gli e ofTerto un falcone dl zucchero, 240,
33-34: corre contro Carlo Grati che tiene il secondo
tavolaccio avanti II pal. d. Signori nella giostra per
le sue nozze, 46-47 ; h al soldo d. Fiorentini con cento
cavalli e mille fanti, 241, 39-31; raduna ie milizie e
va a Sarzana c a Sarzanello presso Nicol6 Orsini
conte di Pitlgiiano, cap. d. Florentini contro i Oe-
novesi, 3t-34; appena giunto altacca battaglla e rl-
prende al Genovesi 1 due pred. caateili per6 con
molte perdlte d. suoi, 34-M; si acquiita grande noma
In questa spedizlone, 43; 1« tua elBgie h dipiata ni
una parete d. cappella Bentiroglio in San Glacorao
dl Bologna, 243; 19; accompagna il padre al par-
iamento in Parma, 247, 22-34; ottiene dal duca di
Mllano 1« condotta di trecento caralll, 35-26: cavalca
per la c. a fine di scrutare l'animo d. Bolognesi verto
la sua famiglia (an. 1488), 252, 39-42; h acclamato
dai suol quando rientra nel suo pai., 42-45; si reca
con ricco seguito a Miiano, inrece d. padre, aile
nozze dl Giangaleazzo Sforza, 253, 39-40: e fattto
eleggere dal padre Gonfaloniere di Giustizia perehi
sl addestri nel governo d. stato (an. 1489), 255,
4-6; Anzianl suoi compagni, 6-9; h accompagnato in
ufficio dal padre, dal Senato e da tutto ii popolo
con fasto non mai veduto, 9-10; ^ inritato da Fran-
cesco Gonzaga in Mantova alle lue nozze con Isal>ella
d'Este (aii. 1490), 32-34; parte di Bologna con la
moglle Lucrezla, con Nicolo Rangoni, GIil>erto Pio
e molto seguito di gentiluomini e dame, 34-36; torna
a Bologna, 37 ; pone la seconda pietra aila torre d.
Uentivogiio dalla parte verso San Donato, 4S ; ii suo
nome 6 ric. nella targa dl piombo murata aiPuno
d. canti d. torre, 256, 9; ra In pellegrinagglo alU
Madonna di Loreto, 30-31; torna a. Bologna, 31; a
Belpoggio In una cortese dtsputa sorta tra gli ospiti
di suo padre Gilberto Pio e Nicoli Rangoni intorno
alla supremazia d. Fortuna o d. Sapienza nelie cose
umane h d. parere dl Gilberto che prevalga ia For-
tuna, contro II Rangoni e ii padre chc stinuino ab-
bia supremazla ia Sapienza, 257, 19-30 ; approva ia
proposta d. padre dl definlre la questione con un
torneo a Bologna, 30-40; h con Gllberfo a capo d.
partito d. Fortuna, cul fa portare U colore rerde,
43; 258, 4, di fronte a Nicolo Rangoni cap. d. par-
tito d. Sapienza, 257, 43; entra nel torneo ricca-
menfe vestito, 259, 10-12; sua Impresa, 13-13; h se-
guito da sei squadre di soldati con le bandiere rerdt,
13-14; descrtzione d. torneo e d. tenzone poetlca che
precede la prova d. armi, 258, 6-259-260-261-262,
1-19: vince 11 suo partito sicche la questlone h ri-
soluta in favore d. Fortuna : come capo di esso
gli e dai giudici attribuito 11 palio, 30-36; h accom-
pagnato a casa in trtonfo dai car. suoi e da quelll
d. partlto d. Saptenza camrolnando tra II padre e
GiIt>erto Pio, 26-30; giunto al pal. divtde 11 pa-
IIo tra t suoi cav., rimunerando quelli cui non era
toccato, con doni munlficl, 30-33; gli nasce il figlio
Alfonso, 35 ; va a Milano invitato da Lodovico Sforza
alle sue nozze con Beatricc d'Este (an. 1491), 263,
1-3; tornato da Mllano si reca con II padre e il fra-
tello Alessandro e molto seguito a Ferrara alle noz-
ze di Alfonso d'Este con Anna Sforza, 7-U; toma
a Bologna, 13; pigiia parte alla giostra tenutasl in
onore d. nozze d. fratello Alessandro, (an. 1402),
267, 37; h mandato dal padre con clnquanta caralli
in aiuto d. cognato Pandolfo a Rimini, 40-41 ; e
ricevuto alTettuosamente dal pred., 41 ; non essendori
bisogno d. sua opera torna a Boiogna, 43 ; gll h dal
pp. Alessandro VI confermato l'u<£cio nei Sedici,
268, 37-2t; h assoldato dai Fiorentini (an. 1493), 269,
[Bentivogiio Annibale 11]
INDICE ALFABETICO
429
46 ; prima d. sua partenza gli h donato dal Senato un
destriero rlccamente parato e una celata d'argento,
47-270, 1-J; k capo dell'undecima squadra nella mo-
stra d'armi fatta dal padre Giovanni in Bologna,
271, 26-29; per commissione del pred. va a Ferrara
a visitarvi la duciiessa Eleonora ammalata, 273, 21-
22; va incontro alla soreila Violante, 32-33; inter-
viene all'inaugurazione d. Naviglio da Corticella a
Bologna (an. 1494), 274, 2-25; accompagna la sorella
Laura allo sposo In Mantova, 275, 28-35; essendo cap.
d. Fiorentini, passa In Romagna con 11 duca di Ca-
labria e forte eserclto, 278, 1-3; privilegi concessl
dall'imp. Massimllauo e a lui corae primogenito e
insieme ai fratelli, 279, 4-280-281-282-283, 1-23; ac-
compagna !1 conte di Cajazzo e Galeotto della Mi-
randola di passaggio pel Bolognese, 284, 32-3S; h
mandato dal padre a Milano con ricco segulto per
l'incoronazione d. duca Sforza (an. 1495), 285, 45-47;
terminate le feste, gli sono consegnati cinquanta
uomini da Lodovico e cinquanta dai Venezlani per-
ch6 si metta a ordine contro i Francesi, 286, 1-2; si
reca a Milano in aiuto d. duca Sforza assalito dal du-
ca di Orl^ans, 10-11 ; torna a Bologna avendo avuto
cinquecento ducati dallo Sforzaecinque mila dai Ve-
neziani per raccogliere cento soldati, 19-20; si con-
giunge al Panaro con Carlo Grati, 287, 1, e con Gil-
berto Pio, 5-6; ha seco parecchie centinaia di uomini
coi cap. Nicol6 da Bazzano, Agamennone dalla Roc-
ca, Vincenzo Mastelletta, Glacomo Chlericl, Batti-
sta Libani, 1-5; tutti insieme vanno al Taro a in-
grossare 1'esercito venetocontro Carlo VIII, 6; sl se-
gnala a Pornovo, 20-21; ove nella sua tenda fuggono
Virgilio e Nicol6 Orsini prigionieri d. Francesi,
30-32; i pred. si recano con lui a Bologna, 30; rl-
manendo Nicol6 seco alquanti giorni, 33-34; va a
Carpl con armi e armatl, mandatovi dal padre Glo-
rannl a comporre il dissidio tra i partigiani di
Gilberto e 11 cugino di lul Alberto Pio (an. 1496),
288, 36-38; torna a Bologna, 38-39; comandato dai
Veneziani passa a Pisa, 291, 21-22; vi lascia in
guarnigione le sue gentl d'arme e torna a Bo-
logna, 26-27 ; richiestone dallo Sforza e dai Vene-
ziani si reca in Lombardla contro 1 Francesi
comandati da Giangiacomo Trivulzio (an. 1497),
292, 37-40; ne torna dopo alcuni mesl con tutte le
sue genti, 40-41; si fabbrica un pal. nel borgo d.
Paglia e lo nomina il Casino, 293, 10-12; h assol-
dato con cinquanta uomini d'arme dai Fiorentlni
contro 1 Pisani, 13-14; veste i soldati con la divlsa
d. sua casa, 14-15; h prcsentato di un corslero rlc-
camente bardato dal Senato di Bologna, 15-16; ra a
Firenze, 16; ric. per il suo cameriere Lodovico, 294,
11-12; ric. per una lettera scrittagli dal fratello An-
tongaleazzo, 13-15; a istanza d. Veneziani con due-
cento stradiotti si reca In Toscana per rlporre Pie-
tro e Giullano de' Medici in Firenze, 295, 22-44;
«i conglunge in Casentino con l'esercito veneziano
e occupa Bibbiena c altri castelli, 24-25; soprag-
glunto I'inverno torna a Bologna essendogU fallito
11 tentativo di rlporre i Medlci In Firenze (an.
1499), 296, 3-6; manda Carlo Gratt con uominl
d'arme in aluto di Lodovlco Sforza, 34-35, cf. 297,
25-26; p«r incarico d. padre va con ricco leguito
a Milano a rallegrarsi col re Lulgl delPottenuta
stgnoria d. Lombardia e a raccomandargli Bo-
logna, 32-36; h lietaraente ricevuto dal re, 36-37;
h fatto barone francese insieme al padre e ai fra-
telH, 38-39; h licenziato dal re, 40-41; torna a Bolo-
gna per acqua, nel bucintoro d. march. d'Este sino
a Ferrara, quindi su nave, 298, 1-5; col fratello Gian-
galeazzo visita Cesare Borgia alI'osteria d. Qua-
quarello a Ponte di Reno ,e lo conduce a cena dal
padre, I8-20; Roberto d'Aublgny e suo compare, 307,
9; con venti cav. aceompagna a Roraa Ippolito
d'Este a prendervi Lucrezia Borgia (an. 1501), 309,
7 ; ne torna per apparecchlarsi con la moglie ad ac-
compagnare a Ferrara la pred. (an. 1503), ii-U; si
reca nella pred. c, 14-1 6; assolda quaranta balestrieri
a difesa sua e di Bologna, 311, 40-41; loro soprav-
vesti, 41-42; col fratello Alessandro va a Milano a
visitare il re di Francla e onrrirgli doni, 312, 7-10;
non ne ottiene promessa di protezione, 13-15; torna
a Bologna, 15-16; va con Ermes incontro a Fracasso
Sanseverino e lo conduce ad alloggiare in casa d.
padre, 20-21; come capo d. quartiere di San Pietro
conviene coi Gonfalonieri e il popolo nella chiesa
di San Giacomo a prendere accordi sul da farsi, 316,
26-27; si reca con Ermes e molto esercito a Castel
San Pietro ad attendervi I'ordine d. confederati e
anche a vedere ci6 che facesse 11 pp. per non rom-
pere per i priml i capitoli, 317, 15-20; nianda i caval-
leggeri suIl'Imolese, che ne tornano con bottino d.
duca, 21-22; e visitato In Castel San Pietro da Paolo
Orsini plenipotenziario d. Valentino, 44-45; cono-'
sciuto l'accordo d. confederati con 11 Borgia e sa-
puto d. ingenti forze dl cul questi disponeva, tor-
na a Bologna con I'esercito, essendosi lasciata sfug-
gire l'occasione propizia di assalire il duca disarmato,
318, 11-18; Lodovico Sampieri e suo procuratore nel
contratto d. matrimonio di suo figlio Costanzo con
una nipote d. pp. firmatosi alla Pieve nel Perugino
(an. 1503), 321, 25-27; cf. 41-42; ospita al Casino il
cognato card. Ippolito, 322, 19-20 ; si reca a Roma
per ossequiare il nuovo pp. Pio III a nome d. padre,
326, 36-37 ; parte con molto seguito, 37-38; Ottaviano
Riario promette di prendere in moglie una sua figlia,
327, 26-27 ; con la m. e i figli lascia il pal. d. padre,
che a cagione d. terremoto era in parte rovlnato, e
passa ad abitare alla Viola nel borgo dl San Marino
(an. 1501;), 334, 27-28; assoldato dai Fiorentinl con-
tro 1 Ptsani, 337, 18-19, cf. 28-30; vesti d. suoi armt-
geri, 19-21; norat di alcuni dt essl, 21-23; agli ordini
di Ercole Bentivoglio vieta il passo per Pisa a Bar-
tolomeo dl Alviano, 24-25; sconfigge il prcd. prlma
a Campigiiano e poi a Torre San Vlncenzo, 338, 12-
17; cf. 341, 29-30; 337, 26-27; ne rlporta onore e bot-
tino 27; gli h fatto un dono dai Fiorentinl, 47-48;
tornaa Bologna, 338, 9-10 cf. 341, 30; gli sono re-
galati da Ermes due cavalll di preglo, 30-31; i suol
figlt sono secretamente fattl allontanare di Bologna
da sua madre Gtnevra (an. 1506), 346, 48-49; nella
raostra d'armt passata In Santa Maria h. dal padre,
fattocap. d. genti d'arral In Bologna, 347, 47-41 ;i
baciato dal pred. pubblicaraente, 38 ; esce con armatl
da porta Maggiore, ma non oltrepassa 11 ponte, 348,
28-30; in eth dl trentotto anni abbandona Bolngna
con il padre, la moglle e i suoi nove figli, 33-34 ; e»ce
per la porta Maggiore e ya a Ferrara, 349, 14-15; tua
430
INDICK ALFABETICO (Bentivoglio A. II-BenUvogllo A. G.J
iniegna particoUre, 358, 49-SO; rlc. per un tai Pedri-
no •uo capoiquadra (an. 1 507), 362, 37-31 ; Marcan-
tonio Pantuzzi, Battista Ranuzzl, Costantlno da Ca-
praracon aicuni altri complottano dl fario cntraredl
notte In Bologna con Ermei, 366, l-s; 11 com pio t-
to faiiiice, 5*11, rlc, 30; ric, 367, 7 ; coi frateilo
pred. h citato a comparire alla Kinglilera d. pal. d.
pod. per difendersi dall'accusa di sommuovrre io
Stato d. Chiesa a Cne di ricntrare in iiologna, 40-
43; gli i posta una taglla di quattromila ducati per
chi io prenda rlvo, e di duemila per chi lo am-
mazzi, 368, 14-17; con 11 fratello Ermes ^ inci-
tuto dalla madre, dalla quale riceve denaro per as-
soidare milizle, a recarsl su Bologna, 47-50; h assi-
curato dalla pred. che sarebbero introdottl in c.
appena presentatisi aile mura, 30; 369, l;comlncia
ad assoldare gentl nel Parmigiano, Reggiano, Man-
tovano e nltrl luoghi clrcostanti, 1-3, il pp. invoca
l'aiuto di re I.>ulgl e manda denarl a Bologna per-
chfe si difenda contro iul, 3-»; provvedimenti presi
dai Senato e dal leg. per armare e dlfendere la
c. contro i tentativi suoi c di Ermes, 8-36; coa-
duce genti a Sassuolo e a Spiliraberto con artigilc-
rle per muovere su Bologna, 37-41; ha con ah i fra-
telli Ermes e Antongaleazzo, 43; con essi prende
Bazzano, Crespeliano e Montevegllo, 43-44; Hiumazzo
riiiuta la res.i, 45-46; i dai d'Amboise riconosciuto
colpevoie deli'tmpresa contro Bologna, 377, 38; perde
la protezlone d. re dl Francla, 21; si abbocca in
Mantova con Gaspare Scappl, che a nome dei suoi
fautori boiognesi gli oflfre dt fario rlentrare in Boio-
gna (an. 1508), 378, 38-30; h In forse dl accettare,
30-34; alla minaccia d. Scappi di scegliere un'altro
capo, acconsente, 35-39; e avvertito dai pred. di an-
dare la notte di Sant'Antonio a Porta San Mamolo
con bande di soldati per entrare in c, 379, 7-9; non
sl trova dletro la porta ai giorno iissato, 380, 16;
cf. 379, 47-49; i congiurati mandano un messo a
Guido Rangoni perchJ: io solleciti a venire essendo
porta .Son Momolo gii in loro potere, 16-19; il Ran-
gonl h tenuto do iul aiI'oscuro di tutto, 19-20; assol-
dato dai Veneziani contro ia I^ega (an. 1509), 393,
39-40; guarda Ravenna contro ii pp., 40-41.
Bkntivoglio (1) CONTK Anniiialk ». Bevilacqua conte
Annibale,
Bentivoguo Antonio o Toniolo, * Di lui fra Leandro
e aitri storici narrano inesattamente che fu figlio
di Giacomo Viadagola, LXXXt, 9-10, che fu creato
cav. dal pp. Gregorio X( in Roma durante una sua
ambasceria, 14-15; Invece h figlio di Aibertinello,
detto Bettino o Bettuccjo o Bertuccio, dl Bente
detto Bentivogllo, 711 ,; 62, 31; " non fu fatto cav.
dal pp. essendolo gi4, LXXXI, 14-15; anzl con 1 com-
pagni fu assai poco bene accolto da Gregorio (an.
1371), 15-17; fu padi-e di Giovanni I, signore dl Bo-
logna, 7-8, cf. 34-35 e di Bartolino detto Beccarino,
Leonardo, Bente, Andrea, Conte (questi ultimi quat-
tro a iui premorti), Salvuzzo e Taddeo, 33-35 „ ; per
Leonardo cf. 62, 31 ; " fa testamento, chlamando
eredi i quattro figli viventi (an. 1374), LXXXI, 36-
37, cf. 5-6,.
Bkntivoolio Antonio naturaie di Sante e di una vedova
fiorentins, 180, 11; 224, 18-19; 269, 13: 296, 18-19;
conduce ia terza squadra di Glovanni Bentlrogiio
nei torneo iMindito da questo in Boiogna II glomo
di San Petronlo (an. 1470), 204, 31; auo legulto, sae
vestl e sua impresa, 3t-33; lu per compagno Gi«-
como Rosti, 33; accompagna Gloranni BentiTOgllo
In visita a Ferrara (an. 1479), 219, 43-44; prende
parte a una gioitra bandita In Bologna dal pred.
(an. 1483), 224, 18-19; rietce secondo con S«nte Mon-
fredi, 30-31; quale capo di squadra va con Glovannl
BentiTOgllo contro i Venesiani (an. 1483), 228, 10-
II; tlene il terzo t«Tolacclo avanti ai pal. d. Si-
gnori neila glostra per ie nozze di Annibale Bentl-
vogllo (an. 1487), 240, 48; corrono contro lul Ca-
mliio Volta, Siglsmondo Poetl, Carlo da Reggio,
49; & fatto prigioniero In Faenza (an. 1488), 246, 34;
i rimandato libero a Bologna, 47; corabatte nei tor-
neo, qui tenutoii per definire te ia Sapienza o ia
Fortuna prevolgo neiie cose umane, ai seguito dl
Nicol6 Rangoni, paladlno d. Sapienza; h capo d.
aeconda squadra vestita aiin Turca (an. 1490), 258,
39; ia sua parte soccombe, 262, 17-19; accompagna
con balestrieri Pirro MaJvezzi a Cetena (an. 1493),
207, 13-14; t ed i tepolto in San Giacomo (an. 1499),
296, 18-19.
Bkntivoglio Antonio naturale di Giovanni II, Utcia
Bologna con 11 padre (an. 1506), 348, 39-40.
" Bkntivoglio Antomgaleazzo figiio dl Bartoluccio,
XXXVII, 21 ,.
Bentivoglio Anton Galeazzo o Antonio \Antonio Ga-
leaxto rf«' BcHtivogli] figiio di Giovanni I, 45, 5 ; fra-
teilo di Ercole, 5, 36, e dl Giovanna, 142, 3:-33; pa-
dre di Annibaie, 4, 6; 45, 33, 51-53; 54, 10; 100, 3«;
di Isabelia, 140, 30-31; h atnante di una bciia donna
di Bologna contemporaneamente a Gaapare Maivezsi
(an. 1413), 54, 13-16; nasce da questa un figlio, Anni-
bale, di cui entrambi sl proclamano padre, 16-31 ; com-
pone ia questione giuocando ii fanciuiio ai dadi, 31-
35; * cf. XCI, 9-33 , vince e fa alievare ii bambino
con ognicura, 54, 35-38; lo pone, aireta adatta, sotto
la guida di Micheletto Attendoio perchi io addestri
nella milizia, 38-30, " cf . XCI, 33-25 „; da Firenze
tratta d. sua condotta agli stipendi dl pp. Martino
per mezzo d. suo procuratorc Gioranni Bianchettl
(an. 1436), 4, 15 ; " ^ stipulato nei capitoii che anche
ii figiiuolo suo Annibale prenderi servigio dal pp.
(an. 1436), XCI\', 33-34 „ ; h chiamato a Romo dai
pred. (an. 1427), 5, 25; non siassicura di andarTt, 36;
t U fratello Ercole, vl si reca con raoitl amici a pre-
ghtera d. card. Aibergati e di Lodovico Bentivogilo,
26-27 ; ^ molto accarrezzato da Martino V, 41-42, che
lo fa conte di Campagna con buon stipendio, 28-3t,
41-42; ci., 7, 44; in tal modo h tenuto dal pp. fuorl
di Bologna, 5, 30; ^ amico di Egano Laml>ertini (an.
1428), 6, 17, e di Castruccio da Panico, Andrea Ai-
bertucci, Giovannt Banchetti, Glovanni dalle Coize,
19-20; ribellota Boiogna alla Clilesa, Bottista Canetoli
lo invita a tornarvl, 7, 42-43, ammonendolo di non
fidarsi di Mnrtino, che gli don6 e poi gii tolse Ca-
stelguelfo, 43-47 ; preoccupato e non fidandosi dei Ca-
netoli, mostra ai pp. ia detta lettera 4»-8, 1-3 ; volendo
ii pred. fare assediare Boiogna scrive ai suoi di ai-
iontanarsene per non essere presi in sospetto a ca-
gione sua, comlMittendo egli per 11 pp., 8-13; con Mi-
cheietto Attendolo e Nicol6 da Tolentlno si reca ad
Imola e tI raduna un forte esercito, 34-39 ; ne h com-
[Bentivoglio A.-Bentivoglio A. G.] INDICE ALFABETICO
431
missario per Martino V, «6-47; va con millzie in
aiuto di San Giovanni in Persiceto assedlato dai Bo-
lognesl, ma non riuscendo a nulla torna a Castei
Guelfo, 9, 7-9; con Nicoia da Tolentino assalta que-
sto castello e lo prende, 13-U; egualraente prende
Reccardina e Budrlo, u ; pone questo a sacco e a
fuoco, 15; passa alla Pieve di Cento chiegll si rende,
15-16; per breve apostolico tutti i eap. al soldo d.
Cliiesa devono prestargli aiuto quando lo domandl,
27-30; ric, 12, 2; raolti suol amici lo raggiungono
da Bologna al campo per timore d. Canetoli (an.
1429), 10-12: con il Caldora teuta nuovamente di
avere Bologna per tradiraento, ma il tentativo fal-
lisce, 13, 26-38; ric, 14, 48-49; 17, 45; i Canetoli
uccidono molti suoi seguaci per indebolire ia parte
sua edel leg. (an. 1430), 18, 44-45; cf. 9-ll; ric, 31;
h bandito di Bologna con un lungo, ma faiso pro-
cesso insieme ai figli e agll amici, 19, 22-26; e nei-
i'e»ercito d. Caldora sul Bolognese, 20, 23-24 ; reca-
tosi coi banditi alla porta Maggiore per tentare
l'entrata in c, appicca il fuoco al cancello esterno,
20, 28-30; torna a Roraa (an. 1431), 23, 40; si reca
a visitare il re di Napoli e raolti signori di quel
reame, 40-41; torna a Roma da Napoli, 24, 24: per i
capitoli d. pace h bandito coi figli dalla c e terri-
torio di Bologna, Imola e Modena, sotto pena se vi
mancasse, d. confisca d, beni e d. punlzione sancita
negii Statuti 28, 42-46, 50; 29, 1; i suoi amici banditi
ai riducono parte in Romagna, parte in Lorabardia,
30, 20-21 ; dopo lo scacco d. suoi amici a San Giovanni
in Persiceto parte di Roma e si reca a Faenza temendo
d. pp., 40-43; qua lo raggiungono i fratelii deirabate
Zambeccarl (an. 1432), 33, 5; i neraici d. Canetoli
tentano di introdurlo in c coi banditi (an. 1433),
35, 15-16; si muove da Lugo per Bologna avendo
raandato a dire al Senato che deaiderava ricntrare in
c e vivervi in pace con tutti, 35-37; non rlcevendo
risposta si reca a porta San Donato e comincia a
romperla, 38-39, 42-43 ; fe respinto dal popolo accorso
in armi, 44-45; passa da Borgo Panigale e con gli
Zambeccari va a Castelfranco sperando di averlo
per trattato con Giovanni Merlo, 36, 1-2; fallito il
complotto si reca a Spiiimberto nel Modenese, 2-4 ;
dai contadini gli h dato Monteveglio, 5; vi lascia a
comraissario Giovanni Bianchetti con duecento fanti,
6; h avvertlto dal Bianchetti di essere stato costretto
a rendere il castello, H; i Canetoli temono che
si accordi col duca Vlsconti e venga contro Bologna
(an. 1434), 38-39; ric per Francesco Fantuzzi suo
amico, 40, 37 ; abita nei castelli devoti alla Chlesa
(an. 1435), 41, 39-40 ; d'accordo coi Gattamelata ei
fuorusciti, tenta entrare in Bologna da porta Santo
Stefano, 40-49, ma il tentativo fallisce, 42, 1-4 ; torna
a SanfAgata, 6-7; per concessione di Eugenio IV
rientra In Bologna, dopo un esilio di oitre quindici
anni, 44, 22-25; vlsita subito il governatore, 25-26; e
regalato, visitato e molto onorato dai cittadinl, 27-
30; queste amorevolezze gli nuocciono pr. 11 governa-
tore subornato anche dai Maltraversl ingeloslti, 30-33,
cf. 45, 1-7; il pred. e il pod. Oflida determinano di
ucclderlo, 7-9; cade nel tranelio ordlto per togliergll
la vita, 9-26; fatto prigloniero per le scale d. gover-
natore, gli h quasi tagliata la testa, 26-32; da uomini
deil'ospedale d. Morte % sepoito con Toramaso
Zambeccari a San Cristoforo del Ballatoio, 39-40;
plii tardi il suo corpo h trasportato a San Giacomo
e posto in un raausoleo di raarrao, 40-42; epigrafe
che vi si legge, 42-50; sua morte ric, 46, I, 12, 13,
21 ; sono dairOffida fatte sequestrare le arrai ai suol
amici, 4; fe falsamente accusato dal pred. di avere
voluto dare la c, al Visconti, 7-9; molti suoi amici
per vendicarne la f, uniti ai cittadlni malcontenti
d. trasferimento d. Concilio a Ferrara, offrono Bo-
logna al duca di Milano (an. 1438), 51, 12-21 ; ric,
54, 9; rlc. per il suo segretario Cola d'Ascoli, 216,
20-21.
Bentivoglio ANTONGAI.EAZZ0 figlio di Giovannl II e
di Ginevra Sforza, 374, 34 ; cf. 212, 26; 227, 29; sua
nascita (an. 1472), 212, 26; undicenne e nominato
dal pp, protonotario apostolico (an. 1483), 227, 28-
29; sua vestizione neila cattedrale alla presenza d.
raagistratl e d. clero, 29-33; banchetto offerto dal
padre a coloro che lo avevano riaccorapagnato a
casa, 33-37 ; sua effigie dipinta sopra una parete d.
cappelia Bentivoglio in San Giacomo (an. 1487), 243,
19; accompagna il padre al pariamento in Parma
(an. 148S), 247, 20-22 ; con il pred. d4 principio alia
torre d. Bentivoglio cavandone i fondamenti nella
cerimonia augurale (an. 14S9), 255, 17 ; pone la terza
pietra alla torre dalla parte verso San Donato (an.
1490), 48; ric. nella targa di piombo murata all'uno
d. canti, 256, 10; succede quale arcidiacono di
Boiogna ai t Francesco della Rovere (an. 1491),
264, 26-27; e investito di tale dlgnitj in San Pietro,
presente tutta la c, 27; fe accompagnato con gran
fasto al pal. d. padre, 27-28; fe ambasc. d, Senato
ad Alessandro VI per railegrarsi d. sua elezione
(an. 1492), 268, 9-10; chiede al pp. a nome d. Scnato
di confermare aila c. i capitoli accordatile dai suoi
predecessori, 12-U ; lo prega anche di confermare al
padre i privilegi conferitigli dagli altri pp., 14-15;
torna a Bologna, 16; assiste in San Petronio alla ce-
riraonia d, consegna d. stendardo ducale al padre
(an. 1493), 270, 25; interviene all'inaugurazione d.
Navlglio da Corticella a Bologna (an. 1494), 274, J-
26; allestisce in San Petronio la Rappresentazione
Sacra d. vita di SanfEustachio, 275, 21-22; ha affida-
raento d, cardinalato da Alessandro VI, sotto date
condizioni 276, 24-36; deve ogni notteandare a fare
la guardia nel pal, d, Signori, 278, 8; privliegi
concessigli dall'imperatore Massimiiiano unltamente
agli altrl fratelli, 281,40-282-283, 1-23, cf. 279, 6-14?
dal conte Guido Torelli, suo futuro cognato, gli sono
ceduti i beneficl di cui godeva quale protonotarlo,
283, 41-42; Invlato dal padre a Lodovico Sforza per
rallegrarsi d. successi di Carlo VIII (an, 1495), 285,
25-27, i ben ricevuto, 27-28 ; torna a Bologna, 28; va
a Milano a prcndervt possesso d. benefici rinuncia-
tigli da Guldo Torelli, 30-34; accompagna al pred,
la gposa Francesca, 286, 16-18; gli e dato in cora-
menda ii priorato di Santa Maria degil Angeli,
288, 6-8, che poi eonsegna a Glovanni Gozzadinl,
8-9; con il fratello Alessandro manda a cliiedere al
Domenicani Gabrielle da Sala, dai pred. condannato
quale eretico, minacciando di Irapiegare ia forza le
ilberamente non lo dlmettano (an. 1497), 293, 42-43;
parte segretamente dl Botogna con poco leguito e
■1 iralMirca a Venezia p«r Terraianta (an. 1498),
r
432
INDICK ALFABETICO (Bentivoglio A. G. Benlivoglio Coit.)
294, t-IS; tcrlr* ad Annlbale d. luo rlaggio icuMn-
dosi dl non arcre fatto prima coniaperole la faml-
glla d. siio dlvlsamento, I>1S; torna a Hologna dl
Terraaanta con grande festa d. c., 295, 3f-3l ; ordlna
al Prancia un'ancona di altare, in cul si fa dlpin-
gere in abito dt croclato, e la dona alTaitare mag-
giorc della chlesa della Misericordla in rcndlmento
di grazte, 33-3S; 2: fatto suo barone da re Lulgl Xli
(an. 1499), 297, SS-Sf; col fratello Annibale rislta
Cesare Borgla airosteria d. Quaquarello a Ponte
di Reno e lo porta a cena dai padre, 298, ls-20;
conduce al Borgia duecento uomini d'arme passando
per Bruscoll (an. 1501), 306, 43; accordatosl II Va-
lentlno coi l''iorentinI, torna a Bologna, 48; h tnriato
dal padre a Mllano a rallcgrarsi col rlcere delfac-
quisto d. regno di Napoll, 308, s-7 ; dl Ik passa in
Francla a congratularsi col re, 7-1; ne torna, S; ra
con Galeazzo Bottrtgari a Luigt XII in Francla
(an. iSOl), 310, 3S-3f, cf., 311, lS-16; non ottiene
per l suoi la protezione d. re contro 11
Borgia, 31-33; assolda cinquanta balestricri a dt-
fesa sua e d. c, 48-49 ; tornato di Francia, arendo
saputo d. citaztone d. pp. al padre e ai fratelli, assolda
per suo conto settanta car., 315, 30-23; sl raccoglie
con 1 Gonfalonierl e 11 quartiere di Porta Ravegnana
nella Chlesa d. Serri per accordarsi sul da fare, 316,
37-38; h mandato dal padre in Imola al Valentlno a
scrutarne l'animo, 318, 3-4; fe trattenuto in f este e
gluochl molti giorni dal pred., 4-11 ; ra e torna da
Bologna ad Imola per 1 capltoli d. pace sempre man-
data in lungo dal Valentino, 319, lS-18; fissati final-
mente i capitoli col duca, torna a Bologna con
Ramlro de Lorqua confidente d. Valentino, 18-
30; si reca ambasc. d. Senato da Pio III a rallegrarsi
d. sua elezione (an. 1503), 326, 47-48; giunge a Roma
che 11 pp. h graremente malato, 327, 19-30; f i'
pred., domanda istruzioni, 33-33; gli & ordlnato di
aspettare l'eIezione d. nuovo pp., 33-34; va a rire-
rlre Giulio II benerolmente accolto, 328, 30-33 5 torna
dl Roma malcontento d. pp. rirelatosi poco incll-
nato per i Bolognesl, 44-45; si reca in pellegrinag-
gio a SanfAntonio di Vienna e a San Giacomo
dl Gallizia e parte senza far motto ai padre accom-
pagnato da Dionisio di Lucca, Baldassarre d. Torre
e dal canonico Lorenzo Penacchi (an. 1505), 336,
13-lS; ritorna sano e salro, 15; bandisce una cor-
rida e altre giostre e dirertimenti In Bologna (an.
1506), 342, 37-39; abbandona la c. con il padre e i
snoi due figli naturali Panfiio e Sforzlno, 348, 34-
35; sua insegna particolare, 358, 50; 359, 1; con i
fratellt Annibale ed Ermes h all'impresa contro Bo-
logna (an. 1507), 369, 43-46; ric, 371, 34-35.
BEirrivoGLio Ascakio naturale di Giorannl II,
padre di Virgiiio, Giambattista e Ceaare, 356, 5;
commendatario di Santa Maria Maggiore; abban-
dona Bologna con 11 padre (an. 1506), 348, 39-40.
" Bentivoglio Bartolino detto Beccarino figlio di An-
tonlo detto Tonlolo, LXXXI, 34; nel testamento del
padre h nomlnato tra gli eredi (an. 1374), 36-37 ,.
" Bkntivoglio Bartoluccio padre di Anton Galeazzo,
XXXVII, 31 „.
Bkntivoglio Battista figlio di Gaspare, 63, II; prende
parte a una gtostra per ii palio di San Ruffillo
lulia Piazza di Bologna (an. 1440), 63, 11.
Bkntivoolio Bbatricb figlla dl Annibalc II, abbaodona
Bologna con 11 padre (an. 1506), 348, U.
* Bbwtivoolio Bkmtb padre di Albertinello, LXXXI, II ,.
'Bbntivoolio Bbktb figllo di Andal6, contemporaneo
di Gioranni I, slgnore di Bologna col quaie ■'ini-
mtca per amblzlone, LXXXI, 11-13 „.
" Bbntivoolio Bbntb figllo di Antonio detto Tonlolo,
t prima del 1374, LXXXI, 34-36.
Bkntivo<;u<> Bbrtvccio v. BeHtivogUo BtUimo.
Bentivoglio Bettino o BETTUCCto o Bbrtuccio V. ffM-
tivogUo Albertinillo.
Bbntivoglio Bianca figlia di Gioranni II e di Glnevra
Sforza, 374, 33; & dal padre ofTerta In m. a NtcolA
Rangoni, cheaccettae la sposa (an. 1479), 220, l-ll,
cf., 354, 33; 374, 33; 11 marito la manda a prendere
(an. 1481), 223, 33; parte coi consenso d. padre ac-
compagnata da dame e gentiluomtni, 34-36; h restita
dl broccato d'oro, 36-37; onorerolmente riceruta dai
duca Ercoie e da molti nobili, entra in Ferrara ore
■i danno molte feste in suo onore, 37-3S.
Bkntivqglio Bianca figlla dl Annibate e dl Lucrezla
d'E8tp, beiiissima; abbandona Bologna con I genl-
tori (an. 1506), 353, 45-46, cf., 348, 3S-37.
Bbntivoglio Camilla figlia di Giovanni II e di Ginevra
Bentlvoglio, 374, 34 ; h monaca nei monastero d.
■uore d. Corpo di Cristo, 374, 34.
BentIvoguo Camii-La figlia di Annil)ale e dl Lucrezia
d'Este, abliandona Bologna con i genitori (an. 1506),
353, 45-46, cf., 348, 34.
Bentivoglio Carlo \Andrta ! Andalh !\ padre dl Lodo-
rico, 55, 19; 62, 3-3, SO; 73, 23; 97, 36; 107, 30; 14.S, 31.
Bkntivoolio Carlo naturale di Gioranni II eice di Bo-
logna con tutti i Bentivoglio (an. 1506), 348, 39-40.
BKNTivociLlo Cesarb naturale dt Ascanio, parte dl Bo-
logna con Glnerra pr. ia quaie era rimasto (an.
1506), 354, 4-6.
Bkntivogiio Confortino figlio di Gloranni 11, ha par-
te d. possessioni d. Marescotti (an. 1503), 326, lo-ll.
" Bentivoglio Contb figllo di Antonio, LXX.XI, 34;
t prlma del 1374, 35-36 „.
Bentivoguo Cornelio figiio di Giorannl II, e di Gi-
nerra Sforza, f bambino [s. a.), 374, 31.
Bkntivoglio Cornelio figilo di Annibale II, abl)*n-
dona Bologna con il padre (an. i$o6), 348, 33; con-
lerra pr, di s^ l'originale d. privilegio concesso
da Sisto IV a Giovanni II Bentiroglio nel 1473
clrca a creare notai, legittimare figli ecc. [s. a.),
213, 33-33.
" Bentivoglio Cornbuo d. ramo Ferrarese, card.; ot-
tlene dal vesc. dl Bologna card. Lambertini ia proi-
bizione d. stampa del terzo Volume de\l' Nistoria
di Bologna d. Ghirardacci (an. 1733), LXXXII, 13-
32; 11 quale divieto continua anche dopo la lua f,
LXXXIII, 3-6 ,.
Bentivoguo Costanza [ Cottanxa Bevilacqua] soreila di
Annibale I, 104, 36, e dl Isabeila, 70, 18; ^ dal fra-
tello promessa sposa a Gaspare CanetoU (an. 1439),
57, lS-17, cf., 70, 18, 26; si dispera per ruccisione dl
Annlbaie (an. 144S). 104, 36-29; sposa Gherardo Be-
rilacqua patrizio reronese [an. 1450], 37-38; con 11
marito accompagna Ginerra Bentiroglio a Peiaro
alle nozze di Costanzo Sforza (an. 1475), 215, 10-11.
Bentivoglio Costanza figlia di Sante e di Ginevra
Sforza, figliastra di Giovanni II, 213, 16-17; i dai pa-
[Bentivoglio C.-Bcntivoglio Ermes] INDICE ALFABETICO
433
trigno data In sposa ad Anton Marla PIco della
Mirandola (an. 1473), 16-18.
Bentivoglio Costantza figlia dl Ermes, lasda Bologna
col padre (an. 1506), 348, 37-39.
Bentivogho Costanzo primogenito di Annibale II,
318, 33; 348, 33; per l'accordo d. siia famigUa con i
Borgia h promesso a una nlpote d. pp. (an. 1502),
318, 23-35, cf.,320, 33-33; 321, 24-29, «-43; abbandona
Bologna con il padre (an. 1506), 348, 33.
Bkntivoglio Donnino figllo di Giovannl II e di Gine-
vra Sforza, f bambino [s. a.], 374, 31.
Bentivoglio Eleonora figlia dl Gioranni II e di Gi-
nevra Sforza, 223, 15; 235, 7-8; 356, 43; 374,33-34;
h sposata a Gilberto Pio, che le fa dare l'aneIlo da
un suo incaricato in presenza di Pirro Malvezzi e
dl Lodovico Sarapierl (an. 1481), 223, 15, 15-18, cf.,
354, 33-34; 374, 33-34; h mandata a prendere dal ma-
rito (an. 1486), 235, 6-8; parte accompagnata dal fra-
telio Annlbale e da molto seguito, 8-1I; a Carpi h
ricevuta con grandi feste, 11; invia una compagnia
dl fantl jn aiuto d. padre e di Bologna (an. 1501),
303, 46-47 ; in sua casa a San Pietro alloggia il card.
Federlgo da Sanseverino (an. 1506), 356, 41-43.
Bentivoglio Eleo.-jora [Leonora] figlia di Annibale II
e di Lucrezla d'Este, abbandona Bologna coi geni-
tori (an. 1506), 353, 45-46, cf., 348, 34.
Bentivoglio Ehsabetta [fsaieiia] figlia di Antonga-
leazzo, 140, 30-31; 339, 47; sorella di Annibale I e di
Costanza, 70, 17-18; sposa Romeo Pepoli (an. 1441),
17-18, cf , 140, 30-31; le h reso omaggio da Francesco
Piccinino, 70, 19; il glorno dopo le nozze si reca a
San Petronio accompagnata da novantadue giovani
bolognesi riccamente vestiti, 19-31 ; ha da Roraeo cin-
que figli, tre femmine e due maschi, 140, 31-33; tra
i quali Guido, 339, 47; " rlconosce di essere soddi-
sfatta d. sua dote e che 11 fratello Annibale h erede
universale d. loro padre, XCfV, 31-34 „.
BentivoGLIo ErcoLe [fferco/esse] figllodl Giovan-
ni I e fratello di Anton Galeazzo, 5, 28; "XCIV,
30»; zio (cugino !) di Annibale I, 118, 45, « che fa
8U0 erede universale, XCIV, 30 ; " da una donna dl
Poppl maritata ad Antonio da Cascese ha il figllo
Sante [an. I434?]> U^, 44-46; « accenno aila sua f.
CXLI, 13-16 „.
Bentivoglio Ercolk (conte) figlio di Lodovico,
fratello dl Andrea, 263, 6; h compagno di Gian-
francesco Poeta nel torneo bandito in Bologna per
San Petronlo (an. 1470), 204, 42; sue vestl e sua im-
presa, 43-44; scalco alle nozze di Annibale (an. 14S7),
237, 27-38; ablti d. suoi servl che portano ricamato
sul petto il suo motto, 40-43; ladossa calze con la
divisa d. Bentivoglio, 33-34; i el. d. Sedici (an. 1488),
253, 33, 35; succede in Senato al f fratello Andrea
(an. 1491), 263, 6; h da Glovannl Bentiroglio pre-
posto con il senatore Andrea Grati alle nozze d.
figllo Alessandro (an. 1492), 267, 14-lS; tlene al suol
ordlni nove scalchi con sei servitori ciascuno, 15-
17; quale senatore Intervlene all'inaugurazione d.
Naviglio da Bologna a Corticella (an. 1494), 274, 6-
36; accompagna Laura Bentlvoglio allo sposo In
Mantova, 275, 30-35; un suo amico li reca da lul
traveitlto ad avrertlrio che se ha alcuna cosa da
spedire fuori di Bologna lo faccia Immantlnente,
perchb U glorno dopo pi6 non lo avrebbe potuto
(an. 1503), 319, 34-37; stupito di tale avvlso ne fa
parte sublto a Giovanni Bentivoglio, 37-38; accom-
pagnando, insieme ad Antonio Volta, per commis-
sione d. Senato, un cap. francese sino al Panaro, fe
fatto con un pretesto prigionlero dai Francesl e
condotto a Parraa, 320, 5-10; h Uberato per ordine
d. Vicerfe di Mllano, 18; pure essendo d. Senato
vecchio h da Giulio II el. d. Quaranta Consiglierl e
Rlformatori (an. 1506), 358, 37-38; Inviato dal Se-
nato allo Scappi a chiedergli ragione d. fuoco
appiccato al pal. Marescotti e delPoccupazlone d.
porta San Mamolo, ne ha risposta evasiva (an. 1508),
380, 38-34.
Bentivoglio Ercolb figlio dl Sante e dl Ginevra Sforza,
171, 37-38; 180, 10-11; 215, 20; 236, 33; 300, 39: sua
nasclta (an. 1459), 171, 37-38; h dal padre fatto edu-
care a Firenze dai Medici, 180, U-13; rlmane al
servizlo d. Fiorentlni e diviene famoso nelle arml,
13-13 ; h uno d. capi d. glostra bandita dal Senato
in Bologna per San Petronio (an. 1475), 215, 30;
va incontro ad Annibale Bentivoglio e alla sua
sposa fuori porta Galliera (an. 1487), 236, 33, 33-34;
h dal pp. messo agli ordini d. Valentlno per I'im-
presa di Romagna (an. 1500), 300, 38-39; ottiene
Ilberaraente dai cittadini Rimini, ove i Malatesta
erano odiati, 34-36; h el. governatore deU'esercito fio-
rentino contro i Pisani (an. 1505), 337, 30, cf., 24;
capl sotto i suoi ordini, 31-34; con Annibale Benti-
voglio vieta il passo verso Pisa a Bartolomeo d'Al-
viano, 24-26; ingaggiata col pred. battaglia lo vince
riportandone prlgionleri e preda, 39-45, cf., 25-26;
h dai Fiorentini fatto loro cap. generale, 46-47, cf.,
338, 19-20; conduce l'esercito contro Pisa Invano
sferrando molti assalti con gravi sue perdite, 337,
49-338, 1-3, cf., 20-21; t sotto il cavaUo, 23-24.
Bkntivoglio Ermes [Ermes, Ermesse, Htrmes] figlio di
Giovanni II e di Ginevra Sforza, 255, 17; 264, 41-42;
305, 2; 374, 35; marito di Giacoma Orsini, 357, 47;
354, 32-33: padre di Costanza, 348 37-39; la sua effi-
gie h dipinta su una parete d. cappella Bentivogllo
in San Giacomo (an. 1487), 243, 20; con il padre Ak
princlpio alla torre d. Bentlvogllo cavandone i ton-
* damenti neila cerimonia auguraie (an. 1489), 255,
17-18; pone la quinta pletra alla torre verso San Do-
nato (an. 1490), 49; il suo nome h ric. nella targa
di piombo raurata all'uno d. canti, 256, 10; h fatto
cav. aurato da Ercole d'Este in San Giacomo
e riceve dal pred. un ricco dono (an. 1492), 264, 40-
43; h capo d. deciraa squadra nella mostra d'arrae
fatta dal padre Giovannl In Bologna (an. 1493), 271,
25-26; interviene aIl'inaiigurazione d. NavigUo da
Corticella a Bologna (an. 1494)1 274, 2-36; con Gil-
berto Pio e armati ha I'incarlco di cavalcare dl
notte, attorno alle mura fuori d. c, 278, 6; privl-
legi concessigli dall'imperatore Massimlllano uni-
tamente ai fratelli, 281, 43-282-283, 1-03; cf., 279,
6-14; h cresimato in San Pietro dal card. Bernardlno
Carvajal (an. 1496), 291, 4; h fatto suo barone da
re Lulgi XII (an. 1499), 297, 39; gli h data in moglle,
senza dote, Giacoma figlia dl Giulio Orslni (an.
1501), 304, 39-40; delibera con la madre dl uccldere
i Marescottl detenuti in Pal., 305, 3-3; raduna coii
molti glovani suoi aralci ai quaii palesa avere 1
Mareicottl, e «opratutto Agaraennone, promeaw ia
T. XXXUI, p. I — 28.
434
INDICE ALFABETICO [Bentlvoglio ErmevBenUvogUo G. B.l
c. al Valenllno dopo che Ui *u& ramiglla ne toise
itata cacclata, 3-I7; rammenta loro la compllclti
dl Agamennone nclla congiura d. MaWezzl e Tin-
gratltudine d. pred. perdonato da Glovannl, 17-JI;
rlcorda 1 dannl portatl dal Valentlno al territorio
e 11 perlcolo corao dalla c, 33-36; conclude dl arere
dellberato col loro concorao dl uccidere 1 Mareicottl,
36-3f; li reca qulndl col compagnl nella itanza
ove i pred. rlposarano; uccide Agamennone men-
tre gll altri toigono la vlta a Lodovico e ai rlma-
nenti, 39-3S; sua accortezza nel mlifatto, 39-43; da
■ttoi raesii fa uccidere Marescotto e Antenore Mare-
■cottl rifugiatlii airUccellino, 47-51; fa anclie ucci-
dere Bedoro de' Pretl, genero dl Agamennone Ma-
rescottl, accusandolo di avere recato le iettere di
Agamennone al Valentlno, 306, 1-4, e Giacomo To-
schi e Agamennone Malvezzi, 4-6, e un ex camerlere
d. Bentivogllo, tal Benedetto, 7-9; va a caia Mare-
•cotti a vlsitare Taddeo e Sclpione mostrandoii
ioro raolto deferente per riguardo dl Galeazzo, 33-
34; icontratosi con Emilla vedova di Agamennone
e facendosl a salutarla e confortarla ^ dalla donna
■cacciato e rainacclato, 34-37; parte confuso, 37-3$;
accompagna ii leg. Orsini incontro a re Luigi XII
(an. 1502), 311, 31-33; assolda quaranta balestrierl a
difesa lua e d. c, 46; loro sopravveiti, 46-47; con
Annibale ya incontro a Fracasso da Sansererino di
pasiaggio a Bologna e lo conduce ad alioggiare nel
pal. d. padre, 312, 30-31; in rappreaentanza dl queito
interriene alla Magione nel Peruglno insleme a
moltl cap. e slgnori per mettersi d'accordo contro
il Valentino, 315, 34-33; torna a Bologna e conslglia
II padre a mettere insieme quanti piu armati pu6
per andare contro il Valentino ad Imola, 3>-46; con
1 Gonfalonleri e tutto il quartiere di porta Stieri sl
riduce nella chlesa di San Francesco per accordarsl
sul da fare, 316, 3t-39; sl reca con Annibale e molto
esercito a Castel San Pletro ad attendervi I'ordine d.
confederati e anche a vedere ci6 che facesse il pp.,
per non rompere, per i primi, i capitoli con il pred.,
317, 15-W; manda i cavalleggerl In scorreria nel-
l'ImoIese predando bottino d. duca, 317, 30-31; con
molte genti tenta entrare in Imola per rlporvl Ot-
tavianoRiario, ma fallisce (an. 1503), 328, 46-47; non
si allontana dal pal. paterno durante il terreraoto
(an. 1505), 334, 30-31; regala al fratello Annibale
due cavaili di pregio, 341, 30-31; manda cavalli a
Forli in soccorao di Galeotto ....(?) (an. 1506),
342, 48-49 ; ric, 346, 5 ; ra ad abitare nel mona-
stero di San Francesco con circa sesianta armlgeri
poco fidandosi d. popolo, 344, 33-36; % el. cap. d.
quartiere di porta Stieri, 345, 37-38; nella raostra a
San Francesco vlene dietro tuttl lu belllssimo caval-
lo e circondato da staffierl e uomini d'arrae, 38-44;
con Alessandro accorapagna in Pal. un raesso d. pp.,
348, 5-7; in eti di ventiquattro anni laicia Bo-
logna con la figlia Costanza, 37-39; eice perla porta
Magglore e va a Ferrara, 349, 14-15; sua iniegna
particolare, 358, SO; 359, 1-3; ric, 366, 7; Marian-
tonio Fantuzzi, Battiita Ranuzzi, Costantino da
Caprara con alcuni altri complottano di farlo en-
trare di notte in Bologna con Annibale, 366, 1-s;
la coHgiura fallisee, s-ti; h clt. a coraparire alla
Ringhiera d. pal. d. pod. per difenderai dall'accu8a
di loramuovere lo «tato d. Chieia per ritornare ia
Boiogna (an. 1507), 367,40-43; non deponendo tole
idea 2: colpito da una taglia di quattromiia ducati
per chi lo prenda vivo e dl duemlia per chl lo am-
mazzi, 368, 14-17; h incitato dalla madre, dalla quale
ricere danaro p«r assoldare genti, a recani su Bo-
logna, 47-50; h assicurato dalla pred., che larebbein-
trodotto In c appena preientatoii alle mura, 50;
369, 1; coraincia ad aiioldare genti nelParmiglano,
Regglano, Mantorano e altri luoghi circostanti, 1-3;
il pp. invoca Taluto di re Luigi contro lul e manda
danari a Bologna per apparecchiare la difesa, 3-8 ;
provvedimenti preil dal Senato e dal leg. per armare
e difendere ia c. contro tentatirl luoi e d. fr., t-36;
conduce genti a Saiiuolo e a Spiiiraberto con arti-
glierie per rauorere lu Bologna, 37-41; prende coi
fratelli Annibale e Antongaleazzo Bazzano, Creipel-
lano e Monteregllo, 43-44; Pluraazzo rifiuta di darsl
alle sue genti, 45-46 ; h dai d'Araboise riconoiciuto
con Annibalecolpevole dell'impreia contro Bologna,
377, 38; perde la protezione d. re dl Francia, 39.
BEHTlvoaLio Ferrando figlio dl Annibaie, abbandona
Bologna con il padre (an. 1506), 348, 33.
Bektivoguo Filippo figHo di Glambattiita, 135, 3t.
Bentivoulio Francksca figlia dl Giovannl II e di Gine-
rra Sforza cf. 223, 15; 283, 40; 285, 33; 374, 33; mo-
giie di Galeotto Manfredi, 223, 15; 354, 34; 374, 33-
33; e dl Guido Torelli, 283, 40-41; 285, 33; madre di
Aitorre, 285, 34 ; iposata per procura da Galeotto
Manfredi (an. 1481), 223, 16. 16-18; aue nozze ric,
285, 33; 354, 34; 374, 33-33; h mandata a prendere
dal marito (an. 1483), 223, 41-43; parte di Bologna
riccamente restita con grande seguito di darae e di
bagagli, 43-45; ^ accompagnata sino a Faenza da
Pirro Malrezzl, Andrea Bentivoglio, Lodorico Sara-
pieri, Guido Pepoli e altri, 45-47; i rlceruta dal
Manfredi con manifestazioni di gioia e feste, 47; per
gelosia d. marito laicia Faenza e va a Bologna dal
padre (an. 14SR), 245, 41-43; & dal pred. riconclliata
con Galeotto e rimandata a Faenza, 43-44; conti-
nuando 11 raarito a fare di lei poco conto dellbera
vendicarsi, 44-48 ; lo fa strangolare da alcuni Faen-
tini suoi aralci nella propria caraera, ore, fingen-
dosi araraalata, Galeotto era andato a rlsitarla, 48-
246, 1-6; arvisa 11 padre e li rinchiude nella rocca
con il figlio Aitorre, 7-e; torna a Bologna rimanendo
il figlio !n cuitodia d. Fiorentini, 246. 47-4t; ipoia
In seconde nozze il conte Guido Torelli (an. 1494),
283, 40-41; sue nozze ric, 285, 33; 354, 35; ra dal
marito accompagnata dai fratelli Alessandro e An-
ton Galeazzo, 286, 16-18; f (an. 1504), 332, 43-43;
la Bua morte interrompe ie feste per le nozie d.
fratello Erraes, 43-44.
Bentivoglio Francesco figlio di Giambattista ; h fami-
gliare d. card. Bessarlone (an. 1450), 135, 31; i da
lul fatto priore dl Santa Croce deU'Arellana e abate
di San Cristoforo di Castel Durante, 39-40.
Bentivoglio Gaspare [Gaspare BeHttTOgli] padre di
Battiata, 63, U; ^ vivente nel 1436,4,47-48.
Bentivoglio Giacomo figlio di Lodovico, 147, 35; scal-
co di tavola alle nozze di Sante Bentiroglio (an.
1454), 30-33, 35.
Bentivoglio Giambattista padre di Ottariano, Nicol6,
Filippo, Gioranni, Francesco, Girolamo, 135, 37-40,
[Bentivoglio G. B.-Bentivoglio G. II] INDICE ALFABETICO
435
parte dl Bologna e diviene consigliere e vicario ge-
nerale d. appellazioni del duca Federico d'Urblno
(an. 1450), 34-35; fu anche segretario dl re Alfonso
di Napoll [s. a.], 35-36; abita prlmo d. sua famiglla
in Gubbio, 36; sua discendenza, 37-42.
Bentivoglxo Giambattista naturale di Ascanio, 354,
6 ; parte dl Bologna con Ginevra pr. la quale era
rimasto (an. 1506), 4-6.
Bentivoglio Ginevra figlia dl Annibale 11 e dl Lucre-
zla d'Este, 291, 3;cf. 348, 35; 353, 45; h battezzata
in San Pietro dal card. Bernardino Carvajal (an.
1496), 291, 3-4; bellissima bamblna, abbandona coi
genitori Boiogna (an. 1 506), 348, 35-37 ; cf. 353,
45-46.
[Bentivoguo] Ginevra V. Sforza Ginevra.
Bentivoglio Giovanna figHa di Giovanni I e aorella di
Antongaleazzo Bentivoglio, 142, 33-33; prlmiera-
mente fidanzata al figlio di Francesco da Carrara,
33-35 ; poi sposa a Gaspare Malvezzi (s. a.), 35 ; c&
32, 11; 49, 17, 31; ha dal pred. Margherita, Elisa-
betta, Achille, Lena, Carlo, Lodovico, Zanechino,
Nestore, Antongaleazzo, Ercole, Pirro, 142, 35-41; i
bandita di Bologna dai Canetoli perchfe sospettata di
macchinare per introdurre Antonio in c. (an. 1439)1
11, 49; 12, 1-3, cf. 17, 22-23; sl reca a Modena,
11,3; t di parto, 17, 31; lascia dodici figli, 32.
Bentivoglio Giovanna m. di Francesco Sforza conte
di Todorano, 117, 45.
Bentivoglio Giovanni I " signore di Bologna figlio di
Antonio detto Tonlolo, LXXXI, 7-8; cf. 24-25; k
dal padre nominato tra gli eredi nel suo testamento
(an. 1374), 26-27,; padre di Antongaleazzo, 45, 5;
142, 33-33; di Ercole, 5, 26; di Giovanna, 12, 1;
142, 32-33; sl fa signore di Bologna [1401], 45, 5;
Coia d'A3coH 6 suo segretario, 216, 21-22; concede
al pred. di inquadrare la sega nelle sue armi, 23;
" il nipote Annibale figlio di Antongaleazzo, sl di-
chiara suo erede universale, XCIV, 29 „.
Bentivoolio GiovANNi figlio dl Giambattista, 135, 33.
Bkntivoglio Giovanni padre di Taddeo, 54, 5.
Bentivoolio Giovanni II figlio di Annibale, 74, 47-48;
180, 24-25; da Glnevra Sforza sua moglie ha Anniba-
le, Lodovico, Cornelio, Donnino, Isotta tutti mortl
bambini, 374, 31-33, e i viventl Bianca, 33, France-
»ca, 283, 40, 32, Annibale, 374, 33, Eleonora, 235, 7-
8; 374, 33, Anton Galeazzo, 264, 36-37, 374, 34, Ca-
milla, 34, Violante, 34, Alessando, 35, Laura, 35; 263,
48, Hermes, 35, Itotta, 35; fc padre d. naturali Asca-
nio, Antonio, Leone, Ottavlano, Carlo, Rinaldo, SI-
gismondo, 348, 39-41; Maria Isabella, 215, 15, 354,
38, Griselda,235, 15, Isotta, 331, 44 ; suocero di Marco
Plo, 231, 10, di Lattanzlo Bargellinl, 265, 4, dl Guido
Torelli, 285, 3!, di Giovanni Gonzaga, 317, 50; dl
Pandolfo Malatesta, 324, 10-11 ; di Sallustlo Guidotti,
235, 15-16; 326, 7-8; nasoe quando suo padre, An-
nlbale, h in carcere a Varano de' Marchesi (an. 1443),
74, 47-48; & tenuto al sacro fonte dal march. Lionello
d'Este e da Guidantonlo Manfredi, 48-49; perdona
Insieme aila madre all'ucci8ore d. padre che gii & con-
dotto Innanzl (an. 1448), 127, 39-40, cf. 39-32; a nove
anni fe armato cav. dall'lmp. Federlco V in San Pe-
tronlo (an. 1453), 141, 9-11; h el. d. Sei dl Balia per
la venuta dl Plo II in Bolog.ia (an. 1459), '^^, 43-44,
el. d. Sedici In iuogo d. f Axzo da Quarto, 172, 33;
comtncia a dare il voto in Senato, 36 ; con Achllle
Malvezzi precede In Castelfranco Galeazzo Maria
Sforza avviato nel Bolognese e gli prepara gli al-
'<'ggi) 168, 34-36; chiamato con altri dal pp. i ar-
ringato dal pred. (an. 1460), 173, 16, 33-26; alla f
di Sante & fatto Gonfaioniere di Glustizia, sebbene
appena ventenne, per opera di Virgillo Malvezzi e
d. fazione bentivolesca (an. 1463), 180, 34-38, cf. 44-
48; "LXVII, 13-14,, che lo aveva preconizzato suo
capo fino dal tempo dl Sante, 29; per la qual cosa
e perchb innamorato di Glnevra, moglie di Sante,
questi aveva pensato di ailontanarlo invlandolo a
Napoli ad apprendere il mestiere delle armi, 39-36;
disposto a partire, ne era stato distolto dal Malvez-
zi che gli aveva detto attenderlo il primato d. fa-
zlone Bentlvolesca, 36-43 ; gli sono dati per Anzlani
el. a sorte Mlchele da Imola, Egano Lambertinl,
Paolo Antonio Castelli, Francesco Ranuzzi, Gian
Antonio Galluzzl, Bartolomeo dalla Calcina, Bonifa-
cio Vitali, Alberto Boccadiferro, 46-181, 1; entra in
Pal. accompagnato dal suo partito con grande fasto,
181, 1-2; "LXVII, 14-15 „ fa un beillssimo discorso
ove chiede aiuto a bene amministrare la sua patrla
a tutti quelli di lui maggiori, 3-7; e confortato ad
essere di buon animo da Virgilio Malvezzi, che,
afierma non sarebbero mai per mancargli gli amlci
che io avevano con tanta cura cresciuto e condotto
a quel grado, 7-11; per raostrare la sua gratitudine
ai cittadini crea cav. aurato Domenico Garganelii
degli Anziani vecchl, 11-13, 14; "LXVII, 16-17; in
tale cerimonia, che per lui era la prima, \ aiutato
da Galeazzo Marescottl e da Carlo Ghisilleri, 13-14;
fa domandare in m. Ginevra vedova di Sante, che
acconsente (an. 1464), 183, 31-33; avuta la dispensa
dal pp., la sposa, 32-34; cf. 354, 30-3i; 374, 30-31 ; que-
sto matrimonio 6 molto onorato dai cittadini, 183,
34-35; ospita in casa sua Giacomo Plccinino dl pa»-
saggio a Bologna, 185, 13, Tristano Sforza, 186, J7-
38, e la sposa di Alfonso d'Aragona, 188, II; per
onorare la pred. fa correre un palio sotto il suo
pal., 13-14; si reca a Milano con rlcco seguito per
salutare II duca Sforza suo parente (an. 1461), 36-
47; entra In Milano col fratello d. duca venuto a
incontrarlo a Parma, 49, 189, 1; h ricevuto dallo
Sforza alle porte d. c. e condotto con gran festa ai
suo pal., 1-3; prende llcenza e parte dopo che U
duca ha fatto Matteo Malvezzl cav. aurato, 3-4;
ospita la vedova di Giacomo Piccinlno, 13, e 1 figil
d. duca Sforza reduci di Napoli, 18-19; 11 pp., col
segreto intendimento di suscitare Invldla e discor-
die in liologna, lo crea capo perpetuo d. Senato,
con diritto a due voti (an. 1466), 190, 8-10; cf. 191,
16-17, 34 ; cl6 in luogo di rovlnarlo lo Innalza per-
ch& gii Ak II primato d. c, d. quale diviene plft che
signore, 190, 10-16; ospita 11 suocero Alessandro
.Sforza dl passaggio a Bologna, 191, 3; ttimato e
grande nello stato bolognese, sl acquista fama presto
i Signori d'Italia, che a lui ricorrono come a le-
gittimo signore d, c, 35-38; appresa la congiura con-
tro Piero de' Medlcl avvisa subito questl e gii raand*
In aluto quattro mlla armatl e millecinquecento cav.
d. duca Sforza, 192, 9-11; i erede universale d. beni
dlMarlano Bargelllnl (an. 1467), 45-46; saputo che
l'etercito d. Venezianl, fautori d. fuorutcltl fioren-
436
INDICE ALFABETICO IBentivogUo Giov. II, ««. t4t>7i4T8\
tlnl, era Tcnuto alle manl con quello d. Sforza,
dlfensore d. Mcdlcl, alla Mezzolara, fa tuonare la
campana dl San Glacomo per adunare gente in »oc-
corao d. conte di Urblno, 195, «s-jo; cf. 194, «0-195,
l-IO, ma non gll b permetto dal Senato dl lasciare
Indlfeta Bologna, 196, 1-3; aneddoto clie lo rlguarda
In confronto dl Glacomo Ingratl e dl Achllle Mai-
Tezzi, 198, 31-3J; un uragano dl rento e grandlne
danneggia II luo paL (an. 1468), 199, «4-46; Inviain
dono all'imp. Federigo a Ferrara un cavalio baio
riccamente bardato (an. 1469), 201, 13-14; 1'imper.
gll concede di inquartare nella sua arme raqulla
dl ognl colore eccetto che nera, 13-16; il Senato fa
gittare una bronzlna con le sue armi Intrecclate a
quelie d. c.(an. 1470), 202, 31-33; osplta ii auocero
Alessandro Sforza dl passagglo a Boiogna, 40-41 ; con
11 consenso d. Senato Indtce un torneo In Bologna
per la festa di San Petronlo, 203, 10-13, 18-19; deacrl-
zlone deirapparato, 16-17, 30-39; cf. 206, 33-34; 204,
11-205, 1-13; descrizione d. torneo che termina con
ia vittoria d. sua parte, 13-46, e deli'assegnazione d.
palio, 206, 1-7 ; per questa festa rlene in conside-
razione non solo pr. i Bolognesi, ma In tutta Italla,
1-9, h reputato in progresso di tempo il prlmo uomo
non solo d'ltalla, ma dl Europa, 9-1I; cf. 33-34; il
favore dl cul gode umilia il governatore che parte
per Roma e rifluta al pp. di tornarvi anche come leg.,
13-18; per mostrarsi grato a Galeazzo Marla Sforza
d. regaio dl otto corslerl, cf. 203, 30-33, 206, 33-
34, accetta I'invlto di recarsi a Milano (an. 1471),
36-38, parte con grande segulto, 39-43, trova al Pa-
naro Sigismondo d'Este, 43-44 ; h ospitato dal pred.
in Reggio, 44-46; airEnza trova Polidoro Sforza, 46;
h accompagnato dal pred. a Parma quindi a Milano,
46-48; aplendido ricevimento avuto, 48-49; fe fatto
dal duca suo condottlero di seicento fanti e trenta
balestrieri con una provisione di sette mi!a ducati
annul, 207, 3-4; tale condotta era gi& stata tenuta
da Corrado Sforza, 4; prima di tornare a Bologna
gll sono regalate da Galeazzo Maria ventlcinque
braccia di drappo d'oro e un clnturino d'oro, 8-9;
Aiessandro Sforza gli dona un cavallo, 9-10 ; Ga-
leazzo Marla fa anche ricchl presenti ai gentiluo-
mini e servi d. suo segulto, 10-30; presa licenza,
parte di Milano accompagnato da raolti slgnori e
da tutta la corte, 30-33; reca seco i balestrierl con-
segnatigli dal duca, 33; per gli onori resigli a Mi-
iano Ginevra indice grandi feste In Bologna, 33-
33, e Antonio Trotti fa correre un palio, 36-39; gli
vengono incontro al suo ritorno molti gentiluo-
mlni, 30-31; dopo alcunl glorni arrivano i soldati
d. Sforza, ai quali fa dare aliogglo nei terrltorio,
31-34; ospita nel suo pal. gll ambasc. di Galeaz-
zo Maria al pp., 208, 48-49; interviene in una que-
rela tra Bartolomeo Caccianemicl e Antonio dal Lino
(an. 147»), 211, 36; ottiene promessa da Cristoforo
Caccianemici, a nome d. figlio Bartolomeo, che il
Da Llno non sarebbe ofTaso, 36-37 ; Invece questo % Im-
pensatamente ferito a t da Bartoloraeo, 37-39 ; chla-
ma 11 popolo alle arml al suono d. campana di San
Giacomo e lo manda alie case d. Cacclanemici con
i'ordine di bruciarle, il che b esegulto, 39-34; diversa
versione dl tutto ii fatto, 41-212, 1-13; moltl ve-
dono con dlsplacere che egll armi a soa poita il
popolo e faccla aacchegglare, quaie signore, le ca«e
d. cittadlni, 19-31 ; perd nluno osa fare paroi» a c«-
gione d. sua potenza e delI'appogglo cbe gli Ak II
duca Sforza, 33-23; fa radunare il Senato ed eleggere
Bernardo da Satsuno, in luogo di Crittoforo Cac-
cianemici, radlato, 34-33; gli nasce Anton Galeaoo,
3*; accompagna la reglna dl Kussia nelia tua vitlta
alia sepoltura dl San Domeolco, 34-36; 11 giorno di
Natole crea Alberto Cattani e Bernardo d« Sassuno
cav. auratl, «5-«7; va col pred. a mesta a San Gia-
como, «8; accompagna Lucrezia Malavolti, tpota di
Roberto da San Severino, ol tuo entrare In Bologna
(an. 1473), 213, 13-13; gli i concctso da Siito IV
che II tuo primogenito tucceda alla sua t In inogo
suo nei .Sedlci, I«-t3; di per m. Costonza tua figila-
stra al conte Anton Maria PIco dell.i Mirondola,
16-18; fa dimandare per mezzo d. Senato ol pp. 11
prlvilegio di creare notai, legittimare figli ed altro,
e i'ottlene, 19-33; ospita nel suo pal. molti gen-
tiiuomini ferrares! di passaggio a Bologna, 29-3o;
quindi il card. Riario, 39-40, che tiene a cretima
un suo figlio, cut fa un prezloto dono, «o-«l; ottiene
dal pp. che alla sua t >i'^ riconotciuto a tuo iigllo
Anniboie 11 primato nel Senato con gli aitri privi-
legi (an. 1474), 214, «-8; accompagna il re di Nor-
vegla in giro per la c, 13-1«; innanzi alla sepoltura
di San Domenico ii pred. crea cav. aurato suo tiglio
Annibale, 13-16; essendovi carestia fa renire una
grande quantiti di grano di Romagna e altri luo-
giU e la vende a prezzo mite, arquistandoti cosi
1'amore d. popolo, 33-3«; cf. 3«; udita ia messa in
San Glacomo, crea cav. aurato Lodovico Sampierl
(an. 1475), 215, «-6; marita Maria Isabella sua figlia
naturale a Lattanzio Bargeliini, 15-16; i uno d. capi
d. giostra bandlta dal Senato per San Petronio, 30 ;
gii sono donati dal protonotario apostolico Glo-
vanni Aliraenti de' Negri, con pubbiico privii^io,
parte d. benl dl Delfino Atticontl, 33-25; ti reca
con grande seguito a prendere Andrea Grati fatto
Gonfoioniere d. popolo per condurlo in Pal., ma
prlma lo ta. cav, aurato, 34-36 ; anche fa cav. FIo- |
rlano Malvezzi, 36-37; si affligge delI'ucclsione dl 1
Galeazzo Maria Sforza (an. 1476), 216, 3-4; otpita
nel suo pal. Caterina Sforza Riario di patsaggio a
Bologna (an. 1477), 15; concede ai frati Eremitani
di San Giacomo dl costruire il portico in Strada San
Donato, 33-33: per ordlne d. duca di Milano va in
aluto di Galeotto Manfredi sotto Faenza che asse-
dia, avendo seco la bombarda grossa di Bologna, ^
217, 46-49; abbatte la rocca ottenendo ia rrsa di
Cario Manfredl, 49-218, 1-3; dl^ Faenza a Galeotto
e torna a Bologna, 3-4 ; ottenuto 11 consenso dl
Ercole d'Este al matrimonio d. proprlo figlio Anni-
bale di nove anni colla iiglia naturale dl lui Lucre-
zla di otto, manda a sposarla Bernardo da Sas-
suno, Carlo Antonio Fantuzzi, Girolamo Ranuzzi,
Bonifacio Cattani (an. 1478), 31-39; richlestone da
Lorenzo de' Medici manda a Firenze soldati con
Firro Malvezzi, Lodovico Bianchi e FUippo Lupari,
40-43; ma i pred. giunti a Scarperia sono fermatl
dai Medlci, che non ne aveva piii bisogno, e retro-
cedono, 43-44; ospita Ercole d'Eite di passaggio a
Bologna, 219, 31-33; manda Annibale a visitare la
sposa in Ferrara, 33-3«; vi si reca anche lul con
[BenUvoglio Giov. II. aa. 1479-^485] INDICE ALFABETICO
437
molto seguito (an. 1479), <0-45; il duca gli manda
incontro fuorl d. c. molti nofoili ferraresi, 45-46;
e alle porte incontra il duca stesso con grande
corteggio, 46-47; dopo cordiali accoglienze entrambi
entrano in c, 48-220, 1 ; visita la sposa cui fa un
bel dono, 1-3 ; torna a Bologna accompagnato dal
duca sino a un miglio fuori di Ferrara, 3-5; offre
sua figlia Rianca in moglie a Nlcol6 Rangonl 8-10; 11
matrlmonio si conclude con soddisfazione ylcen-
devole, lo-ll; h dal pp. sospettato di tenere le partl
d. Fiorentini nella guerra che questi avevano con
•Sisto IV e re Ferdlnando, 13-14; ric, 37-29; gli fe pro-
messa dai Fiorentini una provvisione in tempo di
pace di tre mila 6orlQi e dl sei raila in tempo di
guerra per mantenerlo nella loro amicizia, 33-35; 1
pred. gll mandano sel mila ducati e I'ordine di pas-
sare a Pisa contro Roberto da San Severino, 35-37 ;
manda le sue genti d'arme in Toscana sotto la con-
dotta di Glanfrancesco Poetl e di Antonio Bentivo-
gUo, 39-40; le quali riunitesi alle genti d. duca d'Este
vanno a Pisa, dopo avere subito forti perdite in
un'lmboscata tesa loro dal Sanseverino, 41-43; ospita
nel suo palazzo Ascanio Sforza, 221, 18-19; con un
seguito di centotrenta caralli si reca a Milano a vl-
sitarvi il duca e la duchessa madre, 23-26; h rlcevuto
con molto onore, 25; assiste alla cerlmonia d. cava-
lierato a Glovanni Marsill nel castello di Milano
(an. 1480), 31-34; in premio d. sua fedelta gli sono
donati da Glangaleazzo in perpetua slgnoria per sfe
e i suol discendenti legittlmi 1 castelli di Covo e
di Antignano e 11 ponte di Pizzighettone, 34-39; te-
stimonl deiristrumento d. donazione rogato da Ga-
leazzo Bulli, 39-41; piglia possesso d. pred. castelli
per Tolont^ di Glangaleazzo, 41-43; con licenza d.
duca torna a Bologna, 42-43; gH vengono Incontro
moltl gentiluomlni a un miglio dalla c, 44-46; h
acclamato e festeggiato dal popolo mentre le cam-
pane dl San Glacomo suonano a stormo per ii suo
rltorno, 46-48; da questo giorno h cominclato a chia-
mare Slgnore, 49-222, 1-2; ognl d) pifi cresce di au-
toritik pr. 11 Senato e il popolo, 2-3; ospita Roberto
da San Severino di passaggio a Bologna con la sua
famiglla, 8-9; per sollazzare il popolo istituisce 11
gluoco d. calcio ; h a capo d . squadra in verde, 10-
30; marita la figlia Francesca a Galeotto Manfredi,
ed Eleonora a Marco Pio (an. 1481), 223, 14-16;
onora i commissari d. sposi venuti a dare I'anello,
18-19; lascia partire la figlia Bianca per raggiungere
11 marito Nicold Rangonl, 33-34; presiede alla co-
struzione d. portlco d. fratl dl San Glacorao con
Virgillo Malvezzi, 30-31; dl carnevale inventa un
nuovo gluoco per dlvertire 11 popolo (an. 1482), 224,
1-15; bandlsce anche una glostra per una celata dl
argento, 16-22; con atto d. re di Napoll, reglstrato
dalla cancellcrla di Bologna, h con i suol figli e dl-
scendenti incorporato e annoverato nella casa reale
di Aragona con privllegio di usarne il nome e le
armi, 23-27 ; per ordine d. duca di Milano passa con
tremllacinquecento fanti c mille cayalll nel Ferra-
rese In aluto d. duca d'Este, 38-40; il pred. gll vlene
Incontro alla Torre della Fossa, 40-41; sl avvla a
Codigoro, 41-42; impedlsce al Sansererino dl acco-
starsi a Mekra come tentava, 43-45, 46; essendo alla
guerra dk 11 suo consenso all'elezione a senatore
di Mino Rossi, in luogo d. padre Bartoloraeo dece-
duto, 225, 4-5; va e torna da Bologna al carapo,
25-27 ; e mandato con molta fanteria, con Antonio
di Montefeltro, con Galeotto Manfredi e le loro
schlere a Forl\ di Girolamo Riario per costringere
il pp. a lasclare libera la via aIl'esercito Napole-
tano, mosso in soccorso di Ferrara, 43-48; pone l'as-
sedio a Forli, 49-50; f Federigo da Montefeltro torna
a Bologna col suol, 226, 2-3; ospita Alfonso dl
Calabria e 11 seguito (an. 1483), 20-22; il pred. crea
cav. aurato Alessandro, suo terzogenito, in etk di
nove anni, 22-24; prende parte alla Dleta d. colle-
gati in Creraona, 28 ; approva la guerra contro i
Veneziani a primavera, 30-32; di ritorno a Bolo-
gna, nella sua cappella di San Glacomo fa cav.
aurato Cristoforo Gratl, 33-34; gli h assegnata dal
pp. una provvlsione dl cinquemila ducatl col patto
di tenere a ordine quattrocento uomini d'arme, 11
che cresce la sua grandezza e rlputazione, 35-38 ; f a
dipingere varie sale e una loggia d. suo pal. da
Lorenzo Costa, 39-42 ; pregatone da Ercoie d'Este e
d'accordo col Senato, perraette ai Bolognesi, con pub-
bllco bando, di condurre vettovaglie a Ferrara af-
famata dai Veneziani, 48; 227, l; ripara «dia care-
stia seguitane in Bologna per la grande quaniittk
di grano portata fuori, facendo vendere in mercato
suo grano a meta prezzo, 5-7; il che gli procura
la benedizione e l'affetto d. popolo, 7-9; riduce la
chiesa di San Giacomo a una sola navata per raag-
gior decoro, 42-45 ; si reca con i suol soldatl e
numernsi capl d. squadre a Ghiara d'Adda e quindi
ad Asola nel Bresciano dove era in assedio 11 duca
di Calabria, 228, 9-14; ammalatosl ne parte e torna
a Bologna, U-17 ; appresa la morte d. leg. e vesc.
di Bologna torna indletro e si reca ad assicurare
l'ordine a Cento e alla Pleve consegnandone le
rocche a Rinaldo Arlosti, 17-22; torna a Bologna a
curarsi, 33; corapone le dlscordie sorte in seno alla
Corapagnia d. Notai, 26-30; partecipa in Mllano al
consigllo d. coraponenti la Lega quindi torna a Bo-
logna (an. 1484), 229, 7-10; al ruraore d. caduta d.
torre d. Bianchinl accorre sul luogo, 33-23; fa rl-
rauovere le macerle per ricercare i sepoltl, 23-25;
provvede con gH Anziani ai tre orfani sopravvissutl,
46-50; seguitando la guerra In quel dl Brescia contro
i Veneziani, vl passa con molte forze, 230, 16-19;
h mandato dal duca di Calabria, cap. d. lega, a Lon-
gone e Bagnolo, che ottiene a pattl, 19-21; manda
al pp. Fillppo Salaroll per rallegrarsi d. sua elezione,
35-36; ospita Alfonso dl Calabrla al suo rltorno dl
Lombardla, 231, 17; accompagna il pred. a visltare
la c, 18-20; suo posto nel corteggio per la entrata
In ufficlo d. nuovl Gonfalonierl dl Giustizla (an.
1485), 33; Pandolfo Malatesta gU manda Ralmondo
Malatesta a chiedergli in m. la figlla Violante, 43-46;
manda Annibale incontro al pred. fuorl d. c, 46-47;
lo rlceve egU stesso alle porte e lo accorapagna fasto-
saraente al suo palazzo, 48-49; gli concede Vlolanto
con dleclmila ducatl dl dote, 232, 1-4; h conTltato
con la ra. e la sposa da Andrea Gratl, 4-6; qulndi
da Mino Rossi, 6-7; fa accompagnare 11 Malatesta a
Rlmini da Francesco Dottorl, 8-9; arraa cav. Goz-
zadlno Gozzadinl In San Glacomo, 13-15; adem-
ple un voto fatto, recandoii con grande seguito e
438
INDICE ALFABETICO iBeDUvogUo Giov. u, <ui. f^ssi^st]
roodefUmente veitlto al santuario di Loreto, lt-3S ;
f« tappa ad Imola rlceTUto con molta magnificen-
za dal conte Rlario, 3I-31, e da tuttl i slgnori dl
Romagna, 31 ; qulndl li reca a Roma ad ossequiare
Innocenzo VIII, che gli concede tutto quanto deside-
ra, 31-33; h ben reduto da tuttl i card. speclalmente
dal resc. di Cervia, Acliille Marescotti, clie io con-
rlta e gli regala una mula, 33-35; parte dl Roma e
ra in Toscana a Tlsltare Plero de' Medicl, orunque
granderoente onorato, 35-3S; torna a Bologna rice-
vuto da tutta la c. con acclamazioni e fuochi dl
allegrezza, 38-41; va incontro a Gianglacomo Trl-
Tuizlo cap. d. duca Sforza di passaggio a Bologna,
233, 31; fa cav. Carlo Grati e lo nomina capo d.
gentl, che, secondo I'ordine d. duca dl Milano, man-
da nel Romano rerso Napoll In aiuto d. Lega contro
la Chlesa (an. 1486), 44-47; cf. 43-43; dona ottanta
ducatl d'oro ai poverl pupliU raccoltl dai Senato,
48-4»; fa reatltuire ai soldati del Sansererino, che
lascla liberi, gil aTcri e arnesi di cul erano stati
spogUati nel terrltorio boiognese, 235, 3-5; gli ro-
vina la torre dl BuonconTcnto con duecento corbe di
frumento, 13-14; dk per raoglie sua figlia Griselda,
naturale, a Saliustio Guidotti, 15-16; nella sua cap-
pella dl S«n Giacomo fa cav. aurato Bartolomeo Fe-
Ilclni, 19-23; fa grandi preparatiTl per ricerere la
sposa dl Annibale e abbellisce la c. (an. 1487), 33-
40, /-j, c(. 33-35, invita i signorl e cardinali alla
festa, per i quall prepara allogglo nel suo e nel
pai. di molti gentUuomini, 41-43; gli sono fatti
InnumereToll presenti dai olttadini, dalle Arti, dai
castelli, vliie e comuni di Bologna e territorio, 43-
45; enumerazione d. offerte, 236, 1-12; manda An-
nibale a Ferrara con nobile e ricco seguito a pren-
dere la sposa, 237, 14-16; Intanto fa addobbare ie
vie che avrebbe seguito il corteggio nuziale e la
piazza innanzi a casa sua, 16-30; U domanl d. nozze
fa cantare ia messa in San Petronio per ringrazia-
mento a Dio; alla quale assistono tutti gli inter-
Tcnuti al banchetto d. giorno aTantl, gll sposi cd
egli stesso con la moglle, 239, 25-37 ; ordine d. cor-
teggio, 37-36, dl ritorno dalla messa ofTre un lauto
desinare al conTcnuti, 38-40; giuochi dlnanzi al suo
pal., 40, 240, 1-f; al secondo giomo dalle nozze la
imbaiidlre una colazlone per i signori forestieri,
perchk possano assistere aila giostra, 13-15, fa pre-
sentare a ciascuno di essl Tari oggetti in zucchero
laTorati con rara maestria, 15-35; descrizione d. gio-
stra cui assiste con la sposa e gli invitati, 35-241,
1-13 ; accompagna a casa dopo la giostra U marchese
dl Mantova vincitore d. torneo, 11-13; rappacifica il
pred. e Fracasso da SanscTerlno Tenuti a parole, 13-
15; fuoco d'artificio dinanzi al suo pal., 16-31; si
rallegra per la condotta data dai Fiorentini ad An-
nibale, 30-31; Ta incontro ad Ercole d'Este di pas-
saggio a Boiogna e lo ospita 46-48; accetta neila
sua famiglia Ercole, Tomaso e Tiberio MalTezzi
figli di Matteo, che rinunciano al loro cognome
e parentado per assumere ii nome, le Insegne e i
priviiegi d. BentiTOgllo, 242, 40-243, 1-2; 242, 1-2;
eguale concessione fa a Giovanni Antonlo Gozza-
dinl, con strumento rogato da Bartolomeo Rossi,
243, (-12; fa dipingere e abbelllre la sua cappella
nella chiesa di San Glacomo, 13-43; su una parete dl
ess* h effigiato con la mogiie e molti suoi figli, 17-21 ;
attende ii nuoro vescoro Gluliano delia Rorere a
B«I Poggio, 244, 12-13; lo conrita (an. 1488), If-M,
«; •odditfa un antico roto recandosl In peilegri-
naggio a SanfAntonlo da PadoTa con un seguito
di centoiesMntotto caTaUeri tutti come lul Tettitl
dl paonazzo, 31-31; h onorerolmente rlcevuto, 31-
32 ; soddisfatto U TOto si reca a Venezia, ii, i ; h
creato patrizio Tcneziano con i priTUegi inerenti
a tale g^ado, a3-35, /; Ta quindl In Lombardla •
rltitare II lago di Garda, 35-36; corre rischio di
naufragare per una tempetta ImproTTita, 37-40; tor-
na a Bologna, 41; udita la uccislone dl Glrolaroo
lUario, come cap. d. duca di Miiano si affretta a
soccorrere Caterina e i figii muoTendo con fantl e
caTaUi contro ForU, 245, 12-15; si uniscono a lui
Nicol6 Rangoni, Gilberto Pio, Galeotto deila Miran-
doia e Gaieazzo da SanseTerino cap. d. duca, 15-11,
assedla Forfl, 18; tI entra con ii SanteTerino per
la fuga d. congiurati, 3o; pone in signoria Otta-
Tiano priroogenito di Giroiamo sotto la tutela dl
Giampletro Bergamini cap. d. duca dl MUano, 30-
22; conduce Ottariano ad assuroere ia signoria di
Imoia, 23; torna a Bologna, 34; riparte di Boiogna
per I'uccitIone di Galeotto Manfredi, 38-40; Ta in
toccorso di Francesca, 246, 9-10; entrato in Faenza
fa giurare obbedienza al fanciullo Astorre, 10-12; col
consenso degU Anziani di Faenza iuTita seco a pran-
zo Glampletro Bergaminl con i principali d. c, U-
13; Tcrso la fine d. conTito sono assaiiti da alcune
compagnie di contadini e cittadini, che dubitaTa-
no si fossero uniti per insignorirsi d. c, 18-34; a
stento scampa gettandosi da una finestra, 37-21 ; gli
h rifiutato I'ingresso nella rocca dal castellano, 38-
39; c da alcuni cittadini condotto a Modena (!)
[Modigliana], quindi a Firenze, 29-32, cf. 44; 247 l;
alcuni d. sua compagnia rimasero uccisl, 246, 33,
altri prigioni, 34-36; il suo segretario Cristoforo
Dal Poggio, Benedetto GabrieiU e U suo cameriere
Cingaro seguono le sue Ticende, 36-38 ; richietto dal
re di Napoii, dal duca di Modena, da queUo di
Ferrara e dai Senato bolognese e lasciato libero d«
Lorenzo de' Medici, 49-247, 1-4; grandl feste e al-
legrezze pei suo rltorno, 8-15; si fa la processione
d. Corpo di Crlsto, per ordine d. Senato riman-
data al suo arrivo, 16-18, cf. 7-8; e Invitato dal
duca di Milano a un parlamento in Parma per cose
rlguardanti lo stato, 19-22; vi si reca in compa-
gnia d. figli Annibale e Anton Galeazzo e con
molto seguito, 22-24 ; finito il parlamento h nomi-
nato dal duca Sforza govematore generale d. sue
armi, 24-25, torna a Bologna, 26; costituisce la Com-
pagnia d. Cinlatori con a capo un Massaro, 35-36;
ordina che i pred. iavorino neila strada d. Sarti
ttabilendo pene pecuniarie ai contravventori, 36-39 ;
concede ia sua protezione ad Antonio Scoffoni dalle
Guaine che aveva ferito Giroiarao Malvezzi, 248, 7-9;
fa da paciere tra i pred. e dopo molte insistenze ot-
tiene ilperdono d. Malvezzi a patto che Antonio e U
fratello non escano per un certo tempo di casa, 12-
13; &ilisce nella sua opera di paciere in una seconda
rissa avvenuta tra i due, 13-19; h preso in odio dai
Malvezzl che stlmano estere da lui tenuti In poco
conto, 20-24 ; i pred. trattano tra loro di ucciderlo.
[Bentivoglio Giov. II, aa. 14S8-149A INDICE ALFABETICO
439
34-25; la congiura sl svolge, 25-249, 250, 1-8; Gio-
Tanni Malvezzi lia l'incarico di ucciderlo coi figliuoU
mentre cenava, 249, 48-250, l ; b inf ormato da Glii-
nolfo Bianclii clie i Malvezzi appareccliiano armi per
una loro irapresa, 19-23; ricerche fatte gli provano
clie queata impresa fe rivolta contro lui, 22-38; sua
afflizione, 38-30; convoca il Senato al corapleto, 30-
33; raanda anche per Battista Malvezzi padre di Gio-
vanni, che interviene, 35-37, e per Giovanni a nome
d. padre, 37-39; fa circondare la sala dai suoi soldati,
33-35; svela la congiura ordita per togliergli la vita
in uno a tutta la sua famiglia additando Giovanni
Malvezzl quale istigatore, 40-251, 1-2; questl con-
fessa il delitto a cui si accingeva proclamando che
voleva ucciderlo perchfe tiranno di Bologna, 3-13;
rimane in Pal., 25; e fa guardare il suo dai soldati,
36-37; ordina che il corpo di Petronio da Scannello,
uno d. congiurati, sia trascinato a coda di cavalio,
252, 3-4 ; dona la casa e i beni di Battista Severi a
Peracino, 26-27, e casa e beni di Battista Malvezzi a
Tommaso Malvezzi adottato dai Bentivoglio, 37-39;
per tale congiura gH offrono aiuto molti signori
d'Italia, tra cul Lorenzo de' Medici, 35-38; a pre-
ghiera d. popolo torna a casa sua, 46-49 ; neli'acco-
miatarsi dal Gonfaloniere nomina Ghinolfo Bianchi
cap. d. guardie d. Pal., 48-49, per festeggiare la sua
saivezza si da liberta ai carcerati, 50; 253-1 ; giunto
a casa liccnzia il popolo e gii raccomanda la qulete
e la pace, 1-4 ; sl mostra dolente d. conglura e d.
sanguinose sue conseguenze, 4-6; fa fare una so-
lenne processione e cantare una messa per lo scam-
pato pericolo, 8-10; prega il duca Sforza a non dare
ricetto ai Malvezzi nel suo stato e lo ottiene, 13; ed
egualmente da Venezia, 13; scrive al re Ferdinando
narrandogli d. congiura d. Malvezzi e pregandolo
a punire Giulio Malvezzi al suo arrivo a Napoli,
13-15, e anche ci6 e fatto secondo 11 suo deslderlo,
15-16, h el. d. Sedicl, 32, esce a cavallo per la c. pre-
ceduto e seguito da uomini in armi clie perlustrano
le strade, 27-29; e invitato a Milano alle nozze d.
duca con Isabella d'Aragona, 37-39; vi manda An-
nibalecon ricco segulto, 39-40; riceve onorevolmente
gli ambasc. di Pandolfo Malatesta venuti a pren-
dere Violante (an. 1489), 254, 15; partecipa alla
glostra indctta dal rettore d. Studio, 32-33; ric. per
Francesco Capitani suo armigero, 37; accompagna
l'ambasc. dl Bajazet 11 in giro per la c, 255, 1-3;
fa crcare Annibale Gonfaloniere di Giustizla per
addestrarlo nel governo d. stato, 4-6; lo accompa-
gna con gran pompa a prendere l'ufficlo, 9-10; dA
principio a una torre vicino al suo pal., 11-14; va
con gli astrologi a determinarne 11 luogo e scava
per primo la terra nel punto Indicato, 14-17; ascolta
una messa cantata In San Giacomo in memoria d.
scoperta d. congiura, 31-33; con iul vi asslstono
cav., cittadini, le Arti e infinito popolo, 23-24; tut-
ti gll fanno offerte, 24-25; i dal pred. accompa-
gnato a casa, 35-37; per il suo natalizio, dopo la
messa in San Giacomo, arma cav. aurato Antonio
Magnani, 38-30; pone la prima pletra con la sua
arme alla torre dalla parte verso San Donato (an.
1490), 47-48; fa coUocare quattro vasl dl terracotta
riplenl dl monete di vari metalli alla sua effigle
nei quattro angoli della torre, e dal latl dl strada
San Donato fa mettervi due targhe di piombo oon
epigrafi che lo rlcordano, con i suoi titoli e i nomi
d. moglie e d. figli, quale costruttore d. torre, 256,
1-15; asslste alle nozze di Lodovico Gozzadini con
una Pio di Carpi, 33-34; alla fine d. convito fa cav,
11 padre d. sposo Giovanni Antonio gia adottato
dai Bentivoglio, 35; ric. per Cesare Gozzadini suo
armigero, 43-44; crea cav. in San Giacomo Raimondo
Malatesta, cui dona una pezza di drappo d'oro,
257, 3-6; fabbrica diverse ville sontuose In vari luo-
ghi del territorlo bolognese, 7-13; fa rafforzare ie
mura dl Medicina, 14, e munlsce i castelli dipen-
denti da Casale Fiumanese e la rocchetta di Sassuno,
15-16; bonifica le valli fra San Giovanni In Persi-
ceto, Crevalcore e SanfAgata disseccandole, 16;
della terra donatagli da quei comuni fa otto possessi
che chiama la Glovannina, 16-18; conduce 1 suol ge-
neri Nicol6 Rangoni e Gilberto Pio a Belpoggio per
fuggire il gran caldo, 19-31; essendo a cena sorge
una cortese disputa se nelle cose umane prevalga piu
la Fortuna o la Sapienza, 31-38; sta per la Sapienza
con il conte Rangoni, mentre Annibale e il Pio ten-
gono per la Fortuna, 38-30; propone, ed e approvato,
che la contesa si definlsca In un torneo ove com-
battano due squadre una per la Fortuna, l'altra per
la Sapienza; ia parte vincitrice nella pugna risol-
veri la questione, 30-40; tornato in c. ordina il tor-
neo, 41-42; crea il Rangoni capo d. partito d. Sa-
pienza, e Annibale e 11 Pio capi d. partito d. For-
tuna, 43-43; combatte alla testa d. sesta squadra d.
seguacl d. Sapienza, con vestito alla moresca, 258,
40; descrizione d. torneo e d. tenzone poetica che
precede la prova d. armi, 6-259-260-261-262, 1-19;
riuscita vlncitrice la parte d. Fortuna, accompagna
il figlio trionfante a casa, 20-30; per 11 suo natali-
zio crea cav. aurato Tomaso Montecalvi, 43-45 ; coi
due figli Annibale e Alessandro e molto seguito va
a Ferrara alle nozze di Alfonso d'Este con Anna
Sforza (an. 1491), 263, 7-ll ; torna a Bologna, 13-
13; arma cav. in San Giacomo Sebastiano Gozzadi-
nl, 33-24; ric, 264, 28; riceve sontuosaraente Ercole
e Sigismondo d'Este al Bentivoglio ove trascorrono
le feste di Natale, 33-36; si reca con essl a Bologna
fermandosl a desinare a San Michele in Bosco, 36-
38; per capo d'anno conduce 11 duca ad ascoltare
la messa in San Giacomo (an. 1492), 40-41; termi-
nata la quale, 11 pred. crea cav. aurato Ermes suo
ultimo figlio, 41-43; accorapagna qulndi il duca
in Piazza ad assistere dalla scalea dl San Petronlo
allo sfilare d. corteggio per la nuova entrata d. ma-
glstrati, 43-47; torna col pred. al Bentlvogllo, 47-48 ;
ordina giuochi in onore d. genero Giovannl Gon-
zaga recatosi con la m. a passarc II carnevale a
Bologna, 265, 16-33; sl duole dell'uccisione di Ral-
mondo Malatesta, 36 ; va Incontro ed ospita Ercole
d'Este dlretto a Roma, 37-40; manda il figlio Ales-
sandro a Milano a sposarvi Ippolita Sforza nlpote
d. duca, il cui matrlmonio e la dote era da tempo
fissata, 266, 10-15; abbelllsce la c. per accogHere
degnamente Ippolita, 30-31; fra Taltro atterra 1
portici di legno che rendevano angusta la ttrada di
San Donato, 31-24; ne fa dlplngere le facclate d.
case e scrlvere un dlstico laudatorio d. tua opera
suUa facclata dl Santa Maria, 24-« 5 addobba tutte
440
INDICE ALFABETICO (BentivogUo Giov. U. aa. t4gj-,49S\
le itrade p«r le quali deTono pasiare g^i tpoil n\
•1 reca incontro ad esii a RaTone con tutta la no-
bilti, 39-40; dopo I'uccltione di Galeotto Maiate-
ita InTla Annlbale In aiuto al genero Pandoifo con
cinquanta cavalll, che peri non occorrono, 267, 3»-
43; fa domandarc dal flglio Anton Gnleazzo ai nuoro
pp. Alestandro VI la conferma d. prlyilegi concet-
llgii >lal suol antecessori, 268, 14-15; fa fabbricare
una fontana nei giardlno d. luo palazzo e ri conduce
con grande apeaa l'acqua da San Mlchele in Bosco,
17-30, il pp. a mezzo di un nunzio gli manda la con-
ferma d. prlvilegl, 31, e deIi'ufficlo d. Sedlci • lui e
ad Annibale, 37-3>; oaplta Glovanni Gonzaga di
patsagglo a Bologna, 39-31 ; cosl Alfonto d*Este,
40-43, ed Ermcs Sforza, 43-41; fa accompagnare a
Cesena Pirro Malvezzi da Antonio Bentivoglio con
balettrierl a cavallo, 269, 13-14; ric. per FiUppo
Balduccio Bentivogllo luo legretarlo, 41-43; governa
Boiogna come vero e leglttimo ilgnore (an, 1493),
270, 13; per questa sua potenza Lodovlco Sforza
lo crea cap. gen. di tutti i soldatl ducoli di qua
dai Po, 12-14, e gliene manda lo stendardo, 14-15, per
un tale Giacomello, u-l9; pompe e cerlmonie pei
rlcevimento di eiso, 15-18; 31-271, i-35; in tale occa-
sione il Senato gii offre un destriero riccamente
bardato per mezzo di Aleisandro Volta, 35-37 ; con-
rita gll ambasc, i capl, gli squadrieri, i cav. e gen-
tliuomini, 47; 272, I; dona a Giacomeilo cinque-
cento ducatl e una veste di drappo d'argento, 1-2;
anche fa un regalo a due compagni d. pred., 3-3;
il reca a Ferrara a un parlamento d. slgnori d'Ita-
Ila con molto seguito, 13-17 ; ivi Lodovico Sforza,
pure intervenuto, delibera di farlo uccidere neil'en-
trare a mensa, U-20; avvisato da Gianfrancesco
Gonzaga si solra tornando prestamente a Boiogna,
34-36, sl ignora per qual caglone il Moro ne medi-
tasse la f, 36-37 ; di campo franco a uno spagnuolo
e a Bernardlno dal Guanto mantovano che nel mer-
cato si azzuffano, 273, 6-s; ferltlsi entrambi si in-
terpone e 11 rappaclfica, 8-9; manda Cristoforo Dai
Poggio a Ferrara a prendere notizie d. duchessa
Eleonora ammalata, 31-33; poi vl manda Annibale,
33; t la pred. si reca a Ferrara con Carlo Grati
e Giovanni Marsili a condolersi con U duca, 34-36;
torna a Bologna, 36; si riconciila con Agamennone
Musotti e lo fa scortare sino a Firenze da otto ba-
lestrieri a cavallo, 39-31; con la moglie aspetta a casa
Violante in yisita a Boiogna, 35-36; inaugura 11 Na-
viglio reso navigabile da Bologna a Corticella (an-
1494), 49; 274, 1-26; versi in suo onore per questa
opera, 30-46 ; invia Carlo Grati al Bentivoglio a rice-
vervi gU ambasciatorl Ferraresl mandatl da Giovan-
ni Gonzaga a prendere la sposa Laura, 275, 11-13;
si reca al Porto con Pandolfo Maiatesta e i figli in-
contro ai pred., 13-14, che ospita nei suo pai., 15-16;
rlceve molti regall dalia c. per queste nozze, 16 ; va
in gran pompa alla messa in San Petronio, 18-19; di
licenza alla sposa, 34-35; manda Vincenzo Budrloli
con un ricco dono a Giovanni Sforza per le sue noz-
ze con Lucrezia Borgla, 36-38 ; invia ad Alfonso II re
dl Napoii 11 suo segretario Dol Poggio a condolerai
d. t di Ferdinando e rollegrarsl d. sua assunzione
al trono, 40-41; Invia Carlo Grati a condolersi coi
genero Gilberto Pio per !• t <!• padre, 48-49 ; va in-
contro oi card. franceie Glovanni de la Grolaie
di patiaggio a Bologna, 276, 4-6; gii h icritto dai pp.
di tenere fermo nel rifiutare li pano a Cario Vm,
18-30; ii pred. lo raiticura lu ogni pericolo perchi
ettendo confederato con 11 re di Napoii, coi Fioren-
tint e i tlgnori dl Romagna h in itato dl oflfendere U
re f rancete non che difendeni, 30-33; gli tono man-
date da Aleitandro VI le bolle di nomina • card. di
Anton Goieozzo, avvertendo che ie revocheri qualor*
non ottemperi al tuo deslderio, 33-37 ; deiii>era coi
Senato di mettere la c. e i cattelii in ittato di di-
feaa e prende le dltpoilzioni opportune, 37-11; ef.
45-49; coi figli va Incontro a Isat>ella Gonzaga, che
oipita nel luo pal., 34-35; accompagna la pred. a
visitare la c, 40-41; giunta un'avanguardia dell'eser-
cito francese nel terrltorio e accampatati f uori porta
San Vitale, ii popolo in armi accorre pr. lul ospet-
tando gli eventi, 277, 19-31; tiene armati nei tuo
pal. per sua licurezza, 278, 6-7; ordina al figiio
Anton Gaieazzo di andare ogni notte • fare guar-
di^ nel pal. d. Signori, 7-8, e • Cario Grati dl
cavalcare per la c. per quietare ogni eventaaie tu-
multo, 8-10; egualmente ordina ad Antonio ScofiTonl
dalie Gualne e a Giovanni Battista Cavallini di re-
carsi sera e mattina allc porte a sorregllarne la
chiuiura e apertura, 10-13; scrive a Lodorico Sforza
dl cacciare dal suo stato ii suo nemico Lucio Mai-
vezzi, 30-33; ^ accontentato dal duca, che gli riaponde
una cortese iettera in cui gli prometie che neisun
Malvezzi sari ricettato o favorito neppure dal San-
severino, 32-43; gli sono conferitl dali'imp. Massi-
mlliano, con boUa suggellata In oro, vari impor-
tanti privilegi e titoli, 279, 1-13; tcsto d. boila
imperiaie, 14-280-281-282-283, i-33; fa coni»re mo-
nete d'oro e d'argenlo con la 8u« effigie e la leggen-
da Johannes Bentivolus il Bononiensis da un lato,
e dall'altro, l'aquiia Imperiaie a quarto con la sega
11 cimiero e i'aquila incoronata con ia leggenda Ma-
similiani imperatorls munus, 34-38; batte Inoitre
monete con l'effigie di San Giovanni Evongeiista da
una parte e dall'altra l'aquila a quarto con la sega,
38-30; fa anche dipingere l'arme imperiale inquartata
con la sua sulla parete d. sua torre, nel suo pol.
e per la c, 30-31 ; da ospltalita ai fratelll Medici
presentatisi aii'improvviso ai suo pal., 284, 3-5;
biasima la fuga d. pred. da Firenze, 6-10; manda
Corlo Gratl con onorevole compagnla a fare omag-
gio a Carlo VIII in Firenze, 39-31 ; h awitato del-
1'entrat» d. pred. In Roma, e che fuori di questa
c. era il duca di Calabria (an. 1495), 285, 13-15 ;
manda 11 figllo Anton Galcazzo a Mllano a ralle-
grarsi con Lodovlco il Moro d. successi d. suo
alleato Cario VIII, 35-37; manda Taltro figllo Anni-
bale con beillssima compagnia a Milano per l'lnco-
ronazione di Lodovico a duca, 45-47; Invia ai pp.
venticinque balestrleri, 286, 15; manda Francesca
ollo sposo Guido Torelli facendola accompagnare
dai figli Anton Galeazzo e Alessandro, 16-18; 11 refe-
rendario veneto Antonio Vinciguerra alloggia nei
convento di San Giacomo per essere piil pronto a
conferire con lui, 38-30; gll h donato Gallarate con
tutte le sue pertinenze dal duca Sforza, 39-43; manda
Carlo Grati con cinque squadre a ingrossare Teser-
cito veneziono coatro Carlo VIII, «8; 287, I ; per
[Bentivogiio Giov. II, aa. i49s-^soi] INDICE ALFABETICO
441
mezzo d. Grati domanda a Lodorico Sforza la libe-
razione d. conte FiUppino Borromei, 288, 13-15, che
ottiene, 15-17; manda con armati Annibale a Carpi,
ove era sorta difFerenza tra Alberto Pio cugino di
Gilberto e ii partito di questo (an. 1496), 36-38; h
assoldato dal pp., dal duca di Milano e i Veneziani,
per avere dalla loro Bologna, con uno stipendio
cumulativo dl trentamila ducati d'oro, 41-45; con-
dizioni e modalita d. condotta firmata a Roma nei
pal. apostolico, 46-289, 1-45; manda Carlo Grati a
Roma a riscuotere dal pp. il danaro d. condotta,
45; cf. 288, 40-41, clie gli h interamente pagato, 289,
46-47; rlc, 291, 7 ; manda 11 figlio Annibale con Carlo
Grati a Meda a fare oraaggio all'imp. Massimiliano,
15-18; fa registrare nellasua cancelleria la traduzlone
italiana d. lettera di Carlo Vllf al Senato riguardan-
te l'espulsione d. banditi fiorentinl, 292, 23-24 ; h ad-
dolorato per la f di Beatrice d'Este moglie di Lodo-
vico Sforza (an. 1497), 37; fa fondere la campana d.
sua torre dai maestri Pietro e Giacomo, 293, 3-5 ;
ne ode il suono da San Donnino ove trovavasi a
pranzo da Bastiano Degli Agucchi suo spenditore, 5-
7; la detta campana si rompe dopo pochi giorni e ne
fa gettare e collocare un'altra, 7-9; ospita il card. Ip-
polito d'E3te di passaggio a Bologna, 24-25; ric. per
la strega Gentile Budrloli (an. 1498), 294, 33; manda
Carlo Grati con duecento lancie e duecento cavalll
d. duca di Milano in aiuto d. Fiorentini contro
Pisa, 295, 44-45; manda le sue genti di arme e quelle
d. figlio Alessandro a Lodovico Sforza in guerra
contro Luigi XII (an. 1499), 296, 37-39; gii e scritto
dal re che lo avrk tra i suoi nemici se insistera nei
pred. aiuti, 40-47 ; Invita a cena ii card. Borgia, che
anche pernotta da lui, 297, 17-19; i suol figli ac-
compagnano il pred. fuori d. c, 19; manda Anni-
bale con ricoo seguito a Milano ai re I^uigi a ral-
legrarsi deII'ottenuta slgnoria d. Lombardia e a rac-
comandargli Bologna, 32-35; fe fatto suo barone dal
pred., 38, il quale gli fa raccomandare un buon trat-
tamento ai soldati, che avrebbe inviato in Roma-
gna, 41; ospita Giovanni Giordani, 298, 5-5; manda
i figli a visitare Cesare Borgia all'osteria del Qua-
quarello a Ponte dl Reno e a invitarlo a cena, 18-
20,; lo convlta Insieme a moltl noblli, 20; accetta
In dono dal pred. un cavallo riccamente bardato e
una celata, 20-22; per San Giovanni arma cav. Fran-
cesco Ghisilieri in San Giacomo, 43-45; va incontro
sino ad Anzola a Isabella Sforza dl passaggio a
Bologna (an. 1500), 299, 26-27; manda Mlno Rossi
a Miiano a placare Luigi XII che per gli aiutl da
iul prestati, secondo il pp. Alessandro VI, a Lodovi-
co Sforza, minacciava di porre il campo sotto Bo-
logna, saccheggiarla e scacciarnelo, 30-35; cf. 44;
Mino gli scrive di procurare i quarantamila ducati
ofiertl al re francese, rabbonitosi, piu tremila du-
cati per un barone che aveva fatto da interme-
diario, 36-38; ospita ii card. Giambattista Orsini di
passaggio a Bologna, 44-45, e Giovanni dcila Ro-
vere, 48; non h ofTeso da una saetta caduta sulla
colombaia d. torre mentre egll vi si trovava, 300,
9-12; dal Sedici e dal vicarlo d. leg. gli h concesso dl
fabbrtcare un molino a Codalunga f uori porta Santo
Stefano, 13-16; chiama a Bologna Cesare Rangoni
famoto nelie «rmi, a sorvegliare il giovinetto Guido
Rangonl, succeduto al padre N!coi6 nella condotta
d. soldati d.c, 25-26; pr. lui si rifugiano Pandolfo,
Violante e Carlo Malatesta in fuga da Rimini, 36-
38; ospita con molto onore Ivo d'A]legri di pas-
saggio a Bologna, 46-47; e richiesto di aiuto dai
Faentini essendo nonno di Astorre loro signore
(an. 1501), 301, 47-49; tratta col Valentino di dar-
gli nelle mani Giuliano della Rovere, vesc di Bo-
logna, che si trovava a Cento, 302, 1-2; il pred.,
avvisato secretaniente, fugge, 2-3; dl questo av-
viso incolpa Aga men none Marescott i, 4;
invaso il territorio dal Valentino, convoca il Se-
nato sul da farsi, 303, 11-13; ric. 23; pone in istato
di difesa la c, 25-38; arringa il popolo in armi per
esortarlo a essere fedele e valoroso e star di buon
animo che non gli sarebbe mancato mai l'aiuto d.
sua persona e d. suo denaro, 28-35, h acciamato,
35-35; distoglie i piu ardimentosi dalPidea di uscire
contro i nemici, 35-39; scrive ai duchi di Mantova,
e di Ferrara e ai Fiorentini per aiuto, senza per6
ottenerlo, 40-45; rlceve soccorso da Eleonora vedova
di Gilberto Pio, 45-47 ; scelte compagnle di fanti
anche gli conducono Lorenzo Penacchi e Ramaz-
zotto da Scarlcalasino, 47-49; il che anima ancor
pii i cittadini, 49-50 : complimenti rivoltigli dal-
POrsini ambasc. d. Valentino, 304, 15-16; 11 pred.
h ospite nel suo pal., 16-17; conchiuso i'accordo,
col Senato, 1'Orsini tiratolo in disparte gli mostra
lettere di Bolognesl che esortavano 11 Valentlno a
venire contro Bologna e cacciarnelo, 36-39; poi gli
propone di ammogliare Ermes a Giacoma Orsini,
figlia di Giulio, pero senza dote, 39-40, al che ac-
consente, 40; i suoi avversari aftermano che il Va-
lentino voleva male a lui non alla c, 30-31, mentre
1 suoi amicl lo dicono necessario al bene d. patria,
32-33; narra a Ginevra 11 fatto d. lettere al Valen-
tino, 305, 1-2; la pred. a sua insaputa deltbera con
Ermes di uccidere i Marescotti che dice colpevoli,
3-5; appresa I'uccisione di questi, detenuti in pal.,
per opera di Ermes, ne freme esclamando che tale
eccidlo sara la sua rovina, 43-44; manda al Borgia
contro Flrenze duecento uomini d'arme al comando
di Anton Galeazzo, 306, 41-43; Ercole Marescottl
rimane al suo servizi), 29; durante i turaultt con-
tro i Marescotti si ritira nel Pal. d. Signori, 307, 2;
ordina una processione col capo dl San Petronio, 2-
3; ascoltata la messa in San Petronio torna a casa
sua, 4 ; cf. 1 ; osplta Roberto d'Aubigny, 8-9; manda
In Mllano al d'Ambolse, viceri di Lombardia, Fran-
cesco Fantuzzi con rlcchi doni a ossequiarlo In suo
nome, 19-33; fa richiedere al pred. la dote della nuora
Ippolita e i suol castelli in Ghlara d'Adda, toltlgll
dal Trlvulzio al tempo d. primo acqulsto francese
d. Lombardia, 23-26; gH sono restituitl i castelli e
le entrate dl Ippollta, 36-27 ; manda a Mllano 11 figlio
Anton Galeazzo con Slgismondo Magnani e Camillo
Manfredi a rallegrarsi col vlcerfe deiracqulsto d.
regno dt Napoll, 308, 5-7; riceve In Bologna 11 vi-
cerfe dl Napoll Luigl d'Armagnac e lo osplta In
casa sua, lo-U; onora Carlo Orslni dl passagglo
in Bologna, 16; per sua volontA 11 figlio Alesaandro
benchfc non senatore, h el. Gonfalonlere dl Giustlzia
30-33; h tanto potente che 11 Scnato approva ognl
sua deliberazione, »3-35; per dare riputaiione ai figll
442
INDICE ALFABETICO iBenUvogiio oiov. Ii, m. tsofisos)
noa rltpetta nh usl, n^ coniuetudlnl o itatutl d. c,
35-36; nomlna gll AnzUni che coadluTlno Aletsan-
dro, J6-39; 1 pred. vengono al luo pal. a prendervi
come d'uio il nuovo Gonfalonlere, 3f-40; oiplta il
card. d'Eite, 309, t-7 ; fa addobbare II luo pal. per
ricevervl Lucrezla Borgia (an. 1503), 19; va Incontro
alla pred. slno fuori d. c, 35-36; itlnerario clie fa
ad essa segulre, 36-3B; raccompagna con i figll e
tutta ia nobllti slno a Galliera, 34-30; torna indietro,
31 ; Alessandro Bianchettl fa vltalizlo con lui, 310,
4-5; osplta Ermes Sforza dl passagglo a Bologna, 6-S,
e Carlo Orsinl 36-37 ; teme molto che 11 Valentlno
rlvolga l'arme contro Bologna per insignorlriene e
cacciamelo, 311, 13-IS; manda percI6 il iigllo Anton
Galeazzo al re dl Francia a cercarne la protezlone e
dimostrargli anche nelPintereise d. re che Bologna
non deve eisere lottomessa dal Borgla, 15-31 ; ma 11
re gli rlsponde di non volere Interessaril d. cose d.
Chiesa e lo conslglla ad accordarsl col pp., 31-33;
assotda sessanta balestrieri, 38; loro sopravvesti e
stemmi, 3S-40; oiplta Fcderigo da Sanseverino dl
passaggio a Bologna, 312, 5; manda Alessandro e
Annibale al re Luigi in Milano con rlcchisslmi doni
a chlederne protezione, 3-13, che il re non promette,
13-15; osplta Fracasso da Sanseverino, 31 ; col Senato
manda Gianfranceso Aldrovandi a Cesare Borgia a
scrutarne l'animo veno Boiogna e i Bentlvoglio,
conoscendo gli apparecchi d. duca, 23-35; l'Aldro-
vandi rltorna con i'lntImazione d. duca ai Bolognesi
di cacciarlo dalla c. col luoi se non vogllono incor-
rere nell'e8treraa rovlna, 35-33; eguale risposta rlce-
vono Cario Grati e Girolamo Sampleri recatisi dal
duca a pregarlo di deporre 11 penslero di cacciarlo
e molestare la c, 36-50; dA licenza a Ercole Mare-
scottl di uscire di Bologna e lo fa scortare da bale-
strieji, 313, 2-3; udito che Alessandro VI vuole la
sua espulsione di Bologna, provvede a resistere ed
assolda molti condottieri di soldati, che lascia nei
loro alloggiamenti pronti a ogni chiamata, 34-38;
alla loro volta le Compagnle delle Arti si tass&no
per assoldare cavalli e pedoni in sua dlfesa, 28-37;
h clt. coi figli e due senatori dal pp. a Roma per
rendere ragione d. modo con cul aveva ammini-
strato la giustizia, 38-43, pena la scomunica ove non
ottemperl entro quindici giorni al comando, 43-44;
temendo di questa andata, si comporta in modo che
popolo, Senato, maglstrati, scolari si oppongono alla
sua partenza minacciando di ucciderlo ove voglia
allontanarsi da Bologna, 44-314, 25; fa rogare pub-
blico strumento di ci6, dichiarandosi dolente di non
potere ubbldlre airintimazione d. pp., 25-38; saputo
che i principaii condottieri d, Valentino erano stan-
chi di lui e in timore d. propri possessi convlene
con essi in persona di Ermes alla Magione nel Pe-
rugino, per accordarsl contro 11 Borgia, 315, 24-33;
fa principlare una bastia a San Michele in Bosco e
fortificare il mon. e la chiesa, 42-44 ; raduna quanti
pu6 armati e 11 manda contro Imola, 47-43; cf. 38-
40; fe avvisato dagli ambasc. recatlsi a Roma che
il pp. io ha scomunirato e tenta ogni vla per avere
Bologna, 316, 20-21 ; cf. 5-16; udita la vittoria ripor-
tata dai confederati sul Valentino a Fossombrone
manda l'esercito a Castel San Pietro per aspettarvi
gil ordlni degii aileati, 31 7» li-lS; 1 confederati per
accordarsi col Valentlno eiigono la promessa che
non sari offeto, 43; 11 duca gli manda Paolo Orsini
a trattare raccordo, 43-43; inrla Anton Galeazxo
al Valentino per intenderne l'anlmo, 318, S-4 ; ac-
cordatisi i congluratl col duca tratta anclie egll l'ac-
cordo, 5-11 ; condlzloni dl esso, 20-319, 1-6 ; in leguito
a ci6 conclude col Vaientino pace per dieci annl a
nome suo e d. c, 30-22, gli assegna diecimila docatl
annui, e cento fantl e duecento cavaili per sel mesi a
sua richiesta, 32-24; cf. 318, 36-42; per quesfaccordo
i assolto dal pp. da ogni scomunica e rlconfennato
In ogni concesslone e privilegio ottenuto dai pre-
decessori di Alessandro, 43-50; accoosente al pro-
posto matrlmonlo tra una nlpote d. pp. e Cottanso
figlio di Annibale, 320, 33-23; cf. 318, 23-35; i ar-
vertlto da Ercole Bentlvogllo che aveva ricevuto
segretaraente avvlso di ipedire lubito fuort di Bo-
logna ci& che gll preraesse, che altrimenti non lo
avrebbe potuto pitk fare, 319, 37-38; teme di qual-
clie insidia d. Valentlno, che appunto sapeva es-
sersi provveduto di duemila torciii, 41-42, e sublto fa
armare i figll e i soldati e 11 dispone a dlfesa d.
porte e d. c, 38-40; anche rinforza I presldl di San
Michele In Bosco, 42-43; va incontro slno aila porta
al cap. franceie che riconducendo le lue milizle in
Lombardia, passava di Boiogna, 49-50; lo ospita nel
suo pal. e lo riaccompagna coi figli sino a porta San
Felice ove al di fuori lo attendevano i suoi, 320,
1-3; ma o dubitasse deiI'intenzione d. Francese, di'
prenderlo prigioniero, o fosse caso, non esce di
c. e si licenzia alla porta, 3-6; manda Mino Rossi
a Cesena per interrogare il duca sul matrimonlo
desiderato da Alessandro VI tra ie due famigiie,
23-24; manda Carlo Gratl al pp. col pred. capItoU
rogatl da Alessandro Bottrigari e firmatl dal Valen-
tino, 28-30; h assai spaventato airannunzio deli'uc-
cisione di Paolo e di Francesco Orsini, di Vitel-
lozzo Viteiii e di Oliverotto da Fermo perpetrata
dal Valentino in Sinlgaglia (an. 1503), 49-50; Lodo-
vico Sampieri h suo procuratore nel contratto di
matrimonio del nlpote Costanzo con una Borgia
firraatosi alla Pieve nel Perugino, 321, 25-27 ; cf. 41-
42; riceve freddamente Ercole Marescotti che era
tornato a Bologna e lo aveva visitato senza chie-
dergllene licenza, 322, 29-31; lo fa rlaccompagnare
a casa per slcurezza, 31-33; fa accompagnare da ar-
migerl sino ai Panaro tre figli d. pred. in via per
Alessandria, 35-36; ric per Giacomo da Gambara
cancelliere d. Buoi armigeri, 323, 18-19; gli riesce
grata la f d. pp., che se fosse vlssuto lo avrebbe
senza follo cacciato dl Bologna, 44-46; fa vedere il
suo contento nel vestirsi dl rosato all'annunzio di
quella ti mentre era solito indossare abiti di color
morello, 46-50; riceve onorevolmente e ospita nel
suo pal. II march. di Mantova, cap. d. gentl ita-
Uane d. re di Francla, 324, 17-19; osplta anche i
card. d'Aragona, Sforza e d'AmboIse, 30-31; accom-
pagna I pred. ed Ercole d'Este aila loro partenza a
quattro mlglta fuori d. c, 34-36; riceve con deferenza
Galeazzo Marescottl venuto a pranzare con lul al-
cuni giomi prima d. sua f, 325, 35-26; sl scaglona
coi pred. dell'eccidio d. suoi, 38-40; si commuore
al rlc d. benefici da fancIuUo ricevuti da Galeazzo
e, ricliiestone, gli promette forraolmente che non sari
I
; [Bentivoglio Giov. II, aa. 1^03-1^07] INDICE ALFABETICO
443
ititto male ai nipoti e parenti ciie ancora viyevano,
<0-41; cf. 36-37; lo accompagna a pl4 d. scale, 42;
poclii glorni dopo la f d. pred. fa dal Senato con-
finare Ercole Marescotti a Ferrara, 326, 3-i ; e cosi
successiramente tutti gli altri, 5; pone nel nume-
ro d. senatori in luogo d. f Galeazzo suo genero
SalluBtio Guidotti, 7-8; manda Annibale a Roma
a ossequiare il nuovo pp. Pio III suo compare,
36-37; dk aiuto di armati a Ottaviano Riario, pro-
messosi a una figlia di Annibale, 327, 36-28; con-
forta Francesco Manfredi nel suo disegno di otte-
nere la signoria dl Faenza stata sempre fedele ai
Manfredi, «-48; gli dona per facilitargli Timpresa,
rlcche vesti e lo fa cav. aurato, 48-49; lo fa ac-
compagnare da ricco seguito, 49-50; fallisce nuo-
ramente nel tentativo di rimettere in Iraola Otta-
viano Riario, 328, 35-38; va incontro con il vicerfe
di Milano al card. d'Amboise reduce di Roma, 40-
42; osplta entrambi nei suo pal., 42; sono portate
pr. di lul le ricchezze dal Valentino trafugate alla
Chlesa e fermate alia dogana di Bologna (an. 1504),
329, 41; concede a Ercole Marescottl una scorta di
alcuni cavalli perchfe possa sicuramente uscire dal
territorio Bolognese, 330, 12-14; Francesco Parati
e suo referendario a Roma, 19-20; mentre egli h ma-
lato dl gotta, un fulraine, durante un temporale,
cade sulla sua torre sventrandola per sette piant e
facendo danni nel suo studlo, 49-331, 1-5; costringe
Bartolomeo Fellcini, che non voleva saperne, ad
Bcconsentire al matrlmonio d. figlio Giovanni con
la gua figliuola naturale Isotta, 331, 44-48; fa rimuo-
vere ia campana della torre degli Asinelli, che fa
portare al campanile dei Scrvi, e la sostituisce colla
campana dell'orologlo, 332, 23-24; non rispondendo
bene il suono per la grande altezza, le due campane
sono restituite al luogo primitivo, 24-29; per 1'arriTO
d. sposa di Ermes, Glacoma Orsini, 35-36, riceve
moltl presenti di danarl, gloie e argenti dai citta-
dinl e dalle Arti, 37-38; agli orefici che volevano
dargli vasi d'oro esprime il deiiderio di avere dana-
ro, 38-39; aitri presenti gli son fatti in cibarie, 39-40;
le feste d. nozze vengono interrotte dalI'annunzio
d. t d- figlia Francesca Torelli, 40-44; rimane solo
cpn Ermes e la moglie di lul nel suo pal., In parte
rovinato durante il (erremoto (an. 1505), 334, 30-31 ;
poichi questo contlnua fa abbassare la torre che in-
clinata da un lato minacciava rovina, e vanno co8\
perdute molte opere d. Francia e di altri insigni
pittori, 335, 32-25; ospita nel suo pai., moito dan-
negglato, Troilo Savelll, 339, 37-28; fa restaurare e
diplngere la cappella dl Santa Cecilia, 341, 48-49;
Luca Gaurlco, a diflFerenza di altri astrologhl, gli
predice gravi sciagure (an. 1506), 342, 20-32; sde-
gnato lo fa porre al tormento quindi lo consegna
aigrande inquisitore, 32-26; oapita Isabella Gonzaga
di passaggio a Bologna, 343, lo-ll; mentre in pace
con i signori dTtalia e sotto ta protezione d. re di
Francia vlve slcuro, Giuiio II medita dl cacciarlo
dl Bologna, 31-35 ; causc deirodio d. pred. contro
lul, 36-344, 1-2; Invla Carlo Grati al pp. per ple-
garne 1'animo in suo favore, ma l'ambasc. gli si ri-
volta e lo accusa di tirannia e crudelt^ e che teneva
1 Malvezzl In esillo senza ragione, 7-16; eguale ac-
cusa gli muove Sebastiano Degli Agucchl gii auo
segretarlo, cha sdegnatosi con lui era andato a Ro-
ma, 16-19; h coi figU cit. co\k dal pp., 32-23; sl
turba alPordine, tuttavia pensa di recarvlsi per giu-
stificarsi, 33-36, ma dissuaso dalla moglie, non si
muove, 26-29; ospita 11 card. di Narbona dlretto a
Roma, 43-43; avvenuta In Bologna I'uccisione di
Bernardino Gozzadini, 346, 1-5, subito manda av-
viso agli ambasc. boiognesi, in via per SanfArcan-
gelo, di salvarsl su territorio veneziano per evitare
rira di Giulio II, cui il Gozzadini era caro, 345,
49-50; cf. 346, 17-18; tiene chiuse per tre glorni le
porte d. c. perchfe non esca la nuova d. pred. uc-
cisione finche gli ambasc. non siano al sicuro, 15-
17; il march. di Mantova, cui aveva chiesto aiuto,
lo consiglia a uscire di Bologna con le sue robe e
il tesoro non avendo speranza di potervi riraanere
per la volonta contraria d. pp., 34-41 ; 11 re di
Francia per mezzo di un araldo gli fa dlre di ac-
cordarsl col pp., poich^ non poteva dargli alcun
aiuto, 41-43; continua a provvedere alla difesa d.
c. e manda artigllerie a Castelfranco, che fortifica,
347, 3-6; anche 1 Veneziani gli rifiutano aiuto per
non inimicarsi Giulio II, 14-16; ottiene pochi fanti
dai Pisani, Pistoiesi e da alcuni altri, ma sono pic-
cola risorsa contro tanti nemici, I6-I8; fa la mostra
d. sue genti Innanzi ai Sedici in Santa Maria d.
mercato, 45-47; consegna ad Annibale il bastone d.
comando eleggendolo cap. d. pred., 47-48; lo bacia e
bacia gll altri figli e i capi di squadra raccoman-
dando la difesa d. c, 48-348, 1 ; le sue raccoman-
dazioni al popolo armato di tenere fermo nella dl-
fesa sono simulate, giacch^ conosce impossibile II
rimanere in Bologna e glk comincla a mandare
fuori le sue robe, 1-3; concorda con il messo dl
Giulio II capitoli, che il pp. straccia appena letti,
9-13; fa capitoli anche col Francesi, che in aiuto d.
pp. si accostavano a Bologna, 14-15; manda ordine
a Budrio di arrendersl al Gonzaga, 26-37; al segnale
pattuito dai Francesi esce di Bologna da Porta San
Mamolo con tutti 1 suoi figli legittimi e bastardl,
i nipoti e moltissimi araici famosi per ricchezze e
valore, 31-349, 1-15, cf. 19-33; 243, 4-5; ^ accom-
pagnato ai campo francese dal D'AlIegrl, da Ga-
leazzo Visconti e da Anton Maria Pallavicini, 349,
15-24; donata ai Franccsi una grossa somma di da-
naro per la scorta fattagli, si reca a Parma, 24-35;
enumerazione d. sue buone fortune segulte daila
grande infelicita deiresilio, 354, 8-:0; ricchezze da
lui adunate, 20-24; sue entrate, 24-36; valore d. rlc-
chezze da lui portate seco, 26-29 ; sue parentele con
quasi tutti i signori d'Italia per 1 matrimonl d.
propri figii, 29-37; sue parentele con i primi clt-
tadinl dl Bologna per i matrlmoni d. sue figlie na-
turali, 37-40; dopo la partenza sua e d. suoi in varl
luoghi di Bologna h attaccato un epigramnia contro
di lui, 41-46: suo pal. rlc, 357, 9-10; sua usurpazione
d. pal. di NIC0I6 Sanuti ric, 17; i escluso dol pp.
dal novero d. Quaranta Conslglierl e Rlformatori,
358, 31-32; da Borgo San Donnino manda un ambaK.
a Bologna a chiedere perdono al pp., 11 perme»»o
di tornare In patria promcttendo fedeltA e obbedlen-
za (an. 1507), 362, 14-17; il pp. gH fa rUpondere
che *i h declso troppo tardi, 17-1»; Glullo II uia d.
suo Bucintoro e d. lua ▼llla d. BentlvogUo ove tl
444
INDICE ALFABETICO [BenUvoKiio Oiov. Il-Benliv. Guido]
ferma alcuni glornl a cacdare, 35-37; udlto che 11
pp. rleta al Bentlrogtlo dl rlaiedere a meno dl cento
mlglla dalla c, parte dl Borgo San Donnlno con
Alestandro e il reca a Milnno, 366, 35-37 ; ifreglo
fatto • una «ua statua nella chieta d. Madonna dl
Galllera, 37-49; manda lettere al CoUegl pregando
sl abbla cura d. granaglie e altre cibarle che areva
latciato nelle sue case e sopratutto che il pal. non
dlrenga stalla, »-36; quette lettere sono pretentate
al leg., che sublto le straccla, 36-27; I) leg. tl Impa-
dronlsce d. clbarie radunate ncl suo pal. e ne rornl-
ace il nuoTO catteUo di Galliera, 43-46 ; gii h tcritto
daila moglie etsere li momento opportuno per rien-
trare in Bologna, partltone ii pp. e discloltoti i'e-
sercito d. Chlesa, 368, 30-30; c esorfato daiia pred.
a fare interrognre da Alessandro re Lulgi, che st
trovava a Genova, sulie sue disposizioni ad aiu-
tarll, 30-34; scrive ad Alessandro in questo tenore,
34-3t; U re rlsponde ambiguamente ed egii sconal-
giia la mogile da ogni movimento esortandola ad
aspettare che per 11 cambiamento d. clrcostanze sla-
no rlchiamatl spontaneamente in patria, 40-46; il
tuo consiglio non i tcguito da Ginevra, 47-41; per
la spedizione di Annibale, Ermes e Antongaleazzo
contro Boiogna viene per ordine di re Luigi arre-
stato e tradotto in Castello, 370, IT-JJ, ripetutamen-
te Interrogato protetta sempre d. sua innocenza,
maledlcendo ia volonti di Gtnevra che aveva con-
dotto i figli aiia loro sconsigiiata impresa, 33-25; 11
vicer^ sl persuade d. veritA e ne scrive al Senato
e ai ieg., 35-38; di nuovo Interrogato dai commis-
sari regl tulia sua parteclpazlone aii'impreta di
Bologna, rialferma ia aua innocenza, 373, 11-30; a
dimostrare la rettltudlne d. sua condotta rlcorda la
sua fedelti agll Sforza e pol al re Luigi, 372, 43-4«;
ia fede osservata all'e$ercito francese di passaggio
nel Bolognese, 4S-473, 1-6, ia sua obbedienza aila
voiont^ di Giulio II, 6-8; 11 re ordina di iibcrarlo,
cl6 che i subito fatto dal casteiiano, 30-32; h Invitato
dal pred. a passare la glornata con lui per potere
avvisare i gentiluomlnl che gii facciano seguito, 32-
33; rlngrazia, ma rifiuta e torna a casa accompagna-
to da alruni d. castello, 33-37; molti sl uniscono a iui
per ia via gridando : * Sega „ 37-39, ma egii tcmendo
i pericoil di taie popoiariti prega si gridi: "Francia^
e giunto a casa 11 licenzia, 39-43 ; gil h recata la nuova
d. distruzione d. suo pal. In Boiogna, 43-45; suo
dolore, 45-47; lettera di rimprorero alla moglle
causa prima, con i suoi consigli, di tutti i loro mali,
374, 1-13, cf. 34-35, e conseguente t dl Ginevra ful-
rainata dai doiore, 14-16; h chlamato dai card. d'Am-
boise allasua pretenza in confronto con gli ambasc.
bolognesi, 376, 21-23, h accusato dai Senato per bocca
di Bartoiomeo Zambeccari di avere perturbato Bo-
logna, 33-36, di essere stato tiranno d. c. ed ingiusto,
36-38, di avere bruciato ta casa d. Caccianemicl e uc-
cisi i Malvezzi e i Marescotti, 38-29 ; di avere fatta
violenza a molte fanciulle e derubato molte persone,
39-31 ; rlsponde partitamente con moita efficacla a
ogni accusa dimostrandola oinfondata o giustlficata,
31-377, 1-34; chiama in testimonio d. verita d.suo dire
Aiberto Castelli, uno d. ambasc. e gii d. Sedici, 11
quale conferma pienamente ognl suo detto, 35; fa
tvergognare lo Zambeccari quando gil rinfaccia dl
non arere dato corto alla gluttizia per salvarlo al-
iorchi erati reto coipavole dt faltlficaxione di mo-
nete, ottcnendone poi ia mercede pretente, 376,
3«-46; la sua innocenza h riconotciuta dal d'Am-
bolte che riconferma la protezlone reale • lul •
al figUo Alettandro, mentre la ritlra ai fadnoroii
Ermet e Annibale, 377, 37-31; tornato a cata gU h
mandato a dire da Alberto Castelli che te voiera
rientrare in Bologna io farebbe rlentrare, 33-34; non
ritponde ctsendo incertu tul da fare per riguardo
a Luigi XII, 34-38 ; ric. per Lodovlco Capponl tuo
bombardiere, 380, 15; f a Miiano improvritamente
(an. 1508), 385, 1-3; h aepolto con grandl onori
fuori di Milano pr. i frati Francescanl, 3-3.
Bbntivoguo Girolamo figiio di Giambattitta, 135,40;
compra 11 casteiio delle Carpene a Roccadaria da
Guidobaldo di Montefeitro [s. a.], 4o-4l; tposa Eli-
tabetta Ottoni d. Signori dl Matclica daila quale
ha un matchio e raoite femmine, 41-43.
Bbntivoglio GiuuA accompagna al porto L^iura Ben-
tirogiio diretta al marito in Mantova (an. 1494),
275, 36-37.
Bentivoolio Grisblda naturale di Giovanni U, h mart-
tata a Saliustio Guidotti (an. 1486), 235, 15-1*; cf.
354, 38-39.
" Bentivoglio marchess Guido. Per Infiuenze di card.
e d. pp. riesce ad arrestare la ttampa d. terzo
voi. AelV I/istoria di Bologna d. Ghlrardacci nel
quale erano passi, a suo giudizio, iesivl deU'onore
d. sua famigiia (an. 175S), LXXXIV, 9-LXXXV, l-
11 ; cf. XC, 7-XCI-XCII, 1-11; sue pratiche per tro-
vare docuraenti che annuUino le offermazioni d.
Ghirardacci mentre continua le sue presstonl sui
card. affinchi ii nuovo pp. confermi ia proiblzione
d. stampa, come infatti ottiene, LXXXVII, 39-41,
LXXXVIII, 18-23, XCII, 16-19; XCVI, 17-XCVII-
XCVIil-XCIX, 1-5; pensa con l pred. documenti dl
pubbllcare un manifesto che confuti la narrazione
d. brani incriminati d. Historia di Bologna special-
mente di queilo che riguarda la nascita di Annlba-
te, XCII, 13-24; interessa all'uopo il Branchetta, U
Montefanl, il Monti e lo Scarselli, 20-23; abliozzo
d. manifesto, XCIII, ll-XCiV-XCV, 1-33, che non
lo soddisfa per la mancanza di documenti Inecce-
pibili con cui corredarlo, XCLX, 13-36; ordina nuove
ricerche negli Archivi e oftre ai Montefanl, che
l'accetta, l'incarico di stendere 11 manifesto, C, 5-32;
sua corrispondenza con la soreila marcheaa Ail)er-
* gati su tutta la questlone, XCII, 34-XCIII, l-io,
XCVI, l-lO, 18-30, XCVIII, 4-10, XCIX, »-25, C,
l-CI, 1-40; e con lo SoarseUl, XCVII, 5-16, 31-37,
XCVIII, 14-33 ; nei f ratterapo prosegue trattatire con
la stamperia per la cessione di tutta fedizione, C,
1-2; CI, 41-43; per U tatto e favvedutezza dei cu-
gino Francesco Antonio Manso e indotto a disinte-
ressare gii stampatorl iucchesi acquistando l'intera
edizione d. Ghirardacci per centosettanta zecchini
(an. 1759), CIII, 24-CIV-CXIV, 1-34; ne conserva
una soia copia nelfArchivio di famlgiia in Ferrara
e fa distruggere ie aitre rifiutando il consigUo d,
soreUa Aibergatl che gli proponeva di continuare
la stampa per conto proprio togilendo ali'opera le
partl incriminate, 35-CXV, 1-34; ^lenco d. lettere
scritte alia soreUa e ad aitri per ia nota queatione,
[Bentivoglio Guido-Bentivoglio Lod.] INDICE ALFABETICO
445
CLVIII, »-U, 12-U, 16, 17-18, 20-21, 2«-25, 29-30, 34-38,
39-CLIX, 1-2, 7-g, n-12, 19-20, 26-27, 28-30, 33-31, 41-
43, 44-45; CLX, 1-3, 4-5, 12-13, 14-16, 26-27, 37-38, 45-46,
50; CLXI, 1-2, 3-6; 9-11, 15-16, 22-23, 24-25, 26-27, 32-
33, 37-38, 42-44; CLXII, 1-2, 7-8, 9-12, 19-20,24-26,27-
29, 32-33, 38-40, 44-46, 49-50; CLXIII, 2-3, 6-7, 11-13,
17-19, 23-25, 28-29, 32-33, 34-35, 39-40, 41-43, 46-47 „.
Bentivoglio Ippolita va incontro alla sorella Vlo-
lante (an. 1493), 273, 32-34.
[Bbntivoglio] Ippolita V. Sforza Ifpolita.
" Bentivogho Ippolito d. ramo di Ferrara; scrlve al
Ghlrardacci raccomandandogli nella sua storia di
Bologna la famiglla Bentivoglio dl cui lo sa aife-
zionatissimo (an. 1597), XXXVIII, 7-9, 11 pred. gli
risponde esaltando 1 raeriti d. Bentivoglio, 12-13;
sua deferente lettera al Giiirardacci per ringraziarlo
d. premura clie si pi-ende d. sua famiglia nella nar-
razione d. storia dl Boiogna (an. 1597), LXXX, 17-
37, 3-b ; lo storico gli risponde dandogli cliiarimenti
sugli ascendenti e discendentl di Antonio Benti-
voglio padre di Giovanni I, slgnore di Bologna,
LXXXI, 1-41,.
Bentivogho Isabblla anclie Maria Isabella \Maria
/saieiia] naturale di Giovanni II Bentivogllo, sposa
Lattanzio Bargellini (an. 1475), 215, 15-16, cf. 354, 38;
265, 4.
Bemtivoglio Isabblla figlia di Annibale II e di Lucrezia
d'Este, parte di Bologna con la raadre (an. 1506),
353, 45-46.
Bektivoolio Isotta figUa di Giovanni II e di Ginevra
Sforza, t bambina [s. a.], 374, 31.
Bentivoglio Isotta figlia di Giovanni II e di Ginevra
Sforza, 374, 35; sposa Ottaviano Riario [s. a.], 374,
35-36.
Bbntivoglio Isotta naturale di Giovanni II; h per de-
siderio d. padre sposata, sebbene malvolentieri, da
Glovanni Felicini (an. 1504), 331, 44-50; cf. 354,
39; 348, 18.
Behtivoglio Laura figlla di Giovanni II e di Glnevra
Sforza 374, 35; 263, 47; sposa Giovanni Gonzaga
(an. 1491), 47-48; cf., 354, 36-37; tale matriraonio fe
combinato da Carlo Grati, 263, 48-49; h visltata
dallo sposo per carnevale (an. 1492), 265, 5-8, 16-
33; va incontro alla sorella Violante (an. 1493),
273, 32-34; viene a visitarla lo sposo e 11 cognato
raarchese di Mantova (an. 1493), 272, 39-40; k man-
data a prendere dal marito (an. 1494), 275, 6-10,
chiesta licenza ai genitori parte, 24-25; sua caval-
catura e segulto sino al porto, 25-32; suo itlncra-
rio, 32-33; sale sul Bucintoro e va per acqua a Man-
tova accompagnata dal fratelio Annibale e da molti
gentiluomini, 32-36.
[Bkntivooho] Lena V. Malvmi L.
" Bentivoglio Leonardo figllo dl Antonio detto Tonlo-
lo, LXXXI, 24; t priraa del 1374, 25-26,.
Bentivoolio Lbonardo figlio di Antonio di Albertlnel-
lo; impreita al com. di Bologna duecento scudi e ne
diventa tesorlere (an. 1440), 62, 21; Interviene alla
mesaa fatta celebrare dal Senato di Bologna In San
Giacomo II giorno dl Santa Monica, 63, 4.
Bb.-^tivoglio Lkonb naturale dl Giovanni II, lascia Bo-
iogna con il padre (an. 1506), 348, 39-40.
Bbntivoolio Louovico \Lodovico Bentivogl{\ figllo di
Carlo, 62, 2-3; erroneamente in piik luoghl
detto figlio di Andrea, 55, 19; 73,32; 97, 36;
107, 20; 191, 30; o di Andal6, 145, 31; marito dl
Lena Malvezzi, 142, 37; padre di Giacomo, 147, 35;
di Andrea, 201, 37 ; conte e cav.; persuade Anton
Galeazzo Bentivoglio a recarsi a Roma, ove lo chia-
raava il pp. (an. 1427), 5, 26-27 ; el. d. Sedicl Riforma-
tori d. Stato (an. 1428), 7, 1, 5; (an. 1429), 14, 9, 12-
13; el. d. Dieci Riformatori, 11, 43,47; bandito di
Boiogna si reca a Modena, 12, 3; fe richiamato a Bo-
logna (an. 1430), 18, I-2; si rappacifica a nome di
Antonio Bentivoglio con I Canetoli. 5-6; ^ bandito
di nuovo da Bologna, 19, 26-27; e el. d. Diecl di
Balia dal Consiglio d. Seicento (an. 1438), 55, u, 19;
udito d. tumulto che si preparava accorre in Plazza
e persuade Battista Canetoli che la occupava con
railizie d. Sagraraoro a deporre le armi (an. 1439),
57, 3-9; altrettanto ottiene da Annibale Bentivoglio,
9-13; per meglio fermare la pace tra i pred. combina
un matrlmonio tra i Canetoli e i Bentivoglio, 13-17;
fe el. d. Sedici Riforraatori d. Stato (an. 1.^40), 62,
1-3; interviene alla messa solenne fatta celebrare in
San Giacomo dal Senato di Bologna il giorno dl
Santa Monica, 50; con altri ambasc. va da Nicoi6
Piccinino sotto Assisi a chiedergli la liberazione di
Annibale Bentivoglio e d. due Malvezzi imprigionati
dai figlio di lui Francesco (an. 1442), 73, 29-32; e pod.
d. Cento (an. 1443), 83, 46-47; e insidiato da Luigi
dal Verme che lo vuol prigioniero, 48-49; difeso dai
Centesl, 49-84, 1-2; h ferito a una gamba in una zuffa
coi soldati d. Dai Verme, 4 ; il pred. lo chiede al
Centesi, 8-9, che a sua preghiera e mediante una
somraa, rifiutano di consegnarlo, 9-15; h avvigato dal
pred. che sono obbligati a darlo nelle mani d. Dal
Verme, 19-20; ottiene che temporegglno, 20-21; ben-
chi fcrito fugge attraversando a nuoto le doppie
fosse di Cento, 21-23; giunge incolume a Carpi, 23-
24 ; fe genero di Gaspare Malvezzi, che rifiuta idegno-
samente al Piccinino di tradirlo, 31-39; tale mercato
fe accettato da Battista Canetoli in cambio d. pro-
pria liberta, 39-45; i ripetutaraente invitato dal pred.
ad andare a trovarlo prlraa a Reggio, pol a Correggio
indi a Zlmignola, ma sempre rifiuta con la scusa di
essere ferito, 85 2-14 ; ricusa di accorapagnare a Bo-
logna 11 pred. venuto a trovarlo a Carpi, 21-26; alle
inaistenze di lui dl fare almeno insieme un tratto dl
strada fuori di Carpi ancora rifiuta, svergognandolo,
26-35; il pred. alTerma che egli 8'ingannava nei suol
sospetti e parte avendogli chieflto un servo per com-
pagnia sino a Bologna, 35-39; apprende da questo
lubitamente tornato, la priglonia di Battista, 48-
86, 1-2; si felicita di non essersl arreso alle sue pre-
ghlere, 2-4; Ijenchi nemico compassiona Luigt dai
Verme fuggltivo in Carpi dalle manl di Annibale,
93, 28-29; ric, 95, 26; el. per porta San Pletro d.
Commissione incaricata d. elezioni agli ulfici, 97,
23-26; el. d. Sedici Riformatori d. Stato per il quar-
tiere di porta San Pletro (an. 1445), 107, 19-20; cf.,
101, 20-24; b degli Anzlanl che deliberano II bando
al Canetoli e ai loro seguacl, 107, 48; 108. 5; h al
governo di Bologna (an. 1446). 116, >'"? * Gon-
faloniere di Giustizla per lugllo-agosto, 117, <-5;
rlfiuta 11 primato d. c. offertagli daila parte bentl-
volesca, 118, 25-36; Js Inviato con altri ambasc. al
nuovo pp. Nicoi6 (an. 1447), 120, 26-21; i ben fcc-
446
INDICE ALFABETICO IBenUvogUo Lo<L-Bentivoglio Santel
colto dal pred^ 30, che lembra ben dlspoito p«r 1«
c, 30; gU i detto dal pp. che Tuole U libero doml-
nlo dl Bologna, 35-36; ne icrlre al Senato, 34-37, che
lo rlchlama In patrla, 39-40; dl nuoro ambaic. al
pp. per la cooferraa d. capitoU con ia c, 122, M, 37;
■egue Sante Bentlvoglio In Piazza contro i fuoru-
•cltl («n. 1451), 138, 36-38; esiendo d. Sedicl Rlfor-
raatorl prende parte alla rlnnoTozlone degll Statuti
dl Bologna (an. 1454), 145, 29, 31-33; luo dono a
Sante per le nozze, 149, 13-13; h mandato ambaac.
al pp. Nlcoii V per dlstogiierlo dal voiere ia sot-
tomlasione di Bologna (an. 145S), 154, 31-3«; k ben
accoito, 34-35; con assennat! discorsl dlfende II reg-
gimento di Bologna e riesce a persuadere U pp. a
rlnunciare all'assoluto dominio d. c, 37-155, I-I6; h
Inritato a pranzo dai pred., ma 1'inrito noa ha se-
guito per la malattla di esso, 16-34; sollecitato dai
Signori di Bologna si raccomanda ai due medici di
NicoI6 suol amlcl per ottenerne un colioquio, 156,
24-30; ha promessa che ia prima udienza accordata
sar& la sua, 30-34 ; rlceruto dal pp., gli ricorda 11 mo-
vcnte d. sua ambasciata, 35-40; NicoI6 dl nuoro gll
promette di f are quanto chlede per Bologna, ma prl-
ma ruole crearlo car. aurato e conte Lateranense,
40-45; t'ingInocchIa e ringrazia accettando la digniti
che oflertagli da altri pp., da imperatorl e slgnorl
arera riflutata, 45-50 ; gli h donata e cinta dal pp.
ia propria spada, che areva. ricusata ai duca di Bor-
gogna e ad un princlpe di Francia, 157, 1-13; cf.,
13-14 ; gli sono poatl gll sproni d'oro d. pp. dai resc.
dl Perugia e da Pietro Nosetto, 12-13; e crealo da
Nicol6 con i suol discendenti conte Lateranense,
13-15; gll sono da lul promessl maggiori segni di
benerolenza per quando sari guarito, 15-18 ; ottiene
quanto arera domandato per Bologna, 19-20 ; pi&
una somma di denaro per il com. perch^ possa di-
fendersi dal conte Glacomo Piccinino e dagii intri-
ghi d. fuoruscltl, 20-22; iicenziato dal pp. torna alla
sua abitazione con onori trionfali, 22-24; parte di
Roma ed h rlceruto in Bologna da tutta la nobUti
mentre la spada aruta dai pp. h portata davanti a
lui, 34-35; recasi al Pol. ed i riceruto dal card.
Bessarione, che spiega di quanto onore sia il dono
d, sacra spada, 26-158, 1-13; gli & dal pred. regalato
anche a nome d. clttadlnl, uno stendardo, uno scudo
e una sopravvesta di seta con I'arme di Bologna,
35-27, cf. 35-40 ; ringrazia tutti e ra a casa sua ac-
corapagnato dai cittadini con trombe e grida di
giola, 38-31 ; il Piccinino saputo il successo d. suo
operato con ii pp. si ritira dall'impresa contro la
c, 32-35 ; h ambasc. con Giacomo Orsi a Pio II per
Invltarlo a passare dl Bologna tornando da Mantora
(an. 1460), 173, 1-3; ne ottiene risposta affermatira,
5 ; conrocato con altri dal pp. b arringato dal pred.,
19, 33-26; h d. Senatorl sedentl i secondi sei mesi al
tempo d. serrata di l'aolo II (an. 1466), 191, 29-30;
h dl parere che Glovanni Bentirogllo non si allon-
tani di Bologna per recarsi in aiuto di Federigo da
Montefeltro come pensava (an. 1467), 196, 1-5; k
scelto ambaic. a Paolo II, 197. 40; essendosi amma-
lato non pu6 recarsi a Roma e incarica il coUega
Virgliio Malvezzl d. sue scuse, 42-44 ; il pp. si duole
d. sua malattla e di non vederlo, 46 ; f ; ^ sepolto con
grrandisslmo onore in San Giacomo (an. 1469), 201,
M-IT; gll luccede nei Sedlcl U flgiio Andrea, 17;
epitaffio fatto per lui dai canonico Giambattiita
Ori, 3S-45.
Bentivoouo Looovico figiio dl Giovanni II e dl Gioe-
rra Sforza, t bamblno, 374, 31.
BKirTivooLio LoDovico el. degU Ajuiani (an. 1S08),
378, 10.
Bentivoolio Lucia naturale dl Glovannl II, ric. per 11
suo matrimonlo con Alessandro Attendoii, 354, 40.
Bentivoglio Lucrbzia va incontro a Violante Maiateita
(an. 1493), 273, 3234.
Bbntivoolio Maria Antokia figiia dl Annibale, 165,
18; ipoia Sigismondo Brandoiini (an. 1458), 17-11;
si reca con i suocerl nei Parmigiano 33-34.
" Bbntivoolio Michklino padre di ADdai6, LXXXI,
Brntivoguo Nicolu figiio dl Giambattista, 135, 31.
Bbntivoglio Ottaviano figlio di Giambattista, arcireic.
di Salerno [aa. 1486-98]. 135, 37-31.
Bentivoouo Ottaviano naturale di Gioranni II, esce
di Bologn.i con tuttl 1 Bentirogllo (an. 1506), 348,
39-40.
Bentivoguo Panfilo iiglio naturale d. protonotario
Anton Galeazzo, abbandona Bologna col padre (an.
1506), 348, 34-35.
Bbntivoglio Rinaldo naturale di Gioranni II, etce di
Bologna con tutti i Bentiroglio (an. 1506), 348, 3»-«0.
" Bentivoglio Salvuzzo figlio di Antonlo, LXXXI; k
dal padre nomlnato tra gli eredi nel auo teitamento
(an. 1374), 26-27 „.
Bentivoglio Sante car. ; h el. d. Sedici Rif ormatori d.
Stato per porta Stieri (an. 1445), 107, 19, 31-22; h
degli Anziani che decretano 11 bando ai CanetoU e
loro aeguacl 107, 48; 108, I ; * eU d. Sedicl Rifor-
matori (an. 1446), 113, 35.
Bentivoglio Sante bastardo dl Ercole e di una donna
di Poppi maritata ad Agnolo da Cascese, 118, 44-46;
119, 4-6; ric. come figlio di Ercoie, 145, 30; padre
dl Antonlo naturale, 180, 10-11 ; 224, 11-19: 269, 13;
296, 18-19; di Ercole, 171, 37-38; 180, 10-11; 300, 39;
di Costanza, 213, 16; marito dl Ginevra Sforza, 147,
11-15; ne h rirelata I'esistenza ai Boiognesl dal conte
Franresco Guidi (an. 1446), 118, 41-44; arabaic. d.
partlgiani d. Bentivoglio e degli Anziani lo inrltano
a Bologna per farlo loro capo, 46-1 19, 1 : in un prirao
colloquio In presenza di Cosimo de' Medicl e di
Neri Capponi non prende alcuna risoiuzione, 3-t;
il Medici chiamatolo in disparte gii dice che l'iitlnto
d. sangue lo arrebbe consigliato megilo di ogni ra-
glonamento, 6-11; risponde che sente di dorere se-
guire i Bolognesi, 11-12; parte infatti con onorerole
segulto dopo avere ringraziato 11 Medicl e 11 Cap-
ponl, 12-15; gli riene incontro a San RuflSIIo tutta
ia fazione Bentirolesca, 16-19 ; entra in Bologna per
porta Santo Stefano accolto con grande entuslasmo
e feste, 19-32; giunto innanzi agli Anziani ringrazia
U Senato delPonore fattogll e deIl'affetto mostratogU,
33-24; gli h conferito dai Slgnori il priraato d. c. e
ia tutela dl Gioranni II figlio dl Annlbale, 33-35;
h fatto dai pred. car. per mano d. pod. Giacomo
di Laragnolo, 25-26; gll sono cinti gli sproni e ia
spada da Gioranni Grlffoni e da Nicol6 Sanuti, 36-
27 ; seguendo i conslgli di Cosimo de' Medici t'in-
iorma d. cote d. c, 33-33; aboliice il magiitrato d.
IBenUvoglio Sante-Bentiv. Tomm.] INDICE ALFABETICO
447
Sedici Riformatori Inylso al popolo ed istituisce
in sua vece quello d. Sei Riformatori, d. quale entra
a fare parte, 33-37 ; si corre un palio in suo onore
(an. 1447), 121, U-15: va a San Giovannl in Persl-
ceto a prendere Baldassarre Canetoli, riscattato da
Astorre Manfredi (an. 1448), 127, 6-2<; lo conduce
in casa sua, 28-29 ; gll fa torre i ferri e ordlna sia
trattato umanamente, 40-42; assiste alla cerimonia
d. consegna d. cappello cardinalizio al leg. (an.
1449), 128, 25-26; favorisce i perturbatori d. c. per-
chfe d. suo partito, 129, 16-17; invano h ammonito
a tal proposito dal leg., 17-19; minaccia il pred.
dl violenza se non badi a s^, 21-23; intima al pod.
di revocare il bando contro 1 possessori di armi
tenza licenza, 21-23 ; e Gonfaloniere di Giustizia per
marzo-aprile, 34; ric, 131, 8; con II Senato ordina
a Romeo Pepoli, a Giacomo e Giovanni Fantuzzl e
agli altri nobili clie, recatisi in Castel San Pietro con
la scusa deila peste, avevano ordito un complotto
per cacciarlo di Boiogna, dl uscire dal castello pena
la forca, I6-2I; cf. 130, 17-39; superba risposta clie
ne rlceve, 131, 21-25; h accusato presso il pp. da
Romeo Pepoli e dal seguaci di lui, 42-43, cf. 130,
14-16; udita i'entrata d. fuorusciti e d. signore di
Carpi con trecento cavalli in c. e ciie il Pal. era
stato abbandonato dai Signori si arma e col suoi
amici va in Piazza incuorando 11 popoio a seguirlo
(an. 14S0), 138, 36-39; assale vigorosamente e respinge
i nemici prima di Piazza e poi di c, 45-139, 1-4; sa-
puto d. tentativo d. fuorusciti contro Argile vi si
reca, 21-22; h accolto onorevolmente, 23; venuto in
presenza di Francesco Ghisilieri prigioniero gli dice
che paghera il deiitto vecchio e nuovo, 22-23; lo
conduce leg. con sfe a Bologna, 23-25; giunto al
Trebbo d. Ghlsilieri rimprovera a Francesco i'ucci-
sione di Annibale, 26-28; Friano e Bartolomeo di
Glacomo compiottano di dare fuoco alie stalle sue
e di altrl cittadini per avere iiberti di introdurre
Galeotto Canetoli In Boiogna (an. i4';3), 142, 14,
18; sospettato ii coraplotto arresta l pred., 18-19;
che, essendo confessl, fa appiccare, 19-20; h con-
fermato d. Sedici d. Regglmento (an. 1453), 44;
prende parte alla rinnovazlone degll Statuti di Bo-
logna (an. 1454), 145, 29-30; sua grande reputazione
anche presso i Signori dTtalia, 147, 11-12; si aramo-
glia con Ginevra Sforza figlia di Alessandro signore
di Pesaro e nipote d. duca Francesco, 12-15; cf. 374,
26; nome d. cittadinl recatisl a Pesaro a prendere la
sposa, 147, 15-22; inviti da lui fatti alie nozze, 23-27;
nomina gli scaichi generali che presiedano alle feste,
27-30, e trentasei scalchi di tavoia riccamente vestiti
con la sua divisa, 30-45; si occupa d. nomina di tutto
il varlo personale rlchiesto dalPapparecchio dl tanta
festa, 46-48; addobbo innanzl alla sua casa, 48-148,
1-24, e nell'Interno d. Pal., 25-31; enumeraztone d.
donl fattlgli, con II nome d. donatori, 148, 38-149-
150-151, 1-32; riceve un dono dai Sedici con il con-
senso d. governatore (an. i4Ss)> 161, 8-10; di tale
dono h fatta una bolla autentica registrata nella
CanccIIeria d. .Sedici e sottoscritta diil notaio AI-
berto Parisi, 10-13 ; accoglle onorevolmente Tlberto
Brandolini cap. d. duca Sforza (an. 1458), 165, 16;
tl sdegna con Virgilio Maivezzl d. protezione dal
pred. accordata a Glorannl Felicinl, che areva Im-
prestato denaro al Canetoli (an. 1459), 167, 24-26;
in odio al Malvezzi fa venire presso dl sfe i due
fanciulll Guido e Galeazzo PepoH nipoti di Annibale
Bentivoglio e li fa nominare conti, 27-29; convita
splendldamente Galeazzo Maria Sforza e II suo se-
gulto, 170, 3-4; gli nasce da Glnevra il figlio Ercole,
171, 37-38; fe ambasc. dl Bologna presso Pio II a
Mantova, 172, 17-18; ne torna subito, 18; compra
le case degli Avoiio, 19-21 ; h approvata la sua pro-
posta di eleggere sette gcntiluominl con diritto di
voto in soprannumero al Senato, affinchfe questo sia
sempreal completo, 27-30; chiamato con altri dal pp.
h arringato dal pred. (an. 1460), 173, 16, 22-26; aven-
do comprato scdici case in Vla Castagnoll ta sopra
quel luogo costruire il suo pal. dairarchitetto fioren-
tino Pago, 31-36, 40-41; cf. 372, 25-25; ne pone la
prima pietra verso la cappella dl Santa Cecilia, 173,
35-38; non volendo trovarsi a cedere ii primato a
Giovanni, che aveva allevato come un figlio, cerca
levarselo da torno mandandolo a Napoii sotto pre-
testo di fargll imparare l'arte d. milizia e d. gover-
nare gli statl alla corte di re Ferdlnando (an. 1462),
180, 30-34; anche desiderava allontanarlo perchfc Gio-
vanni erasi innamorato di Ginevra sua moglie, 34-
36; ma non gli viene fatto per rintromissione di
Vlrgllio Maivezzi, 35-43; inferma ef (an- 1462, »ia
1463), 4-5; cf. 44; " LXVI, 46-47 ,; suoi funerali con
grande pompa, 180, 5-7; cf. 44; fe condotto in San Gia-
como, 7-8; cenni biografici, 9-10; " cf. LXVI, 47-48 „;
lascia il figlio Ercole d. moglie Ginevra e Antonio
naturale, 180, 10-11, "cf. LXVI, 53-54 ,; aveva man-
dato ad educare Ercole a Firenze dai Medici, 180,
11-12; solenne esequie resegii nelI'ottavario d. sua
t, 16-18; "cf. LXVII, 5-11,;^ seppellito in San Gia-
como nella cappella dei Bentivoglio, 18-19; aneddoto
che lo riguarda in confronto di Giacomo Ingrati
e di Achille Malvezzi, 198, 21-33; rlc, 354, 11; sua
t, ric, 374, 29.
Bentivoglio Sforza figlio di Alessandro, h tenuto a
batteslmo dal march. di Mantova per procura di
Ippolito d'Este e dl Girolamo Malvezzi (an. 1497),
292, 27-29; fe ammaliato da Gentile Budrioli che pol
lo risana (an. 1498), 294, 27-29; col padre Annibale
lascla Bologna (an. 1506), 348, 35-36.
Bbntivoolio Sforzino figlio naturale d. protonotario
Anton Galeazzo ; abbandona Bologna coi padre (an.
1506), 348, 34-35.
Bentivoglio Sigismonoo naturaie di Glovannl II, etce
di Bologna con tuttl i Bentivogiio (an. 1506), 348,
39-41.
* Bkntivoglio Taddeo figllo dl Antonlo, h dal padre
nominato nel suo testamento tra gH eredl (an. 1374)1
LXXXI, 24, 25-27 ,.
Bkmtivoolio Taddeo figiio dl Glovannl I, notalo ; ban-
dito di Bologna (an. 1430), 19, 26-43; el. degll An-
zianl (an. 1438), 52, 49-50; 53, 1; ne assume 1'ufliclo,
2-4; di settembre nuovamente el. degli Anzlani per
porta San Pletro, 54, 1, 5; dura in carica a tutto
dicembre, 7; rieletto degll Anzlanl (an. 1444), 97,
38; (an. 1446), 113, 10, 13,
Bestivoolio Tommaso accompagna Gtorannl Bentlro-
gllo a Ferrara alle nozze di Alfonso d'Este (an. 1401)1
263, 7-8; torna a Milano, 13; el. Gonfalonlere dl Bo-
logna (an. 1493), 264, 45.
448
INDICE ALFABETICO IBentiv. Tomm.-B«rnardino (.Si..)l
B«WTivoouo VioLANTK flgll» dl GioT>nnI n e dl Gi-
neTr» Sfona, 374, M; cf. 232, l; i ipoiata dlciot-
tenne a Pandolfo Malutesta e per lul da Raimondo
(an. 1485), 1-3; cf. 231, 43-46; 354, 36; 374, 34-35;
le k data una dote dl diccimlla diicati, 232, 3-4; h
conTitata da Andrea Gratl, 4-6; e da Mino Roisl,
6-7; % mandata a prendere dal marito con noblle
ambascerla (an. 1489), 254, 13-14; parte accompa-
gaata dalla madre, dal fratello e da molto seguito,
14-32; i ricevuta con ogni onore dai marito, 22-23;
si reca a Bologna e ie ranno incontro molti d. sua
famiglia, dai quali h accompagnata al pal. d. padre
(an. 1493), 273, 32-36; il glorno dopo h ragglunta
dal marito, 36-37; torna con 11 pred. a Rimlni (an.
1494), 275, 42-43; ne fugge col marito e il cognato
. Carlo e ra dal padre a Bologna (an. 1500), 300, 36-
37; h cit. col marito dinanzi al pod. di Bologna per
difendersi di arere dato ricetto ai suol parenti,
sotto pena di perdere quanto possiede nei Bolognese
e di essere dlciiiarata ribeile (an. 1509), 395, I6-20.
Bbntivoglio Vxrginio figllo naturale dl Ascanio, 354,
5-6; parte di Bologna con Ginerra, pr. la quaie era
rimasto coi fratelii (an. 1506), 4-6.
Bbntivoglio (Ii.). Vllia sontuosa a guisa dl fortezza fab-
bricata daGioTannl Bentivogiio a Ponte Polledrano
(an. 1490), 257, 8-10; vi si recano a passare ii Na-
tale Ercole e Slgismondo d'E8te con largo seguito,
ospiti di Giovannl (an. 1491), 264, 33-36; i pred.
ne partono per Bologna, 36; i pred. tI tornano, 48,
pol ne partono per Ferrara, 48; tI giungono i
gentlluomlni mandati da Giovanni Gonzaga a Bo-
logna a prendcrvi la sua sposa Laura Bentlrogiio
(an. 1494), 275, 5-10; vi si trora a ricererli Carlo
Grati per incarico di Giovanni Bentivoglio, 11-12;
il giorno dopo tuttl ne partono per Bologna, 12-16;
vi si reca Giulio II per qualche giorno a caccia
(an. 1507), 362, 26-27.
Bbnivoglio (fazione DKi) V. Boloi^nesi.
Benvbnuto V. Cavallazzi B.
BsNVENUTO armigero; aceompagna Annibaie Bentivo-
glio a Bologna (an. 1438), 55, 2-3.
Benzetta Lorenzo e ucclso a Cento da Cecco Tutto-
buoni [s. a.], 202, 46-47; venti anni dopo i suoi figli
ne Tendtcano ia f ammazzando 11 suo ucclsore, 47-4f.
Benzoni Soncino, Con Carlo Orsinl insegue Ascanio
Sforza (an. 1500), 299, 20-22.
Bbraggi Eliseo [Bliseo Berraggi\ fa parte deli'amba-
scerla mandata da Giovanni Gonzaga a Bologna a
prendervl la sposa Laura Bentivoglio (an. 1494),
275, 6-10; pernotta al Bentivoglio, 11-13; giunge a
Bologna per acqua aspettato al porto da Giovanni
Bentivogilo, 12-15; ailoggia nei pai. d. pred., 15-16;
va in gran pompa a messa in San Petronio, 17-18;
asslste li giomo dopo in questa chlesa a una Rap-
presentazlone sacra. 20-22; parte con lasposa
per Mantova, 23-35.
Beraldi GiovANMi Impresta al cora. di Boiogna cento-
cinquanta scudi e ne dlventa tesorlere (an. 1440),
62, 14.
Bbrgami Pibtro [Pitiro Bergamo\ da Orbignano; con-
tadino; suo dono a Sante Bentivogilo per le nozze
(an. 1454), 151, 17-18.
Bbroamini Giampibtro [Giovanni Pietro Bergamini\
di Lodl ; h cap. ailTdlce neU'esercito d. L«ga (an.
1467), 194, 14; combatte alla Mezzotara, 19S, 1; cap.
d. duca di .Milano, h fatto da Glovannl neotlTogllo
e da Gaieazzo da Samererlno tutore del fanciulto
OttaTiano Riarlo nuoro signore di Forll (on. 1488),
245, 31-23; h tnrltato a pranzo dol Bentivoglio in
Faenza, 246, 13-14 ; impone di tacere ai •uoi ctie al-
1'entrata In questa c. gridano : * Duca, Duca „, 14-16;
al termine d. conrlto h assallto con it BentiTOgtio
dai cittadlni armati, 18-35; rlmane ucciso, 36-28.
Bkroamini Guido esce di Bologna col BentiTogtio tuoi
amicl (an. 1506), 348, 41; 349, ll; i confinato per-
ch& amico d. pred. (an. 1507), 362, 33-34, 36; h fatto
prigioniero a Bondanello da l>aieatrieri di ivOdoTico
d. Mlrandola (an. 1508), 391, 12-13, I5;6condotto
a Bo logna, 29-31; cf. 392, 46-47; posto al tormento
confessa II trattato contro i nemici d. BentlTOglio,
48; h impiccato, 393, 7-8.
Bbrgamino di Giacomo h Iwndlto di Bologna (an. 1430),
19, 26, 36.
Bergamo (cittX). Vi frana un monte distante quattro
miglta ; l'acqua che ne scaturisce f a straripare it
Brembo (an. 1493), 272, 45-273, 1-5; chiesta al Vene-
ziani da Luigi XII (an. 1509), 393, 32; v. anche Bar-
tolomeo da Bergamo, Diotisalvi da Bergamo, Domt-
nico da Bergamo.
— (ciTTADiNi iLLUSTRi) V. Maldura {Della) Piitro filt-
sofo e teologo insigne.
— (govbrnatori) V. Gaspare Malvetti (an. 1453).
— (tbrritorio) t1 si trova Alfonso di Calabria con
forte esercito contro i Veneziani (an. 1483), 228, 8-9.
BbrLINgieri \Berlingiero\ v. Carafa B.
Bernauo \Bertaro !\ v. Battisia di Bernabb, Cartaro B.
Burn.\b6 Carlo [Carlo di Bernabi] partecipa alla con-
giura di Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio
(an. 1508), 380, 10; multato In renti ducati pei rifa-
cimento d. pai. Marescotti, 386, 33.
Bernabo Nicolo [Nicoli Bernab^] cap. d. porta San Ma-
molo; si oppone InTano ai congiuratl (an. 1508),
379, 48-49.
Bernardina V. Rangoni Isotta 0 Bernardina.
Bbrnardini Alessandro figlio di Giovanni: coi padre
e con Pletro Fantuzzi entra qual fuoruscito in Piu-
mazzo (an. 1449), 131, 50; 132, 1; vi fe preso pri-
gionlero, condotto a Bologna e impiccato, 1-5.
Bernardini Giovanni [Giovanni di BernardtMo] da Bor-
go San Donnino; fuoruscito; entra In Piumazzo con
Pietro Fantuzzi (an, 1449), 131, 50; 132, 1 ; vi rlmane
prigioniero degli abitantl con ii figlio Alessandro,
3-4; condotto a Bologna, vt h impiccato, 4-5.
Bernardino V. Angeli {Degli) B., Carvajal B., Corio B.,
Correggie (Dalle) B., Corte (Da) B., Desideri B.,
Carda (Della) B., Gozxadini B., Guanto {Dal) B.,
Marescotti B., Morandi B., Montone (Dai) B., Mu-
letti B., Preti B., Hamfoni B.
.... Bernardino dottore ; rappresenta it conte GloTannt
Borromeo alle nozze di Annibale BentiTOgtlo in Bo-
logna (an. 1487), 236, 33; ra incontro agli sposi
fuori porta di Galliera, 22, 32-33.
Bernardino da Feltrk (bbato) introduce per prlmo In
Boiogna 11 Monte di Pietk [s. a.]; f («"• i47')»
211, 1-2.
Bernaruino (San) da Sibna fc canonizzato in Roma da
Nicotd V (an. 1450), 136, 39; in Bologna si fa per
ci6 una processione soienne, 39-40.
[Bernardino Rosso-Bessarione Giov.J INDICE ALFABETICO
449
BsRiTARDisro Rosso V. GoxzadtHi B. R.
Bernardo V. Correg-gie (DaUe) B., Garzoni B., Grana-
roli B., Maron B„ Medici (De') B., Monti B., Mu-
letti B., Pazzaglia B., Sassuno (Da) B., Scappi B.,
Vasselli B., Zocchini B. ; v. anche Astorre Bemardo.
" Berki Antonio scrive al Ghirardacci inviando d. re-
liquie (an. 1598), XXXVIII. 31-33,.
Berni Guglielmo zio di Lodovico, 108, «5-46.
Berni Lodovico nipote di Guglielmo, seguace d. Ca-
netoli ; fe bandito di Bologna (an. 1445), 108, 45-46.
Bero \Beroi\ sono fuorusclti di Bologna (an. 1450), 134,
32, 37.
Bero Agostino dottore; fe dal pp. eletto Gonfaloniere
d. popolo (an. 1506), 359, 41.
Bkroaldi Filippo \Filippo Beroaldi\ oratore e poeta
insigne, famoso in Bologna (an. 1484), 230, 28; fa
in latino la descrizione d. sontuose feste tenutesi
in Bologna per le nozze di Annibale Bentivoglio
(an. 1487), 241, 24-35; parla dal pergamo nella ciiie-
sa di San Giacomo esortando il popolo a difendere
la c. e i Bentivoglio contro ii Valentino e le pre-
tese d. pp. (an. 1502), 316, 34, 38-41, cf. 30-33; f
(an. 1505), 340, 5-6; suoi connotatl, sue qualit^ e
memoria prodigiosa, 6-10; sue opere dotte, 10-16;
ebbe numerosissimi scolari alle sue lezloni, 16-17;
causa d. sua f' '7-18; ^ seppellito alI'Annunziata
fuori porta San Mamolo facendogli corteo i suoi
scolari vestlti a lutto, 18-20; epitafEo di Fosco da
Rimini sul suo sepolcro 30-37; sua biografia a cura
dl Giovanni Pini di Tolosa, 30; fu per lungo tempo
segretarlo d. Senato, 19-20.
BsROALDi Giovak.-ji figlio di NicoI6; esce con Nicol6
Preti dalla casa di Bartolomeo Zambeccari (an. 1431),
25, 37-38 ; non saluta Lodovico Canetoli e Pietro
Mezzovillani seduti presso la easa di Floriano Mez-
zovillani avanti alla quale passava, 3g-30; 6 inseguito
e aggredito da un servo d. Canetoll ciie gli portava
rancore, 30-34; fe liberato dal pred. Lodovico, 34-35;
torna dall'abate Zambeccari a raccontargll 1'insulto
patito, 35-37; ric, 40.
Beroaloi Giovakni si assume la ricostruzione del pal.
Marescotti per diciassettemlla ducati (an. 1508),
389, 15-16.
Bbroaldi Nicol6 \Nicolh Seroaldo] padre di Giovannl,
25, -38.
BerraGoi V. Beraggi.
Berti Pietro [Pietro Berio] h el. degH Anziani di Bo-
logna pel quartiere di porta San Procolo (an. 1435),
43, 50.
Berto V. Alhtrto.
Bbrtolazzi Lorekzo multato in quarantacinque ducati
per il rifacimento d. pal. Marescotti (an. 150S),
387, 28.
Bbrtoldo V. Martelli B.
Bbrtolini Astorre \Estorre Bertoliiit\ pod. di Bologna
t (an. 1484), 231, 5-6.
Bbrto.va (Della) Giovakni Ib sua casa i sacchegglata
e incendiata (an. 1445), 106, 43; 107, 6.
Bbrto.nb [Bertono] v. Batzani B.
Bbrtone da Caketolo contadino; parteclpa a una con-
giura per introdurre 1 fuonisclti In Bologna (an.
1454), 144, 39; sua opera, 31-33; scoperto 11 trattato
h preso e tormentato, 34-37; quindi impiccato a porfa
del Pratello, 145, 13.
Bertonb da Cavanelle [Bertono] contadlno bolognese;
fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an.
1454). 151, 23-34.
Bertore V. Merighi B.
Bertrandi Giacomo chierico e scolaro di legge nello
Studio di Bologna; fe chiamato a dirigere ed ammi-
nistrare il Collegio di Avignone da Bernardo Scappi
esecutore testamentario del vesc. di Avlgnone Gio-
vanni Tencarari fondatore d. detto CoUegto (an.
1436), 48, 38-49, 1-12.
Bbrtuccini Bonifacio figlio di NicoI6, 88, 4 ; i tra gli
incaricati di attuare i provvedlmenti fiscali delibe-
rati nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 42-89, 1-5.
Bertuccini Nicolo padre di Bonifacio, 89, 4-5.
Bertuccini Tommaso h el. degli Anziani di Bologna
(an. 1430), 17, 26, 39.
Bertuccio V. Bentivoglio B.
[Beruti] Ameoeo vicario d. vesc. di Bologna ; rlf orma
molti monasteri di suore nella pred. c. (an. 1505),
341, 50.
Besoonini V. Bisognini.
Bessarione V. Malvetzi B.
Bessarionb Giovanni \Bessarione da Nicea\ greco,
vesc. di Nicea, 135, 9-10; h dottissimo nelle lingue
e filosofo e teologo eccellente, 211, 5-1; el. card. da
Eugenio IV (an. 1431), 60, 35; cf. 170, 33-33; fe fatto
da Nicol6 V leg. di Bologna, di tutta la Romagna
e d. Marca Anconetana (an. I^.ijo), 135, 9-13; parte
di Roma con gli ambasc. Bolognesl, 12-13; giunto
a Bologna gll vengono incontro il clero, il popolo,
1 magistrati, le Arti, 13-15; alloggia nella parte nuo-
va d. Pal., 15-16; si fanno in c. tre giorni di feste
per il suo arrivo, 16-17; Francesco Bentivoglio 4 suo
famigliare, 38; crea il pred. priore di Santa Croce
delPAvellana e abate di San Cristoforo dl Castel Du-
rante, 39-40; raanda a Castel San Pietro un messo d.
pp. con il breve papale, che intima ai Fantuzzi, al
Pepoli e agli altri fuorusciti la consegna d. castello,
136, 8-13; libera dalla forca Lodovico Avanzi, 40-
41 ; bandisce a preghiera d. Senato dal territorio di
Bologna e confina a scssanta mlglia i Pepoll, i Fan-
tuzzi e loro seguacl sotto pena d. confisca d. benl,
48-137, 1-3; ^ obbedi to, 4-5; va incontro airimper.
Federico V (an. 1452), 141, 2-3; lo conduce, il giorno
dopo I'arrivo, In San Petronio ove si canta una
messa solenne, 8-9; accompagna Federlco alla sua
partenza sino a San Rufiillo, 18-19; riceve dal pod.
la rinuncia al suo ufficlo per la llberazlone violenta
di un condannato a morte, 43-45; indlgnato vuole
anche lul lasciare il suo posto e rimprovera agli An-
zlanl il loro modo di governare, 45-47; non & fatto
partlre, 47; gli si deve presentare giornalmente Ste-
fano Porcari (an. 1453), 143, 7-9; avvlsa il pp. d.
clandestina partenza d. pred. per Roma, 9-15; i d'opI-
nlone che non si Infierisca contro II traditore Battl-
sta Manzoli canonlco di San Pietro (an. 1454), 144,
46-48; si turba udendo da Paolo Volta che 11 pred.
\ gli stato Impiccato, 145, 7-9; Insieme con i Ret-
tori rinnova gll Statuti d. c, 31-29; fe avTertlto dal
duca Sforza d. pace conclusa con i Veneziani e loro
confederati, 146, U-38; «uo regalo a Sante Bentivo-
glio per le nozze, 148, 39-40; fa riverenza a Lodo-
vico Bentlvoglio, cul II pp. aveva donato la stcra
ipada, tplegando al raccolti 11 gran preglo dl eiaa
T. XXXin, p. I — 39.
450
INDICE ALFABETICO [Bewarioae OIov. BianchetU Andrea]
e 1'onore che ne Tenlra a Loderieo e at sooi (an.
MS5)i '57, J7-158, 1-35; offre al pred. anche a nome
d. com. e d. cittadinl, uno ttendardo, uno icudo
e una lopravresta dt aeta con le armi dl Bologna
35-37; cf. 35-40 ;parte per Roma essendo il pp. mo-
rlbondo, 41-43; h accompagnato da Achille Mairezzl,
Pietro Antonio Paielll e Giacomo Grati, 42-44;
giiinge a Roma dopo ia f d. pp., 44-46; non ruole
plii tornare a Bologna, 159, 6-1; h effiglato con aicu-
nl suoi cortlgiani nelia cappella delI'Assunzione in
Santa Maria d. Monte, da lui fatta edificare (s. a),
11-13, 14-15; si reca a Bologna in occasione d. vislta
di Pio II e tutta la c. gll va incontro (an. 1459),
169, 44; st reca ad abltare ai Servl, 45 1 nel corteggio
per I'entrata dl Pio II in Boiogna -viene dietro ai
pp., 170, 19-30, 33-33; reduce di Germania passa di
Bologna e va ad alloggiare al Serri (an. 1461), 177,
3f-30; h risitato dal icg., dagli Anziani e nobili di
Bologna, 31-33; fa cav. Mlcheie Gozzadlni degli An-
zianl, 33-35; parte dl Bologna per la Romagna diretto
a Roma, 34-35; h di passaggio a Bologna recandosi
a Venezia per apparecchiare una spedizlone contro
1 Turchl (an. 1463), 182, 29-30; h rlcevuto con onore
e va ad aiioggiare ai Servl, 31-32; parte pcr Venezia
lasciando a Bologna gran numero d. suoi cavalll e
servi, 32: mandato dal pp. in Francla per trattare
ia pace tra 11 re c il duca di Borgogna, passa di Bo-
iogna e sl reca ad alioggiare ai Serri trattenendovlsi
tre giorni (an. 1472), 211, 6-8; dl ritorno di Francla
f a Rarenntt, 212, 40-41; il suo capo & trasportato
a Roma e sepoito in San Pietro, 41-43; epigrafe suila
8ua tomba, 43-44.
Betozzo V. Betlozzo.
* Betti FioRK!JzuoLA Fasanini Lucrbzia. Le h dai Ghi-
rardacci dedlcato i'Elenco d. donne d. sua famiglia
neila Genealogia d. Fasanini dai pred. composta,
XXIII, 13-17 „.
Bettini Andrea figlio di Piero, padre di Giovanni An-
tonio, 108, 39.
Bbttini Giovanni Aktonio figlio dl Andrea, 108, 39;
seguace d. CanetoII, h bandlto di Bologna(an. 1445),
108, 3«
Bettini Nicolo \Nicolb dl Bettino] beccaio; scoperto
nella casa di Giovanni Angelini e trasclnato in
Piazza sotto ie forche (an. 1445), 106, 34-35; h stra-
zlato prima deil' Implccagione, 35-36 ; la sua casa
h saccheggiata e Incendiata (an. 1445), 106, 43;
107, 3.
Bkttini Piero \Pier», Pietro Betlino] padre dl Andrea,
108, 39; al suono d. campana di San Giacomo si
arma e scende In piazza coi Pepoli (an. 1445), 104,
39-31, 33-35.
Bettino, Bettuccio V. Albtrtinelhy Valtnti B.
....Bbttino da Capugnano fa un dono a Sante Ben-
tlroglio per le nozze (an. 1454), 151, 31.
Bbttozzo \Betoxxo\ v. Canetoli Baldaxsarrt detto Bettoxto.
Bettuccio V. Bettino,
BBrsRARA fa un dono a Sante Bentiroglio per ie sue
nozze (an. 1454), 150, 3S-39.
[BbvilacQUa] Annibale \conte Annibale Bentivoglio !\
conte: combatte nel torneo tenutosl in Bologna per
definire se la Saplenza o ia Fortuna prevalga nelle
cose umane al segulto di NicoI6 Rangoni paladino
d. Sapienza ; h a capo d. quinta squadra restita
•lia tedeica (an. 1490), 258, 37; il luo parUto loe-
combe, 262, 17-11.
Bkvilacqua Battista padre di Slmone, 124, 47.
[Bkvilacqua] CoaxANZA T. Btntivoglio C.
Bevilaciiua Cri&tino Francbsco o FRANcicaco padre
di Gherardo, 104, 37-3t; li reca con aitri Bologneil
a Pcsaro a prenderri Ginerra Sforza ipota dl Sante
Bentivogiio (an. 1454), 147. 15-32.
BKVlLAcqUA Galeotto accompagna Galeaszo Maria
Sforza a Boiogna (an. 1459), 168, 41, 169, 2.
BftviLAcqUA CONTK GiiERAROO [Ghtrardt de' Bevri/ae-
gua'] patrizio veronese ; figlio dl Cristino Francesco,
sposa Costanza Bentiroglio [an. i4ioJ, 104, 37-38; con
ia m. accompagna Ginevra Bentlrogllo a Pesaro aiie
nozze d. fratello Costanzo Sforza (an. 1475), 215, 10.
BEViLAcquA Pibtro [Piero] contadino ; luo dono a Sante
Bentlroglio per le nozze (an. 1454), 151, 19.
BaviLACQUA Pietro combatte in Bologna coi colori dl
NIcoi6 Rangoni paladino d. SapJenza nei tcmeo
tenutosi per definlre se ia Sapienza o la I^ortuna
prevalga nelle cose umane; appartiene alla quarta
squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 258, 34-36;
ii suo partlto soccombe, 262, 17-18.
BBVir,AcquA S1.M0NE figlio dl Battlsta, 124, 47; prende
parte alla giostra bandita in Botogna per San Pe-
tronio (an. 1447), 124, 45-47.
BEVVlLAcquA r. Bei'ilacgua.
"[BiadbgoGiuseppbJ Catalogo deserittivo dei mtt.
d. Biblioteca Comnnale di Verona, ric, XXIII, 9-/7 ,.
BlAGlo [Biasio] v. Gavaro B., Magnani B., Mercnri B.,
Ringkieri B., Simoni B.
....BiAOio mugnaio; padre di Antonio e Criitoforo,
137, 36.
.... BiAoio dstto Bottarello seguace d. Canetoli, h
baodito di Boiogna (an. 1445), 108, 18.
BiANCA V. Bentivoglio B., Pico della Mirandela B., Si-
monetta B.
BlANCANGO (CONTE Dl) rlc, 67, H.
Bianchetti (famiglia) h rappresentata nel Tieatrt
morale de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV,
23-23 „; sono al governo di Boiogna (an. 1450), 134,
41-42; V. anche Bianckini.
BlANCHETTl Alamanno \Alemanno Bianchetto, Atemano,
Alamano] padre di Giacomo, II, 15; 12, 13-14; di
Bonifacio, 147, 34-35; di Carlo, 38: 166, 19: 167,
45; 172,24; 173, 31: 191, 33; 199, 33; congiura di
fare entrare i nemici in Bologna (an. 1428), 11, 15-
34 ; scoperto h preso, 35-36 ; gli e tagliata ia testa in
Piazza (an. 1439), 48-49.
BiANCHETTi Alamanno figlio di Carlo, 292, 42;
scalco aile nozze di Annlbaie Bentiroglio (an. 1487),
237, 37-38; suo abito, 48; luo motto, 48-49; e fatto
prigione a Faenza (an. 1488), 246, 34 ; & rimandato
libero a Bologna, 47 ; accompagfna Laura di Gio-
vanni Bentiroglio alio sposo in Mantova (an. 1494),
275, 30-35; con il frateilo Francesco fabbrica ii Pal.
d. Bianchetti di contro alla chiesa di San Donato
(an. 1497), 392, 42-43.
BiANCHETTi Alberto preposto : h bandito di Bologna
(an. 1430), 19, 26, 39.
BiANCHETTi Alkssandro figlio di Slmone; suo rita-
lizlo con Giovannl Bentlrogiio [s. a.] 310, 4-5 ; f
aU'improrrlso, S.
BlANCHETTi Andrea padrc di Glorannl, 19, 35.
[BianchetU Ann.-Bianchetti Tomm.l INDICE ALFABETiCO
451
BiANCHKTTi Annibale corre nella glostra per le nozze
d. BenHvoglio contro Nicol6 Rangoni, che tiene 11
tavolaccio innanzi al pal. d. Signorl (an. 1487), 240,
44-46.
BiANCHETTi BoNiFAcio 6glio di Alamanno, scalco dl
tavola alle nozze di Sante Bentlvogiio (an. 1454),
147, 30-33, 35.
BiANCHETTi Carlo [Caro/o Bianchetti] figlio di Alaman-
no, 147, 38; 166, 19; 167, 45; 172, 24; 173, 21; 191,
33; 199, 32; padre dl Francesco, 212, 37; di Ala-
manno, 292, 42; dal calderaio Genesio vlene a co-
noscere la misera condizione di Annlbale Bentivo-
glio prigloniero d. Piccinino a Varano (an. 1443),
76, 45-47; cf. 77, 5-9; ne rimane addolorato, 9-10;
promette largo premio a Genesio in cambio d. suo
aiuto, 9-13; racconta tutto a Virgillo Malvezzi, 14-15;
gli manlfesta la sua intenzione di liberare Annibale
merc& l'opera di Genesio, 15-17; h approvato dal
Malvezzi, 17-18; si abbocca dl nuovo con Genesio,
18-24; confida anche a Lodovico Marescotti il suo
disegno di liberare il Bentivoglio, 24-25; esce con
questo di c. contro i nemici, 92, 39-40; & scalco
generale alle nozze di Sante BentivogUo (an. 14S4),
147, 27-28; suo dono ai pred., 150, 3; ambasc. a
Plo II per rallegrarsi d. sua elezione (an. 1458),
166, 18-19; e el. d. Sel di Balia per la venuta d. pred.
in Bologna (an. 1459), 167, 42-45; ei. con altri a
provvedere ai bisogni d. pp. e d. gente d'armi d.
duca di Milano nel loro soggiorno in Bologna, 168,
3-7; cf. 171, 48-49; fe d. Sedici in luogo di Fillppo
Bargellini, 172, 24; convocato con altri dal pp. i
arringato dal pred. (an. 1460), 173, 21-25; e dell'am-
bascerla recatasi a Milano a prendere la sposa di
Giulio Malvezzl (an. 1464), 183, 28-32; h ricevuto
con grande onore dal duca, 32-33; da con gH altri
l'aneIlo alla sposa a nome di GiuUo, 33-34 ; parte
per Bologna con la pred., 34-35; i d. Senatori sedenti
gli ultimi sei mesi al tempo d. serrata dl Paolo II
(an. 1466), 191, 33; f ed ft sepolto in San Giacomo
(an. 1467), 197, 32-33; gli succede in Senato Gio-
vanni Blanchetti, 33-34.
BiANCHETTi Carlo succcde in Senato a Giambattlsta
Bianchetti (an. 1485), 233, 8.
BiANCHETTi ! Francksco o Friano V. Bianchi Friano.
BiANCnBTTi Francesco figlio di Carlo, 212, 37; tlene le
redini d. chinea alla Regina dl Russia, nella sua
visita aila sepoltura di San Domcnlco (an. 1472),
36-37; va con Giovanni Bentivoglio come capo di
squadra contro t Veneziani (an. 1483), 228, 13; el, d.
Sedici (an. 1488), 253, 32, 24; accorapagna a Rimlnl
Violante Bentivoglio spota a Pandolfo Malatesta
(«n. 1489), 254, 17, 19: torna a Bologna, 3S; 2: giu-
dicc d. torneo in Bologna tenutosi per definire se
la Sapienza o la Fortuna prevalga nellc cose umane
(an. 1490), 258, 46-47 ; con gli altri proclama vinci-
tori 1 cav. d. Fortuna, 262, 20-34; intervleneall'inau-
gurazione d. Navigllo da Corticella a Bologna (an.
1494), 274, 4-26; col fratello Aiamanno fabbrica il
paL Bianchetti di contro alla chlesa di San Do-
nato (an. 1497), 292, 42-43; ric, 333, 49; essendo d.
Senato vecchio l da Giuilo II el. d. Quaranta Consi-
glieri e Rlformatori (an. 1506), 358, 27-38 ; secondo
alcuni In vece dl lui aarebbe ttato chlamato France-
tco Grlffoal, 38-39.
BiANCHETTi GiACOMO figliuolo di Alamanno, 11, 15; 12,
13-14; complotta con il padre di fare entrare i ne-
mlci in Bologna (an. 1428), 11, 15-24; scoperto &
preso, 25, 27; e decapitato (an. 1429), 12, 13-14.
BlANCHETTI GlAMBATTlSTA f (an. 1485), 233, 7; gli suc-
cede in Senato Carlo Bianchetti, 8.
BiANCHETTi GiovANNi figlio dl Andrca, 19, 26, 35; come
procuratore di Anton Galeazzo Bentivoglio tratta
la condotta di lui agli stipendi d. pp. con Benedetto
Guidalotti chierico di camera dl Martlno V (an.
1426), 4, 1-5; con altri accorre armato sul sagrato
d. frati di San Giacorao, 6, I8-20; cf. 22; b bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 26,35; per i capitoli d.
pace gli fe riconfermato il bando dalla c. e territorio
di Bologna, Modena e Imola, sotto pena, se vi man-
chi, d. confisca d. beni e d. punizione sancita negli
Statuti (an. 1431), 28, 42-46, 48; h commlssario di An-
ton Galeazzo Bentivoglio a Monteveglio (an. 1433),
36, 5-6; fe avvisato che uno d. suoi soldati lo vuoi
tradire, 8-9; rende allora il castello salve le robe
e le persone al Gattamelata per i Bolognesi, 9- 10; h
accompagnato da questo in luogo sicuro, lo-U; av-
visa di tutto il Bentivoglio, 11 ; fa uccldere il soi-
dato traditore con i suoi compagni, 11-12.
BlANCHETTi GlovANNl figlio di Tommaso, 53, 38-39; 87,
12-13; 88, 44-45; 113,61; 187, 33-34; el. dal Senato di
Bologna Gonfaloniere del quartlere di porta San
Pietro (an. 1438), 53, 36. 38; h el. degli Otto dell'avere
(an. 1443), 87, 12-13; fe tra gli incaricati di attuare i
provvedimenti fiscali deliberati nel Consiglio d. Sei-
cento, 88, 41-45; fe el. con altri a dispensare i beni
d. banditi (an. 1445), 113, 4-6; fe degli Anziani per
porta San Pietro di raaggio-giugno (an. 1446), 114,
22; da opera airaccrescimento di San Petronio (an.
1464), 187, 7-8; succede in Senato al t Carlo Bian-
chetti (an, 1467), 197, 33-34; accompagna Giovannl
Bentivogiio in pellegrinagglo a Sant'Antonio di
Padova (an. 1488), 244, 26, 38.
* BiANCiiKTTi GiuLio Cbsars marito di Agnese Nor-
chesi, VI, 10-11 „.
BiANCHKTTl Louovico \Lodovico Bianchetto\ i con altri
convocato in Pal. da Ermes Bentivoglio (an. 1501),
305, 5-9 ; II pred. svela che Agamennone Mareacotti
aveva scritto al Valentino invitandolo contro Bolo-
gna e i Bentlvoglio, 11-39; lo esorta a unirsi a lul
nell'uccidere i Marescotti traditori detenutl in Pal.,
29-31; partecipa all'uccislone d. pred., 31-42.
"[BlANCHETTi Luciana] i in causa coHtro la tia
Agnese Ghirardacci (an. IS71), VII, 4-s\ i tacitata
dalla pred. con una somma di quattrocento lire, 7-S „.
" BiANCHETTi Marcantonio el. capo della Camera degli
Atti succedendo al senatore Annlbale Campeggl
(an. 1597), XLIV, 18-20 „.
Bianchetti Matteo [Matheo Bianeietti] padre di Fran-
cesco, 106, 40.
Bianchetti Ranieri [Rainiero Bianchetto, Rainerio Bian-
chetti] ric, 266, 23; scolco alle nozze di Alessandro
BentiToglio (an. 1492), 267, 15-17; ha con s^ sei ser-
Titorl, 15; vestito suo e d. servl, 18-19.
Bianchetti Si.mone padre dl Aiessandro, 310, 4.
Bianchetti Tommaso padredi Giovannl, 53, 3«-395 87.
13-13; 88, 44-45; 113, 6.
Biamchetti Tommaso iposa una sorella di LodoTlco
Bologninl («n. 147 1). 209, 36-38.
452
INDICE ALFABETICO
(Bianchi-Bianchi Lodovieo]
BjAHCia (famiolia) • rappretentata nel Thaalr» moralt
4*' moderni ixgifctii d. Ghirardaccl, XXIV, 33-J3 „ \
sono ai gorerno dl Bologoa (an. 1450), 134, k\-ii\
loro casa rio., 181, 35.
BiANCHi Akoki.o figlio dl Glilnolfo; eice dt Bologna col
Bentlvogllo suol amlci (an. 1506), 348, 41, 43; k fatto
Impriglonare da Giulio II, 358, 11-19; confinato a
clnquanta mlglia da Bologna nelle terre d. Chieta
(an. 1507), 362, 33-34, 4S-46, 41.
BiANCHi Amkibalb accompagna Giorannl Bentirogilu
in pellegrlnaggio a Loreto (an. 1485), 232, 3]-33,
35-36; combatte nel torneo in Bologna, tenutosi per
definlre se nelle cose umane prevalga la Sapienza
o la Fortuna, con i coiori di Annibalc Bentirogllo
paladlno d. Fortuna; % ascrltto alia prima squadra
reatita ailMtaliana (an. 1490), 259, 15-16; la sua parte
rlcsce rittoriosa, 262, 17-lt; el. dal pp. d. Quaranta
Consiglieri e Rlformatori (an. 1506), 358, 34, 39; f
(an. 1507), 377, 39; gil luccede Cristoforo Angelelli,
39-40.
BiANCiii Baoarotto figllo di Vandino, 18, 15; padre
di Brunino, 143, 1; 145, 35; 191, 2«; di Filippo, 147,
43; 220, 44; di Pandolfo, 107, 37; parteclpa al Con-
slgllo d. Sessanta radunato dagii Anziani (an. 1430),
18, 13-14; accusato di rolere ricondurre gii sbanditi
in c. e mutare lo stato, h sostenuto nel pal. d. Ko-
tai, 34-36; i Ivi convltato dagll Anziani, 37-4o: i ivi
ucciso da sicari di Bnttista Canetoii, 43-45; il suo
cadavere & condotto alI'ospedaIe d. Morte, 45-46; al
suoi figli, nei capitoii d. pace, i riconfermato ii
bando daila c. e dal territori di Bologna, Modena
e Imola, sotto pena se rl contrawengano, d. con-
flsca d. beni e d. punizione sancita negll Statuti
(an. 1431), 28, 43-45.
BiANCHi Bartolombo ^ el. d. Anzianl di Boiogna (an.
1430), 17, 26, 29.
BlANCHi Brunino o Borniho \Burm»Oy Bronino\ figUo
di Bagarotto, 143, 1; 145,35: 191, 38 ; padre dl Lo-
dorico, 268, 39 ; & degli Anzlani per norembre e di-
cerabre (an. 1445), 112, 18, 30; ei. d. Sedici Rifor-
matori d. Stato (an. 1446), 113, 25-27; d. Sedici d.
Reggimento (an. 1453), 142, 44; 143, I; come tale
prende parte alla riforma degll Statuti d. c. (an.
1454), 145, 29, 35; suo dono a Sante Bentivoglio per
ie nozze, 149, 10; fa un presente alle nozze di Giu-
iio Malrezzi (an. 1464), 184, 38; i d. Senatorl d.
prlmi sei mesi al tempo d. serrata di Paolo II (an.
1466), 191, 3»; t (an. 1479), 220, 44; cf. 221, 15; gli
succede nei Sedici U fratello Fiiippo, 220, 44-45;
cf. 221, 15-16.
BiANCHi Brukino o Bornino \Burmno\ con aitri fe con-
rocato in Pai. da Ermes Bentiroglio (an. 1501),
305, 5-9; il pred. afferma che Agamennone Mare-
scotti avera scritto al Vaientlno inritandolo contro
hiologna e 1 BentirogHo, 11-29; & esortato a unirsi a
iui neil'uccldere i Marescotti traditori e gia detenuti
in Pal., 29-31; parteclpa aIl'uccisione d. pred., 31-43;
perch^ amico d. Bentiroglio i confinato a Cesena
(an. 1507), 368, 9-11; cf. 362, 33-34, 40; i multato in
ottanta ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti,
aiia cui rorina arera preso parte (an. 1508), 387, 1;
cit a difendersi, 392, 1-2,10.
BlANCHi Carlo figlio dl Ghinolfo, 236, 45; 349, 6; nei
corteggio di nozze di Annibale Bentiroglio tiene le
redinl d. carailo aila apoia (an. X487), 236, >7-M, 4S;
•uo rettito, 39-44 ; i tra ie genti d'arme dl Annlbale
Bentirogilo assoldato dai Fiorentlni contro 1 PiMnl
(an. 150$), 337, 21-22; raentre^ committario di Fraa-
sineta h pretoe bandito dalie gentl d. pp. (an. 1506),
347, 34-35; parte di liologna col tuol amlci Benti-
roglio, 348, 41; 349, 6; confinato a cinquanta ml-
glia da Boiogna nelle terre d. Chieta perchi amlco
d. Bentiroglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 49.
BiANCHi Fiuppo figlio di Bagarotto, 147, 47; i tcalco
dl tavola alle nozze di Sante IJentivoglio (an. 1454),
30-33, 43; integue II maifattore Francesco dai Bor-
ghetto (an. 1461), 176, 47-4»; ne trora le tracce «1-
l'oster!a di Biagio Gararo, 49-177, 1-3; si accorda
con Gianmaria d|i Vernlgala e Peregrino Bonti,
soldatl aniniosi, per arrcstare II raai&ttore, 3-7;
trora la refurtivB abliandonata in una camera dei-
i'osteria, 9-11; messo sulla rla dalle parote dell'oste
fa ricercare i'omicida nei boachi, 11-14; gii i con-
dotto innanzi dal Vcrnlgaia, ls-16; diride ia borta
trovata al dal Borghetto tra 1 due soidati, 17; £•
condurre il malfattore alla Mezzolara e lo di in
mano alla Corte, 17-19 ; di in consegna la roba rubata
alI'oste per ordine d. Senato, 20-31; torna a Boio-
gna, 21; succede nei Sedici al fr. Brunino (an. 1479),
220, 44-45; cf. 221, 15-16; interviene come rappresen-
tante d. Senato ail^esame d. congiurati contro 11
Bentivogiio (an. 1488), 251, 36-37; t ed 4 sepoito
in Santo Stefano (an. 1492), 268,38-39; gli succede
in Senato Lodorlco Blanchl, 39.
BlANCHl Friano o Francesco \Friano Bianchi, Bian-
<■*«//»!] figlio di Matteo; si arma al suono d. cam-
pana di San Giacomo e scende in Piazza (an. 1445),
104, 29-30, 33-35; rlmane ucciso, 30; cf. 105, 2-3,
106, 40.
BiANCHi Ghinolfo padrc di Angelo, 348, 43; 359, 19;
di Carlo, 236, 45; 347, 34; 349, 6; h pregato da Crl-
stoforo da Parma suo amico di prestargli d. arml
(an. 1488), 250, 13-14; ne domanda i'uto, 14-16; in-
dotto in sospetto dalla sua risposta giiele promette
per la sera, 16-19; si reca da Glovanni Bentivoglio
a esporgli il dubbio, per la richlesta di Cristoforo
da Parraa, che si trami qualcosa contro lui, 19-22;
si reca da Cristoforo col segretario di Gioranni
per farsi riconfermare quanto gli avera gi4 detto,
25-36: cf. 38; 4 creato da Gioranni Bentiroglio cap.
d. guardia al pal. d. Slgnori, 252, 49; el. d. Se-
dici, 253, 22, 36; succede in Senato al t Lodorico
Bianchi (an. 1497), 293, 1-2; esce di Bologna coi
Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 41; 349, 11-12;
sebbene d. Senato recclilo 4 esciuso dal Quaranta
Consiglieri e Riforraatori nominati dai pp., 358,
32-33: 4 confinato a cinquanta raiglia da Bologna
nelle terre d. Chiesa perch^ amico d. Bentivogiio
(an. 1507), 362, 33-34, 45-46: 363, 1.
BiANCHi GiRoLAMo convocato con altri da Pio II h da
iul arringato (an. 1460), 173, 20, 22-36.
BiANCHi LoDovico \Ludpvico] figlio di Nicold, 118, U;
h el. dai Senato di Bologna Gonfaloniere per il
quartiere di porta Raregnana (an. 1438), 53, 36, 39-
40; b degli Anziani di luglio e agosto (an. 1445),
109, 24; degli Anziani per porta Raregnana di no-
rembre-dicembre (an. 1446), 118, 17; suo dono a
Sante Bentiroglio per le nozse (an. 1454), 149, 30-31.
[Bianchi Lodovico-Boccadilcrro Fr.] INDICE ALFABETICO
453
BiANCHi LoDovico figlio dl Brunino, 268, 39; h nel-
reaercito di Pirro Malvezzi diretto a Firenze in
aiuto di Lorenzo de' Medici (an. 1478), 218, 41-42;
ric, 250, 5; suocede in Senato al f Filippo Bianchi
(an. 1493), 268,39; intervlene all'inaugurazione del
Navlglio da Bologna a Corticella (an. 1494), 274, 4-
26; di ritorno da Castelbolognese f ed fe sepolto in
Santo Stefano (an. 1497), 292, 43; 293, 1; gH suc-
cede in Senato Ghinolfo Bianchi, I-2.
BlANCHi Matheo V. Bianchetti Matteo.
BiANCHi NicoLo padre dl Lodovico, 118, 18.
BiANCHi Pandolfo figlio di Bagarotto, 107, 27; h d.
Sedicl Rlformatori dello Stato di Bologna (an. 1443),
87, 3-5; cessato l'ufficio decade, 3; di nuovo d. Sedicl
(an, 1445), 101, 22-23; el. d. Sedici Riformatori degli
uffici per porta Ravegnana, 107, 19-27; fe degli An-
ziani, che deliberano il bando ai Canetoli e loro
seguaci, 48; 108, 5; Gonfaloniere di Giustizia per
maggio e giugno (an. 1446), 114, 21; & al governo
di Bologna, 116, 15-17.
BiANCHi Pktronio corabatte nel torneo in Bologna, te-
nutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna pre-
valga nelle cose umane, coi colori di Niccoli Ran-
gonl paladino d. Sapienza; h ascritto alla quinta
squadra vestita alia tedesca (an. 1490), 258, 37-38;
la sua parte soccorabe, 262, 17-18.
BiANCni Vandino padre dl Bagarotto, 18, 14-15.
BiANCHiNi Alamanno fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 44.
BiANCHiNi Amerigo \Alm*rig0\ el. degli Anziani (an.
1567), 369, 13, 16.
BiANCHlNi BlANCHiNO [Biancietti \] ricco mercante bolo-
gnese; la torre sua e del fratello Glacomo situata
al Trebbo d. Carrobblo rovina distruggendo le case
d. Bolognetti e uccidendone gli abitanti (an. 1484),
229, 12-21.
BiANCHiNi DoMENlco scalco alle nozze di Annlbale Ben-
tivogllo (an. 1487), 237, 27-28; suo vestito, 238, 9.
BlANCHiNI EvANGEi.iSTA [Bianciino Vangelista\ giostra
nel torneo In Bologna, tenulosi per definire se la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle coso umane,
al seguito di Nicol6 Rangonl, paladino d. Sapienza;
e ascritto alla terza squadra vestlta alla francese
(an. 1490), 258, 31-32, il suo partito soccombe, 262,
17-18; scalco alle nozze di Alessandro Bentivogllo
(an. 1492), 267, 15-17; ha con ih sei servitori, 15;
vestlto suo e d. servi, 18-19.
BiANCHiNi GlACOMO [Giacomo Bianchetti !\ ricco mer-
cante boiognese, padre dl Giovanni, 89, 3; la torre
sua e d. fratello Bianchino situata nel Trebbo d.
Carrobbio rovina dlstruggendo le case d. Boiognetti
e uccidendone gli abltanti (an. 1484), 229, 12-21.
BlANCHiNi GiovANNi figlio di Giacomo, 89, 3; fc tra gll
incaricati di attuare i provvedimenti fisculi delibe-
rati dal Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 36-41 ;
89, 3.
'[BiANCHfNi G. B.] >ua letttra indirittata ait Andrea
Gkirardacci ric, V, jj-sg „.
BiANCOLiMl Antonio V, Biancolini Domenico.
BiANCOLisi DoMENico o Antonio padre di Giacomo,
144, 29; cf. 145, 11.
BlANCOLiNl GiAcoMO flgllo dl Domenico, 144, 39, o An-
tonio, 145, 11; congiura per introdurre i fuorusclti
in Bologna dalla porta d. Pratello (an. 1454), 144,
29; h decapitato Innanzi alla detta porta, 145, U.
BiAsio V. Biagio.
BiBBiENA \Bibiena\ presa dalfesercito d. Veneziani (an.
1498), 295, 25.
BlBlENA V. Bibbiena,
BiBLiOTECHE di Bologna v. Bologna {Bihlioteche),
BiccARi [Biekari] in Puglia, disfatto dal terremoto (an.
1456), 164, 7-8.
BiccHiuRi GiovANNi figlio di Onofrlo, suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149, 22.
BiccHlBRi Onofrio [Onuffrio] padre di Giovanni, 149, 22.
BiCHARi -v. Biccari.
BiGio detto Bottarello fe impiccato al pal. d. notai
(an. 145S), 106, 37.
BlGORDO V. Pitarello B,
" BiNDASsi Ssnofonte. Sua poesia gratulatoria nei I vol.
deWHistoria di Bologna d. Ghirardacci (an. 1596),
LII, 19, 23 „.
"[BlOGRAFIA UNIVERSALE ANTICA E MODER-
na] ric, X, 23-17«.
BioNDO Flavio storico ric. 19, 7 ; sua notizia errata ri-
guardante 11 Picclnino, 58, 40-42.
cit., 33, 2; 36, /.
Birani Battista confinato perchfe amico d. BentivogHo
(an. 1507), 362, 33-34, 38.
BiSANo nel Bolognese ; f a un dono e Sante Bentivoglio
per le sue nozze (an. 1454), 150, 43; rlc, 306, 41.
BiSARiNl Antonio DiSTTO Magantino [Antonio di Bi-
sarino] beccaio ; prende parte alla liberazione di Don
Nicol6 veronese (an. 1453), 141, 40-42; arrestato
svela il nome d. coraplici, 47-142, 1, h Impiccato, 7.
BisCEGLlK (duca di) [duca di Biseli\ V. Borgia Rodrigo.
BiscoNTl DoMENico [Mengo] fatto prigioniero a Bon-
danello da balestieri di Lodovico della Mirandola
(an. 1508), 391, 12-13, 25; e condotto a Bologna,
30-31; cf. 392, 46-47; posto al tormento confessa il
trattato in favore d. Bentivoglio, 48; h impiccato,
393, 7-8.
BisKLl V. Bisceglie.
BisiLlKRi (artk dki) V. Bologna (Arte d, Pannaiuoli).
BisoGNlNl Ercolb [Ercole Bosognini] multato in cento
ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti (an.
1508), 387, 34.
BlTTiNO V. L,amandimi B.
Blasio V. Molino B.
Bo (Dal) V. Bo-vi.
Boateri una donna di questa famiglia h m. di NlcoI6
Dalmata o da Bari (s. a.), 285, 5.
BoBANO V. Bubano.
BoccAcciNi Pietro accompagna Galeazzo Maria Sforza
a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 6.
BocCADiCANS GiACOMO [lacomo Boccadicane] h el. Gon-
faloniere d. popolo per porta Stieri (an. 1428), 6,
45, 49.
BoccADiFSRRo sono fuorusciti dl Bologna (an. 1450),
134, 32, 35.
BoccADiFBRRo Albkrto [Alberto Boccadiferro] padre dl
NicoI6, 97, M; di Bartolomeo, 181, 1.
BoccADiFBRRo Bartolomko figlio di Albcrto, 181, 1;
padre di Francesco, 352, 7 ; el. a sorte Anslano per
porta Ravegnana (an. 1462), 180, 46-47, 49; 181, I.
BoccAoiPBRRo Franoksco figlio dl Bartolomeo, 352, 7;
con Pietro Lanaroli h tesorlere d. denaro pagato
dai Drappieri dl Bologna per rendere naTigabile 11
454
INDICE ALFABETICO fBoccadiferro Fr.-BoloKna Ms*U]
canale d. Reno dalla c. • Corticella (an. i494)> 274,
49; rlc. per la natrita di un rlteUo niostruoso dl
■ua proprleti, 343, 6; k d. Venti d. popolo pel quar-
tiere di porta San Pletro (an. 1506), 6-7; el. degit
Anzlani da GIullo II, 359, U, 17.
BOCCAOIPRRRO GlovANNI [Gtovanni Boecadi/trro] pkAn
di Ugollno, 109, II.
BoccADiPERRO GuuNO V. Boceadiftrro UgoHno.
BoccADiPBRRO Nicot.6 \ deputato alle elciloni degli uf-
ficl per porta Stleri (an. 1443), 97, i3-j5, 3«; \ degll
Anzlani di norembre c dicembre (an. 1445), 112,
18-19.
BoccADiritRRO Mannello ieguace d. Canetoli 4 bandito
di Boiogna (an. 1445), 108, 41; 109, 1.
BoccADlPERRO U(;oLiNO \GoHno., GuHno Boecadiferro']
figlio di GIoTanni, 109, 11; la sua casa h saccheg-
glata e incendlata (an. 1445). 106, 42, 47; perch^
seguace d, Canetoli i bandito di Bologna con i figli
maschl (an. 1445), 109, II; parteclpa alla spedlzlone
d. fuorusoitl pcr rientrare in c. (an. i^jio), 138, 5-6.
Bocciil [Bucchi] in un loro fondo si accampa Nicol6
Gambacorta (an. 144»), 71, 15-16; loro case ric, 72,
21; ric, 81, 2.
BocCHi Amerigo [Almerico Boccko, Merigo Bucchi, Ama-
rigo Bocehio] difensore d. carabio; el. degli esat-
tori d. tasse (an. 1428), 10, 8-10;coi suoi compagni
esaspera i cittadinl per l'a8prezza e la crudelti con
cul esercita ii suo ufficlo, 10-14; k nominato da Eu-
genio IV, per 11 quartiere di porta San Pietro, d.
Venti commlssar! deputati all'elezlone d. magistratl
d. c. (an. 1431), 27, 23, 25; h rieletto (an. 1432), 31,
13; el. d. Dleci di Bal\a (an. 1434), 37, 36-39; presta
al com. di Bologna settantaclnque scudi e ne dlviene
tesoriere (an. 1440), 62, 25.
BoccHZ Cbsarb [Cesare Bocchio, Buccht] figllo dl Gaspare,
294, 10; combatte nel torneo in Bologna tenutosi per
definire se la Sapienza o la Portuna prevalga nelle
cose umane, al seguito dl Nlcol6 Rangoni, paladlno
d. Sapienza; h ascritto alla quarta squadra vestlta
all'Ungherese (an, 1490), 258, 34-35; II suo partito
soccombe, 262, 17-18; accompagna Anton Galeazzo
Bentlvogllo a Gerusalemme (an. 1498), 294, 10-13.
BoccHi Fabio parte di Bologna coi Bentivoglio suoi
amicl (an. 1506), 348, 41; 349, 3.
BoCCHl Galeazzo [Galeazto dalla Bucca] Anziano di Bo-
logna; va incontro al nuovo governatore Marco
Condulmer (an. 1433), 33, 42-44.
BOCCHI Gaspare [Gasfaro Bocchio] figlio di Amerigo,
188, 44-45; padre di Cesare, 294, 10; fa un presente
alle nozze di Glulio Malvezzi (an. 1464), 184, 33;
accompagna Giovannl Bentivoglio a Milano (an.
1465), 188, 44-45.
BoccHi GiovANNi fa un presente alle nozze di Glullo
Malvezzl (an. 1464), 184, 31-33.
BOCCHI LoLO [LoU dal Boco] di Medicina; gli k incen-
diata la casa perchi aveva favorito 1'entrata d. fuo-
rusciti nel castello (an. 1449), 132, 25, 26.
BoccHl RoMBO [Romeo Bocchio, Romeo Bianchi.'] fa un
presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 32; perch^ amico d. Bentivogllo, 6 confinato a
Cesena (an. 1507), 368, 9-11 ; cf. 362, 33..34, 41.
Boco (Dal) V. Bocchi Lolo.
BORMIA (re) V. Alberto d'Austria (aa. 1438-39), Casimiro
re di Polonia (an. 1468).
BoKMO V. MoMMono Betat».
* BorvA NBORiia Amroino ■crlve ai GhJrardacci todan-
done U «toria e raceomandandogli dl parlare nella
seconda parte di e»a d. famiglila Paci (an. 1598),
XXXVIII, 16-19; gli chlede anche alcune notizie sui
Bentivogllo, 19; in aitra iettera parla d. famlglia
Bentivogllo, 33-33,.
BooLloNs OA RlMlNl h giudicc al seoondo e terzo tavo-
llere verso 1 banchi d. Piazza nelia glottra in Bo-
log^a perle nozze di Annlbale BentiTogilo (an. 1487),
241, 4-8.
BoiARDO co^<TB GiovANNi interriene alle nozze di An-
nibale Bentivogllo in Bologna; va incontro agll
sposl fuori Porta di Galllera (an. 1487), 236, 32,
33;alla colazione gll e offerto un liocorno In grembo
a una giovane tutto in zncchero, 240, tl-i3.
BoiARuo Matteo slgnore dl Scandiano; con altrl gen-
tiluomlni paisa di Bologna diretto a Napoli per
commisslone di Bleonora d'Este (an. 1473), 213, 24-
29; ailoggia nel pal. di Glovannt Bentivogilo, 39-30.
BoLDRiNO V. ArmaroH B.
....BoLDRiNO soldato d. conte Galeazzo Maria Sforxa;
rince a meta 11 premio e l'onore dl una giottra ban-
dita in Bologna dai Senato (an. 1459), 171, 34-3t.
BoLlBRHO [Bolierne] vi h rovinato il raccolto da un
temporale (an. 1448), 125, 31, 35.
BoLLBTTK V. Bologna (Bollette).
BoLOGNA (Prospetto delle voci) Abbazib, Anziani,
Archivi, Arcidiaconi, Arti, Bandiere, Bargbi.lo,
Battidizzo, Battiferro, Biblioteche, Bollbttk,
Borghi, Broccaindosso, Cambiatori, Camera, Ca-
mera dbgli Atti, Campane, Canali, Cancklle-
RiA, Capitanato dellb porte, Capitani |vari],
Carcbri, Castello di Gallibra, Chiaviche, Chik-
SK, CittX, Cittadini, Clkro, Climatolooia, Col-
LEOio dellk Arti, Collf.gi vari, Commissari pkr
l'klezione dei magistrati, Compagnie, Comune,
CoNsiGLi, Dazieri, Difensori d. citta, Deposi-
TARio, Dieci di BalIa, Dodici di Balia, Dottori,
Esattori, Fossk, Frati, Giuuice della Mercan-
ZIA, GlUSTlZIK, GoNFALOVIKRE D1 GlUSTIZlA, Gon-
FALONIKRI DKL POPOLO, GoVKRNATORK, ImPOSTB O
DAZi, Lkgati, Luogotknente d. pp., Magione dei
Cavalikri, Magistrati, Magistrature, Massari
dellk Arti, Mercato, Molini, Monasteri, Monte
di Pieta, Notai, Officiau di San Pbtronio, Ospe-
DALi OD Ospizl, Otto dell'avkrk, Otto di Gukr-
RA, Palazzi, Parrocchie, Piazzk, Podesta, Ponti,
Ponticello, Porte, Prgzzo uellk derratk, Priori,
QUARANTA CONSIGLIERI, QuARTIERl, RkGOLATORI
O BSATTORl, RiFORMATORI DEU O StUDIO, SAPIENTI,
SeI DI BALIA; SeI RlFORMATORI DELLO StATO, Sk-
Dici Riformatori dbllo Stato, Selciata, Sbnato,
Senatori, Statuti, Strade, Studio, Taverne,
Tkrritorio, Tesoriere, Torri, Tribitni dblla
plkbk, Vknti Uomini, Vescovauo, Vkscovi, Vicaki,
VOLTA DBI BARBERI, ZeCCA.
Bologna (Abbazik) ; Abbazia di San Fbuce. Vi aliog-
gia il vesc. di Assisi (an. 1427), 5, 20-21; i rifor-
mata dal Bolognesi e data ai Bcnedettini neri di
Santa Giustina (an. 1436), 49, 13-15; ne % dlstaccata
la chiesa di Santa Maria in Monte e conferita ai-
rablwzia dl San Procolo, 15-18 ; ne h commendatore
Lodovico Lodovisi (an. 1474), 214, 19; tenuta da
[Bologna abbazie-anziani^
INDICE ALFABETICO
455
Battiata Canonici (an. 1502), 309, 47; 310, 1; da
Giulio II h attribuita al vescovado di Bologna per
quando si renda vacante, I-2; da una rendita dl
duemila llre ed e dal pred. pp. donata al cora. di
Bologna per i poveri (an. 1506), 357, 38-40.
BoLOGNA (Abbazie): Abbazia di San Procolo h con-
cessa dai Bolognesi ai Benedettini neri di Santa
Giustina e le fe annessa la cliiesa di Santa Maria
del Monte prima unita all'abbazia di San Felice
(an. 1436), 49, 15-18.
— — Abbazia di Santo SrEFANO. Giacorao Battaglla
suo abate f (an. 1452), 141, 34; h data dal pp. a
Vianesio Albergati, clie ne diviene abate, 34-35; fe
eretta in coramenda, 36; h posseduta in beneficio dal
card. Giovanni de' Medici, che vi alloggia alla sua
venuta in Bologna (an. 1506), 356, 35-36.
— (Anziani o signori) " con il pod. Ottolino da Man-
dello sono a Castel San Pietro e abitano in casa di
Prlncivalle Ghirardacci (an. 1299), VIT, 19-20 „;ac-
compagnano il leg. a Roma (an. 1428), 8, 22-23;
fanno irapiccare due soldati neraici presi al barac-
cano di San Glacomo (an. 1429), 12, 5; due di loro
con altri magistrati d. com. si recano a parlamento
con Lucido Conti card. leg. dl Poraagna, al quale
arevano ricusato l'acces80 in Bologna, 15, 31-35;
convenzioni che li riguardano nei capitoli d. pace
trattata con II pp., 16, 30-35, 40, 43-44, 47-48; 26,
43-47 ; 27, 4-5, 7-14 ; alla venuta d. card. ieg. in Bo-
logna espongono le bandiere d. popolo e d. Iibert4
alle finestre d. pal. d. Notai, 17, 13-14; fanno osser-
vare al pred. che i capitoli d, pace non gli perraet-
tono di fortificare la porta d. suo pal. e quegli
ne depone l'idea, 39-40; avvertiti che Giovanni da
Ferrara si aggirava in modo sospetto intorno alla
casa dl Battista Canetoli lo fanno prendere e porre
al tormento (an. 1430), 21, 39-41; U pred. coiifessa
la congiura ordita per fare entrare i neraici e i
banditi in Bologna, 41; assistono in San Pietro alla
noraina a cav. di Luigi Griffoni (an. 1432), 31, 20-
23; si raccolgono al pal. d. governatore con gli
altri magistrati, 32, 27-29; vanno incontro in grande
pompa al nuovo governatore Marco Condulraer (an.
1433), 33, 40-44; prendono parte alla processione
d. Madonna d. Guardia, 34, 36-35, 1-5; persuado-
ao Luigi Grlffonl, recatosi pr. loro, a deporre le
arml (an. 1434), 38, 8-9; sono rinnovati dal Senato
(an. 1438), 52, 49-53, 1-2 ; prendono possesso d. loro
ufficio e si insedlano nel Pal. raaggiore, 2-4; in-
tervengono a una messa solenne cantata in San
Leonardo, 55, 11-13; avvertiti che Battista Canetoli
eraai impadronito d. Piazza ed era in Pal., fanno
suonare a raccolta, 56, 40-42; sono rassicuratl dal
pred. sulle sue intenziont, 42-45; si recano incontro
all'imp. di Costantinopoli di passagglo a Bolngna
(an. 1439), 59, 44; indotti da amici dl Annibale
Bentivoglio, comandano al pod. di Impadronlrsi di
Toinmaso Canetoli, 9; 60, 1-4; ordinano per Santa
Cecilla una solenne proccssione in rlngraziamento
dell'ai:cordo col Picclnino (an. 1440), 67, 39-40; of-
frono alla Santa innanzi alla sua chiesa quattro
prigioni e tornano a Pal., 40-42; con i Sedici Ri-
formatori d. Stato danno il loro conienso all'ele-
zione dl Guid'Antonlo Lambertlnl a conte dl Pog-
gio Renatlco (an. 1441), 70, 30-32; vanno incontro
al Piccinino fuori porta San Felice con i gonfa-
loni spiegati (an. 1442), 71, 41-42; conducono 11 pred.
in Pal., 42-43 ; il pred. toglle loro le chiavi d.
porte d. c. (an. 1443), 75,25; raantengono signoril-
mente nelle Larae Siraonetto dall'Aquila capo degll
aiuti fiorentini e gli fanno presenti, 88, 23-24 ; danno
un salvacondotto a Battista e Galeotto Canetoll, 99,
20-21 ; liberano i soldati di Taliano di Forli con-
dotti a loro prigionieri dai contadini di San Vitale,
provocando il risentimento di questi (an. 1445),
100, 10-12; nel tumulto seguito alla f di Annibale si
adoperano a pacificare i partiti per consiglio di
Girolamo Bolognini e di Melchlorre da Moglio,
105, 11-12 cf. S-9; tra i patti d. pace con Nicol6 V
h stipulato che la loro elezione sia fatta secondo
l'uso (an. 1447), 123, 41-42; fanno giostrare con i
barberi un palio per San Petronio, 124, 44-48; fan-
no aprire un'altra porta in Pal. per loro comodo,
raa debbono chluderla per ordine d. pp. , 125, 1-3;
vanno incontro con i gonfaloni a Galeotto Spada,
che recava al leg. il cappello cardinnlizio (an. 1449),
128, 18-20; intervengono alla messa solenne e al
pranzo offerto dal neo cardinale e governatore Astor-
re Spada, 31-32; ricevono doni dal pred., 32-33; alla
loro volta gll offrono presenti, 34-35; sono avvertiti
da un soldato d. coraplotto ordito per introdurre
in c. il vicerfe di Napoli e cacciarne Sante Benti-
voglio, 131, 4; fanno imprigionare e tormentare i
colpevoli, 4-6 ; udito da essi che il coraplotto era
stato ordito dai fuorusciti in Castel San Pietro, as-
soldano Astorre Manfredi a difesa di Bologna, 6-10;
udito l'entrata in c. d. fuorusciti e d. signore di
Carpi, scappano di Pal. in camicia e si nascon-
dono (an, 1451), 138, 31-35; cf. 139, 10; esaminano
con il leg. cinque fuorusciti e 11 rimandano al
pod., 139, 29-30; vanno incontro aU'irap. Federlco V
(an. 1452), 141, 2-3; assistono alla consacrazione d.
chiesa di San Michele in Bosco (an. 1455), 15% 43-
44 ; vanno incontro al nuovo governatore Lodovico
Milani, 49-50; accompagnano alla sepoltura 11 Gon-
faloniere di Giustizia Mekhiorre da Mogllo, 161,
34-35; di Pasqua sentono la messa in San Doraenlco,
(an. 1459), 168, 21-24; dopo la messa uno di loro,
Gian Francesco Poeti, h dal governatore fatto cav.
aurato, 24-25; vanno a porta San Fellce incontro a
Galeazzo Marla Sforza, 41; lo accompagnano a San
Ruffillo, 169, 27-29; offrono le chlavi e la signoria
d. c, a Pio II, 170, 8-10; cf. 31; lo accompagnano
a Corticella alla sua partenza per Mantova, 171,
42-43; vanno a salutare 11 card. Bessarlone al Servi
(an. 1461), 177, 29-30; accompagnano la reglna Car-
lotta di Cipro alla sua partenza dl Bologna, 48-50;
fanno per castigo legare con una catena al pilastrl
d, pal. d, pod. 1 besfemmiatori (an. 1464), 187, 3-5;
sono vlsltati in Pal. da Galeazzo Marla Sforia,
che fa uno dl loro, 11 Bargelllni, cav. aurato, e
cena con loro (an. 1467), 193, 38-40; per la venuta
d. nuovo governatore SavelH fanno la scelta d.
carcerati che vogliono presentare al pred. perchi
secondo Tuso li llberl, provocando la ribelllone
degli esclusl (an, 1468), 200, 13-17; cf. 26-27; vanno
incontro al nuovo governatore Savelli, 23-25; a»ti-
stono In Duomo alla vestlzione a protonotario d.
fancluUo AntongaleoMO Bentlrogllo (an. 1483),
456
INDICE ALFABETICO
(BolOglM aHttaMi-arekivi\
237, 30-33 ; ordlnano che ful campanile dl San Ple-
tro ttia un uomo c)ie ribatta le ore di giorno e di
notte ai luono dell'oroiogio dl Piazza (an. 1484),
228, 41; 229, 1-3; lalarlo clie accordano al pred., 2,
e penallti clie gll commlnano in caio di non adem-
plmento, 3-4; decretano per rinque anni una pen-
aione annua ai figli superstitl dl Antonio e Gio-
▼annl Bolognetti e li esentano da ogni dazio e ga-
bella pcr venti anni, «6-50*. fanno impiccare aicunl
religioti colpevoli di furto (an. 1486), 234, 5-6; per
non arere fatto interTentre l'autoriti eccletlaitica
nei gludlzlo sono dai pp. icomunicatl, 6-II; asal-
itono In San Petronio alla cerimonia per la conse-
gna d. itendardo ducale a Giovannl Bentivoglio
(an. 1493), 270, 34 ; intervengono a una Rappre-
sentazione Sacra in San Petronio (an. 1494), 275,
30-21 : vanno coi Gonfalonieri d. popoio, e i Mas-
sari d. Arti al vescorado ad esporre ali'ambaac.
d. pp. ciie per roIont& di tuttl i magistrati e d.
popoio ak Giovanni Bentivoglio, ni l luoi figii, nh
alcuno d. Senato anderA a Roma (an. 1502), 314,
32-41 ; si recano incontro ai nuovo governatore
Gioranni Lomeilinl (an. 1504), 329, 43-47; durante
il terremoto dormono con 11 Gonfalonlere ail'aria
aperta neli'orto d. Pal. (an. IJOS), 334, 21-24; loro
posto nel corteo papale (an. 1506), 355, 3t; sono
deposti da Giulio II, ciie ne elegge aitrl, 359, 14-
tS; i nuovi vanno in Pai. accompagnati dal Senato
e dai nobili e giurano fedeiti neile mani d. pp., is-
20; dopo la bencdizione d. pred., a suono dl trombe
e accompagnati da tutta la c, vanno ad abitare nel
pai. Bentivogiio, 20-22; per volere d. leg. lo lasclano
e tornano ad abitare In Pal. nelle stanze gi^ loro
adibite (an. 1507), 365, 44-47; vanno incontro al
card. Aildosl nuovo lcg. di Bologna, 376, 13-14; di
nuovo incontro al pred. di ritorno a Bologna (an.
1509), 394, 22-23; V. anche Btlogna (comune) t Ni-
coli Zamieccari, Pietro Mexgovi/lani, Giovanni Mal-
vtti, Nieoli Mantoli, Bartolomeo Camfeggi, Ca-
stellano Gottadim, Tommaso Ghisilieri, Matteo Ma-
rescalcki (an. 1438, agosto), Nicolh dalta Cavallina,
Giaeomo Seccadinari , Amerighi Amerigo, Giacomo
Sfada Saracini, Giacomo Canonici, Lodovico Rin-
ghieri, Alberto Magnani, Raimondo Guidotti {an-
1438, ottobre), Braiguerra Caccianemici, Bartolomeo
di Paolo, Federico, Nicolb Gkisilardi, Antonio Man-
xoli, Bonifacio Zambtccari, Giacomo Sanuti, Becca-
dello Artenisi, Gaspare Lupari (an. 1429), Bornio
o Brunino da Sala, Pietro DaWOglio, Romanino De-
sideri, Gaspare Pa/iaxtoni, Giustiniano Marsimigli,
Tommaso Bertuccini, Bartolomeo Bianchi, Giovanni
Zelino (an. T4s°)i Prancesco Bolognini, Battista Iso-
lani, Andrea Battaglia, Giovanni Cansaldi, Gaspare
Papaxxoni, Nicolb Ghisilardi, Nannino da Stiatico,
Giacomo Sanuti, Giovanni Colttlli (an. 1431), Gio-
vanni Isolani, Carlo Gozxadini, Gaspare Ringhieri,
Gaspare da Sassuno, Dionisio Casteili, Pietro Ca-
poeckia, Giovanni dalle Coltri, Pietro Berti (an. /4SS,
ottobre), Carlo Ghitilieri, Romeo Pepoli, Taddeo Ben-
tivoglio, Giaeomo da Moglio, Battista Poeti, Nicolb
Gotzadini, Battista Magnani, Gaspart Malvexxi (an.
1438, maggio »»), Piero Guidotti, Nicolb Sanuti, Ni-
colb Goxxadini, Lodovico Caccialupi, Taddto Btnti-
voglio, Baldassarre Caccianimiei, Nicolb Ghisilardi e
Ptregrino della Terre (an. 143S ittt. Jietm.), Gitvam-
ni Vigkilrsio Tomari, Oraxio (iiacomi, Andrea Pt-
poli, Tommato Zanettini, Fantuttt h'antuxxi. Giacom»
Ingrati, Giovanmi Gahrielli, Giacomo Floriani (au.
144S g''"'*<''o)i Antonio Ranutti, Battista Tttti, Mel-
ckiorri Vixtani, BologMno Bolo;;nini, Caitellano Get-
ladini, Bnldatsarre Lupari, Giovanni Leiani, Giaeo-
mo Pannolini (an. I44S, "laggio), Nicolb Sanuti, Gie-
vanni Barigatti 0 del Calice, Gaspare Ringkieri,
Lodevieo Biancki, Lodovico Caecialupi, Antonie Sear-
dovi, Giacomo da Moglio, Giovanm Felieini (an. 144$
luglio-agotto), Nieolb Poeti, Filippo Bargellini, An-
drea Angelelli, Nieolb Pasi, Filippo FormagUni, Mi-
no Rosti, Nano Vixzani, Carlo Zambeccari (an, /44S
sett.-ott.), Bonaventura Lodoviti, Girelamo Saraceni,
.Vicolb Boccadiferro, Giaeomo Ringkieri, Bartolemco
Lambertini, Giovanni Galeatto Oalluxxi, l^into
Gottadini (an. 144S, nov.-dicemb.), Gianfraneeicc Ctr-
vellali, Cristoforo Caccianemici, Giaeomo Caprara,
Girolamo Bargellini, Giaroanni Pasi, Taddeo Benti-
voglio, Giacomo Sampieri, Tommase Castelll (an. 1446
gennaio), Antonio Sampieri, Giorgio Vasselli, Gio-
vanni Bianchetti, Eliieo Cignani, Matteo Garisendi,
Domenice Garganelli, Paolo Volta, Giaeomo Fantutxi
(an, 1446 maggto-giugno), Carlo Zambtccari, Franct-
sco Canonici, Andrea Battaglia, Lodovico Bianchi,
Pietro Magnani, Giovanni dalle Armi, Giacomo da
Moglio, Scardovino Scardovi (an. /446, nov.die.);
Lodovico Caecialupi, Romeo Pefoli, Ledovicc itare-
scotti, Bartelomeo Lambertini, Battitta Sampieri,
Dionisio Castelli, Gaspare Malvetti, Rinalde Ariosti,
Cristoforo Caccianemici, Filippo Bargillini, Giovanni
Fantutti (an. 1449 marxo-aprile); Michele Gexxadini
(an. 1461) ; Michele da /mola, Bgano Lambertini, Pao-
lo Antonio CasielU, Francesco Ranuxti, Gian Anto-
nio Gallutti, Bartolomeo dalla Calcina, Bonifado Vi-
tali, Alberto Boccadiferre (an, 1462) ; Pietro Canonici,
Costantino Serajini, Giacomo Mentecalvi, Giacomo
Scriianaro, Antonio Seardovi, Vineenxo dallt FAbit,
Giacomo Rossi, Bonantonie Beccadclli, Astorre Mal-
vetxi (an. 1468) ; Alessandro Paltroni, Virgilio Ghi-
silieri, Bonaventura Paleotti, Ercolt Felicini, Alts-
sandro Legnani, Giacomo Lojani, Giovanni Romeo
Barhatxa, Girolamo Bolognetti (an. iSoj nov.dic);
Franctsco Formaglini, Guixtardaccio dal Medico (an.
TS02) ; Cristoforo Angelini, Alessandro da Mantolino,
Francesco Cenii, Filippi Mantoli, Giambattista Ca-
sttlli, Orsino Orsi, Francesco Boecadiferro, Andrea
dal Giglio (tso6 novembrt); Pillegrino Caccianemici,
Antonmaria da Sala, Lodovieo Ringkieri, Bartelomeo
Malvetti, Giacomo Grati, Marcello Garxoni, Amerigo
Bianehini, Giacomo dal Giglio (an. Tjoy), Cesare
Napi, Francesco Serafini, Ctsare Bargellim, Alet-
sandro da Moglio, Uiisse Musotti, Leiovico Benii-
voglio, Leont Malvexti (IS08).
BoLOGNA (Archivi): Archivio di Stato anticamente
Cambra dbgli Atti 'sua pianta e ordinamento
degH Atti, descritti dal Ghirardacci, CXXVU, 1*-
CXXVrn-CXXJX, 1-37 , ; rl i conservata la boli*
autentica d'unione d. Cliiese latina e greca (an.
1439)1 59, 3S-37; vi sono conservati j capitoii d.
prestito fatto al com. di Bologna da alquantl citta-
dini (an. 1440), 62, 2S ; vi si conserra U prlviiegio
di frate Gregorlo di Monteiparo in favore di fra
[BolOgna arckivi-arti]
INDICE ALFABETICO
457
Cherubino Ghlrardaccl (an. 1589), " XI, 30-21, 3-4 „;
'ric, LII, 1-4, j-6; LIV, 1-4; LXIX, 3-* „.
BoLOGNA (Archivi) : ' Atti dbl Sknato, ric, XLII,
26-27 ; XLVIII, 1-2 „.
— — " ISTRUMENTI DEL SENATO, ric, V, 17-25 „.
— — "LeTTBRE DI PRINCIPl AL SENATO, ric,
L, t-s; LI, 1-4 „.
— — "LlBRlD. MAGISTRATI DKLLBARTI, ric,
LVI, s-i>, S-g; LVII, i-i, 3, 4, S, b; LXXX, j-6; XC,
bo-6> „.
— — "LiBRi Partitorum, ric, IV, 32-23 „.
— — "MlNUTK Dl LBTTBRE DEL SeNATO B
DELLE ASSUNTERIB A L L ' A M B ASC I A T O R E A
RoMA, ric, XLVII, 1-4, 7-S; XLVIII, 3-4; XLIX,
'•3; L, 6-«„.
— " Archivio d. Monastbro di San Giacomo, ric,
XI, 3-3 ; XIII, /-», 3-4, ij-tq, 37-3S ; XIV, ^asso Ht.,
1-3; ric, 4-6, 16-17; XV, /-»; XVI, fasso cii., 5-7,
S-io, ii-is, 17-ig; ric, ig-st; XXIX, 4-7, 3-4, S-6; XXX,
1-2; XXXII, ii-13; XXXV, s-6; XXXVI, 3-4 „.
— " (Archivio notarile) Atti di Andrea Ghi-
RARDACCi, ric, V, 30-36; VI, 2s-a6, ^r-sS; XII, 27-
2S; XIV, s-9„.
— — "AtTI DI LoDOVICO CaSARI, /0510 C<Y., V,
'•Sd'
"Atti di Cesare Forlani, ric.,VlI, 3-s,
6-S„.
— — "AttidiFrancbsco Mosca, ric, VII, / „,
— — "Atti di Giovanni Paolo Lolli, rie.,
vn, 9-10 „.
— (Arcidiaconi) [arciidiacotto] v. Rovere (Dalla) Fran-
cesco (an. 1491), Bentivoglio Antongaleatzo (1491).
— (ARCiVEScori) V. Paleolti Gahriele (aa. 1582-1597).
— (Arti) 91 recano incontro ad Antonio dl Savoia la-
tore d. cappello cardinalizio al governatore di Bolo-
gna (an. 1426), 4, 24-26; nei capitoli d. pace tra Bo-
logna e Martino V 'k stabiUto che i loro Massari so-
no elettl dalla c. (an. 1429), 16, 30; vanno incontro
al card. leg. a porta Maggiore, 17, 12; nei capitoli
concordati tra Bologna ed Eugenio IV & stabilito
che i loro Massari pcr la prima volta sono el. da
venti consiglierl deputati dal pp. (an. 1^31), 27, 4-5;
cf. 26, 43-27, 1-2, che ne deterniina il modo, 7-9;
residenza assegnata ai Massarl, 9-11 ; mndo d. loro
elezioni successive, U-15; vacazione dell'ufficio, 15-17;
vanno incontro al pp. Eugenio IV a Porta Mag-
giore (an. 1436), 47, «-9; i loro Massari sonochiamati
dal governatore Scotti (an. 1438), 51, 50; ricevono
in carabio di un prestito dl due raiia ducati fatto
al cora., 11 dazio dMmbottatura (an. 1440), 63, 38-
41 ; pongono a ogni porta due loro ricevitori che
rlscuotono 11 dazlo sullc granaglie e sull'uva, 41-43,
d. che si morraora in c, 43; 11 Senato consegna ioro
le porte di Bologna e di tutte le fortezze, 67, 43-
44; faano un regalo ad Annibale Bentivoglio per
le sue nozze (an. 1441), 69, 6-8; sono loro conse-
gnate dal Senato le porte d. c. perchi le custodi-
scano (an. 1443), 87, 1-2; seguono il feretro di Ni-
cold Ghisilardi (an. 1444), 99, 41-42; per 1 capltoli
d. pace con Nicol6 V ne sono el. i Massari secondo
l'u8o (an. 1447), 123, 4l-«2; prcndono parte alle ese-
qule d. vesc. Giovanni Poggi in San Pietro (an.
1448), 125, 21-22; i loro Massari vanno incontro a
Galeotto Spada latore d. cappello cardlnallzlo al leg.
(an. 1449), 128, 18-19; vanno Incontro col gonfaloni
sino alla Chiesa d. Servi al nuovo governatore Gia-
como Vannucci, 133, 42-43, e anche al nuovo leg. card.
Bessarione (an. 14S0), 135, 14-15; per l'arrivo di
Plo II in Bologna ogni Massaro iia l'ordine di no-
tare gli alloggi e i letti disponlbili nelle singole
Compagnie (an. 1459), 168, 8-20; vanno incontro al
nuovo governatore Savelli (an. 1468), 200, 23-25 ;
fanno presenti a Giovannl Bentivoglio per le nozze
dl Annibale (an. 1487), 235, 43-45; assistono alla
messa in San Giacorao fatta cantare da Giovanni
Bentivoglio in ringraziamento d. sua salrezza (an.
1489), 255, 24; fanno offerte, in special modo la
Compagnia dei Beccari, 24-26; i Pennacchini si co-
stituiscono in arte con capitoli che il Senato con-
ferma (an. 1493), 272, 34-35; i loro Massari coi Gon-
falonierl d.popolo sono incaricati dal Senato di rac-
cogliere la sorama ofTerta al re francese (an. 1500),
299, 38-42; ogni Corapagnia si raduna nel proprio
luogo dl riunione e saputo dai rispettivi Massari che
11 pp. vuol cacciare i Bentivogiio di Bologna e farne
signore il Valentino, si tassano per procurare cavalll
e fanti a difesa d. Bentivoglio (an. 1503), 313, 29-
33; 1 nomi d. sottoscrittori e la somma data sono
raccolti In libri, 34-37; le Corapagnie assoldano ml-
llzie per la difesa d. c, 316, 46-49; si recano a la-
vorare ai bastioni di San Michele in Bosco, 317, 48-
49; fanno doni a Giovanni Bentivoglio per le nozze
dl Ermes con Giacoma Orsini (an. 1504), 332, 37-
38; interrogate dal commissario di Giullo II in ri-
guardo alla venuta d. pp. In c, gli danno risposta
conforme al Senato (an. 1506), 345, 13-17: TArte d.
Notai e quella degli Stracciaroli chiaramente dicono
che Giulio II non venga, 17-22; posto assegnato alle
Compagnie e ai loro Massari nel corteo papale, 355,
24; a esprimere la riconoscenza d. c per i benefici
d. pp. gli fanno donl, che sono assai graditi, 361, 31-
33; i loro Massari col Gonfalonieri d. popolo tornano
per volere d. leg., all'ordinario loro luogo In Pal.
(an. 1507), 365, 49-50; i loro Massari vanno incontro
al nuovo leg. card. Francesco Alldosi, 376, 13-14.
BoLOGNA (Arti); artk dki Barbibri. Ne & creato Mas-
saro Alessandro Viani dal pp. Giulio II (an. 1506),
360, 9.
— — ARTE DEi Beccai. Nc & nominato Massaro Pelle-
grlno Cristlani dal pp. Giullo II (an. 1506), 360, 1;
suo presente al pp., 360, 27-28; " vi e ascritto An-
tonio Ghirarilacci, IX, 33 „•
— — artb dbi Bambasari. Francesco Scappl Maisa-
ro, el. da Giulio II (an, 1506), 360, 5.
— — artb dei Calzolai. Ne sono el. Massari da Glu-
lio II Alesaandro Tlntori (an. 1506), 360, 4, e Glam-
battlsta Ponteselli, 7-8.
— — arte dbi Cambiatori. Bernardino Deslderi Mas-
garo, el. da Giulio II (an. 1506), 359, 50.
— — artb dei Cartolari. Baldassarre UrcelU Mas-
laro, el. da Giulio II (an. 1506), 360, 9-10.
— — arte dei Cimatori Istituita da Giovannl Ben-
tlvogllo con l'ordlne di lavorare nella strada dei
Sarti (an. 1488), 247, 36-39.
— — artb dei Drappibri. Antonio GrlfTl Mauaro, el.
da Giulio II (an. 1506), 359, 50.
arte dbi Fabbri. Andrca dalle Campane Mastaro,
el. da Giulio II («n. 1506), 360, 3.
458
INDICE ALFABETICO
[Bolosna arH-am^am^]
BoLoaiTA (Arti)! •a»t« dbi Garzolari [o larora-
torl dl eanepa]. W i aterittt LortnM» Gkirar'
ilaeei, IX, 49-jo „.
— — ARTK DBLLA Laha. Elezlone d. rettore coneordata
nel capltoli col pp. Eugcnlo IV (an. 1431), 28, 14-17 5
KUippo degll Alberghl Massaro, 29, 31; Luigl Spon-
tonl MaMaro, el. da Glulio II (an, 1506), 360, 5-6.
— — ARTB OBi Leomaiuoli. GioTannl PI6 Maisaro,
el. da Glulio II (an. 1506), 360, 4-s.
— — ARTK DBt Mbrciai. Glacomo Buoncompagni Mat-
•aro, el. da Glulio II (an. 1506), 360, 2.
— — ARTB UKi Muratori. Per mezzo d. suo Massaro,
Pietro da Cento, offre a Glorannl BentlTOglio una
brocca d'argento per le nozze di Annibale (an. 1487),
235, 43-45; Marsllio Tagliapietra Massaro, el. da
Giulio II (an. 1506), 360, «-9.
— — ARTE DEi NoTAi. ZaccarU Riglietti ne h fatto
capo dal pp. Giulio II in luogo di Bartoiomco Ve-
rardi (an. 1506), 357, «»-30; cf. 359, 49-50; luo pre-
sente al pp., 360, 3g-39.
— — ARTB DBGLi Orefici. Per lc nozze dl Ermes
Bentivoglio vuole offrire a Giovanni dei vasi d'oro,
ma h dai predetto pregata di dargli Invece denaro
(an. 1504), 332, 37-38; Francesco Rabuino detto il
Francia, Massarn cl. da Giulio II (an. 1506), 360, 3-4.
— — ARTK DEI PannaiuoLI \Bisilieri\. Alberto Panno-
ilnl Massaro, ei. da Giulio II (an. 1506), 360, 8.
— — ARTK DBi Pblacani. Girolamo Severl Massaro,
ei. da Glulio II (an. 1506), 360, 9-10.
— — arte dei Pbllicciai. Francesco Fissaroli Mas-
saro, el. da Giulio II (an. 1506), 360, 6-7.
— — ARTE D. PsscATORi. Le i proibito di eleggere il
Massaro, h privata degli Statuti e le fe tolta l'esclu-
sivita deila vendita del pesce (an. 1446), 114, 17-19;
Buonglovanni Piacevoli Massaro, el. da Giullo II
(an. 1506), 360, U.
— — QuATTRo ARTi. Antonio Lionelli Masaaro, el.
da Giuiio II (an. 1506), 360, 1.
— — ARTB DBi Salaruli. Mainetto Mainettl Massaro,
el. da Giulio II (an, 1506), 360, 6; fa un presente
ai pp., 35-37.
— — ARTK DKi S.\rti. Franccsco Rnzzaii Massaro, ei.
da Giulio II (an. 1506), 360, 1-2.
— — ARTK dklla Seta. Giacomo Loiani Massaro, el.
da Giulio II (an. 1506), 360, 2-3.
— — ARTE DEOLi SpBZiALi. Gifolamo Tcsta Massaro,
ei. da Giulio U (an. 1506), 360. 1-3.
— — ARTE Db:GLi Stracciaioli fa riparare la Croce
di porta plantata da San Petronio (an. 1453), 141,
30-33; h invitata aile nozze di Santc Bentivogllo
(an. 1454), 147, 33, 36; suoi doni ai pred., 150, 9-
33; Vincenzo Dosi, Massaro, el. da Giulio II (an.
1506), 360, 1; suo presente ai pp., 39-30.
— (Bandibrk) esposte ailc finestre d. pal. d. Notai per
l'entrata dei leg. in c. (1439), 17, 13-14; quelle d.
liberti, d. popolo, d. pp. e d. Chiesa sono portate
Innanzi al nuovo governatore Giovanni Bosco (an.
1431), 29, 42-45; poste dal Senato In Galliera, 95,
15-16.
— (Bargello) ordina a Mercadino e (Tiovanni Ti-
gnoso di arrestare un tale Battista colpevole di fe-
rimento (an. 1431), 26, 7-8.
— (Battidizzo) [Batt:'riiceio], ric, 181, 39.
— (Battiferro) rlc, 181, 33, 35.
Boloona (Bibuotkhr) : * Bim.iotbca arcivzscovilk
rie., XXXVI, //-/i ,,
— — * BlBLIOTBCA COMUNALR DBLL'ARCIIlnINNA8IO. VI
iono conservati gll Bstratti Htl Carrati, ric., VI,
5-9, j-s; IX, », gli Indiei d. Afatim*, ric., IX, »#-
>S, *<), JO, Si, 43, A 49, SO, i9, 71, T, »0-i3, »4, 91, 9»,
99, i M$. FantuMzi, rie., XXXVII. /■»; XXXVUI,
4-S', LXXXIII, faito cit., i}-i4\ LXXXIV, i-q, 1
Recapiti d. S*nato, rie., XI, *4-J7, s; ss, l Vac-
chfttini A/idoti, IX, 16-17, 31-33, 34, 37-38, 30, 47-41,
56, 57-58, 65, 86-87, 88 89, 93, 94-95, 98-99; vl si con-
serva il ras. orlg-nale d. 2"* vol. della Ilittoria di
Bologna d. Ghirardacci, LIX, 1-4; e l'unico eaera-
plarc a stampa deli'edizione lucchese d. 3" vol. delia
Uistoria pred., LXUI, lo-ll; rie.. IV, /-», j-4; VII,
//-/*, 13-14, IX, j-j, ai-tb, 33-34, 44-4 S, 49, so-sh ^bi,
t>7, 73-74, 39-90, 97-9», XVII, 55, 60-61; XVIII, 3-4;
XLIV, 5-6; LXI, 6-7, 11-12; LXIX, /-j. u-/t, LXX,
/-j, LXXI, 1-3, LX.XIV, /-j, 3-4, LXXXV, 4-s; XCII,
i.4; XCHI, 1-4, XCV, /-j, 3-4, S-t>\ XCVI. •->, 3-4,
S-6, 7-8; XCVII, /-j, s-4. S-9', XCVm, /-», 3-4, S*,
r-S, 9-'o; XCIX, /-j, 3-4, s-6, 7-S, 9-'o; C, /-j, CI,
'-', 3-4, s-6, CII, /-j, 3-4; CV, i-a; 3-4; CVn, i-t,
3-4; CVIII, /-j, 3-4, j-6; CIX, /-j, CX, /-j, CXI. /-j,
CXII, t-t..f-4; CXIII, /-j; CXIV, ,-t,3-4, s-6; CXV,
/-j; CXXXVII, 4-5; CLVIII, i-t „.
— — BiBLioTECA Di San DoMENico costruita da Lodo-
vico Bolognini, 297, 39, e tcrminata (an. 1499). 39.
— — * Librkria Malvezzi ric. LXXXI, /, 3 «•
— — * BlBLIOTECA UNIVER.SITARIA/OM»«fc // ml. SH e*i
fu fatta fedizione lucchese d. 3" vol. de/i^Wttoria. dl
Bologna d. Ghirardacci, LXIII, /J-/j; fotsiede mn
esemf/are d. rara edizione bo/ognese de/ie Ittorie di
Bologna de/ Sigonio, CXXXVil, 4-7; rie., 111, tr-,S ;
XXXIII, /-j, 3-4; XXXV, 3-4; XXXVI, 1-3, 5-6, 8-9;
XXXVUI, 32-33; XXXIX, 5-6, XL, 6-7, XLV, 9-10;
LIV, 62-63; LXIV, 11; LXVIII, 1, 3-3; LXXU, j?
LXXIII, 4-5; CXXXVII, 4; CXLVUI, 1-3,.
— (Bolluttk) V. Bo/ogna (imfoslt).
— (Borghi): borgo San Giacomo. I nemici ne acalano
e rompono le mura pcr farvi entrare 1'etercito (an.
143S), 11, 33-33; dato l'allarme vi accorrono i clt-
tadini, che ne cacciano i nemici, 33-35.
— — " BORGo San Lorenzo. Vi ablta Andrea Ghirar-
dacci nella casa di Filippo Sighicelii (an. I5$9)i
V, 16-17 ,.
— — borgo San Marino ric, 334, 38.
— — BORGO San PiETRO. II nemlco arriva al barracano
silenziosaraente e tenta scalarne le raura (an. 1439),
14, 14-18: il pred. e ributtato dal popolo accorso
in armi, 19-34; rlc, 52, 34-35; e danneggiato dalla
piena delPAvesa (an. 1450), 136, 37-38; ric, 137, 31;
336, 33.
— Broccaindosso, ric, 181, 49.
— (Camriatori) hanno il loro uiiicio in Piazza sotto
II portico a oriente (an. 1496), 290, 33-35.
— (Camera) concede due mila ducati per il rifacimen-
to d. pal. Marescotti (an. 1508), 387, 24.
— (Camera ubgli Atti) t. Bo/ogna {Archivio di Stato).
— (Campank). La campana de' CoUegl e posta sulla
torre d. com. (an. 1439), 15, 33-33; la campana di
San Petronio, gii portata da San Giovanni in Per-
siceto, suona, priraa che sia fusa quella d. Pai. d.
Notai, per 1'entrata in ufEcio degU Aniiani e Gon-
[Bologna campane-castello di Galliera\ INDICE ALFABETICO
459
falonieri (an. 1430), 23, 30-31; si fonde la campana
per il pal. d. Notai ove abitava la Signoria, che
deve suonare all'entrata in ufBcio degli Anziani
c Gonfalonieri d. popolo e ogni volta clie si radu-
nl il Consiglio (an. 1430), 23, 28-30; la pred. cam-
pana fe dal governatore Daniele Scotti folta dal
pal. d. Notai e posta sul pal. da lui abitato (an.
1431), 43, U-I5; fe rifusa la campana deU'Arrengo
rottasl (an. 1437), 50, II-12; si spezza quella d. torre
d. Asinelli (an. 1443), 97, *3-<l; nc viene gettata
una nuova (an. 1444), 40-41 ; emblemi impressivi,
♦2-43; la pred. fe Innalzata sulla torre degll Asinelli
dalla partc d. Carrobbio, 44; cf. 41; la campana
delI'Arrengo, nuovamente rottasi, h rinnovata (an.
1453), 143, 20-21; i rifatta la campana mezzana d.
Duomo (an. 1482), 225, 23-24 ; fe fusa la campana
grossa di detta Chieaa (an. 1485), 232, 47-48; ne sono
tirate tre sulla torre di San Petronio (an. 1487),
243, 44; la campana della torre dell'orologio cade
in Piazza per un incendlo (an. 1492), 268, 3-4; e
rifusa da Gorello francese con quelle per la Ma-
gione, per le Grazie e per San Petronio, 5-6; cf.
266, 1-3 ; la campana nuova dell'orologio avendo
suono eguale a quella dell'Arrengo 6 data ai Servi
in cambio d. loro campana grande (an. 1493), 269,
28-31 ; & gettata un'altra campana per l'orologio d.
peso di seimiladuecontonovanta libbre e posta sulla
torre, 32-33 ; viene subito spezzata perchfe non ido-
nea, 33-34 ; si fonde un'altra campana per rorologio
di seimila libbre, che riesce buona, 272, 30-31; si
rifonde la campana per la torre degU Asinelli rot-
tasi (an. 1507), 367, 19-21.
BoLOGNA (Canali); Cavadiccio ric, 20, 32; 181, 26, 32.
— — Cbn-tonara ric, 210, 34; vi passa Tavanguardia
dell'esercito di Carlo VIII (an. 1494), 277, 22.
— (Cakculi.kria). Vi & registrato in otto fogll l'atto
con cul 11 re di Napoli incorpora nella casa d'Ara-
gona, con dirltto di portarne il nome e le armi, Gio-
vanni Bentivoglio coi suoi figli e discendenti (an.
1482), 224, 27-28.
— (Capitanato dexlb porte). Per i capitoll dl pace
concordatl con Eugenio IV i conferito dal icg. o
governatore d. c. assistito da venti consigHeri (an.
143 1), 27, 18-20.
— (Capitani e CAPiTAJfO Di balIa) V. Antonio Petrucci
di SieHa(An, 1416), Nicoli Portinari {a.n. m^), Anto-
nio Sacchi (an. 1439), Martino dalla Roeca (an. 1444),
Luchino Negri (an. 1466, 1475), Marco Pio (an. 1484).
— (Capitani di Galliera; v. Ba/tista da Narni (an.
1438); Sacramoro (an. 1439); Tartaro Perugino (tsi.
1443)-
— (CAPlTAifi D. guardie) t<. Giacomo dal Lino (an.
1439 gennaio-giugno).
— (Capitani d. pdrtb) sono cambiatl dal nuovo go-
vernatore Danlele Scotti, la sera stessa d. suo in-
gresso in Bologna (an. 1433), 43, II-U.
— (Capitani d. milizib) I'. Luigi da Sansevirino (an.
1428), Simonetto dalP Aquila, Pietro da Navarrino,
Tiberto Brandolini, Guido liangoni, Gottifredo (an.
1443); Guidantonio Manfredi, Taddeo Marchcsi (nn.
1446); Gregorio d^Aag/iiari, Braccio Bagliont (an.
1447); Scariotto (an. 1448); Astorre Manfredi (aa.
1448, 1449, 1451); Antonio Trotti di Aleuandria,
Giacomo Rossi di Pafma (an. 1468); Nicoli Ran.
goni (an. 1478); Ranuecio di MarzaHo (an. 1500);
Giovanni Gomaga (an. 1502); Giovanni da Sassa-
tello, Ramaizotto da Scaricalastno (an. 1508).
Bologna (Carceri) sono vendute dal com. a Giacomo
dal Lino e ad Azzo da Quarto con l'obbligo di
costruirne di nuove (an. 1443), 75, 9-11; Giovanni
Lodovisi, Giovanni Fantuzzi e Carlo Ghisilieri sono
el. soprastanti alla fabbrlca, 11-13.
— (Castello Dt Galliera) due volte fabbricato dalla
Chiesa i due volte rovinato dai Bolognesi [s. a.',
82, 33-34; essendo presidiato da milizie d. Chiesa
fe occupato e posto a sacco dai Bolognesi (an. 1435),
41, 31-34; h restaurato da Eugenio IV [an. 1436],
82, 34-35; cf. 46, 22-23; vi si reca il pp. con la scusa
di visitarlo, ma per partirne secretamente 11 giorno
dopo (an. 1438), 50, 33-35; 11 Piccinino ne promette
il riacquisto ai Bolognesi, 52, 40-41 ; il pred. vi
manda alcune bandiere di fanti ad assalirlo, 45-46;
vi rimane f Francesco da Dugliolo, 46-47; 11 Pic-
cinino vi fa scavare alPintorno una larga fossa per
impedirne le sortite, 47-48; ne fe stretto maggior-
mente l'as8edio, 53, 5; cf 8-10; il castellano d. Chie-
sa, Battista da Narni, promette di renderlo per sette
mila ducati se non ricevera aluti, 5-8; fc reso dal
pred., 11-12; vi sono poste le guardie e sulla torre in-
nalzato lo stendardo di Bologna, 13-14 ; il Piccinlno
vi pone un presidlo dl quattrocento uomini contro
l patti stabiliti tra il duca Visconti e i Bolognesl,
21-23, cf. 82, 35-37; vl entra Battista Canetoli ccn
comraendatizie d. duca Visconti (an. 1439), 56, 37-38;
il Canetoll ne esce il mattino seguente con il cap.
Sacramoro e trecento cavalli, 38-39; il Senato vi fa
Imprigionare Galeotto Canetoli e molti amici d. pred.,
59, 11-12; e Giovanni Ambrosinl, 12-14; tutti i pred.
ne escono liberi, 15-16; vl si reca Battisia Canetoli
con cinquecento armati, 60, 13-14; il pred. ne parte,
16;neparte anche i 1 cap. Sa c ramo ro, 17-18;
ric, 61, 24; per i pattl tra il Piccinino e Bologna \
eccettuato dalla consegna d. castelli al Com. (an.
1440), 67, 28, cf. 65, 11; per6 questo si obbliga a pa-
gare centocinquanta uomini di guardla mantenutivi
dal Piccinino, 21-25; ric, 74, 28; vi sl riduce a salva-
mento Cervato di Caravaggio (an. 1443), 81,4; mal-
grado la ribeilione d. c. al duca h ancora agli ordini
dl NicoI6 Piccinino, 82, 6-7; i cittadini asserragllano
le strade per irapedirne sortite improvvlse contro
la c, 8-10; & rifiutato dal castellano Tartaro Peru-
gino al com. raalgrado gH fosse da questo oflFerta
una gomma, 17-19; cf. 47-49; anzi ii pred. Tartaro
minaccia di introdurvl Luigi dal Verme, 20-21; sua
forma e posizione, 27-33 ; sue difese, 38-43 ; ne h fatta
interrorapere la congiunzione con le mura dl Bo-
logna dal Plccinino, 43-46; abltazloni d. soldati e
torre, 46-47; opere fatte da Annibale BentlvogHo
per Impedirne le sortlte in c, 86, 39-43; cf. 90, Jl-
34; domandato dairambasc d. Visconti al Senato
sotto speclc dl potere aiutare la c. in ogni occor-
renza, 87, 19-23; ma 11 Senato rlsponde che vuole
dlstruggerlo per levarsi un morso di bocca, 23-25;
con le bombarde aiuta Astorre Manfredi cap. dcl
Piccinlno entrato dl sorprcsa in Bologna da Porta
Galllera, 36-37; i rifornito di vettoraglle dal pred.,
38-39; ne escono moltl dl quelli che vl si erano sal-
yati quando 11 Picclnlno fu fatto prlgione, 40-41;
460
INDICE ALFABETICO [Bologa* catUlU di GatUtra-cUM^
bombarda Bologna, 46-47 ; 1 fuol preaidl ti aszuflkno
In mercato col popolo armatotl, 47-4t; molettato
con le bombarde dal ISoIogneii, ctie ne abtwttono
un tratto d. mura, 89, 37-40; alcunl d. pretidlo fanno
prlglonlerl due vedette Bolognesi verso la Maica-
rella, 44-4S; i tuoi preildl dlfendono II molino di
Bernardo Sampieri fuori porta Galllera, che i Bo-
logneai ccrcano invuno distruggere, 90, lj-l7 ; i
prcd. ne rogilono aramorbarc l'aria gettandovi den-
tro carogne, 17-20; 4 consegnato al Senato da Tar-
taro che ne esce, giusta i pattl, col pretldio, 95,
ia-l3; II Senato vl fa porre le sue bandiere, 13-16;
ti delibera dl rovinarlo, 30-31; h gettato a terra sino
dai fondamenti a eocezione di una cappella dipinta
da Giotto, 31-34 ; vi passa I^ulgl Gonzaga di ritorno
nel tuo ttaio (an. 1449), 133, 49; fa un dono per
le nozze di Sante nentivoglio (an. 14S4), 150, 3S-
36; ne sono ric. gli orti, 181, 33; ric, 39; fa un
presente aile nozze di Giullo Malvezzl (an. 1464),
185, 3; devastato da un uragano (an. 1465), 188,
Jl; ne e fatto vlcario Giovanni Malvezzi (an. 1467),
192, 36-37; si Ak mano a ricostruirio pcr ordine di
Giullo II (an. 1507), 363, 11-19; ii pred. in abito
pontlfir^le ne bcnedice i fondamenti e vi pone la
prima pietra con sei monete d'oro e sei d'argento
colla Hua eliigle, 364, 9-34 ; anche fa porre poco ion-
tano dalla porta una pietra da lui bencdetta con
Impressa la querce d. suo stcmraa, 34-38, e maledice
chiunque mai osasse rovinario, 35-40; il leg. dona ai
capomastro che ne cura la costruzione ventl ducati
d'oro, 40-41; k fabbricato con taie arte e soiidita che
quando occorse disfarlo molto vi si penft con fuoco
poivere di bombarda e aceto [s. a.], 41-45; 4 fornito
di vettovaglie tolte dal ieg. ai pal. Bentivoglio (an.
1507), 367, 43-46; l'arciprete che lo avea ricostruito
h da Giulio II creato vesc. di Nicea (an. 1508),
393, ii-iJ.
BoLOGNA (Chiavichb) [conduUurc\. Ne sono fatte fabbrl-
care parecchie dal Senato (an. 1462), 181, 20; loro
enumerazione e descrizione, 30-182, 1-4; il condotto
che per i Pelacani e la selciata va a porta Casti-
glione immette acqua chiara nella vasca d. Benti-
Togiio, 371, 4S-47.
— — CHIAVICA DKI, ToRLBONE [TorgUone], ric, 181, 50.
— (Chiese) sono interdette da Giaiio II e piii non
ri si celebra (an. 1506), 347, 19-21, 25-26; tutte de-
vono rispondere a stormo al suono d. canipana d.
pod. sotto minaccia di essere altrimenti saccheg-
giate dal popolo, 350, 5-6.
— — (Battistero) I'. Bologna {ckiesa di San Pittro).
— — CArPBLLA BoTTRiGARi. Ne rovina la voita a ca-
glone del terremoto (an. 1505), 333, 40-41.
CAPPKLLA Di San Bartolomeo V. Bologna (cUesa
di San Pietro).
CAPPELLA Di San Giovanni d. Bentivogilo; v.
Chiesa di San Giaeomo.
— CAPPELLA Dl San MiCHELB T'. Bologna (ckitsa di
San Domenieo).
— — CAPPELLA Di San Pistro Martire t. Bologna
{Chiesa di San Domenico).
— — CAPPELLA Dl San Siro dietro le case d. Bocchi ;
ii procuratore Alberto Salaroll vi fa abbattere una
torre che gli appartenava e sull'area fabbrica una
casa (an. 1443), 72, 30-22.
lioLoaiTA (Chiub): CAPPctXA dx Sav Tommaso dhlla
Braiiva. NelU lua parrocclUk abita Pletro Monte-
renzl (an. 1438), 55, 41.
— — CAPPRLLA ui Santa Brigida 4 uoita alla chieta
di San Petronlo (an. 14S1), 139, 41-49.
— — CAPPKLLA i>i Santa Cccilia [oratorio] vldno alU
chiesa di San Giacorao, 67, 40; *cf. XVII, 1 ,; •te
ne hanno notizle importanti nei Libro Economie»
d. Ghirardacci, XXX, 40,^.
CAPPKLLA Dt SaNTA MaRIA MADDALKNA V. Bolo-
gna {ehiesa di San Domenico).
— — Chibsa di Sant'Agostino rlc, 213, 6.
— — CHIBSA Di Sant'Andrka intcrdetta dal card. di
San Glorglo per aicuni benefici usurpati dal cap-
peilani (an. 1492), 268, 32-J6.
— — ciiiESA ui Sant'Antonio ui San Mamolo ric,
181, 41; 291, 25; 380, 43.
— — CHIESA Di San Bartolomeo. Nc fe rettorc Tom-
mato da Penna (an. 1443), 74, 43; \ atterrata con
la torre antlchittima per fare il mercato (an. 1496),
290, 24-25; 4 riedificata per opera dl Fiiippo e Giam-
battlsta Nadi (oa. 1498-1499), 294, I6-IS; vi ti dice
ia messa ia domenica deIl'oIlvo, lM9; ric, 335, 31-39.
CHIESA Di San Basilio ric, 215, 26-37; viene
abbattuta pcr dare iuogo alla chiesa d. SS. Annun-
ziata (an. 1475), 215, 38.
CHiESA Di San Bbnbobtto di Galubba ric, 86,
41-43; 181, 18.
CHIESA di San Biagio. Nci cimitero vi e teppei-
iita nascottamente ia mogiie di Cornelio Bargeiiinl
da lui uccisa (an. 1496), 290, 5-6; ii corpo d. pred.
fe dissepolto e portato ai Servi, 6-7.
— — CHissA Di San Colombako intcrdetta dai card.
di San Giorgio per alcuni benefici usurpati dai cap-
peliani (an. 1493), 268, 32-36; cf. 269, 5-*.
ciiiESA Di San Cristoforo del Ballatoio. Vi
sono sepoltl, appena uccisi, i corpi di Antonio Ben-
tivoglio e di Tommaso Zambeccari (an. 1435), 45,
39-40; II Bentivoglio piu tardi 4 trasportato a San
Giaconio [an. 1436], 40-50.
— — CHiiiSA ni San Cristoporo dkij.e Muratellk
[San Cristoforo delle M»rmde/le\ dietro ii Collcgio di
Spagna; vi abitano i frati Eremitani che per or-
dine d. pp. passano nelia Chiesa di SanfAnna (an.
1456), 163, 21-23; 4 abbattuta per dar potto alla
fabbrica d. mon. di Santa Chiara, 23-34.
— — chiesa di San Cristoforo di Saragozza. Vi
abitano i frati dl Santa Brigida (an. 1439), 17, 34.
— — DuoMO V. ehiesa di San Pietro,
— — chiesa di San Domenico. Neiia cappeiia d. Santi
Pietro e Paolo viene sepoito Giovanni da Imola,
dottore famoso, senza alcun epitaifio (an. 1436), 49,
23-25; dopo molti anni ie ossa d. pred. sono tra-
sterite nei sepolcro d. Garisendi, 25-27; vi J; sepoito
Rizzardo Pepoll (an. 1440), 61, 27-28, Gaieazzo Pe-
poii (an. 1449), 129, 44-45, Melcliiorre Azzoguidi
(an. 1456). 163, 29, Battista Sampieri e GaspareRin-
ghieri (an. 1457), 165, 6; vi si mostra una tpina
d. corona d. nostro Signore (an. 1459), 168, 23-34;
dopo ia messa detta innanzi agli Anziani e al Gon-
faloniere, ii governatore vi fa cav. aurato Gion-
francesco Poeti, 24-35 ; vi b sepolto assai onorevol-
mente Lodovico Marescotti, 172, 7-8, Giacomo Mar-
siii (an. 1465), 189, 6-7, e Bartolomeo Ercoioni (on.
[Bologna ciiese]
INDICE ALFABETICO
461
1469), 201, 23-2«; vl h cantata la tnessa da Lodorlco
Lodovisi commendatore dell'abbazia di San Felice
(an. 1474), 214, 28-30; vi h seppellito il dottore
Alessandro Tartagnl (an. 1477), 216, 41-42; i figU
di lui gli innalzano un sontuoso mausoleo a sini-
stra d. cappclla maggiore, 42-43; anche vi e seppel-
lito il senatore Alberto Cattanl con molta sempll-
cita per suo ordine, 46-217, 1-3; vi sono sepolti Gio-
vanni Guidotti (an. 1478), 218, I8, e il medico Baverio
Bonetti (an. 1480), 222,45-46; vi convengono i nuovi
Gonfalonieri di porta San Procolo per fare l'entrata
solenne in ufficio secondo la nuova disposizione (an.
148S), 231, 37; Galeazzo Marescotti vi fa fabbricare
una sontuosa sepoltura al figlio Achille, 233, 17-18;
Nicol6 Poeti vi fa rifare il soffitto a cassettonl e
la orna tutta spendendovi ben mille ducati d'oro
(an. 1487), 242, 1-4; cf. 263, 18-19; il pred. vi fe se-
polto (1491), 15; anche vi h sepolto fra Giacomo
Ailamania, 264, 1-2; h visitata da Isnbella Gonzaga
(an. 1494), 276, 40; ne 6 resa libera la visuale dalla
demolizione dl una parte d. casa di Giacomo Cospi
(aa. 1497-98), 293, 20-24; vl h sepolto il senatore Bo-
nifacio Cattani (an. 1498), 295, 42, Glovanni da Sala
(an. 1499), 297, 28, e Nicol6 Savi, 298, 15-16, i Ma-
rescotti uccisi (an. 1501), 306, 10-11; poi Taddeo Ma-
rescotti, 307, 35; indulgenza concessa ai fedeli che
la visitino (an. 1502), 310, 9-11; vi si raduna tutto
il quartiere di porta San Procolo coi Gonfalonieri e
Alesaandro Bentlvoglio per consigliarsi su ci6 che si
aveva da fare, 316, 29-30; vi parla dal pergamo Flo-
riano Dolfi, 37 ; vi e sepolto senza onorl Galeazzo
Marescotti (an. 1503), 324, 38-39, accanto alla moglie
Caterina, 325, 4-S; epitnffio sulla tomba della pred.,
7-12, pol guastato dat soldati di Giovannl Bentivo-
glio, 13; epitaffio sulla tomba di Galeazzo, 46-47; vi h
sepolto uno scolaro inglese vittima di una dlsgrazia,
328, 21-22; cpitaffio suUa sua sepoltura, 22-29; ric,
334, 12; il campanile soffre un po' per il terremoto
(an. 1505), U-13; vi si ferma 11 secondo giorno la
grande processione con la Madonna di San Luca e
tutte le altre reliquie, 335, 3-4; vi h sepolto Poeta
Poeti, 337, 16-17; e Guldo Pepoli con grandi onori
nella cappella di San Michele, 339, 29-30; cf. 45-47;
il pred, aveva fatto due lasciti per costruirvi due
cappelle una intitolata a San Pietro martire I'altra
a Santa Maria Maddalena, 340, 1-2 ; vl h sepolto nel
chiostro Giovanni Garzoni, 341, 18-19; 1 Mattuglia-
ni vi abitano accanto (an. 1506), 357, 8; vi fe se-
polto Giovanni Pepoli (an. 1508), 393, 16-17.
BoLOGNA (Ciukse): chiesa di San Donato nella vla
omonima, dl fronte alla casa di Lodovico Manzoli;
atterrata, h ricostruita sul canto d. stessa via vlcino
alla casa d. Crescenzi da Poggio (an. 1454), 151,
35-37; rlc, 292, 43; e rovinata dal terremoto (an.
150S), 333, 48.
— — ciiiKSA Di Sa« Framcesco. Vi h sepolto Matteo
Griffoni (an. 1426), 4, 43-44; Bartolomeo Pretl (an.
X442), 72, 1»; Guid'Antonlo Larabertini (an. 1443),
75, 39-40; l'illustre medico Pietro Giovannetti, 95,
40-41; rlc, 104, 37; Battista Canctoli ne la suonare
la campana a raccolta (an. 1445), 38-39; 11 prcd. ne
fortifica lo splazzo avantl alla chiesa, 42-43; vl h
seppelllto l'aolo Volta (an. 1460), 201, 46-47; e Gi-
rolamo Griffoni (an. 1471), 207, 47; h concess* la
indulgenza plenaria d. giubileo a chi la vlsiti in im
tempo determinato unitamente ad altre chiese (an.
1475), 215, 38-40; vi convengono i nuovl Gonfalo-
nieri di Porta Stieri per fare l'entrata solenne in
ufficio sccondo la nuova disposizione (an. 1485),
231, 35-36; visitata da Isabella Gonzaga (an. 1494),
276, 40-41; vi e sepolto Girolamo Ranuzzl (an. 1496),
291, 36; pratiche eretiche esercitatevi dalla strega
Gentlle Budrioli nel sacrato (s. a.), 294, 39-40; 49-
295, 1-2; indulgenza concessa ai fedeli che la visi-
tino (an. 1502), 310, 9-11; vi si raduna tutto il quar-
tiere di Porta Stieri coi Gonfalonieri e Erraes Ben-
tivoglio per consigliarsi su quello che si aveva a
fare, 316, 28-29; Vlrgllio Ghisilieri e Glambattista
Castelli vi parlano allora dal pergamo, 35-36; cf. 30-
33; vi e sepolto Bartolomeo Felicinl (an. 1504), 332,
5; h danneggiata dal terremoto (an. 1505), 333,40;
vi 6 sepolto Alessandro Bottrigari nella cappella da
lui fatta restaurare, 336, 16-18 ; ric, 343, 21; 11 glorno
degli Innocenti vi e celebrata da un card. una messa
solenne cui assiste il pp. con tutti i card. (an. 1506),
361, 46-48.
BoLOGNA (Chiesb): chibsa di San Gbrvasio ric, 47, 22.
— — CHiESA Di San Giacomo in strada San Donato
vicino alla chiesa di Santa Cecilia, 67, 40-41; ap-
partiene ai frati Eremitanl, 11, 26; 59, I8; "si hanno
notizie iinportanti per la sua storia nel Uiro Eco-
Homico del Ghirardacci, XXX, 39-40 „ ; vi fe traspor-
tato dalla chiesa di San Cristoforo del Ballatoio 11
corpo di Antonio Bentivoglio e posto in un mo-
numento di marmo dietro il coro [an. 1436], 45,
40-42; epitaffio ivi scritto, 42-50; ne c fatta suonare
la campana da Annibale Bentivoglio per radunare
gli amici a sua difesa (an. 1439), 56, 48; 57, 1; vl
h sepolto dietro il coro, in un bellisslmo sepolcro,
NicoI6 Fava, 59, 18-25; ne h fatta suonare a rac-
colta la campana da Annibale Bentivoglio, 60, 10;
da un frate spagnuolo vi b celebrata II giorno dl
Santa Monica per conto d. com, di Bologna una
messa solenne alla quale intervengono moltlssimi
illustri cittadini (an. 1440), 62, 46-63, 1-6 ; nel chio-
stro vi si recano a colloquio Galeazzo Marescottl
e il calderaio Genesio (an. 1443), 77, 30-31; ne h
fatta suonare la campana da Annibale Bentivoglio
per radunare il popolo, 80, 45-46; cf. 39-40; di nuovo
e fatta suonare la campana dal Bentivoglio per
chlamare a raccolta i suoi amicl, 92, 31-32; vl h se-
polto Carlo Malvezzl (an. 1444), 100,11; Annlbale
Bentivoglio vi costruisce una cappella con 11 se-
polcreto per la sua famiglia (an. 1445), 36-38; * XCIV,
25-26 „; ne h fatta suonare la carapana a raccolta
dagli amlci deU'ucclso Annlbale, 104, 39; vl s! fanno
le esequie d. pred., 107, 14-:6; ric, 119, 29; vi i
sepolto Gaspare Malvezzi nel sepolcro d. suoi mag-
giori (an. 1452), 142, 31-32; vl h conservato lo sten-
dardo offerto dal leg. Bessarione e dai maglstrati
a Lodovico Bentivoglio (an. 1455), 154, 35-40; cf.
25-27; vl h portata in processlone tolenne la ma-
donna di San Luca (an. 1457), 164, 27-28: Ti h por-
tato in gran porapa 11 corpo di Sante BentiTogllo
(an. 1462 m« 1463), 180, 5-7; vl sono fatte solennl
esequie al prcd., che b lepolfo nella cappelU d.
sua famiglia, 18-19 ; " LXVI, 41-49; LXVII, 6-U , ; ne k
fatta suonare la campana a raccolta da GIOTannl
462
INDICE ALFABEn^lCO
[Bologna cUtie]
Bentlrogllo (■n. 1467), 195, ««•50; rl lono tepoltl
il lenatore Carlo Bianchettl, 197, 33, Achille Mal-
rezst, 17-IS, Carlo Malrezsl (an. 1468), 200, 40, e,
con grandlstimi onorl, Lodorico Bentivogllo (an.
1469), 201, 35; ne suonano le campane In segno dl
giubllo per gli onori resl a Giovanni BentiTogUo
dal duca di Milano (an. 1471), 207, 23-35; vl «i co-
mlncla a inalzare il campanilc, 208, 23-34; 11 pred.
h terrainato e riesce opera architettonlca assai pre-
gerole (an. 1473), 29-36; vi al recano di Natale ad
aicoltare la raessa Giovannl Bentivoglio, Alberto
Cattani e Bernardo da Sassuno, 212, «S; vi h se-
polto Battista Manzoll (an. 1473), 213, 31-33; Gio-
ranni Benttvogllo, udita la mesM, rt arma car.
aurato Lodovlco Sarapieri (an, 1475), 215, 4-t; Cola
d'Ascoli v! fabbrica ia cappella di San Michele Ar-
cangelo, poi d. famigiia Malvasta, viclno alla Sa-
grestia per concessione d, Bentivoglio, nella quale
h una pittura di raolto pregio di Lorenzo da Bo-
iogna (an. 1477), 216, 23-27; 11 pred. Cola vl h le-
poito con onore, 27-21; ne h fabbricato tl portico
dat frati Breraltanl con il consenso d. Bentivoglio
e di Virgilio Malvezzi, 31-33; cf. 223, 30-31; sopra-
intendono alla costruzione Arabrogio da Cora gene-
rale dcgli Ereraitanl e Giovanni de Ripls priore d.
conveato, 216, 33-35; ia spcsa e sostenuta dalla Ca-
mera d. com. con una entrata speciale, 35-37; costo
totaie d. portico, 31-3«; cf. 223, 32; ne sono suo-
nate a itonno le campane dai frati per il ritorno
In Bologna dl Giovannl Bentivogllo, 221, «7-48; ne
^ tesorlere Carlo Antonio Fantuzzi (an. 1481), 223,
29-31; vi fe sepolto onorevolraente Virgilio Malvezzi,
6; ne h terralnato il portlco, 29-31; Giovanni Ben-
tivoglio vl fa cav. aurato Cristoforo Grati (an.
1483), 226, 33-3«; h per raa^glor decoro ridotta in
una sola navata dal Bentivoglio, 227, «2-«5; vi h
sepolto Bernardo da Sassuno, «6-«7, e Nlcol6 Fava,
228, 37t38; epitatlio sulla toraba dl questo, 39-«2;
vi h sepolto Lodovlco Maivezzi (an. 14S4), 229,
10; vi convengono i nuovi Gonfalonleri di porta
San Pietro per fare I'entrata solenne in ufficio se-
condo la nuova disposizione (an. 1485), 231, 36;
nella cappella d. Bentlvoglio Giovanni crea cav.
aurato Gozzadlno Gozzadinl, 232, 13-U; vi si fanno
fuochi dl giola per 11 rltorno di Giovanni Benti-
voglio, 40; 11 pred. vi crea cav. Carlo Gratl suo cap.
(an. 1486), 233, 44-45; e, nel glorno di San Glo-
vanni Evangelista, Bartoloraeo Feliclni, 235, 19-22;
le sue campane suonano a festa all'entrare in c.
d. sposa di Annlbale Bentlvogllo (an. 1487), 237,
12-13; vi ascoltano la raessa gli sposi Bentlvoglio
con tuttl gll invltati, 240, 13; Giovanni Bentivo-
glio vl fa diplngere e ornare la sua cappella da
pittorl famosi, 243, 13-17; descrizlone delle pitture
e ornaraenti, 17-41; il Bentivoglio vi fabbrica an-
che una belllssiraa ^poltura, che pol riraase scrapre
ruota, «l-«3; cf. 354, 13; vl h sepolto Gian Fllippo
Salaroli (an. 1488), 247,42; ri si canta una messa
per l'annlversarIo d. scoperta d. conglura contro
i BentivogUo (an. 14S9), 255, 21-23, alla quale assl-
■tono popolo, cav. e maglstrati, e tuttl fanno un'o£-
ferta solenne, 23-26; vi si canta una messa per ii
natalizio di Giovanni dopo la quale questi arma
car. Antonio Magnanl, 28-30; 11 Bentivoglio nella
sua cappellc anoa cav. aurato Ralmondo Malate-
ita (an. 1490), 257, «-5, e Tommaso Montecalri,
262, «3-«5; vi h sepolto Andrea Bentirogiio (an. 1491),
26.1, 5; Giorannl lientivogUo ri crea car. aurato
SelMitiano Gozzadini, 23-3«; rlc, 268, U; ne i dal
Scnato migiiorata l'archltettura (an. 1493), 269, 25-
Mi rl h lepolto per luo deiiderlo leaxa pompa Vin-
cenzo Paleottl, e gli h posta una lapide nel pllaitro
d. coro vcrio la sagrestla (an. t49t>), 295, 3l-«0; ri
h sepolto Antonlo Bentirogllo (an. 1499), 296, U-
19; Giovannl BentirogUo ri arma cav. Fraaceico
Ghiiilieri, 298, «3-«5; v! li raduna tutto 11 quartlere
dl San Pietro col Gonfaionieri e Annibale Bentiro-
gllo per conilgliars! lui da fare (iso}*), 316, 3t-27;
Fillppo Beroaldi vi parla dai pergamo, 3«-35; cf. 30-
33; danneggiata dal terreraoto (an. 1504), 333, 19-31;
dl nuovo (an. 1505), 30-32; ri h condotto proces-
lionalmente l'Implccato, che lalratoil per gra>i«
di San Nicol& da Tolentlno, aveva fatto roto dl re-
stlrc rabito eremitano, 336, «3-337, 1; cf. 116, 1-5;
11 quale gli h qui cinto dal priore Gioranni de Ripis,
337, 1-«; vi h cantato anche un Tedeum, 5-9 j bM.
dl fronte la casa di Petronlo liallatlni (an. 1506),
356, 38-39; vl h trasportata rimmaglne di una Ma-
donna trorata ncl palazzo Bentivogllo (an. 1507),
375, 38-39; ri h sepolto Andrea Ghirardacci nei-
1'arca d. Madonna (an. 1586), VII, t-9 ; rl i sepolto
fra Cherubino Ghirardacci (an. 1598), XVni, 16-11,
cf. 8,.
BOLOONA (ChIESB) : CHIKSA DI SaN GIACOMO DBI CaR-
BONBSI rlc, 181, 39.
— — CHiESA ui San- Giobbs h costniita neiroipedale
dl San Lorenzo Guerrinl (s. a.), 292, 2-3.
CHiESA Di San Gioroio rlc, 181, 31; 182, 2.
CHiBSA Di San GiovANNi. Vl h portato Filippo
Schiarl ucciso (an. 1443), 83,37; ric, 86, «l-«3; ne
h precettore Achille Malvezz! (an. 1448), 126, 7-1.
— — CHIBSA DI SaN GlOVANNl IN MoNTB ric, 181, «t;
rl h fatta fare la cupola sopra l'altare raaggiore In
lamine d! piombo dai figli di Giovannl Bolognlni
(an. 1496), 292, «-7; la pred. cupola h poi ricoperta
di tegole dt terra cotta perchfe non difendera daila
pioggia, 6-7 ; 4 Interdetta per opera di Astorre Mal-
vezzi, cui aveva negato il pagamento dl certl affitti
dichiarando dl averlo in altro modo soddilfatto
(an. 1499), 296, U-17; le eono restltuiti 1 dirini
otficl, 297, 50-51 ; danneggiata da una saetta, che
anche ri uccide due persone (an. 1501), 307, 39-«3;
risitata dal pp. 11 glorno di San Giovanni (an. 1506),
361, «5-«6.
— — CHIESA Di San Girolamo [Saii GUremmo\ v.
Bologna (ckiesa di Santa Maria dei PefoH f»i di
Sam Girolamo).
— — CHIBSA Di San Giusbppe {ckiesa di San Gios*p>\
V. Bologna (ciiesa di Saitta Maria Maddalena, gih
di San Giuse/fe).
CHIESA Di Sant'Isaia, Vi souo nascosti seguaci
d. Canetoll ad aspettare il segnale d. f di Annibale
Bentivogllo (an. 1445), 103, 32-34.
— — chiesa di San Leonardo. Gli Anzianl, 11 Gon-
falon.cre dl giustizia e 1 nobili vi intervengono a
una messa solenne fattavi cantare dai Senato (an.
1438), 55, 11-13.
— — CHIBSA Di San Lorenzo intcrdetta dal card. di
[Bologna diese]
INDICE ALFABETICO
463
San Giorgio per alcunl benefici usurpati dai cap-
pellani (an. 1493), 268, 32-36; cf. 269, 5-6.
BoLOGNA (Chiese) : CHIKSA Di San Luca sul Monte della
Guardia nel Bolognese; vi h conservata un'iraraa-
gine miracolosa d. Madonna dipinta da San Luca,
34, 19-20; vi salgono i Bolognesi sotto la pioggia e
nel fango per portare in processione la pred. Ma-
donna (an. 1433), 38-30, che vi e poi ricondotta,
35, 1-«.
— — CHiESA Di San Marco. In occasione d. pittura d.
facciata ordinatavi da Giovanni Bentivoglio vi b
scritto in grandi lettere romane un distico in lode
d. pred. (an. 1492), 266, 24-27.
— — CHiESA Di San Marino ric, 105, 29.
— — CHiESA Di San Martino dki Carmbliti. Ne h
abbattuto un muro dalle acque deirAvesa (an. 1450),
136, 27; vl fe sepolto Nicol6 Pasi (an. 1480), 222,
40-41; epitaffio sulla tomba d. pred., 41-43; vi h se-
polto Carlo Antonio Fantuzzi (an. 1489), 254, 10-
U, e Piero Canonici (an. 1502), 309, 9-10; e dan-
neggiaCa dal terremoto (an. 1505), 333, 38; ric, 338,
44; vi fe sepolto Alessandro Paltroni (an. tSo!>)t
340, 39; vi sono portati i raorti sotto ie macerie
d. pal. Marescotti (an. 1508), 382, 17-19.
CHIF.SA Di San Mattbo [Saa Mailkia\. Vi h por-
tata per seconda stazione la Madonna di San Luca
d. Monte d. Guardia durante la processione (an.
1433)1 34, 45-47; la prcd. Madonna vi h condotta e
tenuta tre giorni con grande affluenza dl popolo
(an. 1457), 164, 28-29.
— — CHIBSA Di San Michblk in Bosoo fuori porta
San Mamolo; il Senato di Bologna la fa circondare
con un bastione per difenderla dai neraici a ci6 non
la occupino e vi si fortificlilno (an. 1429), 13, 19-21;
il leg. lo fa abbattere, 17, H-20; ne e priore Ber-
nardo Scappi (an. 1436), 48, 28-29; h consacrata dal
vesc. di Forll (an. 145.?), 159, 42-45; vl h sepolto
il medico milanese Filippo (an. 1459), 172,34-35; il
legato Angelo Capranica vi fabbrlca la sacrestia
(an. i^ij^), 187, 10-11; vi h condotto il corpo d.
toldato Vergilio (an. 1508), 382, 29-30.
— — chiesa di San Michele dbi Lkprosetti ric,
181, 18; 290, 29-30; 322, 21.
— -:- CHiESA i>t San Nicolo degli Albari. Vi h se-
polto Andrea da Manzolino dottore in legge (an.
1456), 163, 28-29.
— — CHIBSA Di San Pbtronio. Sua ubicazione, 290,
35; II vesc. Albergati vi consacra card. Lodovico
Alamanni governatore di Bologna (an. 1436), 4, 27-
29; il pred. vl canta la prima niessa dopo Tinter-
detto e Ak licenza al chierlcl di officlare (an. 1429),
17, 15-16; la sua campana, gi& portata da San Gio-
vanni In Persiceto, suona, prima che sla costrulta
quella d. pal. d. Notai, per 1'entrata in ufficio degli
Anziani e Gonfalonleri d. popolo e per le adunanze
d. Consigli (an. 1430), 23, 29-31; vi si reca secreta-
mente l'abate Zambeccari (an. 1432), 32, 24-25; il
pred. ne esce, 26; Eugenio IV appena giunto In
Bologna tI Ak la benedizlone al popolo (an, 1436),
47, 10-11; yi h costrulto un ponte clie mette al pal.
pubblico, lopra II quale paisa II pp, pcr recar-
sl nella sua resldcnza, U-IJ; per ordine d. pred.
vi lono celebrate solennl escquie alfimp, Slgisniondo
(an. 143S), 50, 20-21: vl abltano Tlcino le merctricl.
55, 32-33 ; vi h affissa alla porta una cedola d. con-
cilio di Basiiea con la scomunica e deposizione di
Eugenio IV (an. 1439), 58, 48; vi sl reca Isabel-
la Bentlvoglio sposa di Romeo Pepoli, il giorno
dopo ie nozze (an. 1441), 70, 19-20; per il peso d.
neve ne cade il tetto sino al terzo pilastro, 42-43;
vi h sepolto NicoI6 Gambacorta (an. 1442), 71, 34;
per ii peso d. neve ne cade il tetto verso la Piazza,
39-40; ne e canonico Giovanni Poggi, pol vesc. di
Bologna (an. 1447), 120, 24-25; vi e unita la cappella
di Santa Brigida (an. 1451), 139, 48-49; l'imp. Fe-
derico V vi ascolta la messa e dopo vi arraa cav.
Astorre Manfredi con due suoi figll, e Giovanni
Bentivoglio, Pietro Paseili, Carlo Malvezzi, Bal-
dassarre Lupari (an. 1452), 142, 8-14; vi e letto so-
lennemente un breve pontificio che bandlsce la cro-
ciata contro i Turchi (an. HS.";), 160, 34-36; fra
Paolo da Roma vi tiene allo stesso scopo una bel-
lissima predica, 36-38, ed ii Senato vi elegge una
commissione di cittadini incaricati dl custodire il
denaro e i valori che si raccogiiessero ali'uopo, 38-
42; per il ricevimento di Pio II vi ^ costrulto un
solido ponte dalla chiesa al Pal. (an. 1459), 169, 36-
37 ; tI si reca a pregare il pred. pp. al suo giungere
in Bologna, 170, 30, il pp. vi canta messa e vi fa
cav. aurato Giovanni Marsili, 171, 22-23; vi si legge
un breve papale che ordina ad ognuno, pena il ri-
fiuto dell'assoluzione, di pagare il trentesirao delle
sue rendite o guadagni per la crociata contro i
Turchi (an, 1460), 173, 42-47; ne h ferminata la co-
pertura dalla parte del dazio (an. 1462), 180, 14-15:
" cf, LXVII, 3-5 „ ; h ingrandita di otto cappelle, per
opera degli ufficiali Giovanni Guldotti, Giovannl
Blanchetti, Bartolomeo Cospi, 187, 7-9; vi sono
rappresentate nelle vetriate le armi d. card. legato
Angelo Capranica, 13; ^ concessa I'indulgenza ple-
naria d. giubileo a chi la visifi in un tempo de-
terminato unitamente ad altre chiese (an. 1475),
215, 38-40; vi e sepolto Andrea Barbazza (an. 1479),
220, 47-48, e Bartolomeo Rossi (an. 1482), 225, 1-2;
rlc, 230, 12; vi ascolta la messa Raimondo Mala-
testa con Giovanni Bentivoglio (an. 1485), 232, 1;
ric, 47-48; vi h fatta cantare una messa da Gio-
ranni Bentiroglio per le nozze d. figlio Annibale
(an. 1487), 239, 25-38; ric, 264, 43-47; mancando
la campana al campanile i fabbricieri ne fanno
gettare una da Gorello francese, la quale fa buona
prova, 266, 1-3; cf. 268, 5-6; vi h cantata una messa
per la conferma d. capitoll fatti dal nuovo pp.
Alessandro VI, 26; h interdetta dal card. dl San
Glorgio per alcuni benefici usurpati dai cappellani,
32-36; cf. 269, 5-6; soiamente i suoi preti hanno
facolti di celebrare messe ed uffici (an. 1493), 23-24;
vi si tiene la cerimonia per la consegna d. stendardo
ducale a Giovanni Bentivoglio el. cap. gen. d. ml-
lizie d. duca di Milano, 270, 23-40; gli ambasc. di
Glovanni Gonzaga, Giovannl Bentivogiio con 1
figli, Pandolfo Malatesta e tutti i nobill vi ascol-
tano la meiia dlnozze dl Laura Bentirogllo
(an. 1494), 275, 18 : vi i fatta una sacra rappre-
■entazione sulla vita dl SanfEustachio di Anton
Galcazzo Bentivoglio, 20-22; la march. di Mantova
vi ascoita la messa in compagnla di Ginerra Ben-
tlvogllo, 276, 36-37; le pred. dalle fcale assiitono
464
INDICE ALFABETICO
(Bologna ckifte]
•11'entrata In ufficio d. nuoro Gonfalonlere, <7-3i;
▼1 predtcA fra Nlcol& con concono di tutta ia c.
(an. 1495)1 286, 1I-34; y\ li raccolgono i canoniitl
per giudicare ia itrega Gentile Budrloil clie dan-
nano ai fuoco (an. 1498), 295, U-U; h interdetta
da Astorre Malvezzi, cul areva negato il pagamento
dl certi afntti, dlchiarando dl averio in altro modo
loddlifatto (an. 1499), 296, U-l7; le lono restituite
ie meise, 297, 4t-50; non si festeggia ii Santo, 50;
durante la processione vi h portato ii capo di San
Petronlo, clie dopo la raessa, ri b iasciato sino a
•era (an. 1501), 307, «-5; nel lato d. porta rerso il
Pavaglione i cotiocata l'eplgrafe roraana trovata a
Castel San Giorgio (an. 1502), 309, 41-43; indul-
genza concessa ai fcdell che la risltino, 310, lo-Il;
In legulto aile predlche di quareslma fattevl da un
padre regoiare renticinque meretrlci si conrertono,
38-39; vi i sepolto Cesare Nacci (an. 1504), 332, 6-7;
ri sl ferma al terzo giorno la grande processione con
la Madonna dl San Luca e con tutte le altre reliquie
(an. 1505), 335, 3-4; rlc, 30-31; 336, 45; rl i icp-
pelllto Frlano Doifi (an. 1506), 343, 13-14; ne fc ca-
nonlco Camillo Manfredl, 34S, 45; dol card. Pran-
cesco Alidosi ri h ceiebrata alla presenza d. pp. e
d. seguito una mesia solenne, 358, U-16; terminata
la messa Giullo 11 crea tre cav. aurati, 16-17; il
pred. vi fa celebrare una messa solenne per I'anni-
versarlo d. f di Pio III, 359, 11-13; ii pp. ri recita
un discorso in lode d. defunto, 13-13; rl i celebrato
un soienne ufficio per la f dl Filippo dl Spagna ai
quaie assiste Giulio II col card., 38-39: solenne messa
celebratarl dal card. di Santa Prassede per Natale
aila quaie assistono il pp., i card. e infinlto popolo
accorsorl anche dal dintorni per godere deil'ln-
duigenza pienaria, 361, 37-40; ii leg. vi celebra una
solenne messa il giorno di Pasqua (an. 1507), 367,
35-37; sl colloca neiia facciata ia statua in bronzo
di Giulio 11, modellata da Michclangiolo Buonarrotl
(an. 1508), 385, 34-26; I'arclprete ingegnere d. ca-
stello di Galliera vi fc consacrato vesc. di Nicea dal
leg. Alidosi, 393, 12-13.
BoLooNA (Ciiiesb): chiksa di San Pietro, anche San
PiBTRO Maooiore, Duomo [ca//eiira/e], Ne 4 rifatta
In materiale ia parte superiore d. companile, gii di
iegno, dai vesc. NIcol6 Albergati (an. 1426), 3, 9-10;
ii pred, campanile h sormontato da una palla di
rame dorata dal plttore Giacomo di Paolo, 10-U; la
ipesa d. iavoro h sostenufa a met4 daiI'opera di
San Pletro e dai vesc, 13-13; vl fc condotto con
grande pompa 11 neo cardinaie Nicoid AJIiergati
vesc. dl Boiogna al suo ritorno in c, 5, 4; ri fc
sepolto ii dottore Giovanni Piazza (an. 1437), 33;
ri h affissa alla porta una cedola d. Conciilo dl
Basiiea con la scomunlca e deposizione di Euge-
nio IV (an. 1439), 58, 48; rlc, 72, 16; Gloranni
Tomari ne h canonico (an. 1443), 76, 7; ri 4 Iwt-
tezzato un figlio dl Francesco Ghisiileri (an. 1445),
103, 1-4; rl sono ritratte ie armi dl Tommaio Pa-
rentucceiii resc. di Bologna, 107, 33-33; Filippo Pe-
poli ne fe fatto canonico dal pp. (an. 1447), 121,7;
ri si celebrano le escquie d. resc. Giovanni Poggi,
alle quall prendono parte ii clero i magistrati e le
Arti (an. 1448), 125, 21-33; ne h canonico I?attista
Manzoii (an. 1454), 144, 35, che alla lua f vi i
•epolto, 145, 10; ri ( termlnato U nuovo Uattl-
itero neila cappella dl San Dartolomeo, 146, n-io;
li primo t>attezzatovl coi nome di Kronceico h ua
figiiuolu di Giacomo Quattromezzo, 30-33; ric, 181,
19; 184, 13; vl li cantano due meMe loienni alia
preienza d. gorernatore, degli Aozianl e di molti
nobiii, nella prima d. quoli prende ia croce Achllle
Maivezzi (an. 1464), 185, 33-35; neii'altra Giocomo
Grati, 47-49; ne h canonico Alesiandro Gratl (oa.
1467), 196, 43-44; rl e lepolto col massimo onore
Dionisio Castelii (an. 1469), 201, 19-30; i conceuui
l'Indulgcnza plenaria d. giubileo a chi la riiitl In
un tempo determinato (an. 1475), 215, 38-40; ri h
lepoito II senatore Crisloforo Arloiti (an. 1477),
216, 30; ri h aggiunta una nuova fabbrica col rlca-
rato d. rendita d. casa Gregoriana al Pepoll, 217,
12-15; ri presiede per roiere d. pp. ii reic. Filippo,
lS-20; dopo la f d. pred., tre canonicl ne contlnuano
la costruzione e fanno quietanza ai Pepoii dopo U
pagaraento dell'ultima rata, 35-41; cf. 23-37; ne h eo-
perto il campanilc con laitre di ploral>o (an. 1478),
219, 37-38; ri h rifatta ia campana mezzana rotta
(an. 1483), 225, 23-34; ri h rivestito degii abiti d. sua
carica il neoprotonotario jpostolico Anton Gaieaszo
Bentivoglio (an. 1483), 227, 39-33 ; ne i fusa ia cam-
pana grossa nei Pavagiione dietro San Petronio (an.
1485), 232, 47-48; vi h scppellito Lodorico Morbloli
prlma nel cimltero, poi lotto ia Coofeuione, 233,
13-14; vl sono fatte aoienni esequie ad Achille Mare-
icotti doi padre Gaieazzo, 17; ne h terrainato 11
portico (an. 14S7), 242, 35-36; vi c condotto li nuoro
vescovo Giuliano delia Rovere ai suo ingresso tn
c, 244, 14 ; il pred. vi cclebra la messa di Natale e
concede induigenza plenaria ol devoti che la rlii-
tino, 14-16; h restaurata dai card. Paleotti fanno
quindicesimo d. giubileo [an. 1490], 263, 43-44; sotto
il portico vi fc dipinto da Guido Boiognese ii croce-
iisso e la passione (an. 1491), 42-43; Anton Galeozzo
Bentiroglio ri h solennemente creato arcidlocono
di Boiogna, 264, 26-27; ri h sepoito Antonio Grossi
resc. di Tiroli, 31-32; e Dionisio Casteili (an. 149»),
265, 1-3; vi torna saimodiando la processlone reca-
tasi ali'inaugurazione d. Nariglio (an. 1494), 274,
24-25; ri i portato per ie esequie ii corpo d. reic.
di Ferrara f nei mon. di Santo Stefano, 278, 45-46;
ric, 290, 27 ; vl h fatta cantare una measa solenne
dai card. Bernardlno Carvajal (an. 1496), 291, 2-3;
ii pred. vi d& la benedizione ai popoio, 3, ri battesza
Ginevra figiia di Annibale Bentiroglio, 3-4, e ri cre-
sima Erraes Bentivogilo e Ippolita mogiie di Aies-
sandro, 4-5; indulgenza concessa ai fedeii che ia
rlsltino (an. 1503), 310, lO-U; dannegglata dai ter-
remoto (an. 1505), 333, 41-42; vi si ferma 11 primo
giorno ia grande processione con la madonna dl
San Luca e tutte le altre reliquie, 335, 3; danneg-
giata da un altra scossa dl terremoto, 33; ne e cano-
nico Ippolito Bargellini (an. 1506), 348, 45, /; vi
cntra Giulio II al suo arrivo in Bologna, 356, 34-35;
riclno ad essa c situata ia casa di Eleonora Pio,
43; e quella degli Scappi, 357, 33; visitata dal nuovo
leg., secondo I'uso, prima dl recarsi In PaL (on.
1507), 365, 36-37; ric, 369, 13.
BoLOGNA (Chiese): chibsa di San Procolo. Vi si ritira
i'abate Zambeccari (an. 1433), 32, 26; ric, 35; nelia
[Bologna diese]
INDICE ALFABETICO
465
canonica alloggia il card. Marco Cornaro (an. 1506),
356, so: 357, 1.
BoLOGNA (Chibse): chiesa di San Salvatorb ric, 181,
30; 182, 2; vl e fatta innanzt una Plazza atterrando
varie case (an. 1487), 241, 43-M; ha dl fronte la
casa di Pietro Isvalies (an. 1506), 356, 49-50; h vi-
cina alla casa di Bernardino Desideri, 357, 15.
— — CMiESA Di Sajj Sebastiano ric, 228, 2; rovinata
dal terremoto (an. 1505), 334, 4.
CHiKSA Di San Sigismondo ric. per il pal. co-
struitovi a fronte da Gaspare Malvezzi (an. 1444)1
100, 4-5.
— — CHiKSA Di San Siro ric, 181, 31.
— — chibsa di Santo Stefano. Ne t l'abate Fran-
cesco Bargellini (an. 1443), 97, 19-20; gli auc-
cede Glacomo Battaglia, 20; cf., 102, 31-32; vl e
sepolto Nicol6 Aldrovandi (an. 1468), 200, 36; h
concessa l'lndulgenza plenaria d. giublleo a chi la
visiti in un tempo determinato (an. 1475), 215, 38-
40; vi h sepolto con grandi onorl il senatore NicoI6
.Sanutl (an. 1482), 225, 30-31, e Filippo Bianchi (an.
1492), 268, 38-39, e Lodovico Bianchl (an. 1497),
293, 1; vi fe riportato il capo di San Petronio con-
dotto in processione (an. 1501), 307, 4-5; visitata
dal pp. il giorno di Santo Stefano (an. 1506), 361, 45.
— — CHiESA Di San Tommaso ric, 252, 1-2.
— — CHIKSA Di S. Tommaso del Mercato ric, 214,
30-31.
— — CHIBSA DEi Santi Cosma k Damiano. Ncl prcssi
vi cade una borabarda nemica senza fare danni (an.
1438), 11, 36-37; ne e priore don Plero Degll Aguc-
chi (an. iio6), 349, 13-14.
chibsa uei Santi Simone k Giuda ric, 71, 23.
— — CHiKSA DKi Santi Vitalk b Aoricola, danneg-
giata dal terremoto (an. 1505), 333, 45-46.
— — CHiESA D. Cklkstini ric, 263, 29.
— — CHIBSA DKi Servi V. Bologna (chiesa di S. Afa-
ria dei Servi).
— — CHIKSA i)ell'Annunziata [Nunctata, la Noncia/a]
fuori porta San Maraolo pr. la chiesa di San Basilio ;
& d. frati Zoccolanti che la fanno costruire 8ull'area
di un pal. d. Bardl da loro coraprato (an. 1475),
215, 26-27; vi h seppellito Gllberto Pio (an. 1500),
300, 17-19, e l'astroIogo Domenico Maria da Ferrara
(an. 1504), 332, 46-47, e Filippo Beroaldi (an. 1505),
340, 18-19 ; epitaffio sul sepolcro di questo coraposto
da Fosco da Riniini, 20-27 ; vi fe sepolto Tommaso
Malrezzi Bentivoglio, 33-34, e Tommaso Montecalvl,
41-42, e Domenico Maria da Ferrara, 341, 22-23; 11
commlssario di Glullo 11 vl tieno un coUoquio con
Ginevra Bentivoglio (an. 1506), 345, 13-13.
— — chibsa dklla Miskricordia fuori porta Caati-
gUone; da Anton Galeazzo Bentivoglio le h donata
un'ancona per l'altare maggiore dipinta dal Fran-
cia (an. 1498), 295, 32-3J; dannegglata dal terremoto
(an. 1505), 333, 43; Glorannl Antonio BoitraflSo vl
dipinge un quadro (an. ijoo), 301, 35-36.
— — CHiKSA di Sant'Aoata rlc, 367, 50.
— — CHiBSA Di Sant'Anna. Per ordine d. pp. yanno
ad abltarvi l frati Eremitani che gii stavano a San
Cristoforo (an. 14S6), 163, 21-23.
chiesa di Santa Barbara % interdetta dal card.
di San Giorgio per alcunl benefici uiurpati dal cap-
pellani (an. 1492), 268, 32-36.
Bologna (Chiesk) : chibsa di Santa Cecilia. Nella
parrocchia abita Francesco Monterenzl (an. 1438),
55, 40-41; gli Anziani vl promuovono una solenne
processione e offrono quattro prigionl per la festa
d. Santa (an. 1440), 67, 39-42; sta di frontc al pal.
di Carlo Malvezzi (an. 1444), 100, 4-5; rlc, 173,
39; ^ rifatta; ne h incaricato d. ricostruzlone e degli
abbeilimentl Gaspare Naldi con atto rogato da Bar-
tolomeo dalla Calcina (an. 1481), 223, 33-36; h fatta
restaurare e dlpingere da Giovanni Bentivoglio (an.
1505)' 341, 4S-49; nel pericolo d. c. tutti i magistrati
vi ascoltano la raessu priraa di adunarsi a Consiglio
(an. 1507), 363, 27-29: " fra Cherubino Ghirardacci
ne h norainato prima cappellano, poi curato (aa.
1596-97), XVI, 30; XVII, 1, ,-12 „.
— — chiesa di Santa Crjstina rlc, 336, 25.
— — chiksa di Santa Margherita. Galeazzo Mare-
scotti vi si fabbrlca nei pressi un pal. (an. 1454),
152, 22.
— — chiksa di Santa Maria dkgli Angkli. Ne^ uc-
ciso 11 priore dell'ordine de' Camaldoli da un suo
frate (an. 1495), 288, 5-6; il priorato e dato in com-
menda ad Anton Galeazzo Bentivoglio, dal quale
passa a Giovannl Gozzadini e quindi a Bartolo-
meo Torfanini protonotario apostolico, 6-9.
— — "CHIESA Di Santa Maria della Carxta. Vi fe
sepolta Agnese Norchesl vedova dl Andrea Ghi-
rardacci (an. 1588), VII, 11-12 „.
CHIKSA di Santa Maria di Galliera [ciiesa della
Madonna di Gailiera, chiesa di Galliera] h fondata
con elemosine d. devoti in seguito a miracoli ope-
rati da un'imagine d. Vergine (an. 1478), 219, 2-21 ;
vi e edificata nei pressi la sede d. Compagnia d.
Vergognosl, 21-22, che gia si radunava nel luogo
su cui sorse la chiesa, 4-5 ; ne h terminata la co-
struzione (an. 1491), 263, 45; ne h selciata e iastri-
cata la piazza (an. 1496), 291, 12-13; danneggiata
dal terremoto (an. 1505), 333, 46; vi fe sfregiata
una statua di Giovanni Bentivoglio da un suo neraico
(an. 1507), 366, 37-49.
— — chibsa di Santa Maria delle Grazib. Ne 4 fusa
la campana da Gorello francese (an. 1492), 268, 5-6.
CHIKSA di Santa Maria uella Magionb. Per
ordine di Achille Malvezzi le h avvicinata la torre
(an. 1455), 160, 16-27; altezza d. pred. torre e d. suoi
fondamenti, 27 29; ne 6 fusa la campana da Gorelio
francese (an. 1493), 268, 5-6; vi si riposa 11 pp. Giu-
lio II (an. 1506), 355, 8-9; vi convengono i Bolognesi
con il reggimento a fare oraaggio al pred., 11-2I;
ne parte in ordine il corteo papale verso II Pal., 22.
CHiKSA Di Santa Maria in Montk. * Vi si Tolge
un uragano (an. 1395), LXV, 29,; il Caldora vl
manda soidati a fortificarla e a molestare dl \k Bo-
logna (an. 1429), 13, 23-25; cf. 43-44; 15, lJ-16; I
pred. respingono le genti invlate contro loro dal Se-
nato, 16-21 ; nuovo assalto dato alla bastia dai Bolo-
gncii, raa resplnto dalle genti d. Chlesa, 37-46; dl
iiuovo i Bolognesi cercano aenza succetso di etpu-
gnarla, 16, 15-13; ne 4 fatta dlstruggere la bastia dal
card. Lucido Contl, 17, 19; 1 Bolognesi vl fanno rial-
zarc la pred. bastia e vl lasclano a capl Bernardlno
dalle Correggle, Toramaso Spezlail, Buclno Musso-
llni, Giacomo Alberghi, Bartolomeo della Floppa
(an. 1430), 22, I6-20; la pred. bastl» h dl nuovo
T. XXXJOI, p. 1 — 30.
466
INDICE ALFABETICO [Boiogn* cu„a-citth, m. 3S6-i4jg\
rorinata (an, 1431), 30, 15-16; Inrece che ali'abba-
zla dl San Feilce t annetta a quella dl San Procoto
(an. 143C), 49, 17-18: t1 h Indetta dal Senato una
proceitlone In ringrazlamento d. Tlttorla rlportata
contro 11 conte Dal Verme, e lono oSerti rtcehl
donl alia Madonna (an. 1443), 93, 4S-4f; 11 Senato
itablllsce che procetiione e doni sl rinnovlno ognl
anno alia vtgiUa delfAtcentlone, 49-94, 1-3; rl lale
ia procestlone per Tannuale rendlmento dl grazie
(an. 1444), 98, 40-41 ; rl % termlnata la cappclla fatta
costrulre dal card. Beisarione, con dipintl dl Cia-
lasso Perrarete, che vl efBgl6 11 card. pred. e NicolA
Perottl luo &imlgllare, pol arclr. trlpontino (an.
'4SS)> 159, »-15; un terremoto »1 royina parte d.
campanlle 161, 37-38; le h concetta dal pp. un'in-
dulgenza plenarla perpetua per II giomo deirAitun-
zlone, 174, 13-15; ne rovina parte d. campanlle In
legutto at terremoto (an. 1505), 334, 7-».
BoLOGNA (Chibsk): chiesa di Santa Maria dbgli Uc-
CELLiETTi h interdetta dal card. di San Glorgio per
alcunl benelici usurpatl dal cappellani (an. 1493),
268, 33-36.
— — CHIESA DI SaNTA MARIA DEI PbPOU pol DI SaN
Girolamo In capo alla Saronella di Mlrasole; h In-
nalzata con annesso oratorlo da ventlquattro gio-
vanl che Tolevano ritirarrlsl ad orare (an. 14J7), 5,
17-19; 33-34; nc & messa la prlma pietra dal reic.
dl Astisi, 30-31 ; & pol chiamata chiesa dl San Gi-
rolamo, 31-33.
cHiESA Di Sa.nta Maria di Ravone fuori di
Bologna; h unita airEremo Camaldolese da DaTid
prlore generale di detto Eremo (an. 1451), 140, 19-20.
chissa di Santa Maria i)EI Servi [chieta Jei
Servi\. VI h sepotto Nicol6 Gozzadini (an, 1440), 67,
45-47, e Nlcol6 Ghisilardi (an. 1444), 99, 41-43; rlc,
120, 5: vi si ferma Gaieotto Spada venuto a Botogna a
recare 11 cappello cardinalizio al leg, (an. 1449), 128,
17-11; vl si conduce dal vescovado Giacomo Van-
nuccl governatore dl Bologna, 133, 41 ; 11 pred. rl
h incontrato dai maglstrati coi gonfaloni e ie Artl
e dai clero, 41-43; vi convengono i nuovl Gonfalo-
nieri dl porta Ravegnana per fare l'entrata soienne
in ufficio secondo la nuova legge (an. 1485), 231, 37;
vi h sepotto Gozzadino Gozzadinl, 233, 38; vi h tatta
cantare da Giovannl Bentivoglio una messa di gra-
zie per la sua salvezza (an. 1488), 253, l-io; vl h
tumulato 11 corpo d. moglle di Cornetio Bargellinl,
dissepoito dal cimltero di San Biagio (an. 1496),
290, 6-7 ; vi h cantata la messa durante la proces-
slone delle rogazioni (an. 1500), 299, 46; vl sl ra-
duna tutto il quarttere dl Porta Ravegnana coi Gon-
falonieri e Anton Galeazzo BentivogHo per inten-
derti tul da fare (an. 150J), 316, 27-28; vi parla dal
pergamo Francesco Fantuzzl esortando i convenutl
contro 11 Vatentlno, 36-37; cf. 30-33; vi h seppellito
Fliippo Bargeiiinl (an. 1506), 343, 16-17; nei prestl
t1 h ta casa d. Grati, 357, 24 ; vi ^ collocata per
opera d. Padrl un'iscrIzione in lode dl Glovanni
di Anagni f nel 1455 (an. 1^68), 161, 14-25.
— — CHiESA Di Santa Maria Maddalena di Valdi-
piKTRA gii di San GiusEPPK DKi Skkvi vlcino
alla porta di Saragozza a Bologna, 34, 33-34; vi i
condotta per prima stazione la Madonna della Guar.
dla durante 1« processione (an. 1433), 32-35; vi sl
fermano 1 Canetoli rlentrati per lorpresa in c. (an.
1451), 138, it-n.
Boloona (Chiksb) s criua di Santa Maria Maooiork.
Vi h icpolto GloTannl dille Arml (an. 1483), 226,
5-6; i interdetta dal card. dl San Glorglo per aleuni
benefiet usurpatl dal cappellani (an. 1492), 268,33-
36; tI iI spezza una catena dl ferro In aeguito al
terremoto (an. 1504), 333, 31.
— CittX ' tI nasce San Petronlo (an. 386), CXXXV.
II, in quesfanno t1 sono aggiunte le porte dl San
Procolo e di San Catclano, 18-30; mo/te famiglie lulle
varie lotte intestim e fer le varie cacdate $t ritiran»
in Casttl San Pietro (lec. XIII e leg.), Vlf, ^i-^b, cfc
*3-*S \ vi torna Prindvalle Ghirardacci dopo il lodo di
face di Bonifatio VIII, jj-*7 ; vi e coUrmito mn otfedale
sofra la ttlciata dt' frati Minoti (s. a.), LX. j-<; vi
tornano molti fantosi dottori, 4-$% t1 h terminata ta
torre deirArrengo (an. 1369), XLV, 3-3; tua detcri-
zione, 3-6 , ; laTori al campanlie di San Pietro (an.
1436), 3, 9-13; tI li feateggla 11 dono dl Imola e
Forll date al leg. dal duca Fllippo Marla Vitconti,
33-34; tI torna 11 leg. Lodovlco Alamannl da Forli,
4, 17, rlcevuto con solenntti, 17-18; sl liberano i
carcerati per festeggiare 1'aTvenimento, 18-19; vi
si festeggia 1'elezione a card, d. pred., 30-31 ; t1 si
tlene un concilio gen. dei fratl Predicatorl, 23-23;
l'Alamannl prende II cappelto cardlnallzio tn San Pe-
tronio con grande pompa, 37-30; lil>erti data ai car-
cerati per 1'allegrezza, 30-31 ; 11 veic. NicoI6 All)er-
gati ne parte per Roma, 33-34; vl t Matteo Grlf-
fonl, 43; festegglamenti ail'AIbergatI al suo ritomo,
5, 1-4; 11 pred. ne parte per Venezla, 5; rlc, 34; 11
pp. Martlno V ne aliontana Anton Galeazzo Ben-
tivoglio (an. 1427), 30; i Canetoll vi li Ingrandi-
icono, 31; vi t 11 dottor Gioranni Piasai., 33; ne
sono licenziati dal leg. Lulgi Colonna e Luigi da
Sanseverlno con i loro cavatlt (an. 1428), 36; 11 pred.
leg. non vi fa cosa giusta o buona, 36-37 ; 1 Cane-
toli con i loro aderenti occupano la Piazza, 6, 14;
1 pred. danno fuoco al padigllone d. paszi, 14-15;
1'lncendio sl estende bruciando raolte botteghe di
notal con infinite scrltture, 15-I6; si ribella aila
Chiesa, 7, 10; vi si reca Luigi da Santeverlno chla-
matovi dal Senato, 12-13; ne fugge travetttto 11 vetc.
Albergatl temendo Tiolenza, 19-20: 11 pred. vi toma,
31 ; Criitoforo Sacramoro e aliri capi llluitri d.
Fiorentlni presi a Medesano tI sono condotti prl-
glonieri e potti nella torre d. Slgnorl, 3t-39; tI
glungono Francesco da Carmagnola e 11 conte Luigi
dal Verme, 39-40; i pred. ne partono, 41; rlc, 8,
1; vl cntra Giovanni da Rjmini esccutore d. giu-
stizia e conserratore d. ilbertik, 30-31 ; ne parte 11
leg. accompagnato dagli Anziani e da molti nobiti
per Roma, 33-33: vi abita Pietro Cresolml^enl d.
Pieve, 9, 21-22; & offerta dal Senato al Venesiani
in cambio di aiuto contro la Chieta, 31-33; h in-
terdetta dal pp., 44-45; fe fortilicata, 10, 6; vl ser-
pcggia d. raalumore per l'asprezza e severiti degil
etattori d. tasse, 10-14; dalle artiglterie nemlche,
postate a porta Galliera, h dannegglata negil edlGci,
non nelle persone, 35-37: In seguito aU'interdetto
ne parte il vesc. Albergati, 45; dal Conslglio d. Scl-
cento ne viene allora el. veic. Bartoiomeo Zam-
t>eccari, 46-48; il Caldora 1'asiale da porta Gal-
[Bologna citCa, aa. 1^8-1431^
INDICE ALFABETICO
467
Uera, II, 1-2; ne esce Luigi da Sanseverino contro U
pred., 2-3; vi torna a notte il Sanseverino, 4-5; h
bombardata dai nemici, 5-6; ne escono i duecento
fantl Incaricati dagli Otto di guerra di incendiare
le artiglierie nemiclie per liberarla dall'assedio, 8-
10; ^ assalita inutilmente dai nemici dalia parte di
Borgo San Giacomo, 32-37 ; i pred. vi scagliano una
bombarda, che cade senza danno pr. la chiesa d.
Santi Cosma e Damiano, 35-37 ; vi sono decapitati
in piazza Aiamanno Bianchetti, Antonlo detto Bo-
lognino, Amico Barbieri (an. 1429), «8-49; ne sono
banditi Gaspare Maivezzi con la moglie Giovanna
Bentivoglio, 12, 1-2; cf., 17, 23-23; anche i bandito
Lodovico Bentivoglio, 12, 2-3; ne partono volonta-
riamente molti amici d. Bentivoglio temendo vio-
lenze dai Canetoli, 10-12; vi h decapitato Giacomo di
Aiamanno Bianchetti sedicenne, 13-14, Giacoma rao-
glie di Gigante Pelacani e Agausdei Zarabelli, 15-
16; l^esercito della Chiesa la bombarda da porta d.
Lame, 17-19; affissione in vari luoghi di un'iscri-
zione contro i Canetoli, 20 26, di cui l'autore rimane
ignoto, 27-28; ric, 45; i nemici trattano per esservi
introdottl non riuscendo a entrarvi a forza, 48-49;
nel frattcmpo 1'assalgono da porta di Galliera, ma
senza successo, 13, 1-4; vi sono trasclnati a coda di
cavallo, poi legati a un carro e quindi impiccati nel
mercato Giacomo e Fillppo da Piancaldoli, coinvolti
nella pred. congiura, 5-8 ; Giovanni, ioro fratello, h
squartato ed esposto alla porta San Felice, 8-9 ; vi h
anche giustiziato Bartolomeo da Modena, 10, accu-
sato di voiere tradire una porta al nemico, 10-11 ;
per sicurezza 11 Senato fa abbattere ia torre di Fos-
sa Cavallina fuori porta Maggiore, 12-14; h mole-
stata dalle artiglierle nemlche poste a Santa Maria
d. Monte, 23-25; di nuovo e inutilmente si congiura
per darla alla Chiesa, 26-38 ; in seguito a tale con-
giura vi sono attanagliati e Impiccati Alberto dalie
Coltrl, Guido Giulio Paganelli e Antonio da San
Siro, 36-38 ; vt sl fanno processioni, senza clero,
per impetrarne ia salvezza, 39-41; una di esse tro-
vandosl nella selclata di San Francesco h fatta se-
gno a colpi di bombarda senza esserne offesa, 41-44;
carestia di iegna, 14, 6, e di pesci In tutta la qua-
rftsima, 8; le campane vi chlamano a raccolta 11
popolo durante un assalto di nemici a borgo San
Pietro, 22-24 ; 11 card. leg. Lucido Conti ne pre-
tende l'accesso, che gli viene negato, per parlare agli
Anziani, 15, 29-32; questi invece ne escono a parla-
mento col pred., 32-33; ne sono derastate le cam-
pagne ail'intorno dal leg., 35-36 ; per rappressaglia le
milizie e il popolo fanno una sortlta contro la ba-
stiadi Santa Maria d. Monte, 37-42; i soldati vi rien-
trano vinti da porta San Mamolo, 42-46; nuova inu-
tile sortita d. gentl d'arme contro i nemici e la
bnstia di Santa Maria d. Monte, 16, 6-13; vi sl reca
Rolando da Genazzano ambasc. d. pp. per la pace,
17; II pred. ne parte per il carapo, 18; il pred. t1
torna a conferlre col Senato, 19-20, vi h restltuita
l'acqua d. Reno, 17 4-6; vi entra il leg. Lncido
da porta Magglore accolto con grandl onori e ap-
plausi, 8-12; il pred. le toglie l'interdetto, 15-16;
cf. 9; vi sono uccisi nel pal. d. Notal, per mandato
d. Canetoli, Egano Lambertlnt, Nlcol6 Maivezzl,
Bagarotto Blancht, Tommaso Montecalvi, Fillppo
dalle Anelle (an. 1430), 18, 41-45; e Agostino Gon-
zagni sulla porta d. Bargellini, 19, 1-2; pestilenza,
5; ne parte 11 leg., 5-7; vi rimane in sua vece 11
vesc. dl Forli, 7 ; vi sono decapitati in Piazza per
faisa testimonianza Albcrto e Giacomo Cacciane-
mlci, Antonio detto 11 Negro e Nicol6 Leoni, 7-11 ;
vl giunge Giovannl I re di Portogallo ricevuto
con grandi onori, 13-14 ; vi si reca Ranieri Frosina
a levare soldati per conto di Paolo Gulnigi, 16-17 ;
Battlsta e Baldassarre Canetoli, i'abate Zambeccari,
Matteo GriiTonl vi primegglano, 19-21; i CanetoU
e gli Zambeccari per meglio tiranneggiarla ne ban-
discono Anton Galeazzo Bentivogllo con tutti 1
suoi parenti e aderenti, 22-47; ii ieg. Contl esorta
il pp. a procacctarsene ii libero domlnio per met-
tere fine alla tirannla d. CanetoII, 20, 1-3; tale In-
carico & dato dal pp. al nuovo leg. vescovo dl
Tropea, 4-8, il quale vi fa venlre ostilmente l'eser-
cito d. Chiesa, dopo falllti I tentativi pacificl, 11-
34; le ^ tolta l'acqua d. I^eno dal Caldora cap. d.
Chiesa, per impedirle di macinare, 35-26; h fortifi-
cata e guardata dai Canetoli, 27; Anton Galeazzo
Bentivogllo per cercare di entrarvi mette fuoco al
cancello esterno d. porta Maggiore, 28-30; 1'altra
parte dell'esercito salite le mura si impadronisce
d. barracano sopra le grate di Cavadiccio e tenta
romperle, 30-32, ma h ributtata dal popolo accorso,
33-34; sono impiccatl nel mercato quattro nemlci
fatti prigionieri, 35; durante i'armistizio non vi pud
essere recata vettovaglia che da un miglio vicino,
45-46, ma deve esserle restltuita i'acqua d. Savena
e d. canale d. Reno, 47; il luogotenente d. leg. con
tl pod. e altrl ne partono e sl recano pr. i'eserclto
d. Chiesa, 21, 8-9; 11 legato ne saccheggla 11 terri-
torio fino a due miglla, 22-35 ; vi e ordita una con-
giura dai banditi Galasso Vedrani, Tommaso Loiani
con t condottieri Giovanni da Ferrara e Giovanni
da Cento per entrarvi con l^esercito d. Chiesa, 36-
37; ma 11 complotto st scopre, 38; Giovanni da
Ferrara h preso e implccato nei mercato, 38-43; le
h ridata I'acqua per macinare e concesso 11 rifor-
nimento d. vettovaglie, 22, 8-9; vl si reca NIcoi6
Ariosti, ambasc. d. march. Nicol6 d'Este, 23; i ne-
mici tentano invano entrarvi da porta Galliera, 46-
48; vi sono pochi soldati perchi non si ha da
pagarli, 23, 12-13; malgrado la lunga guerra h ben
provvista di cibarie, 13-15; ognl derrata vi i a buon
prezzo, 15-17 ; h piena di vizi, di iicenza e di delittl,
17-21 ; vi si ha notizta d. f d. card. Glacomo Isoiani
(an. 1431), 34-35; vi h portata la vettovaglia seque-
strata ai nemtct verso la Certosa, 47-49; vl giunge
notlzia d. morte dt Martino V e se nc mostra al-
legrezza, 24, 2-3; processloni per impetrare alia cri-
stlanita un buon pastore, 17-18; grande aiiegrezxa
alla nuova deU'elezione d pp. Eugenlo IV, card.
Gabrlele Condulraer, gii leg. di Boiogna, 20-23; parto
mostruoso, 25-30; vi sono accrescluti i dazi alle porte,
35-39 ; cid per avere donaro do dlfenderla contro la
Chiesa, 39-40, vi glungono ambasc. floren-
tlnt, 41-44; H cronista lamenta la sua povertA e
rimprovera al Fiorentini di non darle aiuto che dl
paroie, 25, 3-3; uccisione di Gtorglno da Tossigna-
no momentaneamente impunita per Paspettazione
d. pace, 26, 1-3 ; per i capltoii di questa, concordatl
468
INDICE ALFABETICO
(Bologna dtth, aa. I43i.i43b\
con Eugenlo IV, h atiolta dl ognl Interdetto rlna-
lendo al luglio 1438, 3f-31; «ono amnlxtlati tuttl i
delitti commesslTl In questo tempo e abrogati i
bandi di ogni ipecie, 34-41; ad eccezione di quelli
contro Battlsta Poeti, Cario Malvezzi, Glacomo Al-
drorandi, Antonlo Galluzzi; contro 1 flgil dl Baga-
rotto Blanclii, contro Guid'Antonio I.ambertlnl,
Giovanni Blanciietti, Martino Bombaaari, Andrea
Albertucci e flgli, Pietro Calegari e figli, Baitotto
dl Guglielmo d'AItedo, Pietro Conti e figli, Segu-
rano Monzoni, Antonello Virglll e figli, Anton Ga-
leazzo Bentlrogllo e figll, Bolognlno dalle Fibbie,
Glorannt dal Lino, Nlcol6 Canlccl, Giorannl Bal-
dulni, Giullano Fiffi, 23, 41-29, 1-2; dopo II rttorno
d. (leiegati rt sl annunzla la pace con campane e
fuochi, 2»-33; ri entra 11 nuovo gorernatore Glo-
vanni Bosco dalla porta dt San Felice e si reca
al Pal., 43; vi st possono liberamente introdurre
mercansie e altro, 4S-So; rl st ricomlnciano a cele-
brare le messe e i dirini ulficl, 30, 1-2; rl b restl-
tulta l'acqua d. Reno e d. Sarena, 3-4; ne ^ revo-
cato tl governatore Bosco, 46; vi entra accolto con
grande onore 11 nuovo governatore Fantlno Dan-
dolo, 47-4f; vi t; dal pp. indetto 11 Concilio, 31, 3;
ric, 36; ra a monte il disegno dell'abate Zambec-
cart e d. governatore Dandolo dl cacciarne Battista
Canetoil colI'aiuto d. Fiorenttnt e d. Venezianl e
rldurla llbera sotto la Chiesa (an 1432), 32, 12-IS;
vl sono condotti prigloniert Bonlfacio Zambeccari,
Baldassarre e Alberto da Montevegilo e Carlo da
Correggio, 33, 2-3, 6 ; Baldassarre ne fugge, 6-7 ;
rire in questo tempo Giovannl Inglese Tomari, 13;
ri si trora 11 generale degll Eremitani, frate Ghe-
rardo da Rlmini, 16-17; 11 Gattameiata, chiamatori
dal lcg., non pu6 entrarvi essendo la porta dl Santo
Stefano nelle mani d. cittadini (an. 1433), 27-28; ne
parte 11 leg. Dandolo con il vesc. Deltino Gozzadini
29-32; II pred. vl lascia in sua vece Stefano Por-
cari pod., 32-33; ingresso d. nuovo gorernatore leg.
Marco Conduimer e onori fattigli, 3f-44, / ; terre-
moto violentissimo, 47; un fulmlne caduto sulla torre
degli Asinelli la rorina In piCi parti, 34, 1-2; ec-
ciissi, 3; vt si teme la carestia, 7-8; processione di
tre giorni con la Madonna della Guardia per impe-
trarne la fine d. ptoggia, 18-26; srolglmento di essa,
28-35, 1-S; 11 tempo si rtmette sino dal prlmo giorno,
34, 38-42; a commemorare il mtracolo si decreta ia
celebrazlone annuale d. processione ogni prima do-
menica di lugllo, 35, S-8 ; buon tempo e buon rac-
colto, 9-12; Antongaleazzo Bentivoglio chlede dl
rientrarvl, 36-37; 11 pred. riene a porta San Donato,
38-39, e la comlncla a rompere, 42-43; al tempo stesso
gli Zambeccari con Tommaso Ghisilieri e altri ban-
diti tentano entrarvl da porta San Felice e pt& spe-
cialmente dalla Grata d. canale d. Reno cui tolgono
l'acqua, 39-42; al suono d. campane accorre 11 popolo
ai luoghi mlnacciati e t baaditl sono resplntl,
43-46; vl scoppia un rtolento temporalc; un fulmine
getta a terra due merli d. torre degii Asinelli,
36, 20-21 ; vi appare una cometa, 22-23; at incomlncta
la conduttura per portare l'acqua Ramonda alfospe-
dale d. Morte, 24-2S; t Canetoli per tema che 11
Bentlvogiio con i fuorusciti st induca ad assattrla
deltberano di cacctarne gtl uffictalt d. Cliiesa e for-
tificarla (an. 1434), 38-41 ; cf. 37, 1-4; ri b ucciso dat
Canetoll Lulgl Griffonl con 11 fratello Fioriano, 38,
13-27; ne fugge Gioranni fratello del pred., 27; U
pp. ri manda ad arciresc. il padorano Bartoio-
meo Zabareili con ambasc. fiorentinl, 4«-4l ; rt glun-
gono II rete. dl Recanatl e Pletro Ramponi daparte
d. pp. con 1 capitoii d. pace, 30, 34-3S; oeparteper
Firenzc lo Zabareill sdegnato controii
Gattamelata, 39, 44-4S; ne parte anche II
resc. di Recanati, 4S-46; rimane senza gorer-
natore d. pp., 46; rl i finlta la conduttura dell'aoqua
Ramonda, che afiSuitce In gran copla con molto
beneficio d. c, 40, 4-6; i dazlcrl fanno rorinare la
pred. conduttura perch^ l'acqua danneggiara I dozi,
6-9; rlc, 29; vl f NlcoI6 da Tolentino, 30; rl e ordl-
nata dal Senato una processlone dl tre giornl con
la Madonna di .San Luca per impetrare la fine dt
ploggie dirotte, 41, 4-7: Antonio BentlTOglio con
gli altri bandlti e 11 Gattamelata tentano entrarri
da porta Santo Stefano (an. 1435), 40-46; il tentatlro
bene avrlato, fallisce, 46-42, 1-7; ri al ha notizta
d. vittoria riportata dai Genoresi a Gaeta sulla
flotta dt Alfonso V re di Aragona e d. prigionta
d. re, deirinfantu e di altrl personaggi, 8-13; cf., 33-
3S; costo della farina, 3S-36; ri si fanno grandi alle-
grezze per Taccordo concluso con 11 pp., 4S-46; i doxi
d. porte sono ricondotti ai prezzi del 1429, 49-50; 43,
1; camblano i dazl di tuttl 1 gcneri, 2-3; ri si reca da
Trevtso, aasal festeggiatn, 11 nuoro governatore Da-
ntele Scotti e con lui Baldassarre Oflida e Gasparo
da Todi, 4-9; sl ricomincia a tenere raglone essendo
Giudlce d. mercanzia Antonio Sampieri, 16-17; Si-
gismondo Maiatesta, con seicento caralli, ri entra
segretamente da porta San Mamolo chiamatori dal
governatore, 27-28; Batttsta Canetoli, saputolo, ne
parte con dodlci compagni col pretesto d. caccia,
30-32; cf. 37;ne partono duecento tra amici
e parenti d. pred., 32-35; e anche Marla
Tommasina sua moglie, 35-36; 11 governatorertma-
stone cosi padrone, ne crea pod. Baldassarre Ofllda
e capo d. dazi Gaspare da Todi, 40-44; si ricomincia
a suonare la campana deIl'Arrengo muta da due
anni, 44, 1-2; ri tornano gli ambasc. inviati dai
com. al pp. per tnvitarlo a prendere stanza in c,
2-16, e 11 card. Aibergati reduce dt Francla, 20-21;
ri rientra, per concessione d. pp., Antongaieazzo
Bentlvoglto col suoi amici, 22-26, e Tommaso Zam-
beccari con Gioranni GriflToni e molti altri fuoru-
scltl, 34-35; vi ^ ucciso Antongaieazzo Bentivoglio
dal gorernatore e dairOffida per incarico d- pp.,
45, 7-32; ri giunge la sorella dl Eugenio IV in vlag-
gio per Firenze, 46, 13-16; 11 pp. rl fa ricostruire
il casteilo dl Galliera per tenerla in freno, 20-22; il
pred. si apparecchia a recarrlsi, 44 ; ri passa la so-
reila d. pp. di ritorno da Firenze (an. 1436), 47-48,
e ailoggia In casa di Antonio Scappi, 48; la pred.
ne parte per Venezia, 48-49; da porta Maggiore rl
entra II pp. con i card. rtcevuto solennemente dai
maglstrati, che gliene offi-ono le chiart, e dal po-
polo, 47, 8-10; ii pp. in San Petronio da la benedi-
zione al popolo, lO-U; dalla chiesa passa in Pal. a
mezzo dt un palco appositamente costruito, 11-13;
^rl giungono il card. di San Marcelio, 20-21, il cord.
di Cipro reduce da Basilea, 21-22, 11 card. Albergati,
[Bologna ciHlt, aa. 74^6-1440]
INDICE ALFABETICO
469
J2-23 ; il pp. parla di trasferirvi il Concilio da Ba-
silea, 23-24; vi si reca Nicoio d'E»te, 25-26, clie al-
loggia In strada Santo Stefano nella casa di Giro-
lamo Bolognini, 26; ne parte 1'OfEda per i'impresa
contro Francesco Sforza, 39-40 ; vi si reca Piergiam-
paolo Orsini dopo la sua liberazione, 48, 25; vi
prendono dimora Nicol6 e Paolo Ercolani di Faenza,
49, 19-20; ne h data al pred. la cittadinanza, 20-21;
come pure al governatore Daniele Scotti, 21-22; fu-
sione della campana dell'Arrengo in uno spiazzo
dietro San Petronio (an. 1437), 50, 11-12; vi sono
fatte celebrare dal pp. nella pred. chiesa ie esequie
dell'imp. Sigismondo (an. 1438), 19-20; il pp. fa cre-
dere clie vi trasferira il Concilio, che invece ban-
disce in Ferrara, 23-24, cf. 29-30, 37-38; 11 pred. ne
parte con un pretesto lasciandovi ancora a gover-
natore lo Scotti, 33-37; h offerta in signoria al duca
di Milano da molti cittadini, malcontenti del tra-
sferimento d. Concilio a Ferrara, e da amici d. f
Benfivoglio, 51, 12-21 ; e accettata dal duca che con-
corda coi pred. il modo di farvi entrare il Piccinino,
21-22, 31-34; vi torna Raffaele Foscherarl, 23; il Pic-
cinino muove alla sua volta non facendone per6
mostra, 35-36; cf. 18-22, 31-32; il pred. giunto a porta
Maggiore con molto esercito ne intima la resa allo
Scotti, 43-46 ; il governatore in tale f rangente cerca
amicarsi i cittadini e da loro In custodia le porte
d. c, 47-52, 1-4; 11 pred. fa guardare la Piazza da
sue milizie, e ordina che ognuno tenga la notte un
lume acceso dinanzi alla casa per avere libero pas-
saggio ovunque, 5-6; Raffaele Foscherari ne offre
l'entrata al Piccinlno da porta San Vitale e porta
San Donato, 7-11; il pred. vi entra, 11-14; il P^osche-
rari vi provoca un tumulto, 15-22; nel quale hanno
la peggio i soldati d. Chiesa, 26-33 ; aliora il Picci-
nino che era fermo in casa d. Bentivogiio si fa si-
ciiro di recarsi in Piazza, 28-30; ove assedia in Pal.
lo Scotti, che alfine si arrende, 30-31 ; il pred. ne h
fatto uscire, 32; ci si sente nella casa di Pietro Brac-
cianl, che resta perci6 disabitata, 34-37; ne parte 11
Piccinino, 53, 30; sono tolti i serragH dalle strade,
30-31; ric, 42; k colpita da peste, 45; vl f tra g'l
altri Battista Magnanl, 45-46; vl si fanno processioni
per Impetrare la fine d. pestiienza, 49-50; Raffaele
Foscherari con altri amici d. f Bentivoglio pensa
rlchlamarvi il iiglio di lui Annibale, 54, 9-10; ne
iono confinate le meretrici nel dintorni d. torre d,
Catalani e le loro case fatte recingere da mura, 55,
32-34 ; ne parte Matteo Griffoni per Cesena, 35; cen-
simento delle famigUe fra le quall e quella di Gia-
como Monterenzi, 38-40; abitazione di Francesco e
Pietro Monterenzi, 40-41; ric, per ia sua ribellione
al pp., 56, 5; Battista Canetoli, prigioniero In Ml-
lano, ne promette la libera signoria al Vlsconti, che
temeva in Annibale Bentlvogllo un rivale nel do-
minio, purchi gli permetta di tornarvl (an. 1439),
25-28; cf. 20-21; il CanetoU, dal Castello di Galliera
vl penetra, e recatosi in Piazza si fa aprire la
porta d. Pal. da un amico, 36-42; si suona la cara-
pana degli Anzlanl per chiamare 11 popolo alle armi
contro 11 prcd. 41-42; cf. 46; allo stesso scopo An-
nibale Bentivoglio fa luonare la campana di San
Giacomo, 48; 57, l; 60, 10; vi tornano graziatt I
banditl e confinati, amlcl di Battista Canetoll, 57,
33-36; h occupata da Francesco Piccinino con forte
presidio per ordine d. padre Nicol6, che voleva far-
sene padrone in nome d. duca Visconti, 58, 11-12;
cf. 8-9; 11 pred, h favorito in questo dlsegno dalla
gelosia reciproca di Baftista Canetoli e dl Annibale
Bentlvogjio entrambi desiderosi di primcggiarvi, 3-
6, 14-17; vl torna da Milano U Canetoli, 21 ; vi sono
aiHsse alle cliiese di San Pietro e di San Petronio
le cedole di scomunica e di decadenza lanciate dal
Concilio di Basilea contro Eugenio IV, 47-49; vi
giunge da Miiano Giovanni Ambrosini e subito h
arrestato per ordine d. Senato, 59, 12-14; vi -j- NicoI6
Fava, 17-18, sepolto in San Giacomo degli Eremi-
tani dietro il coro, 18-19; versi che si leggono sul
suo sepolcro, 20-25; vi si conserva la bolla del-
Tunione tra la Chiesagreca e latina, 35-37; vi giunge
da Firenze l'imp. di Costantiuopoli, 41-42; onori
che gli sono resi, 42-44 ; il pred. alloggia nel vesco-
vado, 44-45, e crea cav. aurato Taddeo o, secondo
aitri, Giovanni Manfredi, 45-47; ne parte il Sacra-
moro richiamato dal Picclnino, 60, 17-18; vi giunge
in suo luogo Cervato Secchi da Caravaggio mai-
veduto dai cittadini, 20-22; vi f Brancadello Zan-
chi, 25; uccislone di Raffaele Foscherari (an. 1440),
61, 7-16; vi sono chiuse le botteghe dagli arteficl
per timore dl torbidl, 17; vi f Rizzardo Pepol: sep-
pellito in San Domenico, 21-28; vi sl giostra; vince
Floriano Accarisl 29-33; vi torna da Parma Anni-
bale Bentivoglio, 35-38; h attraversta da porta Sa-
ragozza a porta Maggiore dal Piccinino che con
sei mila fanti si reca contro i Fiorentini, 40-43;
tutto il popolo fe in armi per difenderla, 42 ; ii Pic-
cinino vi h ospite d. Signori in Pal., 43-45 ; il pred.
ne parte, 62, 31-32; ma vl lascia a suo luogote-
nente il figlio Giacomo, 32-33; vi si reca il nuovo
pod. Fiiippo Gonfalonieri mandato dal duca VI-
sconti, 38-39; vi h giostrato in Piazza 11 palio di
San Ruffillo, 63, 10-12, vinto da Floriano da Tossl-
gnano, 12-13; alcunl complottano dl Introdurvi l'eser-
cito di Francesco Sforza per la porta di San Felice
a fine di cacciarne Annibaie Bentivogiio, 27-30; la
congiura h scoperta, 30; vi sono giustlziatl per talc
f atto Tommaso CanetoU e Battlsta di Bernab6, 34 ;
vi giunge il Piccinino dalla Toscana, 35; il pred.
ne parte per Milano, 37-38; vi h imposto il dazio
dell'imbottato per rimborsare 11 prestito alle Cora-
pagnie d. Arti, 38-41; vi h malcontento per 1 dazi
sulie granaglie e sull'uva, 41-43; incendio al mona-
stero di Santa Agnese, 44-45, 47-48; alcune monache
vl rimangono f o ferlte, 45-47; vi entra con pompa
solenne il nuovo pod. Antonio Dal Verme, 49-50;
vi torna da Firenze Neri oste dcUa Luna, 64, 10;
cf. 13; vi h scoperto un complotto per Introdurvi
le milizie d. Chiesa e 1 colpevoli sono glustizlatl,
20-33; vl glunge notizia d. pace e iega intervenuta
tra II duca Visconti e i suoi nemlcl, 40-41; cf, 36-
37 ; per rallegrarsl di ci6 vl h bandlta una giostra,
41-42; vi sono murate per sicurezza alcune poi-te,
44-47 ; ma dopo qulndlci giorni vengono riaperte
a cagione d. malcontento d. popolo, 47-48; decapl-
taiione dl Pappi de' Medlcl, 49-50; vl tornano gll
ambasc. andati dal Picclnino a Parraa, 67, "5 gran-
dt allegrezze e processione per I'accordo col pred,,
38-42; 11 Senato ne consegna le porte alle Corapa-
470
INDICE ALFABETICO
(Bologna eittky aa. 1 440- 144^
gnle d. Arti perrh^ le dUendano, 43-44; t1 'tornB
da Mllano Nlcold Sanutl (an. 1441), 68,30-31; vl ti
festegglano i lucceMt d. Plccinlno nel Breaciano con
una glottra, 33-37, d. quale reita rincltore Lodo-
rico Malrezzl, 37; rl aono accretclutl 1 dasi, 4l-44(
rlc, 47-41 ; rl il fetteggtano le nozze dl Annlbale Ben-
tlrogllo con Donnina Vitcontl, 69, f-ll;tono tolte
a forza le catene che tbarrarano la Plazza e nella
notte rtmeste da tconotciuti, 37-31; rl tono condottl
due tradltort di Castel San Pietro, che tono giudlcati
e condannati, 33-33; rl h pubblicata la cettazlone d.
ottlllti con la Chleta e ae ne fanno grandi alle-
grez7.e, 38-40; rl f Baldassarre Trentaquattro, 70, 10-
II; ri tt giottra un pallo per San Petronio, 13-14; ne
rlportano l'onore e il prerato Lodorlco Malvezzl e
1'uomo d'arme Guldantonio da Fasnza, 14-16; fette
c conviti per le nozze di Romeo Pepoli con Isabella
Bentiroglio e dt Giacomo Pepoli con una Gozza-
dlnl, 33-33 ; ne parte Nicol6 Sanutl el. pod. dl Siena,
35; 11 popolo dona al pred. uno stendardo con 1'arme
d. c, 37 -3(; per II peso d. nere cade parte d. tetto
d. chieta dl San Petronio, 43-43; ai ha un petsimo
raccolto, 44-4S; rl tl apprende la f d. march. Nl-
C0I6 III d'Ii:ste (an. 1443), 71, I; rl tornano gll am-
batc. mandati a Llonello d'Ette, 13; rl ^ condotto
plgioniero NtcoI6 Gambacorta c potto In cata dei
Dalle Correggle, 33-33; rl giungono secretamente
trarestlti Attorre Manfredl e otto compagni per
uccidere 11 pred., 35-27; a uccisione compiuta, 37-30,
il Manfredi ne esce prlma che alcuno ai accorga
d. fatto, 33-33; si fabbrlcano le Mercerle sotto II
pal. d. pod., 36-37 ; i: abbattuta la scala con il por-
tlco di contro alla Pescheria, 37-33; rl arrirano
ambatc. di rari ttati ai Piccinino, 43-45; ri li gio-
stra in onore d. pred., 46-48; ne rlporta fonore
Glangaleazzo Manfredi, 11 premto Gioranni Cale-
tini, 48-49; giostra banditari dal Piccinino per un
paiio rerde, 50; 72, 1-3; ne ottiene 11 premio e 1'onore
un car. d. Picclnino, 3; questl ne parte per andare
in Romagna, 4; ne esce con il pred. anche Annibale
Bentirogiio per la guerra contro Forli, 4-5; uccl-
sione dl Bartolomeo Preti per opera di alcuni ne-
mici di Annibale Bentiroglio, 13-19; questi ri torna,
37-38 ; vi si fa condurre Francesco Picclnino fingen-
dosl ammalato, 33-33; il pred. sempre con questo
pretesto aJIoggia successiramente nel Pal. pubblico
e nel vescorado, 33-34, e proiblsce tiano suonate ie
campane di San Pietro per non esserne turbato nel
riposo, 34-35; ne parte Annibale Bentiroglio per ac-
compagnare ii pred. a San Gioranni in Persiceto,
41-44; corre pericolo di andare a tumulto per ia
prigionia di Annibale e d. Malrezzi, 73, 19-33; ri
tornano gli ambasc. inriatl a Nicold Piccinino
per la liberazione d. pred., 43-44; yi tomano anche
gil ambasc. recatisi al duca in Milano alio stesso
tcopo, 74, 3; Cervato da Cararaggio non ttlmandoti
sicuro in casa d. Daile Correggie passa ad abitare
in rescovado, 13-16; rl torna la seconda arabasceria
inviata al duca senza costrutto, 37-38; per II peso d.
nere precipita 11 tetto dl San Petronio verso la Piaz-
za, 39-40; glostra d. mugnal nel raercato d. buoi,
nella quale tuttl i giostratori mostrandoti egual-
mente valentl, II palio i divito fra tutti (an. 1443),
75, 1-9 ; ri giunge la nuora d. partenza da Firenae
dl Eugenlo IV con tutta la corte diretto a Siena,
14-15; per 1'lnrerno rlgidlitlrao f di freddo e di
■tentl moltl porerl, 16-17; duranle la quareilma ca-
reitia dt petce e dl ortaggi, 17-18; ri ( dl paatagglo
con due 6gli Paoia Gonzaga, 19-30; la pred. allog-
gla In cata d. Pepoii, 31; ri torna Francetco Plc-
cinino conducendo teco cinquecento caraiii, 43-44;
ri t ucdso Gioranni Toroari dal tuorero Battitta
Votta, 76, 6-8, che commetio 11 delitto ne fugge, I;
■i duole d. perdita d. retc. Albergatl f a Slena, 14-
16; onorl real alla memorla d. pred., 17-19; tue trittl
condizlonl, 31-36; cf. 3«-77-78-79-80-81 ; rl ablta II
calderaio Geneilo di Borgo San Donnino, 76, 38-39;
11 pred. per una rltaa ne parte e il itablliace a Va-
rano d. Marcheti, 30-31; per6 ri fa frcquentl gite,
33-33; cf. 77, 5-6; ri tornano 1 due Maretcotti e
Michelc Loiani dalla mancata impreaa d. til>era-
zione di Annibale, 45; 1 pred. ne etcono per ri-
tentare taie impreta, 78, 7-10; rl giunge Michele
Lojani ad arrertire gll amicl d. Illierato Annil>aie
di trorarsl nella notte alla grata deirAreta per In-
trodurri 11 Ilentirogilo senza strepito, 80, 11-I6; il
pred. e 1 suoi lit)eratorl con I'aluto dl amlci di
dentro scalano le mura aila grata deirAvesa, 14-39;
ra a ruraore, 39-48; drammatica fuga di Cerrato
daiia cata di Lodovico dalle Correggle al forte di
Galliera, 50; 81, 1-4; ri i fatto prlgionlero Fran-
cesco Piccinino in Pai., 7-39 ; 11 pred. i condotto a
casa d. Bentivoglro e ben guardato, 39-49; tI tono
assallti e spogilatl i soldati d. Plccinlno, 49-50; 'k
ridotta in libertii, 82, 1 ; i condannati e i>anditi ri
possono tornare, 3; viene aaserragliata dal popolo
e rafforzata dagll Anziani per timore di Lodorico
dai Verme, 8-10; fuorusciti e bandlti ri tornano a
poco a poco, 86, 14-15; parimente ri torna da Mo-
dena Lippo Ghisilieri, 30; difese fatterl da .\nni-
bale BentivogHo per Impedire ai presidl nemici rin-
chiusi in Gailiera dl irrompervi, 39-43 ; vi si festeg-
gla la concluslone d. lega con Firenze, 87, 27-39; vi
penetra Astorre Manfredi con quattrocento cavalll
dalla porta di Galliera tenuta sempre aperta pcrchi
guatta, 30-33; accorso il popolo ai suono d. campane,
34-36, il Manfredl ne h ricacciato dopo sanguinosa
zuifa, 37-38; vi glunge Gaspare Canetoli con altrl
fuorusciti e buon numero di soldati inviati dai Fio-
rentlni, 42-43; & bombardata dai presldi d. Castello,
46-47 ; baruffe in mercato tra i pred. e 11 popolo in
armi, 47-88, 1-3 ; ri giunge Simonetto dali'Aquila
con i caralli e 1 fantl inviati dai Fiorentini, 30-34 ;
11 pred, con ii Bentivoglio e Gaspare CanetoU ne
esce per prendere Corticella e impedire ai nemici ii
iibero passo nei territorio, 25-37; vi torna Simonetto
con molto bottlno dal sacco di Imola, 33-34; il met-
saggero inviato da Battista Sampieri ai Slgnori ad
annunziare la conciusione d. lega col Veneziani e
Fiorentini va attomo tul cavallo e con lo tcarlatto
donatogli dai Signori, 89, 14-15; rl h pubblicata !a
detta Lega e rl tono fatti suile torri grandi fuochi
per l'aUegrezza, 18-19; ne parte 11 pred. messaggero
per Venezia con una scorta di sei uomini, 20-33;
fnori di Bologna rerso Budrio i pred. scambiati per
nemlci sono assallti dai contadini e In parte uccisi,
33-30; gli uccisori sono condannati aiia forca, 30-31;
t1 «i reca Galeotto Canetoli con talracondotto degli
[Bologna citth, aa, I443-I446\
INDICE ALFABETICO
471
Anziani per tentare un accordo tra la c. e il duca
Visconti, 90, J2-23; il pred. ne riparte, 25; vl
sl festeggiano gli ambasc. tornati da Venezia, ii-ib;
uccisione di Bolognino dalle Fibbie per opera di
Giovannl Hrendiparte, 91, 19-21; per le gravi con-
dizioni d, c. l'assassino non h punito, 21-24; vi sl
apprende la vittoria di Annibale Bentivoglio, 93,
37-38 ; vi sono ordinate dal Senato grandi feste, 38-
39 ; Guido Rangoni vl giunge con cavalll e fantl
da parte d. Venezlani, 94, 19-20 : vi torna Anni-
bale vittorioso da Castel San Pietro, 31; vi si fanno
processioni per tre glorni, 31-32, e grandl fuoclii e
allegrezze per il ricupero di tutti i castelli, 32-33;
anclie si tolgono i serragli dalle strade, 33-34 ; Achil-
le e Gaspare Malvezzi finalmente liberati vi tornano,
95, 4-6; cf. 94, 35-36; vi si fanno allegrezze per la
presa di Galliera, 95, 16; vi sono richiaraati Baldas-
sarre, Galeotto e I>udov;co Canetoli, 20-21; vi torna
Pietro da Navarrino festevoimente accolto, 96, 50; di
nuovo il pred. vi torna dal saccheggio dell'ImoIese,
97, 6; vi si apprende la sconfitta data a Nicold Pic-
cinino dallo Sforza tra Pesaro e Fossorabrone e se
ne fanno allegrezze, 13-17, cf. 7-11; ne parte Lodo-
vico Malyezzi al soldo d. Signoria di Firenze, 13-19;
vi t I'abate di Santo Stefano, d. Bargellini, 20-21 ; si
rorape la campana d. torre degli Asinelli, 43-44; se
ne gitta una nuova (an. 1444), 40-41, che h issata suUa
torre dalla parte d. Carrobbio, 41-44; vi e indetta
dal Senato una giostra, 45-46; nomi d. giostratori,
46-98, 1-2; vi si celebra Panniversario d. vittorla
contro il Dal Verme con la processione a Santa Ma-
ria d. Monte, 9, 39-41 ; vl si festeggia la vittoria di
Francesco Sforza contro Francesco Piccinino a
Monte Olmo, 99, 25 ; vi h pubblicata la conferma
per dieci anni d. lega tra Veneziani, Fiorentini e
Bolognesi, 26-28 ; vi torna Lodovlco Malvezzi ricon-
clliato col Senato, 33-34; vi si corre il palio per
San Luca, 31-32; nomi d. giostratori, 33-36; ne resta
vincitore Lodovico Malvezzi, 36-38; nomi d. giudlci,
38-39; ri t Nlcol6 Ghisiileri, 40-43; per i suoi fu-
nerali si chiudono le botteghe, 43; vi sl apprende
la t ^> Piccinino, 44-45; Gaspare Malvezzi vi si
fabbrica uno splendido pal. di pietra ne' Vignac-
ci di fronte a San Sigismondo, 100, 1-3; altro
pal. vi comlncia Carlo Malvezzi in strada San
Donato di fronte a Santa Cecilla, 4-5; Zaccaria da
Fiesso vi comincia la sua casa nella strada Mag-
giore, 6-7 ; uccisione di Carlo Malvezzi per opera
di Michelo Pellizzari, 9-II; cf. 16-17; uccisione in
Piazza dl Giovanni Ambrosini seguace d. Cane-
toll, 19-21 ; in seguito al mortale ferimento dl Mat-
teo delle Correggle »ta per sorgervi un tumulto pro-
vocato dai Marescotti amicl d. feritore (an. 1445),
39; 101, 1-2; gli Anziani lo impedlscono cacciando
i Marescotti di Piazza, 2-6; Galeazzo Marescotti vl
h richlamato dal bando, e poi subito ribandito per
la sua oltracotanza, 37-43; uccisione di Annt-
bale Bentlvoglio, 103, 19-28; di Gianluigi,
Taddeo e Antenore Marescotti, 35-36, e di
Bartolomeo Mazzacanl, 38; vi sono fret-
tolosamente chiamatl dai castelli d. territorlo i cap.
d'arrai con le loro mllizie, 104, 19-21; combat-
timenti per le vie,nei quali prevaiela
parte Bentl voleica con Galeazzo Mare-
scotti soccorso da Pietro da Navarrino, 49-105, 1-
35; ne escono i Canetoli per la porta Sanflsaia che
il Senato fa chiudere, 26-37 ; vi fe ucciso Battista
Canetoli e ne & straziato il cadavere, 37-45; vi giun-
gono Tiberto Brandolini e Guldo Rangoni, 46-47;
vi si incammina Taliano per portare soccorso ai
Canetoli, ma giunto allTdice e appresa la dlsfatta
d. pred. torna indietro, 106, 1-6; nei torbldi anzi-
detti oltre il Bentivoglio e Battista Canetoli ven-
gono uccisi Giorgio Fusagna, Pietro bombardiere,
Giacomo Novelli, Petronio Peterlini, Segurano da
Villanova, Filippo Ramponi, Bene Tacconi, Torama-
sino da Buonconvento, Bartolomeo Copoli, NicoI6
e Cario Baroncini, il raassaro di Piacenza, Stefano
Pelacani, Don Giovanni da Massumatico, Antonio
Alberti, Ambrogio tlntore, Giacomo Polisscni, Pie-
tro sarto, Oliviero calzolaio, Trombettino carret-
tiere e molti altri, 26-33; enumerazione d. case
saccheggiate e bruciate ai partigiani d. Canetoli,
43-107, 1-8; anche sono ai pred. bruciate le botte-
ghe si che fe piena di lamenti, 9-11 ; vi regna la ii-
cenza, 11-13; ne h assente Meichiorre Vizzani, 36-
37; ne esce travestito Galeotto Canetoii per porta
Santo Stefano, 38-40; le fe tolta 1'acqua d. Reno da
Luigi da Sanseverino e non vi si pu6 macinare,
110, 38-30; il Senato ordina di fare un plstrino per
ogni parrocchia, 32-33; preoccupazione per la man-
canza d. raccolto e per trovarsi in raezzo ai due
eserciti di Taliano e d. Sanseverino, 34-36; vi giun-
ge Simonetto dall'Aquila con fanti e cavalli, 37-38;
vi torna a fluire l'acqua d. Reno da Casalecchio,
43; ric, 50; vi giunge in aiuto con miJle cavalli
Taddeo Marchese condottiero d. Veneziani, 111,
44-45; vi arrivano ambasc. d. pred., 112, 1, e Dio-
nisio Castelli festeggiatissirao per i'onore ricevuto
a Venezia, 1-2; vi giunge Gregorio d'Anghiarl
con cavalli e fanti da parte d. Fiorentini, 8-9;
vi tornano le mllizie daII'assedio di Argile, 36-38;
ii Sanseverino vi raanda ostilmente sino alle porte
alcune bande dl cavaili, 39-40; le pred. abbruciano
la casa d. gabeilino, 40, ma fuggono prima dell'ar-
rivo d. popolo, chiamato a raccolta dalla campana
d. com. e da quella dcgli Asinelli, 40-43; vi si passa
iu Piazza la rassegna ai soldati, 44-47 ; vlolcnto ter-
remoto, 50; 113, 1-2; h deslderata sempre dal Vi-
sconti, che assolda ai suoi danni Astorre Man-
fredi (an. 1446), 32-34; vi passano ambasc. di Vene-
zia diretti ai pp., 46; i pred. sono trattati con
moito onore, 46; 114, 1; vi si apprende i'avvelena-
mcnto in Roma di Battista Poeti, 15-16; vi torna
da Venezia Melchlorre Vizzani, 20, e gli amba-
sclatori C0I4 recatisi, 115, 24-25; sue tristl condi-
zioni a cagione d. carestia e d. gravezze dorute In
gran parte al Visconti contro cui bisognava diten»
dersi a ogni patto, 116, 17-23; cf. 114, 39-43; vi giun-
ge un trombetta dl Taddeo Marchese, 116, 37, pol
lo stesso Taddeo, 39; vi si fanno grandi feste per
la resa d. castelll, 117, 29; vi si apprende con gioi»
ia sconfitta data da Micheletto Attendolo all'eser-
cito Visconteo presso Merzaro nel Cremonese, 41-
43, e U presa di Cassano, 1 18, 14-15; vi «bita II conte
dl Poppi Francesco Guldi, 40-41 ; Sante Bentivogiio
tI entra da porta Santo Stefano «ccolto con festa
119, 19-23 j cf. 16; tI torna AchUle Malveizl, 120, 4;
472
INDICE ALFABETICO
IBotogna d/ti, aa. 1446-1431^
nntcita mottruota, 3-tU; triduo di procetllonl e al-
legrezze per l sentimentl beneroll veno 1« c. raa-
nlfettati dal pp. (an. 1447), 3t-34; vi tornano alcunl
degli ambasc. recatlsl pr. il pred., 3S-«3; ri torna
Lodorlco Caccialupi da Roma ataai fetteggiato,
121, 3-3; ri h dl pattagglo un card. ambaic. d. pp. «1
Veneziani, 11-13; rl tt corre un pallo in onore d.
Bentivogllo, 13-15; rl tornano gll arabatc. rlmatti
a Roma, 43-44 ; durante le f este per la conclutione
d. pace con Eugenio IV ti espongono 1 gunfaloni
alle finestre d. Pal., 122, 8-9, rl giunge Gregorio
d'Angiiiari Inriato dal Fiorentini, 13-14; da ciA tl
teme clie non tuttl vogliano ia pace pred., 14-1»;
ri arriva Nicold da Cremona tegretario d. pp.,
16-17, e alloggia in rescovado, 30; si rallegra d. t
dl Fillppo Maria Visconti, che lempre l'arera tra-
ragllata, 40-41; cf. 36; ri tono fatte murare dai Se-
nato rarle porte per timore di Francesco , Sforza,
44-45; partlto il pred. dal territorlo ette rengono
riaperte, 123, 5-6; vi torna il vescoro e Nicold da
Crcmona, 13-13; questi ne riparte perRoraa,
13-14 ; rl giunge 11 nuovo gorematore pontificlo
Aatorre Spada onorerolmente rlcevuto, 16-17; ne
tono dal pred. licenziatl 1 commlssarl fiorentini e
renezianl che vi sl trovavano dal princlpio d. Lega,
18-19; vi si corre un palio per San Petronio, 124, 44-
45; noral d. giostratori, 45-48; ne rlporta il premlo
e l'onore Obizzo Pepoil, 48; vi tl apprende con tri-
atezza ia t d' Melchiorre Vlzzani, 125, 4-6; vi i pub-
blicata ia t d. vesc. Glovanni Poggl, 7-10; afflitta
da pestllenza (aa. 1447-1448), 11; si mostra lieta d.
nomina di Fllippo Parentueelil fratello d. pp. a tuo
vesc. (an. 1448), 19; vi i di passaggio 11 marchese
Luigi Gonzaga, 33-34; il pred. crea I'aolo Volta cav.
aurato, 34-35; vi toma Galeazzo Marescotti da Roma,
39; ecclissi di tole d. durata di tre quartl di ora,
126, 4; ne fuggono gli abitanti a causa d. pestllen-
za, 5-6; vi passa Nlcoid Amidano vesc. di Cremona
dlretto a Ferrara, 34; ri si fa gran festa per la
cattura dl Baldassarre Canetoli, 37-39; vi torna II
leg., 43-44 ; condanna e decapitazione d. Canetoli,
127, 43-128, 1-8; 3ue trlttl condizioni riguardo alla
sicurczza pubbltca (an. 1449), 129, 15-17; fc indebo-
llta per la parziallta di Sante Benttvoglio e di Ga-
leazzo Marescotti, 17-33; ne parte il ieg. non riuscen-
do a rlcondurvi la slcurezza e la glustizia, 3t-4I: rl
t Galeazzo Pepoll abate dl Nonantola ed fc sepolto
modestamente in San Oomenico causa la pestilenza
44-45 ; vl sono condottl prigionlerl e pol decapltati 1
due banditi Fliippo d'ArgIle e Bartolomeo Panieri
amici d. Canetoli, 47-48 ; mortaliti grande In seguito
alla pestilenzi per la cessazione d. quale si fanno
processioni, 49-50; i fuorusciti profittando d. sua
desolazione ordlsoono un complotto per rientrarvl
con Taiuto dl Astorre Manfredi, 130, 1-6; U Senato
ne fa perci6 terrare cinque porte, 6-7; vi introduce
a difesa quattrocento contadini, 7-9; continuano i
mlsfatti, si che ii governatore ne parte per recaral
dal pp. ad esporgli ie condizioni in cui versa accu-
tandone Sante Bentivogllo, che vi aveva ognl auto-
rit4, 13-16; ne partono con il pretesto d. pestilen-
za Romeo Pepoli, Nanne Vizzanl, Gloranni e Gia-
como Fantuzzi coi figii, Nicol6 e Alberto Musotti e
molti altri noblli dlrenutl per ambizione contrarl
a Santc i>ciiiivugiiu, jj-j*; vi luttia u« Casimam-
pietro Gloranni Agostlni detto 11 Moaca, 4«; rl
suno decapitati in Piazza 11 pred., Crittororo Va-
ienti, Antonio Ridolfi, 131, 11-13; ri tono saccheg-
glate le case d. pred. e di Flllppo Benini, 14-15; ri
torna Carlo Malvezzl spedito dal Senato a Cattel
San Pietro, 37; moiti amicl d. bandltl ne partoao,
31-39; vl h decapltato Domenico Agostlni e Fillppo
Beninl, 30-31 ; 11 popoio rl taccheggia le caae di
molti amlci d. I'epoli e d. Fantuzzi, i\-ii; ri tono
condottl prigionieri due fuorutclti, Gloranni c Ales-
tandro Bernardini, e impiccati, 132, 4-5; ri tono
decapitati Tomraato Cambi, Bartolomeo della Cara,
Giorannl Santi perchi amici d. Pepotl e taeciatt di
ladrl, 33-34; ri giungono ambaic. da Cattel San Pie-
tro per trattare d. resa, 46 ; rl giunge 11 nuoro go-
rernatore Giacomo Vannucci e va ad alloggiare al
rescorado, 133, 1-3; in teguito alla minacciata in-
rasione d. territorio ri tornano ad abitare molti
fuggitinc per la pestilenza, 15-16; ri e ordinato il
censimento dal resc (an. 1450), 134, 5-7; ri arrira
atsai festegglato 11 nuovo goyernatore card. Gio-
raanl Bessarione con gii ambaac. andati dal pp., 135,
13-15; vi giunge una iettera di Francesco Sforza con
i'annuncio d. sua eiezione a duca di Milano, 33; ri
torna 11 messo recatosi a Casfel San Pietro a leggere
i'intimazione d. pp. ai fuorusciti, 136, 14-15; dannl
causatUe dallo straripamento deU'Aresa, 11-33; to-
lenne processione per la canonizzazlone di San Ber-
nardlno da Siena 39-40; ri sl giostra 11 paiio di San
Ruffiiio, 45 ; vi si, apprende la t di Leonello march.
di Ferrara, 137, 6; vi i impiccato Ossano da Pe-
scarola (an. 1451), 13; rl sono giustlziati tre che
avevano rotta la grata d. Battiferro per introdurrl
l fuorusclti, 16-17 ; uccisione d. Gonfaloniere d. po-
polo Francesco Guidotti a opera di due mugnai,
36-30 ; 1 pred. ne fuggono per la grata d. Canalc dt
Reno, 31; i fuorusciti con 1'aiuto d. pred. e arendo
assoldati Alberto Pio e 11 signore di Correggio sl
apparecchlano a rientrarri, 37-40; 'k data in guardia
a quattro Gonfalonieri, uno per quartiere; le porte
sono affidate agll altri dodlci, 44-47: la Piazza ^ guar-
data dai Malvezzi e dai Bentivogilo, 47-49; Imizione
d. fuonisciti, sino alla Piazza, ricacciatl da Sante
Bentivogilo, dai Malvezzi e da quatfrocento d. po-
polo, 138, 33-139, 1-5; ri sono condotti Francesco
Ghiaiiteri, Petronlo e Giacomo Chlodaroii o Burmt-
tieri, Pellogrino Floriani presi prigionieri ad Ar-
gile, 34-35: itinerario fatto fare ai pred., 35-36; ioro
impiccagione nel trebbo d. Ghisilieri, 34-36; vi toma
da Modena Antonio Zonari, 140, 15; ii pred. vi i
Implccato, 15-16; 'k fatta e dtplnta la sfera delforo-
iogio di Piazza, 17-lS; vi sono condotti prigionie-
rl Giovanni Buono Albertini e Vincenzo da Ca-
sale c glustiziati insieme a Paolo Priori ioro com-
plice, 34-36 ; vi b dal Scnato inritato l'imp. Federi-
co V e 11 suo seguito (an. 1453), 37-38; il pred. ri
entra da porta San Donato essendo le altre murate,
141, 1-3; cd 'k accompagnato con molta pompa al
rescorado, 3-5 ; rl giunge chlamato dal Senato Attor-
re Manfredl con la sua gente, 7 ; 'k rititata dali'imp.
che ne ammira 1 filatoi, 14-16; U pred. ne parte da
porta SantoSte&ino appositamente rlaperta, IT-U; ri
i rlparata ia Croce dl porta per opera degll Strac-
[Bologna citta, aa. i4S2-t4S9\
INDICE ALFABETICO
473
ciaroli, 20-22; vi sl apprende l'incoronazione in Ro-
ma dell'lmp. e dell'imperatrice, 28-29; il pred. vi pas-
sa nel ritorno entrandovi per porta Santo Stefano
onorevolmente ricevuto, 31-33; Federico V ne parte
per Ferrara da porta di Galliera, 33; venticinque
giovani arraati liberano a forza presso il trebbo de'
Preti Don Nicol6 Veronese condotto al supplizio per
magia, 40-42; sono bruciate in Piazza le robe di Gio-
vanni Angelini, 142, 1-2; ne sono banditi 11 pred. e
tutti gli altri corapllci d, fuga d. prete, 8-11; cf. 3-4;
ad eccezione di Antonio Bisarini impiccato, 7; sono
Irapiccati Borromeo e Friano Giacomi e l'oste d.
Ca' Grande di San Ruffillo, che avevano congiurato
di introdurvi Galeotto Canetoli, 12-20; ne sono ap-
profondite le fosse per due terzi interrate, 35-27 ;
Ti t Gaspare Malvezzi 28-30; gll sono fatti solenni
funerali e si chiudono per lutto le botteghe 30-31 ;
vi t Giovanni dl Anagni tcologo insigne (an. 1453),
143, 5; cf. 161, 13; suo epitaffio nella chlesa d.
Servi, 14-24; vi si trova a confine Stefano Por-
cari, 143, 7-9; 11 pred. ne parte secreta-
mente, 9-10; vi si apprcnde la presa di Costantl-
nopoli e lo scempio fattovi dai Turchi, 22-24; ne par-
tono con onorevole seguito gli ambasc. al pp., 27-
28; instabllitA d. clima, 29-34; per la violenza d. vento
cade un muro dell'ospedaIe dl San Francesco, 31-32;
costo d. frumento, 35; vl si recano temporaneamente
Giovanni Aurispa e Guarlno Guarinl letteratl in-
signl, 40; i pred. ne partono, 40; abbellimenti
alla Ringhiera d. Pal., 144, 4-6; vi sono impic-
catl Franceschlno da Lugo, Paolo Bariselli, Lazzaro
dalla Crovara, che aveyano trattato di farvi entrare
1 fuorusciti, 10-11, cf. 8-9; per lo stesso motivo h
esposto nella gabbia Don Giovanni Bariselli, 11-12;
viene finito il campanile d. chiesa d. Servi, 17-19;
vi ^ di passaggio un corriere d. duca Sforza diretto
a Firenze (an. 1454), 145, 43-45; vi giunge un cor-
riere d. Veneziani al Senato con la notizia d. pace
conclusa a Lodl col duca dl Milano, 45-46, e anche
uno d. duca di Milano allo stesso scopo, 46-47 ; se
ne fa festa, 47-49 ; vl giungono lettere d. Fiorentini
con 1'annunzlo d. pace conclusa col re di Napoli, col
duca Francesco Sforza, i Veneziani e gli alleati di
6gni parte, 146, 33-35; se ne fanno grandissime feste,
147, 1; addobbi meravigiiosi per le nozze dl Sante
Bentlvogllo, 48-148, 1-31; vi giunge da Pesaro la
sposa e i gentlluomini recatisi a prenderla, che en-
trano da Porta Maggiore, 32-34; cf. 146, lS-22; 374,
35-26; loro itinerario per recarsl a strada San Dona-
to, 148, 34-35; vl si apprendc la pace conciusa tra
Venezia e i Turchi, 151, 33-34; vi h atterrata la
chlesa dl San Donato nella via omonima dl cootro
alla casa dl Lodovico Manzoli e rlcostruita sul canto
d. stessa vla, 35-37 ; viene notlzia d. ratlficazlone d.
Lega, 152, 2-3; vi giunge un corricre d. Florentlni a
parteciparne ufficialmente la concluslone ; 11 pred.
riccaraente vestito h condotto per le vie con raanife-
stazlone di gioia, 4-7 ; vi tornano gli arabasc. recatisi
a Venezla con notizie d. Lega, 8-9; per lavorl alle
fosse vi % iraposta una tassa a tutti gli abltanti, 10-
15; dlvleto ai fornai dl cuocere 11 pane senza pcr-
messo d. Gonfalonlere, 16-18; si arricchisce d. pal. di
FUippo Bargelllni ia Borgo Nuovo, dl Gospare Mol-
rezzl no' Vignaccl, dl Galeaxzo Marescotti nel pressi
di Santa Margherlta, 20-22; andaraento d. raccolto,
31-32; prezzo d. derrate, 32-33; vi h fatto il cappello
alla campana delPorologio, 34; vi giunge un cor-
riere d. Fiorentini (an. 14S5), 153, 41; sl fa gran
f esta per la ratificazione d. pace e lega tra le signo-
rie d'Italla fatta dal re di Aragona, 45-46; vi si ferraa
Roberto Sforza a invigilare le mosse di Giacomo
Piccinino, 154, 25-36; vi torna da Roma Lodovico
Bentivogllo ricevuto In trionfo, 34-26; vi sl apprende
la t di Nicold V, 158, 46-47; vi si fanno processioni
e feste per la elezione di Calisto III, 159, 1-3; vi
entra con le solite cerimonie da porta Maggiore 11
nuovo governatore vesc. Lodovico Milani, 48-49; 160,
1 ; vi si corre il palio di San Pietro da porta Maggio-
re, e ne riporta la palma un cittadino fiorentlno,
1-3; la torre di Santa Maria d. Magione e trasportata
piii vicino alla chlesa ; processione per la crociata,
42; vi si raccolgono sctterailaduecento Ure che sono
mandate al pp., 47-4 8; vi si apprende l'uccisione in
Siena di Ghiberto Correggio, 161, 3-5; vi si comin-
cia il monastero delle Suore del Corpo di Cristo o
di Santa Chiara, 6-7; h scossa da grave terremoto,
25-30 ; vi t Melchiorre da Moglio Gonfaloniere di
Giustizia (an. 1456), 33-34 ; chlusura d. botteghe per
i suoi funerali, 36; apparizione di una cometa, 162,
4-9; in qucsto tempo vi si trovano Nicold Pepoli,
Ghisilardo Ghisilardi, Bartolomeo Lambertlni, An-
tonio Grassl, Lodovico Albergati, Lodovico Becca-
delli dottorl faraosissimi, 14-16, /; clima e raccolti
delPestate, 19-20 ; vi giungono venticinque monache
per 11 monastero di Santa Chiara ailora fabbricato,
21-37; vi si fa molta festa per la vittoria riportata
dai Crlstlani contro i Turchi a Belgrado, 38-40; per
la stessa occasione anche si fanno processioni con
la Madonna di San Luca e le altre venerabili reli-
quie, 40-44; vi si comincia a suonare 1'Avemaria in
obbedienza d. breve papale, 163, 3-6; vigiunge no-
tizia che un ciclone spaventoso ha fatto gravi danni
nel r^iorentino, 7-14; vi t di peste Andrea da Man-
zolino e Melchiorre Azzoguidl seppelliti uno a San
Nicold degli Alb&rl, I'aItro a San Doraenico, 27-29;
penitenze, digiuno e processloni a cagjone d. pe-
stilenza, che vl infierisce e d. notizle d. terremoto
nel Napolitano (an. 1457), 164, 15-39; vl torna da
Roma il leg. con gli ambasc. onorevolmente rlce-
vuto, 41-42; vi t di peste Battista Sampierl e Ga-
spare Ringhieri che vengono sepolti In San Dome-
nico, 165, 4-6; vi si reca Tiberto Brandolini, eon
molto seguito, degnamente rlcevuto (an. 1458), 14-
16; 11 pred. ne parte per Imola, 18; vi torna II pred.
con la sposa c va ad allogglare in casa dl Sante
Bentivoglio, 21-32; ne parte II Brandolini con la mo-
glie e la nuora Antonla Bentivoglio, 23-24 ; vl si ap-
prende la f «!• PP-> '66, 9-10, e le scorrerle d. Tur-
chi In Morea, 10-13; si fanno feste per la creazione
d. nuovo pp. Pio ir, 16-17; ne partono gli arabasc.
al pred., 20; gll ambasc. anzldetti vl tornano col
nuovo governatore Angelo da Capranlca, 23, ono-
revolraente ricevuto, 33-34; raccolto e mortaliti In
quesfanno, 28-35; vl torna Antonlo Paltronl dalla
podcsteria di Ferrara (an. 1459), »7; II pred. vi h
tenuto in grande stiraa, 39; vl torna da Carpi GIo-
vanni Fellclnl, che se ne era alloDtanato per la
peste, 47-48; cf. 41-43; vi sono chiamati da Sante
474
INDICE ALFABETICO
[Bologoa eiuh, aa. 14^9-1464]
BentlTOgllo, in odlo a Vlrgilto MalTOizI, I fancluUl
Guldo e Galeaxzo figll dl Romeo Pepoll, 167, 27-
31 ; II pp. PIo 11 vl fa annunzlare la sua renuta, 41 ;
t1 il reca (ialeazzo Maria Sforza, ■plendldamente
riceruto, con tremlla uomlni totto apecie dl onorare
II pp,, !n fatto per dlfcnderla In caso blsognaise,
168, 40-45; cf. 4, 30-31; elenco d. gentiluominl e con-
dottierl recativlsl al segulto d. pred., 41-169, l-IO;
elenco d. camerlerl e di altrl ufliciaii d. pred., ll-lt;
con lo Sforza tI entrano trecentoclnquanta caTalll
riccamente bardati, 20-24 ; ne sono date due porte ai
pred., 2»; ne parte Galeazzo Maria per Firenze la-
sclandorl a guardla alcune squadre di soldatl, 27-
30; preparatlvi per il riccTimento dl I'lo 11, 35-37;
11 pp. tI si arvla, 41 ; vi torna Galeazzo Maria Sforza
ricevuto col maggiori onori, 42-43; tI glunge 11 card.
Bessarione, 44; 11 pred. va ad alloggiare ai Serri,
45; vi entra Plo II da porta Maggiore, 170, s, 10;
gilcne sono presentate le chiavl e offerta ia slgnoria
dagll Anziani, 8-f ; il pp. conferma ai Signorl la si-
gnorla, 10 ; dcscrlzione d. corteggio e delPitinerario
seguito sino al Pal., 14-30; vi sl glostra un paiio,
di cul riportano 1'onore e ii premio un tal Uoldrino
al seguito d. Sforza e Giovannl I'iccinino uomo
d'arml d. Brandolinl, 171, 34-36; vi t Fillppo Bar-
gellini, 3t-40; il pp. ne parte per Mantova, 41-42; e
nello stesso giorno anche Galeazzo Maria Sforza
con tuttl i suoi soldatl, 46-47; vi torna II vesc. da
Cento, 172, 3-4;Tit Lodovlco Marescotti ciie Tien
sepolto in San Domcnlco con grandi onorl, 5-15, e
il medico Filippo da Milano sepolto in San Michele
in Bosco, 34-35; ne partono gli ambasc. InTiatl a
Plo II dal Senato a invitarlo al suo ritorno da Men-
toTa (an. 1460), 173, 2-5; 11 pred. arriva alla porta
di Galliera, 6-7; alloggla nel pal. degll Anziani, 7-8;
vi sono dal Senato fatte venire molte milizie a dl-
fesa, 9-10; vl si comincia in mattoni 11 pal. dl
Sante Bcntivoglio, che finlto h proclamato il prlmo
d'ltalia, 31-41; 11 pp. vl fa leggere in San Petronio
un breve coi quale ordina a ognuno dl pagare un
trenteslmo d. suol proventi perla crociata, 42-45; e 11
clero un decimo, 45-47; i denari cosl raccoltivi sono
mandati a Roma, 48; vi si fanno allegrezze per la
elezione a card. d. governatore Angelo da Capra-
nlca, 174, 6-7; il pred. ne parte per Siena, 7-9; ii
pred. vi torna accolto con onore, 9-12; vi si pubblica
dalla Ringhiera l'lndulgenza plenaria perpetua con-
cessa dal pp. alla Chlesa d. Madonna d. Monte in
occasione dcirAssunztone, 13-15; ecclissl dl luna, du-
rante il mese di settembre, 16-17; ecclissi di sole, 26-
37 ; le porte si aprono sul tardi per sospetto di Lo-
dovico Maivezzi che stava nel territorio con fanti
e cavalll, 29-33; vl vengono ad abitare raolte faml-
giie d. due castelli ribelll Cento e Pieve (an. 1461),
175, 10-11; vl tornano il leg. e i due ambasc. che
lo accompagnavano, 16-17; ecclissi di luna, 18-19;
uccisione di Francesco Tebaldo dalle Ruote nella
Mascarella e ferimento d. Gonfaloniere d. pop. An-
drea Bentivoglio per opera d. fratelli Dozza, 20-34;
ne fugge Floriano da Dozza, 25; le case e 1 beni d.
pred. sono fatti distruggere dal Senato, 35-27; U
pred. & bandito, 27-2$; triplice omtcidio per opera
di Francesco Dal Borghetto a scopo di furto, 176,
»-M; vl h rlcondotto 11 pred., che era riusclto a fug-
gire, 177, 19-30; cf. 176, 30-31; terrlblle giustUU fatta-
ne, 177, 34-36; t1 sl corrc un pallo per San Petronlo,
37-3t; ne rlporta 11 premio e I*onore Lodovlco dalle
Paile, 3<; tI entra 11 card. Besiarione reduce dalla
Gerraanla e alloggla ai SerTl, 39-W; II pred. ne partc
per la Romagna, 35; 11 leg. ne parte per Roraa, 37-
39; ii pred. dopo alcunl giornl tI torna, 39; tI i
dl patsagglo la reglna Carlotta dl Clpro, che ailog-
gla aifosteria del Leone. 43-45; ainbasc. Tenezlani
si recano dalla pred., 45-46, che parte, 4>-S0; sl hanno
notizle d. terremoto di Aquila, 51; 178, 1-3; e d.
sconfitte subite dal Venezlanl in terra e In mare per
opera d. Turchl, 3-7; carestia dl ogni fnitta, ma
abbondanza di grano e di Tino, 8-9; tI t suor Gio-
Tanna Borselli o degll Albertucci, doraentcana, II-
I2;per 11 gran freddo si manlfestano molte malattie
straneesi ha grande mortaliti nei recchl (an. 1462),
30-31; card. francesi di passagglo, 32-34; tI passa
Francesco Gonsaga, 39-40; glunge nuoTa d. Tltto-
ria d. Valacchi cootro i Turchi, 44-45, e d. presa
dl Trebisonda per parte d. Georglanl, 45-46; tI pasta
il principe di Morea diretto a Roma, 47-49 ; t1 si
fanno allegrezze pcr la canonlzzazione di Santa Ca-
terina da Siena, la cui eflSgie e solennemente portata
in processione, 179, 5-7; vi slapprende la f d. doge
di Venezia Maiipiero e la eiezione d. successore
Cristoforo Mori, 12-14; vl i condotto in giro con
suono di pIlTerl e troml>e 11 messaggero d. Venezianl,
16-17; vi si reca il vesc. Calandrini per la pace con
Cento, 49-50; vi t Sante Bentivoglio sepolto in San
Giacomo, 180, 4-8, 16-19: si comincia a spurgaria d.
fanghi puzzolentl, 181, 16, e a selciarnc le strade
con i sassi d. fiume comlnciando da porta Maggiore
sino a San Mlchele d. Leprosetti, e da San Renedetto
di Galllera sino a San Pietro, 17-19; vi si fanno ab-
bellimenti e chtaviche, 20-31 ; enumerazione di molte
condutture sotterranee fabbricatevi, 22-182, 1-4 ; vi t
suor Caterina Vlgri o Negri in odore di santlta (an.
1463), 15-22; *cf. LXVI, 10-20,; inondazione dei-
PATcsa, 182, 24-26; tI c di passaggio il card. Bes-
sarione diretto a Venezia 29-31; "cf. LXVI, 30-31 ,;
11 pred. "Ta ad alloggiare ai Serri, 182, 31-32; * cf .
LXVI, 34 35,; 11 pred. ne parte, 182, 32; 'cf. LXVI,
35-36 ,; grande nevicata che costringe ad alleggerire
i tetti d. case perchfe non cadano (an. 1464), 182,
39-41; aitra nevicata, 44-45: vi torna da Venezia Gia-
como Lupari, 183 9-10, e Giacomo Grati con Achll-
le Malvezzl, 12-13: vi giunge la sposa di Glnlio Mal-
vezzi da Milano, 34-35; addobbi neile vie per cui la
pred. dcTc passare, 36-50; giostra in onore d. pred.,
nella quale ottiene ]'onore e il premio Giacomo
Sforza bolognesc, 184, 5-7; vi e di passaggio con
molto seguito 11 conte Glacomo Piccinlno al cui
incontro vanno 11 Senato e molti nobili, 185, 6-13;
ne parte il pred. per Milano, 16; vl torna Giacomo
Grati, 30 ; ne parfe crociato Achille Malvezzi con
molti compagnl, 36-45, e Giacomo Grati con molti
compagni, 186, 1-9; failita la crociata vi torna ii
Malvezzl, 19, e dopo alquanti giorni vi si fa tra-
sportare malato il Grati, 30-31 ; vl giunge Trista-
no Sforza con caTalil e fantl di passaggio per la
Romagna, 36-37: il pred. alloggia in casa di Gio-
Tanni BentiToglio e 11 giorno dopo ne parte, 27-31;
vi si apprende 1'elesione di Paolo II e se ne fanno
[Bologna cUta, aa. i^d^-/^';/]
INDICE ALFABETICO
475
feste, 31-32; vi glungono gU ambasc. venezianl al
pp., 36-39; i bestemmiatori sono legati con una ca-
tena ai pilastri d. pal. d. pod., 187, 3-5, 6; la chiesa
di San Petronio fe ingrandita, 7-9; costo d. grano e
d. altre biade; buon raccolto dl vino, 13-U; vi si
manifestano molte malattie, 15; vibatte il terremoto
(an. 1465), 18-19; vi h di passaggio il prlncipe Fe-
derigo d'Aragona con largo seguito, e alloggla nel
pal. degli Anzia.ii, 43-44 ; il pred. ne parte da porta
San Fellce, 188, 3; 11 pred. vi torna con la sposa
d. fratello, onorevolmente accolti, 9-10; i pred. col
seguito alloggiano nel pal. di Giovannl Bentivoglio
e di VirglUo Malvezzl, ll; Giovanni Bentivoglio vi
fa correre un palio in strada San Donato in onore
d. princlpessa, 13-13; ne rlporta il premio il bar-
bero di Giacomo Gratl, 13-14; 1 pred. ospiti ne par-
tono, 15-16; vi si apprende la prigionia e morte dl
Giacomo Piccinlno, 32; no parte Giovanni Benti-
voglio con largo seguito per Mllano, 45-47; vi f Gia-
como Marsill sepolto in San Domenico, 189, 5-7; ec-
clissi di solc, 9; carestia dt frumento e scarsezza di
vlno, 10; vi paisa la vedova di Giacomo Piccinino
diretta a Milano ed e ospltata da Giovannl Bentl-
Toglio, 13-14 ; vi sono di passagglo, ospiti d. Benti-
voglio, i 6gli d. duca Sforza, 17-19; ne parte il
leg. e gll ambasc. d. pp., 24 : sono tolte le sovralm-
poste sul dazio d. molini, 28-39; cf. 190, 22-23; In-
costanza d. cliraa che h causa di varie malattie, 189,
30-36; vi torna da Roma Giovanni Guidotti con i
capitoli firmati da Paolo II (an. 1466), 190, 17-19;
sl fanno allegrezze per 1'accordo col pp., 21 ; vi
giunge coi soldati Tristano Sforza, 24-25; vi sl ap-
prendono le rovlne cagionate dal terremoto in Pu-
glia, 37-38; ne parte lo Sforza per la f d. padre,
44-45, e NicoI6 Poeti ambasc. al nuovo duca Galeazzo
Marla Sforza, 48-4»; vi giunge, dlretto a Milano,
Alessandro Sforza ospite d. genero Giovanni Ben-
tivoglio, 191, 1-3; lo Sforza ne parte, 3; vi torna
da Milano Nicol6 Poeti, 4 ; ne i bandito Amorone
Guidotti per inglurie al Senato, 6; vi tornaAn-
gelo Capranica e I'ambasc. Paolo Volta da Ro-
ma, 7-9; vi f Giacomo Grati, che i sepolto al Servl,
192, 25-26; v: h ferito mortalmente Mariano Bar-
■ gellinl dal fratello Stefano (an. 1467), 40-41; 45-46;
1 complicl d. prcd. sono banditi qualt ribelli e pcr-
dono i beni, 44-45; cf. 43; a Stefano h imposta una
taglia di mille bolognini, gli sono confiscatt i beni
ed h condannato nel capo, 43-44; vi glunge Galeazzo
Maria Sforza, 193, 37-38; cf. 36; II pred. ne parte per
recarsl all'ldlce, 41; II pred. vi torna, 42, sl ferma
In casa dl Francesco Grati, 43-43, ne parte per
Borgo Panlgale, 46; II pred. vi passa con tutto Teser-
clto dlretto airidice, 47 ; vi sono condotti molti |e-
rit! alla Mezzolara, 195, 44-45; II Senato non per-
mette a Glovannl Bcntlvoglio di allontanarsene,
50; 196, 1, potendo trovanil in pfericolo se 1 nemlcl
fossero rlusciti vlncitorl, 5; vi giunge notlzla d.
vittoria d. Montefeltro e se ne fa gran festa, 5-7;
vl sl reca 11 duca Galeazzo Maria Sforza, 33; cf. 15;
Alessandro Grati ne piglia la tenuta pel nuovo go-
vernatore Giambattiita Savellt, 43-44; vl f Pletro
Del Purgo, 197, 30-31, e Carlo Bianchettl, 33-33; ne
parte U leg. Angelo Capranica, 35; 11 pred. non vi
toma pli^, 37; abbondanza dl raccolto, che per6 r»
perduto perchfe i soldati nel Bolognese guastano
futto, 198, 1-3; caro costo d. vino, 2-3; fe colpita da
pestilenza, 8; vi f Achille Malvezzl sepolto In San
Giacomo (an. 1468), 15-17; per la mitezza d. clima
di gennaio vi fioriscono rose, viole e vl sono prugne
e noci fresche, 43-47 ; sl fanno tre giorni di proces-
slonl con la Madonna di San Luca per allegrla d.
pace conclusa in tutta Italla, 199, 12-I6; ne parte
Ercole Malvezzi, 39-41; danni prodottivi da una
grandinata e venti vlolentissimi, 43-200, 1-5; vi f
Nicol6 Aldrovandi, che vlene sepolto In Santo Ste-
fano, 35-36, e Carlo Malvezzl seppellito In San Gia-
como, 39-40; due ordlnl dl suore cambiano di sede
per disposizione d. Senato, 201, 6-8; vi f Dionlslo
Castelli ed h coi masslmi onorl seppellito in San
Pletro (an. 1469), 17-20; anche f Bartolomeo Erco-
lani seppellito In San Domenlco, 23-24, Lodovico
Bentlvogllo seppellito in San Glacomo, 34-35, Paolo
Volta, sepolto In San Francesco, «7-4»; congela-
inento d. fiumi per II gran freddo e conseguente
penuria di legna (an. 1470), 202, 2-6; non vi si
soffre grazie ai provvedimenti d. Senato, 6-9; dispo-
sizionl per la sua bellezza e vlabtlita In riguardo al
venditorl, 10-I6; ne sono selciate le strade con sassl
d. fiume e porta Ravegnana con piefre cotte, 16-18;
grandi nevicate di marzo, 27-29; scarsezza di grano
e di vino a cagione delia prlraavera freddissima 39-
31 ; tI passa Alessandro Sf orza, 38, ospltato dal ge-
nero Bentivoglio, 40; grande torneo banditovi dal
pred. il glorno di San Petronio al quale concorrono
da ognl parte, 203, 13-25; descrizlone d. squadre d.
due cap. Giovannl Bentivoglio e Antonio Trotti;
d. imprese, d. vestimentl, deU'ordIne d. squadre
stesse, 25-204-205, 1-15; descrizlone d. torneo, 15-45;
ne riporta 11 premio Glovanni Bentlvoglio, 45-46;
ne parte il governatore Savelli mortificato dal pre-
dominio tenutovi dal pred., 206, 12-14; per lo stesso
motivo il Savelli rifiuta al pp. di tornarvi anche
come leg., 16-17; vi sono di rltorno I fanti andati
a bruclare case In Flnale in odio a Borso d'Este,
21 ; vi fe recato un breve papale con l'annunzlo d.
pace conchiusa tra i principl d'Italla contro I Turchl
(an, 1471), 26-28; vi sl fanno feste e processlonl per
tre giorni, 28-39; ne parte per Milano Giovannl
Bentivogllo con raolto seguito dl arml e servitori,
39-43; vi sl fanno per ordine di Ginevra Bentivoglio
grandi allegrezze e feste in strada San Donato per
gli onori resi a Giovanni dal duca di Milano, 207,
33-25; anche per lo stesso motlvo vl sl corre una
giostra dai soldati dlnanzl al pal. Bentivogllo, 35-37 ;
ne rlporta ronore e il premio un Simone alessan-
drino, 27-38 ; vl torna Glovannl cui vanno incontro
e accompagnano al suo pal. moltl gentiluomini, 30-
31 ; vi glungono i soldatl di Galeazzo Marla Storza,
33-34; vi h portato da Ferrara II corpo dl Glrolamo
Griffoni, che vlene sepolto in San Francesco, 47;
entrata solenne d. nuovo leg. Francesco Gonzaga,
49-208, 1-3, rlcevuto con molte fcste, 3; vl glunge
nuova d. f Improvvlsa dl Paolo 11, 3-6; ne parte
II leg. accompagnato da due ambasc, 6-9 ; vi torna
Glrolamo Ranuzzl, ma non II goTernatore, 33-34;
t1 sI comlncia a rialzare 11 campanlle d. chiesa
di San Glacomo dalle seconde finestre in su, 35-36;
vi giungono con grande pompa ambasc. d. duca dl
476
INDICE ALFABETICO
(Bologna citti, aa. /47/-/^/]
MUano con duecento cavaUl dlrettl a Roma, 4J^l ;
i pred. sono ospltati da Giorannt lientlrogllo, 4t-4t;
i pred. ne partono per Firenze, 44-jo-, gloatra «o-
lenne In I'lazza durata p\i> glornl alls quale pren-
dono parte clnquanta gioitratorl, 209, 1-3, 11-1] ;
niodalit& d. lotta, 3-10; rl rlmane f Glambone dt
Sartirana, 1;-I6; ne rlportano premio e onore Bar-
tolomco da San (ilorglo dl Piano e Tarso da Lodl,
16-U; dai frati di San Giacoroo sono iabbricate le
Tolte d. >-hloitro grande e fatti parapetti e ledill,
210, 35-36; apparlzione di una cometa Infuocata
(an. 1473), 45-46; altra cometa con raggi di fuoco,
47, *; t1 t '1 beato Bernardino da Feltre, 211, I;
vl i terminato ii campanile dl San Giacomo, 208,
36-38; ne parte Gaspare Lupari el. pod. di Milano,
311, 3-4; t1 giunge II card. Besiarione dlretto in
Francia e va ad alloggiare ai Servi, 5-8 ; vl glunge
un eremita clie per otto giorni predlca la penitcnza
essendo Dio Irritato contro Boiogna, 18-33; 11 pred.
ne parte minacciandola d. castighi ceiesti, 33-33; due
versioni deii'omicidlo perpetratovi da Bartolomeo
Caccianemici, 34-212, l-ls;Tlsono da Gioranni Ben-
tlvogllo fatte bruciare le caae d. Caccianeniicl, 211,
31-33; cf. 212, 13-13; ne i bandito Bartolomeo, e con-
finato Cristoforo e Aiessandro Caccianemici, 211,
34-35; cf. 212, It-lS; rl giunge la regina di Russia,
che rislta in gran pompa la scpoltura di San Do-
menlco, 27-39; costo dl varle dcrrate, 49; 213, 1-3;
vl giunge Lucrezia Malavoltl con grande pompa ai
raarito Roberto da Sanseverlno (an. 1473), 11-13; vi
sono di passagglo, ospitatl dd Gioranni Bentivo-
glio, moltl gentiiuomini ferraresi, 34-30 ri f Batti-
sta Manzoli, che h sepolto in San Glacomo, 31-33;
ri h di passaggio 11 card. Pletro Riarlo ospitc di
Giovanni Bentivoglio, 37-40; ne parte Gaspare Grassi
el. Senatore di Roma, 41-43 e Gian Flllppo Salaroli
mandato ambasc. nella pred. c. (an. 1474), 214, 3-3;
vi torna il Salaroli, 8 ; vl si reca Cristiano re di
Danimarca e di Norregia, che ailoggia al pal. d.
Slgnorl, 9-10; 11 pred. visita la c. e il sepolcro di
San Domenlco, 13-14 ; ri soggiorna Roberto da San-
sererino, cap. d. duca di Milano, 16-17; carestia di
grano, 33 ; processione con la Madonna di San Luca
ordlnata dal Senato per impetrare il tempo buono,
36-38; al terzo giorno dopo la messa cantata nella
chieja di San Domenico si portano attorno anche
tutte le altre rellqule, 38-33: rasserenatosi 11 tempo
si ha un buon raccolto, 33-34 ; grandi feste e appa-
recchi per le nozze dl Guido Pepoli con Bernardina
Rangoni (an. 1475). 37-48; 215, 1-3; ne parte per
Pesaro Ginevra Bentiroglio con largo seguito, 10-
13; i pred. ri tornano. 13; ri si fanno grandi feste
per le nozze di Maria Isabella Bentiroglio naturale
dl Gioranni con Lattanzio Bargellini, 15-16; per
San Petronio II Senato fa correre un palio di pan-
no d'argento, 17-18; ri prendono parte cinquanta
gtostratori, 18; ne riporta I'onore e il preraio Luigi
Trotti, 18-19; sono capt d. giostra da una parte
Gioranni e Ercole Bentiroglio, dail'aitra Roberto
da Sansererino e Antonio Trotti, 30-31 ; si comincia
ia fabbrlca d. chlesa deirAnnunzlata in un pal. d.
Bardi per opera d. frati Zoccolanti e viene get-
tata a terra ia chiesa di San Basillo, 36-38 ; ri si
concede l'indulgenza plenarla d. glubileo a chl ri-
siti In un tempo determinato lc chiete dl San Pe-
tronio, San Pietro, Santo Stefano e San Fninceaco
(an. 1476), 31-40; si •enigge deiruccltionc dl Galeasio
Maria Sforza, 216, 3-3; prezzo d. granaglie, 6-1; ti
giunge con grande segulto Caterina Sforza m. dl
Giroiarao Rlario (an. 1477), 14-ls; la pred. alioggia
nel pal. Bentivoglio, 15-16; la pred. ne parte 16;
vl t Colm d'AscoII, sepolto In San Giacomo, 30-31,
37-3t, e li aenatore Criitoforo Ariostl ■cppelllto In
San Pietro, 39-30; si incomincia li portico d. fratl
di San Giacomo, in strada San Donato, essendone
■oprastanti I frati Ambrogio da Cora, gcnerale del-
l'ordine degli Eremitani e fra Gloranni de RJpis,
prlore d. conrento, 31-35; nc parte Giorannl Ocn-
tlroglio contro Faenza recando seco 1« bombardtt
grossB, 217, 48-49; 11 pred, ri torna, 21S, 4; cosfo
di varle derrate, 5-7; Nicolft dalI'Arca ri scolpisce
una Madonna in bronzo per 11 pni. d. leg. e d. Si-
gnori (an. 1478), 14-15; ri tornano da Scarperla ie
milizie da Giovanni Bentlroglio mandate in aiuto
di Lorenzo de' Medici, 44; il leg., abbattute alcune
case, costruisce un giardino pr. 11 pal. d. Slgnori,
47-48; rairacoli di un'immagine d. Vergine neli'an-
tlca chiesa d. vergognosi trasformata in istalia,
219, 3-17; ricomprato 11 luogo con le elemoslne ri
si costruisce ia chieta di Santa Maria dl Galliera,
17-31 ; molti gentiluomini edificano pr. ia chiesa pred.
un luogo per radunarsi e provredere al bisogni
d. poreri vergognosi, 31-32; vi passa Ercole d'Este
ospltato da Gioranni Bentivogllo, 31-33; si cuopre
ii campanlle di San l'ietro con lastre di piorabo,
37-38 ; rl torna Annibale Bentivoglio da Ferrara
(an. 1479), 40; ne parte Gioranni Bentiroglio con
molto seguito per la pred. c, 43-45; 11 Bentivogiio vl
turna, 220, 4-5; vi torna Lodorico Sampieri man-
dato nmbasc. ol pp., 33; ri t Brunino Biancht, 44-4S;
e Andrea Barbazza, 46-47, che h sepolto in San Pe-
tronio, 47-48; ri sono condotti da Ferrara due Cen-
tanl uccisori d. resc. dl Brugnetto, commissario di
Cento, e irapiccati, 221, 13-14; ri h di passaggio
Ascanio Sforza ospitato da Gioranni Bentivogllo,
17-19; r i nasce f ra Leandro, 30-31; ne parte per
Miiano Gioranni Beutiroglio C(n molto seguito,
33-35; costo di rarie cibaric, 37-38; valore d. ducato,
38-39; 11 Bentiroglio ri torna accoito con acclama-
zione e festa (an. 1480), 43-48; da questo momento
il pred. ne h chiamato slgnore, 49-222, 1-3; si fanno
feste per la lega tra Venczia e II pp. 4-5; ri paasa
Robcrto da Sansererino con la sua famiglia ospi-
tato da Gioranni Bentivogllo, e riceruto con grande
onore, 6-9: per iniziatira d. Bentlroglio rl h i»ti-
tuito il giuoco d. Calcio, 10-30; ri e di passaggio
Ascanio Sforza, 33; ri giunge nuora d. presa dl
Otranto da parte d. Turclil, 33-33; ri passa Ascanio
Sforza di ritorno a Milano, 34; ri dlmora ef B«-
rerio Bonetti da Imola raedico iliustre sepoito
in San Doraenico, 45-46; prezzo d. derrate e d. calci-
na, 223, 1-3; ri f Virgiiio Malrezzi sepoito in San
Giacorao (an. 14S1), 4-6; supplizio delI'eretico Glor-
gio di Monferrato recatovisi a studiare lettere, 10-13;
matrimonio di Francesca ed Eleonora BentiTOglio,
flglie di Giovanni con Galeotto Manfredi e Mario
Pio, 14-19; ne parte Blanca Bentirogiio, 34-36; ri sl
termlna 11 portico di San Glacomo, 3f-33; e ri si
[Bologna citth, aa. 1481-1487]
INDICE ALFABETICO
477
comincia lafabbrica dl SantaCecilia, 33-36; ne parte
perFaenza Francesca Bentivogllo (an. 1482), i3-«5;
nuovo giuoco inventato da Giovanni Bentivoglio
per divertire i! popolo durante il carnevale, 224, 1-15;
giostra bandita dal pred., che dona in premio una
celata d'argento, 16; nonii d. giostratori, 17-19; ne
vince il premio e I'onore il conte Nicol6 Rangoni,
che per6 dona la celata a Girolamo Scardovi per il
suo valore, 19-22: vl f Sciplone Gozzadini, 29, e Bar-
tolomeo Rossi sepolto in San Petronio, 49: 225, 1-2;
costo d. frumento e di altri generi, 8-11 ; & nuova-
mente tolta la campana mezzana d, chiesa di San
Pietro, 23-24; Giovanni Bentivoglio vi si reca dal
campo e subito ne riparte, 25-27 ; vi f Nicold Sanuti,
27-28, sepolto in Santo Stefano, 30-31; magnifico pal.
d. pred., poi del Campeggi di Dozza, in Via San Ma-
molo, 29-30; vi t Giovanni dalle Armi sepolto pom-
posamente in Santa Maria Maggiore, 226, 5-6; vl
si reca Alfonso di Calabrla nuovo cap. d. Lega e
alloggia in casa di Giovannl Bentivoglio (an, 1483),
19-22; Alfonso ne parte per Ferrara, 22-24; Giovanni
Bentivoglio vi torna dalla dieta di Cremona,
33; sono abbattute le botteghe d. merciai nel pal.
d, pod. dal lato d. Piazza per ingrandire questa e
il pal., 43-46; vi si ha carestia di grano essendone
stata esportata grande quantiti a Ferrara, 227,3-4;
Giovanni Bentivoglio per tenerla tranquilla fa ven-
dere in mercato il suo grano a met4 prezzo, 4-7; vi
fe condotta con molta spesa I'acqua da San Micliele
in Bosco nella Piazza davanti al pal. d. pod. con
grande utilitd pubblica, 10-13; la pred. conduttura fe
rovinata per le lagnanze d. dazierl d. vino, 13-16;
grande carestia di grano, alla quale 11 Senato cerca
in parte riparare allontanandone tutti i forestleri, e
meti d, frati esistenti nei vari conventi, 17-24; vi h
fatto condurre grano di Romagna, dalla Marca, dalla
Sicilia e dalla Puglia, 24-26; lavori escgulti nella
chiesa di San Giacomo da Glovanni Bentivoglio, 42-
4S; vi f Bernardo da Sassuno sepolto nella pred.
chiesa, 46-47; sontuoso pal, costruito da questo pr.
porta Castello, 228, 1-2; ne parte con le sue squadrc
Giovanni Bentlvoglio contro i Venezianl, 10-15; vi
torna il pred. ammalato, 15-17 ; vi f il vescovo Gon-
zaga nel pal. della Signoria, 18-19; II Bentivogllo ne
riparte subito per assicurarle 11 possesso di Cento
e d. Pieve, 20-23 ; il pred, vi torna, 22 ; ne parto-
no Girolamo Ranuzzi e Gian Francesco SalaroII
per Roma, 25; vi glimgo col pred, Galeazzo della
Rovere luogotenente di Giuliano della Rovere vesc.
e leg. di Bologna, 34-35; h con onore condotto al
pal. d. Signori, 35-36; vi t Nlcoli Fava sepolto
In .Snn Giacomo, 37-38; i travagliata dalla carestia
malgradol provvedimenti d. Senato (an. 1484), 45-46;
vl sono fatte ribattere dal campanlle di San Pietro
le ore deirorologio di Piazza, 49; 229, 1-4; vi sl reca
Giovanni Francesco da Tolentlno cap. d. gentl d'ar-
me d. pp., 5-6; ne parte Glovannl Bentlvogllo con
molto seguito per Milano, 7-8; 11 pred. vl torna, 10;
la torrc d. Bianchini al Carrobblo cade distruggendo
lc caie d, Bolognetti ed uccidendo vcnticinque per-
lone, 12-21; rovlna anchc In parte 11 pal, d. Mcrcan-
zla, 41-44 ; per molto tempo chl ablta vicino alle torri
rlfiuta dl starvi, 239, 1-2; i fatta inchiavardare e raf-
forzare la torre degU Ailnelll, 2-7, ed % abbassata
quella, nltissima, d, Catalani, 7-10; per divieto d. Se-
nato gli ortolani non possono pi6 stare in Piazza,
ma debbono vendere dietro San Petronio sotto 11
coperto vicino al Pavaglione, 11-13; vi f Lodovico
Dalle Armi, 14 ; vl fiorisce in questo tempo Fillppo
Beroaldi, 28 ; si bandlscono tre glorni di feste per
relezione d. pp. Innocenzo VIII, 29-30; vi t in ""
mese Matteo Toscani e Astorre Bertolini entrambi
pod., 231, 5-6; vi giunge il terzo pod. dell'anno An-
tonio Casini, 7-8, e ii cap, d. c. Marco Pio con
cavalli, 9-U; vi si ferma di passagglo a visitarvi
le cose notevoli Alfonso di Calabria, ospitato da
Giovannl Bentivogllo, 15-22; vi si reca Raimondo
Malatesta a domandare in moglie e sposare Violante
Bentivoglio per Pandolfo Malatesta (an. 1485), 43-
232, 1-4 ; il pred. Raimondo ne parte accompagnato
da Francesco Dottori, 8-9 ; vi torna il Dottori con
vicendevole esenzione e di Rimini e di Bologna dal
pagamento d. boUette, 9-11; ecclisse dl sole, 12; vi
torna Glovanni Bentivoglio dal pellegrinagglo a
Loreto, accolto con grandi feste, 38-41; si getta la
campana grossa di San Pietro, 47-48; si cominciano
i piloni d. volte sotto la sala nel pal. d. pod., dove
poi furono fatte le mercerie, 48-49; si rinvlene negll
scavi un bel mosaico, 49-50; 11 rettore degli scolarl
fa giostrare un palio cremisi in Piazza, 233, 1-2; ne
riporta il premio e 1'onore Antonio Paganini armi-
gero di Nlcol6 Rangonl, 2-3; vl torna Giovanni Fl-
llppo Salaroli con il luogotenente d. leg., 5-6; vl f
Giovannl Bianchetti, 7-8; prezzo d, grano, e d. vino,
9-10; vi t in voce di santlta Lodovico Morbioli se-
polto in San Pietro, 11-15; vi si ha notizia d, t di
Achille Mareacotti vesc. di Cervia, 16; solenni ese-
qule celebrategll dal padre Galeazzo in San Pietro,
e sepoltura soniuosa fattagli apprestare dal pred.
in San Domenico, 17-18; h afflitta da pestilenza, 19-
20; la carita d. Senato in favore d. poveri orfanelll
la commuove e incita a pcnitenza, 25-26; vi t Goz-
zadino Gozzadlni sepolto ai Servl, 28; vi passa
Giangiacomo Trivulzlo molto onorato, 31; la peste
ralienta (an. 1486), 32-33; vi passa I'ambasc. spa-
gnuolo conte di Tantila diretto a Roma, 34-35; il
pred. alloggia alPosteria d. Montone cd h accom-
pagnato nelle sue vlslte per la c. da Giovannl Ben-
tivoglio, 35-38; il Tantlla ne parte, 38-39; implcca-
glone di alcuni religiosi colpevoli di furto, 234,
5-6; vi torna da Roma Alessio Orsi Gonfalonlere,
16-17; vi fe pubblicata la pace tra U pp. e il re di
NapoII e se no fa festa, 22-23 ; vl sl reca un'amba-
sceria dl Gllberto Plo a prendere la sposa Eleonora
Bcntivoglio, 235, 6-8 ; la pred. ne parte dopo un lon-
tuoso convito e una giostra, 8-11 ; ne fc cacclato In
bando Egano Lambertlni, 17-18; nasclta dl un mo-
stro (an. 1487), 30-32; apparecchi e abbellimentl fatti
dal Bentlvogllo In Plazza e per le vie per cui doveva
passare il figllo Annibale con la spoia, 33-40; c£. 236,
16-20; 1 pred. vi entrano da porta dl Galllera rlce-
vutl da noblli Bolognesl e forestleri, 21-J5; descri-
zlono d. cortegj^lo degli sposl e degli archl dl trionfo
innalzati da porta Galliera al pal. BentlvogUo, JS-
237, 1-11 ; all'entrare d, sposa nel suo pal. rintronano
bombarde e suonano a stormo le campane dl San
Glacomo, 11-13; narrazione d. gluochl, d, gloitre,
d. fuochl dl artlficlo e d. varl feitegglamentl per
478
INDICE ALFABETICO
[Bologna dtth, aa. 1487-1491]
quette noiie, 11-240-241, \-2}', tl crede rl tl rec&i-
■ero per le pred. feite plft dl tre mila penone, U-3«;
■crittorl che di eise narrarono in proaa e In yersi,
3t-26; rl lono atterrate d. case innanzi alla chleia
di San SaWatore per farTl una plazza, 43-4«; vt h
dl passagglo Ercole d'Este, con quattrocentocin-
quanta cav., 46-iS; U pred, ne parte, «S ; abbelilmenti
In San Domenlco per opera dl Nlcol6 Poeti, 242,
1-4; ne parte la figUa dl Roberto Malateita renuta
per lc nozzc d! Annlbale, 34; ^ iinlto II portico di
San Pletro, 35-36; abbelllmenti fattl da Glovannl
Bentivoglio nella sua cappella In San Gtacomo per
opera dl Talentlssiml artlsti, 243, 13-43; Innalzamen-
to d. campane sulla torre dl San Petronio, 44 ; ri h
dlrulgata la notizla d. f dl Roberto Sanseverlno, 244,
6; ri si reca il nuoro resc. Giullano della Rorere che
vl entra da porta Santo Stefano con grande solen-
nlti, 11-15; grande nevicata (an. 1488), 17; rl torna
Giovanni Bentlvogllo dal pcllegrinagglo a SanfAn-
tonlo di Padora, 40-41; cf. 31-31: ri k Ai passagglo
la reglna dl Danimarca, 46; rl giunge notizla del-
l'uccislone di Glrolamo Rlarlo in Fori\, 245, 13; rl
torna Gloranni nentlroglio da ForU, 34 ; larori e
abbelllmeati alla torre degli Asinelli, 35-3«; rl sl
tiene II conclllo generale d. Serri, 30-33; processione
solenne fatta dal pred. con sedici itatue di beati d.
loro ordine, 33-34 ; ri sl reca Francesca Bentlrogllo
da Faenza, 41-43; ia prcd. ne parte, 44 ; ne parte 11
Bentlvoglio per l'ucclslone d. genero Galeotto Man-
fredl, 38-40; cf. 246, 9-10; vl glunge nuova d. tu-
multo dl Paenza contro Giovanni, 39; e In seguito
a cl6 mlilecinquecento arraati ne partono per Ca-
stelbolognese, 39-43; 1 pred. ri tornano richiamatl
da Glnevra, che arera aruto nuora d. scampo d.
marito, 43-46; rl tornano liberi i prigionierl trat-
tenuti In Faenza e Francesca Bentlvogllo, 47 ; si ral-
legra d. liberazione dl Giovannl, 247, 6-7 ; la pro-
cessione d, Corpo di Cristo viene rimandata al ri-
torno d. pred., 7-»; 16-18; feste e accoglienze fatte
al Bentlroglio al suo arrlro, t-15;il pred. ne parte
per Parma, 34, e rl torna, 36; rl si reca 11 leg. Asca-
nio Sforza con numeroso segulto, rlceruto con gran-
dissiml onori, 37-30; II pred. ne parte con due am-
basc. d, Senato per Roma, 31-33; gli ambasc, anzi-
detti vl tornano, 34; vi f Gian Flllppo Saiaroll se-
polto in San Giacomo, 41-43; ferlmento dl Girolamo
Malrezzi commesso da Antonio dalle Guaine, 46-
248, 1-5; congiura d. Malrezzl contro i Bentiroglio
andata a male, 30-249-250-251, 1-19; impiccagione
e decapitazlone d. congiuratl, 35-252, 1-30; rl sono
saccliegglate le case d. prlncipall coiperoli, 12-17, e
proclamati ribeili e colpiti da taglia Glrolamo e Fl-
llppo Malrezzl e Gloranni Battista Refrigerio, 30-
33; ne sono banditl Battlsta Malvezzi col figllFran-
cesco, Lorenzo e Lucreiio, Giullo Malvezzi, Barto-
io:neo Musottl, Aidobrandino Malvezzi con 11 figlio
Ippoiito, Aiessandro Malvezzl con cinque figlioii,
33-35; ne sono espulse molte persone riziose e inu-
tlli, 30-33; ri & prolbito l'uso d. maschera, 33-3«; vi
caralca Annibale Bentlroglio coa numerosa com-
pagnla dl armatl, 39-43; ri fe fatta fare una proces-
sione da Gloranni Bentlvogllo per ringrazlare Dio
d. scampato pericoio, 253, 8-10; il pred, vi cavalca
preceduto e teguito da armati, che ne perlustrano
le itrade, 37-39; ri continuano i ferlmentl e le ucci-
tlonl d, seguaci d. Malrezxi anche se non complicl
d, congiura, 39-38; ri torna Flllppo Canonid (an.
1489), 49-50; grande teniporale durante U quale rl-
niane fulmlnata ia moglle dl Pletro Dal Buono,
254, 1-7 j t1 t Glacomo Montecalrl, !-♦, e Carlo
Antonlo Fantuzzi tepolto in .San Martino, lo-ll ; rl
giungono gli amboac. di Pandolfo Malateata a pren-
dere la iposa Violante Bentivogllo, 14-15, che ne
parte accompagnata dalla madre, dal fratello Aies-
sandro e da molto seguito, 16-33; rltorno d. pred.
35; gioitra bandltavl da Francesco Pedocca rettore
d. Studlo, 36-38; rl prendono parte Gilberto Plo, Glo-
vanni Bentivogllo, NicoI6 Rangoni, in tutto quaran-
taquattro giostratori, 29-35; ne riporta l'onore e 11
premio Francesco Capitani armigero d. Bentivo-
glio, 36-39; vi e dl passagglo e ti trattiene per quin-
dlcl giornl Gaimbetto ambatc. d. sultano di Cottan-
tlnopoli, che ri tfoggia grandi ricchezze, 45-49; 11
pred. la visita accompagnato da Glorannl BentlTO-
glio e da moiti gentlluomlni, qulndi ne porte, 255,
1-3; rl i costruita da Gioranni Bentiroglio una torre
a sua dlfesa sulla ria d. Castagnoli in contlnua-
zione ai suo pal., 11-30; ne parte Annlbale Bentivo-
giio con la mogiie Lucrezla e Nlcol6 Rangoni, GU-
berto Plo e molto teguito pcr Mantora (an. 1490),
34-36 ; i pred. ri tornano, 37 ; nello scaro per 1 fon-
damenti d, torre d, BentivogUo tl trovano le anti-
che fosse fatte da San Petronio, 38-39; contlnua la
costruzlone d, pred. torre, a cul Glovanni Bentivo-
gUo e i figli pongono le prime pletre, 47-50; 256,
1-37 ; vi torna Annibale BentivogUo da Loreto, 30-
31 ; vl e fatta correre una glostra dal rettore d.
Studio per la riconferma d. suo posto, 36-37; Gio-
ranni Bentlrogllo cura I'ordioamento d. pred. glo-
stra, 37-41, neila quale combattono sessanta giuoca-
tori per un'ora, 4l-«3: ne riportano ronore Cesare
Gozzadlni armigero d. Bentivoglio e Carlo Rossi
armigero di Gilberto Pio, «3-«5; vi si recano a dl-
porto Pandolfo e Ralmondo Malatesta, «6-47; 257,
1-3; torneo pr. San Petronio ordinatovi da Gio-
ranni Bentlrogiio a definire con la prora deile armi
la questione se neile cose umane prevaiga la For-
tuna o la Sapienza, 41-43; cf. 33-37; Annibale Ben-
tlvoglio con Gilberto Pio sono capi d. partlto d.
Fortuna, dai colorl verdi ; Nicol6 Rangoni d. par-
tito d. Sapienza, dai colori azzurri, 43-43; cf. 258,
3-4; premio ai vincitori un palio di venti braccia dl
broccato d'oro foderato di seta rerde e azzurra, 257,
46-48; descrlzione d. corteggi con l'enumerazlone d.
car. d. due partl, 258, 6-259, 1-40 ; tenzone poetica
che precede la prora d. armi, 41-260-261, 1-19; de-
scrizione d. combattiraentl, 19-262, 1-14; rince U
partlto d. Fortuna cui i dato 11 paiio, 14-36 ; An-
nlbale Bentiroglio c rlaccompagnato a casa da tutto
11 corteggio d. car. tra le grida giubllanti d. po-
polo, 36-34; nascita di Alfonso Bentiroglio, 35; vl
si recano gli abitantl dl Serravalle, Vignoia e Rof-
feno per lagnanze 3t-38; vi toma da Ferrara Alet-
sandro Volta, 39-«0 ; grande carestla, «6-«7 ; vl t '1
conte Andrea Bentivoglio sepolto In San Glacomo
(an. 1491), 263, «-5: vi torna da Milano Annibale
Bentlroglio, 7 ; si recano a Ferrara e ne tomano
11 pred^ e Glovanai e Aletsandro Bentiroglio, 13-13 ;
fBologaa citth, aa. I4()i-i4.()3\
INDICE ALFABETICO
479
▼i t NicoI6 Poeti sepolto in San Domenico, U-15 ;
abbellimenti e costruzioni fattivl dal pred., 18-30; si
lastrica il portico sotto il pal. d. pod., il-22 ; ritrae
utilit^ dalle rainiere di ferro scoperte a Casio, che i
Volta sfruttano, 25-27; ne parte il rettore d. Stu-
dio Franceseo Pedocca per ordine d. luogotenente
d. leg. Luigi Capra, 33-34 ; 11 pred. vi i richiamato
dal Senato, 34-38 ; vi si corre un palio per la festa
di San Giacomo in Tia San Donato, 39-41 ; pitture
alla cattedrale di Guido da Bologna, 43-43 ; i finita
la chiesa dl Santa Maria di Galliera, 45; vi sl reca
il march. di Mantova per le nozze d. fratello Gio-
vanni con Laura BentiTOglio, 45-47 ; il pred. no
parte, 48; vi f ■' beato Giacomo Allamania sepolto
in San Domenico, 264, 1-3; vi h restaurato e ornato
il sepolcro di re Enzo, al quale ^ apposta un'epi-
grafe con la storia di lul, 4-23; vi fe trasferito da
Roma il corpo di Antonio Grassi, 31-32; vi sl recano
dalla villa "11 Bentivoglio, Ercole e Sigismondo
d'E8te col loro ospite Glovanni Bentivoglio, 36-38;
I pred. assisiono dalla scalinata dl San Petronio allo
sfilare d. corteggio per I'entrata in ufficio d. magi-
stratl nuovi (an. 1492), 43-47; il duca d'Este ne parte,
48; vi+ Dionisio Casfelll sepolto in San Pietro Mag-
giore, 265, 1-2; vi si reca Giovanni Gonzaga con
la moglie per il carnevale, 5-8; giuochi ordinativi
da Giovanni Bentivoglio, 16-33; ne parte il Gon-
zaga, 33-34; vi giunge notizia che il regno mussul-
mano di Granata ^ caduto in mano di Ferdinando
e di Isabella di Aragona, 9-12; d. che gli scolari d.
Collegio dl Spagna fanno grandi allegrezze con suo-
ni e fuochi, 12-13; vl sl apprende ruccisione di
Raimondo Malatesta, 35-36; vi passa Ercole d'Este,
dlretto a Roma, osplfato da Giovanni BentivogHo,
37-40; egualmente Fracasso da Sanseverino, 46-47;
anche vi passa Anton Marla da Sanseverino dlretto
a Flrenze, 47-50, h fusa nel Pavaglione la campana pel
campanlle di San Petronio, che e subito coUocata,
266, 1-3; violenta tempcsta al terminare d. proces-
slone d. rogazioni per PAscensione, che devasta ognl
raccolto dove si abbatte, 4-9; abbellimentl intro-
dottivi da Giovanni Bentivoglio per ricevere Ippo-
lita Sforza sposa d. figlio Alessandro, 20-29; arrivo
<}egli sposl e descrizione d. corteggio e d. accoglienze
rlcevute slno al pal. Bentivoglio, 45-267, 1-3; per
1'occasione si giostra un palio in strada Santo Ste-
fano, 6-7; vl arrlvano Gianfrancesco e Giovannl
Gonzaga per assistere alle festc, S-IO; rappresenta-
zioni, conviti e giostre per le dette nozze, 20 33;
ne parte 11 march. di Mantova, 35 ; vi st corre il
palio di .San Pletro, 36; Annlbale Bentivoglio vl
torna da Rimini, 43; feste per l'eIezione d. pp. Ales-
«andro VI; nella illuminazlone sl appicca il fuoco
alla sommit^ d. torre d. I'al. e ne cade la cam-
pana dell'orologio, 50-268, 1-4 ; ne i fusa un'«ltr« da
Gorello francese, che ne gitta altre tre per San Pe-
tronio, per Santa Marla d. Magionee per Santa Ma-
ria d. Grazle, 5-6; cotto d. frumento e d. vlno, e
▼alore d. ducato venezlano, 7-8 ; vl tornano gH am-
baic. recatisi dal nuovo pp. per 1 convenevoll d'uBo,
16; 11 Bentlvoglio fabbrlca una fontana nel giardino
d. suo paL, 17-19, e vl conduce con grande spesa
l'acqua da San Mlchelc in Bosco, per la porta Castt-
gllone, FladacoIIo, selclata dl atrada Maggiore, e Pe-
lacani, 18-20; vi si reca un nunzlo d. pp. conla con-
ferma d. capitoli per la c. e d. prlvllegl per Giovanni
Bentlvoglio, 21-32; 11 pred. nunzio h ricevuto con
aolenniti ed onore, 23-24 ; processione e messa in
San Petronio per la conferma pred., 35-26; vi i
dl passaggio Glovannl Gonzaga diretto a Roma e
ospitato da Giovanni Bentivogllo, 39-31; vi sono
interdette molte chiese dal card. di San Giorgio per
alcuni benefici usurpati dai cappellani, 33-36; cf. 269,
3-6; vi t Fillppo Blanchi sepoito in Santo Stefano,
268, 33-39; vi passa Alfonso d'Este, quindl Ermes
Sforza entrambl ospitl dl Giovanni Bentivoglio, 40-
47; vl sono di passaggio anche ambasc. veneziani
onorevolmente ricevuti alle porte da Giovanni Ben-
tivoglio e da molti gentiluomlnl, 49-269, 1-2; i pred.
ne partono, 3-4; ogni giorno viene ucciso o malme-
nato qualcuno d. fazione Malvezzi, 9-10 ; ne escono
volontariamente Pirro e Glovanni Malvezzi col con-
senso d. Senato, 11-15; non vi rimane nessun Malvez-
zi, 16; i fratl di San Petronio soltanto hanno facolti
di celebrare messe e officl (an. 1493), 33-34; si abbel-
lisce la chiesa di San Giacomo per ordine d. Senato,
35-28; h sostituita la carapana nuova dell'oroIogio,
non utile a suonare le ore perch^ di suono simile oUa
campana deII'Arrengo, con quella raaggiore d. Servi,
28-31; un fulmine colpisce la torre degli Asinelli dal
canto di San Marco sfaldandola sino al piede, 35-38 ;
Girolamo Zanchini che vl passava, cade tramortlto
e portato a casa t dl paura, 38-41 ; ne parte Annibale
Bentivogllo assoldato dai Fiorentlni, 270, 2 ; vi sl
fanno feste per la Lega conclusa tra II pp., i Vene-
ziani e il duca di Milano, 5-6; si finisce I'abbelll-
mento d. torre delPoroIoglo, 9-10; fe governata d«l
Bentivoglio come vero e legittimo slgnore, 12; mo-
stra d'arme indetta dal pred. in occasione d. con-
segna fattagli d. stendardo ducale, 17-271, 1-47; vl
giunge un ambasc. spagnuolo al pp. con cento gen-
tiluomini su mule, 272, 3-8; i pred. vl si tratten-
gono due giorni onorevolmente accolti, t; cf. 6; per
la processione d. rogazioni vi fc portata attorno la
Madonna di San Luca sopra un baldacchino d'oro
fatto fare dal Senato, 9-II ; vi torna 11 Bentivoglio
da Ferrara, 35-26; sono fattl i banchi nuovi per i
notal sotto U pal. d. pod., 28-29 ; lavorl alla torre
deIl'oroIogio, 30; fusione di una nuova campana dl
seimila libbre che vi fe collocata ed i buona, 30-31 ; vi
giunge 11 card. di Santa Marla in Portico che allog-
gia in vescovado, 32-33; il pred. ne parte per Mode-
n«, 33; vl si reca il march. di Mantova con il fra-
tello Giovanni, 39-40; questi vl sl trattiene anche do-
po la partenza di Gianfrancesco per Firenze, 40-41;
vl fc dato dal BentivogHo campo franco a uno spa-
gnuolo e a Bernardlno dal Guanto mantovano che
nel Mercato si azzuffano, 273, 6-8; ferltisl entrambl,
Giovannl sl interpone e II rappacifica, 8-9; vl sono
appese alla porta verso Rimlnl, alle Bollette e al-
l'oroIogIo le teste di tre banditl colpevoli dell'as-
sasalnlo dl Antonio Malvezzt in Ceiena, 11-19; vl
sl comlnciano a suonare le ore dall'orologlo tut
canto d. Pal., 30; vl tornano i gentlluomlnl re-
catisl a condolersl col duca d'Este d. t «H Eleonora,
26; ne parte per Roma Agamennone Musottl, 30;
vi arriva Vlolante Bentivogllo e il giorno dopo II
marlto dl lei Pandolfo M«Iate»t«, 32-37 ; vl t Glro-
480
INDICE ALFABETICO
[Bolocaa ciai, atu T493-t49i\
lamo Zanettinl che rlene tepolto nel chloitro d.
frati dl San Domenico, 3i-3f ; sl inaugura lolenne-
raente 11 NaTlgllo dalle porte d. c. a Corticella (an.
1494), 43-49; deicrizione d. cerlmonla e nomi degli
intervenutl, 274, 1-36; rcril dlflTunl in questa occa-
ilone, 37-46; U prcd. Navlglio h costrulto a ipeie d.
drapplerl, 46-iS; ma per 1'ingente costo d. sua nia-
nuten2lone in processo di tcnipo h abbandonato e
■I riprcnde ia navlgazlone da Cortlcella, 275, 1-4;
rl glungono per vla d'acqua gll ambaic. dl Gio-
vanni Gonzaga a prendervi la sposa Laura Bcnti-
vogllo, 12-13; 1 pred. alloggiano presso Glovanni
Bentivogllo recatosl con largo seguito a rlceverll al
Porto, 13-16; fa presenti a Glovanni per le nozze
dl Laura, 16; Rappresentazionc Sacra (enutasl In
San Petronlo, 30-3i; ne parte la sposa con ricco le-
gulto imbarcandosl al porto : suo Itinerarlo, 3S-
34; ne partono I coniugi Malatesta, 43; per ordine
d. Senato ne sono scavate e approfondite le fosse
Interrate, 44-46 ; dlretto a Roma, vl passa il card.
Glovannl de la Grolaie, 276, 1-3; ne sono raffbrzate
le difeie per tlmore dl Carlo VIII re dl Francla, 30-
31; cf. 45-46; laabella Gonzaga in lutto per la f dl
re Ferdlnando, vi paisa reduce da Loreto, 32-34; la
pred. h ospitata da Giovannl Bentlvogllo, 34-35, e
asslste dalle scale dl San Petronio all'cntrata in uf-
ficlo d. nuovo Gonfaloniere di Giustizia, 37-39; ia
pred. ne vislta le cose notevoli, 40-41, e ne parte, 43;
I Francescanl vl tengono II capltolo generale, cui
prendono parte, quattrocentosettantasei frati, 43-44 ;
vl giunge rarcivesc. dl Milano Guido Antonlo Ar-
clmboldi inviato dl Lodovico Sforza, 277, 3-5; 11
pred. ne parte, 13; vl t Lodovico Sampieri, 33; vl
sl reca un Francese ferlto, 45; precauzioni presevi
dal Senato e dal Bentlvoglio perch^ con tanti ar-
matl ai confini non vi succedano dlsordini, 278, 3-
13; vl t 11 vesc. di Ferrara, 44-45; gll sono fatte le
eiequie In San Pletro, 45-46; 11 corpo ne i traspor-
tato a Ferrara, 46-47; per ordlne d. pp. ne parte
Guldo Antonlo Arcimboldi arclv. di Milano, 48-50;
ric, 281, 37; medaglle e monete fattevi con^are dal
Bentlvoglio, 283, 24-30; 11 pred. anche vi fa dipin-
gerc la sua arma inquartata con 1'imperlale, In vari
luoghi, 30-31 ; vi si reoano Piero, Giovanni e Giuiiano
de' Medici fuggitl di Firenze, 284, 1-3; I pred. ne
partono per Venezia, 10-11 ; vi passano ambasc. vene-
ziani direttl a Mllano al nuovo duca, 20-23; i pred.
partono dopo avere fatto visita al Senato, 23-35; vl
giunge notizia d. fuga di re Alfonso da Napoll e
deli'entrata in questa c. d. re Carlo VIII di Francia
(an. 149S), 285, 19-23; si narra inoltre che questo
re aveva preso 11 Castello nuovo, che era stato
sacchegglato 11 tesoro regio e liberato Giulio Mai-
vezzl, 33-24; vl torna Anton Galeazzo Bentlvoglio
da Mllano, 3S ; dalla Ringhiera d. Pai. viene pubbli-
cata la conclusione d, Lcga tra i principi d'Itaiia e
d'Europa contro Carlo VIII avvenuta a Venezla,
40-42; vi passano trecento cavalli dal duca di Milano
Inviatl al pp. sotto ii comando di Fracasso da San-
severino, 286, 3-6; vl passano sessantaquattro puledri
beillsslml d. duca di Miiano, 7-9 ; vi torna Annlbaie
Bentivogllo da Milano, 20-31 ; ri giunge Antonlo Vin-
ciguerra referendarlo veneto, 37-38 ; 11 pred alloggia
nel conrento di San Giacomo, 31-30; vi predlca fra
Nicold, 31-14; vl pasia con ie sue ichiere TalUno
da Carpi condotttero dl Venesla dlretto d« Roma
•1 Taro, 287, 7-«; rl li recano Virglllo e Nicol6
Orilnl, 30; ne parte VirgiUo Onlnl per Mllano, 33-
33; Nicol& Onlnl reitatori con Annii>ale Bentiro-
giio, ne parte poi per Roma, 33-34 ; rl paaia con
milizle Galeazzo Sforza dlretto al campo a Norar»,
35-3S ; ne h bandlto Pirro Malrezzi, 39-41; ri il re-
cano Giuliano e Giovanni de' Medici, 45-46; queiti
ne parte per Mllano, 44; rl h finita la torrc d. Ben-
tivogllo, 47-4«; vi glunge nuova delt'uccli:one d.
conte Guldo da Polenta per opera dl Pandolfo
Malatesta, 288, 1-4 ; vl sono dl paiaagglo quattro-
cento Srizzeri mandatl dall'imp. Massiiniliano al re
Altonso di Napoll, 10-13; rl h confinato il conte Fl-
lippino Borromeo da Lodovico Sforza, 17; Impicca-
glone alla Rlnghlera d. pal. nuovo d. pod. di un certo
Frlzza convlnto dl mendado (an. 1496), 33-34; tI
torna Annlbale Bentiroglio da Carpl, 39, e da Roma
Carlo Gratl, 290, 1-3, e II servo di lul Uberato dalia
prigione in Firenzuola, 3-4 ; ne h bandito Cornello
Bargellini coipevole dl uxorlcidlo, 6-8; ne sono get-
tate a terra moltlssime caae per costrulrvl 11 mer-
cato e raddrizzare la strada da porta San Fellce a
porta Maggiore, 9-29; descrizione topografica d.
Piazza, 33-45; ri i di passaggio il card. Bernardino
Carvajal, che alloggia nel pal. d. Slgnorl, 48; 291,
1-2; sue risite e sua partenza, 5-8; vi paisa un am-
basc. di Massimiliano, 9-10; vl 1! lastrlca la piazza
innanzi alia chiesa d. Madonna dl Galliera, 13-13;
rl torna Alessandro Bentlvoglio 30; inondaslone d.
fiumi ; h portato via II ponte di Savena nei pressi di
SanfAntonio, 34-35; vl torna Annibaie Bentivoglio
da Pisa, 37; snno finite le botteghe degii Strarciaroll
dirimpetto alla torre degli Asinelll e alla Garisenda,
38-39; vl t Giroiamo Ranuzzi sepolto in San Fran-
cesco, 35-3; ; biblloteca di dlrltto civile e canonico
costituita da Lodovico e Glovanna Bolognlni in
San Domenico, 43-46; vi sl manifesta 11 mai franceie,
48 ; i malati sono rlcoverati neiI'ospedale di San L.O-
renzo d. Guerrini, 48-49; piil tardi chiamato ospe-
daie dl San Giobbe per la rhiesa omonima ivi co-
struita, 292, 1-3; parto trigemino, 8-9; vi ft icar-
lezza di grano e 11 Senato promette un premio a chl
ne Introduca, 10-13; Annlbale Bentlvogilo vl torna
di Lombardia con le sue genti (an. 1497), 40-41 ;
costruzlone d. pal. Blanchetti di fronte a San Do-
nato, 43-43, e d. rlcchisslmo pal. di Bartolomeo Fe-
Uclni In Galilera, 43-44 ; vl t Lodovico Blancbi le-
polto in Santo Stefano, 35: 293, 1; paL costrultovl
da Annltuile Bentlroglio nei borgo d. Paglia e nomi-
nato * 11 Casino „, 10-12; si abbattono parecchie caae
Intorno aila plazza d. Calderini per ingrandlrla
(aa. 1497-98), 17-20 ;si atterra parte d. casa di Gia-
como Cospi per rendere libera ia visuale d. chlesa
di San Domenico, 20-24; vi glunge 11 card. Ippolito
d'E8te, che aiioggla pr. Giovannl Bentivoglio (aa.
1497), 24-36; 11 pred. ne parte per Roma, 39 ; vl t
fra Girolamo Albertucd detto 11 Borselii, 30-31; 11
pred. ne scrlve la cronica, 33-33; nel convento dl San
Salvatore rovina la fabbrica fattavl fare dal prlore
per una blbiioteca, 34-37; i rlparata ia tomba degll
Odofredi, 38-39; vl h imprlgionato e condannato
quale eretlco Gabriele da Sala, poi liberato per In-
[Bologna ciita, aa. 14<)7-IJ02\
INDICE ALFABETICO
481
tervento d. BentlvogHo, iO-U; vi si ha notizia che
un fulraine ha abbattuto una parte di Castel San-
fAngelo in Roma (an. 1498), 47-4»; vi giunge nuova
d. t dl Carlo VIII re di Francia e d. successione
al trono di Luigi XII gia duca di Orl^ans, 49 ; 294,
1; ne parte Anton Galeazzo Bentivoglio per recarsi
In Terrasanta, 8-9; con lui partono i canonici Lo-
renzo Penacchi e Camillo Manfredi, il cappellano
don Nlcola e alcuni suoi gervitori e domestici, 9-
13; h rifabbricata la chiesa di San Bartolomeo, 16-19;
sono atterrati da un lato i portici d. strada d. Croce
d. Santi sino a San Giacomo d. Carbonesi pcr rad-
drizzarla, ao-21 ; viene dipinto il quadrante dell'oro-
logio d. torre, 22; vl & abbruciata in Piazza quale
strega Gcntlle Budrioli moglie di Alessandro Ri-
nieri, 23-24; cf. 295, IS-U; eresie e sortilegi com-
messivi dalla pred., 294, 24-295, 1-14; ne parte An-
nibale Bentivoglio per la Toscana, 22-23; vi torna
dl Terrasanta Anton Galeazzo BentlToglio ricevu-
to con grandi feste, 29-31 ; vi f Vincenzo Paleotti
sepolto in San Giacomo, 35-40, e Bonifacio Cattani
geppeliito in San Domenico, 41-42; vi torna di To-
scana Annibale Bentivoglio (an. 1499), 296, 3; vl
passano soldati d. duca Sforza mandatl in Romagna
a presidiare Forll e Imola, 7-8; vi giunge Fracasso da
Sanseverino dlretto aMilano, 9-10; vi sono interdette
le chiese di San Petronio e San Giovanni in Monte
da Astorre Malvezzi, 14-15; vi f Antonio di Sante
Bentivoglio sepolto in San Giacomo, 18-19; vi passa
il card. Giovanni Borgia leg., diretto a Venezia, 297,
15-16; 11 pred. ne parte, 19; vi h selciata la Piazza
nella parte giJ fatta e vi sono costrultl i banchi in
pietra per gli ortolanl, 22-24; vi torna Carlo Gratl
dal campo, 25-26; vi f Giovanni da Sala sepolto in
San Domenlco, 27-2»; vi h terminata la biblioteca d.
convento annesso, 29; gll ortolani cominclano a ven-
dere in Piazza nel luogo loro assegnato, 30-31; i rac-
coniandata da Giovanni Bentivoglio a Luigl XII re
di Francia, 34, che promette difenderla contro ognu-
no, salvo il pp. cui era soggetta, 37-38; vi e di pas-
sagglo 11 card. Orsini ospitato dal BentivogUo,
43-45, e 11 prefetto di Slnigaglia Della Rovere, pure
ospitato da Giovanni, 46-48; sono restituiti i divini
offici alle chiese intcrdette, 49-51 ; vi torna Anni-
bale col seguito per acqua, 298, 3-5; cf. 297, 42; anche
vl fi recacoi pred. Giovannl Giordanl osplte d. Ben-
tlvoglio, 298, 5-6; 11 pred. ne parte, 6; vl passa 11
card. Orsini dlretto a Roma 7-8 ; vi t Nlcol6 Savl
sepolto in San Domenlco, 15-16; vi si reca 11 leg. Gio-
vannl Borgia onorevolmente ricevutovi, 34-35; k ra-
sentata dalle milizie francesi dirette In Lombardia
(an. 1500^ 299, 8-10 ; le pred. oltrepassataia, si dan-
no a sacchcgglare 11 territorio, 10-13; vi h di passag-
gio Isabella Sforza con due figii, 24-27; la pred. ne
parte per Napoli, 28; h intendimento di Luigl XII di
porvi il campo e mettorla a sacco icacciandone, come
II pp. soUecitava, Giovannl Bentlvogllo, 30-32 ; cf. 43-
44;% salvata dall'accort ezza dl Glovanni
che placa l'ira d. re francese con unpre-
■ ente di dcnarl, 30-36; cf. 43; si fanno le tre
procetiloni per le rogaziont con la Madonna dl
San Luca, 45-47 ; a porta Ravegnana la processlone h
turbata da un incidente, che vi provoca panlco e
disgrazie, 47-300, 1-3; 11 perturbatore arreatato i, per
sentenza d. Gonfalonieri accorsi, iramediatamente
impiccato, 3-7; danni recati alla colombaia d. Ben-
tivoglio da una saetta, 9-12 ; vi t Gilberto Pio sep-
pellito all'Annunziata fuori porta San Mamolo, 17-
19; il figlio d. pred. Alessandro, ha la condotta d.
soldati d. c, 19; vi t Nicold Rangoni, 22; gli suc-
cede nella condotta d. soldati 11 figlio Guido sotto
la tutela di Cesare Rangoni, 24-26; vi fuggono Pan-
dolfo, Violante e Carlo Malatesta da Rlraini, 36-38,
e Galeazzo Sforza da Pesaro, 45; h posta in difesa
contro un probabile assalto d. duca Valentino, 48-
301, 1-5; vi torna Francesco Fantuzzi, 34; ric, »»;
altre provvisioni a sua difesa (an. 1501), 303, 26-28;
vi giungono aiuti di Eleonora Pio, 46-47, e Lorenzo
Penacchi e Ramazzotto da Scaricalasino con scelte
corapagnle di fanti, 47-49; parata di tutte le genti
d'arrae lungo le strade per le quali deve passare Paoio
Orsini ambasc. d. Valentino, 304, 7-20; partenza
dell'Orsini, 41-42; il pred. vi torna con gli ambasc.
d. Senato al duca, 45-46; dalla Ringhiera d. pal. d.
Signori viene pubblicata la pace fatta col Valentino,
46-48; ne parte l'Orsini, 48; da Erraes Bentivogllo
e da molti suol amici vi sono uccisi i Marescotti
detenuti in Pal., 305, 31-38; dal pod. sono fatti
uccidere anche Bedoro Preti, Giacomo Toschi, Aga-
mennone Malvezzi, tornatovi da Mantova, e altre
persone incolpate di avere partecipato alla congiura
d. Marescotti contro i Bentivoglio, 306, I-IO; 1 corpi
d. Marescotti uccisi sono sepoiti in San Domenico,
10-11; vi torna Anton Galcazzo Bentivoglio, 48-49;
processione con il capo di San Petronio ordinatavi
da Giovanni Bentivoglio, 307, 2-5; vi si reca mon-
signor d'Aubigny condottiero d. re dl Francla, ad
aspettarvi i suoi soldati per recarsl contro il re di
Napoli, 6-9 ; scossa di terremoto, 13 ; vl torna Mlno
Rossi, 16, e Francesco Fantuzzi, 28; vi fe ferito a
morte Taddeo Marescotti, sepolto senza onore in
San Doraenico, 33-33; violento teraporale ; una saetta
si abbatte sulla chiesa di San Glovannl in Monte fa-
cendo danni e uccldendo due persone, 39-41; vl li
festeggia la conquista d. regno di Napoll fatta da
Luigi XII, 44-45; vi h introdotto lo strame per farne
munizioni, 48-49; vi torna Anton Galeazzo
Bentivoglio di Francia, 308, 8; vi passa
Luigi d'Armagnac duca di Nemours viceri di Na-
poll ospitato daGiovanni Bcntivoglio, 9-II ; vi giun-
ge un messo d. re dl Francia con ottantamila ducati
per le paghe d. soldat! nel Napolitano, 12-13; vl paiia
Carlo Orsini, 15-16; valore d. moneta, 23-29; vi sono
bandite lo monete iucchesl, pisane, senesi e floren-
tine di ultirao conio, 28-29; pompa insolita nel con-
durre in ufKcio li nuovo Gonfaloniere di Giustizla
Aiessandro Bentivoglio, 39-43; vl h dl paisagglo
Ippolito d'Este con ricchlssimo segulto, 44-46; vl
t Plero Canonlci seppelHto in San Martlno (an.
1502), 309, 9-10; vi torna da Roma Annibale Ben-
tivoglio, 11 ; vi t Andrea Gratl, 17 ; vi glunge e
ne parte Lucrezia Borgla, 20-30; h prlvata dl Cento
e della Pleve dal pp. Alessandro, che 11 di In dote
alla figlia Lucrezia, 310, 2-3; cf. 311, 2-3; vl t »••
Pimprovvlso Alessandro Bianchettl, 310, 5; vl paiia
Ermes Sforza ospitato dal Bcntivagllo, 6-7; vl torna
Bernardlno Rosso Gozzadlni da Roma, 13; ne parte
nascostamente il pred., 18; il pred. vl toma, 24;
T. xxxni, p. I - 31.
482
INDICE ALFABETICO
[Bologna citlh, aa. isoa-tsos^
Giorannl Gozzadlni ne rlparte, 2S; conTeraiona dt
yentlclnque meretrici, 38-31 ; nc parte Gaapare Bar-
gelltni, 33; vi glunge Carlo Oriini oipite d. lienttTO-
glio, 34-37 ; ne parte Anton Gateazzo Bentl-
YOglio eon Galeazzo Bottrtgart per la
Francia, 3S-3t ; Ti glunge un commltaario d. pp.
per la contegna di Cento e d. PieTc al duca di Fer-
rara, 311, 1-3; tpese e abbclllmenti fattlTl dal Tesc.
Giullano della RoTere durante il tuo TetcoTado, 3-7 ;
t1 it ha notizia delfoccupazione dl UrMno fatta dal
Borgia, 8-9, e deII'uccltionc di Attorre Manfredi per
opera d. pred., 34-37; tI arrlTa il leg. card. Oritni,
39-30; il pred. ne parte lubito accompagnato da Er-
mei BentiTogtto, 30-33; il Senato astotda mlllzle pcr
dlfenderla da posstblti attacctil d. Valentlno, 33-38;
Ti gtunge tl card. Federigo da SanscTerino, 312, 3;
it re di Francla le rlfiuta protczlone dicendola tog-
getta alla Ctiieta, U-IS ; tI tornano Atetiandro e
Annlbate BentlToglto da Milano, lS-16; Ti passa
Fracasto da SanieTertno oapite d. BentlTogUo, 19-31 ;
11 pred. ne parte per Imola, 21-32; tI torna Gian-
franceico AtdroTandl con 1'intimaztone d. Valentino
di scacciare i BcntlToglio pena estremi danni, 37-
33; Ti tornano Carto Grati e Girolamo Sarapieri
con la stessa intimazlone, SO; ne parte Ercole Ma-
rescotti con la famiglia per stabilirsl altroTe, 313,
1-2; Ti giunge un committario d. re di Francia a
persuadere it Senato dl coniegnarla al pp., clie tuo-
le sia meglio goTernata, S-9; il pred. h ticenziato,
U; tI sl recano condottieri d. soidati stipendiati
dai Benttvoglio a dcliberare col pred. sul da farsi
per resistcre al Valentino, 36-38; h minaccieta
di interdetto da Aleisandro VI, 44; II pp. si oatina
a Tolerla, 314, 47; ne parte 1'ambaic. d. pred., 315,
17-18; tI torna Anton Galeazzo BentiTOglio, 20-33,
die fa ta mostra d. caT. assotdati, 33-33; rlc, 36;
Ti torna Ermes BentiTOgllo dal conTCgno alla Ma-
gione, 38-39; i cittadini coi Gonfalonieri e i capl d.
quartieri si radunano nelle rispettiTe chiese per in-
tendersi sul da fare, 316, 33-24; tI si reca Paolo
Orsini, 317, 44; il pred. ne parte, 46; tI giunge
GIoTanni Gonzaga con cento totdatl, 49-318, 1; tI
giunge un araldo d. re dl Francia a ritirare la pro-
tezione regia aita c. perch^ tn lotta con la Chiesa,
319, 9-13; Anton Galeazzo BentiTogtio tI torna da
Imola e ne riparte per questa c, ls-16; 11 pred. tI
torna con Ramiro dc Lorqua spagnuolo uomo di
fiducia d. Valentino, 19-20; in teguito a uno strano
aTTiso rlceTuto da Ercole BentlToglio, % f atta guar-
dare di notte e tI sono apprestate difese, 37-43; tI
passa II cap. d. miltzie francesl rimandate dal Va-
lentino in Lombardia, 49-320, 1-3; Ti giunge nuoTa
deiruccisione delfOrsini e degli altri cap. perpe-
trata dal Borgia in Sinigagiia (an. 1503), 49; cf.,
46-48; tI fugge Guidobaldo da Montefettro fredda-
mente accottoTi, 321, 14-16; 11 pred. alloggia al-
l'osteria d. Montone e it gtorno dopo ne parte, 16-
17 ; Ti si festeggia per tre glornl la pace col Va-
ientlno fatta bandire dalla Ringhiera, 31-33; fortifi-
cazioni a porta Maggiore, 30-33; Ti giunge Tom-
maso Grengoli latore d. bolla papale per la pace
pred., 33-34; la quale boila Tiene letta dalla Ringhiera
d. Sgnori, 34-3S; se ne fanno grandissime feste, 44-
46; fuochi soprannaturaii che apparitcono in clelo.
322, 7-11; rl ■! mantlene la neve per quattro meti
dat febbrato, 14-17; tI patsa il card. Ippolito d'Ette
oipttato da Annlbale iientlTogtlo al Catino, 18-20;
incendlo di San Micheie d. I.ebbroti, 21-31; t1 il reca
U TctcoTO accotto con onore, 24-23; dopo pochl d)
ne parte per Roma, 26-21; t1 torna Ercole Mar«-
lcotti con tre figli, 29-34; quettl ultlmi ne partono
per Alcttandria ■cortati da baiettrieri di GtoTanni
BentlToglio tlnu al Panaro, 34-3«; Ercote cootinua
a dimorarTi tempre chluto nel tuo pal., 36-37; h
traTagliata daila carettia, 43-44; pcr questa cagio-
nc ne Tengono allontanati parte d. foreitiert, 44*
47; fenomeno iunare, 49; tI h pubblicata la pace in-
terrenuta tra ii re di Prancia, I*imp. Masaimiilano
e Ferdinando 11 Cattotico, 323, 1-3; t1 h di pat-
taggio Giulio Ortini, 6, e ii card. Franceico Sode-
rini che alloggia nei mon. dl San SatTatore, 13-13;
eccidio dl Scipione Maretcotti In Piazsa totto ia
Ringhiera d. Signorl, 30-2S; uccitione di Attorre
Morandi per opera di Baldatsarre Scnzamanica, 2t;
per la f d. pred., inslgne filosofo e fittco, ne partono
molti ttudenti, 29; tI paisa un figlio quindlcenne
di Pandolfo Petrucci ospitato da Atettandro Volta,
30-31 ; vi paatano mllizie d. re di Francia dtrette
per Roma net Napolitano, 33-34; aile pred. li uni-
tcono gli armigeri e i caralll dati dal com. in aluto
di Lulgi XII, 34-3S; Tiene notizia d. malattla d. Va-
lentino e d. f d. pp. in leguito a Teieno, 37-4J; tI
passano Bartolomeo di AlTiano, Gioranni Sforza,
Pandotfo Malatetta, 1 Vitelleschi diretti ai loro stati,
324, 6-9; i pred. ne partono, 16; tI giunge e ne parte
Gianfrancesco Gonzaga, 16-17, 19; ri passa il card.
Riario ospite dl Michele da Casaie, 24-25, e i card.
d'Amboise, Sforza, d'Aragona onoreToImente accotti
e ospltati da GioTanni UentiTOgllo, 36-27, 30-32; ai-
legrie per la loro Tonuta, 33-34 ; h con 1 pred. anche
il march. d'Este, 31; tutti i pred. ne partono accom-
pagnati dai BentiToglio e dai nobili tino a quattro
mij^lia, 34-36; ti f Galeazzo Marcscotti tepolto in
San Domenico senza onore, 37-39: ne h bandito Er-
cole Marescottl, 326, 3-4; tutti i Marescotti sono
cacciatl di c, S-6; ri f Giovanni Ringhierl, 13-16;
Ti glunge la nuora delI'eIezione a pp. dl Pio III e
■e ne fanno grandi feste, 24-28 ; negli spari delfar-
tiglieria h ferito mortaimente uno studente, 38 39;
t1 arriva un messaggero di Luigi XII, 30; il pred.
ne parte, 34-3S; ne partono con largo teguito gli
ambasc. d. Senato al pp., 327, 1-3; vi li rifugiano
parte degli abitanti di Castelbologneae, 6-7; ri li
recano ambasc. d. pred. castetto, l\-\2: i pred. ne
partono, I6; ti passail card. Tommaso Balcdcz otpi-
tato nel pal. d. Signori, 16-it; il prcd. ne parte, 18;
Ti si reca Ottaviano Riario, 33-34; ne escono due-
mila armati per rimettere II pred. in Imola, ma senza
riutcirTi, 39-41; ri si festeggia 1'elezione di Giuiio II
con fuochl, suoni e sparo di artigiierie, 32S, 30-21;
per io scoppio di un pezzo resta ucciso uno stu-
dente tnglese sepolto in San Domenico, 31-39; vl
toma Carlo Grati da Roma, 34; ri passa il card.
Giorgio d'Ambotse con 11 nipote neo-card., 39-4o;
gti tI era ad atpettarlo il vicer^ di Milano Carlo
d'Amboite, 40-41; 1 pred. ne parlono per la Lom-
bardla, 43; t1 torna da Roma Antongaieazzo Ben-
tirogtlo, 44-4S ; t1 giunge ii marcli. Gonzaga dal
[Bologna cHth, aa. iso3-JSo6\
INDICE ALFABETICO
483
Napolltano, 48; nere dl novembre e freddo inten-
sissimo che cagiona mortalita dl uominl e animali
e carestia, 329, 3-11; t1 sl ha notizia che soldati
d. Valentino sono saccheggiatl a Roma e che il
pred. e il auo cap. Michele sono arrestati, 11-13; vl
tornano da Roma gH ambasc. pr. il pp., 31-22; vi
arrivano alla dogana molti carriaggi d. duca Va-
lentino con 1'indlrizzo d. card. Ippolito d'Este con-
tenenti gioie e oggetti preziosi di gran valore tra-
fugati alla Chiesa (an. 1504), 3«-35; altri ve ne giun-
gono il giorno dopo, 39-«3, e tutti sono trattenuti
e poi rlmandati al pp. Glulio II, 43-4«; non vi k piii
un solo Marescotti, 330, 14-15; i pred. non vi tor-
nano che con Giulio II, 15-16; vi i Imprigionato per
rlbalderie Giacomo Lianori, 20-31 ; violento tempo-
rale; un fulmine percuote nella torre di Giovanni
Bentivoglio sventrandola per sette plani, 47-331,
1-3; vl passa un ambasc. d. re d'Inghilterra diretto
a Roma, 6-8 ; h tormentata dalla carestia in segulto
alla lunga permanenza d. neve, 14-21 ; dal Senato
ne sono fatti allontanare gii stranieri e sono presi
proTvedimenti per condurvi il grano, 31-37; ne par-
tono molte famiglle per sottrarsl alla carestia, 37-
3S; prezzo d. grano, 38-39; vi •}■ Bartolomeo Felicini
sepolto in San Francesco, 50; 332, 5; vi f Cesare
Dinarfe luogotenente d. leg., sepolto in San Petro-
nio, 6-8; prodlgi vedutivi in aria da due frati
Minori d. mon. di San Paolo in Monte, 14-16; tale
nuova la riempie di spavento, 16-17; tempesta d'ac-
qua e di vento che le reca molti danni, 18-22; vi
giunge Giacoma Orsini aposa di Ermes Bentlvoglio
e vi entra da porta Santo Stefano con onorevole se-
gulto, 31-35; le feste per ie nozze pred. sono inter-
rotte dalla morte di Francesca Toreili figlla di Gio-
vanni, 42-44; vi f l'astroIogo Domenico Maria da
Ferrara sepolto all'Annunziata, 45-46; vi h ucciso
Pastronomo Bartolomeo Cocles, 48-49; cresce la ca-
rettia in Bologna, malgrado il Senato faccia ogni
•forzo per allevlBrla, 333, 4-8 ; vi f parecchl pove-
ri, 8-9; dicembre talmente mite che vi fioriscono
gli alberi come di primavera, 11 che da molti h
repulato cattivo presagio, II-I6; scosse di terremoto
con danni alle chlese di San Giacomo e Santa Maria
Maggiore, 17-21; nuovo terreraoto violentissimo con
gravi d&nnl a chiese, torri, pal. e case (an. 1505),
36-334, 1-11; quasi Immune ne resta la parte veno
Saa Domenico, U-lj; vi h comandata dal Senato
una processione di tre giorni con la Madonna di
San Lucae le altre rellqule alle chiese dl San Pietro,
San Domenlco e San Petronio per placare i'ira di-
vina; vi intervengono ii Senato e i magistrati
col clero e tutto il popolo dlmessamente vestlto,
39-335, 1-5; mali che l'affllggono, 5-31; altra scossa
vlolenttssima di terremoto, che rovina molti edlficl
g!i sconquassatl nelle scosse precedenti, 33-40; vi
sl fanno altre pubbliche processioni da varle Com-
pagnie per impetrare la pietA divina, 41-49; vl si
celebra il carnevale con digiunl, orazionl e sacre
processloni, 50; 336, 1-3; sempre per implorare la
grazla dlvina vi si comlncia a suonare l'Ave Marla
a mezzoglorno, 4-7 ; violento temporale d! tuoni e
iampi, 9-11; ne partc Anton Galeazzo Bentlvogllo
nascostamente In pellegrinagglo con piccolo aegulto,
13-15; Ti t Alestandro Bottrigarl sepolto in San
Francesco, 16-18; vi sono di passaggio tre ambasc.
d. re di Francia diretti a Roma, 19-20; nuova scossa
di terremoto, ma leggera, 30-21 ; zuffa tra Marescalchl
e Da Moglio nella Fondazza, 23-35; vl resta ucciso
dai primi tal Vincenzo Ragusino, 25-26; impicca-
gione di due ladri, 26-37 ; dopo essere stato appeso
parecchie ore, il piu giovine d. pred. fe ancor vlvo,
ed egli afferma per l'aiuto di San Nicol6 da Tolen-
tlno, 31-41; cf. 116, 4-5; vi f Poeta Poeti, sepolto
in San Domenlro, 337, 16-17; vl torna Annibale
Benlivoglio dairimpresa contro Pisa, 338, 9-10; vi
cresce la carestla, 25-26; cf. 339, 9-10; ii poco pane
che i Gonfalonieri riescono a procacciare 4 portato
in San Petronio e quivi dietro grate di ferro va-
riamente distribuito, 338, 26-30; ne h vietata I'en-
trata ai contadini, 30-31; vi accadono baruffe per
accaparrarsi le poche cose che ancora vi si trovano,
34-36; tuttavia vi corre molto denaro, 36-37; nuova-
mente funestata dal terremoto accompagnato da
Tiolento temporale, 339, 11-13; vi 4 portato pane
d'orzo, 31-32; finalmente cessa la carestia per Tab-
bondanza d. raccolto, 23-25; vi passa Troilo SavelU
ospite d. Bentivoglio, 26-38; vl f Guido PepoH se-
polto in San Domenico, 29-31, cf. 45-47; ric, 42; h
isolata da Ferrara invasa dalla pestilenza, 340, 3-4 ;
vi t Fllippo Beroaldi, 5-6, sepolto aIl'Annunziata,
18; h colpita da fierissima pestilenza, 38-30; vi t
Tommaso Malvezzi sepolto all'Annunziata, 31-34;
ecHsse di luna, 35-36; vi t Alessandro Paltroni se-
pollo in San Martlno, 37-39, Tommaso Montecalvi
sepolto alPAnnunziata, 40-42, Astorre Bargellinl,
43-44 ; vi fe grande abbondanza di ogni genere e tutto
si vende a prezzo raite anche per provvedimento d.
Senato, 45-341, 1-8; afflitta dal male mazzucco per
ii quale t infinite persone, tra cui lo storlco Glo-
vanni Garzoni sepolto in San Domenico, 9-26; ca-
restia di pollarae, 36-38 ; vl torna Annibaie Ben-
tivoglio, 29-30; vi si ucclde Folco Argeiati, 33-
35; disgrazia capitata ad uno di Casio nelTuscire
dal pal. d. Signori, 36-43; vi sono Impiccati senza
processo alcuni ladri che oltre Lojano avevano uc-
ciso e svaligiato un messo d. mercanti Zanchinl, 43-
46; grande abbondanza, «7; vi h fatta restaurare da
Giovanni BentiTOglio ia cappella di Santa Cecilla,
48-49; vl sono riformati molti mon. di suore da
Amedeo Beruti vicario d. vesc, 50; tI giunge il
nuoTO leg. NlcoI5 Lomellini onorevolmenfe rlcevuto
(an. 1506), 342, 5-6; vl torna da Roma Bernardlno
Gozzadini, 7; per l'abbondanza e la fine d. pcstl-
lenza sl torna alla vita glolosa e legglera anche in-
coragglata dalle felici prcdizlonl dcgli astrologl, 13-
19; corrida e glostre banditevi da Antongaleazzo
Bentivoglio, 37-39; suicidto dl lacopo Pasi, 50;ric.,
343, 1 ; sono abbattute le botteghe dietro 11 Pal. in
Porta Nuova, 3; si comlncia a sgombrare dalle
macerie II guasto d. Canetoll, 3-4 ; nascite mostruose
di anlmali, 5-9 ; tI giunge Isabella Gonzaga diretta a
Flrenze ospltata da GIoTanni Bentivoglio, 10-11; vi
t Friano Dolfi seppelllto in San Petronlo, 15-16; rl
h trasportato e sepolto ai Servl 11 corpo dl Filtppo
Bargelllnl affogatosl a San Glovannl In Perticeto, 17-
19; Ti cadono tre saette, 20-21; apparlzione dl una
cometa, 33-23; Giulio II dellbera dl recarTlsl e llbe-
rarU dai BentiTogilo, 344, 3V3l, cf. 343, 13-34) 344,
484
INDICE ALFABETICO
(Bologna eiith, m. iso^tsoy]
4; abbondanza d. raccolto, 31-41; ri paisa II card. dl
Nurbona ospttato dal BentlvogUo, 42-43; r! giunge 11
commluario d. pp., ctie alluggla al pal. d. Slgnorl,
4S-345, I; tenore d. capUoll rigiiardanti la yenuta d.
pp., 5-6; 11 pred. commlstarlo ne parte, 23-34; vl i
uccIbo Bernardlno Gouadlnl perchi Toleva allonta-
nanene dl nascosto, 346, 3-12; ne lono tenuie cliiutc
tre glorni le porte da Glovannl Beiitivoglio perchi
non ne esca subito la nuova di qucita f, IS-17; v!
torna il segulto degll ambasc. mandatl al pp. e da
queito Bostenuti, 33-24; si muove al suoi dannl 11
march. Gonzaga cap. gcnerale d. Chlcta, 2S-2S; vl ai
reca un araido d. re dl Francia, 41; Glnevra Bentl-
voglio comlncia a mandarne fuori le sue robe, teiori
e tappczzerie nascostamente per non dare l'allarme
al popolo, 46-48; c£. SO; 347, 1-2; la pred. anche ne ,
fa uscire 1 suol nepotl iigli di Annibale e di Alessan-
dro, 346, 4S-49; rlc, 347, 6; 11 Bentivoglio contlnua
nelle provvisioni per dlfenderla, 2-4; h Intcrdetta da
Glullo II, H-21 ; ne sono scomunicati i preti e l fratl
che non I'abbandonlno, giuita 11 precetto papaie, an-
rhe se Impediti di usclrne, 21-24; vi li ha notlzla d.
presa dl Frassineto e di Monte Calderaro e d. sac-
cheggio d. bestiame, 33-34 ; h raSbrzata con bastlone
da porta Santo Stefano a porta Maggiore, 42-43; e
con altrl riparinell'orto dl Santa Agnesee In quellod.
Madonna delle Grazie, 43-44; niostra d'armi tenutavi
da Glorannl Bentivoglio a Santa Maria d. Mercato,
47-4S; cf. 348, 1 ; vi si reoa un ambasc. d. pp. per
intcnderne raninio, 4-7; 11 pred. h accolto In Pai. alle
grida di : " Sega e Gucrra „, 7 ; 11 pred. ne parte, 11-
12; i Francesl per accordo coi pp. debbono conse-
gnargiiela nel tcrmine di tre giornl, 13-14; visiha
notlzia deila resa di Varignana dopo accanita resl-
stenza, it-U; 1 Franoesi vl si accoitano da Castcl-
franco, 19-20; le case fuorl porta San Fellce sono ab-
bandonate, 20-21 ; ne sono chiuse le porte pred. e
quella d. Lame per difesa, 21-22 ; vl si comincia un
bastione tra la porta San Felice e la porta Saragozza
e altrl in ultri luoghi, 23-24; 1 nemlci da Budrio vi
fanno soorrerie nei dlntorni, 25-28 ; si mette in armi
e fa sortitc con Alessandro e Ermes Bentlvogiio da
porta Magglort, 28-30; ne parte Giovanni Bentivo-
glio con tutti i suoi figli legittiml e bastardi, i nipotl
e moltissimi suoi intrinseci amlcifamosi perricchez-
jte e valore, 31-349, 1-25; cf. 243, 4-5; i bombardata
dalle artigllerle nemiche piazzate di qua d. ponte
di Ravone, 349, 25-26 ; si arma e benchi senza capo,
Impadronltosi il popolo d. Pal. alle grida di : * Chie-
sa, Chiesa,,, virilmente controbatte 1 Francesl, 36-
40; vi entra un tradltore sotto veste dl bombardiere,
350, 8; fe borabardata continuamente dai Francesi,
20-21; 11 popolo fa una sortita dalle porte San Ma-
molo e d. Lame, 32-35, 37-34; cf. 44-46; ma senza
concludere niente, 351, 3; ne sono asserragliate le
strade, 5 ; parte d. torre di porta San Felice cade
sotto i coipi deli'artlglierla nemica senza fare danni,
6-7; malgrado 11 gran numero dl colpl tlrati dai ne-
mici non vl h ucclso che Giambattista dalla Calcina,
13; vi si reca il raarch. Oonzaga per vedere dl pa-
cificarla coi Francesi, 24-25; i capi francesi vi sono
condottl dal campo a rifoclllarsl, 25-38 ; i pred. ne ao-
no rlcondotti alla sera fuori, 2»-30; ric, 353, 23; ne
partono gli ambasc. al pp., 3t-2f ; i pred. vl
tornano, 31 ; U papa deve giungervi col card. per
San Martino, 34-3S; lono •gombrate le itmde e li
comlnciano a preparare gll alloggl per I card. e la
Corte, 39-41; ne partono le donne d. Bentivoglto
dliperando d. rltomo io patrla d. loro marltl, 4J-
47; tI rimane loto Glnevra per parlare coi pp. e
lupplicarlo per 1 luol, $0; 354, I; anche la pred.
ne parte per ordlne d. pp. prima d. luo arrlvo, !•
4; con lel ranno VirgiUo, Giovanoi Battista e C«-
■are figliuoil naturall di Atcaolo, 5-6; epigramma
contro i BentiToglio affiiiovl in varl luoghi dopo
!• partcnza dl Glnevra, 41-46; arrivo d. pp. Giu-
Ilo 11 alla Magione, 355, 1-9; cf. 357, 37; onoran-
ze reie al pred. dai cittadinl e dal Senato che glle-
ne presenta lc chlavl, 355, 9-31; ordine d. corteo
papale dalla Maglone alla chieia di San Pietro e al
Pal., 23-356, 1-21 ; durante 11 corteo dal datarlo d. pp.
sono gettati tra ta folla clrca tremila ducati, 355,
45-4S; gli ebrel in Piazza fanno omaggio al pp. che
lo gradisce, 356, 21-34; Giulio II ailoggU in Pal.,
34-35: allegrezze fatteTi con artiglierie, campane e
bombarde, 25-28; nomi d. card. giuntlTl col pred.
e loro alloggl, 29-357, 1-20; allogglo degli altri Si-
gnori, 20-26; 11 pp. affida ad alcuni cittadinl la guar-
dia d. porte, 37-32; vi li bandiscc pubbllcamente
1'ordlne di Glulio II dl posare le arml, 33-34, e di
consegnare le artiglierie d. c. se alcuno le rltenga,
34-35 ; vi h sospeso per clnque anni ognl dazio e gabel-
la, 35-36; 11 pp. riduce alia meti il prezzo dl tutte le
Tettovaglle dlvenute carissime per la grande affluen-
za di gente, 40-358, 1-3; vi sl reca 11 Ticeri di Mi-
lano a fare omagglo al pp. e vl entra da porta
San Mamolo ricevuto dai card., dalla corte d, pp.
e da molti Stgnorl, 4-lO; messa solenne fatta cele-
brare dal pp. In San Petronio, dopo la quale crea
tre cav. aurati, 14-17 ; ne partono 11 vicere di Ml-
lano e II march. Gonzaga, 18 ; il pp. prolbisce vi
st facclano adunanze dl plfl che quattro persone, 30-
31, cd elegge un nuoTO Senato dl quaranta uominl
a ben governarla, 32-40; bando pcrche siano tolte o
cancellate le arral d. Bentivogllo, 45-47 ; solenni ese-
qule cclebratcTl In San Petronio per 1'annlTersarIo
d. t di Pio III, 359, 11-13, e per la t dl Filippo
d'AustrIa, 28-29; nella detta chiesa si celebra anche
pomposamente 1'anniTersario deIl'incoronBzione di
Giuiio 11, 34-45; il pred. visita la porta San Felice
rovinata dalle bombarde neralche e la fa restaurare,
30-32 ; vislta anche la porta dl Galliera e determlna
di costruirvi nuovaraente U castello gi& due Tolte
distrutto, 32-33; nuovo bando d. pp. perche liano
ovunque e da ognuno tolte o canceUate le armi d.
Bentivoglio, 360, 39-43; 11 pp. per Natale sopprirae
l'esoso dazio d. Cartlcelle, 361, 3-5, e alleTia o roo-
difica altri dazi, 13-28: e contenta, 30-32 ; esprime al
pp. la sua riconoscenza per i beneficl che ne rlccTC
faccndogli d. presenti per meszo d. Arti, 33-33; tI
e ricevuto con grande onore ii pod. NicoI6 Ti-
grlni (an. 1507), 362, 7-8; 11 pp. da ordlne di rico-
struire il castello di GaUiera per difenderla contro
i BentlTogllo, 9-14 ; Giulio II vl torna dal Gomlto,
363, 7; per la Candelora assistito da due card. il
pp. getta dalla Rlnghiera al popolo in Piazza le
candele che aveva prlma benedetto, 10-14, e da la
cenere con le lue mani neUa cappella d. Pal. U primo
[Bologna citth, aa, iso7-iso8\
INDICE ALFABETICO
485
giorno dl quaresima, U-15; 11 pred. sl accinge a par-
tirne, 21; vi si fanno fuochi e allegrezze per il con-
senso d. pp. ai capltoli antichi, 364, 23-J5; vl torna
Giulio II da Castel d. Vescovo, 38; il pred. benedice
i fondamenti e pone la prlma pJetra al nuovo castello
di Galliera con grande pompa, 28-40; il pp. ne parte
per Roma accompagnato da tutti i magistrati e da
nobiil, 365, 13-16, e glunto a porta Maggiore si ri-
volge e la benedice ripetutamente raccomandandola
al nuovo leg., Ib-H; il quale, dai Crociali si appa-
recchla a farvi solenne ingresso, 22-34; il pred. vi
entra accompagnato da tre card. e da sessanta gio-
vani d. c. riccamente vestiti, dal clero e dalle Com-
pagnie, 24-26; si reca a San Petronio quindi in
Pal., 26-27 ; vi si fanno grandi allegrezze per il
suo arrivo, 38-39 ; vi sl bandisce che ognuno deponga
le armi pena la corda, 29-32; incendio nelle stalle
dietro il Pal. con perdita di molti cavalli e due buoi,
33-39; il leg. supponendo 1'incendio appiccato dai
Bentivoleschi per cacciarlo, fa occupare la Piazza
dal soldati, 39-40; considerazioni d. storico sulla
sorte di Bologna, 40-41 ; tutti i magistrati per
volere d. leg. tornano ad abitare in Pal. nelle
stanze gi& loro adibite, eccetto il Gonfaloniere di
Giustizia le cui stanze erano occupate dai leg., 41-
JO; complotto non riuscito per introdurvi Annibale
ed Ermes Bentivoglio, 366, l-U, e impiccagione dl
Costaatino da Caprara, uno d. congiurati, alla Rin-
ghiera d. pal. d. pod., 17-18; vi ^ fatta piij accurata
guardia alle porte e alle mura, 21-32; i Quaranta a
turno con il leg. e soldati ne perlustrano di notte
i iuoghi sospetti, 23-33; vi giunge il vesc. di TivoH
con lettere d. pp., 33; per volere di Giulio II i Benti-
vogHo non devono rlsiedere a meno di cento miglia
da essa, 33-35; sfregio fatto a una statua di Giovanni
Bentlvoglio nella chiesa d. Madonna di Galliera da
un suo nemico, 37-49; si rompe la campana d. torre
degli Asinelli, che vlenc subito rifusa, 367, 19-21 ; vi
tl trovano lettere di Giovanni Bentivoglio ai Collegi
ore si raccomandava loro la cura d. granaglle e dl
altre clbarie da lui lasciate nelle sue case e sopra
tutto il suo pal., 22-26; sono abbruciati in Piazza con
grande ailegrczza tutti i libri d. Carticelle annullate
In perpetuo dal pp., 28-31 ; h colpita da pestilenza,
31-32; ii leg. non fa aprire il sepolcro dl Santo Ste-
fano per evitare agglomeramento di genti estranee,
33-34 ; in quel giorno Invece celebra in San Petro-
nio messa solenne con indulgenza plenarla agli in-
tervenuti, 34-36; sono raccolti gli appestati in iuogo
designato perche non infettino i sani, 37-39 ; vi sono
clt. alla Ringhlera d. pal. Annibale ed Ermes Ben-
tivoglio, 40-43; vi i suonata I'Ave Maria a mezzo-
giorno per impetrare rintercessione d. Vergine con-
tro la pestilenza, 368, 3-5; i travagliata dalla peste
e dagli amici d. Bentivoglio, molti d. quali vengono
perci6 confinati a Cesena, 6-13; Ginevra aobbilla il
marito a rlentrarvi, 20-33; ma Giovanni piCi sag-
glo sconilglla ogni movimento aspettando dl esservi
richlamati per il cambiamento naturale d. clrco-
stanze, 40-46; ric, 359, S, 7; il pp. vi manda da-
narl per assoldare genti, che la difendano contro
I Bentivoglio, 8; vl tono fatte dlfese Intomo al Pa-
lazzo e in Porta Nuova, 13-13; Ermet, Annibale e
Antongaleazzo Bentivogllo tl apparecchiano a muo-
verle contro, 37-41 , ne tono subito serrate le porte
alPinfuori d. porta San Felice, porta Maggiore e
di Saragozza, 370, 1-3; vi si bandiscono dalla Rin-
ghiera le lettere d. viceri di Milano, 29-30, e il ri-
chiamo d. confinati che avevano obbedito al bando,
30-31 ; vi si fanno fuochi e allegrezze per la fuga
d. fratelli Bentivoglio dal territorio fatta annun-
ziare dal leg., 39-40; la plebe avida di preda di-
strugge il pal. Bentivoglio sino ai fondamcnti, 371,
5-372, 1-31; versi contro Ginevra Bentivoglio divul-
gativl alla sua f, 374, 40-375, 1-4 ; vi passa il card.
Briconnet, leg. al re di Francia, 45, cui sono resl
grandi onori, 45-46 ; il pred. alloggia in Pal., 46 ; vi
tornano gli ambasciatori recatisi presso il re Luigi,
377, 38; vi fc carestia di semente dl lino (an. 1508),
378, 38-39; vi torna Gaspare Scappi da Mantova,
39 ; complotto orditovi dal pred. per farvi entrare
i Bentlvoglio, 40-379, 1-6; di nuovo vi torna lo
Scappi da Mantova, 10; frattanto ne parte Ercole
Marescotti con i figli Bernardino ed Emilio per an-
dare dal pp., 11-13; lo Scappi la mette a rumore
saccheggiando le case d. Marescotti e impadronen-
dosi d. porta San Mamolo, da cui divisava fare
entrare i Bentivoglio, 28-379, 1-34 ; i Malvezzi, Gio-
vanni Pepoli, Lorenzo Ariostl ne occupano con ar-
mati gli sbocchi di Piazza, 380, 46-50; inutilmente
tenta lo Scappi sollevarla e cacciarne il governatore,
381, 29-36; la porta San Mamolo h dallo Scappi
rettituita ai Quaranta e ai Gonfalonierl, 382, 12-14;
vi e spianato a terra il pal. Marescotti dal pred.,
15-28; vi h tagliata la testa al soldato Virgilio uc-
cisore di Giangiacomo da Stiatico, 29; ne escono
segretamente i Marescotti che si erano rifugtati in
Pal. presso il governatore, 31-39 ; le case di Alberto
Carbonesi e di Anton Maria Legnani corrono pe-
ricolo di sacco, 40-48; vi sl bandisce che tutti in
termine dl quattro ore debbano deporre le armi
sotto pene gravissime, 49-383, 1 ; ne partonolo Scappl
e i suoi compagni dopo altre prepotenze commesse
in porta Ravegnana e alla torre degli Asinelli, 26-
30; cf. 15-20; vi si sparge la voce dell'appres8arsi
d. Bentlvoglio, 31-32; vi si prendono misure di sicu-
rezza, 32-37 ; vi h confinato a cinquanta migliaun frate
d. Servi, 43-44 ; vi h impiccato alla Ringhiera d. pod.
l'otte d. Luna, 45-46; vi arriva il conte Guido Ran-
goni dettando grandi sospetti, sicch^ vi si aumen-
tano le guardie e la vigllanza di notte, 46-50; vl
giungono 1 cavalli di Giampaolo Baglloni mandatl
dal pp. 384, 1-2; e parimenti i fanti di Ghcrardo
Rangonl cap. d. Chiesa e cento caralli mandati dal
card. d'E8te, 2-4; l soldati d. Chiesa ne occupano
gli sbocchi d. Plazza, 26-27; subbuglio sortovl per
1'arresto di un ladro ricoveratosl nella Chiesa d.
Servi, 37-36; a otto d. pred. fratl h data la corda pub-
bllcamente e II ladro Impiccato alla Rlnghlera d.
pod., 41-42; si duole d. pena Inflitta al padrl, 43-45;
t1 giunge nuova d. t dl Giovannl Bentlvogllo, 385,
1-3; Impiccagione alla Rlnghiera d. pod. dl sette
amicl d. BentivogUo, 4-14; una donna viene pubbll-
camentc staflniata perchb aveva detto bene d. pred.
14-15; molti Bentlvoleschl per sfugglre ad «ngherle
e perlcoli ne partono, 15-19? tulla facciata dl San
Petronio h coUocata la statua in bronzo dl Giullo II
modellata da Mlchclangelo Buonarrotl, 30-3«; vl h
486
INDICE ALFABETICO iBoiogi» dtth, m. isos-ts^s-cUr,]
Implccato Glacomo Rabulnl, 37-24; tI torna Vlrgl-
Uo Ghltilierl, 36, e Ale^iandro Pepoll, 40-41 ; rt glUB'*
ge Brlclda Ortlnl del Conti di Pltlgliano moglle
dl Rlccardo Alldoti, 4]-43; le ranno incontro I Qua-
ranta e moltl gentlluominl, 44: ailoggia In casa dl
Glacomo Grati, 44-45 ; anche rl arrlra un araldo d.
re dl Francla a offrlre aluto dl armafl contro I Ben-
tlrogiio, 43-49; tI glunge II nuoTO leg. card. Alidoil
rlccTuto con grande pompa, 386, 1-3; cf. 376, 13-15 5
ne parte 11 gOTernatore Lorcnzo Fleirhl nottetempo,
389, 17-18; TBlore d. ducato e d. bolognino, 1»; bando
d. Senato e d. gOTernatore con rclatlre pene e preml
perchi orunque ileno tolte I'arme d. BentlTogllo,
30-33: ai romincla la ricostruzlone d. pal. Maretcottl,
34-35; moltl matcrlall d. qualc sono restitaltl dachl
II aTCTa pretl, 35-37; sl turba all'uccislone di Alberto
Caitelli, di Innocenzo Rlnghierle dl Sallustio Gui-
dottl ordinata dal leg., ma si contiene, 390, 5-14;
alle altre calamlta li aggiunge la peitilenza, 30-23;
ordinanze emanate dal Senato e dal leg. per cercare
dl limitarla, 33-34; tI tornano 1 Marescottl da Roma
e vanno ad abitare per ordlne d. leg, e d. Quaranta
in caia di Gatpare Scappi, 35-37; t1 lono fiittl ar-
restare dal leg. parecchl cittadlni, 3>-44; tI i con-
dotto prigioniero da Cento Crlitoforo Ariostl, 45-46;
ne fugge Aieisandro Pepoli e plC» non tI torna, come
pure 11 fratello Romeo che incontra per vla, 45-47 ;
391, 1-3; t1 sl incammlna il Manzino, che ferma-
tosl a Bondanello tI h uccito, 3-11 ; ne sono alion-
tanate le meretrici, che per6 U giorno dopo t1 tor-
nano, 33-34; tI sono tenute chluse chiese e botteghe
a cagione d. peste, che Infierisce anche nei mona-
steri, 34-39; t1 sono condotti l priglonieri fatti da
LodoTico d. Mirandola a Bondanello, 392, 46-47 ; i
pred. meno Nlcol6 da BazzanoTi sono tuttl implc-
catl aTcndo congiurato dl farTl entrare 1 fuoruscitl,
di assallre le case d. nemici d. Bentivogiio e uccl-
derll con tuttl 1 soldatl forestlerl, 393, 1-10; t1 il
apprende 1'elezlone a vesc. di Nicea deU'arclprete
ingegnere d. castelio di Galiiera, 11-13; 11 pred. 4
consacrato in San Petronlo dal leg,, 13-14; t1 k tra-
sportato il oorpo di GioTanni Pepoli e sepolto In
San Domenlco, 16-17; trovandosl Annibale Bentl-
Togllo a Ravenna per i Venezlani, il Senato fa rad-
dopplare le guardie temcndo qualche trattato col
pred. (an. 1 509), 43-44 ; t1 sl pubblicano vari l>andi
per impedlre comunicazloni roi BentiToglio o Tle-
tarne Tingresso al loro leguaci, 44-4»; anche h proi-
bito ai clttadinl di uscime a prendere loldo aitroTC,
49; 394, 1-3; h colpita da terremoto, 8; Taria 11 Ta-
lore d. sua moneta 9-19; tI passa il card. dl Lussem-
burgo riceTuto con onore dal Senato, 30-21; 11 pred.
ne parte U glorno dopo per Roma, 31 ; vi torna U leg.
Alidosl riccTuto con grandi feste, 34 ; con lul t1
rientrano Gaieazzo MarsUi, Giulio Bottrlgari, Carlo
Gratl, Annibale da Sassuno, 24-3S ; ne parte 11 go-
vernatore vesc. Angelo L.eonini, 38 ; h tostituito dal
vesc. d'Imola mons. Bonadies poco amante d. Bolo-
gnesl, 39-30 ; vi passa il card. d'Este, che alloggla in
Pai., 33-34; vi arrivano mandati dal pp. centocin-
quanta fantl male !n arnese, 35-36, e novemlia Spa-
gnuoli neUo stesso stato, 37 ; 1 pred. dopo la moitra
ne sono fattl uscire e allogglati a San Lazzaro, 37-39,
e qulndi a Castelbologneie, 39-40; vi ti di principio
al pal. GliltUierl • San Franceaeo, 4I-4J; rl «ono dl*-
■eminate d. cedole contro II Senato, 4«; «000 pro-
metti dueccnto ducatl d'oro e ficolti di togliere uno
di bando a chi;ne iveU gli autori, 46-48; tuttl i loldatl
che rl il trovano tono mandatl In Romagna contro
i Venezianl a riacquistare le c. d. Chleta, 49-50 ; vi
torna Galeazzo Pepoll, 395, 1 ; vi i fatta in Plazza 1«
mottra di novecento toIdaU, 4 ; U leg. ne parte coi
pred. per la Romagna, 5-6; ferimento di Ptrmmo Pe-
poli a opera dl un terTO d. Maretcottl, 7-10; U feri-
tore, preio, t dal gOTernatore condannato ai taglio
d. mano e implccato, lo-IS; tI tono daJ l>andltore
cit. Pandolfo e Violante Malatetta a comparire dl-
nanzl al pod. entro clnque giorni, 16-20: t1 gtungono
cavalll d. duca d'Eite, che lon mandatl dal leg. al
campo in Romagna, 33-25 ; ne parte 11 leg. per U cam-
po, 36; vi giungono trecento Svixzeri male in arnete,
41-43; alloggiano neile chlete, 46; dopo tre giorni ne
partono pcr Caitel San Pietro, 47; vi e bandlta dajla
Ringhiera la grande vlttoria rtportata da Luigi XII
!n Ghiara d'Adda lopra ! Venezianl e Bartolomeo
d'AlTtano, 396, 1-4; grandt allegrezze per la preta
di GioTanni Greco, cap. d. Veneziani, fatta a Ra-
venna dal leg., 6; "tI tl tratferitcono i Ghirardac-
ci che prendono dlmora nella parrocchia dl Santa
Maria Msgglore (an. 1518), IV, 28-V, l; 1 pred. ne
hanno la ctttadinanza (an. 1530), 8-13, 21-36; vi li
fanno grandt glnttre per carnevaie detcritte dal
Ghirardacci neifopuicolo Z.« gran gi»ttr* « i im-
farbi abbattimeHti a piedi e a cavallo fatti qvtsl»
carnevale nella c. di Bologna (an. 1562), XVI, 31-
36; cf. XIX, 13-33; in questo icritto 1'autore ne fa
1'elogio e la chiama ' patria dolcissima mia ,, 33-
24 ; cottante desiderio d, pred. e farvt dimora, XII,
28; egli tI si trova aUa fine d. 1557 o al princlpio
d. 1558, 28-30; poi nel 1559, XIII, 16-17; XIV, 6-8;
nel 1560, 14-30; 23-28; nel ij;62. 23-34, 30-33; vi toma
nel 1569-70, ne pii se ne ailontana, XVI, 10-12, 24;
il pred. vi f ed e sepolto in San Giacomo (an. 1598),
XVII, 15-XVIII, 1-18,; z: ancke Bartolemee da B*-
iegna, Corradine da Bologna, Filiffo da Bologmet,
Franeesco da Bologna, Pietre Antonio da Bolcgna.
BoLOGNA (ClTTAUlNl EL. A CARICMK PUBBUCHs) V, Aldrt-
vandi Giamfrancesce fretere di Perugia, di Lmcca,
pod. di Firente, di Lmcca ; Bolognini Bartolome» caf.
di Firenze; Comti Alberto eaf. di Mi/ano; Gotzadimi
Sebattiano fod. di Lmeca, Grassi Achille vesc. di Citth
di Castello; Grassi Gasfare fod. di Perugia, di Fi-
remze, Senatore di Roma; Grati Amdrea fed. di Pi-
renze; Grati Cristoforo pretore, fod. di Firemze; Lm-
fari Giacomo pod. di Genova, di Milane; Magmam
Antenio ped. di Firente; Malvezzi Asterre veic. Ji
Perugia; Montecalvi Bttore pod. di Lmccax PaleotH
Bmonaventura fod. di Narmi; Ranuxzi Angiol» ped.
di Lucca; Vitzam Melckiorre Senatore di Romta,
— (cLERo) si reca incontro ad Antonto di Savoia la-
tore d. cappelio cardinalizio al govematore dl Bo-
logna (an. 1426), 4, 24-26; va ad incontrare il pp.
a porta Maggiore (an. 1437), 47, 8-9; piglia parte
aUe eseqiiie d. vetc. Gtovanni Poggi in San Pietro
(an. 1448), 125, 31-33; va Incontro sino alla clile-
ta d. Servi ai governatore Giacomo Vannuccl (an.
1449), 133, 42-43; al goTernatore LodoTico MUani
(an. 14S5), 159, 4f.50; potto assegnatogii nel corteo
[Bologna cUro-comune, aa. 962-1428] INDICE ALFABETICO
487
papale dalla Maglone al Pal. (an. 1506), 355, 2<-2S.
BoLOGNA (Cumatologia). Grande nevicata (an. 1426),
3, 5-8; brlne, ghiaccio e freddo Intenso (an. 1430),
21, 49; freddo intenso di gennaio, che danneggia gli
alberi d. campagne (an. 1433), 31, 15-17; violenti e
ininterrotte piogge (an. 1433), 34, «-8; cf. 33; piogge
dirotte (an. 1434), 41, 4-5; violenta grandinata che
fracassa ove colpisce (an. 1441), 69, 42, 49-50; grande
nevicata e gelo, 70, 38-39; altezza d. neve, 41-42;
inverno rigidissimo (an. 1442-1443), 75, 15-17, neve
e freddo intenso di maggio(an. 1443), 76, 4-5; freddo
intenso di aprile e venti impetuosi che seccano le
viti nel Bolognese e in Romagna (an. 1445), 101,
34-37; violentissimo temporale nel territorio (an.
1448), 125, 31-35; freddo e nebbie di glugno e neve
suUa montagna (an. 1455), 159, 39-41; estate ventosa
e umida (an. 1456), 162, 19-30; sicciti dal giugno
al settembre (an. 1459), 166, 23; grande siccita che
impedisce i iavori d. campagna (an. 1460), 174, 43;
freddo intenso che agghiaccia i fiumi impedendo la
macinazione, e secca le piante (an. 1462), 17S, 27-
39; clima stemperato da maggio a novembre, 182,
8-12; grande nevicata (an. 1464), 42-43; altra nevi-
cata di piij chequattro piedi di altezza, 44-46; tempo
piovigginoso e tempestoso, 187, 13; moite nebbie dl
settembre, 15 15; una grande tempesta rovina il rac-
colto edanneggia le case (an. 1465), 188, 31-32; inco-
stanza d. clima da giugno a dicembre, IS**, 30-35; gen-
naio mitissimo (an. 1468), 198, 43-48; poca neve di
febbraio, 48; grandinata e uragani nel mese di luglio
che recano molti danni alle case d. c, 199, 41-200,
1-5; violenta tempesta a Crevalcore, 5-8; gennaio
freddissimo; si congelano i fiumi (an. 1470), 202,
3-4, e si ha penuria di legna, 6; grande nevicata e
freddi intensi di marzo, 37-39; a gennaio c cos\ poco
freddo che gli alberi cominciano a fiorlre (an. 1471),
207, 1-2; di settembre caldo e sereno come di iuglio,
sicche gll alberi fioriscono e danno frutti, 208, 38-
40; grandi piogge e Inondazioni di giugno (an. 1474),
214, 25-35; alla fine d. mese 11 tempo si rasserena,
33-34; grande nevicata (an. 1488), 244, 17; orribile
temporale durante il quale rimane incenerita da un
fulmine una donna nella sua casa (an. 14S9), 254,
1-7; grandine d. peso di sette libbre clie danneggia
gravemente Altedo (an. 1500), 300, 8-9; grandi ne-
vlcate dl febbraio ; la neve h mantenuta dal gelo
per quattro mesi (an. 1503), 322, 14-17; nevicate di
novenbre, 329, 3; la neve rlraane in terra tre mesi
con freddo intenslssimo, 3-11; uragano di vento nel
territorio che sradica e abbatte quercie e altri al-
beri (an. 1504), 331, 9-13; violenta tempesta di piog-
gla e yento che reca danni alla c, 332, 18-32.
— (CoLLEGio OBLLE ARTi) V. Bologna [cirti).
— (CoLLBGio D8I DOTTORi) Assiste in San Petronio
alla consegna d. stendardo ducale a Giovannl Ben-
tivoglio (an. 1493), 270, 25.
— (CoLLKGio DEi FiEscni) al Pratello, vi alloggia II
card. Nlcol6 Fieschl (an. 1506), 356, 46-47.
— (CoLLKGio Di Spaona). II rettore con duecento sco-
lari-soldati interriene in Senato a prolbire ai Benti-
voglio, o ad alcun altro dl recarsi dal pp. (an. 1502),
314, 33-35; vi lono lc stalle d. MareBcottl (an. 1508),
379, 33, vi sl recano 1 congiurati contro i pred.,
33-33.
Bologna (Commissari per la elgzione dei magistra-
Ti) in numero di venti debbono eleggere tutti i
magistrati (an. 1431), 27, 4-9; la prima volta sono
creati dal pp., 4, in seguito prima che termini il
loro ufficio eleggono i loro successori, cinque per
quartiere, 13-13; durano in carica un anno, 31-22,
nomi d. deputati eletti dal pp., 23-29.
— (Compagnie) : COMPAGNIA D. LoMBARDi. Per trecento
anni abita in una casa presso la chiesa di Santo
Stefano (an. 1445), 102, 30 31; concede all'abate d.
pred. chiesa dl fabbricare nella sua casa I'ospedaIe
di San Buono con il patto di avervi una stanza co-
moda per le sue adunanze, 33-35; il Massaro, Monte
Mantici, tratta per la Compagnia con il detto abate,
102, 33-39; i patti sono rogati da Filippo Formaglini
e da Lorenzo Cattani, 39-40, /.
— — coMPAGNiA della Morte. Esscndo rettore Ber-
nardino Muletti, priore Zero di Bene e Massaro
Giovanni di Nicol6 di Carlino, moltl suoi compo-
nentl deliberano di edificare uno ospedale capace dl
raolti poveri infermi (an. 1427), 5, 8-10.
— — COMPAGNIA DEi VERGOGNosi. Sua fondizione (an.
1495), 286, 25; i coraponenti sono vestiti di cappa
rossa e vanno elemosinando alle chlese e alle case,
25-26.
— (ComUNe) \sennto, amiani, padri, signori, BolOffnest\.
"Sua prima costltuzione a com. aristocratico, con
tre Consigli che ne avevano il governo! Consi-
glio speciale, Consiglio generale, Consiglio di cre-
denza (an. 962), C.XXXVIII, 3-12 suo ordinamento
16-24; il popolo entra a parte d. governo (an. 1200),
12-16; si fanno capitoli con gli scolari (an. 1321)» LIX,
6g; i preii. per ordine d. Senato vengono chiamati
figliuoli d. fopolo di Bologna, LX. /-j; elezione
d. nuovi Anziani e Gonfaloniere dl Giustizia; quindi
d. Gonfalonieri d. popolo e d. Massari d. arti (an,
1395), LXV, 2-3; tutti i magistrati decretano la istl-
tuzione perpetua di un palio di cinquanta bolognini
d'oro da corrersi per San Petronio con 1 barberi,
31-3/; aiuta NIC0I6 d'Este contro Azzo, che vince a
Porto, LXV, 8-11; ric, LIX, 65 „; elezione degli
Anziani e magistrati (an. 1426), 3, 3-4; (an. 1427),
5,7; (an. 1428), 34; Lodovico Muzzarelli Gonfalo-
niere di Giustizia, 34-35; i nuovi Anzlanl, i Gon-
falonieri di Giustizia e d. popolo sono tutti fautorl
d. Canetoli, 6, 39-41; questi eleggono anche 1 Sedicl
Riformatori d. Stato di liberti, 7, 1-5, e gll Otto
di Balk di pace, 5-9; I^uigl da San Stverino gll ofFre
i suoi servlgi, 10-12, accetta e lo chlama a Bolo-
gna con novecento cavalll facendolo anche cap. d,
soldati, 12-13: manda ai castelli d. territorio perchi
rimangano fedeli, 14-17, ordina a NlcoI6 da Tolen-
tino dl uscire dal territorio Bolognese, ma non i
obbedito, 33-34, manda allora Lulgi da Sanseverino,
contro il pred., 25-35; Invia il Sanseverino con 1
commlssari Giacomo dalle Correggie e Francesco
Guidottl ad assediare Castel San Pietro, 32-35; man-
da ambasc. ai Venezlani a impetrarne aiutl, che
non ottiene, eontro il pp., 8, 14-1«; 11 Senato rlfiuta
la c. al messo d. leg. Domenico da Capranlca dl-
chlarando che si dlfcnderi se assallto, 31-33; pone
anche un vtcario ad Argelo, 9, 23-33; elezlone dl
tuttl i magistrati secondo I'u80, 37-38; fortifica la
c. come meglio pu6, 10, 5-6; per •opperlre alle »pe»e
488
INDICE ALFABKTICO
[Bologoa comume, aa. I4m8-I4Si\
d. dlfeia ittltuUce 1 magtttratl d. tawe, ^19, cf. lo-
U; i suoi soldatl ti impadronitcono d. conte OuU
desco dl Panlco tul quaie aveva potto una taglla,
3t-40; eiezione d. nuovl maglttratl tceondo l'uto
(an. 1439), 11, 3S-47 ; suo bando roncemente i com-
plici d. congiura In favore d. Chiesa, 12, 5-1; con-
f ina i pred. preientatiii nel termine pre-
tcrltto, 9-10, temendo clie i nemlci postano pren-
dere la chieia di San Mlcliele in Boico e fortlfi-
carriii la fa circondare dl un bastione e ri manda
guardie, 13, 19-31, fa luonare ie campane a raccolta
durante un assalto nemico a Borgo San Pietro, 14,
23; in Consiglio dei Selcento, cui prendono parte
lutti i magistrati, si trattu d. malumore d. popolo
e d. modo di ripararvi, 34-38; si conclude di ofliciare
il card. Nicoi6 Aibergati a interporsi per rappacifi-
care la c. col pp., 3d-45; ma ii card. ancora sde-
gnato rifiuta 1'incarico, 45-15, 1-»; non permette
l'entrata !n Bologna ai leg. Lucido Contl clie Tolcra
un colloquio, 30-31 ; invece si recano dal pred. due
Anzianl con due Gonfalonieri d. popolo, due Mas-
larl 0 due degli Otto di guerra, 31-33 ; i pred. pren-
dono tempo per riferlre le lue proposte ai Se-
nato, 33-35; sdegnato clie il leg. disertl la campa-
gna mentre attende la rlsposta alle sue propoite di
pace, fa oate alla bastia d. Monte contro il pred.,
35-43; ma i suol sono resplnti stno a porta San Ma-
molo, 42-46, cf. 16, S-13; il Scnato conferisce con
Rolando da Genazzano, ambaic. d. pp., intorno alia
pace, 17-lt, 19-20, manda ambasc. con 11 pred. al
leg. per la conferma d. capitoli concordati, 21-32;
al rifiuto d. leg. si sdegna e prosegue ad apparec-
chiare ia guerra, 2:-25; gli sono chiesti dal leg. nuovi
ambasc. per faccordu, 26-27, ii invia, 27-2S ; conclude
la pace con la Chiesa, 28-29; cf., 49-50; tenore d.
capitoli concordati, 30-48; invita ii leg. a entrare
in c. quando gll aggrada, 50; 17, 1-2; 11 pred. gli
risponde che avriser^ il pp., 2-3; il leg. lo av-
verte che fara la sua entrata per la porta di stra-
da Magglore, 6-7; predlspone perchi sia accolto
con festa, 7 ; elezione degli Anzlanl e d. magistrati
lecondo i'uso (an. 1430), 26-29; 11 Senato Invia am-
basc. al pp. a riconoscerlo pcr signore, 41-43; nel
Conslglio d. Sessanta, convocato dal leg. perproporre
ii richiamo d. fuorusciti, sl deiibera di richiamarne
solo dieci, 48-18, 1-4; in altro Consiglio d. Sessanta
radunato dagli Anziani, i Lambertint sono accusati
di voiere fare entrare tutti i banditi e mutare lo
stato, 12-46; il leg, temendo dl essere eipo-
ito a violenze parte di Boiogna con un
preteato, 19, 4-7; fa decapitare Aiberto e Giacomo
Caccianemici, Nicol6 Leoni e Antonio detto il Ne-
gro per falia testimonianza in Consiglio, S-12; ac-
coglie con onore il re di Portogallo, 13-14 ; rifiuta
dt riconoscere U pp. stgnore di Bologna e dichiara
al nuovo leg. Giovanni Bosco, vesc. di Tropea,
che intende osservare i capitoli d. pace mentre prega
Martino V dl non contravTenirvi, 20. 11-15; avendo
il ieg. rinnovato le ostiliti, 16-37, ii Senato gti manda
ambasc. a chiedere un armtstizio per trattare ia
pace, 40-42; patti di questo, 43-21, 1-4; invia am-
basc. ai pp., 5-6; nel frattempo tenta venire a un
accordo cot leg., che aveva dal pp. autoriti di fario
11-12 ; quegii lul punto di firmare i capitoli li sde-
gna eontro Raffiulle Fotcherari e U trtnppa 12-1* ,
temendo chc il leg. non rogita attenergU i patti,
manda i'abate Zambeccarl e Battitta CanetoU a
bruciare il mon. e ia dUesa di San Michele In
Boico perchi i nemicl non ri si aSbrzino, 17-21 ;
Gioranni da Caioie h conneitabiie de' luoi fanti,
ai ; ha nuova deila conglura ordlta per fare entrore
i nemtci e i bandlti in Bologna, 41: per inrito del
ieg. rlannoda pratlche per l'accordo, 43-4«; patti
ttabtUtl, 46-22, 1-2, che it pp. non approva, ticchi ii
leg. riprende le ostUita, 10-15; ta fortificare Santa
Maria d. Monte, I6-20; accaglie ia propoita di media-
zione fattagti dai raarch. d'Este per mezzo di Nicot6
Ariosti e invia ambasc. a Ferrara cun fincarico
dl informare It march. sulle sue dtfTerenze coi pp.,
31-38; non si conclude niente per gelotia
d. duca Filippo, 28-31; crea Gtacomo dal Lino
▼icario d. rocca di Pediano, 32-33; incarica Glacomo
dalle Correggie, suo ambasc. a Ferrara, dl trattare
la condotta di Pietro da Navarrino, 42-43; no n pu6
averto perchi gii atsoidato dai Vene-
z 1 a n i, 43-45 ; gll i mandato dal pp. un meiso per
annunciargli ia venuta di un nunzio con facolfa di
trattarc la pace, 23, 4-8, istituzionc dl un magtstrato
di otto cittudinl, che insieme al pod. abbiano in-
carico di punlre i delinquenti, 31-26; fa fondere
la campana d. pal. d. notai, 27-28; eiezione degU
Anzlanl e magistrati nuovi secondo l'uso (an. 143 1),
32-33; risponde ai card. di Santa Croce, che h dispo-
■to ad osservare i capitoii gia &.tti con 11 pp., ma
se questi vuole altro, fara resistenza, 42-46; fa pren-
dere le vettovaglie raandate dai nemici alla ba-
stia d. Certosa e condurle a Bologna, 47-49; gli i
chiesto aiuto dai castelli d. territorio per cacciare
1 sotdati della Chiesa (an. 143 1), 24, 11-12; incarica
Bernardino daile Correggie di asioldare Nicol6
Fortebraccio e Rinatdo dl Provenza, 13-15 ; ma ap-
prendendo che per condurre i pred. occorrono mag-
gtori denari dt quelli di cui dispone 48-25, 1, tratta
la pace, 4; il Senato manda ambasc. al nuovo pp.
a raliegrarsi d. sua elezione e per ia pace, 5-7, 8-12 ;
ne invia anche ai Veneziani a congratularsi, come
loro amico, deil'eIeztone a pp. d. veneziano Condul-
mer, 7-1; U Senato scrive a Gateotto Canetotl che
ii leg. Tropea rifiuta il lascia passare agli ambasc.
bolognesi che li dovevano recare pr. it pp., 13-17:
informa dt nuovo il pred. che il ieg. negando atten-
dibUiti alle lettere d. pp. rifiuta di obtjedirvi, ao-2»;
rimanda a pt6 tardi la punizione deifomtcidio di
Gtorgino da Tossignano commessa da Gaspare
Cattani e da Bartolomeo Preti, 26, 2-3; il che rende
arditi 1 delinquentt, 3-14; manda a Gaieotto Ca-
netoli i capitoii d. pace da presentare at pp. a
nome degli ambasc. impediti dal leg. di recarsi a
Roma, 18-20; i pred. capltoti sono da Eugenio IV
in parte approvaU, in parte sostituiti o modificati,
29-27-28-29, 1-9; sostituito h il capitolo terzo riguar-
dante l'elezione degll Anziani, Gonfalonieri d. po-
polo, Massari d. Artt e Riformatori d. Slato che
il pp. rimette a venti cittadinl el. da lui la prima
volta e in seguito el. dagli stessi magistrati uscenti,
26, 43-27, 1-22; invia aila bastia d. Certosa gli
ambasc. richiesti da Giovanni Bosco per accordarsi
suU'esecuzlone d. capitoli, 25-28; fa esporre le armi
[Bologna comune, aa. i^j/-/^38]
INDICE ALFABETICO
489
d. pp. alle finestre d, pal. dei Signorl insieme al
Gonfaloni d. popolo e della Uberta, 28-31 ; da il segno
d. pace fatta con suono di campane e fuochl, 31-32;
in Consiglio si dellbera d'lntrodurre in c. il Bosco
qual governatore, ma non il vesc. di Tropea, 33-
35, e si eleggono all'uopo sei deputati al Bosco 3S-
39; il Gonfaloniere di Giustiza e quattro Anziani
vanno incontro al pred. a porta San Fellce, 40-42;
manda a Roma gli ambasc. gia designatl a con-
gratularsi col pp. d. sua elezione, che a cagione
d. Tropea non erano potuti partlre, 30, 5-9; ele-
zione d. magistratl secondo 1'uso (an. 1433), 31, 6;
dal ConsigUo in unlone ai governatore sono el. i
Venti consigUeri statuiti dal pp. in luogo d. Sedici
Rlformatori d. Stato, 7-15; commina la forca a chi
non posi le armi, 32, 39-40; elezlone d. nuovi ma-
gistrati secondo l'uso d. c. (an. 1433), 33, 20; av-
visa il pp. d. partenza d. governatore Dandolo, e
dell'intrigo da lui ordito col Gattamelata, 34-35; lo
prega di inviare un altro governatore amante d. c.
35-36; II pp. elegge leg. di Romagna Marco Con-
dulmer suo nipote, che h gradito e bene accolto,
35-44 ; a cagione d. prolungarsi d. cattivo tempo
su proposta di Graziolo Grazioli delibera che sl
faccia una processione con la Madonna d. Guar-
dia per impetrare la cessazione d. pioggla, 34, 7-
35; delega 11 Grazloli ad occuparsene, 25-26; in me-
moria d. miracolo ottenuto ordina la celebrazione
annuale d. processlone ogni prlma domenica di
luglio, 35, 5-8 ; fa riprendere MontevegUo datosi ad
Antonlo Bentivoglio, 36, 7-8; elezlone d. magi-
strati secondo I'uso d. c. (an. 1434), 31-32; magi-
strati c Consigli sobbiUati dai Canetoli deliberano
dl cacciare gli ufficiali d. Chiesa e rendersl liberi,
37, 1-*; cf. 36, 40-41; due Anziani, due Gonfalo-
nleri d. popolo e due Massar! dcllc Arti vanno
dal gOTernatore, dopo che 11 Pal. era caduto nelle
mani d. popolo, e lo avvertono che lo «orveglie-
ranno a cagione d. sue Intcse col Gattamelata, 37,
4-13; i pred. non gli permettono dl avvicinare al-
cuno se non in loro presenza, 14-15 ; anche fanno
portare fuori una saracinesca fatta dal governa-
tore per la porta d. Pal., 15-16: pcr le minaccic d.
Gattameiata crea i Dleci di Balia con Tincarico di
difendere la c, 1 quali Uberano il governatore, 35-
39; il pred. h fatto prigioniero dai Canetoli, che in
lotta coi GrifFoni avevano avuto il sopravvento, 38,
38-30; Bartolomeo Zabarelli, nuovo governatore, 39,
4-6; il pred. espone in Consigllo U malcontento d.
pp. per gli eccidl commessl dai partitl in Bologna e
per la prigionia deU'ez governatore, che prega sia
Hberato, 38, 48-39, 1-4; esorta 1 rettori a osservare i
capitoti d. pace e fare uscire di Bologna i soldati d.
duca di Milano, 5-7; promette in cambio la libera-
slone di Gaspare Canetoli e il rUascIo d. mercanti
bolognesl sottenuti in Venezla, 7-9; U Senato rl-
sponde con prudcnza alle suc rlchleste e lo accetta
per governatore, 10-11 ; mentre s! trattano nuovl
capitoli di pace col pp., 34-36, si apprende che Ga-
spare Canetoll non c llberato, che il Gattamelata
s'impadronlsce d. castelU bclognesl c diserta il ter-
ritorlo, 37-4], sicche sdegnato rlfiuta Taccordo col
pp,, 42-43; per la partcnza dello Zabarelli resta senza
gorcraatorc d. Chlcsa, 45-16; due ambasc. bolognesi.
Romeo da Sala e Giovanni Manzolini vanno a Fi-
renze per trattare col pp., 40, 41-43; elezione d. ma-
gistrati e Anziani secondo Tuso (an. 1435), 41, 17-18;
si creano per sei mesi i Dieci di Balla a governare
la c. in luogo d. Venti, 18-19; sl creano anche i
Massari, 19; fa riprendere 11 castello dl Galliera
tenuto da milizie d. Chiesa, 31-34; nel Consiglio
d. Seicento si delibera dl abollre il capitanato d,
montagna, 37-38 ; in Consiglio si risponde all'ambasc.
d. pp. che accampava pretese sulla c, che molto e
grato al pp. della bencdlzione inviatagli, 42, :8-39,
cf. 25-36, che si rallegrava d. pace seguita per il bene
d'Italia, 39-30, ma che quanto alla balia assoluta di
Bologna si riservava di parlarne col duca Vlsconti
corae ne aveva il patto, 30-33; presa conoscenza d.
lettere d. pred. che consigliava la vace col pp,, in-
via ad Eugenio IV Roraeo Foscherari e NicoI6 Ghi-
silieri con i capitoli deiraccordo, 37-43; tuttl 1 ma-
glstrati giurano fedelti alla Chiesa nelle mani d.
nuovo governatore Daniele da Treviso, 43, 13-13; il
pod. Baldassarre OfBda fa eleggere nel suo Pal.
i nuovi Anzianl, 45-50; saputo che II pp. stava
a Firenze lo invita a Bologna, 44, 3-7; il
pp. accetta per il prossimo febbraio, 13-15; il go-
vernatore sopprime i Gonfalonieri d. popolo e dl-
stribuisce gli ufiicl a sua volonta, 17-19; paga al
Picclnlno duemila ducati e ne ha in cambio Castel
Bolognese e Castel San Pletro, 35-37; rlceve dal della
Carda e dal Brandolino, San Giovanni in Persiceto,
SanfAgata e Manzollno, 37-38; elezione d. magl-
strati e Anziani secondo l'uso (an. 1436), 46, 45-
46; col consenso d. pp, concede l'abbazla di San
Felice ai Benedettini neri di santa Giustina, 49,
13-15; dl ai pred, anche 1'abbazia di San Procolo in
piCl comoda postura pei fedeli e ad essa assegna la
Chiesa di Santa Maria del Monte gia unlta aU'ab-
bazia di San Felice, 15-18; elezione degll Anzianl e
magistrati nuovi secondo Tuso (an. 1437), 30-31; (an.
1438), 50, 18; sdegnato di essere stato canzonato
dal pp. per l'affare d. Concilio, si oSre al duca di
Milano, 51, 11-21, e opera in conseguenza malgrado
Ic blandizie del governatore, 46-52, 1-15; dopo una
zuffa tra i partiti pro e contro 11 duca di Milano,
15-22, il Piccinino e insediato in Pal,, 33-31 ; il pred.
gli promette ogni bene da parte d. duca di Mi-
lano, 38-40, e di riacquistargli il castello di Gal-
liera tenuto dal pp., 4o-4l; elezlono del nuovi An-
zlani al maggio, 49-53, 1-4 ; 11 castellano Battista da
Narni gli rende il castello di Galliera per settemlla
ducati salve le robe e le persone, 11-13; cf., 6-8; vi
fa porre le guardie e innalzare sulla torre lo sten-
dardo con Tarme d. c, 13-14; it Piccinlno manca
ai patti stabiliti col duca dl Milano rlguardo al
castello dl Galliera prendendo a nome d. pred. la
tenuta d. castelli c ponendo un presidlo In Galllera,
15-24, cf., 82, 35-37; dopo la partenza d. Plcclnlno
sono creatl dodicl Gonfalonierl, tre per quartlere,
53, 36-41; i Dlecl dl baUa al potcre nel 1435 sono
confermati in ufficlo, 41-43, ordina che 1 contadini
tornino alle loro terre, 43-44; i conferraato, contro
l'u(o, il Gonfalonlcre di Giustizia e sono creatl i
nuovl Anzianl per «ettembre, 54, 1-1; Raflaele Fo-
scherari pone la Piazza in ttato di difesa, 55, I-IO;
tuttl 1 maglstrati eleggono Giacomo dal Lino capi-
I
490
INDICE ALFABETICO
[BoIOflia cMHnw, M. /438-/44s]
tano d. guirdla per 11 contado dl Bologna, coo con-
Tenlente •egulto di armigerl, per lel mesi a coraln-
clare dal primo gennaio, 3}-3l; tono el. i nuorl ma-
gistrati secondo Tuso (an. 1439), *^< disposlzlonl per
l'«ramlnlstrazlone della glustlzia tra gll abitantl d.
contado, 44-56, 1-3; per subdolo conslgUo dl Battlsta
e malgrado 11 parerc contrarlo dl Annlbale Renti-
voglio, fa sostituire allc porfe 1 cap. clttadinl con i
forcstieri a nome d. duca di Milano, 57, 31-31; per-
mette il ritorno d. bandltl e confinati amicl d. Ca-
netoli, 33-36 ; manda ambasc. al Picclnino per aluti
contro Battlsta Canetoli che tendeva al primato,
37-44; 11 Picclnino vuolc confermatt tuttl i magl-
strati, 58, 6-S ; Giacomo Costanti slclliano pod. di
Bologna per il duca di Mllano, 3]-]3; Antonlo
Sacchi cap. di balla, 33; si eleggono i magistrati
«econdo l'uso (an. 1440), 60, ?6-3>; in Consigllo
d. Sessanta si accetta la proposta d. Piccinino di
istituire di nuovo il raagistrato d. Sedici Riforma-
tori per le elezloni agli uflScl, 61, 46-62, 1-s; per
rimpinguare 11 tesoro crea nuovi tesorieri col patto
che Imprestlno allo Stato somme determinate da
rimborsarsi col provento d. dazi, 9-16 ; appreso l'im-
prigionamento di Battista Canetoli per parte d.
duca, fa a sua volta arrestare Galeotto Canetoli che
Invia nella rocca dl Forll, 39-40, Benedetto Bonfigll,
che manda nella rocca dl Imola e Tommaso Grassi,
che Invia a Mllano, 40-41 ; fa prendere e decapitare
Neri oste delia Luna, Tommaso Lojani e 11 cap. d.
porta di Santo Stefano, 1 quali avevano trattato di
Introdurre in c. le mllizle d. Chiesa, 64, 31-23; 11
Senato manda trecento soldati a rlconquistare Ca-
itelguelfo, ma non l'ottiene, 33-35 ; fa murare alcune
porte d. c. per slcurezza, ma pcr il malcontento d.
popolo dopo quindicl glornl le f.i rlaprire, 44-48;
non fidandosi d. cap. forestieri postl a guardla d.
porte d. c, d. fortezze e castelll d. territorio, per
mezzo di ambasc. ne ridomanda la giurisdlzione
al Piccinino, che la concede con speciali patti oltre
al pagamento di una somma, 65, l-ll; tenore d.
pred. capitoli, 13-66, 67, 38-37; Alessandro Bottrigari
h suo sindaco nel compromesso, rogato da Alessan-
dro dalla Calcina, per il rifacimento d. chiusa d.
Serino, 6-10; ratllica d. capitoli concordati col Pic-
clnino e gia firmati in suo nome da Gaspare e Gio-
vanni Maivezzi, 19-37; cf. 1-2; consegna le porte d.
c. e di tutte le fortezze alle Corapagnie d. Arti chfe le
guardino diligentemente 43-44; in Consiglio d. Sei-
cento, su proposta degli Anzlani, si accorda la cit-
tadinanza bolognese al cap. Cervato Secchi e ai suol
figli, 45-68, 1-5; elezione degii Anziani e maglstrati
nuovi seoondo l'u80 (an. 1441), 27-38; fa un regalo
ad Annlbaie Bentlvoglio per le sue nozze, 69, 6-8;
bando contro i ribeili, 19-21; manda a riprendere
Casio ma non 1'ottiene, 22-24; le railizie nel ritomo
fanno una bastia a Castel del Vescovo per ostare
all'avanzata dl Baldaccio d'Anghlari, 24-26; fc avvi-
sato con lettere da Filippo Maria Visconti d. cessa-
zione d. ostiliti con i Veneziani e con la Chiesa, 37-
38 ; ne fa bandire la nuova per la c, 38-40 ; il Senato
conferraa Antonio dal Verme qual pod. di Bologna
per altri sei mesi, 45-46; e crea Glacomo Costanzi
esecutore dl glustizla, 46-47 ; per suo ordlne e deca-
pitato un tale Zollo che areva trattato di dare Ser-
imTalle al Florentlnl, 70, 8-«; eiesione d. maglitnti
ed Anzlani lecondo l'uso (an. 1443), 46; Giacomo
dai I.ino h eL capo d. Signori, 47; f» prendere li
capitano Nicol6 Garobacort«, che, lenza licenza. pav
Mva attraverto II territorlo bolognese con trecento
caralll, 71, 14-33; elegge Giacomo dal Lino Ticario
di Lojano per lel mesl, 72, 8-10; non accoglie la
domanda di Cervato Secchi di andare ad abitare in
Pal. per su» sicurezza, 74, 32-35; ma essendo 11 pred.
Introdotto in esso da Giovanni Fantuzzi, eiegge due
luoi cap. al dueccnto fanti condottl da Cervato, e ad
essi aflSda laguardia d. Pal. c la sorveglianza nella c.
durante la notte, 25-31 ; du Inoltre al pod. cinquanta
fanti per punire i sediziosi, 31-33; proibisce ai cit-
tadini dl portare arrai, 33-34 ; elezlone degli Anzlani e
magistratl secondo l'uso (an. 1443), 41-42; due ban-
diere con la sua insegna sono appeie inlla tomba dl
Guid'Antonio Laml>ertinl, 39 40; Francesco Picclnl-
no gli ciilede una lomma per pagare i fanti da lul
condotti in Boiogna, 45-48; impone per ci6 un pre-
stito alle Compagnie d. Arti cedendo loro ii dazio dl
imbottatura con Infinito malcontento d. popolo, 76,
1-3; fatto prigioniero Francesco Piccinlno dal Ben-
tivoglio e ridotto lo stato In liberti, con pubblico
bando rlchiama 1 confinati e banditi, 82, 1-3; fa
mettere la c. in Istato di difesa per timore che
Lodovico dal Verrae, udifane la ribellione, tI ai
volga, 9-10; oSre, inutilmente, una somraa a Tartaro
Perugino, castellano dl Galllera, perchi gli renda la
fortezza, 17-19; i minacclato dal pred. d. boml>ar-
damento e d. sacco alla c. qualora non rimandl 11-
bero Francesco Picclnlno, 19-31; di incarico «d
Annibale Bentivoglio e a Galeazzo Marescottl di
irapadronlrsi di Galiiera, contro la quale manda
anche Pietro da Navarrino con un migiiaio tra ca-
valli e fanti, 35-26; cf. 49-50; in Consiglio d. Selcento
sl dellbera di condonare a Castelfranco, in premio
d. sua fedelti, ogni debito, di csentarlo dalie impo-
ste per dieci anni e concedergii agevolezze sul prezzo
d. sale, 86, 9-13; in Senato si delibera sul richiamo
d. Canetoli, 25- ;7; Giovanni Griffoni vi si oppone,
37-30; si togiie 11 Consiglio senza avere preso nes-
suna dellberazione in seguito alPirruzione in Se-
nato di Galeazzo Marescotti, 34-35; non puniice 11
pred. avendone bisogno alla guerra, 36-38; manda
arabasc. a Venezia e Flrenzc per trattare di una lega
contro II Visconti, 44-45; cf., 87, 16-17; anche fa
pregare 1 Florentini che vogliano litterare Gaspare
Canetoli, 86, 48-49; consegna le porte d. c. alle
Corapagnle d. Arti perche vi mettano presidi fedeli,
87, 1-3; in Consiglio d. Seicento si cassa 11 raagi-
strato d. Sedici Riformatorl d. Stato e si istitui-
scono invece i Uieci di Balla e gli Otto dell'ATere«
3-15; il Visconti gli fa profferire aluto, 19-21, e lo
prega di conservare il Castello di Galliera, 31-33;
io ringrazla d. sua offerta e quanto a Galliera ripete
che abbatteri il castello appena occupato per to-
gliersi il morso di bocca, 33-36; si allea con Firenze,
37-29 ; fa suonare a distesa per l'lrruzione in c. di
Astorre Manfredi, che e cosl ricacciato dal popolo,
30-38; in Consigllo d. Seicento sl approva la propo-
sta degli Anziani di vendere i dazi e le gabelle per
fare denarl e di Iraporre tin prestito, S8, 36-42; noml
d. cittadini el. ad eieguire le dellberazloni preae, 41-
[Bologna comutit, aa. 1443-144^^
INDICE ALFABETICO
491
89, 1-9; conchiude una lega dl cinque annl con i
Veneziani e i Florentini contro il duca di Milano,
10-12; i signori fanno doni al messaggero che ne ha
loro portato l'annunzio, 12-15 ; crea Pietro dal Purgo
e Gioranni Ostesani commissari d. Valle d. Samog-
gia e dintorni per f ortificare e difendere dai nemici
i castelil da quel lato, 3]-34; gl! giunge notizia che i
Venezlani inviano in suo aiuto Tiberto Brandolini
e Guido Rangonl con caralli e fanti, 35-36; fa atta-
nagllare e irapiccare due suoi fantl traditori, 90,
3-4; of., 89, 44-90, 1-3; per affamare Galliera d4 or-
dine sia distrutto !1 molino di Battista Sampier!
subito fuori d. castello, 13-14; 11 che non riesce al
Marescottl di ci6 incaricato, 14-17 ; 1 suol commls-
sari d. soldati scagliano nella cinta d. castello caro-
gne e pietre, 17-20; non acconsente a nessuno degli
accordi con il Visconti propostigli da Galeotto Ca-
netoli, 23-25; avendo avuto notizia che il Dal Verme
si era mosso dall.i Quaderna per soccorrere Galliera
manda a vietargli il passo Annibale Bentivogllo
con 11 popolo, 36-30, al quale provvede 11 vitto, 44 ;
onora gli ambasc. tomati da Venezla, che si erano
coraportati con tatto, 45-46; Battista Canetol! si
Interpone per la sua pace col Viscontl 47-48; e
trovandolo bene disposto fa da intermediario col
Tartaro perch^ consegni Galllera, 48-49 ; il Cane-
toH gli riferisce ]a proposta condizionata d. Tar-
taro, che accetta, 91, 1-6; manda al pred. Gotto-
fredo cap, d. Florentini e Tiberto Brandolini cap.
d. Venezian! con facolta di capitolare con lui per
una determinata somma di denaro, 9-11; patti con-
cordati dal pred. con Tarta.ro, 13-17; nell'attesa fa
cessare le offese, 18; accetta in fede Castel San Gior-
glo che gli si era profferto e vi manda a difenderlo
cavall! e fantl sotto il comando di Pletro dal Purgo
29-34; approva la proposta dl Annibale dl recarsi
col popolo contro 1 nemlci e liberare il terrltorio,
92, 25-26, cf., 30-31, (anto pii avendo saputo che 11
Dal Verme si apprestava ad andare a San Giovanni
In Perslceto e presidiare Cento e la Pieve, 26-28;
i suoi riportano una splendida vlttoria, 93, 6-39;
riceve offerte di sottomissione dai presid! d. castelli
alla dlpendenza del Dal Verme, 94, 4-6; gll sl rendo-
no spontaneamente Cento, la Pieve, Argelato, Cre-
valcore, Manzolino, Plumazzo, Mlnerblo, Budrio, il
castello d! Medlclne, la torre di Ponte Poledrano, 11
Pogglo del Lambertini, la torre deU'UcceIlino e San
Giovanni !n Perslceto alPinfuori d. rocca, 7-13; la
manda ad assediare e l'ottIene, 12-16; u pregato da
quelli d! Castel San Pletro dl Inviare buon nerbo di
soldati a cacciarne i presidi di Lulgi dal Verme, 32-
36; rl manda 11 Bentirogllo, che se ne Impadroni-
sce, 26-31; comanda tre giorni d! processioni per 11
riacquisto d! tuttl ! castelli, 31-33; manda Simonetto
dalPAquUa, Guldo Rangonl e Gottifredo a taccheg-
giare ! territori e assediare le c. di Imola e Paenza
In odio a Guid'Antonio Manfredl, 95, 7-ll; gll h
consegnato giusta I pattl II castello di Galllera dal
Tartaro, 12-14 ; paga al pred. la somma fissata e lo
fa accompagnare coi suol soldat! alla torre dell'Uc-
cellino, 14-15; Innalza le bandiere d! Bologna sul
cattello, 15-16 ; dellbera sia abbattuto, 30-31 ; accon-
sente alla preghiera dl Annibale Bcntlroglio dl
rlchiamare !n patrla i CanetoU fuoruaciti, 17-18;
gli Anziani trattano la pace tra i pred. e i Ben-
tivoglio, 22-23; aruto sentore d. congiura ordita
dagli abitanti d! San Gioranni in Persiceto per
togliersi aIl'obbedienza di Bologna 11 popolo fa oste
contro 11 castello, ma copertamente per non dare
sospetto ai traditori, 45-96, 1-7; esso h preso con
grande nuraero di prigionl, 7-11; sl raduna 11 Con-
siglio d. Seicento per deliberare sulle sorti d. ca-
stello e d. prigionierl pred., 11-21; fra 1 due parerl
estremi prevale quello dl Annibale di smantellarlo
e dl fare giurare fedelti dagli abitantl, 21-30, il che
h fatto, 30-37; fa lega con Venezlani, Genovesi, Fio-
rentini e il duca di Milano contro 11 re dl Napoli,
38-40; in Consigllo dei Seicento concede ad An-
nlbale Bentivoglio, quale rlcompensa per le sue be-
nemerenze, 11 dazio delle Carticelle per se! anni, con
il grarame di pagare mllle lire a ognuno d. suoi
liberatori, 43-47; e el. una commissione di vent!
clttadini tncaricat! dl rinnorare i titolarl degU uf-
fici, 97, 22-33; elezlone d. Gonfaloniere d! Giustizia
e d. nuori Anzian! (an. 1444), 34-39; vleta 1 pelle-
grinaggl per San Giacomo di Galizia essendovl pe-
ricolo di restare prigloni di Luigl dal Verme, 98,
5-7; commlna anche gravi pene a chi passi In Lom-
bardia, 7-8; manda ambasc. con ricchl don! a ono-
rare le nozze di Lionello d'Este con Maria d'Ara-
gona, 9-14; inasprisce i dazi per aver modo dl pa-
gare i soldati, 15-19; h arvertito che Nicol6 PIccl-
nino, tornando dalla Marca !n Lombardia, sl ap-
pressava pieno d'ira al territorio Bolognese, 20-22;
Ak ordine agli abltanti d. contado di ridursi con
le loro robe ne! luoghi forti per evitare il saccheg-
gio, 22-33; delibera un sussidlo annuo per cinque
anni el castello di Crespellano perch^ risorga da
un incendio che ne avera distrutto le case, 35-38;
apprende per lettere di Francesco Sforza e d. cap.
generale dl lui, Sigismondo Malatesta, la splendida
rlttoria dai pred. ottenuta a Monte Olmo contro
Francesco Plccinlno, 99, 1-25; conferma per diecl
anni la lega coi Venezlanl e col Fiorentini, 26-37; si
rlconcllia con Lodorico dl Gaspare Malvezzi, 33-
34 ; elezione degll Anziani e magistrati secondo l'uso
(an. 144S), 100, 23-26; esscndo renuto a sapere che
ii duca dl Milano raduna mliizie in Lombardla
e Romagna, temendo per si, inria ambasc. a Ve-
nezia e a Firenze per chledere come regolarsi, 37-
31; ha promessa di aiuti dalle pred. c, 31-33; gll
Anzianl cacciano d! Plazza 1 Marescotti tumul-
tuanti, 101, 4-6; e bandiscono dalla c. e dal ter-
ritorio, sotto pena d. forca, gU autori deU'incen-
dio d. palazzo d. Pepoli !n Cettel del Vescoro,
11-17; 11 Senato bandisce dl c. e dal terrltorio quel
Marescotti che erano scetl in Piazza, 18-19; gll An-
zlanl temendo per la sua qulete a cagione dell'odIo
tra I Canetoll e i Marescottl persuadono Lodorico
Canetoll e Gianluigi, Taddeo e Antenore Marescottl
a rappaciarsi, 34-39 ; eiezlone d. nuorl Anzlanl, «3-
47; panlco d. Rettorl alla nuora delPuccIsione dl
Annibale BentlvogUo e d. tre fratelll Marescottl,
104, 4-8; per Incoragglamento dl Galeazxo Mare-
tcotti lasclano II Colleglo dl Spagna ove eransl
rlfuglatl e tornano in Pal., 13-17; I pred. danno la
Plazza in cuttodia a Galeaxzo che U avera tegultl,
15-17; rlchlamano i cap. delle militie dal terrltorlo
492
INDICE ALFABETICO
[Bolopui cMMMf, M. t44S-i447\
in tutta fretta, 17-21; chUmano qulndl il popolo «
raccolta e consegnano tutt! gli armatl a Galeano
Mareicottl perch^ prorreda ai blsogno, 31-3J; ii
Scnato fa chiudere ia porta dl Sanflsaia per dove
erano fuggiti i Canetoll col loro seguaci, 105, 2*-
37; provrede a fare aontuose ie etequie di Anni-
baie BentiTOglio, 107, 14 16; sono creati i Sedici
Riforniatori d, Stato per riformare gli uffici, 17-
37 ; sono deposti i quattro Gonfalonieri amicl d«
Canetoll e sostitiiiti da amlcl d. Bentlvoglio, «0-44;
•ono banditi l maifattori e i loro seguacl su pro-
posta d, Riformatorl, 45-108, 1-6; Gonfaloniere e
Anzlanl di lugllo e agosto, 109, 2J-35; per la fcdelti
gluratagll dal castello dl San Glovanni in Porslceto,
gll dona I beni raobiil e i molini d. Canetoli nel
detto terrltorio e I'abbono di un obbllgo dei 1425,
3S-32; li Senato fa murare la porta d. Pratclio e d.
Lame per sospetto dl quel contadinl amici d. Ca-
netoli, 48; 110, 1-2; fa Impiccare alie finestre d. pai.
d. notai ii traditore Simone da Sassoferrato, 26-37;
cf. 18-21; ordina che sla fatto un plstrino In ognl
parrocchia per macinare ii grano, 32-33; b preoc-
cupato d. mancanza d. raccolto e d. tro-
varsi in raezzo al due esercitl diXaliano
di Forlied, Sanseverino, 34-35; pon e ognl
speranza nelPaiuto degll alleatl, 35-36 ;
manda archltetti a rlattare 11 canale dl Casalecchio
dopo la partenza d, nemici, 42-43 ; manda Uionlslo
Casteili al Veneziani a pregarli di muovere guerra
ai Viscontl in Lombardia per distorlo da Boiogna,
46-50; e ailo stesso scopo invla Battista Sarapierl
ai Fiorentinl, 111, 1-2; Gonfaioniere e Anziani dl
settembre-ottobre, 7-9; fa cominciare una bastia ai
ponte dl Corticella, 40-41, e togHere i ponti d. Canale
dl Reno perche 1 contadinl possano seminare con
sicurezza, 42-43; Gonfaloniere e Anziani di novem-
bre e dicembre, 112, 18-20; il Senato ordina la ras-
segna degii arraati, che viene fatta In Piazza e ne
rtmane soddlsfatto, 44-47; elezione di ufiiciail inca-
ricati dt dispensare i benl d. fuorusciti, 113, 3-8;
elezione d. maglstrati nuovl secondo il consueto
(an. 1446), 9-13 ; 1 pred. fanno diplngere nei pai. d.
notai applccati per i picdl come traditori e con-
trassegnati dal proprio nome Galeotto, Gaspare,
Africano, Lodovico e Baldassarre Canetoli, 14-17,
Nicoi6 Santi, Delfino Attlconti, Lodovico daile Cor-
reggie, Lodorico Griflfoni, 17-18; e fa rappresentare
la t dl Battista Canetoii, 18-30; manda Luigi Fo-
scherari ambasc. al doge di Venezia, 31-23; deputa
gll uffiziali sopra il sale, 22-23; sono creati i tribuni
d. plebe, 24 ; e i Sedlcl Riformalori, 25-28 ; 11 Senato
udito che a Forll sl raduna gente d. duca di Mi-
lano viene in sospetto, e raanda arabasc. a Firenze,
alieata d. Forllvesi a chiedere che cosa ci5 signifi-
chi, 35-38; i pred. tornano recando promessa dl soi-
leclto aiuto dai Fiorentini, 39; il Senato fe consl-
giiato da arabasc. venezianl diretti ai pp. e di pas-
saggio a Bologna, di cercare la pace con Eugenio IV
per potersi dlfendere pifl facilraente dal duca dJ
Miiano, 114, 1-3; reputa ii consigllo buono e manda
arabasc. al pp. per tentare ia conciliazione, 3-7;
Invia Taddeo Marchesi e Pietro da Navarrino a
ricuperare San Lorenzo e gli altri luoghi d, Bolo-
gnese occupati dal nemici, 8-10; nei Consigiio d.
Selcento sl deilbera di topprlmere l'Arte d. Heacatori
e clie ognuno, pagando U dazio possa rendere pesce,
17-lf; eleslone degli Anzlant di magglo • giugao,
31-34; II Senato, Informato che U pp. per trattare etl-
geva ii iil>ero dominlo di Bologna, manda Glocomo
Ingrati ambatc. a Venezia per consigiio, 27-3«; al
trova in cattire condisioni per i nemicl che occu-
pano e disertano il terrltorio e per ie vcasazioni e
prestiti Interni, 39-43; spera uno scampo nci prendere
al suo soldo Francesco Sforza e a questo elegge am-
basc. Lodorlco Cacciaiupl, 43-46; ha daiio Sfona
rlsposta per ii moraento negativa, 47-49; ii Senato
Inanlraito dai rompersi delie ostiiitl tra io Sforza
e ii V^aconti, nianda Taddeo Marchesi e Pietro da
Navarrino a ricuperare San Lorenzo, 115, 9-11, eCre-
spellano, 11-12; ottenutiil, inria Achiile Mairezzi con
artigiierle per espugnare ie rocche,l3-14; manda Bat-
tlsta Sampleri e Cristoforo Caccianemicl al Vene-
zianl ad accertarsi d. loro apparecchl, 15-18; ii Se-
nato fatto armare un uomo per casa 11 fa andare al
danni d. terrltorlo di San Giovanni in Persiceto, che
Romeo Pepoii continuava ad assediare, 37-40; Invia
Gasparo Ringhieri a Venezia a sentire queilo che
Buccedera d. guerra contro 11 duca, e i Venezlanl gll
confermano l'impegno, 116, 6-9; assolda Guidantonio
Manfredi, 10; ne riceve subito seicento cavalli che sl
recano a Panlgale per unirsi ali'esercito di Budrio,
11-13; ii pred. suo esercito assedia C.isteifranco,
13-14; noml d. cittadini che sono al govemo in
questo tempo, 15-17; ie tristl condizloni d. c. non
sono da attribuirsi ai govemo, ma al duca di Mi-
iano, contro II quale occorreva con ognl mezzo di-
fendersl, 18-33; nel Consigiio d. Seicento radunato
a istanza di Taddeo Marchesi, sl approva il trat-
tato dal pred. conciuso con Gugiieimo di Monfer-
rato per ii ricupero di Castelfranco, d. rocca di San
Giovanni in Persiceto e di aitri castelii, 39-«7 ; rien-
tra in possesso dl Casteif ranco, 117, 10-11; ricupera
buona parte d. terrltorlo, 28; gil si sotto-
mette Argiie, 31-33; gli Anzianl drputano messl a in-
vitare e condurre a Bologna Sante bastardo di Er-
cole Bentivogiio, 118, 46-1 19, 1, al quaJe, giunto, con-
fcrlscono il primato d. c, 25, gii effidano ia tutrla dl
Giovanni II figlio di Annibaie, 25, e io fanno creare
cav. dal pod. Giacomo di I^ragnoio, 25-26: da Sante
i' soppresso ii raagistrato dei Sedlcl RJformatori,
inriso ai popolo. e sostituito con quello d. Se! rl-
formatori, 33 37, ! quali mandano Achiile Maivezzi
a conquistare Serraralie e Montebudelio, 47-120, 1-3;
entrano in ufficio i magistrati pcr i'anno nuoro (an.
1447), 11; 11 Senato invla ambasc. a feiicltare il
nuoTO pp. Nicoli» V, 26-29; i pred. sono accolti hc-
nignamente dal pp. ben disposto rerso la c, 29-30 ;
d. che ii Senato ordina un triduo di processionl con
feste ed esposizione d. gonfaioni, 31-34; informato
dai pred. ambasc. che 11 pp. pretendeva li libero
dominio di Bologna, ordina loro che una parte ri-
raanga a Roma a trattare la questione, e gii altri
tornino, 36-40; II che dispiace al popolo come coaa
non saggia, 40-42 ; inria Lodorico Cacciaiupl ai pp.
per indurlo a piii mlti consigli, 45-48; 11 Caccla-
lupl raggiunge l'intento, 49-121, 1; inria po-
polo e mllizie a oste contro Cento, 26-29; per l'in-
terrento d. resc. il pred. castello gii si sottomette,
[Bologna comme, aa. i^^y-t^so^
INDICE ALFABETICO
493
33-40; nel Consiglio d. Centoventi sono esposte le
richieste d. pp., 43-50, che essendo contrarie alla
liberta d. c. sono in un primo tempo respinte, 122,
1-3; raa in un nuovo Consiglio dopo lungo dibat-
tito sono accettate per la quiete d. c, 3-8; NicoI6
da Cremona, segretario d. pp., fa adunare il Con-
siglio d. Seicento per sentirne personalmente le dl-
sposizioni riguardo al capitoli mandati dal pp., 18-
19; il Senato invia Gregorio d'Anghiari a saccheg-
giare il territorio dl Modena in odio a quei signori,
21-23, elegge ambasc. al pp. per la conferma d. ca-
pltoli, 24-27 ; riceve dagli ambasc. l'avviso che 11 pp.
ha creato NicoI6 da Cremona suo luogotenente in
Bologna, 29-30; e gli assegna per dimora la parte
nuova d. pal. degli Anziani, a questi restando la
vecchia, 30-33; il Senato temendo il passaggio d.
conte Sforza dal territorio ordina ai contadini di
ridursi con le loro robe nei luoghi fortl, 42-44, fa
murare varle porte d. c, 44-45, e rovinare la bastia
di Corticella perchfe non serva al pred., 45-46; fa
presenti allo Sforza sofferraatosi in Borgo Panigale,
che ofFre per mezzo d. depositario d. Caraera Carlo
Malvezzi, 123, 3-4; alla partenza d. conte dal terri-
torlo fa riaprlre le porte murate, 5-6; si rappacifica
con i Plo che cacciano i Canetoli da Carpi, 7-9;
accoglie onorevolmente il nuovo governatore pcn-
tificlo Astorre Spada, 16-17; questl licenzia i com-
missari veneziani e fiorentini, 18-19; e convoca il
ConslgUo d. Seicento ove sono lette le lettere apo-
stoliche d. sua nomina e 1 capitoli dell'accordo, 19-
21; tenore di essi, 22-124, 1-38; elczione degll Anziani
more solito (an. 1448), 125, 12; 11 Senato e avvertito
con breve papale deIl'elez:one di Fllippo Parentuc-
celli a vesc dl Bologna, 18; manda a riprendere
Piumazzo occupato dai Canetoll, 39; il castello si
arrende salva la vita e le persone e con franchigia
al banditi di uscire dal territorio, 41-47; chiede aiuto
al pp. contro i Canetoli a Crevalcore, 126, 22-23;
questo tardando, assolda Astorre Manfredi, 26-27 ;
11 Senato chlede al . Manf redl di consegnargll Bal-
dassarre Canetoli, da lui fatto prigioniero, 46-47;
pattl per la cessione d. pred., 47-127, 1-5, che i con-
dannato alla decapitazione, 43 46; accorda al Cane-
toli 11 perdono da questo a gran voce chiesto men-
tre passava sotto la Ringhiera d. Slgnorl, 50; 128,
1-2; proroga per altri dleci anni la lega conchiusa
con Venezia e Firenze contro il duca di Milano,
11-15; elezione d. magistrati secondo l'u30 (an. 1449),
16; CrevaI:ore, per consigllo d. pp. rltorna alla sua
obbedienza, 129, I-IO; in risposta al patti che gli
abitantt d. pred. castello intendevano porre, ordina
loro di consegnare immedlatamente la rocca sotto
pcna dl saccheggio e dlstruzlone, 10-13; la ottiene,
13-14; lagnanzc d. pp. per le mlnaccle fatte al
suoi uHiciali, 25-27, e volontik dl lul di avere l'ln-
tero domlnio dl Bologna, 24-25; il Senato rlsponde
essere U pp. stoto falsamente Informato, 27-28, e
rlfiuta dl camblare il tenore d. capitoli fattl e ap-
provati, 29-32; Anzianl dl marzo e aprlle, 34-37; per
una probabUe incurslone di Astorre Manfrcdi nel
territorlo, il Senato fa chludere cinque porto, 130,
3-9; ^ travagliato dalla gelosia che 1 principali cltta-
dinl hanno dl Sante Bentlvoglio, 1 quali anche trat-
tano di dare la c al vlceri dl Napolt, 17-39; prende
allora al suo soldo 11 Manfredi, 131, 6-10: intlma ai
pred. ribelli di uscire dl Castel San Pietro e ne ha
un rifiuto, 16-26; fa decapitare due d. congiurati e
saccheggiare dal popolo le case di alcuni amici d.
Pepoll e d. Fantuzzi, 30-35; gli sono tolti da questi
Castel San Pietro, 36-44, e Crevalcore, 45-48 ; fa sac-
cheggiare i beni d. pred. ribelli, 48-49; manda un
suo vicario a Crevalcore che si era liberato dal
Pepoli, 132, 9-11; nianda Astorre Manfredi a ricupe-
rare Castel San Pietro, 12-U; invla i soccorsi richie-
stigli dal Manfredi essendo i fuorusciti alutati da
milizie d. re dl Aragona, 14-19; ma Astorre sen-
tendosi sempre debole sl ritira; invece espugna Me-
dlcina, 19-21, che riduce alla sua obbedlenza, 39-30,
cf. 22-24, vi fa spianare gll argini e saccheggiare le
case di queUi che avevano fatto entrare i fuorusciti,
23-26; da ordine al Manfredi dl recarsi di nuovo
contro Castel San Pietro, 30-31 ; false trattative dl
alcuni abitantl d. pred. castello venutl a Bologna
per guadagnare tempo, 38-47 ; 11 regglmento non ac-
cetta sul primo il nuovo governatore Giacomo Van-
nucci, inviato dal pp., 133, 1 ; gli fa per6 regali di
cibarle, 2-3, avvertito che 11 vlcerfe di Napoli sareb-
be venuto nel territorio ordina al Manfredi di to-
gllersi da Castel San Pietro e di afforzarsi a San
Lazzaro, 6-9; e saputo anche che Luigl Gonzaga
si apparecchiava a invadere U Bolognese ordina
ai contadini dl rldurre le loro robe in luogo sicu-
ro, 13-15 ; ordina ai suoi capltani di assalire al-
rimprovviso Luigl Gonzaga aUa Riccardina, 24-26;
ma la sorpresa f allisce, 29-31 ; dellbera dl man-
dare a chiedere ai Florentinl se per loro volon-
ta gli eserciti d. vicerfe e d. Gonzaga rimanevano
sul territorlo dl Bologna, 32-34; dopo la falUta Im-
presa d. Riccardina cerca fare tregua con il Gon-
zaga, 34-35; deputa a trattarla Astorre Manfredl,
35-36; manda ambasc. al pp. a intenderne la volonti
a suo riguardo, 37-39; per mostrare obbedlenza al
pred. accetta 11 governatore Giacomo Vannuccl a
cui fa grande onore, 40-45; elezione d. nuovi magi-
strati mor» solito (an. 1450), 134, 1 ; il Senato par-
titl dal territorio il vicer^ e il Gonzaga licenzla
Astorre Manfredi, 2, e ordina ai contadini dl tor-
nare nelle loro terre, 2-3; per invito d. governatore
nomina una commlssione chesorvegli il trattamento
fatto nel Bolognese al peUegrlni incamminati a
Roma pel giubileo, 8-17; gli "k riferito dagU am-
basc. che il pp. vuole il Ubero doniinio d. c , 18-
19; fa rispondere che intende alano oaservatl i ca-
pitoli, e che non vuole riammettere 1 fuorusciti
per non mandare la c. in rovina, 19-22; elegge tre
ambasc. ad accompagnare U governatore chlamato
dal pp. a riferire sulle cose di Bologna, 23-25; cf.
44-48; il reggimento & dlfeso da NicoI6 Rlnghleri
di fronte al pp., 42-135, 1-5; II governatore conferma
le parole d. pred. e raccomanda al pp. 11 Senato e
la c, 5-7; fa U consueto onore al nuovo leg. card.
Bessarlone, 1>I7; cf. 9; 4 avvertlto con autografo
di Francesco Sforza d. sua assunzionc a duca dl
Mtlano, 19-28; U pp. gll fa consegnare Caatel San
Pletro e Crevalcore resi a lul dai fuoruacitl, 136,
35-37; cf. 8-17; manda per commissarlo a Crevalcore
Bastlio Ringhleri, 37; e a Caatel S«n Pietro VlrgUio
Malvezzl, 38; per 11 bando d»l terrltorio Inflltto at
494
INDICE ALFABETICO
iBologoa commmt, at. i4SO-/4Sj\
fuoruicltl rlacqaliU II eontado, 137, 4-S; elezlone
d. nuori magiitratl mor/i solito (an. 1451), l-t; ■▼•
rertito che i fuoruiciti con Battlsta CanetoU are-
rano aiioldato Alberto Pio contro Bologna, fa tuo-
nare la campana dell'Arrengo per chiamare II po-
poio alle arml, it-si; pol lo llcenzla esiendo ancora
II nemico lontano, 33-24 ; f a ipianare le caae e con-
fiscare gil averl dl Antonlo e Cristoforo dl Blaglo,
che avevano ucciio un Gunfaloniere d. popolo, 32-
33; mette la c. in Istato dl difeia contro 1 fuorusclti,
41-49; gll Anzlani ordinano di rltornare In c. al
cittadinl fuggltl aIl'lrrompere de' pred., 139, «3-44;
fa fare una loglla alle Grate e rl pone d. preildi,
140, 1; fa anche chludere le porte d. Lame, del Pra-
tello e dl Caitlgllone, 3-3, /; manda ambasc. al pp.
a esporgll 11 fatto d. fuoruscltl e Intendere la lua
Toiontft, 4-7; II pp. ne approra l'operato e promette
aiuto purchb contlnul la pace e robbedlenxa ai leg.,
l-lt; elezione d. magiitratl per l'anno nuovo (an.
14S3), 34; manda Nlcold Sanutl e Gaspare Rltighierl
a Inritare i'imp. Federlco V, che sl trorara a Fer-
rara, a passare dl Bologna, 35-40; ne h accettato
1'Invlto e fa ornare le strade e preparare il vesco-
rado per ospitarlo, 40-43; maigrado ie occupazloiri
per II ricevlmento dell'imp. temendo d. fuoruscitl
manda a Faenza per Astorre Manfredi, 141, 6-7;
istltuiice rufficio del Registro per conservare la
copia degti Attl notarili, 33-3S; per la iiberazlone
rlolenta dl un tale Don NicoI6 Veroneae condan-
nato a morte, 11 pod, rasiegna la sua carica al leg.
che a lua volta ruoi iasclare l'ufBcio e rimprovera
gli Anziani per II loro raodo di governare, 37-47; fa
bructare In Piazza ie robe di Giovanni Angciini,
uno d. colperoil d. rioienza pred., 1 12, I-2; toglle
II capitanato d. porta Magglore a Cesare della Bella
dai Veill, e lo bandisce perchi arera iasclato uacire
11 mago, 2-4 ; prega U pod. dl riprendere 11 suo uf-
ficlo, 6-7 ; bandisce tutti i complici d. fatto ad ec-
cezione di Antonio Bisarini detto il Magantino che
il pod, fa implccare senza processo, 7-ll; dubitando
che Gregorio d'Anghlarl vogtia lasciare il suo soldo,
lo fa prendere e condurre a Bologna, 31-33; aroto
da lui ilcurezza che non si partirebbe dal suo stl-
pendio, lo rilascia, 33-34; fa approfondlre le fosie
d. c. a due terzi interrate, 25-37 ; elezione degil An-
ziani nuorl e d. Gonfaioniere di glustizia more to-
lito (an. 1453), 43-43; rengono confermati l Sedici
dei reggimento, 44-143, 1-2; fa rinnovare ia cam-
pana dell'Arrengo, 20-21 ; inrla Gaspare Ringhier! e
Giacomo Ingrati a condolersi con 11 pp. dell'occu-
pazlone di Costantinopoll fatta dal Turchi, e a of-
frirgli tutto faiuto che gli h possibiie, 24-27; fa
ornare e abbeillre la Ringhiera d. Pai. 144, 4-6;
elezione d. maglstrati nuovl (an. 1454), '"l Barto-
lomeo Ercoiani i el. capo d. tribuni d. plebe, 31;
scopertosi un compiotto per dare la porta d. Pra-
tello ai fuoruscitl fa tormentare 1 coipevoli che
confessano, 30-31; Inria ambasc. a Firenze e a Ve-
nezia per Intendere la rerita clrca la loro conia-
pevolezza d. congiura, 39-42, e ne ottlene riaposta
Boddlsfacente, 42-45 ; riiolve di porre sollecita fine
all'affare colla punlzione d. coiperoli, 45 ; diiaenii
tra i Signori suUa pena da Infliggerai al canonlco
Battlsta Manzoli, 45-4t; il leg. e U Senato sono
turbatl alI'annunzio deinmplccaglone d. pred. fatta
eiegulre da Paolo Volta, 145, l-t; fa raorlre I com-
pllcl d. Manzoll, f; fa bandire dalla Ringhlera
l'accordo interrenuto tra il duca Bono e Bologna
pcr franchigie ricenderoll nel rlipettlro terrltorlo,
33-3»; inilerae al leg. Betaarione rinnora gll Sta-
tuti d. c, 31-3«; rledifica In parte 11 conrento dl
San Mlchcle In Boico gli rorlnato dal Canetoll, a7-
40; I Vcnezlanl e II duca Sforza gli Inriano cor-
rlerl a dare I'annunzio d. pace conrluia a Lodl,
45-47; tenore d. lettere, 50; 146, l-2t; fa reitire aon-
tuosamrnte col colori d. c. i metil d. VenesUnt e
d. duca Sforza, 145, 47-49; h arrertlto dal Floren-
tlni d. pace concluia con II re di NapoU, II duca
dl Milano, i Venezlanl e gU alleatl di ognl parte,
146, 33-35 ; tenore d. iettera, 37-45; U corrlere i rl-
reiflto dl icariatto con le armi d. leg., d. c, d. Fio-
rentinl e d. Senesi, 35-36; gU riene nuora che Gia-
como Piccinlno per vendlcare ia prigionia d. fra-
teUo Franceico, intende di passare nel Bologneae e
dannegglarlo, 147, 3-4; raanda arabaic. a rari lignorl
d'Italia a Intendere U loro animo ni ci6, 7-10; ricere
riipoita che U Plcclnlno agiice per luo conto e 1
Boiogncsi faranno bene a provredere al cail loro, 7-
10; arcndo laputo che li trattara una iega tra Vene-
zia, ii duca dl Miiano e i Florentini manda arabaic.
a Venezta, 151, 3t-40, I quail ottengono quanto de-
sideravano, 40-41 ; fa vestlre con I colorl degU al-
ieati 11 corriere mandato dai Fiorentini ad annun-
ziare la condusione d. Lega, 152, 3->; fa fare 1
traveril di muro nelle foiie per potervi condurre
l'acqua, lo-ll; ne aflida i'incarico a Filippo e Ga-
spare Bargeiiini e al Gonfaloniere Giacomo Caitelll,
11-13; impone una fasia aU'uopo su tutti gli abi-
tanti d. c, 13-15; espedlente per eslgerla trorato
dal CasteUI, 15-19; concede a Gasparino Mangani
la facolti di rendere cibarie in Castei del Veicovo
[s. a.], 25-37: eiezione d. magistrati nuori m»re to-
lito (an. 1455), 35-36; bandisce 1'aTTelenatore Gio-
ranni Toschi e gli pone una taglia, 153, 33-35; eleg-
ge a uflici di onore e di utiie Stefano Conti e i
luoi quattro figll, 36-37 ; prira d. ioro uffici e onori
I frateili d. Toichi, 37-39; fa pubblicare daUa Rln-
ghiera la ratificazione d. pace e iega tra le signorie
d'Itaiia fatta dal re d'Aragona, 45-46; arrlsato che
Giacomo Piccinino, d^intesa col pp. e i fuorusciti,
li apparecchlara contro Bologna, manda ambasc.
al princlpi d'Italia, 154, t-9; tornati i raeui con ri-
spoite comuni, inria Lodorico Caccialupi al duca
di MUano per arerne aiuto, 10-17 ;ilcheottiene,
17-20; manda qulndi oratore al pp. Lodovlco Ben-
tiroglio perch^ io distolga dail'idea di are-
re la signoria assoluta di Boiogna, 2S-33;
il pred. ne ha buone promesse, 156, 13-17; loUecita
Lodorico perchb cerchi di ottenere dal pp. amma-
lato quanto desidera; il che arrlene, 156, 25-36: ri-
cere In PaL Lodorlco al suo ritorno, 157, 36-3) ;
cf. 19-33; gll dona iniicme al i^. uno stendardo,
uno scudo e una fine soprarresta dl seta con l'ar-
rae d. c, 158, 25-26; cf. 35-40; \ Uberato doUa
rainaccia d. Piccinlno, che avera saputo dell'ac-
cordo col pp., 33-33; raanda ambasc a felicitare U
nuoro pp. Caiisto III, 159, 2-6; U quale nomina
gorematore di Bologna U resc Lodorico Milani
[Bologna comme, aa. t4SS-'4(>4\
INDICE ALFABETICO
495
in sostltuzione d. card. Bessarione rinunclatario,
6-8; pone unMmposta suUe biade per pagare i solda-
ti, 37-i8 ; fa correre il palio di San Pietro da porta
Maggiore in onore d. nuovo governatore entrato
in c. dalla pred. porta, 160, 1-3; eiegge una com-
missione per tenere conto d. denarl che si raccol-
gono per la crociata contro i Turciii, 38-«2; & av-
vlsato dal pp. che non ha bisogno di uominl, ma
di denaro, 46-47 ; temendosi gluntato manda sette-
miladuecento lire raccolte, 47-48 ; con il consenso d.
governatore regala una somma a Sante Bentivoglio,
161, 8-10; di tale dono ai fa una bolla autentica regi-
strata nella Cancelleria d. Sedici e sottoscritta da un
notaio, 10-12 ; elezione d. magistratl nuovi secondo
l'uso (an. 1456), 31-32; provvede ai funerali di Mel-
chiorre da Moglio Gonfaloniere dl Giustizia, 34-38 ;
strumento d. pred. spese, 38-44 ; Pirro Malvezzl el.
in luogo d. pred., 162, 2-3; fa accompagnare il go-
vernatore a Roraa da due ambasc, 163, 19-20; ele-
zione d. magistratl nuovi secondo I'uso essendo leg.
il card. Lodovico Milanl (an. 1457), 164, 11-12; il
Senato a s;ongiurare la peste e il terreraoto ordina
una processione generale cui prendono parte clero
e autoriti, 24-29; elezione d. magistrati nuori (an.
1458), 165, 7; teraendo rappresaglie da Giacomo
Plccinino Invia ambasc. al pp., 8-13; gli sono date
nuove da Carlo Zambeccari d. danni d. terreraoto
a Citt4 di Castello e a Perugia, 25-26; manda al-
cunl cittadini con fanti a Cento in aiuto di Nannl
Savi, 30-31, e due ambasc. col leg. a Roraa per la
malattla d. pp., 48-49; elegge altrl ambasc. al nuovo
pp. Pio II per rallegrarsi d. sua elezlone, 166, 18-
19; Angelo da Capranica nuovo governatore, 23-24;
elezione d. raagistrati nuovi secondo l'uso (an. 1459),
36; di a Virgilio Malvezzi slcurti per la vita di
Glovannl Felicinl, 167, 11-12; si sdegna contro 11
Malvezzi che aveva a forza liberato 11 Felicini dalla
prigione e lo aceuga al governatore, 20 ; h avvertito
che Pio II, diretto a Mantova, passera da Bologna,
41; si creano 1 Sei di Balia per provvedere alle cose
necessarie pel ricevlmento d. pp. e alla sicurezza
d. c, 42-46; i quali scrivono al duca di Milano dl
mandare a dtfesa dl Bologna cav. e fanti, qualora
11 pp. raeditasse dl irapadronirsene, 46-168, I; elegge
anche altrl cittadini incaricati di provvedere ai
bisogni d. pp. e d. genti d'armi d. duca di Milano,
5-7; provvedlmenti presi per gll alloggi e il vet-
tovagllamento degli ospitl, 8-20; raanda Lodovico
Cacclalupi e Cristoforo Caccianemlci con molto
seguito incontro a Galeazzo Maria Sforza, 29-32;
invia anche quattro ambasc. a Firenze a fare onore
al pp., 37-40; per ravvlclnarsi di Pio II libera 1
carcerati, 170, 3; Senato e raaglstrati vanno a Pia-
noro incontro al pp., 5-10; Bornio da Sala, recitando
per Buo incarico un dlscorio al pp., dlce male d.
governo d. c, 32-35; in Consiglio pubblico Bornio
i privato dl ogni ufficlo, 40-41; fa donativi al pp.
oltre le spese fatte a lui e alla sua corte, 171, 26-
27; anche fa regali a ciascun card., 28-31, e a Ga-
leazzo Marla Sforza, 32, e indice una giostra, 34-
36; tuttl 1 raagistrati accompagnano 11 pp. alla sua
partenza sino a Corticella, 41-43; spese lostenute
por 11 rlcevlraento d. pred., 48-49; 4 In discor-
diacon quei di Cento, 172, 3-4; invltato dal
pp. manda ambasc. a Mantova alla conferenza d.
principl cristiani, 16-18; consente che Sante Ben-
tivoglio acquistl le case degl Avolio, ao-21; in oc-
casione d. sostituzione dl alcuni d. Sedici f, si ap-
prova la proposta di Sante di eleggere sette senatori
soprannumero per sostituire senz'aItro quelli che
eventualraente mancassero, 22-33; elezione d. magl-
strati nuovi secondo l'uso eccettuatone il Gonfalo-
nlere dl Giustizia (an. 1460), 36-43; raanda a invl-
tare II papa di passarc da Bologna nel suo ritorno
da Mantova, 173, 1-5; fa perd venire per Toccasione
molti soldati a sicurezza d. c, 9-10; elezione d. ma-
glstrati nuovi secondo Tuso (an. 1461), 174, 44; gli
ai ribellano Cento e la Pieve 48-49; fa bandire Tlso-
lamento d. detti castelli sotto pena di cento ducati
e fissa un termine ai rlbelli per ravvedersi, 175, 1-5;
chiama arbitro d. sue differenze coi pred. castelli
il duca Sforza, che sentenzla in suo favore, 12-U; ma
ii vesc. e i ribelli si rifiutano di accettare la sentenza,
14-15 ; comanda al bargello di impadronirsi di Flo-
rlano da Dozza, feritore d. Gonfaloniere Andrea
Bentivoglio, 24-25; ne fa distruggere la casa e gli ave-
ri e lo bandisce, 25-28 ; decreta che siano restituiti i
valori ricuperati alla piccola figila di Pctronio Pa-
pazzoni ucclso dal servo, 177, 21-23: provvede alle
spese d. reglna di Cipro di passagglo a Bologna,
44-45; fe avvertlto con lettere di un grave terremoto
che aveva fatto danni e f ad Aquila, 51; 178, 1-2;
elezione d. magistratl secondo 1'imbussolazione (an.
1462), 13; da nuove norme per l'estrazlone degli
uffici, che tassa per potere presentare al duca di
Milano ventimila lire, 14-20 ; regala dieci braccia di
scarlatto al raesso veneziano che gli aveva recato
l'avviso dell'elezione a doge di Cristoforo Moro, 179,
14-16; fa coprire l'Avesa, 18-20; espone al vesc. Ca-
landrini le sue ragioni contro Cento e la Pleve,
49-50; il vesc. riesce a rappaclflcarlo coi pred. ca-
stelli, 180, 1-2; manda a Cento per vicario
Girolamo Ghisiiardi e alla Pleve Bas-
sotto Caccianemici, 2-3; dopo la f di Sante
Bentivoglio, Giovanni II Bentlvogiio appena ven-
tenne, fe eL Gonfaloniere di Giustlzia, 24-26; cf. 44-46;
sono el. a sorte i nuovi Anziani, 46-181, 1; crea U
curatore d. vie per spurgare e abbellire la c, 16-17;
sl eleggono i raaglstrati nuovl secondo i'uao (an.
1463), 182, 13; "LXVI, 4-5„; Candldo Buontempl
di Perugia 6 pod., 182, 13-14; « LXVI, 5-6 „ elezione
d. magistrati nuovi more solito (an. 1464), 182, 38;
apedisce ambasc. al duca di Milano, 41-42; invia Gia-
como Lupari alla signoria di Venezia ad ottenerne
due galee da nrmare a sue spese per la crociata,
183, 9-10; elegge acap. d. dette galee Glaco-
mo Ingrati e Achille Malvezzi, II; prov-
vede al mantenimento di Glacorao Picclnlno e d.
auoi, aino che ata sul territorlo bologneae, 185, 18-
19, e lo fa accompagnare ai confini da Lodovico
Caccialupl e da Giacomo Marsili, 19-20 ; raanda Paolo
Volta ad accompagnare il leg. dl Bologna ad An-
cona pr. 11 pp. infermo, 25-26; failita l'irapresa con-
tro 1 Turchi per la f "^* PP-» dlsarraa le galee,
186, 19; prorvisionl rlguardanti la moneta, 24-25;
elegge due ambasc. al nuovo pp. Paolo II per 1
convenevoli d'uso, 33-35; accoglle affettuoaamente
gli «mbuc. d. Venezianl dl paaaagglo a Bologna,
496
INDICE ALFABETICO
fBologna e«mumt, M. i464-t47i\
31; Glorglo Patelll h tuo procuratore nel rappacl-
ficamento con Genova, con la quale tutpende per
(liecl ann! le rappresaglie, 43-187, 1-3; ptmizione
Inflltta al bettemmtatorl, 3-3; lono creati l magi-
itratl nuovi per imbustolazione (an. 1465), 17; ap-
prende dagll ambaac. ciie erano in Roma, poi da altri,
che II pp. pretende II dominio assoluto d. c, 30-34 ;
dopo lungo conalglio Inria Paolo Volta e Glacomo
Maralli a persuadcre Paolo II di volenl contentare
d. tlgnoria qualc al pp. era conccsta al presente,
34-31, e a dichiarargli chc se altrimenti Toletse non
mancherebbero ai Bolognetl aiut! potenti, 31-33;
riceve sfarzotamente II princlpe Federigo di Ara-
gona e il tuo teguito, 43-44; di trattamento al
pred. !n Caatelfranco, 188, 4; poi, al suo rltorno
con la sposa di Alfonso, in Confortlno, 8; manda
con 11 leg. due ambasc. al pp., per trattare d. cote
di Bologna, temendo di doversi guastare col pred.
per le sue esigenze, 189, 30-33; elezionc d. magistrati
nuovi per imbussolazione (an. 1466), 37; i pred. am-
basc. ottengono dal pp., che la c. continui nelia for-
ma dl governo esistente e senza camblamento alcuno,
40-42; per6 tcmendo che il pp. non consentisse alle
sue richieste sl era nel fratterapo asticurato I'aluto
d. duca Sforza, 43-190, 1-3, II che saputo dal pp., lo
aveva reso In apparenza arrendevole ali'accordo, 3-4;
11 pred. per mostrare d'lngraziarsi 11 Scnato, raa con
la segreta speranza di dare motivl dl discordla crea
Giovannl Bentlvogllo capo d. Senato In perpetuo
col dirltto a due voti, S-IO; pubblica dalla Ringhlera
notizia delTaccordo col pp., 19-32; fa togllere le
cresoimonie sul dazio d. mollni, 33-23; priva d. gon-
falone Amorone Guidottl Gonfaloniere, che aveva
ingluriato il Senato e lo bandisce, 191, 5-6; II leg.
e l'amba3C. Paolo Volta espongono In Sen.ito l ca-
pitoli fatti dal pp., 7-10; sccondo questl II Senato,
nelle cul manl h 11 governo dello Stato, rlmane
costltuito di ventuno membrl, con ufficlo ereditario,
meti dei quali devono sedere per i priml sei raeii,
l'altra mcti pcr 11 rimanente deli'anno, II-I6; solo
Glovanni Bentivoglio, cul era conferlto li dirltto di
presiedere, siede tutto i'anno e ha due votl, dive-
nendo cos^ capo d. Sedicl Riformatori, I6-20; essendo
t Giacomo dal Lino d. Senato k sottituito con Gio-
vanni Ranuzzi, 30-23; nomi e ordine degli altrl sena-
tori, 34-34; elezlone del magistrati nuovi per irabut-
solazlone (an. 1467), 192, 30; Federigo da Montefel-
tro h assoldato dalla Lega, di cui fa parte, contro i
Veneziani e i fuoruscitl fiorentinl, 193, 34-37; non
permette a Glovanni Bentlvogllo dl andare in soc-
corso d. Montefeltro per non lasciare la c. indifesa
in caso soverchlassero i nemici, 195, 50-196, 1-5;
manda Paolo Volta e Virglllo Molvezzi a Borso dl
Cste per saperne i sentimentl a suo rlguardo, 36-38 ;
11 pred. gll si professa amlco, 38-41; manda in aluto
dl Federlgo da ^fontefeitro a Riolo Secco la bom-
barda grossa, che a causa d. pioggia si arresta a
Castel San Pletro, 197, 17-19; incarica Giacorao Ra-
nuzzi di accompagnare il leg. chiaraato a Roma
dal pp., 36-37 ; manda a Roma Lodovlco Bentlvo-
gllo e Virgilio Malvezzi a perorare pr. questi per
11 llbero governo d. c., 38-41 ; invia ambasc. anche
a Milano, 46; Paoio Volto, dl rltorno, gli significa
la volonti d. papa dl trattare, 47-48; elezione d.
maglttrati nuorl ■eeoado l'uto (an. 1468), 198, U;
manda 11 Volta ambatc. at parlaraen to d.
Slgnort d'Italla In Pavla rlnnltotl per
trattare d. guerra contro Venezla, 34-M;
conclutlont d. pred. parlamento, 31-43; ordloa tre
giornl dl feite e procettloni con la Madonna di San
Luca per la pace fatta in tutta Italia, 199, 13-U;
annoverato tra gli aderenti d. pace e lega coo re
Ferdlnando, Galeazzo Marla Sforza, i Veneslani • 1
Fiorentini, 24-29; prende al suu soldo Antonio Trotti
e Giacomo Rotti, 37-38; II card. Giambattlita SaTelll
nuovo governatore el. dal pp., 200, 9-lo; onorl
che rende al pred., 33-37 ; II quale leggc In Sc-
nato le lettere patenti d. sua nomina, 38-39; Anztanl
di questo tempo, 30-33; con licenza d. pp. rtforma le
suore dl San Giovanni Battista, 201, 5-t; nel mo-
naatero d. pred. conduce lc suore ill Santa M*rl«
Maddalena e quelle dt Santa Marla di Quarto, *-8;
elezione d. magistratl tecondo fuso (an. 1469), 9;
(an. 1470), 202, 1; per la penurla d. legna ne ira-
pedisce I'esportazIone e commina pene ai traigres-
sorl, 6-9; proibisce che i venditori occupino pICl dl
due piedi e mezzo di tuolo pubblico avant! le loro
Ijotteghe, 10-15; fa telciare le ttrade con i tatti d.
fiurae, 15-18; gli h donato da Galeazzo Maria Sforza
un bue rlccaraente bardato, 19-33; regala al condu-
cente d. pred. cento ducatl d'oro, 23-33; aecondo
l'antlca consuetudlne ricambia il dono con salami e
olire, 23-36; fa gittare una bronzlna con le arral
d. pp., d. SaTelli e di Giovanni BentivogUo, 33-15;
rende sicuro 11 territorio punendo con la morte I
colpevoli dl omicidl e tumulti, 45-203, l-lO; & ao-
compagnare a Roma II governatore Savelli da Gi-
rolamo Ranuzzi, 206, 14-15; vendica 1'incendio d.
molini d. Pepoii alla GaJeazza, fatto appiccare dat
duca d'Este, mandando fanti ad incendiargli case
in Finale, 19-31; non ne segue guerra per l'interpo-
sizione di Galeazzo Sforza, 31-33; elezlone d. ma-
gistrati nuovi more solito (an. 147 1), 24-23; ordina
tre giornl di feste e processioni per la conciutio-
ne in Roraa d. pace contro il Turco, 26-29; manda
due arabasc. a Roma a prendere il nuovo governa-
tore card. Francesco Gfonzaga, 37-40; invia Giroiamo
Grifibni a Ferrara a visitarri 11 duca Borso amma-
lato, 41-42; festeggia i'elezione a pp. di Francesco
della Rovere molto araico suo, 208, 10-15; f Borso
d'Este, manda arabasc al succesiore Ercole per i
convenevoli d'u»o, 41-42; ^ in lotta col pred. per
un tronco dl torre sul Panaro, che segnava i con-
fini tra il territorlo bolognese e raodenese, 209, 29-
43; seguito di questa controversia, 43-210, 1-14; in-
via Giovannl Papazzoni al pp. a sostenere il luo
dlrltto, 14-15; revoca ii Papazzoni mostratoti det>oie
e lo sostituisce con Alberto Cattanl, che sostiene
validaraente le sue ragioni, 15-17; per deferensa
verso il duca Galeazzo Sforza interpostosi nelia lite,
aderisce in parte aUe pretese di Ercole, ma gli h
riconotciuto 11 diritto di rialzare la torre a trentasel
piedl e piantarvi le insegne di Bologna a prova d.
glurisdizlone d. c sulla riva d. Panaro, 21-25; ese-
gulsce il tutto secondo 1'accordo per mezzo d. suoi
ambasc. Alberto Cattani e I3ernardo da Sassuno,
aila presenza degli ambasc. d. re di Napolt e d. duca
di Milano e di agenti d. duca di Ferrara, 26-30; eie-
[Bologna comune, aa. I4jx-t4i)2\
INDICE ALFABETICO
497
zione d. Anziani secondo l'uso (an. 1473), 43-44;
manda ambasc. al duca Ercole con ricchi doni per
le sue nozze con Eleonora di Aragona, 211, 10- U ;
elezione d. magistratl nuovl more solito (an. 1473),
213, 3; invia Glovanni Salaroli a Roma a fare i
convenevoli pr. U pp. e 11 conte Girolamo della
Rovere per la f ^- card. Pietro della Rovere (an.
1474), 214, 1-5; l'ambasc. ottiene privilegi nel go-
verno di Bologna a favore di Giovanni e Annibale
Bentivoglio, 5-8 ; elezione d. magistrati secondo l'uso
(an. 1475), 35; (an. 1476), 215, 29; (an. 1477), 216,
9; Mariano Baglioni di Perugia fe pod., 9-10; manda
ambasc. al nuovo duca di Milano a fare i conve-
nevoll per la f d. padre e per l'a8sunta signoria,
U-19 ; concede una entrata speciale ai frati Eremi-
tani di San Giacomo per la costruzione d. por-
tico in strada San Donato, 35-39; Umita con deretl
il lusso dei funerali, 217, 3-5; elezione d raagl-
strati secondo Tuso (an. 1478), 218, 8; h avvisato
da Girolamo Enoch d, f dl Ercole Malvezzl ferito
dai Turchi a Scutari e deirandamento d. batta-
glia, 11-13; elezione d. magistrati more soliio (an
1479), 219, 39; conduce per cap. d. &ue genti d'arml
NicoI6 Rangoni In luogo di Antonlo Trotti 220,
6-8; rifiuta con pretesto al pp. l'allogglaraento dl
seicento cavalli nel territorio, 15-1»; ne avverte la
duchessa dl Milano che manda a sua volta seicento
cavalli, che alloggia, 18-20; a un nuovo ordine d. pp.
gli invia quale ambasc. Lodovico Sampieri, 21-23, il
quale non riesce a persuaderlo, 23-32; manda gente
d'armi coi commissari Virgilio Malvezzi e Lodovico
Sampierl a Cento a ricondurvi la tranquUIlta, 221,
6-8; elezlone d. magistrati secondo I'u8o (an. 1480),
30; (an. 1481), 223, 3; a sua richiesta i Veneziani im-
plccano i messl di Budrio, che avevano loro ofiferta
la signoria d. castello, 20-23; concede quaranta du-
cati per la costruzione d. chiesa di Santa Cecllia,
36; elezione d. magistrati secondo I'u80 (an. 1483),
39-40; In lega con i duchi di Ferrara e dl Milano,
11 re di Napoli e i Fiorentini, 224, 47-48 ; Mino Rossi
el. d. Senato In luogo d. f padre Bartolomeo, 225,
3-4 ; f a gett are lacampana mezzanadi San
Pietro, rottasi, 23-24; elezlone d. magistrati
secOndo 11 costumc (an. 1483), 226, 18 ; 11 Senato fa
abbattere le botteghe d. merciai sotto 11 pal. d. pod.
per ingrandire la Piazza e rlnnovare il pal., 43-46;
permette che sla rifornita di vettovagUe Ferrara,
48; per l lamenti d. dazieri d. vlno che asserlvano
venlre dannegglato il dazio d. pp., fa rorinare la
fonte dell'acqua dl San Michele in Bosco, che aveva
condotto con grandi spese in Piazza, 227, 10-I6; p r
allevlare la carestla allontana dl c. 1 forestierl e
raeti d. f ratl che vl sl trovano e fa comprare grano
in Romagna, nella Marca, in Puglia e in Sicilia,
17-35; manda ambasc. al pp. per chiedere 11 vesc. e
11 leg., 228, 23-24 ; clezlone d. maglstratl secondo
Tuso (an. 1484), 43; i gonfaloniere Alessio Orsl,
43W4; provvede a scongiurare la carestia, raa con
poco successo, 46-47 ; per decreto degU Anzianl as-
scgna una penslone annua per clnque annl al figll
superstltl di Antonio e Giovaanl Bolognettl e 11
esenta da ognl gabella per ventl annl, 229, 46-50; ele-
zione d. raagistrati nuovi (an, 1485), 231, 24; nuove
disposlzloni per renderne pl& solenne l'entrata in
ufScio, 25-42; vicendevole esenzione dalle
bollette con Rimini, 232,10-11; per irapetrare
la cleraenza d. Signore nella pestilenza che affligge
la c. raccoglie in luogo pio e riveste i piccoli men-
dicanti, che ogni giorno processlonalmente devono
a due a due cercare la elemosina e Impetrare la
misericordia di Dio, 233, 31-36; si eleggono i nuovi
Anziani (an. 1486), 33; concede al Sanseveriao U
passo llbero nel territorio e facolti di cavarne vet-
tovaglie per danaro, 234, 37-39; gll viene ordlne
dalla Lega di non lasciare passare 11 pred., 39-41 ;
raanda allora Pirro Malvezzi a chiudere i passi,
41-43; elezlone d, magistrati nuovi (an. 1487), 235,
29; fa gettare a terra molte case avanti la chiesa
di San Salvatore per costruirvi una piazza, 241, 43-
44; conferma a Piero Giraldini ea Bartolomeo Rl-
cordati la cittadinanza bolognese loro conferita dal
protonotario d. leg., 244, 1; elezione d. raagistrati
nuovi (an. 148S), 17; fa mlgliorie e abbellimenti
alla torre degll Asinelli, 245, 25-29; perraette al
popolo dl passare contro Faenza per vendlcare GIo-
vanni Bentivoglio, 246, 40-43; raanda ambasciatori
ai Fiorentinl perchb rilascino il pred. dal Faentlni
condotto prlgioniero a Firenze, 247, 2-4 ; congiura
d. Malvezzi contro Giovanni Bentivoglio e i suol,
249, 26-250-251, l-13; il pod. inquisisce contro i
pred. insieme al cancelliere d. leg. e a rappresen-
tanti d. Senato, 35-38; fa irapiccare Gioranni
Malvezzi e Giacomo Bargellini con loro
seguaci, 45-252, 1-5; proclama ribelli e colpisce
con taglia Girolamo e Fllippo Malvezzi e Giam-
battista Refrigerio, 252, 30-23; bandisce e con-
fina a RiminlBattistaMalvezzi coifigli
Francesco, Lorenzo e Lucrezio, 23-34; a
Napoli Giullo Malvezzi, 34; a Venezia
Giovanni Musottl, 34; a Trento Aldro-
vandinoMalvezzicolflglioIppollto, 25, a
Torino Alessandro Malvezzi con cinque
f i g 1 i , 25-36 ;bandiscedi c. lepersone vizlo-
se e inutlli, 30-33; vleta l'uso d. raaschera,
32-34; elezione d. magistrati nuovi (an. 1489), 253,
42; 4 el. pod. Pietro Avvocatl di Lucca, 42-43; ele-
zlone d. magistrati nuovi secondo l'uso (an. 1490),
255, 31 ; In seguito a lagnanze degli abitanti dl Ser-
ravaile, Vignola e RufF.no per le raolte usurpozloni
d. territorlo fatte loro dagli abitantl di Monte Tor-
tore, raanda Alessandro Volta al duca d'£ste, per
trattare un accordo tra le parti, 262, 38-39 ; ma senza
concluslone, 39-40; elezione d. magistrati nuovi (an.
149!), 48; fa lastrlcare 11 portlco d. pal. d. pod.
in pietre cotte, 263, 21-22; fa tornare il rettore d.
Siudio allontanato di Bologna dal luogotenente d.
leg., 28-36; ascoltatolo gli di raglone, 36-38; fare-
staurare il sepolcro dl re Enzo, 264, 4-34;
elezione d. nuovi raagistrati (an, 1492), 39; fa In-
nalzare a Castelguelfo d. Malvezzi Tarma d. c, ma
trova opposlzlone in Gaspare Malvezzl, 267, 44-45;
gll e donato Castelguelfo da Pirro Malvczzl, 46-49;
invia ambasc. al pp. Alessandro VI a railegrarsi d.
lua elezione, 268, 9-)3, e a chledergli la conferma
d. capitoll con la c, 13-15, che gli h concesta dal
pp. con breve, 31-23; manda a incontrare 11 nunzio
d. pp., 23-24, e gli fa un ricco regalo, 25 ; di 11 per-
messo a Pirro e Giovanni Malvezzl dl losciare Bo-
T. XXXin, p. I - 32.
498
INDICE ALFABETICO
[Bologna eomum, aa. t4^i-tjoi\
lognB, 269, li-li, 15; manda dlecl luore dal mona-
itero di San Lorenzo a quello dt San Vitale per
eiierc rirormate, 30-]l; il eleggono i magiitrati
lecondo Tuio (an. 1493), 23; introduce mlgllorie
nell'arciiltettura d. clileia di San Glacomo, li-2i\
fa cambiare con la campana magglore d. Serrl, la
campana nuova dell'orologlo perchi limlle dl luono
a quclla delPArrengo, 38-31; dona ad Annibale Ben-
tlvogllo, aitoldato dal Fiorentlnl, un deitriero rlc-
camente parato e una celata d'argenfo, 47-270, 1-3;
fa bandlre in Piazza la Lega fra II pp., l Vene-
ziani, il duca dl Milano, 3-6; conferma i capitoli d.
Pennacchlni costitultiii In Artc, 272, 34-38; fa In-
seguire da baleitrleri a cavallo l tre colperoll del-
1'omicidio dl Antonio Malvezzl in Ceiena, 273, 15-
16 ; manda Aleisandro Volta al duca d'Este a con-
dolersl d. t d. duchcssa Eleonorn, 33-24; olezione
d. magiitrati lecondo i'uio (an. 1494), 40-41; rende
nayigablle il canale di Reno dalle porte d. c. al Po
e lo fa Inaugurare lolennemente, 43-274, 1-36; or-
dlna che slano riattate e approfondite le fosae In-
torno alla c, 275, 44-46; provvede alle spese d.
mantenlmento d. card. Giovanni delaGrolaie dl
paisagglo In Boiogna, 276, 7-8; gli h chlesto dal
re di Francia pasio Ubero nello itato per muovere
contro il re di Napoli, 13-14; risponde essere tale
conienso dl spettanza d. pp., 14-15, che avverte d.
rlchiesta avuta, 17-18; mette in stato di difesa la c.
e 1 castelli d. territorio, 27-31; cf., 45-49; nuova-
mente rlchieito d. passo dal re Carlo lo concede,
anche per aollecitazlone di Lodovico Sforza, temen-
do 11 peggio, 50, 277, 1-2; cf. 3-l0; rlmane diipiacente
d. rissa avvenuta a Castelfranco tra Franceii e
contadinl e ordina a questi di restltuire ai prcd. le
robe predate, 45-47; in tanto movimento dl armatl
temendo dlsordinl in c, vl ordina una severa sor-
veglianza, 278, 3-6; elezione d. maglstrati secondo
I'uso (an. 1495), 285, 13; manda ambasc a rappre-
aentarlo airincoronazione di Lodovlco Sforza, 47-
48; assolda venticlnque cavalleggeri per la guardia
d. pal. d. Signorl e li fa vestire con le Inscgne d.
c, 286, 13-15; gll h da Carlo Vni fatto chiedere
11 passo per tornare dl Roraa in Francla, 36-38; lo
nega, 38; per raezzo di Andrea Grati persuade ii
pred. che era a Firenze, di non passare dai Bolo-
gnese, 287, 23-25; raanda al Taro ad ingrossare
1'esercito d. Lega molte raigliaia di uoralni bene ar-
mati, 5-6, f-10; elezione d. nuovl magistrati secondo
l'uso (an. 1496), 288, 18; fa atterrare molte case
dietro II pal. d. Signori per costrulre il mercato,
e addrizzare la strada da porta Maggiore a porta
San Felice, 290, 9-29; fa un'ordlnanza relativa alle
arml che l Gonfalonieri devono portare, 291, 38-42;
dona sessanta scudi al sarto Tebaldo dlvenuto padre
dl tre figli a un parto, 292, 8-9; fa il censimento d.
grano In Bologna, e questo scarseggiando, promette
un premio a chi ne introduca in c, 10-13; gli glunge
una lettera di Cario VIII, che prega siano Ilcen-
zlatl i Fiorentinl fuorusclti, e aiutat! invece gli
araici dl Flrenze, minacciando altrimenti rappresa-
glie, 14-21 ; la lettera nella sua traduzlone italiana
4 registrata neila canceiieria d. Sedlci, 22-24; ele-
«lone d. magistrati secondo I'uso (an. 1497), 25: fa
abbattere parecchie case per ingrandlre la piazzuola
d. Calderlni, 293, 17-30; anche fa abbattere parte
d. caia d. Coipl per rendere iibera ia vliuaie d.
chieift di .San Uomcnico, 10-23; elezlone d. magiitratl
lecondo l'uio (an. 1498), 45; (an. 1499), 296, 1; 11 pp.
Alessandro VI ne togiie la legazlone al card. Aica-
nlo Sforza e la di al nipote card. Borgla, 3<-Jo ; cf .
297i 1519; ordlna larorl per comodo edabbcllimento
d. c., 23-34, cf. 294, 16-33; arroganza usatBgll dal
card. Borgia, 298, 35-43; elezione d. magistratl le-
condo l'u<io (an. 1500), 46; fa raccogliere dal Gon-
falonierl d. popolo e dai Maiiarl delle Artl I qua-
rantamila ducatl richieiti dal re f rancese per non fare
oite contro Bologna, 299, 35-43; assolda II conte Ra-
nnccio da Marzano e pone in difeia ia c. temendo
oitlllti dal Borgia, 300, 49-301, 1-5; ri6uU 1'allog-
gio in Caitelbolognese al Valentlno e Inutllraente
gli manda Franceaco Fantuzzi a periuaderlo dl non
inilitcre nella richieita, 14-17; cf. 33-34; invia Mlno
Rosii al re dl Francia a esporgli 11 luo timore che
II Valentino voglia iniignorini di Boiogna, 37-19,
e a intenderne le Intenzionl, 39; elezione d. ma-
glstratl lecondo Tuio (an. 1501), 41; preta dal
duca Faenza, in Conslgilo li deiibera lul da fanl,
302, 35-36; h scartata la propoita dl chl voleva li
facesiero prorvlilonl a! confini d. territorlo contro
II Vaientino, 36-37; confidando nella protezlone d.
re dl Francia, 37-39, e nella lua neutrallti, 39-40,
delibera Invece dl inviare nuovi ambaic al duca per
rallegrarsi con lul d. presa di i'aenza, 42-44; i quall
aono dai Valentlno fatti prigionieri e obbligati a
consegnargil oltre Caitel San Pletro, Caial Fiuma-
nese e Castelguelfo, 47-50; in seguito a ci6, asitcu-
ratosi d. Marescottl che soipetfa in corriipondenza
col Borgla, 303, 8-24, provvede aila licurezza d. c
facendo venire soidati e ponendo presidi nei luo-
ghi adatti, 25-28 ; I Florentinl e i duchi dl Mantova
e Ferrara non solo non lo aiutano per timore, ma
proibiscono ai loro suddltl di mettersi al suo loldo
44-45; gll h mandato dal Valentino, preoccupato
d. suoi preparativi, Paolo Onini per trattare la pace
304, 4-5; concede al pred. un salvacondotto, 5-6; fa
diiporre in parata sul cammino dell'Orilni tutte le
forze di cui dispone, 7-12; cf. 14, 17-20; tratta la
pace col pred. allc seguentl condizionl: da parte d.
duca restituzione di Castel San Pietro con i prigioni
e ia preda, concedendogli invece Casteiboiognese,
22-23; cf. 27-35, concessione di cento uomlni d'arme
al duca per tre mesl a fine di rlmetfere i Medicl
in Firenze, 24-25, dichiarazione di avere amlci e
nemici comuni, 35-26; manda con Paolo Onini quat-
tro ambasc. al Valentino per ia ratifica d. pred.
capitoli, 41-46; fa pubblicare dalla Ringhiera d. Si-
gnori la concluilone d. pace, 46-48; fa sequeitrare
le arml al Marescotti e portarle nel pai. degii An-
siani, 306, 39; trae sicurezza dalla protezione che
Luigi XII gli promette a mezzo di Mino Rosii, 307,
16-18; impone un prestito alPotto per cento ani-
curato sopra la dogana d. sale, 48-50 ; cf. 308, 19-31 ;
fa anche portare In citti lo strame per farne rou-
nlzioni, 307, 48-49; cf. 308, 23; fa accompagnare da
balestrieri fino a Firenzuola il messo di Luigl XII,
che portava 11 danaro per le paghe d. soldati nel
napoletano, 13-14; detlene in Pal. artefici e cittadlnl
per obbligartl al prestito anzidetto, 19-21 ; luo l>ando
[Bologna comune, aa. /joi-ijoj]
INDICE ALFABETICO
499
riguardante il valore d. moneta, 23-28 ; approva tutto
quanto fa Giovanni BentlvogUo, 33-3S, il quale crea
il figlio AleSsandro Gonfaloniere di Giustizia ben-
chfe non senatore, 30-33 ; perde Cento e la Pieve date
dal pp. In dote alla flglia Lucrezla Borgia, 309, 5;
elezione d. magistrati secondo l'uso (an. 1502), 8; fa
bandire dalla Rlngiiiera l'indulgenza plenaria con-
cessa dal pp. ai visitatori d. chiese di San Petro-
nio, San Pletro, San Domenlco e San Francesco,
9-11; adiblsce I'ospedale di San Lorenzo d. Guer-
rini poi di San Giobbe a ricovero di vanticinque
meretrici ravvedutesi, 29-3J; asaolda milizie per di-
fendere la c. e il territorio da possibili attacchi
d. Valentliio, 35-38; ne manda una parte a Medi-
cina e a Budrio, 49-50; Invla Gianfrancesco Aldro-
vandi al Borg'a a scrutarne l'animo, 312, 23-25; tac-
cia di pusillo il pred. per il guo consiglio dl trattare
coi Valentino, 26-37; elegge altri due ambasc. Carlo
Gratl e Girolamo Sampierl, 37-39, I quali pure ri-
cevono risposta di cacciare i Bentivoglio, 39-50; un
commiss.irio d. re dl Francia, Inviato dal pp. e dal
duca Valentino, tenta persuadere il Senato a conse-
gnare la c. al pp., 313, 5-7; riconosce che Bologna
h d. Chiesa, ma sl rifiuta a consegnarla al duca Va-
lentino, 9-10; aggiunge che osserveri i capitoli in-
terceduti col pp. come sinora li ha osservati, e che
mandera ambasc. al pp, a esporre le ragioni d. c,
10-14; gli ambasc. gli scrlvono d. irremovibile vo-
lonti d. pp. che slano cacciati i Bentiroglio autori
d. strage d. Malvezzi e d. Marescottl, 17-21; due
senatori sono cltati a Roma dal pp. con Giovannl
Bentivoglio e i figli per scolparsi dl non ammini-
strare bene la giustizia, 38-43; l'lntero Senato i mi-
nai-ciato dl scomunica con la c. ove non si ottem-
perl al comando d. pp., 43-44 ; nel Consiglio radu-
natosi per invito dl Giovanni Bentlvoglio In Pal.,
e nel quale interrengono i Gonfalonierl d. popolo
e i Masiari d. Arti, si delibera di non permettere
nh ai Bentivoglio, nh ad altri di recarsi al pp. 314,
5-17 ; sopraggiunti in Consigllo l dottori d. Studlo
con gli scolari, e molti gentiluomini con 11 conte
Guido Pepoli tuttl manifestano la stessa volont4,
32-2S; si eleggono tre ambasc. ad Alessandro VI a
informarlo d. deliberazione presa 29-31; quindl i
maglstrati si recano al vescovado dall'ambasc. di
Alessandro ad esporgli la pred. unanlme delibera-
zlone, 33-43, e lo incaricano di fare sapere al pp. che
laici vlvere tranquilla Bologna e osservi per sua
parte i capitoli come la c. H aveva sempre osserrati
e 11 osserverebbe, 43-46; avvertito che 11 pp. era osti-
nato nelle sue pretese e che U Valenttno badava ad
adunare soldatl, provvedc alla difesa d. c, 46-49;
respinge la proposta delfambasc d. pp. di pacificare
il Valentlno e quindi il pp. con una somma di de-
naro, dicendo che non era dl competenza d. Senato
di trattare cl6, ma d. Gonfalonleri d, popolo e d.
Massari, ai quali lo rimanda, so; 315, 1-9; 1 pred.
rifiutano alla loro volta, anzi esigono la restltuzlone
dl Caatel Bolognese, dal Senato arbltrarlamente
allenato, 10-15; anche pretendono la restltuzione dl
Cento e d. Pieve, 15-17; gll ambasc. recatisl dal pp.
scrlyono al reggimento che Aleasandro tenta ogni
rla di impadronirsi d. c, 316, 20-21; convoca nelle
chlese d. quartlcri tutti i capl dl famlglla per con-
fortarli nella difesa e deliberare sul da farsi, 22-24 ;
concede 11 passo alle milizie d. Vicerfe di Milano
dirette al Valentino, non garantendone per6 la si-
curezza a cagione delPodio d. Bolognesi per II duca
317, 36-39; le pred. milizie vanno allora per 11 Fer-
rarese, 39-40; assolda Glovannl Gonzaga con cento
soldati, 50; 318, 1-2; secondo i capitoli rogati dal
pp. per la pace col Valentino si obbliga insieme a
Giovanni Bentivoglio ad assoldare il pred, per dled
anni con uno stlpendio di quattromila ducati e a
fornirgH a sua richiesta cento armigeri e duecento
cavaUi, spesati per sei mesl, 319, 22-24, cf., 318, 36-
42; h dal pp. assolto dalla scomunica e gli sono
confermati i privilegi concessi alla c dai pp. prece-
denti, 44-46; riceve una copla deIl'istrumento d. detta
pace rogato in Roma, 319, 7; ne fa eseguire una se-
conda copla che vien data al Gonfaloniere di Giu-
stizia, 8 ; il re dl Francia per mezzo di un ambasc.
lo rimprovera di avere fatto lega col Vitelli e gll
Orsini contro il duca, 9-11; e lo avverte che gli to-
glle la sua protezione perchfe non vuole brighe con
U pp., 11-13; rimanda 1'araldo con vaga rlsposta,
13-14; gll fe Inviato dal Valentino lo spagnuolo Don
Ramlro di Lorqua per gll anzidetti capitoli che
accetta Integralmente, 19-24, fa recare i pred. da
Carlo Grati e da Tommaso Grengoii al pp. accioc-
chh li firmi, 25-26; per mezzo di Mino Rossi e poi
dl Alessandro Bottrlgarl sollecita dal Valentino la
firma d. pred. trattato, 30-31, ma inutllmente, 31-33;
Incarlca Antonio Volta ed Ercole Bentivogllo di ac-
compagnare sino al Panaro il cap. francese passato
di Bologna, 320, 6-8; reclama dal vicerfe di Milano
e dal Valentino la libert4 d. pred., fattl priglonleri
dal soldati francesi rainacciando di appellarsene al
re, 8-18; ottiene soddlsfazione dal d'Ambolse, 18;
elezione d. magistrati secondo l'uso (an, 1503), 35;
gll Booo chieste dal Borgla le mlllzle convenute,
321, 10-11; gliene invia la meti sotto U comando dl
Alessandro Volta, 11-13; riceve freddamente Guido-
baldo da Montefeltro In fuga da Urbino, 15-16; li
Senato avvertlto da Carlo Grati che 11 pp. ha ra-
tificato I capltoli d. pace col Valentino, la fa ban-
dire dalla Ringhiera e ordina tre giorni dl feste,
21-23; cf. 320, 20-21; gli h recata da Tomaso Gren-
goll la boUa papale d. pace anzidetfa che fa leg-
gere in pubblico, 321, 33-34; licenzia i soldatl, ma
continua le esazionl per mandare il denaro pattutto
al Valentino, 50; 322, 1-2; gli h chiesto aluto dal
vlcerfe di Milano contro gii Svlzzeri, 40-41; manda
cento balestrteri a cavallo con la dlvisa d. c, 41-43;
bandisce tuttl i forestleri che abltlno in Bologna
da due annl per allevlare la carestla, 4«-47; Inrla
mlHe cavalleggerl ai Fiorentlnl ancora In guerra
col Pisani, 50; 323, 1; fa pubbllcare dalla Rlnghlera
la pace tra il re di Francia, l'lmp. Masslmiliano e
Ferdinando 11 Cattolico, 1-3; manda anibasc. al pp.
a notlficargll che non accetta per leg. Federlco d»
Sanseverino suo nemlco, 9-10; ma U pp. t prlma che
1 pred. giungano a Roma, 10-11; concede U passo ai
soldati dl Luigi XII e gll manda rlnforzl sotto la
condotta di Giacomo da Gambara, 16-19; cf. J5-36: a
Istigazlone d. Bentivoglio conflna a Ferrara Ercole
Mareicotti, 326, 3-4; Lulgl XII gU fa chledere alutl
per II Valentino, 30-33; risponde dl non avere uomlnl
500
INDICE ALFABETICO
[BolOglUI comumt.
1303-'S07]
dlsponlblli non eitendo ancora rltornate da NapoU
le mtlizle g\k conceste al re, 32-35; manda ambasc.
al nuovo pp. Plo III a rallegrarsl d. sua elexlone,
47-4»; accoglle lletaracnte gll ambai. dl Castelbolo-
gnese yenuti a profferlrgll II castello in obbedlenza,
327, 14-15; Tl manda un comraissarlo, 15; t Pio III
ordlna agU ambasc. che arera mandato a Roma, di
aspettare I'elezIone d. nuoro pp., 33-J4; Ercole dl
Estegllipoco amlco, 35; di aiuto ai Manfredl
per tornare In Kacnza, 37-38; ordlna che venga fe-
stegglata Telezlone dl Giullo 11, 328, M-31 ; I pred.
luol ambasc. in Roma fanno omaggio al nuoro pp.
e son da lul bene accolti, 30-33; cf. 329, lt-30; i pred.
ottengono da Glulio II la conferraa d. coatituzioni
e d. prlvllegi dl Bologna, M-31; elezlone d. magl-
strati secondo I'uso (an. 1504), 23; inria genti a San
Polo di Rarone ad atterrare le case d. Raraazzotti,
colperoli di omlcldio, 33(1, 37-40; le quali gentl, in-
contrata resistenza nei montanarl, tornano senza
arere fatto gtustizla, 40-42; per la minaccia dl ca-
restla ordlna al forestlerl dl partire dalla c. e dal
terrltorio, 331, 16-23; manda anche Francesco Fan-
tuzzi a Venezia a domandare passo libero per il
grano da condurre per mare a Ravenna 20-34, cf. 333,
1-2; e Ak tlcenza ad ognuno che lo possa, di Intro-
4t>rne senza dazio, anzi con un premio, 331, 24-26;
Pandotfo Petrucci gll offre quarantamila corbe di
frumento, raa i Fiorentint non ne permettono il
passo, 333, 2-4; malgrado ogni suo sforzo la care-
stia cresce e moltl ne fi 7-10; elezione d. magittratl
nuovl essendo riceleg. Altobello Areroldl (an. 1505),
34-25 ; per placare Tira dirina, manlfestatasl col tre-
mendo terremoto che avera colpito la c, ordina
una processione di tre giorni con la madonna di
San Luca e le altre retiquie, alla quale prendono
parte tutti i magistrati, 334, 3f-335, 1-8 ; chlude te
coraunicazloni con Ferrara colpita da pestilenza,
340, 3-4 ; dimezza il prezzo d. carni malgrado l'op-
posizlone d. beccal e stabitlsce quelle d. derrate
vendute In Piazza, 341, 6-8; elezlone d. magistrati
secondo I'uso (an. 1 506), 342, 1 ; per sospetto d.
venuta in Bologna di Giulio II, fa disfare ta bastia
eretta a San Mlchele in Bosco, 343, 1-2; ricompensa
con dieci ducati gli uccisorl di un lupo che desolava
la Vatle di Reno, 13-14, Giullo II gll manda il resc
Antonio Ciocchi a chledergli l'osserranza d. capi-
toli in occasione d. sua renuta in c, 344, 48-345,
1-7; acconsente a mcttere a dlspoaizlone d. pp. il
pal. d. Signori e a dargll In mano due porte d.
c. purchfe venga senza esercito, 7-8; rlfiuta in caso
contrario, 8-10; fa col Bentivogllo radunare il quar-
tlere dl Porta Stierl a San Francesco in belllssi-
ma mostra e ne fa capo Ermes Bentivoglio, 38-44;
manda sel ambasc. al pp. a SanfArcangelo, 45-48;
i pred. ambasc. fuggono in territorio reneto prima
di fornire la loro ambasciata a cagione dell'ucci-
sione di Bernardino Gozzadinl arrenuta in Boto-
gna, 49-346, I-I8; i pred. giunti con salracondotto
pr. il pp. sono da lul tratienuti e non possono par-
tire senza aver avuto licenza, 31-34 ; h consigtiato
dal re dl Francla dl cedere alta rotonti d. pp., che
roleva allontanati i BentiToglio di Bologna, 41-43;
cf. 35-26; ordina a Castclfranco di arrendersl saire
le robe e le perione ai Francesl, 347, 37-30; fa co-
strulre un bastlone da Porta Santo Stefano slno a
porta Maggiore, 43-43 ; altri ne fa incorolnclare nel-
l'orto di SanfAgneM e d. Madonna delle Grazle,
43-44 ; giunge un metso d. pp. a intendeme 1« ro-
lonli, 348, 4-7; II pred. h accolto In Pal. alle grida
di *seg« e guerra „, 7; U Senato con Glorannl B«n-
tlroglio c 11 pred. meHaggero concorda I capitoU
da Inriare al pp., I-II; ii quale 11 straccU app«na
lettl, 12-13; non pu6 soccorrere Varlgnana,
che si arrende, l*-lt; 1 Sedici accetterebbero di
Introdurre i Krancesi !n c, ma U popolo ri si op-
ponc, 349, 44-50; questi elegge il magistrato d. Venti
per gorernare la c. sino alla renuta d. pp., 351,
48-352, I ; attrtbuzionl d. Ventl, 1-4, e noml, 4-13;
I pred. prendono dimora in Pal. fungendo da Se-
nato, con tutte le attribuzloni d. Sedicl, 11-14, I
quali, malgrado loro, tono costrettl a tornarsene
alle loro case, 14-21 ; quattro d. nuor! Senatori ran-
no ambaac. d. popolo al pp., che li arera doman-
datl, 353, 21-24; fa accompagnare Giaevra Benti-
Toglio fuorl d. territorio di liologna da Alberto
AJbergati, 354, 6-7; tutto 11 reggimento con 1 magi-
strati fa oraaggio ai pp. Sisto IV alia Magione, 355,
19-31; 11 Sennto presenta al pred. ie diiarl d. c, 31-
33; tuttl I pred. prendono parte al corteo papale datia
Magione al Pal., 27-29, 39-41 ; gti i donata dal pp. per
Iporerl la badia di San Felice, 357, 38-40; li pp. abo-
lisce i Sedicl e in vece loro istituisce il nuoro ma-
gistrato dei Quaranta Conslglieri e Rlforraatori d.
c. di Bologna annorerandori quasi tutto 11 Senato
recchio, raeno cio^ Gioranni Bentlvoglio, Ghinolfo
Bianchi, Bartolomeo Montecalrl e Alessandro Bar-
gettini, e parte d. Senato nuovo contentando cosl
nobili e popolo, 358, 22-41 ; per gratificarsi 11 pp. e
per estinguere nel popolo ognl memoria d. BentlTO-
glio ordlna, sotto pena di dieci ducatl d'oro che ognu-
no che abbla In casa o f uori farme d. Bentivogiio la
cancelll Intieramente, 44-359, 1-4, s-7; ordina inoltre
che nessuno porti ornamenti o abiti con la dirisa
Bentirolesca, 4-5; elezione di nuovi Anzlanl, 14-30,
di nuori Gonfalonieri d. popolo, 40-48, e di nuori
Massari delle Arti creatl dal pp., 49-360, l-ll; di
Natale per ordine d. pred. si procede a una nuova
imbussolazione di tuttl gli uffici, 361, 43-44 ; elezione
degli Anziani, d. Gonfaloniere di Glustizia e degii
altrl magistratl secondo I'uso (an. 1507), 362, 1-2;
II Senato e avrertito che il pp. % in prodnto di
partire e intende lasciare al leg. card. Ferreri ogni
autorlta non solo sulla c. ma suUo stesso Senato,
e facolta di gorernare a suo arbitrio, 363i 30-24; tuttl
i magistrati si turbano a questa notizia, 24-25 ;
ascoltata la messa in Santa Cecilia di San Giacomo
Senato, Anziani, Tribuni d. plct)e e Massari d. Artl
fanno conslglio tra loro e determinano di recanl dal
pp. a rassegnare i loro uffici quaiora egli non In-
tenda di confermare 1 capitoli antichl, 25-30; U che
fanno per bocca di Lodovico Boiognini, 30-364, 1-6;
11 pp. ascotta it discorso d. pred. e li licenzia senz'ai-
tro, 6-7, ma piil tardl d& ordine che i capitoii siano
modificati secondo i desideri d. Senato e d. popolo,
7-14: inoltre il pp. chiarisce con soddisfazione di
tuttl U suo Totere, che non fe di sopraffare i magi-
stniti d. c sebbene di dare loro per capo il leg. e
che niente sia statulto aenza il comune consenti-
[Bologna comune, aa. iSo1-tS39-consigl{\ INDICE ALFABETICO
501
raento, U-23; forma d. nuoyl capltoH, 47-365, I5 non
ottiene che rimanga al Senatori la qualifica dl Rl-
formatori d. stato, ma soltanto dl Consiglieri, 1-3; i
maglstrati sono convocati a Pal. dal pp. clie loro
raccomanda la fedelta alla Clilesa, ia pace e la con-
servazione d. liberta, li avverte d. sua partenza per
Roma, 4-7, e li fa giurare solennemente nelle sue
mani fedelti, 7-13; Senato e maglstrati accompa-
gnano 11 pp. slno al Crociali, 15-21; incarica due
senatori Giovanni MarsIIi e Gianfrancesco Aldro-
vandi dl accompagnare Giulio II nel suo vlagglo,
21-22; sottoscrive al bando d. leg. contro 1 deten-
tori di armi, 29-32; tutti 1 magistrati tornano a ri-
sledere in Pal. nelle stanze gia prima occupate,
44-50; in seguito al complotto per introdurre An-
nibale ed Ermes Beativoglio In Bologna, 366, 1-
5, fa nuovl presidi alle porte e mura d. c, e parte
d. Quaranta vanno la notte in perlustrazione coi sol-
dati, 21-24; il leg., col consenso degli Anzlanl, emana
vari bandl che proibiscono ai cittadlni ogni com-
merclo coi BentivogHo, coi banditi o confinati, 25-
32; gli e ordinato dal pp. sotto pena di interdetto
di non permettere che i Bentivoglio risiedano a
meno dl cento miglia dalla c. 33-35; modifica lieve-
mente la tassa sul bestiame imposta ai contadtni,
367, 11-18; provvedimenti per difendere la c. con-
tro l BentlvogUo e assicurarsi delPanimo d. cltta-
dlni, 368, 8-19; cf, 369, 19-36; elezione d. nuovi An-
zianl che entrano in ufficio senza la consueta solen-
nlti, 13-U; Piumazzo rifiuta di darsi ai
Bentivogllo per conserv arglisi fedele,
45-46; per la venuta d. pred. nel terrltorio fa ser-
rare alcune porte e spedisce i suoi cap. contro 1
ribelli, 370, 1-4; in suo aiuto cala dalla montagna
Ugo Pepoli, 4-6; pubblica una grlda d. pp. contro
i Bentivogllo e i loro favoreggiatorl, 7-9; riceve
lettere d. vlceri di Milano che attestano l'inno-
cenza dl Giovanni Bentivogilo nellMncontiderata
Impreia d. figll, 25-28; fa pubblicare le lettere dalla
Rlnghlera d. pal. a suon dl tromba, 29-30, e anche
il richiamo di tuttl i confinati che avevano ubbi-
dito ai bando, 30-31; fa annunziare che i creditorl
d. Bentivoglio verranno soddisfatti, 31-32; leggi sun-
tuaric che rimettono in vigore le provvisioni sul
costume d. 1474, 376, 1-8; manda Alberto Castelli,
Bartoloraco Zamiicccari e Melchiorre Zanetti arabaac.
a Luigl xn a Milano a pregarlo dl togliere la sua
protezione a Giovanni Bentivoglio perturbatore d.
c, 16-20; 11 re gli fa rispondere essere Gloyannl e il
figlio Alessandro innocenti e quindi serapre sotto
la tua protezione, 27-28, non cosl Annibale ed Ermes,
d. quall come facinorosi si disinteressa, 377, 27-31 ;
porta lagnanze al pp. d, ingiustizie e dell'ayidlti
d. leg. Ferrerl e ne ottiene la rimozione, 43-46; ne
\i da Glullo II nominato governatore Lorenzo Fie-
Bchi coadluvato dal comraiasario Pietro Griffi, 48-49,
cf. 378, 6; sapendo che 1 Bentivoglio continuavano
a radunare genti a' suoi danni, chiede licenza al
Fiorentini di levare toldati In Toscana e In Ro-
magna, 377, 50; 378, 1-3; ne raanda parte a San
Giovanni In Pertlceto e parte a Castelfranco, trat-
tenendone anche raoltl a guardla d. c, 3-5; elezlone
d. Gonfaloniere di Glustizla e d. nuovl Anziani se-
condo l'uso (an. 1508), 7-10; anche al creano i nuovi
Gonfalonieri d. popolo, 10-11; il Senato h convocato
dal governatore per deliberare sulla rivolta di Ga-
spare Scappi, 380, 24-27 ; provvediraenti presi, 27-34 ;
condizioni poste dallo Scappi per restltulre Porta
San Mamolo, 381, 13-26, che il governatore accetta,
42-44; cf. 382, 3-7; distruzione d. palazzo Marescotti
raalgrado i divieti d. Gonfalonieri d. popolo, 15-28 ;
comanda siano deposte le arrai nei termine di quat-
tro ore sotto pene severisslme, 49-383, 1 ; non fe ob-
bedlCo, non fidandosl lo Scappi e I suoi compagnl
d. governatore, 1-3; Giovanni da Sassatello e Ramaz-
zotto da Scaricalasino si appressano a Bologna con
le loro squadre per suo invlto, 4-6 ; fa guardare d\ e
notte la torre degli Asinelli scalata dai congiurati
e vi fa porre solide porte, 23-26; prende raisure dl
sicurezza alla voce corsa deirappressarsi d. Bentivo-
glio, 32-36 ; vleta che dl notte suonino le campane
nemraeno per le ore, temendo di qualche complot-
to, 36-37 ; sospettando qualche intrlgo nella venuta
di Guido Rangoni fa raddoppiare ia vigilanza, 46-
48 ; molti d. Quaranta vegllano la notte sotto i por-
tici con lumi e fuochi accesi per 11 gran freddo, 4(-
50; sl rallegra d. soccorsi gluntlgll, 384, 1-4; manda
due ambasc. al pp. a esporgli i fatti accaduti In c,
5-7 , fa modellare in bronzo una statua di Giulio II
da Michelangelo Buonarroti per gratificarsi 11 pp.,
385, 20-24; elezione d. nuovi Signori, 31-34; gli
sono ofTerti in aluto fantl e cavalli da Luigi XII
a dimostrare che il pred. non e favorevole ai Ben-
tivoglio, 46-50; nuovo bando perche slano tolte le
arml d. Bentivoglio, 389, 20-22; pena comminata
ai contravventori, 22; preraio agll accusatori, 33;
provvedimenti per limitare la pestilenza, 390, 20-
34 ; di ai Marescotti la casa di Gaspare Scappi sino
a che non sia rledificato il loro pal., 36-37 ; manda
fuori di Bologna tutte le meretrici, che per6 vi
tornano subito 11 glorno dopo, 391, 33-34; proibisce
che ti aprano chiese e botteghe, e qualunque ra-
dunata di gente a cagione d. peste che Infierira
anche nei mon., 34-39; taputo che Annlbale Ben-
tlvoglio era a Ravenna cap. d. Veneziani comincla
ad assoldare genti e fa raddoppiare le guardte d.
c. (an. 1509), 393, 43-44; emana vari bandi nell'in-
tendimento di impedire comunicazloni coi Bentl-
voglio, o l*ingresso in c. d. loro seguaci, o aluti
d. Bolognesi ai pred., 44-394, 1-2; per riaizare 11
valore della moneta ne fa battere di nuove con le
arml di Giuiio II, 9-15; editti sul valore dl essa,
15-19; editto contro i propalatori di cedole contro
11 Senato, 46-48; invia tutti i suol toldati a riacqui-
stare i luoghi occupatl dai Venezianl In Roraagna,
49-50; Giacomo Beliiossi ofiiciale per I'annona, 50-51 ;
fa divulgare dalla Ringhiera la sconfitta d. Vene-
ziani a Ghiaradadda, 396, 1-3; il 'Senato cerca op-
porsi alla stampa d. III vol. d. Historia di Bolo-
gna d. Ghlrardacci (an. 1539), LVI, 10-18; e dl nuo-
To quando 11 padre Solimani ae ne aasume la cura
(an. 165S), LVII, 1-34; viene a un accordo col Soll-
raani, che ne esegulace a puntlno le prescrlzlonl,
24-LVIII, 1-3,.
BOLOGNA (CONSIOLI): CoNSIOUO DBI S«.SSAliTA COmpOStO
di tuttl i maglstrati d. c. (an. 1439), 14, 36; fe radu-
nato dagli Anzlani, che yi espongono le lagnanie
d. popolo, e 1 loro timori di riyolta, 34-si; vi ai
502
INDICE ALFABETICO
(BolOgna e»iuig-li-giustiiit]
dellbera dl niandare alcuni clttadlnl in Imola ■ pre-
gare U card. Albergatl di interporai a paclficare
la c, con ii pp,, 3I-4J; h radunato dal leg., che ri
propone !l rimpatrlo d. banditi (an. 1430), 17, 4t-
49; h approvato il rimpatrio dl dieci fuorutcltl so-
pra ottantadue propoiti, 18, 1-4; ib radunato dagli
Anzianl per auggeitione d. Canetoli, 13-13; vi pren-
dono parte anche alcuni di parte d. Bentiroglio,
13-16; rl discorre Nicoid Arioitl accusando 1 Ben-
tivoleschl di volere dlsturbare la pace, 17-36; avendo
due falii testlmoni Introdottl nel Coniiglio speci-
ficata Taccusa, sono vlolentemente smentitl da Ega-
no Lambertini e da NIcol6 Malvezzl, 36-3.1; ri li fa
turaulto, 33; vi gi delibera dl togliere Bologna alla
Chicsa e ridurla in llberti (an. 1434), '^7, 1-4; h
radunato dal Senato e su propoita d. Piccinlno ri-
stabllisce il magtitrato d. Sedici Rlformatorl dello
Stato (an. 1440), 61, 46-63, 1-1 ; v. ancht Bthgna
(ComuHi).
BOLOOITA (CuNSIGLl) : CONSIGLIO DEGLI OtTANTA V. Bo-
logna (com.).
— — CoNsiGLio DEi Centovksti. VI sono esposte le
condizionl dl Nicol6 V per ia pace con la c. (an.
144 ), 121, 43-50, che tono respinte, 122, 1-3; in
altra teduta vengono invecc accettate, 3-1 ; v. auehe
Bologna (comunt).
— — CuNsiGLio DEt Sbicknto h radunato dal Ca-
netoli (an. 1438), 10, 46; eiegge Bartolomeo Zam-
l>eccarl vesc. di Bologna Invece deIl'AIbergati, fug-
glto di c, 46-4t; vi si delibera di aboiire U capita-
nato d. montagna (an. 1435), 41, 37-38; elegge i
nuovi Dieci di Balla con la facoit& di diipensare
gli ufljcl di un certo grado ai raeritevoll (an. 1438),
55, 14-30 ; approva chc sia conferita la cittadinanza
bolognese con tutti i diritti a Ccrvato da Caravaggio
e ai suoi figli (an. 1440), 67, 45-68, 1-5; vl li dell-
bera di premiare la fedelti di Castelfranco esentan-
dolo per dleci anni dalle imposte e concedendogil
altre agevolezzc (an. 1443), 86, 9-13; fe radunato dal
Senato per eleggere i magistrati nuovi 87, 3-15; vi
si delibera dl aasegnare ad Annibale BentivogUo il
dazio d. Cartlcelle per sei annl, 96, 43-47; vi si
delibera di aopprimere I'Arte d. Pescatori e che
ognuno, pagando il dazio, possa vendere pesce (an.
1446), 114, 17-19; vi si approva l'operato di Taddeo
Marchesi per ii ricupero di Casteifranco, d. rocca
di San Giovanni in Perslceto e di altri casteili, 117,
39-47; vi lono lettl i capltoli deIl'accordo con Ni-
C0I6 V, 123, 19-124, 1-39; vi appartiene Bartolomeo
Lambertini (an. 1484), 231, 33.
— — CoNSiGLio UEGLi Ottocknto V. Bologna (c«m.).
CoNslGLio DEi MiLLBDUECBNTO. Vi appartlene
Bartolomeo Lambertini (an. 1484), 231, 33.
— — "CoNsiGLloDl Credknza ric, CXXXVIII, 3-13„.
* Consiguo Generale ric, CXXXVHI, 3-lJ,.
* CoNsiOLlo Spkcialb ric, CXXXVIII, 3-13 „.
— (Croce di porta Ravegnana) postavi da San Pe-
tronio e rovinata dagll anni, ^ fatta riparare dagU
Stracciaroli (an. 1452), 141, 30-33.
— (Dazi) V. Bologna (imfoste).
— (Dazieri) \tlaeieri\ sono giudici nella giostra fatta
correre dal Mugnai in Bologna nel mercato d. buoi,
e dividono il premio tra gli otto giostratori egual-
mente valentl (an. 1443), 75, 6-1 ; ioro dono a Sante
Bentiroglio per le nozae (an. i^^^), 149, 36-17; loro
lagnanxe per l'acqua di San GIoTanni in Boico, cul
h dato raglone (an. 1483), 227, 13 I*.
BoLooNA (Dkpositario)v. TommoM Gottadini (tn. 1440).
— (DiBCl 01 balIa) V. Bologna (magittraiurt).
— (DiFBNsoRi DBLLA cittX) fanno gettare una nuova
campana per ia torre degli Ailnelli (an. 1444), 97,
40-41.
— (Dooici Dl balIa, Dodici 01 PACB) V. Bolegnm («m-
giatralurt),
— (DoTTORi). Per i capltoli d. pace concordatl tra com.
e pp. trattano le cauie profane aatiititl dal leg. o
dal governatore (an. 1431), 29, 5- 10.
— (Esattori dkllb tassk) V. Battista Raimondi, Gio-
vaiini di Mattia di Minotto, Nicolb dalla FogUa,
Amerigo BoccU, Seardovino Scardovi, ffieolh Pat-
troni.
— (Fossb) tono approfondite essendo per due terzi
interrate (an. 1453), 142, 35-37; (an. 1494), 275, 44-46.
— (Frati). Ne sono aliontanati la meti per ordine d.
Senato a cagione d. carettia (an. 14S3), 227, 23-34,
V. aneht Agostiniani 0 dtlla Miiericordia, Angeli
(fraii degli), Bentdettini, Carmilitani, Eremitani di
Sani'Agostino, Olivetani delP Osstrvama, PrtdUateri,
Servi della Vergine, Zoccolanii.
— (Givdicb della Mkrcamzia) nei capitoii concordati
tra il oom. e il pp. Eugenio IV sono stabllite le
modaiiti d. sua elezione (an. 143 1), 28, 12-14.
— (Giustizib). Decapitazione di Alamanno Bianchetti,
dl Antonio detto Bolognlno e dl Enrico Barblcri (an.
1429), 11, 48-49; di Glacomo Bianchettl, 12, 13-14, dl
Giacoma moglie di Gigante Pelacani, e dl Agnusdeo
Zarabelii, 15-16; tupplizio e implccagione di Gia-
corao, Gioranni e FUIppo da Piancaldoil, 13, 5-9 ; di
Bartolomeo da Modena, lO-ll; di Alberto daUe Coltri,
Guido Giulio PaganeUi, Antonio da San Siro, 36-
38; decapitazione di Aiberto e Giacomo Caccianemi-
ci, di Antonio detto il Negro e di Nicol6 Leoni (an.
1430), 19, 7-11, impiccagione nel mercato di quattro
prigionierl, 20, 35, e di Glovanni da Ferrara colpe-
Tole di tradlraento, 21, 41-43; decapitazione di Tom-
maso Canetoll e di Battlsta di Bcrnab6 (an. 1440),
63, 34 ; di Tommaso Lojani, di Neri oste d. I.una
e d. Cap. d. porta di Santo Stefano, 64, 33; i corpl
d. pred. sono squartati e appesi aila porta anzidetta,
33-33; decapitazione di Pappi de' Medici, 49-50,- di
tale Gorro, pol squartato (an. 1441), 69, 35; deca-
pitazionc di Baldassarre Canetoll (an. 1448), 127, 45-
128, 1-8; di Filippo d'Argile e di Bartolomeo Pa-
nieri (an. 1449), 129, 47-48; di Giovanni Agostini
detto il Mosca, Cristoforo Valenti e Antonio Ri-
dolfi, 131, 11-13; qulndi di Doraenico Agostini e di
Filippo Benini, 30-31 ; impiccagione di Giovanni e
Alessandro Bemardini, 132, 4-5; decapltaslone di
Tommaso Cambi, Bartolomeo delia Cava, Giovannl
Santi, 33-34 ; irapiccaglone di Ossano da Pescarola
(an. 1451), 137, 13; giustizia fatta di tre traditori,
16-17; impiccaglone di cinque fuorusciti nel trebl>o
de' Ghisilieri, 139, 34-36; di Antonio Zonari, 140,
15-16; decapitazione di Giovanni Buono AJbertini
e di Vincenzo da Casale Parmigiano, 35 ; impicca-
gione di Paolo dai Priore, 35-36 ; di Antonio Bisarlni
detto U Magantino (an. 1452), 142, 7; dj Borromeo
e Frlano Scrittorl e deU'oste dl Ca' Grande di San
[Bologna gtustizie-gonfalonieri\
INDICE ALFABETICO
503
Ruffillo, 19-20; di Franceschino o Chichino da Lugo,
Paolo Baricelli e Lazzaro dalla Crovara (an. 1453),
144, 10-11; don Giovanni Baricelli e esposto nella
gabbia, 11-12; Francesco dal Borghetto omicida h at-
tanagliato, privato d. mani e degli occhi e squartato
(an. 1461), 177, 24-27; impiccagione di due Centesi
omicidi (an. 1479), 221, 13- U ; l'eretico Giorgio da
Monferrato e arso vivo in Piazza (an. 1481), 223,
10-12; implccagione di alcuni religiosi colpevoll di
furto (an. 1486), 234, 5-6; di Ercole il Carpesano,
e di Paolo e Geminiano suoi fratelli, di Costantino
d'Arezzo, Michelangelo e Paolo da Carpi, Lucrezio
da Venezia, Bonaventura Tassoni con 11 suo servo
Zano, Giglio da Verona, Alessandro detto 11 Prete
da Plsa, 11 Zampa (an. 14S8), 351, 39-44; decapita-
zione di Giacomo Bargellinl e Glovanni Malvezzi,
45-46; impiccagione di Battista Zanetti e Petronlo
Scannelli, 48; 252, 1-2; Impiccaglone di un tal Frizza
(an. 1496), 288, 33-36; la strega Gentile Budrioli e
bruciata viva (an. 1498), 294, 1-3; impiccagione di
un perturbatore d. processione (an. 1 500), 300, 6-7 ;
impiccagione di due ladri (an. 1505), 336, 26-31; dl
altri ladrl, 341, 43-46; impiccagione di Costantino
da Caprara alla Ringhlera d. pod. (an. 1507), 366,
17-18; in Plazza vengono anche impiccati i fratelli
Glacomo e Lodovico .... Paolo da Mantova, Galasso
di Co' de Ronchi, un servo di Lodovico pred., Mel-
chlorre dalla Viola, 367, 6-10 ; decapitazione d. sol-
dato Virglllo (an. 1508), 382, 29; impiccagione del-
Toste d. Lino, 383, 45-46, di un ladro, 384, 42, dl
settc fautori d. BentivogUo ad un abete posto sulla
Ringhlera, 385, 4-11, di Giacomo Rabuinl, 27-29, d,
prigionieri fatti a Bondanello, 393, 7-10, e dl un
servo d. Marescottl (an. 1509), 395, 10-15.
BoLooNA (GoNFALONiERE Dl Giustizia) asslste in San
Pietro alla creazione a cav. di Luigi Grlffonl (an.
1432), 31, 20-23; va Incontro al nuoTO governatore
Marco Condulmer (an. 1433), 33, 40-44; prende parte
alla processione d. Madonna d. Guardia, 34, 35-35,
1-5; deve ricevere per 11 Plcclnino 11 giuramento
di fcdelti d. capitani d. porte (an. 1440), 65, 44-45;
gli & commessa la custodia d. chiavi dl esse, 47-48;
cf. 67, 31; el. da prima secondo l'uso, per i capl-
toll d. pace con NicoI6 V deve essere nomlnato
dal Sedici e dal leg. (an. 1447), 123, 41-42; Inter-
viene alla messa e al convito offerto dal neo-car-
dinale e governatore Astorre Spada (an. 1449), 128,
31-32; riceve doni dai pred., 32-33; di Pasqua ascolta
la messa In San Domenico (an. 1459), 168, 21-24; va
a porta San Felice incontro a Galeazzo Marla Sforza,
41: assiste in Duomo alla vestizione a protonotarlo
d. fancluUo Antongaleazzo Bentivoglio (an. I483),
227, 30-33; ne i resa piik solenne Tentrata in ufficlo
(an. 1485), 231, 24-33; assiste in San Petronio alla
cerlmonia per la consegna d. stendardo ducale a
Giovannl Bentlvoglio (an. 1493), 270, 24-25; rispo-
■ta sprezzante datagll dal card. Glovannl Borgla
(an. 1499), 298, 37-42; si reca Incontro al nuovo
governatore Giovannt Lomelllnl (an. 1504), 329,
45-47 ; suo posto nel corteo papale dalla Maglone al
Pal. (an. 1506), 355, 39; per volere del leg. ha di
nuovo sede in Pr.I., perd !n altro quartlere (an. 1507),
365, 44-47; V, anehe Mario Canetoli (an. 1428 ago-
•to), Lodoviec MattartlU («n. 1428 ottobre), Tom-
maso dalle Correggie (an. 1439) Friano Griffbni,
Carlo Ghiailieri {a.a. 1430), Girolamo Bolognini (B.n,
1435 ottobre), Raffaele Foseherari (an. 1438 mag-
gto), Giovanni dal Calice (an. 1440 nov.), Battista
Cane/ofi {a.a. 1444), Giovanni Fantuxzi (a.a, 1445 sctt.-
ottobre), Pandolfo Biancii (a.a. 1446 magglo-giugno),
Romeo Pefoli (an. 1446 nov.-dicembre), Sanit Benti-
voglio (an. 1449 marzo-aprile), Filippo Bargellini,
Giacomo Castelli (a.a. 1454), Girolamo Ranuzzi (a.a.
146S), Aleasio Orsi (an. 1484), Tommaso Beniivoglio
(an. 1492), Francesco Bianchetti (an. 1499), Girolamo
Sampieri (an. 1501 sett.-ottob.), Alessandro Bentivo-
glio (an. 1501 noT.-dicembre), Mino Rossi (a.a, ijos),
Giovanni Gotzadini (an. 1506 novembre), Virgilio
Ghisilieri (an. 1507), Ercote Felicini (an. 1508).
BOLOGNA (GONPALOS^IERI D. POPOLO dettl anchc TRIBUNI
dblla plkbe) sono el. dalla c, anche per gli accordi
con Martino V (an. 1429), 16, 30; secondo i capitoll
concordati con Eugenio IV debbono essere el. da
venti consiglieri deputati dal pp. (an. 143 1), 27, 4-
5; cf. 26, 43-27, 1-3, che ne determlna il modo, 7-9;
loro residenza, 9-11; loro elezioni successlve, 14-IJ;
vacazione daII'ufficio, 15-17 ; cambiamento nelle loro
insegne concordato con 11 governatore (an. 1431),
30, 12-14; assistono in San Pietro alla creazlone a
cav. di Luigi Griffoni (an. 1432), 31, 20-23; si ra-
dunano nel pal d. governatore, 32, 2>-28; scendono
in Piazza coi gonfaloni spiegati, 31-32; sono sop-
pressi dal governatore Daniele da Trevlso, che fa
portare i gonfaloni a casa sua (an. 1435), 44, 17-
19; di nuovo cl. dal Senato in numero dl dodici,
tre per quartiere (an. 1438), 53, 36-42; si recano
incontro all'imp. di Costantinopoli dl passaggio a
Bologna (an. 1439), 59, 44; recansl a Pal. col gon-
faloni e gli espongono dalle finestre per letizia d.
vittoria di Francesco Sforza contro NicoI6 Piccl-
nino (an. 1443), 97, 15-16; per i capitoli d. pace con
Nlcol6 V sono el. secondo l'uso (an. 1447), 123, 41-43;
apparecchlano 11 palco su cul 11 leg. deve rlcevere
il cappello cardinalizio (an. 1449), 128, 20-21; a do-
dlci di essl 6 affidata la difesa d. porte (an. 1451),
137, 44-45; gll altri quattro sono preposti uno per
quartiere alla vigllanza d. c, 46-47; vanno incontro
al nuovo governatorc Lodovico Milanl (an. 1455),
159, 49-SO; vanno a porta San Fellce Incontro a Ga-
leazzo Maria Sforza (an. 1459), 168, 41; portano In
sedia Pio II nel corteggio per la sua entrata in c.
170, 14-15; vanno a far riverenza al pred., 31, lo
accompagnano a Corticella alla sua partenza per
Mantova, 171, 42-43; vanno incontro al nuovo go-
vernatore Savelli con 1 gonfalonl (an. 1468), 200,
23-25; nuovo cerimoniale per la loro entrata In uf-
ficio (an. 1485), 231, 24-33; assistono In San Petronlo
alla cerimonia per la consegna d. stendardo ducale
a Giovannl Bentivoglio (an. 1493), 270, 25; ordl-
nanze d. Senato relatlve alle arml che devono etsere
portate dletro loro (an. 1496), 291, 38-42; sono dal
Senato incarlcatl col Massari d. Artl dl raccogllere
la somma necessarla a soddlsfare 11 re dl Francla
(an. 1500), 299, 38-42; accorrono al tumulto torto
durante la processione d. rogaxioul a Porta Rare-
gnana e fanno con sublta sentenza implccare 11 dl-
sturbatore, 300, 5-8 ; per ordlne d. Senato sl rlunl-
icono nelle chiese d. propri quartlerl Intleme al
504
INDICE ALFABETICO
[BoIOgBk goufaleniiri-Ugalo]
clttadinl d. quartlerc e «1 6gll d. Bentlvoglto (an.
1503), 316, 34-36; tl recano Incontro a Giorannl
LomcUlnt nuovo goTernatore d. c (an. 1504), 329,
4S-47; Interrogatl dal Commlstarlo dl Gtullo II In
rlguardo alla Tenuta dl pp. In c. rlipondono con-
forrae al Senato (an. 1506), 345, 13-17; poito e Tcstt-
mentl loro nel corteo papale dalla Maglone al Pal.,
355, 37-39; sono el. dal pp., 359, 40-4i ; loro noml,
4I-4S ; sl presentano a Glulio II e gll baciano il plede,
40-41; clascuno rlceve lo stendardo d. pp., 4S-46; h
loro assegnata per Tolere dl GiuUo II una casa nel
Mercato dl mezzo per radunarvlsl a trattare le cose
d. c, 46-4S; per Tolonti d. leg. tornano in Pal.
nel loro quartlere (an. 1507), 365, 49-SO; ranno in-
contro al nuoTo leg. card. Alldost, 376, 13-14; loro
elezione per fanno 1508, 378, 10-11; ne sono InTlatl
clnquc dal governatore a parlamentare con Gaspare
Scappt (an. 1508), 381, 49; v. ancke Bologna (comu-
»•«), » Giovanni 2^mitccari, Melchiorr» Vittani, Flo-
riano Griffoni, Taddto Ptfoli, Giovanni GottaJini,
Giovanni Angtltlli, Francesco Bolognini, Pellegrino
Mantolini, Giovanni Prendiparti, Battitta Raimondi,
Francetco Bonasoni, Bernardo dallt Corrrggie, Gia-
como Boccadieane, Lodovico CanttoU, Gtovanni di
Lueino, Giovanni da Villanova (an. 1428), Albertino
dallt Coltri (an. 1439), Giovanni Volta, Corradino
Sarti (an. 1431), Giovanni Francetco da Tossignano,
Giovanni dal Calice, Giacomo Gmgifahbri, Atto da
^uarto, Stagio Paleotti, Giovanni Bianthttti, Alts-
sandro Mantoli, Lodovico Bianchi, Giovami Dolji,
Bartolomeo di Vtnente, Nicolh Rustigani, Andrea
Castelli (an. 1438 giugno), Agostino Berb, Girolamo
Pasi, Cesare Fava, Bartolomeo Bombaci, Nicolb Rai-
gosa, Alessandro Ro/feni, Giambattista Bolognetli,
Filiffo Formaglini, Giorgio Guastavillani, Gianga-
leazto Poeti, Tommaso Cotfi, Antonio Dolfi, Giacomo
Budrioli, Francesco Zani, Antonio Ghiselli, Giacomo
Leonori (1506).
BoLoo^rA (Govkrnatore). Nei nuoTl capItoU concordatl
tra Eugenio IV e Bologna gii h riserrata, quando
non vi sia ii leg., la nomina d. cap. d. porte (an.
1431), 27, 18-30; la sua elezione c riservata aJ pp.,
clie deve scegliere nella terna ad esso sottoposta dal
com. di Boiogna, 30-33; varie altre sue attribuzionl
statuite nel pred. capitoli, 43-48, 1-17; cf. 29, S-10;
V. anche Fantino Dandolo (an. 1432-33), Bartolomeo
Zabarelli (an. 1434), Danielt Scotti (an. 1435), Nicolb
Piccinino fer il dnca di Milano (an. 1438- 1443) <
Francesco Piccinino quale luogotenente di sno fadre
(aa. 1442- 1443) ^*co^^ 'i" Cremona (an. 1447), Astorre
Sfada (an. 1448) foi leg., Giacomo Vannucd (an.
1449), « /• sua vece Giovanni da Terni teioriere {jui,
1450), Lodovico Mila 0 Milani poi leg, (aa. 1455-
1456), Angtlo da Cafraniea poi leg. (an. 1458),
Giambattitta Savelli (aa. 146S-1470), Giovanni Lomel-
lini (an. 1504), Lorento Fietehi (on. 1507), Simone
Bonadiei (an. 1509), Angelo Letnini per il Ug. Ali-
dosi (an. 1509).
— (iMPOSTii) \bollette, dati] sono accresciuti tutti i
dazl alle porte (an. 1431)1 24, 3S-38; disposlzionl
relatlTe ad esse contenute nel capitoU d. pace con-
cordatl tra 11 com. e il pp. Eugenio IV, 28, 34-41;
i dazi sono riportati al prezzl dei 1439 (an. 1435),
42, 4VS0; 43, 1 ; camblano i dazl dl tutti i generi,
3-3 ; dal governatore rl !: poito a capo Gaspare da
Todi, 43, 43-43 ; tono cresciuti I dazt per aumentare
le entrate d. tesoro (an. 1441), 68, 41-44; U dazlo d.
cftrtlceUe i donato per lel anni dal .Senato ad Annl-
baie BentlTogito, con alcunl obbllghi (aa. 1443), ^^>
43-47; cf. .361, 9-11; •ono inasprtti 1 dazl d. porte e
d. moUni (an. 1444), 98, is-19; t measa unUmposta
per la costnizione d. traTersi di muro nelle fosse
d. c. (an. 1454), 152, 11-13; eapedlente trovato dal
Gonfalonlere Giacomo Castelli per farla pagare,
lS-19; imposta •uile biade per pagare 1 soldati (an.
1455), 159, 37-38; aono toite dal pp. le soTraimpoate
ciie graTavano sul dazlo d. moiini da venti anni
(an. 1465), 189, 38-39; Giuilo 11 aboUace U dozio
deUe CarticeUe sfruttato dai BentiTOglio e di Intol-
lerabiie gravezza per ii popolo (an. 1506), 361, 4-
13; il pp. limita pure o modifica i dazl sul salc,
•ul macinato, sui bestiame, 13-16; vl sono preposti
dal pred. Giovanni Camprggi, AU>erto Carl>one«l,
Antonmaria Legnani e Glrolamo LodoTlsi, 36-38.
BoLOGNA (Legato). Pct i pattl d. pace tra Martino V e
la c un suo incaricato sovraintende al dazi insieme
a un Anziano (an. 1429), 16, 33; conserva pr. dl s^
una chiiave d. porte d. c, 34-3S ; abitazione assegoa-
tagli dai capltoli, 39, nei quali i pure 5ssato 11 nu-
mero d. cavaUi e fantl ctie pu6 tenere a sue spese
43; nei nuovi capltoli concordati tra Eugenio IV
e Boiogna gli h attrlbuita la nomina d. cap. d.
porte (an. 1431), 27, 18-19; la sua elezione h riser-
vata ai pp., ma nella terna ad esso sottoposta doi
com. dl Boiogna, 30-33 ; varle altre sue attribuzloni
statulte nei pred. capitoll, 43-28, 7-17; cf. 29, S-IO;
per 1 capitoii d. pace convenuti tra Nicol6 V e Bo-
iogna govema ia c insieme ol maglstrato d. Sedlci
(an. 1447), 123, 43-44; elegge col pred. il Gonfalo-
niere di Giustizia, 44-4S; senza la sua approvazione
i pred. non possono concludere nlente ed egli senza
ia loro, 4S-47 ; gli Anzlani non possono mandare
ambasc al pp. senza il suo avviso, 124, 3-3; ie cause
sono chiamate innanzl a lui, ed egii aUa sua Tolta
le commette a uno d. giudici, 14-16; i fissata la saa
abitazione in Pal. neila parte ctie gli piaceri, 17-11;
ii Comune deve pagargli uno stlpendio mensite dl
cinquecento bolognini, 31-33; ie miiizie condotte
a soldo devono giurargli fedelfi egualmente che at
Gonfaloniere di Giustizia, 3S-36 ; cos) pure tutti 1
magistratl compreso U Gonfaloniere di Giustizia, 31-
33; Inoltre ie pubbliche scritture per essere valide
debbono esserc fatte dai suol cancellieri oltre che
da quelli degli Anziani, 34-36; v. ancke: Gabriele
Condulmer (aa. {430-1428), Lodovieo Alamanni fro-
legato (an. 1426), Lucido Con/i {an, 1439), GiovoMni
Bosco (an. 1430), Nieolh Aeciofad (f.o.. ny)), Marco
Conduimer (an. 1433-34), Attorre Sfada (on. 1448),
Lodovieo Giovanni Alila o Milani gih governator*
(aa. 1456-1459), Angelo da Cafranica gib govtrna-
tore (aa. 145S-1468), Francesco Gonzaga (aa. 1471-
83), Giuliano d. Rovere tol suo luogotenentt Gaitatx»
della Rovere (an. 1483), Giovanni Battista Saveili
(an. 1484), Ascanio Maria S/orta col suo luogotentnte
Protfero Caffarelli (aa. 1485-8S), Giovanni Borgia
(an. 1499), Giovan Battitta Ortini con il luegotentmte
Cesart Nticci (aa. 1500-1503), Ftderico da Sanseverino
tl., ma non aeetttato (an. 1503), Altobello Averoldi
[Bologna legato-magislrature]
INDICE ALFABETICO
505
(an. 1505), Mcolb Lomellim (an. 1506), Antonio Fer-
reri (an, 1507), Galeotto Franciotti della Rover*
(an. 1507), Francesco Alidosi (aa. 1508-1509).
BOLOGMA (LUOGOTKNENTE DEL PONTBFICk) V. Bologua
{legati).
— (MagionbdeiCavalieri) vacante per la f di Pietro
Scappi, e data a Luigi Griffoni (an, 1431), 31, 38-
29; vi si radunano i Griffonl coi loro amici, e di qui
muovono in Piazza (an. 1434), 37, 46-47; ric, 170,
12; fe data in commenda ad Astorre Malvezzi (an.
1468), 200, 33-34; ne e fusa la campana da Gorello
francese (an. 1492), 268, 5-6; vi prendono le mosse
i barberl nel palio per la via Imperiale (an. 1496),
290, 47.
— (magistrati) presenziano la posa d. prima pietra
dell'OspedaIe edificato dalla Compagnia d. Morte
in onore d. Vergine Maria (an, 14J7), 5, 14-15; van-
no incontro al leg. card. Lucldo Conti fuori d.
porta Maggiore (an. 1429), 17, 8-9; sono dal pred.
accolti nella cliiesa di SanfOmobono e assolti dalla
scomunira Insieme alla c, 9-10; vanno incontro al
nuovo governatore Fantino Dandolo (an. 1431),
30, 47-49; vanno incontro al pp. a porta Maggiore
e gli presentano le chiavi d. c (an. 1436), 47, 8-9;
prendono parte alle esequie d. vesc. Giovanni Poggi
In San Pietro (an. 1448), 125, 21-22; accompagnano
fuori d. c. Nicol6 Sanuti el. pod. di Siena (an.
1441), 70, 28-29; vanno incontro al Piccinino fuori
porta San Felice con i gonfaloni spiegati (an. 1442),
71, 41-42, e lo conducono in Pal., 42-43 ; egualmente
fanno col governatore Giacomo Vannucci (an 1449),
133, 41-44: consegnano al pred. meta del Pal. giu-
sta i patti, 44-45; vanno incontro al nuovo leg.
card. Ressarione (an. 1450), 135, 14-15 ; accompa-
gnano in San Petronio Timperatore Federigo V,
141, 8-12; sono presenti in San Petronio alla lettura
d. breve apostolico, che bandisce la crociata contro
i Turchi (an. 1455), 160, 35; accompagnano alla
sepoltura il Gonfaloniere di Giustizia Melchiorre
da Moglio (an. 1456), 161, 34-35; partecipano alla
processione ordinata per scongiurare la peste e il
terremoto (an. 1457), ^^^t 24-29; vanno incontro
al nuovo governatore Angelo da Capranica (an.
1458), 166, 23-24 ; si recano a Pianoro a fare rive-
renza al pp. (an. 1459), 170, 5-6; poi in Pal., 31-
32; accompagnano Pio 11 a Pianoro (an. 1460),
173, 29; presenziano la messa solenne nella quale
Achille Malverzi e Giacomo Preti prendono la
croce (an, 1464), 185, 33-34, 46-50; vanno incontro
al principi Aragonesi di passaggio in c. (an. 1465),
188, 11; vanno ai Crociali incontro al nuovo go-
vernatore Savelli (an. 1468), 20O, 23-26; vanno in-
contro al nuovo vescovo Galeazzo della Rovere
(an. 1487), 244, 13-14; si recano a fare omaggio a
Giulio II alla Magionc (an. 1506), 355, 19-21 ; pren-
dono parte al corteo papalc dalla Maglone al I'al.,
37-39, 39-41 ; vanno col ieg. incontro al card. Brl-
5onnet (an. 1507), 375, 45-46.
— (maoistraturb) : maoistrato du Sei 01 BalIa el.
per la venuta di Pio II in Botogna (an. 1459), 167,
42-46, con il mandato di provvedere alla sicurezza
d. c, 47-168, 1, e al vettovagliamcnto c alloggio
degli ospiti c d. soldati d. Sforza, 8-20.
maoistrato dei Su Riformatori obixo Stato
istituito da Sante Bentivoglio a governare la c. in
vece di quello dei Sedici (an. 1446), 119, 33-34, 36-37;
nomi degli el., 34-36; V. anche: Sant* Bentivoglio,
Lodovico Marescotti, Romeo PepoH, Dionisio Castelli,
Gaipare Malvexii, Giovanni Fantuxxi (an. 1446).
Bologna (Magistrature) : Magistrato degli Otto
dkll'avere hanno ufBcio di raccogliere denari dai
cittadini per pagare 1 soldati, 87, 8-9; loro istitu-
zione (an. 1443), 7-8; v. anehe Giovanni Bianchetti,
Bonifacio Fantuxxi, Francesco Ghisilieri, Battista Ra-
modini, Lodovico Caccialufi, Urbano Fava, Facino
dalla Nave, Crescentio dal Poggio (an. 1443 giugno).
— — magistrato degli Otto di Balia d. pace v,
Rizxardo Pepoli, Battista Canetoli, Nicolh Ariotti,
Lodovieo Matsarelli, Raffaele Fosckerari, Matteo
Pafazzoni, Nicolh Zambeccari, Girolamo Bolognint
(an. 1428).
— — MAGisTRATo DEGH Otto di guerra pagano ai
soldati Impadronitisi d. conte Guidesco da Panico
una taglia di duecento lire (an. 1428), 10, 41; fanno
attanagliare e impiccare il pred., 42; ne lasciano
il corpo esposto per due giorni in Piazza, 42-43;
per liberare la c. dalPassedio deliberano di fare
incendiare le artiglierie nemiche, II, 7-10 ; ma i
loro mandatari sono scoperti e presi e per ordine
d. Caldora apppiccati agli alberi, 10-13; avvertiti
di una congiura ordita per fare entrare i nemici
in c si impadroniscono d. congiurati e tre ne
condannano subito alla forca, 24-30.
— — magistrato dei DiECi i>i Baua el. a governare
la c. (an, 1434), 37, 36-39; di nuovo el. invece del
magistrato d. Venti (an. 1435), 41, 49; el. per con-
ferire gli uftici di utilita e di onore a chi reputino
meritevole (an. 1438), 55, 14-16; prendono in pre-
stito dai cittadini duemila ducati loro chiesti dal
Piccinino, (an. 1439), 58, 38-40; errata notizia del
Biondo in proposito, 40-42; eleggono Giacomo dal
Lino commissario di Castelfranco, di Crevalcore
e d'altre terre confinanti col march. di Ferrara
per impedire le ruberie di queslo (an. 1440), 63, 7-9;
sono el. invece d. Sedici Riformatori (an. 1443), 87,
7-12; V, anche: Rizxnrdo Pepoli, Giovanni Lodovisi,
Braigutrra Caceianemici, Nicolb Bocchi, Gozzadino
Goxzadini (an. 1434 giugno), Romeo Foscherari, Ni-
eolh Fava, Bartolomeo Camftggi, Beltrnmo da Sala,
Giovanni Manzolini, Tommaso dalle Cavexxt, Giro-
lamo Bolognini, Francesco Argelati, Matteo Ma-
rescalchi, Bariolomeo di Tommaso (an. 1435), Gio-
vanni Griffoni, Floriano Sampieri, Romeo Pepoli, An-
tonio Ranuzxi, Raffaele Foseherari, Nicolb Gotxadini,
Lodovico Bentivoglio, Gaspare Malvezzi, Giovanni
Fantuzxi, Battista Poeti (an 1438), Giovanni Griffoni,
Carlo Ghisilieri, Romeo Pepoli, Giovanni Manxolini,
AnnibaU Bentivoglio, Dionisio Castelli, Lodovico Man-
soli, Giovanni Fantuzxi, Girolamo Bolognini, Matteo
Gozxadini (an. 1443 giugno).
— — MAGISTRATO DEI DoDici Di BalIa. Giovanni Grlf-
fonl i loro rappresentante nella commisslone dl
Otto clttadini creata dal Scnato per punire 1 delln-
quenti (an. 1430), 23, 32-36.
— — MAOisTRATo DEI DoDici Dl PACE ». Giovannt
Volta, Corradino Sarti, BaecelHero Tehaldi, Filippo
Alberghi, Franeeseo Guidotti, Giovanni dali* Armi
(*n. 1431).
506
INDICE ALFABETICO
[Bologna magistrafure]
BoLooiTA (maoistraturk) : Seoici Ripormatoiu ukixo
Stato dblla libcrtX; maoistratu dei Seoici Sl-
GNORi. Noml di essl el, dal Canetoll (an. 1428), 7>
1-5; I pred. sono in carica anclie l'anno leguente
(an. 1439), 11,43-47; h sostituito dal maglitrato del
Venti (an. 1431), 31, 7-»; nuoraraente creato per
consiglio dl Nlcoi6 Plcclnino (an. 1440), 61, 4I-62,
I; nomi degll eletti, 2-S; nominano Glacomo dai
Ltno soprastante generaie d. Camera per duc anni,
43-43; offrono al Piccinlno di passaggio In Bologna
un presente di duemiia ducatl, 63, 3l-3f ; raccolgono
li pred. denaro racrcfc un imprestlto dalle Compa-
gnie delie Arti, cul danno per rlvalersl il dazlo
dUmbottatura, 39-41; per 1 capitoli iirmati con 11
Picclnlno, b loro devoiuta i'eiezlone d. cap. d. porte,
65, 44-45, e i'elezione d. casteliani e officiaii d. ca-
stelli, 66, 3-4 ; i dal Senato fatto cassare in Con-
siglio d. Seicento, e in sua vece i istituito 11 ma-
gistrato d. Dieci dl Balia e degli Otto deirAvere
(an. 1443), 87,3-8; ric, 101, 20-24; di nuovo creato
per Riformare gli uflfici d. c. (an. 1445), 107,17-1?;
nomi degli el., 19-27; radunatisi in un orto degii
Anziani deliberano di bandire di c. i malfattorl
e ioro seguaci e confiscarne i t^eni, 45-48, /; h al>o-
lito da Sante Bentivoglio perche inviso al popolo
e in sua vece h creato il magistrato d. Sei Riforma-
tori cui c afiidato ii governo d. c. (an. 1446), 119,
34-37; per i capitoli d. pace tra ia c. e Nicol6 V e
di nuovo istituito (an. 1447), ^^^< 43-43; modalita
delTelczlone, 43-45, e definizione d. poteri degil eletti,
45-47; fanno con 11 consenso d. governatore un dono
a Sante Bentivoglio (an. 1455), 161, 8-13; accompa-
gnano ii pp. a Corticella alla sua partenza per Man-
tova (an. 1454), 171, 43-43; vanno incontro ai nuovo
governatore Saveili (an. 146S), 200, 23-35; fanno Pir-
ro Maivezzi commissario d. loro milizie (an. 1471),
210, 37-38: con il vicario d. ieg. concedono a Glo-
vanni Bentivoglio il permesso di fabbricare un mo-
lino a Codalunga fuori porta Santo Stefano (an.
1500), 300, 13-16; V. anche: Guido Pefoli, Romeo
Foscherari, Bartolomco Manxoli, Braiguerra Caccia-
luinid, Niccoli Ariosii, Scipiont Gozxadini, Baldas-
sarre Canetoli, Tommaso Zambeccari, Stefano Gkiti-
lardi, Francesco Gaitlotfi, Giovanni Griffoni, Giovan-
ni Mamtolini, Brmnino Bolognini, Lodovieo Benti-
voglio, Giaeemo dalle Correggie, Scardomno Scar-
dovi (an. 142S, e 1429), Baldassarre Trenlaquattro,
Giovanni Lodorist, Lodovico Bentivoglio, Gasfare
Malvetti, Lodovico Manzoli, Carlo Ghisilieri, An-
tonio Ranutzi, Rinaldo Ariosti, Guidantonio Lamber-
tini, Bartolomeo 2Lambeccari, Floriano Samfieri, Romeo
PepoU, Nicolb Goxxadim, Girolamo Bolognini, Bat-
tisia Poeti, Giovanni Fantuxzi (an. 1440) ; Rinaldo
Ariosti, Giovanni Fantuxti, Romeo Pefoli, Bartolomeo
Lambertini, Gaspare Malvexxi, Lodovico Bentivoglio,
Melchiorre Vixxani, Giovanni Guidotti, Cristoforo
Caccianemici, Lodovico Manxoli, Pandolfo Bianchi,
Axxo da ^arto (an. 1445 marzo) ; Lodovico Benti-
voglio, Gaspnre Maivnxi, Lodovieo Mantoli, Atto
dit ^uarfo, Sante Bentivtglio, Dionisio Castelli, Ri-
nalio Ariosti, Lodovico Maretcotti, Romeo Ptpoli,
Bartolomeo Lambertini, Battista Sampieri, Giovanni
Guidotti, Giovanni Funtuztl, Cristoforo Caeciantmid,
Nmno Vittani, Pandolfo BianeU (an. 1445 giugno),
Battista Sampieri, Gatpare RingUiri (an. 1457),
Giovanni Bentivoglie in luoge di f Att» da Quarte,
Carlo Biancheiti in luego d. f Filippo Bargellini,
Galtatto Mareseotti in luego d, padre Ledovico f
(m. I4S9), Cristeforo Cacdanemid, Giaeeme da/ Une,
Gievanni dallt Armi, Bartelemee Retsi, Cristefere
Artosti, Pittre dal Purgo, tutii in soprannumtro (an.
1460).
BOLOONA (MAOISTRATURB) : MAOISTRATO O. VnTI Cl. (Ul
Consigllo col parere d. governatore per un anno,
in luogo d. Sedicl Rlformatori d. Stato (an. 1432),
31, 7-1; terminato 11 tempo avrebbero el. 1 proprl
successori, (-9; si radunano nel pal. d. Slgoori e
rappacificano l'abate Zambeccari con Battlsta Ca-
netoll, 38-46; sl radunano nel pal. d. governatore con
gli Anziani, i Gonfalonierl d. popolo, i Massarl
e moltl clttadini e citano Bartolomeo Zambeccarl e
Battista Canetoli, 32, 37-29; v. auche Carle Gkiti-
lieri, Guido Pepoli, Fleriano Samfieri, Gestmdiuo
Goxzadini, Giovauni di Lii^o [Lodovisi], Romte Po-
scherari, Battista Canetoli, Romeo dalle Cerreggit,
Franctsco Guidotti, Giacomo da Moglio, Stefane
Gkitilardi, Merige Bocchi, Gaspnrt Lupari, Anttnie
Scappi, Giovanni Grijoni, Nicolb Zamheccari, Lod»-
vieo Itolani, Cirolamo Bologuini, Giovamni dalla Ca-
vallina (an. 1432).
— — MAGlsTRATO DEI Vbkti ci. dal popolo in luogo
d. Sedici, i quali devono cedergli 1 propr! poteri
(an. 1506), 351, 49-50; 352, 1-4, 12-14; nomi degli
el., 4-12; i pred. costituiscono il Senato nuovo, 30;
V. anehe Vincenxo dalPOca o Sa/violi, Andrea dal
Giglio, Girolamo Desideri, Giacomo dalVOglio, Mat-
teo Marescalchi, Melckiorre Zanetii, Nicolh Dolcini,
Ercole Maranini, Francetco Boccadiferro, Giacemo
Boncempagni, Anionmaria Legnani, Alberte Carbo-
nesi, Francesce Conti, Giorgio Guattavillani, Lorente
Ottofredi, Giacomo Budrioli, Tommaso Cospi, Nicelh
Lupari, Antenio Ghiselli, Giacomo Getti, Alet^andre
Pepoli, Nicolh Paltroni, Cambio Gombruti, Nicoli
dair Aglio, Cesare Fava (an. 1506).
— — QUARANTA CONSIGLIKRI O RIFORMATORI DELLO
Stato di Bologna sono el. dal pp. Giulio 11 e
formano 11 Senato nuovo (an. 1506), 35S, 23; cf., 40-
41; sostituiscono i Sedici Riformatori, 33-24; sono
chiamati a tale ufiicio parte d. senatorl d. Senato
vecchio e parte d. nuovo, 24-25; loro nomi, 3S-40';
se uno venga a mancare i compagni eleggono 11
successore che dcve essere confermato dai pp., 41-
42; fanno un rlcco presente ai pred., 360, 35-3«;
h loro data per riunirsi la stanza d. Pai. adi-
bita alle adunanze dei Sedici (an. 1507), 365, 48-49;
ne e chlesta da Gaspare Scappi la destitusdone
d! quattro (an. 1508), 3S1, 17; vanno incontro a
Brigida Orsini mogiie dl Riccardo Alidosi di pas-
saggio a Bologna, 385, 44; tre di loro e cio^ Al-
berto Castelli, Innocenzo Ringhieri e Sallustio
Guldotti sono dal leg. trattenuti, dopo la messa,
in Pal. c quivi fatti strangolare perchc avevano
scritto ai Bentivoglio, 390, 1-T, 11-13; > pred. sono
sostituiti da Bonlfacio Fantuzzi, Giaml>attlsta Ca-
stelli, Giulio Pasl e Giacomo Lojani, 15-19; vanno
a porta Saragozza incontro al leg. Alidosi di ri-
torno a Bologna (an. 1509), 394, 32-23; t. mncie:
Giovanni MartiW, Gire/ame Sampieri, Car/o Tn-
[Bologna mag-istra{ure-mo»asteri\
INDICE ALFABETICO
507
grati, Ercole Bentivoglio, Alessio Orsi, Francesco
Bianchetti, Rinaldo Ariosti, Alessandro Volta, Gian
Francesco Aldrovandi, Francesco Fantuzzi, Angelo
Ranuzzi, Alberto CasteUi, Eliseo Cattani, Annihale
da Sassuno, Giacomo Maria dal Lino, Sallustio Gtti-
dotti, Innocenso Ringhieri, Lodovico Bolognini, Gio-
vanni Campeggi, Giovanni Antonio Gozzadini, Ercole
Felicini, Virgilio Ghisilieri, Agamennone Grassi, Ales-
sandro Pefoli, Giulio Malvezzi, Pietro Isolani, Lo-
dovico Fosckerari, Alberto Carbonesi, Ercole Mare-
scotti, Bartolomeo Zambeccari, Alberto Alhergati,
Anton Maria Legnani, Girolamo Lodovisi, Giacomo
dalle Armi, Melchiorre Manzoli, Virgilio Poeti, Tom-
maso Cosfi, Annibale Bianchi, Ovidio BargelHni,
Cornelio Lambertini (an. 1506), Cristoforo Angelelli
in luogo d. t Annibale Bianehi (an. 1507).
BoLOGNA (massari delle ARTi) V. Bologna (Arti).
— (Mercato). Vi e fatta una tagliata da San Giovanni
a San Benedetto a difesa d. c. (an. 1443), 86, 41-43;
vi accampano i pedoni venuti con Simonetto del-
l'Aquila in Bologna, 88, 22-33.
— (mohni) sono danneggiati dallo straripamento dcl-
TAvesa (an. 1450), 136, 29-31 ; quelli fuori strada
Castiglione sono danneggiati da un violento ura-
gano (an. 1468), 199, 50; 200, 1.
— — MOLINO DELL'OrSO Pic, 81, 3.
— monache Di Sant'Agnese ric, 181, 42, 43.
— (monasteri). Molti di suore sono riformati dal vi-
cario d. tcsc. (an. 1505), 341, 50.
— — MONASTERO DEi PREDICATORI V. Bologna (mona-
stero di San Domenico).
MONASTERo DEi Servi, Vi fe ospitato il card.
Bessarione (an. 1461), 177, 29-30; vi si recano a
visitare il pred. gli Anziani, il leg. e nobili, 31-32;
il Bessarione passando di Bologna vi alloggia an-
cora (an. 1463), 182, 31-32; " LXVI, 34-35 „ ; di nuovo
il pred. vi dimora tre giorni (an. 1472), 211, 6-S;
vi alloggia coi suoi armigeri Alessandro Benti-
voglio (an. 1506), 344, 36-37, e il card. Giovanni
Colonna, 356, 34-35.
— — MONASTERo D. CoRPO Di Cristo V. Bologna
(monastero di Santa Chiara).
— . — MONASTERO DELLA MaDONNA DELLE GrAZIE
Vi e Innalzato nell'orto un bastione a difesa d. c.
(an. 1506), 347, 43-44.
— — MON. DELLE PUOHOLE O UELLB SUORB DI SAN
Bkrnardino in capo alla Via Nuova pr. il canale
d. Reno; vi sono ricoverate fanciulle povere di
Bologna (an. 1505), 338, 45-46.
— — MONASTERO dells suore di San Bernardino V.
Bologna (monastiro delU Puglioli).
— MONASTERO DKLLE SUORE 1>I SaN LoDOVICO. VI In-
fierisce la peste (an. 1501), 391, 3J-39, 43.
MONASTERO UELLE SUORE DI SAN PiBTRO MaRTI-
RE ric, 346, 10-11.
convento di Sant*Ahtonio. Vi alloggia An-
gelotto Fleschl card. di San Marco (an. 1436), 47,
lt-19.
— — monastero di San Dombnico. Ne 4 dannegglato
II muro deIl'orto dallo straripamento dell'Avesa
(an. 1450), 136, 25;. vi 2: restaurato 11 dormitorio
d. novizi per opera d. card. Angelo Capranica
(an. 1464), 187, 10-12; Lodovico e Giovanna Bolo-
gnlnl t1 raccolgono una Biblioteca di diritto cl-
vile e canonico congiungendola a un'altra che gi4
vi era (an. 1496), 291, 43-46; Bernardino Rosso Goz-
zadini domanda di esservi ricevuto novizio, ma
ne i dai frati dlstolto (an. 1502), 310, 17-18; vi
alloggia il card. Francesco Guglielmo di Clermont
(an. 1506), 357, 3; v'inflerisce la peste (an. 1508),
391, 38-40.
BOLOGNA (iMONASTBRl) ; CONVENTO Dl SaN FRANCBSCO.
Vi alloggia il card. Giordano Orsinl (an. 1436),
47, 14 ; vi dimora per breve tempo Guido Antonio
Arcimboldi arciv. di Milano (an. 1494), 277, 10-11;
vi si ricovera Ermes Bentivogllo con circa scssanta
armlgeri (an. 1506), 344, 33-36; vi alloggia 11 card.
Domenico Grimani, 356, 47-48; vi infierisce la peste
(an. 1508), 391, 38-39, 42.
— — coNVENTO Di San Giacomo In strada San Dona-
to; vi alloggia il card. Branda da Castiglione (an.
1436), 47, 16; e fra Slmonetto (an. 1453), 144, 14-15;
i fr. vi fanno alzare le volte d. chiostro e fare pa-
rapetti e sedili (an. 1471), 210, 31-36; vi alloggia 11
referendario veneto Antonio Vinciguerra (an. 149S),
286, 29; vi infierisce la peste (an. 1508), 391, 38-39,
41 ; " vi professano frale Bugenio Ghirardacci (an.
1524), XII, S; e frate Nicola Ghirardacct (an. 1537),
7-S\ ne e priore Sante Spisani (an. 1558), XIII,
14-15; e sotto priore Giovanni da Fermo poi so-
stituito da Cherubino Ghirardacci, 13-14; ric, 21 „.
— — monastero di San Lorbnzo. Dieci suore dl
questo convento sono trasferite dai Senato di Bolo-
gna nel mon. di San Vitale (an. 1492), 269, 20-2I;
Ercole Marescottl vi pone quattro sue figlie, alle
quali da una ricca possessione per dote (an. 1503),
322, 37-38 ; vi si fa monaca Ginevra Pepoii (s. a.),
339, 36.
— — MONASTERo Di San Mattia di suore ; vi si salva
ferlto Galeazzo Marescotti (an. 1445), 103, 37.
— — coNVENTO Di San Michele in Bosco rovjnato
dai Canetoli a tempo d. pp. Martino V [an. 1430J,
145, 37-38 ; allora i monaci di SanfOliveto, che l'abi-
tavano, passano nel monastero di Santa Maria d.
Miserlcordia, 38-39; e riedificato in parte dal Senato
di Bologna (an. 1454), 40; vi tornano ad abitare
i pred. monaci, 40-41 ; varie costruzioni aggiuntevi
posteriorraente lo rendono uno dei piu bci mon.
d'ltalia, 41-42.
— — monastbro di San Salvatore. II priorc Niccoli
Lodovisi vuol fabbricarvi una bibiioteca (an. 1497),
293, 34-35; ne h allogata a mastro Pirrone Berga-
masco la costruzione d. due chiostri sottoposti, 35-36;
la fabbrica rovina con grave danno prima d. coper-
tura, 36-37; vi alloggla 11 rard. Francesco Sode-
rlni (an. 1503), 323, 13; dl nuovo vi dimora il pred.
(an. 1506), 356, 48-49.
MONASTERO Di Santo Stepano. Vi f Bartolomco
della Rovere vesc. di Ferrara (an. 1494)1 277, 43.
— — MONASTERo Di San Vitale. II Senato vi manda
dleci suore del mon. dl San Lorenzo per essere rl-
formate (an. 1492), 269, M-2I.
— — MONASTERo Di Sant^Aonme. Vien dlttrutto da
un'Incendio (an. 1440), 63, 44-45, 47-4«; nel slnistro
due monachc rcstaiio t * duc fcrlte, 45-47 ; 11 Senato
vi fa innalzare neII'orto un bastione a difesa d.
c. (an. 1506), 347. 43-44.
MONASTERo Di Santa Ciiiara detto anche del
508
INDICE ALFABETICO
[BolOgna iiun*tttrufaltMt\
CoRPO 01 Cristo. So ne comincla la coitruxlone
(an. 1455), 161, 6-7, in gran parte col denarl dl Bat-
tista Manzoll, 162, 26-27; cf, 213, 34-3]; i; cdlficato
sulla chlesa di San Cristoforo ctie viene abbattuta,
163, 33-]4; vi entrano venticinque inonaclie, d. quaii
novc dl Botogna (an. 1456), 162, 2I-26; ric, 181,
37, 40, 4N42; vi f la badessa suor Caterina de' Negri
o Vlgrl (an. 1463), 182, 15-17; « LXVI, 1-9 , ; i el. a
iuccederc aila pred. suor Leonarda Gozzadinl, 182,
32-23; h vlsitato dal card. Bernardino Carvajal (an.
1496), 291, 6-7; vi si rifugia Ginevra Bentlvogilo
durante ii terremoto (an. 1505), 334, 33; vi «i fa
suora Camllla BentivogUo (s. a.], 374, 34; li luo
fattore i multato In trenta ducati per ia ricostru-
zlone d. pai. Marescotti (an. iJoS), 389, 10.
BOLORNA (MONASTBRI) : CONVENTO DI SANTA GiUSTINA.
Vi abitano i monaci neri di San Benedetto (an.
1436), 49, 14-15.
— — convento di Santa Maria obgli Anoeli. VI
abltano I fratl degil Angeli (an. 1457), 164, 30-31.
MONASTERO Di Santa Maria Maogiork In via
Gaillera; vi alioggla 11 card. Marco Vigerio (an.
1506), 356, 44.
MONASTERO DI SAMTA MaRIA DELLA MiSI^RICORDIA
fuorl porta di strada Castiglione; vi passano ad
abitare i fratl dl Monte Oliveto dopo la distru-
zione di San Michiele in Bosco fatta dai Canetoii
[an. 1430], 145, 38-39; i pred. frati tornano a San
Miclieie in Bosco rlediiicato (an. 1454), 40-41; h
dato al frati Eremitani di SanfAgostino dai mo-
naci di Monte Oliveto (an. 1472), 213, 44-45; Ber-
nardlno Rosso Gozzadlnl vi veste rabito da frate
(an. 1502), 310, 19-20; dopo pochl giorni il pred.
ne parte, 32-23.
CONVKNTO Di Santa Marta. Ginevra Bcntivo-
glio vl colloca a sue spese due figlle di Gentile
Budrloll (s. a.), 235, 19-:o.
monastero di Nostra Donna delt,'Avesa. Vi
sono temporaneamente allogate le donzelle di
Santa Marta (an. 1505), 338, 43-44.
— MoNTE DELLA PlETA fondato da Bernardino da
Feltre (s. a.), 211, 1-2; vi si comincla a prestare
dcnaro (an. 1505), 335, 30-31.
— (NoTAi) vengono tra ioro a contese, composte da
Giovanni Bentivoglio, chiamato arbltro (an. 1483),
228, 36-30; hanno residenza sotto il pal. d. pod.
ovc ciascuno ha 11 proprio banco da chiudersi (an.
1493), 272, 23-29.
— (oFPiciALi Di San Petronio). Pcr i capitoii d. pace
concordati con Eugenio IV debbono essere el. da
Venti consiglieri deputati dal pp. (an. 1431), 27, 4-5,
che ne regola il modo dell'elezione, 7-9, la residen-
za, 9-11, le elezloni successive, 14-15, la vacazione
dairufficio, 15-17.
— (OSPEDALI £D OSFIZl) : OSPEDALS DELLA MoRTE O DSL-
LA Vergink Maria per I poveri inferml; nc fe de-
iiberata la costruzione dalla Compagnia dclia Morte
(an. 1427), 5, 8-10; h dcdicato alla Vergine Marla,
15-16; vi sono poste le prime pietre dal leg. card.
Ludovlco Alamanni e dal pod. presentc ii popolo,
10-16; vi sono trasportatl i cadaverl d. cinque dl
parte Bentivoglia fatti uccidere da Battlsta Canetoli
(an. 1430), 18, 46; ne sono governatori Giovanni
dalle Armi, Bartoiomeo Baroncini e Bernardo Mu-
iettl (an. 1433), 34, 26-21; neila chlesa annetsavi k
lasciata la Madonna d. Guardla le tre notti durante
la procesaione, 49-35, 1 ; sl pensa a condurvi i'acqua
d. fonte Ramonda, 36, 34-25; vi c portato Florlano
Griffoni gravemente ferlto dai Canetoli (an. 1434),
38, 11; 11 pred. vl h ucclso nei ietto da leguacl d.
Canetoli IntrodottUi totto vette di arolci, 33-27; vi
arrlva I'acqua d. fonte Ramonda in gran copia, 40,
4-«; tono chiamati otto uomlni d. Compagnia dal
pod. Oflida ai pal. d. Notai, perchi tratportlno e
seppellltcano i due cadaveri dl Antonlo Bentlvo-
gllo e di Tommaso Zambeccari (an. 1435). 45, 37-38;
il chc i pred. fanno portandoii a San Crittoforo
d. Ballatoio, 39-40; vi h recato 11 cadavere dell'uc-
ciso Bartoiomeo Preti (an. 1442), 72, 1»; vl tono
condotti 1 corpi d. Mareicotti ucciti (an. 1501),
305, 43-44.
BOLOONA (OSPEDALI ED OSPIZl): OSPEDALE OKLLA VlTA.
II terrcmoto ne danneggia la chiesa annetsa che
occorre puntellare (an. 1505), 333, 44-45; danneg-
giato un'altra volta dal terremoto, 335, 39-40.
— — OSPEDALE ui San Bdono c. Bologna (pifedaU
di San BruHo).
— — ospBDALE ui San Brdno [Soh Buono] fabbricatu
per opera dl fra Glacomo Battaglia nella casa d.
Compagnia d. Lombardi (an. 1445), 102, 32-34.
— — osPBDALE Di San Francksco. La vioienza d.
vento vi abbatte un muro (an. 1453), 143, 31-33.
osPBOALB ul San Giobbe V. Bologita (osptdaU
<H San LortHto Guerrim).
osPBUALB Di San Lorenzo GuBRRiNl, anche
ospeoalb di San Giobbr o dei Gubrkini i riat-
tato per opera di alcuni pietosi (an. 1496), 291,
48-49; vi sono curati i colpiti da male francese, 50;
piii tardi vi h fabbricata la chiesa di San Giobl>e
dalla quale prende anche il nome di ospedaie di San
Giobbe, 292, 2-3; neirospizio vi sono ricoverate dal
Senato venticinque meretricl convertitesi (an. 1503),
310, 28-31; vi si trova ammalato e in tristi condi-
zionl Francesco Manfredi (an. 1503), 327, 43-43.
— — osPBDALB Di San Piktro. Iu seguito al terremoto
una sua casa cade uccidendo un frate che vi abi-
tava (an. 1505), 334, I-2; vl sono ricoverate nel-
i'osplzio momentancamente fanciulle povere dateai,
per la carestia, aIl'elemosina (an. 1505), 338, 38-40.
— (ospizio DI Santo Stkfano) [psfilale <U Santo Stt-
/aHo\ fondato per aiuto d. poveri da Cario Duosl
(an. 1505), 338, 47-48.
— (Otto dbi.l'avbre) V. BclogHa (magistratmrt).
— (Otto di BalIa d. pack) v. Bologna (mngi%tratmr«).
— (Otto di Guerra) V. Btlogna (magistratur»).
— (pALAzzi): FALAzzo Bardi appartcncva a famlglia
fiorentina, 215, 37; e comprato dai frati Zoccolantl
che vi fanno erigere la chiesa delPAnnunziata (an.
I47S), 215, 37-28.
— — FALAzzo Bentivoguo comlnclato da Sante Ben-
tivoglio, che ne fa fare il disegno dairarchitetto
Pago e vi pone ia prima pietra sul canto di via
Castagnoli (an. 1460), 173, 31-41; vi toma ad abitare
Glovannl che durante ii tumulto d. Marescotti si
era rlnchiuso nel pal. d. Signorl (an. 1501), 307,
1-2; vi b ospitato Roberto d'Aubigny condottiero
d. re di Francia, 8-9, e Lulgi d'Armagnac duca di
Nemourt vicere di Napoli, 308, 11, 11 card. Ippolito
[BoIOgna ^alazzi]
INDICE ALFABETICO
509
d'Este, 309, 6-7; h addobbato da Giovanni per rice-
vervi Lucrezia Borgia (an. 1503), 19; la pred. vi
e accolta da Ginevra con gran festa, 27-28; vi e
ospitatoErmes Sforza, 310, 7-8; e anclie Carlo
Orsini, 36-37, il card. Federigo Sanseverino, 312, 5,
il fratello di lui Fracasso, 21, Gianfrancesco Gon-
zaga (an. 1503), 324, 19; di nuovo il card. d'Ani-
boise col vicere di Milano Carlo d'Amboise, 328,
43, e i card. d'Amboise, Sforza e d'Aragona di pas-
saggio in Bologna, 30-31 ; subisce gravi danni du-
rante una vioienta scossa di terremoto (an. 1505),
333, 3^-3«; la torre inclinatasi da un lato minaccia
di cadergli sopra, 34-36; vi alloggia Troiio Sa-
velli di passaggio a Bologna, 339, 27-28, e Isabella
d'Este (an. 1506), 343, 10-11, e il card. di Narbona,
344, 43-43 ; e scelto a sua dimora dal ieg. di Bolo-
gna card. Galeotto Franciotto della Rovere, 356,
39-40; cf. 359, 21-22, e anche dai nuovi Anziani el.
dal pp., 22-23; e da Giovanni Bentivoglio con let-
tere raccomandato al Collegi (an. 1507), 367, 25-
26; vi k conservata una grande quantita di gra-
naglie e altre cibarie, clie vengono prese dal leg.
per vettovagliare ii castello di Galliera, 44-46; cf.,
24; descrizione dell'interno, d. disposizione d. stan-
ze e d. opere d'arte e ricchezze contenutevi, 371,
25; 372, 1-22; sua bellezza e suo prezzo, 23-25; e
rovinato in ogni sua parte dalla plebe avida di
bottino guidata da Ercole Marescotti, e depredato
per un racse di seguito (an. 1507), 371, 5-24; 372,
27-31; sua dlstruzione ric, 375, 15-18; versi attac-
cati tra le rovine a dispregio, 19-29; miracolo ope-
ratovi da una madonna dipinta nelle stanze d.
protonotario, 30-37; rovinato sino ai fondamenti,
il luogo sul quale sorgeva diventa ricetto d'im-
mondizic, 41-43; ric, 382, 28.
BoLOGNA (PALAzzi): FALAzzo BoLOONiNi danncggiato
dal terremoto (an. 1505), 334, 4-5.
— — Casino, Pal. fabbricato da Annibale Bentivoglio
nel Borgo d. Paglia in Bologna per suo diporto
(an. 1497), 293, 10-12; il pred. vi ospita Ippolito
d'Este (an. 1503), 322, 19-20.
— — Palazzo degli Anziani V. Bologna (palatto d.
Comune),
PALAZZO uaLLAClTTA V, Bologna {fal, del Comune).
— — PALAZzo DEL CoMUNB \falagio, falazzo, falatto
della citth, palazzo grande, palazxo del legato 0 del
governatore, palazto dei Senatori, 0 dei signori An-
tiani, palazzo dei Signori). Sua ubicazione, 290, 36-37 ;
in un angolo {; i'oroIogio, 37, e sulla porta una
grande statua in bronzo d. pp. Gregorio XIII, 37-39;
nella torrc vi sono custoditi illustri capitani d.
Fiorentlni presi prigionieri a Medcsano (an. 1428),
7, 28-i9; vi cade nell'orto una palla lanciata dalle
artiglierie nemiche situate a porta Gallicra, raa
non vl fa danno, 10, 34-35; sccondo 1 patti d.
pace deve risiedervi il card. lcg. (an. 1439), 16,39;
resta disabitato per la partenza d. luogotenente d.
leg, e d. pod. recatosl presso Teserclto d. Chiesa
(an, 1430), 21, 8-10; se ne impadroniscono i cltta-
dini, che ne fanno uscire i provvisionati (an. 1434),
37, 5-7 ; vl prendono dimora alcuni membri d. reg-
gimento per sorvegliare il governatore, 10-13; il
pred. vi i tenuto come prigione, 14-15; vl si reca
Antonio Bentiroglio ad ascoltare la messa e rive-
rire il governatore (an. 1435), 45, 13-16; il Bentivo-
glio vi h ucciso per le scale airuscire dalle stanze
d. governatore, 26-31 ; e cosi pure Tommaso Zam-
beccari per opera d. pod. Offida, 36; vi si difende
il governatore Scotti contro il popolo e Nicold
Piccinino (an. 1438), 52, 28-29; reso dallo Scotti fe
saccheggiato, 29-31; vi si insediano i nuovi An-
ziani, 53, 2-4 ; ne e aperta la porta a Battista Ca-
netoli da Pietro Soano cap. di guardia (an. 1439),
56, 39-40; Nicold Piccinino vi e invitato e vi prende
alloggio coi Signori (an. 1440), 61, 44-45; vi e ospi-
tato di nuovo il Piccinino e trattato con grande
onore (an. 1442), 71, 43; ric, 72, 33; Cervato da
Caravaggio desidera abitarvi per sua sicurezza con
duecento fanti, 74, 18-19; 11 Senato fe di parere di-
scorde, 22-25; Cervato vi fe introdotto per arbltrio
di Giovanni Fantuzzi, 25-28; 11 Senato ne affida la
guardia ai duecento fantl condottivi da Cervato, 30;
per ordine di Francesco Piccinino ne esce il Cara-
vaggio e il cap. Pietro dal Purgo con i provvisionati
(an. 1443), 75, 23-35; ne e tratto fuori armata mano
dai partigiani d. Bentivoglio Giacomo dal Lino ivi
sostenuto, 29-31 ; fe assalito dal popolo guidato dal
Bentivoglio, e difeso dalle finestre dal Piccinino
coi suoi soldati, 81, I0-I8; i tumultuantl vi pene-
trano da due aperture fatte nelle mura avendo an-
che applccato il fuoco alla porta, 18-37; il Picci-
nino vi e fatto prigioniero, 37-49; e posto a sacco,
49; dagli Anziani ne ^ assegnata la parte nuova al
luogotenente d, pp. (an. 1447), '22, 30-31; i pred.
vi abitano nella parte veccliia, 31-32; ma 11 Gonfalo-
niere di Giustizla ha le sue stanze sotto quelle d.
leg., 33-33; nei capitoli h deliberato che vi abbiano
l'abitazione 11 leg. e gl/ Anziani, 124, 17-19; i pred.
vi fanno aprire una porta sotto la Ringhiera per
loro comodo, ma debbono subito chiuderla per
ordine d. pp., 125, 1-3; vi si insedia il nuovo go-
vernatore Giacomo Vannucci, in metk di esso,
giusta i capltoli (an. 1449), 133, 44-45; vi alloggia
nella parte nuova il governatore card. Bessarione
con 11 suo seguito (an. 1450), 135,15-16; vi ^ por-
tato suUa torre gia d. Lambertazzi l'orologio d.
torre d. cap. (an. 1451), 137, 13-15; vi alloggia Pio
II, che vi entra per un ponte di legno da San Petro-
nio (an. 1459), 170, 30; e di nuovo al suo ritorno
in Bologna (an. 1460), 171, 8-9; ric, 181, 27, 38-39;
vi e o.spitato 11 principe Federlgo d'Aragona con
il seguito (an. 1465), 187, 43-44; un vlolento ura-
gano vi svelle un alto cipresso e vi abbatte le
viti deirorto (an. 1468), 200, 4-5; vl alloggla 11 re
Crlstiano di Daminarca e Norvegla (an. 1474),
214, 10; la statua d, Madonna suUa facciata h opera
di NicoI6 dalPArca, 218, 14-15; vl t '1 leg. Fran-
cesco Gonzaga (an, 1483), 288, 18-19; vi si insedia
Galeazzo della Rovere luogotenente d. nuovo leg.,
34-35; vi abita provvlsoriaraente Giovannl Bentl-
glio dopo la conglura d. Malvezzi per piii licurezza
(an. 1488), 251, 26-27; cf., 252, 39-40; 11 pred. nel
momento di partirne ne crea Ghinolfo Blanchi
cap. d. guardia, 49; vl alloggla 11 card. francese
Glovannide la G r ol ale di passaggio a Bologna
(an. 1494), 276, 4, e 11 card. Bernardlno Carvajal
(an. 1496), 291, I, e II card. Borgia (an. 1499), 297,
17 ; rl sono detenuti Agamennone e Giatone Ma-
510
INDICE A.LFABETICO
[Bologna /a/atsi]
rescotti coi nipoti Lodovico e Agesilao nella ca-
mera detta d. Paradito (an. 1501), 303, 15-17; I
pred. ne eicono, 11-19; i pred. vi sono nuovamente
ciiiamati e detenuti sotto buona guardia, 32-34 ; cf.,
305, 3; Ermes Bentivogllo vi raduna molti gto-
Tanl d. princlpaii famiglie ai quali propone i'uc-
cisione d. pred., 5-10; i Marescotti anzidetti vi sono
atsasslnati, 31-31; vi dimora Giovanni Bentivogllo
durante i tumuit! contro i Marescotti, 307, 1-3;
danni prodottivi dal terremoto (an. 1505), 334,
t-7; cf., 335, 36-37; ric, 336, 46; vi si insedia il
nuovo leg. Nicold Lomellini (an. 1506), 342, 6;
ne sono abbattute le botteghe verso Porta Nuova,
343, 3; vi alloggia il commissario di Giulio 11,
345, 1 ; a tenore d. capitoli deve essere messo a
disposizionc d. pp. allorchi venga a Boiogna, 5-6;
h occupato dal popolo a nome d. Chiesa dopo la
fuga d. Bentivogiio, 349, 40-41; cf., 37-3»; vi h con-
dotto II pp. con un tempo pessimo, 356, 34-35 ;
GIullo n vi fa fare una nuova Rlnghiera scoperta
e vl pone il suo busto, 361, 1-3; nella cappella vl
h celebrata la messa dal card. Rlario alla presenza
d. pp., d. card., d. Signorl e magistratl, 364, 46-47;
quindi vi sono letti e approvatl I capitoli d. pace,
47-365, 1 ; vi si insedla U nuovo leg. Ferreri (an.
1507), 37; vi scoppia un incendio nelle stalle dt
dletro con gravt danni, 33-39; il leg. teme che l'ln-
cendlo sla ttato provocato dal Bentivoleschl per
cacciarnelo, 39-40; il prcd. vi fa tornare ad abi-
tare tutti i magistrati nelle stanze gik loro adibite,
41-50; difese apprestatevl dal leg. e dal Senato, 369,
11-13; dalla Ringhlera il Senato fa leggere le let-
tere d. vlcerfe di Milano che attestavano l'inno-
cenza dl Glovanni Bentivoglio nei tentativi d. figli
contro la c, 370, 39-30; cf., 31-38, e fa pubblicare
vari bandi, 30-33; vi alloggla tl card. Briconnet di
passaggio, 375, 46.
BoLOONA (PALAzzi): Paiazzo Felicini In vla dt Gal-
Ilera ; cominciato da Bartolomeo Fellcini h segui-
tato dal figlio Giovanni ; sua magnlficenza, 332,
1-3; f questi senza eredi legittimi, e comprato dal
card. Pucci per il nlpote Glanpaolo a prezzo me-
schlno, 3-4; suo costo, 4.
— — PALAzzo Ghisilieri a San Francesco di contro
alla vla d. Lame e al borgo d. Casse ; e cominclato
da Virgilio Ghisilierl (an. 1509), 394, 41-43, e finlto
dal figlio dl lul Bonaparte [s. a.], 43; sua gran-
dezza e magnlficenza che io fanno degno di un re,
43-45.
— — PALAZzo GRANDE V. Bologna (palazto d. comune).
PALAZZO O CASA O COLLBGIO GREGORIANO T. Bo-
logna (falaxto Pefoli).
— — PALAZzo Malvbzzi a San Siglsmondo ric, 183,
49; dannegglato dal terremoto (an. 1505), 333, 38-40.
— — " PALAzzo Malvbzzi a San Giacomo; costrulto
da Paola Campeggi ved. Malvezzi e da Giovanni
suo figlio sulla piazzetta di San Giacomo tra le vle
San Vltale e San Donato (an. 1560), XIII, 32-33, ja-
34 ; I? disegHO i dell'arcUieito Bartolomeo Triaciini,
S4-3S n ■
— — PALAZZO Marescotti. II popolo vorrebbe ve-
derlo atterrato per vendetta d. rovlna d. pal. Ben-
tivoglio opera di Ercule Marescotti (an. 1508),
378, 15-16; h assalito di notte da due Ibti dalle
genti di Gaspare Scappl, di Glovannl Galeazzo
Poett e di Giovanni Felictnl, 379, 3J-34; i pred.
comtnclano a romperne le porte, 15-36; i Maretcotti
dettatlsl tl talvano dai teai tn cata di amld,
36-38 ; Tt f due tervt che ne Tolevano dtfendere
l'entrata, 39-40; h Mccheggiato e incendlato per6
con poco danno ettendo tutto a Tolta, 40-44 ; d.
tua completa dittruzione Gatpare Scappl fa una d.
condlztont per restitutre Porta San Mamolo, 381, IS;
Ti ti reca il pred. con la tua compagnia e molto
popolo per atterrarlo mentre ancora bructava, 382,
14-16; t1 f totto le macerie plii di settanta perto-
ne avide dt botttno, 16-19; i Gonfalonieri invftno
tentano arrcstarne la rovtna, 19-33; h dcl tutto
mcsso a terra dallo Scappi, che si vanta d. sua
dlstruzione, 35-38; cf., 385, it, d. quale il pp. it
duole, 384, 8; tra coloro che vi applccarono 11
fuoco era Ercole dalle Gualne, 385, 8-4; moltlttlml
clttadlnl sono multatl pcr riedlficarlo, 386, 4-387-
388-389, 1-15; maettro Giovanni Beroaldl ti astume
di rlcostrulrlo per diclastettemila ducati, 15-16; h
cominclato, 34-35; con la minaccia d. scomunlca
moltl materiall sono restituitl da chi li aTeva pretl,
34-37.
BoxoGNA (pALAzzi): PALAzzo D. Mbkcaitzia. Dannl pro-
dottlvi dal terremoto (an. 1505), 334, 5-6.
PALAZzo Dsx NoTAi. Sua ubicazione, 290, 35-36;
per I capitoli d. pace deve essere restaurato a
spese d. c e devono abltarvi gli Anzlant (an. 1439),
16, 40-41; cf., 18, 46-47; 23, 3S; 24, 33-33; vi sono
esposte dalle finestre le bandtere d. popolo e d.
ilberta, 17, 13-14; vi sono uccisl a tradimento ctn-
que seguaci d. Bentivogllo (an. 1430), 18, 41-48; tI
h fatta costrulre una grande campana che suona
airentrata in ufficio degli Anzianl e Gonfalonieri
d. popolo, e quando vi si raduna il Consigilo, 23,
38-31; si espongono aile finestre i gonfaloni in te-
gno di allegrezza per 1'elezlone a pp. di Eugenlo IV
(an. 1431), 24, 33; quindi In segno di gioia per la
pace conclusa (an. 1433), 29, 39-31 ; vi sl reca Luigi
Grlffbni pr. gli Anziani (an. 1434), 38, t; il pred.
Inseguito dai Canetoli fugge sul tetto dove e uc-
ciso, 11-16; v! alloggla Francesco Condulmer card.
di San Clemcnte (an. 1436), 47, 19-30; vi e numdato
il governatore Scottl dal Piccinino impadronltosi d.
pal. d. com. (an. 1438), 52, 30-31 : t1 h allogglato Fran-
cesco Piccinino (an. 1439), 58, 13-14; vl abitaGia-
como Costanzi gludice d. pod. (an. 1441), 69, 46-47;
Romeo Pepoli vi combatte dalle finestre contro 1
soldatl del Piccinino chlusl nel pal. d. com. (an.
1443), 81, 16-17; vi h Impiccato a una finestra 11
traditore Slmone da Sassoferrato (an. 1445), 110,
36-37; per ordine degll Anziani sopra una parete
vl sono dipinti Impiccati per i piedi e con scrltto
il ioro nomc Galeotto, Gaspare, Africano, Lodo-
vlco, Baldassarre Canetoli, Nicol6 Santi, Delfino
Atticontl, Lodoviro dalle Correggie e Lodovlco
Griffoni (an. (1446), 113, 14-18; anche vi e dlpinta
la f infamante di Battista Canetoll, 18-30; rlc,
181, 37 ; In segulto a un violento uragano di vento
vi cadono tre meril nuovi (an. 1468), 199, 48-49;
Ti alloggia il card. GioTanni Stefano Ferreri (an.
1506), 357, 6.
— — PALAZZO PbPOLI OlX COLLEGIO, CASA, FALAZZO
[Bologna falazzi-fiazze\
INDICE ALFABETICO
511
Gregoriano e comprato da Guldo e Galeazzo
Pepoli e ne e pagato il prezzo al capitolo d. Ca-
nonica per la costruzione di una nuova fabbrica
[s. a.], 217, 12-20; vi alloggia Rodrigo Borgia (an.
1455), 160, 5; (an. 1456), 163, 18, e Galeazzo Sforza
con gran parte d. sua corte (an. 1159), 168, 43-45.
BOLOGJTA (PALAZZl); PALAZZO DSL PODESTA. Sua uMca-
zione, 290, 39-40; suo largo e ampio portico ove
sono le botteglie, 40-41; dalle finestre Galeazzo Ma-
rescotti con armati combatte contro i soldati d.
Piccinino chiusi in Pal. (an. J443), 81, 14-16; ric,
181, 27-28; vi k posta ai pilastri sotto la Ringhiera
una catena alla quale vengono legati i bestemmia-
tori (an. 1464), 187, 3-5; si comincia a rifabbricarlo
e abbellirlo (an. 1483), 226, 45-46; si comlnciano I
piloni che sostengono le volte sotto la sala (an.
1485), 232, 48-49; vi si rinviene negli scavi un bel
mosaico, 49-50; vi sono impiccati ai merli i col-
pevoli d. complotto contro la vita d. Bentivoglio
(an. 1488), 251, 39-44; 48-252, 1-2, 18-20 ; pero i capi
d. pred. congiura sono Invece glustizlati nel cor-
tile, 251, 45-4»; ne viene lastricato il portico in
pietre cotte (an. 1491), 263, 31-22; sotto i portici
Ti rendono ragione i notai che vl hanno ognuno
il proprio banco da chiudersi (an. 1493), 272, 28-29;
vi h impiccato alla Ringhiera nuova un tal Frizza
convinto di menzogna (an. 1496), 288, 33-34 ; du-
rante il terremoto cade un arco d. torre d. cam-
pana (an. 1505), 335, 37-38; tutta la torre fc rifabbri-
cata perch^ pericolante, 38-39; alla Ringhiera viene
implccato Costantino da Caprara (an. 1307), 366,
U; e I'oste dal Lino (an. 1508), 383, 45-46.
— — PALAZzo Sansbverino vicino a Pietrafitta; in
seguito a terremoto ne rovina la cornice con una
parte del tetto (an. 1505), 334, 2-3.
— — PALAZZO DEI SBNATORl V. Bologtta (J>al. d. CO-
mune).
PALAZzo DBi SiONORi V. Bologna (fal. del comune).
— — PALAZZO D. VB-Scovo [vescovado, Saa Pietr6\. VI
alloggia l'imp. di Costantinopoli di ritorno dal
Concilio (an. 1439), 59, 45; va ad abitarvi Fran-
cesco Piccinino (an. 1442), 72, 34, e con buona
guardia Cervato da Caravagglo, 74, 14-15; vi si
reca Giovanni Fantuzzi con trccento armati a pren-
dervi Cervato e accompagnarlo in Pal., 26-27; vi
prende alloggio Nicold da Cremona segretario d.
pp. (an. 1447), 122, 2o; vi alloggia momentanea-
mente II nuovo governatore Giacomo Vannucci
(an. 1449), 133, 1-2; il pred. accettato governatore
lo lascia, 41; vi e accompagnato in gran pompa
l'imp. I'>derico V (an. 1452), 142, 4; vi fc dato al
pred. uno splrndido convito, 13; vi ablta 11 vesc.
dl ForU (an. 1455), 159, 42-43; vi alloggia il card.
Giambattista Zeno di passagglo a Bologna (an.
1493), 272, 33, e I'arcivesc. di Milano (an. 1494),
277, s; il pred. lo laRcia dovendo venire II fratello
d. vesc, 11-12; questi non essendo giunto vi torna
l'ArcimboIdi, 12-13; vi alloggia l'ambasc. di Alei-
tandro VI (an. 1503), 314, 35;vi si recano magi-
strati e senatori pr, 11 pred., 33-35; vl alloggia 11
card. Achille Grassl (an. 1506), 356, 40-41.
— — PALAzzo OKLLA VioLA In Borgo San Marino ; vi
si reca ad abltare Annibale Bentivoglio con la aua
famlglia durante 11 terremoto (an. 1505), 334, 3S.
BOLOGNA (PaRROCCHIe) : PARROCCHIA DI SaN BiAGIO.
" Vi dimora Andrea Ghlrardacci (an. 1533), V, 14 „.
— — PARROCCHIA Di San Giuseppe " ric VII, 4 „.
— — "PARROCCHIA Di San Gregorio. Vi f Andrea
Ghirardacci che tuttavia e sepolto in San Giacomo
(an. 1586), Vn, 8-10 „.
— — " PARROCCHiA Di San Giuuano. Vi dimora An-
drea Ghirardacci (an. 1535), V, 15 „.
" PARROCCHIA Di San Leoxaroo. Vi dimora An-
drea Ghirardacci (an. 1526), V, 14 „.
— — parrocchia di San Martino. Vi e la casa di
Glambattista Refrigerio, 252, 16.
— — " [parrocchia di San Martino dallb Bollet-
te]. Vi abita Antonio Ghirardacci (an. 153. . . .),
IX, 32-33,.
* parrocchia di San Procolo. Vi abita Andrea
Ghirardacci (an. 1540), V, \i „.
— — parrocchia di San Sigismondo ric, 113, 49.
— — " parrocchia di San Vitale. Vi dimora Andrea
Ghirardacci (an. 1535), V, 13-14; (an. 1549), 15-16 „.
— — PARROCCHIA Dl SANTA MaRIA DEL CaRROBBIO.
Vi cade la torre d. Biancliini rovinando le case d.
Bolognetti e uccidendone gli abitanti (an. 1484),
229, 12-21.
— — " PARRoccHiA Di Santa Maria Maggiore. Vi
prende dimora la famiglia Ghirardacci venuta da
Castel San Pletro (an. 1518), V, 1 „.
— (piazze) : PiAzzA DEi Calderini. Vi sono abbattute
vecchie case per ingrandirla (aa. 1497-1498), 293,
17-20; vi si reca Gaspare Scappi con i suoi armatl
ad aspettarvi gll altri congiurati (an. 1508), 379,
29-32; i Poeti e Giovanni Felicini con le loro genti
si uniscono al pred., 32-34.
— — Carrobbio ric, 97, 44.
Guasto dei Canbtoli e comlnciato a sgom-
brare dalle macerie (an. 1506), 343, 3-4,
— — Pavaglione rlc, 230, 12; e situato dietro San
Petronio; vi e fusa la campana grossa di San Pietro
(an. 1485), 232, 47-48; vi i gettata la campana pel
campanile di San Petronio (an. 1492), 266, 2-3;
ric, 309, 42.
— — PlAZZA \piazta, fiazta piccola, piatia maggiore,
fiazta Huovd]. Se ne impadronlscono i Canetoli
(an. 1428), 6, 14; vi si reca Egano Lambertini con
i suoi compagni per ordine d. lcg. e a difesa d.
Chicsa, 32-23; i pred. vi si scontrano con 1 Cane-
toli, 24-25; vl rimangono ferlti moltl d. due partl,
35-26; Egano con i suoi ne h cacciato dai Canctoli,
26; vi c attanagliato e impiccato il conte Guidesco
da Panico per ordine degll Otto di guerra, 10, 42;
11 corpo d. pred. vi rimane esposto per due giorni,
42-43; vi sono decapitatl Alamanno Bianchetti, An-
tonio detto Bolognino e Enrico Barbieri (an. 1429),
11, 48-49; sui cantoni si trova affissa un'i3crizlono
contro 1 Canetoli, 12, 20-26; vi sono decapitati
Alberto e Giacomo Cacclanemici, Antonio dctto
11 Negro e Nicol6 Leoni (an. 1430), 19, 9-11; vi sl
tumultua per la prepoten«a di Luigi Griffoni che
vl ferisce due vallettl d. bargello (an. 1431), 26,
7-10; vl scendono Battlsta e Galeotto Cahetoli con
trecento armatl al grido dl " Vlva la Chlesa , (an.
1433), 32, 29-30 ; vl accorrono anchc 1 soldatl d.
governatore, 11 popolo armato, i Gonfalonierl col
gonfalonl spiegatl, ma nlente vi accade, M-J3; vl
512
INDICE ALFABETICO
(Bologna fia*tt-fod*slh\
tl recano le due p«rtl ottiU d. Canetoll e d. Grll-
foni lebbene airnpparenza non sl mottrlno con-
trarie (an. 1434), 38, 3-S; 1 Canetoli ne cacciano
gli altri, 19-30; il governatore vi mette a guardia
pociie bande d. suoi soidati (an. 1438), 52, 4-S;t1
vengono tumultuando, al grido di ' Vlva il duca
dl Milano „, I^aflfacle Foscherari e i luoi seguacl, U-
15; violento combattimento tra i pred. e le genti
e il partito d. governatore, che % vinto, IS-3}; vi si
porta ii 1'iccinino e vi assedia 11 governatore nel
suo pal., 26-30; vi abitano le mcretrici pr. ia ciiiesa
di San Petronio; ma il Senato per decoro le togile
di la, 55, 3}-3<; h occupata da Battista Canetoli con
ii cap. Sagramoro e treccnto cavalli (an. 1439), 56,
3S-3»; i tenuta e fortlficata da Annibale Bentivo-
glio con i suoi, 60, lo-ll; airannunzio deiruccl-
sione di RafTaeie Foscherari h presa dalie milizie di
Cervato da Cervignano (an. 1440), 61, l»; h attra-
versata dai Piccinino con i'esercito, 41-42; vl sl
giostra il pallo di San Petronio, 64, «3; neila notte
vl sono tolte e poi rimesse le catene da scono-
sciuti (an. 1441), 69, 27-28; fe dagli Anziani data In
custodia a Galeazzo Marescotti che la fortifica da
ogni lato (an. 1445). 104, 23-2«; cf., 16-17; maggior-
mente i rafforzata dagll aderenti d. Bentivogllo in
armi, 33-35; scaramuccia sul Canto di San Mamolo
tra i pred. e i Canetoli che son costretti a ritirarsi,
35-36; vi si svolge la cerimonia d. consegna d. cap-
pello cardinaiizio al ieg. (an. 1449), 128, 20-29; vl
si reca Pio II al suo giungere in Bologna (an. 14S9),
170, 30; i ampliata abbattendo le botteghe d. Mer-
ciai (an. 1483), 226, 4S ; vi fa capo ia conduttura
dell'acqua di San Giovanni in Bosco, 227, 11-13; ia
pred. h rovinata per le iagnanze d. dazieri d. vino,
13-16; Giovanni Bentivogiio ne fa togliere i banchi
ele botteghe di legno, che l'attorniavano (an. 1486),
235, 34-36; vi & fatta passare la sposa Laura Ben-
tivogiio coi corteggio alla sua partenza da Bolo-
gna (an. 1494), 275, 32; fc ingrandita atterrandosi
perci6 raolti edifici (an. 1496), 290, 11-30; sua am-
piezza, 32-33; enumerazione degii edifici che la limi-
tano da ogni lato, 33-42; vi h bruciata la strega
Gentile Budrioli (an. 1498), 295, lS-1»; e selciata
nella parte compiuta e vi sono costruiti i banchi
in pietra per gli ortolani (an. 1499), 297, 22-24;
questi vi cominciano a vendere, 30-31; ric, 309, 27;
vi fe pubblicata la pace col pp. e il Valentino (an.
1503), 321, 34-35, e quella tra i'imp. Massimiiiano,
Luigi XII, e Ferdinando d'Aragona, 323, 1-3; vi 4
ucciso sotto la Ringhiera d. Signori Scipione Mare-
scotti, 20-25; e presa dal popolo dopo la fuga d.
Bentivoglio (an. 1506), 349, 27-28; gli ebrei vi fanno
omaggio a Giulio II, che 11 accoglle benignamente
(an. 1506), 356, 22-24; ric, 357, 2; fe occupata dai
soldati per ordine d. ieg. (an. 1507), 365, 41 ; vi
sono bruciati con grande allegrezza d. popolo I
libri d. Carticelle, 367, 28-30; ne e guardato io
sbocco d. Clavature dai conte Giovanni Pepoli e
da Gaspare Fantuzzl (an. 1508), 380, 46-4»; e quello
di via delle Scudeile da Lorenzo Ariosti, 48-4«; ric,
393, 3.
BOLOGNA (pIAZZK): PIAZZA D. MBRCATO D. BUOI. Vi SonO
impiccati due iadri (an. 1505), 336, 28-29; uno dei
quali rimane saivo per mlracolo, 29-41.
bOLOONA (PIA/ZK): PIAZZA UI ."5AJf VajkHCtMCO [Sattfota
di San Pranceieo\ vi h bombardata dai nemici una
processione (an. 1429), 13, 41-43; ric, 181, 35, 44;
rlc, 290, 44; i Bentivoglio e 11 com. tI ordinano
la mostra d. quartlere dl porta Stieri (an. 1S06),
345, 3t-2«.
— — Sakta Maria uki. Mcrcato. GioTanni Benti>
voglio vl patta In rattegna le tue genti alla pre-
senza dei Sedici (an. 1506), 347, 45-47.
— -- Stti-ciATA u. Sbrvi rlc, 216, 44.
— — Trkbbo oei Carbonrsi. BattittR Canetoli tI ti
Incontra ostiimente con Bartolomeo Zaml>eeairi
(an. 1432), 32, 34-35.
Trrbbo dki Ghmilibri. Vi h attallto e ferito 11
pod. Giacomo Costanti da Tommaso Canetoli (an.
1439), 60, 7-9; h fortificato da Battltta Canetoli
(an. 144S), 104, 43; vi combatte Galeaxxo Mare-
scotti e con l'aiuto di Pietro da NaTarrlno t1 tcon-
figge i nemici Canetoli, 105, 31-2S; vl \ implccato
II corpo di Baldatsarre CanetuII (an. 1448), 128,
7-»; vi sono fatti passare i prigionlerl preti ad
Argile e condotti a Bologna (an. 1451), 139, 2S;
i pred. vi tono, dopo, impiccati, 34-3*.
— — TREBBo DEOLi Storlrtti tra la casa d. Cane-
toli e quella d. Ghisilieri rlc, 103, 2S-3».
— (podkstX) \fretore\ pone la seconda pietra del-
I'ospedale edlficato daila Compagnia d. Morte in
onore d. Vergine Maria (an. 1427), 5, 14; fatto
prigioniero dai rivoltosi h condotto coi gludici a
casa di Tommaso Ghisilieri, 6, 39: gli fc dato inca-
rico dal Senato di punire i delinquenti (an. 1430),
23, 31-23; niodalita d. sua elezione secondo 1 capi-
toii concordati tra ia c. e il pp. Eugenlo IV (an.
1431), 27, 34-31; cinge la spada al nuovo cav. Lui-
gi Griflfoni in San Pietro (an. 1432), 32, 33; in-
consciamente favorisce la vendetta di Piergiam-
paolo Orsini contro Budrio, aderendo a una sua
richlesta (an. 1437), 49, 39-42; per i capitoli d.
pace con Nicold V ne i devoluta Pelezione al pp.
(an. 1447), 124, 14-15; con mlnaccie di vioienza gli
fe intimato da Sante Bentivoglio e da Galeazzo
Marescotti di revocare II bando con cui commi-
nava pene a chi senza licenza portasse armi (an.
1449), 129, 19-21 ; condanna a f > clnque fuoru-
sclti presi prigioni (an. 1451), 139, 34-36: cf., 30;
V. anche OttoUno da Mandello (om. IJ99), ' I^ "'
30 „ ; Antonio Petrned di Siena (an. 1426), 3, 4 ; Ste-
fano Porcari di Roma (an. 1433), 33, 32-33; Xicoli
Portinari di Aqnila {an. 1434), 36, 22; Baldastearre
Offida (an. 143$), 43, 42; Giacomo CostanH (an. 1439)1
58, 22; Filipfo Confalonieri di Piacenta (an. 1440
aprilt /), 62, 38 ; Broncuccio Eltni di Foligno (aa. 1440
giugno), 63, 31-32; Antonio dal Verme dt Verona (an.
1440 18 agosto-l44t-i443 gennaio), 63, 49-50; 69, 45-
46; Martino dalla Rocca d' Aseoli (an. 1444 tettem-
hre\ 100, »; Giorgio Spinola di Genova (an. 1445),
101, 33 ; Giacomo Lavagmtli di Verona (aa. 1446-
1447), 119, 26; Zecckino di Camfello da Spoleto (an.
1449), 129, 21; Candido Buonttmfi di Perugia (an.
1463), 18;!, 13-14; Francesco Sanguigni di Roma
(an. 1466), 189, 3»; Luthino ^tgri di Savona (am.
J466 a" semtstre, an. J47<n, 189, 39-40; 215, 29-30;
Afariano Baglioni di Perugia (an. t477)> 216, 9-10;
Matte0 Toscani di Mi/ano (an, J4S4 f 'O agotf), 231,
[Bologna podesA-forU\
INDICE ALFABETICO
513
6 ; Asiorr* Bertolini (an. 1484 10 agosto f 30 agosto),
231, 5 ; Antonio Casini di Cesena (an. 1484 31 agosto),
231, 7; Pier Francesco AvvocaH di Lucea {an, 14SS),
(««. 7-^59), 251, 35; 253,43-43; Carlo Masehi di Roma
(ai. 14^4 I tem.), 273, 40-41; Giovanni Benedttto
Barattani di Norda (an. 1498), 293, 45-46; {an, 1499)1
296, J-2: Nicoli Tegrimi di Lueca (an. iS07), 362,
6-7.
BOLOGNA (PONTl): PONTE MAGGIORE ric, 348, 10,
— — (PONTE de' Prbti) ric, 86, 40.
— — (PONTICEL1.0 Di Sant'Arcangelo) ric, 181, 37-38.
— (porte). VI arrlvano in scorreria le milizie d.
Chiesa da Budrio e Medicina (an. 1428), 10, 3-4;
per i patti d. pace le chiavi di esse devono essere
doppie; una in mano d. leg., l'altra degli Anziani
(an. 1429), 16, 34-35; i cap. cittadini sono sostituitl
con cap. forestieri per subdolo consiglio di Battista
Canetoli (an. 1439), 57, 31-34, 30-31; sono conse-
gnate alle Compagnie d. Arti (an. 1440), 67, 43-44 ;
Francesco Piccinino ne ritoglie le chinvi agli An-
ziani e vi pone nuovi cap. e presidi in suo nome
(an. 1443), 75, 25-36; sono affidate alla custodia d.
Dodici Gonfalonieri d. popolo (an. 1451), 137, 44-
45 ; due di esse, a tenore d. capitoli, devono essere
date al pp. qualora il pred. venga in c. [s. a.[, 345,
5-6; sono fatte chiudere, ad eccezione di tre, per tl-
more d. Bentivoglio (an. 1507), 370, 1-3.
— — PORTA Di Castbllo porta antica d. c, ric, 181,
39; 228, 1-3.
PORTA Di strada Castiolionb h fatta murare
dai Canetoli (an. 1428), 10, 37-31; fe fatta murare
dagli Anziani (an. 1429), 14, 24, 36; e cosi rimane
sino a che San Michele in Bosco resta fortificato,
36-37; ne escono piu migliaia di persone a impe-
dire il passaggio ai nemlci in soccorso d. bastia
d. Monte, 16, 6-»; h fatta murare dal Senato (an.
1440), 64, 46-47; mormorando il popolo e riaperta,
47-48; e fatta murare dal Senato per tlmore di Fran-
cesco Sforza (an. 1447), 122, 44-45; partito questi
dal territorio h riaperta, 123, 5-6; ric, 136, 30, 33;
138, 34; e fatta chiudere (an. 1451), 140, 3-3; al-
cuni cittadini trattano di farvi entrare Antonio
Fantuzzi con 1 fuorusciti (an. 14S3), 144, 8-»; ric,
145, 39; 181, 33; h rafibrzata per timore di Carlo
Vm re di Francia (an. 1494), 276, 30-31; ric, 295,
35; ne h da Giulio II affidata la custodia a Filippo
dalla Croce (an. 1506), 357, 30-31.
PORTA Di Galliera. Giacomo Caldora vi con-
duce molte artiglierie con le quali comincia a bat-
tere le mura e l'interno d. c. (an. 1428), 10, 33-38;
i toldati d. Chiesa vl piantano una bombarda per
prenderla, ma senza successo (an. 1429), 13, 1-4;
i nemici tentano scalarla per entrare in c, ma
tenza rluscirvl (an. 1430), 22,46-48; vi entra Astorre
Manfredl con quattrocento cavalll rimanendo aperta
A\ e notte perchfc rotta (an. 1443), 87, 32-34; h fatta
murare dal Senato per timore di Francetco Sforza
(an. 1447), 122, 44; partito quettl dal territorlo, h
riaperta, 123, 5-6 ; vl glungono i fuorusciti mot-
tl contro Bologna (an. 1451), 138, 13-14; parte di
etti penetrati in c. per la chluia d. Canale dl
Reno, ne gettano a terra U cancello, l*-l7, 31; il
cap. Gherardo dellc Giavarine si rinchiude con tre
compagni nella torre rifiutando dl arrenderil, 31-
33; i fuoruscitl la abbattono e abbassato il ponte
levatoio danno adito a quelli che aspettavano fuori,
33-36; ne etce di c. l'imp. Federico V dlretto a
Ferrara (an. 1453), 141, 33; vi giunge accompagnato
da alcuni cittadini fra Paolo da Roma (an. 1455)1
160, 44-45; vi entra in c Plo II solennemente ac-
colto (an. 1460), 173, 7, che qui fa cav. aurato Ri-
naldo Formaglini d. Sedici, 7-8; vi entrano gli
sposi Bentivoglio col loro seguito aspettati da ricco
corteggio di gentiluomlni (an. 1487), 236, 23-47;
archi di trionfo erettivl con emblemi in onore d.
pred., 237, 3-6; vi si reca processlonalmente il po-
poio con 11 clero e le Arti per l'inaugurazione d.
Porto Nuovo (an. 1494), 273, 47-49; cf., 274, l\-H;
fuori di essa b fatto un palco sul canale ove pren-
dono posto il viceleg. e gli altri magistrati per
assistere alla cerimonia pred., 14-23 ; II Bentivoglio
con i nobili vi accompagna Lucrezla Borgia alla
sua partenza (an. 1504), 309, 30; h data in custodia
all'arciprete incaricato di rlcostrulrne il castello
(an. 1506), 357, 31-33; cf., 359, 33-33; Giulio II vi si
reca a visitare gli scavi per ia detta rlcostruzlone
(an. 1507), 363, I8-19; il pp. vi torna con tutta la
corte per la posa d. prima pietra e la benedlzlone
d. fondamenti, 364, 39-41.
BoLOQNA (portb): porta dellb Lame e fatta murare
dai Canetoli (an. 1428), 10, 27, 31 ; vi si avvicina
l'esercito d. Chiesa, che vi pone una bombarda con
la quale tira nella c (an. 1429), 12, 17-19; e fatta
murare dagll Anzlani, 14, 24-25 ;% fatta murare dal
Senato (an. 1440), 64, 47 ; mormorando il popolo,
e riaperta, 47-48; ric, 83, 11; h fatta chiudere dai
Senato per sospetto dl quel contadinl amicl d. Ca-
netoll (an. 1445), 109, 43; 110, 1-2; di nuovo h
chiusa (an. 1449), 130, 6-7 ; vi sono fatti passare
i prigionieri fattl ad Argiie nel loro ingresso in
Bologna (an. 1451), 139, 35; vien chiusa, 140, 3-3;
ric, 200, 3; h chiusa per dlfesa contro 1 Francesl
(an. 1506), 348, 21-32; 11 popolo vi fa una sortlta
contro i Francesi, ma senza successo, 350, 33-35;
ne e affidata la custodla da GluIIo II a Bartolomeo
Zambeccari, 357, 30.
— — PORTA Magoiore h fatta murare dai Canetoll
(an. 1428), 10, 27, 30; murata per ordine degli An-
ziani (an. 1429), 14, 24; ric. per il palio, 15, 13-U;
vl entra In c. 11 card. leg. onorevolmente rlcevuto,
17, 8, 11-12; Antonio Bentivogllo vi si avvicina
coi proscrittl e ne incendla 11 cancello esterno (an.
1430), 20, 28-30; vl entra In Bologna II nuovo go-
vernatore Daniele Scottl (an. 1435), 43, 5; vi en-
tra In c 11 pp. (an. 1436), 47, 8-9; ne esce dl c.
11 Piccinino con l'esercIto In vla pcr la Totcana
(an. 1440), 61, 42-43, e il messaggero di Battitta
Sampleri per tornare a Venezia (an. 1443), 89, 22;
dl qui fugge Don Nicol6 veronese (an. 1452), 141,
41-42; per tale fatto ne h tolto II capltanato a
Cesare della Bella dal Velll, 142, 2-3; vi entra In
Bologna Ginevra Sforza (an. 1454), 148, 33; vl en-
tra In c II nuovo governatore Lodovlco Mllanl
(an. 1455), 160, 1; vl i corto II pallo dl San Pie-
tro, 1-3; dl qul entra In Bologna II pp. Plo II (an.
1459), 170, 28-39; cf., l; ric, 181, 17-18; 290, 14, 42-
43; vl % fatta fare dal pp. una rocchetta (an. 1503),
321, 30-31; t1 arrlra 11 baitione da Porta Santo
T. XXXIII. p. 1 - 33.
514
INDICE ALFABETICO
iBologna /oru]
Sterano (an. 1506), 347, 41-U; Ermes, Alettindro e
Annlbale BentirogUo vl fanno tortite senza perA
oltrepasiare il ponte Maggiore, 348, }|-3o; ne etcono
Annlbale ed Ermes pcr recarti a Ferrara, 349, U-
15 ; ne h affidata dal pp. la guardla a Carlo Gratl,
357, 30; Glullo II partendo per Roma, gluntovi, tl
rivolge verso la c. e la benedlce ripetutamente (an.
1507), 365, I6-I1; rlmane aperta, 370, I.
BoLOGNA (poRTB): PORTA Mascarklla fe fatta murare
dai Canetoli (an. 1428), 10, 27-30; dl nuovo murata
per ordtne degli Anzianl (an. 1439), 14, 34-35; b
fatta rhiudere dal Senato (an. 1440), 64, 46; mormo-
rando ii popolo 4 riaperta, 47-4S; ric, 83, 10; ne etce
Annibale Bentivoglio con tutto resercito contro
il dal Verme (an. 1443), 90, 31-3»; rlc, 3»; h fatta
murare dai Senato per timore di Franccsco Sforza
(an. 1447), 122, 44; partito questi dal territorio,
h riaperta, 123, 5-6; e fatta chiudere dai Senato
(an. 1449), 130, 6; ric, 181, 31; nc h dal pp. Gtu-
lio II data la custodia a Giovanni Bagitoni (an.
1506), 357, 29; ric, 393, 3.
poRTA NuovA ric, 15, 13; i fortificata (an. ijo?),
369, 13.
PoRTA DEL Pratkllo h fatta murare dai Cane-
toli (an. 1428), 10, 37, 30-31; di nuovo murata per
ordine deglt Anziant (an. 1429), 14, 34-35; chiusa
per sicurezza dal Senato (an. 1440), 64, 47; mormo-
rando il popoio h riaperta, 47-4S; h fatta chiudere
dal Senato per sospetto dt quei contadini amici
d. Canetoii (an. 1445), 109, 4l; 110, 1-3; h fatta
murare dal Senato per timore di Francesco Sforza
(an. 1447), 122, 44-45; partito questi dal territorio,
h rtaperta, 123, 5-6; i fatta chiudere (an. 1449),
130, 6-7; e dt nuovo (an. 1451), 140, 3-3; alcuni
congturano di darla at fuorusctti (an. 14S4), 144,
30-31; vt sono depositate nei pressi molte armi,
31-33; vi h fatto un foro da uno d. congturati,
33-33; 11 trattato e scoperto, 34.
porta Ravkgnana ric, 183, 48; h selciata con
pietre cotte (an. 1470), 202, 16; ric, 266, 33-33;
299, 47; ne fe abbassata la torre al pari d. case in
seguito al terremoto (an. 1505), 335, 37-3S; io Scappl
vi commette prepotenze (an. 1508), 383, 16-lS.
" PORTA San Casciano aggiunta aila c (an.
386), CXXXV, H-30,.
PORTA San Donato fe fatta murare dat Cane-
tolt (an. 1438), 10, 37-30; di nuovo murata per or-
dine degti Anztani (an. 1439), 14, 34-35; Anton
Galeazzo Bentivoglio vuol penetrarvt tn c (an.
'433)1 ^^> 38-39; cominciata a rompere dal pred.,
43-43; vt accorre il popolo che ne respinge i ban-
dtti, 44-46; da I^affaele Foscherart h aperta al Plc-
ctnino (an. 143S), 52, 10-14; 4 occupata da amicl d.
Benttvoglio (an. 1443), 80, 43-44; vi st corre un
paito tn onore d. Bentivoglio (an. 1447), 121, 14-15;
vi entra tn c IMmp. Federico V (an. 1452), 141, 6-7;
h rafforzata per timore dt Carlo Vjil re di Francta
(an. 1494), 276, 30-31 ; ric, 333, 33-34 ; ne 4 dai pp.
affidata la custodta a un tale Giacomo (an. 1506),
357,31; rtc., 371, 35; 383, 18.
PORTA San Fkhce. Vi h apptccato il corpo squar-
tato di Giovanni da Ptancaldoli (an. 1429), 13,9;
vi st comincta il palio per la festa di San Pietro, 15,
13; Pesercito d. Chiesa vl fa daani (an. 1430), 22,
05-3«, e vi ti appotta in agguato, 37-38; ne etcono i
Bologneti contro I nemici, ma tono volti in fuga,
3t-4l; Glovannl Botco el. governatore dl Oologna
vi fa la tua entrata In c, qui atteto dal Gonfalo-
nlere dl Gluttizia, da quattro Anzlani e da molti
gentiluominl (an. 1431), 29, 40-43; li pretentano
per entrare in c. Bartolomeo Zambcccarl coi frateili,
Tommaio Ghiiilieri e altri bandlti (an. 1433), 35,
40-41; ric, 63, 38-3»; vt entra in c. NIcoi& Plcci-
nino (an. 1442), 71, 41-43; vt i un complotto, poi
sventato, di aprirla a Galeotto Canctoli e ai luol
amici (an. 1453), 142, 14-18; vi st trovano gll An-
ziani, i Gonfalonieri, il governatore e altri li-
gnori a ricevere Galeazzo Maria Sforza (an. 14S9),
168, 40-43; ric, 183, 46; ne esce di c. il princlpe
Federtgo d'Aragona con il seguito (an. 1465), 188,
3; nobili e magistrati vi vengono Incontro al card.
franccse Giovanni de la Grolaie (an. 1494), 276,
3-4 ; h rafforzata per ttmore di Carlo VIII re dl
Francta, 30; ric, 290, 14, 44; abbandonate le cate
situate al di fuori, h chiusa a dtfesa contro i Fran-
cesi (an. 1506), 348, 31-33; dt qui comincia il battione
che va iino a porta Saragozza, 33; i Bologneii vi
appostano bombarde contro i Franceti e per meglio
colpire ne bucano ie mura, 349, 38-30; ti popolo
impedisce ai gonfalontere Guidottt di aprtria al
Francesl, 46-350, l; per t colpt delfarttglieria ne-
mica ne rovina meta d. torre senca recare danni,
351, 6-7; h dal pp. data in guardia ad Alessandro
Volta, 357, 37-38; i visttata dat pp. per vederne
la rovina fattavi dalle bombarde francesi, 359, 30-31 ;
h dai pred. fatta riparare, 31-33; rimane aperta (an.
1507), 370, 1-2.
BoLOGNA (portb): Porta Sant^Isaia. Vi termina il
palio per la festa di Santo Stefano (an. 1439), 15,
10-11; ne fuggono i Canetoli daila c (an. 144;),
105, 37 ; h fatta chiudere dopo ci6 dal Senato, 3*.
PORTA San Mamolo. Vi indietreggiano i Boio-
gnesi datPassaito contro la bastia d. Monte (an.
1429), 15, 45-46; vi entra Sigismondo Malatesta con
seicento cavalli (an. 1435), 43, 28; vi si tncontrano
Gaspare Canetoli dt ritorno in c. e Annibale Ben-
ttvoglio (an. 1443), 87, 43-44; rtc, 136,20; 138, 34;
159, 43-44; 164, 30; 215, 36; e rafforzata per ttmore di
Carlo VHI re di Francia (an. 1494), 276, 30; rlc, 288,
6; 300, 18-19; 332, 46-47; 340, I8-19, 34 ; 345, 13-13; ne
esce nascostamente Giovanni Benttvogiio con i suoi
(an. 1506), 348, 15-I8; tl pooplo fa di qui una sor-
tita contro i Francesi, ma senza successo (an. 1506),
350, 43-46; cf., 37-39; % data a custodire dai pp. a
Sebastiano degli Agucchi, 357, 39-30; vi entra In
c. II vtceri Carlo d'Amboise, 358, 10; lo Scappi vl
dk convegno ad Anntbale Bentivoglio per farlo en-
trare in c. la notte di SanfAntonio (an. 1508), 379,
8-9: al giorno stabilito io Scappi se ne impadroni-
sce contro la voIont4 del cap. NicoI6 Bernabi e
1'apre, ma di fuori non trova Annibaie, 46-49; i
consegnata datlo Scappt at Gonfalonierl dopo aver-
vi issato tre pennoni : d. popolo, d. ClUesa e d. pp.,
382, 13-14.
" PORTA San Procolo aggiunta aila c (an. 386),
CXXXV, 19,.
FORTA Di Santo Stsfano. Vi comincla il paiio
per San Ruffillo (an. 1429), 15, 9-10 ; vi st presenta
[Bologna ^orte-quarlieri]
INDICE ALFABETICO
515
il card. leg. Lucido Conti e ne pretende il passo,
38-31 jgllene enegatoTaccesso, 31; ne escono
tutte le milizie contro 11 nemlco, 38-11 ; ne escono
plu migliala dl persone a vletare 11 passaggio ai
nemicl e in soccorso alla bastia d. Monte, 16, 6-9;
11 governatore Fantlno Dandolo se ne rende pa-
drone a mezzo dl un suo nlpote per introdurre in
Bologna il Gattamelata (an. 1433), 33, Jl-23; cf., 11-
12; vl accorre Lodovico Canetoli che la ritoglle al
Dandolo, 35-36; il Gattamelata, vedutala in mano
d. Bolognesi, sl allontana, 36-37 ; Antonlo Benti-
voglio con altri banditi e il Gattamelata tentano
penetrare da essa in c, ma senza successo (an.
143S), 41, 44-42, 1-5; fuori di essa abitano le suore
francescane, 46, 42-43; il cap. si accorda con Neri
oste della Luna e Tommaso Lojani di farvi en-
trare le milizie d. Chlesa (an. 1440), 64, 14-17; vi
sono appesi 1 corpi d. tre pred. decapitati e squar-
tatl, 22-23; h fatta murare dal Senato, 46; raormo-
rando il popolo fe riaperta, 47-48; ne esce Galeazzo
Canetoli (an. 1445), 107, 38-39 ; vi entra in c. Sante
Bentivoglio (an. 1446), 119, 19-20; h fatta murare
dal Senato per timore di Francesco Sforza (an.
1447), 122, 44-45; partito questi dal territorio i
riaperta, 123, 5-6; essendo serrata per timore d.
fuorusciti viene riaperta per farne uscire I'imp.
Federico V diretto a Roma (an. 1452), 141, 17-1»;
al ritorno l'imp. pred. vl entra in c, 31-32; vi
entra in Bologna il nuovo vesc. Giuliano della
Rovere (an. 1487), 244, 13 ; h rafforzata per timore
di Carlo VIII re di Francia (an. 1494), 276, 30-31;
Giovanni Bentivoglio vi fabbrica un molino a Co-
dalunga (an. 1500), 300, 13-16; vi entra in c, Gia-
coma Orsini sposa di Ermes Bentivoglio (an. 1504),
332, 30-33; ric, 334, 29; 346, 8; vi si fabbrica un
bastione che giunge sino a Porta Maggiore (an.
1506), 347, 41-43; h data in custodia a Filippo Vi-
tali da Giulio II, 357, 27-28.
BoLOGNA (PORTF.): PORTA San VlTALK. Vi i un com-
plotto, poi sventato, di farvi entrare le genti d.
Caldora (an. 142S), 11, 17: (an. 1439), 13, 28-32, 36;
fuorl di essa abitano le monache di Santa Brigida,
17, 25; altra congiura scoperta per farvi entrare 1
soldati d. Chiesa (an. 1430), 21, 33-34; & aperta una
notte da RalTaele Koscherari c dai suoi complicl al
Plccinino (an. 1438), 52, lo-U; vi si spingono le
milizie d. Chiesa razziando il bestiamc e prcndendo
prigionieri (an. 1440), 64, 27-28; ric, 89, 23; fuori
di essa i ucciso il messo di Battista Sampieri da
alcuni ortolani che lo avevano scambiato per ne-
mico (an. 1443), 26-30; h fatta murarc dal Senato
per timore di Francesco Sforza (an. 1447), 122,
44-45; partito questi dal territorio h riaperta, 123,
5-6; vi accampa nei pressi Tavanguardia dell'eser-
cito francese (an. 1494), 277, 17-20; & data dal pp.
Giulio II in custodia a Giovanni Antonio Gozza-
dini (an. 1506), 357, 2t-29; ric, 383, is.
PoRTA Sakaoozza [SafagotMia]. Congiura, pol
scoperta per farvi entrare 1 soldati d. Chiesa (an.
1430), 21, 33; rlc, 34, 33-34; vi cntra in c. il Picci-
nino con Tesercito in vla per la Toscana (an. 1440),
61, 40-41; i fatta murare dal Senato, 64, 47; mormu-
rando II popolo, h rlaperta, 47-48 ; i fatta murare
dal Senato per tiraore di Francesco Sforza (an.
1447), 122, 44-45; partito questi dal territorio, i rja-
perta, 123, 5-6; e fatta chiudere dal Senato (an.
1449), 130, 6-7; ric, 164, 32; al serraglio un uragano
vi scoperchia la casa d. beccaio Bello (an. 1468),
200, 1 ; sin qui arriva il bastione da porta San Fellce
(an. 1506), 348, 23; il popolo impedisce al Gonfalo-
niere Guidotti di aprirla ai Francesi, 349, 46-350,
1; h data dal pp. GiuUo II in custodia a Giovannl
Marsili, 357, 28; rimane aperta (an. 1507), 370, 1-2 ;
il governatore con ii Senato e gli Anziani vi si re-
cano incontro al leg. Alidosi (an. 1509), 394, 22-23.
BoLOGNA (PoRTO Nuovo) costruito a Porta Galliera per
la navigazione d. canale d. Reno sino a Corticella
(an. 1494), 273, 42-49; vl sbarcano gli ambasc di Gio-
vanni Gonzaga recatisi a prendere la sposa Laura
Bentivoglio (an. 1494), 275, 12-13; i pred. vi sono
ricevuti da Giovanni Bentivoglio e da molti gen-
tiluoraini, 13-14; vi si imbarca la sposa diretta a
Mantova, 32-35.
— (pretore) V. Bologna (fodesth).
— (prezzo dellb dbrratk. Prezzo d. grano (an. 1429),
14, 6; caro prezzo d. legna e d. carbone, 6-7; ogni
derrata e a buon mercato (an. 1430), 23, 14-17; mite
costo d. frumento (an. 1433), 35, 11-12; prezzo d.
frumento (an. 1441), 70, 45; (an. 14S3), 143, 31-32;
costo d. grano e d. vino (an. 1454), 152, 32-34; costo
dell'uva (an. 1462), 182, 12; prezzo d. grano e d.
biade (an. 1464), 187, 13-14; caro costo d. vino (an.
1467), 168, 2-3; prezzo d. canape, d. legname, del-
Tuva e di altri generi (an. 1472), 212, 49-213, 1-2;
costo d. grano e d. altre biade (an. 1476), 216, 6-7;
d. vino, 7-8; prezzo di vari generi (an. 1477), 218,
5-7; costo d. vino e di altri prodotti (an. 1479),
221, 27-29; costo d. calcina, d. vino e d. biade
(an. 1480), 223, 1-2; prezzo d. biade e di altri ge-
neri (an. 1482), 225, 8-13; costo d. grano e d. fave
(an. 1483), 227, 3-4; caro prezzo d. grano, d. casta-
gne e d. fave, 228, 45-47 ; costo d. vino e d. grano
(an. 1485), 233, 9-10; prezzo delPuva a Zola Pedrosa,
San Glorgio e Borgo (an. 1490), 262, 48-49; costo
d. grano e d. vlno (an. 1492), 268, 7; costo di tutti
i cereali (an. 1503), 322, 44-46; costo d. grano (an.
1504), 331, 29; 333, 8-9; prezzo d. cereali e altri
generi durante la carestia (an. 1505), 335, 8-11, 16-
17; costo d. grano e delTorzo di raccolta, 339, 22-
25; buon mercato di tutti i prodotti d. suolo, e d.
carni, 341, 1-8; cresce il prezzo d. pollame, e d.
uova, 27-28; costo d. frumcnto, 47; buon mercato d.
pane e d. grano (an. 1506), 344, 39-41; il pp. Giullo
II dimezza il costo di ogni derrata a caglone degll
altissiml prezzi cui erano pcrvenute, 357, 40-358, 1-3.
— (PRlORi) V. Carlo Zambrccari (an. 1441), Romto Pt-
poli (an. 1441), Rinaldo Ariosti (an. 1445).
— (QUARANTA CONStOLIKRI E RIFORMATORI DBLLO STA-
to) V. Bologna (maifistraturt),
— (QuARTIBRI) [qUARTIERE OELLA MASCARELLA]. CcntO
uomlnl dl questo quartiere sono a guardla d. Pal.
(an. 1506), 352, 22-24.
Quartiere di porta PiKRA V. BologHa, (Quar-
titrt di Porta Sam Pietro).
QuARTiERE »1 PoRTA Raveonaha [Porta Ra-
vtnnate]. Ne sono el. Anziani Bartolomco Campeggl
e Castellano Gozzadini (an. 1428), 6, 41, 43-44; e
Gonfalonlerl d. popolo GioTannl Goxxadinl, Gio-
516
INDICE ALFABETICO
[Bologna ^u^rti*ri]
vannl Angeletti, Franccico Bolognlni, Pellegrino
Manzollnl, 46-47; ne sono el. dai Senato Gonfalo-
niere di Glustlzia Ludorico Muzzarclll e Anzianl
Nicol6 dalla Cavalllna, Giacomo Seccadlnari, 9,
U-M; ne sono el. Anziani Beccadello Artenisi, Ga-
sparo Lupari (an. 1429), 11, 43-43; ne h ei. Gon-
faioniere Francesco Bolognini e Anzianl Battista
Isolani, Andrea Battaglla (an. 1431), 29, is-lt; ne i
Gonfaloniere dl Giustizia Giacomo Bolognini (an.
143S ottobre), 43, 46-47, e Anzianl Glovanni Iso-
iani, Carlo Gozzadini, 47-4g; ne sono Gonfalonleri
Alessandro Manzoli, Lodovico Bianchi, Glovanni
Doifi (an. 143S), 53, 3f-40; ne sono el. Anzianl
Nicold Gozzadlni e Lodovico Caccialupi, 54, 4;
i pred. durano in carica a tutto dicembre, 7; k
rappresentato nella Commlsslone incaricata deiie
elezionl agli uffici da Fillppo Pepoii, da Girolamo
Bolognini, Baldassarre Luparl, Giovanni Fantuzzi,
Giovanni Gozzadinl (an. 1443), 97, 31-33; ne sono
el. Anzianl Fantuzzo Fantuzzl e Giacomo Grati (an.
^445)t 100, 3S, Castellano Gozzadinl e Baldassarre
Lupari, 101, 46, Antonio Sampieri e Giorglo Va-
seili (an, 1446), 114, 31-23; nc sono el. Anziani per
luglio-agosto Giovannl Manzollni e Silvestro Ta-
rafagolo, 117, 6-7, e per novembre-dicembre Andrea
Battagila e Lodovico Bianchi, 118, 17-ls ; sono el.
a sorte Anziani Bonifaclo Vitall e Alberto Bocca-
diferri (an. 1463), 180, 49; 181, l; nuovo cerimo-
niaie per l'entrata in ufficio d. Gonfalonieri (an.
1485), 231, 37, 39-43; ne fe capo Anton Gaieazzo Ben-
tlTogilo (an. 1503), 316, 37-3$; sono el. d. Venti d.
popolo Glacomo Budrioli, Tommaso Cospi, Nicol6
Lupari, Antonio Ghlseiii, Giacomo da Gesso tutti
dl questo quartiere (an. 1506), 352, 9-11 ; ne sono el.
Gonfalonleri d. popolo da Giulio II Giacomo Bu-
drioli, Francesco Zani, Antonio Ghiselli e Giacomo
Leonori, 359, 44-45.
BOLOGNA (QUARTIBRl)t QUARTISRB DI PORTA SaN PiBTRO
[Por/a Piera]. Ne sono el. Anziani Giovanni Mal-
vezzi e NIcoI6 Manzoli (an. 142S), 6, 41, 43; e Gon-
falonleri d. pop. Giovanni Prendiparte, Battista
Ramondi, Francesco Bonasoni, Bernardo dalle Cor-
•■eggie, 47-49; ne sono el. Anziani Nicol6 Amerighi,
Giacomo Spara Saracini, 9, 39-40; ne i Gonialoniere
Giacomo dalle Correggie ; ed Anzlani Braiguerra
Caccianemici, Bartolomeo dl Paolo, Federigo ....
(an. 1429), 11, 39-40; ne sono el. Anziani Giovanni
Cansaldi e Gasparo Papazzoni (an. 1431), 29, 19-30,
Gaspare Ringhieri e Gaspare da Sassuno (an. 1435
ottobre), 43, 41-49; ne sono el. Gonfalonieri Azzo
da Quarto, Stazio Paleotti, Giovanni Bianchettl
(an. 1438), 53, 31-39, e Anziani Taddeo Bentivoglio
e Baldassarre Caccianemici, 54, S, e durano in cari-
ca a tutto dicembre, 7 ; k rappresentato nella Com-
missione nominata per le elezioni agll uffici da
I^dovlco dalle Correggie, Lodovico Bentivoglio,
Gaspare Maivezzi, Lodovico Manzoll, Urbano Fava
(an. 1443), 97, 23-35, 27; ne sono el. Anzlani GIo-
vannl Gabrielli e Giacomo Floriani (an. 1445),
100, 3S-36, Glovanni da Loiano e Giacomo Pan-
nolini, 101, 47, Glovanni Bianchetti ed. Eiiseo da
Cignano (an. 1446), 114, 33-33; per iugiio-agosto
Virgiiio Malvezzi e Giovanni Cacctanemicl, 117,
4-5; per novembre e dlcembre Piero Magnanl e Gio-
vanni dalle Arrai, 118, 19-30; ne tono el. a sorte
Anzlanl Michcle da Imola ed Egano Lambertini
(«n. 1462), 180, 46-47; nuovo cerlmoniale per l'en-
trata in uflSdo d. Gonralonleri (an. 1485), 231, 34-
37, 39-43; ne i capo Annibaie BentlvogUo (an. 1503),
316, 36; tono ei. d. Venti d. popolo Melchiorre Za-
nettl, Nicol6 Doiclnl, Ercole Maranini, Francetco
Boccadiferri, Giacomo Boncompagni tutti di quetto
quartiere (an. 1506), 352, 6-t; ne tono el. dai pp.
Gluilo II Gonfalonierl d. popolo Agostino Ber6,
Giroiamo Patl, Cetare Fava, Bartolomeo Bombaci,
359, 41-43.
BoLOO.VA (qUARTIERI) : QUARTIBRE DI PoRTA SaJI PrO-
cuLo [/orta San Proculo] ne i Gonfaloniere Marco
Canetoli e Anziani Nicol6 Zambeccari e Pietro
Mezzovlilani (an. 1428), 6, 41-43; ne sono ei. Gon-
falonieri Giovanni Zambeccari, Meichlorre Vlssani,
Fiorlano Grlffonl, Taddeo di Guldo PepoU. 45-46,
e Anziani Alberto Magnani e Raimondo Guldotti,
9, 41-42, Bonlfacio Zambeccari e Giacomo Sanuti
(an. 1429), 11, 41-43, Giacomo Sanuti e Giovanni
Colteiii (an. 1431), 29, 20-21, Giovannl daile Coltre
e Pietro Berti (an. 1435 ottobre), 43, 49-50 ; ne tono
creati Gonfalonieri Gian Francetco da Tostigna-
no, Giovanni dal Calice, Giacomo Zenzifabbri (an.
143S), 53, 36-39; ne sono ei. Anziani Pietro Guldotti
Nicol6 Sanuti, 54, 3-«; durano In carlca a tutto
dicerabre, 7 ; fe rappresentato nella Commitsione
incaricata di eieggere gli uffici da NIcoI6 Sanuti,
Giovanni dalle Armi, Battista Sampierl, AU>erto
Albergati, Alberto Enoch (an. 1443), 97, »-31 ; ne
sono ei. Anziani Andrea Pepoli e Tommato Za-
nettlnl (an. 1445), 100, 24-25, Meichlorre Viizanl
e Giovanni Bolognini, 101, 45-46, Paoio Voita e
Giacomo Fantuzzl (an. 1446), 114, 33-34; per iuglio-
agotto Giovanni Guldotti e Segurano da Monzuno,
117, 6; per novembre e dicerabre Carlo Zambeccari
e Francesco Canonlcl, 118, 17; ne tono ei. a sorte
Anziani Gio vannantonlo Gailuzzi e Bartoiomeo dai-
ia Calcina (an. 1462), 180, 48-49; nuovo cerimoniale
per l'entrata in ufficlo d. Gonfalonieri (an. 1485),
231, 3S, 39-43; ne h capo Alessandro Bentlvoglio
(an. 1502), 316, 39-30; sono el. d. Venti d. popoio
Anton Maria Legnani, Alberto Carbonesi, France-
sco Conti, Giorgio Guastavillani, Lorenzo Ottofre-
di tutti di questo quartiere (an. 1506), 352, »-9;
ne sono el. Gonfalonieri dal pp. Giuiio II Giorglo
Guastavillani, Gian Gaieazzo Poeti, Tommaso Co-
spi, Antonio Dolfi, 359, 43-44.
— — qUARTiERB Di PORTA Stibri [porta Stitri] ne
sono el. Anziani Tommaso Ghlsilieri e Matteo Ma-
rescalchl (an. 1428), 6, 41, 44-45; ne % Gonfaloniere
d. popolo Giacomo Boccadicane, Loduvico Cane-
toii, Giovanni di Lucino, Giovanni da Villanova,
45, 49-50; ne sono el. Anzlani Giacomo Canonici
e Lodovico Rlnghleri, 9, 40-41, Nicolo Ghisilardi
e Antonio Manzoii (an. 1429), 11, 40-41, Nicol6
Ghisilardl e Nannlno da Stiatico (an. 1431), 29,
17, 20, Dlonisio Castelli, Pietro Capocchia (an. 1435
ottobre), 43, 49; ne sono ei. Gonfalonieri Bartoio-
meo di Venente, Nicol6 Rustigani, Andrea Castelii
(an. 1438), 53, 36, 40-41, NicoI6 Ghisiiardi e Pere-
grlno deila Torre, 54, 6; 1 pred. durano in carica
a tutto dicembre, 7; ^ rappresent«to neiia Commis-
I
[Bologna quartieri-seital6\
INDICE ALFABETICO
517
sione incaricata di eleggere gli uffici da Giovanni
GrifFoni, Carlo Ghisilieri, Galeotto Canetoli, Dio-
nisio Castelli, Nicol6 Boccadiferri (an. 1443), 97,
37-29; ne sono el. Anziani Giovanni Vigiiilesio
Tomari, e Orazio di Giacomo (an. 1445), 100, 22-
24, Antonio Rinucci e Battista dalli Testi, 101,
43-45, Matteo Garisendi e Domenico Garganelll
(an. 1446), 114, 23, Matteo Marescotti e Lodovico
Lucliini per luglio-agosto, 117, 5-6, Pietro da Mo-
glio e Scardovino Scardovi per novembre-dicembre
118, 19-20; ne sono el. a sorte Anziani Paolo An-
tonio Castelli e Francesco Ranuzzi (an. 1462), 180,
48; nuovo cerimoniale per l'entrata in ufficio d.
Gonfalonieri (an. 1485), 231, 34-36, 39-42; ne e capo
Ermes Bentivoglio (an. 1502), 316, 28-29; cf. 345,
29-30; dai Bentivoglio e dal reggimento ne e ordl-
nata la mostra a San Francesco (an. 1506), 28-34;
sono el. d. Venti d. popolo Vincenzo dairOca o
Salvioli, Andrea del Giglio, Girolamo Desideri,
Giacomo Dall'Oglio, Matteo Marescotti tutti di que-
sto quartiere, 352, 4-6; ne sono da Giulio II el. Gon-
falonieri d. popolo, XicolS Rigosi, Alessandro Rof-
feni, Giambattista Bolognetti, Filippo Formaglini,
359, 42-43.
BoLOGifA (Regolatori o asATTORi) hanno ufficio di
tassare ciascuno secondo la possibilita (an. 1428),
10, 5-10; esercltano il loro ufficio senza umanita
suscitando odio e rancore, 10-14.
— — (RiFORMATOJU DELLO Stato) V. Bologna (magi-
straiure),
— (Rjformatori dbllo Studio). Secondo i capitoli d.
pace concordati con Eugenio IV debbono essere
el. dai Venti deputati dal pp. (an. 1431), 27, 4-5.
— * (sAPiKNTl) con il fod. Ottolino da Mondello sono a
Castel San Pietro e ahitano in casa di Printivalle
GHrardacci (an. 1299), VII, 19-20 „■
— (Ski 01 Balia) V. Bologna {magistrature),
— (Sei Rifor matori dello Stato) V. Bologna {magi-
strature).
— (Sbdici Riformatori dello Stato) V. Bologna
{magistrature).
— (Sblciate) V. Bologna (fiatze).
— (Sbnato) [// signori Sedici Riformalori, maglstrato
d. Vcnti, magistrato d. Quaranta\ fa ricercare dili-
gentemente, senza trovarlo, l'autore di un'iscrizione
contro i Canetoli disseminata per la c. (an. 1429),
12, 20-28; ordina tre processioni a cagione d. peste
(an. 1438), 53, 49-50; fa sloggiare le meretrici dalla
Piazza piccola e le confina nel pressi d. torre de'
Catalanl circondandole di un muro, 55, 32-35; fa
molte feste a Francesco Piccinino sebbene a malin-
cuore (an. 1439), 58, 12-14; bandisce una giostra (an.
1440), 61, 29-33; si reca ai Crociali a invitare Nico-
16 Picclnino in via per la Toscana a riposarsi in
Bologna, 43-44; alloggia il pred. in Pal. e lo tratta
con molto onore, 44-45 ; celebra in San Giacomo la
festa dl Santa Monica, 62, 46-63, 1-6; fa glostrare
il palio di San Ruffillo In Piazza, 10-13; per l'alle-
grezza d. pace intervenuta tra il duca di Milano
e 1 suoi nemici fa correre un palio In Piazza il
glorno di San Petronio, 64, 41-44; fa tagliare la testa
a Pappi de' Medlcl, 49-50; bandisce una giostra per
festeggiare le vittorie di Nlcol6 Piccinino (an. 1441),
68, 33-33; fa giostrare un paiio per San Petronio,
70, 12-16, e di nuoTo in onore del Piccinino (an.
1442), 71, 46-49; promette agli amici di Annibale
Bentivoglio e d. Malvezzi, prigionieri di Francesco
Piccinino, di interporsi per la loro libertk, 73, 25-
35; ottiene dal Piccinino e dai duca di Milano vane
parole, 36-74, 1-4 ; cf. 5-7, 35-38 ; fa scortare fuori d.
c. il messaggero d. Sampieri che aveva portato la
nuova d. conclusione d. pace e lega col Veneziani
e Fiorentini (an. 1443), 89, 20-23; fa impiccare gli
uccisori d. pred., 30-31; si contenta d. ritorno di
Battista Canetoli, 91, 24; dona ad Annibale Ben-
tivoglio i prigionieri da lui fatti nella battaglia
e vittoria contro il conte Dal Verme, 93, 44-45;
indice una processione di ringraziamento con of-
ferte alla Chiesa di Santa Maria d. Monte, 45-49;
e stabilisce che tale processione si rinnovi in per-
petuo la vigilia dell'Ascensione, 49-94, 1-3; fa gio-
strare un palio di carnevale (an. 1444), 97, 45-98,
1-2; ric, 119, 28; fa giostrare un palio per San Pe-
tronio (an. 1461), 177, 27-28; molti senatori inco-
raggiano Giovanni II Bentivoglio, che nel suo di-
scorso per la entrata in carica corae Gonfaloniere
di Giustizia, chiedeva l'aiuto d. maggiori a lul
per bene amministrare lo stato (an. 1463), 181, 1-
11; va incontro a Giacomo Piccinino di passaggio
a Bologna (an. 1464), 185, 7-8; fe da Paolo II co-
stituito di Ventun membri eletti a vita e con di-
ritto eredltario nei loro primogenlti si legittimi
che naturali, purchfe di non meno di trenta anni
(an. 1466), 191, U-14; di tutti e fatto capo Giovanni
Bentivoglio, 16-18; questi ventun membri erano 1
Riformatori d. c. cioe i Sedici antichi piu i cinque
soprannumerari, 18-21; altre modalita per 1'eserci-
zio d. loro ufTicio, 15-18, norai e ordine d. senatori
cos\ creati, 34-34 ; Girolamo Ranuzzi fc el. invece d.
t Giacomo dal Lino, 21-23; concedea Giovanni Ben-
tivoglio di bandire un torneo per la festa di San
Petronio (an. 1470), 203, 12-13; ne ^ radiato Cri-
stoforo Caccianemici (an. 1473), 211, 34-35; ordina
una processione con le reliquie e con la Madonna,
di San Luca per la cessazione d. pioggia (an. 1474),
214, 26-28; fa giostrare per San Petronio un palio dl
panno d'argento (an. 1475), 215, 17-21; limlta con
decreti ii lusso d. pompe funebri (an. 1477), 217, 3-
6; sostituisce al f senatore Alberto Cattani, 11 fra-
tello di lui Bonifacio, 6-7; per minaccie all'ambasc.
veneto fa arrestare Gabriele Turchi, che, pol, a in-
tercessione d. pred., rilascia (an. 1482), 225, 16-19;
vieta agli ortolani di fare mercato in Piazza e
loro assegna il luogo coperto dietro San Petro-
nio (an. 1484), 230, 11-13; manda ambasc. al pp. a
placarne lo sdegno per 1'esecuzione di alcunl re-
ligiosi convinti di furto (an. 1486), 234, 11-20; ne
ottiene il perdono, 30-21; fa riraandare la proces-
sione d. Corpus Domini al ritorno di Giovannl
Bentivogllo (an. 1488), 247, 7-8; \ convocato dal
pred. che gll manifesta la conglura ordlta dai Mal-
vezzl, contro la sua persona e la sua famigUa,
250, 30-251, 1, e che Giovanni Malvexzl conferma
1-13; si fa rappresentarc nel processo Istrulto contro
i colpevoli, 35-37; fa fare un baId»cchino d'oro per
U Madonna di San Luca (an. 1493), 272, 11; inter-
vlene a una Rappresentazione Sacra In S«n Petro-
nlo (an. 1494), 275, 20-31 ; asilste «ll'eiequle d. vesc.
518
TNDICE ALFABETICO
(Bologna senato-stn^itor/]
dl rerrar» in San Pletro, 278, 45-46; h Tliltato dagU
ambMc. VenezUni dl paisaggio a Bologna, 284, U-
3S ; mette a confronto Agninennone Musotti con un
certo Frezza, che afiermava avere portato al pred.
lettere dl Luclo Malvezzi (an. 1496), 288, »-33; con-
vlnto il FrezzB dl menzogna lo fa impiccarc, 33-14 ;
manda doni di yettovaglle a Cesare Borgia di pas-
sagglo all'osterla del Quaquarello (an. 1499), 298,
33-34; permette al Bentivoglio di costruire un mo-
lino a Codalunga (an. 1500), 300, 14-16; h ossequlato
da Paolo Orsini al suo giungere in Boiogna (an.
1501), 304, 14-15; va incontro a Glovannl Loniel-
ilnl nuovo govcrnatore d. c. (an. 1504), 329, 46-47 ;
h balzato di segglo dal Senato nuovo, composto di
venti membri, creato dal popolo (an. 1506), 351, 41-
352, 1-21; quattro di questi vaiino, rlchiesti dal pp.
a rendergli omagglo, 353, l»-33; va ad ossequiare
II pp. alla Maglone e gli prcscnta le chiavi d. c.
355, 31-33; suo posto nel corteo papale dalia Ma-
gione al Pal., 39-40; h accompagnato da servitori
che rcggono due baclni d'argcnto con le chiavi d.
c. presentate al pp., 40-41; in memoria deirentrata
dl Sisto IV a Bologna istituisce un palio annuo
per San Martino, 357, 37-38; 11 pp. lo aboUsce e ne
crea uno di Quaranta noblli, 358, 33-34; nei quali
pone parte d. Senato vecchio d. Scdicl, e parte d.
nuovo d. Venti creato dal popolo, 34-35 ; nome degll
el., 36-40; modo di sostituirc i raancantl, 41-43; h ac-
cetto alla nobilti e al popolo, 43-43; dal pp. gH h
dato il nome di magistrato dei Quaranta consiglle-
ri e Riforraatori d. stato di Bologna, 40-41; accom-
pagna i nuovi Anziani a giurare fedeltk al pp. e
alla Chlesa, 359, 18-30; assiste alla messa solennc
In San Petronlo per 1'annlversario dell'incorona-
zlone di Sisto IV, 35-37; e a quella cantata per Na-
tale prcsente il pp., 361, 38-3»; con 11 leg. ordina
sl suoni I'Ave Maria a mezzogiorno pcr impetrare
1'intercessione d. Vergine contro la pestilenza (an.
1507), 368, 3-5; quattro d. Quaranta accompagnano
Gaspare Scappi per la rcstituzione di porta San
Mamolo, 382,9-14; corrono per la c. cedole a sua
beffa, 394, 46; " non c favorevole alla pubblicazione
d. Hittoria del Ghirardacci, dal quale gli sono pre-
sentati ben tre memoriali per il perraesso (aa. 1586-
88), XVLI, 43-XLvn-XLVIlI, 1-14; nomina assunti
1 senatori Poeti, Lambertini, Bargellini e Facchi-
netti a riferire sulla detta opera (an. 1586), XLVI,
45-XLVII, 1-4; si adopera pr. la Corte dl Roma per
mezzo deli'arabasc. Paleotti a che sia ritirato il
privilegio concesso al Ghirardacci per la pubblica-
zione (an. 1588), XLVIII, 15-30; cf., XLIX, 34-L,
LI, 1-6; ragioni d. sua opposizione alla stampa,
XLVIII, 31-XLIX, 1-33 ,.
BoLOGNA (ssNATORi) Giovanni BtHtivoglio cafo, Sci^iont
Gottaiiini, Carlo Malvttti, Lodovico Caecialupi, Ga-
leatto Marescotti, Giaeomo Grati, Cristoforo Caecia-
nemici, Dionisio Cattelli, Nicolh Pceti, Brunino 0 Bor-
nino Biancki, Pittro dal Purgo, Lodovieo Bentiv»-
glio, Paolo Volta, Nieolh Sanuti, Girolamo Jiannzxi,
Virgilio Malvesn, Giovanni Guidotti, Giovanni dalle
Armi, Carlo Bianchi, Cristoforo Ariosti, Bartolomto
Roasi (an. 1466), Carlo Antonio Fantutti smccessore
di Pietro dal Purgo f» Giovanni Bianchetti invece di
Carlo Bianehetti f, Nieoli AUrovamJi per Giacomo
GraH f (an. 1467), Battitta ilalvettt tueeeuere di
Cmrlo Ualvetti^, Alberto Cattami per Nicolh Aldro-
vandi t, Bartolomeo Cattelli in vect di Dionisio Ca-
ttelli t (an. 1468), Anirta Btntivoglio in luogo d.
fadrt Lodovico ti Astorre Volta fer Paolo Volta f
(an. 1469), Bernardo da Sassuno succttsore di Alet-
tandro Caceianemici radiato (an. 1472), Gaspare Bar-
gellini fer Lodovico Caecialufi t (an. 1475), Btmi/a-
eio Cattani in luogo d,/r. Antonio f; Giacoino Mon-
tecatvi fer Cristo/oro Ariotti t (an. 1477); Filifpo
Biancki in luogo d. /ratello Brunino t (an. 1478):
Bartolomco Volta p^ il /ratello Astorre t (an. 1479);
Andrea Grati in vect di Nieolh Sanuti -f (an. 1480);
Pirro Malvexti in luogo d. /ratello Virgilio (an.
148 1); Mino Rosti ptr il padre Bartoltmeo t; Gio-
vanni Martili suectttore di Bernardo da Sassnmo f;
Lcdovieo dalle Armi in luogo d. padre Giovamni
t; Gottadino Gottadini per Scipione Gottadimi (an.
1482); Bgamo Lamiertimi in veee di Lodtvico dalle
Armi t (an. 1484) ; Alesiio Orsi per Goxxadimo Gtt-
taiini f; Carlo Biamchetti in vece di Giambattista
Bianchetti f (an. 1485), Gian Francetco Aldrovandi
ehe tueeede a Gian Filippo Salaroli ti Tommnso
Malvexxi per il parente Battitta radiato (an. 1488),
Tommaso Monteealvi per il padre Giacomo t; Ri-
naldo Ariotti in veee di Carlo Antonio Fantutxi t
(an. 1489), Brcole Bentivoglio per il /ratello Andrea
t, Poeta Poeti invece d. padre Nieolb t (an, 1491),
Alberto CattelH in vect di Dionisio Castelli t, Lodo-
vieo Bianchi in luogo di Filippo Bianchi t (an. 1492),
Girolamo Samfieri per il padre Lodovico t (<«•• '494),
Francetco Fantuxxi in luogo di Pirro Malvexti espulso
(an. J49S)l Angelo Ranuxxi per il padre Girolamo t
(an. 1496); Ghinol/o Bianchi per Lodovieo Bianchi f
(an. I497).- Eliseo Cattaniin Inogo d. padre Bomifaeio
t (an. 1498); Astorre Bargellini in luogo d. fratelie
Gaspare \, Carlo Grati per il /rattllo Andrta t (an.
1502); Sallustio Guidotti per Galeatto Marescotti
t, Giacomo Maria dal Lino in luogo di Mino Rosti
t (an. 1503), fnnocento Ringhieri in luogo di Tom-
maso Malvexti f," Alettandro Bargellini in luogo d.
parente Attorre t; Bartolomeo Montecalvi in luogo d.
/ratello Tommaso t; Annibaie da Sassuno in luogt
di Poeta Poeti t (an. 1505); Vincenxo dalPOca o
Salvioli, Andrea del Giglio, Girolamo Desideri, Gia-
como Dair Oglio, Matteo MarescalcU, Mclchiorre Za-
netii, Nicolh Dolcini, Ercole Maranini, Franceseo
Boceadi/erro, Giacomo Buoncompagni, Anton Maria
Legnani, Alberto Carbonesi, Francesco Conti, Giorgio
Guastavillani, Loremto Otto/redi, Giacomo BndrioU,
TommasQ Cospi, Nicolh I..upari, Antonio Gkitelli, Gia-
como Gessi, Alessandro Pepoli, Nicolh Paltroni, Cam-
bio Gomhruti, Nicolh Raigosa, Cetare Fava (del
senato d. popolo an. IS06); Gitvanni Martili,
Girolamo Sampieri, Carlo Grati, Ercole Bentivo-
glio, Aletsio Orti, Francesco Bianchetti (o secondo
altri Franeetco Gri//oni), Rinaldo Ariosti, Altssam-
dro Velta, Gian/rancesco Aidrovandi, Francesco Fam-
tuxti, Angelo Ranuttl, Alberto Castelli, Eliseo CtU-
iani, Amnibale da Sattuno, Giacomo Maria dai Lino,
Sallustio Guidotti, Innocento Ringhieri, Lodovieo Be-
iognini, Giovanni Campeggi, Giovamni Antonio Gox-
ta iini, Ereole Felicini, Virgilio GHsilieri, Agamen-
momt Grassi, Alessamdro PepoU, Giuiio Malvttxi, Pte-
[Bologna senatori-strade]
INDICE ALFABETICO
519
iro Tsolani, Lodovico Foschtrari, Alberto Carhonesi,
Ercole Marescotti, Bartolomeo Zambeccari, Alberto
Albergati, Anton Maria Legnani, Girolamo Lodovisi,
Giacomo dalPArmi, Melchiorre Manzoli, Virgilio
Poeti, Pietro Cospi, Annibaie Bianchi, Ovidio Bar-
gellini, Cornelio Lambertini (senato nuovo el, dal ff,
Giulio II an. 1506) ; Antonio Paltroni fer Tommaso
Cosfi t (<"»■ 'So-j) ; Cristoforo Angelelli in luogo di
Annibale Bianchi f (an. 1507); Bonifacio Fantuzzi,
Giambattista Castelli, Giulio Pasi, Giacomo Loiani
in luogo di Alberto Castelli, Innocento Ringhieri,
Sallustio Guidotti fatti strangolare dal leg. (an. 1508).
BoLOGNA (sTATun) sono rinnovati (an. 1454), 145, 28-
39; nomi di coloro che vi ebbero ingerenza, 29-36.
— (strade) sono chiuse dal popolo al primi gridi di
ewiva al duca di Milano (an, 1438), 52, 15-16 ; cf.,
25; sono lasciate chiuse per consiglio d. Piccinino,
42-43; sono addobbate con drappi e festoni per le
nozzc di Annibale Bentivoglio, con Donnina Vi-
sconti (an. 1441), 69, 9; sono fatte selciare dal Se-
nato con sassi di fiume (an. 1470), 202, 16-18; Gio-
vanni Bentivoglio vi fa togliere i banchi in legno
che le rendevano anguste (an. 1487), 235, 35-37;
sono asserragliate per timore di un'entrata d. Fran-
cesi (an. 1506), 351, 5; sono a poco a poco sgom-
brate e messe in ordine per Tarrivo d. pp., 353,
39-40; cf., 354, 47-48.
— — viA Altaseta. Vi e la casa di Piero Aldro-
vandi (an. 1506), 357, 11.
— — viA UEi Bagnaroli. Vi i ucciso dai nemici
con una sassata Antonello uomo d'arme di Luigi
da Sanseverino (an. 1429), 14, 20-22; rlc, 182, l;
371, 40.
viA DBLLE BoLLETTB. Ne & occupato lo sbocco
In Piazza dai Malvezzi (an. 150S), 380, 49-50; ric,
381, 37-38.
BoRGo Nuovo. II gonfaloniere Filippo Bargel-
lini vi si fabbrica una bellissima casa (an. 1454),
152, 20-21; ric, 181, 49; 356, 33-34.
Brocca:ndos.so [Broccagfindosso]. Gli abitanti
sl oppongono ai soldati di NicoI6 Plccinino (an.
1438), 52, 25-2».
Cartoi.eria ric, 181, 23.
Borgo dklle Casse ric, 181, 26; vi fe la casa
di Francesco Codeb6 (an. 1506), 357, 12.
viA Castagnoh ric, 148, 9;Sante Bentivoglio
vi fa fabbricare il suo pal. sul luogo di sedici
case da lui comprate (an. 1460), 173, 31-36; ric, 39;
181, 34; vi sorge la torre d. Bentivoglio (an. 1489),
255, 12-14; ric, 333, 33.
strada Castiolione ric, 181, 22; danneggiata
alle chiuse da un uragano di vento (an. 1468), 199,
48-49; NicoI6 Poetl vi fabbrica un bellissimo pal.
(s. a.), 263, «9-20; ric, 26S, 19; 293, I8-19; vi h l'abi-
tazione d. Casali (an. 1506), 356, 31-32; vi h la casa
d. Pepoll, 357, S, e quella di Glangaleazzo Poeti,
12-13; ric, 358, 39; vi abita da SanfAgata Tom-
maso Cospi (an. 1507), 367, 44-50.
— — VlA DKLLK Clavature [Chiavature, Cavadur*]
rlc, 15, 13; 61, 9; vi passa II corteggio di Pio 11
(an. 1459), 170, 29-30; ric, 183, 47; vl sl riduce la
parte Bianca In ordine di battaglia durante II
torneo (an. 1470), 205, 13-15; rlc, 259, 1, 37-38;
261, 27; 293, 21; ne e guardato lo sbocco in Plazza
da Giovanni Pepoli e da Gaspare Fantuzzi (an.
1508), 380, 46-48.
BOLOGNA (stRADe) : CoRTE DEI BuLGARI. Vi e UCClsO
Raflfaele Foscherari da Annnibale Bentivoglio (an.
1440), 61, 13-14; vi era situata la taverna d. Scim-
mia, 14. *
— — viA della Croce dbi Santi ric, 15, 10; 181, 37,
42; 293, 19; e raddrizzata buttando giu i portici sino
a San Giacomo d. Carbonesi (an. 1498), 294, 20-21.
— — Crocb di San Sbbastiano ric, 103, 17.
FiADALCoLLO ric, 181, 23; 268, 19.
— — FoNDAZZA rimpetto a Santa Cristina ; vl si
azzuffano i Marescalchl coi da Moglio (an. 1505),
336, 24-26.
— — FossATo ric, 181, 42.
viA DELLA Gabslla. Vi passa il corteggio di
Pio 11 (an. 1459), 170, 29.
strada di Galliera. Ne sono rovinate le case
con le bombarde dai difensori di Galliera (an.
1443), 83, 14-15; ric, 181, 29; vi passa Laura Ben-
tivoglio col suo corteggio alla partenza da Bolo-
gna (an. 1494), 275, 33; da Bartolomeo Felicini vl
h cominciato un magnifico pal. (an. 1497), 332,
1-3; cf., 292, 43-44; ric, 356, 44-45; 'vi ablta An-
drea Ghirardacci (s. a., posteriormente al 1525),
V, 17-18; il pred. vi possiede una casa (an. 1565),
vn, 4 „.
Guasto DEi Ghisilieri. Vi cade una casa in
seguito al terremoto (an. 1505), 333, 49.
— — GluPPONERis V. Zibonarie.
Strada Imperiale va dalla cantonata d. pal.
degli Anziani a quella d. selciata di San Francesco,
290, 43-44; vi cominciano a correre i barberi per
il palio di San Pietro (an. 1496), 46-47.
— — VIA delle Lame. VI abita Tommaso Canetoli
(an. 1439), 60, 1; ric, 88, 23; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 29-30.
viA DEi Magarotti vicino alla chiesa di Santa
Maria dei Servi, ric, 120, 5.
STRADA Maggiore ric, 15, 13; 100, 7; 181, 36,
49; vi h incominciato un pal. dal dottore Aiessan-
dro Tartagni presso la selciata d. Servi (an. 1477),
266, 43-45; ric, 268, 1»; vi c la casa di Giacomo
Gratl (an. 1508), 385, 44-45.
viA DELLA Mascarella. Vi h ucciso Francesco
Tibaldo dalle Ruote (an. 1461), 175,20-23; ne sono
devastati gli orti da una tempesta (1468), 199, 19-20.
viA Di Mkzzo. Vi abita Francesco Monterenzt
di contro ai Malvezzi (an. 1438), 55, 40-41 ; Galeazzo
Marescottl vi ucclde Carlo da Pisa (an. 1443), 83,
39-43.
VIA DBLLE MuRATELLE [Moradelle] ric, 163, li,
NOSADELLA [l^itsadella] rlc, 181, 45; 182, 23.
viA NovA. VI ablta Glovanni da Imola nella
casa che fu poi di Alcssandro Bottrigari (an. 1436),
49, 27-28; ric, 338, 46.
Oreficerie [Orejiciarie] ric, 148, 35; 309, 27.
viA o boroo della Paoha. In tegulto al terre-
moto vl cadono due case presso la Maddalena (an.
1505), 333, 47; vi cadc una saetta (an. 1506), 343, 21.
VIA DBI PelaCANI [Pelaeani], rlc, 181, 24, 37;
268, 30.
PiBTRAPiTTA [PredajStta] pr. San Pletro; rlc,
183, 47 ; 334, 3.
520
INDICE ALFABETICO
(Bologlia thradfttrrilorU^
BOLOOKA (8TllA0C)t VIA PoOOIAUC [Potal€\ ric, 181, 30.
viA DBi. Pratello \Pradtlli\. VI sono bruciate
otto case di contadini seguacl d. Canetoli (an.
1445), 106, 42; 107, I; vi ^ 11 CoUegio d. Fletchi
(an. 1506), 356, 47.
viA San Domemico ric, 61, U ; vi h situata It
casa di Salluttio Guidotti, 357, 4.
Strada San Donato. Vi i il convento d. frati
di San Giacomo (an. 1435), 46, 3S-36; ric. per le
caie d. Bentivogilo, 52, 33-36; 55, 4; 67, 40-41; 80,
SS-3«; 83, 40; Cario Malvezzi vi comincia ii tuo
pal. di fronte a Santa Cecilla (an. 1444), 100, 4-S;
rlc, 144, 15; 148, 3J; dono degli ortoiani abitanti
In questa strada a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 1454), 150, 34: ric, 151, 36; 181, 33-34; 182, 1;
183, 41; 188, If; vi h corso un palio sotto ii pai.
dl Giovannl Bentivoglio (an. 1465), 188, 13; vi
abitano le suore di Santa Maria Maddalena sino al
loro trasferimento nel mon. d. suore di San Gio-
vanni Battista (an. 146S), 201, 6-7; vl si fanno
dimostrazioni dl gioia e feste per gli onori resi a
Giovanni Bentivoglio dal duca di Milano (an. 1471),
207, 33-3S; vi h costrulto il portico d. dtiesa di San
Glacomo dai fr. Eremitani col consenso di GIo-
yanni Bentivogllo e di Virgilio Malvezzi (an.
1477), 216, 31-39; il Bentivogiio vi fa abbattere
moite case innanzi al suo pal. per farvl una spa-
ziosa piazza (an. 1487), 235, 37-38; vi sono inal-
zatl due archi di trlonfo con emblemi per le nozze
dl Annibale Bentivoglio, 237, »-Il; vi h fatto cor-
rere un palio dal rettore d. Studio ii giorno di
San Glacomo (an. 1 491), 263, 39-41; vi cadono alcune
case e la chiesa in seguito al terremoto (an. 1505),
333, 48-49; rlc, per il pal. d. Bentivoglio, 356, 40;
rlc, 370, 44; «XIU, 33,.
viA San Fklicb. Vi sono bruciate sei case di
contadlni seguaci d. Canetoli (an. 1445), 106, 43;
107, 7; ric, 181,33; va daila selclata di San Fran-
cesco a porta San Felice, 290, 44-4S; vi e la casa
d. Roffeni, 356, 45-46; ric, 365, 37.
— — San Giacomo dei Carbonbsi ric, 294, 30-31.
— — Sant'Isaia. Un violento uragano vi dlvelie una
casa (an. 1468), 200, 2-3.
Strada San Mamolo. Vi abita Lodovico Cane-
toli (an. 1445), 100, 46; sui canto verso la Piazza
vl si azzufiano i Canetoli con i Bentivoieschi, 104,
35-36; ric, 105, 33; vi sono bruciate sei case di
contadini seguaci d. Canetoii, 106, 43; 107, 7; ric,
163, 31 ; vi i cominciato da Nicol6 Sanutl un ma-
gnifico pal., poi proprieta d. Campeggi di Dozza
(s. a.), 225, 28-30; ric, 357, 3.
viA Di San Michele dki Leprosetti. VI bru-
ciano le case di un'ebreo prestatore (an. 1503), 322,
31-33.
viA San Nicolo dkoli Albari. Vi h la casa d.
Dalle Correggie, 71, 23-33.
strada di San Pietro. Vi h la casa di Giacomo
Castellani, 83, 39.
strada Santo Stefano ric, 47, 36; vi allog-
giano al di fuori i cavalli arrivati con Simonetto
dali'Aquila in Bologna (an. 1443), 88, 22; ric,
136, 24; 181, 35, 49; vi i la casa di Ovidio Bargei-
lini, 356, 33-33.
STRADA San Vitale ric, 181, 50; vi cade una
CM* in •egulto al terremoto (an. 1505), 333, 47;
n« i abbattata la torre incontroaSan Bartolomeo
• cagione d. terremoto, 335, 3t-3f; in una cata vl
tono ricoverate fanciulie povere tolte da elemoti-
nare, 338, 43-43; rf. 44; vi i la cata dt Aiberto Orti,
356, 37; «XIII, 23,.
BoLooNA (stradk): campo di Santa Lucia ric, 182, n.
— — strada di Saragozza ric, 357, II.
Savonella di Mwamlx. VI h innaizata nei
pressi ia Chiesa di Santa Maria de' Pepoli poi di
San Giroiamo (an. 1437), 5, 19-30, *; rlc, 181, 3t.
vlA DELLB ScuDBLLB. Vi h eretto un arco dl
trionfo con emblema per ie nozze di Annibale
Bentivoglio (an. 1487), 287, 6-t.
— — Strazzarib [Slracciarie] ric, 148, JS.
Strada di Torlbowe ric, 24, 35.
viA dbi Vignacci ric, 100, 3;vi i cemlnciato
II pal. dl Virgilio Malvezzl (an. 1454)1 152, 31-33.
— — ZlBONARiB [Giufp»Herie\ ric, 355, 38.
— (Studio) ' e abbandonato dagii scolari (an. 1321),
LIX, 69; si fanno capitoli tra i pred. e i Boio-
gnesi, 69-70; controversla sulia autenticita d. de-
creto dell'imp. Teodosio che io riguarda, CXXXVI,
13; CXXXVII, 1-34,; accompagna alla tepoltura 11
dottore Alcssandro Tartagni (an. 1477^,216, 41-42;
h addolorato per la morte di Pietro Canonici fa-
moso dottore (an. 1502), 309, 9-10; i dottori ron
gli studenti intervengono in Senato td affermarc
la loro voiontit che ne I Bentivoglio, nh aicun altro
si rechi dal pp., 314, 32-25; vi sono da Giulio 11
el. sopraintendenti Giovanni Marsiii, Giambattista
Casteili, Pelicgrino Caccianemici e Antonmaria
Legnani (an. 1506), 359, 24-25; Bartoiomeo Bolo-
gninl vi legge pubblicamente, 361, 49-50.
— (taverne) Osteria oblla Ca grandb di San Ruf-
FiLLo. L'oste imprigionato per tradimento h fatto
impiccare da Sante Bentivoglio (an. 1452), 142,
14-18.
osTBRiA DBL Cappello [osttrta del CafeU»]. L'o-
ste vi alioggia il cap. Fiiippo Schiavi (an. 1443),
83, 16-17; imprigionato 11 Piccinino, l'oste riceve
dallo Schiavl una somma perchi lo tenga celato
e lo faccia uscire saivo dalla c, 21-33; il detto
oste nasconde il pred. in luogo segreto, 33-34; ma
poi lo denuncia ad Annlbale, 35-36; il Bentlvoglio
vi manda un drappeilo di armati a prenderlo, 36-38.
OSTBRIA DEL Leone [toileria del Leoae]. Vi al-
logg!a la regina di Cipro di passaggio a Bologna
(an. 1461), 177, 44.
OSTERIA DBL LiNO. L'oste c Impiccato perchfc vi
aveva dato alloggio ai conte Guido Rangoni nl-
pote d. Bentivoglio (an. 1508), 383, 43-4*; cf., 385,
12-13.
OSTBRIA DBLLA LuTfA ric, 64, 4.
— — OSTERIA DEL MoNTONB. Vi alloggia col SUO
seguito 1'ambasc di Spagna conte dl Tantlia di
passaggio a Bologna (an. 1486), 233, 36, e Guido-
baldo da Montefeltro (an. 1503), 321, 16.
— — TAVERNA DELLA SclMIA ric, 61, 14.
— (territorio) \contato, distretto di Bologna; BaU-
gnese, deminio] * devastato da un uragano (an. 1395).
LXV, 26-30 „ ; vi soggiornano un mese le gentl d.
duca dl Milano (an. 1426), 3, 16-17; cf., 37; U Se-
ntto vi manda messi a mantenerlo in fede (an.
[Bologna UrritoHo, aa. 14281453] INDICE ALFABETICO
521
1428), 7, 13-U; quasi tuttl i castelli e luoghi pro-
mettono obbedienza a eccezione di Castel Bolo-
gnese, Castel San Pietro, Cento e la Pieve, 15-17; il
Senato comanda a Nicol6 da Tolentino di usclrne,
ma questi non si cura delI*ordine, 33-2i ; il pp. Mar-
tino V delibera di mandarvi ad assediare Bologna,
8, 3-7; Domenico da Capranica comanda a Miche-
letto Attendolo di condurvi l'esercito contro Bolo-
gna, 8, 3<-35; tutti i castelli a eccezione di San Gio-
vanni in Persiceto, Crevalcore, SanfAgata, Man-
zolino, Sassuno e Casal Fiumanese cadono in mano
dell'esercito d. Chiesa, 9, 25-26; il pred. esercito
vi fa scorrerie da Medicina e Budrio slno alle porte
di Bologna, 10, 2-4; e corso e saccheggiato dal To-
lentino per vendicare i danni ricevuti dai Bolo-
gnesi l'anno prima (an. 1439), 12, 29-30; nuovamente
travagliato dal Caldora, 13, 15-16, che vi assedia
San Lorenzo in Collina, 16; fe saccheggiato e corso
dall'esercito d, Chiesa, che indi si riduce a Panl-
gale, 21-23; il card. leg. Lucido Conti vi fa tagliare
alberi c viti appena giunto, 15, 35-36; cf., 27-28; ric.
per Russi, 17, 17; il vescovo di Tropea vieta sotto
pena di morte che nessuno porti roba a Bologna
(an. 1430), 20, 16-17; 11 pred. ordiha che i conta-
dinl sino a tre miglia dalla c. non si muovano
dalle loro case, 17-19; vi e chiamato dal leg. l'eser-
cito d, Caldora, che si ferraa a Corticella, 20-23 ; il
leg. va con Tesercito a San Giovanni in Perslceto e
alle Caselle, scorrendolo sino a due miglia dalla c,
e impadronendosi di tutti i castelli da quel lato,
21, 22-25; h corso slno alle porte d. c. da bande di
cavalli per ordine d. leg., 22, 12-13; i castelli do-
mandano 1'aiuto d. Bolognesi per cacciare 1 sol-
dati d. Chiesa (an. 1431), 24, 10-12; norme per eleg-
gerne gH ufliciali contenute nei capitoli d. pace
tra la c. e il pp. e da questo sanzionate, 27, 42-28,
1-4; ne fc confermato il bando a Battista Poeti,
a Carlo Malvezzi e ad altri banditl e fuoruscitl,
42-29, 1-2; di gennaio gli olivi, le viti e molti
alberi fruttiferl muoiono per il gran freddo (an.
1432), 31, 16-17; la campagna fe seccata da una brl-
nata, 32, 16-18; ric. per Pospedale e chiesa dl
San Lazzaro, 33, 13-14; Antonlo Bentivoglio e gli
Zaiiibeccarl ne partono senza farvl danno (an.
1433), 36, 1-4; vi passa 11 conte Francesco Sforza
per recarsi in Romagna, 27-28; per l'accordo tra il
Gattamelata e il governatore Zabarelli non dere
essere corso durante le trattatlvc tra il pp. e Ga-
leotto Canetoll (an. 1434), 39, 22; qualora queste
falliscano i Bolognesi devono essere avvertlti due
giorni prima che le srorrerle ricomincieranno, 32-23;
tali convenzioni non sono osscrvate, 41-42; k con-
tlnuamente corso e danneggiato da soldati Fioren-
tini e Venezianl, 41, 15-16; rlc. per Cento, 46, 33;
vi glunge 11 pp. da Firenze c si riposa ai Cro-
ciali (an. 1436), 47, 6-7; dai pp. Eugenio IV ne
sono ceduti i castelli di Lupo, Massa, Zagonara
al marchcse d'Este, 26-27; vl cntra il Piccinlno che
toccato Borgo Panigale e Casalecchio si accampa
alPIdice (an. 1438), 51, 36-38; il pred. pone guar-
dte in tutti I Castelll mentre per 1 pattl antece-
denti avrebbero dovuti essere consegnati liberi ai
cittadlni, 53, 22-34; i sacchcggiato da Francesco
Sforza (an. 1439), 58, 33; vi li recano alcune bandc
dell'eserclto d. Chiesa (an. 1440), 64, U-13; cf., 18;
le pred. ne partono, 30-31 ; fa un regalo ad Anni-
bale Bentivoglio per le sue nozze (an. 1441), 69,
5-9; per il gelo si seccano viti e alberi, 70, 40-41;
Nlcoli Gambacorta vi entra senza llcenza per pas-
sare in Toscana con trecento cavalli e accampa in
un fondo d. Bocchi (an. 1443), 71, 14-17; il pred. Vi
e fatto prigioniero di sorpresa da genti di Bologna,
18-21; vi sl trova Francesco Piccinino con molte
bandiere di fanti, 72, 28-30; vi i col suo esercito
Lodovico dal Verme (an. 1443), 78, II-12; i conta-
dini vi spogliano i soldati di Francesco Piccinina,
82, 11-12; e perci6 corso e saccheggiato sino a Me-
dicina e Medesano da Luigi dal Verme, 13-14; gli
abitanti sl rifugiano nei castelli e nelle fortezze,
14-15 ; dopo la sconfitta d. dal Verme i presidi che
tenevano per lui i castelli trattano con il .Senato
di restitulrli, 94, 4-6; tutti all'lnfuori di Castel
San Pietro tornano spontaneamente alPobbedienza
di Bologna, 6-11; cf., 21-22; ric, 95, 8; il Senato fa
dai comuni circostanti spianare i borghi di San Gio-
vanni in Persiceto per togiiere a questo castello
la velleitk di tradire, 96, 32-35; h vietato a chiun-
que di uscirne correndo pericolo di cadere nelle
mani d. conte dal Verme che si trovava a Pia-
cenza (an. 1444), 98, 5-8; il Piccinino se ne dilunga
per timore di esservi assaiito, 24-26; molte vlti li
seccano di aprile per il freddo intensissimo e 1
venti impetuosi (an. 1445), 101, 34-36; dopo la f
di Annibale Bentivoglio, Lulgi da Sanseverino con
Carlo Gonzaga e i banditi di parte Canesca vi si
Impadroniscono di molti casteili, 109, 41-42; cf.,
102, 26; i contadini si rifugiano in luoghi sicuri,
42-43; altri castelli sono occupati da Taliano da
Forll, che vi fa scorrerie, 44-47; cf., 110, 3-13; corso
e depredato dal Sansevcrino fino al Sasso di Gios-
sina, 28-31 ; il pred., preso Argiie, ne parte, 38-41 ;
11 Sanseverino vi prende Castelfranco, 111, 3-6, e
San Giovanni in Persiceto, 38-39; il pred. presidia i
casteili occupati e ne parte, 112, 3-4; il Sanseverino
vi torna con Francesco Piccinino, 34-35; ne parte
il conte per la Lombardia lasciandovi ben presi-
diati i castelli in suo possesso, 48-49; tutti 1 castclll
dal lato di San Giovanni in Persiceto, SanfAgata
e Crevalcore sl rendono ai Bolognesi (an. 1446),
117, 27-28; fe attraversato dail'esercito Aragonesc dl-
retto In Lorabardia, 119,38-44, /; vii distrutto in
moltissirai luoghi 11 raccolto da un violento tem-
porale (an. 1448), 125, 31-35; vi si terae la venuta
d. viceri Carlo da Carapobasso (an. I449), 133,
4-5, e di Luigi Gonzaga, 13-15; & sacchegglato dal
pred., 18-19; ne partono il Gonzaga e 11 viceri, 47-
49; ne sono banditi dal lcg. e confinati a sessanta
miglia i Pepoii, i Fantuzzi e altri fuoriscltl che lo
molestano (an. 1451), 137, 49-138, 1-3; cf., 137, 46-48;
tutti I castelli e ie c. sono invltatl da Sante Bentl-
voglio alle sue nozze (an. 14S4), 147, 2J, 26; caitelll
e vilie fanno presenti al pred., 150, 23-151, 1-14; ed
anche moltl contadinl, 15-32; i devastato dalia tem-
pesta, 45-50; ne h bandito Giovanni Toschl (an.
14SS), 153, 39; moiti soldatl d. duca di Mllano vi
lono alloggiati, 154, 35; Tesercito d. duca Sforza
paiia in Romagna a sua difesa, accampando a So-
larolo, 159, 33-33; vl combattono nel presil d. c.
522
INDICE ALFABETICO [Bologna l»rritoru,, ««. i4SSiSo8t«rri\
gll alleatl contro Glacomo Plcclnlno, che h vlnto,
31; II terrcmoto vl fa grandlssimi danni alle chiete
d. montagne, 161, 21-30; i soldati nc guastano il
promettente raccolto (an. 14S9), 168, 1-2; Inviio
da rughe che divorano le viti, 26-21; ric, 34; vi
giungono c vi sono alloggiatl i cavalli e fanti di
Galeazzo Maria Sforza, 169, 25-26; vi si reca Lo-
dovico Malvezzi con fanti e (-avalli ad attendervl
la condotta d. pp. (aii. 1460), 174, 21-31; ric. per
Crespellano, Caloara, Piumazzo, Cerretolo, Casa-
lecchio, Casaglia, San Luca, Gaibola, Roncorio,
Paderno, San Vittore, Santa Liberata, Barbiano,
Bazzano, Camaldoli, San Ruffillo, Crovara, Pizzo-
calvo, San Lazzaro, 182, 33-36', grandi nevlcate vi
danneggiano le campagne (an. 1464), 41-48; vi i ro-
vinato il raccolto da una tcmpcsta (an. 146$), 188,
20-22; vi c alloggiata la compagnia d'armi di Tri-
stano Sforza (an. 1466), 190, 26; vi giungono due
mila cavalli d. duca di Milano che vi riinangono
parecchie settimane, 191, 43-44; danneggiato gra-
vemente in molti luoghi da una grande tempesta
(an. 1467), 198, 4-6, e dalle inondazioni d. fiumi,
7-1; h colplto nella pianura da pestilcnza, »-10; de-
vastato in piu luoghi da orribile tcmpesta (an.
1468), 199, 17-23; ne partono i soldati d. contc di
Urbino (an. 1469), 201, 2S-29; vi alloggiano in vari
luoghi ie genti dl Raimondo Sforza e di Nicol6 da
Tolentlno venute di Lombardia, 30-31; vi si com-
mettono molti delitti, si che il Senato di Bologna
provvede a porre fine ai disordini (an. 1470), 202,
4>4S; vi sono dati i quartieri ai soldati d. Sforza
sotto il comando di Giovanni Bcntivoglio (an.
1471), 207, 34-3S; ii Sanseverino ne ottiene sul pri-
mo dal Scnato libero passo (an. 1486), 234, 37-39;
ma poi Pirro Malvezzi vi h mandato con bande di
cavalli a vietargli di inoltrarvisi, 39-45; il Sanse-
verino vi riesce a passare egualmente con cento dei
suoi rifugiandosi a Ravenna, 46-47; ville, castelli e
comuni fanno presenti a Giovanni Bentivoglio per
ie nozze di Annibale (an. 1487), 2.35, 47-236, 1-11;
il Senato nell'imminenza d. calata in Italia di Car-
lo VIII provvede a rafforzare le difese d. castelii
(an. 1494), 276, 45-49; vi passa Guido Gonzaga con
due squadre di gente d'arme diretto in Romagna,
277, 14-16; vi passano soldati d. re di Francia che
accampano fuori porta San Vitale, 17-20; vi giun-
gono di niano in mano altri soldati che, seguitando
i primi, si recano in quello d'Imola, in tutto circa
due raila, 27-31; attraversato da lancic francesi co-
mandate da Ivo d'Ailegrl e dirette ai Valentino
contro Imola e Forli (an. 1499), 298, 9-12 ; e sac-
cheggiato oltre Bologna dallc milizie d. Valentino
di ritorno in Lombardia (an. 1500), 299, 12-13; vi
passa Ivo d' AUegri coi suoi soldati, 300, 46-47 ; che
vi fanno molti danni, 47-4S; ai contadini sono dal
Borgia restituite ie robe tolte (an. 1501), 306, 39-
40; e abbandonato dalla popolazione durante ii
passaggio d. truppe francesi a cagione d. prepo-
tenze da esse commesse, ancorche amiche, 307, 10-
12; lo attraversano moiti soldati da Napoli diretti
in Lombardia senza farvi disordini, 308, 17-18; Cen-
to e la Pieve sono dati da Alessandro VI in dote
alla figlia Lucrezia (an. 1502), 309, 45-310, 1-2; vi
passano miiizie d. re di Francia dirette a Firenze,
42-41, e gentl d'arnie dt MlUno dlrette ad Imola,
319,27-29, e milizie francesi che alloggiano a Bor-
go Panigaie (an. 1503), 323, 33-34*. anche vi passano
cinqucmlla Svlzzerl causando gravi dannl, 1-3; ne
esce con deblta scorta Ercole Marescotti (an. IS04),
330, 13-14; vt sono sradicate quercle e abbattuti al-
beri da un clclone, 331, flJ; vi sono rccatl gravi
danni dal terrcmoto (an. 1505), 334, 13-11; gll abi-
tanti d. piano conducono i loro bestiami nella mon-
tagna per essere sicuri da ogni razzia da parte d.
gentl d. pp. (an. 1506), 347, 37-31; ne e predato II
bestiame ai confini dai Fiorentini, Francesi e Mo-
denesi, 31-40; i nemici da Budrio fanno scorrerie
nei pressi d. c. sino all'ldice, 348, 2S-2( ; ne partono
i Francesi, 353, 11; h danneggiato dal maltempo,
355, 1-2; esprime la sua riconoscenza a Giulio II
per i benefizi rhe ne riceve facendogli donl che
sono assai graditi, 361, 31-33; vi compaiono Anni-
bale, .\ntongaleazzo ed Ermes Bentivogiio con un
esercito di circa dieclmila uomini (an. 1507), 369,
41-43; I pred. vi occupano Bazzano con gran parte
d. montagna, Crespellano e Monteveglio, 43-44; Ip-
polito d'Este si muove per cacciarneli (an. 1507),
370, 34-35, ma ne erano gia fuggiti dinanzi a Lucio
Malvezzi, Alessandro I'epoll, Alberto Castelli e
altri, 35-37.
BoLooNA (tesoriere). Suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 149, 3-4; v. omcJu Giaeomo
dal Lino (an. 1440); Tommaso GoMiadini (aM.. 1440-
1441); Crittoforo Caecianemici (a.n. 1442).
— (torri, camfaniu): torre degu Asiwblu. Vi sl
manifcsta un piccolo incendio (an. 1426), 5, 6; i
rovinata da un fulmine (an. 1433), 34, 1; un altro
fulmine ne abbatte due meril, 36, 21; rlc, 45, 14;
vi si rompe la campana (an. 1444), 97, 43-44; vi i
tirata su ia nuova d. peso di mille seicento iibbre
dalla parte d. Carrobbio, 41-43, 44 ; vi passa 11 cor-
teggio di Pio II (an. 1459), 170, 29; h inchiavardata
e rafforzata (an. 1484), 230, 1-7 ; vi aono innalzati
archi di trionfo con embiemi per le nozze dl An-
nibale Bentivogiio (an. 1487), 237, 3-9; ii Senato
vi fa fare a volta le botteghe che, in legno, ne cir-
condavano la base (an. 14SS}, 245, 35-27; anche vi
fa niettere in cima la paila dorata con la freccia
e la croce, 27-29; colpita dal lato verso Santa Ma-
ria da un fulmine che la sfalda sino ai piede (an.
1493), 269, 35-38; ric, 290, 28; 291, 39; Giovanni
Bentivoglio ne rimuove la campana che sostituisce
con quella deIl'orologio (an. 1504), 332, 23-24; non
rispondendo bene ii suono di questa per la grande
altezza vi h rimessa a posto la prima campana che
era al campanile d. Servi, 24-29; in seguito al ter-
remoto ne rovina la cupola di piombo (an. 1505),
333, 36-38; la campana si spezza dopo una durata di
sessantatre anni (an. 1507), 367, 19-30; i subito ri-
fatta d. medesima forma e suono di queila rotta,
20-21; i piii alta anche d. torre d. Bentivoglio,
372, 1-2; e scalata da Gaspare Scappi e dai suoi,
che vi suonano la campana (an. 150S), 383, I8-2O;
c fatta guardare e vi sono poste solide porte, 23-26 ;
h tenuta illuminata di notte pel timore di una
sorpresa d. Bentivoglio, 35-36.
— — TORRE DBi Bentivoguo inualzata da Glovanni
sopra alcune case dl via Castagnoll prossime al suo
[Bologna ^<7rr<-Bolognesi, an. 1426] INDICE ALFABETICO
523
pal. (an. 1489), 255, 11-U; cerimonia augurale, U-
19; ne devc essere cambiato il disegno a cagione d.
natura d. terreno, 39-« 1; vi si scuoprono le anti-
che fosse d. c. fatte da San I'etronio, 38-39; vi sono
piantate palafitte per rassodarne il suolo e sopra
si da mano ai fondamenti alti ventiquattro piedi,
41-46; Giovanni Bentivoglio vi mette la prima pie-
tra, con il suo stemma dalla parte verso San Do-
nato, 46-48; Annibale la seconda, Antongaleazzo la
terza, Alessandro la quarta, Ermes la qulnta, e
molte altre sono raesse da gentiluomini al seguito
d. pred., 48-50; quindi in ogni angolo h murato
un vaso di terra cotta plana di medaglie d'oro,
d'argento e metallo con le effigie e le armi d. Ben-
tivoglio, 256, 1-3; dalla parte di San Donato sono
anche poste due targhe di piombo con incise due
epigrafi a perpetua memoria d. suo fondatore, 3-15;
le mura sono innalzate a scarpa senza entrata nel
basso, ma con una porta alPaltezza d. piano nobile
d. pal. nella quale si entra per un ponte levatoio,
16-19; mododi fabbricarla senza forarla, 19-33; sua
dimensione, 23-34; vi sono fatte molte stanze, 24, e
sopra un ballatoio merlato terminato con una tor-
ricella per la campana, 24-25; al ballataio sono
appese le armi d. signori imparentati con i Ben-
tivoglio, 26-27; cf., 372, 2-7; i plii alta d. torre
di San Giacomo, 256, 27, e di tutte le altre torri
ad eccezione di quella degli Asinelli, 372, 1-2; mae-
stri che la fabbricarono, 256, 37-28; descrizione
delI'interno, 372, 2-7 ; ne scrisse Gasparo Nadi, 256,
38-29; c terminata (an. 1495), 287, 47-48; e colplta
da un fulmine, che la sventra per sette piani e
finisce sotterra, (an. 1504), 330, 49; 331, 1-3; e dan-
neggiata dal torremoto nei fondamenti e si piega
da un lato minacciando di cadere sul pal. (an.
1505), 333, 34-36; vi cade la cella carapanaria, 36, fc
fatta abbassare da Giovanni Bentivoglio, 335, 23-
26; h distrutta a furia di popolo insieme al pal.
(an. 1507), 371, 11-372, 1-31.
BOLOGNA (tORRI K CAMFAKlLl): TORRB DBI BlANCHINI
cade e rovina la casa d. Bolognetti uccidendo ven-
ticlnque persone (an. 1484), 229, 13-29.
— — TORRE UEi Catelani [torre </«' Catkelani, Ca-
ttllaHt\. II Senato vi manda ad abitarc nei pressi
le meretrici (an. 1438), 55, 34-35; fc fatta abbassare
dopo la caduta di quella d. Bianchini (an. 14S4),
230, 8-10.
— — • TORRE DEL Capit.\no. Nc i tolto l'orologio che
viene portato sulla torre d. Pal. d. Signori (an.
1450), 137, 13-15.
TORRK UEL CoMUNE. Vi c collocata la carapana
d. Collegi (an. 1429), 15, 23-23.
— — Garisknua ric, 291, 29.
— — TORRB DEI Lambertazzi. VI fe posto i'orologio
gia nella torre d. cap., chc subito comincia a suo-
nare le orc (an. 1451), 137« 13-15.
— — TORRE ubll'orolog:o. Ne i sostltuita la campana
nuova, di suono troppo simile a quella dell'Ar-
rengo, con la campana grande d. Scrvl (an. 1493),
269, 28-31 ; vi h posta una campana nuova appo-
sitamente gettata, 32-34.
— — TORRK OKL podbstA occupata dal popolo che vi
pone guardic per essere libero dl suonare la cam-
pana a sua potta (an. 1506), 350, 3-4 ; ric, 5.
Bologna (torri b campanili) : torrr dei Servi {torre,
camfanile dei Servi\. Vi i da Giovanni Bentivoglio
fatta mettere la campana d. torre degli Asinelli
(an. 1454), 332, 25; ia pred. campana e riportata
agli Asinelli e vi fe messa invece quelia delPoroio-
gio, 29; cf. 34; danneggiata dai terremoto (an. 1505),
333, 43.
— — (torresotto di San Francesco). Vi abita la
itrega Gentile Budroli (an. 1498), 295, 21.
— — torre di San Giacomo. Vi sl fanno fuochi di
giola per la liberazione e il ritorno di Giovanni
Bentivoglio da Firenze (an. 1488), 247, 9-11 ; fe piu
bassa d. torre d. Bentivoglio, 256, 27.
— — TORRE 1)1 San Petronio. Vi sono innalzate le
tre campane (an. 1487), 243, 44; e colpita da una
saetta (an. 1506), 343, 20.
— — CAMPANILE Di San Piktro. Un uomo ha 1'lnca-
rlco di ribattere sulle campane le ore dell'oroIogio
di Piazza giorno e notte (an. 1484), 228, 4t; 229,
1-4.
— (tribuni della plbbb) V. Bologna (Gonfalonitri del
popolo).
— (Vknti uomini) V. Bologna (magittratnre).
— (vescovado). Dopo la f deirAIbergati rimane va-
cante per due anni (an. 1443), 76, 19-20; & dato da
Alessandro VI a Giovanni Stefano Ferreri avendovi
rinunciato ii card. Giuliano della Rovere(an. 1503),
309, 44-45 ; le abbazie di Santo Stefano e di San Fe-
lice vi sono annesse in luogo di Cento e d. Pieve
date da Alessandro VI in dote alla figiia I^ucrezia,
45-310, 1-3.
— (vKSCovi) V. " San Zama „ (aa. 270-300); " Fausti-
niano „ (aa. 312-330); Nicolh Albirgati (aa. 1417-
1443); Tommaso Parentuccelli (aa. 144S-47); Gio-
vanni Poggi (an. 1447 sett, dicembre), Filiffo Ca-
landrini (aa. 1448-1476); Francesco Gontaga (aa.
1476-1483) ; Giuliano della liovere (aa. 1483-1503);
Giovanni Stefano Ferreri {&&. 1502-1510); " Gabritlt
Paleotti „ (1566-1591).
— VEScovo saffraganeo benedice il Naviglio e le
navi approdate a porta Galliera il giorno dcirinau-
gurazione d. canale pred. (an. 1494), 274, 21-23; cf.
16-17 ; V. anche Roverella Sismondo.
— (vicARi) V. Petronio Barbieri a Pinmatzo (an. 1428).
— (voLTA I)e' Barberi) \volta dei Barbari] ric, 290, 26.
— (Zecca). 6 dimlnuito il valore d. bislacchi (an. 1464),
186, 24; sono aboliti I picchioni milanesi, 25, j; va-
lore d. ducato (an. 1479), 221, 28-3»; valore d. du-
cato veneziano (an. 1492), 268, 7-8; valore d. du-
cato e d. altre raonete stabilito dai Senato (an.
1501), 308, 23-29; valore d. ducato (an. 1503), 322,
47-48; valore d. ducato e d. bislacco (an. 1505), 335,
20-21; valore d. ducato (an. 1508), 389, I9; muta-
zioni nel valore d. ducato e coniazione di monete
con le arml dl Giulio II (an. 1509), 394, 7-9.
" BoLOGNA Olivikro. Sua lettera al Ghlrardaccl ove
loda 11 primo vol. deW/fistoria di Bologna e gll
domanda chiarlmenti (an. 1596), XXXVII, 37-38;
cf. LUI, 33-LIV, 1-4, 1-4 „.
BoT.OGNESE (II) v. Camfeggi Oiovanni.
Boi.oONBSl [popolo di Bologna, nobilth, cott/adini] vanno
incontro al governatore dl Bologna di rltorno dalla
presa di Imola e Forll (an. 1416), 4, IT-ll; per li
glola li llberano I carceratl, il-l»; lono convlt«tl
524
INDICE ALFABETICX)
(Bolocneal, m. /4^6-/434]
dal pred. per U tua Msunzlone «1 cardinaUto, M-
30; per tile occailone sono Uberatl trenti circeritl,
jO-3t; vinno incontro col leg. al card. Albergatl,
5, 1-3; moltl cittadlnl d. compagnla d. Morte fon-
dano lo apedale omonlmo, di cui 11 leg. pone U
prima pietra e il pod. la secondi (in. 14J7), lU;
ventlquittro giovani fondano un oratorio, che fu
poi U chiesa dl San GiroUmo, per ritirarvisi nelle
loro pratlchc religiosc, e ne fanno benedire U pri-
ma pietra dal vesc. dl Asslsi, 17-33; molti amici di
Antonio Bentlvogllo io accompignano a Roma,
37; il popolo prendc In odio il leg. per la sua ava-
rizia e per II suo raalgoverno (an. 1438), 35-3«; il
che di anirao ai Canetoli dl deliberame la cacciata,
3S-6, 1-3»; 11 vescovo card. Albergati ha sentore che
essi vogllano impadronirsl di lui c fugge di Bo-
logna, 7, 18-30, ma da loro rassicurato vi torna, 30-
31; gll aralci di Antonio Bentivogllo lasclano U
c. per non esserc presi in sospetto all'annunzio che
1'esercito d. Chlesa, in cul il pred. militava, si
muovcva contro Bologna (an. 1428), 8, 9-13; molti
nobili accompagnano 11 leg. a Roma, 33-33; sono
mortalmente odiati da Nicoli da Tolentino, 9, 1-3;
i Veneziani rifiutano di aiutarli contro 11 pp. pur
protcstandosl amlcl in ogni altra occorrenza, 31-3«;
mormorano contro l'esositit degli esattori d. ira-
poste, 10, 10-14; gll artlgiani, chluse le botteghe,
accorrono alle mura contro i ncmici, 37-38; sono
interdetti, 44-45; fanno una sortita contro i nemici
e ne t da tutte e due le partl, 11, 3-4; alcuni non
toUerando l'Interdetto complottano di introdurre
in c. il cap. d. Chiesa, 16-34; 11 trattato si scuopre
e tre d. congiurati sono appiccaii, 34-30; al suono
d. campana danno di pigllo alle arml e ributtano
i nemici dalle mura, 31-35; al bando degli Anziani
si presentano cento cittadlni impllcati nella pred.
congiura e sono confinati in vari luoghi, 12, f-10;
molti amici d. Bentivoglio, dubitando d. Canetoli,
vanno nell'eserclto d. Chicsa (an. 1439), 10-13; il
popolo si lagna che sla stata atterrata la torre di
Kossa Cavallina, 13, 14; fanno processioni e ora-
zioni per la difesa d. c, 39-43; una pattuglia, sco-
perti i nemici raentre tentavano scalare le raura
a Borgo San Pietro, da rallarme, 14, 18-33; il po-
polo al suono d. campane accorre e ributta i ne-
mlci, 33-34; si lagnano non solo delfinterdetto, ma
d. disagl in cui si trovano per i'arabizIone di al-
cuni cittadini e fanno colpa al governo di non
provvedere, 30-34; questi lamenti spingono il go-
▼erno a cercare un accomodaraento col pp., 34-40;
sono rimproverati per i loro portamenti dal card.
Albergatl, cui si erano rlvolti e che sdegnato ri-
fiuta di Introraettersi nella questione, 45-15, 1-7;
fanno una sortlta coi soldati per togliere U bastia
d. Monte ai nemici, ma sono respinti, 37-46; escono
di c. in nuraero di cinqueraila da porta Santo Ste-
fano e CastigUone, parte per impedire il passo ai
neralcl in soccorso d. bastia di Santa Maria al
Monte, 16, 5-8, parte per assalire U detta bastia,
8-9; tornano !n c. senza successo, 9-13; per i pattl
d. pace hanno diritto alle vicarie d. casteili, 31; e
aII'ufficio di cap. alle porte, 33; popolo e clero
▼anno incontro al card. leg. Lucido Conti a Porta
Maggiore e lo rlcevono con grandi onori, 17, 11-13;
un filto monetirlo condinnato 1 morte h grasUto
per intercestlone d. re di I^ortogalio (an. 1430), 19,
14; ne tono attolditi di Ranierl Krofini, 16-17;
sono banditl 1 leguaci di Antonio Bentivogiio per
opera d. Canetoli, Zamt>eccarl e Grlflbni, 33-47;
moltl clttadini tl lagnano con il pp. d. prepotensa
d. Canetoli, 20, 4-5; I contadlni tono diffidati dal
card. di Tropea a non Introdurre nlente in Bologna,
16-19 ;i fuorutciti che tl trovano neiretercito d. Cai-
dora tentano di entrare in c, ma tono retpinti dai
popolo corso alle armi al tuono d. carapina, 3>iS ;
ttinchl d. lungi guerra detlderino U pace, 23, II-
13; fetteggiano l'elezione a pp. di Eugenio IV (ao.
1431), 24, 31-33 ; sono consiglUtl dai Florentini a
conservare U loro liberta, 41-47 ; per U pace col
pp. sono assolti da ogni interdetto e i bandlti ri-
chiamati da! bandi e rettituiti nella loro condizio-
ne, 26, 39-33 ; per U pred. pace tono loro riterTtti
gll ufficl di utUiti e talariat! d. contado, dlttretto
e c d! Bologna e contado d'ImoU, 27, 43-28, l-S, e
coloro che laranno dichiarati fuorusciti o banditi
non potranno abltare nh sul Bolognete, ni In quel
di ImoU e Modena, 43-46; rovlnano U bastia d.
Certosa, 30, lo-ll, e cosi pure U bastia d. Monte,
15-16; gl! amicl dl Antonio BentlTogllo bandltt sl
radunano parte in Romagna e parte in Lombardia
e tentano di pigliare San Giovanni !n Perslceto,
30-35; ma Timpresa falllsce e molti v! rimangono
prigion! o f, 30-37; vanno incontro al nuovo go-
vernatore Fintino Dandolo, 47-49; gentiluoraini e
popolo assistono in San Pietro alla creazione a cav.
di Luig! Griffon! (an. 1433), 31, 30-33; da una parte
amicl degli Zambeccari, dall'altra araicl d. Cane-
toli si armano, raa non escono dalle ioro case e
niente succede, 33-35; s! presentano al govematore
e gll diraostrano non essere buona politica invUre
per aiuto ai Venezlan! e ai Fiorentin! contro il
duca di Milano senza conoscere il motivo per cui
li pred. levava soldati, 32, 5-11; tvenUno cosi il
disegno d. governatore che, forte degl! aluti pred.,
aveva in animo di cacciare i Canetoli, 13-15; nuove
scaramuccie tra !'abate Zambeccari e Battista Ca-
netoli, 31-36; sono in armi a dare aluto al govema-
tore contro questo, 27-33; sono dal governatore dlf-
fidati a posare le armi pena U forca, 39-40; moltl
seguacl degli Zaralieccari si allontanano da Bolo-
gna non sentendosi slcuri, 41-44; occupano U porta
Santo Stefano vietandone l'entrata al GattameUta
(an. 1433), 33, 37-38; per la doppiezza d. governa-
tore Fantino Dandolo non ne hanno piu stima,
39-30; vanno sotto U pioggla in processione con U
Madonna di San Luca per impetrare !1 tempo buo-
no, 34, 36-35, 1-5; 11 popolo sl arma per timore di
qualche tentativo d. fuoruscit! contro la c, che
Infatti i sventato, 30-49 ;sono atterriti dai passag-
gio sul territorio d. conte Francesco Sforza coi
suoi soldati, 36, 36-38 ; prestano man forte ai Ca-
netoli per liberarsi dalla signorU d. Chiesa (an.
1434), 37, 5-15; seguaci d. Canetoli da un lato e d.
Griffon! dalPaltro passano In Piazza tra loro con-
trari, ma all'apparenza uniti, 45; 38, 1-5 ; uccisione n
d. due fratelli Griffonl a tradlmento, 8, 27; per "^
convenzione tra il GattameUta e ii governatore
Zabareili sono iiberi di potere andare dovunque
[Bolognesi, aa. i434-t44d\
INDICE ALFABETICO
525
durante la missione di Galeotto Canetoli pr. 11
pp., 39, 17-18; fanno il raccolto con prestezza e
portano le biade in c, 26- J7; i mercanti bolognesi
a Venezia non sono rilasciati malgrado abbiano,
secondo i patti, llberato il governatare Condulmer
e l'ambasciatore Tron, 29-30; cf. «-9; udito che contro
i patti U Canetoli era stato preso prigioniero, rl-
fiutano di accettare i capitoli e la pace col pp., 37-
43; si rallegrano d. vittoria d. Piccinino contro la
Lega, 40, 2<-25; i banditi e fuorusciti con Antonio
Bentivoglio tentano entrare in Bologna da porta
Santo Stefano, ma Timpresa fallisce (an. 1435), 41,
39-42, 1-4; il duca di Mllano per la pace col pp. ha
obbligo di non aiutarli, ne favorirli 42, 22-23; man-
dano a Firenze a offrire la c. al pp., 24; sono con-
sigliati dal duca di Milano a rappattumarsi col
pred., 36-39; hanno di nuovo il commercio libero,
47-48; Battista Canetoli con molti amici e seguacl
fugge segretaraente di Bologna, 43, 28-39; al ri-
torno di Antonio Bentivoglio tutti i suoi amici e
seguaci vanno a visitarlo e gli fanno codazzo per
la strada, 44, 27-30; il che mette il pred. in sospetto
d. governatore, 30-33; sono diffidati da questo di
portare armi sotto gravi pene, 43-44; intrighi d.
Maltraversi contro Antonio Bentivoglio, chesi con-
cludono con l'uccisione di lui ordinata dal gover-
natore, 49-45, 1-32, e con quella di Tommaso Zam-
beccari per opera d. pod. Offida, 33-36 ; i loro dato
ad Intendere dal pred. che i due uccisi congiura-
vano di dare la c. al duca di Milano, 46, I-I2; h
loro proibito di portare divise, eccettuatine i servi
e i soldati, 36-39, e di tenere contadini o forestieri
a cena e a pernottare, 40-41; ventiquattro cittadini
pomposamente vestiti e con molto seguito vanno
Incontro al pp. al suo arrivo In Bologna (an. 1436),
47, 3-5; tutto 11 popolo va ad incontrare 11 pred.
a porta Maggiore, 8-9; sono benedetti, 11; si dol-
gono che il pp. regali i castelli d. Bolognese a Ni-
C0I6 d'E3te, 27-28; i Maltraversi ric, 48, 14; sono
ingannati dal pp. con la promessa d. Giubileo in
Bologna per la quale eransi sottoposti a vari bal-
zelli (an. 1438), 50, 23-31; invece 11 pred. trasferl-
sce 11 Giublleo a Ferrara lasciandoli beffati e sde-
gnati, 37-38; cf. 51, 12; in seguito a ci6 moltl
con amici di Antonio Bentivogllo che vogliono
vendicarne la f, offrono la c. al duca di Milano
e lo invitano a mandare con un pretesto NicoI6
Piccinino verso Bologna, in cui lo avrebbero in-
trodotto, 51, 12-31; II che appunto h fatto, 21-23;
cf. 35-39; !1 governatore atterrito dalla richlesta d.
Piccinino di consegnargli la c. e inoltre conoscen-
do il malanimo d. popolo contro la Chlesa, cerca
blandirli e da loro in custodia le porte d. c. e fa
molte promesse se sl mantengano fedeli al pp., 43-
52, 1-5; debbono dl notte tenere acceso un lume
dlnanzl alla proprla abitazlone, 5-6; barricano le
strade al tumulto suscitato dal Foscherarl e com-
pagni per Introdurvi il Plccinino, 52, 20-22; entrano
In Pal. con il pred. e lo saccheggiano, 31; k loro
promesso dal Piccinino ognl bene da parte d. duca
di Milano, 38-40; sono consigliati dal pred. a la-
sciare le vie asserragliate per impedlre disordlnl
da parte d. soldati, 41-48; ottengono il castel-
lo di Galliera contro il pagamento di sette mlla
ducati al castellano, 53, 11-14, ma non possono di-
struggerlo, e contro i patti il Piccinino lo presidia
per 11 duca di Milano, ci6 che li sdegna, 21-25; le-
vano i serragli dalle strade, 31 ; 11 Senato bandisce
che tuttl i contadini tornino alle loro case, 43-44;
ne t molti di peste, 45-46; molti amici di Antonio
Bentivoglio ne invitano il figlio naturale Annibale
a tornare a Bologna, 54, 33-38; cf. 9-16; di nuovo
pregano il pred., che non aveva acconsentito, a
rendersi al loro invito e gli raandano anche Gia-
como Dalla Pieve a persuaderlo, 45-48 ; accorrono
in gran numero a visitare Annibale Bentivoglio
in casa d. padre a San Donato, 55, 5-7; i noblli in-
tervengono a una messa solennc cantata in San Leo-
nardo, 11-13; le meretrici, per ordine d. Senato,
dalla piazza piccola dl Bologna vanno ad abitare
nei pressi d. torre d. Catelanl, 32-35; il pp. alla sua
partenza da Ferrara non passa di Roraagna temendo
la loro vendetta (an. 1439), 56, 8 9; chiamati a rac-
colta dagli Anzlani al suono d. campana sono in
molto fermento, 40-46 ; per la venuta dl Battista Ca-
netoli a Bologna in numero di cinquecento si adu-
nano alla casa di Annibale Bentivoglio al suono d.
campana di San Giacomo, 48; 57, 1-2; sono placati
dall'intervento di Lodovico Bentivoglio, 3-17; An-
nibale inutilmente si lagna con gli Anziani che sia
tolta ai clttadini la custodia d. porte, data a cap.
forestieri, 24-31 ; per opera di Battista Canetoli 1
banditi e confinati dl sua parte tornano in c, 32-35;
per la gelosia che li anima gli uni contro gli altri
danno possibilita a NiccoI6 Piccinino di farsi pa-
drone di Bologna in nome d. duca, 58, 2-9; molti
imprestano danaro agli Anziani per 11 Piccinlno,
39-40; che cosa costa loro la venuta dell'imp. di Co-
stantinopoli in Italla, 59, 47 ; durando la gelosia tra
Annibale Bentivoglio e Battista Canetoli succede
una rissa tra dodici giovani e il pod. perche si vo-
leva arrestare Tomaso Canetoli, 47-60, 1-9; al suono
d. campana di San Giacomo ne accorrono ottocento
pr. Annibale e ron lui passano in Piazza e vi si
fortlficano, 9-11; a sua volta 11 Canetoli radunatl
cinquecento d. suoi va a Galliera dal cap. Sagra-
moro, 12-14 ; per6 niente succede e tutti tornano alle
loro case, 14-16; apprendono a mallncuore la venuta
in Bologna d. cap. Cervato da Caravaggio, inviato
dal Plccinino, 20-22; gli artefici serrano le botteghe
per l'uccisione di RafTaele Foscherari (an. 1440), 61,
17; tutto 11 popolo si arma per il passagglo di
Nlcol6 Piccinino diretto in Toscana con forte eser-
cito, 39-42; alcuni cittadini si recano col Senato ai
Crociali a invitarlo in c, 43-44; molti noblli in-
tervengono alla solenne messa fatta cclebrare in
San Giacomo dal Senato 11 dl di Santa Monica,
62, 47-63, 1-6; mormorano per i nuovi dazi sulle
granaglie e sulPuva imposti alle porte dalle Com-
pagnie d. Artl, 44; cf., 40-43; alcunl, malcontenti d.
stato d. cose, pensano di dare di nuovo la c. al pp.,
64, 1-3 ; complotto ordito a questo scopo, 4-17 ; i
contadini d. porta San Vitale razziati dalle milizle
d. Chiesa venute per la Impresa anzidetta si armano,
le affrontano e, rlconqulstata la preda, le volgono
In fuga, 38-31; sono malcontenti per la chiusura di
alcune porte, che vengono rlaperte, 47-48; raolti
sono fuorusclti o perchi d. partito d. Canetoli, o
526
INDICE ALFABETICO
(BoloKnesl, ao. 1440-/44^]
ptTchk teguncl d. Chleaa, o per tciniare noie, 68,
2J-24; molti cittadlnl ranno In grande pompa a
MUano a prenderrl Donnina Viscontl mogUe dl
Annlbale Bentiroglio (an. 1441), 41-69, 1-4; fanno
un regalo al prcd. per le lue nozze, 6-t; per bando
d. Senato chl ucclde un ribeUe guadagna duecento
ducatl, 19-20; chl lo prende rivo guadagna tuttl I
beni d, pred. e ha la grazia di un bandito a suo
piacere, 20-21 ; novantadue giovani riccaroente re-
ititi accompagnano a San Petronio Iiabeila Bentl-
voglio li giorno dopo le sue nozze con Romeo Pe-
poli, 70, 19-21; il popolo regala a Nicol6 Sanuti, el.
pod. di Siena, uno stendardo con I'arma di Bolo-
gna, 27-21; molti gentlluomini accompagnano il
pred. lino fuori d. c, 26, 2t-29; mandano ambafc.
a Lioneilo d'Este a condolerti d. f d. padre e ral-
legrarsi con lul deli'ottenuta signoria (an. 1442),
71, 11-13; amano Annibale Bentivoglio e ne sono
rlcambiati, 72, 23-25; ii Piccinino ordlna al ftglio
Francesco di impadronirsi d. princlpali aderentl
dl Annlbaie e di lui stesso, 30-31 : II che succede, 43-
73, 1-3; parenti e amici d. Malvezzi e d. Bentivogiio
prendono le armi per racciare i presidi d. duca,
19-20; ma ben consigliati desistono perch^ con tale
tumulto avrebbero condotto a rovina la c. c i pri-
glonieri, 21-22; si rivolgono invece ai Senato perchi
chieda la iiberazione d. pred. a Nicoi6 Piccinino,
25-26; Cervato da Caravaggio fa noto ai suoi amlcl
che per ie minaccie rivoltegli dagli amici d. Ben-
tivogilo intende abitare in Pal. con duecento fanti,
74, 17-20; sconsigliano ii pred. di fare cl6 senza il
consenso d. Senato, che si ofTrono di procurargli,
20-21 ; il Senato consegna al pod. cinquanta fanti per
puhire iibcramente i sediziosi, 31-32 ; che, al bando
d. Senato, depongono ie armi, 34; dicci sconosciuti
bastonano a morte in casa sua Toramaso da Penna
(an. 1443), 43-46; alcunl Bentivoleschl si armano e
andati dal pod. liberano Giacomo dai Lino tratte-
nutovl pcr sicurtk di un suo amico, 75, 27-31 ; i
pred. si preoccupano d. ritorno in Boiogna di Fran-
cesco Piccinino, 44-45; ii popolo e assai malconten-
to d. nuovo dazio d'Imbottatura imposto per dare
danaro al pred., 76, 1-3; ioro tristi condizioni, 21-
26; ia iiberazione dl Annibaie offre ioro il modo
di scuotere il giogo d. Visconti, 26-77-78-79-80-81,
1-41; Annibale impedisce che uccidano Francesco
Piccinino che fa condurre prigioniero a casa sua,
41-46; saccheggiano per6 ii Pal. e spogliano tutti i
soldati che trovano ii e per ia c^ 49-SO; i carcerati
sono iiberati, 82, 1-2; I banditi e conftnatl sono
rlchiamati In c, 2-3; II popolo asserraglia ie vie
per timore d. venuta di Luigi dal Verme, 1-9; gli
uominl d. contado, armatisi, depredano quanti soi-
datl dl Francesco Piccinino hanno sottomano, II-
12; gli abitanti di Medesano e di Medlcina sono
fatti prigionieri dal Dal Verme, 12-13; I contadini
d. territorio si riducono neile castelia e fortezze,
14-15; accorrono tutti aII'assedio di Gailiera sotto ii
comando di Annibale, 83, 2-3; i fuorusciti e I ban-
diti tornano a poco a poco in patria, 86, 14-15;
accorrono al suono d. campane a porta Galliera
e cacciano di c. Astorre Manfredi penetratovi con
quattrocento cavaiii, 87, 37-31 ; molti fuorusciti rien-
trano in Boiogna con Gaspare Canetoii, 42-U; es-
lendo la c. bombardata, 11 popoto *l «fmli e nel
Mercato li azxuffa piii voite con 1 preildl d. ca-
itelio, 47-88, 1-3; alcuni cavaill e pedonl fanno
prigionleri al ponte di Reno e conducono a Bo-
logna un centinalo di loldati d. Dai Verme, 7-11;
cf. 14-15; dopo areril diiarmati li laiciano lil>crl,
12-11; mandatl dai Fiorentini vengono in loro aiuto
Simonetto daIi'Aquila e Gottifredo con caTalli e
fantl, 20-22; ric, aS; inviati dai Venezlani giun-
gono 11 conte Brandolini e Guido Rangonl con ca-
valli e fanti, 89, 35-36; continuando negli aiiaitl
contro Galliera ne buttano giu una parte d. mura,
37-40; !I popolo ai luono d. campane li arma ed
eice con 11 Bentivoglio da porta d. Maicarella per
impedire 11 passaggio al Dal Verme, rhe per6 non
viene, 27-31 ; coniigliati da Annibaie tutti, di qua-
iunque grado e condizione, scavano in tre giorni
un fossato intorno al castello per impedirne le lor-
tite al nemico, 31-44; radunatlsi in Piazza ai suono
d. campane d. coro. e di San Giacomo sono arrin-
gati da Annibale Bentivoglio a recarsi contro I
nemicl, 92, 30-34; tutti si offrono di andare, 34-37;
parte rimangono per volere d. pred., che non voleva
lasciare vuota la c. di uomini, 37-3S; gli aitri escono
con Annibale in cerca dell'eserclto d. Dal Verme,
39-43; i pred. passano il ponte d. Gomito sul Sa-
vena e glungono a Corticella, 43-45 ; passano quindi
a Castel San Giorgio ove poco lontano era 11 Dal
Verme, 44-46; loro disposizione neila battaglia in
cui riportano vittoria, 46-93, 1-36; ma .subiicono
gravi perdite, 35-36; si riposano a San Giorgio, 36-
37, 40; si avviano a Bologna coi prigioni e la preda
e tutto il popolo va incontro al vincitori, 40-44;
vanno in processlone alla Chiesa di Santa Maria d.
Monte a rendere grazie d. vlttoria, 47-94, 1-3; molti
cittadinl vanno incontro a Gaspare ed Achllie Mal-
vezzi liberati dalla prigione d. Piccinino, 95, 4-5;
roolti amici d. Bentivogiio non ftdandosi di nemici
riconciliatl non approvano il ritorno in Bologna d.
Canetoli fuorusclti procurato da Annibale, 24-26;
gettano a terra ii castello di Galliera aIi'infuori di
una cappella dipinta da Giotto, 30-34; scendono In
Piazza armati al suono d. campana degii Anzlanl,
45-46 ; col Gonfaioniere di Giustijua e il BentivogUo
vanno a San Giovanni in Persiceto sebbene fosse
stata sparsa la voce, per ingannare il castello tra-
ditore, che si recavano contro Francesco Piccinino,
46-96, 1-2 ; passano 11 Reno a Cento ed entrano in
San Glovanni col pretesto di essere passatl in ro*-
segna, 4-7 ; si impadroniscono d. vecchio castello e
fanno prigionieri centosettanta abltanti colpevol!
di tradlmento, 7-11; a cagione d. soggiorno d. Dal
Verme a Piacenza e vletato a chiunque di uscire
dal territorlo (an. 1444), 98, 5-t ; il popolo sopporta
a mallncuore 1'inasprimento d. dazi accresciuti per
mantenere i soldati, 15-19; sono vanamente minac-
clati di rovina da Nicoi6 Piccinino, 20-21, cf. 3S-2t;
tutta la nobilta accompagna il feretro di N!col6
Ghisiiardi, 99, 41-42; apprendono la f di Nicol6
Piccinino loro inlmicissimo, 46-47; ricominciano a
rissare e a scendere in Piazza (an. 144S), 100, 39-
101, l-IO; vl fe odlo tra Canetoli e Marescotti che
gll Anziani fanno rappacificare, 24-30; h per6 una
pace effiroera, 47-102, 1-4; i Canetoii per sopraifare
[Bolognesi, aa. t44S-t44g\
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gli avversari deliberano la t ^- pred. e di Anni-
bale e di chiedere l'aiuto d. duca di Milano, che
lo promette, 4-15; sventato un primo complotto,
19-33, riesce loro il secondo, 41-103, 1-38; i seguaci
d. Canetoli, udito il segno d. f d' Annibale escono
armati per le vie e incontratisi coi Marescotti uc-
cidono Gianluigi, Taddeo e Antenore e feriscono
Galeazzo, 31-37; uccidono anche Bartolomeo Maz-
zacani, 37-38; gli amici di Annibale coi loro ade-
renti, lui ucciso, scendono arniati in Piazza al suo-
no d. campana di San Giacomo a dare man forte
a Galeazzo Marescotti, che quantunque ferito, Toc-
cupa contro i Canetoli 104, 29-35; il popolo segue
il Marescotti da lui eccitato a vendicare la f di
Annibale e sfuggire alla servltii d. Visconti, 105,
10-16; il partito d. Canetoli e assalito alla selciata
di San Francesco e dopo molto combattere e molto
sangue versato da entrarabe le parti, e vinto dai
Bentivoleschl, 17-25; il popolo saccheggia e brucia
la casa dl Battista Canetoli, di Francesco Ghlsi-
lieri e di Galeotto Mezzovillani, 27-32, e altre cin-
quanta case di proprieta d. Canetoli uccidendo di
essi quanti ne incontrano, 34-36; Battista Canetoli
trovato in una fogna dai Bentivoleschi e ucciso,
37-44; i pred. liberano i carcerati, ma fanno a pezzi
Nicol6 Baroncini e il massaro di Piacenza che gik
una volta avevano tentato di uccidere Annibale,
48-49, e Incrudeliscono contro i loro cadaveri, 49-50;
i seguaci d. Canetoli, anche di bassa condizione,
sono uccisi in gran numero, 106, 34-39; nei torbidi
dopo la uccisione di Annibale f anche molti Ben-
tivoleschi, 40-41 ; ai partigiani d. Canetoli sono bru-
ciate case e botteghe, 42-107, 1-11; la fazione d.
Bentivoglio corre armata in Piazza alla voce falsa
d. uccisione di Gaspare Malvezzi fatta spargere
dai Canetoli per potere piu facilmente trarre di
c. Galeotto Canetoli, 34-39; i Caneschi sono bandltl
d. c. in numero di quattrocento, 108, 7-109, 1-3; si
uniscono a Luigi di San Severino e si impadro-
niscono di molti castelli d. territorio, 37-42; \ con-
tadini d. pred. castelli si rifugiano in luogo sicuro,
42-43; quelli d. porte d. Pratello e d. Larae sono
amici d. Canetoli, 49-110, 1-3; i contadini d. porta
San Vitale fanno prigionieri alcuni soldati di Ta-
liano e li consegnano agli Anziani, 6-10; i pred.
contadini sdegnati d. liberazione d. prigioni li ap-
postano sulla via d. ritorno e 11 uccidono meno
uno che si salva saltando nel Savena 11-14; si ac-
cresce 11 loro odio pel Vlsconti in seguito al regalo
da lui fatto a Baldassarrc Canetoli per 1'uccisione
di Annibale, 45-46; principiano una bastia sul ponte
di Corticella, raa i nemici nella notte la dlstrug-
gono, 111, 40-41; tolgono tutti i ponti sul Reno
affinch^ i contadinl con sicurezza possano semi-
nare, 42-43; vanno in scorreria pcr valle di Reno,
sino a Luminaso e riprendono con la forza il Sasso
dl Glossina, 112, 10-13; ivi fanno prigionl moltl
banditi, 13-16; tolgono 1'acqua a San Giovanni in
Persiceto raerck un fosso scavato nelle Pratella, lun-
go tre ralglia, nel quale iramettono Tacqua d. Reno
e d. Samoggia che ostruiscono, 2t-3S, e cld per pu-
nire quei d. castello di avere tagUato 1'acqua d.
Reno a Cento e alla Pieve, 25-36; si rallegrano d.
guerra Incominclata dal Vlsconti contro Francesco
Sforza a Cremona perchc sperano si distolga da
Bologna (an. 1446), 115, 7-9; circa seimila d. po-
polo comandati da Romeo Pepoli, dai cap. d. c. e
da quelli d. Veneziani e d. Fiorentini vanno a oste
contro San Giovanni in Persiceto, 26-36, mentre
altri ne guastano il territorio, 37-43; sono tormen-
tati dalla carestia e gravati di tasse, 116, 17-23; fe-
steggiano la sconfitta d. duca Visconti al Merzaro,
117, 41-42; la fazione Bentivolesca determina di
fare suo capo Lodovico Bentivoglio, 118, 34-30;
ma questi rifiuta tale onore, 30-36; allora, volendo
uno d. sangue d. Bentivoglio, accetta la proposta
di nominare suo capo un bastardo di Ercole Ben-
tivoglio, cugino di Annibale, dimorante a Firenze
e gli spediscono raessi a invitarlo e condurlo a
Bologna, 45-119, 1-14; i partigiani d. Bentivoglio
vanno incontro a Sante sino a San RufEIIo, 15-19;
tutto 11 popolo saluta lietamente e festeggia il pred.
al suo entrare in Bologna, 19-33; gli amici d. Ben-
tivoglio fanno pregevoli doni al neo-cav. Francesco
Corbino di Pisa, 30-31 ; 11 popolo disapprova 11 ri-
torno di parte degli ambasc. in Corte di Roma,
ordinato dal Senato (an. 1447), 120,40-42; i fuoru-
sciti ric, 121, 9-10; i pred. creando fastidi al com.
sperano di riuscire a farsi riammettere in c, 21-23;
a tal fine in sessanta con Gaspare Canetoli entrano
in Cento e lo ribellano a Bologna, 33-36; i pred.
sono fatti dal vesc. uscire di Cento e accompagnare
sul Ferrarese e Modenese con le loro robe, 26-37;
festeggiano la r i conc i i iazione col pp.,
122, 8-9: la venuta di Gregorio d'Anghiarl con tre-
cento fanti d. Fiorentini 11 fa dubitare che non sl
voglia piii raccordo col pp., 14-16; si rallegrano
d. t diFilippo Maria Visconti, 40-41; 1 con-
tadini hanno ordine dal Senato di ridursi con le
loro robe nei luoghi sicuri per il passaggio d. conte
Sforza con grande esercito, 41-46, 1 banditi ric, 123,
6; per i capltoli con il pp. ogni cittadino o conta-
dino che abbia crediti coUa Camera dl Bologna de-
ve essere pagato, 124, 9-13; ne t molti di peste (aa.
1447-1448), 125, 11; una compagnia di cittadini ar-
mati passa a Castelfranco col governatore per fare
oste contro Piuraazzo preso dai Canetoli e altri
banditl (an. 1448), 36-41 ; 11 castello si rende a patto
che 1 banditi siano lasciati uscire liberi dal terri-
torio, 41-44; fuggono di Bologna per la peste, 126,
5-6; 1 seguaci d. Bentivogllo si adoperano per avere
nelle raani Baldassarre Canetoll, preso da Astorre
Manfredl, e vendicare su lui la t di Annibale Ben-
tlvoglio e d. Marescotti, 45-46; i Bentivoleschi raet-
tono asslerae 1 treraila ducati doraandati dal Man-
fredi qual riscatto d. pred. Canetoli, 49-127, l;
accordo per salvaguardarc 1'onore d. Manfredi in
questo mercato, 1-34; iraprecano dietro a Baldas-
larre condotto a Bologna, 25-28 ; lo vituperano quan-
do e condotto a t, 49; grande moltitudlne va In-
contro a Galeotto Agnesi che rccava 11 cappello
cardlnalizio al leg. suo fratello (an. 1449), 138, 18-30;
assistono alla cerlmonia d. consegna d. cappello al
pred., 19-29; sono invitati alla mcssa solenne ed al
convlto dal card., 30-32 ; ricevono donl dal pred,,
33-34; gliene offrono alla loro volta, 34-35; bandltl
e fuorusciti ric, 45-46; nc f In seguito alla peste
a clnquecento e selcento al glorno, 129, 50; i fuoru-
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[Bolognaci, m. /449-/4^9]
•dtl rogtlono proflttire d. ttato dl deiolazione d.
c. p«r rlentr«rrl con raluto dl Attorre Manfredl,
130, 1-*; quattrocento contadinl sono Introdotti In
e. per dare man forte al com., 7-1 ; i pred. lono nu-
trltl dai legttacl d. BentiToglio, t-f; molti noblll
con Romeo Pepoll e Glovannl Fantiuzl etcono d.
c. malcontentl che Sante Bentivogllo atpirl al pri-
mato e vanno a Castel San Pletro sotto pretetto dl
fugglre la peste, In fatto per accordarsi coi Ca-
netoli e gli altrl banditi e con 11 re di Napoli sul
modo dl cacclare Sante dl c, 3«-3f ; gll amici d.
Pepoll, d. Fantuzzi e degli altri nobili recatitl a
Caitel San Pietro, dopo 11 bando inflltto ai pred.,
gli raggiungono, 131, 31-39; U popolo per ordlne d.
Senato tacchcggla le case di molti amlci d. Pepoll
e d. Fantuzzi, 31-35; ottanta fuoruscitl entrano con
Pietro Fantuzzl in Piumazzo, ma ne tono immedia-
tamente cacciati dagii abltanti, 132, l-S ; anche i
fuoruscitl Impadronitisi di Crevalcore coi Pepoll
sono costretti a utcirne, 6-11; si rallegrano d. f di
Prancetco Piccinino loro nemico, il-n; 1 conta-
dlni per ordlne d. Senato riducono le loro robe
in luogo sicuro a cagione delParrivo nel territo-
rio d. marrh. di Mantova, 133, U-IS; per questa
causa torna a Bologna gran parte d. popolo fug-
gltone per la pestilenza, 15-16; per mostrarsi ob-
bediente al pp. acccttano il governatorc Giacomo
Vannuccl e lo accompagnano con grande onore
daila chlcsa d. Servi al Pal., 40-45; i contadlni ri-
cevono l'ordine di tornare alle loro terre (an. 14S0),
134, 2-3; dal censimento ordinato dal vesc. i com-
provato che ne morirono dl peste quattordicimila
in c. e sedicimlla nel territorio, 5-7; I fuorusciti
che sono nei castelli alla dipendenza d. Chiesa Im-
pensleriscono il pp., 35-37 ; enumerazione d. famiglle
fuorusclte, 33-39; ben mille uomini contrari alla fa-
zione Bentivolesca sono fuori, 39-40: al cui riscon-
tro poche sono le casate bentivolesche che gover-
nano la c, 40-41 ; enumerazione d. pred., 41-43; que-
stl invlano tre ambasc. prudenti ai pp. perche gll
espongano lo stato d. cose d. c, 44-46; anche in-
ducono il governatore a dare buona relazione d.
stato di Bologna, 46-48; popolo e clero coi magi-
strati e le Arli vanno incontro al nuovo leg. card.
Bessarione, 135, 14-15; i fuorusciti in Caste! San
Pietro obbedisconoallUntimazione d. pp. di uscirne
e si recano a I^ugo, 136, 13-15; 11 popolo dalla cam-
pana deIl'Arrengo h chiamato alle armi contro i
Canetoii, poi, essendo lontano 11 pericolo, e licen-
ziato (an. 1451), 137, 33-34; i fuorusciti in Modena
ricevono offerta dai mugnai Antonio e Cristoforo
di Biagio di rientrare per loro mezzo sicuramente
e segretamente in c, 33-35; accettano e assoldano
Angclo Pio e il signore di Correggio, 35-39; quindi
tMncamminano a Bologna, 40, facendo sosta a Borgo
Panlgale, 40-41; nomi d. parteeipanti alla spedizio-
ne, 138, 1-9; parte d. pred. rimane a Panigale e al
Ponte di Reno per tenere a bada la c, lO-ll, gli altri
passato il canale di Reno all'Arcoveggio vanno a
porta Galliera, 11-13; da alcuni di loro, penetrati in
c per la grata, i aperta la porta agli altri che erano
rimastl di fuori, avendo nel frattempo messo in
fuga Dionisio Castelli e ii figlio di lui Bartolomeo
clie la guardavano, 13-31 ; i pred. fuoruscit! con ii
ilgnore dl Carpl iaiciaiio la porta, neUa cul torre
eratl fortlficato 11 cap. Gherardo dalie Glavarlne, e
il dirigono in Plazza con grida e iparl, 23-JO; II
popolo asterraglla le strade, 35-J«; malgrado i Sl-
gnorl abbiano ditertato 11 Pal. I fuorutcltl vengooo
attalltl In Piazza da Sante Bentlvoglio e dal Mal-
vezzi con quattrocento d. popolo e retplnti, 36-46,
aliora indietreggiano tino alla porta, cambiando la
rltlrata In fuga alla f dl Angeio Pio, ed etcono di
c, 46-139, 1-5; i fuoruiciti ti dotgono d. loro catttva
•orte, chh ettendo entrati in Bologna con tanta
facilltii non avevano taputo mantenervlti, t-IS; 1
pred. tentano di prendere Arglle e la Pieve, ma
tono retpinti dai contadinl e aicuni rimangono prl-
gionieri, 15-20; 1 contadlni tcrivono d. tentativo a
Sanle Bentivoglio, che recati in loro loccorto, 30-
31; 1 cittadini e magittrati fuggiti di c. allMrrom-
pere d. fuoruscitl sono fattl rltornare dagli An-
zlani, ma sono mostrati a dito con dltpreglo, 43-
47; rovinano Bargi, Catalecchio e altri cattelli di-
tobbedienti, 140, 37-31; nobili e popolo con il clero
e 1 magistratl vanno incontro alflmp. Federico
(an. 1453), 141, 3-3; i dottori rivestiti d. loro
Insegne circondano il baldacchino deli'imp. slno
al vescovado, 3 5; venticinque giovani, colpevoli d.
lilierazione violenta d. prete mago, don Nicold, con-
dannato a f, fuggono dalla c, 37-142, 1-5; i pred.
tono banditi e uno di loro preso e Implccato, 7-11;
complotto per introdurre i Canetoli in c. iventato;
tre d. congiurati, presi, sono impiccati, 13-30; altro
complotto ordito in favore d. Canetoli dal cano-
nico Battista Manzoli; scoperto, c punlto con la
f d. pred. e d. suoi corapagni (an. 1454), 144, 30-
145, 1-13; per accordl col march. di Ferrara lono
liberatl da ogni pagamento di tasse o boilette sulle
terre d. pred., 31-36; fanno presenti alle nozze dl
Sante Bentivoglio, 149, 9-150, I-l; 151, 15-33; II
gonfaloniere Castclli per obbligarli a pagare una
tassa vieta ai fornai di cuocere ii pane ai ricaici-
tranti, 152, 15-lt; i fuorusciti si intendono ad Asola
con Nicoi6 Plccinino per rientrare In Bologna
(an. 1455), 154, 3-6; i nobili vanno incontro a Lo-
dovico Bentivoglio fatto dat pp. cav. aurato e
conte Lateranense, 157, 35-36 ; accompagnano il pred.
a rasa sua con molta festa, 158,39-31; i fuorusciti
si dolgono che 11 Piccinino, fallito i'appoggio
d. pp., si ritiri dail'impresa contro Bologna, 34;
vanno incontro al nuovo governatore Lodovico
Miiani, 159, 49-SO; alcuni cittadini accompagnano
fra Paolo da Roma, che aveva predicato la Cro-
clata, sino a Porta Galliera, 160, 44-4S; aicuni fat-
tisi crociati seguono il pred. a Ferrara, 45-46; at-
territi dalla peste e daile notlzie d. terribile ter-
remoto nel Napoletano si danno aiia penltenza con
processioni e preghiere (an. 1457), 164, 13-39; po-
polo e clero vanno incontro al nuovo governatore
Angelo Capranlca (an. 1458), 166, 33-24; in gran
numero vanno incontro a Galeazzo Maria Sforza
a Lavinio, al ponte di Reno e a porta San Felice
(an. 1459), 168, 37-43; molti gentiluomini accom-
pagnano Gaieazzo Maria Sforza a San Ruffillo di-
retto a Firenze, 169, 38; apparecchiano tutto per
11 ricevimento solenne di Pio n e costruiscono
anche un soiido ponte da San Petronio ai Pai.,
[Bolognesi, aa. /^59-7^7]
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35-37 ; dottori e cavalieri vanno in comitiva a fare
riverenza al pp., 170, 31-32; sono benedetti da Pio 11,
che loro concede indulgenza plenaria, 171, 2J-25;
molti gentiluomini e cav. convocati da Pio II con
i Sedici, sono da lui arringati perche si rappacifi-
chino e amino la Chiesa (an. 1460), 173, 15-26; sono
benedetti dal pred. e gli promettono affetto e ob-
bedienza, 26-28; lo accompagnano a Pianoro, 28-29;
molti non si confessano, perchfe non avendo voluto
pagare l'imposta ordinata dal pp. per la crociata
non sarebbero statl assolti, 42-i7 ; molti nobili
vanno a visitare il card. Bessarione ai Servi (an.
1461), 177, 31-32; molti cittadini accorapagnano la
regina Carlotta di Cipro alla sua partenza di Bo-
logna, «»-50; fanno onore a Giovanni Bentivoglio
per le sue nozze (an. 1464), 183, 25; molti genti-
luomini riccamente vestiti vanno incontro alla
sposa di Giulio Malvezzl, 50; 184, 1-2; i nobili
vanno incontro a Giacomo Piccinino di passag-
gio a Bologna con molto segulto, 185, 7-8; molti
nobili presenziano la messa solenne nella quale
Achille Malvezzi con molti suoi compagni prende
la croce, 33-34; in discordia coi Genovesi per rap-
presaglie vicendevoli sono rappacificati da Giorgio
Paselll, 186, 40-187, 1-2; i besteramiatori sono fatti
legare dagli Anziani ai pllastri d. pal. d. pod., 3-5;
i nobili vanno incontro alla sposa di Alfonso
d'Este al suo entrare in Bologna (an. 1465), 188,
II ; sono dolenti d. f di Francesco Sforza (an. 1466),
190, 44; sono radunati in gran numero da Gio-
vanni Bentivoglio per soccorrere il conte di Urbi-
no, ma il Senato non permette clie si muovano (an.
1467), 195, 49-196, 1-4; se si fossero recati al campo
1'esercito nemico sarebbe stato d. tutto annientato,
6-7; f molti vecchi per la pestilenza, 198, 9-10;
sono dagli alleati nominati a Paolo II tra gli
aderenti d. pace e d. Lega, il che dimostra 11 pre-
gio In cui sono tenuti (an. 1468), 199, 24-29; clero,
magistrati e popolo vanno incontro al nuovo go-
vernatore Sarelli, 200, 23-26: i contravventorl al-
l'ordine di non esportare la legna sono incarcerati
(an. 1470), 202, 8-9; gli artefici e mercanti che in-
gombravano le vie avanti le loro botteghe, rlce-
vono proibizione di non distendersi piii di due
piedi e mezzo dal muro, lo-IS; raolti gentiluominl
vanno incontro agli ambasc. d. duca Sforza di pas-
sagglo a Bologna (an. 1471), 208, 48-49; loro con-
troveraia col duca d'Este per una questione di con-
finl, 209, 29-210, 1-32; gli amici di Glovanni Ben-
tivoglio si armano al suono d. campana di San Gia-
como e vanno a bruclare le case d. Caccianemicl
per ordine d. pred. (an. 1472), 211, 29-32; uccidono
nel tumulto l'innocente Braiguerra, 32-44; cf., 38;
diversa versione d. fatto, 212, 5-13; a molti dl loro
dispiace che Glovanni Bentivoglio armi a sua posta
11 popolo e faccia saccheggiare le case d. cittadini,
19-21 ; tuttavla tutti tacciono per la possanza acqui-
stata dal pred., che anche aveva l'appogglo d. ducR
dl Milano, 22-23; gentiidonne e gentiluomini fanno
corteggio alla regina di Russia di passagglo a Bo-
logna, 34-39; ricevono onorevolmente gentiluominl
Ferraresi pure di passaggio a Bologna (an. 1473),
213, 24-29: amano Giovann! Bentivoglio che durante
la carestla dlstrlbuisce loro a mttk prezzo 11 gr«no
(an. 1474), 214, 22-24, cf., 34; fanno presenti a Guido
Pepoli per le sue nozze con Bernardina-Isotta Ran-
goni (an. 1475), 43-45; nobili e gentildonne accom-
pagnano a Pesaro Ginevra Bentivoglio alle nozze
di Costanzo Sforza, 215, 12-13; accorrono in folla
alPimmagine miracolosa d. Vergine sotto 11 por-
tico delPantica chiesa d. vergognosl (an. 1478), 218,
16; puliscono il luogo adibito a latrina, 16-17; con
le elemosine vi costruiscono la chiesa di Santa Ma-
ria di GaiUera, 17-21 ; molti gentiluominl accompa-
gnano Annibale Bentivoglio a Ferrara a visitarvi
la sposa, 219, 34-35; molti nobili cittadini accom-
pagnano Giovanni Bentivoglio in visita a Milano
(an. 1479), 221, 22-25; al ritorno d. pred. molti
escono di c. a incontrarlo (an. 1480), 45-46; due
squadre di sette giovani I'una in verde capitanata
da Giovanni Bentivoglio, 1'altra in rosso capita-
nata da Nicoi6 Rangoni giuocano il calcio, 222,
10-20; dame e nobili accompagnano Bianca Benti- .
voglio al marito in Ferrara (an. 148 1), 223, 24-26;
e Francesca Bentivoglio al raarito in Faenza (an.
1482), 45-47; preoccupati dal dilagare d. peste in
Ferrara prendono precauzioni, 224, 31-32; parteci-
pano alla lega con i duchi di Ferrara e di Milano
e con 11 re di Napoli e i Fiorentini, 47-48; molti per
cupidigia di denaro portano tale quantita di grano
a Ferrara, aifamata dai Veneziani, che si comincia
a risentirne carestia in Bologna (an. 1483), 227,
2-4; il popolo ne mormora, 4-5, ma poi si acqueta
facendo Giovanni Bentivoglio vendere suo grano a
meta prezzo, 5-7 ; il che gli procura benedizioni e
affetto nel popolo, 7-9 ; si dolgono che per le la-
gnanze d. dazieri venga tolta 1'acqua d. fontana di
San Michele in Bosco condotta in c. con molta spe-
sa, 10-16; in gran numero assistono alla vestizione
a protonotario d. fanciullo Antongaleazzo Benti-
TOglio fatta in Duomo, 30-33; riaccompagnano a
casa il pred., 33-34; sono convitati dal Bentivoglio,
34-35; buon numero di gentiluomini accompagnano
Giovanni al consigllo d. Lega in Milano (an. 1484),
229, 8-9 ; accorrono in grande numero con il pred.
alla torre d. Bianchini rovlnata e ne sgombrano
le macerie per ritrovare i sepolti, 22-25; quelli che
abitano vicino alle torri, dopo la rovina di quella
d. Bianchini, si rifiutano di starri, 230, 1-2; gll or-
tolani non possono plu vendere in Piazza, ma dietro
Saa Petronio, sotto il coperto vicino al Pavagllone,
11-12; raolti gentiluomini accompagnano Alfonso
d'Aragona nelle sue visite per la c, 231, 19-20;
accorrono numerosi alle esequie di Lodovico Mor-
bioli In fama di santiti (an. 148$), 233, 13; moltl
nobili vanno con Giovanni Bentivoglio incontro
a Giangiacomo Trivulzio 31; alcuni religiosi col-
pevoll di furtl sono presl e fatti impiccare dagll
Anziani (an. 1486), 234, 5-6; 1'autorltk ecclesiastlca
si lagna pr. il pp. che sia stata ai pred. tolta la
vita per sanzione civlle, 6-7; nobili e gentlldonne
accompagnano Eleonora Bentivoglio a Carpi dallo
sposo, 235, 10-11; signori e noblli sono Invltati dal
Bentlvoglio alle nozze di suo figlio Annibale (an.
1487), 41-42; fanno presenti al pred., 44-236, 1-12;
nobill e cav. pigliano parte alla giostra per le
nozze pred., 240, 35-241, 1-11; baronl e slgnori
accorapagnano a casa il march. di Mantova vin-
T. xxxm, p.
34-
530
INDICE ALFABETICO
(Bologoe»!, M. t487-isoi\
cltore d. gioitra, 11-11; 1 noblll rttnno con Glo-
vannl Bentlrogllo Incontro • Ercole d'Ette dl
pattagglo • Bologna, 46-41; clero, maglttratl e po-
polo Tanno Incontro, tecondo l'uianz«, al nuovo
retc. Giuliano della Rovere, 244, 13-14; fra Domenlco
d« Alettandria colto predlcatore d. Servi h da loro
reputato il primo lctterato di quel tempo (an. 1488),
245, M-37; tdegnati d. violenze fatte dai Faentinl
a Giovannl nentivoglio ottengono cial Senato dl
correre lu Faenza, e in numero di quindicimila t'in-
camniinano a Castel Bolognete, 246, 3f-43; lono ri-
cliiamati da Ginevra Bentiroglio che aveva ricc-
vuto nuova d. tcampo di Giovanni a Firenze, 43-46;
popolo e nobiltii vanno incontro tino a Pianoro
al prcd. liberato dai Fiorentini, 247, 9-11; i Cima-
tori sono cottituiti in Arte e sono obbiigati a la-
▼orare nella strada d. Sarti, il che dispiace loro, 36-
39; da una litc tra Giovannl d. Gualne e Girolamo
Malvezzi nascono nuove fazioni e odi e la prima
orlgine d. rovina d. casa Bentivoglio, 44-248, 1-19; i
Malvezzi, stimandosi nella pred. vertenza umiliati
da Giovanni Bentivoglio, con Giovanni Bargeliini,
Giambattista Refrigcrio e i Marescotti congiurano
di ucciderlo, ao-249-250, 1-8; scoperto il coraplotto
d. congiurati aicuni fuggono, altri sono presi e pu-
niti, 251, 35-252, 1-29; il popolo armato vuole che
Giovanni Bentivoglio, che per maggior sicurezza
stava in Pal., torni sicuro a casa sua e ve lo accom-
pagna, 50-253, 1 ; % arrlngato e licenziato dal pred.,
1-6; non passa giorno che non siano messi a morte
anche per le pubbliche vie seguaci d. Malvezzi, se
pure non complicl d. congiura, 29-36; molti genti-
luomini convitano o scortano per la c. l'ambasc.
d. sultano Bajazet (an. 1489), 254, 50; 255, 1 ; Senato
e popolo accorapagnano in ufficio Annibale Ben-
tivogllo creato Gonfalonlere di Giustizia, 9-10; gen-
tiluomini e cittadini scavano i fondamenti d. torre
d. Bentivoglio nclla cerimonia augurale, 18-19; gen-
tildonne e cavalieri accompagnano Annibale e Lu-
crezia Bentivoglio a Mantova, alle nozze d. march.
con Isabella d'Este (an. 1490), 35-36; i pred. tornano
a Bologna, 37; molti gentiluomini appongono le
prime pietre alla torre d. Bentivoglio, 49-50; assi-
stono in San Pietro alI'elezione ad arcidiacono di
Anton Galeazzo Bentlvoglio (an. 1491), 264, 26-37;
i nobili vanno a San Michele In Bosco ad osse-
quiarvi Ercole e Sigismondo d'Este, 37-38; fanno
doni ad Aiessandro Bentivoglio per le sue nozze
(an. 1493), 266, 30-32; tutta la nobilta va incontro
agli sposi Alessandro e Ippolita Bentivoglio sino
al Ravone, 39-40; ordine d. corteggio e acconciature,
41-45; la parte bentivolesca ha in animo di annien-
tare i Malvezzi, 267, 43-44, e induce il Senato a
mandare soldati a Castelguelfo d. Malvezzi a in-
nalzarvi I'arrae d. com., 44-45, il che non avviene
per i'opposizione di Gaspare Malvezzi, 45-46; i no-
bili vanno con Giovanni Bentivoglio incontro a
Ermes Sforza di passaggio a Bologna, 268, 46-47;
e anche incontro ad ambasc. veneziani pure di pas-
saggio, 269, 1-2; riaccompagnano i pred. fuori d.
c. alla loro partenza, 3-4; i buoni si dolgono del-
l'uccisione di Giovanni Malvezzi perpetrata in Fer-
rara (an. 1493), 44; assistono tutti in San Petronio
alla cerimonia per la consegna d. stendardo du-
cale • Gioranni Bentlvoglio 270, »; i Pennac-
chlni determtnano di non volere plu ricevere dal
Mercanti pannl per loro mercede, 272, 14-JS, e fanno
tra loro capitoll, che II Senato conferma, e tl erigono
in Arte, 35-38; fazione Bentlvoletca rlc, 273, 37; II
popolo in procettione con le Arti, i maglttratl e
11 clero ti aflrolla al Porto Nuovo ad attendervl ii
Buclntoro dl Giovanni Bentlvoglio e le altre navi
neIl'inaugurazione d. Navigllo da Cortlcella a Bo-
logna (an. 1494), 274, 13-30; dopo la benedlzione
alle navl la procettlone cantando il Te Deum torna
a San Pietro, 31-36; I nobili attendono con Giovanni
Bcntivogiio l'arrivo degli ambaic. di Giovanni
GonMga al porto, 275, 13-14; accompagnano I pred.
alla metta In San Petronlo, I7-It; molti gentiluo-
mini accompagnano Laura Bentivoglio al marito in
Mantova, 34-35 ; la nobilti va incontro al card. fran-
cese Giovanni de la Grolaiedi patsaggio a
Bologna, 276, 3-4; alParrivo d. Francesi nel territo-
rlo, si raccolgono in arml pr. 11 Bentivogllo, 277,
30-21; accorrono in San Petronio alle prediche di
fra Nicol& (an. 1495), 286, 31-34; accompagnano 11
card. Carvajal nella sua visita per Bologna (an.
1496), 291, 6; molti gcntiluomini accorrono all'o-
spedale di San Lorenzo d. Guerrini ad assittere 1
malati di mal francese ivl ricoverati, 292, 1-3 ; i
nobili vanno incontro ad Antongaleazzo Uentivo-
glio di ritorno da Terrasanta (an. 1498), 295, 30;
ricevono con grandi onori il leg. Borgia di passag-
gio nella c. (an. 1499), 297, 16-17; I'esercito d. Va-
lentino reduce in Lombardia terae di cssere attalito
dal popolo (an. 1500), 299, 7, 13; gentildonne e
signori sl recano ad Anzola incontro a Isabella
d'Este, 26-27 ; cittadini e artefici, a seconda d. loro
entrate sottoscrivono per raggranellare una somma
di quarantamila ducati da mandarsi al re francese
per renderselo amico, 3t-43; durante ia procettione d.
rogazioni sono presi da panico per il tumulto sorto
in seguito a un incidente e fuggono disordinata-
mente con gravi danni, 45-300, 2-3; conosciuta l'in-
vasione d. territorio per parte d. genti di Ceiare
Borgia, si armano a difesa d. c. in numero di do-
dicimila (an. 1501), 303, 8-11; sono arringati dai
Bentlvoglio che 11 incuora ad essere fedeli e a dl-
fenderc ia c. promettendo loro ogni suo aiuto dl
persona e danaro, 38-35; acclamano i! pred. al grido
di : ' sega, sega „, 35-39 : sono rincuorati e sempre
piu animati alla difesa per l'arrivo di genti d'arme,
49-SO; il partito ostile ai Bentivoglio si oppone a
che sia consegnato Castelbolognese al Valentino,
che dicono nemico non d. c., ma di Giovanni Ben-
tivoglio, 304, 27-31; i partigiani d. pred. lo di-
fendoho, 32-33; a tutti per6 spiace la cessione dl
Castelbolognese, 35 ; strage d. Marescotti perpetrata
da Erme s Bentivoglio e da suoi amici, 305, 5-306,
1-10; a molti dispiace la f di tanti nobili e special-
mente di Agamennone persona di gran merito, 30-
34; 343, 35-40; il popoio tace, ma osserva essere cld
un principio di tirannia per parte d. Bentivogiio,
306, 34-25; da sconosciuti vieneuna notte aggredito
Taddeo Marescotti e ferito a morte, 307, 39-35 ; Tuc-
cisore non i molestato per paura d. Bentivoglio,
35-36; artefici e cittadini sono sostenuti in Pal. dal
Senato finchi non diano denaro pel prestito im-
[Bolognesi, aa. isoi-/so6]
INDICE ALFABETICO
531
posto, 308, 19-21 ; molti gentiluomini accompagnano
a Ferrara Lucrezia Bentivoglio moglie di Annibale
(an. 1502), 309, 16; gentiluomini vanno incontro a
Lucrezla Borgia, 25-26; poi la riaccompagnano sino
fuori porta di Galiiera, 30; i devoti che visitano
le cliiese di San Pietro, San Petronio, San Fran-
cesco e San Domenico fruiscono, per disposizione
papale, dellMnduIgenza plenaria, 310, 9-11; alcuni
cittadini rappacificano Bernardino Gozzadini con
Giovanni Bentivoglio e i magistrati, 23-24; ventl-
cinque raeretrici in seguito alle prediclie d. Qua-
resima tenutesi in San Petronio si ravvedono, 2S-
31 ; le pred. ottengono dal Senato l'ospedale di
San Giobbe per devotamente vivere di elemosine,
31-32; molti si dispiacciono d. perdita di Cento
e d. Pieve date dal pp. Alessandro VI al duca
di Ferrara quale dote di Lucrezia Borgia, 311,
1-3; sono ripetutamente minacciati da Cesare Bor-
gia di estremi danni se non caccieranno i Ben-
tivoglio e si ridurranno llberamente sotto la Ciiiesa
312, 31-33, 45-47; sono minacciati di scomunica da
Alessandro VI se non si stacchino dai Bentivoglio,
313, 14; tutte le classi d. cittadini sono radunate
dai partigianl dl questi per fare loro conoscere che
Giovanni coi figli e alcuni senatori erano stati
chiamati a Roma dal pp., 46-48, ed esprlmere il ti-
more che, usclti i pred. di c, questa tosto cadrebbe
in mano d. Valentino, 4g-50; all'unanimita deli-
berano che ne Giovannl, ne altri parta, essendo
pronti a impedirlo con la violenza, 50; 314, 1-4, e
tale decisione fanno comunicare al Senato da rap-
presentanti d. varie classl, 5-29; i cittadini sotto i
capi d. rispettivi quartieri si radunano nelle chiese
per apprendere II da farsi, 316, 24-26; qui sono
arrlngatl dai vari oratori che 11 eccitano a difen-
dere Bologna e I Bentivoglio contro il Valentino
e 11 pp., 34-41; dellberano unanimi di essere pronti
a dare roba e vita per la quiete d. c. e la conserva-
zione d. Bentivoglio, 41-43 ; sottoscrlvono pr. I Gon-
falonleri a un prestlto volontario, 43-46; col pred.
danaro sono assoldati duecento uomini d'arrae, 30 ;
11 loro odio per il Valentlno h tale che il Senato non
dk garanzia di sicurezza alle mllizie d. viceri dl
Milano, che gli avevano domandato il passo per
raggiungere 11 Borgia, 317, 36-39; si recano a San
Michele in Bosco a lavorare ai bastloni, 48-49; per I
capitoll d. pace fatta dal com. e da Giovannl Ben-
tlvoglio con il pp. devono essere assolti da ogni
scomunica, 318, 46-48; sono oppressl di gravezze per
pagare i soldati mentre a cagione d. guerra non
lavorano, nk commerciano (an. 1503), 320, 31-34;
malgrado la pace contlnuano a essere gravatl di
tasse per raccogliere il denaro pattuito per il Va-
lentino, 321, 50; 322, 1-2, U quale pagano pazien-
teraente pensando che se fossero cadutl nelle sue
mani poteva loro capltare peggio, 2-6; vedono
In clelo fuochl soprannaturall dai quall traggono
cattivo presagio, 7-11; I poveri sono tormentati
dalla rigldisslma stagione, 12-17; in numero dl cen-
toclnquanta seguono Pandolfo Malatcsta a Rlmlnl,
324, 9-10; tutti i noblli accompagnano alla loro
partenza 1 card. Sforza, d'Aragona e d'Amboise
fuori d. c, 35-36; accompagnano con compianto il
vccchio Galeazco Marescottl alla cata dl Glovanni
Bentlvogllo e di qui a casa propria, 325, 18-19, 42-
43; la nobilta va Incontro al card. d'AmboIse re-
duce dl Roma, 328, 40-42; Glulio II si mostra poco
Inclinato verso loro, 44-45; clero e popolo vanno
incontro al nuovo governatore Giovanni Lomel-
lini (an. 1504), 329, 45-47 ; ognuno che possa ha
llcenza di introdurre grano in c. senza pagare da-
zio, anzi ottenendone premlo, 331, 24-26; molti ade-
scati dal guadagno vanno In varle partl d'Italla
per condurre biade in c, 26-27; molte famiglie ne
partono in seguito alla carestia, 27-28; con ognl
raezzo I Gonfalonieri cercano di provvedere al po-
polo perche non turaultui, 331, 30-31; molti vanno
con Nicol6 Magnanl a Imola, in aiuto d. fazione
Valna, 35-36, e vi restano f per un'astuzia degli
avversari, 36-41 ; fanno corteggio a Giacoma Or-
sini sposa di Ermes Bentivoglio al suo arrivo
in Bologna, 332, 30-33; fanno doni a Giovanni Ben-
tlvoglio per le nozze di Ermes, 37-40 ; raolti poveri
t di farae in segulto alla carestla, 333, 9-10; stl-
mano di cattlvo presagio Teccezionale calda tem-
peratura per la quale di dlcembre si hanno fiori e
fruttl come di prlmavera, 11-16; fuggono di notte
dalle case durante II terreraoto, 22-23, e dormono
alParia aperta sotto capanne improvvisate (an.
1505)) 334, 19-24; molti per paura sl ammalano, 33-
37; molti sono trovatl tra le macerie senza lesloni
e vlvi, 37-38; continuando 11 terremoto il Senato
ordlna una solenne processione di tre giornl con
la Madonna di San Luca e le altre reliqule cul tutti
parteclpano, 43-335, 1-4 ; i poveri per la carestla si
nutrono di rifiuti, e moltl ne muoiono in c. e nel
contado per 1 disagi, 11-15 ; altre processlonl, per-
durando il terremoto, sono fatte dalie corapagnie
spirltuali e sino da fanciulletti, 41-49; passano 11
carnevale in penltenze e preci, 50; 336, 1-3; sono
ancor piu atterritl da un vlolento temporale, 9-11;
sono stremati dalla carestia, 338, 25-26; il poco
pane che i magistratl riescono a procurarsl k loro
parcamente distribuito in San Petronio dietro le
grate dl una cappella, 26-30; i contadlni trovano
irapedita i'entrata in c, 31-32; loro misero cibo,
32-35; i poverl vengono spesso alle raanl per acca-
parrarsl i rifiutl dl cui sl nutriscono, 35-36; quelli
che lavorano guadagnano raolto denaro, 36-37 ; molte
fanciulle affamate si mettono ad clemoslnare, ma
da alcuni pietosi sono condotte a San Giobbe e in
altri ospizi con solo obbligo di lavorare a certe ore
e pregare Dio, 38-46; poveri e fanclulli sono con-
dottl ncgli ospedali e aiutatl perchb non f di fa-
me, 48-50; Giullo II per raotivi personali e per le
esortazioni d. fuoruscitl delibera l'aIIontanamento
d. Bentlvoglio da Bologna (an. 1506), 343, 33-344,
1 ; Alessandro ed Ermes Bentivoglio non fidandosi
d. popolo vanno ad allogglare rispettlvamente ai
Servi e a San Francesco con genti d'arme, 344, .13-
37 ; benchi odino Bernardino Gozzadlnl, 346, 3-3, si
dolgono d. sua ucclslone, 12-13; false vocl dl accor-
do corrono tra loro nelPaspettatlva dl un assalto
dl Glullo II, 347, 7-8; i preti e 1 fr. non usclti di
Bologna alPordine dl Giulio II, sono scoraunicatl,
anche se furono impediti d! partlre dal maglstratl,
21-24; dopo la fuga d. Bentlvogllo il popolo il
arma e Impadronitosl d. Pal. alle grida dl * Chie-
532
INDICE ALFABETICO
[BoIofoMi, M. tso6-isoi\
M, Chleta,, mtnda artigtlerie a porta S«n Pellce
a controb»ttere 1 Francetl, 349, J»-Jl ; II popolo tl
oppone a che la c. tia contegnata al pred,, 41-50;
toglle le chlavi d. porte al Gonfalonlere Guldotti
che tl ditponeva ad aprlrle, 50; 350, I, e le conterva
preuo dl t^, 1-3; tUmpadroniice d. torre d. pod. e
Ti pone le guardie per potere suonare a rftccolta
1« campana quando voglia, 3-4; minaccla di tac-
cheggiare le chlete te al tuono pred. tutte le cam-
pane non suonlno, 4-6; il popolo fa a pezzi un
traditore, che fingendosi bombardiere erasl intro-
dotto In c. per farc laltare le artiglierle, 14-1«;
fanno una sortita contro I Franceii male riuscita,
J7-J0; concedono tregua al pred. per le preghiere dl
molti personaggl, 351, 10-11; dal suono d. campane
sono tenuti tvegll e In armi per sorvegllare che
non accadano tradlmentl, n-33; non hanno alcun
tlmore d Francesi che invece molto li temono,
34-36; Impediscono, minacciando di sollevarsi, che
siano mandate vettovaglie al campo Franceie, 43-
46; per avere alcuno in cui fidarsi eleggono venti
di loro a governare la c. in loro nome, invece
d. Sedici che sono costretti a cedere il governo,
41-352, 1-Jl; al grido poi di • Chlesa e popolo ,,
danno 11 Pal. in consegna a Filippo Ruttigani, a
Glangaleazzo Galluzzi e ad Ercole Bugattl con
cento compagnl d. Mascarella, 22-34; saputo che i
Francesi eransi fortificati a Ponte di Reho il popo-
lo teme che il march. Gonzaga lo abbia raggirato
e che i pred. sfamatisi, tornino contro la c, 353,
1-6, ma h rassicurato dal march., 6-13, a cul concede
che anche per quel giorno sia mandata vettovaglia
al campo francese, 13-15; 11 popolo Invia quattro
d. Venti al pp., 26-37 ; I pred. di ritorno annunziano
le amorevoli disposizionl di Giulio II verso la c,
33-33; te ne rallegrano e rassicurati depongono le
armi e rlaprono le botteghe, 36-39; ognuno comincia
a riordinare le strade per 1'arrivo di Glulio II e a
preparare gll alloggi per i card. e la corte, 39-41 ;
cf., 354, 47-355, 1-2; tutte le classi vanno con il
reggimento a fare omaggio al pp. alla Magione,
16-31; i fuorusciti che erano stati banditi dai Ben-
tlvogllo sino daIl'dnno 1445 tornano tutti in Bo-
logna al segutto di Giulio II e prendono parte al
corteo papale dalla Magione al Pal., 36-34; per bando
d. pp. sono obbligati a posare le armi e a conse-
gnare rartiglieria d. c. che possedessero, pena la
corda e la scoraunica, 357, 83-35 ; sono alleviati
di tutte le gravezze per cinque annl, 35-36; il pp.
dona al com., per aiutare i poveri, la badia di
San Felice che rende duemila ducatl, 38-34; molti
cittadini vanno incontro al viceri Carlo d'Amboise
che si reca a Bologna dal pp., 358, 8-9; e loro vie-
tato dal pred. sotto pena capitale ognl corritpon-
denza col Bentivoglio, 19-30; sono tuttl contenti
d. scelta d. Quaranta Rlformatori fatta da Giu-
Ho II, 42-44; fc ioro imposto dal Senato di cancel-
lare da ogni casa le arral d. Bentivoglio e dl non
portare alcuna divisa d. pred., 45-359, 1-5; chi non
obbedisca h reputato nemico d. patria, 5-8; accom-
pagnano 1 nuovi Anzlani el. da Giulio U al loro
alloggio nel pal. Bentivoglio, 30-31; aisistono alla
meiia solenne In San Petronio per l'anniversario
deIl'incoTonazione d. pp., 35-37; nuovo bando d.
pred. col quale k loro impotto dl dlttruggere oel
termlne dl dleci glornl, tutte le armi d. Bentivogllo,
«otto pena dl dlecl ducati. 360, 39-41; per Natale
•ttlitono in San Petronlo alla meata celebratavl dal
card. di Santa Praitede e ricevono dal pp. I'indul-
genza plenaria, 361, 37-40; vanno Incontro al pod.
Nicol6 Tegrimi per volere d. pp. (an. 1507), 362, 1;
tutti, amicl o contrari d. Bentivoglio, odlano Carlo
Gratl per la sua ingratitudine verto quetti, 38-32;
gran numero di amici d. Bentlvoglio, anche eccle-
tlaitlcl, tono confinatl, 33-363, 1-3; coloro che obl>e-
discono e osservano il confine pretto tornano in
patrla, 3-3; per Candelora lono dal pp. gettate al
popolo dalla Ringhiera in Piazza ben selmila llt»-
bre di candele, 11-14; con fuochi e allegrezce ce-
lebrano la conferma data dal pp. agli antichl ca-
pitoli, 364, 23-25; tutti I noblll accompagnano Giu-
lio II al Crociali alla sua partezza per Roma, 365,
15-16; e loro comandato con pubblico bando di de-
porre le armi pena la corda, 39-32; chiedono invano
al leg. la vita di Coitantino da Caprara coinvolto
In una congiura In favore d. Bentivogllo, 306, 14-
17; dal leg. e dai Quaranta h loro prolbito dl cor-
rispondere coi Bentivoglio, 25-36, o dl portare caize
alPinsegna d. pred., 26-27, o dar ricetto al banditi
e confinati, 28-39; chiunque riceva dai pred. amba-
sciate o lettere deve manifestarlo ai Quaranta e al
leg. sempre pcna la forca, 24-30; e loro proibito di
adunarsi di notte in piu che tre persone, 30-31, o
dare conviti senza giusto motiro, 31-33; un nemico
d. Bentivoglio volendo spezzare una statua In stuc-
co di Giovanni Bentivogllo in Santa Maria di
Galliera vede I'asta al primo colpo frangersi, per
miracolo, in pezzl, 366, 39-44; alcuni amici d. Ben-
tivoglio sono implccati perche in corrispondenza
coi pred., 367, 6-10; I contadini devono pagare una
tassa sulle bestie, 13-18; i devoti invece che al te-
poicro di Santo Stefano, non aperto a cauia d. pe-
ste, godono l'indulgenza plenaria in San Petronio
il giorno di Pasqua, 32-36: altrl amici d. Benti-
voglio sono confinati a Cesena, 368, 4-13; ric,
33, 34, 30, 45; sono fatti ritornare quelli allontana-
tlii per la pestilenza, 369, 19-20; h ordinato a chi
n'abbla bisogno, di macinare subito il grano do-
vendosi togliere l'acqua al canale, 20-31; vlene un
bando che chiunque prenda l'armi contro i Benti-
voglio acquista indulgenza plenaria mentre sarebbe
scomunicato e maledetto dal pp. chi le prendesse
a loro favore, 23-25; i fautori d. Chlesa devono pre-
sentarsl alla mostra in Piazza crocesignati, 25-24 ;
i favoreggiatori e fautori d. Bentivoglio sono sco-
municati, 370, 7-4, e i loro beni possono divenire
llbero possesso di chi li acquisti, 4-12, cf., 33-35, 37-
38; i confinati che hanno obbedito al bando tono
richiamati In c, 30-31 ; gli amici d. Bentivoglio sono
idegnati che sia stato demolito il pal. dl Giovanni
per opera di Ercole Marescotti, 371, 14-21; ia plebe
avida di preda continua per un mese a saccheg-
giarne le rovine e molti vi perdono la vita sepolti
dalle macerle. 21-24; 372, 27-31; cf. 375, 17; mira-
colo ivi accaduto, 30-37; molte grazle sono ottenute
da coloro che implorano l'immagine d. Madonna
tolta dalle rovine d. pred. pal. e portata in San
Giacomo, 37-40; leggi suntuarie contro le donne.
[Bologn., aa. 7jo7-//o9-BoIognetti M.] INDICE ALFABETICO
533
376, 1-11; i gentlluomini e il clero vanno incontro
al leg. Alidosi, 13-14; la maggior parte d. nobili
e d. popolo indignata d. distruzione d. pal. Ben-
tivoglio prende in odio Ercole Marescotti (an.
1508), 378, 12-15, e desidera clie altrettanto av-
venga d. pal. Marescotti ; raolti si adoprano a fare
rientrare i Bentivoglio perciie facciano vendetta
di quella distruzione, 15-16, e liberino i loro amici
da una simlle iattura loro minacciata continua-
mente dal Marescotti, 16-36; seguaci di Antonio
Scappi, d. Poeti e di Giovanni Felicini muovo-
no all'assalto d. pal. Marescotti, 379, 30-380, 1-15;
il popolo non prende parte al movimento iniziato
per cacciare i magistrati e richiamare i Bentivo-
glio, M-27, e neppure alcuni nobili dai quali lo
Scappi sperava aiuto, 35-40; condizioni poste dai
congiurati al Senato per restitulre porta San Ma-
molo, 381, 16-26; il popolo non si solleva agli
incitamenti d. Scappi, 29-32; numerosa plebe segue
il pred. alla totale distruzione d. pal. Marescotti,
382, 16; ne rimangono morti sotto le macerie piu
di settanta per avidita di rubare, 16-18, e i corpi
sono portati nella Chiesa di San Martino, 18-19;
corsa voce che le case di Alberto Carbonesi e An-
ton Maria Legnani, odiati dal popolo, andavano a
sacco, la plebe vi si riversa per prendere parte al
bottino, 40-43, cf., 47-48, ma trova i pred. armati
a difesa, 43-45; dal conte Ugo Pepoli ivi soprag-
giunto, sono poi impediti di fare male, 46-47; i
congiurati, non fidandosi d. governatore, non ot-
temperano al bando di deporre le armi, 49-383, 1-6,
e rifiutano anche la balia d. rocche di San Gio-
vanni in Persiceto e di Castelfranco con uno sti-
pendio mensile, 8-13; continuano invece nelle loro
prepotenze, 13-31, poi partono con lo Scappi per
la Lombardia e il Veneziano, 26-30; molti cittadini
implicati nella distruzione d. pal. Marescotti
ranno a Roma chiamativi da Francesco Fantuzzi
sulla fede d. pp. che non riceverebbero alcun male,
384, 12-15; presentatisi i pred. a Giulio II sono
benevolmente ricevuti, 15-16; ma arrivato a Roma
anche il genero d. Bentivoglio, Giovanni Felicini e
Matteo Gozzadinl sono tutti presi e imprigionati
in. Castel SanfAngelo, 16-21 ; sette amici d. Bentivo-
glio sono impiccati d'ordine d. governatore e una
donna staffilata perche favorevoli ai pred., 385, 4-15 ;
molti partono di c. per non essere esposti a per-
secuzioni cssendo amici d. Bentivoglio, 15-19; altri
cittadini sono castigati perche parlavano bene d.
pred., 29-30; molti gentiluonimi vanno incontro a
Brigida Orsini moglie di Riccardo Alidosi di pas-
saggio a Bologna, 44; chl aveva preso parte alla di-
struzione d. pal. Marescotti fc multato in una somma
per la ricostruzione d. pred,, 386, 4-6; nomi d. raul-
tati, 6-387-388-389, l-io, 1-24; nomi d. loro accusa-
torl, 12-14; alcunl implicati nel trattato contro i
nemici d. Bentivoglio sono fatti prigionieri da Lo-
dovico della Mirandola a Bondanello, 391, 6-13;
quindi condotti a Bologna e posti ai tormento,
392, 46-43, infinc impiccati ad eccezione di Nicold
da Bazzano, 393, 1-10; ne sono cit. molti a difen-
dersl, 392, 1-42; d. quali alcuni si presentano e si
dlfendono senza alrun danno, altri non corapaiono,
n^ sl dlfendono e sono bandlti col sequestro d.
beni, 43-45; con pubblico bando e loro proibito : di
corrispondere coi Bentivoglio senza prima avere
mostrato le lettere aII'ufficio d. bollette (an. 1509),
393, 44-46, di alloggiare forestieri senza stabilite
condizioni, 46-49, di prendere soldo da altri che dal-
la Chiesa, 394, 1-2; tale bando & pubblicato perchfe
molti si erano arruolati a Faenza, 2-3; pochi pren-
dono soldo sotto le bandiere d. cap. Raraazzotto
giunto a Bologna per levare soldati per il pp., 4-7 ;
sono poco amati dal nuovo governatore Bonadies,
29-32; ignoti disseminano per la c. cedole contro il
Senato ; sono promessi duecento ducati d'oro e la
facolta di togliere uno di bando a chi ne riveli
gli autori, 46-48.
BoLOGNETTi. Le loro case sono rovinate dalla caduta
d. torre d. Bianchini al Carrobbio (an, 1484), 229,
17-18.
BoLOGNETTi Alberto multato in ducati trecento per
la ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 389, I.
BoLOGNETTi Antonio fratello di Giovanni, dottore; f
con la sua famigiia sotto le rovine d. sua casa
schiacciata dalla caduta d. torre d. Bianchini (an.
1484), 229, 18-21; gli sopravvivono due figli pic-
coli che nel momento d. rovina erano a scuola,
39-40; gli Anziani provvedono ai pred., 47-50.
BoLOGNBTTi Bartolomeo dottorc ; degli Anziani; du-
rante il terremoto dorme coi colleghi e il Gon-
faloniere neII'orto d. Pal. (an. 1505)» 334, 21-24.
BoLOGNETTi Ercole figlio di Giovannl, 229, 29 ; scampa
aireccidio d. sua famiglia essendo in cantina con
un servo per attingere il vino al momento d. rovina
d. torre d. Bianchini (an. 1484), 29-30; e beneficato
dagli Anziani con provvisione annua ed esenzione
di dazi, 49-50.
BoLoGNETTi [GiACOMo] figllo di Antonio; con il
fratello Lodo v i co scampa all'eccidio d. sua fami-
glia nella rovina d. torre d. Bianchini trovandosi a
scuola (an. 1484), 229, 39-40; e beneficato dal com.
con provvisione annua ed esenzione dl dazi, 46-50.
BOLOGNETTI GlAMBATTISTA el. dal pp. Giullo II Gon-
faloniere d. popolo pel quartiere di porta Stieri
(an. 1506), 359, 42-43.
BoLOGNETTi GiovANNi padre di Ercole, 229, 29; fratello
di Antonio, 18-19; mercante; suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, 27; fa un
presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 46; t con la sua famiglia sotto le rovine d.
sua casa schlacciata dalla caduta d. torre d. Blan-
chini (an. 1484), 229, 18-21; gli sopravvivono il
figlio Ercole che al raoraento d. disgrazia era in
cantina e un altro figlio plccolo che era a scuola,
40-41; gli Anziani provvedono al pred., 49-50.
BoLOGNSTTi GiRoLAMO padre di Matteo, 147, 37-38;
creato degll Anzianl da Giovannl Bentivoglio (an.
1501), 308, 39.
BoLOGNETTi [LoDovico] f i gl i o di An ton io ; con il
fratello Giacomo scampa aIl'eccidio d. sua fa-
mlglla nella rovina d. torre d. Bianchini trovan-
dosi a scuola (an. 1484), 229, 39-40; fe beneficato
dal com. con provvislone annua ed esenzione di
dazi, 46-50.
BoLooNETTi MATTBofiglio dl Girolamo, 147, 37-38; «ctl-
co di tavola alle nozze dl Sante BentiToglio (an.
1454), 30-33, 37-38.
534
INDIC£ ALFABETICO IBologutU PicUo-Boltrafflo O. A.)
BoLooHBTTi Pi«TRO Imprestt >1 Com. dl Bologna due-
cento icudl e ne dlventa tesorlere (»n. 1440), 62, II.
BOLOONBTTO V. FihUt (JaUt) B-
BoioaMiiii (famioua) ' i rtppresentata nel Theatr»
mtralt «/«* modtrni ingtgni d. Ghlrardftccl, XXIV,
H, 3t , ; prendono parte aWadunanza indetta dal
Canetoli contro II leg. di Bologna Alamannl (an.
1428), 5, «}-44; 6, 3; approrano che sl prenda le
arml, 13-13; con gll altri si impadroniscono d. Piaz-
za e danno fuoco al padlglione d. pazzl, 14-15.
BoLOOiOKi ALRSsAifDRO fa un preiente alle nozse dl
Giulio Malvezzi (an. 1484), 184, 33.
BoLooNiMi Andrea padre dl Francesco, 89, 1 ; dl Gl-
rolamo, 31, U-IS; 62, 7; 63, l-l; 87, II; 95, 4t;
97, 33.
BoLOONiNi Bartolombo figlio di Girolamo, 100,34;
i el. cap. dl Firenze (an. 1445), 34-3S.
Bolounini Bartolomeo legge jure Canonico nello Stu-
dio di Bologna (an. 1506), 361, 4f-S0.
BoLOONiNi BoLOGNlNO figlio di Giovannl, 101, 45-44; fc
degll Anziani per porta San Procolo (an. 1445),
45-46.
BoLOGNiNi Bruninu o Bornino \Burnino\ i el. d. Sedici
Riformatori d. Stato (an. 1438), 7, I, «.
BoLOONlNi FiLiPPofiglio di Girolamo, 99, 35-Jt; corre il
pallo a Bologna il giorno di San Luca (an. 1444),
33-36.
BoLOGNlNi Francesco \ ei. Gonfaloniere d. pop. per
porta Ravegnana (an. 1438), 6, 45, 47; durante il
suo anzianato sono riposti nella Camcra degli
Atti i capitoli d. pace con Eugenio IV (an. 1431),
29, 17-11.
BoLOGNlta Francbsco figlio di Pletro, 61, 31; prende
parte a una giostra in Bologna (an. 1440), 30-31;
impresta al com. di Bologna duecento icudi e ne
diventa tesoriere (an. 1440), 62, 34.
BoLOGNiNi Framcesco figlio di Andrea, 89, 1; 97, 39;
'k tra gli incaricati di attuare i provvcdimenti fiscaii
deilberati nel Consigiio d. Seicento (an. 1443), 88,
43; 89, I; i el. degli Anzianl (an. 1444), 97, 39.
BoLOGNiNi Francksco figlio di Giovanni, 238, 7; scaico
aile nozze di Annibale Bentivogiio (an. 1487), 237,
37-38; suo vestito e suo motto, 238, 7->.
[BoLOGNiNl] GlNBVRA V. Lodovtsi Gintvra.
[BoLOONiNl] GiovANNA V, Lodovisi Gin*vra.
BoLOGNlNi GiovANNi padre di Francesco, 238, 7 ; padre
di Bolognino, 101, 45-46.
BoLOONiNi GiovANNi fa un presente alle nozze di Giuiio
Malvezzi (an. 1464), 184, 30-35; i suoi figliuoli fanno
fabbricare la cupola sopra 1'altare maggiore in San
Glovanni in Monte come aveva loro ordinato (an.
1496), 292, 4-7.
BoLOGNlNi GlROLAMO \Itronimo Bolognin{\ mercante;
figlio di Andrea, 31, 14-15: 62, 7; 63, 1-2; 87, U;
95, 41; 97, 33; padre di Bartolomeo, 100, 35; di
Fliippo, 99, 35-36; h degli Otto di baiia d. pace
(an. 1428), 7, 6, 9; d. Dleci Riformatori d. stato
d. liberta (an. 1429), 11, 43, 46; e d. Sedici Rifor-
matorl d. stato d. liberti), 14, 9, 13 ; va ambasc.
d. Senato di Bologna a Martino V a rlconoscerio
per signore (an. 1430), 17, «1,43: i ei. da Eugenlo
rV, per ii quartiere di porta Ravegnana, d. Venti
Commissari deputati alla creazione d. magistrati
d. c. (an. 1431), 27, 33, 3S-39; rleietto alla pred.
magistratura (an. 1432), 31, 14-11; \ el. d. Dlecl di
BalU (an. 1435). 41, 31-33; Gonfaionlere di Giusti-
zla per II quartiere di Port* Ravegnana, 43, 4*-«7;
Nlcol6 d^Este ailoggia in casa sua In ttrada Santo
Stefano (an. 1436), 47, 35-36; i di nuovo el. d.
Dleci dl BalU (an. 1438), 53. 41-43; d. Sedlcl Rl-
formatoTi d. Stato (an. 1440), 62, 1, 7; interviene
alla mcssa tolenne fatta celebrare in San Glacomo
dal Senato di Bologna, 11 giorno di S4inta Moni-
ca, 63, 1-3; i d. Sedlcl Riformatorl (an. 1443), 87,
3-4; cassato questo uflScio i eL d. Dleci di BaHa
l-ll ; essendo Gonfaloniere di Giustlzia, tl anna e
tcende con Annibale Bentivogllo in Plazza, 95,
41-49; col popoio passa il Reno a Cento facendo
spargere la voce dl volerti recare contro Franre-
tco Piccinino, in realti muovendo contro San Glo-
vanni in Perticeto, 95, 49; 96, 1-3; f* domandare
a colorlre Pastuzia la compagnia di cavalli dl Ple-
tro da Navarrino di guardla a San Giovannl, 3-4;
qulndi con il popolo e i soldati entra nel Cattello
mostrando di volere passare in rassegna l'etercito,
4-7; invece si impadronisce d. Castello vecchio e
Impriglona quelli che vi si trovavano, che poi con-
duce legati a Bologna, 96, 7-11; fa radunare II
Consiglio d. Seicento per giudicare d. sorte d. Ca-
stello e d. pred., rei di avere voluto tradire Bolo-
gna, 11-15; % nominato per porta Ravegnana d.
Commissione incaricata d. elezione agli uffici, 97,
33-35, 33; cerca di rappacificare i partiti (an. 1445),
105, 5-6; cf., 9-10; i d. Sedici Riformatori d. Steto
(an. 1446), 113, 35-38.
BoLOGNiNi LoDovico * celeberrimo dottore, m, 7, e
storico di Bologna, 13 „ ; sposa Glnevra Lodovisi
(an. 1471), 209, 19-36; lo stesso giorno d. sue nozze
si sposa anche sua sorella a Tommaso Bianchetti,
36-37; gli invitati alle sue nozze accompagnano a
casa anche la pred., 37-31; con ia moglie costituitce
una biblioteca di diritto civile e canonico nel mon.
di San Domenlco congiungendoia a un'altra ivi
esistente (an. 1496), 291, 43-46: cf., 299, 39: ei. d«
Giulio II d. Quaranta Consiglieri e Riformatori
(an. 1506), 358, 34; convita il pred. al Gomito
(an. 1507), 363, 5-6; a nome di tutti i senatori di-
chiara ai pp. che il Senato per non divenire la fa-
vola d. mondo intende coi magistrati rassegnare
gii uffici qualora il pp. non voglia confermare i
capitoli antichi in quanto riguardano la collabo-
razione d. Senato e d. magistrati col leg., 30-364, l-t;
il pp. ascoltato il suo discorso lo iicenzia, 7-1.
" Coromentarla in priviiegium Theodo-
sii pro Universitate Bononiae ric, III, *-
9; in quesfopera I'autore sostiene i'autenticita d.
decreto di Teodosio, CXXXVI, 15-34; cf., CXXXVH,
5-19,.
BoLOGNiNl PiBTRO padre di Francesco, 61, 31 ; si reca col
governatore di Bologna Ludovico Alamanni e con
gentiluomini bolognesi a prendere possesso di Imola
e Forll (an. 1426), 4, lo-U.
BoLOONiNi Tadobo intervienc come rappresentante d.
Senato all'esame fatto dal pod. ai colpevoli d. con-
giura contro il Bentivoglio (an. 1488), 251, 36-37.
BoLOGNiNo ». Fihhie (Dalle) B. ; GrosM B. ; v. a»ck« An-
tomo detto Bolognino.
BoLTRAFFio GiovANNi Antonio milanesc, famoto pit-
[Boltraffio G. A.-Bonsl Pellcgrino] INDICE ALFABETICO
535
tore, dipinge la tavola d. Mlsericordia fuori dl
Bologna (an. Ijoo), 301, 35-36.
BoMBACE (Dalla) V. Bombaci,
BoMBACl [Bambasi] sono fuorusciti di Bologna (an.
1450), 134, 32-37.
BoMBACl Bartolomeo [Bartolomeo dalla Bombasa] e
da Giulio II el. Gonfaloniere d. popolo pel quar-
tiere di porta San Piero (an. 1506), 359, «l-«2.
* Bombaci Gaspare ioda Vofera d. GhirarJacci, XIX,
I-3; scrive versi latini in onore d. card. Giovanni
Girolamo Lomellini [s. a.], LXI, 1-2, e versi lauda-
tivi per la comparsa d. secondo vol. della Historia
di Bologna d. Ghirardacci (an. 1657), LXI, 10-11;
e incaricato dal Senato di Bologna di rivedere la
Historia di Bologna pred. e a riferirne in proposito
(an. 1654), LVII, 4-5; adempie subito al mandato
(an. 165S), 5-9 ,.
— — " Historie di Bologna ric, III, /6 „.
— — * Tavole dei cognoml bolognesi e forestieri con-
tenuti nella prima e seconda parte deII'Istoria di
Bologna d. padre maestro Cherubino Ghirardacci,
fasso cit., X, 4-?; XVI, »j-jj: XVII, 18,.
BoMBACl LoDOVlco [Lodovico dalla Bombace] figlio
di NicoI6, 68, 20-21; seguace d. Canctoli, e bandito
di Bologna (an. 1445), 108, 4S; cf. (an. 1440), 68,
21, 33.
BoMBACi NlcoLO [Nicolh dalla Bomiace] padre di Lo-
dovico, 68, 20-21.
BoMBASARi Francesco. A1 suono d. campana di San
Giacomo si arma e scende in Piazza (an. 1445),
104, 29, 31, 32-35.
BoMBASARl GUGLIELMO [Guglitlmo Bamiasaro] padre di
Luca, 193, 42.
BoMBASARl LucA [Luca di Guglielmo Bambasaro; Bom-
basaro] figlio di Guglielmo, 142, 8; 192, 42; bandito
dl Bologna per avere preso parte alla liberazione
d. prete mago (an. 1452), 142, 8, 10; ferisce mortal-
mente Mariano Bargellini in unione al fratello di
lui Stefano (an. 1467), 192, 41-42; e bandito qual
ribelle e perde i beni, 44-45.
BoMBASARl Martino k bandito di Bologna (an. 1430),
19, 2*, 35-36 ; per i capitoli d. pace gli i ricon-
fermato il bando dalla c. e territorio di Bologna,
Modena e Imola, sotto pena, se vi mancasse, d.
confisca d. beni e d. punizione sancita negli Sta-
tuti (an. 1431), 28, 42-46, 48.
[BoNA Di Savoia] [Juchessa] h visitata in Milano dal
cognato Sforzino Sforza (an. 1467), 197, 7.
BoxACCORSi NicoLo [.Vicoii bonacorti] di Ferrara; suo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
149, 4-5.
BoNADiES [Simone] vbsc. d'Imola govematore di Bo-
logna (an. 1509), 394, 29-30; h poco amico d. Bo-
lognesi, 30-32; i Pepoli reclamano a lui per il feri-
mento di Piramo commesso da un servo d. Mare-
(cottl, che accusano Istigatori d. delitto, 395, 10-11;
fa prendere il famiglio e avutane la confessione
gli fa tagliare la mano, 11-13; quindi lo fa impic-
care, 15.
"BoNAMlci FiLippo Maria agcnte Lucchese in Roma
(an. 1758), LXXXIV, 25; informa 11 suo governo
che la stampa d. Ghlrardacci displace al pp., 25-28;
i Incaricato dal Magistrati di fare sapere a Bene-
detto XIV che la pubblicazione d. pred. opera non
sar4 permessa, 30-31 ; f il pred. rinnova pel suo
governo tale promessa ai card., LXXXV, 7-11 „.
BoNANTONlo V. BeccadelH B.
Bonaparte V. Ghisilieri B.
" Bonardi Pellegrino stampa le Giostre di Clierubino
Ghirardacci (an. 1462), XIX, 14 „.
BoNASONi Francesco di Argile; h el. Gonfaloniere d.
pop. per porta San Pietro (an. 1428), 6, 49.
Bonavkntura [Tura] v. Lodovisi B., Paleotti B., Tas-
soiti B. 0 Tura.
" BoNCOMPAGNi. Loro stemma nell'esemplare Malvezzi
dei Libro over Arbore de la honoraia /amiglia de
Fasaaini Ai ha. Cherubino Ghirardacci, XXII, 34-35 „.
BoNCOMPAGNi Ugo poi pp. Gregorio XIII, ric, 290, 38.
BoNcoMPAGNo V. Ferro {Dai) B.
.... BoNCOMP.\GNO multato in cento ducati pel rifaci-
mento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 45.
BoNDANELLO sui confini d. Ferrarese, 391, 5-6; vi giunge
il Manzino da Bologna con alcuni compagni (an.
i^oS),' 6-7; vi accorre Lodovico della Mirandola
con sessanta balestrieri, 7-8; vi f il Manzino e 1
suoi compagni sono presi prigionieri dal pred., 8-13.
" Bondigli GiusEPPE Maria. II march. Guido Benti-
vogiio gli scrive ripetutamente perche si adoperi
nella sua vertenza con i Venturini stampatori a
Lucca (an. 1758), LXXXVI, 35-LXXXVn-LXXXVIII,
1-16.
Bonetti Baverio [Baviero medico, Bavera da Imola] di
Imola; medlco illustre e uno d. medici di NicoI6 V
(an. 1455), 156, 28-29; ottlene dal pp. ammalato la
promessa che la prima udienza che potra concedere
sarA per Lodovico Bentivoglio, 30-34 ; fa un presente
alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 36;
f in Bologna ed h sepolto in San Domenico (an.
1480), 222, 45-46.
Bonfioli (famiglia) [Buonjigli, Buonfii] " e rappresen-
tata nel Theatro morale de' moderni ingegm d. Ghi-
rardacci, XXIV, 23, 28,; sono fuorusciti (an. 1435),
134, 32, 34.
BoNFlOLi Benedetto [Benedetto Buonfio\ perdonato tor-
na a Bologna (an. 1439), 57, 35; fe fatto prigio-
niero e mandato dal Senato di Bologna nella rocca
di Imola (an. 1440), 62, 39-40; fe fuoruscito, 68, 10;
la sua casa h saccheggiata e incendiata (an. 1445)1
106, 42, 48.
Bonfioli Bonfigho [Bttonfio Buonjii]. La sua casa h
sacchegglata e incendiata (an. 1445), 106, 42, 48.
BoNFiGLlo [Buonjio] V. Bonfioli B.
" [BoNGi Salvatore]. Annali di Gabriel Giolito de Fer-
rari da Trino di Monferrato stampatore in Vene-
zia, ric, XX, b-S, g-io, ji; XXII, /; XXV, 4'5 »•
Bonifacio V. Bertuccini B., Bianchetti B., Cattani B.,
Fantuzii B., Gottadini B,, Lambertini B., Matassel-
lani B., Morano B., Panico (Da) B., Preti B., Vitali
B., Zambeccari B.
" Bonifacio VIII promuove la face in Bologna (an.
1299), VII, sj-j<S„.
BoNo ! V. Borso.
BoNo (dal) Pietro medico delle ossa; f In Bologna dl
male mazzucco (an. 1505), 341, 32.
BoNOZZi GlovANNi f a S. Giovanni in Ferslceto nelU
mischiacon legenti dl Bologna (an. 1431), 30, 34,36.
BoMsi Cristoforo padre di Pellegrino, 177, 3.
BoNSi Pkllegrino [Pertgrino Bonso] figUo di Cristofo-
536
INDICE ALFABETICO (Bonsi Pellegrino-Borfia CeMre)
ro, 177, 1; loldato •nlmoto; aluti Flllppo Rlanchi
nelU rlcerc» dl un ni«lf»ttore (»n. 1461), >7, 13-
15; rlceve meti d. dsnaro che II pred. aveva In
tasca, 17.
BoMsiONOitl GiACOMO [/acomo BuoitUgnori]. Un muro
d. «ua caia h dannegglato dallo straripamento del-
l'Avesa (an. 1450), 136, iS.
BoNZAMlNi Bartolomeo [Bartolomoo BuOHtanino], Suo
dono a Sante Bentlvogllo per le nozze (an. 1454),
149, J5.
BoRADici I V. Brtndi».
BoRAoi.iA Framcesco famiglio d. Fantuzzl, fe clt. a dl-
fendersl (an. 1508), 392, 1-J. 8.
BoRDOCCHl Gasparb [Gotfart Bordochio\ parte di Bo-
logna col Bentivogllo suol amicl (an. 1506), 348, 41;
349, ».
BoRBiXA (coirrB) cap. famoio ; accompagna 11 presente
di otto cavalli rlccamente bardati fatto da Ga-
leazzo Maria Sforza a Giovannl Bentivoglio (an.
1470), 203, 30-33.
BoROHBTTO (Dal) Francesco V. Borgo (Dat) F.
BoROHi di Bologna, di Roma v. Bologna, Roma (borght).
" BoROHiMl RAFFAEr.E rlc, CXXXV, 30 „.
BoROiA .... figlia di Cesare; e confidata alle cure d. zla
Lucrezla d'Este, 330, 39-30; i posta nel convento
dl San Bernardino dell'ordine di Santa Chiara a
Istanza sua fabbricato dalla zia, 30-33; vi conduce
santa vita, 33-36.
BoROiA Alesjsandro figlio di Cesare duca Valentino
ric, 330, 36.
BoRGiA Alfomso detto card. dl ■ Valenza, el. pp. col
nome di Calisto III (an. 14S5). 158, «9-50; v. ancke
Caiitlo ril fafa.
BoROlA Cesare [duea Valeniino, dmca Borgia] signore
di Valenza, di Romagna, di Piombino, 321, 35-36;
cap. e gonfalonlere d. Chiesa, 36 ; &glio d. pp. Ales-
sandro VI, 296,2»; cuglno (fratello I) d. card. Gio-
vannl, 298, 34-35; geloso dcll'affetto d. padre per
II cognato Aifonso d'Aragona lo uccide [an. 1493],
309, I ; caccia dl stato 11 nuovo cognato Glovanni
Sforza signore di Pesaro [an. 1497], 3 ; nel trattato
di alleanza tra Luigi XII, il pp. e i Veneziani gli i
eventualmente assegnato io stato dl Romagna e
quello dell'Umbria (an. 1499), ^^^> ^- lono ai suoi
ordini lancie francesi contro Imola e Forli, 298, 9-13;
a Ponte di Reno alloggia all'osteria d. Quaqua-
rello, 17-18; ^ qui visitato da Annibale e Anton-
galeazzo Bentivogllo, che a nome d. padre lo invi-
tano a ccna nei loro pal., ls-30; accetta, e dona
a Giovanni Bentlvoglio un cavallo bardato ricca-
mente e una ceiata, 30-33; torna aIl'osteria a per-
nottare, 33-33; i presentato dal Senato di molte
vettovaglie, 33-35; invia soldati contro Imola, 35-
36; qui h raggiunto da molti armati d. Chiesa,
37-30; ottiene la c. senza colpo ferire, 30-31; non
cosl la rocca strenuamente difesa da Caterina Sforza,
31-33: anche la rocca sl rende, 33; cf., 47; sl volge
contro Forll e dopo aspre battaglie la conquista
(an. 1500), 47-4»; fe costretto a rlmandare l'eserclto
in Lombardia ove era rltornato Lodovico Sforza
con molte forze dell'imp., 299, 3-5; 11 pred. eserclto
passa con timore sotto Bologna conducendo seco
molti nobili prigioni, 5-9; oltreprassata la c, le
dette millzle fanno saccbeggi e omicidi nel terri-
torlo, 1-3; k nomlnato dal padre Gonfalonlere d.
Chieia, 300, 37-31 ; gll sono date in Roma dal pred.
parecchie bande dl «oldatl comandate da illiutrl
cap. per acquistare la Romagna, 3t-ll; per la quale
irapresa gli e mandato dal re dl Krancia Ivo d'.\l-
legrl con molte milizie, 31-13; parte dl Roma col
pred. cap. e loldatl, 13; Ercole Bentlvoglio ottlene
liberamente In suo nome Rimini dai clttadlnl, 14-36«
gii h data volontariamente la rocca dai Peiaresi,
39-45; lasctati pretidi a Pesaro e Rimlni va contro
Faenza, 301, 6-7; suo esercito, 8; aiiedia la pred.
c. che valorosamente gll reilite, l-ll; topraggiunto
l'inverno manda le milizie ai ricoverl In Forll e
Imola, 11-13, e chlede al Senato di Bologna Castel
Bolognese per I luoi quartlerl, 11-14 ; gli h man-
dato dal Senato • distoglierlo da tale pentiero
Franceico Fantuzzi, 15-17 ; rlsponde luperbamente
al pred., che a sua volta gli da fiera riipotta, 17-13;
la lua ambizione di dominio h tvelata dai Senato
dl Bologna a Luigi XII, 3S-39; venuta la prima-
vera torna con l'eierclto contro Faenza (an. 1501),
43-44, che invano assalta con gravi perdite, 302,
16-19; s'lmpadron!sce di Solarolo e Brisighella,
30-31; torna di nuovo su Faenza e di nuovo h re-
spinto con perdite, 31-33; terzo assalto con iniuc-
cesso, 34-36; 1 Faentini, privi di aiuti gll si ren-
dono salve le robe e le pcrsone e salvo e libcro
Astorre Manfredi, 37-31; entra in Faenz» dirao-
itrandosi molto amorevole con 11 pred., 11-33; perA
dopo alcuni giorni lo manda a Roma al pp., 33;
I Bolognesi sl mantengono neutrali a suo riguardo,
40-41; cf., 40; gli sono mandati dai pred. due am-
basc. a rallegrarsi dell'acqulsto di Faenza, 43-44 ;
i quali raggiunti dalla sua avanguardia a Castel
San Pietro sono fatti prigionieri dopo che avevano
aperto il casteiio ai soidati come ad amicl, 44-48; le
sue milizie saccheggiato Castel San Pietro, costrin-
gono gli ambasc, che traggono seco, a dare loro
Casal Fiumanese, Castelguelfo e altri luoghi, 49-50;
per opera di Vitellozzo Vitelli conquista Medi-
cina, che saccheggia correndo il paese sino a Va-
rlgnana e all'Idice, 303, 1-7; & sospettato dai Bo-
lognesi di avere intelligenze in c coi Marescotti,
13-15; cf., 19-33; Bologna vien posta in stato di
difesa contro suoi possibili tentativi, 35-38; non
volendo venire a campo coi Bolognesi, di cui aveva
appreso i preparativi e conosceva il valore, roanda
Paolo Orsini a Bologna a trattare la pace, 304, 1-6;
II pred. capitola che restituiru Castel San Pietro con
la preda e i prigioni ottenendo Castel Bolognese,
33-33, e che gli saranno pagati dai Bolognesi per
tre mesi cento uomlni d'arme per rimettere i Medicl
In Firenze, 34-36; 11 partito avverso al Bentivoglio
vuoi farlo apparire come nemico di Giovanni Ben-
tivoglio, non d. c, 37-31 ; 11 suo «mbasc. Orsini
mostra ai Bentivogiio lettere di Bolognesi che
lo chiamavano a Bologna, 36-39; cf, 305, 1: 306, 3;
insieme a Paolo Orsini, di ritorno coi pred. capi-
toli, gli vengono ambasc. d. Senato di Bologna per
la conclusione d. pace, 304, 41-44 ; ne fa rogare
i'istrumento al notaio Cesare Nappi, 43-44; di nuovo
1'Orsini torna al suo fianco, 48; fa restltuire ai con-
tadinl di Bologna la roba tolta loro dai suoi sol-
dati, 306, 39-40; va contro Firenze per rlmettervi
[Borgla Cesare]
INDICE ALFABETICO
537
i Medici, 40-41 ; passa a Bisano e quindi a Firen-
zuola, 41; gli arrivano le milizie promessegli da
Bologna e condotte da Anton Galeazzo Bentivo-
glio, 41-44; prende molti luoghi d. Toscana, fra gli
altri Cortona, 44-45 ; i Fiorentini si accordano con
lui promettendogli trentamila ducati ovvero due-
cento uomini d'arme pagati per tre anni, 45-47; parte
senza curarsi piu d. Medici, 48; fa abbattere le mura
di Castel Bolognese clie chiama Villa Cesarina, 307,
37-38; cf., 327, 3-6; si impadronisce di Arezzo e di
aitri luoghi d. Fiorentini (an. iSoa), 310, 40-41; si
impadronisce a tradimento d. ducato di Urbino,
311, 8-9; Giovanni Bentivoglio teme di lui e cerca
la protezlone di Luigi XII, 13-19; fa affogare nel
Tevere i fratelli Manfredi perehe i Faentinl desi-
deravano riavere Astorre loro signore, 36-38 ; cf.,
302, 33-34; h sospettato di avere avvelenato Carlo
Orslni, 311, 33-34; preparativi di difese fatti dal
Senato di Bologna e dai Bentivoglio contro lui,
34-50; travestito passa per il Ferrarese diretto a
Milano a visitarvi ii re, da cui e benevolmente
accolto, 312, 1-2, sebbene avesse promesso ai Ben-
tivoglio che non gli darebhe aiuto ai loro danni,
15; torna a Imola essendosi accordato con il re
su quanto doveva fare, 17-18; comincia a radunare
soldati per nuovi acquisti, 18; assolda Francesco da
Sanseverino, 18-31; risponde a Gianfrancesco Aidro-
vandi mandatogli dal Senato di Bologna a inda-
garne l'animo, che ha ordine dal pp. di rldurre in
iiberta la c. sotto la Chiesa, 25-29; che adunque i
Bolognesi caccino l Bentivoglio altrimenti rechera
loro gli estremi danni, 29-33; a Carlo Grati e a
Glrolamo Sampieri, venuti a chiedergli spiegazione
d. risposta data all'Aldrovandi e a dichiarargli
che Bologna ne mutera di stato, ne cacciera i Ben-
tivoglio, replica confermando quanto aveva detto,
38-47; gli fe siipcrbamente con minaccie risposto dal
Sampieri, 47-50; manda un commissario di Luigi
Xn a Bologna a chiedere la c. per il pp., 313, 5-9;
ma i Bolognesi rifiutano, 10; ric, 313, 49; 314, 16,
20; raduna soldati contro Bologna, 48; i suoi cap.
Paolo e Francesco Orsini, Vitellozzo Vitelli, Oli-
rerotto da Fermo malcontenti di lui e in timore
per l loro possessi convengono alla Magione in
qiiel dl Perugia con i rappresentanti di Pandolfo
Petrucci e di Giovanni BentivogHo e con Gian-
paolo Baglione per mettersi d'accordo al suoi danni,
315, 24-35; i pred. deliberano di aiutare 1 Bentl-
voglio e riunire le loro forze contro lui ad Imola,
36-39; mentre si trova qui abbattuto pcr la per-
dita di Urbino, gli e offerto aiuto dai Fiorentini
per odio contro gli Orsini e i Savelli, 316, 1-5;
h rinfrancato da questa offerta, 5-6, e temporeg-
gia la guerra intanto che aspetta aiuti di Fran-
cia e assolda milizie, 6-9 ; nelle chiese di Bologna
si eccita il popolo a esporre vita e beni per difen-
dersi da lui, 33-33, 37-41; disfatto il suo esercito a
Fossombrone dai suoi cap. ribellatisi, e saputo del-
Parrivo d. Bentivoglio a Castel San Pietro sl ritira
nella rocca di Imola per aspettare gli aluti pro-
meisigli dal re di Francia e Intanto fa mostra di
▼olersi riconciliare coi pred., 317, 33-39; i quali
presi dalle sue lusinghe gll mandano Paolo Orsinl
« trattare, 39.33; i confederatl depongono le armi,
33; egll invece continua nascostamente a prorve-
dersl di cavaili e fanti, 33-35 ; aiuti inviatigli dal
vicere di Milano, 36; il Senato di Bologna non
garantisce alle pred. miiizie sicurezza di passo a
cagione delPodlo d. cittadini contro di lui, 36-39;
ritorna a lui da Bologna Paolo Orsini, 46-47; le
sue genti crescono continuamente di numero, 318,
1-3; gll c raandato da Giovanni Bentivoglio il figlio
Antongaleazzo, 3-4; lo intrattiene in giuochi e feste
mentre continua a radunare 'genti e trattare con
gli altri congiurati, 4-6; condizioni delPaccordo coi
pred., 6-11; la sua astuzia prevale sui suoi nemici,
che se avessero eseguito il primitivo disegno dl
assalirlo in Imola qnando era disarmato lo avreb-
bero vinto, 12-18; gli e concesso dal pp. di fare
nuovi accordi coi Bentivoglio, 30-23; terrore d.
pred., 33-319, 1-7; manda Anton Galeazzo a Bolo-
gna per sentire 1'animo d. padre sul capltoli, 15-16;
suo temporeggiare finchi tutte le sue forze sono
giunte, 16-18; manda a Bologna lo spagnuolo Don
Ramiro di Lorqua suo confidente a capitolare
con Giovanni Bentivoglio e il Senato, 19-33; tenore
d. capitoli, 22-24; cf., 318, 36-42; il pred. torna da
lui con i capitoli firmati, 319, 26-27; h sollecitato
dal Senato, che gli invia Mino Rossi e poi Ales-
sandro Bottrigari, a firmarli a sua volta, 30-31 ; ma
sempre indugia per aspettare la risposta d. pp., e
per ultimare il suo inganno contro i congiurati,
31-33; provvede due mila torcie, il che fa temere a
Giovanni Bentivogllo di qualche sua insidia, 41-42;
rimanda in Lombardia parte d. sue milizie, 46-47;
con il doppio intento e di togiiere i sospetti suila
sua condotta e di fare prendere prigionieri, se fosse
possibile, i Bentivoglio, 47-49; 11 che non succede
non essendo Giovanni uscito di c, 49-320, 1-6;
parte da Imola e va con il resto delPesercito a
Cesena, I9-20; qui lo raggiunge Mino Rossi man-
datogli dal Bentivoglio perche confermi il progetto
di matrimonio fatto da pp. Alessandro tra le due
famiglie, 20-35; da il suo consenso con atto ro-
gato da Alessandro Bottrigari, 28-29; continua nel
tranello contro i suoi cap. (an. IS''^)' 36-38; parte
di Cesena per andare a Sinigaglia contro la quaie
c. aveva mandato i pred., 38-40, mentre egli aveva
atteso a ricuperare Urbino e Camerino, 40-41 ; h
sollecitato dai pred. cap. perchb il castellano di
Sinigaglia non vuole rendere la rocca che a lui^
41-43; di che si rallegra avendo cosl agio di rom-
piere il suo disegno senza dar sospetto, 43-44 ;glunto
alPalbergo preparato per lui in Slnigaglia sl rl-
tlra neila sua camera e subito suoi famigllari arre-
stano gii Orsini e gli altri cap. che lo avevano
accompagnato, 45-46; 11 fa tutti uccidere, 46-47; 321,
1; passa per 11 Senese mostrando di Ignorare la
presenza di Pandolfo Petrucci, 9-19; scrive al Senato
di Bologna dl mandargli lemlllzle convenute, 10-11 ;
sl contenta d. meta, che gli giungono sotto il co-
mando di Alessandro Volta, 11-13; rlc, 15; unlta-
mente al card. Francesco dl Loris suo parente fa
pubblico strumento in Cltt4 della Pieve con Gi-
rolamo Sampieri procuratore di Giovanni e Annl-
bale Bentivogllo di dare in moglie una sorella d.
pred. card. a Costanzo figlio di Annibale con una
dotc di dleci miia ducati d'oro, 24-38; cf., 41-43; il
538
INDICE ALFABETICO [Borgia Cetare-Borgo (/)«/) FrancJ
contrttto h rogato d* Ercole Borgognlnl, Il-n; rlc,
323, I, 6i i'imp*dronl8ce d. terre e cMtelli degll
Orilni In quel dl Roraa, J»-40; prende parte al ban-
chetto dato In Belvedere dal pp. ad alcuni rlcchl
card. rol propotlto di aTTelenarll, 323, 37-lf; per
errore egll «teiio col padre beve il velcno, 3»-40;
ne rimane graveniente malato, ma srampa, 41-41;
divulgataal la notlzla d. f d. padre e d. sua ma-
lattla 1 ilgnori spodestati prendono anlmo e rlen-
trano nei loro Statl, 324, 5-4; la rocra di Rlmlni
contlnua a tenersi In suo nome, 12-13; Colonna e
Orslnl sl paclfirano contro lul, M-33; costretto
dii card. a usclre dl Roma, ove tenevasi armato,
va a Nepl, 326, H; II re dl Franrla Indarno chiede
per lul soccorso ai Bolognesl, 30-35; al tempo d. suo
splendore aveva perseguitato 11 card. Glullano della
Rovere, 328, 15-16, successo ai padre col nome dl
GIullo IT, 13; tutte le terre che aveva acqulstate
gli sl ribellano, 33-36; i suol soldati in Roma sono
saccheggiatl, 329, 12-13; Don Mlchele suo cap. i fatto
prlgloniero, 13; egli stesso h preso a Ostia e man-
dato a Roma in Castello slno a chc non sla resti-
tulta al pp. medlante suo contrassegno la rocca di
Ostia, 13-15; liberato va a Napoii, quindi in Spagna
contro gll SpagnuoII pcr conto d. cognato Gio-
vannl 11 d'Albret, 13-16; cosi termina qual fuoco
di paglia ia sua fortuna, 16-17; molM suoi car-
rlaggi contenenti oggetti di gran valore, trafugati
alia Chiesa c portanti per slcurezza l'indirizzo d.
rard. da Este arrivano alla dogana di Bologna (an.
1504), 34-35, 39-43; ma scoperto che a lui apparte-
nevano sono trattenuti, visitati e riconsegnati a
pp, Glulio II con altrl sequestratl a Firenze, 43-44 ;
t combattendo contro gli Spagnuoli mentre teneva
in pugno la vittoria, 330, 23-36 ; lascia due maschl
Alessandro e Luigi, 36-37 ; e due figliuoie Luisa ma-
rltata al duca della Trimouilie, la quale ercdita i
suoi possedimentl in Francia, 37-39 ; l'altra, in cu-
stodia di sua sorella Lucrezia d'Este, che divenne
monaca nel mon. di Santa Chiara, 39-36.
BoRGiA.... [Francesco ?1 neII'esercito di Bartolomeo
d'Alviano; e fatto prigioniero dai Fiorentini (an.
1505), 337, 45.
BoRGlA GiovANNi card.; nipote d. pp. Alessandro VI,
296, 30; cugino (fratello!) di Ceaare, 298, 34-35; h
el. leg. di Bologna (an. 1499), 296, 39-30; vi glunge
diretto a Venezia per cose d. guerra, 297, 15-16; i
pomposamente ricevuto dai Bolognesi, 17; alloggia
nel pal. d. Signori, 17; va a cena da Giovanni Ben-
tlvoglio e pernotta pr. dl lui, 17-U; parte di Bolo-
gna accompagnato dai figli d. pred., is-lf ; alle Tom-
be h splendldamente trattato, 30 ; dopo 11 desinare
va a Ferrara, 21 ; da Venezia torna a Bologna a
prendere possesso d. suo ufficlo, 34-35; e ricevuto
con grande onore, 35 ; si mostra malcontento di
trovare 11 Pal. disadorno, 35-37 ; sua risposta superba
al Gonfaloniere di Giustizia a questo riguardo, 37-
42; t in Urblno (an. 1500), 299, I-2.
BoRGiA GiovANNi duca di Nepi e di Camerino; per
l'accordo rogato in Roma dal pp. Alessandro deve
con i suoi congiunti ed eredi fare perpetua ami-
cizia e lega con i Bentivoglio e lo stato di Bolo-
gna (an. 1503), 318, 26-31.
BoRGlA GoFFRKDo principe diSquillace; per I'accordo
rogato in Roma dal pp. Aletsandro deve con I tuol
congluntl ed eredl fare amlcizia e lega con i Benti-
vogllo e io stato di Bologna (an. 1503), 318, 36-11.
BoROIA LucRBZlA ipota In prlme nozze un barone ro-
mano, che rinuncia a lel pcr dieci mlla ducati al-
lorch^ tuo padre h fatto pp. (an. 1492), 308, 4t-M;
qulndi Alfonto d'Aragona uccisole dat fratcllo Ce-
sare [an. 1493I, SO; 309, 1; in terze nozze spota
Glovanni Sforza duca di Petaro [an. 1494], dal
quale i pul dlvorzlata quando 11 Valentino lo cac-
cia di seggio (an. 1497], 1-3; cf., 275, 36-37; in fine
Alfonso d'Este cul rera in dote rentomila ducati
in denaro e centomila in valorl, plii Ccnto e la
Pleve (an. 1502), 309, 3-5; cf. 308, 46-41; 310, 44-45;
ti reca a prenderla il card. Ippoiito d'Ette con ric-
ciiissimo e nunieroslttimo seguito, 308, 44-46; h pre-
ceduta a Bologna da Annlbale Bentlvoglio, che
deve apparecchiarsl ad accompagnarla a Ferrara,
309, 11-12; arriva a Bologna insieme alla duchesta
di Urbino, 30-31: cf., 311, 11-13, e a diecl gentil-
donne e rlcchi cav., 309, 33-33, etsendo condotta
dal cognato Ippoiito, 33-34; la seguono pli^ di
mille cavalli fra Spagnuoli, Francesi e Romanl, 34-
35; fuori di Bologna le viene inrontro Glovanni
Bentivoglio con I figli e molto seguito, 35-36: suo
itinerario sino al pai. d. pred., 36-37; qui h rice-
vuta con grande festa da Glnevra Bentlvoglio,
27-39 ; parte accompagnata da Giovanni e dai no-
bili sino a porta di Galliera, 2f-30; va per barca
a Ferrara, 31 ; alla f d. fr. Cesare ne ha In cu-
stodia una sua figlia cinquenne (an. 1504), 330, n-30;
a istanza di questa costruisce 11 mon. dl San Ber-
nardino per le Claris.<e [s. a.], 31-33; manda a Giu-
lio II in Bologna un presente di vari pesci dl marc
e acqua dolce e altre cose (an. 1506), 351, 35-36.
BoRGiA LuiGi figlio di Cesare duca Valentino, 330, 27.
BoRoiA [Luisa] figlia dl Cesare; sposa Luigi della Tr^
mouille al quale porta in dote 11 ducato di Valen-
tinois e gll altri possessi paternl in Franda (an.
1517), 330, 27-29.
BoRGlA RoDRiGO [RoHerico Borgia, cardinaU sagrista\
spagnuolo ; nipote di Calisto III; va con Lo-
dovico Milani card. leg. di Bologna in questa c.
a studiare (an. 1455), 160, 4-5; alloggia nel pal.
Gregoriano o d. Pepoll, 5; cf., 163, 18; e el. card.
(an. 1456), 160, 6; cf., 163, 17-18; nel corteggio per
l'entrata in Bologna di Pio II viene dietro 11 pp.
(an. 1459), 170, 19-20, 22; essendo card. rice can-
celUere e el. pp. Alessandro V^I (an. 1493), 267,
50; 268, 1; cf., 160, 6; v. aneke AUstandro VI fapa.
BoRGlA RoDRiGo duca di Bisceglie e di Sermoneta; per
1'accordo rogato in Roma dal pp. deve con i suoi
congiunti ed eredi fare perpetua amlcizia e lega
con i Bentivoglio e lo Stato di Bologna (an. 1502),
318, 26-31.
BoRoo (Dal) Antoneixo h nelPcsercito di Bartolo-
meo CoUeoni contro Firenze (an. 1467), 193, 11;
resta f nella battaglia alla Mezzolara, 195, 31-24.
BoRGO (Dal) Francksco [Franetsc» di Valdesstrra dal
Borgketto\ figlio di Baldassarre, 176, 9: servitore di
Petronio Papazzoni, 9; a scopo di furto uccide il
padrone, la moglie dl lui e una serva che seppel-
lisce nella stalla fra il letame (an. 1461), 10-34; fe-
risce credendo ucciderla, una bambina d. padroni
[Borgo (dai) Francesco-Borselll Gir.] INDICE ALFABETICO
539
di cinque anni, 24-25; depredata la casa carica il
bottino sopra un cavallo che compra e montato sul
cavallo d. padrone s'incammina alla Molinella, 36-
30; intanto il delitto e scoperto per le grida d.
barabina tornata ai sensi, 30-35; e inseguito dal bar-
gello ehe arriva alla MolineJla prima di lui e non
trovatolo riparte, 35-37 ; recasi ad alloggiare all'oste-
ria di Biagio Gavaro, 37-38; sente dall'oste che e
in giro il bargello coi suoi famigliari a ricercarlo,
41-43; comanda indifferente la cena, ma fugge nel
bosco, 43-47; e trovato e imprlgionato da soldati
sguinzagliatigli dietro, 177, 12-16; e condotto leg.
alla Mezzolara, 16-19; indi a Bologna, ove fe inqui-
sito, 19-20; condannato a f, e attanagliato, mutilato
d. mani, acciecato e finalmente squartato, 23-26.
BoRGo Panigalk. Vi si riduce l'esercito d. Chiesa (an.
i^^g), 13, 21-23; vi torna il Caldora e vi si ferraa
alquanto, 50-14, 1-4; vi si reca l'esercito d. Chiesa
(an. 1430), 22, 34, che vi fabbrica una bastia alla
Certosa, 34-35 ; vi si ferraano Tommaso e Giacomo
Zarabeccari Invece di raggiungere i confini (an.
1432), 32, 49-50; vi giungono segretamente di notte
con duecento armati Lodovico e Baldassarre Cane-
toll e vi prendono prigionieri Bonifacio Zambec-
carl, Baldassare [Zambeccaril, Alberto da Monteve-
glio e Carlo da Correggio, 50, 33, 1-3; ne fugge im-
paurito Bartolomeo Zambeccari, che pure vi era, e
molti altri, 3-5 ; vi si rltira Tabate Zambeccari dal
falllto tentativo contro Bologna (an. 1433), 35, 50;
anche vi passa Antonio Bentivoglio, 36, 1; entrambi
i pred. ne partono per Castelfranco, 1-2 ; vl si reca
ad alloggiare il Piccinino con l'esercito (an. 1434),
40, 50; 41, 1; gli abitanti regalano al pred. raoltl
carri di vettovaglie, 1-2; il Piccinino ne parte, 3;
il pred. di nuovo vi passa (an. 1438), 51, 37;
Guidantonio Manfredi vi accompagna 11 Piccinino
in via per la Lombardia, 53, 31-32 ;vi passa Anni-
bale Bentivogllo con i suoi liberatori di ritorno
a Bologna (an. 1443), 80, 17-18; vi si recano sei-
cento cavalli di Guidantonio Manfredl con molti
Bolognesl (an. 1446), 116, 11-12 : vi giunge e si riu-
nisce ai pred. I'esercito Bolognese a Budrio, 12-13;
vi h di passagglo Francesco Sforza che vi riceve
molti presenti d. Senato dl Bologna offertigli da
Carlo Malvezzi (an. 1447), 123, 3-4; vi fc rovinato
il raccolto da un temporale (an. 1448), 125, 31-33;
ne partono raolti fuorusciti per tentare l'Irapresa
di Bologna (an. 1451), 138, 10; danneggiato dalla
terapesta (an. 1453), 143,33-34; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 34-35; vi
glunge Galeazzo Maria Sforza che lasciatovi I'eser-
cito va a Bologna (an. 1467), 193, 37; il pred. vi
torna, 46; cf., 40; costo delPuva (an. 1491), 262, 48-
49; vl alloggiano mllizie francesi di passaggio nel
Bolognese (an. 1503), 323, 33-34; vi passano cinque-
cento Svizzeri d. re di Francia diretti a Napoli ca-
glonandovi molti dannl, .124, 1-2; luogo d'origine
d. Mazzoll, 385, 11.
BoRGO Panigalb Vkcchio. Vi h rovinato 11 raccolto da
un temporale (an. 1448), 125, 31, 33; danneggiato
dalla terapcsta (an. 1453), 143, 33-34.
Borgo San Donnino patrla di Antonlo padre di Gene-
slo calderaro, 76, 28-39; e di Ciiovannl e Alessan-
dro Bernardini, 132, 3-4 ; vi giungono Carlo VIII
re di Francia e Lodovico Sforza (an. 1494), 283,
32-33; lo Sforza ne riparte per Milano, 34; vi si
trova Giovanni Bentivoglio (an. 1507), 362, 14-15;
ne partono Alessandro e Giovanni Bentivogllo che
vi erano rifugiati, 366, 36; v. anche: Giorgio dal
Borgo San Donnino.
BoRGO San Lorenzo occupato con inganno e saccheg-
giato da Alessandro Sforza (an. 1469), 201, 26-37.
BoRGO San Sepolcro. Vi si salvano i Piccinino padre,
e figllo e Guidantonio Manfredi dalla sconfitta di
Anghiari (an. 1440), 63, 31-23; ric, 65, 9; Astorre
Manfredi vi rlraane prigioniero di NicoI6 Garaba-
corta, 71, 31-32.
Borgogna (arciduca) r. Filifpo arciduea di Borgogna.
— (coNTE Dl) \comn Burguniliae\ titolo dell'imp. Mas-
similiano, 279, 19.
— (duca Di) \du!* Burgundiae] titolo deirirap. Massi-
miliano, ereditato dalla moglie Maria,
279, 19.
— (DuCHi) V. Filifpo III il Buono (aa. i4ig-z46i)\
Carlo il Temtrario (aa. 1467-/477).
BoRGOGNlNI Ercole figUo di Giovanni, 321, 29; no-
taio; in Roma alla presenza d. pp. roga l'istru-
raento d. pace tra i Bentivoglio e il duca Valen-
tino (an. 1502), 319, 4-6; roga l'istruraento di con-
tratto di matrimonio tra Costanzo Bentivoglio e
una parente d. Borgia (an. 1503), 321, 28-29.
BoRGOGNiNi GiovANNi padre dl Ercole, 321, 29.
BoRGOGNONi GiACOMO aluta Gaspare Canetoli e 1 fuo-
rusciti Bolognesi a entrare In Cento (an. 1447), 121,
24-25.
BoRNlNO, BoRNio V. Bmnino.
BoRROMEO V. Scrittori B.
BoRROMEO coNTE FiLiPPiNO \Filifpifto Borromto] h fatto
imprigionare da Lodovico Sforza (an. 1495), 288,
13-14; a istanza di Giovanni Bentlvoglio e liberato,
ma confinato priraa a Bologna, 14-17, poi a Fer-
rara (an. 1496), 17.
BoRROMEo CONTE GiovANNl \Giovanni Borromei] h rap-
presentato dal dottore Bernardino alle nozze dl
Annibale Bentivoglio in Bologna (an. 1487), 236,
32-33.
BoRSELLi o Albertucci Andrea padre dl Girolamo, 293,
30; amico di Antonio Galeazzo Bentivoglio, 6, 19;
con altri accorre armato sul sacrato d. fratl di San
Giacomo (an. 1428), 18-20; cf., 32; con Egano Lam-
bertini per ordine d. leg. recasi in Piazza a difesa
d. Chiesa, 22-24 ; h cacciato con gli altri dai Ca-
netoli, 24-26; e bandito di Bologna con i figli (an.
1430), 19, 36, 36; nei capltoli d. pace e riconfer-
raato a lui e ai figliuoli il bando dalla c. e terri-
tori di Bologna, Modena e Imola sotto pena, se
vi raancassero, d. confisca d. beni e d. punizlone
sancita negli Statuti (an. 1431), 28, 42-46, 48-49.
Borselli o Albertucci GiovANNA [ Giovanna Burselli]
Doraenlcana; f ed i sepolta nel cimitero d. suo
ordine e annoverata tra le beate (an. 1461), 178,
11-13.
BoRSBLLi GlovANNi padre di Pletro, 105, 3.
Borsblli o Albertucci Girolamo [«V Borstllo, fratt
yeronimo Albertucci] figlio dl Andrea; frate predi-
catore e storico f (»"• i497)i ^93, 30-31 ; sue opcre,
33-33; «la sua storia di Bologna i ric. dal Ghlrar-
daccl, CXXX, 34-35 „.
540
INDICE ALFABETICO [BorseUi Oirolamo-Brama (w»<-»t»)J
"RoRfEUJ o AuKllTVOCi GiROLAMO Cromea Gtsttram
ac faelorum mtmorabiliHm civilalis Benonia» rlc,
CXXXVI. 15, .-.r, fa$s» eit., i-v „.
BOMELLi PlETRO figllo di Giovannl, 101, 3; reita uc-
cIm per struda combattcndo rontro 1 Canrtoll (an.
1445), 105, 3-3; cf., 104, 3»-35; 106, 40.
BoRso V. Ctrreggio {Ua) B., Etlt (Z)') B., SerinMi B.
BosciiETTi Albkrto tcnt» dl occupare la rocca dl Ca-
stelfranro pcr darla alla Chlesa e ottenerne lauto
premio (an. 1438), 8, 37-31; modo da lui usato •
questo intento, 31-41; a un segnale datogli da amlci
tuoi ai accosta alla rocca per entrarvi, 41-43 ; i ri-
buttato, 41-44; nioltl auol amlcl vl restano morti,
44-45.
BoscHETTi Albkrto modcnesc ; prende parte con Glulio
e Ferdinando d'Este a una congiura per uccldere
Alfonso e Ippollto d'Este (an. 1506), 343, 34-31;
scopertosl U dlsegno fc implccato e squartato, 3»-30.
Bosco GiovAHNi. Conoscendo 11 malvolere d. leg. nella
pace con Bologna delibera di darle seguito prescln-
dendo dai suo consenao (an. 1431), 29, 23-34; parte
di San Giovannl In Persiceto e va alia Certosa, ove
convoca gli ambasc. d. Senato e Bartolomeo dal
Pozzo inviato d. pp., 34-36; con i prod. dellbera di
dare esecuzione al capitoli gii approvatl dalle due
parti, 36-2»; fc el. governatore di Bologna dai Bo-
lognesi, che mandano sei messi ad annunciargliene
ia nomina, 33-39; h dai pred. condotto a porta San
Fellce ove i aspettato dal Gonfalonlere Francesco
dei Bue con quattro Anzianl e moiti gentiluomlnl,
39-43; h condotto al Pal. ove gli sono rccati i gon-
faloni d. libert&, d. popolo, d. pp. e d. Chlesa,
43-45; con lui viene il Gattamelata cap. d. Chiesa
con centocinquanta soidati, 45-46; bandisce che h
dl nuovo litjero II commercio con Bologna, 48-50;
toglie l'lnterdetto, 30, 1-3; avvertlto di un com-
plotto d. fuoruscltl per impadronirsi di San Gio-
vanni in Perslceto, d'lntesa con Bartolomeo Zam-
l>eccari e con Battlsta Canetoli, vi manda Gaspare
Canetoli e Tommaso Ghisilieri con duecento fanti,
36-38; fa assediare Castei San Pietro che tosto si
rlduce all'obbedienza d. Chiesa, 43-45; e revocato
dal pp., 46.
Bosio [^KMo] V. Sforza B.
Bossi Carlo accompagna Galeazzo Maria Sforza a Bo-
logna (an. 1459), 168, 48; 169, 7.
BoTTARBLLO r. Biagio dttto Bottarello.
BOTTRIGARI (famiglia) " h rapprcscntata nel Theatro
moral* cW modtrm Ingtgni. . . . d. Ghlrardaccl, XXIV,
33, 3S „.
BOTTRIGARI Alessandro \AUssandro Butrigari, Buttri-
garo, Alessandro degli Altssandri Bulrigaro\ dot-
toree procuratore causldico; padredl Giovanni, 49,
38; compra la casa dl Giovanni da Imola in Via
Nuova [s. a.], 38-39; cf., 290, 30-31, che rifa, 31; h
sindaco dl Bologna nel compromesso per la rie-
dificazlone d. Chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 6-10;
h degli Anziani con Annibale Bentivogllo Gonfa-
ioniere (an. 1489), 255, 6-7; e degii Anziani e ac-
compagna Paolo Orsini per conchiudere ia pace
col Valentino (an. 1501), 304, 43-43, 44; il che e
fatto con strumento di Cesare Nappi, «4-45; torna
a Bologna, 45-46; con Francesco Fantuzzi va
ambasc. di Bologna al pp. esponendogll le ragioni
In farore d. c e d. BcntlTogiio (an. 1503), 313,
14-17; il pp. riiponde loro che tornino a Bologna e
aTvislno II Senato e i cittadini di pentare al casi
ioro e dl Ilberarsl dai Bentivoglio che li conduce-
▼ano a rovlna, 17-30; tale riiposta tcrive tubito
al Senato, 33-33; e mandato dai Senato di Bologna
al Valentino in Imoia a toiiecltarne la firma ai
capltoli, 319, 31 ; roRE I capltoli in cul h ttabliito il
matrimonio tra la nlpote dl Alettandro VI e Co-
stanzo Bentlvoglio, 320, 38-39; t. '^ ^ tepoito in
San Francesco nella cappella da lui rettauraU (an.
iSos), 336, 16-18.
■ BoTTRiGARi Enrico storlco Bologncse rlc, IV, 4-S, 6 „.
BoTTRiOARi Galkazzo [GaltaMMo Buttrigarf] dottore;
accompagna Antongaleazzo Bentirogllo alla corte
di Luigl Xn In Francla (an. 1503), 310, 3W9.
BoTTRiOARi GlACOMO [Giacomo Butrigar/] confinato
a cinquanta miglia da Bologna neile terre d. Chie-
sa perchi amico d. Bcntivogiio (an. 1507), 362, 33-
34, 45-46; 363, 1-3.
BoTTRiOARi GiovAirai figlio di Aletsandro; c«v. au-
rato ric, 49, 38.
BoTTRiOARl GiDLlo [Giulio Bulrlgari, Buitrtgari] h
mandato con altri dai governatore allo Scappi a
chiedergii la restituzione di porta San Mamolo a
qualunque condizione (an. 1508), 381, 8-13; pretete
avanzate dal pred., che vengono ferraate In capl-
toli, 13-36; torna al Senato, 37-38; roga Tatto d.
sicurti concessa dal governatore a Gaspare Scappi
e ai suoi compagni e d. quaie sono chiamati mal-
levadori Giovannl Campeggi, Aiberto Carboneti,
Virgilio Ghlsilicri, Antonio Legnanl, Giacomo dal-
le Armi, Girolamo Lodovisi, 382, 4-9; h multato in
seicento ducatl per ia riedificazione d. pal. Mare-
scotti, 386, 8; 389, 7\ torna a Bologna con ii ieg.
Alidosi (an. 1509), 396, 34-36.
BoTTiGARi Laudo h el. degll Anziani (an. 1444), 97, 36.
BoTTRiOARi PiETRO [Pittro Butlrigari] h muitato in cen-
to ducati per il rifacimento d. pal. Maretcottl (an.
1508), 386, 13.
Bovi (pamiglia) V. But (Dtl).
Brabantk (duca di) [dux Brabantiat] titoio dell'imp.
Massimillano, 279, 17.
Bracci Grifforte [Grifforte Braceio] si rec« a Bolo-
gna con Galeazzo Maria Sforza(an. 1459), 168, 48-49.
Braccian: Pietro mugnaio: e costretto ad abbando-
nare la sua casa in Borgo San Pietro infestata da
uno spirlto (an. 1438), 52, 34-37.
Bracciano. Vi si ferma per raoiti giornl Cario VTn re
di Francla (an. 1494), 284, 36-37.
Braccio t. Baglioni B., Afontone (Da) B.
Braccio da Reggio giostra nel torneo in Bologna, te-
nutosi per definire se ia Sapienza o ia Fortuna,
prevalga nelle cose umane, al seguito di NicoI6
Rangoni paladlno d. Sapienza; e ascritto alla terza
squadra vestita alla francese (an. 1490), 258, 31, 34;
il suo partito soccombe, 262, 17-18.
Bracola. Vi si ritira Galeazzo Maria Sforza con i'eser-
cito d. Lega (an. 1467), 194, 34-35; ii pred. ne parte
per la Riccardina. 35-36.
Braiguerra t, Caecianemici B.
Braika V. Tommaso dolla Bredna (caffella di Saii).
Brama (?) (vEscovo) rappresentando il re di Napoli alle
nozze di Annibale Bentivoglio in Boiogna, va In-
[Brama (vescovo)-Brmghtlla.]
INDICE ALFABETICO
541
contro agli sposi fuori porta di Galliera (an. 14S7),
236, 32-34.
Brancadello IBrancadal/e] v. Zonchi B.
" Brakchbtta (abate) fa rlcerche per il march. Guido
Bentivoglio sulla nascita di Annibale Bentivoglio
(an. 1758), XCII, 20-22,34-35; XCVI, 14-1»; XCVIII,
6, 13-14, 34-38; XCIX, 26-31; sue lettere al march. .
per la detta questione, CLX, 10-11, 25 „.
Branchstta Alessandro e confinato perche amico d.
Bentivoglio; (an. 1507), 362, 33-34, 39; multato in
cento ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti
(an. 1508), 386, 41.
Brancuccio V. Elmi B,
Branda V. Castiglione {Da) B,
Brandolimi TiBfiRTO [Srandoltno, conte Brandolino] pa-
dre di Sigismondo, 165, 16; di Lionello, 193, 17;
milita neiresercito raccolto in Imola per la Chiesa
da Antonio Bentivoglio, Micheletto Attendolo e
NicoI6 da Tolentino (an. 1428), 8, 24-26; e condot-
tiero per la Chiesa nelI'esercito d. Caldora (an.
1430), 20, 20, 23; sempre al servizio d. Chiesa ricon-
quista Monteveglio in pro' di Bologna (an. 1433),
36, 7; % a Castelfranco con milizie d. Chiesa per
combattere i Bolognesi (an. 1434), 39, 13-14; si salva
con la fuga nella rotta data dal Piccinino all'eser-
cito d. Lega contro il duca di Milano, 40, 23; e
amicissimo d. Gattamelata, 41, 24; con i suoi sol-
dati che erano per la Chiesa in San Giovanni in
Persiceto passa a Confortino, lo prende e pone a
sacco (an. 1435), 24-2T; restituisce a Bologna San
Giovannl in Persiceto, SanfAgata e Manzolino, 44,
37-38; al soldo d. Veneziani fc inviato ai Bolognesi
con quattrocentocinquanta cavalli (an. 1443), 89, 35-
36; e incaricato dal com. di Bologna insieme al cap.
Gottofredo a trattare col Tartaro la resa di Gallie-
ra, 91, »-12; patti concordati col pred., 13-24; in uno
scontro coi nemici fuorl d. c. ne uccide e mette in
fuga un buon numero, 25-i8 ; approva il disegno di
Annibale Bentivoglio di andare col popolo contro
le milizie di Milano e liberarne il territorio, 92, 23-
34; esce con lui di c, 31-41; e prende parte alla bat-
taglia, 41-93; 1-36; dopo l'uccisione di Annibale Ben-
tivoglio fe richiamato da Cento frettolosamente a
Bologna per difendere la c. (an. 1445), 104, 19-21 ;
vl giunge con i suoi soldati, 105, 46-47; va con Ro-
meo Pepoli contro San Giovanni in Persiceto (an.
1446), 115, 28-30; combattendo suIl'Adda spia i va-
lichi non guardati dai ncmici e v! fa passare il suo
esercito su un ponte di barche, 118, S-7; ci6 che di
aglo a tutto resercito Veneziano di trascorrere nel
Milanese, 7-11; i creato dai Vencziani cav. aurato
per essere entrato d. primi in Milano (an 1447),
121, 18-30; qualc cap. d. duca di Milano va a Bolo-
gna con molto seguito ed e onorevolraente rlcevuto
specialmente da Sante Bcntivoglio e dai suoi (an.
1458), 165, 14-16; parte di Bologna, 18; va ad Imola
ove sposa una figlia di Guido Antonio Manfredi,
11-30; torna a Bologna con la m. e abita in casa di
Sante Bentivoglio, 31-33; ne riparte con la sposa e la
nuora e va nel Parmigiano a casa sua, 23-34; accora-
pagna Galeazzo Maria Sforza a Bologna (1459), 168,
48; 169, 4; Giovanni Plccinlno bologneie fe un suo
soldato, 171, 35-36; b fatto imprigionare dal duca
Sforza perchfe roleva abbandonarc la sua condotta.
ma i suoi figli non sono molestati (an. 1462), 179, 1-3.
Brandolini Francbsco [C«ec0] fugge con duecento
cavalli da Lodovico Malvezzi e ripara pr. Sigi-
smondo Malatesta (an. 1461), 175, 41-43; nella bat-
taglia di Castelleone combattendo per il Malatesta
contro ii Malvezzi rimane gravemente ferito, 41.
BRANboLiNi LioNELLo figlio di Tiberto, 193, 17 ; accom-
pagna Galeazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459),
168, 48; 169, 3; e nelI'esercito di Bartolomeo Col-
leoni contro Firenze (an. 1468), 193, 17; resta f
nella battaglia alla Mezzolara, 195, 31-33.
Brandolini [Maria AntoniaJ v. BtntivogUo M. A,
Brandolini Sigismondo [Gismondo Brandolini] figlio di
Tiberto prende in moglie Maria Antonia Benti-
voglio (an. 1458), 165, 17-18; cap. neiresercito d.
Lega alWdice (an. 1467), 194, 7.
Brembo (fiumis) gonfiato da una scaturigine d'acqua
scesa da un monte franatosi per la pioggia, straripa
allagando tutta la vallata, strappando il ponte e
affogando piu di duemila persone (an. 1493), 272,
45-273. 1-5.
Brentadori Sante [Sante Brentadore] partecipa alla
congiura ordita da Gaspare Scappi in favore d.
Bentivoglio (an. 1508), 380, 10.
Brescia ric, 57, 48; 232, 16; dal pp. Innocenzo VIII
sono concessi nella sua diocesi benefici a Camillo
Pepoli (an. 1486), 234, 13; afflitta da carestia (an.
'S05), 335, 19-30; e chiesta dai Veneziani a Luigi
XII (an. 1509), 393, 33.
— (territorio) [Bresciana] Nicol6 Piccinino eil march.
di Mantova vi prendono molte castella e vi fanno
saccheggi (an. 1439), 58, 36-37; ne sono occupati
dal Piccinino fortezze e castelli (an. 1441), 68,
32-33; Micheletto Attendolo vi aduna genti per or-
dine d. Veneziani (an. 1446), 115, 31-32; vi si reca
con poca gente Sforzino Sforza per porsi agli sti-
pendi di Bartolomeo da Bergamo (an. 1467), 192,
34-35; e cominciato a molestare dal duca di Milano
(an. 1483), 228, 7; vi seguitano la guerra quei della
Lega contro i Veneziani (an. 1484), 230, 16-17; vi
passa con molte forze Giovanni Bentivoglio, 17-19;
il pred. vi espugna Longhena e Bagnuolo, 20-21.
Bretbr (De) Gkminiano contestabile; t al riacquisto
di Sarzana e Sarzanello combattendo per i Fioren-
tini sotto le bandiere di Annlbale Bentivoglio (an.
1487), 241, 36-38.
BRI90NNKT Guglielmo [Brissorieta, Cardinala Sama/o]
card. d. titolo dl Santa Prudenzlana; francese; si
reca a Bologna con Giulio II e'aIIoggia in casa
di Alessio Orsi (an. 1506), 356, 36-37; accompagna
il leg. di Bologna alla sua entrata in questa c, (an.
1507), 365, 24-25; e dal pp. fatto suo leg. pr. il re
di Francia, 395, 44-45; passa di Bologna, 45-46; ai-
loggia in Pal., 46.
Brigida V. Ortini B.
Brigiua (Cafpblla di Santa) V. Bologna (Ciiese).
Brigiua (PRATi Di Santa) abitano nella chlesa di San
Cristoforo di Saragozza (an. 1429), 17, 24.
Brigida (monachk di Santa) abitano fuorl porta di
San Vitale (an. 1439), 17, 25.
Brinuisi [Boradici.'] i domandato ai Venezianl da Fer-
dinando d'Aragona (an. 1509), 393, 34.
Brisiohblla 4 presa da Cesare Borgla (an. 1 501), 302,
20; h asscdiata e presa dalle gcntl d. Chiesa (an.
542
INDICE ALFABETICO IBrliigheUa-BudrioIi Vlncenro)
1509), 395, it-U ; h tacrheggUU contro 1 pattl, !%■»',
rlc. Jl, 35.
Bmmoiusta V. Brifoniut Gn/rlitlmo.
Broccainoomo \^Broccagr{ndouo\ v. Bologna (stradc).
BroOCARDO (coNTit) ; §1 reca a Bologna al segulto dl
Glacomo Plccinino di cui i canceiliere (an. 1464),
185, l-IO; i fatto (-oi pred. prlgionlero dai re di
Napoil (an. 1465), 188, M-30.
Brocuiictta Ambrosio h bandito di Bologna (an. 1430),
19, 26. 43.
Brocchi Lorbnzo \Broecko\ bandlto di Bologna per
avcre preio parte alla iiberazione d. prete mago
(an. 1453), 142, S, II.
Bro/zi Giacomo contadlno, fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per ie nozze (an. 1454). 151, 30-31.
BRUaENSB (vKSCovo) [non idcntilicabile] favorito dai-
i'lmp. Massimiliano; ei. card. da Giulio II nel di-
cembre riservandoiie la pubbilcazione ai maggio
dei 1507 (an. 1506), 360, 4«-46, 4»-4».
Bruunati V. BrugMtto.
Bruomktto (VK.SCOVQ ui) \Bri*gnati\ v. Bartolomeo Ug-
gcri (aa. 147^-79)-
Bruhi Guouei.mo [Gttlie/mo dal Bruno]. La sua casa i
sacciieggiata e incendiata (an. 1445), 106, «2, 47.
Brunino o Bormino [Bornio, Burnino] v. Biancki B.,
Bolognini B., Sala {Da) B.
Bruno (ospeoale 1)1 San) {Osfedale di San Baono] v.
Boiogna (osfedali).
Brusculu [^Brusculi]. Vi passano gli aiuti Bolognesi dl-
retti al duca Borgla verto Firenze (an. 1501), 306,
43-44.
Bruscolo (conti Di). [Brusculi] La loro casa i atterrata
pcr fare ii mercato (an. 1496), 290, 16-17.
Bru.scoi.0 (conte ui) Albbrto ei. d. Signori (an. 1508),
385, 31-33.
Bruscolone (Don) multato in quaranta ducati per ii
rifacimento d. pai. Marescotti (an. 1508), 387, 26.
BUBANO [casteUo di Hubanol] in quei d'Imola; cade in
potere di Bartoiomeo Coiieonl (an. 1467), 194, 32-
33; in segulto aila pace h restituito a Taddeo Man-
fredi (an. 1468), 199, 34; preso a forza, sacclieggiato
e devastato dai Francesi (an. 1494), 278, 24-37.
BuccA (Dalla) V. Boccki.
BuccARiNi Francesco ^ bandito di Boiogna (an. 1430),
19, 26, 37.
BuccBl r. Bocchi.
BuciNO V. Mussolini B.
BuDRiE [Z.« Budrit]. Vi indietreggia i'esercito Boio-
gnese in assedio a San Giovanni in Persiceto (an.
1446), 115, 4S-46; ric, 116, 13.
BuoRio [Butrio] e preso, sacclieggiato e incendiato da
Antonio Bentivoglio e da Nicolu da Toientino (an.
1438), 9, 14-15,- nei pressl vi sosta i'esercito di Gia-
como Caidora, donde fa scorrerie sino a Boiogna,
10, 2-4; vi si recano Baidassare OflSda pod. di Bo-
iogna e Pier Giampaoio Orsini cap. d. soldati d.
pp. (an. 1436), 47, 39-40; i pred. vi radunano i con-
tadinl per assaiire aiI'improvviso Francesco Sforza,
40-41; vi fugge l'Offida vinto alia Riccardina daiio
Sforza, 48. I ; h assediato da questo, 3; i suoi abi-
tanti minacciati di distruzione dailo Sforzagii con-
segnano i'Offida, 2-8 ; l'Orsini k irritato contro gil
abitanti, che accusa d. rovina d. suo esercito e di
avere tradlto i'OfiSda, 35-27; II pred. vi entra con
un Inganno per vendicani d. tortl ivl ricevnti e
il Impadronitce d. caitello (an. 1437), 49. 3*-47, ma
vl i aiiediato dagil abitanti, 47-50, i quail rifiu-
tano all'Oriini quanto domandava per uicirne, I-
6; lono aiiora atiaiitl dai pred. In una tortlta
con tale impeto che vanno In fuga e moltl riman-
gono mortl o feriti, 6-1; i laccheggiato dall'Onini
che poi ne parte, (-4; tiene per Nicoid Piccinino
(an. 1443), 83, 45-46; ric, 89, 23-33; tconfitto ii Dai
Verme ti rende a Bologna, 94, 7-»; vi i Plctro da
Navarrino con trecento caTalll pcr Boiogna (an.
1445), 104, IS; vi si reca Taiiano di Forii e gii di
battaglia, 110, 3-4; ii pred. vl fabruclare moltecate,
4-5; vi paisa Luigi Gonzaga mettendone a tacco ii
territorio (an. 1449), 133, IS; fa un dono « Sante
Bentivogllo per le nozze (an. 1454), 150. 3*-27 ; vi
si manifesta un grande Incendio (an. 1458), 166,
25-37; fa un presente aile nozzc di Giulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 44; dannegglato da una tem-
pesta (an. 1467), 198. 4-5; coipito daiia pettilenza,
S-4; gii abitantl ofTrono ii casteiio ai Veneziani In
cambio d'aiuto, ma l'offerta non i accettata, e i
messi recatisi a Venczia sono impiccatl per inca-
rico d. Senato di Bologna (an. 1481), 223, 30-32; II
Senato vi manda armigerl a difenderio contro 11
Valentlno (an. 1502). 311, 4t-S0; astalito dai march.
Gonzaga virilmente ti difende e non cede (an. 1506),
346, 31-33; si rende ai pred. per ordine di Giovanni
Bentivoglio, 348, 23-27; di qul le genti d. march.
fanno tcorrerie nei dintorni d. c, 27-28; fa un pre-
sente di vcttovagiie ai pp. Giulio li in Bologna,
360. 23-33 ; V. anche Antonio (frate) da Bndrio, Bar-
tolomeo da Budrio, Domcnico da Budrio, Ptontino
da Budrio.
Bin>RioLi Cbsare muitato in centottantatei ducati per
11 rifacimento d. pai. Marescotti. alia cul rovina
aveva preso parte (an. 1508), 387, 23.
BuoRioLi Gentile figlia di Nicoi6, 294, 30, e mogiie di
Alessandro Rinieri cui aveva portato in dote cin-
quecento ducati d'oro, 33, 30-31 ; e abbruciata viva in
Bologna quale strega e f stoicamente (an. 1498), 295,
15-18; cf., 294, 23-24; sue maile, 27-33; tua confet-
sione, sue abitudini, pratiche eretiche e sortilegi,
33-295, 1-14; era moito amata da Ginevra Bentivo-
glio, che ie aveva maritata una figliuoia e messe
due nei convento di Santa Marta, 14-31, eche I'avreb-
be saivata se non avesse confessate tante ribaiderle,
18-14; abitava nei torrazzo di San Francesco, 21.
Budrioli GiAcoMo [lacomo Bndriolo] i d. Venti d. po-
polo pel quartiere di porta Ravegnana (an. 1506),
352, 4; e dal popolo el. ambasc. ai pp., 353, 36-27;
va ad Imola con tre compagni, 28-24; sono assai
b«n ricevuti da Gluiio II che ii Intrattiene lulle
cose di Bologna, 24-30; sono dal pred. rimandati
a Bologna, 30-32; riferiscono ai Senato ie buone
disposizioni di Giulio II e ne annunziano 1'arriTO
per San Martino insleme ai card., 32-35; ei. Goa-
faioniere d. popoio dal pp. pei quartlere di portm
Ravegnana, 359, 44.
BuDRioLi NicoLo [yicolh Budriol»] padre dl Gentile, 294,
30; suo dono a Sante Bentivogiio per ie nozze (an.
1454). 149. 48; fa un presente alie nozze di Glulio
Malvezzl (an 1464), 184, 34.
BuDRiou ViMciNzo i mandato da GiOTanni Bentivo-
[Budrioli Vincenzo-Busseto]
INDICE ALFABETICO
543
glio a Giovanni Sforza con un ricco dono (an.
1479), 275, 36-38.
BUE (Del) [Bovi] " la loro famiglia e rappresentata nel
Theatro morale de' moderni ingegni .... d. Gliirar-
dacci, XXIV, 22-27 „.
BuB (Del) Conte \conte dal Bh] giostra nel torneo In
Bologna, tenutosi per definire se la Sapienza o la
Fortuna prevalga helle cose umane, al seguito di
Nicolo Rangoni, paladino d. Sapienza; e a capo
d. quarta squadra vestita all'ungherese (an. 1490),
258, 34-35; il suo partito soccombe, 262, 17-18.
BuE (Del) FraNcksco YFranceseo Del Bue, dal B})\ quale
seguace d. Canetoli gli sono fatte sequestrare dal
pod. Offida tutte le armi che possedeva (an. 1435),
44, 39-<2 ; deve fare una sicurta di cinquemila lire
essendo chiamato in giudizio a rendere conto d.
sua gestione circa i dazi e le entrate d. c, 45-48 ;
pu6 tornare in Bologna da cui era bandito (an.
1439), 57, 35; la sua casa fe saccheggiata e distrutta
(an. 1445), 106, 4J, 45.
BUE (Del) Giacomo \Giacomo dtl Bue, Giacomo dal
Bo\ dottore d. Studio, 345, 45 ; el. ambasc. d. Senato
di Bologna ad Alessandro VI (an. 1502), 314, J9-32;
espone al pp. rimpossibilita d. Bentivogllo di muo-
versi da Bologna, 10-13; fe mal ricevuto da Ales-
sandro che non gli crede, 13-15; gli e ingiunto dal
pred. di recarsi coi compagni dai card. Trivulzio,
De' Medici, Riario e Cesarini, 16-19; scrive al Se-
nato e ai Bentivoglio che il pp. tenta ogni via per
avere Bologna, 19-31; fe dal Senato mandato con al-
tri ambasc. a Glulio II a SanfArcangelo, 45-47;
giunto a Cesena coi compagni e raggiunto da un
messo di Giovanni Bentivoglio che loro fa premura
di passare su territorio veneziano essendo stato uc-
ciso in Bologna Bernardo Gozzadini amato dal pp.,
46-346, 1-17; va a Cervia e di li chiede un salva-
condotto a Giulio II che lo accorda, 17-21; recatosi
con gli altri a SanfArcangelo il pp. proibisce loro
di partire senza licenza, 21-23; rimanda a Bologna
il suo seguito alPinfuori di un servitore, 23-24.
BuE (Del) Uli.ssf. [ Ulisse Boi\ & confinato perche amlco
d. Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 40.
BuOATTi Antonio \Antonio Bttgatt6\ e multato in cento
ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti, alla
cui rovina aveva preso parte (an. 1508), 387, 20.
BuGATTi Ercole \Brcole Bugatto] con Filippo Rusti-
gani e Giangaleazzo Galluzzi insieme a cento com-
pagni d. Mascarella ha in consegna dal popolo la
porta d. Pal, (an. 1506), 352, 22-24.
Bulgari (corte dei) V. Bologna (strade),
BuLLi Galeazzo roga l'atto di donazione d. castelli di
Covo e dl Antignano e d. ponte di Pizzlghettone
fatta da Giangaleazzo Sforza a Giovanni Benti-
vogUo (an. 14S0), 221, 39-40.
" BuMALDi GiovANNi Antonio. [Pscudonimo ana-
grammatico di Ovidio Montalbani] Mi-
nervalia bonon. civiura Anedemata seu Bibliotheca
Bononicnsis ric. XX, 14-16, 31 „,
BuoGO ! c. Burgoi.
BuoNA V. Bona.
BuoNAMici GiAcoMo padre di Matteo, 112, 14.
BuoNAMlci Mattko [Mallkio] figlio di Giacomo, 1 12, 14;
fc fatto prigioniero al Sasso di Glossina (an. 1445),
112, I3-U; fe implccato, 27-28.
BuoNARROTi Michelangelo. Per incarico d. Senato di
Bologna fonde una statua in bronzo di Glulio II
(an. 1508), 385, 22-23; ne ha in mercede mille du-
cati d'oro, 23-34.
Buoncompagni Giacomo e d. Venti d. popolo pel quar-
tiere di porta San Pietro (an. 1506), 342, 6-8; e dal
pp. Giulio II creato Massaro d. Merciai, 360, 2.
Buonconvento castello sul Reno; vi si reca il Caldora
con parte dell'esercito per pigliarvi la torre di Bat-
tista Canetoli (an. 1429), 13, 45-46; il pred. non vo-
lendo che l'edificio fosse rovinato lo da in possesso
al Caldora, 46-47 ; Luigi dal Verme ne corre il ter-
ritorio saccheggiando e distruggendo le campagne
(an. 1443), 90, 6-7; vi si reca Luigi da Sanseverino
da Casalecchio, e ne riparte per Argile (an. 1445),
110, 39-40; ne rovina la torre ove erano duecento
corbe di grano di Giovanni Bentivoglio (an. 1486),
235, 13-14; V. anche Tommasino da Buonconvento.
BuONFlGLi •p, Bonfioli.
BuoNFli V. Bonfioli.
BuoNFto V. Bonfiglio.
BuoNGiovANNi V. PiacevoU B.
BuoNiFORTE V, Meleto B.
.... Buonmartino [Smo' Martind] macinatore; suo dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, 35-36.
.... BuoNO barbiere di Galeazzo Maria Sforza ; lo
accompagna a Bologna (an. 14S9), 169, 15, 17.
BuoNO ! (ospedale di San) V, Briino (pspedale di San).
BuoNo (Dal) Bartqlomeo padre di Pietro, 97, 38.
BuoNo (dal) Pietro figlio di Bartolomeo, 97, 38 ; c el.
degli Anziani (an. 1444), 97, 38; sua moglie mentre
lavorava in casa e incenerita da un fulmine (an.
1489), 254, 1-7.
BuoNTKMPi Candiuo di Perugia, h pod. di Bologna
(an. 1463), 102, 13-14; « LXVI, S-6 „.
BuoNVALORE Lattanzio di Bologna; e cit. a difendersi
(an. 1508), 392, 16.
BuONZANiNo V. Bontanini,
Buoso X). Bosio.
BURATINO V. Buraltini.
BuRATTlERI V. CUodaroH 0 Burattieri.
BURATTINI GiovANNl [Giovanni di Buratino] chioda-
rolo; prende parte aIl'uccisione di Annibale Ben-
tivoglio(an, 144S), 103, 28-30; e d. Marescotti, 31-36;
la sua casa e saccheggiata e bruciata (an. 1445),
106, 42; 107, 3.
BuRGAU (marchesf, di) [marchio Burgoviao] titolo del-
l'imp. Massimiliano, 279, 20.
BuRGONDiA V, Borgogna.
BuROos [Buogo !]. Vi f Don Filippo d'Austria (an.
1506), 359, 26-28.
BUROoviA V. Burgau,
BuRNlNo V, Brunino.
BuRSRXLi V. Borstlli.
Busi Nicol6 contadino di San Glovanni in Persiceto;
suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an.
1454). 151, 22.
Buso V. Busi.
BussETO [Busse] nel territorio di Piacenza, residenza dl
Glnevra Bentlvoglio (an. 1507), 368, 20-31 ; cf., 373,
4»; vi t la pred. aIl'improvviso, 374, 14-16;
gli Zoccoianti non possono per iette anni uffi-
ciare nella loro chiesa per avere resi gli estremi
onori al corpo d. pred. scomunicata, 20-23.
544
INDICE ALFABETICO IBuMole (dciu) C-CaccUnemld B )
BtwMLB (DA.LI.C) CnMToroRO »«TTO SospiRO »cconi-
pagna Glovannl Bentlvoglio in pellegrin«ggio •
. Loreto (»n 1485), 232. 23-M, il.
Bd«to Gxovawni h bandito di Bologna (an. 1430), 19,
M. U.
BuTRtoARi, BuTRlOAHO *. BoUrigari.
BuTRio f. Bmdrio,
UuTTiuuuKi GiovAKNi Matsaro degli Stracclaroli ; i
mandato con gll altrl a Firenze per invitarvi ii
pp. a Bologna (an. 1435), 44, 2-15; iie torna, 16.
BuTTRlOARi V. Bottrigari.
Cacciafeub V. liartolomeo detto Caccia/edt.
Caccialupi lono con altri ai governo di Bologna (an.
14J0), 134, 41-M.
Caccialupi Antonio padre di Lodovico, 191, M.
CaCCIALUPi Looovico [LoJovico Caccialupfi\ figUo di
Antonio, 191, 36; degli Anziani di Bologna per por-
ta Ravegnana (an. 1438), 54, 1, t; dura in carica a
tutto dicerabre, 7; partecipa all'uccisione di Raf-
faeie Kosclierari pcrpetrata da Annibale Bentivoglio
(an. 1440), 61, 7-16; presta al com. di Bologna sei-
cento scudi e ne diventa tesoriere, 62, U; h el. degli
Otto deiravere (an. 1443), 87, 13-14 ; i tra gli incari-
cati dl attuare i provvedimenti fiscali deliberati nel
Consiglio d. Seicento, 88, 41-46; e degli Anziani che
comminano il bando ai Canetoli e loro seguaci (an.
1445), 107, 41-108, 1 ; degll Anziani di luglio e ago-
sto, 109, 34 ; d. Sedici Riformatori d. Stato (an. 1446).
113, 35-36; i mandato dal Senato dl Boiogna ad
assoldare Francesco Sforza, 114, 46, clie non accetta;
torna a Boiogna, 46-50; i inviato a Flrenze con
Azzo da Quarto per condurre a Bologna Sante ba-
stardo di Ercoie Bentivoglio, 118, 46-119, l; espone
a Neri Capponi e a Cosimo dei Medici ia ragione
d. sua andata, 1-3; presenzia il colioquio d. Cap-
poni con Sante, 5-6; avvisa il Senato d. venuta
di questo, 11-14, con 11 quale parte per Bologna,
15-16; h inviato dal Senato bolognese a Nicol6 V
per indurlo a benevole consiglio verso la c. (an.
1447), 120, 45-4S, e tanto si adopra che il pp. non
insiste neila pretesa d. libero dominio, 48-121, 1; i
dal pred. fatto cav. aurato, 1-3; torna a Bologna fe-
steggiatissimo, 3-3; & degli Anziani di marzo-aprile
(an. 1449), 129, 34-35; e confermato d. Sedici dei
Reggimento (an. 1453), 142,44, 46; essendo dei Ri-
formatori prende parte alla rinnovazione degii
Statuti d. c. (an. 1454), 143, 3f, 33; i mandato am-
basc. ai Fiorentini a intenderne l'animo sui disegni
di Giacomo Piccinino contro Bologna, 147, 6; torna
con risposta favorevole aila c, s-lO; h inviato am-
basc. al duca di Milano (an. 1455), 154, 10; espone
al pred. ii danno che gli verrebbe qual signore di
Romagna e d. Marca se il pp., per mezzo di Giaco-
mo Piccinino, riuscisse ad avere l'assoluto dominio
di Bologna, 11-17; ne ottiene aiuto contro U Pic-
cinino, 17-11; segue i'esercito mandato dal duca nel
Bolognese, 19-30; e ambasc. di Bologna a Roma per
feiicitare il nuovo pp. Callsto III, 157, 3-6 ; di nuovo
si reca a Roma ai seguito d. governatore (an. 1456),
163, 19-30; e di nuovo quale ambasc al pp. in ri-
guardo di Giacomo Piccinino (an. 145S), 165, II-
13; per ordine d. Senato di Boiogna va con Cri-
stoforo Caccianemici incontro a Galeazzo Marla
Sforza sino a Parma (an. 1459), 168, 31-34 ; fe man-
dato amlMUC. a Plo II a Flrenze per accoropagnarlo
nel viaggio a Botogna, 169, 37 -M; k ambatc. dl
Bologna ai Congreiio di Mantova, 172, 17-11 ;chla-
mato con altri dai pp. i arringato dal pred. («n.
L460), 173, 11, 33-36; per ordine d. Senato accom-
pagna al confine Glacomo Plccinlno di pasMggio
• Bologna (an. 1464), 185, lt-30; al tempo d. ler-
rata di Paolo II fc tra 1 tenatori tedentl i primi tel
mesl (an. 1466), 191, 36; f (an. 1475), 215, 31; gll
tuccede nel Senato Gatpare Bargeilini, 31-33.
Caccianemici (famiglia) fc rappretentata nel TlutUro
morale dt' moderni imgtgni d. Ghirardacci, WIV,
33-33 , ; tono con altri al govcrno di Boiogna (an.
1450;, 134, 41-43; rlc, 376, 49; opera vana di Glo-
vanni Bentivogiio per rappacificarli coi dal Lino
(1473), 377, 3-3; cf., 211, 34-37; in legulto ali'ucci-
lionc dl Antonio dal Lino perpetrata da uno di loro
sono banditi e lc loro case vengono dittrutte, 37-
35, cf., 377, 3-4; banditi dai Bentivoglio tornano
in Bologna con Giuiio II e prendono parte al corteo
papale dalla Magione al Pal. (an. 1506), 355, 36-37.
Cacciamemici Alberto amico degli Zambeccari, 18,
38; falsamente accusa in consigllo Egano Lkmber-
tini c altri di volere ricondurre i banditi in Bo-
logna e di volere mutare lo ttato d. c. (an. 1430),
30-33; & smentito dal Lambertini e da Nicol6 Mal-
vezzi, 33-34; riconosciuta dagli Anziani faiia la sua
testimonlanza, vien decapitato in Piazza, 19, 9-11.
Caccianbmici Alcssandro figlio di Cristoforo, 211, 35;
212, 14-15; marito di Lucrezia Maivezzi, 11: dopo
l'uccisione di Antonio dal Lino perpetrata dal fra-
tello Bartolomeo e la distruzione d. sue case fugge
pr. un amico, che lo tiene occulto (an. 1472), 211,
35-36; secondo altra rersione chiede assistenza al
leg., 212, 13-16; fe confinato col padre a Mantova,
17; t per la paura avuta, 211, 39-40.
CaccianemiCI Baldassarre [Salditiera, BaiJeuera]
cassiere; etsendo degli Anziani di Bologna, va In-
contro al nuovo governatore Marco Condulmer
(an. 1433), 33,43-44; e di nuovo degli Aniiani per
porta San Pietro (an. 1438), 54, 1, 5; dur* in carica
a tutto dicembre, 7.
Caccianbmici Bartolomeo figiio naturale di Crlsto-
foro, 211, 34; viene a parole con Antonio dal Lino
(an. 1472), 34-35 ; intervenuto Giovanni Bentivoglio,
suo padre promette a questo in suo nome che 11
Lini non sarebbe piu stato offeso, 36-37; Invece,
incontratoio, lo ferisce mortalmente, pol fugge di
c, 27-39: diversa versione di questo fatto, 41; 212,
1-5; c bandito a vita, 211, 34; cf., 212, 17-11.
Caccianemici Bassotto [Basotto] figilo di Guglielmo;
si mette d'accordo con altri banditi di Bologna per
impadronirsi d. castello di San Giovanni in Persi-
ceto (an. 1431), 30, 30-36; presta al com. di Boio-
gna duecentoventicinque scudi e ne diviene teso-
riere (an. 1440), 62, 33; interviene alla metsa fatta
celebrare dai Senato di Bologna in San Giacomo il
giorno di Santa Monica, 63, 5 : e vicario per Bo-
logna alla Pleve (an. 1462), 180, 3-3.
Caccianemici Braiguerra padre di Cristoforo, 70,
4«; 88, 44; 107. M; 113, 7, 13: 134, 14; 191, 27; c«-
vaiiere; i ei. d. Sedici Riformatori d. St«to (an.
1428), 7, 1-3; fe degii Anziani per porta San Pletro
(an. 1429), 11, 39-40; h el. d. Dieci Riformatori d.
{Caccianemici Braiguerra-Calabria] INDICE ALFABETICO
545
Stato, 43-44; cf., 14, 9-10; h d. Dieci di Balla (an.
1434), 37, 36-37.
Cacciamemici Braigukrra nipote di Cristoforo, e uc-
ciso da seguacl di Giovanni Bentivoglio corsi ad
abbruciare le sue case (an. 1472), 211, 33-34; cf., 38;
212, 10-13.
Cacciani;mici Caccianemico figlio di Nicol6, 147, 3»-
40; scalco di tavola alle nozze di Sante Bentivoglio
(an. 14S4), 147, 30-33, 39-40.
Cacciakemici Cksare figlio di Cristoforo, 211, 41-43;
rimane vedovo di Isabetta Malvezzi, 42-43; e ferlto
mortalmente una notte mentre si recava dalla inna-
morata (an. 1472), 43-44; e incolpato d. suo feri-
mento Antonio dal Lino, 45, che per6 si scagiona
con tutti d. sua f. 45-50.
Caccia.-jemici Cristoforo [Ckristoforo, Cristophoro']
figlio di Braiguerra, 70, 48; 88, 44; 107,26; 113, 7-lJ;
134, 14; 191, 27; padre di Alessandro, 211, 34-35;218,
14-15; di Cesare, 41-42; di Pellegrino, 359, 38; di
Bartolomeo illeglttimo, 211, 24; zio di un altro
Braiguerra, 34; el. tesoriere d. com. in luogo di
Tommaso Gozzadini f (an. 1442), 70, 48-49; e d. Se-
dici Riformatori d. Stato (an. 1443), 87, 3-6; cassato
quesfufiicio decade, 3; ^ tra gli incaricati di attua-
re i provvedimenti fiscali deliberati nel Consiglio
d. Seicento, 88, 41-44; fe d. Sedici Riformatori d.
Stato per porta liavegnana (an. 144S), 107, 19, 26;
cf. 101, 32-23; h degli Anziani che deliberano il ban-
do ai Canetoli e loro seguaci, 107, 48; 108, 6; ^ el.
con altri a distribuire i beni d. banditi, 113, 4-5, 7;
h degli Anziani (an. 1446), 10, 12; fe inviato con Bat-
tista Sarapieri ambasc. al Veneziani per prendere
lume sulle loro intenzloni riguardo al Visconti, 115,
16-18; h bene accolto, 18; torna a Bologna con pro-
messe confortanti, 19-25; h degll Anziani di marzo-
aprile (an. 1449), 129, 34, 36; h d. Commissione
incaricata di sorvegliare il trattamento fatto nel
Bolognese al pellegrini incamminati a Roma per 11
Giublleo (an. 1450), 134, 14, 16-17; h armato cav. da
Federico V imp. in San Petronio di Bologna (an.
1452), 142, 9, 4 ; si reca con altri Bolognesi a Pesaro
a prendervi Ginevra Sforza sposa di Sante Bentivo-
glio (an. 14S4). 147, 15-22; per ordlne d. Senato di
Boiogna va con I^odovico Caccialupl incontro a
Galeazzo Maria Sforza sino a Parma (an. 14S9),
168, 31-34; h el. d. senatorl in soprannumero, 172,
31 ; convocato con altri dal pp. h arringato dal pred.
(an. 1460), 173, 18-19, 32-26; va a Roma quale ambasc.
al seguito d. leg. di Bologna, 174, 37-39; h ambasc.
d. Senato al nuovo pp. per rallegrarsl d. sua assun-
zione (an. 1464), 186, 33-34; dl ritorno da Roma,
conferma al Senato che il pp. pretende 11 dominio
assoluto d. c. (an. 146S), 187, 33-23; accompagna
Giovanni Bentivogllo a Mllano, 188, 37-38; h d.
senatorl d. priml sei mesl al terapo d. serrata di
Paolo II (an. 1466), 191, 27; promette a Giovanni
Bentivogiio a nome d. figlio Bartolomeo che Anto-
nlo dal Lino non sarebbe offeso (an. 1472), 211,
26-27; uccito qucsto, contro la fedc data, da Bar-
tolomeo, h privato d. seggio in Senato e posto a
confine con 11 figllo Alessandro, 28-35; le sue case
vengono dlstrutte, 31-32; divcrsa iiarrazione d. fatto,
41-212, 1-18.
Caccianbmici Giacomo «mico degli Zambeccari, 18, 28;
e introdotto nei Conslglio d. Sessanta e con altri
suol compagni falsamente accusa Egano Lamber-
tini e altri di volere ricondurre gli sbanditi in
Bologna e cambiarne lo Stato (an. 1430), 30-32;
e smentito dal Lambertini e da Nicol6 Malvezzi,
33-34; conosciutosi dagli Anziani che aveva testi-
moniato il falso e decapitato in Piazza, 19, 9-11.
Cacciankmici Giovanni el. degli Anziani per 11 quar-
tiere di porta San Pietro (an. 1446), 117, 4-5.
Caccianemici Gugublmo padre di Bassotto, 30, 22.
Caccianemici Lbonardo e d. Collegi (an. 1505), 339,
1, 6.
[Caccianemici] Lucrbzia V. Malvexzi Lucrexia.
Caccianemici Nicol6 padre di Caccianemico, 149, 39-40.
Caccianbmici Pellegrino \Peregrino Caccianemici] fi-
glio di Cristoforo, 359, 38; h creato dal pp. sopra-
intendente allo Studio (an. IS06), 24-35; arraato cav.
aurato in San Petronio dal pp., che gli dona un ric-
co anello, 38, 39-40; el. degli Anziani (an. iso?).
369, 13-14.
Cacciti Pietro bolognese ; si arma al suono d. cam-
pana di San Giacomo e coi Pepoli scende in Plazza
(an. 1445), 104, 29, 31, 32-35.
Cadri ANo nel Bolognese; Luigi dal Verme ne corre
il territorio saccheggiando e distruggendo le cam-
pagne (an. 1443), 90, 6-7; vi e rovinato il raccolto
da un temporale (an. 1448), 125, 31, 34 ; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 151, 11;
danneggiato dalla tempesta, 46, 48.
Cabsar v. Cesare.
Caetani Antonio [Anionio Caieiano] accompagna il
principe Federico d'Aragona a Milano a prendervi
Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an. 146S), 187, 46.
[Cabtani Cristoforo] conte di Fondi h fatto prigio-
niero dai Genovesi nel golfo di Gaeta con 11 re
d'Aragona, Tlnfante e altri personaggi (an. 143S),
42, 8-12; i mandato a Milano, 13; h liberato dal duca
Vlsconti, 13-15.
" Caetani di Sermoneta Nicolo. II suo stemma figura
nelPesemplare Malvezzi del Lihro over Arhori de
la honoraia famiglia de' Fasanini di fra Cherubino
Ghlrardacci, XXII, 35-36 „.
[Caffarblu Giovanni] vkscovo di ForlI proleg. in
Bologns per 11 leg. Conti (an. 1430), 19, 7; presen-
zia gli accordi tra 11 leg. Nicol6 Acciopaci vesc.
di Tropea e i Bolognesi, 21, 47.
Caffarklli Prospero vesc, di Ascoli; luogotenente di
Ascanlo Sforza nella lcgazione di Bologna (an.
1485), 233, 4-5; vi entra, 5-6.
Ca' grande di San Ruffillo V. Bologna (tavme).
Caianza (contb Dl) V. Caiagto (contt di).
Cajazzo (contb Di) V. Sanseverino (Da) Roherto.
Caibrano in Puglia; danneggiato dal terremoto (an.
1466), 190, 33.
CaIstano V. Caetani.
Caio (Da) %>. Annihale da Caio.
Cairo (soldano uel) V. Egiiio (sultano deii'),
. . . . Calabresb (II) combatte nel torneo in Bologna,
tenutosl per definirc se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi colorl di NlcoI6
Rangoni paladino d. Sapienza; appartiene alla
quarta squadra vestita all^Ungherese (an. 1490), 258,
34-36; il suo partito soccombe, 263, 17-IS.
Calabria rlc, 215, 8-9.
T. XXXIII, p. I - 3s.
546
INDICE ALFABETICO [Calabrla (rf«ca)-C«Idora GiacomoJ
Calahria (uuca, nominalb) V. Giovoniii (PAngii,
CaLAbritto [C€Ui^r*tto\ In PuglU; vl lono ucciie ven-
tlquattro perione dal terremoto (an. 1466), 190, 22.
(CALAtruRlKl] FlLiPPO [eard. FiUfpo Lucano dn Sargaim]
fratello d. pp. Nicol& V; i da questo crcato vesc.
di Bologna (an. 1448), 125, U-IS; cf., II; 11 leg.
Astorre Agnesi prende poiiesio d. vescovado In luo
nome, lf-20; creato card, d. tltolo dl San Lorenzo
In Luclna, 128, «; ordina 11 censimento d. popo-
lasione dl Bologna (an. 1450), 134, 5-7; nel cor-
ttggio per 1'entrata dl PIo II In Bologna vlene dopo
11 pp. (an. 1459), 170, 19-30, ]3-3i: torna a Bologna
da Cento, ovc era stato ad applanare alcune dl-
icordie tra 11 castello e 1 Bolognesi, 172, 3-i; non
dk risposta alle lagnanze dcgli ambasc. dl Cento
e d. Pleve rontro ii Senato di Boiogna (an. 1461),
175, t-7; rifiuta di accettare la sentenza d. duca
Sforza chlamato arbltro tra i detti caitelli e Bo-
logna, U-IS; rappacifica i pred. contendentl (an.
1462), 179, 47-180, l-J; noraina Alessandro Ungari
suo vlcarlo (an. 1468), 199, S; f in Roma (an. 1476),
215, 43; gll succede nel vescovado Francesco Gon-
zaga, 44-4S; aveva presleduto alla fabbrica nuova
d. Canonlca di San Pietro per incarico d. pp., 277,
lS-30.
Calcara. Vi sono devastate le vlgne da una tempesta
(an. 1463), 182, 33, 36-37, "LXVI, 3».
Calcina (Dalla) Albssai^uro figlio dl Bartolomeo;
roga I'istrumento per la rledificazione d. chiuia d.
Serino (an. 1440), 67, 17-18.
Calciha (Dalla) Antonio fa un presente alle nozze di
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 34.
Calcina (Dalla) Bartolomko padre dl Alessandro,
67, 17-IS; dl Giacomo, 88, 46-47; ei. a sorte Anziano
pcr porta San Procolo (an. 1463), 180, 46-47, 4»; fa
un presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 33;accompagna Giovann! Bentivoglio in visita
a Mliano (an. 1465), 188, 45; roga la scrittura per
l'aIIogamento d. fabbrica di Santa Cecilia a Ga-
spare Noidi (an. 1481), 223, 33-36.
Calcina (Dalla) Giacomo h tra gli incaricati di attuare
I provvedlmenti fiscali deiiiierati dal Consigiio d.
Seicento (an. 1443), 86, 43-47.
Calcina (Dalla) Giambattista h ucciso nel bombar-
damento dato dai Francesi a Boiogna (an. 1506),
351, 13.
Calcina (Dalla) Marco fa un presente alle nozze di
GiuIIo Malvezzi (an. 1464), 184, 47.
Caldbrara [Caldarara, Caldarari] nel Boiognese; fe
preso per tradimento da Baldaccio d'Anghiari, che
vl fa priglonlero ii commissario Giacomo Gengl-
fabbri (an. 1441), 69, I6-I8; vi fc rovinato il raccolto
da un temporaie (an. 144S), 125, 31-33,
Calderi Carlaccio nipote di Pietro Severl, 108, 19;
seguace del Canetoli; fe bandito di Bologna (an.
I44S). 108. »»•
Calobrini Antonio [Antonio Caldarinf] fatto prigio-
niero a Bondanelio da baiestrieri di Lovovico daiia
Mirandola (an. 1508), 391, 13-13, 17; k condotto a
Bologna, 29-31, cf., 392, 6-47 ; sotto i tormenti con-
fessa il trottato in favore d. Bentivoglio, 48; h im-
piccato, 393, 7-8.
Caloerini Giacomo [laeomo Caldarimi, Giaeomo di Cal-
darino] dottore; fa un prescnte alle nozze dl Giullo
Malvezzl (an. 1464), 184, 36-37; nci corteggio per
ie nozze dl Annlbale Bentlroglio tiene le redinl
d. cavollo alla ipoia (an. 1487), 236, 37-31, 44; suo
veitlto, 39-44.
CALUERilfl Giovanmi [Giovannd Caldarini] h multato In
duecento ducati per il rlfacimento d. paL Mare-
■cottl (an. 1508), 386, 43.
Caluiaini McLCiiloRRE parte di Bologna crocUto con
Glacomo Gratl (an. 1464), 186, 4.
Calderini Simone [Simon* Caidarini] h el. degll An-
zlani di Bologna (an. 1444), 97, 37.
Caldkrini (piazza dei) r. Bologna (fiatti).
Caldora [rignori Caldori] napoietan 1; hanno giurb-
dizione su Guasto, 135, 44; 136, 1; pr. loro il ri-
coverano i frateili Lambertlnl bandlti di Bologna,
135, 43-44.
Caldora Antonio i neli'esercito di Bartolomeo Col-
leonl contro Firenze (an. 1467), 193, IS-I»; t nella
battaglio aiio Mezzolora, 195, 31-33.
Caldora Giacomo cap. d. Chiesa ; gil si arrende Mcdi-
clna (an. 1428), 10, l-2;dimora alcuni glorni
tra Medicina e Budrlo, donde fa icorrerie
sino olie porte di Bologna, 3-4; ottiene a
potti Bazzano, 22 ; prende la rocca di Monter^Uo,
che incendia facendone prlgioniero II commisiario
Gasparo Papazzonl, 22-23, quindi s'impadronIsce di
Oliveto, Crespellano e dl tutta io vaile d. Samog-
gla, 33-34 ; poi dl Piumozzo, dove pone per coaunls-
sario Domenlco di Cedropiano, avendo fatto pri-
gione Petronio Barbierl che vi era vicario, 24-25 ;
si reca quindi al ponte dl San Fellce sul Reno, vl
si fortlfica e tI pone 1 gonfaionl e ie bandiere del-
1'esercito; quindl si reco a Corticeila, 26-27; comln-
cia 1'assalto a Boiogna daila porta di Gailiera dove
aveva condotto moite artiglierie, 32-3»icf. 11, 1-2;
viene aile manl con Luigi da Sanscverino chc aveva
fatto una sortita con molti soldati e cittedinl, 3-4;
bombarda Bologna durante la notte, 4-5; fa pren-
dere e appiccare buona parte d. fanti raandati dagli
Otto dl guerra di Boiogna a incendlare le sue arti-
giierie, 7-13; assedia San Lorenzo in Coiiina, 15-17;
rottiene dai commissario Antonio Galluzzl, 17-19;
manda soidatl a fortificare Santa Maria d. Monte,
donde con artigilerie moiesta ia c. (an. 1429), 13,
23-25; con Antonlo Bentlvoglio tenta nuovomente
aver Boiogna per tradlmento, ma ii tentatlvo falli-
sce, 36-31; passa a Buonconvento per prendervi ia
torre di Battlsta Canetoli, 45-46; il pred. gllela offre
in dono, per preservarla dalia rovlna, 46-47 ; ne pren-
de posscsso, 47; prende queila di Ponte PoIIedrano
pure di Battista Canetoli, 47-49; torna a Borgo Pa-
nlgale, 50; silenziosamente conduce le sue genti al
borrocano di borgo San Pietro donde tenta ia scalata
aiia c, 14, u-18; scoperto i ricacciato doi popoio
accorso in armi, 19-24 ; si reca o Ponte Moggiore e
si stende sino a Fossa Cavallina e a San Ruffiilo,
31-29; h chiamato con 11 suo esercito nel territorlo
di Bologna dal vesc. dl Tropea nuovo ieg. (an. 1430),
20, 20; sono suoi condottlerl in questo eserclto Ni-
coid da Tolentlno, Cesare Martinengo, Nicold Pi-
sano, Astorre e Guid'Antonio Manfredi, Severo da
Marzano, Taddeo da Este, Gattameiata e ii conte
Brandolino, 20-22; vi sono anche Antonio Bentivo-
glio e gll altri banditi di Bologno, 23-34 ; si ferma
[CaldoraGiacomo-CambiTommasol INDICE ALFABETICO
547
a Corticella, 22; toglie Tacqua d. Reno a Bologna,
3S-36; il suo esercito salite le mura e impadronitosi
d. barracano sopra le grate d. Cavadiccio, tenta
romperle, 30-32; h respinto dal popolo accorso, 32-
34; molti d. suoi sono feriti, due ti quattro, ri-
masti prlgionleri, sono impiccati, 34-36; vedendo
di non avere successo, da Corticeila va al ponte di
SanfAntonio fuori d. strada di San Vitale e vi si
ferma, 38-49.
Calduni DoifATo [Donh del Caldumo, d»l Caiduao] c
multato in duecento ducati per la riedificazione d.
pal. Marescotti (an. 1508), 386, 11; 389, 10.
Calduni Nicolo confinato perche araico d. Bentivoglio
(an. 1507), 362, 33-34, 38.
CaldUNI Santi amico d. Bentivoglio, confinato come
sospetto (an. 1507), 362, 33-34, 38.
Caleoaro Pietro V. Calzolari Pietro.
Calesini GiovAN.vi faentlno; prende parte in Bologna
alla giostra in onore d. Piccinino (an. 1442), 71,
46-48; ne riporta ii premio, 49-SO.
Calici o Dal Calice Bartolomeo \^Bartolomeo dal Ca-
liee\ figlio di Giovanni, 13, 34-35, e padre di un altro
GioTannl, 113, 8; fc complice di Alberto dalle Col-
tri nei trattato di dare porta San Vitale al cap.
d. Cliiesa (an. 1429), 29, 32-32.
Calici o Dal Calicb Battlsta [Battista dal Caiice]
multato per il rifacimento d. pal. Marescotti aila
cui distruzione areva preso parte (an. ijoS), 387, 7-
Calici o Dal Calice Cesarb [Cesare dal Calice] fa un
presente alie nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 44-45.
Calici o Dal Calice Giovanni [Giovanni dal Calict]
padre di Bartolomeo, 13, 34-35; speziale; el. Gon-
falonierc pel quartiere di Porta San Procoio (an.
I43S), 53, 36-37; impresta al com. di Bologna cento-
cinquanta scudi e ne diventa tesoriere (an. 1440),
62, 18; essendo Gonfaloniere di Giustizia, intervlene
nel grande Consiglio alla iettura d. capitoli concor-
dati coi Piccinlno, 67, 25.
Calici o Dal Calice Barigazzi Giovanni [Giavanni
del Caiice, lohanni Baragazzi alias del Calice] figlio
di Bartolomeo, 113, 8; padre dl Nicol6, 147, 35-36;
i degli Anzlanl di Boiogna per luglio-agosto (an.
1445), 109, 23; i el. con altri a distribuire i beni
d. banditi, 113, 4-5, 7-8.
Calici o Dal Calice Giovanni DanisLR [Giovanni
Daniele Del Ca/ice] i bandito di Bologna (an. 1430),
19, 26-30.
Cauci o Dal Calics NicolA [Nico/i Dal Calie»\ figUo
di Giovanni, 147, 35-36; & scaico di tavola alie
nozze di Sante Bentivoglio (an. 14S4), 30'33| 35-36;
fa un presente alle nozze dl Giulio Malvezzi (an.
1464), 184, 44-45.
Calici o Dal Calicb Pibtro [Pittro dal Calict] multato
pcr il rifacimento d. pal. Marescotti alla cui distru-
zione aveva preso parte (an. 1508), 387, 7.
Calisto III el. pp. (an. 1455), 158, 49-50; zio di Lodo-
vlco Milanl vesc. di Segunte, 159, 47-48, e di Ro-
drigo Borgla, 160, 4-5; soccorre Siena contro Gia-
como Piccinino, 159, 27; contrlbulsce con venti-
mila ducati alla somma pagata dai Scnesi al pred.,
35; assolda II pred. pcr un anno, 35-36; bandiscc la
crociata contro i Turchi per la quale impreia arma
sedlci galee sotto la scorta d. patriarca d'AquiIeia,
160, 30-33; manda predicatori in tutta Europa a rac-
cogliere denari e uomini, 31-32; cf. 33-46; fra Lo-
dovico da Bolognaesuo ambasc. ai principi cristianl
per la crociata, 173, 13-13; avvisa il Senato di Bo-
logna che non ha piu bisogno di uomini ma dl
danaro, 160, 46 ; gli sono mandate dalla pred. c.
settemiladuecento lire, 46-47; crea conte d. Selva
Carlo Maivezzi con i suoi discendenti (an. 1456),
162, 36-37 ; ordina con bolla papale che niattina e
sera si suoni nelle chiese I'Ave Maria, 45-163, 1-6;
crea vesc. d'IraoIa Antonio Volta (an. 1457), 164,
44; i Bolognesi gli inviano ambasc. a chiedergli
come debbano contenersi riguardo a Giacomo Pic-
cinino (an. 1458), 165, »-12; f pi" che ottantenne,
166, 7; lascia una somma di undicimila cinquecento
ducati d'oro per ia irapresa contro i Turchi, 7-8.
Calitri in Puglia, vi sono rovinate molte case dal ter-
remoto (an. 1466), 190, 31.
Calonici V. Canonici.
Calvi V. Marescotti de' Calvi Lodovieo,
Calvi Giacomo V. Calvi lacopo Alessandro.
" Calvi Iacopo Alessandro o Giacomo detto il Sor-
DINO pittore disegnatore e incisore; nasce a Bologna
(1740), LXI, 32; e anche poeta e scrittore dl cose
d'arte, 33; i autore di un ritratto in rame di fra
Cherubino Ghirardacci, 19-26; f (an. 1815), 33 „.
Calze (Dalle) Giovanni amico di Anton Galeazzo
Bentivoglio (an. 1428), 6, 19; con altri accorre ar-
mato al sagrato d, frati di San Giacomo, 18-20; cf.
22; con Egano Lambertini per ordine d. leg. recasi
in Piazza a difesa d. Chiesa, 22-24; ne h cacciato
dai Canetoli, 24-25.
Calzolari Felice partecipa alla congiura ordita dallo
Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 2;
h cit. a difendersi, 392, 33.
Calzolari Girolamo detto Santino figlio di Pietro,
bolognese e bandito ; trama con Andrea Zocchini
e Luigi Veneziani, pure banditi, di tornare per
grazia a Bologna, mediante 1'uccisione di uno d.
Malvezzi (an. 1493), 273, 10-14; accordatosi, passa
con gli altri a Cesena e nella Chiesa di San Fran-
cesco uccide Antonio Malvezzi, 14-15; fugge di c,
15; inseguito da balestrieri di Bologna fe ucciso,
15-17; gli e troncato il capo che viene esposto al-
l'oroIogio, 17, 19.
Calzolari Pibtro [Pietro Caltgaro, Caltolaro] padre di
Girolamo, 273, 11; nei capitoli d. pace coi pp. fe
sancito il bando suo e d. figliuoli da Bologna, Imo-
la e Modena con gravi pene »e ri contravvenissero
* (an. 1341), 28, 42-46, 49.
Camaldoli nel Bolognese, danneggiato dalla tempesta
(an. 1453), 143, 33-34; ne sono devastate le vigne
da un temporale (an. 1463), 182, 35-37 " LXVI, 42 , ;
devastato da una tempesta (an. 1468), 199, 17-18.
Camaldoli (ordinb di). Vi appartiene 11 priore di Santa
Maria degli Angeli (an. 1495)1 288, 5-6.
Cambaro (Dal) f. Gambara (,Da).
Cambi Andrisa figlio di Simone, 362, 36-37; conflnato
perchfe amico d. Bentivoglio (an. 1507), 33-34, 36-37.
Cambi Galeazzo padre di Tommaso, ric. 132, 32-33.
Cambi Galeazzo figlio di Simone, 362, 36-37; confinato
perchfc amico d. Bentivoglio (an. 1507), 33-34, 36-37.
Cambi .Simome padre di Andrea e di Galeazzo, 362, 36-37.
Cambi Tommaso figlio di Gaieazzo, 132, 32-33; fc deca-
548
INDICE ALFABETICO [Cwbi Tommaso-CanaU di BoloKna]
pltato perchi amlco d. Pepoll e imputato dl furto
(an. 1449), 132, 32-34.
Cambiatori V. Belogna (eamHator{).
CambIO «. Gomhruti C, Zambteeari C.
Camdiiai (lboa i>i) \loga tm Camtraria] tra 11 pp. Glu-
llu 11, rimp. Masilrailiano, Luigl XII re dl Francla,
Fcrdliiando I dl Spagna, 1 Fiorentlni, 11 duca d'Eite
e 11 march. dl Mantova contro I Vcnezianl (an.
1509), 393, 18-37,
Camicra k Camura Dsau Atti dl Bologna v. Bologna
(Camera); Botogna (Camora degli Attf).
Camkrino rlc. 319, I; vi rlentra Giovannl Maria da
Varano (an. 1503), 324, IJ.
— (uuca) V. Borgia Giovanni (an. 1503-1503).
— (signoki) V. Varano (Dd) Giulio Cetare (aa. 1444-
1501); Varano (Da) Giovanni Maria (aa. 1503-1537).
Camilla V. Bentivoglio C, SfOrza C, v. anehe Maria
Camilla.
Camillo V, GoMtadini C, Malvetti C, Manfredi C,
Minarini C, Paleotti C, Pepoli C, Volta C
Camisani Francesco fiorentino; parte di Bologna cro-
ciato con Achllle Malvezzi (an. 1464), 185, 37.
CaMPAona (contb di) r. Bentivoglio Anton GaUatto.
Campana Amdrea [Andrea dalle Cam/ane] h dal pp.
Giulio II creato Massaro d. Fabbri (an. 1506), 360, 3.
Campana Baldassarrk I Valdesserra dalle Campane] f
a San Glovanni in Persiceto nella mlschia con le
genti d. Chiesa (an. IA31), 30, 34-36.
Campan.\ Giacomo [Giacomo dalle Camfane] seguace d.
Canetoli, h bandlto di Bologna (an. 1445), 108, 33.
Campana Giacomo [Giacomo dalle Campane] partecipa
alla congiura ordita da Gaspare Scappi in favore
d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 9; h fatto priglonlero
a Bandinello da balestrieri di Lodovico della Mi-
randola, 391, 12-13, 27; & condotto a Bologna, 30-31 ;
cf. 392, 48 ; tormentato confessa la congiura, 4S; h
Impiccato, 393, 7-8.
Camfana Giovanni. Con 11 Massaro e altri d. sua Arte
d. Muratorl offre una brocca d'argento alle nozze
di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 236, 11-13.
Campana Girolamo multato in duecento ducatl per 11
rlfacimento d. pal. Marescotti (an. i;o8), 388, 33.
Campanacci (famiolia) dl Bologna ; loro case, ric,
147, 49.
Campanacci AlsssandRo [Alestandro Campanaxto] 'k
multato per 11 rifacimento d. pal. Marescotti (an.
1508), 388, 44.
Campanacci Giovanni [Giovanni Campamatti\ h mul-
tato pcr il rifacimento d. pal. Marescottl (an. 1508),
388, 44.
Campane dl Bologna «. Bologna (campane)
Campania [Campagna di Napoli]. II duca Lodovlco
Sforza vl ha le sue stalle di rimonta (an. 1495),
286, 8-9.
'Campkgoi marchesi di Dozza; questa famiglia i rap-
presentata nel Theatro morali de' moderni ingegni
del Ghlrardacci, XXIV, 22-23 „ ; sono fuoruscitl dl
Bologna (an. 1450), 134, 33, 35; vengono in pos-
sesso d. pal. di Nlcol6 Sanuti in vla San Mamolo
dl Bologna [s. a.], 225, 28-30 ; cf. 357, 18.
"Campegoi Annibalb capo d. Camera degli Atti sino
"1 1597, anno In cui gli succede Marcantonio Bian-
chetti, XLIV, 19-20,.
Campbooi Bartolombo dottore ; h degli Anzlani di Bo-
logna per porta Ravegnana (an. 1428), 6, 41, U-44;
d. Uiecl dl Balla (an. 1435), 41, 19-30; dl nuovo d.
Dled (an. 1438), 53,41-42; i fuoruacito (an. 1440),
68, 11; fa un presente alle nozze dl GluUo Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 37.
Campbooi Giovanni [Giovammi dm Campeggio] dottore
e cav., poi srnatore; ' padre dl Paola, XIII, 19,;
con altrl k mandato dal Senato ambasc. • Giullo II
a SanfArcangelo (an. 1506), 345, 43-47; glunto a
Ceiena h raggiunto da un messo di Giorannl Ben-
tlvogllo che gli fa premura di passare In terrltorlo
venezlano essendo stato ucclso In Bologna Bernar-
dino Gozzadini molto amato dal pp., SO-346, 1-17;
va a Cervla e di Ik chiede un salvacondotto al pp.
che glielo accorda, 17-31 ; recatosi a SanfArcangelo
con gll altri il pp. proiblsce loro dl partire tenza
sua licenza, 31-33; rlmanda a Bologna 11 suo sq^to
all'infuorl di un servo, 33-34; el. dal pp. d. Qua-
ranta Conslglierl e Klformatori, 358, 34; h chia-
mato mallcvadore d. sicurtA accordata dal gover-
natore a Gaspare Scappl e ai suol compagnl («n.
1508), 382, 7.
CampeggI Girolamo [feromimo da Campeggi»] cogno-
mlnato 11 Bolounese; con ii card. Ippolito d'Este
tlene a battesimo per 11 march. Gonzaga un figllo
di Alessandro Bentivoglio (an. 1497), 293, 37-29.
Campeggi Lorenzo dottore, pol card.; i d. CoUegi
e si da ogni premura di procurare qualche vetto-
vaglia al popolo durante la carestia (an. 1505), 339,
1-4; h el. d. Signorl (an. 1508), 385, 31-38.
" Campbogi Paola figlia d. senatore Giovannl e redova
di Giovanni Malvezzl, XIII, 18-19; a iel e al figllo
Giovanni e concesso dai padri Eremitani un ter-
reno di fronte a San Giacomo per costrulrvi 11 loro
pal. (an. 1559), XIII, 18-32; si obbliga a impetrare
11 consenso d. pp. e a donare alla Chiesa una som-
ma, 32-35.
* Campbggi Rodolpo. Sua poesia gratulatoria Inserita
nel primo vol. AeW Historia di Bologna d. Ghirar-
dacci (an. 1596), LII, 19-20 „,
[Campello conte Zccchino] di Spoleto, pod. dl Bolo-
gna; i minacciato dai Marescotti e da Sante Ban-
tivogllo se non revoca un bando da lui pubblicato
riguardante II porto d'arme (an. 1449), 129, 31-33.
Campidoolio V. Roma (Campidoglio).
Campiolia [Campigliamo]. Nelle sue viclnanze a torre
San Vincenzo accade una fiera battaglia tra Ercolc
Bentivoglio pei Fiorentinl e Bartolomeo d'AJviano
per 1 Pisani, vinta dal primo (an. 1505), 338, 12-17;
cf. 337, 39-45, 34-37.
Campiolio luogo d'origine di Bonifacio Cattani, 258, 3*.
Campobassu danneggiato dal terremoto (an. 1456), 164, 9.
— (conte) V. Carlo conte da Campobasso.
* [Campori Giusbppk] Lettere, rlc, LXI, 9,.
" Artisti degli Slati Bstemsi, ric, LXI, 9-10 ,.
Camcgnano nel Bolognese, fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 47-48.
Camura nel territorlo dl Ravenna; vl si reca Glacomo
Piccinino (an. 14S5), 159, 19.
Canale (Da) Vittorio fe agll ordinl dl Ercole Bentl-
voglio nell'esercito d. Fiorentlni contro 1 Pisanl
(an. 1505), 337, 31-33.
Canalb di Rbno V. Remo (Canale).
Caitali di Bologna V. Balogma (canaii).
[Cancari Giovanni-Canetoli]
INDICE ALFABETICO
549
Camcari Giovanni [Giovanni Cancaro] con altri quattro
compagni denunzia coloro che avevano preso parte
alla rovina d. pal. Marescotti (an. 1508), 389, 12-13.
Cancelleria di Bologna v. Bologna (cancelleria).
Can-ckllibri Filippo \FiHfpo Cancelliere\ di Milano;
accompagna Giovanni Bentivoglio in visita a Mi-
lano (an. 1465), 188, 45; (an. 1471), 206, 41-42; riceve
in dono quattordici braccia di panno morello dal
duca Sforza, 207, 18-19.
Cancellieri Giovanni Antonio da Parma; parte di
Bologna crociato con Achilie Malvezzi (an. 1464),
185, 43.
Candia V. GiovoMni di Candia.
Candido V. Buontempi C.
Cane Facino [Facincane] ric, 52, 18.
Canbtoh. Anton Galeazzo Bentivoglio h onorato da
pp. Martino per frenare la loro potenza in Bologna
(an. 1437), 5, 30-31; cf. 41-42; di cio sdegnati mac-
chinano di cacciare di c. il leg. e tutti gli uificiali
d. Chiesa, 38-42; radunano in casa loro parenti e
amici, 42-6, 1-6; approvano di plgliare le
armi, 7-13; si i m padro n i sc on o con gli al-
tri d. Piazza e appiccanoil fuoco alpal.
d. pazzi, 14-15; sono assaliti da Egano Lamber-
tini e da altri amici d. Bentivoglio (an. 1428), 23-
25; ve ne restano molti feritl, 35-26; cacciano Egano
e i suoi seguaci, 26; il vesc. card. Albergati si in-
terpone per rappacificarli con il Lambertini e il
leg., 31-33: cf. 14, 48; fanno mostra di consentire e
di deporre le armi, 6, 33-34; appena uscito il vesc.
di Piazza assalgono e saccheggiano il pal. d. leg.
e d. pod. al grido di " Viva il popolo, muoia la
Chiesa „, 35-37; cf. 14, 49-50; 356, 20-21; pigliano
prigionicro il leg, e lo conducono a casa di Marco
Canetoli, 6, 38; cf. 14, 50; 15, 1; conducono il pod.
coi giudici a casa di Tommaso Ghisilieri, 6, 39;
creano gli Anziani, 1 Gonfalonieri di Giustizla
e d. popolo con gli altri magistrati tutti d. loro
parte, 39-50; eleggono altresl Sedici I^iformatori
d. Stato, 7, 1-5, e gli Otto d. Balla di pace, 6-9; il
pp. delibera di assediarli in Bologna, 8, 3-7; raan-
dano a ofFrire ai Veneziani Bologna in cambio di
aiuto contro il pp., 9,31-32; e loro risposto che In
ogni altra occasione i Veneziani sarebbero pronti
a servire i Bolognesi, ma che non vogliono inimi-
carsi il pp., 33-36; fanno murare alcune porte d. c.
per loro sicurezza e per risparmiarvi le guardie,
10, 28-31; sdegnati d. partenza d. vesc. Albergati,
radunano il Consiglio d. Seicento e fanno eleggere
in sua vece Bartoloraeo Zambeccari, 46-48; bandi-
scono Giovanna Bentivoglio, figliuola di Giovan-
ni I, con il raarito Gaspare Malvezzi e con Lodo-
vico Bentivoglio temendone intrighi per introdurre
il fratello Antonio in c. (an. 1429), 11, 49; 12, 1;
alla loro casa e per le vie d. c. e affissa unUscri-
zionc !n loro disdoro, 12, 30-26; l'autorc resta Ignoto,
37-38; molti amici di Antonio Bentivoglio a cagion
loro abbandonano ia c. e raggiungono il pred. nei-
l'esercito d. Chiesa, 10-12; con gli Zambcccari e i
GrifTonl hanno in animo di cacciare il lcg. (an.
1430), 17, 30-32; armatisi passano In Piazza gri-
dando evvlva al popolo c alle Arti, ma non muo-
▼endosi alcuno le ne tornano a casa scornati, 33-35;
sono fatti rappacificarc dal leg. con i partigiani d.
Bentivoglio richiamati In c, 18, 5-6; mostrano di
rallegrarsi di questa pace, 7; invece pieni d'ira tra-
mano la morte di molti amici di Antonio per inde-
bolire lui e il suo partito, 9-12; modo d. congiura,
13-40; si disfanno di Egano Lambertini, Nicol6 Mal-
vezzi, Bagarotto Bianchi, Toramaso Montecaivi e
Fiiippo dalle Anelle, 40-45; spogliano i cadaveri d.
pred. e li fanno portare all'ospedale d. Morte, 45-
48 ; con gli Zambeccari e i Griffoni restano quasi
signori di Bologna, 19, 19-21 ; per potere meglio ti-
ranneggiare la c. ne bandiscono con un pretesto An-
tonio Bentivoglio con tutta la famiglia e gii araici,
32-47; ric. 20, 1, 5; fortificano Bologna e vi pongono
guardie, 27 ; rovinano all'uopo il mon. di San Mi-
chele in Bosco, 145, 37-38; uno di loro deve essere
dato in ostaggio al leg. durante l'armistizio, 20,
49; mandano ad ossequiare il nuovo pp., di cui sono
amici, e a trattare la pace d. c. (an. 1431), 24, 31-
32; sono offesi e minacciati dagii Zambeccari man-
dati in bando (an. 1432), 32, 49-50; per ia partenza
d. pred. divengono molto popolari e ispirano timore
al governatore, 33, 8-12; saputo che il Dandolo
vuol fare entrare il Gattamelata in Bologna per la
porta di Santo Stefano, vi accorrono e se ne
irapadroniscono mandando a vuoto tale dise-
gno (an. 1433), 21-28; sospettano d. leg., 30-31 ; i Grif-
foni e gli Zambeccari tentano ogni via di cacciarli
di Bologna, 35, 14-15; credono alle giustificazioni
d. Griffoni e dopongono le armi, 23-25; coi Grifibnl
e il popolo, al suono d. campane d. c, accorrono
alla saracinesca d. canale di Reno e quindi a porta
San Donato e respingono i banditi che tentavano
entrarvi, 44-46; sono odiati a morte dai Griffoni,
che per6 li aiutano nella pred. circostanza per
timore d. popolo in arrai, 46-49; temendo che An-
tonio Bentivoglio, soccorso dal duca di Milano,
si rechi contro Bologna e ia trovi indifesa, delibe-
rano di cacciare gli ufiiciali d. Chiesa e fortificare
la c. (an. 1434), 36, 38-41; loro provvedimenti a
questo scopo, 41-37, 1-16; assediano Luigi Grlffoni
nei pal. d. Notai, 38, 12; uccidono il pred. mon-
tato sul tetto, 14-16, e ne feriscono 11 fratello Flo-
riano accorso, 17-18; cacciano quindi di Piazza gli
amici d. Griffoni, 19-20; loro seguaci, fintisi amicl
di Floriano, lo scannano nel letto all'ospedale d.
Mortc, 22-27 ; con un pretesto fanno prigionieri il
leg. e rambasc. veneto Paolo Tron per vendicare
l'imprigionamento di Gaspare Canetoli, 28-.^o, ric.
43, 39, 40 ; ai loro partigiani in Bologna sono seque-
strate le armi e portate nei pal. d. pod. (an. 1435),
44, 39-42; cf. 46, 4; ric. 20; molti d. loro partito sono
fuorusciti di Bologna (an. 1440), 68, 23; " parte d.
loro benl confiscati sono da Nicol6 Piccinino con-
cessi ad Annibale Bentivoglio, quale erede d. pa-
dre Antongaleazzo da loro danneggiato (an. 1441),
XCIV, 38-40 „ ; anche i loro amicl accorrono in casa
Marescotti a salutare Annibale Bentivoglio fuggito
da Varano e a profferirgli i loro servizi per la II-
berazione d. patria (an. 1443), 80, 35-36; i loro amlcl
fuorusciti a poco a poco tornano in Bologna, 86,
14-15; 11 Senato di Bologna si aduna per deliberare
se debbono essere rlchlamati, 25-27; vi si oppone
Glovanni Grlffonl, 38-30; la dellberazionc non
e prcsa, 34-35; Giovannl Ambroslhl o Landi k loro
V
550
INDICE ALFABETICO (Canetoli.Cuieloli Baldassarre]
leguace («n. 1444)1 100, lv-20; corano odio contro 1
Mareicottl («n. 144S), 10; cf. 101, 4t-S0; sono convo-
catl da Baldastarre Canetoli, 102, 3-4; II pred. fa
rllevare 11 basso stato In cui sono caduti da ^randl
e potentl che erano, 4-7 ; approrano dl uccldere 1
Marcscottl c Annibale Bentivogllo causa d. loro
decadenza e di soliecitare l'aiuto d. dura di Milano,
7-13; 11 Vlsconti manda loro In Romagna Taliano dl
Forii con millzle, 15-16; II pred. duca anche ordina
a Luigl da San Severlno di passarc con mlllzle In
ioro soccorso quando sia avvenuta l'uccislone d.
Bentivogiio, 16-lt; tentano dl fare uccldere Annibaie
da due slcari, 19-20; i pred. sono scoperti, ma non
confestano nemmeno sotto i tormenti, 20-31; ne re-
clamano ia iiberta dichiarandoli innocenti, ma non
l'ottengono, 33-33; divengono arditi pel silenzlo d.
pred. e comblnano con il duca di Mliano che mandl
milizie nel Bolognese per U giorno di San l'ietro,
nei qual glorno, ucciso Annibalc, gli avrebbero dato
la signoria d. c, 33-3t; anticipano l'omicidio d.
pred. e d. Marescotti, 41-44 ; col ioro seguacl 11 glor-
no di San Giovanni assalgono e uccidono Annibale
Bentlvoglio alla croce dl San Sebastiano ove era
stato condotto con Inganno da Francesco Ghisilierl,
103, II; assalgono la rasa dl Galeazzo Marescottl,
ma sono respinti e feritl dal pred., 40-43; tutto U
partito d. Bentivogilo si arma contro di loro, 104,
34-35; sono vinti coi ioro seguaci alla piazza di San
Francesco da Galeazzo Marescottl e dalla parte
Bentlvolesca, 105, 17-35; fuggono dl c. da porta
Sanflsala, 36-37 ; tutte le loro case, circa cinquanta,
sono saccheggiate e Incendiatc dal popolo, 34-35;
molti dl loro sono ucclsi, 35-36; ric. 106, 1, 3; i
quattro Gonfalonlerl loro amici sono deposti e so-
stituiti da amici d. Bentivogllo, 107, 40-44 ; I loro
beni In San Giovanni in Persiceto sono dai com.
di Boiogna datl agli abitantl d. terra, 109, 3S-31;
ric. 33; loro seguacl In numero di quattrocento si
unlscono a Luigl da Sanscverino e occupano pa-
recchl castelli d. Bolognese, 37-43; sono cacclatl dal
signore dl Carpi fuorl d. suo territorlo (an. 1447),
123, 7-9; con l'aiuto di Alberto Pio entrano in
Piumazzo dato loro da Fredo e Francesco Piccl-
nlno (an. 1448), 125, 36-3S; ma soco costretti a
uscirne per capitoiazlone d. terra, 44; 11
Pio abbandona il pensiero di farll rimpatriare, 45-
46 ; ricevono profferte di aiuto da Romeo Pepoll e
dai suol compagni pure essi fuorusciti (an. 1449),
131, 40-41; ric. 134, 33; penetratl dl sorpresa In Bo-
logna si arrestano alla chiesa dl San Giuseppe men-
tre gli altri fuorusciti arrivano In Piazza (an.
145 1), 138, Jt-39; ma Tlmpresa va a male e sono
tutti volti in fuga, 31-139, 1-6; 142, 3»; rlc, 168, I;
169, 30; con l'eIezione dl Glovanni Bentivoglio a
Gonfalonlere dl Giustizla e a capo d. fazione l>en-
tlvolesca perdono ogni speranza dl rlentrare in pa-
trla (an. 1463), 180, 34-3S;vi tornano con GiuIIo II
e prendono parte al corteo papale dalia Magione
ai Pal. (an. 1506), 355, 36-37.
Camstoli Apricano figlio di Baidassarre, 108, 7; 113,
6; padre dl un altro Baldassarre, 356, 17; h bandito
di Bologna (an. 1445), 108, 7; gli fe postauna taglia
dl mllle iire, 109, 14-15; i fatto rappresentare dagll
Anziani in modo infamante nel pal. d. Notai (an.
1446), 113, 14-16; h nelU tpedixlone d. ruonitciti
per rlentrare In Bologoa (an. 1451), 138, 3; i nel-
rctercito dl Bartoloroeo Colleonl contro Flrenze
(an. 1467), 193, 17-11.
Canktoli Baldassarrk [Batdtuera, Ballatsmri, Bml-
da$$ar\ figllo di Matteo, 5, 43; 14, II; fratello dl
Battltta, Gaieazzo c Gaipare, 5, 43 ; genero di Gio-
vannl Trattl, 8, 16-17; partecipa a un'adunanxa di
tuoi parenti contro II leg. dl Bolognj^ Alamannl
(an. 1437), 5, 43-43; \ eL d. Sedlci Riformatorl d.
Stato («n. 1428), 7, I, 3; i Invlato dai Senato di
Bologna ambasc. a Venezia a Impetrarne aiuto con-
tro il pp., 8, 14-17, ma non l'ottIene, 17-11; i d.
Dleci Rlformatorl (an. 1439), 11, 45; i d. Sedlci
Rlformatorl, 14, «11; con BattlsU e Tabate Zam-
l>eccarl patia dalla cata di Benlncaia Bargelllni per
ucciderio (an. 1430), 18, 49-19, l; non lo trovano
e uccidono Invcce ii nipote d. pred. Agottino Gon-
zagni, 1-3; con Battista, con Matteo Griflfoni e
I'abate Zambeccari e capo di Bologna, 20-31; con
Lodovico Canctoll e duecento armati segretamente
si reca di notte a Borgo Panlgaie e sl Impadro-
nltce di Bonlfaclo Zamlieccari, dl Baidassarre e
Alberto da Montevegllo e di Carlo da Correggio
(an. 1432), 32, 50; 33, 1-3, che conduce prigionieri
a Bologna, 6.
Cakbtoli Baloassarre dktto Brttozzo [Baldeuera,
Baldissera, Va/dusrra, Balea$$arf, Biilda$$era detto
Belloixo, Betotxo, Bettoecio dt Cametolo'] figlio dl
Lambertino, 5, 45; 22, 4; 68, t; 126, 11-13; di Lo-
dovico !, 102, 1; fratello di Lodovico, 68, M", 126,
11; padre dl Africano, 108, 7; 113, 16; cugino di
Battista, 102, 3; prende parte a un'adunanza indetta
da' suoi parenti contro ii leg. di Bologna Alamanni
(an. 1428), 5, 42-45; fe dato ostaggio ai l^. in osser
vanza d. patti d. pace (an. 1430), 23, 2-4 ; va a Forl)
ad attendervi il ritorno d. messo inviato al pp.,
6-1 ; segue il cuglno Battlsta a Corregglo (an. 1435),
43, 32-33; e fatto imprigionare dal Viscontl a Par-
ma, ma dopo pochi giorni e liberato, 46, 29-30; h
fuoruscito (an. 1441), 68, 8-9; e richiamato in patria
per opera di Annibale Bentivogllo col quale si rl-
conciiia (an. 1443), 95, 17-22 ; raduna parenti e amici
ed esposte ie tristi condizioni in cul erano cadutl
i Canetoii, gia potentl, per opera speclalmente d.
Marcscottl, propone dl uccidere questi e Annil>ale
che li proteggeva e di chiedere l'aiuto d. duca Vi-
sconti (an. 1445), 102, 113; al trebbo degii Stor-
ietti coipisce per prlmo Annibale Bentivogllo fe-
rendolo ai petto, 103, 34-27 ; suoi compagni nella
triste impresa, 2t-31 ; h bandito di Bologna, 108,
14; gll h posta una taglla di mille lire, 109, 14-15;
gli sono donati settecento durati da Fillppo Maria
Visconti per la partecipazione alPuccisione di An-
nibalc 110, 44-45; h fatto dagli Anziani raffigurare
in modo infamante nel pal. d. Notai (an. 1446),
113, 14-17; con ii fratello Lodovico e 1'aiuto di AI-
berto Pio cntra con settecento uomlni In Creval-
corc al grido di * Viva la Chiesa „ (an. 1448),
126, 11-14; vi fa prigionieri alcuni Bolognesl ivi
fuggiti per ia peste, 14-lS; saccheggl, ls-30: e preso
prigioniero da Astorre Manfredi pei Bolognesi
mentre scortava un carriagglo di vlveri a CreTal-
core, 34-33; h condotto a San Giovanni e Impri-
[Canetoli Baldassarre-Canctoli Batt.] INDICE ALFABETICO
551
gionato nella rocca coi ferri ai piedi, 35-36; h in-
terrogato dal leg. sull'occupazione di Crevalcore
41-42; si scusa dicendo aver ci6 fatto per rimpa-
triare, 4J; si racconianda al pred., 42-43 ; e chiesto
dal com. al Manfredi, che si rifiuta di consegnarlo
se non per un riscatto di tremila ducati, 46-49; tale
riscatto e pagato dai seguaci d. Bentivoglio, 4»-
127, 1; accordo concluso tra i pred. e ii Manfredi
per averlo nelle mani senza vergogna di questo,
1-5; visti giungere in San Giovanni i suoi nemici,
si getta da una finestra per sfuggire loro, 9-12; si
rompe una gamba ed e preso neilo stesso luogo ove
fe caduto, 12-14; risponde a Galeazzo Marescotti
che gli riraproverava la f di Annibale che la colpa
dell'uccisione d. pred. e di lui e d. suoi fratelli per
la loro prepotenza, U-24 ; e condotto a Bologna
legato sopra un cavallo, 25-27; e vilipeso con grida
dl morte dal popolo, 27-28; h rinchiuso nella casa
dl Sante Bentivoglio, 28-29; h perdonato per il suo
pentimento dalia moglie e dal figllo di Annibale,
29-40 ; gli sono tolti i ferri ed e umanamente trat-
tato per ordine di Sante, 40-42; e condannato dal
Senato alla decapitazione, 43-47; chiede perdono a
tutto il popolo d. suo errore, 47-48; e condotto per
la c. a ludibrio sopra un asino, 48-50; passando sotto
la Ringhiera d. Signori chiede perdono anche ai
pred. egli e concesso, 50-128, 1-3; risponde dignito-
samente al Marescottl che lo dlleggia, 3-5 ; e deca-
pitato nel luogo ove uccise Annibale e pol impic-
cato per i piedi con il capo attaccato al braccio
destro, 5-8.
Canbtoli Baldassarre figllo di Afrlcano, 356, 17; pi-
glia parte in Bologna al corteo papale (an. 1506),
5, 17 ; ridomanda al pp. i beni paterni distribuiti
ai Volta, ai Marescotti e ad altri, 17-19, ma non li
ottiene, 19-21.
Canetoli Bartolomea moglie di Lambertino Canetoli,
madre di Lodovico, 108, 43.
Canbtoli Bartolomeo h avvisato da Gaspare d. presa
di San Giovanni in Persiceto (an. 1434), 36, 47;
37, 1 ; sua moglie e bandita di Bologna (an. 1445).
108, 14.
Canetoli Battista figlio di Matteo, 5, 43; 108, 13;
fratello di Galeotto, Gaspare e Baldassarre,
5, 43; di Galeotto, 24, 33; cugino di Baldassarre
detto Bettozzo e di Lodovico, 102, 1,3; cf. 5, 43;
si reca con il governatore di Bologna Ludovico
Alamanni e con altri gcntiluomini bologncsi a
prenderc possesso di Imola e Forl\ (an. 1426), 4,
ie-16; partecipa a un'adunanza contro il leg. (an.
1428), 5, 42-43; parla in essa esponendo i demeriti
d. pred., 6, 7; consiglia di cacciarlo di c. 9-11, e
di prcndere le armi, 11-12; gli adunati approvano
le sue parole, 12-13; h cl. degli Otto d. Balla per
la pace, 7, 7; scrivc ad Antonio Bentivoglio che
11 governo d. Chiesa h abbattuto in Bologna e lo
invita a tornare in patria, 42-43; lo esorta a non
fidarsi d. favori d. pp., che altrc volte lo aveva mi-
stificato, 43-47; h sospettato dal Bentivoglio di dop-
piczza c di cercare di ucciderlo per domlnare solo
in Boiogna, 49-8, 1; per ci6 il pred. presenta la
sua iettera al pp., 1-3; offre in dono la sua torre di
Buonconvento al Caldora, che tl era mosso per
prcndcrla, non volendo fossc rovlnata (an. 1429,
13, 46-47 ; il pred. si impadronisce anche dell^altra
sua torre di Ponte Poliedrano rigurgitante di gra-
no, 48-49; h dal leg., inslemc ai fratelli, fatto paci-
ficare coi partigiani d. Bentivoglio richiamati in
c. (an. 1430), 18, 5-6; con i'abate Zambeccari prende
le armi e accorre al pal. d. Notai, 41-42; quivi fa
uccidere da Giacomo Ricevuti i cinque di parte
Bentivogiio sostenuti in una stanza, 42-46 ; con Bal-
dassarre Canetoli e con l'abate Zambeccari va da
Benincasa Bargellini per ammazzarlo, 49-19, 1; non
lo trova in casa e ne uccide invece ii nipote Ago-
stino Gonzagni di Argelato, 1-3; con Baldassarre,
con Matteo Griffoni e l'ab. Zambeccari e capo dl
Bologna, 19, 20-21 ; e mandato dal Senato con lo
Zambeccari ad abbruciare il mon. e la Chiesa di
San Michele in Bosco perche i nemici non vi si
fortifichino, 21, 18-21; la sua casa avrebbe dovuto
essere incendiata in un complotto ordito per fare
entrare i nemici in c, 35; cf. 38-39; perch^ la pace
venga assicurata manda Marino dell'AquiIa a Fl-
renze a pregare Nicoii da Ugnano, suo caro amico
e intimo d. pp., a interporsi presso Martino V in
favore di Bologna. 23, 8-11; s'intende con Tommaso
Zambeccari per ottenere Imola ai Bolognesi e av-
visa NicoI6 Fortebraccio, cap. d. soldati Fiorentini,
di trovarsi cola per entrarvi (an. 1431), 24, 4-8;
ma ia congiura h scoperta, 8-9; recatosi da Lodo-
vico Canetoli apprende 1'incidente d. Beroaldi e
la sfida di Bartoloraeo Zambeccari 25, 42-43; e in-
suitato per ia via da un servo dell'abate in suo
norae, 43-45; gli manda una risposta ancor piu in-
giuriosa, 45-47 ; per interposizione di amici comuni
si riconcilia apparentemente collo Zambeccari, 47-
48; e amico d. connestabile d. fanti Giorgino da
Tossignano, 50; 26, 1 ; eel. da Eugenio IV, per porta
Stieri, d. Venti Commissari deputati alla creazione
d. magistrati d. c, 27, 23-27 ; va alla Certosa quale
ambasc. d. Senato per intendersi con Giovannl
Bosco circa l'esecuzione d. capitoli con 11 pp., 29,
26-27; i fuorusciti ordlscono un complotto per en-
trare in San Giovanni, 30, 21-26; saputolo, d'intesa
col governatore e con Bartolomeo Zambeccari, vl
raanda il fratello Gaspare con Tommaso Ghisilieri
e duecento fanti, 26-28; h di nuovo el. d. Venti
consiglieri (1432), 31, 11; h amico di Bartolomeo
Preti, 30; in seguito al ferimento d. pred. si ar-
ma, ma non esce di casa, 32-35; ric, 35-36; si trova
nel pal. d. Signori con Bartolomeo Zambeccari,
38-39; esortato dai Venti d. Consiglio a fare pace
col pred. per il bene d. c. si rappacifica di buon
animo, 39-47; ma da molti non fe creduto sincero,
47-48; l'abate Zambeccari e 11 governatore Dandolo
hanno in animo di cacciarlo di Bologna, 32, 12-15;
saputolo si arma e sta in guardia, 24-25; i cit. con
Bonifacio Zambcccari al pal. d. governatore, 37-29;
scende in Piazza con seguito di armatl al grido dl
* Viva ia Chiesa „, 29-30; niuno ardisce molestarlo,
32; va a San Procolo ove cra l'abate Zambeccarl
con molti soldati, 33-35; al Trebbo dc Carbonesl sta
per azzulfarsl con 11 pred., 35-36; si frappone Gio-
vanni Griffoni che pcrsuade entrambl a deporre le
armi, 36-3|; si reca in Senato dove h fatto rlconcl-
liare coUo Zambeccarl, 39; lo accompagna a casa,
43-44 ; sospettando pravi disegni a tuo riguardo da
552
INDICE ALFABETICO
[Canetoti Battista]
ptrte degU Ztmbeeearl e d. Orlffoni vlgll* in arml
(«n. 1433), 35, 16-31; II fratello Gaipare lo «vverte
dl cuere entrato In San Glovanni in Perslceto teb-
bene non nella rocra (an. 1434), 36, 41-37, I; coa-
diuvato da amicl proponc al roaglstrati nei due
Consigli d. Setsinta e degli Ottocento di espellere
gli utBciall d. Chlesa e rldurre Bologna in liberti;
la proposta h approvata, l-S; udlto che Gaspare k
stato fatto prlgione dal Gattameiata In San Gio-
vanni In Perslceto si arma e scende in Piazza, 45-47;
t d'accordo con II Visconti nemico d. pp., 38, }-3;
viene a parole con Luigi Griffoni, ma pcr intro-
misslone di Gaieotto cognato d. Griffoni si quieta,
5-7; chiama da Imola duecento cavaili d. duca di
Milano, 30-31 ; apparentemente riceve con grande
allegrezza II governatore Daniele Scotti lan. 1435),
43, 7-10; qucsti gli ordina di licenziare la gente
d'arme che tcneva In c, 18-1»; promette, ma tergi-
versa, aspettando il Picclnino, 17-23; il governatore
sembra non piu curarsi di venlre obbedlto, invece
disegna di fario prigioniero coi suoi, 23-34; saputo
dcirarrivo segreto di selcento cavalll chiamati dal
pred., si allontana di c, mottrando dl recarsi a
caccia e va a Correggio, 37-33; h qui raggiunto da
molti parenti e amici, 33-35; sua moglie va a San
Luig! d. Pratello, 35-36; sua fuga ric, 37; e fatto
Imprlgionare a Milano dal Visconti, ma dopo pochi
giorni i di nuovo libeiato, 46, 2«-30 ; Ugo da Lu-
signano card. di Cipro, prende alioggio a Bologna
in casa sua di fronte a San Gervasio (an. 1436),
47, 20-31; sostenuto in Milano non pu6 allonta-
narsene senza licenza d. duca (an. 1439), 56, 22-24;
per tornare in Bologna promette al pred. il libero
possesso d. c. e di dargli nelle manl Annibale Ben-
tlvogilo che poteva contrastarglielo, 24-3»; ottiene
dal duca licenza di partire, 30-31; gli sono date dal
prcd. lettere per il castellano di Galliera perchfe lo
faccia entrare in c e perchb gli sia largo di ogni
aiuto, 31-34; raduna i suoi amici in Correggio e
con essi va a Galliera, 36-37; entra in Bologna col
Sagramoro e trecento cavalli e si impadronisce d.
Piazza: 38-3»; gli h aperta la porta d. Pal. da Pietro
Soano cap. d. guardia, 3»-4D; rassicura gli Anzianl,
che avevano fatto suonare a raccolta, di essere tor-
nato con licenza d. duca e deslderoso di vivere in
pace con tutti, 42-44 ; per raffermare la pace con An-
nibale Bentivoglio stipula le nozze di Costanza so-
rella di questo col fratello suo Gaspare, 57, 15-17;
per potere avere, sccondo la promessa fatta al duca,
faciiiti di impadronirsi di Annibale Bentivoglio, d.
quale in cuore erasi conservato nemico, persuadegll
Anziani a sostituire alle porte i capitani forestieri
ai cittadini, 18-24; ottiene la grazia d. ritorno per
tutti i suoi amici banditi o confinatl, 32-33; si rap-
pacifica con Bartolomeo Zambeccarl e moltl altri
tornati dal bando, 33-34; ric, 58, 6, 15; recasi a Mi-
lano chtaraatov! dal duca, 18-30 ; si giustifica per le
inadempiute promesse ed h rimandato a Bologna,
20-21; cresce l'odio tra lul e Annibale, 59, 1-2, 48; fa
a gara col pred. per ingraziarsi il popolo, 2-3; cerca
di abbassare Annibale e apertamente a ci6 si adopra
forte d. favore d. duca, 3-5, 48-4» ; per6 h meno amato
di Annibale dalla nobilti, 5 ; da suoi parenti e amici
si vocifera che abbla in animo di togllere la ill>erti
tllt c. e darla In «Ignerla d« due* di Mllano, 6-7 ;
•Tverte queiti delfimprlglonamento di rooltl luoi
aderenti che vengono per ordine d. pred. liberatl,
15; udlto che ii Bentivoglio erati inilgnorito d.
Piazza, con clnquecento d. tuoi recaii al castello
di Galliera e ti unisce al Sagramoro, 60, 13-iS;
svendo Annibale depotte ie arml a lua voltA dl-
larma e torna a caia, 15-16; i chlamato a Milano
dal duca Vitcontl che nuovaroente qui lo conftna
(an. 1440), 62, 34-37; h imprlgionato dal pred., 17 ;
cf 3»; 68, 7-i; gll h offerta dal Piccinino liberti e
onori se riusciri a dargli nelle manl L.odovico
Bentlvoglio (1443), 84, 40-43; accetta 11 mercato,
43-45; h tolto di prlglone, raa nun latclato libero,
4S-46; h accorapagnato da Giacomo da Iroola e da
una scorta di duecento cavaili a Reggio, 4*-85, 1-3;
Invlta Lodovico Bentivoglio che li trovava licuro
In Carpi a venire a vederlo e accompagnarlo a Mo-
dena, 2-4: il pred. rifiuta, 4-S; va a Correggio e
quindi a Zimignola tentando sempre inutiiroente di
far muovere di Carpi il BentivogUo, I-I4; vi ti reca
di persona, onorevolmente accolto dai Plo lignori
di Carpi, ma senza successo rlguardo al Bentivo-
glio, che anzi lo svergogna, 14-3»; parte di Carpi
sopra un bel cavallo donatogli dai Pi o, 3»-40; h ac-
compagnato da Giacomo da Imola e da un servo
d. Bentivoglio, da lui chiesto al pred., 40-44 ; giunto
ove i'attendeva ia scorta h fatto smontare, fe iegato
sopra un ronzino e ricondotto alla sua prlgione,
44-46; accomiata il servo d. Benttvoglio, 46-48; h
alla Quaderna con Gaieotto pr. II conte dal Ver-
me, 90, 21-22; si reca a Boiogna a tentare nuovo
accordo tra la c e il duca, 47-48; avuta buona ri-
aposta dal Senato va a Galliera a persuadere Tar-
taro di consegnare il castello, 48-91, I; riporta alSe-
nato 11 consenso condizionato dl Tartaro, 1-5; torna
presso il Dal Verme a San Nicol6, 5-6; ragione d.
suo adoperarsi, 6-S; torna in Bologna ben accetto
al Senato, 24; h esortato da Pietro Giovanetti mo-
rente a osservare la pace con Annibale Bentivoglio,
altrimenti, gll h presagita dal pred. 1'ultima ro-
vina, 95, 36-3»; e creato Gonfaloniere di Giustizia
(an. 1444), 97, 34; fe mandato ambasc. a Firenzc
(an. 1445), 100, 30-31 ; ne torna con promessa di
aiuti, 31-32; raduna cinquecento uomini per scen-
dere in Piazza contro i Marescotti, ma saputo che
ne erano stati cacciati depone le armi, 101, 7-10;
e dal cugino Baldassarre convocato con altri ; ne
approva la proposta di uccidere i Marescotti e An-
nibale Bentivoglio e d! soUecitare Paiuto d. Vi-
sconti, 102, 1-13; gli uccisori di Annibale Benti-
vogllo e d. Marescotti si armano a casa sua, 103,
31-32; Lodovico Canetoli respinto di Piazza viene
a casa sua ove si afforza e combatte, 104, 36-37; fa
dare il segno alla campana di San Francesco e rac-
colti ottocento d. suoi nello spiazzo di San Fran-
cesco, manda un messo In Romagna a Taiiano per-
chh accorra a Bologna, 38-42: fortifica intanto lo
spiazzo innanz! a San Francesco e il Trebbo d.
Ghisilieri, 42-44; il suo operato dopo la morte di
Annibaie h poco saggio e lo conduce a rovlna,
45-48; rott! i suo! fugge e si nasconde in una fogna
di NicoI6 Preti, 105, 28-2»; il popolo da fuoco
alia sua casa dopo averla saccheggiata, 3«-ll; cf.
[Canetoli Battista-CanetoU Gaspare] INDICE ALFABETICO
553
106, 43-43; h attivamente cercato e trovato nella
fogna con due compagni, 105, 37-38; 6 malgrado i
suol preghi ucciso, 38-40; sfregi al suo cadavere, 40-
44: sua f ric, 106, 4; cf. 26-27; la sua casa saccheg-
giata e rovinata dai fondamenti, 42-43; ric, 109, 33;
ne c fatta dagli Anziani rappresentare la f infa-
mante nel pal. d. Notai (an. 1446), 113, 18-20; ric,
108, 13-14.
Canetom Battlsta essendo capo d. fuoruscitl assolda
Alberto Pio contro Bologna (an. 14S1), 137, 18-19.
Canetoli Bkttozzo V. CanetoH BalJassarre.
[Canetoli] Costanza V. Bantivoglio Costanxa.
Cahbtoli Francesco e d. Sedici Riformatori d. Stato,
87, 3-6; cassato quesfufficio decade (an. 1443), 3;
CAffETOLi Galbotto [Galleotto, Galaotto, Galetto Cane-
toH\ figlio di Matteo, 5, 43; 97, 28; 108, 25; fratello
di Battista, 24, 33; padre di un altro Matteo, 164,
45; sposa una figlia di Gozzadino Gozzadini (an.
1426), 4, 46; partecipa a un'adunanza indetta con-
tro il leg. di Bologna Alamanni (an. 1428), 5, 42-43 ;
gli fe salvata la vita a Roncastaldo da Tommaso
Loiani (an. 1431), 24, 33-34; e in Roma ed ha spe-
ranza di ottenere per Bologna la pace con il pp.,
25, 5; gli e rinnovato l'incarico di ambasc. dal Se-
nato, 10-11 ; avvertito che il leg. rifiutava ii passo
agli ambasc. Bolognesi pr. il pp., ne rende consa-
pevole Eugenio IV, 17-18; si adopra pr. il pp. per
la pace di Bologna e per liberarla dalle vessazioni
d. lcg. Acciopaci, 26, 15-17; presenta ai pp., a nome
degli ambasc impediti dal leg. di recarsi a Roma, i
capitoli d. pace inviatigli dai Bolognesl, 18-20; con
Battista scende armato in Piazza (an. 1432), 32,
29-30; h ei. d. Diecl di Balia (an. 1434), 37, 36-38;
per la convenzione tra il Gattamelata e il gover-
natore Zabarelli deve recarsi a Firenze dal pp. e
con lui trattare I'accordo, 39, 16-17 ; si mette in
viaggio, 26; giunto a Firenze Intavola le trattative,
34 ; ^ di nuovo inviato a Firenze per l'accordo (an.
1435), 42, 43-44, che riesce a concludere, 44-45; udita
la fuga di Battista e d. parenti da Bologna, du-
bitando che ci6 fosse per qualche macchinazione
d. pp., fugge a Siena, 43, J7-39; e fatto imprigio-
nare a Correggio dal Visconti, ma dopo pochi
giorni e liberato, 46, 29-30; torna perdonato a Bo-
logna (an. 1439), 57, 34; fe cit, dal Senato e messo
in prigione nel castello di porta Galliera, 59, 8-10;
e liberato per comando d. duca Visconti, 15-16; sl
rifugia da lui Tommaso Canetoli cercato dal pod.,
60, 5-6; h dal Senato di Bologna fatto imprigio-
narc e mandato nelia rocca di Forl\ (an. 1440),
62, 39-40; e fuoruscito, 68, 7; e alla Quaderna con
il conte dal Verme (an. 1443), 90, 21-22; con sal-
vacondotto degli Anziani recasi a Bologna per ten-
tare un accordo tra la citti c ii Vlsconti, 23-24;
non riesce e torna alla Quaderna, 34-35; e rlchia-
mato in patria da Annibale Bentivogllo, col quale
si paclfica, 95, 17-33; & el. per porta Stleri d. Com-
misslone incarlcata d. elezlone agll uffici, 97, 23-25;
28; dopo l'uccisIonc di Annibale fugge con uno
strattagemma di Bologna per porta Santo Stefano
(an. 144S), 107, 37-3»; t bandito, 108, 25; gli fe posta
una taglia di mille lire, 109, 14-15; e fatto rapprc-
sentare in modo infamante nel pal. d. Notal (an.
1446), 113, 14-16; in un colloquio a Modena con
Ossano da Pescarolo, dona a questo un cinturino
con la sua arma, che gli costa l'impiccagione (an.
1451), 137, 10-12; ^ nella spedizione d. fuorusciti per
rientrare in Bologna, 138, 1-2, che bene incomincia-
ta poi failisce, 10-139, 1-6; si duole d. sua cattiva
fortuna, 11-15; gli viene a Modena da Bologna An-
tonio Zonari e gli oflTre di introdurlo in c, 140,
13-14; accetta, ma 11 trattato b scoperto, 15; Batti-
sta Manzoll si reca a Modena per intendersi con
lui circa il suo ritorno a Bologna (an. 1454), 144,
27; manda il pred. a Reggio ad abboccarsi con al-
tri fuorusciti, 27-29; diviene familiare di Giovanni
Felicini, ricco bolognese andato a Carpi a causa
d. peste (an. 14S9), 166, 41-43; gli fe imprestata dal
pred. una somma di danaro, 43-46; cf. 167, 12-25.
Canetoli Gaspare figlio di Matteo, 5, 43; 20, 37; 86,
49; 108, 25; 121, 23-24; fratello di Battista, 57, 15;
68, 9; di Galeotto, 108, 25; partecipa a un'adu-
nanza indetta contro il leg. di Bologna (an. 1438),
5, 42-43; cf. 6, 12-15: e ferito alla faccia combattcndo
alle mura (an. 1430), 20, 36-37; porta la bandiera d.
pp. innanzi al nuovo governatore Giovanni Bosco
(an. 1431), 29, 44; e invlato con Tommaso Ghisi-
lieri e duecento fanti a San Giovanni in Persiceto,
che amici d. Bentivoglio volevano occupare, 30,
26-28; cf., 29-30; vi mette in fuga gli avversari al
grido di " Chiesa, Chiesa „, 31-33; essendo al soldo
d. Veneziani, richiestone dai suoi parenti, ottiene
di recarsi coi suoi soldati in servizio dl Bologna
(an. 1434), 36, 41-44; occupa San Giovanni in Per-
siceto senza la rocca, 45-46; ne da notizia a Bar-
tolomeo e Battista Canetoli, 47, 37, 1 ; assedla la
rocca con quattrocento cavalli, 40-41; e fatto prl-
gioniero con i suoi dal Gattamelata entrato a tra-
dimento nel castello, 43-44; cf., 38, 30; d. sua pri-
gionia sono, in Bologna, incolpati i Griflbni, 1-2;
durante le trattative tra Galeotto e il pp. dovrebbe
cssere liberato e confinato nella rocca di San Gio-
vanni in Persiceto per accordo tra il Gattamelata
e il governatore Zabarelli, 39, 20-21; invece e man-
dato a Venezia, 37-38; c condotto da Venezia a Fi-
renze e presentato al pp. che lo fa incarcerare (an.
1435), 41, 35-36; gli e da Annibale Bentivoglio pro-
messa in m. la sorella Costanza per raffermare la
pace tra le due famiglic (an. 1439), 57, 15-17; cf.,
104, 26; e ancora prigioniero (an. 1440), 68, 9; i
Bolognesi ne domandano la liberazione ai Fioren-
tini (an. 1443), 86, 48-49; torna in Bologna con al-
trl fuoruscitl e con buon numero di soldati man-
dati dai Fiorentini, 87, 42-43; alla porta dl San
Mamolo gli viene Incontro Annibale Bentivoglio
con il qualc si bada ed abbraccla, 43-44; in com-
pagnia d. pred. recasi a visitare gli Anziani, 44-45;
torna a casa sua, 45-46; con altri capi pone pre-
sidi a Corticella per impedirne il passo a Lulgl
dal Verme, 88, 25-37; dopo 1'uccisione dl Annibale
c bandito di Bologna (an. 144S), 108, 25; c posta
sulla sua testa una taglia di mllle lire, 109, 14-15;
fc fatto rappresentare dagli Anziani in modo in-
famante nel pal. d. Notai (an. 1446), 113, 14-16;
con sessanta fuorusciti entra in Cento alutato dal
Gucciardini, dai Chiarelli e da Giacomo Borgo-
gnonl e lo ribella a Hologna (an. 1447), 121, 33-36;
entra di sorpresa In Bologna da porta Galliera
554
INDICE ALFABETICO [Canetoll Gaspare Canonld Giov.J
col ruoruiclti, 1 qu«ll reiplnti c inieguitl li ial-
v»no ron la fug» («n. I4S«)> 138, 24-139, 1-5; t •
Fircnze |i. a.) 41, 3«.
Canktoli GiovAMNi padrc di Tommaio, 64, J7-M.
Canktoli Lambbktino padre di Lodovlco, 5, 45; 68,
I; 100, 4*; 108, 43; 126, II; di Baldassarre, 45,
22, 4; 68, *; 126, II; marito di Bartolomea, 108, 43.
Canbtoli Louovico [/^miloviet] figllo di Lambertino,
5, 45; 68, s; 100, 46; 108, 4J; 126, li; e dl Bar-
tolomca, 108, 43; cugino dl Battista Canetoli, 43,
32; parteclpa a un'adunanza Indetta da luoi pa-
rentl contro II ieg. di Boiogna Alamannl (an. 1428),
.5, 42-45; cf. 6, 12-15; h cl. Gonfalonlere d. popolo
per porta Stlerl, 45-50; da casa sua, pr, i Mezzo-
vlllani, vcde un suo faraigllo oBcndere Giovanni
Reroaldi (an. 1431), 25, 2»-30; 34 ; redarguisce II ser-
vo llberando Giovannl, 34-35; fc tuttavia mandato a
sfidare dall'abatc Zambeccari amlco d. Beroaldi, 38;
cerca di fare Intendere come sono andate lc cose e
non accetta la sfida, 38-42; sopraggiunge In quel-
l'istantc Battlsta e gll racconta U fatto, 42-43; con
Baldassarre e duecento armatl segretamente sl rcca
di notte a Borgo Panlgale e vi prcnde alla sprov-
viita Bonifacio Zambcccari, Baldassarre e Albcrto
da Montevegiio, Carlo da Corrcggio (an. 1432), 32,
50;33, 1-3; che conduce prigionleri a Bolo-
gna, 6; sl Impadronlsce di porta Santo Stefano
occupata dal nipote d. Dandolo (an. 1433), 25-36;
Impedendone cosl l'entrata in c. al Gattamelata, 27-
28; segue il cugino Battista a Correggio (an. 1435),
43, 32-33; > fatto impriglonare dal Visconti a Parma,
ma dopo pochi giorni h liberato, 46, 2»-30 ; i fuo-
ruscito e confinato in Lombardia (an. 1440), 68,
8; h richlamato In patria per opera di Annlbalc
Bentlvogllo col quale si riconciiia (an. 1443), 95,
17-21; h d. Signorl (an. 1444), 100, 20-21 ; abita in
San Mamolo, 46 ; h provocato in casa sua dal Mare-
scottl perchi amlco d. Dallc Correggie (an. 1445),
45-101, I ; sebbene abbia armatl seco, prudentemente
non raccoglie la sfida e non si mostra, 1-2; per
opera degli Anzlani si rappacifira con Glan Lulgi,
Taddeo e Antenore Marcscotti, 24-30; al canto di
San Mamolo si azzu0a con i seguaci d. Bentivo-
giio, 104, 35-36; non riesce ad entrare in Piazza;
recatosi allora a casa di Battista vi si afforza e
combatte, 36-38: la casa ove abitava in San Mamolo
non h bruciata dal popolo, perchfc di proprieta d.
fratl Predicatori, 105, 33-34; h invecc rovinata fe
bruciata la casa che possedeva, 106, 42-44; h ban-
dito dl Bologna, 108, 43; h posta sulla sua testa
una taglia di llre mille, 109, 14-15; i fatto dagli
Anzianl rappresentare in modo infamnnte ncl pal.
d. Notai (an. 1446), 113, 14-16; tratta di occupare
Manzolino con un tal NIcol6, ma 11 trattato h sco-
pcrto (an. 1447), 122, 10-11; con il fratcllo Baldas-
sarre e Paiuto dl Alberto Pio entra con settecento
uomini in Crevalcore grldando " Viva la Chiesa ,
per non trovare opposlzione (an. 1448), 126, 11-14;
con i compagni vi fia prigioni molti Bolognesi ivl
fuggiti per la peste, 14-18, e fa saccheggi, 18-20; h
nella spedizione d. fuorusciti per rlentrare in Bo-
logna (an. 145 1), 138, 2.
Canbtoli Marco si reca con il governatore di Bolo-
gna Ludovico Alamanni e con altri gentiluoraini
bolognesi a prendere poueiio di Imola c Korli (tn.
1426), 4, 10-13; i rlvoltoii conducono 11 leg. in
caia lua (an. 1428), b, 3t;h el. Gonfaloniere di Glu-
stizla per port« San Procolo, 41-43 ; va ambaic. di
Bologna ai Venezlani a oflrerire loro la c. io cam-
bio dl aluto contro la Chieia, 9, 31-33; h licenziato
con un rifiuto, 33-3t.
(Canktoli] Maria Tommasina mogllc di Battiita Ca-
netoil, 43, 35; fuggito U marito li allontana da
Bologna e va a San Lulgi d. Pratello (an. 1435),
35-36.
Canbtoli Mattbo \Matlkio] padre di Battlita, 5, 43; dl
Baldasiarrc, 5, 43; 14, II; dl Ualeotto, 5, 43; 97,
28; 108, 35; di Gaspare, 5, 43; 20, 37; 86, 4«; 108,
35; una lua figlia sposa Taddeo Pepoll (an. 1426),
4, 47.
Canetoli Matteo figUo di Galeotto, 164, 45; diciot-
tenne e ucciso da Ra&ello bargello di Bologna
mentre travcstito si recava da Lucca a Firenzc (an.
1457), 164, 45; 165, 1-3; d. tua f ^l dolgono amici
e nemlci, 3.
Canetoli Tommaso figllo di Giovanni, 63,37-38; abita
via delle Lamc, 60, I ; avvlsato che il pod. lo cer-
cava per arrestarlo fuggc pr. Galeotto (an. 1439),
60, 4-6; cf., 59, 4t; 60, 1-4; di qul accompagnatosi a
dodici ardimentosi va incontro al pod. e aisalitolo
al Trcbbo d. Ghisilleri lo ferisce e mette in fuga,
6-9; con altri macchina dl introdurre in Bologna
1'esercito di Francesco Sforza per cacciarnc 11 Ben-
tivoglio (an. 1440), 63, 27-30; scoperta la congiura
e preso, posto al tormcnto c decapitato, 30-34.
Canutolo fa un dono a Sante Bentivoglio per le nosze
(an. 1454), 151, 8; v. aneht Berton* da Canettl».
Canicci Nicolo h bandito dalle c. e territorl di Bolo-
gna, Imola e Modena, sotto pena, contravvenendo,
d. confisca d. bcni e d. punlzione sancita dagli Sta-
tuti (an. 1341), 28, 42-46.
Canloffi Antonio \Antonio Canloffb]. Suo dono a Sante
Bentlvoglio per le nozze (an. 1454), 149, 31-23.
Canonici Hattista bolognese ; cubiculario d. pp. Slito
IV, che gli fa molti regali (an. 1471), 208, 21-22;
essendo vescovo di Faenza e nunzio di Ercole d'Este,
fa cav. aurato in Mantova Gianfrancesco Aldro-
vandi (an. 1485), 232, 42-44; possiede 1'abbazia di
San Felice (an. 1502), 309, 47:310, I.
Canonici FiLiPPo canonico di San Pietro di Roma e
protonotario apostolico; rcca il cappello d. cardi-
nalato al Gran Maestro di Rodi e qulndi va al
Cairo per trattare col Soldano d'Egitto una lega
contro i Turchi (an. 1489), 253, 47-49; torna a Bo-
logna, 49-50; ospita in casa sua a Bologna Bajazet
l'ambasc. d. sultano d. Turchl, 254, 44-45.
Canonici Francbsco [Francesco Calonici] figHo dl Gio-
vannl, 118, 17; imprcsta al com. di Bologna cento-
clnquanta scudi e ne diviene tesoriere (an. 1440),
62, 17-18; h degli Anzianl per porta San Procolo di
novembre-dicembre (an. 1446), 118, 17; suo dono a
Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 1454), 149, 10-14.
Canonici Giacomo [laeomo de' canonici] notaio; h el.
Anziano per porta Stlerl (an. 1428), 9, 40-41 ; un suo
figliuolo h ostaggio d. leg. durante rarmistizio (an.
1430), 20, 50.
Canonici Giovanni notaio, padre di Francesco, 118, 17;
h arabasc. d. Senato boiognese al leg. Acciopaci per
[Canonici Giovanni-Capitoli]
INDICE ALFABETICO
555
trattare un armistizio (an. 1430), 20, «1; dal Senato
e incaricato col pod. e sette altri cittadini di pu-
nire i delinquenti, 23, 21-26.
CAtJONici PiETRO dottore famoso; h degli Anziani (an.
1468), 200, 31; riceve in dono dieci ducati per la
venuta d. nuovo governatore Savelli, 39-30; f ed e
seppellito in San Martino (an. 1502), 309, 9-10.
Canosa in parte rovinata dal terremoto (an. 1456),
164, 8-9.
Cansaldi Giovanni dottore di legge; Anziano di Bo-
logna per porta San Pietro; durante il suo anzia-
nato vengono riposti nella Camera degli Atti i
capitoli d. pace con Eugenio IV (an. 143 1), 29, 17-19.
CantagmnI Giacomo V. Saliceio (Da) Giacomo.
Cantacuno da SALlceTO V. Saltceto (Da) Cantaglino.
Cantalovo nellTmolese; vi si reca Francesco Sforza
(an. 1436), 47, 41-<2; cf., 44; vi passa l'avanguar-
dia dell'esercito di Carlo VIII (an. 1494), 277, 12.
Cantalupo. Vi giunge Bartolomco Colieoni con l'eser-
cito tenendo dietro al duca Sforza (an. 1467), 194, 36.
Cantbili GuIdo prende parte al torneo bandito in Bo-
logna da Glovanni Bentivoglio per San Petronio
(an. 1470), 203, IJ-M; con altri cav. toglie a forza
al partito rosso avversario lo stendardo e lo porta
dalla sua parte accanto allo stendardo bianco, 205,
37-41; gli e da Giovanni Bentivoglio dato parte d.
premio vinto dalla fazione bianca, 6-7; combatte
nel torneo tenutosi in Bologna per definire se nelle
cose umane prevalga la Sapienza o la Fortuna, al
segulto di Annibale Bentivoglio, paladino d. For-
tuna; 4 ascritto alla sesta squadra vestita alla sel-
vaggia (an. 1490), 259, 33-3.S; la sua parte resta
vittoriosa, 262, 17-19.
Cantblmo Gismondo corre nella giostra per le nozze
di Annibale Bentivogllo contro Nicol6 Rangoni
che tiene il tavolaccio dinanzi al pai. d. Signori
(an. 1487), 240, 44-45.
Cantino V. JVanino di Cantino.
Capastrllk V. Caposele.
CapkLLO (Dal) V. Cappello (Dal).
Capitanato delle porte in Bologna x). Bologna Uapt-
tanato delle forte).
Capitani Francesco [Francesco del Cafitanio\ armi-
gero di Giovanni Bentivoglio, riporta Tonore e il
premio nella giostra indetta in Bologna dal Rettore
d. Studio (an. 1489), 254, 36-37; accompagnato da
trombe e pifFeri porta il palio al pal. Bentivoglio
ove abita, 38-39.
Capitani vari in Boiogna v. Bologna (cafitani).
Capitani di Ventura e conuottikri di milizik v. Ac-
eiaiuoli Pietro, Allegri (D') Ivo, Alonso (Don), Al-
viano Bartolomeo, Alviano Luigi, Anguillara (Da/f)
Deifeho, Angeli (Degli) Bernardino, Antonello dal
Borgo, Antonelio da Fiacema, Aresaurio (.'), Atten-
dolo Micheletto, Baglione Braccio, Baldaccio d'An-
ghiari, Barbiano [Da) Veniero, Batiano (Da) iVico/i,
Btecaria Manfredo, Benvenuto, Bcntivog/io Annihalt,
Bentivogtio Giovanui, Bentivog/io Ercoie, Btnlivog/io
Ermei, Bergamini Giamfietro, Bevi/acqua Gateotto,
Boecaecini Pietro, Bossi Carlo, Brandotini Tiherto,
Buonforte Melito, Caldora Antonio, Caldora (Hacomo,
Cana/e (Da) Vittorio, Cnnttoli Africano, Carda (dai-
ta) Bernardino detto il (iatta, Carillo Sancio, Cario
conte di Campohasso, Carmagnola (Da) Franctseo,
Castigiione (Da) Francesco. Castro (Da) Giovanni,
Chierici Giacoma, Cisterna (Del/a) Vecehia, Cola da
Medicina, Co/lalto (da) Giordino anche detto cont»
Co/a da Salerno, Colleoni Bartolomeo , Colonna Mar-
cantonio, Colonna Paolo, Conti Donnto, Conti Si/ve-
stro, Contrari Ambrogio, Contrari Nicolb, Corbine/lo,
Corio, Corrado da Mate/ica, Core/la Mickele, Cri-
stoforo da Soncino, Dainese, Diotisa/vi da Btrgamo^
Bste (D') Taddeo, Ettore da Piaeema, Ferabosco,
Fortehracci Braecio, Fortebracci Carlo, Fortebraeci
Nicolb, Franca Lancia d'Avisselo, Frosso (Dal) 0 Fro-
sini lianitri, Gal/arate (Da) Pietro, Gambacorta Ni-
eo/i, Gambara (Da) Pietro, Gencilt da Treviso, Gia-
como da Mantova, Giacomo dalla Padulla, Giacomo
da Piacenxa, Giorgio dal/a Zasxera, Giovanni da
CtntO, Giovanni da Ferrara, Giovanni da Piacenxa,
Giovanni Battiita da Strabia, Gontaga Carlo, Gon-
xaga Giovanni, Gonzaga Luigi, Gottifredo, Gregorie
d'Anghiari, Grijforte Braccio, Guglielmo da Parma,
Guinigi Ladislao, tnglese, Ingrati Carlo, Lamfugna-
no (Da) Princivalle, Leonetto, Lihani Battista, Li-
bani Matteo, Lionel/o Perugino, Maino (Dal) Lancel-
/otto, Maino (Dal) Ventura, Malatesta ... ., Ma/vezxi
Lodovico, Ma/vezzi Pirro, Mancino da Bologna, Man-
fredi Astorre, Manfredi Guidantonio, Marchesi Tad-
deo, Marcone dn San Gal/o, Martinengo Cesare, Mar-
tinengo Gherardo, Masttl/etta Vincenxo, Miche/occi
Lodovico, Mirando/a (Del/a) Ga/eotto, Monte (Dal)
Paolo, Montefeitro (Da) Federigo, Navarrino (Da)
Pietro, Nieolh Pisano, O/iverotto da Fermo, Orde/affi
Pino, Orsi Anniha/e, Orsini Francesco, Orsini Giam-
pao/o, Orsini Lodovico, Orsini Nico/b, Orsini Troiio,
Pallavicino Federigo, Ptnacchi Lorenxo, IHceinino
Francesco, Piccinino Giaeomo, Piccinino Nicoib, Pio
Alessandro, Pio Gilberto, Polato Pietro Antonio, Pu-
sterla (Da) Pietro, Ramazsotto da Scaricalasino, Ran-
goni Guido, Rangoni Nicoli, Ranuccio da Marxano,
Riccio da Cortona, Riccio da Montcchiaro, Rina/do
dt Provenza, Rixzo da Soragna, Rocca (Dal/a) Aga-
mennone, Roiandino da Milano, Roncone Ange/o, Rossi
Giacomo, Ruhino da Piacenza, Sacramoro Cristoforo,
Sacramoro Nicolb, Samfieri Ercole, Sanseverino (Da)
Luigi, Sansevtrino (Da) Roberto conte di Caiaxxo,
Sassatello Giovaani, Savelli Giacomo, Scaramuccia
da Savino, Scariotto, Serrano Andrea, Sevro da
Marxano, Sforxa Alessandro, Sforxa Corrado, Sforxa
Costanxo, Sforxa Francesco, Sforxa Sforxino, Simo-
netto dall^Aquiia, Stampa Axtino, Stampa Giovanni
Lttca, Stefano di Valmontont, Taddeo da Imo/a, Ta-
liano da Forli, Tartaro, Tixxone Giovanni Andrea,
To/tnHno (Da) Nicolb, Trivu/zit Giacomo, Troma/a
Gaspare, Trotti Antonio, Vedrana (Da) Ga/asso, Vtr-
me (Dal) Luigi, Vermc (Dal) Pietro, Vi/lani Saera-
moro, Visconti Alessandro, Visconti Asxo, Visconti Fi-
lippo, Visconti Virgi/io, Vitelli Giovanni Luigi, Vi-
telli Vitel/oxso, Vo/ta Antonio, Zampo/ini Mickt/t,
Zutta (//).
Capitoli d. pace tra Eugenio IV c Bologna (an. 1431),
26, 39-27-28-29, 1-9; 1 pred. sono posti nella Ca-
mera degli Atti al tempo dcgli Anziani Francesro
Bolognini, Battista Isolani, Andrea Battaglia, Gio-
vanni Cansaldi, Gaspare Papazzoni, Nicolft Ghl-
silardl, Nannlno da Stiatlco, Giacomo Sanuti, Glo-
vanni Coltelll, 17-31 ; tra il com. dl Bologna e
556
INDICE ALFAIiETICO
(Capltoli-Caprara Coatantlno]
Nleol& Plccinlno (an. 1440), 65, ia-66-67, l-M;tr*
U cltti dl Bologn» e Nlcol6 V (an. 1447), 123, 31-
124. 1-37; * tra Plo H e Bologna («n. 1459). XXXVI,
3*-30,; tra Paolo U c Bologna (an. 1466), 191,
11-17; cf., 190, 7-10; tra I Borgla e Bologna (an.
1501), 304, 31-48; (an. 1502), 318, 1»-3I9, i-s; 321,
17-23; 33-«t.
Capocchia Pibtko fabbro; h el. Anzlano dl Bologna
per il quartlere dl porta Stleri (an. 1435). 43, 4».
CxpOO^fANO V. Capagnaito.
Capusblb [Capastuu.s] in Puglia; danneggiato dal
terremoto (an. 1466), 190, 33.
Cappbu.i (Carlo) salra il padre assalito da Matteo
ilelle Correggie fercndo questl mortalmente (an.
1445), 100, 34-43; si saiva in casa Marescottl, 43.
Cappblu Ghurardo [Gierardo dal Cafello] vienc a pa-
role con Matteo dallc Correggle, che minaccia di
ferirlo (an. 144S), 100, 39-41; c salvato dal figlio
Carlo, 41-43.
Cappbllo (OsTERiA i)Bl) [Oiterta del Cafello] t'. Bolo'
gna (taverne).
CapprLLO ViTTORIo \Vitlore Capello\ ambasc. Veneziano
al nuovo pp. Paolo II; passa di Bologna (an. 1464),
186, 36-3>.
Capponi LoDovico bombardiere dl Giovanni Bentl-
vogllo; prcndc parte alia congiura ordita da Ga-
spare Scappi In favore d. Bentlvoglio (an. 150S),
380, is.
Cappou»! Nbri commissario nell'eserclto d. Fiorentlni
agli ordinl di Piergiampaolo Orsini (an. 1440), 63,
18; apprende da ambasc. di Bologna che fanno ri-
cerca di Sante Cascese per condurlo a governare
Bologna qualora egli sia veramcnte bastardo di
Ercole Bentivogllo (an. 1446), 119, 1-3; fa chia-
mare Sante col tutore e gli espone la cosa, 3-5; h da
esso ringraziato alla sua partcnza per Boiogna, is.
Capra Luigi \Ahigi, Aloisio Cafra] protonotario; alle
nozze di Annibale Bentivoglio in Bologna va in
contro agli sposi fuori porta di Galliera come rap-
presentante di Ascanio Sforza (an. 1487), 236, 22,
35-26 ; dk la cittadinanza boiogncse a Pietro Giral-
dinl da Cento e a Bartolomeo Ricordati, 243, 45;
244, 1-2; II suo cancelllere fe presente al processo
intentato dal pod. per la congiura d. Malvezzi con-
tro il Bcntivogllo (an. 1488), 251, 35-36; in una di-
sputa per questione di prccedenza tra il referenda-
rio del duca di Mllano e il Rcttore d. Studio, Ak
torto a questo e gli ordina di lasciare Bologna (an.
1491), 263, 32-34; h sconfessato dal Senato,
che richiama 11 Rettore, 34-39; quale viceie-
gato assiste in San Petronio alla cerlmonia per la
consegna d. stcndardo ducale a Giovanni Bentivo-
gllo (an. 1493), 270, 34.
Caprakica Anoklo vesc. di Rieti, poi card. di Santa
Croce; h religioso e devoto, 187, 9-lo; el. gover-
natore di Bologna da Pio II vi i onorevolmente
ricevuto e accompagnato in Pal. (an. 1458), 166,
21-35; nella controversia tra il Senato e Giovanni
Malvezzi per la liberazione dal carcere di Gio-
vanni Felicini, udite lc ragioni d. Malvezzi, con-
cede al Feliclni la liberti previa ammenda (an.
1459), 167, 18-33 ; arma cav. aurato in San Domcnico
Gian Francesco Pocti, 168, 24-35 ; permettc che Sante
BentlvogUo compri le case degli Avoglio, 172, 30-31;
i ereato card. d» Ple II, *-6; allegresxa dl clA In
Bologna, i-7; parte e TS • Siena dal pp. In compa-
gnla dl ambuc. Bolognesl, 7-f; preto il cappello
torna a Bologna, 9-11, onorevolmente rlcevuto, II-
13; chiaraato dal pp. si reca a Roma In compagnia
di Criitoforo Caccianemlci e dl Giacorao Marsilt
(an. 1460), 174, 37-39; rifiuta l'arbltrato dl Fran-
cesco Sforza per le differenze del due caitelli Cento
e Pieve col Senato bolognete (an. 1461), 175, 14-lS;
torna a Bologna, 16-17; si reca al Servi a lalutare
il card. Bcssarione, 177, 31-33; convocato con gU
altri porporati a Roma parte accompagnato da Gia-
como Grati, 37-39; ne torna (an. 1462), n; il reca
con Paoio Volta, ambasc. d. Senato, ad Ancona a
▼Isitarvi 11 pp. infermo (an. 1464), 185, 35-36; il
occupa deiringrandimento di San Petronio, 187,
9-10; fa edificare la sagrestia di San Michele in
Bosco, 10-11; restaura 11 dormitorio d. novizi di San
Domenico, 11-12; in San Petronio le sue armi sono
rapprescntate nelie vetrate, 11-12; di ritorno da Ro-
ma conferma al Senato che Paolo U pretende 11
dominio assoluto di Bologna (an. 1465), 33-33; re-
candosi di nuovo dal pp. vanno in sua compagnia
due ambasc. inviati dal Senato per trattarc con
Paolo II d, cose d. Stato, 189, 30-34 ; giunge « Roma
(an. 1466), 40; torna a Bologna con Paolo Volta c
in Consiglio espone i capitoli avuti dal pp., 191,
7-10; sostituisce in Senato Girolamo Ranuzzi al f
Glacomo dal Lino, 21-33; parte di Bologna chia-
mato dal pp. (an. 1467), 197, 35; lascla in suo luogo
Giovanni d'Amelia, 36; il Senato lo fa accorapa-
gnare da Girolamo Ranuzzi, 36-37; non torna piii
a Bologna, 37; cf., 200, 9; h sostituito nella lega-
zione di Bologna da Francesco Gonzaga (an. 147 1),
207, 37-38.
Capramica Domkmico vesc. di Torino e card. di Santa
Maria Nuova; quale leg. di Romagna h neireaer-
cito d. Chiesa raccolto in Imola da Antonio Ben-
tivoglio, Micheletto Attendolo e NlcoIA da Tolen-
tino (an. 1428), 8, 34-39; manda un trombetta ai
Boiognesi a chiedere la c. minacciando loro guerra,
39-31; gli h rifiutata, 31-33; comanda alPAttendolo
di condurre 1'esercito nel Bolognese, 34-35; gli si
dk Fagnano con le altre castella da quella parte,
9, 3-4; invia Antonio Bentivoglio con molti soldati
a soccorrere San Giovanni in Persiceto assediato
dal Bolognesi, ma 1'impresa non ha successo, 7-8 ;
accompagna Eugcnio IV a Bologna e alloggia nel
pal. de' Pepoli (an. 1436), 47, 17-18; fc fatto prigio-
nlero da Francesco Sforza nella battaglia di Monte
Olmo (an. 1444), 99, 16-17.
Caprara (famigua) " e rappresentata nei Tkeatro me-
ra/e de' moderni ingegni. . . . d. Ghirardacci XXIV,
33, 33 „.
Caprara Costantino [Costantino da Cavrara] figUo di
Egano, 366, 3 ; bombardiere bolognese molto esperto,
sue prove contro i Francesi dalle mura di Bologna
(an. 1506), 349, 32-40; grida " traditore , un bom-
bandiere, che entrato al soldo di Bologna col vanto
di operare gran cose contro i Francesi, aveva deli-
beratamente fatto saltare la grossa bombarda da
lui affidatagli, 350, 11-18; partito Giulio II di Bo-
logna con Marco Antonio Fantuzzl e Battist* Ra-
nuzzi conglura di Introdurre In c. Annlbaie e Er-
[Caprara Costantino-Cardiaali]
INDICE ALFABETICO
557
mes BentiTogUo (an. 1507), 366, M; ha 1'incarico
dl dare fuoco alle munizioni custodlte in Pal., 4;
rivelato dal Fantuzzi il complotto, e preso, 13-13;
confessa senza il tormento, 13-U; e impiccato alla
Ringhiera raalgrado che tutto il popolo chieda la
sua grazia al leg., U-If; ric, 19.
Cafrara Filippo \Filippo Cavrara] e d. Collegi (an.
1505), 309, 1, 6.
Caprara Giacomo [/acomo de Cavrara] figlio di Gio-
vanni, 113, g; amico d. f Antonio Bentivoglio; si
fa persuadere da Raffaele Foscherari a vendicarne
la morte col dare Bologna al duca di Milano (an.
1438), 51, 23-31; va alle mura e con funi e con scale,
aiutato da altri, introduce Annibale Bentivoglio
coi suoi compagni in c. (an. 1443), 80, 26-29; h con
altri scelto a distribruire i beni d. banditi (an. 144S),
113, 4-5, 8; e el. degli Anzlani (an. 1446), 10, 12.
Caprara Giovanni [Giovanni Cavrara, da Caprara,
Cafirara] padre di Giacomo, 113, 8 ; b bandito di
Bologna (an. 1430), 19, 26, 32; impresta al com. di
Bologna settantacinque scudi e ne diventa teso-
riere (an. 1440), 62, 18.
CaPRARA Giovaitni e confinato a cinquanta miglia da
Bologna perchfe amico d. Bentivoglio (an. 1507),
362, 4S-16; 363, 2.
CaPUA e rovinata dal terremoto (an, 1456), 164, 2; v.
anche Matteo da Capua.
Capuano da Montbrenzo contadino, fa un dono a
S:inte BentivogHo per le nozze (an. 14S4), 151, 31-32.
Capug.n-ano (viCARlATo) [Ca/tfg-aano] nel Bologncse ; ne
h norainato comraissario Giaeomo dal Lino (an.
'437)1 50, 13; fa un dono a Sante Bentivoglio per
le nozze (an. 1454), 150, 41; v. anche Bettino da Ca-
pugnano.
Carabuiso [?] Andrba multato in centododici ducati per
il rifacimento d. pal. Marescotti (an. iJoS), 388, 4.
Caracciolo Francesco accompagna il principe Fede-
rigo d'Aragona aMilano a prendervi IppoUta Sforza
sposa d'Aironso (an. 1465), 187, 47.
Caracciolo Marino accompagna il principe Federigo
d'Aragona a Milano a prendere Ippolita Sforza
sposa di Alfonso (an. 1465), 188, 2.
Caracciolo Tristano accompagna il principe Fede-
rigo di Aragona a Milano a prendervi Ippolita
Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 188, 2.
Carapa Bkrlingikri [^Berlingiero CaraJ^a] accorapagna
il principc Federigo d'Aragona a Milano a prcn-
dervi Ippollta Sforza sposa dl Alfonso (an. 1465),
188, I,
Carafa Galsotto [Galeotto Caraffa] accorapagna II
principe Federigo d'Aragona a Milaiio a prendervi
Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 187, 48.
Carafa Malizia [Malitia Caraffi] accompagna il prin-
cipe Federigo d'Aragona a Milano a prendervi Ip-
polita Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 187, 4S,
Caravaogio [CarrHafrgio] chiesto da Luigl XII ai Ve-
neziani (an. 1509), 393, 32-33.
CARAVACfiio (Da) CiiRVATo V. Secchi Cervato da Ca-
rai'aggio.
Caravita Francbsco fa un presente alle nozze di GIu-
lio Malvezzi (an. 1464), 184, 40.
* Carbonkii (famiolia) i rappresentata nel Theatro
moralede' Moderni ingegni. . . . d. Ghlrardaccl XXIVi
22, 27 „.
Carbonbsi Albbrto e d. Venti d. popolo pel quartlere
di porta San Procolo (an. 1506), 352, 8; el. dal pp.
d. Quaranta Consiglieri e Riformatori, 358, 34, 37;
preposto ai dazi da Giulio II, 361, 26-27; con i
colleghi e per autorita avutane dal leg. e dai ma-
gistrati impone ai contadinl una tassa sul bestiarae
(an. 1507), 367, U-18; e chiamato raallevadore d.
sicurta accordata dal governatore a Gaspare Scappi
e ai suoi corapagni (an. 1508), 382, 8; mette in
stato di difesa la sua casa rainaccJata di sacco dal
popolo che l'odiava, 40-45.
Carceri di Bologna v. Bologna (carceri).
Carda (dklla) Bernardino degli Ubaldini detto il
Gatta [Bernardino dalla Garda, il Gatta] milita
neiresercito radunato ad Imola da Antonio Benti-
voglio, Nicold da Tolentino e Micheletto Attendo-
10 (an. 1428), 8, 24-26; e raandato dal Senato di Bo-
logna a riconquistare Monteveglio (an. 1433), 36,
7; col Brandolini restituisce a Bologna San Gio-
vanni in Persiceto, SanfAgata e Manzolino (an.
1435), 44, 37-3».
Cardinali. Tutti i presenti al Concilio di Firenze fir-
raano la bolla di unione d. due Chiese latina e
greca (an. 1439), 59, 35-36 ; eleggono pp. Pio II, al
secolo Enea Piccoloraini (an. 1458), 166, 14-16; ne
sono creati cinque da Pio II per le quattro tem-
pora di Natale (an. 1461), 178, 8-9; sono in Corte
di Roina in nuraero maggiore di trenta, il che da
lungo tempo non succedeva (an. 1463), 42-43; f Pio
11 ad Ancona, ne trasportano il corpo a Roma, e
lo seppclliscono in San Pletro (an. 1464), 186, 13-15;
abbandonano I'impresa contro i Turchi
limitandosi a inviare quarantamila ducatl al re
d'Ungheria, che teneva in frcno i pred., 16-18; en-
trano ifi conclave per 1'elezione d. nuovo papa,
22-23; creano concordi Pietro Barbo col nome di
Paolo II, 30-31 ; veggono di buono occhio Giovanni
Bentivoglio in visita a Roraa (an. 1485), 232, 33-34;
alcuni d. piu ricchi sono invitati a un banchetto
in Belvedere dal pp., Alessandro VI (an. 1503), 323,
36-37 ; il veleno apparecchiato per i pred. fe per er-
rore bevuto dal pp., che ne f e dal Valentino, che
si ammala gravemente, 37-40; anche di essi alcuni
t, 40; prima di riunirsi a conclave fanno escire di
Roma il Borgia, gli Orsini, i Colonna e i Francesi,
326, 18-22; entrano in conclave in numero di tren-
tasei, essendone italiani ventlquattro, e ne escono
dopo pochi giorni avendo el. Pio III, 22-24; riuniti
a conclave in numero di quarantacinque eleggono
pp. Giulio II al sec. card. Giuliano della Rovere,
328, 12-13, gla loro sospetto per opera di Alessan-
dro VI, 18-19; sono riuniti in Concistoro da Glulio
II, che loro espone la sua volontA dl recarsi a li-
berare Bologna e le altre c. d. Chiesa (an. 1506),
344, 29-32 ; enuraerazione di quelli che accompa-
gnano il pp. a Bologna, 356, 29-357, 1-9; vanno
incontro al Vicerfc dl Milano recatosl a visltare
Giulio 11 a Bologna, 358, 7 ; In numero di venticin-
que ascoltano la messa in San Petronio, 14-16; con
il pp. assistono al solenne ufficio In San Petronlo
p:;r la f di Filippo d'Austria, 359, 28-29, e alla mes-
sa solennc per 1'annlvorsario d. iacoronazione d.
pp., 35-37 ; ascoltano per Natalc U messa celebrata
in San Petronlo dal card. di Santa Pratsede, 361,
558
INDICE ALFABETICO
[Cardinali-Carlo il Temerario]
37-M; c il d\ degll Innocentl la messa rantata In
San Fr»nccsco, *b-*1 ; per Candelora, coUe mitre In
tetta, atiistono, dalle finettre d. Pal. alla distribu-
zione d. candele fatta dal pp. al popolo (an. 1507).
363, 11-15; ». a*c*«: Agnesi Astorri, Alamanni Lo-
dovieo, Albergati Nicolh, Ati loti Framcesco, Amhoiii
(V) Giorgio, Ainhoise (/>') Lodovico, Archinto Albo-
rico, Argintini Francesco, Bainhridg» Cristoforo, Ba-
koct di BrdSd Tommaso, Barho Pietro, Bentivoglio
Cornilio, BetsarioHi GioTanni, Borgia Alfonso, Bor-
gia Giovanni, Borgia Rodrigo, Briconnit Guglielmo,
Calandrini Filippo, Camfeggi Lorinto, Capranica
Angilo, Capranica Domenico, Carlo da Campohatto,
Carvajal Birnardino, Casini Antonio, Castiglione
(Da) Branda, Cervantet Giovanni, Cetarini Giuiiano,
Cibo Giovanni Battista, Clirmont (Di) Francesco, Coe-
tivy (Di) Alano, Colonna Giovanni, Colonna Protpero,
Condulmer Francesco, Condulmer Gabrielle, Conetti
Cario, Cornaro Mareo, Cristoforo Anglico, Ette (/>*)
Ippolito, Estottteville Guglielmo, Ferrari Giov. Bat-
tista, Ferriri Antonio, Ferreri Giovanni Stefano,
Pieschi Nicoth, Filippo di Lussemhurgo, Gabrieti Ga-
hrietti, Geoffroi Giovanni, Gonxaga Francisco, Gon-
*aga Si^ismondo, Gratsi Achitle, Grimani Domenico,
Grotaie (Delta) Giovanni, Itotani Giacomo, Isr-aties
Pietro, Lamhirtini Prospero, Lang Matteo, Loris (De)
Francesco, LtUgi d^Aragona, Lusignano (Da) Ugo,
Midici (Di) Giovanni, Medici (De) Giuliano, Micheti
Giovanni, Milam Giovanni Lodovico, Ortini Giam-
battista, Orsini Latino, Parentuccetli Tommaso, Prie
(De) Rinato, Fucci Loremo, Riario Girolamo, Riario
Pietro, Riario Raffaite, Rovere (Detla) Galeotto, Ro-
vere (Della) Giutiano, Sanseverino (Da) Federigo,
Santoro Fatio, Sauti Bandinelto, Savelti Giambatti-
tta, Sforta Ascanio, Soderini Francetco, Trimoutttt
(De la) Giovanni, Vigerio Marco.
" Cardijcci Lando. Suo ms. sulle famiglie fiorentine ric.
dal Ghirardacci nella Historia di Bologna, CXXX,
35-36 „.
Carillo Saitcio spagnuolo; milita nelI'esercito rac-
colto in Imola da Antonio Bentivoglio, da Miche-
letto Attendolo e da Nicol6 da Tolentino (an.
1428), 8, 24-37.
Carinzia (duca 01) [Dmi Carintiiai] titolo dell'imp.
Massimiliano, 279, it.
Carlaccio V. Catderi C.
Carlini Giovanni [Giovanni di Nicoti di Cartino] fi-
glio di Nicol6; h Massaro d. Compagnia d. Morte
(an. 1427), 5, 10.
Carlihi NicoLo [IVicotb di Cartino] padre di Glovanni,
5, 10.
Carlo V. Athirgati C, Baglioni C, Barhieri C, Bar-
gettini C; BaroHcini C, Beccadetti C, Bentivoglio
C, Bernahb C, Biancketti C, Bianchi C, Bosti C,
Castetli C, Conetti C, Correggio (Da) C, Duoti C,
Gatlutti C, Getaii C, Ohisitiiri C, Gonxaga C,
Gotzadini C, Grati C, Lamhertini C, I^mbardi C,
Lotxi C, Magnani C, Matatesta C, Matvexti C,
Manfredi C., Mangini C, Maschi C., Montefellro
(Da) C, Montone (Da) C, Ortim C. Ottofredi C,
Papaxtoni C, Peraccini C, Pio C, Pih C, Poiti
C, Potto (Dat) C, Rospa C. Rotsi C, Satieeto (Da)
C, Savi C, Sforta C, Sigonio C, Weis C, Zam-
iiccari C, Zoiini C
[Carlo VII] RB ui Francia [i^dovieo\ toglic alla Chi<:sa
II dirittu di dispentare i bcnefiri tpirituaii d. suo
rcgno, i quaii ti rlierva (an. 1436), 178, I6-3t; fc
gli tuccede 11 Delfino col nome di Luigi XI
(an. 1461), 176, 5-7.
Carlo VIII rb 01 Framcia delitiera scendere in Italla
a occupare 11 trono dl Napoli tu cui vantava dlritti
pcr tuccettlone dl Renato d'Angi6 (an. 1494), 276,
9-11; i confortato a quctta Impreta da Lodovlco
Sforza duca di Milano, lo-ll ; manda a chiedere
iibero patio ai Boiogneti, I3-I4, che gll danno ri-
spoita evaiiva, 14-1*: ric, 33, 36; di nuovo ctUede
II patto ai Bologncsi, che giieio accordano, 5« ;
277. I; tceso In Italia, invia un*avanguardla di
soldati suoi e d. dura di MUano nel terrltorlo di
Boiogna, 17-14; i pred. alloggiano fuori porta San
Vitale, lf-30 ; quindi patsano aila Ccntonara e a
Cantalovo in quello d'Imola, 31-33; i pred. taccheg-
giano 11 territorio d'Imola essendo stati ad alcunl
di loro, andati alla ricerca di paglia, preti I cavalll
dagll Iraolesi, 33-36; Lega di moiti Stati Italiani
contro di lul e d. suo alleato Lodovico Sforza, 41-50;
giunge a Borgo San Donnino accompagnato dallo
Sforza, 283, 32-33; c qui lasciato dai pred. cottretto
a tornare a Milano pcr la f d. duca, 33-34: pasta
in Toscana e vi si impadronisce di alcuni cattelli
contro i quall commette grandi crudelti, 43-44: t
Tisitato da Piero d. Medici, che per conciliarselo
gli cede Pisa, Livorno, Sarzana, Sarzanello e Pie-
trasanta, 44-43; entra in Lucca, quindi va a Pisa
e la libera dai Fiorentini, 284, l»-30; parte di Plsa
per Flrenze ricevuto con grande onore, 36; lascia
Firenze e per Siena va verso Viterbo; si ferma a
Bracciano molti giorni, 36-37; si reca a Roma con
II permesso d. pp., 37-34; entra a Roma coi Colon-
nesi prendendo alloggio in borgo San Marco, 285,
13-15; complimentato per i suoi successi da Gio-
vanni Bcntivoglio (an. 1495), 35-37; occupa tuttc le
c. pontificie al confine napoletano, 34; altra Lega
ai suoi danni d. quale fa parte anche il duca Sforza,
31-44; cf., 35-37; non manda ambasc. airincorona-
zione d. pred., 44; tutta Italia b in apprensione per
i suoi disegni, 286, 11-13; il pp. non fidandosi di
lui parte di Roma, 21-23; in seguito alla Lega fatta
contro lui, sentendosi tradito deiibera di tornare
in Francia da Roma ove trovavasi, e manda a chie-
dere il passo ai Bolognesi, 35-38 ; i quali sotto pre-
testo glielo rifiutano, 3t; saccheggla in Roma le
case degli Spagnuoli quindi parte per Siena, 43-44;
pcr via saccheggia Toscanelia e altri casteili che
gli rifiutavano le vettovaglie, 44-45; passa quindi
a Pisa, 45-46; essendo a Firenze gli c mandato dal
Bolognesi Andrea Grati a chiedergll di non pas-
sare dal loro territorio, 287, 33-25; il rhe concede, 35;
forza 11 passo a Fornovo contro gli eserciti degli
alleati, ma corre rischio di essere fatto prigioniero,
287, 13-17; cf., 31-32; giunge ad Asti, 17-11; etce
d'ltalia dopo avere fatto pace col duca dl Milano,
43-44; i presidi da lui lasciati nel Napoletano sono
cacciati e il regno k riconquistato da re Ferdinando
II, 36-34; t (an. 1498), 293, 44; 394, I; gli tuccede
Lulgi XII, gia duca d'Orliana, 1-3.
[Carlo il Temkrario] duca di Borgoona accetta di
partecipare col pp., ii re di Ungheria, e Venesia a.
[Carlo il Temerario-Casacca (fra) N.J INDICE ALFABETICO
559
una spedizione contro i Turchi (an. 1464), 184, 4-6;
1'impresa fallisce per la f d- PP-i '-8; "c, 211, 7;
fe tagliato a pezzi dagli Svlzzeri (an. 1477), 216, U.
Carlo contk di Campobasso vicere dl Aragona e di
Napoli, cap. delle milizie di Alfonso V nella Marca
e in Lombardia (an. 1446), 119, «I-4J; (an. 1449),
132, 14-lS: manda alcune bandiere di fanti e vetto-
vaglie ai Pepoli in Castel San Pietro, 15-16, ove si
spera nel suo aiuto, 44-45; giunto a Lugo manda a
sfidare Astorre Manfredi, che assedia il pred. ca-
stelio, 48-49 ; si appressa al Bolognese, 133, 6-7; ar-
riva a Medicina con tremila cavalli ed ha un col-
loquio con Luigi Gonzaga, 20-31 ; dicerie sulle sue
intenzioni, 31-23; & mandato a chiamare dal gover-
natore di Bologna, col quale e coi rettori ha un
hmgo colloquio, 46-47; in seguito a questo parte
dal Bolognese e recasi In Romagna, 47-48.
...Carlo figlio di Lodovico, pisano ; fe ucciso a Bo-
logna in Via di Mezzo, da Galeazzo Marescotti
per vendicare la f di Giovanni GrifFoni (an. 1443),
83, 39-43.
Carlo da Reggio corre contro Antonio Bentivoglio
nella giostra per le nozze di Annibale (an. 1487),
240, 49 ; combatte nel torneo tenutosi in Bologna
per definire se la Sapienza o la Fortuna prevalga
nelle cose umane; segue il partito di Nicol6 Ran-
goni paladino della Sapienza; e ascritto alla pri-
ma squadra vestita alFitaliana (an. 1490), 258, 25-
27; il suo partito soccombe, 262, 17-19.
Carlotta [di LustGNANo] [erroneamente detta figlia
del vecchlo duca di Savoia e moglie del re dl Ci-
pro] figlia di Giovanni III re di Cipro e
moglie di Luigi di Sa voia-G i ne v ra, 177, 46-
48: da Roma giunge a Bologna con poco seguito
(an. 1461), 43-44, per recarsi dal duca Luigi di Sa-
voia a impetrarne aiuto contro il fratello illegit-
tlmo Giacomo II che l'aveva spodestata, 4S; aiiog-
gia alPosteria d. Lcone a spese d. Senato, 44-45; e
risarcita da inviati Veneziani di danni ricevuti sul
mare da Venezia, 45-46; parte di Bologna accom-
pagnata dal governatore, dagli Anziani e da moiti
clttadini, 48-50.
Carmagnola (da) Francssco [PraneeKO Carmimola\
In. via per Siena, passa di Bologna col genero Lo-
dovlco dal Verme e vi fe onorevolmente ricevuto
(an. 1438), 7, 39-40.
Carmegnani Matteo parte di Bologna crociato con
Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 40-41.
Cakmelitani (pRATi) \Carmtliti\ ric, 254, 11.
Carminiola V. Carmagnola.
Carnarolo V. Granarolo.
CarnioLA (duca Dl) [dut Carniolae] titolo dell'lmp.
Massimlliano, 279, 18.
Carolo V. Carlo.
Carpkona (Di) ToMMAso conduce la quarta squadra
di Antonio Trotti nel torneo bandito in Bologna
il giorno di San Petronio (an. 1470), 204, 6.
Carpena o Rocca Daria di Guidobaldo duca di Ur-
bino; h comperata da Girolamo Bentivoglio [s. a],
135, 40-41.
Carpksani (siONORi) V. Pio lignori di Carpi,
Carpksano V. Ercoln dttlo ii Carpeaano.
Carpi. Vi giunge fuggitivo da Cento Lodovlco Benti-
vogllo (an. 1443), 84, 33-25; vi si reca Battista Ca-
netoll con Giacomo da Imola e dodici cavaiieri a
visitare il pred., 85, 18-19; il resto d. scorta rimane
a poca distanza dalla terra, 19-20; ii Canetoli &
accolto festosamente dai Pio signori d. luogo, 20-
32 ; il pred. ne parte, 39 ; vi si salva Luigi dal
Verme, 93, 27-28; ancora vi si trova Lodovico Ben-
tivoglio, 28; ric;, 126, 30; vi si fanno grandi feste
a Eleonora Bentivoglio venuta sposa a Gilberto
Pio (an. 14S6), 235, 11; ne sono oriundi i fratelli
Ercole, Paolo e Geminiano (1488), 251, 40; i fra-
telli Michelangelo e Paolo barbiere, 41; ric, 277, 43;
vi vengono alle mani la parte di Gilberto Pio con
il cugino di lui Alberto (an. 1496), 288, 37-38 ; Gio-
vanni Bentivoglio vi manda Annibale con armi
e armati, 36; il pred. compone il dissidio, 38-39;
t>. anche AHtonio da Carpi, Paolo da Carpi, Taliano
da Carfi.
CarPI (SIGNORI) V. PiO.
— (tsrritorio) corso e saccheggiato da Gregorio
d'Anghiari per i Bolognesi in odio ai signorl di
Carpi (an. 1447), 122, 21-23.
Carracci (!) Bernardino v. Carvajal Bernardino,
" Carrati Baluassarrb Anton Maria trroneamenle af-
ferma che il Ghirardaeci fu curaio di Santa Ce-
cilia iitio dal 1582, XVII, 34-$? ; ric, 18 „.
— — " Appendice alle Notizie degli Scrittori Bolo-
gnesi del padre Orlandi; passo cit., XXXVII, 9-11 „.
— — " Estratti dai libri battesimali ric, VI, 5-6;
X, SS-34 n'
Carrbtti sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,
32-36.
Carretti Giovanni padre di Pletro, 131, 38.
Carretti PiETRo figlio di Giovanni, 131, 38; la sua
casa fe sacchegggiata dal popolo perchfe amico d.
Pepoli e d. Fantuzzi (an. 1449), 32, 34; e fatto ca-
stellano di Castel San Pietro da Romeo Pepoli, 37-38.
CarrobbIo (piazza del) V. Bologna (piaxze).
Carruaggio V. Caravaggio.
" Cartb e DocuMENTi di fra Cherubino Ghirardaccl
Inediti ; alcuni sl rileriscono alla sua Historia di
Bologna, altri sono di varlo genere, XXIX, 31-37,
Cartolari (arte dei) V. Bologna (arti).
Cartaro Bernabo \Bertaro'.\ fratello di Giacomo;
amico d. Bentivogllo, i impiccato (an. 1507), 367,
6-7.
Cartaro Giacomo fratello di Bernab6; amico d. Ben-
tivoglio, e impiccato (an. 1507), 367, 6-7.
Carvajal Bbrnardino \Bernardino Carracci 1'] card. di
Santa Croce e leg. Apostolico; passa di Bologna
dlretto a Milano (an. 1496), 290, 48; 291, 1; allog-
gla nel pal. d. Signori, 1 ; vi sl trattlene due glornl
e fa cantare messa solenne in San Pletro, 1-3; be-
nedlce II popolo, 3; battezza una figlia dl Annibale
Bentivoglio, 3-4 ; creslma IppoIIta moglie di Ales-
sandro e Ermes Bentlvoglio, 4-5 ; accompagnato da
tutti I Bentivoglio vlsita 11 .sepolcro di San Do-
menico, il mon. d. Suore d. Corpo di Crlsto, la cap-
pella d. Bentivogllo, 5-7; parte per Milano, 7-8; va
a Meda con Lodovico Sforza a rlcevervl Tlmp.
Massimlllano, 14-15.
Casa Giovanni prigionlero d. Francesi (an. i.soo), 299,
9-10.
"[Casacca (fra) NazakenoJ ric, XII, t „,
560
INDICE ALFABETICO
(Casaglia-Caitel Boiognese)
Casaoua. VI lono deTSitite le ▼Igfle da una tempestt
(tn. 1463), 182. 34. »6.« ; " LXVI. M ,.
— (cAPPKLLA Dl) fa un dono a Sante BentlTogUo per
le nozze (an. 1454)1 150, ]6.
CabaLB (Da) V. Ciacomt da C, MaMXone da C.
Casaljccciiio dk' Conti. Perchi dlsobbedlente a Bolo-
gnt fe roTlnato dal Bologneil (an. 1451), 140, 37-31;
fa un dono a Sante BcntlTogllo per le nozze (an.
1454), 150, 37.
Caralkcciiio Dt Rkmo [Casa/ttcMo di Rhenno, Casale-
cAio]. * VI li Tolge un uragano (an. 1395), LXV,
a»„; ne fc orlundo Gottofredo Contl, 108, 37-28; le
milizlc d. Chlesa ne prendono il ponte (an, 1438),
10, 16-17; vl passa Nical& Plccinino (an. 1438), 51,
37; al ponte h posto da Bologna un officiale dl pace
(an. 1439), 56, 15 rlc, 88, 12; ne parte Luigi da San-
iCTerlno (an. 144S), 110, 39; Ti si recano ingegneri
d. com. di Bologna a riattiTare ii canale, 42-43; Ti
sono deTastate le Tigne da una tempesta (an. 1463),
182, 34, 36-37; « LXVI, 40,; Ti arriTano i BentiTo-
glio in scorreria (an. 1507), 370, 13-14; v. anche
Pietro da Casalecchio.
Casal Fiumanesk [ Casal Fiuminest] castello nel Bolo-
gnese, ric, 9, 36; fa un dono a Sante BentiTogiio
per le nozze (an. 1456). 150, 45; Giovanni Benti-
Toglio fortifica i castelii ciie ne dipendono (an.
1490), 257, 13 ; reso, per forza maggiore. da Angelo
Ranuzzl e GIoTanni Marsili di Bologna alle genti
di Cesare Borgia (an. 1501), 302, 49.
Casali (famiglia) dl Bologna; abitante in strada Castl-
glione; osplta il card. Riario (an. 1506), 356, 31-32.
Casali Anurea fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 30.
Casali Michslb \Michele da Casale']. In casa sua a Bo-
logna ailoggia il card. Rafiaele Riario (an. 1503),
324, 24-35.
Casaraltola nel Bolognese; deTastato da una tempe-
sta (an. 1468). 199. 19-30.
Casarino ! T. Cesarini.
Cascksb (Da) Agnolo padre putativo di Sante Benti-
TOgiio, 119, 10.
Cascesc (Da) Antonio tutore di Sante Bentivoglio,
rlc. 119, 3-5.
Cascbsb Sante d. BentivogKo Seuste.
Casklle. Vi si reca 11 leg. con l'esercito (an. 1430), 21,
31-32; Ti sono prese molte castelia da Nicol6 Pic-
cinino (an. 1440), 63, 16-17; tI si troTa IVsercito
Veneziano (an. 1498), 295, 24 ; vl giunge anche An-
nibale BentiToglio, 24-25; i pred. eserciti uniti si
impadroniscono di Bibbiena e di altri castelli. 33-36.
Casimiro IV RK ui Polonia i dai Veneziani fatto rap-
pacificare con Matteo CorTino re di Ungheria otte-
nendo ii regno di Boemla (an. 1468), 200, 49-201, I.
[Casini Antonio] card. di San Marcello; giunge a
Bologna e alloggia in casa di Antonio Scappi (an.
1436), 47, 20-31.
Casini Antonio di Cesena; pod. di Bologna (an. 1484),
231, 7.
CasINO (II) V. Bologna (fa/atft).
Casio [Cati, Cassi] castelio di Bologna sui monti; ^
preso da Baldaccio d'Aaghiari cap. d. Fiorentini
(an. 1441), 69, 13; iuTano i Bolognesi tentano ri-
prenderlo, 21-23; fa un dono a Sante BentiToglio
per le nozze (an. 1454), 150. 47; i danneggiato dal
terremoto (tn, (456), 164, 10; h rovlnato dt un
aitro terremoto (an. 1470), 202, 36-37; nelle mon-
tagne circoitantl tI lono trovtte mlniere dl ferro,
che Tengono sfrutttte dt Alestindro Voltt e dti
figli con grtnde utile di Bologna (tn. 1491), 263,
35-37; disgrazlt capltata a uno d. caitello in Bolo-
gna (an. 1506), 341, 36-42; v. anehe Vtrnote» da
Casio, Cavani Sabbadino da Casio.
Casola sopra Sira fa un dono a Sante BentlToglio
pcr le nozze (an. 1454), 150. 41.
Cassano h conquiitato e fortlficato da Michelett<i At-
tendolo, che tI fa un ponte di legno (an. 1446),
118, 12-13; fa un dono a Sante Bentivoglio per ie
nozze (an. 1454), 150, 39.
Casse (Boruo delle) V. Bo/ogna (strade).
Ca.ssI r. Casio.
Castaona V. Franeesco detto Castagna.
Castagnou Bbrnardina figlia di Matteo, 162, 33; luo-
ra ; con altre monache Ta a risiedere a Bologna nel
mon. di Santa Chiara detto d. Corpo di Cristo (an.
1456), 31-36; fc accompagnata sino a Corticella dalle
soreile d. duca Borso d'Este, 37-29.
Castagnoli Matteo da Ferrara, padre di suor Bernar-
dina, 162, 33.
Castaonoli (via) -0. Bo/ogna (strade).
Castagnolo. Ne eoriundo Glovanni Prendiparte. 91, 19.
Castagnolo Maggiure danneggiato daila tempestt (an.
1454), 151. 46, 48.
Castaldi Ciriaco [Chiriaco Casta/da] esce dl Bologna
coi suoi amici Bentivoglio (an. 1506), 348. 41 ;349, 7.
Castaldi Matteo partecipa aila congiura ordita In
Bologna daiio Scappi a favore d. BentiToglio (an.
1508), 380, 4; h cit. a difendersl, 392, 35.
Castkl Bolognesk nel territorio di Bulogna ; non si
ribella aila Chiesa (an. 1438), 7, 15-16; e dato e poi
tolto dal pp. ad Antonlo Bentivoglio [s. a.], 44; ^
preso dail'arcivesc. Zabarelli per la Chiesa con sol-
dati veneziani e fiorentini (an. 1434), 39, 31-32; cade
in mano d. Gattamelata, 39-40; rlc, 40, II; 1'eser-
cito della Lega e quello d. Visconti si attaccano
suUa via Flaminia tra il castello e Imola, 15-16;
h restituito dal Piccinino a Bologna (an. 1435).
44, 37; ric, 67, 11; gli appartiene meta dell'acqua
d. Serino (an. 1440). 15-17; nei capitoli concordati
con il com. di Boiogna per la cessione d. castelli,
il Picclnlno se ne riserva il possesso, 28-29; il Se-
nato di Bologna si obbliga a pagare la guardia
tenutavi dal pred., 65, 3^37; Taliano da Forli vi
brucia i frumenti e rovina i mollni In odio ti
Bolognesi (an. 1445), 106, 5-7; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 13-13; fa
un presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
185, 3; ric, 194, 18 ; ti si recano quindiclmila ar-
mati di Bologna per saccheggiare il Faentino (tn.
1488), 246, 41-43; i pred. sono richiamati a Bolo-
gna da GinCTra BentlToglio, 43-46 ; tI si reca Lo-
dOTlco Bianchi a mettere pace (an. 1497), 292, 45 ;
293, 1 ; e chiesto dal Valentlno ai Bolognesi per
farvi svernare Tesercito (an. ijcio), 301, 14; il Se-
nato lo rifiuta, 14-33; per i patti delTaccordo tra
Bologna e il Vaientino dfcve essergli consegnato
(an. 1501), 304, 22; tale partito non i accolto che
dopo grave contrasto in seno ai Consigii, 27-30,
34 35; ne sono fatte dal Valentino atterrare le
[Castel Bolognese-Castelfranco]
INDICE ALFABETICO
561
f
mura, 307, 37 ; e dal pred. ribattezzato col nome di
Villa Cesarina, 37-38 ; il priore d. Gonfalonieri di
Bologna dichiara all'amba3c. d. pp., che essendo
stato dal Senato ceduto al Valentino senza consenso
d. popolo, deve essere restituito (an. 1502), 315, 13-
15 ; dopo la f di Alessandro VI gli abitanti che
eransi allontanati per le prepotenze d. Borgia, vl
tornano, scavano le fosse, rialzano le mura e man-
dano a Bologna a profferirsi in ubbidienza (an. 1503),
327, 3-8 ; gli ambasc. sono lietamente accolti con
promessa di aiuto dal Senato di Bologna che vi
manda un commissario, U-I5; presidiato per Bolo-
gna da fanti spagnuoli (an. 1509), 394, 39-40; " An-
drea Ghirardacci vl h notaio d. pod. (an. 1554), VI,
2 „, T. anehe Giacomazto da Casiel Bolognese.
Castbl de' Britti nel Bolognese; e preso dairesercito
d. Chiesa (an. 1428), 10, 15-16; soldati faentini sac-
cheggiano il territorio di Bologna sino a questo
luogo (an. 1438), 53, 33; Taliano da Forli vi prende
molti prigionieri (an. 144S), 109, 45-45; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 35.
Castel del Rio patria d. card. Fraricesco Alidosi, 357, 1.
Castel del Vescovo. I Bolognesi vi fanno una bastia
per impedire il passo a Baldaccio d'Anghiari (an.
1441), 69, J5-26; e diviso da discordie intestine in
seguito alle quali vi e incendiato il pal. d. Pepoll
con la t di ventisette persone (an. 144S), 101, 11-15;
gli autori di tale misfatto sono dagli Anziani di
Bologna banditi dal territorio Bolognese e dalla
c. sotto pena d. forca, 15-17; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 151, 1; e con-
cesso a Gaspare Mangani dal Senato di Bologna e
dal pp. Eugenio IV di vendervi cibarie [s. a.], 152,
25-37; tale concessione fc confermata da Nicol6 V
ai discendenti d. pred. (an. 14S4), 152, 23-35, 27-30 ;
vl si reca Giulio II convitatovi dal vesc. di Bo-
logna (an. 1S07), 364, 27-28.
Castelfranco dell'Emilia. Alberto Boschetti pensa di
impadronirsi d. rocca per darla alla Chiesa e averne
largo premio (an. 1428), 8, 37-38; tre suoi amici ne
uccidono a tradimento il castellano Carlo Albergati
e gli danno il segno di venire con i soldati, 39-42;
il Boschetti ne h ributtato dal cittadini in arml,
che gli uccidono molti d. suoi, 42-45; ^ fortificato
e pieno degli averi d. contadini ivi rifugiatisi (an.
1439), 12, 30-31; NicoI6 da Tolentino medita im-
padronirsene, 31-35; un servitore Infedele d. castel-
lano fa entrare nella rocca 1 soldati d. pred., 35-37;
I commissarl Tommaso e Carlo Zambeccari si ridu-
cono nella rocca piccola e vi si afforzano, 38-40;
gli abitanti si rendono al Tolentino salvi gli averi
e le persone, 40-42; vista impossibile ogni difesa,
anche i commissarl si arrendono, 43-44 ; Giovanni
Merlo sl accorda con Antonio Bentlvogllo e gli
Zambeccarl di cederglielo (an. 1433), 36, 1-2; ma
II complotto e scoperto, 2-3; il Gattamelata che vl
era giunto In servizio d. Chiesa con cavalli e pe-
doni se ne impadronisce con un doppio inganno
facendone prigioniero il governatore (an. 1434),
37, 17-30; vi sl reca I'arcivcsc. Zabarelli da Bologna,
39, 13; vl si trovano coi soldatl II Gattamelata e
Leonardo Vcnier commissarlo d. Vcneziani, Taddeo
d'Este, il Conte Brandolini per far guerra ai Bo-
logneti, 12-14; vi si reca il Piccinino contro il Gat-
tamelata, 41, 7-9; ma per il tempo cattivo i costretto
dopo diciannove giorni a togliere 1'assedio, 9-13;
ric, 14; ne i fatto Commissario Giacomo dal Lino
ad impedirvi le ruberie d. march. di Ferrara (an.
1440), 63, 7-9; nei capitoii concordati con il com.
di Bologna per la cessione d. castelli, II Piccinino
se ne riserva il possesso, 67, 28-29; il Senato dl Bo-
logna si obbliga a pagarne la guardia tenutavi dal
Piccinino, 65, 35-37; fe devastato da Luigi dal Ver-
me, perche fedele ai Bolognesi (an. 1443), 86, 6-9;
c da questi compensato con la remissione d. de-
biti, con 1'esenzione per dieci anni di ogni imposta
e con agevolezze sul prezzo d. sale, 9-13; fe asse-
diato dal Dal Verme, 88, 18-19 ; gli abitanti fanno
una sortita e sconfiggono e fugano i nemici, 38-31 ;
11 Dal Verme impotente a domarlo se ne allontana
90, 6-7; alcuni suoi uomini con altri di SanfAgata
assaltano e uccidono il castellano di San Giovanni
mentre passava pr. Crevalcore in via per la Lom-
bardla, 94, 14-U ; ric, 48 ; i assediato dal Sanseve-
rino (an. I44S)> 111, 3-4; non ricevendo aluti sl
rende a patti, 4-6; \. assediato daIl'esercito Bolo-
gnese (an. 1446), 116, 13-14; e presidiato da Gu-
glielmo di Monferrato, emulo di Carlo Gonzaga,
24-25, e da Alberto Pio, 25-26; Guglielmo accorda-
tosi di cederlo ai Bolognesi per mille ducati, 29-
31, cf. 44-45, ne apre loro le porte, 117, 9-11; Tad-
deo Marchesi vi pone presidi per Bologna, 11; rlc,
121, 9; vi si reca il leg. della Chiesa (an. 1448),
125, 40; fa un dono a Sante Bentivogllo per le
nozze (an. 14S4), 150, 35; Achille Malvezzi e Gio-
vanni Bentivoglio vi giungono a preparare gll al-
loggi per Galeazzo Maria Sforza e il suo seguito
(an. 14S9), 168, 34-36; il pred. vi arrlva, 36-37, e ne
parte per Lavlnio, 37-38; il principe Federico d'Ara-
gona e il suo seguito vi si ferma a mangiare, trat-
tato dal Senato di Bologna (an. 146^), 188, 4-5;
Galeazzo Maria Sforza vi conduce le sue genti (an.
1467), 196, 22-23; cf. 2> ; il pred. ne parte con duemila
soldati per la Lombardia, 38-30; vi si riposano i
soldati d. Sforza al comando di Giovanni Ben-
tivoglio (an. 1471), 207, 34-35; vi sono mandati dal
Senato di Bologna i commissari Pirro Malvezzl,
Giovanni Guidotti, Astorre Volta e Battista Mal-
vezzi con operai e guastatori a costruire i^na ba-
stla sulla riva d. Panaro, ove una torre segnava
11 confine col Modenese, 209, 37-43; vi succede una
rlssa tra Francesi e abitanti sedata da Gilberto Plo
che si trovava a passarvi (an. 1494), 277, 34-44; 11
Senato di Bologna dolente d. fatto fa restituire al
Francesi le robe dl cui erano stati svaligiati dal
contadinl, 45-47; e munlto di artigUerle e di dlfese
da Glovannl Bentivoglio (an. 1506), 347, 3-6; il vl-
cerb di Milano ne intima la resa al castellano ml-
nacciando altrimenti di assalirlo c sacchegglarlo,
2S-38 ; II Senato di Bologna ordina al pred. di con-
segnarlo salve le persone e gli avcri, 38-30; 1 Fran-
cesi, contro 1 patti, gli Impongono una taglia dl
quattrocento ducatl, 30-31; ric, 348, 19; questl vl
passano al ritorno In Lombardla 353, 17 ; lo sac-
chegglano e danncggiano In vcndetta d. male rlce-
vuto dai Bolognesi, 17-18; 1 pred. vi mandano gentl
a difenderlo contro 1 Bentivoglio (an. IS07), 378,
4; ne i offerta per garanzia la rocca dal governa-
T. XXXIU. p. 1 — 36.
562
INDICE ALFABETICO {Cailelfranco-Caitelli Bartolomeo]
tore dl Bologna a Gatpare Scappi e ai luoi compa-
gnl, chc 1« rinutano (an. 1508), 383, lO-IJ; « Andrea
Ghlrardacci ne fc viccpod. (an. 1548), V, 21; di
nuovo (an. 1568), VI, S-b „.
CASTBLauaLFO {CaMltlg»tlpha] appartlenc ai Malvezzi,
267, 4J; Antonlo Bentiroglio vl torna con le mlll-
zle dall'lnutile aiuto recato a San Glovanni In Per-
ficeto (an. 1428), 9, S-9 ; i assalito c preso da An-
tonlo Bentivogilo e da Nicol6 da Tolentino, 13-U;
ne i el. commissario Giacomo dal Lino (an. 1439),
59, 3S-3»; fc preso dalle milizic d. Chiesa (an. 1440),
64, 35; il Senato vi manda trecento uumini a ricon-
quistarlo, ma non l'ottengono, 33-33; i soldati nel
partlrtene appiccano 11 fuoco ad alcune case, 34>
35; tienc per Nicol6 Piccinino (an. 1443), 83, «5-
46; assediato da Taliano di Forll, si rende a patti
(an. 1445), 109, 44; fa un dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 151, 8; fa un presente alle
nozzc di Giulio Malvezzi (an. 1464), 185, I ; h sac-
cheggiato dall'c9erc!to di Bartolomeo CoUeoni (an.
1467), 194, 36-37; la sua chiesa di San Giovanni
Battista, patronato d. Malvezzi, viene officiata dai
frati Eremltani di SanfAgostino per concessione
del card. Pietro arciv. di Costantinopoli (an. 1473),
213, 4-8; 11 Senato di Bologiia manda a innalzarvi
sulla porta l'arme d. c, ma trova opposizlone in
Gaspare Maivczzi cui appartiene (an. 1493), 267, 44-
45; i donato da 1'irro Malvezzi al comune di Bolo-
gna per acquistarsi la benevolenza d. Senato, 46-
4f; da Angelo Ranuzzi e da Giovanni Marsili i
ceduto per forzn maggiore alle gcnti d. duca Va-
lentino (an. 1501), 302, 49; h preso e saccheggiato
da Gianfrancesco Gonzaga (an. 1506), 346, 39-30.
— (contb) V. Malvttxi Virgilio.
Castell\ni Alessakoro partecipa alla congiura ordita
da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio (an.
1508), 380, 8; i cit. a difendersi, 392, 35.
Castkllani Annibale partecipa alla congiura ordita
da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio (an.
1508), 380, 8.
Castellani Antonio \AHtonio Caftellano] esce di Bo-
logna coi Bentivoglio suo! amici (an. 1506), 348,
41, 48.
Castellani Giacomo di Medicina; sua casa, situata
!n borgo San Pietro, ric. per Filippo Schiavi (an.
1443), 83, 28-39.
Castellani Francesco prende parte alla congiura or-
dita da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio
(an. 1508), 380, 8; fe cit. a difendersi, 392, 37.
Castbllani GlROLAMO [Gtrolamo CasteUano] multato
in duecento ducati per II rifacimento d. pal. Ma-
rescotti (an. 1508), 386, 37.
Castbllani NicoLo prende parte alla congiura ordita
da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio (an.
1508), 380, 8; e cit. a difendersi, 392, 36.
CastblLani Tommaso [ Tomaso Castellano] bolognese ;
h d. CoUegi (an. 1505), 339, I, 5; esce di Bologna
coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348, 41;
349, 9-10.
Castbllano v. Gottadiiti C.
Castellbonb rimane al Visconti (an. 1446), 117, 48;
vi & il campo dell'esercito d. Cliiesa (an. 1461),
175, 30-31; 11 pred. campo h assalito con grande
apparato da Sigismondo Malatesta, 39-33; al quale
si oppoiigono Lx>dovico Malvezzi e Pietro Paolo
Nardlnl, 33-36; ne segue un'accanita battaglia, nella
quale vengono meno al Malvezzi molte d. sue genti
per indliciplina o codardia, 36-99; rf., «5-48: rimane
vincitore 11 Malatetta, 43-44.
Castbixbtto (Ual) Lanzaito combatte nel torneo in
Bologna, tenutoii per definlre se la Sapienza o
ia Fortuna prevaiga nelle cote umane, al seguito
dl Nicol6 Rangoni, paladino il. Sapienza; i atcritto
alla scconda squadra vestita alla turca (an. 1490),
258, 39-30; 11 iuo partito toccombe, 262, IT-lt; uomo
d'arme di Giovanni Bcntlvoglio rimane uccito In
una riisa a Casteifranco tra Franceti e abitaotl
mentre tentava impadronlrii di un cavailo d. Fran-
cesi (an. 1494), 277, 39-43.
Castelu di Bologna, Napoli, Roma r. Btlogna (ctuttl-
/«), Napoli (castelli), Roma {caitello).
Castelu [famiglia] vanno incontro a San Rufftilo a
Sante Bcntivoglio (an. 1446), 119, 17-18.
Castelli Alberto \_Atbcrto di Caitello\ figlio dl Giovan-
ni l'aolo, 265, 3; marito di una figliuola di Lattan-
zio Bargellini genero d. Bentivogllo, 4; tcalco alle
nozze di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 237,
37-38; suo vestito, 238, 6; h el. d. Sedici (an. 1488),
253, 35; succede in Senato al f Bartolomeo (an.
1492), 365, 3; interviene airinaugurazione d. Na-
viglio da Bolugna a Corticella (an. 1494), 274,
5-36; e da Giulio II el. d. Quaranta Contiglieri e
Riformatori d. Stato di Bologna (an. 1506), 358,
37, 30; va contro ! Bentivoglio per ordine d. Sc-
nato (an, 1507), 370, 37 ; sempre a nome di questo
va a Milano a supplicare il re di Francia di to-
gliere la sua protezione ai Bentivoglio perturba-
tori d, Stato, 376, 17-18; Giovanni Bentivoglio di-
fendendosi innanzi al D'Ambo!se si appella a lui
per la verita d. sue aifermazioni, 38-19; conferma
e giura essere vero quanto il pred. aveva dichla-
rato, 377, 35; olTre a Giovanni di rientrare in Bo-
logna a suo piacere, 33-34 ; non ne ottiene risposta
certa, 34-33; torna con gli ambasc. a Bologna, 35;
trattenuto con inganno dal leg. in Pal. e dal pred.
fatto strangolare perche aveva scritto al Bentivo-
glio (an. 1508), 390, 5-6; gli e tagliato quindi il
capo e il tronco portato in Piazza, 10; i parenti
ottengono di seppellirlo con onore, 11-13.
Castblli Andrea \Androa di Cattei/o] h el. dal Senato
di Bologna Gonfaloniere per porta Stieri (an. 143S),
53, 40-41.
Castelu Annibale \Anniba/e di Castello] h con altri
convocato da Ermes Bentivogiio in Fal. (an. 1501),
305, 5-8; il pred. svela che Agamennone Mare-
scotti aveva scrittoal Valentino invitandolo contro
Bologna e i Bentivoglio, 11-39, e io esorta a unirsi
a lu! nell'uccidere i Marescotti traditori gia dete-
nuti in Pal., 39-31 ; partecipa alI'uccisione d. pred.,
31-43.
Castelli Bartolomeo figiio di Dionisio, 117, I; 138,
30; 147, 43; 265, 1; padre di un altro Dionisio,
107, 33; 142, 47: 191, 37-38; h dato ostaggio a Gu-
giielmo di Monferrato (an. 1446), 117, 1; h accom-
pagnato a Castelfranco da Taddeo Marchese, 3, e
preso in consegna per ii Monferrato da Ail>erto
Pio, 3; essendo Gonfaloniere d. popolo custodisce
con trenta fanti porta Gailiera, ma e costretto a
(Castelli Bart.-Castel San Pietro] INDICE ALFABETICO
563
i
ritirarsi dai fuorusciti gluntigli alle spalle daila
grata d. Canaie di Reno (an. 1451), 138, 20-21; si
reca con altri a Pesaro a prendervl Ginevra Sforza
sposa di Sante Bentivoglio (an. 14S4), 147, 15-32;
e scalco di tavola alle nozze d. pred., 30-33, 43;
succede al padre Dionisio nel magistrato d. Sedici
(an. 1469), 201, 21-22: f ed e sepolto in San Pietro
Maggiore (an. 1492), 265, 1-3; gli succede in Senato
Aiberto Castelli, 3.
Castblu Carlo multato in settecento ducati per il
rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 386, 36.
Castelu Catalano [Catheilano di Castello] e tra gli
incaricati di attuare i provvedimenti fiscali deli-
berati nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 42-
89, 1-2.
Castelli DloNIsio [Dionisio di Cas/ei/o] figlio dl Nico-
16, 97, 28-29; padre di Bartolomeo, 117, 1; 138,20;
147, 43; 265, 1; notaio; " ric. per un istrumento da
lui rogato nel 1411, XCV, 6,; e degli Anziani di
Bologna pel quartlere di Porta Stierl (an. 1435), 43,
49; e d. Sedici Riformatori d. Stato cassati dal Se-
nato (an. 1443), 87, 3-6; e el. invece d. Dieci di
Balla, 8-10; e ei. d. Commissari incaricati d. elezione
degli uffici, 97, 23-25, 29; d. nuovi Anziani, e el.
Gonfaloniere per porta Stieri (an. 1445), 101, 43-45;
cf. 108, 4; con i colleghi e gli ambasc. di Venezia
e Firenze alPapprendere la f di Annibale Bentivo-
glio e di tre Marescotti ripara al Colleglo degli
Spagnuoli, incerto sul da farc, 104, 4-8; h consi-
gliato da Galeazzo Marescotti, che ivi
lo trova, a impadronirsi d. Piazza, il
che fa con gli Anziani e con io stesso
Marescotti, 9-15; la da in custodia a Ga-
leazzo, 15-17; va ambasc. d. Senato ai Veneziani
a pregarli di far guerra ai Visconti in Lombardia
per distorlo da Bologna, 110, 46-50; e creato dal
Senato di Venezia gentiluomo Veneziano, 111, 10-
12; privilegio d. doge Foscari a questo effetto, 13-
17; di nuovo el. d. Sedici Riformatori d. Stato (an.
1446), 113, 25-26; cf., 116, 15-17; si reca ambasc. a
Firenze, 113, 37-38; ne torna con promessa di solle-
cito aiuto, 39; ric, 118, 33; fe d. Sei Riformatori al
governo d. Stato, 119, 34-36; e degii Anziani di
marzo-aprile (an. 1449), 129, 34, 36; va ambasc. d.
com. al pp., 133, 37-38; scontratosi in mercato men-
tre perlustrava la c. con 1 fuorusciti penetrativi
dalla grata di Galliera, alle loro grida spaventato
fugge (an. 14S1), 138, 15-19; Friano e Bartoloraeo
Giacoml complottano di incendiarnc le stalle (an.
14S2), 142, 14-18; essendo dei Sedlci Riformatori
partecipa alla rinnovazione degli Statuti d. c. (an.
14S4), 145, 29, 34; e convocato con altri dal pp.
(an. 1460), 173, 19, 22-26; dei Sedici; f in eta di
ottantacinque anni pianto da tutto il popolo (an.
1469), 201, 17-18, 21; suo elogio, 18-19; e sepolto in
San Pietro coi piii grandi onori, 19-21 ; gli succede
in Senato il figlio Bartolomeo, 21-22.
Castslli DiONlsio [Dionisio di Caitello] figlio di Bar-
tolomeo, 107,22; 142, 47; 191, 27-28; el d. Sedici Ri-
formatorl d. Stato per il quartiere di Porta Stieri
(an. 1445), 107, 19, 22; fe confermato d. Sedici d.
Reggimento (an. 14S3). 142, 44, 47; e d. senatori
d. primi sei mesi al tempo d. serrata di Paolo II
(«n. 1466), 191, 27-28.
Castelli Francesco accompagna Giovanni Bentivo-
glio in visita a Milano (an. 146S), 188, 42.
" Castelli Gaudio scrive al Ghirardacci dicendosi lieto
che egli corregga nella sua storia la parte riguar-
dante Celestino II (an. 1S98), XXXVIII, 28-29; gU
manda un sunto storico d. sua famiglia, 29-30 ;
mostra desiderio di conoscerlo personalmente, 30;
nuova lettera al pred., 35-XXXIX, 1-2; di nuovo
gli scrive per sapere se ricevette altre sue lettere
e documenti per mezzo di Luigi Alberti, 3-4 ; una
sua lettera al Ghirardacci ricorda a lungo il secondo
vol, della Historia d. pred. che stava per essere
stampato (an. IS98), LVI, 1-4 „.
Castelli GiACOMO Gonfaloniere di Giustizia; soprain-
tende alla costruzione d. traversi di muro nelle
fosse d. c. (an. 14S4), 152, 11-12; essendo difficlle
1'esazione d. tassa imposta per le spese d. lavoro
raduna i fornai e vieta loro di cuocere pane senza
suo ordine, 12-I8 ; ottiene cos\ che tutti paghino,
18-19.
Castblli Giambattista cav. ; parla dal pergamo nella
chiesa di San Francesco esortando il popolo a dl-
fendere la c. e i Bentivoglio contro il Valentino
e le pretese d. pp. (an. 1S02), 316, 36, 41; cf., 30-33;
accompagna a Mantova le donne d. Bentivoglio (an.
1506), 353, 48-49; e creato degli Anziani, 359, 14, 17;
e sovraintendente allo Studio, 24 ; h el. d. Quaranta
dal leg. Alidosi (an. isoS), 390, 15-17.
Castblli Giannantonio el. Senatore di Roma (an.
1S07), 375, 47.
Castklli GiovANNi Paolo [Giovanni Polo da Castello]
padre di Alberto, 265, 3; c degli Anziani con An-
nibale Bentivoglio Gonfaloniere (an. 14S9), 255, 6, 8.
Castklli Leonardo padre di Paolo Antonio, 147, 36-37.
Castelli Nicolo padre di Dionisio, 97, 28-29.
Castelli Paolo Antonio [Polo Antonio di Casiello] figlio
di Leonardo, 147, 36-37; scalco alle nozze di Sante
Bentivoglio (an. 14S4), 30-33, 36-37 ; el. a sorte degli
Anziani per porta Stieri (an. 1462), 180, 46-48.
Castelli Tommaso e el. degli Anziani (an. 1446), 113,
12, 13.
Castellio Branda V, CastigHone (Da) Sra»da.
Castello (porta) V. Bologna (forte).
Castblnuovo. Vi si reca Girolamo Griftbni a parlare
con Ercole d'Este (an. 1471), 207, 43-44.
Castbl Sant^Anqklo v. Roma (Castel Sant' Angelo).
Castel San Giorgio tiene per Nicolo Piccinino (an.
1443), 83, 45-46; gli abitanti sdegnati d. cattivi
trattamenti d. conte Dal Verme mandano a Bologna
a ofirire il castello e chiedere aiuti (an. 1443), 91,
29-32; il Senato vi manda cavalli e fantl al comando
di Pietro dal Purgo, 32-34.
Castel San PiBTRO ncl territorlo Bolognese ; " in easa
di Princivalle Ghirardacei dimora il fod, di Bologna
Ottolino da Mandello con gli Antiani e Sapienti (an,
I3ggi), VH, /S-3o; in easa di GherarJo Ghirardacd
fr. San Bartolomeo i ospitato il cafd. di Sfagna,
(an. 14 10), 34-3T, ne i oriunda la famiglia Ghirar-
dacci, giH di Bologna e qul stahililasi nei s*c. Xtll
in seguilo a bando, 40-43', cf., a3->S', XXXVIII, *o-
aa, 16-38 ; la pred. e una d. plu cospicue e vl dl-
raora slno al principio d. seo. XVI, IV, 26-27; vi
ahita un Giacomo Ghirardacci nella parrocchia di
San Martino delt Afosa (an. 1308), VII, »«-19,; ne fc
564
INDICE ALFAHETICO ICaslel S«n Pietro Ca»(l|?lione (rf<.) C.|
oriundo Crlttoforo Cattanl, 4, li; non tl rlbella
alU Chlet» (tn. 1428), 7, 15-16; h atsedUto da Lulgl
da Sanieverlno per 1 Bologneti, ettendoTl Comniit-
tarl al campo Glacomo dalle Correggie e Francesco
Guldottl, 32-35; II Sanseverino ne toglie l'astedlo,
8, 35-36; h Rstalito e preto a forza pcr la Chleta
da Mlchelotto Attendolo, 46-i«; gll abitanti, fattl
prlgionierl, tono mandati ad Imola, 4f-50; nel capi-
toliconcordatl tra il com. di Bologna e 11 pp. Euge-
nlo IV ne h rlservata la nomina d. tetoriere e del-
i'ufticlale d. boUctte al leg. o governatore dl Bo-
logna (an. 143 1), 28, 1-3; sl sottomette alla Chiesa,
30, 43-45; vi sireca da Boiogna il lcg. Fantino Dan-
dolo, che pol ne parte per Venezla (an. 1433), 33,
33; viene in mano al Gattamelata (an. 1434), 39,
tO-41; assallto da milizie d. Piccinino per Bologna
sl arrende, 40, 44-45; gli abitanti promettono il pa-
gamento di una taglla, 45-46, e che iascieranno sac-
cheggiare ia casa di un ebreo usuraio, 46-47, che
consegneranno 11 vicario fiorentino lasciatovi dai
Gattameiata, 47-4t; h restituito da Nicold ai Boio-
gnesi, 4»; cf. (an. 1435), 44, 37; vi giunge Anni-
bale Bentivoglio che vi trova molti amici di suo
padre venuti a incontrarlo e onorarlo (an. 1438),
54, 49-50: ne b ei. commissario Giacumo dai Lino
(an. 1439), 59, 3S-39; nei capitoii concordati con
il com. di Bologna per la cessione d. castelii, ii
Piccinino se ne riserva il possesso (an. 1440), 67,
28-39; il Senato di Bologna si obbiiga a pagarne la
guardia tenutavi dal pred., 65, 31-37; ric. per Gorro
e Pietro, 69, 31; vi si trora di passaggio Lodovico
dal Verme con seimiia soldati (an. 1443), 82, 4-5;
vi si reca Guid'Antonio Manfredi al quale pro-
mette dl tenersi per ii Piccinino, 83, 43-45; perchi
segue ie parti d. dai Verme e d. Manfredi ne i
sacclieggiato il territorio da Simonetto dail'Aquila,
89, 41-43; vi i trattenuto prigione Pietro da Navar-
rino da Luigi dal Verme, 96, 48-49; ric, 97, 2; gli
•bitanti dopo la sconfitta di questo voiendo libe-
rarsi dal presidi di lui, invltano il Senato di Bo-
logna a invlare loro millzle, 94, 22-27; vi fe man-
dato Annlbale Bentivoglio con armati, che fanno
prigionieri i detti presidl, 37-31 ; vi sl recano Romeo
Pepoli, Giovanni e Giacomo Fantuzzi e moiti altri
nobili Boiognesi con la scusa di fuggirvi la peste,
in fatto a complottare contro Sante Bentivoglio
(an. 1449), 130, 37-39; cf., 32-36; Giovanni Fantuzzi
▼1 si incontra con Giovanni Agostini cap. d. porta
Maggiore di Bologna, 40-43; TAgosti n i ne par-
te, 43-45; il Senato di Bologna vi fa intimare la
partenza ai nobili Bolognesi recativisi con Romeo
Pepoli, 131, 16-21 ; sdegnoso rifiuto opposto dal
pred., 21-26, che con gii altri banditi se ne impa-
dronisce al grido dl: " Vira ia Chiesa„, 34-37; il
Pepoli pone nella rocca buoni presidi e due go-
vernatori in suo nome: Pietro Carretti e Giovanni
dai Verde, 37-38; e assediato da Astorre Manfredi
per Bologna a fine dl cacciarne i fuorusciti, 132,
12-14; soccorso con viveri e fanti dai viceri di Na-
poli Carlo dl Campobasso, 14-16; ii Manfredi se ne
distoglie, 16-20; vi torna ii pred. con rinforzi ad
Msalirio, 30-31; per tenere 11 pred. a bada sino al-
1'arrivo d. viceri alcunl cittadini ne escono e per-
suadono il commissario deIl'esercito avvertario.
Achille Malvezzl, a recarti con loro a Bologna per 1
trattare delPaccordo col Senato, 3S-«S ; 1 pred. dopo
lunghi raglonamentl vi tornano tenza avere niente
concluto, 46-47; airapprestartl d. vicer^ al Bolo-
gnese 11 Manfrcdi ne parte ponendone a ferro e
fuoco i dintorni, 133, f-ll : cf., 6-t; h presidiato
dalla Chleta ; vl si trovano 1 fuorusciti di Bologna
(an. 1450), 134, 35-37; vl arriva un invlato d. leg.
a leggere 11 breve papale al Pcpoli, ai Fantuzzi e
agU altrl fuorusclti, col qualc te ne intlma loro la
resa, 136, 8-13; h consegnato insieme alla rocca e
1 fuorusciti ne etcono, 13-15: 11 mitso vi pone ca-
steliano, governatore e pretldi per la Chieta, 15-
16; d'ordine d. pp. h contegnato a Bologna, 35-36;
cf., 16-17; vi ti reca per vicario e commlttario di
Bologna Virgilio Malvezzi, 31; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 2-3; fa un
presente alle nozze di Giulio Maivezzi (an. 1464),
184, 44-50; vl passa i'esercito di Federigo da Mon-
tefeltro (an. 1467), 193, 31; a causa d. pioggia vi si
ferma la bombarda grosaa mandata dal Senato di
Bologna a espugnare Rioio secco, 197, 17-19; col-
pito dalla pestilcnza, 198, 8-9; vi giungono Gio-
vanni Marsili e Angelo Ranuzzi ambasc. d. Senato
ai duca Vaicntino (an. 1501). 302, 43-44: i pred.
richiesti di ailoggio dail'avanguardia deil'esercito
d. Borgia, lo fanno aprire ai soidati come amlcl, (4-
' 47; i sacchegglato senza pieta, 48; per I pattl dei-
i'accordo tra Bologna e 11 Valentino deve etsere da
questo restituito alia c. con la preda e i prigioni,
304, 23-23; Ermes e Annibaie Bentivoglio vi giun-
gono con grosso esercito attendendo dai confede-
rati contro ii Borgia gli ordini sui da farsi (an.
1502), 317, 15-18; cf., 11-15, 23; vl viene Paoio Or-
sini a colluquio con Annibale, 44-45 ; balestrieri d.
duca di Ferrara vl sono svaligiati da baiestrieri
di Boiogna (an. 1503), 327, 35-36; costo d. grano
durante ia carestia (an. 1505), 335, 19; h preso e
saccheggiato da Glanfrancesco Gonzaga (an. 1506),
346, 29-30; vi passa ii cap. Ramazzotto da Scari-
calasino con i suoi diretto a Bologna (an. 1508),
383, 5; gii Svizzeri rifiutano di recarviti (an. 1509),
395, 43-45; i pred. vi vanno ad attendere le loro
paghe e vi commettono prepotenze, 46-48; i pred.
ne partono per la Roraagna, 48-49; " vi nnsce Am-
itrta Gkirardacci t vi dimora sino fuasi alla nascita
di CkeruHHO (clrra an. 1518), XXXVIII, jo-«, tb-i»;
cf., V, 5-6; 11 pred. Andrea vi h notaio d. pod. (an.
1546), 24-25, 37-40; e vi possiede una casa (an. 156;),
VII, 3 „ ; f. anche Paricello da Castel San Pietro,
Castkl San Pibtro (Da) v. Sampieri.
Castkmaso (pojitb di) nei Bolognese; vi si recano le
milizie d. Chiesa (an. 1428), 10, 16 ; vi e posto da
Boiogna un ufficiaie di pace (an. 1439), 56, 2; vi
e rovinato ii raccolto da un temporale (an. 1448),
125, 31, 35.
Castioli.v V. IsabeUa di Castig-lia.
Castiolio:ie db' Pkpoli castello dell'Appennino in sl-
gnoria d. Pepoli ric, 339, 40-41.
CASTioLioyB (Da) Bra^ida [Branda C<»j/*//<«] 'milanese;
vesc. di Piacenza e card., accompagna Eugenio IV
a Boiogna e alloggia nei convento d. frati di San
Giacomo (an. 1436), 47. 16.
Ca!>tiulione (Da) Cristoforo fa parte deiPambaacierla
[Castiglione (da) C.-Cattani Gaspare] INDICE ALFABETICO
565
mandata da Giovanni Gonzaga a Bologna a pren-
dervi la sposa Laura Bentivoglio (an. 1494), 275,
6-10; pernotta al Bentivoglio, 11-13; giunge a Bo-
logna per acqua aspettato al porto da Giovanni
Bentivoglio con largo seguito, 12-15; alloggia nel
pal. d. pred., 15-16; va in gran ponipa a messa in
San Petronio, 17-18 ; assiste il giorno dopo in questa
Chiesa a una Rappresentazione Sacra, 20-33; parte
con la sposa per Mantova, 23-35.
Castiglione (Da) Francesco accompagna a Bologna
Galeazzo Maria Sforza (an. 14S9), 168, 48; 169, I.
CastIGLIONE (PORTA DI strada) V. Bologna (forte).
CAsnonoNE de' Gatti fa un dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 1454), 151, 5.
CASTlGLloNii [della Pkscaia] \Castiglione di PesMera\
nel Grossetano;visi ritira Giacorao Piccinino
vinto dai Senesi (an. 1455), 159, 28-39; il pred. e
vinto qui di nuovo e si ritira a Orbetello, 29-31.
Castiglione (strada) V. Bologna (strade).
Castro (Da) GlovANNi ric. per Corrado da Matelica
suo condottiero, 258, 32.
Castro (da) Paolo \Polo da Castro] un suo figlio scuo-
pre le rainiere di allume a Tolfa (an. 1463), 182, 5.
Castrocaro assediata senza costrutto da Bartolomeo
Colleoni (an. 1467), 197, 25-26.
Castruccio V. Panieo (Da) conte C.
Catalano [Catellaito] t: Gozzadini C., Sala (Da) C.
"CatalogUs Historiarum et Archivorura . . .. dei Si-
gonio ric, CXXXI, 1-4 „.
Catanko f. Cattaneo.
Catelani (torre DEl) [torre de' Cathelani] v. Bologna
(torri).
CatellaKo V. Calalano.
Catellano Lodovico V. Milani Lodovico.
Caterina \Catarina, Catkerina] v. Fasanini C., Forma-
gliari C, Ghirardacci C, Negri 0 Vigri C, Pigna-
telli C.
Caterina (Santa) da Siena [Benincasa] domeni-
cana; e canonizzata da Pio II nel centenario d. sua
f (an. 1462), 179, 4-5; si festcggla tale avvenimento
a Boiogna ove ii suo simulacro con le stimraate c
portato in processione, 5-7.
Catiiani V. Cattani.
CathSlani V. Catelani.
CathbLLaNo V. Catalano.
Cattaneo \Catanto, Cattanio] f. Isolani C.
Cattani. . . . marito di Giulia Pepoli, 140, 32-33.
Cattani Alberto padre di Gaspare, 134, 15.
Cattani Alberto figlio di Sinlbaldo, 200, 37; dottore
di legge ; pubblico lettore nollo Studio di Siena (s.
a.), 200, 37-38; lascia questo ufficio per tornare a
Bologna essendo el. d. Sedici in luogo d. f NIcoI6
Aldrovandi (an. 1468), 38; riceve in dono dal duca
Sforza venti braccia dl panno morello (an. 1471),
207, 14; cl. ambasc. ad accompagnare da Roma a
Bologna il nuovo leg. Francesco Gonzaga, 39-40;
ambasc. di Bologna al nuovo dogc di Venezla per
rallcgrarsi d. sua elczione, 210, 10; il doge ha con
lui un lungo colloquio a proposito di una bnstia
dai Bologncsi costruita sul l'anaro, che si voleva
fosse abbattuta, 10-13; h inviato al pp. sempre a pro-
posito d. pred. bastia e arditanicnte difende lc ra-
gioni d. c, 15-17; h mandato ron ampia autorita al
Panaro, con ambasc. d. re di Napoli e d. duca Sforza
ed agenti d. duca d'Este a stipulare 1'istrumento
d. condizioni stabiiite tra il com. e il duca Sforza
riguardo al detto luogo, 36-29; con altri va ambasc.
di Bologna ai duca d'Este a presentario di ricchi
donijper ie sue nozze (an. 1472), 211, 11-14; e fatto
cav. aurato da Giovanni Bentivoglio, 212, 45-47.
Cattani Annibalb [Annibal Cattanio] scalco alle nozze
di Alessandro Bentivoglio (an. 1492), 2b7, 15-16; ha
sei servitori con se, 15; vestito suo e d. servi, 18-19.
Cattani Antonio [_Antonio Cathanio] figlio di Sinibal-
do, 147, 36; scalco di tavoia alle nozze di Sante
Bentivoglio (an. 14S4), 30-33, 36; essendo Gonfaio-
niere di Giustizia e coII'assenso d. leg. fa bandi per
moderare la sontuosita e le spese d. funerali (an.
1477), 216, 48-217, 2-3; t ed c semplicemente sep-
pellito con una sola regola di frati e senza sten-
dardi, bandiere o scudi siccom.e aveva ordinato,
216, 48; 217, 1-3; il fratello Bonifacio prende il suo
posto in Senato, 6-7.
Cattani Baluassarre [Baldessera, Valdesserra Cattanio}
fa un presente alle nozze di Giuiio Malvezzi (an.
1464), 184, 48; scaico alle nozze di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1487), 237, 27-28; suo vestito, 238, 8.
Cattani Bonifacio [Boni/acio Cathani] figlio di Sini-
baldo, 184, 9; padre di Eliseo, 295, 42; scalco alle
nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 8-9; ac-
compagna Giovanni Bentlvoglio in visita a Milano
(an. 1465), 188, 43-43; pigiia in Senato ii posto d.
f fratello Antonlo (an. 1477), 217, 6-7; con altrl
ambasc. si reca a sposare Lucrezia d'Este a nome
di Annibale Bentivoglio (an. 1478), 218, 33-35; h
onorato e regalato da Ercoie d'Este che lo fa cav.
aurato, 26-30; torna a Boiogna, 30; va con Lodovico
Sampicri ambasc. d. Senato di Bologna a Innocenzo
VIII a railegrarsi d. sua elezione (an, 1484), 230, 37-
38; ottiene dal pred. la conferma d. capitoli esistenti
tra la Santa Sede e Bologna, 38-40; scalco generale
alle nozze di Annibaie Bentivoglio (an. 1487), 237,
34-35; suo abito, 36-27; va ambasc. d. Senato a Fi-
renze a domandare la liberta di Giovanni Benti-
voglio (an. 1488), 247, 3-4; el. ambasc. d. Senato
ad accompagnare il leg, Ascanio Sforza a Roma,
33; torna a Bologna, 34, cf., 40; ncl torneo in Bo-
iogna, tenutosi per definire se nelle cose umane
prevalga la Sapienza o la Fortuna, combatte al
seguito di Nicol6 Rangoni, paladino d. Sapienza;
i ascritto alla prima squadra vestita alPitaliana
(an. 1490), 258, 35-27; cf., 257, 23-37; ii suo partito
soccombe, 262, 17-19; f di apoplesia in Scnato ed
fc seppellito a San Domenico (an. 1498), 295, 41-42;
gli succede nelPufficio il figiio Eliseo, 43-43.
Cattani Cristoforo \Cristophoro Catanio] si reca con
il governatore di Bologna Ludovico Alamanni e
con altri gentiluomini bolognesi a prendere pos-
sesso di Imola e Forll (an. 1426), 4, 10-12.
Caitani Elisko [Eliseo Catanio] succcde in Senato al
padre Bonifacio (an. 1498), 295, 42-43; i d. Scnato
vecchio; e da Giullo II cl. d. Quaranta Consigllerl
e Riformatori di Bologna (an. 1506), 358, 37, 30.
Cattani Gaspark [Gatfare Catanio) figllo di Alberto,
134, 15; cuglno dl Bartolomeo Zambeccari; insleme
a Bartolomeo Pretl vlene a parole con Glorglno da
Tossignano amlco di Battista Canetoli (an. 1431),
25, 49-50; lo ucclde, 26, I; i el. d. Commitsione In-
566
INDICE ALFABETICO
[Cattani Gaspare-Ccnteti]
carlcaU dl torvegliarc 11 trattamento Tattu nel Bo-
lognese ai pellegrlnl Incamminatl a Roma per II
Glublleo (an. 1450). 134, 15, l»-ir.
Cattaki GiROLAiio {mtr0«imo\ padre dl Lorenio,
102, 40.
ICattami) Giulia V. PifoU GMia.
Cattawi LoRBNZo \^lA>r*nMO Catant\ figllo dl Glrolamo,
102, «0; roga la scrlttura per la fabbricazione del-
i'oipedale di San Bruno nella casa d. Compagnla
d. Lombardl (an. 144S). W-*"-
Cattani Luioi [Alotiio Cattanio] scalco alle nozze dl
Alessandro Bentivoglio (an. 1492), 267, 15-1»; ha
con »i sei servltori, 15; vestito 8uo e d. servl, U-19.
Cattani Skiibaldo [Sinibaldo Cattanio] padre dl An-
tonio, 147, 3»; di Bonifacio, 184, 9; 188, «2-«; per-
donato torna in Bologna (an. 1439), 57, 35-3«.
CattANI Tommaso [Tommaso Cattanio] multato In cin-
quecento ducati pel rifacimento d. pal. Marescotti
(an. 1508), 388, 39.
Cauno (1)a) sono fuoniscltl di Bologna (an. 14S0), 134,
32, 37.
Cava (Dklla) Bartolombo tessitore; c decapitato per-
chi amico d. Pcpoli c imputato dl furto (an. 1449),
132, 32-34.
CavauICCIo V, Bologna (canali).
Cavadurb V. Clavature.
Cavallazzi Bknvbnuto [Benvenuto Cavallazto] mugnaio;
prende parte a una giostra fatta correre dal Mu-
gnal di Bologna nei mercato d. buoi (an. 1443),
75. 1-9.
Cavalu Aoostino partecipa alla conglura ordita dallo
Scappi In favore d. BentivogUo (an. ijoS), 380, 3;
i cit. a dlfendersi (an. 1508), 392, 14.
Cavallina (Dalla) Giambattista [Giovanni Battiita
Cmallina] gli i ordinato di sorvegliarc con An-
tonio Scoffoni dalle Guaine la chiusura e apertura
d. porte d. c. (an. 1494), 278, 10-13.
Cavallina (Dalla) GlovANNi [ Giovanni Caval/ina] mer-
cante; e el. d. Venti Consiglieri (an. 1432), 31, 15.
Cavallina (Dalla) Nicolo figlio di Pietro, 9, 39; 89,
1 ; ^ el. degll Anziani per porta Ravegnana (an.
1428), 9, 39; c tra gli incaricati di attuare i prov-
vedimenti fiscali deliberati nel Consiglio d. Sei-
cento (an. 1443), 88, 42-89, 1.
Cavallina (Dalla) Orazio. Nel cortcggio dl nozze di
Annibale Bentivoglio ticne le redini d. cavallo alla
sposa (an. 1487), 236, 35-38, 45-46; suo vestito, 39-44.
Cavallina (Dalla) Pibtro padre di Nicoi6, 9, 39; 89, I.
Cavani Sabbadino da Casio; e bandito di Bologna (an.
1430), 19, 26, 30-32.
Cavarzone, Cavarzoni V. Cavattoni.
Cavazza Alkssandro accompagna Annibale Bentivo-
giio a Milano a compliraentarvi Luigi XII (an.
1499), 297, 35-36; torna a Bologna per acqua fino a
Ferrara sui Bucintoro d. march. d'Este, quindi in
una nave, 298, 1-5.
"Cavazza Aktonio rie^ XXXVIII, s „.
Cavazza Baldassarrb multato in cento ducati per il
rifaclmento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 32.
Cavazza Nicolo h bandito di Bologna (an. 1430), 19,
26, 40.
Cavazzoni Cbsare [Cesare Cavartone] partecipa alla
congiura ordita dallo Scappi in favore d. Benti-
voglio (an. 1508), 380, 4.
Cavazzoni Paolo [PaoU Ctvarsom] etce di Bologna coi
BentivogUo tuoi amici (an. IS06), 348, 41; 349, 10
Cavbzzb (Dallb) Tommaso banchlere, h ei. d. Dlecl di
Balia (an. 1435), 41, 31 ; di nuovo (an. 1438), 53, 41-4].
Cavrara V. Caprara.
Cazzaneschi Nano dktto Chiaramo.vtb teguace d. Ca-
nctoli, ^ bandito di Bologna (an. 1445), 109, 4-5.
Cazzani sono fuorutcitl dl Bologna (an. 14S0), 134,
33-35.
Cazzano nel Bolognese; Luigi dal Verme ne corre il
territorio saccheggiando e dittruggendo ie campt-
gne (an. 1443), 90, »-7; fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozae (an. 14S4), 150, 4»; h dan-
ncggiato da una tempesta (an. 1467), 198, 4-5.
Cbcoa (Dblla) Ridolfo v. Zeeea {Dei/a) R.
Cecchino da Padova [Cechino] squadriero d. guardia
di Pal. e nemlco capltale d. Maretcotti che avevano |
voluto ucciderlo; aderisce a un complotto In fa- '
vore d. Bentivogllo (an. 1S08), 379, 4-5; per Inca-
rico d. Scappi avverte Cetare Bargellini dl dare
principio ali'azione, 33-35; ma questo, tlmoroso d.
conseguenze, rltira la sua promessa e lo incaricji di
avvertirne lo Scappi, 25-3S; e nominato tra 1 congiu-
rati, 380,7; h cit. a difendersi (an. 1508), 392, 34.
Cecco V. FranciMco.
Cechino V. Cecchino.
Cecilia (Santa). Ne c portata in processione la mano
con le altrc reliquie per le vie dl Bologna in rin-
graziamento d. vittoria contro i Turchi (an. 14S6),
162, 40-42; di nuovo (an. 1474), 214, 33; di nuovo
con le altre reliqule e la madonna di San Luca (an.
1505), 334, 39-335, 1-5.
Cecilia (CardInali di Santa) V. A/amanni Lodovico.
A/idoii Franceieo.
CbciUa (capfella e chibsa di Santa) V. Bo/ogna
(ehieU).
Cbdropiano (Di) Domenico h fatto commlstario dl
Piumazzo dal cap. d. Chiesa Giacomo Caldora (an.
1428), 10, 24-25.
Celbstini (prati) ric, 230, 9.
Centesi si oppongono a che il Dal Verme entri nclla
terra (an. 1443), 83, 50: 84, 1; aiutati dal signorc di
Carpi ricacciano 11 pred. gia penetrato dalla parte
d. rocca, 2-3, 4-7; il Dal Verme con gravi minac-
cie intima loro di consegnargli Lodovico Benti-
voglio, J-9; avvertono questo che per la loro sal-
vezza debbono ottemperare all'ingiunzione d. Dal
Verme, 9-11; ne hanno promessa di una grossa
somma se lo vogliono salvare, 12-15; alla lor volta
promettono al Dal Verme la detta somma se vorri
lasciare libero 11 Bentivoglio, 15-17; insistendo il
pred. nella consegna ne riferiscono al Bentivoglio,
18-21; fuggito questi, placano il conte di cui teme-
vano I'ira con presenti di vettovaglie e denaro,
24-30; danno commissione al celebre ingegnere Ari-
stotele Fioravanti di raddrizzare il campaaile (an.
1455), 160, 49-50; il che e fatto felicemente, 161,
1-2; il vesc. Calandrlni udite le ragioni loro e d.
Bolognesi li conduce in un certo numero a Bolo-
gna e li fa pacificare coi pred. (an. 1462), 179,
47-180, 1-2; i contadini uccidono il vesc. di Bru-
gnetto, commissario d. vesc. di Bologna, per la sua
parzialiti in una loro lite col cittadini (an. 1479),
221, !•«; il tumulto i sedato dai commissari di
[Centcst-Cerva (Dalla^ Giovanni] INDICE ALFABETICO
567
Bologna, 9-10; si sottopongono al vesc. secondo i
capitoli, 8-10; sono banditi i capi d. congiura e 1
contadini sono assicurati ciie non si procedera in
questo fatto piii oltrc, 10-12; per6 due degli ucci-
sori del vesc. rintracciati in Ferrara sono condotti
a Bologna e iraplccati, 13-u.
Cknto castello del Ferrarese soggetto al vesc. di Bo-
logna, 7, 16-17; cf, 53, 17; non si ribella alla Chiesa
(an. 143S), 7, 15-16; ric, 19; vi si reca il leg. di Bo-
logna card. Conti per fuggire la peste e le insidie
d. Canetoli (an. 1430), 19, 5-6; ric, <8; vi si reca
il vesc. di Tropea nuovo leg. di Bologna, 20, 9; il
Conti ne parte per Imola, 10; alle Fosse di Serafi-
no vi e costruito i'oratorio d. Santi Antonio e Laz-
zaro dal nobile bolognese Bartolomeo Uccelletti (an.
1435), 46, 31-34 ; rifiuta obbedienza al Visconti (an.
J438), 53, 17 ; minacciato di distruzione dal Pic-
cinino consegna la rocca, ove il pred. ponc sue
guardie, 18-20; nei capitoii concordati con il com.
di Bologna per ia cessione d. castelll, il Piccinino
se ne riserva il possesso (an. 1440), 67, 28-29; il
Senato di Bologna si obbliga a pagarne la guardia,
65, 3S-37; la rocca tiene per il Piccinino, ma gli
abitanti, clie avevano a pretore Lodovico Bentl-
voglio, sono per Boiogna (an. 1443), 83, 46-«8; vi
si accosta Luigi Dal Verme con armati per en-
trarvi e farvi prigioniero ii pred., 48-49; ma non
gii 'k dato accesso, 49-SO; 84, 1; il Dal Verme per6
penetra dalla rocca, 1 ; zufTa per le vie con vitto-
ria degli abitanti soccorsl dal signore di Carpi, 1-2,
4-6; ne e cacciato vergognosamente il Dal Verme,
2-3; il Bentivoglio ne fugge passandone a nuoto
ie fosse, 21-23; ric, 85, 7; 92, 29; 95, 50; 96, 1;
sconfitto ii Dal Verme, manda ambasc. a Bologna
con ie cliiavi d. castello, 94, 6-8; ric, 104, 19; gli e
toita l'acqua d. Reno da quei di San Giovanni in
Persiceto (an. 144S), 112, 25-26; si ribella a Bologna
per opera d. fuorusciti (an. 1447), 121, 23-26; gli c
intimato da un araldo di tornare all'ubbidicnza d.
c. sotto pena di saccheggio e distruzione, 29-31; ri-
fiuta dicendo essere soggetto al vesc, non a Bolo-
gna, 31-32; vi si reca il pred. e si sottomette, 34-35;
ne sono fatti uscirc i fuorusciti, 36; e ammonito
dal vesc. di non disobbcdire piii agli ordini di Bo-
logna, 37-40; Nicol6 da Cremona segretario d. pp.
vi si reca a visitarvi il vesc, 122, 17; nc e data da
questo la tenuta a Nicol6 pred. per il pp., 123,
10-11 ; ne fe dai pred. fatto commissario Aiberto Al-
ijergati, 11-12; ric, 124, 6; fe presidiato per il pp.;
vi si trovano i fuorusciti di Bologna (an. 1450),
134, 25-27; fa un dono a Sante Bentlvoglio pcr le
nozze (an. 14S4), 150, 23-24; e colpito dalla tem-
pcsta, 151, 45, e danneggiato, 46; vi e raddrizzato
ii campanile da Aristotele Fioravanti (an. 1455),
160, 49-161, 1-2; vi rientra Nannc Savi con 1 suoi
amici e parenti e vi occupa la Piazza senza far male
ad alcuno (an. 1458), 165, 27-28; nc escono i Chia-
relli, gii Scaii, i Guicciardini, gli Oroboni avversarl
d. pred., 28-30; vi arrlvano clttadini bolognesi per
accordare le parti, 30-31; vi rimangono i parenti c
amlci di Nanne, che si stabilisce a Bologna, 31-33;
ne sono esclusi alcuni degii avvcrsari, 33; il go-
vernatore per II vcsc, monsignor Ventlmiglia, ve
li riammette, 33-aS; vi sono dai pred. uccisi quattro
amici di Nanne, e dai partigiani di questo uno degli
Oroboni, 35-36; parenti e amici di Nanne sono co-
stretti a uscirne, 36-38 ; vl si trova ii vesc Calan-
drini per appianarvi alcune discordie coi Boio-
gnesi (an. 14S9), 172, 3-4; il pred. ne parte, 4; si
ribella con la I'ieve a Boiogna volendo governarsi
da se sotto il yesc. (an. 1461), 174, 48-49, / ; pu-
nizione minacciata dal Senato sc non si sottomette,
175, 1-S; manda al vesc in Roma a dolersi di ci6,
ma non ottiene risposta, 6-7 ; si offre al duca d'Este
che lo rifiuta, ma invia un soccorso di genti per
riguardo al vesc, 7-10; ne partono molte famiglie
che vanno ad abitare a Bologna e a Ferrara, lO-U;
rimette la sua differenza coi Bolognesi all'arbitrato
d. duca Sforza che sentenzia in favore di Bologna,
12-14; rifiuta di accettare il responso d. duca, 14-15;
vl si reca ii vesc. Calandrini a udire le loro ra-
gioni contro Bologna (an. 1462), 179, 50; e dai
prcd. pacificato coi Bolognesi, 180, 1-2;
vi arriva il vicario di Bologna Giroiamo Ghisilar-
di, 2-3; vi giungono genti d'arme di Bologna con
Virgilio Malvezzi e Lodovico Sampieri a indagare
prudentemente sulla uccisione d. vesc. di Brugnetto
per opera d. contadini (an. 1479), 221, 6-9, e vi ri-
conducono la quiete, 9-12; alla t d. vesc. di Boio-
gna vi si reca Giovanni Bentivoglio a prenderne
ia tenuta per ia c (an, 1483), 228, 20-21; il pred. ne
affida ia rocca a Rinaldo Ariosti, 21-22; ne parte
per Bologna 11 nuovo vesc. Giuliano d. Rovere (an.
1487), 244, 12 ; ne fugge il pred. per scampare al
Valentino che lo chiedeva (an. isoi), 302, 1-2; fe
dal pp. dato in dote con la Pieve a Lucrezia Bor-
gia, 309, 5; cf., 4S; 310,2, 44-311, 1-3; il Priore d.
Gonfalonieri d. popolo di Boiogna pretende sia re-
stituito aila c. (an. isoa), 315, 16; e ridomandato
dal pp. Giuiio II ad Alfonso d'Este, che lo rifiuta
(an. 1^04)1 330, 43-46; ric, 343, 36, 48; vi e arrestato
Cristoforo Ariosti col consenso d. duca d'Este (an.
1508), 390, 44; V. ancHe Giovanni da Cento, Lodovico
da Cento,
Cento (tbrritorio) ric per Malacompra, 133, 17-18.
Cento di BuDRio. Vi \. rovinato 11 raccolto da un
teraporale (an. 1448), 125, 31, 35.
CbntoNARA V. Bologna (canali).
Ckrbdoi.o V. Cerretolo.
CbRkguo \Ceriglio'\ ncl Bolognese; fa un dono a Sante
Bentivoglio per lc nozze (an. 1454), 150, 43.
Cbriglio V, Cereglio.
Cerretolo [Ceredo/o\ " vi si volge un uragano (an.
1395), LXV, 28 „ ; vi sono devastate ie vigne da una
tempesta (an. 1463), 182, 34, 36-37; " LXVI, 39 „.
Cbrtosa. Ne parte l'esercito d. Chiesa, ivi a campo,
per i quartieri di inverno (an. 1430), 22, 49-23, 1-3 ;
la bastia ric, 46; vi convicne Giovanni Bosco con
11 nunzio d. pp. Bartolomeo dai Pozzo e ambasc
dl Bologna per deliberarc suiresecuzione d. capi-
toli d. pace trattati col pp. (an. 1431), 29, 32-28;
vi si recano sei invlati di Bologna a prendere 11
governatore Giovanni Bosco e condurio in c, 35-
40; ne fc rovinata la bastia dai Bologneei, 30, 10-
11; vi cavalca Giulio II (an. 1506), 360, 50.
CsRTOSA V. Borgo Panigale (ckitsa d. Cerlota).
Cerva (Dalla) GiovANNl figlio dl Maso, 75, «; mu-
gnalo; prende parte a una glostra fatta correre dai
568
INDICE ALFABETICO [Cenra [Dalla) Olov«nni-Chl.v«lure]
Mugntl di Bologna nel mercAto d. buol (an. 1443),
75, 1».
CcRVA (Daixa) Tommaso [AfM\ padrc di Glovannl,
75, 4.
[Cmvamtm Giovammi] c«rd. dl San Pletro in Vlncoll,
tratta con l'Albcrgati la pacc tra la Lega e Filippo
Maria Viicontl (an. 143S), 42, 19-».
Cbrvato da Caravaooio V. Htecki 0 Secco Cervato.
Ckrvbllati G1AMPRANCK8C0 [Giovanm Pranct$co Cer-
velall] h el. degli Anziani (an. 1446), 113, 10-11.
Cbkvia in slgnoria d. Veneziani, 378, 3; vi si salvano
gii ainbasc. Bolognesi dailo sdegno di Giuilo II (an.
1506), 346, 11-19; i prcd. ne pa r t on o, 31 ; es-
scndo ttata giii d. Chiesa, e richiesta ai Veneziani
da Giulio H (an. 1509), 393, 3».
— (vKSCOVo) V, Achill* Marescolti (an, I4SS)-
Cbsarb [Caetar] v. Bargtllitu C, Bella (Dei/a) dai Velli
C, Bentivoglio C, Bocchi C, Borgia C, Buiirioli C,
Ca/iei 0 Dal Calice C, Cavatzoni C, Fava C, Got-
tatUni C, Malvtni C, Martintngo (Da) C, N^acci
C, Napfi C, Rangoni C, Rinaldi C, Scudieri C,
Ventimiglia C, Visentini C, Visconti C
Cbsarini Giuliamo il Giotamb [Giuliano il Ciovan*
Casarino] vesc. di Ascoii, card. di SanfAngelo
ric, 316, 18-19; accompagna a Bologna Giulio II c
alloggia in casa di Aiessandro Bargcllini in Borgo
Nuovo (an. 1506), 356, 33-3« ; accompagna il leg. di
Bologna nelia sua entrata in c. (an. 1507), 365, 34-25.
Cesario (Sam). Vi si reca Francesco deila Mlrandola
con trecento cavalli (an. 1433), 35, 30-31.
Cbsbma. Matteo Griftoni nc h el. pod. (an. 1438), 55, 35 ;
i venduta da Domcnico Malatesta ai Veneziani
(an. 1462), 170, 41; ma poi il pred. conviene con
il fratcllo Sigismondo di averne il godimento in
vita, c che dopo t torni aila Chiesa, 43-44 ; f Do-
menlco si rende alla Chiesa (an. 1465), 189, 25-J»;
vl sl reca qual governatore l'arcivesc. di Patrasso,
26-37; vi prende dimora Pirro Malvezzi (an. 1492),
269, 14 ; vi si recano tre banditi di Bologna (an.
1493), 273, 14; i pred. vi uccidono Antonio Mai-
vezzi in San Franccsco durante la messa, 14-iS;
indi ne fuggono, 15; vi sono portate ie teste d.
pred., uccisl da! balestrierl, ed esposte alla porta
verso Rimini, alle Bollette e all'orologio, 15-19; vi
si trova 11 duca di Calabria (an. 1494), 278, 14; 11
pred. ne parte per SanfAgata di Imoia, 15-16; vi
si reca da Faenza ii duca di Calabria, 29; vi si
reca Cesare Borgia con le sue genti (an. 1502),
320, 19-20; vi si reca Mino Rossi dal pred., 23-34;
11 Valentlno vi Ta tagliare la testa a Ramirod!
Lorqua suo famigUare, 35-26, la qualc h esposta in
mezzo a quattro torchi accesi, 26-37 ; ne parte il
Borgia per Sinigaglia (an. 1503), 38-39; Giovanni
Lomellini muovc a riacquistaria aila Chiesa (an.
1504), 330, 1-3; costo d. grano durante la carestia
(an. 1505), 335, 18; vi pernottano gli ambasc. bo-
lognesi diretti al pp. (an. 1506), 345, 49; vi giunge
ai pred. un messo di Giovanni Bentivoglio, 49-50;
i pred. ne partono precipitosamente per Cervia,
346, 18-19; vi sono confinati molti Bolognesi amici
d. Bentivoglio (an. 1507), 368, 10-13.
Cksbna (da) r. Pietro da Cetena, Domemco da C*fna,
Sasto da Cts*na.
— (cHiBSA Di Sam Francbsco). Vi e ucciso Antonio
Malvczzi da tre banditl di Bologna (an. 1493), 273,
14-15.
Cbsbma (cittadini klbtti a upvici pubblici) r. Casini
Antonio pod. di Bologna.
— (poobstX) t». Mattto Griffoni (mn. I4j8), 55, M.
— (siomori) V. Domtnieo NovtU» MalcUttta (aa. 1433-
1465).
Ckvanmi Amtonio figllo di .Nanni, 75, 3; rougnaio,
prende parte alla glostra indetta dai Mugnal di
Bologna nel mercato d. buoi (an. I443), 75, I-9.
Cevammi Nammi padre di Antonio, 75, 3-4.
Ckvammi Giovanni marescalco, impllcato nella ron-
giura d. Malvezzi contro 11 Bentivoglio in Bolo-
gna e preso e impiccato al merll d. pal. d. pod.
(an. 1488), 252, 18-19.
Cevolroo V. Lovol*to.
Chklore V. G*ldren.
Cherico (Da) V. Chieriei.
Chbrubimo V. Ghirardacci C.
Chbzuba V. Bartolomeo detto Chetuba.
" Chianciano castelio nel Senese non lontano da Mon-
tepulciano e da Chiusi, XII, 12-13; cf., 3-4; vi dl-
mora fra Cherubino Ghirardacci occupato a mi-
niarne e trascriverne 1 nuovi Statuti (an. 1543),
13-14; cf., 2-3, 12; ne fc pretore in questo tempo
Armando Marescotti senese, 15 „,
Chiappino da Crema combatte nei torneo in Bologna,
tenutosi per definire se la Fortuna o la Sapienza
prevalga nelle cose umane, al seguito di Annibale
Bentlvoglio paladino d. Fortuna; e ascritto alla
quarta squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 259,
27-30; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-19.
ChiARA (Chibsa ui Santa) r. Napoli (ehiese).
Chiara (Suorb di Santa) V. Bologna (monasttri).
CiiIARAMOMTE *. Catianeschi Nano detto Chiaramonte.
Chiaramohte V. Clermont (Dt).
Chiaramontb (!) Carlo f. Amboist (/J*) Carlo.
Chiarblli aiutano Gaspare Canetoli a entrare in Cento
coi fuorusciti (an. 1447), 121, 34-35; avversarl dl
Nanno Savi, al suo entrare in Cento vanno aila
Pleve (an. 1458), 165, 38-29; sono rimessi in
Cento da monsignor Vcntimiglia, 34-S5.
Chi.vrelli Amtomio seguace dei Canetoli, i bandito
di Bologna (an. 1445), 108, 12.
Chiari Francksco fa un presente alle nozze dl GiuIIo
Malvezzi (an. 1464), 184, 44.
Chi.vri Sinibaldo fa un prcsente alle nozzc di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 44.
Chiari Spimazzo partecipa alla congiura ordita dallo
Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380,2;
e cit. a difendersi, 392, 1-2, 13.
Chiarini Giovanni \Nanni\ urcisore di Lorenzo Ben-
zetta, & ammazzato (an. 1470), 203, 8-9.
Chiarimi PiETRO di Plcve di Cento; colpevole di omi-
cldio e di tumultl, ^ preso e impiccato (an. 1470),
203, 6-8.
Chiariti Giammaria [Giovanni Maria Chiariti] esce di
Bologna coi Bentivoglio suoi amlci (an. 1506),
34S, 41, 50.
Chiavarini Gheraroo [Gierardo dalle Giavarine] cap.
di porta di Galliera; rifiuta di arrendersi ai fuo-
rusciti penetrati in c. per la grata e si rafforza
nelia torre con tre soldati (an. 1451), 138, 20-23.
Chiavaturb v. Clavatmrt.
[Chiavenna (Z)a)-Chie«a Romana] INDICE ALFABETICO
569
Chiavknna (Da) [Ciiavena] v. Franccsco da Ckiavenna,
Chiaviche di Bologna v. Bologna (chiaviche).
Chichino da Lugo v, Franceachino da Lugo,
Chierici Giacomo [racomo dal Cherico, Giacomo da Che-
rico] cap. al comando di Annibale Bentivoglio con-
tro Carlo VIII (an. 1495), 287, 4 ; esce di Bologna
coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348, ll; 349,
II; e confinato a cagione d. pred. (an. 1507), 362,
33-34, 35.
Chierici Romoaldo [Romoaido dal Cherico, Chierico]
confinato perche amico d. Bentivoglio (an. 1507),
362, 33-36; multato in duecento ducatl per il rifaci-
mento d. pal. Marescotti (an. 1508), 386, 19; 389, ib.
Chibsa (Dalla) Giacomo \Iacomo dalla Ghesia] di Bo-
logna; c d. Collegi (an. 1505), 339, 1, 6-7.
Chiesa Romana. II leg. di Bologna Lodovico Ala-
manni ciiiama Egano Lambertini a difenderla (an.
1428), 6, 21-23; ma viene soprafatta dai Canetoli,
24-26; i pred. lc sollevano contro il popolo di Bo-
logna, 36-39; le si ribella questa c, ?> 10; Alberto
Boschetti tenta, ma senza successo, con una frode
ottenerie Castelfranco, 8, 37-45; il pp. comanda ai
condottieri al suo soldo di mettersi agli ordini d.
lard. Albergati e di Antonio Bentivoglio, 27-30 ;
il .suo esercito nel Bolognese si impadronisce di
Castel San Pietro, 46-50, di Fagnano per resa, 9, 3-4,
di Castel Guelfo, Reccardina e Budrio che saccheg-
gia, 13-15, di Pieve di Cento per resa, 16, di Argile,
20-32, e di tutti i castelli d. Bolognesi a eccezione
di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, SanfA-
gata, Manzolino, Sassuno e Casale Fiumanese, 25-
26; le si da la bastia della Peola e Crovara d'Imo-
la, 43, la Torre dell'Uccellino, 44-46, la Torre di
Floriano Mezzovillani a Stifonte, 47-48, ovc i suoi
soldati sotto il comando d. Caldora prendono pri-
gionieri Vitale Grassi e altri quaranta cittadini, 48;
ottienc quindi Medicina, 10, 1-2, Frassineto, Vari-
gnana, Castcl de' Britti, 15-16, il pontc di Casalec-
chio di Reno, 15-17; i suoi soldati tolgono l'acqua
al Canale per aflfamare Bologna, e rovinate alcune
case costruiscono con i matcriali i loro alloggi e
una bastia sopra il Pontc di Corticella, 17-20; sue
milizie di notte assalgono tacitaraente Bologna dal
borgo di San Giacomo scalando e rompendo le
mura per dare il passo al rimanente esercito, 11, 31-
33; scoperto e dato l'allarme sono cacciate, 34-35;
le pred. scagliano una borabarda, che cade senza
danno presso la chicsa d. Santi Cosma e Damiano,
35-37; al suo esercito sotto Bologna si recano molti
araici di Antonio Bentivoglio per sfuggire all'odio
d. Canetoli (an. 1429), 12, 10-12; il pred. csercito in
assedio a Bologna bombarda la c. da porta d. La-
mc, 17-19, ed e accresoiuto da un rinforzo di quat-
trocento cavalli e fanti di Guido Antonio Manfredi
signore di Faenza, 46-47; il pred. esercito vedendo
di non far profitto tratta con alcuni per essere in-
trodotto di sorprcsa in c, 48-49; nel frattempo la
bombarda da porta di Galliera, ma "k respinto con
molto sanguc, 13, 1-4; il pred. esercito dopo avere
corso tutto il Bolognese si riduce a Borgo Panl-
gale, 21-33; 1 suoi soldati, che al barracano di San
Pietro avevano tcntato invano dl scalare le mura dl
Bologna, prendono a sassate la pattuglia di cavalli
che 11 avera scoperti e uccidono Antonello uomo
d'arme d. Sanseverino, 14, 20-22; sue milizie sono
assalite alla bastia di Santa Maria d. Monte dai
Bolognesi, 15, 37-41 ; chiamano in aiuto con segnali
il rimanente eserclto, 43; questo si incontra con le
genti d'armi di Bologna e le respinge dopo fiera
zuffa sino alla porta di San Mamolo, 43-46; nella
mischia ne rimangono moiti raorti e prigioni, 45-
48 ; essendosi i neraici fatti forti alla porta, si riti-
rano, 16, 3; le sue milizie, chiamate in aiuto dai
difensori d. bastia, accortesi d. Bolognesi in ag-
guato tornano indietro, 9-12; fa pace coi Bolo-
gnesi, 26-50; ii suo esercito accampato a Russi e
licenziato dal leg. di Bologna e si reca in Roma-
gna, 17, 17-19; i Canetoli per primeggiare
nuovamente le ribellano Bologna (an. 1430),
18, 9-19, 1-7; il vesc. di Tropea ne richiama l'eser-
cito sul Bolognese, 20, 20-24, e toglie l'acqua al canal
di Reno per affamare la c, 35-36: vano assalto a
Bologna, 28-37; si complotta di farne entrare l'eser-
cito in Bologna, ma la congiura e scoperta, 21, 26-
38; il suo esercito si reca a Borgo Panigale, 22, 34;
fabbrica una bastia aila chiesa d. Certosa, 34-35;
si reca quindi a Ravone donde guasta la carapagna
sino alla porta San Felice, 35-36; parte d. pred.
milizie in agguato vicino alla porta mettono in
fuga i Bolognesi usciti a fare resistenza, 37-40; vano
tentativo d. suo esercito di entrare in Bologna da
porta Galliera, 45-48; il leg. muove il campo da
Ravone e dalla Certosa e lo manda a svernare nei
castelli dt Bologna, 49-23, 1-2; sue milizie sono
dai Bolognesi depredate dl vettovaglie che condu-
cevano alla Certosa (an. 1431), 47-49, di nuovo si
rappacifica con Bologna, 26, 18-27-28-29, 1-50;
il suo esercito parte dal castello di San Giovanni
in Persiceto, 24; ric, 32, 12-15; Forll si toglic alla
sua obbedienza (an. 1433), 36, 29-30; cos\ pure Imola
(an. 1434), 33-34; il suo condottiero Guid'Antonio
Manfredi sacchcggia il territorio d. pred. c e si im-
padronisce di molti castelli, 34-36; le sono fattl
prigionieri dai Bologncsi i presidi che teneva in
Galliera (an. 1435), 41, 31-32; le c tolta da Carlo VII
l'ubbidienza d. Francia perchfe il re non volcva
che il pp. dispensasse i beneficii spirltuali d. suo
regno (an. 1436), 178, 36-37 ; ci6 le reca un danno di
duecentomila ducati, 38; Franccsco Sforza suo ca])i-
tano terniina ii tempo d. soldo, 47, 35-37; le si ribel-
lano Imola e Forli (an. 1438), 53, 28-29; nel Conci-
lio di Firenze si rappatturaa con la Chiesa Greea
59, 26-33; nuovo scisma, 60, 29-30; ne regge gli affari
il patriarca Vitelleschi (an. 1440), 64, 6-7; pcr or-
dine d. pred. alcune bande d. suo csercito, che tro-
vavasi a Bagnacavallo, recansi sul Bolognesc, 10-H;
parte vanno a Zola, 18; le pred. bande sentito che
Pappi de' Mcdici, messaggcro d. patriarca, era stato
imprigionato a Bologna prendono Castelfranco e
saccheggiano Medicina e Medcsano riduccndosi a
Massa, 24-26; le pred. railizie si spingono a porta
San Vitale razziando il bestiame e menando seco
prigionieri, 27-28; inseguite e alTrontate dai conta-
dini perdono prcda e prigionlcri, e fuggono dal
territorio di Bologna, 28-31; dopo la pace con Filip-
po Maria Visconti ccssa dallc ostilit& contro i Bo-
lognesl (an. 1441), 69, 3-39, c(., 43-44; rlc, 72, 6; U
Piccinlno si adopra a ridurre le c. d. Roinagna e d.
570
INDICE ALFABETICO (Chieta Romana-Ciocchi Antonio)
Maro e d. Totcana alU lua ubbkllenza (an. 1442),
11-12; le i gridato evviva In nologna (an. 1449),
131, 37; 132, f; 1 Canctoll le hanno poco amore
(an. 14S0), 135, 3-4; Castel San Pietro vlene alla
sua obbedienza (an. 14S0), 136, t-i6; ric, 154, 15;
155, 13, U, 33, 33, 35, 33, 43, 41: 173, 35; Ludovico
Malvezii suo rap. Ta Incursione e bottlno nel ter-
rltorlo di Fano dl Slglsmondo Malatesta a lcl rlbel-
latosi (an. 1460), 174, 40-43; il suo campo a Castel-
leone i assalito dal prcd. (an. 1461), 175, 39-34; mal-
grado II valore di alcunl suoi cap. il suo esercito i
sconfitto c si rltrae, 35-44; II suo esercito a Ca-
stelleone pcrde la battaglia contro Slglsmondo Ma-
latcsta a cagione deirindisciplina di Giovanni Pic-
rlnlno, e d. vilta di monsignor di Corncto, 37-48;
per accordo tra i due fratcili Malatesta rientrcra
in possesso di Rimini c di Cesena dopo ia f d.
pred. (an. 1463), 170, 43-44; trae una buona rendita
daile rainiere di allumc scopertc a Tolfa, 182, 6;
le sl rende Cesena dopo la f di Domenico Mala-
testa (an. 1465), 189, 35-37; muove guerra a Robcrto
Malatesta per mezzo d. suo cap. Aiessandro Sforza
(an. 1469), 201, 35-37; vengono in suo soccorso
alcuni soldatl venezlani, 31-33; Ferrara fe a iei per-
tinente (an. 14S2), 226, 14; il contc di Pitigliano i
suo cap. (an. 1494), 277, 15; re Luigl di Francia
afFerma che Hologna ie fc soggetta (an. 1499), 297,
3>; Caterina Sforza non paga il ceiiso dovutole,
298, 13-14; Cesare Borgia ne c el. Gonfaloniere (an.
1500), 300, 37-38; cf., 312, 35-36; ric, 301, 19-30;
Francesco Fantuzzi afFerma al Borgia che i Bolo-
gnesi vogliono siano osservati anche in ioro con-
fronto i capitoli con essa conclusi, 28-33; ric, 311,
33; 312, 14; per mezzo di Cesare Borgia reclama
la sua giurisdizione su Bologna (an. 1502), 39-30;
313, 6-7; la quale ammette di esserle soggetta, ma
non vuole darsi al Valentino, 9-10; ric, 314, 43; ii
rc di Francia per non inimicarsela disdice la sua
protezione a Bologna, 319, 13-13; si rappaciflca
con Bologna (an. 1503), 321, 33-43; ingenti ric-
chezze sottrattele dai Valentino c con inganno di-
rette a Ferrara sotto 11 nome d. card. da Este sono
rlcuperate alla dogana di Bologna c anche a Fi-
renze e rcstituitcle in mano di Giulio II (an, 1504),
329, 34-4«; il pred. per odio ai Bentivoglio vuole
assoggettarle Bologna (an. 1506), 343,33-35; cf., 43-
43; 344, 4-5, 31-32; 346, 25: ric, 347, 1; ii popolo di
Bologna si solleva al grido di " Chiesa Chiesa „
352, 33; cf. 353, 21: ric, 367, 42-43; per ordine d.
Senato e leg. di Bologna i cittadini a iei devoti
derono sopra le armi avere una croce rossa in cam-
po bianco (an. 1507), 369, 36-29; Gaspare Scappi
tenta sollevare il popolo di Boiogna ai falso grido
"Chiesa, Chiesa „ (an. 1508), 381, 39-31; Lorenzo
Ariosti le si professa fedele, 35-36; ric, 382, II, 13;
in suo nome sono mandati aiuti a Bologna contro
il minacclato ritorno d. Bentivoglio, 384, 1-4; ric,
15; 385, 39.
Chibsa Grkca. Nel Concilio di Firenze si rappattuma
con la Chiesa Latina (an. 1439), 59, 36-33.
Chisse r. al nome d. citth.
Ckimknto V. PtWatari C.
Chiooaroli o Burattibri Giacomo i fatto prigioniero
nel tentativo contro Argile (an. 145 1), 139, 19-30;
i condotto a Bulogna, 24; i impiccatu nel Trcbbo
de' Ghisillerl, 34-36.
Chiouaroli o Burattikri Pktromio i fatto prigione
ncl tcntativo contro Arglle (an. 145«). '39, 19-30;
h condotto a Bologna, 3« : e implccato nel Trebbo
de' Ghisllierl, 34-3«.
Ciiioui Baldo figlio di Lippo, 108, 16; aeguace dei C«-
netoli, % bandito di Bologna (an. 1443), 108, 16.
Chiodi Lippo padrc di Baldo, 108, 16.
.... Ciilouo bargello dl Bologna; va per arrcstare un
ladro ricoveratoii nella chieaa d. Scrvi (an. 150$),
384, 38-39; negando I fratl dl contegnarlo adopra
la violcnza, 39-31; i soprafTatto dai pred. che lo
trascinano per la barba In chicsa, 31-33; abbando-
nato dai suol resta prigione d. frati, 35-36.
Chioggia. Vi si reca Francesco Sforza che dl qui pataa
a Padova (an. 1439), 58, 34.
ChIOVARK V. Chiudar*.
Chiriaco V. Ciriaeo.
CHisiLliiRl V. Ghisilieri.
Chiudarb [Chiovare] v. Bologna (Ctiudare).
" Chiusi dista cinque miglia da Chianciano, XII, 12-13 „.
CiiRlsTiANl V. Cristiani.
Christoforo, Chkistophoro V. Cristoforo.
Christierno II. Crittiano.
Chovo t. Covo.
ClAGNANO nel Bolognese ; fa un dono a Sante FJenti-
voglio per ie nozze (an. 1454% 150, 45.
ClANOALES (monsignor di) V. Ameneo d'Aibret.
Ciarpblli Alessandro esce di Bolo^na coi Bentivo-
giio suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349, I.
ClBO GlovANNi Battista genovesc el. pp. col nome di
Innocenzo VIII (an. 1484), 230, 39.
CiGNANl Antonio dbtto il Pretb [Antonto Jetto il
Prele Cigiiano\ escc dl Bologna coi suoi amici Ben-
tivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, 8-9.
CiGNANi Eliseo [B/isco da Cignano\ e degii Anziani per
porta San Pietro di maggio e giugno (an. I446),
114, 23.
CiGNANi Ulisse [Ulisse CigHano\ e multato in venti du-
cati per il rifacimento d. pal. Marescotti alla cui
rovina aveva preso parte (an. 1508), 387, 10.
CiMATORi DoN NlcoLo c niultato in cento ducati per la
ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 389, 4.
CiMATORi (artk) V. Bologna (arti).
CiNCiNELLo Lionetto f con la nioglie e i figli sotto
le rovine d. sua casa abbattuta dal terremoto (an.
1456), 163, 46-47.
ClNELLo B ClNO I'. Fosantni C., Lambardi C, Lino
(Dai) C.
ClNGARO \Cingharo] c.-imeriere di Giovanni Bentivoglio ;
io segue a Modena e a Fircnze (an. 14SS), 246, 36-38.
[Cioccni] Antonio [Antonio del Montc di Retto, Anto-
nio di MoHte, fra Martino da Lignano\ d e I M o n te
SanSavinoin provincia diArezzo, 344, 49 ;
frate Predicatore, auditore di camera e di rota, 49;
el. vescoTo di Manfredonia (an. 1506), 342, 3; 357,
15; c mandato da Giulio II a Bologna a chiedere
al Senato i'osserTanza d. capitoli in rapporto alia
venuta d. pp. in c, 344, 48-49; 345, 1-3; gli vengono
incontro tutti i Bentivoglio con 11 governatore,
344, 49-50; alioggia nel pai. d. .Signori, 345, 1; an-
dato in Senato espone la volonta di Giulio II, 1-3;
gli e risposto che accoglieranno 11 pp. a tenore d.
[Ciocchi Antonio-Cola d'A8coli] INDICE ALFABETICO
571
capltoli se verra senza esercito, altrimenti no, 3-10;
parla con Ginevra Bentivoglio nella chiesa del-
l'Annunziata, 13-13; i Collegi d. Arti e d. Gonfa-
lonieri da lui interrogati, gli danno risposta con-
forme a quella d. Senato, 13-17; le Compagnie d.
Notai e degli Stracciaroli apertamente gli dicono
che sarebbe bene il pp. non venisse, 17-22; parte e
torna a SanfArcangelo a riferire la sua missione
al pp., 23-24; si reca a Bologna con 11 pp. Giulio II
e alloggia in casa di Virgilio Poeti, 357, 15-16.
CiPRO (cARU. Dl) V. Lungnano (Di) Ugo.
— (rbgina di) V, Carloila di Lusignano.
ClRlAco \Chiriaco\ v. Castaldi C.
CiRO [C/VroJ V. Marescotti C.
ClRRO V. Ciro.
ClSTERKA (Dklla) Vecchia milita quale colonnello nel-
I'esercito raccolto ad Imola da Antongaleazzo Ben-
tlvogiio da Micheletto Attendolo e da Nicolo da
Tolentino (an. 1428), 8, 2«-27.
CiTTA DBLLA PiBVB [Costei/o della Pieve] nel Perugino;
vi e rogato lo strumento d. matrinionio tra Co-
stanzo Bcntlvogllo e una Borgia (an. 1503), 321,
2t-n.
CiTTA Dl Castello. Giacomo I'iccinino pensa di rc-
carvisi (an. 14SS), 159, 24-25; gravemente danneg-
giata dal terremoto (an. 1458), 165, 26; vi fuggono
i Forlivesi implicati nella congiura contro i Riario
(an. 1488), 245, 18-20; vi rientrano i Vitelli (an.
1503), 324, 22.
— (vBScovi) V. Gratsi Achille (aa. 1506-1515).
ClTTADEiXA nel Padovano; dai Veneziani e data a Gui-
dobaldo da Montefeltro (an. 1503), 328, 5-6.
ClTTADINI ELETTI A UFPICI PUBBLICI V. al MOme d. citti.
CiviT.WECciiiA. Vi si riduce il pp. con 1 prelati in
fuga da Roma (an. 1434), 38, 41-42; i pred. montano
in una {;alea fiorentina venuta a rilevarli, 42-43.
Claudiano V. Mextovillani C.
Claudio V. Paei C.
Clavature [Cavadurt, Chiavature] v. Bologna {strnde).
" Clembmte VIII (papa). Nel primo vol. della Historia
di Bologna d. Ghirardacci vi e una dcdica a lui
(an. 1596), LII, 15-17 „.
Clemrnte (card. di San) V. Argentini Francesco, Con-
duimcr Francesco.
Clkrmont (Di) Francksco Uugliei.mo [Franccsco 0'u-
glielmo di Chiaramonte, cardinalc e arcivescovo di
Narbona\ passa di Bologna, ospite d. Bcntivoglio,
diretto a Roma (an. 1506), 344, 42-43; si reca a
Bologna con Giulio II e alloggia nel convento di
San Domenico, 357, 3.
(Clermont (Di) Isabella] moglie dl Ferdinando re dl
Napoli e madre di Alfonso I e di Federico, t («"•
1465), 187, 41.
Clero fc tassato dal pp. di un decimo per la crociata
bandita contro il Turco (an. 1464), 183, 1-2.
Clero di Bologna v. Bologna (cl*ro).
Clima di Bologna, d. Romagne v. Bologna {climaie-
logia), Romagne (climaiologia).
CocLE Bartolombo [Bartolomeo delto Coc/es] uno d.
prlmi attronomi d'ltalia, c ucciso (an. 1504), 332,
4(-4f.
Codalunga. Giovanni Bentivoglio vi fabbrica un mo-
lino (an. 1500), 300, 13-16.
CoDKBo Francbsco dk allogglo a Marcantonlo Colonna
in casa sua nel Borgo delle Casse (an. 1506), 357,
11-12.
CouEGORO V. Codigoro.
Co' DE RoNCHi nel Bolognese; fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 4o; v. aneht
Ga/asso da Co' de Ronehi.
CoDici di opere del Ghirardacci :
— " Invito di virtii di F. CheruHno Ghirardacci bo/o-
gnese a F. Ortensio Giovanel/i come figliuo/ caris-
simo, XXVIII, 7-34 „,
— " Trattato mora/t, XXVIII, 35-XXIX, 1-8 „.
— " Frammenii di prediehe e ditrattaxioni morali, XXIX,
9-16,.
— " Schema di Staiuto di una compagnia rt/igiota, XXIX,
17-20 „.
— 'Carte t documenii, XXIX, 21-27 „.
— " Liber Economicus, XXX, 5-XXXI, 1-8 „.
— " Cronica de//c cose di Bo/ogna, XXXI, 9-XXXII,
1-34 „.
— ■ Frammento di storia de/ Convento di San Giacomo
in Bo/ogna, XXXII, 35-XXXIII, 1-4 „.
— " Cronaca di Bologna da/ 330 a/ J465, XXXIII, 5-16 „.
— " Cronaca di Bologna dalle origini aiVanno 1261,
XXXIII, 17-23,,.
— • " Sommario di varie storie di Bo/ogna da/ 256 ai
1390, XXXIII, 24-XXXIV, 1-4 „.
— " Hisiorie det/a fameg/ia Sabhadini, XXXIV, 24-43 „.
— " Sfogli e afpunti, XXXV, 1-26,,.
— " Esiraiti t frammenii, XXXV, 33-41 „.
— " Indice de//e seritture ehe nel Tabu/ario overo Bi-
b/ioteea Vaiicana si conservano speiianii a/P Historia
di Bo/ogna, XXXVI, 1-6 „.
— " Indice di nomi, XXXVI, 7-18 „.
— " Referiorio a/fabetieo di nomi, XXXVI, 19-25 „.
— " Cafitoii conc/usi tra i/ pf. Pio II e i Bo/ognesi,
XXXVI, 26-30,,.
— " Rttcco/ta dtl/e antiche giusiisie seguiie in questa
eitth di Bo/ogna, rieavaie da//e Croniche di messer
Fiieno dt//e Tuatie, di IVieo/b Seecadinari, di fra
Cherubino Ghirardazti, del Bargeitini da alire furt
di fra B. dt//e Pug/io//e e del Grijfoni da/Panno
1030 a//'anno ifSi, XXXVI, 31-36„.
— * Afostiiiac ttd Historiam Bononiensium Gherubim
Ghirardacci, XXXVII, 1-13 „.
— « Carteggio, XXXVII, 14-XXXVIII-XXXIX, 1-11 „.
— " Poesie, XXXIX, 13-XL, 1-4 „.
Codignola ■d. Cotignola.
Codiooro [Codegoro]. Vi si avvlano Glovanni Rentlvo-
glio e Ercole d'Este (an. 1482), 224, 42.
CoBTlvv (Dk) Alano [A/ano Cotttino] card. vesc. dl
Avignone; nel cortoggio per 1'entrata di I»io II
in Bologna viene dietro al pp. (an. 1459), '70,
19-20, 25.
CoBTTINO V. Cottivy (De).
CoGLiANi GiovANNi fa un prescnte allc nozze di Glu-
lio Malvczzi (an. 1464), 184, 33.
CoLA V. Malvexti Co/a, Montani C.
CoLA d'Ascoli cancelliere di Antonlo BentiTOglio, 46,
5-6; poi di Annibale e di Giovanni II, 216, 20-21;
& insieme ad Antonio al momento !n cui questo
^ ucciso (an. 1435), 46, 5-6; h preso pure iul e
condannato a morfc dalPOffida, ma liberato per
fal»a grazia pontificiu, 6-10; f (an. 1477), 216, 20;
fu uomo di dottrina e di molta prttlca nclle cote
572
INDICE ALFABETICO
(Cola <l'A«coli-Colonn« M. A /
dl ttato, 20-31 ; da Glovanni B«ntivogllo clibe in
dono l'trme d. lega e l'appartenenza alla ramlglU,
33; fabbrlc6 la cappella dl San Mlclicte Arrangelu
In San (ilacomo famosa per pitture di Lorenzo da
Bologna, 33-27; b scpolto in San Giacomo onore-
volmcntc, 37-3I.
CoLA (cojfTn) DA Campobasso ti rcca a Bologna al «e-
gulto dl Glacomo Piccinlno (an. 1464), 185, S, 10.
Cola (contb) da Salkrmo V. Cotlalto \,Da) (iiordino,
Cola da Medicina di Bologna ; fc neireaercito dl Bar-
tolomeo Colleonl contro Firenze (an. 1467), 193,
30-31.
CoLA (DaiXa) V. Colla.
CoLBONK V. Colleoni.
CoLKLLA. . . . \ColUlla.\ aicompagna il principe Kederigo
d'Aragona a Milano a prendervi Ippollta Sforza
sposa di Alfonso (an. 1465), 187, «7.
CoLLA Antonio \Antonio dalla Cola\ figlio di Martinoi
142, »-10; c bandito di IJoiogn>i pcr avere preso
parte alla liberazione d. pretc mago (an. 1452),
t-IO.
CoLLA Martino [Atartino dalla Coia] padre di An-
tonio, 142 9-10.
CoLLALTo (Da) Gioriiino [Giorriino lia Colle Alto, conie
Cola da Salerno\ detto anciie conte Cola da Sa-
LERMO cap. nell'esercito d. Lega all'ldice (an. 1467),
194, 11; h neli'e»ercito di Bartolomeo d'Alviano
contro 1 Fiorentini (an. 1505), 337,31; rimane pri-
gioniero d. pred., «3-*4.
CoLLB Alto V. Collalto,
CoLLBCCHio nel Parmigiano; vi passa Annibale Ben-
tivoglio coi suoi compagni (an. 1443), 80, 1-2.
COLLEGi VARI di Bologna v, Bologna (collegi).
CoLLBGio Grbgoriano V. Pepoli (palaxMO <iei).
CoLLELLA V. Coleiia.
CoLLEONi Bartolombo [Bartoiomeo da Bergamo, Bar-
tolomeo Coleone] condottiero d. duca Visconti, e da
lui mandato nel Boiognese in luogo di Luigi da
Sanseverino (an. 1445), H2, i; vince nelle mon-
tagne di Bergamo e fa prigioniero Lodovico Mal-
vezzi agll stipendi d. Vencziani (an. 1453), 143, 50;
144, 1-3; Sforzino Sforza va a trovarlo ncl Bre-
sclano e si pone ai suoi stipendi (an. 1467), 192,
3«-35; al soldo di Venezia va con grosso esercito
contro Firenze, 193, 7-8; cnumerazione d. signori
e cap. d. suo cscrcito, 8-31, 3»; con csso giunge a
Massalonibarda e a Lugo seiiza manifcstarc ovc
voglia rivolgcrsi, 33-33; ciA rende incerti i nemici
che allora assoidano contro lui il conte Federigo
d'Urbino con trcdicimila soidati, 23-27; anche 11 duca
Galcazzo Maria Sforza entra in campagna contro
lui con quarantasei squadre d'armati, 35-36; appresi
i preparativi dciresercito d. Lega richiama da Imola
Alessandro Sforza e fortifica si e i'esercito tra F^aen-
za, Cotlgnola e Castelbolognese, 194, 16-19; c se-
guito dal duca Galeazzo nelie diverse tappe, 30-23;
lascia 1'esercito alla Cosina e prende alloggio in
Faenza, 25-28; segue il duca, spostatosi alla Ric-
cardina, sino a Cantalupo e saccheggia Medicina e
Castelguelfo, 36-37; parte di Cantalupo per passare
alla Mezzolara, ma per via h raggiunto e attaccato
da Federigo di Montefeltro, 41-45; vicende della
battaglia, 45-195, 1-33, che termina senza trionfo
definitivo dl nessuna d. due parti, 33-41, e con gran
nuincro di mortl e feriti, 42-47; Ta con re*ercito
alla Molineila e vi tl fortifica. 196, IS-lt; ha pe-
nuria di vottovagtie e acqua, 18-19; i rifornito dal
Venezlani e da Borto d^Ette per mezso di un ponte
di barche fatto ivl coatrulre dai Veneziani, 19-31;
tl amniala, 45; aggravandosi ti fa condurre ad Ar-
genta e lascia l'eserclto ai comando di Aletiandro
Sforza, 45-47 ; Sforzino Sforza lo abbandona, 197,
5-6; va a Pianzipanl nel territorio di Raveniia, 7-1;
quindi a Rusti e Villafranca invlando Aatorre Man-
fredi nclla vallc d. Lamone « protcggerla dalle in-
curtioni nemiche, 11-13; ii pred. in una tcara-
muceia coi nemici i vinto, 14-16; pirte di
Rutsi per 11 cattello di Dovadola negli Appen-
nini, che prende, 33-24: quindi scende a Cattrocaro
e 1'asscdia ma senza costrutto, 24-26; ti riduce ne-
gll accampamentl d'inverno ponendo fine con poco
onorc d. fuorusciti Fiorentini e d. ioro coilegati
alla guerra, 26-29; tatta la pace tra i potentati, con
il suo escrcito di Romagna va in Lombardia nello
stato Veneziano (an. 1468), 199, 31-32.
Collina [Cuiiiaa] V. LoroHzo (San) in Collina.
CoLLoNKSl V. Coionna.
'CoLLoRBDO (Da) Pietro. Annibalc Bentivoglio gli
cede le sue ragioni lopra certi terreni (an. 1444),
XCIV, 27-28,.
CoLLUCclo. . . . passa di Bologna al seguito di Giacorao
Picclnino (an. 1464), 185, 8-11.
CoLOMBANO (CtUESA Dl Sak) r. Bologna (cUese).
CoLOMBO Cri-stoforo va alla ricerca di nuore terre
mandatovi da re Ferdinando di Aragona e da)la
regina Isabella (an. 1493), 265, 13-15.
CoLONiA ric, 281, 28.
CoLONNA [Coionnesi, Collonesi] entrano con Carlo VIII
in Roma (an. 1494), 285, 14-15; soiio neU'e*ercito
di Guidobaldo da Montefeltro contro i Fiorentini
(an. 1499), 296, 3-6; si pacificano con gli Orsinl
contro 11 duca Volentino (an. 1503), 324, 22-23;
escono di Roma prima d. Conclave per voiere d-
card., 326, 30-21; fanno prendere in Roma Fran-
cesco Parati referendario di Giovannl Bcntivoglio
per vendicare la prigionia inflitta a Bologna a Gia-
como Lianorl famigliare d. card. Colonna(an. 1504),
330, 19-21; ma per ordine d. pp. debbono rilasciar-
lo, 31.
CoLONNA Antonio prlncipe di Salerno, £a guerra al pp.
Eugenio IV (an. 1431), 30, 8-9; cf. 17; accompagna
il prinripe Federigo di Aragona a Miiano a pren-
dervi la sposa di Alfonso, Ippolita Sforza (an. 1465),
187, 43; dl ritorno dairavere visitato Ferdinando re
di Napoil k sorpreso a Olivelo Citra dal terremoto,
ma senza aveme danno (an. 1466), 190, 29-31.
CoLONNA GloVANNi card. di Santa Maria in Aquiro;
ric. per Giacomo Lianori suo famigliare, 330, 30-31;
si reca a Bologna con il pp. e va ad alloggiare nel
raon. d, Servi (an. 1506), 356, 34-33.
CoLONNA Luioi ^ liceozlato con 1 suoi cavalli dal leg.
di Bologna (an. 1421), 5, 3*.
CoLON.^iA Marco Antonio 4 agli ordini di Ercole Ben-
tivoglio nell'esercito d. Fiorentini contro Pisa (an.
1505), 337, 31-32; dopo la vittoria riportata su Bar-
tolomeo da Alviano riceve donl da Firenze, 47-48;
suo posto nel corteo papale in Boiogna dalla Ma-
gione al Pal. (an. 1506), 355, 48, 356, 3: alloggia in
[ColonnA M. A.-Confortino]
INDICE ALFABETICO
573
casa di Francesco Codeb6 nel Borgo d. Casse, 357i
ll-ll.
CoLONXA Paolo [Pai//o Co/onna] nipote d. pp. Martino V
15, 47, cap. d. cavalli nelPesercito d. Chiesa contro
Bologna, *a; rimane prigioniero d. Bolognesi (an.
1439), 47-48.
CoLONNA Prospero card. di San Giorgio, accompagna
Eugenio IV a Bologna e alloggia in casa di Gio-
▼anni Lodovisi (an. 1436), 47, 17; si reca a Bolo-
gna Insieme al card. di San Cleraente dopo l'arrlvo
di Pio II (an. 1459), 170, 27-3«.
CoLOREoo danneggiato dalla tempesta (an. 1454), 151,
46, 43.
CoLTKLLi GlovANNi [ Giovaniti de' Coltelli] figlio dl Mon-
tino, 29, i\; h degli Anziani di Bologna per porta
San Procolo; durante il suo anzianato i capitoli d.
pace con Eugenio IV sono riposti nella Camera
degli Atti (an. 1431), 17, ai.
CoLTELLi MoNTiNO padre di GioTanni, 29, 21.
CoLTELLijfl [Cortellini] sono fuorusciti di Bologna (an.
1450), 134, 32, 37.
CoLTKLLiNi FiLiPPO confinato a cinquanta miglia da
Bologna nelle terre d. Chiosa perclife amico d. Ben-
tiyogHo (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 49; 363, 1; e
impiccato alla Ringhiera d. pod. per arere mandato
denari a un suo figlio che stara coi Bentiroglio
(an. 1508), 385, 4-7.
C0LTKI.LINO [Coriellino] V. Biccatelli Giovanni detto Col-
tellino.
CoLTRi (Dallb) Alberto dktto dal Ferro figllo di
Michelino e di una dal Ferro, 13, 37-28; Gonfalo-
niere d. popolo (an. 1429), 28; promette ad Anto-
nio Bentivoglio e a Giacomo Caldora di dare loro
la porta di San Vitale, che aveva in guardia, 26-32,
In cambio d. nomina di cap. della Montagna per due
anni, 32 ; scoperto fe preso, attanagliato e Impiccato,
36-38; erano suoi coraplici nel progettato tradimento
Gioranni Inglese Tomasl, Glovanni Francesco da
Tossignano, Melchiorre e Bartolomeo Negri, Guido
Paganello, Bartolomeo dal Calice, Antonio da Santo
Spiro, 32-35.
CoLTRi (Dalle) GlovANNl figlio dl Montino, 43, 50; &
degli Anziani di Bologna pel quartlere dl porta San
Procolo (an. 1435), 50.
Coltri (Dallb) Micheuno padre di Alberto, 13, 27,
CoLTRi (Dalle) Montino padre dl Giovanni, 43, 50.
COMO (Da) V. Antonio da Como.
— (lago di) ric, 297, 7.
— (vescovo) V. Trivultio Antonio (aa. 1518-1519).
CoMPAOMiA OBLLA MoRTB V. Bologna {Compagnia della
morte),
CoMPAONiB usLLB ARTi di Bologna V. Bologna {ar/i).
CoNCiLio di Basilea rlc, 56, »; cita Eugonio IV a com-
parire (an. 1439), 58, 43-4t ; 11 pred. ne scomunica
1 componenti, 44; il pred. ne b a sua volta scomu-
nlcato e deposto, 44-46; invia le oedole di dccadenza
d. pred. in ogni luogo, 46-47 ; rl<:., 59, 1 : f l'lmp.
Alberto, depone il pp. Eugenlo IV ed elegge Anie-
deo di Saroia col nome di Fellce V, 60, 25-30.
CoNciLio dl Ferrara, rlc, 120, 18.
CoNciLio di Flrenze i cclebrato dal pp. che ri scomu-
nlca i congregati di Basllea (an. 1439), 58, 44; in
esso avriene la riconcUiazlone d. Chlesa latina con
la greca. 59, 26-27; articoli della boUa di unlone,
28-33; la pred. bolla sottoscritta dal pp., dall'irap.
di Costantinopoli e da tutti i card. h conserrata coi
suggelli d. pp. e dell'imp. negli Archiri di Bologna,
35-37; ric. 120, 18-1».
CoNCLAVE per l'eIezione dl Plo II (an. I458),'166, 14-16;
per relezione di Paolo II (an. 1464), 186,30-31; cf.
22-23; per 1'elczione dl Pio III; vi intervengono
trentasei card., dodici d. quali stranieri (an. 1503),
326, 22-24.
CoNCORDIA (vKScovo Di) V. Scotti Daniele di Treviso
(aa. 1433-1443).
CoNDELMARlo Gabrielk V. Condulmer Gabriele.
CoNDKLMiKRi V. Condulmer,
[Conoulmkr Francksco] nipote di Eugenio IV e card.
di San Clemente; e preso ostaggio dai Romani
riroltatisi al pp. (an. 1434), 38, 37-39; accorapagna
il pred. a Bologna e prende alioggio nel pal. d.
Notai (an. 1436), 47, 19-20; h leg. d. Marca (an.1459),
170, 28; giunge a Bologna col card. Colonna dopo
rarrivo di Pio II, 27-28.
Condulmer Gabrielk \Gahriele Condelmario\ di Vene-
zia, card. leg. di Bologna laa. 1420-1438J, 24, 20;
e el. pp. col nome dl Eugenlo IV (an. 143 1), 19-20.
Condulmkr Marco \Marco Conde/mieri] veneziano e
nipote di Eugenio IV, 33, 37; vesc. di Avlgnone
37, leg. di Bologna, deIl'Esarcato di Ravenna e di
tutta la Romagna, 38-39 ; fe dal pp. el. governatore
dl Bologna (an. 1433), 36-37; entra nella pred. c.
rlcevuto con grande pompa, 39-44, / ; come gover-
natore prende parte alla processione d. Madonna
d. Guardia ordinata dai Bolognesi perj irapetrare
da Dio la cessazione d. pioggia, 34, 36-35, 1-5 ; fe
quasi tenuto prigioniero nel suo pal. da una com-
missione di cittadinl perchfc aveva intrigato col
Gattamelata (an. 1434I, 37, 7-16; h liberato per or-
dine dei Dieci di Balia, 36-39; di nuovo imprigio-
nato perchfe d'accordo col GrifFoni e il Gattarae-
lata, 38, 39; cf. 1, 46, h liberato, 39, 29-30.
Co.vdulmkr [Polissbna] sorella dl Eugenio IV; sl reca
a visltare il fratello a Firenze, fermandosi dapprima
in Bologna ore c ospitata con grande ponipa nel
pal. di c (an. 1435), 46, 17-19; di ritorno da Fi-
renze passa di Bologna ed ^ ospituta da Antonio
Scappl (an. 1436), 47-48, parte per Venezia, 48-49.
CoNETTi Carlo conte di Finale e card. ; si reca a Bolo-
gna con Glulio II e alloggia in casa di Salluitio
Guldottl a San Domenico (an. 1506), 357, 4.
CoNPALoNlKRl FlLlPPO \Filippo Gonfalonicri] dl Piacen-
za, h dal duca Viscontl mandato pod. a Bologna
(an. 1440), 62, 37-39.
CoNFORXt AcHiLLB banchiere; degli Anzianl; durante U
terremoto, coi colleghi e il Gonfalonlere dorme nel-
Torto d. Pal. (au. 1505), 334, 21-24; i d. Signorl
(an. 1508), 385, 31, 33.
CoNFORTi Antonio figlio di Guglielmo, 147, 45; tcalco
di tavola alle nozze di Sante Bentiroglio (an. 1454),
30-33, 45.
Comforti GuoLtuLMO \ Gu/ieimo) p. di Antonlo, 147, 45.
CoNFORTiNo piccolo castello, h preso e saccheggiato dal
conte Brandolinl (an. 1435), 41, 24-27; rl glunge
IppoIIta Sforza con 11 cognato e 11 seguito e si ferraa
al pal. dl Galeazzo Marescotti (an. 1465), 188, »-9;
dopo la rorina d. Marescotti viene la potsesso d.
Bentlvoglio (an. 1503), 326, 10-11.
574
INDICE AI.FABETICO
[Coasa-Conti Pietro)
CONSA V. CtnMrn.
CuNSALVO V. F*rmandtt y Agmillar <lt Cordova C.
CoNiKLiOB. La tempetta vi «bbatte centoquarantotto cmm
(an. 1453)1 '^^> *'! '"• ""^' BarUano (Da) Conttlic*.
CoNaiOUO OBI Sbicentu dl Bologna t>. Bologna ieofiii-
gU).
CoNBiouo DBI SessANTA di Boiogna, r. Bologna (Coh-
«gli).
CoNSTANTIsio r. Cottantino.
CoNTARiNi coNTB Ambrogio. Alla colazlone di nozze di
Annibale Bentlvogllo riceve In presente due lerpl
dl zucciiero avviticcliiati, 240, 38.
CoNTK Dl Agnano V. Agnano {conte tii).
— DI Anolbria V. Angleria (conte df).
— d^Arimontr V. Arimonte (cont* di).
— d'Artois V. Artoii (conti di).
— Dl CampaONA V. Camfagna (eonte df).
— DI FiyALB V. Finale (conte di).
— Dl FoNDl V. Fomli (eonie di).
— Dl Gaiazzo V. Caiatxo (conte di).
— Palatino V. Portinnri Nicolh.
— DI PiTloLlANO V. PitigHano (conte di).
— Dl Poooio Rbnatico t>. Lambertini Guido Antonio.
— Dl PoPPl V. Poppi (conte di).
— DBLLA Sklva V. Selva (conte della).
— Dl Todorano V. Todorano (conte di).
CoNTSSALTO (Di) GiovANFRANCESCo padre di Lodovico,
68, 14; h fuorusclto dl Bologna (an. 1440), 68, 13-U.
CoNTBSALTo (Di) LoDOvico fjglio dl Giovanfraocesco ;
studente, h ftioruscito (an. 1440), 68, U.
CoNTi Palatini V. Malvetti AehilU, Malvetti Ercole,
Malvtxti Ltdovico, Malvetti Pirro, Malvexti Vir-
gilio.
CoNTi (famioua) sono fuorusciti dl Bologna (an. 1450),
134, 33, 3S.
CoNTi Albbrto h ei. cap. di giustizia .t Milano (an, 1491),
262, 4»-49.
CoNTI DoNATO \Donato dtl Conte\ cap. nell'esercito d.
Lega airidlce (an. 1467), 194, :o; prende parte alia
battaglia d. IMezzoiara, 195, 7.
CoMTi Prancbsco da Piumazzo; padre di Giovannl,
108, 36.
CoNTi Francesco notaio; h d. Venti d. popoio pel
quartiere di porta San Procolo (an. 1506), 352, 8-9 ;
ei. degii Anziani da Giullo TI, 359, 14, 16.
CoNTi GlACOMO Antonio partc di Boiogna, crociato,
con Achiile Maivezzi (an. 1464), 185, 43-44.
CoNTi GloVANNi f Giovanni del Conte. di Conte\ da Piu-
mazzo; stracciarolo; figlio dl Francesco, 108, 36; con
altri congiura di introdurre in Bologna i^esercito
dl Francesco Sforza e cacciarne Annibale Bentivo-
gllo (an. 1440), 63, 27-SO; scopertosi ii complotto
fugge, 31 ; perclii seguace d. Canetoii h bandito di
Bologna (an. 1445), 108, 37-3«.
CoNTi GiovANNi \Giovanni dtl Conte] accompagna ■
Bologna Ippolita Sforza m. di Alessandro Bentivo-
gUo (an. 1492), 266, 34, 37.
CoNTi GoTTiPRBDO da Casalecclilo ; figlio di Pietro, 72,
16-17; 108, 37; 109, 30; assaie con altri e uccide Bar-
toiomeo Pretl perclii amico di Annibale Bentivo-
glio (an. 1443), 72, 16-17; h bandito di Boiogna
perchi seguace d. Canetoli (an. 1445), 108, 27-3«; 4
colpito da una taglia di trecento ducati, 109, 17, 20.
CoNTi LuciDO o .Lucio \cardimtU* di Ottia] i inviato
dal pp. I*g. dl K.omagna con ampia facoiti dl trat-
tare ia pace con Bologna (an. 1439), 13, 34-36 ; gionge
■ii'etercito e coralncia ■ fare tagilare vitt e ■iberl
nel territorlo, 36-3« ; va a porta Santo Stefano e
quivi comanda alie guardie di aprirgii volendo p«r-
iare agii Anzlani, 31-31 ; i pred. non gii permettono
i'ingresso, ma due ti recano da iui accoinpagnatl
da altri magittratl, 31-33; alla fine d. coiioquio 1
pred. partono per riferire al Scnato, 33-34; fa in-
tanto tagliare viti e alberl intorno ■!]■ c, 3S-M;
rifiuta dl firraare i patti d. pace conrordatl tra Ro-
lando di Genazzano e il Senato di Bologna, 16, 30-
33; rainaccla anzi i Bolognesl, 33-33; chiede di nuovo
al Senato ambasc. per ia pace, 36-37, e conciude l'ac-
cordo, 37-4«: h invitato dal Senato a entrare in
Bologna quando gii piaccia, 30; 17| 1-3; ne chiede
il pemietto al pp., 3-3; i'ottiene e ne avrerte 11
Senato, 6-7; h salutato fuori d. c dal niagUtrati e
nella chiesa di SanfOmobono attolve etti e la c
dalia scomunica, «-10; entra quindi in Bologna per
la porta Maggiore accolto con grande onore e feste,
11-13; fa esporre la bandiera d. Chlesa sui Pal., 13;
si reca a San Petronio e cantata la messa toglie
i'interdetto, I5-16; llcenzia I'etercito d. Chiesa, 17:
fa abbattere ia bastia di San Micheie in Botco, 19,
quindi quella d. Madonna d. Monte, 30; i Canetoli
con gli Zambeccari e i Griffoni tentano inutiimente
soUevare il popolo per cacciario di c. (an. 1430), 30-
33; finge di non saperlo, 35-36; ordina di fare un
palancato avanti la porta d. Pai,, 37-3«; ma otser-
vatogli dagli Anziani che ci6 dai capitoii non gli
era permesso, ne depone l'idea, 3>-40; per frenare i
sedizlosi e a sua maggior difesa pensa richiamare
in c. gll amicl di Anton Galeazzo Bentivoglio, 44-
47; a tal fine aduna il Consiglio d. Sessanta, 47-
4«; propone per ia pace universaie il rlchiamo d.
banditi, 4g-49; li fa rappacificare a nome di Anto-
nio Bentivoglio con i Canetoli, 18, 5-6; fa mostra
di credere alla gioia dl questi per 1'aTvenuta pace,
7-8; i Canetoli congiurano di uccidere molti seguaci
d. Bentivogiio per indebolire questo e lui, 9-11; ii
che eseguono, 41-45: saputo d. uccisioni pred., te-
mendo anche per se esce dl Bologna con la scusa
d. peste e si reca a Cento, non ad Imola secondo
altri storici, 19, 4-7; lascia In suo iuogo il vesc. di
Fori), 7; scrive da Cento ai pp. d. disordini e d.
prepotenze d. Canetoli in Bologna, 48; 20, l; lo
esorta a volere il dominio libero d. c. per salvarla
da tanta tirannia, 3-3; gli sono mostrate in Cento
dal vesc. Torpeia ie iettere apostoiiche che lo co-
stituiscono ieg. di Bologna in sua vece, 20, 9-10;
obbedlsce e va ad Imola, 10; rlc, 28, 33; 36, 39.
CoNTi Mattso fa un presente aiie nozze di GiuUo Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 47.
CoNTi Paolo [Polo]. Suo dono a Sante Bentlvoglio per
ie nozze (an. 1454), 130, 6.
CoNTi PiETRO card.; accompagna il pp. a Boiogna e
alloggia presso i frati Serviti (an. 1436), 47. U-IS.
CoNTi PiETRo padre di Gottifredo, 72, u-17; 108, 37;
109, 30: di Stefano, 152, 38-39; per i capitoll d. pace
h insieme ai figii dichiarato bandito dalia c. e terri-
torio di Bologna, Imola e Modena, sotto pena, se
manchi ai confini, d. confisca d. i>ent e d. puni-
zione sancita negii Statuti (an. 1431), 28, «3-46, 49-50.
[Conti P. G.-Correggie (DalU) B.) INDICE ALFABETICO
575
CoNTi PiETRO GiovAN.'»! padre dl Stefano, 62, U.
CoNTi SlLVESTRO \Silvestro dal Conte\ valoroso guer-
riero; 4 assoldato con Gianfrancesco dcUa Miran-
dola e cinquecento cavalli da Pino OrdelaflS (an.
1466), 191, 40-41; fe nell'e3erclto di Bartolomeo Col-
leonl contro Firenze (an. 1467), 193, 14-15.
CoNTi Stufano figllo di Pietro Gioyanni, 62, U; 152,
38-39: impresta al com. di Bologna centocinquanta
scudi e ne diventa tesoriere (an. 1440), 62, 14; par-
tecipa alla spedizione d. fuorusciti per rientrare in
c. (an. 1451), 138, 6; padre di una bellissima gio-
vane che rifiuta replicatamente in moglie a Glo-
vanni Toschl (an. 1455), 152, 38-41; per liberarsi
dalle insistenze d. pred. fidanza la fanciulla a Gio-
vanni Orsi, 41-43; dopo 11 tentato delitto di Gio-
vanni Toschi contro la sua famiglia fe con quattro
figli chiamato a uffici di onore e di utilita, 153,
36-37.
[CoNTORNi F11.IPP0] vescovo di Urblno; rappresenta il
pp. Innocenzo III alle nozze di Annibale Bentivo-
glio in Bologna, che va a incontrare a porta Gal-
liera (an. 1487), 236, 33-24 ; alla colazione riceve in
presente un castcUo dl zucchero sul modello di Ca-
stel Sunt*Angelo di Roma, 240, 18.
CoNTRARi coNTE Ambrogio 4 nell'esercito di Bartolo-
meo CoUeoni contro Firenze (an. 1467), 193, 20.
CoNTRARi NtcoLo da Vlgnola; fe nell'esercito di Barto-
lomeo Colleoni contro Firenze (an, 1467), 193, 19;
con molti altrl gentiluomini passa di Bologna dl-
retto a Napoli per commissione di Eleonora d'Este
(an. 1473), 213, 24-39; alloggia nel pal. di Giovanni
Bentivogllo, 39-30.
CoNTUOHi V. Scannabeceki poi Contughi.
" CoNTUGHi F/iRDiNANDO. In una lettera al Ghirardaccl
tratta d. famiglia Scannabecchi da cui deriva la sua
famiglia (an. 1595), XXXVII, 38-30 „.
" CoNTUGHi GiusTiNiANO. In una lettera a fra Cheru-
bino Ghirardacci parla d. famiglia Scannabecchi,
poi Contughl (an. 1593), XXXVII, 18-19,.
CoNZA [Co»i/i) citta dl Puglia; 11 terremoto vi uccide
venti persone (an. 1466), 190, 38.
Copoi.l sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 33-31.
CoPOLi Bartolomko [^Bartoiomeo di CoJ>olo\ fornacialo;
h ucciso in Bologna durante i torbidi per la f dl
Annibale BentivogUo (an. 1445), 106, 35, 30.
Cora (Da) V. Ambrogio da Cora.
CoRAZziNE (Dallk) Vincknzo partcclpa alla conglura
ordlta da Gaspare Scappl In favore d. Bentivogllo
(an. 1508), 330, 6.
.... CoRBiNELLo J agll ofdini dl Ercole Bentivoglio nel-
Pesercito d. Fiorentinl contro Pisa (an. 1505), 337,
31-33.
CoRBiMo Francbsco pisano ; fc creato cav.; al pal. Ben-
tivoglio gll sono fatti molti regali (an. 1446), 119,
38-31.
[Corella) Don Michelk cap. d. Valentino, i fatto prt-
glonlero (an. 1503), 329, 13.
CoRlo.... GWk dato il comando d. rompagnia gii di
Tallano del Friuli (an. 1446), 117, 36.
* CoRio Bernaruino ric. frequentemente dal Ghlrar-
daccl, CXXXII, 39-33,.
CoRNARo Marco card. veneziano; va a Bologna con
Glulio II e .illoggla nella canonica dt .San Procolo
(an. 1506), 356, 50; 357, I.
CoRNELio V. Bargellini C, BentivogUo C, Grasii C,
Greco C , L,ambertini C, Pepoli C.
CoRNETO (marchese di) sua figlla sposa Lodovico Mal-
vezzi (an. 1456), 163, 15-16.
CoRNETO (monsignore di) commissario d. Chiesa al
carapo di Lodovico Malvezzl, fugge durante la bat-
taglia di Castelleone a Rocca Contrada con quat-
tro squadre senza combattere cagionando in parte
la sconfitta d. Malvezzi (an. 1461), 175, 46-48.
CoRNO (Dal) Francksco di Bologna; parte crociato con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, 6.
Coronia (Di) V. Nicola (fra) di Coronia.
CoRPo Di Cristo (convknto delle Suore) V. Bologna
(monasteri).
Corradi Giovanni [Giovanm Corrado] h neIl'esercito
dl Bartolomeo d'Alviano contro i Fiorentini (an.
1505), 337, 34-35.
Corradino V. Sarti C.
Corradino da Bologna combatte nel torneo In Bolo-
gna, tenutosl per definire se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, ol seguito di An-
nibale Bentivoglio paladino d. Fortuna; b ascritto
alla prima squadra vestita alPitallana (an. 1490),
259, 15-17; la sua parte riesce vincitrice, 262, 17-19.
CoRRADO V. AUenberg (/)') C, Sforza C
Corrado da Matelica [Corrado da Matteiica] condot-
tlern di Giovanni da Castro; combatte nel torneo
in Bologna, tenutosi per definire se la Sapienza o
la Fortuna prevalga nelle cose umane, al seguito
dl N:col6 Rangoni paladino d. Sapienza; fe ascrit-
to alla terza squadra vestita alla francese (an. 1490),
258, 31-32; la sua parte soccombe, 262, 17-19.
CoRREGGiE (Dalle). Uno di loro deve essere dato in
ostaggio al leg. durante Tarmistizio (an. 1430), 20,
50; nella loro casa in San Nicol6 degli Albarl di
contro ai Santi Simone e Giuda h custodlto Nlcold
Gambacorta (an. 1443), 71, 22-23; cf. 26; Cervato da
Caravaggio abbandona la loro casa, che aveva usur-
pato, 74, 13-14; il pred. costretto da Francesco Pic-
cinino a uscire dal pal. di c. torna nella loro casa
(an. 1443), 75, 33-34; radunano molti loro amici per
trarre vendetta d. ferimento di Matteo (an. 1445),
100, 43-44, ma sono prevenutl dai Marescottl amici
d. feritore, 44-101, 1-3, e desistono, 7-10; sono
fuoruscitl di Bologna (an. 1450), 134, 33-33; nella
loro casa h ospltato Tristano Sforza (an. 1466),
190, 24-36.
CuRREGGiE (Dalle) Albkrto cacciato di Bologna dai
Bentivoglio, vi rientra con il pp. Giulio II facendo
parte d. corteo papale (an. 1506), 356, 5, 7.
CoRREGOiK (Dallb) Antonio [Tonio] figllo di Giacomo,
68, 16, va a stare a Ferrara (an. 1440), 68, 16; es-
sendo Gonfaloniere h dcposto pcrchi amico d. Ca-
netoH (an. 1445), 107, 40-41.
Correogib(Dalle) Battist.v figlio di Glacomo, 68, 15-16,
86, 16; va a stare a Ferrara (an. 1440), 68, 15-16; da
Ferrara muove verso Bologna (an. 1443), 86, 16; ma
o Cortlcelle h preso da Lulgi dal Verme, oondotto
al campo e sottoposto a riscatto, 17-19.
Correogib (Dallr) Bkrnakdino [Bernardone] padre di
Giovannl, Gaspare e di Lavinio, 68, 15; 86, 17;
108, 36, 34-35; dl Lodovlco, 97, 35-36; 108, 43; dl
Matteo, 86, 17; 100, 39; prende parte a un'adunanza
indetta dai Canetoli contro 11 leg. dl Bologna Ala-
576
INDICK ALFABETICO [CorreBgie r-O.) B.-Correggio (/?«) O.
mannl (an. 1418), 5, «J-M; 6, J; approra che
■ 1 prendano le arml, 13-13; con gllaltri ai
impadrontflce d. Piaxza,{ appicca il fuoco
al Paraglione d. boizoli, u-15; h el. Gonfa-
loniere d. pop. per porta San Plero, 45, 4S; i ia-
sclato con altri a capo d. baatia dl Santa Maria d.
Monte (an. 1430), 22, 19; i incaricato dai Bologneii
di aiioldare Nicol6 Fortebracci e Rinaldo dl Pro-
venM (nn. 1431), 24, 13-15; recasl a Plia per Fre-
gnano e Splllraberto, 15-17; scrire al Senato clie
cntrambi i cap. pred. domandarano un soldo mag-
glore dl quello loro offerto, 48-25, l;tfuorusclto
con altri seguaci d. Canetoli (an. 1435), 43,
31-35; perdonato torna a Bologna (an. 1439), 57,
3«; i cit. dal Senato e imprlgionato nel castello di
Porta GalHera, 59, »-10; h liberato per comando d.
duca Vlsconti, 15-16.
CoRREOGiB (Dalle) Francesco parteclpa alla spedizione
d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1451), 138, 5.
CoRREaGiB (Dallb) GAsrARE iiglio di liernardino, 68,
15; 86, 17; 108, 26; i fuoruscito (an. 1440), 68, 14-15;
ritornando da Ferrara h preso a Corticella da Luigi
dal Verme, condotto al campo e sottoposto a ri-
scatto, 17-19; & bandito di Bologna perchi seguace
d. Canetoli (an. 1445), 108, 26.
CoRREGGiB (Ualle) Giacomo [/acomo] figlio di Tom-
maso, 11, 39: padro di Sattista, 68, 16; 86, 16; di
Tommaso e di Antonio, 68, 16; prende parte a una
adunanza indetta dai Canetoli contro il leg. di Bo-
logna Alamannl (an. 1428), 5, 42-44; 6, 3; approva
le decisioni ivi prese, 12-15; h el. d. Sedlci Rifor-
matori d. Stato, 7, 1, 5; Commissario allVsercito di
Luigi da Sanseverino oontro Castel San Pletro, 33-
34; e Gonfalonlere di Giustizia per porta San Pietro
(an. 1429), 11, 39-40; h d, Sedici Riforraatori, 14,9,
14; h dato ostaggio al leg. per osservanza d. patti d.
pace (an. 1430), 22, 3-3, 5; dal Senato i Inviato con
Koraeo Foscherari a Ferrara a informare NicoI6
d'Este, oSertosi arbitro, d. loro difficoItA con il pp.
27-28 ; non conoludono nulla a cagione d. duca Fi-
iippo Maria Viscontt, 28 30; h incaricato dai
Bolognesi di assoldare Pietro da Navarrino, 42-43;
torna a BoIogt;a senza avere concluso il soldo es-
sendo il Navarrlno gia impegnato coi Veneziani,
43-45; h con altri el. dal Senato di Bologna ambasc.
ai pp. per ia pace (an. 1431), 25, 8-11; non parte
avendo il leg. negato il salracondotto, 13-24; per6
1 capitoii d. pace suno presentati al pp. anche in
suo norae, 26, 26-38; el. da Eugenio IV, per il quar-
tiere di Porta San Pietro, d. Venti Commissari de-
putati alla creazione d. magistrati d. c, 27, 23-24;
va alla Certosa quale ambasc. d. Senato per inten-
dersi con Giovanni Bosco circa I'esecuzione d. ca-
pitoli, 29, 26-27 ; designato ambasc. al pp. per ral-
legrarsi d. sua elezione, non pu6 entrare in Roma
a cagione d. guerra mossa al pred. da Antonio Co-
lonna, 30, 6-9; rallentate le operazioni belliche, vi
entra, ed h ben accolto dal pp., 17-18; torna a Bo-
iogna, 19; quale seguace d. Canetoli gli sono fatte
sequesfrare dal pod. Offida tutte ie armi (an. 1435),
44, 39-42; deve pagare una sicurta di venticinquemila
iire essendo chiamato in gludizio a rendere conto
d. sua gestione circa i dazi e le entrate d. c, 45-48.
CoRREOGiE (Dallb) Giovanni figlio di Bernardino, 68,
15; 108, 34-35; c fuoruscito (an. mo), 68, I4-It;<-
bandlto dl Boiogna perchi leguace d. Can«toli (an.
144S), 108, U.
CoRRBOCiK (Dallk) Lavi.vk) figlio di Bernardino; i
fuoruscito (an. 1440), 68, 14-15.
CoRREOGiE (Dalle) Louovico figlio di Bemardioo, 97,
25-26; 108, 43t h in -Spilamherto per bando dl Prance-
sco Piccinino (an. 1443), 80, 5-6; torna con Annibale
Bentivoglio e i liberatori di lui a Bologna, t-lO; con-
siglia Annlbaie a rientrare in casa lua, e, radunato
al pi& preito ii popolo, a panare in Piazza, 3A-39;
a sua volta con armatl rerasi a casa proprla uiur-
patagll da Cervato da Cervignano, ma queati gll
sfugge, 48-81, 1-4; fa prigioni i familiari e ii genero
d. pred. e prende la sua roba, 4-6; £a parte pel
quartiere di porta San Pietro d. Commitsione in-
caricata d. eleztoni agli uffici, 97, li-U; ucciao An-
nibale, la lua casa h sacchegglata e incendiata (an.
1445), 106, 42-46: h bandito dl Boiogna perchi se-
guace d. Canetolt, 108, 43-44; gli h mesta una taglia
di mille lire, 109, 14, 16; b dagll .\nziani fatto rap-
presentare in modo infamante nei pal. d. Notai
(an. 1446), 113, 14-17.
CuRREGOiB (Dalle) Mattko [Afa^/Ho] figlio dl RcrtULT-
dino, 86, 17: 100, 39; da Ferrara muove a Bologna
(an. 1443), 86, 16-17; ma a Corticella e preso da Luigi
dal Verme, condotto al campo e ssttoposto a riscat-
to, 17-19; viene a parole con Gherardo Cappeili (an.
1445), 100, 39-41; h mortalmente ferito da Carlo
figliuolo d. pred. sopraggiunto ia aiuto d. padre,
41-43; t, 101, 31-33.
CoRKEGGiE (Dalle) Roheo c cl. d. Venti Consiglieri
(an. 1432), 31, 11.
CoRREGGiE (Dallk) Tommaso padre di Giacomo, 11,
39; h el. d. Dleci Riformatori (an. 1429), 11,43,47;
h d. Sedici Riformatori, 14, 13.
CoRRKGGiB (Dalle) Tommaso figlio di Giacomo, 68, I6:
va a stare a Ferrara (an. 1440), 16.
CoRREGGio. Vi si reca Battista Canctoii con parenti e
amici (an. 1435), 43, 32-35; per ordine d. duca di
Milano, Galeotto Canetoli vi e imprigionato e pol
liberato, 46, 29-30; vi si radunano gli amici dl Bat-
tista Canetoli (an. 1439), 56, 36; vi «i ferma Bat-
tista Canetoli con la sua scorta (an. 1443), 85, 9;
e separato dal territorio di Carpi dalla Zomignola,
12; vi passa Sforzino Sforza (an. 1467), 192, 34.
CoRREGGio (Da) .... [sig^Hore di Corrtggio] cap. va con
Ercole d'Este at confini d. Frignano (an, 1466),
192, 7-8.
CoRRBOGio (Da) [Antonio] partecipa coi fratelli alia
spedizione d, fuorusciti Bologneti per rlentrare in
c. (an. 1451), 138, 4; h cap. netfesercito d. lega
airidice (an. 1497), 194, 7.
CoRREGGio (Da) Burso. Nella giostra tenutasi In Bolo-
gna per le nozze di Annibale h uno d. giudici d.
campo (an. 1487), 240, 49; 241, I.
CoRREGGio (Da) Carlo h prcso alla sprovvista in Pa-
nigale da Lodovico e Baldassarre Canetoli (an. 1432),
33, 1-2; h condotto prigloniero a Bologna, 6.
CoRREOGio (Da) Gabrielb combatte nei torneo lo Bo-
iogna, tenutosi per definire se la Fortuna o ia .Sa-
pienza prevalga nelie cose umane, al seguito di An-
nibale Bentivoglio, paladino d. Fortuna ; e ascritto
alla quinta squadra vestlta alla tedesca (an. 1490),
[Correggio (Da) G.-Costa Lorenro] INDICE ALFABETICO
577
259, 30-32; la sua parte resta vittoriosa, 262, i7-t9.
CoRREGGio (Da) Ghibbrto YGilberto] e fatto dai Vene-
ziani ca^r. aurato per essere entrato d. primi in Mi-
lano (an. 1447), 121, 18-19; k nella spedlzione d.
fuorusciti Bolognesi per rientrare in c. (an. 1451),
138, 1, 4; fe ucciso dai Senesi qual traditore (an.
i45S)i 161. 3-5.
CoRREGOlo (Da) [Niccolo] assoldato dal f uorusciti per
aiutarli a rientrare in Bologna (an. 1451), 137,37-39;
interriene alle nozze di Annibaie BentlTOglio in
Bologna ; va incontro agli sposi fuori porta di Gal-
Ilera (an. 1487), 236, 22, 31-32; alla colazlone riceve
in presente un cayallo e un'aqulla dl zucchero, 240,
2<-35; accompagna Ermes Sforza a Roma (an. 1492),
268, n-ib.
CoRSlco (viLLA Di). SuB distanza da Milano, 99, 45-46;
vi t Nicold Piccinino (an. 1444), 46.
CuRSiNi Battista card. d. titolo di San Giovanni e
Paolo, leg. di Bologna (an. 1500), 300, 13-14.
CoRSiNO da Parma combatte nel torneo in Bologna,
tenutosi per definlre se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi colori di NicoI6
Rangoni, paladino d. Sapienza; h ascritto alla quin-
ta squadra vestita alla tedesca (an. 1490), 258, 37-
39; la sua parte soccombe, 262, 17-18.
CoRTE (Da) Bernardino. Lodovico Sforza, clie lo cre-
deva fidatissimo, gli confida, partendo da Milano,
il castello di porta Giovia ben munito e ben for-
nito (an. 1499), 297, 8-9; lo rende per denaro a
Luigi XII, 12-13.
CORTELLINl, CoRTELLINO V. Coltellini, Coltellino.
CORTSSGLLA V. Corticella.
CoRTESlNi GiovANNi [Giovanni Cor/esini] di Bologna,
seguace d. Canetoli, i bandito di Bologna (an. 1445),
108, 42.
CoRTSTONE [Cuortetone]. In questo luogo i Bolognesi
fanno aprlre gli arginl d. Reno e d. Samoggia per
deviarne le acque (an. 1445), 112, 24.
CoRTiCBLLA [Cortietlle, Cortesella] nel Bolognese; vi si
recano le milizle d. Ciiiesa da Castenaso (an. 1428),
10, 16; le pred, milizle vi costruiscono sul ponte
una bastia a loro slcurezza, 19-20 ; vi si reca il cap,
d. Chiesa Giacomo Caldora, 27; II pred. vi si ferma
con I'esercito (an. 1429), 14, 5; (an. 1430), 20, 33;
il Caldora ne parte, 38 ; vl h posto da Bologna un
ufficiale di pace (an. 1439), 56, 1; Battista, Matteo
e Gaspare dalle Correggle, in via per Bologna, vi
sono presi da soldati dl Luigl dal Verme (an. 1443),
86, 16-17; il pred. ne parte, 88, 4; vl si recano a
porvi presidi contro I nemtci Annibale Bentivogllo,
Gaspare Canetoli e Simonetto dairAquila, 25-27: vi
passa il popolo di Bologna in cerca delI'esercito
nemlco, 92, 43-44, /; i Bolognesl vi costruiscono
sul ponte una bastia, che nella notte i distrutta dai
nemlcl (an. 1445), 111, 40-41; ne h fatta rovlnare
la bastla dal Senato di Bologna a ci6 non vi s!
fortifichi Francesco Sforza (an. 1447), 122, 45-46; vi
i rovinato il raccolto da un temporaie (an. 1448),
125, 31, 34; ventlclnque monache dirette a Bologna
sono qu! accompagnate dalle sorelle d. duca Bnrso
(an. 1456), 162, 27-39; I Rettori bolognesi vi accom-
pagnano Plo II, che monta in nave per Ferrara (an.
14S9), 171) 43-44; Giovanni BentlvogUo con largo
Heguito di gentliuoniinl vi sl Imbarca sut Buclntoro
per inaugurare 11 Naviglio sino a Bologna (an. 1494),
273, 49-274, 1-12; dopo alcun tempo, per la grave
spesa d. manutenzione d. pred. canale, la naviga-
zione ricomincia qui [s. a.], 275, 1-5 ; vi sono portate
le ricchezze di Giovanni Bentivoglio e qui imbar-
cate per Ferrara (an. 1506), 354, 28-29; vi si reca
Glulio II ai porto a vederne partire alcune navi
per Ferrara (an. 1507), 362, I8-20; una sua donna
regala ai pp. alcune castagne ed h da lui compen-
sata con dodici ducati, 20-24; il pred. ne parte, 25;
il pred. vi torna e si imbarca sui Bucintoro, 25-27.
CoRTONA h saccheggiata da Giacomo Piccinino (an.
1455)1 159, 26; se ne impadronisce Cesare Borgia
(an. 1501), 306, 45; v. anche Riccio da Cortona.
— (CITTADINI BL, A CARICRB PUBBLICHs) V. Vannued
Giacomo vtsc. di Perugia,
CoRVINO V. Mattea Corvino,
CosciA Baldesserra V. Cossa Baldassarre.
CosiMO [Cosmo\ V. Medici (/>«') C, Serpe (Della) C.
CosiNA [Coiinal] tra Forli e Faenza; vi si ferma l'eser-
clto di Federigo da Montefeltro a guastare il Faen-
tino (an. 1467), 193, 27-28; vl indietreggia Barto-
lomeo Colleoni con tutto I'e8ercito, 194, 23; il pred.
vi lascia le milizie e va a dormlre a Faenza, 26-27,
CosMA e Damiano (chiesa d. Santi) V, Bologna (chiese),
CosMO V, Cosimo,
Cospi (famiglia) " h rappresentata nel Theatro morale
de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV, 22, 24 „.
CosPi Bartolomeo figlio dl Lorenzo, 160,41; padre di
Tommaso, 352, 10; el. d. Commissione incaricata di
custodire i valori raccolti per la Crociata (an. 1455).
160, 38-41; soprastante alla fabbrica di San Petronio
ne cura l'ingrandlmento (an. 1464), 187, 7-8.
Cospi Giacomo [lacomo Cospi\. E abbattuta la sua casa
in parte, per rendere libera la vlsuale d. Chiesa di
San Domenico (aa. 1497-1498), 293, 20-21.
Cospi Leonardo partecipa alla congiura ordita da Ga-
spare Scappl in favore d. Bentivoglio (an. 1508),
380, ».
Cospi LoRBNZo padre di Bartolomeo, 160, 41.
Cospi Tommaso figlio di Bartolomeo, 352, 10 [nelle Ge-
nealogie del Dolfi h detto figllo dl Girolamo]; h &.
Venti d. popolo pel quartiere di porta Ravegnana
(an. 1506), 9-10; el. dal pp. Giulio II d. Quaranta
ConsigUeri e Riformatori, 358, 34, 39; el. dal pred.
Gonfaloniere d. popolo pel quartlere di porta San
Procolo, 359, 43-44; f improvvisamente dl apoples-
sia (an. 1507), 367, 49-368, l; abitava in vla Casti-
glionl, pr. Sant'Agata, 49-50; gli succede In Senato
Antonio Paltroni, 368, 1-2.
* CossA Baldassarre [Baldasserra Coscia]. Suo prlvlle-
glo a quel di Medlclna (an. 1403) impugnato dal
Senato di Bologna per U nulla osta alla stampa d.
secondo volume della Historia di Bologna d. Ghi-
rardacci (an. 1655), LVII, 15-17, 19-20; tuto d. fri-
vilegio, LVIII, /-9,?; gll i da alcunl attrlbuita la f
d. pp. Alessandro V per sete di dominio (an. 1410),
CXLI, 1-3 „.
CossA I^oDovico [Lodovico del Cotsa\ partecipa alla con-
giura ordita da Gaspare Scappi in favore d. Ben-
tivoglio (an. 1508), 380, 9-10.
CosTA LoRENZo dl Ferrara ; plttore valente; diplnge nel
pal. di Giovanni Bentlvoglio la presa di Troia (an.
1483), 226, 39-43; dipinge anche nella cappella d.
T. XXXIir, p. I — 37.
578
INDICE ALFABETICO
[Cotta Lorenzo-Crevalcore)
pred. In San Gtaeomo (an. 1487), 243, IT-IS; rlc. per
Guldo BoIogneM suo tcolaro, 263, li ; accompagna
gll •mbMc. Inrlatl dal Senato bologncse a Roma
a rendere omagglo a Pio III (an. 1503^ 326, SO.
CoHTAWTi GiACOMO [facomo lU CoftaHtn, lU Co$tanta\
tlcillano, h Inyiato pod. a Bologna dal duca VI-
•conti (an. 1439), 58, 33-U; "k mandato dagli Anzlani
a Impadronirsl di Tommato Canetoll (an. 1439),
60, 1-5; fc anallto dal pred., ferito e poito in fuga
al Trebbo de' GhlsiUerl, 5-9; el. dal Senato etecu-
tore di giustizia, entra In ufficlo con grande onore
e va ad abitarc nel pal. del Notai (an. 1441), 69,
47-41.
CosTAMTiNi GiACOMo, clilerico; va crociato con Aclitlle
Malvezzl (an. 1464), 185, 36-37.
COSTAKTINO V. Caprara C, DuroMto (Da) C, Serafint C-
CosTAMTiNO XII Paleologo, imp. di Costantlnopoli, ric.
per 11 fratello principe d! Morea, 178, 47-41.
.... CosTANTlNo \Constantino\ sarto; impresta al com.
•ettantacinque scudi e ne divlene tesoriere (an. 1440I,
62, 17.
. . . . CosTANTiNo di Arezzo; implicato nella congiura
d. Malvezzi contro il Bentivoglio in Bologna, ^ im-
piccato ai merli d. pal. d. pod. (an. 1488), 251, 39-40.
CosTANTINOPOLl \CoHStantinofoli\ i presa dai Turchi
(an. 1453), 143, 39; sccmpio degli abitanti, I1-2i.
— (impbratore) V. Coitantino XII PaUologo (aa. 1448-
X4S3).
— (Patriarca) V. Giuteppt.
CosTANZA V, Bentivoglio C, Peftli C.
CosTANZA (vBscovo ul) V. OUviet dt Longueit Riccardo
[aa. 1453-1470].
CoSTANzA (Dl) V. Costanti.
COSTANZO V. Pio C
CosTANZO Grosso V. Sforta C. G.
CoTIONOLA \Codignola\ patria dt Micheletto Attendolo,
8, 24; 54, 11-13; dl Corrado Sforza, 154, 30-31; il
conte Francesco Sforza vl invia i suoi bagagli (an.
1436), 47, 46; vi si reca il pred. conducendovi pri-
gioniero Baldassarre Offida, 4S, 8; Giacomo Picci-
nino vi pone il campo per alcuni glorni (an. 1455),
159, 11; rlc, 194, 1«.
CoTiNA V. Coslna.
CoVAPANi SioiSMONDo combatte nel torneo in Bologna,
tenutosi per definire se la Fortuna o la Sapienza
prevalga nelle cose umane al seguito d! Gilberto Pio
e di Annibale Bentivoglio, paladino d. Fortuna:
& ascrltto alla seconda squadra vestita alla turca
(an. 1490), 259, 33->4; la sua parte rimane vittoriosa
262, 17-19.
CovELLO PiRRO partecipa alla congiura ordita da Ga-
■pare Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508),
380, 10.
Covo [C^ffro]. Da Glangaleazzo Sforza 'k donato con le
sue pertjnenze, annuendo i maggiorenti e magistrati,
a Giovannl Bentivoglio !n perpetua signoria sua e
d. suoi discendenti legittimi (an. 1479), 221, 36-39:
testimoni allMstrumento, 39-41 ; 11 Bentivoglio ne
prende possesso, 41-43.
CozzADiNi V. Gottadini,
CozzuLA V. Bartolomeo detlo il Cotrula.
Creda nel Bolognese, fa un dono a Sante Bentirogllo
per le sue nozze (an. 1454), 150, 41.
Crkma h ben munita dal Visconti (an. 1446), 117, 4S;
h rifomlta dl mlllsie, 118, 3; v. anek» Ckiatfin» da
Crema.
Cremona h promessa al Viaconti da Giovanni .Schiavl
soldato dl Krancesco Sforza (an. 1446), 115, 3-3; II
duca vi manda Francesco Piccinlno ad occuparla,
3-4; II pred. non riutcendo a entrarri per trattato
1'assedia, 4-6; ! Venexiani vi mandano secretaraente
e a poco a poco seicento cavalli, 30-31 ; tI si tlene
una dleta dai componenti la Lega contro i Vene-
siant (an. 1483), 226, 25-3]; con tutte le c. dl qua
deil'Adda h assegnata al Venezlani net trattato dl
alleanza tra i pred., it pp. e Lulgt XII re dl Pran-
cla (an. 1499), 296, 37-21; chietta ai Venezlanl da
Luigi XII (an. 1509), 393, 33; v. aneke Nietli dm
Cremona, Paol» da Cremona.
— (siGNORl) V. Sforta Franeetee (an. t^So).
— (tkrritorio). VI i sconfitto a Merzaro l'etercito del
duca Visconti da Mlcheletto Attendolo (an. 1446),
117, 37-39.
Crbmonesi " ric, LIX, 67 „.
Crsscenti V, Crescenti.
Crgscenzi dal Poggio [Cretcenti dal Poggio, Greicentio\
loro cata ric, 151, 37.
CRiiSCBNZi DAL PoGGio LoDovico \Lodovico d* Crescenti
dal Poggio, Crescenlio dal Poggio, Lmdovico Cre-
tcenti dalli Poggi\ scalco alle nozze di Sante Bentl-
vogHo (an. 14S4), 147, 40; venufo a parole con An-
selmo Pasetli, lo fa uccidere dal tarto Siiveatro dalla
Vezza (an. 1464), 183, 14-17; i privato d. magistrato
e bandito di Bologna e dai territorio, 17-U.
Crescimbeni Andrea fa un presente per le nozze dl
Giulio Malvezzl (an. 1464), 184, 34.
Crescimbbni Paolo \Polo\ i». un presente per le nozse
di Giulio MaJvezz! (an. 1464), 184, 2t.
Crescimbeni Pibtro della Pieve con dlmora in Bolo-
gna, 9, 33; e preso prigioniero dalle mllizie d. Chiesa
ad Argile (an. 1428), 31-33; la sua casa \ saccheg-
giata e bruciata (an. 1445), 106, 43; 107, 6-7.
Crespellano [(7r«j/«/aa0, Crespelano\ casteilo del
Bolognese, c preso dal cap. d. Chiesa Giacomo
Catdora (an. 1428), 10, 24 ; e sacchrggiato dai sol-
dati d. Picclnino (an. 1438), 53, 34: per sbadatag-
gine d. prete avvlene un incendio che divora tutto
il paese (an. 1444), 98, 27-34; gU abitanti impetrano
la pieta d. Senato di Bologna, e ne ottengono un
sussidio annuo per cinque annl a fine di ricostruire
le rase, 35-38; ne e predato il territorio da Pietro
da Navarrino e da Taddeo Marchesi (an. 1446), 113,
10-11; i contadini aifrontano i pred. nei ritorno a
Bologna, ma hanno la peggio, 11-14; si rende a patti
ai Bolognesi in mano d. pred., 115, 11-13; vi sono
fattl prigionieri i due banditi di Bologna Fillppo
da Argite e Bartolomeo Panieri amici d. Canetoli
(an. 1449), 129, 46-48: fa un dono a Sante Benti-
vogtio per le nozze (an. 14S4), 151, 7; vi sono de-
vastate le vigne da una terapesta (an. 1463), 182,
33, 36-37 ; « LXVI, 39 „ ; si di ai f ratelli BentivogHo
(an. 1507), 369, 44.
Crestino (Dl) V. Cristini.
Crevalcore castello ncl territorio bolognese, ric, 9, 25-
36; fe rioccupato dai Bolognesi (an. 1434), 40, 36;
ne 'k fatto commissario Giacomo dal Lino a impe-
dlre le ruberie d. marchete di Ferrara (an. 1440),
63, 7-9; nei capitoli concordati tra il com. d! Bo-
[Crevalcore-Croara dlmola]
INDICE ALFABETICO
579
logna e U Picclnino per la cessione d. castelli, il
pred. se ne riserva 11 possesso, 67, 28-29; 11 Senato
dl Bologna sl obbliga a pagarvl la guardla d. Plc-
cinino, 65, 35-37; si accorda con Lulgl dal Verme
e non soffre danni (an. 1443), 86, 5-6; sconfitto 11
dal Verme si rende a Bologna, 94, 7-8; ric, 16; e
preso a forza da Luigl da San Severino (an. 1445),
109, 41; si da a Taddeo Marchesi (an. 1446), 117,
37-28; vi entrano Lodovico e Baldassarre Canetoli
al falso grido di : * Viva la Chiesa „ per non tro-
vare opposizlone (an. 1448), 126, 11-14; 1 pred. vi
fanno prigionieri molti bolognesl ivi rifugiati per
la peste, u-ls, e sacchegglano il banco deirebreo
Rubino e molte bande d. Bolognesi, 18-20; ne i
corso 11 terrltorio slno alle porte da Astorre Man-
fredl per i Bolognesi, 28-29; ric, 30; ne esce AI-
berto Pio con i suoi (an. 1449), 128, 44-46; gli
abitanti allora si impadroniscono d. rocca e temen-
do le vendette d. Bolognesl si offrono al pp. pre-
gandolo di inviare loro un governatore, 47; 129,
1-4; ma Nicol6 V rlfiuta e 11 rimbrotta d. loro pre-
sunzione ordinando loro di sottomettersi a Bologna,
4-9; il che fanno senza per6 ottenere dai Bolognesi
ci6 che domandavano, 9-14; vi si trovano a causa
della peste Glacomo e Obizzo Pepoli, 131, 45-46;
1 pred. radunati duecento armati se ne insignori-
scono ottenendolo da Giacomaccio da Castel Bo-
lognese che lo presidiava, 46-48; gli abitanti ne cac-
ciano i Pepoli al grido di " Viva la Chiesa e il po-
polo di Bologna „ e mandano al Senato per un vi-
cario, 132, 6-11; presidlato per la Chiesa; vi si
trovano i fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 25-
27; per ordine d. pp. fc consegnato da un suo incari-
cato al Senato di Bologna, 136, 36; questi vl manda
a commlssario Baslllo Ringhleri, 37; rlc. per Gla-
como Ferrari, 149, 12; fa un dono a Sante Benti-
voglio per le nozze (an. 1454), 151, 13; vl h di
passaggio e vl deslna II conte Giacomo Picclnino
diretto a Milano (an. 1464), 185, 17; i in parte
distrutto da una violenta terapesta che dura due
giorni (an. 1468), 200, 6-8 ; Glovannl Bentivoglio
ne bonifica le Talli comprese tra il casiello, Santa
Agata e San Giovanni in Persiceto (an. 1490),
257, 16.
Crispano Matteo accompagna 11 principe Federigo di
Aragona a Mllano a prendervl Ippolita Sforza sposa
di Alfonso (an. 1465), 188, 1,
Cristiani rlportano una grande vlttoria contro 1 Tur-
chi a Belgrado (an. 1456), 162, 38-40; ne sono fatti
in Morea prigionierl quarantamila dai Turchl (an.
1458), 166, 12-13; quelli dl Grecia sono tormentati
dal pred. (an. 1459). 167, 35; in loro aiuto il pp.
Pio 11 convoca un parlamento di princlpi cristiani
a Mantova, 35-39; Pio 11 non fa pol nulla della cro-
ciata contro i Turchl per le rivalitk e le inlmicizie
d. principl (1460), 173, 49; 174, 1-4.
CrISTiami Antonio [Anlonio de Christiani\ d. fuorusclti
cacciat! dai Bentivogllo ; prende parte al corteo
papale in Bologna (an. 1S06), 356, 5, 16.
Cristiani Fir-ippo {^Filipfo Ckristiani] padre di Gia-
como, 108, 32.
Cristiani Giacomo [lacomo Ciristiatti] figllo di Flllppo,
108, 32; seguace d. Canetoll, i bandtto di Bologna
(an. 1445), 31-32.
Cristiani Pellbgrino h da GiuUo 11 creato Massaro
dei Beccai (an. 1506), 360, 1.
Cristiano re di Danimarca e di Norveoia [Cristiem»
re lii Datia e di Norvegia\ passa di Bologna dlretto
a Roma a visitarvi 11 pp. (an. 1474), 214, 9-IO; al-
loggia nel pal. d. Slgnori accolto con molta cor-
dialita, 10; suo vestito, 13; visita la c. e 11 corpo
dl San Doraenico accompagnato dai prlncipali Bo-
lognesi, 12- 14; innanzi alla sepoltura d. Santo fa
cav. aurato Annibale primogenito di Giovannl Ben-
tivoglio, 15-18; parte, 18.
Cristini Ghbrardo [Gherardo di Crestino] si reca con
altri Bolognesi a Pesaro, a prendervi Ginevra Sforza
sposa di Sante Bentivoglio (an. 14S4), 147, 18-19.
Cristino Francesoo [Christino Francesco] v. Bevilacqua
C. F.
Cristoforo [Christoforo, Christophor6\ v. Angelini C,
Ariosti C, Bainbridge C, Bonsi C, Bussole (Dalle)
C, Caccianemici C, Caetani C, Castiglione (Da) C,
Cattani C, Colombo C, Duodo C, Fabbri C, Fu-
sagna C, Giusti C, Grati C, Guasco C, Macchia-
velli C, Moro C, Norchesi C, Potto (Dal) C, ^in-
tini C, Sagramori C, Schianta C, Torelli C, Va-
lenti C, Zanettini C., Zonini C
.... Cristoforo burattaro, seguace d. CanetoU, h ban-
dito di Bologna (an. 144S), 109, 12.
.... Cristoforo figlio di Biagio mugnaio di Bologna;
trasportando col fratello Antonio un sacco dl grano
sMncontra in Francesco Guldotti Gonfaloniere del
popolo al canto del borgo di San Pietro, e lo uc-
clde non volendo rispondere alle sue intlmazioni
(an, 1451), 137, 26-29; col fratello fugge di Bologna
per la grata d. Canale dl Reno che conoscevano
essendone stati a guardia, 31-32: sua casa spianata e
beni confiscati, 32-33; va presso i fuorusciti a Mo-
dena e offre loro di introdurll secretamente e sicu-
ramente in Bologna, 33-35; 11 che h accettato, 36-37.
Cristoforo da Parma h pregato da un suo amico, tale
Stefano, di armarsi in servizio d. Malvezzi (an. 1488),
250, 11-13; non avendo armi va a chiederle In pre-
stito a Ghinolfo Bianchi narrandogli che ne aveva
bisogno per un^impresa d. Malvezzi, 13-17 ; gli sono
promesse, ma non date sul momento dal pred., 17-
19; conferma quanto aveva detto a Ghinolfo circa
I'uso delle arml al secretario dl Giovannl Bentivo-
glio, 24-26, 28.
Cristoporo da SoncIj<o [Christoforo da Sonemo\ ac-
compagna a Bologna Galeazzo Maria Sforza (an.
1459), 168, 48; 169, 1.
Cristoforo (San) di Castel Durantk, Ne h fatto abate
Francesco Bentivoglio dal card. Bessarione (s. a.),
135, 39-40.
Cristoporo dbl Balladuro (chibsa di San) V. Bo-
logna (Chiese).
Cristoforo di Saraoozza (Chiesa di San) V. Bologna
(Chiese).
Cristoporo Anolico V. Bainbridga Cristo/oro.
Croara d'Imola [Crovara, Villa dtlla Crovara, Govara]
sl Ah alla Chiesa (an. 1428), 9, 43; rlc, 21, 28; £a
un dono a Sante Bentlvogllo per Ic nozze (an. 1454)1
150, 47; 151, 3-4; vl sono devastate le vigne da un
temporale (an. 1463), 182, 35-37; " LXVI, 42,; fa
un presente alle nozze dl Glulio Malvezzl (an. 1464),
185, 2; devastato da una tempesta («n. 1468), 199,
580
INDICE ALFABETICO ICroara dlmoU-Dandolo FantinoJ
IT-ll; tI ll rlrenia una vlolenta tempetta, torta a
Pogglo, che rorlna ognl raccolto (an. 149»). 266, 6-«,
CaoARA (Daixa) LANUiiro eonglura dl fare entrare I
nemlci In Bologna (an. 14J8), 11, IS-34 ; tcoperto fc
preio e Implccato, 25-37, 3o.
Croara (Dalla) Lazz\ro [Lauaro dalla Grovara\ ttatta
inileme ad altrl con Antonlo Fantuzr.! dl Intro-
durio in Bologna per porfa Caitlglione (an. 14S3),
144, 7-»; o almeno dl consegnargU Medlclna, 9-10;
scoperto il trattato h preio e implccato, lo-ll.
* Croci Giulio Cksare compone in »er»i una Storia di
Bologna sino all'anno 1606 pubbllcata in Bologna
da Uartolomeo CoccJii (an. 1606), XL., 1-« ».
CaocB (Ualla) Bartolumeo, Suo dono a Sante Benti-
TOgllo per le nozze (an. 1454), 150, 3-3.
Croce (Dalla) Fiuppo. Gll h dai pp. Glulio II affidata
la porta CastigUone (an. 1506), 357, 30-31.
Croce (Dalla) ViRoiLio fe multato in duecento ducati
per il rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 386,
17; 389, ,4.
Croce (oARD. Di Santa) V. Carvajal Btrnardino.
Crocs del Biacco nel territorlo di Boiogna; vl
si abbatte una vioienta tempesta sorta a l'oggio
che rovina ogni raccolto (an. 1492), 266, 6-8.
" Crocs di Pero colplta da violento uragano (an. 1395),
LXV, 29-30 ,.
Crocb (Sakta) DELL'AvaLLANA. Ne e fatto priore Fran-
cesco Bentivoglio dai card. Bessarione (s. a.), 135,39.
Croce in Gerusalbmme (CARD. Di Santa) V. Albergati
Nieelh vose. di Bologna.
Crociali \Crociari, Croeiati] gruppo di case suila
▼ ia Emiiia vicino a Bologna; il clero e le
Compagnie d. Arti vi si recano incontro ad An-
tonio dl Savoia latore d. cappello cardinaiizio al
governatore di Bologna (an. 1436), 4, 2i-26 ; vi giunge
ii Gattamelata con seicento cavalli (an. 1433), 35,
36; il pred. ne parte, 37; vi sl riposa il pp. Eu-
genio IV prima di entrare in Bologna (an. 1436),
47, 6-7; vi sl accampa ii Plccinlno (an. 14 40), 61,
«3; vi si reca ii Senato a invitare 11 pred. in c, 43-
4« ; dal Scnato e dal magistrati vi h condotto II pp.
a desinare (an. 1459), 170, 5-6; vi sl ferma il nuovo
governatore dl Bologna Giambattlsta Savelli (an.
1468), 200, 13; vl si recano i Slgnori e I magistratl
a Incontrare il pred., 24-36; ric., 309, 27; 355, 5; al
mon. vi si ferma il pp. Giulio II in partenza da
Bologna per congedarvi il seguito (an. 1507), 365,
20-31 ; II nuovo ieg. Ferrerio vi attende 11 corteo
per fare la sua solenne entrata In c, 23-34.
Crociferi (ordins DEi) [ordiiu dei Crociati]. Ne h creato
generale Filippo Pepoli (an. 1447), 121, 6-7.
* Cronica dblle cose di Bologka (aa. 0-1123) di fra
Cherubino Ghirardacci; inedita, XXXI, 9; i un
prlmo tentatlvo di storia di Bologna, lo-3g; metodo
d. sua composizlone, 39-42; XXXII, t-ii; cronolo-
gia, XXXI, 46-47 ; trattazlone, 43-45, 47 ; XXXtl, 1-34 „.
"Cronaca di Bologna dalle origini al i]6i dl fra
Cherubino Ghlrardacci; Inedita, XXXIII, 10; descrl-
zione d. codlce, il; trattazione, 13-33,.
' Cronaca di BoLnojjA dal 350 al 1465; di fra Che-
rubino Ghirardacci, inedita, XXXIII, 5, 14-16; de-
scrlzlone d. codice, 6-9; trattazione, lo-U „.
* Cromica awtica di Bolooma di fra Cherubino Ghi-
rardacci, XXXIX, 33-34; In versl, h a lui attribuita
mt non gli appartiene, 32; h invece opera di Giulio
Cetare Cro<!e, che volle con etsa fare una redasione
poetlca della Sloria di Bologna, 31; XL, l-* r
(Cronica di GiacomoJ rie., 210, *.
Crovara V. Croara,
CuLLiMA (Im) V. Collina.
CuMA dannegglata dal terremoto (an. 1456), 164, 10.
CuoRTKTONK V. Corttiont.
CuRA (Dalla) Domr.nico figilo di Taiiano, 113, i«-tS;t
fatto prigioniero ai Sasao di Glottlna (an. 1445)« 13-
IS; h impiccato, 37-3S.
Cura (Dalla) Taliano padre di Domenlco, 112, U-IS.
Dadi Riccio [Ricelo dagli Dadi\. Suo dono a Sante Ben-
tlvoglio per le nozze (an. 1454), 149, 17-19.
Dainksb V. Agatzari D.
.... Dainbsb capitano neIl'etercito vitconteo totto An-
ghiari ; rimane prigloniero d. Fiorentini (an. 1440),
63, 23.
Dai;<bsi Tommaso Anziano di Bologna; ra incontro al
nuovo governatore Marco Condulmer (an. 1433),
33, 43-44.
Dalloglio DoMBNico [DalP Oglio\ notalo ; padre di Ga-
spare, 108, 30; stipula 1'atto di vendita d. ▼eccbir
prigioni ad Azzo da Quarto e a Giacomo dal Lino
(an. 1443), 75, 19-23.
Dalloouo Gaspare [Gaspare dall'Olio\ figlio dl Dome-
nico, 108, 30; seguace d. Canetoli; e bandito di
Bologna (an. 1445), 108, 30.
Dalloglio Giacomo figlio di Romano, 352, 6; fc d. Venti
del popolo pel quartiere di porta Stieri (an. 1506),
352. 4-6.
Dalloglio Pietro [Pietro dalVOlio] h el. degli Anziani
di Bologna (an. 1430), 17, 26, 21.
Dalloglio Romano [Ronano Dall'Oglio\ padre di Gia-
como, 352, 6.
Dalmata V. Nieolh Dalmata.
Dalmazia (re di) \r»x Dalmatiae] titolo deliUmp. Mat-
slmlllano, 279, 17.
Damiano V. Mantacheti D., Moro D.
* [Dandini) vlceleg. dl Bologna ; gli h tcritto dal card.
Montalto di non permettere la stampa d. Hi$t»ria
d. Ghirardacci se prlma non vi sia 11 permetso d.
Senato (an. 158S), LI, l-t, /-««.
Dandolo Fantino [Fantino da Ch Dandoli] veneziano,
protonotarlo apostolico; entra governatore In Bo-
logna ricevuto con grande onore (an. 1431), 30,
47-49; dopo ia messa solenne in San Pietro arma
cav. Lulgi Griffonl (an. 1432), 31. 20-23; ric, 3$;
saputo che si radunavano a Lugo molte milizie
dublta che 11 Vlsconti voglia assaiire Bologna e
determina di mandare ambasc. a Flrenze, Venexia
e a Roma per aiuto, 32, 1-3; cf., 31, 49; pcr con-
siglio d. popolo invla goltanto Tamb. al pp. a fine
di non destare sospetto nel Visconti, 32, 5-13; per6
il suo disegno era con l'aiuto d. Veneiiani e d. Fio-
rentini cacciare i Canetoii e ridurre Bologna III>era
sotto la Chiesa, 13-15; nei tuo pal. ti radunano i
Ventl consigllerl con gli Anzianl e i Matsarl, e
vi citano Battista Canetoli e Bonifacio Zarabeccari,
37-29; suol soldatl scendono In Piazza, 30-31; fa l>an-
dire che ognuno posi le armi pena la forca, 39-40:
voiendo disfarsi d. Canetoli designa introdurre di
nascosto il Gattamelata coi suoi soidati in c. per
ia port* dl Santo Stefano, 33, »-12; fa perri6 pren-
[Dandolo Fantino-Dolfi Gabriele] INDICE ALFABETICO
581
dere dal suo nipote la porta di Sanio Stefano e
ordina al Gattamelata di venire a Bologna (an.
1433), 21-23; ma i Canetoli avutone sentore subito
riprendono la porta, 23-26; ristosi scoperto e so-
spettato delega la sua autorita al pod. Stefano Por-
cari e col vesc. Delfino Gozzadini parte per Castel
San Pietro e quindi per Venezia, 29-33; ric, 34-35.
Danechino V. Danichino,
Danichino Raimokdo \Raimondo Danechino\ accompa-
gna ii prlncipe Federico d'Aragona a Milano a
prendervi Ippollta Sforza sposa di Alfonso (an.
1465), 187, «.
Damiele V. Scotti D.\ v. ancke Giovanni Daniele.
Danible da Lodi vesc. di Forli; abita nel vescovado di
Bologna e consacra la cttiesa di san Micliele in
Bosco fuori porta San Mamolo (an. 14S5), 159,
43-4t; vi dice la messa, 44-4S.
Danielk da Treviso V. Scotti Daniele.
Danieli Baccio \Baccio de' Danielli] contadino bolo-
;;nese;fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 1454), 151, 16.
Danimarca (re) [Datia] v. Cristiano I (1448-1481).
Danimarca (regina) {regina di Datia\ giunge in Bo-
logna con cinquanta cavalii diretta a Roma (an,
1488), 244, 46.
Dardo V. Piodi D.
Daronte V. Pelacani D.
Datia V. Danimarca.
" Davia marchesk Francksco senatore bolognese; vuole
d.ire alla starapa il terzo Vol. della Historia d. Ghi-
rardacci e si unisce in societ^ commerciale con al-
cuni cav. di Modena (an. 1736), LXXXIII, 11-14;
ottenuta una copia fedele e assai corretta d. ms.
1'afiida alla tipografia Lucciiese d. fratelli Venturini
figli di Leonardo suo araico, 14-17; entra nell'im-
presa anche 11 march. Alessandro Florini segretario
d. duca di Modena, 17-1» „.
Davxi) V. Passigli D.
.... Daviu priore generale dell'Eremo Camaldolese di
Bologna unisce al detto Eremo ia chiesa di santa
Maria di Ravone (an. 1451), 140, 19-30.
DbLPINI V. Aiiiconti 0 Delfini.
Deliino \_Delphino\ V. Atticonti D., Goztadini D., Per-
gola (Dalla) D.
Delfino ui Vienn.\ r. Lnigi XI re di Francta.
Delphino V. Delfino.
Depositario di Bologna V. Bologna (depositario).
Dbrinenoth (?) (cASTELLo) ric, 242, 39.
Dkrratk V. Bologna (pr»x%o dclle derraie).
Desideri Bernardino [Bernardino Desiderio] ospita Ni-
C0I6 della Rovere lo casa sua a .San Salvatore (an.
1506), 357, 14-lS; h dal pp. nominato difensore d.
cambiatorl, 359, SO; e multato in clnquecento ducati
per la ricostruzione d. pal. Marescottl (an. 1508),
389, 7.
I3IISIUBRI GiROLAMo [Gironimo Desideri] h d. Venti d.
popolo pcl quartiere di porta Stieri (an. 1506), 352,
4-5.
DE.SIOERI Leonardo impresta al coni. di Bologna tre-
cento scudl e ne diventa tesoriere (an. 1440), 62,
20-21.
Desiokri Romanino h el. degll Anziani di Bologna
(an. 1430), 17, 26, 2S.
Desolo V. Dosolo.
DiAMANTB V. Pepoli D.
" [DlARIO dklle cose piu notabili seguite in Bolo-
GNA COMINCIANDO DALL'aNNO I520 INSINO A TUTTO
l'anno 1586] descritto da me Valerio Rinieri ric,
XVII, sS-6o„.
" Didot Firmin, Nouvelle biographie ginirale ric, X,
a7-j3; CXX, 18, 6 „.
DiECl Di Balia V. Bologna (magistrature).
DlNA GlROLAMO [Gerontmo della Dina\ partecipa alla
congiura ordita dallo Scappi in favore d. Bentivo-
glio (an. 1508), 380, 9; e multato in venticinque
ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti, 386, 25 ;
e cit. a difendersi, 392, 39.
DiNARfe (1) Cesare V. Nacei Cesare.
DlNO V. Merxari D.
DiOPBBO da Napoli corre contro Carlo Grati che tlene
il secondo tavoliere avanti il Pal. d. Signorl nella
giostra per le nozze di Annibale Bentivoglio (an.
1487), 240, 46-48.
DiOLA (Da) Pace cit. a difendersi (an. 1508), 392, 15,
DlONlsio V. Castelli D., Lucii (De') D., Ratta (Dalla) D.
.... DlONisio armigero; corre contro Greco, che tiene
il terzo tavolaccio verso i banchl d. Piazza, nella
giostra in Bologna per le nozze di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1487), 241, 6-7.
DiOTiSALVi V, Neroni D.
.... DiOTiSALvi da Bergarao {; creato dai Veneziani c«v.
aurato per essere entrato d. primi in Milano (an.
1447), 121, 18-20.
DODicl di balia V. Bologna (magistrature).
DoDioi Dl PACE V. Bologna (magistrature).
" DoLAUCi Claudio scrive versi laudativi per la pub-
blicazione del secondo volurae delV Historia di Che-
rubino Ghirardacci (an. 1657), LXI, 10, 12 „.
DoLCETTi Dolcetto figlio di Guglielmo, 207, 45 ; ferisce
mortalmente Girolamo GrifFoni al crocevla d. Gat-
tamazza vicino a Ferrara (an. 1471), 44-45.
Dolcbtti Guolielmo padre di Dolcetto, 207, 44-45.
Dolcetto V. Dolcetti D.
" DoLciNi [Bartolomko] De vario Bononiae statu ab ea
condita usque ad annum MDCXXV, ric. III, 14-15 ,.
DoLCiNi NicoLo [Nicoli Dnlcini\ v« da Alfonso d'Este
a richiedergli a nome d. vesc. e di Bologna Cento
e la Pieve (an. 1 504), 330, 43-44 ; nc ha risposta ne-
gativa, 44-46; h d. Vcnti d. popolo pel quartiere di
porta San Pletro (an. 1506), 352, 6-7.
DoLFi (famiglia) " fe rappresentata nei Thtatro moral*
de' moderni ingegni d. Ghirardacci XXIV, 23, 24 „.
DoLFl Antonio el. dal pp. Giulio II Gonfaloniere d.
popolo pel quartiere di porta San Procolo (an. 1506),
359, 43.44.
DoLFl Floriano {Floriano di Dolfo, Friano Dolfi\ dotto-
re, parla dal pergamo nella chlesa dei Servi esortan-
do il popolo a difendere la c. e i Bentivoglio contro
11 Valentino e le pretese d. pp. (an. 1502), 316,
36-41; sua risposta al pp. che gli aveva rimprove-
rato la crudezza d. suo discorso contro lul, mentre
erano stati cosi cari amicl e compagni nello Studlo,
317, 1-7; t ed fe seppelllto in San Petronlo (an.
1506), 343, 15-16.
DoLFi Francesco \F. Dolfo] multato in miilecinque-
centu ducatl per il rifaclmenfo d. pal. Marescottl
(an. 1508), 388, 10.
DoLFi Gabriblk padre di Lorenzo, 185, 39; f« un pre-
582
INDICE ALFABETICO
[DolA Gabriele-DovadoU]
•ente alle nmie dl Glullo MalTenl (an. 1464),
184, 35.
DOLK GiovAMNi [GiovaHm <U D0I/O, Dolfoli\ strac-
clalolo e cartalo; k el. Gonfalonlere per porta Ra-
vegnana dal Senato dl Kologna (an. 1438), 53, W,
3»-«0; presta al com. dl Bologna centodnquanta
•cudl e ne dlventa teiorlere (an. 1440), 62, U.
DoLFi LoDOvlco multato In duecento ducati per 11 rl-
iaclmento d. pal. Marescotti (an. 1508), 387, 37.
DOLFI LoRKNzo figlio di Gabrlele, 185, 3»; parte dl Bolo
gna crociato con Achille Malveal (an. 1464), 185, 1«.
DoLFi LucA. Dono suo e d. fratelU a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 149, 37-3$; fa un preaente
alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 35.
DoLPHiMI V, Dtlfini.
DOMBMiCANB (suork). Vi apparticne suor Giovanna Bor-
•elli o Albertucci, 178, 11-13; la quale > tumulat*
alla sua t nel loro cimitero (an. 1461), 12.
DoMBNiCANi (frati) V. Predicatori (frati).
DOMBNICO \Mengo, MeHg-olo\ v. Agostini D., Arienti D.,
Asfettati D.,Bagarotti D., Barbarolo (Da) D., Bran-
eolini D., Bisconti D., Capranica D., Cedropiano {Di)
D., Cura (Dalla) D., DallogUo D., Dosi D., Emricki
D., Fabrucd D., Garganelli D., Gkirardacci D., Gi-
ralditu D., Goniagni D., Grimani D., Itolani D.,
Lanta D., Lino (Dal) D., Odofredi D., Pelacani
D., Ranutti D., Jiiecucei D., Ritto D., Todetcki D.,
Vittani D., v. ancie Baldassarre di Domenico.
DOMBNlco (san). Ne i portato In processlone il capo
con le altre rellqule per le vle dl Bologna in ral-
legramento d. vittoria contro i Turciii (an. 1456),
162, 40-44; ric. per 11 suo aepolcro, 174, 33; la re-
gina di Russia ne visita in grande pompa la sepol-
tura in Bologna (an. 1472), 212, 34; ne i portato
a Bologna in processione II capo (an. 1474), 214, 33;
ne "k visitato 11 corpo da Alfonso duca dl Calabria
(an. 14S4), 231, 18; la sua sepoltura in Bologna h
termlnata dailo scultore NicoI6 Dalmata o da Bari
(s. a.), 284, 47-48; 11 card. Bernardino Carvajal ne
visita II sepolcro (an. 1496), 291, 6; la sua testa
i portata in processione per Bologna con le altre
reliquie e la Madonna dl San Luca (an. 1505), 334,
39-335, 1-5.
DoMBNico (Chibsa di San) V. Bologna (Chiest), Napoli
(Chiese),
DoMBNlCO (VIA DI San) V. Bologna (strade).
DoMBNlco (pra) di Albssanuria d. Servi, predicatore
facondissimo e molto colto, ric, 245, 35-37.
.... DoMENico figlio dl Andreolo, contadino bolognese;
suo dono a Sante Bentivogllo per le nozze (an. 1454),
151, 36.
DOMKMico OA Bergaho combatte nel torneo in Bolo-
gna, tenutosi per definire se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, al seguito di Ni-
C0I6 Rangoni paladino della Sapienza: e ascritto
alla quarta squadra vestita aII'Ungherese (an. 1490),
258, 34-36; il suo partito soccombe, 262, 17-18,
DoMBNico DA BuDRio padre di Bartolomeo, 184, 9.
DoMBNlco DA Cesbna partocipa a una giostra bandlta
in Bologna da Nicol6 Picclnlno (an. 1443), 72, 1-3.
DoMENico DA PisA parteclpa alla congiura ordita da
Gaspare Scappi in favore d. Bentivogllo (an. 1508),
380, 10.
DoMKNico Maria V. Sampieri D. M.
DoMRNlco Maria i>a Pbrrara eccellente astrologo; f
di male mazzucco avendo preveduto il giorno d. aua
t (an. 1 504), 332, 45-46 ; cf., 341, 33-23; k •eppellito
ali'Annunzlata fuori porta San Mamolo, 332, «6-47 ;
cf., 341, 33.
Donandula V. Dovadola.
DoNATi NicoLO ambaac. d. Fiorentinl a Bologna; con
i Slgnori e con rambasc. veneziano al rlduce al
Collegio di Spagna dopo l'ucclsione d. fratelli Ma-
rescottl e di Annibale Bentivoglio (an. 1445), 104,
4-8; va coi algnori In Pal. a parlamento per dell-
berare sul richiamo in c. d. gente d'aniie a guardla
d. casteUi, 17-21.
DONATO [Donlt\ V. Conti D., Caiduno (Da) D.
DONATO (PORTA DI 8TRAUA .SaN) V. Bologna (/Ort*).
DoNDlNI Bartolomeo [Bartolonuo di Dondino] conta-
dino bolognese; suo dono a Sante Bentivoglio per
le nozze (an. 1354), 151, 15-16.
DoNDiNi Gasfarb bolognesc; h d. collegi (an. 1505),
339, 1, 7.
.... DoNDUccio Massaro d. Beccai; con altri va ambaac
a Flrenze per invitare il pp. a Bologna (an. 1435),
44, 2-15; ne torna, 16.
DoNl V. Maria (Hanta) in Doni.
DoNlNO (San) V. Donnino (San).
DoNNiNA V. Visconti D.
DoNNiNo San {San Donino]. Giovanni BentivogUo vl
desina da un suo dipendente (an. 1497), 293, 6-7 ;
vi sl ode ii suono d. campana posta sulla torre d.
Bentivogllo, 6.
.... Dono calzolaio; multato in centocinquanta ducati
per il rifacimenlo d. pal. Marescotti alla cui ro-
vina aveva dato mano (an. 1508), 386, 46.
DoRSANo(?) (principe). Un suo nipote i neiresercito
di Bartolomeo d'Alviano contro 1 Fiorentini (an.
1505), 337, 36.
" D08I 1 Alfonso] storlco bolognese ric, IV, 4, 5 ,.
Dosi Bartolombo [Bartolomeo Dosii] zio di Domenico,
392, 18; e confinato con il figllo perchi amico d.
Bentivogllo (an. 1507), 362, 33-34, 44; cit. a dlfen-
dersi (an. 1508), 392, 18.
Dosi Carlo [Carh Dtwsi] molto timorato e plo; co-
struisce in Bologna POspizio di santo Ste&ino per
i poveri (s. a.), 338, 47-48.
Dosi DoMKNlco [Domenico Dosii] nipofe di Bartolomeo,
392, 18; partecipa alla congiura ordita da Gaspare
Scappi in farore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 13;
i cit. a difendersi, 392, 19.
Dosi ViNCBNZo [Vincento di Duoio] i dal pp. Giulio II
creato Massaro degli Stracclaroli (an. 1506), 360, 1;
con altri quattro compagni denunzia coloro che ave-
vano preso parte aila rovlna d. pal. Marescottl (an.
1508), 389, 12-13.
DosoLO [Duxtello, DuosoW] v. Fantuzti D., Ghtsilieri D.
Dosso ric, 96, I.
Dottori [Dal Dottort] sono ruorusciti di Bologna (an.
1450), 134, 32-39.
DoTTORi Francesco [Francesco Del Dottort] i inviato
da Giovanni Bentivoglio ad accompagnare a Ri-
mini Raimondo Malatesta (an. 1485), 232, »-9; ne
torna con l'esenzione vlcendevole d. bollette tra
Rlmini e Boiogna, 9-11; esce dl Bologna coi Ben-
tivoglio auoi amici (an. 1506), 348, 41, 50.
Dovadola [Donanduia] casteUo negii Appennlni ; se ne
[Dovadola-Enrico Vll]
INDICE ALFABETICO
583
impadronisce Bartolomeo Colleoni (an. 1467), 197,
M; in seguito alla pace e restitiiito al Fiorentinl
(an. 1468), 199, 33.
DozzA (marchesi di) V. Campeggi.
DozzA (Da) Agostino. Con i fratelli Matteo e Floriano
uccide nella Mascareila Francesco Tebaldo dalle
Ruote (an. 1461), 175, 20-22.
DozzA (Da) Floriano. Coi fratelli Matteo e Agostlno
uccide nella Mascarella Francesco Tebaldo dalle
Ruote (an. 1461), 175, 20-22; ferisce il Gonfaloniere
d. popolo Andrea Bentivoglio accorso al rumore e
fugge, 22-24 ; il bargello non riesce a trovarlo, 2«-25 ;
il Senato fa abbattere la sua casa e bruciargli in
Plazza gli averi, 25-27; fe bandito di c. e d. terrl-
torio, 27-28.
Dozza (da) Matteo beccaio; coi fratelli Agostino e
Floriano uccide Tebaldo dalle Ruote nella Masca-
rella (an. 1461), 175, 20-22.
" [Drusi Sebastiano] notaio; e ric. un suo aito in data
22 agosto 1SS9% V, 27-29 „.
Drusiana V. Sforza D.
DucA Dl BiscBOLlB V. Bisceglie (duca di).
— »1 Gravina V. Gravina (duca di).
— Dl Nkmours V. Nemours (duca di).
— Dl Nbpi V. Nefi (duca di).
DUCHI DI Austrxa V, Austria (duchi),
— 1)1 Ferrara V. Ferrara (ducht).
— Di MlLANO V. Milano (duchi).
— Dl MODENA V. Modena (duchi).
— 01 Rbooio V. Reggio (duchi).
— d'Urbino V. Urbino (ducht),
DUGIOLO V. Duglioli.
DuGLioLi Bartolomeo \Bartolomeo Dugiolo] h bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 26, 37-38.
DUGLIOLI F'rancesco [Franettco da Dugliolo] t nell'as-
talto al castello dl Galllera (an. 1438), 52, 46-47.
DuGLioLi Pace parteclpa alla congiura in favore d.
BentivogUo (an. 1508), 380, 3.
DuLCiNi NicOLO V. Dotcini N.
Duodo Cristoporo i inviato ambasc. d. repubbllca di
Venczia al pp.; passa di Bologna (an. 1492), 268,
49-50; gll vengono Incontro i noblli con Giovanni
Bentlvoglio, 269, 1-3; con i colleghi vlsita gli An-
ziani, 2; parte accompagnato dal Bentivoglio sino
fuorl d. c, 3-4.
Duosi V. Dosi.
DuosoLo V. Dosolo.
DuRAZzo (Da) Antonio. Suo posto nel corteo papale
In Bologna dalla Maglonc al Pal. (an. 1506), 355,
48; 356, 2.
DuRAZzo (Da) Costantino. Suo posto nel corteo papale
in Bologna dalla Magione al Pal. (an. 1506), 355,
49; 356, 1-2; col nlpote alloggia in casa Ercolanl,
357, 24-25.
DosE (Del) Rinaldo [Rainaldo del Duse\ accompagna
il principe Federico d'Aragona a Milano a pren-
dervi Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an. 1465),
187, 45-46.
Duzzello ti. Dosolo.
Ebrei [f/eirei] di Oriente; mandano un leg. al Con-
cilio dl Ferrara (an. 1438), 50, 45; h impostu dal
pp. a quelli che ahitano nel luoi statl una tassa
d. venti per cento d. loro rendlte per l'lmpresa
contro i Turclii (an. 1464), 183, 2-3; quelli dl Bo-
logna fanno omaggio a Giulio II in Piazza con
raml d'olivo e cantando salmi in ebraico che sono
graditi dal pp. (an. 1S06), 356,22-24; "ric, XCIV,
36 „; ne h chiesto ai Senato di Bologna 11 saccheg-
gio e l'esiIio da Gaspare Scappi (an. 1508), 381,
16-17.
EccELLiNO (torrk dell') V. Uccellino (torre dell').
EccLissi di sole della durata dl tre quarti d'ora (an.
1448), 126, 4; altro ecclisse (an. 1460), 174, 26-27;
(an. 1489), 185, 9.
EccLissi dl luna (an. 1460), 174, 16-17; altro, IS-lf.
Eoano V. Lambertini E.
Egitto (sultano dell') [loidano del Cairo] v. Kait-
Bdy (1467-149S).
Elena V. Martim B.
Eleonora [LeoHOra\ v. Beutivoglio E.
Eleonora d'Aragona [Leonora] iiglia d. re Ferdinando
dl Napoli, si reca di Francia a Ferrara sposa d.
duca Ercole d'Este (an. 1472), 211, »-ll.
[Eleonora d'Aragona] sorella dl Ferdinando I re di
Napoli ; h sposa di Marino di Marzano prlncipe
di Rossano e madre di Maria Camilla (s. a.), 215, 8-9.
Eleonora d'Aragona(!) v. Eleonora di Portogallo.
[Elsonora di Portogallo figlia del re Edoardo]
[figlia del re di Aragona!] moglie delPimp. Fede-
rico V h incoronata In Roma col marito (an. 1453),
141, 29-30.
Elettori delPimpero; dopo la morte di Alberto V
d'Austria eleggono imp. Federico duca d'Austria
(an. 1440), 60, 39-42: eleggono re d. Romani Massi-
miliano d'Asburgo (an. 1485;. 235, 26-27.
Elisabetta V. Gonxaga E., Malvexti E., Otteni E.
Elisabetta di Lussemburgo figlia dl Sigismondo imp.
e moglie di Alberto duca d'Austria, 50, 17; eredita
alla t del padre i suoi regnl (an. 1437), 16, 17.
Eliseo V. Beraggi E,, Cignano B., Mantacheti B., Mam-
molini E,, Orsi B.
.... Eliseo segretarlo di Francesco l'lcclnino; i da lui
mandato a Bologna a fare uscire di Pal. Cervato
da Caravagglo e il cap. Pletro dal Purgo con i
provvisionati d. c (an. 1443), 75, 22-25.
[Elmi Brancuccio] pod. di Bologna esamlna e pone al
tormento Tommaso Canetoli colpevole dl complotto
contro la c. (an. 1440), 63, 31-32.
Elmo (castel Sant') [eastel SanfBrmo] v. Napoli (ca-
itelli).
Elne.h (vesc. di) [ Vetcov» Bliunse] v, Loris (De) Frait-
ctsco.
Elparensis V. Montelfaro.
Eltedo V. Altedo.
Emiua V, Marescotti B.
Emilio V. Marescotti E,, Montecalvi E.
EneA V. Piccolomini E.
Enoch V. Noi,
Enoch V, Zaneart Noi.
Enoch (Alberto ui Pietro di) r. Zancari Atborlo.
Enoch (Girolamo di) V, Zaneari G.
Enoch (Pietro di) V. Zancari P.
Enricmi DoMiiNico [Domenico ffenrighi] parte dl Bo-
logna croclato con AchiUe Malrezzi (an. 1464),
185, 40.
Emrico V. Bottrigari E.
Enrico VII [Tudor] re di Inohiltkrra. Con prlTlle-
glo, nel quale sl nomlna re d'Inghilterra, di Fran-
582
INDICE ALFABETICO
[Dolfl Gabriele-DovadoU]
tente alle nosie di Glullo Malrezzl (an. 1464),
184, 3S.
Dotn GiovAtiNi [Giovanni di Dol/e, Dolfoli\ strac-
ciklolo e cartaio; fc el. Gonfaloniere per porU Ra-
vegnan» dal Senato dl Bologna (an, 1438), 53, M,
J9-40; preita al com. di Bologna centocinquanta
•cudl e ne dlventa teioriere (an. 1440), 62, U.
DoLFi Louovico multato in duecento ducati per U rl-
ficlmento d. pal. Mareicottl (an. 1508), 387, 37.
DoLFl LoRKMzo figlio di Gabrlele, 185, 3»; parte dl Bolo
gna crociato con Achllle Malvezzl (an. 1464), 185, 1«,
DoLFi LucA. Dono luo e d. fratelii a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 149, 37-3S; fa un preiente
alle nozze di Giulio Malvezzl (an. 1464), 184, 35.
DoLPHim V. Dtlfini.
DOMBiriCANB (suore). Vi appartiene suor Giovanna Bor-
selli o Albertucci, 178, ll-U; la quale i tumulat*
alla lua t nel loro cimltero (an. 1461), 12.
DOMBNICANI (pRATl) V. Predicatcri (frati).
DOMBNICO \Mengo, M«ngolo\ v. Agostini D., Arienti D.,
Aipettati D,,Bagarotti D., Barharolo (Da) D., Bran-
eelini D., Bisconti D., Capraniea D., Cedropiano (Di)
D,, Cura (Dalla) D., Dalloglio D., Dosi D., Emrichi
D., Fabrucd D., Garganelli D., Ghirardacci D., Gi-
raldini D., Gontagni D., Grimani D., tiolani D.,
lMH»a D., Lino (Dal) D., Odofredi D., Pelacani
D., Ranuzti D., Riccucci D., Ritto D., Todetchi D.,
Vittani D., v. anche Baldassarre di Domenico.
DoMBNlco (san). Ne i portato In processione 11 capo
con le altre rellquie per le vle dl Bologna In ral-
legramento d. vittoria contro i Turchi (an. 1456),
162, «0-«; ric. per 11 suo sepolcro, 174, 33; la re-
gina di Russia ne visita In grande pompa la sepoi-
tura in Bologna (an. 1472), 212, 34; ne fe portato
a Bologna in proceisione 11 capo (an. 1474), 214, 32;
ne i viiitato 11 corpo da Alfonso duca di Calabria
(an. 14S4), 231, 18; la aua sepoltura in Bologna h
terminata dallo scultore Nicol6 Dalmata o da Bari
(1. a.), 284, 47-4 S; 11 card. Bernardlno Carvajal ne
visita il sepoicro (an. 1496), 291, 6; la sua testa
k portata in proccsslone per Bologna con le altre
reliqule e la Madonna di San Luca (an. 1505), 334,
39-335, 1-5.
UoMENiCO (Chiesa di San) V. Bologna (Chiese), Nafoli
(Chiese),
DoMBNico (viA Dl San) V. Bologna (strade).
DoMENico (fra) di Alessandria d. Servi, predicatore
facondinimo e molto colto, ric, 245, 35-37.
.... DoMBNico figlio di Andreolo, contadino bolognese;
suo dono a Sante Bentlvogllo per le nozze (an. 1454),
151, 36.
DoMBNico DA Bergamo combatte nel torneo in Bolo-
gna, tenutosl per definire se la Saplenza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, al seguito di Ni-
C0I6 Rangoni paladino della Sapienza: e ascritto
alla quarta squadra vestita all'Ungherese (an. 1490),
258, 34-36; il suo partlto soccombe, 262, 17-1»,
DoMENico DA Budrio padre di Bartoloroeo, 184, f.
DoMBNlco DA Cesbna partecipa a una giostra bandita
in Bologna da Nlcol6 Plcclnino (an. 1442), 72, 1-2.
DoMBNico da Pisa partecipa alla congiura ordita da
Gaspare Scappl in favore d. Bentivogllo (an. 1508),
380, 10.
DoMKNico Maria V, Samfieri D. M,
UoMBNico Maria da Fbrrara eccellente astrulogo; f
di male mazzucco avendo preveduto il giomo d. lua
t (an. 1504), 332, 45-46; cf., 341, 23-23; i leppellito
aII'Annunziata f uori porta San Mamolo, 332, 46-47 ;
cf., 341, 23.
DoNANDULA V. Dovodola.
DoNATi Nicol6 ambaic. d. Fiorentini a Bologna; con
i Slgnori e con 1'ambaic. veneziano li riduce ai
Collegio di Spagna dopo 1'ucclsione d. fratelli Ma-
retcottl e di Annibale Bentlvoglio (an. 1445), 104,
4-8; va coi lignori in Pal. a parlamento per dell-
berare sul richiamo in c. d. gente d'am)e a guardia
d. castelU, 17-21.
DONATO [Donit\ V. Conti D,, Calduno (Da) D.
DONATO (PORTA DI STRADA .SaM) V. Bologna (pOTte).
DoNoiNI Bartolomeo \Bartolonue di Dondino] conta-
dino bolognese; luo dono a Sante Bentivogllo per
le nozze (an. 1354), 151, 15-16.
DONDiNi Gasfarb bolognese; i d. coUegl (an. 1505),
339, 1, 7.
.... DoNDUccio Maisaro d. Beccai; con altri va ambasc
a Flrenze per inritare il pp. a Bologna (an. 1435),
44, 2-15; ne torna, 16.
DoNl V. Maria (Santa) in Doni.
DoNlNO (San) V. Donnino (San),
DoNWiNA V. Visconti D.
DoNNlNo San [San Donino]. Giovanni BentivogUo vl
desina da un suo dipendente (an, 1497), 293, »-7;
vi si ode ii suono d. campana posta suiia torre d.
Bentivogllo, 6.
.... DoNo calzolaio; multato in centocinquanta ducati
per ii rifacimento d. pal. Marescotti alla cui ro-
vina aveva dato mano (an. 1508), 386, 46.
Dorsano(?) (principb). Un suo nipote i neiresercito
di Bartolomeo d'Alviano contro i Fiorentinl (an.
1505), 337, 36.
" Dosi IAlfonso] storico boiognese ric, IV, 4,5,.
Dosi Bartolomeo [Bartolomee Dosii] zio di Domenlco,
392, 18; e confinato con il figlio perchi amico d.
Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 44; cit. a dlfen-
dersi (an. 150S), 392, it.
Dosi Carlo [Carlo Dnosi] molto timorato e pio; co-
struisce in Bologna l'Ospizlo di santo Stefano pcr
1 poverj (s. a.), 338, 47-48.
Dosi Dombnico [Domenico Desii] nlpofe di Bartolomeo,
392, 18; parteclpa alla congiura ordita da Gaspare
Scappi In favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, IJ ;
4 clt. a difendersi, 392, 1».
Dosi ViNCKNZo [Vincente di Dueso] i dal pp. GiuUo II
creato Massaro degli Stracciaroli (an. 1506). 360, 1;
con altri quattro corapagni denunzia coloro che ave-
vano preso parte alla rovina d. pal. Marescotti (an.
1508), 389, 12-13.
Dosolo [Duxtello, Duose/o] v. Fantuzti D., Gkisilieri D,
Dosso ric, 96, 1.
DoTTORi [Dal Dettore] sono fuorusciti di Rologna (an.
1450), 134, 32-39.
DoTTORi Francesco [FraHcesco Del Dottore] i Inviato
da Giovanni Bentivoglio ad accompagnare a Ri-
mini Ralmondo Malatesta (an. 1485), 232, »-9; ne
torna con Pesenzione ricendevole d. bollette tra
Rimlni e Bologna, 9-11; esce dl Bologna coi Ben-
tivoglio suoi amicl (an. 1506), 348, 41, 50.
Dovadola [Donanduia] casteUo negli Appennini ; se ne
[Dovadola-Enrico Vll]
INDICE ALFABETICO
583
impadronisce Bartolomeo Colleoni (an. 1467), 197,
M; in seguito alla pace e restitulto al Fiorentinl
(an. 1468), 199, 33.
DozzA (aiarchesi Dl) V. Campeggi.
DozzA (Da) Agostino. Con i fratelli Matteo e Floriano
uccide nella Mascarella Francesco Tebaldo dalle
Ruote (an. 1461), 175, 20-22.
DozzA (Da) Floriano. Coi fratelli Matteo e Agostino
uccide nella Mascarella Francesco Tebaldo dalle
Ruote (an. 1461), 175, 30-32; ferisce il Gonfaloniere
d. popolo Andrea Bentivoglio accorso al rumore e
fugge, 22-24 ; il bargello non rlesce a trovarlo, 24-25 ;
il Senato fa abbattere la sua casa e bruciargll in
Piazza gli averi, 35-27; & bandito di c. e d. terri-
torio, 27-38.
OozzA (da) Matteo beccaio; coi fratelli Agostino e
Flortano uccide Tebaldo dalle Ruote nella Masca-
rella (an. 1461), 175, 20-22.
" [Drusi SkbastianoJ notaio; e ric. un suo alto in data
22 agosto ISS9> V, i7-29 n-
Drusiana V. Sforza D.
Duca di Biscboub V. Biseeglie (duca di).
— DI Gravina V. Gravina {duca di),
— oi Nkmours V. Nemours (duca d{).
— DI Nepi V. Nepi (duca di).
DUCHI Dl Aostria V, Austria (ducii).
— 1)1 Ferrara V. Ferrara (ducht).
— Dl M11.ANO V. Milano (duchi).
— Dl MooENA V. Modena (duchi).
— DI Regoio V. Reggio (duchi).
— d'Urbino V. Urbino (duchi).
DuGloLo V. Duglioli.
DuGLioLi Bartolomeo [Barioiomeo Dugiolo] h bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 26, 37-3».
DuGLioLi Francesco [Franetico da Dugliolo\ t nelPas-
lalto al castello di Galllera (an. 1438), 52, 46-47.
DuGHOLi Pace partecipa alla congiura in favore d.
Bentivogllo (an. 1508), 380, 3.
DuLciNl NicOLo V. Dolcini N.
DuoDO Cristoforo 4 inviato ambasc. d. repubbllca di
Venezia al pp.; passa di Bologna (an. 1493), 268,
49-50; gli vengono Incontro i noblll con Giovanni
Bentlvoglio, 269, 1-3; con i colleglil vtsita gll An-
ziani, 2; parte accompagnato dal Bentivoglio sino
fuorl d. c, 3-4.
Duosi V. Dosi.
DuosoLo V. Dosolo.
DuRAZzo (Da) Antonio. Suo posto nel corteo papale
la Bologna dalla Maglonc al Pal. (an. 1506), 355,
48; 356, 3.
DuRAZzo (Da) Costantino. Suo posto nel corteo papale
In Bologna dalla Maglone al Pal. (an, 1506), 355,
495 356, 1-3; col nipote alloggia In casa Ercolanl,
357, 24-25.
DosE (Del) Rinaldo [Rainaldo del Duie\ accompagna
il prlncipe Federico d'Aragona a Milano a pren-
dervi Ippollta Sforza sposa d! Alfonso (an. 1465),
187, 45-46.
Duzzello V, Dosolo.
Ebrei [Hebrei\ di Oriente; mandano un leg. al Con-
cllio dl Ferrara (an. 1438), 50, 45; 4 impostu dal
pp. a quelll che ahitano nei luol statl una tassa
d. ventl per cento d. loro rendlte per 1'lmpresa
contro i TurcJil (an. 1464), 183, 2-3; quelli dl Bo-
logna fanno omaggio a Giulio II in Piazza con
rami d'ollvo e cantando salml in ebraico che sono
graditi dal pp. (an. 1506), 356, 33-34 ; * ric, XCIV,
36 „•, ne h chiesto al Senato di Bologna il saccheg-
gio e l'esilIo da Gaspare Scappi (an. 1508), 381,
16-17.
EccELLiNO (torre dell') V. UccelUno (torre detl').
EccLissi di sole della durata di tre quarti d'ora (an.
1448), 126, 4; altro ecclisse (an. 1460), 174, 36-37;
(an. 1489), 185, 9.
EccLissi di luna (an. 1460), 174, 16-17; altro, 1(-19.
EoANO V. Lambertini E.
Egitto (sultano dell') [soidano del Cairo\ v. Kait-
Bdy (1467-149S).
Elena V. Martini B,
Eleonora [Leonora] v. Bentivoglio E.
Eleonora d'Aragona [Leoitora] figlia d. re Ferdinando
di Napoli, si reca di Francia a Ferrara sposa d.
duca Ercole d'Este (an. 1473), 211, »-ll.
[Eleonora d'Aragona] sorella di Ferdinando I re di
Napoli ; h sposa di Marino di Marzano principe
di Rossano e madre di Maria Camilla (s. a.), 215, 8-9.
Elbonora d'Aragona(!) v. Eleonora di Portogallo.
[Eleonora di Portogallo figlia uel re Edoardo]
[figlia del re di Aragona!\ moglie delPimp. Fede-
rico V h incoronata In Roma col marito («n. 1452),
141, 39-30.
Elettori delI'impero; dopo la morte di Alberto V
d'Austria eleggono imp. Federico duca d'Austria
(an. 1440), 60, 39-42; eleggono re d. Romanl Massi-
miliano d'Asburgo (an. 1485;, 235, 36-37.
Elisabetta V. Gonzaga E,, Malvexti E,, Ottoni E.
Elisabetta di Lussemburgo figlla dl Sigismondo imp.
e moglie di Alberto duca d'AustrIa, 50, 17; eredita
alla t '1^1 padre i suoi regnl (an, 1437), 16, 17.
Eliseo V. Beraggi E., Cignano E., Mantacheti E., Mam-
molini E., Orst E.
.... Eliseo segretarlo di Francesco Piccinino; 4 da lui
mandato a Bologna a fare uscire di Pal. Cervato
da Caravagglo e II cap. Pletro dal Purgo con i
provvisionati d. c (an. 1443), 75, 33-35.
[Elmi Brancuccio] pod. di Bologna esamlna e pone al
tormento Tommaso Canetoli colpevole dl complotto
contro la c. (an. 1440), 63, 31-33.
Elmo (castel Sant') [eastel Sant'Ermo\ v. Nafoli (ca-
stelli),
Elnen (vbsc. Di) [ Veicovo Elmense] v. Loris (De) Fran-
cesco,
Elparensis V. Montelfaro.
Eltedo V. Altedo.
Emiua V, Marescotti B.
Emilio V. Marescotti E., MonteetiJvi E,
Enea V, Piceolomini E.
Enoch V. Noi,
Enoch V, Zaneari Noi.
Enoch (Alberto di Pietro Di) V. Zancari Albtrto.
Enoch (Girolamo di) V, Zaneari G.
Enoch (Pietro di) V. Zancari P.
Enrichi Domenico [Domenico Henrighi] parte dl Bo-
logna crociato con Achllle Malvezzl (an. 1464),
185, 40.
Enrico V. Bottrigari E.
Enrico VII [Tudor) rk di Inghiltkrra. Con prlrlle-
glo, nel quale sl nomlna re d'InghilterrA, di Fran-
584
INDICE ALFABETICO [Enrico VII-Ermo (casttl &im/')\
cU e (Ignore dl Spagna, crea car. aurato 11 dottore
bolognete Vlncenzo Paleottl, lo ta. luo famlgllare,
conatgUere e commensale con gli emolumentie onorl
di tal grado qualora li renda alla lua corte; gil
concede autorlti di trattare te coie d. luo Regno
in Italia e ovunque sl trovi; eitende la facolti dl
portare le lue arral anche al dlicendentl d. pred.
(an. 1487), 242, 5-31 ; cf., 295, 31-37 ; manda nn messo
al pp. per la pace tra il rc di Francla e U re di
Spagna (an. 1504), 331, 6-1; ric. per Cristororo Bain-
brldge luo oratore, 356, n-30.
(BiTRlco u'Aragona] [maastt-o dell^ordine di san Cia-
como di Galitia\ i fatto prigionlero dai Genoveii
nel golfo dt Gaeta con 11 re di Aragona, 1'Infante
e altrl penonaggi (an. 1435), 42, «-12; h mandato
a Milano, 13; i liberato dal duca Viicontl, 13-15.
Enrico D'ARA<iONA uucA Di Calabria \don Arrifi-o] figlio
d. re dl Napoll, 194, 7-»; padre di Trlstano, »; h
cap. neireierclto d. Lega airidlce (an. 1467), 7-S.
ENRiaiiBTTi Zaccaria icrive venl lattni In onore di
Lodortco Mareicotti (an. 1459), 172, 9-15.
Enza (fiume) [LeHza]. l'olidoro Sforza vl si reca incon-
tro a Glovannl Bentivogiio (an. 1471), 206, «6-«7.
Enzo rb [Heitricus rex] rlc, 45, 36; sua storia narrata
In succinto nelfcpigrafe fatta apporre In San Do-
menico dal Gon&Uoniere Aidrovandi sopra 11 suo
sepolcro restaurato (an. 1491)» 264, 7-33; sua in-
segna, 34.
" Episodio (Un) della Stojua di Bolouna nbll'opera
Di frate Chsrubimo Ghirardacci per cura di Al-
bano Sorbelil (an. 1915), X.XVII, 31-34,.
Ercolani (famiglia) " h rappresentata nel Theatro mo-
rale de' moderm ingegni d. Ghirardacci, XXIV,
32-34 „ ; nella loro casa alloggiano Costantino da
Dnrazzo e il nipote (an. 1506), 357, 24-25.
Ercolani Bartolombo dottore e lettore in Bologna;
i creato capo d. tribunl d. plebe (an. 1454), 144,
21-22; dlviene lettore nello Studio di Ferrara con
onorevole stipendio [s. a.], 22-23; suoi scrittl ine-
diti, 33-24; suo doiio a Sante Bentivogiio per le
nozze, 149, 25-26; ti ed h sepolto in San Domenico
(an. 1469), 201, 23-24.
" Ercolani Gaspark. Sua poeaia gratulatoria nel primo
Tol. ddl' Historia di Bologna d. Ghirardacci (an.
1596), Lir, 19-22,.
Ercolani Giacomo [ Giacomo Breolano'] multato in milie
ducatl per il rlfiiclmento d. pal. Marescotti (an.
1508), 388, 30.
Ercolaki Nicolo dl Faenza; dottore di legge; va ad
abitare in Bologna col fratello Paolo (an. 1436), 49,
19-20; gli h data la cittadinanza bolognese, 20-21.
Ercolani Paolo di Faenza; viene ad abltare in Bo-
logna col fratello Nicol6 (an. 1436), 49, 19-20; e
fatto cittadino bolognese, 20.
.... Ercolano combatte nel torneo in Bologna tenu-
tosl per definire se la Sapienza o la Fortuna pre-
valga nelle cose umane, coi colori di Nicol6 Ran-
goni paladino d. Sapienza; % ascritto alla sesta
squadra vestita alla moreica (an. 1490), 258, 40-42;
la sua parte soggiace, 262, 17-lS.
Ercolb [Hercole, Hercolesse] v. Ben/ivoglio B., Btso-
gniia B., Bolognetti B., Borgognimi E., Bugatti B.,
Este (D>) E„ Fantunzi B., Ftlicini E., Gmlotli B.,
Gnaine (DaHe) B., Lancie {Dalle) B., Malvexxi E.,
Maranini E., Navt (Dalln) t.., J'aitroni B., Pmit &,
Rofitni B., Sampieri B.
.... Ercolk \ErcoltMe\ plttore ; fa il ritratto di Pietro
Antonlo un ladro Impiccato che li lalra per mlra-
colo dl san Nicol6 da Tolentlno (an. 1505)1 '^7, 15.
.... Eroolb orrro il Carpksano implicato nella con-
glura d. Malrezzi contro il BentlvogUo in Bologoa
h iraplccato al merli d. pal. d. pod. (an 1488),
251, 39.40.
Ercolk Antonio t>. Samfieri E. A.
Erkmitani 01 sant'Aoostino o Aoostiniahi (prati) >
ioro costumi di fare la profitsione nel comtnto d.
/oro e., ' XII, 1-3,; "notlzle iraportanU deirordlne
si trovano nel mi, d. Ghlrardacci intitolato Lihro
economico, XXX, 3S-39 „ ; lul loro lagrato in Bologna
conrengono armati Egano Lambertini, Caatruccio
da Panico, Andrea Albertucci, Giovanni Bianchetti,
Giovannl dalle Calze (an. 1428), 6, 17-20; cf., 22;
fra Antonlo della Fornace h degli Eremitanl di
San Glacomo in Bologna (an. 1428), 11,25-36; Gio-
ranni da Rimini ne h generale (an. 1432), 33, 16-17;
ric, 59, 18-19; agli Eremltani di itrada San Do-
nato in Bologna h regalato in libero poiseiso per-
chh ri officino l'oratorio di sanfAntonio e Ltzaro
inalzato in Cento da Pietro Oaelletti (an. 1435),
46, 31-36; san Nicola da Tolentino tu di quest'ordlne,
115, 47-48; vi appartiene fra Simonetta, che di pai-
saggio a Bologna alloggia nel loro convento (an.
1453), 144, 14-15, e il teologo fra Paolo da Roma
(an. 1455), 160, 36-.17 ; sono introdotti dai Mal-
vezzi a officlare nelle chiese di loro patronato in
Castelfranco e nel Medesano per bolla d. leg. card.
Pietro arcir. di Costantinopoli (an. 1473), 213, 4-»; h
loro dato il monaatero di Santa Maria della Miie-
ricordia, fuori porta di Strada Castiglione, dai
monaci di Monte OUveto, 44-45; danno principio
con il consenio di Gioranni Bentiroglio e di Vir-
gilio Malvezzi al portico di San Giacomo In Strada
San Donato (an, 1477), 216, 31-33; lopralntendono
alla pred. fabbrica il generale d. loro ordine Am-
brogio da Cora e il priore d. convento Gloranni
de Ripis, 33-35; vanno processionalmente alPospe-
dale d. Morte a prendervi un tal Pietro Antonlo
ladro, che, impiccato, erasi salrato per miracoio di
san Nlcola da Tolentino (an. 1505), 336, 43-44; iti-
nerario che percorrono con il pred. sino a San
Giacomo, 44-337, I ; quiri gli tolgono dal coilo U
capestro e lo restono d. loro abito col nome di
fra Nicola, 1-4 ; altre cerimonie che compiono per
il pred., 4-9; nella loro sagrestia si conserva In un
libro memoria d. pred. miracolo e d. speie incon-
trate per tale fatto, 12-15 ; " Pietro Montanarl cede
loro un podere a Volta di Reno (an. 1558), XIII,
6-7, /-»; ne h priore generale fra Gregorio di Mon-
telparo (an. 1583), X, 25-27,.
Eremitani (PRATi) di san Girolamo in Bologna: h loro
data dal pp. la chiesa di sanfAnna in strada San
Mamolo In cambio d. chiesa di san Cristoforo ro-
vinata (on. 1454), 163, 21-24; loro abito, 24-26.
Eremo camaldolese di Bologna; ri h unlta la chlesa dl
santa Maria dl Ravone dal prlore gen. Darid (an.
1451), 140, 19-20.
Ermks r. Beniivogiio B., Sforta B,
Ermo (castrI. Sant') V. Blmo (eastel Sant').
[Ernesto d'Austria-Este (/)•) Ercole] INDICE ALFABETICO
585
ERtfBSTo DUCA d'Austria [HtTnes/o] padre dellUmp.
Federlco, 60, «0.
EsDRA (BiBBiA Di) conscrvata in Bologna, ric, 231, 19.
EsTE (Da) [duchi di Ferrara] sl imparentano con Gio-
vanni Bentivoglio per il matrimonlo di Lucrezia
con Annibale figlio d. pred. [an. 1494], 354, 31; la
loro arma figura suila torre d. Bentivoglio, 372, 7.
EsTE (D') Albbrto fratello d. duca di Ferrara; passa dl
Bologna diretto con molti altri gentiluomini a
Napoli per comraissione di Eleonora d'E8te (an.
1473)1 213, 24-39; alloggia nel pal. di Giovannl Ben-
tivoglio, 29-30.
EsTB (D') Alponso figlio di Ercole, 263, 7; 268, u;
330, 17; sposa Anna Sforza sorella dl Giangaleazzo
(an. 1491), 263, 11-12; vengono alle sue nozxe Gio-
vanni, Annibale e Alessandro Bentivoglio con rlcco
seguito, 7-9; passa di Bologna, ospite di Giovanni
Bentivoglio, diretto al pp., in Roma con cento-
quaranta cavalli (an. 1492), 268, 40-42; sposa Lu-
crezia Borgia (an. ijoi), 309, 3-4; cf., 308, 47-48;
la pred. gU reca in dote centomila ducati in con-
tanti e centomila in valori piix Cento e la Pieve,
309, 4-5; diviene duca alla f d. padre (an. 1504),
330, 17-lS; rifiuta a Nicol6 Dolcini e al vicario d.
vesc. di Bologna dl restituire Cento e la Pieve,
43-46; i suoi fratelli Giulio e Fernando congiurano
di ucclderlo (an, 1506), 343, 24-28; li fa prendere e
imprigionare, 28-29; e fa impiccare e squartare il
conte Alberto Boschetti e Glierardo Robertl loro
coraplici, 29-30; fa costruire d. ponti sulla Scol-
teuna perch^ vi passino i Francesi contro Bologna,
347, 10-11; comralna nei suoi stati gravi pene a
chi aiuti i Bolognesi, 11-13; si reca a Rologna a
baciarc il plede al pp. (an. 1507), 364, 26; ric,
370, 39; i confederato con Giulio II (an. 1508),
378, 32-33; acconsente a che Cristoforo Ariosti sia
arrestato in Cento, 390, 44 ; aderisce alla lega tra
Massimlliano imp., Giulio II, Luigi XII, Ferdinarido
re di Aragona, i Fiorentini e il march. Gonzaga con-
tro i Veneziani (an. 1509), 393, 20-27; pretende da
questi il Polesine dl Rovigo, 36; manda al pp. in
Bologna centoclnquanta cavalli, 395, 22-24.
* EsTB (D') Azzo muove contro Nicol6 a Ferrara aiu-
tato dal conte da Barbiano (an, 1395), LXV, 4-7;
e sconfitto a Porto dal Ferraresi, Fiorentini e Bo-
logncsi e fatto prigionlero dal conte Corrado
d'Altenberg con Conselice da Barblano, 9-13 „.
EsTB (D') Beatrice figlla d. duca Ercole, sposa Lodo-
Tico Sforza (an. 1491), 263, 1-3; f di parto con II
figlio (an. 1497), 292, 27-28; epltaffio latlno sul se-
polcro d. figlio, 28-36; dolore di Glovanni lienti-
voglio per la sua t> 37.
EsTE (D') BoRso \Bono\ Buoso\ figlio iUegittimo dl Ni-
C0I6 III, 71, 6; succede al fratello Leonello (an.
1450), 137, 7; Ai. grandi feste all'lniperatore Fe-
derlco, che lo crea duca dl Modena e Regglo (an.
1452), 40, 42-43; Giovannl Aurispa e Guurino Gua-
rinl letteratl insignl sono suoi favorltl (an. 1453),
143, 39; ric, 144, 23-24 ;crea nobili ferraresi Achllle,
Virgilio, Lodovico, Ercolc, Pirro e Trollo Mal-
vezzl (an. 1454), 145, 18-20; suo accordo con i Bo-
lognesi per franchigle vi-iendevoli nel rispettivo
territorio, 22-26; k Invitato da Sante Bentivoglloalle
sue nozze, 147, 23-24; suo dono al pred., 148, 39-40;
fa onore a Giacorao Piccinlno di passaggio a Fer-
rara (an. 1455), 159, 16-17; le sue sorelle accompa-
gnano sino a Corticella venticinque suore dirette a
Bologna (an. 1456), 162, 27-29 ; fa cav. aurato il bo-
lognese Antonio Paltroni pod. di Ferrara (an. 1459)1
166, 37-38; rifiuta Cento e la Pieve che gli si erano
offerti (an. 1461), 175, 8-9; per riguardo al vesc, cui
appartenevano, vi manda soccorsi, 9-10 ; da un aiuto
in denaro a Giacomo Plcclnino (an. 1462), 179, 22-23;
manda il fratello Ercole neIl'eserclto di Bartolomeo
CoIIeoni per aiutare i Fiorentlni fuorusciti (an.
1467), 193, 8-9; nella battaglia alla Mezzolara rat-
tiene le squadre cho non disertino, 195, 15-16; prov-
vede a rifornire il campo di Federigo da Monte-
feltro alla Molinella per mezzo di un ponte di barche
fatto costruire a taie scopo dai Veneziani sul Po,
196, 20-21 ; gli sono mandati ambasc. dal Senato dl
Bologna per sentire se fosse nemlco o amico d. Bo-
lognesi, 36-38; risponde ai pred. non essere stato raai
loro nemioo benchfe sia amico d. Colleoni, 38-39; che
nella guerra fe dalla parte a loro contraria perchfc
soldato d. Veneziani, 40-41, raa sempre & e sari loro
amico, 41-42; riceve onorevolmente I'imp. in Fer-
rara (an. 1468), 201, 2-3; fa bruciare i molini della
Galeazza di Guido e Galeazzo Pepoli (an. 1470),
206, 19-20; II Senato dl Bologna per vendetta gli
fa bruclare case al Finale, 20-21 ; la guerra non si
accende per interposlzione dl Galeazzo Maria Sforza,
21-23; si reca a Roma (an. 147 1), 207, 35; h molto
onorato dal pp. che lo crea duca dl Ferrara, 35-36;
torna in questa c. e si ammala, 42; & vlsitato da Gi-
rolamo Grilibni inviato dal Senato Bolognese, 42;
t 208, 29; cf., 42; gli succede il fratello Ercole, 29-30.
EsTK (D') Elisonora [Leonora] si ammala (an. 1493), 273,
31; Giovanni Bentlvoglio manda successlvaraente
Cristoforo Poggl e il figlio Annibale a prendernn
notizia, 21-22; ti 22-23.
EsTK (D') Ercolb; figllo di Nicol6 III e di Riccarda
dl Saluzzo moglie d. pred., 72, 6-7 ; padre dl AI-
fonso, 263,7; 268, 44; 330, 17; di Ippolito e dl
Ferdinando; di Sigismondo e Giulio naturali, 18;
di Beatrlce, 263, 3; di Isabella, 255, 33; alla f d.
padre i dal fratello Lionello confinato nel Napo-
letano essendo ancora minorenne (an. 1442), 71,
7-9; per denari da aiuto ai congiurati contro Picro
de' Medici e aduna oirca quindicimila uomini nel
contado di Reggio e Modena, con i quali e con i
cap. Guido Rangoni, Gian Francesco della Miran-
doia, il Pio e il Correggio va ai confini d. Frlgnano
(an. 1466), 192, 5-8; h raandato con molte mllizie
dal fratello Borso a Bartoloraeo CoUeonl in favore
d. fuorusciti Fiorentini (an. 1467), 193, 8-9; nella
battaglia alla Mezzolara gli t "o'*» " cavallo, 195,
24 ; salta su un altro e contlnua valorosamente a
combattere slno a che ferito a un piede h costretto
ad abbandonare 11 campo, 34-39; Glrolamo Griffonl
li reca a Castelnuovo a colloquio con lul (an, 1471),
207, 43-44; h sospettato dl averlo fatto uccidere al
crocevia d. Gattamazza, 47-48 ;cf., 45-4»; succede nella
signorU ai fratello Borso, 208, 29-31; contrasto col
nipote NicoI6 che pretendeva il dominio dl Ferrara,
31-32; sl fortifica In Castelnuovo avcndo Nlcol6 oc-
cupato il Pal., 32-33 ; non di posa al pred. che fugge
a Mantova, 33-35 ; riceve ambasc. d. Senato dl Bo-
586
INDICE ALFABETICO
[Eate (£)') Ercole]
logna a condolertt d. f dl Bono e a. rallegraral
eon lul deiracqulstata tlgnorU, 41-43; ti inlmica
eol Bolognetl per una quettione dl confinl, 209,
n-15; manda a rorlnare un tronco dl torre tra
Modena e Bologna rlparato dal Bolognetl quale
loro domlnio, 35-37; udlto che I Bologneii averano
quirl innalzato una forte battla con buonl pre-
sldl, 41-43, riene a piti mlte contigllo e roanda loro
quale ambasc. Vincenzo Paleotti bolognese e iettore
pubblico a Ferrara perchi ie cote tornino nel prl-
ttino ttato, 43-41, ma nun l'ottiene, 4S-210, i ; per
tpuntarla clroa alla bastla, non sentendoil in forza
per fare guerra ai Bologneil, rlcorre airintcrrento
d. re dl Napoli e d. Venezianl, per6 senza suc-
cesso, 3-ia; si volgc allora al pp. da cui pure non
ottienc nulla, 13-17; prora Infine la mediazione d.
duca Sforza e per suo mezzo ottlene che ia bastla
sia rorinata, ma rimane inteso che il tronco d.
torrione e i fondamenti sono d. Bolognesi i quali
hanno facolti dl rialzare la torre sino a trentasei
braccla e porrl in alto lo stemma di Bologna, 16-25;
suol agentl con ambasc. di Bologna, d. duca Sforza,
d. re di Napoli ranno al Panaro e ri stipulano
11 contratto d. condizlonl stabillte tra 11 Senato di
Bologna e il duca Sforza in riguardo al detto luogo,
26-M; conduce di Francia a Ferrara la sposa Eleo-
nora d'Aragona (an. 147»), 211, 9-10; 11 Senato di
Bologna gli manda ambasc. con ricchl presenti, 10-14;
acconsente al matriraonio d, sua figlia naturale
Lucrezia di otto annl con Annlbale Bentirogllo
figlio di Gioranni In etik di nore anni (an. 1478),
218, 31-33; onora gli ambasc. reniiti a sposare ia
fanciuUa a nome di Annlbale, 36-37; crea car. Gi-
rolamo Ranucci e Bonifacio Cattani, 27-3»; fa ai
pred. e ai loro serri ricchi doni, 28-29; dl ritorno
dalTaiuto ai Fiorentini passa di Bologna ore h
osplte di Gioranni Bentiroglio, 219, 31-33 ; festeg-
gia Annlbale Hentivoglio recatosi a Ferrara a visi-
tare la sposa, 34-35; ra incontro a Gioranni Ben-
tlroglio sino alle porte di Ferrara arendo gii
mandato^fuori d. c. molti car. incontro al pred.
(an. 1479), 45-47; dopo cordlali accoglienze entra
col Bentiroglio in Ferrara, 220, I ; accompagna 11
pred. alia sua partenza sino a un miglio dalla c,
3-4 ; e assoldato con ottomila ducati dl provrisione
dai Fiorentlni e deve passare in Toscana, 37-3»;
vi manda le sue genti d'arme, 40 ; che riunitesi al-
l'etercito di Giovannl Bentlvoglio vanno a Pisa
dopo arere subito forti perdite in un'imboscata
tesa loro da Roberto da Sansererino, 40-42 ; In-
tieme ai collegati fa tregua col re di Napoll (an.
1480), 222, 29-31 ; ra incontro a Bianca Bentiro-
gllo al suo giungcre in Ferrara (an. 1481), 223,
37: gli h mossa guerra dai Veneziani cupidi d.
luol statl (an. 148J), 224, 33-34; i pred. gli Inviano
contro una flotta sul I'o comandata da Damiano
Moro e un grosso esercito^sotto il comando d. San-
sererino, che gli occupa clttA e castelii nel Fer-
rarese, 34-35, 37-3»; va incontro a Giovanni Ben-
tivoglio mosso In suo aiuto sino aila Torre d. Fosia,
40-41 ; si reca iniieme ai pred. a Codigoro, 41-43;
partecipa alla lega con 11 re dl Napoli, 11 dura dl
Mllano, i Bolognesi, i Fiorentinl e altri aderentl,
47-41 ; ai Veneziani ostill si unisce contro lui 11
pp., 225, >7-M; l suoi alleati sl dltpongono ad ai-
■aiire Forn, affinchi il pp. latci rla llbera all'eter-
cito Inrlatogli in aiuto dat re dl Napoll, 4a-4>:
prende parte aila dieta d. collegatl In Cremona
(an. 1483), 226, 37 ; approra dl muorere guerra al
Venezlani a primarera, 30-33; inroca da Gtorannl
Bentlroglio toccorso di rettoraglle, 41; rlc, 228,
7: per gti accordi d. pace concordata tra 11 duca
di Mllano e i Veneziani perde 11 Poleslne di Ro-
rigo rimasto al pred. e gli h proiblto di fare lale
(an. 1484), 230, 47-4»; h malcontento d. pace, 231,
3-4; ordina a Battiita Canonlcl retc. dl Paenw e
luo nunzlo in Mantora di creare, in tuo nome e
con tutti gli onori, Giantrancesco Aidrorandl car.
aurato (an. 1485), 232, 43-44; accompagna a Bologoa
sua figlla Lucrezia tposa di Annibaie (an. 1487), 236,
31-23; alla colazione di nozze rlcere in preaente un
baclno di zucchero, 240, 19-30; pasia di Bologna
diretto a Roma con quattrocentocinqutnta caralli,
241, 46-47; gll rengono Incontro i nobill e Glorannl
Bentlroglio d. quale e ospite, 47-4»; parte, 4»; manda
ambaic. ai Florentini perrhi rilascino Gioranni
Bentirogiio condotto dai Faentini prigioniero a Fi-
renze (an. 1488), 246, 50; 247, 1-3; conrlene al parla-
mento indetto In Parma dal duca .Sforza, 30-34;
manda ambasc. a Gioranni Bentivogito In aegulto
alla congiura d. Mairezzi, 252, 35-36; gll h inriato
dal Senato di Bologna Alessandro Volta per ac-
cordare gll abitantl di Monte Tortore, a lui aog-
getti, con queili di Serraraiie, Vlgnoia e Rufiino in
giurisdizione di Boiogna, i quali si lagnavano dl
usurpazioni in loro danno (an. 1490), 262, 3»-39;
ma non rietce a nulla, 39-40; con Sigismondo e iargo
seguito ra a passare le festc di Natale al Ben-
tiroglio, rilla di Giovanni chc onoratamente 11
ospita (an. 1491), 264, 33-36; si reca quindi con il
pred. a Boiogna, fermandosi a desinare a San Mi-
chele in Bosco ove h risitato da tutta la nobilti
di Bologna, 36-3»; anche in c. e ospite di Gloranni,
3»; il primo deifanno dopo udita la messa in San
Giacomo crea car. aurato Ermes figlio d. Benti-
roglio e gll dona una collana con ricco glolello
(an. 1493), 40-43; qulndi in Piazza dalla scalinata
di San Petronio asslste allo sfilare d. corteggio per
la nuora entrata in ufficio d. Anziani e Gonfalo-
niere di giustizia, che ammira, 43-47; toma con
Gioranni al Bentivoglio, quindi parte per Ferrara,
47-48; 8l reca a Roma con largo seguito, 265, 3; nel
suo passaggio da Bologna h ospitato da Giorannl
Bentirogiio, 265, 37-40; presiedeun congresso
di principi dTtaliatenutosl in Ferrara(an.
1493), 272, 13-17; e arrertito da Lodovico Sforza
che ha dato ordine di uccidere il Bentirogtio al-
1'entrare a mensa, 20-33; non osa contraddire 1'ospl-
te potente, ma fa parota d. detitto imminente al
march. dl Mantora, 23-35; gli t la moglie Eieono-
ra, 23; gli h mandato dal Senato di Bologna a con-
dolersi Alessandro Volta, 23-34 : anche si reca pr. dl
lui a queito scopo Giovanni Bentivogtio con Gio-
raani Manili e Carlo Ingrati, 24-26; Ingracdisce
Ferrara a Nord (an. 1495), 285, 16-17 ; da Milano, ore
areva reso omagglo a Luigi XII, torna a Ferrara per
acqua sul suo Bucintoro nei quale inrlta gli ambasc.
bolognesi e Giorannl Giordanl (an. 1499), 298, 3-4 ;
[Este {D') Ercole-Este (/)') Lucrezia] INDICE ALFABETICO
587
arma car. Alessandro Pio (an. ijoi), 300, 20; e lo
conferraa signore di Sasauolo, JO-21 ; gli fe chiesto
aiuto da Giovanni Bentivoglio contro il Valentino,
303, «0; non osa concederlo temendo d. rc Luigi XII,
che suppone consenziente alle ostilitA contro Bo-
logna, i2-44 ; anzl proibisce ai sudditi di pigliare
soldo dai Bolognesi, 44-45; manda Ippolito a Roma
a prendervi Lucrezia Borgia m. di Alfonso, 308,
44-47 ; gli sono consegnati da un messo d. pp. Cento
e la Pieve dote d. pred. (an. 1502), 311, 2-3: cf.,
310, 44; da Alessandro VI, il Valentino e i Ben-
tivoglio i chiamato garante deiraccordo e pace tra
i pred., 318,32-33; cf., 321, 43; gli e chiesto aiuto
dal re di Francia (an. 1503), 323, 16; arriva a Bo-
logna coi card. Rlario, d'Amboise e d'Aragona, 324,
34-3J; parte con i pred., 34-J5; essendo poco amico
d. Bolognesi, quaranta suol balestrieri sono svali-
giati a Castel San Pietro da balestrieri di Bolo-
gna, 327, 35-36; f lasciando erede Alfonso suo figllo
(an. 1504), 330, 17-18.
EsTB (D') Fkrdinanuo figlio illegittimo dl Ercole, 330,
18; con il fratello Giulio e con il conte Alberto
Boschetti congiura di uccidere i fratellastri Alfonso
e Ippolito aspirando alla signoria di Ferrara (an.
1506), 343, 24-27; scoperta la congiura e incarce-
rato, 28-29.
EsTB (D') Giuuo figlio illegittimo di Ercole, 330, 18; con
il fratello Ferdinando e con 11 conte Alberto Bo-
schetti congiura di uccidere i fratellastri Alfonso
e Ippolito per vendicarsi di questo (an, 1506), 343,
24-28 ; scoperta la congiura h incarcerato, 28-29.
EsTB (D') Ippolito [eardinale di Mantova; monsignor
da Bste, cardinale] figlio di Ercole, 330, 18; passa
di Bologna con duecento cavalli ed i ospite d. Ben-
tlroglio (an. 1497), 293, 24-36; va a cena dai frati
di san Domenlco, 26-27 ; tlene a battesimo per il
marchese di Mantova con Girolamo Campeggi un
figlio di Alessandro Bentivogllo 0 gH mette nome
Sforza, 27-29; parte per Roma, 29; di nuovo passa
di Bologna con ricchissimo e numeroso seguito
diretto a Roma a prendervl Lucrezla Borgia sposa
di Alfonso (an. 1501), 308, 44-48; h. ospitato con
molto onore da Giovanni Bentlvoglio, 309, 5-7;
parte per Roma accompagnato da Annlbale Ben-
tivoglio con venti cavalli, 7 ; da Roma passa di Bo-
logna diretto a Ferrara (an. 1503), 322, 18-19; i
ospitato dal cognato Annibale pred. al Casino, 19-20;
permette che il Valentino ponga il suo Indlrizzo
su alcunl carriaggi contenenti oggetti d. Chiesa
di gran valore che voleva deposltare In Ferrara come
in luogo sicuro (an. 1504), 329, 24-25; cf., 39-40;
ma I'inganno i scoperto alla dogana di
Bologna e gli oggetti trattenutl, 43-44; i
fratell! Giulio e Ferdinando conglurano di uccl-
derlo con Aifunso, ma la congiura ^ scoperta (an.
1506), 343, 24-29; In segulto al bando d. pp. che
chiunque spogll e perseguiti i fautorl d. Bentivoglio
rimane padrone d. bcni loro conquistatl parte di
Ferrara con buon numero dl gente e si Impadro-
niace di Sassuolo e Splllmberto (an. 1507), 370,
37-38; cf., 34-35; quindi perseguita 1 Bentivoglio sino
ai confinl d. Ferrarese, 38-39; ric, 376, 37; manda
cento caralli a Bologna In servizio d. Chiesa (an.
1508), 384, 3-4; passa di Bologna diretto alla sua
legazlone nella Marca (an. 1509), 394, 33-3«; allog-
gia nel Pal. con il leg., 33.
EsTK (D') IsABELLA figlia di Ercole e sposa a Glan
Francesco Gonzaga marchese di Mantova; i con-
dotta dal marito a Mantova (an. 1489), 255, 33-34 i
reduce di Loreto passa di Bologna vestita a lutto
per la f d. re Ferdinando (an. 1494), 276, 32-34; le
vengono Incontro 1 Bentivoglio, 34; i ospite di
Giovanni, 34-35; fc condotta da Ginevra Bentivo-
gHo a messa in San Petronio, 36-37 ; assiste dalle
scale d. chiesa airentrata in ufficio d. nuovo Gon-
f aloniere di Giustizia, 37-39 ; visita il sepolcro di san
Domenico, la chiesa San Domenico e i filatoi, che
ammlra, in compagnia di Giovanni, 40-4! ; parte
di Bologna, 42; vi passa di nuovo recandosi a Fi-
renze a visitare la chiesa della Santissima Annun-
zlata (an. 1506), 343, 10-11; alloggia in casa di Gio-
vanni Bentivoglio, U.
EsTB (D') LioNELLo figlio primogenito, ma illegittimo
di NicoI6, 47, 3«; 71, 5; gli fe donato dal pp. Lugo
(an. 1436), 47, 33; con ie genti d'arme accompagna
Eugenio IV alla sua partenza di Ferrara (an. 1439),
56, 14-15; alla f d. padre eredita lo Stato (an.
1441), 71, 7-8; confina i due fratelli legittimi nel
Napoletano (an. 1442), 1-9; innalza le mura di Fer-
rara dalla parte d. I'o e abbellisce la c, 9-10; ambasc.
d. Bolognesi vengoao a condolersi con lui d. t d.
padre e rallegrarsi dell'ottenuta signoria, 11-13; tiene
a battesimo Giovanni II figlio di Annibale Benti-
vogllo (an. 1443), 74, 49; sposa Maria figlia d. re
Alfonso di Aragona (an. 1444), 98, 9-10; riceve dal
Senato di Bologna un ricco dono consegnatogli
dagli ambasc. Giovanni Lodovisi e Nicola Ghisi-
lardi, 10-14; gli fc chiesto dal pp. per mezzo di Ni-
cold Amidano da Cremona vesc. di Piacenza aiuto
pei Bolognesi (an. 1448), 126, 24-25; non ne fa
nulla, 25; f (»"• 1450)1 '37, 6; gll succede il fra-
tello Borso, 6-7.
EsTB (D') LucREziA naturale di Ercole h sposata per
procura a otto anni con Annlbale Bentivoglio di
nove anni (an. 1478), 218, 21-26; e visitata a I^^errara
dallo sposo, 219, 3.v36, e dal suocero che te fa un
ricco dono (an. 1479), 220, 2-3; va a prendcrla Anni-
bale per condurla seco a Bologna (an. 1487), 236,
14-15; giunta vicino alla c. le vengono incontro
molti nobill bolognesi e di altre parti, 21-35: suo
abito, 35-47 ; le reggono le rcdint otto giovani
riccamente vestiti con le divise d. Bentivogllo e
con l'insegna di Annibale sul petto, 37-47 ; fc accom-
pagnata da Francesco Gonzaga, che sl fa precedere
da una squadra di stradiotti vestiti alla turca, 237,
1-3 ; entra in c. da porta di Galliera passando prlma
di arrivare al pal. Bentlvogllo sotto cinque archl
ognuno d. quali con un emblema, 9-11; i lieta-
mente ricevuta dal suocerl, 16-18; descrizione d.
sala d. convlto di nozzc e degll attendenti a esso,
18-238, l-H; descrizlone d. convito, 12-48; alla fine
d. quale Lorenzo Rossi recita un epitalamio, 49-30;
doni presentatile dai convitati, 239, 1-22; nella co-
laxlone offerta dal suocero rlceve in presente un
carro trlonfalc dl zucchero, 240, 17; accompagna
il marito a Mantova per le noize d. march. con
la lorella Isabella (an. 1490), 255, 35-36; torna a
Bologna, 37; riccamente acconciata rlceve in casa
588
INDICE ALFABETICO (Batt (/>-) Lucretia-Eugenio IVJ
la nuova cognata Ippollta Sturza (aii. 1492)1 267,
3-4 ; accorapagna al Porto la cognata Laura diretta
al inarito In Mantova (an. 1494), 275, 36-}7; luo
matrimonlo ric, 353, 41-46; dltperando d. rltorno
d. mau-ito In Bologna ne parte con le figlie Glne-
rra, Blanca, t.eonora, Iiabella e Camilla (an. 1506),
353, 45-46; e con le cognate Lucrezia e Giacoma,
46-47; tutte insieme pastano a Mantora acoompa-
gnatevi da Giambattitta Cattelll, Vlncenzo dalla
Fara, Priaino Machiarelti e da caraili d. marcli.
Gonxaga, 48-SO.
E.STB (D') Maria V. Aragona (£>') M.
EsTB (D') NlCOLO [marckese <U Ferrara, duea di Ftrrara]
padre di Ercole e Siglamondo legittlmi, 71, 7 ; e dl
Lionelio e I]orio naturall, 6; cf., 47, 34 ; " tbigotti-
sce ai propotito di Azzo d'Este di entrare in Fer-
rara (an. 1395), L.KV, 6-7 ; chiede aiuto ai Uolo-
gnesi e ai Fiorentini, 7-a; con i pred. astalc
Azzo a Porta e lo rince, 9-13; paga diecimiia
ducati d'oro ognl anno ad Astorre Manfredi per-
chh tenga prigloniero il pred., caduto in sua mano,
LXV, 16-17 „ ; e incaricato dai Veneziani di opporsi
nel Modenese al pastaggio d. genti d. duca di Miiano
daiia Romagna in Lombardia (1436), 3, 13-15; im-
peditce aiie pred. di traghettare ii Panaro, 18; cf.,
35-37; h In lega coi Fiorentlnl, col Veneziani, con
Gianfranceaco Gonzaga, con Amedeo VIII di Sa-
voia conlro it duca di Miiano, 4, 40-41; si offre ar-
bitro nella pace tra ii pp. e l Bolognesl e manda a
questt Nicotd Arioati per sapere lo stato d. cose
(an. 1430), 22, 21-34; il Senato accetta ii suo inter-
rento e gli manda a intendcrsi Romeo Foscherari
e Giacomo daile Correggie, 34-38 ; faltisce net suo
proposito per finvidla d. duca Fitippo Maria Vi-
sconti, 39-31; ric, 23, 7; sl reca a Bologna a osse-
quiare il pp. (an. 1436), 47,25-36; alioggla in casa
di Girotamo Boiognini, 36; gli sono donati dal pp.
i cattelli di Lugo, Massa e Zagonara, 26-27 ; fa pace
c lega col duca di Miiano insieme al duca di Sa-
roia, ai march. di Saluzzo, di Mantova, di Monfer-
rato e ai Fiorentinl (an. 1440), 64, 36-37; fa regali
ad Annibale Hentivoglio per le sue nozze (an. 1441),
69, 6-7; t (*"• 144')) 7I< 1; tascia per testamento
che gii slano fatti funerali sempiiclssimi e siano
date moite elemosine ai poveri di Ferrara, Modena
e Reggio, 1-5; i seppellito in Santa Maria degii An-
gcil, 3.
EsTE (D') NicoLo figiio di Lioneilo, 208, 2; ha un col-
loquio con Girotamo GrifToni (an. 1471), 207, 42-43;
contrasta alio zio Ercoie ia signoria di Ferrara e
si fortifica nei suo proprio pal., 208, 31-34 ; tra-
vagiiato da Ercole fugge a Mantora pr. 11 suo zio
materno, 34-35; suo errore, 35-37.
EsTK (D') StGisMONuo \Gismondo\ figllo di NIcol6 e di
Ricciarda marchesana di Saluzzo, 71, 7; atla f d.
padre essendo ancor minorenne ^ dai fratello Lio-
nello confinato nel Napoletano (an. 1443), 7-9; ra ad
incontrare at Panaro Gioranni Bentivogllo in via
per Milano e lo ospita cot seguito a Reggio (an.
1471), 206, 43-46; passa di Boiogna diretto con molti
attri gentituomini a NapoH per commtssione di
Eleonora d'Este (an. 1473), 213, 24-29; attoggia nel
pal. di Giovanni Bentiroglio, 29-30: accorapagna ii
fratetlo Ercole a passare le feste nataiizie at Ben-
tiroglio, rilla di (iiovannl, che largamentc li otplta
(an 1491), 261, 3»6; quindl ti reca con 11 pred. a
Bologna, fermandosl a detlnare a San Michele in
liotco, 36-39; fabbrica un betilitimo pal. In Ferrara
(an. 1495), 285, 17-11.
EsTK (D') SioUMOMUo naturale di Ercole, 330, II.
Ektk (I)') Taddbo h condottiero nell'etercito d. Cal-
dora (an. 1430), 20, 30, 23; % a Castelfranco contro »
Botogneai (an. 1434), 39, 13-14 ;cap. nelfeterclto d.
lega; tcampa con la fuga alla rotta inflitta dal
I'iccin!no al detto etercito, 40, 23-33.
ICsTK (ua) V. Simone da Bste.
ESTONTBVILLA RoANO GuaLlKLMO V. EstouUville (De)
Ouglielwi«.
EsTOR, EsTORRE V. Astorre.
ESTOUTBVILLK (Db) GuGUKLMO ARCIVKSCOVO DI RoVBN
\GngUelmo da EstoHtevilla Roan6\ card. francete; a<-
compagna Eugenio IV a Bologna e aiioggia in casa
Foscherari (an. 1436), 47, 15; segue ii pp. Pio II a
Bologna e riene nel corteggio dietro di iui (an.
1459)1 170, 19-20, 21-33.
' EsTRATTi B PRAMMENTi. .Sono tpogii ed estrattl fattl
dal Ghirardacci per la tua lUttoria dl Bologna;
inediti, XXXV, 33-41, 5-6,.
Ettore [Etiorro] v. Montecalvi E., Pasqualini E., tii-
valta B., Volta E.
Ettore da PiACE.>fZA [Ettore da Piasrma] accompagna
Galeazzo Maria Sforza a Bologna Tan. 1459), 168,
48; 169, 8-9.
EuOENlo V. Ghirardacci E., PtnnabiH E.
EuGENio IV al sec. Gabrieie Conduimer, di Venezia : e
el. pp. (an. 1431), 24, l»-20; zio di Pietro Bari>o
poi Paolo 11, 186, 30-31 ; sl fanno grandi fette per la
aua incoronazione a Bologna ove era stato teg., 24,
20-22; i Canetoli, suoi amici, mandano a ossequiarto
e a trattare ta pacc di Bologna, 31-32; ric, 41, 45:
a preghiera di Galeotto Canetoli ordina ai leg. di
togiiere 11 campo da Bologna, di fare entrare In
c. la vettovaglia e di ridartc facqua per macinarc,
25, 18-20; ii ieg. Acciopaci nega fcde aile tue iet-
tere e rifiuta di obbedirvi, 22-24; gii sono presentatl
da Galeotto Canetoli anche a nome degli ambasc.
che, per impedimento d. leg., non averano potuto
recarsi a Roma, i capitoli d. pacc inriati dai Bolo-
gnesi, 26, 18-20, 2t-28; alcuni ne ratifica, oitrl so-
stituisce, 29-27-28-29, l-lO; gli ambasc. bolognesi,
venuti per congratularsi d. sua eiezione, giungono
in ritardo a cagione d. guerra mossagii da Anto-
nio Coionna, 30, 5-9; ricere i pred. con grandi
favori, 17-18; revoca Gioranni Bosco da gorerna-
tore di Bologna, 46: ed elegge Fantino Dan-
dolo, 47-48; revoca la ceiebrazione, prima conten-
tita, d. Concilio in Basilea, e col consenso d. card.
to Indice a Bologna, 50; 31, 1-4; iri convoca tutti
i re, principi, signori e prelati d. crlstianiti, 4-5 ;
dal governatore di Bologna gli e mandato Delfino
Gozzadini quale ambasc. (an. 1432), 32, 13; cf., 3;
chiama a Roma Pietro Ramponi e io fa gorerna-
tore di Rieti, 19-30; h avrisato dal Senato dell'in-
trigo ordito dal Dandoio con il Gattamelata e d.
partenza di quelio da Bologna (an. 1433), 33, 34-35;
inria a gorernatore e leg. dl Bologna, deli'esar-
cato di Rarenoa e di tutta la Romagna II nipote
Marco Condulmer, 3*-3t; si rappacifica con l'imp.
[Eugenio IV-Eustachio (Sani')]
INDICE ALFABETICO
589
Sigismondo di Lussemburgo, 45-46; riceve e inco-
roua in Roma il pred. con molta pompa, 36, 13-14;
gli si rlbellano Forli, 29-30; Imola (an. 1434), 33-34; e
molte c. d. Romagna, 37-38; gli e nemico Fllippo
Maria Visconti, 38, 2-3; nega ai Romani tumultuanti
Castel SanfAngelo, e la rocca dl Ostia, 36-37 ; i pred.
vogliono darlo in mano d. Piccinino, 40-41 ; fugge di
Roma, 41; a Civitavecchia s'imbarca su una galea
fiorentlna con i prelati che l'avevano raggiunto,
41-43; entra in Firenze eon molta pompa, 43-45;
conosciuti 1 tumulti dl Bologna vi manda a pacifi-
carela c. l'arcivesc. Bartolomeo Zabarelli con ambasc.
fiorentini, 46-48; si reca a lui Galeotto CanetoH per
gll accordi con Bologna, 39, 34 ; cf., 16-17; manda in
questa c. il vesc. di Recanati Giovanni Vitelieschi e
Pietro Ramponi con i capitoli per la ratifica, 34-36;
i Bolognesi gli inviano due ambasc. a condolersi d.
suoi casi, 40, 41-43; chiama Pietro Raraponi a Fi-
renze (an. 1435), 41, 38-29; Roma ritorna alla sua
obbedienza, 30; fa carcerare Gasparc Canetoli che
gli era stato condotto a Flrenze, 33-36; insieme ai
Fiorentini e ai Venezlani, sl rappacifica col duca
di Milano, 42, n-21 ; 11 pred. deve restituirgli i ca-
stelli occupatl e impegnarsi a non aiutare i Bo-
lognesi, 22-23 ; questi mandano a olTrirgli la c, 24 ;
invia a Boiogna un tal Sciplone dottore di Fer-
rara ad annunciare la pace fatta col Visconti e a
recare ia sua benedizione, 25-27 ; il pred. h inoltre
incaricato di dire che volendo egli recarsi a Bo-
logna desidera avere la c. in sua piena balia, 27-28;
11 Senato di Bologna si riserva la rlsposta a tale
rlchiesta, 29-32 ; i Bolognesi gli inviano Romeo Fo-
scherari, Nicol6 Ghisllieri e Galeotto Canetoli con
i capitoll dell'accordo, 40-44; li rlceve benignamente
e firma 1 capitoli, 44-45; il com. di Bologna lo in-
vita e prendere stanza in Bologna, 44, 2-12; impe-
ditone sul momento promette di recarvisi al feb-
braio, 12-15; esorta i Bolognesi a vivere in pace,
15-16; concede ad Antongaleazzo Bentivogllo, suo
fedele, dl tornare in Bologna con la sua fazione,
22-25; saputa laf d. Bentivoglio e di Tommaso Zam-
beccari, fa prendere Bartolomeo Zambeccari, fra-
tello d. pred., che era a Firenze, e lo invia priglo-
nlero nella rocca di Narni, 46, 13-16; & visitato da sua
sorella. . . , 18-19; reso sicuro dalla t '^- Bentivoglio,
dalla fugB d. Canetoli e dalla prigionia di Barto-
lomeo Zambeccari ordina al governatore di Bolo-
gna e airOffida di fabbrlcare 11 castello dl Galliera
per tenere in freno la c, 20-22; cf. 82, 34-35; fa
preparattvi per la sua andata a Bologna (an. 1436),
46, 44; gli vanno incontro ventlquattro clttadlnl
pompoiamente vestiti, 47, 2-5: glunto nel Bolo-
gnese si rlposa al Crociall, 6-7; entra in Bologna
per porta Magglore ricevuto da tuttl l magistrati
che gli presentano le chlavi d. c. e dal popolo, 8-10;
dk in San Petronlo la benedizlone, 10-H; passa dalla
chlesa al Pal. sopra un ponte appositamente crctto,
accompagnato dal card., 11-13; tratta di trasferire
11 Conclllo da Basllea In Bologna, 23-24 ; h qul os-
sequlato da Nlcol6 d'E8te, 25-26, cui dona 1 castelli
di Lugo, Masta e Zagonnra, con dlaplacere d. Bo-
lognesi, 26-38; avcndo in animo dl trasferlre II Con-
cUio di Batilea a Ferrara manda in questa c. II
card. Albergati a darvi prlncipio, 49, 32-35; fa ce-
lebrare in San Petronio solenni esequie per l'imp.
Sigtsmondo (an. 1438), 50, 19-20; col miraggio di far
celebrare il Concilio in Bologna, trae dai Bolognesi
trentamila ducati, che invia aIl'imperatore di Costan-
tinopoli Giovanni Paleologo perchfe venga al Con-
cillo, 23-32; si reca a Galliera con una scusa, 33-34;
segretamente ne parte e imharcatosi a Maccagnano
per il canale passa alle valli d. Padusa e quindi nel
Po sino a Ferrara, 34-37; qui trasferisce 11 Concilio
con grande sdegno d. Bolognesi che si vedono giuo-
cali, 37-38; concede in prestito ai Piccinlno cinque-
mila ducati, 51, 1 ; vuol persuadere 11 pred. a entrare
al soldo suo o dei Veneziani, 1-3; dannosi eftetti di
queste trattative tirate in lungo, 3-6; il PiccininogU
scrive limproverandolo di volerlo rendere tradi-
tore, 7-8; II pred. gli si dichiara nemico e gli oc-
cupa Imola, Forli e Bologna, 8-10; apprende dallo
Scotti la ribellione di Bologna, 52, 33; ric, 53, 42;
vuol lasciare Ferrara divenuta poco sicura e per
la peste e per le vicinanze di Bologna (an. 1439),
56, 6-7 ; a evitare pericoll manda le sue robe per
la via d. Po e di Romagna, 7-14; egli invece accom-
pagnato da Leonello d'E8te passa coi suoi celata-
mente a Modena e per Frignano e Pistola si reca
a Firenze, 14-16; cit. a comparire dal Concilio di
Basilea, ne scomunica l congregati, 58, 43-44; h
scomunicato a sua volta dai pred. e deposto, 44-46;
ric, 59, 1; firma la boUa di unlone d. due Chlese
latina e greca, 59, 35-36; il concilio di Basilea
elegge in sua vece Fellce V, 60, 26-30; per rlnvi-
gorire il suo partito crea diciassette cardinali di
ogni nazione, 31-35; essendo a Firenze raanda Bal-
daccio d'Anghiari a fare danni sul territorio Bo-
lognese (an. 1441), 69, 12-14; con tutta la Corte parte
di Flrenze e va a Siena (an. 1443), 75, 14-15; In-
terviene alle esequie dl NicoI6 Albergatl aopra 11
cui corpo celebra l'ufficio, 76, 10-12; crea vescovo
di Bologna Tommaso Parenfuccelli (an. 1445), 107,
28-33; i Veneziani gU mandano ambasc. perchi s!
unisca alla Lega contro 11 duca di Milano (an. 1446),
113, 44-45; anche gli manda ambasc. Bologna per
riconciliarsl, 114, 6-7; si mostra sdegnato con l'am-
basceria bolognese ed eslge il dominlo llbero dl
Bologna, 25-27; canonlzza san Nicol6 da Tolentino,
115, 47-116, 1-5; crea cardlnale 11 vesc. Tommaso
Parentuccelli, 119,43-46; conferma a Gaspare Man-
gani la concessione d. Senato di Bologna di vendere
cibarie in Castel d. Vescovo [s. a.|, 152, 25-30; f nel
sedicesimo anno d. suo pontlficato e sessantaquat-
tresimo di eth (an. 1447), 120, 12-13; cenni biogra-
fici, 13-15.
EuROPA. Giovanni Bentlvogllo ri h tenuto in grande
considerazlone (an. 1470), 206, lo-ll; vl k sparsa la
fama di Andrea Barbazza (an. 1479), 220, 46; i prin-
clpl temendo che Carlo VIII per i suol successl
In Italla non ne dlventl slgnore cominciano a In-
tendersi per opporgllti (an. 1495), 285, 35-37; tl
stringono in lega II pp., Tlmp. Mattlmlllano, 11 re
di Spagna, la reglna Isabella, I Venezlanl, II duca di
Milano, 38-40.
EosTACHio (sant'). In San Petronio dl Bologna sl di
una rappresentatione d. tua vlta per opera d. pro-
tonotario Anton Galeazzo Bentlrogllo (an. 1494),
275, 21-22.
590
INDICE ALFABETICO
[Evandro-Faeiua]
BrAtrDRO V. R»i»{ B.
BvANOBLISTA \V»ngeUstn\ V. Biaitckim E„ Savtlli B.
FABaRi. Loro cam nel contado dl Bologna lono dera-
•tate da una tempetta (an. 1468), 199, I4-2I.
*FABBRi CaisToroRo \Cristoforo Fahbr{\ notalo, rlc,
XCV, »-ll,.
"Fabbri VALBaio. Sua lettera al Ghlrardaccl ric (an.
1597), XXXVIII, 10-11,.
Fabi Nicoi.6 V. Fava U.
Fabiano V. Albtrgati F.
Fabiano (Fra) D'ARBirzo frate dei Servi In Bologna;
& collato pubbllcaniente (an. 1508), 384, 49.
Fabio V. Boccki F.
• Pabrrtti Vincknzo. Sua poetia gratulatoria nel prlmo
Tol. dtlV f/is/tria di Bologna d. Ghlrardaccl (an.
1596), LII, H-JI,.
Fabri Cristoforo V. Fabbri C.
Fabriano (Da) V. Guido da Fabriano.
Fabrino t'. Mantacheti F.
.... Fabrizio beccaio; suo donu a Sante Bentiroglio
per ie nozze (an. 1454), 149, 44-45.
Fabrucci Dombnico esce di iSologna coi BentlToglio
suoi amici (an. 1506), 348, 49.
Fabruccio V. Btccaro F.
" Facchinbtti . . . . senatore; nominato con altrl tre
Astunto a rlferire sulla Historia d. Ghirardacci
(an. 1586), XLVI, 46-XLVII, 1-4; la loro relazione
ra in lungo tanto che, temendo sia pubblicata dai-
l'autore i'opera fuori di Boiogna, scrivono all^am-
basc. bolognese a Roma perche intervenga pr. I'au-
torlti ecclesiastlca contro tale possibiiita (an. 1588),
L, 15-35; danno il permesso d. stampa, LI,
11-13,.
Faccio V. Pasi F.
Facino V. Cane F., Nave {Dalla) F.
Fabntini si armano dopo Tuccisione di Galeotto Man-
fredi perpetrata daila moglie Francesca Bentiro-
gllo (an. 1488), 246, g; i principaii sono conTitati
da Giovanni BentiTOglio accorso a Faenza a met-
ter pace, 17-18; sono pacificati dai pred., 9-10; ac-
clamano signore il fanciullo Astorre, lo-ll; con-
tadini armati deila Vai di Lamone entrano in c.
per uccidere ii Bentivoglio e il Bergamini sospet-
tati di Tolersi insignorire di Faenza, 18-33; solo il
Bergamini rimanc vlttima, 33-37; il Bentivoglio h
taivato e accompagnato fuori di c. da alcuni clt-
tadini, 30-33; raSbrzano e validamente difendono
la c. contro il Valentino (an. 1501), 301, 44-47; man-
dano per aiuti ai Venezianl, ai Florentini e a Gio-
vannl Bentivoglio, nonno d. giovanetto Astorre,
47-49; ributtano un nuovo assalto d. Valentino, in-
iilggendogli gravl perdite, 302, 15-19; e un secondo,
31-33: e un terzo, 24-26; ma privi dl aiuto, teraendo
capitare peggio, si arrendono salve ie robe e le
persone e salvo 11 fanciullo Astorre, 27-31; la spe-
ranza che essi nutrono di riaverlo per signore co-
»ta al pred. la vita (an. 1503), 311, 26-28; ricevono
lietaraente Francesco Manfredi bastardo di Galeotto,
presentatosl per ottenere 11 domlnio di Faenza (an.
1503), 327, 50; e lo acciamano signore col nome di
Astorre IV in memoria d. gloranetto Astorre uc-
ciso dal Borgia, 32S, 1-2; acconsentono s darsl ai
Venezlanl, 328, 9.
Fabnza (citta). Vi si reca Antongaleaczo BentiToglio
(an. 1431), 30, 41« paese d'orlgine degll Ercolanl, 49,
20; t1 torna Guid'Antonio Manfredl (an. 1438), 53,
33: ric., 56, 13; 11 pp. vi raanda le sue robe (an.
1439), 14; i BolognMi ne comraettono l'as*edio a
Simonetto dairAqulla, a Gottifredo e Guldo Ran-
goni (sn. 1443), 95, 8-H; t1 si reca Attorre Manfredl
(an. 1448), 127, 5; cf., 3; 11 pred. vi tl trora per
U Pasqua (an. 1451), 138, 44-45; rlc. per Solaroio,
159, 23; Ti si radunano ambatc. di Bologna d. duca
Sforza e d. pp. per rappacificare Attorre e Taddeo
Manfredi (an. 1463), 180, 30-32; rlc, 193, 38; ric,
194, 18; vi pernotta Rartoloraeo Colieoni (an. 1467),
27; vi h confinato uno d. Caccianeralcl (an. 1472),
212, 17; h desideraU da Galeotto Manfredl che In-
vano rassalta ripetutamcnte per cacciarne 11 fra-
tello Carlo (an. 1477), 217, 43-44; vi al reca Gio-
vanni Bentivogiio in aiuto di Goieotto con molte
artlglierie, 46-49; 11 BentiToglio ne assedia la rocca,
che ottiene, 49-218, 1-3; i consegnata da Carlo
Manfredi al Bentlvogllo, 3; e da quetto a Gaieotto
Manfredi, 3-4; vl arriva Francetca Bentirogllo ac-
colta dal marito Gaieotto con grandi feste (an.
1483), 223, 45-47; tI giunge con molti caTalll Al-
fonso dt Calabria (an. 1486), 234, 49-50; ne parte
Francesca adirata contro il marito (an. 1488), 245,
41-43; la pred., riconclliatasi ri toroa, 44; tI k ucciso
Galeotto per mandato d. moglie, 246, 1-6; tI ti reca
Giovannl Bentivogllo in soccorso d. figlia, 9-10; ne
h gridato signore Astorre Manfredi, 10-12; vl ti reca
Giampletro Bergaralnl a pranzo dal BentiToglio, 13-
14; 11 Bergamini irapone sllenzio a quelll d. luo so-
gulto che entrando vi gridano: duca, duca, 14-16;
vi arrivano compagnie arraate di contadini per uc-
cldervi ii Bentivoglio e 11 Bergamini sospettati di
volersene insignorlre, 18-32; vi h ucciso il Bergamini,
25-27 ; il Bcntivogllo salvato da alcuni cittadini i
condotto a Modigliana, 27-31; tI rimangono uccisl
nel tumulto aicuni d. compagnia d. BentiTogiio, 33;
altrl ne fuggono, 34-35; altri vi sono fatti priglo-
nieri, 35-36: i Bolognesi minacciano di arderla e
roTinarla, 40-41; e quindiclmila di essi si avvlano
a Castelbolognese, 41-43; 1 pred., saputo d. tcampo
di Giovanni Bentivoglio a Firenze retrocedono, 43-
46; rlc. per un suo cittadlno Astorre implccato a
Bologna, 252, 19; ric, 278, 23-23: assediata dal duca
Valentino, e raiorosamente dlfesa dai cittadini (an.
1500), 301, 7-11; il pred. sopraggiunto l'inverno ne
toglie l'assedio, 11-13; ma per tenerla oppressa do-
manda ai Bolognesi l'alIoggio in Castelbolognese,
13-14: di nuoTO astalita dal Valentino (an. 1501),
43-44; teguita a difendersi Talidamente fortificata
dai cittadini, 44-47; altro inutile assalto d. Borgia
che per6 ne roTina parte d. mura, 302, 15-19; altro
attalto d. pred respinto, 21-23; terzo assalto respinto
feiicemente, 24-26; capitola salve le robe e le per-
sone, 27-31: vi entra il Valentino, 31: vi sl rifu-
giano parte degli abitanti di Castelbolognese [s. a.],
327, 6-7; vi si pretenta Francesco Manfredi natu-
rale di Galeotto per averne la signoria (an. 1503),
50; cf., 44; h lietaraente ricevuto e acclamato si-
gnore col nome di Astorre IV in memoria d. f
Astorre, 50; 328, 1-3; cf., 37-38; la rocca riraane in
potere d. casteliano messovi dal Borgia, che molto
la moletta con le borabarde, 3-4; i Venezlani ne
(Faenza-Fanturzi Carlo Antonio] INDICE ALFABETICO
591
ottengono la rocca dal casteltano per denari, 7-8; i
pred. col consenso degli abitanti e di Astorre IV
la occupano llberamente, 9, ll; cf., 378,3; costo d.
grano durante la carestia (an. 1505), 335, 18; e ri-
chiesta ai Venezianl da Giulio II quale proprieta d.
Cliiesa (an. 1509), 393, 38; vi passano molti citta-
dlni bolognesl a prendere soldo, 394, 2-3; i Vene-
zlani vi radunano un esercito, 40; ne parte Giam-
paolo Manfrone con una banda di cavalli per soc-
correre Brisighella, 395, 30-32; si rende a patti al
leg. di Bologna Francesco Alidosl, che vi entra con
gran favore del popolo, 396, 7 ; v. anche Bastiano
da Faema, Gincomo da Paenxa, Mariano (fra) da
Jfaenta.
Fabnza (signori) V. Guid'Antonio Manfredi (aa. 14J6-
1448); AUorre I[ (aa. 1448-1468); Carlo (aa. 1468-
1477); Galeotto (aa. 1477-1488); Astorre III (aa.
1488- 1501); Cesare Borgia (aa. 1501-1503) ; >!i/Ofr*
/K (an. 1503 ott.-nov.) ; «■ K«)»e*/an« (aa. 1503-1509).
— (territorio). I Bolognesi vi inviano a saccheg-
giarlo Simonetto daII'Aquila, Gottlfredo e Guido
Rangoni (an. 1443), 95, J-11.
— (vE^covi) V. Federigo Manfredi{iM.. 1471-1478); Bat-
lista Canonici (aa. 1484-1510).
Fagnani Giulio [ Gitilio di Fagnano] multato in trenta
ducatt per il rifacimento d. pal. Marescotti (an.
1508), 386, 35; clt. a difendersi, 392, 3<.
Faonano bI da al leg. (an. 1418), 9, 3-4; fa un dono a
Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, lo-U.
... Falamklecchia combatte nel torneo in Bologna,
tenutos! per definlre se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane col colorl dl Nicol6 I^an-
goni, paladino d. Sapienza; e ascritto alla quinta
squadra vestita alla tedesca (an, 1490), 258, 37-39;
la sua parte soccombe, 262, 17-18.
Falvisi Alberto padre di Pietro, 256, 28.
Falvisi PiKTRo figlio di Alberto, uno degli artisti che
fabbricano la torre d. Bentivogllo In Bologna (aa.
1489- 1490), 256, 27-38.
Falzoni Marsiliu esce di Bologna col Bentlvoglio suoi
araici (an. 1506), 348, 41; 349, 1.
Fano di Slglsmondo Malatesta ; h sacclieggiato e de-
vastato da Lodovico Malvezzi per la Chiesa (an.
^460), 174, 40-43; il Malatesta vl torna dall'Abruzzo
(an. 1461), 176, 3-3; vi scampano Sllvestro e Sigl-
smondo Malatesta dalle mani di Federigo da Mon-
tefeltro (an. 1462), 179, 38.
— (territorio). Se ne impadronisce Federigo da Mon-
tefeltro (an. 1463), 179, 38-39.
Fantaou/.zi. . . . [Pante Agvtzo] loldato d. Venezianl;
va in aiuto d. Chiesa (an. 1469), 201, 31-33.
Fantini Vincenzo. In casa sua alloggla l'ambasc. di
Genova (an. 1506), 357, 21-33.
Fantino V. Dandolo P., ^uirini P.
Fantuzzi (kamiglia) [Pantucci] " h rappresentata nel
Theatro morale de' moderni ingegni d. Ghirardacci,
XXIV, 32-25,; al suono d. campana di San Giacomo
si armano e adunatisi con altri sccndono in Plazza
a dare man forte a Galeazzo Marescotti (an. 1445),
104, 39, 32-35; vanno incontro a Sante Bentivogllo
(an. 1446), 119, 17; 11 Senato fa sacchegglare in
Bologna le case dl molti loro amicl (an. 1449),
131, 31-35; tono fuorutctti di Bologna (an. 1450),
134, 32.
Fantozzi Antonkllo [Aatoneiio Fantucci] piglia parte
atla glostra bandita in Bologna dal leg. Astorre
Agnesi (an. 1449), 128, 38-43.
Fantuzzi Antonio figllo di Glovannl, 144, 8; ban-
dito dal territorio di Bologna sotto pena d. confi-
sca d. beni, obbedisce e va a Imola (an. 1450), 136,
49-50; 137, 2-4; partecipa alla spedizione d. fuoru-
sciti per rlentrare in Bologna (an. 14S1), 138, 3;
e in trattato con Paolo Baricelli, Lazzaro dalla
Croara e Franceschino da Lugo dl entrare in Bo-
logna con 1 fuoruscitl (an. 1453), 144, 8-9, o atmeno
di avere nelle manl Mediclna, 9-10; ma il trattato
h scoperto, 10-11.
Fantuzzi Bassotto [Basotto Pantucci] h con altri con-
vocato in Pal. da Ermes Bentivoglio (an. 1501),
305, 5-6; 11 pred. manifesta loro che Agamennone
Marescotti aveva scritto al Valentino invitandolo
a venire contro Bologna e i Bentivolgllo, 11-39;
11 esorta a unirsi a lul nelPuccidere i Marescotti,
detenuti in Pal., 29-31; parteclpa alfuccisione d.
pred., 31-42; fe mandato a chiamare dai congiurati in
favore d. BentivogUo (an. 1508), 380, 35-36; si reca
a Roma dal pp. sotto fede di slcurti, 384, 13-16;
fe rinchiuso in Castel SanfAngelo, 20-21.
Fantuzzi BoNiFAcio figlio di Dosolo; amico d. f An-
tonio Bentivogtio, 51. 23-24; con altri amici d. pred.
i persuaso da RalTaele Foscherari a vendicarne la
+ col dare Bologna in signorla d. duca di Milano
(an. 1438), 24-31; presta al com. di Bologna cento
scudi e ne diviene tesoriere (an. 1440), 62, 25.
FantuzzI Bonifacio [Bonifacio di Turio 0 Tuxxo Fan-
tuxxo] figlio di Tuzzo ossia Fantuzzo, 87, 13; 89,
2-3; fe el. degli Otto deII'Avere (an. 1443), 87, 12-13;
e tra gli incaricati di attuare i provyedimentl fi-
scall deliberati nel Consiglio d. Selcento 88, 42-
89, 1-2.
Fantuzzi Bonifacio faraoso dottore; parla dal pergamo
nella chiesa d. Servi esortando il popolo a difen-
dere la c. e 1 Bentivoglio contro il Valentlno e le
pretese d. pp. (an. 1502), 316, 36-41; cf., 30-»3; el.
d. Quaranta dal leg. Alidosi (an. 1508), 390, 15-16.
Fantuzzi Carlo Antonio \Carlo Antonio Fantucci\ fi-
glio di Francesco, 197, 30-31; 200, 43-44; 206, 41;
padre di un altro Francesco, 254, 12; 287, 42; suc-
cede in Senato al f Pietro det Purgo (an. 1467),
197, 30-31 ; succede quat tetorlere dl Bologna al
t Carlo Matvezzl (an. 1468), 200, 42-44; cf., 222,
31; accompagna Giovannt BentiTogllo In vittta a
Milano (an. 1471), 206, 41; i fatto cav. aurato dal
duca Sforza, 207, 6-7; riceve da lui in dono quat-
tordict braccia di damasco d'oro, 11-12; insieme a
Roberto da Santeverino cinge gli tpronl d'oro ad
Annibale Bentivoglio (an. 1474). 214, 16-18; accom-
pagna Ginevra Bentivogllo a Pesaro alle nozze d.
fratello Costanzo Sforza (an. 1475), 215, II; i te-
toriere delPentrata concesta dat com. dl Bologna
ai fratt Eremltanl di San Giacomo per la costru-
zione d. portico di strada San Oonato (an. 1477),
216, 35-39; con altri ambasc. ti reca a tpotare Lu-
crezia d'Ette a nome di Annibale Bontivogllo (an.
1478), 218, 23-25; fc onorato e rcgalato da Ercole
d'Este, 26, 29-30; torna a Bologna, 30 ; + ed > te-
polto in .San Martlno de' Carraelltl con la tollta
pompa (an. 1489), 254, 10-11; glt tuccede in Senato
592
INDICE ALFABETICO [Fantuizi C A.-Famurri Giov&oni]
Rlnaldo Arlottl, ll-ll, e qiial tetorlere U figlio Fran*
retco, 13.
PAtrrvTzi Car[.c> Antonio figllo di Prancetco; fugge
con U padre da Ronm • Lucca (an. 1508), 384, 22.
Pantuzzi D08UI.0 {Dii*t*//o] padre di Kantuzzo, 19, U-
35; 51, 34; dl Bonifacio, 34.
Fantuzzx Ercole presta al com. d! Bologna trecento
scudi e ne dlrenta teiorlere (an. 1440), 62, 13; la
sua casa h taccheggiata dal popolo (an. 1449), 131,
33-33.
FantUzzi Fantuzzo [ FantHcrio Fantutti, Tutto « Turto
Fanlu%te\ figlio dl Dosolo, 19, 34-3S; 51, 33-34; padre
dl Bonlfaclo, 87, 13-13; 89, 3-3; i bandlto di Bo-
logna (an. 1430), 19, 36, 34-35; 'k amico d. f An-
tonio Bentlvogllo, 51, 33-34; con altri amlci d. pred.
i periuaso da Raffaele Foscherarl a rendicarne ia f
col dare ia c in signoria d. duca dl Mllann (an.
1438), 34-31; presta ai com, dl Bologna centocin-
quanta scudi e ne diventa tesoriere (an. 1440), 62,
15; h ei. degil Anzlanl per il quartlere dl porta Ra-
vegnana (an. 1445), 100, 35; la aua casa ^ saccheg-
glata dal popolo (an. 1449), 131, 33-33.
Fantuzzi Francksco \Franc«3co Pantucci\ figlio di Pace.
40, 37; 51, 33-34; 53, 47; molto stimato; padre di
Cario Antonlo, 197, 30-31; 200, 43-44; 206, 41; i
bandito dl Bologna (an. 1430), 19, 36-3S ; & seguace
dell'abate Zambeccari; temendo per la sua vita, in
■eguito al bando d. governatore che ognuno dovesse
deporre le arml, pena la forca, esce di Bologna
(an. 7433), 32, 40-43; amlco dl Antongaleazzo Ben-
tlrogllo, 40, 37; cf., 51, 33-34; 53, 4»; k fatto prlgio-
nlero dai Bolognesi a Creralcore (an. 1434), 40, 36:
ma & iiberato dal Sacramori, condottlero d. duca
e suo amico, e mandato a Ferrara, 38-39 ; con altri
amic! dell'ucciso Antongaleazzo 4 persuaso da Raf-
faele Foscherari a vendicarne la f col dare Bologna
in slgnoria d. duca di Miiano (an. 1438), 51, 34-31;
t, 53, 47-48.
Fantuzzi Francksco figlio di Carlo Antonio, 254, 13;
287, 42; padre di un altro Carlo Antonlo, 384, 23; \
scalco alle nozze di Annlbale Bentivoglio (an. 1487),
237, 50-238, 1-2; accompagna Giovannl Bentlvoglio
In peliegrlnaggto a SanfAntonlo dl Padova (an.
1488), 244, 36, 3*; 4 el. d. Sedici, 253, 32, 36; succede
al padre nelfufScio di tesoriere d. fabbrica d. frati
di San Glacorao (an. 1489), 254, 11-13; e ei. sena-
tore In luogo dell^espulso Plrro Maivezzi (an. 1495),
287, 41-42; e invlato dal Senato al Valentino a di-
storglierlo dal volere Castelbolognese (an. 1300),
301, 15-17; ne riceve una superba risposta che al-
teramente contraccambia e parte, 17-33; riferisce al
Senato iUnsuccesso d. sua misslone, 33-34; 4 man-
dato da Glovanni Bentiroglio a Milano a osse-
qularvi iId'Amboise vicerfc dl I>ombardIa(an. 1501),
.307, l»-22; introdotto dal card. e presentatigli i
doni gli richiede i castelii in Ghiara d'Adda ap-
partenentl al Bentivoglio, sequestrati dal Trivul-
zio insleme alle rendite d. dote dl Ippolita moglle
dl Alessandro Bentivogllo, 33-36; ottiene gil uni e
le altre, 3»-27; ritorna feHcemente, 28; con Alcs-
sandro Bottrlgari, va ambasc. di Bologna al pp.
esponendogii le ragioni In favore d. c. e d. Ben-
tlvoglio (an. 1502), 313, 14-17; il pp. gli risponde
che torni a Bologna e avvltl il Senato e i clttadini
dl pentare ai catl loro e di llberarsl dai Bentiro-
gllo che U conducono a rovina, 17-30; 11 pp. anche
gli rammenta l'uccisIone d. Malveisi e d. Maretcottl.
30-21; tale rltpotta icrive tubito al Senato, 31-21; i
mandato a Venexla a chiedere patto libero per mare
•ino a Rivenna a grano d. c. (an. 1504), 331, 33-34;
rl torna a domandare grano in rendita, 333, 1-3:
che gli 4 promctso, ma. poi non dato, 3; 4 da Giu-
llo II el. d. Quaranta Contiglieri e Riformatorl
(an. 1506), 358, 37, JO; i a Roma (an. 1508), 384,
t; \ Incaricato dal pp. dl chiamarvi i cittadioi col-
pevoli d. rovina d. pai. Maretcotti dando fede che
non sarebbe loro fatto alcun male, f-13; tcrlre in
tale tenore, 13; venutl I pred. e incarcerati in Ca-
stello dai pp., teme per si e fugge da Roma a Lucca
co! figllo Carlo Antonlo, 13-32; h richiamato a Roma
da Giullo II, 23; ma non fidandntl non obbedltce,
33-34 ; parte di i^ucca per Venezla e qulndi per Mi-
lano pr. i Bentivogllo, 34-35; ric, 387, 30; 388,3«;
i cit. a difenderti (an. 1508), 392, 1-2, 5.
Fantuzzi Gaspare sta a guardia con Giovanni Pepoll
e molti armatl d. sbocco d. Chlavature in Piazza
(an. 1508), 380, 46-48; i cit. a difendersi, 392, 1-3, 6.
Fantuzzi Giacomo \Iaeobo\ impresta al com. telcento
tcudl e nc diventa tesoriere (an. 1440), 62, 12; In-
terviene alla messa tolenne fatta celebrare In San
Giacomo da! Senato di Bologna ]>er la festa di tanta
Monica, 63, 2 ; 4 degii Anzlani di niagglo-giugno
per porta San Procolo (an. 1446), 114, 24; prende
parte a un'adunanza in caaa di Romeo Pepoli di no-
bili malcontenti d. primegglare di Sante Bentiroglio
(an. 1449), 130, 19-26; conviene col pred. di utclre
di Boiogna sotto pretesto d. peste, recartl a Castel
San Pietro e accordanl con U re di Napoii, i fuoru-
sciti e i Canetoii per cacclare Sante di c. 26-3»; gii
4 intlmaio da Carlo Maivezzi a norae d. Seuato e
di Sante BeniirogUo di uscire coi compagni da! ca-
stello entro un'ora pena la vita, 131, l6-2t; Romeo
Pepoli risponde negativamente e superbamente per
tutti, 21-26; 4 bandito dalla Ringhlera, 38; vengono
a raggiungerlo altri amicl dl Bologna, 38-39; ia tua
casa 4 saccheggiata dal popolo, 32-33 : 4 bandito dal
territorio sotto pena d. confisca d. beni; obl>edisce
e ra ad Imola (an. 1450), 136, 49-50; 137, 3-4.
Fantuzzi Giovanni figllo dl un'altro Giovannl, 55, 19-
30; 62, 8; 87, 11; 97, 33-33; 107, 35-36; padre di Pie-
tro, 117, 1; 131, 50; 138, 3: 4 bandito dl Bologna
(an. 1430), 19, 36-37; accompagna al pal. d. Gover-
natore Anton Gaieazzo Bentivogllo il giorno d. sua
ucclsione (an. 1435), 45, 13-14; con aitri amici d.
pred. fe persuaso da RafiEaele Foscherarl a vendl-
came la f col dare Bologna in slgnorla d. duca dl
MUano (an. 1438), 51, 24-31; h el. d. Dlecl d! BalU
dal consiglio d. Selcento, 55, 14, 19-20; e el. d. Se-
dici Riformatori d. Stato (an. 1440), 62, 1, 8; Inter-
viene aila messa solenne fatta celebrare in San
Giacomo dal Senato di Bologna per la festa di santa
Monica, 63, 1 ; con altri assale e uccide Bartolomeo
Preti (an. 1443), 72, 16-17; avcndo accompagnato
Francesco Ptccinino a San Glovanni 4 dai pred.
licenzlato dopo !'imprigionamento di Annibale Ben-
tiTOglio e d. due Malvezzl, 73, 3-5, II-I2; armati
trecento uominl, va a prender Cervato da Caravag-
gio al vescovado e lo conduce In PaL come areva
[Fanturzi Giov.-Fava o Fabi N.] INDICE ALFABETICO
593
chiesto, 74, 25-27; h el. soprastante alla f abbrlca d.
nuove carceri (an. 1443), 75, 11-12; h el. d. Dieci
di Bal\a, 87, U; e nominato per porta Raregnana
d. commissione incarlcata d. elezioni agli uffici, 97,
33-25, 33; h el. degli Anziani (an. 1444), 36-37; e Gon-
faloniere di Giustizia (an. 1445), 100, 22-23 ; h d.
Rlformatori di Bologna, 101, 20-24; e el. d. Sedici
Riformatori d. Stato per porta Ravegnana, 107, 19,
25-26; h degli Anziani clie deliberano il bando ai
Canetoli e loro seguaci, 48; 108, 4-5; di nuovo el.
Gonfaloniere di Giustizia pcr settemb.-ottob. 111, 7 ;
& al gOTerno dl Bologna (an. 1446), 116, 15-17; ric,
118, 33; h d. Sei Riformatori al governo d. Stato,
119, 34-36: h degli Anziani di marzo-aprile (an.
1449), 129, 34, 37; con Romeo Pepoii e altri nobili
si pente di avere condotto in Bologna Sante Ben-
tlvogHo, che aveva saputo cattivarsl l'affetto d. po-
polo e mirava a primegglare, 130, 17-19; prende
parte con i figli a un'adunanza in casa dl Romeo,
19-21 ; propone, e la proposta e accolta, di uscire dl
Bologna sotto pretesto d. peste ; recarsi a Castel
San Pietro e quivi accordarsi con 11 re di Napoli,
1 Canetoli e gli altri fuorusciti per cacciare Sante
di c, 21-37; trova a Castei San Pietro Giovanni
Agostini detto il Mosca cap. d. porta Maggiore, di
Bologna, e promettendogli molte ricchezze lo induce
ad accordarsi di aprire la detta porta al viceri di
Napoli, 40-46; il complotto h scoperto, 131,
4-13 ; giunge In Castel San Pietro Carlo Malvezzl ad
intimare a lui e al suol compagni da parte d. Senato
e di Sante Bentlvoglio d'u3clrne entro un'ora, pena
la vita, 16-21; Romeo PepoH risponde negativamente
per tutti, 21-26; h bandlto dalla Ringhiera, 28; ven-
g)no a ragglungerlo altri amici di Bologna, 28-29;
con Romeo Pepoli e gli altrl banditi sMnsignorisce
di Caslel San Pietro al grido dl « Viva ia Chiesa „,
36-37; glt h letto d. pari che agli altri fuoruscitl II
brevc papale che intima loro di rendere 11 castello
(an. 1450), 136, 9-13; ne esce e va a Lugo, 14-15;
gli h amico Lodovico Avanzi, 41; bandito dal ter-
ritorlo dl Bologna sotto pena d. coniisca d. beni,
obbedisce e va ad Imola, 49-50; 137, 2-4.
* Fantuzzi GiovAHNl. Suo giudlzio su Cherublno Ghl-
rardacci, IV, 17-1»; conviene con altri storici che
il pred. sia nato nel 1S42, X, 9, *, e f il 13 dicem-
bre 1598, XVII, 18; XVIII, 1-2, 2 „.
" — — Notizie degU scrlttorl bolognesl, rie., III, 4-s;
XXI, /; LIV, 64; LVI, 10,.
Fantuzzi Marco Antonio [M. A. Fantucci] h con altrl
convocato in Pal. da Ermes Bentivogllo (an. 1501),
305, 5-7; il pred. manifesta loro che Agamennone
Marescottl aveva scritto al Valentino Invitandolo
a venlre contro Bologna e I Benllvoglio, 11-29; 11
esorta a unlrsi a lui nell'uccldere i Marescotti de-
tenuti In Pal., 29-31; partecipa aIl'uccis!one d. pred.,
31-42; partito Giulio II dl Bologna coraplotta con
Battista Ranuzzl e Costantlno da Caprara di In-
trodurvi dl notte Annibale ed Ermes Bentivogllo
(an. 1507), 366, 1-4 ; i suol parentl venuti a cono-
scenza d. congiura gliene fanno chiaro il pericolo
e lo esortano a fugglre, 5-8; temendo d. vlta denun-
zla la congiura supplicando 11 perdono, che gli h
concesso dal leg., 8-12; b confinato, 18-19; dopo po-
chi glornl h revocato dal bando, 19-20; per inca-
rlco d. governatore accompagna segretamente i Ma-
rescotti fuori d. c. e d. territorio con buona scorta
(an. 1508), 382, 33-36.
Fantuzzi Ottaviano {Ottaviano Fantueci] h degli An-
ziani (an. 1489), 255, 6, 8-9; giostra nel torneo In
Bologna, tenutosi per definire se la Fortuna o la
Sapienza prevalga nelle cose umane, al seguito di
Annibale Bentivoglio paladlno d. Fortuna; e ascritto
alla terza squadra vestlta alla francese (an. 1490),
259, 34, 26; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-19.
Fantuzzi Pace padre di Francesco (an. 1434), 40, 37;
51, 23-24.
Fantuzzi Pasotto [Pasotto Fantucci] esce dl Bologna
coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348, 41-46.
Fantuzzi Pietro figlio di Giovanni, 117, 1,38-39; 131,
50 ; h dato in ostaggio a Guglieimo di Monferrato
dai Bolognesl (an. 1446), 117, 1; h accompagnato
a Castelfranco da Taddeo Marchese, 2 ; e qul ^ ri-
levato da Alberto Pio, 3 ; s'insignorisce di Piumazzo
entrandovi con ottanta fuorusciti (an. 1449), 131,
50; 132, 1; ne b ricacciato dagli abitanti, 1-3; ai-
cuni d. suoi rimangono priglonieri o f, 3-4; ban-
dito dal territorio di Bologna sotto pena d. con-
fisca d. beni, obbedisce a va ad Imola (an. 1450),
136, 49-50; 137, 2-4; partecipa alla spedizione d. fuo-
rusciti per rientrare In Bologna (an. 1451), 138, 3.
Fantuzzo [Ttttzo] V. Fantutzi F.
" Fasanini. II loro stemma a colori fe riprodotto nel-
Tesemplare Malvezzi d. loro genealogia fatta da fra
Cherubino Ghirardaccl, XXII, 38-39; cosi pure vl
sono riportati sonetti e versi in loro lode, XXIII,
1-7 ; la pred. genealogia non fa loro consegnata nel
IS7^ perchi si hanno notizie di vari loro membri
tutte di mano d. Ghirardacci sino a dopo il r^So, 1-4 „.
Fasanini Caterina [Catarina] moglie di Giacomo In-
gratl, 114, 36.
"Fasanini Cino. Sua nascita (an. 1292) XXII, 27,.
Fasanini Gaspare h el. degli Anzianl (an. 1444), 97,
37 ; " i menzionato in un atto del 1444, XXII, b „.
Fasanini Lucrkzia V. Betti Firenzuola Fasanini L.
" Fasanini Nicolo [Nicolh Fasanino]. Gli k dedicato dal
Ghirardacci 1'albero genealogico d. sua famiglia (an.
1572). XXII, 19-28, s-b „.
' [Fasanini Pinello] ,/. parrocchia <li San Procolo; men-
iovato in nn atto del 1283, XXII, 4-(> „.
* Fau.stiniano secondo vescovo di Bologna (an. 312-
330), CXXXV, 33„.
" Fava (famiolia) h rappresentata nel Theatro moral»
de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV, 22-25 „.
Fava Cssare [Cesare dalla Fava] soprannumerario al
Venti d. popolo (an. 1506), 352, 11-12; h dal pp.
el. Gonfaloniere d. popolo pel quartlere dl porta
San Pietro (an. 1506), 359, 41-42.
Fata Guolielmo [Guglielmo dalla Fava] padre di Ur-
bano, 87, 14; 97, 27.
Fava Luca [Luca tlalla Fava] si reca con il governatore
di Bologna Lodovico Alamannl e con altri genti-
luominl bolognesi a prendere possesso di Imola e
Forll (an. 1426), 4, 10-15.
Fava o Fabi Nicolo [Nicolaut gentis Fahia*] medlco
iUustre, amico d. Canetoll; Inviato dal senato di
Bologna a Martino V a riconoscerlo per signore
(an. 1430), 17, 43; h el. d. Dlecl di BalU (an. 1435),
41, 19-30; h confermato In tale carlca (an. 1438),
T. XXXIII, p. I — 38.
594
INDICE ALFABETICO
(Fava o Pabi Nicolb.Felidni]
53, 4M3; t in Bologna ed h teppelUto nella chleM
dt Mn Glaeomo (an. 1439), 59, 11-1«; epitafBo nel
luo aepolcro, I9-2S.
Fava o Fabi NicoLc) IMeo/auM d» Fabiii] filotofo e me-
dlco insigne f ed i sepolto in San Glacotno (an.
148]), 228, 37-3(; epItafTio sutla tua urna, 39-43.
Fava Urbano figUo dl Guglielmo, 87, U; 97, 27; h el.
degll Otto dcU'arere (an. 1443), 87, 12 14; h per
porta San Plero, d. Commlstlone Incarlcata d. ele-
zloni agli Uffici, 97, 23-25, 37 ; h deputato topra
11 tale (an. 1446), 113, 23-33; cf. 118, 22-33; tuo
dono a Sante Bentirogllo per le nozze (an. i^s^),
149, 19.
Fava Vandino [ VanJtHO dalla Fava\ prende parte all.i
glostra bandita in Bologna per san Petronio (an.
1447), 124, 47.
Fava Vincenzo ( Vincnuo dalla Fava] accompagna a
Mantova le donne d. Bentivogllo (an. 1506), 353,
4S-49.
Kavori NicoLo medlco bolognese; f di raale mazucco
(an. 150S), 341, 22.
Fazi NlcoLO merclaio di Bologna sessantenne; usoito
con gli altri dl c. in sortita contro i Francesl, nel
preclpitato rltorno rimanc impigliato nelle slepl
ed & ucciso dal pred. (an. 1506), 351, 1-3.
Fazio V. Santorio F.
Fbderico V. Ferro (Dal) F., Gonxaga F., Manfredi F.,
Montefeltro {Da) F., Pallavicino F., Sanseverino
{Da) F.
Fkderico V [Federico ///] Imp. di Germania si reca
d'Austrla In Italia con molto seguito per passare a
Roma a clngervl la corona imperiale (an. 1452),
140, 35-37 ; essendo a Ferrara & invltato da ambasc.
a Bologna e accetta, 44-45; cf., 37-39; h ben trattato
in Ferrara dal march. Borso che crea duca dl Mo-
dena e Regglo, 42-43 ; parte di Ferrara e ai reca a
San Prospero nel Bolognese, 46-47 ; entra in Bolo-
gna da porta San Donato, 141, 1-2; gli vengono
Incontro i clttadini coi raagistratl, ii clero e il leg.,
3-4; fe accompagnato al vescovado sotto un baldac-
chlno dl broccato d'oro, 4-5; il giorno dopo h con-
dotto in San Petronlo, t-9; dopo la messa solenne
arma cav. Astorre, Carlo e Galeotto Manfredi, Gio-
Tanni II Bentivoglio, Pietro Paselli, Carlo Malvezzi,
Cristoforo Caccianemici, Baldassarre Luparl, 9-12;
torna al vescovado ove trova imbandito un convlto,
13-13; vlsita la c, 14-16; parte di Bologna per porta
Santo Stefano diretto a Roma ed b accorapagnato
slno a San RuffiUo dal leg. e dal magistrati, 16, 17-
19; h incoronato a Roma unitamente all'impera-
trlce, 39-30; sl reca a Napoli alla corte d. suocero,
30-31; poi torna per Roma e Totcana a Bologna en-
trandovl per la porta dl Santo Stefano onorevol-
mente ricevuto, 31-33; ii d\ seguente va a Ferrara
uscendo dalia porta dl Galliera, 33 ; crea Achille, Vir-
gilio, Lodovlco, Ercole e Pirro Malvezzl anche per
i loro dlscendenti contl palatlni e baroni dell'im-
pero con plena autorlti (an. 1460), 174, 18-31 ; torna
in Italia c sl reca a Ferrara onorevolmente rlcevuto
dal march. d'Este (an. 146S), 201, 3-3; ne parte per
Ravenna e Pesaro dlretto a Roraa, 3-5: vl rlceve
grandi accoglienze, lo-ll; trattata col pp. I'impresa
contro l Turchl, torna a Ferrara per la via dl Ro-
magna (an. 1469), 11-13; gll h donato da Glovanni
Bentlvogllo un cavallo twio iMUtUto riccamente, 13-
13, che gli i condotto da Benedetto Morandt e da
Glacomo Spagnuoll, 13-14; gradltre II pretcnte e pcr-
mette al Bentiroglio dl usare nel suo stemma 1'aqulla
dl ognl colore fuorl che nera, 14-16; pacificata la
Germania fa dagll Elettori dichlarare re del Roma-
n! suo figllo Mattlmlllano (an. 1486), 235, M-2t; f
dopo ptCi dl quaranta annl di regno (an. 1493), 272,
43-43; gll Buccede il figlio Mattlmlllano, 43-44.
Keobrico d'Au8tria figllo d. duca Ernetto; i el. Imp.
a venticlnque anni (an. 1440), 60, 39-40; sue dotl,
40-41 ; la tu* elezionc i generalmente approvata,
41-43; V. Federico /// imp.
Federigo d'Araoona 6glio di Ferdlnando I re dl Na-
poli, 196, 50; fratello di Aifonso II, 187, 3«; 307,
s: zlo dl Ferdlnando II (Alfonto II!). 2£5, 1«;
308, 50; ti reca con largo seguito a Milano a pren-
dere Ippolita Sforza tposa di Alfonao (an. 14651,
187, 36-41; giunto a Siena apprende la f d. regina
tua madre e prende il lutto con tutta la corte, 41-42;
passa di Bologna onoreToImente accolto dal Scnato
con tutto II seguito, 43-44 ; ailoggla nel pal. degli An-
ziani, 43-44 ; parte di Bologna per porta San Felice
e va a desinare a Castelfranco a spese d. Senato
dl Bologna, 188, 3-5; passa a Mllano e vl tpoia
IppoIIta per il f ratello, 5 ; parte con la sposa e con
molto cortegglo dl dame e cavalieri, 5-s; fa totta
a Confortino nel pal. d! Galeazzo Marescotti a spete
d. c, t-9; rlparte per Bologna, 9; vengono loro In-
contro i magistrati c i nobil! con grande pompa,
9-10; alloggla con la sposa e il seguito nel pal. dl
Giovanni Bentivoglio e dl Vlrgillo Malvezzl, lo-ll;
intesa a Siena la nuova d. prigionia e t d. Piccl-
nino, vl si ferma per maggiori notizle, 33-34; torna
a Napoli, 34-35; raggiunge all'ldice Federigo da Mon-
tefeltro recando seco sedlci squadre di uomlni, ed
Ercole Malvezzi con la sua compagnia (an. 1467),
196, 50; 197, 1-2; conviene a parlamento in Paria
per trattare d. guerra contro i Veneziani (an. 1468),
198, 34-37; approva che sl faccia pace perchi i Tur-
chi continuano a infestare la Morea, 3s-40;e che si
Incarlchl di cI6 il pp., 40-43; avTenuta la pace torna
a Napoii, 199,34-35; dlnanzi al Francesl fugge con
il re da Napoli a Ischia (an. 1495), 285, 19- :o: suc-
cede al nlpote Ferdinando II nel reame di Napol!
(an. 1496), 291, 3:-34: cf., 307, t: sul quale avanza
pretese Luigl XII re di Francia, che manda 11 D'Au-
bignjr a conqulstarlo (an. 1501), 407, 7-8; sl rltira
con averi e amici in Itchla, 45-46; coi patto dt igom*
brarla fra tei raesi, 46.
....Fbderigo merciaio; b el. Anzlano per porta San
Pletro (an. 1439), 11, 39-40.
Felice V. Calxolari F.
Fklice V al secolo Amedeo VIII dl Sarola, & el. antl-
papa dal Concllio di Basilea (ao. 1439), 60, 36-39.
Fblicb (sam). Ne h portata in processione la testa a
Bologna (an. 1474), 214, 33-33.
Fblick (Abbazia di San) v. Bologna {Ahhazie).
Felice (Ponte ui San) suI Reno, Glacomo C&ldora vl
si fortlfica con argini e vi pone i gonfaloni e le
bandiere deIl'esercito (an. I4»8), 10, 26-27.
Felick (Porta San) V. Bologna {porf).
Felicini sono fuoruscit! di Bologna (an. 1450), 134,
32-33; imparentatl con Gioranni Bentivoglio per il
[Felicini-Ferdinando I re di NapoliJ INDICE ALFABETICO
595
matrlmonio di Giovannl con Isotta flglia d. pred.
[an. 1504], 354, 38-39.
Feucini Bartolomko figlio di GioTanni, 235, 21-M;
padre di Giovanni, 331, i*-tS; 354, 39; accompagna
Gioranni II Bentivogiio in pellegrinagglo a Loreto
(an. 1485), 232, 22-23, 2S; e fatto cav. aurato da
Giovanni Bentivoglio in San Giacomo (an. 1486),
235, 19-22; scalco alle nozze dl Annibale Bentivo-
glio (an. 1487), 237, 27-28; suoi vestiti e vestiti dei
suoi servitori, 35-36; cf., 37-«0; suo motto ricamato
sul petto ai pred., 36-37 ; porta come essi le calze
con la divisa d. Bentivoglio, 33-3i; accompagna Gio-
vanni Bentivoglio in pellegrinaggio a SanfAntonlo
di Padova (an. 1488), 244, 26,29; quindi a Ferrara
alle nozze dl Alfonso d'Este (an. 1491), 263, 7-9;
torna a Bologna, 13; accompagna Giovanni Benti-
voglio a un parlamento in Ferrara (an. 1493), 272,
13-U; si fabbrica un palazzo ricciiissimo in Galliera
(an. 1497), 292, 43-«4; un suo figlio h condotto a
Roma dal vesc. dl Bologna Ferreri (an. 1503), 322,
26-27; cerca distogliere Giovanni Bentivoglio dal
pensiero di maritare la figlla naturale Isotta con
suo figlio Giovanni stimando indegno per la sua
casa tale parentado (an. 1504), 331, «5-47; non riesce,
47 ; dopo il matrimoiiio per il dolore si alletta e f,
47-50; sue quaiitik, 50; 332, 1; il bellissimo palagio
da lui comlnciato nella via di Galliera h continuato
dal figiio, 1-2; e sepolto in San Francesco, 5.
[Femcini] Diamaktb V. Pepoli Diamante,
Fblicini Ercolb \Ercolesse Felicin{\ cav.; h staffiere d.
sposa Ippolita Sforza nelle nozze di questa con
Alessandro Bentivoglio (an. 1493), 267, 11-13; ac-
compagna Laura dl Gioyanni Bentivoglio allo sposo
in Mantova (an. 1494), 275, 31-35; si reca con Ales-
sandro Bentivoglio a Mllano a complimentare II
nuovo duca Lodovico Sforza, 283, 35-39 ; creato de-
gll Anziani da Giovanni Bentivoglio (an. 1501), 308,
38; ne accompagna il figlio Alessandro a Roma a
prendervi Giovanna Orsini sposa dell'aItro figlio dl
Giovanni, Ermcs (an. 1504), 332, 30, 33-34; el. dai
pp. d. Quaranta Conslglleri e Rifornuitorl (an. 1506),
358, 34-35 ; el. Gonfalonlere di Giustlzia in Bologna
(an. 1508), 378, 8.
FbliciNi GiovAN.si \Giova»ni Ftlisini\ figlio dl Pietro,
166, 41; padre di Bartolomeo, 235, 21-22; d. priml
di Bologna e ricchissimo, 166,41; si reca con altrl
a MUano a prendervi Donnina Visconti sposa di An-
nibale Bentlvoglio (an. 1441)168, 48-69, l-3;bdegll
Anziani per lugiio e agosto (an. 1445), 109, 25; sl
reca con altri Bolognesl a Pesaro a prendervi Glne-
vra Sforza sposa di Sante Bentivoglio (an. 1454), 147,
15-22;8uo donoal pred. per lenozze, 149, 9; in Carpi,
ove trovavasi per la peste, divien famlliare di Ga-
leotto Canetoll (an. 1459), 166, 41-44; sovviene II
pred. dl denaro, 44-46; anche ne promette in pre-
stlto al slgnore di Carpi, 46-47 ; tornato in Bolo-
gna tl insospettisce dl non vedere arrivare il can-
celliere d. Pio, infattl arrestato, a prendere 11 de-
naro, 47-167, 1-4; Informa Vlrgilio Malvezzl suo
amico del fatto e lo prega di aiutarlo, 5-8 ; gli i
data sicurti d. rita per intercesslone d. pred. e
del suoi fratelli, 8-11; accompagnato dai Malvexzl
sl presenta al pod. cui espone la cosa, 11-15; & con-
dannato tn trentamlla lire, Incarcerato e posto in
ceppl, 15-16; h liberato con la vlolenza dai Mal-
vezzi, 16-19; il governatore fattagii dare slcurti lo
lascia libero, 19-23 ; paga la penale impostagll senza
vendere I suoi beni, 23-24; h confinato a Roma, 34.
Felicini Giovanni figllo di Bartolomeo, 331, 44-45; 354,
39; fe costretto dal Bentivoglio a sposarne la figlia
naturale Isotta (an. 1504), 331, 44-48; suo matrlmo-
nio ric, 354, 38-39; 384, 17-18; il padre per il doiore
di queste nozze poco degne f subito dopo, 331, 48-
50; continua il magnifico pal. nella via di Galllera
cominciato dal pred., 332, 2; fe d. Collegi (an. 1505),
339, 1, 7; In casa sua alloggia il card. Lulgi d'Ara-
gona (an. 1506), 357, 8-9; fe denunciato di tenere
armati in casa, ma fattagli una perquisizione non
fe trovato alcuno (an. 1508), 379, 14-18; & avvertito
dallo Scappi dl raggiungerlo con i suoi in piazza
Calderinl, 31-32; vi si reca, 32; fe ric. tra 1 capi
d. congiura, 380, 1 ; udito che gli altri Bolognesi
andati a Roma erano stati perdonati dal pp. vl al
reca anch'egU con Matteo Gozzadini, 384, 16-19;
iimprlgionato inCastel Sant'Angelo,ao-
21 ; h multato in millesettecentoqulndici ducati per
il rifacimento d. pal. Marescotti, 387, 13; essendo
t senza figli legittimi il suo pal. h comprato dal
card. Puccl per abitazione d. nipote Glanpaolo Puccl
a un prezzo assai meschino [s. a.], 332, 3-4.
Felicini Lodovico figlio di Giovanni, 184, 8; marlto
dl Diamante Pepoll, 140, 33; scalco alle nozze di
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 8, cui fa un pre-
sente, 30-31.
Felicinx Pietro padre di Giovanni, 166, 41.
FeLICITa V. RaiHeri F.
Feltro (Da) Fbokrigo v, Montefeltro (Da) F.
Fenicb V. Pico iella Mirandola Giovanni detto Femce.
Ferabosco uomo d'arme; accompagna Annibale Ben-
tivogllo a Bologna (an. 1438), 55, 2-3.
Ferari V. Ferrari,
Fkrdinando V. Contughi F., Este (/)') F,
Fbrdinanuo I [d'Aragona] rk di Napoli \Don Fer-
rante, Ferdinando di Nafoli\ naturale di Alfonso I,
165, 42; padre di Alfonso poi II, 187, 37; 225, 37;
di Federlgo, 39; di Enrico, 194, 7-8; di Eleonora,
211, 10; fratello di Eleonora prlnclpessa dl Ros-
sano, 215, 9; fc in possesso d. Reame di Puglia dl
cui nominalmente h re Ranleri d'Angi6 (an. 1455),
160, 13; eredita il regno dl Napoll alla f d. padre
(an. 1458), 165, 41-42; assolda Lodovico Malvezzi
(an. 1462), 179, 8-10; dal quale ^ fedelmente servito,
10-11; ric, 180, 31; si accorda segretamente con
Francesco Sforza dl fare capitare male Glacomo
Plccinlno (an. 1465), 188, 23-25; lo prende al suo
soldo e lo fa suo generale, 25-26 ; lo rlceve con ognl
onore In Napoli insieme alla sposa, 36-27; lo fa
prendere col figllo Francesco e II c«n-
celliere Broccardo e forse uccldere, 27-
31; conduce per cap. contro I Venezlanl e fuorusciti
Florentlni Federigo di Montefeltro (an. 1467), 193,
34-27 ; h in lega con il duca di Milano, i Florentlni
e 1 Bolognesi (an. 146S), 34-25; In presenza di Pao-
lo II fa mcnzionare fra gli aderentl alla lega anche
i Bolognesi, 199, 24-29; sollecitato dal duca d'Este
manda ambasc. al pred. per persuaderli ad «bbattere
1« bastla costrulta sul Panaro ai confinl d. Mode-
nete, m« senza tuccesso (an. 1471), 210, t-s; col duca
596
iNDicE alfab?:tico
(Ferdinando I-Ferrara (fiV/a)]
Sforza otMene fin«tmente che I Bolognetl atterrlno
U bastla, ma loro ila riconoscluto II diritto di rlal-
zare II tronco d. torre ctie «egnaTa i loro confinl
sul Panaro, 30-35; suoi ambaic. con ambasc. d. duca
Sforza, di Bologna e agenti d. duca d'Este vanno
al Panaro e Ti stlpulano il contratto d. condlzionl
stabilite tra il Senato dl Bologna e lo Sforza in
rlguardo al detto luogo, 26-29; sua sorella Eleonora
sposn il prlncipe di Rossano [s, a.], 215, 9; accoglie
benignamente Carlo Manfredi cacclato dl signoria
dal fratello Galeotto (an. 1477), 218, 2-3; 11 suo cap.
Roberto da Sanseverino molesta i I'isanl (an. 1479),
220, 42-43; con 11 pp. Sisto IV guerreggia contro i
Fiorentini, 12; fa tregua col duca dl Mllano, di Fer-
rara, i Florentinl, e i .Senesl (an. 1480), 222, 29-31;
ammette Giorannl Bentlroglio e i suoi iigli e di-
scendentl nella casa reale di Aragona con privile-
gio di usarne il nome e le armi (an. 14S3), 224,
23-37; ric, 35; parteclpa aila Lcga con 11 duca di Mi-
lano, quelio di Ferrara, i Boiognesi, i Fiorcntini e
aitri aderenti, 47-4»; cf., 226, 13; manda 11 figiio Ai-
fonso con grosso eserclto rerso Roma per recare
aiuto al duca d'Este, 225, 37-39; minaccia il pp., 226,
9; si fa rappresentare alia dieta del collegatl in Cre-
mona dal duca di Caiabrla (an. 1483), 27; gli h as-
segnata una quota di ottomila ducati sui pagamento
d. condotta di Roberto da Sanseverino (an. 14S4),
231, 1; il duca di Milano gli invia Giangiacomo Tri-
vulzio con molte milizie (an. 14S5), 233, 29-30; si
rappaciQca con Innocenzo VHI (an. 1486), 234, 22;
si fa rappresentare aile nozze di Annibale Bentivo-
glio da Gianfrancesco da Sanseverino (an. 1487),
236, 24-25; fa donare alla sposa Bentivoglio una pez-
za di broccato d'oro, 239, 3-4; manda ambasc. ai
Fiorentini perclie rlmandino iit>ero Giovanni Ben-
tivogiio condotto dai Faentini prigloniero a Firenze
(an. 143S), 246, 49-247, 1-2; gli scrive ii pred. nar-
randogii d. congiura d. Malvezzi e pregandolo a pu-
nire Giulio al suo arrivo in Napoli, 253, 13-lS; fa
prendere e Imprigionare il pred. appena giunto, 15-
16; & lega coi Fiorentini e Aiessandro VI (an. 1493),
270, 7-8; i e gli succede ii figlio Aifonso II (an.
1494), 275, 39-4C ; Isabeila Gonzaga porta 11 lutto per
la sua t. 276, 33.
Fbrdinanik) II RB Di Napoli \Ferdinando o Perrandino
d»ca di Calabria, Alfonso //(!)] figlio di Alfonso II,
278, 1; essendo ancora duca dl Caiabria si reca
in Romagna con forte esercito avendo ai suoi or-
dinl Annibale Bentivoglio cap. d. I-^iorentinl (an.
1494), 1-3; b a Cesena, 14; udito che parte deii'eser-
cito dl Cario VIII, oltrepassata Bologna, era nel
territorio d'Imoia, vi si indirlzza per affrontarlo, 14-
15; giunge a Sant'Agata, 15-16; per ravvlcinarsi d.
conte di Montpensier parte di SanfAgata e si ritira
pr. Faenza, 22-24 ; intervenuto un accordo fra ia du-
chessa di Imola e i Francesi e costretto a ritirarsl
a Cesena, 29 ; h f uori di Roma quando vi "k dentro
Carlo VIII (an. 1495), 285, 15; divenuto re per
1'abdicazione d. padre rientra nei Napoietano
e riacquista il regno, 287, 26-29; gii sono mandati
dali'imp. Masslmiliano quattrocento Svizzeri, 288,
10-12; appena riconquistato 11 reame f (an. 1496),
291, 32-33; gli succede suo zio Federigo, 34.
Fbrdinando II iL Cattouco re di Spaona \Ptrdi-
nando d*Aragona\ ric. pcr il conte Tantila suo amb.
alla Corte di Roma, 233, 34; ottiene II reame dl
Granata posseduto dal Morl (an. 1492), 265, 9-13;
con la moglie Isabella di Castiglla invia Crlitoforo
Colombo a scuoprire nuore terre, 13-IS ; manda anche
a nome d. regina un ambaac. con rlcchl donl al pp.
Alessandro VI Borgia a rallegrarsi d. sua elezione
(an. 1493), 272, 4-S; insieme alla moglie fa Irga
con i'imp. Matslmiliano, II pp., i Venezlanl e Lo-
dovlco Sforza contro 11 re Carlo VIII (an. I49S)>
285, 3S-41; ia pred. iega ^ resa pubbllca, 43-44; fa
pace con i'lmp. Mastimillano e Lulgi XII (ao. 1503),
323, 2-3; tale pace dura poco perchi 11 suo cap.
Consalvo Ferrante da Cordova attacca i Francetl
nel Napoletano, 11 vlnce e loro toglie quasi tutto 11
regno, 3-5; Consaivo pred. e suo cap. in Itaiia (an.
1504), 330, 7-8; guerreggia contro 11 re di Navarra,
22-26; Bnrico VII re di Inghiiterra si adopra col pp.
per pacificario con Luigi XII re di Francla, 331, 5-8;
aderisce aiia lega tra l'imp. Massimiliano, Giulio It,
Luigi Xn, l Fiorentlni, Alfonso d'Este, Glanfran-
cesco Gonzaga contro i Veneziani (an. 1509), 393,
20-27; pretende dal pred. Barietta, Monopoii, Brin-
disi e Otranto, 34-35.
Fbrmo \Ghierono di Permo della Marca\. Vi i condotto
prigioniero Baidassarre Offida da Giroiamo della
Seta (an. 1436), 48, 9-10, 14; il predetto Offida
V i t. 14-17; vi si reca da Rimini Battista Mai-
vezzi coi figli (an. 1488), 253, 18-19; r. ancke: Fre-
ducci Oliverotto detto Olivtrotto da Fermo ; Gio-
vanni da Fermo.
— (vESCOVo) V. Domenico Capranica (an. 1430-1450).
[Fkrnandez y Aguillar de Cordova] Consalvo \gram
Consalvo\ cap. d. re d'Aragona; vlnce 1 Francesi
nei Napoletano e loro toglie quasi tutto 11 regno
(an. 1503), 323, 4-5; cf., 328, 48; 329, 1-2: prende
Gaeta dalla quale iascia partirc liberi i Francesi
(an. 1504), 330, 7-8.
.... Fbrrantb accompagna 11 principe Federigo d'Ara-
gona a Milano a prendervi Ippollta Sforza sposa
di Alfonso (an. 1465), 187, 48.
Fkrrara(Abazia di san Bartolo) \abbatia di San Bar-
tolo di Ferrara] h tolta da pp. Martino V a Bar-
toiomeo Zambeccari (an. i^aS), 9, 10; ric, 62, 44.
— (Chissa di santa Maria dbgli Angeli) d. frati Pre-
dicatori ; vi ^ scpolto per sua volonti Ercoie d'Este
(an. 1442, ma 1441), 71, 1-3.
— (Castkllo nuovo). Vi si afforza Ercole d'Este con-
tro il nipote NicoI6 (an. 1471), 208, 31.
— (Citta). " Vuoi entrarvi Azzo d'Este (an. 1395),
LXV, 4,; & rappacificata dai card. Nicold AIl)er-
gati (an. 14*8), 6, 31; vi si reca Giacomo dalle Cor-
regge ad assoldare per i Boiognesi Pietro da Navar-
rino (an. 1430), 21, 42-43; ci vanno Glacomo delle
Correggie e Romeo Foscherari ambasc. d. Senato
di Bologna al march. Nicol6 d'Este, 22, 38; vi si
reca i'imp. Sigismondo di Lussemburgo. che vl arma
cav. Cario da Saiiceto di Bologna (an. 1433), 36, 17-
18; vi h mandato Francesco Fantuzzi (an. 1434), 40,
38-39; Eugenio IV vi trasferisce ii Concilio da Ba-
tUea (an. 1437), 49, 32; il pred. vi giunge da Bo-
iogna per il Po (an. 1438), 50, 37; vi si reca l'imp.
greco Giovanni I'aieoIogo, rlcevuto con grande
onore dai pp. (an. 1438), 50, 39-41, e anche II pa-
[Ferrara (ciua)]
INDICE ALFABETICO
597
trlarca Vitelleschi, 41-42, e al seguito dell'imp. i se-
guenti: Demetrio principe dl Morea, suo fratello il
patriarca Giuseppe di Costantinopoli, 42-43, un gran
numero di prelati di varie nazioni dell'Oriente, 43-
44, e legati d. patriarchi di Gerusalemme, Antio-
chia e di Alessandria, 44, gli ambasc. dell'imp. di
Trebisonda, degli Ebrei, d. Valacchi, 44-45, con cento
cavalli, l'arcivesc. Isidoro prelato di Russia, 45-45;
vi giunge Gherardo Rangoni a visitare Raffaele Fo-
scherari, 51, 14-15; anche vi arriva lo Scotti gover-
natore di Bologna, 52, 33; fe colpita dalla peste (an.
1439)1 56, 4-5; il pp. ne trasferisce II Concilio a
Firenze, 6-7; il pred. ne parte, 14-16; cf., 7-8; vi si
reca Francesco Sforza di passaggio per Chioggia,
58, 33-34; vanno ad abitarvi con le famiglie per
fuggire i torbidi di Bologna, Battista, Antonio e
Tommaso dalle Corregge (an. 1440), 68, 15-16; gia
vi stanno Valentino Pizzani, Lippo e Giovanni
Muzzarelli, 16-18; Bornio da Sala, 18; vi sono in-
nalzate le mura verso 11 Po da Leonello d'Este (an.
1442), 71, 9-10; fe abbellita dal pred., 10; vi prende
dlmora Giacomo dal Lino (an. 1443), 75, 33; ne par-
tono per Boiogna Battista, Matteo e Gaspare dalle
Correggie, 86, 15-17; vi fe di passaggio Astorre Man-
f redi (an. 1446), 1 13, 34 ; Nicolo da Cremona vi si
reca qual segretario di Nicolo V (an. 1447), 122, 17;
poi come ambasc. d. Bolognesi (an. 144S), 126, 24-35;
vi giunge dall'Austria l'irap. Federico V (an. 1452),
140, 39, cf., 35; vi si recano ambasc. Bolognesi a in-
vitare a Bologna il pred., 38-40; vi sono fatte grandi
feste in suo onore, 42; ne parte l'imp., 46; il pred.
vi torna, 141, 33; e cosl pure Giovanni Aurispa e
Guarino Veronese (an. 1453), 143, 39-40; ne sono
creati da Borso d'Este cittadiai nobili Achille, Vir-
gUio, Lodovico, Ercole, Pirro e Troilo Malvezzi
(an. 14S4). 145, I8-2O; paese d'origIne d. Bonaccorsl,
149, 5; vi passa Giacorao Piccinino, ricevuto ono-
revolmente dal duca Borso (an. 1455), 159, 16-17;
Ti si reca fra Paolo da Roraa con alcuni crociati
botognesi, 160, 45; vi ^ dl passagglo Pio II (an.
1459), 171, 44; il pred. vi torna per il Po (an. 1460),
173, 5; vi vengono ad abitare molte famiglie di
Cento e d. Pieve (an. 1461), 175, lo-ll; vi vive as-
sai agiatamente Gianfrancesco Strozzi bandito di
Firenze (an. 1467), 193, l; vi sono condotti buon
nuraero di feriti nella battaglia alla Mezzolara,
195, 47; vi passa l'irap. Federigo diretto a Roma
(an. 1468), 201, 2-5; il pred. vi torna (an. 1469), U-
12; ric, 202, 7; vi si reca Girolarao GrilFoni a visi-
tare il duca Borso, tornato animalato da Roraa (an.
1471), 207, 41-42; il GrilToni dopo avcre avuto un
colloqulo a Castelnovo con Ercole d'Este h ferito al
crocevia Gattamazza da Dolcetto Dolcetti, 44-45, e t
in casa di Vincenzo Paleotti, 46; il corpo ne e por-
tato a Bologna, 47; alla f di Borso ne h creato in
Duomo signore Ercole d'Este, 208, 29-31 ; ne prcten-
de la signoria Nicoi6 nipote d. pred., 31-32; che si
afforza nel suo pal., 33-34 ; il prcd. ne fugge a Man-
tova, 34-35 ; vi si trova Vincenzo Paleotti bolognese
qualc pubblico lettore, 209, 45; vi giunge Elconora
d'Aragona, sposa d. duca Ercole (an. 1472), 211,
9-10; vl sl recano arabasc. dl Bologna al pred. a
offrirgli presenti per le nozze, 10-14; ric, 213, 8; vi
giunge Annibaie BentivogUo con molti gentiluomini
a visitarvi la sua sposa (an. 1478), 219, 34-35, e allo
stesso scopo Giovanni Bentivoglio con moltl gen-
tiluomini di seguito, onorevolmente ricevuto da no-
bili e dal duca (an. 1479), 41-48; vi si fanno feste e
aliegrezze, 220, 1 ; il Bentlvogllo coi suoi ne parte
accompagnato a un miglio d. c. dal duca, 1-4 ;
vi sono presi due degli uccisori d. vesc. di Bru-
gnetto, 221, 12-13; ric, 222, 22; vi passa Ascanio
Sforza diretto a Milano (an. 1480), 34-35; vi entra
con grande corteggio Bianca Bentivoglio sposa di
Nicol6 Rangoni (an. 1481), 223, 26; ed h ricevuta
dal duca e da molti gentiluomini ferraresi, 26-28;
vi si fanno feste e giostre in onore d. pred., 28; h
colpita dalla pestilenza (an. 1482), 224, 31 ; ric, 226,
11, 14; il card. Gonzaga, raandato dal pp. in aiuto,
vi giunge con cavalli, 16-17; vi sl reca con buon ner-
bo di milizie Alfonso duca di Calabria nuovo cap.
d. Lega (an. 1483), 23-24; h affaraata dai Veneziani
e rifornita, per accordo intervenuto tra Ercole d'E-
ste e Giovanni Bentivogiio, dai Bolognesi, 47-227,
1-3; vi si reca Annibale Bentivogllo con segulto a
prendere la sposa (an. 1487), 236, 14-16; ne e oriundo
Bonaventura Tassoni, 251, 25-26; cf., 41-42; vi si
reca Giovanni Bentivoglio con i iigli Annibale e
Alessandro e molto seguito per le nozze di Alfonso
d'Este con Anna Sforza (an. 1491), 263, 7-10; i
pred. terminatele feste ne partono, 12-13;
ne parte II duca Ercole con II fratello
Sigismondo e largo seguitoper recarsi a
passare le feste natalizie pr. Giovanni
Bentivogllo, 264, 33-34 ;ipred. vi tornano (an.
1493), 48; vi si reca in volontario esilio Giovanni
Malvezzi, 269, IS; 11 pred. vi h ucciso, 16-17; cf., 43-44;
vl si tiene un parlamento di raolti signorl d'ltalia
(an. 1493), 272, 12-17; vi si recano Cristoforo dal
Poggio e Annibale Bentivogilo a visitarvi la du-
chessa Eleonora aramalata, 273, 21-23; la pred. vi
t, 23; vi giungono Alessandro Volta, indi Giovanni
Bentivoglio con Carlo Gratl e Giovanni Marsili a
condolersi col duca, 24-26; vi h trasportato il corpo
d. vesc. Bartoloraeo della Rovere f ^ Bologna (an.
1494), 278, 46-47; e ingrandita a Nord da Ercole
d'Este (an. 149S), 285, 16-17; Sigisraondo d'Este vi
fa fabbricare un bel palazzo, 17-18; vi fe confinato
Filippino Borromei> da Lodovico Sforza (an. 1496),
288, 17; vi passa 11 card. Borgia (an. 1499), 297,
21; ric, 298, 4; rlc, 309, 11 ; per le nozze dl Altonso
vl si reca Lucrezia moglie di Annlbale Bentlvoglio
con il marito, il padre e Girolamo .Samplcrl (an.
1502), 309, 13-15; vi giunge la sposa Lucrezia Borgla
accompagnata dalla duchessa di Urbino e da nu-
meroso e ricco segulto, 31; cf., 22-25; 311, 12; vi ai
reca Ercole Marescotti non sentendo»! sicuro In
Bologna, 313, 4; vi gunge da Roma U card. Ippo-
llto (an. 1503), 322, 19; vi fe coniinato Ercole Maro-
scotti, 326, 3-4 ; 11 quale ri sl reca scortato da cavalll
d. Bentivoglio (an. 1504), 330, 14; ric, 329, 40; 330,
13; vi scoppia la peste (an. 1505), 340, 3; II Senato
di Bologna ne vieta le comunlcazioni, 3-4; vi si re-
cano Annibale ed Ermes Bentivogllo In fuga da Bo-
logna (an. 1506), 349, 14-15; vl sono portate da Cor-
tlcella le ricchczze dl Glovannl Bentivoglio, 354,
21-2»; ric, 362, 21; ne parte Ippollto d^Este contro
i Bentivogllo (an. 1507), 370, 34-33; valorc d. du-
598
INDICE ALFABETICO (Ftrrwa r«V/i>F«iTeri Antonio)
cato (an. 1509), 394, II; ». tmeit: Baldattarrt <U
Vomtmic», Domtnieo Maria da Ftrrara, Giovatmi Ja
Ftrrara.
FuiRiUtA (ClTTADim) V. Savonarola Girolamo illuttrt
pridieatort t capoparte in Firenxt.
— (Uuca) V. Borto <r Bsle primo dmca (00. t4Jt)t Brcolt
,rEst» (an. 1471-1505).
— (Marchbsi) t'. iVicolb III (an, 1393-1441); LtontUo
(an. 1441-1450); Borto (an. 1450-1471).
— (M0NA8TKRO Di SAN Bermaroino) fabbrlcato da Lu-
crezla d'Eite per le Clarisse (s. a.), 330, 31-3J; rl i
rlnchlusa la nipote d. pred., figlla d. Valentlno che
vl conduce santa vita, 33-M.
— (PodbstX) V. Antonio Paltroni di Bologna (an. 1458).
— (Studio). Ne tlene la prima cattedra 11 dottore Bar-
toiomeo Ercoianl [s. a. ma posterlore al 1454],
144, 33-34.
— (Tbrrxtorio). " VI entra Azzo d'Eate con gente d.
conte da Barbiano (an. 139S), LXV, 6 „ ; vi passa
Nicoi6 Plcclnino nel suo rltorno In Lombardla
(an. 1444), 98, 36; vl gono dal vescovo di Bologna
fattl accompagnare 1 fuorugcltl bolognesi chiusi in
Cento (an. 1447), 121, 36-37; ric, 133, U; vl passa
Francesco dalla Mirandola con i suoi caTaiil in via
per Uimini (an. 1461), 179, 3«-35; vi passa travestlto
11 Valentino diretto a Milano (an. 1501), 312, 1; vi
passano Ic mlllzic d. vlceri di Milano in aiuto al
Valentlno, 317, 39-40.
— (TORRK DKLLA FOSSA) rlc, 224, 41.
— (Vbscovi) f . Francesco dal Legname da Padova (an.
1446-1460); Rovere {Vaiia) Bartoiomeo (an. 1474-
1494)-
Ferraresi * con Bolognesi e Fiorentini vincono a Porto
Azzo d'Este (an. 1395), LXV, 9-11 „; generosi la-
scitl fatti ai poveri da Nlcol6 III d'Este (an. 1442,
ma 1441), 71, 3-5; molti nobill vanno incontro a
Blanca Bentivoglio al suo giungere in Ferrara (an.
14S1), 223, 37-38, e prendono parte alle feste e gio-
stre in onore d. pred., 28; molti gentiluomini ac-
compagnano Ippolito d'Este a Roma a prendervi
Lucrezla Borgla sposa di Alfonso (an. 1501), 308,
44-48; cf., 309,25; predano nel terrltorio bolognese
molto bestiame (an. 1506), 347, 38-40.
Ferrari Antonio figlio di Maso, 108, 12; seguace d.
Canetoli, h bandlto di Bologna (an. 1445), 108, 13.
* Ferrari Francbsco scrive versi iatlnl In onore d.
card. Giovannl Girolamo Lomellini [s. a.], LXI,
1-2 „.
Ferrari Giacomo [Giacomo Ferari] dl Crevaicore; suo
dono a Sante Bentivoglio per ie nozze (an. 1454),
149, 12.
PbrRARI GiambATTISTA [Giovanni Battitta Ferrero] card.;
f avvelenato per ordlne dl Alessandro VI in Caatel
Sant'Angelo (an. 1503), 321, 6-».
Ferreri Antonio card. di San Vitale, creato leg. di
Bologna con supremazia assoluta anche sulio stesso
Senato (an. 1 507), 363, 21-24 ; in segulto alle rimo-
stranze d. maglstratl al pp. riceve 1'ordlne da
Gtulio II di modlficare l capltoli in modo che ii
Senato ne resti contento, 364, 11-14; colloca ima
pietra di marmo blanco con le armi d. pp. pr. 1
fondamentl d. castelio di Galliera, 34-38; dona venti
ducati d'oro al capo mastro d. fabbrica pred., 40-41 ;
accompagna il pp. al Crociali, 365, 15-16, 30; il pred.
gll raccomanda Boiogna, It-lf ; ■! ferma al Croclali
per fare solenne ingretso in c, 33; U clero e le
Compagnie vengono a Incontrarlo secondo l'ato, 12-
31; i accompagnato dai card. Ceiarlnl, d'Aml>ola«
e Balnbridge, 33-35; si reca a San Pletro e pol in
Pal. secondo l'uso, 35-37; insleme coi niaglstrati
bandiscc chc ognuno deponga le armi pena tre trattl
di corda, 39-33; teme che l'incendio appiccatosi aile
stalle dietro II Pai., la notte dopo il suo arrivo, sia
opera dei fautori d. Bentivogllo per cacciarlo e or-
dina che soidati armatl occupino la Plazza, 34-41 ;
fa tornare tuttl i maglstrati a risiedere in PaL nelie
stanze gii loro adibite, 44-47 ; esso per6 continua ad
abltare nelle stanze d. Gonfaloniere di Giustizla, 47-
48; promette e di salra ia vita a Marcantonio Fan-
tuzzi che gli svela la congiura ordita con Battista
Ranuzzi e Costantino Caprara per introdurre An-
nibale ed Ermes Bentlvogiio in c, 366, 10-13; fa
cercare il Ranuzzi gii fugglto, 13-13; e prendere
Costantino che gii confessa tutto, 13-14; io fa im-
piccare malgrado tutto il popolo giiene chieda la
vita, 14-18; coniina Battista Ranuzzi, Marcantonio
Fantuzzi, Cesare Bargeiiini, 18-30; dopo pochi giorni
ne revoca II bando, 30-31; di notte ta sorvegliare
le porte e ie mura d. c, 31-34; coi contenso d. Qua-
ranta fa bandire che nessuno pena ia forca scriva
0 faccia scrivere al Bentivogiio, 25-36, che nessuno
porti calze all'insegna d. pred., 26-27, o dia ricetto
ai bandlti e coniinati, 28-29; ordlna che chi riceve
dai pred. ambasclate o lettere lo manifestl ai Qua-
ranta e a lui, 29-30; che non si facciano adunanze
dl piu che tre persone alia notte, 30-31 ; ni si dlano
convltl senza giusto motivo, 31-33; ordina anche
che si canceliino le insegne d. Bentivoglio orunque
siano rimaste, 37-38 ; fa portare in Pal. le armi che
si raccolgono in casa d. Bargeilo, 50; 367, l:strac-
cia ie lettere da Glovanni Bentivoglio mandate ai
Collegi per raccomandare la sua roba, 33-37; a canta
d. pestilenza prolbisce si apra ii sepoicro di santo
Stefano per evltare i'aggIomeramento di genti estra-
nee, 33-34; in cambio canta una messa solenne in
San Petronio il giorno di Pasqua concedendo asso-
luzione plenaria agli intervenutl, 34-37; fa riunire
gli appestatl in un tol luogo perchi non Infettino
1 sani, 37-3»; fornisce di vettovaglie ii nuoro castel-
io di Galiiera spogliandone ii pal. di Giovanni Ben-
tivoglio, 43-46; coi Senato ordina si suoni i^Ave
Marla a mezzogiomo per impetrare rintercessione
d. Vergine contro la pestilenza, 368, 3-5; udito che 1
Bentivoglio raccolgono genti ne avvlta il pp. a mezzo
d. senatore Alberto Albergati, 369, 1-2; d'inteta con
ii Senato confina quaranta d. pi& fidi amici d. Ben-
tivoglio sino a che siano cessati i sospetti, 9-11; •
appresta difese al Pal., 11-13; varl provvedimentl da
iui presl d'accordo col Senato a maggiore sicurezza d.
c. e per provare I'animo d. cittadlni verso la Chiesa,
19-39; crea Lucio Maivezzi cap. d. gente raccolta
in serviglo d. Chlesa, 3»-32; ordlna che al suono
d. campana d. c. ognuno si armi e si rlduca sotto
ii suo Gonfaione in Piazza, 33-36; d'accordo col Se-
nato rlchiama in c. i clttadini uscitine per timore
d. peste, 19-30: ordina che chi ha bisogno dl ma-
cinare il grano lo faccia subito volendo togiiere
1'acqua dal canale, 30-33; col Scnato manda Aies-
[Ferreri Antonio-Fieschi Lorenzo] INDICE ALFABETICO
599
sandro Pepoli con i cap. Ramazzotto e Sassatello
e raolte bande di soldati a cacciare i Bentivoglio
dal territorio bolognese, 370, 1-4; gli ^ scritto dal
vicerfe di L.ombardia per attestargli l'innocenza di
Giovanni BeiitivogHo nella sconsigliata impresa d.
figli contro Bologna, 35-M; fa pubblicare la fuga d.
Bentivoglio dal terrltorio di Bologna, 39-40; dk II
suo consenso a Ercole Marescottt per la distruzione
d. pal. di Giovanni Bentivogiio, 40-45; non permette
clie Ginevra Bentlvoglio f a Busseto sia sepolta
In luogo sacro, 374, 19-20; va incontro al card.
Brlconnet di passaggio a Bologna, 375, 45-46; com-
mette ingiustizle per avidita di danaro, 377, 41-43;
il Senato se ne lagna al pp., che conosciute le la-
gnanze fondate lo chiama a Roma, 43-45; e rin-
chiuso in Castel SanfAngelo col suo auditore Ma-
latesta, 46-47.
Ferreri GlovANifl Stefano [vescovo di Verzellt, St«-
fano Ferrerio Hipporegi«nse\ di Ivrea; vesc. di Ver-
celli; nominato vesc. di Bologna (an. 1503), ^C, 44-
45; cf., 310, 47-49; ottempera alla volonti d. pp.
riguardo alla cessione di Cento e d. Pieve, 46-47, 49-
311, 1; in premio d. sua obbedienza e fatto card., 1;
giunge in c. onorevolmente ricevuto (an. 1503), 322,
34-35; alloggia in vescovado, 3S; parte dopo poclit
giorni per Roma conducendo seeo un Pepoll, un
Albergati, un Felicinl, un Poeti, 25-28; manda il
suo vicarlo ad Alfonso d^Este a richiedergli Cento
e la Picve (an. 1504), 330, 43-44; ne riceve un rl-
fiuto, 44-46; fa un presente al pp. Giulio II (an.
1506), 360, 35-3»; convita il pred. a Castel del Ve-
scovo (an. 1S07), 364, 27-28; consiglia il governa-
tore di riprendere porta San Mamolo ai conglurati
prima d. notte per evttare guai maggiort (an. 1508),
381, 4-7; il suo consiglio e accettato dal Fleschi, 7-8.
Ferrbro Frahcesco accompagna a Bologna Ippolita
Sforza sposa dt Alessandro Bentivoglio (an. 1492),
266, 34, 37.
Ferro (DAr,) Alessandro fa un presente alle nozze di
Giulio Malvezzl (an. 1464), 184, 26.
Ferro (Dal) Buoncompagno liglio di Federico, 89, 5;
fc tra gli incaricati dl applicare i provvedimentl
fiscali deliberati dal Consiglio d. Seicento (an. 1443),
88, 43-89, 1-5.
Fkrro (Dal) Federico padre di Buoncompagno, 89, 6.
Ferro (Dal) Nicolo. Una sua figlia i moglie di Miche-
llno daUe Coltri, 13, 27-28.
FiBBlE (Dat.le) Antonio \Anl(mio dalle Fiuii*] figlio di
Bolognino, 99, 36; corre 11 pallo in Bologna U gtorno
di san Luca (an. 1444), 32-36.
FlDBiK (Dalle) BaLuASSARRE [ffaidessera lialie Fiuhbt\ fi-
gHo dl Giovanni, 107, 40-41; Gonfaloniere, h deposto
perchfe amlco d. Canetoli (an. 1445), 40-41.
FiBBiE (Dalle) Boloonetto o BoLoGNiNo [Bolognino,
Bolognetto datle Fiubb»\ padre di Antonio, 99, 35; e
bandito di Bologna (an. 1430), 19, 35,38-39; nel ca-
pitoli d. pace tra Eugenlo IV e Bologna gll fc ri-
confermato il bando dalla c. e territort di Bologna,
Imola e Modena, sotto pcna d. confisca d. benl e
d. punizione sancita negli Statuti (an. 1431), 28, 42-
46; 29, 1; i amico d. f Antonio Bfjntivogllo, 51, 23,
26; con altrl amicl d. pred. % persuaso da RafTaele
Foscherarl a vendlcarne la t col dare Bologna In
signoria d. duca di Milano (an. i43i>), 34-31 ; prende
parte a una giostra indetta dal Senato di Bologna
(an. 1440), 61, 30-32; impresta al Com. trecento scudi
e ne diventa tesoriere, 62, 15-17; c ucclso per ini-
micizia da Giovanni Prendiparte (an. 1443), 91, 19-
21; d. sua t molto sl duole Annibale Bentivogllo
di cui era amicissimo, 21, cf. 19-20.
FiBBiE (Dalle) Giovanni [ Giovanni dall* Fiuibe] padre
di Baldassarre, 107, 40-41.
FiBBlE (Dalle) Vincenzo [ Vincenzo delle Fiabbe] h de-
gli Anziani (an. 1468), 200, 32; riceve in dono dieci
ducati alla venuta d. nuovo governatore Savelli,
29-30.
FiENo (Dal) Lodovico esce dl Bologna coi Bentivoglio
suoi amtci (an. 1506), 348, 41; 349, 1.
Fieravanti V. Fioravanti.
FlESCHi LoRENzo [vescovo di MorUe Regale\ vesc. di
Mondovi i dal pp. Giulio II nominato governatore
di Bologna (an. 1507), 377, 48; cf. 378, 6; h infor-
inato dai Marescotti che nelle case d. Pepoli, degll
Ariosti e dl Giovanni Felicini si radunano armatl
(an. 1508), 379, 14-15; rassicura i Marescotti perchfe
avendo mandato a investigare non era stato trovato
aicuno, 16-19; fa radunare il Senato per consigltarsi
sul disordini provocati dallo Scappi e suIl'oppor-
tunitd dl chiedergli ragione d. suo operato, 380, 24-
30; invia contro il pred, una banda di cavalli che
retrocedono appena scorti i ribelli, 41-45; & incerto
sul da fare, 50; 381, 1-4; consigllato dal vesc. dl
rientrare a ogni patto In possesso prima di notte
d. porta San Mamolo presa dai congiurati manda
allo Scappi persone a trattarne la resa, 7-12; con-
dizioni imposte dal pred., che ritlene in ostaggio
due degli inviati, 15-38; ric, 34; essendo tutta la c.
in armi, accetta in parte i capitoli d. Scappi e In-
tanto libera il Griffoni chiesto dal pred., 42-45; con-
tlnua le trattative con lo Scappi, 48-382, 1-3; ga-
rantisce tanto a lui che ai suoi compagnl l'impu-
niti per i fatti occorsi mediante una sicurta di die-
cimlla ducati tratti dal tesoro apostolico, 3-9;glii
dal pred. restituita la porta San Mamolo, 9-14; fa
accompagnare da Anton Maria Fantuzzi fuori di
c. con buona scorta i Marescotti, uomini e donne,
rifugiatisi pr. di lul, 31-35; fa bandi perche sl de-
pongano le arnii in termine di quattro ore sotto
gravi sanzioni, 49-383, 1; non h ubbidito, non fidan-
dosi lo Scappi dl lui, l-3; affretta Giovanni da Sas-
satcllo e 11 cap. Ramazzotto verso Bologna, 3-5; In-
tanto offre allo Scappl e ai compagnl per liberar-
Bcne la balia d. rocche dl Castelfranco e di San
Giovannl in Pcrsiceto ben rlfornite e con un sala-
rio dl quattro ducatl a testa pcr tre mesi, 6-13; ma
i pred. non fidandosi dl lui rifiutano, 13-13; & in
timore per 1 movimentl d. congiurati, 21-23; motte
una guardia alla torre degli Asinelli scalata di notte
dai pred. e vi fa fare solide porte, 23-26; alla voce
lorsa deirappressarsi d. Bentivogllo prende varle
mlsure dl sicurezza, 33-37 ; fa arreatare dodicl frati
Osservanti e d. Servi perchfc avevano allogglatl
cavalli che si credevano dl amlcl d. Bentivoglio,
38-42; riconosciutili Innocenti li fa liberare meno
uno che aveva offeso il maglstrafo, 43-44; fa dare
la corda a otto frati Serviti, senza neanche ascol-
tarll, perch^ avevano rlfiutato dlconsegnare unladro
rifuglatosi pr. di loro, 384, 40-41; fa Implccare 11
600
INDICE ALFABETICO
(Fiesehi Lorenso-Fioraitinl]
pred. all* Rlnghlera d. pod. lenM giudizio, 42 ; e
•nche lette araici d. Dentivoglto e un abate, 385,
4-U; fa staflSlare pubbllcamcnte una donna chc par-
lara bene d. pred., 14-13; parte nottetempo dl Bo-
logna con quarantadue carrtaggl mentre era arrl-
vato appena con tre, 389, I7-II.
PlBSCHi Nicol6 [Nieola J«* Flischf\ card. d. tltolo dl
Santa Prisca e vesc. dl Forll ; accompagna Giullo II
a Hologna e prende dimora nel colleglo d. Fieschl
al Pratello (an. iso6), 356, 46-47.
FlKSCHi Zazzerino {Ztaterino di Fieseo\ beccaio, parte
dl Bologna, crociatu, con Giacomo Gratl (an. 1464),
186, S-6.
FiKSCHl (coLLEOlo db') \eoll*fio dtf Flisehi] v. Bologna
(eoilogt).
FlBSSo \Fitsse\. VI i rovlnato 11 raccolto da un tempo-
rale (an. 1448), 12S, 31-33; dannegglato dalia tem-
pesta (an. 14S4), 151, 46-4».
FlEsso (Da) Bartolomso padre di Zaccaria, 88, 30;
100, 6.
FiESSO (Da) Zaccaria figlio di Bartolomeo, 88, 50; 100,
6; presta al com. di Bologna cento scudi c ne dl-
viene tesoriere (an. 1440), 62, 23-26; h tra gll Inca-
ricatl di attuare 1 provvedlmenti fiscall dellberati
nel consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 43-30; co-
mlncia la aua casa in strada Maggiore (an. 1444),
100, 6-7.
FlFFl Giuliano \GiuUano Fiffo, Giuliano Fiffi, Giuliano
di Fiffo\ beccalo; i bandito di Bologna dai Cane-
toli (an. 1430), 19, 36-38; nei capitoll d. pace tra
Eugenio IV e la c. gll e riconfermato 11 bando dalla
c. e territori di Bologna, Imola e Modena, sotto
peaa d. confisca d. beni e 4. punizione sanclta dagll
Statuti (an. 1341), 28, 4J-46; 29, I; amico d. f An-
tonio BentivogUo, 51, 33-37; con altri amicl d. pred.
'k persuaso da Raffaele Foscherarl a yendlcarne la f
col dare Bologna in signorla d. duca di Mllano
(an. 1438), 34-31.
* FlLARDi PiETRO arcivesc. di Miiano, tratta per Gian-
galeazzo Viscontl collMmp. Venceslao la nomina d.
pred. a duca di Milano per centomila ducati d'oro
(an. 1395), LXV. 18-iO„.
Fii-AVIGLINB GiACOMO padre di Pletro, 103, 31.
FiLAviGLiNE PiBTRO iiglio dl Giacomo, 103,31; prende
partealI'uccIslonedi AnnIbaIeBenttvogIio(an. 1445),
38-31, e d. Marescotti, 31-36.
FlLlPPO, FiLtPPlNO V, Albergati F., Alberghi F., Anelle
{Dalle) P., Argile (Da) F., Balduini Bentivoglio F.,
Bargellini F., Bellini F., Benini F., Bentivoglio F.,
Beroaldi F., Bianehi F., Borrome» F,, Calandrini F.,
Cancellieri F., Canonici F., Caprara F., ColtelUni P.,
Confalonieri F., Contorni F., Cristiani F., Croce
{Dalla) F., FormagUni F,, Guidotti F., Lambertini
F., Lmpari F., Afalvexti F., Mantoli F., Marchesi
F., Nadi F., Negroni F., PefoU F., Piancaldo (Da)
F., Podtsth F., Ramfoni F., liustigani F., Sacehi F.,
Savi F., Seapfi F., Sciiavi F., SighieelU F., Testa
F., Viseonti F., Vitali F., v. anehe Giovanni di Fi-
lippo.
[FiLiPPO III IL BuoNo] DUCA Di BoRGOGNA 4 In guerra
col duca d'Austria (an, 1431), 31, 3-4; alia t di re
Carlo VII, il Delfino di Francia sl trova alla sua
Corte (an. 1461), 176, S-7.
FiUPPO d'Austria figlio deU'imp. Massimiliano, f a Bur-
got in Spagna (an. 1506), 359, 3«-3l; 11 pp. Giulio 11
fa cantare per lul un ufficlo solenne In San Petro-
nlo di Bologna, 3l-3t.
Fiuppo ARCIDUCA 01 BoRoooirA procura la pace tra
l'imp. Massimlliano, 11 re Lulgi XII dl Francia e il
re FerdJnando II Cattollco dl Spagna (an. 1503),
323, 1-3.
FiLiPPO Di Savoia fratello d. duca, i Incitato daJ Ve-
neziani a muovcr guerra al march. dl Monfcrrato
(an. 1467), 196, 36-37 ; per mezzo d. re di Francla
ti pacifica col pred., 37-31.
....Fnjppo mllanese, dottorc In mediclna, f in Bolo-
gna ed i sepolto onorerolmente a San Mlchcle in
Bosco (an. 1459), 172, 34-33.
KiLlPPO DA BoLOGNA fratc d. Servi In Bologna; % col-
lato pubbllcamente (an. ijoS), 384, 4f, cf. 41.
KiLiPPO DA Faenza frate d. Servi in Bologna; reggente
11 mon.; \ pubblicamente colUto (an. 1508), 384,
47; ct 41.
Fiuppo da Firbnzuola i mandato dal Fioreatini con
Tommato da Monte Aveto ambasc. ai Bolognetl
(an. 143 1), 24, 41-43.
Fiuppo DA GuBiiio \FiUppo da Ugubbio\ i cap. nell'eter-
clto della Lega alfldlce (an. 1467), 194, 3-6.
Filippo da Trbzzo combatte nel tomeo in Bologna,
tenutosi per definire se la Fortuna o la .Sapieoza
prevalga nelle cose umane, al seguito dt Annibale
Bentlvoglio seguace d. Fortuna; i atcritto alla
prima squadra vestlta all'italiana (an. 1490), 259,
15-17; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-H.
FlLlPPO Maria V. Bonamiei F. M., Viseonti F. M.
FiNALB cattello d. marchese di Ferrara; tI rlparano
Leonoro dalla Pergola e Cervato da Cararaggio
In fuga (an. 1443), 93, 34-33; vi i ucciso SUvestro
dalla Vezza da Bartolomeo Piantavigne (an. 1464),
183, l«-30; il Senato di Bologna ri fa abbruciare
alcune case in odio a Borso d'Este (an. 1470), 206,
30-31; vi si reca il resc. di Boiogna e ri ti trattiene
sette glorni (an. 1501), 302, 1-3.
— (CONTE Dl) V. Conetti Carlo.
Finello V. Selle (Dalie) F.
FioPPA (Della) Bartolomeo i con altri lasciato a capo
d. bastia di Sant.! Maria d. Monte (an. 1430), 22, 30.
Fioravanti Antonio [Antonio Fioravanti] parte di Bo-
iogna con Glacomo Grati (an. 1464), 186, 7.
FloRAVANTi Aristotblb [Aristote/e Fi»ravauti\ eccelien-
te architetto: per ordine dl Achille Malrezzi cav.
Gerosolimitano trasporta fellcemente la torre di
Santa Maria della Magione piii vicino alla detta
chlesa (an. 1455), 160, 16-37; per commlssione degli
uomini di Cento raddrizza il loro campanile (an.
1455), 160, 49; 161, 1-2.
FioRENTlNi " aiutano Nicol6 d'Este contro Azzo d'Ette,
che rincono a Porto (an. 139S) LXV, (-11 „ ; il
duca Filippo Maria Visconti non rolendo chelmola
e ¥ot\\ cadano nelle loro mani, le consegna al leg.
dl Bologna (an. 1426), 3, 30-32; suno in lega con
i Venexiani, con Amedeo VIII duca di Saroia;
con Gianfrancetco Gonzaga e con Nicol6 d'Bste
contro 11 duca dl Milano, 4, 40-41; Nicol6 da To-
lentino h ioro cap. d. milizie (an. 1428), 7, 32; sono
nemict di Paolo Gulnigi (an. 1430), 19, It; arendone
interesse consigliano i Bolognesi a non accordarsl
sublto col pp., ma dichiarare di rolere rimanere
[Fiorentini]
INDICE ALFABETICO
601
liberi (an. 1431), 24, 41-i7; il cronista lamenta clie
diano ai 13olognesl solo aiuto di parole, 25, 2-3;
nelle tribolazioni ricorrono a Dio con processioni
d. Madonna dell'Impruneta, 31, 12-18; ric, 32, 8,
U; mandano una galea a Civitavecchia a
prendere il pp. (an. 1434), 38,42; loro milizic
con milizie vencziane fanno scorrerie e dannl ncl
territorio di IBologna, 41, 15-16; insieme agli altri
componenti la Lega si rappacificano col duca di
Milano per mediazlone d. card. Albergati e Cer-
vantes (an. 143S), 42, 19-21; il loro esercito, sotto
11 comando di Plergiampaolo Orsini e avendo a
commissari Neri Capponi e Bernardo de' Medici,
vince ad Anghiari l'esercito visconteo comandato
dal Piccinino (an. 1440), 63, 17-26; fanno pace e lega
col duca di Milano insieme al duca di Savoia, e ai
march. di Saluzzo, di Mantova di Ferrara e di Mon-
ferrato, 64, 36-37; h loro renduto Astorre Manfredi
da Nicolo Gambacorta per tremila ducati, 71,31-32;
sperano dl potere impadronirsi di Castel San Pietro
per tradimento di ccrti Pietro e Gorra, ma 11 com-
plotto c scoperto (an. 1441), 69, 29-32; e loro pro-
messo Serravalle da un tale Zollo, ma il trattato
e scoperto, 70, 8-9; mandano soldati e fanti in aiuto
a Bologna capitanati da Simonetto dall'Aquila e da
Gottifredo, 87, 42-43; cf., 88, 20-22; fanno lega con
i Veneziani, Bolognesi, Genovesi e 11 duca di Mi-
lano contro il re di Napoli, ii cui capitano Nicolo
Piccinino sl era impadronito d. castelli di Fran-
cesco Sforza nella Marca Anconetana, 96, 38-40 ;
rinnovano per altri dieci anni la lega contratta per
cinquo anni coi Bolognesl e coi Venezianl (an.
1444), 99, 26-27; promettono aiuto agli ambasc. in-
viatl loro da Bologna (an. 1445), 100, 32-33; il Senato
bologncse manda Battista Sampleri a pregarli di
muovere guerra al Visconti per distorlo da Bologna,
111, 1-2; invlano Gregorio dl Anghiari con
fanti e cavalli in aiuto di Bologna, 112,
8-9; sono alleatl di Antonio Ordelaffi signore di
Forl\ (an. 1446), 113, 36; h loro richiesta dai Bo-
lognesi per mezzo di arabasc. spiegazione sulla riu-
nione in Forll di genti d'armi d. Vlsconti, 36-37;
promettono sollecito aiutoai Bolognesi,
39; confermano la condotta di Guglielmo dl Mon-
ferrato trattata per loro da Taddeo Marchese, 117,
8-9, cf. 116, 31-33, 43; mandano Gregorio d*Anghlari
con trecento fanti in aiuto di Bologna (an. 1447I,
122, 13-14; i loro commissari sono dal governatore
pontificio licenziati da Bologna ove trovavansi dal
principio d. Lega, 123, 18-19; rlc, 124, l; fanno
r^uigi Gonzaga cap. d. loro esercito (an. 1448), 125,
25-26; prorogano per altrl dieci annl la Lega con-
chlusa con Venezia e Bologna contro il duca di
Milano, 128, 11-15; ric, 133, 23; i Bologncsi man-
dano loro ambasc. (an. 1449), 133, 32-33; trattano
una lega con Venezia e U duca di Milano (an. 1454),
151, 38-39; mandano un corrlere a Bologna con Tan-
nunzlo d. concluslone d. lega pred., 152, 3-4; il
messo h dai Bolognesl rivestito coi colori degll al-
leati e condotto attorno alla c. con trombe e pif-
feri, 4-7; avvertono 1 Bologncsi che 11 re d'Aragona
ha ratlficato la lega pred. (an. 1455), 153, 4o-43; un
clttadino di Firenze vince il pallo di san Pietro in
Bologna, 160, 2-3; Ercole dl Sante Bentlvogllo b
loro famoso capitano (s. a.), 180, 12-13; Diotisalvi
Neroni, Nicol6 Soderini e gll altri fuorusciti desi-
derosi di cacciare di patria i loro avversari tirano
dalla loro Gian Francesco Strozzi che era stato con
Palla suo padre cspulso di Firenze molti anni prima
(an. 1467), 192, 47-48; quindi tutti insieme vanno
a Venezia a esporre le loro ragioni a quel Comune,
193, 1-3; i pred. aggiungono che i Medici, col fa-
vorire 11 duca di Milano avevano tolto l'occasione ai
Venezlani dl annettersi la Lombardia, 3-5; e 11 per-
suadono a muovere guerra a Firenze, 5-6; conducono
per cap. Federigo da Montefeltro contro i loro fuo-
rusciti e i Veneziani, 24-27; patteggiano con Ga-
leazzo Maria Sforza di condonargll ottantamila du-
cati d'oro, d. quali erano in credito, e di dargliene
trecentomila piii in cambio d. suo aiuto nella pred.
guerra, 196, 12-14; la quale termina senza successo
pei fuorusciti e loro alleati, 197, 28-29; mandano am-
basc. al parlamento d. Lega in Pavia, radunatosi per
deliberare sulla guerra da farsi contro i Veneziani
(an. 1468), 198, 31-34; e nel quale, per timore d.
Turco, e approvato da tutti di rappacificarsi coi
pred. per mezzo d. pp., 40-42; in presenza di Paolo II
i loro ambasc. norainano tra gli aderenti alla Lega
anche i Boiognesi, 199, 24-29; in seguito alla pace
h loro restituito il castello di Dovadola gia occu-
pato dal CoUeoni, 33; cf. (an. 1467), 197, 24; sono
in guerra con Sisto IV e re Ferdinando di Napoli
(an. 1479), 220, 12; Giovanni Bentivoglio e dal pp.
sospettato di favorirli, 13-U; proraettono al Benti-
voglio una provvisione annua dl treraiia ducati in
tempo di pace e seimila in terapo di guerra per
raantenerlo nella loro araicizia, 33-35; cominciano a
mandargli seimila ducati con l'incarico di recarsi
a Pisa contro Roberto da Sanseverino che per conto
d. re di Napoli molestava I Pisanl, 35-37 ; anche
mandano ottomila ducati al duca d'Este perchfe passi
in Toscana, 37-38; insierae ai collegati fanno tregua
col re di Napoli (an. 1480), 222, 29-31; partecipano
alla lega conclusa tra il duca di Ferrara, 1 Bolognesi,
11 duca Sforza e 11 re di Napoli contro i Venezia-
ni (an. 1483), 224, 47-48; ric, 226, 9; fe loro assegnata
una quota di seimila ducatl nel pagamento d. con-
dotta dl Roberto da .Sanseverino (an. 14S4), 231, 3;
sono rappresentati da Lorenzo de' Medicl alle nozze
di Annibale IJentivoglio in Bologna (an. 1487), 236,
29-30; conducono ai loro stipendi II pred. con ccnto
cavalli e raille fanti, 241, 30-31; eglidannoor-
dlne di raggiungere 11 conte dl Pitiglia-
no loro cap. a Sarzana e Sarzanello con-
tro i Genovesl, 31-34; hanno cura d. fanciulletto
Astorre Manfredi signore di Faenza (an. 1488), 246,
48; il re di Napoli, 1 duchi d'H:ste e Sforza, il Senato
di Bologna chiedono loro pcr niezzo di ambasc la
llberazione di Giovanni BentiTOglio condotlo dal
Faentlni prigionlero a Firenze, 49-247, 1-4 ; accol-
gono onorevoimente ii nuovo pod. Antonio Ma-
gnani (an. 1490), 262, 41-43; assoldano Annlbale
Bentlvoglio (an. 1492), 269, 46; sono in lega con
11 pp., 11 re dl NapoH, Caterlna Sforxa Rlarlo e
Astorre Manfredi contro 11 re di Francla e Lodo-
vico Sforza (an. 1494), 277, 48-50, cf., 276, 20-23;
270, 7-8; Annibale Bentivoglio i sempre al loro
soldo, 27S, 2-3; Piero de' Medlci temendo 1« loro
604
INDICK ALFABETICO
(Fireozuola-Forll]
FiiiBNzuoLA lJFi»r*M»m0/a]. Vi ti troTa Lorenxo de' Me-
dlcl a rlcerere Aicanlo Sforxa dalle manl dt Ulo-
▼unnl llentlrOKllo (an. 1480), 222, 36-}7; tI h con-
dotto prlgloniero il lervo dl Carlo Gratl (an. 1496),
290, 1 ; II pred. i llbcrato per ordine d. Florentlni,
i-i; vi gtunge Cesare Rorgla (an. 1501), 306, 41;
rlc, 308, U; V. aneie Filippo da Firtntuola.
FltBBB (Daixic) r. Fibbit (Va/U).
* FlvlzzANl Andrka generale degll Agoatinlanl; nel
I vol. della Hiatoria di Bologna d. Ghirardaccl e
Inierlta la stia approrazlone aUa stampa dell*opera
(an. 1596), LII, 17-18 „.
Flaminia V. Guerrini F.
Flanokrn di IIabsburo (contb 01) \comf$ Flandriae in
HahifHrg\ titolo deirimp. Masslmlllano, 279, U-19.
FlaNBRO I'. MontecaliH F.
Flavio V. Biondo F.
Fr.lscni V. Fitsehi.
Floriani Giacomo \Iacomo di Paolo di Floriano\ figlio
di Paolo, 100, 36; & cl. degll Anziani per U quarticre
di Porta San Pietro (an. 1445), 35-26.
Floriani Paolo padre dl Glacomo, 100, 26.
FloRIANI Pkli.eorino \Peregrino di Floriano\ da PIu-
mazzo; Imprigionato nci tentativo contro Argilc
(an. 1351), 139, 19-JO; condotto a Bologna e irapic-
cato al Trebbo det Ghisilieri, 3«, 34-36.
Floriano o Friano V. Dolfi F,, Dotxa F., Grifoni F.,
Malvexti F., Mettovillani F., Morandi F., Musotti
F., Raigoti F., Sampieri F., Serittori F., Tossignano
(Da) F.
Floriano (san). Ne h portato in processione il capo con
ie altre reliquie per le vie di Bologna per lotizia
d. vittoria contro I Turchi (an. 1456), 162, 40-12;
ne h portata la testa in processione a Bologna (an.
1474), 214, 33; di nuOTO con le altre reliquie e ia
Madonna di san Luca (an. 1505), 334, 39-335, 1-5.
FlorIANO oa Castkl San Pietro t>. Sampieri Floriano,
Florio r. Navt (Dalia) F.
FooLiA (fiume) ric, 97, 13.
FoGLiA (Oalla) Nicolo correttore de' notai: i el. degll
esattorl d. imposte (an. 1428), 10, >-9; coi suoi com-
pagni esaspera l cittadini per l'asprezza e la cru-
dclti con cui esercita il suo ufficio, lo-u.
FoLcl MiciiELB \Micheie di Fo/ce] canocUiere d. Gat-
tamclata; h fatto prlgioniero dai Boiognesi con fanti
e cavalli (an. 1434), 40, 37-38.
FoLco V. Arge/ato F.
FoLiGNA GtovANNi contadlno bolognese; suo dono a
Sante Bentlvogllo per le nozze (an. 1454), 151, 25.
FoNDAzzA (Dalla) Agostino fratcUo di Petronio ; i
conlinato a Cesena perchfe amico d. Bentivogllo
(an. 1507), 308, 9-10, 13; cf. 362, 33-34, 43.
Fo^Ji>.\zzA (Dai.la) Aluobrandino [A/drovandino da//a
Fondaecia] padre di Petronio, 302, 4-5; amico d. Ben-
tivoglio ; h el. Gonfaloniere di Bologna (an. 1445),
107, 42-44.
FoNDAzzA (Dalla) Antonio fratelio di Giovanni, 362,
33; h confinato a Cesena, perchi amico d. Bentlvo-
glio (an. 1507), 36S, 9-10, 12; cf. 362, 33-34, 43-44.
FoNDAzzA (Dalla) Giovanni fratello di Antonio, 362,
33; fa un presente aiie nozze di Giulio Malveszi
(an. 1464), 184, 36; h confinato a Cesena perchi
amico d. Bentlvogllo (an. 1507), 368, 9-10, 13; cf.
362, 33-34, 43-44.
FoNDAZZA (Dalla) Nicolo \yit«lh d«U/a Pomiaeeia\ com-
batte nel torneo in IJoiogna, tenutosl per definlre
se la Fortuna o la Sapienza prcvalga neUe cose
umane, al seguito dl Annibalc Bentlvogiio pal«-
dino d. i'*ortun«; ascritto alla terza squadra vestita
alla francese (an. 1490), 259, 24, 26-37; la sua parte
resta vittoriota, 262, 17-19; eace di Bologna coi Ben-
tlvoglio suoi amici (an. 1506), 348, 41, 41-49.
FoNDAZZA (Dalla) Pbtronio figllo di Aldobrandino, 302,
4-5; fratello di Agostlno, 362, 33; essendo Gonfaio-
niere d. popolo vlene a diverblo con Luigi Marla
GriflTonl In Piazza (an. 1501), 4-S; prlma di por mano
alle arml h separato, 6-7 : idegnato che non si po-
nisca 11 Griffoni, lo assale insicme ai figil di Gio-
vanni Mezzovliiani e lo ferlsce, 10-13; i prlvato del-
1'ufficlo e d. gonTalone, 13-13-. i confinato a Cesena
perchi amico d. Bentivogiio (an. 1S07), 368, 9-10,
13-13; cf. 362, 33-34, 43.
FoNDl (coNTB Dl) V. Caetani Cristoforo.
[FoRCloLioNi Antonino] arclvt-sc. di Firenie; prende
parte alla consacrazione di Giovannl Poggl a veic.
di Bologna (an. 1447), 120, 20-22; i canonizzato da
pp. Adriano VI [an. 1523), 31-32.
FoRLANo V. Ta/iano d. Friu/i.
ForlI c tolta con Imola dal duca Fliippo Marla VI-
sconti agll Ordelafli e Alidosi (an. 1426), 3, 30-31;
c data dal pred. al leg. pontificio di Bologoa Lo-
dovico Alamanni per sottrarla ai I'~iorentlni, 31-33;
il ieg. si reca in compagnia di moiti gentiiuoniinl
bolognesi a prenderne possesso, 4, 10-I6; i pred. ne
partono, 17 ; vi si recano Tommaso Zambeccari, e
Baldassarre Canetoli ostaggi d. leg. di Boiogna ad
attendervi il ritorno d. messo inviato al pp. (an.
1430), 23, 6-8; vi si trova il Gattamelata (an. 1433),
33, 23; e molestata dai governatore di Boiogna ar-
civesc. Zabarelli con miiizie fiorentlne e veneziane
(an. 1434), 30, 33-33: e minacclato daIi'esercito d.
Lega guelfa di Romagna, 47-48; ne h signore Antonio
Ordeiaffi, 40, 2-3; vi giunge Nicolo Piccinino, 2; h
occupata dal pred. (an. 1438), 51, 9; rlc. per la sua
ribeUione ai pp., 56, 5; vi e tenuto prlgioniero nella
rocca Galeotto Canetoli (an. 1440), 62, 39-40; e as-
sediata da Annlbale Bentivoglio in odlo a France-
sco Sforza (an. 1442), 72, 5-7; vi si reca Astorre
Manfredl ad attendervi i rinforzi del Visconti (an.
1446), 113, 34; cf. 31-33; ia neve vi raggiunge i'al-
tczza di otto piedl (an. 1464), 182, 45-46; vi sono
fatte portare le granaglie d. contado da Pino Or-
dela6ri in previsione di un'incuriione di soldati d.
duca di Milano (an. 1466), 191, 43; ric, 193, 2S;
vi si reca Caterina Sforza presso il marito Glroiamo
Riario che ivi rattendeva (an. 1477), 216, 16-17; vi
t Plno cui succede nella signoria il figlio Sinibaldo
sotto la tutela d. matrigna Lucrezia P ic o (an, 1480),
222, 43-44; le si voigoiio contro ie forze d. Lega
comandate da Glovanni Bentivoglio, da Antonio
da Montefeltro e da Galeotto Manfredi (an, 148»),
225, 43-45; c assedlata, 49-50; in seguito aila f d.
duca Federigo di Montefeltro i'esercifo nemico si
discloglie e parte, 226, 2-3; vi si ritira Giroiamo
Riarlo dopo la t di Sisto IV (an. 14S4), 230, 33-34;
vl arriva Roberto da Sanseverino con licenza d. pp.
(an. 1486), 234, 37-38; vi h ucciso da congiurati il
Rlario (an. 1488), 245, 1-3; vi sono Imprlglonati ia
[Forli-Foscherari (famigliaf[
INDICE ALFABETICO
605
moglie e i figlldi lui, 2-3; c as3ediata dal Bentiyogllo,
che vi entra con Galeazzo da Sanseverino e ne fa
signore Ottaviano Riario primogenlto di Girolamo,
15-21; e presidiata da soldati d. Sforza (an. 1499),
296, 7-8; re IvUigi Xtl designa prenderla per ii pp.,
297, 40-41; unitamente a Imola le h mossa guerra
dal Valentino sotto II pretesto ciie la duchessa Ca-
terina non pagava il censo alla Chiesa, 298, n-U;
e presa a torza dal Borgia (an. 1500), 47-49; h de-
predata dairesercito d. pred., 299, 11; vi si reca a
svernare parte deiresercito d. Valentino, 301, 13;
ric, 331, 39; vi giungono sessanta cavalli mandati
da Ermes Bentivoglio in aiuto a Galeotto Manfredi
(an. 1506), 342, 48-49; v. anche Mangagnone da Forlt.
^•"ORLi (ClTTADINl EL. A CARICHK PUBBLICHe) V. Gio-
vanni Anionio da Fortt hargello di Bologna.
— (SlGNORi) V. Antonio l Ordelaffi (a.a.. 1433-1436; 1438-
1448); Pino n Ordelaffi (an. 14661480); Sinihaldo
II Ordelaffi (an. 1480); Girolamo Riario (an. 1480-
1488); Ottaviano Riario (an. 1488-1500).
— (Vescovi) V. CaffurelU Giovanni (an. 1427); Daniele
da Lodi (aa. 1449-1463).
FoRLiMPOPOn si rende a patti a Francesco Sforza (an.
1439), 58, 31-32.
FoRLivEsl [For/ivifsi] espellono di c. i magistrati c uf-
(iciali d. Chiesa e vi introducono Antonio Ordclaffi
che faiino signore (an. 1433), 36, 29-30; si ribellano
alla Chiesa (an. 143S), 53, 23-21; uccidono Girolamo
Riario (an. 1488), 245, 1 2; ne saccheggiano il pal.
e fanno priglonleri Caterina coi figli, 2-3; conce-
dono alla pred. di entrare nella rocca per la pro-
messa avuta di persuadere il castellano a conse-
gnarla loro, per6 ne trattengono i figli, 3-5; sono
minacciati dalla pred. e chiamati vassalli traditori,
6-8; alla lor volta minacciana di ucciderle i figli se
non consegni la rocca, 8-9; fiera risposta d. pred.,
9-11; i congiurati non ottenendo l'aiuto sperato dal
pp. e temendo d. BentivogUo che assediava con altri
cap. la c. fuggono a Citt4 dl Castello, I8-20.
FoRMAGiNl V. Formaglini.
FoRMAGLiARi Caterina mogUc di Galeazzo Marescottl,
103, 44-45; piangente narra al marito l'uccisione d.
suol fratelli e di Annibale Bentivoglio e lo esorta
a fuggire (an. 144S), 45-47; i rinfrancata dal pred.,
50; lo aiuta ad armarsi e lo esorta a vendlcare i
morti, 104, 1-2; le b annunciata dal marito l'ucci-
sione dl moltl loro figli e nipoti per opera di Er-
mes Bentlvoglio (an. 1501), 306, 12-19; sua sepol-
tura in San Domenico [s. a.], 325, 4-5; suo epitaf-
fio fattole dal marito Galeazzo, 5-12, guastato da
soldatl del Bentlvoglio, 13.
For.maolini Alessandro t c molti d. beneficl che aveva
in varte chiese sono usurpati dal cappellani dl eue
(an. 1492), 268, 34-35.
FoKMAOLiNi FiniTo figlio dl Rinaldo, 89, 7; h tra gli
incaricati di attuare i provvedimenti fiscall dellbe-
rati dal Consiglio d. Selcento (an. 1443), 88, 43-89,
1-7; roga la scrlttura per la fabbricazione deIl'ospe-
dale di San Buono nella casa d. Compagnia d. Lom-
bardl (an. 1445), 102, 39-40; i degli Anziani per il
settembre-ottobre, 111, 7-8.
FoRMA<;Ll.*ii FiLtPi'o el. dal pp. Giulio II (jonfaloniere
d. popolo pel quartlere dl porttt Stierl (an. 1506),
359, 43-43.
Formaglini Francesco \FraHeesco Formagini\ fe degU
Anziani (an. 1502), 313, 35; fe raultato di quattro-
cento ducati per la riedificazione d. pal. Marescotti
(an. 1508), 386, 7; 389, 6.
FoRMAGLlNi RiNALDO [Raina/do Formaglini, Rainaldo
Farmaino] padre di Fiiippo, 89, 7; fe d. Sedici; ^
fatto cav. aurato dal pp. a Porta di Galliera (an.
1460), 173, 7-8.
FoRMAGLiNi RoBERTO bologncse, si reca col governatore
di Bologna Ludovico Alamanno e con altri genti-
luomini bolognesi a prendere possesso di Imola e
ForU (an. 1426), 4, lo-u.
FoRNARA (Dblla) Antonio frate Eremitano di San Gia-
como, bolognese; con altri congiura di fare entrare
i nemici in c. (an. 1428), II, 15-24; scoperto 4 preso
e irapiccato, 24-25, 29-30,
FoRNASARi Trombettino seguacc d. Canetoli, e bandito
di Bologna (an. 1445), 109, 11.
FORNOVO ]fasso di Fornb'] ric, 79, 39-40; a quattro ml-
glia da esso si accarapa sul greto d. Taro l'e»ercito
d. lega contro Carlo VIII (an. 1495), 287, 11-12; vl
avviene una sangulnosa battaglia vinta dal re fran-
cese, 13-16.
Forte V. Ripa (Dalla) F.
[FORTEBRACCl] Bkrnardino [Bernardino da Montone]
da Montone; t a Fornovo (an. 1495), 287, 18.
[FoRTEBRACCl] Braccio [Braccio da Montone] da Mon-
tone; zio di Nicol6, 19, 15-15.
[FoRTEBRACcl] coNTE Carlo [conte Carlo da Montont]
cap. delle milizie aragonesi nella Marca e in Lom-
bardia (an. 1446), 119, 41-43.
FoRTEBRAcci NicoLo [Mcolb Fcrtebraccio, Nicolb dalla
Stella] nipote di Braccio; gran capitano e signore
di molti luoghi, 42, 15-17; contende con Paolo Gul-
nigi per Lucca (an. 1430), 19, 15-15; gli h ordinato
da Battista e Tommaso Canetoli di recarsi a Imola
per occupare la rocca (an. 1431), 24, 5-8; non va
agli stipendi d. Bolognesi, per lo scarso soldo offer-
togli, 48-50; h vinto da Taliano d. Friuli e fatto pri-
gione (an. 1435), 42, 16-17; f d* "" colpo dl lancia,
17-18; d. sua perdita il Piccinino h niolto addolo-
rato, 18.
FoRTi Melchiorre f neIl'attacco contro i fuorusciti
(an. 1451), 139, 5.
Foscari [Francesco] [frencipe Foscari] doge di Vene-
zia; riceve con molto onore l'irap. greco Glovanni
Paleologo (an. 1438), 50, 39-40; suo privilegio a Dlo-
nlaio Castelli, ambasc. dl Bologna, fatto gentiluomo
veneziano (an. 1445), 111, 13-37; gli fe deputato dai
Bolognesi Lulgl Foscherarl (an. 1446), 118, 31-23;
cf., 113, 21-22; sua lettera al com. di Bologna per
annunziare la pace intervenuta fra l Venezianl e
loro confederatl con il duca Sforza (an. 1454), 146,
1-10.
FoscARiNi LuiGX [Aloigio Foscarini] ambasc. veneziano
al nuovo pp. Paolo II, passa dl Bologna (an. 1464),
186, 36-38.
FosciiERARi (pamiglia) rappresentattt nel Theatro moraie
dt' moderni ingegm d. Ghirardaccl, " XXIV, 33-23 „ ;
suol merabri prendono parte all'adunanza indetta
dai Canetoli contro 11 leg. dl Bologna Alamanno
(an. 1438), 5, 42-44; 6, 3; approvano che sl
prendano le arrai, 13-13; con gll altrl si
impadronisro no d. Piaiza e danno fuoco
606
INDIC£ ALFABETICO IFowbenri (/a«M>^/^a)-Fr«iiimeiiti]
• i Paragllone d. bosioil, U-IS; alloggU In
cata loro U card. GugUelmo EttouteTllle (an. 1436),
47, is.
PoscifKRARl Andrba figllo di Romeo; i fuonitcito (an.
1440), 68, 10-11.
PoscHBRAKi Framccsco padre di Raflfitello, 7, >• 53, II.
FoscifKRARi Louovico [/^odovico Foiearari\ el. dal pp.
d. Quaranta Contlglierl e Rlformatorl (an. 1S06),
358, 34, 36-37.
FosOHERARi LuiGi \Aloisio /^o$carari\ dottore, i dal Se-
nato dl Bologna mandato ambasc. al doge Fotcarl
(an. 1446), 113, 30-31; cf. 118, 21-22.
FoscHERARi Rappakllo [Rafhaolo Foscarari] figllo di
Francetco, 7, 6; 55, U; fc eL dcgll Otto dl Balla d.
pace (an. 1428), 7, 6, > ; recasl con altrl cittadini
di Bologna dal card. Albcrgati, suo amico, a pre-
garlo dl interporsi pr. il pp. per la pace con 1
Bologneti (an. 1429), 14, 43-45; torna a Bologna,
15, «; per ia sua amlclzia con Antonio Bentivo-
giio i riiitato In Ferrara da Gherardo Rangoni, ciic
gii propone di vendicare e la uccisione d. pred. e
io sfreglo recato a Boiogna dal pp. col trasferirne
11 Concliio offrendo il dominio d. c, al duca di Mi-
lano (an. 1438), 51, U-32; cf. 82, 36-37; d'accordo
col Rangoni scrlve al duca di Milano offrendogU
Bologna e consigliandoio clrca II modo di prenderla,
51, 17-31, cf. 82, 36-37; torna a Bologna e radunati gii
amici espone la triste condizione d. c. opprcssa e
befTata dai pp, c propone si ricorra per aiuto al
duca dl Milano, 51, 23-30; acconsentendo i pred.,
riscrive ai duca facendogli premura di affrettare la
Impresa, 30-34 ; si arma sotto mostra di volere di-
fendere la c. pcr la Cliiesa, 52, 7-9 ; avvisa invece
11 Plccinino clie a tramontar di sole venga a Bolo-
gna, clie gli avrebbe aperte le porte di San Vitale
e di San i:)onato, 7-13; cf. 51, 43; introduce infatti
ii pred. in c, 52, 13-14; sl reca quindi in Piazza e
sl azzuffa con i soidati d. governatore, che dopo
lunga resistenza si arrendono, 14-32; e dal Senato
creato Gonfaloniere di Giustizia, 4»-50; ne assume
1'ufficio, 53, 3-4 ; i confermato, contro I'u80 Gonfa-
ioniere di Giustizia, 54, 1-3; tenta con molti suoi
amicl di fare venlre a Boiogna Annibale figlio na-
turale deii'ucciso Antonlo Bentivoglio, 9-11, cf. 33-
38, che non accetta, 43-44; pone ia Piazza in istato
di difesa al ritorno di Annibale, 55, 1-10; interviene
quale Gonfaloniere a una messa solenne cantata in
San Leonardo, 11-13; 4 el. d. Dieci di Balia dal
Consiglio dei Selcento, 14-16, 1>; conduce per le re-
dlni il cavallo delPlmp. di Costantinopoll dl pas-
saggio a Bologna (an. 1439), 59, 42-43; essendosi
molto adoperato per ii ritorno in patria dl Annl-
bale Bentivogllo e per restitulrlo nei grado d. padre
spera dl Imparentarsi con lui e gli oSre in moglie
una sua figliuola (an. 1440), 60, 43-47; ne ha un
veiato rifiuto, 47-49; te ne offende e dl tviscerato
amlco gli dlventa fiero nemico e lo denlgra, 61,
1-5; i ucciso per vendetta dal pred. presso la corte
d. Bulgart non lontano da casa sua, 7-16 ; cf . 62, 37.
Foschkrari Romeo [Romeo dt' Fosckarari] figllo di An-
drea, 68, 10-11 ; cav. e dottore di legge, 25, i; si reca
col governatore Lodovico Alamanni e con altrl si-
gnori bolognesi a prendere possesso di Imola e Forli
(an. 1426), 4, 10-14; h ei d. Sedici Riformatori d.
Stato (an. (428), 7. 3; di nuoro (an. 1429), 11| 4>-«4
cf. 14, t; con Stefano Ghitllardi ^ arobatc. al le-
gato Torpeia per trattare delfaccordo (an. 1430),
21, U-n; dopo molti colioqui quando 1 capitoli
erano per ettere tottoicrittt il ieg. tl adira con lui
e li ttraccla, U-IS; torna • Bologna, I»; con Gla-
como dalle Correggle va a Ferrara per informare U
duca da Este, ofTcrtosl arbitro, d. differcnze tra ii
Senato e 11 pp., 22, 37-21; non ti viene ad alcuna con-
ctutione per le roene tegrete d. duca Vitcontl, 21-Jo;
c uno degli ambasc. mandatl dal Senato ai pp. per
la pace (an. 143 1), 25, 1-9; non parte avendo 11 leg.
negato 1 saivacondotti, 13-14; tono presentati al pp.
1 capitoii d. pace anche in tuo nome, 26, 34-31; el.
da Eugenio IV d. Venti committari depntati aUa
creazione d. magistrati d. c, 27, 23-25; amlMtc. d.
Senato al pp. per rallegrarsi d. tua elezione non pu6
entrarc in Roma a cagione d. guerra motta a Eu-
genlo IV da Antonlo Colonna, 30, 6-9; rollentateti
le ostilita compie il tuo incarico ben accolto dal pp.,
17-11: torna a Bologna, 19; i rleletto d. Venti con-
slgiieri (an. 1432), 31, II; e tcelto dal governatore
di Bologna per ambasc. a Flrenze, ma poi non h
piu mandato, 32, 2-4, 12; i el. d. Dieci dl Baila (an.
*43S)> 41, 19-30; i mandato pr. 11 pp. a Firente con
I capitoli dell'accordo, 42, 43-43, che conciude, 44-
45; i di nuovo el. d. Dieci di BaUa (an. 1438), 5.'?,
41-43; cssendo a confine, per intercessione di Batti-
sta Canetoii ottiene di tornare a liologna (an. 1439!,
57, 36.
t^osciiKTTi GiovANNi ttracciaroio ; h tuorutcito (on.
1440), 68, 13.
.... Fosco DA RlMiNl \Fosco di Arimini\ compone un
epitaffio per ia tomba di Filippo Beroaidi (an. isos),
340, 31-27.
FossA Cavalmna fuori porta Magglore, 13, 13; tI h
fatta abbattere la torre dal Senato di Bologna pcr-
chfe 1 nemlci non vi si fortifichlno (an. 1429), 13-14:
vl si ttende 1'esercito d. Caldora, 14, 21-39.
FossA Tagliolo \Fosta Taliolo]. Vi si ferma l'eserclto
francete e ducale in ritirata dall'Imolete ad aspet-
tarvi i rifornimenti e 11 rimanente d. forze (an.
1494), 278, 11-19; vi giunge il conte di Mont-
pensier con ingente numero di toldati,
20-21.
FOSSE DI BOLOGMA V. BologtM (foste).
Fosss Dl .Serafino V. Cento.
FossoLo (CHiESA Dl) nel territorlo di Bologna, ne i
cappellano Don NicoI6 veronete accutato di magla
(an. 14S2), 141, 37-38.
FossoMBRONK. Tra queato luogo e Pesaro i sconfitto Ni-
C0I6 Plccinlno da Francesco Sforza (an. 1443), 97.
9-10; vi giungono 1 confederati contro ii Valentlno
(an. 1503), 317. 8; l pred. vi prendono in mezzo e
trucidano ie gentl d. Borgia, 11-13; cf. 22-33.
Fracasso V. Sansevorino (Da) F.
Framistko (Da) Greco combatte nel tomeo in Boiogna,
tenutosl per definire se la Fortuna o la Sapienza
prevaiga neile cose umane, al segulto di Annibale
Bentivoglio, paladlno d. Fortuna; e ascritto alia
quarta squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 259,
27-38 ; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-19.
" FRAMMSNrt UI PRKDICHE E DI TRATTAZIONI MORALl dl
fra Cherubino Ghirardaccl ; inedlti, XXI.\, 9-16, /-* ,.
[Frammento di storia ecc -Francesi] INDICE ALFABETICO
607
fe
" Frammento di storia d. Convknto di San Giacomo
IN Bor.oGNA di f ra Cherubino Ghirardacci ; inedito,
XXXII, 35; descrizione d. codice, 36-40; trattazione,
41-XXXm, 1-4,.
Francai-ancia d'Avjssei,o [Franca Lanza cVAvisselo] h
nell'esercito di Bartolomeo Colleoni contro Firen-
ze (an. 1467), 193, 19; riraane f nella battaglla alla
Mezzolara (an. 1467), 195, 20-21.
Francesca x>. Bentivoglio F., Gotxadini F., Poggio (Dal)
F., J^iiatlremexzo F.
Francescane (suoke) abitano in Bologna fuori d. porta
di Santo Stef.ino (an. 143S), 46, 42-43.
Franckscani (frati) [frati delP Osservama di san Fran-
cesco] di Bologna; riconducono la Madonna d. Guar-
dia alla chiesa di san Luca (an. 1433), 35, 3-4: ten-
gono 11 capitolo generale in Bologna a cui pren-
dono parte quattrocentosettantasei frati (an. 1494),
276, 43-44; qiiattro fratl sono incolpati da Gentile
Budrioli di averle insegnato pratiche eretlche (an.
1498), 294, 33-34; nel loro convento a Milano e
sepolto con grande onore Giovanni Bentivoglio
(an. 1508), 385, 2-3.
Fr.vncbschino da Lugo [Chichino da Lugo], In unione
di altri tratta con Antonio Fantuzzi di aprirgli la
porta Castiglione di Bologna, o, ci6 non potendo,
dargli in mano Medicina (an. 14S3), 144, 7-10; sco-
perto ii trattato, e preso e impiccato, lo-U.
Francesco [C«cco] V. Abhaco (DalP) F., Albergati F., Ali-
dosi F., Argelata (£)') P., Armi (Dalle) F., Ballanti
F., Bargellini F,, Baitagliucci E., Bentivoglio F.,
Bevilacqua F., Bianchetti F., Bianchi A, Boccadiferro
F., Bolognini b., Bombasari F., Bonasoni F,, Bora-
glia F., Borgia F., Brandolini F,, Buccarini F., Bue
(Dai) F., Camisani F., Caneloli F., Canonici F., Cafi-
tani F., Caracciolo F., Caravita F., Carmagnola (Da)
F., Castellani F., Casteili F,, Ca.^ttiglione (Da) F.,
Chiari F., Codebi F„ Condulmer F., Conti F., Cor-
bino F:, Corno (Dal) F., Correggie (Dalie) F., Cri-
stini F., Davia F., Dottori F., Duglioli F., Fantuzxi
F., Ferrari F., Ferrero F., Formaglini F., Foscari F.,
Foseherari F., Fasaroli F., Gaggio (Da) F., Ghirar-
dacci F., Ghi.iilieri F., Giacomi F., Gombruti F., Gon-
xaga F., Gozzadini F., Grati F., Griffoni F., Gual-
farda F., Guidi F., Guidotti F., Gurrini F., Lana
(Dalla) F., Leggeri F., Legnani F., Lepidi F., Libani
F., Loris (De) F., Maglia (Dalla) F., Malvezzi F.,
Manfredi F., Mangani F., Maurini F., Mazxoli F.,
Monteremi F., Morati F., Musotti F., Odofredi F.,
Orsini F., Paganelli F., Paltroni F., Parati F., Pa-
trizi P., Pavesi F„ Pecci F., Pedocca F., PennaccM
P., Piccinino F., Pieo della Mirandola F., Raibolini
F„ Paniitxi F"., Razali F., Roncotorto F., Roselli F.,
Rovere (Dalla) F., Sanguigni F., Sanseverino (Da)
P., Santafede F., Sant'Angelo (Da) F'., Sasma (Dalla)
F„ Sassatello (Da) F., Savignani F., Scajipi F., Se-
rafini F., Sexxa (Da) F., Sforxa F„ Sibaidini F.,
Soderini F., S^ina F., Straceiacappa F., Tomba
(Daila) F., Tranchedini F„ Trentaquattro F., Tutto-
buoni F„ Uhaldini /•'., Valle (Della) F., Viadagola
(Da) /•'., Vixxani F„ Zani F.; v. anche Cristino Fran-
eesco, Gianfrancesco.
.... Francesco legnaluolo ; i multato in cinquanta du-
cati per 11 rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 32 • 389, ,9.
.... Francesco [Francesco da Mantua] di Mantova bar-
biere ; parte dl Bologna crociato con Giacomo Grati
(an. 1464), 186, 6.
.... Francbsco detto Castagna. La sua casa e sac-
cheggiata e incendiata (an. 1445), 106, 43; 107, 4-s.
Francesco da Bologna priore d. frati d. Servi in Bo-
logna; fe coUato ^an. 1508), 384, 46-47; cf. 41.
Francesco da Chiavenna [Francesco da Chiavena] parte
di Bologna crociato con Achille Malvezzi (an. 1464),
185, 42; e con lo Scappi ribelle a Bologna per ri-
condurre i Bentivoglio In c. (an. 1508}, 380, 14.
Francbsco i)a Ortona a Mare [Franeesco di Ortona di
Mare] passa dl Bologna al seguito di Giacomo Plc-
cinino (an. 1464), 185, 8, 10.
Francesco da Valle contadino; suo dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 20.
Francesco da Vicenza combatte nel torneo in Bolo-
gna, tenutosi per definire se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, al seguito di An-
nibale Bentivoglio paladino d. Fortuna; ascritto
alla prima squadra vestita all'ltaliana (an. 1490),
259, 15-17 ; la sua parte riesce vittoriosa, 262, 17-19.
Francesco da Vizzano contadlno bolognese; suo dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151,
35-26.
Francesco (CHIBSA Dl san) V. Bologna (chiesc), Cesena
(chiese).
Francesco (convbnto di san) V. Bologna (monasteri),
Francbsco (piazza di san) [Salegata di San Franctsco]
V. Bologna (fiazze).
Francesco (San) da Paola [S. Francesco da Pauia]
fondatore d. frati Minimi, f in Francla (an. 1507),
367, 47-48.
Francesco Guoliblmo V. Clermont (Di) P. G.
Francbsco Maria V. RamfoniF. M., Rovere (della) F. M.
Francesco Melchiorrb V. Bargellini F. M.
Francesco Tebaldo V. Ruote (Dalle) F. T.
Francesi sono cacciati dal regno di Napoli da Ludo-
vico Malvezzi (an. 1462), 179, lO-U; Francesl del-
l'esercito di Carlo VIII, vengono in Castelfranco
a rissa con gll abitanti d. luogo ; uccidono e riman-
gono uccisl (an. 1494), 277, 34-42; il tumulto fc se-
dato da Gilberto Pio trovatosi a passare, 42-44; sono
svaligiati da quei dl Castelfranco d. loro robe, ma
per ordine d. .Senato dl Bologna vengono risarciti,
44-47; hanno nemlco anche Annibale Bentivoglio
(an. 1495), 286, 1-2; assalgono a Fornovo Tesercito
d. Lega, che voleva arrestarli e dopo sangulnosa
battaglia rlescono a passare, 287, 12-16; Virgillo e
Nicol6 Orsini loro priglonleri fuggono durante la
pred. battaglia, 30-33; al comando d. TriTuizio mo-
lestano i castelli di Lombardia (an. 1497), 292, 39-
40; il Valentino manda loro aiuto (an. ijoo), 299,
5; comprano Lodovico Sforza dagH Svizzeri a Nova-
ra, 18-1»; un Francese venuto in Italla a portnre le
paghe al soldati guerreggianti nel Napoletano passa
di Bologna ed h fatto accompagnare dal Senato sino
a Firenzuola da balestrieri (an. tsoi), 308, 13-14;
una parle d. millzie inviate dal Vicer!: di Mllano
al Valentino chledono 11 passo da Modena al S«-
nato dl Bologna, che lo accorda non garentendone
la sicurezza (an. 150»), 312, 36-3»; preferiscono al-
lora il passo pel Ferrarese, 3»-40; quelli al serrlglo
d. Borgia sono da lui rtmandatl in Lombardia (an.
608
INDICE ALFABETICO (France*i-Fr«nciotll della Rovere G ]
1501), 319, 4»-4t; atpettano alU porta San Pellce
di Bologna ii loro capitano, otpitato in c, 320, 3-3 ;
•ono liberalmente trattati nel loro pasiaggio per il
Boiognese, 11-13; In catubio imprlgionano gll am-
baac. boiognesi inTitti a fare loro onore tino ai Pa-
naro, 13-U, ma li rllatciano per ordine d. Ticeri, It;
■ono Tlnti nel Napoletano da ConsalTo dl CordoTa,
il quale II prWa dl quasl tutto questo regno (an.
1503), 323, 4-5; coloro ciie tl troTano in Ronia ne
escono prlma d. ConciaTe per ordine d. card., 326,
20-31 ; tono dopo la presa di Gaeta fattl partire 11-
berl per la Krancia da Consaivo dl Cordova (an.
1504), 330, 7-8; rlc, 347, 1 ; dal Tlcerft di Milano ne
aono, a poco a poco, InTlati pi6 di tremlla contro
Boiogna (an. 1506), 347, »-10; promettono ai pp. dl
consegnargll la pred. c. in tre glorni, 348, 13-14 ;
fanno capltoli col Bentivogiio assicurandogii la llbe-
ra usclta dalla c, 14-15; da Castelfranco sl aTTiano
Terso Bologna e alcuni si mostrano di qua dai ponte
dl Reno, 19-31; vanno incontro al BcntiTOglio clie
conducono al loro campo, 349, lS-18; cf. 19-J4; ri-
cevono dai pred. In compenso una grossa somma di
danaro, 24; dal ponte di Ravone cominciano a bom-
bardare la c, 2S-29; h loro Talidamentc risposto dalie
mura, 39-31 ; sl spingono con le artigllcrie sotto la
i-. e ia bombardano dalle fosse, 36-38, ma 11 popolo ri-
spondc loro, 38-40; 11 popolo insorge contro la pro-
posta di farll entrare in Bologna e toglie le chlaTl
al Gonfalonlere dl Giustizla Guidotti clic si appre-
staTa ad aprlre loro due porte, 44-50; rlc, 350, 9;
scarseggiando dl vettovaglle si sfogano a bombar-
dare ia c. per costringere I Boiognesi o a farll en-
trare o a mandare loro d. pane, 19-21 ; il popolo non
ti cura d. loro Ira e ne allaga i'accampamento ottu-
rando il Reno aila Grata, 32-32; avvertiti clie i Bo-
iognes! uscivano di c. i)er assaiirli salgono a caTallo
armatl e 11 attendono In luogo sicuro, 33-40; cf. 43-46;
Inseguono senza ragglungerli 1 pred., clie per 11 cat-
tlTO stato d. strade tornaTano indletro, 46-50; ucci-
dono Nicol6 Fazi che era rimasto impigliato nelle
slepi, 351, 1-2; avendo la ioro artigiieria somraersa
domandano a Bologna una trcgua che h loro accor-
data per ii patrocinlo di Carlo Grati, d. leg. e d.
card. dl Rohan, 8-11; nel bombardamento ne erano
statl ucclsi quattrocento mentre non avevano col
ioro colpi ucciso che un sol Boiognese, 11-14; il vi-
ceri espone al pp. la triste condizione in cui sl
trovavano per servirlo e gli chiede aiuto, 15-31; essi
Intanto vivono In gran timore d. Bolognesi e stanno
di continuo armati a cavallo, 33-36; patiscono ia
fame e per due giorni si nutrono dl radlci d'erbe
e dl crusca, 37-40; il popolo di Bologna non per-
mette al leg. di inTiare loro vettovaglle, 40-48; i
capi d. campo sono condotti in c. a rifocillarsi dal
card. D'Amboise, dal leg. e dal march. Gonzaga, 352,
35-29; la sera per timore d. popoio 1 pred. sono ri-
condotti fuori dl Bologna, 29-30; accolgono con ri-
conoscenza la proposta fatta loro dal marchese Gon-
zaga a nome d. c. dl togliere il campo e tornarsene
in Lombardia ottenendo In cambio la Tettovaglia,
40-44, cf., 34-39: cstratta rartlgllerla dal fango e ri-
passato 11 ponte dl Reno rlcevono la TCttoTaglia
promessa, 44-49; cf. 353, 28; fortlficano il campo per
passarTl la notte, con grande sospetto d. Bolognesi
che temono rltornino contro U c, 352, 4«-se; 353,
1-5; al mattino vanno ad Anaola e 11 glorno dopo
a Castelfranco che tacchegglano per Tcndetta d.
male rlcevuto dal Bologneti, l*-ll; etcono Infine dal
territorio di Bologna, 11.
Francia [FraH*a\. Ne parte II card. Albergatl, dopo aTcr-
rl conchiusa la pace (an. 1435), 44, 30-21 ; l tolta da
Carlo VII aU'ubbidienza della Chieta(an. 1436). 178,
36; ma tI h rlcondotta da Lulgl XI (an. 1463), 35-3«;
Eugenlo IV crea card. di questa reglone (an. 1439),
60, 33-34 ; vl torna GloTannl d'Angl& (an. 1455),
160, 11; ne parte il card. Bettarione (an. 1473), 212,
40-41; Carlo VIII dellbera dl tomarTi (an. 1495),
286, 36 ; tI e condotto priglonlero I..odOTlco U Moro
(an. 1500), 299, It, e Ascanlo Sforza tuo fratello,
23-33; Isabella Sforza si rammarica dl aTerTi man-
dato il gloTlnetto figlio Francesco, 35-36; ne parte
Mlno Rossi (an. 1501), 307, 16; vi sl reca Anton
Galeazzo BentlToglio pretso Luigi XII, 308, 5-7, e
Carlo Ursini, 15; anche Glulio Orsini (an. 1503),
323, 6; ne parte II card. Francesco Soderini, 13; tI
si reca un figiio di Pandolfo Petniccl, 32; tI torna
11 card. d'Amboite senza Ascanlo Sforza, 328, 40; tI
tornano liberi i Francesi presl a Gaeta dal Con-
salvo (an. 1504), 330, 7-8; tI f san Prancetco di
Paola (an. 1507), 367, 47-48.
— (Rr) c. Carlo VII (an. 1422-1461), Luigi XI (an.
1461-1483); Carlo r///(an. 1483-1498); Zj»<f/ JT//
(an. 1498-1515).
I'ra.ncia \Frama\ v. Pamieri F.
Francia (It,) \Frama\ v. Raibolini Franctaco detto il
Francia,
Franciotti bella Rovere Galeotto \Ugato di Bolo-
gna\ nipote d. pp. Giuiio II, 359, 3»; fratello di
Nlccoli, 357, 4; card. di San Pietro in Vlncoll, leg.
poi Tcsc. di Bologna; si rcca in questa c. con 11
card. d'Amboise e Carlo Grati (an. 1506), 349, 44-
45 ; congregati i Sedlci dimanda che ti faccia ac-
cordo col francesl e si ricerano in c, 45-46; ! tignorl
annuiscono, ma vl si oppone il popolo, 46-50; ai
suoi preghi il popoio concede tregua ai fianceti,
351, 10-11; i Bolognesl puco si fidano di lui, 351,
36-37; celebra la messa In pal. e permetfe al clero
di celebrare e ufficiare nelle cliiese solennemente,
40-43; siede a consiglio col Senato, il card. d'Am-
boise e 11 march. dl Mantova, 43 ; il popolo ti op-
pone alla loro deliberazione di raandare Tettovaglie
ai campo francese sicche ne depone il penslero, 44-
48; con il card. d'Amboi8e e il march. Gonzaga e
moltl cittadinl si reca al campo francese otc fatta
scelta d. principali li conduce in c. a rifoclUarsi,
352, 25-39 ; a sera Insieme agli altri 11 riconduce al
campo per tlmore d. popolo, 29-30; tiene dl nuoTO
consiglio col card. d'.\raboise, 11 raarchese Gonzaga
e il nuoTO Senato circa i Francesl, 30-33; approTa
la proposta d. Gonzaga di offrire TcttoTagiia ai pred.
col patto se ne tornino in Lombardia, 33-36 : statui-
sce che tale vettoragHa sara loro concessa soltanto
quando abbiano passato il ponte di Reno, 36-39; e
nel segulto di Giulio II alla sua andata in Bologna
e alloggia nel pal. Bentlvoglio a San Donato, 356,
39-40; continua a dimorare ivi, 359, 31-22; celebra
in San Petronlo la messa per l'annlTersario dell'ln-
coronazione d. pp., 35-36.
[Francolino (Daj-G&bbo Gaspare] INDICE ALFABETICO
609
Francolino (Da) V. Lodovieo da FrancoHno.
Franza V. Francia.
Frasenb V. Croce del Frasnno.
FRASBifBDA V. Frassineto.
Frassinbto {Fraseneda, Frasseneda, Frasseneta] nel Bo-
lognese; fe presa dall'eserclto d. Chiesa (an. 1428),
10, 15; fa un dono a Sante Bentivoglio per le sue
nozze (an. 14S4), 150, 31; & dannegglato dalla tem-
pesta, 131, 46, 49; fa un presente alle nozze di Giu-
lio Malvezzi (an. 1464), 185, 4; h preso dalle genti
d. pp. Giulio II che vi predano 11 bestiame (an.
1506), 347, 32-33; II commissarlo Carlo Bianchl h
bandito con molti altri, 34-3S.
Frati o Momaci V. Affosliniani 0 Eremilani, Angeli {frati
deglt), Benedettini {monaci), Brigida (frati di Santa),
Camaldolesi , Carmelitani, Celettini, Domenicani o
Predicaiori, Gaudenti, Gesuati, Monte Oliveto (frati
di), Minimi (frati) Osservama (Jrati delV), Servi di
Maria, 2^ccolanti 0 Minori o Francetcani.
" Frati Lodovico fa notare in un suo lavoro sui mss.
e autografi Ghirardacciani il metodo rigoroso segnito
dal Ghirardacci, IV, /J-/9; nella storia di Castel
San Pietro rieorda alcuni Gkirardacci monaei nel mo-
nastero di San Giacomo in Bologna, XII, s-S; pub-
blica la Tavola d. presente Appendic» Historiale di
fra Cherublno Ghirardacci in Atii e memorie della
R. Deputatione di storia patria per le frovincie di
Romagna (an. igoi), XXVI, 22-25; pubblica anche
alcuni rersi d. pred. (an. 1901 e 1904), XXVII, 8-14 „.
— — Storia documentata di Castei Saa Pietro nel-
l'EmiUa, "V, ij-n; ric, XVI, .?; XXI, i-i; XXIII,
.5-*; XXXIX, 1-4; XL, 1-7 „.
' — — La prigionia dl re Enzo In Bologna, ric, III,
" Gli autografi di fra Cherublno Ghirardacci, ric,
CXX, //-/«; ric, CXLVII, 1-2 „.
" Frati Luigi acquista l'unico esemplare a stampa del
3" volume d, Ghlrardacci neIl'edIzione lucchese per
la Biblioteca dell'Archlginnasio di Bologna (an.
1860), CXV, 33-34 „.
" — — Opere della bibliografia bolognese, ric, X, tS-si ;
LXVIII, 4-5 „.
Fraticcio V, Anionio detio Praticcio.
.... Frbdo. Con Francesco Piccinlno di Piumazzo in
mano ai Canetoll (an. 144S), 125, 3g; riceve un dono
in denaro dal leg. di Bologna Astorre Agnest, 45.
[Freducci] Olivbrotto [Oiiverotlo da Fermo, Livrotto
da Fermo] stanco d. Borgia e In tlmore per il suo
Stato conviene alla Magione nel Perugino con altrl
cap. e slgnorl per mettersi d'accordo contro 11 Va-
lentino (an. 1502), 315, 24-33; h fatto inaspettata-
mente strangolare dal Borgla in Sinigaglla (an.
1503), 320, 46-48; cf. 36-37, 42-44.
Friano V. Floriano.
" Frias Pietro Fkrnando \card. di Spagna^ a Castel
San Pietro altoggia in eaia di Gherardo Ghirardaeei
(an. 1410), VII, s4-sy „,
Priburgo ric, 281, is.
Fricoli Giacomo [Giaeomo Frico/o] h multato in cento
ducatl per il rifacimento d. pal. Marescottl (an.
1508), 388. 32.
Frioerino z'. Savenanti F.
Frionano [Fregnano]. Vi passa Bernardlno dalle Cor-
reggle in via per Piia (an. 143 1), 24, 15-17; vi passa
Eugenio IV diretto a Flrenze (an. 1439), 64, it, ric,
192, 7.
Frisia (signorb di) [dominiis Fritcae] tltolo dell'imp.
Massimiliano, 279, 21.
Fritte (Dallk) V. Frutte (Dalle).
Friuli. Vi sono confinati Nlcold Ambroslni e Gtovanni
Gombruti (an. 14S1), 139, 37-38; e chiesto dall'imp.
Massimiliano al Venezianl (an. 1509), 393, 31; v,
anche Taliano del Friuli.
. ... Frizza sospettato di avere portato lettere di Lucio
Malvezzi da Pisa a Bologna ^ imprlgionato (an.
1496), 288, 19-20; confessa di essere stato interme-
dlario tra Lucio e Agamennone Musotti, 20-22 ; mes-
so a confronto con questo i scoperto mendace e
impiccato alla Ringhiera nuova d. pal. d. pod.,
20-34.
Frizza Petronio h bandito di Bologna (a&. 1430), 19,
26-31.
Frontino da Budrio t a San Giovanni in Perslceto
nella mischia con le genti d. Chiesa (an. 1431), 30,
34, 36-37.
Frosina Ranieri [Rainerio Frosina] perugino, fuoru-
scito ; e invlato da Paolo Guinigi a Bologna a le-
vare genti (an. 1430), 19, 16-17; messa insleme una
compagnia tradisce 11 pred. accostandosi ai Fioren-
tini, 17-18.
" Frosini marchksk Alessandro segretario di Stato d.
duca dl Modena, entra nella ragione commerciale
per la pubbiicazlone d. 3" vol. d. Ghirardacci (an.
1756), LXXxill, 17-19 ,.
Frosso (Del) Ranieri [Rainerio del Frosso] fe cap. nel-
l'esercito di Luigi da Sanseverino in assedio a Ca-
stel San Pietro per i Bolognesi (an. 1428), 7, 36-38.
Fruttb (Dalle) o dalle Fritte sono fuorusciti di Bo-
logna (an. 14S0), 134, 32, 38.
FusAGNA Cristoforo [CristophoTo Fusagna, Christoforo
deiio Fusagna, Cristoforo det Fusagna] pellicciaio ;
prende parte alI'uccisione di Annibale Bentivoglio
(an. i44S)i 103, 23-29, e d. Marescotti, 31-36; la sua
casa 6 saccheggiata e incendiata, 106, 42; 107, I-2;
sulla sua testa h messa una taglia di trecento du-
catl, 109, 17, 19.
Fusagna Giorgio pellicclaio; i ucciso (an. 1445), 106,
26-27.
Fusagna Giovanni [Giovanni del Fusagna] peliiccialo ;
prende parte all'uccIsione di Annibale Bentivoglio
(an. 144S), 103, 28-39, e d. Marescottl, 31-36; resta
ucciso combattendo nella via contro i Canetoli, 103,
2-4.
FusANA sono fuoruscltl di Bologna (an. 14S0), 134, 32-35.
FusAROLi Francbsco i creato Massaio d. Pelltcciai dal
pp. Glullo II (an. 1506), 360, 6-7.
[Fusco Anoblotto] card. di San Marco ; accompagna
Eugenio IV a Bologna e alloggia in Santo Antonio
(an. 1436), 47, 18-19.
Fuzzi Andrba [Andrea di Futto] padre di Antonlo,
147, 42.
Fuzzi Antonio [Antonio di Futto] figlio di Andrea, 147,
43; scalco di tavoia alle nozze di Sante Bentivoglio
(an. 14S4), 30-33, 42.
Gabbionb V. Gottadini G,
Gabbo Antonio da Monte Tortore ; padre di Gaspare,
108, 29.
Gabbo Gasfare da Monte Tortore; figlio dl Antonio,
T. xxxm, p. I
39-
610
INDICE ALFABETICO
(Gabbo Gaspare-Gallarate]
108, 24; •eguace d. CanetoU; e bandlto di Bologna
(«n. I44S), »f.
Gabkulk [Gairiti, Gahritllt] v. Btniut G., Comdm/mtr
G., Corrtggio {Da) G., Dolfi G., Cahritlli G., La-
vagnoli G., Lufari G., Aianteli (•., PaltolH G.,
Pialtii (.., Potti G., Sala (Da) G., Tomari G.,
Tmreki (.'., Ztrbi G.
.... Gabrible paua dl Bologna al teg^lto dl Glacomo
Picclnlno («n. 1464), 185, », 10.
Gabriklla V. Mtttavacc.a G.
Gabribli.1 Alberto fa ua presente «Ue nosxe dl Giulio
Malvezzi («n. 1464), 184, 30.
Gabriklli Bbmboktto segue Cilorannl BentlTOgllo prl-
glonlero d. Faentinl a Modigllana e a Flrenze («n.
1488), 246, H-3S.
Gabrikli.i Gabrikllo card. resc. di Urbino, si reca a
Bologna con Giulio II e «lloggia in casa di Pe-
tronio Ballatlni a San Giacomo (an. 1506), 356,
37-3».
Gabriklu GlovANNi [Giovanni di Gahrielle} figllo di
Nlcoia, 100, 36; i el. degll Anzianl per il quartiere
di porta San Pietro (an. 1445), 35-26.
Gabriblli Nicol<!) [IVicola^ padre dl GioTannl, 100, 26;
fa un presente alle nozze dt Giulio Malrezzi (an.
1464), 184, 30.
Gabta. Nel suo porto la flotta genovete al aerrlzi d.
duca dl Milano sconfigge gli Aragonesi (an. 1435),
42, 33-35; cf., 7-13; vi f naufragando in mare Plero
de' Medicl (an. 1 504), 330, 6-7 ; h presa da Consalvo
dl Cordova per il re d'Aragona, 7-J; il pred. ne
latcia partlre liberi i Francesi, S.
— (Vbscovi) V. Palriti Francesce (an. 1 463-1494).
Gabtano V. Giordani G.
Gabtano Lorbnzo V. Monti G. L.
GKQQ\o\Gatte, Ga%o\ frazione di Castelf ranco;
i incendlato da Luigi dal Verme (an. 1443), 86, 9;
fa un dono a Sante Bentivogllo per le nozze (an.
1454), 151, 3; ric, 215, 47.
GAaoio (Da) Francbsco \Francesco da Gatto\\ fa parte
dell'ambasceria mandata da Giovanni Gonzaga a Bo-
logna a prendervi la tposa Laura Bentlvoglio (an.
1494), 275, 6-10; pernotta al Bentivogllo, 11-12; giun-
ge a Bologna per acqua aspettato da Giovannl Ben-
tlvoglio con iargo seguito, n-15; «lloggia nel pal.
d. pred., 15-16; va in gran pompa a messa in San
Petronio, 17-18; assiste II giorno dopo in quetta
chiesa a una Rappresentazione Sacra, 20-23; parte
con la tpoia per Mantova, 23-35.
Gaogio (Da) Giovanni [Gievamni da Gasto] h bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 36, «2.
Gagoio Montano (Da) [5*^^»«] ». Afontano Cola da
Gaggio.
Gaiana. Vi ti reca Lodovico Gonzaga in scorreria (an.
1449), 133,36-37; dannegglato da una tempesta (an.
1467), 198, 4-5.
Gaiani Pizzirano [Picciramo di Gaiano\ brentatore, te-
guace d. Canetoli, & bandito di Boiogna (an. 1445),
109, 7.
Gaiazzo (contg 01) \conte di Geaste, Caiarte, Caianta]
V. Samsevtrino {Da) Francetee.
Gaibani Giacomo [Giacomo da Gaibami] cap. d. millzle
Aragonetl nella Marca e in Lombardia (an. 1446),
119, 41-43.
Gaibola nel terrltorlo di Bologna; vi «ono devtstate
ie vigne d« un« tempetta («n. 1463), 183,34, M-37 -.
«LXVI, 40,; («n. 1468), 199, 17-IS.
.... GAiMBrrro (?) ambatc. di Ba)azet II imp. d. Turchl
al pp. Innocenzo VIII, per pregarlo, In nome d.
pred., di tr«ttenere pr. di tk Zlzim tuo fr«teUo e
competitore («n. 1489), 254, 40-44; p«t«« di BoIogn«
ove alloggia in cata di Fillppo Canonicl, 44-45; tua
ricchezza e magniScenze, 45-4«; h convltato da moitt
gentiluomini boiogneti, 50, e «ccomp«gn«to per 1«
c. da Giovannl Bentivoglio, 255, 1-2; parte molto
todditfatto, 2-3.
Galassi Galasso camerlere dl Galeazzo M«rl« Sforxa
10 accompagn« a Bologna (an. 1459), 169, 11, 13.
Galasso V. Galatti G., Pio G., Rnete (DalU) G., IV-
drana (Da) G.
Galasso h bandito di Bologna («n. 1430), 19, », JO.
Galasso oa Co' db' Ronchi gil b«Iettriero di Ermei
Bentivogiio h impiccato tuila piazza di Boiogna per
avere tcritto al pred. e al fratcllo di lui, AnnlbaJe
(an. 1507), 367, 6-».
Galbata [Galiata]. Vi passa nei prettl Giacomo Picci-
nino con tutto il campo diretto in ToBcan« (an.
I4S5), 159, 24.
Galbazza. Vi sono dai duca Borto d^Elte fatti bruci«re
1 molini di Guido e GaIe«zzo Pepoli (ao. 1470),
206, lf-30; ^ confermata in enfiteusl dall'ab«te di
Nonantola al conti Guido e Galeazzo Pepolt pe
boUa di Sitto IV («n. 1472), 211, 15-I6; dl nuovo
(an. I47S), 16-17.
Oalbazzo V. Aldrovamdi C, Bargtllini G., BoccH G., Bot-
trigari G., Bmlli G., Camhi G., Canetoli G., Maivttti
G., Marescotti G., Martiii .G., Paltetti G., Pati G.,
Ptpoli G., Pico dtlla Mirandcla G., Revert {Dellt)
G., Samseverine {Da) G.. Serpe {Dalla) G. ; v. attOe
Anton Galeatso.
Galbotti Giovanni [Gievanni Galtette] h fatto prigio-
niero dairesercito di Ercole BentivogUo («n. i.^os),
337, 44.
GaLBOTTO [GaJetto] r. Afnesi G., Bevilacqma G., Cume-
toli G., Guidotti G., Malatesta G„ Manfredi G.,
Mettevillani G,, Piee della Miramdela G., Raigosi
G., Franciotti G.
.... Galeotto cognato dl Luigl Grlfibni, lo rappaciiira
con Battista Canctoli (an. 1434), 38, 5-7; conduce
11 Griffoni con inganno nel pal, d. Notai, ove il
pred. h poi uccito, s-16.
.... Galkotto uomo di arme d. Manfredl; rtporta 11
premio e l'onore nella glottra bandita in Bologna
dal leg. Astorre Agncsi (an. 1449I, 128, 31-43.
.... Galkotto capo d. Ghibelltnl; gli sono inriati «
ForU d« Ermes Bentlvoglio pedoni e car. in aiuto
(an. 1506), 342, 48-49.
Galsraoo (Da) v. Gallarate (Da).
Galbsi Giovanni [Giovanni di Gales»] padre di Nanne,
124, 47; 128, 41-42.
Galesi Nannb [.Vani di Galese] figlio dl Gioranni, 124,
47; 128, 41-42; prende parte alla giostra bandita in
Bologna per tan Petronlo (an. 1447), 124, 45-47; e
a quella indetta dal leg. Attorre Agneti (an. 1449)1
128, 38-42.
Galbtto V. Galeetto.
Galiata ti. Galeata.
Gallaratk nel ducato di MUano; i donato con tutte le
sue pertlnenze a Gioranni BentirogUo e ai suoi di-
[Gallarate-Garganelli Domenico] INDICE ALFABETICO
611
scendenti dal duca di Milano (an. 1495), 286, 39-42.
Gallaratb (Da) PlBTRO [Pietro da Galerado, Pietro da
Gallirata\ si reca a Bologna con Galeazzo Maria
Sforza (an. 1459), 168, 49-«9; con altri ambasc. d.
duca Sforza, va in grande pompa al nuovo pp. a
rallegrarsi d. sua elezione (an. 1471), 208, 43-44,47;
passa di Bologna ospite di Giovanni BentlTOglio,
48-49; parte per Firenze, 50.
.... Gallasino bolognese ; combatte nel torneo in Bo-
logna, tenutosi per definire se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, al seguito di An-
nlbale Bentivoglio paladino d. Fortuna; 6 ascrit-
to alla sesta squadra vestita alla selvaggia (an. 1490),
259, 33-35 ; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19,
Gallktti Silvestro \Silvettro Gaileito] accompagna 11
principe Federigo d'Aragona a Milano a prendervi
Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 187, 49.
"[Galli Romeo] ric, LXX, 4 „.
Galliera (Da) [Ga/iera] v. Lodovico da Galliera.
Galhbra (castbllo) V. Bologna {castello di Galliera),
— (poRTA Di) V. Bologna {porte).
Gallo (ponte di San). Vi e posto da Bologna un offi-
ciale dl pace (an. 1439), 56, 2.
Galluzzi Anto^jio [Aatoaio Gallucct] padre di Carlo,
126, 17; commissario di Bologna in San Lorenzo
in Collina (an. 1429), 13, 16-17; dlsperando di soc-
corso rende il castello al Caldora che lo assediava
e va a Mantova, 17-19; nei capitoli d. pace gll h
riconfermato il bando dalle c. c territori di Bologna,
Modena e Imola, sotto pena, se vi mancasse, d. con-
fisca d. beni e d. punizione sancita negli Statuti
(an. 143 1), 28, 42-47.
Galluzzi Carlo [Carlo Galueei] figlio di Antonio, 126,
17; e fatto prigioniero a Crevalcore dai Canetoli,
(an. 1448), 126, 17.
Galluzzi GlANGALEAZzo [Giovanni Galeazzo Galucci,
Galluzzi] h degli Anzlani per noveinbre e dicembre
(an. 1445), 112, 18, 20; con Filippo Rustigani ed
Ercole Bugatti insieme a cento compagni d. Masca-
reila ha in consegna dai popolo la porta d. Pal.
(an, 1506), 352, 22-34.
Galluz/,1 Giovanni Antonio \Giovanni Antonio Gal-
lucci] vicario ; fe preso prigioniero in Crevalcore dai
Canetoll (an. 1448), 126, 14-15; b el. a sorte Anzlano
per porta San Procolo (an. 1463), 180, 49,
Galucci V. Gallufzi.
Gambacorta NicoLo pisano, condottiero; vende per tre-
mila ducati al Fiorentini Astorre Manfredl fatto da
lui prigioniero a Borgo San Sepolcro [an. 1440],
71, 31-32: senza domandarne permesso al Senato en-
tra con trecento cavalll nel territorio bolognese per
passare di Verona in Toscana e si accampa su al-
cune terre d. Bocchi (an. 1442), 14-17; assallto notte
tempo e Impensatamente dal soldatl bolognesi i
fatto prigionlero con tutti i suoi, 17-22, 25-26; e con-
dotto a Bologna e guardato provvisoriamente In
casa dei Dalle Correggie, 22-24, 26; h ucciso con una
pugnalata da Astorre Manfredl, entrato aIl'Improv-
viso in casa mentre era solo, 28-30; da alcuni & detto
che Cervato appositamente lo avesse lasciato Indi-
feso, 33-35; h sepolto in San Petronio, 35,
Gambacorta Pibtro cavaliere plsano; b uno degli ac-
caniti difensori d. sua c. contro i Fiorentin! (an.
1505), 338, 4-J.
Gambalunoa Andrea [Andrea Gomia/onga] confinato
perchi amico d. Bentivoglio (an. 1S07), 362, 33-34,
38-39.
Gambalunga Gianmaria [Giovanni Maria Gam6a/on-
ga] fa un presente alle nozze di Giulio Malvezzl
(an. 1464), 184, 43.
Gambarello Tommaso prende parte alla congiura or-
dita da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio
(an. 1508), 380, 9.
Gambaro (Dal) Giacomo si reca a MUano con Fran-
cesco Fantuzzi a ossequiarvi ii d'Amboi8e vicerfe di
Lombardia (an. 1501), 307, 20-21; canceiliere delle
genti d*arme di Giovanni Bentivoglio; gli h data
la condotta d. milizie mandate in aiuto di Luigl XII
(an. 1503), 323, 17-19.
Gambaro (Dal) conte Gianprancesco [Giovanni Fran-
ceseo da Gambaro] interviene alle nozze di Annibale
Bentivogllo in Bologna; va incontro agli sposi
fuori porta di Galliera (an. 1487), 236, 22, 32; alla
colazione riceve in presente una nave di zucchero,
240, 25-26; h giudice al secondo e terzo tavolaccio
verso i banchi d. Piazza nella giostra in Bologna
per le nozze pred., 241, 4-8.
Gambaro (Dal) conte Pietro [Pietro da Gambaro] h
neIl'esercito di Bartolomeo CoUeoni contro Firenze
(an. 1467), 193, 16; resta f nella battaglia alla Mez-
zolara, 195, 21-22.
.... Gambaro (II) sarto; multato in duecento ducati
per il rifacimento d. pal. Marescotti alla cui ruina
aveva preso parte (an. 1508), 387, 40.
Gandolfo da Mantova t a Fornovo (an, 1495), 287,
18-19,
Gandoni Albssandro figlio di Guido, 128, 14; i testi-
mone alla proroga d, lega tra Venezia, Firenze e
Bologna (an. 1448), 128, 13-15.
Gandoni Guido padre di Aiessandro, 128, 14,
Garda (lago Di) h visitato da Giovanni Bentivogllo,
che per poco vi rimane vittima dl un'improvvisa
tempesta (an. 14S8), 244, 35-40.
Garda (Dalla) Bbrnardino. Con Aresaurlo e duemila-
cinquecento cavalli h mandato dai duca di Milano
In Romagna (an. 1434), 39, 49-50; [v. a/tre notixie
totto Carda (Della) Bernardino dbgli Ubaldini].
.... Garello francese; gitta in Bologna quattro cam-
pane : una per l'orologlo dl Piazza, una per San Pe-
tronio, una per la Magione e una per le Grazie (an.
1493), 268, 5-6.
Garpagnana [Garfagna] piccola vllla a sei miglla da
Parma, in cui fanno tappa Galeazzo Marescotti
con Annibale Bentivogilo e gli aitri compagni fln-
gendosi soldatl di NIcoI6 Plccinino (an. 1443), 79,
48-50.
Garfagnini fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 33, M.
Garfaonini BartoLo [Barto/o de' Garfagnani] figlio dl
Goro, 108, 15-16; seguace d. Canetoli, i bandito dl
Bologua (an. 1445), 15-16.
Garkaonini Goro [Goro de' Garfagnani] padre dl Bar-
tolo, 108, 15-16.
Garoanklli Domenico Ijolognese; figlio di Giacomo,
181, 12-13; h degll Anzianl di magglo e glugno per
Porta Stieri (an. 1446), 114, 23; £ falto cav. aurato
da Giovannl It Bentivoglio (an. 1463), 181, 13-13;
(an. 1463), * r.XVII, 16-17 , ; gli sono cinti gll sproni
da Gaieazzo Marescottl e da C«rIo Ghlsillerl, U-
612
INDICK ALFABETICO IQarKAaelU Oomeaico-Gavaro B.]
14; t prewnte alUi cerlmonia GUuromo Gratl, 15;
•LXVII, 17,.
Oakoaitblu Oiacomo padre dl Uomenlco, 181, 13-iJ;
• h latto c«T. da Giovannl Bentlrogllo (an. 1463),
LXVII, 16-17,.
Garibtto [Gharhit»] v, Panieo (Da) G.
Garisbnoa V, Batogna (tarri).
Garisendi [ Garr/MW^I. Nel loro sepolcreto fono potte
le oua dt GIoTanni da Imola, dottore lamoio (1. a.],
40, 25-27.
GARiSBiroi Mattbo i degU Aaxlani di maggio-glugno
per porta Stlerl (an. 1446), 114, 33.
Garissi^dimx M attbo [Matlto Garri$tndino] bandlto di
Bologna dal Canetoli (an. 1430), 19, 36, 3«.
Garmaolione V. Granaglione.
GARRlSEifoi T'. Garisendi.
Garzaria Rombo parte dl Bologna con 1 Bentiroglio
tuoi amlcl (an. 1506), 348, «i; 349, 3; parteclpa aila
congiura ordita da Gaspare Scappl in farore d. Ben-
tlvoglio (an. 1508), 380, 13; cit. a difendersi, 392, M.
Garzoli Giovan.-*! Antonio [Giovanni Antonio di Gar-
Muolo] seguace d. Canetoli h bandlto di Bologna (an.
1445), 108, 3«,
Garzoni Bbngdetto medlco d. pp. Nicol6 V (an. 145.';),
156, 38-3t; ottlene dal pred. ammalato la promessa
che la prima udlenza che potra concedere saril per
LodoTico BentlTOgllo, 30-3«.
Garzohi Giovanni [ Garzone] oratore e storiografo dl
Bologna, f ^ sepolto nel chiostro di San Domenlco
(an. 1505), 341, IS-I6, 17-19; suol connotati, 16-17;
sue opere, 17-1I; lascia un iiglio, Marcello, niedico
ecceilente e dl gran dottrina, 19-20; 'ric, III, 7-8,
/-J,; 90. I.
Hlstorlae [Storiae], ric, 90, /.
Garzoni Marcbllo figiio di Gloyanni; eccellente me-
dico dl grande dottrina (an. 1505), 341, 19-30; el.
degli Anziani (an. 1507), 369, 13, 16.
Gaspare o GASPARiNot>. Armi (Dalle) G., Bargellini G.,
Bentivoglio G,, Bocchi G., Bombaci G., Bordoccki G,,
Canetoli G., Cattani G., Correggi» {dalle) G., Dal-
loglio G,, Dondimi G., Brcotani G., Fantuzxi G., Fa-
sanini G , Gabbo G., Ghirardacci G., Libri G., Lu-
fari G., Malvetti G., Mangani G., Maron G,, Mer-
tmri G., Nadi G., Naldi G., Nuti G., Orefici C,
Pantacclu G., Papaxtoni G., Pini G., Ringhieri G.,
Sassuno (Da) G., Scafpi G., Scardovi G., SigUeelli
G., Simonetta G., Tromala G., Vimercati G., Zen-
Marini G.', V. anche Giovanni Gaspare,
Gaipare ua Meoicina combatte nel torneo In Bologna,
tenutosi per definlre se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi colori di Nicol6 Ran-
goni, paladino d. Sapienza ed e ascritto alla qulnta
aquadra Testita alia tedesca (an. 1490), 258, 37-39;
ia sua parte soccombe, 262, 17-18.
Gasparb da Todi uomo scelleratissimo; i condotto seco
in Bologna dal governatore Daniele da Trevlso (an.
I43I;), 43, 6, 8; ^ creato dal pred. soprastante ai
dazi, 42-t3.
Gassendini Mattbo. Suo dono a Sante BentiTogilo per
le nozze (an. 1454), 149, 42.
Gatta (II) V. Carda {Della) Bernardino degli Ubaldini.
Gattamazza crocevla pr. Ferrara ; vi ^ ferito morlal-
mente Girolamo Grlffbni da Dolcetto Doicetti (an.
1471), 207, 44-45.
Gattamblata [Erasmo o STBrAVo] h condottlaro nel-
l'«Mrcito d. Caldora (an. 1430), 20, 20, 22; aocom-
p«gna Glorannl IJosco nuovo gorernatore dl Bolo-
gna in c. (an. 1431), 29, 45-46; presa la stgnorla d.
c. per U pp. toma a San Giorannl ]n Pertlceto,
46-47; 11 gorernatore di Bologna Fantino Dandolo
designa Introduiio segretamente in Bologna coi suoi
aoldati (an. 1432), 33, 9-l2; mentre ia Forli i dai
governatore chiamato a Bologna (an. 1433), 22-23;
giuntovl e veduta la porta Santo Stebno da cui
doreva entrare in mano d. clttadlni retrocede, ..
38; ric, 34-35; essendo in Imola i chiamato dai Grii-
fonl a Bologna contro i Canetoll, 35, 18-19; glunge
ai Crociali in rltardo dopo che i Griffoni tianno de-
posto le armi; torna allora a Imola, 25-27; dai Se-
nato di Bologna e mandato con altri cap, a ricon-
quistare Montereglio preso dai fuorusdti, 36, 7 ;
accompagna Giovannl Blanchetti, commltaario d.
pred. castello arresosi, in luogo ticuro, 10-11; rlc,
47; ric, 37, 10; a serrizio d. Veneziani e d. Chieaa,
ai impadronisce d. rocca dl Castelfranco con ingan-
no (an. 1434), 17-21; fa prigioniero il castcllano e
tutti i suol, 21-24; con aitro iaganno si impadro-
nisce d. castello, 25-30-. per castlgare i Bolognetl d.
trattamento fatto ai gorernatore prende Pluraaszo,
ManzoIIno e ia rocca di San Giovanoi in Perticeto,
31-33; avverte i Bologneai di rimettere in liberta il
governatore col quale desidera avere un coUoquio
a Borgo Panigaie; qualora ci6 non facclano gua-
steri tutto U territorio, 33-35; si prefigge di liberare
la rocca di San Giovanni in Persicetu daifassedlo po-
stoie du Gaspare Canetuli, 40-41 ; entra segretamente
nel caateUo per trattato, 41-43; dopo zuffa accanita
fa prigioniero U Canetoii coi suoi, 43-44 ; e d'accor-
do col governatore Conduimer e i Griffoni, 38, 1 ;
Bartolomeo ZabareUl a nome d. pp. ne promette ai
Bolognesi l'aUoatanamento dal loro territorio, 39, 8;
U pred. si reca a visitarlo in Castelfranco per ac-
cordarsi riguardo a Bologna, 12, U-IS; pattl con-
ciusl, 15-24 ; malgrado l'accordo 1 suoi soldati con-
tinuano a correre ii territorio, 27-38; ed egU s'im-
padronisce di Castel Bolognese, 39-40; quindi di Ca-
stel San Pietro devastando e saccheggiando tutto U
territorio, 40-42; ric, 44; fe neiresercito d. Lega a
Castelbolognese, 40, 12; si salra con la fuga neUa
sconfitta inflitta al pred. esercito dai Piccinlno, 23 ;
i Bolognesi rlprendono i casteili gia da lui occupati,
31-36, e fanno prigioniero II suo canceUiere Michele
di Folce con cavaUi e fanti, 37-38: e inutllmente
assediato in Castelfranco dal Piccinino, 41, 8-13; ^
amicissimo d. conte Brandolini, 24; d'accordo col
Bentlvoglio e gli altri fuorusciti teata rentrata In
Bologna, ma senza successo (an. 1435), 40-49.
Gauubnti (prati). Giorannl da Sala e loro generale
(an. 1499), 297, 27.
Gaurico Luca astrologo ; predice grari disgrazie a Gio-
ranni Bentivoglio (an. 1506), 342, 21-22; U pred.
sdegnato lo fa porre al tormento quindl lo di nelle
mani d. grande inquisitore, 22-36.
Gauoiolo V. Ruttigani G.
Gauuo r. Sauli,
Gavaro Biaoio oste alia Moiinelia, 176, 38; parlando
mette suli'arviso il malfattore Francesco del Bor-
ghetto che % ricercato dal bargeUo (an. 146 1), 37-43;
[Gavaro Biagio-Genovesi]
INDICE ALFABETICO
61;
quegU per non dar sospetto gli ordina da cena, che
prepara, 41-45; da Filippo Bianciii apprende clxe il
suo ospUe, invano atteso a desinare, h un oniicida,
177, 8-10; custodisce con inventario, per ordine d.
Senato, le robe dal malfattore lasciate nel suo ai-
bergo, iO-21.
Gavasetto fa un dono a Sante Bentivogiio per le sue
nozze (an. 1454), 150, 31-i2.
Gazo, Gazzo r. Gaggio.
Gklasio V. Triberti G.
" Gelati Carlo. Sua poesia gratulatoria nel prinio vo-
lume Aq^XC Historia di Bologna del Gliirardacci (an.
1 506), LII, 19, M; aitri suoi versi per la dlstribti-
zione d. pred. volume, 3S-L1II, 1-33 „.
Geldren (ljuca i)i) \duca di Cheldre\ guerreggia contro
l'imp. Massimiliano (an. 1506), 359, 36.
Gbmimiano V. Breter (De) G.
.... Gkminiano fratello di Ercole detto 11 Carpesano;
implicato nella congiura d. Malvezzi contro il Ben-
tivoglio in Bologna h impiccato ai merll d. pal. d.
pod. (an. 1488), 251, 39-40.
Gbnazzano (Ua) Rolando [Rolando da Geneztano] h
Inviato dal pp. ambasc. ai Bolognesi con piena au-
torita di trattare la pace (an. 1429), lO, lS-17; giun-
ge a Bologna ed espone al Senato la sua raissione,
17-18; si reca ai campo dal leg. per accordarsi, 18-
19; poi di nuovo a Bologna e acconsente a molte
diinande d. Senato, 19-20; torna al campo con am-
ba3c. bolognesi recanti i capitoli scritti per la
ratifica d. leg., 20-22; si abbocca di nuovo con gli
ambasc. di Bologna ciiiamati al campo dal leg. circa
i capitoli d. pace, 26-39.
Gknksio [Zaaese] v. Rocca (Dalld) G.
.... Genesio [Zenesio] calderaio; iiglio di Antonio,
di Borgo San Donnino, 76, 28; ablta in Bologna,
m;'. gira per i paesi ad accomodare gli utensili di
rame, 28, 30; per una rissa lascia Bologna e recasi
ii Varano dove dimora la pifi gran parte dell'anno,
(s. a.), 30-33; nei suoi frequenti viaggi a Bologna £a
commlssioni pel governatorc Guglielmo e per i sol-
dati d. presidlo, 32-34; ha cos^ Hbero accesso nella
rocca, 34-3S; un giorno che vi si frovava h cliiamato
dal governatore a sostitulrlo momentaneamente al
giuoco con Annibale Bentivoglio (an. 1443), 35-
39; d4 contezza deircsser suo al pred. e gli offre 1
suoi servlzi, 39-44; accetta di fare sapere a Carlo
Uianchetti e a Galeazzo Marescotti il mlsero stato
d. Bentivoglio e gll giura di servirlo fedelmente,
44-77, 1; cena con Annibale e con 11 governatore,
2-3; sl liccnzia da questo sotto pretesto di avere
lavorl altrove, 3-5; va invece a Bologna, 5-6; cerca
Carlo Bianchetti, cui fa l'ambasclata di Annibale,
6-9; h dal pred. pregato di aiuto e gliene h pro-
messa ricompensa, 9-11 ; si proflferisce pronto a tutto
per la liberazione d. Bentivoglio e d. suoi amlci,
12-13; cf., 21-24; si abbocca con Galeazzo Marescotti
nel chloitro dl .San Giacomo, 30-31; a sua richiesta
gli narra conie e dove sla guardato 11 Bentivoglio,
32-34; gli sono promcsse dal Marescotti grandi ric-
chezze in camblo d. suo aiuto, 34-40; glura di aiu-
tarlo nell'impresa, 40-41; «i incammina col Mare-
scotti e con gli aitrl d. complotto a Varano, 41-43;
sul punto di scalarne le mura I'impre»a vii a monte
per ia paura di Michele da Loiano, 43-45 ; riraane in
Lombardia, 78, 1 ; si iascia persuadere dalle preghlere
e dalle promesse di Galeazzo Marescotti a ritentare
col pred. la liberazione d. Bentivoglio, 1-7 ; sotto
Varano addita a Galeazzo 11 luogo ove ^ rlnchiuso
Annibale, 19-21 ; scala col compagni le mura d. roc-
ca, 37-41 ; fa da guida ai pred. aprendo coi suoi atru-
menti ie porte d. torre, 42-45; si ferma dinanzl a
quella d. castellano e consiglia i corapagni ad at-
tendere ii giorno, 45-47; al mattlno irrompe con Ga-
leazzo nella camera d. castellano e lo fa prigioniero,
47-79, 1-17; accompagna il Marescotti alla caraera
di Annibale cui sega i ferri, 17-19 ; In cammino pel
ritomo guada a nuoto il Taro in piena, 42-43; porta
un tratto di strada sulle spaile Annibaie intorpi-
dito, 43-49.
Gbnezzano (15a) V. Genaxzano (Dd).
Gengifabbri BartoLOMEo [Bartolomeo Zemi/aiiri]. Suo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
150, 4.
Gkngifabbri Giacomo [Giaeomo, lacomo Zensi/abbri]
padre di Marco, 61, 32, 39; 109, 1; fe el. dal Senato
di Bologna Gonfaloniere pel quartiere di porta San
Procolo (an. 1438), 53, 36-37; commissario d. castello
di Calderara, vi h fatto prigioniero da Baldaccio
d'Anghiari (an. 1441), 69, 17-18.
Gbnoifabbri Marco [Marco Zeazi/abbri] figlio dl Gia-
como, 61, 32, 36; 109, l; prende parte a una giostra
in Bologna (an. 1440), 61, 30, 32; di nuovo (an.
1441), 68, 34-36; h bandito perchfe seguace d. Cane-
toli (an. 144S), 109, I.
Gennaro (san). L'ampolla coi suo sangue che insieme
alla testa si conservava in una d. torri di Napoli
rimane Intatta nella rovina causata dal terremoto
(an. 1456), 163, 36-37.
Gbno (mkssere) padre di Andrea, 149, 31.
Genova (citta). Vi fe condotto ii bottino preso agll
Aragonesi nella vittoria al Golfo di Gaeta (an. 1435),
42, 13-14; vi si reca il nuovo pod. Giacomo Luparl
(an. 1475), 214, 36; vi si reca i'imp. Massimlliano
con molto seguito (an. 1496), 291, 19; Luigi XII vl
soggiorna con la nobilta, che ne era stata cacciata
dal popolo (an. 1507), 368, 31-33; anche vi si trova
Alessandro Bentivoglio, 31.
— (CittadIni) V. Sauli Bandinello card. ; Sfinola Gior-
gio fod. di Boiogna.
— (PoDKSTA o prbtore) «. Giacomo Lupari di Bologna
{an. /./7 j-), 214, 36; Giorgio PaselU (an. 1464), 186,
43-43.
Gbnovesi vincono 11 re dl Aragona nel porto dl Gaeta
e lo fanno prlgioniero con l'infante, ii vicerfc di
Sicilia e altrl personaggi (an. 1435), 42, 8-13; cf.
33-35; fanno anche grande preda che conducono a
Genova, 12-13; mandano 1 prigionieri a Milano, 13;
si sdegnano con 11 duca Visconti per la liberazione
d. pred., 13-13; ric, 73, 17-18; In dlscordia con 1
Bolognesi per rappresaglle vlcendevoli, sono rap-
pacificati da Glorgio Paselli di Bologna pod. dl Ge-
nova (an. 1464), 186, 40; 187, 1-2; occupano ai Fio-
rentini Sarzana e Sarzanello (an. 1487), 241, 33-34;
sono attaccati da Annlbale Bentivoglio che loro
toglie 1 pred. castelli bens'! con gravl perdite, 35-39;
11 loro ambasc. al segulto dl Giulio II alloggia in
Boiogna in casa di Vincenao Fantlni (an. 1506),
357, 21-22.
614
INDICE ALFABETICO
[Ocnllle-OlilrArdMei Andreai
6KMTn.B r. BudrioH O., Hauattlle (/)«) G.
Gbntilb da Trbviso «ccompagna Galeazxo Marla Sfor-
la a Bologna (an. 1M9), 168, <l; 169, 9-10.
[GBorrROY] Giovanmx [Gievanm' eard, Altrebaiem»»]
francete, monaco bcnedettino ; et card. (an. 1461),
178, l-t^anibaic. di Lulgi XI al pp. a proteatargll
l'ubbidienza dl tutta la Francla (an. 1461), 33-M.
Gkombtka I Gtemtlro] v. AtaechiavtlU G.
Gbrarui Giikraroo [Girardo di Gerardo\ calzolaio,
gii donzello degll Anxiani, e seguace d. Canetoll; h
bandito dl Bologna (an. 1445), 108, 31-».
Gbraruo r. Gkerarde.
Gbrmania [Alema^na] rlc, 31, Is; vi torna dall'ltalia
l'lmp. Sigismondo (an. 1433), 36, 19; Eugenio IV
crea card. di quetta regione (an. 1439), 60, 33-34;
dopo ia vittorla riportata dai Criitlani a Belgrado
h lil>erata dal tlmore d. Turclil (an. 1456), 162,
31-40; ne parte ii card. Bessarione (an. 1461), 177,
39-30; paclficata da Federigo imp. (an. 1486), 235,
]»; vi si rifugia Lodovico .Sforza con i figli, il
fratelio Ascanio e ii card. Sanseverino (an. 1499),
297, 7-»; cf, 299, 4.
— (Imperatori) V. Si^imondo di Ltusemburgo (aa.
I433-J437)i F^ederico V di Abiburgo (&9.. 1452-1493),
Massimiliano I (aa. 1493-15 19),
GbROSOLIMITAKI (ORDINK OEl) CAVALIERI DI ROUI [or-
dine di Rodi]. Luigi Grlftoni ne veste I*abito in
San Pictro di Bologna (an. 1432), 31, 36, 37; ne i
cav. Aciiille Malvezzi (an. 1442), 73, 3-3; ne h Gran
Maestro Pietro d'Aubusson (an. 1489), 254, 43; cf.
253, 41.
Gbrusalemmb [leruialem, Gierusalomme]. Carlo VIII se
ne intitola re in una lettera al Senato di Boiogna
(an. 1496), 292, 15-16 ; vi si reca con poco scgulto
Antongaleazzo Bentivoglio (an. 1498), 294, 13-15.
— (Patriarca) V. Blasio Molino (aa. 1434- 144S).
— (Re) V. Carlo VIII, Ferdinando d' Aragona,
Gervasio (San) V. Giovanni da San Gervasio.
Gbsso [Gies*i\ rlc, 99, 6; fa un dono a Sante Benti-
voglio per le nozze (an. 1454), 150. 39.
Gbsso (Da) (pamiglia) " h rappresentata nel Theatro
morale de' moderni ingegni d. Gliirardacci, XXIV,
32, 34 „.
Gusso (Da) Auam» padre di .SUvestro, 80, 19-JO.
Gbsso (Da) Andrba multato in quattrocento ducati per
11 rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 16.
Gesso (Da) Giacomo ['Jaeomo dal Gesso\ h d. Venti d.
popolo per il quartiere di Porta Ravegnana (an.
1506), 352, 9-11.
Gbsso (Da) Silvbstro detto il Mazza, figiio di Adamo;
h Invlato da Lodovico Marescotti ai ponte di Reno
ad avvertlre Annibale Bentivogiio e i suoi amlci
che tutto h in ordine nella c. per ii loro arrivo
(an. 1443), 80, 19-31 ; fatta 1'ambasc. toma a Boio-
gna a riferire che anche Annibale e i compagni
erano a ordlne ali'ora stabilita, 80, 31-33.
Gbsso (Da) Vincknzo h multato In cinquecento ducati
per ia rlcostruzlone d. pai. Marescotti (an. 1508),
389, 3.
Gbsuati (PRATl) \frati Giesuati] ric, 181, 46.
Gharibtto V. Garittto.
Ghblli Giacomu fa un presente alle nozze dl Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 46.
GHBLUsri GiovANNi GuuLiBLMo padre di Paolo, 46; dl-
pendente dai Moneta o dagii Scannabecchl di Bolo-
gna, 295, 46-47.
(/HBLLiNi Paolo iiglio dl Giovanni (iugllelmo, 295,46;
si addottora in Padova con grande lode (an. 1498)1
295, 46-47; nomi d. luoi eaaminatori, 47-49.
Ghbrardo [Gerordo] v. Btvilaeqna G., CUmvarimi (i.,
Criilini G., Gerardi C, Ghirardaeci G., GiimUori
G.. Lambtrtini G., Rangoni G., Rob^ti G.
.... (iHKRARuo iigiio di Antonio, pescatore, segU4u:ed.
C^netoli; la sua caaa h saccheggiata e incendieta
(an. 1445), 106, 43; 107, I; ^ bandito dl Bologna.
108, 2*- 37; suUa sua testa h posta una taglia di tre-
cento ducatl, 109, i;-i9.
Ghbrakdo da Rimini frate eremitano, generalc del-
l'ordine e dottore famosissimo, si trova in Botogna
(an. 1433), 33, 16-17.
* Ghbrri o Ghieri Albssio sposa .Margherita Ghirardac-
ci (an. 1579), VIII, schizzo genealoglco, IX, 97-99,.
[GiiERRi o Ghieri) Margherita V. Gkirar<la€€i Mar-
gherita.
Ghesia (Dalla) r. Chiesa (Dalla).
Ghiara i>'Auda [Giera d'AdJa, Giradada] viene in
poco tempo tutta in potere d. Veneziani a ecce-
zione di Castei Leone e di Crema (an. 1446), 117,
47-4(; vi passa con le sue squadre Giovanni Ben-
tlTOgilo contro i Veneziani (an. 1483), 228, 13; rlc.
per 1 casteUi posaedutlvl dal Bentivogiio, 307, 34;
chiesta ai Venezianl con Caravaggio da Luigi XII
(an. 1509), 393, 33-33; vittorla riportatavi doi pred.
sui Veneziani in sanguinosa battaglia in cui riman-
gono uccisi quindicimila fanti di Venezia e prigto-
niero il ioro cap. Bartoiomeo d'AIviano, 396, 1-4.
Ghieri V. Gherri o Ghitri.
Ghibbllini ric, 115, 5.
Ghiberto [Gilberto] v. Corrtggie G.
Ghibrono di Fermo V. Fermo.
Ghinolfo p. Bianchi G., Saletini G.
" Ghirardacci (famiglia) tavola genealogica VIII, IX,
i-i ; in esta gli anm tegnati sotto i nemi sene qutUi
in eui .«« sono Irovate noiizie d. fersont indieate, s-7',
le date indicanti la naseita 0 la f sono frtredute da
n. o da t, S-g; h oriunda di Castel San Piero, IV,
36-.27, ove erasi ritirata da Bologna nei sec. .XIII,
VII, 3S-46; e d. piii cospicue, 37-3S; si trasferisce a
Boiogna con Sante nonno di Chenibino (an. 1518),
IV, 2S-39, e prende dimora nella parrocchia di Sen-
ta Maria Maggiore, V, 1 ,.
" Ghirardacci Andrba 6giio di Sante, che lo fa suo
erede universale (an. 1518), V, 3; cf. IX, 37; padre
dl Cheniblno, V, 5; VIII; e dl Vlncenzo, Gianfrmn-
cesco, Francesco e Sante, VIII, schizzo geneaiogico;
naace a Castel San Pletro (sec. XV-XVl), V, 5-6; dal
1518 abita in Bologna, IX, 53-54; cf. X.XXVni, 37-
31; ^ aggregato aUa Societa d. Notai (an. 1536), V,
6-7; IX, si\ comincia subito a esercitare la profes-
sione, V, 7-s; con la tamigiia ottiene la cittadi-
nanza boiognese (an. 1530), S-12, is-eb; cf. IX, st-s3\
luoghl diversl in cui abita, V, 13-lS, »7-*?; suoi Atti
in parte conservati neU'Archivio notarile dl Bolo-
gna, 19-30, 30-3s\ cf. IX, s*-ss\ varie cariche notarili
da lul sostenute, V, 30-33; h anche notalo d. pod.
a Castei San Pietro (an. 1546), 34-25; rende molti
serviii a Giacomo Grati capo d. governo d. pro-
vincie, 35-36, 37-3«; h notaio d. pod. di Castelfranco,
[Ghirardacci Andrea-Ghirardacci Ch.J INDICE ALFABETICO
615
poi ricepod. egii stesso (an. 1548), 37; ^ notaio d.
pod. di Bazzano (aii. 155»), VI, 1-3; pol d. pod. di
Castelbolognese (an. 1554), 3; roga il testamento di
Annibale Salaroli (an. 1560), XIV, U-18; fe notaio
d. pod. a Molinella (an. 1562), VI, 3; e rlconfermato
dal viceleg. contro l'uso (an. 1563), 3-5; di nuoTO
fe notaio a Castelfranco (an. 1568), 5-6; ebbe due
mogli, la prinia a noi sconosciuta, gli dette Cherubi-
no e Sante che mori presto, 7-8; la seconda, Agne-
le Norchesl vedova di Giullo Cesare Bianchetti (an.
1557), 8-11, con la quale non fu fortunato, 11, es-
sendo presto sorti tra loro dissensi (an. i.^jg), 15-
19; in questi interviene il figUo fra Cherubino con
un atto importante scritto di suo pugno e rogato
dal notaio Sebaatiano Drusi, ls-39, 37-28; si rappat-
tuma con Agnese, che alfine gli paga parte d. dote
(an. 1565), 30- VII, 1-3; cf. VI, is-'T; che egli assicnra
su proprie case, VII, 3-4, i-i; insieme alla moglie
nomina un procuratore per una causa contro Lticia-
na Bianchetti nipote d. medesima (an. 1571), <-5, 3-S'i
dalla moglie gli h aflfidato l'incarico dl tacitare la
coniroversia con la pred. mediante un compcnso (an.
iS^j), 5-6, b-s% h Insieme alla moglie in altri atti
posterlori (an. 1574), VII, 6-7, 9-/0; f in Bologna
e vlen sepolto in San Giacomo Maggiore dal figlio
Cherubino nell'arca d. Madonna nonostante abitasae
in parrocchia San Gregorlo (an. 1586), 8-10; dopo
due anni lo «egue la moglie (an. 1588), lo-ll ; ric,
VII, 37-38; alcune sue sentenze figurano nel Thea-
iro morale d. moderni ingegni di suo figlio Cheru-
bino, XXIV, 33, 29-30, mS „.
" Ghirardacci Antonio figlio dl Marco; padre di Ghe-
rardo, Gaspare e Lorenzo; ric. nello schizzo genea-
logico (an. i $38), VIII; ia ia ciitadinanxa bologneai
(1530), IX, 30-3 r; abita in San Mariino d. Ballotic
»d i ttscriiio alVarie d. Btccai, ji-ss „•
• GniRARDACCi Anton Maria figlio di Gaspare ; sposa
Laura Giudlcl vedova dl G. Bendoni, VIII, schizzo
geneftlogico (an. 1561-1580); IX, 83-84% la moglie ha
una doti di irKcenio lire, 84-87 „.
" Ghirardacci Caterina figlladi Gherardo; sposa Giu-
lio Cesare ManzoHnl; schlzzo genealogico (an. 157^)1
VIII; IX, 60-6/; f (an. 1636); schizzo genealoglco
VIII; IX, 6,-6t„.
" Ghiraruacci CiiKRUBiNo n. 1519; t J598* schizzo ge-
nealogico, Vfll; di lui si hanno poche notizle, X,
1-3; nasce in Bologna In anno secondo gli storici
incerto, 5-7; ii 1534 i quasi universalmente, ma er-
roneamente accettato, 8-9, j4-3'', alcuni di essi iden-
tificherebbero anche il glorno e mese d. nascita
attribuendogli ii nome secolare dl Sante, che h in-
vece di un suo fratello, 9-13; cf. IX, 76-77; il suo
nome di battesimo fu Cherubino o almeno non
Sante e la data d. sua nasclta si desume da un pri-
vileglo di frate Gregorio di Montelparo il quale gll
concede di abitare in perpetuo la stanza che a sue
spese erasi ornata e di avere presso ai una perso-
na chelo serva (an. 1583), X, 19-XI, 1-17, i-i; 11 quale
privilegio gli i confermato piu tardl (an. 1589), 18-
33, 3-to\ In questi documenti h reca(a la sua eti nei
due dilferenti anni, dalla quale fi desume che nacque
nel 1519, 35-37; questa data i: provata daII'AIidosi
quando accenna che mori di settantanove annl nel
1598, 30-33; si ignora dove compisse l suol studi,
34 ; entrato neU'ordlne Eremitano dl sanfAgostino
e fatta professione come h i'uso nel convento d.
propria c, ossia in Bologna, dlmora poi in diversi
conventi d'ltalia, XII, 1-3; fu a Roma e a Chian-
ciano (an. 1543), 3-19, g-to; quindi in altri luoghi
tra cul a Venezia, 30-31, e a Orvieto (an. 1564), 23-
37; luo costante desiderio fu di tornare a Bologna;
qul si trova, ma non prima e non stabllmente, sino
dalla fine del 1557 o dai priml del 1558, 38-30; do-
cumenti che provano questa asserzione, XIII, 4-11,
16-26, 3-i6, 27-31; XIV, 6-8, 1-3; nel convento di san
Glacomo ha cariche e mansioni, XIII, 13; h sotto-
prlore e lettore in luogo dl fra Giovanni da Fenno
(an. 1558), 12-U, 17-31; Intervlene nel dlssenso sorto
tra il padre e la sua seconda moglle scrivendo di sua
mano un atto importante rogato dal notaio Seba-
stlano Drusi (an. 1SS9), VI, 17-39; parte momen-
taneamente di Boiogna (an. 1560), XIV, g-13, ed 4
sostltuito nella carica di sottopriore da fra Egidio
da Pennabili, 13-13, 4-7; h di nuovo in Bologna
quando il padre roga il testamento di Annibale Sa-
laroli, che presenzia insieme ad altrl due frati, U-
18; vi fa altra momentanea comparsa nel carnevale
d. 1562, 31-29; vi torna sulla fine di detto anno
(an. 1563), 30-XV, 1-5; riapparisce nelle adunanze
capitolari d. 1565, 6-13; h nominato sindaco, 13-15;
si perde nuovamente di vista, 16-18; altri documenti
che aiutano a stabilire la sua presenza in Bologna,
o megUo nella consueta abitazione in convento, 19-
XVI, 1-14, cf. 30-33, avendo ottenuto di abitare fuorl
d. luoghi regolari dell'0rdine, purch^ in casa di pa-
renti o amici e pel loro blsogni particolarl (an. 1564),
14-20; torna in Bologna e pii^ non se ne allontana
(an. 1569-1570), 34; h nominato lettore nel convento
essendo al dodlceaimo posto su dlciassette frati (an.
1573), 36-3», 3-7; qulndi baccelliere e sacrista alI*ot-
tavo posto (an. 1574), 28-39, 8-10; al sesto posto i
maestro di teologla (an. iS75)) 39-30, ii-ii, 16-23; se-
condo il Bombaci laureato in Bologna nel collegio d.
Doitori nel 1578, ma forse la daia e iroppo solleciia,
»j-»6; h cappellano di Santa Cecilia (an. 1596-97),
30-XVII, 1, 1-4; aneddoto curioso ehe lo riguarda, s-
St; fa seppellire il padre in San Giacomo sebbene
dl altra parrocchia (an. 1586), VII, 8-10; brani d. sua
sioria in cui sono ricordaii nomi di suoi maggiori,
VII, 13-46; nel convento non solo ebbe cariche ri-
spondenti alla sua cultura, ma agio e tempo per
compiere 1 suol studl, XVII, J-6, che avevano due
diverae tendcnze: la storia boiognese e reducazione
morale d. popolo, 6-8; si occup6 anche di coae sva-
riate, 9-10, cosi gli e attribulto dal Rinierl ii dise-
gno deII'addobbo d. Duomo per la traslazione d.
Corpi di santo Zama e san Faustinlano (an. 1586),
10-13, s8-6i; gli ultimi quindici anni d. sua vita fu
sempre malaticdo, 13-14; varla a leconda degli scrit-
tori h anche per il mese e glorno la data d. sua f
(an. 1598), 15-XVIII, 1-2; che morissi a seiiantafuat-
tro anni i accettaio da molH ttorici e da mollissimi
ms, d. terxo vol. d. Hlstorla di Bologna del sic. XVII,
X, i4-*i; la vera data ^ offerta da un'annota»lone d.
storlco Alldosi, 3-lS; sua sepoltura in San Giacomo,
16 ; orazione funebre recltata da un Domenicano,
16-17; ebbe rapportl dl amlcizta con lllustrl persone
e famlgUe bolognetl, 19-36; a Marco Antonio Saba-
616
INDICE ALFABETICO (OhirariUoci Cii.-Ghirar(lacd Oir |
tlnl tuo intlRio dorette U ftampa d. prlmo volume
d. Utorle, 36-28; cf. I.I, 30-LII, i-M; 11 luo genere
di itudi non lo fece noto e famoao a' luol contem-
poranei, XVin, 3*-a4, ma appena t ' conotcluta la
grande Importanza d. lua opera, ebbe lode e plauio,
44-XIX, 1-3, tuX enuraerazlone d. sue opere a stampa,
J-XX-XXVII, l-JS: delle opere inedlte, 3»-XXVm-
XXXIX, l-ll; accenno al auoi Tertl, non belll, 13-
30; all'apocrIfa Cronica antica di liologna, 31-XL,
1-4; «UB HiUoria di Bologna e notizie rlguardantl
la composizlone di easa, la r.ronologia, le dlfficolti
dl pubbllcazlone Incontrate pr. 11 Senato e per la
stampa, XLI-XLII; cf. XXXVIII, 12-13; LXXX, 17-
LXXXI, 1-41; enumerazlone dl Tarie lettere a lui
inviate di contenuto per la magglore parte atorico
od erudito (an. 1592-1598), XXXVII, 14-XXXVIII,
XXXIX, 1-11; riraproveri fattlgli clrca la forma e
rordinamento d. aiui storia, CXVII, IS-22; risponde
aile critlche con parole cul anciie adesso pu6 ap-
plaudirsi, 23-CXVIII, 1-13; suo principale detrattore
i Pompeo Vlzzani, forse per gelosia di mestiere,
14-CXIX, 1-8; ebbe per6 anclie molti estlmatori,
principale frate Lucio Caccianemlci d. Predicatori,
t-3I; dopo la sua f il suo merito renne raaggior-
mente riconosciuto e si tenti bisogno d. pubbtica-
zione degli altri due volumi da lui lasciati mss.,
34-3S; col tec. XVIII ricomincia un periodo a lul
poco favorevole, 3»-37; giudlzi ingiusti d. Fantuzzi,
d. Tlrabosciii ripetuti nelle opere dl consuitazlone
speclale, 37; CXX, 1-21 ; cf. IV, 17-11; gludizio d. Mu-
ratori, lS-17; d. Gozzadini, 1», d. Lltta, 19; solo negli
ultlmi tempi critici ed eruditi danno di lul giu-
diiio pi6 ponderato e pii^ giuato riconoscendogil
tempra non comune dl ricercatore e di storico,
CXX, 31-26; 4 11 pifi grande storico di Bologna dopo
il Savloli, III, 4-5 ; nella sua opera si vale non solo
d. tradizione, ma d. documenti e d. cronache con-
temporanee, 6-9, d. quali usa con saggia critica sl da
essere quasi precursore d. aigtemi storici dei XVIII
tec, t-ll; altre ottervazionl tul suo raetodo e la
tua opera, 11-31; IV, 8-24; chiude ia serie d. cronlsti
e apre quella degli storicl, III, 22-23; elenco d. ope-
re da lui consultate e cit. nel primo vol. deila Hi-
storia di Bologna, CXXI, 16-CXXII-CXXVI, 1-4»;
sua fonte prlncipaie ms. i la Camera degll Atti
o Archlvio pubblico, d. quaJe ci lia lasciato una
minuta descrizione, 50-CXXVII, 1-CXXVUI-CXXIX,
1-37; qulndi 1 mst. d. biblioteca Vaticana, CXXX,
3-lS, e molti altri archivi e biblioteche d'Ifalia, 16-
25; e narrazioni speciali mss. quali la Cronica mo-
denett d. Morano, 36-31 ; ia Vita di San Petronio,
33-33; II Polistore, la Cronaca dei Borselli, gli An-
nali d. Negri ecc, 34-3« ; detta merarigiia l'immen-
alti d. materlale d« lui utato che lo rende unico
tra gli scrittori d. suo secolo per la erudlzlone e la
docuraentaiione, CXXXI, 1-27; le quall per il suo
sento critico gll furono scorta a una storia che ha
Importanza scientifica, che non si chiude nello
stretto amblto d. fatti d. c. o nella nuda narrazione
di easi, ma rlsponde a una visione, larga, d. cause,
d. condizioni, d. istitxuioni, CXXXII, 13-CXXXIX,
1-30; suo acume critlco nelPuso d. testi, che lo ren-
dono appunto ttorico nei senso moderno differen-
ziandolo dai cronitti, annalisti e scrlttori che lo
precedettero, 31-CXL-CXLII, 1-37; form* dalui data
alla tua narrazione e ragione percht etaa non h
flulda, elegante e tolenne, 30-CXLllI-CXLIV, 1-30..
GllIRAItUACCI ClfKRUBlNO (OPBIIK):
* — — CALisirDAJiiuM pubbllcato nel 1570, XVI, »-5, /-» ,.
* — — I»«TlTimojr« Chrmtiana kt Cathouca pre-
ceduta da una lettera dedlcatoria ad Angeio Ml-
chele e Plerantonio Lini (an. 1571), XVI, 7-io „.
" Historia i>i Bolouka, toL I, nc, IX, lo-n, it,
'S n-
" II1.STOHIA Dl BOLOOWA, Tol. II, ric., IX, 14 ,.
" CjHiRARDACci CusTANzo figilo dl Gherardo, rlc. oello
tchlzzo genealoglco (1604), VIII, rie, qualt trtde
d, /rattlio Giambattista, IX, 70-11 „.
' Ghirardacci Domknico figlio dl Gherardo ; padre di
Giovanni, ric. nelJo tchUzo genealogico (s. a.), VIII ,.
" Ghtrardacci Uomknico figlio di Marco; rlc. nello
schlzzo genealogico (an. 1 538), VIII ,.
* [Ghiraruacci] Elkna V. Martimi Blona.
' [Ghir ARDACCI EuOBNlo] t momaco in Sam Gimco-
mo Ji Bologna (an. IS'4) (?)> XII, 6-7,.
[GbirardacciJ Felicita V. Xaimeri FeUcita.
* Ghirardacci Krancbsco figlio di Andrea; ric. nello
schizzo genealoglco (an. 1543); VIII; IX, tt ^
* Ghiraroacci Gabparb figiio di Antonio, padre di
Antoiimaria, Itabella, Giullo, Cesare, Lucia, NicoU;
ric. nello schizzo genealogico VIII (1555-1560); IX,
46-47; /a testamtnto (an. 1554). 47 „■
' Ghirardacci Ghkrardo padrt di GiaeobtUo, VII, /7;
ric. nello schizzo genealogico (s. a.), VIII „.
* Ghiraruacci Ghbrardo figlio di Giacomo; padre di
Domenico; ric. nello schizzo genealogico (an. 1410),
VIII, IX, 14; nelta sua easa in Cattel San Pietro non
lontana dalla Chiisa di san Bariolomeo, alioggia il
eard. di Sfagna (an. 1410), VII, 34-30 „.
" Ghirardacci Ghbraruo figlio di Domenico, padre di
un altro Doraenico; ric. nello schizzo genealogico
(aa. 1446-1453), Vni; fa ttstamento (1446), IX, 'S-ig „.
" Ghirardacci Ghbrardo figlio dl Antonio, padre di
Caterina, Paolo, Giov. Battista, CosUnzo, Vlll,
schizzo genealogico (1534-1569), IX, *,-; e ascritlo
alla matricola d, Beccai, 44 „.
* Ghirardacci Giacobello ^glio di Gkerardo, fadre
di Prencivalle, VII, /6-/7 ; ric. nelio schizzo genea-
logico (t. a.), VI U: IX, lo-u „.
" Ghiraroacci Giacomo figlio di Prencivaile; rlc. nello
schizzo genealoglco (an. 1308), VIII; IX, 14', abi-
tando nella parroechia di San Martino delfAvesa e
nominato cap. di Rocca Cornota dai mimiitraii d. So-
cieth d. Sarti a nome d, com. di Bologna (an. 1308),
VII, tS-33 ,.
' Ghirardacci Giambattista figlio di Gherardo; rlc
neilo schizzo genealogico (an. 1567-1594), VHI;
sposa Giustlna Ostesani (an. 1576), VIII, IX, (>5-i>S\
atsiste al matrimonio d, mipoti Gintvra e Margkerila,
oS-69 „.
" Ghiraroacci Gianfrancbsco figHo di Andrea ; ric
nello schizzo genealogico (an. 1534); VIII; IX, ti „.
" Ghirardacci Giovanni figlio di Domenico, padre di
Marco, ric. nello schizzo genealogico (s. a.), VIII,
IX, ai-tt , ; £a un presente alle nozze di Giulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 47.
" Ghirardacci Girolamo figlio di Lorenzo ric. nello
schizso geneaiogico (an. 1557), VIII; IX, 7*,.
[Ghirardacci G. C.-Ghisilieri]
INDICE ALFABETICO
617
" Ghirardacci Giulio Cesare figlio dl Gaspare ; sposa
Isabella Muratore dalla quaie ha Marglierita; ric.
nello schizzo genealogico (an. 1560-1577)1 VIII; IX,
9'-9S ».
[Ghirardacci GiusTlNA V. Ottesani Giustina.
" Ghirardacci Isabella figlia di Gaspare, sposa Pom-
peo dalle Balle; f nal 1630, rlc. nelio schizzo genea-
iogico, VIII, cf. IX, Sg-gg; fa testamenio (an. 1630),
SS-Sg „.
(Ghirardacci Isabella] V. Muratore Isabella.
" Ghirardacci Laura figlia di Lorenzo; sposa Giovanni
Santi (an. 1579); t (an. 1581), rlc. nello schizzo
genealogico, VIII; IX, 73-ls n-
[GhirArdAcci Laura] V. Giudici Laura.
" Ghirardacci Lorenzo figlio di Antonio, padre di Gi-
rolamo e Laura, ric. nello schizzo gencaiogico (an.
•533-1573)1 VIII; ascritto aWartc d. Garzo/ari (?),
IX, 49-SO„.
" Ghirardacci Lucia figlia di Gaapare, ric. nello schiz-
zo genealogico (an. 1556); VIII, sua dote ric, IX,
Oi-OS n-
* Ghirardacci Marco (1475-1538), figlio di Giovanni,
padre di Domenico, Antonio, Sante, Pietro; schizzo
genealogico, VIII; ha esemioni dal Senato bolognese
(an. /jo^), IXj »i; ric. tra gli uomini di Castel San
Pietro (an. 1506), 23-24 „•
" Ghirardacci Margherita figlia di Glulio Cesare e
di Isabella Muratore, sposa Alessio Gherri o Ghieri
(an. 1579), schizzo genealogico, VIII; ric, IX, 97-
99 n-
" Ghiraruacci Nicola figlio dl Gaspare, srhizzo genea-
logico (s. a.), VIII, ric, IX, 96 ,.
" [Ghiraruacci fra NicoLa) e monaco in San Giacomo
(an. 1534), XII, 6-«,.
* Ghirardacci Paolo figlio dl Gherardo, ric. nello
schizzo genealogico (an. 1604), VIII; i erede d.fra-
tello Giamhattisia, IX, 6,1-64 „■
" Ghirardacci Pibtro figiio di Marco ; sposa Elena
Martlnl schizzo genealogico, VIII ; ^ ^iV) f »<»/ /j /5,
IX, 40-41 ,.
[" GhIR ARDACCl Prencitallb) Jiglio di Gtaco-
bello; padre di Gtacomo; fuoruscito di Bologna, VII,
aj-a.;". cf. 29; rlc. nello schizzo geneaiogico, VIII;
risiedc in Castel San Pittro e in sua casa alherga
Ottolitto da Mandello fod. di Bologna con gli An-
ziani e Sapienti (an. 1399), VII, 16-30; ubicazione d.
sua casa, 21-32 ; rientra iit Bologna dopo la face fro-
vocata da Bonifacio VIII (an. 1299), as-'7 „■
" Ghirardacci Sante [Sanctes quondam Marci de Ghi-
rardatiis] figlio di Marco, padre di Andrea e di
Antonlo, VIII, schizzo genealogico, cf. V, 3; nonno
dl Cherubino lo storico, VIII, schizzo gencalogico,
cf. IV, 39; marito dl Feliclta Rainierl, VIII, schizzo
genealogico, cf. V, 3-4; e bandito fer omicidio (an.
1506), IV, 20; di nuovo (&n. 1513), 2; ; ^ graziato
(an. 1517), 21-23; trasporta la famiglia a Bologna
(an. 15 18), 2»; V, 1; prende dimora nella parrocchia
di Santa Marla Maggiore, I; cf. XXXVIII, 27-28;
testa in questa cappeila, V, 1-2; cf. IX, 36-37; t
poco dopo, V, 2; lascia erede universale il figlio
Andrea, 3, cf. IX, 37, e usufruttuaria la moglie, V,
3-4; cf. IX, 3S\ ric, nel suo ttstamento, il fratello
Pietro gih f, aliit cui mog/ir lascia quaranta lire,
IX, 40-43 „.
" Ghirardacci Sante figlio di Andrea; sua nascita (an.
1534), VIII, schizzo genealogico, cf. VI, 8 ; t giova-
ne, 8; ric, IX, 73-79 „.
" Ghirardacci Vincbnzo figlio di Andrea; ric. nello
schizzo genealogico (an. 1533), VIII, IX, So „.
Ghirlbmzoni V. GrillenMoni.
GnisELLi Antomio e d. Venti d. popolo pel quartiere di
Porta Ravegnana (an. 1506), 352, 9-10; el. Gonfalo-
niere d. popolo dal pp. Giulio II pel quartiere di
porta Ravegnana, 359, 44-45 ; multato in cinque-
cento ducati pel rifacimento d. pal. Marescotti (an,
1508), 388, 20.
Ghiselh Anton Francksco "annalista bolognese ric.
III, 23-24, ij-iS „; tua Cronica ric, 299, /.
Ghisilardi Bartolomeo segretario d. Senato ; talmente
8'impaurisce d. rovina d. sua torre in cui dormlva
che sl ammala e t (an. 1505), 333, 33-37.
Ghisklli Battista [Battista Gkisello'] muitato In cin-
quecento ducati per il rifacimento d. pai. Mare-
scottl (an. 1508), 387, 38.
Ghisilardi Ghisilardo dottore in utroque famosissimo;
vive in questo terapo in Bologna (an, 1464), 162, 14.
Ghisilardi Girolamo [leronimo] h vicario dl Bologna
a Cento (an. 1463), 180, 2-3.
Ghisilardi Lodovico [Lodovico Ghiselardi\ h staffiere d.
sposa Ippolita Sforza alle nozze dl questa con Ales-
sandro Bentivoglio (an. 1493), 2(37, 11-13,
Ghisilardi Nicolo figllo di Stefano, II, 40-41; 54, 6; 73,
34-35; 86, 47-48; 98, 13; famoso dottore di legge; fe
el, Anziano per porta Stieri (an. 1429), 11, 40-41;
cf. (an. 1431), 29, 17, 20; durante il suo anzianato
sono rlposti nelJa Camera degli Atti i capitoli d.
pace con Eugenio IV, 17-20; & el. d. Dieci di Balia
(an. 1434), 37, 36-3»; e niandato al pp. in Firenze
con i capitoli deiraccordo (an. 1435), 42, 43-43, che
vlene concluso, 44-45; 6 ei. degli Anziani per porta
Stieri (an, 1438), 54, 1, 6; dura in carica a tutto
dicembre, 7 ; va con altri aiubasc. al duca dl Mila-
no a chiedergli la liberti di Annibale Bentivoglio
e d. due Malvezzi presi a tradimento prigionieri
da Francesco Piccinino (an. 1442), 73, 33-31 ; e In-
Tiato con Melchiorre Malvezzi ambasc ai Fioren-
tini per trattare di una lega contro il Vlsconti (an.
1443), 86, 46-47 ; anche deve chiedere la liberazione
di Gaspare Canetoli, 47-48; ft mandato dal Senato
con ricchi doni a Lionello d'Este per le sue nozze
con Maria d'Aragona (an. 1444), 96, 11-14; h el.
degli Anziani, 97, 35; t ed fc sepolto ai Servi con
grande pompa, 99, 40-43.
Ghisilardi Stkfano [Stefhano] notalo; padre di Nl-
C0I6, 11, 40-41; 54, 6; 73, 34-35; 86, 47-48; 98, 13;
i el. d. Sedici Riformatori d. stato (an. 1438), 7,
1, 3; >. ei. dei LHtci Riformatori (fi.n. 1439), 11, 43,
4.5; e d. Sedici Riformatori, 14, 9, 11; con Romeo
Foscherari si reca dal leg. per parte d. Senato a
trattare l'accordo (an, 1430), 21, 11-12; el, da Euge-
nio IV, per porta Stieri, d. Venti commissari de-
putati alla creazione d. magistrati d. c. (an, 143 1),
27, 23, 37; rieletto d. Ventl conslglleri (an. 1433),
31, 13-13,
Ghisilardo V. Ghisilardi G,
Ghisilieri (famiglia) ° h rappresentata nel Theatro mo-
rale dt' tnoderni ingegni d. Ghlrardacci, XXIV, 22,
24 , ; uno di loro deve essere dato In ostagglo
618
INDICE ALFAB£TICO [Ohi«Uleri-Otai«iUerl Franeecco]
ml Itg. durante l'«rniUtixlo (an. 1430), 20, 4ft ■!
complotta d'incen(1lare la loro c«u per dare raodo
ai neinlcl dl entrare in c, 21, 25-M; uno di etsl h
dato oitaggio ol leg. in osserTania d. patti d. pace,
22, 3-3, S; ricevono profferte dl aluto da Romeo
Pepoll e dai suoi compagnl pure etsi fuoniscitl («n.
1449), 131, 40-41 ; sono fuoruscitl ('«n. 1450), 134, 33.
GhisILIKri Aupp<j, Lippo, f. Ghisllieri Filiffo.
Gkisiueki Amurua iiglio di Giacoiiio, 6, 4; 108, I;
prende parte n un'adunanza indetta dal Canetoli
contro 11 leg. dl Bologna Aiamannl (an. 1428), S,
43-44; 6, i\ approya ciie si prendano le ar-
ml, I3>I3; con gll altrl si Impadronisce d.
Plaxxa e appicc a il fuoco al paTaglione
d . bozzoli, 14-15; " convocato da liaidassarrc Ca-
nctoll con altri d. tuo partito approra la proposta
di uccldere I Marescotti e Annibale e di sollecitare
Taluto d. Visconti (an. 1445), 102, 1-13; fc bandito
di Bologna, lOS, 7; la sua cata i rovlnata e abbru-
clata, 106, 43, 44.
Ghisiuuri Andrka figlio di Giovanni, 109, l(: i posta
sulla suH testa una taglia dl (recento ducatl (an.
1445), 10'>. "-!».
Ghisiubri Antomio padre dl Bartolomeo, 6, 3-4.
GiiisiUBRl Balua.ssarre [Baiiiessera, Valdessera] figlio
di Ranleri, 108, 15; 112, 14; seguace d. Canetoli e
bandito di Bologna (an. 1445), 108, 15;efatto pri-
gionlero al Sasso dl Glosina, 112, 13-14; non e im-
plccato perchfc assente dl Bologna alia f di Anni-
bale, 31-39.
Ghisilieri Bartolomeo figllo di Antonio, 6, 3-4; pren-
de parte a un'adunanza indetta dai Canetoli contro
il leg. di Bologna Alamanni (an. 142S), 5, 42-44;
6, 3;approvacliesi prendanolearmi, 12-
13; con gli altri si impadronisce d. Piaz-
za e appicca il fuoco al pavaglione d.
bozzoli, 14-15.
Ghisilibri BoNAPARTii c cl. degU Anziani (an. 1444),
97, 3».
GHtslur.Ri BoNAPARTi; figlio di Virgilio, 394, 43; esce
dl Bologna coi Bentlvoglio suoi amlci (an. 1506),
348, 41, 44-45; 2; confinato a clnquanta miglia da
Bologna nelle terre d. Chiesa (an. 1507), 362, 33-34,
45-46, 4S ; termina 11 pal. a San tVancesco cominciato
dal padre |s. a.], 394, 43.
Ghisiueri Carlo \Carlo Ciisi/ieri] figllo di Glovanni,
62, 3-4; 74, 6; 97, 28; e el. Gonfalonlere di Giuttizia
(an. 1430), 17i 36-27; dal Senato di Bologna fe inca-
ricato col pod. e altri sette cittadini di punire i de-
llnquenti, 23, 21-26; el. dal pp. Eugenlo IV, per
porta Stieri, d. Venti Commissari deputati alla crea-
zione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 33, 26-37;
i rieletto (an. 1433), 31, 10; i el. degli Anziani
(an. 1438), 52, 49-50; ne asgume l'ufficio, 53, 3-4; h
el. d. Sedlci Riformatori d. Stato (an. 1440). 62, 1,
3-4 ; si reca con altrl a Milano a prendervi Donnina
Visconti sposa di Annibale Bentivoglio (an. 1441),
68, 41-69, 1-2; h mandato dal Senato ambasc. al duca
Visconti a chiedergli la liberazionc di Annibale Ben-
tlvoglio c d. Malvezzi (an. 1443), 74, 35-36; cf. 5-t,
»-9; torna con risposta negatira, 37-3s; " h el. sopra-
stante alla costruzlone d. nuove carceri di Bologna
(an. 1443), 75, 11-13; h d. Sedlcl Rlformatorl, 87,
3-4; cassato questo uflScio h el. d. Dieci di Bolla, 1-9;
k per Porta Stierl d. Commlttione incaricat* d.
elezlonl agli ulBci, 97, 23-35, 31; h mandato ambaic.
a Venezia (an. 1445), KK), 31; ne torna con la pro-
metta di aluto, 31-33; con Galeazxo Maretcottt cinge
gii sproni al neo-cav. Domenico Garganelll (an.
1461), 181, 13-14.
GiiisiLiERi Cksaiib i bandlto dl Bologna perchi tegutcc
d. Canetoli (an. 144S), 108, 19.
GiiisiLiKRl DuBoio [Deso/o] padre di Gherardo, 108, 37.
G1118IU1MI FlLlPPO \Uppo Ghi.'i/ieri\ padre di Toramato,
6,3.
Ghisilikri Kilippo figllo di Tommaso, 108, 33, 47-41 ;
padrc di Pranccsco, 63, 37; 68, 9-10; 102, 45; 108,
30-21; di Giovannl, 89, 3-4; ronfinato a Modena
torna n Bologna (an. 1443), 86, 30; ne h boDdito
perche seguace dei Canetoli (an. 1445), 108, 47-4*.
(7HISILIKR1 Francbsco padre di un alfro Francetco, 6, 4.
GiiisiLiERi Francksco figlio di un altro Francetco, 6,
4; prende parte a un'adunanza indetta dai Canetoii
contro 11 leg. di Bologna Alamanni (an. 1438), 5,
43-44; 6, 3; approva che ti prendano le arml, 13-13:
con gll altri si impadronltce d. piazza c dii fuoco
al i'avagl!one d. bozzoli, 14-15; perdonato torna in
Bologna (an. 1439), 57, 35; h cit. dai Senato di
Bologna e Imprigiunato nel cattello di Porta Gal-
tiera, 59, 9, 11; e liberato per comando d. duca Vi-
tconti, 15-16.
Ghisilieri Francbsco figlio di Giacomo, h el. drgli
Otto deiravere (an. 1443), 87, 13.
Ghisiueri Francesco figllo di FUIppo, 63, 27; 68, 9;
102, 45; 108, 20-21; studente, con altri macchina di
Introdurre in Bologna I'e8ercito di Francesco Sfor-
za per cacciarne .\nnlbale Bentivoglio (an. 1440),
63, 37-30; scopertasi la congiura fugge, 31 ; i f uoru-
scito, 68, 9-10; convocato con altri da Baldastarre
Canetoll approva la proposta di questo di uccidere
i Marcscottl c .\nnibale Bentivoglio e di sollecitare
I'aiuto d. Visconti (an. 1445), 'O-i '''3; prega An-
nibale Bentivogiio di essere compare di un suo
figlio, 45-48; il pred. accetta, 48; 103, 1; per san Gio-
vanni fa battezzare il figlio In Duomo, essendo com-
pari il Bentivoglio e Achille Malvezzi, 1-4; uscendo
di rhiesa Invita i pred. ad andnr seco aila festa dl
san Olovanni, 4-5; non riesre a persuadere il Mal-
vezzl, 5-7; cf. 9-14; ma si assicura d. Bentivoglio,
7-8, 16, che conduce a braccetto pr. alla lua cata,
16-18, ove i congiurati accerchlano e finiscono An-
nibale, 18-28; gli e saccheggiata e bruciata la cata
dal popolo, 105, 31-32; cf. 106, 42-43; e bandito, 108,
20-31 ; h posta sulla sua testa una taglia di lire mille,
109, 14-15; parteclpa alla spedizione d. fuoruscitl per
rientrare in Bolugna (an. 1451), 138, 3; entra in c.
per porta di Galliera, 34-35; i volto con gli al-
trl in fuga, 139, 3, 6 ; 4 fatto pr:gioniero nel ten-
tativo d. fuorusciti contro Argile, 19; Sante Benti-
voglio accorso gli dice che paghera U delitto rec-
chio e il nuovo, 33; i condotto dal pred. a Bologna
legato sul cavallo, 23-35; e fatto passare nel Trebbo
de' Ghisilieri presso alie sue casc abbattute, 35-2t;
gli h detto che sari impiccato, 26-28; h csaminato
sulla spedizione contro la c, 39-30; h posto In car-
cere, 30; h irapiccato con gli altri prigioni tulle
roTine di casa sua, 34-36.
Ghisiueri Francbsco. In casa sua a Rarone ti fermano
[Ghisilieri Francesco-Giacomo]
INDICE ALFABETICO
619
a pranzo gli sposi Alessandro e Ippollta BentivogUo
(an. 1493), 266, 31-39; e armato cav. In San Giacomo
da Giovanni Bentivoglio (an. 1499), 298, 43-45;
parla dal pergamo nella chiesa di san Francesco
esortando il popolo a difendere la c. e i Bentiyoglio
contro il Vaientino e le pretese d. pp. (an. 150^)1
316, 35, 38-41; cf. 30-33.
Ghisilikri Gherardo figlio dl Dosolo, 108, 37; abate
e seguace d. Canetoli, e bandito cii Bologna (an.
1445). 2'-
Ghisilibri Giacomo [/acomo Ghis{liert\ padre dl An-
drea, 6, 4; 108, 8; di Francesco, 87, 13; di Lorenzo,
108, 45.
Ghisilieri GiACOMo Gglio di Tomraaso, 356, 16-17 ; c
d. fuorusciti cacciati dai Bentivogllo; h nel corteo
papale di Giulio II in Bologna (an. 1506), 5, 16-17.
Ghisilieri GiovANNi figlio di Filippo, 89, 3 ; padre di
Carlo, 62, 3-4; 74, 6; 97, 38; di Andrea, 109, 18; fe
tra gli incaricati di applicare i provvedimenti tiscali
deliberati dal Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88,
42-89, 1-4.
Ghisilieri Lippo ». Ghisilieri Filipfo.
GnisiLlKRi LoRENZo figlio di Giacomo, 108, 45; seguace
d. Canetoii, i bandito di Bologna (an. 1445), 45.
Ghisilikri Ranieri padre di Baldassarre, 108, 15; 112,
14.
Ghisilieri Tommaso YTomi, Tkomaso, Tomaso G/iisilieri]
figlio di Filippo, 6, 2; padre di Giacomo, 356, 16-17;
di Lippo, 108, 33, 47-48; si reca con Lodovlco Ala-
manni, governatore di Bologna, e con altri signori
bolognesi a prendere possesso di Imola e Forli (an.
1426), 4, 10-13; piglia parte a un'adunanza indetta
dai Canetoli contro il pred. leg. (an. 1428), 5, 42-
44; 6, 2; approva che si prendano learmi,
12-13; con gli altri si impadronisce d. Plazza
e appicca 11 fuoco al Pavaglione d. boz-
zoll, 14-15; in sua casa vien condotto il pod. fatto
prigionlero, 39; h el. degli Anziani per porta Stieri,
6, 44 ; h mandato con Gaspare CanetoH e duecento
fanti a difendere San Giovanni in Persiceto contro
i Bentivoglio (an. 1431), 30, 26-28; cf. 29-30; vi en-
tra e al grido di: " Chlcsa, Chiesa „ mette in fuga
gli amici d. Bentivoglio che gia vi erano, 31-33; lon
Battista Canetoli va a San Procolo contro Tabate
2ambeccarl (an. 1432), 32, 33-34; rappacificatosi con
11 pred. lo accompagna a casa, 43-44; cssendo
fuorusclto tenta penetrare in c. per la saraci-
neaca d. canale di Reno cui aveyano tolto l'acqua
(an. 1433). 35, 39-43; i respinto coi compagni dal
popolo in arml, 44-46.
Ghisiubri Viroilio combatte nel torneo in Bologna,
tenutosi per definire se la i''ortuna o la Sapienza
prevalga nelle cosc umane, al seguito di Annibale
Bentivoglio paladino d. Fortuna; h ascritto alla
quarta squadra vestita alPungherese (an. 1490), 259,
37-29; la sua parte riesce vittorlosa, 262, 17-19; k el.
degli Anzianl da Giovanni Bentivoglio (an. 1501),
308, 38; i el. dal pp. d. Quaranta Consigllerl e Ri-
formatorJ (an. 1506), 358, 34-35; h Gonfaloniere di
Giustizla (an. 1507), 369, 14; ichi:tmato mallevadore
d. slcurti accordata dal governatore a Gaspare
Scappi e ai suol compagni (an, 1508), 382, 7; h
mandato con Antonio Sala ai pp. In Koma a In-
formarlo d. cote d. c, 384, 8-9; torna a Bologna,
385, 35-36; da principio al famoso pal. d. Ghisilieri
a San Francesco dl contro a vla d. Lame e al Bor-
go d. Casse, poi finito dal figlio Bonaparte (an<
1509), 394, 41-45; h soprastante alle monete, 45.
Giacobbllo V. Ghirardacci G.
GiAcoaiKo DETTO PicciNiNo seguace <I. Canetoli, e
bandito di Bologna (an. i44<;), 108, 43.
GiACOMA V. Argile (da) G., Orsini G., Pelacani G.
GlACOMACClo V. Bargtllini G.
GiAcoMAccio DA Castel Bolognese {Giac»mat*o\ pre-
sidia Crevalcore per 11 Senato di Bologna con pochl
fanti (an. 1449), 131, 47-48; lo cede a Giacomo c a
Obizzo Pepoli, 46-47.
"[GiACOMBLLl Gaetano] Agostiniano\ di Casttl
San Pietro, ric, XXXVIII, S-o; gli scrive p. Nicola
Aniorotti per un ritratto di fra Cherubino Ghirar-
dacci (an. 1776), 38-31 „.
.... GlAcoMELLo [Iacome.ll6\ ambasc. d. duca Sforza a
Giovanni Bentivoglio per recargli lo stendardo du-
cale e la nomina a cap. gen. d. milizie d. duca di
qua d. Po (on. 1493), 270, 18-19; consegna al pred.
la bandiera solenneraente in San Petronio insierae
a Francesco Tranchedini referendario d. duca, 28-
32; accorapagna Giovanni nella cavalcata per la c.
alla testa d. milizie, 271, 38-43: h invitato a pranzo
dal Bentivoglio, che in fine gli dona cinquecento
ducati e una veste di drappo d'argento, 47 ; 272, 1-2 ;
riparte per Milano, 3.
Giacometto \Icobetto\ v. Batzano {Da) G.
GiACOMi NicoLo \Nicolo di /acomo] chiamato con altri
dal pp. e arringato dal pred. (an. 1460), 173, 18,
22-26.
GlACOMi Orazio [//ora/io di Giacomo] plttore; e el. de-
gli Anziani dl Bologna per porta Stieri (an. 1445),
100, 22-24.
GiACOMINl Antonio [Antonio /acomini] comraissario d.
Fiorentini neII'c8ercito di Ercole Bentivogllo con-
tro Bartolomeo da Alviano e i Pisani (an. 1505),
337, 30-31.
GlACOMO, GlACOMACClO, GlACOMINO [GiacO/O, /acomo,
/acopo\ V. Mhati G., Acdaiuoli G., Albergki G., Al-
lamania 6"., Angclelli G., Appiaiii G., Argile (/}a)
G., Armi (Dalle) G., Arienisi G., Baldoni G., Bas-
sani G,, Batlaglia G., Beccari G,, lietliotsi G., Ben-
tivoglio G,, Bertrandi G., Bianchetti G., Bianchini
G,, Biancolini G., Boceadicane G., Bolognetti G.,
Bonsignori G,, Borgta G., Borgognoni G., Bottri-
gari G., Broxti G„ Budrioli G., Bu» (Dol) G,, Buo-
namici G., Biioncomfagui G., Cacciantmiei G,, Cal-
cina (Dal/a) G,, Calderini 0., Caldcra G., Camfana
G., Canonici G., Cafrara G., Casteliani G., Castelli
G., Chierici G., Chiesa (Dalla) G,, Chiodaroli 0 Bu-
rattieri <?., Correggie (Dalle) G., Cospi G,, Costanti
G., Coslantini G,, Cristiani G., Dalloglio G., Brco-
lani G., Pantutti G., Ftrrari G., Filavigline G., Flo-
riani G., Fricoli G., Gaibani G., Gambaro (Dal) G.,
Garganelli G., Gengifabbri G., Gttso (Da) G., Ghelli
G., Ghirardacci G., Ghisilieri G., Gtgli G., Giobili
G., Gombruti G., Grat.fi G., Griffom G., /ngraii 0
(irati <;., /solani (i,, /.avagnoli (•'., Leonori G.,
Lianori G., J^ino (Dal) G., Loiani G., Lolla 6".,
Lupari G., Macckiavtlli G., Magnani 6'., Majo (Di)
G., Malavolti &'., Mangani <;., Marini G., Mtngkttti
G., Milani C, Mirandola (dalla) G,, Mogli» (Da)
620
INDICE ALFABETICO
(Giaoomo-Giaiuuulreal
<;., tiongardi C, Monlt {D*/} G., HenttcaM G.,
A/tm/ereHt/ G., Mtstolimi G., Nigri f!., Nevtlli C,
Orsi (•:, P*dttUa (Dal/a) C, PaUront C, Panice
(Da) <•'., Pannelini <.., Pati <•'., Patiarrlla <i., Ptpeli
G., PiaHcaldoli (Da) (•'., Piccinine (i., Pitve (Dmlla)
<T., Peggie (Dal) <i., Polititni G., S^uattrtmezte <J„
.^«»rrf« (Dalla) <.'., Itabbuini (i., Rict^ti G., Ricer-
ilati <i., liingkitri <i., Rodaldi G., Ressi G., Sacchi
6'., Saeci G., Salieeto (Da) G., Samfieri G., Sanmti
G., Savtlli (•'., Seardevi (•'., Scrihanaro G., Seritlori
G., Seccadinari G., Strft (Dalla) G., Sebaldini G.,
Simoni (•'., S/ada (Dalla) G., Spagnoli G., Spara
Saracini G., Stiatico (Da) G., Torelli G., Toichi
G., Valini G., Vannucei G., Viisselli G., Vtrnigaia
G„ Viadagoia (Da) G., Zaharella G., Zambeccari G.\
V. ancht Btrgamino di Giacome, Guidont di Giaco-
me, Luca di Giacomo.
(GlACOMO II Di LusiGNANo] bastardo di Giovanni III
re dl Clpro, 177, «7; uturpa 11 trono alla sorella I
[cognata] Carlotta (an. 146 1), 47.
[GlACOMo IV Stoart] \re di Scotia]. II pp. Giulio II 11
glorno dl Natale benedlce In San Petronlo dl Bo-
logna una rlcca spada e un berrctto dl cui ruol
fargll dono (an. 1506), 361, 41-43.
.... GiACOMO. Gli h dal pp. affidata la porta San Do-
nato (an. 1506), 357, 31.
.... GlAcuMO medlco ; f in Bologna (an. 1505), 341, 24.
.... GiAcoMO cartaio ; h impiccato col fratello Lodovico
e altri sulla Piazza di Boiogna per avere scrltto ad
Annlbale ed Ermes Bentivoglio (an. 1507), 367, 6-7.
.... GiAcoMo (maestro) con maestro Plero abita in
San Vitale in una casa d. frati di San Giacomo e
fonde la campana per la torre di Giovanni Bentl-
voglio (an. 1497), 293, 3-9.
.... GlACOMO pescatore, padre dl Vandino, 107, 4.
.... GiACOMO DBTTO iL PuTTO uA MoGLio fa un dono
a Sante Bentivogilo per le nozze (an. 1454), 151, 38.
.... GiACOMO figUo di Bartolomeo, merclaio; si appre-
sta ad avvelenare Sante Bentivogiio per conslglio
di Alessandro Usberti e di altri fuorusciti (an.
1461), 174, 45-46; scoperto e decapitato, 47.
.... GiACOMO uETTO RossTO figlio dl Grazia, calzolaio;
fatto prigioniero ai Sasso di Glosina (an. 1445),
112, 13-15; h impiccato, 37-38.
.... GiACOMO figlio di Polo, pittore; Indora la palla dl
rame messa in cimn al campanile dl San Pietro (an.
1426), 3, 11-12.
.... GlACOMO [/acomo di Pole] figlio dl Polo, ianaiolo,
amico d. Bentivoglio; h el. Gonfaloniere (an, 1445),
107, 43.
.... GiACOMo liglio di Simone. Suo dono a .Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 29,
GiAcoMO MA CoRTONA V. VanHucci Giactmo,
GiAcoMO DA Faenza combatte nel torneo in Bologna,
tenutost per de6nire sc preralga la Fortuna o la
Sapienza nelle cose umane, al seguifo d) Annibale
BentlvogUo paladino d. Fortuna ; h ascritto alla
quarta squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 259,
27-29; la sua parte rimane Tittoriosa, 262, 17-19.
GiAcoMO DA Imola non lascia mai Battista Canetoil
affidato alla sua sorveglianza (an. 1443), 84, 46-85,
1-2, Cf. 18-31, 43-44.
Giacomo da Mantova accompagna Galeazzo Marla
Slorza a Bologna (an. 1459), '^^i ^*) '^^1 *•
GiACOMo oaixa Mirawuola soldato d! Boiogna, ivela
agii Anziani ii complotto ordito per dare ai fuo-
rusciti ia porta d. Pratello (an. 1454), 144. 14-H;
h compensato inticme aIi'altro accutatore con la
cata dl Battista Manioil, 145, 13-13, econ denari e
atipendio raensile, 13-lS; poclii meti dopo e deca-
pitato perclii lorpreto a battere moneta falta, 15-17.
GlACOMU da 1'anico [Giacome da Panigo] dottore; k
ucciso da Nicolft e Bonlfacio conti d« Panlco in
Boiogna, che rendlcano cosl la f d. padre loro da
lul animazzato (an. 1440), 61, 36-37.
GlAcoMo DA PlACKNZA [/aeomo da Piatenta] accorapa-
gna Galeazzo Marla Sforza a Bologna (an. 1459),
168, 48; 169, 8.
GiACOMO DALLA PiEVB ^ mandato dai Bolognesi ad An-
nibale Bentlvoglio per persuaderlo a fornare in Bo-
logna (an. 143S), 54, 45-47; sl ditimpegna con tuc-
ceiso d. tuo incarlco, 47-48.
GiAcoMO DA PiSA partc di Bologna croclato, < on Gia-
como Grati (an. 1464), 186, 5.
GlACOMO (bkato) 1)1 Gcrmania [de Alamania] frate
Predicatore ; f in Bologna ed k tepolto in San IJo-
menlcn (an. 1491), 264, 2-3.
GlACOMO (BoRGO Di San) V. Bologna (slrade).
Giacomo (krati di San) f. EremitoMi (frati),
GiACOMO ui Galizia (ordinb di san). II mantro del-
l'ordlne Enrico di Aragona rlmane prigioniero d.
Genovcsl nella battaglla narale ncl golfo dl Gaeta
insieme al re d'Aragona, 1'Infante e altri personaggi
(an. 1435), 42, 8-13; c mandato a Miiano, 13; e li-
berato dal duca contro la volonta d. Genoveti, 13-15.
GiACoMo Di Galizia o di Compostklla (santuario di
San) [San lacomo di Galitia]. II Senato di Bologna
▼ieta ai Bolognesi di recarvisi non essendo slcure
ie strade (an. 1444), 98, 5-6; ric, 214, 12; vi si reca
in pellegrinaggio il bolognese Gaspare Bargellinl
(an. ISO)), 310, 33-34; e visitato devotamente da
Anton Galeazzo Bentlvoglio (an. 1505), 336, 13-13.
GiACOMO i^ FlLippo (CHIKSA DEi SANTi) pr. ia porta di
strada San Vltale a Bologna, 13, 30-31; si complotta
di farvi nascondere soldati d. Chicsa, che poi a un
dato segnale entrino in c. (an. 1429), 30-32.
(tIacomo Andrka r. Orsi G. A.
GiACOMo Antonio V. Conti G. A.
GiACOMo BuRATTliTo V. Afarini G. B.
GlACOMO Maria V. Zambia G. M.
GlA.MBATTiSTA o GloVANMl Battista V. Amorini G. B.,
Arrighi G. B., Btntivoglio G. B., Bianchttti G. B.,
Bologuetti G. B., Calcina (Dalla) G. B., Castelli G.
B., Cavallina (Dalla) G. B., Cibo G. B., Ferrari G.
B., Une (Dal) G. B., Malvetxi G. B., Maretealchi G.
B„ Merighi G. B., Mexzevillami G. B., Xadi G. B.,
Oro {Dall') G. B., Oriini G. B., Pelacani G. B.,
Pefoli G. B., Ponteselli G. B„ SavtUi G. B., Rt-
frigrrio G. B.
.... Giambattista figUo di Pietro, barbiere, scguace d.
Canetoli; ^ bandito di Bologna (an. 1445), 103, 40.
Giambia V. Zatnbia Giaeemo Maria.
GiAMBONE DA Saktirana picmontcse, uomo d'annl dl
Giovanni Bentivogiio; resta f nella giostra tenu-
tasi in Bologna per san Petronio (an. 147 1), 209,
12-16.
GiANANDREA \Giovanni Andrea] v. Metzovillani G. A.,
Tixteni G. A.
[Gianfrancesco-. . . . Giorgio]
INDICE ALFABETICO
621
GiANFRANCESco o GiovANNi FRANCK.SCO V. Aldfovandi
G. F., Cervellati G. F., Contesalto (Da) G. F., Gam-
baro (Dal) G. F., Gkirardacci G. F., Gonsaga G.
F., Linara (Da) G. F, Mendolo G. F., Moglio (Da)
G. F., Negri G. F., Ottolenghi G. F., Pico dalla Mi-
randola G. F., Piffari G. F., Poeti G. F., Salani
G. F., Sanseverino (Da) G. F., Secchi G. F., Strog-
zi G. F., Tolentino (Da) G. F., Tossignano (Da)
G. F.
GiANGALBAZZo o GioVANNl Galkazzo V. BargelUni G.
G., Gal/uzxi G. G., Manfredi G. G., Poeti G. G.,
Rovere (Dalla) G. G., Sforta G. G., Visconii G. G.
GiANGlACOMO o GiovANNi GiACOMo \Giovanni lacomo]
V. Trivulzio G. G., Stiaiico (Da) G. G.
GlANOIACOMO PaLBOLOGO MARCHBSK Ul MONFKRRATO
padre di Guglielmo, 116, 25; fa pace col duca di
Milano insieme al duca di Savoia, al march. dl Sa-
luzzo, di Ferrara, dl Mantova e ai Fiorentlnl (an.
1440), 64, 36-37.
GlANLuiGi o GiovANNi LuiGi \Giovantti Aloigio\ V. Ma-
reacotti G. L., Vitelli G. L.
GlANMARlA o GiovAMNl Maria V. Chiariti G. M., Gam-
balunga G. M., Marescoit: G. M., Solfanelli G. M.,
Turrini G. M., Vernigaia G. M., Varano (Da) G. M.
riiANPAOLo o GlovANNi Paolo V. Baglioni G. P., Man-
frone G. P., Ortini G. P., Piicci G. P.
GlANPiKTRo o GlovANNi PiBTRO V. Btrgamini G. P.,
Gontaga G. P., Gurrini G. P., Ranutxi G. P.
GiANPiETRo DA Parma combatte nel torneo in Dologna,
ti;nutosi per definire se la Fortuna o la Sapienza
preTalge nelle cose umane, al seguito di Annibale
Bentivoglio, paladino d. Fortuna; h ascritto alla
quinta squadra vestita alla tedesca (an. 1490), 259,
30-33; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19.
GlASONB V. Maino (Dal) G., Marascotti G.
GiAVARiNE (Dallk) Gherardo V. Chiavariui Gterardo.
Giburto V. Gilberto.
GiBRA d'Auda V. Ghiara d'Adda.
GlERONlMo V. Girolamo.
GlBSSl V. lesi.
Gibsuati (frati) V. Gesuati (frati).
Gigantk V. Pelacani G.
GioANTi ToMMASo \Tomc\ seguace d. Canetoll, i ban-
dito di Bologna (an. 1445), 109, 10.
GlOLIo DA Vbro.va \Gilio\ Implicato nella congiura d.
Malvezzi contro il Bentivoglio in Bologna, fe Irapic-
cato ai merli d. pal. d. pod. (an. 1488), 251,39, K2.
GlOLio (Dal) Andrea \Andrea del Gi/io] degll Anzianl ;
durante il terremoto coi colleglil e il Gonfaloniere
dorme neU'orto d. Pal. (an. 1505), 334, 21-24; & d.
Ventl d. popolo per Porta Stleri (an. 1506), 352,
4-5; h el. arabasc. al. pp., 353, 26-27; ra ad Imola con
tre compagni, 3S-29; sono assai ben ricevutl da
GiuIIo II, che ii intrattiene suile cose di Bologna,
29-30; sono dal pred. rlmandati a Bologna, 30-32; ri-
ferlacono ai Senato le buone disposizioni d. pp. e
ne annunziano l'arriro per san Martino Insleme ai
card., 33-35; el. degli Anzi.ini da Giulio 11, 359, u,
17-18; multato in quattrocento ducati pel rifacl-
mcnto d. pal. Marescottl (an. 1508), 388, 37, s.
GioLio (Dal) Giacomo \Giacomo dal Gilio] el. degll An-
ziani (an. 1507), 369, 13, 16; multato in scttecento
ducatl per il rifaciniento d. pal. Maretcottl alla cu!
rovina aveva preso pnrte (an. 1508), 387, 11.
GiGLio (Dal) GiovANNl [Giovannt dal Giiio] multato in
clnquecento ducati pel rifacimento d. pal. Mare-
scotti (an. 1508), 388, 41.
GiLBERTO \Gi6erto] v. Pio G.; v. ancke Gkiberto,
GlLINO V. Panzaechi G.
Giuo (Dal) V. Giglio (Dat).
GlNBVRA V. Lodovisi G., Malvetti G., PepoK C., Sforta G.
GiNiGNuoLA V. Zumignola.
.... GioACCiiiNO [ Giochino] mastro dt stalla ; esce dl
Bologna col Bentivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, 2-3.
GlOAN LuiGi V. Gianluigi.
GioAMNl V. Giovanni.
GlOANNi Dkmetrio V. Giovanni Demttrio.
GlOBBB (CHIESA Di san) V. Bologna (chiese).
GiOBBE (ospEDALE Di san) V. Bologna (osfedali).
GlOBBiA (CASTELLO Di porta) V. Giovia (casteilo di porta).
GiOBiLi GiACOMo. Suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 149, 7-8.
GiocHiNi Bbnedbtto fa un presente alle nozze di Giulio
Malrezzi (an. 1464), 184, 48.
GioCHINO V. Gioacckino.
GioFFREoo V, Borgia G.
GloGNo (Dal) V. Ztigno (Dal).
" GioLiTO Gabrible. Alcune sue sentenze figurano nei
Tkeafro morale d. moderni ingegni d. Ghirardaccl
da lui stesso pubblicato (an. 1575), XXIV, 30; cf.
5; pubblica la seconda (an. 1582) e la terza edizione
d. pred. opera (an. 1584), XXV, 4-20, 6-10 „.
[GiordaniJ Antonio \Antonio da Venaffre] da Venafro;
rappresenta Pandolfo Petrucci al Conregno d. Ma-
gione (an. 1502), 315, 32.
" Giordani Gaetano pubblica con note illustratlre la
Narraxione delle nozze di Annibale II Beniivoglio
ecc. d. Ghlrardacci (an. 1836), XXV, 27-30, e: Degli
sfonsali di Alessandro Beniivoglio con Iffolita Sforta
ecc. d. Ghirardacci, XXVI, 1-5 „.
« — — Brevt notizie storicke deila farrocckia di San Bi-
nedeito abaie, ric, LXI, 5 „.
" — — Ricordante di Samaritana Samaritani leiteratci
* fitiricc bolognese, ric, XXV, i-j „.
GlORDANi GtovANNi vlsita il re dl Francla in Milano
(an. 1499), 298, 1-2; licenziato dal re parte per acqua
nel Bucintoro d. march. d'Este con gli ambatc. bo-
lognesi, 2-4, col quale giunge a Bologna In nare,
4-5; alloggia in casa di Gioranni Bentiroglio, 5-6;
parte dopo due glornl, 6.
GlORDANO V. Orsini G.
.... Giordano prende parte alla battaglla d. Meizo-
lara (an. 1467), 195, 8.
Giordino V. Collalto (Da) G.
GioRoiANi prendono Trebisonda e bombardano II ca-
stello (an. 1462), 17S, 45-46.
GioRGiNO da TossiGNANO connestabilc d. fanti e amlco
di Battista Canetoli, 25, 50; 26, 1; renuto a parole
con Bartolomeo Preti e Gaspare Cattanl i da loro
ucciso (an. 1431), 25, 50; 26, 1; suo figllo per ren-
dlcarne ia f ferlsce graremente Bartolomeo Pretl
(an. 1433), 31, 31-32.
(ilOROlo V. Amhrosi G., Fusagna G,, Guastavillani G.,
Ma^nani G., Malavolti G., Nor (Di) G., Paselli G.,
Pellittari G., Schiavi della Zatttra G., Sfino/a G.,
Va»se//i G., Vii/anova (Da) G. ; v. ancke Giovamni
Glorgio, Tommaso di Giorgio.
.... GtoRoio i)A BoRGO San Dommino parte di Bologna
622
INDICE ALFABETICO [. . . Giorglo Giovanni I dAngonal
croclato con AchUlc MAlressl (an. 1464), 185, 42.
GiOROio DA MoirpitiiRATo il rcca a Bologna a itudlare
lettere (an. 1481), 233, 10-11 ; h bruclato vIto quale
eretico, 11-11; lua empieti, li-13.
GioRoio (Castkl San), Sua dittanza da Bologna, 92,
4t-4T; vi ■! reCR in arrai il popolo boiognete contro
Lulgl dal Verme (an. 1443), 46-4t; I Boiogneti vl tl
tnrontrano con l'eterclto A, l)al Verme; lo attac-
rano e vincono (an. 1443), 93, 6-30; vi si riposa An-
nlbale Bentivogllo con l'esercito vlttorioso, 36-3» 1
fa iin dono a Sante Bentlvoglio per le sue nozze (an.
1454), 150, 34; danneggiato dalla tempesta, 151,46-
47; cotto deil'uva (an. 1491), 262, 48-4»; vi h rovl-
nato ognl raccoito da una vioienta e improvvisa
tempesta sorta a Poggio (an. 1493), 266, 6-7 ; in una
possessione di Battitta Savl a .Santo Alberto ti rin-
viene un'epigrafe romana (an. 1503), 309, 3>33;
teato d. detta eplgrafe, 34-40, la qualc i portata a
Bologna e collocata nella porta laterale di San Pe-
tronio verto ii I'avaglione, 41-43.
GiOROio (San) di Piaho colpito dalla pestilenza (an.
1467), 198, 8-».
GiOROio (San) nel terrltorlo dl Ravenna; vi si reca
Glacomo Plcctnino (an. 144S), 159, 1».
GioRGio (cAROiNALi ui Sa.s) ai VeUbro [San Giorgio
al Velo d'oro\ v. Colonna Profpero, Riario Rafaele.
GloROio AL vBLo d'oro (caruinale ui .San) V. Giorgio
al Velahro (eardinale di Snn),
GlotBPHO V. Giuseffe.
GlosiA V. Acquaviva G.
GiusiA Mattko vince con il fratello Paolo Antonio il
guanto nel giuoco tenutosi in Bologna innanzi al
pal. Bentivoglio il giorno scguente alle nozze dl
Annlbale <an. 1487), 239, 40-48.
GlosiA Paolo Antonio [Poli' Antonio di Giosia] con il
fratelio Matteo vlnce il guanto nel giuoco tenutosi
in Bologna innanzi nl pal. Bentivoglio 11 glorno se-
guente alle nozze di Annibaie (an. 14S7), 239, 40-48.
" GlOSTRK (Lb GRAN) KT 1 SUFKRBI ABBATTIMBNTI A
PIBOI KT A CAVALLO CON LE LIVREB FATTK qUBSTO
CARNBVALB NBLLA CITTA UI BoLOGNA DACU ILLU-
STRI SIO.>iORI E CAVAHKRI BOLOONBSI MDI^XII dl
fra Cherubino Ghirardacci stampata da 1'ellegrlno
Bonardi, XIX, 1?-IS; la narraztone d. giostra assal
particolareggiata h in forma di lettera a VirgUio
Guidottl, 16-23; per qualche lato sl riferlsce alla
storia d! Bologna e ai costumi bologncsi, XLI, 8-10,
e dimostra nclfautore la tendenza a occuparsl di
cose storlche bolognesi, 10-13 ,.
GiOTTo dipinge una cappella alie porte dl iiologna, 95,
34-35.
GlovANtTA V. Bentivogtia G., Borstlli o Albertucci G.,
Lamberlini G., Malatesta G.
* GlovANNKLM Ortensio [Horttntio Giovanelli\. Gli e
indlrizzato dal Ghlrardaccl V/nvi/o di virtu (an.
1560), XXVIII. 7-8,.
GioVANNETTi [Giovanetti] sono fuoruscltl dl Bologna
(an. 1450), 135, 33 36.
GiovAWNSTTi PiETRo illustre medioo; sl ammala forse
per veleno proplnatogli (an. 1443), 95, 35-36; prima
dl morire chiama Hattista Canetoii e lo esorta a
stare in pace con Annibale Bentivogllo, presagen-
dogii, altriinenti, la rorina, 36-39 ; f ed e tepolto in
San Francesco, 3»-4l.
GlovAKtll B GloVAimiNO [Z«m«, ffoMnl, Nanne\ v. Ago-
$Hni G., AlbergM G.. Ambresini G., Amala {DaJP)
G., Angeltlli G., Angelim G., Arcimbaldi G., Argil*
(/>') G., Armi (dalle) (,., Auriefa G., Bagliani G.,
Bnlduini G., Banckelti G., Band (,., Barbiano (Da)
G., Barbitri G., Bardini G., Bariflli G., Batta-
gliucei C., Batwano (Da) G. Beccadelti G., Bellioui
G,, Btntivoglio G., Beraldi G., Bernardini (,., Be-
roaldi G., Bertona (Deila) G., Beuarione G., Bian-
cktli G,, Bieehitri G., Boeeadiferro G., Boeehi 6.,
Boietrdo G,, Bolognelli (•',, Bolognini G., Bonoati G,,
Borgia G,, Borgognini G., Borselli G., Boteo G.,
Botlrigari G., BuraUini G., Butto G., BulHglitri G.,
Caccianemici G,, Cafforelli G,, Caidarimi G., Cmie-
sini G., Caliei o dal Calice („, Calte (Dalle) C., Cam-
fana G., Campanacei G., Cnmfeg^i G., Caneari G.,
Caueloli G.. Canonici G., Cansaldi G., Cafrara O'.,
Carlini G., Carretti G., Casa G., Cattro (Da) G,, Ca-
vallina (Dalla) G., Cerva (Dalla) C, Corvantts G.,
Chiarini G,, Cogliani G,, Colonna G., CoUtlli 6'.,
Collrt (Dalle) (!.. Conti G., Corradi G., Correggi*
(Dalle) G., Corleiini G., Dolji G., Fantutti C, Pe-
lieini G., Fibhit (Dalle) G., Foligna G., Fondatxa
(Dalla) G., Fosehttti G., Fusagna G., Galeolli G,, Ga-
hrielli G., Galesi G.. Gartoni G., Gaggio (Da) G.,
Geofiroy G., Ghirardaeei G„ Gkisilitri G., Giordam
G., Gombruli G., Gontaga G., Gottadini <?., Graiti
G,, Grali G,, Greco G., Griffoni G., Gmaltnghi G.,
Guasconi G,, Guerra G., Guidolti G., Gutemherg G.,
Inglesi G., tsolani G., La Grolaie (De) G,. Landi G.,
Landini G., Lcgnani G., LibriG., Ligo G,, /Jno (Dal)
G., Lodovisi G., Lomellini G,, Luehini G., Maddale-
Ha (Dalla) G., Magnani G., Magnanima (Della) G .
Malvttti G,, Manfredi G., Mangani G., Mantolini
G., Marcanova G., Maretcolti G., Marsili G., Max-
zoli G., Medici (De) G., Merlo G., Mertari G., Mi-
ehele G., Milani G., MinoUi G., Moglio (Da) G., Mo-
nari G,, Alonlertnti G., Mosura (Da) G., Mutsolini
G., Mutxarelli G., Xegri G., Nelli G., Odofridi G.,
Onofri G., Oro (Dalf) G., Orti G., Osletani G.,
Paci G., Pallavicini G., Panciarasa G,, Pafaxxoni
G., Pasi G„ Ptnnaechi G., Piacenlini G., Pianealdo
(Da) G., Pialesi G., 1'iaxta (Dalla) G., Piecinino G.,
Pito della Mirandola G., Pieri G., Pini G,, FHo G.,
Poggi G,, Ponte (Da) G,, PrendifarH G,, Prtti G.,
Rahbuini G., Ringkieri G., Roffini G., Rosa (Dalla)
G., Rossi G., Rovere (Della) G., Saia (Da) G., Sanli
G., Santini G.. Saragotta (Da) G., Sastalello (Da)
G., Sbardellali G., Sehiavi G., Scrillori G., Seccadi-
nari G,, Seriani G., Sforxa G., Sfara Saraeini G.,
Sfnriosi G., Tehaldi G., Tenearari G., Ttsti G., Ti-
gnosi G., Tolomti G., Torre (Della) G., Totti G.,
Totli G., Trotli G., Varignana (Da) G., Vattelli G.,
Vedrana (Da) G., Verde (Oal) G., Villanova (Da)
G., Vitellesehi G., Vittani G., Volla G., Zamheccari
G., Zambonolli G., Zamboni G., Zani G., Zanmttti G,,
Zannettini G,, Zantarella G., Zeecn (Della) G., Ze-
lint G,; v. anehe Antonio di Giovanni, Tommtaso di
Giovanni t Pi«r Giovanni, Stefano Giovastni.
GiovANNl I n, Grandb re dl Portogalio ; si reca a Bo-
iogna ricevuto con grande onore (an. 1430), 19,
13-14; ottlene ia grazia di un condannato a morte
per monete false, 14.
[Giovanni I o^Aragoma] rs di Navarra; ^ fatto pri-
[Giov, I d'Ar.-Giov. del Mercato] INDICE ALFABETICO
623
gloniero dai Genu /esi nel porto dl Gaeta con U re
d'Aragona, l'Infante e altri personaggi (an. 1435),
42, 8-12: e mandato a Milano, 13; e liberato dal
duca contro la volonta d. Genovesi, 13- IS; alla f d-
fratello Alfonso V ne eredita i regni di Aragona
e di Sicilia (an. 14.58), 165, 40-41.
[GiovANNi II d'Albret1 re di Navarra; manda il co-
gnato Cesare Borgia qual suo cap. contro gli Spa-
gnoli (an. 1503), 329, 15-16; cf., 330, 19.
GiovANNl [III Pai.kologo] imp. di Costantinopoli; ri-
ceve dal pp. trentamila ducati per recarsi al Con-
cilio in l"errara (an. 1438), 50, 31-32; cf., 27-28; va a
Venezia con i lej;ni d. Veneziani ed e accolto con
molto onore dal doge Foscari, 39-40 ; passa quindi a
Ferrara solennemente ricevuto dal pp., 40-4 1; lo ac-
compagnano il tratello Giovanni Demetrio principe
di Morea, il patriarca Giuseppe di Costantinopoli
e moiti prelati e leg. di varie nazioni d'Oriente, 42-
45; firma e suggella con il suggello d'oro la boUa
d'unione d. Chtese latina e greca (an. 1439), 59, 35-
36 ; partendosi dal Concilio di Flrenze si reca a Bo-
logna solennemente ricevuto, 41-44; alloggia nel ve-
scovado, 44-45 ; crea cavaliere aurato Taddeo o, se-
condo altri, Glovanni Manfredi, 45-47.
GiovANNi d'An'Ji6 duca [nominale] di Calabria; duca
di Lorena, marchese di Ponto, figlio di Ranieri re
[nominaie] di Napoll, 160, 7-s, 11-13 ; 162, 30-31 ; dopo
un soggiorno di tre anni a Firenze torna in Fran-
cia (an. 1455), 160, 9-10; si ferma per un giorno a
Bologna accompagnato da Giovanni de' Medici e
avendo seco trecento cav., 7-9; ailoggia in casa di
VirgUio Malvezzi, lO; parte per la Francia, U; con-
cede ad -Vchille, Virgilio, Lodovico, Ercole, Pirro
Malvezzi e loro discendenti di inquartare nel ioro
scudo un falcone (alurio ?) insegna d. Stato di Lo-
rena (an. 1456), 162, 30-35.
GlovANNl VESC. 1)1 Pkrugia V. Vuinucci Giacomo vesc.
di Perugia,
. GiovANKi calzolaio ; multato in duecento ducati in
solldo con il calzolaio Nlgro per il rifacimento d.
paU Marescotti (an. 1508), 388, 24.
. GiovANNl piemontese; parte di Bologna crociato
con Achille Malvezzi (an. ^464), 185, 44.
. GiovANNi DttTTo l'Asinaio barbiere ; seguace d.
Canetoii; e bandito di Bologna (an. 1445), 108, 41.
. GiovANNi ijKTTo Massaro di Vicenztt, i fatto pri-
gioniero al Sasso di Glosina (an. 144S), 112, 13,
15-16; h impiccato, 27-28.
. GioVANNi figlio di Fillppo, pcscatore, seguace d.
Canetoll i bandlto di Bologna (an. 144.0. '08, 34-35.
. GiovANNi figlio di Guglieimo, dottore; ambasc. d.
.Senato di Bologna a Martlno V per rlconoscerlo sl-
gnore (an. 1430), 17, 41-42.
. GlovANNi figiio dl r.,ucino caUoIaio, i degli An-
zianl di Bologna per porta .Stieri (an. 1428), 6, 50.
. GioVAN^i figllo dl Mattco coatadino Bolognese dl
Piano; fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 1454), 151, 22-23.
GlovANNi di Llgo V. Lodoviti O'.
GlovANNi Dl MiiNOOLO I'. holani Giovanni.
Glov.VN.vi d'Amklia o ua Tbrni V. Venturclli Giovanni.
GlOVANNl d'Anagni \GiovaHni di Amania, Annania] arcl-
diacono di Bologna, dottore nello Studio e teologo
Insigne; mnrtagll la moglle si stablllsce In Bologna
(s. a.), 164, 34-35; fattosi chlerico e datosi agli studi
diviene uno d. piii famosi letterati d'Italia, 35 36;
sue opere e cultura, 143, 3-4; si adopra molto nel-
Tassedio di Galliera (an. 1443), 83, 3-5; suo dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149,
5-6; t (an. 1457, non 1458, nfe 14S5), 164, 33-34; cf.,
143, 5; 161, 13; suo epitaffio nella chiesa d. Servi
ove fe solenneraente sepolto, 14-34 ; cf., 164, 37-38 ;
fu amico d. poveri e d. religiosi, 36-37; lasci6 quasi
tutto il suo ai frati Serviti, 37-38; ^ celebrato da
Orazio Romano, 143, 5.
GiovANNi da AquiLA presenta al coUegio dei dottori
in Padova il laureando Paolo Ghellini (an. 1498),
295, 48.
GiovANNi D.\ Candia parte di Bologna crociato con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, s.
GiovANNi da Casale [Giovanai da Casali\ connesta-
blle de' fanti di Bologna; aviebbe dovuto essere
avvelenato da Giovanni da Ferrara in un complotto
ordito da questo con banditi bolognesi (an. 1430),
21, 30-31.
GiovANNi i)A Cento al soldo d. Chiesa; si accorda con
Tommaso Loiani e Galasso da Vedrana banditi dl
Boiogna in un complotto per fare entrare i pred. e
l'esercito d. Chiesa in c. (an. 1430), 21, 27-28.
" GiovANNi D.v Fermo Eremitano, sottopriore nel con-
vento di .San Giacomo In Bologna ; fe sostltuito da
fra Cherubino Ghirardacci (an. 1558), XIII, 13-14 „.
GiovANNi DA Ferrara al soldo d. Chiesa; sl accorda
con Tommaso Loiani e Galasso da Vedrana, ban-
diti di Bologna, in un complotto per fare entrare i
pred. e resercito d. Chiesa in c. (an. 1430), 21, 27-28;
complto affidatogli, 28-38; e scoperto preso e posto
al tormento, 38-41; confessa ed h impiccato, 41-42.
GiovANNi da Imola dottore famoso, f ^ sepolto in San
Domenico nella cappella di san Pietro e Paolo senza
alcuna indicazione (an. 1436), 49, 23-25; dopo molti
anni le sue ossa vengono traslate nel sepolcreto d.
Garisendi e hanno un breve epitaffio, 35-37 ; sua
abltazione in Bologna, 27-29 ; Alessandro Bottrigari
ne compra la casa di fronte alla chiesa di san Mi-
chele (an. 1496), 290, 30-31.
GiovANNi (Don) da Massumatico: h ucciso in Bolo-
gna durante i torbidi per la f di Annlbale Ben-
tivoglio (an. 1445), 106, 26, 31.
GioVANNi DA PiACKNZA [Giovanni da Piastnta] accom-
pagna Galeazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459)1
168, 48; 169, 9.
GiovANNi DA RiMiNi entra in Bologna come esecutore d.
giustizia e conservatore d. liberti (an. 1428), 8, 20-21,
GiovANNi DA San Gervasio. Suo dono a Sante Benti-
Toglio per le nozze (an. 1454), 150, 6-7.
Giovanni da Terni V. Giovanni d^Amtlia,
Giovanni (DoN) i)A ViENNA [da Viena] cappeUano d.
Pieve di Scarlcalasino; c fatto imprigionare dal vl-
cario d. resc. di Bologna per avere ucclso Antonio
Pegolotti e commesso «Itri delitti (an. 1466), 192,
21-24.
GiovANNi da Vionola contadino; suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 20.
GioVANNl (cniESA Di 8AK) V. Bolog-na {chiest), ?fapoli
{ehiett).
GiovA^fNi DKL Mercato (cHUiSA Di san) V. Bologna
{chitMi).
624
INDICE ALFABETICO (Oiov. Oerotol -GIov. In Persicelo r
GiovANin GKRotouifiTAiro (oRDurs Di SAir) tI appBr-
tiene Achllle Malrezxi (an. 1448), 126, 7.
GlOTANNi IN Pkrsickto [PtrsieeUo] (ca«tkllo di San).
Le gentl del duca di Milano vl pauano 11 Panaro
lopra un ponte di bottl (an. 1426), 3, IfM; cl. 35-
3; ; In un boaco Tlcino aono accampatl i Venezla-
ni, 31; tlene per la Chiesa e percl6 h asaailto quindl
atiediato dal Bolognetil (an. 1438), 9, 5-7; Antonga-
leaxzo Bentlvogllo con mlilzie pontificie tenta soc-
correrlo aenza rlusclrvl, 7-l0; il castellano d. rocca
prlTO dl aiutl, io cede a Bologna per dennro, 17-1»;
ma 1 clttadlnl, per non patlre danno, sl accordano
con l'esercito d, Chiesa che vi entra, 1«-31; vl aono
fattl prlgionieri clttadlnl bolognesl, 31-33; vi rlmane
commissarlo per la Chlesa Francesco Trentaquattro,
33-3«; rlc, 35; ae i natlvo Alberto Magnanl, 43; vl
si reca 11 leg. dl Bologna con Teserclto (an. 1430),
21, 33; cf., 30-33; vl torna da Roma un tal Lorenzo
misso d. pp., 22, 10-11 ; aua campana in San Petroniu
dl Bologna rlc, 23, 30-31 ; rlc, 25, U; vi sl reca pr.
il leg. 11 misso pontificio Glovanni Ambroslnl (an.
1431), 31-32; nel capitoli tra Bologna e 11 pp. l'ele-
zione d. suo Tesoriere e deirUflSciale d. bollette
i riservata al leg. o governatore dl Bologna, 28, 1-3;
ne parte Glovanni Bosco, 29, 2«; essendone par-
tito U vesc. dl Tropea con tutto l'esercito molti
amicl di Antongaleazzo Bentivoglio trattano con
Bgrtolomeo Scozzi per esservi Introdotti, 30, 30-36;
ma a sventare ii complotto vi sono mandati da
Bologna Gaspare Canetoli e Toramaso Ghlsilierl
con duecento fanti, 36-3S; vl sono Introdottl dallo
Scozzi sessantatre amlci di Bentivoglio, 30-31 ; ma
aopraggiunto Gaspare Canetoii con i compagni e re-
catosi subito In Piazza al grido di : * Chlesa, Chiesa „,
31-33, gli amici di Antonio ne fuggono, ma molti vi
sono presi o morti, 34-37: vi sl reca da Venezia Ga-
spare Canetoll con clnquecento cavalll e rottiene
senza contrasto (an. 1434), 36, 45-46, meno la rocca
che rlmane al presidi d. pp. e d. Gattamelata, 47;
cf., 37, 31-32; Gaspare pone allora rassedio a que-
sta, 40-41 ; II Gattamelata si dispone a llberarla e
fatto trattato con alcunl degli abitantl, entra per
tradimento nel castello e vi prende 11 Canetoli con
tutti i suol dopo accanita zuffa, 41-44; ric, 39, 20;
41, 14, 26; intervenuta la pace con il pp. 4 resti-
tuito a Bologna (an. 1435)1 **> 37-3»; ii Piccinino
nei capitoli concordati con il com. di Bologna per
la cesslone d. castelli bolognesi se lo riserva a sua
sicurezza (an. 1440), 67, 3»-39, e 11 Senato sl obbliga
a pagarne le guardie, 65, 35-37; vi si fa condurre
Francesco Piccinlno fingendosi ammalato (an. 1442),
72, 36-3»; il pred. accompagnato da Annibale Ben-
tivogUo e da moltl gcntlluomini si fa portarc nella
rocca, 46-47; qul U Bentlvoglio tI e fatto prigio-
niero con Gaspare e AchlUe Malvezzi, 73, 1-3; si
accorda con Lulgi Dal Verme e non soffre dann!
(an. 1443), 86, 5-6 ; si rende ai pred. col patto che 1
soldati non vi entrino, 88, 5-7; cf., 1»-19; ric, 92, 38;
sconfitto il D*l Verrae sl rende a nologna, 94, II;
non per6 la torre restata in mano ai presid! d. Dal
Verme, 12-13; il Senato di Bologna manda ad asse-
diarla, 12-14 ; il castellano d. rocca la rende otte-
nendo libera uscita con quarantadue persone ar-
mate, 15-16; 11 pred. andando in Lombardla h assa-
lito e ucclao tra Santa Agata e Crermlcore da genti
di Caateliranco e di Santa Agata, l*-l( ; complotta
con il Dal Verme e Cervato di Caravagglo dl darai
loro, 95, 43-4«; tcoperto 11 trattato, 1 Bologoeai t1
eotrano con strattagemma e impadronltlsi d. rocca,
conducono a Bologna prlgloolerl centosettanta abl-
tantl, 44-96, l-IO; si deiibera in Senato sulla aua
aorte, 12-21; prevaie il parere d. Kentivogllo che
non sia guasto, ma che aolo te oe dtstruggano I
borghi, si confischino i beni d. capl d. congiura e
si faccia dagli abitantl giurare fedelti a Bologna
rimandandovi tlberl I prigionieri, 2l-2(; per pub-
bllca grida d. Senato di Bologna tuttl gil abltantl
d. borghi devono In tre glorni sgombrarli con le
ioro robe, 30-33; i borghi sono rorinatl daiic gentl
llmltrofe, 33-35; 1 prigionteri s(>no rimandati a cata
dopo aver giurato redeltJi al Bologneti, 35-17; giura
fedelti a Bologna nelle mani dl Melchiorre .Malvezzi
commistario (an. I44.<;), 109, 26-2S; ne ottlene in rl-
sarciraento d. danni tubUi 1 benl mobiU e I moUnl
d. CanetoU potti nel terrltorto e 1'abbono di un ob-
bllgo del 1425, 2»-32; respinge U Sanseverlno che
eratl impadronito di una porfa, 37-39; 4 contegnato
al pred. per tradimento, 111, 3i-39, /; toglie Tacqua
alla Pleve e a Cento tagliando il Reno aila Nave,
112, 25-26; a sua volta rimane privo dell'acqua d.
Reno e d. Samoggia toltagli dal Bologneti a Cor-
tetone, 21-23; vi entra Luigl da Sanseverino, 34-35;
rlfiuta obbedienza a Bologna ed i asaediato (an.
1446), 115, 36-36; nello stesso tempo i Bolognesi
guastano 11 territorio non iasclandovi niente intatto,
37-43; 11 Visconti invia a toccorrerlo Carlo Goazaga
con mille cavalli, 44-45 : Romeo PepoU, commlstorio
deIl'esercito bolognese. a tale annunzlo ne ritrae il
carapo sino a Budrio, 45-46; Guglleimo di Monfer-
rato ne promette la rocca a! Bolognesi per dennro,
116, 30-31; U casteilano d'accorda con 11 pred. vi In-
troduce trecento fantl dl Bologna, 117, 12-14 ^gU abl-
tantl offrono a Taddeo Marchesi giuntovicon l'e*er-
cito di aiutarlo contro 1 soldati di Cario Gonxaga
in cambio d. perdono e d. salvezza degll averi, 11-21 ;
accettata 1'offerta assalgono l soldatl d. Gonzaga
che vlncono, uccidono e cacciano in fuga, 21-24;
sono loro raantenute ie promeste fatte, 25-26; e mu-
nita di presidi dai march., 36-27; vl ti reca il leg.
Astorre Agnesi a prendere nolizle di Crevalcore
(an. 1448), 126, 21-22; vi e mandato dal fwed. e dal
Senato Astorre Manfredi con seicento aiTaUi, 27 ; tI
sono condott! prigionieri Baidassarre Canetoli e gli
aitri fuorusclti presi in un'lmboscata. 35-37 ; vi toma
U ieg. a interrogare i Canetoli, 40-41 ; vj glungono
Sante Bentivoglio, Galeazzo .Marescotti e Achille
Malvezzi con trecento cavalll per impadronlrsi di
Baldassarre, 127, 6»; finU scaramuccia d. pred. coi
presidi d. .Manfredl, »-»; ric, 147, 31; fa un dono
a Sante Bentlvoglio per le nozze (*n. 1454), 150,
43; tI h condotto prlgione il cancelUere del tignore
di Carpi (*n. 1459), 167, 1-3; fa un presente aUe
nozze dl Glulio MalTezzi (an. 1464), 185, 5; tI c di
passaggio II conte Giacomo Picclnino, 16; GioTanni
Bentivogtio ne bonifica le vall! compreae tra U ca-
steilo, Crevalcore e SanfAgata (an. 1490), 257,16;
gli abltanti gli regalano una parte di este, 16-17 ;
il Bentivoglio tI fa una possetsione di otto poderi
[Giov. in Persiceto (5a»)-GiuUano] INDICE ALFABETICO
625
detta la Giovannlna, 17-U; tI aSbga aelle fosse 11
castellano Giacomo Bargellini (an. 1506), 343, 17-11;
fa un presente di Tettovaglie al pp. Giulio II In
Bologna, 360, 22-23; i Bolognesi vi mandano genti
a difenderla contro i Bentivoglio (an. 1507), 378, 4;
il governatore di Bologna ofifre la balla d. rocca ben
fornita a Gaspare Scappi e ai suoi compagni, che
temendo unUnsidia la rifiutano (an. 1508), 313, »-12.
GiovAKNi (San) in Triario fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 14S4)> 151» '•
GloVANNt AgostIno V. ^^tmercati G. A.
Giovanni Aluigio V. Gianluigi.
GioVANNl Andrea V. Gianandrea.
OiovANNi Antonio V. Bettiui G. A., Boltraffio G. A.,
Bumaldi G. A., Cancellieri G. A., Castelli G. A.,
(ialluxxi G. A., Gatzoli G. A., Goxzadini G. A.,
Marzano G. A., Morandi G. A., Orsini G. A., Sai-
hadini G. A., Scariotti G. A., Vasselli G. A.
GiovANNi Antonio da Forll bargello; esce di Bologna
coi Bentlvoglio suoi amicl (an. 1506), 348, 41, 49.
GiovANNi Antonio da Vbrona parte di Bologna cro-
dato con Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 41-42;
tiene U aecondo tavolaccio verso i banchi d. Piazza
nella giostra in Bologna per le nozze di Annibale
Bentivoglio (an. 1487), 241, 4-5: nomi dei suoi av-
versari, 5-6; combatte nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se la Fortuna o la Sapienza pre-
valga nelle cose umane, al seguito di Annibale Ben-
tivoglio paladino d. Fortuna; e ascrltto alla terza
squadra vestlta alla francese (an. 1490), 259, 24-25;
la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-18.
GiovANNi Bartolomko V. Guidotti G. B.
GloVANNl Battista V. Giambattista.
GiovANNi Battista (Cavalieri Dl san) di Sbgna V,
Malvezxi Attorre.
Gjovanni Battista (Chiesa di san) V. Castelfranco
(Chiese).
Giovanni Battista (SnoRE di San) sono riformate dal
Senato di Bologna (an. 1408), 201, 5-6; nel loro
mon. vanno ad abltare le suore di Santa Maria
Maddalena e quelle dl Santa Marla da Quarto, 6-S.
Giovanni Benedbtto V. Barbieri G. B.
Giovanni Corrado V. Orsini G. C.
GiovANNi Danible V, Calice (Dal) G. D.
Giovanni Demetrio [Palbologo] principk di Morba
fratello dellMmp. Giovannl sl reca con lui al Con-
ciHo in Ferrara (an. 1438), 50, 42-43.
GloVANNi EvANOKLiSTA V. Manfrodi G. B.
GloVANNi FiLlPPo V, Salaroli G. F.
GiovANNi Francbsco V. Gianfraneesco,
GloVANNl Gai.bazzo V. Giangaleazzo.
GioVANNi Gasparo V. Correggie (Dalle) G, G.
GiovANNl f jiACOMO [Giovanni /acorno] v. Giangiacomo ,
GiOTANNi GioRoio V. Ma/o (Dt) G. G.
GloVANNl GlROLAMO V, Lomellini G, G,
GlOVANNI GUOLIBLMO V. GholHni G, G.
GloVANNl Inolrsk {Giovanni Vighilesio .'] v. Tomari G. I.
GIOVANNI LoDovico V. Pallavicini G. L.
GlovANNl LuCA V. Stamfa G. L,
GlovANNi Marco V. Pio di Savoi» G. M.
GlovANNl Maria V. Giammaria.
GiovANNi Mattko [Giovanni Matthia] v. Lucii G. M.,
Nuovi G. M., Salani G. M.
GiovANNi Paolo V. Gianfaolo.
GlovAlTNi Pietro t. Gianfietro.
GIOVANNI RoMEO V. Barbaxta G. R.
GiovANNi Sabbadino V. Arienti (Delli) G. S.
GiovANNl Stepano V. Ferreri G. S.
GiovANNi ToMMAso V. Lucii (D^) G. T
GiovANNl VlGHiLESio (/) V. Giovanni Inglese.
GiovANNl B Paolo (cARDiNAU D. Santo) V. Orsinl Giam-
batHsta, Oriini Latino.
GiovANNiNA. Possessione di Giovanni ItentiTOglio nel
territorlo dl San Giovanni in Peniceto (an. 1490),
257, 17-18.
Giovi A (cASTBLLo Di porta) [Castello di Porla Giobbia]
V. Milano (castello di porta Giovia).
GiRADADA V. Gkiara d^Adda.
GiRALDiNi Agapito notalo ; in Roma alla presenza d.
pp. roga ristrumento d. pace tra 1 Bentlvoglio e
il Valentlno (an. 1502), 319, 4-6.
GiRALDiNi DoMENico padre dl Pietro, 244, 1.
Giraldini Pietro figlio dl Domenico, da Cento; ot-
tiene la cittadinanza bolognese conferitagli dal pro-
tonotario d. leg. Luigi Capra («n. 1487), 243, 45;
244, 1.
GlROLAMO [leronimo] v. Argile (Da) G., Aste (Dalle) G.,
Barbarigo G., Bargellini G., Bentivoglio G., Bianehi
G., Bolognetti G,, Bolognini G., Bortelli G., Calxo-
lari G„ Campana G., Campeggi G., Castellani G,,
Cattani G,, Desideri G., Dina G., Ghirardaeci G.,
Ghisilardi G., Goztadini G., Griffoni G,, Guatco G.,
Gulotti G., Lodovisi G., Malvetti G., Manfredi G.,
Pati G,, Pepoli G,, Ramondi G., Ranutti G., Riario
G,, .Sampieri G., Saraeini G., Savena (Da) G., Savo-
narola G,, Scardovi G., Seta (Dalla) G., Severi G,,
Testa G., Toale G„ Tochini G., Zabbino G„ Zaneari
G., ZaneUni G., Zaneitini G., Zocchini G., Zoppi G.
" . .. . GiROLAMO (fra) [frate Hieronimus Alle t\. La sua
firma ppare nel ms. orlglnale d. secondo volume d.
Historia di Bologna del Ghlrardacci come rapprcr
sentante d. inquisitore, LIX, 15; LX, 1, bs-b^ „.
"GiROLAMO (fra) da Nicotkra monaco Celestino; scri-
ve al Ghirardacci e gli si raccomanda (an. 1598),
XXXIX, 5-6 ,.
GiROLAMo UA Verona prcsenta al dottorato Paolo Ghel-
Hnl (an. 1498), 295, 48-49.
GiROLAMO (altarb di san) nclla chlesa parrocchUIe di
san Tommaso del Mercato in Bologna; ne % ret-
tore e capellano Lodovico Lodoviai (an. 1474), 214,
lt-21.
GiROLAMo (CKIESA Di san) [^im Gieronimo\ v. Bologna
(chiosa di san Girolamo).
GlSMONDO V. Cantelmo G.
GiUBiLEO fatto celebrare da Sisto IV dopo soll ventl-
cinque annl (an. 1474), 215, 40-42.
.... Giudeo le sue case presso San Mlchele de' Lepro-
settl sono distrutte da un incendio e vi bruclano
clnquantamila lire dl pegnl (an. 1503), 322, 20-2I;
rimborsa i proprletari fuggendo di Bologna, 21-22.
" Giuuici Laura vedova di G. Bendoni sposa Anton
Maria Ghirardacci (s. a.) Schizzo genealoglco, VIII;
rX, i.1-84; ha una dote d/ treetnt» iirt, S4-ls ,-
GlULiA v. Bentivoglio G,, Pefoli G,
GlUUAMO V, Citarini G,, Fiffi G„ Medici (De") G., P*l-
littari G., Pelacani G,, Rovert (Della) G., Taverna
G„ Zappolino (Da) G,
.... GtULiANo fabbro; multato in cento ducati per 11
T. XXXra, p. I - 40.
626
INDICE ALFABETICO
f — GiuUaoo-Glulio II pp.|
rlfaclinento d. paL Mareicottl («n. iSo8), 386, 14;
389, ij.
G1UI.IAN0 (abats ui San). Udito «treptto alU porta dt
Santo Stefano, di rallarme con la campana aTe-
gltando II cap. d. porta che dormtva (an. 143S), 42,
1-2.
GlULiANo (San) dannegglato dal terremoto (an. 1456),
164, 10.
GlULIo V. Argelati G,, Bargellini G., Bottrigari G.,
Bst* (D') G., Fagnam G., Mncchiavelli G., Mal-
vetMi G., Monte (Del) G., Orsini G., Pati 6., /V-
/#// G., Rasi G., Saracini G., Segna G., TassoM
G,; V, anche Guido (Hulio,
G1UI.10 II ai sec. Giuliano della Rovere, el. pp. (an. 1503),
328, 12-13; accoglie iletamente gli ambasc. bolognesi
clic con Carlo Grati gli presentano I'omagglo d, c,
30-32-, fa car. aurato uno di essi, Girolamo Sampteri,
cul dona una rtcca coUana d'oro, 32-33 ; f a i m p r !•
glonare Cesare Borgla, 329, 13-U; lo llbera
dopo che gli i stata resa Ostia, U-IS; manda a
Bologna governatore con autorita di leg. il ge-
novese Giovanni Lomeliini (an. 1504), 36-3S; gli
sono restitulte dai Bolognesi le giolc e gli oggetti
preziosi dal Vaientino sottratti alla Chiesa e fer-
matl alla dogana di Bologna, 43-U; fa rilasciare
Francesco Parati referendario di Gtovannt Bentivo-
glio fatto imprigionare dai Colonna, 330, 31 ; gii h
invlato dal re d'InghUterra un messo perche cerchi
di pacilicare ii re dt Francia con quello di Spagna,
331, 6-8; revoca Altobello Averoldi da viceieg. di
Bologna ed elegge tn sua vece Nlcol6 Lomellini pro-
tonotario (an. 1506), 342, «-5; per amore di Gto-
vanni Gozzadini suo chierico di camera e datarto
concede al padre di iui Bernardino oltre 11 cavaiie-
rato, l'esenzlone per lui e la sua dlscendenza masco-
llna dl ognt obbllgo e trlbuto nel Bolognese e nelle
terre d. Chleta, 7-9; e la facolti di legitttmare iigli
e creare dottori e notaj, 9-II; compra per mille du-
cati 11 gruppo del Laocoonte trovato In uno scavo
dt Roma e lo pone nel suo giardino, 46-47 ; 11 Senato
di Bologna per timore di una sua venuta fa abbat-
tere la bastia di San Michele in Bosco, 343, 1-2;
medita di cacctare dl Bologna i Bentivogllo e ricon-
qulstare la c. aiia Chiesa, 31-3S; varie cause del suo
maianlmo contro Giovanni Bentivogllo, 36-4S: mas-
sima tra ie altre ii perlcolo corso di essere dai pred.
consegnato al Valentino quando vesc. di Bologna
abitava tn Cento, 45-344, 1 ; chiede per raggiungere
il suo scopo aiuto a Lutgi XII re dt Francla appog-
glato in ct6 dal card. d'Ambotse, 1-S; ma 11 re ter-
glversa, S-6; ha cattive informazioni d. Bentlvoglio
da Luigl Grati che per ambizione tradisce il suo
stgnore, 7-10, 13-16; cf., 362, 28-29; crea 11 pred. sena-
tore dt Roma e gli da ricca e nobile moglie, 344,
10-12; le stesse accuse dl tirannia e crudelta d. Ben-
tlTOgllo git ripete Sebasttano dalle Agocchie er se-
gretario d. pred., 17-21; cita a Roma Giovanni Ben-
tivoglio col figlt, 22-23; che ritiutano di recarTisi,
28-29; allora deiibera dl andate a Boiogna, e riuniti
t card. in concistoro espone ia sua voiontft di lll>e-
rare Bologna e le altre c. d. Chiesa, 29-32; parte
dl Roma e si avvia per la Marca fermandosi a San-
fArcangelo, 46-48; di ii manda 11 suo audttore di
Camera Antonlo Cioccht o del Monte a Bologna a
chiedere 1'otserTanxa d. capitoli In rlguardo alla
sua andata coli, 48-345, 2-6; risposta condlzlonata
d. Senato, fr-ll; e d. Mastari e GonfaJonieri, II-l*;
risposta canzonatoria d. Arti d. Not«l e Straccia-
roll, 17-22; 11 prcd. miaao torna pr. lui a SanfArcan-
gelo con tali notizle, 22-24; 1 Bolognett gll mandano
sei ambasc., 4S-48; i pred. glunti a Cesena, aTendo
saputo che a Bologna era ttato ucclso Bernardino
Gozzadini, temendo 11 suo sdegno, fuggono In ter-
ritorio Teneto, 49-SO; cf., 346, 1318; i pred. gli man-
dano a chiedere un salTacondotto che concede, 19-
21; quando per6 11 ha presso dl tk prolbiice lorn
di partlre senza ii tuo conienso, 21-23; fermo nel
voiere Bologna liberata dai Bentlvoglio, comanda
al march. Gonzaga di andare contro la c, 2S-28; tale
sua Tolonti h riaffermata a Glovannl BentiTogllo e
dal Gonzaga e da Lulgi XU, 39-43; ^ aiutato nel-
l'impresa contro Bologna dal viceri di Miiano, da
Alfonso d'Este e dal Fiorenttni, 347, 8-13; i Vene-
zianl rlfiutano aluti at Bolognesi per non inimi-
carselo, lS-16; da Imola scomunica i Bolognesl pri-
randoli d. divinl ufiici. 18-21; tcomunica i pretl e
i frati che non abbandonlno immantinente la c,
21-23; anche quelli impediti a uscirne, 23-34; man-
da un messo a Bologna a intendere l'animo d. Se-
nato, 348, S-7 ; il pred. h ricevuto tn PaL ai grtdo
di " sega e guerra „ 7; ritorna il misso recando-
gii capitoii d. Bologncsl che straccia appena lettl,
11-13; rinnova 1 patti coi Francesi che si obbligano
a dargli Bologna in tre giorni, 13-14; gli vlene in
Imola un mesto d. vicere a esporgli le tristl con-
diztoni deifetercito francese sotto Bologna, 351, IS-
19; e a pregarlo di provredere a che U pred. eser-
cito non pericoll, giacchi 11 re ne sareblie sdegnato,
19-22; manda a Boiogna il march. di Mantora per-
chi procuri di paclficare ie cose e fare partlre ii
campo francese, 23-34; il che ottlene dopo moitt
sforzl dai popolo impadronitosi d. gorerno d. c. al
grido di: « Chlesa, Chiesa,, 29-352-353, I-I8; orache
Bologna h ai suot cenni i contento che il popolo si
sla mostrato ardito e forte contro i Francesi, 19-23:
chiama pr. di sb alcuni d. nuoTi senatori per trat-
tare con loro di cose Importantl e d. sua venuta in
Boiogna, 23-28; li riceve benignamente, 29; li intrat-
tiene a lungo degli affari di Boiogna, 29-30; ordt-
nato ci6 che gii sembra opportuno li iicenala, 32-13;
gli ambasc. fanno le sue lodt al Senato, 32-33, e ne
annunziano l'arrtvo per san Martino, 34-33 ; saputo
che Ginevra Bentivogiio lo aspettava in Bologna
per supplicarlo in favore d. suoi, dichiara di non
volerla ascoltare e ordtna che lasct Bologna prima
d. suo arrlvo, 354, 1-3 ; parte d'Imoia coi card. per
Bologna, 355, 3-4; Invece di fermarsi ai Crocialt,
secondo 11 costume, entra in cttti e si rlpota neila
chiesa d. Maglone a cagione d. pioggia e d. strada
fangosa, 4-9; gll vengono incontro cento giovani
nobiii sfarzosamente vestiti, 9-14 ; i qualt lo doTC-
vano portare sulla sedia, 14-15; enumerazione degli
enti e corpi che si recano a rivertrlo 16-21; ac-
cetta lletamente le chiavi d. c. presentateglt dal
Senato, 21-22; sl muove daila Maglone, 22; detcrt-
zione d. corteo, 23-356, t-21 ; giunto in Piasca gii ti
presentano gli ebrel i>en vestiti e con rami d'uitTO
cantando siUmi tn ebratco, 21-23; si compiace d.
l (Giulio II papa]
INDICE ALFABETICO
627
loro canti, 23-24; entra In San Pietro e fattavi ora-
zione h poi condotto in Pal., 33-25; manifestazionl
di gioia per il suo arrivo, 25-28; sua andata a Bo-
logna ric, 330, 15; non restituisce a Baldassarre
Canetoli i beni paternl confiscatigli dai Bentivoglio,
perche i suol maggiori erano stati ribelli alla Chie-
sa, 356, 20-21 ; dona a Giovannl Gozzadini il pal. di
Nicol6 Sanuti, g\k usurpato da Giovanni Bentivo-
glio, 357, 17-18; dimette il correttore d. notai Bar-
toiomeo Verardi e lo sostituisce con Zaccaria Ri-
ghetti, 18-20; consegna tutte le porte in cuatodia ai
cittadini, 26-32: fa bandire che tutti posino le armi
e siano consegnate le artiglierie d. c, 33-35; toglie
i dazi e le gabelle per cinque anni, 35-36; dona al
com. 1'abbazia di San Felice per i poveri, 38-40; ri-
duce alla meta il prezzo d. vettovaglie divenute ca-
rissime, 40-385, 1-3; Carlo d'Amboise vicere di Mi-
lano si reca a Bologna a fargll omaggio, 4-7 ; la sua
corte va incontro al pred., 7 ; si crede che il vicere
venga anche per chledergli altri denari oltre i di-
clottomila ducati datigli perchfe i Francesi tornas-
sero in Lombardia, 11-13; fa celebrare messa solenne
in San Petronio dal card. Alidosi, alla quale assi-
stono quattordici card., tutti i signori convenuti in
Bologna e il popolo, 14-16; crea subito dopo tre
cav. aurati, 16-17; fa imprigionare Angelo Bianchi,
18-19; proibisce sotto pena capltale ogni corrispon-
denza coi Bentlvoglio, 19-20, e ogni riunione di pii
che quattro persone eccetto negli ufBci e magistrati
d. c, 20-22; crea un nuovo Senato di quaranta mem-
bri col nome di Quaranta Consiglleri e Riforma-
tori dello Stato di Bologna, nel quale chiama parte
d. Senato vecchio e parte d. nuovo el. dal popolo,
per contentare tuttl, 22-41; statuisce che alla f di un
senatore !I successore sia el. dai colleghi e confer-
mato dal pp., 41-42; fa cantare alla presenza sua e
d. card. una messa solenne in San Petronlo per
i'annlversario d. t di Plo III, 359, 11-12; finita la
messa pronunziauna orazione in lode d. pred., 12-
13; depone gli Anziani e ne elcgge d. nuovi, 14-18;
che si recano, accompagnati dal Senato e dai no-
bili, a fargli omaggio e a giurare iedeltk nelle sue
mani, 18-20; crea sovraintendenti allo studlo Gio-
Tanni Marsili, Glambattlsta Castelli, Pellegrino Cac-
danemici e Antonmaria Legnani, 24-25; per la f di
Ftlippo d'AuBtrla fa celebrare un ufiizio solenne in
San Petronio, cui assiste coi card., 28-29 ; finite le
esequle risita la porta San Fellce in parte rovlnata
dal Francesi e dk ordine sia riparata, 30-32 ; va anche
a vedere la porta di Galliera ove intende ricostruire
il castello, 32-33; festeggia l'anniversario della sua
incoronazione assistendo in San Petronio a una
messa solenne uelebrata dal card, d. Rovere, 34-37;
crea quindi cav. aurati Pellegrlno Caccianemicl,
Galeazzo .Vlarescottl, CamiUo Gozzadini, ai quall
regala un anello di valore, 37-40; rlceve i nuovi
Gonfalonierl d. popolo da lui el., cui consegna lo
stendardo e ordlna che sia loro data una casa per
le loro riunioni, 40-47; crea quindi 1 Massari d.
Arti, 47-360, l-ll; riceve un presente di vettovaglle
dagli uomlni dl Mediclna, 360, 12-15; cavalca a San
Michele In Bosco a visltarvi 11 bastlone fatto co-
strulre da Giovanni Bentivoglio contro Alessan-
dro Vr, tS-17; dk alcune disposizionl per la illuml-
nazione durante la sera, 17-20; fa avrertire gU amici
d. Bentivoglio di andare ad abitare altrove sino
a che siano richiamati, 20-21 ; riceve un presente di
vettovaglie dal castello dl San Giovanni in Persl-
ceto, 22-23, da Budrio, 23-25, da alcune Arti, 25-30,
da Melchiorre Manzoli e da Alessandro Orsi, 25-35 ;
anche riceve un ricco presente dai Quaranta Con-
siglieri dl Bologna, 35-36, e dono di vettovagUe
dal vesc dl Bologna, 36-38 ; crea card. ii fratello d.
march. Gonzaga, il vescovo di Burges e tre fran-
cesi, ma ne riserva a pld tardi la pubblicazlone,
44-49; cavalca alla Certosa, 50; ordina che un suo
busto in stucco sia posto al disopra d. Ringhle-
ra scoperta da lui fatta fabbrlcare nel PaL d. sl-
gnori, 361, 1-2; per Natale toglie il dazio d. car-
ticelle che assai gravava il popolo, 3-12; limita
altri dazt e trasforma quello sul sale, 12-26; a capo
d. nuova tassa sul bestiame designa Giovanni Cam-
peggi, Alberto Carbonesi, Anton Maria Legnani,
Girolamo Ludovisl, 26-28; rlceve donl dalle Arti
d. c e dai Comuni d. contado, 32-33; Lucrezia Bor-
gia duchessa di Ferrara gli fa un presente dl pe-
sci, 35-36; di Natale asslste a una messa solenne in
San Petronio celebrata dal card. di Santa Prassede,
37-40; vi bcnedice una berretta e una ricca spada
che vuol donare al re di Scozia, 40-42; ordina che
nel pomeriggio sl faccia una nuova imbussolazione
degli ufSci d. c, 42-44; il giorno di santo Stefano
visita la chiesa di santo Stefano e per san Glo-
vannl si reca alla chiesa di San Giovanni in Monte,
45-46; il d\ degli Innocenti va alla chiesa di san
Francesco ove ascolta la messa, da ia benedizione e
concede indulgenza plenaria, 46-48; assiste per Capo
d'anno alla messa cantata nella capella nuova d.
Pal. ove gli e giurata fcdelta dai nuovi Signori (an.
1507)1 362, 3-5; fa cav. aurato Cristoforo AngeleUl
uno degli Anzlani, 5-6; fa estrarre gll ufinci mlnori
in sua presenza, 6; comanda che sla ricevuto con
ogni onore il niiovo pretore Nicol6 Tigrini di Lucca,
8; ordina la ricostruzlone d. castello di Galliera per
difendere Bologna contro i Bentivogllo, 9-14; gli h
inviato da Giovanni Bentivoglio un nunzio a chle-
dergli perdono e supplicarlo di permettergli il ri-
torno in patria, 14-17; risponde alPambasc. essere
le scuse oramal troppo tarde e lo llcenzla, 17-18; in
una gita a Cortlcella per assistere alla partenza
di alcune navi per Ferrara gli sono donate da una
donniccluola alcune castagne secche, 19-23; la rl-
compensa con dodlci ducatl e torna a Bologna, 33-24;
dopo due giorni si reca di nuovo a Corticella e Im-
barcatosi sul Bucintoro di Giovanni Bentivogllo si
fa condurre al Bentivoglio e vl si trattiene a caccia
una settlmana, 25-37; acconsente che alcuni eccle-
siastici, amici d, Bentivoglio, siano messl a confine
nelle terre d. Chiesa, 45-46; dal Bentlvoglio va a
pranzare a Gombito ospite di Lodovlco Bolognini,
che ve lo aveva Invltato, 363, 4-7 ; fatto ritorno In
c, aduna un concistoro nel quale tra l'aItro deter-
mina che i Bentivoglio paghino ai loro credltorl
la somma di trentamlla ducati da loro dovuta, 7-9 ;
per Candelora assiste alla meisa detta da un card,
qulndl benedlce seimila libbre di candele, lo-ll;
che dlstribuiscc dalla Rlnghlera al popolo aisisiito
da due card,, ll-U; di con ie tue mani la ceaere
628
INDICE ALFABETICO
(Giulio II papa Giusti Giuttol
nelU cappella d. PaU, U-15; va a Belpoggio d. Ben-
tlTOgllo, 16-17; quindi a San Mlchele In Uosco, 17-
II i partltone Terio lera va a vedere gll tcari d.
nuoTO caatello a porta Galiiera, la-lf; lulle motie
di tornare a Roma itabiiiicc di lasciare leg. di Bo-
iogna 11 Ferreri con luprema inappeilabile autoriti
andie lul Senato, 30-34; questo luo diTlsamento
turba ii Senato e gll altrl magistrati, 34-]]; ciie per
bocca dl LodoTlco Boiognlni, essendo tutti preienti,
lo pregano di Tolere confermare gli antichi capltoil
concessi a Bologna dai precedentl pp. ; in caso cun-
trario raisegnano nelle sue mani gli ufficl non to-
iendo dlTentare la faTola d. mondo, 30-364, 1-6; a
queito diicorso si adira entro ah e li iicenzia senza
rispondere, 7-S; avvertlto poi che anche il popolo
era malcontento d. coaa ordina al card. Ferrerl,
SanseTerino, Alidosl e Sauli di accomodare l capi-
toll in modo d« soddisfare i Bolognesi, >-4; fatto
chlamare 11 Senato lo assicura di non arere mai
aTuto Intenzione dt eioiudere i senatori e 1 magi-
strati dal goTcrno d. c, sebbene di Tolere che niente
sia statuito senza ii consenso anclie d. leg. che in-
tende sia loro capo, 14-30; ii esorta a volere sempre
e soltanto ii l>ene d. c. e d. contado, 30-31, e 11 licen-
zia paghl e contcnti, 33-35; Alfonso d'Este si reca a
Boiogna a baclargli il piede, 36; Ta a Pontecchio, 37;
quindi a Castel d. VescoTo convitato dal vesc. di
Bologna, 37-38; torna in c, 3S; con pompa pontifi-
cale l>enedice i fondamentl e pone la prima pietra
d. Castello di Galiiera con sei monete d'oro e sei
d'argento alla sua immagine, 39-34 ; sopra ad esia fa
porre dal leg. una laitra di marmo con lo stemma
d. sua famigiia e maledice chiunque si adopri a
rovinare il nuoTo Castello, 34-40 ; dopo la messa neila
cappella d. Pal. alia presenza d. senatori e d. ma-
gistrati fa leggere i capitoii che vengono appro-
Tati e firmati, 46-365, I; conferma ia qualifica di
Consigilerl e non di Rlformatori ai Quaranta d. Se-
nato, 1-3; prossimo a partire sl congeda dai magl-
strati che avcTa conTOcato In Pal. e ioro raccomanda
dl stare in pace, di essere fedeli e di mantenere la
liberta che con tanta spesa e fatica aTeva loro data,
4-7 ;i rlngraxiato dai pred., che gli si proferiscono
coi figli, 7-11; fa loro glurare fedelti nelle sue mani
e benedettili 11 licenzia, 11-13; parte per Roma at-
teso dai Romani con impazienza, 13-15; h accompa-
gnato dil leg. e dal Senato, dai magistrati e da tutti
1 gentiluominl dl Bologna, 15-16; giunto a Porta
Maggiore si rlTolge a benedlre ad alta voce la c.
raccomandandoia al leg., 16-IS; sl avTia Terso Imola,
»; ai Crociali iicenzia il leg. e tutti gli aitri ma-
giitratl, 30-31; io seguono d'incarico d. Senato Gio-
Tanni Marsiii e Gianfrancesco Aldrovandi, 31-33;
ric, 43; invia lettere al Ticeleg. di Bologna tcsc.
di TlToIl nelle quall sotto Interdetto comanda ai
Signorl che non pemiettano ai BentlToglio di rlsie-
dere a meno di cento miglia dalla c, 366, 33-33; ric,
368, 33, 36, 45; h avTertlto dal ieg. di Bologna che
1 pred. raccogUeTano genti, 369, 3-4 ; scriTe a re
Luigi a GenoTa perchi Impedisca che i BenttTOglio
non gli rltolgano Bologna, 4-s; Intanto invia denari
alla r. per assoidare armati, S ; fa una grida contro
l BentiTogilo e i ioro faToregglatori, 370, 7-13 ; ric,
373, S; prlTa 1 frati Zoccolanti di Busseto per lette
anni d. divini uftici perch^ avevano accompagnato
aila lepoltura 11 corpo di Ginevra BentlTogllo f
icomunicata, 374, 30-33; manda 11 card. Bri^onnet
suo leg. al re dl Francia, 375, 44-45 ; fa Intanto go-
vernatore di Bologna Lorenzo FieichJ e commii-
larlo In aiuto al pred. Pletro Grlffi, 377, 47-4»; co-
noiciute fondate le accuie di Ingiuitlxia per aTiditi
di danaro formuiate dal Senato dl Bologna contro
11 ieg. Ferreri lo chiama a Roroa, 44-46; lo fa rin-
chiudere in Castel SanfAngeio col suo auditore
•ino che si discolpi, 46-47; h confederato con Lui-
gi XII, coi Venezianl, Florentini e il march. d'Bate
(an. 1508), 378, 33-33; Ercoie Marescotti sl reca ■
Roma per informarlo d. cose di Boiogna, 379, li-
13; molto si duoie d. roTina d. pal. Mareicotti, 3S4.
7-t; fa chiamare Franceico Fantuzzi che era a Roma
e gli impone di faie venire in queita c. 1 cittadini
coIpeToll d. rovina asiicurandoil sulia sua fede clie
non riceverebbero danno, f-13; giunti i pred. ii
ricere amoreTolmente, ma arriTato «nche GIoTanni
Felicini genero d. UentiToglio contro la fede data
li fa tutti detenere in Caiteilo, 15-31; cf., 385, IS;
udito che Francesco Fantu2zi erasene partito lo
manda a chiamare, 33; ma ii pred. non fidandosl di
lui, non obbedisce, 34 ; ii Senato di Bologna per in-
graziarselo fa modeilare In bronzo ia sua iramagine
da Michelangelo Buonarroti, 30-24 ; ia pred. statua '<:
coilocata sulla facciata di San Petronio con grandi
feste, 34-36; non lascla partire Antonio da Sala clie
fa cav., 36-37; aderisce alla lega tra i'imp. Maisimi-
liano, Lulgl XII, Ferdinando di Aragona, i Floren-
tini, Alfonso duca di Ferrara, Gianfrancesco marcli.
di Mantova contro 1 Veneziani (an. 1509), 393, 30-
37; ridomanda ai pred. Rlmlni, Cervla, Ravenna,
Faenza, Sarsina, Meidola, SanfAncargelo e altri
iuogM, gia d. Chiesa, che tenevano in Romagna,
3S-30; eiegge l'arciprete che avera coatruito U forte
di Gair.era Teac dl Nicea, 11-13; manda a Boiogna
quattro cap. con denari per fare soldati, 304, 4-S;
fa battere in Boiog^a moneta con ie sue armi, u ;
Invia nella pred. c. novecento Spagnoll e altri cen-
tocinquanta fanti tutti male in arnese, 35-3S; !1 duca
d'E8te gli iuTla a Bologna in aiuto centocinquanta
caTalli, 33-34; 11 suo esercito di Romagna p«Ma
nella valle d. Lamone, e prende e aacclieggia, con-
tro l patti, Brisighella, 36-39.
.... Giuuo Antonio (iiAiiSTRo) i multato in trentacln-
que ducatl per il rlfacimento del pal. Marescottl
alla cui rovina erasi troTato (an. 1508), 387, 49.
GlULlo Cbsxrb V. Bianckelli G. C„ Crece G. C., GUrar'
ducci G. C, Manzolini G. C, Varamo (/?«) G. C.
GlUSBPPE V. Benedetti o Do Benodicti* G., Biadtgo G.,
Cam^ori G., Xatcentori Manxi G.
.... GlusEPPF. \Giosepho\ patriarca di Costantinopoli ;
si reca ai ConciUo in Ferrara con I'imp. greco Gio-
Tonnl Paleologo (an. 1438), 50, 43-46; t 1" Flrenze
durante 11 Conciiio (an. 1439), 69, 34.
GIUSEPPE (Chxssa di san) [chiesa di tan GiotejTo] v.
Bologna (ehiest).
GiusEpPE (Chiesa di san) de' SerTl v. Afaria Maddm-
lena (chiesa di santa) dtlla Valle della Preda.
GlUSEPPE Maria V. Bondigli G. M.
GlusTi Cristoforo padre di Giusto, 391, 31.
GiusTi GiusTo figilo di Crlatoforo, 391, 31; fatto prigio-
tGiusli Giusto Gonzaga Francesco] INDICE ALFABETICO
629
t
niero da balestrieri dl Lodovico della Mirandola a
Bondanello (an. 1508), 12-13, 21; e condotto a Bo-
logna, 30-31; cf., 392, 46-*7; e posto al tormento e
confessa il trattato in favore d. Bentivogllo, 4!; h
inipiccato, 393, 7-8.
GlusTlNA V. Ostesani G.
GlUSTlNA (CoN-VBNTO Di santa) V. Bologna ()nonatlerl),
GiusTiNiANi Ors\tto. In due vanl assaltl per prendere
Metellino ai Turchi perde cinquemiia uomini (an.
1461), 178, 6-7.
GiUSTlNlANO V. ContHghi G., Martimigli G.
GlusTO V. Giusii G.
Glosbna V. Sasso di Glosina.
Gnudo V. Tarelli G.
GoAzzA (coNTK Di) V. Gaiatto (coHt* di),
GoLl.vo V. Ugolino.
GoMBlTO (PONTB dbl) V. Goniilo (fontt del).
GoMURUTi sono fuorusciti df Bologna (an. 1450), 134,
32, 35.
GoMBRUTl Bartolomeo padrc dl Giovanni, 108, U-IS;
sejjuace d. Canetoli, h bandlto di Bologna (an. 1445),
14-15.
GoMiiituTi Cambio soprannumerario ai Venti d. popolo
(an. 1506), 352, 11; i multato in centoclnque du-
cati per 11 rlfaciraento d. pai. Marescotti (an. 1508),
386, 15; 389, /j.
GoMuKUTi Francesco figlio di Giovannl, 106, 46-47;
108, 22; la sua casa c saccheggiata e incendlata (an.
1445), 106, 42, 46-47; k bandito dl Bologna perche
seguace d. Canetoli, 108, 22; parteclpa alla spedi-
Kione d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1451),
138, % ; fatto prigioniero e confinato nel Friuli mer-
c^ una sicurti di clnquecentoclnquanta fiorini (an.
1451), 139, 37-3«.
Gombruti Giacomo seguace d. Canetoli, i bandito di
Bologna (an. 1445), 108, 33-34.
Gombruti Giovanni padre dl Francesco, 106, 46-47 ;
108, 32; di Bartolomeo, 14-15.
GoMBRUTi NlcoLO scguace d. Canetoii, i bandlto dl
Bologna (an. 144S), 109, 3.
GoMURUTi Orlino seguace d. Canetoli, i bandito dl
Bologna (an. 144S), 109, 5.
GoMiTO (PONTK del) \fonte dtl Gombilo\ sopra la Sa-
vena; vi fe posto un uificiale di pace dal Senato di
Bologna (an. 1439), 56, 2; ric, 92, 43-44; devastato
da una tempesta (an. 1468), 199, H-^O; vi sl reca a
pregare Giulio II ospite di Lodovlco Bolognlni
(an. 1507), 363, 4-6.
Gonfalonieri di Giustizia dl Bologna v. Bologna (Gon-
Jalonitri di Giustizia).
GoNFALoNiERi D. PoPOLo di Bologna V. Bologna (Gon-
falonieri d. fopolo).
GoNZAGA dl Mantova; sono imparentati con Giovannl
Bentivoglio [an. 1 491], 354, 36-37; come tali la loro
arma figura nella torre d. Bentlvoglio a Bologna,
372, »-7.
GoNZAOA. . . . protonotario; alla colazione di nozze di
Annibale Bentivogllo riceve In pretente una galea
senza vele dl zucchero (an. 1487), 240, 29.
GoNZAOA Alu.ssandro fa parte dell'ambasceria nian-
data da Giovanni Gonzaga a Bologna a prendervi
la tposa Laura BentivogUo (an. 1494), 275, 6-10;
pernotta al Bentivoglio, 11-12; giunge a Bologna
per acqua aspettato al Porto da Giovannl Benti-
voglio con largo seguito, 12-15; alloggia nel pai.
d. pred., 15-16; va in gran pompa a messa In San
Petronio, 17-U; assiste ii giorno dopo In questa
chiesa a una Rappresentazione Sacra, 20-22; parte
con la sposa per Mantova, 23-35.
Gonzaga Carlo va con il Sanseverino nel Bolognese
(an. 144S), 109, 35-39; dlviene cap. di Filippo Ma-
rla Visconti (an. 1446), 113, 42-44: % inviato con
milie cavalli a soccorrere San Glovanni in Persi-
ceto, 115, 44-45; al suo avviclnarsi 1'esercito asse-
diante si ritira a Budrio, 45-46; vlene a conoscenza
deU'entrata di fanti bolognesi in San Giovanni per
opera d. castellano, 117, 14-15; apprende anche I'im-
minente arrivo deiresercito di Bologna e temendo
per l suoi soldati li fa arniare, 14-17; i assalito dagli
abitanti, 22-23; perde nella zulfa molti d. suoi f o
feriti, 23-24 ; fugge a Modena con sei cavalli, 24-25.
GoNzAGA Blisabbtta {Isabotta duchesta ^''Urbino] mo-
glie d. duca di Urbino e sorella d. raarch. di Man-
tova: donna di rare virtii, accompagna Lucrezia
Borgia a Ferrara, donde intende racarsi a Mantova
(an. 1502), 309, 19-22; cf., 311, 11-12.
GoNZAUA Feubrico [L-odovico ! marchese di Mantova\
march. di Mantova; zio materno di Nicol6 d'Este
che si rifugia pr. lui (an. 1471), 208, 34-35; ric, 36;
prende parte alla dieta d. collegatl in Cremona
(an. 1483), 226, 2»; approva di muovere guerra
ai Veneziani a priraavern, 30-32; f e gli succede 11
figlio Gianfrancesco (an. 1484), 231, 12-13.
[Gonzaga Francesco I| signore di Mantova 4 in lega
coi Veneziani, coi Fiorentinl, con Amedeo VIII dt
Savoia e con Nicol6 d'Este contro il duca dl Mi-
lano (an. 1426), 4, 40-41.
GoNzAGA Francbsco \cardinal« di Mantova, legato e
nescovo di Bologna\ figlio d. march. di Mantova;
4 fatto card. da Pio II (an. 1461), 178, 8-9; passa
di Bologna diretto a Roma a prendere il cappello
(an. 1462), 39-41; ha 11 titolo di Santa Maria Nuova,
207, 38; 4 dal pp. crealo leg. di Bologna (an. 1471),
38; gli vengono mandafi dal Senato due arabatc.
ad onorarlo e accorapagnarlo a Bologna, 39-40; lua
entrata in questa c. con ricco seguito, 49-208, I ;
porta seco mobili e ornamentl sontuosl, 1-3; il suo
arrivo fe festeggiato, 4 ; riparte quasi subito per la
t improvvlsa di Paolo 11, 6-8; lo accompagnano
due ambasc. d. Senato, 8-9; non torna sul momento
a Bologna, 23-24; protegge Alessandro Cacciane-
mici rifugiatosi in casa sua (an. 147»), 212, 15-16;
& creato vesc. di Bologna di cul gli era leg. (an.
1476), 215, 44; gludizio poco benevolo sulla sua
aramlnistrazlone, 44-45; Ak il suo consenso al divle-
to d. Senato che si facciano funerali sontuosi (an.
1477), 217, 3-5; fa un giardino sul luogo dl alcune
case pr. il Pal. d. signori (an. 147S), 218, 47-48;
tiene per suo comraissario in Cento 11 vesc. di Bru-
gnetto Bartolomeo Uggerl (an. 1479), 221, 2-3; rl-
ceve dal pp. notlzie d. lega da lul conchiusa col
Venezianl (an. 1480), 222, 4-5; i mandato dal pred.
in aiuto di Ferrara con quindicl squadre dl cavalll
(an. 1482), 226, 16; vl entra, 17; prende parte all»
dieta degll alleati in Cremona in rappresentanza d.
pp. (an. 1483), 26-27; approva dl muovere guerra al
Veneziani a primavera, 30-32: ric. per 11 suo tuffra-
ganeo Antonio Monaldi, 227, M-ll.
630
INDICE ALFABETICO (Gonzaga Francesco-GoMaga Giov.)
GoKZACA PRAifCKsco. Sno doBO alUi spoia dl Annibalc
BenMroKlio (an. 1487), 239, 17-14.
[GONZAOA GlANPKASCICMCU I| SIONORK Ul MANTOVA. Nc
i cretto marcheie dall'Imp. Slglimondo dl LuMem-
burgo (an. 1433), 36, II; col Plccinino dcvasU il
lireiclano e sl Impadronlsce d. cattelll (an. 1439),
58, 36-37; rlc, 63, 8; fa pace e lega col duca dl
Mllano Insleme al duca di Sa^oia, al march. dl
Saluzzo, dt Ferrara, di Monferrato e ai Fiorentlni
(an. 1440), 64, 36-37; fa un dono ad Annibale I
BentlTogllo per le sue nozze (an. 1441), 69, 6-7; f
e gli succede ii Hgiio Luigi (an. 1444), 99, 29-30.
GoNZAOA G1ANFRANC8SC0 II [Francetco .' Giovanni Fran-
eeico] RgWo dl Federigo, 231, 13; fratello dt Bllsa-
betta, 309, 30-31; succede al padre (an. 1484), 231,
13-13; suoi doni aila sposa di Annlbale Bentiroglio
(an. 1487), 239, 16-17; alla colazione nuziaie riceve
In presente un carro trionfale di zucchero, 240, 23;
nella giostra per le nozze corre contro Carlo Gratl
che tlene II tavolaccio innanzi al pal. d. Signori,
46-47; gli h decretato II premio d. pred. giostra, 241,
10-11; i accompagnato a casa da tutti i signori e
baronl e dal Bentlvogllo, 11-13; viene per via a
paroie con Francesco da Sanscverino a cagione del
premlo avuto, I3-U; si rappacifica col pred. per
1'lnterTento di Glovanni Bentivogiio, 15; con-
▼lene al parlamento indetto In Parma dal duca
Sforza (an. 1488), 247, 20-33; invlta Annibale Ben-
tlvoglio a Mantova per ie sue nozze con Isabeila
d'E8te (an. 1490), 255, 32-34; va a Boiogna con 11
frateilo Giovanni per il matrimonio dl questo con
Laura Bentivoglio (an. 1491), 263, 46-4S; va con 11
pred. e moito seguito a Bologna per ie nozze di Ales-
sandro Bentlvogllo con Ippoiita Sforza (an. 1492),
267, »-»; prende parte alia giostra bandita in quel-
1'occaslone, 3t ; parte di Bologna per Firenze, 35 ; dk
la clttadinanza mantorana a Fiiippo Balduini Ben-
tivoglio segretario di Giovanni Bentivoglio (an.
1493). 269, 41-43; interviene al parlamento d. prln-
cipi italiani a Ferrara, 272, 13-16; avvisato dai duca
d'Este deirordine dato da Lodovico Sforza a un
famigliare di uccidere Giovanni Bentivogiio nel-
1'entrare a tavola, ne avverte U Bentivoglio, che
subito parte, 33-25; va a Boiogna con ii frateilo
Giovanni, 39-40; passa indi a Firenze, 40-41; co-
manda al Taro le forze d. lega contro
Carlo VIII (an. 1495), 287, »; h molto aiutato
da Annlbale Bentivoglio, H-2I; tiene a battesimo
un figlio di Alessandro Bentivogiio per procura d.
card. Ippollto d'Este e di Girolamo Campeggi (an.
1497), 293, 27-39; gli h chiesto aiuto da Giovanni
Bentivogiio contro 11 Valentino (an. 1501), 303,40;
non osa concederlo temendo d. re Luigl XII, che
auppone consenziente alie ostilita contro Bologna,
43-44; proibisce anzi ai sudditi di pigilare soldo
dai Bolognesl, 44-45; passa di Bologna con duecento
cavaileggeri e cinquanta lancie diretto a Napoii,
essendo cap. d. genti italiane d. re di Francia contro
gii Spagnuoli (an. 1503), 324, 16-1»; h ricevuto e
ospitato da Giovanni Bentlvoglio, 18-19; parte ma-
lato di quartana, 19-20; ritorna dal regno dl Napoli
ore l'esercito francese era stato rotto da Consalvo
di Cordovo, 328, 48; 329, 1-2; come cap. d. Chiesa
gU & ordinato dal pp. di andare contro Boiogna
(an. IS06), 346, 27-21; i- da Glulio II creato cap.
generale d. Chteaa, 37-3t; va ad Imoia con 11 suo
esorcito e dt qul poasa a Medlcina, Castelgueiro e
Castel San Pietro che prende e saccheggla, 3S-M;
fallitce a Budrio che sl difende virllmente, 30-S3;
avvlsB il Bentivoglio suo parente di pensare a met-
tersl In lalvo coo le lue robe, glacchfc non vi h nea-
suna iperanza che poiia rimanerc signore dl Bo-
logna, 34-38; s! duole con lui d. sua triste lorte,
cui non pu& portare altro aiuto eiiendo cap. d.
Chleia ai servizi d. pp., 38-41; gli si arrende Bu-
drio, 348, 25-26; h inviato dai pp. a Bologna per
vedere di aiutare 1'eserclto f ranceae, 35 1 , 3S-34; vl
■l reca con duecento cavalli, c congregati i capl d.
popoio, cerca persuaderli a mandare vettovaglie al
campo promettendo che tosto i Franceii partireb-
bero, 24-27; il popolo non sl fida di lui, 3*-37; ric,
43-43; con 11 leg., il Senato e il d'Amboise deiUiera
siano mandate vettovagiic ai campo franceie, ma
ne e Impedito dai popolo, 43-48; vi li reca egli stesso
e iceitivi 1 principall d. capi 11 conduce a rifocU-
larii in c, 352, 35-39; ia lera ii rlconduce al campo
temendo d. popolo, 39-30; tiene consiglio con i due
card. pred. e ii Senato nuovo lui caso d. Franceii,
30-33; propone di offirire ioro vettovaglia col patto
che tornino in Lombardia, 33-35; ia sua propoita
k accettata e gil h dato incarico di trattare coi
Prancesi stabilendo che la vettovagiia sarebtw ioro
concessa soitanto quando avessero passato il ponte
di Reno, 35-39; recatosi al campo francese conciude
l'accordo agevolmente e ne i ringrozlato, 39-44: ras-
sicura ii popoio insospettitosi perchi l Francesi si
erano fortificati pcr la notte a Ponte di Reno e
ne ottiene altra vettovaglia per il giomo dopo, 6-
15; suoi cavalli accompagnano ie donne d. Bentivo-
glio a Mantova, 353, 48-50, quindi Ginevra Benti-
Togiio in Lombardia, 354, 7 ; posto assegnato aUe
sue bande nei corteo papaie in Boiogna daila Ma-
gione al Pal., 355, 36-27 ; posto suo nei pred. corteo,
49-50; alloggia nel pal. di Giovanni Bentivogiio,
357, 9-10; va incontro al vicer^ di Milano recatoil
a Boiogna, 358, 8; 11 pp. crea cav. aurato il cap.
dei suoi stradiotti, 17; toma a Mantova, 18; aderi-
sce alla lcga tra l'inip. MassimiUano, Giulio II, Lui-
gi XII, Ferdinando re di Aragona, e i Fiorentini
contro i Veneziani (an. 1509), 393, 30-37; pretende
dal pred. Peschlera e altri castelii, 37.
GoNZAGA GlANFRANCESCO ! V, Oonxaga Rodolfo,
GoNZAGA GlANPlETRO [Gtovanni Pietro] fa parte del-
l'ambasceria mandata da Giovanni Gonzaga a Bo-
logna a prendervi ia sposa Laura Bentivoglio (an.
1494), 275, 6-10; pernotta ai Bentivoglio, 11-13;
giunge a Boiogna per acqua aspettato ai Porto da
GloTannt Bentivogllo con largo segulto, 13-15; ai-
loggia nel pal. d. pred., 15-16; va in gran pompa a
messa in San Petronlo, 17-18; assiste ii giorno dopo
in questa chiesa a una Rappresentazione Sacra, 30-
22; parte con la spoia per Mantova, 23-35.
GoNZAGA GloVANNl [Gioi<anni di Mantovo]. Con ii fra-
teilo Gianfrancesco va a Bologna a sposarvi Lanra
dl Giovanni BentiTOgiio (an. 1491), 263, 47-4t; cf.,
346, 35-36; 354, 36-37 ;fatte le nozze parte, esaendo
ospite di Carlo Grati che aveva combinato ii nia-
trimonio, 263, 4t-49; si reca a Bologna pr. la spoia,
(Gonzaga Giov.-Gozradini B. R.) INDICE ALFABETICO
631
a passare il carnevale (an. 1492), 265, 5-6; h ben
rlcevuto dalJa c. e dal suocero che ordina in suo
onore vari giuochi, 6-S, 16-33; torna a Mantova, 33-
34; va a Bologna per le nozze d. cognato Alessan-
dro oon Ippolita Sforza, 267, 8-9; piglia parte alla
giostra bandita in quell'occaslone, 38; ambasc. d.
fratello Gianfrancesco ad Alessandro VI per ral-
legrarsi d. sua elezione, passa di Bologna ospitato
dal suocero, 268, 29-31; col fratello Gianfrancesco
sl reca a Bologna a visitarvl la sposa (an. 1493),
272, 39-10; vi si trattiene anche dopo la partenza
d. fratello, 40-41; manda a Bologna una comitiya
di cav. a prendervi Laura (an. 1494), 275, S-10; ono-
rate accogUenze fatte ai pred., 11-16; si reca a Bo-
logna con cento soldati condotti a difesa d. c, (an.
1502), 317, 49-318, I; suo posto nei corteo papale
in Bologna per l'entrata dl Giulio II (an. 1506), 355,
48; 356, 3; alloggia in casa di Piero Aldrovandi in
via Altaseda, 357, lo-u.
GoNZAOA GtiiDO condottiero d. conte di Pitigliano; con
due squadre sl reca nel territorio di Bologna dl-
retto in Romagna (an. 1494), 277, 14-16.
[GoNzAcjA LuiGi] VESC. Di Mantova; suo dono alla
sposa di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 239, 13-14.
GoNZAGA LuiGi III [Ludovico, marchese di Jifaniua] fi-
glio di Gianfrancesco, 99, 30; va ambasc. d. padre
al Piccinino in Bologna per intendersi sulla guerra
imminente (an. 144»), 71, 44-45; succede al padre
nel ducato di Mantova (an. 1444), 99, J9-30; diretto
a Firenze sl ferma a Bologna onorevolmente rice-
vuto (an. 1448), 125, 23-24; crea Paolo Volta cav.
aurato, 24-25; a Flrenze h el. cap. d. esercito fioren-
tino, 25-26; con cinquemila armatl sl apparecchia a
Invadere il Bolognese passando dal territorio dl
Ferrara (an. 1449), 133, 13-14; entra nel terrltorio di
Bologna, e sebbene sl protestl amico d. c, pone a
sacco Malacompra, Minerbio e Budrio, 17-19; ha un
colloquio a Medicina con !1 viceri Carlo di Napoli,
30-21; dicerle sulle sue intenzionl, 21-33; se nc sta
senza sospetto alla Riccardlna, 34 ; 1 nemici credono
assailrlo aU'improvviso; Invece, avvertito, 11 assale e
sbaraglia, 37-31 ; Bologna gli domanda per mezzo di
Astorre Manfredi una tregua che accorda, 34-36 ;
parte dalla Rlccardina per Gajana rubando e deva-
stando i luoghi, 36-37; si reca a Galllera e di qui nel
suoi stati, 48-49; conviene al parlamento in Pavia per
trattare d, guerra contro 1 Veneziani (an. 1468),
198, 34-37; approva che si faccia la pace coi pred.,
medlatore il pp., a cagione d. Turchi che contl-
nuano a infestare la Morea, 33-43.
[GoNZAGA Paoi.a] moglie d. march. di Mantova, Gian
p-rancesco I, 75, 19; recandosi per cura a Rapolano
in quel di .Siena con due suoi figli, passa di Bologna
e alloggla in casa d. Pepoli (an. 1443), 75, 19-30.
GoNZAOA RoDOi.Fo [Giovanm Franetseo .'] f a Fornovo
(an. 1495), 287, lS-19.
GoNZAGA SiGisMONDO fratello d. marchese Gianfrancesco,
360, 45; va a Bologna con Glullo II c alloggia in
casa de' Pepoll In strada Castlglione (an. 1506),
357, 4-5; i el. card. dal pp. nel dlcembre rlservan-
done la pubblicazione al mese di maggio venturo,
360, 44-45, 48-49.
GoNZAGNi Agostino da Argelato; figllo di Domenlco,
19, 3; nipote dl Benlncasa Bargelltnl, 3; h ucciso
dai CanetoU (an. 1430), 3-3.
GoNzAGNi DoMENlco di Argclato padre di Benincasa,
19, 3.
GoRo t'. Garfagnam G,
. . . GoRRo di Castel San Pletro; congiura con tale Pietro
di dare il castello ai Fiorentini (an. 1441), 69, 29-
31; scoperto il complotto e arrestato e condotto a
Bologna, 31-33; e decapitato e squartato, 35.
GOTTIKRKOO V. CoHti G.
GoTTiFREDO i Inviato con Simonetto delPAquila e mi-
lizle dai Fiorentlni ai Bolognesi (an. 1443), 88, 20-32 >
col Brandollni h mandato dal com. di Bologna a
trattare col Tartaro la resa di Galliera, 91, 9-12;
patti che concorda con il pred., 13-34; approva il
disegno di Annibale Bentivoglio di andare col po-
polo contro i nemici e liberarne ii territorio, 92,
33-34; esce con lui di c, 39-41, e prende parte aila
battaglia, 41-93, 1-36; h mandato dal Senato di Bo-
logna con Guido Rangoni e Simonetto ad assediare
Imola e I''aenza e saccheggiarne i territori, 95, 8-11.
" GoTTiNl FRA GlovANNi Maria [ffate loannes Maria
Gottinus\ notaio del Sanfuffizio; la sua firma ap-
pare nel ms. originale d. secondo vol. d. Historia
d. Ghirardacci, LX, 1-2, 66-67 „.
Govara V. Croara.
GozzADiNi (famiglia) * h rappresentata nel Theatro mo-
rale de' moderni ingegni . . . . d. Ghirardacci, XXIV,
23-35 „; prendono parte all*adunanza indetta dai Ca-
netoli contro il leg. di Bologna Alamanno (an. 1428),
5, 43-44; 6, 3; approvano chesi prendano
learmi, 13-13; con gli altri sl impadroni-
scono d. Plazza e danno fuoco al Pava-
glione d. bozzoli, 14-15; sono multati !n cento-
quaranta ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti
allacuirovina avevanopreso parte (an. 1508), 387,4.
GozzADiNi Annibalb scalco alle nozze di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1487), 237, 37-38; suo vestito, 238, 5-
6 ; alloggia in casa sua l'anibasc. d. Fiorentini (an,
1506), 357, 31-33.
* GozzAUiNi Annibale. Gli h indirlzzata la Lettera dl
fra Cherubino Ghirardacei riguardante la stampa
del 3" vol. della Historia di Bologna (an. 1598),
XXVI, IJ-W,.
GozzADiNi Antonio (iglio di Boezio, 185, 38;parte dl
Bologna erociato con Achille Malvezzi (an. 1464), 38.
GozzADiNi Battista figllo dl Boezio, 186, 5; parte di
Bologna crociato con Giacomo Grati (an. 1464),
186, 5.
Gozzadini Bernardino padre di Matteo, 87, 13.
Gozzadini Bernardino figUo dl Matteo, 128, 13-14; h
testtmone alla proroga d. lega tra Venezla, Firen-
ze e Bologna (an. 1448), 13-15.
Gozzadini Bbrnardino Rosso figllo dl Testa, 232, 36;
310, 13; erroneamente detto di Giovannl dl Testa,
346, 1-3; padre di Glovannl, 310, 34-35; 342, 11 ; 346,
13-14; di Sebastiano, 263, 34; di Camlllo, 359, 39; ac-
compagna Giovanni Bentivoglio In pellegrinaggio «
Loreto (an. 1485), 232, 33-33, 36; h degli Anzlanl
con Annibale Bentlvogllo Gonfalonierc (an. 1489),
255, 6-7; essendo commissario di Bologna a Medi-
cina, si arrende e consegna 11 castello a Vltelloiio
Vitelll (an. 1501), 303, 1-3; esacndo Gonfalonlere d.
popolo sl reca a Roma (an. 1502), 310, 13-13} tor-
nato, gll altrl Gonfalonieri, istlgatl da Glovannl
632
INDICE ALFABETICO (Ooztadlni B. R. OoMAdini G. A.)
Bentlvoglio che temeva aTciie ijtnrlatn dt lui nl
pp-t TOgllono Impadronirtene per lerargli il gonfa-
lone e l'insegna adducendo clie era partito tenxa
fare loro raotto, 13-lS, e arera partato col rlbelie
Pirro Malvexzl, IS-lt; avTitato fugge a San Uome-
nico per vettlrvi l'abito dl quei fratl, It-lt; eiten-
dogli fiitta eccezione, etce natcoitamente dl c. e re-
•te i'«bito degii Eremitanl d. Mitericordia, ll-lt;
Intanto i Gonfaionicri mandano a cata tua a pren-
dere ie insegne d. magittrato, 20-M; tb alla Ml-
randoia, 11-23; rappacificato col Senato per mezzo
di amici comuni laacia i'abito e torna a Bologna,
31-34; di nuovo t1 torna da Roma, OTe era atato
fatto car. dal pp. e aveva ottenuto dai pred. per si
e i tuoi iigii varl privilegi cloh etenzlone di ognl
grarame nei liolognese e in tutte ie terre d. Ciiteta
(an. 1506), 342, 7-9, facolti dl iegittlmare (igll, crea-
re dottorl e notai, »-ll; tutto ci6 per i'affetto che
il pp. portava al iiglio tuo Giovanni, 11-13; cf. 346,
13-U; i odiato dai Bologneii, 2-3; ruoi fuggirsene
di nascoito da Bologna sebbene sconsigliatone da
Gioranni Bentirogilo, «-S; e tenuto d'occhio dal
pred. e dal iiglio di iui Emies, S-6; montato a ca-
rallo e indirizzatosi a porta Santo Stefano gli sl
lerano dietro a rumore alcuni d. popolo, 6-8 ; non
pu6 uscire essendo stata dal cap. chiusa ia porta,
!-♦; cerca saivarsi nei mon. d. suore di San Pietro
Martire ove areva aicune figlie, ma raggiunto prima
dl entrorvl e ucciso, 9-13; la sua f spiace al I}en-
tirogiio e al popolo, 13-13.
GozzAOiNi BoEZio padredi Antonio, 185, 33; di Battista,
186, S; Commissario deila montagna di Val di Reno,
ba notizia di un trattato per cedere Serraralle ai
fuorusclti (an. 14S1), 140, 33-34; fa imprigionarne e
condurre a Bologna gli autori, 34-3S; fa un presente
olle nozze di Giulio Malvezzl (an. 1464), 184, 41.
GozzADlNi BoNiFACio padre di Giovanni, 6, 46; 86, 46-
47; 97, 33; dl Venceslao, 89, S; esce di Pal. con Bar-
tolomeo Zambeccari (an. 1433), 32, 43-43 ; ii quale ti
adira con lui perchi io arera consigilato ad an-
darvi, 43-44.
GozzADiNi Camiixo figlio dl Bernardino Rosso, 359,
39; h fatto cav. aurato in San Petronio dai pp. che
gll dona un ricco anello (an. 1506), 3g-«0; con Ercole
Marescotti si avvia a Strada San Donato per get-
tare a terra il bellissimo pal. di Giovanni Bentiro-
glio (an. 1507), 370, 41-45.
Gozzadini Carxo iigiio di Gabbione, 43, 47 ; i ei. degii
Anzianl pei quartlcre di porta Raregnana (an. 1435),
47-4t.
GozzAOlNI Castbllano [Cattellano Gozxadini] figlio di
Nanne, 98, 3-4; 101, 46; 134, 14; padre di Miclieie,
177,33; si recacol gorematore di Bologna Ludovico
Alamanni e con altri gentiluomini boiognesi a
prendere possesso dl Imoia e ForH (an. 1426), 4,
10-14; h t\. degii Anziani per porta Raregnana (an.
1438), 6, 41, 43-44; va ambasc. d. Senato di Bolo-
gna al pp. a rlconoscerio per signore (an. 1430),
17, 41, 43; * vlvente nel 1444, 98, 3-4; i el. degli
Anzlani per porta Ravegnana (an. 1445), 101,46; h
el. della Commissione incarlcata di sorvegliare ii
trattamento fatto nel Bolognese ai pellegrini in-
camminati a Roma per il giubileo (an. 1450), 134,
14, 16-17.
GozzADzm CnARB ftrmigero dl Giovanni Bentivogito,
riporta inileme a Cario Roisi l'onore della giottra
bandtta in Boiogna dal rettore delio Studio (an.
1490), 256, 43-44 ; combatte nel torneo in Bologna,
tenutoii per definire te la .Sapiensa o la Fortuna
preraiga nelle cote umane, al leguito di Annil>aie
Bentlrogilo, paladino d. Portuna; h atcritto alla
•etta iquadra reatita alia lelraggia, 259, J3-3S ; ia
sua parte retta rittoriota, 262, 17-19.
GozzAoliri Dblpino [Deifkino] vetc, di Penne; i el.
ambatc. di Bologna ai pp. (an. 1430), 21, S-6; ti
reca a Roma, 7 ; conduce all'altare magglore In Son
Pietro 11 nuovo cav. Luigl Grlffbni (an. 143»), 31,
34-36; h mandato ambatc. dal governatore dl Bolo-
gna al pp. per aiuto contro il Vltcontl, 32, 3-4, 11;
parte di Bologna col ieg. (an. 1433), 33, 33.
' GozzADiNi Francesca moglie di Anton Goleazzo lien-
tiroglio; aecondo il march. Guldo Bentirogiio, di
Annibale, XCI, 36-37, 43-XCII, 1-S; documento che
prora questa afiermazione, 3t-43 ; domonda ia tutela
d. nipote Gioranni II (an. 1445), XCI, 3t-XCII, 1-S;
cf. XCIV, 10-lt ,.
GozzAoiNi Francbsco di Sakta Lucia segunce d. Ca-
netoli, h bandito di Bologna (an. 1445), 108, 2S.
GozzAOiNi GABBioNb padrc di Carlo, 43, 47-4t;di Sci-
pione, 142, 4S; 145, 30-31; 173. I7; 191, 25.
Gozzadini GiovANNi padre di Matteo, 102, 3i.
GozzADiNi GiOTANNi figlio dl Bonifaclo, 6, 41; 86. 46-
47; 97, 33; h el. Gonfaioniere d. pop. per porta Ra-
vegnana (an. 143S), 6, 4S-46; e inriato aml>asc. ai
Veneziani con l^attista Sampicri per trattare di una
iega eontro 11 Visconti (an. 1443), 86, 4S-46; h d.
Commiasione incaricata d. elezioni agii uflScl per
porta Raregnana, 97, 33-3S, 33.
GozzADiNi GiOTANNi figiio dl Testa, seguace d. Maltra-
versl; pone Anton Galeazzo Bentirogiio in sotpetto
d. gorernatore (an. 1435), 45, 1-7.
GozzADiNi GiovANNi figlio di Bernardlno Rosso, 310,
34-3S; 342, 11 ; 346, 13-14; ricere in consegna II prio-
rato di Santa Maria degli Angeli che trasferisce a
Bartolomeo Torfanini (an. 1495), 288, I-9; temendo
quaiche male per se stesso durante la periecuzlone
contro il padre, parte per Roma (an. 150'), 310,
34-3S, ove trova tanta stima e tanto aflTetto nel pp.
per ii suo ingegno e la sua dottrina che h dal pred.
&itto datario con molti benefici, 35-36; cf. 343, 11 ;
346, 13-14; precede Giulio 11 nel corteo papale alla
sua entrata in Bologna ipargendo tra U popolo mo-
nete d'oro e d'argento (an. 1506), 355, 4S-4t; allog-
gia nel pal. di NicoI6 Sanuti, 357, 16, che gli viene
donato dal pp., 17-11; daile finettre d. Pal. con la
mitria In testa assiste alla distribuzione di candeie
dai pred. fatta al popolo dalla Ringhiera (an. 1507),
363, tl-l4.
* GozzADiNi coNTB GiovANNi ric, I.V, 1; pubblict la
Lettera tli fra Cherubino Ghirardaeci e notitit ri-
guardanti la stamfa del f vo/mme della " Hittcria
di Bologna „ in Atti e Memorie dellaR.De-
putazione diStoria patria perleprorin-
cie di Romagna (an. 1863), XXVI, lo-U; ric, X
9-13; nella Vita di Giovanni II Bentivoglio da giu-
dizio sfarorerole sulla storia di Bologna d. Ghi-
rardacci, CXX, 31, 7-»; cf. iV, 11,.
GozzAoiNi GiovAKNi Antonio anche Gozzaoimi Bknti-
[Qozzadinl G. A.-Gozzadini Tomm.] INDICE ALFABETICO
633
voGuo figlio di Scipione e dl una Malvezzl, 243, 8-
9; padre di Lodovico, 256, 32; 267, 32-33; con altri
va a Milano a prendere la sposa di Giulio Malvezzi
(an. 1464), 183, 28-32; h ricevuto con grande onore
dal duca, 32-33; da con gli altri l'anello alla sposa a
nome di Giulio, 33-3i; parte per Bologna con la
pred., 3«-35; rinuncia al suo nome per assumere
quello d. Bentivoglio con le loro arrai divise e pri-
vllegi (an. 1487), 243, 8-11, j-i, corae da struniento
rogato da Bartolomeo Rossi, U-13; conduce a Bo-
logna da Carpi una figlia di Taliano Pio per moglie
al figliuolo suo Lodovico (an. 1490), 256, 32-33; in-
vita alle feste Giovanni Bentivoglio che lo fa cav.
alla fine d. convito, 33-35; glt h aflSdata dal pp. la
porta San Vltale (an. 1506), 357, 28-29; el. dal pred.
d. Quaranta Consiglieri e Riformatori, 358, 34-35 e
Gonfaloniere di Giustizia, 359, 15.
GozzADiNl GiROLAMo el. d. Signori (an. 1508), 385, 31-33.
GozzAUiNi GozzADlNo. Una sua figlia sposa Galeotto
Canetoli (an. 1426), 4, 46-47; el. da Eugenio IV, per
porta Ravegnana, d. Venti coramlssari deputatl alla
creazlone d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 23; 28,
2; rieletto d. Venti consiglleri (an. 1433), 31, 10;
con Guido Pepoii cinge gli sproni in San Pietro
al nuovo cav. Luigi Griffoni, 24; e el. d. Diecl di
Balia (an. 1434), 37, 36-37, 39; f (an. 1441), 68, 39-40.
GozzADiNi GozzADiNO succcdc in Senato a Scipione
Gozzadini (an. 1482), 224, 29-30; fe fatto cav. in
San Giacomo da Glovanni Bentivoglio (an. 1485),
232, 13-15; t ed e sepolto ai .Servi, 233, 27-28; gli
succede in Senato Alessio Orsi, 28-29.
GozzAuiNi suoR Leonarua figlia cli Nicol6, 182, 2i-23;
h el. badessa d. raon. di santa Chiara (an. 1463),
22-23; "LXVI, 20-21 ,.
GozzAuiNi Bkntivoguo LoDOVico figlio di Giovanni
Antonio, 256, 32; 267, 32-33; prende in moglie Snie-
ralda figlia di Taliano Pio di Carpi (an. 1490),
256, 32-33; combatte nel torneo in Bologna, tenntosi
per definlre se la Fortuna o la Sapienza prevalga
nelle cose umane, al segulto di Annibale Bentivo-
gllo, paladino della Fortuna; e ascritto alla quinta
squadra vestita alla tedesca, 259, 30-31: la sua parte
reiita vittoriosa, 262, 17-19; ottlene il palio nella
gtostra in onore d. no>!ze di Alessandro Bcntlvo-
glio in Bologna, nella quale aveva tenuto il tavo-
laccio (an. 1492), 267, 31-33.
GozzADiNi LoRENZO i el. degli Anziani per novembre-
dicembre (an. 144.')), 112, I8-20.
GozzADlNi LoRBNZo medico bolognese, t 'i' "'alc ma-
zucco (an. 1505), 341. 20.
GozzADiNi Marchionnk. Nellc nozze di Alcssandro Ben-
tivoglio con Ippollta Sforza h statfiere d. sposa (an.
1493), 267, 11-12.
GozzADiNi [Marhhkrita) figlia di Tommaso, sposa Gia-
como Pepoli (an. 1441), 70, 22-33.
(iozzADiNi MattivO figlio di Bernardino, 87, 12; padre
di un altro Bernardino, 128, 13-14; h d. Sedici Ri-
formatori, 87, 3-6; cassato questo ufBclo h el. d. Ulecl
di Balla (an. 1443), 8-13; h el. degll Anziani (an.
1444), 97, 37.
Gozzadini Mattso figUo dl Gioranni, 102, 31; tratta
con Tab. di Santo .Stcfano la fabbricazione dciroape-
dalc di San Buono nella caaa d. Compagnia d. Lom-
bardi (an. 1445), 102, 39-38.
GozzADiNi Mattbo udito che 11 pp. areva perdonato
aglt altri Bolognesi andatl a Roma, anrhe egli vi si
reca con Giovanni Felicini (an. 1508), 384, 16-19;
e imprigionato in Castel SanfAngelo, 30-31.
GozzADiNi Michele di Castellana, degll Anziani e dot-
tore; h fatto cav. dal card. Bessarione (an. 1461),
177, 33-34.
GozzADiNi Nanne [JVaao, Nanne, Nanni\ padre di Ca-
stellano, 98, 3-4; 101, 46; 134, 14; di Nlcold, 53, 1-3;
54, 4; 55, 18-19; 62, 7; 63, l; 67, 45; dl Tomraaso,
70, 23.
GozzADiNi NicoLo figlio dl Nanne, 53, 1-2; 54, 4; 55,
18-19; 62, 7; 63, 1; 67, 45; padre di Leonarda, 182,
22-23; banchiere; h el. degli Anziani di Bologna dal
Senato (an. 1438), 52, 41; 53, 1-2; ne assume l'uffi-
cio, 2-4; di nuovo degli Anziani, 54, 1, 4; dura in
carica sino a tutto dicembre, 7; h el. d. Diecl di
Balla, 55, 14, 18-19; h el. d. Sedici Riformatori d.
Stato (an, 1440), 62, 1-7; interviene alla messa so-
■ lenne fatta celebrare in san Giacorao dal Senato
di Bologna il giorno di Santa Monlca, 63, 1 ; t ed
h sepolto nella chiesa d. Servi, 67, 45-47.
GozzADiNi SciPioNK figllo di Gabbione, 142, 45; 145,
30-31; 173, 17; padre di (Jiovanni Antonio, marito(!)
di una Malvezzi [Ginevra, invece nuora], 243, 8-9 ;
dottore in legge c conte; c el. dei Sedlci Rlforma-
tori d. Stato (an. 1428), 7, 1-3; e el. d. Dieci Rifor-
matori (an. 1429), 11, 43-45; e d. Sedici Riformatorl,
14, 9-10; di nuovo (an. 1446), 113, 25; h confermato
d. Sedici d. Reggimento (an. 1453), 142, 44-45; pren-
de parte alla riforma degli Statuti di Bologna (an.
1454), 145, 29-31; h inviato ambasc. a Roma a feli-
citare il nuovo pp. (an. 145.;), 157, 3-6; va ambasc.
H Roma al seguito d. leg. Milanl (an. 1458), 165,
48-49 ; chiamato con altri dal pp. e arringato dal
pred. per la pace d. c. (an. 1460), 173, 17, 32-26; con
altri va a Mllano a prcndere la sposa dl Giulio Mal-
vczzi (an. 1464), 183, 38-33; e ricevuto con grandc
onore dal duca, 32-33; da con gli altri 1'anello alla
sposa a nome di (jiuHo, 33-34; parte per Bologna
con la pred., 34-35; e d. senatori d. primi sei mesl
.il tempo d. serrata di Paolo II (an. 1466), 191, 25;
ambasc. di Bologna al nuovo doge di Venezia Nic-
C0I6 Troni per rallegrarsi d, sua elezione (an, 1471),
210, 10; il doge ha con hii un iungo coUoquio a
proposito di una bastla dai Bolognesi costruita huI
Panaro che si voleva fosse atterrata, 10-12; t e gll
succede in Senato (jozzadino Gozzadini (an. 1482),
224, 39-30.
GozzADlNi Skbastiano da Novara; t «' riacqiiisto di
Sarzana e Sarzanello milltando sotto la bandlera
dl Annlbale Bentivoglio (an. 1487), 241, 36-38.
GozzADlNl Sbba.stiano figlio di Bernardino, 244, 44 ;
263, 34; el. pod. di Lucca (an. 1488), 41; h fatto
cav. aurato da Giovanni Bentivoglio in S«n Gla-
como (an. 149 0. 263, 33-24.
[GozzADiNi .Smkralda) V. Pto Smeralda.
GozzADiNi Testa padre dl Giovanni, 45, 2; di Bernar-
dino Rosso, 232, 36; 302, 13; parte dl Bologna cro-
clato con Achllle Malvezzi (an. 1464), 185, 38.
GozzAuiNi ToMMASO \Tomaso Gotxadini\ figlio di Nannc,
70, 23, 34; tesoriere generale d. com. dl Bologna
(an. 1440), 60, 36-37; cf. 62, 37-38; presta al Cora.
trecento cinquanta scudl, 13; cf. 23-24; intervlene
634
INDICE ALFABETICO lOortadini Tommaso Gratl Aadrea]
alla mena tolenne fatta celebrare dal Senato In San
Giacomo per la feita di aanta Monica, 63, i; iposa
itia figlla [Margherlta] a Giacomo i'epoll [an. 1441].
70, ll-li, 3«; i del Sedlcl, 35; f 3t ; cf. 4», secondo
alcunl dl releno, 36-37.
GoxzAuiKi Vknck.si.ao figlio dl lionlfacio, 89, i; h tra gll
incaricati dl attuare 1 prorredimentl fiscali dellberatl
(lal Consiglio d. Selcento (an. 1443), 8S, 42-89, 1-S.
Go/ZADINO V. GoMtadini G.
GRADO(PATitlARCiU) V. ContUilmer Afateo{an. 1434-144S).
Grafpi Anttonio h da Glulio II creato Masaaro d. Drap-
pierl (an. 1506), 359, so.
Granaglionk [Garnairiione] fa un dono a .Sante Bentl-
roglio per le nozze (an, 1454), 151, 9; il coiii. fa un
presente alle nozze di Giulio Malrezzl (an. 1464),
185, «-S.
Granarolu nel Bolognese; ne e oriundo Uertonc Me-
rlghi, 19, «4; 2: assediato dai Piccinino (an. 1434),
40, 40; fa un dono a Sante Bentiroglio per le
nozze (an. 14S4), 151, 2; assallto dal leg. di Bolo-
gna, c ripctutamente e ralidaniente difeso dai pre-
sldl e dagll uominl d. castello (an. 1509), 395, 37-
39; si rende a patti, 39-40.
Gkanaroli Bernardo congiura dl fare entrare 1 ne-
mici In c. (an. 1428), 11, 15-34; scoperto % preso e
impiccato, 35, 37, 30.
Gran Turco V. Maometto II.
" Grassi (famiglia) e rappresentata nel Tkeatro morale
lie' moderm iugegni d. Ghirardacci, XXIV, 33, 35 „.
Grassi Achills uditore di Rota; i el. vesc. di Citti
dl Castello (an. 1506), 342, 3; cf. 356, 40-41; va a
Bologna con Giulio II e alloggia nel rescorado (an.
1506), 41.
Grassi Aoambnnone cav. bologneie; i d. Collegi (an.
1505), 339, 1, 5; el. dal pp. d. Quaranta Consiglieri
e Riformatori (an. 1506), 358, 34-36.
Grassi Anasta-sia suora, figlla di Gioranni, 162, 35;
con altre monache si trasferisce da Ferrara a Bo-
logna nel mon. di santa Chiara, detto d. Corpo di
Cristo (an. 14S6), 31-36; i accompagnata sino a
Corticella dalie sorelle d. duca Borso d'Este, 37-3».
Grassi Andrka padre di Giacomo, 108, 43.
Grassi Antonio dottore famoso; vlre in questo tempo
in Bologna (an. 1456), 162, 14-16; ^ creato vesc. di
Tivoli da Innocenzo VIII, che lo vuole suo referen-
dario domestico (an. 14S4), 230, 30-31: h anche audl-
tore d. Ruota Apostolica, 264, 30; f In Roma (an.
149 1), 31; il suo corpo i trasferito a Bologna e
seppellito In San Pietro, 31-33.
Grassi Cornki.io devc pagare una slcurti di lire quat-
tromila essendo chiamato in giudlzlo a rendere con-
to d. sua gestione sui dazi e ie entrate d. c. (an.
1435). 44, 45-48.
Grassi Gaspare fa un presente aile nozze di Glulio
Malrezzi (an. 1464), 184, 35; el. senatore di Roma,
parte di Bologna (an. 1473), 213, 43-43 ; si reca pod.
a Firenze (an. 1475), 215, 14; essendo pod. di Pe-
rugia t (an. 1484), 331, 14.
Gra.ssi Giacomo amico d. f Antonio Bentirogllo, 51,
33-36; con altri amici d. pred. c persuaso da Raf-
faele Foscherari a vendicarne la f col dare Bologna
in signoria d. duca di Milano (an. 1438), 34-31 ; suo
dono a Sante Bentiroglio per le nozze (an. 14S4),
149, 39.
Grassi Giacomo figlio di Andrea, lOS, 42: seguace d.
Canetoll, i bandito di Boiogna (an. 144S), 43.
Grassi Giovaxni padre di Anattasia, 162, 35.
Grassi Olivieko padre dl Tommaso, 59, 10; 62, 41; 68,
10; 106, 45; 109, 9.
Grassi Paris maeatro d. cerlmonle d. pp. ; legge i ca-
pltoll concordati tra il pp. e 1 Bologneti (an. 1507},
364, 50; 365, I.
Grassi Pictro.><io figllo di Vitale, pretta al com. cento
scudi e ne diviene tesoriere (an. 1440), 62, 36.
Grassi Scipionc partecipa aila congiura ordita da Ga-
spare .Scappi contro i .Maretcotti (an. 1S08), 380, 1-t.
Gkassi Tbseo dottore e canonico ; accompagna gll am-
batc. d. Senato bologncte a Roma a rendere omag-
gio a Pio III (an. 1503), 326, 5«; 327, 1.
Grassi Tommaso figlio di Oliriero, 59, 10; 63, 41 ; 68,
10; 106, 43; 109, 9; i cit. dal Senato e imprlglo-
nato nel casteilo di porta Galllera (an. 1439), 59,
9-10; h iiberato pcr coniando d. duca Vitconti, 15-
16: h mandato prigioniero dal Senato di Bologna
a Milano (an. 1440), 62, 41; % fuoniscito, 68, 10.
Grassi Tommaso figilo di Ollriero, 106, 45; 109, 9; la
sua casa i saccheggiata c incendiata (an. 144S), 106,
43-45: % bandito di Bologna pcrch^ amico d. Cane-
toll, 109, 9.
GrAssi Vitale padre di Petronio, 62, 36; un suo nl-
pote h fatto prlgioniero dalle milixie d. pp. nella
torre di Floriano .Mrzzovillani a Stifonte (an. 1438),
9, 47-48.
Grasso V. Pellittari G,
Grati (PAMIOLIA) " e rappresentata nel Theairo morale
de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV, 33-36,.
Grati nella loro casa alloggla Gioranni Sataatello (an.
1506), 357, 24.
Grati Alessandro figlio di Glacomo, 185, 41; canonico
dl San Pletro; si fa croclato col padre e parte dl
Boiogna (an. 1464), 46-186, 1-3; piglia la tenuta d. c.
a nome d. nuovo governatore dl Bologna Glambat-
titta Sareill (an. 1467), 196, 43-44 ; di la commenda
d. chiesa d. Magione ad Astorre Maivezzi (an. 1468),
200, 33-34.
Grati Andrba figlio dl Giacomo, 188, 40; 215, 33; ac-
compagna Giovanni Bentiroglio a Milano (an. 146$),
188,40: creato Gonfaloniere d. popolo i fatto cav.
aurato in casa sua da Giovanni Bentiroglio reca-
tosi a prenderlo con grande seguito per condnrlo In
PaL (an. 147S), 215, 33-36: accompagna Glorannl
Bentiroglio in risita a Ferrara (an. 1479), 219, 43-
44; va pod. a Firenze (an. 1480), 222, 36; cf. 225,
33-34; non ri finisce l'oflScio perchi el. d. Sedici In
luogo dl Nicold Sanuti, 222, 36-37: cf. 225, 33-34;
convita Violante Bentivoglio con gli ambasr. d. ma-
rlto venuti a sposarla e con Gioranni e Ginerra
suol genitori (an. 14S5), 232, 4-6; accompagna Gio-
ranni Bentiroglio in pellegrinaggio a Loreto, 33-
23, 34; e scalco generaie alle nozze di AnnibaJe Ben-
tiroglio (an. 1487), 237, 34-25; suo abito, 36-37: iel.
d. Sedlci (an. 1488), 253, 33-23; e gludice d. torneo
In Bologna tcnutosl per definire se la Sapienza o
ia Fortuna preralga nelie cote umane (an. 1490),
258, 46; con gli aitrl giudica rlncUori I car. d. For-
tuna, 262, 30-34; da Glovanni Bentiroglio h prepo-
sto con Ercole Bentiroglio alle nozze d. figlio Aiet-
sandro (an. 1493), 267. 14-15 : ha sotto i tuol ordinl
[Grati Andrea-Grati Giacomo]
INDICE ALFABETICO
635
nove 3calchi con sei servitori ciascuno, 15-17; inter-
viene allMnaugurazione d. Naviglio da Corticella a
Bologna (an. 1494), 174, 2-36; & ambasc. d. Senato
airincoronazlone dl Lodovico Sforza (an. 1495), 285,
47-48; si reca a Firenze da Carlo VIII a cliiedcrgli
da parte d. Sennto di non passare al suo ritorno
dal Bolognese, 287, 23-25; t; g'' succede in Senato
il fratello Carlo (an. 1502), 309, 17-18.
Grati Carlo fratello di Andrea, 309, 18; capo di squa-
dra; va con Giovanni Bentivoglio contro i Vene-
zlani (an. 1483), 228, 11-13; essendo cap. di Gio-
vanni Bentivogllo e da lui armato cav. in San
Giacomo quindi mandato a capo d. sue genti verso
Napoli in aiuto d. Lega (an. 1486), 233, «5-47; tlc-
ne il secondo tavolacclo innanzi al Pal. d. signori
nella giostra per le nozze dl Annlbale Bentivoglio
(an. 1487), 240, 46; corrono contro lui il marcli. dl
Mantova, Fracasso da Sanseverino, io sposo e Dio-
febo da Napoli, 46-48 ; va con Giovanni Bentivoglio
in pellegrinaggio a SanfAntonio di Padova (an.
1488), 244, 26-38; scampa, fuggendo, dalle manl d.
Faeutini, 246, 34; giostra nel torneo in l3ologna,
tenutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umanc, al seguito di Annibale
Bentlvoglio paladino d. Fortuna; e capo d, sesta
squadra vestlta alla selvaggia (an. 1490), 259, 33-
34; la sua parte resta vtttoriosa, 262, 17-19; gli h
affidato ii palio vinto dalla sua parte, che porta
dletro II carro d. Fortuna sino al pal. Bentivo-
glio, 36-31 ; accompagna Gioranni Bentivoglio a
Ferrara allc nozze di Alfonso d'£ste (an, 1491),
263, 7-9; torna a Bologna, 13; comblna U matri-
monio tra Laura di Giovanni Bentlvoglio e Gio-
vanni Gonzaga e da ospitaliti allo sposo venuto
a Bologna per le nozze, 48-49 ; gll e dato in conse-
gna da Giovanni Bentivogllo lo stendardo ducale in
San Petronio (an. 1493), 270, 34-36; attende qul il
ritorno d. pred., 40, cf. 271, 35; precede il Bentivo-
gllo con lo stendardo e molti armati nella caval-
cata per la c, 39; accompagna il Bentivoglio a un
parlamento in Ferrara, 272, 13-14; accompagna di
nuovo il pred. a Ferrara a condolersi d. f d. du-
chessa coi duca Ercole, 273, 24-36; torna a Bolo-
gna, 36; e mandato da Giovannl nella sua villa d.
Bentivoglio a ricevere gli ambasc. di Giovanni Gon-
zaga recatisi a prendere la sposa (an. 1494), 275,
11-12; per incarico di Giovanni Bentivoglio ve-
stito a lutto con il seguito si reca a Carpi da Gil-
berto Pio a condolersi d. t «i- padre, 48-49: deve
ogni giorno cavalcare per la c. a Irapedire o quie-
tare i tumulti, 278, 8-10; 4 mandato da Giovannl
lientlvoglio con onorevole compagnia a Firenze a
osseqularvi re Carlo VIII, 284, 29-30; k rlcevuto
cordialmente dal pred., 30-31 ; si conglunge con cin-
que squadre di Giovanni Bentivoglio alPeaercito
d. Veneziani contro Carlo VIII (an. 1495), 286, 48;
287, 1; i mandato da Glovanni pred. a Lodovlco
Sforza a chiedergli la liberazlone di Fillpplno Bor-
romel, 2S8, 14-15; h procuratore di Giovannl Ben-
tivoglio neila condotta presa da lul con II pp., 1
Venezianl, il duca di Mllano, 289, 31; % mandato
a Roma a riscuotere il dennro d. condotta, 46, cf.
288, 40-41; h soddisfatto intieramente dal pp., 289,
46-47; nel vlaggio di ritorno i assalito ai confini
d. Fiorentino da montanari armatl, 47-49; fugge
con il denaro, ma rimane preso 11 suo famlglio coi
bagagli, 49-290, I; il pred. e condotto prigioniero
a Firenzuola, 1-3, ma poi liberato con le robe per
ordine d. Fiorentini, 3-4; accompagna Alessandro
Bentivoglio a fare omaggio allMmp. Massimiliano
a Meda (an. 1496), 291, 17-18; h mandato da Gio-
vanni con milizie in aiuto d. Fiorentini contro Pisa
(an. 1498), 295, 44-45, e da Annibalc Bentivoglio al
campo di Lodovlco Sforza con cento uomini d'ar-
rae (an. 1499), 296, 34-35; cf. 297, 25-36; torna a Bo-
logna, 25; succede in Senato al f fr. Andrea (an.
1502), 309, 16-17; con Girolamo Sampieri va am-
basc. al Borgia a dissuaderlo di volere mutare il
governo di Bologna e cacciarne i Bentivoglio, 311,
37-45; torna a Bologna con un rifiuto, 45-50; h man-
dato con Tommaso Grengoli dal Senato ad Ales-
sandro VI per la firma d. capitoli concordati fra il
Valentino e Bologna, 319, 35-36; porta al pp. i ca-
pitoli d. niatrimonio stablllto tra i Borgia e i Ben-
tivoglio, 320, 39-30; insiste presso il pp. per la con-
ferma d. capitoli tra i Bolognesi e il duca e finai-
mente I'ottlene (an. 1503), 321, 18-30; tosto ne da
avviso al Senato, 30; va con gli ambasc. di Bolo-
gna a ossequiare Giullo II, 328, 30-33 ; torna a Bo-
logna, 34; accompagna Alessandro Bentivoglio a
Roma a prendervi Giacoma Orsini sposa di Ermes
Bentivoglio (an. 1504), 332, 30, 33-34; ^ fatto con
grande onore senatore di Roma (an. 1505), 336, 32;
h d. Sedici e va a Roraa ambasc. di Giovannl Ben-
tivogUo al pp. per acquistargliene 11 favore (an.
1506), 344, 7-10, tradlsce 11 suo raandato, 10; per-
chfc ottenuto da Giulio II, coll'appoggio di amici,
la carica di senatore di Roma e una ricca e nobi-
lissima moglie alle domande di lui sul Bentivoglio
risponde dicendone ogni male, 13-15; entra in Bo-
logna con il card. d'Araboise e il leg. e radunati
i Sedict propone di Introdurre i Francesi in c, 349,
44-46; la proposta accettata dal Guidottl Gonfalo-
niere di Giustizia c rigettata dal popolo, 46-350, 1-
3; ai suoi preghi il popolo concede tregua ai Fran-
cesi, 351, 10-11; gli h affidata da Giulio II la custo-
dia d. porta Maggiore, 357, 30; h dal pred. el. d.
Quaranta Conslglierl e Riformatori, 358, 37-38: parte
di Bologna odloso a tutti per 11 suo tradltnento
verso i Bentlvoglio, che sempre lo avevano onorato
e beneficato (an. 1507), 362, 28-32; torna a Bologna
con 11 leg. Alldosi (an. 1509), 394, 34-35, 27.
Grati gl4 Ingrati Cristoforo figlio di Pellegrino, 184,
10-11; fratello dl Giacorao, 186, 2: col quale parte di
Bologna croclato (an. 1464), 1-3; e scalco alle noize
dl Giulio Malvezzi, 8, 10-11 ; h fatto cav. aurato In
San Giacomo da Giovannl Bentivoglio (an. 1483),
226,33-34, cf. (an. 1482), 223, 4»; va pod. a Firenze
(an. 1483), 226, 34; cf. (an. 148»), 223, 4«-49.
IGrati] Catbrina V. Fasanini C.
Grati Francesco figlio dl Glacomo, 147, 3«; 193, 43;
dottore; scalco dl tavola alle nozze di Sante Ben-
tlvoglio (an. 1454), 147, 30-33, 38; convlta Galeano
Marla Sforza e il suo segulto (an. 1467), 193, 43-44;
h dal pred. fatto cav., 45.
Grati gii lN(iRATi G\KcoMo[raeomo\ figliodi Pellegrlno,
114,28; 143,3: 145,36; H7,39; 170, 13; 173, II; 191,
21, 3t.37; fratello dl Crlitoforo, 186, 2; padrc dl
636
INDICE ALFABETICO (Orati Olaeomo Oregonano //«/««o)!
Alemndro, 185, 4i; di Andrea, 188, (•; 215, *3;dl
Carlo, 309, l>; di Francetco, 147, 31; 193,43; ma-
rito dl Caterlna Fasaninl, 114, 3«; pelllccialo, 39;
170, 13; pol ca»., 170, 13; presta al com. dl Bolo-
gna duecentorentlclnque acudi e ne dlrlene teto-
riere (an. 1440), 62, 31-33; interriene alla metsa fatta
oelebrare dal Senato dl Bologna in San Giacomo il
giorno dl lanta Monica, 63,4 ; hel. degli AnzUni per
il quartiere dl Porta Ravegnana (an. 1445), HHI, 3J;
el. d. Sedicl Rlformatori d. .Stato (an. 1441');, 113,
35-31; b mandato ambaac. a Venezia, 114, 2(-2f; la
sua scelta scontenta 11 popolo, etiendo un artiglano,
J9-31; dlslmpegna con onore la aua mlssione, 31-33,
3fr-3S; tue qualiti, 33-36; torna a Bologna, 3k; h con-
fermato d. Sedlcl del Kegglmento (an. 1453), 142,
44; 143, 3; h mandato amba.ic. al pp. con Gaspare
Rlnghlerl per condolersl d. presa di Costantino-
poll fatta dal Turchl, 24-38; tratta Taccordo tra
il duca dl Ferrara e i Rologneti per franchigle ri-
cendcToli nel ritpettivo territorlo (an. 1454), 145,
33-36; perch^ d. Sedlcl Riformatori prende parte
alla rlnnoraxione degll Sfatutl d. c, 39, 36; c scalco
generale alle nozze di Sante Bentivoglio, 147, 37,
39; mandato con Virgilio Malvezzl ambasc. a Ve-
nezla ottiene quanto desiderava, 151, 39-41; accora-
pagna a Roma il card. Bessarione (an. 1455), '58,
43-44; dl nuovo va a Koma ambasc. al pp. a causa
di Glacomo Plccinino (an. 1458), 165, 11-13; h el.
con altri a provvcdere ai biaognl d. pp, e d. gente
d'arml d. duca di Milano nel loro sogglorno in Bo-
logna (an. 1459), 168, 5-7; cf. 171, 48-49; h dai pp.
nella sua entrata In Boiogna, fatto car. dinanzi
alla sua casa, dirimpetto alla Magione, e chiamato
d. Grati Invece che degli Ingrati, 170, 11-13; e am-
basc. di Bologna al congresso di Mantova, 172,
17-lt; convocato con altri dal pp. h esortato alla
concordia e alla pace (an. 1460), 173, 18, 32-26; ac-
compagna a Roma il leg. (an. 1461), 177, 38-39;
con Vlrgiiio Malvezzl sl reca a Imola e Faenza
pcr rappacificare i due Manfredi (an. 1463), 180,
30-31; con i rappresentanti d. pp. e d. duca di
Milano concorda dl rimettere 1'arbitrato al pp.,
31-33; assistc alla cerimonia d. cavalierato a I)o-
menico Garganelli, 181, 14;cf. (an. 1463), " LXVII,
17-18 ,; con Achllle Malvezzi b el. cap. d. due galee
vcnezlane"concesse al Senato di Bologna per la cro-
ciata (an. 1464), 183, 11 : parte per Vcnezia ad ap-
parecchiare l'occorrente, qulndi torna, 13-13; fa un
pretente alle nozze di Giulio Malvezzi, 184, 38;
torna a Uologna, 185, 30; con il figlio Alessandro
canonico e con altri compagni si fa crociato con
solenne cerimonia, e parte per Venezia, 46-186, 1-9;
cf. 185, 30-31; falllta 1'impresa contro i Turchi per
la t d. pp,, ed essendo malato di febbre si fa tra-
sportare a Bologna, 186, 30-31; vince il palio nella
corsa in via San Donato (an. 1465), 188, 14; ^ aena-
tore per i primi sel mesi al tempo d. serrata dl Pao-
lo II (an. 1466), 191, 26-27; f. 192, 35-26; suo elogio,
36-39; h el. in suo luogo nel Senato NicoI6 Aldro-
vandl (an. 1467), 31-33; aneddoto che lo riguarda
in confronto dl Sante e Glovanni BentlTogUo e dl
Achllle Malvezzi, 198, 21-33.
Grati Giacomo combatte nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se la Saplenza o la Fortuna pre-
valga nefle eote wnaae, al Mgulto dl Annibale Ben-
tlrogllo paladino d. Portuna; c aicrltto alla sesta
tquadra rettita alla telvaggla (an. 1490), 259, 31-34;
la tua parte resta rlttoriosa, 262, 17-19; el. degli
Anziani (an. 1507), 369, 13-16; In casa tua In itrada
Maggiore alloggia |BrigldaJ Ortlnl moglie dl Ric-
cardo Alldosi (an. 1508), 385, 44-45.
" Grati Giacomo prepotto al gorerno di Cattet San
Pietro (an. 1546), V, 26;gII sono resl utlli terrigi
dul notalo Andrea Ghlrardacci, 36,,
Grati Giovanmi ric, 252, 1.
(JRATi gli I.saRATi Pkli.kgrino padre di Giacomo, 114,
38; 143,3; 145,3«; 147,39; 170, 13; 173,18: 191, 36-37.
Grati Pellbgrinu combatte ncl torneo in Uologna, te-
nutoti per deiinlre se la Sapienza o la Fortuiia
prevalga nclle cose umane, al seguito dl Annlbaie
Hentivoglio paladino d. bortuna: h ascritto alla
sesta squadra vestita alla telvaggia (an. 1490), 259,
33-34; la sua parte retta rittorioia, 262, 17-1*.
Gratia V. Grazia.
Gratiano V. Gratiat$0.
Gratioli, Gratiolo r. Gmzioli, Graziolo.
Gravina (duca di) V. Orsiai Franccuo.
Grazia [Gratia] v. Merighi G., RauaU G.
Gkazioli Graziolo [Gra/icio Graiio/i] propone In Se-
nato, contro l'iniperversare d. temp > cattiro, che a
imitazione d. Fiorentini con la loro Madonna d?l-
1'Impruneta, si faccia una solenne procetslone con
la Madonna d. Guardia (an. 1433), 34, 9-34: il Se-
nato glicne dclega rincarico, 35-36; ordlna U tutto
con Gioranni dalle Armi, Bartolomeo Baroncinl
e Bernardino Muletti, 26-28: con i pred. sale tra la
ploggia e 11 fango alla chlesa di san Luca aul
Monte della Guardia, 38-30. e dopu le debitc ora-
zioni ri toglie la Madonna e la porta alla chlesa
di santa Maria Maddalena d. Valle d. Preda, oggi
San Gluseppe d. Servi, 30-34; di la alla chiesa
di lan Matteo entro la c, 34-47; dopo letre
processioni per la c. rlconduce la lacra im-
raagine aila chiesa di san Luca sempre seguito dai
raagistratl e dal popolo oranti, 47-35, l-S.
Graziolo [Gra/ioio] t: Aecaritd G., Grazioli (»., 7'oi-
tignano (Da) G.
Grazioso [Gra/ioso[ v. liarbieri G., Xuti G.
Grkcia (rb di) [rex Greciae] titolo dell'imp. Mattinii-
liano, 279, 17.
Grkco (impero) rovlnato dai Turchl, 172, 4«.
Grbco i'. Framinee (Ua) G.
.... Grxco caposquadra ; tlene il terzo tavolaccio rerao
i banchl d. Piazza, nella giostra in Bologna per le
nozze di Annibale Bentiroglio (an. 1487), 241, 6;
corrono contro lui Dionisio armigcro e Protpero
dalPArmi, 6-7.
Grkco Corkrlio da Trevito; soldato di Bologna, svcla
agli Anziani esservi un trattato per dare ai fuoru-
sclti la porta d. Pratello (an. 1454), 144, 34-35; gli
h regalato per questa delazlone insieme alfaltro
accusatore la casa di Battista Manzoli, 145, 13-13,
e denari e stipendio mensile, 13-15; pochi mesi dopo
i decapitato perch^ battera moneta falta, 15-17.
Grbco Giovanni cap. d. Veneziani; h ia.Ho prigioniero
dal leg. a Ravenna con cinquecento d. auol caral-
leggeri (an. 1509), 396, 5-6.
Grbgoriano (paLazzo) r. Bologna (PeUazti).
[Gregorio GriffonJ Francesco]
INDICE ALFABETICO
637
Gregorio V. Pellitzari G.
" Grggorio XI. Gli sono mandati ambasc. da Bologna,
ctie vede raalvolentieri (an. 1371), LXXXI, 17-18;
c£. 16; fe falso che f acesse car. Antonio Bentivoglio
perch^ gi& lo era, U-IS, 17 „.
" Grkgorio XIII. Sua figura in silografia neiresemplare
Malvezzi dell'opera dl fra Cherublno Ghirardacci
Libro over Arbort de la honerata famigUa dc Fa-
saaini, XXII, 29 „\ la sua statua in bronzo in una
nicchia trovasi alla porta d, pal. degli Anzlani in
Bologna, 290, 37-3».
" Gregorio (fratb) di Moktblparo [Fra/er Gre^oriui
E//arensis\ priore generale d. frati Ereraitanl, con-
cede con privileglo a frate Cherubino Ghirardacci
di abitare finchfe viva la stessa camera che aveva
.ornata a sue spese e di avere una persona a suo ser-
vizlo (an, 1583), X, 30-24 ; testo d. privilegio, 35-XI,
17; il pred. privilegio h riconfermato con le debite
varianti (an. 1589), 18-34, j-^o ,.
.... Greoorio dktto Rosso. La sua casa h saccheggiata
e Incendiata (an. 1445), 106, 42; 107, 3.
Grroorio d'Anghiari cap. d. Fiorentini, giunge a Bo-
logna con fanti e cavalli (an. 1445), 112, 8-9; di
nuoTO h mandato dai Fiorentini a Bologna con
trecento fanti in aiuto d. c. (an. 1447), 122, 13-14;
la sua venuta fa sorgere dubbl che tuttl non siano
d'accordo sulia pace col pp., U-16; h inviato dal
Senato a fare scorrerle nel Modenese e nel Carpe-
aano, 21-33; torna con molta preda e prigionieri,
32-23; insieme con Astorre Manfredi deve assallre
all'improvvlso Luigl Gonzaga (an. 1449), 133, 24-26;
invece assalitl di sorpresa dal pred. sono sbara-
gliatl, 27-31; h fatto prigioniero e condotto In Bo-
logna al Senato che dubitava volesse sciogllcrsi
dalla sua condotta (an. 1452), 142, 21-32; data sl-
curta dl mantenersl ai soldo d. com. h rllasclato,
33-24.
Grbngoli Tom.maso procuratore; h mandato ambasc.
dai Bolognesi ad Alessandro VI (an, 1502), 314,
2»-33; fe m.ile ricevuto col compagnt dal pred., che
non crede stncera la loro ambasclata, 316, 10-16; %
Inviato dal pp. ad alcuni card., 16-1»; scrlve al Se-
nato che il pp, vuole in ogni modo Bologna, 19-21;
-torna con Carlo Gratl pr. Ale.ssandro per la firraa
d. capitoli concordati tra il Valentino e Bologna,
319, 25-26; giunge a Bologna latore d. bolla papale
con la ratifica d. pace conclusa dal pp. con Bolo-
gna e i Bentlvoglio (an, 1503), 33-34.
Grbscentio V. Crescemio.
Grsspelano V. Cretpetlano.
Gripfi Ambrogio {Ambrogio Griffv\ milanese; medlco;
va con altri in grande pompa ambasc. d. duca Sforza
al nuovo pp. a rallegrarsi d. sua elezlone (an. 147 1),
208, 43-44, 47; passa dl Bologna ospite dl Giovannl
BentlToglio, 48-49; parte per Klrenze, 50.
Grifpi Pistro commissarlo d. pp. iiel governo di Bo-
logna (an. 1507), 377, 48-49.
Oriffoni (famioma) " i rappresentata nel Theatro mo-
rale ile/ moderni ingegni . . . d. Ghirardacct, XXIV,
22-26 „; oon i CanetoH e gll Zambeccari pensano
di cacciare il leg. dt c, c armatisl passano di Piazza
gridando evviva al popolo e alle Artl; II popolo
per6 non sl muore e tornano a caia scornati (an.
1430), 17i 30*35 ! con 1 Canetoli e gll Zarabeccarl
rlraangono quasl padronl d! Bologna, 19, 19-21; per
potere meglio tirannegglare la c. ne bandlscono An-
tongaleazzo Bentivogllo con tutta la famiglia e gli
amici, 22-47 ; uno di loro deve essere dato in ostag-
glo al leg. durante I'armistizio, 20, 49-50; la loro
casa avrebbe dovuto essere incendiata in un com-
plotto ordlto per fare entrare i loro avversari in
c, 21, 35-36; itno di loro e dato ostaggio al leg. per
osservanza d. patti d. pace, 22, 3-3, 6; ric, 26, 4;
con l'abate Zambeccari tentano di cacciare i Ca-
netoli dl c. e introdurvi Antongaleazzo Bentlvoglio
con i fuorusciti e i banditi (an. 1433), 35, 14-16;
sono invigllati da Battista Canetoli pure in armi,
16-17, 20-21; non vedendo giungere il Gattamelata
al tempo stabtlito, persuadono i Canetoli che non
erano armati ai loro danni, e depongono le arml,
22-25; i Canetoii scuoprono il loro inganno e vigi-
lano, 28-29; coi pred. e il popolo al suono d. cam-
pana accorrono alla saraclnesca d. Canale di Reno
e quindl a porta San Donato e respingono i ban-
diti che tentavano entrare in c, 44-46; ci6 fanno
perche il popoio era arraato, altrimenti avrebbero
aiutato lo Zambeccari per i'od!o che nutrivano con-
tro i Canetoli, 46-49; si armano e raccoltisi alla
Magione dei Cavalieri scendono in Piazza avendo
a fronte 1 Canetoli (an. 1434), 37, 46-48; sono d'ac-
cordo col Gattamelata e col governatore, 38, 1, e
perci6 incolpati d. prigionia dl Gaspare Canetoll,
1-3; loro casa rlc, 181, 30; 182, 3.
Griffoni Floriano [Floriano Gri/oni, Gris/onil] figlio
dl Matteo, 4, 44; 6, 2-3; padre di un altro Floriano,
188, 40; si reca col governatore di Bologna Ludo-
vico Alamannl e con altri gentiluomlni a pren-
dere possesso dl Iinola e Forli (an. 1426), 4, lO-U;
piglia parte a un'adunanza indetta dat Canetolt
contro il leg. di Bologna Alamanno (an. 142S), 5,
42-44; 6, 2-3; approva clie si prendano le
armi, 12-13; con gli altrl si Irapadronisce
d. Piazza e appicca il fuoco alPavaglio-
ne d. bozzoil, 14-15; h e\. Gonfaloniere d. popolo
per porta San Procolo, 45-46; h con altri el. dal Se-
nato di Bologna ambasc. al pp. per la pace (an.
1431), 25, 8-11; non parte altrlmenti avendo U leg.
negato U salvacondotto, 13-24: sono presentati i
capitoli d. pace al pp. anche In suo nome, 26, 34-
38; di nuovo deslgnato dal Senato di Boiogna am-
basc. al pp. per rallegrarsi d. lua elezione, non pu6
entrare In Roraa a cagione d. guerra niossa al pp.
da Antonio Colonna, 30, 6-»; rallentatesi le ostlliti
vi entra ben accolto dal pp., 17-18; tonia a Bologna,
19; si arraa e sta a vedere quello che fa 1'abate
Zambeccari (an. 1432), 32, 24-25; sl arma col fra-
tello Luigi e gll altrl parenti e amici loro (an.
1434), 37, 46-48; sale sul tetto d. pal. d. Notai per
difendere il fratello Luigl attaccato dai Canetoli,
38, 17; e ferito mortalraente dat pred., 17-18; h
oondotto airOspedale d. Morte, 18; le sue ferlte
non appaiono gravi al medlct, 18-1», cf. 22-23; 4
scannato nel letto da amlci d. Canetoll fintlst d.
suol per arrivare sino a lui, 23-27.
Gripfoni Floriano figllo di un altro Florlano; acconi-
pagna Glovanni Bentivoglio a MlUno (an. 1465),
188, 40.
Griffomi Franobsco anche Friano [fii-aiutsco Gri/oni,
638
INDlCJb: ALFABETICO lOnironl FranceMo Oriffooi L. M.]
PHmt» Grijfbmi\ figllo dl MBtteo, 4, i« ; 18, i7 ; Gon-
falonlere dl Gluitisia; tlene mano all'ucclilone d.
clnque dl pirte bentlvoglU fatta commettere da
Battltta Canetoll (an. 1430), «7-«8; fa un pretente
allc nozxe di Glulio Malreszl (an. 14O4), 184, «3.
Griffoni GiACoMo [/acomo] figllo di Matteo, 6, j-3;
padre dl Glovannl, 23-26; 73, 3J-33; 86, 38; 97, 27-31;
134, 13; piglla parte a un'adunanza indetta dai Ca-
netoli contro 11 leg. di i}oiogna Alamanni (an. 1428),
5, «2-««; 6, >3; approva clic sl prendano le
arml, 12-13; con gli altrl sl tmpadronlace
d. Piazia e applcca 11 fuoco al Paragllo-
ne d. bozzoll, li-is.
Griffoni Giovakni figiio di Matteo; notaio, 4, ««-«5;
44, 3«-3S; 83, «l-«2; h eL d. Sedlcl Rlformatori d.
.Stato (an. 1428), 7, I, <; iel. d. Dlecl Rlforraatorl
(an. 1429), II, «3-«t; i d. Sedlci Riformatori, 14,
9-12; ei. ambasc. dl nolot^na al pp. sl reca a Roma
(an. 1430), 21, 5-7; el. da Eugenio IV, per la tribCi
dl porta .Stleri, d. Vcntl Commissarl deputatl alla
creazione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 23, 27-
3S; h sceito dai gOTernatore di Bologna per ambasc.
a Venezla, ma pol non i plik mandato (an. 1432),
32, 2-«, 12; sl interpone tra Tabate Zambeccarl e
Battista C.inetoll <lie al Trebbo de' Carbonesi sta-
vano per venlre alle mani, e II persuade a deporre
le anni per il bene d. c, 39-«0; appreso l'eccidio
d. suoi due fratelli Luigi e Fiorlano fugge di Bo-
iogna (an. 1434), 38, 27; rientrato Anton Galeazzo
Bentivoglio in c. ri torua anche lul (an. 143S), 44,
3«-35; fe ucciso da Carlo dl LodoTico plsano (s. a.),
83, «o-«l.
Griffoni GiovANNi flglio di Giacomo, 23, 26; 73, 32-
33; 86, 28; 87. 9; 97, 27-2«; 134, 13; caT.; fa parte
in rappresentanza d. Dodici di Balla, d. commlssione
d. Otto clttadini che col pod. era incaricata di pu-
nire i dellnquentl (an. 1430), 23, 21-26; dal Consigllo
d. Seicento h el. d. Dlecl dl Balla per dispensare
gli uflBci (an. 1438), 55, 1«, 16; fe mandato dagll An-
zlanl ambasc. al Piccinino per osteggiare Battista
Canetoll nel suo disegno di primeggiare (an. 1439),
57, 39-«« ; h ei. con altri ambasc. a Nlcol6 Piccinino
sotto Asslil a chiedergll la iiberazione di Annibale
BentiTOgiio e d. due Maivezzi Impriglonatl dal figiio
di lui Francesco (an. 1442), 73, 29-33; sl oppone in
Senato a che slano richiamati l Canetoli in Bologna
(an. 1443), 87, 27-30; e per questo In Senato assalito
e ferlto da Galeazzo Marescotti, 31-3«; e dagli amici
condotto a casa, 35-36; % el. d. Sedici Riformatorl,
3-S ; cassato questo ufficio fa parte d. Dleci di Bai\a,
t-9; ^ per porta Stleri d. Commissione incarlcata d.
elezionl agll ufficl, 97, 23-35, 27-3S; cinge la spada
eglisproni al neo cav. Sante Bentlroglio (an. 1446),
119, 27; h el. d. commissione incarlcata di sorve-
gllare 11 trattamento fatto nel Bolognese ai pelle-
grlnl Incamminati a Roma per 11 Glublleo (an. 1450),
134, 13, 16-17.
Griffoni GiovANNi figlio di Romeo, 31, 1«; i el. d.
Ventl Consiglierl (an. 1432), 1«.
Griffoni Girolamo figlio dl Lulgl, 206, «i; porta lo
stendardo bianco nella squadra di Giovannl Benti-
voglio durante 11 torneo In Bologna (an. 1470), 205,
11-12; accompagna 11 pred. In visita a Milano (an.
1471), 206, «1; rlceve in dono dai duca Sforza quat-
tordlcl braccU di cremltlno figurato, 207, 16-17; i
dal Senato mandato a Ferrara a rUttare 11 duca
Borao ammalato, «1-43; ha anche un coUoquto con
Ntcol6 d'E«te, «3-(3; va qulndi a Cattelnuoro a par-
lare con Ercole d'Este, «3-««; uacito dai cattello d.
pred. i al crocevla Gattamazsa attallto da Dolcetto
Dolcettl e ferito nel petto, ««-«5; t a cata di Vln-
cenzo l'aleotti In Ferrara, «6-«7; ne i portato 11
corpo a Bologna e lepolto In San Francetco, «7;
Ercole d'Eate h lotpettato autore d. tua t, «(•
fjRiKFONi Louovico figUo di Matteo, 4, «5; 89,«; 109,
16-17; 113, I7-It; h tra gll incarlcati di attuare I
prorredimenti fiscali deiiberati nel consiglio d. Sel-
cento (an. 1443), 88, «3-89, 1-«; h poita suila sua
testa una taglU dl llre mille (an. 1445). 109, 1«, 16-
17; h dagU .\nzlan! fatto rappretentare in modo
infamante nel pal. d. Notal (an. 1446), 113, u-ll.
Griffoni Luioi [Luisio, Aioisio, Luifri (irif/oni\ figllo
di Matteo. 4, «4; 6, 23; 31, 23; padre di GiroUmo,
206, «I ; 207, «1; piglia parte a un'adunanza indetta
dai Canetoii contro ii leg. di Bologna AUmannl
(an. 1438), 5, 42-««; 6, 2-3;approrache tl pren-
dano le arml, 12-13: con gli altri st impa-
dronisce d. Plazza e applcca il fuoco al
Pavaglione d. bozzoli, 1«-I5; in Piazza feriice
Mercadino e Gioranni Tignoso che per ordine d.
bargello arrestarano un tai Battista, al luo teguito
(an. 1433), 26, 7-9; esce di Piazza col pred., 10-11;
porta la bandiera d. popolo innanzi ai nuoro gorer-
natore Giovanni Bosco, 29, «3-««; h armato car. In
San I'ietro da Fantino Dandolo alia presenza d. Gon-
falonlere di Giustizia, degii Anziani e Tribuni d.
popoio e di moiti citUdini (an. 1432), 31, 20-23; gli
e cinta ia spada dai pod., 23; gU spronl da Guido
Pepoll e da Gozzadino Gozzadini, 2«; quindi omato
d. insegne miiitari e condotto aU'altare magglore
tra il vesc. di Penne e l'abafe Pepoil, 2«-26; h rlre-
stito delPabito dl san Giovanni Gerosoiimitano e
condotto a casa in trionfo, 26-28; dopo pranzo si
reca alla Magione e ne prende possesao tn luogo
d. t Pietro Scappl, 28-29; si arma e sta a redere
queilo clie fa Tabate Zambeccari, 32, 2«-2S; laputo
che 1 Canetoli avcvano preso le arml si arma an-
ch'egli con tutti i suol parenti ed amicl (an. 1434),
37, «6; si raccoglie coi pred. aiia Magione d. cara-
lleri, «6-«7; scende in Piazza a fronte d. Canetoii,
«7-«8; nessuno si scopre nemico aU'altro, ma tuttt
mostrano essersi adunatl per II bene d. SUto, 38,
3-5; riene a paroie con Battista Canetoli, ma per
Intromissione d. cognato Galeotto si quieta, 5-7 ; h
condotto da questo in Pal. avanti agli Anziani ed
h persuaso a deporre le armi, 8-9 ; appena h inerme
al vede assalito e fugge sui tetto d. pal. d. Anstanl,
9-11*. inutilmente ri si difende che i raggiunto ed
ucctso, 11-15.
Griffoni Luxgi e stafiiere di Ippolita Sforza spota dt
Alessandro Benttroglio (an. 1492), 267, 11-13.
Griffoni Luigi Maria rlene In Piazza a direrblo con
Petronlo dalla Fondazza Gonfaloniere d. popolo (an.
1501), 302, «-5; h aeparato dai presenti prlma di
renire alle mani, 5-7: i Gonfalonierl vorrebbero
punirlo per essere sUto 11 primo a carare 1'arme,
7-8; ri si oppone 11 Gonfaioniere di Giustizia per
opportunili, 1-10 ; h asioilto e ferlto da Petronlo e
(Griffoni L. M.-Guasco Girolamo] INDICE ALFABETICO
639
dai figli di Giovanni Mezzovillani, 11-U; essendo
stato imprigionato, Gaspare Scappi fa d. sua llbe-
razione una d. condizioni per restituire porta San
Mamolo al Senato (an. iSo8), 381, U ; h iiberato
dal governatore, 4«-45; corre ai congiurati e racco-
manda loro di non fidarsi d. preti ciie non avreb-
bero mantenuta loro fede, «5-47; h multato in qua-
rantatrfe ducati per II rifacimento d. pal. Marescotti,
388, 2.
Griffoni Matteo uomo dottissimo e di rara eloquenza
padre di I->uigi, 4, 44-45; di Glacomo, 6, 2; di Floria-
no, 4, 44-45: 6, 23; dl Francesco, 4, 44-45; 18, 47; di
Giovanni, 4, 44-45; 44, 34-35; 83, 41-42; di Lodovico
4, «4-45; 89, 4; 109, 16-17; 113, 17-18; 6, 23; 31, 23;
t in Bologna ed e sepolto in San Francesco (an.
1426), 4, 43-44.
Griffoni Matteo [Maitto\, Con Battista e Baldassarre
Canetoli e con l'abate Zambeccari h capo di Bolo-
gna (an. 1430), 19, 20-21 ; uccide in questa c. un fra-
tello di Mlcliele di Ora da Pisa (an. 1432), .55, 36-37;
& creato pod. dl Cesena (an. 1438), 35; in viaggio
i ucclso oitre Imola da Micliele di Ora per vendetta
d. fratello, 35-36.
Griffoni Matteo combatte nel tornoo in Bologna, te-
nutosi per dnfinire se la Fortuna o la Sapienza pre-
valga nelle cose uniane, al seguito di Annibale Ben-
tlvoglio paladino d. Fortuna: e ascritto alla quarta
squadra vestita ail'ungherese (an. 1490), 259, 27-2»;
la siia parte riesce Tittorlosa, 262, 17-1».
Griffohi Nicor.6 fa un presente alle nozze di Giulio
Maivezzi (an. 1464), 184, 45.
Griffovi Romeo padre di Giovanni, 31, M.
GRirXENZOMl Louovico [Lodovico Ghirlenxoni\ combatte
nel torneo in Bologna, tenutosi per delinire se la
Fortuna o la Saplenza prevalga nelle cose umane,
al seguito di Gilberto Pio e di Annibale Bentivo-
glio, paladino d. Fortuna: h ascritto alla seconda
squadra vestita nlla turca (an. 1490), 259, 23; la
sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-1».
Grillino V. VillantlU G.
Grimani Dombnico veneziano, patriarca di Aquileia,
card. d. tltolo di .San Marco, va a Bologna coi pp.
Giulio ir e alloggia nel convento di San Krancesco
(an. 1506), 356, 47-48.
Grisbloa V. BcHlivoglio 6'., GuidoUi G.
Grisponi V. Griffoni.
Gritti Triadano ambasc. veneziano al nuovo pp. Pao-
lo II, passa di Bologna (an. 1464), 186, 36-38.
Grossi Boloo.-^ino [Bolog-nino Grosno] f a .San Giovanni
in Persiceto nolla mischla con le genti di Bologna
(an. 1431), 30, 34-35.
Grottk. Casale fuori dl Bologna ric, 187, 46.
Grovara V. Croara.
GuAiXB (Dallk) Albkrto padre di Ercole, 385, 7-».
GuAiNE (Dalle) Antonio mcrcante di Bologna ; viene
a conteia con un forettlero per il prezzo di alcunl
oggetti da quello acquistati, e lo minaccia fan. 148S),
247, 46-248, 1; si interpone Girolamo Malvczzi che
per caso passava e lo colplsce con un bastone, 1-4;
sl rivolge allora contro 11 Malvezzl e lo ferisce, poi
fiigge, «-S; compreto l'errore commesso nell'avere
ofTeso un gentiluomo, ni sapendo come scampare
sl rlvoige a Gloranni Bentlvoglio perchc lo pacl-
fichl col Malvezzl, 7-8; ne ha promessa, 8-»; ma
Girolamo rifiuta ogni parola di pace volendo ven-
dicarsi con le sue mani, »-12; finaimente acconsente
a patto che per un certo tempo egli e un suo fra-
tello non esca di casa, 12-13; h veduto dal Malvezzi
sulla soglia di casa e assalito con ia spada, 248,
13-15; si difende finch'^ separato dol pred. da In-
termediari, 15-17; e confinato perchfe amico d. Ben-
tivoglio (an. 1507), 362, 33-3«, 37.
GuAiNB (Dallk) Bartolomeo 4 multato di selcento du-
cati per il rlfacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 12.
Guaine (Dallb) Ercolk figHo di Alberto, 385, 7-8;
parteclpa alla congiura ordita da Gaspare Scappl
In favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 11 ; h Im-
plccato alla Ringhiera d. pod. perche colnvolto nel-
l'incendio d. pal. Marescotti e nella presa di porta
San Maraolo, 385, 7-9.
GuAiNK (Dalle) Lorbnzo partecipa alla conglura or-
dita da Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio
(an. 1508), 380, 11; h cit. a difendersi, 392, 26.
GuAlNK (Dallk) V. anche Seoffoni Antonio detto dalle
Guaine.
" GuALANDi Michblangiolo ric, XLin, 18 ; dedica al-
, l'opera d. Ghirardacci, che apprezza, un breve ma
interessante lavoro dl ricerche erudite, CXX, 21-
23, 10 „.
" — — Frate Cherubino Ghirardacci storico bolognese
ric, X, 22-23; XLIII, 5; LVI, 6-7, p; LXl, t „.
" — — Memorie: ric, LXI, 3 „.
Gualbnghi Agostino [Agostino Gua/engo] muliato in
cento ducati per la ricostruzione d. pal. Marescotti
(an. 1508), 389, 6.
Gualbkghi [Giovanni] ferrarese; genero di Antonio
Bolognetti; trovandosi a pranzo dal suocero h sep-
pellito sotto ie rovine d. casa schiacciata dalla ca-
duta d. torre d. Bianchini (an. 1484), 229, 18-21.
Gualengo V. Saragoxxa G.
Gualfarda Francbsco da San Giovanni ; suo dono a
Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 1454), 149, 16-17.
.... Gualtkro (conte) figUo di Bartolomeo ; e con Teseo
Marescottl a capo d. prima squadra nel torneo in
Bologna indetto da Giovanni Bentivogllo (an. 1470),
204, 18-1».
.... GuALTKRi d. conte Bartolomeo ; prende parte al
torneo bandito da Glovanni BentlvogHo in Bologna
per San Petronlo, facendo parte con Teseo Mare-
scotti d. prlma squadra (an. 1470), 204, 18-20.
GuANTO (Dal) Bsrnaruino ottiene campo franco In
Bologna dal Bentlvoglio per definire una lite con
uno spagnuolo (an. 1493), 273, 6-7 ; azzuffatisl nel
mercato e feritlsl, sl rappaclficano per l'intervento
dl Giovanni Bentivogllo, 7-».
GuARDA danneggiato dalla tempesta (an. 1453), 143, 33-3«.
GuARiNi GuARlNo [Guarsino veronese] veronese e favo-
rito d. duca Borso ; si reca a vlsitare Bologna con
l'Auriipa e alloggia in casa Angelelli (an. 14S3),
143, 3»-«o.
GuARlMo V. Guarini G.
GuARSiNo Veronkse V. Guarini Guari»o.
GuAsco Cristoforo dl Alessandrla ; conduce la prlma
squadra di Antonio Trotti nel torneo tenutosi in
Bologna 11 di di san Petronlo (an. «47°)i 203, «3-
«4; Bua Impresa, «4-46.
GuAsco GiROLAMO [leronimo Guasee] capo dl tquadri,
640
INDICE ALFABETICO (Ouasco Girolamo-Ottidi Fnuicesco|
ra COB Glovannl B«ntlvoglio contro 1 Veneslani
(«n. 1483). 228, 13.
GuASCONi lono dal re di Francl* InTiatl in aluto al
duca Valentino lotto ii comando d'Iro d*Ailegri
(an. 1500), 300, 31-33.
GuAKOifi GiovANNi dottore; h inriato dal Boiogneai
ad Imola ai card. Albergatl per pregario dl ioter-
poni pretio ii pp. per la pace con la c. (an. 1439),
14, 40-43; torna a Boiogna, 15, s; h ambaic. d. Se-
nato al ieg. Acciopacl per trattare un Briiilstlzio
(an. 1430), 20, 40-44.
GuASTAVlLLAiii sono fuorusciti di Boiogna (an. 1450),
134, 33-3«.
GUASTAVILLANI GlORGio [Giof^o Giiaitai'ii/anni\ h d.
Ventl d. popolo pei quartlere di porta .San Procolo
(an. 1506), 352, s-f ; el. dal pp. Giuiio II Gonfaio-
niere d. popoio per il detto quartiere, 359, 43.
GuASTo V. Vcuto.
GuBBlo ( Gobbio, Ug-ubbio]. Vi abita Glambattista Ben-
tivoglio, prlmo d. sua fanilgiia |s. a.], 135, 36; v.
tmche Filifpo da Gubbio.
GucciARDlKl V. Guicciardini.
•GuERiNl.... ric, XCV, 41-43; sua iettera al marcli.
Bentirogiio sulla questionc d. nasclta dl Annibaie
BentiTOgllo, rlc, CLVHI, 15 „.
GuiiRiNl GiANPiBTRO \Giovanm Pietro Guirini] accom-
pagna il principe F^ederigo d'Aragona a Miiano a
prendervi Ippolita Sforzaspoia di Aifonso (an 1465),
187, 4S.
GuBRRA GiovANNi parte di Bologna coi siioi amicl
BentiTogiio (an. 1506), 348, 41; 349, 5.
GuGRRlERO V. Martano (Da) G.
■[GuERRiNi Flaminia] figlia di Zaccaria; la sua
matrlgna Agnese Norchesi, di nuovo maritata ad
Andrea Glilrardacci, con ua aecondo tettamento re-
voca ia erediti che le avera lasciato (an. 1557), VI,
18-31 ,.
• [GUERRINI Marco] cognaio di Andrea GHrardacci,
rlc, XII, 24'37 „.
[GURRRINI Zaccaria] [Zacigrio] tino d. mariti di Agnese
fforciesi, ric, VI, ai; padr* di Flaminia, 21 „.
' GuBZZi Guii>o [ Guido de GuetHi] boiognese, frate do-
menicano; ne parla con molte iodi fra Girolamo
Borselii neila sua Croniea magistrorum gtneralium,
XXXVI, 33-34, J7-J0 ,.
GUGLIELMO [Gulielmo] v. Altedo(Di) G., Berni G., Bom-
basari G., Brironnet G., Bruni G., Caccianemici G.,
Conforti G., Doleetti G., Estouteville (/>•) (7., Fava
G., JVobiii G., Samfieri G.; v. anche Giovanni di
GugUelmo e Franceteo di Guglitlmo.
GuOLISLMO (VIPALKOLOOO M.VRCHE.SE] DI MoNFKRRATO
figiio di Glangiacomo, 116, 3S; essendo condottiero
d. duca di MUano presidia per iui Castelfranco (an.
1446), 34-36; aoconsente a un colloqulo chiestogii
da Taddeo Marchese cap. di Boiogna, 36-38; gii i
proposta dal pred. la cesslone di Castelfranco e d.
rocca dt San Giovanni in Persiceto in cambio di
miiie ducati e d. condotta, con buona paga, dai Flo-
rentini, Venezianl e Boiognesl, 38-36; accetta 11 con-
tratto, 36, ma pretende quattro ostaggl d. piit nobill
di Bologna, che rimanderi appena giunga ia ratlfica
d. Veneziani e Fiorentini, 43-4«; at obbliga frattaoto
oitre che cedere Castelfranco a cacciare anclie fuorl
dei territorio Cario Gonzaga con le miiizle d. duca,
44-46; i cinulo d. Gonzaga, 3S; riceruta la ntlfica
pred. coniegna Caitelfranco al Marchese, 117, 8-li;
introduce i iioiognesi dentro San Giovannl In Per-
tlceto per accordi gil presl coi cattelUno, 13-M -
gii h motsa guerra da Filippo di Sarola (an. 1467;,
196, 36-37; chlede raiuto d. duca Galeazso Marla
Sforza, 37-38; ii pred. in iuo soccorsn paaaa in
Lombardia da Castelfranco con duemila soidati, 3<-
30; si rappacifica con Piiippo per mezzo d. re di
{■'rancia, 30-31; conviene al parlamento di Parla
per trattare d. guerra coi Veneziani (an. 1468), 198,
34-37 ; approra che, arbitro ii pp., ti conehiuda ia
pace coi pred., a caglone dei Tiirchi, che continuano
a infettare ia Morea, 38-43.
.... Guolielmo castellano d. rocca di Varano (an. 1443),
76, 31-33; rede di buon occhio 11 calderaio Genetio
che gli fa niolte commissiuni nelle tue gite a Bo-
logna, 33-34 ; giuocando un giorno con Annibaie
Bentivogilo tuo prigionlero, torpreso dal sonno,
chiama a tostltuirlo nel giuoco II calderaio, JS-31;
svegliatosl riprende 11 giuoco con Annlbale, 77. 1-3;
ccna con 11 pred. e con Genetio che si iicenzia do-
rendo partire, 3-S; una mattina alKalba chiama un
servo ad aprire ia porta chiuta ai di fuori, 78, 47-
48; 79, I; non intende ia voce di costui che gri-
dava al tradimento, 3; apre la porta dallMnterno. e
sl trova preso e legato da Galeazzo Maretcottl, 12-
17; raccomanda il silenzio alle donne e ai servi, che
11 Marescotti aveva radunato nelia tua ttanza, per
salvare la vita, 33-34: e condotto dal pred. teco nella
fuga e rilasclato sano e salvo a una diecina di roi-
glla da Varano, ore torna, 37-39, cf. 3I-3S.
GuGLiBLMO UA Parma accompagna Gaieazzo Marla
Sforza a ISoiogna (an. 1459), 16$, 48; 169, 10.
. . . . Guglielmo di Vcdrana; contadino boiognete; tuo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
151, 16-17.
GuicciARDiNi I Gucciardini] aiutano Gaspare Canetoii
a entrare in Cento coi fuorusciti (an. 1447), 121,
34; sono avversari di Nanne Savi; al tuo entrare
in Cento fuggono alla Pieve (an. 1458), 165, 38-30;
sono rimessiinCento damontignorVen-
timigiia, 34-3S.
GulcciARDiNi Paolo [Polo] da Cento; coiperole dl omi-
cidio e di tumulti; h preso e decapitato (an. 1470),
203, 7-8.
GuiDACCio \Guidatto] v. Maufredi G.
GuiDALom Benkdetto dottore di iegge e chierico di
camera d. pp., 4, 1-3 : tratta con Giovanni Bian-
chettl procuratore di Antonio Galeazzo Bentivogiio
ia condotta di questo agii stipendi d. pp. (an. 1426),
3-6.
GuiDALOTTO V. Maggt G.
GuiDANOzzB Matteo h bandito dl Boiogna (an. 1430),
19, 36, 36.
GuiDESCO \Guidtscho\ v. Panieo (da) G.
[GulDi. . . .J tigiiuolod. conte di Poppi; resta prigiontero
di Annibale Bentiroglio nella battagila pr. San
Giorgto con gran parte deiI'esercito (an. 1443),
93, 33.
[Guiui Francesco] contk di Poppi fuoruscito fioren-
tlno; prende parte aii'assaIto di Montepulciano con
Nicold Piccinino (an. 1440), 63, lS-16; abita Bolo-
gna, 118, 40-4S; avrerte la fazione bentiroiesca che
[Guidi Francesco-Guidotti Oiovanni] INDICE ALFABETICO
641
eslsteva a Firenze un flglio di Ercole BentiTogllo
natogli da una giovane di Poppi (an. 1446), 118,
40-45.
GuiDo E GuiDONE V. BtnttvogUo G., Bergamini G,, Can-
telli G., Gandoni (?., Gonzaga G., Pepoli G., Po-
lenta (Da) G., Rangoni G., Sanguinetti G., Torelli
G., Vedrana G.
GuiDO DA Fabriano assoldato dal Veneziani, & fatto
prigloniero dalle genti d. duca di Milano coi sol-
dati clie conduceva in rinforzo a Vittore Barbaro
(an. 1426), 3, 22-24.
Guiuo Antontio V. Arcimholdi G. A., Lambertini G. A.,
Manfredi G. A„ Pedrachelli G. A.
....GuiDO Antonio soldato di Faenza; riporta la paima
e l'onore d. glostra tenuta in Bologna per san Pe-
tronio a meta con Lodorico Malyezzi (an. 1441),
70, 14-16.
. . . GuiDO Antonio corre contro Filippo Maivezzi clie
tiene 11 prlmo tavolacclo verso i banclii di Plazza
nella giostra per le nozze di Annibale Bentivogllo
(an. 1487), 241, 3-4.
GuiDOBALDO o GuiDO Ubai,do V. Montefiltro (Da) G.
GuiDo BoLOGNESE ■o. Aspertini Guido.
GuiDO GiULIo V. Paganella G. G.
GuiDO TJbaldo da Fbltro V. Montefeltro (Da) Guido-
baldo.
Guidonb V. Guidoni G.
.... GuiDONE iiglio di Giacomo, sarto ; h fatto prigio-
niero al Sasso di Gloslna (an. 1445), 112, U-IS; ^
Implccato, 27-28.
GuiDONi Bartolombo padre dl Guldone, 108, 31.
GuiDONi GuiDONK figllo di Bartoloraeo, seguace d. Ca-
netoli h bandito di Bologna (an. 1445), 108, 31.
" GuiDONi NicoLA rlc. da fra Ctierubino Gliirardacci a
proposlto d. sua f apparente, XII, 4-9 „.
GuiDOTTi prendono parte all'adunanza Indetta dai Ca-
netollcontro 11 leg. di Bologna Alaraanni (an. 143S),
5, 42-44; 6, 3; approvano clie sl prendano
le armi, 13-13; con gli altri si impadronl-
scono d. Piazza e danno fuoco al Pava-
glione d. bozzoli, 14-15; sono al govemo di
Bologna (an. 1450), 134, 41-42; loro casa ric, 293,
17-18, 1».
GuiDOTTi Albkrto padre dl Amorone, 191, S-6.
GuiDOTTi Amorone figlio di Alberto, 191, 6; Gonfalo-
nlere d. popolo ; gli i fatto togliere 11 gonfalone ed
fe bandito per ingiurie al Senato (an. 1 466), 5-6.
GuiDOTTi Aurelio figlio dl Glovannl; alla t d. padre
h ancora fanciullo (an. 147S), 218, 18-19; multato
In cinquecento ducati per II rifaclmento d. pal. Ma-
rescotti (an. 150S), 386, 44.
GuiDOTTi Bartolomko padre di Glovanni, 88, 42-46;
107, 25; 113, 7; 133,32-33; 134,13-14; 142,47; 145,
34; 191, 32.
GuiDOTTi FiLiPPO padre di Pletro, 54, 3.
GuiDOTTi Francesco h el. d, Sedicl Riforraatori d. Stato
(an. 1428), 7, 1-4 ; h Commissario all'eserclto dl
Lulgi da San Severino contro Castel San Pietro,
33-34; e el. d. Dlecl Rlformatori (an. 1429), 11,43-
46; h d. Sedicl Riformatori, 14,9, 11-12; e con altri
mandato dal Senato dl Bologna anibasc. al pp, per
la pace (an. 1431), 25, 8-11 ; non parte altrimenti
avendo il leg. negato 11 salvacondotto, 13-24 ; sono
presentatl 1 capitoli d. pace al pp. anclie la suo
nome, 26, 34-28 ; el. da Eugenio IV, per porta San
Procolo, d. Venti Commissari deputati alla creo-
zlone d. magistratl d. c, 27, 23, 26 ; essendo d. Do-
dici di pace va alla Certosa pr. Giovanni Poggi
per rlconoscerlo governatore di Bologna e condurlo
in c, 29, 35-40; deslgnato dal Senato dl Bologna
ambasc. al pp. per rallegrarsi d. sua elezione, non
pu6 entrare in Roma a cagione d. guerra mossa al
pred. da Antonio Colonna, 30, 6-9; rallentatesl le
ostilit^ vi entra; h ben accolto dal pp., 17-18: tor-
na a Bologna, 19; h confermato d. Ventl Con-
siglierl (an. 1432), 32, 13; per incarico d. gover-
natore accompagna a BUrenze gli ambasc. Inviati
dal com, a Invitare 11 pp. a Bologna (an. 1435),
44, 8-9; essendo Gonfalonlere d. popolo h ucclso dl
notte da due mugnai al quall aveva dimandato
conto di un sacco di farlna che portavano (an.
I4S1), 137, 26-30.
GuiDOTTi Galsotto prende parte alia giostra bandlta
in Bologna per san Petronlo (an, 1447), 124, 45-48.
GuiDOTTi GlovANNi [Giovanni Guidotto'] figlio di Barto-
lomeo, 88, 42-46; 107, 25; 113, 7; 133, 32-33; 134,
J3-I4; 142, 47; 145, 34; 191, 32; padre di Sallustio,
218, 19; 235, 16; 326, 8; di Aurelio e Saul, 218, 19;
h tra gli Incarlcati di attuare 1 provvedimenti fiscall
deliberati nel Consiglio d. Soicento (an. 1443), 88,
42-46; fe d. Riformatori dl Bologna (an. 1445), 101,
22-23; el. d. Sedicl Riformatorl d. Stato per 11 quar-
tiere di porta San Procolo, 107, 25 ; h degli Anzianl
che dellberano il bando ai Canetoli e loro scguacl,
48; 108, 6; h el. con altri a distribulre i beni d.
banditl, 113, 4-5, 7; fe el. d. Sedici Rlformatorl d.
Stato (an. 1446), 25-26 ; h el. degli Anziani per porta
San Procolo dl lugllo-agosto, 117, 6; mandato dal
Senato di Bologna ambasc. al Florentini (an. 1449),
133, 32-34 ; h el. d. Commlsslone incaricata di sorve-
gliare il trattamento fatto nel Bolognese ai pelle-
grini incamminati a Ron^a per 11 giublleo (an, 14S0),
134, 13-14, 16-17; e confermato d. Sedici d. Reggl-
mento (an. 14S3), 142, 44-47; in tale veste prcnde
parte alla riforma degll Statuti (an. 1454), 145,34;
si reca con altri Boiognesi a Pesaro a prendervi
Ginevra Sforza sposa dl Sante Bentlvoglio, 147,
15-22; el. d. Commissione incaricata di custodire ii
denaro e le robe raccolte per la crociata (an. 14SS))
160, 38-41; convocato con altri dai pp. h arrlngato
dal pred. per la concordla nella c. (an. 1460), 173,
19-30, 32-26; ik opera all'accrescimento di San Pe-
tronio (an. 1464), 186, 7-8; h ambasc. d. Senato al
nuovo pp. per rallegrarsi d. sua elezlone, 33-34 ; ri-
porta al Senato, di ritorno da Roma, che Paoio 11
pretende 11 dorainlo assoluto dl Bologna (an. 146$),
187, 20-22; nuovamente ambasc. al pred. ottiene ciie
firmi i capltoli desiderati dal Senato e torna lieto
a Bologna (an. 1466), 190, 17-19; h d. senatorl sedentl
gll ultirai sei raesi al tempo dl Paolo II (an. 1466),
191, 32; sua moglte accompagna la sposa Ginevra
Lodovlsl 11 giorno d. sue nozze con Lodovlco Bo-
lognini (an. 147 1), 209, 32-26; h commissarlo con
Astorre Volta e Battista e Pirro Malveizt a Ca-
stelfranco per iiinalzare una bastla sul Panaro a
prova della glurisdizione di Bologna in quel luogo,
37-42; uomo di molti meritl, senatore e Gonfalo-
nicre dl Glustlzia f ed 4 sepolto in Sau Doraenlco
T. XXXIIX, p. I — 41.
642
INDICE ALFAI3ETICO IGuidotti GIov,Hi«toria di Bologna)
(aa. 1478), 218, 16-11; UtcU tre figll piccol! licch^
gll fuccede in benato Lodorlco Sampteri, 11-30.
GuiooTTi GnisifLUA moglic dl Sailustlo; accompagna a
Rlminl Vlolante Bentlvogilo ipota di Pandolfo Ma-
latetta (an. 1489), 254, I»-I7, ao; torna a Bologna, 25.
GuiDOTTi PiKTRO figllo dl Filippo, 54, !; li reca col
gorernatore di Bologna Ludovlco Alamanni c con
altri gentiiuoraini bolognetl a prendere possetto di
Imola e ForH (an. 1436), 4, 10-13; el. degll Anzianl
per porta San Procoio (an. 1438), 54, 1-3; dura in
carlca a tutto dlcembre, 7.
GuiDOTTi Raimondo c cl. degli Anzianl per porta San
Procoio dal Senato di Bologna (an. 1418), 9, 41-42.
GuiDOTTi Sallustio [SaiusHo] figllo di GioTannl, 218,
H; 235, 16; 326, 8; alla t d. padre h ancora fan-
ciullo (an. 1478), 218, U-19; plglia In moglie Gri-
teida Bentiroglio naturaie dl Giovannl (an. 1486),
235, 16, cf. 354, 3S-3t; h scaico alle nozze di Anni-
bale BentiTOglio (an. 1487), 237, 37-28; suo abito,
47-48; con ia moglie accompagna a Rimini la co-
gnata Vlolante sposa a Pandoifo Malatesta (an.
14S9), 254, 17-20; torna a Bologna, 25; accompagna
la cognata I.aura ailo sposo in Mantova (an. 1494),
275, 30-J5; h da GioTanni BentlTogiio creato sena-
tore in luogo d. f Gaieazzo Marescottl (an. 1503),
326, 7-8: eisendo Gonfaioniere di Giustizla acconsen-
te a introdurre i Francesi in Boiogna e si acclnge
a tare aprlre ioro ie porte di Saragozza e San Feiice
(an. 1506), 349, 46-48, ma ne h impedito dal popoio,
che gii toglie a forza le chiavi, 48-350, 1; corre
pericolo d. Tita, \-2; ospita In casa sua a San Do-
raenico 11 card. Carlo Conetti, 357, 3-4; % da Glu-
llo II el. d. Quaranta Consiglieri e Riformatori,
358, 27, 31 ; trattenuto dai ieg. con inganno in pal.
h dai pred. fatto strangolare perchi aTCTa scritto
ai Bentivoglio (an. 1508), 390, 5-6; gll h tagUato
quindi il capo e portato in Piazza, 10; 1 parenti
possono seppellirlo con onore, 11-12.
Guidotti Saul [Saullo] figlio di Glovanni; alla f d.
padre h ancora fanciullo (an. 1478), 218, 18-19;
tcalco alle nozze di Alestandro BentiToglio (an.
1492), 267, 15-16; ha con ah sei serTitori, 15; Tcstito
auo e d. serTi, 18-19.
Guidotti Teseo [Guitioiio] ferisce in Piazza Scipione
Marescotti (an. 1503), 323, 23-24.
• GulDOTTi ViRGiLio. Cherubino Ghlrardacci gii dedica
II libretto d. sue Giostre (an. 1562), XIX, 16-18 „.
GuiDUCCl Antonio contadino; tuo dono a Sante Ben-
tlvoglio per le nozze (an. 1454), 151, 22.
GuiDuccio DA MoNTEVEGLio {Guidmccio da Afom/evte].
Un suo figllo h ferito da un tai Battista, sarto,
amico d. Griffonl (an. 1431), 26, 5-6.
GuiNiGl LadIslao [Ladis/ao Guini^] milita nell'eaer-
cito raccoito in Imola da Antonio BentiToglio, Mi-
cheietto Attendolo e Nicold daTolentlno (an. 1428),
8, 24-26.
GuiNiGi Paolo [Paolo Guimisi], Per cagione dl Lucca
contende con Nicoli da Montone nipote di Braccio
(an. 1430), 19, 15-16; manda Raniero Frosini a Bo-
logna a leTare genti, 16-17; h tradito dal pred. che
ti accosta ai Fiorentinl luoi nemici, 17-18.
GuiRlNl V. Guerini.
GuiRONE ABATs Di NoNANTOLA. Per una bolla di Sitto IV
conferma la Galeazza in enfiteusi ai contl Guido e
Galeazzo Pepoti (an. 1472), 211, IS-I».
GUIZAROACCIO V. Mtdico (Dal) G.
GuizzA (coNTc Di) rappretcntando il duca di MUano
aUe nozze di Annibale BentlTOgllo In Bologoa va
incontro agli iposl fuorl porta di Galltera (an.
1487), 236, 23-25; alla colazlone nuzlale ricere in
pretente una fontana di zucchero, 240, 27.
GuizzARDO V. Mtdico (Dtl) G.
GuLlELMO V. Guglielmo,
GuLiNo V. loschi G,
GuLosi Marco [Marco Guloto] teguace d. Canetoll, %
bandito di Bologna (an. 1445), K)9, 1-3.
GuLOTTi Ercolb h d. Collegl di Bologna (an. 1505).
339, 1-5.
GuLOTTi Girolamo [ItTonimo Gu/olto] combitte nel
torneo in Bologna, tenutoii per definlre te U Sa-
pienza o U Fortuna prcTaiga neUe cose uroane, al
leguito di Annlbaie BentiTogllo paladino d. For-
tuna; h ascritto aUa lesta squadra Testita alla tel-
Taggia (an. 1490), 259, 33-34; la sua parte retta
Tlttoriosa, 262, 17-19.
Gurrini Francbsco di PIcTe di Cento; colpevole dl
omicidio e di tumulti h preso e itnpiccato (an. 1470),
203, 6-8.
GuTENBKRO Giova.v.'^! Inventa l'arte di lUmpare librl
con tipi mobili (an. 1440), 68, 25-26; dlTuiga ia
stampa in Magonza [an. 1448], 166, 5-6.
GuTTSBERGio GiovANNl V. Guttnberg GiovoHni.
Haimoniae (comes Palatinus) V. Hainau (conte Pala-
tino di).
Hainau (coNTB Palatino di) \Palatinu$ Haimomae] ti-
tolo deli'imp. MassimUlano, 279, 19.
Hbbrbi V. Ehrei.
Hbnoch V, Enock.
Hbnrighi V. Bnrichi.
Hbrcolessk ■o. Brcole,
Hbrmbs -o. Ermes.
Hernbsto V. Brnesto.
"[Hessbl Alfrbdo] Dt rigna Itatiae /ibri viginti
von C. Sigonio .... ric, CXXXI, /^-/6 ,.
HtPPORBGlBNSB V. Ivrea (cittadinf).
" HisTORiA Di BoLOGNA di fra Cherubino Ghirardacci,
XLI, 2; tempo non certo d. sua corapoiizione, che
pud ragionevolraente stabiiiral da circa 11 1570 aUa
t deIl'autore nei 1598, 4-XLII-XLV, 1-21; modo d.
sua coraposizione, XLII, 9-15; difficolta incontrate
per U pubblicazione pr. il Senato bologneie, cul
l'autore deve rlvoigere ben tre memoriaii, per arer-
ne il beneplacito sebbene moito faciimente aTesie
ottenuto un ampio privilegio da Sisto V (an. 1586-
1588), XLV, 23-XLVI-LI, 1-16; difficolti pcr ia itampa
iunga e costosa che finairaente per I'aiuto di Mar-
cantonio Sabbatlni viene corainciata nei 1594 e forte
anche nel 1593 da GioTanni Rossi tipografo Boio-
gnese, 17-20; pubblicazione d. primo toI. (an. 1596),
LII, 15-16; taTole, dediche e poesie gratulatorle In
essa contenute insierae a due lettere di coramiato
una deU^autore e una deilo starapatore, 16-24; titolo,
25-34 ; poesia di Cetare Scudieri in oniaggio aU'au-
tore, 35-LIII, 1-23 ; si pu6 credere che nel lungo
tempo d. starapa i fogli man mano circolaiscro fra
i clttadini pi6 colti ed eruditi aTcndoil accenno a
giudUi e accuse anche prima che il rol. fosie di-
ttribuito, 24-33; cf. LIV, 5-»; editorialmente la pubbli-
[Historia di Bologna (codici)]
INDICE ALFABETICO
643
cazione non ha successo, tanto che alcunl anni dopo
il libraio sente il bisogno di rifare il frontespizio
e spacciarla per una seconda edizione nuovamente
corretta (an. 1605), 10-LV, 1-3; dopo la pubblica-
zione del I vol. il Ghirardacci attende subito aUe
pratiche per la stampa del II ancora confortato da
monsignor Sabatini, 11-34; sta per iniziarsene la
stampa senza le difficolta incontrate per il primo
quando il Ghirardacci yiene a f (an. 1598), LV, 4-
LVI, 1-2; non se no parla piCi per parecchi anni,
slno a che il predicatore padre Aurelio Agostino
Solimani bolognese, trovandosi ad abitare nel con-
vento di San Giacomo e veduto 11 vol. d. Ghirar-
dacci pensa di incaricarsi egli stesso d. stampa (an.
1654), 3-33, e consegna il ms. al tipografo Giacomo
Monti che tosto ne comincia la composlzione, 33-36;
dal Senato e dato ordine di sospenderne la stampa,
mentre si tenta far revocare, sebbene inutilmente
Vimfrimaiur dalPinquisitore, 36-LVn, 1-15; condi-
zioni deII'accordo col Senato eseguite a puntino dal
Sollmani, 15-LVIII, 1-3; ms. originale su cui fu con-
dotta la stampa, luogo di conservazione e descrl-
zione, LIX, l-LX, 1-3; la stampa rispetta scrupolo-
samente il testo autografo 4-11 ; data d, pubblicazlone
(an. 1657), 12-14; h dal Solimani dedicato al card.
Giovanni Girolamo Loraellini, 14; LXI, 1; titolo del
volume, 2-9; scrittori che in occasione d. sua com-
parsa scrissero versi elogiativi, 10-15; contiene an-
che ie approvazioni laudative delI'inquisitore Gu-
glielmo FocU, del generale dell'Ordine agostiniano
Paolo da Pesaro, 16-18; alcunl esemplari portano
un ritratto su rarae di fra Cherubino dl fattura po-
steriore, 19-LXII, 1-2, probabilmente destinato al
terzo volurae e usufruito per alcuni esemplari d,
secondo quando fu soppressa I'edizlone d. terzo, 2-6;
il terzo vol. fu lasciato incompiuto per la f del-
I'autore (an. 1598), XLVI, 24-25; come lo provano:
le evidenti sconnessloni e lacune; la mancanza d.
divisione in librl, 25-34; 11 fatto che invece di essere
condotta la narrazione sino ai tempi d. scrittore
essa si arresta al 1509, 34-XLV, 1-8; rafferraazione
deII'Alidosi che il Ghirardacci alla sua f aveva com-
piuto il secondo volurae per la pubblicazlone d.
quale correvano anzi trattative, lasciando incora-
piuto il terzo che doveva essere condotto sino al
1572, 16-20, a-io; considerevole numero d. mss. d.
terzo volume tutti posterlori al 1732 ; al terapo cloi
in cui si cominci6 la persecuzlone contro l'opera
dal Bentivogllo di Ferrara, LXII, 34-LXIII, 1-9;
l'unico esemplare a starapa d. terzo volurae nelPedi-
zione lucchese h posseduto dalla Blblloteca dell'Ar-
chiginnasio di Bologna, 10-11, e 11 ms. su cul fu fatta,
tratto dairorlginale, si conserva nella bibl. Unlver-
sitaria, 11-16: dlfficolta per la pubblicazione d. terzo
volume, sollevate dai Bentlvogllo di Ferrara che
temevano fosse nella narrazione qualcosa che non
recasse onore alla loro faraiglia, LXXX, 7-LXX.XIlI,
1-6; finalraente il senatore Francesco Davla ne fa
corainciare la stampa alla tlpografia Venturlni di
Lucca (an. I7S6), 11-11, che con pubblico manlfesto
si assicura una larga sottoscrizione (an. 1757), 20-
LXXXIV, 1-5; l'opera h quasi stampata quando dai
governo lucchese ne vlcne prolbita la pubblicazione
per soUecItazione d. pp., litlgato dal roarch. Guido
Bentivoglio (an. 1758), 9-34; pretese d. pred. che
prima vuole sia mutilata l'opera nei passi offensivi
per la sua famiglia, 15-19, cf. LXXXVI, 5-25; poi
sembra piegarsi a fare in fine d. libro un'aggiunta
dl documenti che smentiscano la narrazione d. Ghi-
rardacci nei passi incriminati, LXXXVIII, 1-16; pure
tentando pratiche per rilevare I'intera edizione a vile
prezzo, LXXXVII, U-36; specialmente spiace al Ben-
tivoglio la narrazione dell'origine spuria di Anni-
bale BentivogHo, XC, 5-XCI, 1-6; note marginali d.
march. nell'unica copia a stampa sopravvissuta 29-
CXII, 1-5; pratiche d. pred. per trovare documenti
che smentiscano la narrazione d. Ghirardacci, 16-19;
XCVI, 17-XCVlI-XCIX, 1-5, i quali dovevano essere
pubblicati in apposito raanifesto, XCII, 12-19, 23-
XCIII, 1-10; sono interessati alPuopo il Montefani,
il Branchetta, il Monti e lo Scaraelli, XCII, 20-22;
abbozzo d. raanlfesto, XCIII, U-XCIV-XCV, 1-33;
incertezze sulla sua pubblicazione per la raancanza
dl documenti ineccepibili, XCIX, 12-36; sono fatte
nuove ricerche ed fe dato 1'incarico di stendere 11
manifesto al Montefani, C, 5-21, che accetta, raa non
ne fa nuUa. 22, 41-43; cf. CII, 9-11, 15-16; la pubbllca-
zione viene dichiarata definitivaraente sospesa per
decreto d. governo dl Lucca, 35-29 ; difficolta circa
11 rifacimento d. spese sollevate dagli interessati
che a malincuore subivano l'imposizione di cessare
la stampa, 30-CIII, 1-15; Lucca, per mezzo d. suo
agente, insiste presso 11 Bentivogllo perch^ tacitl
gli stampatori, I6-20; ma il march. Guldo non vuol
saperne, 20-26; il pred. finalraente sl plega all'idea
d. corapenso per l'avvedutezza e 11 tatto d. cugino
Francesco Antonio Mansl (an. 17S9), 27-CIV-CXIII,
1-31, e rileva 1'lntera edlzione di millesessanta esem-
plari pagando centosettanta zecchlnt, 31-CXIV, 1-34;
raillecinquanta cople vengono dlstrutfe in Bologna:
una sola venne conservata dal Bentivoglio nelI'Ar-
chivio di famiglia a Ferrara, donde eraigr6 a Bo-
logna e venne nel 1860 acqulstata dalla biblioteca
dell'Archig!nnasio, CXV, 25-34; descrizione d. voi.,
35-CXVI, 1-7 ; sul quale h stata condotta la presente
edlzlone di preferenza che sul ms. autografo, 8-27 ;
dal quale invece sono tolte le notizle che da parte
delI'anno 1508 vanno a parte d. 1509 mancanti nella
stampa, 28-31; cf. 388, 1-4; crlteri segulti nella pre-
sente rlstampa, 32-CXVII, 1-6; elenco d. opere a
stampa consultate dai Ghirardacci e cit. nel volu-
meprlrao, CXXI, 16-CXXII-CXXVI, 1-49; fonti mss.,
50-CXXVII-CXXXI, 1-27; elaborazione scientifica
dell'immenso materiale per la qualo assurge a va-
lore di storia nel senso moderno, CXXXII, 13-
CXXXIII-CXLII, I-J7 ; la parte pi6 antica 4 la pifi
trascurata per mancanza di documenti atiendibili
e per la poca conoscenza che l'autore aveva degli
antichl monumentl, C.XXXIV, 34-CXXXV, 1, seb-
bene anche In queata parte raostri acume critlco, 1-
CXXXVr, 1-12; sua forraa; pcrch^ aonh organlca,
elegante e solenne, CXLII, ^o-CXLIII-CXLIV, 1-30;
elenco d. lettere e d. documenti eslstenti nella Bl-
blioteca coraunale deirArchlginnaslo rlferentisl alla
stampa d. terzo volume, CLVIIt-CLXlII; raffronto
di vari codlci con 1'esemplare a stampa, LXXVI-
LXXIX „.
" HiSTORiA Di BoLOOXA (coDici). Del primo vol. non il
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INDICE ALFABETICO (HUt dl Bologna (ccdidjlmolm (ci/(a)]
contervano nb il ini. originale, nh alcun apografo,
LXII, 3«-35,.
"MisTORiA Di BuLuoNA (coDici) del Mcondo vol. tl lia
II mt. autografo nella lua furma definltlva, LXII,
35-36; ef. LIX, S-6; detcrlzlone, 6-U; I.X, J-3, 7'-77;
t1 lono le firme autugrafe deirinquliitore dl Bolo-
gna e di altrl penonaggi Incarlcati dl eaaminarne
il contenuto, LIX, U-LX, 1-J, !6-70 ,.
• d. terzo rolume: treautografl: il rRiMO (an.
1393-1471) comprende alcunl anni gia atampnti nel
tecondo vol. (aa. 1393-14» i), LXIV, 15-19; loro de-
icrizione, 10-U, 30-32; rafironto di due paati con
ii aecondo e ter^o tomo a stampa, 33-LXV-LXVII,
1-31; il SKCONDO (aa. 1471-1509) contiene la narra-
zione d. itoria lulla lezione d, terzo vol. a stampa
e d. molte cople mss., 25-37 ; deicrizione, 33-24, 28-45;
sua importanza, 46; LXVIII, 1-4; tkrzo (aa. 1336-
1393) acefalo, 16-19; descrizlone, 6-9; la sua impor-
tanza h dovuta al fatto che con gll altrl due mss.
autografi integra la narrazione d. Ghirardacci, 9-13 „.
« — — copie: ne sono enumerate ventotto dal sec, XVII
al XIX con la loro descrizlone e possuno dividerii
in tre gruppi a seconda degli anni che comprendono,
LXVIII, il-LXIX-LXXV, 1-24; tutte lianno un fondo
comune cioi il ms. autografo d. Blblioteca univer-
sitaria, ma le dlfferenze non sono poche, nh piecole;
dovute alla forma data dal copist.t alla narrazione
d. Ghirardacci non compiuta e non definitiva, 25-2S;
raffronto dl un passo riferentesl all'anno 1491 in
tette di esst con l'etemplare a stampa lucchese,
LXXVILXXX, 1-6,.
• HiSTORiB DKLLA FAMioLiA Sabbadini di fra Cherubino
Ghirardaicl; Inedlte, XXXIV; 24; descrizione d.
codlce, 25-43, 4-6 „.
Holanda V. Olanda,
HoRA V. Ora (Da),
HoRATlO V, Oratio,
HoSTBXSB (cARDlNALs) V, Os/io (cardinale di),
HosTiA V. Ostia.
[HUNYADI GlovANNl] [re di Ungheria! invece go-
Ternatore] accompagna Federlco V in Italia (an.
1452), 140, 35-36.
ICOBBTTO V. Giacomeito.
Idicb [fiumb]. Vi il ritlra Luigi Sanseverino dall'asse-
dio di Castei Siin Pietro (an. 1428), 8, 35-36; vi si
rltira I'esercito d. Bolognesi, 46; vl si accampa Ni-
C0I6 Plcclnlno (an. 1438), 51, 37-38: vi si reca Pler
Gian Paolo Orsinl con le sue railizie pr. il Plcci-
nino, 41-42; vi giunge Taiiano del Friuli (an. 1445),
106, 3; vl gtunge e vl si accampa resercito dl Fe-
derigo da Montefeltro a sorTegliare ie mosse d. ne-
mico (an. 1467), 193, 31-33; tI si reca Galeazzo Ma-
ria .Sforza a parlamento con Federigo da Monte-
feltro e con l'Or8ini, 41-42; io Sforza tI torna con
tutto l'esercito, 47-48 ; anche vi giungono dalla To-
icana Roberto Sforza e Don Aifonso, 48-49; ric,
194, 18; nei pressi vl h situata Mezzolara, 41-42; vi
giungono In scorreria Vitellozzo Vltelli (an. 1501),
303, 6-7, e le genti d. march. Gonzaga (an. 1506),
348, 27-28.
loNAZlo I.X chlamato V [patriarca di Antiociia] un suo
leg. recasi al Concllio in Ferrara (an. 1438), 50, 44.
■ Imola (Bibliotkca Comu.valb) possiede un codict del'
/'Historia d. G'nrardaeei, LXX, 3-4 „.
Imola (cittX) h tolta eon Poril dal duca Filippo Maria
Vlsconti agli Alidoii e agli OrdelatTi (an. 1436), 3.
30-31 ; k data dal pred. ai leg. pontlficio In Bolo-
gna per lottraria ai Florentlni, ai-U; 11 goTcrna-
tore dl Bologna LudoTico Alamanni recail In com-
pagnia di molti gentiluomini bolognesi a prender-
nc poiietto per 11 pp., 4, 10-16; i pred. ne par-
tono, 17; vi giungono mandati da Martino V An-
tongaleazzo BentiTOglio, Micheletto Attendolo e
Nicol6 da Tolentino a raccogilerTi un forte eter-
cito (an. 1438), 8, 34-35; tI tono mandati prigio-
nlerl gli abitanti di Cattel San Pietro, 49-SO; 11 card.
Albergati vi glunge da Bologna, 10, 46; erronea-
mcnte 11 Biondo icrive che vl il reca II card. Del
Conte, che invece Ta a Cento (an. 1430), 19, 6-7;
il pred. vi ti reca dopo la sua revoca da leg. dl
Bologna, 20, 10; ne tono etpulil quei banditi e fuo-
rutciti bologneti cui fu riconfermato il bando net
capitoli d. pace concordati tra il pp. Eugenio IV
e Bologna (an. 1431), 28, 42-29, 1-2; vl h 11 Gatt*-
melata (an. 1433), 35, 19; 11 pred. vi torna, 37; ne
tono cacciati gli ufficlali d. Chleta (an. 1434), 36,
33; vi sono introdotti 1 toldatl d. duca di MUano,
33-34; tenuta da pretidt d. Vitcontl i molettata da
milizie fiorentine e veneziane all'ordlne del gover-
natore dl Bologna Zabarelli, 39, 32-33; h minacclata
dall'esercito d. lega guelf a dl Romagna, 47-48 ; rlc,
40, 11; il pred. esercito e quello d. Viaconti si at-
taccano sulla via Flaminia, tra ia c. e Cattelbolo-
gnese, 40, 15-16; h occupata dal Piccinino (an. 1438),
51, 9; Matteo GriflFoni fe ucclso fuorl d. c. da Mi-
chele da Ora, 55, 36; ric. per la sua ribellione al pp.,
56, 5; h data dal duca Viscontl a Guld'Antonlo
Manfredi (an. 1439), 58, 25; che ne prende pos-
sesso, 28-29; tI i mandato prigioniero nella rocca
Benedetto Bonfigli (an. 1440), 62,39-40; 1 Bolognesi
vl mandano ad assediarla Simonetto dall'Aquila,
Gottifredo e Guido Rangonl (an. 1443), 95, 8-11;
non pud entrarvi Pietro da NaTarrino per le dlfete
apprestatevi dal Manfredi, 97, 4-6; ne i oriundo
Ambrogio dal Monte, 108, 8; vi si rifugiano l Pe-
poli, i Fantuzzi e gli altri fuorusciti bolognesi l>an-
ditl dal leg. Bessarione (an. 1450), 137, 4; tI t aT-
Telenato Romeo Pepoli (an. 1451), 140, 29-30; tI
si reca Tiberto Brandolini a sposarTi una figlia dl
Guld'Antonlo Manfredl (an. 1458), 165, 18-30; vi
convengono gli ambasc. di Bologna d. duca Sforza
e d. pp. per rappacificare Aatorre e Taddeo Man-
fredi (an. 1463), 180, 30-23; k assediata da Costanzo
e Alessandro Sforza (an. 1467), 193, 33-34; quetti
ne e richiamato dairassedio da Bsrtolomeo Colleo-
ni, 194, 17-18; ric. per San Prospero, 21; per Sa-
lustia, 197, 4; da Taddeo Manfredi fe ceduta a Ga-
leazzo Maria Sforza, che la da in dote a sua figlla
Caterlna Riario (an. 1474), 214, 19-21 ; la pred. tI
passa recandosl al marito in Forll (an. 1477), 216,
16-17; t1 i di passaggio Annlbale Bentivoglio con
molto seguito festegglatissimo da Girolamo Riarlo
(an. 1485), 232, 28-29; vi h condotto Ottavlano Ria-
rio ad assumerne la signorta (an. 1488), 245, 23; i
presidiata da soldati d. Sforza (an. 1499), 296, 7-8;
vuole prenderla il re Luigi XII per il pp., 297, 39-41;
Ti si rifuglano parte degli abitanti di Castelbolo-
gnete preso dal Valentino, 327, 6-7; unitamente a
llmola (ciiiit^.lnnoctnzo VIH papa] INDICE ALFABETICO
645
Forrt le e mossa guerra dal Valentlno sotto il pre-
testo che la duchessa Caterina non pagava il censo
alla Chiesa, 298, ll-U; neipressi l'esercito d. Valen-
tino si congiunge con le milizie d, Chiesa agli or-
dini deU'Orsini e di Vitellozzo Vitelli, 27-29; cf. 25;
si da ai pred. senza colpo ferire 29-31 ; la rocca in
cui erasi rinchiusa Caterina coi figli resiste per
qualche tempo, 31-33; anclie la rocca si rende, 33, cf.
47; h depredata dairesercito d. Borgia, 299, 11, che in
parte vi si reca a svernare (an. 1500), 301, U; vi
torna Cesare Borgia da Milano (an. 1502), 312, 17;
vi si reca Fracasso da Sanseverino al soldo d. pred.,
18-20; il Valentino vi raduna l'eserclto, 23; vi giunge
Gianfrancesco Aldrovandi ambasc. di Bologna al
duca, 23-35; i confederati alla Magione cominclano a
mandarvi i loro armati contro il Borgia, 315, 47-<8;
cf. 40; vi si trova il Valentino, 316, 2-3; rlc, 317, ■>;
il pred. si ritira nella rocca ad attendervi rinforzi,
24 ; vi si reca Paolo Orsini dal duca, 32 ; I'Orsini
vi torna, 46-47 ; vi si reca Antongaleazzo Bentivo-
glio dal duca, 318, 3; vi giungono contlnuamente
al Valentlno gentl d'arme di Mllano facendo finta
di recarsi nel Napoletano, 319, 27-29; vl giunge
Mino Rossi e poi Alessandro Bottrigarl, 30-31 ; il
Valentino vi compra duemila torchi, 41-42; il pred.
ne parte per Cesena, 320, 19-20; e divisa nelle fa-
zioni Sassatella e Vaina questa parteggiante per
Ottaviano Riario, queila contraria (an. 1503), 327,
30-31; 11 Riario vi si reca tentando riaverne la sl-
gnoria con l'aiuto di Glovanni Bentivoglio, 25-28;
cf. 39-40, ma fallisce neIl'lntento per il prevalere
d. parte Sassatella, 39; 31-32; cf. 40-41; vanamente
Oiovanni BentlTOgiio tenta ancora di riporvi il
Riario, 328, 35-38 ; un altro tentativo di Ermes Ben-
tivoglio allo stesso scopo falliscc, 46-47 ; c dilaniata
dalle discordie d. due fazioni Vaina e Sassatella
(an. 1504), 331, 33-34; in soccorso d. Vaina vanno
molti Bolognesi con NicoI6 Magnani, 34-36; la Sas-
satella in procinto dl essere vinta chiede una tre-
gua di tre ore, che le k concessa, 36-37; sopraggiunto
in questo mentre Giovanni da Sassatello con milizie
da Forli, malgrado la tregiia, assale gll avversari
disarmati e dispersi, 38-40; vl resla f Nicol6 Ma-
gnani con molti altrl, 40-41; la fazlone Vaina ne
k eacciata e le sue case abbruciate, 41; Giovanni
.Sassatello ne diventa capo, 42-43; vi si reca Gian-
francesco Gonzaga mosso contro Bologna, 346, 28-
39; vi si trova il pp. Giulio II (an. 1506), 351, 15-
16; vi si recano gli ambasc. d. Senato di Bologna
pr. il pred., 353, 28-29; gil ambasc. ne partono, 31-
32; Giulio II ne parte per Bologna, 355, 4; patria
d. dottore Alessandro Tartagni; v. anche Bavcrio da
Imola, Michelf. da Imola.
Imola (Sionori) V. Ouidanlonio Afanfrtdi (aa. i^iy-i^a^,
1439-1448), Taddeo Manfredi (an. 1448-1473); Gi-
rolamo Riario (an. 1473-1488) ; Oitaviano Riario
(aa. 1488-1499) ; Cesare Borgia quale vicario fontifi-
cio (aa. 1500-1503), Attorre III Manfredi (an. 1503).
- (TKRRiTORio) norme per la elezionc agll uffici sul
territorio contenute nel capitoll d. pace e sanzio-
nate dal pp. (an, 1431), 27, 42-28, 1-4; h corso da
Guido Antonio Manfredi, che vl prende raolte ca-
itella (an. 1434), 36, 34-36; rlc. per Cantalovo, 47,
42; 277, 11; vl sl recano 11 Picclnlno e Pier Glan
Paolo Orsini con le loro milizie (an. 1438), 51, 42;
e saccheggiato da Francesco Sforza (an. 1439), 58,
32; h posto a sacco e a fuoco da Simonetto del-
r.\quila (an. 1443), 88, 32-35; e di nuovo dal pred.
e da Gottifredo e Guido Rangoni per i Bolognesi,
95, 8-11; h messo a sacco da Pietro da Navarrino, 97,
4-6; h aaccheggiato dai soldati Francesi (an. 1494),
277, 25-26; vi giungono altri Francesi al seguito d.
prlmi, in tutto circa duemila, 27-31; vi si dirige il
duca Ferdinando di Calabria contro i Francesi, 278,
14-15; il pred. va a Santa Agata, 15-I6; ne parte,
22-23; vi fanno scorrerie e preda i cavalleggieri d.
Bentivoglio (an. 1502), 317, 20-31; rlc. per Tosca-
nella, 382, 38-39.
Imola. (vKSCOvi) V. Pietro Ondedei (a.a.. 1416-1450), Fra
Gasfare Siffhicelli (aa. 1 450-1457), Antonio VoUa
(aa. 1457-1470), Giacomo Passarella (1479-1488), Si-
mone Bonadies (aa. 1488-1511).
Imolbsi cacclano gli ufficiali d. Chiesa e si danno al
duca di Milano (an. 1434), 36, 33-34; si ribellano
alla Chiesa (an. 1438), 53, 28-29.
Imperatori di Gkrmania V. Germania (imperatori).
Imprunbta \Amfrttneta\ rlc. per la Madonna miracolosa,
31, 14.
Incoronata (chiksa uella) V. Napoli (chie.ie).
" Indick dsllk scritturb che nel Tabulario overo
BlBLlOTBCA VatICANA SI CONSERVANO SPETTANTI
all'Historia di Bologna di fra Cherubino Ghirar-
dacci, inedlto, XXXVI, 1-3; descrizione d. codice,
3-6 ; conservato nella Biblioteca Universitaria di Bo-
logna, i-n „•
" Indici di nomi dl fra Cherubino Ghirardacci, inediti,
XXXVI, 7; descrizione, 8-18, j-y ».
Infantk di Aragona V. Pedro di Aragona.
Inghiltbrra [Ingiesi]. Eugenio IV crea cardinali vesc.
di questa regione (an. 1439), 60, 33-34.
— (re) Irex Angliae] v. Enrico VIIlTudor] (aa. 1485-
1509)-
.... Inglbsb k nelfesercito di Bartolomeo Coileoni con-
tro Firenze (an. 1467), 193, 19; rlmane f nella bat-
taglia alla Mezzolara, 195, 30-21.
Inglesi GiovANNi c bandito di Bologna (an. 1430), 19,
26-33.
Ingrati pol Grati bolognesi; sono al governo di Bo-
logna (an. 14S0), 134, 41-42; v. Grati.
Innocenzd V. Ringiieri I.
Innocbnzo VIII al secolo Giovanbattista Cibo, e cl. pp.
(an. 1484), 230, 29; sceglie a suo referendario An-
tonio Grassi, che crea vesc. di TivoH, 30-31 ; con-
ferma a Girolamo Riarlo 11 capitanato e la conces-
sione d. feudi fattagli da Slsto IV, 31-32; desldere-
rebbe averc 11 pred. seco, 32-33, ma quegli pruden-
temente si ritira a Forll, 33-34; Glovanni Bentlvo-
gllo gli manda Fllippo Salaroll a rallegrarsl d. sua
elezione, 35-36; dal Senato di Boiogna allo stesso
scopo gli sono invlati Ludovico Samplerl e Boni-
facio Cattani, 37-38 ; concede ai pred. la conlerma d.
capltoli esistentl tra la Santa Sede e Bologna. 38-40;
cl. Giambattlsta Savclli leg. d. pred. c, 40-41: gli k
assegnata una quota di seimila ducatl nel pagamento
d. condotta di Koberto da Sanseverino, 231, 1; h
osscquiato in Roma da Giovanni BentivogPo, 232,
33; gU concede quanto desidcra, 33-33; cf. 376, 37}
manda Atcanlo Maria Sforza leg. a Bologna In luogo
646
INDICE ALFABETICO [Innocenzo VIII pp.-ItoUni Giov.)
d. Sareili (an. 1485), 233, 3-4; concede tnolti bene-
flcl a Camlllo Pepoll luo protonotarlo nelle dloceil
dl Padova, Bretcla, Reggio e Modena (an. 1486),
334, 1>2; ne ioda la nobllti di tangue Indicandolo
neila bolia coa la fraie * de comltum gente„, 3-4;
■comunica gii Anzianl e tutti i magittrati di Bolo-
gna percii^ avevano condannato aicunl reiigloil
coiperoll dl furto, all'lnsaputa dell'autorita apotto-
llca, 6-11; perdona con penltenza, al Gonfalonlere
Orsl recatosi a Roma, 13-16; •! rappacifica coi re
dl Napoll, 23; ilcenzla Roberto da Sanseverino suo
cap., 36-27 ; gii concede di passare con le sue genti
sicuro per i auoi stati, 36-37; st fa rappresentare da
Piilppo Contorni, vesc. di Urblno, alle nozze di
Annlbaie Bentivoglio in Boiogna (an. 1487), 236,
23-34; consente ciie Enea Malvezzi subcntri al poito
d. fratello Attorre nei cav. deila Magione, 244, 4-
S; manda Fiiippo Canonlcl nunzio al gran Maettro
dl Rodi con il cappelto cardinalizio e quindi ai Sol-
dano d. Calro per trattars una iega contro i Turciii
(an. 1489), 253, 49-50; h pregato da Bajazet sultano
d. Turciii medlante compenso di una forte somma
dl danaro di non rilasciare suo fratelio Zizim ve-
nuto in mano ai gran Maestro di Rodi, 254, 40-44 ;
t (an. 1492), 267, 37.
" Instituzionb christiana bt cathouca dsl modo di
ASCOLTAR LA MsSSA, OBNERALB SACRIPICIO DBLLA
Christianitade PER via uk intkrrooationi. Dbl
R. P. F. ChERUBINO GldRARUACCt BOLOGNBSE KRK-
mitano (an. 1571), XX, 1-4, /-5. Sua detcrizione,
4-5, S-t3; h dedicato ai fratelll Angelo-Michele e
Plerantonio dal Lino, 6-7, ai quali e al padre Giam-
battiita fautore si professa obbligato, 7-8 ; seconda
edizlone; sua descrizione (an. 1572), I3-3S; terza
ediz. d. Sessa in Venezia (an. 1578), 36-27, 6-j; un
esemplare di questa, rarisslma, h nella biblioteca
Marucelliana di Firenze, 27-28,9-/0; quarta ediz. di
Francesoo Osanna in Mantova ricordata dal Fan-
tuzzi, ciie ne trasse notizia dall'OrIandi e questo dal
Bumaidi, 29-31, //-/6 ; una quinta ediz. c menzlonata
nei BibUoikecae CaaanateHsis eatalogus (an. 1583),
32-34, n-iS „.
" Invito di virtu di p. Cherubino Ghirardacci bo-
LOGNESB A F. HorTENSIO GlOVANELLI COME FIGLIUOL
CARissiMO, insdito; (an. 1560), XXVIII, 7-8; descri-
zione d. codlce autografo, 9-31 ; trattazione, 32-34;
e fosseduto dal senatore Nerio Malvezxi e si con-
serva nelia libreria Malvexti, /-5 ^,
Ippolita V. Bentivoglio L, Sforza I.
IppoLlTO V. Bargellini /., Bentivoglit /., Malvexxi /.,
Montecalvi /., Nobtti I.
Ippolito (fra) priore dei Servi; perchfe amico d. Benti-
yogiio & confinato a cinquanta miglia da Bologna
nelle terre d. Chlesa (an. 1507), 362, 4S-47.
ISABBLLA \lsabetta\ v, Bargtllini I., Bentivoglio /., Bste
(/)') /., Ghirardacci /., Muratore /. ; v. anche Maria
Isabella.
IsABELLA d' Aragona figiia del duca di Calabria ; sposa
Giangaleazzo Sforza duca di Miiano (an. 1488), 253,
38-39; accompagnata da quasi tutti i prlncipi di
Itaiia entra in MUano ricevuta dal marito nei ca-
stello con grande apparato (an. 1489), 44-46; dive-
nuta vedova passa di Bologna con due figli dolente
che ii primogenlto Francesco le fosse stato dal re
Luigi XII condotto in Krancia (an. 1500), 299, 24*
26; ie vengono incontro i BentlTOgilo con molte
signore e lignorl di Bologna ad Anzola, 26-38 ; parte
per Napolt, 28.
IsABELLA Di Castioua mogile dl Perdinando dl Ara-
gona; ottiene II reame di Granata posseduto dal
Mori (an. 1492), 265, 9-12; con il marito manda Cri-
stoforo Colombo a scuoprire nuove terrc, IJ-tS; In-
ria con il marito un ambasc. con rlcchisslml donl
ai pp. per railegrani d. sua elezlone (an. 1493),
272, 4-8 ; insleme al marito fa lega con l'imp. Maa-'
slmiiano, ii pp., i Venezianl e it duca Sforza (an.
1495), 285, 38-41.
[ISABBLLA Di Clairmont] regina di Napou f (an. (465),
187, 41.
IsAlA (CHIESA Dl sant') v. Bologna (ebiese).
IsAlA (porta) V. Bologma (forte).
IscHiA. Vi fugge re Aifonso II con suo zio Federlgo
(an. 1495), 285, 19-2O; vi ti ritira Federlgo dive-
nuto re, con gli averi e gli amlci promettendo dl
sgombrarla in sel mesi (an. 1501), 307, 4S-46.
IsiDORo V. Kioioensis 1.
IsiDORO (sant'). La lua tetta i portata in processione
per Bologna con ie altre reliquie e la Madonna di
tan lyuca (an. 1505), 334, 39-335, i-S.
IsoLANi (famiglia) * i rapprescntata nel Thtatro moraie
de' moderni ingegni d. Ghirardacci. XXIV, 22-24,:
sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 32.
IsoLANi Agostino figlio di Giacomo; i fuoruicito (an.
1440), 68, 11-12.
" IsoiJiNi Alamanno pod. a Molinella, lia per notaio di
ufficlo Andrea Ghirardacci (an. 1554-1555)» VI, 3-5,.
IsoLANi Battista degli Anziani di Bologna per porta
Ravegnana; durante U tuo anzlanato lono ripotti
nella Camera d, Atti i capitoii d. pace con Euge-
nio IV (an. 1431), 29, 17-18.
IsoLANI Cattaneo [Cataneo, Ca/tamio] figUo d. card.
Giacomo, i rettore, governatore e amministra-
tore d. chiesa e ospedale di san Lazzaro nel ter-
ritorio dl Bologna (an. 1432), 33, 13-14; dal Gonfa-
loniere di Giustizta Guido Antonio Lambertinl gli
h tolto ingiustamente il governo deU'ospedale pred.
[s. a.], 75, 36-37 ; che pol gli ^ fatto restituire daUo
stesso Lambertini morente (an. 1443), 75, 38-39.
IsoLANi DoMBNico [Mengo/o] psLtire di Giovanni, 23, 35-36.
IsoLANi DoMENlco seguacc d. Maltraversi; pone Anton
Gaieazzo Bentlvoglio in sospetto d. goveraatore
(an. 1435), 45, 1-7.
IsoLANi GiACOMo figUuoio di Giovaiml, 23, 3S-36; padre
di un altro Giovanni, 43, 47; 44, 9; 68, 11-12; di Ago-
stino, 13; dl Cattaneo, 38, 13; card.; f in Mi-
iano (an. 1431), 34-35: aveva radunato molte ric-
chezze quale governatore dl Genova, 37 ; fu capo
d. Maltraversi in Bologna, 38 ; lascia un figliuolo na-
turale e due legittimi, che ebl>e dalia mogUe prima
di estere card., 38-39.
[IsoLANl] GIOVANNI [ Giovanni di Mengolo] figlio di Do-
menico, 23, 35-36; padre di Giacomo, 35; fu moito
atimato dai duchi Giangaleazzo e Filippo Maria Vi-
sconti, 36-37.
IsoLANi GiovANNl figiio di Giacomo, 43, 47; 44, 9; 68,
11-13; h el. d. Dieci di Balia (an. 1434), 37, 38; 4
degli Anzlani per ii quartiere di porta Ravegnana
(an. 1435), 43, 47; per incarico d. goTematore «c-
[Isolani Giov.-Lambertiai Cornelio] INDICE ALFABETICO
647
compagna a Firenze gU ambasc. InTiati dal com. a
invitare il pp. a Bologna, 44, 8-9; h seguace d. Mal-
traversi e pone Anton Galeazzo BentiToglio in so-
spetto d. governatore, 45, 1-7; h fuoruscito (an.
1440), 68, 11-13.
IsoLANi LoDovico, cav.; el. da Eugenlo IV, per porta
Ravegnana, d. Venti Commissari deputati alla crea-
zione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 33-28; rie-
letto d. Venti Consiglierl (an. 1432), 31, U; come
Gonfalonlere di Giustizia, va incontro al nuovo go-
vernatore Marco Condulmer (an. 1433), *l, 43-4«.
IsoLANi PiBTRO el. dal pp. d. Quaranta Consiglieri e
RJformatori (an. 1506), 358, 34-36.
IsoTTA V. Bentivoglio /, Malatesta /., Rangoni L
IsuALE PlBTRO V. Isvalies Pietro.
IsvALiBS PlETRO \!suale Pietro] card, arcivesc. dl Reg-
gio; si reca a Bologna con Giulio II e alloggia in
casa di Giacomo dalle Armi a via San Salvatore
(an. 1506), 356, 49-50.
Italia. Eugenio IV crea card. molti vesc. d. sue re-
gioni (an. 1439), 60, 33-35; a molti suoi principi
sono mandati ambasc. dai Bolognesi per indagarne
I'animo circa 1'impresa di Giacomo Piccinino (an.
14S+), 147, 4-5; vi h tenuto in grande stima Sante
Bentivoglio, 11-12; nuovamente sono mandatl am-
basc. ai principi dai Bolognesi (an. 1455), 154, 8-»;
dopo la vittoria rlportata dal cristiani a Belgrado
fe liberata dal timore d. Turchi (an. 1456), 162, 38-
40; ric, 192, 17; rltorna in pace (an. 1468), 199, 36;
vi si reca l'imp. Federico V, 201, 1-3; Giovanni
Bentivoglio di Bologna vi e tenuto in grande con-
slderazione (an. 1470), 206, 8-11; Annlbale Benti-
voglio si acquista grande fama di cap. presso i vari
signori (an. 1487), 241, 42; ric, 244, 23; vi sl dl-
Tulga la notizia d. conglura d. Malvezzi contro Gio-
vanni Bentivoglio e molti signori offrono aiuto al
pred. (an. 1488), 252, 35-37; quasi tutti i princlpi
accompagnano a Milano Isabella d'Aragona sposa di
Giangaleazzo Sforza (an. 1489), 253, 45; dopo la
morte dl Lorenzo de' Medici va in rovlna (an. 1492),
265, 45, ric, 283, 43; h in timore dl Carlo VIII (an.
1495), 286, 11-12, ric, 38; vi si manifesta il mal
franccse (an. 1496), 291, 47-48; In guerra a cagione
di Pisa (an. 1499), 296, 3o; vi scende Luigi XII (an.
1502), 311, 31; ric, 323, 29; dlvulgatasi la nuova
d. t d. pp. e d. malattla d. Valentino i signori spo-
destati ne traggono ardire a rientrare nei propri
Stati (an. 1503), 324, 1, 5-6; ric, 329, 1»; Bartolomeo
detto Cocles ne e tra 1 prlmi astronomi (an. 1504),
332, 48-49 ; h travagliata quasi ovunque dalla peste
(an. 1505), 340, 28.
IvREA (ciTTADiNi) [Hi//oreg-itHse] V. Perreri Gtovanni
Stefano.
Jacoma V. Giacoma.
Jacomini V. Giaeomini.
Jacomo V. Giacomo.
Jacopo V. Giacomo, (liovanni lacopo,
Jacopo Alkssandro V. Calvi 1. A.
Jbronimo », Girolnmo.
Jksi [Giessi] ric, 99, 6; vi sl trova Lodovlco Malvezzi,
che di qul saccheggta e devasta Fano (an. 1460),
174, 40-42.
JoANNi V. Giovanni.
[KAlT-Bav] [soldano del Cairo]. Gll h mandato da Inno-
cenzo VIII il nunzio Fillppo Canonici a trattare
una lega contro 1 Turchi (an. 1489), 253, 48-49.
KiowENsis IsiooRO arclvesc. e gran prelato di Russia ;
si reca al Concilio di Ferrara con cento cavalli (an.
1438), 50, 46.
Labantb nel Bolognese; fa un dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 14S4), 151, 1-2; altro presente
fa alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 50.
Labanti Antonio \Anlonio Alabante] bolognese, gen.
delI'ordine d. Servi; convoca il Capitolo gen. in
Bologna, cui prendono parte seicento monacl (an.
1488), 245, 30-33; fa una solenne processione, nella
quale sono portate sedici statue di beati d. suo
Ordine, 32-34.
Ladislao t». Guinigi L.
Ladislao d'Austria nasce dopo la f d- padre Alberto
(an. 1439), 60, 33-34.
|La Grolaib (De)! Giovanni abate di San Dionigi, %
creato card. da Alessandro VI nella seconda ema-
nazione [an. 1493I, 276, 1-3; recandosi a Roma per
il cappello passa di Bologna (an. 1494), 3-3; fc ri-
cevuto a Porta San Felice dalla nobilta e da Glo-
vanni Bentivoglio, 3-4; alloggia nel pal. d. Signori,
4-3; il glorno dopo va alla Madonna del Monte e
vl pranza, 5-6; parte per Roma, 6-7.
LamandIni Bittino notaio ; e fatto prigioniero in Cre-
valcore dai Canetoli (an. 1448), 126, 14-15.
Lambardi Cino dl Pisa; roga in Roma i capitoli d.
convenzlone per la condotta di Annibale Bentivo-
glio agli stipendi d. pp. (an. 1426), 4, 8-9.
Lambsrtini (famiglia) " h rappresentata nel Theatro
morale de' moderni ingegni d. Ghirardaccl, XXIV,
32, 25,; ne h ricordata la torre gia loro, 137, 14.
Lambbrtini Aldrighetto \Aldreghett6\ padre di Egano,
18, 14; di Guidantonio, 62, 5.
Lambbrtini Bartolombo dottore in utroque; padre
di Carlo, 184, 10; presta al com. di Bologna cen-
tocinquanta scudi e ne diviene tesoriere (an. 1440),
62, 22; interviene alla messa fatta celebrare dal Se-
nato dl Bologna in San Giacomo II glorno di santa
Monlca, 63, 3-4; h d. Sedlcl Riforraatorl d. Stato
(an. 1443), 87, 3-5; cassato Tufficio decade, 3; rlc,
98, 3-4; e d. Dodici Riformatori (an. 14SS). '01,
20-24; poi el. d. Sedici Riformafori d. Stato per il
quartiere di porta San Procolo, 107, 24; h dcgll An-
ziani che deliberano il bando ai Canetoll e loro se-
guaci, 48; 108, 3-3; h degli Anzlani per novembrc
e dlcembre, 112, 18-19, e marzo-aprile (an. 1449),
129, 34-35; famoso in questo tempo In Bologna (an.
1456), 162, 14-16; h el. d. Consiglio d. Millcduecento
estratto da quello d. Seicento (an. 1484), 231, 23.
Lambbrtini Bonifacio figlio di FlHppo nasce a Vasto
(s. a.), 136, 1 ; sposa Caterina Pignatelll dalla quale
ha parecchl figll, 1-3 ; documento d. sua provenlenza
dal Lambertinl di Bologna, 3-6.
Lambertini Carlo [Carolo\ figllo di Bartolomeo, 184, 10;
scalco sUe nozze di Giulio Malvezzl (an. 1464), 8, 10.
" Lambbrtini ICornelio] senatore, h incaricato con
altri tre di rlferire sulla Historia d. Ghlrardaccl
(an. 1586), XLVI, 46-XLVII, 1-4; la relazione va
In lungo tanto che col colleghl, temendo non fosse
dairautore pubbllcata Topera fuorl dl Bolngna, sitI-
ve alPambasc bolognese a Roma per< h^ Intervenga
pr. 1'autoritA ecclesiastlca contro tale poss.blliti
648
INDICE ALFABETICO (Lambertinl C.-Lampugnani O. A.)
(•n. 1588), L, i«-3St di 11 permetto d. stampa,
LI, 11-13,.
Lambbrtini Corkblio el. dal pp. d. Quaranta ContU
gllerl e Rlformatorl dl Bologna (an. 1506), 358,
34, 3t-40.
Lambkrtini BaANo figUo di Aldrlghetto, 18, 14 ; il reca
con II gotrernatore di Bologna Lodovico Alamannl
e con altrl gentlluominl bologneil a prendere pos-
sesao dl Imola e ForU (an. 1436), 4, 10-15 ; h amlco
dl Antongaleaizo Bentlvogllo, 6, 17; udlto che 1
Canetoli averano occupato la Piazza sl arma e con
altrl araici d. BentivogUo si aduna nel sagrato d.
fratl di San Glacomo pr. la casa di Glovanni Mal-
vezzl (an. 1428), 16-30; gll h ordinato dal leg. dl
recarsl In Piazza con gll amicl a dlfesa d. Cliiesa,
32-33; obbedlsce, 33; h cacciato dai Canetoll, 24-36;
partecipa al Consigllo d. Sessanta indetto dagli
Anzianl(an. 1430), 18, 13-14; smentisce vlolentemente
falsl testimonl che lo accusano di volere coi compa-
gni ricondurre tutti gli sbanditi In c. e mutare lo
Stato, 30-36; h sostenuto nel pal. d. Notai, 34-36;
fc convitato dagli Anziani, uno d. quaii partecipa
alla cena, 37-40; h ucciso pi5 tardi da sicari d. Cane-
toli, 43-44; ii suo cadavere h spogliato e trasportato
alPospedale d. Morte, 45-46.
Lambertini Egano figilo dl Guid'Antonio, 180, 47 ;
188, 44; el. a sorte degli Anziani di porta San Pie-
tro (an. 1463), 180, 46-47; con altri va a Milano a
prendere ia sposa di Giulio Malvezzi (an. 1464),
183, 28-33; h ricevuto con grande onore dal duca,
33-33; dk con gli aitrl I'anello alia sposa a nome di
Glullo, 33-34 ; parte per Bologna con la pred., 34-35;
accompagna Giovanni Bentivoglio a Milano (an.
1465), 188,44; prende parte al torneo indet-
to da Giovanni BentiTogllo in Boiogna
per San Petronio (an. 1470), 203, 10-205, 1-12;
toglie al partito rosso arversario lo stendardo e
lo reca alla sua parte, 37-41; gli h da Giovanni Ben-
tivoglio dato parte d. premio vinto dalla fazione
bianca, 206, 4-S;tornaa casacontcnto, 6-7;
accompagna Glovanni Bentlvoglio in visita a Mi-
lano (an. 1471), 31-40; riceve dai duca Sforza in
dono quattordici braccia di damasco d'oro e cre-
raislno, 207, 11; accompagna Giovannl in visita a
Ferrara (an. 1479), 219, 43; succede In Senato al f
Lodovlco dalle Armi (an. 14S4), 230, 14-15; accompa-
gna Giovannl Bentivoglio in pellegrlnaggio a Loreto
(an. 1485), 232, 32-23, 24; per disordini e disonesta
gli h tolto il seggio In Senato, ed i bandito (an,
14S6), 235, 17-U.
Lambertini Filippo padre di Bonifacio, 136, 1 ; con due
fratelli parte dl Bologna e si reca a Vasto nel Na-
poletano presso i Caldora (an. 1450), 135, 43-44;
docuraento d. sua discendenza dai Lambertini di
Bologna, 136, 3-7.
Lambbrtini Gheraroo. GU h dato dai cugino Guld*An-
tonio Lambertini I'ospedale di San Lazzaro dai pred.
toito inglustamente a Cattaneo Isolani [s. a.], 75,
36-37; rospedaie gli h ritolto, 33-39.
Lambbrtini Giacomo [/aeomt Lambertiui] scrive al-
I^Universiti dl Vasto raccomandando i nipoti figil
d. suo t fratello Filippo, e firmandosi d. Laraber-
tlnl di Bologna (an. 1450), 136, 5-7.
Lambertini Giovamna figlia di Rlnaido, 162, 22-33;
suora, con ultre monache sl reca da Ferrara a Ho-
logna nel mon. dl santa Chlara detto d. Corpo dl
Crlsto (an, 1456), 31-3«; h accompagnata ilno a Cor-
tlcella dalle sorelle d. daca Borso, 27-24.
Lambkrtini Guido Antonio figlio dl Aldrighetto, 62,
5; marlto dl Margherita Malrezzl, 142, 3«; padre dl
Egano, 180, 47; 188, 44; di Ulisse, 184, l-«; e ban-
dlto di Bologna (an. 1430), 19, 36, 31 ; nei capitoli
d. pace itlpnlati tra II pp. e I Bolognesl gli h ricon-
fermato U bando dalla c e territorlo dl Boiogna,
Modena e Imola, sotlo pena, se vi manchl, d. con-
fisca d. benl e d. punizione sancita negll Statuti
(an. 1^431), 28, 42-46, 4S; h amlco d. f Antonlo Ben-
tivoglio, 51, 13, 35; con altri amici d. pred. h per-
suaso da Raffaele Foscherari a vendicarne la f col
dare Boiogna in Signorla d. duca dl Milano (an.
1438), 24-31; e el. d. Sedici Riformatori d. Stato
(an. 1440), 62, 1-5; h creato conte di Pogglo Rena-
tico da Cerrato da Cervignano con U conseaso degli
Anzianl e d. Sedici Riformatorl d. Stato (an. 1441),
70, 30-33; t d. male detto dl san Lazzaro (an. 1443),
75, 33-34 ; in punto di t fa restituire a Cattaneo
Isolanl 1'ospedale dl san Lazzaro che areva trasfe-
rito a un suo cugino, 34-39; h sepolto in San Fran-
cesco, 39 ; suila stia toraba sono appese insegne con
I'arme di Bologna, 40; fu molto affczionato al Ben-
tiroglio, 41.
" Lambertini Looovico ei. canonico di San Pietro In
luogo dl Alfonso Paleotti (an. 1585), XLIII, »»j
XLIV, 1, / ,.
[Lambbrtini] Margherita V. Malverxt M.
" Lambkrtini Prospkro resc. di Ancona, quindi di
Bologna (an. 173 1), LXXXII, 14-15; pregatone dal
card. Corneiio Bentiroglio si oppone alla stampa
d. terzo rol. della Historta di Bologna d. Ghirar-
dacci, di cui per maggiore sicurezza ritlra in re-
scovado il ms., 15-37; diriene pp. Benedetto XIV
(an. 1740), LXXXIII, 7,.
Lambbrtini Rinaldo \Raiualdo\ padre di Gioranna,
162, 33-23.
Lambertini Ulissb figlio di Guid'Antonio, 184, «-9;
scalco alle nozze di Giulio Maivezzi (an. 1464), l;
accompagna Gioranni Bentiroglio a Milano (an.
1465), 188, 3-9; h staffiere d. sposa aUe nozze di
Aiessandro Bentivogiio con Ippolita Sforza (an.
1493), 267, 11-13.
Lambertino V. Baitaglia /,., Canttoli L.
Lame (porta dbIXe) V. Bolog-na (fcrte),
Lamb (via uelle) V. Bologna (strade),
"[Lamo Pietro] Graticola di Bologna, ric., LXI, j-#,.
Lamonb (valle del) ric, 56, 12; saccheggiata da scliierc
di Federigo da Montefeltro (an. 1467), 197, 9-10;
vi si reca a difenderla Astorre Manfredi, 12-13; ri
giungono aitre schiere d. Montefeltro che rincono
il pred., 14-15; rl si reca I'esercUo d. Ciiiesa (on.
1509), 395, 26-27.
Lamfugnani Giovanni Andrea [Gioz^amni Amdrea da
Lam/ugnam] dlscepolo dl Cola Montano da Gaggio,
215, 47; con Glrolamo Olgiati uccide in Santo Ste-
fano dl Mllano il duca Galeazzo Maria Sforza (on.
1476), 46-216, 1-3.
Lampuonani Princivalle [Prencivalle da LamJ>ugnaue]
accompagna Galeaxzo Maria Sforza a Bologna (an.
I4S9), 168, 41; 169, 6.
[Lana {Dalla) Francesco-Leghe] INDICE ALFABETICO
649
Lana (Dalla) Francesco multato in cento ducati pel
rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 21.
La^JA (DaLLa) Mattko \Mattia\ multato in quattrocento
ducati pel rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, 18.
Lanaroli Mattbo h bandito di Bologna (an. 1430), 19,
26, 29.
Lanaroh Pietro \Pietro Lanarolo] i depoaitario con
Francesco Boccadiferro d. denaro pagato dai Drap-
pieri di Bologna per rendere navigabile il canale
di Reno dalla c. a Corticella (an. 1494), 274, 49.
Lamcie (Dallk) o oallb Scudelle \Sco(lelle\. Loro casa
ric, 138, 43.
Lancib (Dalle) Ercole \EreoU dalle Lante] medico
bolognese; f di male mazucco (an. 1505), 341, 21.
Lancie (Daixe) o dallk Scudelle Louovico \Loaovieo
dalle Lanxe ovvero dalle Scudelle] iiglio di Pietro,
seguace d. Canetoli, e bandito di Bologna (an. 1445),
108, 45; partecipa alla spedizione d. fuorusciti per
rientrare in c. (an. 1451}, 138, 7.
I^NCiE (Dalle) o dalle Scudblle PlETRO {Pietro dalle
Lame ovvero dalle Scudelle] padre di Lodovico,
108, 46.
Lancillotto [Lama/otto] v. Maino (Dai) L., Visconii L.
Landi Bartolomeo Zanardo di Piacenza; cap. all'Idlce
nell'esercito d. Lega (an. 1467), 194, 12-13.
Landi GioVANNi padre di Nicol6, 109, 20.
Landi NicoLo figlio di Giovanni, 109, 20; e messa sulla
sua testa una taglia di trecento ducati (an. 1445),
17, 20.
Landini Giovanni [Giovanni di Landino] padre di Mi-
chele, 110, 16.
Landini Michelb [Mickele di Landino] figlio di Glovan-
ni, 110, 16; h bandito di Bologna (an. 1430), 19, 26,
42; amico d. f Antonio Bentivoglio, 51, 23, 26; con
altri amici d. pred. h persuaso da Raffaele Fosciie-
rari a rendicarne la f col dare Bologna in signo-
ria d. duca di Milano (an. 1438), 24-31; impresta al
com. di Bologna centoclnquanta scudi e ne diventa
tesoriere (an. 1440), 62, 19; e latto morire perciii
aveva favorito la fuga di Galeotto Canetoli da Bo-
logna (an. 1445), 110, 15-16.
Landino V. Croara (Della) L.
.... Landino beccaio; amico d. f Antonio Bentlvo-
glio, 51, 23-25; con altri amlci d. pred. e persuaso
da Raffaele Foscherari a vendicarne la f col dare
Bologna in slgnorla d. duca di Milano (an. 1438),
24-31.
Lanuo V. Ambrosini L., Carducci L.
" Lando OrtensIO. Dalla sua opcra Oracoli de' moderni
ingegni trae il Gliirardacci l'idea d. suo Theatro
morale de' moderni ingegni, XXIV, 32-33, 2g-30 „.
Lang de Wellenburo Mattso \Mat/eo Langio] tede-
sco; card. ; va a Bologna con Glulio II e alloggia
in casa d. Roffeni in vla S«n Felice (an. i.i;o6),
356, 45-46.
Lanza Dombnico i messo a parte dal Mosca d. com-
plotto ordito per Introdurre il vlcerft di Napoll in
c. (an. 1449), 130, 46-47.
Lanzalotto V, Lancillotto.
Lanzano V. Castelletio (Dal) L.
Lanzb (Dallb) V. Lancie (Dalle).
Laocoonte gruppo in marrao opera dl Alesaandro (ma
Agesandro), Polldoro e Atenodoro rammentato an-
che da Plinio, 342, 40-45 ; e scoperto a Roma in uno
scavo e comprato per mllle ducati dal pp. Giulio II.
che lo pone nel suo giardino (an. 1506), 46-47.
Lapi Petronio [Petronio Lafpo] fe confinato perche
amico d. Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 40.
Lappo Petronio V. Lapi P.
Lateranknse (conte) V. Bentivoglio Lodovieo.
Latiito t>. OrHni L.
Lattanzio V. Bargellini L., Buonvalore L., Pantaccii
L., Vinazzano [Da) L.
LaudamIA V. Piccolomini L.
Laudo V. Bottrigari L.
Laura V. Bentivoglio L., Giudici L., Legnani L., Mal-
vetxi L.
Lavagnoli Giacomo \Giacomo da Lavagnolo] veronese,
pod. di Bologna (an. 1446), 119, 26; crea cav. Sante
Bentivoglio, 25-26.
Lavinio V. (Correggie (Dalle) L.
Lavino [Lavinio]. Vi giunge con I'esercito Taddeo Mar-
chesi (an. 1441), 117, 30; vi si reca Galeazzo Maria
Sforza che vi h incontrato da un drappello di no-
bili bolognesi (an. 14S9), 168, 37-38.
Lax (De) Gabriele \Gabriel de Lax] cameriere di Ga-
leazzo Maria Sforza; lo accompagna a Bologna (an.
1459), 169, 11, 14.
Lazzari Andrea padre di Lodovico, 108, 44-45.
Lazzari Lodovico figlio di Andrea, 108, 44-45; seguace
d. Canetoli, h decapitato (an. 1445), 45.
. . . . Lazzarino figlio Di LoDovico, beccalo; seguace d.
Canetoli, h bandito di Bologna (an, 1445), 108, 46.
Lazzaro (castello di san) nel territorio di Bologna,
ric, 133, 9; vi sono devastate le vigne da un tempo-
rale (an. 1463), 182, 35-37; " LXVI, 43 „ ; vi passa
una violenta tempesta sorta a Pogglo, che rovina
ogni raccolto (an. 1492), 266, 6-8.
Lazzaro (ciiiesa e ospedale di San) nel territorlo di
Bologna; ne e rettore, governatore e amminlstra-
tore Cattaneo Jsolani (an. 1432), 33, 13-14; c tolto
alPIsolani da Guidantonlo Lambertini c dato al
cugino Gherardo Lambertinl (s. a.), 75, 36-37; da
Guidantonio morente c fatto restituire ali'IsoIani
(an. 1443), 38-39.
Leandro V. Alherti L.
Leg.v di Cambrai ric, 393, 18-27.
LuGATl dl Perugia, Toscana, Lombardia, Venezla, Bo-
logna, Romagna v, Perugia (legati), Toicana (ie-
gati), Lombardia (legati), Venetia (legati), Bologna
(legati), Romagna (legati).
Lbogbri Francesco combatte nel torneo In Bologna,
tenutosi per definire se la Fortuna o la Saplenza
prevalga nelle cose umane, al seguito di Annibale
Bcntivoglio paladino d. Fortuna; b ascritto alla
quinta squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 259,
27-30; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-19.
Lbuhe: lega tra Fiorentinl, 11 duca dl Savola, 11 niarch.
di Mantova e quello dl Ferrara contro Veneziani
e duca di Milano (an. 1426), 4, 40-41; lega guelfa
di Romagna contro Forll ed Imola (an. 1434), 39,
47-4«; e II gi4 aUeato duca dl Milano, 49-50; 40,
1-3; lega tra II pp., I Fiorentlni e i Veneslani con-
tro il duca dl Milano (an. 1435). 42, 20-21 ; pace
tra loro Intervenuta per opera d. card. Albergatl,
19-23; lega tra II duca dl Milano, II duca dl Savoia,
11 raarch. di Saluzxo, di Ferrara, di MaatoTa, di
650
INDICE ALFABETICO
[Leghe-Leonello Perugino)
Monferrato, e i Plorentlnl, cui rifiutono dt ade-
rire 1 Venezlanl (an. 1440), 64, 35-31; iega tra Bo-
lognesi, Plorentlni e Venezlani contro 11 duca di
Mliano per cinque anni (an. 1443), 89, to-l}; cf.,
86, 44-45; lega tra Vcnczianl, Piorentini, Bologneal,
Genovest, duca di Mliano contro il re di Napoil e
il suo cap. Nlcoid Picclnino, pubblicata in Boio-
gna, 96, 31-41; aiia prcd, 11 duca di Milano ade-
riice con inganno, 41-43; iega tra Bologneil, Vene-
zlani e Piorentlni per cinque anni; h confermata
alla sua scadenza per aitri diect annt (an. 1444),
99, 36-37; la pred. ric, 123, U-»; 128, 11-15; ne fe
In predlcato una tra Veneztani, Fiorentlni e duca di
Milano (an. 1454), 151, 3>-39; cf., 152, 3-7; la pred.
iega ric, 153, 43-44; lega tra II re di Napoll, 11 duca
di Milano, Florentini e Boiognesi contro Venezlani
(an. 1467), 193, 34-35; di cui h cap. gen. Kederlgo
da Montefeitro, 199, 24-35; ia pred. lega ric, 35-38;
iega tra II pp. e ia Signoria di Venezia (an. 1480),
222, 4-5; lega tra il re dl Napoll, il dnca <1i Mliano,
queiio di Ferrara, Fiorentlni, Bolognesi e altri con-
tro 1 Venezlanl (an. 1483), 224, 47-48; alla pred.
lega aderlsce anclie il pp., 226, 12-13; Alfonso dl
Calabria ne h el. cap. gen. (an. 1483), 226, 19-30;
cf., 231, 16; i componenti bandiscono una dteta in
Cremona, alla quale prendono parte il card. Gon-
zaga per 11 pp., Alfonso duca dt Calabria per il re
di Napoii, Ercole d'Este, Lodovico Gonzaga, Gio-
vannt Bentivoglto, Lorenzo de' Medici (an. 1483),
226, 35-29 ; non avendo potuto tndurre i Veneziani
a una giusta pace futtl approrano che si muova
loro guerra a primavera, 39-33 ; avenrio ii duca dl
Mllano trattato la pace coi Veneziant a insaputa
del collegati, moitl d, componenti la pred. lega ne
sono malcontentl (an. 1484), 230, 43-44; condiztoni
d. pace, 45-231, 1-3; li suo eserclto si scloglie, 2-3;
lega contro la Chiesa (an. 1486), 233, 46-47; cf., 43;
sembrano farne parte II duca di Mllano
e il re di Napol I, 42, 46; iega tra Alessandro VI,
i Veneziani e il duca di Miiano (an. 1493), 270, 3-5;
dopo poco terapo ne esce ii pp., che invece si aliea
coi Plorenflni e ti re dl Napol;, 6-8; lega tra il pp.,
II re di Napoii, ! Fiorentinl e i signori di Romagna
contro il re di Francia e ii duca di Mtlano (an.
1494), 276, 31-23; ia pred. ieg. rtc. in riguardo a
Caterina Sforza signora d'Imola e Forl\, 277, 49-50 ;
Bologna confederata con ti duca di Milano (an.
1495), 285, 25-26; iega tra il pp. Alessandro VI,
l'imperatore Massimtliano, il re dt Spagna, la re-
gina Isabella, ii duca dl Milano e i Veneziani con-
tro Cario VIII, 38-44; lega conclusa tra Luigi XII,
i Venezianl e Alessandro VI contro Lodovico Sforza
(an. 1499), 296, 25-28; lega conclusa tra Luigi XII,
i'imp. Masslmlliano, Gtulio II, Ferdinando d'Ara-
gona, Fiorentint, Aifonso duca di Ferrara, Gian-
francesco di Mantova contro I Venezlanl (an. 1509),
393, 20-37.
[Lbonamb (Dal) Francesco] tcsc. di Ferrara: prende
parte aila consacrazione di Giovanni Poggl a yesc.
di Boiogna (an 1447), 120, 35-27.
Lkgnaiti (famiglia) [Lig^naiti] " i rappresentata nel
Tkeatro morale d»' moderni ingegni di fra Cheru-
bino Ghirardacci, XXIV, 23, 34 „; sono fuoruscltl
dl Bologna (an. 1450), 134, 33-3S.
Leonani ALessAiTDRO [Altsiamdro da Ufnano^ accom-
pagna Laura dl Gloranni Bentivogiio aiio tposo in
Mantora (an. 1494), 275, 30-35; si reca con Ales-
sandro Bentivogiio a MUano a complimentare 11
nuoro duca Lodorico Sforza, 283, 35-3f; h creato
degii Anziani da Giorannl Bentirogilo (an. ijoi),
308, 3«; accompagna Aiessandro lientlroglio a
Roma a prendervi Giacoma Orslnl sposa di Ermes
Bentlroglio (an. 1504), 332, 30, 33-34.
Lbonani Amton Maria \AntoH Maria Lignani, da Li-
gnano] h d. Venti d. popolo pei quartlere dl Porta
San Procoio (an. 1506), 352, 8; h dal popoio ei.
ambasc. ai pp., 353, 36-37; va a Imola con tre com-
pagnl, 31-39; sono assai ben ricevuti da Giuiio II
che li intrattiene sulle cose di Bologna, 39-30; sono
dai pred. rlmandatl a Bologna, 30-32; riferitcono al
Scnato le amoreroii disposlzioni dt Gtullo II e ne
annunciano rarrivo per san Martino insieme al
card., 32-35; el. dal pp. d. Quaranta Consigiiert e
Rtformatori, 358, 34, 38; creato dal pp. sorrainten-
dente allo Studio, 359, 24-35; h prcposto ai dazi da
Giulio II, 361, 26-37; con i colleghl Bartoiomeo Zam-
beccarl, Giroiamo Lodorisi e Alberto Carbonesi,
per autoritS aruta dal ieg. e dai magistrati, assog-
getta i contadini a una tassa sui bestiame (an. 1507),
367, 11-18; sono depositati ncl suo banco i denarl
d. tagiie contro Annibaie ed Ermes Bentlroglio e
contro Giamptetro Ranuzzt, 368, 18-19; e chiamato
malleradore d. slcurti accordata dal gorernatore a
Gaspare Scappl e ai suoi compagni (an. 1508), 382,
t; pone in stato di difesa la sua casa mlnacciata di
sacco dai popolo che i'odiava, 40-45.
LEOIfANI Battista rtc, 35, 32.
Legnani Giovanni [Giovanni da Lignano] figlio dt
Marco, 108, 36-37 ; seguace d. Maitrarersl; pone An-
ton Galeazzo Bentiroglio in sospetto d. gorerna-
tore (an. 1435), 45, 1-7; seguace d. Canetoli; h ban-
dito di Boiogna (an. 1445), 108, 36-37.
Lbonani Laura [Laura de' Lignani] accompagna ai
Porto Laura Bentivogiio diretta al marito in Man-
tora (an. 1494), 275, 26-28.
Legnani Marco [Marco Lignani] padre di GioTanni,
108, 36-37.
Legnano (Da) [da Lignano] v. Martino (fra) da Le-
gnano.
Lelio V. Vitali L,
Lena V. Malvexti L.
Lenza (fiume) V. Enta (fiume).
LbN2I Annibale [Annibalc di Lento] csce dl Rologna
coi Bentiroglio suoi amici (an. 1506), 348, 41;
349, 13.
Lbonarda V. Gotzadini L.
LuoNARuo V. Alilrovaniii L., Bentivoglio L., Caeciamt-
mici L.y Castelli L,, Dosilori /.., Sacehetti L., To^
chini L., Venier L,, Ven/urini L.
Lbonk V. Bentivoglio L., MalvesH L., Marrscolti L.
Leonb (ostbria dkl) V. Bologna (tareme).
Lbone in Pugiia danneggiato dal terremoto (an. 1466),
190, 33.
LBONEtxo [Lione/U] v. Brandalini L., Est* (£>') L., Mal-
vezzi L.
Lkonbllo Pbrugino h capltano nelI'esercito di Lulgl
da Sanseverino in assedio a Castei San i'ietro per
i Bolognesi (an. 1428), 7, 36-38.
[Leoni Andrea-Llno (Dai) Antonio] INDICE ALFABETICO
651
Leoni Ansrba fa un presente alle nozze di GiuHo Mal-
Tezzl (an. 1464), 184, 38; ambasc. d. Veneziani ai
nuoTo pp. Paolo II, passa dl Bologna, 186, 36-39.
Lboki Marino [l\farino Leon»] ambasc. d. repubblica
di Venezia al pp. con altri passa di Bologna (an.
1493), 268, 49-50; gii vengono incontro i nobili con
Gioranni Benlivogiio, 269, 1-2; con i coUeglii vi-
sita gli Anzlani, 2; parte accompagnato dal Ben-
tivoglio sino fuori la c, 3-4.
Leoni Nicolo amico degli Zambeccari, 18, 28; h Intro-
dotto nel Consigiio d. Sessanta e con altri compa-
gni falsamente accusa Egano Lambertini e altri di
sua parte di volere ricondurre gii sbanditi in Bo-
logna e cambiarne lo stato (an. 1430), 30-32; h smen-
tito dal Lambertini e da Nicol6 Malvezzi, 33-34 ; co-
nosclutosi dagli Anzianl ciie aveva testimoniato il
faiso h decapitato in Piazza, 19, 9-11.
[Leonini] Angklo [Angelo vetcovo di Tioli\ vesc. di
Tivoli; e mandato dal pp. Giulio II a Boiogna con
lettere per i Signori (an. 1507), 366, 33-35; governa
Bologna nell^assenza di Francesco Alidosi ieg. (an.
1509), 393, 18-19; va a incontrare U pred. al suo
ritorno, 394, 22-23; si reca per commissione d. pp.
in Francia, 394, 28-29; h sostituito da monsignore
Bonadies vesc. dTmola, 29-30.
Lkonora V. Bleonora.
Lkonori Giacomo [Giacomo Lianori] bolognese, fami-
giiare d. card. Colonna h imprigionato per le sue
ribalderie dai Bolognesi (an, 1504), 330, 20-21 ; el.
Gonfaloniere d. popolo dal pp. Glulio II pei quar-
tiere di porta Ravegnana (an. 1506), 359, 44-45.
I^EONORl PeLLBorina figlia di Vitale, 162, 24; monaca;
con altre compagne sl trasferisce da Ferrara a Bolo-
gna nei mon. di santa Chiara detto d. Corpo di
Cristo (an. 1456), 21-26; h accompagnata sino a Cor-
ticella dalle sorelle d. duca Borso, 28-30.
Lbonori Vitale padre dl suor Pellegrina, 162, 24.
Leonoro V. Pergola (Dalla) L.
Lepidi Francesco [Franeesco Lefido de' Lefidi\ citta-
dino bolognese, dottore in medicina e ietterato,
vive in questo tempo (an. 1481)) 223, 37-38.
Leprotti \Livrotti\ fuoruscitl dl Bologna (an. 1450),
134, 32, 39.
" LeTTKRA DI FRA ChkRUBINO GHIRARDACCI E NOTIZIB
RKiUARDANTI LA STAMPA DEL TERZO VOLUMK DELLA
IIisTORiA Di BoLOGNA pubblicata dal conte Gio-
vannl Gozzadini (an. 1863), in Atti e Memorie
della R. Depntazione di Storia patr ia per
ie provincie di Romagna XXVI, 10-14; c dl-
retta ad Annibale Gozzadlnl; suo contenuto (an.
1598), 16-18 „.
LiANO nel Bolognese; fa un dono a Santc IJcntivoglio
per ie nozze (an. 1454), 150, 41 ; h dannegglato
datia tempesta, 151, 46, 49; ne i tolto il vicariato
a Baidassarre Tosolil (an. 1455). 153, 38-39.
T.,IANORl GlACOMO V. Leonori G.
LiBAMi Battista [Batti^ta eU Lihano\ cap. ai comando
dl Annibaie Bentivoglio contro Carlo VIII («n.
1495), 287, 4.
LiBANi FRANCBaco \Franceuo, Cecco da Liiano] mul-
tato in quaranta ducati per li rifacimcnto d. psl.
Maresoottt alia cui rovlna aveva preso partc (an.
1508), 387, 15; h fatto prlgloniero da balestrleri di
Lodorico della Mirandola a Bandlnello, 391, 12-13,
18; h condotto a Bologna, 30-31 ; cf., 392, 46-47; po-
sto al tormento confessa ii trattato in favore d.
Bentlvoglio, 48; fe impiccato, 393, 7-8.
LiBANi Matteo [Macteo da Lihano] capo di fanteria ;
t al riacquisto di Sarzana e Sarzanello militando
pel Fiorentini sotto la bandiera di Annibaie Benti-
vogiio (an. 1487), 241, 36-37.
Liberata (Santa) nel territorio di Bologna; ne sono
devastate le vigne da un temporaie (an. 1463), 182,
35-37 ; " LXVI, 43 „.
LiBRi Bartolomeo padre di Giovanni, 108, 40-41.
LiBRi Gaspare {Gaspare dai Lihri] impresta al com. di
Bologna settantaclnque scudl e ne diventa teso-
rlero (an. 1440), 62, 17.
LlBRl GiovANNi [Giovanni dai libri] figlio di Bartolo-
meo, 108, 40-41; miniatore; seguace d. Canetoli, h
bandito di Bologna (an. 1445), 40-41.
* LiBRO BCONOMico di fra Clierublno Gfiirardaccl ; ric,
Xlir, »5-2ii; inedito, XXX, 6; suo carattere storlco
e amministrativo Insieme, 6-7; descrlzione d. co-
dice, autografo, 12-17; trattazione, 18-41; cronoiogia,
42-XXXI, 1-5; pii6 considerarsi come il primo ten-
tativo storico-arcliivistlco delI'autore, 6-8 ,.
* LlBRO OVER ARBORE DE LA IIONORATA FAMIGLIA DE
Fasanini. . , . raccoito da padre Cherubino Ghirar-
dacci nell'iinno 1572, XXII, S-7: cf., XLI, 16-18; in
parte ms. in parte stampato; sua descrizione, XXII,
7-XXIII, 1-26; questo e l'e8emplare d. bibiioteca
Malvezzi, 27 ; un altro e descritto dal Biadego, 27-
35; di provenienza Gianfilippi, 35, 9-/2; una cofia
ms. di mano di Valerio Rinieri e nella Biblioteca Uni-
■oersitaria di Bologna secondo il Frati, s-S „■
Liccio V. Proli L.
LlGNANI V. Legnani.
LiGNU (MONSIGNOR Di) suo figito h nell'esercito di Bar-
tolomeo d'Alviano contro i Fiorentini (an, 1505),
337, 36-37; e rimane prlgioniero d. pred., 44-45.
LlGO V, Lodovisi L.
LlGo GlovANNl [Giovanni di Ligo] figlio di NicoI6, 88,
42; cav. e el, d. Venti consiglieri (an. 1432), 31, 10-11;
& tra gli Anziani incaricati di attuare l provvedi-
menti fiscali deiiberati nei Consiglio d. Seiccnto
(an. 1443), 88, 41-43.
Liso NicoLo padre dt Giovanni, 88, 42.
LlMBURGO (duca di) [Jux Liminrgiae] titolo delPimp.
Massimiliano, 279, 18.
LlNARA (Da) Gianfrancesco [Giuvanni Francesco da
Linara\ combatte nel torneo In Bologna tenutosi
per definire se la Fortuna o la Sapienza prevalga
nelle cosc umane, al segulto di Gilberto Plo c dl
Annibale BentivogHo paiadint d. Fortuna; h ascrtt-
to alla seconda squadra vestita aiia turca (an. 1490),
259, 22-23; la sua parte rimane vittoriosa, 262, 17-19.
I>iNO (Dal). Loro querela coi Caccianemicl, per fucct-
sione dt uno di loro ric, 377, 2-4.
«LiNo (Dal) Anoelo Michele figlio di Glambattigta;
a lul e al fratello Pierantonio h dedlcato dal Ghi-
rardacci un Itbretto sul modo dl ascoltare la metM
(an. 1571), XX, 6-7, 21 ,.
LiNo (Dal) Antonio padre di Giacomo, 75, 39-305 134,
14-15; 147, 29; 167, 46; 172, 31.
LiNo (Dal) Antonio figllo di Giacomo, 184, 11; 188,42;
211, 35; sceloo alle nozze di Gtullo Malvezzt (an.
1464), 184, 8-11; accompagna Giovanni Bentivoglio
652
INDICE ALFABETICO
[Lino (Dal) Anlonio-LodovicoJ
In vlilttt a MlUno (an. 1465), 188, «3; Tlcne a parole
con Hartolomeo Cacclanemlci (an. Hji), 211, li-iS\
frapponendoriil Gloyannl BentivogUo fa tregua col
pred., 3S-}*,' 11 padre di Bartolomeo proraette in
nome d. figllo clie non sarebbe oifeso, 36- j7; mal-
grado la fede data h assallto e mortalinentc ferito
dal pred., 37-2»; dlTcrsa verslone di qucsto fatto,
41-212, 1-5.
LiMO (Dal) Bartolomko padre dl Giacomo, 55, 3«; 75,
9-10,
LiNO (Dal) CiNBLLo fa un presente alle nozze di Glulio
Maivezzi (an. 1464), 184, 33-33.
I^iNo (Dal) Dombnico scalco alle nozze di Alessandro
BentlTOglio (an. 1493), 267, 15-17; lia con sfe sei
servitori, 15; Testito suo e d. servi, 18-19.
LiMo (Dal) Giacomo figiio di Antonio, 75, 39-30; 134,
U-15; 147, 29: 167, «6: 172, 3l; padre di un altro
Antonlo, 184, U; 188, 42; 211, 25; 4 bandlto di
Bologna (an. 1430), 19, 36, 35; h fatto vlcario d.
rocca di 1'ediano per otto mesi, 22, 32-33; e dal
ieg. fatto suo coramissario dl Capognano e di Pe-
diano (an. 1437), 50, 13-U; e dal luogotenente di
Nicol6 Piccinino e per l Dieci di balia el. commis-
eario di Castcl San Pietro, di Medicina e dl Ca-
stelgucifo per alloggiare Araerlgo da San .Severino
(1439), 59, 38-40; e el vicario di Savigno per im-
bussolazione (an. 1440), 60, 37-38; fe el. Soprastantc
generale d. camera per due anni, 62, 42-43: fe dai
Dieci di Balia fatto comraissario di Castelfranco,
di Crevalcore e di tutte le terre che coniinano coi
niarch. dl Ferrara, 63, 7; 4 governatore d. Si-
gnori (an. :44i), 70, 47; dagli Anziani el. vicario
dl Lojano per sel mesi (an. 1442), 72, 8-10: h trat-
tenuto In Pal. per sicurt^ d. debito di un suo amico
(an. 1443), 75, 39-30; ne c liberato da alcunl fau-
tori d. Bentivoglio, 30-31 ; per raaggiore sicurezza va
ad abitare a Ferrara, 31-32; esce di Bologna con An-
nibale Bentivogiio per combattere il Dal Verme,
92, 39-42; el. della Commlssione incaricata di sor-
vegliare il trattamento fatto nel Bolognese ai pcl-
legrini incaraminati a Roma per 11 Giubileo (an.
i4i;o), 134, 14-15, 15-17; segue Sante Bentivoglio in
Piazza contro i fuorusciti (an. 1451), 138, 35-38; fe
scalco gencrale alle nozze d. pred. (an. 14S4), '^7,
27-39; sua casa ric, 49; e el. d. Sei di Balia per la
venuta di Pio II in Bologna (an. 1459), 167, 42-46;
c fatto cav. aurato da Galeazzo Maria Sforza, 171,
33; h deputato a provvedere alle genti d'arme d.
duca. Sforza insieme a Galeazzo Marescotti, 172,
1-3; h ei. soprannumero al Senato, 31; convocato
con altri dal pp. fe arringato dal pred. per la pace
d. c. (an. 1460), 173, 19, 33-26; fa un presente aile
nozze di Giulio Malrezzi (an. 1464), 184, 35; fe d.
Sedici; t forsc di veleno (an. 1466), 190, 34-35: non
h sostitulto in Senato, perch^ in soprannumero,
35-36.
LiNO (Dal) Giacomo figlio di Bartolomeo, 55, 24; 75,
9-10; h ei. dal com. di Boiogna capitano d. Guar-
dla per ii contado e distretto (an. 1438), 55, 22-25;
gii sono assegnatl otto cavalli per altrettanti ar-
migeri e dieci pedoni ed h fissato il soldo suo e d.
suol, 35-31; entra in ufficio (1439), 24; a lui e ad
Azzo da Quarto sono vendute dal comune di Bo-
logna ie prigioni vecchle con l'obbligo di fabbri-
care ie nuove, nonchi la scftla d. pal. d. pod. e •!•
cune stanze sotto gli archi d. fabbrlcato (an. 1443)1
7.5, 9-11.
r.,i!«o (Dal) Giacomo Maria. Glt h concesto U pai. Ma-
rescotti da Giovanni BentlTogllo (an. 1503), 326,
9-10; h ei. senatore in luogo d. f Mino ilosii, 45-46;
d. Scnato vecchio, h da Giulio II el. d. Quaranta
Conslglieri e Rlformatorl (an. 1506), 358, 27, 31.
" Lmo (Dal) GiAMBAT-risTA padrc di Angelo Micheie e
Plerantonio, XX, 7-8; il Ghirardaccl si professa a
lui obbligato (an. i;7o;, s; gli dedica la sua ope-
retta Nuovo » tfirituaU nascimfnto cUiruomo crittia-
no con una lettera In cui gll espone il fine deiropera
(an. 157J). XXII, 1-4, /,.
LlNO (Dal) Giovanni h bandito di Bologna (an. 1430).
19, 36, 39; nei capitoll d. pace concordati tra Bo-
logna e il pp. Eugenio IV gli h riconfermato 11
bando daila c. e tcrritorio dl Bologna, Imola e Mo-
dena, sotto pena, se vi mancasse, d. confisca d. bcnl
e d. punlzione sancita negll Stattiti (an. 1431), 28,
42-45; 29, 1.
I^tNo (Dal) Lodovico figlio di Nicola, 108.4S;ieguace d.
Canetoli, h bandito di Bologna (an. 1445), 48.
LiNo (Dal) Nicola padre dl Lodovico, 108, 4»; di
Paolo, 109, *.
LiNo (Dal) Paolo figlio di Nicold, 109, 6: scguace d.
Canetoli, e bandito di Bologna (an. 1445), 109. 6.
" LlNO (Dal) PiBBANTONio figUo di Giambattista ; a lui
e al fratello Angelo Michele h dcdicato dal Ghirar-
dacci un libretto sul modo di ascoltare la messa
(an. 1571), XX, 6-7 „.
LxNo (osTERiA uel) V. Bologna (taverie).
LloNK. Vi si reca Galeazzo Sforza con scimila uoniini
in aiuto d. re di Francia (an. 14^)6), 190, 41-42.
LioNELM Antonio c creato da Giuiio II Massaro d.
quattro Arti (an. 1506), 360, 11.
LlONELLO V. LeOHello,
LloNETTO I'. Cincinello L.
Lippo r. Chiodi /,., Gkisilieri /,., Mutzartlli L.
LlSANO 7'. Liztano.
" LlTTA PoMPEO, Suo giudizio su Cherubino Ghirar-
dacci, IV, 18-19; suo giudizio sfavorevoie suli'opcra
d. pred., la quale per6 lamenta non sia itata finita di
pubblicare, CXX, 19-21, /„.
" LiTTA-BiuMi coNTB Balzarino figlio di Pompeo;
nella sua Biblioteca, poi andala dispersa, si con-
servava un codice d. terzo vol. della Hiitoria d.
Ghirardacci, LXXV, 1-4, 1-4 „.
LivoRNO h ceduta da Piero dei Medlci a Carlo VIII re
di Francia (an. 1494), 283, 46.
LivROTTi i>. Leprotti.
LlVROTTO XK Oliverotto.
LizzANo [Litano\ fa un dono a Sante BenttTogllo per le
nozze (an. 1454), 150, 44.
LocARNO (Da) i>. Bartolomeo (Da) Locarno.
LODI i munito e rifornito di milizie dal Visconti (an.
1446), 118, 3; vi si conclude la pace tra il duca
Sforza, Veneziani e collegati di entrarabi le parti
(an. 1454), 145, 44-46; ric. per Ambrogio Calzolaio
abitante in Boiogna, 290, 30 ; t>. ancie Daniele da
Lodi, Tatso da Lodi,
— (CITTADINI EL. A UFFICI PUBBLICl) V. BtTgatnini
Giovanm Pietro cap. d. Ltga,
LoDOVIco V. Alamanni L,, Albergati L., Amboise (D^)
[Lodovico-Lodovisi Lodovico]
INDICE ALFABETICO
653
L., Avanzi L., Balle {daiU) L,, Barbarolo (Da) L.,
BargelUni L., BeccadelH L., Bentivoglio L., Berni
L,, Bianchetti L., Bianchi L., Bolognetti L., Bolo-
gnini L., Bombaci L., Caccialtipi L., Canetoli L., Cap-
poni L., Contesalto (Z?0 L., Correggie {Dalle) L.,
Costa L., Crescenzi L., Dolfi L., Felicini L., Fieno
{Dal) L., Foscherari L., Frati L., Goztadini I„, Grif-
foni L., Grillenzoni L., Isolani L., Lambertini L.,
Lancit {Dalle) L., Lazzari L., Lino {Dal) L., Lodo-
visi L., Luchini L., Macchiavelli L., Malvezzi L.,
Mantoli L., Manxolino (Da) I.,., Marescotti Calvi L.,
Mazzoli L., Michelocci L., Milani L., Morbioli L.,
Muraiori L., Muzzarelli L., Orefice L., Or^ia L., Or-
sini L., Palle {Dalle) L., Pepoli L., Pib L., Poeti L.,
Ragazza (Deila) L., Ramodini L., Ranuzzi L., Rin-
ghieri L., Rossi L., Sa/a {Da) L., Sampieri L„
Savioli L., Scarampi-Mezzarota L,, Scardova L.,
Suardi L., Usberti L., Villanova {Da) L., Vitali L.,
Zelini L.; v. anche Carl» di Lodovico, Lazzarino di
Lodovico .
.... LoDovico cameriere di Annibale Bentivoglio ;
prende la croce e accompagna a Gerusalemrae
Antongaleazzo Bentivogllo (an. 1498), 294, 11-13,
.... LoDovico bertaro; 'k impiccato col fratello Gla-
como e altri sulla Piazza dt Boiogna per averc
acritto ad Annibale ed Brmes Bentlvoglio (an.
1507), 367, 6-7.
LoDovico (fra) da Bologna d. Minori; uomo prudente
e dotto, 173, 11-12; fu ambasc. di N!col6 V, di
Calisto III e di Pio II ai principi cristiani per la
crociata contro l Turclii, 12-13; ne parla Luca Sll-
vlo in una lettera al duca di Borgogna, 13-U; an-
cora i vivente nei 1460, 11.
LoDovico i)A Cemto medico; f in Bologna di male ma-
zucco (an. 1505), 341, 24.
LoDovico da Francolino implicato nella congiura d.
Malvezzi contro i Bentivoglio, In Bologna, e impic-
cato ai merli d. pal. d. pod. (an. 148S), 252, 18-19.
LoDOVlco DA Gali.iera \da Ga/iera] combatte nel tor-
neo in Bologna, tenutosi per definire se la Fortuna
o ia Sapienza prevalga nelle cose umane, al scguito
dl Annibale Bentivogllo, paladlno d. P^ortuna; h
ascritto alla qiiinta squadra vestita alla tedesca (an.
1490), 259, 30-32; la sua parte resta vittoriosa, 262,
17-19.
Looovico DALLA MiRANDOLA. Con sessanta balestrieri
va a Bondanello per farvi prigionlero il Manzino
dl Boiogna con alcimi suol compagni (an. 1508),
391, 6-9; ucclde il pred. che lo assaliva per am-
mazzarlo a sua volta, 9-10; consegna i prlglonierl
a messi dl Bologna, 28-31.
LoDovico DA Napoij fa parte delPambascerla mandata
da Giovannl Gonzaga a Bologna a prendervi la
sposa Laura Bentivoglio (an. 1494), 275, 7-10; per-
notta ai Bentivoglio, 11-12; giunge a Bologna per
acqua aspettato da Giovanni Bentivoglio con largo
seguito, 13-13; alloggla nel pal. d. pred., 15-16; va
in gran pompa a messa a San Pctronio, 17-18; as-
siste in questa chiesa a una Rapprescntazione Sacra,
30-23; parte conlasposaper Mantova, 33-3S.
LoDovico DA Parma cap. nell'esercito d. Plcclnino ; ri-
raane prlglontero d. Florentlni nella battaglla di
Anghtarl (an. 1440), 63, 33.
Looovico OA RiMiNi combatte nel torneo in Bolognn,
tenutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, al seguito di Nicold
Rangoni, paladino d. Sapienza ; e ascritto aila se-
conda squadra vestita alla turca (an. 1490), 258,
29-30; il suo partito soccombe, 262, 17-19.
LoDOVico Maria V. Montefani L. M,
LoDovisi Baldassarre figlio di Verzuso, 68, 31-33; i
fuoruscito (an. 1440), 21-22.
Lodovisi Beltramo [Be/tramo Ludovisi] impresta al com.
di Bologna duecentocinquanta scudi e ne diventa
tesoriere (an. 1440), 62, 33.
Looovisi BoNAVttNTURA ^ degll Anziani per novembre-
dicembre (an. 144$), 112, 18-19.
LoDovisi GlNBVRA (!) V, Lodovist Giovanna,
Lodovisi GloVANNA \Ginevra !] figiia di Giovanni, 209,
19-20; sposa Lodovico Bolognlni (an. 1471), 19; cf.,
291, «3; sua ricca acconciatura di nozze, 209, 30-22;
fe accompagnata dalla moglie di Giovannl Guidotti,
23-33; suo ricco corteo di nozze, 23-36; col marito
istituisce in San Domenico una biblioteca di di-
ritto clvile e canonico (an. 1496), 291, 43-46.
LoDovisi GiovANNi cav. aurato e conte di Arlmonte,
100, 12; figlio di Ltgo, 47, 17; 99, 38; 100, 13; padre
di Giovanna, 209, 19-20; Senatore di Roma |an.
1423- 1424], 100, 12-13; ospita In sua casa il card.
Prospero Colonna (an. i4-;6), 47, 17; 6 el. sopra-
stante alla fabbrica d. nuove carceri (an. 1443), 75,
11-13; i giudice nella giostra in Bologna il glorno
di san Luca (an. 1444), 99, 38; f ed fe sepolto nel
chiostro d. Predicatori, 100, 13-15.
LoDovisi GlovANNi figlio di Nicold, 62, 2, 49; 98, 13; el.
da Eugenio IV, per porta San Plero, d. Ventl Com-
missari deputati aila creazione d. raagistrati d. c.
(an. 143 1), 27, 23-24; i el. d. Diecl di Balla (an.
1434), 37, 36-37 ; d. Sedlci Rlformatorl d. Stato (an.
1440), 62, 3; interviene 11 gtorno di santa Monica
alla messa solenne fatta celebrare in San Giacomo
dal Scnato di Bologna, 49; & eU degli Anziani (an.
1444), 97, 35; e mandato ambasc. a Lionello d'Este
con ricclii doni in occasione d. sue nozze, 98, U-W.
LoDOVisi Girolamo \Ieronimo Ludovisi] el. dal pp. d.
Quaranta Consigiieri e Riformatori (an. 1506), 358,
34, 38; preposto ai dazi dal pp,, 361, 36-27; con i col-
leght Bartolomeo Zamheccari, Antonraarla Legnani
e Alberto Carbonesl, per autoritA avuta dal leg. e
dai magistrati, assoggetta i contadini a una tassa
sui bestiarae (an. 1507), 367, 11-18; h chiamato mal-
levadore d. sicurti data dal governatore a Gaspare
Scappl e al suoi compagni (an. 1508), 382, S.
LoDOVisi LiGO padre di Glovanni, 47, 17; 99, 38; 100,
13; padre di NicoI6, 98, 13.
LoDovisi LoDovico [Ludovico Lutlovisi] i da Annlbaie
Bentivoglio mandato dletro ad Achilie Malvezzl
per invitarlo a recarsl con lui e con Francesco Ghl-
silierl alla festa di san Glovanni (an. I44S). '03,
9-13; riporta al Bentivogllo la risposta negativa
d, pred., 12-15; fa un presente alle nozze dl Glulio
Maivezzl (an. 1464), 184, 32; h commendatore del-
l'abbazla di San Fellce e rettore e cappellano del-
1'altare dl San Glrolamo nella chlcsa parrocchlale
di .San Tommaso del mercato, 214, 29-31; canta la
messa a San Domenlco 11 terzo d) della proce»-
sione con ia Madonna di San Luc» coraandata dal
Senato (an. 1474), 28-39.
654
INDICE ALFABE'JlCO
(LodovUi Nicold-Lombardia]
LoDOviu Nicol6 figllo di Llgo, li', padre di Glovanni,
62, 2, 4f; 98, 12.
r^Dovisi Nicol6 figllo dl Verautlo, 68, ii-il', i fuoru-
sclto («n. 1440), 68, 21-23.
L0DOVI81 (fratk) N1C01.6 prlore d, mon. dl .San SalTa-
tore? fa fabbricare da maestro Plrrone nel convento
due colonnatl per istallarvl sopra una blblloteea
(an, 1497), 293, 34-36; In fabbrlca rovlna prlma d.
copertura con grande danno, 36-37.
LoDovisi Vkrzusio padrc di Nicol6 e dl Baldassarre,
6S, 21-23; h bandito di Boiogna (an. 1430), 19, 26, 34.
LoDRONi! [Ludront\ appartenente al cap. Parls; vl si tro-
va Nicol6 Piccinlno col Gonzaga (an. 1439)1 57, 45.
LocNoLB \Longnolt\ nel Bolognese; fa un dono a Santc
Bentivoglio per le sue nozze (an. 1454), 150, 43.
[..olANl Antomio [Antonio lia Loiamo] padre di Glo-
vanni, 101, 47.
LoiANi Bartolomeo degli AnzLini; h scoraunicato per
ii supplizlo di alcuni religiosi colpevoli di furto
(an. 1486), 234, 8-9.
LoiANI GlACOMO \/acomo Loiani\ creato degli Anziani
da Giovanni Bentlvoglio (an. 1501), 308, 3»; el.
Massaro delParte d. Seta da Giullo II (an. 1506),
360, 2-3; el. d. Quaranta dal leg. Alidosi (an. 1508),
390, 15, 19.
LoiANi GloVANNi [Giacomo da Loiano\ figlio dl Antonlo,
101, 47; ^ el. degll Anzlani per il quartiere di porta
San Piero (an. 144S), 101, 47.
LolANl GlovANNl I Giovanni di Loiano"] figiio di Marco ;
h fuoruscito (an. 1440), 68, 11.
LoiANi Marco [Marco da Loiane] padre di Giovanni,
68, 11.
LoiANI Marino [Marino da LoiaHo\ padre di Mlchele,
78, S; 100, 17.
LoiANl Marsilio [Afarsilio <la Loiano] notaio; nel suo
giardlno per la mitezza d. clima fioriscono di gen-
naio rose bianche, che dona al viceleg. Giovanni
d'Amelia, e vi aono prugnc raature come di estate
(«n. 1468), 198, 44-46.
LoiANi MlCHELB [Michol* da Loiano, Miehele da Pisa,
Afichaeie] figlio di Marino, 78. 8; 100, 17; compare di
un tale Genesio caideraio, 77. 42; accetta di coope-
rare alla liberazione d! Annibaie Bentivogllo (an.
1443), 77, 41-43; sul punto di scaiare le mura dl
Varano h preso da paura e si ritrae dall'lmpresa,
facendo rltrarne anche gli altri, 43-45; torna a Bo-
logna, 45; va di nuovo con Gaieazzo Marescottl a
Varano per liberare Annlbale, 7S, 8-19; scala coi
compagni ie mura d. rocca di Varano, 37-41 ; gli h
dato In custodia Marchese servo d. governatore, 79,
4-5; lo uccide perchi aveva tentato di gridare, 8-9;
anche custodlsce l'altro famigliare, 8, e tutti i servi
e le donne d. Castello, 9-11; nel ritorno guada a
nuoto ii Taro in piena, 42-43; porta un tratto di
strada suile spaile Annlbale intorpidito, 43-49; pre-
cedc 11 Bentivoglio a Bologna per avvertire gli amici
dl lui di trovarsi la notte alla grata deII'Avesa per
introdurlo In c. senza strepito, 80, 11-I6; 100, 17;
& ferito insierae a un figiio di Gaspare Malvezzi
(an. 1444), 100, 17; ric. come uno d. cinque che
avevano liberato Annibale Bentivoglio, is.
LoiANl NlcoLo [ATieoii da Loiano] sl reca con 11 go-
vernatore di Boiogna Ludovico Alamanni e con
altrt gentiluomini bolognesi a prendere possesso di
Imola e Porll (an. 1426), 4, 10-15.
LoiANi ToMMASo [Tomoto da IMano\, Essendo bandito
ordisce con Galasio da Vedrana un complotto per
rlentrare in Bologna Inslerae airesercito d. Chieaa
(an. 1430), 21, 26-37; ma la congiura sl acopre, M;
per avere difeso e salvato Galeotto Canetoli, usalito
a Roncastaldo dal fuoruscitl, i cancellato dal novero
d. tradltorl (an. 1431), 25, j2-»4; dalKoste d. Luna
gll h rivelato i'accordo col patrlarca Vitelleschl, dl
dargli Botogna e gii i promesso un groRto dono se
vorri aiutarlo neU'impresa (an. 1440), 64, 13-14 ;ac-
cosente e insieme a Neri si accorda con U cap. d.
porta dl Santo Stefano per introdurre le millzie
d. Chiesa, 14-17; acoperto il complotto h preso e de-
capltato, 21-22; 11 suo corpo fatto • pezzi h esposto
sulla pred. porta, 22-23.
LoiANo. Ne e el. vlcario di Bologna per sei mesi Gia-
como dal Llno (an. 1442), 72, t-io; vi giunge Pio II
(an. 1459), 169, 46: che vi desina e vi fa cav. au-
rato Giovanni Pasi cap. d. montagna e suo ospite,
47; 170, 1; vi si commettono molte uccisionl (an.
1470), 202, 43-44; nei pressi ri i ucciso e svall-
giato un messo d. mercanti Zanchlni (an. 1505),
341, 44-45.
LoLLA GiACOMO dl Pieve di Cento: colpevole di oml-
cidio e tumulti; e preso e Impiccato (an. 1470),
203, 6-8.
LoLLA Natalb [Nadale di Lolla] di Pieve di Cento;
colpevole di omicidio e di tumulti; \ preso e im-
piccato (an. 1470), 203, 6-8.
LoLo V. Bocchi L.
LoMRARUi (COMPAONIA DEl) V. Bologna (Comfagnia dti
Lombardi).
LoMBARDi Carlo muitato in millecinquecento dncati
per 11 rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, 9.
LoMBARDlA [ducato di Milano] ric, 3, 14 : ne parte Ni-
C0I6 da Tolentino cap. d. mllizie Fiorentine (an.
1428), 7, 22-33; gli olivi, le viti e raolti alberi da
frutta vi periscono per II gran freddo di gennaio
(an. 1433), 31, 17 18; vi torna a svernare NicoI6
Piccinino con l'esercito (an. 1434), 41, 12-13; vl sl
dirlge ii pred. (an. 1438), 53, 30-31; rlc, 5S, 50; 94,
15; il Scnato dl Bologna vieta ai Boiognesi di re-
carvisi (an. 1444), 98. 7-8 ; il duca Fllippo vl raduna
milizie (an. 1445), 100, 27-28; rlc, 110, 50; vl toma
il Sanseverlno con Tesercito, 112, 48; vi sl avvla
Francesco Sforza con ottomila soldati (an. 1447),
122, 41; ric, 193, 5; vi torna Galeazzo Maria da
Casteifranco con duemila soldati In soccorso di Gu-
glieimo di Monferrato (an. 1467), 196, 29-30, ric,
33; da Riolosecco vi tornano a svernare nei loro
quartieri le miilzie d. duca di Milano, 197, 21-23;
vi si reca Alessandro Sforza (an. 1470), 202, 41; ne
parte, fatta la pace, Alfonso di Calabria (an. 1484),
231, 15-16; ric, 244, 22; vi sl reca Giovanni Benti-
voglio a visUare 11 lago di Garda (an. 1488), 33-35;
vi si trova Gilberto Pio (an. 1496), 288, 38; vi si
reca a Milano ii ieg. apostolico Bernardino Car-
vajai, 291, l;l Francesi capitanati da Gianglacomo
Trivuizlo vi molestano molti castelli (an. 1497),
292, 39-40; vi arrira Annibale Bentivogllo chiama-
tovl dal duca Sforza e dai Veneziani contro i pred.,
38-39; 11 Bentivogiio ne parte, 4o; Francesco da San-
[Lombardia-Lorqua (De) Ramiro] INDICE ALFABETICO
655
sererlno ricere ordine dal duca Sforza di uscirne
in termine di due glornl (an. 1499), 296, U-12; il
pred. h privato dal duca d. castelll clie tI possedeva,
12-13; Luigi XII quale erede di Valentina Visconti
accampa su di essa pretese, 33-35; 1 Veneziani si
collegano col pp. e col pred. per toglierla a Lodo-
vico Sforza, 35-26; per i capitoli d. lega lo Stato di
Milano h assegnato al re di Francia, 26-27; Cre-
mona con gli altri paesi di qua dall'Adda ai Ve-
neziani, 27-28 ; ne diviene signore Luigi XII, 297,
3<; vi tornano le milizie recatesi col Valentino in
Romagna (an. 1500), 299, 45; i rioccupata
quasi per intero da Lodovico Sforza, 1»;
vi tornano milizie dal Napoletano (an. 1501), 308,
17-18; vi si dirigono Carlo e Glorgio d'Amboise (an.
1503), 328, <2-43; vi si trasferisce la moglie dl Ales-
sandro Bentlvoglio con i figli nei suoi castelli (an.
1506), 347, 36-37; vi si reca Ginevra Bentivoglio,
in esilio da Bologna, con immense riccliezze, 354,
6; vl giunge Gaspare Scappi con Francesco Poeti
(an. 1508), 383, 29.
LoMBARDiA (r,EOATi) 11. Carvajal Bernardino, Riario Pie-
tro fatriarca di Coatantinopoli,
.... LoMBARDO (don) da Sant'Agata fa un dono a
Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 24.
LoMKLLisi GtovANNl arciv. di Ragusa; genovese; k.
da Giulio II creato governatore di Romagna e di
Bologna con autorita di leg. in questa c. (an. 1504),
329, 37-38; giunge a Bologna ricevuto con onori dl
leg. dai raagistratl e dal popolo, 45; 330, 1; assolda
genti sotto il comando di Antonio Roversi, 1 ; passa
quindi In Romagna airacquisto di Cesena e degli
altrl luoghi occupati gla dal Valentino, 1-3.
" LoMEr.LiNi GloVANNi GiROLAMO card. leg. a latere
in Bologna; gli fe dedicato dal Sollmani il secondo
vol. deW Hisioria di Bologna d. Ghirardacci (an.
1657), LX, 14; LXI, 1; Gaspare Bombaci e Fran-
coaco Ferrari scrivono versi in suo onore, 1-2 „.
LoMBLLiNi NlcoLo \monaignore di falazzo\ genovese e
protonotario apostoUco; e dal pp. Glulio II ei,
leg. dl Bologna (an. 1506), 342, 4-5; fe accolto in
c. con raolto onore e alloggia nel pal. d. Signori,
5-6; va Incontro ad Antonio Ciocchi ambasc. d. pp.
ai Bolognesi, 344, 49-50; fugglti i Bentivoglio s'im-
paurisce d. popolo che aveva occupato la Piazza ed
erasi impadronito d. Pal., 349, 40-41; cf., 27-J8; ma
udito che lo tenevano per la Chiesa sl rinfranca e
attende gli eventi, 41-43.
LoNGHENA \LoHgona\ castello d. Bresciano, sl di a pattl
a Giovanni Bentivoglio (an. 1484), 230, 20-21.
LoNGNoLE V. Lognole.
Li>NGONA V. tonghena.
LoRKNA [Lotharittgia\. Giovanni d'Angi6 che ne h duca
permette ai Malvezzi dl inquartarne nello scudo
l'insegna (an. 1456), 162, 30-35.
— (duca Di) [rf».Y Lotharingiae] tltolo dellMmp. Mas-
similiano, 279, 17.
LoRENziNO V. Michele di Lorentino.
LoRENzo V. Arlosti L., Benzetta L., Berlolazti L., Broc-
chi L., Campcggi L., Cattani L., Costa L., Fieschi
L., Ghirardacci L., Ghitilieri L., Goztadini L., Guai-
ne {Dalle) L., Malvezti L., Matassellani L., Odo/redi
L., Paleotti L., Pennacchi L., Pucci L., Ramhaldi /,.,
Recordati L., Riessi L., Hcaniieri L., Soderini L„
Stiatico {Da) L.. Ushtrti L.
.... LoRENzo fe mandato dal pp. a presenziare l'ac-
cordo tra i Bolognesi e il leg. (an. 1430), 21, 47-48;
torna al pp. con i capltoli concordati tra il leg.
e la c, 22, 7-8; torna presso 11 leg. in San Gio-
vanni di Persiceto a dirgli che il pp. non ha ap-
provato i patti stabiliti, 10-13.
.... LoRKNZo cameriere di Antongaleazzo Bentivoglio,
prende la croce e accompagna 11 padrone a Ge-
rusalemme (an. 1498), 294, 10-13.
LoRKNZo DA Bologna pittore famoso, succeduto a Mi-
chelangelo in San Pietro di Roma (s. a.), 216, 26-27;
dipinge una tavola bellissiraa nella cappella di san
Michele Arcangelo In San Giacomo di Bologna, 25-36.
LORENZO DA NovALK prcsenta al collegio d. dottori in
Padova il laureando Paolo Ghellinl (an. 149S),
295, 48.
LoRKNzo DA San ViTTORB sarto ; ha di gennaio nocl
verdi e grosse da confettare (an. 1468), 198, 46-47.
LoRKNzo DA ScANDlANO 6 fatto prigionlero con tre ii-
gH dai Canetoli in Crevalcore (an. 144S), 126, 16.
LORKNZO (CHIBSA DI SAX) V. Napoli {chiest).
LoRENZo GuERRlNl (ospEDALE Dt san) V. Bologna (osfe-
daK).
LoRENzo iN Collina (castkllo di san) \SaH Lorento
in Cullina\ nel territoiio Bolognese; fe assediato da
Giacomo Caldora (an. 1429), 13, 15-16; il commis-
sario Antonio Gallucci disperando di soccorso lo
rende al pred. e ne parte, 17-19; h saccheggiato dai
soldati del Plccinlno (an. 1438), 53, 34; fe ripreso
per il com. di Bologna da Pietro da Navarrlno e da
Taddeo Marchese (an. 1446), 114, 8-11 ; h danneg-
giato dal terremoto (an. 1505), 334, 17-13.
LORENZO IN LUCINA (CARDINALE Dl San) V, FilippO Co-
landrini,
LoRETo. Fa voto di recarvisi Giovanni Bentivoglio qua-
lora guarisca di una sua malattla [an. 1483], 232,
16-18; 11 pred. compie il voto (an. 1485), 19-23; 31-33;
Ginevra BentivogHo vi sl reca a visitare 11 tempio
d. Madonna (an. 1489), 254, 24; h vlsitato da Isa-
bella Gonzaga (an. 1494), 276, 33-34.
[LoRls (Db)]. . . . sorella d. card. Francesco promessa in
sposa per volonta d. zlo pp. Alessandro VI e col
consenso di Cesare suo cugino a Costanzo Bentl-
vogllo (an. 1503), 321, 24-29; cf., 318, 33-35; 320,
31-33.
[LoRis] (Dk) Francesco \vetc. di Luna ! Elnenae, card.
Borgia!\ card., vesc. dl Pe r p Ignano-El na;
insleme al parente Cesare Borgia fa pubbllco stru-
mento alla Pieve nel Peruglno con Girolamo Sam-
pleri, procuratore dl Giovanni e Annibale Bentl-
voglio, dl dare una sua sorella In raoglie a Cottanzo
figllo d. pred. Annibale con una dote di dlecimila
ducati d'oro (an. 1503), 321, 24-39; cf., 318, 33-35;
320, 31-23.
[LoRquA (De) Ramiro] \ArtaHi0\ spagnuolo, vlceduca
di Romagna, uomo dl grande prudenza e iategrlti,
319, 19-20; fe mandato dal Valentino a Bologna per
la conferma d. capltoli con 11 Senato e 1 Bentl-
vogUo (an. 1503), 319, 19-30; vl rlmane due glorni,
30-34; torna al duca con i detti capitoli flrmatl,
36-27; gU e fatta dal duca tagliare la testa In Ce-
sena, la quale vicne espotta In Plazza tra quattro
torchl accesl, 320, 3S-37.
656
INDICE ALFABETICO
fLoMhi -Lugo]
*LoKH(, ... llbralo di Modena; per Interpotlzlone dl
Francetco MenafogUo sottoic-ri7e ottocento copie
del terzo vol. d. lliitoria di Bologna d. Giilrar-
daccl pi-esio la tlpografia Venturlnl dl Ivucca, asii-
curando cosl la stampa e l'utlle deU'opera (an. 1757),
LXXXIII, 36; LXXXIV, 1-3; le ottlene con dinil-
nuzione d. prezzo ttabillto e sl obbliga a non tmer-
clare 1 vol. fuori d. Stato pontlficio, 3-5 „.
LoTiiARlNGlA V. Lorena.
LovKTTO V. Oliveto Citra.
LovoLBTO \C*voUdo\. Vi & rovinato 11 raccolto da un
temporale (an. I44«)> 125, 31, 34.
"[Lozzi CarloJ Blblioteca istorica della antica e
nuova Italla rie., LIV, ln-bb\ LXIV, pafso cil., i-S;
LXXtV, 7-S: LXXV, s „.
LUCA V. Dolfi L., Fava L., Gaurieo L., Lucii (Di') L.,
Pannolini L., Pitti L.
LucA o LuccA V, Lucii (De) L.
.... LuOA figlio di Glacomo da Sanglorglo;fe bandito
dl Bologna perch^ complice d. Ilberazione d. prete
mago (an. hS»), 142, 8-9; cf. 141, 40-42.
.... LucA figllo di Guglielmo, bombaciaro; fe bandlto
dl Bologna perche complice nella liberazione d. pre-
te mago (an. 1453), 142, 8, 10; cf. 141, 40-42.
LucA (sak) Evanoelista dlpinge la Madonna dell'lm-
pruneta (s. a,], 34, 14-15; e quella d. Monte d. Guar-
dia, lf-30; si corre un palio In Bologna il dl d. sua
festa (an. 1444), 99, 37.
LucA (sam) nel terrltorlo di Bologna : vl sono devattate
le vigne da una tempesta (an. 1463), 182, 34, 36^7;
" LXVI, 40 „.
LucA (CHIBSA DI san) V. Bologna (chiese).
LucA (Madonna di san) f. Madonna d. Guardia.
LuCANO (cardinale) V. Calandrini Filiffo da Sartana.
LuccA (citta) h oggetto dl contesa fra Paolo Gulnigi
e NiccoI6 da Montone (an. 1430), 19, 15-16; ric, 164,
46; vi entra 11 nuovo pod. Gianfrancesco Aldro-
vandi (an. 1483), 228, 5-6; ne i el. pod. ii bolo-
gnese Ettore Montecalvi (an. 148S), 244, 43; quindi
Sebastiano Gozzadini, 44; vl si reca 11 nuovo pod.
AngeloRanuzzi(an. 1491), 264,29; vi entra CarloVIII
(an. 1494), 284, 19; il pred. ne parte per Pisa, 19;
la sua moneta di ultimo conio h bandita di Bolo-
gna (an. 1501), 308, 28-29; ric, 338, 21; vi si in-
dirlzza 11 loro cap. Troilo Savelli (an. 1505), 339,
36-37; vi sl reca Francesco Fantuzzi col figlio Carlo
Antonio (an. 1508), 384, 22; ii pred. ne parte per
Venezia, 24.
• — (Archivio di Stato) ric, LXXXIV, /-», su ; LXXXV,
/-», 3-¥; XCir, s-6 »•
— (Comunb) * i maglstrati informati dal loro agente in
Roma che la stampa deIl'opera d. Ghlrardacci tpia-
ceva al pp. fanno sapere a questo che non sarebbe
pubblicata e ne fanno promessa solenne (an. 1758),
LXXXIV, 29-31; t 11 PP- e sparsasi la notizia che
lo Stato si teneva sciolto da ogni promessa, 11 pred.
agente rinnova l'impegno ai card. che ne facevano
questione d'onore, 7-11 „.
— (cITTADINI BLBTTI A UFFICl FUBBLICl) T". AvvOCati
Pietro pod. di Bologna , Tigrini Nicoli pretore ossia
pod. di Bologna.
— (podksta) V. Gianfranceseo Aldrovamli di Bologna
(an. 1483), 228, 5-6; Ettore Montecalvi di Boltgna
(an, /488), 244, 43 ; Stiastiano Gotiadini Ji Bologna
(an. 1488), 244, 44; Angtlo Rttnmtti di Bologna (an.
1491), 264, 29 ; AgaiHtnnon* Martseotti di Bologna
(an. /496), 306, 3).
Lucca V. Lncii (De).
LuccHBsi. Troilo Sareili i loro cap. (an. 1505), 339,
2t>37.
LUCCIMBORGO, LUCIMBUROO (CARDINALE Ol) V. Lutlim-
burgo (Dt).
LuCHiNl GiovANNi padrc di Lodovlco, 117, 5-6; presta
al com. di Bologna settantacinque tcudi e ne dl>
venta tesorlere (an. 1440), 62, tt.
LuCHiNi LoDOVico figlio di Giovanni, 117, 5-6; el. degll
Anzianl per porta Stieri di luglio-agosto (an. 1446), 5.
LucHiNo V. Negri L.
LuciA V. BentivogUo L., Ghirardaeci L.
LuciA (Santa) V. Gottadini Franciteo di Santa Lucta.
LuciANA V. Bianchetti L.
Lvcii (De') Dionisio [Dionisio di Giovanni Matteo di
Luca, Diontsio di Luca, Dionisio di Lueea] ric. per
un suo libro ove sono raccoiti i nomi degli artieri
sottoscrlttori a una tassa per attoldare mllizle a
dlfesa d. Bentivoglio e contro il Valentlno, 313,
35-36 ; interviene in .Senato a capo d. GonfalonlTi
d. popolo e in un vlgoroso discorso etpone che h
Tolonti d. popolo che nh 1 Bentivoglio, ai alcun
altro sl rechi pr. 11 pp. (an. 150»), 314, 6-15, che te
Giovanni volesse a ogni modo andarvi piuttotto
I'avrebbero uccito, 15-17; incuora ii pred. a non per-
derti d'animo, giacchi contro 11 Valentino tutti 1
Bolognesi erano pronti a resistere, 19-22; accompa-
gna Anton Galeazzo Bentivogilo in pellegrinagglo
B Sant'Antonlo di Vienna e a San Giacomo di Ga-
lizia (an. 1505), 336, 12-14.
Locii(Db') Giovanni Matteo [Giovanni Mattco di L»ca\
padre di Dlonisio, 313, 36.
Lucii (Db') Giovanni Tommaso [Giovanni Tomat» da
Lucea] partecipa alla congiura ordita da Gatpare
Scappl in favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 13;
h cit. a difendersl, 392, 42.
Lucil (Ds') LucA [Luca di Luca] h multato in quaranta
ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti (an.
1508), 386, 36.
Lucil (Du') NicoLo [JVicoli da Luca] dottore, cancel-
liere, parte crociato con Giacomo Grati (an. 1464),
186, 3.
Lucil (Dg') Tommaso [Tomtuo di Lucea] mugnaio;
prende parte alla glostra indetta dal Mugnal dl Bo-
logna nei mercato dei buoi (an. 1443), 75, 1-9.
LuciMBURGO V. Lutsemiurgo.
LuciNO (Dl) V, Giovannl di Lucino.
Lucio [Lutio] v. Malvetti L.
LucRBZlA V. Bste (D') L., Fasanini L., Malavolti L.
LucREZio V. Malvezti L.
LucRKzio DA VbNEzIA [Lucretio da Veneiia] implicato
nella congiura d. Malvezzi contro il Bentivoglio,
in Bologna, 6 impiccato ai merli d. pal. d. pod.
(an. 148S), 251, 39, 41.
LuDOVico V. Lodovico.
LoDOVico rb di Franza ! V. Carlo \'II re di Pramcia.
LuDovisi V. Lodovisi,
LuDRONu V. Lodrone.
LuGo in Romi^na; vi si radunano soidati per opera
di Fllippo Maria Visconti (an. 1432), 31, 49; ne
parte Antongaleazao Bentivoglio, cbe vl era rima-
[Lugo-Luigi XII re di Francial INDICE ALFABETICO
657
sto molti giorni (an. 1433), 35, 36; ri sono soldati
d. duca Vlsconti (an. 1434), 36, 33-3«; e dato dal pp.
a Nicoli d'Este, con dispiacere d. Bolognesi (an.
1436), 47, 26-27 ; ripreso al duca dl Milano dall'eser-
cito d. Chieaa e dal pp, offerto a Lionello d'£ste,
33-3«; vi arriva il vicere di Napoli con resercito
(an. 1449), 132, 48; vi si recano da Castel San Pletro
i fuorusciti di Bologna (an. 1450), 136, ii-15; vi
giungecon l'esercito Bartolomeo Colleoni (an. 1467),
193, 21-22; V. anche Franceschino da Lugo.
LuiGi [A/oisto, Ludofico] v, Alviano {D') L., Ardinghelli
L,, Armagnac (£>') L., Borgia L., Capra L., Cai-
tani L., Colonna L., Foscarini L., Foicherari L., Frati
L., Gomaga L., Grifoni L., Mareseotti L., Ro-
manti L., Sanseverino {Da) L., Sponioni L., Trotti
L., Veneziani L,, Verme {Dal) L,
[LuiGi III d'Angi6] re di Napoi,i fe visitato da An-
tongaleazzo Bentivoglio, che onora (an. 1431), 23,
40-41.
LuiOI XI RE Di Fra.^icia [Delfino di Vienna]. Perchi in
discordia col padre Carlo VII, alla morte di lui si
trova presso il duca di Borgogna (an. 1461), 176,
5-7; manda ambasc. al pp. a protestargli l'ubbi-
dienza di tutta la Francia (an. 1463), 178, 34-36;
Galeazzo Sforza con seimila uomini sl reca a Lione
in 8U0 aiuto (an. 1466), 190, 41-42; rappacifica Fl-
Uppo di Savoia e Guglielmo dl Monferrato (an.
1467), 196, 30-31; manda amba^tc. al parlamento dl
Pavia adunatosi per trattare d. guerra contro i Ve-
neziani (an. 1468), 198, 34-38; essi approvano che,
arbitro il pp., si faccia pace coi pred. perchi 1
Turchi continuavano a infestare la Morea, 38-42;
ric, 211, 7.
LuiGi XII RK Di Francia essendo ancora duca d'Or-
k-ans, guerreggla contro Lodovico Sforza (an. 1495),
286, 10-11; fa tregua, U-U; sue pretese sulla Lom-
bardia quale erede di Valentina Vlscontl figlia dl
Oaleazzo Visconti duca di Mllano (an. 1499), 296,
23-25; si allea col Veneziani e con Alessandro VI
per togliere la Lombardia allo Sforza, 25-26; qua-
lora Pimpresa riesca avra lo Stato dl Milano sino
aIl'Adda, 26-28; saputo che i Bentivoglio avevano
mandato aiuti a Lodovico Sforza, scrive a Gio-
vanni Bentivoglio che lo terra per neralco e dan-
neggiera lui e la c. se insistera nei pred. aiuti,
40-47; passa le Alpi con venticinquemila uomini
e si reca ad Asti, 297, 2-3; prende Novi, Tortona
e Alessandrla ove era 11 maggiore sforzo d. Moro,
3-5; fuggito il duca, gli si dk Milano e tutto il
ducato, »-10; manda in questa c. Giangiacomo Tri-
vulzio In suo nome, 11; gli h dato dal castellano
per denaro il castello dl Porta Giovia, 13-13; vlnce
lo Sforza senza colpo ferire, 13-14; entrato in Mi-
lano gli & mandato da Giovanni Bentlvoglio il fi-
glio Annlbale con ricco seguito a felicltarlo delPac-
quisto d. Lombardla e a raccomandargli Bologna,
33-36; riceve lietamente il pred., cui promette dl
proteggere Bologna contro tuttl, eccettuato il pp.,
36-38; fa suo barone Annibale con il padre e 1 fra-
telli, 33-39; raccomanda chc slano ben trattate le
milizie che avrebbe mandato in Romagna a con-
quistare Iraola e Forll per il pp., 39-41; licenzla
Annibalc, 41-42; & visitato dal card. Giambattitta
Ursini, 45, e da Glovanni delln Rovere, 47-48; li
reca per ia seconda volta a Milano dove conven-
gono ambasc. d. Signori dTtalia a rallegrarsi d.
sua definitlva vittoria sullo Sforza (an. 1 500), 299,
29-30; Giovanni Bentivogiio gli invia Mlno Rosai
a disarmarne l'ira contro Bologna e se stesso per
I'aiuto dato al Moro, 30-35 ; accetta un dono dl qua-
rantamila ducati presenfatogli dal Rossl a nome
del Senato bolognese e si placa, 35-36; cf., 43; con-
cede al Valentino per I'impresa di Romagna molte
milizie sotto il comando di Ivo d'AIIegri, 300, 31-
32; il Senato di Bologna gli manda Mino Rossi a
rendergli noto come il Borgia mira a conquistare
non solo la Romagna, ma Bologna e a domandar-
gli la sua intenzione in proposito, 301, 37-39; cf.,
41; promette al Rossl di proteggere Bologna pur-
chJ? i Bolognesi non diano aiutl ai nemlci d. V«-
lentino (an. 1501), 302, 38-40; h sospettato dai Si-
gnori italiani di avere mano nelle ostiiita d. Borgia
contro Bologna, 303, 43-44; promette a mezzo di
Mino Rossi la sua protezione alla c. (an. 1501),
307, 16-18; conquista il regno di Napoli, 44-45; in
Bologna si festeggia questa vittoria, 46-47; si rec«
pr. lui in Francla Anton Galeazzo Bentivoglio a
felicitarlo delI'acquisto d. regno dl Napoli, 308,
5-7 ; manda in Italia ottomila ducati per le paghe
d. suoi soldati nel Napoletano, 12-13; il Senato di
Bologna fa accompagnare da balestrieri sino a Fi-
renzuola il messo che portava il danaro, 13-14; va
pr. lul Carlo Orsini, 15; arrivano alla sua Corte
Anton Galeazzo Bentivoglio e Galeazzo Bottrigarl
(an. 1502), 310, 38-39; i Fiorentlni si lagnano pr.
lui che il Valentino ribelli loro ed occupi varie
citti, e gli chiedono aiuto, 40-42; manda duecento-
cinquanta lancie che si recano a Firenze attraverso
il Bolognese, 42-43; riliuta al Bentivogllo di occu-
parsi d. cose dl Bologna e lo consiglia di accor-
darsi col pp., 311, 16-33; scende in Italia, 31; gll
vlenc incontro il card. Orslni, 30-31 ; ^ visltato in
Milano dal Borgia che riceve benevolmente, 312, 3,
e dal card. Federigo da Sanseverino, 3-4; gradisce i
prezlosi donl presentatlgli da Alessandro e Annl-
bale Bentivoglio a nome d. padre, 4-13; riguardo alla
sua protezione a Bologna e alla loro casa chlesta-
gli dai pred. risponde dl non potere occuparsi d. c.
perch^ soggetta alla Chlesa, 13-14; quanto a loro
pensino a difendersi dal Valcntino cui, promette,
non dari aiuto, 14-15; concorda col Borgla quanto
dovri fare, 17-18; il pred. gli chiede aluto, 316, 8-9;
rlc, 317, 26-29; 318, 31-32; da Alessandro VI, dal
Valentino e dal BentlTOglio h chiamato garante
dell'accordo e pace tra I pred., 33-33; cl'., 321, 43;
manda un araldo a Bologna a ritlrare la sua pro-
tezlone alla c, perchfc sl era messa in lotta con la
Chiesa, 319, 9-13; II pred. ritorna con vaga rlspo-
sta d, Senato, 13-14; gli Svlzzerl scendono a com-
batterlo in Lombardia (an. 1503), 322, 40-41; fa
pace con rimper. MassimiUano e con Ferdlnando
il Cattolico, 323, 3-3; tale pace dura poco, 4-S; ap-
presa la rotta d. suo cserclto nel Napolctano, si ap-
presta a racoogllere gentc e chlede aiuto e il paiio
per i suoi soldatl al duca dl I'errara, al Fiorentinl
e Bolognesl, 14-17; riceve da quetti clnquanta ar-
mlgeri e cento lialeitrierl • cavallo lotto la con-
dotta dl Glacomo dal Gambaro, 17-19; 11 march. di
T. xxxm, p. I — 43.
658
INDICE ALFABETICO
[Luigi XII-Lupari Matleo]
MantoTa h luo cap. d. genti Itallane contro gli
Spagnuoll, 324, 17-11; manda un suo meuaggero a
chledere aluti a liologna per rimettere II Valen-
tino In itato in Romagna. ma 11 Senato rlfiuta con
un pretesto, 326, 30-35 ; II tuo eserclto ncl Napo-
letaiio h dl nuo70 tbaragliato e Tlnto da ConsalTO
di CordoTa, 328, 4S; 329, 1-3; Enrico VH re d'In-
ghtiterra sl adopra a paclficarlo con Ferdinando 11
Cattolico re dt Spagna (an. 1504), 331, 6-8; tre suol
ambasc. al pp. passano di Bologna (an. 1505), 336,
19-30; ha sotto la sua protezlone Glovanni Benti-
Toglio (an. 1506), 343, 33, e non st declde a dare
aluto al pp. per cacciare il pred. dt Bologna, ben-
chi pregatone dal card. d'Amboise, 344, 2-7 ; manda
un araldo a Bologna a consigllare lo Statn e il
Bentlvoglio a sottomettersl al pp. essendo obbll-
gato n favorlrc II pred., 346, 41-43; apprezzamenti
di questo suo passo, 44-45; ilsuo esercltosotto
Bologna si trova a mal partlto, 351, 7-11;
11 viceri invoca l'aluto d. pp. mlnacciando 11 suo
sdegno se l'esercito perlsse, 15-23; Giulio 11 crea
card. Renato De Prie vesc. di Bayeux, Lodovlco
d'Amboise fratelio d. vicerfe di Milano e Giovannl
de La Tr^moutlle secondo era stato con lul accor-
dato per aiutarlo a rlconquistare Bologna, 360, 46-
49; si trova a Gcnova per paclficarvi la nobllti col
popoio (an. 1507), 368, 31-33; risponde amblgua-
mente ad Alesandro Bentivoglio che ne rlcercava
Taiuto perch^ la tua famlglia rientrasse in Bologna,
36-40; a Genova, e pregato con lettera da Giulio II
di Impedire che I Bentivoglio sl adoprino a tornare
a Bologna, 369, 7-8; udita la spedizione d. tre fra-
telU Bentlvogilo contro la pred. c, ordina al vlcer^
d'imprigionare Giovannl Bentivoglio ed esaminarc
se egli vi avesse parte, 370, 17-30; confermatagli
I'innocenza d. pred. ordlna sia liberato, 373, 30-33;
giunge a lui il card. Bri^onnet qual leg. d. pp., 375,
44-45 ; va a Mllano, 376, 16; 11 Senato di Bologna gli
manda tre ambasc. a chiedergii di togllere la sua pro-
tezione a Glovanni Bentivoglio perturbatore di Bo-
logna, 17-18; incarica il card. d'Amboi8e di fare luce
su ci6, 30-33 ; 11 quale, udlte le parti, decreta in suo
norae che la sua protezione h dovuta a Giovanni e
Alessandro Bentivoglio innocenti di ogni intrigo,
377, 37-30; mentre sl dlsinteresta di Ermes e Anni-
bale colpevoli, 39; e confederato con Giulio II (an.
1508), 378, 33; manda a offerire armati al com.
di Bologna contro i Bentivogllo, 385, 46-49, per di-
mostrare come non sia faTorevole ai pred., 49-50;
aderisce alla lega tra l'imp. Masslmlliano, Giulio II,
Ferdlnando d'Aragona, i Fiorentlnl, Alfonso duca
dl Fcrrara, Gianfrancesco raarch. dl Mantova con-
tro i Venezlani (an. 1509), 393, 30-37; pretende dai
pred. Bergarao, Brescia, Cremona, Soncino e tutta
la Ghlara d'Adda con Caravaggio, 33-33; Tince a
Ghiara d'Adda i Venezianl in una sanguinosa bat-
taglia, 396, 1-4 ; anche s'impadronisce dl Russi In
Romagna, 4.
LuiGi d'Araoona card., prigioniero in Francla % libe-
rato dal re Luigi XII perchk sl rechl al ConclaTc
In Roma (an. 1503), 324, 28-39; cf., 37; passa dl
Bologna, 36-37; e ospltato da Giovannl Bentivoglio
e ben rlcevuto dalla c. e dai niaglstrati, 30-31: si
reca a Bologna con GiuIIo II e va ad allogglare In
caaa di GloTannl Fellcint (an. 1506), 3S7, t-9.
[Luioi] uucA Di .Savoia conelude pace e lega col duca
dl Milano, Insleme al raarch. di Saluzzo, di Fer-
rara, di Mantova, di Monferrato e ai Florentlni
(an. 1440), 64, 36-37; gli i chlesto soccorto da Car-
lotta dl Savoia regina dl Cipro tpodettata dal
fratellastro Giacomo 11 iileglttimo (an. 1461), 177,
47-48.
[LUIOI UI GlNEVRA, DEl UUCHI Ul SaVOIA, RS UI ClPRO]
marito dl Carlotta dl Luaignano regina dl Clpro: h
cacclato dl regno dal cognato (an. 1461), 177, 46-47;
manda Carlotta ad iraplorare 1'aluto d. duca di S«-
Toia, 47-41.
LuiGi DKL Pratei.Ijo (Saw). VI si rifugla Maria Tom-
raaslna raoglle di Battltta Canetoli (an. 1435), 43,
35-36.
Luioi Marescotti V. MareseolH Lodovic».
Luici Maria V. Griffoni L. M
Luisa V. Borgia L.
LuMiNASio, nel Bologoese rlc, 112, 12.
Luka (ostkrIA DEtXA) V. Bologtia (laverne).
LuNA ! (vescovo di) V. Elna (i<eseovo di).
Lunardo V. LeOHordo.
LuPARl (i-AMtoi,iA) * rappresentata nel Thoatro de' mo-
derni ingegni. . . . A. Ghirardacci, XXIV, 23, 27 „.
LupARl Baldassarre [ \'iildesserra, Baldessera Lmfpari,
lialdisserra LHpri\ figllo di Venturino, 97, 33; 101,
46; h nomlnato per porta Ravegnana d, Commitaione
incaricata d. eiezioni agli uifici (an. 1443), 97, 23-25,
32; 6 el. degli Anzlanl per porta Ravegnana (an.
1445), 101, 46; h armato caT. da Federlco V irap.
in San Petronio di Bologna (an. 1452), 142, 9-11;
tuo dono a Sante Bentivogiio per le nozze (an. 1454),
149, 50; 150, I; fa un presente alle nozze di GiuUo
Malvezzi (an. 1464), 184, 29-30.
Lupari FiLiPPo e neireserclto dl Pirro MalTezii di-
retto a Firenze in aiuto di Lorenzo de' Medici (an.
1478), 218, 41-42.
LuPARi Gabriele padre di Giacomo, 149, 17.
Lupari Gaspare \Gasfare Lupri\ raercante; figlio di
Venturino, 11, 43; 97, 38; h eU degli Anzlani per
porta Ravegnana (an. 1429), 11,42-43; essendo de-
gll Anziani, h dal Senato incaricato col pod. e sette
altri clttadini di puntre i deiinquenti (an. 1430), 23,
21-36; el. da Eugenio IV per porta Ravegnana, d.
Ventl Coraraissari deputati alla creazione d. raagl-
strati d. c. (an. 143 1), 27, 23, 29; h rieletto d. Ventl
Consiglieri (an. 1433), 31, 13; h fuorutclto (an. 1440),
68, 22; e el. degll Anziani (an. 1444), 97, 38-39; ai
reca pod. a Milano (an. 1473), 211, 3-4.
Lupari GIacomo figlio di Gabriele; suo dono a Sante
BentlToglio per ie nozze (an. 14S4), 149, 17; ara-
basc d. Senato ai Venezianl per ottenerne due galee
da armare a spese d. Bolognesi (an. 1464), 183, 9-
10; toma a Bologna con rlsposta favorevole, 10: tl
reca pod. a Genova (an. 1475), 214, 36; Ta pod. a
MUano (an. 1478), 219, 1.
LuPARl Marco [Marco Luppari\ figllo di Venturino, 89,
9; presta al com. dl Boiogna cenfo scudi e ne dl-
viene tesoriere (an. 1440), 62, 25; e tra gii incari-
cati di attuare i proTvediraentl titcali delitjerati nel
Conslglio d. Seicento (an. 1443), 88, 43-89, 1-9.
LuPARi Mattko e convocato in Pal. con altrl da Er-
met Bentivogllo (an. 1501), 305, 5-10: 11 pred. ri-
[Lupari Matteo-Madonna deirimpr.l INDICE ALFABETICO
659
vela loro che Agamennone Marescottl avera scritto
al Valentino invitandolo contro Bologna e i Ben-
tivoglio, 11-29; li esorta a unirsi a lul nell'uccldere i
Marescotti traditori e gia detenuti in PaL, 29-35;
partecipa alI'ucci8ione d. pred., 31-«2.
LuPARi NiccoLo k d. Venti d. popolo pel quartiere dl
Porta Ravegnana (an. 1506), 352, 9-10.
LuPARi Paolo [Po/o Lupri] fa un presente alle nozze
di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 39-30.
LupARi VEifTURiNo [yeniurtno LuJ>/ari] padre di Bal-
dassarre, 97, 32; 101, «6; di Gaspare, 11, 43; 97,
3»- 39; di Marco, 89, 9.
LuFO (Sak). Danneggiato dal terremoto (an. 1456),
164, 10.
LuPPARl V. Lupari.
LuPRi V. Lupari.
LusiGKANO (Casa di) V. Gtovanni III re di Cipro, Car-
lotta di Savoia regina di Cipro, Giacomo II {fia-
slardo) re di Cipro, Ugo di Lusignano.
Lu.ssEMBUROO (Di) V. Sigismondo di Lussemburgo im-
peraiore.
LussEMBUROO (c ARDiif Am Di) [card. di Luccimborgo,
Lucimburgo]; francese; el. card. da Giullo II nel
dicembre riservandone la pubblicazione al maggio
deIl'anno venturo (an. 1506), 360, 44-47; la sua no-
mina era una d. condizioni Imposte da Luigi XII
re di Francia al pp. per aiutarlo a riprendere Bo-
logna, 46-47; passa di Bologna diretto a Roma ri-
cevuto dal Senato con grande onore (an. 1509), 394,
30-21.
LussBMBURGo (duca di) [duM Lutttmburgia*] tltolo del-
l'irap. Massimiliano, 279, 18.
LuTio V. Lucio.
LuTZEMBURGlA V. Lusstmburgo.
Maccagnano. VI si imbarca segretamente 11 pp. Euge-
nlo IV per recarsi a Ferrara (an. 1438), 50, 35.
Maccaroni Aoostino [Agostino Maccarone] combatte
nel torneo In Bologna, tenutosl per definire se la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane
ai seguito di Nicol6 Rangoni, paladino d. Sapienza;
e ascritto alla terza squadra vestita alla francese
(an. 1490), 258, 31-32; la sua parte soccombe, 262,
17-19.
* Macchiavblli (famiolia) h rappresentata nel Theatro
morale de' moderni ingegni, . . . d. Ghirardacci, XXIV,
22, 26 ..
Macchiavelli Antomio padre di Piero, 152, 29.
Macchiavklli Cristoforo multato In quattrocento du-
cati per il rifacimento d. pal. Marescottl alla cul
rovina aveva partecipato (an. 150S), 3S7, 44.
Macchiavelli Geometra esce di Bologna coi Benti-
voglio suoi amici (an. 1506), 34S, 41, 50; " con sua
moglie fa un contratto dl conrivenza con 1 coniugi
Ghlrardacci (an. 1558), VI, 11-14 „.
" [Macchiavblli Giacomo t assistito da fra CkeruHno
Ghirardacci (an. 1596), XVII, 6-9 „.
Macchiavelli Giulio [Giulio Malchiavelli] astrologo ;
t in Bologna (an, 1505), 341, 23-24.
Maccmiavelli Loijovico [Lodovico Malchiavelli] par-
tecipa alla congiiira ordita in Uologna da Gaspare
Scappi in favore d, Bentivogllo (an. 1508), 380, 7.
Maccuiavklli Piktro [Pietro Malchiavelli] notaio; fi-
gUo dl Antonio, 152, 39; i fatto prlgloniero in Cre-
valcore dal Canetoli (an. 1448), 126, it-l7; ha pr.
di s& una nipote figlia di Stefano Conti (an. 14SS),
153, 8-9; cf., 152, 38-39; corre rischio di rimanere
avvelenato con tutti i suoi per opera di un pre-
tendente, non accettato, d. pred., 153, 7-22; i sal-
vato dal medico Marianova che egli stesso va a
chiamare di notte, 22-28; sospetta e denuncia l'av-
velenatore, 28-32.
Macchiavelli Priamo accompagna a Mantova le donue
d. Bentivoglio (an. 1506), 353, 48-49,
" [M A c c i S E M p R o N 1 0] segnala al Ghirardacci due
errori in cui era incorso nel primo vol. d. sua Hlsto-
rla di Bologna e lo prega di correggerli offrendosi
anche di sopperire alle spese d. ristampa d. fogHo
(an. 1598), LIV, io-b3\ cf.. XXXVIII, 20-21,.
Macerata cade nelle mani dl Francesco Sforza (an.
1444). 99, 17-18,
[Machiavelli Nicolo] [segretario d. Fiorentint] man-
dato dai Fiorentini al Valentlno a proferirgii aluto
In odio agli Orsinl e ai VlteUl (an. 1502), 316,
1-2; cf., 315, 49-50.
Maclimae (?) DOMINUS tltolo delPlmp. Massimillano,
279, 21.
Maddalkna (Dalla) Giovanni el. da Eugenio IV, per
porta San Pietro, d. Ventl Commissari deputati alla
creazione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 23-24.
MaDONNA DEU.A GUARDIA O MaDONNA DI SAN LUCA. fe
una sacra immagine dipinta da san Luca e conser-
vata nella chiesa di san Luca sul Monte d. Guardia,
34, 19-20, 29-30; i Bolognesi per consiglio di Graziolo
Grazioll la portano in processione per la c. per ot-
tenerne intercessione al tempo buono (an. 1433),
25-26; vestita di ricchi panni h prima condotta alla
chiesa di santa Maria Maddalena In Valle d. Preda
oggl chiesa di san Giuseppe de' Servi, 30-35; il
glorno dopo h trasportata in c. e vanno a incon-
trarla tutti i rettori, i magistrati e il popolo, 34-78;
al suo entrare in c 11 terapo si cambia e divlene
improvvisamente buono, 38-42; h condotta alla
chiesa dl san Matteo, 45-47; per tre giomi h por-
tata per la c. e di notte h custodita nella chiesa del-
rospedaie d. Morte, 48-50; finita la terza processione
e ricondotta in gran pompa alla chlesa di san Luca,
35, 1-5; il Senato decreta che la processione sia ri-
petuta annualmente, 5-7; 11 che arvlene da princi-
pio ognl prtma domenica di lugllo, qulndl la dome-
nica avanti 1'Ascensione, 7-8; h portata in proces-
■ione per ordine d. Senato a caglone del tempo
cattlvo (an. 1434), 41, 5-7; h portata in processione
con le altre reliquie per le vie dl Bologna per fe-
stegglare la vlttoria contro i Turchi (an. 1456), 162,
40-42; b portata solennemente In processione alla
chlesa di san Giacomo e quindi a quella dl San Mat-
teo ove & tenuta tre giorni p«r impetrarne grazia
contro la peste e i terremoti (an. 14S7). 164, 36-29;
& condotta iu processlone in ringrazlamento d. pace
conchlusa In tutta Italia (an. 1468), 199, 15-16; h
portata in processione per ottenere da Dio la ceiia-
zione d. mal tempo (an. 1474), 214, 37-28; portata
in procetsione per tre gtorni a Bologna con le altre
rcllqule a Impetrnre la grazla divina contro il ter-
remoto e la carestia (an. 1505)1 334, 39-335, 1-5.
Madonna UELL*fMPRuri«TA [Madonna delVAmpruntta] h
una sacra immaglne dlplnta da *an Luca e con-
serrata alPImpruneta preeto Flrenze, 31, 14-15 ; nelle
660
INDICE ALFABETICO (Madonna deUImpr.-ilaino (^«/) Gl
•rrertiti 1 Fiorentlnl la portano in proeessione per
It c. p«r tre giornl, ottenendone tutte le grazle,
is-ll.
Madonka obl Muntb. Luogo pr. Bologna; 11 leg. dl
Bologna fa abbatterne la baitla (an. 1429), 17, lf-30;
vl si reca a pranzo il card. Gioranni de la Grolaie
accompagnato dal magistrati e nobili bolognesi
(an. 1494), 270, 5-6; II pred. ne parte per Roma, 6-7.
Maestro ogll'oruinb ui san Giacomo di GaUzia V.
Enrico d^Aragona t t44S'
Maestro di Roui r. Auhmson (/)') Pietro.
" Mapfbi Nicolo ciiiede in una lettera notizle d. fa-
miglla Maffei ai padre Ctierublno Ghirerdacci (an.
1594), XXXVII, 23-33 „.
Maoaona PiBTRO i bandito dl Bologna (1430), 19, 36, 38.
MaOANTINO V. Bisarini Antonio detto MaaanUno.
Maoarotti Pace Massaro degli Speziali; ra ambasc.
con altrl a Firenze per inritare II pp. a recarsi a
Bologna (an. 1435), 44, 3-IS; h di rltorno, 16.
Maoarotti (VIA I)e') V. Bologna (strade).
Maooi Guiualottu. Suo dono a Sante BentiToglio per
le nozze (an. 1454), 149, 21.
Maooi Nicol6 IMco/d Maggio] partc di Bologna cro-
ciato con AcIilUe Maivezzi (an. 1464), 185, 3S-39.
Maooiors (ponts) t'. Bologna (fonti).
Maggiore (porta ui straua) V. Bologna (forte).
Maooiorb (Quartikrk ui porta) V. Bologna (quartieri).
Maoione in quel di Perugla; ▼! convengono Paolo e
Francesco Ors:nl, Vitellozzo Vitelli, Olivcrotto da
Fermo, Glampaoio Baglioni, Antonio da Venafro
per Pandolfo Petrucci e Ermes Bentlvoglio per il
padre Giovanni a mettersl d'accordo contro il Va-
lentlno (an. 1502), 315, 30-35; i pred. stabillscono
di non abbandonare i Bentivoglio e di chiederc
aiutl ai Fiorentlni, 35-38; ric, 318, 15.
Mauione dbi Cavalibri \Masone\ v. Bologna (Magione
d, Cavalieri).
Magione (CavaUbri dklla) t». Mulvezxi Aslorre (1487),
Malvexti Enea (1487).
Maglia (Dalla) Antonio figiio di Francesco, 128, U;
e testimone alla proroga d. iega tra Venezia, i-'!-
renze e Bologna (an. 1448), 14.
Mauua (Dalla) Francksco padre di Antonio, 128, U.
Mauna (Dalla) Nicolo V. Allamania N.
Maonani Albbrtu da San Giovanni, dottore ; i el. de-
gli Anziani per porta San Procolo dal Senato di
Bologna (an. 142S), 9, 43.
Maonani Anurea fa un sonetto in onore d. Bentivo-
glio per la sua elezione a cap. gcn. d. railizie di
Lodovico Sforza (an. 1493), 270, 47-271, 1-13; questi
versi stampati sono sparsi per le vie durante la ca-
valcata di Giovanni per la mostra d'armi, 270, 45-46.
Maonani Antonio liglio di Battista, 147, 35; padre di
NicoI6, 331, 35; 6 scalco di tavola alle nozze di
Sante Bentivoglio (an. 14S4), 147, 3o-33, 35; uiiiciale
d. acque in Bologna; uno d. quattro Incaricatl d.
scavo d. Centonara (an. 147 1), 210, 33-34; & fatto
cav. aurato In San Giacomo da Giovanni Bentivo-
glio (an. 1489), 255, 39-30; e ei. pod. di Firenze (an.
1490), 262, 41; i accolto onorevoimente dai Fioren-
tinl, 41-43.
Maonani Bartolomso figiio di Matteo, 390, 8; fratello
di Vlncenzo, 362, 41; da San Giovanni in Persiceto
al reca a Pesaro con altri Bolognesi a prenderri Gi-
nevra Sforza ipoea di Sante Benttvogilo (an. I4S4)<
147, 15-33; perchi •mico d. Bentivogilo, i confinato
a Cesena (an. 1507), 368, *-lt; cf., 362, 33-34, 41; i
fatto strangolare dai ieg. Alidoti perchi arera otte-
nuto un beneficio dal pp. contro la tua rolonti (an.
1508), 390, 7-9.
Magnani Battista figlio di Gioranni, 53, 45; padre
di Antonio, 147, 35; i el. degil Anziani di Bologna
(an. 1438), 52, 49; 53, 3; ne attume fufliclo, 3-4; t
di peste, 53, 45-46.
Magnani Biaoio da Reggio; tuo dono a Stnte Bentl-
voglio per le nozze (an. 1454), 149, 8.
Magnani Carlu \Carlo Miignano\ e multato in due-
cento ducatl per il rifaciraento d. pai. Mareacotti
alla cui rorina arcva preso parte (an. 1508), 387, 3.
Maunani Giacomo raultato in trecento ducati pel ri-
facimento d. pal. Marescotti (an. iJoS), 388, 43.
Magnani Gioroio padre di Pietro, 166, 40.
Magnani Giovanni padre di Battitta, 53, 46.
Maonani Mattbo padre di Bartolomeo, 390, 8.
Maonani Nicolo figlio di Antonio, 331, 35; gioitra nel
torneo in Bologna tenutosi per definire se la Sa-
pienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane, al
seguito di Nicol6 Rangooi, paladino d. Sapienza ; e
atcritto alla terza tquadra restita alla francete (an.
1490), 258, 31-33; 11 suo partito aoccoml>e, 262, 17-
18; coa molti armati va in aiuto d. fazione Valna
a Imola (an. 1504), 331, 35-36; rlmane uccito com-
battendo contro la fazione avrersarla, 40-41.
Maonani Pietro figlio di Giorgio, 166, 40; & dottore di
iegge; dcgli Anziani di porta San Pietro di norem-
bre-diceinbre (an. 1446), 118, 18;suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149, J6-37 ; ^ vi-
vente a qucsta data (an. 1459), 166, 40; fc man-
dato ambasc. a Pio II a Firenze per accompagnarlo
a Bologna (an. 1459), 169, 37-39; fa un pretente
alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 35.
Magnani Pietro frateilo di Verxusio, 362, 41-43; confi-
nato perchfe amico d. Bentivogiio (an. 1507), 33-34, 41.
Maonani Tommaso multato in quattrocento ducati per
ii rifacimento d. pal. Marescottt (an. I50S),388, I7.
Magnani Sigismondo dottore; accompagna Antonga-
ieazzo Bentivoglio pr. ii vicerb a Milano (an. 1501),
308, 5-7; accompagna gli ambasc. d. Senato di Bo-
logna a rendere omaggio a Pio III (an. 1503), 326, 50.
Maonani Vkrzusio fratelio di Pietro, 362, 4t-43; con-
tinato perche amico d. Bentivogiio (an. 1507), 33-34,
41-43; multato in cinquecento ducati per 11 rifaci-
niento d. pal. Marescotti (an. 150S), 387, 35.
Maonani Vincenzo fratello di Bartoloraeo ; perche ami-
co d. lientivoglio, e confinato a Cesena (an. 1507),
368, 9-13; cf., 362, 33-34, 41.
Maonanima (Della) Giovanni seguace d. Canetoli, e
bandito di Bologna (an. 1445), 108, 37.
Magonza [Magontia] ric, 68, ib; vi e divulgata l'arte
d. stampa da Giovanni di Guteraburg [an. 1448],
166, 5-6.
Maiati Vincenzo esce di Boiogna coi suoi •mlci Ben-
tivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, 9; partecipa •lla
congiura in tavore d. pred. (an. 1508), 280, 3.
Maznetti Mainetto [Maniotto] e dal pp. Giulio II crea-
to Massaro dei Salaroli (an. 1506), 360, 6.
Maino (Del) Giasonb dottore famoso, accompagna Er-
met Sforza a Roraa (an. 1493), 268, 44-46.
[Malno (Del) L.-Malatesta Roberlo] INDICE ALFABETICO
661
Maino (Del) Lancellotto si reca a Bologna con Ga-
leazzo Maria Sforza (an. 1459), 168, 48-49.
Maino (Dkl) Ventura accompagna a Bologna Ga-
leazzo Maria Sforza (an. 1459), 168, 48; 169, 1.
Majo (Di) Giacomo caraeriere di Galeazzo Maria Sforza ;
lo accompagna a Bologna (an. 1459), 169, 11-12.
Majo (ui) Giovanni Giorgio cameriere di Galeazzo
Maria Sforza; lo accompagna a BoIogna(an. 14S9),
169, 11-12.
Majorca (Da) V, Pietro {Fra) da Majorca.
Malacompra nel territorio di Cento; vi giunge Luigi
Gonzaga con cinquemila uomini (an. 1449), 133,
17-18; il pred. ne parte per Minerbio e Bu-
drio ponendo ogni cosa asacco, U-I9;& de-
▼astata da un uragano (an. 1465), 188, 21-23.
.... Malagigi \Malegisi\ pollaiolo; seguace d. Cane-
toli, e bandito di Bologna (an. 1445), 109, 1.
Malatf.sta signori di Riraini; e loro mosso guerra da
Guid'Antonio Manfredi per conto d. duca di Mi-
lano (an. 1439), 58, 26-27; sono aiutati da Francesco
Sforza, 29-30; mandano per accordarsi sulla guerra
imminente ambasc. al Piccinino in Bologna (an.
1442), 71, 44-45; sono imparentati con Giovanni
Bentivoglio per il matrimonio di Pandolfo con Vio-
lante figlia d. pred. [1485], 354, 35-36; perci6 la loro
arraa e appesa nella torre d. pal. Bentivoglio in
Bologna, 372, 4-7.
Mai.atesta -d Malatesta M.
Mai.atesta. . . . auditore d. leg. di Bologna Ferrero e
col pred. rinchiuso in castel SanfAngelo per or-
dine di Glulio 11 (an. 1507), 377, 46-47.
Malatesta Carlo [Malatesta eia C4sena] fugge di Rimi-
ni col fratello Pandolfo recandosi a Bologna (an.
1500), 300, 36-37.
Malatksta Domenico dktto No vello [.(l/a/a/«j/a (/rt
Cesgaa] fratello di Sigismondo, signore di Cesena;
179, 41; fe armato cav. dall'imp. Sigismondo di Lus-
semburgo in Rimini (an. 1433), 36, 15-16; vende
Cesena ai Veneziani con dispiacere degli altri prin-
cipi (an. 1462), 41-43; tuttavia accordatosi col fra-
tello si stabilisce che Sigismondo abbia Rimini,
vita durante egli Cesena, 42-43; e che dopo la loro
t le due c. tornino alla Chiesa, 43-44; f(an. 1465),
189, 25.
Malatksta Galbotto. AUa colazione nuziale di Anni-
bale Bentivoglio riceve in presente una rocca con
gli stendardi tutto in zucchero (an. 1487), 240, 26; e
ucciso con suo figlio in Rlmlni (an. 1492), 267, 39.
Malatesta [Giovanna] sorella del signore di Rimlni
e figlia d. fu Roberto, 242, 32-33; recatasi a Bolo-
gna col fratello per le nozze di Annibale Benti-
voglio prima di partire si fidanza con Alessandro
fratello d. pred. (an. 1487), 32-34.
[Malatesta Isotta] madonna di RiMiNi mogHe di SI-
gismondo e fatta iraprigionare con alcuni citta-
dlni da Roberto Malatesta (an. 1469), 201, 27-38.
Malatesta [Malatesta] [Maiatesta da Cetena] h agli
ordinl di Ercole Bentivoglio ncireterclto d. Fio-
rentini contro Pisn (an. 1505), 337, 31-33.
Malatesta Pandolfo V signore di Rimlni, manda
Haimondo Malatesta a Bologna a chiedere in sposa
Violante Bentivoglio (an. 1485), 231, 43-46; il pred.,
splendidamente riceruto, spota la fanciulla in suo
nome, 46-232, 1-4; cf., 354, 36; 374, 34-35; alle nozze
di Annlbale Beativoglio rappresenta la signoria di
Venezia e va incontro agli sposl fuori Porta di Gal-
liera (an. 1487), 236, 22, 26-27; suo dono alla sposa,
239, 14-15; alla colazione riceve in presente un leone
sopra un castello tutto in zucchero, 240, 24 ; rlc,
253, 17-18; manda a prendere la sposa Vlolante da
nobilissima ambasciata (an. 1489), 254, 13-14; la ri-
ceve con ogni onore unitamente al seguito e ai pa-
renti, 23-23 ; si reca a Bologna per diporfo con lo
zio Raimondo e molto seguito ricevuto con gran
pompa dal suocero Giovanni Bentivoglio (an. 1490),
256, 46-257, 1-2; ascolta la messa in San Giacomo,
157, 3-5; dal pred. gli & mandato Annlbale Benti-
voglio con cinquanta cavalU per aiuto in occasione
dell'ucci8ione dl Galeotto (an. 1492), 367, 39-41 ; lo
riceve affettuosamente, sebbene non ne abbia biso-
gno, 41-42; ra a Bologna a raggiungerc la moglie e
vi passa alcuni giornl (an. 1493), 273, 36-37; inter-
viene all'inaugurazione d. Naviglio da Corticella a
Bologna (an. 1494), 49; 274, 1-36: va col suocero
al Porto a ricevere gli ambasc. di Giovanni Gon-
zaga, 275, 13; ascolta in San Petronio la messa col
pred., 18-H; torna con la moglie a Rimini, 42-43; fa
strangolare in carcere il conte Giudo [da PoIenta(?)]
per istigazione d. Veneziani (an. 1495), 288, 1-4 ; e
odiato dai Riminesi per 1 suoi cattivi costumi (an.
1500), 300, 35; resasi la c. al Valentino fugge con
la moglie e il fratello Carlo a Bologna dal suocero,
36-38; t il pp. passa di Bologna diretto al suo Stato
(an. 1503), 324, 7-8; con centocinquanta bolognesi
che vanno con lui perchfe genero d. Bentivogllo, si
reca a Rimini ove entra senza resistenza, 8-11; sac-
cheggia le case d. suoi nemicl, 13; non ricupera la
rocca, 12-13; fe cit. con la moglie a comparire nel
termine di cinque giorni a Bologna dinanzi al pod.
per difendersi di avere dato ricetto ai Bentivoglio
sotto pena dl perdere quanto possiede nel Bolo-
gnese e dl essere dichiarato ribelle alla c. (an. 1509),
395, 16-20.
Malatbsta Raimondo zlo di Pandolfo V, 256, 46; con
alquantl cav. si reca a Bologna quale ambasc. d. ni-
potc a Giovanni Bentivoglio per chledergli In mo-
glie la figlia Violante (an. 1485), 231, 43-45; gli vione
incontro fuori d. c. Annlbale figlio di Giovannl con
l.irgo seguito, 46-47, e alle porte Giovanni stesso,
che con grande tasto lo conduce al tuo pal., 48-49;
sente messa il d^ dopo a San Petronio, 49; 232, I;
dopo il desinare sposa la fanciulla a nome di Pan-
dolfo, 1-4; & invitato da Andrea Grati, 4-6, e da
Mino Rossi, 6, partc con il suo seguito per Ri-
mini, 7; h accompagnato da Francesco Dottori, 7-8;
si reca a Bologna con il nlpote Pandolfo (an. 1490),
256, 46; 'k fatto cav. aurato da Giovannl Bentivo-
gHo nella sua cappella in San (ilacomo, dopo la
messa, 257, 5; gli 4 donata dal pred. una pezza di
drappo d'oro, 5-6; corabatte nel torneo In Bologna,
tcnutosi per dcfinlre se la Saplcnza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, al srgulto di NIcoI6
Rangoni paladino d. Sapienza; 4 capo d. leconda
squadra vestita alla turca, 258, 39 ; la sua parte soc-
combe, 262, 17-19; i ucclso (an. 1495), 265, 35; c£.,
367, 39; tale notlzia ratfrlsta Giovannl Bentlvo-
gUo, 39.
Malatmta Roberto [Robtrto Malafttt] gU i mosia
662
INDICE ALFABETICO
(MaUtMU Roberto-Malvezzi]
guerr» da Aleiundro Sforza • nome d. Chieia (an.
1469), 201, 3S-36; fa incarcerare la moglie di Slgl-
•mondo Malateeta con alcuni clttadlni, 27-lt; h man-
dato dai Venexlani contro Alfonio di Caiabria ciie
Tince (an. 1483), 225, 3«-4l; inferma e f a Roma,
41-4}.
Malatksta Sigismonuo \Sigum0H(io di J!imini] h ar-
mato car. dallMmp. Slgiimondo dl Lussemburgo
(an. 1433), 36, IS-16; con seicento caTalll i inviato
dallo Sforza al gorernatore di Boiogna e entra te-
gretamente in c. da porta San Mamolo (an. 143S),
43, 37-3»; i cap, dl Francesco Sforza; avverte il Se-
nato di Bologna con una sua lettera d. sconfitta dal
pred. Inferta a Francesco Plccinino e ad altri capi
(an. 1444), 99, 1-10; cap. d. milizie di Alfonso V
nella Marca e in Lombardia (an, 1446), 119, 41-43;
signore di Rlmini; gli h mossa gucrra da Kederigo
di Montefeltro e da Giacomo Plccinino per ii re di
Napoli (an. 1457), 164, 34-40 ; ric, 165, »; il pp.
assolda contro lui Lodovico Malvezzi (1460), 174,
31 ; ctie hia di fronte alla Pergola, 3S-36; gli appartiene
Fano sacclieggiato dai Malvezzi, 41-43: assale a Ca-
■telieone il carapo d. Chiiesa con grandi forze (an.
1461)1 175, 39-33; gli ^ contrastato il disegno da
Ludovico Maivezzi e da Pietro Paolo Nardini, 33-37;
finalmente gU rlmane la vittoria anciic pcrclie molti
deil'e8ercito d. Ciiiesa rlfiutano di combattere e fug-
gono, 37-49; Francesco Brandoiini fuggito con due-
cento cavalli da Lodovico Maivezzi ripara presso
di lui, 43-43; ii pred. rimane gravemente ferito ai suo
fianco nella battaglla a Castelleone, 41; con otto
■quadre si avvia in Abruzzo in soccorso dl Glaco-
mo Picclnlno, SO; 176, 1-3; ma udita la venuta di
soldatl d. Chiesa nella Marca torna a Fano a di-
fendere 11 suo Stato, 3-3; h scomunicato dal pp. per-
ch& gli rifiuta obbedienza e il censo, 177, 40-41; (an.
1462), 179, 24-3S; con il conte Francesco della Mi-
randola passa nella Marca diretto in Puglia a soc-
correre il Plccinino, 36-38; gll h vietato il passo da
Lodovico Malvezzi e da Matteo da Capua al Tronto,
2J-30; torna nella Marca e si accampa a Sinigallia,
30-31 ; gli sl da la rocca, 33-33; ia fornisce di buoni
presidi quindi parte per Mondolfo, 33-34; fe atteso
da Federigo da Montefeltro in un'imboseata e assa-
lito, 35-36; i Inseguito dal pred. sino alle porte di
Mondolfo, 36-37; perde millecinquecento uomini e 11
conte d. Mirandola rimasto prigione, 37-38; a pena
sl salva a Fano col fratello Silvestro, 38; Federigo
da Montefeltro gli toglie tutto il territorio di detto
luogo, 38-39; e quasi tutto il Riminese, 39-40; si
accorda col fratello Domenlco che Cesena rimanga
in potere di lui e Rlmlni nel suo, e che dopo la loro
t le due c. tornino aila Chiesa, 42-44.
Malatbsta Silvbstro scampa col fratello Sigismondo
in Fano dalle mani di Federigo da Montefeltro
(an. 1462), 179, 38.
Malavolta nel Boiognese; devastato da una tempesta
(an. 1468), 199, 17-18.
MalavoLti Giacomo [facomo Malavolta, Giacomo Ma-
levolti] figlio dl Giorgio, 78, 8; stracciarolo; va
con Galeazzo Marescotti a Varano a liberare An-
nibale Bentlvogllo (an. 1443), 8-19; scala col com-
pagni le raura d. rocca di Varano, 37-41; gliene h da
Galeazzo dato in consegna il goTernatore, 79, 17;
in eammlno pel rltorno guada a nuoto 11 Taro tn
piena, 43-43; porta un tratto di strada ■ulle ■palle
Annibale Intorpidlto, 43-49.
Malavolti GloROio padre di Glacomo, 78, (.
Malavolti Lucrezia di Slena; va a Bologna ■posa dl
Roberto da San^everino (an. 1473), 213, 9-11; entra
in c. vestlta di broccato d'oro sopra un palafreno
bianco tra ii fratello d. leg. c Giovannl BentlTO-
gllo, 11-13.
MAr.cniAVKLLi V. Macckiavelli .
Maluura (Deixa) Pietru bergamasco, domenicano ; di
grande dottrina e santiti; Ta a Bologna con pub-
bllco salario lettore dl teologia e filosofia nello Stu-
dlo ed h editore d. opere di san Toramaso d'Aquino
(an. 1477), 217. 8-11, /.
Malevolti V. MalavelH,
Malfolle nei Bolognese; fa un dono a Sante Benti-
TOgiio per le nozze (an. 1454), 150, 4S.
Malipibro Pasqualk ]Pasi]ualt Malfitri] doge di Ve-
nezia; sotto il suo dogato ^i diflfonde nel Veneto
1'inTenzione d. stampa (an. 1458), 166, 1-4; f (an.
1463), 179, 13-13.
Malo (CARD. ui .San) [eariUna/e Sau/o] v. Briromut (•n-
gliolmo.
Maltachedi V, Mantack*di.
Maltravgrsi. Gelosi d. popoIarltA di Antongaleazzo
BentlToglio lo mettono In cattiva luce pr. ii gover-
natore (an. 1435), 44, 33-33; alcuni di loro persua-
dono il governatore che il BentiToglio vuol farsi
signore dl Boiogna ; e lo eaortano, se gli preme di
conservare la c. alla Chiesa, di porre un freno alla
grandezza d. prcd. (an. 1435), 45, 1-7; rlc, 48, 14;
64, 44.
Malvasia (famiglia) * h rappresentata nei Theatr» mo-
rale de' moderni ingegni. . . . d. Ghlrardacci, XXI \',
32, 26-27 ,.
Malvasia Napoleone \Napfoleone, NapoHone Malvasia]
accorapagna Annibale Bentivoglio a Milano a com-
pliraentarTi Luigi Xil (an. 1499), 297, 33-3»; toma
a Bologna per acqua sino a Ferrara nel Buclntoro
d. duca d"Este, quindi per naTe, 298, l-S: i bargello
di Bologna (an. 1507), 366, 50; 367, 1; il leg. fa fra-
sportare in Pal. le armi che egli aveva in casa sua,
1-3; h multato In settecento ducati per la riedifica-
zione d. pal. Marescotti (an. i;o8), 386,9; 389, s.
Malvasia Tommaso esce di Bologna coi »uoi amici
Bentlvogllo (an. 1506), 348, 41; 394, 7-8.
Malvkzzi bolognesi; abitano in Via di Mezzo di con-
tro alla casa di Francesco Monterenzi (an. 143S),
55, 41; hanno I'obbIlgo coi Pepoli d. manutenzione
d. chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 13-14; d. cui
acqua si serrono per i loro molini, 14-15; al tempo
deWuccisione di Annibale Bentiroglio si armano al
suono d. campana di San Giacomo e scendono in
Plazza a dare man forte ai Marescotti (an. 1445),
104, 39, 33-35; con gli altri d. fazione bentivolesca
vanno incontro a Sante BentiTogilo sino a San
Ruifillo (an. 1446), 119, 17; partecipano al govcrno
di Bologna (an. 1450), 134, 41; coi BentlToglio «ono
messi dal Senato a guardia d. Piazza (an. 1451), 137,
48-49; con Sante respingono di Piazza e di c. i fuo-
rusciti, 138, 47-139, 1-5: Friano e Bartolomeo Scrlt-
tori coraplottano di incendiare le loro stalle (an.
1453), 142, 14-18; ai figll di VirgUio h conces«o,
[Malvezzi-Malvezzi Acliille]
INDICE ALFABETICO
663
per boUa d. card. Pietro arcivesc. di Costantino-
poli datata da Ferrara, di fare officiare le cJiiese
di loro patronato, San Giovannl Battista in Castel-
guelfo e San Martino nel Medesano dai frati Ere-
mitani di sant'Agostino (an. 1473), 213, 4-8; rl-
cercano il parere di Giambattista Refrigerio so-
pra l'eventuale uccisione di Giovanni Bentivoglio,
che li aveva scontentati, e d. suoi (an. 1488), 248,
33-37; ne adottano 11 consigJio di tentare dl avere
l'aiuto di Lorenzo de' Medici, 38-249, 1-2, loro scon-
tentezza esposta al Magnifioo, 10-11; che pero non
concede Taiuto richiesto e consiglia i conglurati
a ben pensare prima di arrischiarsi al fatto, 12-U;
continuano a consigliarsl senza concludere, 16-17;
scoperta la congiura Giovanni Bentlvoglio non sa
persuadersi d. loro partecipazione non avendone
loro dato motivo, 250, 29-30; cf., «7-251, 1-2; al-
cunl di loro sono messi a morte, 45-«6; al-
tri banditi o co nfin ati, 20-33, 25-29; malgrado
la nobilta d. loro schiatta non trovano luogo ovc
virere, perseguitatl da)l'odio d. Bentivoglio, 253,
20-21; e d. loro fazione che vorrebbe annientarll
tutti (an. 1492), 267, 43-<«; usciti di Bologna anche
Pirro e Giovanni piu nessuno di loro rimane in
patria, 269, 17; perslste I'odio contro ioro (an. 1495),
287, 39; alcuni passano agli stipendi d. Pisani in
Plsa (an. 1496), 288, 20; loro uccisione ric, 343, 39;
cf., 313, 20; rientrano finalmente nella loro c. al
ssguito di Giulio II facendo parte d. corteo papale
(an. 1506), 355, 36-37 ; ric, 376, 50; Giovanni Ben-
tivoglio afferraa al vlceri di Milano di averli amati
e tenuti quali parenti sino al momento d. loro
complotto contro la vita sua e d. figli (an. 1507),
377, 5-10, e che la loro punizlone fu dovuta al Se-
nato, 10-11; durante I'impresa d. Scappi occupano
lo sborco in Piazza da via d. Bollette (an. 1508),
380, 49-50.
Malvbzzi (Librbria) " vi 6 conservato un esemplare del
libro over Arbor de la Honorata famiglia dt Fasa-
nini... . dl Cherubino Ghirardaccl, XXII, 14; XXIII,
24-25, 27 „; ric, 388, 4.
Malvezzi Achillb \Acckille] figlio di Gaspare, 62, 20;
63, 3; 73,2; 142,35; 145, 19-20, e di Giovanna Ben-
tivoglio, 142 35-36; fratello dl Pirro, Ercole, Trollo,
Virgilio e Lodovlco, 145, 19-20; cav. di Rodi, 73, 2-
3; 126, 7; d. Magione, 142, 37; 198, 15, e di Nostra
Donna del Tempio, 147, 16-17; 158, 43; impresta al
com. di Bologna trecento scudi e ne divlene teso-
riere (an. 1440), 62, 20; Intervlene alla messa fatta
celebrare dal .Senato di Bologna in San Giacomo il
giorno di santa Monica, 63, 3; i fatto prigioniero
col padre du Franccsco Plccinino a San Glovannl in
Persiceto ove lo avera In buona fede accompagnato
(an. 1442), 73, 1-3; fc consegnato a FIllppo Schlavi e
condotto a Parma col padre e Annlbale Bentivoglio,
12-13; quindi h trasferito alla rocca di Pellegrlno,
13-14; e di la a Compiano o secondo altrl a Val-
ditaro sempre coi ferri ai piedi, 16-18; ric, 81,44;
Annibale Bentivoglio ne patteggia la liberazione
in cambio di quella di Francesco Piccinino (an.
1443), 94, 35-36; per consenso di Nlcol6 Piccinlno
e condotto con Gasparc al Panaro presso il passo dl
SanfAmbroglo, 37-38 ; la sua liberazione h messa in
fone dalla diffidenza reciproca d. due partl, 41-43;
finalmente per Tintervento di Aldobrandlno Ran-
goni passa il fiume, 48: messo piede sul suolo bo-
lognese grida per la gioia tre volte " sega „, 95, 1-2;
ringrazia 11 Rangoni e gli altrl e col padre rientra
in Bologna assai festeggiato, 2-5: con Annibale Ben-
tivoglio tiene a battesimo in duomo un figlio dl
Francesco Ghisilleri (an. 1445), 103, 1-4; rifiuta dl
seguire il compare alla festa di san Giovanni e cerca
dissuadere il Bentivoglio a recarvisi temendo un
tranelio, 4-7; cf., 8-14; falsa vooo d. sua uccisione,
107, 34-3«; e inviato come artigliere commlssario al-
1'esercito contro i castelll del territorio (an. 1446),
115, 13-16; partecipa al governo di Bologna, 116,
15-17 ; mandato a conquistare Serravalle e Monte-
budello donde i nemici facevano scorrerie, non po-
tendo ottenerli d'assalto vi fa una bastia e lasciatovi
d. presidi torna a Bologna, 119,47-120, 1-4; e pre-
cettore d. chiesa di san Giovanni in Bologna, in
tale qualiti nomina a cariche deirordine gerosoll-
mitano Fantino Quirini, fra Nicola di Coronla e Si-
nibaldo Balduini (an. 1448), 126, 7-10; fe comniissario
nell'e8crcito condotto da Astorre Manfredi contro
Castel San Pietro (an. 1449), 132, 35-36; alcuni d.
castello, prlncipiato l'assaIto, ne escono e lo prega-
no di recarsi con loro a Bologna per trattare l'ac-
cordo col Senato, 38-41; gli e data con titolo dl no-
bilti la cittadinanza di Ferrara, Firenze e Padova
(an. 1454), 145, 18-21; si reca con molti altri Bo-
lognesi a Pesaro a prendervi la sposa di Sante Ben-
tlvoglio, 147, 15-22; accompagna a Roma il card.
Bessarione (1455), 158, 43-44; commette alParchi-
tetto Aristotele Fioravanti di trasportare la torre
di Santa Maria d. Magione pii^ vicino alla chiesa,
160, 14-18; il che felicemente avviene rnalgrado il
tempo contrario, 18-27 ; gli h concesso da Giovannl
d'Angi6 di inquartare nel suo scudo l'insegna di
Lorena(an. 1456), 162, 30-35; con Giovanni Bcntivo-
glio precede in Castelfranco Galeazzo Marla Sforza
avviato nel Bolognese e gli prepara gll alloggi (an.
1459), 168, 34-36; fe el. ambosc. al pp. per accom-
pagnarlo nel viaggio da Firenze a Bolugna, 169,
37-38; 6 ambasc. di Bnlogna al congrcsso di Man-
tova, 172, 17-18; h coi fratelli creato daU'imp. Fe-
derigo V conte palatino e barone delPlmpero con
autorita sorrana (an. 1460), 174, 18-21; el. cap. con
Glacomo Grati d. due gaiee veneziane concesse al
Senato dl Bologna contro i Turchi (an. 1464), 183,
U; parte per Venezia a ordinare le cose necessarie,
12; ritorna, 13; con altri va a Milano a prcndere
la sposa di Giulio Malvezzi, 28-32; h rlcevuto con
grande onore dal duca, 32-33; ddcon gli altrl I'aneIlo
alla sposa a nome dl Giullo, 33-34; partc per Bo-
logna con la pred., 34-35; si fa crociato in San Pie-
tro con solenne cerimonia e parte per Venezia, 185,
32-45; cf., 30-31 ; fallita 1'impresa contro 1 Turchl per
la t d. pp., torna a Bologna, 186, 19; di ritorno da
Roma conferma al Senato che 11 pp. pretende 11
dominio atsoluto dl Bologna (an. 1465), 187,23-13;
t (an. 1468), 198, 15-16; i seppellito In San Giaco-
mo con grandlssimo onore, 16-17; gli succede in Se-
nato 11 nlpotc Astorre, 17-18; dati biograficl, IS-n;
aneddoto a prova d. autorlti o pluttosto d. tlniore
che si aTeva di lul In Senato, 20-28.
Malvezzi AoiiiLLii figlio di Marcaatonio, 356, 11; plglla
664
INDICE ALFABETICO fMalverzl Achille-Malveiti CarloJ
parte aJ corteo pap«l« In Bologna (an. 1506), 356,
S-ll.
Malvkzzi Aoambnnonk. Avendo inteio che i Bentiro-
glio erano icacclati dl Bologna, vi torna da Man-
tora ed i fatto uccidere da Ermes Bentivoglio (an.
1501), 306, 5-».
MaLvbzzi Aloobrandino [A/drovait/iiHo] figllo di Glo-
rannl, 142, (; 188, 40; padre dl Ippolito, 2.^3, 3S; dl
Florlano, 224, 17; 237, 3S-29; di Giovanni, 356, 11;
h bandito dl Bologna perch^ complice d. ilberazione
d. prete mago (an. 1453), 142, 7->; accompagna
Gioranni Bentivogllo a Milano (an. 1465), 188, 40;
h oonflnato a Trento (an. 1488), 252, 35.
Malvezzi Albssanuko padre di Camilio, 356, 13; va con
altrl a Milano a prendere la sposa di Giulio Mal-
vezzl (an. 1464), 183, i«-33; k ricevuto con grande
onore dai duca, 33-33; di con gli altri l'anello aila
spnsa a nome di Giulio, 33-34 ; parte per Bologna
con la pred., 34-35; h confinato con cinque figliuoli
a Torino (an. 148S), 252, 3S-36.
Malvezzi Antonio padre dl Giovanni, 67, 9.
MALVB/.ZI Antonio «bita in Cesena, ove i ucciio In
San Francesco mentre ascoltava la messa da tre
banditi di Bologna che speravano di conquistare
cosl ia grazia di rientrare in c. (an. 1493), 273,
14-15.
Malvezzi Anton Galeazzo figllo di Gaspare e di Gio-
vanna Bentivoglio, 142, 35-36; f fanciullo (s. a.], 39.
[Malvbzzi] Ascanio figlio di Virgillo, 356, 7-8; pigiia
parte in Boiogna al corteo papale (an. 1506), S, 8.
Malvezzi Astorre [Estorre, Nestore\ figlio di Gaspare,
97, 47; 99, 33; 105, 3-3; 106, 40; 142, 35-36; padre di
Melchiorre, 86, 48 ; esce con Annibale Bentivoglio
di c. contro i nemicl (an. 1443), 92,39-40; prende
parte a una giostra in Bologna (an. 1444), 97, 46-47 ;
resta ucciso combattendo nelia via contro i Cane-
toli (an. 1445), 105, 3-3; cf., 106, 40; 142, 39.
Malvkzzi Astorre figlio di Vlrgilio, 200, U; 244, 3;
accompagna a Bologna il nuovo governatore Giam-
battista Savelli (an. 1468), 200, lo-ll; creato cav.
d. Magione si ferma ai Crociall, 11-13; essendo de-
gii Anziani riceve in dono dieci ducafl per ia ve-
nuta d. pred., 39-30, 33; i immesso nelia Commenda
d. Magione da Aiessandro Grati canonico di Sau
Pletro, 33-34; fe creato vesc. di Perugia; gii suc-
cede qual cav. d. Magione il fratello Enea (an. 1487),
244, 3-5; cav. di San Giovanni Battista; fa inter-
dlre le chlese dl san Petronio e san Giovanni in
Monte di Bologna a cagione d. pagamento dl certi
fitt! dalle pred. rifiutatigli con la dichiarazione di
averlo in altro niodo soddlsfatto (an. 1499), 296,
14-17.
Malvbzzi Aurelio figllo di Floriano, 356, 10 ; h nel cor-
teo di Glulio 11 nella sua entrata in Bologna (an.
1506), 5, 10.
Malvbzzi Bartolombo figlio di Giovannl e nipote di
Musotto, 269, 4S; nella sua stalla in San Giacomo
debbono radunarsi i congiurati contro ii Bentlvo-
giio (an. 14S8), 249, 44-4S; non stimandosi sicuro
a Venezia, ne parte, 253, 19; i nei corteo di Giulio II
aila sua entrata in Bologna (an. 1506), 356, 5, 8;
el. degll Anziani (an. 1507), 369, 13, 15-16.
Malvbzzi Battista [ Giova»m\ padre di Francesco, Lo-
renzo e Lucrezio, 252, 33-34 ; per Lorenzo v. anche,
356, 9-10; dl Giovanni, 250, )S-3*, 47-41; dl Cetare,
356, 9-:o; di Fiilppo, 224, it; 228. 13; 237, J7-3I;
249, 11; 252, 31-33; dl Lodovlco. 64, 43; 248, i»\ 252,
6-7; dl Glrolarao, 252, 31-33; succede in .Senato al
frateilo Carlo (an. 1468), 200, 41-43 ; i commiasarlo
con Plrro Malvezzi, Gloranni Guidotti e Astorre
Voita a Castelfranco per Innalzare una l>astia lul
Panaro a prova d. glurisdizione di Bologna in quei
luogo (an. X471), 209, 37-43; gll i ordinato da Gio-
vanni Bentlvoglio di Interrenlre ali'adunanza d.
Senato da lul indetfa (an. 1488), 250, 35-37; as-
siste ali'accusa fatta dai pred. al suo figliuolo Gto-
vannl dl avere macchinato di ucciderlo, 40-49; h Im-
prigionato col figilo e il nlpote in una camera d.
Pal., 251, 31-33; i bandlto e confinato a Rlmini
quaie ribeiie, 33-34 ; cf., 269, 7-8 ; ia sua caaa i data
da Giovanni Bentivoglio a Tommaao dl Matteo
Maivezzi adottato dai Bentivogiio, 252, 37-38; II
pred. Tommaso gli succede anche In Senato, 38-39;
udito ie disavventure di Lucio a Mllano e di Glu-
lio Malvezzi a .Napoli teme egual sorte e iascia Ri-
mini col figii che erano teco, recandosi a Fermo e
quindl a Roma, 253, 17-19; ove f (an. 1493), 269, 7.
Malvezzi Bkssarione figiio di Marcantonio, 356, II ; \
nel corteo di Giulio II alla sua entrata in Bologna
(an. 1506), 5-11.
Malvezzi Camillo figiio di Alessandro, 356, 13; i nel
corteo di Giulio II alla sua entrata in Bologna (an,
1506), 356, 5-13.
Malvezzi Carlo [CaroU] padre di Cario, Enea, Plrro,
206,40; di Fioriano, 184,11-13; 206, 40; 215, 36-37;
di Matteo, 147, 34; 188, 39; 189, 4; 242, 37-38; e ban-
dito dl Boiogna (an. 1430), 19, 34-37; nei capitoii
d. pace concordati tra 11 pp. e Bologn.i gli i ricon-
fermato il bando dalie c. e territori dl Bologna, di
Modena e Imola, sotto pena, se ri mancasse, d.
confisca d. beni e d. pimizione sancita negli statuti
(an, 1431), 28, 42-47; era amico d. f Antonio Bentl-
TOglio, 51, 23-24 ; con aitri amici d. pred. h persuaso
da Raffaeie Foscherari a vendicarne la t col dare
Bologna in slgnoria d. duca di Milano (an. 1438),
24-31; h el. degli Anziani (an. 1444), 97, 35; i al go-
rerno di Bologna (an. 1446), 116, 15-17.
Malvezzi Carlo figiio di Cario, accompagna Gioranni
Bentivogiio in visita a Milano (an. 1471), 206,40;
rlceve in dono dai duca Sforza quattordici braccia
dl cremisino figurato, 207, 15.
Malvezzi Carlo figlio di Gaspare, 100, 9, c di Giovanna
Bentivogllo, 142, 35-36; h ucciso in Bologna per sba-
glio da Michele Peiiizzari (an. 1444), 100, 9-11; cf.,
16-17; 142, 3S; h seppeliito in San Giacomo, 100, 11.
Malvkzzi Carlo figlio di Giovanni, 100, 4; 131, 19;
142, 44-45; 145, 33-33; 173, 16; 191, 25; da principio
a un bellissimo pai. in strada San Donato di fronte
a Santa Ceciiia (an. 1444), 100, 4-5; quaie deposi-
tarlo d. Camera dl Boiogna va a Borgo Panigale a
offirlre a Francesco Sforza i doni d. com. (an. 1447),
123, 1-4; e mandato dal Senato dl Bologna e d«
Sante Bentiroglio a Romeo Pepoli e agli altri no-
biii bolognesi suol compagni a Castei San Pietro
a intimare ioro di uscirne pena ia vita (an. 1449),
131, 16-31; ne rlceve sdegnoso rifiuto, 31-36; che egli
comunica ai Senato e a Sante al suo ritorno a Bo-
iogna, 37 ; h armato cav. da Federico V imp. in San
[Malvezzi Carlo-Malvezzi Floriano] INDICE ALFABETICO
665
Petronio di Bologna (an. 1452), 141, 9-11; e confer-
mato d. Sedlci d. Regglmento (an. 1453), 142, 4i-
*S; essendo d. Sedlci Riformatori prende parte alla
rinnovazione degli Statuti di Bologna (an. 1454),
145, 29, 32-33; suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze, 149, 29; e col suoi dlscendenti creato conte
della Selva da pp. Calisto III (an. 1456), 162, 36-37;
cf., 191, 25; chiamato con altri dal pp. e arringato
dal pred. (an. 1460), 173, 16, 22-26; h d. senatori d.
primi sei mesi al tempo d. serrata di Paolo II (an.
1466), 191, 25; t (an- 1468), 200, 39; e seppellito
in San Giacomo, «0; note biograficiie, 40-41; gli
succede in Senato il fratello Battista e Carlo An-
tonio Pantuzzi neIl'uflicio ditesorieregenerale, 41-44.
Malvezzi Carlo figlio di Virgilio, 184, 12; scalco alle
nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 8-12; cui fa un
presente, 24; conduce con II fratello GiuHo la quinta
sijuadra di Giovanni Bentivoglio nel torneo da lui
bandito in Bologna per san Petronio (an. 1470),
204, 46; sue vesti, 46-48; sua impresa, 205, 1-3; con
altri cav. toglie a forza al partito rosso avversa-
rio lo stendardo e lo reca alla sua parte accanto
allo stendardo bianco, 37-41; gli h da Giovanni Ben-
tivoglio data parte d. premio vinto dalla fazione
bianca, 6; torna lieto a casa, 6-7.
Malvkzzi Cbsare figlio di Battlsta, 356, 9-10; e nei cor-
teo di Giulio II ncl suo ingresso in Bologna (an.
1506), 356, 5, 9.
Malvezzi Cola accompagna al pal. d. governatore An-
tongaleazzo BentivogUo, i'ultimo giorno d. vita di
iui (an. 143S), 45, 13-14.
Malvezzi Elisabetta liglia di (iaspare e di Giovanna
Bentivoglio, 142, 35-36; moglie d. dottore Alberto
Azzoguidi, 36-37.
Malvbzzi Enea figlio di Carlo, accompagna Glovanni
Bentivoglio in vislta a Milano (an. 1471), 206, 40;
riceve in dono dal duca Sforza quattordici braccia
di cremisino figurato, 207, 15-16.
Malvkzzi Enea figllo di Virgilio, scaico alle nozze
di Annibaie Bentivoglio (an. 1487), 237, 27-28; suoi
abiti, 45-46; con il consenso di Innocenzo VIII suc-
cede nl fratello Astorre nella comraenda d. Magione
(an. 1487), 244, 4-5.
Malvkzzi Ercolk [Herco/c] figlio di Gaspare, 67, 7-10;
117, 1: 142, 35-36; 145, 19-20; 147, 33-34; 162, 30-35;
e di Giovanna Bentivoglio, 142, 35-36; fratello di
Lodovico, 197, l;ediPirro, Troilo, Achillc,
Virgilio, 145, 19-20; concorre al rifacimento d.
Chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 7-10; e dato ostaggio
con altri a Guglielmo di Monferrato (an. 1446), 117,
1 ; e accorapagnato da Taddeo Marchese a Castel-
franco, 2; qulvi h rilevato da Alberto Pio, 3; gli
h data con titolo di nobilta rispettivamente la cit-
tadinanza di Ferrara, Firenze e Padova (an. 1454),
145, 18-21; scalco di tavola alle nozze di Sante Ben-
tivoglio, 147, 30-33; insieme al fratcUl gli h con-
cesso da Giovanni d'Angi6 d'inquartare nel suo
scudo l'insegna di I-orena (an. 1456), 162, 30-35;
col fratelli h creato dall'tmp. Federico V conte pa-
latino e barone dell'Impero con autoritA sovrana
(an. J460), 174, 18-21; va con altri a Milano a pren-
dere 1« sposa di (iiulio Malvezzi (an. 1464), 183,
28-32; e ricevuto con grande onore dal duca, 32-33;
dk con gli altri I'aneUo alla sposa a nome di Giulio,
33-34; parte per Boiogna con la pred., 34-35; con
la compagnia d. f fratello Lodovlco va ailTdice
sotto le insegne di Federigo di Calabria (an. 1467),
196, 50; 197, 1-2; & a Bologna (an. 1468), 199,39;
e assoldato da Venezia con grosso stlpendio e
cento lancie, 40-41; va in aiuto d. Chiesa (an. 1469),
201, 31, 33; la sua figliuola con Laura Malvezzi ac-
corapagna la regina di Russia Sofia Paleologo
nella sua visita alla sepoltura di san Oomenlco
(an. 1472), 212, 34-35; essendo sempre al soldo d.
Veneziani e ferito mortalraente dai Turchi a Scu-
tari (an. 1478), 218, lo-U; cf., 142, 40; la sua f e
annunziata al Senato bolognese da Girolamo Enoch,
9-10.
MalvbzzI Ercole figlio dl Matteo di Carlo, 242, 37 ;
con l fratelli Toramaso e Tiberio rinuncia al pro-
prio nome e alla parentela per farsi adottare da
Giovanni Bentivoglio nella sua famiglia assumen-
done nome insegne e privilegi (an. 1487), 37-243,
1-2; i biasimato dalle persone savie per quesfatto
di leggerezza e di adulazione, 2-3; seguita a portare
il nome d. Bentivoglio sino alla cacciata di Gio-
rannl da Bologna [an. 1506], 3-5; poi con somma
ingratitudine riprende qucllo d. Malvezzi, 5-7.
JNlALVEZzi Ercole figlio di Virgilio; e nel corteo di Giu-
lio 11 al suo ingresso a Bologna (an. 1506), 356, 5-8.
Mai.vezzi FiLlPPO figlio di Battista, 224, 18; 228, 12 ;
337, 27-28; 252, 21-22; prende parte a una giostra ban-
dita in Bologna da Giovanni Bentivoglio (an. 1482),
18; va con il pred. come capo di squadra contro i
Venezlani (an. 1483), 228, 13; tiene il primo tavo-
liere verso i banchi d. Piazza nella glostra per le
nozze di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 241, 2-3;
gli oorrono contro Lodovico e Antonio Pepoli, Bar-
tolomeo e Guid'Antonio Manfredi, 3-4; prende in
odio coi fratelli il Bentivoglio per un supposto torto
ricevuto da uno di loro e tratta con essi di ucci-
derlo (an. 1488), 248,22-25; ric, 249, 28,33, 41; va
con (iiacomo liargellini da Agamennonc Marescotti
e induce anch'esso nella congiura, 26-41; riferisce
ci6 a Giulio Malvezzi, 42; udlto mentre cra in Piazza
che Giovanni Malvezzi era stato cit. in Pal., dubi-
tando che la conglura fosse scoperta, fuggc di c,
251, 22-25; e bandito per ribelie e gH h posta una
taglia di trecento ducati, 252, 21-23; h nel cortco
di Giulio II al suo ingresso in Bologna (an. 1506),
356, 5, 8.
Malvezzi 1-'ilippo figlio di Giovanni, 238, 2; h scalco
alle nozze di Annibale BentivogHo; suo abito (an.
1487), 237, 27-28; 238, 2-3.
Malvezzi Floriano figlio di Aldobrandlno, 224, 17;
237, 28-29; padre dl Galeazzo, dl Matteo, dl Aurelio,
356, 10 ; prende par(e a una glostra bandita in Bo-
logna da Giovanni Bentivoglio (an. 1483), 224, 17;
scalco alle nozze di Annlbale Bentivoglio (an. 1487),
237, 27-28; suol abiti e ablti d. suol servitorl, 28-33;
suo niotto ricamato sul pctto ai pred., 32-33; porta
come i pred. calze con la divisa d. Bentivoglio,
33-35.
Mai.vezzi Floriano [Friano] figlio dl Carlo, 184, 11-12;
206, 40; 207, 16; 215, 36-37; scalco «IJe nozze di
Giullo Malvezzi (an. 1464). 184, 11-12; accorapagna
Giovannl Bentlvogllo in vislfa a Mllano (an. 1471),
206, 40; riceve un preaente dal duca, 207, 16; h fatto
666
INDICE ALFABETICO IMaWeiri FiorUnoMalvezzi Giov )
CBV. «urato d« Gloranni Benttrogllo arendo ren-
totto annl (an. 1475), 215, M-37.
Malvb;?/! Franckrco ftgllo dt Battlsta, 252, 23;iconfi-
nato a Rinilnl col padre (an. 1488), 33-}4.
Mai.vkzxi Prancb!>c<) ftgllo dt Giovannl, 251, 33; fa un
pretente alle nozze di (iiullo Malrezzl (an. 1464),
184, ii', eisendo d. Slgnorl k Imprigionato col pa-
dre e II nonno per la conglura contro il Bentiro-
glio (an. 148S), 351, 21.
Malvi'././! Galea/.xo figllo di Ploriano, 356, 10 : prete;
c nel corteo dl (jiullo II al suo ingresso in Boiogna
(an. 1506), 5, 10.
Malvkzzi GAsrARU ligllo di Musotto di Vezzolo; al-
cune rolte detto dl Gaspare di Vezzolo,
53, 2\ 55, 19; 62, 3, 50; 63, 1; 65, 4; 97, 26; 100, 1;
107, 30; 142, 3>; niarito di Gioranna Hcntivogllo
sorclla dl Anton (ialcazzo, 12, 1; 17, 21 : 142, 33-33,
33; padre di Marghcrifa, Elisabetta, Aciiille, I^ena,
Carlo, Lodovico, Zanechino, Nestore, Anton Ga-
icazzo, Ercole, Pirro tutti di (jiovanna sua moglle,
36-41; cf., 145, 19-30; 174, U-H; v. anche per Ercole,
117, 1; 142,35-36; 147, 33-34; 162, 34-35; per Achille,
62, 30; 63,3; 73, 3; 142, 35; per I,odovico, 68, 35;
70, 14; 97, U-l»; 99, 33; 121, 30; 142,35-36; 143, 49-
50; per Carlo, 100, 9; 142, 35-36; per Pirro, 17, 31;
67, »; 147, 34; 218, 41-32; padre anche di Astorre,
97, 47; 99, 33; 105, 3-3; 106, 40; di Troilo, 145, 30;
dl Virgilio, 142, 47; 143, l; 145, 19-20,35: 147,38;
174, 18-19; 191, 33; di Pirano, 221, 40; h amante di
una bella donna di Bologna contemporaneamente
ad Antongaleazzo Hentivoglio [an. 1413I, 54, 13-16;
ne nasce un liglio di cui si attribulsce la paternit&
contrastatagli dal pred., 16-31 ; per dirimere ogni que-
stionc sl affida alla sorte e giuoca 11 fanciullo ai
dadi, 31-35; rimane vincitore il Bentivoglio cui resta
il figlio Annibale, 35-37; "cf. XCI, 9-33 „; fe fatto go-
vernatore dl Ascoli con ampia autorita dai pp.
Martino V (an. 1428), 6, 37-29; i bandito con ia
mogiie dl Bologna (an. 1429), 12, 1-3; cf., 17, 33-23;
accompagna al pal. d. governatore Antongaleazzo
Bentivoglio l'ultimo giorno d. vita di lui (an. 143S),
45, 13-14; i el. degii Anziani di Bologna dal Senato
(an. 1438), 52, 49; 53, 3; ne assume Tufficio, 3-4;
el. d. Dieci di '(alia per il conferimonto degli iif-
fici, 55, 14-19: e el. d. Sedici Riformatorl d, Stato
(an. 1440), 62, 1-3; 11 giorno dl s.nnta Monica in-
terviene alla inessa solenne fatta celcbrare in San
Giacomo dal Senato di Bologna, 50; 63, 1 ; h man-
dato dal Scnato con Giovannl Manzolini ambasc.
ai Piccinino, 65, 3-4; in nome d. c. sottoscrive con
ii pred. alcuni capitoii per riavere la giurisdizione
d. castelli e d. porte di Bologna. 12-66-67, 1-2: con
il figliuolo Achille fe fatto prigioniero da Francesco
Piccinlno a San Giovanni in Persiceto, ove lo aveva
In buona fede accompagnato (an. 1442), 73, 1-3; h
consegnato a Fiiippo Schiavi e rondotto a Parma
con Annibale Bentivoglio c ii figlio, 12-13; quindi
h trasferito alla rocca di Peliegrino, 13-14 ; ove egli
solo rimane, 16, sempre col ferri ai piedi, 18: ric,
81, 44; gli h promessa da Nicold Piccinino la liberti
e denaro se vorri dare nelle sue mani il genero
Lodovico Bentivogiio (an. 1443), 84, 31-35; rifiuta
sdegnosamente, 35-39; e d. Sedlci Riformatori d.
Stato, 87, 3-5; cassato l'ufficlo decade, 3; ne fe pat-
teggiata la liberazione da Annit>ale Bentiroglio In
camblo dl quella dl Prancesco Piccinlno, 94, 35-M;
j>er ordine di Nicold Piccinino h condotto con
Achllle al Panaro pr. SanfAmbroglo, 37-31; la sua
llberazlone i messa in forse daila diffidenza reci-
proca d. due parti, 40-43; finalmente paua U fiume,
per i'interrento di Aldobrandino Rangoni e calca II
•uolo bolognese, 48-95, 1-3; ringrozia ii Rangonl e
altri accorsl e con Achllle rientra in Bologna attal
festegglato, 2-5 ; esprinie in Consiglio il parere che
si rorini San Giovanni in Persiccto dai fondamenti
e si uccidano o rendano gil abltanti, 96, 16-11; h
per porta San Piero d. Commlstione incaricata d.
eiezioni agli uffici, 97, 33-26; amante d. arti si fab-
brica uno splendido pal. in pietra ne' Vignacci di
fronte a .San Sigismondo (an. 1444), 100, 1-3; i d.
Riformatori di Bologna (an. I445). 101, 21-24; h eU
d. Commissione d. Sedici per la riforma degli Uf-
fici c rappresenta ii quartiere di porta San Piero,
107, 19-20; e degli Anziani che deliberano ii bando
a! CanetoII e loro seguaci, 48; 108, 4; h ambasc. di
Boiogna ai Fiorentini (an. 1446), 113, 37; torna con
promessa di soliecito aiuto, 39; partecipa al gorerno
di Bologna, 116, 15-17; essendo condottlero d. Ve-
nczi.ini h dai prcd. inviato a toccorrere Cararaggio
atsediato da Francesco .Sforxa, 1 17, 43-45; ric, 118,
32-33; e d. Sedici KiformatDri ai governo d. Stato,
119, 34-36; h degii Anziani di marzo-aprile (an. 1449),
129, 34, 36; ra ambasc. ai pp. in compagnla d. leg.
(an. 1450), 134, 34-35; segue Sante Bentiroglio in
Piazza contro i fuorusciti (an. 1451), 138, 36-38;
t (an. 1453), 142, 28-30; solenni onori retigli, 30-31;
e sepolto in San Giacomo nelia cappclla d. sua fa-
miglia, 31-32.
MaLvkzzi GASPARii fif^iio di Pirro, 267, 46; parte di
Bologna crociato con Achille Malrezzi (an. 1464),
185, 37; scalco alle nozze di .\nnibale Bentivoglio
(an. 1487), 237, 37-28; suoi abiti, 46-47; accompagna
Giovanni Bentivoglio in peilegrinaggio a SanfAn-
tonio di I'adova (an. 1488), 244, 36-38; proiblsce agli
inviati d. Senato dl Bologna di piantare rarma d.
c. sul siio castello di Castclguelfo (an. 1492), 267,
44-46: che poi dal padre, per acquistarsi la bene-
voienza d. Senato, i donato al cum., 46-49.
Malvkzzi Gia.mbattista scaico alle nozze di Annil>ale
Bentivoglio (an. 14S7), 237, 37-3$; suol abiti, 46-47.
Malvezt:! [GiniiVRa] moglie di Scipione Gozzadini e
madre di Gioranni Antonio [invece i nuora di
Scipione e mogliedi Gioranni Antonlo],
243, 8-9.
[Malvezzi] Giovanva t'. BeHtivog^lio G,
Malvezzi Giovanni \G. Malvazo\ la sua casa, ric,
6, 18:iel. degli Anziani per porta San Pietro (an.
1428), 6, 41-43; i confinato a Flrenze dai Canetoii
(an. 1429), 12, 4; fe richiamato a Bologna (an. 1430),
18, 1-3; fa pace in nome di Antongaleazzo Benti-
voglio con i Canetoli, 5-6; h di nuovo bandito, 19,
26, 31.
Malvkzzi GlovANNl figlio di Antonio; h procuratore d.
Malvezzi e di Galrazzo Pepoli nel compromesso per
ii restauro d. Chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 9-10.
Malvezzi GiovANNi figlio di Battista, 250, 35-36, 47-48;
fratello di Girolamo, Filippo e Lodorico, 248, 33-
33; padre di Aidobrandino, 142, 3; 188, 40; di CtctXo,
[MalvMzi Giov. Malvezzi GiulioJ INDICE ALFABETICO
667
100, «; 131, 19; 142, «-45; 145,32-33; 173, 16: 191,
J5; di Francesco, 251, 32; prende in odio coi fra-
telli i Bentivoglio per un supposto torto riceruto da
uno di loro e tratta con essi di ucciderli (an. 14S8),
248, 22-35; rlene a trovarlo Giacomo Bargellinl che
gli si manifesta nemico d. Bentlvoglio e pronto ad
ucciderio, 28-33; in un'adunanza d. Malvezzicol pred.
si determina di interrogare sul da farsi Giambat-
tista Refrigerio uomo di buon consiglio, 33-37 ; h in-
caricato dal congiurati di recarsi da Lorenzo de'
Medici, 249, 4-5; va a Firenze e porta al pred. i
saluti di Giulio Malvezzi e di Giambattista Refri-
gerio, 5-6; parlando d. pifl e d. meno mostra U de-
siderio di liberare la patria dal Bentivoglio, ma
non h assecondato dal Medici, dal quale non ottiene
che consiglio di circospezione, 6-14; torna a Bolo-
gna e rlferiscj ai congiurati l'esito d. sua amba-
sciata, 14-16; si reca a visitare Battista Zanetti ne-
mico d. Bentivoglio e io inducc a partecipare alla
congiura, 17-20; con Giacomo Bargellini va da Aga-
mennone Marescotti che h da lui persuaso a en-
trare nel complotto, 26-41; riferisce cI6 a Giullo
Malvczzi, 42; per il giorno fissato gli h affidato i'
compito di entrare nel pal. BentivogHo per la porta
apertagli dal coraplice Scanelli, di andare nella sala
da pranzo e uccidervi Giovanni coi Hgliuoli, 48-
250, 1 ; quindi ricompensato lo Scanelll con denari
d. Bentivoglio, andare a impedire a Mino Rossi e
a Lodovico Bianchi dl uscire dl casa a ci6 non
sollev.issero a tumulto gli amici degli uccisi, 2-7;
va in Pal. chiamatovi da Giovanni Bentivoglio cre-
dendo di obbedire a un'ordine d. padre, 37-39; gli
4 dal Bentivoglio, che lo fa introdurre in Senato,
chiesta la cagione per cui voleva ucciderlo con i
suoi, 251, 4-5; gli risponde serenornon per motlvi
privati, ma per liberare Bologna dalla sua tirannia,
6-11; si mostra spiacente dl non essere riuscito nel
suo proposito, 11-12; gcrive per ordine d. Senato i
noml d. congiurati e il modo d. congiura, 20-21; h
imprigionato col padre e il iiglio Francesco In una
camera d. Pal., 21-22; e decapitato nel cortile d.
pal. d. pod., 45-48.
Malvezzi Giovanni figlio di Musotto, 147, 34; 192, 36;
269, 15; 356, 6, 9; padre di Bartolomeo, 269, 45;
scalco di tavola alle nozze di Sante Bentivoglio (an.
1454), 147, 30-34; h fatto cap. d. montagna nella
parte di Roncastaldo («n. 1463), 182, 27-28; " LXVI,
27-29 , ; con altri va a Milano a prendere la sposa di
Glulio Malvezzi (an. 1464), 183, 28-33; h rlcevuto con
grande onore dal duca, 32-33; 6h con gll altrl ranello
alla sposa a nome di Glulio, 33-34; parte per Bolo-
gna con ia pred., 34-35; h fatto vicarlo di (ialllera e
suo contado (an. 1467), 192, 36-37; dopo la congiura
d. Malvezzl contro il Bentivoglio per vlvere sicuro
si reca In volontario esilio a Ferrara (an. 149J),
269, 15; h quivl ucciso, 43-44; cf., 16; lascla quattro
figliuoli, 45.
Malvezzi Giovanni figlio di Aldobrandlno, 356, II; h
nel corteo dl Giulio II al suo ingresso In Bologna
(an. 1506), 5-11.
Malvezzi Giovanni, nipote di Giovannl dl Musotto,
rlentra In Bologna al seguito dl Glullo II (an. 1506),
356, 5-9.
'Malvbzzi GiovANNi figlio di Bartolomeo; marlto dl
Paola Campeggl e padre di un altro Giovannl; e
vivente nel 1578, XIII, 19 „.
" Malvkzzi Giovanni figlio di un altro Giovanni e di
Paola Carapeggi, XIII, 19; a lui e alla niadre h con-
cesso dai padri Eremitani un terreno sulla piazzetta
in faccia alla chiesa e convento di san Giacorao per
costruirvi il loro pal. (an. 1559), 18-23; si obbliga
in solido con la madre a impetrare 11 consenso d. pp.
e a donare alla Chiesa entro tre mesi ottanta scudl
d'oro, 23-35 „.
Malvezzi GiROLAMO figUo dl Battista, 252, 21-22; imbat-
tutosi in Antonio dalle Guaine che liticava con un
forestiere e stava per ferirlo, ne prende le difcse
(an. 1488), 247, 1-3; di alcune bastonate ad An-
tonio, 3-4; h da lul ferito, 5: risanato rifiuta a Gio-
vanni Bentivoglio di pacificarsi col suo feritore
volendo vendicarsi da sh, 9-12; poi cede alle insi-
stenze d. pred. a patto che Antonio e il fratello
per certo tempo non escano di casa, 12-13; vedu-
tolo sulla porta di casa sua gli va contro con la
spada per ferirlo, ma difendendosi I'altro, non rie-
sce e sono separati, 13-17; il Benti^^ogllo non gU
fa motto di cid, ma ancora si intromette per pa-
cificarlo, 17-19; per questa insistenza prende in odlo
• il Bentivoglio che gli sembra faccia pi6 conto di
Antonio che di iui, 248, 20-22 ;tanto trascorre che
coi fratelli Filippo, Giovannl e Lodovico tratta di
ucciderlo, 22-25; udito mentrc era In Plazza che GIo-
vanni era stato cit. in pal.izzo, dubltando che la
congiura sia scoperta fugge di c, 251, 22-25; h ban-
dito per ribelle e gii h posta una taglia di trecento
ducati, 252, 21-23.
Malvezzi GiuLio figlio di Virgilio, 183, 26-27; 356, 5,
7; sposa Camiila figlia dl Marco Sforza e nipote di
Francesco duca di Milano (an. 1464), 183, 26-38;
manda a prenderla da parenti e amlci, 28-33; che
le danno in suo nome l'aneIio, 33-34 ; conduce con
il fratello Carlo la quinta squadra di Glovanni Ben-
tivoglio nei torneo da lul bandito in Bologna per
san Petronio (an. 1470), 204, 46; sue vestl e sua Im-
presa, 46-205, l; accompagna Giovanni Bentivogllo
in pellegrinaggio a Loreto (an. 1485), 232, 22, 23-
25; fe mandato da Roberto da Sanseverlno da Roma
a Milano a prendere la tenuta d. castelll al pred.
consegnati dal duca Sforza in seguifo alla pace con
Venezia (an. 1486), 234, 27-31; il duca glicli rlfiuta
mostrandosi adirato contro II Sanseverino, 31-33; ri-
parte immedialamente pcr Roma pcr rendere edotto
d. cosa Roberto, 33-34; i d. partito dl uccldere Glo-
vannl Bentlvogllo, e propone di avere il parere dl
Giambattista Refrlgerio suo amicisslroo e uomo dl
buon conslgllo (an. 1488), 248, 33-41; il quale i dl
opinlone che si cerchi 11 soccorso di qualche potcnte
signore per le conseguenxe che poteva avere il fatto
e per tenere a freno il popolo, 42-50, e propone
Lorenzo de* Medlcl, 249, 1-2; fa talutare II pred.
da Glovanni Malvczzi Invlatogll ailo scopo anil-
detto, 5-6; gll sono presentatl due altrl congiurati
Battlsta Zanelll e Petronlo Scanelll, 24; approva che
reccldio avvenga airora di cena quando tutta la fa-
mlglia Bentivoglio * a tavola, 24-25; gll fc rlferlto da
Giacomo Bargelllnl che Agamennone e (Uleauo
Mareicotti entrano nella conglura, 41-42; complto
affidatogH neiresecuxlone d. progettato eccldlo, 50?
668
INDICE ALFABETICO (Malvezti GiuUo Malvezzi Lueio]
250, 1-7 ; Mputo d. priglonla d. niol raduna la lua
fazlone perllberare con le armi il ]>adrc e i fratelli,
251, }>-30; gll *i oppongono 1 parenti Plrro e Lucio
eredendo che non narebbero condannatl che 1 col-
peroli, 30-31; non & del loro parcre, m a cede, 31-
34; b confinnto a Napoli, 252, 3«; al »uo arrivo in
queita c. ^ preao e incarcerato In una torrc, orc
langue molti annl pcr ordlne d. re di Napoli pre-
gatone da (^lovanni Rentivogllo, 253, 13-16; i libe-
rato (an. 1495), 285, 24; supplica il pp. Glulio 11
a cacciare l Bentivogllo di Bologna (an. 1506), 343,
43-45; h ncl cortco dl Giullo II alla sua entrata in
Bologna, 356, J, 7; 11 duca d'Urbino alloggia in
casa sua, 357, f ; e el. dal pp. d. Quaranta Consi-
glieri e Rlformatori, 358, 34-36.
Malvezzi Ippomto figiio di Aidobrandino, e confinato
col padre a Trento (an. 148S), 252, 3S.
Malvezzi Laura flglia di Pirro, accompagna la regina
di Russia neila sua visita alla sepoltura di san Do-
menico (an. 1473), 212, 34.
Malvkzzi Lkna tiglia di Gaspare e di (jiovanna Ben-
tlvoglio, 142, 35-36; nioglie di Lodovico I5entivo-
gllo, 37.
Malvkzzi LfiONE el. degli Anziani (an. 1508), 378, 10.
Malvezzi Liomello 4 con tre fratelli nel corteo dl
Giulio II al suo ingresso in Bologna (an. 1506),
356, 5, 13.
Malvezzi LoUQVico figilo di Battista, 248, 23; 249,
38; 257, 6-7; prende In odio coi fratelli II Bentivo-
gllo per un siipposto torto ricevuto da uno di ioro
e tratta con essi di ucciderlo (an. 1488), 248, 23-25;
ric, 249, 3S ; fa fronte agll sgherrl d. Bargello an-
datlgll in casa per arrestarlo e ne ferisce tre prima
dl caderc t. 252, 5-12; i pred. rovinano e saccheg-
giano la sua casa, 12-16.
Malvezzi Louovlco figlio di Gaspare, 64, 43; 68, 35; 70,
14; 97, 18-19; 99, 33; 121, 20; 142,38; 143,4»; 145, 19-
20; e dl Giovanna Bentivogllo, 35-36, 38; fratello dl
Ercoic, 197, 1 ; cf., 142, 40; 145, 19; di Pirro, Troilo,
Achille e Virgilio, 145, 19-20; grande condottiero
di soldati ; riporta l'onore e il premio nella gio-
stra tenuta in Boiogna il giorno di san Petronlo
(an. 1440), 04, 43; prende parte a una giostra in
Bologna (an. 1441), 68, 34-36; ne riporfa la palma,
37; prende parte alla giostra tcnuta in Bologna per
san Petronio, 70, 12-14; ne rlporta la palma e l'onore
a raeta con Guid'Antonio soldato faentino, 14-16;
partecipa alla giostra tenuta in Bologna in unorc
del Piccinino (an. 1442), 71, 47-48; e a quella ban-
dita dal Piccinino stesso pcr dlvcrtirc il popolo, 72,
1-3; esce con Annibale Bentivoglio di c. per Ja bat-
taglta contro il nemlco (an. 1443), 92, 39-40; parte
di Bologna e con yenticinque lancie va al soldo di
Guld'Antonio Manfredi, 97, 18-19; tornato in c. e
riconciliatosi col Senato corrc il paiio tenutosl il
giorno di san Luca e ne ottiene 11 premio e I'ono-
re (an. 1444), 99, 32-38; al soldo d. Veneziani
h fatto da essl cav. aurato per essere entrato d.
prlmi in Milano (an. 1447), 121, 18-30; e cap. d. Ve-
neziani e governatore di Bergamo, 143, 49-50; viene
a battaglia con Bartoiomeo Colleoni al soldo d.
duca di Milano nei monti pr. Bergamo (an. I4>3),
50; 144, 1-2; le sue forze essendo inferiori di nu-
mero e vlnto e fatto prigioniero, 2-3; h riscattato
dal Venexianl, 3; gii ( data con titoio dl nobilti
rispettivamente ia clttadinanza di Kerrara, Flrence
e PadoTB (an. 1454), 145, I8-21; gli e conceuo da
GioTanni d'Angl6 di inquartare nei luo Kudo l'in-
■egna di Lorena (an. 1456), 162, 30-35; sposa la
flglia d. marcheie di Corneto con grandl feste e
conTitl, 163, 15-16; coi fratelli c creato da Federi-
go V Imp., conte palatlno e barone dell'Impero con
autoriti lOTrana (an. 1460), 174, 11-31; licenzlato
dalla lignorla di Venczia paiia con ia sua compa-
gnia ncl territorlo dl Bologna ad attcndcrvi la con-
dotta d. pp., 38-29; il Senato dubita d: iui e non
fa aprire le porte che tardi, 29-30, 32-33; 11 pp. Tai-
solda contro Sigismondo Malateita, 31 ; ha uno itl-
pendio di diecimila scudi annui, 34; Ta a guardia
d. Marca e d. Romagna, 33-34 : alla Pcrg-ila comple
coie meravigliose contro Sigiiraondo, 35-3*; da Iril
passa a Fano dcTastandolo e lacchcggiandolo, 40-
42: torna a lesi, 42; Cccco Brandoiini gli f ugge dal
carapo con duecento caralli (an. 1461), 175, 42-43;
fa fronte a Sigismondo Malatesta a Castelleone, 34-
36, e lo costringe a indietregglare, 36-37; a cagio-
ne d. forze inferiori e d. venirgli meno di alcune
schiere per vilfa o indisclpiina e coitretto a riti-
rarsi con gravi perdite, 3d-40 ; pattitosi dal loldo
d. Cliiesa li unisce con Matteo da Capua e con lui
scaccia dai suol stati ii duce d'Atri c altri lignori
impadroncndoii di buona parte delI'Abruzzo (an.
1463), 178,22-23; insieme B Matteo vieta 11 paiso al
Tronto a Siglsmondo Malatesta e a Francesco deila
Mirandola, 179, 29-30; si mette ai soldo d. re di Na-
poli, che serve fedclmente e con gloria cacciando
i Francesi dal regno, S-U; f ad Ascoli (an. 1467),
197, 1.
Malvezzi Loijovico senatore, f d ^ sepolto in San
Giacomo (an. 1484), 229, 10.
Malvbzzi Lodovico h nel corteo di Giulio 11 al suo
ingresso in Bologna (an. 1506), 356, 5, 9.
M.VLVKzzi LoRENzo figlio di Battista, 252, 23; 356, 9-10:
c confinato a liimini col padre (an. 1488), 252, 23-24;
supplica il pp. Giulio If a cacciare i Bentivogliu
di Bologna (an. 1506), 343, 43-45; rientra nella sua
c, e al scguito d. pred., 356, 5, 9: occupa coi suoi
lo sbocco d. Bollette in Piazza durante il rumore
provocato dallo Scappi (an. 1508), 380, 49-50; cf.
381, 37: h da Lorenzo Ariosti confortato a non
cedere qualora lo Scappl tentasse forzarc 11 pasio,
perche egli lo avrebbe aiutato, 38-40; e cl. d. Si-
gnori, 385, 31, 33,
Malvezzi Lucio [Lmtio] figlio di Virgilio, 356, 7-8; per-
luade Giulio Malvczzi che voieva Uberare con la
forza il padre e il fratello imprigionati a stare
qu^eto credendo che non sarebbero castigati clie i
colpevoli (an. 1488), 251, 30-32; e agll stipendi d.
Pisanl ; con certo Frizza da Pisa faisamente alTerma
di avere portato sue lettere ad Agaraennone Mu-
sotti in Bologna (an. 1496), 288, 20-34 ; si ricovera
in Milano, roa ne i bandito dal duca Sforza per
volere di Glovanni BentiTogilo, 253, 11-13; e nel
corteo di Glulio II al suo ingresso in Bologna (an.
1506), 356, 5-7; e creato cap. d. genti di Bologna
a dlfeia d. c. contro i Bentivoglio (an. 1507), 369,
30-32; va contro i fratelli Bentivoglio che innanzi
a lui fuggono dal territorio, 370, 35-36; Incontra
[Malvezzi Lucio-Malvezzi Pirro] INDICE ALFABETICO
669
presso San Giacomo Ercole Marescotti seguito da
una folla armata di badili e fasci di paglia, «6-47;
udito ciie andava a distruggere il pal. Bentlvoglio
cerca distoglierlo, 47-371, 1-5; ma ne i suoi consi-
gM, ne le sue preghiere sono ascoltate dal pred., 5-6.
Malvezzi Lucrezia ILucretia] iigliuola di Virgilio, 212,
11; moglie di Alessandro Caccianemici, 11-12; du-
rante il sacclieggio al suo pal. si ciiiude in una
stanza con 11 parente Braiguerra, che viene ivi uc-
ciso (an. 1472), 10-n; e fatta uscire di casa dal po-
polo tumultuante, 13.
Malvezzi Lucrezio figlio di Battista, 252, 23: h confi-
nato a Rimini col padre (an. 1488), J3-24.
Malvezz: Marcantonio padre di Achille, dl Bessario-
ne, 356, 11.
Malvezzi Margiibrita [Afar^arita] figila di Gaspare e
di Costanza Bentivoglio, 142,35-36; moglie di Gui-
d'AntonJo Lambertini, 36.
Malvezzi Mario e nel corteo dl Gluiio II alla sua en-
trata in Bologna (an. 1506), 356, 5, 8.
MaLvezzi Matteo padre di Tommaso, Tiberio ed Er-
cole, 37-38 ; per Tommaso v. anche 252, 27-28 ; 340, 31 ;
dl Carlo, 147, 34; 188, 39; 189, 4; 242, 37-3»; di Fio-
riano, 356, 10 ; scalco di tavoia alle nozze di Sante
Bentivoglio (an. 1454), 147, 30-34; acconipagna Gio-
vanni Bentivoglio a Milano (an. 1465), 188, 29; qui
e fatto cav. aurato da Francesco Sforza, 189, 4: ric,
242, 37-33; h nel corteo di Giulio 11 al suo ingresso
in Hologna (an. 1506), 356, 5, 10.
Malvbzzi Melchiorre [MeiMon] figlio di Musotto, 74,
7; confinato a Firenze dai Canetoli (an. 1429), 12-
14; va ambasc. d. .Senato di Bologna ai duca Vi-
sconti a chiedergli la liberazione di Annibale Ben-
tivoglio e di Gaspare e Achille Malvezzi indebita-
niente ritenuti (an. 1442), 74, 35-36; cf. 5-7, 8-9; tor-
na con un rifiuto, 37-38.
Malvezzi Melchiorre figlio di Astorre, 86, 48; va con
Nicoi6 Ghisilardi ambasc. al Fiorentini per trattare
di una lega contro ii Viscontl (an. 1443), 86, 46-47;
anche deve chiedere la liberazione di Gaspare Ca-
netoli, 47-48; e el. degli Anziani (an. 1444), 97, 36;
essendo commissario di San Giovanni in Persiceto,
rlceve per il com. di Bologna ii giuramento dl fe-
delta di detto castello (an. 1445), 109, 26-28; e de-
gli Anziani per novembre e dicembre, 112, 18; h in-
viato con altri ambasc. al nuovo pp. Nicol6 V a
fargll omaggio (an. 1447), 120, 26-28; h ricevuto gra-
ziosamente dal pp., che sl mostra benevoio rlguar-
do alla c, 30; ma piii tardi e chiamato dal pred.
clie gli fa intendere di volere il libero dominlo di
Bologna, 35-36; ne scrlve al Senato, 36-37; clie gll
ordina di restare a Roma a trattare ancora ia que-
stione, 37-38; torna a Bologna con la rlsposta d. pp.
male accolta dal Consiglio, 121, 43-122, 1-3; e man-
dato ambasc. a Nlcol6 V per la conferma d. capi-
toli, 24-26; cf. 124, 41-42.
Malve/.zi Mu.sotto [Afu.f.iot^a] figlio di Vezzolo, 107, 20-
21; padre di Glovanni, 147, 34; 192, 36; 269, 15;
356, 9; dl Gaspare, 53, 2; 62, 3, 50; 03, 1 ; 107, 20;
di Melchiorre, 74, 7.
Malvk/.zi Nestori; v. Afaivctzi Astorre.
Mai.vbzzi Nicolo 4 conftnato a Firenze dal Canetoll
(an. 1439), 12, 4;c richiamato tn Bologna (an. 1430),
18, 1-3; ai rappacifica col pied, a noiue di Anto-
nio Bentlvoglio, 5-6; prende parte al Consigllo d.
Sessanta indetto dagli Anziani, 18, 13-14; smentlsce
violenteinente falsi testimoni che lo accusavano di
volere ricondurre gll sbanditi in c. e mutare lo
Stato, 30-34; e sostenuto nel pal. d. Notai, 34-36; e
convitato dagli Anziani a cena, 37-44; dopo cena e
ucciso da sicari d. Canetoli, 44-45; ii suo cadavere
e spogliato e portato airospedale d. Morte, 45-46.
[Malvezzi] Paola V. Camptggi Paola.
[Malvezzi] Pbrsio prete; figlio di Virgilio, 356, 7-8; e
nel corteo di Giulio II alla sua entrata in Bologna
(an. 1506), 5-7.
Malvhzzi PiRAMO V. Malvexti Pirro,
Malvezzi Pirro [Phirro, Pirrho, Piramo] figllo di Ga-
spare e di Giovanna Bentlvoglio, 17, 21; specificafa-
mente dt Gaspare, 67, 8; 145, 19-20; 147, 34; 218, 41-
42; 221, 39-40; padre di un altro Gaspare, 267,46;
di Laura, 212, 34; fratello dl Ercole, Troilo
Achille, VirgiHo e Lodovico, 145, 19-20; la
sua nascita costa la vita alla madre (an. 1439), 17,
21; concorre al rifaciraento d. chiusa d. Serino (an.
1440), 67, 8-10; gli e dato con titolo di nobilta la
clttadinanza di Ferrara, Flrenze e Padova (an.
14S4). 145. 18-21; scalco di tavola alle nozze di Sante
Bentivoglio, 147, 30-34; essendo degll Anzianl alla
t di Melchiorre da Moglio ^ el. Gonfaloniere dl
Giustizia (an. 1456), 162, 1-3; gil h concesso da Gio-
vanni d'Angi6 di inquartare nei suo scudo l'in-
segna di Lorena, 30-35; coi fratelli e creato da Fe-
derico conte palatino e barone dellTmpero con au-
torita sovrana (an. 1460), 174, 18-21; accompagna
Giovanni Bentivoglio a Milano (an. 1465), 188, 38;
e commissarlo con Giovanni Guidotti, Astorre Vol-
ta e Battista Malvezzi a Castelfranco per innalzare
sul Panaro una bastia che attestasse d. giurisdizlone
di Bologna (an. 1471), 209, 37-42; e fatto dai Sedlci
Commissario d. loro milizie, 210, 37-38; chiede che
cinquanta guastatori di Piumazzo vadano con lui
ai campo, 38-39 ; e capo d. soldati mandati da Gio-
vanni Bentivoglio a Firenze in soccorso di Loienzo
de' Medici (an. 1478), 218, 41; accompagna a I''er-
rara Annibale Bentlvogiio, 219, 34-35, e Giovanni
Bentivoglio a Milano (an. 1479), 221, 22-23; h pre-
sente alI'istrumento di donazione d. castelli di Co-
vo e dl Antlgnano con il ponte di Pizzlghettone
fatta da Giangaleazzo Sforza a Giovannl Bentivo-
glio (an. 14S0), 39-40; succede al fratello Virgillo
in Senato (an. 1481), 223, 6-7; h testimone d. con-
segna degii anelli a Francesca ed Eleonora Benti-
voglio fatta dagli incaricati d. rispettivi marlti, 16-
19; accompagnaa Faenza Francesca Bentlvoglio (an.
148»), 45-46; h mandato con bande di cavalli nel
Bolognese a vietarne 11 passo a Roberto da Sanse-
verlno (an. 1486), 234, 41-45; 11 pred. rlesce tuttavla
a passare e a recarsl a Ravenna, 46-47: fe sc»lco ge-
nerale alle nozzc di Annibale BentivogUo (an. 1487),
237, 24-26; suo vestito, 37 ; si oppone a che Giullo
Malvezzi liberi a forza il padre e I fratelU irapri-
gionati credendo che non sarebbero castlgatl che 1
colpevoli (an. 1488), 251, 30-32; vedendosl abbando-
nato e pertegultato pensa di acquistarsl la bene-
volenza d. Senato donando al com. II suo possesio
dl Castelguelfo, sul quale il Senato aveva giit ten-
tato dl fare metter l'arma d. c. (an. 1493), 267, 46-
670
INDICE ALFABETICO (M*lve*ii Pirro-Malvezzl VlrgilioJ
4«; p«r Tlrere in tlcuresxa rliolTe dl eiulare e ne
domanda II permeMo al Senato, che gllelo concede,
269, f-IJ; h fatto accompagnare da Glovanni Ben-
tlTogUo fuorl d. terrltorlo bolognese a Cesena, da
balettrlerl a carallo al comando di Antonio B«n>
tlrogllo, U-U; Nicol6 Rangoni ra ad abltarne il
pal. dopo la sua partenza, IS-19; i bandito con un
pretetto (an. 1495), 287, 39-41; fc prlrato d. grado
lenatorio e In auo luogo mesto Francesco Fantuzzi,
41-43; ric, qual ribelle di Bologna, 310, 13; f in Ro-
ma (an. 1505), 336, S.
Malvkzzi Pirro figllo dl Carlo, accompagna Gloranni
I3entlroglio in risifa a Mllano (an. 1471), 206, 4o:
rlcere In dono dal duca Sforza quattordicl braccla
dl drappo d'argento e oremisino, 207, 14-15.
(Malvezzi) PiRRo figlio di Virgillo, 356, 7-S; e nel cor-
teo dl Glulio II al suu Ingresso in Bologna (an.
1506), S, «.
MaLvexzi Tommaso ric, 294, 35-36; in sua casa alloggia
un tale maestro Scipione accusato di praticlie ere-
tlche (an. 1498), 35; gliene i moaso grare rimpro-
rero sebbene sia d. Sedici, 36-37.
Malvkzzi Troilo figlio di Gaspare, 145, 20 ; fratello dl
Pirro, Achille, I.,odorlco, Virgilio, Eroole, 145, 19-
30; gli ^ data con titolo di nobilta Bpecificataraente
la cittadinanza di Ferrara, Firenze e Padora (an.
1454), 18-31.
Malvkz/i Vkzzolo padre di Gaspare, 55, 19; 65, 4; 97,
36; 100. l; 142, 3«.
Malvezzi Viroilio figlio di Gaspare, 142, 47; 143, 1;
145, 19-30, 35; 147, 28; 174, I8-19; 191, 33; fratello
di Achille, Ercole, Pirro, Troiio e Lodovico, 145,
19-30; padre di Giulio, 183, 26-37; e di Lucio, Persio^
Ascanlo, Plrro, Ercole, .356, 7-8; senatore e conte
di Castelguelfo, 191, 33; concorre al rifaclmento d.
Chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 7-10; gli c narrato
da Carlo Bianchetti d. triste condizione dl Anni-
bale Bentivoglio priglonlero a Varano e d. propo-
sito di liberarlo con 1'aiuto d. caideraio Ginesio (an.
144J), 77, 14-17; ne approva 11 progetto, 17-18; av-
rertito d. ritorno di Annibale raduna gli amicl e
s'arma, 80, 40-42; h el. d. Sedici Riformatori d. Stato
(an. 1446), 113, 35-38; h degli Anziani dl luglio-
agosto per il quartlere di Porta San Plero, 117, 4-5,
1; con aitri di sua parte si reca a San Giovanni in
Persiceto a prenderri Baidassarre Canetoli, uno de-
gll uccisori dl Annibaie Bentiroglio che arerano
riscattato da Astorre Manfredi (an. 1448), 127, 6-9;
si reca vlcario e Commissario a Castel San Pietro
(an. 1450), 136, 38; segue Sante Bentlvoglio in
Piazza contro i fuoruscitl (an. 1451), 138, 36-3S; k
mandato con Gaspare Ringhieri ambasc. al pp. a
narrargii il tentatiro d. fuorusciti e intenderne la
volonti, 140, 4-7; e ben riceruto e ritorna con
promessa di aiuto, 8-1 1: e confermato d. .Sedici d.
Reggimento (an. 1453), 142, 44; 47; 143, 1; gli h data
con titolo di nobilta, rispettivamente la cittadl-
nanza di Ferrara, Firenze e Padora (an. 14S4), 145,
18-31; essendo d. Sedici Riformatori prende parte
alla riforma degli Statuti d. c, 29-35; e inriato
ambasc ai Veneziani a intenderne i'animo circa i
disegni dl Giacomo Picclnino contro Bologna, 147,
6; rltorna con riaposta farorevole alia c, 8-10; h
scalco general* alle nosit dl Sante Btntiroglio, 37-
31; tuo dono al pred., 149, 4*-4l; mandato eon Gta-
como Grati ambasc. a Venezia ottlene quanto de-
tlderara, 151, 39-41; ti fabbrica un pal. nei Vlgnac-
cl, 152, 31-33; alloggia in casa tua Giorannl d'An-
gl& dl pattagglo a Bologna (an. 145$), 160, 10; gli (
concetto dal pred. di inquartarc nel tuo tcudo l'ln-
tegna di Lorena (an. 1456^ 162, 30-35; gli h chletto
daii'aniico Giovannl Felicinl di aiutarlo pr. 1 ret-
tori perchi avendo fatto un Imprettlto al Canetoli
temera gUene icgulste male (an. nS'j)t lt>7. *•';
gli promette di adoperarti per lui, 7-s; tl reca tu-
blto coi fratelil in Senato domandando tlcurtA d.
rlta per 11 pred. ricercato dalla corte, S-ll; ottenu-
tala conduce egli ttesao Giovanni al pod. dlchia-
rando che avrebbe ritenuto come fatto a se ttesso
ogni maie chc gii fosse recato, ll-U; taputo che 11
Feliclni era in ceppi io libera una notte a forza
con 1'aluto d. frateili e dl amicl, 14-19; ti dlfende
Innanzl al governatore dal quale ottlene per Gio-
ranni slcurti e llberti, 20-33: Sante Bentirogllo li
tdegna con lui per l'aiuto prestato al pred., 34-36;
pcr fargli dispiacere Sante fa renire a Bologna Gui-
do e Galeazzo Pepoli e li fa nomlnare contl, 37-39:
^ el. con altri a prorredere ai bisogni d. pp. e d.
gente d'arnii d. duca di Milano nel loro aoggiorni
in Bologna, 168, 5-7; offre una cena sontuota a
Galeazzo Maria Sforza e ai suo seguito, 170, 4; h
deputato a provredere per il rlcerimento in Bo-
logna d. pp., 171, 48-49; h arrlogato dal pred. (an.
1460), 173, 20, 23-36; coi fratelli e creato da Fede-
rico V conte palatino e barone delPImpero con au-
torlt^ sorrana, 174, 18-31; con Giacomo Grati si
reca a Imoia e Faenza per rappacificare i due Man-
fredi (an. 1463), 180, 30-21; con i rappresentanti d.
pp. e d. duca Sforza concorda di rimettere l'arbl-
trato al pp., 21-23; fa eleggere Giovannl Bentivogiio
Gonfaloniere dl Giustizla e capo d. fazlone Ijenti-
rogHa (an. 1462), 180, 34-38; poco prima aveva per-
suaso Giovanni a non allontanarsi di Bologna come
roleva Sante, perchi arrebbe doruto a suo tempo
prendere ii primato d. fazione bentiroiesca, 38-43;
assicura Gioranni, che In un discorso in Pol. arera
Inrocato ii consiglio e l'aiuto d. maggiori a lui, clie
non taranno mai per mancargli gli amici che lo are-
vano alievato e condotto a tal grado, 181, l-IO; va
ambasc. d. Senato di Bologna al duca di Milano
(an. 1464), 182, 43-43; manda a Miiano a prendere
la figlia d. conte Marco Sforza sposa di Glulio tuo
figliuolo (an. 1464), 183, 28-33; fa sontuoti prepara-
tivi per queste nozze t.anto per le vie che in casa,
36-50; giunta la sposa da un conrito e un ballo, 184,
3-4; fa correre un palio daranti al suo pal., 5-7;
scalchl alle nozze, 8-13; presenti fattigli e noml d.
donatori, 14-185, l-S ; ospita nel suo pal. U seguito
d. principi di Aragona (an. 1465), 188, II; fc d. se-
natorl sedenti gll ultlml sei mesi ai tempo d. ser-
ratadl Paoio II (an. 1466), 191, 32; va con Paolo
Volta ambasc. a Borio d'Este per saperne i senti-
mentl verso Bologna (an. 1467), 196, 36-38; ne torna
con risposta soddisfacente, 38-42; fe scelto ambatc.
al pp., 197, 40; fc incaricato dai coliega Lodorlco
Bentivogiio, ammaiatosi, di scusarlo pr. Paolo 11.
43-44; il che fa, 44-45, /; si incammina a Bologna
col nuoro Itg. GiambatUsta Sareili (an. 1468), 200,
[Malvezzi Virgilio-ManirediJ
INDICE ALFABETICO
671
lO-U; suo figHo Astorre fe dal pred. fatto car.
della MagJone in luogo di Achille, U-IS; ospita nel
suo pal. la reglna di Russia dl passaggio a Bolo-
gna (an. 1472), 212, 29-30; gli & concesso, per bolla
d. card. Pletro arcivesc. di Costantinopoll datata di
Ferrara di fare oiBciare le cliiese di suo patronato,
San Giovanni Battista in Casteiguelfo e San Mar-
tino nel Medesano, dai frati Eremitani di sant'Ago-
stino (an. 1473), 213, 4-8; gli sono donati dal pro-
tonotario apostolico Giovanni Negri con pubblico
privilegio parte d. beni di Delfino Atticonti (an.
1475), 215,22-25; concede ai frati Eremitani di san
Giacomo di costruire il portico in strada San l)o-
nato (an. 1477), 216, 32-33; e ne presiede la costru-
zione con Giovanni Bentivoglio, 223, 30-31 ; ^ man-
dato con Lodovico Sampieri commissario a Cento
a ricondurvi la tranquillita dopo Tassassinio d. vesc.
di Brugnetto Francesco Uggeri (an. 1479), 221,
6-8; con prudenza acquieta ogni tumulto, 8-10; ban-
disce i capi d. congiura e promctte amnistia per
i colpevoli, 10-U; f ed e sepolto in San Giacomo
(an. 1481), 223, 4-6; gli succede in Senato ii figlio
Pirro, 6-7.
Malvezzi Zank.chino figlio di Gaspare e di Giovanna
Bentivoglio, ric, 142, 35-36, 38.
MALVE/.iii Bentivoglio TiBERio figlio di Matteo, 242,
37; con i fratelli Tommaso ed Ercole rinuncia al
proprio nome e alla parentela per farsi adottare
da Giovauni Bentivoglio nella sua famiglia assu-
mendone nome, insegne e privilegi (an. 1487), 37-
243, 1-2 ; e biasimato dalle persone savie per que-
sfatto d'adulazione e leggerezza, 2-3 ; seguita a por-
tare il norae di Bentivoglio sino alla cacciata di
Giovannl da Bologna (an. 1506], 3-5; poi con som-
raa ingratitudine torna a chiamarsi Malvezzi, 5-7.
Mai,vez/.i Bentivogho To.mmaso figlio di Matteo, 242,
37; 252, 27-28; con i fratelli Tiberio ed Ercole ri-
nuncia al proprio nome e alla parentela per farsi
adottare da Giovanni Bentivoglio nella sua famiglia
assuraendonc nome, insegne, privilegi (an. 1487),
242, 37-243, 1-2; e biasimato dalle persone savie per
quest'atto di adulazione e leggerexza, 2-3; gli fe data
da Giovanni Bentivoglio la casa di Battista Mal-
vezzi (an. 1488), 252, 27-28; nei Senato ottiene il
posto di Battista, 28-29; f (an. 1505), 340, 31-33; gli
succede in Senato Innocenzo Ringhieri, 33; e se-
polto aIl'Annunziata, 33-34.
"Malvezzi ue Mboici [Nerio] ric, XIII, ig „•
Mammolini Elisbo fe degli Anziani (an. 1505), 339, 1, 4-5.
Mamolo (.San) V. Giovantii Preti da San Mamolo.
Mamolo (porta di San) V. Bologna (forte),
Mamolo (Strada 1)1 San) v. Bologna {slrade).
Mancini Antonio DiiTTO IL BuscA [Antonio Manzini\
esce di Bologna coi Bentivogllo suoi amici (an.
1506), 348, 41; 349, 2.
.Mancini Giacomo [laromo Manzino] padovano ; esce di
Bologna col Bentivoglio auol amicl (an. 1506), 348,
41; 349, II.
Man-cino (II) [iV Manzino] da Bologna, quale capo d,
fanterie 6 neII'esercito di Bartolomeo di Alviano
contro i Fiorentlni (an. 1505), 337, 37; rimane pri-
gioniero d. pred., 44; amico d. Bentiroglio abban-
dona con easl Bologiia (an. 1506), 348, 41 ; 349, s;
cf. 391, 3; sl avvta con alcuni compagnl Tcrso la
pred. c, non sapendo che il trattato contro i ne-
mici d. Bentivoglio fosse stato scoperto (an. 1508),
391, 4-5; si fernia a Bondanello per la notte, 5-6;
sopraggiunto da Lodovico dalla Mlrandoia mentre
senza sospetto riposava, non si arrende, ma difen-
dendosi fe ucciso, 6-11.
Mandello -0. Ottolino da Mandello.
Manfrkdi di Bologna; sono al governo di Bologna
(an. 1450), 134, 41-42.
Manfredi ANNiBALii fratello di Sante, 362, 34-35; padre
di Francesco, 348, 46; 362, 3S; e confinato perche
amico d. Bentivoglio (an. 1507), 33-35.
Manfredi Antonio c mandato dai pp. al leg. Accio-
paci per trattare deII'accordo coi Bolognesi (an.
1430), 23, 3-5; dal card. di Santa Croce e inviato
a Bologna ad avvertire che il pred. lia autorita dal
pp. di fare la pace con la c. (an. 1431), 43-44; ri-
sposta che ne riceve, 44-46.
Manfredi Bartolomko corre contro Filippo Malvezzi
chetiene il primo tavolaccio verso i banchi di Piazza
nella glostra per le nozze di Annibale Bentivoglio
(an. 1487), 241, 3-4.
Manfrbdi Camillo figlio di Simone ; canonico di San
Petronio ; prende la croce e accompagna a Gerusalera-
nie Anton Galeazzo Bentivoglio (an. 1498), 294, 9-
13; anche lo accompagna a Milano pr. U vicere (an.
1501), 308, 5-7; esce di Bologna coi Bentivoglio
suoi amici (an. 1506), 348, 45.
Manfredi Francesco figlio dl Annibale, 348, 46; 362,35;
esce di Bologna con i Bentivoglio suoi amici
(an. 1506), 348, 41, 46; h confinato perchfe sospetto
(an. 1507), 362, 33-35.
Manfrbui GiovANNi padrc di Siraone, 88, 46.
Manfredi Girolamo [leronimd] astrologo ; parte di Bo-
logna crociato con Achille Malvezzi (an. 1464), 185,
37-38.
Manfredi Ortensio prete ; esce dl Bologna con i Ben-
tivoglio suoi amicl (an. 1506), 348, 41, 46.
Manfredi Sante fratello di Annibaie, 362,34-35; prende
parte a una giostra bandita in Bologna da Gio-
vanni Bentivoglio (an. 1482), 224, 19; riesce secondo
con Antonio Bentivoglio, 20-21 ; combatte nel tor-
neo in Bologna tenutosi per definire se la Saplenza
o la Fortuna prevalga nelle cose umane, coi colori
dl Nlcol6 Raiigoni paladlno d. Sapienza ; i ascritto
alla quinta squadra vestita alla tedesca (an. 1490),
258, 37-38; la sua parte soccombe, 262, 17-18; ^con-
finato perchs! araico d. Bentivoglio (an. JS07)> 362,
34-35.
Manfrkdi Simonk figllo di Giovannl, 88, 46; padre dl
Camillo, 294, 9-i0; presta ai Com. dl Bologna tre-
centosettanfa scudi e ne dlvlene tesoriere (an. 1440),
62, 13 ; Interviene alla mess* solenne fatta celebrare
dal Senato di Bologna In San Giaconio il giorno
di Santa Monica, 63, 3; 4 tra gii incaricati di at-
tuare i provvedinienti fiscali deliberatl nel conti-
glio d. Seicento (an. 1443). 88, 43-46.
Mankricdi di Faenza; fanno donl ad Annibale Bonti-
voglio per le sue nozze (an. 1441), 69, 6-8; s'im-
parentano con i Bentivoglio per II matrlmonio dl
Francesca figlia dl Glovannl Bentivoglio con Ga-
ieotto [an. 148 1], 354. 34-35; con aiuti di Bolognesl
e Fiorentini rlentrano In Faenza(an. is°3). 327, 37-
38; trorano oppotl^lone negli abitantt di Vai di
672
INDICE ALFABETICO
(Manfredi-Manfredi Carlo]
Lamone, 38; U loro «rme 6gura nelUi torre d. Ben-
tlTogllo, 372, ;.
« Manfrbdi Astorrk I compra Aszo d'Eite che odlara
d«l conte Corrado d'AItenberg e lo tlene In carcere
molti anni a petizlone dl Nlcol6 d*Eite per un com-
penso annuo dl dlecimila ducatl d'oro (an. 1395),
LXV, U-17 ,.
Manfrkui Astorrb II [Bs/ar, Aslorgio Afati/redi] Rgllo
di Giangaleazzo, 193, I3-U; fratello di Giild'Anto-
nlo, 40, 31 ; padre di Carlo, Galeotto e Federico, 199,
9; speclficatamente dl Carlo, 141, 9; zlo di Taddeo,
199, 3; slgnore di Imola e Faenza, 88, 35; h con-
dottlero neireserclto d, Caldora (an. 1430), 20, jo-
21 ; h cap. nelPesercito d. Lega a Castelbolognese
(an. 1434), 40, 13; rimane prlgloniero d. Plccinino
nella rotta inflltta da questo aIl'esercito pred., 31;
ferito in una coscia alla battaglla dl Anghiari h fatto
prlgionlero da Nicol6 Gambacorta (an. 1440), 63,
32-23; h venduto dal pred. ai i'"iorentinl, 71, 31-32;
si vendica di questo afTronto uccldendo a tradlmento
il Gambacorta tenuto prigioniero in liologna, ove
travestlto si reca celatamente (an. 1442), 35-30: ri-
parte di Bologna priraa che alcuno si accorga d.
delltto, 33-33; essendo cap. d. Piccinino, entra in
ISoIogna per la porta di Galllera indifesa (an. 1443),
87, 30-33 ; nonostante I'aiuto datogli con le bombarde
dai presidi d. castello di Gailiera e respinto fuori
con i suoi, 34-3S ; trova modo di entrare in Gailiera
e condurvi viTerl, 39-40; gli h da Simonetto del-
rAquila, cap. di Bologna, messo a ferro e fuoco il
territorio d'Imola, 88, 32-35; e invifato dal duca Vi-
sconti a trattenersi in Forli con cavalli e fanti slno
a che non gli mandi aiuti per recarsi nel Bolognese
(an. 1446), 113, 31-34; passa per Fcrrara e va a Forli,
34 ; h assoldato dal Senato e dal leg. di Bologna
per ritogliere Crevalcore ai Canetoli (an. 1448),
126, 26-27; si reca a San Giovanni in Persiceto, 27:
comincia a fare scorrerie sino alle porte di Creval-
core, 28-29; determina di assalirc un conTOglio dl
vettovaglie che doveva essere condotto in Creval-
core da Alberto Pio e dai Canetoll, 29-31 ; pone in
agguato Scariotto, 31-33; arrivata la carovana Pas-
saie e si impadronisce di essa e di Baidassarre
Canetoii e compagni, 33-35, a eccezione d. Pio, 35;
domanda un riscatto di tremila ducati per con-
segnare al com. di Bologna Baldassarre pred., 47-49;
tale riscatto gli h offerto dalla parte Bentivole-
sca, 49-127, 1; perchfc nessuno sappia di tale vcndita
vuole che il Canetoli sembri preso a forza ai presldi
durante una sua gita a Faenza, 1-5; con la promessa
di molto denaro e persuaso dai fuoruscitl Bolognesi
ad aiutarli a rientrare in c. (an. 1449), 130, 4-6;
passa con molti cavalli sul Medcsano, indi a Pan-
zano, loii; i assoidato dal Bolognesi per sei mesi
con seicento cavaili e fatto andare a Boiogna, 131,
S-lo; fa tagiiare il capo a un tal Mosca, a Cristo-
foro Valenti, ad Antonio Ilidolfi colpevoli dl tra-
dimento, 10-u; h inviato contro Castel San Pietro,
132, 12-14; manda a chiedere rinforzi avendo il ne-
mico ricevuto aiuto di milizie aragoncsi, 14-19: non
essendo i soccorsi giunti in nuniero sufficiente si
ritira volgendosi contro Medicina di cui guasta il
territorio, 19-31 ; gli h offerto dal castello la resa e
ottocento lire perche iasci uscire liberi i fuoruacitl,
3I-3J; guasta Intanto 1'argine e saccheggia ie case
dl coloro che aveTano dato I'arcesso al fuoruscltl,
24-26; rlceve dal Senato rannuncio d. t di Fran-
cesco Piccinino, 27-2»; rldotto Medesano aIi'obbe-
dlenza sl voige di nuoTO contro Castel San Pietro
per cacciarne Romeo Pepoll e gii altri bandlti, 31-
30; avendo ai canipo come comraissarlo Achilie
Malvezzi delibera dl assaitare il pred. castello e co-
mincia a borabardarne le mura, 3S-3S; con astusia
h tenuto a bada slno airarrlvo d. viceri di Napoil,
35-45; h sfidato dal pred. glunto a Lugo, 4S-49; per
1'imminente arrlvo d. Ticeri gli h dato ordine dl
ritirarsi da Castel San Pietro e recarsi a San Lo-
renzo, 133, 6-9; parte di Castel San Pletro metten-
done a ferro e fuoco i dintorni e si fortifica in
Pontemaggiore, 9-13; gli c ordinato dal Senato di
assalire impensatamente con Scariotto e Gregorio
d'Anghiari Luigl Gonzaga alla Riccardtna, 34-36;
luTece fe assalito di sorpresa dal pred. e sbaragliato,
27-31 ; h licenziato coi suoi soldati dal .Senato di
Bologna (an. 1450), 134, 2-3; fa la Pasqua a Facnza
(an. 1451), 138, 44-45, ma il suo nome gridato in
Bologna dai Bentlvoglio contro i fuorusciti sblgot-
tisce questi che lo credono in c, 43-44; h raandato
a chiamare dai Bolognesi per timore d. fuorusciti
(an. 1453), 141, 6-7; conduce tosto le sue gentl a
Bologna, 7; e armato cav. con i figli Carlo e Ga-
leotto, ancor fanciulli dall'imp. Federico V in San
Petronio di Bologna, 9-10; h inTitato da Sante Benti-
voglio alle sue nozze (an. 1454), 147, 23-24; h sco-
munlcato dal pp. perche gli rifiutu obbedlenza e
il censo (an. 1461), 177, 40-41; per inliniclzla col
nipote Taddeo signore di Imola gli preade la torre
di -Monte Battaglia (an. 1462), 179, 45-46; rimette
i'arbitrato d. sue diiTerenze col pred. al pp., ISO,
30-23 ; h neII'esercito dl Bartolomeo Colleoni contro
Firenze (an. 1467), 193, 38-39; cf. 13-14; per rappre-
saglia gli sono guastati isuo i paesl da Federigo
da Montefeltro, 28-31 ; c mandato doi CoIIeoni nella
Valle del I^amone a difenderla contro i nemici, 197,
11-13; attaccatosi con schiere neraiche c vinto e a
pena scampa a Rontana, 14-16; gli e ritolto Riolo
Secco dal nipote Taddeo e se ne duole (an. 146S),
198, 49; 199, 1-4; t, 8-9.
Manfredi Astorrk III figlio di Galeotto e dl Francesca
BentiToglio, 285, 33-34; nipote di Giovanni Benti-
voglio, 301, 48-49; e dalla madre condotto seco nella
rocca di Faenza dopo l'uccisione d. padre (an. 1488),
246, 7-8; rimane in custodia d. Fiorentini, 48; e in
lega con il pp., il re di Napoli, Caterina Sfona
Riario e i Fiorentini contro il re di Francia e Lo-
dovico Sforza (an. 1494), 277, 48-50; nella resa di
Faenza al Valentino h pattuita la sua salvezza e la
sua liberta (an. 1501), 302, 30-31; gli e dimostrata
amorevolezza dal Borgia alPentrBta in Faenza, 31-
33, ma dopo h mandato dal pred. a Roma, 33; 11
pp. lo fa rinchiudere in Castei SanfAngelo con il
fratello naturalc GioTanni ETangelista, 33-33; per
ordine di Cesare Borgia e annegato nel Tevere con
il fratello e un cameriere (an. 1502), 3 1 1 , 34-36 ; cf .
302, 33-34; ci6 pcrchi i Faentini speravano riaTcrlo
per signore, 26-38.
Majjfrkdi Carlo figllo di Astorre II, 141, 9; 199, 9:
tredioenne, h armato cav. da Federico III in San
[Manfrcdi CarloManfredi Taddeo] INDICE ALFABETICO
673
Petronlo di Bologna (an. 1452), 141, 9-10; alla t d.
padre prende senza contrasto 11 dominio d. Stato
(an. 1468), 199, »-11; dopo la pace gli h restituito
Riolo Secco, M-3* ; h assalito replicatamente, ma senza
successo in Faenza dai fratello Galeotto clie ne pre-
tendeva il dominio (an. 1477), 217, 43-M; fe costretto
a rendersi a Gioranni Bentivoglio venuto ad assal-
tare la rocca con artiglieria di Bologna, 47-218, 1-2;
va a Napoli benignamente ricevuto dal re, 2-3; vi
t [an. 1484], 3.
Manfrbdi Federigo iiglio di Astorre 11, 199, 9; ve-
scovo di Faenza, qual procuratore di re Carlo II
entra nel compromesso per il rifacimento d. chiusa
d. Serino (an. 1440), 67, 5-10.
Manfrbdi Francksco detto Astorrs IV; naturale dl
Galeotto, 327, 42-43; h malato alPospedale di San
Giobbe in Bologna e privo di un occliio, 43-44; tro-
vandosi in gran miseria confida a Giovanni Ben-
tivoglio ii suo disegno dl ottenere il domlnio di
Faenza, 44-45; c incoraggiato in esso dal Bentivo-
glio clie gli fa dono di ricciie vesti e lo crea cav.
aurato, 45-48 ; con onorevole compagnia datagli dal
pred. va a Faenza, 48-50; e lietamente accolto dal
popolo che lo acclaraa signore coi nome di Astorre
in memoria di Astorre ucciso dal Valentino, 50: 328,
1-2 ; cede la c. al Veneziant per denaro col consenso
degli abitanti (an. 1503), 328, 8-9.
Manfredi Galbotto figiio di Astorre II, 141, 9; 199,
9; marito di Francesca BentlvogHo, 283, 41; 285,
33-3«; padre di Astorre, 285, 33-34; di Francesco
naturale, 327, 42-43; di Giovannl Evangelista
naturale, 302, 33; 311, 24; dodicenne h armato
cav. da Federico V imp. in San Petronio dl Bo-
logna (an. 145»), 141, 9-10; con le genti di Venezia,
che comandava, assale Faenza per cacciarne il fr.
Carlo e farsene signore (an. 1477), 217, 42-44; non
riuscendo, al offre in serviti al duca di Miiano per
averne aiuto, 44-45; il pred. gli manda Giovanni
Bentivoglio che prende la rocca con l'artlglieria, 46-
218, 1-2; andato Carlo in bando ottiene la signoria
dl Faenza, 3-4 ; sposa Francesca di Giovanni Benti-
voglio (an. 1481), 223, 14-15 : cf. 354, 35 ; 374, 32-33;
le fa dare l'aneIIo da un suo incaricato alla presenza
di Pirro Malvezzi e di Lodovico Sampierl, 223, 16-
18; manda cento cav. a Bologna a prendere la sposa
(an. 1482), 41-42; la liceve in Faenza con gioia e
grandi feste, 47 ; si unisce con cinque squadre al-
l'eserclto d. BentiTOglio e di Antonio da Monte-
feltro contro Forl\ di Girolamo Rlario per costrin-
gere ii pp. a lasciare llbera ia via aIl'esercito na-
poletano in soccorso di Ferrara, 225, 43-48; In se-
guito alla t di Federigo da Montefeltro torna con
le 8ue genti in patria, 226, 2-3; h abbandonato dalla
moglie sdegnata d. sue infedeltA (an. 1488), 245,
41-42; ma poi si rappattuma per I'intervento d. suo-
eero, 42-44; non mutando condotta h da Francesca
fatto strangolare un giorno che, credutala ammalata,
era andato nella sua camera a salutarla, 246, 1-6.
MAMfREDi GiANOALBAZzo figlio di Guld'Antonlo, 71,
48; padre dl Astorre II, 193, 13-14; prende parte alla
giostra in Bologna in onore d. Plcclnlno (an. 1442),
71, 47-48; ne rlporta l'onore, 48.
Manfredi GiovAMNi figlio di Guido Antonio signore
di Faenza, 59, 46-47: In eti di otto anni i fatto in
Bologna cav. aurato dall'imp. di CostantinopoH (an.
1439), 46-47; secondo altri tale dlgnita e data Invece
a Taddeo Manfredi, 45-46.
Manfrbdi Giovanni Evangelista fratello naturale dl
Astorre ; h con lui aflfogato nel Tevere per ordine di
Cesare Borgia (an. 1502), 311, 24-26; cf. 302, 33-34.
Manfredi Guidaccio [Guidajszo], rlc, 89, 42 ; suo padre
Taddeo In odio a iui cede Imola al duca di Milano
(an. 1474), 214, 19-21.
Manfredi Guid'Antonio [Astorr*.' signore di Faenza,
signore d'/moia] padre di Giovanni, 59, 46-47; fra-
telio di Astorre, 40, 21 ; signore dl Faenza e Imola;
invia cavalli e fanti all'esercito d. Chiesa contro
Bologna (an. 1429), 12, 45-47 ; h condottiero d. Chiesa
neiPeserclto d. Caldora (an. 1430), 20, 30-22; udita
la ribelUone di Imola alla Chiesa ne diserta il ter-
ritorio e ai impadronisce di molti castelll (an. 1434),
36, 34-36 ; con la fuga scampa alla rotta inflitta dal
Picclnlno airesercito d. Chiesa, 40, 22 ; accompagna
il Piccinino sino a Panigale (an. 1438), 53, 31-32;
nel ritornare a Faenza i suoi soidati saccheggiano
11 territorlo di Bologna sino a Castel de' Britti, 32-
33; gli e data Imola ed h asaoldato dai duca di
Milano, che voleva farselo amico, per l'occupazione
di Bologna (an. 1439), 58, 24-25; h incaricato dal
pred. di muover guerra ai Malatesta di Rlmini,
26-27; prende possesso di Imola, 28-29; quindi con
1'esercito si reca contro Rimini, 29; sl ritira vl-
stosi inferiore aiie forze di Francesco Sforza, 29-
31; fe inseguito dal pred., 31; sconfitto ad Anghiari
dai Fiorentini, st salva col Piccinlno a Borgo San
Sepolcro (an. 1440), 63, 20-32 ; h lasciato da Nicol6
Piccinino in Romagna insierae al figlio di lul Fran-
cesco, 63, 35-36; i suoi sudditi sono danneggiati dalla
rovina d. chiusa d. Serino, 67, 3-5; chiede e ottiene
dai Bolognesi la grazia di un taie Pietro condan-
nato a morte (an. 144 1), 69, 34-3S; manda ambasc.
al Piccinino in Bologna per intendersi sulla guerra
imminente (an. 1442), 71, 44-45: partecipa alla gio-
stra bandita in Boiogna dal pred., 72, 1-2; tiene a
battesimo Giovanni II figllo di Annlbale Bentiyo-
glio (an. 1443), 74, 49; recasi con armatl contro
Castel San Pietro, che si accorda di tenersi per il
Piccinino, 83, 43-45; avendo con 11 Dal Verme dan-
negglato 11 Bolognese, 11 Senato di Bologna manda
Guido Rangoni, Gottifredo e Simonetto daiI'Aquila
a saccheggiare i suoi territori e assediare le sue c. dl
Imola e Faenza, 95, 7-1 1; munisce Imola contro 1
Bolognesi che non riescono a prenderla, 97, 4-6;
Lodovico Malvezzi si reca al »uo servlzio con ven-
ticinque lancie, 18-19 ; assoldato dal com. dl Bolo-
gna, gli invia seicento cavalli che sono mandatl a
Panlgale (an. 1446), 116, 10-13 ;'una sua figlla tpota
Tiberto Brandollni (an. 1458), 165, 18-20.
Manfrkdi Tadueo [Tadto, Taddeo da /mola] nlpote di
Astorre, 179, 45; slgnore di Iraola; i fatto cav, au-
rato in Bologna dall'imp. di Coitantlnopoli (an.
1439), 59, 45-46; secondo altri, tale onore Js dato
non a lul ma a Giovannl dl Guid'Antonlo Man-
fredi, 46-47; essendo a Bologna ra incontro aino a
porta San Felice a Galeaaao Maria Sforza (an. i4S9)>
168, 41-42, col quale rientra In c, 48; 169, 4; %\\h
dallo sio Aatorre presa la torre dl Moate Hattaglia
(an. 1462), 179, 45-46; per deliberazlone degll am-
T. XXXUI, p. I — 43-
674
INDICE ALFABETICO [Manfredl Taddeo-Maiitova (ciua)]
b«tc. dl Bologna, A. pp. e d. duca Sforwi conTe-
nutl in Imola e Faenza, l'arbltrato d. sue (llflrerenze
con Aitorre h rlmeno al pp., 180, 30-U; gll h ai-
•ediata Imola da Aleisandro Sforza (an. 1467), 193,
13-34; per la caduta d. cattello dl Bubano In mano
d. nemici h aospettato dallo Sforza di Intenderiela
col CoUeoni, 194, 33-34 ; rlcupera Rlolo Secco, cac-
clandone dl notte l presldi dl Astorre e Impadro-
nendosl d. castellano dal pred. lasctatovi (an. 1468),
198, 4»; 199, 1-4; In segulto alla pace gU sono reitl-
tultl Bagnara e Bubano, 199, 34 ; cede Imola a Ga-
leazzo Maria Sforza in odio a suo flgllo Guldaccio
(an. 1474), 214, l9-3>.
Manrrbdo V. Vaslo (Del) M.
Maitprkdonia (arcivkscovi) \^arcivtscovo Sip«nlino\ v.
Perotti Nicolb (aa. 1458-1480).
— (vsscovi) V. Martino (fra) da Legnano al leeolo
Antonio Maria Cioechi (1506-1512).
MANFRONii: GlAMPAOLO \Giovanni Paole ManJrone\cA-^.
d. Veneziani in Faenza; si muove per soccorrere
Brlstghella assediata dalle genti d. Cliiesa (an. 1509),
385, 30-31; ma troppo tardi, 32: anzl imbattutosi
colle pred. reduci dal bottino di Brislgliella rimane
prigioniero e i suoi vengono rotti e svaliglati, 33-34.
Mangagnons ua FoRLi \Mangagnono\ Suo frateUo corre
nella giostra per le nozze dl Annibale Bentlvoglio
In Bologna contro Giovanni Antonlo da Verona
(an. 1487), 241, 4-5.
"Manoani Bartolomeo [Bartolomeo Manghano} bolo-
gnese; vlnce alla giostra In Mllano un corslero dt
cento fiorini d'oro (an. 1395), I.XV, 23-35 „.
Manoani Francbsco [Franceseo dal Mang-ano] padre di
Mlciiele, 89, 3.
Mangani Gasparino padre di Rinaldo; gli h conceisa
dal Senato di Bologna e confermata da Eugenio IV
la facolta di vendere cibarie in Castel del Vescovo
(s. a.), 152, 35-30.
Manoani Giacomo figlio di Rinaldo, 152, 23; padre di
Giovanni, 33.
Mangani Giovanni figlio di Giacomo, 152, 33; cltta-
dlno bolognese; gli h confermata da Nicol6 V per
si e i suoi eredi la concessione di vendere cibarie
a Castel del Vescovo, fatta ai suoi maggiorl dal Se-
nato di Bologna e da Eugenio IV (an. 1454), 152,
33-30.
Mangani Michelb [Michele dal Mangano] figllo dl Fran-
cesco, 89, 2; i tra gli incaricati di attuare i prov-
vedimenti fiscall deliberatl nel Consiglio d. Seicento
(an. 1443), 88. 43-89, 1-3.
Manoani Nicolo [.Vico/d dal Mangano] drappiero; qualc
legiiace d. Canetoli gli lono fatte sequestrare dal
pod. Offida tutte le arml che possedeva (an. 1435),
44, 39-43.
MangiaOALLO .... \Maniagallo\ di Medicina; gli e bru-
ciata la casa perchi aveva favorito l'ingresso d.
fuorusciti nella terra (an. 1449), 132, 35-26.
"Mangini Carlo scrive un'avvertenza di seguito alla
dedica nel Tktatro morale de' moderni ingegni d.
Ghlrardaccl in cui da notlzie d. cronologia deU'opera
(an. 1575), XXIV, 9-15; vi fe inserito un sonetto in
sua lode, 17-21 ; sua espressione notevole riguardante
il Ghlrardacci, XXIV, 34; XXV, 1 ,.
Manoioli V. Mantoli.
Mani Marco [Marco Mano] Mrto dl Galeazzo Maria
Sfona; lo accompagna a Bologna (an. 1459), 169,
15, 17.
Maniktto V, Mainetti M.
MANMieLLO V. Boecadiferro M.
Mano (Dalla) Riouccio sacerdote; accompagnm Gio-
ranni Bentivoglio in pellegrinaggio a Sant'Antonlo
di Padova (an. 1488), 244. 36, 39-30.
" Man.si Francssco Antonio cav., cuglno d. marcti.
Guldo BentivogUo; con U luo tatto c la lua avre-
dutezza penuade il pred. a indennizzare gli itam-
patori luccheii d. terso vol. d. Ghirardacci d. ipeM
incontrate neiredizlone e ritirarla tutta (an. 17S9).
Cni, 34-CIV-CXIV, 1-34; elenco d. lettere icrltte al
marchese Guido Bentlvoglio per la nota questlone,
CUX, 3-«, 47-50; CLX, 47-49; CLXI, 33-31; CLXII,
3-6, 41-43; CLXHI, 8-10, 20-33,.
Mantachkti o Mantachetti Baluassarri'. [Baldeuerra
Maitachedi] suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 149, 34.
Mantachbti o Mantachetti Elisko \Blii*o Maltaektti]
medico, f di maie mazucco (an. 1505), 341, 30.
Mantachkti o Mantachetti Damiano [Damianc Mon-
techedi] figiio dt Fabrino, 88, 49; e tra gli incaricati
di altuare i provvedimenti fiscali delil>erati dal
Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 43-49.
Mantachbti o Mantachetti Fabrino [Fabrino Mon-
techedi] padre di Damiano, 88, 49.
Mantkgna Anurba principe d. pittori; f >u Mantova
sepolto con grande onore (an. 1506), 344, 44-45.
Mantici Monts figlio di Zarlottino, 102, 36; Massaro
d. Compagnia d. Lombardi, 36; accnrda all'abate di
San Giacomo dl fabbricare l'ospedaIe di tjan Bmno
nella casa d. Lombardi a determinate coadizioni
(an. 1445), 35-40.
Mantici Zarlottino padre di Monte, 102. 36.
Mantinea in Morea; l Venezlani vi sono vlntl dalla
cavaUerla turca (an. 1461), 178, 4-6.
Mantova (citta). Vi sl reca Antonio GaUuzzl (an. 1429)
13, U-19, e l'imper. Sigismondo di Lussemburgo
(an. 1433), 36, 18; il pred. ne crea marchese Gian
Francesco Gonzaga, 18-19; il pp. vi convoita gli am-
basc. di tutti i principi e signori per accordarsi
sul raodo di opporsl aU'invasione d. Turchi in Gre-
cia (an. 14S9), 167, 37-39; ric, 170, 39; vi glunge
Pio II, 171, 45; cf. 43; 170, 49; vl convengono am-
basc. di molti princlpi, 172, 16; vi si recano a dl-
manda d, pp. anche ambaic. BolognesL, 16-17; finito
il congresso cui erano intervenuti tutti I principi
di Europa (an. 1460), 44-45, vi giungono am-
basc. Bolognesi a invitare Pio II a pas-
sare di Bologna, 173, 4; vi fugge Nicold da
Este (an. 1471), 208, 34-35: vi sono confinati Alet-
sandro e Cristoforo Caccianemici (an. 1473), 212,
17-18; t Federigo gli succede neUa signoria U figUo
Gianfrancesco (an. 14S4), 231, 13-13; vi si reca An-
nibale Bentivoglio con ia moglie Lucrezia, Nicold
Rangoni, Gilberto Pio e moito seguito alie nozze
d. marchese con Isabella d'Este (an. 1490), 255, 33-36;
vi torna 11 Gonzaga recatosi a passare il camevale
a Bologna (an. 1492), 265, 34; dal marchese ne h
data la cittadinanza a Filippo Balduini Bentivoglio
(an. 1493), '^b'), 41-42; Giovanni Gonzaga vi fa con-
durre la sposa Laura Bentivoglio (an. 1494), 275,
6-7; vi arriva la pred. con grande corteggio, 34-35 1
[Mantova c.V/a-Manzoli Melchiorre] INDICE ALFABETICO
675
ne parte Agamennone Malvezzt per Bologna (an.
1501), 306, 5 ; vi ri reca il duca Guidobaido da Mon-
tefeltro in fuga dal suo stato (an. 1503), 311, 10;
gia vi si trora Eiisabetta Gonzaga raoglle d. pred.,
11; cf. 309, 21-22; Ti f il pittore Andrea Mantegna
(an. 1506), 344, u-iS; vl si recano Ippoiita, Gia-
coma e Lucrezla Bentirogiio con ie figile esuii da
Boiogna, 353, «5-48; vl torna il marcliese Gianfran-
cesco, 358, 18 ; vi si reca Gaspare Scappi boiognese
ad abboccarvisi con Annibale Bentivoglio (an. 1508),
378, 28-29; lo Scappi vi torna ailo stesso scopo, 379,
7 ; V. anche Benedetto di Maniova ; Francesco di Man-
lova; Gandolfo di Mantova; Giacomo da Mantova.
Mantova (MARCHiisi) V. Gianfrancesco I Gontaga (aa.
1432-1444), Luigi Gonxaga (aa. 1444-1478), Federigo
Gontaga (aa. 1478-1484), Gianfrancttco II (aa. 1484-
«519)-
— (tbrritorio) [Mantovano] danneggiato daiia tem-
pesta (an. 1454), 151, u; Annlbaie ed Ermes Ben-
tivogiio vi assoldano genti (an. 1507), 369, 1-2.
— (VESCovi) V, Lodovico Gonxaga (aa. 1483-1511).
Mantua V. Mantova.
Manzagallo V. Mangiagallo.
Manzini Antonio detto " ii Busca , v. Mancini Antonio.
Manzino Giacomo V. Mancini G.
Manzino (II) V. Mancino {II).
Manzoli [Mangioli] imparentati con Giovanni Benti-
voglio per ii matrimonio di Aiessandro Attendoli
iigiio adottivo di Fiiippo Manzoii con Lucia natu-
rale di Giovanni (s. a.], 354, 40; neiia ioro casa
alioggia Giovanni Baglionl (an. 1506), 357, 23-24.
Mamzoli Albssandro figiio di Bartoiomeo, 53, 39 ; e el.
dai Senato di Bologna Gonfaloniere per ii quartlere
di porta Ravegnana (an. 1438), 36, 39.
MaKzoli Antonio [Antonio Mangio/i] padre di Battista,
144, 25; fe ei. degii Anziani per porta Stieri (an.
1428), 11, 40-41.
Manzoli Bartolomko [Bartolomeo Mangioli] padre di
Aiessandro, 53, 3»; di Fiiippo, 47, 4-5; 188, 43-44;
di Gabriele, 47, 4-5; sl reca con il governatore di
Bologna Ludovico Alamanni e con altri gentiluo-
mini boiognesi a prendere possesso di Imola e Forii
(an. 1426), 4, 10-13; k ei. d. Sedici Riformatorl d.
Stato (an. 1428), 7, 1-3; h el. del Dieci Riformatori
(an. 1439), 11, 43-44; e d. Sedici Riforraatori, 14,
9-10; e rictiiamato in Bologna (an. 1430), 18, 1-3;
fa pace a norae di Antonio Bentivogiio con 1 Ca-
netoii, 5-6.
Manzoli Battista [Battixta Mangiclo] figlio di Antonlo,
144, 25; cittadino boiognese assai stimato, dottore in
legge e canonico di San Pietro, 25-36; ti reca a Mo-
dena da Galeotto CanetoU quindi a Reggio per ac-
cordarsi di fare entrare in c. 1 fuorusciti (an. 1454),
26-29; delibera con altrl dl aprire ai pred.
ia porta d. Pratello il giorno deM'Epi-
fania, 30-31; preparativi fatt! aII'uopo,31-
34; scoperto il trattsto J preso e tormentato, 34-36 ;
rivela tutto, 36-37 ; fc posto nelia prigione d. donne,
3»; accusa 1 Veneziani di essere consapevoli d. con-
giura, 40; discordi pareri d. tenatorl tulla tua pu-
nizione, 45-48; h fatto arbitrariamente Impiccare nel
carcere da Paolo Volta, 145, 2-5; 11 suo corpo i
sepolto onoratamente in San Pietro, 10; Giacomo
Ptcclnino vuol Tendicarne la morte, 154, 5-6.
Manzoli Battista [Hattista Mangioli] fa un presente
aile nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 28;
t ed fe sepolto in San Giacomo (an. 1473), 213, 31-
32 ; sue qualiti, 32-36 ; erige quasi per intero ii mo-
nastero d. suore d. Corpo dl Cristo, 34-35; cf. 162,
26-37; aitre sue opere, 213, 35-36.
Manzoli FiLiPPO [Filipfo, Philippo Mangioli] figlio dl
Bartolomeo, 47, 4-5; 188, 43-44; riccamente vestito
va incontro al pp. (an. 1436), 47, 4-5; con altri va a
Miiano a prendere la spota di Giuilo Malvezzi (an.
1464), 183, 28-32; ^ ricevuto con grande onore dai
duca, 33-33; d4 con gli altri l'aneiIo alla spota a
nome di Glulio, 33-34 ; parte per Bologna con la pred.,
34-35; accompagna Giovanni Bentivoglio in vlsita
a Milano (an. 1465), 188, 43-44: adotta Alessandro
Attendoii [s. a.], 354, 40; el. degti Anziani da
Giuiio II (an. 1506), 359, 14, 16; a novantaquattro
anni h multato in ottomila ducati per il ri&cl-
mento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 6.
Manzoli Filippo [Filippo Mangioli] figlio di Lodovico,
147, 38; scalco di tavola aile nozze di Sante Benti-
vogito (an. 1454), 147, 30-33, 38.
Manzou Gabriblr [Gabrielle Mangioli], figlio di Bar-
toiomeo, 47, 4-5; riccamente vestito va incontro al
pp. (an. 1436), 47, 4-5; si reca con altri a Milano
a prendervi Donnina Visconti sposa di Annibale
Bentivogiio (an. 1441), 68, 48-69, 1-3.
[Manzoli Giulia] mogile di Ercole Bentivogiio accom-
pagna a Rtmini Violante Benttvoglio (an. 1489),
254, 16-17.
Manzoli LoDOVlco [Lodovico Mangioti] figlio dl Marco,
62, 3; padre di Ftlippo, 147, 38; h el d. Sedici Ri-
formatori d. Stato (an. 1440), 62, I, 3; presta ai
com. cinquanta scudi ed h ei. tesoriere, 13.
Manzoli Lodovico [Lodovico Manxuoli, Mangioli] figiio
di Melcliiorre, 87, 11 ; 97, 26-37 ; 107, 31 ; 6 el. d. Dleci
di Balia (an. 1443), 87, 11; fa parte, per porta San
Plero, d. Commissione incartcata d. etezionl agli
uffici, 97, 33-25, 37 ; h d. Rif ormatort di Boiogna (an.
1445), 101, 33-33; i el. d. Sedtcl Riformatori d.
Stato, 107, 19-31 ; h degli Anziani che deliberano li
bando ai Canetoli e ioro teguaci, 48; 108, 5; tua
casa ric, 151, 36.
Manzoli Marco [Marco Mantioli] padre dt Lodovico,
62, 3.
Manzoli Mblchiorrb [Melchiorre Mangioli] padre dl
Lodovico, 87, 11; 97, 36-37; 107, 31.
Manzoli Melchiorrb [Melchiorre MangioU, Marehion
Mantolo]. Nelia giostra per le nozze d. Benttvoglio,
corre contro Nicol6 Rangonl (an. 1487), 240, 44-45;
accompagna Giovannl Bentivoglio in pellegrtnaggio
a SanfAntonio di Padova (an, 1488), 244, 26-30; dai
Senato e mandato con altri ambatc. a Giullo II a
SanfArcangeio (an. 1506), 345, 45-47; glunto a Ce-
sena coi compagni h rtgglunto da un messo di Gio-
vanni Bentivoglio che loro fa premura dl pattare
in territorio veneziano cssendo itato uccito In Bo-
logna Bernardlno Goizadint araato dai pp., 46-346,
1-17; va a Cervia e di li chiede a Giullo II e ot-
tiene un salvacondotto, 346, 17-31 ; recatoti con glt
altri a SanfArcaogelo riceve ordine dai pp. dl non
partire senza ilcenza, 21-23; rlmanda a Bologaa II
suo seguito aIl'infuori dt un tcrvltore, 33-34 ; el. dal
pp. d. Quaranta Contiglieri e Rlformatori dal prtd.
676
INDICE ALFABETICO [Manzoli Melch. Marchesi TaddeoJ
IiHtulti in Bologna(an. 1506), 338, 14, ast gll fa un
preiente, 360, 30-3J; i con >Itrl mandato dal gorer-
natore allo Scappl a domandargli di rettltuire porta
San Mamolo a qualunque condlzione (an. i$oS),
381, 1-13; pretese aranzate dal pred., I3-3S; multato
In mille ducati per il rifaclmento d. pal. Mareacotti
(an. 1508), 387, 3».
Manzqli Nicoi.6 [JVico/i Mangi»li\ i el. degli Anilani
per porta San Pietro (an. 1438), 6, 41, 43; i InTlato
a Imola al card. Albergati per pregarlo dl inter-
porsi pr. 11 pp. per la pace con Bologna (an. 1439),
14, 40-41; torna a Bologtia, 15, s.
Manzousi Alessandro \AUtiandro da Manto/ino] dot-
tore; el. degll Anzlanl da papa Gtullo II (an. 1506),
359, 14-16.
Manzolini AtnjRKA [Androa da Mantolino\. Suo dono a
Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149, 15;
t di peste (an. 1456;, 163, 37-3S: c sepolto in San
Nicol6 degli Albirl, 2S-39.
[Manzolini Catbrina] V. Ghirardacci C.
Manzolini Giacomo [/acomo da Manzolino] padre di
Pellegrino, 6, 47.
Manzolini Giovanni [ Giovanni da Manxoiino] liglio di
Lodoyico, 65, 3-4 ; procuratore e notaio; h el. d. Sedlci
Riformatori d. Stato (an. 1428), 7, 1-4; e el. d. Dleci
Riformatori (an. 1419), 11, 43-46; h d. Sedicl Ri-
formatori, 14, 9, 12; e inviato dai Bolognesi al pp.
Eugenio IV a Firenze, a condolersi d. sue avTersIta
(an. 1434), 40, 41-43; e el. d. Dieci di Baiia (an. 1435),
41, 31; di nuoro (an. 1438), 53, 41-43; b dal Senato
mandato con Gaspare Malrezzl ambasc. al Picci-
nino (an. 1440), 65, 3-4; in nome d. com. dl Bologna
fa e sottoscrive con ii pred. alcuni capitoli per la
restituzione al com. d. castelli e d. porte di Bolo-
gna, 13-66-67, 1-3; torna a Bologna qual procuratore
d. Plccinlno; fatto radunare il consiglio gen. pre-
senta t capitoli pred. iirraati da Nicol6, 23-37 ; i d.
Sedici Riformatori (an. 1443). 87, 3-4; cassato que-
sto uificio c el. d. Dieci di Balia, 8-10 ; el. degli
Anzianl per porta Ravegnana di iugllo-agosto (an.
1446), 117, 6-7.
* Manzolini Giulio Cbsare sposa Caterina Giiirardacci
(an. 1573), VIII; Scliizzo genealoglco „.
Manzolini LoDovico padre dl Gioranni, 65, 3-4.
Manzolini Pellegrino [Pere£-rino] figllo dlGiacomo;
i Gonfaloniere d. popolo per porta Raregnana (an.
1438), 6, 45, 47.
Manzolino castello nel Bolognese, ric, 9, 26; se ne im-
padronisce 11 Gattameiata (an. 1434), 37,31-33; ric,
41, u; c restltuito a Bologna (an. 1435), 44, 37-38 ;
si accorda con Luigi dal Verme e non soffre danni
(an. 1443), 86, 5-6; cf. 88, 19; sconfitto il dal Verme
ai rende a Bologna, 94, 7-8; Lodorico Canetoli tratta
con tal NicoI6 dl occuparlo, ma il complotto e
scoperto (an. 1447), 122, 10-12; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le sue nozze (an. 1454), 150, 33; v.
anche Nicolh da Manxolino.
[Maometto II] (Gran Turco] t lasciando due soli figli
Bajazet e Ziiim (an. 1481), 223, s-9.
Maranini Ercole [Ercole Maramno'] h d. Venti d. po-
poio pel quartiere di Porta San Pletro (an. 1506),
352, 6-7.
Maranini NASciMBE.<ra. Dono suo e d. fratelli a Sante
Bentiroglio per le sue nozze (an. 1454), 149, 34-35; fa
un pre«ent« alie noase di Ginllo Malrezsl (an. 1464),
184, 41.
Marano. Vi h rorinato II raccoito da uo temporale (an.
1448), 125, 31, 35; fa un dono a Sante Bentirogllo
per le tue nozze (an. 1454), 150, 44; dannegglato
dalla tempesta, 151,46, 49; ne i oriundo Doroenico
Riccucci, 34.
Marca V. Aiteona (tnarea di), Treviio (marea di).
Marcanova Giovanni ecceliente medico; ablta nella
casa d. Ramponi, 153, 35; salra da un arrelena-
mento la famiglia di Pietro Macctiiarelli (an. 1454),
25-38; fa un preaente per ie nozie di Giuilo Malrezzi
(an. 1464), 184, 24.
Marcantonio \Marco Antonio] v. Agatiani M. A., Bian-
chetti M. A., Colonna M. A., Pantutxi M. A., Mal-
vexti M. A., Segni (Di) M. A.
Marcbllo V. Gartoni M., Oretti M.
" Marcello Piktro scrive a fra Clierubino Gliirardacci
trattando di alcune famiglie bologneti (an. 1597).
XXXVIir, 14-15 „.
Marcello (card. di San) V. Casini Antonio.
Marchesana h in parte posta a sacco dai Venezlani
«ino ai borghi di Mllano (an. 1446), 118, lo-ll.
.... Marciiese servo d. castellano di Varano : i cliia-
niato dal padrone di buon mattino ad aprirgli It
porta d. camera chiusa al di fuori (an. 1443), 78,
47-48; mentre si appresta a ubbldire h fatto prigio-
niero da Galeazzo Marescotti e dai suoi cumpagni,
79, 1-5 ; c ucclso da Michele Lojani perchi malgradu
l'avvertlraento avera gridato, »-10.
Marchese di Cornbto 11. Corneto (marcheie di).
Marchese del Sacro Romano Impero [tnarcUo lacri R»-
tnani frnferii] titolo deirimp. Massimiliano, 279, 30.
Marciibsi di Dozza V. Campeggi.
— Dl Fkrrara V. Ferrara (marcheti di).
— Dl Mantova V. Mantova (marcheii di).
— DI MoNFERRATO V. Monfertato (marcheh df).
— Di Saluzzo V. Saluxto (marehesi di).
Marchbsi Bartolombo. Suo dono a Sante BentiTOglin
per le sue nozzt (an. 1454), 150, 7-8.
Marchesi FiLiPPo combatte nel torneo in Bologno, te-
nutosi per definire se ia Sapienza o la Fortuna pre-
valga nelle cose umane, al seguito di Annibale Ben-
ttrogiio paladino d. Fortuna ; e ascritto alla prima
squadra restita airitaliana (an. 1490), 259, 15-17'
la sua parte rlesce vittorlosa, 262, 17-19.
Marchesi Taddeo [ Taddeo Marckete] condottiero d, Ve-
neziani, giungc a Bologna con miile cavalli (an. 1445),
111, 44-45; si impadronisce del Sasso di
Glosina e ri fa prigionieri molti bandlti, 112,
37-38: cf. 10-15; e inriato dal Senato di Bologna ad
assediare Argile, 30-33: si ritira avendo sa-
puto d. ritorno d. San Sererino nel ter-
ritorio, 36-38; cf. 39; va con Pietro da Nararrino
a ricuperare San Lorenzo In Collina e altri iuoght
occupatl dal nemici (an. 1446), 114, 8-10; fa scor-
reria e ingente preda in quel territorio e negli altri
di Crespeilano e Bazzano, 10-11 ; sostiene una fiera
scaramuccla ai passi col contadini che volevano
ritorgllegli ii bottino, 11-14; di nuovo mandato con
Pietro da Navarrino a impadronirsi di San Lorenzo,
l'ottiene, 115, 10-11; quindi va contro Crespeliano,
che si rende a patti, 11-13: con Romeo Pepoli si
reca contro San Gioranni, 28-39; invita a colloquio
[Marcbesi Taddeo-Marescotti]
INDICE ALFABETICO
677
Guglielrao di Monferrato che presidiava Castelfran-
co, 116, 26-28; gli domanda la resa d. castelio in
cambio di mille ducati e d. condotta d. Fiorentini,
d. Veneziani e d. Bolognesi con laute pagVie, 2S-36; si
accordano, 36; invia un trombetta a Bologna ad av-
vertire il Senato d. suo operato, 37-38; vi si reca
egli stesso per l'approvazione d. trattato e per ot-
tenere la consegna di quattro ostaggi pretesl da
Guglielmo slno a che non giunga la ratifica d. Ve-
nezlani e d. Fiorentini, 38-44; lia il pieno consenso
d. Senato che lo ringrazla, 46-47 ; gli h consegnato
Castelfranco da Guglielmo e Ti pone fortl presidi,
117, »-11; passa col pred. a San Giovanni inPersiceto
ovetrovaln arrai il presidio d. Gonzaga,
11-18; accetta I'offerta degli abitanti di perdonare loro
c salvarli dal sacco in cambio d. loro aiuto contro il
Gonzaga, 18-32; cf., 25-25; conquistato San Giovanni
in Persiceto vi lascia buon presldio e va contro
SanfAgata e Crevalcore che ottiene, 26-28; passa al
Lavino e di la ordina la resa a quei di Argile, che
subito acconsentono, 31.
Marchionne V. Melc/tiorre,
Marco [Marcion] v, Aldrovandi M., Canitoli M., Condul-
mer M., Cornaro M., Gengifabbri M., Ghirardacci
M,, Gulosi M., Guerrini M., Legnani M., Loiani M.,
Lufari M., Mani M., Ntgri M., Pio M., Razali
M,, Ringhieri M., Sampitri M., Sforza M,, Vigtrio
M., Viitani M.
Marco (cardinah di San) V. Barbo Pietro, Fusco An-
gelotto, Grimani Domenico.
Marco da Treviso \^Marco da Triviso] parte di Bologna
crociato con Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 43.
Marco Antonio V. Marcantonio,
Marconk v, Sangallo (Da) M.
.... Marcone [A/arc*on«] uno degli Anzlani; promette
di sborsare subito il premlo pattuito a coloro che
primi entrino in Pal. contro i soldati d. Picclnino
(an. 1443), 81, 26-31.
Mare.scalchi (famiglia) "h rappresentata nel Theatro
morale </«' moderni ingegni d. Ghlrardacci, XXIV,
22, 26 „; si azzuffano con i Da Moglio nella Fon-
dazza rimpetto a Santa Cristlna e uccidono un tal
Vlncenzo ragusino, uomo d'arme, e ne feriscono due
,altri (an. 1505), 336, 23-26.
Mare.scalciii Antonio giostra nel torneo In Bologna,
tenutosi per definire se la Fortuna o la Sapienza
prevalga nelle cose umane, al teguito dl Annibale
Bentivoglio paladino d. Fortuna; e ascritto alla
quinta squadra vestita alla tedesca (an. 1490), 259,
30-32; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19; e
confinato perchfe aralco d. Bentivoglio (an. 1507),
362, 33-34, 42.
Marescalchi Bartolomeo. Suo dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 1454). 150, 4-5.
M\RESCALCni GiAMBATTisTA h con6nato perchi amico
d. BentivogHo (an. 1507), 362, 33-34, 42.
Markscalchi Matteo [Matteo MareacalcHi, Matthio Ma-
rencalchi] figllo dl Nlcold, merciaio, e Massaro d.
Merciai; h degU Anzianl per porta Stlerl (an. 1438),
6, 41, 44-45; h el. d. Dieci dl Bal\a (an. 1435), 41,
23; va ambasc. con altrl a Flrenze, per invltare il
pp. a recarsl a Bologna, 44, 3 13; nc torna, 16; h rl-
confermato d. Dleci di Balla (an. 1438), 53, 41-42;
h degll Anztani («n. 1444), 97, 37; di nuovo degli
Anziani per porta Stieri di luglio-agosto (an. 1446),
117, 5.
Markscalchi Matteo figllo dl Lodovico,fed. Ventl
del popolo pel quartiere di Porta Stieri (an. 1506),
352, 4, 6; e confinato perchfe amico d. Bentivoglio
(an. 1507), 362, 33-34, 42; fe multato in trecento du-
cati per il rlfacimento d. pal. Marcscotti (an. 1508),
388, 13; con altri quattro compagni denunzia coloro
che avevano preso parte alla rovlna d. pal. pred.
(an. 1508), 389, 12-13.
Markscotti (famiglia) " & rappresentata nel Theatro
morale de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV,
22, 26 „ ; nella loro casa si salva Carlo Cappelli dopo
avere ferito Matteo dalle Correggie (an. 1445), 100,
43; saputo che i Dalle Correggie si radunavano per
trarre vendetta d. feritore, sl armano e vanno a casa
di Lodovlco Canetoll In San Mamolo a provocarlo,
43-101, 1; 11 pred. non si fa vivo, 1-2, sl recano
allora In Piazza al grido di * Viva il popolo e le
arti „, ma nessuno li segue, 1-4 ; sono cacciatl di
Piazza dagli Anziani e tornano alle loro case, 4-6; si
odiano coi Canetoli, 101, 10; quelli scesl in Piazza
sono banditi dal Senato, 18-19; covano serapre l'odio
contro i Canetoli, 49-50; i quali ne deliberano Tuc-
cisione, 102, 11; cf. 41-44; vanno incontro a Sante
Bentivoglio sino a San Ruffillo (an. 1446), 119, 17-
U; partecipano al governo di Bologna (an. 1450),
134, 41-43; alcuni di loro detenuti in Pal. sono uc-
cisi da Ermes Bentivoglio e compagni (an. 1501),
305, 29-38, e i corpi sono trasportati all'o8pedale d.
Morte, 44-45 ; quindi sepolti in San Domenlco, 306,
10-11; ric, 313, 30; 343, 39; ric, 376, 50; Glovannl
Bentivoglio h inconsapevole d. loro eccidio, 377,
11-13, e dopo amaramente se ne duole, 13-16; soll
colpevoll i figH di lul, 16-18; la loro t addolora
1 cittadini, 306, 20-35; fuggono tuttl di c. a ecce-
zione dl Taddeo, di Sciplone e di Ercole al servizlo
d. Bentivoglio, 26-29; la loro casa /esta abbando-
nata, 27; le loro arrai sono tutte requisite dal Se-
nato e portate nel pal. degli Anziani, 39-33; dopo la
t di Galeazzo, abbandonano tutti la c. o per scam-
pare la vita, o mandatl in esilio (an. 1.I03), 326, 2-6;
cf, 330, 14-15; il loro pal. In Bologna rlmasto vuoto
h preso da Giacorao Maria dal Lino, 9-10; le loro
posscssloni se le dividono In parte due figll di Gio-
vanni, in parte aderenti d. pred. (an. 1503), 326,
10-13; tornano In Bologna con Glullo 11 e fanno
parte d, corteo papale dalla Maglone al Pal. (an.
1506), 355, 36-38; cf. 330, 15-I6; molti noblll bolo-
gnesi, amlci d. Bentivoglio, fi accordano di raffrc-
narne Tardire; e vendlcano il danno e I'inglurla da
loro recata ai Bcntivoglio col distriiggerne U pal.,
rovinando 11 loro (an. 1508), 378. 13 36; avendo vo-
luto uccldere Cecchino da Padova squadriero d.
guardla, »e ne fanno un neraico capltale, 379, 5; su-
bodorando qualche complotto contro loro denun-
ziano al governatore dl avere avuto «entore di rlu-
nionl armate In casa d. Pepoli, degli Ariottl, dl
Giovanni Fellcinl, 13-16; sono rasslcuratl dal go-
vernatore, che immantinente avera mandato ad ac-
certarsl d. Teritl, 16-19; tornano slcurl alle loro case,
19-30; lo Scappi ha In anlmo di rovlnarll, 39; «ssa-
liti In caaa loro dal congluratl ti talTano in canil-
cia per 1 tetti pr. I Tlclnl, 17-3»; il loro pal. vle-
678
INDICE ALFABETICO
(MarescotU-Marescotti Ercole]
ne Incendlato e rovlnato, 380, }t; cf. 371. 30-34;
10 Scappi pone tra le condtsioni d. reitituzlone di
porta San Mamolo 11 loro confine a duecento mlglla
datla c. e la diitruzlone completa d. loro casa, 381,
IS-16; si rlfugiano in Pal. pr. II gOTernatore, 382,
31-32; 11 quale tcmendo per la loro vlta II fa aecre-
tamente accompagnare fuorl d. c. e terrltorio da
Marcantonlo Fantuzzl, 33-35; ranno a Toscanella
nellTmolese, 3i-3f ; da Roma, ore eransl trattcnuti,
tornano a Bologna, 390, 35-36; sino a clie non sia
riedlficato il ioro pal. h ioro dato dai Icg. e dai
Quaranta la casa dl Gasparc Scappl, 36-37; un ioro
servu di notte urta Plrro Pepoli e lo ferisce (an.
1509), 395, 6-10; i Pepoii reclamano al governatore
accusandoll di avere mano nel fatto, Jo-ll; il servo
h preso e condotto alla Ringliiera; dopo essergli
stata tagliata la mano li giustifica di ogni coipa,
11-15; 11 pred. h implccato, 15.
Marbscotti AcHiiXE figlio dl Galeazzo, 208, 20-21 : vesc.
dl Cerria e card. ; e da Sisto IV chiamato a Roma
e creato suo cubiculario (an. 1471), 208, U-30; riceye
cordialmente Giovanni Bentlvogilo a Ronia, lo con-
vita e gli regala una mula dl pregio (an. 1485),
232, 33-35; t (an. 1485), 233, 16; 11 padre Galeazzo
gll fa In Bologna solenni esequie in San Pietro e
gll appresta rlcca sepoltura in San Domcnico, 17-18.
Marescotti AcHiLLE figlio di Giasone, 356, I6; h nel
corteo dl Giuilo II al suo Ingresso In Boiogna (an.
1506), 356, 5, 16; esce segretamente di Bologna con
altri di sua famigiia e va a Toscaneiia (an. 1508),
382, 36-39.
Marescotti Agambnnonb figllo di Galeazzo, 208, 19-31;
fratelio dl Glasone, 303, 15; e di Ercole, 306, 28;
suocero di Bedoro Preti, 3 ; padre di Galeazzo, 359,
38-39; h dal pp. creato Senatore dl Roma e cav. (an.
1471), 208, 18-19; e visitato da Giacorao Bargelllni,
clie gli domanda una d. sue figliuole per Fiiippo o
Lodorico Malvezzi (an. 1488), 249, 26-30; acconsente
ai proposto maritaggio, 30-33; renendo 11 dlscorso
sulla servitfl di Boiogna e sui modo dl liberarla h
rlchiesto dl aiuto a questo scopo dal Bargellini,
33-35; vuoi sapere dl che si tratta, 35-38; gli h espo-
sto dai pred. ii piano d. conglura contro I Benti-
vogllo, 38-39; OiTre dl trattenersi col figlio Galeazzo
e venticinque armati nel Salario vicino alla Plazza
e impadronirsene al momento opportuno, 39-<l; 11
quale incarico gli h appunto dato quando h fissato
11 giorno d. f d- Bentivogiio, 46-48; ma il com-
plotto e scoperto aIl'ultimo momento,
250, 15-33; h incoipato di avere avvertito ii card.
Giuliano d. Rovere veac. dl Bologna che Giovanni
Bentivogllo macchinava dl darlo neile mani d. Va-
lentlno (an, 1501), 302, 4; sospettato di Intender-
seia col pred. h chiamato in Pai. e Ivi detenuto
nella camera detta d. Paradiso, 303, 13-15; e ilbe-
rato per mancanza di prove dopo quattro giorni,
18-19; h nuovamente chiamato e ritenuto per lastessa
accusa, 19-24; cf. 306, 3; h ucclso ivl da Ermes Ben-
tivogllo e compagni, 305, 33-37; il suo corpo h con-
dotto all'o8pedaie d. Morte, 44-45; sua f ric, 306,
14 ; la sua uccisione addoiora i Bolognesi per I suoi
meriti, ao-22 ; era stato due volte senatore dl Roma,
22, e pod. di Firenze, Sicna e Lucca, 22-23, e aveTa
per molti anni tenuto 11 magistrato, 23.
Markmcotti Aobsilao [Citiao] figlio di Teaeo, 303. I7;
fratelio di Lodovico, Antenore e Marcscotto, 305,
46; canonico di San Petronio* i con gli zii e 11
fratello Lodorico sostenuto In PaL nella camera
detta d. Paradlso (an. 1501), 303, 15-17; e liberato
per mancanza di prove dopo quattro giornl, 18-lt;
nuovamente chlamato e rltenuto per ia stessa accu-
sa, 19-34; h ucclso ivl da Ermes Bentivoglio e com-
pagni, 305, 37-38 ; 11 auo corpo h condotto alPospe-
dale d. Morte, 44-45 ; sua ucclslone ric, 306, 14.
Markscotti AaEsn.AO * sua poesia gratuiatoria nei
I Tol. d. Ilistoria di Bologna d. Ghirardacci (an.
1596), LII, 19, 21-11 „.
Marescotti Agostino figllo di Ercole, 356, 13-14; e nel
corteo di Giullo II allMngresso di qucato in tioio-
gna (an. 1506), 356, 5, 14.
Marescotti Annibale figlio di Ercole, 356, 13-14; h nel
corteo di GiuIIo II all'entrata di questo in Bologna
(an. 1506), 356, 5, 14.
M.VRESCOTTI Antknore figiio di Lodovico, 77, 25-36;
103, 36; fratello di Galeazzo, 77, 28; 103, 37; di
Gianiuigi e Taddeo, 101, 24-25; 103, 34-35; h esor-
tato dal padre ad adoperarsi per la iit>erazione di
Annibale Bentivogllo (an. 1433), 77, 26-27; e decli-
nato 11 suo concorso dal frateiio Galeazzo, .:8-30;
esce con Annlbale Bentlvoglio di c. per la batta-
giia contro ii Dal Verme (an. 1443), 92, 39-41; coi
fratelli Gian Luigl e Taddeo si rappacifica con Lo-
dovico Canetoli per opera degli Anziani (an. 1445),
101, 24-30; h ucciso coi fratelli pred. da seguaci d.
Canetoli, 103, 34-36; la sua f h vendicata sui Cane-
toll dal popolo dl Bologna, 105, 27-45; sua f ric,
306, 18.
Marescotti Antenore frateiio di Marescotto, dl Age-
sllao e dl Lodovico, 305, 46 ; appresa ia uccisione
dl Agamennonc, di Ludovico e di aitri di sua fa-
miglla fugge con Marescotto alla torre delPUccel-
lino (an. 1 501), 305, 46-47; chiamato con inganno al
basso e ucciso da messi di Ermes Bentivogiio, 47-51.
" Marescotti Armando nobiiesenese; pretore dl Chian-
clano (an. 1543), XII, 15 „.
M.\rescotti Bernardino figlio di Ercole, 356, 13; 379,
13 ; h nei corteo dl Giullo II 8ll'ingresso di questo in
Boiogna (an. 1506), 356, 5, 13; accompagna Giuiio II
di ritorno a Roma (an. 1508), 379, 11-13.
[Marescotti] Caterina V. Formagliari Caterina.
Marsscotti Ciro {Cirro^ figllo di Teseo, 356, 15; h nei
corteo di Giulio II all'ingrcsso dl questo in Boio-
gna (an. 1506), 356, 5, 15; esce secretamente di Bo-
logna con altri di sua famiglia e va a Toscanella
(an. 1508), 382, 36-39.
Marbscotti Emilia vedova di Agamennone; scaccla
aiteramentedi casa sua Ermes Bentivogiio (an. 1501),
306, 34-37.
Marescotti Emilio figlio dl Ercole, 356, 13; 379, 12; i
nel corteo di GiuIIo II airentrata di questo in Bo-
iogna (an. 1506), 356, 5, 13; va coi padre a Roma
(an. 1508), 379, 11-13.
Marescotti Ercolb [Hercoiesst] figlio di Gaieozzo, 306,
27; 313, 1; 356, 12; frateilo di Agamennone, 306, 28;
padre di Agostino, 356, 13-14; di Annibale, 13-14;
dl Bernardino, 356, 13: 379, 12; di Emilio, 356, 13;
379, 12; di Leone, 356, 13-14; dl Luigi, Giovanni e
Sforza, 356, 13-14; capo di squadra; va con Gio-
[Marescotti E.-Marescotti Galeaezo] INDICE ALFABETICO
679
ranni Bentivoglio contro i Veneziani (an. 1483),
228, 12; e fatto prigioniero in Faenza (an. 1488),
. 246, 3«-35; c rimandato libero a Bologna, «7; giostra
nel torneo in Boiogna tenutosi per definire se la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane,
coi colori di Nico]6 Rangoni paladino d. Sapienza;
h ascritto alla sesta squadra vestita alla moresca
(an. 1490), 258, 40-il; la sua parte soccombe, 262,
17-18; con la m. e i figli abita fuorl d. casa paterna
(an. 1501), 306, 27-28; e al servlzio dt Giovanni
Bentivoglio, 39; temendo per la sua vita delibera
di partire da Bologna (an. 1502), 313, 1-2; diman-
data iicenza a Giovanni parte con due figU e un nl-
pote ed h scortato da baiestrieri d. BentlvogHo, 3-
3 ; sl reca a Ferrara, 4 ; torna con tre figli a Bolo-
gna (an. 1503), 322, 29; visita il Bentivoglio dal
quale e ricevuto freddamente, 29-31 ; il pred. !o fa
rlaccorapagnare a casa per sicurezza, 31-33; si rin-
chiude nel suo pal. di dove non esce per pareccliie
settimane, 33-34 ; partlti i suoi figli per Aiessandria
continua a rimanere rinchiuso dopo avere messo nel
convento d. suore di San Lorenzo con ricca dote
quattro sue figlie, 34-38; f il padre, e dal Senato, a
istigazione dl Giovanni Bentivoglio confinato a Fer-
rara, 326, 3-4; ove, essendo stato in Bologna pri-
vato di ogni sostanza, sino d. suo pal. ed essendo
raal veduto, si reca con una scorta concessagli dal
Bentivoglio (an. 1504), 330, 9-14; h nei corteo di
Giulio II all'entrata di questo in Bologna (an. 1506),
356, 5-12; in casa sua ailoggia li card. Francesco
Argentini che poi va pr. i Mattugliani a San Do-
raenico, 357, 6-7; h el. dal pp. d. Quaranta Consi-
glieri e Riformatori, 358, 34-37; con il consenso d.
leg. sl avvia con Camillo Gozzadini e duecento uo-
mini carichi dl fascine e di strumentl da distruzione
a via San Donato per buttare a terra il bellissi-
rao pal. dl Giovanni Bentivoglio (an. 1507), 370,
41-45 ; scontratosi a San Giacomo con Lucio Mal-
vezzi questi lo sconsiglia da opera si nefanda ripe-
tutamente e con preghiera, ma senza rlmuoverlo,
49-371, 1-5; h il primo a porre il fuoco incitando
alla distruzione, 5-9; veduta incominciare ia rovlna
parte contento quasi abbia cos\ vendicato tutte ie
.inglurie fatte ai suoi, 371, 17-18; h preso pcr ci6 in
odlo da tutto il popolo (an 1508), 378, 12-15, che
pensa al modo di vendicare la rovlna d. pal. Ben-
tivogiio con la rovina d. pal. Marescotti, 15-16; parte
di Bologna coi figli Bernardino ed Emillo per Koma
a informare il pp. d. cose di Bologna, 379, 11-13;
ric, 382, 27.
Marescotti Galkazzo figilo di Agamennone, 249, 46;
359, 38-39; nella congiura contro i Bentivoglio ha
il compito di stare con venticinque armati pr. la
Piazza e occuparla all'annunzio d. f di Giovannl
(an. 1488), 249, 45-48; cf. 39-40.
MARE.SCOTTI Galbazzo figlio di un altro Galeazzo {?),
356, 13-13; combatte nel torneo in Bologna tenutosl
per definire se la Fortuna o la Sapienza prevalga
nelle cose umane, al seguito di Annlbale Bentlvogllo
paladino d. F^ortuna; h ascritto alla terza squadra
veatlta alla francese (an. 1499), 259, 24-26; la sua
parte rimane vittoriosa, 262, 17-H; scalco alle nozzc
dl Alessandro Bentivoglio (an. 1492), 267, U-I6, ha
con nh sel servitorl, 15; vettlto suo e d. servl, U-19;
in San Petronio h fatto cav. aurato dal pp. che gli
dona un ricco anello (an. 1506)^ 359, 38-40; prende
parte al corteo papale in Bologna (an. 1506), 356,
5, 12.
Marbscotti Galeazzo figlio di Lodovico, 77, 25-26; 99,
34; 142, 45-46; 145, 33-34; 173, 17; 191, 26; fratello
di Gianluigi, Taddeo e Antenore, 103, 35-37; marito
di Caterina Forraagliari, 44; padre di Achille, 208,
19-21; 233, 17; di Agamennone, 208, 19-21; di Er-
cole, 306, 37; 313, 1; 356, 12; di Giasone, 306, 15;
di Scipione, 323, 20-21 ; di Taddeo, 208, 19-21 ; 307,
39; di Teseo; Annlbale Bentivoglio incarica il
calderaio Genesio di narrargii il suo misero stato
e impetrarne aiuto (an, 1443), 76, 45-47; e solleci-
tato dal padre dl adoperarsi per la liberazione d.
Bentivoglio, 77, 26-27; accetta, raa non vuole che
i fratelli gli siano compagni aiPimpresa, 27-30; in
un colloquio con Genesio nel chiostro dl San Gia-
como si fa raccontare dove e in che modo Anni-
bale sia guardato in Varano, 30-34; promette a
Genesio moite ricchezze se lo aiuteri nella llbe-
razione d. Bentlvoglio, 34-40; ottenutane promessa
formale, con lui, con il fratello Taddeo e con Mi-
chele Loianl si incamraina a Varano, 41-43 ; sul
punto di scalarne le mura il Loiani h preso da pa-
nlco e l'impresa h abbandonata, 43-44; tornato a
Bologna persevera nel dlsegno di togliere Annibale
da Varano e liberare la c, 44-50; piega ai suoi de-
sideri con promesse e preghiere Genesio, che piCl
non voieva saperne, 78, 1-7; con il pred., il fratello
Taddeo, Giacomo .Malavolti e ii Loiani pred. va
a Spilamberto ospitato da Gherardo Rangoni, 78,
8-13; questi inutilmente cerca dlssuaderlo dall'im-
presa, 13-18; giunge sotto Varano, I8-23; fatto un
voto a San Giacomo di Galizia, si apparecchia a
scalare per primo le raura d. rocca, 23-.!8; vi sale
feliceraente, 28-31 ; h ferito in un occhio dal fratello
che al buio non lo vede, 33-35; cade semivivo per
il dolore, 35-36; tornato in s& stesso sollecita i com-
pagni a salire, ed entra nella rocca, 36-41 ; chiede a
Genesio di condurio al luogo ove si trova Anni-
bale, 41-43; gli h fatto strada dai pred. sino alia
porta d. castellano ove attendono si faccia giorno,
42-44; fa prigioniero il servo d. pred. che alla chia-
raata d. padrone si apprestava ad aprire la porta
chiusa al di fuorl, 79, 2-5; si impadronisce anche
deiraltro servo prima che dia l'allarme, 7-8; e di
tutti gli altrl servitorl e d. donne che lascla in cu-
stodia a Taddeo e Michele, 9-11; con Geneslo si
avvia alla camera d. castellano e con le chlavi apre
di fuori mentre U pred. aprlva dl dentro, 12-15; se
ne impadronisce e lo consegna legato a Giacomo
Malavoltl, 16-17; corre con Genesio aila camera d.
Bentivoglio, 17-18; gU fa segare i ferri e io ripone
in libertfk, U-20; attende la sera per partire prov-
vedendo a che In paese non trapeii ci6 che succede
nella rocca, 24-35; a notte parte coi compagni c
Annibale, conducendo leco il casteilano e un «uo
nipote che rilascia, come aveva promesso, sani e
salvl a una diecina di mlglla, 35-39; giunto al paiso
di Fornovo essendo il I^aro In plen» si butta in
acqua per trovare 11 guado e fare passare sicurl i
corapagnl, 39-42; porta sulle spalle Annibale impe-
dlto a camminare, 45-47 ; ii rlpoMino tutti a cai*
680
INDICE ALFABETICO
(MwaMOttl OalMJSto]
dl Gherardo Rangonl a Spllamberto, 80, 7-1»; gluntl
alle mura di Bologna rimanda Indletro 1 lervl d.
Rangoni col caTalli, 2^24; icalando le mura, con
l'*iuto degll amicl dl dentro,avvertitJ, t'introduce
eol compagnl aecretamente in c, 34-3f; aale con ar-
matl ncl pal. d. pod. e dalle fineatre combatte contro
I aoldatl dl Franceaco Plcclnino chluil In Pat., 81,
U-1»; non potendo entrarvl In neiiun modo fa ap-
plccarne 11 fuoco alla porta, l«-33; fu bandire, con-
■eniienti gli Anzlanl, una somma a chl entri nel
Pal. dalle aperture fattevi nel muro, 3i-3u; gli h
d«to dal Senato unltamentc ad Annibale l'lncarlco
dl impadroniril d. castello dl Galliera, 82, 4f-M);
interroga Flllppo Schiavi tenuto prigloniero da An-
nlbale, 83, 34-3S; rlipondendogii 11 pred. luperba-
mente trae la ipada e l'uccide, 35-37; nelio steiio
glorno scontratoii con Carlo da Piia ucciioie di
Glovanni Griffoni lo trafigge con la ipada, 39-42;
udito che Giovanni Grlflfonl il opponera al rlchia-
mo d. Canetoli Irrompe nel Senato e lo ferisce, 86,
31-34 ; non % punlto occorrendo la lua opera per la
guerra, 36-31; non rieice a dlitruggere il molino di
Battista Sampleri alle porte di Galliera per la di-
fesa fattane da quei d. castello, 90, 14-1»; resta fe-
rito a un braccio, 1»-17 ; va in casa di Annibale
Bentlvoglio, 91, 43-43; II pred. gli manifesta il suo
dliegno di assalire col popolo l'esercito nemico e
icacclarlo dal territorio, 47-92, 1-4 ; lo approva, ma
gli raccomanda di prendere seco anche le milizie
inviate dal Fiorentini e Vcneziani, 3-21 ; giostra il
palio in IBologna 11 giorno di San Luca (an. 1444),
99,33-34; 4 scavalcato da Lodovico Malvezzl, 34-3S;
bandito per le sue vlolenze, il reca a Venezia, ma
per poco (an. 1445), 101, 18-n, perch^ per le pre-
ghiere di Annibale h richlamato dal bando, 37-38;
appena tornato i di nuovo bandito per la sua oU
tracotanza, 38-43; assalito dai Canetoii dopo l'uc-
clsione di Annibale h ferlto e icampa nel mon.
d. Buore di San Mattia, 103, 36-37; nonostante la
sua ferita va a casa sua per armarsl e radunar
genti contro i congiurati, 39-40; 4 qui aisalito dai
pred., 40-41 ; mezzo armato insienie a Plermaria
Ubaldini e Spezza Vizzani li fuga, 41-43; mentre
finisce di armarsi e informato daila moglie pian-
gente deU'uccisione d. fratelli e di Annibale, 44-
47 ; disperato per tali morti si propone di vendi-
carie, 48-104, 1-3 ; esce a cavallo con molti amici,
3-4; troya il Gonfaloniere di Giustizia con gli An-
ziani e gli ambasc. di Flrenze e Venezia sulla porta
d. CoIIeglo di Spagna, ove eransi ridotti, incerti
per ove passare, 104, 2-8; consiglia ai Signori di
impadronirsi d. Piazza promettendo loro la vittoria
sui Canetoli, 9-13; accompagna i pred. che lo in-
carlcano di occupare e dlfendere la Piazza trovata
sgombra, 104, IS-l», e gli affidano tutti i soldati per-
chh provveda al bisogno, 23-33; fortifica la Piazza
e vi mette guardie, 33-34 ; quindi con cento armati
si dirige a San Francesco ove erasi asserragliato
Battista CanetoH, 4»-105, I; raa scontratosi In ne-
mici per la vla li attacca rlmanendone molti da
ambe le partl morti o feriti, 1-4; accertatosi pr.
gll Anziani che veramente come ne era itato avTer-
tito, si cercava di fare la pace, 4-13, rimonta in
sella e infiamma il popolo a vendicare la f di An-
nibale e d. luol propri fratelli le non vuole cadere
nelle manl d. Viiconti, 13-IS; h coii leguitato da
moltl coi quali li dlrige di nuoro a pia/.za San Kran-
cesco, lS-1»; rovina ibarre e roste con grande uc-
ciilone d. luoi c d. nemlci, It-lf ; gli vlene in aiuto
Pietro da Navarrino quando h arrirato al Treblx) de'
Ghiiilieri, 105, 19-34; qui li accende furibonda ml-
ichia in cui finaimente prevale e perieguita i ne-
mici col ferro lenza pieta, it-2S ; gli i scioccaroente
da Simone da Sassoferrato fatta propoita di aiu-
tarlo nel complotto di aprire una porta a Tallano
d. Friuli, 110, 31-34; flnge di accettare e si fa pagare
un acconto di cinquecento ducati, 34-33; arutiil lo
conduce prlgioniero agli Anziani, 3S-36; si tiene il
danaro, 27 ; partecipa al governo di Bologna (an.
1446), 116, 15-17; va a Roma a oiiequlare 11 pp.
(an. 1448), 125, 27-38; h fatto dai pred. cav. aurato,
38; torna a Bologna, 29; riceve in dono dal pp. 11
passo delPUccellino con molti priTilegi, 30; va a
San Giovanni in Periiceto con altrl di sua parte a
prendere Baldassarre Canetoli, che avevano rlicat-
tato da Aitorre Manfredi, 127, »-9; rimprovera al
Canetoli la t dl Annlbale, I8-20; gli e dal pred. ri-
battuto che egli e i suoi, per la loro preputenza,
furono la vera causa d. fine d. Bentivoglio, 20-34;
non gli risponde, 2»; conduce 11 Canetoli innanzi
al settenne figlio dl Annibale, cui lo addita come
uccisore d. padre, 29-31 ; avendolo dileggiato meu-
tre era avvlato ai supplizio, gli c da lui dignito-
lamente risposto, 128, 3-5: favorisce i perturi)atori
d. sicurezza d. c. perchi d. luo partito (an. 1449),
129, 16-17; invano h ammonito a tal propoiito dal
leg., 17-19, cui minaccia violenza se non
badl as 4, 19-31; egualmente Intlma al pod.
di revocare il bando contro i posseisori
di armi senza licenza, 21-23; e ambasc. d.
cora. ai pp. a intenderne l'animo riguardo a Bolo-
gna, 133, 37-38; Friano e Bartolomeo Scrittori com-
plottano di incendiargii le stalle (an. 1453), 143,
14-18; c confermato d. Sedici d. Reggimento (an.
1453), 44-46; come tale prende parte alla riforma
degli Statuti d. c. (an. 1454), 145, 39, 33-34; suo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze, 149, 30; li
fabbrica un pal. nel pressi di Santa Margherita,
152, 22; e d. Sedlci in luogo d. padre (an. 1459)-
170, 24-35; e deputato a provvedere alle genti d'arme
d. duca Sforza insierne a Giacomo dai Lino, 172,
1-3; cMamato con altri dal pp. e arringato dal pred.
per la concordia tra I ctttadlni (an. 1460), 173, 17,
23-26; con Carlo Ghisilleri cinge gli sproni ai neo-
cavaliere Domenico Garganelli (an. 1463), 181, 13-
14 ; parte con Tristano Sf orza per la Romagna (an.
1464), 186, 39-30; Ippolita Sforza con il cognato e
11 seguito si ripoia nei luo pal. a Confortino (an.
1465), 188, 8-9; c d. senatori sedentl 1 prlmi lel
meai ai tempo della serrata di Paolo II (an. 1466),
191, 36; accompagna quale ambasc. il ieg. a Roma
per il conciave (an. 1471), 208, 8-9; Sisto IV rae-
more d. cortesie da lui ricevute nel suo soggiorno
a Bologna concede cariche onorifiche ai luoi tre
figli Agamennone, Achiile e Taddeo, 17-21 ; fa so-
lennl esequie in San Pietro al figlio Achille e gli
appresta sontuoia sepoltura in San Domenico (an.
1485), 233, 17-18; e el. d. Sedici (an. 1488), 253, 33-
[Marescotti Gal.-Marescotti Lod.] INDICE ALFABETICO
681
M; apprende la uccisione d. figli e d. nipoti con
rassegnazione, come giusto castigo di quello clie
altra voltaaveva fatto (an. 1501), 306, U-l»; il figlio
Ercole non abita con lui, 37; Ermes Bentivoglio
gll si mostra deferente, 33-3« ; gli e trasportato a
casa il figlio Taddeo morente per una stilettata
rlcevuta, 34-35; rlmane in Bologna anclie dopo la
partenza di Ercole (an. 1502), 313, 4; t »• novan-
tasei anni (an. 1503), 324, 37-38; cf. 325, 44-45; e
sepolto senza onori in San Domenico malgrado le
sue digaitk, 324, 38-40; suoi connotati, sua robu-
stezza fisica e suo coraggio, 40-45; sua natura, 45-
49; 8ue opere, 4»-325, 1-4; cf. 326, 1-2; sua sepol-
tura vicino alla moglie Caterina, 325, 4-5 ; epitaflSo
da lui posto alla pred., 6-13; alcuni giorni prima
di raorire ai reca a pranzo da Glovanni Bentivo-
glio ed e ricevuto con deferenza da lui e da Ginevra,
13-36; pranza con i pred., 26; indi prega Glovanni
di perdonare e rispettare quelli che ancora soprav-
vivovano d. sua famiglia in memoria di quanto ha
fatto altre volte per lui e la sua casa, 36-34: ne
ottiene formale promessa dal Bentlvoglio che si
dlscolpa personalmente dell'eccidio d. suoi, 35-41;
i accompagnato dal pred. a pie d. scala e torna a
casa accompagnato dal popolo, 41-43 ; epltaflSo sul
auo sepolcro, 46-47 ; sua eredita, 326, 3-3 ; poco dopo
la sua t il figlio Ercole e tutti gli altri Marescotti
sono mandati a confine fuori di Bologna, 5-6 ; gli
succede in Senato Sallustio Guidotti, 7-8; il suo
pal. e dato a Giacomo Maria dal Llno; le posses-
sloni sono divise parte tra i figli di Giovanni Ben-
tivoglio e parte tra gli aderenti d. Bentivoglio,
10-13; verita d. suo motto, 13-14.
Markcotti Galeazzo padre di un altro Galeazzo, 356,
13-13; esce segretamente di Bologna con altrl d. sua
famiglia per sfuggire all'ira di Gaspare Scappi e va
a Toscanelia (an. 1508), 382, 36-39.
Marescotti Galeazzo figlio di Scipione, 356, 14-15; e
nel corteo di Giulio II alI'ingresao dl questo In Bo-
logna (an. 1506), 356, 5, 14 ; escc segretamente di
Bologna con altri d. sua famiglia per sfuggire al-
l'ira di Gaspare Scappi e va a Toscanella (an. 1508),
382, 36-39.
Markscott: Giambattista [Giovanm Battista ifar*-
seotti] prete; figlio di Ercole, 356, 13-U;fenel cor-
teo dl Giullo II alPentrata di questo in Bologna (an.
1506), 356, 5, 13-14; esce segretamente dl Bologna con
altri d. sua famiglia per sfuggire all'ira d. Scappi
e va a Toscanella (an. 1508), 382, 36-37.
Markscotti GlAN LuiGi [Giovanni Luigi] figlio di Lo-
dovico, 77, 35-36; 103, 36; fratello dl Galeazzo, 36-37 ;
h eiortato dal padre a llberare Annlbale Bcntivogllo
(an. 1433), 77, 36-37; i decjinato il suo concorao dal
fratello Galeazzo, 38-30; va alle mura e con funi e
con acale introduce Annibale, il fratello Galeazzo e
11 loro segulto in c, 80, 26-39; csce con il Bentlvo-
glio di Bologna per dar batfaglia al nemico, 92, 39-
41 ; coi fratelll Taddeo e Antenore sl rappacifica
con Lodovico Canetolt per opera degli Anzianl (aii.
1445), 101, 34-30; e ucciso pcr la strada con t fratelU
Taddeo e Antenore da seguacl d. Canetoli, 103, 34-
36; ne i vendicata la t ■i"! popolo sui Canetoli,
105, 37.45.
Marbscotti Gianluioi [Giovanmi AUisio] figlio di Er-
cole, esce segretaniente di Bologna con altrl d. sua
famlglia per fuggire l'ira dl Gaspare Scappi e ripara
a Toscanella (an. 1508), 382, 36-39.
Marescotti Gianmaria [G. M. Marescotti\ figlio di Sci-
plone, 356, 14-15; fe nel corteo di Giulio II airin-
gresso di questo in Bologna (an. 1506), 356, 5, 14 15;
esce segretamente di Bologna con altri di sua fa-
miglia per sfuggire all'ira d. Scappi, e va a Tosca-
nella (an. 1508), 382, 36-39.
Marescotti Giasone figlio di Galeazzo, 306, 14; fra-
tello di Agamennone, 303, 15; padre di Achille, 356,
16; sospettato di intendersela col Valentino i chla-
mato in Pal. e ivi detenuto nella camera detta d.
Paradiso (an. 1501), 303, 13-15;^ liberato per raan-
canza dl prove dopo quattro giorni, 18-19; nuova-
mente chiamato ^ rltenuto per la stessa accusa, 19-
34; e ucciso dai compagni di Ermes Bentivoglio, 37-
38; sua ucclsione ric, 306, 14; il suo corpo h por-
tato airospedale d. Morte, 305, 44-45.
Marbscotti Giovanim figllo di Ercole, 356, 13; "k nel
corteo di Giulio II all'ingresso dl questo in Bolo-
gna (an. 1506), 356, 5, 13.
Markscotti Lkonk figllo di Ercole, 356, 13-U; h nel
corteo di Giullo II all'entrata di questo In Bologna
(an. 1506), 356, 5, 14.
Marbscotti de' Calvi LoDovico padre di Antenore, 77,
35-36; 92, 40-41; 103, 36; di Galeazzo, 77, 35-26; 99,
34; 103, 36-37; 142, 45-46; 145, 33-34; 173, 17; 191,
36; di Gianlulgi, 77, 35-26; 92, 40-41; 103, 35-36; di
Taddeo, 77, 25-36; 92, 40-41; 99, 34; 103, 36; fc ban-
dlto di Bologna (an. 1430), 19, 36, 40; fe vUitato da
Carlo Bianchetti che gli espone 11 disegno di llberare
Annibale Bentivoglio (an. 1443), ^^i 24-35 ; ofFre al-
1'impresa 1 suoi figli e consiglia di affrettarsi, 25-28;
manda un messo al ponte sul Reno ad avvertirc la
comitiva di Annibale che tutto e all'ordine per rl-
ceverli in c, 80, 19-31 ; 11 Bentlvoglio appena glunto
si reca a salutarlo e ad accordarsi con lui sul da
fare, 29-30; rlceve il pred. con grande afietto e gioia,
30-33; accorrono in casa sua molti amici d. Benti-
voglio a salutarlo, 32-36; consiglia Annibale dl rlen-
trare subito nella sua abitazlone pr. San Donato e
di radunare al pii presto il popolo per scendere in
Piazza, 37-40; fe d. Sedici Riformatori d. Stato, 87,
3-6; cassato quesfufficlo decade, 3; uccidc in Piazza
quasl suUa porta d. Pal. Glovanni Landi seguacc
d. Canetoli (an. 1444), 100, 19-21; I Slgnori per con-
siglio di Galeazzo auo figlio entrano in casa sua
ad armarsi (an. 144S), 104, 13-14; i el. d. Sedicl
Riformatorl d. Stato pcr porta Stierl, 107, 19, 33; 4
degli Anzlani che decretano II bando al Canetoli e
loro seguacl, 48; el. Gonfaloniere di Giustlzia (an.
1446), 113, 10-11; e el. d. Sedlci Rlformatorl d.
Stato, 35-27; partecipa al governo di liologna, 116,
15-17; rlc, 118, 33; 4 d. Sedicl Rlformatorl, 119, 34-
35; i degll Anzlani di marzo-aprlle (an. 1449), 129,
34-35; t ottantenne (an. 1459), 172, 5-7; k sepolto
In San Domenico con grande pompa, 7-8 ; versi in
suo onore dl Zaccarla Enrighetti, 1-15.
MARK.SC0TTI LoDovico figlio di Teseo, 303, 17;fratello
dl Mareacotto e di Antenore, 305, 46; dl Ageallao,
303, 17; 305, 46; accuaato con glt sll e II fratello
Ageailao di intelllgenza col Valentino 4 detenuto !n
Pal. nella atanaa detta d. Paradlao (an. 1501), 303,
682
INDICE ALFABETICO (Maretcottl Lodovlco Mariano ^/r„j]
lS-17; h llb«rato per mancania dl proTC, U-I9;idl
nuoTO chlamato In Pal, e rltenuto per la itetia
accuaa, 303, 19-34; i irl ucclso da Ermei llentlro-
gllo e compagnl, 305, 37 ; II suo corpo h c.ondotto
niroipedale d. Morte, u*i; ric, 306, U.
Markscotti LuKii figllo di Ercole,' 456, 13; h nel cor-
teo dl Giulio II all'entrata di queito in Bologna
(an. 1506), 356, 5, 13.
Marbscotti Marbscotto fratello di Antenore, di Age-
silao e di Lodovico, 305, 46; appresa la uccisione
d. fratello e di altri d. sua famiglla fiigge con An-
tenore alla Torre dcll'UccelIlno (an. 1501), 305, 46'
47; con un pretesto cliiamato ai basso c ucclso da
messi di Brmes Bentivogllo, 47-51 ; sua t ric, 306, 11.
Markscotti Pibr Francusco 6glio dl Teseo, 356, 15;
h nel corteo di Giulio II aifingresso di questo in
Bologna (an. 1506), 356, 5, 15; esce segretamente di
c. con aitri d. sua famiglia per scampare ali'ira di
Gaspare Srappi e va a Toscanella (an. 1508), 382,
36-39.
Markscotti Scipione figllo di Gaieazzo, 323, 20-31 ; padre
di un altro Galcazzo e di Gianmaria, 356, 14-15;
conduce per le redini la chinea d. Regina di Russia
nella risita di questa alla scpoltura di San Dome-
nlco (an. 1472), 212, 36-38; reata a Bologna dopo la
f;:ga d. suoi (an. 1501), 306, 36-27; c assalito e, dopo
una accanita difesa, ucclso in Piazza da provvisio-
nati d. Pal. sotto la Ringliiera d. Signori (an. 1503),
323, 30-35; ii suo corpo h seppeliito senza onore, 25-
36; i tra i suoi feritori Teseo Guldotti, 23-24.
Marbscotti Sforz.\ figlio di Ercole, 356, 13-14; c nel
corteo di Giulio II all'entrata di questo in Bologna
(an. 1506), 356, 5, 14.
Marescotti Tadueo [TiJeo] figlio di Lodovico, 77, 25-
26; 99, 34; 103, 36; fratello di Galeazzo, 36-37; di
Gianiuigi e Antenore, 35-36 ; h esortato dal padre ad
adoperarsi per la liberazione di Annibale Bentiro-
glio (an. 1443), 77, 36-27; col fratello Galeazzo e
gli altri congiurati va a Varano, 41-43; sul punto
d! scaiarne le niura i'impresa va a monle per paura
di uno d. congiurati, 43-45; torna a Bologna, 45;
si accinge per la seconda volta alla liberazione di
Annibale, 78, 7-18: nello scalare le mura d. rocca
di Varano ferisce inavvertitamente 11 fratello in un
occliio, 33-35; gli sono dati in custodia da Galeazzo
i servi e le donne d. casteilo fatti prigionieri, 79,
10-11; nel ritorno guada a nuoto il Taro in piena,
42-43; porta per un tratto di strada sulle spalle An-
nibale intorpldito, 43-49 ; esce con ii pred. dl c. per
ia battaglia contro il Dal Verme, 92, 39-41 : corre il
palio in Bologna il giorno di San Luca (an. 1444),
99, 33-34 ; coi fratelli Gian Luigi e Antenore si rap-
pacifica con Lodovico Canetoli per opera degH An-
ziani (an. 1445), 101, 24-30; e ucciso coi fratelli pred.
da seguacl d. Canetoli, 103, 34-36; la sua f c ven-
dicata dai popolo sui Canetoii, 105, 27-4S.
Marbscotti Taddbo [TiJeo] figlio di Galeazzo, 208, 30-
31; 307, 39; e dal pp. Sisto IV fatto suo donzeiio
di tavoia (an. 1471), 208, 30: resta a Bologna an-
che dopo la fuga d. suoi (an. 1501), 306, 26-27: la-
mentandosi con uno degli uccisori di Agamennone
d. f di questo, una sera tornando a casa solo e
senz*armi e assailto e ferito a morte, 307, 39-34;
trasportato a casa d. padre f, 34-3S; h tepolto dl
notte e senia onnre In San Doroenico, IS-M: l'omi-
cida non h moiestato, 3»-37.
Marescotti TBseo figllo di Galeazzo; padre di
Agesllao, 303, 17; dl Ciro, 356, 15 ; dl Pierfrancesco,
356, 15; conduce la prinia squadra di Glovanni
Bentivoglio nei tornto bandito da questo in Bo-
logna 11 glorno di .San Petronlo (an. 1470), 204, 14;
sua impresa e sue vestl, 14-18; Iia per compagno
Gualtiero d. conte Barfolomeo, 18-20; con aitri car.
toglie a forza al partlto rosso awcrsario io sten-
dardo e lo porta dalia sua partc accanto allo sten-
dardo bianco, 205, 37-41 ; gli % da Giovanni Benti-
voglio dato parte d. premio vinto daJia fasione
bianca, 6; torna lieto a casa, 6-7.
Marescotto r. Maretcotti M.
Margherita [Margaritd\ v. Ghirardacd M., Malvrxii
M., Pepoli M. ; v, anche Maria Margherita.
[Maria d^AragonaJ figlia di Alfonsu; sposa Leonello
d'Este (an. 1444), 98, 9-10.
Maria degli Angeli (Chibsa di Santa) I'. Ferrara
(ehiese).
Maria in AquiRO (fARDiNALK Di Santa) V. Colomna
Giovanni.
Maria Dominica (cardinalb di Santa) I'. Mediei [De')
(jiovanni.
Maria (Santa) in Duno danneggiato dalia tempeata
(an. 1454), 151, 46-48.
Maria dblla Misbricoruia (Monastkro di Santa) V.
Bologna (monasteri).
Maria dkl Montk (chiesadi Santa) V. Bologna (chiese).
Maria db' Pepoli (chiesa di Santa) V. Bologna {chiese).
Maria di Piantavignk (Santa) \Santa Maria di Pian-
tavigne], ric, 179, 30.
Maria in Portico (cardinalb di Santa) V. Zeno Gio-
vanni Battista,
Maria da Quarto (Suore di Santa) abitanti a Quarto
sopra Santa Caterina; sono trasferite nei mon. d.
suore di San Giovanni Battista unitamente aile
suore di Santa Marla Maddalena (an. 146S), 201, 7-8.
Maria di Ravonb (chiesa di Santa) V. Bologna (chiese).
Maria Antonia V. Bentivoglio M. A.
Maria Camilla V. Rossano (da) M. C.
Maria Isabella [Mnria Isabelta] v. Bentivoglio M. I.
Maria Maddalkna (chicsadi Santa) V. Bologna (chiese).
Maria Maddalena (Suore di Santa). In Botogna dalla
strada San Donato vanno ad abitare per volere d.
Senato nei mon, d. monache di San Giovanni Bat-
tista Insleme alle suore di Santa Maria da Quarto
ivi pure condotte (an. 146S), 201, 6-8.
Maria Maddalena di Valdipietra (chiesa di Santa)
[ecclesia Sancte Afarie Magdalene Vallis Petre] v.
Bologna (chiese),
Maria Maddalkna di Valdipibtra (Suore di S.vjtta)
[sHOre di Santa Maria Maddalcna in Val di PreJa]
abitano fuori porta Saragozza (an. 1457), 164, 31-33.
Maria Magoiore (chiksa di Santa) r. Bologna (cii>i<),
iVafoli (chiese),
Maria Margherita t. Pefoli M. M.
Maria Nuova (cardinali di Santa) V, Cafraniea Do-
menico, Gonaaga Franeesco,
Maria Tommasina V. Canetoli M. T.
Mariano V. Baglioni M. ; Bargetlini M.
Mariano (Fra) da Faknza, frate d. Servl In Bologna;
i collato (an. 1508), 384, 50; cf. 41.
[Marini Giacomo-Marsili GiovanniJ INDICE ALFABETICO
683
Marini GiAcoMo Burattinodi Argile, seguace d. Ca-
netoli e bandito di Bologna (an. 1445), 108, 33.
Marino V. Aquila {dell') M., Caracciolo M., Leoni M.,
Lojani M., Marzano (Di) M. princife di Rossano.
.... Marino connestabile esce di Bologna coi Benti-
Toglio suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349, lO-U.
Marino da Brisighblla. Suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 149, 6-7.
Marino (Sak) nel Bolognese ; fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 13.
Marino (CHIBSA Dl San) V. Bologna [fhiese).
Mario V. Calcina (Dalla) M., Malvezti M., Valdrighi M.
Mario da Roma corre contro Giovanni Antonlo da
Verona, clie tiene il secondo tavoliere dai canto d.
Piazza verso i banchi, nella giostra in Bologna per
le nozze di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 241,4-6.
Maron Bbrnardo c multato con Gaspare in duecento
ducati per il lifaciraento d. pal. Marescotti (an.
1508), 388, 26.
Maron Gasparb e multato con Bernardo in duecento
ducati per II rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, 26.
" Marsili (famiolia) e rappresentata nel Theatro mo-
ralt de' moderni ingegni d. Ghirardacci, XXIV, 32-
"„.
Marsili Agostino padre di Galeazzo, 395, 3; conduce
per le redini la chinea d. Regina di Russia nella
visita di questa alla sepoltura di San Domenico (an.
1473), 212, 36-38; prende parte a una giostra bandita
In Bologna da GioTanni Bentivoglio (an. 1483),
224, 17-18 ; h. degU Anziani con Annlbale Bentivoglio
Gonfaloniere (an. 1489), 255, 6, 8; giostra nel torneo
in Bologna tenutosi per definire se nelle cose umane
prevalga la Sapienza o la Fortuna, al seguito di
Annibalc Bentivoglio paladino d. Fortuna; 4 a capo
d. prima squadra vestita all'italiana (an. 1490), 259,
15; la sua parte rlporfa la vittoria, 262, 17-19 ac-
compagna a Milano Annibale Bentivoglio a com-
plimentarvi Luigi XII (an. 1499), 297, 36; torna a
Bologna per acqua ; prima, sino a Ferrara, nel Bu-
cintoro d. march. d'Este, quindi per nave, 298, 1-5 ;
ospita in casa sua a San Mamolo il card. Fran-
cesco Alidosi (an. 1506), 357, 1-3; cf. 395, 3; sua
Cftsa ric, 381, 30-31; fe multato in cinquecento du-
cati per 11 rlfacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
387, 32.
Marsili Galeazzo figlio di Agostlno, 395, 3; degll An-
ziani; durante il terremoto coi coUeghi e il Gonfa-
loniere dorme nell'orto d. Pal. (an. 1505), 334, 21-
24; e tra le genti d'arme di Annibale Bentivoglio
assoldato dai Fiorentini contro i Pisani, 337, 21-23;
si accorda con Gianfrancesco e Ginngaleazzo Poeti
e con Gaspare Scappi per fare rientrare i Bentlvo-
glio in c, perchii vendichino la rovina d. loro bel
pal. e rlntuzzino 1'ardire d. Marescotti che si van-
tavano volere fare altrettanto alle case degli amici
d. BentivogUo (an. 1508), 378, 17-36; va a Roma
chiamatovi dal pp. sotto fede di sicurti, 384, 13-16;
& rinchluso in Castel SanfAngelo, 20-21 ;
torna libero a Bologna per intcrcesiione d. card.
leg. Alidoti chc ricordava l'ospitaliti avuta dalla
sua famigUa (an. 1509), 395, 1-3; cf. 394, 34-25.
Marsili Giacomo [/acomo] figlio di Giovannl, 113, 6;
189, 5; padre di Gloranni, 228, 3; presta al com. dl
Bologna centocinquanta scudi e ne diventa tesoriere
(an. 1440), 62, 15-16; e el. con altrl a distribuire I
beni d. banditi (an. 1445), 113, 4-6; suo dono a Sante
Bentivogiio per le nozze (an. 14S4), 149, 15-16; con-
vocato con altri dal pp. e arringato dal pred. per
la concordia nella c. (an. 1460), 173, 19, 33-26; va a
Roma quale ambasc. al seguito d. leg. di Boiogna
(an. 1460), 174, 37-39; fa un presente alle nozze di
GiuUo Malvezzi (an. 1464), 184, 37-38; per ordine
d. Senato accompagna ai confini Giacomo Piccinino
di passaggio a Boiogna (an. 1464), 185, 19-20; va
ambasc. ai pp. a persuaderlo dl non insistere nel
volere la signoria assoluta d. c. (an. 1465), 187, 26-35;
essendo senatore, f ed 6 sepolto in San Domenico
(an. 1465), 189, 5-7; non e sostituito perche d. sena-
torl in soprannumero, 7-8.
Marsili Giovanni padre di Giacomo, 113, 6; 189, 5;
prende parte al consiglio d. Sessanta indetto dagll
Anziani (an. 1430), 18, 13, 15-16; ceiia con cinque di
parte Bentivoglia sostenuti nel pal. degli Anziani,
37-38 ; dopo cena c chiamato f uori, 38-39 ; c fatto cav.
aurato in San Petronlo dal pp. (an. 1459), 171, 33.
Marsili Giovanni figlio di Giacorao, 228, 3; conduce
per le redini la chinea d. regina di Russia nella
visita di questa alla sepoltura di San Domenico
(an. 1473), 212, 36-38; h fatto cav. aurato dal duca
Giangaleazzo Sforza alla presenza di Giovanni Ben-
tivoglio e d. suo seguito (an. 1480), 221, 31-34; suc-
cede in Senato al f Bernardo da Sassuno (an. 1483),
228, 3-4 ; e el. d. Sedici (an. 1488), 253, 22-23; fe uno
d. giudici d. torneo in Bologna, tenutosi per definire
se la Sapienza o la Fortuna prevalga neUe cose
umane (an. 1490), 258, 46-47; giudica vincitori i car.
d. Fortuna, 262, 20-24; accompagna Giovannl Ben-
tlvogllo a Ferrara a condolersi col duca Ercole d. f
d. duchessa (an. 1493), 273, 24-26; torna a Bologna,
26: ric. per Giovanni PJacentini suo servitore, 299,
47; con Angelo Ranuzzi i mandato dal Senato al
Valentino a rallegrarsi con lui deII'acquisto di Faen-
za (an. 1501), 302, 42-44; a Castel San Pietro h rag-
giunto dalPavanguardia d. pred. e richiesto di allog-
giamenti nel territorio, 44-46; fa col compagno aprire
loro il castello perch^ abbiano Tettovaglia, 46-47 ; 1
pred. appena entrati lo fanno prigioniero col Ra-
nuzzi, 47-48; pol lo conducono seco e io costringono
a dare loro la lenuta di Casal Fiuraanese, Castel-
guelfo e altri luoghi, 48-50; accompagna Paolo Or-
sini dal duca Valentino per conchiudere la pace,
304, 42-43, 44 ; 11 che fc fatto con strumento dl Cesare
Nappi, 44-45; torna a Bologna, 45-46; con altrl va
ambasc. d. Senato a PIo III per rallegrarsi d. sua
elezione (an. 1503), 326,47, 49; giungc a Roma che
11 pp. k gravemente malato, 327, 19-20 ; f II pred.
domanda istruzion! sul da fare, 33-33; gli c ordinato
di aspettare I'elezione d. nuovo pp., 23-34; va a rlve-
rire Glullo II benevolmente accolto, 328, 30-32; (m
uccldere un lupo che desolava la Valle dl Reno («n.
1506), 343, 12-13; h uno degli ambasc. raandati dal
Senato a Giulio II a SanfArcangelo, 345, 4S-46;
arrirato coi pred. a Cetena h raggiunto da un messo
di Giovanni BentivogUo che loro conalglia di passa-
re su terrltorio veneziano essendo stato ucclio Ber-
nardino Gozxadlni caro al pp., 46-346, 1-17; ra con
gll altri a Cervla e di li mandano a chiedere un
684
INDICE ALFABETICO [UnTm Glovannl-UaiHno V papa)
■alTkcondotto al pp. che lo accorda, 34(), 17-21 ;
recatoii • S»nt'Arcangelo <«n glt altri il pi>. proi-
bitce loro di partlre tenza sua licenza, 31-33; ri-
manda a liologna 11 luo legulto ailMnfuorl dl un
servo, U-34 ; gll h dal pp. affidata la porta di Sara-
goiza, 357, 3t; esiendo d. Senato veccliio h da Giu-
llo II ei. d. Quaranta conslglierl e rtformatori,
358, 37 ; h creato dal pp. sorralntendente alio .Stu-
dio, 359, 34 ; per incartco d. Senato acconipagna
Gtullo II a Roma (an. 1507), 365, 31-33.
Marsili Pirro h con altrl convocato in Pal. da Ermes
Bentlvogito (an. 1501), 305, 5-»; ii pred. mantfesta
loro clie Agamennone Marescotti aveva scritto al
Valenttno invitandolo contro Bologna e 1 Benti-
Toglio, 11-39; ii esorta a unirsi a lui neiruccldere
i Marescottl traditori detenuti in Pai., 3»-31; p«r-
tecipa ali'uccisione d. pred., 31-43.
Marsili Rinai. 00 mtiliaio /« duectnioeinquania du-
caii f»r la ricosir$aioMe d. fal. Mareseotti (an. 1508),
389, la.
Marsiu ViNCENzo degli Anzianl; fe scomunicato per il
suppiizio di alcunl religiosl colpevoli di furto (an.
1486), 234, 8-9; 4 d. Coilegi (an. 1505), 339, 1, 4.
Marsilio V. Falzoiu A/., Loiant M., Tagliafieira M.,
Sanli M., Torelli M.
Marsimigli Giu.stiniano e el. degli Anziani di Bologna
(an. 1430), 17, 36-38.
Marta (Donzkllb ui Santa). Appellativo d. fanciulle
povere di Bologna tolte da alcunl pietosl da ele-
mosinare (an. 1505), 338, 43-43.
Martelkmgo Giieraiido V. Martinengo (Da) Gherardo.
Martelli Bbrtoldo muitato In duecentocinquanta du-
cati per ii rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 31; i nuovamente multato in sessanta ducatl
per la ricostruzione pred., 389, 8.
Martinengo (Da) Cbsarg e condottiero neU'esercito
d. Caldora (an. 1430), 20, 30-31; essendo cap. nel-
fesercito d. Lega rimane prigioniero d. Piccinino
nella rotta da questo inflitta al detto esercito (an.
1434), 40, 31-33; i cap. d. milizie aragonesi nella
Marca e in Lombardia (an. 1440), 119, 41-43.
Martine.ngo (Da) Ghkrardo \Gherardo Marteiengo] e
neifesercito di Bartolomeo Coiieoni contro Firenze
(an. 1467), 193, IS; resta f neiia battaglia alla Mez-
zolara, 195, 31-33.
* Martini Elena moglie di Pietro Gliirardacci (s. a.),
VIII; rimasia vedoz'a, dal cognato Santc le e fatto
nel iettamento un legaio di quaranta lire {an. 1S18),
IX, 4'-4* „■
Martxno V. Bomhasari M., Colla M., liocca (Dalla) M.,
VaUe (Della) M.
Martino (San). II pp. Gluiio II entra in Bpiogna 11
giorno d. sua festa (an. 1506), 357, 37; cf., 353, 34;
il Senato per solennizzare questo avvenimento fa
correre ogni anno per il suo giorno un pallo di
broccato, 357, 37-38.
Martino (chiesa di San) nei Medesano, sotto il patro-
nato d. Malvezzi; e olficiata dai frati Eremitani dl
SanfAgostino per concessione d. card. Pietro Rla-
rio datata di Ferrara (an. 1473), 213, 4-8.
Martino (San) nel Bolognese; fa un dono a Santc Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 30.
Martino (San) i>ell'Avbsa rlc, 179, 1».
Martino (San) in Soverzano nel Bolognese; fa un dono
a Sante BentiTogiio per le nozze (an. 1454), 151,
t-7; deTattato da una tempesta (an. 1468), 190, lt-31.
Martino V papa; zio di Paolo Colonna, 15. 47-48; " m*
dncreio eht riunitce Mtdicina alia c, e ttrr/iorio di
Bologna (an. 1419), LVIIi, o^-//j; LIX, /-.«>; cf. LVII,
30-33 „ ; tratta la condotta di Antoo Galeazzo Ben-
tivoglio per mezzo d. suo rliierico di camera Be-
nedetto Guidaiotti (an. 1426), 4, 1-S; e quelia di
Annibalc Bentlvoglto, figiio d. pred, esiendo Inter-
mediario II vesc. di Boiogna Nlcoi6 All>ergati, *-« :
eleggecard. Lodovico Alamanni governatore di Bo-
logna, 30-31 ; chtama a Roma fAlbergati 33-34 : io eieg-
ge card., 36-38 ; cf. 34-3S ; lo manda ieg. a Venezia e
Milano per la pace tra questi princlpi e ia Lcga, 39-
41 ; invita a Roma Anton Galeazzo Bentivoglio (an.
1437), 5, 35; io accarezza molto, 18; io crea conte di
Campagna, Vt\ ci6 per tenerlo iontano da Bniogna,
30, e per tenere a freno i Canetoli, 31 ; elegge Ga-
•pare Maivezzl governatore dl Ascoii con ampia au-
toriti (an. 1438), 6, 37-39: da Antongaleazzo Benti-
vogiio gii h presentata la lettera con cui Tommaao
Canetoli esortava il pred. a non fidani di iui e
tornare in patrla, 8, 1-3; se ne turba, 3; gia raal di-
tposto contro i Canetoli deltbera di mandare ad
assediare Boiogna e affretta la partenza dcireserci-
to, 3-7 ; il Senato di Bologna chtede aiuto contro lui
ai Venezianl 14-17; che lo rifiutano dichiarando di
essere suol amici, 17-19; priva Bartolomeo Zami^ec-
cari dcll'abbazia di San Bartolomeo di Ferrara, 9.
10; comanda con breve a tutti i capitani al toldo
d. Chiesa di dare aiuto ad Antongaieazzo Benti-
voglio e al card. Nicol6 Albergati ogni volta che lo
richieggano, 37-30; i Veneziani rifiuta.no ia tenuta di
Bologna fatta ioro dai Boiognesi in cambio d. loro
aiuto, per non inimicarselo, 31-3»; interdice Boio-
gna, 44-45; vieta ai Boiognesi l'uso d. cose sacre, 10,
44: ric, 14, 40; per finire la guerra coi pred. degge
ii card. Lucido Dei Conte leg. dl Rom.igna con
ampia facolta di trattare la pac<; (an. 1429), 15, 34-
36; invia Rolando da Genazzano ambasc. a Boiognn
con piena autorita per trattare l'accordo, 16, 14-17;
per 1 patti d. pace coi Bolognesi deve restituire a
Bartolomeo Zambeccari l'abbazia di Son Bartolo-
meo di Fcrrara, 37-38, scegliere ii pod. di Bologna,
neiln terna d. nomi pretentata dagli Anziani, 44, e
mandare un lcg. gradito al Senato e al pop., 45, e se
non piace rimuoverlo, 45-46: da ii suo consenso aiia
domanda d. leg. di cntrare in Bologna, 17, 6, cf. 3-3;
gli fe consigiiato dal pred. di pretendere il iiI>ero do-
minio di Bologna per mettere fine aile prepotenze e
tlrannie d. Canetoii (an. 1430), 20, 1-3; revoca il
card. del Conte e crea leg. in sua vece ii vesc. di
Torpeia uomo risoluto e valoroso, 4-6; ordina al
pred. di ridurre Bologna sotto il suo libero domi-
nio, 20, 7-8; devono recarsi a iui ambasc. d. pred.
c. per l'accordo, 43; non conferma i capitoli concor-
dati tra i Bolognesi e il leg., 22, 10, ric, 31-33: manda
a questo in San Giovanni in Persiceto Antonio Man-
fredi ordtnandogii dl trattare con lui I'accordo coi
Bolognesl, 23, 3-5; fa sapere da un messo a Bologna
che mandera un nunzio per conciudere la pace, 5-8;
h famigliare con Nicoi6 da Ugnano, 10: concede al
card. Alliergati piena autoriti dl fare pace coi Bo-
iognesi (an. 1431), 23, 43-43; f * Roma, 24, 1: in
[Martino V papa-Matteo]
INDICE ALFABETICO
685
Bologna se ne rallegrano, 2-3; ric. per la conroca-
zione d. Concilio in Basilea, 30, 50,
Martino (fra) da Legnano al secolo Anton Maria Cioc-
chi; V. Cioccki Anton Maria.
Marzano fa un dono a Sante Bentlvoglio per le nozze
(an. I4S4), 151, U.
[Marzano (Da) Giovanni Antonio] duca di Sbssa
rimane prlgioniero d. Genovesi coi principi di Ara-
gona e altrl personaggi nel porto di Gaeta (an.
i43S)i 42, 8-12; e mandato a Milano, 23; e liberato
dal duca contro la volonti d. Genovesi, 13-15.
Marzano (Da) Gubrribro cap. deIl'esercito della lega
guelfa ; rimane prigioniero d. Picclnino nella rotta
da questo inflitta al pred. esercito (an. 1434), 40, 20.
[Marzano (da)] Maria CAMir.LA figlia di una sorella di
re Ferdinando di Napoli e del princlpe di Rossano
Marino di Marzano, 215, 9; sposa Costanzo Sforza
signore di Pesaro (an. 1475), 215, 8; va ad assistere
alle sue nozze la cognata Ginevra Bentivoglio con
rlcco seguito, 8-13.
[Marzano (Da) Marino] principe di Rossano marito
di Eleonora sorella di re Ferdinando di Napoli,
215, 9; p. dl Maria Camilla, 8-9.
Mar^ano (Da) conte Pirtro fratello di Ranuccio, 303,
3-4; si trova a presidio con alcune bande di cavalli
In Medlcina (an. 1501), 303, K\ reso dal Gozzadini
il cttstello a Vitellozzo Vltelli, e fatto prigioniero e
ucciso da questo, (; cf. 6.
Marzano (Da) Ranuccio fratello di Pietro, 303, 3-4;
illustre condottiero, e assoldato con cento lancie e
pedoni dal Senato dl Bologna per dlfendere la c.
(an. 1500), 301, 2-4.
Marzano (Da) Sbvero e condottiero neII'esercito d.
Caldora (an. 1430), 20, 20-2I.
MascaRelt.a (porta) V. Bologna {forte).
Maschi Carlo di Rimini, pod. di Bologna (an. 1494),
273, 40-41.
" [MasINA o Masini]. Indici, ric. IX, /5-/6, *4-'5y '9, SO, S6,
43, 46, 40, ss-5t>, 59, 63, 65, 7', T', So-Ss, 9', 96, 99»-
Masio I». Maso.
Maso [Masio] v. Tommaso.
Masone V. Magione dei Cavalieri.
Massalombarda \Massa, Massa de' Lombardi] castello
ael contado Bolognese; h dato dal pp. Eugenio IV
al marchese d'Este con dispiacere de' Bolognesi
(an. 1436), 47, 26-27; fc conquistato daII'esercito d.
Chiesa, 30-31 ; vi si riducono le milizie d. Chiesa dal
saccheggio nel Bolognese (an. 1440), 64, 26; vi giunge
Bartolomeo CoUeoni con il suo esercito (an. 1467),
193, 22-23.
Massaro 1)1 Piacenza sicario d. Canetoli col mandato
di uccidere Annlbale Bentivogllo; & scoperto, ma
non confessa malgrado i tormenti (an. 1445), 102,
19-21 ; cf. 23; i Canetoll ne reclamano la llberti, senza
per6 ottenerla, dichiarandolo Innocente, 21-32; e fatto
a pezzi dal popolo e gettato nella corte d. pal. d.
pod., 105, 48-50; Cf. 106, 26, 30-31.
Massaro di ViCBNZA V. Giovanni deito Massaro di Vt-
centa.
[MASsfeRA Aldo Francesco] •• ric, LXIX, o-ro „.
Massimiliano I d'As8Uroo imfkratork el. re d. Ro-
mani h coronato In Aquisgrana (an. 1486), 235, 26-
• 2»; alla t d. padre gH succede (an. 1493)> ^72, 43-
44; dona a Giovanni B«ntlvoglio e ai suol figll al-
cuni prlvilegi (an. 1494), 279, l-2;eciofe: titolo di
conti palatini e autoriti di legittlmare bastardi,
3-3, appcllativo di famigliari, consiglieri e commen-
sali suoi, 6-7 ; li crea nobili e conti d. Sacro Ro-
mano Impero con dlritto di battere moneta al loro
nome dove e come loro piaccia, 10-13; concede in
parficolare a Giovanni e ai primogenito Annibale
autoriti di creare cav. e dottori in quaiunque fa-
colt^, 4-5, di aggiungore al loro stemma l'aquila
impcriale nera, coronata d'oro e dl portarla sullo
scudo e l'eIraetto, 8-9; testo d. pred. bolla, slgillata
d'oro, che comincia con 1'enumerazione dl tutti 1
suoi titoli, 14-280-281-282-283, 1-23; stringe lega
col pp., coi reali di Spagna, i Veneziani c con Lo-
dovlco Sforza contro Carlo VIII (an. 1495), 285,
38-41; la pred. lega h resa pubblica, 43-44; fa inco-
ronare Lodovico Sforza duca di Milano da suol
ambasc, 46-47; manda quattrocento Svizzeri a Fer-
dinando re di Napoli, 288, 10-12; si trova a Milano
(an. 1496), 291, 8; invia un ambasc. ai Fiorentini
con intimazione dl non fare guerra a Pisa, citti sog-
getta aII'impero, 9-11; giunge a Meda ricevuto da
Lodovico Sforza e dal leg. card. Bernardlno Car-
vajal, 14-15; si reca a fargli omaggio a nome d. padre
Alessandro Bentivoglio con Carlo Grati e molto
seguito, 15-18; io riceve afFabilmente, 18-19; ^ ac-
compagnato dal pred. a Genova, 19 ; da Meda va a
Pisa accolto entusiasticamente, 30-3i : Lodovico Sfor-
za minacciato di perdere lo stato si accosta a lul
(an. 1499), 296, 32-33; manda con gll Sforza in Italia
un esercito di ventimila uomini (an. 1500), 299, 14-
16; cf. 3-4; invia a Firenze Ermes Sforza (an. 1502),
310, 7-8 ; fa pace con Lulgi XII e Ferdlnando II
Cattolico (an. 1503), 323, 2-3; guerreggia contro il
duca dl Geldren (an. 1506), 359, 26; 11 pp. Giulio II
crea card. il suo favorito vesc. di Bruges, 360, 44-
45; aderisce alla lega tra il pp., Lulgi XII, Ferdi-
nando di Aragona, i Fiorentini, Alfonso d'Este
duca di Ferrara, Gianfrancesco Gonzaga march. di
Mantova coiitro i Venezlani (an. 1509), 393, 20-27;
pretende dai pred. Vicenza, Padova, Treviso, Udine
con tutto II Friuli, 31.
Massumatico dannegglato dalla tempesta (an. 1453),
143, 33-34; V. anche Bartolo dal Poggio di Massn-
matico, Giovanni da Mastumaiico.
Mastbllacci [Mastelaeci] sono fuorusciti di Bologna
(an. 14S0), 134, 32-36.
Mastkllbtta ViNCKNzo cap. al comando di Annibale
Bentlvoglio contro Carlo VIII (an. 1495). 287, 4.
Mastini Matteo [Maltia di Mastino] multato in qua-
rantacinque ducati per II rifaclmento d. pal. Mare-
scottl (an. 1508), 388, 3.
Matassbllani BoNlFAClo [Bonifacio Mataseilani] dl I.o-
renzo, 68, 20; segue Battlsta Canetoli a Corregglo
(an. 1435), 43, 33-34; c fuoruscito (an. 1440), 68,
30, 23.
Matasskllani Lorbnzo [LoreHio Matasellani] padre di
Bonlfacio, 68, 20.
Matbuca (Da) [Mattelica] v. Corrado da Mattlien.
Mateuca iignori) V. Ottoni.
Mattkuca (Da) V. Matelica (Da).
Mattko [Mait>iio, Mattio] v. Biancki o Bia»ckelti M.,
Boiardo M., Bolognetti M., Buonamici M., Cantto/i
M., Carmegnam M., Castagnoli M., Cattaldi M,,
686
INDICE ALFABETICO
[Mattco-Mediei (/7«')]
Conti M., Corrtggit (DalU) M., CrUpano M., Dotta
(^«) M., GaritimUmi M., Gariiendi M., Oiotia M.,
Grifpinti M., Lana (Dalla) M., Lanaroli Af., Lamg- de
Wtlttnburg M., Libani M., Lupari M., Magnnmi M.,
Malwtti M., Mamcalehi M., Mattini M., Minotti
M., Nappi M„ Nohili M., Papattomi M., Tetta M„
Tigmoti M,, Toicani M., Totchi M,, Toitigmamo (Da)
M., Silvettri M.
Mattbo figlio dl Silrestro lanaiolo; h fatto prigioniero
dai Canetoll In CrCTalcore ore si trovava per fug-
glre la pette (an. 1448), 126, U-IS; suo dono a Sante
Bentivogllo per le nozze (an. 14S4), 150, 5-6.
Mattko da Capua condottiero d. Veneziani ; i man-
dato dal pred. a soccorrere Caravagglo assediato
da Franccsco Sforza (an. 1446), 117, 43-«5; in unione
• Lodovico Malvezzi scaccia il dui^a d'Atri e altrl
signori di Abruzzo dai loro stati impadronendosi
di buona parte di detta provincia (an. 1463), 178,
M-i6; vleta II passo al Tronto a Slglsmondo Ma-
latesta e a Francesco dalla Mirandola, 179, 39-30.
Mattko (cHissA Dl Sait) V. Bologna (chitte).
Mattia 1'. Matteo.
Mattia [CoRviNol RB Di UuoiiKRiA sl accorda coi pp.,
Venezla e il duca di Borgogna di partecipare a una
spedizlone contro i Turchl (an. 1464), 183, 4-6 ; l'im-
presa cumune fallisce per la f d. pp., 7-8; cf. 186,
17; i card. gll Inviano quarantamila ducati perche
tenga In freno gli infedell, 17-18; h dai Veneziani
rappaciato con Caslmiro re di Polonia e rimane
contento d. suo rrgno di Ungheria (an. 1468), 200,
49-50.
Mattia (monastero di San) V. Bologna (momatteri).
Mattugliani. Fresso loro a San Domenico si reca ad
abitare il card. Francesco Argentini (an. 1506), 357,
6-7.
MaurINI Francbsco [Frameeico Maurini] h confinato
perch^ amlco d. Bentiroglio (an. 1507), 362, 33-
34, 39.
Maurini Mklchiorre [MarcUonme] p. di NicoI6, 192, 41.
Maurini Nicolo figlio di Mblchiorrk, 192, 41: beccaio,
prende parte al ferimento mortale di Marlano Bar-
gellini (an. 1467), 192,41-4]; c bandito, condannato
nei beni e gli h posta una taglia, 44-45 ; cf. 43.
.... Mauro [Maurio] da Roma ; combatte nel torneo,
tenutosi a Bologna per definire se la Sapienza o la
l-^ortuna prevaiga nelle cose umane, al seguito di
NicoI6 Rangoni paladino d. Sapienza; fa parte d.
prima aquadra vestita ail'italiana (an. 1490), 258,
25-i7; il suo partito soccombe, 262, 17-19.
Mazarklli V. Maxtareili.
Mazou V. Maxtoli.
Mazza Silvbstro va alle mura e con funi e con scale,
alutato da altri introduce Annibale Bentivoglio coi
suol compagni in c. (an. 1443), 80, 26-29.
Mazza (II) V. Geito (Da) Silveltro detto il Matta.
Mazzacani Antonio. Al suono d. campana dl San
Giacomo si arma e scende in Piazza (an. 1445),
104, 39-31, 33-35; rimane ucciso, 31-32; cf. 105, 2-4.
Mazzacani Bartolomeo i ucciso da seguaci d. Cane-
toli (an. 1445), 103, 38.
Mazzano nel Bolognese ; ne sono devastate ie Tigne da
un temporale (an. 1463), 182,35-37 « LXVI, 41-43,;
dl nuoTo (an. 1468), 199, 17-19.
Mazzarklu Antonio [Amionio Matarei/i] figlio di Pal-
miero, 102, i1; tratta coB l'abate di Santo Stefano
per la fabbricaslone dell'ospedale di San Bruno neila
casa d. Coropagnia d. I.,ombardi (an. 1445), 102,
35-37.
Mazzarblli Palmikro padre di Antonio, 102, n.
•Mazzatinti GlusEPPK, Imvmtari dei mtii. delU
BibHoteche d'Italia rie., LXXIII, 9-10 „.
MazzoLi Battista [Battiita Afato/i] dl Borgo Panigale;
applccato aita Ringliiera d. pod. in Bologna per avere
dato ricetto ad armigeri d. conte Guido Rangoni
(an. 1508), 385, 9-13.
MazzoU Francesco [Franceseo Mato/i\ di Borgo Panl-
gale; figiio di Giovanni; i impiccato con due terTi
alia Ringhiera d. pal. d. pod. tn Bologna per avere
dato ricetto ad armigeri d. conte Guido Rangoni
(an. 1508), 385, 11-12; i suoi l>eni vengono confi-
scati, 13-14.
Mazzoli Giovanni [Giovanni Matoli] di Borgo Pani-
gale; e appiccato alla Ringhiera d. pal. d. pod in
Bologna per avere dato ricetto ad armigeri d. conte
Guldo Rangoni (an. 1508), 385, 9, 11-13; i tnoi beni
vengono confiscati, 13-14.
Mazzou LoDovico interviene alla metsa fatta celebrare
dal Senato dl Bologna in San Giacorao ii giorno
di Santa Monica (an. 1440), 63, 5.
Mazzone V. Pelacani M.
. . . Mazzone mundatore, seguace d. Canetoli, i bandito
di Bologna (an. 1443), 109, 1 ; cf. 108, 1.
. . . . Mazzone boemo; combatte nel tomco in Boiogna,
tenutosi per definire se la Sapienza o la I'ortuna
prevalga nelle cose umane al seguito dl NicoI6
Rangoni paladino d. Sapienza; h ascritto alia te-
conda aquadra vettita aila turca (an. 1490), 258, 29-
30; ii suo partito soccombe, 262, 17-19.
.... Mazzoms di Casale, contadino ; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le sue nozze (an. 1454), 151, 30.
Mbda. Vi si recano Lodovico Sforza e il card. Bernar-
dino Carvajal a rlcevervi l'imp. Massimiiiano (an.
1496), 291, 14-15; e anche Alessandro Bentivoglio
con Carlo Gratl e molto seguito a fare omagglo
al pred., I6-I8; ne parfe I'imp. per Pisa, 30-31.
Meoesano. Vi giunge dl Lombardia il cap. d. mliizie
fiorentine Nicol6 da Tolentlno (an. 1428), 7, 33-33;
il pred. non cura I'ordine datogli dal Senato bolo-
gnese di partirne, 33-34 ; il Tolentino vi ^ assaiito e
sconfitto da Luigi da Sanseverino, 35-30 ; cf. 9, I ; fc
corso e devastato dalle milizie d. Chieta (an. 1440),
64, 25-36; dl nuoro da Lodovico dal Verme (an.
1443), 82, 13-14; h saccheggiato da Simonetto dal-
l'Aquila perchfc tiene le partl d. Manfredi e d. Dal
Verme, 89, 41-43; vi fa dannC Taliano del Friuli
(an. 1445), 109, 46-47: vi pasta Astorre Manfredl
che vi fa moiti mali (an. 1449), 130, 10-11; h dan-
negglato da una tempesta (an. 1467), 198, 4-6.
Mkdici (DE')di Pirenze; si incaricano deil'educazlone
di Ercole Bentlvoglio figlio di Sante (s. a.), 130,
11-13; i fuorusciti di Firenze sl lagnano di loro
presso i Venezianl (an. 1467), 193, 1-3; ai quaii
fanno rllerare come l'aiuto da loro prestato al duca
dl Milano areste impedito alla slgnoria di Venezia
di annettersi ia Lombardia, 3-S; sono odiati dal
Pazzl per la supremazia che esercitano In Firenie
(an. 1478), 218, 30-31; dopo la fuga di Pietro, ie
loro case sono taccheggiate (an. 1494), 284, 12-13;
[Medici (Z?«V-Medici (/)«') Pietro] INDICE ALFABETICO
687
le loro opere d'arte, le giole, i llbri prezlosi posti
all'incanto, 15-17 ; il Valentino si adopra per rlmet-
terll in Firenze (an. 1501), 304, 2«-25; Ascanio Sforza
assolda Bartolomeo d'AlTiano allo stesso scopo (an.
1505), 339, 15-16.
Medici (De') Bernardo h commissario neiresercito d.
Fiorentini comandato da Piergianpaolo Orsini (an.
1440), 63, 18-19.
Mbdici (De') CosiMo [Cosmo]; padre di Pietro, 191, 46;
ambasc. Bolognesi gli annunziano di essere venuti
a Flrenze per cercare Sante da Cascese, e invitarlo
le veramente bastardo di Ercole Bentivoglio, a re-
carsi a Bologna a governare la c. (an. 1446), 119,
1-3; fa chiamare Sante col padre e gli espone la cosa,
3-5 ; non essendosi niente concluso trae il giovane in
disparte e gli dice di cercare ia decisione in se
stesso, giacche I'istinto d. sangue lo avrebbe gui-
dato megllo di qualunque ragionamento, 6-11 ; cf.
33-33; h ringraziato da Sante alla sua partenza per
Bologna, 15; e il primo cittadino di Firenze che
gorerna con prudenza (an. 1464), 185, 37-2»; f 39;
ric, 284, 16.
Medici (Db') Giovanni accompagna a Bologna Glo-
vanni d'Angi6 (an. 1455), 160, 9.
MsDici (De') Giovanni secondogenito di Lorenzo; ha
quattordici anni alla f d. padre (an. 1489], 265, 42-
43; esce di Firenze e va a Bologna coi fratelli Piero
e Giuliano (an. 1494), 284, 1-3; di qui si reca a Mi-
Uno achledereI'aiuto d. duca per rien-
trare in Firenze coi f ratelU (an. 1493), 287,
45-46; essondo card. di Santa Maria Dominica, se-
gue Giuiio II a Bologna e alloggia nella badia di
Santo Stefano suo beneficio (an. 1506), 356, 35-36;
diviene pp. Leone X (an. 1513), 265, 44; rlc, 316, U.
Medici (De') Giuliano e ferito dai Pazzi nel Duomo di
Firenze e f (an. 1478), 218, 33-34; cf. 32-33.
Medici (De') Giuliano terzogenito di Lorenzo; ha po-
chi anni alla f d. padre [an, 1489], 265, 43-44; parte
dl Firenze coi fratelli Piero e Giovanni (an. 1494),
284, 1-3; va a Bologna con il fratello Giovanni
(an. 1495), 287, 45-46; tenta rientrare in Firenze
mediante l'aiuto d. Veneziani e di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1498), 295, 33-24, non gli riesce per la
aconfitta data dai Fiorentini ai partiglani d. sua
famiglia [an. 1499], 296, 3-6 ; Cesare Borgia prende
impegno di riraetterlo in Firenze (an. 1501), 306,
40-41, ma accordatosl il pred. coi Floren-
tlni rimane fuori di patria, 48.
Medici (De') LoRiiNzo padre di Pietro, Giovannl e Glu-
liano, 265, 43-44; h ferito leggermente in Duorao du-
rante la conglura dei Pazzi (an. 1478), 218, 30-35; si
salva in sagrestia, 36; chiede aiuto a Giovanni Ben-
tivoglio, 39-40; ferraa a Scarperia i soldati inviatigli
dai pred. non avendone piu bliogno, 43-44; va a Fl-
reozuola a ricevere Ascanlo Sforza In consegna da
Glovanni Bentivoglio (an. 1480), 222, 36-27; invia il
pred. Sforza a Pisa e di Ik su galea a Napoli, 37-3*;
prende parte alla Dicta degii alleati in Creraona (an.
1483), 226, 28-29; approva di rauovere gucrra ai Ve-
neziani a prlmavera, 30-33; rappresentando i Fioren-
tlni alle nozze di Annibale Bentivoglio in Bologna,
TA iacontro agli sposi fuori porta di Galliera (an.
1487), 236, 22, 29-30, sua collana dl perle rlc, 30-Jl ;
suo dono alla sposa, 239, 19-30 ; alla colazlone nu-
ziole gli h offerto in presente un castello con pavone
tutto in zucchero, 240, 31-33; gli h dedicato da An-
gelo Michele Salimbene la narrazlone in ottava ri-
ma d. nozze pred., 241, 25-29; riceve lietamente Gio-
vanni BentiTOglio condotto dai Faentini prigio-
niero a Firenze (an. 1488), 246, 48 49; gli sono man-
dati ambasc. dal Senato di Bologna per la libera-
zlone d. pred., 247, 2-4; il Bentivoglio e sdegnato
con lui a torto, 249, 7-9 cf. l; h vlsitato da Gio-
vanni Malvezzi, 5, che gli porta i saluti di Giulio
Malvezzi e di Giovanni Battista Refrigeri, 5-6: lo
interroga sulle cose di Bologna, 6-7; apprende dal
pred. il disegno d. Malvezzl di liberare Bologna
dalla signoria d. Bentivoglio, uccidendolo, 10-13; gli
da consigli dl circospezione e non promette aiuto,
12-14; offre aiuti al Bentivoglio in occasione d. pred.
congiura, 252, 36-37; f (an. 1493), 265, 41-42; dolore
per la sua f in tutta Italia, 44-45; ric, 286, 16.
Medici (De') Pappi [non pare d. famiglia fiorentina];
fe mandato dal patriarca Vltelleschi a Bologna col
danaro pei congiurati (an. 1440), 64, 19-20; scoperfo
il coraplotto h preso, gli sono tolti l denari e posto
in prigione, 23-34 ; avendo tentato fuggire ^ decapl-
tato (an. 1440), 64, 49-50.
Mkdici (De') Pietro figlio dl Cosirao, 191, 46; si ordi-
sce una congiura per farlo prigione o anche ucci-
derlo a fine di carabiare lo stato di Firenze (an.
1466), 191, 46-48; a essa prendono parte Luca Pitti,
Angelo Acciaiuoli, DiotisalTi Neroni, NIcol6 Sode-
rini, 48-192, 1-5; i pred. si erano assicurati pagan-
dolo, I'appoggio di Ercole d'Este che con millecin-
quecento uomini era andato al Frignano, 5-8; h
avTertito di ci6 da Glovanni Bentivoglio, che gli
manda in aiuto quattromila armatl e miUecinque-
cento cav. d. duca di Milano, 9-11; saputo che le
pred. gentl erano vicine, con i suol amici va in
Palagio e in Consiglio smaschcra i congiurati, 11-
13; fa privare d. magistrato Luca Pitti, 13-14 ;e dl-
chiarare ribelli gli altri gii datisi alla fuga, 17-18.
MkdicI (De*) Pietro figlio di Lorenzo, 265, 43 ; h visitato
da Giovanni Bentivoglio (an. 1485), 232, 37; quale
primogenito dl Lorenzo, gli succede nel primato di
Firenze (an. 1492), 265, 43-43; il duca di Milano man-
da Anton Maria da Sanseverino a condolersi con lul e
1 f ratelli d. f d. padre, 47-50 ; va a trovare Carlo VIII
gii entrato in Toscana, e per disarmarne la crudelti
gli cede Pisa, I^ivorno, Sarzana, Sarzanello e Ple-
trasanta (an. 1494), 283, 43-44 ; torna qulndi a FI-
renze, 44, ma, temendo I'ira d. Fiorentlnl per quanto
aveva fatto, ne parte per Bologna col fratelli Glu-
liano e Giovanni, 44-284, 1-3; chiede ospltaliti a
GioTanni BentiToglio, 284, 3-5; h da lui btasiraato
per la sua fuga, 6-7 ; ma tuttavla Incuorato a bene
sperare, 7-l0; Ta a Venezia, 10-11; h bandito come
ribelle e gli h posta una taglia, 13-14; ric, 16; par-
tlto Carlo d'ltalia tenta rientrare In Firense co!
fratelll per mezzo d. duca di Milano (an. 1495), 287,
43-45 ; e poi mediante l'aluto d. Veoegianl e dl An-
nibale BentiToglio (an. 1498), 295, 33-24; non rlesce
nei suol tentatlTl per la sconfitta data dai Florcn-
ttni ai suo! partigiani (an. 1499), 296, 3-6; anche
Cesare Borgia sl accinge a rimetterlo In Firenze
(an. 1501), 306, 40-41, ma pol accordatosl coi FIo-
rcnttni non pensa pii> a lui, che riraane fuori dl
688
INDICE ALFABFTICO [Medlel (1M) Pietro-Merigtu NicoU]
patrla, 41 ; In bando da Flrence combatte nel napo-
letano per I Francetl (an. 1504), 330, 4; f naufra-
gando nel niare dl Gaeta mentre in un legno cer-
cavB <li sfugglre agli Spagnuoll, 4-7.
Mkdicima. ' Privlleglo di Haldattarre Coita in suo fa-
vore (an. 1403), LVIII, /-«, cf. LVII, I6-3O;,; % as-
tedlata dai soldatl d. pp., comandati da Glacomo
Caldora (an. 1428), 10, 1; si rende ai pred., 1-3; che
rlmangono alcuni glornl nei presti donde fanno
scorrerie sino alle porte di Bologna, 3-4 ; la nomlna
d. suo tesoriere e uHiclale d. bollette i dal pp. rl-
servata liberamente al leg. o governatore di Bo-
logna (an. 1431), 28, 1-3: vi si trova Francesco
Sforza (an. 1435), 43, 36; vl si trova Bartoloraeo
Offida, che vlene dairaltra parte d. fosse sfidato dai
soldati di Francesco Sforza (an. 1436), 47, 43-43;
1'Offida ne parte, 44; ne & cL Commlssario Giacomo
dal Ltno (an. 1439), 59, 38-3f; i sacchegglata dalle
mllizie d. Chiesa (an. 1440), 64, 35-36, e corsa e sac-
cheggiata da Lodovlco dal Verme (an. 1443), 82, 13-
14; tlene per il Piccinino, 83, 45-46; ne % saccheg-
giato il terrltorio da Simonetto dall'AquiIa perchi
segue le parti d. Manfredl e d. Dal Verme, 89, 41-
43; sconfitto questo si rende a Bologna, 94, 7 t; ^
conqulstata da Taliano d. Frlull(an. 1445), 109, 46;
i rlconquistata dai Holognesi, salvi gli averi e le per-
sone, 112, 6-7; vi fe rovlnato il raccolto da un tem-
porale (an. 1448), 125, 31-35; vi si rinchiudono 1 fuo-
rusclti (.in. 1449), 132, 30-31 ; e perci6 assediata da
Astorre Manfredi, che vi d4 il guasto ai dintornl,
il; gli abitanti oirrono al pred. ottocento lire per
lasciare liberi i fuorusclti e s^ stestl In obbedienza
di Bologna, 31-33; cf., 39-30; vl ^ fatto dal Senato
di Bologna guastare il palancolo per splanare le
fosse, e bruciare le case di coloro che vl avevano
introdotto i fuorusclti, 33-36 ; vi .irrlva Carlo di
Campobasso e vi lia un colloquio con Lulgl Gon-
zaga, 133, 30-31 ; II sacerdote Giovanni Baricelli
tratta di darla nelle mani di Giovanni Fantuzzi
e d. fuorusciti (an. 1453), 144, 9-10; il Senato ne
fa perci6 splanare le fosse, rovinare 1 palancati
e i terrapieni, 13-13; fa un dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 1454), 150, 33-34; " h riunita
alla c. e territcrio di Bologna per decreto di Mar-
tlno V (an. 1456), LVIII, <n-ii3: LIX, 1-50; cf. LVII,
aO-33 „ ; fa un presente alle nozze di Glulio Malvezzi
(an. 1464), 185, l; 'k saccheggiata daU'esercito di
Bartolomeo Colleoni (an. 1467), 194, 36-37; danneg-
giata da una tempesta, 198, 4-6; per ordine d. Se-
nato dl Bologna manda cola la legna che solita-
mente era portata a Ferrara (an. 1470), 202, 6-8;
Giovanni Bentivoglio fa riattarne le mura (an. 1490),
257, 14; vi giunge Vitellozzo Vitelli (an. 1501), 303,
1-3; i resa al pred. dal commissario di Bologna
Bernardino Rosso Gozzadini, 2-3 ; Pletro da Mar-
zano vl fe fatto prigioniero e ucclso, 3-4; 11 Senato
di Bologna vl manda armigeri a difenderla contro
il Valentlno (an. 1503), 311, 49-50; i presa e sac-
cheggiata da Francesco Gonzaga (an. 1506), 346,
39-30; fa un presente di vettovaglie al pp. Giulio II
in Bologna, 360, 13-15; r. ancht Gaspare da Medi-
cima, Taddea da MedietHa.
Medico (DEf.) Guizz/VRDACCio o GuizzARDo e degli An-
xianl (an. 1503), 313, 36-37; h multato in seicento-
trenta ducati pel rlfaclroento d. paJ. Mareteotti (an.
1508), 388, 33.
Mela V, Mtlla.
Mblara. Da Gioranni Bentivogilo ne h tenuto lontano
Rol>erto da Sanseverino che mlrava a impadronir-
sene (an. 1483), 224, 43-45.
Mklchior da I'i/zano V. Vitiani Meichiorre.
MeLChiurru [Melchiore, Melchior, MarcUomme] v. Bar-
gellim M., Benelli M., Calierim M., Forti M., Goi-
tadini M., Maivesni M., Mantoli M., Maurtni M.,
Moglio (Da) M., Negri M., Piantavigne M., Viola
(DaJla) M., Vittani M., Zanetti M.
Mbldola [Meldula] giA d. Chiesa; h richiesta ai Vene-
ziani da Giulio II (an. 1309), 393, 39.
Mklb (Dal) Mklino [Melino dal Miele] partecipa aila
congiura ordita da Gaspare Scappi in favore d. Bcn-
tivoglio (an. 150S), 380, 5-6; h rit. a difendertl,
392, 17.
Melkgnano. Vi t Bianca Maria Sforza duchett* di Mi-
lano (an. 1468), 2(X), 45-46.
Meleto Buoniportb accompagna Gaieazzo Maria Sforza
a Bologna (an. 1459), 168, 7.
Melfi (duca di) V. Trivultio (iiaugiacomo.
Melino V. Mele (Dal) M.
MklipIbRI z>. Malipiero.
Mella CiIovanni [Giovanni Mela\ spagnuolo, card. d.
titolo di Santa Pritca; nel corteggio per l'entrat«
dl Pio II in Bologna viene dietro ai pp. (an. 1459),
170, 19-30, 36-37.
Melzi (conte di) V. Sforta Galeatto.
" MKMORtALi dtretti dal Ghlrardacci al Senato di Bolo-
gna per ottenere il permesto di pubblicare la sua
Hiatoria di Bologna (an. 1586, 1588), XXV, 31-34;
pubblicati da Michelangelo GuaUndi per nozze i^u-
cianl-Carradori aotto il titolo: Frate Cktrubino Ghi-
rardacci storico bolognese (an. 1853), 35-.17 „.
Mendol > GiANFRANCKsco [Giovanni Francesco Mendo/o]
cameriere di Galeazzo Maria Sforza; lo accompa-
gna a Bologna (an. 1459), 169, 11-13.
" Menoazzi .... ric, XIV, 33-33 ,.
Menohetti Giacomo da San Giovanni, contadino; tuo
dono a Sante Bentivoglio per le nozie (an. 1454),
151, 31.
Mbngo, Mengolo r. Domenico.
Menicuccio dall'Ac)UILA V. Ugolini Menieuceio.
.... Mbrcadino valletto d. bargello ; i ferito da Luigi
Griflfoni in Piazza mentre arrestava un tal Battista
al tegulto d. pred. (an. 1431), 26, 8-9.
Mbrcato di Bologna V. Bologna (Mercato).
Mercuri Biagio [Biasio Mercurio] medico bolognese; h
ucciso mentre tornava a casa (an. 1505), 341, 31-33.
Mergone danneggiato dal terremoto (an. 1456), 164, 10.
Meriohi Andrea V. Amerighi A.
Mbriohi Bertork da Granarolo e bandtto di Bologna
(an. 1430), 19, 36, 44.
Mbriohi Giambattista accompagna Giovanni Bentivo-
glio in visita a Milano (an. 1465), 188, 43.
Meriohi Graziano [Gratia di Merigo, Merigho] figllo
di Nicol6, 88, 50: ^ tra gli incaricati di attuare i
proTTedlmenti fiscali deiiberati dal Consiglio d. Sei-
cento (an. 1443), 88, 43-50: suo dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, 43-43.
Meriohi Nicol6 [Nicoli dt Merigho] padre di Graziano,
88, 30.
[Merigo-Michele da Pisa]
INDICE ALFABETICO
689
I
Mbrioo V. Amerigo.
Mbrlo Giovanni tratta con Antonio Bentlrogllo e gli
Zambeccari la cessione di Castelfranco, ma il di-
segno non gli riesce (an. 1433), 36, 2-3.
MuRzARi DiNO padre di Gioranni, 88, 4S.
Merzari Gaspare figlio di Giovanni, 88, 48; & tra gli
incaricati di attuare i prowedimenti fiscall delibe-
rati nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 43 48.
Merzari Giovanni figlio di Dino, padre di Glovanni,
88, 48.
Mbrzaro sul Po, presso il castello dl Policino, 117, 37-
38; da Mlcheletto Attendolo cap. d. Veneziani vi i
sconfitto l'esercito visconteo comandato da France-
sco Plccinlno (an. 1446), 37-39.
Meteluno \Metelino\. Vi fe sconfitto Orsatto Giustiniani,
che lo aveva assalito due volte per toglierlo ai
Turchi (an. 1461), 177, 6-7.
Meteore: grandinata nel Bolognese (an. 1441), 69, 49-
50; violenta tempesta dal Veronese, sul Mantovano,
sul Po, sul Bolognese sino ai confini d. Piorentino
(an. 1454), 151, 4J-50; cade fuoco llquido a Firenze
(an. 1456), 162, 10-13; uragano che reca gravi danni
nel contado di Bologna (an. 1465), 188, 20-32.
Metbrlini sono fuoruscitl di Bologna (an. 1450), 134,
32, 35.
Mkzzavacca Battista padre di Paola e di Gabriella,
162, 42-49.
Mezzavacca Gabriella figlia dl Battista, 162, 24-J5; mo.
naca; con la sorella Paola e altre suore si trasfe-
risce da Ferrara a Bologna nel mon. di Santa Chia-
ra, detto d. Suore d. Corpo dl Cristo (an. 1456),
21-26; h accompagnata slno a Cortlcella dalle sorelle
d. duca d'Este, 27-29.
MszzAVACCA Paola figlia di Battista, 162, 24-35; mo-
naca ; con altre suore e la sorella Gabriella si tra-
sferisce da Ferrara a Bologna nel mon. di Santa
Chiara detto d. Suore d. Corpo di Crlsto (an. 1456),
21-36; 'k accompagnata sino a Corticella dalle sorelle
d. duca d'Este, 27-29.
Mezzavacca Taddeo [ Tideo Mezzavaeca} confinato a
cinquanta mtglla da Bologna nelle terre d. Chiesa
perchfe amico d. Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34,
45-46, 48.
Mezz.olara vlclno allTdice, 194, 41; vl h condotto
legato 1'omicida Francesco dai Borghetto e conse-
gnato alla corte (an. 1461), 177, 18-19; vi si scon-
trano nei pr. gli eserciti di Bartolomeo Colleoni e
di Federigo da Montefeltro (an. 1467), 194, 41-48.
Mbzzovillant prendono parte all'adunanza indetta dai
Canetoli contro il leg. dl Bologna Alamanni (an.
1438), 5, 42-44; 6, 3; approvano che si prendano le
armi, 12-13; con gH altri si Irapadroniscono d. Plazza
e danno fuoco al Pavagllone d. Bozzoli, 14-15; sono
fuorusclti di Bologna (an. 1435), 134, 32-34; la loro
casa h atterrata per fare 11 mercato (an. 1496), 290,
16-18.
Mezzovillani Claudiano 1-onfinato a cinquanta nii^lia
da Bologn.i nelle terre d. Chiesa perchfc amiro d.
Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 49.
Mezzovillani Floriano. La sua torre a Stifonte sl dA
alla Chlesa (an. 1428), 9, 47-48; ablta in casa sua
Lodovico Canetoli (an. 1431). 25, 29.
Mezzovillani Galkotto figllo di Pietro, 61, 30; 68, 13;
97, 46; 108, 26; banchlere; prende parte a una gio-
stra indetta dal com. di Bologna (an. 1440), 61, 30-
31; fe fuoruscito di Bologna, 68, 13; prende parte a
una giostra in Bologna di cui riporta il premio e
l'onore insieme a Baldassarre di Domenico da Fer-
rara (an. 1444), 97, 46-98, 1-2; gli & saccheggiata e
bruciata ia casa dal popolo (an. 1445), 105, 31-32,
cf. 106, 42, 44; e bandito di Bologna perchi seguace
d. Canetoli, 108, 26; gli e posta una taglia di tre-
cento ducati, 109, 17, 19; partecipa alla spedizione
d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1451), 138, 5.
Mezzovillani Giambattista d. fuorusciti cacciati dai
Bentivoglio; h nel corteo di Giulio II alla sua en-
trata in Bologna (an. 1506), 365, 5, 7.
Mezzovillani Giananurea [Giovaani Andrea, Giovanni
di Andrea] combatte nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se la Sapienza o la Fortuna pre-
valga nelle cose umane, coi colori di Nicol6 Ran-
goni paladino d. Sapienza; h ascritto alla qulnta
squadra vestita alla tedesca (an. 1490), 258, 37-39;
la sua parte soccombe, 262, 17-18; i suoi figli pi-
gliano parte al ferimento di Luigi Maria Grifibnl
(an. 1501), 302, ll-12;i pred. sono banditlper
t re a n n i, 13-14.
Mezzovillani Giovanni padre di Tommaso, 147, 44-45.
[MkzzovillaniJ NlcoLo d. fuorusciti cacciati dai Ben-
tivoglio; e nel corteo di Giulio II aII'ingresso d.
pr. in Bologna (an. 1506), 536, 5-7.
Mezzovillani Pibtro padre di Galeotto, 61, 30; 68, 13;
97, 46; 108, 26; banchiere; h con altri el. dal Senato
dl Bologna amb. al pp. per la pace (an. 1431), 25,
8, 11-23; non parte altrlmenti avendo 11 leg. negato
il saivacondotto, 13-24; sono presentati i capitoli
di pace al pp. anche in suo nome, 26, 24-28; di
nuovo designato dal Senato di Bologna ambasc. al
pp. per rallegrarsi d. sua elezione, non pud entrare
in Roma a cagione d. guerra mossa al pp. da An-
tonio Colonna, 30, 6-9 ; rallentatesi le ostilitk pud
adempiere la sua missione, ben accolto dal pp.,
17-18; parte per Bologna, 1».
Mezzovillani Taddeo [Tideo Mezzovillani] degU An-
zlani; durante il terremoto coi colleghi e 11 Gon-
faloniere dorme neli'orto d. Pal. (an. 1505), 334,
31-24; e confinato perchi amico d. Bentivoglio (an.
1507), 362, 33-35.
Mezzovillani Tommaso figlio di Glovanni, 147,44-45;
scalco di tavula alle nozze dl Sante Bentivoglio
(an. 1454), 147, 30-33, 44-45.
MlCHKLANQELO V, Bttonarroti M.
. . . .MiCHELANGELo da Carpi ; impllcato nelia congiura
d. Malvezzi contro II Bentivoglio in Bologna, k
impiccato ai meril d. pal. d. pod. (an. 1488), 251,
39-41.
MiCHELE, MiCHBLiNO t'. Aignani {f) M., Atzoguidi M.,
Bentivoglio M., Casali M., Coltri {Dailt) M., Co-
rella M., Folci M., Landini M., Loiani M., Mangano
(Dat) M., Ora M., Pellizzari M., Ramazzotti M.,
Rnssi M., Sabbiuno (Da) M., Zam/olini M„ v. ancht
Angtlo Michile.
.... MicHBLE di Lorenilno mugnaio; prende parte alli
giostra indetta dai Mugnal di Bologna nel mercato
di buoi (an. 1443), 75, !■♦.
MicHBLE DA Ihola dottore; el. a sorte degll Anclani
per porta San Pletro (an. 1462), 180, «5-44.
MiCHBLK DA PlsA V. Loiani Micktlt dttto ilicktlt da Pita.
T. xxxin, p. I — 44.
690
INDICE ALFABETICO iMicheie (s*.) in Bomo-MUmo rc///»/
MlCREtB (Sam) is Bosco. n Senato dl Bologna vi fa un
baitlone per dlfendere la chieta dai nemlcl e perchi
quettl non vl sl fortlfichIno<an. 1419), 13, 19-31; rlc,
14-J6; 11 leg. fatta la pace vl fa abbattere la baitla,
17, ivao; II Senato di Bologna vl fa Incendlare
ia chiesa e II mon. d. fratl dl Monte Ollveto
perchJs i nemici non vl sl fortifichlno (an. 1430),
21, 11-21; ne 4 portata l'acqua a Bologna con gran-
dltsima spesa (an. 1483), 227, 10-13; ma a causa d.
iagnanze d. dazierl d. vino la conduttura fc pol
rovinata, 13-16; vl sl fermano a desinare Ercole e
Slglsmondo d'Este dircttl a Bologiia col ioro ospite
Giovanni Bentivoglio (an. 1491), 264, 36-37; i pred.
vi sono visitati da tutt» la nobilti di Bologna,
37-38; II Bentivoglio ne fa derlvare l'acqua per stra-
da Castiglione, Fiadacollo, strada Maggiore e Pe-
lacani sino alla fontana d. suo giardino (an. 149J),
268, 17-19; vi i fatta una bastia dal pred. che
anche vl fortifica il mon. e la chiesa (an. 1503).
315, 42-46; ne sono visitate ie fortificazioni da
Paolo Orsinl, 317, "-45; ric, 322, 9; vi si reca il
popolo di Bologna per quartieri con le Arti a la-
vorare Intorno ai bastioni, 4g-49; Giovanni Benti-
vogiio vi pone nuovi presldi, 319, 42-43; dal Se-
nato vi i fatta disfare la bastia (an. 1506), 343, 1:
vi cavalca il pp. Giulio II a visitario, 360, 15-17;
il pred. vi si reca a diporto (an. 1507), 363, 17-U.
MiciiELK (Chiesa di San) dei Lbprosbtti V. Bolo^na
(Chiese).
MlCHKLETTO V. Atiendo/o M.
MiCHELi GloVANNi vcneziano ; rard.; & fatto avvelenare
in castel SanfAngelo da Alessandro VI (an. 1503),
321, 5.
MiCHBLocci LoDQVico fe capitano neil'esercito di Luigi
da Sanseverino in assedio a Castel San Pietro per
1 Bolognesi (an. 1428), 7, 35, 37-38.
MlELB (Dal) Melino V. Mele (Dal) M.
MiLANESi soilevatisi fanno a pezzi il provveditore Ve-
nezlano, ed eleggono duca Francesco Sforza (an.
14S0), 135, 23-26; molti signori fanno seguito a Gio-
vanni Bentivoglio al suo uscire di prigione (an.
1507), 373. 37-42.
MiLANi GiACOMO padre di Giovanni, 108, 35-36.
MiLANl GiovAN.Mi da Parma, figiio di Giacomo ; .seguace
d. Canetoli, e bandito di Bologna (an. 1445), 108,
35-36; gli e messa una taglia di trecento ducati,
109, 17, 19; partecipa alla spedizione d. fuorusciti
per rientrare in Bologna (an. 1451), 138, 7.
MlLANl LoDOVlCO GioVANNi \Lodovico Catellam di Va-
tenta ; Ludovico Giovanni Segobricense, Ludovico Mi-
lano Valeniino] vesc. di Valenza e di Segovia, 159,
7-8, 47; card. d. titolo d. SS. Quattro Coronati,
170, 26; nipote di Calisto III, h nominato gover-
natore di Bologna (an. 1455), 159, 7-8; vi entra
da Porta Maggiore con gii ambasc. gia inviati
dai Senato a Roma, 47-49; 160, 1; fe ricevuto con
le consuete cerimonie dai magistrati e dal popolo,
159, 49-50; permette ai Sedici di fare un dono a
Sante Bentivoglio per le sue nozze, 161, 8-9; k leg.
di Bologna (an. 1457), 164, U-12; vi torna da Roma
con gli ambasc. ed e ricevuto con grandc onore,
41-42; udito d. raaiattia d. pp. si affretta a Roma
accompagnato da due ambasc. (an. 1458), 165, 47-49;
a mezza strada lo raggiunge la nuova d. t d. pp..
166, 6-7: nel corteggio deirentrata d. pp. in Bolo-
gna viene dopo Pio II (an. 14S9), 170, 19-10, 25-26.
MlLANo (aHcivkbcovi) V. Arcimboldi Guid'AMfonio (an.
1494).
— (boroo di porta Romana). Vi entra a forza parte
delPetercito Veneziano (an. 1447), 121, 16-17.
— (CAPITANO Di GiustizIa) V, Conti Alberto (an. 1491).
— (castkixo di porta Giovia) [eastello di porta Giob-
bia\\ i latciato da Lodovico Sforza ben fornito in
custodia di Bernardinu da Corte (an. 1499), 297,
8-9; h dal pred. ceduto per danaro a Luigi XIL
13-13; vl ^ sottenuto Glovanni Bentivoglio (an.
IS07), 370, 18-32; il pred. e lil^erato dal cattellano
per ordine d. re, 373, 30-32, c tubito ne esce rlflu-
tando l'invito fattogli dal castellanodi pastare con
iui la giornata, 32-36.
— (chiese) : CHiESA ui Sant'Amiirooio. Vi h tepolta
la duchessa Bianca Maria accanto al contorte Fran-
cesco Sforza (an. 1468), 200, 47-48.
— — CHlESA Di Santo Stefano. Vi fe uccisu Galeazzu
Maria Sforza da Girolamo Olgiati e da Giovannl
Andrea da Lampugnano (an. 1476), 216, 1-2.
— (citta): " Conviti e giostre fattevi dal conte di
Virtii pcr la sua nomina a duca dl Milano (an.
'395), LXV, 21-35 „; il card. Nicol6 .\lbergati ne
e creato leg. dal pp. per la pace con Venezia (an.
1426), 4, 39-40: vi sono condotti i principi e gli
altri illustri personaggi presi prigionieri dai Ge-
novesi nei porto di Gaeta (an. 1435), 42, 13-14: dopo
alcuni giorni i pred. vi sono liberatl dal Vitconti,
14-15: vl c imprigionato Battista Canetoli, ma dopo
poco fe liberato (an. 143S), 46, 39-30; il pred. non
se ne pu6 allontanare senza iicenza d. duca (an,
1439), 56, 33-34; che gliela concede, 21; il pred. vi
torna chiamato dal duca, indl ne parte, 58, 19-21;
ric, 59, 13; ii pred. vi torna chiamatovi dal duca
(an. 1440), 62, 34-36, che gli proibisce di uscirne e
poi lo fa imprigionare, 37; cf. 39; dal Senato di
Bologna vi e mandato prigioniero Toramaso Grassi,
41; vi si reca Nicol6 Piccinino, 63, 38; vi e an-
cora prigione Battista Canetoli, 68, 7-8; vi si trova
fuoruscito Battisia Poeti, 18-19 : anche vi sono pei
ragione di ufiScio Baccelliero Telmldi con i figli
Giovanni e Tommaso, 19-30; vi si reca Nicol6 Sa-
nuti, 39-30; il pred. ne parte, 30-31 ; vi giungono
multi illustri Bolognesi a prendervi Donnina Vi-
sconti sposa di Annibale Bentivoglio (an. 1441),
68, 48-69, 1-4: ric, 73, 33; Nicoio Piccinino si ap-
parecchia a tornarvi (an. 1444), 98, 20; sua distanza
da Corsico, 99, 45-46; Luigi da Sanseverino vi e ri-
chiamato con l'esercito (an. 144S), 112,4-5; le mi-
lizie Veneziane vi giungono, nel sacdieggio alla
Marchesana, sino ai borghi (an. 1446), 118, 10-11;
vi si indirizzano milizie Aragonesi in aiuto d. duca
Filippo Maria Visconti, 119, 39-40; ii pred. vi t
(an. 1447), 122, 36-38; vi t Nicol6 Piccinino (an.
1449), 132, 27-28; ric, 144, 15; vi e tagliato a pezzi
il provveditore Veneziano in una sollevazione d.
popolo (an. 1450), 135, 23-34; vi si reca Nicoloso
Poeti ambasc ai duca Sforza (an. 14S4), 147, 5-6;
ne parte per Bologna Galeazzo Maria Sforza (an.
1459)1 168, 30-31; vi giungono gii ambasc bolognesi
incaricatl di prendere Camilla Sforza sposa di Giu-
llo Maivczzi (an. 1464), 183, 32-33: i pred. ne rlpar-
[Milano {citta-siato)]
INDICE ALFABETICO
691
tono con la sposa, 34-35; vi si avvia Giacomo Plc-
cinino a sposare Drusiana Sforza, 185, 13; vi giun-
ge con il seguito il principe Federigo d'Aragona
a sposarvi per il fratello Alfonso Ippolita Sforza
(an. 1465), 188, 5; ne parte la sposa con il cognato
Federigo e mille persone di seguito, 5-8: vi entra
Giovanni Bentivoglio con molta compagnia incon-
trato alla porta dal duca, 189, I-2; cf. 188, 36-47;
vi torna Drusiana vedova di Giacorao Piccinino,
14; cf. IJ, e i gentiluomlnl che avevano accompa-
gnata Ippolita Maria a Napoli, 15-I6: vi torna di
Francia Galeazzo Sforza, divenutone signore per la
t d. padre Francesco (an. 1466), 190, 42-43; anclie
vi fa ritorno Tristano Sforza da Bologna, 44-45;
vi si reca Alessandro Sforza a visitarvi la cognata
e il nuovo duca, 191, 1-3; ne parte Nicoloso Poeti,
4, e il duca con quarantadue squadre di soldati (an.
1467), 193, 35-36; vi si reca Sforzino Sforza, 197,
7; vi giungono ambasc. bolognesi, 46; vi 6 traspor-
tato il curpo d. duchessa Bianca Maria e sepolto in
SanfAmbrogio (an. 1468), 200, 45-4»; ric, 202,39;
vi si reca Gianfrancesco Poeti chiamatovi dal duca
(an. 1470), 207, 13-14; vi entra splendldamente rice-
vuto dal duca e dalla corte Giovanni Bentivoglio
invitato da Galeazzo Maria (an. 1471), 206, 48-49;
cf. 37-38; il Bentivogllo nc parte, 207,22-23; vi si
reca il nuovo pod. Gaspare Lupari (an.
1472), 211, 3-4, e il card. Rlario per trattare il ma-
trimonio di suo fratello Girolarao con Caterina
Sforza (an. 1473), 213, 37-39; vi h ucciso II duca
Galeazzo Maria in Santo Stefano (an. 1476), 216,
1-2; ne h acclamato duca Giangaleazzo figlio d.
pred., 4-5; vi fa 1'ingresso il pod. Giacomo Lupari
(an. 1478), 219, 1; vi giunge Ascanio Sforza vesc.
di I'avia (an. 1479), 221, 17-18, e Giovanni Ben-
tivoglio con molto seguito a visltarvi i duchi,
22-26; il pred. ne parte (an. 1480), 42; vi torna
Ascanio Sforza, 222, 34; vi si radunano i compo-
nenti la lega contro i Veneziani (an. 1484), 229,
j-9; vi si reca (jiulio Malvezzi ambasc. di Roberto
da Sanseverino al duca (an. 1486), 234, 27-28, 29-30 ; vi
si rifugla Lucio Malvezzi, poi banditone pcr volere
di Giovanni Bentivoglio (an. 1488), 253, 11-13; que-
■ti vi e invitato dal duca alle sue nozze, 37-38;
manda in sua vece con ricco seguito il figlio Anni-
bale, 38-40; il quale vi e ricevuto con grandi onori,
40-41 ; vi giunge la sposa Isabella d'Aragona accom-
pagnata da quasi tutti i principi d'ltalia e ricevuta
in castello dal marito con grande apparato (an.
1489), 44-46; vi si reca con raolto seguito Annibale
Bentivoglio invitato alle nozze di Lodovico .Sforza
(an. 1491), 263, 1-3; il Bentivoglio ne parte, 7; vi
arriva Alessandro Bentlvoglio con molti cav. a
iposarvi Ippoiita Sforza (an. 1494), 266, 16; cf. 14;
vi h bandita dal duca una giostra per queste nozze,
d, quale riporta il premio c Tonore Galeazzo da
Sanseverino, 17-18; cf. 19; ne partono gli sposi con
largo seguito, 34; vi torna da Borgo San Donnino
Lodovico Sforza all'annuncio d. f dl Glangaleazzo
(an. 1494), 283, 34; Lodovico ne k creato duca e
incoronato, 34-35; vl sl reca da parte di Giovanni
Bentivoglio il figlio Alessandro con altri cav. a
compliraentare 11 pred., 35-39; vi glunge Virgilio
Orslni (an. 1495), 287, 33-33, e Glovannl de' Medici,
46, e il card. leg. Bernardino Carvajal (an. 1496),
291, 8; cf. 1; vi e I'imp. Massimiliano, 8; vi arriva
sdegnato Fracasso da Sanseverino a chiedere al duca
la sua licenza (an. 1499), ^96, 9-11, e ne ha ordine
di uscirne nel termine di due ore, 11-12; ne fugge
Lodovico Sforza, 297, 5; vi giunge Giangiacomo
Trivulzio a prenderne possesso in nome d. re Lui-
gi XII, 10-11 ; il castello di porta Giovia e reso per
danaro da Bernardino da Corte al Francesi, 11-13;
vi entra Luigi XII, 33; vi sl reca Annibale Benti-
voglio con ricco seguito a complimentare il pred.,
30-36; il Bentivoglio ne parte, 42; vi arriva
il card. Giambattista Orsini a visitarvi re Luigi,
45; vi si reca Giovanni della Rovere, 47-48; vi entra
Ascanio Sforza con l'esercito imperiale, accolto lie-
tamente dal popolo (an. 1500), 299, 14-15; vi torna
II duca Lodovico Sforza, 16-17; vi si reca Luigi XII,
29, e gli ambasc. di tutti i Signori d'ltalia a osse-
quiare il pred., 29-30; anche vi giunge Mino Rossi,
34; vi si reca il viceri d'Amboise coi card. Riario
e della Rovere (an. 1501), 307, 19-20, e Francesco
Fantuzzi con Giacomo dal Gambaro a complimen-
tare il viceri, 20-22: vi giunge Antongaleazzo Ben-
tivoglio con Sigismondo Magnani, Camillo Man-
fredi e il seguito, 308, 5-6; vi si recano pr. Luigi XII
Cesare Borgia (an. 1502), 312, 1-2, cf. 5-6, Federigo
da Sanseverino, 3-4, Alessandro e Annibale Benti-
voglio, 10-11; ric, 319, 27; vl torna il vicer^ dalla
visita al pp. (an. 1506), 308, 18; ric, 347, 8; vi si
recano In esilio Alessandro e Glovanni Bentivo-
gIio(an. 1507), 366, 36; cf. 368, 40; ric, 372, 33, 49,
50; vi giungono gll ambasc. Bolognesi a re I-uigi
XII che vi si trova, 376, 16, 20; vi si reca Francesco
Fantuzzi pr. i Bentivoglio (an. 1508), 384, 34-25; vl
t Giovanni Bentivoglio sepolto con grande onore
pr. i frati di San Franccsco fuori d. c, 385, 2-J;
I'. anche Rolandino da Milano.
MlLANO (CITTADINI EL. A UFhlCI PUBBLICl O DIGNIxX)
V. Castiglioni (Da) Branda card. vesc. di Piacenza,
Sanseverino (Da) Federigo card., Toscani Matteo
pod. di Bologna.
— (duchbs,se) V. Bona di Savoia Sforza, /sabelta d'Ara-
gona S/orza.
— (duchi) V. Giangaleazzo l^sconti (aa. 1395-1402);
Filipfo Maria Visconti (aa. t^ti-i^^y) ; Francesco l
Sforza{aa. 1430-1466); (ialeazzo Maria Sforza (aa.
t466't476) ; Giangaleazzo Sforza (aa. i^l^-t^if^);
Lodovico Sforza (aa. 1 4^4- 1 4t)()).
— (GOVERNATORI O VICBR^ FRANCKSl) V. Trivulzio
Giangiacomo (an, 1499 novembre-1500) ; Amioist
(D') card. Giorgio (an. 1500 febb.); Amioise («T)
Carlo (aa. 1 500-1 507).
— (podkstX) V. Gas^are Lupari di BologHa (am. t^ja);
Giacomo Lupari di Bologna (an, 1478).
— (sKNATORl) interrogano Glovanni Bcntivoglio sul-
rimpresa contro Bologna (an. 1507), 372, 32-35;
sono commossi dalla dlfeia d. pred. che confortano,
35-373, 1-28; scrivono al re che Glovannl i Inno-
cente e gliclo raccomandano, 28-29.
-- (sTATo). t II duca Francesco ne h conservata U li-
gnoria agll Sforza dalla duchcisa vedova Bianca,
che, convocato II Consiglio, lo Invita a provvedere
a che la c rimanga calma («n. 1466), 190, 37-40 ; nel
trattato di alleanza tra Lulgl XII, 11 pp. e I Vene-
692
INDICE ALFABETICO
[Milauo (uaie)Moioneti]
zian( t »j»egnato a re I.ulgi (an. 1499), 2%, 36- JT.^
MlLANo (TkRRiroRio) [AfilaHese]. VI si recano ostll-
mente le niillzle d. Venezlanl (an. 1446), 118, I-}:
Invaso e saccheggiato dalie pred. slno ai borghi d.
c, 10-11.
MlNAIlINt AlfTONlo [Antonio Minarino] di Bologna; si
accorda con altri due compagnl di entrare primi
in Pal., tenuto dal soldatl d. Picclnlno, per f»ua-
dagnare I premi fattl bandire dagli Anzlani (an,
1443), 81, 31-33; vi entra, secondo, 34.
Ml.VARl.vi CAMn.Lo esce dl Bologna coi Bentivogllo
suol amicl (an. 1506), 348, 41; 349, 12-13.
MurARiKi PiBTRO i bandlto di Bologna (an. 1430), 19,
2», 36.
MiNBRBio tlene per Nicoli Piccinino (an. 1443), 83,
45-46; sconfitto II Dal Verme si rcnde a Rologna,
94, 7-8 ; ri passa Luigi (ionzaga ponendo a sacco
ognl cosa con l'esercito (an. 1449), 133, IS; fa un
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
150, 48; fc devastato da un temporale (an. 146S),
199, l»-2l.
MlNlGUCCio i>all'Ai)UILA V. Ugolini Menicuceio.
MiNiMl (frati). L'ordine i fondato da san I^^rancesco
da Paola (an. 1507), 367, 47-4«.
MlNO V, Scanlovi M.
MiNORi o Francbscani o ZoccoLANTi (Frati); Fran-
cesco della Rovere poi Sisto IV i reggente d. Stu-
dio nel loro convento di IJoIogna (s. a.), 208, 14-15,
poi loro generale [afi. 1464], 10-11 ; cf. 15: vi appar-
tengono Pietro Riario, 210, 40; cf. 213, 37-38; il
lieato Bernardino da Feltrc, 211, 1; comprano in
Bologna II pal. d. Bardi, fiorentini, per costruirvi
la chlesa d. SS. Annunziata (an. 1475), 215, 37-38;
clnque di loro in Busseto accompagnano alla se-
poltura Ginevra Bentlvoglio f scomunicata (an.
1507), 374, 20-21; sono dal pp. con tutto 11 loro
convento privati degli uffizi per sette anni, 21-23.
MlNOTTl GlovANNl [ Giovanni di Matthio di Minottd\
figllo di Matteo; Gonfaloniere di Bologna; e el.
degli esattori d. tasse (an. 1428), 8-*; col suoi com-
pagni csaspera i cittadini per I'asprezza e ia cru-
delta con cui esercita il suo ufficio, 10-14.
Minotti Mattbo \Matthio di Minoito] padre di Gio-
vanni, 10, 8-9.
MiNOTTO V. Ang-elelli M.
MioLA ric, 15, 10.
MiRANDOLA. Vi cena, di passaggio, il conte Giacorao
Piccinino diretto a Milano (an. 1464), 185, 17; vi
si reca Bernardino Gozzadinl In ablto di Eremi-
tano (an. 1503), 310, 22-33; v. anche Giacomo dalla
Mirandola, Lodovico dalla Mirandola, Odoardo dalla
Mirandola.
— (CITTADINI ELETTI A CARICIIB PUBBLICHK O DIGNITa)
V. Pedocca Francesco rettore d. Studio in Bologna
(an. 1489).
MlRANDOLA (Dalla) AntoNIO Maria [Antonius de Mi-
randula] v. Pico della Mirandola Anton Maria.
Mirasolb rlc, 5, 20.
MocENtGo PiRTRo ambasc veneziano al nuovo pp. Pao-
lo II, passa di Bologna (an. 1464), 186, 36-39.
MoDANA V. Modena.
MoDBNA (!) V. Modigliana.
MooENA [Modona, Modana]: [Biblioteca Estense]
" ric, LXXin, i-j, ti-if „.
MoDMTA (cittX). VI sl reca ii resc. Albergati fuggito di
Bologna (an. 1428), 7, 20; 11 pred. nc parte,3l;
tI si recano Giovanna Bentivoglio col marlto Ga-
spare Malvezzi e Lodovico Bentlvogllo (an. I439),
12, 3; la pred. vl f, 17, 31; ne sono espulsl e anche
dal territorlo quel fuorutcitl e bandltl bologneti
cui fu riconfermato 11 bando nel capitoll d. pace
concordati tra il pp. Eugenio IV e Boiogna (an.
1431), 28, 43-29, 1-3; rlc, 37, 3»; tI paiia Eugenio
IV da Ferrara In via per Firenze (an. 1439), 56,
15; rlc, 85, 4, 6; Tl i confinato Lippo Ghlsllierl
(s. a.|, 86, 30, che ne parte per Bologna (an. 1443).
30; vi fugge Carlo Gonzaga con toii sel caTalli
(an. 1446), 117, 34-25; anche tI t! talTano i banditl
di Boiogna che sl troTavano in San GioTannl In
Persiceto, 35; vl sl radunano I fuorutriti (an. 1449),
130, 5; Ossano da Pescaroia vl »1 trattiene a coi-
loquio con Galeotto Canetoli (an. 1451), 137. lO-ll;
tI si reca Antonlo Zonari pr. ii Canetoli, 140, 13-13;
ne 4 creato duca Borso d'Este dali'imperatore Fe-
derlco V (an. 1453), 43; tI si reca Isotta Rangonl
moglie di Guido Pepoli (an. 1486), 215, 3-J; dai
pp. Innocenzo VIII sono concessi benefici nella sua
dioccsi a Camillo Pepoll, 234, 1-3; vi sl reca Glam-
battista Zeno card. di Santa Maria in Portico
(an. 1493), 272, 33; vi batte II terremoto causando
gravl danni (an. 1501), 307, 14-15; vi giungono parte
degli aiuti mandati dal vicer6 di Milano a Ceiare
Borgia (an. 1502), 317, 36-37; v. anche Bartolomeo
di Modena.
— (CITTADINI EL. A UFFICl PUBBLICI O DIGNITa) V.
Rangoni Nicolh, condottiero dei Bolognesi.
— (duchi) V. Borso cPEste (aa. 1452-147 1), Ercole /
(aa. 1472-1505), Al/oHso / (an. 1505-1510).
— (tbrritorio) [Modonese]. 1 Veneziani incaricano Nl-
C0I6 d'Este d'impedire in questi luoghi alle genti
d. duca di Milano di passare dalla Romagna in
Lombardla (an. 1436), 3, 13-15: ric. per Spiiamberto
36, 4; vi sono dai vesc di Bologna fatti accom-
pagnare i fuoruscitl Bolognesi diiusi in Cento (an.
1447), 121, 36-37; e corso e saccheggiato da Grego-
rio d'Anghiari per i Bolognesi, 122, 21-23; Ercole
d'Este vl raduna armati (an. 1466), 192, 5-4; vl ti
ritlrano i Bentlvogllo per sfuggire ai pericolo dl
essere presi in mezzo (an. 1507), 370, 2-4.
— (VESCOVO) V. Delfino dalla Pergola (aa. 1444-1463).
MoDENESl [Modonesi] generosi lasciti ai poveri fatti
da Nicolo d'Este (an. 1442 ma /44/), 71, 4-5; sono
mandati dal duca Ercole a distruggere i ripari fatti
dai Bolognesl a un tronco di torre che segnava II
confine sul Panaro tra Modena e Boiogna (an. 1471),
209, 36-37 ; e ciA per difendere, secondo ii duca, ie
loro ragioni, 47-48; il Senato di Bologna per mezzo
di notaio 11 rende responsabili d. dannl che rice-
vesse dal duca, 210, 13; molti gentlluomlni ac-
compagnano Ippollto d'Este a Roma a prendervl
la sposa di Aifonso, Lucrezia Borgla (an. 1501)^
308, 44-48: predano molto bestiamc sui coniinl d.
Bolognese (an. 1506), 347, 38-40.
MoDlGUANA [Modena .']. Giovanni Bentivogiio vife con-
dotto prigioniero dai Faentini (an. 1488), 246. 31.
MoDONA V. Modena.
MoDONESE V. Modena (territorie).
ModoNbsi V. Modeneti.
(MoKllo-Montano Cola]
INDICE ALFABETICO
693
MoGLlo V. Giacomo detto il Putto da Moglio.
MooLio (Da). La loro casa fe atterrata per fare il iner-
cato (an. 1496), 290, 16-17; in una zuffa con i Ma-
rescalchi nella Fondazza rimpetto a Santa Cristina
uno di loro resta f e due feriti (an. 1505), 336, 2».
MoGLlo (Da) Alessandro fa un presente alle nozze di
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, J6-J7; el. degli An-
ziani di Bologna (an. iJoS), 378, 9.
MoGLio (Da) Giacomo {Jacomo da Muglio\ figllo di
Giovanni, 88, i3; padre di Melchiorre, 161, 33-3«;
notaio; el. da Eugenio IV, per porta Stieri, d. Venti
conimissarl deputati alla creazione d. magistrati d.
c. (an. 143 1), 27, 33, 27; rieletto d. Venti (an. 1432),
31, 12; h el. degli Anziani (an. 1438), 52, 4»; 53, l;
ne assume l'ufficio, 3-4 ; e tra gli incaricati di at-
tuare i provvedimenti fiscali deliberati nel Consi-
glio d. Seicento (an. 1443), 88, 41-43.
MoGLlo (Da) GlAcoMO figllo di Pietro, 109,24-35; 118,
19; e degli Anziani per luglio e agosto (an. 1445),
109, 24-35; e degli Anziani per porta Stieri di no-
vembre-dicembre (an. 1446), 118, 19.
MoGLio (Da) GlANFRANCESco multato in cento ducati
pcr il rifacimento d. pal. Marescotti alla cui rovina
aveva preso parte (an. 1508), 386, 48.
MoGLlo (Da) GlovANNl padre di Giacomo, 88, 43.
MoGUO (Da) Melchiorre [Alarchionne] figllo di Gia-
como, 161, 33-34; s'interpone tra i Canetoli e i loro
avversari per pacificarli (an. 144S), 105, 5-6; cf. 9-10;
suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454)»
149, 35; t non senza sospetto di veleno (an. 1456),
161, 33-34; gli sono fatti solenni funerali a spe.se
d. stato, 33-44.
MoGLlo (Da) Pietro padre dl Giacomo, 109, 24-35;
118, 19.
MoGLio (Da) Tomaso fa un presente alle nozze di Giu-
lio Malvezzi (an. 1464), 184, 36-37.
.... MoLKNA (II) fc fatto prigioniero a Bondanello da
balestrieri di Lodovico dalla Mirandola (an. 1508),
391, 13-13, 33; e condotto a Bologna, 30-31 : cf. 392,
46-47; posto al tormento confessa il trattato in fa-
vore d. Bentivoglio, 48; h impiccato, 393, 7-8.
MoLiNELLA. Vi si reca per una via I'omicida Francesco
del Borghetto, per Taltra II bargello a ricercare il
pred. (an. 1461), 176, 35-38; cf. 30, che e arrestato
nei boschi, 15-16; ncl suo porto sono caricati su
navi i feriti nella battaglia alla Mezzolara e con-
dotti a l'"errara (an. 1467), 195, 46-47; vi giunge con
i'e»ercito e vi si fortlfica Bartolomco CoUeoni, 196,
15-16; ric, 45; il pred., ammalato, ne partc per Ar-
genta, 45-46; ne parte anche l'eserrito per Mordano
agli ordlni di Alessandro Sforza, 46-47; * Andrea
Ghirardacci vi i notaio d. pod. Alamanno Isolani
(an. ISS4), VI, 3; il pred. Ghirardacci, contro 1'uso
e riconfermato neirufficio, 3-5 „.
MoLlMi Dl BoLOGNA V. Bologna (molint).
[MoLiNo Blasio) patriarca 1)1 Gbrusalbmmk; un suo
leg. recasi al Conclllo in Ferrara (an. 1438), 50, 44.
MoMPlANO [derc essere Compiano] \rocca Monpiana\. Vi
h condotto prigionlero Achllle Malvezzi (an. 1442),
73, 17.
MoNACHE V. Santa Chiara o del Corfo di Crislo (moua-
che ili).
MoNAi.Di Antonio dl Rimlni; vesc. dl Sartlna e suf-
fraganeo d. vesc. di Bologna, 237, 30-31 ; nella c«t-
tedrale, dopo la messa, riveste Antongaleazzo Ben-
tivoglio d. vestl di protonotario, 30-33; lo riaccom-
pagna a casa, 33-34; e convitato dal pred., 34-35.
MoNARl GlovANNl [Giozianni di Monari\ sua casa sac-
cheggiata e distrutta (an. 1445), 106, 43, 45.
MONASTERI, CONVENTI ui BoLOGNA V. Bologna {mona-
steri).
MoNCHiuoLO V. Monghidoro.
MoNDACHlo (San) in Puglia; danneggiato dal terremoto
(an. 1466), 190, 33.
MoNDOLFO appartiene a Sigismondo Malatesta, 179,34;
il prcd. vi e inseguito sino alle porte da Federigo
da Montefeltro (an. 1462), 35-39.
MoNDOvi (vEsc.) [e/iiscopus Montisregalis\ v. Fieschi Lo-
renzo (aa. 1512-1519).
MoNKTA [Moneda] famiglia boiognese ric, 295, 46.
MoNKERRATo (marchesi di) V. Giangiacomo Paleologo
(aa. 1445 -1448); Guglielmo VI Paleologo (aa. 1464-
1483)-
MoNFERRATO (Da) V. Giorgio da Mon/errato.
MoNFESTlNO V. Bartolomeo da Mon/estino.
Moi>fGARUi GiACOMO contadino bolognese, fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 37.
MoNGHlooRO [Monchidolo] nel Bolognese; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. I4S4)> 150, 40.
MoNGloRGlo nel Boiognese; vi si commettono molte
uccisioni (an. 1470), 202, 43-44.
MoNiCA (santa). Ne e dal Senato di Bologna celebrata
la festa con una messa solenne in San Giaromo
cui intervengono molti illustri cittadini (an. 1440),
62, 46-63, 1-6.
MoNOPOLi in possesso d. Veneziani; h pretesR d« Fer-
dinando d'Aragona (an. 1509), 393, 34.
MoNPKNSiER, MoNPiiNsiBRO V. Montpensitr.
Monpiana (rocca) V. 3/om/ia»o[deveessereCoMPiANol.
MONSANGIOVANNI V. Monte San Giovanni,
Montagna (capitano uella) V. Coltri {Dalle) Alberto.
Montagna Nicolo passa di Bologna al seguito di Gl«-
como Piccinino (an. 1464), 185, 8, 11.
Montagnana danneggiato dalla tempcsta (an. 1453),
143, 46.
" MoNTALBANi OviDio c incarlcato dal Senato di Bo-
logna di rivedere la flistoria di Bologna A. Ghi-
rardacci e riferirne in proposito <an. 1654), LVII,
4-5; adempie subito al niandato (an. i6Ss), ''* » '
la sua firma appare ncl ms. originale d. secondo
volume della Historia di Bologna d. Ghirardacci,
LXI, 1, b4-bS„-
MuNTALBAifo danneggiato dalla tempesta (an. 1453),
143, 47-48.
MoNTALBERTO (Da) [Monte Albeddo\ v. lioberto da Mon-
talberto.
" MoNTALTO Alsssanuro cardinale; scrive «1 vlcelegatl
di Bologna di non pcrmettere sla data alla stampa
la Historia di Bologna d. Ghlrardacci se prlma
non sia stato ottenuto il permesso d. Senato («n.
1588), L, 37-LI, 1-», 1-4 ,.
" MoNTANARi PiETRO cedc un podere In Volt« dl Reno
ai padrl di San Giacomo (an. 1558), XIII, 3-7. i-t „.
MoNTANO [Cola] ua GaggIo [C. Montani da Seggio di
Cagio] di Bologna, uomo dl grandc Ingegno ed
eloquenza; fiorisce in questo tempo («n. I467), 198,
8-9; h precettore dl Glrolamo OlgUtl, 13, cf. 215,
46-47 ; e di Glovannl Andrea d« L«mpugn«no, 4»-47.
694
INDICE ALFABETICO (MonUuico-Montefani Lod. Maria]
MoMTAMCO lAfom/astjfo] f« un dono a S»nte Bentivo|;Uo
per lc sue nozze (an. l4S4)i 1^> ^*-
MOHTB V. Abbaeo {Dair) M„ Mantici M., Monti M.
MoNTE (Ual) Ambrosiu d« ImoU; seguace d. CanetuU
e bandlto dl Bologiia (aii. 1445), 108, 8.
MoNTK (Dkl) Antonio V. Ciocchi Antonio,
MoNTB (Dbl) GiACOMO figlio dl Giovannl, 108, 3i-33,
leguace d. Canetoli, h bandito di Bologna (an. 1445),
108, 33-S3.
MoNTK (Dkl) GiovANUl padre di Glacomo, 108, 33-33.
MoNTK (Dkl) Giuuo [Giulio di Monte] f in un assalto
contro Pisa combattendo pei Fiorentini (an. 1505),
338. 3-3,
MoNTK (Dkl) Paolo h agli ordini di Ercole Bentivo-
giio nell'escrcito d. l'"iorenlinl contro i 1'isani (an.
1505), 337, 31-3J.
MoNTR AcUTO (Da) Bartolomko [Bartolomeo da Mon-
teaveto] dottore h mandato dai Fiorentini con Fi-
lippo da Flrenzuola ambasc. ai Bolognesi (an. 1431),
24, 41-43.
MoNTE Albkddo V. Montatberto (.Dd).
MoNTK AvETO V. Monte Acuto.
MoNTEBUDiiLLo. Achille Malrezzi non rluscendo a pren-
derlo d'assalto vi fabbrica una bastia e vi lascia
d. presidi ^an. 1446), 120, 2-«; e da Aiberto Pio
restituito al leg. di Bologna (an. 1448), 126, 1-3;
e presidiato dalla Chiesa e vi si trovano i fuoru-
sciti dl Bologna (an. 1450), 134, 3S-37; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le sue nozze (an, 1454),
150, 35; V. anche Pietro da Montebudello.
Montk Caldkraro [Monte Caldarara] danneggiato dalla
tempesta (an. 1454), 151, 46, 49; fa un presente alle
nozze di Giullo Malvezzi (an. 1464), 185, 4; h preso
daiie genti di Giuiio II e depredato d. bestiame
(an. 1506), 347, 33-33.
MoNTKCALVl Andrea [Andrea da Montecatvo] muitato
in cento ducati pel rifaclmento d. pal. Marescotti
(an. 1508), 388, 23.
MoNTKCALvi Bartolomeo fratello di Tommaso, 340, 41 ;
combatte nel torneo in Boiogna, tenutosi per de-
finire se la Fortuna o la Sapienza prevalga nelle
cose umane, coi coiori di Annibale Bentivoglio
paladino d. Fortuna; c ascritto alla quarta squa-
dra vestita alTungherese (an. 1490), 259, 37-3»; la
sua parte riniane vittoriosa, 262, 17-1»; con altri e
convocato in Pal. da Ermes Bentivoglio (an. 1501),
305, S-16; il pred. gli svela che Agamennone Ma-
rescotti aveva scritto al Valentino invitandolo
contro Bologna e i Bentivoglio, 11-29; lo esorta a
iinirsi a lui nell'uccidere i Marescotti traditori e
gia detenuti in Pal., 39-31; partecipa airuccisione
d. pred., 31-42; succede in Senato al f fratello Tom-
maso (an. 1505), 340, 41; pure essendo d. Senato
vccchio, h escluso dal pp. dai Quaranta Consiglieri
e Riformatori (an. 1506), 358, 33-33; e multato in
mille ducati per !1 rifacimento d.pal. Marescottialla
cui rovina aveva preso parte (an. 1508), 387, 4-6.
Montkcalvi Emilio fratello di Nicold, Ippolito, Flan-
dro; e confinato, perche amico d. Bentivoglio, a
Cesena (an. 1507), 368, 9-10, 12; 362, 33-34, 42-43.
MoNTKCALvl Ettore accompagna Glovanni Bentivoglio
in pellegrinaggio a Loreto (an. 1485). 232, 33-33,
39; scalco alle nozze di Annibale Bentivoglio (an.
1487), 237< 37-3»; suo abito, SO; accompagna Gio-
vanni Bentivogiio in pellegrinaggio a SanfAnto-
nio di PadoT» (an. 1488), 244, 26. 29; el. pod. dl
Lucra, 43.
MoNTECALvi Flandho fratello dl Nicoi&, Ippolito, Emi-
lio; k confinato a Cesena perchi amico d. Benti-
voglio (an. 1507). 368, 9-10, 13; cf. 362, 33-34, 43-4».
MoNTKCALvl GlACOMO figlio di Maso, 147,41; padre di
Tommaso, 254, 9; scaico di tavola allc nozze di
Sante Bentivoglio (an. 1454), 147, 30-33, 41; i degll
Anziani (an. 1468), 200, II ; riceve in dono dieci du-
cat! per la vcnuta d. nuovo governatore Savelll,
39-30; succede in Senato a Cristoforo Ariosti (an.
1477), 216, 30; t; gli Ruccede in Senato il flglio
Tommaso (an. 1489), 254, t-9.
MoNTKCALVi Ippolito fratcilo di Nicold, Flandro, Eml-
lio ; e confinato a Cesena perchfc amico d. lienti-
vogllo (an. 1507), 368, 9-10, 12; cf. 362, 33-34, 43-43.
MoNTECALvl Nestore accompagna Giovanni Bentivo-
giio a Ferrara alle nozze di Alfonso d'Este (an.
1491), 203, 7-9; torna a Milano, 13.
MoNTECALVi NicoLo fratello di Ippolito, P'iandro, Emi-
lio; h confinato a Cesena perche amico d. Bentlvo-
glio (an. 1507), 368, 9-10, 13; cf. 362, 3J.34, 43-4».
MoNTECALvi ToMMASo [Maso\ padre di Giacomo, 147,
41 ; prende parte al Consiglio d. Sessanta indetto
dagli Anziani (an, 1430), 18, 13-14: i accusato di vo-
lere coi compagni ricondurre tutti gli sbanditi di
sua parte in Bologna e di mutare lo stato, 30-33; ^
sostenuto nel pal. d. Notai, 34-36; h convitato dagli
Anziani, uno d. quali prende parte alla cena, 37-40;
c ucclso da sicari di Battista Canetoli, 43-45; il suo
cadavere e spogliato e trasportato all'ospc<lale d.
Morte, 45-46.
MoNTECALVi ToMMASO figlio di Giacomo, 254, 1-9; c
el. d. Sedlci (an. 1488), 253, 22-33: succede in Se-
nato al padre (an. 1489), 254, 8-9; comljatte nel
torneo in Bologna, tenutosi per definire se la For-
tuna o la Sapienza prevalga nelle cose umane, ai
seguito di Annibale Bentivoglio paladino d. For-
tuna; h ascritto alla quarta squadra vestlta alTun-
gheresc (an. 1490), 259, 27-28; la sua parte rimane
vittoriosa, 262, 17-19; e fatto cav. aurato da Gio-
vanni Bentivoglio in San Giacomo, 262, 43-45; in-
tervienc airinaugurazione d. Xaviglio da Corticella
a Bologna (an. 1494), 274, 3-26; e d. Sedici d. reg-
gimento (an. 1498), 294, 37; in sua casa abita un
fra Silvestro accusato di pratiche eretiche, 36: glie
ne e mosso grave rimprovero, 36-37; f (an. 1505),
340, 40-41; gli succede In Senato ii frateiio Barto-
iomeo, 41; h sepolto airAnnunziata, 41-42.
MoNTKCALvo ncl Bologncse; devastato da una tempc-
sta (an. 1468), 199, 17-18.
MoNTKCENERi sono fuorusciti di Bologna (an. 1450),
134, 32-38.
MoNTECHEDl T'. Mantecketti 0 Mantecketi.
MoNTECHiARO fa un dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 151, 6.
MoNTECHiARO (Da) V. liiccio da Montechiaro,
MoNTK DBLLA GuARDiA. Vi salgono i Bolognesi per
condurre in processione la Madonna custodita nelia
cliiesa di San Luca (an. 1433), 34, 29-30, cf. 30.
" MoNTKFANl LoDOVico Majua fa rirerche per il marcii.
Guldo Bentivoglio circa la nascita di .\nnibaie
Bentivoglio (an. 1758), XCII, 20 33; C, 23-34; accett»
[Montefani L. M.-Monterenzi Lod.] INDICE ALFABETICO
695
di stendere il manifesto che doveva contraddire la
narrazione d. Ghirardacci a quel riguardo, CI, 19-22,
ma poi non ne fa nulla, 22-23 „.
MoNTEFELTRO (Da) Antonio figlio di Federigo, 225, 4«,
con dodici squadre si unisce all'esercito d. Benti-
voglio e di Galeotto Manfredi contro Forli tenuta
da Girolamo Riario per costringere il pp. a la-
sciarc libera la via alPesercito Napoletano in soc-
corso di Ferrara (an. 1482), *3-48 ; in seguito alla
f d. padre torna coi suoi in patria, 226, 2-3.
[MoN-TEFELTRO (Da) Elisabetta] V. Goitzaga Elisabetta.
MoNTEFELTRO (Da) Carlo 6 fatto dai Veneziani citta-
dino e nobile veneto ed e assoldato (an. 1503), 328.
5-6.
MoNTBFELTRo (Da) Federico padre di Antonio, 225,
44; conte e duca di Urbino; crea Giambattista Ben-
tivoglio vicario generale d. appellazioni e suo con-
sigliere (an. 1450), 135, 34-35; con Glacomo Picci-
nino ed essendo al soldo di re Alfonso muove
guerra a Sigismondo Malatesta (an. 1457), 164, 39-
40; saputo che il pred. doveva recarsi a Mondolfo
lo aspetta in un'imboscata e lo assale inseguendolo
sino alle porte di Mondolfo (an. 1462), 179, 35-37;
fa prigioniero il conte d. Mirandola e millecin-
quecento uomini, 37-38; toglie a Sigismondo il ter-
ritorio di Fano e quasi tutto il Riminese, 38-40;
e agli stipendi d. Lega tra Fiorentini, duca Sforza,
Bolognesi e re di Napoli, contro 1 Veneziani e
fuorusciti fiorentini (an. 1467), 193, 24-27; viene di
Romagna con l'Orsini e tredicimila soldati e si
ferma a Collina donde saccheggia il Faentino per
punire AstorreManfredi di essersi dato a Bartolo-
meo Colleoni, 27-29; quindi passa a Solarolo sempre
devastando, a Castel San Pietro e in fine all'Idice
donde sorveglia i nemlci, 29-32; ha qui un colloquio
con Galeazzo Maria Sforza, 41-42; rlc, 48; e cap.
neWesercito d. Lega, 194, 1-2; il duca Galeazzo
Maria Sforza gli lascia la direzione dell'esercito,
39-40; ordinato l'esercito a battaglia segue Barto-
lomeo Colleoni diretto alla Mezzolara e lo assale,
42-48; vicende d. combattimento, 48-195, 1-35; che
termina a notte senza predoniinio di nessuna d. due
parti, 35-41; episodio d. suo scontro con Alcssandro
>iforza, 37-41; Giovanni Bentivoglio ha in aninio
di soccorrerlo, 49-50; ma poi non si muove per non
lasciare indifesa Bologna, 196, 3-5; va con Teser-
cito al Ponte Poledrano e vi si fortifica, 15-17; cf.
23; quindi allTdice, 48-49, ove 4 raggiunto da Fe-
derigo duca di Calabria con le sue millzie, 49-50;
conduce 1'esercito a Sellustra nel territorio d'Imola
e vi si fortifica, 197, 3-4; Sforzino Sforza ha un
colloquio con lui, 6-7; passa a Rlolo Secco, 9; di
qui manda alcune bande a saccheggiare la valle d.
Lamone c raccoglie grande preda, 9-10; sentito che
il nemico aveva mandato genti a difenderla vi
invia a sua volta bande di armati che azzuftatisi
con le pred. le vincono, 13-16; udite le ostiliti tra
Alessanriro Sforza cap. d. Chicsa e Roberto Mala-
testa ordina ai suoi soldati d. contado di Bologna
dl ragglungerlo per la vla di Toscana (an. 1469),
201, 28-29; essendo cap. d. Lcga contro i Veneziani
si reca In aiuto di Ercole d'Este minacclato dal
pred. (an. 1482), 224, 46-47; t, 226, 1.
[MoNTEPELTRO (Da)] Guidobaldo I [GHido Ubaldo da
Ftltro, Giiido Ubaldo da Urbit/o] duca d'Urbino,
vende il castello di Carpena a Girolamo Bentivo-
glio [s. a.], 135, 40-41; si fa rappresentare alle nozze
di Annibale Bentivoglio da Girolamo Panfili (an.
1487), 236, 27-28; suo dono alla sposa, 239, 8-9;
mandato dai Veneziani a rimettere i Medici in Fi-
renze e verso Siena vinto dai Fiorentini (an. 1499),
296, 5-6; il Borgia si impadronisce a tradimento
d. suo stato (an. 1502), 311, 8-9; a mala pcna fugge
travestito prima a Ravenna quindi a Mantova, 9-
10, ove era sua moglie 11; rientra in Urbino che
aveva cacciato le milizie d. Borgia, 316, 3-5; fugge
malato a Bologna freddamente accolto dal Senato
e dal Bentivoglio (an. 1503), 321, 14-16; alloggia
all'osteria del Montone e il giorno dopo parte per
Venezia, 16-17; vende Rimini ai Veneziani, 328, 5-
6; gli e data in compenso Cittadella nel Padovano,
6, ed k fatto cittadino e gentiluomo veneto e as-
soldato da Venezla, 6-8; suo posto nel corteo pa-
paie per l'entrata di Giulio II in Bologna (an.
1506), 355, 49; alloggia in casa di Giulio Malvezzi,
357, 9; va incontro al vicerc di Milano recatosi a
Bologna, 358, 8.
Montefrkdenti nel Bolognese; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le sue nozze (an. 1454), 150, 40.
Monte Maogiore nel Bolognese saccheggiato dai
soldati d. Piccinino (an. 1438), 53, 34-35.
Monte Ohveto (frati ul) V. Olivetam (frati).
MoNTit Olmo (castello di); Franccsco Piccinino vi e
sconfitto e fatto prigioniero da Francesco Sforza
(an. 1444), 98, 44-49; cf 98, 13-15; c occupato da
questo, 17-18.
Montepulciano "vicino a Chianciano, XII, 3-4, 13,;
h assediato e preso da Nicol6 Piccinlno (an. 1440),
63, 15.
Monterenzi Antonio [Antonio Monteremoli] figlio di
Giovanni, 88, 47; padre di un altro Giovanni, 99,
35; 147, 44; 184, 42; c tra gli incaricati di attuare
i provvedimenti fiscali deliberati nel Consiglio d.
Seicento (an. 1443), 88, 42-47 ; invlato dallo Scappl
a Lorenzo Ariostl per chiedcrne aiuto a occupare
Piazza e Pal. ne riceve un rifiuto (an. 1508), 381,
32-36.
MoNTKRENzi 1'"rancesco [FraHcesco d«' MontereHzoli]
figllo di Giacomo, 55, 39-40; abita sotto la par-
rocchia di Santa Cecilia nella Via di Mezzo di
fronte ai Malvezzi (an. 1438), 40.
Monterenzi Giacomo [(Uacopo d«' MimtereHsoli] dglio
di Pietro, 55, 38-39; padre di Francesco e Pictro,
39-40.
Monterknzi GlovANNl 4" [4 Giovanni de' Monteremoli]
padre di Giacomo, 55, 39.
MoNTBRENZl Giovanni [ (iiovaHni da Atonterentoli, de
MoHterentii] figllo di Antonio, 99,35; 147,44; 184,
42; padre dl un altro Antonio, 88, 47; corre II palio
iii Bologna il giorno di San Luca (an. 1444). ^.
32-35; e scalco di tavola alle nozze dl Sante Ben-
tivoglio (an. 1454), 147, 30-33, 44; fa un prescnte
alle nozze di Giulio Malvczzi («n. 1464), 184, 42.
MoNTBRKNzl GlovANNi ( Giovanni de MontereHlio] figUo
di Lodovico, 147, 40-41; scalco di tavola alle notxe
di Sante Bentlvogllo (an. 1454), 147, 30-J3, 40-41.
MoNTRRENZl LoDOVlco | fA)dovico de MoHterrntio] padre
di Glovanni, 147, 40-41.
696
INDICE ALFABETICO (Monlerenri Pietro.Morea (^mcfO]
MoiTTBRiNzi PiBTRo {PietTo dt' A/onttrtmzoli] figlio dl
Glorannl ^" c padre dl Giacomo, 55, at-n.
MoMTRRENZl PlKTRO \Fielro d^ MontereHzoli] fij{llo di
Giacomo, 55, 34-40 ; ablta sotto la Cappclla di San
Tommaso della Bralna (an. 1438), 41.
MoNTKRKMZl Sebastiano {HebastiaHo MoHleretizolt\t A.
coUegl (an. 1505). 339, 1, 6.
MoNTKRKNZO \MoHtereHtio\ nul Bolognese; fa un dono
a Sante BentlToglio per le sue nozze (an. 1454),
150, 34-35; fa un presente alle nozze di Giulio Mal-
vezzt (an. 1464), 185, 1-3; v. anche Capuano da Mon-
tereme,
MoNTE San Giovanni \MoHsangiovanHi\ fa un dono a
Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 1454), 151,4-5.
MoNTESONE i assedlato da L.ulgi da Sanseverlno per il
duca di Mllano (an. 1445), 109, 40-41.
MoNTETORTORB \MoHte Turture] soggetto al duca dl
Ferrara; gll abltanti commettono usurpazioni dl
territorio In danno dl Serravalle, Vignola de' Conti
e RuflSno, che nc reclamano al Senato di Bologna
(an. 1490), 262, 3*-38; I'accordo tcntato dal Senato
non riesce a niente, 38-40; patria di Antonio e Ga-
spare Gobbo, 108, 29.
MoNTBVKGUo \Montevelio, Montevie]. Ne e presa a forza
e incendiata ia rocca dal cap. d. chiesa Giacomo
Caldora (an. 1428), 10, 31^33; 11 prcd. vi fa prigione
ii commissarlo Gaspare Papazzoni, 32-33; h dato
dai contadinl ad Antonio Bentivogllo che vi lascia
per commissario Glovannl Blanchetti con duecento
soldatl (an. 1433), 36, S-6, /; il Senato dl Bologna
▼i manda a riprenderio il Gattamelata, il conte
Brandolino e 11 Gatta, 7-1; fa un dono a Sante
Bentivogiio per le nozze (an. 1454), 150, 32; si da
ai frateili Bentivoglio (an. 1507). 369, 44; v. anche
Alberto da Monteveglio, Baldassarre da Monteveglio,
Guiduccio da Monteveglio.
MoNTBVlB V. Monteveglio.
'[MoNTi] Bernardo nelle note al Fantuzzi ricorda,
forse erroneamente, un'edizione </«//'Istituzione Cri-
stiana d. Ghirardacci fatta in Bologna dal Benacci
nel ISJO, XX, i-sx suo equivoco riguardo alVeditione
d. Theatro morale .... d. Ghirardacci, XXV, b-10 „.
■ MoNTi Gaetano Lorbnzo si associa alle ricerche
d. Scarselli suUa nascita di Annibale Bentivoglio
(an. 1758), XCVI, 15-16 „.
Monti Monte partecipa alla congiura ordita in Bolo-
gna dallo Scappi a favore d. Bentivogilo (an. 1508),
380, 14.
MoNTiNi sono fuorusciti di Boiogna (an. 1435), 134,
33-34.
MoNTlNO V. Coltelli M., Coltri {Dalle) M.
MoNTlsREGALis (episcopus) V. Mondovi (yescovo),
MoNTONB (Da) V. Fortebracci.
Montone (ostkria del) V. Bologna (taverne).
MoNTPBNSIBR (coNTE Dl) GlLBERTo \Monfensier, Mon-
pensiero] cap. delPavanguardia deiI'esercito francese
In Itaila si unisce oitre Po alle milizie che io ave-
vano preceduto (an. 1494), 278, 30-21; fa prendcre a
forza Bubano e Mordano nsli^Imoiese, che taccheg-
gia e devasta, 33-37.
MoNZA (PORNl). Vi sono fatti Imprigionare dai duca
Vlsconti Lulgi da Sanseverino e i suoi cinque figli
(an. 1446), 113, 40-41, /.
MoNzimo \MoHxone] fa un dono a Sante Bentivogiio
per le sue no»e (an. 1454), 150, 3«; e cotl U tuo
abate, 1-3.
MoNZUNO (Ua) Seuuramo [Segurano da Monzone] k ban-
dito di Uologna (an. 1430), 19, 36, 40; per i capi-
toll d. pace concordati tra ii pp. e la c. gii h con-
fermato ii bando dalia c. e territorio di Bologna
Imola e Modena, sotto pena, se vi manchi, d. con-
fisca d. beni e d. punizione tanclta negii Statuti
(an. 1341), 28, 43-46, 50; h ei. degli Anzianl dl lu-
giio-agosto per porta San Procolo (an. 1446), 117, 6.
MuRADBLLB V. Muratelle.
" MoRANDi (pamioua) i rapprctentata nel Tkeatro mo-
rale de' moderni ingegni, . . . d. Ghirardacci, XXIV,
32, 36 ,.
MuRANDi AsTORRE \Astorre, Estorrt Morando^ padre di
Traiano, 390, 40; fisico e fiiosofo famoso; e ucciso
da Baldassarre Senzamanica (an. 1503), 323, 3t.
MoRANDi Benedbtto notaio ; con Giacomo Spagnuoll
accompagna a Ferrara un cavalio baio regaiato al-
i'lmp. Federigo V da Giovanni Bentivoglio (an.
1469), 201, 13-14.
MoRANDi Bernardino confinato a cinquanta migiia da
Boiogna nelie terre d. Chiesa perchi amico d. Ben-
tlvoglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 48.
MoRANDi Floriano muitato di quattrocento ducati per
ii rifacimento d. pal. Marcscotti (an. 1508), 386, 14
MoRANDi GiovANNi Antonio spenditore ; accompagna
Giovanni Bentivoglio in peliegrinaggio a Loreto
(an. 1485), 232, 37-28.
MoRAMDi Traiano figlio di Astorre, 390, 40 ; h impri-
gionato quale compiice di un compiotto in favore
d. Bentivoglio (an. 1508), 390, 39-43; ne esce dopo
un mese pagando quattrocento ducati d'oro, 43-44.
" MoRANO BoNlFAClo, Cronaca Modenese; ms. ric. dal
Ghirardacci nelia sua Historia di Bologna vol. I,
CXXX, 37-31, 4„.
Morati Francbsco \Francesco Morato] combatte nel
torneo in Bologna, tenutosl per definire se ia For-
tuna o ia Sapienza prevalga nelle cose umane, al
seguito di Annibale Bentivoglio, paiadino di For-
tuna ; h ascritto alla quinta squadra vestita alla
tedesca (an. 1490), 259, 30-32; ia sua parte resta
vittoriosa. 262, 17-1».
" MoRBioLi Antonio. Sua orazione in lode d. Bentivo-
glio ric. (an. 1465), XCIII, 28-34 ,.
MoRBiou LoDovico penitente; t 'n fama di santita
ed h sepolto nel clmitero di San Pietro con grandc
concorso di popolo (an. 1485), 233, 11-13; per mi-
racoii attribuitigli e dissepoito e seppeilito in chiesa
sotto la Confessione, 13-15.
Mordano casteilo in quei d'Imola, ^ saccheggiato da
Francesco Sforza in odio al duca di Milano (an.
1439), 58, 32; e assediato da bande d. duca Galeazzo
Maria Sforza, perche possesso di Astorre Manfredi,
ma senza successo (an. 1467), 194, 30-33; vi si reca
l'esercito d. Coileoni agli ordini di Alessandro
Sforza che ne era governatore, 196, 46-47: preso,
saccheggiato e devastato dai Francesi d. duca di
Montpensier ian. 1494), 278, 34-27.
Morea antlco Peloponneso e corsa e sacch^giata dai
Turchl che vi fanno quarantamila prigionieri (an.
1458), 166, 10-13; ric. per Mantinea, 178, 4-5.
— (PRINCIPI) V. Giovanni Demetrio \Paltologo] (an.
1438), Tomaso Paleologo [f an. 1465}.
[Moro Cristoforo-Musiolini BucinoJ INDICE ALFABETICO
697
MoRo Cristoforo [Christo/oro] el. doge di Venezia (an.
1462), 179, U; si reca ad Ancona con galee e navi
armate in numero di ottantaquattro per 1'impresa
contro il Turco (an. 1464), 186, 11-12; f il pp. torna
a Venezia senza dare fine allMmpresa, 16-17.
MoRo Damiano comanda l'armata inviata dai Vene-
ziani sul Po contro Ferrara (an. 1482), 224, 34-3S.
MoRTE (ospKDALK dklla) V. Bologna {pspedali).
MoscA (II) V. Agostini Giovanni detto il Mosca.
"[MosCA Francesco] notaio di Bologna rlc, VI,
15-16 „.
*[MoscnETTi Aiturea] ric, XXXIV, 4-b „.
Mosfe ebreo ; suo dono a Sante Bentivoglio per le nozzc
(an. 1454), 149, 31.
MosuRA (Da) Giovakni combatte nel torneo in Bolo-
gna, tenutosi per definire se la Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, al seguito di An-
nibale Bentivoglio paladino d. Kortuna; 6 ascritto
alla priraa squadra vestita all'italiana (an. 1490),
259, 15-16; la sua parte riesce vittoriosa, 262, 17-19.
MozzARELLi V, Mttxzarelli.
MuGLlo (Da) V. Moglio (Dd).
MuLETTl Bkrnardino notaio; e rettore d. Compagnia
d. Morte (an. 1427), 5, 9; quale governatore del-
l'ospedaIe d. Morte, assiste Grazlolo Grazioli nel-
Tordinare la processione d. Madonna d. Guardia
per Bologna (an. 1433), 34, 36-28 ; vi prende parte,
21-35, 1-5; e el. d. Dieci di Balia (an. 1434), 36, 38;
fc correttore d. notai ; con altri va ambasc. a Fi-
renze per invitare il pp. a Bologna (an. 143S), 44,
3-15; ne torna, 16; suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 14S4), 149, 46.
MoRATEiXB \Moradelle\ v. Bologna (strade).
" MURATORE IsABELLA sposa Giulio Cesare Ghirardacci
dal quale ha Marghcrita, Schizzo genealogico, VIII:
fa testamento (an. 1590), IX, <f»-<)3 „.
" MuRATORi LoDovico Antonio. Suo giudizio delTopc-
ra di fra Cherubino Ghirardacci, nella prefazione
M' Historia Miscella Bononiensis, IV, 15-17 „.
" [MuRATORl Santi] bibUotecario d. Classense di Jiavenna,
ric, XXXIV, 1-3 „.
MusETTO ebreo; dono suo c de' suoi correligionari a
Santc Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149, 22-24.
Musiano (chiesa di San Bartolomko) {San Bartolo-
meo da Mussigliano] nella diocesi di Bologna, nc
c abate Giacomo Battagli (an. 1445), 102, 31-32.
MusoTTi sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,
33, 34.
MusoTTi Agamknnome. Parendogli di essere poco sti-
mato a Bologna per essere stato partecipe d. con-
glura d. Malvezzi, chiede e ottiene dal pp. rufficio
di Senatore di Roma (an. 1493), 273, 37-3»; parte
di Bologna scortato per sua sicurezza sino a Flrcnze
da otto balestrieri datigli da Giovanni Bentivoglio
con il quale si riconcilia, 2f-3l : un tale Frizza lo
Incolpa di avere intelligenza con Lucio Malvezzi
(an. 1496), 288, 30-22; chiamato dal .Senato a con-
fronto coi pred. lo convincc di mendacio, 22-33;
i rimandato a casa, 33.
MusoTTi Alberto figlio di Pietro, fratcllo di Nicoli,
137, 1 ; partecipa in casa di Romeo Pepoli a un'adu-
nanza di nobili malcontenti d. primato di .Sante
Bentivoglio in Bologna (an. 1449), 130, 19-36; con-
viene col pred., sotto pretesto d. peate, di recarii
a Castel San Pietro e di la accordarsi col re di Na-
poli, i fuorusciti e i Canetoli per cacciare Sante
dl c, 36-37; gli e intimato dal Senato, pcr mezzo
di Carlo Malvezzi di uscire coi compagni da Castel
San Pictro cntro un'ora pena la vita. 131, 16-31;
non obbedisce, 21-36; c bandito pubblicamente,
38; e raggiunto da altri amici di Bologna, 28-29;
dal leg. e bandito dal territorio di Bologna sotto
pena d. confisca dei beni (an. 1450), 136, 49; 137,
1-3; obbedisce e va ad Imola, 4.
MusoTTl Alvise procuratore ; ei. degli Anziani (an.
1508), 378, ».
MUSOTTI Bartolomeo [Bartolomeo di Giovanni di Mu-
sotto] figllo di Giovanni, 252, 24; i confinato a
Venezia (an. 1488), 252, 24.
MusoTTi Friano figlio di Pietro; araico di Anton Ga-
ieazzo Bentivoglio; con 11 padre e il fratello Ni-
C0I6 si accorda con altri banditi di Bologna di
impadronirsi d. castcllo di San Giovanni in Per-
siceto (an. 143 1), 30, 20-26; t insieme al padre a
San Giovanni nella mischia con le genti di Bo-
logna, 34-35.
MusoTTi GiovANNl padre di Bartolomeo, 252, 34.
MusoTTi MusoTTo f nelI'attacco contro i fuorusciti
(an. 1451), 139, 5.
MusoTTi MusoTTO partccipa alla congiura ordita dallo
Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 4.
MusoTTl NicoLo figlio di Pietro, 30, 22; 137, i; amico
di Giangaleazzo Bentivoglio; col padre e col fra-
tello Friano si accorda insieme ad altri banditi di
Bologna di impadronirsi d. castello di San Gio-
vanni in Persiceto (an. 1431), 30, 20-36; partecipa
in casa di Romeo Pepoii a un'adunanza di nobili
malcontenti d. primato di Sante Bentivoglio (an.
1449), 130, 19-26; conviene coi pred. di recarsi a
Castel San Piero sotto pretesto di peste, e di la ac-
cordarsi con il re di Napoli, i fuorusciti e i Ca-
netoli per cacclare Sante di c, 36-37; gli fe intimato
dal Senato pcr mczzo di Carlo Malvezzi di uscirc
di Castel San Pletro entro un'ora pena la vita, 131,
16-31 ; non obbedisce, 21-36; i b.\ndlto dalla Rin-
ghiera, 28; vcngono a raggiungerlo altri amid di
Bologna, 28-29; bandito dal territorlo di Bologna
sotto pena d. confisca d. benl, obbedisce e va ad
Iraola (an. 1450), 136, 49; 137, 1-4.
MusoTTi Petronio. Suo dono a Sante Bentivogllo pcr
le nozze (an. 1454), 149, 30.
Musotti Pietro [Pietro di Afusotto, Fietro Musatlo] pa-
drc di .\lberto, 137, I; di Frlano, 30, 23, 34; dl
NicoI6, 30, 33: 137, l; vencziano, amico di Anton-
galeazzo Bentivoglio; con 1 figli Nicol6 e Frlano
e altri fuoruscitl di Bologna tratta di impadro-
nlrsi d. castello di San Giovannl in Persiceto (an,
1431), 30, 31-36; vi t nella mischia con ie gentl d.
Chiesa, 34-35.
Musotto V. Malvezzi M., Musotti M.
Musselini, Mussellini V. Mussolini.
MussiOLlAKO V. Musiano.
MussoLlNi sono fuoruscitl dl Bologna (an. 14S0), 134,
33, 36.
MuasoLiNi Antonio [Antonio Musstlini] d» Moglio con-
tadino: suo dono a Sante BcntiTOglio per le nosie
(an. 1454), 151, 37.
MussoLiNi BuciNO h uno d. capl cui lono aflSdate dal
698
INDICE ALFABETICO [MuMoUm Bueino-NapoU (eiV/A)J
Senato dl Bologna lc fortificazloni Innalzate a San-
ta Marla del Monte (an. 1430), 22, 19-20.
MuuoUNl GlACOMO \0'iacomo Mussellini] paclre di To-
rello, 68. 3»; di Troilo, 09, 47.
MusHOLiNl GiovANNl (a un preiicnte alic nozze di Giii-
lio Malvezzi (an. 1464), 184, 34.
MussoLiNl ToRKLLo (igUo di (jiaiomo, 68, 3t; prende
partc B unn giostra in Boiogna (an. I44l)< ^^> 34-M.
MussoMNI TroILo [ '/"roiVo Afusseltim] figlio di (jiaromo,
97, 4'; prende parte a una giostra in Bologna (an.
1444), 97, «6-47; k bandito di Bologna perchi se-
guace d. Canetoli (an. 1445), 10'', 10.
MUSSOTTO 1). Musolto.
Muzio V. Piacenlini M,
MuzzARBLLl \Mot%arf.tli\ di Boiogna; prendono parte
ali'ordlnanza indctta dai Canetoii contro ii leg. d!
Bologna Alamanni (an. 142S), 5, 4>44; 6, 3; ap-
provano che si prendano le armi, 13-13; con gii
altrl si iinpadroniscono d. Piazza e danno fuoco al
Pavaglione d. Bozzoii, 14-15; sono fuorusciti (an.
1450), 134, 32, 35; nella loro casa alloggia parte
d. segulto di Gaieazzo Maria Sforza (an. 1459),
168, 4S.
MuzzareLLI Giovanni \Giovanni Mozzarelti\ figlio dl
Lodovico; e fuoruscito di Bologna e abita a Fer-
rara (an. 1440), 68, 17-lj; segue Battista Canctoli
a Correggio (an. 1435), 43, 33-34.
Muz/arelli Lippo \I.ipfo Muzzaretlo\ padre di Lodo-
vioo, 9, 38; seguita Battista Canetoli a Correggio
(an. i43s), 43, 32-34.
Muzzarelli Lippo \IJppo Mozzaretti\ figliodi Lodovico
e fuoruscito di Bologna e abita a Ferrara (an. 1440),
68, 17-18; fa un presente aiie nozze di Giuiio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 43.
MuzzARBLLl Louovico \I,oitovico M«zzaretto\ figlio di
Lippo, 9, 38; padre di Giovanni e di Lippo, 68,
17; e Gonfaloniere dl Giustizia (an. 141S), 5, 33-34;
c el. degli Otto di Baiia d. pace, 7, 6, 8; nuova-
mcnte el. Gonfalonicre di Giustizia, 9, 38-39.
Nacci Cksark \Cesare de iVaccii, Cesare Dinare vescovo
di AHrclia.'\ vicario d. card. Orsini ieg. di Bologna
(an. 1500), 300, 13-14; permette a Giovanni Benti-
vogiio di fabbricarc un moiino fuori d. porta di
Santo Stefano a Codalunga, I4-I6; fe vesc. di Ame-
lia e ti cssendo stato luogotenente di quattro le^,
a Bologna [an. 1504], 332, 6-7; h sepolto in .San
l'etronio con grande concorso di gente, 7-8.
Nadi Filippo muratore; riedifica la chiesa di San Bar-
tolomeo insieme al fratello Giambattista (an. 1498-
99), 294, 16-18.
Naui (iAsp.\RK \Gasparo Naldo !\ muratore: gli i allo-
gato il rifacimento d. chiesa di Santa Cecilia in
Buiogna per la sonima di lire cinqueccnto con stru-
mento rogato da Bartolomeo delia Calcina (an.
1481), 223, 33-36; per ic iiozze di Annibale Benti-
voglio offre a Giovanni Bentivoglio a nome del-
l'arte d. muratori una brocca d'argento (an. 1487),
236, 11-13.
Naui Gaspark [ (.«oi>n»«i 1] cronista contemporaneo d.
Bentivoglio; ric, 244, /; nella sua cronaca dcscrive
minutamente ia costruzione d. torre d. Bentivoglio
256, 28-39.
Nadi Giambattista [ Gi07'antii Battista de' Nadi] mu-
ratorc; rifabbrica la chiesa di San Bartolomeo uni-
tamente al fratello Fillppo (an. 149S-1499), 294-
16-18.
N.^MUR (CONTK PaLatiwo bi) {Palalinus .Vamurci] ti-
tolo deli'imp. Masaimiliano, 279, 19-30.
Nani V. .Vanne.
Nanino ut Cantino i bandito di Bolognt (an. 14301,
19, 26, 40.
Nannk, Nanni, Nannino {Nani, Nauo, Nanno] v. tic
nini N., Cazzanescki N., Ctvanni N,, Ckiarini N.,
fialesi N., (iozxadini N., Nannini .V., 6ai»« A*"., Slia-
tico (Da) N., Vizzani N.
....Nanmi di Giovanni Matteo sarto; di Bologna; fuo-
ruscito ; k fatto prigioniero e gii b condonata la
vlta per intercessione dl amicl (an. 1351), 13'),
39-40.
Nannini Baldo gli nasce un Hgliuoio mostruoso che
subito muore (an. 1487), 235, 30-33.
Nanmini Nanne i multato in miile ducati per rlMr-
cimenti a Franccsco l'antuzzi (an. 1508), 388, 29.
Nannino Nanno V. Nanne.
Nano V. Nanne.
Napaeus V. Napfi.
Napi V. Naffi.
Napoleone \Nappoteone\ v. Malvasia N.
Napolktano (rkgno di Napou). Vi sono confinatl da
Lionello d'Este i due fratelii minori Ercole e Si-
gismondo (an. 1442), 71, 8-9.
Napoli (castelli): Castklnuovo \Castetto nuovo] c in
partc rovinato dal tcrremoto (an. 1456), 163,48-49;
e ottenuto da Cario VIII (an. 149S), 285, 23.
— — CASTBL Sant'Elmo \Caslet Sant' Ermo\ h rovinato
dal terrenioto (an. 1456), 163, 49-50.
— (chiksb). In seguito al terremoto nessuna rimane
intatta (an. 1456), 163, 44-45.
— — CHIBSA DBLLA Incoronata dannegglata dal ter-
remoto (an. 1436), 163, 44.
— — CHiKSA Di Sant'Agostino rovina in gran parte
a causa d. terremoto (an. 1456), 163, 38-40.
— — CHIESA Di Sant^Arpino. Nc c rovinato in partc
ii campanilc dal terremoto (an. 1456), 163, 37-31.
— — CHIESA ui .San DoMBNlco rovina ail'infuori d.
facciata in seguito al terremoto (an. 1456), 163,
40-41.
— — CHiBSA Di Sau Giovanni piu grande d. Trinita;
rovinata dai fondamenti ali'infuori deli'altare mag-
giore a causa d. terremoto (an. 1456), 163, 33-34.
— — CHii-isA ui San Lorenzo patisce pochi dannl dai
terremoto (an. 1436), 163, 43.
— — CHiESA Dl San Pikro Martirk si apre in molti
iuoghi c ne cade il tetto in seguito al terremoto
(an. 1436), 163, 41-43.
— — CHIESA Di Santa Chiara rovinata in parte dai
terremoto (an. 1456), 163, 43-44.
— — CHiESA ui Santa M.\ria Maggiore rovinata dai
terremoto (an. 1456), 163, 34-35.
— (citta). Antonio Bentivoglio ne parte per Roma
(an. 1431), 24, 34; vi si reca I'imp. l-"ederico V a
visitare re Aifonso (an. 1452), 141, 30-31: violento
terremoto d. durata di un quarto d'ora, che vi
produce infiniti danni (an. 1456), 163, 30-164, 1;
ric, 180, 31; vi fc ricevuto con molta poropa Gia-
como Piccinino e la sposa Drusiana Sforia (an.
1465), 188, 26-27: il prcd. mentre voieva partime
per tornare a Suimona, vi k arrestato col figUo
[Napoli (««fl)-Navarrino (Da) Pietro] INDICE ALFABETICO
699
Francesco e il cancelliere Broccardo e muore in
carcere, forse ucciso, 27-31 ; vi e ricevuta Ippolita
Sforza moglie di Alfonso figlio d. re Ferdinando
con grandlssimo sfarzo, 34-35; ric, 189, 16; vi fugge
Angelo Acciaiuoli con due figli, dopo scoperta la
congiura contro Piero de' Medici (an. 1466), 192,
15-16; vi torna il duca di Calabria a pace fatta (an.
1468), 199, 34-35: vi si recano vari gentiluomini d.
corte di Ferrara per incarico di Eleonora d'Estc
(an. 1473), 213, 24-39; vi arriva esule Carlo Man-
fredi (an. 1477), 218, 2; dal duca di Milano vi e
confinato Ascanio Sforza (an. 1480), 222, 22; che
vi e condotto da Pisa sopra una galea, 28; vi f il
Manfredi pred. (an. 1484), 718, 3; vi giungono mes-
si d. pp. per la pace, ciie e conclusa, 230,24-23; vi
si avvia di ritorno Alfonso di Calabria, 231, 22;
vi e diretto Gian Giacomo Trivulzio da parte d.
duca di Milano (an. 1485), 233, 29-30; ric, 46; vi
e confinato Giulio Malvezzi (an. 148S), 252, 24; il
pred. appena giunto e preso per ordine d. re e im-
prigionato in una torre, 253, 13-16; ne fugge il re
Alfonso II con lo zio Federigo (an. 1495), 285, 19-
2«; vi entra il re Carlo VIII di Francia onorevol-
mente accolto, 20-21; cf. 286, 12; il pred. vi fa il
suo ingresso non dalla porta, ma da una breccia
fatta aprire nelle mura, 285, 21-23; e dato al pred.
il Castelnuovo, 23; vi e saccheggiato il tesoro re-
gio, 23-24, e liberato Giulio Malvezzi ancora pri-
gloniero, 24; vi si reca Isabella Sforza con due figli
(an. 1500), 299, 28; cf. 25; vi si dirige Carlo Orsini
(an. 1502), 310, 36-37; vi si reca Cesare Borgia ap-
pena llberato (an. 1503), 329, 15; il pred. ne parte
per !a Spagna, 15-16.
Napoli (palazzo d. vescovo). A causa d. terremoto vi
rovinano le due torri di fronte (an. 1456), 163,
34-36; si salva l'ampolla d. sangue di San Gennaro
che con la testa d. pred. santo si conservava in
una d. torri, 36-37.
— (rb) V. Luigi flf d'Angih (aa. 1424-1434), Alfonso f
d'Aragona (aa. 1442-1458), Fcrdinando f (aa. 1458-
1494), Alfonso ff (aa. 1494-1495), Ferdinando If
{Ferrandino^ (aa. 1495-1496), Federico (aia. 1496-1501).
— (rbono) ric, 39, 50; se lo contendono Renato di
Angi6 e Alfonso V di Aragona (an. 1438), 54, 12;
ne parte Annibale Bentivoglio, 4»; ric. per Vasto,
135, 44; ric, 164, 14; conquistato e tenuto per ven-
tiquattro anni da Alfonso I di Aragona e dal pred.
lasciato alla sua f a Ferdinando suo figlio natu-
rale (an. 1458), 165, 40-41; ne partono le genti
d'arme d. duca di Milano (an. 1466), 191, 40; vi
accampa diritti Carlo VIII re di Franda quale erede
di Renato d'Angi6 (an. 1494), 276, 9-10, e si dispone
a scendere in Italia a oonquistarlo, 10-12; Roberto
d'Aubigny per il re di Francia muovc alla sua con-
quista con tremila fanti e duemila cavalli (an. 1501),
307, 7-8; cf. 44-45; 308, 7; ne partono molti soldali
franccsi dlretti in Lombardia, 308, 17-18; vi f Carlo
Orsini forse fatto avvelenarc dal Valentino (an.
1502), 311, 33-34; h tolto al Francesi da Consalvo
dl Cordova per il re di Aragona (an. 1503), 323,
4-5; vi si dirigono mllizie francesl, 34, e cinque-
mlla Svizzori, chc per6 giuiiti nel Fiorcntino non
rlcevendo le paghe tornano per la maggior partc
indletro, 324, 1-4; ric, 11; 326, 33; l'etercito fran-
cese vi e sbaragliato e vinlo da Consalyo di Cor-
dova, 328, 48; 329, I-2.
Napoli (viCERfc) V. Carlo conte di Camtobasso (an. 1446),
Armagnac (/>') I^uigi duca di jVemours (an. 1501).
Nappi Ces.^rb [Caesar Napaeus, Cesare Napi\ autore
delPepigrafe apposta sul sepolcro restaurato di re
Enzo (an. 1491), 264, 7-23; notaio; roga l'istrumento
d. pace tra i Bolognesi e il duca Valentino (an.
1501), 304, 44-45; el. degli Anziani di Bologna (an.
1508), 378, 9: multato in cento ducati per 11 rifa-
cimento d. pal. Marescotti, 387, 33.
Nappi Mattko si arma al suono d. campana di San
Giacomo e con altri scendc in Piazza (an. 1445),
104, 29-30, 32-35.
Nappoleone V. Nafoleotte.
Narbona (arcivbscovo) V, Clermont (De) Francesco Gu-
glielmo (an. 1506).
Nardini PiBTRO Paolo si oppone col Malvezzi alPas-
salto di Sigismondo Malatesta a CastcIIeone e lo
fa da prima indietreggiare (an. 1461), 175, 33-36;
t nella battaglia seguitane, 40.
Narni. Vi e inviato prlgioniero Bartolomeo Zambeccarl
(an. 1435), 46, 13-16; ne e el. pod. Buonavcntura
Paleotti di Bologna (an. 1488), 244, 44-45; v. ancke
Battista da Narni.
— (podesta) V. Buonaventura Paleotti di Bologna (an.
1488).
" Narrazione delle nozze di Annibalk II Bkntivo-
OLIO CELEBRATE L'ANM0 I4S6 QUALB SI LEOOE NEL
vql. III ms. dbl Ghirardacci Storia dblla citta
Dl BoLOGNA (dLsW Almanacco Staiistico bolognese, an.
1836, n. 8), XXV, 23-26; fu edito da Gaetano Gior-
dani daIl'autografo giA d. frati di San {jiacomo,
27-30 „.
" Nascsntori Manzi [Giuskppe] cronista bolognese,
ric, IV, 4, s-l>„.
Nascimbisnb V. Moranini N.
" Nascimbnto (Nuovo e spiritualb) dell^uomo cri-
STIANO, NEL QUALE IL PADRINO OVBR COMl-ARE RA-
GIONA DKL BATTKSIMO KT DE' SUOI DIVINI ICT AI.TI
MI.STERI KT AMMAfCSTRA L'INFANTK IN TUTTO qUELI.O
CHEPER LUl AL SACRO KONTK HAVBA PROMESSO. DkL
R. P. ChkrubIno Ghirardacci bolognesk brbmi-
TANO DI SaNT'AGOSTINO. OpERA UTILISSIMA ET
NECBSSARIA A TUTTI CjUEI CIIB TBNGONO GLl ALTRUI
FIGLIUOLI AL BATTESIMO. CoN PRIVILKGIO, XXI,
32-37; stampata in Venczia, dal Giolito dc Ferrari
(an. 1582), 37; descrlzione del libro, 37-41: & dedi-
cato a Giambattista dcl Llno, XXII, 1-4, / ,.
Natale V. Lolla N.
Navarra (re) V. (iiovanni f d' Aragona (aa. 14251479),
Giovanni ff d'Albret (»a. 1484-1516).
Navarrino (Da) GiovANNi figlio di Pietro. 121,«-»;fe
imprigionato col padre sotto accusa dl tradlmentn,
9-10.
Navarrino (1)a) Pietro \I'ietro da Novaritu), iyavarino\
celebre condottiero, 22, 43; essendo glA agli stl-
pendi d. Venezlani non puA accettare la rondotta
d. Bolognesi (an. 1430), 43-45: cssendo al loldo di
Bologna ponc con Annlbale Bentlvogllo 1'asiedio
a CJalliera tenuta d« gentl d. duca di Milano (»n.
1443), 82, 25-26; approva 11 dlscgno d. Bentivoglio
di fare una sortita col popolo contro I nemlci c
llberarne 11 territorio, 92. M-34; e»ce con iul dl e.
700
INDICE ALFABETICO («■varrlno (Da) Pietro-Neronl D.J
e prende ptrte alla battaglia, 3f-93, l-M; rlc, 96, 4;
impriglonito a tradlmento dal lial Vfrinc in Ca-
itel 5>an l'ietro ne h pol llberato e torna a iiologna
ove i fatto cap. d. soldatl, 96, 48-50, c invlato
ron quattroccnto uominl a prcnderc Imola, 97, 1-4;
sacchcggia il territorlo, ma noii pu6 cntrare in c.
pcr lc difese apprestatevi dal Manfrcdi, 4-t; torna
a Bologna carico di preda, 6; i richiamato da Bu-
drio precipltosamentc a Bologna per difenderc la
r. dai Canetoli (an. 1445), 104, 18-31; vi giungc con
trecento cavaill e va in aiuto di Galea^zzo Mare-
scotti che pu6 cos\ prevalere sui nemici, 105, n-J5;
sempre al soldo di Bologna h mandato con Tad-
deo Marchcsi a ricuperiire San Lorenzo in Collina
con ii aitri luoghi d. territorio (an. 1446), 114, 8-
10; va in scorreria sino al castello, poi a Crespel-
lano e Bazzano facendo gran preda, 10-11; uccide
o disperde i contadini che l'attendevano ai varchi
per ritorglierll il bottino, 11-14; di nuovo va con
Taddeo Marchesi contro San Lorenzo, 115, 10-11,
rottiene e passa a Crespellano, che si rendc a patti,
11-13; con altrl cap. d. Bolognesi e d. loro alleati
va all'impresa contro San Giovanni in Persiceto,
3*-30; c imprigionato dai Senato di Bologna col
figlio Giovanni perche accusato di voiere cedere
Castelfranco ai fuorusciti (an. 1447), 121, 8-10.
Nave. Vi sono tagliati gli argini d. Reno dagli abi-
tanti di San Giovanni in Persiceto per togUere
l'acqua a Cento c alla Picve (an. 1445), 112,35-36.
Navf. (Daixa) Ercolb c convocato con altri in Pal. da
Ermes Bentivoglio (an. 1501), 305, 5-10; il prcd.
rivela loro che Agamennone Marescotti aveva scrit-
to al Valentino invitandolo contro Bologna e i
Bentivoglio, 11-29; II esorta a unirsi a lui nelPuc-
cidere i Marcscotti traditori e gia detenuti in Pal.,
39-31; partecipa alPuccisione d. pred., 31-43; esce di
Bologna coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348,
41, 48.
Nave (Dalla) Facino figlio di Florio, 87, 14-15; e el.
degli Otto delPavere di Boiogna(an. 1443), 87, 13-15.
Navk (Dalla) Florio padre di Facino, 87, 14-15.
Naviglio r. /teno {canale di).
Nazareno V. Casacca (Fra) N.
Nazarenus arciiiepiscopus V. Nazarelk (arcivescovo dt).
Nazareth (ARCiVE.scovo oi) YArchiepiscopns Nazaremis\
presso Barletta v. Mirti Frangipani Fabio.
Nggri o ViGRi Bartolomeo padre di Suor Caterina,
162, 33; 182, 15; c complice di Alberto dalle Coltri
ncl trattato di dare la porta di San Vltale al cap.
d. Chiesa (an. 1429), 19, 33-34.
Nbgri o Vigri Caterina [Caiierina de' Vigri\ figlia
di Bartolomeo, 162, 33; 182, 15 ; bolognese; monaca
e badessa; si trasfcrisce da Ferrara a Bologna nel
mon. di Santa Chiara detto d. Suore d. Corpo di
Cristo (an. 1456), 162, 33-26; e accompagnata sino
a Corticella dalle sorelle d. duca Borso, 37-39; f ed
e sepolta nel cimitero d. convento (an. 1463), 182,
15-17; dal suo sepolcro si sprigiona grande profu-
mo, 17-18; dissepolta il suo corpo fc trovato intiero
e roseo, 18-19; e tcnuta sei giorni esposta e poi nuo-
vamente seppellita pr. l'altare, 19-33; * cf. LXVI,
7-30,.
Negri Giacomo fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 47.
" Nkori GlAMFRAircKM.'0 «nnalista bologticse ric, III, 33-
34, /7-/«; IV, i-a\ 1 suoi Annali ms., sono ric. dal (jhi-
rardarci nclla sua llisloria di Bologna, CXXX. 35 ,.
— « Annali di Bologna, ric. .\CIV, 1-3 ,.
Nkuri Luchino di Savona cap. e pretore di Bologna
(an. 1466), 189, 38-39; (an. 1474), 215, n».
Negri Mario [Marco Nigrio\ camerierc di (ialeazzo
Maria Sforza; lo accompagna a Bologna (an. 1459),
169, 11-13.
Negri Melciiiorrk e bandito di Bologna (an. 1430),
19, 36, 41.
[Nbori] Alimenti GloVANNl ( (iiovanni Alitnenli rf«' Ne-
gri] protonotario apostolico d. card. Francesro
Gonzaga leg. di Bologna: con pubbiico privilegio
dona a Giovanni Bentivoglio e a Virgiiio Mal-
vezzi i beni di Delfino Atticonti (an. 1475), 215,
33-35.
Negrini V. Bofia Negrini Antonio.
Negro (il) V, Antonio detlo il Negro.
.... Negro \Nigro\ calzolaio; multato in duecento du-
cati in solido con il calzolaio Giovannl pel rlfacl-
mento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 34.
NivLLi GiovANNi \Gio^ian di Nelo] senese; parte di Bo-
logna crociato, con .\chille Maivczzl (an. 1464),
185, 44-45.
Nbi.o V. Nelli.
Nembro (monti Di) ric, 144, 1.
Nemours (duca W) V. Armagnac (/>') Luigi duca di
Nemours.
Nepi \Neppe\ Vi si reca Cesare Borgia cacciato d! Ro-
ma (an. 1503), 326, 19.
— (duca di) V. Borgia Giovanni.
Neppe V. Nepi.
NerI, Nerio V. Capponi N., Malvezzi N., Medici (Oe) .\'.
.... Neri [Nieri] fiorentino; oste d. Luna in Bolo-
gna (an. 1440), 64, 4; per incarico di aicuni Bo-
lognesi malcontenti va a Firenze a offrire il domi-
nio d. c. al card. Vltelleschi, 4-8; questi accetta egii
promette mille ducati se la cosa riesce, 8-9; si ac-
corda con lui circa il modo dell'imprcsa, 9-13; torna
a Bologna, 10; cf. 13; va in cerca di Tommaso
Loiani e gli espone quanto aveva trattato col Vi-
telleschi, )3-14; il Loiani acconsente al complotto
e infine si accordano con il cap. d. porta di Santo
Stefano pcr introdurre in c. i soldati d. Chicsa,
14-17; scoperta la congiura dagli Anziani i coi com-
piici preso e decapit.ato, 30-22; II suo corpo squar-
tato c appeso fuori d. porta di Santo Stcfano, 23-33.
Nkroni Angelo. Scoperta la rongiura ordita con altri
dal fratello Diotisalvi contro Piero de" Medici fuggr
a Venezia (an. 1466), 192, J4-I5; fe dichiarato ri-
belle, 17.
Xeroni Dioti.salvi \D. Nerone^ fratello di Angelo, 176,
14; inganna Piero de' Medici con cattivi consigli
(an. 1466), 192, 3; entra in una congiura ordita
contro il pred. da Luca Pitti, Angelo Acciaiuoli
e N'icol6 Soderini, sperando di subentrare al Pitti.
per la sua inettitudine, nel governo di Firenze,
191, 48-192, 1-5; con i pred. si assicura con denaro
1'aiuto di Ercoie d'Este, 5-8; scoperta la congiura
fugge a Venezia col fratello, 14-15; & dichiarato ri-
belle, 17; con il Soderinl e gli altri fuorusciti tira
dalla loro Gianfrancesco Strozzi che fuoruscito di
Firenze viveva a Ferrara (an. 1467), 47-193, 1; tutti
[Neroni Diotisalvi-Nicold V papa] INDICE ALFABETICO
701
insieme si recano a Venezia ed esposte le loro ra-
gioni persuadono questo Stato a fare guerra a Fi-
renze, 1-6.
Nbroni FlLlPPO. Scoperta la congiura ordita da Luca
Pitti, Diotisalvi Neroni e altri contro Piero de'
Medici fugge a Venezia (an. 1466), 192, 14-15; e di-
ciiiarato ribelle, 17.
Nesa V. Abbati N.
Nestore {^Nettorre\ v, Malvezzi N., Montecalvi N., Pi-
sarello N., Vo!ta N.
.... Nestork [Nettore'] passa di Bologna al seguito di
Giacomo Piccinino (an. 1464), 185, 8, 12.
.... Nestore di Piacenza \Nestoro Piacentino] combatte
nel torneo in Bologna, tenutosi per definire se la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane,
col colori di Nicol6 Rangoni paladino d. Sapienza;
h ascritto alla sesta squadra vestita alla moresca
(an. 1490), 258, «0-41; la sua parte soccombe, 262,
17-18.
NiCEA (VESCOvo Di) arciprctc, ingegnere; costruisce a
Bologna il nuovo castello di Galliera per Giulio 11
che lo elegge vescovo di Nicea (an. 1508), 393, 11-
12; h consacrato in San Petronio di Bologna, 12-13;
V, anche Bessarione Giovanni {a.a.. 1431-1454).
.... NlooLETTo teatino ; presenta al collegio d. dot-
tori in Padova il laureando Paolo Ghellini bolo-
gnese (an. 1498), 295, 48.
NicoLo o NicoLA V. Acciopaci N,, Albergati N., Alla-
mania N., Aldrovandi N., Ambrosini N., Amerighi
N,, Amidano N., Amorotti N, Angelelli N., Anto-
nelli N., Argelati N, Ariosti N., Astolfi N., Avo-
gli N, Banci N., Bargellini N., Baroncini N., Baz-
zano (da) N, Bentivoglio N., Bernabh N., Beroaldi
N., Bertuccini N., Bettini N., Bianchi N., Boccadi-
ferro N., Bombaci N, Bonaccorsi N,, Budrioli N,,
Busi N„ Caetani di Sermoneta N,, Calduni N,, Ca-
lici N., Canicci N,, Carlini N., Castellani N., Ca-
stelli N , Cavallina (Dalla) N, Cavazza N., Cima-
tori N., Contrari N, Correggio (Da) N., Donati N.,
Dolcini N., Ercolani N., Este (/J') N., Fasanini N.,
Fava N.. Favori N., Fazi N., Ferro {Dal) N., Fre-
scki N., Foglia (Dalld) N, Fondazza {Dalla) N.,
Gabrielli N, Gambacorta N,, Ghirardaeci N, Ghi-
lardi N, Giacomi N, Gombruti N., Gozzadini N,,
Grijfoni 'V., Guidoni N., Landi N,, Leoni N, Ligo
N., Lodovisi N, Lojani N., Lomellini N., Lucii (De)'
N, Lufari N., Maffei N., Maggi N., Magnani N.,
Malvezzi N., Mangani N., Manzoli N,, Manzolini
N., Marescalchi N., Maurini N, Montagna N,, Mon-
tecalvi N, Musolti N, Orsini N,, Panico (Da) N.,
Paltroni N,, Perotti N., Piccinino N, Pib N, Poeti
N., Portinari N., Preti N., Rigosi N., Rangoni N.,
Remulia N, Rovere (Della) N, Rubini N., Rusti-
gani .V., Rustighelli N., Sacramori N, Santi N.,
Sanuti N., Savi N., Simoni N., Soderini N, Soranzo
N, Stiatico (Da) N, Tigrini N., Tolentino (Da) N,
Toscki N., Tovaglie (Oalle) N., Tron N, Tnrchi N,
Ugnano (Dd) N, Vannini N, Zaeti N, Zambeecari
N; V. ancke Pier Nicola.
NicoLo V PAPA al secolo Tommaso Parentucelli veac.
di Bologna; rlceve benevolmente gli ambasc. bo-
lognesl venuti a felicltarlo d. sua elezione e fa loro
amorevoli profferte per la c. (an. 1447), 120, 3»-30;
ma piii tardi loro espone la ferma volontA dl otte-
nere II libero dominio di Bologna, 35-36, di cui fa
vescovo in sua vece Giovanni Poggi, 42-44 ; gli e
inviato dai Bolognesi Lodovico Caccialupi per in-
durlo con gli altri ambasc. rimasti in corte a piii
miti consigli 45-48 ; e persuaso dal pred. a non in-
sistere nella domanda di libero dominio, 49-121, 1, e
lo crea cav. aurato, 1-2; elegge generale d. Croci-
feri Fiiippo Pepoli, e lo fa anche canonico di San
Petronio, 6-7; invia ai Veneziani un card. per ve-
dere di accordarli col Visconti, 11-12 ; le sue propo-
ste a Bologna per la pace prima respinte in Consi-
gUo, sono poi accettate al grido di " Viva la Chiesa
e 11 popolo „, 45-122, 1-8; gli sono mandati ambasc.
per la conferma d. capitoli, 24-27 ; 11 riceve amore-
volmente, 27; si rallegra d. risposta d. Senato, 27-
28; elegge a suo luogotenente in Bologna Nicoli
da Cremona suo segretario, che gia vi si trovava,
28-2»; richiama a Roma 11 pred. e lo crea gover-
natore di Roma e suo vice cancelliere, 123, 14; di-
ritti riservatigli nei capitoli con Bologna, 124, 14,
i»-20; secondo il tenore di essi deve dare aiuto alla
c. qualora alcuno le muova guerra, 37-38; conferma
di nuovo i pred. capitoli, 41-43; ordina agli An-
ziani di Bologna di chiudere la seconda porta che
avevano fatto aprire in Pal., 125, 1-3; Giovanni
Poggi vesc. di Bologna i suo cancelliere, 9; con
l)reve esprime al Senato di Bologna il suo dispia-
cere per la morte d. pred. (an. 1448), 14-17, e an-
nunzia di avergli dato a successore II proprlo fr.
Filippo, 18; cf. 14-15; crea cav. aurato Galeazzo
Marescotti recatosi a Roma a ossequiarlo, 27-38;
dona al pred. il passo delPUccellino con molti pri-
vilegi, 30; il leg. e il Senato di Bologna gli do-
mandano aiuto contro i Canetoli in Crevalcore,
126, 22-23; manda NicoI6 da Cremona al march.
d'Este a sollecitarne Topera in favore d. c, 24-35,
ma senza conclusione, 35; crea cardd. suo fratello
Filippo e Astorre Agnesi governatore di Bologna,
128, »-10; invia in questa c. Galeotto Agnesi fra-
tello d. neo card. Astorre a recargU 11 cappello
cardinalizio (an. 1449), 17-18; stima un'impertl-
nenza l'offerta fattagli d. castello da quei di Crc-
valcore e ordina loro di sottoporsi a Bologna,
129, 4-»; h avvertito dal leg. di Bologna d. trlstl
condizionl dl sicurezza pubblica In cui trovavasi
la c, a causa specialmente di Galeazzo Marescottl
e di Sante Bentivoglio, 1»; 1'AgnesI lo raggiunge
a Spoleto per esporgli a voce le condizloni di Bo-
logna, «3-43; anche dal maestro d. Crociferi recatosi
pr. lul a Roma apprende il mal governo d. pred. c.
130, 13-16; Romeo Pepoli gli scrlve giustlficando
I'operato suo e d. compagnl, reslsl ribelll a Bolo-
gna, col malfatti di Sante Bentivoglio e d. tua fa-
zione, 131, 41-43; 11 Pcpoll si pone col compagnl a
sua dlsposizlone, 43-44; fa governatore di Bolngna
Glacomo [Vannucci] vesc. di Perugla, 132, 5o; 133,
1, che non h accettato sublto dal Bolognesl. I ; raan-
da un raesso al pred. a ordinargll di non partire
di Bologna a sua Insaputa, 4-5; 1 Bologneil gli In-
viano Dionislo Castelll e Galeazzo Marescottl a
intenderne la volontk riguardo a Bologna, 37-3»;
cf., 134, 23-25, 44-46, e per mostrarglUl obbedicntl
accettano 11 governatore, 133,40-41 ; rimanda gli am-
baic. a Bologna chiedendone II Ubero domlnio (tn.
702
INDICK ALFABETICO INicold V papa-Ricold da If anzoiioo]
1450), ll-tt; i Bolognefl gli proteiUno di volerr
oaterTare i capitoli, I9-3]; manda a chiamare ii
gorernatore di Bologna, 32-33, penhi i impenslr-
rito che 1 fuorutcitl t! trovlno nei castelli presi-
diati in suo nome, 33-37, e perchi gli sono portate
accute o vere o faise contro la fazione bentivoie-
sta, 3>-]«, la quale i In timore sulle sue intenzioni,
3<>-3\; Ciaspare Ringhieri, uno degli ambasc. inviatl-
gll da Bologna gli espone lo stato d. c. travagliata
dall'aniblzione dl Romeo Pepoli e d. suol scguaci
che volevano fartene tlranni, 4t-135, 1-4; k pregato
dal pred. di mantenere i capitoli intercedutl tra
iul e Bologna, 4-5; 11 governatore di Bologna pre-
sente al lolloquio gli conferma in tutto le parole d.
Ringhleri, 5-7; prende tempo a riflcttere, 7-9; final-
mente designa a leg. di Bologna, di tutta la Roma-
gna ed. Marca Anconetana il card. Bessarione, 9-12;
informato che i fuorusciti erano usciti da Castel
San Pietro prcsidiato quindi in suo nome, ordina
chc sia consegnato al com. di Bologna, 136, 16-17;
c.f. 35-36, insleme a Crevalcore, 36; canonizza in
Roma San Bernardino da Siena, 39; gli giungono
ambasc. Bolognesl per dargli notizia d. tentativo d.
fuorusciti contro la c. e intenderne la volonta ri-
guardo ai pred. (an, 1451), 140,4-7; approva Tope-
rato d. Senato e promette aiuto purche stiano in
pa<e e ol)bediscano al leg., 8-11; confina Stefano
Porcari a Bologna (an. 1452), 143, 7-8; e avvertito
dal leg. d. partenza d. pred. per Roma, 15; fa pren-
dere il Porcari, che congiurava di togliergii lo Sta-
to, e lo fa Implccare al merli di castel SanfAn-
gelo, 17-19; riceve ambasc. di Bologna a condolersi
d. occupazione dl Costantinopoli fatta dai Turchi
e a ofTrlrgll il suo aiuto, 24-27; manda fra Slmonetto
a Venezia e Milano a perorare per la pace (an.
14S3), 144, 15-16; concede con breve a Giovanni
Mangani per lul e i suoi eredi di vendere cibarie
in Castel del Vescovo (an. 1454), 152, 33-25, 27-30;
desideroso d. libero dominio di Bologna si accorda
con Giacomo Piccinino per assalire la c. (an. 1455),
154, 1-3; riceve benevolmente I.odovico Bentivo-
glio ambasc. d. Bolognesi, 34-37; fe persuaso dagli
accorti discorsi d. pred. a rinunciare al dominio
assoiuto di Bologna e gll da affidamento d. sue
nuove intenzioni, 37-155, 156, 1-16: lo licenzia e in-
vita a desinare, 16-17 ; il giorno stabllito per il
pranzo e sorpreso da violentissimo attacco di gotta,
31-32; affida allora il Bentivoglio al vesc. di Peru-
gia e a Pietro dl Nosetto suoi segretari, 23-24; pro-
mette ai suoi medici, che ne lo richiedevano, che
la prima udienza che concedera sara per Lodovico
Bentivogiio, 156, 27-34; ancora malato riceve il
pred. clie gli rammemora il movente d. sua amba-
sclata e la promessa gi4 fattagli dl esaudirlo, 35-40;
di nuovo lo rassicura su ci6, 40-42; poi volendo nio-
strare al popolo di Bologna in qual conto tenga ii
suo ambasc. dichiara di volerlo fare cav. aurato e
conte Lateranense, 43-45; avuta I'adesionc di Lodo-
vico si fa recare dal segretari la spada che tiene
suii'altare la notte di Natale, 45-157i 1-5, e che ave-
va rifiutata a moltl principi, 5-11 ; la dona a Lodo-
vico creandoio cav., 157i 11-12, 14; fa cingere al
pred. i suoi sproni d'oro, 12-13, lo crea conte Late-
ranense con la sua dlscendenza, 13-14, gli promette
magglori tegni d. tua beneTolenza le guariri, is-li:
gli conrede la llberti di Bologna, 19-30, c gii dona
anche molto denaro per II com. affinchi poita di-
fenderti dal Piccinino e dal fuoniicitl, 30-3J; f,
158, 45-46, cf. 43; sue eiequle, 41; ric. per frate Lo-
dovico da Dologna tuo ambasc. ai prlncipi crittia-
ni per la crociata contro 1 Turchi, 173, 13-11; rlc.
318, 45.
.... NicoLo (Don) cappellano di Anton Galeazzo Ben-
tlvoglio ; si fa croclato e nccompagna il pred. a
Gerusalemme (an. 1498), 294, 10-13; eice di Bologna
coi Bentlvogllo suoi amlci (an. 1506), 348, 41 ; 349, 3.
Nicol6 (fra) deIi'ordine di sanfAgoitino e d. Mite-
ricordia, cieco dalla nascita, predira con eloquenza
in San Petronlo (an. 1495), 286, 31-34.
.... NicoLo fornaio di Bologna; tuo dono a .Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 7.
.... NicoLo di Amerigo: padre di un altro Amerigo,
7, 40.
Nicol6 di Sasto V. Santi M
.NicoLo dall'Arca T'. .Vtcolb Dalmata o da Bari.
NicoLo d'Alessandria frate d. Servl In Bologna; ta-
crestano; i collato pubblicamente (an. 1508), 384,
41-49; cf. 41.
NlcoL("> DA BarI V. Nieolh Dalmata 0 Ja Bari.
NicoLo DA BoLOH.VA [Nicolh bolog-nese\ v. Nicolb Dal-
mata n da Bari.
N1C01.6 DA Caronia frate delTordine di san Giovanni
Geroiolimitano; h da Achille Malvezzi ordinato
nuncio delPordine (an. 1448), 126, 7-10.
NicoLo DA Crf.mona segretario d. pp. Nicol6 V, c da
lui mandato a Cento pr. il vesc. di Bologna, quindi
a Ferrara (an. 1447), 122, 17; giunge a Bologna,
16; fa radunare il Consiglio d. Selrento pcr rono-
scere la sua oplnione sui capltoli inviati dal pp.,
11-19; avvisa questo d. favorevoli disposizioni d.
Consiglio, 19-20; alloggia in vescovado, 39: e el. dal
pp. suo luogotenente in Bologna, 28-29; fc condotto
nel pal. d. com. e gli fe assegnata la parte nuova,
30-31 ; va a Cento e alla Pleve e ne prende la te-
nuta per NlcoI6 V, 123, 10-11 ; vi lascia a commissario
Alberto Aibergati, 12; torna a Bologna col vetc,
13-13; e chiamato a Roma dal pp., che lo fa gover-
natore di Roma e suo cancelliere, 13-14; e man-
riato dal pp. al marrh. d'Este a sollecitarnc i'opera
in favore di Bologna (an. 1448), 126, 34-25, ma non
ha successo, 26.
NicoLo Dalmata o da Bari \Ntcolb dairArca, Nicolh
boloffnese\ eccellentissimo scultore, discepolo di
Jacopo della Quercia, 174, 22-25: termina l*arca
istoriata ove riposa In Bologna il corpo di San Do-
menico e percl6 e anche detto Nicol6 dall'Arca
(an. 1460), 22-24; cf. 284, 47-4S; scolpisce in bronzo
la statua d. Madonna per il pal. d. Signori (an.
1478), 218, 14-15; cf. 285, l; f '" Bologna, ove era
Tenuto ad abitare sino da fanciullo, ed e sepoito ai
Celestini (an. 1494), 284, 40-42; epigrafe sul tuo se-
polcro, 43-46; suo carattere e seivatirhezza. 2S5, 1-4;
ebbe per moglie una d. Boateri che gli dette due
figll un maschio e una femmina, 5; dote lasciata
alla fanciulla, 6-7 : alcune sue opere capricciose, l-ll.
NicoLo DA Manzolino c preso, condotto in Bologna e
gluatlziato perch^ trattava di dare Manzolino ai
fuoruscltl (an. 1447), 122, 10-12.
(Nicol6 da Pisa-Nuti Grazioso] INDICE ALFABETICO
703
NicoLO DA PisA \JVic0lb Pisatto] scolplsce a Bologna
l'arca contenente il corpo di San Domenico [aa.
1225-1231!, 174, 22-23.
NicoLO DA PlsA fe condottiero nelTesercito d. Caldora
(an. 1430), 20, 20-21 ; rimane prigioniero di Nicol6
Piccinino nella rotta inflitta da questo allVsercito
d. Lega (an. 1434), 40, 31.
NicoLo DA ToLENTlNo (san) frate Eremitano; canoniz-
zato da Eugenio IV (an. 1446), 115, 47-48; narra-
zione di trecento suoi miracoli fatta da un card. in
Concistoro, 48-49; suo mtracolo in Pavia il giorno
d. canonizzazlone, 49-116, 1; suo rairacolo in favore
di Pietro Antonio da Bologna, poi fra Nicola, in
Bologna nella piazza d. mercato (an. 1505), 1-5;
cf. 336, 38-41 ; 337, 3-9.
.NicoLo (don) da Verona [Don JVicolb veronese] cap-
peilano d. chiesa di Fossola, e accusato di niagia
e imprigionato daIl'Inquisizione di Bologna (an.
1452), 141, 37-39; e mandato al pod. che lo condan-
na a t, 39; condotto al supplizio viene liberato al
trebbo de' l'reti da venticinque giovani e fatto
uscire di c, 40-42.
NicoLO Bedoro V. Preti Nicolh.
NicOLo ToNio DETTO TamhurbLLO fuoruscito di Bolo-
gna, e fatto prigioniero al Sasso di Glosina (an.
1445). 112, 13-15; t all'ospedale per le ferite ripor-
tate, 13 16.
NicoLo DEOLi Albari (Strada di San) V. Bologna
{strade).
NICOLO (castello di San) nel Casentino, forte e ben
difeso; i assediato da NicolA Piccinino (an. 1440),
63, 16-17; rlc. 92. 27.
NlcoLoso V. Poeti N.
Nicotera (Da) V. Girolamo (fra) da Nicotera.
NlBRi V. Neri.
NiGRio -I. Negri.
NlGRO V, Negro.
NoniLi Attilio combatte ncl torneo in Bologna tenu-
tosi per definire se la Sapienza o la Fortuna pre-
vaiga nelle cose umane, al seguito di NicoItS Ran-
goni, paladino d. Sapienza; e ascritto alla quarta
squadra vestita all'ungherese (an. 1490), 258, 34-35;
il suo partito soccombe, 262, 17-18.
NoBiU GuGLiELMO fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzl (an. 1464), 184, 40.
" NoBlLi Ippolito addetto alla tlpografia Venturlni ; si
occupa d. diflicoita postc dal march. Guido Benti-
voglio alla pubblicazionc d. terzo vol. d. Ghirar-
dacci (an. 1758), LXXVI, »-37,.
NoBiLi Matteo. Suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 149, 37-38.
NocERA \NHcera\ in Puglia; a meti rovinata dal ter-
remoto (an. 14$^), 164, 8.
Nocii V. AW.
NoCH V. Enoch.
Nofe \Noch, Enoch\ v. Zancari N.
Nonantola ric. per una sepoltura da erigersi a san Sil-
vestro pp., 339, 50; 340, 1-2.
— (abati) V. Galtaxzo Pepoli (f /^1^9); Gmrone («».
t472).
Nonoiata V, Bologna (chiesa deW Anaumiata).
NoR (Di) GioRCiio rommissarlo di Parma; invita Gio-
ranni Bentivoglio, a nome d. duca Sforza, a re-
carsi a Milano (an. 1471)1 206, 36-U.
Noratino danneggiato dal terremoto (an. 1456), 164, 9.
"NoRCHBai Agnese figlia di Cristoforo, assai ricca; es-
sendo vedova di Glulio Cesare Bianchetti sposa
Andrea Ghirardacci (an. iS57)i VI, 9-11, /0-/7; cf.
j/-»a ; queste sembrauo essere state le sue terze nozze ;
giacche in un alto rogato dopo il matrimonio col Ghi-
rardacci revoca un suo anteriore testamento in favore
di Flaminia di Zaccaria Guerrini gia suo marito, iS-
»4; suo dissenso per la dote con Andrea, in seguito
al quale esce dalla casa maritale, 11-16; atto scritto
dal figlio Cherubino circa queste discordie e rogato
dal notaio Sebastiano Drusi in casa di Andrea (an.
I559). Vl> 15-39, af-iS; si rappattuma con il niarlto,
30-VII, 1 ; paga in parte la dote al pred. che giiela
assicura su due suc case (an. 1565), 1-4, /-2; cf. VI,
iS-'7; nomina insieme al marito un procuratore in
una causa contro Luciana Biancheiti sua nipote (an.
'S7')i VII, 4-5, s-s; delega II marito a tacitare la
controversia con la pred. merci un compenso di quat-
trocento lire (an. 1572), 5-6, 6-S\ e unita al raarito in
alcuni atti (an. 1574), 6-7, g-io: t due anni dopo il
marlto ed e sepolta a Santa Maria d. Carita (an.
1588), 10-13, t3-l4„-
"NoRCHESi Crjstoforo, padre di Agnese, VI, 9-10 „.
NoRciA [Norsia\ (cittadini el. a uffici pubblici) •',
Baratani Giovantii Benedetto fod. di Bologna,
Norsia V, Norcia.
NORVBGIA (rb) V. Cristiano {an. 1474).
NosETTi PiETRO \Pietro .^fosetto\ conte e cav. ; gll i or-
dinato dal pp. di fare compagnla a Lodovlco Ben-
tivoglio nel desinare cui I'aveva invitato (an. 1455),
156, 33-34; con il vesc. di Perugia reca al pp. la
sacra spada da lui tenuta sull'altare la notte di Na-
tale, 157, 3-7; insieme al vesc. clnge gli sproni d'oro
d. pp. a Lodovico Bentlvoglio creato cav. aurato,
11-13.
NoVA (Via) V. Bologna (strade).
NovARA [Novarra] patria di Sebastiano Gozzadinl, 241,
3»; vi h n campo l'esercito d. lega contro il duca
di Orleans (an. 149S), 287, 37-38; ric, 299, 19.
— (VESCOVI) V. Arcimboldi Giovauni (an. 1526-15^0).
Novarino V. Navarrino.
NoVELLl GiACOMO [ Giacomo di Novellino\ sarto ; prcnde
parte airuccisione di Annibale Bentivoglio (an.
144S), 103, 38-39, e d. Marescotti, 31-36; rimane morto
durante i torbidl seguitine, 106, 26, 21.
NoVKLLo V. Malatesta N.
Novi LiGURE fc preso dai Francesi Insierae con le altre
terre presso 11 Tanaro (an. 1499), 297, J-4.
« NozzE Bbntivoleschb, La ' Historia di Boloona di
FRATB ClIBRUBINO (iHIRARDACCl K LE NOZZK Dl
Santb Bbntivoglio con GiNKVRA Sforza „ pub-
bllcate da Albano Sorbelli per nozze Fumagalli-
Bertarelli (an. 1914), XXVII, 23-30 ,.
NucKRA I». Nocera.
Nuovi GiovANNi Mattbo partc crorlato dl Bologna
con Achllle Malvczzl (tn. 1464), 185, 41.
Nusadblla V. Nosadella.
"[Nuti Ambrooio] Hobile senese, ric, XII, i3 „.
NuTi Gasparino \Gaspariuo Nutio] padre dl Graxloao,
108, 90.
NuTi Grazioso \Gratioso JVutio\ ligllo dl Gisparino,
108, 30; leguacc d. Canctoli, l- bandlto dl Bologna
(.n. 1445). 108, 30.
704
INDICE ALFABETICO
INuvolara (Oa)-. . . . OUviero]
KuvoLAliA (Da) V. Bartolomto da Nuvolara.
NuvoLARA (Da) cowtb Pibtro fa parte deirambascerim
mandata da Gloranni Gonzaga a Bologna a pren-
dervl la sposa Laura Bentlvoglio (an. 1494). 275,
6-10: pernotta al BentWoglio. 11-13; glunge a Bo-
logna pcr acqua aspettato al Porto da Glovannl
Bentlvoglio con largo seguito, 13-15; alloggia in
casa d. pred., 15-16; va in gran pompa a messa a
San Petronio, 17-18; asslste ii giorno dopo in questa
chiesa a una Rappresentazione Sacra, 30-33; parte
con la sposa per Mantova, 33-35.
ObIzzo \Opizzo\ V. Pepoli O.
OcA (i)ALL') \Occka\ V. Salvioli o DalP Oca Vincenzo.
OcCKLLiNO (torre i>ell') V. UccelHno (torre delP).
Odoardo dalla Mirandola medico; f i™ Bologna di
male mazucco (an. ijos)' ^*'» ^*-
Odofrkdi Carlo [Carlo Otiofredi] prende parte airuc-
cisione di Annibaie Bentivoglio (an. 1445), 103,
38-39, e d. Marescotti, 31-36.
"Odofredi DoMENico canonico; h Incaricato dai Senato
di Bologna di fare un'aggiunta alla Historia di
Bologna d. Ghirardacc-i per ci6 che si riferiva al
privilegio concesso da Baldassarre Cossa a quei di
Medlcina nei 1403 (an. i6.<;5), LVII, 15-18,.
Odofrbdi Francksco figiio dl Giovanni, 108, 32-23; se-
guace d. Canetoli, 6 bandito di Bologna (an. 1445),
108, 33-33.
Odofredi Giovawni padre di Francesco, 108, 33-33.
Odofrkdi Lorbnzo fa riparare ia tomba degii Odofredl
quasi rovinata (an. 1497), 293, 38-39; fe d. Venti d.
popolo pel quartiere dl porta San Proiolo (an.
1506), 352, 8-9; nelia sua casa dimora l'ambasc. d.
Venezlani, 357, 30-21.
Odofrkdi Odofrbdo d. fuorusciti cacclati dai Benti-
voglio; i nel corteo di Giulio 11 al suo ingresio
in Bologna (an. 1506), 356, 5, 16.
Odofreoi Pack 7», Abbaco (Dall') Pace degli Odofredi.
Odofredo I». Odofredt O.
Offida Baldassarrs marchigiano, uomo rrudeiissimo
e assai favorito dal pp. (an. 1435), 43, 6-7; h con-
dotto a Bologna dal governatore Daniele Scotti,
5-6; consiglia il pred. a intimare a Battista Cane-
toli di licenziare la sua gente d'arme, 18-19; J; creato
pod. di Bologna dal governatore, 41; occupa ii pai.
d. pod. e si crea una guardia di duecento fanti, 45;
fa eleggere gli Anziani nuovi, 45-50; mette su 11 go-
vernatore contro Antongaleazzo Bentivoglio, 44,
33; fa togllere tutte ie armi dalle case di molti par-
tigiani d. Canetoli e le fa portare nel suo pal. 3V43;
designa coi governatore di disfarsi d. Bentivoglio,
45, 7-9; sua opera ncl complotto ordito a tal uopo
contro il pred, 9-36; saputo dell'uccisione d. Ben-
tivoglio fa impiccare Tommaso Zarabcccari che fino
allora aveva tenuto a bada, 33-36; dopo queste uc-
clsioni, accompagnato da soldati va per la c. a
rassicurare gli animi, 46, 1-3; fa sequestrare le arml
in casa di amicl d. Bentivogiio e di alcunl d. Ca-
netoli, 4-5; condanna a morte con pubblica sentenza
Cola d'Ascoli, cancelliere di Antongaleazzo come
complice d. pred. e d. Zambeccari nei complotto per
dare la c. in mano al duca di Milano, s-9 ; lo libera
facendo arrivare iina falsa grazia pontificia, 9-10; in-
scena questa finzione per dimostrare chc 11 Bentlro-
glio e lo Zambeccari erano stati giustamentc uccisi.
10-13 ; 11 pp. gll ordin» di roitrulre II cattello di Gal-
llera per tenere in freno Bologna, 33-31; vleta l'u«o
d. divise permesso solo ai soldati e ai servi d.
gentiluomini, 37-1*; proibisce che, lenza permesso,
sieno otpitati nelle cate per la notte contadinl o
forestlerl, 40-41 ; dellbera dl fare prlglonlero Fran-
cetco Sforza di cui sospetta (an. 1436), 47, 37-38;
con Pier Giampaolo Orslni capitano d. toldatl d.
pp., si reca a Budrio ove raduna i contadini per
prendere il conte alla tprovvltta, 39-41 ; mentre i
a Medlclna i sfidato dai soldatl d. Sforza che pat-
tano dietro le fotse, 43-43; parte di Medlcina e re-
casi alla Riccardina, 44-45; riceve falso aTvito d.
partenza d. conte per la Romagna, 47-48; i Inrece at-
salito impensatamente dal pred., 50; fugge a Budrlo
e vi i assediato dallo Sforza, 48, 3: al quale ( con-
segnato dagll abitanti, 2-8; h condotto legato a Co-
tignola ove gli i fatto il processo, 8-9; di 1& e man-
dato a Fano e dato in consegna a Girolamo d. .Seta
gia servitore di Antongaleazzo Bentivogllo, 9-l0;
e tormentato dai pred., 10-1«; f, 16-17; partlcoiarl
d. sua vita, 17-33; ric, 34.
Olanoa (contb Palatino di) [Palatinns H»landiae\ ti-
tolo delPimp. Massimiliano, 279, 19-30.
Oloiati GiroLamo [feromino OIgiat6\ discepolodl Cola
Montano, 215, 47; cf. 198, 13: con Giovanni Andrea
da Lampugnano uccide in Santo Stefano di Milano
il duca Galeazzo Maria Sforza (an. 1476), 215, 46-
216. 1-3; cf. 198, 13-13.
Olio (Dall') [dall'Olio\ v. Rigosi .Vicol!> drlto dat-
VOlio.
Oliverotto da Fbrmo V. [Freducci\ Oliverotto.
Olivktani [frati, monaci di Monte Oliveto\ il loro mon.
e la chiesa di San Michele in Bosco i fatta bruciare
dal Senato di Bologna perchi non yi ti aflforzlno
i nemici (an. 1430), 21, 18-31; vanno allora ad abi-
tare nel convento di Santa Maria d. Mltericordia
fuori porta Castiglione, 145, 37-39; tornano nel
loro convento di San Michele in Bosco, fatto ricdi-
ficare dal Senato (an. 1454), 40-41; cedono 11 con-
vento e la chlesa di Santa Maria d. Misericordia ai
frati Eremitani di sanfAgostino (an. 1473), 213, 44-
45; ne prende l'abito Taddeo PepoII [s. a.], 339, 34.
Olivf.to \Olivedo\ castello d. Bolognese e preso da
Giaromo Caldora cap. d. Chiesa (an. 1428), 10, 34;
fa un dono a Sante Bentivogiio per le nozze (an.
1454). 151, 9.
Oliveto Citra [Lovetto] in Puglia: il terremoto rovina
la casa ove si trovava di passaggio il prlnclpe di
Saierno, senza cagionargll male (an. 1466), 190,
39-31.
[Ouvier ob Longueil] Riccardo [Riciardo JVortmando]
vesc. dl Costanza; francese; i raandato da Luigi XI
appena el. re al pp. a protestargli I'ubbidienza di
tutta la Francia (an. 1463), 178, 33-36.
Oltvibri di Bologna sono fuorusriti (an. 143S)» 134,
33-34.
OlivikrI Tommaso I Tomaso d'Oliviero\ partecipa alla
spedizione d. fuorusciti per rientrare in c. (an.
I4SI), 138, 7.
Olivixro V. Bologna O., Grassi O.
.... OuviERO calzolalo: i ucciso in Bologna durante
1 torbidi per la f di Annlbale Benti vogllo (an. 144S),
106, 36, 33.
[Olmo-Orsi Alesaio]
INDICE ALFABETICO
705
Olmo danneggiato dalla tempesta (an. 1453), 143, 33-34,
Omobono (CHIESA Di Sant'). II card. leg. Lucido d.
Conti vi accoglie i raagistrati di Bologna venuti
a incontrarlo e li assolre d. scomunica insieme alla
c. (an. 1439), 17, 9-10.
(Ondedei PiETRoJ [vescovo (tlmola] prende parte alla
consacrazione di Giovanni Poggi a vesc. di Bolo-
gna (an. 1447), 120, 35-37.
.... Ongarino soldato d. Bolognesi; riceve in
dono da Ginevra Bentivoglio una borsa di drappo
d'oro con due ducati (an. 1471), 207, 28-29.
Onofri Giovanmi [Giovanni di Ono/rio] fuoruscito di
Bologna; fatto prlgioniero ^ donato a suo padre
fedelissimo d. Bentivoglio (an. 1351), 139, 41-43.
Onofrio V. Bicchieri O., Panvinio O.
Ora Michklk [Afichele di Hora\ da Pisa; uccide Matteo
Griffoni per vendicare la f di un suo fratello (an.
1438), 55, 35-37.
Oraboni avversari dl Nanne Savi; al suo entrare in
Cento fuggono alla Pleve (an. 145S), 165, 38-39;
sono rimessi in Cento da monslgnor
Ventimiglia, 34-35; uno di loro fe ucciso dagli
amici di Nanne Savi (an. 1458), 165, 36.
Orabono V. Agucchi {Degli) O.
Orazio V. Cavallina (Dalla) O., Giacomi O.
.... Orazio [Oratio\ romano; dotto in lettere greche e
latine; fa le lodi d. f Giovanni d'Anagni (an. 1453),
143, 5.
Orbstello \Orbiiello\. Vi si ritira il Piccinino vlnto dai
Senesi e ridotto a mal partito (an, 1455), 159, 30-31.
Orbizzano (Da) V, Rubizzano.
Ordelafpi [OrdelaJi\ ric, 3, 31,
Ordelaffi Antonio amico d. Viscontl; dai Forlivesi
e introdotto in Forll e ne e acclamato signore (an.
'433)1 36, 29-30; cf, 40, 3-3; e alleato cot Fiorentini
fan. 1446), 113, 36.
Ordblaffi Lucrbzia moglie dl Pino; tutrice di Sinl-
baldo naturale d, marito (an, 1480), 222, 44,
Ordhlaffi PtNO [Pino Ordelafo] signore di Forl\; so-
spettando d, milizie d. duca di Milano che dal re-
gno dl Napoli si recavano in Lombardia, si prov-
vede dl gente con 1'aiuto d. Veneziani e fa con-
durre il frumento in c, (an, 1466), 191, 39-42; i nel-
1'esercito di Bartolomeo Colleoni contro Firenze
(an. 1467), 193, 11-13; essendo al soldo d, Veneziani
va in aluto d. Chlesa (an, 1469), 201, 31-33 ; f a Forll
lasciando a succedergli il iiglio naturale Slnibaldo
sotto la tuteU d. moglle Lucrezia (an, 1480), 222,
43-44,
Ordf.laffi SiNiBALDO naturale dl Pino; succede al pa-
dre nella signoria dl Forll sotto la tutela d. ma-
trigna Lucrezia (an. 1480), 222, 43-44.
" OrDINB DI CELEBRARB LE MESSB COsi SOLliNNI COHE
PRIVATB, INSIEMB con lk rubrichk df.l mkssale et
CON LI defetti chf. fossono occorrbre nella mes-
SA ET CON LA PREPARkTIONE DI KSSA SECONDO IL
rito d, messal nuovo romano riformato per
DECRETO I)8L CONCILIO tridentino kt pubbhcato
PKR COMANDAMENTO DEL SaNTISSIMO N. S. PIO V
p. m. di Cherubino Ghirardacci, XX, 35-XXI, I;
stampato in Bologna (an. 1S71). da Alessandro Ber-
nardi, 1-2; descrizione, 3-t ,•
Ordini cavallbrbschi militari m rbligiosi V. Giaeo-
mo di Galixia (ordine di San), Giovanni Gtrotolimi-
lano {ordine di San), Rodi (ordine di),
Orefice Gaspare [Gas/are del/'Ore/ice] seguace d. Ca-
netoli, fe bandlto di Bologna (an. 1445), 108, 30-31,
Orepice Lodovico partecipa alla congiura ordita da
Gaspare Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1308),
380, 7.
Orkficerie [OreJlciarie\ v. Bologna (slrade).
Orbtti [Oretto] di Bologna; sono multatl in cento du-
cati per il rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, 25.
"[Oretti Marcbllo] ric. LXI, 4-7, 'o-it „.
Oria (D') Lodovico cameriere di Galeazzo Maria Sfor-
za; lo accompagna a Bologna (an. 1459), '^^» "•
13-14.
Orispa v. Aurisjra.
" Orlandi padrb Pellborino Antonio, Ifotizie degli
scrittori Bolognesi, ric, XX, /-j; XXXVII, 4,.
Orlandini Bartolomeo ric, 63, 14.
Orlandino V, Romanzi O.
ORiiANS (duca di) Luigi ric, 287, 38; diviene re dl
Francia alla f di Carlo VIII col nome di Luigi XII
(an. 1498), 294, 1-3.
OrliNo V. Gombruti O.
Oro (Dall') Giambattista [ CToTfl»»»/ 5a««Va DalVOro]
canonico; compone un epitaffio per la f dl Lodo-
vlco Bentivoglio (an. 1469), 201, 38-45; qual vicario
d. vesc. di Bologna si reca a Ferrara a chiedere
al duca Cento e la Pieve in nome d. pp. (an. 1504),
330, 43-44; gli sono rifiutati, 44-46.
Oro (Dall') Giovanni impresta al comune di Bologna
trecento scudi e ne diventa tesoriere (an. 1440),
62, 15.
Orsatto V. Giusliniani O.
Orsi Albssandro fe con altri convocato da Ermes Ben-
tivoglio in Pal. (an. 1501), 305, 5-7; il pred. svela
loro che Agaraennone Marescotti aveva scritto al
Valentino invitandolo a venire contro Bologna e
i Bentivoglio, 11-39; li esorta a unirsi a lui nel-
1'uccidere i Marescotti detenuti, 39-31 ; partecipa al-
l'uccialone d. pred., 31-43; fa un presente al pp.
Giulio II (an. 1506), 360, 33-35.
Orsi Albssio [Alessio degli Orsi] figlio di Giacomo,
233, 38; Gonfaloniere di Giustizia (an. 1484), 228,
43-44; accorapagna Giovanni Bentivoglio in pelle-
grinaggio a Loreto (an. 1485), 232, 33-33, 35; succede
in Senato a Gozzadino Gozzadlni, 233, 28; essendo
Gonfaloniere, h scoraunicato dal pp. per 11 supplizto
di alcuni religiosi colpevoli di furto (an. 1486), 234,
8-9; si ritira a casa, 13; h costretto a recarsi a Roma
qual penitente, 13; gll h perdonato dal pp. che lo
assolve pubbllcamente, 13-15; promette di allevare
e nutrire per tre anni un frate studente, 15-lt; torna
a Bologna, ma non i piii veduto lieto, 16-17; va
ambasc. d. Senato a Firenzea domandare la liberti
di Giovanni Bentivoglio (an. 1488), 247, 3-4; in-
tervlene corae rappresentante d. Senato airetame
fatto dal pod. ai colpcvoli d, conglura contro II
Bentivoglio, 251, 36-37; i el. d. Sedlci, 253, 32, 25-
36; interviene alPinaugurazlone d. Navlglio da Cor-
ticella a Bologna (an, 1494), 274, 4-36; alloggia in
cata tua a San Vitale II card. francetc Brlfonnet
(an. 1506), 356, 3*-37; etsendo d, Senato vecchto, k
da (itulio II ci. d. Quaranta Conslgliert e Rifor-
matort, 358, 37 -2«; i Invtate con aitrl dal gover-
T. XXXIII, p. I — 45.
706
INDICE ALFABEllCO (Oni AleMio-Oraini Oiatnbattista]
natore di Bologna allo Scappi, rlbelle, a farii re-
«tltulre Porta San Mamolo (an. 1508), 381, |-I2; i
tenuto in oitagglo dal pred. fino alla flrma d. ca-
pltoll conclusl, 13-37; i multato in mlUecinquecento
duratl pel rifacimento d. pai. Mareicotti, II.
Orsj Anniualb glostra nel torneo in Bologna, tenutoii
per definire se la Fortuna o ia Sapienza prevalga
nelle cose umane, al leguito dl Annibale Benti-
vogiio paladlno d. Fortuna; i aicritto aila terza
squadra vestlta alla Tranceice (an. 1490), 259, 34,
36; la sua parte rimane vittoriosa, 262, l7-l9;icon
altri convocato da Ermes nentivoglio In Pai. (an.
1501), 305, 5-7; li pred. svela loro clie Agamennone
Marescotti aveva scrltto al Valentino invltandolo
a venlre contro Bologna e I Bentivogllo, ll-3f; 11
esorta a unlril a iui nell'uccidere i Marescottl de-
tenuti, 39-31 ; partecipa all'uccisione d. pred., 31-42;
accompagna Annibaie Bentivoglio a fare omag-
glo a Pio III in Roma (an. 1503), 326, 36-38; i
tra le genti d'arme di Annlbaie Bentivogiio assoi-
dato dal Fiorentinl contro 1 Pisanl (an. 1505), 337,
21-33.
Orsi Eusbo figilo di Glacomo, 188, 41; accompagna
Giovanni Bentivogiio a Milano (an. 1465), 188, 41.
Orsi Giacomo padre di Aiessio, 233, 38; di Elisco, 188,
41; suo dono a Sante Bentivogiio per le nozze (an.
1454)1 l'^^< "> ^ mandato ambasc. a Pio 11 a Fi-
renze per accompagnario nel viaggio a Bologna
(an. 14S9), 169, 37-38; ambasc. con Lodovico Ben-
tivogUo a Pio II per invitario a passare di Boiogna
tornando da Mantova (an. 1460), 173, 1-3; ne ottie-
ne risposta aiTermativa, S; fa un presente alle nozze
dl Giullo Maivezzi (an. 1464), 184, 40-41.
Orsi Giacomo Anore/v e tra gli Incaricati di applicarc
i provvedimenti fiscali deliberati n«l Consiglio d.
Selcento (an. 1443), 88, 43-89, I-?.
Orsi Giovanni figllo di Rigo, 152, 43; bancltiere; si
fidanza con una bellissima figlla di Stefano Conti
(an. 1455), 152, 43-43; e minacciato da Giovannl
Tosclii innamorato d. itessa fanciuila, 44-47; rifiuta
dl lasciarla e vlene aile mani con ii pred., ma e
diviso da amici, 153, 1-4; ifugge casualmente al
tentativo di avvelenamento fatto dal rivale contro
lui e la fidanzata non rimanendo a cena in casa d.
pred., 153, 13-18.
Orsi Orso padre dl Rigo, 89, 10.
Orsi Orsino ei. degli Anziani da Giulio 11 (an. 1506),
359, 14, 17.
Orsi Rioo figlio di Orso, 89, 10; padre di Giacomo,
152, 43; e tra gll incaricati di attuare i provvedi-
mentl fiscali deliberati nel Consiglio d. Seicento
(an. 1443), 88, 43-89, 1-10; suo dono a Sante Ben-
tlvogiio per le nozze (an. 1454), 149, 50.
Orsi Signorino [Sigttorino dall' Orso] fa un presente
aiie nozze di Giuiio Malvezzi (an. 1474), 184, 39.
Orsi Troilo degli Anzlani ; durante II terremoto col
coiieglii e 11 Gonfaloniere dorme neli'orto d. Pai.
(an. 1506), 334, 31-34.
Orsini sono nemici d. Fiorentini, clie in odio a loro
rifiutano di fare guerra ai Valentino ed anzi gii
profferlscono aiuto (an. 1502), 316, 1-3 ;cf. 314, 49-
50; giungono con i Vitelil e gii altrl confederati
contro 11 Vaientlno a Fossombrone, 317, 8; pen-
Mindo clie questi sarebbe loccorso dai Fiorentinl e
dal re di Francta e clie senza aiutl, nk denaro non
avrebbero potuto prosegulre l'impresa contro iul,
cedono alle sue lusinglie e gli mandano Glampaolo
Orslni a trattare l'accordo, 39-33; cf. 318, *-ll; de-
pongono ie armi, 317, >3;sono loro confer-
mate le condotte vecchle, 41; ric, 319, 10;
sono imparentati con Gloranni Bentivogilo per il
matrlmonlo di Giaconia con Ermes figlio d. pred.
(1503], 354, 33-33; per quetta parentela II loro tcudo
h appeso nella torre d. pal. Bentlvoglio In Boiogat,
372, 4-7; molti loro seguaci sono fattl priglonieri
a Roma insleme al card. d. ioro famiglia ed lianno
beni e terre confiscati (an. 1503), 321, 3-3; nello
stesso giorno ii Vaientino ucclde alcuni di loro a
Sinigaglia, 1; si pacificano con i Coionneti contro
ii duca Valentino, 324, 33-33; escono dl Roma prl-
ma d. Conclave per volere d. card., 326, 30-31.
Orsini . . . .h con Federigo da Montefeltro agli stipendl
d. Lega contro i Venezlani (an. 1467), 193, 37-3(.
Orsini [Brioida] figiia di Nicol6 d. contl dl Pitlgiiano;
moglie di Rlccardo Aiidosi; si reca a Bologna rlce-
vuta con grandi onori dal Quaranta e da molti
signori (an. 1508), 385, 43-44; ailoggia in caia di
Giacomo Grati in strada Maggiore, 44-45.
Orsini Carlo. Con Soncino Benzoni Insegue e fa prl-
gloniero Ascanio Sforza (an. 1500), 299, 30-32; re-
candosi In Francia pr. Luigi XII passa dl Bologna
molto onorato dai Bentivogilo (an. 1501), 308, 15-
16; ^ nuovamente di passaggio a Bologna osplte
d. pred. (an. 1502), 310, 36-37; prosegue per Napoli,
37; t "*' Napolltano forse avvelenato dal Vaien-
tino, 311, 33-34.
Orsini [Francesco] duca di Gravlna; stanco d. Borgia
e in timore per i suoi posseisi conviene alla Ma-
gione nei Perugino con «itri cap. e lignori per
mettersi d'accordo contro il Vaientino (an. 1502),
315, 34-33; e fatto prendere inaspettatamente dal
Borgia in Slnigaglia (an. 1503), 320, 46-48; cf. M->7,
42-44; e ucciso, 321, 4; cf. 1.
Orsini Giacoma [Gittevra l\ figiia di Giuilo: ^ accettata
In sposa da Ermes Bentivoglio senza dote (an. 1501),
304, 39-40; cf. 332, 33-33; ric. come mogile d. pred.,
353, 47; 354, 33-33; Aiessandro Bentivogiio li reca
a prenderla a Roma con onorevoie compagnla, 30-34 ;
giunta pr. Boiogna, vl entra da porta Santo Stefano
con ricco seguito dl gentildonne e cav., 34-35; i
condotta con grandi feste al pai. d. suoceri ove h
ricevuta lietamente da Glnevra, 35-36; disperando
d. ritorno d. marito in Bologna ne parte con le
cognate Lucrezla e Ippolita (an. 1506), 353, 45-47;
tutte insieme si recano a Mantova accompagnateri
da Giambattista Castelll, Vlncenzo Fava, Prlamo
Macctiiaveili e da cavalii d. march. Gonzaga, 47-50.
Orsini [Giambattista] \cardiHaU Ursino, Orsimi] card.
d. titolo di San Giovanni e Paoio, 300, 13-14 ; passa
di Boiogna ricevuto con onore (an. 1499), 297, 43-
44; h ospitato da Giovanni Bentlvogiio, 44-45; ptrte
per Miiano a visitarvi ii re di Francia, 45; torna
a Roma ripassando da Bologna, 298, 7-8: va a Bo-
iogna leg. d. c. ed c ricevuto con ogni onore (an.
1502), 311, 39-30; cf. 300, 14-15; Cesare Nacci e suo
vicario, 13-14; parte di Bologna con Ermes Benti-
vogiio per andare incontro a Luigi XII, 311, 30-32;
interviene al convegoo alla Magione con altrl si-
[Orsini Giambatt.-Ostesani]
INDICE ALFABETICO
707
gnorl e cap. per mettersi d'accordo contro II Va-
lentino, 315, 30-37; fatto prlgioniero a Roma, f
avvelenato da Alessandro VI in castel SanfAn-
gelo (an. 1503), 321, 3, i-6.
Orsini GlAMPAOLO [Paulo Ursino] condottiero d. Chiesa,
sl riunisce sotto Imola al duca Valentino (an. 1499),
298, 27-28; h dal pp. messo agli ordini d. pred. per
1'impresa di Romagna (an. 1500), 300, 28-29; fe man-
dato dal Borgia a Bologna a trattare la pace (an.
1501), 304, 1-5; ottiene un salvacondotto dal Se-
nato, 5-6; glunto a Bologna rlmane meravigliato d.
grande apparato di genti d'arme fatte in ogni stra-
da, 13-U; cf. 7-1 J, 17-20; dopo saiutato ii Senato e
condotto dai figii di Giovanni al pal. Bentivoglio
ove e ospitato, 16-17; conclude I'accordo col Senato,
19-36; svela al Bentivoglio che alcuni Bolognesi
avevano invitato il Valentino a Bologna contro
di lui, e gli mostra le lettere, 304, 35-38 ; offre a
Giovanni di dare in mogiie senza dote una figUa
di Giulio Orsini ai suo Ermes, 38-40; la proposta
h accettata e concluso il parentado, 40; parte di
Boiogna accompagnato da ambasc. d. Senato, 41-
44; vi torna coi capitoli firmati dal duea, 45-46; si
rlconduce al Valentino, 48; stanco d. Borgia e in
timore per i suoi possessi conviene alla Magione
nel Perugino con altri cap. e signori per accordarsi
contro il pred. (an. 1502), 315, 34-33; va ambasc.
d. confederati a Imola a trattare I'accordo col Va-
lentino, 317, 32; conclude la pace con il pred. che
gli conferma le condotte vecchie, gli da quattro-
niiia ducati e gli promette di non offendere i Ben-
tivoglio, 41-42; e inviato dal Borgia a Bologna per
trattare I'accordo con Giovanni Bentivoglio, 42-44;
visita a Bologna le fortificazioni di San Michele in
Bosco, 44-45 ; ne parte e si ferma a Castel San Pie-
tro a parlare con Annibale quindi torna al duca,
44-47, col quale contlnua gli accordi, 318, s-Il; fe
fatto prendere inaspettatamente dal Borgia in Si-
nigaglia (an. 1503), 320, 46-4»; cf, 36, 43-44; e ucci-
so, 321, 45 cf. 1.
[Orsini Giannantonio] principe di Taranto; & fatto
prigioniero dai Genovesi nel porto di Gaeta con
il re d'Aragona, Tlnfante e altri personaggi (an.
'435)1 ^^> 8-13; e mandato a Milano, 13, i iiberato
dal duca contro la volonta d. Genovesi, 13-15.
Orsini Giordano card. ; accompagna Eugenio IV a
Bologna, ove alloggia in San Francesco (an. 1436),
47, 14.
Orsini Giulio [Giiido f^ Sua figlla Giacoma i promessa
a Ermes Bentivoglio senza dote (an. 1501)1 304, 39-
40; liberato dal pp. passa di Bologna diretto In
Francia (an. 1503), 323, 6-7.
Orsini Guido! V. Orsini Giulio,
Orsini Latino arcivesc. di Trani card. d. titolo d. Santi
Giovanni e Paoio, h in Bologna al seguito d. pp.
e viene nel corteggio dietro di lui (an. 14S9), 170,
19-30.
Orsini Lodovico nipote di Roberto, 194, 10-11; cap.
neIi'esercito d. Lega all'Idice (an. 1467), 194, 10-11 ;
combatte alla Mezzolara, 195, 8-9.
[Orsini Nicoi.6) contf. di PitigI-iamo [conte tli 1'itti-
gliano\ cap. d. Fiorentini contro i Genovesi pcr
ritogliere loro Sarzana e Sarzanello (an. 1487), 241,
33-34; h ragglunto al campo da Annibale Bentlvo-
glio, 34-35 ; essendo cap. d. Chiesa h rlc. per Guido
Gonzaga suo condottiero (an. 1494), 277, 14-16; fatto
prigionieri dai Francesi, fugge nella giornata di
Fornovo nella tenda di Annibale Bentivoglio (an.
1495), 287, 31-33; va a Bologna, 30; ne parte per
Roma con venti cavalli, 33-34.
Orsini Pikr Giampaolo [Pietro Giovanni Paulo Ur-
sino\ h cap. delPesercito d. Lega a Castelbolognese
(an. 1434), 40, 13; a stento si salva con la fuga
dalla rotta Inflitta al pred. esercito dal Piccinino,
30-33; si reca con i'OflBda a Budrio contro Fran-
cesco Sforza (an. 1436), 47, 39-41; h vinto e fatto
prigioniero dal pred. alla Riccardina, 50; 48, 1-3;
i iiberato, 48, 34 ; si reca a Bologna irritato contro
quelli di Budrio che stima traditori, 34-37; volendo
vendicarsi di essi entra nel castello con un inganno
(an. 1437), 49, 36-48; vi e assediato dagli abitanti,
48-50, 1; offre dl u»cirne purchfe lo indennizzino d.
danni sofferti dallo Sforza, 1-4; al rlfiuto d. pred.
fa una sortita con taie impeto che gli fuga uc-
cidendone e facendone moltissimi prigionieri, 4-8;
rientra quindi nel castelio e lo saccheggia, 8-9;
torna a Bologna impunito, 9-10; passa segretamente
agli stipendi d. duca dl Milano essendogii offerta
una paga maggiore (1438), 51, 40-41 ; cf. 33-34; rag-
giunge il Piccinino airidice, 41-43, e insieme al
pred. va nel territorio d'ImoIa, 43, e quindi verso
Bologna, 43; al soldo d. Fiorentini vince ad An-
ghiari I'essrcito Visconteo comandato dal Picclnino
(an. 1440), 63, 18-31; fa uii gran numero di
prigionieri, 33-26.
Orsini Roberto \cav. Ursimo] zio di Lodovico, 194, 10-
11; cap. nelI'esercito d. Lega all'ldice (an. 1467),
3; ha un colloquio con Galeazzo Maria Sforza, 193,
42; si cuopre di gloria alla battaglia d. Mezzolara,
195, 3-4 ; in seguito alla pace segue con quaranta
squadre il duca d'Este a Roma (an. 1468), 199, 35.
Orsini Troilo e neIl'esercito di Bartolomeo d'AIviano
contro i Fiorentini (an. 1505), 337, 34-35.
Orsini ViRGiLlo fatto prigioniero dai Francesi, fugge
neila giornata di Fornovo neila tenda dl Annibale
Bentivogiio (an. 1495), 287, 31-33; va a Bologna, 30;
quindi a Milano, 33-33.
Orsini V. Orsi O.
Orso (molino dbll') V. Bologna (molini).
Orsola (suore di Sant'). Loro dono a Sante Benti-
vogllo per le nozze (an. 1454), 149, 3».
Ortensio [Hortensio] v. Giovannelli O., Manfredi O.
Ortona a Marb [Ortona di Afare] v. Francesco da Or-
tona a Mare.
ORViitTO. Vi passa Alessandro VI con lunghlisimo le-
gulto (an. 1495), 286, 33; * vi soggiorna frate Che-
rublno Ghirardacci (an. 1564), XII, 33; li pred. nella
sua storia ne rlcorda la costruzione d. duomo «c-
ccnnando particolarmentealle finestre meravigliosc
e al miracolo confermato dalla boila dl Urbano,
33-37, at ,.
Oskllbtti Bartolomro noblie boiognesc; v. Uccellttti
Bartolomeo.
OspBiiALl di Bologna v. Bologna {os^edaJi),
Os-SANo V, Pescarola (Da) O.
Ossbrvanza (krati dkLL') V. Benedettini (monaci).
Ostb»ani sono fuoruscitt dl Boiogna (an. mso)< '3^>
32, 35.
708
INDICK ALFABETICO
(Ostesani Anloolo-PaUeoto]
OsTCSAiri Amtonio padrc dl Glevannl, 02, n.
OarasAiri Giovanni figlio di Antonio, notaio; roga
alrunl d. oapitoli d. prestito fatto al c»m. dl Bo-
logna (>n. 1440), 62, 31-30 ; con Pietro diil Purgo i
fatto commlsiarlo d. Valle d. Samoggia e dintorni
per fortificare i castelii da quei lato (an. 1443),
89. 32-M.
* OsTESANi GiusTiNA iposa Giambattista Giiirardaccl
(an. 1576), VIII, Schlzzo Genealogico,.
OsTIA [//ostia]. Ne h domandata al pp. la rocca dal
popoio dl Roma soUevatusi (an. 1434), 38, 36-37;
vl i fatto prigionicro ii duca Valentino e mandato
a I^oma (an. 1503), 329, U; ia rocca, tenuta per
ii Valentino, per ordine suo i ceduta al pp., M-15.
— (CARDINALI Dl) V. Contt /.ucido, Rovere (dalla) Giii-
iiaito.
Otranto [Ottranto] in Puglia: cade in mano d. Turchl
(an. 1480), 222, 32-33; ric, 226, 23; Ferdinando d'A-
ragona lo pretende dsl Veneziani (an. 1509), 393,
34-3S.
Ottaviamo V. Beittivoglio O., Fantuzzi O., liiario O.
Ottavio V. Ringhieri O.
Otto V. Visconti O.
Otto (DuoLi) Battista. Suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 14S4), 149, 31.
Ottofreoi CarLO V, Odofredi C.
Ottolenghi Gianfrancbsco [Giovanni Francesco da
Ottolengo\ combatte nei torneo in Boiogna, tenu-
tosi per definire se la Fortuna o la Sapienza pre-
valga nelle cose umanc, al seguito di Gilberto Pio
e dl Annibale Bentivoglio paladini della Fortuna;
% ascritto alla seconda squadra vestita alia turca
(an. 1490), 259, 23; la sua parte rimane vittoriosa,
262, 17-19.
'[OttoLino ua M AKDbllo] /0</. di Bologna; in
Castel San Pietro abita con gli Anziani e i Sapienti
in casa di Prencivalle Ghirardacci (an. '3^), VII,
iS-*o„.
Ottoni sono signori di Matelica, 135, 41.
Ottoni Elisabetta d. signori di Matelica ; sposa Gi-
rolamo Bentivoglio (s. a.) dal quale ha un maschio
e parecchie femmine, 135, 41-42.
Ottranto V. Otranto.
OviDio V. Bargellini O., Monlalbani O.
OzANO V. Ozzano.
OzzANO [0:ano] nel Bolognese: fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 151, l; dan-
neggiato dalla tempesta, 46, 49.
Pack V. Abbaco (DeW) P., Abbati P., Bagarolti P.,
Diola (Da) P., Duglioli P., Fantuzti P., Magarotti
P., Odofredi P., Pasi P.
....Pacb [Pase\ h bandito dl Boiogna (an. 1430), 19,
26, 37.
' Paci Claudio, scrlve ai Ghirardacci dandogii notizie
d. sua famlglia di origine bolognese e oSrendogli
documenti per la sua Storia (an. 1598), XXXVIII,
33-34; di nuovo gll scrive offrendogli notizie e chie-
dendone sulla famigiia Pasi, XXXIX, 7-9 „.
Paci Giovanni [Giovanni di Pace\ maestro legnaiuolo ;
ia sua casa h saccheggiata e Incendiata (an. 1445),
106, 42; 107, 3-4.
Pacifico V. Avogli P., Panico (Da) P.
Padbrno. Vt sono devastate le vigne da una tempesta
(an. 1463), 182, 34, 36-37: « LXVI, 41,.
" i'Ai)OVA [l'adHa\ (Bihi.imicca civica) po««iede il ms.
i-on Ir //islorie d. famiglia Sabbadini d. Ghirar-
daccl, XXXIV, 3S, 4-t>w
— (ciMESA Di Sant'Antonio). VI (I fcca Antonio Ben-
tlvogllo con numeros» seguito a sciogUere un voto
(an. 1488), 244, 21-23; cf. 33.
— (cittX). VI *1 reca Francesco Sforza che vl lascia
1'eserclto (an. 1439), 58, 34; ne sonocreati cittadJni
nobill Achillc, Vlrgilo, Ludovico, Ercole, Plrro e
Trollo Malvezzi (an. 1454), 145, 20-2I: tono conreis!
hcnefici nella sua diocesi dal pp. Innocenzo VIII a
Camlllo Pepoli (an. 1486). 334, 1-2; vi li reca
Giovanni Bentivogliocon moltoiigulto
in pcl legri nagg io a SanfAntonio (an.
148S), 244, 20-32; rlc, 281, 27; vl si addottora neile
arti e nella mcdicina Paolo Ghellini (an. 1498),
295, 46-SO; l'imp. Massimiliano la pretende dal Ve-
nezianl (an. 1509), 393, 31.
— (territorio). Danni cagionativi dalPuragano (an.
1453), 143, 41-43; e quindi da temporali violentl,
44; ric. pcr Cittadella, 328, 6.
Padovani accolgono con molto onore Giovanni Ben-
tivoglio e li suo seguito recatisi in peliegrinaggio
a SanfAntonio (an. 1488), 244, 33.
Paurklla (La) bosco, ove dai Bolognesi e scavato un
lungo fosso in cui immettono Tacqua d. Samoggia
e d. Reno in odio al castelio di San Giovannl in
Persiceto (an. 1445), 112, 22-24.
Padua V. Padova.
Padula di Francesco Carbone; fc rovinato dal terre-
moto (an. 1456), 164, 3-4; vi muoiono tre figli e
tre servitori d. pred., 4.
Padulla (Dalla) Giacomo V. Palk (Da) G,
Padusa (valh oblla) ric 50, 36-37.
Papfano in Pugiia; ii terremoto vi uccide sedici per-
sone e reca aitri danni (an. 1466), 190, 29.
Paoanelli Antonio padre di Baldassarre, 341, 47:per
ordine di Ermes Bentivogiio rlschiara la via a lul
e ai compagni sino alla camera d. Marescotti de-
detenuti in Pal. (an. ijoi), 305, 39-31; esce di Bo-
iogna col Bentivogllo suoi amici (an. 1506), 348.
41, 47-48.
Paoanelli Baldassarrb [ Valdesserra\ figiio di An-
tonio ; esce di Boiogna col padre e i Bentivoglio
ioro amici (an. 1506), 348, 41, 4S.
Paganblli Francbsco padre di Guido Giuiio, 13, 36.
PAG.^NiiLH GuiDo GlULio figlio di Francesco, 13, 36;
e coraplice di Alberto dalle Coitri nel trattato di
dare porta San Vitale al cap. d. Cliiesa (an. 1429),
19, 33-34; e prcso, attanagliato e impiccato, 36-3».
Paganinx Antonio uomo d'arme di Nicoli Rangoni :
prende parte alia giostra bandita in Boiogna dal
rettore degli scoiari e ne riporta il premio e l'onore
(an. 1485), 233, 1-3; corre contro Giovanni Antonio
da Verona, che tiene il secondo tavoiiere dal canto
d. Piazza neila giostra in Bologna per le nosze
di Annibale Bentivogiio (an. 1487), 241, 4-5; com-
batte nel tornco in Boiognn, tenutosi per definire
se la Sapienza o la Fortuna prevalga nelie cose
umane, coi colori di Nicol6 Rangoni, paladino d.
Sapienza; h ascritto alia prlma squadra vestita al-
i'italiana (an. 1490), 258, 2S-36, 2t; la sua parte
soccombe, 262, 17-19.
"Palaboto (Illust.xo bt rbvbr.mo d. Gabrieli cabd.)
I
[Palaeoto-Paltroni Aless.]
INDICE ALFABETICO
709
EPISCOPO BONONIBNSI BT PRINCIPI, REVBRENDO CAPl-
TULO BT CANONICIS CATHEDRALIS ECCLBSIAE BONON.
CABTERISq. CLKRICIS CIVITATIS ET DIOECESIS BONO-
NiAB. Chkrubini Ghirardatii Bononisnsis Ca-
LENDARIUM lUSSU DOMINI SACRISTAE EIUSDGM CATHB-
DRALIS ECCLESIAB ABDITUM lUXTA RITUM BRKVIARII
ROM. Pii V PoNT. Max. K.T UECRETO SACRO SANCTI
CONCILIT TRIDENTINI NUPER RESTITUTI PRO ANNO
DOMiNi MDLXX; Bononiae, tipys Alexandri
Benatii, XIX, 24-30; descrizione d. librctto raris-
simo che si conserva nella Bibl. Universitaria di
Bolugna, 30 3S ; appartenne ad Ulisse Aldrovandi
d. quale reca la notazione autografa, 31-39,.
Palamino V, Rossi Giaeomo Palamino,
Palavicini V. Pallavicino.
Palazzi di Bologna, di Firenze, di Napoli, v. Bologua
(falazzi); Firenze (palazzi), Nafoli (falazzi).
[PALiiOLOGHl] V. Costantino XII imp, di Costantinopoli,
Giovanni IV imp. di Costantinopoli, Giovanni De-
metrio principe di Morea, Giangiacomo march. di
Monferrato, Guglielmo VI march. di Mon/errato,
Tommaso principe di Morea, Zoe o Sojia moglie d.
re di Russia.
"pAi.BOTTl Alfonso laureato in sacra teologia (an.
1579), LIII, 37-38; arcidiacono d. Studio (an. 1585),
38-39,.
Palkotti Annibale multato in cento ducati per II ri-
facimento d. pal. Marescotti alla cui rovina aveva
preso parte (an. 1508), 387, 47.
Palkotti Bonavkntura [Bonaveniura del Palleotta, Pa-
liotti] figlio di Lorenzo; tratta con l'abate dl Santo
Stefano per la fabbricazione dell'ospedale di San
Bruno nella casa d. Compagnia d. Lombardi (an.
1445), 102, 36-39; el. pod. di Narni (an. 1488), 244,
44-4S; el. degli Anziani da Giovanni Bentivoglio
(an. ijoi), 308, 38; interviene in Senato coi Mas-
sari e a nome di essi dichiara che nh i Bentivoglio
nfe alcun altro sara lasciato andare al pp. (an. 1502),
314, 6-15; clie se a ogni niodo volessero recarvisi
piuttosto li avrebbero uccisi, 314, 13-17.
" Pai-eotti Camillo ambasc. bolognese alla cortc di
Roma; si adopra a richlesta d. Senato pr. l'auto-
rita ecclesiastlca a cid non sia permesso a fra Chc-
rubino Ghirardacci di pubblicare la sua Historia
in Bologna o fuori senza il beneplacito d. Scnato
(an. 1588), XLIX, 34-4; 14; cf. XLVIII, 18-30; XLIX,
9-36; L, 19-39 „.
"Paleotti Camillo figlio di Galeazzo; incaricato dal
Senato tratta coi padri di san Giacomo per avere i
mss. d. Hittoria di Bologna d. Ghirardacci, ma i
pregato soprassedere sino all'elezione d. nuovo
priore (an. 1639), LVI, lj-35, 10 „.
" Paleotti Gabriele arcivesr. di Bologna e card.; gll
i dedicato dal Ghirardaccl 11 Calendarium (an. 1570),
XIX, 24-29,: fa rcstaurare la cattedrale di Bolo-
gna 1'anno del Giubileo (an. 1581), 263, 43-44.
" De nothis et spuriis ric, XCIII, 43-44,.
" Palbotti Galeazzo padre dl Camlllo, LVI, 15 ,.
Palbotti Lorenzo [Lorenzo Paliottt\ padre di Bona-
ventura, 102, 36-37.
Palkotti Pibtro [Pietro Paliotti] tratta con l'abate dl
Santo Stefanu d. fabbricazlone delTospedale dl San
Rruno nella casa d. Compagnia d. Lombardi (in.
1445), 102, 35-37.
PaLeotti Stazio [Statio dallc Palleotte] e el. dal Senato
di Bologna Gonfaloniere pel quartiere di porta
San Pietro (an. 1438), 53, 36, 3S.
PaleottI Vincknzo [ Vincenzo dalle Paleotte, Palliotte,
Palleolte] famoso dottore e lettore pubblico in Bo-
logna; suo dono a Sante Bentivoglio pcr le nozze
(an. 1454), 149, 15; fa un presente alle nozze di
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, :S: essendo a Fer-
rara gli f in casa Girolamo Griffoni ferito mor-
talmente da Dolcetto Dolcetti (an. 147 1), 207, 46-47;
e mandato dal duca d'Este ambasc. a Bologna a
line di dirimere una differenza sorta tra 1 Bolo-
gnesi e il duca per una questionc di confinl (an.
(1478), 209, 44-48; non ottiene ia soddisfazione
chiesta dal duca, 48-210, I ; Enrico Vil re d'Inghil-
terra con suo privilegio lo crea cav. aurato, suo
famigliare, consigliere e commensale con gli emo-
lumenti e onori di tal grado qualora si rechi in
corte; gli affida gli aftari d. suo regno In Italia e
la facolta di portare le armi reali per sc e i suoi
discendenti (an. 1487), 242, 5-31 ; cf. 295, 37; f («n.
1498), 295, 36; secondo la sua volonta e seppellito
di notte senza pompa nella chicsa di San Giacomo,
37-40; la sua memoria h posta nel pilastro d, coro
verso la sagrestia, 40.
Paliotti V. Paleotti,
Palla V. Strozzi P.
Pallavicino Anton Maria accompagna Glovannl Ben-
tivoglio esule di Bologna al campo francese (an.
1506), 349, 16-17.
Pallavicino Fkobrigo accompagna Galeazzo Marla
Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 5.
Pallavicino Giovanni figlio di Scipione, 194, 5;cap.
neiPesercito d. Lega alPIdice (an. 1467), 194, 4-5.
Pallavicino Giovanni LoDovico va con altri in gran-
de pompa ambasc. d. duca Sforza al nuovo pp. a
rallegrarsi d. sua elezione (an. 1471), 208, 43-44,
46-47; passa di Bologna ospite di Giovannl Bentl-
voglio, 48-49; parte per Firenzc, 50.
Pallavicino SciPlONE [Scipione Pallavicint] padre dl
Giovannl, 194, 5.
Pallavicino Vknckslao [ Venccslao Paiavicini] marlto
di Veronica Pepoli, 339, 35-36.
IPallavicino] Vrronica V. Pefoli Veronica,
Palle (Dalle) Antonio padre di Lodovlco, 177, 3».
Pallk (Dalle) Lodovico figllo di Antonlo, 177, 37-21;
riporla 1'onore e 11 palio d. gioitra dl S«n Petro-
nlo in Bologna (an. 1461), 177, 3«.
Palleotte (Dalle) t'. Paleotli.
Palliottk (Dallk) V. Paleotti.
Palmieri [Dalla Palmiera] di Bologna, sono fuoru-
scltl (an. 1450), 134, 32-38.
Palmiero V. Mazzarelli P.
Paltroni Alessandro \Ale.<:sandro Paltrone] figllo di
Antonio, 340, 37 ; famoso dottore, creato Anslano dl
Bologna per volere di Glovannl BentiToglio (an.
1501), 308, 37; va ambasc. ad Alessandro VI in
Roma (an. 1503), 314, 29-32; espone al pred. l'im-
possibllitil per i Bentlvoglio dl muovertl da Bo-
logna, 316, 10-13; non i b«n rlcevuto dal pp. che
gll rlsponde essere tutto ciA una finaione d. Ben-
tlvoglio, 13-16, e gU inglunge dl recartl col col-
leghl dal card. Trlvulilo, Medlci, Rlarlo e Cetarlnl
a intenderne il gludlzio, I»-I9; icrlve ■ Bologna
710
INDICE ALFABETICO IPaltronl Aleaa.Panlco (i7«) UgoUao]
delfanlmoilU d. pp. che vuole avere II domlnlo
d. c, 14-31: t a 38 anni con dolore d. suoi ronclt-
tadinl (an. iS05)> 340, 37-3f ; h sepolto in San Mar-
ttno, 3«.
Paltroni Antonio padre dl Giacomo, 89, I.
Paltromi Antomio figlio di Glacomo, 166, 37 ; padre
dl Alessandro, 340, 37; di Ercole, 236, 44;torna a
Bologna dalla podesteria di Ferrara ove cra stato
fatto cav. aurato dal duca Borso (an. 1459), 66,
37-3t; i reputato d. piii rlcchi cittadlni di Bolo-
gna, 3f.
Paltroni Amtonio succede in Senato a Tommaso Cospi,
(an. 1507), 368, 1-2.
Paltroni Eroolk figlio di Antonio, 236, 44; cav,, nel
corteggio di nozze di Annibale Bentivoglio tiene
le redini d. cavallo alla sposa (an. 1487), 236, 37 -3(,
44; suu vestito, 34-44.
1'altroni Francksco padre di Petronio, 185, 43.
Paltruni Giacomo padre di Antonio, 166, 37; degli
Anziani di Bologna; va incontro al nuovo gover-
natore Mario Condulmer (an. 1433), 33, 41-44.
Paltroni Giacomo figllo di Antonio, 89, i; i tra gii
incaricati di attuarc i provvedimenti iiscali deli-
berati nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 88, 43-
89, 1.
Paltroni NicoLo [JVicolb PaUroni] e el. degli esattori d.
cambio, 10, S, 10; coi suoi compagni esaspera i cit-
tadinl per l'asprezza c la crudelta con cui esercita
11 suo ufficio, 10-14; el. soprannumerario ai Venti
d. popolo (an. 1506), 352, 11.
Paltroni Petronio figlio di Francesco, 185, 43; parte di
Bologna crociato con Achille Malvezzi (an. 1464),
185, 42-43.
Paltroni Vincknzo e staffiere d. sposa Ippolita Sforza
nelle nozze di questa con Aiessandro Bentivoglio
(an. 1493), 267, 11-13.
Palu (Ua) Giacomo {(iiacomo dalla PaduUa] f com-
battendo valorosamente alla Mezzolara (an. 1467),
195, 4-6.
Pamaro (piume) [ScoUeHHa\. Le gentl d. duca di Milano
ne tentano piu volte il passaggio, ma ne sono im-
pedite dal duca d'Este e dai Veneziani (an. 1426),
3, 17-1»; le pred. millzie lo passano a Persiceto al-
l'improvviso scpra un ponte di botti vuote, 19-
30; cf. 25-29; al passo di SanfAmbrogio vi arrivano
da una sponda Gaspare e Achille Malvezzi, dairaltra
Francesco Piccinino, che, prigionieri, debbono es-
sere tra loro camblati (an. 1443), ^^' 37-3»; dub-
biosi di tradimento ristanno, 40-41; e traghettato
prima dal Piccinino accompagnato da Aldobran-
dino Rangoni, 46-4»; quindi ancora col Rangoni
dai Malvezzi, 48-95, 1-2; Sigismondo d'Este vi si
reca incontro a Giovanni Bentivoglio ^an. 1471),
206, 43-44; al confine d. territorii modenesi e bo-
lognesi vi i a segnale il tronco di una torre, 209,
30-33; il duca d'Este vuol rovinarla, 33, ma II Se-
nato dl Bologna vi manda operai a ripararla e
fortificaria, 33-35; Ercole di nuovo vi fa abbattere
i ripari, 36-37; allora i Bolognesi vi costruiscono
una forte bastia ciie presidiano, 37-42; i pred, si ri-
fiutano di abbatterla perchfe costruita In loro terrl-
torio, 4S-50, e alfine vi consentono a patto di
essere riconosciuti padroni d. veccJiio ponte, di
riaizare 11 tronco d. torrione sino a trentasei brac-
cia e coronarlo con le arml dl Bologna per tegno
d. loro giurisdizione, 210, 39.30; cf., 3>-35; II tor-
rione vi rimase lungamente in pledi linchi corroao
dalle arque cadde coi fondamenti d. vecciilo ponte
[s. a.], 30-33; Carlo degll Ingrati o Gratl vl attende
Ahnibale Bentivoglio con le lue iquadre (an. 1495),
287, 1-5; anche vi glunge Gilberto Pio con le gentl
di Bologna, 5-6; i figli dl Ercole Mareirotti tI lono
scortati da baleitrieri dl Giovanni Bentivoglio (an.
1503), 322, 3^36; il duca Alfonso d'Eite vi fa fab-
bricare d. pontl per farilitare ii passo ai Franresi
contro Bologna (an. 1506), 347, 10.
Panciarasa Giovammi. La sua casa i laccheggiata e
incendiata (an. 1445), 106, 43: 107, 3.
Pandolfo V. Biancki P., Malatesta P., Petrucci J'.,
Sforza P,, Zambeccari P.
Pamfili Girolamo [/eroHimo PaH/ilo]. Qual rapprcien-
tante di Guidobaldo da Montefeltro alle nozze dl
Annibale Bentivoglio va incontro agli spoii fuori
porta dl Galliera (an. 1487), 236, 23, 27-3»; alla co-
lazione nuziale riceve In presentc una fortezza dl
zucchero, 240, 31-32.
Pamfilo V. BeHtivoglio P,
Panico (Da) V. Giacomo da Pamico.
Panico Battista [Battista Panigo) delPArte d. Mura-
tori; con II Massaro a nome d. sua Arte offre a
Giovanni Bentivoglio per le nozze di Annibale
una brocca d'argento (an. 1487), 236, 11-13.
Panico (conti da) [coHti da Panigo] sono fuorusciti
di Bologna (an. 1450), 134, 32, 34.
Panico (Da) contb Antonio [AntoHio da J^anigo] mul-
tato in milleduecentocinquanta ducati per il rifa-
cimento d. pal. Marescotti alla cui rovina aveva
preso parte (an. 1508), 387, 13.
Panico (Da) conte Bonifacio [BoHi/acio da Panigo]
figlio d. conte Ugoiino, 61, 26; insieme col fratello
NicoI6 uccide Giacomo da Panico ucciiore d. loro
padre (an. 1440), 26-27.
Panico (Da) comte Castruccio [Castruccio da Panigo]
amlco di Anton Galeazzo Bcntivoglio, 6, 19; ac-
corre armato ron altri amici d. pred. sul sagrato
d. frati di San Giacomo (an. 1428), 17-20; cf., 33;
con Egano Lambertini per ordine d. ieg. si reca
in Piazza a difesa d. Chiesa, 22-34; h cacciato con
gli altri dai Canetoli, 24-26.
Panico (Da) contb Garietto [Garietto da Panigo]
padre di Guidesco, 10, 39-40.
Panico (da) comtk Guiuesco [ Guidescko da Panigo]
figlio di Garietto; bandito da Bologna e colpito
da taglia e preso da soldati bolognesi (an. 1428),
10, 39-40; gli Otto d. guerra lo fanno attanagliare
e impicrare, 43; il suo corpo e lasciato appeso in
Piazza per due giorni, 43-43.
Panico (Da) conte Nicolo [Nicolo da PaHigo] figlio
d. conte Ugolino, 61, 26, col fratello Bonifacio uc-
cide Giacomo da Panlco uccisore d. padre loro
(an. 1440), 26-27.
Panico (Da) Pacifico [Paci/co da Panigo]. Con altri
assale e uccide Bartolomeo Preti perche amico di
Annibale Bentivoglio (an. 1443), 72, 16-1»; i ban-
dito di Bologna e f combattendo al Sasso dl Glo-
sina (an. 1445), 112, 13.
Panico (Da) contk Ugolimo I Ugolino da Panigo] pa-
dre di Bonifacio e Nicoi6, 61, 26;iucciso da Gia-
(Panico (/?«) U.-Paolo da Cremona] INDICE ALFABETICO
711
como da Panico [s. a.], 27; i figli ne vendicano la
t uccidendo l'omicida, 26-27.
Panieri Bartolombo, bandito di Bologna e amico d.
Canetoli, 129,46-47; e fatto prigioniero a Crespel-
lano (an. 1449), 46-47 ; e condotto a Bologna e de-
capitato, 47-48.
Panigalk V. Borgo Panigale,
Pankibri Stefano fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 46-47.
Panno dkl Lino V. Pannolini.
PannoLINI Alberto \Alberto dal Panno del Lino\ e
creato Massaro d. Pannaioli da Giulio II (an. 1506),
360, 8; e el. d. Signori (an. 1508), 385, 3i, 34.
Pannolini Bartolomeo c el. degli Anziani (an. 1444),
97, 36.
P.\nnolini Giacomo [/acomo dal Pannolino, Giacomo
del Panno del Lino\ figlio di Luca, 44, 6; 101, 47;
Massaro d. Pannaioli ; e magistrato degii Otto, de-
putato sui delinquenti (an. 1430), 23, 21-26; e degli
ambasc. inviati al pp. a Firenze per invitarlo a
Bologna (an. 1435), 44, 2-15; torna con risposta
afiermativa, 16; i eletto degli Anziani per il quar-
tiere di porta San Pietro (an. 1445), 101, 47.
PannoLINI Luca [Luca del Panno del Lino, dal Pan-
nolino] padre di Giacomo, 44, 6, 101, 47.
Panormita Antonio erudito; carissimo ad Alfonso re
di Napoli, vive in questo tempo (an. 1458), 166, 1-2.
" Panvinio Onofrio ric. spesso dal Ghirardacci, XLII,
II; ric. CXXXII, 29-32 „.
PanzaCCHi Gaspare [Gas^are Panzaciia] fa un pre-
sente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 46.
Panzacchi GlLlNo [Gilino Panzachia] contadino bolo-
gnese; suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 1454), 151, 26.
Panzacchi Lattanzio degli Anziani; durante il ter-
remoto coi colleghi e il Gonfaloniere dorme nel-
l'orto d. Pal. (an. 1505), 334, 21-24.
Panzachia V. Panzacchi.
Panzano frazione di Castelfranco e incendiato da
I^uigi dal Verme (an. 1443), ^^i 'i '^l passa Astorre
Manfredl, che vi fa moiti mali (an. 1449), 130,
10-11.
Panzarasi sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,
32, 36.
PanzerI BartoLomeo [Bartolomeo de' Panzeri] seguace
d. Canetoli, fe bandito di Bologna (1445), 108, U.
Pakzbri Francia [Fransa de' Panzerii] seguace d. Ca-
netoli, c bandito di Bologna (an. 1445), 108, 24.
Paola V. Campeggi P., Gonzaga P., Mezzavacca P.
Paola (Da) V. Francesco da Paola.
Paolo [Paulo, Polo\ V. Barbo P., Caslro (Da) P., Ca-
varzoni P., Colonna P., Conti P., Crescimbeni P,,
Brcolani P., Floriani P., Gkellini P., Ghirardacci
/»., Guicciardini P., Guinigi P., Lupari P. Monte
(Dal) P., Pariani P., Ponte (Da) P., Priori P., Jtin-
gkieri P., Romano P., Tron P,, Uccelli P,, Volla
P., V. anche Piergianpaolo, Bartolomio di Polo, Pie-
tro-Paolo.
Paolo II al sec. Pietro Barbo; el. pp. (an. 1464), 186,
30-31 ; gli sono inviati dal Senato di Bologna Crl-
stoforo Cacclanemici e Giovannl Guidotti a ralle-
grarti d. sua elezlone, 33-34; pretende la signoria
assoluta di Bologna (an. 1465), 187, 30-3I; 11 Senato
gl! manda ambasc. perch^ desista da tale pretesa, 36-
31, avvertendolo che in caso contrario non manche-
rebbero aiuti ai Bolognesi, 31-35; arrivano pr. lui
il leg. e gli ambasc. di Bologna (an. 1466), 189, 40;
cf., 30-24 ; si contenta che la c. continui nello stesso
metodo di governo senza cambiamenti, 40-41, e ne
firma i capitoli, 41-42; a cid e Indotto dal fatto
che 11 duca di Milano si apprestava a soccorrere
Bologna, 190, 3: rlserbando a piu tardi il suo di-
segno di assoluta signoria mostra di volere fare
cosa grata al Senato e ne elegge Giovanni Benti-
voglio capo perpetuo con diritto a due voti, 3-10;
ma invece di seminare discordia nella c. con tale
favore, come tacitamente si riprometteva, rende piu
grande Giovanni di cui rafTorza il primato, 10-16;
cf. 376, 36; manda a chiamare il leg. di Bologna
(an. 1467), 197, 35 ; il Senato, che teme abbia fatto
cid per concertarsi sul modo di avere il libero do-
minio d. c, gli manda ambasc. perche il governo
non si muti, 38-40; si conduole con Virgilio Mal-
vezzi che il suo coliega nelPambasceria sia caduto
ammalato e cosl impedito dl recarsi a Roma, 42-45;
elegge dieci cardinali a un tempo [non dieci, otto]
[an. 1467], 208, II; viene incaricato dai principi
d'Itaiia di predisporre i Veneziani alla pace (an.
1468), 198, 40-42, ehe riesce a conchiudere, 199, 6-7;
fra gli aderenti e amici d. pace c d. Lega enume-
rati in sua presenza dalle ambascerie d. Signort
d'Italia e d. Veneziani sono nominati i Bolognesi,
199, 24-30; manda Giambattista Savelli governatore
a Bologna, 200, 9-10; concede al Senato di Bologna
di riformare le suore dl SanGlovanni Battista, 201,
5-6; i Bolognesi gittano una bronzina con le armi
sue, d. governatore Savelli e di Giovannl Benti-
voglio (an. 1470), 202, 31-35; si reca da lui il Sa-
velli, 206, 13-14; lo crea card., 15-16; vuol riman-
darlo a Bologna, come leg., ma II pred. non ac-
cetta, 16-18; annuncia con breve al Bolognesi la
pace conclusa tra 1 principi d'Italia contro i Tur-
chi (an. 1471), 26-28; accoglle con moiti onori Bor-
so d'Este a Roma, e lo fa duca di Ferrara, 207,
35-36; toglie Angelo Capranica dalla legazione di
Bologna che concede a Francesco Gonzaga, 37-38;
t improvvisamente di gotta, 208, 5-6; ric, 318,
45-46.
Paolo [Polo] fratello di Ercole, detto 11 Carpo-
sano; implicato nella conglura d. Malvexzi contro
il Bentivoglio in Bologna i implccato ai merli d.
pal. d. pod. (an. 1488), 251, 39-40.
.... Paolo [Polo] barbiere, fratello di Micheiangeloj
da Carpi; h implicato nella conglura d. Malvezzl
contro il Bentivoglio in Bologna e viene Impic-
cato ai merll d. pal. d. pod. (an. 1488), 251, 39, 41.
.... Paolo servo di Glacomo Grati, parte di Bologna
crociato col padrone («n. 1464), 186, 8-9.
. . . . Paoio orefice di Bologna; un suo figllo h ucclio
da una saetta alla porta d. chiesa di San Glovanni
In Monte (an. 1501), 307, 39-43.
.... Paolo [Polo di Pigo] di Enrico da Plano, conta-
dino bolognesc; fa un dono a Sante Bentlvoglio
per le nozze (an. 1454), 151, 23.
Paolo duca di Gravina ! V. Orsini Franctsco duca di
Gravina.
Paolo oa Cremoma [Paulo] combatte nel torneo In
712
INDICE ALFABETICO IPaolo da Cremona-Par»t Albcrto]
Bologna, tenutotl per definlre le U Sapienza o U
Fortun» previlga nelle cose um«ne, al xeguito dl
Nlcol& Kangonl, paUdlno d. Saplenza; fa parte d.
prlma tquadra vestlta all'Italiana (an. (1490), 258,
35-37 ; II 8U0 partito soccombe, 262, 17-19.
Paolo da Mantova h Impiccato nella Plazza di Bolo-
gna per avere scrltto ai Bentlvoglio (an, 1507),
366, 6-s.
Paolo ua Roma frate; maestro dl teologla nelTordlne
degll Eremltani di SanfAgostlno in Bologna, pre-
dlca InSan Petronio In occasione d. lettura d. breve
pontliicio che bandlsce la crociata contro i Turchi
(an. 1455), 160, 3«-38; seguita per un mese le pre-
dlche allo stesso iine, 43-43; alla sua partenza gli
h donato dal com. uno stendardo con l'arme dl
Bologna, 43-44; e accompagnato da molti sino a
Galliera, 44-4S; va a Ferrara ron alcuni crociati,
4S-46.
Paolo da Roma cap. d. Dal Verme, partecipa alla batta-
glia contro i Bolognesi presso Castel San Giorgio
(an. 1443), 93, f-lO; e fatto priglone da Annlbale
Bentivoglio, al qualc e donato dal Senato di Bo-
logna, 44-45.
Paolo da SxmisANO [Polo da SulisaHo\. Suo dono a
Sante Bentlvoglio per le nozze (an. 14S4), 51, 39.
Paolo (San) di Ravone \San Polo di Ravone\. Vi si
reca l'esercito d. Chiesa (an. 1430), 22, 35; il pred.
esercito ne parte per i quartieri d'inverno, 50: 23,
1 ; vi i rovinato il raccolto da un temporale (an.
144S), 125, 31-33; e danneggiato dalla tempesta (an.
1453), 143, 33-34; ric. 266, 39; vi sono uccisi tre
Scarpetta per opera d. Ramazzottl (an. 1507), 330,
37-40; gli abitanti si oppongono ai messi d. Senato
di Bologna incaricati di atterrare le case d. pred.,
40-43; II campo francese vi rimane allagato daiPinon-
dazione artificiosa d. Reno, 350, 23-33.
Paolo ij» Monte (monastbro di San) o dell'Osservanza
sull'Appennino a un miglio di Bologna, 332, 14-
15; due frati di esso veggono sopra Bologna in
aria un'apparizione celeste (an. 1504), 15-16.
Paolo Antonio \PolV Anto>ti6\ v. Giosia P. A.
Papa V, Pelacani P.
Papazzoni prendono parte alPadunanza indetta dai
Canetoli contro il leg. di Bologna Alamanni (an.
1428), 5, 43-44; 6, 3; approvano che si prendano
le arml, 13-13; con gli altri si impadronlscono
d. Piazza e danno fuoco al Pavaglione d. Bozzoli,
14-15.
Papazzoni Andrea padre di Giovanni, 62, 38-39.
Papazzoni Bene padre di Petronio, 176, 8.
Papazzoni Carlo figlio di Petronio, 184, 41; fa un
presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 41.
Papazzoni Gaspare figlio di Ventura, 69, 4; coramis-
sario per Bologna d. rocca dl Monteveglio fe fatto
prigioniero dal cap. della Chiesa Giacomo Cai-
dora (an. 1428), 10, 33; e el. degli Anzianl di Bo-
logna (an. 1430), 17, 36, 38; di nuovo degli Anzianl
per porta San Pietro; durante 11 suo anzianato 1
capitoli d. pace con Eugenio IV sono riposti nella
camera degli Atti (an. 143 1), 29, 17, 19; va a Mi-
lano a prendervi Donnina Visconti sposa di An-
nibale Bentivoglio (an. 1441), 68, 48-69, 1-4.
Papazzoni Giovanki figllo di Andres; notaio, roga
alcuni capitoli riguardanti 11 prettlto fatto al com
(an. (440), 62, 38-29; accompagna Glovanni Benti-
vogllo in vitita a Milano (an. 1465), 188, 44; di
nuovo (an. 147 1), 206, 41; rlceve in dono dal duca
Sforza quattordlcl braccia di panno morelio, 207 ,
17 ; h mandato ambatc. a Sitto IV, ma pol i revocato
per U tua debolezza di fronte alle etigenze del
pp., 310, 14-16.
Papazzoni Matteo e el. degli Otto di BalU d. pace
(an. 1438), 7, 6, 8; estendo degli Anziani di Bolo-
gna, va incontro al nuovo governatore Marco Con-
dulraer (an. 1433), 33, 41, 43-44.
Papazzoni Pbtronio padre di Carlo, 184, II.
Papazzoni Prtronio figlio di Bene, 176, 8; motto tti-
mato a Bologna; h ucciso con la moglle c una ter-
va da Francetco del Borghetto, suo tervitore (an.
1461), 176, 8-24 ;suA figlla, di cinque anni soltanto
ferlta dalPassasslno, fa scoprlre 11 delitto, 34-35, 30-
35; i valori rubati sono dal Senato rettituitl alU
pred., 177, 21-33.
Pafazzoni Vkntura padre dl Glovanni, 69, 4.
Papi V.: Marlino K (aa. 1417-1431); Bugtnio /J' (aa.
1431-1447); Nicolh y (aa. 1447-1455); Calisto II l
(aa. 1455-1458); Pio // (aa. 1458-1464); Paolo II
(aa. 1464-1571); Sisto /K(aa. 1471-1484); Innocenzo
Vllli&a.. 1484-1492); .^/«la/x/ro K/(aa. 1493*1503);
Pio /// (an. 1503); Ciulio // (a«. 1503-1513).
Pappi V. Medici (/>«') P.
Parano (Da) Paolo V. Pariani P.
Parati Francesco da Pavia; referendario di Giovanni
Bentiroglio a Roma; e fatto imprigionare dai Co-
lonna per vendicarsi d. prigionia inflflitta dai Bo-
lognesi a Glacomo Lianori loro famigliare (an.
1504), 330, 19-30; 11 papa lo fa rilasciare, 31.
[Parentucelli] Tommaso \Tommaso da Sarzana'^; di
Sarzana; studia in Bologna lettere e teologia sotto
la guida delPAIbergati e vi si' addottora [s. a.J, 107,
28-30; e poi scrittore d. penitenzeria in Roraa quindi
suddiacono apostolico, 30-31; e el. vesc. di Bologna
da Eugenio V (an. 1445), 107, 31-32; sua arma 33-
33; e creato card. d. titolo di Santa Susanna (an.
1446), 119, 45-46; e el. pp. col nome di Nicol6 V
(an. 1447), 120, 16-17; notizie biografiche, 17-1».
Pariani Paolo \Polo Pariano^ trombetta; si accorge
che i nemici danno la scalata alle mura di Bologna,
ma non pu6 dare rallarme perche i preso dai pred.
e minacclato di morte (an. 1439), 14, 17-18.
Pariani Paolo [Paolo da Parano] e agli ordinl di
Ercole Bentivoglio neiresercito d. Fiorentlni con-
tro Pisa (1505), 337, 31-33.
Paricello V. Samfieri P.
Parigi [abazia di Sah Dionigi] [San Vionisio] ne e
abate il card. Giovanni de La Grolaie (an. 1494),
276, I.
— (cittX) \Parisii] ric, 281, 28.
Paris V. Grassi P.
.... Paris (cAPiTANo). Pcr avere sconfitto Taliano del,
Friuli che per ordine d. Piccinino andava a soc-
correre Brescla, gli k da questo, in unione col Gon-
zaga, devastata la sua terra di Lodrone (an. 1439),
57, 45-48.
Paris Albkrto sottoscrlve la bolU «utentic* d. dono
fatto dal Sedici a Sante Bentivoglio (»n. 1455)
161, 10-13.
[Parlasca Simone-Pasqualini Ettore] INDICE ALFABETICO
713
i
" Parlasca Simonk, ric. LIV, u „.
Parma (citta) ric, 21, 1; vi sono imprigionati per or-
dine d. duca di Milano Lodovico e Baldassarre Ca-
netoli, dopo pochi giorni sono liberati (an. 143S),
46, 39-30; vi si reca Annlbale Bentivoglio chiamato
da Nicol6 Piccinino (an. 1440), 61, 34-35; il Ben-
tivoglio ne parte, 38; il Piccinino vi aduna
un esercito di seimila fanti contro i Fiorentini, 39-
40; vi si recano dal Picclnino Gaspare Malvezzi e
Giovanni Manzolini ambasc. di Bologna, 65, S; vi
sono condotti prigionieri Annibale Bentivoglio,
Gaspare e Achille Malvezzi (an. 1442), 73, 13; vi
si reca Francesco Piccinino (an. 1443), 75, 21x il
pred. ne parte, 43: ric, 79, 49; Cristoforo Caccia-
nemici e Lodovico Caccialupi vi si recano a in-
contrare Galeazzo Maria Sforza (an. 1459), 168,
31-34 ; II duca Francesco Sforza vi nianda un fra-
tello con nobile corteggio incontro a Giovanni
Bentivoglio (an. 1465), 188, 48-4»; Polidoro Sforza
vi conduce Giovanni Bentivoglio diretto a Milano
(an. 1471), 206, 47; vi giunge nei pressi Lodovico
Sforza con buon numero di soldati (an. 1486), 234,
50; 235, 1; vi convengono a pariamento per affari
di Stato il duca di Milano, il marchese di Man-
tova, il duca d'Este, Lodovico Sforza e Giovanni
Bentivoglio (an. 1488), 247, 20-23; anche vi si re-
cano con Giovanni i figli Annibale e Antonga-
leazzo, 23-24; vi sono condotti prigionieri dai sol-
dati francesl Ercole Bentivoglio e Antonio Volta
poi liberati per ordine d. vicere (an. 1502), 320,
10; vi si reca esule Giovanni Bentivoglio (an. 1506),
349, 24-25 ; V. ancke Corsino da Parma, Giampietro
da Parma, Guglielmo da Parma, Lodovico da Parma,
Pier Giorgio da Parma.
— (CITTADINI KLETTI A UFFICI PUBBUCt O DIONITA) T).
Balduini Sinibaldo nuncio gerosolimitano, Rossi Gia-
como cap, d. Bolognesi, Sacramori condottiero d, du-
ca di Milano.
— (COMMISSAKI) V. Giorgio di Nor (a«. 147/)-
— (siONORl) V. Sforza Francesco (an, i4So)-
— (territorio) {Parmt^giana'] ric. per Pcllegrino,
73, 14; per Varano de' Marchesi, 15: per CoIIccchio,
80, 1-2; vi torna Tiberto Brandolini ai suoi castclli
con la moglie e la nuora (an. 1458), 165, 23-24;
Annibale e Ermes Bentivoglio vi assoldano genti
(an. 1507), 369, 1-2.
— (vEScovi) V. Torre {Delia) Antonio (aa. 1463-1476);
Sforxa Ascanio [aa. 1535-1560].
Parmegoiaita V. Parma (territorio),
Parouni Pietro \Pietro Parolino] combatte nel torneo
in BoIo(;na, tenutosi per definire se la Fortuna o
ia Sapienza prevalga nelle cose umane, al seguito
d! Annibale Bentivoglio paladino d. Fortuna; k
ascritto alla quarta squadra vestita alPungherese
(an. 1490), 259, 25-29; la sua parte riesce vittoriosa,
262, 17-19.
[Paruta Ruggiero] \viceri: di Sicilia] rlmane prigio-
nlero d. Genovesl nel porto di Gaeta con il re
d'Aragona, 1'Infante e altri illustrl pcrsonaggl (an.
1435), 42, i-12; i mandato a Milano, 13; h liberato
dal duca contro la volontit d. Genovesi, 13-15.
Paschamno V. Pasqualino P.
Pase V. Pace.
Pasecli Anselmo figlio dl Pler Antonio, 183, lS;glo-
vane probo e professore di lettere, essendo venuto
a parole con Lodovico Crescenzi dal Poggio e fatto
uccidere dal pred. a mezzo del sarto Silvestro dalla
Vezza (an. 1464), 183, 14-17.
1'aselu Giorgio. Suo dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), 149, 45-46; e pod. di Genova (an
1464), 186, 42-43; rappacifica 1 Genovesi coi Bolo-
gnesl, 42: 187, 1-2.
Paselli PiKR Antonio [Pietro Antonio Paselio\ padre
di Anselmo, 183, 15; e arraato cav. da Federico III
imp. in San Petronio di Bologna (an. 1452), 142,
9, II; si reca con altri Bolognesi a Pesaro a pren-
dervi Ginevra Sforza sposa di Sante Bentivoglio
(an. 1454), 147, 15-22; accompagna a Roma il card-
Bessarione (an. 1455), 158, 43-44; fa un presente
alle nozze di Giullo Malvezzi (an. 1464), 184,
27-28.
" Pasi. Claudio Paci chiede al Ghirardacci notizle su
di essi (an. 1598), XXXIX, 7-10 „.
Pasi Bonifacio o Faccio padre di Nicolo, 222, 38; di
Giovanni, 88, 49: 169, 46.
Pasi Ercole figlio di Nicol6, 222, 39.
Pasi Faccio V. Pasi Boni/acio.
Pasi Galeazzo figlio di Giovanni, 321, 30; e d. Qua-
ranta e controllore d. Camera (an. 1503), 321, 30;
fa costrulre a Porta Maggiore una fortezza per or-
dine d. pp., 30-31.
Pasi Giovanni ( Giovanni Paci\ figlio di Faccio, 88, 49;
169, 4t; padre di Galeazzo, 321, 30; di Girolamo,
371, 9; i tra gli incaricati di attuare i provvedi-
mentt fiscali deliberati nel conslglio d. Seicento
(an. 1443), 88, 42-49; c bandito di Bologna perche
seguace d. Canetoli (an. 1445), 108, 38; cf. 41-42; i
el. degli Anziani (an. 1446), 113, 13, 12-13: e uffi-
ciale sopra 11 sale, 118, 32-23; cf., 1 13, 2i-23 ; suo dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 149,
41 ; capitano d. montagna riceve splendidamente 11
pp. a Loiano (an. 1459), 169, 46-47; i dal pred. fatto
cav. aurato, 47; 170, 1.
I'Asi GiROLAMO figlio dl Giovannl, 371 9;% dal pp. el.
Gonfaloniere d. popolo pel quartieredl Porta Stieri
(an. 1506), 359, 41; e secondo nel mettere fuoco
al pal. Bentivoglio (an. 1507), 371, 8-9.
Pasi G1UI.10 el. d. Signorl (an. 1508), 385, 31, 33-34; el.
d. Quaranta dal leg. Alidosl, 390, 15, 1«.
Pasi Iacopo si uccide gettandosi da una finestra (an.
1506), 342, 50.
Pasi Luigi \Aloisio\ figllo di Nicol6, 222, 39.
Pasi Nicol6 figlio di Bonifaclo, 222, 38; i degll An-
ziani per 11 settembre-ottobre (an. 1445), 111, 7-8;
t (an. 1480), 222, 38; lascla quattro figli Luigi, Vir-
gllio, Ercole e Pace, 38-39; i sepolto in S»n Mar-
tino, 39-40; epitaffio sulla sua sepolturi, 41-42.
Pasi Paci \Pasio Pasi] figiio dl NlcoI6, 222, »9;glik
consegnato da Glovinni Bentiroglio lo stendardo
durante II torneo (an. 1470), 205, 26-29.
Pasi PlBTRO [Pietro Paci] seguace d. Canetoli, k b«n-
dito di Bologna (an. 144S). 109, 6.
Pasi Viroilio figllo di Nlcol6, 222, »9.
Pasio v. Pace.
PAsquALE v. Malipieri P,
Pasquau.vi Ettork \Blt»re Pascialino] ambasc. vene-
/.iano al nuovo pp. Paolo II, passa dl Bologni (an.
1464), 186, 36-37.
714
INDICE ALFABETICO IPMquallno <U P.-P«l*c»al M.]
PAaqUAi.iMo (uA PioMBiNoJ h nell'c*erclto di Bartolo-
meo dl AlvUno, quale capo d. balettrlcri a cavallo
contro i Florentinl (an. 1505), 337, 37-31; i fatto
priglonlero dai pred., 45.
*[PA«8AHBUJk) GlACOMO [vesc. dt /mola] VC8C. di Imola;
rlr. nel prlvllegio di re Enrlco dl Ingliiltcrra in
ravore dl Vincenzo Palcottl (an. 1487), 242, 13.
• Pa»siou David. Dizionario rlc, CXX, 17, 4 „.
PATRAS.SO (arcivbsc. ui) [arcivtsc. di Trappassa\ va
governatore per la Chiesa a Cetena (an. 1465), 189,
J*-37.
[Patrizi Krancksco| \vesc. di Gaela\ aciompagna il
prindpe Federico d'Aragona a Milano a prendervl
ia sposa di Alfonso, Ippolita Sforza (an. 1465),
187, 45-46.
Paulo V. Paolo,
Pausi Albsrto segretario d. Senato bolognese ; la siia
casa, sui cantone pr. 11 pal. d. Signori, i atterrata
pcr fare il mercato (an. 1496), 29(), 18-19.
Pavaolionb V. Bologna {Pavaglione).
Pavese Fr.\ncbsco fa parte deirambasccria mandata
da Giovanni Gonzaga a Bologna a prendervl la
sposa Laura Bentivoglio (an. 1494), 275, 7-10 ; per-
notta al Bentlvogllo, 11-12; giunge a Bologna per
acqua aspettato da Giovannl Bentivoglio con largo
seguito, li-15; alloggia nel pal. d. pred., 15-16; va
in gran pompa a messa a San Petronio, 17-18; as-
siste il giorno dopo in questa cliiesa a una Rap-
presentazione Sacra, 20- J2; parte con la sposa per
Mantova, 23-35.
Pavia [Papia] (citta). Per miracolo dl san Nicol6 da
Tolentino sl aprono le carceri e sono liberati tutti
i carcerati il giorno d. sua canonizzazione (an.
1446), 115, 50; 116, I; questo fatto viene dipinto
sopra una d. sue porte, 1 : vi si aduna un parla-
mento di molti Signori d'Italia per trattare d.
guerra contro I Vcnezianl (an. 1468), 198, 34-38;
rlc, 281, 27 ; vi f 11 duca Giangaleazzo Sforza (an.
1494), 283, 33-34.
— (clTTADlNi ILLUSTRi) V. Parati Francesco referen-
dario di Gioiianni Bentivoglio.
— (CONTl) \Papiae comes] v. Sforza Francesco.
— (vESCOVl) V. Ascanio Sforza (aa. 1479-1505); Fran-
ceseo Alidosi (aa. 1505-1511).
"[Pazzaia Bernardo] ric, XVII, 30-41 „.
Pazzi ricchissima e nobilissima famiglia fiorentlna ;
cssi gelosi d. supremazia d. Medici in Firenze de-
terminano di disfarsi di Lorenzo e Giuliano (an.
147S), 218, 30-33; uccidono nel Ouomo Giuliano e
feriscono leggermente Lorenzo, 33-35.
* Pbcci Francesco. Sua poesia gratulatoria nel 1° vol.
AcW Hisloria di Bologna d. Ghlrardacci (an. 1596),
LII, 1», 22-23,.
Pbdiano. Ne fe fatto vicario per otto mesi Giacomo dal
Lino (an. 1430), 22, 32-33; il medesimo ne e nomi-
nato commlssario (an. 1437), 50, 13.
Pbuocca Francesco [Francesco Pedoca] di Mirandola;
rettore dello Studio di Bologna; Indice una bellls-
sima giostra (an. 1489), 254, 26-28: invita alla festa
Ginevra Bentlvoglio appunto tornata in c, 38-2»;
descrizione d. giostra, 29-3»; confermato rettore d.
Studio bandisce altra giostra (an. 1490), 256, 37-
38 ; 1'ordlnamento d. quale fe curato da Giovanni
BentiTOgllo, 38-41; descrizlone di essa, 4I-4S; vlene
a conteu con II referendario d. duca di Mitano
pcr questione di precedenza (an. 1491), 263, 11-13;
gll h dato torto dal luogotenente d. leg., che gli
impone dt partire, 11-14; h richiamato dal Senato
che gll manda Incontro raolti cav., 14-37; espone
le *ue ragloni al Senato, che gll da la precedenza
sul referendarlo, 37-3t; si riconcilia col pred., It;
bandisre una giostra per il giorno di San Donato,
19-41.
i'EDRACHBLLi Guioo Antonio dl SplUmberto, combatte
nel torneo in Bologna, tenutosi per definire M la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane.
al seguito dl Nlcol6 Rangonl paladino d. Sapienza:
e ascritto alla prima squadra vettita alPitaliana
(an. 1490), 258, 25-36, 28; il tuo partito toccombe,
262, 17-19.
.... Pkuri.vo capo d. balettrieri ; combatte nel torneo
in Bologna, tenutosi per definire se nelle cote
umane prevalga la Sapienza o la Fortuna, al te-
gulto di Annibale Bentivoglio paiadino d. For-
tuna; c ascritto alla prima squadra vettita airita-
llana (an. 1490), 259, 15-1«; ia sua parte rietce
vittoriosa, 262, 17-19; capo squadra di Annibale
Bentivoglio: c confinato da Bologna come sotpetto
(an. 1506), 362, 33-34, 37-38.
[Pedro di Aragona) [in/ante]; e fatto prigloniero col
re di Aragona, col vicerfe di Sicilia, con 11 maettro
deIl'ordinc dl San Giacomo di Gallzia e con al-
trl personaggi dal Genovesi nel porto di Genova
(an. 1435), 42, S-13; i mandato a Milano, 13; ^ 11-
berato dal duca Visconti, 13-15.
Pegolotti Antonio [Antonio Pegolotto] e ucciso da
Don Giovanni da Vienna (an. 1466), 192, 32-23.
Pelacani Antonio Papa [Papa Pellacano, Antonio Papa
Pellacani] h tra quei fuorusciti che sono richiamati
in Bologna (an. 1430), 18, 1, 3; fa pace a nome di
Antonio Bentivoglio coi Canetoli, 5-6 ; in casa sua
rlmane nascosto una giornata Pietro Albertl (an.
1435). «. 5-
PelacanI Bartolomeo [Barto/omeo Pelacani] figlio di
Gigante e bandito di Bologna (an. 1430), 19, 26, 41.
Pblacani Darontk [Daronte Pellacani] seguace d. Ca-
nctoll e bandito di Bologna (an. 1445), 108, 21.
Pblacani DoMENlCO [Domenico Pellacani] figlio di Giu-
llano, 97, 47-48: prende parte a una giostra In Bo-
logna (an. 1444), 97, 46-48.
Pelacani DoMBNlco [Domenico Pellacani] figlio dl Vil-
lano, 99, 36; corre il palio in Bologna il giorno
di San Luca (an. 1444), 99, 32-36.
(PblacaniJ Giacoma [Mcoma] fantesca e mogUe di Gi-
gante Pelacani, 12, 15; cf., 11, 29; prende parte a
una congiura per fare entrare i nemici in Bologna
(an. 1428), 11, 15-24; i scoperta, 25-26, 29; le e ta-
gliata la testa (an. 1439), 12, 15-16.
Pelacani Gioante [Oigante Pellacano] padre di Bar-
tolomeo, 19, 41; ric per Giacoma sua moglie e
fantesca, 11, 39; 12, 15.
PblacanI Giuliano [Ginliano Pellacani] padrc di Do-
menico, 97. 47-48.
Pelacani Mazzonb [^fazzone Pellacani\ h confinato a
clnquanta raiglia da Bologna perche amico d. Ben-
tivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46; 363, 3; e mul-
tato In cento ducatl per il rifaclmento del pal. Ma-
rescotti (an. 1508), 386, 42.
[Pelacani Rabuino-Pepoli Aleas.] INDICE ALFABETICO
715
I
Pklacami Rabuino [RabutHO Pellacano\ e bandito di
Bologna (an. 1430), 19, J6, «0-41.
Pelacani Stepano [SCephano Pelacano] la sua casa e
sacciieggiata e bruciata (an. 1445), 106, 42; 107, 6;
e ucciso in Bologna durante i torbidi per la f dl
Annlbale Bentivoglio, 106, 36, 31.
Pblacani Villaso [ Villano Pel/acani\ padre di Do-
raenico, 99, 36; seguace d. Canetoli, e bandito di
Bologna coi figlioli (an. 1445), 10% "•
Pelizzaro V. Pellizzari,
Pellacani, Pbllacano V. Pelacani.
Pbllegrina V. LeoHori P.
Pbllbgrini Battista [Battista Pellegrino] i confinato
a Cesena perche araico d. Bentivoglio (an. 1507),
368, 9-10, 13.
PkLLkgrino {Fereg-rino] v. Bouardi P., BoHsi P., Cac-
cianemici P., Cristiani P., Floriani P., Grati P.,
Manzolim P., Torre (Della) P., Zani P.
Pellegrino da Vkrgato contadino; suo dono a Sante
Bentivoglio (an. 1454), 151, U-J9.
Pellegrino nel Parraigiano; vi sono condotti prigio-
nieri nella rocca Annibale Bentivoglio, Gaspare
e Achille Malvezzi (an. 1442), 73, 14; vi resta solo
Gaspare, 1».
Pellegrino Antonio V. Orlandi P. A.
" Pellicani Gia.mbattista scrive versi laudativi per la
pubblicazione d. 1" vol. della Historia di Bologna
d. Ghirardacci (an. 1657), LXI, 10-11 „.
Pbllizzari Bartoiombo [Bartolomeo Pellizzaro] padre
di Grasso, 108, 39-30.
Pbllizzahi Chimento [Ckimento Pellizzaro] padre di
Giorgio, 30, 35.
I»ellizzari GlOROlo [Giorgio Pellizzaro] figlio di Chi-
mento, 30, 35: padre di Michele, 100, 11; t « San
Giovanni in Persiceto nella mischia con le genti
d. Chiesa (an. 1431), 34-35.
PtLLizzARi GiULlANo [Giuliano Pellizzaro] i bandito
di Bologna (an. 1430), 19, 36, 33.
Pellizzari Grasso [Grasso Pellizzaro] figlio di Barto-
iomeo, 108, i9-30; seguace d. Canetoll, e bandito
di Bologna (an. 1445), 108, 39-30.
Pellizzari Gregorio e bandito di Bologna (an. 1430),
19, 36, 33-34.
Pellizzari MiciiBLE [Afickele Pellizzaro] figlio di Glor-
gio, 100, 11; uccide per crrore Carlo Malrezzi (an.
1444), 100, 9-n.
Peloponneso [Peloponese] v. Morea.
Pemirano (fondo di) ric, 67, U.
PenachIO V. Pennaccki.
"Pbnnabilli (IJa) Eugenio frate Eremltano, sotto-
priore nel convento di San Giacomo in Boiogna in
luogo di Fra CherubinoGhirardacci (an. 1560), XIV,
13-13 „.
Pknnacchi Albssandro [Alessandro PenHacckio] fratello
di Lorenzo, esce di Bologna coi Bentivogiio suoi
amici (an. 1506). 348, 41, 44.
Pknnacchi Francesco [Francesco Penackio] connesta-
bile: f al riacquisto di Sarzana e Sarzanello com-
battendo pei Fiorentini totto le bandierc di Annl-
bale BentiToglio (an. 1487), 241, 36-31.
Pennacchi Giovanni padrc di Lorcnzo, 294, 9.
Pennacchi Lorenzo [/.orenzo Ptnnacckio, Penacckio^
figlio di Giovannl, 294, 9; canonico di Bologna;
rattoii crociato accompagiui a Gerusalemme Anton
Galeazzo BentlTOglio (an. 1498), 294, 9-13: conduce
scelti fanti a Giovanni Bentivoglio in Bologna
(an. 1501), 303, 4S-49; accompagna Anton Gaieazzo
Bentivoglio in pellegrinaggio a SanfAntonio di
Vienna e a San Giacomo di Galizia (an. 1505),
336, 13-15; esce di Bologna coi Bentivoglio suoi
amici (an. 1506), 348, 41, 43.
Penne (Da) V. Tommaso da Penne.
Penne [PeHa] (vbscovo) v. Gozzadini Delfino (an. 1430).
Peola si da alla Chiesa (an. 1428), 9, 43.
Pepoli (famiglia) " h rappresentata nel Tkeatro de' mo-
derni ingegni A. Ghirardacci, XXIV, 33, 34,; pren-
dono parte airadunanza indetta dai Canetoli con^
tro il leg. di Bologna Alamanni (an. 1428), 5,
43-44; 6, 3; approvano che si prendano le armi,
13-13; con gli altrl s! impadroniscono d. Plazza e
danno fuoco al Pavaglione d. Bozzoli, 14-15; In-
sieme ai Malvezzi hanno robbligo d. manutenzione
d. chiusa d. Serino (an. 1440), 67, 13-14, d. cui acqua
si servono pei propri molini, 14-15; in casa loro
e ospitata la march. dl Mantova di passaggio a Bo-
logna (an. 1443), 75, 21; dopo 1'uccislone di An-
nibale Bentivoglio sl armano al suono d. cam-
pana di San Glacomo e vanno In Plazza a dare
man forte al Marescotti contro i Canetoll (an.
1445), 104, 39-35; si recano a San Rutfillo incontro
a Sante Bentivoglio (an. 1446), 119, 17; ii Senato
fa sacchcggiare in Bologna le case di molti loro
amici (an. 1449), 131, 30-35; sonu cacclati di Cre-
valcore dagli abitanti, 132, 6-9; sono fuorusciti di
Bologna (an. 1450), 134, 33; i dlscendenti dl Guido
e Gaieazzo portano 11 titolo dl conte loro fatto
concedere da Sante Bentivoglio (an. 1459), 167,
33-34, cf. 37-39; nella loro casa In strada Casti-
glione alloggia II card. Sigismondo Gonzaga (an.
1506), 357, 4-5; sono sospettati dal governatcre,
per opera d. Marescottl, di nascondere armati nelle
ioro case (an. 1508), 379, 14-15; ma nella perqui-
sizlone ordlnata dal pred. non si trova alciino,
17-11; In casa loro riparano a ognl malafatta Ga-
spare Scappi e 1 compagni, 383, 20-31; cf., 13-14;
accusano pr. 11 governatore 1 Marescotti di avere
istigato il ferimento di Piramo Pepoli («n. 1509),
395, 10-11.
Pepom Aldobrandino [Aldrovandino Peppoli] glostra
nel torneo In Bologna, tenutosl per definire se la
Sapienza o la Fortuna prevaiga nelle cose umane,
col coiori dl Nlcol6 Rangoni paladino d. Saplen-
za; i ascrltto alla sesta squadra vestlta alla mo-
rcsca (an. 1490), 258, 40-41; la sua parte soggiare,
262, 17-11; fe tra la gente d'arme dl Annibale Ben-
tlvoglio assoldato dal Fiorentlnl rontro i Pltani
(an. 1505), 337, 31-23.
Pepoli conte Albssandro figilo di Isotta Rangoni e
di Guido III, 339, 33-33; i d. Venti d. popolo el. !n
«tprannumcro (an. 1506), 352, 11; el.dal pp. d.Qua-
ranta Consiglieri e Rlformatorl, 358, 34, 36; dal leg.
e dal Quaranta fe incarlcato di cacclare i fratelli
Bentlvogllo dal territorlo Bolognesc (an. IJ07),
370, 3-4, cf., 36; torna a Bologna da Roma, ove era
itato chiamato dal pp. (an. IS08), 385, 40-41; udlto
che molti clttadlnl erano itat! Imprlgionati lotto
accuia d! complotto esrc d! Bologna, 390, 47-41;
incontratosi per via ron il fr. Romee che tornava
716
INDIC£ ALFABETICO [PepoU AleMUdro-Pepeli Giovknni]
a Bologn* dal loldo d. Venezianl, lo (a andare con
lui verio Plia, 48; 391, 1-J.
Pcrou Ahdhba i el. dcgll Anziani per porta San I>ro-
coio («n. 144S), 100, 14.
Pepoi.1 Annibalk figllo dl Isotta Rangonl e di Guldo III,
339, 3J-33.
PEPor.l Antonio figllo dl Romeo, 136, 10; gil i ietto
d. parl che agll altri fuorusclti 11 breve papale
che intlma la cesslone dl Castel San Pietro (1450),
»13; ne parte e va a Lugo, 14-15; bandlto dal ter-
ritorlo dl Bologna sotto pena d. confiaca d. beni
obbedlsce e va ad Imola, 49-50: 137, 3-4; corre con-
tro Kllippo Malvezzi che tiene II priino tavolac-
clo verso 1 banchi di piazza nella giostra per le
noz7,e di Aniiibale Bentivoglio (an. 1487), 241, 3.
Pbpoli BALOAS.SAKRE [Saldessera] partecipa alla spe-
dizione d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1451),
138, i.
Pkpoli Camillo figlio di Guido III e dl Isotta Ran-
goni, 339, 33-33; chierico bolognese e protonotario
apostolico riceve molti benefici dal pp. nelle dlo-
cesi di Padova, Brescia, Reggio e Modena (an. 1486),
234, 1-2; In una bolla d. pred. datata da Roma i
lodato per nobilt» di sangue e chiamato "de co-
mitum gente „, 3-4.
Pepoli Cornblio figlio di Isotta Rangoni e dl Guldo III,
339, 33-33.
Pbpoli Costanza figlia di Isotta Rangoni edi GuidoIII,
339, 36; maritata al Conte Annibale Dei Sagrato,
339, »6-37.
Pepou Diamante figlia di Romeo e di Isabella Beh-
tivoglio, 140, 30-31; e marltata a Lodovico Fell-
cini [s. a.J, 140, 33-33.
Pkpoli FiLippo figlio di Guido, 51, 33-35: 73, 32; 97,
31-32; 100, 30; 121, 7; amico d. f Antogaleazzo
Bentivoglio; con aitri amici d. pred. i persuaso
da Raffaele Foscherari a vendicarne ia f coi dare
Bologna in Signoria d. duca di Milano (an. 1438),
51, 34-31; c mandato a Nlcol6 Piccinino sotto As-
sisi per chiedergli la liberazione di Annibale Ben-
tivoglio e d. due Malvezzi fatti indebitamente pri-
gionieri dal figlio di lui Francesco (an. 1442), 73,
24-33; h per porta Ravegnana, d. Commissione in-
caricata d. elezioni agli uflSci (an. 1443), 97, 23-35,
32; e raandato ambasc. a l'"ironze (an. 1445), '00,
30-31; ne torna con promessa d'aiuti, 31-33: dottore
decretale e gonfaloniere di luglio e agosto, 109,
33-23; e fatto da Xicol6 V canonico di San Pietro
e generale d. Crociferi (an. 1447), 121, 6-7; h ia-
sclato dal. leg. Astorre Agnesl suo luogotenente di
Bologna (an. 1449), 129, 43; vaa Roma a lagnarsi
col pp. d. misfatti che succedono in Bologna a
causa di Sante Bentivoglio, 130, 13-16.
Pepoli Filippo figlio di Guido m e di Isotta Rangoni,
339, 34.
Pepoli contk Galkazzo figlio di Roraeo e di Isabelia
Bentivogiio, 67, 8; 140, 30-31; 167, 27-28: 211, 16:
fratelio di Maria Margherita, 220, 49; e di Guido,
206, 19,20; 211, 16; ha quattro anni alla t d. pa-
dre (an. 1451), 140, 31; ancor fanciullo h col fra-
tello Guido chiamato a Bologna da Sante Benti-
voglio e fatto creare conte (an. 1459), 167, 27-29;
il duca Borso fa bruciare alla Galeazza i molini
suoi e di Guldo (an. 1470), 206, 19-20; gli % confer-
mata in enfiteusl Insieme al fratello 1« Galeasia
dalPabate di Nonantola pcr boila di Siito IV' (an.
1472), 211, 15-16; ha nuova conferma d. Galeazza
e d. feudo di Valbona (an. 1475), 16-17; avendo gii
con (juido pagato ai capitolo d. canonica di Bo-
iogna i quattro quinti d. casa Gregoriana da loro
comperata, ed esiendo nel frattempo f il sopraln-
tendente alla nuora fabbrica d. canonica con i
detti denari costruita, prima di pagare ii residuo
desidera che il pp. dia autorita ai tre canonlcl ehe
continuano la fabbrica di fare loro 11 saldo d. pa-
gamento (an. 1477), 217, 12-35; II che gll h con-
cesso con rescrltto pontificlo, 36-41 ; accompagna
Giovanni Bentivogiio in visita a Kerrara (an. I479),
219,41-44; scalco alle nozze di .\nnlbaie
BentlTogllo (an. 1487), 237, 37-2«; suoi orna-
menti, 44-45; abiti d. suoi servl, 43-44; accompagna
a Rimini Violante Bentivoglio sposa a Pandolfo
Malatesta (an. 1487), 254, 17-20; torna a Bologna,
25; h degli Anzlani con Annibale Bcntivoglio Gon-
faloniere, 525, 6-8.
PupoLi Galeazzo figlio di Guido III e di Itotta Ran-
gonl, 339, 34.
Pepoli Giacomo figllo di Guido, 70, J3; 131, 45; fra-
tello di Romeo, 70, 22: sposa una figlia di Nanni
Gozzadinl (an. 1441), 70, 32-33; essendo a Creval-
core coi fratello Obizzo, a causa d. peste le ne in-
signorisce (an. 1449). 131, 45-46, ottenendolo da
Giacomazzo da Castcibolognese, 46-48 ; 11 Senato fa
saccheggiare i suoi t>eni, 48-49: bandito dai terri-
torio di Bologna sotto pena d. confisca d. beni,
obbedisce e va ad Imola (an. 1450), 136, 49; 137,
2-4; h nella spedizlone d. fuorusciti per rientrare
in c. (an. i^SOt i^S. 5.
Pkpoli Giambattista banditu dal ferritorio di Bolo-
gna sotto pena d. confisca di tieni obbedisce e va
ad Imola (an. 1450), 136, 49-50; 137, 2-4.
1'bpoli [GianoalbazzoJ abate di Nontntola: con il ve-
scovo di Penne conduce all'altare maggiore in San
Pietro, il nuovo cav. Luigi Griffoni («n. 1432),
31, 24-26; concorre alla riedificazione d. chiusa d.
Serino (an. 1440), 67, 8-10; t («n. 1449), 129, 44-45;
h scppellito modestamente, causa la pestilenia, in
San Domenico, 45.
Pepoli Gimevra figlia di Isotta Rangoni e dl Guido III;
si fa monaca in San Lorenzo, 339, 36.
Pkpoli GiovANNi figllo dl Taddeo, 117. 48; e accom-
pagnato sino a Castelfranco da Taddeo Marchese
(an. 1446), 117, 2; quivi rilevato da Alberto Pio,
3; i dato ostaggio a Guglielmo di Monferrato dai
Boiognesi (an. 1446), 117, 48; partecipa alla spe-
dizione d. fuorusciti per rientrare in c. (an. 1431X
138, 5.
Pbpoli Giovanni figlio di Nicola, 162, U; famoso dot-
tore, vive in questo tempo in Bologna (an. 1456),
162, 14-16.
Pkpoli Giovanni figllo di Isotta Rangoni e di Guido III,
339, 33-33; fratello di Romeo, 393, 14: accorre alia
chianiata d. congiurati, per fare rientrare i Ben-
tivogiio (an. 1508), 380, 35-38: parendogli la biio-
gna male c imprudentemente corainciata torna a
casa, 39-41; con cento uomini guarda lo sbocco d.
via d. Clavature in piazza avendo seco Gaspare
Fantuzzi, 46-48; t ventitreenne, in casa di Rinaldo
fPepoli Giovanni-Pepoh Obizfo] INDICE ALFABETICO
717
Ariosti a Venezia, 393, U-15: ne e portato il corpo
a Bologna e sepolto in San Domenico con grandi
onori, 16-17.
PsPOLl GiROLAJio lleronimo] tiglio di Isotta Rangoni e
di Guido III, 339, 35.
Pepoh GiuLlA Hglia di Romeo ed Isabella Bentivo-
glio, 140, 30-31: e maritata a unCattani, 140,32-33.
Pepoli Gregoriano ospita in casa sua il card. Dome-
nico Capranica (an. 1436), 47, 17-18.
Pepoli Guido padre di Filippo, 51, 2S; 73, 31; 97, 31-32:
100, 30; di Giacomo, 70, 22; 131, «; di Obizzo, 61,
30-31; 64, <3; 68, 35; 70, 13-U; 97, 47; 131, ii: di
Romeo, 51, 25; 55, 17; 57,41; 62,6,50; 107, 33-2«;
di Taddeo, 4, 15, «6; 6, 46; si reca con il governa-
tore di Boiogna, Lodovico Alamanni, e con altri
gentiluomini bolognesi a prendere possesso di
Imola e Forli (an. 1426), 4, lO-ll; e el. d. Sedici
Riformatori dello Stato (an. 1428), 7, l; h inviato
dal Senato di Bologna arabasc. con altri a Vene-
zia a impetrarne aiuto contro il pp., 8, 14-17 ; non
ottlene nulla, 17-18; cav., el. d. Dieci Riformatori
(an. 1429), 11, 43; fe d. Sedici Riformatori, 14, 9:
va ambasc. d. Senato a Martino V a riconoscerlo
per slgnore (an. 1430), 17, 41-42; e el. da Eugenio IV,
per il quartiere di porta San Procolo, d. Venti com-
missari deputati alla creazione d. niagistrati d. c.
(an. 1431), 27, 33, 25; riel. d. Vcnti consiglieri (an.
1432), 31, 9; con Gozzadino Gozzadini cinge gli
sproni in San Pietro al nuovo cav. Luigi Griffoni,
31, 24; concorre aila riedificazione d. cliiusa d.
Serino (an. 1440), 67, »-10.
PkpoLi coiTTS GuiDo III I Giulio .', Giiido, Guidone de Pep-
poli\ figlio di Romeo e di Isabella Bentivoglio so-
rella di Annibale, 140, 30-31; 167 ,27-28; 211, 15;
221, 39-40; fratello di Maria Margherita, 220, 40: e
di Galeazzo, 206, 19-30; 211, 16; padre di Alessan-
dro, Annibale, Camillo, Cornelio, Costanza, Fi-
lippo, Galeazzo, Ginevra, Giovanni, Girolarao, Pi-
ramo, Romeo, Taddeo, Ugo, Veronica, 339, 32-35;
specificatamente di Romeo, 51, 25; 55, 17; 57, 41;
62, 6, 50; 70, 22; 107, 23-24, e di Taddeo, 4, 16, 47;
6, 46; marito di Isotta Rangoni: ha dodici anni
alla t d. padre (an. 145 1), 140, 31; accompagna
Giovanni Bentivoglio a Milano (an. 1465), 188, 38;
il duca Borso fa bruclare alla Galeazza i molini
suoi e di Galeazzo (an. 1470), 206, 19-20; gli i con-
fermata in enfiteusi insieme al fratello pred. la
Galeazza dalPabate di Nonantola per bolla di Si-
sto IV (an. 1472), 21 1, 15-16; ha nuova conferma d.
Galeazza e d. feudo di Valbona (an. 1475), 15-17;
conducc a Bologna sua moglie Bernardina Rangoni
modenese, ciii cambla il nome in Isotta, con grande
apparato e onore, 214, 37-40, 49 ; riceve doni da tutti
i cittadini artefici, compagnie e ville d. contrada
e tlene corte bandita per tre giorni avendo a scal-
chi molti nobili d. c., 43-48: avendo giA con il fr«-
tello Galeazzo pagato al capitolo d. canonica di
Bologna 1 quattro quinti d. casa Gregoriana da
loro compcrata, ed essendo nel frattempo f " *°"
praintendente alla nuova fabbrica d. canonlca con
i dctti denari costruita, prima di pagare II residuo
desidera che il pp. autorizzi i tre canonlci che con-
tinuano la fabbrica a far loro il saldo d. pagamento
(an. 1477), 217, 13-35; 11 che gll i concesso con re-
scritto pontlficio, 36-41; accompagna a Ferrara An-
nibale Bentivoglio (an. 1478), 219,34-35: accompa-
gna Giovanni Bentivoglio a Milano (an. 1479),
221, 33-23; e presente allMstrumento di donazione
d. castelli di Covo e di Antignano e d. ponte di
Pizzighettone fatta da Giangaleazzo Sforza a Gio-
vanni Bentivoglio (an. 1480), 39-40; accompagna a
Faenza Francesca Bentivoglio (aii. 1483), 223, 45-45;
fe scalco generale alle nozze di Annibale Bentivo-
glio (an. 1487), 237, 24-26: suo vestito, 27; suo dono
alla sposa, 239, 21; va con Giovanni Bentivoglio in
pellegrinaggio a SanfAntonio di Padova (an. 1488),
244, 25-27 ; accompagna Laura Bentivoglio allo sposo
in Mantova (an. 1494), 275, 30-35; con gran nu-
mero di gentiluomini interviene in Senato ad af-
fermare essere loro volonta che ne i Bentivoglio
ne aicun altro debba recarsi dal pp. (an. 1502), 314,
24-35; un suo figlio fe condotto a Roma dal Ferreri
vesc. di Bologna (an. 1503), 322, 26-27 ; t «d e sepolto
con grande onore in San Domenico nella cappella
di san Michele (an. 1505), 339, 29-31, 46; lascia di
sua moglie Isotta Rangoni dodici maschi e tre fem-
mine, 31-35; cf., 215, 2; suoi connotati e qualitA,
37-39; fu raolto amato dal popoio e la sua gran-
dezza dette sospetto ai Bentivogllo, 39-40; era molto
ricco e signore di Castiglione, Baragazza e Sparvi
nelPAppennino, 40-41 ; temendo d. Bentivoglio man-
dava fuori di Bologna i figli appena giovanetti,
41-44; sua predilezione per il figlio Piramo, 44-45;
usa 1'arma scacchese inquartata con la sega in
memoria di sua madre Isabella Bentivoglio figlia
iegittlma di Antonio, 47-48; sue magnifiche dispo-
sizioni testamentarie, 48-340, 1-2.
IPepoli] Isabella v. Bentivoglio I.
[Pkpoli] Isotta V. Rangoni I.
PupoLi LoDovico corre contro a Filippo Malvezzi che
tiene il primo tavolaccio verso i banchi di Piazza
nella giostra per le nozze di Annibale Bentivoglio
(an. 1487), 241, 3.
Pepoh Marghbrita o Maria Marghbrita figlla dl
Romeo e Isabella Bentivoglio, 140, 30-31; sorella
dei conti Guido e Galeazzo, 220, 48-50; moglie di
Andrea Barbazza, 140, 33; 209, 25 ; 220, 48-50; prende
parte al corteo di nozze di Ginevra Lodovisi (an.
147 1), 209, 25-36.
Pbpoli Nicoi.6 padre di Giovanni, 162, U.
Pepoli Obizzo \Ofizxo\ figlio dl Guido, 61, 30-31; 64,
43 ; 68, 35 ; 70, 13-14 ; 97, 47 ; 124, 46 ; 131, 45; prende
parte a una giostra indctta dal Scnato di Bologna
(an. 1440), 61, 30-31; prende parte a una giostra in
Bologna 11 giorno di san Petronio, 64, 43; prende
parte a un'altra giostra in Bologna (an. 1441), 68,
34-35; di nuovo, 70, 13-14; esce dl Bologna con .\n-
nibale Bentivoglio per la battaglia contro il ne-
mlco (an. 1443), 92, 39-41; prende parte a una glo-
stra in Bologna (an. 1444), 97« 46-47 ; e ad altra pure
bandita in Bologna per san Petronlo (an. 1447),
124, 45-46; ne rlporta il premio e I'onore, 41; es-
sendo a Crevalcore a causa d. peite, sc ne Intigno-
rlsce col fratello Glacomo, ottenendolo da Glaco-
mazzo da Castel Botognese (an, 1449), 131, 45-41: II
Senato fa saccheggiare tuttl i suol beni, 4t-49; ban-
ditodal territorio di Bologna lotto pcnad. conflsca
d. beni, obbedisce e va «d Imol* (an. Mjo)) 136, 4t-
718
INDICE ALFABETICO
(Pepoli Oblizo-Pepoli Komeo)
M; 137i 1-4; partectpa alU ipedizione d. ruoruscitl
per rientrare in Boiogna (an. 1451), 138, 4-S.
Pbpol: PiaTRO flgiio dl Romeo, 136, 10: gli h ietto,
d. pari che agll aitri fuorusciti, il breve papale che
intima ia cessione di Castel San 1'letro (an. 1450),
136, 9-ia; ne esce e va a Lugo, 14-15.
Pkpoi.i Piramo \/'irramo] figllo di Isotta Rangoni e
di Guido III, 339, 33: h canonlco di San rictro e
protonotario [s, a.], 3S; h preditetto dal padre che
lo vuol sempre seco per la sua saviczza, 44-45 ; tor-
nando a casa di notte t urtato da un -lervo d.
.Marescotti (an. 1509), 395,4-9; io riprende acerba-
mente e viene ferito dal pred., »-I0; il quale preso,
si scusa di non averio conosciuto, ma h impiccato
cgualmcnte, 10-15.
Pkpoi.i Rizzardo h el. d. Otto di Bai\a d. pace (an.
1428), 7, 6-7; d. Dieci di Balla (an. 1434), 37, 3»-37;
t ed i sepolto in S. Domenico (an. 1440), 61, JT-38.
Pefoli Romko figlio di Guido, 51, 35: 55, 17: 57, 41;
62, 6, 50: i07, 23-34; padrc di Guido III, 140,30-31;
167, 37-2S; 211, 16; 221, 39-40: di Antonio, 136, 10;
di Diamante, 140. 30-31; di Galeazzo, 67, 8: 140,
30-31; 167, 37-38; 211, 16; di Giulia, 140, 30-31; di
Margherlta, 30-31 ; di Pietro, 136, 10: fratello di
Giacomo, 70, 32: dottore di legge ; amico d. t An-
ton Galeazzo Bentivoglio, 51, 23-25: con altri amici
d. pred. h persuaso da Raffaele Foscherarl a vendi-
carne la t '^''i dare Boiogna in signoria d. duca di
Milano (an. 1438), 34-31; c el. degli Anziani di Bolo-
gna dai Senato, 52, 49-SO ; ne assume I'utHcio, 53,
3-4; c el. d. Diecl dl Balla, 55, 14, 16-17; e mandato
dagli Anzianl ambasc. a NicoI6 Piccinino per
osteggiare Battista Canetoli nel suo disegno di pri-
ineggiare (an. 1439), 57, 39-44; insieme a Raffaele
Foscherari conduce per le redinl 11 cavallo dellMmp.
di Costantinopoli alla venuta di questo in Bologna
(an. 1439), 59, 42-43; e el. d. Sedici Riformatori
d. Stato (an. 1440), 62, 1-6: interviene il giorno
dl santa Monica alla messa solenne fatta celebrare
in San Giaconio dai Senato di Bologna, 50; fc Prio-
re di Bologna (an. 1441), 68, 37-38; sposa Isabella
Bentivoglio sorella di Annibale (1441), 70, 17-18;
"cf. XCIV, 31 „; avendo accompagnato Francesco
Piccinino a San Giovanni in Persiceto e dal pred,
iicenziato dopo 1'imprigionamento di Annibale
Bentivoglio e d. due Malvezzi (an. 1442), 73, 3-5,
11-13; non orede alPaccusa di tradimento fatta dal
Piccinino ai pred. e gli raccomanda di indagare
la verita, 5-11 ; avvertito d. ritorno di Annibale,
raduna gli amici e si arma in suo favore (an. 1443),
80, 40-42 ; dalle finestre d. pal. d. Notai combatte con-
tro i soldati di Francesco Piccinlno chiusi nel pal.
d. pod., 81, 14-16; h d. Sedici Riformatori d. Stato,
87, 3-6; cassato quesfuflScio i el. d. Dieci di Balla,
l-io ; in consigiio c di parere che non sl debba ro-
vinare San Giovanni in Persiceto, ne ucciderne gli
abltanti, ma soitanto punirii d. loro pensato tradi-
mento, 96, 18-31 ; ma ii suo parere nonbac-
cettato, 31-30; h d. Rlformatori di Bologna (an.
144S), 101, 20-24; d. Sedici Riformatori d. Stato
per porta San Procolo, 107, 23-34 ; h degli Anziani
che deliberano il bando ai Canetoli e loro seguaci,
4S ; 108, 2; uomo dl gran valore, guida ii popolo
Boiognese contro San Giovanni in Persiceto (an.
1446), 115, 37-M; prlma di dare 11 guaito al territo-
rio manda un trombetta nei caiteilo a chiederne
1'obbedienza, 31-33; al rifiuto io astedia, 34-36; cf. 43-
4J; AlPannunzio d. soccorti Inviati ai castelio dai
Vitconti, ti riduce con ie sue genti 1 Budrio per
sicurezza, 4S-46: partecipa al governo di Bologna,
116, 15-17; h Gonfaloniere per porta San Procolo di
novembre-dicembre, 118, 16-17; ric. 33;id. Sei Rifor-
matorl al governo d. Stato, 119, 34-35; % mandato con
Braccio Baglioni a sottomettere Cento (an. 1447),
121, 27-31: invia nei castello un araldo a intimare
ia resa sotto minaccia di saccheggio e distruzione,
39-31; gli i risposto che devono obbedienza ai vetc.
non a Bologna ; 31-33 ; ne scrive al Senato doman-
dando istruzioni, 32-33; e degii Anzi«ni di marzo-
aprile (an. 1449), 129, 34-3S; con Gioranni Fantuzzi
e altri nobiii si pente di aver condotto in Bolo-
gna Sante Rentivoglio che aveva saputo cattlvarti
l'affetto del popolo e mirava a primeggiare, 130,
17-26: in un'adunanza di nobili tenuta in cata tua
si accordano di uscire di c. sotto pretesto d. pe-
ste, recarsi a Castel San Pietro e quivi trattare
con il re di Napoli, i Canetoli e gli aitri fuoru-
scitl per cacciare Sante di Bologna, 36-37 ; ric, 131,
7: giunge Carlo Malvezzi a intimare a iui e ai
suoi compagni da parte d. Senato e di Sante Ben-
tivogllo di uscire d; Castel San Pietro entro un'ora
pena la forca, 131, 16-21; sua superba risposta ne-
gativa, 21-26; c bandito dalla Ringhiera, 21 ; ven-
gono a raggiungerlo altri amici da Boiogna, 21-29 :
con Giovanni F^antuzzi e gli altri banditi si inti-
gnorisce di Castel San Pietro al grido di * V^iva la
Chiesa „, 36-37; pone nelia rocca con buoni presidi
due casteilani a suo nome, cioe Pietro Carretti e
Giovanni dal Verde, 37-38; invita gli amici a rag-
giungerlo, 39-40; scrive ai Canetoli e agii aitri fuo-
ruBciti anche a nome d. compagni di essere pronto
ad aiutarli in ci6 che loro piacesse, 40-41; scrive
anche al pp. giustificando il suo e loro operato con i
malfatti di Sante Bentivoglio e d. sua fazlone, 41-
43, e dichiarandosi pronto con i suoi compagni a
ogni sua richiesta, 43-44; riceve aiuti di fanti e vet-
tovaglie dal viceri di Napoli contro Astorre Man-
fredi, che si propone assediarlo, 132, 14-16: ii Senato
di Bologna cerca espellerlo da Castel San Piero in-
sleme ai fuoruscitl, 30-31 ; cf. 13-14 ; h accusato da
Gaspare Ringhieri presso ii pp. (an. 1450), 135, I-4 ;
gli % letto, d. pari che agli altri fuorusclti, dai
messo pontificio il breve papale che intima la resa
d. castello, 136, 9-lS; obbedisce e va a L.ugo, 15;
bandito dal territorio sotto pena d. confisca d
beni, va ad Imola, 49; 137, 3-4; fe nella spedizione
d. fuorusciti per rientrare In Itologna (an. 1451),
138, 1; t avvelenato in Imola dal suo barbiere, 140,
29-30: lascia due maschi Guido (Giulio !) e Ga-
ieozzo in tenera eti e tre femmine Margherita,
Giulia e Diamante da Isabella Bentivoglio sus
moglie, 30-33.
Pbpot.i Romko figlio di Isotta Rangoni e di Guido III;
t fanciullino, 339, 32-33.
Pf.poli Romko fratello di Giovanni, 393, 14 ; di .Mes-
sandro, 390, 48; h uno degii accaniti difensori di
Pisa contro i Fiorentini (an. 1505). 338, 5-6; tor-
nando a Bologna dal soldo d. Veneziani si scontra
(Pepoli Romeo-Peterlini Petronio) INDICE ALFABETICO
719
per via con Alessandro che fuggiva di c. e a lui si
accompagna verso Pisa (an. 1508), 390, 48; 391, 1-2.
Pepoli Taddeo t (1347), 339, «; Guido III Pepoli
lascia per testamento cinquecento ducati perche sia
iinita la sua tomba (an. 1505), «-50.
Pepoi.1 Taddeo figlio di Guido, 4, 16, 46; 6, 46; padre
di Giovanni, 117, it ; si reca con il governatore
di Bologna Lodovico Alamanni e con altri genti-
luomini bolognesi a prendere possesso di Imola e
Forli (an. 1426), 4. 10-16; sposa una figlia di Mat-
teo Canetoli, 47: h el. Gonfaloniere d. popolo per
porta San Procolo (an. 1428), 65, 4S-46; si arma al
suono d. campana di San Giacomo e va in Piazza
in aiuto d. Marescotti (an. 1445), 104, 29-30, 3J-35.
Papor.i TAnDBO figlio di Guido III e Isotta R.ingoni,
339, 33-33; veste l'abito d. monaci di Monte Oliveto;
diventa diacono poi vese. [an. 1533], ^*-
PspoLi Ugo figlio di Isotta Rangoni e di Guido III, 339,
32-3J ; con Gianfrancesco Poeti e Ercole Bentivoglio
h d. quarta squadra nel torneo indetto a Bologna
da Giovanni Bentivoglio (an. 1470), 204, 44-45 ; cala
dalla montagna con molti montanari per prendere
in mezzo i Bentivoglio, ma il disegno fallisce essen-
dosi i pred. ritirati in tempo nel Modenese (an,
^50"/), 370, 2-4; accorre alla chiamata d. congiurati
per fare rientrare i Bentivoglio (an. 1508), 380, 35-
39 ; ma parendogll la bisogna raaie e imprudente-
mente cominciata si accinge a tornare a casa, 31-
40; al fine resta presso lo Scappi con cento uomini,
40-41 ; impedisce al popolo dl saccheggiare le case
dl Anton Marla Legnani e di Alberto Carbonesi
(an. 1508), 382, 45-47; si reca a Roma chiamatovi
dal pp. sotto fede di sicurtk, 384, 13-1»; i rin-
chluso in castel Sant'Angelo, 20-21.
Pkpou Veronica figlia di Isotta Rangoni e di Guido III,
maritata al conte Venceslao Pallavlcinl, 339, 35-36.
Pepoli (falazzo) dbtto Coixboio Grggoriano V. Bo-
logna (palazzt).
Peppou V. Pepoli.
Pbracini Carlo fa un presente alle nozze dl Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 26; gli sono dati da Gio-
vanni Bentivoglio casa e beni di Battista Severi
(an. 1488), 252, 26-27.
PbrgoI.A ric., 174, 35-36.
Pbrgola (dalla) Anoelo cap. d. duca di Milano ; una
notte traghetta tacitamente il Panaro pr. San Gio-
ranni in Persiceto, sopra un ponte di botti, dopo
averlo invano tentato per un mese (an. 1426), 3, 25-2f.
[Pergola (dalla) Dklfino] vescovo di Modena ac-
compagna Galeazzo MarJa Sforza a Bologna (an.
1459), 168, 48 ; 169, 4.
Pbrgola (dalla) Lkonoro. Nella sconfitta data da An-
nibale Bentivoglio al Dal Verme pr. San Glorgio
si salva fuggendo a Finale (an. 1443), 93, 34-35.
Pehotti Nicolo dottore In lettere greche e latine; fc
efiiglato accanto al card. Bessarione nella cappella
di Santa Maria d. Monte (an. 1455), 159, 12-14 ; di-
viene arciv. di Manfredonia [an. 14S8]< 13-
Persicetd \Ptrsicetlo\ v. San Giovanni in Ptrsictto,
Pbrsio V. Malvezzi P.
Pbruoia \PerHiinm\ (cittX). Ne i fuoruscito Ranlerl
Frosina (an. 1430), 19, 16-17: vi passa Timp. Slgi-
smondo di Lusiemburgo (an, 1433), 36, 13-14 ; vl
si dirige 11 Plcclnlno ft tervtgio d. pp. (in. 1455),
159, 36: vi si trova Carlo Zambeccari (an. 1458),
165, 25 ; e gravemente danneggiata dal terremoto,
26; Ti e di passaggio il pp. Pio II (an. 1459), 167,
3»; vi t il pod. Gaspare Grassi di Boiogna (an.
1484), 231, 14 ; ne e el. vescovo 11 bolognese Astor-
re Malvezzi cav. d. Magione (an. 1487), 244, 2-3;
ric, 281, 37; vi si reca Alessandro VI con larghis-
simo seguito di prelati e soldati (an. 1495), 286,
22-24; ric. 324, 15; v. anche Alessandro da Periigia.
Peruoia (lago). Giacomo Picclnino vuol recarvisi per
muovere guerra improvvisa a Siena (an. 1455), 159,
25-26.
— (legato) V. Pietro Riario.
— (podesta, prktore) V. Gasfare Grassi (an. 1484);
Gian/rancesco Aldrovandi (an. 1485).
— (territorio) [territorio di Pemsia] ric. per la Pieve,
321, 28-29.
— {vEscovj) V. Giacomo I'n(»»»cc«' (aa. 1449-1462), ./4i/oj-
re Malvezzi (an. 1487).
Perugino v. Tartaro Perugino.
Pksarbsi. Saputo che Cesare Borgia si accostava a Pe-
saro con l'esercito, s'impadroniscono di Galeazzo
Sforia, che neirassenza d. fratello Giovanni te-
neva ia c, volendo la resa per non patire danni
(an. 1500), 300, 39-43; ottenuta dal castellano la roc-
ca la danno al Borgia e rilasciano Galeazzo, 43-45.
Pbsaro. Tra questa c. e Fossombrone h sconfitto Nicold
Picclnino da Francesco Sforza (an. 1443), 97, 9-10;
vi si recano cittadini Bolognesi a prendere Gine-
vra Sforza sposa di Sante Bentivogllo (an. 1454),
147, 15-22; ric. 201, 4; vi torna la pred. con ricco
seguito per assistere alle nozze di Costanzo Sforza
con Maria Camilla principessa dl Rossano (an.
I47S), 215, 7-13; vi e di passaggio Ginevra Benti-
voglio diretta a Loreto (an. 1489), 254, 23-24; vi
si accosta il Valentino con l'esercito (an. 1500'),
300, 39-40; ne parte Giovanni Sforza a dimandare
aiuto a Venezla, 40-41; nel frattempo ne fc data la
rocca dal cittadini al Borgia, 44; ne parte Galeazzo
Sforza fratello dl Giovanni, 45; II Valentino vl
lascia buon presidio, 301, 6 ; vl rientra Giovannl
Sforza (an. 1503), 324, 21.
— (SioNORl) V. Alessandro Sforza (aa. 1445-1473); Co-
stanzo Sforza (aa. 1473-1483); Giovanni Sforza (aa.
1483-1500; 1503-1510).
— (territorio) ric per Monte Siccardo, 97, 12.
Pbscarola. Vi h rovinato II raccolto da un temporale
(an. 1448), 125, 31-13; i danneggiato dalla tempe-
sta (an. 1453), 143, 33-34.
Pescarola (Da) Bartolomeo padre di Osiano, 137, 10.
Pbscarola (Da) Ossano figlio di Bartolomeo ; parla a
Modena con Galeotto Canetoli (an. 1451), 137, 10-
11 ; che gli dona un cinturino con la sua arme, II-
13; h perci6 implccato, 12-13.
Pesciiibra. Gianfrancesco Gonzaga la pretende dai Ve
neziani che 1« posscggono (an. 1509), 393, 36.
Psstecchio in Puglla, dannegglato dal terremoto (an.
1466), 190, 32.
Pkstilenzb In Bologna (an. 1507), 367, 31-31.
Petbrlini PetroNIo \_Pttronio di Pettrlino, Ptlronio
Pettrlini, Pttronio Ptttr/ino] figUo dl Pletro, 109,
7-8; pescatore ; prende parte a una giostra In Bo-
logna (an. 1444), 97, 46-48; la sua casa ^ saecheg'
glata e bructaU (an. 144$), 106, 42; 107, 2;kban-
720
INDlCE ALFABF/riCO (Pelerlmi P.-Piccinino Drusiana)
dito di Bologna perctii leguace d. Ctnetoli, 109,
7-1; i ucciio in Bologna durinte i torbidi per la
t di Annil)ale «entlTogiio, 106, 26, M-2».
Pbtkklini Pietro padrc di I'etronlo, 109, 7-I.
Pbtsruno V. l'trme (Dal) P.
PrrRONILLA (CaPPKLLA DI 8ANTA) V. Roma (cUtta di
San Pielro).
Petronio V. Ballarini /'., Ballatini P., Barhieri P.,
Bianchi P., Chiodaroli o Buratlieri l\ Fondazta
(Dalla) P., Frixta P., ara.<isi P., Lapi P., Musotti
P., Paltroni P., Papazzoni /'., Peterlini P., Ra-
ntixzi P., Sassuno (Da) P., Scannello {Da) P., Sega
(Dalla) P., Soria P.. Sfasrnoli P., Vitali P., Zagni
P., V. anehe Pietro di Petronio.
Pktronio (san). "Sua nascita (an. 386), CXXXV, 11;
errore In proposito di Leandro Aiberti, M-31 , ; fa
scavare ie fosse di Bologna (s. a.), 255, 3»;glostre
in Boiogna per ii giorno d. sua festa (an. 1440),
64, «l-iJ; (an. 1441), 70, IJ-16; ii palio clie si do-
veva correre nel giorno d. sua fcsta e rimessoaila
festa di San Luca (an. 1444), 99, 31-3J ; ne h portato
in proiesslone il capo con le aitre reiiquie per le
vle di Bologna in rallegramento d. vittoria contro
i Turclii (an. 1456), 162, 40-42; per la sua festa si
da principio a una giostra pericoloia e crudele,
nella quaie combattono cinquantasei giostratori e
resta f Cjiambone da Sartirana (an. 147 1), 209,
1-16; la sua testa conservata in Santo Stefano h por-
tata in processione con altre reliquie (an. 1474),
214, 31-33; (an. ijoi), 307, 3-5; (an. 1505), 334, 3»-
335, 1-5.
Petronio (chibsa di San) V. Bologna (chiese).
Petrocci Antonio di Siena, fe ei. pretore e cap. d!
Bologna (an. 1436), 3, «-5 ; Francesco Roselii d'A-
rezzo i suo vicario, i.
Pktrucci Pandolfo signore di Siena: conviene in per-
sona di Antonio da Venafro alla Magione nel Pe-
rugino con altri signori e cap. per mettersi d'ac-
cordo contro ii Vaientino (an. IJOJ), 315, 24-33;
ii Borgia mostra ignorarne ia presenza nel Senese
(an. 1503), 321, 9-10; nn suo tiglio quindicenne
passa di Bologna diretto in Francia ; e ospitato
da Alessandro Volta, 323, 30-32; ofFre al Senato di
Bologna una certa quantita di grano, ma non pu6
poi condurla avendo i Fiorentini rifiutato il passo
(an. 1504), 333, 2-4.
Psvkrata (dalla) Antonio parte di Bologna crociato
con Achille Maivezzi (an. 1464), 185, 40.
Phiuppo V. Filippo.
Piacbntini Astorrk \Astorre Piasentint] fa un presente
alie nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 48:
escedi Bolognacoi Bentivoglio suoi amici(an. 1506),
348. 41; 349, 7-8.
PlACBNTl.Nl GiovANNi servitore di Giovanni Marsili;
durante la processione d. rogazioni in Bologna
scontratosi con un suo nemico gli si precipita ad-
dosso per feririo (an. 1500), 299, 47-48; ne sorge
tumulto e panico con molte disgrazie, 4S-300, 1-3 ;
sopraggiunti 1 Gonfalonieri d. popolo e preso e
impiccato sui luogo, 5-7.
• Piacbntini Muzio. Sua poesia gratuiatoria inserita nei
I voi. AtlV Historia di Bologna del Ghirardarci (au.
1596), LII, 1»-21 „.
PiACBNZA \Piastnta\ (ciTTA). Vi li trova Luigi dal Verrae
(•n. 1444), 98, *-7; v. aneht AnUmelh da Piactnza,
Bartolomeo da Piaeenza, Httore da Piacenta, Gia-
como da Piacenza, (Hovanni da Piacenza, Rniiuo da
Piacenza.
PlACENZA (ciTTAOmi KL. A UFFICI PUBBUCl) V. Con/alo-
nieri Filippo pod. di Bologna (an. 1440).
- (skinorb) [Placentiae domimus) v. Sforta Francetco
(aa. 1450-1466).
— (tbrritorio) ric. per Buiieto, 368, 20-JI.
— (vESCOVl) x;. Branda da Castiglione (aa. 1404-I411):
Nicolh Amidano (aa. 1448-1453).
PiACBVOU BuoNOiovANNi k creato da Giulio IF Mts-
laro d. Pescatori (an. 1506), 360, lo-ll.
Piancaldo (Da) Bartolomeo p.-idre di Giovanni, Gla-
como e Filippo, 13, 5-6.
Piancaldo (Da) Fiuppo figlio di Bartoiomeo; eiiendo
complice nelia congiura per introdurre iVsercito d.
Chiesa in Bologna e implccato nei Mercato dopo
vari tormenti (an. 1429), 13, 5-t.
Piancaldo (Da) Giacomo iiglio di Bartoiomeo; avendo
voluto tradire Boiogna all'esercito d. Chieia k im-
piccato in Mercato coi fr. Filippo dopo vari tor-
menti (an. 1429), 13, 5-S.
FiANCATj)o (Da) Giovan.ni figiio di Bartoiomeo e fra-
tello di Giacomo e Fiiippo, 13, 6; qual coroplice
nella congiura per introdurre l'e$ercito d. Chiesa in
Bologna, h trascinato a coda di cavailo per ia c,
poi accoppato e squartato e i pezzi appiccati a
porta San Felice (an. 1429), 5-1; cf. 12, 48-49.
Piancaldoli nel territorio di Firenze; vi fugge Nicol&
da Tolentino (an. 1248), 7, 30-31.
PlANGiPANB [Pianzipani] nei territorio dl Ravenna, 197,
8 ; vi si reca Bartolomeo Colleoni e il conte dl San
Prospero (an. 1467), 197, 7-1.
Pianoro nei Bolognese ; Pio II vi giunge e vi cena
(an. 1459), 170, 2; vl si reca il Senato con i ma-
gistrati e nobili di Bologna incontro ai pp., 5-6;
11 quaie vi pernotta (an. 1460), 173, 28-29; nobiitA
e popolo di Bologna vi si recano incontro a Gio-
vanni Bentivoglio (an. 14S8), 247, 9-11.
' PiANTA DEI-LA citta di Boi.ogna, coi nomi dbllb con-
trade k dklle piazze di fra Cherubino Ghirar-
dacci, inedita, XXXV, 27-33 ,.
PlANTAVlQNK Bartolomeo figlio dl Melchiorre, 183, 20:
ucclde al Finaie Siivestro dalla Vezza su cui era
una tagiia di cinquanta ducati (an. 1464), 183, 19-20.
PiANTAViGNB Melchiorre padre di Bartolomeo, 183,20.
PlANZlPANI V. Piangipane.
PlASENTINl V. Piacentini.
PlATKSl sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,33, 37.
PiATESi Gabrielk. Quale seguace d. Canetoli gli sono
fatte sequestrare dal pod. Offida tutte ie armi che
possedeva (an. 143S), 44, 39-42; la sua casa i sac-
clieggiata e incendiata (an. 14451, 106, 42; 107,1-2.
PlATKSi GlovANNl. Suo dono a Sante Bentivogiio per
le nozze (an. 14S4), 149, 36-37; fa un presente aiie
nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 27.
PiAzzA GiovANNi dottore iliustre, t d e lepoito in
San Pietro di Bologna (an. 1427), 5, 33.
PlCClRANo V. Pizzirano.
PlCClNINo V. Giacobino detto Piccinino.
.... PlcciNiNo passa di Bologna al seguito d. conte
Giacomo Piccinino (an. 1464), 185. 8. 10.
[Piccmwoj Drusiana v. Sforta Drmsiana.
[Piccinino Fr.-Piccinino Giacomo] INDICE ALFABETICO
721
PlcciNlifo FRA.KCBSCO figlio di Nicol6,58, 8, 11; 63, Jl;
72, S7-28; 98, 44; 99, 45; mllita nell'esercito raccolto
In Imola per la Chiesa da Antongaleazzo Bentivo-
glio, da Mlchelotto Attendolo e da Nicol6 da To-
lentino (an. 1428), 8, 24-26: e mandato da suo padre
con buon presidio a occupare Bologna (an. 1439),
58, 8-9; vi giunge, 11 ; fe ben ricevuto dagli Anzianl e
alloggiato nel pal. d. Notai, 12-14; sconfitto ad An-
ghiari dai Fiorentini si salva col padre a Borgo San
Sepolcro (an. 1440), 63, 20-32; e lasciato dal pred.
con l'esercito in Romagna, 35-36 ; va a fare visita
alla novella sposa di Romeo Pepoll, l/abella Ben-
tivoglio (an. 1441), 70, 19; fe lasciato dal padre nel
Bolognese con molte bandiere di fanti (an. 1443),
72, 28-30; gli e scritto dal pred. che cerchi di pren-
dere prigioniero Annibale Bentivoglio, 31-32: a rag-
giungere lo scopo si finge malato e si fa condurre
a Bologna, 32-33; va ad abitare nel pal. pubblico,
poi nel vescovado, 32-34 ; finge di essere disturbato
dal suono d. campane di San Pietro che ordina
tacciano, 34-36; mostrandosi desideroso di aria piu
pura sl fa condurre a San Giovanni in Persiceto
lasciando a Bologna i suoi soldati per infrenare gli
eventuali tumulti, 36-38, 44-46; vi si fa accompa-
gnare dal Bentivoglio c da altri slgnori che quo-
tidianamente lo visitavano, 39-44; glunto a San
Glovanni si fa portare nella rocca e si mette a
letto, 46-48; Annibale e i compagni lo lasciano al
riposo, ma uscendo dalla sua camera sono presi e
imprigionati, 48-73, 1-3; rassicura su questo fatto
Romeo Pepoli e Giovanni Fantuzzi nel iicenziarli,
3-4, promettendo loro di rimandare liberi i priglo-
nieri se ritroveri infondate le accuse che loro sl
facevano dl volere mutare la signorla d. c, 4-5;
cf., 11-12; consegna Annibale e i Malvezzi a Filippo
Schiavi con l'ordine di condurli a Parma, 12-13; dl
qui li manda alla rocca di Pellcgrino, 14; ove fa
lasciare Gaspare Malvezzi trasferendo il Bentivo-
glio nella rocca di Varano d. Marchesi, 14-16, e
Achille nella rocca di Compiano, secondo altrl In-
vece a Val di Taro, 16-18; a tutti fa porre ferri ai
piedi, 18; si reca a Parma (an. 1443), 75, 22; manda
a Bologna Eliseo suo segretario a ordinare a Cer-
vato di Caravaggio e al cap. Pietro del Purgo dl
uscire dal pal. d. citta, 22-25; toglie agli Anziani
dl Bologna la chiave d. porte e vi pone cap. e
presidi propri, 25-26; da Parma, si reca a Bologna
conducendo seco cinquecento cavaili, 42-43; aliog-
gia nel pal. grande e se ne fa dare le chiavi, 43-
44; raduna il Senato e gli impone di trovare il
denaro per pagare 1 cavalii da lui condotti, 45-48;
rlceve la somma pretesa, 76, 2-3; suo bando contro
Lodovico dalle Correggie ric, 80, S-6, 14-15,30; fa
fronte al popolo che giudato da Annibale Benti-
voglio lo assale in Pal., combattendo dalle finestre
coi suol soldati, 81, 7-18; vista disperata rirapresa
si chiude nella sua camera, 38; e qul preso e dalia
Rlnghlera mostrato al popoio, 34-41; senza rintcr-
vento d. Bentivoglio e dl alcuni poctii sarebbe
stato gettato In Piazza, come reclamnva a grandi
urli 11 popolo, 40-43; i da Antiibale fatto condurre
legato a casa sua e Ivl guardato coi ferrl ai pledi,
44-49; i suoi soldati in Pai. e In c. sono spogllati
dal cittadini, 49-50; anche quelit nel territorlo sono
spogliati dal contadini armatisi, 82, II-12; ric, 19-
20; inutilmente prega Tartaro Perugino di rendere
il castello di Galliera ai Bolognesi per amor suo,
21-24; ric, 83, 17; suo imprigionamento ric, 87,
41; resta in casa d. Bentivoglio, 89, 15-16;
apprende con dolore ia notizia d. lega conclusa da
Bologna con Firenze e Venezia, 16-17 ; gll h pro-
messa dai Bentivoglio la liberta in cambio di quel-
la di Gaspare e di Achille Malvezzl, 94, 35-36; h
condotto al Panaro al passo di SanfArabrogio ove
dall'altra parte dovevano essere condotti i pred.,
39-40; la sua liberazione & messa in forse dalla dif-
fidenza reclproca d. due parti, 40-42; passa II fiume
per intervento di Aldobrandino Rangoni ed hli-
bero, 46-48; ric, 95, 50; 96, 7; gli i lasciato dal
padre, costretto a partire per Milano, 1'esercito d.
Marca (an. 1444), 98, 43-44; fe assalito, sconfitto e
fatto prigioniero a Monte Olmo da Francesco Sfor-
za, 44-48; cf. 99, I-I6; per il dolore d. sua sconfitta
e priglonla ii padre, ammalatosi, f, 99, 43-46; con
Luigi da Sanseverlno si reca nel Bolognese (an.
1445), 112, 34; e mandato dal Vlsconti a Impadro-
nlrsi di Cremona promessa da Glovanni Schlavl
soldato d. Sforza (an. 1446), 115, 3-4; Timpresa non
riesce, 4-3; se ne va allora a Soncino che ottlene
senza cor.trasto, 5-6; ritorna ad assediare Cremona,
6 : ma e sconfitto a Merzaro da Micheletto Atten-
dolo, 117, 37-39; si salva sull'altra riva d. Po fug-
gendo in una barchetta, 39-40; gran parte d. suo
esercito con i carrlaggi e pontl rimane preda d.
nemico, 40-41; da Piumazzo ni Canetoli (an. 1448),
125, 38; per il che riccve un presente di denari dal
ieg. di Bologna Astorre Agnesi, 45; f i" Milano
(an. 1449), 132, 28; d. sua f '' rallegrano i Bolo-
gnesi, 21-29 ; Giacomo suo fratello vuoi vendicarne
gli oltraggi rlcevutl dai Bolognesl (an. 1455), 154,
4-5; cf., 147, 3-4.
PicciNiNo Francesco figlio di Glacomo, 188, 29; h fatto
prigionlero col padre dal re dl Napoli (an. 1465),
188, 39-30.
PlCCIMINO CONTB GlACOMO figlio dl Nlcoli, 153, 50;
154, 1; h iasciato dal padre suo luogotenente a
Bologna (an. 1440), 62, 33-33; non essendo a soldo,
determina di passare nel Bolognese e dare noie
alla c. per vendicare la cattura d. fratello France-
sco (an. 1454), 147, 2-4; cf. 8-9; 154, 4-5; ir ad Asola
nel Brcsciano con le sue schlere (an. 1455), 1-3; qul
kccordatosi con II pp. e 1 fuoruiciti bolognesi ac-
cetta Plmpresa dl muovere contro Bologna, 3-7, e
tubito vi si accinge, 7-8, cf. 12-13; prlma che patil
U Po 11 duca .Sforza Invla un esercito in aiuto d.
Bolognesi, 19-34 ; uno d. cap. d. pred. esercito, Cor-
rado Sforza, torveglia da Cotlgnola i suoi movl-
menti, 36-27; II Senato di Bologna sa che la tua
andata nel terrltorio procedeva dal pp., 29-30, e s i
• ccorda col pred., 30-155-156-157-1S8, i-3i; per
II che lascia 1'lmpreta rontro la c. e ad altro tl
volge, 33-33; pasta dl Ferrara rlcevuto onorevol-
mente dal duca Borto, 159, 16-17; traverta qulndl
II Po e con tremlia cav. e mlUe fantl ra totto Co-
tlgnoia, 17-18; poi a Camuri e a San Glorglo, II-
19; l'eterclto d. duca Sforza il reca a Solarolo in
Roroagna per impedlrgli aggrettlonl ai Bolognese,
20-33; si muore con tutto il campo a Galeata, 33-
T. XXXm, p. I — 46.
722
INDICE ALFABETICO IPicclninoGiacomo-PiccininoNlcolo!
34, e di qul • ClttA di Cantello e «1 ligo di Peru-
gti per fare linprovviia guerra • Siena, 34-26; vl
prende aliuni castelli e saccheggli Cortona, J6; i
Sencsi gll ritolgono i (-astclli e lo vincono essendo
aiutiti dil pp., dal Venczlani e dallo Sforza, 37-
3i: si ritirn a Castigiione d. i'e»caii, 2t-n\ di nuovo
disfatto indietreggia a (Jrbetello, 3»-30; ridotto qul
a niii partito dal iiemico c diila fame c salvato
dallc gaiee di re Alfonso, 30-33; per Interposizionc
d. re fa pai'c coi Henesi cui renile i castelli e tcrre
occupatc in camliio di cinquantaniila ducati, 33-35:
va 11 Perugiaallo stipendio d. pp. pcr un anno, 35-36;
eisendo ai soldo di rc Aifonso muovc guerra con
Federlgo di Montcfeitro a Slglsmondo Malatesta
(an. 1457), 164, 3»-40; II Senato di Bologna tenie
abbia cattivi disegni contro la c. e manda alTuopo
ambasc. al pp. (an. 1458), 165, 8-13; combatte in
Abruzzo e Sigismondo Maiatesta muove in suo
aluto (an. 1461), 175, 50; 176, 1-3; ciic poi non
gii reca costretto a retrocedere per difendere il suo
stato, 2-3; ha bisogno di gente (an. 1462), 168, 19-
20; soilecita aiuti a Ferrara e ottiene dal duca Borso
d'Este denari con cui assolda Francesco dalla Mi-
randola e ottocento cavalli, 179, 21-34; il pred. riu-
nitosl a Sigismondo Malatesta si muove per rag-
giungerlo, ma sono fermatl al Tronto da Lodovico
Maivezzi e da Matteo da Capua, 36-30; k preso in
sospetto dal duca Sforza ii quale per meglio in-
gannario gli dk in moglie la Aglia Drusiana, ma si
accorda col re di Napoli segretamente per farlo
capltare male [an. 1464], 188, 33-36; passa con molto
seguito dl Boiogna, diretto a Milano a sposare
Urusiana (an. 1464), 185, 6-13; alioggia nel pal. di
Giovanni Bentivoglio onorevolmente ricevuto e
trattato, e visitato da molti nobili, 13-15; parte di
Boiogna per San Giovanni in Persiceto e quindi
per Crevalcore e la Mirandola, spesato nel suo
viaggio dal Senato di Boiogna e accompagnato sino
ai confini da Lodovico Cacciaiupi e Giacomo Mar-
sili, 185, 16-20; e ricevuto con la sposa a Napoii
con grandi onori, 36-37; ma volendo tornare a Sul-
mona per apparecchiarsi a incontrare Ippolita prin-
cipessa di Taranto e fatto prlgione col figlio Fran-
cesco e ii conte Broccardo suo cancelliere, 37-30, f
di morte forse non naturaie, 30-31; ric, 189, II.
PiccisfiNO GiovAirai bolognese; uomo d'arme di Ti-
berto Brandoiini, vince a meta il premio e l'onore
in una giostra bandlta in Bologna dal Senato (an.
1459)1 ^71, 34-36; essendo cap. d. cavalli d. pp. a
Casteileone, rifiuta di ubbidire a Lodovico Mai-
vezzi e di combattere; 4 cagione d. sconfitta del-
i'esercito d. Chiesa (an. 1461), 175, 38-39; cf. 45.
PlCClNlKO NlcoLo [JVicolb PicctHino Viscoiiie, Nicolh !•'«•
.icoHii, marchese e conte dHcale] padre dl Giacomo,
1.54, 1; di Francesco, 58, 8, U ; 63, 21; 72, 27-28; 98,
44; 99, 45; i in Toscana (an. 1434), 38, 35; c chiama-
to dai Romani a Roma, 40; dai duca di Milano e
richiamato dal regno di Napoii con le sue milizie e
fatto capo di tutto i'esercito contro la Lega Guelfa,
39, 50-40, 1 ; giunge a Foril, 2; si scontra con reser-
cito d. Lega sulla via Fiaminiatra Castel Boiognese
e Imoia, 15-16; dopo alterna vicenda rompe i nemici
d. quaii appena miile scampano, 16-20; ric, 24; pone
l'assedio a Castei Boiognese, io conquista e conse-
gna at Boiognrsi, 3t-37; mandi al duca di Mllano
I cap. fatti prigionieri nella pred. battigiii, 38-3«;
coniede aicune squadre ai Bolognesi clie vogiiono
riacquistare i rastelli loro presi dal Gattameiata,
32-33; assedla Granarolo, 40; fa dar rassaito a Ca-
stei San Pietro dal luoi soldati, 44-4S, che lo otten.
gono a patti insieme al vicario fiorentino, 45-48;
i pred. spogliano i presidi ivi lasciati d«i Gattaroe-
iata e consegnano ii casteilo ai Bologneil, 48-49, p<>j
vanno ad ailogglare a Borgo l'anigale, ove ancht
egil si reca, trattenendovi.si alcuni giorni per il
tempo cattivo, 50; 41, 1, 4-5: h visitato da molti
Bolognetl e riceve presenti di vettovaglie daiia '..
1-3; rimessosi ii tempo va contro Catteifranco. 7-8-.
dalla pioggia e costretto a togliere l'assedlo a que-
sto iuogo ove era chiuso li Gattamelata e a tor-
nare in Lombardia per svernarvi, 12-U; proniette
ai Bolognesi che a prlmavera riconqulsterA ioro
Casteifranco, .SanfAgata, San Giovanni e Manzo-
lino in potere d. Veneziani e Fiorentini, 13-15; li
duole d. t di Nicol6 Fortebraccio (an. 1435), 42.
18; ric, 43, 21; ottiene dai Bolognesi duemiia du-
cati c in cambio restituisce loro Castei Bologneiie
e Castel San Pietro, 44, 33-37 : ottiene in prestito
dal pp. cinquemila ducati (an. 1438), 50, 47 ; 51, I ; e
incitato dal pred. a prendere soldo dalla Chiesa o
dai Vencziani, 51, 1-2; tira in lungo le trattative
parecchi giorni, 3; efFetti di questo tracchegniire,
3-6; saputa la presa di Spoleto scrive al pp. rim-
proverandogli che cercasse di renderlo traditore
al suo signore, 7-8; gli si dichiara nemico, 8-9;
prende infatti aila Chiesa parecchie c, 9-10; gii e
dato ordine dal duca di muovere contro Boiogna
secondo accordi d. pred. con alcuni clttadini, 31-
22; e affrettato dal pred. che anche gli ordina di
assoldare a ogni patto Pier Giampaolo Orsini, 32-
34; nel che riesce, 40-41; entrato nei territorio di
Bologna ra a Borgo Panigale e Casalecchio quindi
passa ailTdice ove si accampa, 35-37; gli vengono
mandati presenti dal governatore di Boiogna, 37-
39; ordina all'Orsini dl raggiungerlo ali'Idicc, 41-
43; con lui recasi neli'Imolese quindi verso Boio-
gna chiamatovi dai congiurati, 4:-43: giunto a Ponte
Maggiore con tutto l'esercito intima al governatore
di dargii la c, 45-46; per opera di Raffaele Fosche-
rari entra in Bologna dalle porte di San Vitaie e
San Domenico apertegli di notte, 52, 9-14 ; si ferma
nelle case d. Bentivoglio a strada San Donato ad
aspettarvi il successo d. lotta tra i cittadini e i
soldati d. governatore, 23-36; appreso che i primi
prevalevano si conduce in Piazza, 36-38; assedia ii
governatore che sl rende a patti, 28-31 ; nonostante
ci6 saccheggia il Pai., 31 ; fa uscire lo Scotti di
Bologna, 31-32; radunati i cittadini si rallegra che
abbiano riacquistata la loro liberti, 38-39: fa loro
buonc promesse da parte d. duca, 39-40; s'impegna
di conquistare loro Galliera e li esorta a non aprire
ie strade arrostate per impedire ai soidati di fare
disordini, 40-43; manda alcune bande di fanti con-
tro ii castello di Galliera, 45-46; h sdegnato d. f
ivi incontrata da Francesco Duglioii, 46-47; fa sca-
vare una fussa intorno al castello per impedire
ie sortite agli assedieti, 47-49; a nome d. duca di
Miiano riceve in obbedienza tutti i castelii d. Bo-
' [Piccinino Nicold]
INDICE ALFABETICO
723
lognese a eccezione di Cento e d. Pieve soggetti
al vesc, 53, 15-17; anche questi minacciati di di-
struzione gli si arrendono, 18-20: pone dovunque
sue guardie, JO-21 ; mette anche un presidio in Gal-
liera contro i patti, 21-Ji; cf. 82, 36-37; fa rovinare
tre voltoni che congiungevano la fortezza di Gal-
liera alla c. per tenerla piii sicuramente, 43-13 ; ri-
ceve in dono dai Bolognesi un ricco stendardo e
un cavallo bardato, 53, 25-27; parte di Bologna per
la Lombardia, 30-31 ; h accorapagnato da Guid'An-
tonio Manfredi sino a Panigale, 31-32; i suoi sol-
dati lungo la via saccheggiano Crespellano, Baz-
zano, San Lorenzo in Collina e Monte Maggiore,
3«-35; ric, 56, 34; gli Anziani di Bologna gli man-
dano ambasc. perchfe provveda a impedire che Bat-
tlsta Canetoli usurpi il dominio d. c. (an. 1439),
57, 42-44 ; in questo tempo e contro Lodrone terra
d. capitano Paris volendo vendicare la sconfitta
dal pred. inflitta a Taliano del Friuli suo cap., 45-
48; rimanda gli ambasc. a Bologna con 1'assicura-
zione che provvedera, 58, 1-2 •, h lieto gli si pre-
senti I'occasione di farsi padrone di Bologna a
nome d. duca, 2-6; ordina agli Anziani di confer-
mare i Dieci di Balia e gli altri magistrati, 16-18;
manda quindi il figlio Francesco con buon presi-
dio a occupare Bologna, con il favore d. Bentivo-
gllo, 18-19; devasta il Bresciano insieme al march.
di Mantova, 36-37; i Veneziani assoldano contro
lul Francesco Sforza, 35-36; chiede ai Dieci di Bo-
logna denarl per 1 suoi blsogni, 38-39; gll mandano
duemila ducati, 39-40; errata notizia al proposito in
Flavio Biondo, 40-42; ric, 59, 38; richiama il Sa-
cramoro da Bologna perchi troppo mite, 60, 17-20;
vi manda invece d. pred. Cervato da Caravag-
gio, 20-22; chiama a Parma Annibale Bentivoglio
con rintenzione di castigarlo deiromicidio di Raf-
faele Foscherarl (an. 1440), 61, 34-35; dopo un col-
loquio si placa o ne fa finta, 36-37 ; raduna in Parma
un esercito contro i Fiorentini, 39-40; con esso at-
traversa Bologna da Porta Saragozza a Porta Mag-
giore e va ad alloggiare ai Crociali, 40-43; invitato
dal Senato torna a Bologna e prende dlmora in
Pal., 43-45; ne parte per recarsi In Romagna e
quindi contro Firenze, 62, 31-32; lascia a Bologna
a suo luogotenente il figlio Giacomo, 32-33 ; entra
in Toscana e prende alcuni castelll, 63, 14-15; as-
sedia e si impadronisce di Montepulclano avendo
seco II conte di Poppi, 15-16; passa quindi nel Ca-
sentino e vi occupa molt! castelli ponendo Passe-
dio a San Nlcold, 16-17; fc vlnto ad Anghiari
dal Fiorentini, 20-21; con 11 figlluolo France-
sco e con Guido Antonio Manfredi si salva a Borgo
San Sepolcro, 21-22: giunge di Toscana a Bologna,
35; vi sl riposa e riceve dai .Sedlci Riformatori d.
Stato un presente dl duemlla ducatl, 37-38; va a Mi-
lano, 38; il Senato di Bologna gli fa ridomandare
la giurisdlzione d. castelli e fortezzc prcsidiate In
suo nome e la custodla d. porte d. c, 65, 1-7; ac-
consente in cambio di quindlclmlia ducati e dl spe-
ciall patti trascritti inappositlcapltoli, 7-11: In essi
i chiamato Nicoli Plccinlno Vlsconte, NlcoI6 VI-
scontl, marchese e conte ducale, 13-14; 1 Bolognesi
per 1 pred. capitoli si obbllgano a riconoscere quali
propri i suol araici e Inlmlcl, IT-19, ad allogKlarto
e nutrirlo col suo esercito nella c e nel territorlo
quando occorra, 19-20, a pagargliogni anno cinquan-
tamila lire in quattro rate finche duri il suogoverno,
siano osservati i capitoli e si conservi ia pace,
66, 5-10; qualora scoppi la guerra II pred. com. gli
paghera cio che potra, 10-13; in cambio accetta sotto
la sua protezione lo stato bolognese che giura di
dlfendere da chiunque attentl aila sua liberta, 13-
18; promette inoltre di non esigere, ne fare esigere
dai suoi sotto alcuna forma, altro denaro alPin-
fuori delle cinquantamila iire pred., 19-29; di unlre
e sottomettere alla giurisdizlone dl Bologna tutti I
castelli d. territorio che ne fossero per speciall
esenzioni dlvisi, 30-38; si obbliga, contemporanea-
mente che il com., a non permettere che partico-
lare persona abbla giurisdizione o autorita in Bo-
logna, 39-44; che tutte le geiiti d'arme che 11 com.
dovra pagare stlano ai suoi ordini e non rechino
danno ai cittadini, 45-48; accetta e firma 1 pred.
patti in unione agli ambasc. Bolognesl, 67, 1-2;
dalla cessione d. castelll esclude Galliera, Castel
Bolognese, Castel San Plero, San Giovannl In Per-
siceto, Castelfranco, la Pieve, Crevalcore e Cen-
to, 28-30; d. quali il com. di Bologna pagherA le
guardle da lui tenute, 65, 35-40; " concede ad An-
nibale Bentivoglio parte d. beni confiscati ai Ca-
netoli (an. 1441), XCIV, 38-40 „ ; radunato un grosso
esercito prende nel Bresciano castelli e fortezze ai
Veneziani, 68, 32-33; ric, 69, 4S; sl avvia a Bolo-
gna per visitare la c. e levar gente contro Fran-
cesco Sforza a petizione d. pp. (an. 1442), 71, 3»-
40; magistrati e Anziani vanno a incontrarlo fuori
d. c, 40-42; abita in Pal., 42-43; vengono con lul a
parlamento ambasc. d. Senesi, d. Malatesta, d. Man-
fredi, II figlio d. raarch. di Mantova, 44-45; il Se-
nato bandisce una giostra in suo onore, 45-49; a
sua volta fa giostrare un pallo verde, 50; 72, 1-j;
parte di Bologna con quattordici mila uomini dl-
retto in Romagna, 4-5; va con lui Annibale Ben-
tlvoglio qual cap. d. Chiesa, 5-6; In Romagna nella
Marca e in Toscana riduce c. e castella alPobbe-
dlenza d. Chiesa, II-12; sospettando per lo scara-
blevole afietto da lui notato tra 1 Bolognesl e An-
nlbale Bentivoglio, che questi mediti impadronlrsl
di Bologna e cacciarne i suoi presidl, scrive al
figlio F^rancesco, che aveva lasciato con railizie nel
Bolognese, di impadronlrsl dl Annlbale e d. prin-
clpali cittadlnl suoi aderenti, 23-31; ambasc Bolo-
gnesi vengono al suo carapo sotto Assisi a chle-
dergll la Ilbcrtil di Annibale BentivogUo e d. due
Malvezzi, 73, 36-38; cf. 29, 31; sl mostra raaravl-
gllato d. loro cattura, 38-40; proraette di Interporre
I suoi buoni uffici pr. 11 figlio, ma rlraanda ognl
pratica alla sua andata a Bologna, 40-43; h a Ra-
polano in quel dl Siena, per cura (an. 1443), 75,
20-21 ; Castel San Pletro, Budrlo, Mediclna, Castel-
guelfo, Mincrljo, Castel San Glorglo, Argelato ten-
gono per la sua partc, 83, 43-46; cosl pure la rocca
di Cento mentre I Centanl tengono per Bologna,
46-48; off^re liberti c danaro a Gaspare Malveizl »e
vorrA dargll nclle manl 11 genero Lodovico Ben-
tlvogllo, 84, 31-35; ne ricevc uno sdcgnoso rlfluto,
35-3»; f» cguale proposta a Battiita Canetoli, che
Taccetta, 40-45; iicconsente alla llberazione di Achll-
724
INDICE ALFABETICO
[Picclnino Ricotd-Pietrol
le e Gaspare Mtlrezsl In ctmblo dl quelU dt tuo
figllo Francesco, 94, Jtt fa condurre I MalveKl al
Pannro presso SanfAmbroglo, 37-3$; quat cap. d.
re dl Napoll *l Impadronlsce d. clttA di Francesco
Sforza nella Marca Anconetana, 96, 39-40; c- vlnto
tra Peiaro e FoAsombrone dal pred., che gli prende
cavalll e carrlaggi, 97, 7-10; con pochl uomini, ab-
battuto si riduce a Monte Slccardo, 10-I3; rlc, 98,
30; 11 Senato dl Bologna fa rldurre In luoghl sl-
curi quelll d. contado per tlmore che egli voglia
saccheggiarli, 30-33; si dilunga dal terrltorio Bo-
lognese Invece dl passarvl, come ne aveva Inten-
zione, per tlmore dl esscrvl assitlito, 34-26; cf., 31-
3]; chlamato a Milano dal Viscontl lascla 1'eserclto
nclla Marca al giovlnetto figlio Francesco (an.
1444), 98, 43-44; cf. 30; t a Corsico nel Milanese
dl crepacuore per la sconfitta e lu prlgionla d. pred.,
99, 43-46: fu inimlcissimo d. Bolognesi, 46-47.
PlcciNo DA Vkrzuno contadino bolognese; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), l.'^!, 16.
PiccoLOMiNi Enea Silvio [Enea St/vio] creato pp. col
nome di Pio 11 (an. 1458), 166, 14-16; in una Ict-
tera al duca di Borgogna accenna a fra Lodovico
da Bologna, 17-3, 13-14.
PiCCOLOMlNl ILauuamiaJ sorella di Pio 11 madre di
Pio III, 326, 34.
PlCHI V. Pico.
PlCO CONTE DBLLA MiRANDOLA i fatto prigionicro
da Federigo da Montefeltro a Mondolfo (an. 1462),
179, 37-38.
Pico DELLA MiRANDOLA Anton Maria \Anton Maria
dei Pichi della Mirando/a] sposa Costanza Bentivo-
glio figlia dl Sante e figliastra dl Giovanni Ben-
tivoglio (an. 1473), 213, I6-1»; lol fratello Galeazzo
e altri gcntiluomini passa di Bologna dlretto a
Napoli per commissione di Eleonora d'Este (an.
1473), 213, 34-3»; alloggia nel pal. d. Bentivoglio,
39-30.
Pico DFLLA Mirandola Bianca [Bianta della Miran-
dola]. Alla colazione dl nozze di Annibale Benti-
vogllo Ic e ofierto una fontana con un'aquila tutta
di zucchero (an. 1487), 240, 33.
[Pico DELLA Mirandola] Costanza V. BentivogUo Co-
stanza.
Pico DELLA MiRANDOLA Francesco si reca a San Ce-
sario con trecento cavalli per alutare i fuorusciti
a rientrare in Bologna (an. 1433), 35, 30-34.
PlCO DELLA MlRANDOLA FRANCE.SCO V. Pico della Mi-
randola Gianfrancesco.
PlCO DELLA MiRANDOLA Galrazzo. CoI fratcllo Anton-
maria passa di Bologna diretto a Napoli per com-
mlssione di Eleonora d'Este (an. 1473), 213,34-39;
alloggia nel pal. di Giovanni Bentivoglio, :9-30.
Pico DELLA MiRANDOLA Galeotto fc nelI'esercito di
Bartolomeo Colleoni contro Firenze (an. 1467),
193, 13: assedia Forll col Bentlvoglio in aiuto di
Caterina Riario (an. 1488), 245, 14-15; sopraggiunto
1'lnverno sl reca ai suoi alloggiamenti in Lonibar-
dla, accompagnato con grande onore, nel suo pas-
sagglo per il terrltorio bolognese, da Annibale
Bentlvoglio (an. 1494), 284, 3i-33.
Pico della Mirandola GiovANNi chiamato Fenice per
1'acutezza d. suo ingegno f (an. 1494), 284, 37-28.
Pico DsLLA Miraitdola conte Gianprancbsco anche
Francksco h aitoldato da GUcomo Picclnlno con
ottocento cavalll (an. 1463), 179, 33-34; paiia nel
Ferrareie diretto a Riminl a Slgiimondo Malate-
ita, 34-33; con 11 pred. si reca nella Marca per an-
dare in Puglia in aiuto d. Piccinino, 36-21, ma i
ferniato al Tronto da Lodovlco MalTczzl e da Mat-
teo da Capua, 2t-30; si reca a Bologna al teguito
d. Piccinino (an. 1464), 195, l-f; h «itoldato da
Plno Ordelaffi con Sllveitro Dei Conte c cinque-
cento cavalli (an. 1466), 191, 40-4t; con Ercole da
Este va al confinl d. Frignano, 192, 7-8.
PiBRANTONio [Pietro Antonio] v. /Jno (Dal) P. A., Pa-
selli P. A.
PlBR Francbsco v. Avvocati P, F., Mareteotti P. F.
PiER GiAMPAOLo V. Orsint P. G. P.
PiER GlOROio i>A Parma conduce la leconda tquadra
di Giovannl Bentivoglio nel torneo da queito ban-
dito in Bologna 11 giorno di San Pelronio (an.
1470), 204, 31; suoi paggi e sua impresa, 31-34; ha
per compagno Aleisandro Bargellini, 34-35.
PlER GlovANNi [Pietro Giovanni] v. Conti P. G., Or-
siui P. G.
PiER Maria V. Rossi P. M., Ubaldimi P. M.
PiKR NicoLA V. Albergati P. A'.
PlKRl GloVANNi [Giovanni Piero] figlio dl Ranucclo;
di I'istoia, allievo d. Manzino parte di Bologna
coi Bentivoglio suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349,
3; gli h mcssa una taglia dal leg. di Boiogna di
duecento ducati per chi lo prenda vivo e cento se
morto (an. 1507), 368, 17-18; e fatto prigioniero a
Bondanello da balestrieri di Lodovico d. Miran-
dola (an. 1508), 391, 13-13, 36; e condotto a Bolo-
gna, 30-31 ; cf. 392, 46-47; posto al tormento confessa
il trattato in favore d. Bentivoglio, 48; e Impic-
cato, 393, 7-8.
PiERi Ranuccio padre di Glovanni, 368, 17.
PlKRO V. Pietro.
PlERO da Cento Massaro d. compagnia d. Muratori ;
oflfre a Giovanni Bentivoglio per le nozze d. figlio
Annibale, a nome d. sua arte una brocca d'argento
(an. 1487), 236, 11-13.
PiBRO da Cesbna frate d. Servi in Bologna;i collato
pubblicamente (an. 1508), 384, 46; cf. 41.
Pierozzi Antonino V. Forciglioni Autonino.
PlETRA (castkLLO della) [Preta] in val d'Adige non
lontano da Aggerra, d. duca Sigismondo d'Auitria
244, 7; vi accampa nei pressi Roberto da San Se-
verino (an. 1487), 244, 6-7.
PiBTRA C^oLORA o PlETRACOLORA [Pedra Coloro] ncl Bo-
lognese; fa un dono a Sante Bentivoglio per le
nozze (an. 1454), '^^> ^*-
PiETRASANTA ccduta da Piero de' Medicl a CarloVIII
re di Francia (an. 1494), 283, 46-47.
PiETRO o PiERO V. Agucchi {Degli) /*., Acaainoli P., Al-
berti P., Aldrovandi P., Avvocati P., AzMOgmidi P..
Barbieri P., Barbo P., Bergami P.. Berti P., Betlini
/'., Bevilacqua P., Boccaccini /'., Bolognetti P., Bp
lognini P., Bono {Bal) P., Borselli P., Bottrigari P..
Bracciani P., Cacciti P., Calici (0 Dal Calice) P.,
Caltolari P., Canonici P., Cafocchia P., Carretti P.,
Cavallina (Dalla) P., Chiarini P., Colloredo (Da) P.,
Conti P., Crescimbeni P., Dalloglio P., Falvisi P.,
Fantuzxi P., Felicini P., Filardi P., Filavigline P.,
Gallarat* (Da) P., Gambacorta P., Gambaro (Dal)
[Pietro-Pieve di Ceato]
INDICE ALFABETICO
725
P., Ghirardacci P., Giovanaetti P., Giraldini P.,
Griffi P,, Gnidotti P., Isolani P., Isvalies P., Lamo
P., Lanaroli P., Lancie (Dalte) o dalle Scudelle P.,
Maechiavelli P., Magagna P., Magnani P., Mal-
dura P., Marcello P., Marzano (Da) P., Medici {De')
P.. Mezzovillani P., Alinarini P., Mocenigo P., Mon-
tanari P., Monlerenzi P., Musotti P.. Navarrino [Da)
P., lYosetti P., Xovellara (Da) P., Ondedei P., Pa-
rolini P., Pasi P., Peterlini P., Pizzani P., Prignani
P., Purgo (Dai) P., Pusterla P., ^uarto (Da) P.,
RampOHi P., Ranieri P., Riario P., Rossi P., Ruote
(Dalle) P., Salesini P., Scappi P., Severi P., Soano
P., Soderini P., Terzi P., Testa(Dalla) P.. Torresani
/»., Trafpolini P., Verme (Dal) P., Zancari P., Zano-
lini P., Zizza P.; v, ancke Giambattista di Pietro.
.... PiETRO ric, 250, 3.
....PlETRO borabardiere ; con due compagni fe ucciso
in Bologna durante i torbidl per la t di Annibale
Hentivoglio (an. 1445), 106, 26-27.
....PiETRO, sarto; k ucciso in Bologna durante i tor-
bidi per la f di Annibale Bentivoglio (an. 1445),
106, 26, 32.
....PiETRo (maestro). Con maestro Giacomo sta In
San Vitale in una casa d. frati di San Giacomo e
fonde la campana per la torre di Giovanni Benti-
voglio (an. 1497), 293, 3-9.
PiETRO DA Capua. Dal Senato di Boiogna el. cap. d.
fanti di Pal. (an, 1442), 74, 29-31.
PiBT^o DA Casalecchio fc commissario di Bologna a
3'onte Poledrano, 13, «7-«8.
. . , . Pjetro da Castel San Pietro; congiura ron tale
Gorro dl dare il castello ai Fiorentlnl (an. 144 1),
69, 29-31 ; scoperto il complotto e arrestato, con-
dotto a Dologna e condannato nella testa, 31-33;
gli e fatta grazia per Intercessione di Guidantonio
Manfredi, 34-35.
PiETiio (fra) da Majorca delI'ordine d. Predlcatori ;
inquisitore; el. d. commissione incaricata di cu-
stodire il denaro e i valori per la crociata (an.
I4S5), 160, 3J-40.
....Piktro di Montebudello; contadino; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 18.
l'ir,TRO da San Glovanni tamburino; parte di Bologna
crociato con Giacomo Grati (an. 1464), 186, 7.
.... PiETRo Di Petronio ortolano; seguace d. Canetoli
c bandlto di Bologna (an. 1445), 109, 7-8.
PlETRO (BoROo San) V. Bologna (strade).
PlETRO (ciilESK Di Sav) V. Bologna (Chiese).
PiETRO (poRTA 1)1 San) V. BologHa {forte).
PiETRO IN Casale (San) dannegglato dalla tempesta
(an. I4S3). 143, 33-34.
PliJTRO MARTIRE (cHlBSA Dl San) V. Napoli (chiese).
PiETRO IN ViNcoLi (cARM. ui San) V. Cervantes Gi»-
vanni, Rovere (Della) Giuliano, Rovere (Della) Fran-
ciotti Galeotto,
PlETRO Antonio v. Pitrantonio.
PiuTRo Antonio da Bologna; ladro; novizio di San
Giacomo, diciottenne; i impiccato nel mercato d.
buoi (an. 1505), 336, J8-39; dopo parecchle ore i
staccato dalla forca pcr la sepoltura ancora vivo,
benchi offeso alla gola, 29-36: cf. 116, 1-3: h por-
tato aIl'ospedale d. Morte per esiere curato, 336,
36-37; aiferma agli agenti d. Senato di essere stato
aiutato da San NicolA da Tolentino a cui sl era
votato, che gli aveva sorrette le piante, 37-41; e
visitato da molti, 41-43; guarito vengono a rilevarlo
daii'ospedale i frati eremitani di San Giacomo,
43-45; itinerario fattogli percorrere dai pred. sino
alla chiesa di San Giacomo e sua devozione lungo
il tragitto, 45-337, 1 ; e rivestito solennemente del-
l'abito eremitano dal maestro Giovanni de Ripis
col nome di Fra Nicola, 1-4: cf. 116, 3-4; altre ce-
rimonie dopo la sua vestizione, 337, 4-8; alPimma-
gine di San Nicola da Tolentino e appeso il suo
voto in tela e il suo ritratto col capestro al collo
dipinto da maestro Ercole, 8-9; cf. IS; menioria d.
pred. miracolo, 13-14; vivc per quattro anni dero-
tamente, ma poi getta l'abito e torna a rubare,
10-11; e preso e impiccato con capestro d'oro alla
rlnghiera d. pod. e fi 11-12.
PlETRO Bernarpino V. Ruggeri P. B.
Pietro Giovanni V. Pier Giovanni.
PlETRO Maria V. Pier Maria.
PiETRo Maria da Rimini combatte nel torneo in Bo-
logna, tenutosi per definire se la Sapienza o la
Fortuna prevalga nelle cose umane, al seguito di
Nicol6 Rangoni paladino d. Sapienza; e ascritto
alla seconda squadra vestita alla turca (an. 1490),
258, 29-30 ; la sua parte soccombe, 262, 17-1».
PlETRO Paolo V. Nardini P. P.
PiEVE, o PlEVE Di Cento nel territorio di Bologna;
appartiene al vesc. di questa c, 7, 16-17; cf., 53,
17; non sl ribella alla Chiesa (an. 1428), 7, 15-1»;
ric., 19; si rende ad Antongaleazzo Bentivoglio e
a Nicol6 da Tolentino per evitare la distruzione,
9, 15-16; essendo d. vesc di Bologna rifiuta obbe-
dienza al Visconti (an. 1438), 53, 17; minacciata
di distruzione dal Piccinino consegna la rocca, ove
il pred. pone sue guardie, U-20; nei capitoll con-
cordati con il com. di Bologua per la cesslone d.
castelli il Piccinitio se ne riscrva il possesso (an.
1440), 67, 28-29; il Senato di Bologna si obbliga a
pagarne la guardia d. pred., 65, 35-37; ric, 92, 29;
si-onfitto 11 Dal Verme manda ambasc. a Bologna
con le chiavi d. castello (an. 1443), 94, 6-8; rlc,
104, 19 ; le e tolta 1'acqua d. Reno da San Giovanni
in Persiceto (an. 1445), 112, 2S-:6; si sottomette al
vesc. di Boiogna (an. 1447), 121, 41-42; ne i dato
dal vesc. ia tenuta a Nicold da Cremona per il
pp., 123, 10-11; ne e dal pred. fatto coramissario
Aiberto Albcrgati, 11-12: rlc, 124, 6: i presidlata
per 11 pp. e vi si trovano i fuorusciti dl Bologna
(an. 1450), 134, 25-27; fa un dono a Sante Bentlvo-
glio pcr le sue nozze (an. 1454), 150, 37-31 ; colpita
dalla tempesta c danneggiata, 151, 4S-46; vi fuggono
alcunl di Cento (an. 1458), 165, 39-30; sl ribella
con Cento a Bologna volendo governarsi da «^
sotto 11 vesc, (an. 1461), 174, 48-49, /: punizione
minacciata dai Senato sc non si sottomctta, 175,
1-5; nianda ambasc. a Konia al vesc. a dolersi dl
ci6, ma non ottiene risposta, 6-7 ; .ii offre ai duca
d'Este che la rifiuta, ma invla loccorso dl gentl
per riguardo d. vesc, 7-10; ne partono molte fa-
mlgile che vanno ad abitare a Bologna e a Kerrara,
10-11; rlmette la sua questione con Bologna aiPar-
bitrato d. duca Sforza clie sententla in fivore d.
Senato, U-14; rifiuta di accettarne ii reiponio, 14-
15; h in contriato coi Bolofneti (1463), 179,41-49;
726
INDICE ALFABETICO
(Pieve di Ccnto-Pio II papa]
i fattt paciAcare col pred., 180, l-a; ri si reta il
▼lcario dl nologna Batiotto Caccianeniici, 1-i; fa
un preaente alle nozze di Giulio Malrezzi (an. 1464),
185, I; vi si commettono molte uccisioni (an. 1470),
202, 43-44; il Scnato vl mette riparo, 44-45; i; ucciso
un tal Cecco Tuttobuonl dai figli di Lorenzo Ben-
setta a sua rolta ucclso dal pred. venti anni pri-
ma, 46-4t; gil uccisori con loro amici passano in
Piazza al grido di ' Viva la sega , il vescovo e gli
amici d. Bentivogllo, 4t; 203, 1-4; il .Senato vi manda
ii vicario d. vesc. con cinquanta soldati che fa pri-
glonierl i tumultuanti, 4-7; sono tutti impiccati e
uno decapitato, 7-9; alla f d. vesc. di Bologna vi
si reca Giovanni Bentivogllo a prenderne ia tenuta
per Bologna (an. 14S3), 228, 30-31; 11 pred. ne afHda
la rocca a Rinaldo Arlosti, 31-33; i; dal pp. Ales-
sandro VI data in dote con Cento a Lucrezla Bor-
gia (an. 1501), 309, 5; cf., 45; 310, i, 44-311, 1-3;
ii priore d. Gonfalonieri di Bologna pretende sia
restituita alia c. (an. 1502), 315, 16; c ridomandata
dal pp. Giulio II per mezzo d. vesc. di Bologna ad
Alfonso d'£3te, clie ia rifiuta (an. 1504), 330, 43-46.
PlEVK (dalla) V. Giacomo dalla Pieve.
PiEVK (castello deixa) nel Perugino r. Cilta ilella
Pieve.
PlFFARi Antonio detto il ToNTA [Aulonio Pijfaro] figlio
di Maso, 108, 13; 109, 10-11; seguace d. Canetoli e
bandito dl Boiogna (an. 1445), 108, 13; cf., 109,
10-11.
PiFFAKi Bartolomko figiio di Maso, 108, )>-l9; segua-
ce d. Canetoli, c bandito di Bologna (an. 1445), 108,
18-1».
PlFFARl Gianfrancusco [Giait/rattceso dal Piffaro] par-
tecipa alla congiura ordita dallo Scappi in favore
d. Bentivoglio (an. 1508), 380. 4; multato in cento
ducatl per il rifacimento d. pal. Marescotti alla
cui ruina aveva preso parte (an. 1508), 387, 41.
PlFFARi Maso \Masio\ padre di Antonio, 108, 13; di
Bartolomeo, 108, U-19.
PlFFARl ToNTA V. Piffari Antonio.
PlGNATELLi Caterina | Caterina Pignatella] sposa Bo-
nifacio Lambertini dal quale lia molti figli [s. a.],
136, 3-3.
PmA V. PeHHe.
PiMACCHlo Luremzo V. PeHttaccki Lorettzo.
PlNELLO V. Fasanini P.
PlKl Gasparb. Coii altri quattro compagni denunzia
coioro clie avevano preso parte alla rovina d. pai.
Marescotti (an. 1508), 389, 13-13.
PlNl GioVANNI [Giovanni Pitto] di Tolosa, scrive la vita
di Filippo Beroaldi [s. a.|, 340, 20.
PlNO V. Ordelaffi P. \ v. attcie Giovantti Piao.
Pio II el. pp. (an, 1458), 166, 14-16; accoglie benevol-
mente gii ambasc. Bolognesi andatl a rallcgrarsi
d. sua elezione, 30-21; crea governatore di Bologna
Angelo da Capranica vesc. di Rieti, 31-33; mosso
a compassione d. Cristiani tormentati dai Turchi,
convoca a Mantova un congresso di principi per
stabilire II da farsi (an. 1459), 167,35-39; parte da
Roma con molto seguito, 39-40, passa da Perugia,
40; quindi a Siena, dondc manda ad avvertire il
Senato di Boiogna che andra cola, 40-41 ; gli viene
incontro a Firenze Galeazzo Maria Sforza, 169, 30;
parte di Siena e giunge anch'egii a Firenze, 33-34;
■rriva a Lolano, 4«; vi detlna e fa cir. aurato il
suo ospite Gioranni Pati, 47; 170, 1; ▼• a ceoare
a I'ianoro, 3; ii Senato, i raagistrati e 1 nobill di
Bologna gli vanno Incontro e lo conducono a de-
sinare ai Crociali, 5-7; entra in Bologna con grande
pompa, 7-(, gli fanno teguito settanta veacori, (;
gli sono pretentate ie chiavi d. c. dagii Anziani e
gliene h ofierta la ilgnoria, 1-9, che delega al Si-
gnori, 9-10; gli h recltata ■ portA Magglore un'ora-
zione da Bormio da Sala, 10-llr fa cav. Giacomo
Ingrati a cui cambia il cognome in Grati, U-13;
suoi paludamenti e ordine d. corteggio, l4-i(; suo
itinerario sino a .San Petronlo ore ti ferma a pre-
gare, 3(-30; passa per il ponte di legno In PalAsto,
30; tutti I magistrati con i cav. ranno a fargli
omaggio, 31-33; loda ii diicorso recitatogli da Bor-
mio da Sala in nome d. c. contro il malgoremo
di Bologna, 32-37 ; voiendo difendere il pred. dal
manifesto sdegno d. magistrati lo chiama pr. di ti
e lo avverte che io condurrk seco a Mantova, 3(-
40; canta messa in San Petronio e crca cav. aurato
Giovanni Marsiii, 171, 21-33; benedice dalla rin-
ghiera d. Pai. il popolo cui concede induigenza
plenaria, 32-34; doni presentatigli dal Senato, 3*-3(;
parte di Bologna per Mantova, 40-41: e aciompa-
gnato sino a Corticella dai rettori bologncsi, 41-
43; monta in nave nel canal dl Reno e smonta a
Ferrara, 43-44; entra a Mantova, 45; ric, 46; chiede
al Senato dl Bologna di inviare ambatc. al con-
gresso in questa c, 172, I6-1(; in esso iamenta
la rovina deil'impero Greco e di tanti regni cri-
stiani per l'indolenza d. principi (an. 1460), 45-46;
173, I; si apparecchia a partire di Mantova, 1; ri-
sponde affermativamente alTlnvito mandatogll dai
Bolognesi di passare per Bologna, 3-5; ti reca per
ii Po a Ferrara e di qui in barca a porta di Gal-
liera, 6-7; i Bolognesi gii vanno incontro con gran-
de pompa, 7; fa cav. aurato Rinaido Formaglini
d. Sedici, 7-8; e accompagnato al Pal., 9; elegge
Lodovico da Bologna suo ambasc. ai principi cri-
stiani per la crociata contro i Turchi, 13-13; fa
radunare i Sedici con aitri cav. e gentiluoniini e
tiene loro un discorso aflTettuoso csortandoli alla
pace, e ad essere buoni figii d. Chiesa ; anche si
duole d. poca fiducia che avevano avuta in iul
riempiendo ia c. di soldati, 15-36; li benedice, 26:
ne ottiene promessa di affetto e obbedienza, 26-28:
parte per Planoro accompagnato dal popolo, 2(-39;
quindi per Firenze e Siena torna a Roma, 39-30;
manda un breve a Bologna col quale ordina a cia-
scuno di pagare per la Crociata un trentesimo d.
suoi proventi, 42-45: e al clero un decimo, 45-47;
chi non paghera avra rifiutata 1'assoluzlone, 46-47:
d. spedizione contro i Turchi poi non fa nulla per
i litigi e le gelosie d. principi cristianl, 4(; 174,
1-3; assolda Lodovico Malvezzi contro Sigismondo
Malatesta con uno stipendio di diecimila scudi aii-
nui, 30-31, 33-35 ; chiama a s^ II ieg. di Bologna, 37:
crea cinque card. tra i quali i Angelo Capranica, 5-7 ;
11 pred. si reca presso lui a Siena a prendere ii
cappeiio, 10; manda gentl nella Marca (an. 1461),
176, 2-3; convoca a Roma tutti i card., vesc. e ar-
clvesc, 177, 37-3(; scomunlca in San Pietro Astorre
Manfredi e Sigismondo Malatesta perchi gii rifiu-
[Pio II papa-Pio GilbertoJ
INDICE ALFABETICO
727
tano obbedienza e censo, 40-*l; crea cinque card.
tra i quali Francesco Gonzaga, 178, 8-9; riceve
ambasc. di Luigi XI, nuovamente el., che gli portano
Tubbidienza di tutta la Francia (an. 146J), 33-35:
si reca a lui il principe di Morea a chiedergli soc-
corso contro i Turchi, 47-49; canonizza Santa Ca-
terina da Siena morta da cento anni, 179, 4-5; gli
e deferito l'arbitrato nelle differenze tra Astorre e
Taddeo Manfredi, 180, 23-33; pone d. tasse al clero
e ai luoghi a lai soggetti per una spedizione con-
tro i Turchi alla quale dovevano prendere parte
con lui Venezia, il re di Ungherla e il duca di
Borgogna (an. 1464), 183, 1-8; si reca ad Ancona
ove doveva ordinarsi la pred. spedizione, 185, 31-
24 ; vi si ammala, 24-35 ; si reca a visitarlo 11 leg.
di Bologna accompagnato da Paolo Volta ambasc.
d. Senato, 35-36; ric, 31; si aggrava e f, 186, 13-13;
cf., 183, 7-8; i card. ne portano il corpo a Roma,
ove gli sono fatte splendide esequie ed e seppellito
in San Pietro, 186, 13-15.
Pio III al sec. Francesco Piccolomini, nlpote
di Pio II e card. dl Siena, el. pp. (an. 1503), 326,
34; compare di Giovanni II Bentivoglio che gli
manda 11 figlio Annibale a fargli omaggio, 36-38;
si ammala a una gamba e f, 327, 19-30; la sua f e
caglone d. rovina degli Spannocchl di Siena, che
per la sua elezione avevano speso piii di centomila
ducati e non avevano potuto essere da lui com-
pensati, 31-32; suo elogio funebre recitato da Giu-
lio 11 per I'anniversario d. sua f (an. 1506), 359,
11-13.
Pio iJi Carpi sono imparentati con Giovanni Benti-
voglio per il matrimonio di Gilberto con Eleonora
iiglia dl Giovanni (an. 1481), 354, 33-34; perci6 la
loro arme k nella torre d. Bentlvoglio, 372, 7.
[Pio Albkrto, Gli.BERTO E G.U.ASS0] [Sifiori Carpesani,
Signori di Carpt\ accolgono lietamente e onorano
Battista Canetoli in Carpl (an. 1443), 85, 31-23; alla
sua partenza donano al prcd. un destriero, 40.
Pio Albbrto padre di Angelo, 138, 3-4, 50; signore di
Carpi soccorre quei di Cento contro Luigi dal Ver-
me e decide d. vittoria (an. 1443), 84, 4-7; gli abi-
tanti di San Giovanni in Persiceto trattano dl ren-
dergli il castello, ma il trattato fc scoperto, 95, 42-45;
condottiero d. duca Vlsconti ; presidia Castelfranco
con Guglielmo di Monferrato (an. 1446), 116, 24-
36; prende In consegna i quattro ostaggi inviati
dai Bolognesi al pred., 117, 3; sl rappaclfica col
Senato di Bologna e scaccia i Canetoli dal suo
dominio (an, 1447), 123, 7-»; aiuta i pred. a entrare
in Plumazzo (an. 1448), 125, 36-37; restituisce al
leg. di Bologna Serravalle e Montebudello, 126, I-
3;aiuta i Canetoli a entrare in Crevalcore, 11-12;
accompagna con Baldassarre Canetoli un convoglio
dl vlveri a Crevalcore, 29-30; assallto per via dai
Bolognesi fugge, 35; conoscendo essergli impossi-
bile di fare rimpatriare 1 Canetoli e gli altri fuo-
ruscitl di Bologna esce dl Crevalcorc con 1 suoi
e si reca nel Reggiano (an. 1449). 128, 44-47 ; i ai-
soldato da Battista Canetoli e da altri fuorusciti
peraiutarli a rientrarc In Bologna (an. 14S1), 137,
37-3»; cf. 18-19; vi entra con trccento cavalli pcr
porta di Gallicra, aperta dal fuoruscitl che vl crano
arrivati per la grata dl Reno, 138, 24-3S; nelPlm-
presa andata a male riniane + suo figlio Angelo,
49-139, 1-3; gli e promessa in prestito una somma
da Giovanni Felicini ricco bolognese (an. 14S9),
166,46-47; manda 11 suo cancelliere con la polizza
firmata a Bologna a prendere il denaro, 48-49; il
pred. c arrestato e condotto nella rocca di San Gio-
vanni, 167, 1-3; confessa la sua missione, 2-3.
Pio Alberto viene alle mani in Carpi con la parte
d. cugino Gilberto il quale si trovava in Lombar-
dia (an. 1496), 2S8, 36-37; il dissidio e composto
da Annibale Bentivoglio andato a posta a Carpi,
38-39.
Pio Alessandro figlio di Gilberto, 300, 19; 369, 38-39;
nipote di Giovanni Bentivoglio, 348, 41; succede
tredicenne al padre nella condotta d. soldati di
Bologna (an. 1500), 300, 19; 'k armato rav. da Er-
cole d'Este (an. ijOi)) M, e confermato nella si-
gnoria di Sassuolo, 30-31 ; esce di Bologna insieme
ai Bentivoglio (an. 1506), 348, 41-42; possiede Sas-
suolo (an. 1507), 369, 38-39.
Pio Angelo figliuolo di Alberto, 138, 3-4, 50; partecipa
alla spedizione d. fuorusciti Bolognesi per rien-
trare in Bologna (an. 1451)1 138, 3-4; tenendo testa
ai nemici alle porte di Bologna e balzato di ca-
vallo ; calpestato dai sopravvenuti f (an. 1451), 139,
1-3.
Pio Carlo t a Tribano sotto le rovine d. sua casa
atterrata dal vento (an. 14S3), 143, 44-45.
Pio CosTANzo nipote di Giovanni Bentivoglio; esce
con lui di Bolugna (an. 1506), 348, 41, 43-44.
[Pio] Eleonora V. Bentivoglio E.
Pio Galasso accorapagna Laura dl Giovannl Bentivo-
glio allo sposo in Mantova (an. 1494), 275, 31-35.
Pio [Galkotto] protonotario; figlio di Marco, 236, 31 ;
interviene alle nozze dl Annibale Bentivogllo a
Bologna; va incontro agli sposi fuori porta dl
Galliera (an. 1487), 236, 22-31.
Pio GiLBBRTO figlio di Marco, 223, 15-1»; 231, 9; 235,
7; 275, 47; marito di Eleonora Bentivoglio, 223, 15;
235, 6-8 ; 303, 46 ; 354, 33-34 ; 374, 33-34 ; padrc di Ales-
sandro, 300, 19; 369,38-39; sposa Eleonora di Glo-
vanni Bentivoglio (an. 1481), 223, 15-16; lo fa dare
Tanello da un suo incaricato alla presenza di Pirro
Maivezzi e Lodovico Sampleri, 16-18; sl reca a Bo-
logna, di cui era stato fattocap., condugentocavalU
(an. 1484), 231, 9-ll; accompagna il suocero in pel-
legrinaggio a Loreto (an. 1485), 232, 32-23; manda
un'ambasceria a Bologna a prendervl la sposa (an.
1486), 235, 6-8: la riceve in Carpi con gran-
di feste, 11; si reca con Giovannl Bentlvoglio ad
assediare Forli In aiuto dl Caterina Rlario (an.
1488), 245, 14-15; prende partc alla giostra Indett*
dal rettore d. Studlo in ricchissimo arnese (an.
1489), 254, 29-31 ; accompagna Annibale Bentlvoglio
a Mantova alle nozze d. raarch. con Isabclla da
Este(»n. 1490), 255, 34; torna a Bologna, 37; rlc. per
Carlo Russl suo armlgero, 256. 44-45; essendo ospite
con Nicol6 Rangoni dl Glovanni Bentivogllo a
Belpoggio, una sera a cena sorge una dlsputa le
prevalga nellc cose umane la Fortuna o la Sapienni
(an. 1490), 257, 19-30; sta con Annibale per la For-
tuna contro II parere d. Rangoni e dl Glovannl
che partcggiano per la Sapienza, 2t.29; «pprova U
propott» di Glovinni di deflnire la queittonc In
728
INDICE ALFABETICO IPJo OUberlo-PiMreUo BigordoJ
un torneo a Bolognft, 257, M-40; e con Annibsle
fttto capo d. fazione d, Fortuna, che porta 1 co-
lorl verdi, di fronte ai Rangoni cap. d. parte d.
Saplcnza, 43; comanda ia seconda squadra vettita
alla turca, 259, I7-Il; suo corteggio e ruo abito,
II-23; dcscrizlone d. torneo e d. tenzone poetica
che lo precede, 259, 33-260-261-202, l-l»; vince ia
sua parte siccli^ ia questione rimane risoluta in
favore d. Fortuiia, 30- 36; fe alia retroguardia nelia
mostra d'armi ordinata in Bologna da Giovanni
Bentivogiio (an. 1493), 271, 41-42; va incontro a
Vlolante Bentivogiio, 273, 33-34; interviene ai-
IMnaugurazione d. Naviglio da Corticeila a Bolo-
gna (an. 1494), 274, 1-36; alla f d. padre, il suocero
gli manda Cario Grati a condolersi, 275, 4t-49;
•ccompagna ia cognata Laura allo sposo in Man-
tova, 39-3S; vcnendo da Carpi giunge a Castelfranco
ove pone fine a una rissa scopplata tra suldati
francesi e contadini, 277, 42-44; con Ermes Ben-
tlvogiio e armati ha ii compito di cavalcare di
notte intorno le mura esterne d. c, 278, 6; con ie
genti di armi bolognesi segue al Panaro Annibale
Bentivogllo coi quale si congiunge e insieme va
al Taro (an. 1495), 287, 5-6; essendo in Lombardia
la sua parte viene alle armi in Carpi con Aiberto
Pio suo cugino (an. 1496), 288, 36-38; il dissidio e
composto da Annibale Bentivoglio andato a posta
in Carpl, 38-39; dopo tre anni di malattia f a Bo-
iogna (an. 1500), 300, 17-lS; e sepolto nella chiesa
deii*Annunziata fuori porta San Mamolo, 18-1«;
gii succedc nelia condotta il figiio tredicenne Aies-
sandro, If.
Plo LoDOVlco figlio di Marco, 236, 31; interviene aile
nozze dl Annibale Bentivoglio a Bologna; va in-
contro agli sposi fuori porta dl Gailiera (an. 1487),
236, 33-31.
Pio coNTE Marco padre di Giiberto, 223, is-16; 231, 9;
235, 7; 275, 47; di Lodovico e di [Galeotto), 236,
31 : signore di Carpi ; va cap. con Ercolc d'Este ai
confini d. Frignano (an. 1466), 192, 7-8; i nell'eser-
cito di Bartolomeo Colleoni contro Flrenze (an.
1467), 193, 13; con altri gentiiuomini passa di Bo-
logna diretto a Napoii per comniissione di Eleo-
nora d'Este (an. 1473), 213, 34-39; alloggia nel pal.
di Giovanni Bentivoglio, 39-30; f (an. 1494), 375, 47.
Pio ISmeraldaJ figlia di Taliano e presa in moglie da
Lodovico Gozzadini Bentivogiio (an. 1490), 256,
33-33.
Pio Tauamo di Carpi; da una sua figiiola in moglie
a Lodovico Gozzadini (an. 1490), 256, 32-33.
Pio GiovANNi e creato Massaro d. Legnaiuoii da Glu-
lio II (an. 1506), 360, 4-5.
Pio Di Savoia Giovanni Marco e neIl'esercito di Bar-
tolomeo Colleoni contro Firenze (an. 1467), 193, 13.
P16 Bartolomeo [BarMomeo de' Plodis] seguace d. Ca-
netoli, fe bandito di Bologna (an. 1445), 108, 17.
Plo Carlo {Carlo de' Plodis] figlio di Giovanni, 108,
19-30; seguace d. Canetoli, e bandito di Bologna
(an. 144S), 108, 19-30.
P16 Uardo dstto ir, Riccio [Dardo Plodis] seguace d.
Canetoli; h bandito di Bologna (an. 1445), 108,31.
P16 GlovANNi \GiovaHm de' Plody] padre di Nicoi6,
109, 3; di Carlo, 108, 19-30.
Pio NicoLo \Nicolh </«' Plodis] Bglio di Giovannl, 109,
1; aeguace d. Canetoli, i bandlto di Bologna (an.
I44S), 109, 3.
Pioui V. Pih
PlOMBiNo (siONORK Di) V. AppittHi (iittcomo [aa. 1474-
1501; 1503-1510); Cesart Borgia (aa. 1501-1503).
PlRAMo [Pirramo] v. Afa/vezti P., Pepoli P.
Pirramo V, Piramo.
I'lRRmo V. J^uarto {Da) P.
PiRRO V. Bargellim P., Covtllo P., Malvttzi P., Mar-
sili P.
PiKRONE (MAKSTRo) bcrgamasco muratore; fabbrica due
chiostri nel convento dl San Salvatore in Bologna,
ma ai momento di copririi tutta ia costruzione
rovina (an. 1497), 293, 35-37.
PisA \Pisae]. Vi si reca Bernardino daiie Correggie (an.
1431), 24, 15-17; i Fiorentini assoidano in suo aiuto
Giovanni Bentivoglio contro Roberto da Santeve-
rino chc la combatteva per il re di Napoli (an. 1479),
220, 35-36; vi entrano ie genti d'arroe di Giovanni
Bentivoglio e d. duca d'Este, duramente provtte
in un'imboscata tesa loro dal Santeverino, 41-43;
vi arriva Ascanio Sforza diretto a Napoii (an. 1480),
222, 37-38; ric, 281, 17; e ceduta da Piero de' Me-
dici a Carlo VIII re di Francia (an. 1494), 283, «♦:
11 pred. vi sl reca c la libera daila soggezione d.
Fiorentini, 284, 19-20; ne parte re Carlo per Firenze,
36; vi torna Cario VIII da Siena (an. 1495), 286,
45: cf. 46; l'imp. Massimiliano la dichlara toggetta
ali'impero (an. 1496), 291, 10-11; vi si reca Anni-
baie Bentivoglio con armati per ordine d. Vene-
ziani, 31-33; il pred, iasciatovi le sue genti ne parte,
36-37 ; vi si reca i'imp. Massimiliano accolto con
entusiasmo, 30-31: i Fiorentini ricevono aiutl per
riacquistarla (an. 1498), 295, 45; sono bandite dl
Bologna le tue monete di ultimo conio (an. 1501),
308, 38-39; i assalita da Ercole Bentivoglio varie
volte senza successo (an. iSos)> 337, 49-5o; ii pred.
vi si accanisce da due iati verso Lucca e verso la
marina. 338, 30-31; h difesa valorosamente da Pie-
tro Gambacorta, da IVancesco dalla Satma, dal conte
Romeo Pepoli insleme ai cittadini (an. 1505), 338,
3-6; h squartato un bombardiere traditore, T-8; h
circondata dalle genti di Ercole Bentivoglio cap.
gen. d. Fiorentini, 19-31; vi f il Bentivoglio, 33-34 ;
vi ai indirizzano Alessandro e Romeo Pepoli (an.
1508), 391, 1-3; V. anchc Giacomo da Pisa, .Vicolh
da Pistt.
PiSANi sono combactuti da Roberto da Sanseverino per
conto d. re di Napoli (an. 1479), 220, 35-37: hanno
i Malvezzi al ioro soldo (an. 1496). 288, 30-31; l'imp.
Massimiliano vieta ai Fiorentini di muovere loro
guerra, 291, 10; fanno molte accogiienze al pred.
aila sua venuta in c, 31; sono in guerra coi Fio-
rentini (an. 1497), 293, 13-14; ric, 296, 23; i prcd.
assoldano un eserrito contro di ioro (an. 1505),
337, lt-19; cf., 28-34; hanno ai loro stipendi Barto-
lomeo da Alviano con molti insigni cap., 34-3s;
cf., 35-36; ii pred. c vlnto, 39-45: respingono ogni
assalto tentato da Ercole Bentivogiio nuovo cap.
d. Fiorentinl contro la loro c, 338, 31-34; cf., 337,
49-338, 1-3; mandano alutl a Bologna (an. 1506),
347, 16.
PlSANO o DA P18A V. Nicolb Pisamo.
PiSARBi.LO BiGORDO accompagna 11 principe Federlco
[Pisarello Bigordo-Poeti Giov. Fr.] INDICE ALFABETICO
729
di Aragona a Milano a prenderri Ippolita Sforza
sposa di Alfonso (an. 146;), 188, 2.
PlsARBLLO Nestorb {Netiorre Pisirello} accompagna Fe-
derigo d'Aragona a Milano a prendervi Ippolita
Sforza, sposa dl Alfonso (an. 1465I, 187, «»; 188, I.
PlslRKLLO V. Pisarello.
PisTOiA. Vi passa Eugenio IV in via per Firenze (an.
1439). 6*. "»•
PiSTOiKsl \Pistoresi\ mandano aiuti a Bologna (an.
1506), 347, 16.
PiTlGLiAxo (coNTE Dl) \conte iii PitttgUaHo] V, Orsini
JVicolb conte di Pitigliano.
PiTTl LucA preso dairambizione di succedere a Cosimo
de' Medici nel primato di Firenze congiura contro
Piero suo iigliuolo con Angelo Acciaiuoli, Dioti-
salvi Nerone, che sperava soppiantarlo a sua volta
nel governo, e con Nicol6 Soderini (an. 1466),
191, 4»-192, 1-5; con i pred. si assicura per danaro
1'aluto di Ercole d'Este 5-8 ; scoperta la congiura
& privato d. magistrato, 13-U; rimane in Firenze
per la promessa di certo parentado avuta da Piero,
18-1»; ma rlscuote poca stima per essersi rivelato
ingrato, violento e fedifrago, H-:o.
PlTTlGLlANO (coNTE Ol) V. PitigUano {conte di).
Plu.MAzzo \Pimazzo] c preso dal cap. d. Chiesa Gia-
corao Caldora, che vi pone a commissario Dome-
nico di Cedropiano, avendone fatto prigioniero
11 vicario Petronio Barbieri (an. 1418), 10, J5 ; se
ne impadronisce il Gattameiata (an. 1434), 37, 31-
3J; e rioccupato dai Bolognesi, 40, 35; si accorda con
Luigi dal Verme e non softre danni (an. 1443), 86,
5-6: sconfitto 11 Dal Verme si rende a Bologna, 94,
7-8 ; e dato da un tale Fredo e da Francesco Pic-
cinino ai Canetoli (an. 1448), 125,36-38; assediato
dai Bolognesi ofifre la resa al ieg. salvi gli averl e
le persone, e facolta ai fuorusciti di usclre dal ter-
ritorio, 41-44; e accettata, 45 ;e munito dal leg. a
nome d. Chiesa e assolto di ogni debito verso Bo-
logna, 45-47: vi cntra Pietro Fantuzzi con ottanta
fuorusciti (an. 1449), 131, 50; 132, l; il pred. ne e
ricacciato dagll abitanti e dal presidio, 1-3; vi ri-
mangono priglonieri Giovanni Bernardinl con il
figlio Alessandro, 3-4; che sono poi condotti a Bo-
logna, 4-5: fa un dono a Sante Bentivoglio pcr le
sue nozze (an. 1454), 150, 32; vi sono dcvastate le
vigne da una tempesta (an. 1463), 182,33-34,36-37;
«LXVI, St „; ric, 210, 38; rifiuta di rendersi alle
genti d. Bentjvoglio per mantcnersi in fede di Bo-
logna (an. 1507), 369, 45-46.
PlzzANi sono fuorusciti dl Bologna (an. 1450), 134, 3J-36.
PizZANl PiBTRo [Pietro da Pizzano] padre di Valen-
tlno, 68, 16-17.
PizzANi Valentino [ Valentino da Piitano] figlio di Pie-
tro, 68, 16-17; fuoruscito di Bologna abita a I'er-
rara (an. 1440), 16-18; la sua rasa in Bologna c
saccheggiata e incendiata (an. 1445), 106, 43, 47.
PizzANO fa un dono a Sante BentivogUo pcr le noxze
(an 1454), 151, 2.
Pizzighettone (ponte ui) \fottte di PoHgitoHo] h donato
da Giangaleazzo Sforza in pcrpetua signoria aOlo-
vanni Bentivoglio (an. 1479)1 221, 36-3».
PlzziRANO \Piccirano] v. Gaiani P.
PizzocALvo nel terrltorio di Bologna; vl lono devasta-
tp le vigne d« un temporale (an. 1463), 182, 35-37;
«LXVl, 43,.
Plodis, Plouy (De) V. Pih.
Po ric. 50, 37; 56, 13; 115, 4; 117, 37, 41; 151, 45;
154, 19; 4 passato da Giacomo Piccinino con tre-
inila cavalli e raille fanti (an. I4SS), 159, 17-18;
lo naviga Pio II da Mantova a Ferrara (an. 1460),
173, 5; al campo di Bartolomeo CoUeoni alla Moli-
nella se ne vende Tacqua un soldo al boccale (an.
1467), 196, 1»; ric, 270, 14; 278, 21.
Podesta di Bologna, di Cesena, di Chianciano, di Fi-
renze, di Genova, di Lucca, di Narni, di Perugia,
di Siena, di Milano v. Bologna {Jod.), Cesena (pod.),
Chianciano (fod,), Firenze (pod.), Oenova (J>od.), Luc-
ca (fiod.), Milano (fod.), Narni (fod.), Perugia (fod.),
Siena (pod.).
PoDBSTA FiLippo e giudice nella giostra tcnutasi in
Bologna il giorno di san Luca (an. 1444), 99, 38.
PoETA V. Poeti P.
PoETl sono al governo di Bologna (an. 1450), 134, 41-43.
PoETi Ales.sani)RO \Alessandro Poeta] el, ambasc. ad
accompagnare da Roma a Bologna il nuovu leg.
Francesco Gonzaga (an. 1471), 207, 3»-40.
PoETi Antonio \Antonio Poeta] multato in cento ducati
per il rifacimento d. pal. M.irescotti alla oui ro-
vina aveva preso parte (an. 1S08), 387, 6.
Poeti Battista figlio di Poeta, 53, 1; 55, M; 62, 7;
68, 18; padre di Gabriele, 188, 39; di Gianfrancesco,
128, 40-41; 168, J4-25; di Nicoloso, 143, 1-2 ; 191,
38; c richiamato a Bologna (an. 1430), 18, 1-3; fa
pace, a nome di Antonio Bentivoglio, con 1 Ca-
netoli, 5-6; e bandito di Bologna, 19, 36-27; gli h
riconfermato il bando dalle c. e territori dl Bolo-
gna, Imola e Modena sotlo pena d. confisca d. bcnl
e della punizione sancita dagli Statuti sc vi man-
chi (an. 1431), 28, 42-47; e el. degli Anzianl di Bo-
logna (an. 1438), 52, 49; 53, I ; ne assume l'uflicio,
2-4; ^ el. d. Dieci di Balia dal Consiglio d. Seicento,
55, 14-20; e el. d. Sedlci Riformatori d. Stato (an.
1440), 62, 1, 7-8; ablta a Milano, 68, 18-19; h el.
degli Anziani (an. 1444), 97, 35; c avvelenato a
Roma ove si trovava quale anibasc. d. Visconti
(an. 1446), lli, 15-16.
Pobti Carlo giostra nel torneo tenutosi In Bologna
per definire se la Sapienza o la Fortuna prevalga
nellc cose umane al seguito di Nicold Rangonl
pnladino d. Sapienza ; {; capo della quarta squa-
dra vestita alPungheresc (an. 1490), 258, 34-35; II
suo partito soccombe, 262 17-18.
Pobti Gahrikle [Gabriel Poeta] figllo di Battista, 188,
39: suo dono a Sante Bentivoglio per lc nozze (an.
14S4), 149, 33; accompagna Giovanni Bentivoglio
a Milano (an. 1465), 188, 39; ufficlale d. acque ; fc
uno d. quattro incarlcati di scavare ia Centonara
(an. 1471), 210, 33-34.
" PoKTi [GalkazzoI seiiatore nominato d. trc Assonti a
riferire sulla Historin d. Ghlrardacci (an. 1586),
XLVI, 46-XLVlI, 1-4; la loro relazionc va in lungo
tanto che temendo non si pubblicasse dalPautore
1'opera fuorl dl Bologna scrlvono airambasc. bolo-
gnese a Roma perchi faicia Intervenlre TautorUi
ecclesiastica contro tale potiibllita (an. 1588). L, IS-
35; da coi compagni 11 permeiio d. itam-
pa, LI, 11-13,.
PoicTi GiovANNi FaANCKsco figliodi Battiita, 128, W-*l\
730
INDICE ALFABETICO [PoeU Qior. Fr.-Pogfl GtovanniJ
prende parte klU gioitra bandita In Bologna dal
leg. Astorre Agnesl (an. 1449), 128, 3>-<l; csscndo
degll Anziani, h fatto In San Uoinenico cav. aurato
dal govcrnatore di Bologna (an. I4.<;9), 168, U-2S;
luogotenente dl tutte lc gcnti d'arine di Glovanni
Bentivoglio, comanda la quarta squadra nei torneo
indctto in Boiogna ii giorno di San Petronio (an.
1470), 20 1, 36-37; 5UO seguitu c sua imprcsa, 37-4J;
ha per compagno Ercole Bentivoglio, 43; sue gesta
nel pred. torneo, 205, 37-41; gii e da Giovanni Ben-
tivogllo dato parte d. premio vinto dalla fazione
bianca, 5; torna a casa contento, 6-7: si reca a
Mliano, cliiamato dal duca, priraa ciie vi arrivi
Giovanni Bentivoglio, 207, 13 14; neil'occasione
delia visita di questo a Galeazzo Maria, rlceve in
dono quattordici braccia di damasco d'oro in cre-
misino, I3-13; con il frateiio Giangaleazzo, Ga-
ieazzo Marsiii e Gaspare Scappi congiura di fare
rientrare i Bentivogiio in c. pcrche vendichino la
rovina d. loro bcl pai. c rintuzzino Tardire d. Ma-
rcscotti che si vantavano di volere farc altrettanto
alle case dcgli amici d. Bentivoglio (an. 150S), 378,
17-36: cf. 380, 1; con io Scappi e i compagnl parte
(li Bologna rccandosi in Lonibardia c nel Venezia-
no pr. i Bentivogiio, .383, 28-30; e multato in tre-
cento ducati per il rifacimento d. pal. Marescotti,
386, 33; 389, 30', h inoltre coti/inato, «o; e cit. a di-
fendersi, 392, 1-2, 4.
PoETi GiovANNi Gai.bazzo \G. G. foeta] e con altri
convocato in Pai. da Ermes Bentivoglio (an. 1501),
305, S-8 ; il pred. manifesta ioro che Agamcnnone
Marescottl aveva scritto ai Vaientino invitandolo
contro Bologna e i Bentivoglio, 11-2»; li esorta a
unirsi a lui neil'uccidere i Marescotti traditori de-
tenuti in Pal., 29-31 ; partecipa airuccisione d. pred.,
31-43; Giovanni dcila Rovcre alloggia in casa sua
in strada Castigiione (an. 1^06), 357, 12-13; el. dal
pp. Giuiio II Gonfaioniere d. pop. pel quartiere di
San Procolo, 359, 43-44: con il fratello Gianfran-
cesco, Galeazzo Marsiii e Gaspare Scappi congiura
di rimettere i Bentivoglio in c. perche vendichino
la rovina d. loro bel pal. e rintuzzino l'ardire d.
Marescotti che si vantavano volere fare altrettanto
alle case degli amici d. Bentivoglio (an. 1508),
378, 17-26; cf. 380, 1-2; e avvisato dallo Scappi
di raggiungerlo con i suoi in piazza Caiderini,
379, 30-32; vi si reca, 33; va a Roma chianiatovi
dai pp. con salvacondotto, 384, 13-17; contro la fede
data i rinchiuso in Castel SanfAngelo, 20-21.
PoBTi Louovico impresta al com. di Bologna dugento
scudi e ne divien tesoriere (an. 1440), 62, 21.
PoBTi Nicol6 figlio di Poeta, 89, 3; 113, 6; presta al
com. di Bologna cinquanta scudi e ne diviene teso-
riere (an. 1440), 62, 32; e tra gli incaricati dr at-
tuare i provvedimenti fiscali deliberati dai Consi-
glio d. Selcento (an. 1443), 88, 43-89, 1-3; feel.de-
gii Anziani per il settembre e Tottobre (an. 1445),
111, 7 ; e el. con altri a distribuire i benl d. ban-
diti, 113, 4-6.
PoKTl NicoLO-So figlio di Battista, 143,1-2; 191, 38: pa-
dre di Poeta, 263, 30; el. d. Sedici Riforraatori dello
Stato (an. 1446), 113, 25, 38; e confermato d. Sedici
d. Rcggimento (an. 1453), 142, 44; 143, l; essendo
d. Sedlci Riformatori prende parte alla riforma
degll .SUtuti d. c. (an. 1454), 145. M-3S; h invUto
ambasc. al duca di MiUno per intcnderne 1'animo
sui disrgni di Giacomo Plccinino contro Bologna,
147, S-6; torna con risposta favorevole aila c, t-io;
convocato con aitri dal pp. i arringato dal pred.
(an. 1460), 173, 30, 22-26; e ambaac. d. Bolognesi
agli Sfurza per condolersi d. f di Francesco e ralle-
grarsi con Galeazzo Maria d. sua auunzione alla
signoria (an. 1466), 190, 45-48; parte accompagnato
da onorevole seguito, 48-49; torna da Milano, 191,
4; h d. senatori d. priml sei mesi al tempo d. ser-
rata di Paolo II (an. 1466), 28; fa fare un t>ellis-
simo soffitto alla chiesa dl San Domenico e orna ii
resto della chiesa spcndendovi piii di inille ducati
d'oro (an. 1487), 242, 1-4; cf. 263, 18-19; f ed e se-
poito in San Domenico (an. 1491), 263, 14-ls ; eloglo
tributatogli, 16; fu segretario di Filippo Marla Vi-
sconti che io onor6 e arricchl, 16-17; fabbrica un
beilissirao pai. in Strada Castigiione, 19-30; gii suc-
cede in Senato ii figlio Poeta, 30.
l'oETi i'oKTA padre di Battista, 53, I; 55, 30; 62, 7;
68, 18; di Nicoli, 89, 3; 113,6.
PoETi PoETA figlio di Nicoloso, 263, 20; h el. d. Sc-
dici (an. 1488), 253. 33-33; succede in Senato al
padrc (an. 1491), 203, 30; e fatto cav. aurato da
Giovanni Bentivogiio (an. 1493), 271, 45 ; interviene
aWinaugurazione d. Naviglio da Corticella a Bo-
logna (an. 1494), 274, 3-26; f ed e sepolto a San
Domenico (an. 1505), 337, 16-17; gli siiccede in Se-
nato Annibaie da Sassuno, 17.
PoETi SiGisMONUo corrc contro Antonio Bcntlvoglio
nclia giostra per le nozze di Annibale Bentivoglio
(an. 1487), 240, 49.
PoETl ViRGiLio. Un suo figlio e condotto a Ronia dal
vesc. di Bologna Ferreri (an. 1503), 322, 2V27; un
suo figlio e tra le gcnti d'arme di Annibale Ben-
tivoglio assoldato dai Fiorentini contro 1 Pisani
(an. 1505I, 337, 21-23; alloggia in casa suaParcivesc.
Antonio Ciocchi auditore di camera (an. 1506), 357,
15-16; el. dal pp. d. Quaranta Consiglieri e Rifor-
matori, 358, 34, 38-39.
PoGGiALB (via) [PozaW] V. Bologita (strade^.
PooGlo nel territorio di Bologna; vi i rovinato
ogni raccolto da una violenta c improvvisa tem-
pesta che vi sorge (an. 1492), 266, 6-7.
PoGGio (Dal) Bartolomeo V. Pozzo (Dai) B.
PoGGio (Dal) Crksce.^jzio V. Pozto (Dal) C.
PoGGl GlovANNl [Giovaniti Poggio, del Poggio, dal
Poggio] canonico di San Petronio, 120, 34-2S; e
consacrato vescovo da frate Antonino arcivesc di
Firenze, dal vesc. di Ferrara e da queilo di Imola
nelia chiesa di San Michele in Bosco a Bologna
(an. 1447), 20-33; fa 1'entrata in c. da porta Santo
Stefano venendogii incontro magistrati e popolo
secondo i'uso, 22-24: da uno splendido convito cui
intervengono quattrocento persone, 24; k el. vesc.
di Bologna, 42-44 ; si accorda con ii Senato riguardo
alla sottomissionc di Cento, 121, 33-34; si reca a
Cento che si di nelle sue mani, 34-35; ne fa uscire
i fuorusciti con le loro robe, che fa scortare da
Braccio nel Ferrarese o in quei di Modena, 36-37:
ammonisce i Centesi a non rii>ellarsi piu a Bo-
logna, alla quale anche egli come cittadino doveva
ubbidienza, 37-40; passa quindi a prendere It te-
IPoggi Giovanni-Porcari Stefano] INDICE ALFABETK'0
731
nuta d. Pieve, 41-«2, e ambedue i castelli consegna
a Nicolo da Cremona per U pp.. 123, lo-ll; torna
a Bologna, 12-13; e anche governatore di Roma e vl-
cecancelliere d. pp., 125, 8-9: f dicesi di velerio,
125, 7-8, 9-10; d. sua f il pp. mostrasi dispiacente,
15-17; gli sono fatte solenni esequie in San Pietro
cui intervengono il clero, i magistrati e ie Arti, 125,
21-22.
PoGGio (Dal) Cristoforo [CristofaHO dal Poggio\ se-
gretario di Giovanni Bentivoglio; lo aecompagna
in pellegrinaggio a SanfAntonio di Padova (an.
1488), 244, 25-30; segue Giovanni Bentivoglio prl-
gioniero d. Faentini a Modigliaiia e a Firenze, 246,
36-38; la moglie Francesca accompagna a Rimini
Violante Hentivoglio sposa di Pandolfo Malatesta
(an. 14S9), 254, 17, 21-23; torna a Bologna, 25; va
per commissione di Giovanni a Ferrara a visitarvi
la duchessa Eleonora ammalata (an. 1493), 273, 31-
32; accompagna Laura Bentivoglio allo sposo in
Mantova (an. 1494), 275, 31-35; va da Alfonso II
per condolersi da parte di Giovanni Bentivoglio
d. t d. padre e rallegrarsi d. sua assunzione al trono
40-*l; alloggia in casa sua l'arabasc. d. re di Krancia
(an. 1506), 357, 20.
IPoGGio (Dal)] Francesca moglle di Cristoforo ; ac-
compagna a Rimini Violante Bentivoglio sposa di
Pandolfo Malatesta (an. 1489), 254, 17-21; torna a
Bologna, 25; accompagna al porto Laura Bentivoglio
diretta al marito in Mantova (an. 1494), 275, 26-28.
PoGGlo (Dal) Giacomo \Poggio, /aeomo dal Poggio]
scrittore di cronache bolognesl; narra in ottava
rima le feste per le nozze di Annlbale Bentivoglio
(an. 1487), 241, 25; gl! sono mandati d. versi per
1'inaugurazione d. Naviglio da Bologna a Corti-
cella (an. 1494), 274, 37-46.
PoQGio DEl Lambertini V. Poggio Renatico.
PoGGio Rknatico o Pogoio DEi Lambbrtini [Poggio
Rugnaiico]. Ne i fatto conte Guid'Antonio Lam-
bertini (an. 1441), 70, 30-33; sconfitto il Dal Verme
sl rende a Bologna (an. 1443), 94, 8-10; fa un dono
a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 48 ;
4 devastato da un uragano (an. 1465), 188, 31
PooGio RuGNATlco T. Poggio Renatico,
PoLA (vEscovo) V. Averoldi Altobello (aa. 1497-1533).
PoLACCHl [Poloni] vincono i Turchi uccidendone quat-
tromila (an. 1498), 294, 3-4; v. anche Polonia.
PoLATo PiKTRO Antonio accompagna Galeazzo Maria
Sforza a Bologna (an. 14S9). 168, 48; 169, 3.
PoLENTA (Da) conte Guiim) 6 fatto strangolare in car-
cere da Pandolfo Malatesta a Istanza d. Veneziani
per alcuni castelli che Indebitaraente teneva (an.
1495), 288, 1-4.
PoLBSENO V, Polisseni.
PoLESiNE Di RoviGO. Psr gli accordi d. pace rimane In
possesso d, Veneziani (an. 1483), 230, 47-48; lo pre-
tende da questi Alfonso d'Este (an. 1509), 393, 36.
PoLESINS 01 PONENTE? [Poleseno, Polestno da iiira\. Vi
i rovinato il raccolto da un temporale (an. 1448),
125,31-34; fa un dono a Sante Bentivogllo per le
sue nozze (an. 1454), 150, 37.
PoLlDORo V. S/orza P.
POLISSENA V. Condulmer P.
PoLIssKNl GiACOMo [facomo ili Zannino Po/estno] figllo
di Zannino, 106, 33; i uccl»o in Bologna durante
i torbidi per la + di Annibale Bentivoglio (an. 1445),
106, 26-32.
PoussENl Zannino [Zannino Poleseno] padre di Giaco-
mo, 106, 33.
"PoLisTORE ms. ric. dal Ghirardacci nella sua Historia
di Bologna, CXXX, 34,.
Por.L'ANTONlo V. Paolo Antonio.
PoLO V. Paolo.
PoLO (San) ui Ravone V. Paolo {Han) dt Ravone.
PoLo GiovANNi esce di Bologna ron i Bentivoglio suoi
araici (an. 1506), 348, 41; 349, 3.
PoLONi V. Polacchi.
PoLONi.v. Eugenio IV crea card. alcuni vescov! di quella
regione (an. 1439), 60, 33-34.
— (re) V. Casimiro /K (aa. 1447-1492).
PoLTRONi V. Paltroni.
PoMA (Dalla) Antonio parte di Bologna coi suoi
amici Bentivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, 5.
POMPEO V. Bargellini P., Balle (Dalle) P., Vizzani P.
PONGITONO (PONTE Dl) V. Pizzighettone.
Ponte(Da) Antonio figlio di Giacomo, 108, 10; seguace
d. Canetoli; e banditodi Bologna (an. 1445), 108, 10.
PoNTK (D.\) GiovANNl padre di Antonio, 108, 10; di
Paolo, 109, 6; la sua casa e sacchegglata e in-
cendiata (an. 1445), 106, 43; 107, 6.
1'oNTK (Da) Paolo figlio di Giovanni, 109, 6; e ban-
dito di Bologna perche seguace d. Canetoli (an.
I44S), 109, 6.
PoNTK (Da) Riccio e coi fratelli bandito di Bologna
(an. 1430), 19, 36-42.
Ponte dal Gombito V. Antonio detto Bolognino di Ponte
dal Gombito.
PoNTE Maggiore. Vi si reca 11 Caldora (an. 1429), 14,
38-29; vi giunge il Pircinino con tutto l'eser(lto (an.
1438), 51, 44; vi si ritira e afforza Astorre Man-
fredi con l'esercito di Bologna (an. 1449), 133, 11- 13.
PoNTE Pulbdrano. Vi e conimissario Pietro da Casa-
lecchio (an. 1439), 13, 48-49; il Caldora vi si im-
padronisce d. torre di Battista Canetoli, rigurgi-
tante di grano, 48-49; vi h accampato Francesco
Sforza con i suoi soldati (an. 1436), 47, 35-3«; ne
parte lo Sforza per Cantalovo, 41-43: i preso e sac-
cheggiato da I^uigi dal Vernie di tutto 11 bestiame
ivi raccolto da altri luoghl (an. 1443), 86, 31-24;
sconfitto il Dal Verme la torre si rende a Bologna,
94, 8-10; vi passa e vi si fortlfica con I'esercito
Federlco da Montefeltro (an. 1467), 196, 15-16; cf.
33; Giovanni Bentivoglio vi fabbrica una vlUa son-
tuosa chiamata ii Bentivoglio (an. 1490), 257, 8-10.
PoNTECCiilo i visitato da Giuiio II (an. 1507), 364, 37;
Bartolomeo Rossl vi costrulscc un magnlfico pa-
lazzo (an. 1482), 225, S-», ampllato di poi dal fi-
gliolo Mino, 6-7,
PoNTESBi.Li GiAMBATTiSTA k crcato Massaro d. Calzolal
dal pp. Giulio II (an. 1506), 360, 7-8.
PoNTO (marchese di) V. Giovanni J^Angih ( 1 456 ....).
Poppi (coNTK di) v. Guidi Francesco.
PuRCARi Stekano \Stepkano Porcaro] nobiie romano di
gran merito e pod. dl Bologna (an. 1433)1 33, M-
33; II governatore Dandolo glt delega li tua au-
toritii, 33; i confinato a Bologna dal pp. con ob-
bligo dl prcsentarsi glornalmente al leg. (an. 1453),
143, 7-9; finge di essere malato e vola a Roma
per tollevare la c. contro il pp., «•II; ma il go-
732
INDICE ALFABETICO [Poro*ri Stefano-PreU Bomf«cioJ
rernatore *«puti !• lua attcnza ne «vvita con tol-
lecltudlne 11 pp. e vlene arrcstato In (aMt dl una
tua lorelU la inattlna ttetta In cui doveva icop-
plare la congiura, 13-II; h implccato al merll dl
lattel SanfAtigelo, H-19.
PoRDKNONE (SiowoRB i)l) [daminus PortnsKanoHis] tltolo
deirirap. Matalmiliano, 27"), Jl.
PoRRBTTA (baoni dkli.a). VI si scoprono d. vene di
ferro (an. 1456), 162, 17-18.
PoRKSTTA (coNTB dklla) V. Saituti Nicolh,
1'oRrK di Bologna v. Bologua (fortt).
PoRTBNARl V. Portinari.
PoRTiNARi NicoLA \Xicola PorttHari] dl Aquila conte
palatino ; c pretore e lap. dl Bologna (an. 1434).
36, 33.
* PoRTO. Vi h vinto Azzo d'Este e Conselice da Barbia-
no, da Fcrrarcsl, Bolognesl c Fiorentini (an. 1395),
LXV, 9-11 ,.
* PoRTOCARHERo (Db) [Ferdinanuo] card., .si impegna
a favore d. Bentivogllo pcr la proibizione d. pub-
blicazione d. terzo vol. d. f/istoria di Bologna d.
Ghlrardacci (an. 1758), LXXXV. 3-«,.
PORTOGALLO (re) f. GiovaHHi lil GraHiie{Ui. 1385-1433).
PoRTUS NANONis V. Portus Naonis.
PoRTUS Naonis \PortusHanonis\ v. PordenoHe.
* POSTILLK AL VOL. I UBLLA « HlSTORl.V DI BoLOGMA^
In un esemplarc deU'edizione bologncse d. 1596,
XXXIV, j-6, attribulte al Ghlrardacci, 7-23, i-a „.
P0ZAX.E V. Poggiale.
Pozzo (Dal) Bartolombo [Bartolomeo dal Poggio\ padre
di Crescenzio, 87, 15; scrittore apostolico inviato
dal pp. Eugenio IV, qual suo nunzio, a portarc i
capitoli d. pace a Bologna (an. 1431), 26, 20-33; si
reca quindi con i pred. a San Giovanni in Persl-
ceto dal leg. Tropea perche li esegua, 39, 10-11;
cf. 26,33; 11 pred. si riguta dicendo avere iettere
d. pp. contrarie, 11-15; parte e torna a Bologna a
riferire al Senato I'accaduto, 15-16 ; e chiamato alla
Certosa da Giovanni Bosco clie si assume dl ese-
guire i capitoli, 35-36.
Pozzo (Dal) Cari.o e notaio al secondo e terzo tavo-
iaccio nella giostra in Bologna per le nozze di
Annibale Bentivoglio (an. 1487), 241, «-».
Pozzo (Dal) CresceNZIO [Crescenlio dal Poggio, Ure-
scentio Poggio, Crescentio da Poggio, Cresceazo da
Poggio] figlio di Bartolomeo, 87, 15; presta al com.
dl Bologna centocinquanta scudi e ne diventa teso-
riere (an. 1440), 62, 15; interviene alla messa solenne
fatta celebrare in San Giacomo dai Senato di Boio-
gna il giorno di Santa Monica, 63, 3 ; i el. degli
Otto dell'avere (an. 1443), 87, 13-15; suo dono a
Sante Bentivogiio per le nozze(an. 1454), 149,33-3«;
fa un presente alle iiozze di Giulio Malvezzi (ah.
1464), J84, 39.
Pozzo (Dal) Cristoforo accompagna Giovanni Ben-
tivogiio in peilegrinaggio a Loreto (an. 1485),
232, 33-33, 37.
PozzoNuovo danneggiato dalla tempesta (an. 1453),
143, 47.
Prasskde (cARD. Dl Santa) V Bainbridge Cristoforo.
Pratello (porta del) V. Bologua iporte).
Prati [quelli da Prato] famiglia bolognese; riducono
a stalla una chiesuola gla detta dei poreri vergo-
gnosi lasciandone fuori sotto il portiio un'lmma-
gine d. Vergine (1. a.]. 219, s-6; vendono II pred.
luogo al vicinl che vi coitruitcono la chicia dt
Santa Marla dl Galllera (an. 1478), 17-M.
Pratovbcciiio (Da) Antuitio. Suo dono a Sente Bcnti-
voglio per le nozze (an. 14S4), 149, u.
Prkda Colora V. Pietra Colora,
Predicatori (fratI) \ordiHe domenicaHO, fadri di Stim
Domenico\ fanno II loro capitolo generale in Bolo-
giia (an. 1426), 4, 33-33; in Bologna posieggono la
caia abitata da Lodovico Canctoli in San .Mamolo.
1a quale percl6 viene riipettata dal popolo (an.
1445), 105, 33-34; ncl loro chiostro in Bologna riene
sepolto Glrolamo Zanettlni (an. 1493), 273, 31-39;
a Bologna invitano a ccna il card. Ippolito d'Eite
(an. 1497), 293, i6-37; appartengono a questo ordine
San Vincenzo Valentino, 159, 46', fra Gaipare da
San Glovanni, 164, 43; Santa Caterina da Siena,
179, 4; Pietro della Maldura, 217, »: fra Leandro
Albertl, 221, 30-31; il beato Giacomo di GermanU,
264, 1-3: fra Giroiamo Albertucci detto il Bortello,
che ne icrive la storia, 293, 33-33.
Prefbtto di Roma V. Roma (fre/etto).
Prencivalle V. Princivalle.
Prbndip.vrti Giovanni di Castagiiolo, banchlere; c el.
Gonfaloniered. pop. per porta San I^ietro (an. 1428),
6, 45, 48; uccide Bolognino dallc Fibbie suo nemico
(an. 1443), 91, 19-31; la passa iisci.i per le grari
condizioni d. c, 31-2J.
Prkndiparti Tommaso multato in cento ducati per il
rifacimento d. pal. Marescotti alla cul rorina arera
partecipato (an. 1508), 387, 43.
Prkta (castkllo oblla) V. Pietra (ca.\tello della).
Preti (famiglia) " e rappresentata nel Tkeatro morale
de' moderni ingegni d. Ghlrardacci, XXIV, J2, 34 ,.
Preti Bartolombo \Bartolomeo de' Prieti] figlio dl
Nicold, 25, 27, 49; insieme a Giovanni Beroaldi
esce da casa di Bartolomeo Zambcccari 'an. 1431),
37-28; ritorna con il Beroaldi. aggredito da un servo
d. Canetoli, dallo Zambeccari, 36-37 ; insleme con
Gaspare Cattani vieiie a parole con Giorgino da
Tossignano amico di Battista Canetoli, 49-26, 1; lo
uccide, 1 ; cf. 31, 30-31 : c ferito gravemente dal figlio
di Giorgino (an. 1432), 31-32; da mano airuccisione
di Raflaele l-^oscherari (an. 1440), 61, 7-16; presta al
com. di Bologna centocinquanta scudi e ne diviene
tesoriere, 62, 13; intervlene alla messa fatta cele-
brare dal Senato di Bologna in San Giacomo il
giorno di Santa Monica, 63, 5; cap. d. guardia di
Pal.: e ucciso da nemici dl Annibalc Bcntivoglio
perchfe favorerole a questo (an. 1442), 72, 13-14;
modo dell'uccisione, U-l»; ne e portato il corpo
airospedalc d. Morte e ia sera e seppellito nella
chiesa di San Francesco, 18-19.
Prbti Bedore genero di Agamennone Marescotti, 306,
3; incolpato di avere portato lettere d. pred. al
Valentino e fatto uccidere nel luo letto accanto
alla moglie da Ermes Bentivogllo (an. 1501), 306,
1-3.
Preti Bedore \Bedoro] padre di Nicol6, 105, 28.
Preti Bernardino si reca con altri a Milano a pren-
dervi Donnina Visconti sposa di Annibale Bentl-
roglio (an. 1441), 68, 48-69 1-3.
Prbti Bonifacio figlio di Giovanni, 43. 34; 108, 15;
segue Battista Canetoli a Correggio (an. 1435),
I
fPreti Bonifacio-Quarto di Solto] INDICE ALFABETICO
733
43, 32-3«; e bandito di Bologna perche seguace d.
CanetoH (an. 1445), 108, 15.
Preti Giacomo [facomo dal Preie\ parte di Bologna
crociato, con Giacomo Grati (an. 1464), 186, 8.
PuBTi GiovANNi padre di Bonifacio, 43, 34; 108, 15.
Preti Giovan.vi ( Giovanni lU Prieti\ da San Mamolo ;
suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
149, 11.
Preti Nicolo [Nicolb Bedoro da San Marino] padre di
Bartoloraeo, 25, 27-3*; in una fogna d. sua casa
vicino a San Marino si nasconde Battista Canetoli
(an. 1445), 105, 28-29.
Preti Taddeo [Tideii\ fa un presente alle nozze di
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 43-<4.
I>RF,TI (PoMTE de') V. Bologna {ponte de' Preli).
Pretori V. Podesth.
Priamo V. Macchiavelli P.
[Prie(de)] Renato vescovo Baioci;nse [Renato il Baios-
sa] francese; vesc. di Bayeux; el. card. da Giu-
lio II nel dicembre ma non pubblicato che nel mag-
gio seguente (an. 1506), 360, 44, 47-49; la sua no-
raina era una d. condizioni imposte da Luigi XTI
al pp. per aiutarlo a riprendere Bologna, 45-47.
PRiiiTi V. Preii.
Prigmani Antonio [Antonio da Prignan6\ accompagna
il principe Federigo d'Aragona a Miiano a pren-
dervi Ippolita Sforza sposa di Alfonso (an, 1465),
187, 46-47.
PrI';naki I'ietro accompagna il principe Federigo di
Aragona a Milano a prendervi Ippolita Sforza spo-
sa di Alfonso (an. 1465), 188, 1.
PRlNCiVALr.E ^Prencivalle] v. Ghirardacci P., Lamfu-
gnani P.
PiuoRi Paolo [/Wo del Priore] complice di Giovanni
Buono Albertini e di Vincenzo da Casale nel di-
segno di tradire Serravalle ai fuorusciti, i decapi-
tato in Bologna (an. 1451), 140, 35-25.
Prisca (CARDINAI-I Di Santa) V. Fieschi JV., Mella Gio-
vanni.
Procolo (san) ric, 25, 28; ne i portata la testa in
processione a Bologna (an. 1474), 214, 32; di nuovo
(aii. 1505), 334, 39: 355, 1-5,
Procolo (Abbazia di San) V. Bologna (abbazie).
Procolo (porta San) [forta San Proculo] v. Bologna
(jforte).
Proli Liccio e bandito di Bologna (an. 1430), 19, 16, 39.
Prospebo V. Armi {dalV) P., Caffarelli P,, Colonna P.,
Lambertini P.
Prospbro (San). Vi glunge l'Imp. Federico III diretto
a Bologna (an. 1452), 140, 45-46; vl passa con 1'eser-
lito d. Lega il duea Gaieazzo Maria Sforza (an. 1467),
194, 21.
" Prospf.ro (San) AtiuiTAKico. Sua Cronaca rlc, CXXXV,
23 „.
Prospkro (contb -San) va a Piangipane nel terrltorio
di Ravenna con il CoUeoni (an. 1467), 197, 7-8.
Protonotari apostoLICI v. Bentivoglio Antongalemto,
Ramfoni Pietro.
Provichza v. Rinaldo di Provenza.
Provenza (Conti) V. Ranieri d'Angit>.
PUCCI GiAMPAOLO [Giovanni Paolo Pucci]. .Suo zio, 11
card. I^orenzo, compra per lui II pal. Felldni in
Bologna (an. 1504), 331, 3-4.
Pucci [LoRE^fZo] card. compra a vile prezzo 11 pal.
Felicini in Bologna per il nipote Giampaolo Pucci
(s. a.), 332, 3-4.
Pudenziana (cARi). oi Santa) v. Brifonnet Guglielmo.
PuGLiA. Vi batte un violento terremoto d. durata dl
un quarto d'ora che le cagiona grandi rovine (an.
1456), 163, 31-32; cf. 164, 6-10; vi si trova Giaco-
mo Piccinino (an. 1463), 179, 21-22; vi sono causate
grandi rovine e mortaiita dal terremoto (an. 1466),
190, 26-33; ric, 224, 35; il Senato di Bologna vi
manda a coraperare grano (an. 1483), 227, 24-25; ric,
393, 34.
PuGLiA (rk NOMlNALl) V. Ranieri d^Augib.
— (siGNORi) V, Alfonso V re di Aragona (an. 1455).
PuRGO (DaL) Andrea [Andrea del Purgo] padre di Pie-
tro, 74, 29; 91, 32-33; 147, 29-30; 167,45-46; 172, 33-
33; 173, 21-22; 191, 38; 197, 30.
PuRGO (Dal) Piktro [Pietro del Purgo] aglio di Andrea,
74,39:91,32-33; 147,29-30 1167, 45-46; 172,32-33; 173,
21-22; 191, 38; 197, 30; e bandito di Bologna (an.
1430), 19, 26, 35; amico d. f Antongaleazzo Benti-
voglio, 51, 23, 26: con altri amici d. pred. c per-
suaso da Raftaelc Foscherarl a vendicarne la f eol
dare Bologna in signoria d. duca di Milano (an.
1438), 34-31; e dal Senato di Bologna el. cap. d.
fanti condotti in Palazzo da Cervato di Caravag-
gio (an. 1442), 74,29-31; c da l'>ancesco l^iccinino
liccnziato coi provvisionati dal pal. di c. (an. 1443),
75, 24-25; con Giovanni Ostesani fc fatto commissa-
rlo d. valli d. Samoggia e dintorni per fortificare
i castelli da quel lato, 89, 32-34; comanda i cavalli
e fanti mandati dal Senato di Bologna a difendere
castel San Giorgio, 91, 32-34; h ei. degli Anziani
(an 1444), 97,38; scalco generale alle nozze di Sante
Bentivoglio (an. 1434), 147, 27, 29-30, a cui fa un
dono, 149, 33; e el. d, Sei di Balla per la venuta
di Pio II in Rologna (an. 1459), 167, 42-45; el. ?o-
prannumero al Senato, 172, 32-33; convocato dal
pp. con altri, h arringato dal pred. (an. 1460), 173,
31-26; h d. senatori d. primi sei mesi al tempo d.
serrata di Paolo II (an. 1466), 191, 38; t (*"• 1467),
197, 30; gli succede In Senato Carlo Antonio Fan-
tuzzi, 30-31.
PURoo (Dal) Pietro multato In trentanove ducati per
il rlfacimento d. pal. Marescotti (an. iJoS), 388, 28.
Pustkrla Piktro [Pietro da Pusterla] accompagna Ga-
leazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459), 168,48;
169, 6.
Putto (II) V. Afoglio {Da) Giacomo, detto il Putto.
QuADERNA. Vi s! trova Lulgi dal Verme con reserclto
e con Gaspare e Battlsta Canctoll (an. 1443), 90.
31, 25; ric, 26, 31.
QuAquARELLO (osTBRiA dbl) «I Ponte di Reno ; vf «1-
loggla Cesare Borgia in via per le Romagne (an.
1499), 298, 17-18; vl accorrono gentiluomlni bolo-
gnesl a vlsitare il pred., 18-19; vi torna il Borgia
dall'avere cenato In c„ 22-23; vl giungono presenti
d. Senato dl Bologna al pred., 3J-24 ; il prrd. ne
parte, 35.
Qu&RTlBRi Dl BoLOONA V. Bologna {quartitri).
Quarto (castello di) fa un dono a Santc Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 150, 31.
QuARTO Di SoPRA fa uu dono a Sante BentivogUo per
lc nozze (an. 1454)1 150, 42.
QuARTO Di SoTTO, Vl t fovlnato U raccolto da un tem-
734
INDICE ALFABETICO
(Quarlo <ti SoUo-Ramazzottil
porale (an. 1448), 135, 31, 34; dannegglato dalla
tempesta (an. I4S4)> 131> *'> «-**'
QUARTU (Ua) Azzo [jlzzoHt da :^uarlo\ figlio dl Pietro,
53, JS; 75, »; 107, 31; 109, 1; 118, 47-«; 143, 2: 145,
36; speziale; h bandito di Bologna (an. 1430), 19,
36, 30-31 ; h el. Gonfaloniero pei quartiere di porta
San 1'ietro (an. 1438), 53, 3«, 3S ; dal Scnato di lio-
logna gli sono vendute insivnie a Bartolomco dal
Llno ie prigioni vcciliie, col patto di fabbricare
le nuove, nonclii ia scala d, pal. d. pod. e aicune
atanze sotto gli archi d. fabbricato (an. 1443), 75,
«•II; esce di Bologna con Annibale Bentivogllo per
combattere ii Dal Verme, 92. 3»-«; c d. Riforma-
tori di Bologna (an. 144S), 101, 33-24; h el, d. Se-
dici Riformatori d, Stato per porta San Pletro, 107,
31; ^ degli Anziani clie deliberano ii bando ai Ca-
netoli e loro seguaci, 41; 108, 6; fe el. d. Sedici
Riformatori (an. 1446), 113, 35, 37; dagli Anzlani
e daiia parte bentivolesca e mandato con Lodovico
Caccialupi a i'"irenze a invitare e condurre in Bo-
logna Sante bastardo di Enole Bentivoglio, 118,
46-119, 1; espone con il compagno la ragione d.
loro andata a Neri Capponi e a Cosimo de' Medici,
1-3; presenzia 11 colioquio tenuto dal Capponi a
Sante, 5-6; ii pred. si accorda di partire, 11-12; ne
avvisa il Senato, 13-14; parte con Sante per IJolo-
gna, 13-16; e confermato d. Sedici (an. 14S3), 142,
44; 143, 2; essendo d. Sedic! partecipa alla riforma
degii Statuti (an. 1454), 145, 39, 36; suo dono a
Sante Bentivogiio per le nozze, 149, 10-11; f (an.
1459), 169, 31-32; gii succede in Senato Glovanni
Bentivoglio, 172, 33.
QuARTO (Da) Azzot.mo. Suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 149, 38.
QiTARTO (Da) Pietro padre di Azzo, 53,38; 75,9; 107,
21; 109, l; 118, 47-48; 143, 2; 145, 36.
QuARTO (Da) Pirrino giostra nei torneo in Boiogna,
tenutosi per deiinire se la Fortuna o la Sapienza
prevalga nelle cose umane, ai seguito dl Annibaie
Bentivoglio paladino d. Kortuna; i ascritto alla
terza squadra vestita alla francese (an. 1490), 259,
34, 27; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19.
Quattrbmezzo Francesca e ia prima battezzata nei
nuovo battistero di San Pietro (an. 1454), 146, 30-32.
QuATTREMEZzo GiACOMO rinnova li battistero di San
Pietro con il battesimo di sua figlia Francesca (an.
14S4), 145, 30-32.
QuERCiA (Dalla) Iacopo [lacomo dalla ^trcia] acul-
tore senese; Nicoi& da Bologna h suo scolaro, 174,
25-26.
Qui^fTim Cristoporo seguace d. Canetoii, c bandito
di Boiogna (an. 144$), 109, 12.
QuiRlNl Faxtino prete; c ordinato admirattim Rodii
da Achiiie Maivezzi precettore d. chiesa di San
Giovanni deil'ordine Gerosolimitano (an. 1448),
126, 7-9.
Rabbuini Giacomo [Giacomo Rabuini\ padre di Rab-
buino, 385, 37; fe confinato perchfe amico d. Ben-
tivoglio (an. 1S07), 362, 33-34, 37 ; a sessantaquat-
tro annl e impiccato per avere sparlato d. governo
d. Chiesa (an. 1508), 385, 27-2».
Rabbuini Giovanni multato in trentaquattro ducati
per il rifacimento d. pal. Bentivoglio, aiia cui ro-
vlna aveva preso parte (an. ijoS), 387, 31.
Rabbuini Rabbuimo figlio dl GUconio, 385, 37; delPArte
d. Pelacani ; partecipa alla congiura ordita da Ga-
spare Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508),
380, 11.
Rabbuino V. Pelacani R.
Rabi-ino Francesco uetto il Francia V. Raibolini
Francesco detto il Francia,
" RACCOLTA DP.LLB ANTICHB GIU.STIZIE SBOUITB IICqUBSTA
CITT.\ ui Bologna, RICAVATE DALLE CRONICHB Ul
MES8KR FlLKNO UBLLK TuATK, DI NICOl5 SECCA-
UBNARI, DI FRA ChkRUBINO GhIRARDACCI, DKL BaR»
GKLLINI, DA ALTRE PURE DI PRA B. UELLB PUOLIOLK
B DAL GrIFPONI, DAI.L'aNNO IO3O ALL'aNNO I781,
XXXVI, 31-34: descrlzione, 3S-36 ,.
Raf.vklk (San), Raffakllk (San) [Rafaello] v, RnJ/il/o
(San).
Raffaello [Ra/ae/e, Rapliae/e, Rafae//o\ v. Borgltini
R., Fosckerari /?., Riario R., Sfino/a R.
. . . . Raffaello bargello dl Bologna sceilerato e cru-
deie; urcide sulla via tra Lucca e Firenze Matteo
Canetoli diciottenne (an. 1457), 164,45-166,1-3.
RaFpabllo giudeo, medico ; f in Bologna di male ma-
zucco (an. 150^), 341, 34-25.
Raffabllo da Pistoia [Ra/ae/e da Pistoia\ connesta-
blie d. fanti di Bologna : fa un dono a Sante Ben-
tivogiio per le nozze (an. 1454), 149, 6.
Raffino V. Ragazza (De//a) R.
Ragazza (Dblla) Louovico parte di Bologna col suoi
amici Bentivoglio (an. 1506), 348, 41; 349, S.
Ragazza (DeLLa) Raffino [Ruffino da//a Ragat*a\ fa
un presente aile nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 35.
Ragosa V. Rigosa e Rigosi.
Raousa. I Turchl vi fanno grandi stragi (an. 1463),
182, 30.
— (ARClVBSCOVo) V. Lomellini Giovanni.
— (vKSCOvo Di) e coi Bolognesi neiI'esercito d. duca
Sforza a Solarolo (an. i4SS)> 159, 21.
Raibolini [FrancescoI detto il Francia [Francesco
Franza, Francesco Rabuino\ celebre pittore ; dipinge
nella cappella Bcntivoglio in San Giacomo di Boio-
gna (an. 1487), 243, 25-26; ritrae Gaieazzo Maria
Bentivoglio in abito da pellegrino neii'ancona d'al-
tare dal pred. ofiferta aiia Chiesa d. Misericordia
(an. 1489), 295, 32-35; c ei. Massaro degli Orefici
dai pp. Giuiio II (an. 1506), 360, 3-4: tutte ie sue
pitture nei pal. d. Bentivoglio vanno perdute nella
distruzione di esso (an. 1^07), 371, 35-37.
Raigosa V. Rigosi.
Raimondi V, Santi o Raimondi A'tco/i>.
Raimondo V, Danichino R., Ma/atesta R., S/orta R.
Rainaldo V. Rinaldo.
"Raineri Felicita dl Castei San Pietro, mogliediSan-
te Ghirardacci V, 3-4; cf. VIII; schizzo genealo-
gico; e dal marito lasciata usufruttuaria d. patri-
monio (1518), V, 3-4; c/. IX, ji; alla f d. ^td. It
i restituita la dote, V, 7 ; c/ IX, 39 ,.
Rainerio V. Ranieri.
RainierI V. Ranieri.
Ramazzotti vendicano l'uccisione di alcuoi di ioro
a San Paoio di Ravone uccidendo tre degli Scarpetta
(an. 1504), 330,37-40; il Senato di Boiogna manda
ad atterrare le loro case, ii che non avviene per
l'opposlzione incontrata nei montanari, «0-42.
I
[Raniazzotti A.-Rangoni Guido]
INr3ICE ALFABETICO
735
Ramazzotti [Armaciotto] detto da Scaricalasino
[ffamazzoUo da Scar^alasino, capitano Ramazzotto\
va con scelti fanti in aiuto di Giovanni IJentivo-
glio e di Bologna (an. ijoo), 303, «8-49; i mlllc
fanti di cui e cap. ordinati a clnque per fila aprono
il corteo papale in Bologna dalla Magione al Pal.
(an. 1506), 355, J3-3*; suo posto nel detto corteo,
«8 ; 356, 4-5; dal leg. e dai Quaranta e mandato con
liande di cavalli e fanti a scacciare i fratelll Benti-
voglio dal territorio Bologneje (an. 1507), 370, 3-4;
passa a Castel .San Pietro per recarsi a Bologna
con le sue squadre ricliiestone dal Senato e dal go-
vernatorc (an. 1508), 383, 4-t; va a Bologna ad as-
soldarvi genti per la Chiesa per 1'impresa di Ro-
magna (an. 1509), 94, 5-7.
Ramazzotti MlCHEf.E \Michele Ramazzotto'] famoso ca-
pitano; sua nascita (an. 1493), 267, 38.
. . . . Ramazzotto [Ramazzotto] contadino bolognese;
con alcuni amici fa un dono a Sante Bentivogllo
per le nozze (an. 1454), 151, 36-27.
Ramb.\i,di Lorbxzo e fatto prigioniero a Bondanello
(an. 150S), 391, 12-13, 24; * condotto a Bologna,
30-31; cf. 392, 45-47; posto al tormento confessa il
trattato in favore d. Bentivoglio, 48 ; e impiccato,
393, 7-8.
Ramodini Battista figlio di Lodovico, 87, 13-14; h
el. degli Otto dell'avere (an. 1443), 87, 12-14.
Ramodihi Lodovico padre di Battista, 87, 13-14.
Ramomda (acqua). Si incomincia a incondottare per
recarla a Bologna all'ospedaIe d. Morte (an. 1433),
36, 24-25; ne e finita la conduttura (an. 1434), 40,
4-6; i dazieri la fanno rompere, perche la grande
quantita d'acqua da essa derivata in c. danneg-
giava i dazi, 6-».
Ramondi Battista [Battista di Ramondi] banchiere ; i
el. Gonfaloniere d. pop. di Bologna per porta San
Pietro (an. 1438), 6, 45-48; e el. degli esattori d.
tasse, 10, 8-9; coi suoi compagni esaspera i citta-
dini per l'asprezza e la crudelta con cui esercita il
suo ufficio, 10-14.
Ramondi Girolamo [leronimo di Ramondo]. AUa cola-
zione di nozze di Annibale Bentivoglio riceve in
presente una galea con una fenlce sopra tutta in
zucchero (an. 1487), 240, 3»-30.
Ramponi. Loro casa ric. 63, 33 ; sono fuoruscitl di Bo-
logna (an. 1450), 134, 32-33; ric. 153, 25.
Ramponi Bbrnardino padre dl Filippo, 103,28.
Ramponi Fiuppo figlio dl nernardino, 103, 2»; prendc
parte all'uccisione d'AnnibaIe Bentivoglio e d. Ma-
rescottl (an. 144S), 103, 28, 31-3»; rimane ucciso nei
torbidi seguitine, 106, 26-29.
Rampoki Pietro canonico e chierlco apostollco, 25, 8;
protonatorio apostolico, 39, 34; sl reca con 11 go-
vernatore di Bologna Lodovico Alamannl e con al-
tri gentiluomlni bolognesi a prendere possesso dl
Imola e Forll (an. 1426), 4, 10-12; parteclpaa un'adu-
nanzaindetta dai Canetoil contro il leg. (an. 1428),
5, 42-44 ;6, 3;approvacheslprendanolear-
m I, 13-13; con gli altri si impadronlsce d.
Piazxa e applcca II fuoco al Pavaglione
d. Bozzoll, 14-15 ;fe el. ambasc. d. Senato di Bo-
logna al pp. per rallegrarsi d. sua elezlone c trattare
la pace (an. 1431). 25, »-9; non parte altrlmenti
avendo 11 leg. negato II salvacondotto, 13-24; tono
presentati i capltoli d. pace ad Eugenlo IV anche
in suo nome, 26, 34-28 ; nuovamente designato am-
basc. al pp, non pu6 entrare in Roma per ia guerra
coi Colonnesi, 30, 6-9; rallentatesi le ostilita, as-
solve la sua ambasclata ben accolto da Eugenio IV,
17-18; torna a Bologna, 19; e chiamato dal pp. a
Roma e fatto governatore dl Rieti (an. 1432), 32,
19-20: h inviato a Bologna, dal pp. pcr la ratifica
d. rapitoli di pace (an. 1434), 39, 34-35; a richlesta
di Eugenio IV va a Fireiize (an. 1435). 41, 38-29.
Ranooni di Modena sono imparentati con Giovann!
Bentivoglio per il matrinionio di Nlcold con Bianca
figlia d. pred. [an. 1497], 354, 33; la loro arme h
percid nella torre d. Bentivoglio 372, 7.
RA>jr;oNl Al.DOnRANUiNO [Aldrovandino] atfezionatis-
simo ai Bentivoglio e specialmente a Lodovico,
94, 42-43; prende su di se 11 cambio d. prigionieri
Malvezzi con Francesco Piccinino e felicemente lo
esegue (an. 1443), 43-95, 1-4 ; e ringraziato dai Mal-
vezzl, 95, 3-3.
Rangoni Cesare famoso nelle armi ; fc chiamato a Bo-
logna da Giovanni Bentivogllo a sorvegliare 11
giovinetto Guido Rangoni nella condotta d. sol-
dati d. c. (an. 1500), 300, 25-26.
Ranooni comte Francbsco Maria. Alla colazlone di
nozze di Annibale Bentivoglio gll e offerto un
drago che gltta fuoco tutto In zucchero (an. 1487),
240, 30-31.
Rangoni Gher.vrdo modenese, giu amicissimo dl An-
tongaleazzo Bentivoglio, va a Ferrara per accor-
darsi con Raffaello Foscherari di vendicare la f •!•
Bentivoglio e l'ingiuria fatta a Bologna dal pp.
trasferendone 11 Concilio (an. 1438), 51, 14-17; es-
sendo amico di Lodovico Marescottl i vlsitato in
Spilamberto da Galeazzo figlio del pred., 12; gli i
confidato dal Marescotti 11 suo disegno di liberare
Annibale Bentivoglio prigioniero a Varano (an.
1443), 78, 13-15; cerca dissuadcrlo, ma non rlesce,
15-1$; ospita liberalmcnte i pred. reduci da Varano
con Annibale, 80, 3-8 ; da loro cavalli e servi per-
chfe arrlvino piu spedltl a Bologna, 15-17; loda An-
nibale Bentivoglio che gli confida dl volere inter-
cedere per 11 rltorno In patria d. CanetoU ftioru-
scitl, 95, 18-20,
Rangoni contk Gherardo. AUa colazione dl nozxe dl
Annibale gll e offerto un orso di zucchero («n.
1487), 240, 32; quale cap. d. Chiesa manda in suo
servlzlo a Bologna quattrocento fantl (an. 1508),
384, 2.
Rangoni conte Goido e dal Venezlanl Inviato al Bo-
lognesi con seicento cavalli e dugento fanti (an.
1443), 89, 3S-36; cf. 94, 19-20; i mandato dal Se-
nato di Bologna ad assedlare Imola e Faenza e
iacchegglarne I territorl, 95, 8-il; i chlamato pre-
cipltosamente con le suc gentl a Bologna dal Se-
nato pcr la difesa d. c. (an. 1445), 104, 30-31; vl
giungc, 105, 46-47; con Ercole d'Ette va al confinl
d. Frignano (an. 1466), 192, 7-1.
Ran<;oni GuiDO prlmogenito dl Nlcol6; gli succede
qulndlcenne nella condotta d. toldati sotto la tu-
tela dl Cesare Rangonl (an. 1500), 24-26; esce dt
Bologna col Bentlvoglio (an. 1506), 348, 4I-4J; pot-
slede Spllimberto («n. 1507), 369, J»; Tommaio
Beccaro vt • toUecltirlo dl tffrettare .\nnlbale
736
INDICE ALFABETICO fRangonl Ouido.Ranuzri Battisfa)
Bentlvoglio verto Bologna, dt cul i tuol fautorl
■vevtno giA preto Porta San Mamolo (an. 1508),
380, 1611; rimane perplesso non lapendo nlente
dl cl6, lf-20; ritpondc ihe i rongiursti tengano
la porta tino a che non U avviti tul da farsi, 30-2] ;
ai reca a Bologna alloggiando all'osteria del Llno
(an. 1508), 383, 4S-M; cf. 383, 13-13; il suo arrivo
deata sospetti nel governo, 389, 4«-S0.
Ranooni Isotta ossia Bernardina figlia d. conte Ugo,
modencse, presa iii moglie da Guido Pepoll, che le
cambla 11 nonie in Isotta, h condotta a Uologna
con grandi feste e apparato (an. 1475), 214,38-47;
fallisce per qulndicimila lire (an. 1486), 215, 3-3;
recatasi a Modena raggranella 11 denaro e soddl-
sfa i creditori, 3 ; accompagna al Porto Laura Ben-
tivoglio diretta al marito in Mantova (an. 1494),
275, 36-27 ; da a suo marito quattordici figli d.
quali tre femminc, 339, 31-37 ; cf. 215, 16.
Ranooni contk Nicot.6 modenese, signore di Spilam-
berto : con altrl gentiluomini pasta di Bologna di-
retto a Napoli per commissione di Eleonora d'Este
(an. 1473), 213, 34-29 ; alloggia nel pal. di Giovanni
Bentivoglio, 39-30; diviene condottlero d. IBolognesi
in vece di Antonio Trotti (an. 1474), 220, 6-7: si
reca a Bologna onorevolmente ricevuto dal .Senato,
7-8; gli e olTerta in moglle da Giovanni Bentivoglio
la proprla figiia Bianca, 8-10; accetta e la sposa
con molta soddlsfazlone vlcendevole, 10-11 ; cf. 354,
33; 374, 32; capitana la schiera d. rossi nella par-
tita al gioco d. calcio tenutasi in Bologna per
iniziativa di Giovanni Bentivoglio (an. i 480), 222,
10-30; manda a Boiogna a prendere la moglie
Bianca (an. 1481), 223, 33; all'arrivo di lei in Fer-
rara dk feste e glostre, 33-38; prende parte alla
giostra bandita da Giovunni Bentivoglio in Bolo-
gna (an. 1482), 224, 17 ; ne riesce vlncitore con
grande onore, 19-20 ; dona la celata d'argento avuta
In premio a Girolaino Scardovi per la sua forza
e destrezza, 20-22; ric. per Antonio Paganini suo
armigero, 233, 2; suo dono alia sposa di Annibale
Bentivoglio (an. 1487), 239, 20-31; nella giostra in
Piazza tiene il tavolaccio avanti 11 palazzo d. Si-
gnorl, 240, 43-43; corrono contro lui Gismondo
Cantelmo, Giulio Tassoni, Melchiorre Manzoli e
Annlbale Bianchetti, 43-46; va con Giovanni Ben-
tivoglio ad assediare Forl\ in aiuto di Caterina
Riario (an. 1488), 245, 14-1.'! ; scampa, fuggendo, dalle
manl d. Faentini, 246, 34 ; prende parte alla giostra
indetta in Bologna dal rettore d. Studlo (an. 1489),
254, 32-33; accoiTipagna Annibale Bentlvogllo a
Mantova alle nozze d. march. con Isabella d'Este
(an. 1490), 255, 34 ; torna a Bologna, 37 ; essendo
ospite con Gilbcrto Pio di Giovanni Bentivoglio
a Helpoggio, una sera cenando sorge una disputa
se prevalga nelle cose umane la Fortuna o la Sa-
pienza, 257, 19-29; sta per la Sapienza contro il pa-
rere di Annibale e di Gilberto che parteggiaiio per
la Fortuna, 29-30; approva la proposta di Giovanni
che la questionc sia definita in un torneoa Bologna,
30-40 ; i fatto capo d. partito d. Sapienza di fronte
ad Annibale e a Gilberto capi d. fazione d. Fortuna,
43; entra nel torneo riccamente vestito, 258, 30-22;
sua impresa, 33-23; i seguito da sei squadre di sol-
datl coi colorl azzurri, 3S : cf. 4; descrizione d.
torneo e d. tenzone poetlca che lo precede 258, *•
259-260-261-262, l-lt ; la vittoria rimane ai partlto
avverso, 30-26: abbandonata Bologna da Pirro Mal-
veizl va ad abitarne 11 pal. (ao. 1492), 269, 11-19;
segue con tquadre di armati Glovanni Bentivogllo
nella mostra d'arml da questo ordinata in Boiogna
(an. 1493), 271, 40-41; va incontro a Violante Ben-
tlvoglio, 273,33-33; interriene airinaugurazione d.
Naviglio da Corticeila a Boiogna (an. 1494), 274,
1-26; accompagna la cognata Laura allo tpoio In
Mantova, 275, 29-3S ; con Alestandro Bentivogllo ha
11 compito di cavalcare di notte intorno alle mura
neII'interno d. c, 278, 4-6; f lasciando otto figli
matchi e tre femraine (an. 1500), 300, 33-34 ; gli tuc-
cede nella condotta d. Bologneii 11 figlio primo-
genito Guldo, 34.
Rangoni contb Ugo padre di Bernardina, 214, 31.
Ranikri o RiNlKRl [Jiaiiierio] v. Frosiaa /?., Frosto
{Det) R.
Ranikri i>'Angi6 v. Renalo tPAngih.
Ranieri Antonio padre di Pietro, 185, 39-40.
Ranikri PiETRO \Pielro Rainieri] figlio di Antonio,
185, 39-40; parte di Bologna croriato con Arbllle
Malvezzi (an. 1464), 185, 39-40.
Ranlccio V. ^farzano (Da) /?.
Ranuccio ui Francia parte di Bologna, crociato con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, 6.
Rani;zzi Angelo \Angelo Ranucci] figlio di Glrolamo,
264, 29; 291, 37 ; i el. d. Sedici (an. 1488), 253, 33-34 ;
va pod. a Lucca (an. 1401), 264, 39; sucrede in Se-
nato al padre (an. 1496), 291, 36-37: con Giovanni
Marsili ^ mandato dal Senato dl Boiogna al Va-
lentino a rallegrarsi con lui delPacqulsto di Faenza
(an. 150 1), 302, 43-44 ; a Cattel San Pietro k soprag-
giunto dalPavanguardla delPesercito d. pred. e ri-
chlesto di alioggiamenti nel territorio, 44-46; fa
col compagno aprire loro il castello perche abbianu
vettovaglia, 46-47; i pred. appena entrati lo fanno
prigioniero col Ranuzzi, 47-48 ; e condotto seco dai
soldati clie lo costringono a dare loro la tenuta
d. Casal Fiumanese, Castelguelfo e altri luoghi, 48-
50; accompagna Paolo Orsini per conciiiudere la
pace col Valentino, 304, 42-43, 44 ; il che i fatto
con strumento di Cesare Nappi, 44-45 ; torna a Bo-
logna, 45-46; d. Senato vecchio, ^ da Giulio II el.
d. Quaranta Consiglieri e Riformatori (an. 1506),
358, 37-30.
Ranuzzi AntoNio {Antonio Ranucci] figlio di Francetco,
55, 17-18; 57, 40 ; 62, 4 ; 101, 44 ; padre di Girolamo,
191, 22; 31; medico; e el. d. Dieci di Balia dal Con-
siglio d. Seicento (an. 1438), 55, 14, 17-18 ; i man-
dato dagli Anziani ambasc. al Piccinino per osteg-
giare Battista Canetoli nel suo disegno di primeg-
giare (an. 1439), 57, 39-44; i el. d. Sedici Rifor-
matori d. Stato (an. 1440), 62, 1-4: i el. degli An-
ziani per il quartiere di porta Stieri (an. 1445),
101, 44-45: tratta le cose di Bologna con Eugenlo
IV (an. 1446), 114, 3S : non conclude nulla per 1 ir-
ritazione d. pp. contro i Bolognesi, 25-36; scrive
al Senato che il pp. esige 11 dominio libero d. c,
36-27; partecipa al governo di Bologna, 116, 15-17.
Rahuzzi Battista [Batlista Ranucci] figlio di Glrola-
mo, 366, 1-2 : giostra nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se la Fortuna o la Sapienza pre-
[Ranuzzi Battista-Re]
INDICE ALFABETICO
737
valga nelle cose umane al seguito di Annibale Ben-
tiToglio, paladino della Fortuna; h ascritto alla
quinta squadra vestita alla tedesca (an. 1490), 259,
30-31; la sua parte resta vittoriosa, 262, 17-19 ; h con
altri convocato in Pal. da Ermes Bentivoglio (an.
1501), 305, 5-8; il pred. svela loro che Agamennone
Marescotti aveva scritto al Valentino invitandolo
contro Bologna e i Bentivoglio, 11-29; lo esorta
a unirsi a lui neiruccidere i Marescotti traditorl
detenuti in Pal., 29-31 ; partecipa alPuccisione d.
pred., 31-42 ; con Marco Antonio Fantuzzi e Costan-
tino Caprara, partito di Bologna Giulio 11, com-
plotta di introdurvi di notte Annibale ed Ermes
Bentivoglio (an. 1507), 366, 1-5 ; confessata dal
Fantuzzl la congiura al Senato fugge e non pu6
essere preso, S-13; h confinato, 18; dopo pochi gior-
nl c revocato dal bando, 19-20.
Ranuzzi DoMBirico parte di Bologna coi Bentivoglio
(an. 1506), 348, 41 ; 349, 3-4; S fatto prlgioniero a
Bondanello da balestrieri di Lodovico dalla Miran-
dola (an, iJoS), 391, 12-13, 16; h condotto a
Bo logn a, 29-31 ; cf. 392, 46-47; posto al torraento
confessa il trattato contro i nemicl d. Bentivoglio,
48 ; e impiccato, 393, 7-8.
Ranuzzi Francesco [Francesco Ranucci] padre di An-
tonio, 55, 17-18; 57, 4o; 62, 4; 101,44.
Ranuzzi Francesco [Francesco Ranucci] figlio di Gia-
como, 180, 48 ; el. a sorte degli Anziani per porta
Stieri (an. 1462), 180, 46-48.
Ranuzzi Giacomo \Jacomo Ranucci] padre di France-
sco, 180, 48.
Ranuzzi GiROLAMO [G«Vo/a»»o Ranucci] figlio dl Anto-
nio, 191, 22, 31 ; padre di Angelo, 264, 29; 291, 37 ;
dottore In medicina, e el. senatore invece di Gia-
corao dal Lino (an. 1466), 191, 21-23; al tempo d.
serrata di Paolo II fe nominato tra i senatori che
devono sedere i secondi sei raesi, 29-31 ; h scelto dal
Senato ad accompagnare a Roma il leg. chiamato
dal pp. (an. 1467), 197, 36-37; fe Gonfaloniere di
Giustizia (an. 1468), 200, 30-31; per la venuta d.
nuoTo governatore Savelll, gli sono regalatl dleci
ducati, 29-30 ; accompagna quale ambasc. a Roma
11 leg. per 11 Conclave (an. 1471), 208, 8-9; torna a
Bolo^na, 23; accompagna Ginevra Bentivoglio a
Pesaro alle nozze d. fr. Costanzo Sforza (an. 147S))
215, 10-11; con altri ambasc. si reca a sposare Lu-
crezia d'Este a nome di Annibale Bentivoglio (an.
1478), 218, 23-25; h onorato e regalato da Ercole
d'Este che lo fa cav. aurato, 26-30; torna a Bologna,
30; accompagna Giovannl Bentivogllo a Ferrara (an.
1479), 219, 43, e a Mllano, 221, 22-23; el. ambasc. d.
Senato di Bologna al pp. a chiedere un leg. e un
vescovo parte per Roma (an. 1483), 228, 24-25; men-
tre h in via 11 pp. nomina Giullano della Rovere,
31-33 ; torna con Galeazzo della Rovere, luogote-
nente d. pred. a Bologna, 34-35; h scalco gencrale
alle nozze di Annibale Bentivoglio (an. 1487), 237,
24-25; suo ablto, 26-27 ; f ed fc sepolto In San Fran-
cesco (an. 1496), 291, 35-36; gli succede In Senato
il figlio Angelo, 36-37.
Ranuzzi Lodovico [L. Ranucci], Nel tornco In Bologna,
tenutosl per definire »e la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane giostra coi colorl di
I;Iicol6 Rangoni paladino d. Sapienza; h ascrltto
alla sesta squadra vestita alla moresca (an. 1490),
258, 40-41; la sua parte soggiace, 262, 17-18; parte
di Bologna coi suoi amici Bentivoglio (an. 1506),
348, 41; 349, 6.
Ranuzzi Petronio [Peironio Ranucci] Impresta al com.
dl Bologna centocinquanta scudi e ne diviene te-
soriere (an. 1440), 62, 20 ; interviene alla messa
fatta celebrare dal Senato di Bologna in San Gia-
como il giorno di Santa Monica, 63, 3.
Raphabixo V. Rafaello.
Rapolano [bagni di Siena\ ric. 129, 41-42 ; vi si reca
per la cura Paola Gonzaga, moglie d. march. di
Mantova, con due figli (an. 1443), 75, 20; anche vi
h NJC0I6 Plccinino per curarsi di una infermitil,
20-21.
Rasi Don Giulio multato in cinquecentosettantadue
ducati per II rifacimento d. pal. Marescotti (an.
1508), 387, 30.
Ratta Dionisio multato in centocinquanta ducati per
ii rifacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 386, 30.
Ravegnana (porta) [forta Ravennate] v, Bologna
(porte).
Ravenna (arcxvescovo) V. Roverella Siffismondo (i4T5-
IJ16).
— " (Biblioteca Classense) ha un esemplare d. Hi-
storia di Bologna d. Ghlrardacci il cui prlmo vo-
lume h postillato, XXXIV, 6, /-j».
— (citta) ric. 197, 8 ; 201, 3; vi f H card. Bessarlone
(an. 1473), 212, 41; il corpo d. pred. ne h traspor-
tato a Roma, 41-42; vi scampa Roberto da Sanseve-
rino con cento cavalll (an. 1486), 234, 47-48; vi st
salva 11 duca Guldobaldo da Montefeltro (an. 1502),
311, 10; ric. 331, 24 ; & in signoria d. Veneziani (an.
1507), 378, 3; gii d. Chiesa, h rlchiesta ai pred. da
Giulio II (an. 1509), 393, 28; i Venezlanl vi man-
dano Annibale Bentivoglio a custodirla, 40-41; vi
h fatto prigioniero Glovanni Greco dal leg. Alidosl,
396, 5-6.
— (esarcato Di). Ne h el. leg. per la Chteia 11 veic.
Marco Condulmer (an. 1433), 33, 37-38.
— (tkrritorio) ric. per Camuri e San Giorglo (an.
1455), 159, 19; h devastato per un quarto di mi-
glio da un temporale venuto dal Bolognese (an.
1467). 198, 6-7.
Ravennatb (porta) r. Ravegnana {porta).
Ravone (torrente) [Ravona] ric, 80, 19; vl glungono
i Francesi di qua d. ponte con le artiglierir e co-
rainclano a bombardare Bologna (an. 1506), 349,
35-26.
Razali Francesco h creato da Glulio 11 Massaro del
Sartl (an. 1506), 360, 7.
Razali Grazia [Graeia Raz»ale\ esce di Bologna col
suoi amicl BentivogHo (an. 1506), 348, 41; 349, 5 ;
i fatto prlgloniero da balestrlerl dl Lodovico dell»
Mirandola a Bondanello (an. 1508), 391, 12-IJ, I*;
h condotto a Bologna, 30-31 ; cf. 392, 46-47 ; poito
al tormento confessa II trattato in favore d. Ben-
tivogllo, 48 ; h appiccato, 393, 7-1.
Razali Marco [Marco Raztale] ascrltto al Pelacanl ;
partecipa alla congiura ordita da Gaspare Scappi
in favore d. Bentivogllo (an. 1508), 380, 11-12.
RazzaLe v. Ratali.
Rb dl Aragona, di Danlmarca, dl Francla, d'Inghllterrt
dl Napoli, di Navarra, dl Portogallo, di Spagna v.
T. XXXra, p. i — 47-
738
INDICE ALFABETICO
[Re-Reno (finme)]
Aragona, Danimarca, Franeia, Ingkilttrra, Nafoli,
Navarra, Portogallo, Spagna (re).
Rbcanati (Da) V. Bartolomeo da Recanati.
RbcanatI (vbscovo) V. Giovanni Vitellescki (1434).
'[Rbcapiti dbl SBirATo]nei mst. Carratl ric, IX,
*tf7, 3; SSn-
RKCARDliro V. Riccardino.
Rbccardina V, Riccardina.
Rbcoroati Loricnzo h multato in clnquecento ducati
per 11 rlfaclmento d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, I.
RsrRiOKRl Giambattista ( Giova»»! 5a«»j/a Re/rigerio]
uomo dl buon consiglio ; Interrogato da Giullo
MalTczzi, suo grande amico, suUa uccisione di
Giovanni Bentlvoglio progettata dai Malvezzi,
prende tempo a riflettere (an, 1488), 248, 35-41;
consiglia per le conseguenze che poteva avere 11
fatto di assicurarsi 11 soccorso dl qualche principe
potente per tenere a freno il popolo, <J-50, e pro-
pone dl rlvolgersi a Lorenzo de' Medicl vlcino a
Bologna e nel momento in freddi rapporti col
Bentivoglio, 249, \-l; gli h rlferito da Giovanni
Malvezzi I'esito infruttuoso d. sua ambasciata al
Medicl, 16; gli h riferito da Giacomo Bargellinl che
Agamennone e Galeazzo Marescotti fanno parte d.
pred. congiura, 41-42; udito che 11 complotto ^ sco-
perto fugge dl c, 251, 2i; la sua casa in San Mar-
tino 6 rovinata e saccheggiata, 252, 16; h bandlto
per ribelle, e gU h posta una taglia di trecento
ducati, 31-33.
Rbogiani \Poveri di Reg*o]. Generos! lasciti fattl ai
poveri da Ercole d'Este (an. 1442 ma 144/), 71, 4-5;
moltl gentiluomlni accompagnano Ippollito d'Este
a Roma a prendervi Lucrezia Borgia sposa di Al-
fonso (an. 1501), 308, 44-4>.
Rkooio (arcivbscovo) V. Isvalies Pietro (aa. 1495-1497).
— (cITTa) [Reggio LeJ>ido, Rkeggio]. Vi si ferma Bat-
tlsta Canetoli con la sua scorta (an. 1443), 85, 1-3;
ne e creato duca Borso d'Este dall'imper. Federico
V (an. 1451), 140, 43; ne i nativo Biagio Magnani,
149, 8; vl pernotta Giovanni Bentivoglio con 11
suo segulto ospite di Sigismondo d'Este (an. 1471),
206, 44-46; sono concessi benefici nella sua diocesl
dal pp. Innocenzo VIII a Camillo Pepoli (an. 1486),
234, 1-3 ; V. anche : Braccio da Reggio, Cario da
Reggio.
— (DUCHI) V. Borso d' Este (an. 14^2).
— (tbrritorio). Vi si reca Alberto Pio coi suol cavalli
da Crevalcore (an. 1449), 128, 46-47; Ercole d'Este
vl raduna armati (an. 1466), 192, 5-6; Annibale
ed Ermes Bentlvoglio vl assoldano genti (an. 1507),
369, 1-3.
Reoina di Russia V. Russia (regina).
Rbgno V. Napoletano.
Rbmulia Nicolo \Ntcoti> di Remulia] e bandito di Bo-
logna per avere preso parte alla liberazione d. prete
mago (an. 1452), 142, 8-10.
Rbnato il Baiossa V. Prii (De) Renato Baiocense.
Rbnato d'Angi6 [Ranieri, re Rainerio] re nominale di
Puglia e conte di Provenza, 160, 11-13 ; padre dl
Glovannl, 7-J ; compete per il trono di Napoli con
Aifonso V di Aragona servendosi d. celebre Mi.
cheletto Attendolo (an. 1438), 54, 11-13; Carlo VIII
re di Francia quale successore d. sue pretete vanta
dlrltti lul trono dl NapoU (an. 1494), 276, t-l*.
Rbmohiera (dalla) V. Ringhieri,
Rbno (canalb 01). Vi h restltuita l'acqua gii toltavi da
undtci mesi (an. 1429), 17, 4-6; di nuovo vi i tolta
l'acqua dal Caldora per impedire a Bologna dl
maclnare (an. 1430), 20, 35-26 ; vi i rimeita 1'acqua
durante l'armistlzlo, 47: cf. 22, s; che h di nuovo
tolta, 15; vi i rldata Tacqua (an. 1431), 30, 3-4;
vl accorrono i Canetoli e ne resplngono i banditl
che tentano entrare in c. dalla saraclncica (an. 1437),
35, 44-45; rlc. 122, 41; vi i: tolta l'acqua da Bar-
tolomeo Zambeccari e da altrl banditl, che tentano
penetrare in c. per la saradnesca (an. 1433). 35,
41-42 ; vi accorre 11 popolo in armi a respingerne
1 pred., 44-46; ric. 81, 3; 1 soldati d. Dal Verme
sono impediti di toglierne 1'acqua (an. 1443), 88,
11-13; ne sono dai Bolognesi fatti ritirare momen-
taneamente tutti i ponti per slcurezza d. lavori d.
campagna (an. 1445), 111, 43-43; salva Bologna da
maggiori danni nella piena deirAvesa, ingurgi-
tandone le acque (an. 1450), 136, 33-34 ; per la grata
fuggono da Bologna Antonlo e Cristoforo Btagi
mugnai (an. 145 1), 137, 31-33: al passo delfArco-
veggio e traghettato da' fuorusciti di Bologna,
138, 11-13; vi navlga Pio II da Cortlcella a Fer-
rara (an. 1459), 171, 43-44; h reso navigabile dalle
porte di Bologna al Po, dopo due anni di lavoro
(an. 1494), 273, 42-46 ; il Senato lo fa Inaugurare con
pompa solenne, 48-4»; nome degli intervenuti e de-
scrizione d. cerimonia, 274, 1-36; le spese per 1'opera
sono sostenute dai Drappieri, 46-48; e usato per
alcun tempo, ma poi abbandonato per 1'ingente
costo d. sua manutenzione, 275, 1-4; ric. 338, 46;
ne h chiusa la grata alPentrata in Bologna slcchi
Tacqua rigurgitando allaga il campo francese ai
Ravone (an. 1506), 350, 23-35 ; rlc. 46.
Reno (FlxndE) [Rkeno, Rhenno, corfo di Rkeno]. Glacomo
Caldora vi si fortifica al ponte di San Felice (an.
1428), 10, 36-37 ; al ponte grande vi e posto da Bo-
logna un ufHciale di pace (an. 1439), 56, 1 ; Annlbale
Bentivoglio di ritorno a Bologna coi suoi libera-
tori, vi trova al ponte sul canale di San Paolo di
Ravone m^ssi di Lodovtco Marescotti (an. 1443),
80, 18-31 ; vi sono dai Bolognesl fatti prigionieri
un centinaio dl nemici pr. 11 ponte, 88, 7-11; vl
si reca oltre Cento il popolo di Bologna caplta-
nato dal Gonfalonlere di Giustlzia e da Annibale
Bentlvoglio, 95, 50; ne e tolta I'acqua a Cento e
alla Pieve dagli abitanti di San Giovanni in Per-
siceto, che ne tagliano gli argini alla Nave (an.
1445), 112, 35-26; i Bolognesl alla loro volta lo
devtano da San Glovanni in Persiceto tagllandone
gll arglni a Cortetone e immettendone facqua in
un lungo fossato scavato nelle Pratella, 31-34 : pr. 11
ponte vi si fermano parte d. fuoruscitt bolognesi
per tenere a bada la c. (an. 1451), 138, 11 ; pr. il
ponte giungono Galeazzo Maria Sforza con le sue
milizie e i Bolognesi andatigli incontro (an. 1459),
168, 38-40; rlc 181, 26, 32-33; ric. per il castello dt
Buoncovento, 235, 13-14 ; ric. 298, 17-U ; vi si affac-
ciano di qua dal ponte 1 Francesi in relativa si-
curezza essendo state abbandonate le case fuori
porta San Felice (an. 1506), 348, 20-21 ; i pred. con-
ducono coU le loro artiglierie e sparano alcuni
[Reno (/f«i»«)-Riccputi Giacomo] INDICE ALFABETICO
739
colpl per avvisare Giovannl Bentlvoglio che si
prepari a partire, 349, 21-23; il ponte e ripassato
daIl'esercito francese, che ailora riceve vettovaglie
da Bologna, 352, «8-49 ; cf. 39 ; il pred. vl si afforza
per la notte, 49-353, 1; il campo francese ne
parte, 16; cf. 37-28.
Rbno (valle di) corsa dai Bolognesi slno a Luminasio
(an. 144S), 112, 10-12; vi si fa sentire un grande
terremoto (an. 1455), 153, «7-49; vl si scoprono d.
vene di ferro presso i Bagni d. Porretta (an.
1456), 162, 17-18 ; vi si commettono molte uccisioni
(an. 1470), 202, 42-44; per ordine di Giovanni Mar-
sili vi h ucciso un lupo che assaliva i pastori (an,
1506), 343, 13-13; V. anche Casalecckio di Reno.
"Repertorio alfabbtico dki homi di Cherubino Ghi-
rardacci, inedito, XXXVI, 19; descrizione d. codice
autografo, 20-21 ; trattazione, 22-25, 5-7 ,.
Rezzo V. Reggio e Reggiani.
Rezzo V. Aretxo.
Rheogio 1:;. Reggio.
RHENNO, Rheno, V. Reno,
RlARio coNTB GiROLAMO zio di Raffaele, 210, 41; ni-
pote d. pp. Sisto IV, 216, 14 ; fratello di Pietro,
213, 37; il pred. va a Milano a trattare il ma-
trimonio con Caterina Sforza (an. 1473), 37-39 ; Gio-
vanni Fillppo Salaroli gli presenta le condoglian-
ze d. Senato di Bologna per la f di Pietro (an.
1474), 214, 1-3; Caterina Sforza gli porta in dote
Imoia, 20-21; suo matrimonio (an. 1477), 216, 14;
cf. 298, 13; aspetta la sposa a Forli, 216, 16-17;
piglia il comando deIl'esercito che era stato di Ro-
berto Malatesta (an. 1482), 225, 46-47 ; Innocen-
zo VUI gli conferma il capitanato e la concessione
d. feudi (an. 1484), 230, 31-32; il pred. lo vorrebbe
tenere pr. dl s& in grande considerazione, 33-33 ; raa
per non dare ombra si ritira a Forlf, 33-34 ; festeg-
gia e convita signorilraente Giovanni Bentivogllo
a Imola (an. 14S5), 232, 29 ; usa nei convito i vasi
di argento donatigl! da Sisto IV, 29-31 ; si fa rap-
presentare da Domenico Rizzo alle nozze di Anni-
baie Bentivoglio in Bologna (an. 1487), 236, 28-39 ;
3UO dono alla sposa, 239, 13-16; alla culazione nu-
zlale gli h ofFerto un castelio con le porte aperte
tutto in zucchero, 240, 30; h ucciso in Forlf dai
Forlivesi in camera sua (an. 14S8), 245, 1-3.
RiARlo Ottaviano primogenito di Girolamo, 245, 31 ;
h fatto prigioniero dagli uccisori d. padre (an.
14S8), 245, 3; i fatto signore dl Imola e Forll da
Giovanni Bentlvoglio sotto la tutela dl Giample-
tro Bergamlni, 21-24 ; tenta riavere Imola con l'aiuto
dl Glovanni Bentlvoglio, per ottenere il quale si
promette a una figlla di Annlbale (an. 1503), 327,
3S-38 ; cf. 33-34, 39-40; gll fallisce i'impresa avendo
contraria la fazione Sassatella, 38-33; cf. 40-41 ; In-
vano Giovanni Bentlvoglio tenta una seconda volta
di rimctterio In Imola, 328, 35-38; nel medeslmo
intento fallisce Ermes Bentlvogllo, 46-47; sposa
Isotta Bentlvoglio [9. a.], 374, 35-36.
RlARio PiBTRO frate minore e vescovo dl Trevlao h
crcato card. d. tltolo di San Slsto (an. 1471), 210,
40-41; card. patrlarca di Costantlnopoll; leg. dl
Perugia, Toscana, Lombardla e Venezia, 213, 5-6;
concede con boUa datata da Ferrara ai fratelll
Malvezzi di condurre i fratt Eremltanl dl SanfAgo-
stino a officlare nelle chiese di loro patronato In
Castelfranco e Medesano (an. 1473), 4-8; passa di
Bologna diretto a Milano per il matrimonio tra
Girolarao Riario suo fratello e Caterina Sforza figlla
naturale d. duca Galeazzo Maria, 37-39 ; alloggla
nel pal. di Giovanni Bentivoglio, 39-40 ; tiene a cre-
sima un figHo d. pred., 40; suoi doni al fanciullo
e alla madre, 40-41; f, «; 214, l; II Senato manda
ambasc. al pp. in Roma e al fratello Girolamo a
condolersl d. sua f, 1-3.
RiARlo Raffaele [Ra/aelo, cardinale di San Giorgio]
nipote di Girolamo, 210, 41 ; protonotario aposto-
lico h creato card. di San Glorgio, 41-42 ; a Firenze
h presente all'uccIsione dl Gluliano e al ferimento
di Lorenzo de' Medicl (an. 147S), 218, 36-38 ; Inter-
dice le Chiese di San Petronio, Santa Maria Mag-
giore, Santa Barbara, Santa Maria degii Uccellettl,
San Colombano, San Lorenzo e SanfAndrea per la
usurpazione d. benefici dl queste chiese, a lui spet-
tanti, fatta dai rispettivi cappeilani (an. 1492),
268, 32-37 ; accompagna a Milano il vlcerfe dl Lom-
bardia card. d'Amboise (an. ijoi), 307, 19-20; ric.
316, 17 ; passa di Bologna, diretto a Roma (an.
1503), 324, 24-25: alloggia in casa di Micheie da
Casale, 25 ; va a Bologna con Giulio II e alloggla
in casa de' Casaii in strada Castiglione (an. 1506),
356, 31-32; celebra la messa nclla Cappella d. Pal.
presente 11 pp., i card., il Senato e I maglstrati
(an. 1507), 364, 46-47.
RiCAMO (baronb da) V. Riccano (darone di).
RicCANO .. . . (barone di) [barone da Ricamo] accompagna
il principe Federico d'Aragona a Milano a prendere
Ippoiita Sforza sposa dl Alfonso (an. 1465), 188, I.
RlccARDiNA ( Recardina, Reccardina] nel territorlo
di Boiogna; h presa da NIcol6 da Tolentlno e
da Antongaleazzo Bentivogllo (an. 142S). 9, 14 ; vi
si recano Baldassare Olfida e Pier Giampaolo Or-
sinl con le milizle (an. 1436), 47, 45; i pred. vi
sono assaliti airimpensata dai conte Francesco
Sforza e messl In fuga, 45-50 ; vl giunge il pred.
con ottomlla uomini (an. 1447), 122, 47; II pred.
appresa la morte d. duca Visconti ne riparte subito,
47-48; vl h accampato Luigi Gonzaga (an. 1449),
133, 34 ; vi si reca con I'esercito Galeazzo Marla
Sforza (an. 1467), 194, 35-36; dannegglata da una
tempesta, 198, 4-5.
RlCCARDo [Richardo] v. Olivier dt Longutil R.
.... RiccAROO speziale ; h el. d. Venti Conslgllerl (an.
1432), 31, 13.
RlCClARDA V. Vasto (Def) R.
Riccio V. Dadi R., Pih Dardo d*tto il Riccio, Pout*
(Da) R., Scarsella Alessandro detto il Riceio.
Riccio DA CoRTOMA accompagna Galeazzo Marla Sforia
a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 10.
Riccio DA MoNTBCHiARO milita come colonnello nel-
resercito raccolto in Imola da Antonlo Bentlvo-
glio, Micheletto Attendolo e Nicol6 da Tolentlno
(an. 1428), 8, 34-37.
Riccio DA SoRAONA [RiMto da Sotagno, Riccio da Soragno]
h neWeiercito di Bartolomeo Colleonl contro FI-
renze (an. 1467), 193, 18; reita f nclla battaglla
alla Mezzolara, 195, 31-33.
RiCEPUTl GiACOMO [faeomo Ricevudt] dl Bologna; ncl
pal. d. Notai e per mandato dl Battltta Canetoli
740
INDICE ALFABETICO [RicepuU O.-Ringhleri Oaspare)
ucclde Egano Lambertinl, Nicol6 Malrezzi, Baga-
rotto Blanchl, Tommaso Montecalvi e Flllppo dalle
Anelle (an. 1430), 18, 43-4S ; nespoglla 1 cadaverl, 45.
RlcoROATZ BA.RT0LUMB0 figllo dl Giacomo ; ottiene la
clttadinanza bolognese (an. 1487), 244, 1-2.
RicoROATi GiACOMu padfe di Bartolomco, 244, 3.
Ricucci DoMiNlco da Marano ; fa un dono a Sante
Bentivogllo per le nozze (an. 1454), 151, 34-35.
*lRlDOLFi Anoblo C AH8T0] /(>r«uc« notitie al
Sorbelli su Andrea Ghirardacci, V, 8-it „.
RlDOLFi Amtomio [AHtonio di Ridol/o] i messo a parte
dai Mosca d. compiotto ordito per introdurre ii
vlceri dl Napoii in Boiogna (an. 1449), 130, 46-47 ;
imprigionato e posto ai tormento confessa, 131, 5-6;
i decapltato In Piazza con gii aitri compiici, 10-13;
ie sue case sono saccliegglate, 14-15.
RiooLFO V, Rodolfo.
RiESSi LoRENTzo reclta un epitaiamlo ai banchietto di
nozze di Annibale Bentivogiio (an. 1487), 238, 50.
RlBTl. li pp. ne eiegge governatore Pietro Ramponi
(an. 1433), 32, 19-30.
RiOHETTi Zaccaria el. dal pp. correttore d. Notai (an.
1506), 357, 19-30 ; cf. 359, 49-50.
Rioo V. Orsi R.
RlGO V, Paolo di Enrico.
RloosA \Ragosd\ d. Marescotti ; abbattuti questi vlene
in possesso d. Bentivoglio (an. 1503), 326, 10-11.
RlGOSlFLORiANo[F/or»a<«orfa/?a^(7ja] figlio dl Galeotto,
107, 43; amlco d. Bentivogiio i ei. Gonfaionlere
di Bologna (an, 1445), 107, 42-43.
Rioosi Galkotto padre di Fioriano, 107, 43.
Rioosi NlcoLO detto dall'Oglxo \Nicolh Raigosa detto
daWOlio; Nicolh Rigosa] fa un presente aile nozze
di Giuiio Maivezzi (an. 1464), 184, 31; soprannu-
merario ai Venti d. popolo (an. 1506), 352, 11-12;
el. dal pp. Giulio 11 Gonfaloniere d. popolo pei
quartiere di porta Stieri, 359, 42.
RlGUCcio V. Mano (Dalla) R.
RlMiNl (BiBUOTECA Gambalunghiana) Wc, * LXIX,
4-/0 „.
— (ciTT^). VI si reca i'lmp. Slgismondo di Lussem-
burgo clie vi arma cav. Sigismondo e Domenico
Malatesta (an. 1433), ^6, 15-16; vi si trova il conte
Francesco Sforza con grandi forze In aiuto d. Ma-
latesta (an. 1439), 58, 29-30 ; Guido Antonio Man-
fredi vl giunge con l'esercito d. duca di Milano,
ma vistosi inferlore dl forze ai nemico si ritira, 3t,
30-31 ;neparte anche io Sforza, 31; visi reca
Francesco daiia Mirandola con ottocento cavalli
(an. 1462), 179, 24-25; egli e Sigismondo Ma-
latesta ne p art ono per la Marca e Puglla,
26-3$ ; 11 pred. Malatesta si accorda con il fratello
Domenico dl averne il godimento in vita, e che
dopo la sua f vada alla Chiesa, 43-44 ; vi torna
da Bologna Pandolfo Malatesta (an. 1485), 232, 8;
con 11 pred. vi giunge Francesco Dottori, g-9; che
ne riparte recando seco l'accordo per ia vicende-
voie esenzione dalle boilette tra Bologna e Rimini,
9-11; vi sono confinati Battista, Lorenzo, Lucrezio
e Francesco Malvezzi (an. 1488), 252, 23-34 ; ne
parte Battlsta coi figii non sentendovisl sicuro,
253, 17-18; vl giunge accolta con ogni onore Vio-
iante Bentivoglio, sposa di Pandolfo Malatesta,
accompagnata daiia madre, dai frateiU e da nu-
meroio seg^ito (an. 1489), 254, 16-33 ; 1 pred. finite
ie feste d. nozze ne partono per Peiaro, 23-35; ri
h ucciio Gaieotto Malatesta con un figlio (an. 1493)1
267, 39; vi si reca Annlbale Bentlvoglio con cin-
quanta cavalli In aiuto dl Pandolfo, 40-41; 11 Bentl-
voglio essendo tutto quleto, ne parte, 43 ;
Andrea Zocchlnl vi trama con Lulgi Venezlanl e
Girolamo Calzolari di uccidere uno d. MalTezzl
(an. 1493), 273, 10-14; rlc. 18; vi tornano 1 conlugl
Malatesta da Bologna (an. 1494), 275, 43 ; vi giunge
Ercole Bentivoglio mandato dai Valentino per im-
padronirsene (an. 1500), 3u0, 34 ; sl Ak llberamente
al pred. in odio a Pandolfo, 35-36; che ne fugge
con ia moglie e li fratello Cario, 36-37 ; 11 Vaientlno
vl iascla buon presldlo, 301, 6; Pandoifo Malate-
ita vl rientra senza opposlzionealia morte di Alei-
sandro VI con centocinquanta Bolognetl (an. 1503),
324, II ; vi sono saccheggiate le case d. nemici d.
Malatesta, 11-13 ; la rocca continua a tenertl per
ii Valentino, 12-13 ; e data per danaro al Venezianl
da Guidobaldo da Montefeitro, 328, 5-6; i in li-
gnoria d. pred. (an. IS»7). 378, 3 ; i rlchleito al
pred. da Giullo II (an. 1509), 393, 48; v. anche:
Boglione da Rimini, Giovanni da Rimini, Lodovico
da Rimini, Pietro Alaria di Rimini.
RlMINI (CITTADINI EL. A OIGNITA O OFFICt PUBBLlCl)
V, Monaldi Antonio vesc. di Sarsi»a\ Mascki Carlo
pod. di Bologna.
— (siGNORi) V. Sigismondo Malatesta (aa. I432-I468);
Roberto Malatesta (aa. 1469-1482) ; Pandolfo V (aa.
1482-1500; 1503).
— (territorio) [contado]. Federico da Montefeltro le
ne fa padrone quasi intieramente (an. 1462), 179,
38-39.
"RlNALDi Cesare. Sua poesia gratulatoria interita nei
I' vol. delV I/istoria di Bologna d. Ghirardacci
(an. 1596), LII, 19-20,.
RlNALDO [Naldo] V. Ariosti R., Bentivoglio R., Duse
f^Del) /?., Marsili R.
RiNALDO Di Provenza \Rainaldo\ sarebbe dlsposto a
prender soido dal Boiognesi con duecento cavalii
(an. 1431), 24, 50; cf 13-15.
RlNGHlERA (DaLLa) V. Ringhieri.
" RlNGHIBRI ric. XIII, 33 ,.
RiNGHiERi Antonio figllo di Glacomo, 184, 10 ; scalco
alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 8, 10.
RlNGHiBRl Baldassarre [Baldesserra della Ringhiera]
fa un presente alle nozze di Giulio Maivezzi (an.
1464), 184, 37.
Ringhieri Basilio [Basiiio della Rengkiera] commis-
sario a Crevalcore (an. 1450), 136, 37; fa un pre-
sente alle nozze di Giuiio Malvezzi (an. 1464),
184, 33.
RlNGHiBRi Biaoio [Biasio della Ringhiera] padre dl
Giacomo, 89, 9.
RlNOHlERi Friano [Friano della Renghiera] multato in
cento ducati per ii rifacimento d. pal. Marescottl
(an. 1508), 388, 35.
RlNGHlBRl Gasfare [Gasfare dalla Ringhiera] figllo
di Marco, 43, 48; 142, 46-47; dottore di iegge e ei.
degU Anziani per il quartiere di porta San Pietro
(an. 1435), 43, 43; si reca con altri a Miiano a
prendervi Donnina Visconti sposa di Annibale
Bentivogiio (an. 1441), 68, 48; 69, 1-3; e mandato
(Ringhieri Gaspare-Roberto]
DSTDICE ALFABETICO
741
Ip
ambasc. a Venezia (an. 144S), 100, 31 ; ne torna
con la promessa d'aiuti, 31-32 ; e degli Anziani per
luglio e agosto, 109, 23-24 ; el. d. Sedici Riforma-
tori d. Stato lan. 1446), 113 26-37; ra ambasc. a
Venezia, 116, 7-8; riceve buone promesse, 8-9; e
invlato ambasc. con altri al nuovo pp. Nicol6 V
(an. 1447), 120, 26-J8 ; h ben accolto, 30; ne riceve
benevoli ofierte riguardanti Bologna, 30 ; & cliia-
mato dal pred. clie gli fa intendere di volere asso-
lutamente li libero dominio d. c, 35-3» ; ne scrive
al Senato, 36-37 ; riraane a Roma per ordine
d. Senato a trattare col pp. la questlo-
ne d, libero dominio di Bologna, 37-38 ;
torna a Bologna con la risposta d. pp., 121, 43-50,
maie accoita dai Consigiio, 122, 3-3; di nuovo
ambasc. al pp. per la conferma d. capitoli, 24-26 ;
cf. 124, 41-42 ; va a Roma col governatore (an.
1450), 134, 34 ; con Virgiiio Maivezzi e mandato
ambasc. al pp. a narrargii ii tentativo d. fuorusciti
e intenderne ia volonta (an. 1451), 140, 4-7;iben
ricevuto e torna con promesse dl aiuto, 8-11; h
inviato ambasc. ail'imp. Federico V a Ferrara per
invitario a Boiogna (an. 1452), 37-38 ; h confermato
d. Sedici d. Reggimento (an. 1453), 142, 44, 46-47;
va ambasc. ai pp. con Giacomo Ingrati per condo-
lersi d. presa di Costantinopoli fatta dai Turciil,
143, 24-28; essendo d. Sedici Riformatori prende
parte alla rinnovazione degli Statuti d. c. (an. 1454),
145, 29-34 ; sl reca con aitri Bolognesi a Pesaro
a prendervi Ginevra Sforza sposa di Sante Bentl-
voglio, 147, 15-22; suo dono ai pred., 149, 27; h
mandato ambasc. a Roma al seguito d. governatore
(an. 1456), 163, 19-20; essendo d. Sedici f di peste;
e sepolto in San Domenico (an. 1457), 165, 4-6.
RlNGHiERi GlACOMO [Giacomo della Renghiera\ figlio
di Biagio, 89, 9; padre dl Antonio, 184, 10; impresta
al Com. di Bologna cento scudi e ne diventa teso-
riere (an. 1440), 62, 18-19; h tra gli incaricati di
attuare 1 provvedimenti fiscali deliberati nei Con-
siglio d. Seicento (an. 1443), 88, 42-89, 1-9 ; h degli
Anziani per novembre e dicembre (an. 144S), 112,
18-19; e deputato sopra il sale (an. 1446), 113, 32-
23; cf. 118, 22-23; el. della commlssione incaricata
di custodire i danari raccolti per la Crociata (an.
145S), 160, 38-42.
RlNGiiiERi GiovANNI [Giovattiti dalla ReHgliiera\ padre
di Lodovico, 9, 41 ; t pi" che novantenne (an. 1503),
329, 15-16.
RiNGHiERi Innocbnzo scaico alle nozze di Annibale Ben-
tivogllo (an. 1487), 237, 27-28 ; suo vestito, 238, 3-4 ;
succede in Senato al f Tommaso Malvezzi (an. 1505),
340, 33; h da Giuiio II ei. d. Quaranta Consigllerl
e Riformatori (1506), 358, 27-31; h mandato dal Se-
nato con altri due allo Scappl a chiedergli ragione
d. fuoco appiccato ai pal. Marescottl e d. prcaa dl
porta San Mamolo (an. lSo8), 380, 38-30; ne ha ri-
sposta evasiva, 30-34 ; per mandato d. governatore
va di nuovo allo Scappl a domandargli la rcstitu-
zione d. porta a qualunque patto, 381, 8-12; pre-
tese avanzate dal pred., 13-26; rhc sono ferroatc In
capitoli, 26; torna al Senato, 27-28 ; tratteniito dal
leg. con inganno in Pal. h dal pred. fatto strango-
lare perchi aveva scritto al Bentivogllo, 390,5-6;
gU h tagliato quindl 11 capo e portato In Plazia,
10; i parenti possono seppelirlo con onore, 11-13-
RlNGHlKRl LoDOVlco [Lodovico dalla Renghiera, Ren-
gkiert] figlio di Giovanni ; el. degll Anziani per
porta Stieri (an. 1428), 9, 40-41 ; suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, 24.
RlNGHlERi LoDOVlco [Ludovico RengMeri] dottore in me-
dicina; h degli Anziani (an. 1507), 369, 13-15.
RiNGHiERl Marco [Afarco dalla Renghiera] padre dl
Gaspare, 43, 48 ; 142, 46-47 ; h richiamato in Bologna
(an. 1430), 18, 1-3 ; fa pace a nome dl Antonga-
leazzo Bentivoglio con i Canetoli, 5-6.
" RiNGHiERi Ottavio. Sua poesia gratulatoria inserita
nel I" voi. delV Historia di Bologna d. Ghirardacci
(an. 1596), LII, 19-20,.
RiNiERi Albssandro marito di Gentile Budrioli, 294,
23; che gli reca in dote oento ducati d'oro, 30-31.
[RiNlERi] Gentilb V. Budrioli Gentile.
' [RlNlEBi Valerio] Una sua copia d. Libro over Arbore
della honorata famiglia de Fasanini i presso la bi-
blioteca Universitaria di Bologna, XXIII, 5-« „.
RloLO Secco. Vi si reca Federico da Montefeltro per
espugnarlo (an. 1467), 197, 9; il Senato di Bologna
vi manda la bombarda grossa, che daila ploggia h
fermata a Castel San Pietro, 17-19 ; ne partono dal
campo i soldati d. duca di Miiano per andare a
svernare in Lombardia, 20-22; e ripreso da Taddeo
Manfredi che ne caccia i fanti e sl impadronisce d.
castellano postovi da Astorre Manfredi (an. 1468),
198,49; 199, 1-4; h restituito al signore di Faenza,
199, 33-34.
RiosTi V. Ariosti,
RiPA danneggiata dai terremoto (an. 1456), 164, 10.
RiPA (Dalla) Forte di Pistoia ; suo dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, T.
RlPALTA V. Rivalta.
RiPis (Db) Giovanni priore d. convento degll Eremi-
tani di San Giacomo in Bologna ; sopraintende
alla costruzione d. portico fatta dagll Eremitani
in strada San Donato (an. 1477), 216, 33-35 ;veste
dell'abito eremitano in San Glacomo un tal Pietro
Antonio, ladro impiccato, salvatosi per miracolo
dl San Nicoli da Tolentlno (an. 1505), 337, 2-3.
RlVALTA [Ripalta\ castello sul Trebbla, 299, 31 : vi h
fatto prigionlero Ascanlo Sforza da Carlo Orslnl
(an. isoo), 299, 21-22.
RlvALTA Ettore dl Placenza; h cap. alPIdlce nell'eger-
clto d. Lega (an. 1467), 194, 13-14.
RlzzARDO V. Alberti /?., Pepoli R., Sassatelh {Da) R.
Rizzo DA SoRAGNA V. Riccio da Soragna.
Rizzo DoMENico rappresentando Glrolamo Rlarlo alle
nozze di Annibale Bentivoglio in Bologna, va In-
contro agH sposl fuori porta dl Galllera (»n. 1487),
236, 32, 28-29.
RoANo (arcivbscovo, monsiomorb) V. RoHtn {aravt'
scovo).
Roano (Cardinale) v. Amboist (/?*) Giorgio, Bstouttvill*
Guglielmo.
RoBERTl Gherardo prende parte con Glulio c Ferdl-
nando d'Este a una conglura per uccidere Aironso
e Ippolito d'Este (an. 1506), 343, 34-21; icopertosi
il trattato h implccato e squartato, 2*-30.
RoBBRTO [Ruberto] V. Aubigny (/>") R., Formaglini R.,
Gontaga R., Afalattsta R., Orsini R., SanstvtrtM
(Da) R., Sauattllo (Da) R., S/orta R.
742
INDICE ALFABETICO [Roberto da Cotignola Roma {cit/h)]
RoBBRTO DA CoTlOKOLA [Roierto da Cudignola\ v.
\Sfor*a\ Robtrlo.
RoBKKTo DA MoMTALBKRTO ^Rubtrlt da MoHtt Alberto,
Roberto da Montt Albeddo\ capltano ncllVserclto
Vlsconteo sotto Anghiari, rlmane prigionlero d.
Florentlni (an. 1440), 63, 24; fc cap. dciretcrclto
aragonete nella Marca e in Lombardia (an. 1446),
119, 41-43.
RoccA (Dalla) AoAMBjnfONB figllo dl Geneiio, 287, 3 ;
cap. al comando dl Annibale Bentivogiio contro
Cario VIII (an. 1495), 3-4.
RoccA (oalla) Grsesio [Zaittse] padre di Agamennone,
287, 3.
RoccA (Dalla) Martino di Ascoll; k el. cap. e pod.
di Bologna (an. 1444), 100, 8.
RoccA Contrada. Vi fugge monsignor dl Corneto con
quattro squadre dalla battaglia di Casteiieone (an.
1461), 175, 46-47.
RocCA CoRNETA [Rocca della Corneda\ * nella montagna
bolognese ; Giacomo Ghirardacci ne k nominato
cap. dalia corporazione d. Sarti che ne aveva il
governo (an. 1308), VII, 38-33 „; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, II.
RoccA Daria V. Carptna 0 Rocca Daria.
RoccA Di Peuiano fa un dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 151, 5.
RoDALOl Andrea padre di Giacomo, 108, 34.
RoDALDi GiACOMO figiio d'Andrea, 106, 34 ; seguace d.
Canetoli h. bandito di Bologna (an. 1445), 108, 34.
RoDERico V. Rodrigo.
RoDl (oRDiNB Dl) V, GtrosoHmitani {ordint d.) cava/itri
di Rodi.
RoDiANO [Rudiano\ fa un dono a Sante BentlvogUo per
le nozze (an. 1454), 151, II.
RoDOLFO [Ridolfo] V. Campeggi /?., Gontaga R., Ztcca
{Della) R.
RoDRloo [Roderico\ v. Borgia R.
RoFELLO (San) V. Ruffillo {San).
RoFFENi. In casa loro a via San Felice alioggia il card.
Matteo Lang (an. 1506), 356, 45-46.
RoFFENi Alessandro el. dal pp. Giulio II Gonfaloniere
d. popolo pel quartiere di porta Stieri (an. 1506),
359, 4j; e multato in quattrocento ducati pel rifa-
cimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 386, 16;
389, ,3.
RoFFENi Antonio fa un presente alle nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 45.
RoFFENl Ercolb [Brcole da Roffeno, da Roffino\ par.
tecipa alla congiura ordita da Gaspare Scappi In
favore d. Bentlvoglio (an. 1508), 380, 6 ; k multato
In cento ducati per la ricostruzione d. pal. Mare-
scotti alla cui rovina aveva preso parte, 387, 16; 'k
cit. a difendersi, 392, l%.
RoFFBNi GiovANNi fa un presente alie nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 48.
RoFFENi Valentino [ Valtntino da Roffeno\ h multato
In trenta ducati per il rifacimento d. pal, Mare-
scotti (an. 1508), 386, 36.
RoFFENO [Roffino\ nel Bolognese ; fa un dono a Sante
Bentivogiio per ie nozze (an. 1454), 151, 3; fa un
presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 50; vi sl commettono molte uccisioni (an.
1470), 202, 43-44; gli abitanti si recano a Bologna
a querelarsi al Senato di usurpazioni fatte sul loro
terrltorio da quel di Monte Tortore soggettl al
duca di Ferrara (an. 1490), 262, 36-38; faccordo
tentato dal Senato non ricsre, 31-40.
RoFFiLio (San) V. Ruffillo (.Sa«).
RoFFiLLo (San) V. Ruffillo (San).
RoFlLLO (Sak) V Rufillo (San),
RoLANDiNo OA MiL\NO accompagna Galeazzo Maria
Sforza a Bologna (an. 14S9), 168, 48; 169, 8.
RoLAWDO V. Gtnattano {Da) R.
RoMA (Belvboerk) ric, 323, 38.
— " (BiBLiOTECA Casanatknsb) [Bibliothtca Catamtt-
ttntis\. Nei auo Catalogo h clt. una quinta edizione
deII'opuscolo d. Giiirardacci Istitution* cristiana tce.,
XX, 3}-34, i7'iS, e ia terza edizione degli Avviti dol
modo di ascoltart la mttta d. pred., XXI, 38-31, 9-/0 ;
ric, LXXIII, 6-7,.
— (borgo San Marco). VI alloggia Carlo VIII (an.
1494), 285, 14.
— (campagna) ric, 233, 43.
— (Campidoolio) h preso dai popoio tollevatoti (an.
1434), 38, 36.
— (CANONlci Dl San PlETRO) V. Cononici Filiffo
(an. 1489).
— (CASTEL Sant'Anoklo) fc domandato al pp. dai
popolo solievatosi (an. 1434), 38, 36-37 : ai tuoi merll
i applccato Stefano Porcari (an. 1453), 143, U-lf;
h. abbattuto in parte da un fuimine (an. 1498), 293,
47-48; vi sono rinchiusl e fattl morire Attorre e
Glovanni Manfredl (an. 1501), 302, 33-34; vi t •»-
velenati l card. Orsinl, Glambattista Ferrari e Gio-
vanni Micheli con alcuni altrl tenutiri prigionl (an.
1503), 321, 5-8; vl fe rinchiuso II card. Antonlo Fer-
reri, leg. di Bologna, col suo auditore per ordine dl
GiuIIo II (an. 1507), 377, 46-47, e anche raolti nobill
bolognesi dal pred. chiamati a Roma lotto fede dl
aicurti (an. 1508), 384, 13-15, 20-Jl; ne etce Gaieazzo
Marsili (an. 1509), 395, 1-2.
— (CHIESA Dl San Pietro) [ciitsa dtl Santo Apostolo\.
Nella Cappeila di Santa Petronilla li rinrengono
due casse d'argento con i corpi dentro (an. 1458),
165, 43-46; il pp. vi scomunica Aitorre Manfredl e
Sigiimondo Malatesta (an. 1461), 177, 40-41: vl i
lepolto Pio II (an. 1464), 186, 15, e ii card. Betsa-
rlone (an. 1472), 212, 41-42; epigrafe sul sejjolcro
d. pred., 43-44; ne h canonico Filippo Canonici (an.
1489), 253, 47.
— (citta) [Urbi\. VI sl rogano i capitoli d. condotta
di Annibale Bentivoglio agli stipendi di Martlno V
(an. 1426), 4, 8-»; tI ai reca il Tesc. dl Bologna
NicoI6 Albergati, 33-34; ilpred.vikfattocard.
d. tltolo di Santa Croce in Gerusalemme,
37-38; vi fe dal pp. chiamato Antonio Galeazzo Ben-
tlvoglio (an. 1427), 5, 25; il pred. vi li reca con
molti luoi amici boiognesi, 27; vi giungono quat-
tro ambasc. bolognesi a Martino V (an. 1430), 21, 7 ;
tI torna ii pred. Bentivogiio (an. 1431), 23, 40; vi t
Martino V, 24, 1 ; vl torna Anton Galeazzo Benti-
TOglio da Napoll, 24 ; non possono accedervi gli am-
basc. di Bologna a cagione d. guerra che Antonio
Colonna faceva al pp. Eugenio IV, 30, 7-9; ralienta-
tasi la pred. guerra, i pred. ambasc. vi entrano, 17-
18; ne parte Anton Gaieazzo BentlTOglio, 41: U go-
Ternatore dl Bologna tI monda Delfino Gozzadinl
ambaic. a Eugenio IV (an. 1432), 32, 2-3, 12; Slgi-
[Roma oV/^]
INDICE ALFABETICO
743
smondo di Lussemburgo t1 h ricevuto e incoronato
imp. con molta pompa (an, 1433), 36, 13-U; il pred.
ne parte, 15; ri si sollera il popolo clie occupa 11
Campidoglio e le porte (an. 1434), 38, 34-35; vl fe
clilamato 11 Plccinino, 40; 11 pp. Eugenlo IV ne fug-
ge, 41; torna airobbedienza d. pp, (an. 1435), 41,
30 ; h arricchita degli Studl di varie scienze dal pred.
(aa. 1441-1447), 120, 15; t1 f avreienato Battista
Poetl ambasc. d. duca Visconti (an. 1446), 114, 15-14;
vi t Eugenio IV (an. 1447), 120, 12-13 ; vl si av-
viano gli ambasc. bolognesl a felicitare 11 nuovo
pp. Nicol6 V, 28-29; ri restano solo alcunl d.
pred. ambasc, 37-3» ; vi arrlva Lodovico Cac-
clalupi, 49; ne partono gli ambasc. bolo-
gnesi, 121, 43; vi giungono altri ambasc. dl Bo-
logna per la firma d. capitoll, 122, J5; vl torna
Nicol6 da Cremona, che ne h dal pp. fatto Gover-
natore, 123, 14; vl sl reca Galeazzo Marescotti a
ossequiare 11 pp, (an. 1448), 125, 37-28; 11 pred. ne
parte, 29; vi si reca 11 maestro d. Croclati Filippo
Pepoll (an. 1449), 139, 13-14; vi sl recano il go-
vernatore e ambasc. di Bologna (an. 1450), 134,
48-49 ; ne partono I pred. col nuovo governatore di
Bologna card. Bessarlone, 135, 13; vl resta il gik
governatore di Bologna vesc. Vannucci, 13; vi b
canonizzato San Bernardino da Siena, 136, 3» ; Fe-
derico V d'AustrIa vl si avvia per incoronarsi
imp. (an. 1453), 140, 36-37; cf. 141, 17-18; Incorona-
zione d. pred. e dl sua moglie, 29-30; 11 pred. vl
passa di nuovo nel tornare da Napoli, 31; vl si reca
nascostamente Stefano Porcari per sollevarla con-
tro il pp., 143, 9-10; vi giungono messi a Nlcol6 V
ad avvertirlo d. presenza d. pred., 14-15; il Porcari
vl fe arrestato con due altri congiuratl e appiccato
ai merll di castel SanfAngelo, 15-19 ; vl giunge Lo-
dovico Bentivoglio arabasc. di Bologna con II suo
segulto (an. 1455), 154, 34; il Bentivoglio vi attende
la guarlglone del pp,, 156, 25; si rallegra d. di-
gnlti conferite al pred. da Nicol6 V, 157, 23; 11
BentivogUo ne parte, 24 ; vi si reca il card. Bessa-
rione, che vi giunge dopo la t di NlcoI6, 158, 42-44;
dopo le esequie al pred. vl sl riunisce il conclave,
48-49, dal quale esce eletto Calisto III al secolo Al-
fonso Borgla card. dl Valenza, 49-50; vl giungono
Lodovico Caccialupl, Paolo Volta, NicoI6 Sanuti
e Sciplone Gozzadinl a rallegrarsl col nuovo pp,
da parte di Bologna, 159,3-5; vl si recano Alfonso
e Rodrigo Borgla el. card,, con ambasc. Bolognesl
(an, 1456), 163, 17-20; 1 pred. ne partono (an. 1457),
164, 41; vi si avviano ambasc. dl Bologna al pp.
Calisto III (an. 1458), 165, 12-13; sono rinvenute in
San Pietro nella cappella dl Santa Petronllla due
casse d'argento con i corpi dentro, 43-46; vl sl av-
vla il leg. di Bologna con due ambasc. Bolognesl
per la malattia d. pp., 47-49; vl t Calisto III, 166,
7-8; vl giungono gli ambasc. mandati a Pio 11
dai Bolognesl per rallegrarsi d. sua elezione, 20;
1 pred. ne partono col nuovo governa-
tore di Bologna Angelo Capranlca, 22-33;
ne parte il pp. per Mantova (an. 1459), 167, 39; 11
pred. vl torna (an. 1460), 173, 30; vi sono man-
dati 1 denarl raccoltl in Bologna per la croclata, 48;
vi si reca Angeio Capranica con due ambaac. Bo-
lognesl, 174, 37-39; vi si dirige 11 card. Bessarione
(an. 1461), 177, 36; vl sono convocatl da Pio II
tutti i card., arciv. e vesc, 37; vi sl reca 11 leg.
di Bologna con Giacomo Grati, 38-39; 11
pre]d. ne parte [an. 1462], 39; vl si reca 11 neo-
card. Francesco Gonzaga a prendervl 11 cappello,
178, 40-41; in questo terapo vl sl trovano piCi dl
trenta card., 41-42; vi sl avvia 11 principe dl Mo-
rea a chiedere aiuto a Pio II contro 1 Turchi, 47-49 ;
ne parte per Venezia il card. Bessarlone (an. 1463),
182, 29; "LXVl, 30-31,, e Pio II per Ancona (an.
1464), 185, 22; 1 card. vi riconducono il corpo d,
pred. t ad Ancona, 186, 13-14, che seppelliscono
in San Pletro, 14-15; vi gluogono 11 leg. e gll am-
basc. di Bologna (an. 1466), 189, 40; ric, 191, 8;
vi sl reca Vlrglllo Malvezzi ambasc. di Bologna al
pp. Paolo II in rappresentanza anche d, collega
Lodovico Bentivogllo impedltone da malattia (an.
1467), 197, 42-44; vl si conclude la pace d. Signori
d'Italia coi Venezianl (an. 1468), 199, 4-7; vl tor-
nano in seguito alla pace il cav. Oraini e Don Al-
fonso di Aragona con le loro squadre, 35; vi sl dl-
rige l'imp. Federigo V (an. 1469), 201, 4; U pred.
vi arriva ricevuto con ognl onore, 10-11 ; 11 pred.
ne parte, 11-12; vi si reca il governatore dl Bologna
Glambattista Savelli (an. 1470), 206, 13-14, c Gia-
como Ranuzzi in compagnia d. pred., 15; II Savelli
vl h fatto card., 15-16; vl i conchiusa la pace tra 1
principi d'Italia contro i Turchi (an. 1471), 24-28;
vl giunge Borso d'Este, accolto da Paolo II con
grandi onori, 207, 35; vl si recano due ambasc.
bolognesi a complimentare e ad accompagnare a
Boiogna Francesco Gonzaga nuovo leg., 38-40; ne
parte Borso d'Este, 42; vl sl reca per 11 con-
clave Francesco Gonzaga, leg. di Bologna, con Ga-
leazzo Marescotti e Girolamo Ranuzzi arabasc di
Bologna, 208, 7-9; fe el. pp. Francesco della Rovere
col nome di Sisto IV, 10-12; 11 pred. ne fa senatcre
Agamennone Marescottl, 19, e vl chlama AchlUe e
Taddeo fratelli di Agamennone, 20-21; vi sl avvlano
ambasc. d. duoa Sforza a rallegrarsi col nuovo pp.,
43-44; vl fuggono Toramaso Paleologo despoto dl
Morea con i figli (s. a.), 212, 28; vi sl reca la reglna
dl Russia a vlsitarvi i pred, (an. 1472). 212, 37-2«; vi
fc trasportato il corpo d, card. Bessarione da Ravenna
e sepolto In San Pietro, 41-42; vi si reca Bernardo
Sassuni (an, 1473), 213, 31-22; ne parte I'ambasc.
bolognese Glan Filippo Salaroli recatovlsi a condo-
lersi col pp. d. morte del card. Rlarlo (an.1474), 214,
8; cf. 2-3; vi t Fllippo Calandrini vesc. di Bologna
(an. 1476), 215, 43; ne parte II vesc. di Pavla Ascanio
Sforza (an. 1479), 211, 19; vl si volge il duca AJ-
fonso d'Aragona con grosso eserclto per recarsi in
aiuto d. duca di Ferrara (an. 1483), 225, 38; vi infer-
raa e t Roberto Malatesta, 41-42; vi sl recano Giro-
lamo Ranuzzl e Giovannl Flllppo Salaroll ambatc.
dl Bologna al pp. (an. 1483), 228, 34-25; vi sl reca
Glovanni Bentivoglio a ossequlare Innocenzo VIII
(an. 1485), 232, 31-32; ne parte 11 Bentlvogllo dopo
averne vlsitato in un soggiorno dl dlecl giornl i
luoghl santi, .15-37; vl % dlretto i'ambasc. di Spagna
conte di Tantila (an. 1486), 233, 34-35; anche vl ti
reca 11 Gonfaloniere di Bologna Alestio Orsl tco-
municato dal. pp. a chledere perdono, 234, 13-15; II
pred. ne parte, 14; nc parte per Mllano Glullo
744
INDICE ALFABETICO
[Roma citth-i€Hat<tri\
Malvezzl luogotenente dl Roberto da Sanieverlno, 37-
3St il pred. y| torna, 33; ne parte 11 Sanicverlno, 3}-
3«; t1 i Incammlnato Ercole d'Eite con qiiattrocen-
toclnquanta cavalll (an. 1487), 241, 46-47; vl il dlrlge
laregina dl Danimarca (an. 1488), 244, 46; vl arrira
11 leg. dl Bologna Ascanio Sforza, accompagnato da
Ermes Sforza ambatc. d. duca di Mllano e da due
ambasc. bolognesl Bonifaclo Cattani, e Giovannl Fi-
Uppo Salaroll, 247i 31-33; ne partono gll ambasc.
bolognesl, 40; cf. 34; yi rlmane 11 leg., 34; yl sl
reca da Fermo Battlsta Malvezzi col figU, 253, 19; ne
parte 11 nunzio FlUppo Canonlcl (an. 1489), 47-48; yl
glunge un ambasc. d. siiltano d. Turchl al pp. Inno-
cenzo VIII, 254, 40-41; yi sl avvia Ercole d'Este con
largo e rlcco segulto (an. 1492)1 265, 37-40; vi h di-
retto Francesco da Sanseyerino, 46-47; vi glungono
ambasc. dl Bologna ad Alessandro VI, 268, 12; vi sl
avvla Glovanni Gonzaga in rappresentanza d. fra-
tello raarcti. Glanfrancesco, 30-31 ; yl si reca Alfonso
d'Este ambasc. al pp. con centoquaranta cavalli,
40-4J, e Ermes Sforza con quattrocentoquaranta ca-
valii, 43-4>; ylsl ayyianoarabasc. dlVenezla,
49-50; vl t Battlsta Malvezzl In esilio, 269, 7-8; Aga-
raennone Musottl ottiene da Alessandro VI di tor-
narvl qual lenatore (an. 1493), 273, J7-28; vl si
incamraina 11 card. Giovanni de la Grolaie a pren-
dervl II cappello (an. 1494), 276, 6-7; cf. 3-3; acqule-
■cente 11 pp., vi entra Carlo VIII con l'eserclto e i
Colonnesi, 284, 37-39; 11 pred. prende diraora in
borgo San Marco (an. 1495), 285, 14-15; fuori d. c.
accarapa 11 duca di Calabrla, 15; Carlo VIII vi si ac-
costa volendo abboccarsi con il pp. (an. 1495), 286,
4-5; Lodovico Sforza vi raanda selcento cav., guldatl
da Fracasso da Sanseveriuo, in aiuto dl Alessan-
dro VI, 3-4, 5-6; Gioyannl BentivogUo vi manda aJ-
cunt balestrlerl in aluto d. pp., 15; questl In previ-
Bione d. venuta di Carlo VIII ne parte, 31-23; vi
glunge 11 pred., 36, che, sacehegglatevl alcune case dl
■pagnuoli, ne parte per Siena, 43-44 : vl torna NIcol6
Oraini con ventl cavalll, 287, 33-34; vl si reca Carlo
Gratl dal pp. (an. 1496), 289, 46, cf. 288, 40-41; 11
Gratine parte, 289, 47; vl il dirige 11 card. Ip-
polito d'Este (an. 1497), 293, 39; un fulmine vi ro-
ylno parte dl castel SanfAngelo (an. 1498), 47-48; vl
torna 11 card. Giovannl Battista Orslnl (an. 1499),
298, 8; vi i mandata prigloniera Caterina Sforza, 33;
ne parte 11 duca Valentino con le mllizle e 1 cap.
concessigll dal pp. (an. I5CX)), 300, 33; vi fe mandato
Astorre Manfredi prlgloniero (an. 1501), 302, 32; 11
pred. h rinchiuso In castel SanfAngelo e ivl fatto
morlre, 32-34; vl si reca con 11 card. Ippolito d'Este
e 11 suo seguito anche Annlbale Bentivoglio a pren-
dervl Lucrezla Borgia, 309, 7 ; cf. 308, 46-47 ; vi glunge
Bernardino Rosso Gozzadinl (an. 1503), 310, 13-13,
e Giovanni figlio d. pred., 25; vi sono cit. dal pp.
Aiessandro l Bentlvoglio e due senatori di Bologna,
313, 38-39; cf. 48 ; vl si recano gli ambasc. Bolognesi
Glacomo Del Bue, Alessandro Paltronl, Toraraaso
Grengoli, 314, 30-33; rlc, 38; alla presenia d. pp.,
nella camera detta d. Pappagallo, h rogato l'atto dl
pace tra 1 Bolognesl e il Valentino, 319, 4-5, e trat-
tato anche l'accordo d. pred. col Bentlvoglio, 4-6; vl
rlmane una copla dell'lstrumento d. pace pred., 7 ; vl
sl recano gli ambasc. bolognesl Carlo Grati e Tom-
maio Grengoll, 35-36; rlc, 320, 30; yl lono Imprl-
gloaatl moltl deglt Onlnl tra cul II card. (an. 1503),
321, 1-3; ne parte 11 card. d'Eite, 322, 11; y| arrlya
11 veic. Ferrerl di Bologna con alcunl bologneil,
36-28; Bologna yi manda ambasc. al pp., 323, 10;
vl il dirlgono rallizie francesi volte nel Napoletano,
34, e 1 card. Riarlo, 324, 34, d'Ambolie, .Sforza
e d'Aragona per 11 conclaye, 26-37, 34-33, 37 ; prlma
che queito li rluniica per yolonti d. card. ne etcono
il Borgia, che v! il trovava armato, 326, 18-19, i
Colonna, gli Ortini e 1 Francesl, 19-23; dal conciave
eice el. Pio III, 32-24; yi al recano gli ambasc. d.
Senato di Boiogna con molto seguito dl illuitrl uo-
mlni a rendere omaggio al pred., 47-327, 1-2; yl il
aduna 11 conclaye cui prendono parte quarantacln-
que card., 328, 13;rleice el. Giullano della Rovere
che prende 11 nome di Giulio II, 12-13; ne parte
Carlo Grati per Bologna, 34 ; yi lono sacchegglati
I soldati d. Valentino che vi k raandato prigioniero
da Ostla, 329, 13-14; 11 pred., liberato dal pp., ne
parte, 15; dai Colonna vi h fatto impriglonare Fran-
cesco Paratl, pol llberato per ordlne d. pp. (an.
1504), 330, 19-30; vi giunge un ambaac. d. re dl In-
ghllterra, 331, 6; vl sl reca un'onorevole comitiya
dl Bolognesi a prendervi Giacoma Orsinl iposa di
Erraes Bentivoglio, 332, 30-34 ; costo d. grano du-
rante la carestia (an. 1505), 335, 18; vi f Pirro Mal-
yezzl, 336, 8; yi si indirlzzano tre arabasc. d. re
di Francla, 19-30; ne k el. senatore Carlo Gratl,
23; vl t Ascanio Sforza, 339, 13-14; vl si rinvlene
II gruppo d. Laocoonte opera greca (an. 1506), 342,
40-46; rlc, 343, 48; vi si dlrlge il card. dl Narbona,
344, 43-43; ne parte Giulio II per Bologna, 46-47; vi
si reca Carlo Grati raalvlsto a Bologna (an. 1507),
362, 28-31 ; U pp. si accinge a tornarvi, 363, 21 ; cf.
365, 14 ; rlc, 368, 26 ; vi si reca Alberto Albergati
pr. II pp., 369, 3-4, e anche Ercole, Emillo e Ber-
nardino Marescotti (an. 1508), 379, U-13: vi glun-
gono Anton Maria da Sala e Vlrgilio Ghisilleri
ambasc. bolognesl al pp., 384, 7 ; vl si trova Fran-
cesco Fantuzzi, 9; vl arrlvano raolti bolognesi chia-
mativi dal pp. sotto fede di sicurta, 13-15, 17-1«; i
pred. sono tuttl imprigionatl in castei SanfAngelo,
30-31 ; ne f ugge Francesco Fantuzzi coi figllo, 32 ; ric,
385, 19; ne parte Vlrgilio Ghisilieri, 35-36;
vi resta Antonio da Sala, 36-37; ii pred. vi tt 3' -38;
ne parte Alessandro PepoII, 40-41; vi h diretto il
card. Filippo di Lusseraburgo (an. 1509), 394, 30-31;
ne partono per Bologna novecento fanti spagnuoU,
37-38, e Galeazzo Marsili liberato dalla prlgione,
395, 1-3; V. anc/u: Mario da Roma^ Mauro da Roma,
Paolo da Roma.
ROMA (CITTADINI KL. A UPKICI PUBBLICl) V, SangUtgni
FraHceseo fod. di Bologna,
— (govkrnatori) t>. Nieolh da Cremena {an. 144I),
Giovanni Poggi [s. a.].
— (portk) sono prese dal popolo loUevatosi (an. 1434),
38, 36.
— (prkfbtto) V. Rovere (Della) Giovanni, Rovere
{della) Francesco Maria.
— (sENATORl)r. Giovanni Lodovisidi Bologna(jUi.niy
1424) ; MelcMorre Vittani di Bologna (an. 1447) ;
Gasfar» Grassi di Bologna (an. 1473); Aganunnon»
Musotti di Bologna (an. 1493-94); Agamennone Ma-
[Roma ^««a^ort-Roncotorti Fr.]
INDICE ALFABETICO
745
reseotti di Bologna (aa. 1471 (?)-i494, 1500); Carlo
Grati di Bologna (aa. 1505, 1506); Giannantonio Ca-
stelli di Bologna (an. 1507).
RoMA (territorio). Le terre e i castelli degli Orsini
sono occupati da Cesare Borgia (an. 1503), 322, 39-40,
RoMAGNA ric, 3, U, 25; «Azzone d'Este ri fa leva di
contadini (an. 1395), LXV, 5» ; vi si trova Luigi da
Sanseverino (an. 1438), 7, «o; vi si reca l'esercito
d. Ciiiesa, gia accampato a Russi (an. 1429), 17,
17-19; ii vesc. Marco Condulmer ne fe el. ieg. per
la Ciiiesa (an. 1433), 33, 37-38; vl si reca ii conte
Francesco Sforza con gran nuraero dl soldati, 36,
27-28; raolte c. si ribellano ai pp. (an. 1434'), 3'-38;
la Lega guelfa vl aduna un forte esercito per com-
battere Imola e Forli, 39, 47-48 ; vi arriva l'egercito
d. duca di Milano con Aresaurio (.') e Bernardino
della Carda, 49-30; rlc, 42, 23; h pacificata (an. 1435),
44, 33; ric., 47, 46, 47; sperando assoldare il Pic-
clnino il pp. non ne fortifica i caatelll (an. 1438), 51,
4; Nicoli Plccinino entrando nei Boiognese, fa rao-
stra di indirizzarsi alla sua volta, 33-36; ric, 56,
8; 11 pred. vi si reca per muovere contro Firenze
(an. 1440), 62, 32; il pred. vi lasciail figlio e Guid'An-
tonio Manfredi coi reati dell'esercito, 63, 33-36; Ni-
cold Picclnino muove alla sua volta (an. 1443), 72,
4-5; il pred. ne riduce citti e casteila ail'obbedienza
d. Cliiesa, U-I2 ; ric, 95, 10; il duca Filippo Marla
Vlsconti vl raduna soldati (an. 1445), 100, 27-38;
vl si gelano le vlti d'aprile per il freddo Intenso
c 1 venti impetuosi, 101, 34-36; vt arriva Tallano
d. Friull con milizie d. Visconti, 102, 15-16; ric,
106, 2; 113, 32; vi glunge 11 vicere di Napoli con
l'esercito (an. 1449), 133, 48; ric, 154, 14; vi ar-
riva l'esercito d. duca di Milano pr. Solarolo (an.
1455)1 159» 19-32; vi e di passaggio 11 card. Bessa-
rione diretto a Roma (an. 1461), 177, 35-36; vi cado-
no grandi nevlcate con molto danno d. carapagne
(an. 1464), 182, 44-48; vl passa i'imp. Kederigo V
diretto a Ferrara (an. 1468), 201, 11-12; Giovanni
Bentivoglio ne fa venire grano a Bologna (an. 1474),
214, 22-23, cf. 34; 11 Senato di Boiogna vi manda
a comperare grano (an. 1483), 227, 24-33; vi stanno
agli ailoggiamenti le genti Q'arme d. pp. coman-
date da Gianfrancesco da Tolentino (an. 1484), 229,
S-6 ; 1 Signori accolgono cordlalmente Giovanni
Bentivoglio di passaggio per la provincla (an. 1485),
232, 31 ; vi si reca il pred. con le sue gentl d'arme
per l'ucclslone di Galeotto Manfredi (an. 1488), 245,
38-40; 1 Signori d. varie regionl si confederano con
11 pp., il re di Napoli e i Fiorentini contro Carlo VIII
e il duca di Milano (an. 1494), 276, 20-J3; vl sl reca
Guido Gonzaga con due squadre di armatl, 277,
14-16, e soldati d. duca Sforza a presldiarvl Imola
e ForI\ (an. 1499), 296, 7-8; nei trattato dl alleanza
tra Luigi XII, Ales«andro VI e i Venezlani i cvcn-
tualmente assegnata a Cesare Borgia, 28; re Lulgi XII
designa dl mandarvl numerose milizie a impadro-
nirsi dl Imola e Forll pcr 11 pp., 297, 39-41; vl
arriva il Valentlno con molti cap. e millzie per
conqulstarne le c. (an. 1500), 300, 30-31; cf. 33; rlc,
301, 38; II pred. se ne fa lignorc (an. 1502), 311,
30; ne partono gll aileatl per scontrarsl col Valen-
tino a Iraola, 315, 40-41 ; rlc, 326, 33, 34; f Alessan-
dro VI, vi paisa con armati 11 nuovo governatore
d. Chiesa Giovannl Lomeilinl per riacquistare Ce-
sena e gli altrl luoghi giJ occupati dal Valentlno
(an. 1504), 330, 1-3; ric, 347, 32; 372, 50; i Bolo-
gnesi vi levano gentl (an. 1507), 378, 3; rlc, 394,
7; vi si recano soldati di Bologna a riacquistarvl
le c. d. Chiesa tenute dai Veneziani (an. 1509), 49-SO;
Ti giunge 11 leg. di Boiogna Alidosi con cavalli e
fanti, 395, 5-6; ric, 36; vi si recano trecento Svlz-
zeri per 11 pp., 48-4».
RoMAGNA (duca) V. Borgia Cesare.
— (lkgati) V. Domenico da Cafraniea (an. 1438), Lm-
cido Conti (an. 1439), Giovanni Bessarione (an. 1450).
— (vicbduca) r. Lorqua (De) Ramiro (an. 1503).
"[RoMAONOLi Arnaldo] ric,, LXXI, 4-7 „.
Romani si sollevano e si impadronlscono d. Campido-
glio e d. porte d. c. (an. 1434), 38, 34-36; chiedono
al pp. castel SanfAngelo e Ostla, 36-37 ; non aven-
done buona rlsposta fanno prigioniero 11 nipote dl
lul Francesco Condulmer, 38-39; creano nuovi ma-
gistrati, 39-40; sorvegUano il pal. d. pp. per impe-
dirne la fuga, 40; chiamano a Roma Nicoli Plc-
clnlno per dargli in mano la c. e ii pp,, 40-41 ; ac-
compagnano in gran numero Lucrezia Borgia allo
sposo In Ferrara (an. 1502), 309, 2S ; alcuni fanno
seguito a Giacoma Orsini, sposa di Ermes Benti-
vogiio, nel suo viagglo a Bologna (an. 1504), 332,
30-33; aspettano il ritorno dl Giulio II con grande
desiderio (an. 1507), 365, 14-15.
— (rb dei) r. Massimiliano d'' AJmrgo.
ROMANINO V, Desideri R.
RoMANo r. Dalloglio R.
RoMANzI sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,
32, 38.
RoMANZi LulGi \A.loisio\ parte di Boiogna crociato con
Achllle Malvezzi (an. 1464), 185, 39.
RoMANZi Orlanuino. La sua casa i sacchegglata e in-
cendiata (an. 1445), 106, 43, 47-48.
RoMEO \Romio\ V. Correggie (Dalle) R., Foscherari /?.,
Galii /?., Gartaria /?., Malvexti R., Sala (Da) R,
RoMEo Ariosti V. Ariosti Nicola.
RoMio V. Romeo,
RoMOALDO V. Chierici R.
Roncastaldo nel terrltorio di Bologna; Glovannl Mal-
vezzl ne & fatto cap. d. montagna (an. 1463), 183,
27-28.
RoNCHi u'Aroile \Rmnehi tfArgele\ dannegglato dalU
tempesfa (an. 14S4), 151, 46-47.
RoNCHi Marini danneggiato dalla tempesta (an. 1453),
143, 33-34.
RoNCONi Anoklo [Angelo Roneone] i cap. nelI'esercito
dl Luigi da Sanseverino In assedio a Castel San
Pietro per i Bolognesi (an. 1428), 7, 3«-38; h vlnto
8 Monte Olmo con altri cap. d. Piccinlno da Fran-
cesco Sforza (an. 1444), 99, 4-5.
Roncorio nel territorio bolognese ; h dannegglato dalla
piena dell'Avesa (an. 1463), 182, 2S-36; • LXVI,
3S-36„; vi sono devastate le vigne da una tempe-
sta (an. 1463), 182, 34, 34-37; " LXVI, 40,.
RoNCOTORTi Asrosio \ An/onio Roncotorto] seguace d.
Canetoli, h bandito di Bologna (an. 1445), 108, 9-10.
RoNCOTORTl Francbsco [Franeefco di RoHcctorfo^. l^
sua casa i saccheggiata e Incendiata (an. I445)> 107,
3; h bandito dl Bologna perchi seguace d. Cane-
toll, 108, 33-34.
746
INDICE ALFABETICO
|Rontana-Rossi Mino]
RoirrAHA. VI Kanipa Aatorre Manfredl Tinto In uaa
icaramuccla nella Valle del Lamone (an. 1467), 197|
15-16.
RoNZANo rlc, 181, 4S.
RosA (Dalla) Giovanni gloftra nel torneo dl Bologna,
tenutofl per definlre se la Saplenza o la Fortuna
preralga nclle cose umane, al aeguito dl Nlcol6
Rangonl, paladino d. Sapienza; h ascritto alla ae-
conda fquadra vestita alla turca (an. 1490), 258, 39-
31 ; 11 tuo partlto soccombe, 262, 17-19.
RoSKLLi Francssco di Arezzo; h Ticario dl Antonio
Petruccl pretore e cap. dl Bologna (an. 1426), 3, 5.
RosPA Carlo accompagna 11 prlnclpe Federlco d'Ara-
gona a MUano a prenderrl Ippollta Sforza sposa
dl Alfonso (an. 1465), 187, *•>■
Rossano (pRiNClPtt Di) V, Martano (Di) Mnrino.
Rossl \Ruasi\. II loro mugnaio fa un dono a Sante Ben-
tlvoglio per le nozze (an. 1454), 151, 31.
Rossi Andrea figlio di Mlno, 388, ij; multato in cinque-
cento ducati per 11 rifacimento d. pal. Marescottl
(on. iJoS), 1}.
Rossi AsTORRB. Alessandro BentlrogUo con la famigUa
▼a ad abltare nel suo pal. fuori porta Santo Ste-
fano durante il terremoto (an. 1505). 334, 29-30;
alloggla in casa sua 11 card. di Santa Prassede (an.
1506), 356, 39-30.
Rossi Bartolomgo [Barteiomeo ile' Rtusi\ figUo di Mino,
149, 13; 172, 32; 173, 20-21; 184, 24-25; 191, 33-34;
224, 49; padre dl un altro Mino, 225, 3-4, 6; esce di
c. con Annibale Bentivogllo per combattere il Dal
Verme (an. 1443), 92, 39-41; suo dono a Sante Ben-
tlvogllo per le nozze (an. 1454), 149, 13; fe d. Se-
nato in soprannumero (an. 1459), 172, 32; fe convo-
cato con altrl dal pp. e arringato dal pred. per la
concordia tra i cittadlni (an. 1460), 173, 20-26; fa
un presente alle nozze dl Giulio Malvezzi (an. 1464),
184, 24-25; h d. senatorl sedentl gll ultimi sei mesl
al tempo d. serrata di Paolo 11 (an. 1466), 191, 33-
34; t (an. 1482), 224, 49; h sepolto in San Petro-
nlo, 225, 1-2; gli succede in Senato 11 figlio Mlno,
2-4; aveva costruito la maggior parte d. magnlfico
pal. di Pontecchio dipoi ampliato dal figllo, 5-7.
Rossl Bartolomeo [Bar/o/omeo de' Jtii.isi\ bolognese;
cancelliere; accompagna Giovanni Bentivoglio in
pellegrinaggio a Loreto (an. 1485), 232, 22-13, 26-27;
nella glostra tenutasl in Bologna per le nozze di
Annlbale Bentivoglio h notaio d. giuocatori innanzi
al pal. d. Signori (an. 14S7), 241, 1-2; roga l'atto
deII'adozione dl Giovanni Antonio Gozzadinl nella
famlglia Bentlvogllo, 243, 8-13.
Rossi Carlo [Carlo Russi\ di Carpl; armlgero di Gil-
berto Plo; riporta insleme a Cesare Gozzadini I'onore
d. giostra bandita in Bologna dal rettore d. Studio
(an. 1490), 256, 43-44.
Rossi Evandro di Bologna; confinato a cinquanta ml-
glla da Bologna nelle terre d. Cliiesa perchfe amico
d. Bentivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 49.
Rossi GlACOMO [laeomo <ii' Rusii] figlio di Pietro ; bolo-
gnese; e bandito di Bologna (an. 1430), 19, 36, 38.
Rossi GlACOMO [Giacomo Russi Palamino\ figlio dl Mino,
200, 33-33; 204, 33; bolognese, h degll Anzlanl (an.
1468), 200, 32-33; rlceve In dono dieci ducati per la
venuta d. nuovo govematore Savelli, 29-30 : e com-
pagno di Antonio Bentivoglio nel tomeo bandito
In Bologna U gtorno dl San Petronlo (an. 1470),
204, 33; sue vettl e lua Impreaa, 33-35.
Roni GiAcoMo [laeomo d*' Rit$si\ di Parma; cap. nel-
l'etercito Inviato dal duca dl Milano in aluto dl
Bologna (an. 1455), 154, 20-22; h aisoidato dmi
Bolognesl quale cap. d. soldatl d. c. (an. 1468), 199,
38; conduce la qulnta tquadra dl Antonto Trottl nei
torneo bandito In Bologna II giorno dt San Petro-
nio (an. 1470), 204, 6.
Rossi GiAOOMO Palamino V. Rossi Giacomo di Mint.
Rossl GlovANNI [Giovanai di Russi\ bolognete; bar-
biere, seguace d. Canetoli, h bandito di Bologna
(an. 1445), 108, 38.
Rossi LoDovico bolognese ; figllo di Mino, 326, 43; non
inferlore al padre per le dotl deII'anlmo, per rintel-
ligenza e II sapcre, 43-45.
Rossi MlCHELE [Miehel de' Rusii\ bolognese; figlio dl
Mino; banchiere; h Gonfalonlere dl Glustizla (an.
1461), 177, 34.
Rossi MiNO bolognese; padre di Bartolomeo, 149, 13;
172,32; 173, 20-21; 184,24-23; 191, 33-34; 224, 4»; di
Glacomo, 200, 32-33; 204, 33; dl Mlchele, 177, 34.
Rossi MiNo [Mino de Russi\ bolognese; figlio di Barto-
lomeo, 225, 3; 326, 39; padre dl Lodovico, 326, 43 ;
di Andrea, 388, 12; amplia 11 magnifico pal. costrulto
da Bartolomeo in Pontecchio (s. a.), 225, 6; h degll
Anziani per il settembre-ottobre (an. 1445), 111, 7-9;
succede al padre in Senato col consenso di GIo-
vanni Bentivoglio (an. 1482), 225, 3-4 ; oflfre un
banchetto a Violante Bentivoglio, agll ambasc. ve-
nuti a sposarla per il marito e ai genitorl dl lel
Glovanni e Glnevra (an. 1485), 232, 7-8; accom-
pagna Giovanui Bentlvoglio in pellegrlnaggio a
Loreto, 22-23, 25; e a Sant'Antonio di Padova (an.
1488), 244, 26, 28; ric, 250, 5; accompagna anche
il pred. a Ferrara alle nozze di Alfonso d'Este (an.
1491), 263, 7-8; torna a Bologna, 13; con altrl va
ambasc. d. Senato ad Alessandro VI per rallegraral
d. sua elezione (an. 1492), 268, 9-11; interviene al-
l'inaugurazlone d. Navlglio da Bologna a Cortl-
cella (an. 1494), 274, 4-26; si reca con Alessandro
Bentivoglio a Milano a complimentare il nuovo duca
Lodovlco Sforza, 283, 35-39 ; accompagna a Milano
Annlbale Bentlvoglio a rendere omaggio a Luigi XII
(an. 1499^, 297, 36; torna a Bologna per acqua col
march. d'Este nel buclntoro d. pred. sino a Fer-
rara, qulndi per nave, 298, 1-5; va a Milano da parte
di Giovanni Bentivoglio a placare Luigl XII, che
per I'aiuto prestato a Lodovlco Sforza aveva mi-
nacciato di andare contro Bologna (an. 1500), 299,
30-35; riesce a dlsarmarne Tlra coll'oflferta di quaran-
tamlla ducati, 35-36; scrive al Bentivoglio di pro-
curare subito la detta somma piCl tremlla ducati
per un barone francese che aveva fatto da inter-
mediario, 36-38; h mandato dal Senato al re di Fran-
cla per Intrattenerlo guIl'ambizione di dominio d.
Valentlno, e a indagarne l'animo in proposlto, 301,
37-39; cf. 41; scrlve che Lulgl XII proraette prote-
zione a Bologna purch^ non dia aiuto ai nemlcl
d. Valentino, 302, 39-40; torna di Francla, 307, 16;
annunzla al Senato la protezionedi Luigi XQ, 16-18;
qual Gonfaloniere di Glustizia riceve una copia del-
1'istrumento rogato in Roma alla presenza d. pp.
e riguardante la pace tra la c. e U duca Volentino
[Rossi Mino-Rubino]
INDICE ALFABETICO
747
(an. 1503), 319, 8; h mandato dal Senato a questo
in Imola a sollecltarne la firma d. capitoli, 30; fe
vuole essere sempliceraente sepolto dl notte (an.
1503)» 326, 39-<3; suo elogio, 42-43; ne eredita le
virtii il figlio Lodovico, 43-45; gli succede in Senato
Giacomo Maria dal Lino essendo i suoi figli troppo
giovani per tale dignita, 45-46.
Rossi PiER Maria di Parma; va con altri in grande
pompa ambasc. d. duca Sforza al pp. a rallegrarsi
d. sua elezione (an. 1471), 208, 43-44, 47; passa dl
Bologna ospite di Giovanni Bentivogllo, 48-4»; parte
per Firenze, 50.
Rossi PiETRo padre di Giacomo, 19, 38.
RossiA V. Rttsaia.
Rosso I'. Gregorio detto Rosso.
*[RoTl Bartolombo] estcutore testamentario di Sante
Giirardacci, V, S'6 „.
ROUEN (Arcivescovo) [arcivescovo Roano\ v. Estout*-
ville (Z>') Guglielmo.
— (vEscovo) V. Amboise {D') Giorgio.
RovBRE. Vi h rovinato il raccolto da un temporale (an,
1448), 125, 31, 33.
[RoVERE (Della) Bartolombo] vesc. dl Ferrara e pa-
triarca abate di Nonantola, 278, 44; fratello di Giu-
llano, 45; h aspettato in Bologna al vescovado (an.
1494), 277, 11-12; non arriva altrimentl, 12; f in
Bologna d'idropisia nel mon. di Santo Stefano, 278,
44-45; gli sono fatte le esequie in San Pietro col
concorso d. Senato, 45-46; il suo corpo e trasportato
a Ferrara, 46-47.
RovBRE(DaLLA) Francksco di Savona; frate francesrano
e grande teologo; e reggente d. Studio nel convento
d. Minori In Bologna [s. a.], 208, 14-15; quind! loro
generale [an. 1464], 10-11 ; cf. 15; k molto conosciuto
e amato dai Bolognesi per Taffetto dimostrato a
Bologna, 15-16; h uno d. dieci card. el. in uno stesso
tempo da Paolo II [an. 1467], u; diviene pp. col
nome dl Sisto IV, II-I2; v. anche Sitto IV.
RovERB (Dblla) Francesco protonotarlo apostollco e
arcidiacono di Bologna, f (an. 1491), 264, 25-26; gll
succede quale arcidiacono Anton Galeazzo Benti-
yoglio, 26-27.
RoVERE (dblla) [Francesco Maria] \il signor frefetto
. nifote d. pp\ prefetto di Roma ; nipote di Giulio II,
357, 12-13; suo posto nel corteo papale per l'entrata
d. pred. in Bologna (an. 1506), 355, 50; alloggia in
casa di Giengaleazzo Poetl in strada Castigllone,
357, 12-13.
RovBRE (Dblla) Galbazzo vesc. di Agen ; h dal vesc.
e leg. Giuliano della Rovere mandato a Bologna
qual suo luogotcnente (an. 1483), 228, 32-33.
Rovbrb (della) Giovanni [fre/etto, signore di Seno-
galiia] fratello d. card. Glullano, 297, 46; passa dl
Bologna in via per Milano a salutarvi il re fran-
cese (an. 1499), 46-48; alloggia pr. Giovannl Ben-
tivoglio, 48.
[Roverb (Della) Giovanni Galeazzo] [luogotentnte d.
iegato] aaslste alla vestizlone a protonotario apo-
stolico d. fanclullo Anton Galeazzo Bentlvoglio nel
Duomo di Bologna (an. 1483), 227, 30-33.
RoVBRB (DeLLA) Giuliano [cardinale nostro, cardinale
di San Pietro in Vincola] dl Savona; nlpote dl
Sisto IV, 228, 31; 338, 14-15; fratello dl Bartolomeo,
277, II; 278, 44-45; di Glovannl, 297, 46; zlo dl
Francesco Maria, 357, 12-13; card. d! San Pietro in
Vincoll, 228, 32-33; poi dl Ostla, 328, 13; fe creato
dallo zio vesc. e leg. di Bologna (an. 1483), 228,
31-33; vi manda a suo luogotenente Galeazzo della
Rovere, 33-35; si incammina a Bologna; e da Cento
va a desinare a Bel Pogglo ove era ad attenderlo Gio-
vanni Bentivogllo, quindi fa la sua entrata In Bo-
logna da porta Santo Stefano (an. 1487), 244, 11-13;
gli vengono incontro, secondo l'uso, magistrati e
popolo, 13-14; fe condotto in San Pietro e prende
possesso d. vescovado, 14-15; celebra la messa in
San Pietro per Natale e concede tndulgenza plena-
ria ai visitatori di detta chiesa, 15-16; e convitato
da Giovanni Bentivoglio nel suo pal., 19-20; tro-
vandosi in Cenfo h avvertito clie il pred. era pro-
penso a darlo nelle mani d. Valentino suo nemico
(an. 1501), 302, 1-2; fugge a Finale e quindl a Sa-
vona, 2-3 ; accompagna a Milano il vicerS di Lom-
bardia card. d'Amboise, 307, 19-20; detiene Tabbazia
di Santo Stefano (an. 1503), 309, 46-47; suo fiero ri-
fiuto ad Alessandro VI di cedergli Cento e la Pieve
possesso d. vescovado di Bologna, 310, 48-49; pre-
ferisce rinunclare alla dignita di vesc. dl Bologna
in cambio di un vescovado in Francla, 46-47; cf. 309,
44-45; abbellimenti e spese da lui fatte in Cento e
neila Pieve, 31 1, 4-7 ; h el. pp. col norae di Giulio 11
[an. 1503], 328, 11-12; fino da card. era raolto araato
per la sua munificenza, 13-15, ed era stato raolto
perseguitato dai Borgia, 15-16; Alessandro VI, dal
quale si tenne lontano per paura di esserne avvele-
nato, aveva cercato raetterlo in sospetto d. card.,
16-19; V. anche Giuiio II.
RovERE (Dblla) Franciotti GAUtOTTo V. Pranciotti
della Rovere Galeotto.
RovERE (Della) Franciotti NicoLo fratello d. card.
Galeotto; si reca a Bologna al teguito dl Glulio II
e alloggia in casa dl Bernardino Desiderl a San
Salvatore (an. 1506), 357, 13-15; suo posto nel cor-
teo papale in Bologna dalla Magione al Pal., 355,
48; 356, I.
[ROVERBLLA SlGISMONDo] ARCIVBSCOVO Ul RaVBNMA B
suFPRAGANivo Di Boloona; vanta pretese au alcuni
casteili tenuti dal conte Guido da Potenta (an.
1495), 288, 3-4; V. aHcie: Bologna {ve$cov» tufra-
ganeo).
RovBRSi Amtonio [Antouio Rovescio] molto esperto nelle
arrai, 330, 1 ; giostra nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire «e la Saplenza o la Fortuna pre-
valga nelle cose uraane, al seguito di Nicol6 Ran-
goni paladlno d. Sapienza ; fa parte d. prlma squa-
dra vestita all'itaUana (an. 1490), 258, 25-27; il tuo
partito «occombe, 262, 17-19; h assoldato da Gto-
vannl Lomellinl per la Chlesa (an. 1504), 330, 1-2.
RovBRsi Bartolombo t In un assalto contro Pisa com-
battendo pei Fiorentlnl (an. 1505), 338, 2-a.
Rovioo [Rovvigo] rlc, 393, »».
Rovvioo V. Rovigo
RUBANO (CASTELLO Dl) V. BubttUO {cOStell» di).
RUBBRTO V. Roberto,
RuBiNi Njcolo mondatore; bandito dl Bologna per
aver preio parte alla Ilberaztone d, prete mago (an.
1452), 142, 8, 11.
RuuiNO V. Seecameiega R.
RuBiMO ebreo; due «uoi figli tono fattl prigionleri in
748
INDICE ALFABETICO
(Rubino-Sacchi Giacomo]
Creraleore dai Canetoli (an. 1448), 126, II; i pred.
■acchegglano la lua banca, U-lf.
RUBIMO i>A PiACKNZA \/!ubino da PiaieHta] accompagna
Galeazzo Marla Sforza a Bologna (an. 1459), 168,
41; 169, ».
RuBizzANO (Da) [OrHtiano] v. Bergami Pittr»,
RUDIANO V. Rodiano.
RuFBixo (San) V. Ruffitlo (San).
RUFF8U.0 (San) V. Ruffillo (San).
RUFFILLO (San) [San Rufello, San Roplio\. In Bologna
per la rlcorrenza (1. sua festa si giostra un palio
da porta Santo Stefano a porta Sant'Isaia(an. 14J9),
15, 9-11 ; altro palio clie si glostra in Piazza (an.
1440), 63, 10-13; altro paiio fatto giostrare dai Se-
nato (an. 1450), 136, 45.
RuFFiLLO (San) \San Ro/ello, San Rofillo, San Rafiaele,
San Ru/ello, San Rojfillo, San Rafaele\ nel contado
di Bologna; vi si stende i'esercito d. Caldora da
Ponte Maggiore (an. 1429), 14, 28-39; Boiogna vi
pone al ponte un ufficiale di pace (an. 1439), 56, 1 ;
ia fazione Bentivolesca viene a incontrarvi Sante
Bentivoglio (an. 1446), 119, 16-19; 1'injp. Federi-
co V vi fe accompagnato dai magistrati e dal leg.
(an. 1452), 141, 18-19 ; fa un dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 1454), 151, 8; Anziani e no-
bill di Bologna vi accompagnano Galeazzo Maria
Sforza in via per Firenze (an. 1459), 169,28-29; vi
sono devastate le vigne da un temporaie (an. 1463),
182, 35-37 ; « LXVI, 42 ,.
RUFFINO V Roffeno.
RuGOBRO V. Paruta R.
RuooiERi PlETRO Bbrnardino \fadrt (/) Bernardino de'
Ruggieri] medlco; f In Bologna dl maie mazucco
(an. 1505), 341, 21.
Runchi d'Argblb V. Ronchi d^Argile.
RuoTB (Dalle) Albertino padre di Antonio, 108, 9.
RuoTE (Dallb) Antonio [Tonio] figllo di Albertlno,
108, 9 ; seguace d. Canetoii h fuoruscito (an. 1440),
68, 22-23; h bandito di Boiogna (an. 1445), 108, 9.
RooTB (Dalle) Antonio figlio di Galeazzo, 108, lj-l3;
seguace d. Canetoii, h bandito di Bologna (an. 1445),
108, 12-13.
Ruote (Dalle) Baldassarrb fa un presente aile nozze
dl Giuiio Malvezzl (an. 1464), 184, 46.
RuoTB (Dallk) Francesco Tbbaldo ^ ucclao dai fra-
teili Dozza nella Mascarelia (an. 1461), 175, 20-22.
RuoTE (Dalle) Galbazzo padre di Antonio, 108, 12-13,
RuoTB (Dalle) Pietro figlio dl Antonio, 109, 7 ; se-
guace d. Canetoli h bandito dl Bologna (an. 1445),
109, 7.
RuPHKLLO (San) V. Ruffillo (Sati).
Russi (Ciiiksa de') nei contado bolognese; vi & atten-
dato ii campo deU'esercIto d. Chiesa (an. 1429), 15,
34-35; ne parte, 17, 17-18.
Russi castelio in Romagna; vi sl reca Bartolomeo Col-
ieoni, ciie di qui passa a Viilafranca (an. 1467), 197,
11; 11 pred. ne parte nuovaraente per Dovadola,
23-24 ;cadein possesso d. Veneziani (an. 1503), 328,
9; viene in mano d. Francesi (an. 1509), 396, 4.
Russi (Db') V. Rossi,
RussiA [Ro$sia]. Un suo arcivesc, ii prelato Isidoro, si
reca ai Conciiio a Ferrara (an. 1438), 50, 46.
— (rkgine) V. Sofia Paleologo.
RusTiCBLLO NicoLo V. Rustigkelli JV.
RosnoAin PxLippo bologneie; eon eento eompagnl d.
Matcareila ha In consegna dai popolo ia porta d.
Pai. (an. 1506), 352, 12-34.
Rustigani Gaudiolo h bandito di Boiogna (an. 1430),
19, 26, 37.
RusTioANi Nicol6 h bandlto (an. 1430), 19, »-it; h eL
dal Senato dl Bologna Gonfaloniere per porta Stlerl
(an. 1438), 53, 36, 40.
RusTioiiBLLi Nicol6 [Rutticello JVieoli] ingegnere d.
com. di Bologna (an. 1503), 321, 32; muitato in
centoquarantatre ducati per ii rifacimento d. pal.
Marescotti (an. 1508), 387, 31.
Sabatini Marcantonio V. Sabbatim M, A,
Sabatino \Sabbadino\ v, Barbitri S. \ r. anclu Giovaumi
Sabbadino 1 Sabbatini.
Sabbadino V. Cavani S.; v, ancke Sabatimo e Sabbaiimi.
Sabbatini GioVANNl Antonio [Giovanni Antonio Sab-
badino] fa parte d. Collegi di Bologna (an. 150$),
339, 1, 5.
" Sabbatini Marcantonio [Sabati*i, SabaHn6\ tcrire al
Ghirardacci iodandone ia dedica dtlV Nisteria di
Bologna al pp. (an, 1595), XXXVII, 24-25 ; dlchiara
che sosterri la spesa d. tnotu froprio contenente ii
privllegio, ma vuole sapere se deve essere intestato
all'autore o allo stampatore, 25-27, t\ testo d. let-
tera, LI, 25-LII, 1-4; in altra lettera da Roma av-
verte ii Ghirardacci di ci6 clie deve fare per otte-
nere ii privilegio, XXXVII, 31-36 ; mostra desiderlo
che venga presto in luce la seconda parte deW/Iisto-
ria che sa finita, e si fa capire disposto a contri-
buire alla spesa d. stampa (an. 1598), LV, 13-13;
cf. XXXVIII, 24-27; da aiuto moraie e materiale
ai Ghirardacci per la stampa d. I volume LI, ll-LII,
1-14; LI, 5-/.»; LII, /-/, nel quale Tautore inserisce
una lettera dedicatoria a lui, 18-19 „,
Sabbionb V. Sabbiuno,
Sabbiuno \Sabbiotte\ nel contado bolognese ; danneggiato
dalla tempesta (an. 1454), 151, 46, 48; di nuovo de-
vastato da una tempesta (an. 1468), 199, 19-20; vi
^ rovinato ogni raccolto da una violenta e improv-
visa tempesta sorta a Poggio e contlnuata a Castel
San Giorgio (an. 1493), 266, 6-8.
Sabbiuno (Da) Micmele seguace d. Canetoli, h bandito
di Bologna (an. 1445), 109, 2.
Sabina (card. di Santa) V. Santorio Faxio.
Sacchetti Bartolombo, seguace d. Canetoli, h bandi-
to coi figliuoii di Bologna (an. 1445), 108, 16-17.
Sacchetti Lbonardo. In una corrida tenutasi in Bolo-
gna sulla piazza d. Bentivoglio h ferito assai gra-
vemente dal toro infurlato (an. 1506), 342, 29-32;
h portato ali'ospedaie d. Morte, 32-33.
Sacchi Andrba h iMndito di Bologna (an. 1430), 19,
26, 33.
Sacchi Antonio h el. cap. di balla in Bologna (an.
1439), 58, 23.
Sacchi Filippo giostra nel torneo In Bologna, tenutoel
per definire se la Sapienza o la Fortuna prevalga
nelle cose umane, al seguito di Nicol6 Rangoni pala-
dino d. Sapienza ; h ascritto alla quarta squadra ve-
stita ali'Ungherese (an. 1490), 258, 34-36; il suo par-
tito soccombe, 262, 17-11.
" Sacchi Giacomo scrive al Ghlrardacci mostrando desl-
derio dl recarsi a visitarlo in Boiogna (an. 1598),
XXXIX, 10-11,.
[Sacci Giacomo-Salaroli Giov. F.] INDICE ALFABETICO
749
Sacci Giacomo medlco bolognese; f di male mazucco
(an. 1505), 341, 20.
Sacramori Cristoforo \Christoforo Sagrantoro^ dl Par-
raa; figlio di Nicol6 e cap. di Nicol6 da Tolentino;
'k fatto prigioniero a Medesano da Luigi da Sanse-
verino cap. d, Bolognesi (an. 14JS), 7, 37-28; fe con-
dotto a Bologna e posto nella torre d. Signori, 28-39.
Sacramori Sacramoro ^Sagramoro^ di Parma; eondot-
tiero d. duca dl Miiano ; libera Francesco Fantuzzi
suo amico e lo manda a Ferrara (an. 1434), 40,
38-39: essendo cap. e castellano d. porta di Galliera
gli h ordinato dal duca Visconti di introdurre in
c. Battista Canetoli con i suoi amici e di essere
largo al pred. di qualunque aiuto (an. 1439), 56, 32-
33; passa in Bologna con il Canetoli alla testa di
trecento cayalil e occupa la Piazza, 38-39; cf. «6-«7;
il pred. si reca da iui a Galliera con cinquecento
armati, 60, 13-li; h richiamato dal Piccinlno per la
sua mitezza e lascia Bologna, 17-20; militando nei-
l'esercito visconteo sotto Angiiiari, rimane prigio-
niero d. Fiorentlni (an. 1440), 63, 23; fc cap. nei-
1'esercito inviato dal duca di Milano in aiuto di
Bologna (an. 1455)1 '54, 20-23.
Sacramori NicoLo padre di Cristoforo, 7, 28.
Sacramoro r. Villani S.
Saffi Antenore confinato percii^ amico d. Bentiroglio
(an. 1507), 362, 33-34, 38.
Sagramoro \Sagramoro\ v. Sacramori Sacramoro.
Sagrato (Dbl) contb Anmibalb ferrarese; marito di
Costanza Pepoll, 339, 36-37.
[Sagrato (dbx) Costanza] V. Pefoli Costanta.
Sala. VI accadono prodigi in aria (an. 1504), 332, 8-13.
Sala (Da) sono fuoruscitl di Bologna (an. 1450), 134,
33, 34.
Sala (Da) Antonio \Antonio da Sala\ padre di Barto-
loraeo, 184, 33.
Sala (Da) Anton Maria dottore di legge, e canonista;
el. degli Anzianl (an. 1507), 369, 13, 15; con Virgiilo
Gliisilieri % dal Senato mandato a Roma pr. il pp.
a informarlo d. cose d. c. (an. 1508), 384, 5-9; Giu-
iio 11 non lo lascia partire e io fa cav., 385, 36-
37; t dopo pociii gioml forse di veleno, 37-38; suo
aspetto e quailta, 38-39; zio di Gaspare Scappi, 39.
Sala (Da) Bartolomeo \Bartolomeo da Sala\ padre di
Bornio, 68, 18.
Sala (Da) Bartolombo [Bartolomeo da Sala\ figlio di
Antonio, fa un presente alle nozze di Giulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 33; nella sua casa in Bologna
pr. San Giorgio abita Roberto da Sanieverino (an.
1473), 213, 10-11.
Sala (Da) Beltramk \Beltrame da Sala\ padre dl Bornio,
88, 43; 170, 33; h el. d. Dieci di Balia (an. 1435),
41, 19-20; h di nuovo d, Dieci di BalU (an. 1438),
53, 41-42.
Sala(Da) Bormio \Bormo da Sala] figlio di Bartoloraeo,
68, 18; abita a Fcrrara (an. 1440), 68, 18.
Sala (Da) Bornio \Bornio da Sa/a\ figlio di Beltrame,
88,43; 170,33; famosisslmo dottore; el. degli Anziani
dl Bologna (an. 1430), 1 7, J6-J8 ; * tra gll Incaricati
dl attuare i provvedimenti fiscali dellbcratl nel Con-
sigUo d. Selcento (an. 1443), 88, 41-43; reciU un'o-
razlone al pp. al suo entrare in Bologna (an. 1459),
170, 10-11; nella quale, bench* fatta a nome d. ret-
torl, inveisce contro il mal governo dl Bologna,
33-35 ; i lodato di cl& da Pio n, che gli di la aua
benedizione, 35-37, ma preso in odio dai rettorl che
lo privano di ogni ufiicio, 40-41, cf. 37-38; il pp. te-
mendo per la sua vita lo conduce seco a Mantova,
39-40: sua dottrina e sue opere, 42-171, 1-31; con
altrl va a Milano a prendere la sposa dl Giulio
Malvezzi (an. 1464), 183, 28-32; i ricevuto con
grande onore dal duca, 32-33; dk con gli altri l'anelIo
aJla sposa a nome di Giulio, 33-34; parte per Bo-
logna con la pred., 34-35.
Sala (da) Catalano \Catellano da Sala\ impresta al com.
dl Bologna duecentocinquanta scudi e ne diviene
tesoriere (an. 1440), 62, 24-25.
Sala (Da) Gabrible \Gabriele da Sala\ medico; fe impri-
gionato dai Domenicani quale eretico e condannato
al fuoco (an. 1497), 293, 40-41; h liberato per opera
di Alessandro e Anton Galeazzo Bentivoglio, 41-43;
va a Firenze, 43.
Sala (Da) Giovanni \Giovanni da Sala] con altri va am-
basc. d. Senato ad Alessandro VI per rallegrarsi d.
sua elezione (an. 1493), 268, 9-11; essendo generale
d. frati Gaudentl f «d i sepolto in San Domenico
(an. 1499), 297, 27-28.
Sala(Da) LoDOVico \Lodovico da Sala\ d'anni ottanta;
h multato in cento ducati pel riractmento d. pal.
Marescotti (an. 1508), 388, 7.
Sala (Da) Rombo \Romio da Sala] i inviato dai Bolo-
gnesi al pp. Eugenio IV a condolerti d. lue •rrer-
sita (an. 1434), 40, 41-43.
Sala Pozzbtta \Sala Po*etta\ danneggiata dalla tem-
pesta (an. 1454), 151, 46-47.
Salani Gianfrancbsco esce di Bologna coi BentivogUo
suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349, 9.
Salani Giovanni Mattko \ Giovanni Matteo Salano]
esce di Bologna coi suoi amicl Bentivoglio (an.
1506), 348,41; 349, 9.
Salani Salvauore esce di Bologna coi Bentivoglio taol
amici (an. 1506), 348, 41; 349, 10.
Salaroli Albbrto procuratore; abbatte un'alta torre,
che gli apparteneva, nella cappella di San Siro e sul-
l'area fabbrica una casa a volte (an. 1442), 72, 30-23.
* Salaroli Andrba fa rogare il suo testamento dal notalo
Andrca Ghirardacci (an. 1560), XIV, 14-18 ,,
Salaroli Giovanni Filippo fa un presente alle nozze
di Giullo Malvezzi (an. 1464), 184, 40; si rera pr.
Sisto IV a condolersl in nome d. Senato di Bolo-
gna per la f dl Pietro Rlarlo (an. 1474), 214, 1-4;
ottiene dal pp. con altrl prlvilegl, che il prlmoge-
nito dl Giovanni Bentlvoglio possa succedergll a
capo d. Senato anche se niinorenne, 4-7; parte dl
Roma per Bologna ; accompagna Ginevra Bentlvogllo
a Pesaro alle nozze d. fratello Costanzo Sforza (an.
1475), 215, 10-12 ; ^! degll ambasc. d. Senato dl Bolo-
gna a Slsto IV a chiedere an nuovo leg. e vesc., e
parte per Roma (an. 1483), 228, 34-35; roentre h Jn
via II pp. nomlna a tali carlche Glullano della Ro-
vere, 31-33; torna con Galeazzo delln Rovere luogo-
tenente d. pred. a Bologna, 34-35; va ambasc. dl Glo-
vannl Bentlvogllo a Innocenzo III a rallegrartl d.
sua elezlone (an. 1484), 230, 35-36; nccompagna II
Bentivoglio in pellegrlnaggio a Loreto (an. 1485),
232, 22-23, 36; torna a Bologna con II nuovo leg.,
233, 5-4; accorapagna Giovannl Bentlvogllo In pelle-
grinaggioaSanfAntonlo dl Padova (an. 1488), 244,
750
INDICE ALFABETICO [SalwoU Q. F.-S«unpieri BattisU]
36, 31; ra ambaic. d. Senato ad accompagqare a Roma
li leg. Atcanlo Sforza, 247, 33 ; torna a Bologna, »i ;
cf. 40; t ed i aepolto In San Giacomo, 40-42; gii
luccede In Senato Glanfrancesco Aldrovandi, 4]-43.
Salarou Tommaso i conflnato a cinquanta miglia da
Bologna nelle terre d. Cliieaa perclii amlco d. Ben-
tlToglto (an. 1507), 362, 33-34, 45-46, 4g.
Salarolo V. Solarolo.
Salkrno (arcivbscovo di) V. Otlaviano Btntivoglio (aa.
1486- 1498).
Salbrno (principe) V. Colonna Antonio.
SALBsft V. Saliceto.
SALESiMt Ghimolfo [Gkinol/o Saieiino] multato In trc-
cento ducati per 11 rifaclmento d. pal. Marescotti
alla cul rovlna areva preso parte (an. 1508), 387, 43.
Salbsini PiBTRO mugnaio; prende parte a una glostra
fatta correre dal Mugnai di Bologna nel mercato
d. buol (an. 1443), 75, 1-9.
Saletto [Saitlo] danneggiato dalia tempesta (an. 1453)/
143, 46.
Saucbto [Salesi] nel contado di Bologna ; vi h rovlnato
il raccolto da un temporaie (an. 1448), 125,31, 34;
danneggiato dalia tempesta (an. 1454), 151, 46, 48 ;
devastato da una tempesta (an. 1468), 199, 19-21.
[Salicbto (da) CANTAGr.moJ [£>e' Cantaglini] padre di
Giacomo, 27, 23-24.
Salicbto (Da) Cantaglino [Cantaglint di lacomo da
Saliceto\ figlio dl Giacomo, 88, 45; i degli Incaricati
dl attuare I provvedlmenti iiscall deliberatl nel
Conslgllo d. Seicento (an. 1443), 88, 41-45.
Saliceto (Da) Carlo \Carlo di lacomo Salicetti, Carlo
SttUcetlo] figlio di Giacomo; dottore; fe armato cav.
dail'lmp. Slgismondo dl Lussemburgo in Ferrara
(an. 1433), 36, 17-18; per incarlco d. governatore
di Bologna accompagna a Firenze gli ambasc. man-
datl dai com. di Bologna a invitare il pp. Euge-
nio IV (an. 1435), 44, 8-10; in casa sua alloggia
il vesc. card. Nicol6 Albergati (an. 1436), 47, 22-23.
Salicbto (Da) Giacomo [lacomo da Saliceto, lacomo Sa-
Hcetti, lacomo di Cantaglino, lacomo de' Cantaglini]
figiio dl Cantaglino, 27, 23-24: e padre di un altro
Cantagllno, 88, 45; di Carlo, 36, 17-18; el. da Euge-
nio IV per il quartlere dl porta San Pletro d. Ventl
commissarl deputati a eleggere I magistrati di Bo-
logna (an. 143 1), 27, 23-25; accorapagna Giovannl
Bentlvoglio In visita a Milano (an. 1465), 188, 43.
Salimbsni Anoblo Michelb bolognese; narra in ottava
rima le feste per le nozze di Annibaie Bentlvoglio,
che dedica a Lorenso de' Medicl (an. 1487), 241,
25-29.
Sallustio [Salustio] v. Guidolli S.
Salmarum? (dominus) titolo dell'lmp. Massimlllano,
279, 21.
Salustia V. Selliiitra.
Salustio V. Salluslio,
Saluzzo (marchbsb di) V, Vasto (Dei) Manfredi.
Salvatore V. Salani S.
Salvatore (chibsa di San; V. Bologna {chiese).
Salvatorb (monastrro di San) V. Selogna (monasteri).
Salvioli ViNCBNZo Dall'Oca [Vincemtio dalVOccha o
sia de' Salvioli] h d. Ventl d. popolo per porta
Stieri (an. 1506), 352, 4-5.
Salvuzzo t>. Bentivoglio S.
Samalo (cardinale) V. Briconnet Guglielmo.
Samoogia (Pil-mb) \Samosa]. I Bologneti ne toigono l'ac-
qua a San Giovannl in Persiceto tagllandone gll
argini a Cortetone e dcviandoia In un fotsato nella
Padrelia (an. 1445), 112, 21-34; andie la riempiono
di legname per un buon tratto, 24-25; v. ancke Ah-
drta (Von) da Samoggia.
— (vALLB della) i tutta preta dal cap. d. Clileta Gla-
como Caldora (an. 1428), 10, 34; fa un dono a Sante
Bentivogllo per le sue nozze (an. 1454), 150, 36.
Samosa (da) V. Samoggia (Da).
Sampibri (famiglia) "h rappresentata nel Thealro moralt
de' moderni ingegni d. GUrardacci, XXiV, 23, 24,.
Sampieri Antonio [Antonio da Castil San Pietro] dot-
tore; h giudice d. Mercanzla in Bologna (an. 1435),
43, 16-17 ; h degli Anzianl per porta Ravegnana dl
maggio-giugno (an. 1446), 114, 21-22.
Sampieri Antonio h con aitri convocato da Ermet
Bentlvogllo In Pai. (an. 1501), 305, 5-7; II pred.
svela ciie Agamennone Marescotti aveva tcritto ai
Valentino invltandoio contro Boiogna e i Bentivo-
glio, 11-29; lo esorta a unirsi a lu! neli'uccidere i
Marescotti tradltori gia detenuti in Pal., 2»-3l; par-
teclpa all'uccisione d. pred., 31-42.
Sampieri Bartolomso Gonfftlonlere di Giuitlzia; con
gli Anziani dorme all'aria aperta nell'orto d. PaL
durante 11 terremoto (an. 1505), 334, 21-24.
Sampieri Battista [Battista da Caslet San Pietro] figlio
dl Floriano, 97, 30; 107, 34; 111, 1; padre di un altro
Floriano, 184, U; dl Lodovico, 147, 39; di Marco,
188, 41; dottore in utroque; e inviato con Tommoto
Gozzadini ambasc. ai Veneziani per trattare di una
lega contro 11 Visconti (an. 1443), 86, 45-46; manda
un suo servitore a Bologna ad annunziare la con-
clusione d. Lega, 89, 11-12: il servitore h retteggiato
e regalato dal slgnorl, 12-15; 11 pred. va a casa dl
Annibale Bentivoglio a dare la nuova d. Lega ai
Plcclnino, 15-17; parte quind! per tornare a Venezia
accompagnato da sei uoralni datlgli per tcorta dal
Senato, 20-23; tra la porta Maggiore e queila di San
Vitale verso Budrio ii detto servo coi compagnl
sono scambiati per nemici da alcuni ortolanl e
uccisi, 23-30; 11 Senato dl Bologna di ordine sia
distrutto 11 suo molino alle porte di Gaillera per
affamare il castelio, 90, 13-14; Galeazzo Marescotti
non riesce nell'impresa per ia dlfesa fattane d&i
nemici, 14-17; h per porta San Procolo d. Commlt-
lione incaricata della elezlone agli uffici, 97, 33-35,
30; 4 el. d. Sedici Rlformatorl d. Stato per II quar-
tlere di porta San Procoio (an. 1445), 107, 24-25; h
degli Anziani che dellberano 11 bando al Canetoli
e loro seguaci, 48; 108, 2; va ambasc. d. Senato
bolognese ai Fiorentini a pregarli di muovere guerra
ai Viscontl In Loml>ardia per distorlo da Bologna,
111, 1-2; h Inviato con Crlstoforo Caccianemicl
aml>asc. al Venezlanl per prendere lume clrca ie
loro intenzioni riguardo al Visconti (an. 1446), 115,
16-18; & accolto cordlalmente, 18, torna a Bologna con
risposte confortanti, 19-25; h Invlato ambasc. con
altri al nuovo pp. Nicol6 V (an. 1447), 120,26-27;
h ben accolto, 30; riceve benevoli promesse da Ni-
C0I6 riguardo a Boiogna, 30; raa poi gli h fatto
Intendere dal pred. chc vuole il libero dorainio d.
c, 35-36; ne scrive subito ai Senato, 36-37, che lo
richl&ma, 39-40; i mandato di nuovo amt>asc. aX
ISampicri Batt.-Sampieri Lodovico] INDICE ALFABETICO
751
pp. per la conferma d. capitoU, 122, M, 26-2?; h
degll Anziani di marzo-aprile (an. 1449), 129, 34-35;
si reca con altrl Bolognesi a Pesaro a prendervi
Glnevra Sforza sposa di Sante Bentivoglio (an. 1454),
147, 15-23; essendo d. Sedici Riformatori f di peste ;
h sepolto in San Domenlco (an. 1457), 165, 4-6.
Sampieri Battista scalco alle nozze di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1487), 237, 37-38; suo abito, 49-50.
Sampibri DoMENlco Maria multato in trecento ducati
pel rlfacimento d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 3«.
Sampieri Ercolb [BrcoUssf da San Piero] giostra nel
torneo in Bologna, tenutosi per definire se la Sa-
pienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane, al
seguito di NicoI6 Rangoni, paladlno d. Sapienza;^
ascritto alla terza squadra vestita alla francese (an.
1490), 258, 31-33; il suo partito soccombe, 262, 17-18;
4 con altrl convocato da Ermes BentlvogHo in Pal.
(an. 1501), 305, 5-6; il pred. gll svela che Agamennone
Marescotti aveva scritto al Valentino invltandolo
contro Bologna e i Bentivoglio, 11-39; lo esorta a
unirsi a lul nell'uccidere 1 Marescotti traditorl giJ
detenuti In Pal., 39-31 ; partecipa alI'ucclsione d.
pred., 31-43; fe tra le gentl d'arme di Annibale Ben-
tlvoglio a^soldato dai Fiorentini contro i Pisanl
(an. 1505), 337, 31-32; esce di Bologna coi Bentl-
voglio suoi amici (an. 1506), 348, 41; 349, 1.
Sampieri ERC01.K Aktonio [Erco/esse Antonio da San
Picro] esce di Bologna col Bentivoglio suoi amicl
(an. 1506), 348, 41, 44.
Sampieri Floriako [Fioriano da Castel San Pietro]
dottore, padre di Battista, 97, 30; 107, 34; 111, 1; si
reca oon il governatore di Bologna Lodovico Ala-
manni e con altrl slgnori bolognesi a prendere pos-
sesso di Imola e Forl\ (an. 1426), 4, 10-13; fuoru-
scito e richlamato in Bologna (an. 1430), 18, 1,
4 ; fa pace a nome di Antongaleazzo Bentivoglio
con i Canetoli, 5-6; h per porta San Procolo d.
Venti commissari deputatl da Eugenio IV alla ele-
zione d. magistrati d. c. (an. 1431), 27, 33, 36; h rie-
letto d. Venti pred. (an. 1432), 31, 9; fe el. d. Dlecl dl
Balla (an. 1438), 55, 14, 16-17; h d. Sedicl Riforma-
tori d. Stato (an. 1440), 62, I, 6; interviene il giorno
di Santa Monica alla messa solenne fatta celebrare
in San Giacomo dal Senato di Bologna, 49-50.
Sampibri FLORrAMo figlio di Battlsta, 184, 11; scalco alle
nozze di Giullo Malvezzl (an. 1464), 8, II.
Sampibri GlACOMO o GiACOMACCio [/acomo di San Piero,
Giacomatto] padre di Gugllelmo, 142, 11; i. el. degli
Anziani (an. 1446), 113, 13-13 ; la sua casa h saccheg-
giata dal popolo perch^ amico d. Pepoli e d. Fan-
tuzzi (an. 1449), 131, 33-34.
Sampieri Girolamo [leronimo da San Piero] h el. d.
Sedici (an. 1488), 253, 33-24; accompagna a Rlmlnl
Vlolante BentivogUo sposa a Pandolfo Malatesta
(an. 1489), 254, I7, 31; torna a Bologna, 35; succede
In Senato al padre Ludovico, rinunclando al fra-
tello i beneficl e il protonotariato che aveva (an.
1494), 277, 33-33; h Gonfaloniere di Glustizia per
settembre-ottobre (an. 1501), 308, 23; accompagna
a Ferrara Lucrezia Bentlvoglio (an. 1502), 309, 14-
16; con Carlo Gratl sl reca ambasc. al Borgla, 312,
37-42; dichiara al pred. che non pensi dl mutare lo
•tato d. c, e cacclarne i Bentlvoglio, 43-43 ; lo prega
Invece a laaclare vlvere In pace I Bolognesi otter-
vando i capitoli, 43-45; al che riflutandosi 11 duca
audacemente rlsponde con mlnaccie e parte, 45-50;
ric, 321, 11; essendo d. Sedici h eletto degli ambosc
d. Senato a Pio III per rallegrarsi d. sua elezione
(an. 1503), 326, 47-49; e parte con onorevole coml-
tlva, 327, 1-3; giunge a Roma che il pp. e grave-
mente malato, 19-30; f il pred., domanda istruzionl
a Bologna sul da fare, 32-23 ; gU h ordlnato di aspet-
tare relezione d. nuovo pp., 23-34 ; va a riverire
Giulio II benevolmente accolto, 328, 30-31; II pred.
gli dona una ricca collana d'oro, e lo fa cav. au-
rato, 33-33: h mandato con altrl dal Senato am-
basc. a Giulio II a SanfArcangelo (an. 1506), 345,
45-46; giunto a Cesena coi compagni h raggiunto da
un messo di Giovanni Bentivoglio che loro fa pre-
raura di passare su ferritorio veneziano essendo
stato ucciso in Bologna Bernardlno Gozzadlni ama-
to dal pp., 46-346, 1-17; va a Cervia e dl li chiede
un salvacondotto al pp. che lo accorda, 17-31 ; reca-
tosl a SanfArcangelo con gli altri, il pp. proiblsce
a tutti dl partire senza sua licenza, 31-23; rimanda
a Bologna il suo seguito airinfuori di un servo,
33-34; h da Giullo II el. d. Quaranta consiglieri •
riformatori, 358, 37.
Sampikri Gugliklmo figlio dl Giacomo, 142, 11; h ban-
dlto di Bologna per avere partecipato alla libera-
zlone di un prete mago (an. i^ja), 8, 11.
Sampibri LoDOvlco [Lodovico da San Pietro] figllo di
Battista, 147, 39; padre di Girolarao, 277, 33; scalco
di tavola alle nozze di Sante Bentivoglio (an. 14S4),
147, 30-33, 39; fa un presente alle nozze dl Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 38; accompagna Giovanni
Bentivoglio in visita a Milano (an. 1471), 206,40;
rlceve in dono dal duca Sforza ventl braccia di vel-
luto morello, 207, 10-11 ; i fatto car. aurato da Glo-
vanni Bentivoglio in San Giacomo (an. 1475), 215,
4-6; sostituisce In Senato il + Giovanni Guidottl
(an. 1478), 218, 19-30; accompagna a Ferrara Anni-
bale Bentivoglio, 219, 34-35; h mandato dal Senato
a rabbonlre il pp. Sisto IV pel rifiutato alloggio di
seicento cavalli nel Bolognese (an. 1479), 220, 23-38;
risponde evasivamente alle pretese d. pred., che adl-
rato lo Ilcenzia, 38-31 ; torna a Boiogna e informa di
tutto il Senato, 33; h mandato con Vlrglllo Malvezzl
commissario a Cento a rlcondurvl la tranqullliti
dopo l'assas8{nio d. resc, Bartolomeo Uggeri, 221,
6-8; con prudenza acqueta ogni tumulto, 8-10 ; bandl-
sce i capi d. congiura e promette amnistla al col-
pevoli, 10-12; accompagna Giovannl Bentlvogllo •
Milano, 33-33; h testlmone alla consegna degli aneili
fatta a Franccsca ed Eleonora Bentivogllo dagli
Incaricatl d. rlspettivl marlti (an. 14S1), 223, it-
19; accompagna Francesca In Faenza al marlto (an.
1482), 45-46; va con Bonlfacio Cattani ambaic. d.
Senato al pp. Innoccnzo VIII a rallegrarsi d. lua
elezione (an. 1484), 230, 37-38; ottlene la conferma
d. capltoli eslstentl tra la Santa Sede e Bologna, M-
40; el. Gonfaloniere di Glustizla fa lolenne entrata
in ufficio secondo II nuovo cerlmonlale («n. 1485),
231, 38-33; accompagna Giovannl Bentlvoglio In
peilegrinagglo a Loreto, 232, 22-34, ea SanfAntonlo
di Padova (an. 1488), 244, 2»-37 ; corae rappresen-
tante d. Senato Interriene all'eMme d. colpevoU d.
conglura contro 11 BentlvogUo fatto dal pod., 351,
752
INDICE ALFABETICO fSamplerl L.-Sanseverino (Da) O.J
3«-j7 ; Inileme con la moglie accompagna a Rlmlnl
Violante Bentlvoglio iposa dl Pandolfo Malateata
(an. 1489), 254, l7-tf; torna a Bologna, U-35 ; i uno
degll ambasc d. Senato ad Alessandro VI per ralle-
grarsl d. sua elezlone (an, 1493), 268, 9-10; accom-
pagna Glovanni Bentivogllo a un parlamento In
Ferrara (an. 1493), 272, 13-14 5 Intervlene all'lnaugu-
razlone d. Navlgllo da Corticella a Bologna (an.
1494), 274, 3-36; t, gU succede In Senato il figUo Gl-
rolamo, 277, 32-33.
Sampibri Louovico. Qual procuratore dl Giovannt e
Annlbale Bentlrogllo firma alla Pieve nel Peru-
gino 11 contratto dl matrtmonlo tra Costanza dl
Annibale e una sorella d. vesc. dl Elna pareate d.
Valentlno (an. 1503), 321, 34-2».
Sampieri Marco [Miirco da San Piero] figlio di Bat-
tlsta, accompagna Glovannl Bentlvoglio a Milano
(an. 1465), 188, 41.
Sampieri Parickllo [ParicfUo da Sait Pietro]. Suo dono
a Sante Beatlvoglio per le nozze (an. 1454), l.^iO, 1.
Sampibri Tommaso [Tommaso da San Piero) notaio;
fa un presente alle nozze dl Giullo Malvezzi (an.
1464), 184, 35; dal Senato dl Bologna h mandato
al Modenesl ad avvertlrll che sarebbero tenutl re-
sponsabill dl ogni danno e interesse che I Bolognesi
fossero per patire dal duca d'Este (an. 1471), 210, 2-3.
Sampibri Vimcrnzo [ Viitcemo da San Piero] scalco alle
nozze dl Alessandro Bentivogllo (an. 1491), 267,
15-17; ha con 84 sei servltorl, 15; vestlto suo e d.
servl, It-H.
San, Santo, Santa V. ai nomi.
Sancio t>. Carillo S.
Sandro V. Alessandro.
Sangallo (Da) Marcone cap. dl ventura; h agli ordlni
dl Ercole Bentlvoglio nelPesercito fiorentino contro
Pisa (an. 1505), 337, 31-33.
Sangiorgi Antonio dl Plano; padre dl Bartolomeo, 209,
14-15; combatte nel torneo in Bologna, tenutosl per
definlre se nelle cose umane prevalga la Saplenza
o la Fortuna, al segulto di Annlbale Bentivogllo
paladino d. Fortuna ; fe capo d. prima squadra ve-
stlta allMtallana (an. 1490), 259, 15; la sua parte
rlporta la vlttoria, 262, 17-19.
Sanoiorgi Bartolomeo figlio di Antonio, 209, 16-17;
dl Plano; rlporta Insleme a Tasso da Lodi II premio
e 1'onore In una giostra tenutasl In Bologna per
San Petronlo (an. 1471), 16-18.
Sangubnoi V. Sanguig-ni.
Sanguigni Francesco [Francesco Sanguenffi] di Roma;
pod. di Bologna (an. 1466), 189, 38.
Sanguineta fa un dono a Sante Bentlroglio per le
nozze (an. 1454), 150, 46-47.
[Sanguinetti GuiDo] * ric, LXXI, g-io „,
Sansevsrino cade nelle mani dl Franceaco Sforza (an.
1444), 99, 17-18.
Sansbvbrino (D.\) Amerigo [Merigo] ric, 59, 40; ^ cap.
nelPeserclto mandato dal duca dl Milano In aluto
dl Bologna (an. 1455), 154, 20-23.
Sansbverino (Da) Anton M aria flgllodlRoberto;
fratello dl Gaspare det to Fracasso, 265, 48; passa
dl Bologna diretto a Firenze a condolersi per II duca
di Mllano d. t di Lorenzo de' Medici (an. 1493),
265, 47-50; h con il segulto vestito dl nero, 50.
Sansbvbrino (Da) Fbderioo \Friderigo San Sevtrino
cardinal* di Afilano\ milanese; figllo di Roberto,
312, 3-4; card, di San Teodoro, 323, 8; 278, 39-40;
ripara in Germania con Lodovico Sforza (an. 1499),
297, 7-8; passa di Bologna osplte dl Glovannl Ben-
tlvogllo (an. 1502), 312, 3-5; ne parte per Mllano
a vlsltare II re Luigi XII, 4-5 ; h nimicissimo d.
BentlvogUo, e dal pp. fatto leg. di Bologna (an.
1503), 323, 8-9; i Bolognesl lo rlfiutano, 9-10; ac-
compagna a Bologna Glulio 11 e alloggla nella casa
di Eleonora Plo figlia di Giovanni Bentivoglio
(an. 1506), 356, 41-42; gii h dato incarico dal pp.
dl accomodare 1 capitoll con Bologna secondo 11
desiderio d. Bolognesi, 364, 11-14.
Sanseverino Fracas80 V. Sanseverino (Da) Gaspar* det-
t» Fracasso.
Sanseverino (Da) Francesco i ntiresercito dl Barto-
lomeo Colleonl contro Flrenze (an, 1467), 193, 15;
rimane t nella battaglla alla Mezzolara, 195, 21-32.
Sansbverino (Da) Francbsco contb ui Caiazzo \conte
di Goaxta, di Caianxa, Gaiaita] accompagna Ermes
Sforza a Roma (an, 1492), 268, 44-45; cap. d. forze
ducali unlte ai Francesl, si rltira daII'ImoIese al
sopragglungervi d. duca dl Calabria e sl ferma a
Fossa Tagllolo (an. 1494), 278, 16-19; rlc, 278, 40;
venuto l'Inverno va ai suoi allogglamentl in Lom-
bardia accompagnato con grande onore, nel suo
passagglo per II territorio bolognese, da Annibale
Bentivoglio, 284, 32-35; si congiunge con molte
squadre d. duca di Milano all'esercito d. Veneziani
contro Carlo VIII (an, 1495), 286, 46-48.
Sansbvbrino (Da) Galeazzo genero di Lodovlco Sforza,
278, 40; va col Bentivoglio ad assediare Forli In
aluto di Caterina Sforza Riario (an. 1488), 245, 15-16;
vi entra con II pred. e pone in seggio Ottaviano Ria-
rio primogenito dell'ucciso Girolamo, 20-23 ; rlporta
11 premio e l'onore neUa giostra bandita a Milano
dal duca per le nozze di Ippolita Sforza con Ales-
sandro Bentivoglio (an. 1492), 266, 17-18.
Sanseverino (Da) [Gasparb] detto Fracasso [Fra^at-
so Sanseverind] figlio di Koberto, 265, 46; 286, 5;
296, 9-10; 312, 18-19; Interviene alle nozze di An-
nlbale Bentivoglio in Bologna, e va incontro agll
sposi fuorl porta di Galliera (an, 1487), 236, 32, 34-
35; corre contro Cario Grati che tiene il secondo
tavolaccio avanti il pal. d. Signori nella giostra per
le nozze pred., 240, 46-47; viene a parole col raarch.
Gonzaga per II premlo d. glostra, 241, 13-U; sl rap-
pacifica per 1'Intervento dl Giovanni Bentivogiio,
15; passa di Bologna diretto a Roma (an, 1492), 265,
46-47; 4 osplte di Giovanni Bentivogllo, 47 ; conduce
selcento cav, d. duca di Milano a Roma in aiuto d.
pp. (an. 149S), 286, 5-6; ric, 287, 21-32; passa di
Bologna senza soldati diretto a Milano a chiedere
Ucenza al duca, con cui fe sdegnato (an. 1499), 296,
9-11; la ottiene con l'ordIne dl abbandonare Milano
entro due ore e il ducato in due giorni, 11-13; i dal
duca prlvato d. robe e casteill che aveva in Lom-
bardia, 13-13; assoldato dai duca Valentlno passa di
Bologna diretto a Imola (an. 1502), 312, 18-30; i
ricevuto da Annibale ed Erraes Bentivogllo e ospi-
tato da Giovanni Bentlvoglio, 20-21; parte, 22; suo
posto nel corteo di Gluilo 11 alla sua entrata In Bo-
logna (an. 1506), 355, 48; 356, 3; aUoggia in cas*
d. Sassuno, 357, 35-36.
[Sanseverino G.-Sansevcrino Ugo] INDICE ALFABETICO
753
SANSBrBRiNo (Da) GiAifFRANCESCo. Rappresentando il re
di Napoli alle nozze di Annibale Bentivoglio a Bo-
logna va Incontro agli sposi fuori porta di Gal-
liera (an. 1487), 236, 32-25; nella colazione nuziale
ricere in dono un castello di zucctiero sul modelio
di Casteinuovo, 240, 19.
Sansbvkrino (Da) LuiGi cap. di ventura; h iicenziato
con i suoi cav. dal leg. di Bologna (an. 1438), 5,
36; udito d. rlbellione di Bologna alla Chiesa raentre
si trovava in Romagna, offre i suoi servigi ai
Bolognesi che Taccettano, 7, 9-13; va a Bologna
con novecento cavalli ed h fatto cap. d. soldatl,
12-13; h mandato contro Nicol6 da Tolentino, nel
Medesano, 35-35; assale il pred. allUmprovviso, lo
vince; fa prigloniero tra altri capl Cristoforo Sa-
cramori che conduce a Bologna, 35-30; i mandato
dal Senato ad assediare Castei San Pietro, 32-33;
gli 3ono dati per comraissari Giacomo dalle Cor-
reggie e Francesco Guldotti, 33-34; sono cap. nel
suo esercito Lodovico Michelotti, Leonello Peru-
gino, Ranieri del Frosso e Angelo Ronconi, 35-38;
udito che I'esercito pontificio si apprestava a en-
trare nel territorio bolognese toglie i'assedio a Ca-
stel San Pietro e si riduce all'Idice con tutto Teser-
cito, 8, 3«-36; fa una sortita contro il Caldora dalla
porta di Galllera e attacca con il pred. un accanito
combattlmento, 11, 3-4 ; sopraggiunta la notte rientra
in Bologna, 4-5; ric. per Antonello suo uomo d'ar-
rae, 14, 31; essendo allo stipendio d. Vi-
sconti riceve dal pred. ordine di recarsi a Bologna
in aiuto d. Canetoli non appena apprenda l'uccl-
aione di Annibale (an. 1445), 102, 16-18; t il pred.
e cacclati i Canetoli di Bologna, cavalca
con cinquemlla armati nel Bolognese avendo seco
Carlo Gonzaga (an. 1445), 109, 31-36; si uniscono
a lui l banditl di parte canesca, 37; vuole Irapadro-
nirsi di San Giovanni in Persiceto ma h respinto
dagli abitantl, 37-39; assedia allora Montesone, 39-
40; entra a forza in SanfAgata, 41, in Crevalcore
e in molti altri casfelli, 41-43; con duemila cavalii
e moltisslmi pedonl va a Casaiecchio e toglie a Bo-
logna i'acqua d. Reno, 110, 28-30; fa una scorreria
al Sasso dl Glosina, 30-31; conoscluto 1'arrivo a Bo-
logna di Slmonetto dairAquila parte di Casaiecchlo
recandosl prima a Buonconvento sul Reno, qulndi
ad Argile, 38-40 ; questo castello gll si d4 e gll abl-
tantl vanno al campo con lui, 40-41; assedia Castel-
franco che gli si rende a patti, 1 11, 3-6; ottiene per
tradimento San Giovannl in Persiceto, 38-39, / ; rau-
niice i castelli conquistatl con presidt di fuoruscitl
e banditi e torna a Milano con tutto I'esercito, chia-
matovi dal duca, 112, 3-5; h sostltulto nel Bolo-
gnese da Bartolomeo da Bergamo, 5; vl torna con
quattromila trecento cavalli e con Francesco Plcci-
nino, 33-34 ; va a San Glovanni In Perslceto, 34-35;
Invla bande dl cavalli sJno pr. le porte di Bologna,
39-40; le pred. si ritirano prima che il popolo chla-
mato alle arml accorra, 39-43; torna In Lombardia
con i'e»ercito latciando ben presidiati 1 castelli d.
Bolognese in »uo possesso, 48-49; i Venezlanl cer-
cano averlo ai loro stlpendi con 1 suoi clnque figli
(an. 1446), 113, 30-31; h percio richiamato dal VI-
•conti in Lombardia, 39-30; h fatto Irapriglonare nel
forni di Monza perchfe sospettato dl essersi accor-
dato coi Venezianl, 40-42; h richiamato !n servizio
dai Visconti, 118, 3.
Sansbvkrino (Da) Roberto [eoHie di Cajatzo] padre dl
Federigo, 312, 3-4; di Gaspare detto Fracasso,
265, 46; 286, 5; 312, 18-19; cap. delPeserclto d. Lega
allTdice (an. 1467), 194. 9; combatte alla Mezzolara
e incuora i soldatl alla pugna, 195, 11-13; con i figli
accompagna in Bologna la regina di Russia nella
sua vislta alla sepoltura di San Domenico (an. 147»),
212, 34-35: essendo cap. d. duca di Mllano in Bolo-
gna, e abitando In casa dl Bartolomeo da Sala riceve
qui la sposa Lucrezla Malavolti condottagli daSiena
(an. 1473), 213, 9-11 ; cinge con Carlo Antonio Fan-
tuzzl gll sproni d'oro ad Annibale Bentlvoglio fatto
cav. aurato dal re di Danimarca e Norvegia (an.
1474), 214, 16-18; h uno d. capi d, giostra bandita
dal Senato dl Bologna per San Petronio (an. 1475),
215, 21; molesta i Pisani per conto d. re di Napoli
(an. 1479), 220, 36-37; tende un'imboscata alle gentl
dl Giovanni Bentivoglio e d. duca d'£ste prima che
entrino in Pisa e ne uccide molte, 43-43; essendo
cap. d. duca di Milano passa di Bologna con la rao-
gile e i figli ricevuto onorevolmente e ospitato da
Giovanni Bentivoglio (an. 1480), 222, 6-9; gli sono
fatti raolti presenti dai cittadinl, 9; parte per Firen-
ze, 9 ; ^ mandato dai Veneziani con grosso esercito
nel Ferrarese e comincia a impadronlrsi d. citti e
castelli (an. 1482), 224, 36-38; tenta invano di acco-
starsi a Melara, impeditone da Glovanni Bentivoglio,
43-45; per la pace conchiusa tra Veneziani e collegati
fe fatto cap. gen. di tutta Italia con centoventiraila
ducati di provvisione annua e l'obbligo dl mante-
nere per dleci anni seicento uoraini d'arme (an.
1484), 230, 45-47; dopo la pace tra il re dl Napoll
e Innocenzo VIII h da questi iicenziato (an. 1486),
234, 23; manda a Mllano Giulio Malvezzi a plgliare
la tenuta di alcuni castelli datlgli dal duca in se-
gulto alla pace coi Veneziani, 22-39; il pred. Mal-
vezzi ritorna a lul In Roma col rifiuto d. duca, che
gli si raostra anzl nemlco, 37-34 ; esclama dl essere
stato uccellato dal duca e dalla Lega, 34-35,- delibera
dl partlre da Roma con la sua gente e ottlene dal pp.
passo llbero nei suoi statl, 33-37; glunto a ForI\
manda a chiedere il passo e vettovaglie contro pa-
gamento al Senato dl Bologna che accontente, 37-
39; ma arrivato nel Bolognese, per ordlne d. duca
di Milano, gli h vietato di passare oltre da Pirro
Malvezzl, 39-46; con cento cavalli sl lancia alla fuga
e riesce a salvarsi a Ravenna e dl 14 passare nei
Veneto, 46-47; cf., 23S, 2; il restante d. sua com-
pagnia h svaligiata dalla gente d. Malveazl, 234,
47-48; per ordlne di Giovannl BentlvoKlio 1 fuol
soldatl rlentrano In potsesso d. loro «veri e sono
lasciatt Ilberl, 235, 3-5; trovandost pei Veneilanl
contro I Tedeschi ad Aggerra non dlstante dal ca-
stello d. Pietra vtene a battaglla col duca d'Au«trla
(an. 14S7), 244, 6-8; II suo esercito affoga ncIfAdlge,
I; egll rlmane tra I nemlcl e accanitamente com-
battendo f •" «** "" letUnta annl, 9-10.
Sanskvbrino (Da) contk Uoo cap. noireserclto d. Lega
ali'Idice (an. 1467), 194, 5-6; combatte alla Mez-
lolara, 195, 7-8; accompagna a Bologna Ippollta
Sforza sposa di Alesoandro Benttvoglto (an. 149»),
266, 34-35.
T. XXXni, p. I — 48.
754
INDICE ALFABETICO (Santa-Saragozza (Z>a) GualengoJ
SAin-A e. Stn, Sante, Samta.
Santa Crock (card. dz) V. Capraniea Angtlo.
(SAirrAVBUK ALKssAm>Ro| accompagna il princlpe Pede-
rlgo d'Aragona a Mllano a prenderrl IppoUta Sfor-
za, sposa di Alfonso (an. 1465), 187i vt.
Santafbub Krancbsco Bccompagna 11 princlpe Federlgo
d'Aragona a Mllano a prendcrvl IppoUta Sforza,
tposa di Alfonso (an. 1465), 187, «9.
Sakt'Anoblo (Da) Francesco accompagna 11 prlnclpe
Federigo d'Aragona a Milano a prendere IppoUta
Sforza sposa di Alfonso (an. 1465), 187, 47.
Santb, Santi [5(i)»/o] V. Attictnti S., Barili S., Bentivo-
glio S., Brtntadori S., Calduni S., Ghirardaeei S.,
Manfredi S., Muratori S., Sfisani S,
SAirr'ELBNA dannegglato dalla tempesta (an. 1453), 143,
46.
Santi AnnibaLB [Sante Annibale], ric, 69, 11.
Santi GiovANNi lanalolo; h decapltato perch^ amlco
d. Pepoli e imputato di furto (an. 1449), 132, 33-34.
■Santi Giovanni sposa Laura Ghlrardaccl (an. 1579),
VIII schizzo genealogico, IX, 73 ,.
Santi Marsiuo multato in cento ducati per 11 rifacl-
mento d. pal. Marescotti alla cul rovina aveva preso
parte (an. 1508), 387, 17.
Santi o Raimondi Nicol6 [N^ieolb di Santo, Nicolh de'
Santi, di Santi, detto de' /faimondi] seguace d. Ca-
netoli ; torna a Bologna dal bando (an. 1439), 57,
34-33 ; convocato da Baldassarre Canetoli, con altri
d. partlto approva la proposta dl uccidere i Mare-
scotti e Annlbale Bentlvoglio e di sollecitare l'aiuto
d. Visconti (an. 1445), 102, 1-13; la sua casa ^ sac-
cheggiata e bruciata, 106, 43-44; h bandito di Bo-
logna, 109, 2; h posta sulla sua testa una taglia dl
llre mille, 14-16; h fatto dagli Anziani rappresentare
In modo infamante nel pal. d. Notai (an. 1446),
113, 14-17; partecipa alla spedizlone d. fuorusclti
per rientrare in Bologna (an. 1451), 138, 3.
Santi Quattro Coronati (caroinalb DEi) V, Borgia
Lodovico.
Santini Giovanni seguace d. Canetoli; ^ bandito di
Bologna (an. 1445), 108, 37-38.
Santino "0. Calzoiari Girolamo detto Santino.
Santo V. San, Santo, Santa.
Santorio Fazio da Viterbo ; card. di Santa Sabina ; va
a Bologna con Sisto IV e alloggia in casa di Ovl-
dlo Bargellini In strada Santo Stefano (an. 1506),
356, 33-33.
Sanuti sono al governo dl Bologna (an. 1450), 134, 41-43.
Sanuti Giacomo [/acomo] padre dl NicoI6, 54, 3-4 ; 68,
39; 73, 34; 97, 37-30; 142, 46; 145, 30; 191, 31 ; fc el.
degli Anziani per porta San Procolo (an. 1439), 11,
41-43; ai tempo d. suo anzianato 1 capltoll d. pace
con Eugenio IV vengono rlposti nella Camera degli
Attl (an. 1431), 29, 17, 30-31.
Sanuti Nicol6 figlio dl Glacomo, 54, 3-4; 68, 3»; 73,
34; 97, 37-30; 142, 46; 145, 30; 191, 31; conte d.
Bagno, 31, e d, Porretta, 225, 38; cav.; cassiere;
h el. degll Anzianl di Bologna per porta San Pro-
colo (an. 143S), 54, 1-4; dura in carica a tutto di-
cembre, 7 ; presta al com. di Bologna duecentocin-
quanta scudi e ne dlviene tesoriere (an. 1440), 62,
33; sl reca ambasc. di Bologna al duca di Milano
(an. 1441), 68, 39-30; ottiene quanto dimandava, h
dal pred. fatto cav. aurato, 30; torna a Bologna, 30-
>l; si reca eon altrl a MUano ■ prettdervl Donnina
Visconti rooglie dl Annlbale Bentivoglio, 41-69, 1-3;
parte di Bologna per Siena di cui era stato el. pod.,
70, 35-37; gli h donato dal popolo dl Bologna uno
stendardo con I'arme d, c, 37-38; i accompagnato
da Annibale Bentlvoglio e da tutti i rettorl, 39-30 ;
cf., 36; arriva a Siena, ove h ricevuto con grandi
onori, 36-37; h degll ambasc. mandati al duca di Mi-
iano per chledergli la llberazione di Annlbale Ben-
tiToglio e d. due Malvezzi impriglonati da France-
sco Plccinino (an. 1443), 73, 33-34; h per 11 quar-
tlere dl San Procolo d, Comralssione Incaricata d.
elezionl agli uflici (an. 1443), 97, 33-33, 30; i giudlce
d. giostra tenutasi in Bologna il giorno di San
Luca (an. 1444), 99, 39; h degli Anziani per lugUo
e agosto(an, 144S), 109, 33; el, d. Sedlci Riformatorl
d. Stato (an, 1446), 113, 35, 37; cinge la spada e gli
sproni al neo cavaliere Sante Bentivoglio, 119, 37;
6 degll ambasc. inviati al nuovo pp. Nlcol6 V (an.
1447), 120, 36-37, che benevolmente lo accoglie, e gli
fa buona promessa per la c, 30; invece pol 11 pred.
gli fa intendere dl volere il dominio assoluto dl
Bologna, 35-36; ne scrlve al Senato, 36-37; h richia-
mato, 39-40; h anibasc. a Nicol6 per la conferma d.
capitoli, 122, 34-36; h mandato ambasc. al pp. accom-
pagnando il leg. (an. 1450), 134, 34 ; va ambasc.
airimp. Federigo V in Ferrara per invitarlo a Uo-
logna (an. 1453), 140, 37-38; fc confermato d. Sedici
del Reggimento (an. 1453), 142, 44, 46; corae tale
partecipa alla riforma degli Statuti (an. 1454), 145,
39-30; sl reca con altrl Bolognesl a Pesaro a pren-
dervi Ginevra Sforza sposa di Sante Bentivoglio,
147, 15-33; h inviato ambasc. a Roraa a felicitare U
nuovo pp, Calisto III (an. 1455), 159, 3-6; dl nuovo
arabasc a Roma al seguito d. ieg. (an. 1458), 165,
48-49; h d. senatori sedenCi gU ultirai sel mesi al
tempo d. serrata di Paolo II (an. 1466), 191, 31; f
(an. 14S3), 225, 38-29; aveva cominciato un magnl-
fico pal. in via San Mamolo poi d. Campeggi di
Dozza, 39-30; cf., 357, 17-18; h sepolto con grande
onore in Santo Stefano, 225, 30-31 ; lascla, non aven-
do parenti, U suo patrimonio a luoghl pil, 31-33; 4
el. In Senato al suo luogo Andrea Gratl, 33-33;
cf., 122, 37; nella casa che fu sua prende dlraora il
datario Giovanni Gozzadini, cui il papa la dona
essendo gii stata usurpata da Giovanni Bentlvoglio
(an. 1506), 357, 16-18.
" Saracini (famiglia) h rappresentata nel Theatro mora-
le de' moderni ingtgnl d. Ghirardacci, XXIV, 33, 35 ,.
Saracixi Alessandro [Aleuandro Saracino] multato in
settecento ducati per il rifacimento d. pal. Mare-
scotti (an. 150S), 386, 40.
Saracini Girolamo h degli Anziani per nov, e dicem-
bre (an. 144S), 112, 18-19.
Saracini Giuuo accompagna gli ambasc. d. Senato bo-
lognese a Roma a rendere oraaggio a Pio III (an.
1503), 327, 1.
SaracIni V. Spara Saracini.
Saracino V. Beccaro S.
Sarafino V, Serafini.
Saragozza (Da) GiovANNi padre di Gualengo, 108, 31.
Saragozza (Da) Gualengo figlio di Giovannl, perche
seguace d. Canetoli, h bandito di Bologna (an. 1445),
108, 31.
[Sarezana-Sassuno (Da) Annibale] INDICE ALFABETICO
755
Sarbzana V. Sarzana.
Sarsina gia d. Chlesa ; fe richlesta ai Venezlani da Giu-
lio II (an. 1509), 393, 28.
— (vEscovo) V. Antonio Monaldi (aa. 1474-1503).
Sarti Corradino Gonfaloniere e d. Dodici di Pace (an.
1431). 29, 37-39; fe uno degli inviati alla Certosa a
riconoscere Giovanni Bosco governatore di Bolo-
gna e condurlo in c, 35-40.
Sarti Don ViRGiLio & confinato a cinquanta miglla da
Bologna nelle terre d. Chieaa perche amico d. Ben-
tivoglio (an. 1507), 362, 33-34, 45-46; 363, 1.
Sartirana (Da) V. Giambone da Sartirana.
Sarzana \Sarezana\ castello d. Fiorentini occupato dai
Genovesi (an. 1487), 241, 33-34; Annibale Bentivo-
glio vi si reca pr. il conte di Pitlgliano, 34-35, e vi
attacca subito i Genovesi; lo riconquista, 35-39; &
ceduto da Piero de' Medicl a Carlo VIII re di Fran-
cia (an. 1494), 283, 46.
— (CITTADINI EL. A UFFICt O DIGNITA PUBBLICHk) V.
Parentucelli Tommaso vesc. di Bologna foipp. Ni-
colb V.
Sarzajtkllo castello d. Fiorentini occupato daf Geno-
vesi (an. 1487), 241, 33-34; vi arriva Annibale Ben-
tlvoglio pr, il conte di Pitigliano cap. d. Fioren-
tini, 34-35; il Bentivoglio vi da subito battaglia ai
Genovesi e lo riconquista, 35-36; fe ceduto da Piero
de' Medici a Carlo VIII re di Francia (an. 1494),
283, 46.
Sasna (Dalla) (?) Francesco e uno degli accaniti di-
fensorl di Pisa contro i Fiorentini (an. 1505), 338,
5-6.
Sassatella fazione di Imola avversa a Ottaviano Riario
(an. 1503), 327, 30-31 ; per la sua opposizione il pred.
non pu6 ricuperare la signoria di Imola, 31-33 ; la
fazione Valna cerca di cacciarla d'ImoIa (an. 1504),
331, 34-36; venuta alle mani sta per essere vinta e
astutamente chiede una tregua di tre ore che ie h
concessa, 36-37; frattanto sopraggiunge in suo aiuto
Giovanni da Sassatello con mllizie da Forll, li quaie
sopraSr^ la fazione avversaria e la caccia d'ImoIa ab-
bruciandone le case, 37-41.
Sassatello (Da) Alidosio. Suo posto nel corteo papale
in Bologna per I'entrata di Giulio II (an. 1506), 355 ,
48, 356, 3.
Sassatello (Da) Francesco di Imola ; cap. all'Idice
nell'esercito d. Lega (an. 1467), 194, 12; nella gio-
stra tenutasi In Boiogna per le nozze di Annibale
Bentivoglio, e giudice per i gluocatori dinanzi al
pal, d. Signori (an. 1487), 240, 49; 241, 1.
Sassatkllo (Da) Gentile. Suo posto nel corteo papale
alPentrata di Giulio II in Bologna (an. 1506), 355,
4«; 356, 3.
Sassatkllo (Da) Giovanni. Con molti armati glunge da
Forll a Imola in aluto d. sua fazione (an. 1504),
331, 38-39: senza rispetto aila tregua assale gll av-
versari, li vlnce ed espelle dalla c. uccldendone molti,
39-41; ne abbrucia le case, 41; per molto tempo ri-
mane capo d. c, 41-42; suo posto nel corteo papale
aU'entrata di Giulio 11 in Bologna (an. 1506), 355,
48; 356, 1; alloggia in casa Gratl pr. i Servi (an.
1506), 357, 34; dai Quaranta e dal leg. e raandato
con bande di cavalli e fanti a «cacclare i fratelH
Bentivoglio dal territorio Bolognese (an. 1507), 370,
2-4; muove da ToscanelU verio Bologna con le lue
squadre a richleata d. Senato e d. governatore (an.
1508), 383, 4-6.
Sassatbllo (Da) Rizzardo. Suo posto nel corteo papale
all'entrata di Giulio II in Bologna (an. 1506), 355,
48; 356, 3.
Sassatkllo (Da) Robkrto. Suo posto nel corteo papale
airentrata di Giulio II in Bologna (an. 1506), 355,
48; 356, 3-4.
Sassiguone V. Sasso Leone.
Sassiono V. Sassuno.
Sasso da CKSiiNA giostra nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se ia Fortuna o la Sapienza pre-
valga nelle cose uraane, al segiiito di Gilberto Pio
e di Annibale Bentivogllo paladini d. Fortuna; h
ascritto aila seconda squadra vestita alla turca (an.
1490), 259, 24; la sua parte rlmane vittoriosa, 262,
17-18.
Sasso di Glosina [Sasso da Glosiena\ Luigi da Sanse-
verino vi fa una scorreria (an. 1445), 110, 30-31 ;
tenuto da nemici e banditi, h ripreso con la forza
dai Bolognesi coraandati da Taddeo Marchese, 112,
10-13, 27-28; vi sono fatti dai pred. moltl prigionieri,
13-16; vi t Pacifico da Panico, 13.
Sassoferrato (Da) Simonk. Volendo procurarsi il fa-
vore d. duca dl Milano pensa al modo dl Introdurre
in Bologna il suo cap. Tallano del Friuli (an. 1445),
110, 18-20; se ne apre col duca che lo approva e
gli d4 una grossa somma di danaro, 20-21 ; crede dl
attirare dalla sua Galeazzo Marescotti offrendogli
cinquecento ducati subito e altra somma dopo en-
trato Taliano, 31-24; h ingannato dal Marescotti che
finge dl accettare il trattato, ma Invece lo fa pri-
gioniero e lo conduce agli Anziani, 24-26 ; confessato
il vero e Impiccato alla finestra d. pol. d. notai,
26-37.
Sasso Leonk \Sassiglione\ fa un dono a Sante Bentivo-
glio per le nozze (an. 1454), 151, 8.
Sassomolare nel Bolognese; fa un dono a Santc Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 46.
Sassonero nel Bolognese; fii un dono a .Sante Bentl-
voglio per le nozze (an. 1454), 150, 33; fa un pre-
sente alle nozzedi Giulio Maivezzl (an. 1464), 185, 5.
Sassoni V. Sassuno.
Sassuno \Sassuni, SassioHo\ castello nel Bologncse ric,
9, 26; h preso da Baldaccio d'Anghiari cap. d. Fio-
rentini (an. 1441), 69, U; fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 31; i fortifi-
cato da Glovannl Bentivoglio (an. 1490), 257, IS-I6.
Sassuno (Da) \Sassoni\. Nelia loro cata alloggla Gaspare
da Sanseverino detto Fracasso (an. 1506), 357, 25-26.
Sassuno (Da) Alhbrto \Alherto\ i fatto cav. aurato da
Giovanni Bentivoglio (an. 147»), 212, 45-47.
Sassuno (Da) Albssanuro \Alestandro da Sastoni\ vn a
Miiano a prendervi Donnlnn Viscontl spota dl An-
nibale Bentivoglio (an. 1441), 68, 4«-69, 1-3.
Sassuno (Da) Annihals \AnitihaU da Sassoni, Anmhalti
da Sassuni] figlio di Bernnrdo, 227, 41; rlraane or-
fano d. padre da fanciullo (an. 1483), 46-47: glostrn
nel torneo in Bologna, tenutosl per definire «e la
Snpienza o la Fortuna prevnlgn nelle cose uraane, al
segulto di NicoI6 Rnngonl, paiadlno d. Saplenxa;i
oscrltto alln terza «qundra vettltn alln francese (nn.
1490), 258, 31-33; ii suo pnrtito «occombe, 262, 17-
18; cade parte d. «u* torre, danneggiando la coaa e
756
INDICE ALFABETICO (Sassuno (/>«) Annibale-Savl Nanne]
la chleia dl San Sebutlano (an. 1505), 334, 3-S;la
fa abbattere temendo rorlnl In legulto al terremoto,
335, 36-37; luccede In Senato al t Poeta Poetl, 337,
17; essendo d. Senato recchio, h da Giullo II ei. d.
Quaranta Coniigllerl e Riformatorl (an. 1506), 358,
37, 30; tornaa Bologna con il ieg. Alldoii (an. 1509),
394, 3i-33, 31.
Sassumo (Da) Bartolombo [Bartolomeo Satsoni] padre
di Gaspare, 43, 4t-49.
Sassuno (Da) Bernardo [Bernardo dt SaaMon{\ \ man-
dato con Aiberto Cattani, con ambasc. d. duca Sforza
e d. re di Napoli e agenti d. duca di Ferrara al Pa-
naro, a stipularri ii contratto d. condlzloni stabiiite
tra Bologna e io Sforza riguardo al detto iuogo
(an. 1471), 210, 36-39; va a Roma pr. ii pp. Sisto IV
da parte d. Senato a domandare priviiegl, che ot-
tlene, per Giovannl Bentiroglio (an. 1473), 213,
33-33; con altrl ambasc. si reca a sposare Lucrezia
d'E8te a nome dl Annibale Bentlvoglio (an. 1478),
218, 33-3S; % onorato e riceve regall da Ercole d'E8te,
36, 39-30; torna a Bologna, 30; f ed h sepolto in
San Glacomo (an. 1483), 227, 46-47; iascia il figlio
Annibale fanciuUo, 47-48 ;sua raplda ascensione da
modesta orlgine, 48; nobliita e da ii nome alla sua
famiglia, 228, 1 ; fabbrica un bellissimo pal. a porta
dl Castelio di fronte a San Sebastiano, 1-3; gli suc-
cede in Senato Giovanni Marsili, 3-4.
Sassu.no (Da) Gasparb [Gaspare Sassoni] figlio di Bar-
toiomeo, 43, 48-49; e ei. degii Anzlani per il quar-
tiere di porta San Pietro (an. 1435), 48-49.
Sassuno (Da) Petronio h bandito di Bologna (an. 1430),
19, 36, 33.
Sassuno (Da) Virgilio confinato a Cesena perch^ ami-
co d. Bentivogiio (an. 1507), 368, 9-10, 13.
Sassuolo. Ne h confermato signore Alessandro Pio (an.
1501), 300, 20-21; Annibale ed Ermes Bentivogiio
vi adunano soidati (an. 1507), 369, 37-38; h preso
da Ippolito d'Este, 370, 37-3«, cf., 3S.
— (siGNORl) V. Pio Alessandro, Pio Gilberto.
.. . .SassUolo di Miiano; giostra nel torneo In Boiogna
tenutosi per definlre se la Sapienza o la Fortuna
prevaiga neile cose umane, coi coiori di Nlcoi6 Ran-
goni paiadino d. Sapienza; h ascritto alia sesta
squadra vestita alla moresca (an. 1490), 258, 40-41;
la sua parte soggiace, 262, 17-18.
Saul V. Guidotti S,
Sauli Bandinkllo [Bendinello Gatilio, eard. Adriano] ge-
novese; card. d. titolo di SanfAdriano; va a Bo-
logna con Giuiio II e ailoggia In casa di Gianfran-
cesco Aldrovandi in Galliera (an. 1506), 356, 43-44;
gli fe dato incarico diil pp. di modificare i capltoli
con Bologna secondo ii desiderio d. Bolognesi, 364,
11-14.
Saulo (cardinale) V. Afalh {Cardinale di San).
Savelli Evangblista h cap. neII'esercito inviato dai
duca di Mliano in aluto di Boiogna (an. 145S), 154,
30-33.
Savblli Giacomo [lacomo] h agli ordini di Ercoie Ben-
tivoglio neIl'esercito d. Fiorentlnl contro Pisa (an,
1505), 337, 31-33 ; dopo la vittoria rlportata su Barto-
lomeo da Aiviano riceve donatlvi da Firenze, 47-48.
Savblli Giambattista romano e protonotario aposto-
lico ; i creato dai pp. gorernatore dl Bologna (an.
1468), 200, 9-10; cf., 196, 44; ne fa prendere la te-
nuta da Aiessandro Grati, 41-44; li Incammina a
Boiogna con Vlrglilo e Aitorre Mairezzi, 200, 10-11 ;
crea Astorre cav. d. Maglone in luogo di Achilie
Mairezzl, 11-13; sl ferma ai Croclali, 13; qui gil
vengono incontro secondo l'uso i Signori, con 1 m«-
gistrati, le Artl e 1 nobill, 33-3S; e introdotto dal
pred. in Boiogna con grande onore, 35-36; giunto
In Pal. libera i carceratl, 36-37; raduna ii Senato
e legge ie iettere patenti d. lua nomina, 31-39; per
la sua renuta ciascuno d. Slgnorl riceve In dono
dieci ducati, 39-30; il Senato fa gittare una bron-
zlna con ie arroi sue, d. pp. e di Gioranni Bentl-
vogiio (an. 1470), 202, 31-33; stimandosi esautorato
da questo, parte con un pretesto per Roma, 206, 12-
U', h dal Senato fatto accompagnare da Glrolamo
Ranuzzl d. Sedlci, 14-13: h creato card., 15-16; rifiuta
al pp. di tomare anche leg. a Boiogna, lS-18 ; nuo-
vamente creato da Innocenzo VIII ieg. di Bologna
(an. 1484), 230, 40-41, rlnunzia aiia legazione (an.
1485), 233, 3; luo dono alla aposa di Annlbaie Ben-
tivoglio (an. 1487), 239, 13; suo posto nei corteo pa-
pale aiPentrata di Giuiio II in Bologna (an. 1506),
355, 49-30; alloggia In casa Scappi a rla San Pletro,
357, 33-33.
Savblli Troilo cap. d. Lucchcsi; passa dl Bologna di-
retto a Lucca con le sue gentl (an. 1505), 339, 36-
37; ailoggia nel pai. d. Bentivoglio, 37-28.
Savbna (torrkntk). VI si ferma nei pressl i^esercito d.
Chiesa (an. 1438), 10, 19-30; ric, 11, 18; deve esser-
ne restituita i*acqua a Bologna durante i'armlstizio
(an. 1430), 20, 47; ne i ridata I'acqua a Bologna (an.
1431), 30, 3-4; rlc. per il ponte d. Gombito, 92, 43-
44; vi si getta un soldato di Taiiano d. Frluii per
aalvarsi da contadlni Bolognesi, in agguato per uc-
ciderlo (an. 144;), 110, 13-14; ne fe rorinato parte d.
canale dallo strarlpamento deii'Aresa (an. 1450),
136, 33; fe incondottato nel percorso da porta Ca-
stigiione, Fladaicoilo, Cartoleria, Peiacani, Casta-
gnoii e Avesa (an. 1462), 181, 33; ric, 43; ne i por-
tato via daila piena ii ponte presso ia chiesa di
SanfAntonio (an. 1496), 291, 35; ric, 304, »-l0;
ric. per il ponte Maggiore, 348, 39-30.
Savbna (Da) Girolamo muitato in renticinque ducati
per il rifaclmento d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 31.
Savenanzi Frigsrino. Suo dono a Sante Bentivogiio
per ie nozze (an. 1454), 149, 9-10.
Savi Andrba. Perchi amico d. Bentiroglio h confinato
a cinquanta migiia da Boiogna nelle terre d. Chieta
(an. 1507), 362, 45-47.
Savi Antonio [Antonio di Savio\ confinato perchi ami-
co d. Bentiroglio (an. 1507), 362, 33-34, 36.
Savi Carlo parte di Bologna coi Bentirogiio suoi amlci
(an. 1506), 348, 41; 349, 3.
Savi FlLiPPO medico ; sua casa atterrata per fare II mer-
cato (an. 1496), 290, 16-17.
Savi Giacomo medico; un'altana d. sua casa cade in
seguito al terremoto e la casa stessa rorina (an. 1505),
333, 49.
Savi Nannb bandito da Cento, vl rientra con i suoi
amici e occupa la Plozza senza fare maie ad aicuno
(an. 1458), 165, 37-38; i suoi avversari cioe i Chla-
relli, gll Scali, i Guicciardini, gli Oraboni fuggono
alla Piere, 38-30; gi! sono mandati dai Senato di Bo-
[Savi Nanne-Scappi Gaspare]
INDICE ALFABETICO
757
logna alcuni cittadini perchfe si accordi con la parte
contraria, 30-31; va ad abitare a Bologna, 32; i suoi
fratclli e parenti rimangono a Cento, 32-33; di dove
sono esclusi alcuni degli avTersari, 33-34; da questi,
fatti rientrare contro l'accordo nella terra, sono uc-
cisi quattro suol amici, 34-36; i suol seguaci ammaz-
zano aliora un Oroboni, 36; in seguito a ci6 i pred.
devono uscire di Cento, 36-38.
Savi NicoLo celeberrimo medico, f ed e sepolto in San
Domenico (an. 1499), 298, 15-16.
Savi Tiberio partecipa alla congiura ordita dallo Scappl
in favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 3.
Savignani [....] [Savig-nano] vlene in possesso d. pal.
gii fabbricato da Bernardo da Sassuno pr. porta di
Castello [s. a.], 228, 3.
Savig^ani Francbsco [Francesco Savig-nano]. I suoi ere-
di sono multati in ottantasel ducati per ii rifaci-
meato d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 5.
Savigno. Ne h el. vicario Giacomo dal Lino (an. 1440),
60, 38; e presidiato per la Chiesa e vi si trovano
i fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 25-27; fa un
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
150, 30-31.
" Savioli [LoDOVico] storico di Bologna, ric, III, *-i „.
Savoia V. Amedeo VIIl duca di Savoia, Antonio di Sa-
voia, Bona di Savoia S/orza duchessa di Milano,
Filippo di Savoia, Luigi duca di Savoia, Luigi di
Gintvra re di Cipro.
— (duchi m) V. Amedeo VIII (m.. iy)\.-i^^i^, Lodovieo
(aa. 1434-1465).
Savona vi si reca II vesc. di Bologna (an. 1501), 302, 3.
— (CITTADINI ILLUSTRl O EL. A UFFICI PUBBLICl) V.
Ne^ri Luchini pod, e cap, di Bologna, Riario Giro-
tamo tignort d' Itnola e Forii; Hovere (Della) Fran-
eesco el. pp. Sisto IV; Rovere (Della) Giuliano el.
fp. Giulio II; Vigerio Marco cardinale.
Savosarola Girolamo ferrarese; famoso predlcatore;
i fatto morire dai Fiorentini per cssersi voluto in-
tromettere nelle faccende d. Stato (an. 1498), 294,
5-7.
Savonslla di Mirasole V. Bologna (strade).
Sbardbllati Giovanni [Giovannt Sbardelalo] seguace
d. GrifFoni fe ucciso dai Canetoll mentre fuggiva di
Piazza (an. 1434), 38, 20-21.
....ScACciA calzolaio; seguace d. Canetoli, h bandito
di Bologna (an. 144S), 109, 9.
Scali avversari di Nanne Savi; al suo entrare in Cento
fuggono alla Pieve (an. 1458), 165, 28-29; sono
rimessi in Centoda Monsignor Ventimi-
glia, 34-35.
ScANDiANO (Da) V. Loremo da Scandiano.
ScANDiANO (slGNORE Dl) V. Boiardo Matteo.
ScANRLLO [Scanello] nel Bolognese; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 158, 38-39.
ScANELLo (Da) Pbtronio [Petronio da Scaneiio] bale-
strlere di Giovanni Bentivogllo che gli aflida la cu-
stodia d. porte d. suo pal. (an. 1488), 249, 21-22;
entra nella congiura ordlta dai Matvezzl cnntro il
pred., 23-24; ha incarico dl fare entrare nel pal.
BentlToglio Giulio e Giovannl Malvezzl con le loro
compagnie al momento preiisso, 49-50; cid per un
compenso di tremiia ducati da prelevarsl dal bot-
tlno d. Bentivogilo, 250, 2-3; scoperta la congiura
si nasconde In una cloaca, ma i trorato e implccato
ai merli d. pal. d. pod. (an. 1488), 251, 49; 252, l-
2; il suo corpo per volere di Giovanni Bentivoglio
h trascinato a coda di cavalio e lasciato pasto al
cani, 3-4.
ScANBLLo (Da) Pbtronio [Petronto da Scaneiio] esce
dl Bologna coi Bentivogllo suoi amici (an. 1506),
348, 41, 48 „.
ScANNABECCHi pol CoNTUGHi. " Ne fa parola Glustinia-
no Contughi in una lettera a Cherubino Ghirar-
dacci (an. 1592), XXXVII, lS-19 e anche Ferdinando
Contughi, 28-30 „ ; ric, 295, 46.
bCANSiERi LoRKNzo [Lorento Scansiero] di San Glovanni
in Persiceto; seguace d. Canetoli, k bandito dl Bo-
logna (an. 144S), 108, 47.
ScAppi. Le ioro case sono danneggiate da un uragano di
vento e grandine (an. 1468), 199, 46; ric, 290, 26;
nella loro casa in via San Pietro alloggia 11 card.
Giambattista Savelll (an. 1506), 357, 22-23.
ScAPPl Alessandro multato in quattrocento ducati per
il rifacimcnto d. pal. Marescotti (an. 1508), 386, 37.
ScAPPi Antonio mercante; e el. d. Venti consiglieri
(an. 1432), 31, 13; ospita la sorella dl Eugenio IV
di passaggio a Bologna (an. 1436), 46, 48; ospita
iii casa sua Antonio Casint card. di San Marcello,
47, 20-21.
ScAPPi Bbrnardo prlore d. Chiesa di San Michele ia
Bosco di Bologna, 48, 28 ; quale esecutore testamen-
tario di Giovanni Tencarari vesc. dl Avignone, fon-
datore d. Collegio di Avlgnone, volendo dare nuovo
impulso al detto collegio ne nomina rettore e am-
ministratore Giacomo Bertrandi scolaro di legge
nello Studio di Bologna (an. 1436), 28-49, I-12.
ScAPPl FiLippo figlio di Pietro, 89, 4; e tra gli incari-
cati di attuare i provvedimenti deliberati dal Con-
siglio dei Seicento (an. 1443), 88, 42-89, 1-4.
ScAPPi Francksco [Francesco Scappa] h dal pp. Giulio 11
fatto Massaro d. Bombaciari (an. 1506), 360, 5.
ScAPPl Gaspare nipote di Antonio da Sala, 385, 39;
animoso ed eloquente; fe indlgnato contro Ercole
Marescotti per la rovina d. pal. Bentivogllo e per
la sua alterigia contro i loro seguaci (an. 1508),
378, 12-18, 21-24; accordatosi con molti Bentivole-
schi delibera di fare rientrare i Bentivoglio in c.
per raffrenare l'ardire d. Marescotti e punirii, 24-26;
gU h affidato la cura deirimpresa, 26-27; va a Man-
tova con un pretesto e si abbocca con Annibale
Bentivoglio e gli offre di rimetterlo in Bologna, 27-
30; sdegnato dalle eccezionl sollevate dal pred. lo
mlnaccia di scegliersi un altro cnpo, 30-36; ne ottiene
11 consenso e torna a Bologna a parteciparlo agli
amici, 37-40; sl abbocca con Cesare Bargellini, uno
d. congiurati, che divenuto d. Signori rende piii
faclle la riuscita d. loro disegno, 43-48; azione tra
loro combinata, 48-379, 1-6; sl riconduce a Mantova
ad avvisare Annibale di tenersi pronto con soldati a
porta San Mamolo nella notte di SanfAntonio, 6-9;
torna a Bologna a preparare il tutto, lo-lt; h sempre
pli^ incoraggiato nella sua impresa dalla poca avve-
dutezza d. governatore, 20-21; esce di casa con qua-
ranta uomini e Invla Cecchlno squadricro al Bar-
gelllnl ad avvcrtirlo di dare princlpio al loro di-
scgno, 31-25; ma 11 Rargelllni pentltosi manda a
dirgli che si ritlra dalPimpresa, 26-28; sdegnato fa
avvertlre Giangaleazzo Poetl e Gioranni Feliclnl
758
INDICE ALFABETICO [Scappi Gaapare-Scardovi Baldass)
d. fatto IncitandoU a Tenire egualmente a ragglun-
gerlo in piazza Calderlnl con le loro compagnle,
31-33; col pred. 7a a casa Marescottl e dlvtse Je
gentl in tre squadre ne tiene due all'assaIto d. pal.
e la terza manda al torresotto di Saragozza a im-
pedlre ognl aluto agll assallti, 33-35; i quail tuf-
taria riescono a sfuggire, 3S-40; sfoga at-
lora la sua ira sopra la roba e f a saccheg-
glare e dare fuoco al pal., 40-44; sl yolge
qulndi a Porta San Mamolo clie prende,
44-41; cf., 385, 7; ma dl fuorl non trova An-
nibale come era pattuito, 379, 49-4t; ric,
380, I; 11 Senato gli invia tre Senatori a cliiedergll
la ragione d. suo operato, 3S-30; risponde cTasiva-
raente arere fatto tutto per 11 bene d. c. e d. clt-
tadtni, 30-34; dal governatore gli sono mandati sei
ambaac. a domandargll anche da parte d. Senato la
restituzlone di porta San Mamolo alle condizioni
che Tuole, 381, 8-13; domanda : la llberazione dl
Lulgi Maria Griffbni, 13-14, la completa distruzione
d. pal. Marescotti e che i pred. siano confinati a
duecento migtia dalta c, 14-15, tl sacchcggio e fesillo
degii ebrei, 16-17, la destituzione di quattro d. Qua-
ranta e la confisca d. loro beni con i quall si sareb-
bero doTuto istituire quattro monti di pieta uno per
quartiere, 17-19; chiede inoltre che nessun clttadino
sia per I'avTenIre chlamato dal pp. a Roma, l<>-20,
che Alessandro Pepoli, che tI era stato chiamato,
llberamente ne tornt entro quindici giorni, 20-21;
che sla messo a morte fucclsore dl Glangtacomo da
Stlatico, 21-23; chiede infine garanzie di sicurezza
per tutti 1 partecipantl alla diatruzione d. pal. Ma-
rescotti e alla presa di porta San Mamolo, 24 ; tali
condtzioni fa concretare in capitoU che manda ai
Senato per quattro degti ambasc pred. trattenendo
gli altri due quali ostaggi, 26-28; in attesa d. rl-
sposta con una scelta banda d. suoi cerca sollevare
11 popolo al grido di " popolo e Chiesa „ e giunge
sino alla casa di Agosttno Marslli, ma nessuno si
muove, 39-32; manda Antonio Monterenzi a Lorenzo
Ariosti a pregarlo d. suo atuto nelfimpresa di cac-
ciare ii goTernatore e sollevare 11 popolo, 32-35; l'A-
rlosti non solo rifiuta, ma incuora Lorenzo Malvezzi
a tenere fermo contro di iui se osasse avanzare dalla
parte d. Boilette, 35-40; torna allora a porta San
Mamolo, 41-42 ; ove trova il Griffoni liberato dal leg.
che io ammonisce a non fidarsi d. preti, 42-47; gll
sono invtati nuoTamente dal leg, gli ambasc. con
clnque tribuni d. plebe pet trattare 1'accordo prima
di notte, ma non recede dalle sue prtme condizioni,
49-50; per inTito d. pred. va a trattare in persona
col Governatore, 382, 1-3; pattuisce mediante una
garanzta dl dieclmiia ducati, di cui sono malleva-
dori alcuni d. principall cittadini, che nfe lui nb i
compagni riceveranno molestie per i fattl occorsi,
3-9; consegna la porta, 9-14; si reca al pal. Mare-
scotti che ancora bructava e comincia ad abbatterlo
atutato da una massa di popolo, 14-19; ne desiste, no-
nostante t Gonfalonierl tentino dl opporTisi, se non
quando lo Tede splanato, 15-27; sua esclamazione a
taie Tista, 27-28; rifiuta coi compagnt dl deporre le
armi non fidandosi d. governatore, 383, 1-2, tanto
plfi che apprende essere in cammlno verso Bologna
Giovanni da Sassatelto e il cap. Ramozzotto, 3-t; sl
aggira armato per la c. anche la notte, 6-7; gli i
olferto dal gorernatore per allontanarlo dl c. la balla
d. rocca dl San GloTannl In Persiceto e dl Castci-
franco con stipendlo per tre meil, 7-12; non fidan-
dosl rlfiuta e continua a portare le armi riducen-
dosl coi suoi a ogni malfatto In casa Pepoli, 13-U;
cf., 20-31 ; 382, 31 ; una notte In porta RaTegnana
sbarra con una traTc la porta di un gludeo, 383,
15-18; acavalcato quindl II ballatoio d. porta degil
AslnelU saie in cima alla torre e suona la campana,
18-20; conoscendo di non potere continuare nelle sue
prepotenze parte con la maggior parte d. compognl
da Bologna e st reca In Lombardia e iiel Veneziano
pr. 1 BentiTOgilo, 26-30 ; la sua casa b data per abl-
tazlone ai Marescotti sino a tanto che non tia rie-
dificato 11 ioro pal., 390, 36-37; h clt a difenderti,
392, 1-3.
ScAPPi PiETRO padre dl Ftlippo, 89, 4; ha la cummenda
d. Magione (s. a.), che alla sua f i data a Lalgl
GrifToni (an. 1432), 31, 28-29.
ScAPPi PiETRO f a un prcsente alle nozze dl Giulio Mal-
Tezzi (an. 1464), 184, 33-34.
[ScARAMPi Mezzarota LoDovico 111] {fatrittTea d^A^/m-
leia] accompagna le galee armate dal pp. contro 1
Turchi (an. 1455), 160, 33; f (an- 1465). 188, 17;
lascia un patrimonlo di seicentomlla ducatl, 18-19.
. . . . Scaramuccia uomo d'arme; accompagna Annibale
BentiTogllo a Bologna (on. 1438), 55, 3-3.
. . . . ScARAMUzzETTo alUeTo d. duca Francesco Sforza;
h cap. allTdice nell^eserclto d. Lega (an. 1467), 194,
14-15; combatte alla Mezzotara, 195, 8.
SCARAKFI Antonio [Antonio Searan/o] fa parte delPam-
bascerta mandata da GioTanni Gonzaga a Boiogna
a prenderTi la sposa Laura BentiTogiio (an. 1494),
275, 6-10; pernotta ai BentiTOglio, 11-12; giunge a
Bologna per acqua aspettato al Porto da GloTanni
BentiToglio con largo seguito, 12-15; alloggia nel
pal. d. pred., 15-16; va in gran pompaa mewa in San
Petronio, 17-18; assiste 11 glorno dopo in qaeata
chiesa a una Rappresentazione Sacra, 20-23; parte
con la sposa per Mantova, 23-35.
ScARANFi Baldino [Baldino Scaranfo] fa parte deU'am-
basceria mandata da Glovanni Gonzaga a Bologna
a prendervi la sposa Laura Bentivoglio (an. 1494),
275, 6-10; pernotta al Bentlvogllo, 11-12; giunge a
Bologna per acqua aspettato al Porto da Glovanni
BentivogUo con largo seguito, 12-15; alloggia nel
pal. d. pred., 15-16; Ta in gran pompa a messa in
San Petronio, 17-18; assiste 11 giorno dopo in questa
chiesa a una Rappresentazione Sacra, 20-22; parte
con la aposa per Mantora, 33-25.
ScARDOvi Antonio [AMionio Scardova] figlio di Mino,
149, 28-29 ; 200, 32; h bandito di Bologna (an. 1430),
19,26,43; impresta al com. di Bologna centocinquanta
scudl e ne dlTenta tesoriere (an. 1440), 62, 19; k
degli Anziani di luglio e agosto (an. 1445), 109, 24;
suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
149, 28-29; fa un presente alle nozze dl Giulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 45; h degli Anziani (an. 1468),
200, 32; rtceve in dono dieci ducati per la Tenuta
d. nuovo governatore Savelli, 39-30.
ScAROovi Azzo [Axxo Scardova] padre di Scardovino,
14, 13.
ScARDOVl Baldassarrb [Valdtstera Seardova] figlio di
[Scardovi Baldassarrc Scipione] INDICE ALFABETICO
759
Scardovlno, 22, 5 ; h dato ostagglo al leg. in osser-
vanza d. patti d. pace (an. 1430), 2-3, 5.
ScARDOvi Gasparb h bandito di Bologna (an. 1430)1 19,
36, 43.
ScARDOVi GlACOMO [/acottio Scardovitti] padre di Scar-
dovino, 118, 19.
ScARDOvi GiROLAMO [/erottimo Scardovini] prende parte
auna giostra bandita In Bologna da Giovanni Ben-
tivoglio (an. 1483), 224, 19; gll h dal conte Nicol6
Rangoni donata la celata d'argento, premio d. gio-
stra vinta dal conte, in ricompensa d. sua forza e
destrezza, 31-23.
ScARDOVi LoDOVico [Lodovico Scardova] h d. Collegl
(an. 1505;, 339, 1, 7; esce di Bologna coi Bentivo-
glio suoi amicl (an. 1506), 348, 41; 349, U; perclife
amico d. Bentivoglio e confinato a Cesena (an.
1507), 368, 9-11; cf. 362, 33-34, 41.
SCARDOVI MlNO [Mino Scardova'\^&&re di Antonio, 149,
38-39; 200, 33; partecipa alla congiura ordita da Ga-
spare Scappi in favore d. Bentivoglio (an. 1508),
380, 14; h multato in duecento ducati per il rifaci-
mento d. pal. Marescottl, 386, 35 ; h cit. a difen-
dersl, 392, 38.
ScARDOVi ScARDOviNO [ScarduittO, Scardovino Scardova\
figlio di Azzo, 14, 13; padre di Baldassarre, 22, 5;
h d. Sedici Riformalori d. Stato (an. 1428), 7, 1-5;
fe el. degli Esattori d. tasse, 10, 8, 10; coi suoi com-
pagni esaspera i cittadini per Pasprezza e la cru-
delta con cui esercita 11 suo uflJcio, 10-14; h el. d.
Dieci Riformatori (an. 1429), 11, 43-47; h d. Sedici
Riformatori, 14, 11-13.
ScARDovi ScARDOviNO figlio di Giacomo, 118, 19; c de-
gli Anziani per porta Stieri di novembre-dicembre
(an. 1446), 118, 19.
ScARDOViNI V. Scardovi.
SCARDOVINO [Scarduino] v. Scardovi S.
ScARGALASlNO. ScARGA l'Asino V. Scartcalasitto.
ScARlCALAsiNO [Scargalasino, Scarga /'Asino], detto pol
MoNGHiDORO. Ne h cappellano don Giovanni da
Vienna (an. 1466), 192, 31-22; v. anche : Barbiero (//)
da Scaricalaaino , Ramazzotti Armaciotto dttto da
Scarical asino ; Monghidoro.
ScARlOTTl Giov. Antonio \Giov. Antonio Scarioito]. Suo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 14S4),
149, 43-44; essendo al soldo d. Veneziani va in aiuto
d. Chiesa (an. 1469), 201, 31-32.
.. . .ScARiOTTO condottiero di cavalli bolognesi; h da
Astorre Manfredi posto in agguato per la via ove
doveva passare un convoglio dl vettovaglie dai Ca-
netoli diretto a Crevalcore (an. 1448), 126, 31-32; con
il pred. ha il compito di assalire allMmprovviso
Luigi Gonzaga (an. 1449), 133, 24-26; assallto invece
dal pred. dl sorpresa h sbaragliato col Manfrcdi,
27-31.
ScARPERiA. Lorenzo de' Medici vi ferma le milizle
mandategll in aiuto da Giovanni Bentivoglio, che
pi6 non gli occorrevano (an. 1478), 218, 43-43; le
pred. tornano a Bologna, 43-44.
ScARPETTA [Dalle Scarpette]. I Ramazzotti ne ucddono
tre a San Paolo dl Ravone per vcndicare i'ucclslone
di alcuni dt loro perpetrata da membri di questa
famiglia (an. 1504), 330, 37-40,
ScARSBLLl Alkssandro detto IL Riccio [Altisandro Scar-
sella] calzolaio; partecipa alla conglura ordlta da
Gaspare Scappi In favore d. Bentlvoglio (an. 1508),
380, 10-13.
" ScARSELLi Flaminio abatc, erudito; fa ricerche per il
march. Guido Bentivoglio intorno alla nascita di
Annibale Bentivoglio (an. 1758), XCII, 30-22; XCVI,
31-XCVII, 1; cf. XCVIII, 33-34; sua corrispondenza
con il march. a tale scopo, XCVII, 4-37; XCVIII,
14-33; CLIX, 13-16, 33-34, 35-38; CLX, 30-31, 39-40, 41-
43; CLXI, 17-19,.
" ScHEMA di Statuto D1 una compaonia rbligiosa di
fra Cherubino Ghirardacci, inedito, XXIX, 17-20,
3-4 n-
' Schianta Cristoforo di Chianciano ; sua f apparente
narrata dal Ghirardacci (an. 1543), XII, 15-19, n „.
ScHiAVi Antonio [Antonio Schiavo] giostra nel torneo
in Bologna, tenutosi per definire se la Fortuna o
la Sapienza prevalga nelle cose uraane, al seguito
di Annibale Bentivogllo paladlno d. Fortuna; e
ascritto alla terza squadra vestita alla francese (an.
1490), 259, 24, 27; la sua parte resta vittoriosa, 262,
17-19.
SCHIAVI FiLiPPO cap. di Francesco Piccinino, 73, 13;
gll sono afBdatl dal pred. Annibale Bentivogiio,
Gaspare e Achille Maivezzi prigionieri, per con-
durli a Parma (an. 1443), 12-14; essendo a capo
di quattrocento lancie dl Franceaco Piccinino e in
incognito a Bologna all'osteria d. Cappello (an.
1443), 83, 16-17; udito delPimprigionaraento d. Pic-
cinino e dubitando per se oifrc una somraa airoste
perchfe lo nasconda e lo faccia usc.ire salvo dl c,
19-32; il pred. accetta, ma poi lo tradisce, 23-26;
udendo arrivare 1 soldati mandati dal Bentivoglio
a prenderlo fugge, 36-28; attraverso a cloache per-
viene alla casa di Giacomo Castellani in San Pietro,
38-30, ma e subito preso dai soldati, 30-31, e con-
dotto ad Annlbale, 31 ; risponde superbamente al
pred. che gli doraandava il motivo d. sua presenza
in Bologna, 31-32; h condotto a casa d. Bentivoglio
coi ferri ai piedl, 33-34 ; risponde superbamente a Ga-
leazzo Marescotti, che sdegnato lo uccide, 34-37 ; e
sepolto in San Giovanni d. Mercato, 37-38; dopo la
sua t i suoi soldati nei territorio sono saccheggiati,
38-39.
ScHiAvi DALLA Zazzbra Giorgio cap. nelI'esercito d.
Lega airidice (an. 1467), 194, )0; h di grande ani-
mo; pure ferito al viso alla Mezzolara, continua a
combattere arditamente, 195, 9-10.
Schiavi GiovANNl [ Giovanni Schiavi] soldato dl Fran-
cesco Sforza, pron.ette Cremona al duca di Mllano
(an. 1446), 115, 3-3.
SciiiAVl Stefano parte di Bologna croclato con Gla-
como Grati (an. 1464), 186, 7.
ScHiAVONiA [Schiavana] dannegglato dalla tempesta (an.
1453), 143, 46.
— (siGNORE Di) [dominus Sc/avotticae] titoto dellUmp.
Massimiliano, 279, 31.
SciMiA (taverna dblla) [tavtma dilla Simia] v. Bolo-
gna (tavertte).
SciPioNB V. Gotzadini S., Grassi S., Martscotti S.
....ScipioNE dottore di Ferrara; recasl ambasc. d. pp.
ai Bolognesl (an. 1435), 42, 35-32.
....SciPioNE (maestro) ablta In Gslliera in casa di
Tommaio Malvezzl, 294, 35; h Incolpato da Gentile
Budrioll di averle insegnato la magla (an. 1498), 35.
760
INDICE ALFABETICO [Scudelle (Da/U)-Stccbl Cervato)
ScODBLLE (Dalle) V. SemJt//* (Da//*).
ScoDRA V. Seulari.
ScoFFONi Aktonio detto dallk Guainb. Gll k ordlnato
dl sorTegliare con Giambattltta CaTalllni l'apertura
e cliiuaura d. porte d. c. (an. 1494), 278, 10-13.
Scoltbnma V. Panaro.
ScoRDOVA V. Seardovi.
ScoRZA V, Seatii.
ScoTTi Oaniblb dl Treviao, rescoro dl Concordla e te-
•orlere d. pp. (an. 143S), 43, 3; h inriato da Eu-
genlo IV governatore a Bologna, 3-4; sua entrata In
c., l-S; h ricBTuto con grande festa, 7-8; conduce
leco Baldassarre Oflida e Gaspare da Todi, t-t; ia
sera d. suo Ingresso cambia 1 cap d. porte, 11-12;
tuttl i magistrati glurano fedeit^ alla Chiesa nelle
sue mani, U-13; fa portare ia campana degli An-
zianl nei suo pal., li-ts; per conslglio delfOffida
comanda a Battlsta Canetoil dl iicenziare la gcnte
d'arme clie teneva in c, 18-19; vedendo, malgrado
le promesse, dl non essere obbedlto, determlna di
farlo prlgioniero con tutti I suoi, H-a«; manda per-
cl6 segretamente a chiedere soidati a Francesco
Sforza che gll invla Sigismondo Maiatesta con sei-
cento cavaiil, 35-28 ; non pu6 effettuare 11 suo dise-
gno perchfe il CanetoU avvlsato fugge, 38-31; rima-
sto co8\ padrone d. c, crea pod. dl Bologna Bal-
dassarre Offida e pone Gaspare da Todi a capo d.
dazt, 40-45; elegge tre clttadlnl che accompagnino
gil ambasc. inviati a Firenze dal com. a Invitare il
pp. a Bologna, 44, 8-10; fa togliere i gonfaioni ai
Gonfalonieri d. popolo e sopprime tale magistratura,
17-19; e visitato da Anton Gaieazzo Bentivoglio al
suo giungere in Boiogna, 36; vieta a ognuno fuori e
dentro la c. di portare armi minacciando gravl pene,
43-44 ; gii h insinuato dai Maltraversi che Antonga-
leazzo Bentirogiio cerchl farsi signore di Boiogna,
45, 1-7; determina di disfarsene, 7-9; sua opera nel
complotto ordlto a taie scopo con I'Offida, 9-26 ; il
pp. gii ordina di costruire 11 casteiio dl Galliera per
tenere in freno Boiogna, 46, 22-3i; fa porre una
grata di ferro a guisa di saracinesca aila porta
d. suo pai. (an. 1436), 47, 1-2; gii h conferita la clt-
tadinanza boiognese, 49, 20-23; manda presentl di
vettovaglie ai Picclnino, cap. d. duca di Milano,
accampato aii'Idice (an. 143S), 51, 38-39; atterrlto
daII'intImazione del pred. di rendergli la c. pensa
rivoigersi al popoio sebbene ne conosca l'animo mal
dlsposto verso ia Chiesa e manda a chlamare i Mas-
sarl d. Arti e moiti clttadlni, 47-52, 1 ; fatta nota al
pred. la rlchiesta d. Piccinlno li esorta a rimanere
fedeii aiia Chlesa e a dlfendere la patria, 1-3; di,
loro In custodia le porte d. c, 3-4; pone a guardia
d. Piazza le poche sue milizie, 4-5; ordina che di
notte ognuno tenga un lume acceso dinanzi ia pro-
prla casa, 5-6; giunto ii Plccinino in Piazza si for-
tifica nel suo pal,, 28-30, ma veduta inutiie ogni di-
fesa si arrende, 30-31 ; h mandato nel pal. d. Notai,
31-32; ^ fatto uscire di c, 32; va a Ferrara a nar-
rare l'accaduto al pp., 33-33.
ScoziA (rk) V. Giacomo IV Stuart (aa. 1488-1513).
Scozzi Bartolombo [Barto/omeo </«' Seorti, Scorta] trat-
ta con amicl di Anton Galeazzo Bentivogllo di in-
trodurli in San Giovannl in Persiceto (an. 1431),
30, 34-25; ve ne Introduce settantatrfe, 30-31.
Scozzi Bartolomko [Barto/omto Scotta] gloitra nel tor-
nco in Bologna, tenutosl per definire se la Sapienza
o ia Fortuna prevalga nelle cose umane, al leguito
dl NIcol6 Rangonl paladino d. Saplenza; h ascritto
alla terza squadra vestlta aila francese (an. 1490),
258, 31, 34; il suo partlto soccombe, 262, 17-1«.
ScRANNE (Dalle) Bartolombo parte dl Bologna crocUto
con Giacomo Grall (an. 1464), 186, 4. !
SCRIBANARO GlACOMo h degii Anzianl (an. 1468), 200,
32; riceve In dono dieci ducati per ia venuta d.
nuovo governatore Savelii, 29-30.
ScRlNzi BoRso [Borto Scrincio] camerlere di Galeazzo
Maria Sforza; lo accompagna a Bologna (an. 145 j),
169, 11, 13.
SCRITTORI BoRROMEO {Borromto di lacomo Serittore] stu-
dente; va a Ferrara a trattare con Galeotto Cane-
toil di metterlo In c. (an. 1452), 142, 13-13; parti-
colari dell'accordo, 13-1«; fatto prigionlero da Sante
Bentivogiio sveia ii trattato, u-19; h appiccato, 19-20.
ScRiTToRl Friano fratello di Borromeo ; h con lui com-
plice nei trattato per Introdurre Galeotto Canetoll
In Bologna (an. 1452), 142, 13-14; scoperto e Imprl-
gionato da Sante Bentlvoglio svela la veriti, lS-19;
h impiccato, lf-30.
ScRlTTORi GiACOMO [lacoio] padrc di Borromeo, 142,
12; e d i F rian o, 14.
"[SCRITTORI BOLOGNE.SI] ric., CXX, f „.
ScuDELLB (Dallk) V. Lanci» (Dai/e) 0 dal/e Semde/le.
ScUDBLLB (viA delle) V. Bo/ogna (strade).
"ScuDiERi Cbsare. Sua poesia gratulatoria nel i" voL
delV ffiitoria di Bo/ogna d. Ghirardacci (an. 1596),
LII, 19, 32 ,.
ScuTARi \Scodra], Vi h ferito mortalmente combattendo
contro i Turchi Ercoie Malvezzi (an. 1478), 218, 10-
11 ; tanta h la copia d. saette che i Turchl vl tirano
che gll abitanti le usano invece di legna per U fuoco,
11-13.
Sebaldini ViNCBNzo partccipa alla congiura ordita dallo
Scappi in favore d. Bentlvoglio (an. 1508), 380, 4.
Sebastiano [Bastictno] v. Agucchi (Deg/i) S., A/drorandi
S., Badoer S., Drusi S., Gotzadini S., Monterenti S.
Seccadenari Giacomo [lacomo] padre di Giovannl; bec-
caio ; el. degli Anziani per porta Ravegnana (an.
1428), 9, 39.
Seccadenari GiovANNi figlio di Glacomo, 88, 4»; i tra
gli incaricati di attuare I provvedimentl fiscall deil-
berati nel Consiglio d. Seicento (an. 1443), 42-48.
Skccamelgga Rubino di Piacenza; h cap. ail'ldice nel-
Peserclto d. Lega (an. 1467), 194, 14.
[Secchi o Secco] Cervato da Caravaggio uomo inl-
quo e crudele, ^ mandato dal Piccinino a Boiogna
con duecento cavalli (an. 1439), 60,20-21; entra in
Bologna con dlspiacere d. cittadini, 21-22; fa occu-
pare la Piazza dai suol soldati dopo I'uccisione di
Raffaele Foscherari (an. 1440), 61, 17-18; gli^da An-
nibale Bentivoglio, l'uccisore, assicurato che i'omi-
cidio fu per inlmicizia privata, non per tumuito
pubbiico, 19-22; II pred. sl rifugia alcuni giomi in
casa sua vicino ai castcilo di Galiiera temendo per
la sua sicurezza, 22-25 ; con i Sedici Riformatori d.
Stato elegge Giacomo dal Lino soprastante gene-
rale d. Camera per due anni, 62, 42-43; un suo figlio
prende parte aiia glostra per ii palto di San Ruffiilo
suila Piazza dl Bologna, 63, 13 ; domanda e ottiene
[Secchi Cervato-Serino (fiume)\
INDICE ALFABETICO
761
la clttadinanza di Bologna per si e 1 figli, 67, 45-68,
1-5; col consenso d. com. crea Guid'Antonio Lam-
bertini coute di Poggio Renatico (an. 1441), 70,
30-33; con il Senato determina di punire Nicol6
Gambacorta entrato senza licenza nel Bolognese
(an. 1442), 71, 17-23; ric. 24; da alcuni fe supposto
compiice nelPuccisione d. pred. avvenuta per opera
dl Astorre Manfredl, 34-35; & capo d. presidi la-
sciati dal Piccinino in Bologna, 72, 25-27; viene a
parole con amici di Annibale Bentivogllo, ciie lo
accusano di complicitsl nelia catfura d. pred., 74,
10-13; intimoritosi lascla la casa d. Dalle Correggie
o recasi ad abltare in vescovado conducendo seco
buona guardia, 13-16; esposte ad alcuni cittadini
suoi amlci ie minaccle d. bentivolesclii, manifesta 11
disegno di andare ad abltare in Pal. e cliiamare in
c. duecento fanti ciie erano nel castelli, 17-20; h con-
sigliato ad attendere il consenso d. Senato clie essl
stessi domanderebbero, 30-31; fa venire di Galliera
duecento fanti, 27-28, e con essi, va in Pal. accom-
pagnato da Giovanni Fantuzzi, 35-27; per ordlne
dl Francesco Plccinlno lascia il Pal. e torna nelle
case d. Dalle Correggie (an. 1443), 75, 23-24; cf. 37;
scampa daile mani di Lodovico dalle Correggie, ve-
nuto a cercarlo con grande moltitudine di armati,
gettandosi in camicia con un nipote in una chia-
vlca clie sboccava nelPAvesa, 80, 50-81, 1-2; sua pe-
regrinazione sino ai castello di Galliera ove sl riduce
a salvamento, 3-4; nella sconfitta data dal Bentivo-
glio al T>aX Vernie pr. San Giorgio si saiva fuggendo
a Flnale, 93, 34-35; quei di San Giovanni in Persi-
ceto trattano di rendergli 11 castello, ma il trattato
4 scoperto, 95, 43-45.
Secchi o Shcco Giovan France.sco [Giovan Francesco
Secco\. Alla colazione di nozze di Annibale Benti-
voglio riceve In presente un cigno di zuccliero (an.
1487), 240, 28.
Sbda (Dalla) V. Seta (Dalla).
Sega (Dalla) Antonio detto il Zampa cardatore; im-
plicato nella congiura d. Malvezzl contro i Benti-
voglio In Bologna i preso e implccato al merli d.
pal. d. pod. (an. 1488), 252, l»-20.
S EGA (Dalla) Petronjo. Pcr impedire ai Francesi dl
bbmbardare la c. propone al popolo di sommergere
U campo nemico chludendo l'acqua d. Reno all'en-
trata in c, 11 ciie h fatto (an. 1506), 350, 33-32.
Sbggio V. Gaggio Montano.
Skgna (Di) Annibali^ coI fratelli Marcantonio e Bar-
tolomeo fe confinato a Cesena perchi amico d. Ben-
tlvogllo (an. 1507), 368, 9-IO, 13; cf. 362, 33-34, 44-45.
Skgna (Di) Antonio \Anfonio Disegna il FrtC^ dctto II
Frate; parteclpa alla congiura ordlta dallo Scappl
In favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 12; fe mul-
tato in quaranta ducati per la ricostruzione d. pal.
Marescotti, 387, 50; e clt. a difendersi, 392, 39.
Skgna (Di) Bartolomso coi fratelli Marcantonlo e An-
nibale h confinato perchi amico d. Bentivoglio (an.
1507), 362, 33-34, 44-45.
Sbona (Di) Marcantonio i confinato a Ceiena perchi
amico d. Bentlvoglio, coi fratelll Annibale e Bar-
tolomeo (an. 1507), 368, 9-10, 13; ct". 362, 33-34, 44-45.
" .Sboni GlULlo sua poesla gratulatoria nel 1" vol. del-
VHistoria di Bologna d. Ghlrardaccl (an, 1596), Lfl,
19, 23 „.
Sbgobricensb (cardikale) V. Segunto (vescovo).
Segunto (vescovo) [Segonto, cardinaie Segobrice»se\ v.
Milani Lodovico (an. 1455).
Segurano V. Monzuno (Da) S., Villnnova (Da) S.
Sei di Balia V. Bologna (laagistraiure).
Selle (Dalle) Bartolomeo merciaio; h d. Collegi (an.
1505), 339, 1, 7; e multato in trecento ducati per
la ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 389, 9.
Sellb (Dalle) Finello. A1 suono d. campana di San Gia-
como si arma e scende in Piazza (an. 1445), 104, 29-
31, 33-35.
Skllustra [Sa/ustia] nel territorio d'Imola; vi si reca
con l'esercito e vi si fortifica Federigo da Monte-
feltro (an. 1467), 197, 3-4.
Selva (contb della) titolo dato a Carlo Malvezzi da
Calisto III (.in. 1456), 162, 36-37.
" Sbmini Stefano [Stef/ianus Seminus] penitenziere; la
sua firma per l'arcivescovo di Bologna appare nel
ms. originale d, 3" vol. deJla Historia di Bologna
d. Ghirardacci, LIX, 15 ; LX, s<>-t>t ».
Semproniq V. Macci S.
Senesi [Sanesi\ mandano ambasc. al Picclnino in Bolo-
gna a prendere accordi per la guerra imminente (an.
1443), 71, 44-45; ric. 146, 36; II pred. prende loro
alcuni castelli e saccheggia Cortona (an. 1455), 159,
24-26; 11 riacquistano, 26-27; sono aiutatl dal pp.,
dal Veneziani e dal duca Sforza, 27; battono II Pic-
clnino presso Bologna, 27-28 ; di nuovo combat-
tono con il pred. a Castiglione di Peschiera, e lo
vincono bench^ ne escano assai malconci, 28-30; per
Interposizlone d. re di Napoli fanno pace col pred.,
che ioro restituisce i castelli in cambio di cinquan-
tamila ducati, 33-34; contribuiscono a questa somma
II papa e il re di Aragona, 35; uccidono Ghiberto
Correggio qual traditore, 161, 3-5; nominano Al-
berto Cattanl pubblico lettore nel loro Studlo (an.
1468), 200, 37-38; h loro riscrvato un luogo onore-
vole nella tregua Interceduta tra il re di Napoli e
I Fiorentinl, I duchi di Milano e dl Ferrara (an.
14^0), 222, 30-31.
Senofonte V. Bindassi S.
Sbnogaglia V. Sinigallia.
Sbnzamanica Baldassarre \Valdessera\ uccide In Bo-
logna Astorre Morandl uno d. priml filosofi d'ltalia
(an. 1503), 323, 28-39.
SiiRAFiNl Costantino [Constantino] procuratore; h degli
Anziani di Bologna; (an. 1468), 200, 31; riceve In
dono dieci ducati in occaslone d. venuta d. nuovo
governatore Savelll, 39-30.
Serafini Francesco [Francesco Serajino] el. degli An-
zlani di Bologna (an. 1508), 378, 9.
Seriani Giovanni figllo di Maso, 129, 41 ; piglia parte
alla giostra bandita in Bologna dal leg. Astorre
Spada (an. 1449), 128, 38-41.
Seriani Maso padre dl Giovanni, 129, 41.
" SeRIE C RONOLOGICA UBGLI E M I NE N T IS S IM I
E REV ER ENDISSIMI SIONQRI CARDINALI
nOLQONBSI 0OMPRK81 qUELLI AS8UNTIAL
s QMMO PON TlFi cATO, ric, LXXXII, S-tO „.
Serino (fiumu). Essendo rovinata le chiusa dalle con-
tinue inondazloni, si accordano le persone e i paesi
dannegglati a rifabbricarla (un. 1440), 67, 3-13; la
manutenzione di essa h obbligatoria per i Malvezcl
e 1 PepoU, 13-14, 1 quall ualtaraente a Castel Bolo-
762
INDICE ALFABETICO [Serlno r/f«<«K>-Sforaa AlessandroJ
gnete sl serrono dell'acqua per i loro motlnl, 14-15;
la detta acqua apparttene per mttk a Castel Bolo-
gnete, IS-IT.
ScRMOKKTA (uUCA ui) V. Borg^ia Roderigo.
Sbrpb (Oalla). Loro case abbattute per Ingrandlre la
Plazza di Bologna (aa. 1497-149S), 293, 17.
Sbrpb (Dalla) Cu.simo \Cosm6\ glostrn net torneo In
Botogna, tenutosi per definire se la Fortuna o la
Saplenza preralga nelle coae umane, al seguito di
Annibale Bentivoglio, paladlno della Fortuna; h
ascrltto alla qulnta squadra vestita alla tedesca (an.
1490), 259, 30-33; la sua parte resta vittoriosa, 262,
17-19.
Serpe (Dalla) Galbazzo \ multato in trecento ducati
per la ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508),
386, 30; 389, 17.
Skrpk (Dalla) Giacomo fa un presente alle nozze dl
Glulio Malrezzi (an. 1464), 184, 34.
Skrpe (Dalla) Trassentino [ Trenacntino dalla Serfa\
conduce per lc redinl la chlnea d. regina di Russia
nella sua vlsita alla sepoltura di San Domenico (an.
1473), 212, 36-37.
Sbrrano Anorea mllita nelfesercito raccolto in Imola
da Antonlo Bentlvoglio, Micheletto Attendolo e
NicoI6 da Tolentlno (an. 1438), 8, 3«-36.
Sbrravalle eSERRAVALLE Di Val Samoggia \SeravalU,
commune di Serravalle\. Vi fc un trattato, che fallisce,
di darlo ai Florentlni (an, 1441), 70, 9-lO; Achille
Malvezzl non riuscendo a prenderlo d'assaIto vi fab-
brlca una bastia e vi lascia d. presidi (an. 1446),
120, 3-«; * da Alberto Pio restituito al leg. di Bo-
logna (an. 1448), 126, 1-3; h presidiato per la Chiesa
e vi si trovano i fuorusciti di Bologna (an. 1450),
134, 35-37: ne & promessa la rocca ad Alberto Pio
e ai fuorusciti da Giovanni Buono Albertini e da
Vincenzo da Casale (an. 1451), 140, 31-33; il trat-
ta to & scoperto, 33-36; fa un dono a Sante Ben-
tivoglio per le sue nozze (an. 1454), 150, 36; fa un
presente alle nozze di Glulio Malvezzi (an. 1464),
185, 5; vi sl comraettono molte uccisioni (an. 1470),
202, 43-44; gli abitanti si recano a Bologna a que-
relarsi al Senato di usurpazioni fatte nel loro ter-
ritorio da quei dl Monte Tortore soggetti al duca
di Ferrara (an. 1490), 262, 36-38; I'accordo tentato
dal Senato non riesee a nulla, 38-40; v. anche Zone
da Serravalle.
Servi (frati DEi) in Bologna; ric. per la chiesa di San
Gluseppe, 34, 35; pr. loro alloggia il card. Pietro
Conti venuto a Bologna al scguito di Eugenio IV
(an. 1436), 47, 14-15; terminano il loro campanile
(an. 1453), 144, 17-19: ereditano da Glovannl d'Ana-
gni (an. 1457), 164,37; il card. Bessarione alloggia
pr. loro (an. 1459), 169, 45: loro concilio gen. con-
Tocato a Bologna dal loro gen. Antonio Alabantl
cui convengono seicento frati da ognl parte (an.
1488), 245, 30-33: fanno una solenne processione
nella quale portano attorno sedici statue dl beati
d. loro ordine, 32-34 ; cambiano !a campana mag-
glore d. loro chlesa con la campana nuova detI'oro-
logio (an. 1493), 269, 28-31; uno di essi rimane stor-
piato da rovine cadiitegll addosso durante il terre-
moto (an. 1505), 334, 10-11 ; ne sono arrestati alcunl
per avere dato ricetto a cavalli forse d. Bentivogllo
(an. 1508), 383, 39-43; rlconosclutl Innocentl sono
liberati, meno uno confinato acinquanta mlglia per-
chi aveva ofTeso II magiatrato, 42-44; sl rifiutano dl
consegnare a Chiodo, bargeilo, un ladro ricoveratotl
nella loro chiesa per non etsere causa di male ad
alcuno, 384, 38-30; usando Chiodo d. rlolenza lo to-
praffanno e afTerratoIo per la barba lo trascinano per
la chlesa, 30-32; chiamano in aiuto contro gli tblrri
che li rainacciavano I fanti d. cap. Aibanese otpl-
tati ncl monaitero, 33-34; rinchiudono Chiodo net
loro carcere, 34-3«; sotto pena di tcomunica rice-
vono intimazione dal govematore di consegnare il
ladro e dl comparire dinanzl a lui, 37-39; i loro data
pubbllcamente la corda per ordine d. pred., 41 ; la
pena loro inflitta tpiace a tutta ia c, 43-45; nomi
dl quelli sottoposti al tormento, 45-50.
Sbrvi (CHIESA me') V. Bologna (chieta dl Santa iiaria
dei Servi).
Sesto fa un dono a Sante Bentlrogllo per le nozze (an.
1454), 151, 14.
Sbta (Dalla) GiROLAMO [feronimo dalla Seda] gii ser-
vitore di Antongalcazzo Bentlvogllo, 48, 10; gll i
consegnato Bartolomeo Offida uccisored. pred., f-10;
supplizio a cui lo sottopone, 10-17.
Settefonti [Stifhonte] ric, 9, 47; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 4.
Sevkri Battista [Batlista di Sivero]. La sua casa e i
suoi beni sono da Gioranni Bentivoglio dati a Carlo
Peracini (an. 1488), 252, 36-37.
Severi Girolamo [Girolamo di S«ver6\ i creato da Giu-
ilo II Massaro d. Pelacanl (an. 1506), 360, 10.
Sevbri Pietro zlo dl Carlaccio Calderi, 108, 19.
Severo V. Marxano (Da) S., Zanetti S.
.... Severo (Don) [Seviero] h multato in quaranta du-
cati per la rlcostruzione d. pal. Marescotti alla cul
rovina erasi trovato (an. 1508), 387, 4».
Sevibro V, Severo,
SezzA (D.\) Francesco fa parte deil'ambasceria man-
data da Giovanni Gunzaga a Bologna a prendervi
la sposa Laura Bentivogllo (an. 1494), 275, 6-10 ;
pernotta al Bcntlvogllo, 11-12; giunge a Bologna per
acqua aspettato al porto da Giovanni Bentivoglio
con largo seguito, 13-15; alloggta nel pal. d. pred.,
15-16; va In gran pompa a messa in San Petronio,
17-18; assiste il giorno dopo in questa chiesa a una
Rapprescntazione Sacra, 30-22 ;parte con laspo-
sa per Mantova, 35-35.
Sforza V. Bentivoglio S., Afarescotti S.
Sforza di Milano [Sfortescii] sono imparentati con
Giovanni Bentivoglio per il matrimonio di Ippo-
lita con Alessandro figlio d. pred. [1492], 354, 31-
32, e perci6 la loro arrae h rappresentata nella torre
d. Bentivoglio, 372, 6; perdono lo stato dopo cin-
quanta anni che lo arevano posseduto (an. 1499),
297, 14.
Sforza (fazione degli) addoiorata per la f di Ascanio
Sforza (an. 1505), 339, 14.
Sforza di Pbsaro [S/orxescki] sono imparentati con
Gioranni Bentivogiio per 11 matrlmonio di Gine-
vra con il pred. [an. 1464], 354, 30-31.
[SforzaJ .... [figlio d. marchese di Cndignola] h cap.
neIl'esercito inviato dal duca di Mllano In aiuto di
Bologna (an. 14S5), 154, 20-23.
Sforza Alessandro [Alessandro da Cudignola], fratello
d. duca Francesco, 147, 14; 191, 1; padre di Gine-
[Sforza Aless.-Sforza Caterina] INDICE ALFABETICO
763
vra, naturale, 147, 13-U ; di Costanzo, naturalc, 193,
10, 33; signore di Pesaro; da in moglie Ginevra, do-
dicenne, a Sante Bentlvoglio (an. 1454), 147, 15; ha
quattro squadre neU'esercito d. duca Sforza mandato
in aiuto di Bologna (an. 1455), 154, 24; passa dl Bo-
logna dlretto a Milano per visitare la cognata e 11
nuovo duca (an. 1466), 191, 1-3; alloggia pr. il ge-
nero Gioranni Bentivogllo, 3; parte per Milano, 3;
si pone a soldo d. Venezianl con duemila cavalli e
grossa provvisione (an. 1467), 192, 38-39; h neireser-
cito veneziano dl Bartolomeo Colleoni contro Fl-
renze, 193, 9-10 ; assedia con ii figlio Costanzo Imola
per obbligare Taddeo Manfredi a ridursi ai suoi vo-
leri, 33-34; h di qul richiamato da Bartolomeo Col-
leoni, 194, 17-1»; fa cuore ai suoi soidati neila bat-
taglla alla Mezzolara e per merito suo la pugna
termina senza la vittorla d. nemico, 195, 33- 37; epl-
sodlo d. suo scontro con Federigo da Montefeltro,
37-41 ; per la malattia d. CoUeoni rimane a capo del-
l'eserclto in Mordano, 196, 46-47; essendo cap. d.
Chlesa rompe guerra a Roberto Malatesta signore
di Rimiui (an. 1469), 201, 25-26; entra con inganno
In Borgo San Lorenzo e lo pone a sacco, 26-27;
passa di Bologna diretto a Mllano agli stipendi d.
duca, avendo finito la condotta col Veneziani (an.
1470), 202, 38-3»; alloggia da Giovanni Bentivoglio,
40; parfe per la Lorabardia, 41; dona al Bentivoglio
In Miiano un cavallo di pregio (an. 1471), 207, 9-16.
Sforza contk Alessandro figlio di Galeazzo Maria; i
prigioniero d. Francesi (an. 1500), 299, 9-10.
Si'ORZA AscANlo DUCA Dl Bari [moiut^nore Ascanio, il
duca di Barri\ fratello d, duchi di Milano Galeaz-
zo Maria, 208, 45 e Lodovico, 299, U; monsignore
poi vesc. e card.; h inviato da Galeazzo Maria al
nuovo pp. a rallegrarsl d. sua elezione (an. 1471),
208, 43-45: passa in grande pompa da Bologna ospite
di Giovannl Bentivoglio, 48-49 ; ne parte per Fi-
renze, SO; glunge a Bologna da Roma in via per
Milano (an. 1479), 221, 17-18; alloggia nel pal. Ben-
tlvogllo con tutto il seguito, 18-19; essendo vesc.
di Parma passa di Bologna venendo da Ferrara
diretto a Napoli (an. 1480), 222, 21-22; Giovanni
Bentivoglio, per iettere ducali, ha ordine di con-
durlo a Firenze a Lorenzo de' Medici, 11 quale
a sua volta deve mandarlo a Napoli, 22-25; fe rice-
vuto con ogni cortesia dal Bentlvoglio che lo con-
duce a Flrenzuola, 25-26; qui h consegnato a Lo-
renzo de' Medicl venuto a incontrarlo, che lo fa
accompagnare a Pisa e quindi con una galea a
Napoli, 26-28; tornando a Milano passa di Bologna
poi da Ferrara, 34-35; & creato dai pp. leg. di Bo-
logna In luogo di Giovanni Savelli (an, 14S5), 233,
3-4 ; manda a Bologna per suo luogotenente Pro-
spero Caffarelli, 4-5; si fa rapprcsentare al matri-
monio di Annibale Bentivoglio da Luigi Capra e
da Bartolomeo da Recanati (an. 1487), 236, 25-26;
suo dono alla sposa, 239, 11-12; alla colazione nu-
zlale rlceve in presente un biscione dl zucchero,
240, 20; ric. per il suo protonotario Luigl Capra,
243, 45 ; fa la sua entrata in Bologna quale leg. con
un seguito di trecento cavalli, ricevuto con gran-
disslmo onore (an. 1481), 247, 27-30; dopo breve
dlmora torna a Roma accompagnato dal nlpotc
Ermes Sforza ambasc. d. duca dt Milano e dai bo-
lognesi Bonlfacio Cattani e Glovanni Filippo Sa-
laroli, 31-33; rimane a Roma, 34; 4 procuratore d,
pp. nel trattato per la condotta di Giovanni Ben-
tlvoglio (an. 1496), 288, 47-48; gli fe tolta da Ales-
sandro VI la legazione di Bologna (an. 1499), 296,
29-30; rlpara col fratello Lodovico in Germania,
297, 7 ; entra in Mllano con I'esercito imperiale
accolto con gran piacere dal popolo (an. 1500),
299, 14-16; udito che II fratello era stato fatto pri-
gioniero dai Francesi fugge, 19-20; inseguito da
Carlo Orsini e Soncino Benzoni e preso a Ripalta
e condotto a Venezia, 20-22; chiesto da re Luigi fe
dai Veneziani mandato in Francia, 22-23; fe liberato
dal re perch^ si rechi al conclave in Roma (an.
1503), 324, 28-39; cf. 37; passa di Bologna ed & osplte
d. Bentivoglio, 26-27 ; fe molto ben rlcevuto e acca-
rezzato dai Bolognesi, 30-32 ; finito il conclave non
torna in Francia, 328, 40; f a Roma forse avvele-
nato perchfe aveva assoldato Bartolomeo d'AIviano
per riporre i Medici in Firenze (an, 1.105), 339, 13-16.
[Sforza Bianca Maria] duchessa di Mllano; mogiie di
Francesco, alla f di lui convoca di notte il Consi-
glio e I primati di Milano esortandoli a non fare
tumulti (an. 1466), 190, 38-40; scrive poi ai prln-
cipi d'ltalia d. f d. marito e li prega a rlconoscere
i figll in slgnoria, 40-41 ; i Bolognesi le mandano
Nicoloso Poeti a condolersi d. f di Francesco, 4S-
47; t Jn Melegnano (an. 1468), 200, 4S-46; il figiio
Galeazzo Maria ne fa portare il corpo In Milano e
la fa seppellire in SanfAmbrogio pr. il marito,
46-48.
[Sforza] Bona [di Savoia] duchessa di MiLANO \ma-
dotifta Buona] avvertita dal Senato dl Bologna che
U pp. vuol mandare seicento cavalli nel Bolognese,
10 precede per occupare gll alloggi (an. 1499), 220,
18-20 ; h visltata in Milano da Giovannl Bentivo-
gllo a cul fa molto onore, 221, 22-26; ct 31-32; [h
di casa Savola; v. altra notizia sotto Bona di Sa-
voia\.
Sforza Buoso [Buoso\ h uno d. condottleri d. millzie
Milanesi che tornano dal regno di Napoli (an. 1466),
191, 44-45; fe uno d. capi deiresercito d. Lega al-
l'Idice (an, 1467), 194, 4.
Sforza [Camilla] figlia dl Marco e nipote di Fran-
cesco duca di Milano, 183, 27; h maritata a Giulio
Malvezzi (an. 1484), 26-28; si recano a prenderla
In Mllano Achille Malvezzi, Sciplone Gozzadinl,
Bornio da Sala, Carlo Biancliettl, Filippo Manzoll,
Egano Lambertinl, Giovanni Antonio Gozzadinl,
Giovanni, Ercole e Aiessandro Malvezzl, in tutto
ottanta cavalll, 29-32 ; i pred. le danno Tanello a no-
me d. sposo, 33-34; parte per Bologna, 34-35; vl h
magnificamente ricevuta e le vanno Incontro gran
numero di cav., 50; 184, 1-4; sl corre una giostra
In suo onore innanzl al suo pal., 5-7.
Sforza Carlo fratello naturale di Giangaleazzo, 266,
U; padre di Ippolita, 11.
Sporza Caterina [Madonna Caikerina] naturale dl Ga-
leazzo Maria, 213, 39; 216, I2-IJ; II card. di San
Sisto va a Milano a trattarne il matrlmonlo con
11 fratello Pietro Riarlo (an. 1473), 213, 37-39; lei
data Imola in dotc dal padre (an. 1474), 214, 20-31 ;
spota il Riario, 216, 14, cf., 298, 13; passa dl Bo-
logna con grande segulto, 216, U-U; i rlcevuta con
764
INDICE ALFABETICO [Sforza Calerina-Sforza Francescol
grandissima giola e ospltata da Glorannl e Gine-
vra lientlvogiio, U-16; parte c va a Imola sua dote,
quindl a ForJ) ore l'aspettara il marlto, 16-17; dopo
la ucclsione dl iui h fatta prigloniera coi flgll (an.
1488), 245, 3-3; promette al rlbeill dl fare ioro ce-
dere ia rocca dl ForH dai castellano se rc la lasclano
penetrare, 3-5; riuscita neiiMntento ridomanda impe-
riosamente i figli trattenuti In ostagglo chiamnndo
1 rlbelit raRsalli traditorl, 9-> ; sua ardlta risposta
aila minaccia fattale dai pred. di ucclderll, t-tl; i
soccorsa da Gloranni Bentirogiio, da Galeazzo da
Sanseverino e da altrl signori clie prendono Forli e
rl mettono In seggio II suo prlmogenito Ottaviano,
13-23; cf. 25; ric, 277, 23; fe In lega col re di Na-
poli, 11 pp., i Fiorentini, ii signore di Facnza con-
tro 11 re di Francia e il duca dl Milano (an. 1494),
41-50; saputo clie 1 Francesi arevano dlstrutto 1
suol castelli dl Mordano e Bubano e crudeimentc
infierito contro ie popolazioni, per timore d. peggio
sl accorda, 27S, 2S-24; le i mossa guerra dal duca
Vaientino con mllizic francesi sotto pretesto ihe da
tempo non pagava il censo alla Chlesa (an, 1499),
298, ll-U; caduta Imola In mano d. Vaientino si rin-
chiude coi figli nella rocca strenuamente dlfenden-
dola. 31-33; sl arrende ed h mandata prigioniera a
Roma, 33.
Sforza Corrado [Corrado da Coiignola\ h uno d. cap.
dell'esercUo d. Lega airidlce (an. 1454), ^^^1 3-4; fe
cap, neIl'eserclto mandato dal duca di Milano in
aiuto dl Bologna (an. 1455), 154, 30-21; ra a Co-
tignoia con mille caralii per osserrare I movimenti
d. Piccinino, 26-27.
Sforza Costanzo [Costanto da CodigHola\ signore dl
Pesaro: naturale dl Alessandro, 193, 10, 33; padre
di Glovanni naturale, 227, 39-40; fratello (padre !)
di Ginerra, 374, 25; 227, 39; comanda le mllizie d.
duca di Mllano reduci dal Napoletano (an. 1466),
191, 44-45; h col padre neIl'esercito reneziano dl
Bartolomeo Colleoni contro Firenze (an. 1467), 193,
10; con il padrc assedia Imoia, 33-34; fe preso dai
neinicl nella battaglia alla Mezzolara, ma subito
rllasclato per la sua gentllezza e valore, 195, 3J-33;
inrlta in Pesaro alle sue nozze con Maria Camilla
principessa di Rossano ia sorella Ginerra Bentivo-
gllo (an. 1475), 215, 7-13; f e gli succede Giovannl
suo figlio naturale (an. 1483), 227, 38-40.
Sforza Drusiana figlia naturale d. duca Francesco, 185,
12-13; va sposa a Gincomo Piccinlno (an. 1464), 12;
cf., 188, 24; e ricevuta col marito In Napoll assai
onorevolraente (an. 1465), 26-27; rimasta vedora
torna a Milano passando di Bologna in lutto stret-
to, ospitata da Gioranni Bentiroglio, 189, \\-\k.
Sforza Ermes [Ermesse, ni/ote d. duca di Mi/ano] fra-
tello d. duca Glangaieazzo, 268, 42; 310, 6; march.
di Tortona, 247, 31-32, 268, 43; ra ambasc. a Roma
(an. 1488), 247, 32-33; sl accompagna a Bologna
con Ascanio Sforza, 31-32 ; passa da Bologna in ria
per Roma con molti cavalli (an. 1492), 268, 42-46;
Gloranni Bentiroglio con moitl nobill gll va in-
contro, 46-47; ^ ospite d. pred., 47; dopo tre glornl
parte, 47-48; h restito di nero con tiitti quelli d.
suo seguito, 48; inriato daii'imp. Massimiliano a
Firenze passa dl Bologna ospite ancora di Giorannl
Bentirogiio (an. 1502), 310, 7-1.
.Sforza (conte) Francbsco [Franeeseo da Cudig-nola\
march. d. Marca d'Ancona, 47, 35; poi duca di Mi-
iano, 135, lt-19; frateiio di Aiessandro tlgnore di
Petaro, 147, U ; 19i, I; padre di Gaieazzo Marla,
168, 29-30; 190, 41-43; e d. naturali Ippollta Maria,
187, 38; Drustana, 185, 12-13; Sforzlno, 192, 33-34;
Trlstano, 190, 1; i condottlero d. duca Visconti
di Mllano (an. 1426), 3, 26: recandoti in Romagna
passa pei terrltorto di Boiogna (an. 1433), 36, 37-
3t; ii suo passaggio desta tlmore nei Boiogneti,
26-27; da Medtcina ore sl trorara inria selcento
cavalli sotto ii comando di Sigismondo Malatesta,
ai governatore dl Bologna che glieli avera cbiesti
contro i Canetoll (an. 1435), 43, 26-28; finisce 11 suo
suldo con la Chiesa estendo con l suoi soldati ai
ponte Poledrano (an. 1436), 47, 35-37; l'Offida de-
libera farlo prlglone, 37-38; parte dai ponte Poie-
drano e ra a Cantaloro neil'ImoIese pattando die-
tro ie fosse di Mediclna, ore si trovara I'Offida,
clie i suoi soldati sfidano, 41-43; st ferma a Canta-
loro, 44 ; fa mostra di volere passare In Romagna
e manda 1 bagagli a Cotignola, 45-46; da un tuo
caraliere fa avvisare fOffida d. sua partenza pcr
la Romagna, 47-48 ; va inrece aila Rircardina ore
era l'Offida con Pier Glampaolo Orsini, 48-49; at-
sale i pred. all'impensata e II sbaraglla facendo
gran numero di prigionleri tra cui l'Orsinl, 49-48,
l-2;inseguee assedia l'Offida in Budrio, 2; il pred.
gli h consegnato dagli abltantl che arera minac-
ctato di dlstruzione, 2-8 ; io conduce legato a Co-
tignola e fattogii il processo lo manda a P'ano, con-
segnandolo a Girolamo dalla Seta gi4 servitore d.
Bentivoglio, 8-10; dopo la morte dell'Offida Itbera
I'Orsini, 24; essendo a Rimini in aiuto d. Malatetta
li oppone con forze sorerchianti a Guid'Antonio
Manfredi (an. 1439), 58, 29-31 ; insegue ii pred. nella
ritirata e occupa Forlimpopoli, 31-32 ; saccheggl.n i
territori d'lmola e Mordano, 32; quindl ii Bolognese,
33; va a Ferrara, poi a Chtoggia e a Padora, 33-34:
iascia qul Tesercito e si reca a Venezia a prendere
il bastone d. capitanato e il soldo per Pimpresa
nel Bresciano contro il Piccinino e il Gonzaga, 34-
37; ric, 50; alcuni di Bologna si adoprano, ma
senza successo, per farlo entrare con I'esercito in
c. (an. 1440), 63, 28-29; abbandona il soldo d. Ve-
neziani perchi non averano voluto concludere pace
e lega col duca Visconti, e passa agli ttipendi di
questo, 64, 38-39; gli h promessa dal duca in moglie
ia sua unica figlia Bianca ed e da lui creato cap.
d. Lega, 39-40; tratta la pace tra 11 Visconti, i Ve-
neziani e la Chiesa (an. 1441), 69, 36-37; cf. 43;
Annibale Benttvoglio in odio a iui assedia Fortt
(an. 1442), 72, 6-7; Nicol6 Plccinino cap, d. re di
Napoli si irapadronisce d. sue c. e castella nella
Marca Anconetana (an. 1443), 96, 39-40; Fiorentini,
Genovesl, Bolognesi e Veneziani si alleano per op-
porsi ai pred. e In suo favore, 38, 40-41 ; ii duca Vi-
sconti fa raoatra di entrare nella Lega, ma segreta-
menfe h d'accordo col re di Napoli per rorinarlo,
96, 41-42; sconfigge il Piccinino tra Pesaro e Fossom-
brone e gll prende uomini e carriaggi, 97, 7-10; lo
Bconfigge nuovamente a Monte Oimo e lo fa prigio-
niero (an. 1444), 98, 44-49; arvisa ii Senato di Bo-
logna con lettera di questa vittoria e dell'occupa-
[Sforaa Fr.-Sforza Galeazzo Maria] INDICE ALFABETICO
765
zione di Macerata, Monte Olmo, Tolentino, Sanse-
yerino e altri luoghi 99, 10-23; rlc, 102, 16; risponde
all'inrito fattogll dal Senato bolognese di andare ai
suoi stipendl di non potere sul raomento lasciare
la Marca perche assalita rtal pp. e che per l'avTe-
nire potendo avrebbe con piacere accettato (an. 1446),
114, 4«-50; il Viscontl opera ai suoi danni, 115, 1-4;
h alleato d. Veneziani, 7-8; per le sue istanze i pred.
si accingono a muovere guerra al duca di Milano,
19-31; ric, 119, 40; Ignorando la morte di P^ilippo
Maria Visconti si muove per recarsi in Lombardia
con ottomila uomini (an. 1447), 122, 41-42; il Se-
nato dl Bologna temendo di questo suo passaggio fa
murare parecchie porte d. c. e prende altrl provve-
dimentl dl difesa, 42-46; giunto alla Rlccardina ap-
prende la f d. suocero, 47; accelera il viaggio e a
Borgo Panigale riceve doni dal Senato bolognese
presentatigli da Carlo Malvezzi, 123, 1-4 ; diviene
duca di Milano e ne manda personalmente I'an-
nuncio ai Bolognesi con lettera (an. 14S0), 135, ig-
29; in essa si firma duca dl Milano, conte di Pavia
e di Angleria (?), signore di Cremona, Piacenza e
Parma, 30-33; invla un corriere ai tMorentini con
l'annunzio d. pace conclusa a Lodi coi Veneziani
e loro confederati (an. 1454), 145, 43-45; anche man-
da allo stesso scopo un corriere al Scnato bolognese
46-49; testo d. sue lettere al com. e al Jeg., 146, 11-
38; ric, 34-35; risponde a Nicoloso Poeti ambasc.
d. Bolognesi che ignora i disegni di Giacomo Pic-
cinino contro Bologna, 147, 7-8, la quale farA bene
a provvedere ai casi suoi, 8-9; fe invitato da Sante
BentivogUo alle sue nozze, 23-24; e in trattato di
una lega con Firenze e Venezia, 151, 38-39; ric, 152,
5; la conclude per la durata di venticinque anni
(an. 1455), 153, 43-44; I.odovico Caccialupl ambasc.
di Bologna gli espone 11 danno a cui anderebbe
Incontro qual slgnore di Romagna e d. Marca se
il pp. per mezzo di Giacomo Piccinino riuscisse
a ottenero il libero dominio dl Bologna, 154, 11-
17; e persuaso dal pred. a opporsi al Piccinlno che
era per passare il Po, 17-U ; manda un eserclto di
quattromila cavalli e cinquecento fanti nel Bolo-
gnese, 19-25; il pred. esercito con rinforzi di Bo-
logna si sposta in Romagna presso Solarolo a in-
rigUare le mosse d. Piccinlno e impedirgli aggres-
«ioni sul Bolognese, 159, 19-33; soccorre i Senesi
contro il pred. che aveva portato 11 suo esercito in
Toscana, 33-38 ; tiene al suo soldo Tiberto Brandolini
(an. 1458), 165, 14-15; dai Sei di Balk di Bologna
gli sono chiesti cavalli e fanti a difesa d. c. qualora
II pp., che doveva recarvisi, avesse avuto l'idea d'in-
signorirsene (an. 1459), 167, 47-168, 1-3; pensando
al danno che gliene verrebbe se ci6 accadesse, manda
suo figlio Galcazzo Marla con molte railizie a Bo-
logna sotto colore di onorare il pp., 3-4; cf., 39-30;
pttga i ricchl ornamenti d. trecentocinquanta cavalll
che si recano con Galcazzo Marla a Bologna, 169,
20-24; essendo stato scelto arbitro nella dlscordla
tra i castclli di Cento e Plere e il com. di Bologna
sentenzla in favore di questo (an. 1461), 175, 13-14;
i castelli e 11 vesc, cui appartenerano, rlfiutano di
sottostare al suo gludicato, 14-15 ; scrlre a Sante
Bentlvoglio la notizla d. f dl Carlo VII re di Fran-
cla a dell'elezlone d. Delflno Lulgl XI, 176, 4-7; gll
fe fatto un presente di rentlmila lire dal Senato di
Bologna (an. 1463), 178, 23-33; fa imprigionare Ti.
berto Brandolini perchi roleva lasciare la sua con-
dotta, ma non ne molesta i figliuoli, 179, 1-3; gli
vengono ambasc. d. Senato di Bologna (an. 1464),
182, 42-43; h cugino di Camllla Sforza sposa di Giu-
lio Malvezzi, 183, 27; ricere con grande onore i
Bolognesi incaricati di rilevare la sposa, 183, 33;
accorda Drusiana in moglie a Giacomo
Plccinino, 185, 13-13; cf. 188, 24-25; dubitando
d, fedelta d. pred. sl accorda segretamente col re dl
Napoli per farlo capitare male (an. 1465), 23-26;
come infatti succede, 27-31; e avvisato che Giovanni
Bentivoglio xerrk a salutarlo qual parente, 48 ; cf.
36-45 ; gli raanda incontro insino a Parma un fra-
tello con nobile corteggio, 48-49; va a ricerere Gio-
vanni alle porte di Milano, 189, 1; lo accompagna
con grande pompa al suo paL, 2; fa cav. aurato
Matteo Malrezzi al seguito d. pred. quindi concede
a Giovanni dl partire, 3-4; assicura il Senato di
Bologna, che ne lo aveva richiesto, d. suo aiuto
nel caso che il pp. muovesse guerra alla c. (an.
1466), 43-190, 1 ; alI'uopo fa apparecchiare il figlio
Tristano con molte bande di caralli, 1-3 ; i suoi
figli che avevano accompagnato a Napoli Ippolita
sposata ad AUonso d'Aragona, sono fatti cav. dal
re, 17-18; i pred. di ritorno a Milano passano di
Bologna ospitati da Giovanni Bentivoglio, 18-19;
t improvvisaraente a sessantacinque annl, dopo
quindlci di slgnoria, 37-38; cf. 175, 15; sua moglie
Bianca Maria comunlca la sua f agll altri prin-
cipi, 190, 37-41; gli succede 11 primogenito Galeazzo,
41-43; al fianco gli h seppellita la moglie f in Me-
legnano (an. 1468), 200, 46-48; ric, 193, 4; rlc per
ii suo allievo Scaramuzzetto, 194, 15 ; era debitore
di ottantamlla ducati ai Fiorentlni (s. a.), 196,
13-14.
Sforza Francksco conte dl Todorano marito di Gio-
ranna Bentlroglio, 117, 45; assedla Cararaggio (an.
1446), "-«.
Sforza conte Francesco accompagna a Bologna Ip-
polita SforzB sposa di Alessandro Bentiroglio (an.
1493), 266, 34-35 ; accompagna Ermes Sforza a Roma,
269, 44-45.
Sforza Francesco figlio di Giangaleazzo e di Isabclla
d'Aragona; e condotto In Francia da Luigi XII
(an. 1500), 299, 25-36.
Sforza Gai-eazzo figlio dl Costanzo, fratello di
Gloranni, 287, 35; rappresentando II pred. alle nozze
di Annibale Bentivoglio in Bologna, va incontro
agli sposi fuori porta dl Galliera (an. 1487), 236,
32, 28; passa di Bologna con milizie diretto al
campo dl Novara in aiuto d. Lega contro 11 duca
d'Orl6an8 (an. 1495), 287, 35-38; fatto prlgioniero dai
Posaresi, per non cadere nelle mani d. Valentlno
convince 11 castellano a cedere ai cittadinl la rocca
(an. 1500), 300, 44-45; rilasclato parte per Bolo-
gna, 45.
[Sforza Galeazzo] coiiTE Di Mbi.zi naturale d. duca
Galeazzo Maria, ^prigloniero d. Francesl (an. 1500),
299, 9-10.
Sforza Galeazzo Maria conte di Parla, figlio dl Fran-
cesco Sforza, 168, 4, 29-30, 190, 41-43; fratello di
Atcanio, 221, 17; dl Polldoro naturale, 206, 4«; dl
766
INDICE ALFABETICO
[Sforza OaleazEO Maria]
Sforzlno naturale, 192, J7; padrc dl Olanga-
leaszo, 216, 4; dl Caterlna naturale, U-33; di Alei-
■andro, GaleazzoeGIoTanDl Casa naturall, 299, f-IO;
h dal padre mandato a Bologna con molte mllizle
a onorare PIo II In apparenza, in realti per difen-
dere al caso la c. contro U pp. (an. 1459), 168,3-4;
cf., 3f-30 ; gll sono mandati incontro dal Senato dl
Bologna Lodorlco Cacclalupi e Cristoforo Caccla-
nemlci con molto segulto, 31-34; a Castelfranco
trora Achille Mulvezzl e Giovanni Bentivogllo che
gli avevano preparato gU alloggi, 34-37 ; prosegue
per Lavino ove altri gentiluomliii lo aspettano, 37-
38; altri ne trova a Ponte di Reno, 38-39; k rlce-
TUto a Porta San Felice dal vesc, dal rettotl e da
altrl signori, 39-43; h condotto ad alloggiare al pal.
d. Pepoli, 43-45 ; molti d. sua corte sono ospltati
dai Muzzarelli, 45; parte di Bologna e si reca a Fi-
renze incontro ai pp., 169, 37-39; h accompagnato
a San Rulfillo dagll Anziani e da gentiluomlni Bolo-
gnesl, 28 ; lascia a guardia dl Bologna alcune squa-
dre dl soldati, 39-30; vi torna ricevuto con gran-
dissimo onore e pompa, 43-43; fe convitato splen-
didamente col suo segulto da Sante Bentivoglio,
170, 3-4; la sera stcssa gli h data sontuosa cena da
Vlrgilio Malvezzl, 4; segue il corteggio d. pp. die-
tro al Sacraraento, 18-19; riceve doni dal Senato,
171, 32; fa cav. aurato Glacomo dal Lino, 33; e ric.
per Boidrino suo armigero, 35; parte di Bologna lo
stesso giorno che 11 pp. con tutti i suoi 46-47; alla
t d. padre h a Lione con seimila soldati in aiuto
d. re dl Fraacia (an. 1466), 190, 41-42; torna su-
bito a Milano e come prlmogenito succede nclla
signoria, 42-43; i Bolognesi gli mandano Nicoloso
Poeti a condolersi d. f d. padre, a felicltarlo d. sua
assunzione e a proflerlrgli aiuto se ne bisognasse,
45-49; Pino Ordelaffi, per sospetto d. sue mllizie che
al comando di Buoso, Roberto e Costanzo .Sforza
tornavano dal Napoletano in Lombardia, si prov-
vede di gentl con l'aiuto d. Veneziani, 191, 39-
45; fugge da lul Sforzino naturale di Francesco e
▼a nel Bresclano a prendere soldo con Bartolomeo
CoUeonl (an. 1467), 192, 34-35 ; con gli altri ade-
renti alla Lega e cioi Ferdlnando re di NapoH, Fi-
renze e Bologna assolda Federigo da Montefeltro
quale cap. contro i Veneziani e i fuorusciti iioren-
tini, 193, 34-27; parte di Milano con quarantadue
squadre per andare personalmente contro 11 Coi-
ieoni, 35-36; giunge a Borgo Panigale, 36; lascia qui
i'esercito e va a Bologna ricevuto con grande ono-
re, 37-38; fa cav. Cario Bargellini uno degli An-
ziani, 38-39; cena con i pred., 39-40; il giorno dopo
si reca con la sua guardia al Ponte dellTdice a par-
lamento con Federigo da Montefcitro e I'Orsini, 41-
42; ripassa per Bologna e da Francesco Grati fe trat-
tato sontuosamente, 42-44; priraa di partire fa 11
pred. cav., 45; esce di Bologna e torna a Borgo Pa-
nigale, 45-46; con tutto l'eserclto passa di Bologna
e si reca ailTdice, 47-48; ove assume 1'uflficio di cap.
gen. d. Lega, 50; ritiratosi il Coileoni gii passa dle-
tro e sl reca a San Prospero di Imola distante dai
pred. tre raiglia, 194, 19-21; i due esercitl nemlcl
sl seguono i'un l'altro senza concludere azioni, 22-
38; lascia I'eserclto ai duca di Urblno e si reca a
Firenze, 39-40; cf. 196, 10-11; tratta col Fiorentlni
dl alutarli a mantenersl in istato, 12-13; ne rlceve
II condono di ottantamila ducati che loro doreva
per conto dl tuo padre, 13-15, e la promesta di al-
trl trecentomlla per la durata d. guerra, 15; parte
per Bologna, 15; cf. 22; conduce le (ue genti a Ca-
■telfranco, 21-13; 28; ne parte per recare aiuto a
Guglielmo di Monferrato aitalito da Filippo di
Savoia, 28-30; i Venezianl apparecchiano un eter-
cito per muovergli guerra nei suoi ttati, 32-34; ma
non vanno oltre eitendo intervenuta la pace, 34-15;
I suol soldati al campo d. Conte di Montefeltro a
Riolo Secco ne partono per recarsi a svernare In
Lombardia, 197, 31-22; convlene al pariamento In
Pavia d. collegati per trattare delia guerra contro
i Veneziani (an. 1468), 198, 34-36; i d. parere che
si faccia pace coi pred. per unire le forzc contro i
Turchi e che sl mandino arabatc. al pp. afflnchi
ditponga i Veneziani alla pace, 36-42; In pretenza
dl Paolo II nomina tra gli aderenti olla Lega an-
che i Bolognesi, 199, 24-29; fa trasportare 11 corpo
d. madre in Mliano e la fa con gran pompa sep-
pelllre In SanfAmbrogto, 200, 46-48 ; invia, secondo
un uso antico, al Senato di Bologna un bue dl pelo
biondo riccamente bardato (an. 1470), 202, 19-22, e
ne riccve in cambio salami e olive, 33-26; conduce
ai suoi stipendi Alcssandro Sforza, 39; invia a
Giovanni Bentivoglio, per onorario durante II tor-
neo da lui bandito, otto cavalli bianchi riccamente
bardati e accompagnatl da paggl vestiti di colore
cremisino, i quali fa presentare dal conte Borella,
203, 30-33; cf. 206, 34-35; impedisce ia guerra tra 1
Bolognesi ed Ercole d'E8te, 21-23; chlama a Milano
Gianfrancesco Poeti (an. 1471), 207, 13-14; cerca
di rendersi grato 11 Bentivogiio che Invita a Mi-
lano per mezzo dl Giorglo di Nor, 206, 31-33, 36-
37; manda Polidoro suo fratello naturale incontro
a Giovanni all'Enza, 46-47 ; riceve fastosamente 11
Bentivoglio a Milano, 48-49; lo fa cap. di seicento
cavaili e trenta balesfrierl con una provvisione
annua dl settemila ducati, 207, 3-4; per affetto al
pred. prima d. sua partenza arma cav. aurato Carlo
Antonlo Fantuzzi, 5-7, e fa ricchl doni a lui e al
suo seguito, 8-30 ; i soldati da lui dati ai Bentlvo-
glio sl recano nel Bolognese facendo tappa a Ca-
stelfranco, J2-33, quindi giungono a Bologna, 33-
34; sono loro dati dal Bentivoglio I quartleri nei
contado, 34-35; suoi arabasc. al nuovo pp. pastano
di Bologna ospitati da Giovanni Bentivoglio, 208,
43-50; h alieato coi Boiognesi, 210, 5; sollecltato
dal duca d'E3te cerca di conciliare il pred. col Bo-
lognesi a proposito di una bastia eretta da Bolo-
gna sul confine d. Modenese, 18-20; col concorso d.
re dl Napoli ottiene che i Bolognesi abbattano la
detta bastia, raa loro riraane il diritto di riaizare
il tronco d. torre che segnava i loro confini sul
Panaro, 20-25; suol ambasc. con ambasc. d, re di
Napoll, d. Boiognesi ed agenti d. duca d'Este, vanco
al Panaro e vi stipulano i contratti d. condizionl
stabiiite tra il com. dl Bologna e lui in riguardo
al detto luogo, 26-29; Roberto da Sanseverlno fe suo
cap. (an. 1473), 213, 10 ; marita Caterina sua figlia
naturale al conte Girolamo Riario, e le da in dote
Imola, cedutagli da Taddeo Manfredi (an. 1474),
214, 19-21; cf. 213, 38-39; h ucciso in et4 di tren-
[Sforza G. Maria-Sforza Ginevra] INDICE ALFABETICO
767
tatrb anni, dopo sedici annl di regno, nella chiesa
dl Santo Stefano a MUano da Girolamo Olgiati e
da Glovanni Andrea da Lampugnano (an. 1476),
215, 47-216, 1-2 cf. 198, 12-13; la sua t affligge Bo-
logna e Giovannl Bentivoglio, 215, 2-4 ; gli succede
il iiglio Giangaleazzo, 4-5.
Sforza Giacomo bolognese, prende parte alla giostra
bandita in Bologna in onore d. nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 5-6; ne riporta l'onore e
il premio 6-7.
Sforza Giangalbazzo [Giovanni Galeazzo] marito di
Isabella di Aragona, 253, 45-46; cf. 33-39; 299, 24-
25; nipote di Lodovico Sforza k acclamato duca
alla f d. padre Galeazzo Maria (an. 1476), 216, 4-
5; vengono ambasc. di Bologna a condolersi con
lui della f d. p^idre e rallegrarsl dell'a8sunta si-
gnoria (an. 1477), 18-19; manda a Faenza Giovanni
Bentivoglio con genti d'arme in aiuto di Galeotto
Manfredi contro 11 fratello di qnesto, Carlo, 217,
45-47; arma cav. Antonio figlio di Bartolomeo Vol-
ta ambasc. di Bologna (an. 1478), 219, 38-39; e gli
dona la propria veste broccata con la divisa d.
calza morella e bianca, 39-30; e visitato in Mllano
da Giovanni Bentivoglio a cui fa molto onore (an.
1479), 221, 22-36, cf. 31-33; per Capodanno fa cav.
aurato Glovannl Marsili in preseaza d. Bentivogllo
e d. suo seguito (an. 1480), 31-34; dona a Giovannl
Bentivoglio per compensario d. sua fedelta in per-
petua proprietJ sua e d. suoi discendenti legittimi
1 castelli di Covo e di Antignano con ii ponte di
Pizzighettone, 34-39; cf. 307, 24; testimoni dell'istru-
mento, 221, 39-41; vuole che Giovanni prenda pos-
sesso d. castelU prima di tornare a IBologna, 41-43;
Ak licenza ai pred. di partire, 43; confina a Napoil
Ascanio Sforza, 222, 22; incarica Giovanni Benti-
voglio dl condurre il pred., dopo ii suo arrivo a
Boiogna, a Lorenzo il Magnifico, 23-24; e incarica
questi di tradurlo a Napoli, 24-25; insieme al col-
legati fa tregua col re di Napoli, 29-31; comanda
a Giovanni Beativoglio dl recare soccorso a Ercole
d'Este minacciato dai Veneziani (an. 1483), 224,
38-40; partecipa alla Lega con il duca di Ferrara,
1 Bolognesi, i Fiorentini, il re dl Napoli e altrl
aderenti, 47-48; ricomincia guerra ai Veneziani nel
Bresciano (an. 1483), 228, 7-8; suo zio Lodovico,
qual suo luogotenente fa pace coi Veneziani al-
rinsaputa degll alleati (an. 1484), 230, 42-44 ; con-
dizioni di essa, 44-48; gli h assegnata una quota dl
cinquantamila ducati per il pagamento d. condotta
di Roberto da Sanseverino, 231, 1; manda Gian-
giacomo Trlvulzio con raolte milizie al re di Na-
poll (an. 1485), 233, 39-30; ordina a Glovanni
Bentivoglio dl mandare aiuti alla Lega nel territo-
rio di Roma contro la Chiesa (an. 1486), 42-43; cf.
46-47; Roberto da Sanseverino gli invia Giulio Mal-
▼ezzi a pigliare la tcnuta d. castelli assegnatigli in
seguito alla pace con Venezia, 234, 36-31 ; gllela ri-
fiuta e ripudia I'amicizia d. Sanseverino affermando
che aveva tentato di tradirlo, 31-33; ordina a Bolo-
gna clie sia vietato il passo al pred. nel territorio,
39-41 ; si fa rappresentare alle nozze di Annibale
Bentivoglio dal conte Gulzza e da Antonio Trottl
(an. 1487), 236, 25; fa donare alla sposa una pezza dl
▼elluto cremlsino, 239, 4-5 ; nianda ambasc. ai Fio-
rentinl perchfe rilascino Giovanni Bentivoglio con-
dotto dai Faentini prigioniero a Firenze (an. 1488),
246, 50; 247, 1-2; invita il pred. in Parma a par-
lamento con altri signori per cose riguardantl lo
stato, 20-32; crea il pred. governatore generale d.
sue milizie, 25 ; e da una condotta di trecento ca-
valli al figlio di lui Annlbale, 36; manda Ermes
Sforza qual suo ambasc. a Roma, 33-33; manda am-
basc. a Giovanni Bentivoglio in seguito alla con-
giura d. Malvezzi, 252, 35-36; pregatone dal pred.
bandisce di Milano Lucio Maivezzi, 253, 11-13; in-
vita Giovannl Bentivoglio alle sue nozze con Isa-
bella d'Aragona, 37-39; riceve con molto onore An-
nibale venuto in vece d. padre, 39-41; accoglie la
sposa con grande apparato in castello (an. 1489), 45-
46; manda Anton Maria da Sanseverino a Firenze
a condolersi con 1 figll di Lorenzo de' Medici d.
t di lui (an. 1492), 265, 47-50; tratta e conclude
con Giovanni Bentivogllo il matrimonio di sua
nipote Ippolita alla quale da una ricca dote, con
Alessandro figlio d. pred., 266, 10-13; accoglie bene-
volmente Alessandro venuto per le nozze e a pren-
dere Ippolita, 13-15; bandisce in suo onore una gio-
stra, 16-17; entra In lega col pp. e i Veneziani, dalla
quaie poco dopo il pp. si scioglie (an. 1493), 270,
4-5, 7; t a Pavia (an. 1494), 283, 33-34.
Sforza GiifBVRA figlia naturale di Alessandro, 147,
13-14; [di Costanzo !], 374, 35; nipote d. duca Fran-
cesco di Milano, 147, 14; raoglie dl Sante Bentivo-
gUo, 16; 374, 35-36, e in seconde nozze di Giovanni
Bentivogllo, 183,31-23; 374, 30-31 ; madre di Ercole,
171, 37-38, 374, 29-30, di Costanza entrambi di Sante,
213, 16, di Annibale, Cornelio, Donnino, Lodovico
Isotta tutti t bambini, 374, 31-33; poi di Bianca, 33;
di Francesca, 33; di un altro Annibale, 256, 9-10; 374,
33; di Eleonora, 235, 78; 374, 33-34; di Camilia, 34;
dl Violante, 34; di Alessandro, 256, 10 ; 374, 35;
di Ermes, 256, 11; 374, 35; di Isotta, 35; di An-
ton Galeazzo, 256, 10; sorella di Costanzo signore
di Pesaro, 215, 7-8; 227, 38-39; dodicenne h offerta
in moglie a Sante Bentivogllo (an. i4S4)> 147, 13-
14; conchiuso 11 parentado h mandata a prendere
a Pesaro da cittadini Bolognesi, 15; nomi d. pred.,
16-22; invitl e preparatlvl fattl per le nozze, 33-148,
1-31; giunge a Bologna entrandovi da porta Mag-
giore, 32-34; suo itinerario per recarsl a casa d.
sposo via San Donato, 34-35; suo seguito, 35-37;
le nasce Ercole (an. 1459), 171, 37-38; corrlsponde
aU'amore di Giovanni Bentivoglio (an. 1462), 180,
35-36; accoglie la domanda di matrimonio fattale
dal pred. (an. 1464), 183, 21-23; ottenuta la dispensa
per la parentela lo sposa, 23-35; saputo degli onorl
resl a suo marlto dal duca Sforza ordina feste in
Bologna nella strada San Donato (an. 1471), 207,
23-25; dona a Ongarlno, vincitore nella giostra corsa
all'uopo dai soldatl innanzi al suo pal. una borsa
dl drappo d'oro con due ducati, 28-29 ; le e regalato
una grossa perla dal card. Riario padrino di un
suo figlio (an. 1473), 213, 40-41; Invitata a Pesaro
dal fratello Costanzo alle sue nozze con Marla Ca-
milla principessa di Rossano, parte di Bologna con
ricco seguito (an. 1475), 215, 7-13; terminata la fe-
sta torna a Bologna, 13-14; ospita lietamcntc nel
suo pal. Caterina Riario (an. 1477), 216, 15-16; ap-
768
INDICE ALFABETICO [Sforta Oinevra-Sforaa IppoliU)
prcnde con dolore la f d. fratello Costanzo (an.
1483), 227, 3S-40; h Invltata col marlto al banchetto
oflerto da Andrea Gratl a tua figUa Vlolante *po-
■ataii a Pandolfo Malateita (an. 1485), 232, 4-«; e
a quello dato da Mino Rossi, 6-7; con 11 marlto
riceve lietamente In casa ia tposa di Annibale e
l'accompagiia ai suo quartiere (an. 1487), 237, I6-1»;
ascolta la messa in San Petronio riccamente ve-
ttlta al seguito d. sposa, 239, 25-27, 35-36; la sua
efEgle h dipinta su una parete d. cappelia lientivo-
gllo in San Giacomo, 243, 18-19; si dispera per le
Tioienze subtte dal marito a Faenza (an. 1488),
246, 39-40; avuto notizia d. scampo di lui, rictiiama
gli armati recatisi a Castei Bolognese contro Faen-
za, 43-46; i congiuratl contro 1 Bentlvoglio affidano
a Giulio Malvezzi il compito di ucclderia con le
figile mentre cenavano, 249, 30; 250, 1; accompa-
gna a Rimlni Violante sposa di Pandolfo Malate-
sta (an. 1489), 254, 16-17 ; dopo le feste va a Pesaro
e quindi a Loreto, donde torna a Bologna con tutto
il seguito, 33-23; ric. 26; ii suo nome, con la men-
zione d. numero d. suoi figli viventi h riportato
nella tavoletta di piombo murata neU'un dei canti
d. torre d. pal. BentivogHo (an, 1490), 256, 8-U;
rlccamente vestita riceve Ippolita Sforza sposa di
Alessandro (an. 1493), 267, 3-4; con il marlto aspetta
a casa ia figlia Violante venuta in visita a Bologna
(an. 1493), 273, 35-36; accompagna Isabelia Gonzaga,
sua ospite, a messa in San Petronlo (an. 1494), 276,
36-37; lia molto affetto per la strega Gentiie Bu-
drioii, alla quale aveva sistemato tre figlie, 295, 19-
21; riceve con molto onore Isabella Sforza di pas-
saggio a Bologna (an. 1500), 299, 27-28; conosciuto
dal marito il fatto d. lettere d. Marescotti al Va-
lentino per invitarlo a Bologna a cacciarne l Ben-
tivoglio delibera con Ermes, e all^insaputa di Gio-
vannl che non l'ovrebbe permesso, dl disfarsi d.
Marescottl (an. 1501), 305, 1-5; accoglie con molta
f esta Lucrezia Borgla (an. 1 50»), 309, 28 ; riceve con
deferenza Galeazzo Marescottl (an. 1503), 325, 30-
23; veduto rovlnato dal terreraoto una parte d. suo
pai. e inclinarsi la torre va ad abitare nel mon. d.
suore d. Corpo di Cristo dlchlarando che non rien-
trer& in casa sua sino a che non ne sia abbattuta
la torre sino al tetto d. pai. (an. 1505), 334, 24-
27; dissuade II marlto dal recarsi coi figli a Roma
ove erano stati cit, dal pp. temendo non vl sieno
fatti prigioni (an. 1506), 344, 26-28; ha un colloquio
con il commissarlo di Giulio II nella chiesa del-
1'Annunziata fuori porta San Mamolo, 345, 12-13;
addolorata comincla a radunare le sue robe e man-
darle fuori dl c, secretaraente di notte, per non
dare Tailarmc al popolo, 346, 46-48; 50; 347, I-2 ;
fa anche partire segretamente i figll di Annlbale e
dl Alessandro, 346, 48-49; non parte di Bologna con
le nuore per parlare al pp. in favore d. sua fami-
glia, 353, 50; 354, l; h awertita che 11 pp. noa
vuole ascoltarla, anzi ordina che lasci Bologna e ii
territorio prima d. suo arrivo, 1-3; disperata parte
ia notte avantl d. venuta d. pp. con Vlrginio, Giam-
battista e Cesare figliuoli naturali dl Ascanio ri-
masti pr. dl lei, 3-6; va in Lombardia portando
seco Infinite ricchezze, accompagnata da Alberto
Albergati per commissione d. Senato e da cavalli
d. march. Gonzaga, 6-7; dimora a Butteto nel ter-
ritorio di Placenza (an. 1507), 368, 30-31; Tolea-
do rlmpatrlare tcrlve al marito estere 11 momento
opportuno dl rientrare In Bologna ove erano ancora
amatl, estendone utcito U pp. e dltciolto l'etercito
d. Chieta, 31-31 ; l'etorta a fare da Aietsandro chie-
dere aluto al re di Prancia che era In Genovt, 31-
34; il suo parere h accettato dol marito clie ne acrlTe
ad Alessandro, 34-40; h dissuasa da GloTanni per
i'amblgua rlsposta d. re a niente tentare per 11 mo-
mento, 40-44, e conslgliata invece ad aspettmre che
le cote naturalmente cambino In ioro favore, 44-46;
non si persuade, 47-48; incita Annibale ed Ermet cul
dk sedicimila ducati per assoldare gentl, a pattare
contro Bologna, assicurandoll che gluntivl vl tareb-
bero subito introdotti, 48-369, 1 ; riceve a Busteto
una lettera d. marito in cui egil i'accuta dl ettere
caglone per le tue vioiente potsioni dl tuttl 1 loro
mall, 373, 47-374, 1-5, I'accusa amhe per lo tconti-
gliato tentativo su Bologna da lei voiuto, dl avere
messo i figli tn pericoio, lul In prigionc e dl essere
stata causa d. distruzione d. loro pal., 3-13 ; al ieg-
gerla cade f per il dolore, 14-13; essendo tcomuni-
cata le h negata sepoltura in luogo tacro, lS-19 ; e
i frati Zoccolantl che Taccompagnano ai sepolcro
sono dal pp. privati d, ioro uffici, 19-23; considera-
zionl d. storico suiia sua triste fine e sulla sua vita,
374, 23-25, 36-40; 375, 5-14; versi propalati contro dl
lel In Bologna, 374, 39-375, 1-4; sua eti al tempo
d. t, 374, 36; valori da lei lasciati, 29.
[SforzA Giovanna] V. Bentivoglio Gioz^anna.
Sforza Giovanni naturale di Costanzo, gli succede in
Pesaro alla sua t (ao- 1483). 227, 38-40 ; si fa rap-
presentare dal fratello Galeazzo nlle nozze di An-
nlbale Bentivoglio (an. 1487), 236, 28; suo dono
alla sposa, 239, 9-10; alla colazione nuziale rlceve
in presente un carro carico di gamberl tutti dl
zucchero, 240, 23-24; riceve da Giovanni Bentivoglio
un ricco dono per le sue nozze con Lucrezia Bor-
gia (an. 1494), 275, 36-38; cf. 309, 1-2; si reca a
Venezia a domandare aluto ai Veneziani contro U
duca Valentino (an. 1500), 300, 40-41; nel frat-
tempo i Pesaresi danno ai pred. la rocca
44; h cacciato dl stato dal cognato Cesare ed h dal
pp. annuilato II suo matrimonio, 309, 2-3; t '1 PP>
passa di Bologna dl ritorno nel suo stato (an. 1503),
324, 7-8 ; entra in Pesaro, 21.
[Sforza] GiovANKi Casa naturale d. duca Galeazzo
Marla h fatto prigioniero dai Francesi (an. 1500),
299, 9-10.
Sforza Ippolita figlia dl Carlo, fratello naturale d. duca
Giangaleazzo, e di Blanca Slmonetta, 266, 11-13; h
sposata da Alessandro Bentlvogiio al quale porta
una ricca dote, 13-13, 16 17; cf. 353, 36-37; 354, 31 ;
parte col marito di Milano accompagnata da un
corteo di trecento cavalli, 266, 33-37; h salutata a
Ravone pr. Bologna dal suocero e da tuttajla no-
bUti, 38-40; sua acconciatura e descrizlone d. cor-
teggio e d. accoglienze che riceve sino al p«I. d.
suocero, 40-267, 1-3; all'entrata ie vengono incon-
tro Ginevra, Lucrezia Bentivoglio e gentildonne d.
c, 3-4; assltte alla giostra a Santo Stefano, 5-7;
ablto e norai d. suol ttaffierl, 11-13; dlTertlmentl e
giostre In suo onore, 30-33; fc cresimata in San Ple-
[Sforza Ippolita-Sforza Lodovico] INDICE ALFABETICO
769
tro di Bologna dal card. Bernardino Carvajal (an.
1496), 291, 4; le rendite d. sua dote sono seque-
strate (an. 1500), e poi restltulte dal re di Francia
per mezzo d. ricerfe d'Amboise (an. 1501), 307, 25-
37 ; disperando d. ritorno d. raarito, parte piangendo
di Bologna con le cognate Lucrezla e Glacoma (an.
1506), 353, 46-47; tutte insleme si recano a Mantova
accompagnatevi da Giambattista Castelll, da Vin-
cenzo Fava, da Prlamo Maccliiavelli e da cavalli
d. marcli. Gonzaga, 48-50 ; con i iigli e i suoi averi
si trasferisce in Lombardia nei suoi castelii, 347,
36-37.
Sporza Ippolita Maria figlia d. duca Francesco, spo-
sata ad Alfonso d'Aragona (an. 1465), 187, 37-38;
vlene a prenderla il cognato Federigo con nume-
roao seguito di gentiluomini, 38-41; 45-188, 1-4; parte
dl Milano con novanta carriaggi, 4-8; si ferraa a
Confortino nel pal. di Galeotto Marescotti trattata
dai Senato di Bologna, 8-9 ; entra in questa c. ono-
revolraente ricevuta dai maglstrati e dai nobili, 9-
10; alloggia in casa di Giovanni Bentivogllo, ll;il
pred. fa correre in suo onore un palio in strada
San Donato, 12-14; parte di Bologna per Firenze,
15-16; ric, 28; h a Siena quando viene la nuova d.
priglonia e d. f di Giacorao Piccinino, 33 33; fe ri-
cevuta a Napoll con grandissimo trionfo, 34-35; ric,
189, 16-18; regala alia sposa di Annibaie Bentivo-
gllo una pezza di damascliino d'oro (an. 1487), 239, 6.
[Sforza] Isabella V. Isabella d'' Aragona.
Sforza LoDovico duca dl Bari, governatore poi duca di
Milano ; quale luogotenente di Giangaleazzo con-
chlude la pace coi Veneziani tra San Zeno e Bagnolo
allMnsaputa d. Lega (an. 1484), 230, 42-44; patti d.
pred. pace, 45-231, 1-3; giunge verso Parma con
moltl soldati per prendere in mezzo Roberto da San-
•everino, ma non riesce (an. 1486), 234, 50; 235,
1-3; fa un doao a Lucrezia d'Este sposa di Annl-
bale Bentivoglio (an. 1487), 239, 7-8; convlene col
duca di Milano al parlamento d. collegatl in Par-
ma (an. 1488), 247, 20-21 ; invita alle sue nozze con
Beatrlce d'Este Annibale Bentivogllo e lo riceve
molto cordialmente (an. 1491), 263, 1-3; per ia gran-
de potenza di Giovannl Bentivoglio pensa dl averlo
a difesa sua e d. duca e lo crea cap. di tuttl i suoi
soldati dl qua d. Po, e gliene manda lo stendardo
(an. 1493), 270, 11-15, per un tale Glacoraello, I8-1»;
quale governatore d. duca di Milano entra in lega
con Alessandro VI e i Veneziani, 4-5; si reca a un
parlamento d. principi d'Italia a Ferrara, 272, 13-
15; delibera di farvi uccldere Giovanni Bentivoglio
da uno d. suoi nelPentrare a raensa, I8-20; ne parla
al duca di Ferrara di cul erano ospiti, che non
osa prolbirgllelo, 20-32; raa il Bentivoglio avvisato
parte e sfugge al pericolo, 24-26; si ignora la cagio-
ne dalla quale era raosso al delltto, 26-37: invlta
Carlo VIII a scendere in Italia e irapossessarsl d.
regno di Napoli (an. 1494), 276, lo-U; ric, 23; per-
suade 11 Senato di Bologna a concedere libero passo
al pred., 277, 1; raanda a Bologna Tarciv. Guido
Antonio Arciraboldi per tenere in fede i Bolo-
gnesi, 3-5 ; suol cavalli sono inslerae a quelli fran-
cesi nell'avanguardla deireserclto dl Carlo VIII,
18-1»; lono in lega, contro lui e 11 suo alleato Car-
lo VIII, 11 re dl NapoU, 11 pp., 1 Florentlni, Cate-
rina Sforza Riario, Astorre Manfredl, 4g-50; sfratta
dai suol stati Lucio Malvezzi a richiesta d. Ben-
tlvoglio, cui scrlve afFettuosaraente promettendogli
che nessun Malvezzi sar^ accolto o favorito nem-
meno dai Sanseverlno, 278, 32-40; accompagna Car-
lo VIII, 283, 32 ; glunto a Borgo San Donnino gli
vlene notizia d. f d. duca Giangaleazzo, 32-33 ; toma
subito a Milano, ove h creato duca e coronato, 33-
35 ; riceve ambasc. di Giovanni Bentivogiio a con-
dolersi d. f d. duca e felicltarlo d. ricevuta dignlt^,
35-38; gli sono inviatl ambasc. dai Veneziani a far-
gli oraaggio, 284, 21-23; Glovanni Bentivoglio gli
raanda il figlio Antongaleazzo con molto seguito
a rallegrarsi d. successi d. suo aileato Carlo VIII
(an. 1495), 285, 25-37; accoglie benevolraente l'ara-
basc, 37-28; fa lega con il pp., 1'irap. Massimiliano
i reali di Spagna e i Venezlanl contro Carlo VIII,
i cul successi lo intimoriscono, 38-41; lo partecipa
ai Bolognesi, 41 ; la pred. Lega h resa pubbilca, 43-44;
alla sua incoronazione per raano degU arabasc. del-
l'irap. Masslrailiano vengono ad assistere Annibale
Bentivoglio per ii padre Giovanni, Andrea Grati
e Alessandro Volta per il Senato di Boiogna e rap-
presentantl di tutti 1 principi all'Infuori d. re dl
Francia, 45-49; finita la festa consegna ad Anni-
bale Bentlvoglio clnquanta uorainl d'arrae perchi
si ponga a ordine contro i Francesi, 286, 1-2; manda
ai pp. seicento cavalli sotto 11 coraando di Fracasso
da Sanseverino, 3-6; gli vengono daila Carapania,
ove aveva ie sue stalle, sessantaquattro bellissimi
puledrl che passano di Bologna, 7-9; Annibale Ben-
tivoglio si reca a Mllano in suo aiuto contro il
duca di Ori^ans, che gli aveva raosso guerra, 10-
11; d4 al Bentivoglio pred. cinquemila ducati per
provvedere soldati, 19-20; sue mllizie accorapagnano
in salvo Alessandro VI a Perugia, 33-34; dona il
borgo di Gallarate con tutte le sue pertlnenze a
Giovanni Bentivoglio e ai suoi discendenti raaschl
legittirai, 39-43; fa pace con Carlo VIII, 287, 43; 1
Medici sperano per mezzo suo di rientrare in Fl-
renze, 44-45; a questo scopo fe visitato In Milano
dal card. Giovanni, 46; fa incarcerare il conte Pi-
lippo Borromeo, 288, 13-14; a istanza di Giovannl
Bentivoglio lo libera, ma io confina prima a Boio-
gna e poi a Ferrara, 14-15; coi Venezianl e 11 pp.
assolda Giovannl Bentivoglio per avere Bologna
dalla loro parte (an. 1496), 43-46; condizloni e mo-
dalita d. condotta, 47-289, 1-45; con 11 card. leg.
Bernardino Carvajal si reca a Meda a rlcevervi
i'irap. Massimiliano, 291, 14-15; gil t di parto la
moglle Beatrice (an. 1497), ^^2, 37-38; invita An-
nibaie Bentivogllo a recarsi In Lombardia contro
i Francesi capitanatl dal Trlvulzio, 38-40; lo raanda
in Toscana con duccento soldatl in aiuto d. Fioren-
tlni (an. 149S), 295, 36-38; sue milizie sotto 11 co-
mando di Carlo Grati sono invlate da Giovannl
Bentlvoglio in aiuto d. Florentlnl contro Pisa, 44-
45; raanda soldati in Romagna a presidiare Imola
e Forll (an. 1499), 296, 7-8; concede a Fracasso da
Sanseverino la licenza chiestagli ordinandogll dl
lasciare Milano entro due ore e 11 ducato In due
glorni, 11-13; priva 11 pred. d. casteiil e d. roba che
aveva in Lombardia, 12-13; i Venezlant sono sde-
gnati con lul per l'aluto dato ai Florentlnl contro
T. XXXm, p. I — 49.
770
INDICE ALFABETICO
[Sforza Lodovico-Siena (ci/tii)]
Plia, 30-]}, e •! alleftne con il pp. e il re dl Pran-
cla per togliergU la Lombardla, 25-36, luUa quale
Lulgl XII vantara dirlttl quale erede di Valentlna
Vliconti, 23-35: inteio d. Lega a' suoi danni li ac-
coita a Maiiimlllano imp. e clilede aluto a Ba-
Jaiet II, 31-33; gii h mandato da Annlbale Bentlyo-
glio Carlo Gratt con cento uomini d'arnie, 34-35;
cf. 297, 25-36; altrl armati gll lono mandati da Gio-
rannl e da Aleisandro Bentlvogiio contro ii re dl
Francia, 296, 36-38; iblgottlto d. progreisi d. Fran-
ceil che gli avevano preso Novi, Tortona, Aleisan-
dria aenza colpo ferire, parte dl Milano mandando
avantl ii luo teioro, 297, 5-6; si reca in Germania
per 11 lago di Como coi fratelio Ascanio, il card. da
Sanievcrino e i figii, iasciando ben munito il castello
dl porta Glovia a Bernardlno da Corte, 7-9; cf.
299, 4 ; 11 pred. vende per denaro 11 casteiio a Lui-
gi XII, 297, 12-13 ; h cosl vlnto prlma dl corabattere
13-14; perde lo stato tenuto dai suoi per clnquanta
annl, 14; scende In Italia con un esercito dl venti-
mila uomini per rlacquistarlo (an. 1500), 299, 3-4;
cf. 372, 4»; 373, 1; rlentra In Miiano, 299, 16-17;
paaia U Tlclno e rlcupera Vegano, 17-18; avendo
rlpresa quasi tutta la Lombardia h a Novara ven-
duto dagli Svizzerl e condotto prlgioniero in Fran-
cia, 18-lf.
Sforza contb Marco [Marco da Cudignola] Ak in ma-
trimonio sua iiglia Camllia a GiuUo Malvezzi (an.
1464), 183, 26-28.
[Sporza] Pandolfo [Pamlolfo da Ptsaro] rappreienfan-
do Giulio Cesare da Varano aile nozze di Annlbale
Bentlvogiio In Boiogna, va incontro agll sposi fuori
porta di Galilera (an. 1487), 236, 22, 29-30; alia co-
lazione nuziale riceve in presente una fortuna sopra
un castelio tutto dl zuccliero 240, 23.
Sporza Polidoro figiio naturale di Galeazzo Maria ; va
per incarlco dl lui ail'Enza Incontro a Giovanni
Bentivogllo (an. 1471), 206, 46-47; conduce 11 pred.
a Parma e qulndi a Milano, 47-48.
Sforza Raimondo parte di Lombardia e alloggia con
le sue genti in vari luogiii d. territorio di Boiogna
(an. 1469), 201, 30-31.
Sporza Roberto \Roberto da Cudinola, Signor Ruberto\
h cap. neii'eserclto mandato dai duca Sforza in aiu-
to di Bologna (an. 1455), 154, 20-21 ; resta in questa
c, 25-26; % uno d. comandanti ie milizie d. duca di
Milano dl ritorno dal regno di Napoli (an. 1466),
191, 44-45; parte di Toscana con Don Alfonso e
si reca airesercito d. Lega ail'ldice con duemiia
uomini (an. 1467), 193, 48-4».
[Sforza Sforza Maria] duca di Bari \duca di Barri\
fratello d. duca di Milano e suo ambasc. con altrl
al pp. per congratularsi d. sua eiezione (an. 1471),
208, 44-45; passa di Parma onorevolmente ricevuto,
43, 48; h ospitato da Giovanni Bentivogllo, 49; parte
per Firenze, 50.
Sforza Sporzino bastardo d. duca Francesco, 192, 33;
193, 11; fugge da Galeazzo Maria e va con poca
gente a Correggio e quindl nel Bresciano ove si
pone agli atlpendl di Bartolomeo Colleoni (an. 1467),
192, 33-35; h neU'esercito d. pred. contro Firenze
193, 11 ; lascia 1'eserclto d. CoUeonl e va a coUoquio
col conte d'Urbino 197, S-7; quindi passa a Mllano
dalla duchessa, 7.
Sforza TRisTAifo ilglio d. duca Franceaco, 186, 3*-37;
190, 2; giunge a Bologna con cavalli e fantl per
paisare in Romagna (an. 1464), 186, 26-27 ; alloggla
nel pal. dl Giovannl Bentivoglio, 28; parte accom-
pagnato da Galeazzo Mareicotti, 28-39; per ordine
d. padre li apparecchia a recarsl In aluto di Bolo-
gna con molte bande di cavaili (an. 1466) 190, 3-1;
con esse giunge a Bologna ed h alloggiato In casa
d. DaUe Correggie, 24-36, e la sua compagnia nel
terrltorio, 26; appreia la lublta f d. padre parte con
1 suol soldatl per Milano, 44-45.
SpoRZlNO V. Sforta S. v. anche Btntivoglio Sforta.
SauizzERi V. Svixxeri.
SlBALUlNl Francbsco \Francesco Siia/dino] multato in
quattrocento ducati per il rifacimento d. pal. Man-
scotti alla cul rovina avera preio parte (an. 1508),
387, 3; 389, »/.
Sibaldini Giacomo fa un preiente aUe nozze di Giulio
Malvezzi (an. 1464), 184, 43.
Sibaldini Vincsnzo multato In centoquindici ducati
per li rifacimento d. pai. Mareicotti alla cul rovina
aveva preso parte (an. 1508), 387, 14; h clt. a di-
fendersi, 392, 33.
Siccardo (Montb) dl Ik d. Foglla; vl si rifugia Nicol6
Picclnlno sconfitto (an. 1443), 97, 9-10.
SiciOATA fa un dono a Sante Bentlvogllo per le nozze
(an. 1454), 151, 14.
SiciLiA. Vi fugge SUvestro Acclaiuoli nipote dl Angelo
dopo scoperta la congiura contro Piero de' Medici
(an. 1466), 192, 16; ii Senato di Boiogna vi manda
a comperare grano (an. 1483), 227, J4-25 ; Carlo VIII
se ne intitola re in una lettera al Senato di Bolo-
gna (an. 1496), 292, 15-I6.
— (rbgno) h lasciato da Alfonso V al frateUo Gio-
vanni re di Navarra (an. 1458), 165, «0-41.
— (VlCERft) f. Paruta Ruggiero.
SlBNA (cittX) " leggende sulla sua origine, XII, ii-is «
Francesco da Carmagnola con 11 genero Lulgi dal
Verme vi sl recano ai bagni (an. 1428), 7, 40; ne
parte Timp. Sigismondo di Lusseraburgo per Vi-
terbo (an. 1433), 33, 45-46; vi fugge da Firenze Ga-
leotto CanetoU (an. 1435), 43, 39; vi giunge il nuovo
pod. Nicol6 Sanutl ed h rlcevuto con raolto onore
(an. 1441), 70, 26; cfr. 25-27; vi sl reca da Firenze
Eugenlo IV con tutta la sua corte (an. 1443), 75,
14-15; vi t e vl i sepolto ii vesc. dl Bologna Nl-
C0I6 Aibergati, 76, 9-12; U Senato di Bologna vi de-
posita tremllacinquecento ducati da pagarsi a Tar-
taro castellano di Galliera, aUorchfc questi avri con-
segnato 11 castello, 91, 13-14; vl h di passaggio U
pp. Pio II (an. 1459). 167, 39, U quale ne parte per
Flrenze, 169, 33-34; di nuovo vi passa ii pred. v6lto
a Roraa (an. 1460), 173, 30; vi si reca pr. il pp. e
accompagnato da ambasc. bolognesi 11 nuovo card.
Angelo Capranica a prendervi U cappeUo, 174, 8-10;
1 pred. ne ripartono, lo-U; vl giunge 11 prlnclpe
Federlgo dl Aragona con largo segulto in via per
Mllano (an. 1465), 187, 41; vi passa 11 re di Fran-
cia Carlo VIII diretto verso Viterbo (an. 1494),
284, 36; vi si reca Carlo VIII (an. 1495), 286, 43-44;
U pred. ne parte per Pisa, 45; ric. 296, 6; sua mo-
neta bandita di Bologna (an. 1501), 308, 28-29; * vl
sogglorna frate Cherublno Ghlrardacci (an. 1S43),
XII, 11-12 ; 11 pred. ne parte 20 ,.
[Siena (aitadim)-Simoni Giacomo] INDICE ALFABETICO
771
SlENA (CITTADINI ILLUSTRI O KL. A UFFICI PUBBLICl) V.
Albizzescht Bernardino ossia San Bernardino da Siena,
Marescotti Armando fretore di Chianciano, Petrmed
Antonio fretore e cap. di Bologna.
— (podesta) V. Nicolh Sanuti (an. 1441) Agamennone
Marescotti (s. a.).
— (siGNORi) sono iuvitati da Sante Bentiroglio alle
sue nozze (an. 14S4), 147, 23, 25.
— (territorio). Vi passa Cesare Borgia (an. 1503),
321, 9-10.
" SiGKicBLLi FiLlppo. To casa sua abita Andrea Ghirar-
daccl (an. 1559), V, 16-17 „.
[SlGHtCELLi] fra Gaspare [Fra Gasfare da S. Giovanm\
predicatore eccellente, teologo, filosofo e vesc. di
Imola, t (an. 1457), 164, «-«.
" SlGHlNOLFi LlNo pubbUca neWArchig-innasio una lettera
d. Ghirardacci con il titolo C/n autografo sconosciuto
(U fra Cherubino Ghirardacci (an. 1908), XXVII,
17-31 „.
SlGlSMONDO [ Gismondd\ v. Bentivoglio S., Brandolini S.,
Covafani S., Este (D') S., Gontaga S., Magnani S.,
Malatesta S., Poeti S., Roverella S.
SiutsMOKDODi LussEMBUROo imperatore; rappacificatosi
col pp. parte dl Siena dove erasi trattenuto sei mesi
e va a Viterbo (an. 1433), 33, 45-46; 4 ricevuto e
Incoronato in Roma imp. dal pp. con molta solen-
niti, 36, 13-14; ne parte per Perugla e Rimini, 15;
arma cav. Slgismondo Malatesta signore di Rimini
e Malatesta Novello di Cesena, 15-16; si reca a Fer-
rara e vi arma cav. il bolognese Carlo da Saliceto, 17-
IS; va a Mantova e ne crea raarch. Gian France-
sco Gonzaga, 19 ; torna in Germanla 30; f lasciando
erede d. regni la figiia Elisabetta moglie di Alberto
duca di Austria (an. 1437), 50, 15-17; 11 pp. gli ce-
lebra solenni esequie in San Petronio di Bologna
(an. 1438), 30-31.
[SioisMONDO DUCA d'Austria] viene a battaglia con
Roberto da Sanseverino pr. II suo castello d. Pletra
in Val d'Adige (an. 1487), 244, 7-8.
SloisMONDO Dl RlMlNl V. Malatesta Sigismondo.
SlGiSMONDO (CHIBSA Dl San) V. Bologna {ehieso).
SlGNORINO V. Orsi S.
" SlGONio Carlo rlc, XLII, 11, as-as; ric. spesso dal
Ghtrardacci, CXXXII, 39-31 ; supera il pred. nella
cohoscenza dell'antichit& sebbene ne sia a sua volta
superato per l'amplezza dell'indagine, 31-39 „•
' — — fasso eit., CXXXVI, '5-«, jo-sa „,
SiLiMANi .... [Si/imano\ lua spezieria ric, 300, 6.
StLVBSTRO t». Ane/io {Dalle) S., AvogU S., Galletti S..
Gesso (da) S., Malatista S., Matta S., Tarafagoli
S., Torresani S; Vttxa {Dalla) S.; v. anche Matteo
di Silvestro.
.... SiLVESTRO (prats) abita in casa dl Tommaso da
Montecalvo; h Incolpato da Gentiie Budrioli dl
averle insegnato la magia (an. 1498) 294, 36.
.... SlLVESTRo campagnolo ; abltante in Bologna via de'
Magarotti; h gran bestemmiatore, e in punlzione
d. suo peccato gli nasce un figlio mostruoso (an.
1446), 120, 5-10.
SrLVESTRO (san) papa. Guido III Pepoll nel suo testa-
mento lascia tremlla ducatl perch^ gll sla fatta una
sepoltura In Nonantola (an. 1505), 339, 50; 340, I.
SlMIA V. Scimia.
SiMONB V. Barbieri S., Btvilaequa S., Bianeketti S., Bo-
nadies S., Calderini S., Camhi S., Manfredi S., Par-
lasca S., Stringhe (Dalle) S. ; v. anche Giacomo di
Simone.
.... SiMONE passa di Bologna al seguito di Giacomo
Piccinino (an. 1464), 185, g-11.
....SiMONE aiessandrino ; soldato d. Bolognesi; riporta
I'onore e il premio in una giostra corsa dai soldati
innanzi al pal. di Giovanni Bentivoglio (an. 1471),
207, 37-38.
.... SiMONB piemontese; parte di Bologna crociato con
Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 44.
SiMONE DA Belvedbrb. Suo dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 14S4), 149, 4.
SlMONE DA EsTE \Simone Estense] presenta al collegio d.
dottori in Padova Paolo G.hellini (an. 1498), 295, 48.
SlMONE E GlUDA (Chiesa dei Santi) V. Bologna {chiese).
SiMONETTA .... cav. accompagna con la moglie a Bo-
logna Ippolita Sforza sposa di Alessandro Benti-
voglio (an. 1493), 266, 34-36.
SlMONBTTA Angelo padre di Bianca, 266, 13.
SiMONBTTA BiANCA figlia dl Angelo, moglie di Carlo
Sforza e raadre di Ippolita, 266, 11-13.
SiMONETTA GiAcoMO accompagna con la moglie a Bo-
logna Ippolita Sforza sposa di Alessandro Benti-
vogllo (an. 1493), 266, 34-36.
SiMONETTA (fra) Eremitano; giunge in Bologna e allog-
gia in San Giacomo (an. 1453), 144, 14-15; aveva
coramissione dal pp. di perorare a Milano e a Ve-
nezia per la pace, 15-16.
SlMONETTO DA CaSTELLO D1 PiERO DELL'AqUILA [5«-
monetto da Castel San Piero dell* Aquila, Simonetto
dell'Aquila\ "k inviato dai Florentini con cavalli e
fanti ai Bolognesi (an. 1443), 88, 30-33; i cavalii al-
loggiano fuori strada Santo Stefano, 33; i pcdoni
nel Mercato, 22-23; ed egli nelle Lame, 33; e quivi
mantenuto e regalato degli Anziani, 33-34; con
altri capi passa a Corticella a porvi presidt per im-
pedire 11 libero passo al nemici, 35-37 ; recasi segre-
tamente a Imola con i cavalli, e ne pone a sacco e
fuoco il territorlo, 32-33; torna col bottino a Bolo-
gna, 33-34; e ci6 perch& Astorre Manfredl signore
dl Imola era contro 1 Bolognesl, 34-35; saccheggia il
territorio dl Medicina, Medesano e Castel San Pie-
tro che tenevano per il Dal Verme, 89, 41-43; ap-
prova II disegno d. Bentivogllo di andare col popolo
contro i nemici e liberare il territorlo, 92, 33-24;
esce con lul di c, 39-41, e prende parte alla batta-
glia, 41-93, 1-36; b mandato dal Senato dl Bologna
con Guido Rangoni e Gottlfredo ad assedlare Imola
e Faenza e saccheggiarne i territori, 95, 8-1 1; giunge
a Bologna con fanti e cavalll invlato dai Fiorentini
(an. 144S), 110, 37-38; cap. d. pred. va con Romeo
Pepoli contro San Giovanni in Perslceto (an. 1446),
115, 38-30.
SlMONi Annibale figlio dl Glacomo, 349, 7 ; parte dl
Bologna con la famigUa e i Bentlvoglio suoi amlci
(an. 1506), 348, 41; 349, 7.
SiMoNi Biaoio Qgllo di Giacomo, 349, 7 ; parte d! Bo-
logna cot suoi amici Bentlvogllo e la famiglia
(an. 1506), 348, 41; 349, 7.
SiMONl GlACOMO [Giacomo di Simone\ padre dl Nicol6,
349, 6-7; dl Annibale e Blaglo, 7; parte di Bologna
col suot amlci Bentlvoglio (an. 1506), 348, 41 ;
349, t.
i!
772
INDICE ALFABETICO [Slmoni Nicold-Soderini PieroJ
SiMONi Nicol6 figUo dl Glacomo, 349, 6-7 ; parfe dl Bo-
logna col luol amlci Bentlroglio (an. 1506), 348,
41 ; 349, 6-7.
SiNlBALDO V. BaUutm S., CMari S., Ordtlaffi S.
SlNiOAOLIA \S*nogaglia\ nella marca dl Ancona; t1 il
accampa SlgiimoDdo Malateita (an. 1462), 179, 31;
la rocca il rende al pred., che poitlvt presidl ne
parte, 33-34; ne i prefetto Giovannl della Rorere
(an. 1499), 297, 46; i presa dai cap. di Cesare Borgia
(an, 1503), 320, 38-39; 11 caiteilano non vuol ren-
derne la rocca clie ai Borgia, 41-42; 11 pred. fe solle-
citato dai suot capl a recarvisi, 41, e ▼! giunge, 45;
e sublto t1 fa ucctdere a tradimento Paolo e Fran-
ceico Ontnl, Vttellozzo Vlteiil e Ollverotto da Fer-
mo, 46-41; cf., 321, 1.
— (CARUINALB Di) V. Vigirio Marco,
SiPONTjNl (arcivsscoVi) V. Manfredonia (arcivescovi).
SiRO (San) [4i Santo Sfiro] v. Anionio da San Siro.
SlSTO IV PAPA al secolo frate Franceico dellaRoTere;
zto di Giuiiano della Rovere, 328, 14-lS; sua elezlone
(an. 1471), 208, 10-13; cf. 40; memore d. cortesie ri-
cevute da Gaieazzo Marescotti durante 11 suo sog-
giorno In Bologna, da carlche onorifiche ai tre flgil
dl iul, 17-31 : fa suo cublcularlo Battista Canonlci,
bologneie, 31-33; sollecltato dal duca d'Este scrive
at Bolognesi dl abbattere la bastia che aTCvano
eretta sul Panaro, 210, 13-14; gli ^ mandato dai
pred. GloTanni Papazzoni, che si raostra arrende-
Tole; 14-15; mae sconfessato dai Bolognesi che io re-
vocano e inviano in suo luogo Alberto Cattani, 15-
16; essendo dlfese dal pred. arditamente le ragioni
d. sua c. non insiste, 16-17; lua bolla alPabate di No-
nantola per la Galeazza in enfiteual al conti Guido
e Galeazzo Pepoli (an. 1473), 211, 15-16; concede a
Glovanni Bentivogllo che 11 suo prlmogenlto gU
succeda neirufficlo d. Sedlci (an. 1473), 213, 14-15;
anche gll concede 11 privilegio di creare notai, legit-
timare figli ecc. fattogli chiedere dal Senato per
mezzo dl Bernardo da Sassuno, 30-33; elegge sena-
tore dl Roma Gaspare Grassi bolognese, 42-43; gll
^ mandato dai Bolognesi Glan Fiilppo Salaroii a
condolersl d. t d- nepote card. Riario (an. 1474),
214, 3-3; concede al Salaroll varl prlvilegi per Gio-
vann! Bentivoglio, 3-5; accorcia 1 termlni d. ceie-
brazione d. giubileo sembrandogli troppo lungo 11
terapo di cinquanta anni di fronte alla brevlti d.
Tita umana, 215, 40-43; nomina vesc. dl Bologna
Franceico Gonsaga (an. 1476), 44-45; autorizza 1 tre
canonicl d. Duomo di Bologna, che presiedono alta
nuova fabbrica, di fare U saldo ai Pepoli d. danaro
dal pred. pagato al capltolo per la detta fabbrica
(an. 1477), 217, 36-41; cf. 26-34; i In guerra con i
Fiorentlni (an. 1479), 220, 12; Tlene In sospetto che
GioTanni Bentivogiio, al soldo d. duca di Milano
legato coi Fiorentlni, lo osteggi, 13-14; per arerne
la prova scrive al Senato di Bologna chiedendo
alloggio nei contado per seicento caTallt, che gli
riene rifiutato, 14-1 s; si adira e riscrire a Bologna
pretendendo gll alloggi, 31-33 ; Lodovico Sampieri
ambasc. scusa ii Senato e gli rlafferma 1'impossi-
btiiti dl contentarlo, 33-37; risposta evasiva rlceTe
dairambasc. quando io incarica di ordinare al Ben-
tiToglio dl non soccorrere 1 Fiorentini, 37-30; licen-
zia adlrato e con mlnaccie ii Sampieri, 30-31 ; InTla
al gorernatore dl Bologna notisla d. Lega fatfa con
1 Venesiani (an. 1480), 222, 4-S; con 1 quali muore
guerra al duca d'Eite (an. 1483), 225, 37; ie forze
d. Lega contraria Tanno contro Porli per obbli-
garlo a muoTcre l'esercito che era a Roma, e la-
sciare coil Tia iit>era alfesercito napoietano in loc-
corto dl Roberto Malatesta, 46-41; in pertcolo da
piit lati cambia polltica e delibera di rappacificare
1 Veneztani con Ferrara, 226, 8-10; non riesce a per-
suadere t pred., 10-13; aliora entra !n lega col Fio-
rentinl e loro alleati e minaccia dt icomunlca i Ve-
neztani qualora continuino a molestare Ferrara;
13-15; U scomunica e Interdlce, 15; manda U card.
Gonzaga con molte milizie in atuto di Ferrara, 15-
17; dai pred. sl fa rappresentare alla dleta d. coi-
iegati in Cremona (an. 1483), 36-37; conduce ai luoi
stipendi Giovanni Bentivoglio, 35-38; crea protono-
tario apostollco l'undtcenne Antongaleazzo figlio
d. pred., 227, 38-39; U Senato dl Bologna gli manda
Giroiamo Ranuzzi e Giovanni Filippo Soiaroti a
chiedergii ieg., e vesc., 228, 34-35; mentre 1 pred.
ambasc. sono In viaggio, appresa la f di Franceico
Gonzaga, crea vesc. e leg. di Bologna suo nipote
Giuliano della Rovere, 31-33 ; agli estremi di lua
vita tratta e conchlude la pace tra 1 potentatl Ita-
lianl avcndo mandato messi a Firenze, Venezia e
Napolt (an. 14S4), 230, 33-35; 35-37; dona molta ar-
genteria a Giroiamo Rlario (s. a.), 232, 30.
" SisTo V PAPA. Suo prlTilegio allo storico fra Cherublnu
Ghirardacci per la pubblicazione d. sua Historia di
Bologna (an. 1588), XLV, 39-XLVI, 1-43 ,.
SiSTO (cARDiNALi Dl San) V. Ambois» (Z>') Giorgio, Grassi
Aehille, Riario Pietro.
SlVKRO (Battista di) V. Severi Battitta.
Snardi Lodovico \Lodovico Smardi] cameriere dl Ga-
leazzo Maria Sforza ; lo accompagna a Bologna
(an. 14S9), 169, 11-13.
SoANo PiETRO cap. d. guardia in Boiogna ; apre la porta
del pal. degli Anziani a Battista Canetoll (an. 1439),
56, 39-40.
SoDBRlNi Francesco detto CARD. VoLTERRA; card. d. ti-
tolo dl Santa Susanna, vesc. di Volterra e frateUo di
Ptero, 323, 12; passa di Bologna reduce di Franda
(an. 1503), 13-13; alloggia nel monastero dl San Sal-
vatore, 13; si reca a Bologna con Giulio II e di
nuovo alloggia in San Saivatore (an. 1306), 356, 48-49.
SoDBRiNi LoRKNzo figllo di Tommaso, 192, 15; icoperta
la congiura ordita da Nicold Soderini contro Piero
de' Medicl, fugge a VenezU (an. 1466), 192, 15-16;
h dichlarato ribelle, 17.
SoDBRiNi NicoLO. Volendo la repubbllca di Firense mag-
giormente libera lotto i suoi magistrati, congiura
contro Plero de' Medici insieme a Luca Pitti, An-
gelo Acciaiuoli e Diotiialvi Neroni (an. 1466), 191,
48-192, 1-5; compra Taiuto di Ercole d'E8te, 5-8;
scoperta la congiura fugge a Venezia, 15 ; h dichia-
rato ribelle, 17; con Diotisalvi Neroni e gli altrl
fuorusciti tira daila sua Gianfrancesco Strozxi fuo-
ruscito di Firenze che viveva a Ferrara (an. 1467),
47-193, 1; tuttl insieme st recano a Venezia ed espo-
ste le ioro ragioni persuadono queito Stato a fare
guerra a Firenze, 1-6.
SoDBRiNi PiBRo [duca di FiorenMa] tia 11 prlmato In Fi-
renie (an. 1503), 323, 13-13.
tSoderini Tommaso-Spilamberto] INDICE ALFABETICO
773
SoDERii^i ToMMAso padre dl Lorenzo, 192, 15.
[SoFlA Palbologo] rbgin^a di Russia [reg-ina di Rossia\
figlia del despoto di Morea Tommaso Paleologo,
212, 37; giunge a Bologna da Roma, ore erano an-
datl, sfuggendo al Turclii, suo padre e suo fratello
(an. 1472), 27-28; i rlcevuta con grande onore e
alloggia nel pal. di Virgilio Malvezzi, 38-29; de-
scrizione d. sua acconciatura, 29-32; sua persona, 32-
33; Ta a visitare la sepoltura dl San Domenico ac-
compagnata da Laura iiglia di Vlrgllio, da un'al-
tra Malvezzl, 3«-3S, dai Sanseverino, da Giovannl
Bentivogllo e da altrl gentiluomini e gentildonne,
35-36; nomi di coloro che conducono a mano la sua
chinea e loro ablti, 36-39.
Sofia (cardinalk di Santa) h. nel cortegglo di Pio II
alla sua entrata in Bologna subito dietro il pred.
(an. 1459), 170, 19-20, 26.
SoLAROLO \Salarold\ sotto Faenza; vi accampa nei pressi
I'esercito d. duca Francesco Sforza per impedlre a
Giacomo Piccinino aggressioni nel Bolognese (an.
1455), 159, 22-33; vi passa l'e3ercito di Federigo da
Montefeltro (an. 1467), 193, 30; fe preso da Cesare
Borgia (an. 1501), 302, 20; viene in possesso d.
Venezianl (an. 1503), 328, 9; i preso dal leg. dl
Bologna Alidosi (an. 1509), 395, 31.
SoLFANELLi GiANMARiA parte dl Bologna croclato con
Achille Malvezzl (an. 1464), 185, 39.
"SoLiMANi AuRELlo AoosTlNO bolognese ; Agostlniano;
predica in San Petronio di Bologna per la quare-
sima e prende stanza nel mon. dl San Giacomo
(«n. 1654) LVI, 29-31; vede 1 mss. d. Historia di
Bologna d. Ghirardacci e delibera dl pubblicarne il
2° vol., 31-33 ; consegna I'opera al tipografo Monti,
33-36; difEcoIti poste alla stampa dal Senato, LVII,
1-18; persuade II Gonfaloniere che lo aveva fatto
chiamare, non essere possibile soppriraere daIl'opera
il brano incriminato perch^ gl4 stampato (an. 1655),
18-2«; viene a un accordo col Senato e ottempera
fedelmente alle prescrlzioni, 34-LVin, 1-3 ,.
" SOMMARIO DI VARIE STORIB DI BoLOGNA DAL 1t,() AL
ijgodifra Cherublno Ghlrardacci, Inedlto, XXXIII,
II; descrizlone d. codice autografo, 12-36; trattazlone,
37-XXXIV, 1-4 „.
SONCINO V. Benxoni S.
SoNCiNO \Sonem6\ h preso senza contrasto da Francesco
Plcclnino (an. 1446), 115, 5-6; si rende ai Venezlani
che gli erano mossl contro, 117, 46; h chiesto ai pred.
da Luigl XII (an. 1509), 393, 32; v. anche Cristo/oro
da SoHcino,
SoNEMO (Da) V. Soncino (Da).
Soragna (Da) [Sorag-no, Sota^^no] v. Rieeio da Soragna,
SoRANZo NicolJ) ambasc. d. Venezlani al nuovo pp.
Paolo II; passa di Bologna (an. 1464), 186, 36-37.
Sorbano (Da) V. Apollinare da Sorbano.
" SoRBELLl Albano pubbllca le JVotte Bentivolesehe , . , .
Sante BintivogUo con Ginevra Sforta per le nozze
Fumagalll-Bertarelll (an. 191 4), XXVIt, 23-30; e Un
episodio della Storia di Bologna nelVopera di fra
Ckeruhino Ghirardacci, che i la narrazione d. ma-
trimonio di Sante Bentlvoglio di cui sopra, 31-34 ,.
« Biblioteca capitolare di Bologna ric, CXXXf,
ao-M> „.
" Cronache bolognesl d. sec. XIV, ric., XXXIX,
S-9„'
" SoRBELLi Albano, Inventari d. ms. delle Biblloteche
dTtalia ric., XXXVI, 6-7, 10; 1, ,3-14; XXXVIII, jj-
34 ; LXXV, 7-a, g-it „,
SoRDlNo (II) V. Calvi jfacopo Alessandro detto il Sordino,
Soria Petronio seguace d. Canetoli, fe bandlto di Bo-
logna (an. 1445), 109, 7.
Sorrbsana V. Surisano.
SospiRO \Suspiro\ V. Bussole {Dall») Cristoforo detto
Sospiro.
Sotagno V. Soragna.
Sovrano V. Beccari S.
Spada Astorre V. Agnesi Asiorrt.
Spada (Dalla) Bartolomko padre di Giacomo, 88, 50.
Spada (Dalla) Giacomo iiglio di Bartolomeo, 88, 49-50;
i tra gli incaricati di attuare 1 provvedimenti fiscali
deliberati nei Consiglio d. Seicento (an. 1443), 42-50.
Spagna [Spagnoli]. Eugenio IV crea cardd. di questa re-
gione (an. 1439), 60, 33-34; vi si reca Cesare Borgia
(an. 1503), 329, 16; vi giunge e f a Burgos Filippo
d'Austria (an. 1506), 359, 36-28.
— (card. Di) V. Frias Pietro Fernando,
— (re) V. Ferdinando II d^Aragona detto il Cattolieo
(aa. 1513-1516).
Spagnoli Giacomo \fjiacomo Spagnolo\ conduce con
Benedetto Morandi all'imp. Federlco a Ferrara un
cavallo baio regalato al pred. da Giovanni Benti-
voglio (an. 1469), 201, 13-34.
Spagnoli Pbtronio multato in centottanta ducati per la
ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 388, 36, /.
Spagnuoli. Molti accompagnano Isabella Borgia allo
sposo In Ferrara (an. 1503), 309, 25; rlc. 324, 18;
sono sconfitti da Cesare Borgia per il re di Na-
varra (an. 1504), 380, 20-24; cf., 329, 16; il Borgia
h ucciso mentre li Inseguiva e perde cosl i fruttl
d. vittoria, 380, 34-26; in numero di novecento al ser-
vizio d. pp. vanno a Bologna assai male in arnose
(an. 1509), 394, 37-38; fatta la mostra ne escono e
alloggiano a San Lazzaro, 38-39; il dl dopo vanno a
presidiare Castel Boiognese, 39-40; entrano in Bri-
sighella e la saccheggiano contro i patti, 395, 28-39.
Spannocchi di Slena, spendono pii di centomila ducatl
per l'elezione di Pio III (an. 1503), 327, 21 ; la f
precoce d. pred. li rovina, 31-32.
Spara Saracini Giacomo \yacomo] figlio dl Glovannl;
dai Senato dl Bologna % el. degll Anziani per porta
San Pietro (an. 1428), 9, 40.
Spara Saracini GiovANNi padre di Glacomo, 9, 40.
Sparvi castello delI'Appennlno in signorla d. PepoU,
339, 40-41.
SpetiaLb, Spetiali V. Speziali.
Speziali Beccadello \Beccadillo Spetiali] degll Anxianl
dl Bologna; va incontro al nuovo governatore Mar-
co Conduimer (an. 1433), ^3, 41-44.
Speziali Tommaso [Tomaso Spetiale] h lasciato con al-
trl a capo d. bastla di Santa Maria del Monte (an.
1430), 22, 19.
Spbzza V. Veztani [Giovanni] dttlo Spetta.
Spilamberto [Sfiiimberto] nel Modeneso ; vl passa Ber-
nardlno dalle Correggle in via per Plsa (an. 1431),
24, 15-17; vl si recano Antonio Bentivogiio e gli
Zambeccarl (an. 1433), 36, 3-4, e Galeozzo e Taddeo
Marescotti, Geneslo, Michele da Lojano e Glacomo
Malavoltl ospltl di Gherardo Rangonl (an. 1443),
78, 7-11; vi tornono 1 pred. con Annlbale BentlTO-
774
INDICE ALFABETICO
[Spilamberto-Svlzzeri]
gUo e ranno In eaia d. Ranf^onl, 80, 3-4; cf. 95, If ;
rlc. per Giitdantonlo Pedrachelll, 258, 38; h castello
d. conte Guldo Rangoni (an. 1507), 36^^, 39; Ermei
e Annlbale BentlToglio rt adunano soldatt e artl-
gllerle, 3f-<0;i preso da Ippollto d'Este, 370, 37>38;
cf. 35.
Spina Prancbsco patsa dl Bolof^na al segulto dl Gla-
como Plrrclnlno (an. 1464), 185, 8-1 1.
Spimazzo rlc, 388, 5.
Spinazzo V. CUari S.
Spimola Gioroio veronese, pod. dl Bologna (an. 1445).
101, 33.
Spiwola Rappxello [Rafaellti] oap. d. caTalU nelfeser-
clto d. Chlesa contro Botogna (an. 1429), 15, 41;
rlmane prlgionlero d. Bolognett, 47-48.
Spiro (San) V. Siro (SaH).
"Spisani Samtk dt Bologna: prtore degtl Eremltanl dt
questa c. nel convento dl San Glacomo (an. 1558),
Xm, 14-13 „.
Spiso locallti d. Bolognese danneggiata dalla tempesta
(an. 1454), 151, 46-47.
•Spogh b apponti dl fra Cherublno Ghtrardaccl; Ine-
dltl e autografi, XXXV, 1-4; trattaztone, 5-i6„.
Spoleto (cittX) [Spol't{\ rtene occupato dal Plccintno
(an. 14J8), 51, 6-7; vi sl reca Astorre Agnes! leg. dl
Bologna pr. 11 pp. (an. 1449), 129, 43-43.
— (ciTTADim BL. a ufb^ici fcbbuci) V. Camfello Zue-
ehino pod. di Bologna.
"Sponsali (Deoli) di Alessandro Bentitoolio b d'Ip-
ponTA d'Estb (correggi Sforza) Brbve racconto
BSTRATTO DALLA " StORIA D1 BoLOONA „ DEL GhI-
RARDACCI pubbllcato da Gaetano Giordani per nozze
Satina-Maizacuratl (an. 1856), XXVI, 1-9 „.
Spontoni Luigi [Aloisio Sfonto*!] h da Giulio II creato
Massaro delfarte d. Lana (an. 1506), 360, 5-6.
Spuriosi GlovANNi [Giovanni Sfurioso] di Bologna, si
accorda con altrl due compagni di entrare tn Pal.
tenuto dai soldatl d. Ptccinino per guadagnare i
preml fatti bandlre dagli Anziani (an. 1443), 81,
32-33; vi entra per primo, 33-34.
SquiLLACE (PRINCIPB Dl) V. Borgia Goffredo.
Stabia (Da) Giovanni Battista [Straiia] e nell'e8er-
clto dl Bartolomeo d'Alviano contro i Fiorentlni
(an. 1505), 337, 34-35; resta prigioniero di Ercole
Bentivogllo cap. d. pred., 43.
Stampa Azzino accompagna Galeazzo Maria Sforza a
Bologna (an. 1459), 168, 48 ; 169, 10.
Stampa Giovanni Luca accompagna Galeazzo Maria
Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 8.
Stazio [Siatio] v. Paleotti S.
Stbfano [Stephano] v. Bargellint S., Ftrreri S., Be-
lotti S., Conti S., Gkisilardi S., Pannieri S., Peia-
cani S., Porcari S., Schiavi S., Semini S., Totchi S.
Stepano o Erasmo V. Gattamelala S. 0 E.
.... Stefano i richlesto dai Malvezzi dl armarsi In
aluto di un loro affare (an. 1488), 250, 9-1I; pro-
mette e va a trovare un suo amico, Cristoforo da
Parma, perchk anche egli voglia associarsi a lui in
servizlo d. Malvezzi, 11-13.
Stbfako da Valmontone fe neII'esercito di Bartolomeo
d'AlvIano contro 1 Fiorentini (an. 1505), 337, 34-35;
rimane prigioniero d. pred., 43.
Stepano (abbaoia di Santo) posseduta dal card. della
Rovere; fe riunita al vetcovado dl Bologna per
quando tl renda vacante (an. 1503). 309, 4»-«7.
Stkpano (porta Santo) V. Bolegna (ferte).
Stella (Dalla) NicoLd v, P»rteiraeei N.
Stkphano V. Stefano.
Stiatico dannegglato datla tempesta(an. 1454), 151, 46-47.
Stiatico (Da) Antonio iiglio di Bartolomeo, 108, 10;
teguace d. Canetoli, k bandito di Bologna (an. 1445),
108, 10.
Stiatico (Da) Bartoix>mbo padre dl Glovanni, 108, 10;
dl Giacomo, 108, 33; dl NicolA, 109, 3.
Stiatico (Da) Giacomo figlto dl Bartotomeo, teguac*
d. Canetoli, \ bandito dl Bologna (an. 1445), 108, 33.
Stiatico (Da) Giangiacomo i ucciso da Vlrglllo, tol-
dato d. duca di Urbino (t. a.), 381, 33-33; al tuo
uccisore i mozzata la testa (an. 1508), 382, 39.
Stiatico (Da) Lorenzo multato in duecento ducatl per
tl rifacimento d. pal. Marescotti (an, 1508), 387, 3».
Stiatico (Da) Nannino degli Anzianl dl Bologna per
porta Stieri; durante il suo anzianato I capttoli d.
pace con Eugenio IV sono riposti nella Camera
degii Atti (an. 1431), 29, 17-30.
Stiatico (Da) Nicolo figlio dt Bartolomeo, teguace d.
Canetoli, i bandito di Bologna (an, 144S), 109, 3-3.
Stibri (porta) V. Bolegna (forte).
SriPHONTE V. Settefonti.
Stiria (duca di) [dux Stiriae] tltolo dell'imp. Massi-
miliano, 279, 18.
"[Storia di Castel S. PietroJ rie., X, j« ,.
Storletti rlc, 103, 26.
StrabIa V. Stabia.
Stracciacappa Francesco giostra nel torneo in Bo-
logna, tenutosi per definirc se ia Sapienza o la For-
tuna prevalga nelle cose umane, coi colorl dl Ni-
C0I6 Rangoni paladino d. Sapienza; e ascritto aJla
sesta squadra vestita alla moresca (an. 1490), 258,
40-42; la sua parte soggiace, 262, 17-18.
Strazzarib [Stracciarie\ v. Bologna (strade).
Strigonia (card. Di) V. Strongoli (vetcevo),
Stringhb (Dallk) Simonb [Simene dalU Stren^he] par-
tecipa alla congiura ordita da Gaspare Scappt in
favore d. Bentivoglio (an. 1508), 380, 6-7.
Strongoli (vkscovo) [card. di Strigonia] v. BaiSt de
Brddd Tommato.
Strozzi Giak Francbsco figlio di Paila, 192, 4t; fuo-
rutclto di Firenze, vive agiatamente a Ferrara (an.
1467), 49; 193, 1; h persuaso da Diotisalvi Neroni,
da Nicol6 Soderini e dagli altri bandlti di Firenze
ad abbracciare la loro causa, 48.
Strozzi Palla e cacciato coi figlio Gianfrancesco di
Firenze (s. a.), 192, 49.
Stuart V. Giacomo IV Stuart, re di Scozia.
SuLiSANO V. Surisano.
SuLMONA ric. 18S, 37.
SuoRE convertite di Bologna fanno un dono a Sante
Bentivoglio per ie nozze (an. 1454), 150, 8.
SuRlsANo [Sorreiand\ (?) nel Boiognese; vi si commet-
tono molte uccisloni (an. 1470), 202, 43-44.
SURiSANO [Sulisano] v. Paolo da Surisano.
SuSANNA (CARDINALI Dl Santa) V. PareHtucelU TtWf
mase, Soderini Praneesco.
SvizzERi [Sguizxert] uccidono Carlo il Temerario duca
di Borgogna (an. 1477), 216, 11; ne passano quattro-
cento da Bologna mandati dall'imp. Massimiliano
al re Ferdinando di Napoli (an. 1495), 288, 10-13;
[Svizzeri-Tartaro Perugino]
INDICE ALFABETICO
775
tradiscono a Novara LodoTlco Sforza vendendolo
ai Franceai (an. 1500), 299, 18-19; scendono in Lom-
bardla contro Lulgi XII (an. 1503), 322, 40-41; di-
retti nel Napoletano passano dal territorio di Bo-
logna facendo gravi danni (an. 1503), 323, 1-4;
giunti nel Fiorentino non ricevendo le paghe si
sbandano e tornano indletro, 3-4; rlc, 372, 49;
in tremila passano di Bologna diretti al leg. in
Romagna (an. 1509), 395, 41-42; rifiutano di andare
a Castel San Pietro dicendo avere promessa di pren-
dere le paghe a Bologna, 42-45; alloggiano nelle
chlese, 46; vanno a Castel San Pietro, di cui si insi-
gnoriscono, commettendovi prepotenze, 46-48 ; avuti
i denari si recano in Romagna a congiungersl al-
l'esercito d. Chiesa, 48-49.
Taccont Bene beccaio; h ucciso In Bologna durante i
torbidl per la f d' Annibale Bentivoglio (an. 1445),
106, 26, 29.
Taddeo [7>yeo| V. Bentivoglio T., Bolognini T., Este (/>')
T., Manfredi T., Marescotti T., Mezzovillani T.,
Mezzavacca T., Pefoli T., Preti T., Vighi T.
Taddko da Mbdicina giostra nel torneo In Bologna,
tenutosl per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi colori di NicoI6 Ran-
goni paladino d. Sapienza; ^ capo d. quinta squa-
dra vestita alla tedesca (an. 1490), 258, 37-38; la sua
parte soccombe, 262, 17-18.
Tagliapietra Marsimo \Marsiglio Tagliafreda\ del-
l'arte d. Muratori; con il Massaro e altri a nome
d. sua Arte offre a Giovannl Bentivoglio per le
nozze d. figlio Annibale una brocca d'argento (an.
1487), 236, Jl-13; e creato Massaro d. Muratori
da Giulio II (an. 1506), 360, 8-9.
Taguolo (fossa) \Fossa Taliolo\^\x\ Po; ric, 56, 14.
Taiano V. Traiano.
Taliano V. Pio T.
Taliano da Carpi condottiero d. Veneziani ; di ritorno
da Roma passa di Bologna con le sue schiere e si
reca al Taro (1495), 287, 7-9.
Taliano del Friuli [ Taliano Forlano, Taliano Furlano,
Italiano dtl Friuli] rompe e fa prigione Nicol6 For-
tebraccio (an. 1435), 42, 16-17; mentre muove al
soccorso di Brescia per ordlne d. Picclnino, h as-
salito e rotto dal cap. Paris (an. 1439), 57, 46-
48 ; e Inviato dal Vlsconti in Romagna con raolte
milizie in apparenza contro lo Sforza, in fatto per
aiutare i Canetoli (an. 1445), 102, 15-16; Battista
Canetoli gli manda in Romagna un messo perchi
sl aflfrettl a Bologna, di cui gli promette l'entrata
e il dominio, 104, 40-42; ric, 43; suputa la f di An-
nibale Bentivoglio parte in fretta per Bologna, ma
giunto all'Idice apprende la ucclsione di Battlsta
Canetoli e la rovina d. sua fazlone, 106, 1-4 ; torna
indietro, irritato, 4-6; va a Castel Bolognese ove
brucia 11 frumento e rovina l molini, 6-7; assedla
e ottiene per accordo Castel Guelfo, 109, 44; fa
molti prigionieri a Castel de' Britti, 45-46; prende
Medlclna, 46; danneggla il Medesano, 46-47 ;sireca
a Budrio e vi ik battaglia, 110, 3; ventiquattro d.
suoi vl rimangono uccisi ; per vendetta vi fa bru-
ciare molte case, 3-5; alcunl suoi soldati spiritisl a
porta San Vitale di Bologna sono fatti prigionieri
da quei contadinl, 6-10 ; poi liberati dagli Anziani
di Bologna, 10-11; i detti soldati sono uccisi dagli
stessi contadini sdegnati d. loro liberazione; uno
solo sl salva gettandosi nella Savena, 11-14; un tale
Simone da Sassoferrato, per ingraziarsi il duca Vi-
sconti gli propone di farlo entrare in Bologna per
11 duca, 17-20; accetta e da al pred. una buona sora-
ma, 20-21 ; 11 trattato fallisce per la sciocchezza d.
Sassoferrato, 21-27 ; e sospettato di tradiraento dal
Visconti (an. 1446), 117, 33; h fatto prigioniero
mentre cenava con il patriarca di Aquileia, 34-35;
gli h mozzato 11 capo a Rocca Contrada ove era
stato condotto, 35-36; la sua compagnla h data al
Corlo, 36.
Taliano Furlano V, Taliano del Friuli.
Taliolo (fossa) V, Tagliolo (fossa).
"Tallani Vincbnzo] ric, XVII, /0, 17-iS „.
Tanaro (fiume) ric, 297, 4.
Tantilla (conte) \conte di Tantilia\ ambasc. d. re Fer-
dlnando II dl Spagna, diretto a Roma passa di Bo-
logna (an. 1486), 233, 34-35; ha seco numeroso se-
gulto, 35-36; alloggia all'osteria d. Montone, 36; h
accompagnato da Giovanni Bentivoglio nella visita
alla c, 37-38 ; parte per la Toscana, 38-3» ; ricchezze
che ha seco, 39-41.
Tarafagoli Silvestro [Silvestro Tarafagoli\ e el. de-
gli Anziani dl Bologna pel quartiere dl porta Ra-
vegnana di luglio-agosto (an. 1446), 117, 7.
Taranto (principi di) V. Orsini Giannantonio ; Alfonso
d'Aragona.
Taro (fiume) h guadato in piena al passo di Fornovo
da Galeazzo Marescotti e dal suol compagni (an.
1443), 79,39-43; vi conviene l'esercito d. Lega con-
tro Carlo VIII (an. 149S), 287, l-lO; 11 pred. esercito
si accampa sul greto a quattro raiglia da Fornovo
10-12; il re francese riesce a forzarne II
passo, 16.
Tartagni Alessandro da Iraola; celebre dottore, f a
Bologna nell'eta di cinquantatrfe anni ed h seppel-
llto in San Domenlco (an. 1477), 216, 40-43; gli fe
dal suoi tre figU fatto un bel mausoleo al lato si-
nistro d. cappella maggiore, 42-43; lascia incomln-
clato un bellissimo pal. In strada Magglore, 43-44.
Tartaro Perugino castellano di Galliera per il Visconti,
h ivi assedlato da Annibale Bentivogllo con 1 Bo-
lognesi (an. 1443), 83, 1-5; suoi provvedlmenti, 5-8 5
fedelissimo al Viscontl e al Plccinino rifiuta di
rendere la cittadella sebbene pregatone da France-
sco Piccinlno, 17-24, 47-48; fa prendere dai presidl
d. castello in una sortlta due vedette verso la Ma-
scarella, 89, 44-46; promette loro la liberti e una
somma se acconsentono a uccidere Annibale Ben-
tivogllo, 46-48; ne ottiene 11 consenso e li libera,
48-49; 1 pred. scoperti sonp impiccatl, 90, 2-4; i suoi
soldati difendono il molino di Battlsta Samplerl
contro Galeazzo Marescottl che voleva rovlnarlo
per affaraare 11 castello, 13-13, 15-18; ric, 35; Battl-
sta CanetoU sl reca a GolIIera a persuaderlo di con-
segnare il castello ai Bolognesi, 48-49 ; prende tempo
a rispondere, 91, 1 ; si accorda che cederi 11 castello
per denarl se in capo a quindlcl glorni non avrJk
ricevuto soccorsl, 1-5; egunle risposta manda al Se-
nato per Gottofredo e Tiberto Brandollni invlati-
gll a saggiarne l'anlmo, 9-18; intanto sospende se-
condo 1 patti le offese, 19; giusta la convenzlone
esce di GalHera con il presidlo, 95, 12-13; il Senato
776
ENDICE ALFABETICO [Tartaro Perugino-Theafro morale)
gll cont«gna 1 tremllBclnquecento ducatl pattuitl •
10 fa ■ccompiignare da una icorta alla torre del-
rUccelllno, 13-IJ.
Tabso oa Loui lancia «pezzata d. Bolognesl; riporta
con Bartolomeo Sangiorgt U premio e l'onore nella
glottra tenutatl in Boiogna per San Petronlo (an.
1471), 209, 17-11: combatte nel torneo In Bologna,
tenutosi per defintre se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, al teguito di Nicol6 Ran-
goni paladlno d. Saplenza; k ascritto alla terza
tquadra vestita alla francese (an. 1490/, 258, 31, 34;
11 tuo partlto sorcombe, 262, 17-18.
Tassoni GnJl.10 [Giulio Taisont] corre In Bologna nella
glostra per le nozze d. Bentiroglio contro Nicol6
Rangonl che tlene 11 tavolaccio innanz! al pal. d.
Slgnorl (an. 1487), 240, 44-45.
Tassoni Tura o Bonavbn tura ( Tura Tasso, Tatsone] di
Ferrara ; impllcato nella congiura d. Malrezzl con-
tro 1 Bentivoglio In Bologna, i iraplccato ai merli
d. pal. d. pod. (an. 1488), 251, 3», 41-43; c£. J5-36.
• TaVOLA DELLA PRKSKNTE ApPENDICK HlSTORlALE dl
fra Cherublno Ghirardacci; i rindlce d. pred. opera
non mal stampata e perduta, XXVI, 19-33, 36-27;
fu pubbllcato da Lodovico Frati in Atti e Me-
morie dellaR. Deputazione di Storiapa-
tria per le provinciedl Romagna (an. 1901),
M-as ,.
Taverna Giuliano conduce la seconda squadra dl An-
tonlo Trottl nel torneo bandito in Bologna 11 glorno
dl San Petronio (an. 1470), 204, 5.
Tavbrnelle. VI i rovinato ii raccolto da un temporale
(an. 1448), 125, 31-32; fa un dono a Sante Bentl-
vogllo per le nozze (an. 1454), 150, 30,
Tebaldi Baccellibro [Bacciliero rfe' Tebaldi, Battilieri
di Teia/iio] bolognese; correttore d. Notol e notaio ;
esaendo d. Dodici di pace h scelto con altri cinque
colleghl per andare alla Certosa a prendervi Gio-
vanni Bosco, el. governatore di Bologna dal Se-
nato, e condurlo in c (an. 1431), 29, 35-40; h coi
iigH Giovanni e Tommaso fuorl di Bologna a Mi-
lano per ragione di ufficio (an. 1440), 68, l»-20.
Tebaldi GiovANKi bolognese, dottore; risiede col pa-
dre notaio e col fratello Tommaso a Milano (an.
1440), 68, 19-30.
Tebaldi Tommaso bolognese, studente; risiede col padre
e 11 f ratello Giovanni a Milano (an. 1440), 68, 19-30.
Tkbaldo V. Francesco Tebaldo.
.... Tebaldo sarto dl Bologna ; gll nascono tre figli
vitali a un parto (an. 1496), 292, 8-9; gli sono do-
natl dal Senato sessanta scudi, 9.
Tedeschx combattono contro Roberto da Sanseverlno
airAdlge, lo vlncono e uccidono (an. 1487), 244, 6-10.
Tedo V. Altedo.
Tedora t». Teora.
Tencarari Giovanni [Zoen] vesc. di Avignone, fonda
e dota ii coUegio di Avignone (s. a.), 48, 29-31 ;
Bernardo Scappi, suo tardo esecutore testamentario,
per infondere nuova vita al detto Colleglo ne no-
mina rettore e amministratore Giacomo Bertrandl
d. Studio di Bologna (an. 1436), 30-49, I-12.
Tkodoro (card. di San) V. Federico (da) Sanseverino.
•Teodosio imp. ; controversia suUa autenticitA d. suo
decreto intomo allo Studio di Bologna, CXXXVI,
13-CXXXVII, 1-24,.
Tkora [Ttdara] dtti di Puglla; 11 terremoto vl ucclde
dlclannove pertone (an. 1466), 190, 38-29.
Tkrni V. Gievnnnt da Terni.
Tkrra [dei.l'Incoronata]. II cap. vi f con i figll totto
le rovine d. sua cata abbattuta dal terreraoto (an.
1456). 163, 45-46.
Terra di Lavoro colplta da vlolento e lungo terre-
moto (an. 1456), 163, 31-33.
Tbrrbmoti In Val dl Reno (an. 1455), 153, 47-49; nel
Bolognete, 161, 25-30; dl molta durata con Inflnltl
danni In Terra d! Lavoro, Napoli, Puglia e Abruzzo
(an. 1456), 163, 30-164, i-io; a Cotio nei monti Bo-
logneti (an. 1470), 202, 36-37.
Territorio dl Bologna, di Carpl, dl Cento, dl Cre-
mona, di Faenza, dl Ferrara, dl Flrenze, di Man-
tova, di Milano, di Modena, di Parma, di Pesaro, di
Venezia, di Verona v. Belogna, Carfi, Cento, Cre-
mona, Faenza, Ferrara, Firente, Mantova, Milano,
Modena, Parma, Pesaro, Venexia, Verona (territorio).
Tkrzi sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134, 33, 37.
Terzi Pietro seguace d. Canetoli, k bandito di Bolo-
gna (an. 1445). 10'^. »•
Tksbo V. Grassi T., Guidotti T., Marescotti T.
TesIno V. Ticino.
Tbsta r>. Gostadini T.
Testa Filippo fa un presente alle nozze dl Giulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 29.
Tbsta Girolamo h da Giulio II creato Massaro degli
Speziali (an. 1506), 360, 1-2.
Testa Mattbo % ei. degli Anziani di Bologna (an. 1444),
97, 37-38.
Testa Pietro di Anzola; contadino ; fa un dono a
Sante Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 151, 32.
Tksta (Dalla) o Testi PiETRO [Pitlro dalla Testa] «uo
dono a Sante Bentivoglio per le nozze (an. 1454),
150, 3-4; fa un presente aUe nozze di Glulio Mal-
vezzi (an. 1464), 184, 39.
Testi Battista [Battista dalli Testi] figlio di Giovanni ;
notaio; h el. degli Anziani di Bologna per il quar-
tiere di Porta Stieri (an. 1445), '0'i **-*'•
Tbsti Giovanni [Giovanni dalli Testi] padre di Battl-
sta, 101, 44-45.
Trvkrk. Vi sono annegati i fratelli Manfredl col loro
cameriere per ordine di Cesare Borgia (an. 1503),
311, 24-26.
" Treatro morale db' MODKRNI INOKGNI: DOVB 81
SCORGONO TANTE BRLLK KT GRAVl SENTENZE, TANTK
ACUTE RISPOSTS, KT TANTI «AVI CONSIGLI OLTRA IN-
FINITE COMPARATIONI, CHE VI SONO CHE DIR SI PUO
BSSERE PBUCBMENTE UNITE LE COSB NATURALI CON
LK MORALi. Raccoltk per il R. P. Fra Cherubiko
Ghirardacci bolognese Agostiniano. Opera utile
b necessaria a chi desidbra prudentbmknte va-
vellarb et rispondbre ne* ragionameim fami-
gliari k importanti, con privilegio; (an. is75),
XXnr, 36-XXIV, 1-4; detcrlzlone e iUuttrazione,
4-XXV, 1-3; ^ dedlcato a Giacomo Buoncompogni
governatore gen. di Santa Chiesa, XXIII, 7-9 ; aegue
la dedica un'avvertenza di Carlo Mangini che dk
notizie d. cronologla deU'opera, 9-15; le sentenze
riportate in numero di trecentosettantaclnque sono
tutte di egregl uomini bolognesi, 16-18; aicune an-
che di GabrieUe Giolito editore d. volame e non
bolognese, 3V31',.
[Thomaso-Tommasina]
INDICE ALFABETICO
777
Thomaso V. Tommaso.
ThomJ; V. Bartolomeo.
Throni V. Tron.
TiALi V. Tivoli.
TiBERio V. Malvegzi T,, Savi T.
TlClNO [Tesino] rtc, 299, 17.
TlDBO V. Taddeo.
TiGNOSi GiovANNi valletto d. bargello ; fe ferito da Luigl
Griffonl nella Plazza di Bologna menfre arrestava
un tal Battista al seguito d. pred. (an. 1431), 26, 8-9.
TiGNOSl Mattbo \Matteo Tignoso] h bandito di Bolo-
gna (an. 1430), 19, J6, 39-40.
TioRiNi NicoLo [Nicolb Tigrino\ da Lucca; el. pretore
ossia pod. di Bologna (an. 1507), 362, 6-7; h rice-
Tuto con grande onore per volere di GiuHo II, 7-J.
TiNTORi Alessanuro h dal pp. Glulio II creato Mas-
saro de' Calzolai (an. 1506), 360, 4.
TioLi Antonio \Antonio di Tio/o] suo dono a Sante
BentiTOglio per le nozze (an. 1454), 151, 38.
"[Tiraboschi GiROLAMo] Storia della letteratura
italiana ric, CXX, 3-4 ,.
TiRALDi Basilio notaio; h mandato ambasc. al leg. Ac-
clopaci dal Senato di Bologna per trattare un ar-
mistizlo (an. 1430), 20, 41.
TiROLls Ferrstis(?) comes. Titolo dellUmp. Masslmi-
Hano, 279, 18.
TivoLi (vkscovi) [Tiaii]v. Gr assi Anionio (aa.. 1485-1491);
Leonini Angelo (aa. 1499-1509).
TizzoNi Giovanni Andrea accompagna Galeazzo Maria
Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 45; 169, 2.
ToALE Girol>mo multato in duecento ducati per il rl-
facimento d. pal. Marescotti (an, 1508), 388, 15.
TocHiNi AsTORRE Bernardo parteclpa alia congiura
ordlta da Gaspare Scappi in favore d. BentivogHo
(an. 1508), 380, 5.
TocHiNi Bartolomeo partecipa alla congiura ordita da
Gaspare Scappi In faTore d. BentiToglio (an. 1508),
380, 5.
TocHiNi GiROLAMO partecipa alla congiura ordita da
Gaspare Scappi In favore d. BentiToglio (an. 1508),
380, 5.
ToCHiNi Leonardo partecipa alla congiura ordita da
Gaspare Seappi in faTore d. BenfiTOglio (an. 1508),
380, 5.
ToDBSCHi DoMBNico fa un presente alle nozze di Glu-
llo MalTCzzi (an. 1464), 184, 36.
ToDi V. Gasfare da Todi.
ToDORANO (conte) V, Sforta Franeesco conte di To-
dorano.
ToLfc [ Toledo\ nel Bolognese ; fa un dono a Sante Ben-
tivogllo per le nozze (an. 1454), 150, 40.
ToLENTiNo [Tollentino\ cade nelle roani di Francesco
Sforza (an. 1444), 99, 17-18.
ToLENTlNO (Da) GlANPRANCESCO [Giovanni Francesco
da Tolentino, TolUntino] cap. d. genti d'armi d. pp. ;
etsendo aglt alloggiamenti in Romagna si reca a Bo-
logna (an. 1484), 229, 5-6.
ToLENTlNO (Da) NlcoLO [Nieolh Tollentino) cap. d. mi-
lizie fiorentlnc; Tiene dl Lombardia e sl ferma con
1 suoi uomini nel Medesano (an. 143S), 7, 32-33;
non cura l'ordine d. Senato dl Bologna dl partirne,
33-24; assalito improTTisamente da Luigi da Sanse-
Terino dopo lunga battaglia h vlnto, 25-30; fugge a
Plancaldoli nel Florentino, 30-31; con Anton Ga-
leazzo BentlTOgHo e Micheletto Attendolo sl reca
a Imola per mandato d. pp. e ItI raduna un forte
esercito, 8, 24-39; e neII'eserclto delI'Attendolo, 47;
occupata la bastla di Castel San Pietro, la brucia in
Tendetta d. rotta avuta a Medesano e per odio
contro i Bolognesi, 9, 1-2; con Anton Galeazzo Ben-
tivoglio assalta Castelguelfo e lo prende, 13-14;
eguaimente prende Riccardina e Budrio, 14; pone
Budrio a sacco e fuoco, 15; passa alla Pievc di
Cento che gH si rende, 15-16; scorre e saccheggia
il territorio bolognese per vendetta (an. 1429), 12i
39-30; entra In Castelfranco per tradimento di un
servltore d. castellano, 30-37; si accorda con gli
abitanti d. castello, cui concede salTO 1'aTere e le
persone, 40-42; anche i Commissari Bonifacio e
Tommaso Zambeccari si arrendono, 43-44; tiene i
pred. pr, di sfe fino alla sottomissione di Bologna,
44-45; h condottiero neiresercito d. Caldora (1430),
20, 20-21; qual capitano d. Fiorentini ^ neiresercito
d. Lega a Castel Bolognese (an. 1434), 40, 13-14; ri-
mane prigioniero d. Piccinino, 20-23; t a Bologna
pochi giorni dopo, 30.
ToLKNTlNO (Da) Nicolo [I^icoli da Tollentino\ accom-
pagna Galeazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459),
168, 48; 169, 7;parte di Lombardia e alloggia con
le sue gentl in var! luoghi d. territorio di Bologna
(an. 1469), 201, 30-31.
Tolfa [Tolfha\. Vi sono scoperte rainiere di allume
da un figlio di Paolo da Castro (an. 1462), 182, 5;
le quali rendono in progresso buona entrata alla
Chiesa, 6.
ToLLENTlNO V. Tolentino.
ToLOMEi GiovANNi fa un dono a Sante BentivogUo
per le nozze (an. 1454), 151, 29-30.
ToLosA (Dl) V. Pini Giovanni di Tolota.
ToLPHA V. Tolfa.
ToMARi Antonio figlio di GioTanni Inglese, 147, *i;
scalco di tavola alle nozze di Sante BentiTOglio (an.
1454), 147, 30-33, 41.
ToMARi Gabriele purte dl Bolognacrociato con Achille
Malvezzi (an. 1464), 185, 38.
ToMARi GiovANNi canonico di San Pietro, e ucciso
per interessi dai suocero Battista Volta (an. 1443),
76, 6-8.
Tomari Giovanni Inglese [Giovanni Vighiltsio I Tor-
nari!; Giovanni Inglese Tomasi\] dottore decretale;
padre dl Antonlo, 147, 41 ; h complice di Alberto
dalle Coltri nel trattato di dare la porta San Vi-
tale al cap. d. Chiesa (an. 1429), 13, 33; ric, 33,
15; h el. degll Anziani per porta Stieri (an. 144S),
100, 32-24.
ToMASiI GiovANTNi Inglesk V. Tomati Giovanni Ingltse.
ToMAsiNA V. Tommasina.
ToMAso v. Tommaso.
ToMBA (Dalla) Francisco seguace d. Canetoii; % ban-
dito di Bologna (an. 1445), 108, 24.
ToMBE de' Bentivoolio [Tomba, Tombe\ nel bolognese;
fa un dono a Sante BentiTOgllo per le sue noize
(an. 14S4), 150, 29; Giovannl BcntiTOglio tI fab-
brlca una Tilla (an. 1490), 257, lo; t1 h apparec-
chiato un lauto pranzo al card. Borgia in Tiaggio
p«r Ferrara (an. 1499), 297, 3o.
ToMJt V. Tommaso.
ToMmASINA [ Tomasina] v, Maria Tommastna.
778
INDICE ALFABETICO [Tommasino da Buonconv.-Toscanal
ToHMASiKo oA BuoMCONVENTo h ucclto In Bologna
durante 1 torbldi per la f di Annibale Bentiroglio
(an. 144S), 106, 37, J9-30.
TOMMASO [ Thomato, Maso, Masio, Toma$o, Tomi] V.
Aguechi (Degli) T., Bakhct d» Erdod T., Beccari
T., BentivogUo T., Bertaccini T., Bianchelti T., Ca-
motoli T., Carpegna (Di) T., Castollani T., Catlelli
T., Caitani T., Cavette (Dalle) T., Cerva (Dalla)
T., Correggi* (DalU) T., Coffi T., Daineti T., Gam-
harello T., Ghiiilieri T., Gigantt T, Gotzadini T,
Gratsi T., Grengoli T., Loiani T., Magnani T.,
Maivatia T., Malvetti T., Metxovillani T., Moglio
(Da) T, Montecalvi T., Olivieri T., Pifari T.,
Prtndifart» T., Salaroli T., Seriani T., Sodtrini T.,
Spetiali T., Trentaqualtro T., Vighi T., Vizzani T.,
Zambeecari T., Zanettini 0 Zannettini T., Zoni T.;
V, anche Bartolomeo di Tommaso.
.... ToMMASo bolognese, cit. dal Senato a difendeml
(an. 1508), 392, 3i.
.... ToMMASo passa di Bologna al seguito di Giacomo
Plcclnlno (an. 1464), 185, I, II.
[ToMMASO PalboLogo PRINCIPE Di Morea] [despoto dt
Morea] frateilo d. f '"ip- dl Costantinopoli, 178,
47; padre d. regina di Russia, 212, 21; passa di Bo-
logna diretto a Roma a cliiedere aiuto al pp. con-
tro i Turchi che lo aveTano spogiiato di quasi
tutto lo Stato (an. 1463), 178, 47-49; cf. 212, 28; h
visitato a Roma dalla figlia (an. 1472), 36-37.
ToMMASo DA Penne rcttore d. chiesa di San Bartolo-
meo dl Bologna; stando in casa sua h bastonato da
dieci sconosciuti (an. 1443)» 74, 43-45; ne t> iS-lt,
ToMMAso DA Sarzana V. ParentHcelH Tommato.
.... Tommaso di Giorgio stracciarolo ; h fatto priglo-
nlero dai CanetoH in Crevalcore ove trovavasl per
la peste (an. 1448), 126, 16.
.... Tommaso di Giovanni aarto; seguace d. Canetoii, h
bandito di Bologna (an. 1445), 109, !0.
Tommaso (San) {San Tomi] danneggiato da una tem-
pesta (an. 1467), 198, 4-5.
Tommaso (san) di Aquino. II teologo insigne Pletro
della Maldura ne raccogiie i varl scrltti in un vo-
lume (an. 1477), 217, lo-U.
Tommaso della Braina (Cappella di San) t. Bolo-
gna {Chies»).
ToNio V. Antonio ; v. anche Nicolh Tonio detto Tam-
burello.
ToNTA (II) V. Piffarl Antom'o detto il Tonta.
Torelli (famiglia); prendono parte alla battaglia d.
Mezzolara (an. 1467), 195, 6-7; sono Imparenlati
con Giovanni Bentivogllo per ii matrimonio dl
Guido con Francesca iiglia d. pred. [an. 1494], 354,
34-35; percid la ioro arme & appesa nelia torre d.
pal. di Glovanni Bentivogiio In Boiogna, 372, 4-7.
•[Torelli Agostino] loda Pofera d. Ghirardacci,
XIX, 3 „■
ToRELLi Cristoforo [Chrittoforo Torello] con il figliuolo
e cap. nell'esereito mandato dal duca di Miiano in
aiuto di Boiogna (an. 1455), 54, 20-33.
ToRELLl CONTE GiACOMACCIo [/acoma cio Torelli] cap.
nell'esercito d. Lega ali'Idice (an. 1467), 194, 6.
ToRELU CONTE GuiDO [Guido Torrelli] depone il pro-
tonotariato e ne rinuncia i benefici ad Antonga-
leazzo BentlvogUo d. quale sposa la sorella Fran-
cetca redova di Astorre Manfredi (an. 1494), 283,
40-43; cf. 285, 30-33; rlcere la sposa accompagnata
dai fratelii Aiessandro e Antongaleazzo, 286, 16-11;
suo matrimonio ric, 332, 43-43; 354, 35; muitato in
trecento ducatl per la ricostruzione d. pai. Mare-
scotti (an. 1S08), 388, 40.
ToRKl.Li coNTE Marsilio frateilo di Giacomo; cap. nel-
reserclto d. Lega ail'ldice (an. 1467). 194, 7.
Torello V. Mussolint T.
Torfanini Bartoi.omeo [Bartolomeo Toifanduo] rlcere
11 prlorato dl Santa Maria degll Angell da GIo-
vanni Gozzadini (an. 149S), 288, S-f.
Torglione V. Torleont.
ToRiNO [ Turino]. Vi h confinato Aiessandro Malvezzl con
cinque figliuoli (an. 1488), 252, 35-36.
ToRLBONE (chiavica dbl) [Torgliont] v. Btlegna (chia-
viche).
ToRLEONK (strada dkl) V. Bologna (Strade).
ToRNARi V. Tomart.
ToRPEiA V. Tropea.
ToRRE dkll'Ucceluno V. Uccellino (torre delf).
ToRRE (Della) Antonello cap. nell'esercito rlsconteo
sotto Anghiarl; rimane prigioniero d. Fiorentlni
(an. 1440), 63, 23-24.
[ToRRE (Della) Antonio] {monsignore di Parma] vesc.
di Parma; e uno degll ambasc. mandati dai duca
di Milano al nuovo pp. Sisto IV per rallegrarsl d.
sua elezione (an. 1471), 208, 44-46; passa dl Bolo-
gna, 43-44.
ToRRE (Della) Baluassarre [Baldestcrra della Torre,
Baldassarre da Milano] accompagna gli ambasc. bo-
lognesi a Roma a rendere omaggio a Pio III (an.
1503), 327) I; accompagna Antongaleazzo Benti-
voglio in pellegrinaggio a SanfAntonio di Vienna
e a San Glacomo di Gaiizia (an. 1505), 336, 13-14.
Torre (Della) Giovanni padre di Pellegrino, 54, 6.
ToRRE (Della) Pellegrino [Ptregrino] bombasaro; fi-
glio di Giovanni, 54, 6; e el. degli Anziani di Bo-
iogna per porta Stierl, 1, 6; dura in carica slno a
dicembre, 7.
Torrelu V. Torolli,
ToRRKSANl Pietro [Pietro Torresane, Torsoni] multato
in cinquanta ducati per ia ricostruzione d. pal. Ma-
rescotti aiia cui distruzioiie aveva preso parte (an.
1508), 387, 8; cit. a difendersi (an. 1508), 392, 41.
ToRREsANi Sn,VESTRo multato In cento ducati per la
ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 389, 3.
ToRSONl PiETRO V. Torresani P.
ToRTONA h presa dal Francesi (an. 1499), 297, 4.
— (marchese Dl) T. Sforza Brmes.
ToscANA ric, 3, 26; 24, 47; vl sl reca Nicoi* Piccinlno
(an. 1434), 38, 35; il pred. vi occupa moiti casteili
(an. 1440), 63, 14-17; 11 pred. ne parte, 35; viti dirige
Nicoi6 Gambacorta (an. 144»), 71, 15-16; II Picclnino
ne riduce cltta e castella aii^obbedienza d. Chiesa,
72, 11-13; ric, 82, 5; vi passa l'imp. Federico V
tornando da Roma (an. 1453), 141, 31; vi si dirige
Giacomo Piccinino con 1'esercito (an. 1455), 159,
24-25; ne partono per recarsl aIi'esercito d. Lega
all'Idice Roberto Sforza e Don Aionso con duemila
uomini (an. 1467), 193, 48-4»; ric, 201, 2»; rl fe chia-
mato Ercole d'Este dai Fiorentini (an. 1479), 220,
37 38; rie., 47; vi giunge Giovanni Bentivogllo ono-
rato da tignori e popoll (an. 1485), 232, 37-3$; ri
sl avvla l'ambatc. tpagnuolo conte di Tantliia dl-
I
[Toscana-Trimouille {della) Lulgi] INDICE ALFABETICO
779
retto a Roma (an. 1486), 233, 39 ; yl entra Carlo VIII
e sl irapadronisce dl alcuni castelli che tratta cru-
delmente (an. 1494), 283, 43-««; vl si reca Annlbale
BentivogUo a istanza d. Veneziani per riporre 1 Me-
dici in Firenze (an. 1498), 295, 23-3«; il pred. nel
Casentino sl conglunge con I*esercito veneziano e
occupa varJ castelli, tra cui Blbbiena, 2«-25 ; venuto
1'InTerno Annibale ne parte, 25-36; vl si reca Ales-
sandro Bentirogllo da parte d. duca di Mllano
con duecento uominl d'arme In aiuto d. Fiorentini,
ma dopo poclii giornl ne parte, 26-38; 11 pred. vl
torna per rimetterTi in istato i Medlci, ma non ha
successo (an. 1499), 2%, 3-4 ; ne diviene In parte si-
gnore Cesare Borgla (an. 1502), 311, JO; ric, 315,
26; vl passa Bartolomeo d'Alviano con pochi uoralni
(an. 1503), 324, U-15; i Bolognesi vi assol-
dano gentl (an. 1507), 378, 2.
ToscANA (legato) V. Pietro card. Riario patriarca di
Cottantinopoli.
ToscAMELLA ncl terrltorio di Imola; & sacchegglata da
Carlo VIII cui aveva rifiutato vettovaglie (an. 1495),
286, «3-45 ; vi si rifugiano raolti d. Marescotti (an.
1508), 382, 38-39; vi sl trova Giovanni da Sassa-
tello che ne parte per Bologna, 383, «.
TosCANl Matteo \Mattio de Toscani\ dl Milano, pod.
dl Bologna, f (an. 1484), 231, 6.
.... ToscHETTO stracclarolo; con Battlsta Manzoli or-
disce una congiura per Introdurre in Bologna i fuo-
ruscitl dalla porta d. Pratello (an. 14S4), 144, 29;
i preso e tormentato, 36-37; fe tenuto prlgione, 38-39;
fe fatto decapitare alla porta d. Pratello, 145, 11-13.
ToscHi tutta la fanilglia b danneggiata dal delltto di
Giovanni (an. 1455), 153, 39-«o.
ToscHi Antomio figlio dl Matteo, 144, 28; a Reggio con
Ijattista Manzoll ordlsce un trattato per fare entrare
I fuoruscitl in Bologna dalla porta d. Pratello (an.
1454), ''*' ^ preso e tormentato, 37-38; & tenuto
prigione, 38-39; fe fatto morire, 145, 9.
ToscHi Baldassarre \Baidesserra\ fe privato d. vica-
rtato dl Llano a cagione d. delitto d. fratello Gio-
vannl (an. 1455), 153, 38-39.
ToscHl GlACOMO \Tacomo de Tuschi\ orefice ; Incolpato
dl avere preso parte alla congiura d. Maretcottl, 4
ucclso (an. 1501), 306, 3-5.
ToscHi GlovANNi flglio di Stefano, 152, 37-38; gli 4 rl-
fiutatada Stefano Conti la mano di una suafiglluola
dl cui era ardentemente innamorato (an. 1455), 37-41 ;
fidanzatasl la fanciuUa a Giovannl Orsl, affronta
questi e gll inttma di lasciare la ragazza 41-153, 1;
vlene alle mani col pred., ma sono separati da amici,
2-4; pensa al modo di vendlcarst, 4-7; avvelena
dodici tordi e li raanda in dono alla fanciulla come
un regalo d. lidanzato, 7-10; tutta la famiglla ha
slntomi dt avvelenamento, 10- 2(; il sospetto cade su
lui, 38-31 ; & bandito mentre erasl gii messo in salvo
e gll h posta una forte taglia, 31-35; cf. 39.
ToscHi GuLlNO [ Gulino de' Tuscii] essendo Gonfalo-
niere d. popolo glt h tolto il gonfalone a caglonc
d. delitto d. fratello Giovannl (an. 1455), 153, 37-38.
[ToscHi] Matteo padre dl Antontoedi Nicol6, 144,38.
ToscHi NlcoLo [A7c<7/i di Maftiio] figlio dt Matteo; con
Battista Manzoli ordisce un trattato per fare en-
trare tn Bologna i fuorusciti da porta d. Pratcllo
(an. 1454), 144, 38; h preso e tormentato, 37-38; h
tenuto priglone, 3J-39; fe fatto decapitare alla porta
d. Pratello, 145, 11-13.
ToscHi Stefano padre dl Giovannt, 152, 37-38.
TosFANiNO V. Torfanini.
Tossignano (Da) Floriano; figlio dl Graztolo, 63, 11;
99, 34-35; vince 1'onore e 11 premio d. giostra in Bo-
logna, per il palio di San Ruffillo (an. 1440), 63,
11-13; corre un altro palio per il glorno di San Luca
(an. 144S), 99, 33-35.
Tossignano (Da) Gianfrancesco [ Giovanni Francesco
da Tossig^nano] raedlco ; fe complice di Alberto dalle
Coltri nel trattato dl dare la porta San Vttale di
Bologna al cap. d. Chiesa (an, 1439), 13, 33-34 ; e
bandito di Bologna (an. 1430), 19, 26, 29; e el. dal
Senato dl Bologna Gonfalonlere pel quartlere dl
San Procolo (an. 1438), 53, 36-37; fe mandato dal
Senato ambasc. al duca Visconti a chiedergli la
liberazione dt Annibale Bentivoglio e d. Malvezzl
(an. 1442), 74, 35-36; cf. 5-6, 8-9; ritorna con rl-
sposta negatlva, 37-38.
TossiGNANo (Da) Graziolo [ Grotiolo] padre di Floriano,
63, 12, 13; 99, 34-35; fa un presente alle nozze dl
Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 43.
TossiGNANO (Da) Matteo notaio, amico d. Bentivo-
gllo ; & el. Gonfaloniere di Bologna (an. 144.?), 107,
43-43; fa un presente alle nozze di GiuIIo Malvezzi
(an. 1464), 184, 43.
Totti Giovanni [Giovanni di Totto] di Medlcina; gli
e bruciata la casa perchfe aveva favorito l'ingresso
d. fuoruscitl nella terra (an. 1449), 132, 25-26.
TovAGLiE (Dalle) Nicolo multato in duecento ducatt
per la rlcostruztone d. pal. Marescotti (an. 1508),
388, 14.
Trabisonda V. Trehisonda.
Traiano [Taiano] v. Morandi T.
Tramoglia(Della) monsignor t>. La Trimouille (duea di).
Trancheuini Francesco referendario d. duca Sforza;
consegna con l'ambasc. Gtacomello a Giovannt Ben-
tivoglio cap. generale d. Sforza lo stendardo du-
cale in San Petronlo alla presenza d. magtstrati,
d. nobilti e d. popolo (an. 1493), 270, 28-32; ac-
compagna U pred. nella cavalcata per la c. alla te-
sta d. miltzte, 271, 38-43.
Trani (arcivescovo) V. Latino Ortini.
Trappassa (arcivesc.) V. Patrasso{?) {Arcivesc. di).
Trappouni Piktro presenta al Collegto d. dottorl In
Padova Paolo Ghellini (an. 1498), 295, «9.
Trassentino [Tresentino] v. Sirfa (Dalla) T.
Trasserra [Trassera] nel Bolognese; fa un dono a
Sante Bentlvoglio per te nozze (an. 1454), 150, 41.
" Trattato morale di fra Cherublno Ghirardacci, Ine-
dtto, XXVIII, 35; descrlzione d. codice, autografo
e mutilo d. tre prlme carte, 36-XXIX, 1-3 ^.
Trebbia (fiume) [Trebid] ric, 299, 21.
Trbbbo V. Bologna (fiazte).
Trebbo di San GiovANNi. Vt h rovinato il raccolto da
un temporale (an, 1448), 125, 31, 33.
Trebisonda [ Trabisonda\ h presa dal Georgianl che ne
bombardano il castello (an. 1462), 178, 45-46.
— (impkRATORe) [Trabisonda] v. Alessio IV Comneno.
TrI^.mouille (uella) uuca Luigi \Monsignor della Tra-
moglia] sposa Lulsa, figlia dl Cesare Borgia, che glt
porta in dote 11 ducato di Valenttnols e gli altrt
possessi d. Borgia tn Francia [an. 1517], 330, 37-».
780
INDICE ALFABETICO ITrimoullle (</«//a) Luua-Trotti G.]
lTniuoviu.m (D« la) Luisa] v. Borfia L.
TRBSCimNO V. Trasttntino.
Trbmtaquattro BAU>AS8ARRf<: figUo dl Tommaso, 62,
I, 4S; Gonfalonlere dl Glustizla, i el. d. Sedtcl Rl-
formatorl d. Stato (an. 1440), 1-2; Interrlene 11
giorno dl Santa Monlca alla messa solenne fatta
celebrare in San Glacomo dai Senato dt Bologna,
41-49; t ed i sepolto con onore (an. 1441), 70, lO-ll.
Trbntaquattro Bartolomeo figUo di Francesco; no-
talo; roga alcunt capltoll d. prestito fatto al com.
dl Bologna (an. 1440), 62, 2%-Vt.
TRBNTAquATTRO Francesco padre dt Bartolomeo, 62,
39; i el. commlsmrlo d. Clilesa ad Argile (an. 1428),
9, M-34.
Tremtaquattro Tommaso [ Tomi\ padre dl Baldassarre,
62, I, 4S.
Trknto (cittX). Vt h confinato Aldobrandino MalTezzl
con il figHo Ippollto (an. 1488), 252, 35.
Trento (fiume) «. Tronto (fiume).
Trevi.san Zaccaria \Zaeearia Trivisan, Zaccaria di Tri-
viso'] ambasc. d. Venezlani a Bologna; si rlfugia
coi Signorl nel Colleglo di Spagna dopo I'uccisione
dl Annibale BentiToglio e d. tre fratelli Marescottt
(an. 1445), 104, 4-8; va col Signori in Pal., 17-31;
mandato ambasc. al nuovo pp. Paolo II passa dt
Bologna (an. 1464), 186, 36-38.
TrevISO (citta) \Trevigi, Triviso] k chiesta dalflmp.
Massimiliano ai Veneziani (an. 1509), 393, 31; v. an-
che Gentite da Treviio, Marco da Treviso.
— (cittadini el. a upfici pubbhci) V. Scotti Daniele
vese. di Concordia governatore di Bologna.
— (siONORE DELLA Marca di) [dominus Marchia»\ ti-
tolo dell'tmp. Masstmtliano, 279, 31.
— (vkscovo) V. Pietro Rtario (an. 1471).
Trezzo (Da) V. Filifpo da Trezto.
*[Triachini Bartolomeo] arehitetto d. pal. Mal-
vetti (an. 1560), XIII, 34-3S x-
Triadano V. Gritti T.
Tribano. Una violenta tempesta vl getta a terra la casa
dl Carlo Pio e )o seppellisce (an. 1453), 148, 44-45.
Tribbrti Gelasio seguace d. Canetoli. h bandito di
Bologna (an. 1445), 108, 2t.
Tristano V. Caraceiolo T.
Tristano d'Aragona figlto d. duca dt Calabria, 194, 8;
fe cap. col padre neiresercito d. Lega all'Idice (an.
1467), 194, 8.
.... Tristano chirurgo, f in Bologna di male mazucco
(an. 1505), 341, 33.
Triulci, Triulcio, Triulzi V. Trivulxio.
Trivisan V. Trevisan.
Triviso V, Treviso.
Trivulzio Antonio [Antonio Triultio] vesc. di Como
rlc, 316, 17.
Trivul».io Erasmo [Brasmo Triulci] accompagna a Bo-
logna Ippolita Sforza sposa di Alessandro Bentt-
Toglto (an. 1492), 266, 34-36.
Trivulzio Gianoiacomo [Giovanni laeomo Triiilzi, Triul-
cio, Trivuitio, duca di Melfi] accompagna Galeazzo
Maria Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 3-3;
accompagna il principe Federtgo di Aragona a Mi-
lano a prendervi Ippollta Sforza sposa di Alfonso
(an. 1465), 187, 45; glunge a Bologna con millesel-
cento cavalli mandato dal duca di Milano al re dt
Napoli (an. 1485), 233, 39-30; ^ onorato da GioTonnl
Bentlroglto, 31 ; qual cap. d. Francesl molesta molti
eastelli d. Lombardia (an. 1497), 292, 39-40; plglta
potsesso dt Milano a nome d. re di Francla (an.
1499), 297, 10-11; sequestra al Bentiroglio i suol ca-
■telli In Ghiara d'Adda e la dote d. nuora dl lul
Ippolita (an. 1500), 307, 35-36; i pred. castelll tono
fatti restituire al Bentivoglio dal D'Amboise con
le rendite d. dote pred., 36-27; ric, " LXXXV, ji ,.
Troia in Puglia; a meta roTinata dal terremoto (an.
1456), 164, 8.
Troilo V. Mutsolini T., Orii 7'., Orsini T, Save/U T.
Tromala Gasparb accompagna Galeazzo Maria Sforsa
a Bologna (an. 14S9), 168, 48; 169, 2.
Trombettino V. Fornasari T.
.... Trombettino carrettiere; % ucciso in Bologna du-
rante t torbidt per la t dl Annibale BentlTOglio
(an. 144S), 106, 36, 33.
Tron Nicolo [Nieolh Throni, doge di Venezia] ambaac.
Tcneziano al pp. Paolo II passa dl Bologna (an.
1464), 186, 36-38; diTcnuto doge h sollecitato dal
duca d'Este a interTenire nella questione d. l>aatla
costruiia dai Boiognesi pr. il Panaro (an. 1471), 210,
6-9; tratta con Scipione Gozzadinl e Alberto Cat-
tanl, inviatlgli dal Senato di Bologna a rallegrarsl
d. sua elezione, d. dtsfacimeoto d. pred. bastia, ma
senza costrutto, 9-13.
Tron Paolo ambasc d. Veneziani a Bologna h fatto pri-
gtonlero dai Canetoli (an. 1434), 38, 38-31; per rl-
TOisa d. sua prigionia i Veneziani sostengono tutti
I mercanti Bolognesi che si troTavano nel loro
Stato, 32-33; h liberato, 39, 39-30.
Tronto (fiumb) [ Trento], Ne 4 Tietato U passo a Sigi-
smon<lo Malatesta e a Francesco della Mlrandola
da LodoTico Malvezzl e da Matteo da Capua, 38-30.
Tropba (vescovo) [ Torfeia] v. Acciopaci Nicolh.
Trotti Antonio [Antonio Trotto] di Alessandrta; pa-
dre di Luigi, 215, 19; accompagna Galeazzo Maria
Sforza a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 7; prende
soldo di cap. dal Senato di Bologna per la guardia
d. c. (an. 1468), 199, 37-38; h cap. d'arme nel torneo
bandlto da Giovanni BentiTOglio per San Petronio
(an. 1470), 203, 15; gli sono consegnatt clnquanta-
quattro uomini divisi in sei squadre con mazze di
legno, lancie corte e spade smussate, 16-17; 11 glorno
dl San Petronio con t suot, vestiti di seta rossa,
ascolta la messa nella chiesa d. santo, 36-39 ; gulda la
sesta squadra, 204, 7; cf. 205, 1-46; finita la festa
accompagna GioTanni BentiTOglio a casa, 206, 3-3;
fa correre una giostra dai soldatl innanzl al pal.
d. pred., 207, 35-37 ; h uno d. cap. d. giostra ban-
dtta per San Petronio (an. 1475), 215, 21; termina
la aua condotta col Senato di Bologna (an. 1479),
220, 6; e rappresentante d. duca di Milano alie
nozze di Annibale BentiToglio in Bologna e va tn-
contro agli sposi hioTi porta di Galliera (an. 1487),
236, 23-35 ; alla colazione nuziale riccTe tn preaente
una galea coi guarnimenti di zucchero, 240, 21.
Trotti Baldassarre conduce la squadra di Antonto
Trotti nel torneo bandito in Bologna il giorno dl
San Petronio (an. 1470), 204, 6.
Trotti Giovanni senese: suocero di Baldassarre C«-
netoii, 8, 16-17; i inTtato dai Senato dl Bologna
ambasc. a Venezia a impetrarne aiuto contro il pp.
(an. 1438), 8, 14-17; non ottiene nuiia, 17-18.
[Trotti Luigi-Uggeri Bartolomeo] INDICE ALFABETICO
781
Trotti LuiGi riporta il premio e l'onore nella giostra
bandita dal Senato dl Bologna per San Petronio
(an. 1475), 215, 18-19.
TUADE (Dalls) V. Tuata (Dalla).
TuATA (Dalla) o Dalle Tuatk Achille degli Anzlani
di Bologna; h scomunicato per il suppllzio di alcuni
religiosi colperoli di furto (an. 1486), 234, 8-9.
TuATA (Dalla) o Dallk Tuate Fileno [FiUno dalle
Tuade] legge la lettera scritta in francese inviata
da Carlo VIII al Senato di Bologna (an. 1496), 292,
32-33; legge e traduce la lettera inviata dal re di
Francia a GioTanni Bentlvoglio (an. 1499), 297, I.
TuDOR V. Enrico VII re iV Inghilterra.
Tura ossia Bonavkntura v. Tassoni T.
TuRCHi ric, 142, 40; espugnano Costantinopoli, ucctdono
gli uominl, vlolentano le donne e rendono schiavi
i fanciulli (an. 1453), 143, 32-34; fanno pace con
Venezia (an. 1454), 151,33-34; Callsto III bandisce
la crociata contro loro (an. 1455), ^^^, 30-48; scon-
fitti a Belgrado, tolgono l'assedio a questa c. (an.
1456), 162, 38-40; Calisto III alla sua f lascia una
somma importante accumulata per combatterli (an.
1458), 166, 8-9; fanno una scorreria in Morea dalla
quaie portano prigionieri quararitamila abitanti,
11-13; tormentano 1 Cristlani d! Grecia (an. 1459),
167, 35; il pp. convoca a Mantova contro loro un
parlamento di principi d. Cristianita, 35-38; detro-
nizzano Tommaso Paleologo despoto di Morea [an.
1460], 272, 28-29; ric, 173, 1,49; 174, 1, 2; vincono
i Veneziani a Mantinea in Morea (an. 1461), 178, 3-6,
e a Metellino, 6-7; sono sconfitti dai Valacchi che
loro tolgono molti castelli (an. 1462), 44-45; ne ri-
mangono uccisi piCi di ventimila, 45; il principe di
Morea chiede Taluto d. pp. contro loro, 47-48; il
card. Bessarione stimola contro loro i Venezlani a
cagione degli strazl che commettono a Ragusa (an.
1463), 182, 30; «LXVI, 33-33„; i principi cristiani
preparano una spedizione per combatterli (an, 1464),
183, 1-7; 1'impresa va in fumo per la f ^l Pio II,
7-8; cf. 185, 31-25; 186, 16; i card. allora mandano
al re di Ungheria quarantamila ducati per tenerli
in freno, 186, 17-18; ric, 201, 11; 1 principi d'Itaiia
si rappacificano per muovere loro guerra (an. 1471),
206, 36-28; a Scutari feriscono a f con una saetta
alla gola Ercole Malvezzi cap. d. Venezianl (an,
1478), 218, 9-11; tante sono le saette che traggono
contro la c. che gli abltanti se ne servono in luogo
di legna per 11 fuoco, 11-13; si impadroniscono di
Otranto (an. 1480), 222, 32-33; cinquecento di loro
gi& fatti prigionieri ad Otranto costituiscono la
guardla d. corpo di Alfonso duca di Calabrla (aa,
1483), 226, 21-22; Innocenzo VIII cerca di atringere
lega col Soldano d, Cairo contro loro (an. 1489),
253, 49; ric, 278, 25; sono vlntl in battaglla dal
Polacchi rimanendo ucclsl in numero di quaranta-
miia (an. 1498), 294, 3-4.
TuROHi Baldassarre \^Valdesserra] fa un presente alle
nozze d! Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 35.
TuRCHi Gabriblb riene a conteia con l'ambasc. veneto
e lo minaccia con un coltello di f (an, 1482), 225,
14-15; i dal Senato preso per 11 merltato castigo,
15-17; intercede per lui I'ambasc. offeso che ne ot-
tiene la llberti, 17-18; va a chiedere perdono al-
l'ambasc che gllelo concede, 18-20.
TuROHi NicoLo [Nicolh Turco] muitato in quattromila
ducati per la ricostruzione d. pai. Marescotti (an.
1508), 388, 8.
" TuRCHi NicoLo scrive versi laudativi per la pubbiica-
zione d. secondo libro della Historia di Bologna d.
Ghirardacci (an. 1657), LXI, 12-15 ,.
TuRCHi TuRco [ Turcho, Turchi] parte di Bologna cro-
ciato con Achille Malvezzi (an. 1464), 185, 41.
TuRCHiA. Se ne esportara I'allume in Italia prlma che ne
fossero scoperte minlere a Volterra e a Tolfa, 182, 7,
TuRCO [Turcho] v. Turehi T.
TuRINO V. Torino.
" TuRRiNl GiANMARiA, In una lettera a fra Cherublno
Ghlrardaccl tratta deiroriglne d, famiglia Bentivo-
glio, specie di Anton Galeazzo figllo di Bartoluccio
(an. 1593), XXXVI, 20-21,.
TuRzo V. FaHtuxMO.
TuscHi V. Toschi.
TuscoLANO (cardinale) V. Bessarione Giovanni.
Tuttobuoni Ckcco d. prlmi d, Pieve dl Cento uccide
Lorenzo Benzetta [s, a.], 202, 46-47; venti annl dopo
i figli d. t lo uccidono alla loro yolta, 47-49.
Tuzzo V. Fantuxto.
Ubaldinx Antonio glostra nel torneo in Bologna, tenu-
tosi per definire se la Fortuna o la Sapienza pre-
valga nelle cose umane, al seguito dl Annibale Ben-
tivoglio paladino d. Fortuna; 'k ascritto alla terza
squadra vestlta alla francese (an. 1490), 259, 34, 37;
la sua parte resta vittorlosa, 262, 17-19.
Ubaldini Francesco cap, neireserclto d. Lega all'Idice
(an. 1467), 194, 11,
Ubaldini Piermaria [Pietro Maria Ubaldini] aiuta Ga-
leazzo Marescottl contro 1 nemlci venuti ad assa-
lirlo in casa (an. 1445), 103, 41-43.
Ubignino V. Aubigny (/>') Roberto.
UcCBLLKTTl Bartolomeo [Bartolomeo Oselletti\ nobile
bolognese; edifica in Cento I'oratorio di SanfAn-
tonio e Lazzaro (an. 1435), 46, 31-34, che dona ai
frati di San Giacomo in Ilbero possesso, 34-36.
UccELLi Antonio [Tonio UccelU] figlio di Paolo, 131,
34; la sua casa h sacchegglata dal popolo perchi
amico d. Pepoll e d. Fantuzzi (an. 1449), 32, 34.
UcCELLi Baldassarre [Ba/dessera degU Uccelli\ i creato
Massaro d. Calzolal da GiuHo II (an. 1506), 360, 9-10.
UccELLi Paolo \_Polo dagli Uccelli\ padre di Antonio,
131, 34.
UccELLir^o (torre dkll') [torre delPBccellino, torre del-
rOccelHno, passo delP Ucc*llino\ si di alla Chiesa (an.
1428), 9, 45-46; dopo la sconfitta d. Dal Verme sl
rende a Bologna (an. 1443), 94, 8-10; glusta i patti
il Senato vl fa scortare Tartaro e il presidlo dl
Galliera, 95, 14-15; i donata da Nlcoli V con moltl
privllegi a Galeazzo Marescotti (an, 1448), 125, 3o;
vi fuggono Marescotto e Antenore Marescotti (an.
1501), 305, 46-47; i pred. vi sono uccisl con inganno
da messl dl Ermes Bentlvoglio, 47-51; cf. 306, 11.
Udine con tutto 11 Friull, h chlesto al Venezianl dal-
l'imp. MasslmlUano (an. 1509), 393, 31.
Udins (Da) GiovANNiNo V. Vtdrana (Da\ Giovannimo.
[UoGBRi Bartolomeo] vbsc. di Bruoketto [vescevo di
Brugnati\ di Regglo; fc commissarlo In Cento per
11 vesc. di Bologna (an. 1479), 221, 1-3; In una llte
tra cittadini e contadlnl dl Cento farorltce 1 prlml,
>-S; i ucclio, S-6.
k
782
INDICE ALFABETICO
(Ugiiano (Da) Nicol6-Valente]
UoifAMo (Da) N1C0L& fiorentlno, amlclitlmo dl BattUta
Canetoll e molto famlgliare dl Martino V, 23, 8-10 ;
h pregato dal Canetol! di Interporst per la pace con
11 pp. (an. 1430), lO-U.
Uoo V. Boncamfafni (/., Pe/o/t U., Rangoni U., Sanst-
vtrino (Ud) U.
Uoo Dl LusiONANO [cardinalt tli Cifro]\ giunge a Bo-
logna da Baillea ove areva preao parte al Conclllo
e alloggla In casa dl Battlita CanetoU (an. 1436),
47, 30-21.
lUooLiNi Mbnicuccio] [MiiUguceio dall^Aquila] h fatto
prigloniero dal Genovesl nei golfo di Gaeta con il
re d'Aragona e di Navarra, iTnfante e aitri perso-
naggi (an. 1435), 42, 8-13; & mandato a Miiano, 13;
fe llberato dal duca Visconti, 13-15.
UaoLiiro [Golino] v. Aritnti (£>t/ii) U., Boccadiferro U.,
Panico (Va) conte U.
UouBBlo V. Gubbio.
UussE V. Aldrovandi U., Bue (Dtt) U.y Cignani U., Lam-
berlini U., Musotti U.
Umbria. Nei trattato dl alleanza tra Luigi XII, Ales-
landro VI e i Veneziani fe eventualmente aisegnata
a Cesare Borgla (an. 1449), ^^^i '*•
Ungari V, Ungkeria.
Unoari Alessanoro perugino ; fe el. vicarlo d, vesc. dl
Boiogna (an. 1468), 199, S.
Ungaria V. Ungheria.
Unoheria [Uagaria, Ungari]. Ne & fatto re Alberto d'Au-
itria genero dell'imp. Sigismondo (an. 143S), 50, 21-
33; Eugenlo IV crea a cardlnali vesc. di questa re-
gtone (an. 1439), 60, 33-34.
— (re di) [rex Ungariae] titoio di Massimlliano imp.,
279, 16-17; 1». anche Alberto V d^Austria (aa. 1437-
1439); Matteo Corvino (aa. 1458-1490).
Uovo (Dall') Alberto \Berto dalVUmo] cit a dlfen-
dersl dai Senato di Bologna (an. 1508), 392, 1-3, 7.
Urbano V. Fava U,
Urbino. Vi t il card. Giovannl Borgla (an. 1500), 299, 1-
2; se ne impadronisce a tradimento il duca Valen-
tlno (an. 1503), 311, 8-9; a stento ne fugge Guido-
baido da Montefeltro, 9-IO; ne sono cacciate ie guar-
die d. Borgia e vi torna Guidobaido, 316, 3-5;ric.
319, I.
— (coNTi) t>. Federico da Montefeltro (aa. 1440-1476).
— (duchi) V. Federico da Montefeltro (aa. 1474-1483);
Gmidobaldo / da Montefeliro (an. 1483-1508).
— (vEscovi) V. Contorni Filiffo (aa. 1478- 1484); Ga-
britlli Gabriele (aa. 1504-1511).
Ursino V. Orsini.
UsBSRTi lono fuoruiclti di Bologna (an. 14S0), 134,
33-33.
UsBBRTi Alessandro leguace d. Canetoli; h bandlto dl
Bologna (an. 1445), 108, 9; parteclpa alla spedizione
d. fuorusclti per rientrare in c. (an. 1451), 138, 6;
persuade un tal Giacomo di Bartoiomeo ad avve-
lenare Sante Bentivogiio; ma 11 complotto fallisce
(an. 1461), 174, 4S-i7.
UsBERTi Andrea padre di Bartoiomeo, 108, 17-18.
UsBERTi Bartolomeo figlio dl Andrea, 108, 17-18; se-
guace d. Canetoli, fe bandlto di Boiogna (an. 1445),
108, 17-18; partecipa alla spedizlone d. fuoruscltl
per rientrare In c. (an. 145 1), 138, 6.
UsBKRTi LoDovico fa parte deil'ambascoria mandata da
Gioranni Gonzaga a Bologna a prendervi la sposa
Laura Bentlroglio («n. 1494), 275, »-10; pernotta
al Bentivogilo, 11-13; giunge a Bologna per acqua
aspettato al porto da Glovannl Bentivogiio con iar-
go leguito, 13-15; alioggla nel pal. d. pred., is-U;
ra in gran pompa a meiia in San Petronio, 17-18;
aiiiite 11 giorno dopo in quetta chiesa a una Rap-
pretentazionc Sacra, 30-33; parte con ia ipo-
■ a per Mantova, 33-3S.
UsBERTi LoRBNZo Gonfalonlere; la sua casa i lacciieg-
glata e Incendlata (an. 1445), 106, 42; 107, I; i de-
posto perchi amlco d. Canetoli, 40-41; i bandito dl
Bologna, 108, 44.
«[V ACCHKTTiNl ALtooai] n' conservano ntlla Bibl.
Com. delP Archiginnasio VI, 183; ric, IX, ib-ii, »1-
», as-34, *7-*S, 30, 47-4I, Sb, Sr-SS, 6/, lt>-ST, tS, 91-93,
94-9S, 9^-09 „ .
Vailla (Da) Bblpibde giostra nei torneo in Bologna
tenutosi per definire se la Sapienza o la Fortuna
prevalga nelle cose umane, coi colorl dl NlcoI6
Rangoni paladino d. Sapienza; i aicritto aiia seita
squadra vesttta aila moresca (an. 1490), 258, 40-43;
la sua parte soggiace, 262, 17-18.
Vaina fazione di Imola favorevole a Ottaviano Rlario
(an. 1503), 327, 30; cerca di cacciare t Satsateilo
dl c. (an. 1504), 331, 34; ie giungono In rinforzo
moltl bolognest con Nlcol6 Magnani, 34-36; venuta
alle armi con la Sassatella sta per vincerla quando
questa le chtede una tregua di tre ore che concede,
36-37; ma sopraggiunto in aiuto agll avversari Glo-
vanni da Sassatelio, & da iul, malgrado la tregua,
attaccata e sconfitta, 37-41; e cacciata di Imoia e le
case d. suoi appartenenti sono abbruciate, 41.
Valacchi [ Vailachi] mandano un leg. al Concilio dl
Ferrara (an. 1438), 50, 45; sconfiggono i Turchl al
quali tolgono molte castelia (an. 1462), 178, 44-45.
Valaconb danneggiato dalla tempesta (an. 1453), 143, 46.
Valbona fe confermata in enfiteusi dall'abate di Nonan-
tola at contl Guido e Galeazzo Pepoii (an. 1475),
211, 17.
Val dk' BuccHi nel contado bolognese; devastata da
una tempesta (an. 1468), 199, 19-30.
Val dell'Amone t. Val di Lamone.
Valdessera, Valdbssbrra V. Baldassarre.
Val di Lamonk [Val dell^Amone] ric, 246, 19; gil abl-
tantl si oppongono al ritorno d. Manfredl in Faenza
(an. 1503), 327, 38.
Val di PiETRA [Va/difreda, Valle della Preda] fuorl
porta Saragozza di Bologna ; vi abitano ie suore di
Santa Maria Maddalena (an. 1457), 164, 31-33; ric.
per la chiesa di detta Santa, 34, 33; v. anche Ma-
ria Maddalena di Val di Pietra (Chiesa t snore di
Santa).
Val di Rbno (montaona 01). Ne i commissario Boesio
Gozzadlnl (an. 145 1), 140, 34.
Val di Taro f Valditarro] ai confini di Placenza e Ge-
nova, 73, 17-18; vi h condotto, secondo alcunl, prl-
gloniero AchlUe Malvezzi (an. 1443), 17.
* [Valorighi contb Mario] di Modena ; posslede un
fascicolo di docuraentl riguardantl i motivl che
impedirono in Lucca la stampa d. terzo vol. del-
V Historia Bolognese d. Ghirardacci, che dona al
march. Gian Giacomo Trlvulxio (an. 1837), LXXXV,
47-77 „.
VaLbntb V. Valenti V.
[Valenti Bettino-Vasselli Giorgio] INDICE ALFABETICO
783
Valenti Bettino padre dl Valente, 14, *3-, lanalolo,
h degli ambasc. di Bologna al pp. (an. 1430), 21,
5-6; si reca a Roma, 7.
Valenti Cristoforo [Christoforo dl Valente] orefice!
fc messo a parte dal Mosca d. complotto ordito
per introdurre in Boiogna il vicerfe di Napoll (an,
1449^, 130, 46-48; Imprigionato e posto al
tormento confessa, 131, 5-6; & decapitato in
Piazza con gli altri complici, 10-13; le sue case sono
sacciieggiate, 14-ls.
Valknti Valentb flglio dl Bettino, 14, 43; fe inriato
a Imola al card. Albergati per pregarlo dl inter-
porsi presso il pp. per la pace con Bologna (an.
1429), 14, 40-43; ne torna, 15, 8.
Valentina V. Visconti V.
VaLENTinense Caroinalb V. Valenza (eardinale dt).
Valentino V. Piztani V., Roffeni V.
Valentino o caruinalb di Valenza V. Borgia Alfonso.
Valbntino (duca) V. Borgia Cesare.
Valkntinois (ducato di) [ducato di Valenza] portato
in dote da Luisa Borgia al marito duca Luigl de
la Trdmouille (an. 1517), 330, 37-29.
Valenza (cardinali di) V, Borgia AJfonso detto il card.
Valenza.
Valenza (vkscovo) V. Lodovico Milani (1455).
Valbnza (Di) \Lodovico Cateliano di Valenza\ v. Mi-
lani Lodovico.
Valbrio V. Fabbri V., Rinieri V.
Valini Giacomo k confinato perclii amlco d, Benti-
TOglio (an. 1507), 362, 33-34, 39.
Vallachi V. Valacchi.
Vallata in Puglia; danneggiato dal terremoto (an.
1466), 190, 33,
Valle nel Bolognese; fa un dono a Sante Bentivoglio
per le nozze (an. 1454), 150, 42-43.
Valle (Da) V. Prancesco da Vaile, Zanotto da Valle.
Vallb (Dklla) Martino di San Martlno; parte dl Bo-
logna crociato con Acliille Malvezzl (an, 1464), 185,
43-44.
Valmontone (Da) V. Stefano da Valmontone,
Vandini Antonio uno d, fuorusciti entrato In c; fe
troyato nascosto in una casa di San Coiombano
e incarcerato (an, 1451), 139, 31-33; e impiccato
nel Trebbo del GiiisiHerl; 34-37; v. anche
notizia sotto Antonio di Vanduco che i la stessa fer-
sona.
"[Vandini Raimonuo] Appendice al Catalogo d.
mss, Campori ric, LXXIII, 13-14 „•
Vandino V. Bianchi V., Fava V.
, .. . Vandimo figiio di Giacomo pescatore ; la sua casa i
sacclieggiata e incendlata (an. 1445), 106, 12; 107, 4.
VangbLISta V. Evangelista.
[Vannini Nicolo] vescovo di Assisi \vesc. d*Assisi\ al-
loggla nell'abbazia di San Felice in Boiogna (an,
1427), 5, 30-21; pone ia prima pietra alla ctiiesa di
Santa Marla de' Pepoli, 21.
[Vannucci] Gjacomo \Giaeomo da Cortona, governatore
Giovanni] vesc. di Perugla; h mandato per gover-
natore dai pp. in Bologna (an, 1449), 132, 50; 133,
1 ; non h sul momento accettato dai Senato che perd
gli manda molti donl in cibarle, 2-3; alloggia in re-
scovado, 2; gli vlene ordinato dal pp. dl non ailon-
tanarst senza suo ordine, 4-5; i accettato qual go-
rernatorei 40-41; fa la loienne entrata dalia cttiesa
d. Serri, 41-44; gli h consegnato la meta d. Pal.,
44-45; manda a chiamare ii viceri e ha con lui un
colloquio In presenza d. rettori, 133, 46-47; invita
ii Senato a eleggere una commlssione che sor-
vegli il trattamento fatto nel Bolognese ai pelle-
grini incamminati a Roma pel giubileo (an, 1450),
134, 8-13 ; e chiamato da Nicol6 V a conferire sul-
le cose di Bologna, 22-23; tre ambasc. d. c. vanno
con lul, 23-25 ; cf . 44-45 ; promette alia fazione ben-
tivolesca di dare buona relazione sullo stato d. c,
46-48 ; lascia in suo luogo il tesoriere Giovanni Ven-
turelli da Terni, 48-49, e parte per Roma, 48; ove
resta, 135, 12-13; gli e ordinato da NicoI6 V di
fare compagnia a Lodovico Bentivoglio nel desl-
nare cui Taveva invitato (an. 1455), 156, 23-24; 157,
3-7 ; con II Nosetto cinge a Lodovlco Bentlvoglio,
creato cav. aurato dal pp., gli sproni d'oro d. me-
desimo, 11-13.
Varano dk' Marchbsi \Varano di Marchese] nel Par-
migiano; Annibale Bentlvoglio vl h condotto pri-
gioniero nella rocca da Filippo Schlavi (an. 1442),
73, 14-15; cf. 83, 20; ric, 74, 48; vi prende dimora
il calderaio Genesio (an, 1443), 76, 31; vi arrivano
Galeazzo e Taddeo Marescotti, il pred., Michele da
Loiano per liberare Annibale, ma ne partono senza
avere tentata I'impresa, 77, 41-45; dl nuovo tutti
i pred. vi tornano, 78, 19-20, e scalano le mura d,
rocca, 20-41; i pred, ne partono con Anni-
bale liberato, 79, 30-39; ric, 96, 47,
[Varano (Da) Giovanni Maria] signore di Camerino;
rlentra in Camerino (an. 1503), 324, 23.
[Varano (Da) GiuLio Cesare] signorbdi Camerino; si
fa rappresentare da Pandolfo Sforza alle nozze di
Annibale Bentivoglio (an, 1487), 236, 2»-29; suo
dono alla sposa, 239, 10-11.
Varegnana t». Varignana.
Varignana \Varegnana, Varrignana] nel Bolognese; h
presa daII'esercito d. Chiesa (an. 1428), 70, 15; fa
un dono a Sante Bentivogllo per le nozze (an. 1454),
150, 28; dannegggiata dalla tempesta, 151, 46, 49;
fa un presente alle nozze di Giulio Malvezzi (an.
1464), 185, 3; vl si commettono molte uccisioni
(an. 1470), 202, 43-44; vi fa incursione Viteilozzo
Viteili (an. 1501), 303, 6-7; ripetutamentc assalita
non potendo aver aoccorso da Bologna ai arrende
alle genti di Giulio II salve le persone e gli
averl (an. 1506), 348, 16-18.
Varignana (Da) Giovanni esce di Bologna con i Ben-
tlToglio suoi amici, 348, 41; 349, i'2,
Varrignana V. Varignana.
Vasselli o Vascblli sono ruorusciti di Bologna (an.
1450), 134, 32-37,
Vassblli o Vascblli Andrba, Con altrl assale e uccide
Bartolomeo Pretl perchi amico di Annibale Ben-
tivoglio (an. 1422), 72, 16-18.
Vasselu o Vascklli Bartolomeo figlio di Bernardo,
107, 5; 1« sua casa h saccheggiata e incendiata (an.
1445), 106, 42; 107, 5-6.
Vasselli o Vascblli Burnardo padre dl Bartolomeo,
107, 5-6; di Giovanni, 103, 30.
Vasselli o Vascelli Giacomo flglio di Giorglo, 114,
22; i degli Anzianl per porta Ravegnana dl mag-
gio-glugno (an. 1446), 114, 33.
Vassblli o Vascblli Gioroio padre di Giacomo, 114, 33.
784
INDICE ALFABETICO (VawIU Glovannl-VenMla eit/i]
VA86U.U o Vascblli Giovamki figlio di Bernardo;
prende parte all'uccisione dt Annibale Bentlroglio
e d. Mareicottl (an. 1445), 103, 31-36.
Vassblu o Vascblli Giovanni Antonio implicato nella
conglura d. Malvezzl contro 11 BentiToglio a Bolo-
gna, h implccato ai merll d. paU d. pod. (an. 1488),
252, l«-30.
Vasto [Giuis/o] nel Napoietano; appartenente ai Cal-
dora, 136, l; rl sl reca Filippo Lambertinl con due
frateill pr. i pred. (an. 1450), 135, 43-««; ric, 136, S.
[Vasto (Del) Manfreoo 1] marchbse 01 Saluzzo, con-
clude pace e lega coi duciii di Milano insieme al
duca di Savota, ai marcii. di Ferrara, di Mantova,
di Monferrato e ai Fiorentlni (an. 1440), 64, 36-37,
[Vasto (Del) Riccarda] tigtta diTommaso III mar-
dtese dl Saluzzo e moglie di Nlcol6 III dt Este cui
di Ercole e Sigismondo, 71, 6-7.
Vkcchia V. Cistirna {Dtlla) V.
Vbdea localiti dei Bolognese danneggiata dalla tempe-
sta (an 1454), 151, 46-4t.
Vedbohbto [ Vedtg-hi] nel Bolognese ; fa un dono a Sante
Bentivogllo per le nozze (an. 1454), 150, 31.
Vbdraha (Da) Galasso [Gallasto Vedrana, Gaiatso Vi-
triano] mltlta, qual colonnello, neII'esercito raccolto
!n Imola da Antonlo Bentivoglto, Micheletto Atten-
dolo e NtcoI6 da Totentlno (an. 14J8), 8, 35-38; ban-
dlto; ordisce un comptotto con Tommaso da Loia-
no per entrare in Boiogna con 1'esercito d. Chiesa
(an. 1430), 21, 36-37; ma la congiura si scopre, 38.
Vedrana (Da) Giovannino [Giovanino da Vedrana 0
da Udine] congiura di fare entrare i nemici in Bo-
logna (an. 1428), 11, 15-3«, 27-3«; ^ scoperto, 3«.
Vedriano [Vidriana] rlc, 151, 16; dannegglato dalla
tempesta (an. 1454), 151, 46, 49; fa un presente alle
nozze di Giulio Malrezzi (an. 1464), 185, 3.
Vbdriano (Da) Guidone h bandito di Botogna (an. 1430),
19, 36, 30.
Veoano h riconquistato da Lodovlco Sforza (an. 1500),
299, 17.
Veggio [ Veta, Vegio] nel Bolognese; fa un dono a Sante
BentivogHo per le nozze (an. 1454), 150, 48; 151, 1;
fa un presente alle nozze di Giulio Maivezzl (an.
1464), 184, 4»-50.
Vegio V. Veggio.
Vbldriae (oux) titolo deirimp. Masslmillano, 299, is.
Vblli V. Bella (Della) dai Velli Cesare.
Velluti Albssandro [Sandro Vtluti] figlio di Donato,
150, 3; suo dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 14S4), 150, a.
Vbixuti Donato padre dl Alessandro, 150, 3.
Vbluti V. Velluti.
Venafro [ Venaffra] v. Giordani Antonio da Venafro.
Vbnanzio (San) nel Bolognese; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 150, 36-37.
Vkncbslao [Vencelao] v. Gottadini V.
"Venceslao imperators crea duca di Miiano Gian-
galeazzo Viscontl conte di Virti per trattsto con
l'arcivesc. dl Milano Pietro Filardi (an. 139S), LXV,
lS-30 ,.
Vbnehte V. Bartolomeo di Venente.
Veneri V. Venier.
Venkto V. Venetitt (territorio).
Venezia (cittX) [ Vinegia, Venetia] dal pp. ne i creato
leg. U card. Nicol6 Albergati per Indurla alla pace
con Milano e la Lega (an. 1436), 4, J«-«0; 11 pred.
parte atla sua volta, 5, S; vl si recano Guido Pe-
potl, Bartotomeo Zambeccarl, Baldassarre Canetoll
e Giovannl Trottl ambasc. d. Senato di Bologna
(an. 1438), 8, 14-17; vi si reca Marco Canetoll quale
ambasc. di Botogna, 9, 33; il governatore di Bolo-
gna determina dl mandarvl ambasc. a chledere aiuto
contro il Visconti, ma pol soprasslede aspettando
di conoscere rintenzlone d. pred. (an. 1433), 32,
3-9 ; vi si reca Fantino Dandolo gli govematore
di Bologna (an. 1433), 33, 33; vi h mandato prl-
gloniero Gaspare Canetoll (en. 1434), 39, 3»; il
quale ne h trasferlto a Firenze (an. 143S), 41, 35;
vi torna la sorella d. pp. (an. 1436), 46, 49; vi
gtunge l'imp. greco Paleologo con 11 tuo aegulto
e vi i ricevuto con molto onore dal doge Foscarl
(an. 1438), 50, 39-40; l'imp. ne parte per Ferrara,
40; vi sl reca Francesco Sforza a prendere il i)a-
stone d. capitanato e assumere la condotta contro
il Piccintno (an. 1439), 58, 34-36; vi arrivano am-
basc Bolognesl (an. 1443), 86, 44-47; cf. 87, 16-17;
ric, 89, 3!; i pred. ne partono, 90, 45; I Bo-
lognesi vi mandano ambasc. a chiedere consiglio
(an. 144S), 100, 38-30; vi si reca Gateazzo Marescottl
in bando da Botogna, 101, 19; h afflitta da grave pe-
stilenza, (aa. 1447-14S0), 122, 34-35; ric, 144, 15; vi
si recano ambasc. dl Botogna (an. 14S4), 151, 39-40, e
il card. Bessarione a concordare una spedizione con-
tro i Turchl che facevano stragi a Raguaa (an. 1463),
182, 39-31; "cf. LXV, 35-36, 31-33 „; vi giunge I'am-
basc. Bolognese Giacomo Lupari (an. 1464), 183,
9-10; vi si recano Achiile Malvezzl e Glacomo In-
grati, poi detto Grati, ad apparecchiare foccorrente
per le galee concesse ai Bolognesi, 11; i pred. ne
partono, 13; vi arriva crociato ActiiUe Malvezzi
con moltl compagni, 185, 31-43, e il Grati pred. con
altri compagni, 50; 186, 1-9; vl giungono i crociati
e armano le galee nspettando di essere chiamati dal
pp. ad Ancona, 10-11; vi fuggono i Florentini che
avevano congiurato contro Piero de' Medici (an.
1466), 192, 14-15; vi si recano messi di Budrlo (an.
1481), 223, 30-33; vi arrivano ambasc. d. pp. per
la pace, che h conchlusa (an. 1484), 230, 34-25; vi
si reca in vislta Giovanni Bentivogllo che ne h el.
patrizio (an. 148S), 244, 33-35; ric per un tal Lu-
crezio, 251, 41 ; vi ^ confinato Bartolomeo Musotti,
252, 34 ; ne parte Bartolomeo Malvezzi non repu-
tandovist sicuro, 253, 19; vi si recano 1 Medict fug-
giaschi da Firenze (an. 1494), 284, 10-11; vi % con-
chiusa la lega tra i Veneziani, il pp., I'imp. MaMi-
mlliano, i reali di Spagna e Lodovico Sforza contro
Carto VIII (an. 149S), 285, 40-41; vi giunge di Bo-
logna con poco seguito Antongaleazzo BentivOgtlo,
che vi prende la croce e passa in Terrasanta (an.
1498), 294, 12-15; vi si reca 11 card. Giovannl Bor-
gia (an, 1499), 297, 16; il pred. ne parte per Bo-
logna, 298, 34-35; vi h mandato prigioniero Ascanio
Sforza (an. isoo), 299, 32; vi si reca Giovanni Sforza,
300, 40, e il fuggiasco Guidobatdo da Montefeltro
(an. 1503), 321, 17; un cictone di vento di terra-
ferma vl sommerge molte gondole con la morte di
pii di trecento persone (an. 1SO4), 331, 13-14; vl
si reca Francesco Fantuzzi a chiedere llbero passo
per le granaglle comperate dai Bologneti, 33-25; ric,
[Venezia ««^-Venezianl]
INDICE ALFABETICO
785
341, i3; vl sl recadi nuovo II pred,, che ne riparte
per Milano (an. 1508), 384, 24-35; valore d. ducato
(an. 1509), 394, 13-13; " vi soggiorna frate Clierubino
Giiirardaccl dopo il 1543, XII, 31 „.
VeNEZIA (CITTADINI EL. A UFFICI PUBBLICI O A CARICHB
onoripiche) V. Condulmer Gabriele j>oi fapa Euge-
nio /V; Condulmer Marco vesc, di Avignona e leg.
di Bologna, delV Esarcaio di Ravenna e d. Romagna',
Cornaro Marco card.; Dandolo Fantino governatore
dt Bologna; Ferrari Giambattista card.; Micheli Gio-
vanni card.
— (dogi) V. Francesco Foscari (aa. 1423-1457), Pasquale
Malifiero (aa. 1457-1463); Cristoforo Moro (aa. 1463-
1471); Nicolb Tron (aa. 1471-1473).
— (legato) t>. Pietro Riario card. patriarca di Costan-
tinofoU.
— (PATRiARCHi) [non fe patriarcato ciie dal 145 1, quan-
do awiene la traslazione in Venezia d. patriarcato
di Grado] v. Grado {patriarchi).
— (Stato) {Signoria, Senat6\. Gli h mandato un leg.
dal pp. per la pace (an. 1436), 4, 39-41; fa suo cap.
Francesco Sforza e lo invia contro Nicoi6 Piccinino
nei Bresciano (an. 1439), 58, 35-37; non avendo
TolutoentrarenellapaceeLegaconciusa
da vart stati con ii duca di Miiano, perde
Iservigi di FrancescoSforza (an. 1440), 64,
38-40; insierae alla Ctilesa fa pace col duca Visconti
per mezzo d. pred. (an. 1441), 69, 36-38; gli sono
mandati ambasc. da Boiogna a trattare una lega
contro U Visconti (an. 1443), 86, 44-47; cf. 87, 16-17;
crea Dionisio Castelli gentiiuomo veneziano raercfe
un privilegio ducale (an. 1445), 111, 10-37; ric, 124,
1 ; risponde a Virgiiio Malvezzi ambasc. d. Bolo-
gnesi clie ignora i disegni di Giacorao Piccinino
contro Bologna, la quaie fari bene a prorvedere ai
casl suoi (an. 1454), 147, 7-9; la Signoria h invi-
tata da Sante Bentivogiio alie sue nozze, 33-34 ; fa
pace con i Turciii, 151, 33-34; ric, 152, 5;licenzia
Lodovico Malvezzi (an. 1460), 174, 28-39; conviene
dl partecipare coi pp^ ii re di Ungherla e il duca
dl Borgogna a una spedizione contro i Turchi (an«
1464), 183, 4-6; concede due galee ai Senato di Bo-
logna che vuoi armarle a sue spese, 9-10; conviene
dl parteclpare aii'impresa contro 11 Turco con tutte
lesue galee, 185, 33-24; cf. 183, 4-5; la pred. im-
presa non ha pii luogo per ia f d. pp., 7-8; assoida
con grande stipendio Alessandro Sforza slgnore di
Pesaro (an. 1467), 192, 38-39 ; dopo la pace assolda
Ercole Maivezzi con grosso stipendio e cento iancle
(an. 1468), 199, 39-41; suoi soldatl assaigono con
Galeotto Manfredl inutllmente Faenza (an. 1477),
217, 43-44; fa iega con ii pp. (an. 1480), 222, 4-5;
tratta la pace col duea dl Milano per mezzo d. suo
luogotenente Lodovlco Sforza (an. 1484), 230, 43-44;
in essa sl stabiilsce che Roberto da Sanseverino
rimanga cap. gen. dl tutti l Slgnori d'Italla con un
■oldo di centoventimila duratl, 44-47, e si determina
la parte da ciascuno stato dovuta a questo soldo,
231, 1-3; sl concorda anche che il Polesine dl Ro-
vlgo rlmanga in suo possesso, 230, 47-48, e che il
duca di Ferrara non possa farvl saie, 48; sl fa rap-
presentare da Pandolfo Malatesta al matrimonlo dl
Annlbale Bentivogllo (an. 1487), 236, 33, 36-37; a
rlchiesta dl Glovanni Betttivoglio bandisce i Mal-
vezzi dai suoi statl (an. 1488), 253, 11-13; manda
arabasc, al pp. Alessandro VI (an. 1493), 268, 49-50;
fa uccidere da Pandoifo Maiatcsta il conte Guido
da Polenta irapossessatosi di aicuni castelli su cul
▼antava diritto ]'arclvesc. di Ravenna (an. 1495)1
288, 1-4 ; ordlna ad Annibale Bentlvoglio di recarsi
a Pisa con armati (an. 1496), 291, 31-32, cf. 37;
invita ii pred. a passare in Lorabardia contro I
Francesi capitanati dai Trivulzio (an. 1499), 292,
38-40; promette una certa quantita di gra-
no a Francesco Fantuzzi, measo d. Bolo-
gnesi, mapoiglimancadiparola (an. 1504),
333, 1-3; 'k confederato con Giulio II (an. 1508),
378, 33-33; V. anche Veneziani.
Venezia (tkrritorio) [ Venetiano, paese d. Venexiani,
quello di Venezia]. Sotto il dogato di Maliplero vl
si diffonde l'arte d. stampa (an. 1457-62), 166, 3-4;
vi si reca Ercole Malvezzi assoldato daila Signoria
(an. 146S), 199, 41; ii Sanseverino riesce a condur-
visi da Ravenna (an. 1486), 234, 47-48; ric, 346, I,
18; vl si recano Gaspare Scappi, Francesco Poetl e
loro compagnl pr. i Bentivoglio (an. 1508), 383, 30.
Veneziani [Venetiani] incarlcano il march. di P"errara
di impedire nei Modenese che ie genti d. duca di
Milano passino di Romagna in Lorabardia (an. 1426),
3, 13-15; alio stesso scopo mandano a Vignola Vit-
tore Barbaro con seiraila soldati, 15-16; le loro rai-
Ilzie accampate in un bosco pr. ii fiume Panaro
atterrite daile grida d. genti d. duca di Milano che
avevano passato di sorpresa il fiume a Persiceto non
si muoTono, 30-22; assoldano Guldo da Fabriano,
23; Marco Canetoil si reca a chiedere ioro aiuto
per i Bolognesl contro il pp., offerendo In cambio
la c. (an. 1428), 9, 31-32; rifiutano di iniraicarsi ii
pp. ma protestano che in ognl altra occasione aiute-
ranno i Bolognesi come aralcl, 33-36; cf. 8, 17-19;
Pietro da Navarrino e al loro soldo (an. 1430), 22,
43-44; ric, 31, 36; 32, 8, 14; perraettono al ioro cap.
Gaspare Canetoii di recarsl in servlzio di Bologna
contro ii pp. (an. 1434), 36, 44-45; udito che II loro
arabasc. Paoio Tron era stato fatto prigloniero dai
Canetoli in Bologna, arrestano tutti I mercanti bo-
lognesi che si trovavano nello stato, 38, 32-33; Leo-
nardo Venier h ioro coraraissario in Casteifranco,
39, 12-13; loro raiiizle con I'arciv. Zabarelll s'impa-
droniscono dl Casteiboiognese, 31-32 ; anche mole-
stano Iraoia e Forl), 32-33; railizle loro e fiorentlne
continuano a correre e dannegglare II terrltorio di
Bologna, 41, 15-16; con gli altri componenti la Lega,
cloh II pp. e i Fiorentini si rappacificano coi duca
di Milano per mediazlone d. card. Albergatl e d.
card. Cervantes (an. 1435), 42, 19-21 ; trasportano in
Italia 1'lrap. greco Paleologo e 11 suo teguito (an.
1438), 50, 39; sperando che il Plccinlno per medla-
zione d. pp. entri ei ioro soldo non sl provvedono
dl altro cap., 51, 1-3; danno II bastone d. ca-
p itanat o a Francesco Sf orza e lo assol-
dano contro 11 Picclnlno che devastava
ii Bresciano (an. 1439), 58. 34-36; non avendo
voluto entrare nella pace c Lega com-Iusa dal vart
statl con 11 duca di Mllano, perdono I servlzl di
Francesco SforzH, 64, 38-40; sono loro presl dal P c-
cinino molti asteill nel BrcsclHno (iin. 1441)1 ^^'
33 33, fanno un dono ad Annlbale Benti^ogllo per
T. XXXIU, p. 1 — SO.
786
INDICE ALFABETICO
[Veneziani]
le nozM, 69, t-t; rlc, 71, 15; mandano In aluto dl
Bologna Tlbcrto Brandollnl e Guido Rangonl con
cavtUi e fantl (an, 1443), 89, 35-36; ric, 90, 11 5
fanno lega con 1 Florentlnl, Bologneti, Genoveal e
il duca dl MUano contro 11 re di Xapoli, il cul cap.
Nlcol6 Picclnlno si era impadronlto d. castelll e c.
di France«co Sforza nella Marca Anconetana, 96,
38-40; confermano per altri dieci anni la Lega col
Bolognesl e l Fiorentini (an. 1444), 99, 24-37; II loro
ambasc. a Bologna legue ii feretro di Nicol6 Ghi-
sliardl, 41-43; proraettono aiuto agli ambaac. dl Bo-
logna (an. 1445), 100, 33-33; il Senato di questa c.
a mezzo dell'ambasc. Dlonislo Casteill ii prega dl
muovere guerra ai Vlsconti in Lombardla per di-
stogllerlo da Bologna, 110, 47-50; inviano in aluto
d. Bolognesl Taddeo Marcliese con miile cavalli,
111, 44-45; cercano di condurre ai loro stipendl il
conte Luigi da Sanseverlno con i suoi cinque figll
(an. 1446), 113, 30-31; c£. 41-4}; mandano ambasc.
al pp. per invitarlo a entrare nelia Lega contro 11
Vlsconti, 44-45; i pred. arabasc, di paasaggio a Bo-
logna, persuadono il Senato a pacificarsi col pp.
per potere meglio dlfendersi dal duca, 45; 114, 1-3;
fanno cav. Melchlorre Vlzzani, 20; sono contentl
dell'opera deirambasc. bolognese Giacomo Ingrati
pol detto Grati, 37-33; cf. 31-33; sono sollecitati dal
conte Francesco Sforza loro aileato a rauovere guer-
ra al Viscontl, 115, 19; cf. 8; ricevono cordiaimente
gii ambasc. Bolognesi venutl a conoscere le loro
Intenzioni a questo riguardo, 18; cf. 16-17 ; manife-
atano al pred. che sono presti a rompere guerra
ai Visconti, 18-30, che hanno gii mandato segreta-
mente miiizie a Cremona, 30-31, e ordinato a Mi-
cheletto Attendoio di radunare genti nel Bresciano,
31-32; rispondono a Giacomo Ringhieri nuovo am-
basc. d. Boiognesi di stare tranquilll che presto sl
muoveranno, 116, 8-9; confermano la condotta di
Gugiielmo di Monferrato trattata con il loro con-
senso da Taddeo Marchese, II7,8-9;cf. 116,31-33, 43;
U loro cap. Micheletto Attendolo vince a Merzaro
nel Cremonese l'e8ercito vlsconteo capitanato da
Francesco Piccinlno, 117, 37-41 ; mandano i ioro con-
dottieri Matteo di Capua e Gaspare Maivezzi con
milizic a soccorrere Caravaggio assediato da Fran-
cesco Sforza, 43-45; s'impadroniscono di Sonclno,
46; vanno a Ghlara d'Adda e In pochi glorni ca-
dono in ioro potere tutti I dominl d. Visconti, a
eccezlone dl Castelleone e di Crema, 46-48; pas-
sano l'Adda da un punto non guardato e, sconfitto
1'esercito d. duca, saccheggiano ia Marchesana sino
ai borghi dl Milano, 118,6-ll;c£. 1-2; ric, 119, 21;
il pp. si adopra ad accordarii col Visconti (an.
1447), 121, 11-12; fanno cav. auratl I condottierl dei-
i'esercIto entrati in Miiano, 16-20; i ioro commis-
sari sono dal governatore pontificio licenziatl da
Bologna ove eransi trattenutl dal principio d. Lega,
123, 18-19; prorogano per altrl diecl annl ia lega
conchlusa con Bologna e Firenze contro il duca di
Milano (an. 1448), 128, 11-15; 11 loro provvedltore a
Mllano i ucciso dai popolo in armi (an. 1450), 135,
23-24; Lodovico Maivezzi i ioro capitano (an. 14S3),
143, 49-50; liberano II pred rimasto prigioniero d.
Coileonl [s. a.], 144, 3; sono accusatl da Battista
Manzoli di essere consapevoli d. conglura d. f uoru-
scltl contro Bologna (an. 1454), 40; negano recl-
samente, 43-45; mandano al Seoato di iiologna un
messo con 1'annuncio d. pace conciusa a Lodi con ii
duca Sforza, 145, 45-46; 11 pred. corriere e dal Senato
dl Bologna sontuosamente regalato, 47-49: testo d.
lettera invlata dal doge al com. dl Bologna, 50 ; 146,
1-10; ric, 34; sono in trattato dl una lega con i Flo-
rentinl e il duca di Miiano, 151, 38-39; accolgono
amorevolmente gli ambasc. Bolognesi e loro accor-
dano quanto desidcrano, 39-41 ; concludono la pred.
Lega per venticinque anni (an. 1455), 153, 43-44;
licenziano Giacomo Plccinino, 154, 1; soccorrono 1
Senesi contro il pred., 159,37; loro ambasc. vanno
a Bologna dalla reglna di Cipro, a indennlzzarla d.
dannl da essa ricevuti in mare pcr ioro colpa (an.
1461), 177, 45-46; sono vlnti dal Turchl a Mantlnea
in Morea, 178, 3-6, e a Metellino, 6-7, 9; aiutano
Pino OrdelafB, che teraevn un'incursIone di gentl
dl Milano (an. 1466), 191, 40-41; i fuorusciti fio-
rentlnl espongono loro le ragioni per cui furono cac-
ciati dl Firenze (an. 1467), 193, 1-3; i pred. fanno
ioro notare che i'aiuto dato dai Medici ai duca di
Milano aveva ioro impedito dl annettersi ia Lom-
bardia, 3-s; sono persuasl dai pred. a prendere le
armi contro I-^irenze, 5-6; corre voce che ancora non
vogliano si venga a battaglia, 194, 38-39; fanno co-
strulre un ponte di barche sul Po per rifurnlre dl
viveri e di acqua ii campo dl Federigo da Monte-
feitro aila Molinella, 196, 20-21; pensano di inde-
bolire l'esercito d. Lega e a questo scopo eccitano
Fillppo dl Savoia, frateUo d. duca, contro Guglielmo
di Monferrato, 25-27; frattanto apparecchlano un
esercito per combattere lo Sforza in Lombardia,
33-33; ma fattasl ia pace non progrediscono oitre,
33-34; nel parlaraento in Pavia tenuto dal signorl
e ambasc. d. Lega per accordarsi sulla guerra contro
loro (an. 1468), 198, 34-38, si delibera dl incaricare
il pp. a trattare la pace per il bene d. cristianiti
continuando i Turchi a infestare la Morea, 38-43; in
presenza di Paolo II nominano tra gll aderenti aila
Lega anche i Bolognesi, 199, 24-29; ric, 33; fanno
rappacificare Matteo Corvlno re di Ungheria con
Casirairo re di Polonia, 200, 49-50; Alessandro
Sforza terminata la condotta passa dal loro sti-
pendi a quelii d. duca di Milano (an. 1470), 202,
38-39; con barche arraate aiutano Ercole d'Este for-
tificato in Castelnuovo contro il nipote NIcol6 (an.
1471), 208, 32-33; sollecltati dal duca d'Este, man-
dano arabasc ai Boiognesl per persuaderli a but-
tare giCi la bastla da essi costruita sul Panaro ai
confini d. Modenese, 210, 6-8; II ioro cap. Ercole
Malvezzi f a Scutari combattendo contro I Turchl
(an. 147S), 218, 9-11; rifiutano la signorla di Bu-
drio loro offerta dagii abitanti e ne implccano I
messl per incarico d. Senato di Bologna (an. 148 1),
223, 20-33; unitamente al pp. muovono guerra a
Ercoie d^Este per impadronirsi d. suoi ttati e met-
tono in mare due armate, una sul Po contro il duca
comandata da Damlano Moro (an. 1482), 224, 33-3S;
cf. 225, 37, Taitra per moiestare la Puglia qualora
II re di Napoli pensasse di soccorrere Ercoie suo
genero, 224, 35-36; Inviano nel Ferrarese Roberto
da Sanseverlno che comincia ad occupare per loro
citti e caatella, 36-38; Gabrielle Turchi mlnaccia di
[Veneziani-Venturelli Giovanni] INDICE ALFABETICO
787
t il loro ambasc. a Bologna, 225, U-IJ; mandano
Roberto Malatesta contro Alfonso di Calabria mos-
sosl in soccorso d. duca d'Este, 39-10; rifiutano al
pp. dl rappacificarsl con Ferrara, 226, 10-12; sono
scomunicati dal pred., U: nella dieta tenuta in Cre-
mona dai componentl la Lega nemica fe statuito
dl rauovere loro guerra a primavera non potendo
piegarll alla pace (an. 1483), 25-33: continuano a
molestare Ferrara, 47 ; per non avere voluto rappa-
cificarsi con Ercole d'Este, h loro fatta guerra nel
Bresciano da Giangaleazzo Sforza, mentre gi4 nel
Bergaraasco k contro loro il duca di Calabria, coa-
diuvato all'assedio di Asolo da Giovanni Bentivo-
gllo, 228, 7-U; si raduna in Milano un consiglio d.
componenti la Lega avversarla (an. 1484), 229, 8-9;
h loro assegnata una quota di cinquantamila ducati
nel pagamento d. condotta dl Roberto da Sansere-
rlno, 231, 2; conferiscono a Giovanni Bentivoglio
il grado dl patrizio veneto (an. 1488), 244, 33-35, /;
si aileano con il pp. e il duca di Milano (an. 1493),
270, 4-5; il pp. dopo poco esce dalla Lega, 7; in-
vlano ambasc. al parlamento d. prlncipi italiani a
Ferrara, 272, 13-16; mandano ambasc. al nuovo duca
di Milano a condolersi d. f d. nipote e rallegrarsi
d. sua dignita (an. 1494), 284, 21-23; i pred. nel pas-
sare di Bologna visitano il Senato cui offrono in
loro nome aiuti e favori, 23-25 ; fanno lega con ii
pp. Alessandro VI, i reall di Spagna, I'iraperatore
Massimiliano e il duca Sforza contro Carlo VIII
(an. 1495), 285, 38-41 ; la pred. Lega h resa pubblica,
43-44 ;consegnanoad Annibale Bentivoglio cinquanta
uorainl d'arrae perclife si metta a ordine contro 1
Francesi, 286, 1-2, e gll danno cinquemila ducati
perchc provveda soldati, 19-20; loro milizie accom-
pagnano in salvo Alessandro VI a Perugia, 23-24;
inviano a Bologna per referendario Antonio Vinci-
guerra sino a che non siansi accomodate le cose
d'Italia, 27-28; saputo deirarrivo di Carlo VIII in
Plsa raccolgono un forte esercito, nel quale sono
anche schiere d. duca di Milano sotto il comando
d. conte Roberto da Sanseverlno, e mlllzie d. Ben-
tiToglio sotto Cario Grati, 46-287, 1 ; il pred. eser-
cito passato il Panaro attende le forze d. Bolo-
gaesi e tuttl insieme passano 11 Taro, I-IO; ric,
37 ; in unione al duca Sforza e al pp. assoldano
Giovanni Bentivoglio per avere Bologna dalla loro
parte (an. 1496), 288, 42-46; condizloni e modaIit&
d. condotta, 47-289, 1-45; invltano Annlbale Bentl-
voglio ad andare In Toscana a rlporre In Flrenze i
Medici (an. 1498), 295, 22-24; !1 pred. si congiunge
in Casentlno con il loro esercito, 24-25; irritati con-
tro Lodovico Sforza che faroriva i Florentini con-
tro 1 Pisanl si alleano col re di Francia e il pp.
per togliergli la Lombardia (an. 1499), 296, 20-26;
in premio dell'accordo avrebbero avuto Cremona
e tutti i luoghi dl qua delI'Adda, 26-28 ; mandano
in Francla a I^ulgi XII, che lo aveva richlesto,
Ascanio Sforza loro prigioniero (an. 1500), 299,
22-23; h loro domandato aiuto dai Faentlni contro
il Valentlno (an. 1501), 301, 47-48; ottengono per
denaro Rimlni da Guldobaldo da Montefeltro (an.
1503), 328, 5-6; gli daano in camblo Clttadella nel
Padovano, 6, e fanno lul e il fratello Carlo citta-
dini e gentiluoml renezianl, 7, e 11 assoldano am-
bedue, 7-8; anche ottengono per denaro la rocca dl
Faenza, 8, e poi la c. da Astorre IV, con 11 con-
senso dei Faentini, 8-9; assoldano e trattano bene-
volraente il pred., 10-11; anche Russi e Solarolo
vengono In loro potere, 9-10; rifiutano aiuti al Ben-
tivoglio per non inimicarsi Giulio II (an. 1506),
347, 14-16; 11 loro ambasc. al seguito d. pred. in
Bologna alloggia in casa di Lorenzo Odofredi, 357,
20-21 ; posseggono Faenza, Rarenna, Cerria e Rlmi-
ni (an. 1507), 378, 3; i Bolognesi loro domandano
Ucenza di levare genti di Romagna contro i Ben-
tivoglio; acconsentono, 2-3; ric, 390, 48; 391,
1; Rinaldo Ariosti h al loro soldo (an. 1508), 393,
15-16; contro loro si strlngono in lega I'imp. Mas-
similiano, i re di Francia e di Aragona, 1 Fioren-
tini, il march. di Mantova e il duca di Ferrara (an.
1509), 20-27; citt^ richieste loro da Giulio II, 28-30,
da Massimillano, 31, da Luigi XII, 32-33, da Fer-
dinando d'Aragona, 34-35, dal duca d'Este, 36, da
Gianfrancesco Gonzaga, 37; ievano milizie per di-
fendersi, 38-39; assoldano Annlbale Bentlroglio,
39-40, e lo mandano a Ravenna a tenere in freno 11
pp., 40-41; radunano un esercito in Faenza, 394, 40;
soldatl di Bologna vanno in Romagna per ripren-
dere le citti d. Chiesa da loro tenute, 49-50; sono
sconfitti a Ghiara d'Adda da Luigl XII, 396, 1-2 ; 11
loro condottiero Bartolomeo d'AIviano resta pri-
gioniero, 2-3; ri perdono anche, uccisi, qulndici-
mila uomlni, 3, e quattro bocche da fuoco, 4-5.
Vbneziani Luigi [Cui^i Vini(iani\ bolognese e bandito ;
trama con Girolamo Calzolari e con Andrea Zoc-
chlni pure bandltl, di tornare per grazla a Bologna,
medlante I'uccisione di uno de' Malvezzi (an. 1493),
273, 10-14; accordatosl passa con gli altri a Cesena
e nella chiesa di .San Francesco uccide Antonio Mal-
rezzi, 14-15; fugge di c, 15; inseguito da balestrierl
di Bologna e ucciso, 15-17 ; gli h troncato il capo
che viene esposto alla porta verso Rimini, 17-18.
Venibr Lbonardo {Ltttardo Veneri] h commlssarlo d.
Venezlani a Castelfranco (an. 1434), 39, 12-13.
Venikro V. Sarhiano (Da) V.
Venti (magistrato 1)Bi) V. Bologna (magistrature).
Ventimiolia Cesark \Monsignor Viniimig/ia] gorerna
Cento e la Plere per 11 rescovo di Bologna (an.
1458), 165, 34; rimette, contro I'accordo, in Cento
gll arrersarl di Nanne Savi, 34-35; ra a porta San
Felice in Bologna incontro a Galeazzo Maria Sforza
(an. 1459), 168, 40-41.
Vbntura V. Mayno (Del) Ventura, PapazMoni V.
[Venturelli] Giovanni [Giovanni da Terni, Giovanni
d^Amelia thesoriero, luogotenente] d'AmeIia, tesorlere ;
sostituisce a Bologna 11 governatore Giacomo Van-
nucci durante la sua assenza (an. 1450), 134, 48-49;
quale luogotenente d. governatore di Bologna ac-
compagna la regina di Cipro alla sua partcnia da
questa c. (an, 1461), 177, 49, e d4 la croce in San Pie-
tro ad Achllle Malvezzl e segulto (an. 1464), 185,
33-35, e a Giacomo Grati e seguito, 46-49; sostituisce
il leg. di Bologna Savelli in un'assenza (an. 1467),
197, 36-37 ; gli sono regalate da Marsilio da Lojano
d. rote fiorite In gennaio (an. 1468), 198, 44-46; quale
tesorierc gli h mandato dal pp. un breve per annun-
ziargli la pace generale conclusasl in tutta Italla,
199, 12-13.
788
INDICE ALFABETICO
[Venturini Leonardo-Verzusio]
• Vbmturini Lbowardo tlpografo luccheie; gll i dato
dal raarch. Davla Tlncarlco dl pubbllcare 11 terzo
Tol. AtXVHistoria di Bologna d. Ghlrardaccl (an.
1756), LXXXni, U-17; fa «tampare un manifeito
annunzlando la detta opera (an. 1757), 20-34; rlceve
subito adesionl e sottoscrlzloni in gran numero
che ne asslcurano subito la stampa e l'utiie, 35-
LXXXIV, 1-3; ottenute le deblte autorizzazloni ec>
cleslastlca e cirlle d& prlnciplo alla stampa che
procede alacremente, 6-8; il libro fe a buon punto
(an. 1758) quando li march. Guido Bentivogllo avu-
tone sentore tanto si adopera pr. 11 pp. che rlesce
a farne dai maglstratl lucchesi, desiderosl di ingra-
zlarsi Benedetto XIV, impedlre la pubblicazione,
♦-33; dopo lunghe pratlche e indennizzato con cen-
tosettanta zecchinl d. spesa d. stampa e ne rimette
1'intera edizlone di miliesessanta esemplari al march.
Bentivogllo (an. 1759), CXIII, 32-35; CXIV, 4-6 „.
Vbnturino V. Lupari V.
Verardi Bartolombo correttore d. notai ; fe dimesso
dal pp. Giullo II e sostltuito con Zaccarla Righetti
(an. 1506), 357, i»-30.
VBRCELLBiil * ric, LIX, bt> ,.
VBRCBtxi (vEscovo) [vescovo di Ver*elli\ v. Ferriri Gio-
vanni Stefano (aa. 1499-1502).
Vbrdb (Dal) Giovanni h fatto castellano di Castei
San Pietro da Romeo Pepoii (an. 1449), 131, 37-3g.
Vbrgato nel Bolognese; fa un dono a Sante Bentivo-
gllo per ie nozze (an. 1454), 150, 3S.
Vkrgato (Da) V. Pellegrino da Vergato.
Vermb (Dal) Antonio di Verona; entra pod. in Bolo-
gna (an. 1440), 63, 49-30; h riconfermato per altrl sei
mesi (an. 1441), 09, 45-46; il Senato gli da clnquanta
fantl per punire i sediziosl (an. 1442), 74, 31-32.
Vbrmb (Dal) conte LuiGi padre di Pietro, 194, 4; fra-
tello di Peterlino, 93, 32; col suocero Francesco da
Carmagnola passa di Boiogna in via per Siena (an.
1428), 7, 39-41; h col suo eserclto nel territorio di
Bologna (an. 1443)» 78, 11-13; si trova a Castel San
Pletro con selmila uomini per passare in Toscana
in aiuto di Nicol6 Piccinino, 82, 4-5; Bologna si
mette in Istato dl difesa temendo il suo intervento
nelia ribeilione d, c. al duca, 5-10; corre e saccheg-
gia il Boiognese sino a Medicina e Medesano facen-
done prigionierl gli uomini, 13-14; ric, 21; sl reca
con l'esercito a Cento per impadronirsi di Ludo-
vico Bentivogiio, 83, 48-49; gli fe rietato l'accesso
nella terra dagli abltanti, 50; 84, 1 ; vi entra daila
rocca, ma nella zufTa ha la peggio ed h costretto
ad uscire, 1-3; si contenta d. presenti offertigli dai
Centesi e parte senza chledere pii^ ii Bentivoglio,
ormai sfuggitogli, 27-30; ric, 83, 8; si accorda con
i castelli di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore,
SanfAgata, Manzolino e Piumazzo e non li moiesta,
86, 5-6; cf. 88, 18-19; saccheggia invece le terre dl
Castelfreuico, e pone a fuoco le frazioni di Panzano
e Gaggio perchi fedeli ai Bolognesl, 86, 6-9; suoi soi-
dati prendono a Corticella Giacomo, Matteo e Ga-
spare dalle Correggie e loro Impongono un riscatto,
16-19; trascorre saccheggiando il territorio bolo-
gnese sino al ponte Poledrano facendo grande pre-
da, 21-24; fe fuori d. porta di Galliera con l'esercito,
87, 33-34; da Corticella passa a San Gtovanni in
Persiceto die gli ti rende a patto che i suoi lol-
dati non entrlno nel casteilo, 4-t; al Ponte di Reno
gli sono fatti prigionlerl dai Bologneai un centi-
nalo dt soldati che andavano a Casaiecchio per to-
glier l'acqua d. Reno a Bologna, 88, 7-12; per ven-
dicarsene revoca I talTacondotti conceail a mon.
e cittadini di Bologna e li depreda, 14-18; qulndi
pone l'assedio a Casteifranco, 18-19 ; le sue genti ne
sono respinte e fugate con molte perdite dagll abi-
tanti, 28-31; ric, 33; 89, 43; si aiiontana da Castei-
franco, 90, 6-7; passa a Buonconvento, Cazsano e
Cadriano sacchegglando e dlstruggendo le campa-
gne, 7-11 ; iia presso si alla Quaderna Battista e Ga-
leotto Canetoll, 31-22, 23; sua creduta partenza daila
Quaderna per soccorrere Gailiera, 26-27, 30-31; 11 suo
eserclto raena vlta disordinata ed e dlsgregato, 91,
38-40; ne approfitta Annibaie Bentiroglio per assa-
lirio all'impensata, 41-42, avendo anche le apie rl-
ferito al Senato la sua intenzione di partlre da San
NicoI6 per San Giovanni in Perslceto e di mandare
presidi a Cento e alla Pieve, 26-29; l'assaito avviene
poco lontano da Castei San Giorgio, 92, 47-48; sue
dispostzioni durante la battaglia, 93, 9-34: sconfittof
fugge e si salva a Carpi, 25-28; cf. 98, 40; % qui
compassionato da Lodovico Bentivoglio, 93, 38-29 ;
restano prigioni centinaia d. suoi migiiori e pi6
illustri soldati e tra gii altri anche il f rateilo Peter-
iino, 32-34; ric, 95, 7-8; gli abitantl di San Giovanni
In Persiceto gii olfrono di rendere 11 caatello, ma
II trattato fe scoperto, 42-45; Imprigiona a tradi-
mento Pietro da Navarrino in Castel San Pietro,
96, 4»; lo iibera, 49-50; ric, 97, 2; i a Piacenza
(an. 1444), 98, 6-7 ; suo figlio i cap. neifesercito man-
dato dal duca di Milano in aiuto di Boiogna (an.
I4SS), 154, 20-23.
Vermb (Dal) Peterlino fratello d. conte Luigi, resta
prigioniero d. Bentivoglio nella battaglia pr. Ca-
stel San Glorgio (an. 1443), 93, 32.
Verms (Dal) Pietro figlio di Luigi, 194, 4;accompa-
gna Galeazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459),
168, 48; 169, 3; e uno d. cap. dell'esercito d. Lega
alfldice (an. 1467), 194, 4.
Vbrnigaia Giacomo padre di Gian Maria, 177, 3.
Vernigaia Gian Maria \yernigaglia\ figlio di Giacomo,
177, 2; soldato animoso; aluta Fiiippo Bianchi nelia
ricerca di un malfattore (an. 1461), 177, 3-7, 13-13; lo
trova nei boschi e lo consegna a Filippo, 15-16; ne ri-
ceve meti d. danaro che l'omicida aveva in tasca, 17.
Vernocco da Casio e bandito di Bologna dal Cane-
toli (an. 1480), 19, 26, 42.
Verona (citta). Ne parte il condottiero Nlcoi6 Gamba-
corta (an. 144»), 71, 15; vi i confinato Giovanni
Felicini bolognese (an. 14S9), 167, 24; t;. fl»c*« Gio-
vanni Antonio da Verona, Girolamo da Verona.
— (CITTADINI ILLUSTRI O KL. A UFFICI PUBBLlCl) V.
Guarini Guarino letterato famoso, L,avagnoli Gia-
como fod. di Bologna, Verme (Dal) Antonio fod,
di Bologna.
— (tbrritorio) danneggiato daila tempesta (an. 14S4),
151, 43-44.
Verzelli V. Vercelli.
Verzuno fa un dono a Sante Bentivoglio per le nozze
(an. 14S4), 151, 3-6.
Vbrzuno (da) V. Piccino da Vertuno.
Vbrzusio \Vtrxuso\ v. Lodovisi V., Afagnam V.
(Vescovi-Villanova (da) Giorglo] INDICE ALFABETICO
789
Vescovi o arcivbscovi di Arles, di Ascoli, di Assisi, dl
Avignone, di Benevento, di Bologna, di Brugnetto,
di Cervia, di Citta di Castelio, di Faenza, di Fer-
mo, di Ferrara, di Firenze, dl Forll, di Imola, di
Mantova, di Milano, di Modena, di Mondovl, di
Nicea, di Parma, di Pavia, di Penne, di Perugia, di
Piacenza, di Pola, di Recanati, dl Tivoli, di Trani,
di Treviso, di Tropea, di Urbino, di Valenza, dl
Vercelll, di Vicenza, di Volterra v. Arles, Ascoli,
Assist, Avignone, Benevtnto, Bologna, Brugnetio,
Cervia, Citth di Castello, Faenta, Fermo, Ferrara,
Firenze, Forli, Imola, Mantova, Milano, Modena,
Mondovt, Nicea, Parma, Pavia, Penne, Perugia, Pia-
cenxa, Pola, Recanati, Tivoli, Trani, Treviso, Tro-
pea, Urbino, Valenza, Vercelli, Vicenxa, Volterra {ve-
scovi 0 fircivescovi); v. ancke: Agnest Astorre vesc.
di Benevento, Alamanni Lodovico arcivescovo di Ar-
les, Albergati Nicolh vesc. di Bologna, Alidosi Fran-
cesco vesc. di Pavia, Amidano Nicolh vesc, di Pia-
cenza, Averoldi Altobcllo vesc. di Pola, Barbo Pietro
vesc. di Vicenza, Bonadies Simone vesc. di hnola, Caf-
farelli Giovanni vesc. di Forfi, Caffarelli Prosfero
vesc. di Ascoli, Canonici Battista vesc. di Faenza;
Cafranica Angelo vesc. di Fermo ; Castiglione (Z>a)
Branda vesc. di Piacenza, Coetivy (Da) Alano ve-
scoTO di Avignone, Condulmer Marco vesc. di Avi-
gnone ; Contorni Filiffo vesc, di Urbino, Daniele da
Lodi vesc. di Forli; Fieschi Lorenxo vesc. di Mon-
dox), Fieschi Nicolh vesc. di Forti, Filardi Pietro ar-
civese. di Milano, Gonzaga Luigi vesc. di Man/ova,
Gotzadini Delfino vesc. di Penne, Malvexzi Astorre
vesc. di Perugia, Milani Lodovico vesc. di Valenxa,
Onledei Pietro vesc. d' tmola, Passarella Giacomo
vesc. d'Imola, Pergola (Daiia) Delfino vesc. di Mo-
dena, Sighicelli Gasfare vesc. d'Imola, Soderini Fran-
cesco vesc. di Volterra, Tencarari Giovanni vesc. di
Avignon», Torre {Della) Antonio vesc. di Parma,
Uggeri Bartolomeo vesc. di Brugnetto, Vannucci Gia-
como vesc. di Perugia. Vitelleschi Giovanni veac. di
Recanati, Volta Antonio vesc. d^Imola.
Vetralla (Da) GiovANNi accompagna il principe Fede-
rigo d'Aragona a Milano a prendervi Ippolita Sfor-
za sposa di Alfonso (an. 1465), 188, 2,
Vezo T'. Veggio.
Vezza (Dalla) Antonio padre di SUvestro, 183, 16.
Vezza (Dalla) Silvestro figlio di Antonio; sarto, uc-
dde Anselmo Paselli per incarlco di Lodovico Cre-
scenzi dai Poggio (an. 1464), 183, 16-17; fe dai Se-
nato bandito e gli e posta una grossa taglia per clil
lo prenda o uccida, lS-19; & ucciso al Flnale da
Bartolomeo Piantavigne, 20.
ViADAOoLA. VI fe rovlnato ii raccolto da un temporale
(an. 1448), 125, 31-34; fa un dono a Sante Benti-
vogllo per le nozze (an. 14S4). 151, ♦.
* ViAUAOOLA (Da) Francesco figlio dl un altro Fran-
cesco; t sotto ia tortura (an. 1379), LXXXI, 20-3i„.
* Viadagola (da) Giacomo rlc, LXXXI, 10,.
VlANKSio I». Albergati V.
Viani Alessandro i creato Massaro d. Barbierl da
Glulio II (an. 1506), 360, 9.
ViCENTiNi. Loro mercanti In Bologna sono multati in
ottocentocinquanta ducati per la ricostruzione d.
pal. Marescotti alla cul rovina avevano prcso parte
(an. 1508), 387, 19.
.... ViCBNTiNo (II) per ii salvacondotto fe multato solo
in cento ducati (an. 1508), 386, <5.
VlCENzA chiesta daiiUmp. Massimlliano ai Venezlanl
(an. 1509), 393, 31 ; v. anche Agostino da Vicenxa, An-
tomo da Vicenxa, Francesco da Vicenxa.
— (vESCOvi) V. Pietro Barbo (an. 1451-1459).
ViCERfc di Lorabardia, di Napoii v. Lombardia, Na-
foli {vicerh).
VlENA T>. Vienna.
yvs.^VK [Viena] ric, 174, 21; 281, 28.
ViENNA (Da) [Viena\ v. Giovanni (Don) da Vienna.
VlERl Antonio \Antonio di Vioro] parte di Boiogna col
Bentivogiio suoi amici (an. 1506), 348, «1; 349, 4.
ViOERio Marco [Marco Vogerio] di Savona, card. di
Sinigagiia, va a Boiogna con Giulio 11 e si reca
ad alioggiare a Santa Maria Maggiore in via Gal-
liera (an. 1506), 356, 44-45; suo abito, 45.
VlGGlANI, VlGGIANO (Da) V. Viztani.
ViGHi Maso [Masso di Vigo] dl Medicina; gli sono
bruciate le case perchfe aveva favorito ringresso
d. fuorusciti neila terra (an. 1449), 132, 35-36.
VlGHl Taddeo [Taddeo da Vigo] dl Medicina; fe fatto
prlgioniero da balestrieri di Lodovico della Miran-
dola a Bondaneilo (an. 1508), 391, 12-13, 20;fecon-
dotto a Bologna, 30-31; cf. 392, 46-47; h posto al
tormento e confessa ii trattato In favore d. Bentl-
voglio, 48; h impiccato, 393, 7-8.
VlOHiLESio (!) V. Giovanni Inglese.
ViGMlGNANO V. Vimignano.
ViGNOLA. Vi si reca il venezlano Vittore Barbaro con
seimila soidati a Impedlre i) passo alle gentl d.
duca di Milano (an. 1426), 15-16.
VioNOLA de' Conti. Gli abitanti si recano a Boiogna a
quereiarsi al Senato di usurpazioni fatte nel loro
territorio da quei di Monte Tortore, soggetti al
duca di Ferrara (an. 1490), 262, 36-38; l'accordo ten-
iato dal Senato, non riesce a nulla, 38-40.
ViGNOLA de' Grassoni. Vi si reca l'abate Bartolomeo
Zambeccari (an. 143J), 33, 4-5.
VlGNOLA (da) V. Giovanni da Vignola.
ViGRi V. Ntgri.
Vilemercato (Da) v. Vimercati.
VlLLA d'Aiano [ Villa d'Aigliani] fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 151, 6; fa un
presente alie nozze di Giulio Maivczzi (an. 1464),
185, 2.
Vn.LA Cksarina V. Castel Bolognese.
ViLLAFRANCA. VI si rcca Bartoiomeo Colleoni (an. 1467),
197, 11.
ViLLANKLLi Grillino partc dl Bologna, crociato, con
Giacomo Grati (an. 1464), 186, 6-7.
Villani Giovanni da Pisa; fatto prigione dai Bolognesi
nella battagiia pr. Castei San Giorgio b donato dal
Senato ad Annibale Bentivoglio (an. 1443), 93, 44-45.
Villani Sacramoro [Sagramoro Villano] accompagna
Gateazzo Maria Sforza a Bologna (an. 1459), 168,
41; 169, 3.
ViLLAHO V. Pelaeani V.
ViLLANovA (Da) sono fuorusciti di Bologna (an. 1450),
134, 32, 36.
Villanova (da) Battista figlio di Giovanni, 108, 17 ;
seguace d. Canetoll, e bandito di Bologna (an.
1445), 108, 17.
ViiXANovA (da) GioRGio padre dl Gioranni, 6, 50.
790
INDICE ALFABETICO [Vlllanova {da) Olov.-Vtocontl F. M .]
VnxAWovA (da) GioTAimi flgHo di Glorglo; padre dl
Battlata, 108, 17; dl Lodorlco, 4«; dl Segurano, 109,
9; i el. Gonfalonlere d. popolo dl porta Stteri (an.
1428), 6, 43, 50.
ViLLANOVA (i>A) LoDovico figlto di Glovannl, 108, 44;
seguace d. Canetoli ; la tua casa h saccheggiata e In-
ccndiata (an. 1445), 106, 41; 107, 1; i bandito di
Bologna, 108, 44.
VilXANovA (da) Sbguranu [SefuroHO di Villa nuova] fi-
gllo dl Glovannl, 109, 9; dopo la fdl Annibale Ben-
tivogllo i bandlto dl Bologna (an. 1445), 109, 9; t "«'
torbidi in segulto alla uccisione d. pred., 106, 36, 39.
ViLMKRCATO V. Vimercati.
ViMBRCATi Gaspakk \Gasfar* da Viltmertalo] cap. nel-
resercito d. Lega airidice (an. 1467), 194, 4-5.
VlMKRCATi GloVANNI [Giovamni Agosttno di Vi/mereaio]
h uno degli ambasc. d. duca Sforza al nuovo pp.
per rallegrarsi d. sua elezione (an. 1471), 208, 43-44,
46; passa di Bologna ospite dl Giovannl BentlvogUo,
48-49; parte per Firenze, 50.
ViMiGNANO [ Vig^ini^nano] fa un dono a Sante Bentlvo-
glio per le nozze (an. 1454), 151, 6.
ViNAzzANo (Da) Lattanzio multato in dlciassette du-
cati per il rifacimento d. pal. Marescotti alla cul
rovina aveva preso parte (an. 1508), 387, 5.
ViNCSNZo r. BudrioU V., Coratziae {Dalle) V., Dosi V.,
Fabretti V., Fantini V., Fava V., Fibhie {dalle) V.,
Gtsso {Da) V,, Giirardacci V., Mag-nani V., Maiati
V., Marsili V., Mastelletta V., Paleotti V., Paltroni
V., Salvioli DalfOca V., SamJ>ieri V., Sebaldini V.,
Tallani V.
... ViNCKNZo ragusino, uomo d'arme; fc ucclso In una
zufl!a tra Marescalciii e Da Moglio in Bologna (an.
1505), 336, 26.
. . . ViMCKNZo da Casale Parmigiano tratta con Glovanni
Buono Albertlni di dare la rocca dl Serravalle ad Al-
berto Pio e ai fuorusciti (an. 14S1), 140, 21-23; sco-
perto il trattato da Boezlo Gozzadini & col compllce
imprlgionato, portato a Bologna e decapltato, 23-25.
VlNCKNZO (San) di Valenza, deU'ordine d. Predicatori
h canonizzato da Calisto III (an. 1455), 159, 46.
VlNCBNZo (San) nel Bolognese; fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 1454), 150, 37.
VlNCENZO (torre di San) nei pressi di Campiglia; vi
si combattono gli eserciti dl Ercole Bentivoglio
e di Bartoiomeo d'AIviano (an. 1505), 338, 12-17;
cf. 337, 24-27, 39-45.
ViNClGUERRA Antonio c mandato dal Veneziani refe-
rendario a Bologna sino a che non si siano acco-
modate le cose d'Italia (an. 149 j), 286, 26-27; allog-
gia nel convento di San Giacomo per poter al bi-
sogno sollecitamente conferlre con Giovanni Ben-
tivoglio, 27-30.
VlNEGlA V. Venetia.
VinitianI LuiGl V. Venetiatti L.
Vintimiglia Cbsare V. Venlimiglia C.
VioLA (dalla) Mblchiorrk di Galbola; di ventun anno,
omlcida h impiccato suUa Piazza di Bologna (an.
1507), 367, 9-10.
VlRGlU Antonbllo [Antonello di Virgilio]. Con Ifigliuoli
% per i capltoli d. pace bandlto dalla c. e territorio
di Bologna, Imola e Modena, sotto pena, se vi
manchl, d. confisca d. beni e d. punizione sanclta
ne^li Statuti (an. 1341), 28, 42-46, 50.
VlROiU VlROluo [ Virfilio d*i Virgili] d« S«n Gio-
vanni ia Peralceto ; con altrl banditl di Bologna
tratta d'Impadronirsi d. castello pred. (an. 1431),
30, 30-26; t a San Giovanni in Persiceto nelU rai-
schia con le genti di Bologna, 34-36.
VlRGiLlo V. Croce (Dal/a) V., Ghiti/ieri V^ GutdotH V.,
Orsini V., Pati V., Poeti V., Sarii V., Sastmno {Da)
V., Virgi/i V., Visconti V.
.... ViROiUo soldato d. duca di Urbino, iia il capo rooz-
zato per ]'uccisione di Giangiacomo da Stlattco
(an. 1508), 382, 29; il suo corpo i portato a San Mi-
chcle in Bosco, secondo aveva dispotto, 39-30.
ViROiwio V. Bentivoglio V.
ViscoNTi. Perche parenti, la loro arme h appesa nelia
torre d. pal. di Giovanni Bentivoglio in Bologna,
372, 4-6.
ViscoNTi .... protonotarlo; accompagna a Bologna Ip-
polita Sforza sposa di Alessandro Bentivoglio (an.
1493), 266, 34, 37.
ViscoNTi Alkssandro accorapagna Galeazzo Maria Sfor-
za a Bologna (an. 1459), 169, 7.
ViscoNTi Azzo accompagna Galeazzo Maria Sforxa a
Bologna (an. 1459), 168, 4S; 169, 5-6.
ViscoNTi Bianca unica figlia di Fillppo Maria, h dal
padre proraessa In raoglie a Francesco Sforza (an.
1430), 64, 39-40.
ViscoNTl Cbsare glostra nel torneo In Bologna, tenu-
tosi per definire se la Fortuna o ia Sapienza pre-
valga nelle cose umane, al seguito di Annibale Ben-
tivoglio, paladino d. Fortuna; k capo d. quinta squa-
dra vestita alla tedesca (an. 1400), 259, 30-31; la sua
parte resta vittoriosa, 262, 17-19.
ViscoNTi DoNNiNA figlia di Lancellotto e nipote d. duca
Fllippo Maria; & concessa in moglie ad Annibale
Bentivoglio (an. 1441), 68, 45-46; cf. 106, 25; molti
iUustri Bolognesl si recano a Milano a prenderla per
condurla al marito, 68, 48-49; 69, 1-4; e accompa-
gnata a Bologna da gran numero dl gentiluoraini
Milanesi, 5-7; feste in suo onore, 7-11; h« dl An-
nibale II figlio Giovanni II (an. 1443), 106, 25; le
h annunzlata ]'ucclsione d. marito (an. 1445), 104,
35-26; accorrono presso di lei gll araici d. t ■> con-
fortarla, 28-29; " tutrice d. figllo Giovanni, XCIV,
45-50; cf. 13-15 „ ; trovatasi Innanzi a Baldassarre C«-
netoli Inveisce contro lui (an. 1448), 127, 33-36, poi
raossa a pieti d. suo pentimento gli perdona, 39-40.
ViscoNTi FiLiPPo accompagna Galeazzo Maria Sforza a
Bologna (an. 14S9), 168, 48; 169, 5.
ViscoNTl FlLlPPO Maria [Filifpo Maria Visconte] duca
di Milano; i Veneziani cerc«no di irapedire aile
sue genti di tornare in Lombardia (an. 1436), 3,
13-16; le pred. si trattengono un mese nel Bolognese
inutiimente tentando il passaggio d. Panaro 16-19;
traghettano finalmente 11 fiume pr. Persiceto, 19-
20; cf. 28-29, e sorpresi i Veneziani, fanno priglo-
niero Guido da Fabriano che conduceva rinforzi a
Vittore Barbaro, 30-24; consegn« Imola e Forli, gia
da lui tolte agli Ordelaffi e agli Alidosi, al leg. pon-
tificlo di Bologna, non volendo che queste c. per
raezzo d. Venezlani cadessero in mano d. Fiorentini,
30-33; per gelosia verso il march. d'Este irapeditce
proficue trattative tra questo e i Bolognesi in ri-
guardo alla pace tra Bologna e il pp. (an. 1430), 22,
39-31; ha in grande stlma Giovanni Isolani [s. a.].
[Visconti Filippo Maria]
INDICE ALFABETICO
791
23, 36-37; rlc, 24, 45; fa radunare milizie a Lugo
(an. 1433), 31, 49; di cl6 entra in sospetto il gover-
natore dl Bologna che pensa, sebbene poi non ne
faccia altro, di mandare arabasc. a Roma, Firenze e
Venezia per aiuto contro lui, 32, 1-9; ric, per Fran-
cesco Sforza auo condottiero (an. 1433), 36, 25; le
sue mllizie ciie erano a Lugo sono fatte entrare
dagli Imolesi in c. (an. 1434), 33-34; ric, 39: e ostiie
ai pp. e in rapporti amichevoli con Battista Cane-
toli, 38, 2-3; suoi cavalli in Imoia sono chiamati
a Bologna dal pred., 30-31; raduna un forte esercito
in Romagna ove manda Aresaurio (?) e Bernardlno
deila Carda, 39, 49-50; richiama il Piccinino dai
regno dl Napoii e lo fa cap. di tutto i'esercito, 50-
40, 1; U Piccinino, lasciatosi addietro Imoia e Ca-
stel Bolognese, va incontro all'esercito d. Lega, 10-
15, col quale si attacca nella via Flaminia tra Ca-
stel Boiognese e Imola con alterna vicenda, 15-17;
finaimente la vittoria gii rimane, 17-23; sl mostra
amico ai Bolognesi, 25; ii Piccinino gll manda i
cap. presi prigionieri nella battagiia sulla via Fia-
minia, 28-30; ric. 42, 31; la flotta genovese vince
in suo nome a Gaeta ia flotta Aragonese facendo
prigionieri il re e altri illustri personaggi (an. 1435),
33-35; cf. 7-13; libera i priglonieri aflidatigli dai
Genovesi, che ne sono sdegnati, 13-15; per media-
zione d. card. Albergati e Cervantes si rappaciflca
con la Lega, accettando di restituire ai pp. i castelli
occupatigli in Romagna e di non aiutare i Bolo-
gnesi, 19-23; scrive a questi d. pace conclusa e 11
esorta a sottomettersi al pp., sempre protestandosi
loro amico, 37-39; ric. 43, 21; udita la faisa accusa
fatta ad Anton Galeazzo Bentivogiio, a Tommaso
Zambeccari e a Cola d'Ascoli, d'avergli voluto dare
in mano Bologna, 46, 3, 7-9, Imprigiona Battista,
Galeotto, Baldissera e Ludovico Canetoii che erano
a Milano, ma dopo pochi giorni li iibera, 27-30; ha
motivo di doiersl di Eugenio IV per ii tentativo da
iui fatto di togliergli II Piccinino (an. 1438), 51,
4-6; accetta la signoria di Bologna ofFertagli da Itaf-
faele Foscherari e da Gherardo Rangoni e scrive al
Piccinino di radunare l'esercito e andare a Bologna
secondo gli era conslgliato dai pred., 21-22; in se-
guito ad alfra lettera d. Foscherari fa premura al
Piccinino di aflrettarsi e gli ordina di assoidare a
ognl patto, ma secretamente, Pier Gian Paolo Or-
sini, 31-34, 11 che avrlene, 40-41; acquista Bologna,
52, 14-33; il Piccinino promette in suo nome ognl
bene al Bolognesi, 39-40, e ne riceve in obbedienza
tutti i castelli d. territorio a eccezione dl Cento e
d. Pleve, 53, 16-17; ric, 56, 10; tranqulilato su Bo-
logna riguardo al pp. per la partenza di lul da Fer-
rara, comincia a venire in sospetto d. popolarlti
di Annibale Bentivoglio (an. 1439), 17-21 ; pensa dl
liberarsi d. pred. contrapponendogii Battista Cane-
toli da lui tenuto prlgionlero in Mllano, che, per
essere liberato, gliene aveva fatto ofTerta, 21-29; dfi
licenza al pred. di tornare in patrla e gli di let-
tere per il cap. Sacramori, castellano di Galliera,
affinch^ lo introduca in c. e lo aiuti !n quanto gll
occorra, 30-33; gii raocomanda di non mischiarlo
palesemente nelle sue imprese, ma dl attribulrne
1'ordine al Piccinino, 33-35 ; per conslglio di Battista
pred. gll Anzianl sostituUcono ai cap. cittadini di
guardia alle porte di Bologna cap. forestieri In suo
nome, 57, 22-24 ; fa chiamare il Canetoli e gli chiede
ragione d. sue promesse inadempiute, 58, 18-21 ; sod-
disfatto d. sue giustiiicazloni lo rimanda a Bologna,
21; crea pod. di Bologna il sicillano Giacomo Co-
stanti, 22-23; assolda Guid'Antonio Manfredi per
averlo amico nell'occupazione di Bologna e gli d4
Imola, 24-26; gli aflida l'incarico di muover guerra
ai Malatesta di Rlraini per tenerlo occupato, 26-27;
molti amici d. Canetoli sospettati di volergli dare la
signoria di Bologna sono dal Senato tenuti prigio-
nieri nel castello di Galliera, 59, 9-12; avvertlto da
Battista ordina che siano liberati, 15-16; chiaraa nuo-
vamente a Milano il CanetoH e gli vieta di partir-
ne (an. 1440), 62, 34-37; udita la morte di Raf-
faele Foscherari fa imprigionare 11 pred., 37 ; cf. 39;
manda pod. a Bologna Filippo Confalonieri, 37-39;
conclude pace e lega col duca di Savoia, 11 marchese
di Saluzzo, 11 marchese di Ferrara, 11 marchese dl
Mantova, 11 marchese di Monferrato e i Fiorentlnl,
64, 36-37 ; ricorapensa Francesco Sforza di avere la-
sciato il aoldo d. Venezianl creandolo cap. d. Lcga
e proraettendogli in raoglie la sua unica figlla Bian-
ca, 39-40; concede a Nicol6 Sanuti ci6 che a nome
di Bologna era venuto a doraandargli (an. 1441),
68, 29-30; lo crea cav. aurato, 30-31; dk 11 consenso
alle nozze d. nipote Donnina con Annibale Benti-
vogllo, 46-48; per mezzo di Francesco Sforza fa pace
col Veneziani e la Chiesa, 69,36-37; ne avvisa con
lettere i Bolognesi, 3T-39; ric. 45; 71, 15; gli vengo-
no arabasc. di Bologna a chiedergU la liberazione di
Annibale Bentivoglio e d. Malvezzi fatti priglonieri
a tradiraento da Francesco Picclnino (an. 1442), 73,
45-46; cf. 33-35; se ne mostra spiacente, 47-50; pro-
mette di scriverne a Nicol6 Piccinino e ii congeda,
74, 1-2; il Senato di Bologna gli manda nuovi am-
basc. allo stesso scopo, 8-9; cf. 5-7; rlsponde loro
si rivolgano a Nicol6 Piccinino, cui aveva dato la
cura di Bologna, 35-37 ; manca ai patti fissati con
Kaffaele Foscherari e ii Senato facendo dal Plcci-
nino raiforzare il castello dl Galllera invece dl dl-
struggerlo (s. a.), 82, 36-37, 43-45 ; cf. 52, 40-41; perde
Bologna ribeilatagli da Annibale Ben-
tivoglio fuggito di priglone (an. 1443), 80,
37-81-82, 1-3; saputo che contro lui si apprestava
una lega tra Bologna, Firenze e Venezla, 86, 44-45,
cf. 87, 16-17, manda un arab. ai Bolognesi a ofTrire
la sua amlcizia e il suo aiuto, 19-21 ; cf. 16-18, anche
a chiedere sia lasciato In piedi e gll sla dato 11
castello di Galliera per sovvenire al bisognl d. c,
21-35; gli h rlsposto negatlTamente quanto al ca-
stello ed h rlngraziato d. offerte, 23-26; una proposta
di accordo tra lui e 1 Bolognesl tentata presso gll
Anzlani da Galeotto Canetoll falllsce, 90, 22-25; fa
mostra di allearsl con Bolognesi, Genovesl, Fioren-
tlnl e Veneziani contro il re dl Napoil, 11 cui cap«
Nlcol6 Piccinino si impadronlva d. cattelll di Fran-
cesco Sforza nella marca Anconetana, 96, 38-40;
In realt^ h d'accordo col rc di Napoii per rovinare
lo Sforza, 41-42; richiama dalla Marca 11 Piccinino
sotto pretesto dl dovergll parlare (an. 1444), 98,
42-43; raduna soldati in Lombardia e Roraagna (an.
1445), 100, 27-28; 4 lleto deiraluto chieitogll dai
Canetoli per ricuperare la supremazla In Bologna,
792
INDICE ALFABETICO [VUconU FiL M..Vltelle«:W Olov 1
102, ll-U; promette al pred. preml e onorl, U-15 ;
inTla In Romagna, In loro aJuto, Tallano del Frlull
con mlllzle, IS-16; ordlna a Lulgl da Sangeverino dl
recarsl In aluto d. Canetoll non appena apprend*
la t dl Annlbale Bentivogllo, 14-18; ^ dMnteaa col
Canetoil d'lnvlare millzle nel Boiogneae per II glor-
no dl San Pletro, 3S-M; mortl Annlbale Bentivogllo
e BattiBta Canetoll, e dlstrutta ia fazlone dl que-
sto, gU sembra tempo dl impadronlral dl Bologna e
manda all'lmpresa Lulgi da Sansererlno con Carlo
Gonzaga e buon nerbo dl mllizie, 109,33-36; dona
settecento ducatl a Baidassarre Canetoli per la sua
parteclpazlone aWassassinlo d. Bentivogllo, 110, i4-
45; 11 che accresce l'odlo che gll portano 1 Bolo-
gnesl, 45-<t! questl pregano 1 Veneziani e I Fio-
rentlnl di muovergil guerra In Lorabardla per di-
BtogUerlo da Bologna, 47-50; 111, 1-J; richlama a
Milano Lulgi da Sanseverino, nei cul luogo manda
Bartolomeo di Bergamo, 112, 4-5; Invia U Sanseve-
rlno con Francesco Plccinlno nel Bolognese a ricu-
perare i castelli rlpresl da Bologna, 33-34: rlchlama
II Sanseverino essendo minacdato dal Venezlanl (an.
1446), 113, 29-31; comanda ad Astorre Manfredl di
trattensrsl oon fanti e cavalii in Forl\ finchfe non
gii mandi aitri alutl per rimpresa dl B»logna, di
cui sempre ha deslderio, 31-34; sospettando che il
Sanseverlno voglia lasciare 11 suo soldo per quello
d. Venezlani lo fa Imprigionare nel forni dl Monza
coi suoi cinque figli, 40-43; crea suo cap. Carlo Gon-
zaga, 43-43; Battista Poeti, suo ambasc. a Roma
t avvelenato, 114. 15-16; manda Francesco I'iccl-
nino a Impadronirsi dl Cremona promessagii da un
soldato d. Sforza, 115, 1-4; 1 Venezlani a istanza
d. Sforza si accingono a miiovergli guerra, 19-20;
manda Carlo Gonzaga con mille cavali! a soccorrere
11 castello dl San Giovanni In Persiceto nel Bologne-
se, 44-45; Guglielmo di Monferrato abbandona i suoi
stlpendi, 116, 32; sospettando d. iedeltk di Taliano
d. Friuli lo fa imprigionare a Rocca Contrada e
quivi gli fa tagliare II capo, 117> 33-36; dk la sua
corapagnia al Corio, 36; il suo esercito presso Cre-
mona a Merzaro h sconfitto da Micheletto Attendo-
lo, 37-49; gii sono presi dai Veneziani i suoi pos-
sessi di Ghiara d'Adda a eccezione di Castel Leone
e Crema da iui ben munita, 46-48; fa rafforzare le
rive deiI'Adda a Crema e Lodi e guardarle da nu-
meroso eserclto comandato da Luigl da Sanseverino
per impedirne 11 passaggio ai nemici, 118, 2-5; que-
sti tuttavia rlescono a traghettare 11 fiume In un
punto non guardato, e sconfitto il suo esercito ac-
corso, pongono a sacco la Marchesana sino ai borghl
dl Mllano, S-12; gU vengono In aiuto milizie d. re
dl Aragona, 119, 40; 11 pp. sl adopra ad accordarlo
col Veneziani (an. 1447), 121, 11-12; t ^ Milano,
122, 36-38; sue estreme parole, 38-39; a Bologna sl
rallegrano d. sua t. 40-41; rlc. 126, 2; aveva arric-
chlto Nlcold Poeti suo segretarlo (s. a.), 263, 17.
VlscoNTi Francksco ambasc. d. duca di MUano a Faen-
za; scampa, fuggendo, daUe manl d. Faentinl (an.
1488), 246, 34.
ViscowTi Galeazzo accompagna Giovanni Bentivoglio
esule di Bologna al campo francese (an. 1506), 349,
16-17.
■ Viscoim GiAiTGALBAzzo CONTB Di ViRTU padre dl Va-
lentlna, 296, 34; i creato duea dl Mllano da Ven-
ceflao Imp. per centomlla ducatl d'oro (an. 1395)1
LXV, 18-1»; tratta 11 negozlo Pletro FUardl arclv.
dl MUano, 30; di un convlto e fa molte glostre per
tale nomlna, 21-25 „; ha in grande stlma Glovannl
Isolani [s. a.], 23, 36-37.
Visco.>fTi Lancellotto {LoHxa/etto] padre di Donnlna,
68, 45-46.
ViscoNTi N1COL& V, Pieeininc Niecli.
ViscoNTi Orro sl reca a Bologna con Galeazzo Maria
Sforza (an. 1459), 168, 48-49.
ViscoNTi Valbntina figlla di Giangaleazzo primo duca
di Milano, 296, 24-25; Luigi XII re dl Francla ac-
campa pretese sulla Lombardla qual suo discendente
(an. 1499), 23-24.
ViscoNTl ViRGiuo accompagna Galeazzo Maria Sforza
a Bologna (an. 1459), 168, 48; 169, 1.
"[ViSENTlNi CesarsI tellaio d. parroecUa di Sam
Giacomo in Bologna, ric. in un aneddoto riguardante
fra Chtrtibino Gkirardaed, XVII, 10-41 „.
" ViTA Di San Pbtronio. Ms. gia nel mon. di Santo Ste-
fano, ora nella Blblioteca Unlversitaria di Bologna;
rlc. dal Ghirardacci nella sua Hiitoria di Bologna,
CX.KX, 32-33 „.
ViTAi.E V. Grassi V., Ltonori V.
VlTALK (CARD. Di San) V. FerTeri Antonio.
ViTALB (sTRADA Di San) rlc. per 11 ponte dl SanfAn-
tonio, 20, 38-39.
ViTALi Bartulombo padre dl Bonifacio, 147, 38-39; 180,
49-181, 1; 188, 41.
ViTALi BoNiFAClo figllo di Bartolomeo, 147, 38-39; 180,
49-181, 1; 188, 41; scalco dl tavola alJe nozze dl Sante
Bentivoglio (an. 1454), 147, 30-33, 38-39; ei. a sorte
degll Anziani di Bologna per porta Ravegnana (an.
1462), 180, 44-47,49; 181, 1; accompagna Giovannl
Bentivoglio a Milano (an. 1465), 188, 40.
ViTALi FiLiPPO. Gli h data dal pp. in custodia la porta
di Santo Stefano di Bologna (an. 1506), 357, 38.
VlTALl GiANOiACOMO [Giovanni Giacomo de' Vitali]
scalco alle nozze dl Annibaie Bentivoglio (an. 1487),
237, 37-28; suo vestito, 238, 6-7.
Vitali Lelio h nel cortegglo di nozze di Annibale Ben-
tivoglio; tlene le redini d. cavallo d. sposa (an.
1487), 236, 37-38, 45; suo vestito, 39-44.
ViTALi LoDovico [LndoTico] ia. un presente alle nozze
di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 31.
VlTALl Petronio [Petronio di Vitale] el. d. Commis-
sione incarlcata di sorvegliare li trattaraento fatto
nel Bolognese ai pellegrini incamminatl a Roma per
il Glubileo (an. 1450), 134, 15, 16-17.
ViTELLESCHl GloVANNi [vescovo di Recanati, fatriarea
Vitteilesco] vesc. dl Recanatl e patriarca dl Ales-
sandria; fe mandato dal pp. a Bologna per la ra-
tlfica d. capitoli d. pace (an. 1434), 39, 34-36; rotti
gli accordi dal Gattamelata, si reca qual commissa-
rio pontlficlo In Romagna, 45-46; & a Castel Bolo-
gnese neiresercito d. Lega, 40, 11-13: scampa con la
fuga alla rotta inflitta dal Piccinino al pred. eser-
cito, 33; manda un suo leg. al Concillo in Ferrara
(an. 143S), 50, 44; maneggiando le cose d. Chiesa
va a trovarlo a Firenze Neri, oste d. Luna in Bo-
logna, e gli oflre 11 doralnio di detta c. per 11 mal-
contento che U governo vl suscltava (an. 1440), 64,
4-8; accetta I'offerta e promette al pred. miUe du-
[Vitclleschi Oiovanni-Vizzani Nanne] INDICE ALFABETICO
793
cati se ia cosa riesce, 8-9; s'lntende con lui riguar-
do al modo dcll'impre8a, 9-13 ; dk ordine ad alcune
bande che trovaransi a Bagnacavallo di recarsi sul
Bolognese, 10-11 ; manda Pappi de' Medici col de-
naro promesso a Bologna per rendere pKi ferventl i
congiurati, ma 11 complotto gia era stato scoperto,
19-31.
VlTELLi [ftee//«sctf\ sono nemlci d. Fiorentinl che an-
che pcr odlo a loro rifiutano di schierarsi contro
11 Valentino (an. 1502), 315, 49-50; 316, 1-3; giun-
gono con i confederati a Fossombrone ove uccidono
in un'imbo8cata la maggior parte d. soldati d. Va-
ientino, 317, 8, U-13; questi trovandosi a mal par-
tito cerca riamlcaneli con lusinghe, 31-39; con i
confederati, pensando che non avrebbero potuto
condurre a fine l'impresa contro lul non avendo
nh aiuti nfe denari, ne accettan l'lnvito alla pace e
gli mandano Paolo Orsini a trattare, 39-33; depon-
gono le armi, 33; condlzioni dell'accordo, 318, 6-11;
cf. 317, «1-43; ric, 319, 10; f 11 pp,, passano di
Bologna diretti al loro stati (an. 1303), 324, 8-9;
rientrano in Citta di Castello, 33.
ViTELLi GlANLuiGt h neiresercito dl Bartuiomeo d'Al-
viano contro i Florentini (an. 1505), 337, 34.
[VlTBLLi] ViTELLozzo \_Vitelloccio da Citth di Cast»ll6\
condottiero d, Chiesa; si riunisce con le sue milizie
all'esercito d. duca Valentino pr. Imola (an. 1499),
298, 37-28; h dal pp. messo agli ordini d. pred. per
l'impresa di Romagna (an. 1500), 300, 28-39; va a Me-
dlcina che gli & consegnata dal commissario Bernar-
dino Rosso Gozzadini (an. 1501), 303, 1-3 j vl prende e
ucclde Pietro da Marzano suo nemico, 3-5; ne spo-
glia i soldati, 6; trascorre sino a Varignana e alPIdi-
ce, 6-7 ; stanco d, Borgia e in timore per 1 suol pos-
sessi conviene alla Magione nel Perugino, con altri
cap. e signori per mettersi d'accordo contro il Va-
lentino (an. 1503), 315, 34-33; con 1 pred. signo-
ri si rappaclfica col Borgia che gll con-
ferma ia condotta antica, 317, 41-43;^ fatto
prendere e strangolare Inaspettatamente dal Borgia
in Sinlgallia (an. 1503), 320, 46-48; cf. 36-37, 43-44.
ViTBLLozzo [ Vite/ioccio] V. Viteili V.
ViTERBO (citta). Vi si reca l'imp. Sigismondo di Lus-
semburgo (an. 1433), 33, 46; ric. 284, 36.
— (CITTADINI EL. A UIGNITA O CARICHE PUBBLICHe) V.
Santorio Pazio card. di Santa Sabina.
ViTRlANO Galasso V. Vedrana (Da) G.
ViTTELLESCO (patriarca) V. Vitelleschi Giovanni.
ViTTORK V. Barbaro V,
ViTTORE (San). Vi sono devastate le vigne da una tem-
pesta (an. 1463), 182, 34, 36-37; " LXVI, 41 „; v. an-
che L.orenzo da San Vittore.
VlTTORlo [Viitore] v. Canale (Da) V., Cappello V.
VlziANl V. Vittani.
Vizzani (famigha) [ Viggiani\ " h rappresentata nel
Theatro mtrale de' moderni ingegni d. Ghirardaccl,
XXXV, 33, 38 ,; prendono parte alPadunanza indetta
dal Canetoii contro 11 leg. dl Bologna Alamanni
(an. 1428), 5, 43-44; 6, 3; approvano che si prea-
dano le armi, 13-13 ; con gli altrl sl impadronlscono
d. Plazza e dilnno fuoco ai Pavaglione d. Bozzoll,
14-15; sono fuorusciti di Bologna (an. 1450), 134,
33-33.
Vizzani Dombnico [Domenieo da Viggiano] k degll An-
ziani dl Bologna con Annibale Bentirogllo Gonfa-
loniere (an. 1489), 255, 6, 8.
VizzANi Fr.vncesco fratello di Nanne, 137, 1 ; bandlto
dal territorio di Bologna sotto pena d. confisca d.
beni, obbedlsce e va a Imola (an. 1450), 136, 49;
137, 1-4.
VizzANi [Giovanni] detto Spezza [Spetza Viggiani]
aluta Galeazzo Marescotti contro i nemici andati
in casa ad assalirlo (an. 1445), 103, 43-43.
VizzANi Marco [Marchion Viziani] cit. a difendersl (an.
1508), 392, 40.
VizzANl Melchiorre [Me/chior Viggiani, Me/chior da
Pitzano] figlio di Nanne, 88, 44; 101, 45: 114, 20;
padre di Nanne, 107, 19 ; fe el. Gonfaloniere d. po-
polo per porta San Procolo In Bologna (an. 1428),
6, 45; reca la bandiera d. llberta innanzi al nuovo
governatore Giovanni Bosco (an. 1431), 29, 43-43;
accorre in casa Marescotti per salutare Annibale
Bentivoglio fugglto da Varano (an. 1443), 80, 33-
34 ; ^ tra gll Incaricati dl attuare i provvedimenti
fiscali deliberati nel Consiglio d. Seicento, 88, 41-
44; fe d. Riformatorl di Bologna (an. 1445), 100,31-
34 ; h el. degli Anziani per il quartiere di porta San
Procolo, 101, 45; suo figlio Nanne, in sua assenza
fa le sue vecl nei Sedici Riformatori d. Stato, 107,
19, 36-37, e negli Anziani, 48; 108, 3-4; torna a Bo-
logna essendo stato fatto cav, dai Veneziani (an.
1446), 114, 30; e inTiato con altri dal Senato am-
basc. al nuovo pp. NicoI6 V (an. 1447), 120, 36-37;
cf. 124, 41-43; h ben ricevuto dal pred. che si mostra
bene disposto verso la c, 120, 30; & chiamato coi
compagni dal pp. che fa intendere di volere 11 libero
dominio di Bologna, 35-36; ne scrlve al Senato, 36-
37 ; rimane pr. 11 pp. mentre 1 coUeghi partono, 38-
40; torna a Bologna da Roma con la rlsposta d.
pp., 121, 43-50, male accolta dal Consiglio, 122,3-3;
in altra adunanza con bellissimo discorso invita U
Consiglio per la quiete d. c. a ubbidire al pp. e ac-
cettarne le condizioni, 4-5; ^ ambasc. al pp. per la
conferma d. capitoli, 24-36; essendo senatore di Ro-
ma ti 125, 4- 5; sue qualita e meriti, 5-6.
VlzzANl MeLCHIOrrb [Marchionne da Viztano] multato
in cento ducatl per 11 rifacimento d. pal. Marescotti
(an. 1508), 386, 38.
VizzANi Nanne [JVano da Vizzano] padre di Melchlorre,
88, 44; 101, 45; 114, 30.
VlzzANl Nanne [iV«»o, A^ani, Nitnni da Viggiano] fi^Wo
di Melchiorre, 107, 9; fratello di Francesco, 137, 1;
h d. Sedici Riformatori d, Stato per il quartiere di
Porta Ravegnana In luogo d, padre Meichiorre as-
sente di Bologna (an. 1445), 107, 19, 36-37; ^ degli
Anzianl Invece d. padre e dellbera 11 bando ai Ca-
netoli e loro seguaci, 48; 108, 3-4; i degll Anziani
per 11 settembre-ottobre, 111, 7, 9; partecipa a una
adunanza di noblll tenutail in casa dl Romeo Pe-
poll (an. 1449), 130, 19-30; approva quanto 11 pred.
dice contro Sante Bentivoglio, 38-39; si rimette
quanto al da farsi al parere degli altri, 29-30; va a
CastelSan Pletro come erastato delibe-
rato, 37-38; qua giunge Carlo Malvezzi a Intlmare
a lul e al luoi compagni da parte d. Senato e di
Sante Bentlvoglio di uscire di Caslel San Pletro en-
tro un'ora pena la vlta, 131, 1»-31; Romeo Pepoli
rlsponde negatlvamcnte e luperbamente per lutti.
794
INDICE ALFABETICO [Vlezanl Nanne-Volta Nestore]
jM*t ^ banditodiilU Ringhlent, as; ▼engono a rag-
giungerlo altrl amlcl dl Bologna, 2»-«; bandlto dal
terrltorlo dl Bologna Botto pena d. conftica d. benl,
obbcdlire e va a Imola (an. 1450), 136, 49; 137, i-i;
parteclpa ttUa ipedlzlone d. fuoruicltl per rlentrare
In Bologna (an. 1451), 138, 3.
« VlzzANi PoMPBo «torlco, rlc. XCiri, 36-41; Ditd UM
deltt Httorie della lua fatria rie. III, it-is ; CXVIII,
s-s ,.
VllZANi T0MMA8O [Tommaio tia Vizzano] confinato a
cinquanta miglia da Bologna nelle terre d. Chieaa
perchi amico d, Bentivogllo (an. 1507), 362, 33-34,
4S; 363, 1.
VoGERio t>. Vigerio.
VoLTA [ Volti\ lono al governo di BolognaT(an. 1450),
134, 41-43 ; posseggono benl d. CanetoU, 3.56, lS-19.
VoLTA Alessanoro \Altssantlro dalla Voita] el. d. Se-
dicl (an. 1488), 253, 23, 34-35; & gludice d. torneo
In Bologna tenutoii per definire se la Sapienza o
la P^ortuna prevalga nelle cose umane (an. 1490),
258, 46-47; gludica vincltori i cav. d. Fortuna, 262,
30-34; k inviato dal Senato al duca d^Este per ve-
nire a iin accordo tra gll abltantl di Monte Tortore,
soggetti ttl pred., che avevano usurpato territorii
agii uomini di Serravalle, Vignola e Ruflino sotto
la giurlidizione di Bologna, 3t-39; non riesce a
nulla e torna a Bologna, 39-40; sfrutta coi figli
le miniere di ferro scoperte « Caslo (an. 1491), 263,
35-37; essendo priore d. Senato, presenta a Giovanni
Bentivoglio un beliissimo destrlero riccaraente or-
nato a nome d. Senato neiPoccasione d. sua nomina
a cap. gen. d. milizie d. duca di Miiano (an. 1493),
271, 36-37; va ambasc. d. Senato di Bologna al duca
d'Este a condoiersl d. f di Eieonora, 273, 33-24; in-
tervlene airinaugurazione d. Naviglio da Bologna
a Cortlcella (an. 1494), 274, 3-36; h ambasc. d. Se-
nato all'incoronazIone di Lodovico Sforza (an. 1495),
285, 47-4S; comanda le mlllzie inviate dai Senato al
Borgia (an. 1503), 321, 13; ospita un figlio di Pan-
dolfo Petrucci di passaggio a Bologna, 323,31; gli
h affidata da Giulio II la custodia d. porta di San
Felice (an. 1506), 357, 37-38; essendo d. Senato vec-
chio h da Giullo II el. d. Quaranta Consiglierl o
Rlformatori, 358, 27, 29; el. degli Assonti per la
peste (an. 1508), 391, 44, 46.
VoLTA Amtonio [Antonio dalla Volta]. Suo dono tt Sante
Bentivoglio per le nozze (an. 14S4), 149, 39-41; es-
sendo protonotario apostollco & creato vesc. d'Imo-
la da Calisto III (an. 1457), 164, 44; fa un presente
alle nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 39.
VoLTA Antonio [Anionio dalla Votta\ figlio di Barto-
lomeo, 219, 37; ancora fanciulio ^ condotto dal pa-
dre a Mllano (an. 1478), 219, 36-37; % armato cav.
dal duca che gli regaia la propria veste di broccato
con la divlsa ducale, 38-30; giostra nel torneo in Bo-
logna tenutosl per definire se la Fortuna o la Sa-
pienza prevalga nelle cose umane al seguito di An-
nibale Bentivoglio paladino d. Fortuna; h capo d.
terza squadra vestita alla francese (an. 1490), 259,
34-25; la sua parte rimane vlncltrlce, 262, 17-18; ri-
porta 1'onore e il premio d. giostra corsa in onore
d. nozze dl Alessandro Bentivoglio in Bologna (aa.
1493), 267, 31; accompagnando per commissione d.
Senato II cap. franceie di passaggio a Bologna sino
al Panaro, k dal pred. fatto prigtonlero con un pre-
teito e^condotto a Parma (an. ijo»), 320, »-iO; i
llberato per ordlne d. vlceri dl Mllano, lS;accom-
pagna Annlbale Bentivogllo a fare omagglo a Pio
Iir in Roma (an. 1503), 326, 36-3S; i tra le gentl
d'arme di Annihale Bentlvogllo asinldato dai FIo-
rentlnl contro i Plianl (an. iSO|;), 337, 31-23: gU *
fatto un dono dal Florentlni dopo la rlttorla con-
tro Bartolomec d'AlvIano, 47-4S.
VoLTA AsTORRB {Aslorrt dalla Volla\ fratello di Paolo;
gH luccede in .Senato (an. 1469), 201, 47; i com-
mlssario con Glovanni Guldotti, Plrro e Battilta
Malvezzi a Castelfranco per Innalzare una bastla
sul Panaro a prova d. glurisdizlone dl Bolngna lu
quel luogo (an. 1471), 209, 37-43; f (»"• »478), 219,
24-35; in Ruo luogo al .Senato h nnmlnato II fratello
Bartolomeo, 25-26.
VoLTA Bartolomeo [Rartotomeo dalla Votta] figllo dl
Zono ossla Giovanni, 147, 42; scalco di tarola alle
nozze di Sante Bentivoglio (an, 1454), 30-33, 42; h el.
d. Senato In luogo d. t fratello Astorre (an. 1478),
219, 25-36; h mandato ambasc ed duca dl Milano,
26-37; conduce seco il figiloletto Antonio, 37-2S, il
quale h fatto cav. dal duca che gli regala la propria
divisa, 38-30.
VoLTA Battista [Baitista datla Votta] figHo di Zono
ossia Giovannl, 76, 6; 167, 46; uccide Giovanni To-
marl, suo genero, per intereise (an. 1443), 76, 6-S;
h el. d. Sel di Balk per la venuta dl Pio II In Bo-
logna (an. 1459), 167, 43-46.
Volta Camillo {Camiilo datta Votta] accompagna Gio-
vannl Bentivoglio in vlsita a Ferrara (an. 1479),
219, 43-44; prende parte a una giostra bandlta in
Bologna dai pred. (an. 1483), 224, 17-18; come capo
di squadra va con Giovannl Bentivogllo contro i
Veneziani (an. 1483), 228, 12; essendo degll Anzlani
h scomunicato per II supplizio di alcuni religiosi
colpevoll di furto (an. 1486), 234, 8-9; nelia giostra
per le nozze di Annibale Bentivogiio corre contro
Antonio Bentivogiio (an. 1487), 240, 49; combatte
nel torneo in Bologna, tenutosi per definire se neiie
cose umane prevalga la Saplenza o ia Fortuna, al
seguito di Nicol6 Rangoni paladino d. Sapienza; h
a capo d. prima squadra vestita all'italiana (an.
1490), 258, 25-26; 11 suo partito soccombe, 17-19.
VoLTA Ettore [Bttore datla Volta] e deputato sopra il
sale (an. 1446), 113, 33-23; cf. 118, 22-33.
VoLTA GlovANNl DETTO ZoNO [Giovanni dalta Voita]
padre di Bartolomeo, 147, 13; di Battista, 76, 6;
167, *t'. di Lodovico, 147, 42; di Paolo, 125, 35;
142, 45; 144,49; 145,33; 173, 17; 191,30; banchlere
e Gonfaioniere d. popolo; dal Senato di Bologna e
incaricato col pod. e altri sette cittadini dl punlre
i deiinquentt (an. 1430), 23, 21-26; fe d. Dodici d.
pace (an. 1431), 29, 37, 39; h inviato con altri alla
Certosa pr. Giovannl Bosco a riconoscerlo qual
governatore di Bologna e condurlo in c, 35-40.
VoLTA LoDOvico figllo di Zono ossia Giovanni, 147,
42; scalco di tavola alle nozze di Sante Bentivoglio
(an. 1454), 30-33, 42.
VoLTA Nestorb [JVestore datta Volta] h con altri con-
vocato In Pal. da Ermes Bentivogiio (an. 1501), 305,
S-S; 11 pred. gll ivela che Agamennone Marescotti
aveva scritto al Valentino invitandolo contro Bo-
[Volla Nestorc-Zambeccari Bart] INDICE ALFABETICO
795
logna e i Bentivoglio, 11-29; lo esorta a unirsi a lui
nell'uccidere i Marescotti traditori gii detenuti in
Pal., 29-31 ; partecipa aII'uccisione d. pred., 31-42.
VoLTA Paolo [Paolo, Paulo dalla Volta], iiglio di Zono
ossia Giovanni, 125, 25; 142, 45; 144, 49; 145,32;
173, 17: 191, 30; cav. e dottore di legge; fe d. Sedici
Riforraatori d. Stato (an. 1446), 113, 35-26; fe degH
Anziani per porta San Procolo di maggio e giugno,
114, 24; h fatto cav. aurato da Luigi Gonzaga (an.
1448), 125, 24-25; confermato d. Sedici d. Reggl-
mento (an. 14S3), 142, 45; disgustato dalle discus-
sioni d. Senato sulla pena da infllggersi al traditore
Battista Manzoli (an. 1454), 144, 49; 145, 1, esce
dl Pal. e recatosi al carcere d. Manzoli lo fa impic-
care da quattro suoi servi, 1-5; tornato in Pal.
annunzia al Senato la giustizia fatta, 6-7; h mlnac-
clato dal leg. e dal Senato, 7-8; essendo d. Sedlcl
Riformatori partecipa alla riforma degli Statuti, 29,
32; si reca con altri Bolognesi a Pesaro a prendervi
Ginevra Sforza sposa di Sante Bentlvoglio, 147, 15-
22; e inviato ambasc. a Roma a felicitare il nuovo
pp. (an. 1455), 157, 3-6; b el. ambasc. a Pio II per
rallegrarsi d. sua elezione (an. 1458), 166, 18-19;
torna a Bologna, 22-23; chiamato con altri dal pp.
& .irringato dal pred. per ia pace tra 1 partiti (an.
1460), 173, 17, 22-26; va arabasc. d. Senaio dl Bolo-
gna al duca di Milano (an. 1464), 182, 42-43: accom-
pagna, per incarico d. Senato, il leg. di Bologna ad
Ancona presso Pio II infermo, 185, 25-26; di ritor-
no da Roma conferma al Senato che il nuovo pp.
Paolo II pretende il dominio assoluto di Bologna
(an. 1465), 187, 22-23; va ambasc. d. Senato ai pred.
a persuaderlo di non inslstere nel volere la signoria
aasoluta, 26-35; cf. 191, 8-9; accompagna Giovannl
Bentivoglio a Milano 188, 37; con il leg. presenta
in Consiglio i capitoli redatti da Paolo II (an. 1466),
191, 7-10; h d. senatori sedenti gli ultiml sei mesl
al tempo d. serrata dl Paolo II, 30; va con Virgilio
Malvezzi ambasc. a Borso d'Este a intenderne i sen-
timenti verso Bologna (an. 1467), 196, 36-38; ne tor-
na con risposta soddisfacente, 38-42; va ambasc. d.
Senato al diica di Milano a notificargli il desiderio
d. pp. di avere il libero dominio di Bologna e a
cercare con lui 11 modo di conservare la c, 197, 47-
48 ; fe ambasc. d. Bolognesi al parlamento In Pavla
per trattare d. guerra contro i Venezlani (an. 146S),
198, 34-35, 38, 40-42; fjb sepolto in San Francesco
coi solitl onori (an. 1469), 201, 46-47; gli succede in
Senato il fratello Aslorre, 47.
VoLTA ZONO V. VoUa Giovanni.
" VoLTA Di Rkno ric, XIII, 7 „.
VoLTERRA (territorio). Vi sono scoperte minlere di
allume (an. 1462), 182, 7.
— (caruinalk) V. Sodf.rini Franeesco card. di VoHerra.
— (vESCovo) V. Soderini Franctico (aa. 1477-1478).
" Weiss Carlo Bihliografia univertalt antica e moderna
rlc LXX, 17-18, 5„.
Wellenburo (Db) V. Liing di Wellenburg M.
" Zabarella conte Giacomo scrive versi laudativi per
ia comparaa d. secondo volxime deW /lisioria di Bo-
logna d. Ghlrardacci (an. 1657), LXI, 10-12 „.
Zabarelli Bartolomko \Bartolomeo Zabarello\ di Pa-
dova; da Eugenlo IV & mandato a Bologna quale
paciticatore e vesc. (an. 1434), 38, 47-«8; fatto ra-
dunare il Consiglio espone lo sdegno d. pp. per i
fatti occorsi in Bologna, 49-39, 1-3; esorta l Bolo-
gnesi a liberare il governatore e 1'ambasc. vene-
ziano, 3-4 ; si presenta come nuovo governatore di
Bologna, 4-6; persuade i Bolognesi a licenziare 1
soldati d. duca di .Milano e a osservare i capitoli,
6-7; promette in cambio la liberazione dl Gaspare
Canetoli e 11 rllascio d, raercantl bolognesi soste-
nuti a Venezla, 7-9; ie sue rlchieste sono accolte
dal Senato, 10-11; va a Castelfranco ad accordarsi
col Gattamelata, 12; pattl conclusi coi pred., l4-3t;
torna a Bologna ed entra in Pal. come governatore,
ma ha poca autorita, 35-26; va a Castel Bolognese
con soldati Veneziani c Fiorentini e io prende, 31-
32; anche molesta Imola e Forll che si tenevano pel
duca di Milano, 32-33; vistosi uccellato dal Gatta-
meiata torna sdegnato a Firenze, 44-45.
ZabbINO Girolamo [«V Zabbino\ pellicclaio ; prende la
croce e accompagna a Gerusalemme Antongaleazzo
Bentivogllo (an. 1498), 294, 12-13; fe multato in cen-
tocinquanta ducatl per la ricostruzlone d. pal. Ma-
rescotti (an. 1508), 386, 38.
Zaccaria \Zacherio\ v. Enrighetti Z., Fiesso (Da) Z.,
Guerrini Z,. Righetti Z., Trevisan Z.
.... Zacco servitore di Bonavcntura Tassonl e con lul
Implicato nella congiura d. Malvezzi contro i Ben-
tivoglio in Bologna; h irapiccato ai merli d. pal. d.
pod. (an. 1488), 251, 42.
Zachbrio V. Zaccaria.
Zaeti Nicor.6 dottore; e degli Anziani di Bologna; va
incontro al nuovo governatore Marco Condulmer
(an. 1433), 33, 41, 43-44.
Zagni Petronio dottore; h degli Anziani di Bologna
con Annibale Bentivoglio Gonfaloniere (an. I489),
255, 6-7.
Zagonara castelio d. territorio di Bologna; i donato
dal pp. Eugenio IV, con dispiacere d. Bolognesi,
al march. di Este (an. 1436), 47, 26-27; torna all'ub-
bidienza d. pp., 29.
* Zama primo vescovo di Bologna (an. 370-312), CXXXV,
31-32 ,.
Zambbccari. Con i Canetoli e i Griffoni pensano dl
cacciare il leg. da Bologna, e armatisl passano In
Piazza gridando evviva al popolo e alle Arti; il
popolo per6 non si muove e tornano a casa scor-
nati (an. 1430), 17, 30-35; con 1 Canetoli e 1 Grlf-
fonl restano quasi signori di Bologna, 19, 19-31 ; per
poter meglio tiranneggiare la c. ne bandiscono An-
ton Galeazzo Bentlvoglio con tutta la famiglia e
gli amicl, 23-47; uno di loro deve essere dato in
ostaggio al leg. durante 1'armistizio, 20, 49 ; la loro
casa avrebbe dovuto essere incendiata in un com-
plotto ordlto per fare entrare i fuorusclti in c,
21, 35-36; ric, 33, 8-9; con Anton Galeazzo Benti-
voglio sl recano da Borgo Panigale a Castelfranco
e quindi a Spllamberto nel Modenese (an. 1433),
36, 1-4.
Zambkccari Ambrogio padre di Glacomo, 73, 34.
Zambeccari Bartolo.mko figlio di Carlo, 10,47; 62,5;
cuglno di Gaspare Cattanl, 25, 49-50; abate; prende
parte a un'adunanza Indetta dai Canetoli contro U
leg. di Bologna Alamanni (an. 1428), 5, 43-45; 6,
l;approva che sl prendano le armi, 13-13;
con gli altri si impadronisce d. Piaxxae
796
INDICE ALFABETICO [Zambeccari B.-Zambeccarl Carlo]
applccBllfuoco al Pavaglioned. BoxzoII,
U-IS; i dal Senato dt Bologna invlato amba^c. a(
Venezlanl a chledere aluto contro II pp., 8, 14-17;
non oltlene nlente, 17-11; i prlrato dat pp. delPab-
bazia di San Bartoloineo di Ferrara, 9, 10; per rl-
raleral occupa la tenuta d. veacoTado nonoatante le
proteste d, vesc., lo-ll; nel Conaiglio d. Selcento
e per opera d. Canetoll h el. ve»c. di Bologna Invece
dell'Albergati, 10, 46-4S, cf. 15, 3-4; per i pattl d.
pace rinunitla alla dlgniti vescovlle (an. 14J9), 16,
36-37; In cambio II pp. gli restituiace l'ubbazia di
San Bartolomeo, 37-31; con Battlsta Canetoli c
altri di sua parte accorre in armi al pal. d. Notai
(an. 1430), 18, 41-42; quivi £a uccldcre da Giacomo
Riceputi i cinque di parte Bentlvoglia rlnchlusi
in una stanza, 43-46; con Battiita e Baldassarre
■Canetoli va a casa dl Benincasa Bargellini per uc-
ciderlo, 49-19, 1; non lo trova e in vece sua uc-
clde Agostino Gonzagni, 1-3; con i pred. e con
Matteo Griffoni h capo di Bologna, 50-21 ; i man-
dato dal Senato con Battista Canetoll ad abbruclare
II mon. e la chiesa di San Mlchele In Bosco per-
ch^ i nemici non vi si fortifichino, 21, 18-21; gli h
narrata da Giovanni Beroaldl l'aggresslone subita
da parte di un servo di Lodovico Canetoli (an. 1431),
25, 35-37; si arma e manda a sfidare Lodovico che
non ne ha colpa e glielo fa intendere, 37-43; un suo
servo ingiuria in nome suo Battista Canetoli che
gli rlsponde piCi gravl ingiurle, 43-47; per intervento
di amic! comunl si rappacifica apparentemente col
pred., 47-48; va alla Certosa quale ambasc. d. Senato
per intendersi con Giovanni Bosco circa l'esecuzione
d. capitoli, 29, 26-27; avvisato dl un complotto
ordito dai Bentivoleschi per occupare San Glovan-
nl In Persiceto vi manda Gaspare Canetoli con
Tommaso Ghisilierl e duecento fantl a impedirlo,
30, 26, 28; in seguito al ferlmento di Bartolomeo
Preti si arma, ma non esce di casa (an. 1432), 31,
32-35; s'incontra nel pal. d. Signori con Battista
CanetoH, 38-39; esortato dal Venti d. Consiglio a
fare pace col pred. per 11 bene d. c. sl rappaclfica
di buon animo, 39-47; ma da molti non h creduto
sincero, 47-48; s'intende col governatore per racciare
Battista dl Bologna e ridurla libera sotto la Chiesa,
32, 12-15; cf. 22-33; si reca armato in San Petronio,
23, e di Ik si ritira a San Procolo, 26; al Trebbo
de' Carbonesi si Incontra con il Canetoli pred. e sta
per venire alle manl, 35-36; si frappone Giovanni
Griffoni che persuade entrambi a deporre le armi,
36-38; si reca in Senato dove e fatto riconciliare col
Canetoli, 39; molti suoi fautori temono d. loro vita
in segulto al bando d. governatore e partono di
c, 41-42; uscito di Pal. con Bonifacio Gozzadini h
accompagnato a casa dal Canetoli e da Tommaso
Ghlslllerl, 43-44 ; per castigarne TorgogHo il Senato
bandisce e confina Tommaso e Giaconio suoi fra-
telli, 45-47; si adira contro il Gozzadini che 1'aveva
consigliato ad andare in Pal., 47-43; parte di Bolo-
gna, 49; appresa la venuta d. Canetoli a Panigale
ne fugge e si reca a Vignola de' Grassoni, 33, 4-5;
i suol fratelli vanno pr. Anton Galeazzo Bentlvo-
glio, 5; tenta con i Griffoni dl cacciare di Bolo-
gna 1 Canetoli e introdurvi i banditi e fuorusciti
con il Bentivoglio (an. 1433), 35, 14-16 5 con i fra-
telll e gli amici st presenta a porta San Kclice, 39-
41 ; toglle Pacqua dal canale di Rcno e tenta pe-
netrare In c. per la taracinesra che cerca aprire, 41-
42; 2: resplnto dal popolo in arnil, 44-46; si ritira a
Borgo Panigale, 50; con il Bentivoglio e gii altrl
Zambeccarl ne parte e xi reca a Casteifranco, che
spera avere per trattato concluso con Gioranni
Merlo, 36, 1-2; falllto il complotto va a Spilamberto
nel Modenese, 2-4 ; dopo I'uccisione d. fratello Tom-
maso h dal pp. fatto prendere In Firenze e man-
dato prlgloniero nella rocca di Naral (an. 1435),
46, 13-16; rlr., 21; perdonato torna in patria e si
rappacifica con Battista Canrtoll (an. 1439), 57, 33-
34 ; ^ el. d. Sedici Riformatori d. Stato (an. 1440),
62, 1-5; t, 44-45.
Zambeccari Bartolomko. Da Giulio JI gli h afiidata la
custodia di porta d. Lame (an. 1506), 357, 30; h
el. dal pp. d. Quaranta Consiglieri e RLformatori,
358, 34, 37; con i colleghi Antonmaria I>egnanl,
Glrolamo Lodovisi e Alberto Carboneil, per auto-
rit^ avuta dal leg. e dai megiitratl, raodifica ia tassa
sul beatiame imposta ai contadini (an. 1507), 367,
11-18; dal Senato di Bologna e niandato a Mllano
pr. II re di Francia a suppllcarlo di togliere la sua
protezione a Giovanni Bentivoglio, 376, 17-18; con
i compagni espone al card. d'Amboise, le accuse d.
Senato contro Giovanni, 22-31 ; 11 quale gii risponde
rlbattendo efiicacemente ogni aocusa; e facendolo
vergognare allorciie accenna di averlo salvato quan-
do si era reso colpevole di falsificazione di monete,
32-43, ottenendone poi la mercede presente, 43-46. ^
Zambeccari Boitifacio figlio di Carlo, 6, l; 11,41; 12,
38; prende parte a un'adunanza indetta dai Cane-
toli contro il leg. di Bologna Alamanni (an. 1428),
5, 42-44; 6, 1; approva che si prendano le
armi, 12-13; con gli altri si impadronl-
sce d. Piazza e appicca 11 fuoco al Pava-
glione d. Bozzoli, 14-ls; h el. degll Anziani
per porta San Procolo (an. 1429), II, 41-42; com-
missarlo con il fratello Tommaso a Castelfranco
fugge e si afforza nella rocca piccola quando 11 ne-
mico entra nel castello, 12, 38-40; h costretto ad
arrendersi, 42-44 ; h trattenuto dal Tolentino pr. di
Bh sino alla sottomissione di Bologna, 44-45; e clt.
al pal. d. governatore insieme a Battista Canetoli
(an. 1432), 32, 27-29; e preso alla sprovvista da Lo-
dovico e Baldassarre Canetoli in Borgo Panigale,
33, 1-2; h condotto prigioniero a Bologna, 6.
Zambkccari Cambio padre dl Giacomo, 6, 1-2; 106, 46.
Zambeccari CarLo padre di Bartolomeo, 10, 47; 62, 5;
di Bonifacio, 6, 1; 11, 42: 12, 38; dl un altro Carlo,
6, 1; di Tommaso, 1; 7, 3; 12, 38; 14, 11; 22, 4; di
Giacomo, 32, 42.
Zambeccari Carlo [Carolo] figlio di Carlo, 6, I; pigiia
parte a un'adunanza indetta dai Canetoli contro il
leg, di Bologna Alamannl (an. 1428), 5, 42-44: 6, I:
approva che si prendano le armi, 13-13;
con gli altrl si impadronisce d. Piazza e
ap pic ca il f uoc o o I P a vagl io n e d. Bozzoli,
14-15; porta la bandiera d. Chiesa innanii al nuovo
governatore Giovanni Bosco (an. 1431), 29, 44-45: i
el. dei Priori per 11 mese di febbraio (an. 1441), 68,
38; h degli Anziani per 11 settembre-ottobre (an,
1445), 111,7-9; di nuovo degli Anziani per Porta
[Zambeccari Carlo-Zancari Alberto] INDICE ALFABETICO
797
San Procolo dl novembre e dicembre (an. 1446),
118, 17; da Perugia scrire al reggimento di Bologna
i dannl d. terremoto a Citta di Castello e a Perugia
(an. 1458), 165, 25-26.
Zambkccari Giacomo figlio di Carlo e fratello di
Tommaso e di Bartolomeo, 32, 42; in segnito al ban-
do d. governatore teme per la sua vita ed esce di
Bologna (an. 1432), iO-ii; h bandito e confinato dal
Senalo, 45-47 ; non va ai confinl, ma fermatosi a
Borgo Panigale, manda a ingiuriare i Canetoli, 49-
50; impresta al com. di Bologna trecento scudi e ne
dlviene tesoriere (an. 1440), 62, 20; interviene alla
messa fatta celebrare dal Senato di Bologna in San
Giacomo il giorno di Santa Monica, 63, 4.
Zambeccari Giacomo [lacomo] figlio dl Cambio, 6, 1 ;
106, 40; 138, 4 ; plglia parte a un'adunanza indetta
dai Canetoli contro 11 leg. di Bologna Alamanni
(an. 1428), 5, 42-44; 6, l-2;approva che sipren-
dano ie armi, 9, 12-13; con gli altri si im-
padronlsce d. Piazza e appicca 11 fuoco
al Pavaglione d. Bozzoli, 14-15; la sua casa
h saccheggiata e incendiata (an. 1445), 106, 42-46;
partecipa alla spedizione d. fuorusciti per rientrare
in Bologna (an. 145 1), 138, 4.
Zambeccari Giacomo figlio di Ambrogio, 73, 34; padre
di un altro Giacomo, 108, 31-32; h mandato con altri
ambasc. al duca di Milano per chiedergll la libera-
zione di Annibale Bentivogllo e d. due Malvezzi
imprigionati da Francesco Piccinino (an. 1442), 73,
33-34.
Zambeccari Giacomo figlio dl Giacomo; seguace d. Ca-
netoH, e bandito di Bologna (an. 1445), 108, 31-32.
Zambeccari Giovanni h el. Gonfaloniere d. popolo per
porta San Procolo (an. 1428), 6, 45.
Zambeccari Nicolo h el. degli Anziani per porta San
Procolo (an. 1428), 6, 41-42; el. degU Otto di Balla
d. pace, 7, 6, 8-9; risponde in Consiglio d. Sessanta
a NlcoI6 Ariosti, che ignora chi siano coloro che
vogliono turbare la pace (an. 1430), 18, 24-26; h con
altri el. dal Senato di Bologna ambasc. al pp. per
la pace (an. 1431), 25, 8-IO; ric, 28; non parte pii^
avendo il leg. negato 11 salvacondotto, 13-24 ; sono
presentatl i capitoli d. pace al pp. anche in suo
nome, 26, 24-28 ; el. da Eugenio IV, per porta San
Procolo, d. Venti commissari deputati alla creazione
d. magistrati d. c, 27, 23, 26; dl nuovo designato
dal Scnato di Bologna ambasc. al pp. per rallegrarsi
d. sua elezione, non pud entrare in Roma a caglone
d. guerra mossa al pp. da Antonlo Colonna, 30, 6-9;
rallentate le ostiliti pu6 complere la sua misslone ;
fe ben accolto dal pp., 17-18; torna a Bologna, 19;
h rieletto d. Venti consiglieri (an. 1432), 31, 14.
Zambbccari Pandolfo partecipa alla spedlzione d, fuo-
ruscitl per rientrare in c. (an. 14S1), 138, 6.
Zambeccari Paolo [PoU Zamheccari]. Dal Senato h man-
dato ambasc. a Giulio 11 a SanfArcangelo (an. 1S06),
345, 45-47; glunto a Cesena col compagni h rag-
glunto da un messo dl Glovanni Bentivoglio che
loro fa premura di passare su terrltorlo venezlano
essendo stato ucciso in Bologna Bernardino Gozza-
dlni amato dal pp., 46-346, 1-17; va a Cervia e di
li chiede un salvacondotto a Giulto II che lo ac-
corda, 17-21 ; recatosi con gli altri a SanfArcan-
gelo gll h proibito dal pp. di partire senza licenza,
21-23; rimanda a Bologna 11 suo seguito tronne un
servitore, 23-24.
Zambeccari Tommaso [Tomaso, TomS\ figlio di Carlo,
6, 1; 7, 3; 12, 38; 14, 11, 22; fratello dl Giacomo
e di Bartolomeo, 32, 42; prende parte a un'adu-
nanza indetta dal Canetoli contro 11 leg. di Bolo-
gna Alamanni (an. 1428), 5, 42-44; 6, 1; approva
che si prendano le armi, 12-13; con gll al-
tri sl impadronisce d. Plazza e applcca
11 fuoco al Pavaglione d. BozzoU, u-15;
h el. d. Sedici Riformatori d. Stato, 7, 1, 3; cf. 9,
11; h el. dei Dieci Riformatorl (an. 1429), 11, 43,
45-46; essendo con 11 fratello Bonifaclo a Castel-
franco fugge e si afforza nella rocca piccola all'en-
trare d. nemici nel castello, 12, 38-40; h costretto
ad arrendersl col fratello, 42-44; h trattenuto dal
Tolentino pr. di se sino alla sottomisslone di Bo-
logna, 44-45; e dato ostaggio al leg. in osservonza
d. patti d. pace (an. 1 430), 22, 2-4 ; si reca a Forll
ove deve rimanere sino al ritorno d. messo spedito
al pp., 6-8; con Battista Canetoll tratta di fare avere
Imola ai Bolognesi e ordina a Nicol6 Fortebracclo
cap. d. soldati Fiorentini di trovarsi cola per en-
trarvi (an. 1431), 24, 4-8; ma la congiura e scoperta,
8-9; parte dt Bologna temendo per la sua vita in
segulto al bando d. governatore (an. 1432), 32, 40-
42; h bandito e confinato dal Senato, 45-«7; non va
al confine, ma fermatosi a Borgo Panigale manda
a ingluriare i Canetoli, 46-50; torna a Bologna (an.
1435). 'i4. 34-35; & chlamato dairOffida mentre col
governatore e il Bentlvoglio ascoitava la messa in
Pal., 45, 16-18; h intrattenuto dal pred. In vani ra-
gionamenti sino a che non h ucciso 11 Bentivoglio,
18-20; allora h irabavagliato e Impiccato nella sala
dl re Enzo, 34-36; ct. 46, 1, 12-13; da uomlnl del-
I'Ospedale d. Morte h sepolto col Bentivogllo a San
Cristoforo del Balladuro, 45, 36-40; per glustificarne
l'uccisione i'Ofl5da afferma che aveva trattato di dare
la c. al Visconti, 46, 3, 8-9; 1 suoi eredi imprestano
al com. dl Bologna trecento scudi e ne diventano
tesorieri (an. 1440), 62, 23.
Zambia Giacomo Maria [Giambia] da Milano; giostra
nel torneo in Bologna, tenutosi per definlre se la
Sapienza o la Fortuna prevalga nelle cose umane
al seguito dl Annibale Bentivoglio, paladino d. For-
tuna; h ascritto alla sesta squadra vestita alla sel-
vaggia (an. 1490), 259, 33-35; la sua parte resta
vittoriosa, 262, 17-19; esce dl Bologna col Bentivo-
gllo suol amici (an. 1506), 348, 41; 349, 12.
Zambonelli GiovA^fNi [Giovanni Zamboncllo^ seguace
d. Canetoli, 6 bandito dl Bologna (an. 1445), 108, 38.
Zamboni Giovanni contadino bolognesc; fa un dono a
Sante Bentivogllo per le nozze (an. 1454), 151, 24.
Zamisi Cislao V. Zanesi Agisllao.
Zampa (II) V. Siga (Dal/a) Antonio detto il Zampa.
Zamfolini Michele h nelPesercito dl Bartolomeo d'AI-
vlano; rimane prigloniero d. Fiorentinl (an. 1505),
337, 45.
Zancari (famiolia) \Enoch\ Sono fuoruscltl dl Bologna
(an. 1450), 134, 3i, 37.
[ZA^fCARl] Albkrto [Alberto di Pietro di Bnoch, .... di
Pietro -VocA] figlio di Pletro, 89, 5-»; 97, 31; h tra
gll Incarlcatl dl applicare i provvedimentl fiscall
deliberatl dal Consigllo d. Seicento (an. 1443), 88,
798
INDICE ALFABETICO [Zancari Alberto-Zellni GiovanniJ
t3-89, l-«t h nomlnsto per port« Stn Procolo d.
Commlulone Incartcata d. elezlonl agll ufflcl (an.
1443), 97, 33-35, 31 ; un suo flglio h trovato naicosto
in una fogna con Battlita Canetoll (an 144S), 105,
37-31.
[Zancari] Girolamo [leronimo di Enoeh, di Noeh] av-
Tlsa II Senato bolognese d. f dl Ercole Malvezzl
ferlto dal Turchl a Scutari (an. 1478), 218, «-11;
icrire anche che I Turchi scoccano coti gran nu-
mero dl saette contro la c. che gli abitantl se ne
serTOno Inyece di legna per il fuoco, 11-13; capo di
squadra, ra con Glovanni Bentivoglio contro i Ve-
nezianl (an. 1483), 228, 13; combatte ncl torneo in
Bologna, tenutosl per deiinlre se la Fortuna o la
Sapicnza prevalga nelle cose umane, al segulto dl
Annibale Bentivoglio e dl Gilberto Pio paladini d.
Fortuna ; i ascritto alla seconda squadra yestlta
alla turca (an. 1490), 259, 2J; la sua parte rimane
vincitrlce, 262, 17-19.
[Zancari] Noft \Bnoch, Noch\ padre dl Girolarao, 218,
9; 228, 13; 259, 13; di Pietro, 89, 5.
[Zancari] Piktro [Pietro di Enoch, Pietro Noeh\ figllo
dl Noi, 89, 5; padre di Alberto, S-6; 97, 31.
Zanchini mercanti bolognesi; un loro messo h ucciso
pr. Lo]ano e sTaligiato dl clnquemila ducatl che
raandavano a Flrenze (an. 1505), 341, 45.
Zanchini GiROLAMO. Trovandosi a passare pr. la torre
degli Asinelli nel momento che e colpita da un
fulmine cade tramortlto (an. 1493), 269, 38-40; tor-
nato a casa f di paura, 40-41.
Zankchino V, Malvtti Z.
Zanesb V. Genesio.
Zanesi Agamennonb fe confinato (an. 1507), 362, 47-48;
partecipa alla congiura in favore d. Bentivoglio
(an. 1508), 380, 3.
Zanesi A0ESII.A0 [Cislao Zanest, Cislao Zamisi !\ araico
d. Bentivoglio h confinato come sospetto (an. 1507),
362, 33-34, 37 ; fe multato In ottocento ducati per
la ricostruzione d. pal. Marescotti (an. 1508), 386,
47; 389, 11; i confinato perchi amlco d. Bentivo-
glio, 388, 43.
Zanbtini V. Zanettini o Zannettini.
Zanetti o Zannetti Battista figlio dl Serero, 251,
48-49; nemlco d. BentiTogllo; fe visltato da Glovannl
Malvezzi che lo induce nella congiura contro Gio-
Tannl BentlTOgHo (an. 1488), 249, 17-M; profferisce
l'opera anche di un suo amico Petronlo Scanelli,
armigero d. Bentivoglio, che aveva in custodia la
porta d. pal. dl Glovanni, che aprirebbe quando si
Tolesse, 20- J4 ; la sua offerta h accettata dai conglu-
rati, 34-35; fallita la conglura si nasconde In una
cloaca, ma troTato h implccato al merli d. pai. d.
pod., 251, 48-252, 1-2.
Zanktti o Zannetti GiovANHi partecipa alla conglura
ordlta da Gaspare Scappi in favore d. BentlToglio
(an. 1508), 380, 13; h cit. dal Senato a difendersi,
392, 33.
Zanetti o Zaknetti Melchiorkb procuratore causl-
dlco; h d. Venti d. popolo pel quartiere di porta San
Piero (an. 1506), 352, 6-7; h dal popolo el. ambasc.
*1 pp., 353, 26; ra ad Imola con tre compagni, 28-
39; sono assal ben riceTutl da Giulio II che 11 in-
trattiene aulle cose di Bologna, 24-30; riferlscono al
Senato le buone dlsposizloni dl Giulio 11 e ne an-
nunziano Parrlro In Bolog^a per San Martlno In-
■lerae ai cardlnall, 32-35; ^ mandato dal Senato con
altrl due ambaic al re dl Francla a pregarlo dl
togliere la sua protezione a Giorannl BentlToglio
(an. 1507), 376, 17-18.
Zanetti o Zannetti Skvbro padre di Battlita, 251,
48-49.
Zanettini o Zannettini Cristoforo fa un preiente
aile nozze di Giulio MalTezzl (an. 1464), 184, 34.
Zanettini o Zannettini GiovANNi [Giovamni Zanetini\
padre di Toramaio, 88, 45.
Zanuttini o Zannettini Girolamu [yeronimo Zanntt-
tino\ interviene come rappresentante d. Senato al-
1'esame fatto dal pod. al colpevoll d. conglura con-
tro il Bentivoglio (an. 1488), 251, 36-37; f ed i le-
polto nel chiostro d. fratl dl San Uomenico (an.
1493), 273, 3j-39.
Zanettjni o Zannettini Tommaso [Tomma$o Zanetini\
figllo dl Glovanni, 88, 45 ; h tra gli Incaricati dl at-
tuare l provvedimentl fiicall deliberatl nel Consi-
glio d, Seicento (an. 1443), 41-45; h eL degU An-
zianl di Bologna per porta San Procolo (an. 1445),
100, 24-25; h d. Coinmissione incaricata di custodlre
I valorl raccolti per la Crociata (an. 1455), 160, 38-41.
Zani Francksco el. Gonfalonlere d. popolo di Bologna
dal pp. Giullo II pel quartiere di porta Ravegnana
(an. 1506), 359, 44-45.
Zani Giovanni [Giovanni di Zano\ fa un presente alle
nozze di Giulio Malvezzi (an. 1464), 184, 29.
Zani Pellegrino [Pellegrino di Zano] fa un presente
alle nozze di Giullo Malvezzl (an. 1464), 184, 47.
Zannetti V. Zanetti.
Zannkttini V. Zaneitini.
Zannino V. Poiisseni Z.
" [Zanohni Pibtro) [Pler Zanolint] ric, XVII, si-sS „.
....Zanotto da Valle contadlno: fa un dono a Sante
Bentivoglio per le nozze (an. i4$4), 151, 31.
Zantarblla Giovanni seguace d. Canetoll, i bandito
dl Bologna (an. 144S), 108, 38-39.
Zappolino (Da) Giuliano parteclpa alia conglura or-
dita da Gaspare Scappl in favore d. BentlTogllo
(an. 1508), 380, 14.
Zarabelli Agnusdbo congiura dl fare entrare i nemici
in Bologna (an. 1428), 11, 15-24; h scoperto, 25-26,
28-39 ;gli h tagliata la testa (an. 1429), 12, 15-16.
Zarlottino V. Mantici Z.
Zazzarini fuorusclti dt Bologna (an. 1450), 134, 32-39.
Zazzkra (Dalla) V, Sckiavi dalla Zattera G.
Zazzerino [Zaxtarino] v. anche Fieschi Z., Antonio detto
il Zazterino.
Zecca (Dalla) Giovanni raultato In trecento ducati
per la ricostruzione d. pal. Marescottl (an, 1508),
388, 43.
Zbcoa (Dalla) Rodolfo bandito; perdonato torna in
Bologna (an. 1439), 57, 36.
Zecchino V. Campello conte Z.
Zblanda (conte PaLatino Dl) [Pa/atinus Zelandiae\
tltolo deirimp. Massimillano, 279, 19-20.
Zblini Don Carlo araico d. Bentivoglio ; h confinato
come soipetto e gll sono tolti i benefici (an. 1507),
362, 33-34.
ZeLINI Giovanni [Giovanni di Ze/ino] padre dl Lodo-
Tico, 147, 36; h el. degli Anzianl di Bologaa (an.
1430), 17, 26, 29.
[Zelini Lodovico-. . . . Zutta]
INDICE ALFABETICO
799
Zeliki Lodovico [Lodovieo dt Zelino] figlio di GioTanni,
scalco di tavoia alie nozze di Sante Bentivogilo (an.
14S4), 147, 30-33, 36.
Zbnesio V. Genesio.
Zeno (San) ric, 230, 42.
[Zeno Giovanni Battista] card. di Santa Maria in
Portico; venezlano, passa di Boiogna e ailoggia in
vescovado (an. 1493), 272, 32-33 ; ii di seguente parte
per Modena, 33.
Zknzarini Gaspare fa un presente aiie nozze di Giuiio
Malvezzi (an. 1464), 184, 31.
ZsNZlFABBRl V. Gtngifahbri,
Zerbi GabrieLb [GaMei/o Zerio] presenta al coiiegio
d. dottori in Padova Paolo Glieilini (an. 1498),
295, 49.
Zero 1)1 Bbnb h priore d. Compagnia d. Morte (an.
1437). 5, 10.
Z121M figllo di Maometto II, 223, 9; frateiio di Baja-
zet II sultano di Costantinopoli, 254, 42; viene in
potere d. Gran Maestro di Rodi Pletro d'Aubus-
son (s. a.), 42-43; Bajazet prega Innocenzo VIII a
trattenerio per non averlo competitore nelio stato
(an. 1489), 41J-44.
ZizzA PiETRO deii'Arte d. Pelacani; dal Senato di Bo-
logna h incaricato col pod. e aitri sette cittadini
di punire i delinquenti (an. 1430), 23, 21-26.
ZocCHiNi Andrka bandito dl Boiogna, va a Riminl a
trovare Luigi Veneziani (an. 1493), 273, 10; con
questo e con Girolamo Caizoiari pensa dl tornare
per grazia In Boiogna mediante i'ucci8ione di uno
de' Maivezzi, lo-U; va a Cesena e nella ciiiesa dl
San Francesco uccide Antonio Malvezzi, 14-15; fug-
ge di c, 15; inseguito da balestrierj di Bologna &
ucciso, 15-17; gii h troncato ii capo clie viene espo-
sto alle Boliette, 17-19.
ZoccHiNi Bartolombo cit. a difendersi dai Senato dl
Boiogna (an. iJoS), 392, 21.
ZoccHiNi Bernaruo cit. a difendersi dal Senato di Bo-
logna (an. 1508), 392, 22.
ZoccHiNi GlROLAMO cit. a dlfendersi dal Senato di Bo-
logna (an. 1508), 392, 20.
ZoccoLANTi (prati) V. Minori (fraii).
ZOEN V. Giovanni.
ZoLA Prbdosa [Zola, Zotla Predosa, Zola Predoia]. Vi
si .recano bande deU'esercito d. Ciiiesa (an. 1440),
64, 18; fa un dono a Sante Bentivogiio per le sue
nozze (an. 1454), 150, 26; costo dell'uva (an. 1490),
262, 46; danni arrecativi dal terremoto (an. 1505),
334, 15-17.
ZoLLA Prkdosa V. Zoia Predota.
ZoLLO I V. Zone.
ZoNARi Antonio iiiatore; avendo rubato d. seta aflSda-
tagli, per assicurarsi daila giustizia va a Modena e
tratta con Gaieotto Canetoli di introdurlo in Bo-
logna (an. 1451), 140, 12-15; tornato a Bologna e
scoperto ii trattato h impiccato, 15-16,
ZoNCHi Brancadbllo [Brancadalle] dottore;t (an. 1439),
60, 25.
ZoNE da Serravalle \Zollo da Serravalle !] h decapl-
tato per avere trattato di dare Serravaile ai Fio-
rentini (an. 1441), 70, 8-9.
ZoNi ToMMASo [Tomi Zono] seguace d. Canetoli h ban-
dito di Bologna (an. 1445), 109, 10.
ZoNiNl Cristoforo [Christophoro di Zonino] orefice; pren-
de parte ali'uccisione di Annibale Bentivoglio (an.
1445), 103, 28-31, e d. Marescotti, 31-36.
ZoNO V. Giovanni.
ZoNTiNi sono fuorusciti di Boiogna (an. 14S0), 134
32-37.
" Zoppi GlROLAMo [Girolamo Zopfio] ta. un sonetto in
lode d. famiglia Fasanini [s. a.], XXIII, 1-3; sua
poesia gratulatoria nei primo vol. Af^ Historia di
Bologna d. Ghirardacci (an. 1596), LII, 19-31,.
ZUCCATA V. AstOlfi Z.
ZuccoLi Antonio giostra nel torneo in Boiogna tenu-
tosi per definire se la Sapienza o ia Fortuna pre-
valga nelle cose uraane, al seguito dl NicoI6 Ran-
goni paladino d. Sapienza; h ascritto alla prima
squadra vestita alPItaiiana (an. 1490), 258, 25-26,
28; la sua parte soccombe, 262, 17-19.
ZUONO (Dal) [Dal Giogno] sono fuorusciti di Bologna
(an. 1450), 134, 32, 39.
ZuMlONOLA [Ginignuola] canale tra Carpl e Correg-
glo, 85, 12; vi si ferma Battista Canetoli e la sua
scorta (an. 1443), 12-13.
Zustpiiania V. Zutphen.
ZUTPHBN (coNTE PalatINO Di) [Palattnus Zustphaniae]
tttolo dell'inip. Massimiiiano, 279, 20.
.... ZuTTA uomo d'arme ; accompagna Annibale Benti-
voglio a Boiogna (an. 1438), 55, 2-3.
[AA. 278-1426 aprile-maggio]
INDICE CRONOLOGICO
[a cura della dott. Bianca Distinti]
278-312 - "Zama vesc. di Bologna, CXXXV, 31-3J „.
312 - * II vesc. Faustiniano succede al pred., CXXXV,
32-33 ,.
385 - «Nascita di San Petronlo, CXXXV, 18; sono ag-
gluntc a Bologna la porta di San Procolo e la
porta di San Casciano, 19-20 „.
1113 - " Grande incendio in Bologna clie dlstrugge ii
Pal. e l'Arcliivlo d. c, CXLIf, 4-9 „.
1123 - * Norme e funzionamento d. repubbllca bolo-
gnese, CXXXVIII, 35-CXXXIX, l ,.
1194 - " Intorno a questo tempo il vesc. di Bologna
iia il titoio di principe, CXXXIX, 23-26 ,.
[1243 - Trasporto a Bologna di una spina d. Corona
di Nostro Signore] v. 1408.
1264 - * Costruzione d. Duomo dl Orvieto, XII, 22-27,
" »•
1296 - " E finlta dl fabbrlcare la torre dell'Arrengo,
XLV, 1-1, „.
1299 - " Ottolino da Mandello fod. di Bologna recatosi
con gli Anziani a Castel San Pietro alberga in
casa di Giacobello Ghirardacci, VII, iS-io „.
1299 - " Pace tra i parliti in Bologna fer opera di Bo-
ni/acio V/IT, VII, aj-j4; in seguito alla gualt
Princivalle Ghirardaeci rientra in Bologna, »b-
'7 n-
1304 - "Supplica d. monaci dl San Felice acciocchb
Intervengano i maglstrati aila festa di aicuni
santi di Bologna, cl6 clie fe accordato, XLIV,
S-9,.
1308 dicembre 20 - " Giacomo Ghirardacci i dai Rettori
della soc. d. Sarti, ciii sfettava il governo di
Rocca Corntta, fatto eaf. di dotta ttrra, VII,
1347 - t Taddeo Pepoll, 339, *9; la sua sepoltura i
fatta terminare dal suo dlscendente Guido III
circa un secolo e mezzo piii tardi, 339, <9-50.
1371 - " Ambatc. boiognesi con Antonlo o Toniolo
Bentivogtio si recano dal pp. Gregorio XI, che
11 rlceve malamente, nt il vuole ascoitare,
LXXXI, 13-18,.
1374 - "Testamento di Antonlo o Toniolo Bentivo-
gilo, LXXXI, 4-7, 18-19, 26 „.
1379 - " Francetco da Vladagoia t »ul tormento, LXXXI,
20-22 _.
1381 - "Bllancio di Boiogna, CXXIX, U-ao „.
1395 gennaio 1 - " Eiezione d. maglstrati nuovi dl
Bologna, LXV, 1-2 ,.
1395 aprile 27 - " Azzo d'Este coifaiuto d. conte da
Barbiano entra nei Ferrarese; li march. Nicoi6,
manda per aiuto ai Bolognesi e al Florentinl
che gll inviano il conte Corrado dl Altenberg
con soldatl, LXV, 3-8 „.
1395 - "II pred. con 1 Ferraresi assale Azzo a Porto
lo vince e fa prigloniero con molti d. suol e
poi lo vende ad Astorre Manfredi, LXV, 9-15,.
•1395 maggio 1 - " Giangaieazzo Visconti contedi Virt{i
h creato duca di Mliano dallMmperatore Ven-
cesiao per centomila ducati d'oro, LXV, I8-20;
convito e feste date dal nuovo duca per la nia
elezione, 21-25 „.
1395 agosto 4 - "Vlolento uragano al monte dl San
Luca che investe la chlesa e !1 contado, quindi
sl estende a Ceretolo, Casalecchio dl Reno,
Santa Maria in Monte, Croce del Pero e piit
oitre, LXV, 26-30 „.
1395 settembre 21 - " I magtstrati di Bologna stabili-
scono un palio annuale da corrersi per il giorno
dl san Petronio da Porta Gailiera alla Piazza,
LXV, 31-37 ,.
* E trasportala a Boiogna una spina d. Corona
di Nostro Signore, CXL, 5-7,; [v. J34s]-
" Corre voce che Alessandro V sia morto avve-
lenatodal card. Baidassarre Cossa, CXLI, 6-9, j;
1'elezione dl Giovann! XXIII % fatta onesta-
mente e non per denart, 9-11, 3 ,.
1410 - " // card. dt Spagna alloggia a Cattel San Pie-
tro in casa di Ghirardo Ghirardacci, VII, s4-S? »•
1425 ottobre 21 - h imposto da Bologna un obbiigo
agli uomini dl San Giovanni in Perstceto,
109, 32.
1426 - Elezione dei nuovi Anziani e magistrati di Bo-
iogna secondo l'uso, 3, 3-4 ; Antonlo Petruccl
dl Siena ne h pod. e cap. e Francetco Koselil
d'Arezzo h suo vlcario, 4-5.
1426 gennaio 27-28 — Grande nevicata, 3, 6-8.
1426 - li veac. Albergati fa rinnovare tl cappeilo d.
campanile di San Pietro, 3, 9-13.
1426 aprile-maggio 1 - Spedizlone fatta dai Vene-
1408
1410
T. XXXIII, p. I — 51.
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INDICE CRONOLOGICO (AA. 1426 apr. magg.-1428 tig.]
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zlant e dal march. Nleol& III d'Ette contro
l'etercIto d. duca dl MUano In Roraagna, ter-
minata In ioro danno, 3, 13-39.
aprile 3 - Benedetto Guidalotti a norae d. pp.
Martino V e Glovanni Blancliettl per Anton
Galeazzo Bentiyoglio stipulano la condotta dl 1428
queito agil ordinl d, pp., 4, 1-5; Martino V a».
aolda anclie Annlbale figlio d. pred., t-«; " ct. 1428
XCIV, 21-21 „.
maggio - II duca Filippo Maria Viiconti dona
Iraola e Forn al pp. per tmpedire che cadano
in mano d. Florcntini, 3, 30-32. 1428
maggio 13 - La pred. donazione i pubblicata in
Bologna con grandl feste, 3, 33-36.
maggio 14 ■ Lodorico Alamannl gOTernatore
di Bologna va con grande seguito a prendere
possesso dl Imola e Forli per il pp., 4, 10-16.
maggio 25 - li pred. torna a Bologna ricevuto
con grande onore, 4, 17-1».
maggio 27 - Glunge a Bologna il brere pontl-
ficlo che nomina card. ii goTernatore Aiamanni,
4, 30-31.
maggio - I frati Predicator! tengono in Bologna
un capitolo generale a cul convengono in grande
numero, 4, 33-23.
giugno 12 - Antonio di Savola iatore d. cap-
peilo cardinalizio al governatore di Bologna
giunge ai Crociali, 4, 34-26.
giugno 16 - Lodovico Alamanni prende solen-
nemente In San Petronlo 11 cappeilo daiie manl
d. vesc. dl Bologna, 4, 27-29, e convlta moitl
cittadini al suo pal., 29-31 ; assume ii titoio car-
dinaiizlo di Santa Ceciiia, 31-32, 41-43,
giugno 18-11 vesc. Nicol6 Albergati parte di Bo-
logna per Roma chiamatovi dal pp., 4, 33-34.
luglio 3 - L'Albergatl contro sua vogiia ^ fatto
card. d. titoio di Santa Croce in Gerusalemrae,
4, 34-3» ; dipoi fe dal pp. fatto leg. a Venezia e
Milano per rappacificare questl statl, 39-41,
luglio 3 - t Matteo Griflfoni, 4, 43-45,
luglio 19 - Galeotto Canetoll sposa una Gozza-
dini e Taddeo Pepoli una Canetoii, 4, 46-47,
settembre 17 - Torna a Bologna 11 vesc. Alber-
gatl, 5, 1-4.
settembre 20 - II pred. parte per Venezla, 5, 5.
- Si sviluppa un incendio neila torre degli Asl-
nelll, 5, 6.
- Elezlone degli Anzlanl e magistrati di Boiogna
secondo i'uso, S, 7.
gennaio 21 - Sono poste dal leg. e dai pod. dl
Boiogna le prime pietre delI'ospedale costrulto
dalla Compagnia d. Morte, 5, 8-16, /. 1428
Ottobre 18-11 vesc. dl Aisisi pone la prlraa pie-
tra d. chiesa di San Girolamo In capo alla
Savonella dl Mlrasoie fatta costruire da venti-
quattro devotl giovani, 5, 17-22; 1 pred. vl 1428
tanno erlgere un oratorio per raccogliersl a
pregare, 22-24.
- Anton Gaieazzo Bentlvoglio si reca a Roma 1428
dal pp. cordialmente accolto, 5, 25-21; ed i
creato dai pred. conte di Campagna, 3S-3I.
- t in Bologna Giovanni Piazza, 5, 32. 1428
- Elezlone d. magistratl nuovi di Bologna secondo
Tuso, 5, 33-34; h Gonfaloniere dl Giustizia Lo- 1428
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dorico Muzzarelll, 34-35; Luigl Coionna e Lulgl
da San Severlno al soido dl Bologna sono 11-
cenziati dal leg. per ararlzia, 3S-36; i Canetoli
dellberano di cacclare di c. 11 pred. venuto In
odlo al popolo, 36-6, 1-12.
giugno - Gaspare Malvezzl i el. gorernatore d'A-
•coll da pp. Martino V, 6, 37-29,
agosto 1 - I Canetoli con altrl cittadlnl li impa-
droniicono d. Plazza e lue adiacenze, 6, 13-20;
per parte d. leg, viene ad opporti loro Egano
Lambertlnl, che perd lia la pegglo, 21-26.
agosto - Malgrado I'interpotlzione d. vetc, che
credeva dl averli rappacificati, 1 Canetoli i'im-
padroniscono del pal. d. cora. e di quello d, pod.
e conducono il leg. a cata di Marco Canetoii
e 11 pod. coi Gludici a casa di Tommato Ghi-
tllieri, 6, 30-39; creano quindi nuovi Anzlani
tutti di loro parte, 39-50.
agosto 3 - Giunge a Bolo^na Luigi da Sanseve-
rliio assoldato dai Senato con novecento cartlii,
7, 9-13.
agosto 4 - I Canetoli creano i Sedici Rlforma-
tori d. Stato d. liberti, 7, 1-5; e gil Otto dl
Balla, 6-9; il Senato manda a tuttl i catteili d,
territorio a chiedere fedelta e Pottiene meno
che da Castel San Pletro, Castel Bolognete,
Cento e la Pieve, 14-17.
[agosto] - Nicol6 Albergati temendo per la sua
persona esce di Bologna e va a Modena, raa
tosto torna avendo avuto promessa che non
sarebbe molestato, 7, U-31.
agosto 6-1 Bolognesi mandano contro Nlcol6
da Tolentino, che non voleva aliontanarsi dal
territorto di Bologna, Luigi da Sanseverino con
molte milizie, 7, 2J-26; questi assalito ail';mprov-
viso il pred., io vlnce in battaglia pigliandogli
prigioniero il figlio Cristoforo e costringendolo
a fuggire a Piancaldoii, 26-31.
agosto 10 - Luigi da Sanseverino comincla l'asse-
dio di Castel San Pietro per ordine d. Senato
di Bologna, 7, 32-3t.
agosto 16 - Francesco da Carmagnola passa dl
Bologna con il genero conte Luigi dai Verme,
diretto ai bagni di Slena, 7, 39-41.
agosto 17-1 pred. partono, 7, 41.
agosto - Battista Canetoll invita Anton Galeazzo
Bentivogllo a tornare a Bologna e a non fidar-
si d. preti, 7, 42-47; raa quegli non lia fiducia
nel pred. e mostra la lettera ai pp, che niolto
lo accarezza e affretta una spedizione contro
Bologna, 7, 48-8, 1-7,
agosto 17 - Gli amici di Anton Galeazzo Benti-
voglio, da lui avvertiti che il pp. mandava a
campo contro la c. per cacciarne 1 Canetoli,
ne eacono temendo rappresaglie, 8, 8-13.
agosto 21 - II Senato di Bologna raanda arabatc.
a Venezia per chlederne l'aluto contro il pp.,
raa ne ottengono cortese rifiuto, 8, 14-19.
agosto 21 - Giovanni da Riraini si reca a Bo-
logna quale esecutore d. giustizia e conserva-
tore d. liberti, 8, 20-31.
agosto 23 - II leg. parte dl Bologna per Roraa
accorapagnato da raoiti cittadlnl, 8, 33-33.
agosto 30 - Doraenico da Capranica, card. e leg.
[AA. 1428 agosto-14a9 gennaio] INDICE CRONOLOGICO
803
di Romagna, dal campo contro Imola fa inti-
mare al Senato di Bologna dl consegnargli la c,
ma ne ottiene un rifiuto, 8, 34-33.
1428 settembre 1 - Domenico da Capranica ordina
a Micheletto Attendolo di entrare sul Bologne-
se con l'esercito, 8, 34-35; Luigi da Sanseverino
a soldo di Bologna si toglie dall'asaedio di
Castel San Pietro e si ritira con l'esercito al-
ridice, 35-36; cf. 46.
1428 settembre 2 - Alberto Boschetti ottlene Caatel-
franco per la Chiesa mediante una frode, 8,
37-43, ma subito ne h cacciato dagli abitanti,
43-45.
1428 settembre 4 - Nicol6 da Tolentino s'impadro-
nisce di una bast\a sopra Castel San Pletro,
l'abbrucia, menandone prlgionieri gU abitanti
a Imola, 8, 46; 9, 1-2.
1428 settembre 7 - Fagnano sl d& al leg. Capranica,
9, 3-4.
1423 settembre 11 - I Bolognesi mandano ad assediare
la rocca di San Giovanni in Persiceto che sl
teneva per la Chiesa vanamente opponendosi
Antonio Bentivoglio, 9, 5-9.
1428 [settembre] - II pp. priva Bartolomeo Zambec-
cari dell'abbazia di San Bartolo di Ferrara ma
11 pred. si rivale occupando il vescovado di
Bologna, 9, 10-12.
1428 settembre 17 - Antonio Bentivoglio e Nicol6
da Tolentino prendono dopo accanita battaglia
Castelguelfo, la Riccardina e Budrio che met-
tono a sacco e a fuoco, 9, 13-15; hanno per
resa la Pieve e Cento, 16.
1428 setlembre 24 - II castellano d. rocca dl San
Giovanni in Persiceto non ottenendo soccorso
cede la rocca al Bolognesi per quattrocento
ducatl, 9, 17-18.
1428 settembre 28 • Le genti d. Chiesa vanno ad Ar-
glle e vi tolgono l'acqua; 11 castello allora si
rende a pattl, 9, H-21 ; le pred. mllizie vi fanno
prigioniero Pietro Crescirabeni con altri Bolo-
gnesi, 31-22.
''■l^^^ settembre - Quasi tutti i castelii d. Bolognese
vengono in mano alla Chiesa, 9, 35-36.
*1428 settembre - I Canetoli mandano ambasc. ai
Veneziani a offrire loro Bologna in camblo di
aiuto contro la Chiesa, ma ne ricevono un
cortese rifiuto, 9, 31-36.
1428 ottobre 1 - Elezione d. maglstrati nuovi, degll
Anziani e d. Gonfalonlere di Giustizla di Bo-
logna, 9, 37-43.
1428 Ottobre 3 - Bologna e interdetta, 9, 44-45; la
Torre dell'Uccellino sl di alla Chiesa, 9, 44-46.
1428 Ottobre 5 - La torre di Floriano Mezzovlllani a
Settefonti si dk alla Chicsa, 9, 47-4S.
1428 ottobre 6 - L'esercito d. Chiesa, comandato da
Glacomo Caldora, assedia Medicina, 10, I.
1428 ottobre 18 - Resa di Mediclna alla Chlesa, 10, 2.
*1428 ottobre - II Senato di Bologna mette la c. in
stato di difesa e Impone una tassa per pagare
i soldatl, 10, 5-14.
1428 Oltobre 25 - L'eserclto d. pp. plgUa Frataineto,
Varlgnana, Castel de' Britti, quindi va a Ponte
di Castenaso c a Corticella, 10, 15-16.
1428 ottobre 20-1 soldati d. Chlesa ti impadronl-
acono del ponte di Casalecchio di Reno, 10,
16-17, e tolgono 1'acqua d. Canale, che entrava
in c, facendo moltl dannl, 17-20.
1428 novembre 3 - Bazzano i preao a pattl da Gia-
como Caldora condottiero d. Chiesa, 10, 31-33.
1428 novembre 4 - II pred. Caldora prende a forza
Monteveglio e lo abbrucia facendone prigio-
niero 11 commissario Gaspare Papazzoni, 10,
32-33.
*1428 novembre - II Caldora s'impadronisce in seguito
di OUveto, Crespellano e di tutta le vaUe della
Samoggia, 10, 24 ; prende Piumazzo in cui pone
a commissario Doraenico di Cedropiano avendo
fatto prigionlero 11 rlcario di Bologna Petro-
nio Barbieri, 10, 24-25; quindl si reca al ponte
sul Reno pr. San Felice e vi si fortifica, 36-3T;
T8 dipoi a Corticella, 37.
*1428 novembre - I Canetoli per maggiore sicurezza
fanno murare alcune porte dl Bologna, 10, 28-31.
1428 novembre 12 - II Caldora comincia a bombar-
dare Bologna da porta di GaUiera, 10, 33-37,
fieraraente controbattuto dal popoio, 37-38.
1428 novembre 25 - I soldati di Bologna fanno pri-
gioniero il conte Guido da Panico bandito con
taglia e lo consegnano agli Otto insieme a
sedici suoi compagni, 10, 39-41.
1428 novembre'26 - I pred. sono attanagUati e implc-
cati sulla Piazza di Bologna, dove riraangono
espoati due giorni, 10, 43-43.
1428 dicembre 10 - I Canetoli radunato il consigllo
d. Seicento eleggono Bartolomeo Zambeccarl
vesc. di Bologna in luogo di NicoI6 Albergati
uscito di c. per l'interdetto lanciatole dal pp.,
10, 44-48.
1428 dicembre 17 - II Caldora assalta Bologna da
Porta GaUlera, raa fallitogli il tentativo per la
difesa di Luigi da Sanseverino, ricomincia a
bombardaria, 11, 1-6.
1428 dicembre 18 - Duecento fanti bolognest mandati
a dar fuoco segretamente alle artigUerle ne-
mlche sono scopertl e quasl tutti fatti pri-
gionlerl, 11, 7-13.
1428 dicembre 19 - 1 pred. sono impiccati agli alberi,
11, 13-13.
1428 dicembre - Sl ordisce un coraplotto per dare Bo-
logna alla Chlesa, ma scoperto, ne sono dagli
Otto d. guerra fattl Impiccare gli autori, 11,
14-30.
1428 dicembre 31 - L'eaercUo della Chiesa tenta dl
notte la scalata alle raura dl Bologna da porta
Galliera, ma scoperto dalle guardie, che danno
l'allarmc, h resplnto dal popolo accorso, 11, 31-
35; ricomlncia allora a bombardare la c, 35-37.
1429 - Sono creati i magistrati nuovl dl Bologna ae-
condo ruso d. c, 11, 38-47,
1429 gennaio 4 - Vengono decapitati sulla Piazza di
Bologna Alamanno Bianchetti, Enrlco Barbleri
cd Antonio detto Bolognlno dal Ponte d. Go-
mlto, 11, 48-49.
1429 gennaio - Sono banditi dl Bologna Glovanna
Bentlvoglio, 11 marlto dl lel Gaspare Malvezzi,
Lodorico Bcntivoglio, Glovannl, Melciilorre
e Nlcol6 Malvezzl, 12, 1-4; altri consentienti
alla congiura in favore d. pp. sono confinatl,
804
INDICE CRONOLOGICO [A. 1429 gennaio-1429 ottobre]
«•10; gll «mlcl d. BentlTOgllo temendo rappre-
MgUe sl recano da Anton Galeazzo BentlTOglio
neireterclto d. Chlesa, 10-12.
1429 gennaio 31 - Giacomo Blanchettl, appena ledl-
eenne h decapitato con dolore dl tutta la c,
12, U-IS.
1429 febbraio 4 - k decapitata Giacoma moglle dl 1429
Alamanno Pelacani Inslenie ad Agnutdeo Za-
rabelli, 12, 15-16.
1429 febbraio 10 - L'eserclto d. Chiesa bombarda
Bologna dalla porta alle Lame, 12, 17-19. 1429
1429 febbraio 27 • All'eserclto d. Chlesa glungono
rlnforzi mandati da Guidantonlo Manfredi,
12, 46-47. 1429
1429 marzo 1 - L'esercito d. Chlesa pone una bom-
barda a porta GaiUera e comlncia a borabar- 1429
darla, ma h dlfesa dai Bolognesi, 13, 1-4.
1429 marzo 3 - Sono giustizlati in Bologna Giacomo,
GioTannl e Flllppo da Plancaldo, 13, 3-9. 1429
*1429 marzo - h pure giustiziato Bartolomeo da Mo-
dena che aTCTa voluto dare la saraclnesca di una
porta ai nemici, 13, lO-U. 1429
1429 marzo 10 - £: spianata ia torre di Fossa CaTal-
lina fuori porta Magglore di Boiogna accioc- 1429
chi i nemici non Ti si fortificassero, 13, 13-14.
*1429 marzo ■ li Caldora assedia e ottiene San Lo-
renzo in Coilina, 13, 15-U.
1429 marzo 16 - II Senato di Boiogna fa fortificare la 1429
chiesa dl San Micheie in Bosco, 13, 20-31.
1429 marzo 20 - L'eserclto d. Chiesa dopo aTere
corso e saccheggiato tutto ii territorio di Bo*
logna si ferma a Borgo Panigaie, 13, 31-33.
1429 marzo 21 - II Caldora fortiiica Santa Maria del
Monte conducendoTi anche moite bombarde,
13, 33-35.
1429 marzO - Accordo d. Caldora e di Antonio Ben-
tivoglio con aicuni di Bologna per averne una
porta ; ma II complotto h scoperto, 13, 26-35.
1429 aprile 2 - Sono attanagliatl e impiccatl tre d.
congiurati pred., 13, 36-38. 1429
1429 aprile 5 - Giacomo Caldora si reca a Buoncon-
Tento sul Reno per Impadronirsene, ma gll h 1429
ceduto Tolontariamente da Battista Canetoli che
Tuole cosl eTltarne ia roTina, 13, 45-47.
1429 aprile 6 - II Caldora prende la torre di Ponte
Poledrano con 11 grano conserTatovi, 13, 47-49. 1429
1429 aprile-maggio 14 - 11 pred. torna e si ferma a
Borgo Panigale sperando di avere Bologna per
fame, 13, 50; 14, 1-4.
1429 aprile 23 - A questa data sono d. Sedlci Guido
Pepoli, Romeo Foscherari, Bartoiomeo Manzoli, 1429
Bralguerra Caccianemicl, Nicol6 Ariostl, Scl-
pione Gozzadinl, Baldassarre Canetoli, Tom-
maso Zambeccari, Stefano Ghisilardi, Francesco
Guidotti, GloTanni Griffoni, Girolamo Bolo- 1429
gninl, Giovanni Manzolini, LodoTico BentlTo-
glio, .ScardoTlno ScardoTi, Tommaso e Giacomo 1429
dalle Correggle, 14, 9-13.
1429 giugno 2 - Infruttuoso attacco d. Caldora contro 1429
Bologna, 14, 14-27.
1429 giugno 4-11 Caldora Ta con l'eserclto a Ponte
Maggiore dlstendendosi sino a Fossa CaTallina 1429
e San RuffiUo, 14, 38-29.
1429 giugno - Morraorazioni d, popolo di Bologna che 1429
aceuta dl tutte le soiterenze I'amblzlone di pochl
clttadlnl, 14, 30-34; gli Anzianl radunano aliora
il Coniigllo d. Selcento pcr deliberare sul da
farsl; si approTa di inTltare 11 card. Albergati
a intromettenil qual paciere tra 1« c. e 11 pp.,
34-40.
giugno 16 - GioTanni Guosconi, Nlcol& Man>oU,
Valente Valentlno sono el. ambotc. al card.
Nlcol6 Albergatl a pregarlo di cl6, 14, 30-45; ne
riceTono un rifiuto, 45-15, 1-7.
giugno 19-1 pred. ambasc. tornano a Bologna
e riferiscono al Senato sulla fallita loro mia-
tione, 15, 7-8.
giugno 20 - Si corre 11 pallo In Bologna da porta
Santo Stefano a quella di Sant'Isaia, 15, 9-1 1.
giugno 29 - Altro palio in Bologna da porta .San
Felice a porta Magglore per San Pietro, 15,
11-14.
luglio 26 - II popolo di Bologna con i Gonfalo-
nieri e aoldati Tanno ad assalire la bastla d.
Monte, ma sono ributtati dal nemici, 15, 15-31.
agosto 1 - Si innalza la campana d. CoUegl
sulla torre d. com. in Boiogna, 15, 32-23.
agosto 11 - U card. Lucido Conti giunge al-
i'esercito d. Chleaa con mandato d. pp. di trat-
tare la pace e inTCce subito fa deTattare II ter-
ritorio di Bologna, 15, 34-28.
agosto 13-11 card. Conti aTTicinatosi a Bolo-
gna ordina alle guardie di porta Sanfo Stcfano
di aprirgli detta porta per parlare agll Anxianl,
15, 28-31 ; non h lasciato entrare e inTCCc escono
di c. due Anziani a colioquio col pred., 31-33;
gll Anzlani tornano in c. a rlferire al Senato
e in tanto il card. fa tagliare gli alberi, 33-36;
di che il Senato sdegnatosi, manda ad attallre
la bast^a d. Monte, ma con insuccesso, 37-47; 16,
1-4 ; rimangono per6 prlgionieri d. Boiognesi
Paolo Colonna nipote d. pp. e II cap. Raffaele
Splnola, 15, 47-48.
agosto 14 - NuoTO assalto infruttuoto d. Bolo-
gneti alla bastia d. Monte, 16, 5-13.
agosto 23 - Martino V Tedendo che I Bolognesl
non cedeTano manda loro Rolando da Genaz-
zano con pieno mandato di tiatfare Paccordo,
16, 14-17.
agosto 27 - II pred. giunge a Bologna, 16, 17;ti
troTa d'accordo col Senato per la pace, 17-18,
30; ma per 11 malanlmo d. leg. niente si con-
clude e i Bolognesi continuano con vigore la
guerra, 20-25.
agosto 30 - II Senato di Bologna manda al leg.
gll ambasc. richiestigli da questo per trattare
la pace, 16, 26-29; capitoli concordati, 29-48, che
sono approTati dai Consiglio d. Seicento, 49-50.
settembre S - £: restltuita l'acqua al canale di
Reno toltavi da undicl mesi, 17, 4-5.
settembre 25 - II card. Lucido Conti entra solen-
neraente in Boiogna, 17, 6-12.
setlembre 26 - II card. pred. cante messa in San
Petronio di Boiogna e toglie Pinterdetto alla
c, 17, 15-16; cf. 10.
settembre - II carapo d. Chlesa a Russi, licen-
ziato dal leg., va in Romagna, 17, 17-18.
ottobre 20 - II card. Contl fa roTlnare la bastla
[AA. 1429 ottobre-1430 ottobre] INDICE CRONOLOGICO
805
d. Monte e quella di San Mlchele in Bosco,
17, 19-20.
1429 - t dl parto a Modena Giovanna Bentiroglio
moglle di Gaspare Malvezzi, 17, 21-22.
1430 - Elezione d. magistrati nuovi dl Bologna secon-
do l'uso, 17, 26-29.
1430 febbraio 14 - I Canetoll coi loro seguaci tentano
ribellare il popolo di Bologna contro il leg.
ma non riescono, 17, 30-36.
1430 febbraio 20 - II leg. pred. ordina sia fatto un
palancato a difesa innanzi la porta d. suo pal.,
raa opponendos! gli Anziani ne smette l'idea,
17, 38-40.
1430 febbraio 27 - 11 Senato dl Bologna manda ambasc.
al pp. Martino V a riconoscerlo qual signore,
17, 41-«.
1430 marzo 16 - II card. leg. Conti per mettere un
freno ai Canetoli propone In Consiglio di richia-
mare i banditi, 17, 44-49; il partito i accettato
solo per dieci sopra ottantadue proposti, 18, 1-4.
1430 [marzo] - li leg. fa rappacificare i Canetoli con
Anton Galeazzo Bentivoglio che ne aveva dato
mandato ai tornati dal bando, 18, 5-8.
1430 aprile 2-1 CanetoH per disfarsi dl Egano Lara-
bertlni, Nicol6 Malvezzi, Bagarotto Blanchi,
Tommaso Montecalvi, Filippo dalle Anelle d.
partito di Anton Galeazzo BentivogHo, II fanno
falsamente accusare in Consiglio di volere mu-
tare lo Stato di Bologna e introdurvl tuttl i
ribelli, 9-32; gli incolpatisi difendono sdegnosa-
mente, ma sono dagli Anzianl fatti rinchiudere
in una stanza, 33-36; ove sulla sera sono uccisi
da Battista Canetoli, da Bartolomeo Zarabec-
cari, dai Griflfoni e da altri, 41-48; anche viene
ucciso dal pred. Agostino Gonzagni, 19, 1-2.
aprile 3-11 leg. temendo per se stesso parte
con un pretesto di Bologna lasclando in suo
luogo il vesc. di Forli, 19, 4-7.
aprile 8 - Sono decapitati sulla piazza di Bolo-
gna per decreto degli Anziani 1 tre che avevano
in Consiglio falsamente testlmoniato contro
Egano Lambertini e i suoi compagni, 19, 8-12.
- In segulto alla partenza d. leg. e di moltl amici
d. Bentivoglio, i Canetoli, gli Zambeccari e 1
Grlffoni rlmangono quasl signorl di Bologna,
19, 19-21 ; i pred. fanno un nuovo bando contro
Anton Galeazzo Bentivogllo e un gran numero
di suoi amicl come disturbatori d. patria, 22-47.
1430 - II card. Conti comunica da Cento al pp. i di-
Bordini di Bologna e le prepotenze d. Canetoli
e I'esorta a cercare di avere in ognl modo II
llbero dominio d. c. per salraria dalla tirannla
d. pred., 19, 48-20, 1-3.
1430 giugno 25 - II vesc. di Tropea Nicolft Acciopacl,
creato dai pp. nuovo leg. di Bologna, va a Cento
a mostrare le sue credenziali al revocato card.
Conti che si ritira a Imola, 20, 6-10.
1430 luglio 2 - L'Acciopaci manda un raesso a Bolo-
gna a notificare la sua nomina a leg. e ad esor-
tare la c. a rendersl alla volontA d. pp., 20,
11-13; II Senato gli fa rispondere di volere os-
servare i capitoli fattl con il pp., chc prega
non Tolere contravvenire a quanto aveva con-
cordato, 13-19.
1430
1430
1430
*1430 luglio - L'Acciopaci vieta siano introdotte ciba-
rie e mercanzie in Bologna sotto pena d. vita e
fa venire Tesercito sotto la c, 20, 16-24.
*1430 luglio - fi tolta a Bologna Tacqua d. Reno dal
Caldora, 20, 25-26.
♦1430 luglio - I Canetoli fortificano Bologna e vi pon-
gono guardie in ogni parte, 20, 27.
1430 luglio 16 - Anton Galeazzo Bentivoglio col suoi
e l'esercito d. Chiesa tenta di notte l'entrata in
Bologna, ma il tentativo fallisce, 20, 28-37.
*1430 luglio - II Caldora si sposta con I'esercito da
Corticella al ponte di SanfAntonio fuori porta
San Vitale, 20, 38-39.
*1430 luglio - II Senato manda ambasc. al leg. per trat-
tare d. pace e frattanto si conclude una tre-
gua, 20, 40-42; patti di essa, 43-21, 1-4.
1430 luglio 18 - Ambasc. d. Senato dl Bologna si re-
cano a Roma dal pp., 21, 5-7.
1430 luglio 18 - II luogotenente d. leg. di Bologna
con il pod. e altri lasciano il pal. d. Signoria e
vanno nelI'esercito d. Chiesa rimanendo il pal.
disabitato, cosa non mai accaduta, 21, 8-10.
♦1430 luglio - II Senato di Bologna manda Romeo
Foseherari e Antonio Ghisilardi all'Acciopaci
a trattare l'accordo, 21, 11-12.
1430 luglio 21 - L'Acciopaci sdegnatosi col Fosche-
rari straccia i capitoli mentre stava per fir-
marli e llcenzia gli ambasc, 21, 13-17.
1430 luglio 24 - E fatto bruciare il raon. e la chiesa
di San Michele in Bosco perche non vi si for-
tifichino i nemici, 21, 18-21.
1430 luglio 25 - L'Acciopaci va con l'esercito a San
Giovanni In Persiceto facendo di la scorrerie
sino pr. Bologna, 21, 22-2S.
1430 agOStO 18-1 banditi Tommaso Loiani e Ga-
lasso da Vedrana ordiscono con Giovanni da
Ferrara e Giovanni da Cento un complotto
per entrare con l'e8ercito d. Chiesa in Bologna,
21, 36-38.
1430 agosto 29 - Glovanni da Ferrara, essendo stato
sospettato, h preso e posto al tormento con-
fessa ii complotto ed h implccato sul mercato,
21, 38-42.
1430 settembre 17 - Richiestl dai leg.,ambasc. dl Bo-
logna vanno da lui per trattare la pace e sl
accordano di mandarne i capltoli al pp. a de-
terminate condizioni, 21, 43-22, 1-2.
*1430 settembre - 1 Bolognesi danno ostaggi in fede
di quanto era stato stipulato, 22, 2-8; e 11 leg.
restituisce l'acqua a Bologna e permette vl siano
introdotte vettovaglie, 22, 8-9.
1430 ottobre 3-11 messo andato a Roma con i capi-
toli torna a San Glovanni In Periiceto dal leg.
recando il rifiuto d. pp. alle condizionl di pace,
22, 10-12.
1430 ottobre 4 - L'Acclopacl manda a fare scorre-
rie sino alle porte d. c., quindi avverte i Bo-
lognesi che il pp. non ha approvato 1 capltoli,
22, 12-14 ; alla notte fa togliere dl nuoTo racqua
al canale di Reno, 15.
1430 ottobre 12-1 BoIogne!il fanno una bastia a Santa
Maria del Monte, la fortificano e vi lasciano
buone guardle, 22, 16-20.
1430 ottobrc 12 - Scaramuccia tra genti d. Chlesa e
806
INDICE CRONOLOGICO (AA. 1430 ottobre-14ai aprilel
Bologneil alU porta San Pellce con loprav-
vento dl quetti, 23, 34-41.
1430 Ottobre 19 - Glunge a Bologna un ambaic. d,
duca di Ferrara a offrire la niediaztone rt. luo
•tgnore per la pace con II pp., 22, 21-27 ; il Sena-
to accetta la propoata e manda a Ferrara Romeo
Foscherari e Giacomo dalle Correggte, 27-31.
1430 ottobre-2 novembre - I pred. st trattengono alla
corte di Ferrara per informare il marcti., ma
non concludono niente per foppotizione d.
VUconti, 22, 2S-31.
1430 novembre 1 - Gtacomo dal Llno ^ fatto ylcario
d. rocca di Pediano per otto mesl, 22, 32-33.
1430 dlcembre 15 - Giacomo dalle Correggle torna
a Bologna da Ferrara ove inuttlmente era an-
dato ad assoldare per conto d. c. Pietro da Ka-
yarrino dl nuovo rifermatosi coi Veneziani,
22, 42-4S.
1430 dicembre 16 - Failito assalto d. nemict a porta
Galliera dl Bologna, 22, 46-48.
1430 dicembre 20 - L'esercLto d. Cliiesa lascia il ter-
rltorlo intorno a Bologna e prende i quartieri
d'lnverno nei castelli, 22, 49-23, 1-2.
1430 dicembre - Si riannodano dal pp. e dai Bolognesl
praticiie per la pace, 23, 3-11; a cagione d. mi-
sfatti clie si commettono in Boiogna il Senato
eiegge otto cittadini con bal\a sui delinquenti,
17-26.
1430 • i. fusa ia grande campana per il pal. d. notai
che doveva suonare al radunarsi d. Conslglio e
alPentrata in ufficlo d. Gonfalonieri d. popolo
e degl! Anziani dl Bologna, 23, 27-31.
1431 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
I'uso, 23, 33-33.
1431 febbraio 9 - Giunge a Bologna notlzia d. morte
delfottantenne card. Giacomo Isolani avvenuta
In Milano, 23, 34-35.
1431 - Anton Galeazzo Bentivoglio da Roma si reca a
Napoll a vlsitarvi il re e gll altrl signori di
quel regno, 23, 40-41.
1431 - Nuovi passi del pp. per U pace col Bolognesi,
1 quali rispondono essere prontl a osservare i
capitoli gi4 iirmati, ma non volere sottostare
ad altre iniposizioni, 23, 42-46.
1431 - Scaramucciu tra Bolognesi e gentl d. Chiesa le
quali perdono la vettovaglia che scortavano,
23, 47-49.
1431 febbraio 18 - f H pp. Martino V, 24, i.
1431 febbraio 24 - Giunge a Bologna notlzia d. f d.
pp., e tutta la c. se ne rallegra, 24, 2-3.
1431 - Faiiisce un coraplotto ordito da Battista Cane-
toli e Bartolomeo Zambeccari per avere la roc-
ca d'ImoIa, 24, 4-9.
1431 - I castelli d. territorio bolognese domandono
aiuti a Bologna per cacciare 1 soldati d. Chiesa,
24, 10-12.
1431 marzo 3 - Eugenio IV, al secolo Gabriele Con-
dulmer, h el. pp., 24, 19-30.
1431 marzo 7 - Giunge a Bologna notizia deirele-
zione di Eugenlo IV, e se ne fa grandc festa,
24, 21-23.
1431 marzo - Anton Galeazzo Bentivogiio torna a
Roma da Napoli, 24, 24.
1431 marzo 10 - Parto mostruoso a Bologna, 24, 25-30.
1431 marzo 12-1 Canetoii mandano a ottequUre 11
nuoTo pp. ioro amlco e a trattare la pace dl
Boiogna, 24, 31-33.
*1431 marzo - Galeotto Canetoli attalito dai fuorutcltl
a Roncaitaldo h lalvato da Tomraaso LoUni,
24, 33-34 ; In ricompenia quettl vUne cancel-
lato dal rauro ove era ttato dipinto implccato
pcr 1 piedi qual tradltore, 34-35.
1431 marzo 26 - Sono Inatpritl I dazl per avere denari
da difendere Bologna contro la Chleta, 24, 38-40.
*1431 marzo - I Florentinl con recondito 6ne mandano
a conslgliare ai Bolognesl di non sottomet-
terii al pp., 24, 41-47.
*1431 marzo - Bernardino dalle Correggic inviato dal
Senato dl Bologna nel Pisano ad atsoldarvl
Nicoi6 Fortebraccio e Rinaldo di Provenza ne
deve deporre 11 peniiero per ie groste paghe
pretese dal dettl caplUnl, 24, 48-25, 1-3; cf. 24,
13-17.
1431 marzo 29 - II Senato di Boiogna manda am-
basc. al pp. a rallegrarsi d. sua elezionc e a
trattare ia pace, sebbene fosse a tal uopo In
Roma Galeotto Canetoli, 25, 5-7, 1-12; cf. .30, 5;
anche elegge ambasc. al Senato Veneziano a
congratularsi dell'elez. d. pp., 25, 7-8.
*1431 marzo - II vesc. Acciopaci nega i salvacondotti
agli arabasc. bolognesi al pp,, che non potsono
percid partire, 25, 13-17; cf. 30, 5-6; Eugenio IV
persuaso da Galeotto Canetoli ordina al detto
leg. di togliere il campo da Bologna e restl-
tuire l'acqua alla c, 25, 18-20, ma l'Acciopaci
non tiene conto d. lettere che dice false c con-
tinua nelle ostiliti contro Bologna, 20-24.
1431 aprile 5 - Giovanni Beroaidi k assalito da un
servo dl Lodovico Canetoli dinanzi alla casa di
Floriano Mezzovillani, 25, 27-34; h soccorso e
difeto da Lodoyico in persona, 34-35, che no-
nostante ci6 h mandato a sfidare da Bartolomeo
Zambeccari amico dell'aggredito, 35-35; Lodo-
vico non raccoglie la sfida ed cspone con calma
al raetso di non essere colpevole, 38-42: si adira
Invece Battista Canetoli, che svlllaneggiato da
un servo delfabate a nome d. suo padrone, gli
risponde per le rlme sutcitando cosl odii pro-
fondi, 42-48.
1431 aprile 6 - Giorglno da Tossignano e ucciso in
Bologna sulla via da Bartolomeo Preti e da Ga-
spare Cattani senza che i colpevoil per debo-
lezza d. Senato vengano puniti, 35, 49 26, 1-3.
1431 aprile 8 - Un figlio di Gulduccio da Montevegiio
h ferito in Bologna da un certo BattisU sarto,
seguace di Luigi Grifibni, che in Piazza ne
piglia le difese contro i raessi d. bargello che
volevano farlo prigione; ci6 h causa di tumulto,
26, 4-14.
*1431 aprile - Galeotto Canetoli che era in Corte di
Roraa, presenta al pp. i capltoli inviatigli dal
Senato, 26, 18-20; 11 pp. li approva modificandoli
In parte e li rimanda per Bartolomeo Poggl al
Senato, 20-22, che a sua volta li approva, 22-23;
tenore dl essl, 29-27, 1-28, 1-29, l-io.
1431 aprile 23 - II Poggi che erasi recato dal vesc
Acciopaci per fare eseguire 1 capitoli, avutone
un rlfiuto torna a Bologna, 29, 11-16.
[AA. 1431 aprile-1433]
INDICE CRONOLOGICO
807
1431 aprile 24 - Glovanni Bosco vedendo l'ostinazione
delI'Acciopaci delibera risoivere la questione
senza lui e recatosi alia Certosa sl abbocca
con i messi di Boiogna e conviene di dare se-
guito ai capitoll, 29, 32-38.
1431 aprile 25 - GU inviati d. c. tornano a Bologna;
si da segno d. pace fatta con I'esporre alle
iinestre del pai. d. Signori Tarma d. pp. con i
vessiiii d. c, con fuoclii e suono di carapane,
29, 28-33.
1431 aprile 26 - In Consiglio si delibera di non vo-
lere quai governatore l'Acciopacl, ma Intro-
durre come taie in Boiogna Giovanni Bosco e si
eleggono sei incaricati di andare a riconoscerlo
corae taie, 29, 33-39-, entrata solenne d. pred.,
39-47.
1431 aprile 27 - II Bosco bandisce essere finite le
ostiiita e che h rtdata liberti di commercio,
29, 48-50.
1431 aprile 28 - II Bosco toglie I'interdetto a Bologna;
si ricomincia a celebrare nelle cliiese, 30, 1-2.
1431 maggio 4 - t restitulta a Bologna i'acqua d.
Reno e d. Savena, 30, 3-4.
1431 maggio 14 - Gli ambasc. al pp. gii ei. dal Senato
dl Bologna partono finalmente insieme a Gia-
como dalle Correggie, 30, 5-8.
1431 - I pred. arabasc. non possono entrare in Roraa
a cagione d. guerra d. Colonna contro ii pp.,
30, 8-9.
1431 maggio 30-1 Boiognesi corainciano a rovinare
ia bastia d. Certosa, 30, lo-U.
1431 maggio 31-1 Gonfalonieri d. popoio di Bo-
iogna, come erano d'intesa col governatore d.
citta, cambiano gli emblemi d. loro digniti, 30,
12-14.
1431 giugno 2-1 Bolognesl comlnclano a rovinare la
bastla d. Monte, 30, 15-16.
1431 glugno 11 - Gli ambasc. anzidetti entrati final-
mente In Roma sono bene accolti dal pp., 30,
17-18.
1431 giugno 19 - Castel San Pletro assediato dai sol-
dati d. governatore di Bologna Glovanni Bosco
sl arrende, 30, 43-45.
1431 agosto 13 - Tentatlvo Infruttuoso d. fuorusclti
bolognesi di impadronlrsi di San Giovanni In
Persiceto, 30, 19-37.
1431 agosto - In seguito a questo scacco Anton Ga-
leazzo Bentivoglio temendo per la sua sicurezza
abbandona Roma e sl reoa a Facnza, 30, 40-42.
1431 - II pp, Eugenio IV revoca Giovanni Bosco dai
posto di governatore di Bologna, 30, 4».
1431 settembre 7 - Fantino Dandolo entra soienne-
mente in Bologna qual governatore, 30, 47-49.
1431 - Eugenio IV revoca la celebrazione d. Concillo
in Basilea e lo indice a Boiogna alla distanza
di dlciotto mesl, 30, 50; 31, 1-5.
1432 - Elezione d. magiitrati nuovi di Bologna secondo
Tuso d. c, 31, 6; elezlone dei Venti Riforraa-
tori in luogo d. Sedicl consueti, 6-15.
1432 gennaio - Freddiasimo, con danno d. campagne,
32, 16-19.
1432 febbraio 10 - Luigl Grllfonl h armato cav. dal
governatore di Bologna In San Pietro, 32, 30-
36; quindl h riveitito dell'abito dl San Glro-
lamo e condotto alla Maglone, di cui gii i dato
il possesso vacante per la morte dl Pletro
Scappl, 26-29.
1432 - Subbuglio in seguito ai ferimento di Bartolomeo
Preti, fonientato secretamente dal governatore
Dandolo e da Battista Canetoii per avere modo
dl introdurre in Bologna le genti d'arme d.
Veneziani, 32, 30-37.
1432 - I Venti Riformatorl dl Bologna si adunano 8
Consiglio ; Bartoloraeo Zarabeccari pregato dai
Signori si pacifica pubblicamente con Battista
Canetoli, 32, 38-47.
1432 - II governatore di Bologna insospettitosi d. ma-
neggi d. duca Viscontl delibera di mandare per
soccorso contro 11 pred. ai Veneziani, Fioren-
tini e al pp., 31-4»; 32, 1-4; recede da questo
proposito convinto dalle parole d. Bolognesi
contrarl aII'invio, 5-13.
1432 aprile 6 - Forte brinata con danni gravl alle
campagne, 32, 16-18.
1432 apriie 20 - Pietro Ramponi ^ dai pp. fatto go-
vernatore di Rieti, 32, 19-20.
1432 agoslo 12 - Bartolomeo Zambeccari si arraa In
Bologna con i suoi amici contro Battista Ca-
netoli e si ritira a .San Procolo, 32, 31-36; 11
Canetoli con i suoi si reca la a provocarlo, ma
non vengono alle mani per interposizione di
Giovanni Griffoni che 11 rappacifica, 37-38; la
pace h rinnovata innanzi al Senato, 39 ; molti d.
partito d. Zambeccari, in aeguito al bando degli
Anziani e d. governatore di deporre le armi
sotto pena d. forca, escono di Boiogna, 40-42.
*1432 agosto-settembre - Sono dal Senato banditi di
Bologna e confinati Tommaso e Giacorao Zara-
beccari fratelli dl Bartolomeo, 32, 45-47; ne esce
per sicurezza anche il pred., 47-49; i confinati
non raggiungono i luoghi di confine, ma si
fermano a Borgo Panigale donde mandano a
minacciare 1 Canetoii, 49-50.
1432 settembre 20 - Da Lodovico e Baldassarre Ca-
netoli sono presi alla sprovrlsta nel sonno e
condottl prigionl a Bologna Bonlfacio Zara-
beccari, Baldassarre e Alberto da Monteveglio,
Carlo da Correggio e aitri, 32, 50; 33, i-3: a
stento si salva l'abate Bartoloraeo Zambeccari
che fugge a Vignola, 3-5.
1432 - II governatore coraincia a prendere sospetto d.
Canetoli a cagione d. popoiariti che godevano
e cerca segretamente di introdurre in Bologna
per porta Santo Stefano 11 Gattamelata condot-
tiero d. Veneziani, 33; 8-12.
1432 - Cattaneo Isolani h gorernatore e rettore d.
Chiesa e ospedale di San Lazzaro nel territorlo,
33, 13-14.
1432 - Giovanni Inglese Tomari rlre In quetto tempo,
33, 15.
1432 novembre - Si trova In Bologna fra Gerardo
da Rlralnl Generale degli Eremitanl, 33, 16-17.
1432 - t fra Michele Aignani (?) carmelitnno dottissl-
rao, 33, 18-19.
1432 - Vlene ucclso a Boiogna un fratello di Mlchele
Ora da Matteo Grlffoni, ,55, 36-37.
1433 - Sono creati i magistratl dl Bologna secondo
l'u*o, 33, 20.
808
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1433 gennaio 1434 giugno]
1433 gennaio 26 - Falllace per 1'lntervento dt Lodovlco
CanetoU il tentatlTO d. Dendolo dl Introdurre
In Bologna II Gattamelata, 33, 31-3S.
1433 gennaio 27 - II Dandulo coraprendendo dopo cI6
che non larebbe plii stimato, parte di Bologna
col resc. Gozzadlnl laaciando la sua autoriti
a Stefano Porcari pod., 33, 29-33.
1433 febbraio 8 - A richleata d. Senato U pp. manda
un nuovo gorernatore dl Bologna nella persona
dl Marco Condulmer suo nipote, che fa solenne
Ingresso in c, 33, 3i-44.
1433 aprile 15 - L*imp. parte di Slena per Vlterbo,
33, 45-46.
1433 maggio 4 - Grandlssiml terremoti In Bologna,
33, 47.
1433 maggio - Una saetta colpisce c rorina in parte
la torre degli Asinelli, 34, 1 ; altri terremoti, 1-2.
1433 giugno 17 - Ecciissi, 34, 3.
1433 iuglio 4 - In seguito a insistenti pioggie durate
tre mesi, avendo ii Senato dl Bologna deliberato
che si facesse una processione con ia madonna
di San Luca custodita sul Monte della Guardia,
1 componenti ia compagnia d. Morte vi si re-
cano a prendere e acconciare la Madonna, 34,
4-33.
1433 luglio 5-11 governatore di Bologna con gli altri
maglstrati va a ricevere ia sacra immagine, 34,
36-38; all'entrare di essa in c. ii tempo si rimette
improvvisamente a buono fra le grida d. popolo
riconoscente, 38-45; la Madonna k iasciata per
questo giorno nella Chiesa di San Mattia, 45-47.
1433 luglio 6-8 - Triduo di processioni In Bologna
con la pred. Madonna, che alla fine h ricondotta
solennemente alla Chiesa di San Luca sui Monte
della Guardia, 34, 48-35, 1-5.
1433 luglio-settembre - Segulta il tempo sereno, 35,
9-10.
*1433 luglio - I Grififoni ordiscono un trattato coi Gat-
tamelata per fario entrare in Bologiia coi fuo-
rusciti, ma per il ritardo d. pred. 11 disegno
fallisce, 35, 13-27.
1433 luglio 27 - II conte Francesco della Mirandola
con trecento cavalli si reca a San Cesario e
il popolo temendo dl qualche trattato contro
la c. sl arnia e fa buona guardia alle mura,
35, 30-33.
1433 agosto 26 - Anton Galetuizo Bentivoglio si presen-
ta a porta San Donato per entrare in Bologna
come ne aveva raandato avviso al Senato, 35,
36-3»; trovata la porta chiusa comincia a rom-
perla, 42-43; alla stessa ora gii Zambeccarl con
Tommaso Ghisllieri e aitri bandlti si presen-
tano a porta San Felice, 39-41, e toita l'acqua
al Reno comlnciano a rompere la grata per
entrare in c, 41-42; da ogni parte sono ribut-
tati dal popolo accorso, 43-49.
*1433 agosto • Bartolomeo Zambeccari e Anton Ga-
leazzo Bentivoglio vanno da Borgo Panigaie a
Castelfranco sperando Inutilmente di averlo,
35, 50; 36, 1-3; si ritirano allora a Spiiamberto
sul Modenese senza far dannl, 3-4.
1433 agosto 30 - Monteveglio si dk ad Anton Goleazzo
Bentivoglio, che vl lascia duecento fanti con
Ciovanni Bianchetti commissario, 36, 5-6.
1433 • L'Inip. Slgiimondo h laeoronato dal pp. Buge-
nlo IV in Roma, 36, 13-14.
*1433 settembre - L'imp. Slglsmondo parfe dl Roma
e ra a Perugia e quindi a Rimini ore arma
cav. Sigismondo Malatesta e il signore di Ce-
sena Oomenlco Novello Malatesta, 36, 15-16.
1433 settembre 9 - L'imp. pred. sl reca a Ferrara e
vi fa cav. il boiognese Cario da Saliceto, 36,
17-11; ra qulndi a Mantora e oe crea marchese
11 Gonzaga, 18; torna In Germanla, H.
1433 settembre 11 - Violentissimo temporaie in Bolo-
gna durante 11 quale una saetta colpisce e rovina
due merii d. torre degli Asinelli, 36, 20-21.
1433 settembre 22 • Montevegllo assediato da capi-
tani d. Bolognesi h a questi restituito dai Bion-
chetti salre le robe e le persone, 36, 7-11.
1433 ottobre - Apparlzlone di una cometa, 36, 22-13.
1433 ottobre 21 - Sl princtplano 1 larori per condurre
a Bologna Tacqua d. fonte Ramonda, 36, 34-25.
1433 - II conte Francesco .Sforza, cap. d. Vlscontl, possa
dal territorio Bologncse con moiti soidati di-
retto In Romagna, 36, 26-28.
1433 - I Forliresi cacclano i magistratl d. Chiesa e
acclamano loro signore Antonio Ordelafii, 36,
29-30.
1434 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
l'uso d. c, 36, 31 ; & pod. e cap. NlcoI6 Portinari
dl Aqulla, 32.
1434 febbraio 21 - Gli Imolesi cacciano gli ufficiali
d. Chiesa e introducono nella ioro c 1 soidati
d. duca di Milano, 36, 33-34; Guido Antonio
Manfredl signore di Faenza si impadronlace dl
molti loro castelll, 34-36.
1434 - Volgendo a male le cose d. Chiesa In Romagna,
anche i Canetoli pensano cacciare gH ufliclali
di essa e fortificare Bologna, 36, 37-41; percl6
arvertono Gaspare Canetoll di prendere llcenza
dai Venezlanl e con i suoi soldati di impadro-
nirsi di San Giovannl in Perslceto a nome d.
Bolognesl, 41-44.
1434 maggio 20 - Gaspare Canetoli senza contrasto
occupa San Glovanni in Perslceto meno la
rocca ove erano i presidi d. pp. e d. Gattame-
lata, 36, 45-47.
*1434 maggio-giugno - In Bologna 1 Canetolt d'ac-
cordo coi magistrati si insignoriscono d. Pal.
e costringono 11 governatorc a dlpendere da
loro, 36, 48-37, 1-16; 11 Gattamelata si impadro-
nisce con inganno d. rocca di Castelfranco dicui
fa prigione 11 governatore con la famiglia, 16-34 ;
prende poi anche il castello, :S-30, e quindl
Piumazzo, Manzolino e la rocca dl San Gio-
vanni in Persiceto in rendetta d. trattamento
fatto dai Bolognesi al governatore, 31-32.
1434 giugno 8-11 Gattamelata intima ai Boiognesl
di restituire in liberta 11 governatore minac-
clando il sacco al territorio, 37, 33-35.
1434 giugno 9-11 Senato di Bologna adunatosi rlla-
scia il governatore e crea Dieci di Balia Riz-
zardo Pepoli, Giovanni Ludovisl, Braiguerra
Caccianemlci, Nicol6 Ghlsilardl, Galeotto Ca-
netoii, Giorannl Isolani, Bernardlno Muletti,
Alberto Albergati, Amerigo Bocchl, Gozzadino
Gozzadini, 37, 35-39.
[AA. 1434 giugno-1435]
INDICE CRONOLOGICO
809
l
1434 giugno 15 - ri Gattamelata introdotto segreta-
mente In San Glovanni in Persiceto per libe-
rarne la rocca assediata da Gaspare Canetoli,
vince il pred. e lo fa prigione con tutti i suoi,
37, 40-«.
♦1434 giugno - Eccidio in Bologna di Luigi e Floriano
Grififoni operato dai Canetoli, 37, 45-38, l-37;clie
anche fanno prigioniero il governatore e l'am-
basc. veneziano Paolo Tron in rendetta d. presa
di Gaspare, 28-30; i Veneziani alla loro volta
fanno priglonleri tutti i mercanti Bolognesi
che erano nel loro Stato, 31-32.
*1434 giugno - Rivolta d. Romani che si impadroni-
scono d. porte d. c. e d. Campidoglio ; e, messo
in priglone un nipote di Eugenio IV, tengono il
pp. stesso sotto la loro sorveglianza per con-
segnarlo ai Piccinino, che avevano niandato a
chiamare, 38, 34-41.
1434 giugno 23 - Eugenio IV, riuscito a fuggire di
Roma, giunge a Firenze ovc entra con molta
pompa, 38, 41-45.
*1434 giugno - Bartolomeo Zabareili e mandato qual
nuovo governatore a Bologna dal pp., 38, 46-48 ;
lo Zabarelii si lagna in Consiglio h nome d.
pp. d. violenze usate al governatore e al Tron,
e chiede la liberta d. pred., 48-39, 1-4; annuncia
di essere stato fatto governatore di Bologna e
promette, se 1 Bolognesi osserveranno i capi-
toli e licenzieranno le genti d. duca di Milano,
che sara ridata la libcrti a Gaspare Canetoli
e ai mercanti in Venezia e sara fatto usoire il
Gattamelata dal territorio d. c, 39, 4-9; lo Za-
barelli h accettato dal Senato con le sue pro-
poste, 10-11.
1434 giugno 29 - fe pubblicato neireserclto d. Gatta-
melata l'accordo con Bologna; patti convenuti,
39, 12-25.
1434 - Intanto che si aspetta il ritorno di Galeotto
Canetoli andato dai pp. a Firenze coi capitoli,
lo Zabarelli riconqulsta Castelfranco e molesta
Imola e Forli tenute dal Visconti, 39, 25-33.
1434 - Galeotto Canetoli conclude l'accordo col pp«
che manda Giovanni Vitelleschi a Bologna ooi
capitoli per la ratifica d. Senato, 39, 34-36; in
questo mentre viene nuova a Bologna che Ga-
spare Canetoli h contro 1 patti mandato a Ve-
nezia invece che reso llbero, e che 11 Gattame-
lata Impadronitosi dl Castel Bolognesc e Castel
San Pietro, correva 11 territorio, 36-42; per 11
che il Senato rifiuta dl accettare i capitoii e
fare pace col pp., 42-44.
1434 - Anche lo Zabarelli h sdegnato d. procedere d.
Gattamelata e parta di Bologna per Firenze;
anche ne parte il vesc. di Recanati Vitelleschi
sicchb la c. rimane senza governatore d. pp., 39,
44-46.
1434 - La Lega raduna un csercito in Romagna contro
Fori\ e Imola, 39, 47-48; lo stesso fa il duca di
Mllano In difesa d. due c, 48-40, 1.
1434 agosto 18 - Nlcol6 Piccinlno con grosso eserclto
d. duca di Milano giunge a Forl\ ovc era stato
proclamato signore Antonio Ordelaffi, 40, 1-3.
1434 agostO 19 • La fontana dell'acqua Kainonda con-
dotta in Bologna insino airospedale d. Morte
comincia a dare acqua con grande beneficlo
d. c, 40, 1-3; ma dopo poco, per le lagnanze
d. dazierl d. vino, h fatta rovinare, 3-9,
1434 agosto 28 - Xicoi6 Piccinino vlnce tra Imola e
Castel Bolognese l'esercito d. Lcga dl gran lunga
superiore al suo facendo prlgionieri ben sei
capltani nemici, 40, 10-23; di questa vittoria
molto si rallegrano i Bolognesi stliTiando di
avere amico il Visconti, 24-25.
1434 settembre 1 - II Piccinino si impadronisce di
Castei Boiognese che assediava e lo restituisce
ai Boiognesi, 40, 26-38.
1434 settembre 9 - Anche la rocca d. pred. castello
si rendc al Piccinino, 40, 28.
1434 settembre 21 - I prigionieri fatti dai Piccinino
nelia pred. battaglia e da lui inviali al duca
di Milano passano dietro le mura di Bologna,
40, 28-30.
*1434 settembre - f nel viaggio NIcoI6 da Tolentino
uno d. prigionieri, 40, 30.
1434 settembre 27-1 Bolognesi mandano milizie loro
e d. Piccinino ad assediare Bazzano, 40, 31-34.
1434 settembre 29 - Bazzano si rende a patti, 40, 34-35.
1434 ottobre 13-1 Bolognesi ricuperano Piumazzo,
40, 35.
1434 ottobre 17 - Due ambasc di Boiogna vanno a
Firenze dal pp. a osseqularlo e trattare l'accordo,
40, 41-43.
1434 ottobre 25 - NIcol6 Piccinino fa assalire Castej
San Pietro, 40, 44-45.
1434 ottobre 28-1 Boiognesi prendono Crevalcore
facendo molti prigionieri, 40, 3S-39.
1434 ottobre 31 - Castel San Pietro si rende a patti,
40, 45-49.
1434 novembre 8-1 Bolognesi partono da Castel
San Pietro e vanno ad alloggiare a Borgo Pa-
nigale, ove anche arriva Nlcol6 Piccinino che
rlceve donl di vettovaglie da Bologna, 40, 49-
41, 1-3.
1434 novembre 20 - II Piccinino parte da Borgo Pani-
gale ove crasi trattenuto causa la pioggla, 41,
3-4, e va a Castelfranco senza poterlo ottenere
sebbene molto vl battagli, 4-12.
1434 dicembre 9 - II Picclnino parte da Castelfranco
e va B svernare in Lombardia, 41, 12-13.
1435 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
l'uso, 41, 17; elezione d. Uieci di Balta in luogo
d. Venti cassati, 18-19; elezione d. Massari, 19.
1435 gennaio 12 - II conte Brandollni sl impadronisce
di Confortino e lo ponc a sacco, 41, 24-27.
1435 - Pietro Rampuni torna a Firenze pr. il pp., 41,
28-29.
1435 - Roma torna all'ubbidienza d. pp., 41, 30.
1435 aprile 3-11 Senato dl Bologna manda sue mllizle
contro la fortezza di Gailiera presidiata da sol-
dati d. Chlesa, 41, 31-32.
1435 aprile 4 - Dopo aspro assalto la pred. fortezza
rlmane ai Bolognesi, 41, 33-34.
1435 aprile 6 - Gaspare Canetoli h trasferito da Ve-
nezia a Firen^e e quivl falto carccrare dal pp.,
41, 35-36.
1435 maggio 31 - A Bologna In Consiglto d. Selcento
si abolisce il capitanato d. montagna, 41, 37-39.
1435 - Anton Galeaszo Bentivoglio dimora nei caitelll
810
INDICE CRONOLOGICO [A. 1433 giugno 1435 dlcembrel
det Bolognese fedell alla Chieta arendo sempre
In animo dl rlentrnre !n patrla, 41, 3f-41.
1435 glugno 29 - Tentatlvo Infruttuoao d. pred., per
peneirare In Bologna, 41, 44-42, 1-7.
1435 agOSto 6 - Giungono a Bologna notlzle d. scon-
fitta inflltta dal Genovesi al re d'Ar8gona nel
porto dl Gaeta e d. priglonleri In essa fatti dai
pred., 42, «-13.
*1435 agosto - I pred. prlgionlerl eccelsl sono arbi-
trarlamente Ilberatl dal duca Visconti alla cu-
stodia d. quale li averano 1 Genovesi afiidatl,
42, 13-lS.
1435 - t Nicoli Fortebraccio ferifo dl lancia e prigio-
nlero dl Taliano del Friuli, 42, 16-1«.
1435 agosto 10 - Pace tra II papa, Veneziani e F'io-
rentinl da una parte e il duca di Milano dal-
Taltra, 42, 19-33.
1435 - I Bolognesl mandano ambasc. a Firenze ad of-
frire Bologna al pp„ 42, 34.
1435 agosto 19 - Eugenio IV raanda un mesao a Bo-
logna ad annunzlare ia pace avvenuta, 42, 35-37;
avvisa anche che volendo recarsi a dimorare in
Kologna desidera avere la c. in Ilbera signorla,
37-38.
143S agosto 20 - II Senato risponde eraslvamente a
qucsta richiesta dicendo dovcrne informare 11
duca di Miiano, 42, 38-33.
1435 agosto 24 - Giungono a Bologna nuove notizie
d. battaglla di Gaeta, 42, 33-35.
1435 - II duca pred. scrive al Bolognesi di riconciliarsi
col pp. protestandosi sempre loro buono amlco,
42, 37-39; il Senato eiegge gli ambasc. da in-
viarsl al pp. per l'accordo, 41-44.
1435 settembre 27 I pred. ambasc. sono bene rice-
Tuti da Eugenio IV e concludono I capitoli
deIl'accordo, 42, 44-45.
1435 settembre 28 - Grande allegrezza in Bologna
per questa pace, 42, 45-48.
1435 - Sono diminultl i dazJ, 42, 49-43, 1-3.
1435 ottobre 6 - Entra in Bologna il nuovo governa-
tore papale Daniele Scottl, ricevuto coi solitl
onori, 43, 3-5, 7-8; accompagnano il pred. Bal-
dassarre Offida e Gasparo da Todi uomini cru-
dellssimi e scelierati, 5-7 ; 11 governatore cam-
bia i cap. d. porte, 11-13.
1435 ottobre 7 - Tutti i magistrati di Boiogna giu-
rano fedelta alla Chiesa nelle mani d. gover-
natore, 43, 13-13.
♦1435 ottobre - II pred. fa portare la campana degll
Anziani nel suo pal., 43, 14-15.
1435 ottobre - Si comincla in Bologna a tenere ragione
essendo el. a giudice di mercanzia Antonio
Samplerl, 43, 16-17.
1435 ottobre 14 - Battista Canetoli dubitando del pro-
posito d. governatore dl prenderlo prigionlero
esce coiiie a diporto dl Bologna e fugge a Cor-
reggio dove io raggiungono circa duecento tra
amici e parenti, 43, 18-36.
♦1435 Ottobre - Alla nuova d. fuga di Battlsta, Ga-
leotto Canetoli, che era a Firenze dai pp., fugge
anche egll e va a Slena, 43, 37-39.
*1435 Ottobre - II governatore avendo mano libera per
la fuga d. Canetoli elegge a pod. rOffida che
immediatamente prende possesso d. pal. d. pod,,
pretende duecento fantl per tua guardla ed
elegge nuovl Anzinni, 43, 40-50.
1435 novembre 3 - Si comincia a suonare In Bologna
Tarrengo che non si suonava pi6 da due anni e
sono el. ambasc. ad invitare II pp. In c, 44, 1-7.
1435 novembre 7-1 pred. ambasc. con altrl Invlatl
d. governatore partono dl Bologna con molto
«eguito, 44, 8-13.
*1435 novembre - II pp. 11 riceve benevolmente e pro-
mette la sua andata coli pel febbralo prossimo,
44, 13-16.
1435 novembre 9 - 11 governatore dl Bologna soppri-
me il maglstrato d. Gonfalonierl e vieta la ele-
zione agli uflSci clie distribulsce a sua roglia,
44, 17-19.
1435 novembre 30 - II card. Albergati giunge a Bolo-
gna di ritorno dalla Francla ove era stato per
la concluslone d. pace con quel re, 44, 30-31.
1435 dicembre 4 - Anton Galeazzo Bentivoglio rien-
tra a Bologna col beneplacito d. pp., 44, 33-35;
ossequlato II governatore si ritira a casa sua,
25-26.
*t435 dicembre 5 - Bartolomeo Oseiletti fa costrulre in
Cento l'oratorio di Sant'Antonio e Lazzaro,
46, 31-34, che dona a officiare al frati di San
Giacomo, 34-36.
*1435 dicembre - Anton Galeazzo e subiio vititato da
gran numero di amici e seguito e onorato dal
popolo tanto da destare gelosia nel governatore,
44, 37-33.
1435 dicembre 7 - Tommaso Zambeccari, Matteo Grif-
foni e molti aitrl fuorusciti tornano a Bologna,
44, 34-35.
1435 dicembre - NicoI6 Piccinino in cambio di due-
roila ducati restituisce a Bologna Castei Bolo-
gnese e Castel San Pletro, 44, 35-37; anche il
Gatta e ii conte Brandoiini restitulscono San
Giovanni in Persiceto, SanfAgata e Manzo-
lino, 37-38.
1435 dicembre 15 - Baldassare Offida fa ievare ie armi
daila casa di molti amici d. Canetoli e portarle
nel pal. d, pod., 44, 39-42.
1435 dicembre 16 - II govematore proibisce pena la
corda che si portino armi In c, o fuori, 44,
43-44.
1435 dicembre 16 - L'Offida fa dare ■icurti di molte
migiiaia di lire da alcuni amici d. Canetoii che
avevano maneggiafe le entrate d. c, 44, 45-4«.
1435 dicembre 23 - Anton Galeazzo Bentivoglio e fatto
uccidere a tradimento per ie scale d. Pal. dal
governatore in parte sobillato dai Maltraveni,
in parte dall'Offida e per suo conto timoroso
d. popoJarita d. Bentivoglio, 44, 49-45, 1-31; con-
temporaneamente l^Oflfida fa impiccare Tom-
maso Zambeccari nella stanza di re Enso, 33-36;
e data sepoltura ai due corpi in San Cristoforo
d. Ballatoio, 3fr-50.
1435 dicembre 23- L'Offida scorre a cavallo Bologna
per calmare ogni tumulto; inoltre per dare co-
lore di verlti airaccusa di tradimento fatta agll
ucclsl fa imprigionare e processare Cola d'A-
scoli cancelliere d. Bentivogllo che condanna
a morte sebbene non faccia esegulre la sen-
tenza merci un faiso breve papale, 46, 1-13.
[AA. 1^3Sdicembre-1438marzo] INDICE CRONOLOGICO
811
1435 dicembre 24 - II pp, fa imprigionare Bartolomeo
Zambeccari che era a Firenze, 46, 13-15.
*1435 dicembre - Una sorella d. pp. passa di Bologna
diretta a Firenze, 46, 16-18.
1435 dicembre 28 - Per ordine di Eugenio IV, clie
vuole iraporre un freno ai Bolognesi, si co-
mincia a Bologna a innalzare il castello di Gal-
liera, 46, 20-36,
*1435 dicembre - II duca di Milano, udita i'uccisione
d. Bentivogllo, per ingrazlarsi ii pp, fa impri-
gionare a Miiano Battista, a Correggio Galeotto
e Baldassarre, e a Parma Lodoyico tutti d. Ca-
netoli, 46, 37-29; perd dopo poclii giorni li
libera, 29.
1435 dicembre 29 - L'Offida proibisce che alcuno
porti divisa eccettuato i servi e i soldati, 46,
37-39; anche vieta che sia data ospitalita in
Bologna per la notte a contadini e forestieri,
40-41,
1435 - Le suore di San Francegco abitano in Bologna
fuori porta Santo Stefano, 46, 42-43.
1435 - Eugenio IV si prepara a recarsi a Bologna,
46, 44.
1436 - Eiezione d. magistrati e Anziani di Bologna
secondo l'uso, 46, 45-46.
1436 febbraio 26 - Passa di Bologna la sorelia d. pp.
dt ritorno a Venezia, 46, 47-49.
1436 marzo - II governatore di Bologna fa porre una
grata di ferro alla porta d. Pal., 47, 1-3.
1436 aprile 5 - Ventiquattro cittadini bolognesi con
apparato vanno incontro al pp. che sl recava
a Bologna, 47, 3-5.
1436 aprile 21 - Eugenlo IV giunge ai Crociali e vi
si riposa, 47, 6-7.
1436 aprile 22 - Entrata di Eugenio IV e d. suo se-
guito a Bologna, 47, 8-24.
1436 giugno 13 - NicoI6 d'Este si reca a Bologna a
riverire il pp. che gli dona, con dispiacere d.
Bologncsi, i castelli di Lugo, Massa e Zagonara,
47, 25-28.
1436 agosto 10 - Eugenio IV manda Pesercito a Massa
d. Lombardi e in due giorni la riconquista,
47, 29-31; ritornano alla sua ubbidienza Santa
Agata, Zagonara e Barbiano, 31-32.
1436 agosto 25 - Lugo ritorna sotto la Chiesa e II
pp. lo dona a Lionello d'Este, 47, 33-34.
1436 settembre 9 - L'Offida con Pier Gian Paolo Or-
sini cap. d, pp. si reca a Budrio contro il conte
Francesco Sforza, che spera di prendere alia
sprovvlsta, 47, 35-41; nia lo Sforza avvertito
lascia il Ponte Poledrano e va a Cantalovo ber-
teggiando 1'Offida alle fosse di Medicina, 41-42.
1436 settembre 15 - L'Offida esce di Mediclna e va
alla Riccardina, 47, 44-45.
1436 settembre 16 - Francesco Sforza assale alPim-
pensata TOffida alla Riccardina sconfiggendoio
e io segue a Budrio ove I'aasedia, 47, 48-48, 1-3.
1436 settembre - Lo Sforza si fa consegnare l'Offida
dagli abitanti di Budrio atterriti dalle sue ml-
naccie, 48, 3-8; lo conduce prigionlero a Coti-
gnola e dopo averlo esanilnato lo manda a
Fermo consegnandolo a un servitore di Anton
Galeazzo Bentivoglio, il quale lo tormenfa cru-
delmente e lo ucclde, 1-33.
1436
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1438
- Bernardo Scappi esecutore testamentario di Gio-
vanni Tencarari noraina Giacomo Bertrandi
rettorc, governatore e amministratore d. Col-
legio di Avignone fondato dal pred., 48, 38-49,
1-13.
- I Bolognes! riformano 1'abbazia di San Felice e
con licenza d. pp. vi conducono i monaci neri
di Santa Giustina, 49, 13-15; questi stiraando plu
opportuno riformare I'abbazia di San Procolo
piii comoda pei cittadini, la ottengono insieme
alla Chiesa di Santa Marla d. Monte dipen-
dente dall'abbazia di San Felice, 15-18.
- Si recano ad abitare in Bologna Paoio e Nicold
Ercolani di Faenza, cui e concessa la cittadi-
nanza Bolognese, 49, 19-22.
- t Glovannl da Imola insigne dottore, 49, 33-29.
- Carlo VII toglie la Francia airubbidienza d.
Chiesa volendo dlsporre d. benefici spirituali
d. suo regno a sua volontd e non a benepla-
cito d. pp., 178, 34-36.
- Sl eleggono gli Anziani e i magistrati secondo
Tuso, 49, 30-31.
marzo 16 - Traslazlone d. concilio da Basllca a
Ferrara, 49, 33-35.
marzo 18 - Pier Gian Paolo Orsini gla fatto
prigioniero dal conte Sforza alla Riccardina,
48, 1-2, e sdegnato contro gli abitanti di Budrio
che incolpava d. rovina d. suo esercito, 35-36,
49, 36-38, per vendioarsi ne prende con inganno
il castello, 49, 36-48, raa assediatovl dai villanl
offre patti che non sono accettati, 48-50, 1-6;
allora fa impeto contro i pred., li sconfigge,
uccide o ferisce, 5-8 ; dato quindi II sacco al ca-
siello torna a Bologna indisturbato, 8-10.
novembre 15 - fe fusa In Bologna la campana
nuova deirarrengo essendosi rotfa 1'antlca, 49,
11-12.
- Glacomo dal Lino h fatto comraissario per 11
leg. d. vicariato dl Capugnano e d. rocca di
Pediano, 49, 13-14.
dicembre - t l'imp. Sigismondo, 49, 15-17.
- Elezione degli Anzlani e maglstrati nuoTi dl Bo-
logna, 49, 18.
gennaio 1 - Alberto d'Austria h salutato re di
Ungheria, 55, 43; cf, 49, 31-22.
gennaio 9 - Eugenio IV fa celebrare solenni esc-
qule per l'imp. Slglsmondo in San Pctronlo,
59, 19-30.
gennaio 23 - Eugenio IV parte di Bologna sotto
pretesto dl vlsitare Galliera, ma il di seguenfe
si Imbarca a Maccagnano e segretamente sl
reca a Ferrara ove aveva Indetto 11 Conciiio
lasciando 1 Bolognesl, cui aveva spillato denari
con la promessa di rndunare il Concllio nella
loro c, scornati e delusi, 50, 33-38 : cf., 23-31.
- Glunge a Venezla e qulndl a Ferrara Tlmp. greco
con grande segulto dl prelatl, 50, 39-46.
- Frodc d. Plcclnlno verso il pp. cui spllla cin-
quemlla ducati e toglie Iniola, ForU e pol Bo-
logna, 50, 47 i 51, l-a4.
marzo 24 - II Piccinlno giunge nel terrltorlo di
Bologna, 51, 35-36.
marzo 26 - II pred. arrlva a Borgo e a Caia-
lecchio, 51, 36-37.
812
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1438 marzo-1439 geonaio]
1438 marzo 27 - II prcd. va alfldlce ore riceve pre-
sentl dal Senato dl ISoIognB, 51, 37-34.
1438 marzo 39 - H Plccinlno con Plcr Gianpaolo Or-
linl, che aveva condotto con grandi ofTertc alto 1438
stlpendio d. duca di Mllano, il reca nel terri-
torlo di Imola, 51, 40 43.
1438 maggio 18 - II Plccinlno chiamato a Dologna dal 1438
cittadini arrlva con tutto reserclto a porta
Maggiore e manda un trombetta al governatore 1438
a chiedergll la signoria dl Bologna, 51, 43-46;
contro questc pretese il governatore mette co- 1438
nic pu6 in difesa ia c. facendo grandi promesse
al popolo perchi lo segua, 46-52, 1-6. 1438
1438 maggio 20 - II Picclnino, con l'aiuto di RafTaele
Foscherari e d. partito di questo, enfra in c.
con alcune squadre, 52, 7-14; dopo accanito 1438
combattlmento d. suol partitantl col popolo,
occupata da quelli la Piazza lascia le casc d.
Bentivoglio ove era rimasto e si reca a sua vol- 1438
ta in Piazza, 14-38; il governatore dopo vigo-
rosa resistenza gli si rendc a pattl, 38-30.
1438 maggio 21-11 governatorc i dal Picclnino man- 1438
dato fuori di Bologna, 52, 32-33.
1438 - In una casa di Pietro Munarl cl si sente e la
casa h abbandonata dal proprietario, 52, 34-37. ,
1438 maggio 22 - II Piccinino raduna i cittadini in
Pal. e rallegratosi con loro d. liberta ricon-
quistata promette ogni bene a nome d. duca
di Milano, 52, 38-40; promette anche di rlcon-
quistare Galliera, 40-43, e manda ad assediarla,
44-48. 1438
1438 maggio 22-11 Senato di Bologna elegge i nuovl
Anziani che subito entrano in ufficlo e pren-
dono dlmora in Pal., 52, 49-53, 1-4.
1438 maggio - II Plccinlno assedia strettamente Gal- 1438
licra essendo d'lntesa col castellano che questi
alla fine d. mese gli consegnera il castello qua-
lora non rlceva soccorsi, 53, S-io.
1438 giugno 1 - Battista da Narni, castellano per la
Chiesa, secondo l pattl pred. cede Galliera per 1438
settemila ducati e i Bolognesi vi plantano sulla
torre il ioro stendardo, 53, ll-U.
1438 giugno 4-11 Piccinino manda a prendere la te-
nuta di tutti i castclli d. Bolognese e tutti si 1438
rendono salvo Cento e la Pieve appartenenti al
vesc, 53, 15-17; alle minaccle d. Picclnino anche
Cento e la Pieve gii si danno, 17-31; 11 pred. fa
presidiare Galiiera contro i pattl, che stabill- 1438
vano dovesse essere la fostezza consegnata ai
Bolognesi, 31-34. 1438
1438 gjugno 5 - Malgrado lo sdegno per questo fatto
1 Bolognesi mandano a rcgalargli un corsiero,
un ricco stendardo con le armi di Bologna e
un elmo d'argento, 53, 25-27. 1438
*1438 giugno - Anche Imola e Forli si ribellano alla 1438
Chiesa, 53, 28-39.
1438 giugno 6 - Nicol6 Piccinino parte con i'esercito
per la Lombardia accompagnato da Astorre 1439
Manfredi che a Panigale prende licenza e torna
a casa sua sacclieggiando i luoghi per 1 quali 1439
passava, 53, 30-33; anche i*csercito d. Piccinino
dk il sacco al territorio di Bologna per cui
passa, 33-35.
*1438 giugno • II Senato di Bologna rielegge 1 Gonfa-
lonlerl d. popoio e rlconferma In ulliclo i Dieci
dl Balla gii cassati dal governatore dl Eugenlo
IV, 53, 36-43.
giugno 1 1 - II Senato di Bologna fa bandire chc
1 contadini tornlno alle loro caie e a lavorare
la terra, 53, 43-44.
giugno - Bologna h tormentata dalla peate, 53,
43; nc t con altrl Battista Magnani, 45-46.
giugno 29 - Aibcrto d'Austria genero dell'imp.
Slgtsmondo h salutato re di Boemla, i'), 31-33.
luglio 8 - t in Bologna Krancesco Fantuzzi, 53,
47-48.
luglio - Continuando la pestilenza in Bologna il
Senato ordina tre giomi di processloni, 53,
49-30.
settembre 1 - In Bologna «I crcano 1 nuovi An-
ziani e si conferma il Gonfaloniere di Gluiti-
zia, cosa non mai fatta, 54, 1-6.
Settembre - I prcd. magistrati durano in carica
tutto il mese, cosa anche questu non mai usata,
54, 7-8.
- Raffaeie Foscherarl con altrl cercano di fare
tornare a Bologna il figlio di Anton Galcazzo
Bentivoglio, Annibalc, chc era agll stipendi d.
re di Napoli, 54, 9-11, 33-37, raa II pred. rifiuta
ripetutamente, 37-44; ma poi vinto dalle loro
insistenze acconsente, 45-48 ; gli vengono incon-
tro a Castel San Pietro gli amici di suo padre
e 11 suo seguito si accresce man mano che il
approssima a Bologna, 48-55, 1-2.
settembre 8 - Annibale Bentivo^lio cntra in Bo-
logna e si reca ad abltare in casa d. padre a
San Donato, dove subito vengono a salutario
molti amici e popolo, 55, 2-7.
novembre 6 - Vlene rafforzata la Piazza in Bo-
logna per ordine d. Senato e di Raffaele Fo-
scherari, 55, 8-11; ii Gonfalonlere con gli An-
ziani e noblli assistono a una messa cantata
fatta da loro celebrare in San Leonardo, 11-13.
- Dal Consiglio d. Seicento di Bologna sono el.
i nuovi Dieci di Balla al quall h data autoriti
di dispensare tuttl gli uffici di qualunque spe-
cie, 55, 14-21.
dicembre 13 - Con dcliberazlone di tuttl i ma-
gistrati di Bologna h el. Gonfalonierc di Giu-
stizia per i prinii sei mesi dell'anno nuovo Gia-
como dal Lino, 55, 32-31.
- Per ordinc d. Senato le meretrlci di Bologna
cambiano di residenza, 55, 33-34.
- Assassinio di Matteo Griffoni oltre Imola men-
tre era in via per andare pod. a Cesena, com-
messo da Michele Ora per vendlcare 1'uccisione
di un fratello, 55, 35-37.
- Censimento d. famiglie in Bologna, 55, 3».
- Di quest'anno Francesco Monterenzi abita In
Bologna nella parrocchia di San Tommaso del-
la Braina, 55, 40-41.
- Elezione d. magistrati di Bologna secondo Tuso,
55, 43.
gennaiO 8 - Si decreta che ai contadinl a tre
miglia da Bologna sia resa giustizia da appo-
siti ufficiali nel loro borghi, 55, 44-47; e cioi
al ponte dl Casalecchio, al ponte di Reno, al
ponte d. Corticella, al ponte d. Gomito, al ponte
[A. 1439gennaio-1439settembre] INDICE CRONOLOGICO
813
di Castenaso, al ponte dt San RuffiUo, al ponte
San Gallo, 56, 1-J.
1439 gennaio 16-Eugenio IV, deliberato di trasferlre
il conciilo da Ferrara a Firenze, t'a mostra di
volere rtndare a Faenza e invece per Modena
e Pistoia raggiunge la sua meta, 56, 3-16.
*1439 gennaio - II duca Visconti insospettito d. popo-
larit^ di Annibale Bentivoglio promette a Bat-
tista Canetoli la liberta qualora riesca a dargli
il pred. nelle mani e a tale uopo da al Cane-
toll commendatlzie pei suol dipendenti a Gal-
liera e a Bologna, 56, 17-35.
1439 gennaio 28 - II Canetoli con dodici cavalli en-
tra a Galliera, 26, 36-37.
1439 gennaio 29 - II pred. entra in Bologna con tre-
cento cavalli d. Sacramoro castellano di Gal-
liera e acquleta gli Anziani, turbatisi d. suo
arrivo, assicurando essere venuto col consenso
d. Visconti, per dimorare tranquillo in c, 56,
38-45 ; alla notizia d. suo arrivo sl arma anche
Annibale Bentivoglio che al suono d. campana
di San Giacomo raccoglie cinquecento uomini
in difesa sua e d. c. 45-57, 1-3; prima che giun-
ga in Piazza h raggiunto da Lodovico Bentl-
voglio che avendo in precedenza parlato con il
Canetoli, ottiene da Annlbale che retroceda,
3-14; Annibale e Battista per opera di Lodo-
vico si rappacificano, 14-16.
1439 febbraio 1 - Per consiglio subdolo di Battista
Canetoli e tolta la custodia d. porte ai cittadini
e data a cap. forestieri, 57, 18-31.
1439 febbraio 6 - A istanza d. pred. h concesso il ri-
torno in patria ai banditi e confinati amici
suoi che infatti tornano, 57, 32-36; gli Anzlani
sospettando d. Canetoli mandano ambasc. al
Piccinino con un pretesto a pregarlo di prov-
vedere acci6 Battista non usurpi il domlnio di
Bologna, 37-41.
1439 febbraio 7-1 pred. ambasc. partono di Bologna
per Gonzaga ove trovavasi Nlcol6 Piccinlno,
57, 42-48.
♦1439 febbraio - II pred. h molto lieto di questa am-
basciata che gli permetteva tra i due rlvali di
prendere egli il dominio di Bologna pel duca,
■ 58, 1-6; avverte il Senato di confermare i Dleci
e tutti gli altri magistratl e manda a Bologna
11 figlio Francesco con buoni presidt, 6-9.
1439 febbraio 17 - Tornano a Bologna gll ambasc.
andati dal Piccinino, 58, 10.
1439 febbraio 18 - Giunge Francesco Piccinino con
trecento cavalli apparentemenle ben accolto dal
Senato, 58, 11-17.
[1439 marzo 1 - Denaro d. Bolognesi al Picclnino] r.
/4SS maggio la.
1439 marzo 22 - Battista Canetoll, chlamato da Filippo
Marla Visconti va a Milano a rendere ragione
d. sua condotta, 58, 18-Jl; il duca soddlsfatto
lo rimanda a Bologna, 21.
1439 aprile 1 - Glacomo Costanti siclliano h pod. dl
Bologna, 58, 23-23; Antonio Sacro h cap. d. Ba-
ha, 58, 23-23.
*1439 aprile - II duca Vlsconti per rendersl amico
Guido Antonio Manfredl signore di Faenza e
averio favorevole ai suoi dlsegnl lu Bologna,
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gll di Imola e lo conduce ai suoi stipendl con-
tro i Malatesta, 58, 24-27.
aprile 26 - II Manfredi prende possesso di Imola,
58, 28; va quindi a Rimini ove trova Francesco
Sforzacon grande esercito in aiuto d. Malatesta,
39-30; essendo Inferiore dl forze si ritira sem-
pre seguitato dallo Sforza, 30-31.
- Questi prende Forllmpopoii a pattl, 58, 31-33 ;
passa quindt attraverso al territori di Mordano
d'Imola, e dl Bologna che in tutto saccheggla
e va a Ferrara, Chioggia e Padova, 33-34; di
qui a Venezla ove h el. cap. contro il Piccinlno,
che col march. Gonzaga faceva grandi danni
nel Bresciano, 34-37.
maggio 12-1 Dieci dl Balk dl Bologna pren-
dono in prestito duemila ducati e 11 mandano
a Nicol6 Piccinino che loro li aveva chiesti, 58,
38-41; falsa notizla di questo fatto nel Blondo,
41-43.
maggio 21-1 vescovl dissidentl dl Basilea, In
risposta alla scomunica loro lanciata da Euge-
nlo IV, lo cltano a comparlre Innanzi a loro,
lo scomunlcano e privano d. pontlficato in-
viando le cedole di cl6 in ogni parte, 58, 43-47.
giugno 25 - Sono afl[isse in Bologna due d. pred.
cedole contro Eugenio IV, 58, 47-49.
- Continuano in Bologna i rancori e le rivalit&
tra Annibale Bentivogllo e Battlsta Canetoli,
piii aperte in questo che godeva d. favore d.
duca, 59, 1-5.
agosto - Sono fatti Imprlgionare in Galliera dal
Scnato di Bologna Galeotto Canetoli e alcuni
suoi amici, incolpatl d! volere dare Milano ai
Vlsconti, 59, 6-13.
agosto 9 - Giovannl Ambroslnl h pure fatto ar-
restare appena giunto a Bologna di ritorno da
Milano sotto la stessa accusa, 59, 13-15.
agosto 12-1 pred. prlgionleri sono tuttl liberati
per ordine d. duca, 59, 15-16.
agosto 14 - t in Bologna NlcoI6 Fava o Pabi
celebre medico e filosofo, 59, 17-35.
- Nel Concilio che sl teneva In Flrenze viene
sancita la unlone d. due chiese latina e greca
59, 36-37; altri dogmi sanciti, 38-33.
- Durante llpred. Concilio t • Firenxe 11 patrlarca
di Costantinopoll, 59, 34.
agosto 31 - L'lmp. Paleologo reduce dal ConclUo
in Firenie passa dl Bologna ricevuto e trattato
pomposamente dalla c, 59, 41-45, 47; crea cav.
aurato Glovannl Manfredl o lecondo altrl Tad-
deo, 45-47.
settembre 17 - Glacomo dal Llno i el. commls-
sario di Castel San Pletro, Medlclna, Castel-
guelfo per preparare gli allogglamenti dl Ame-
rlgo da Sanseverlno, 59, 38-40,
- Continua Todio fra Annlbale Bentivogllo e
Battista CanetoH, Tuno cercando dl abbassare
1'altro, 59, 48-4».
settembre 24 - II pod. dl Bologna Glacomo Co-
stantl va per arrestare Tommaso Canctoll In-
colpato dl Tolere togllere la llberti alla c, 60,
1-3, ma trova che era fuggito, 3-5; rltornando-
sene con 1 suot h assallto dal pred. con dodlcl
amlcl, ferlto e posto in fuga, 5-9; Annlbale
814
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1439 »etteinbre-1440 »eft.
Bentlvogllo a questa nuora armatosl il Intl-
gnorlsce d. Piaua, f-ll; anche Battlsta Cane-
toli raduna 1 tuol amlcl e va a Galliera per
essere sostenuto dal Sacramoro, 11-14; d. ctie
BTvlsato AnnlbaJe, subito depone le arml e lo
ttetso fa Battitta, 14-1».
1439 Ottobre 19 - II Sacramoro parte d! Bologna ri-
chiamato dal 1'lcclnlno che non lo reputava ab- 1440
bastanza severo, 60, 17-20.
1439 ottobre 27 - Entra in Bologna 11 nuovo castel- 1440
lano di Galliera Cervato .Secclii o Secco da Ca-
ravagglo, 60 M 33. 1440
1439 ottobre [27] - t rimp. Aiberto V, 60, 33-34.
1439 - t a Bologna ii dottor Brancadello Zonchi, 60, 35. 1440
1439 (novembre 5] - II Conciiio di Basllea crea anti-
papa 11 princlpe Amedeo VIII dl Savoln col 1440
nome di Kellce V, 60, 36-39.
1439 dicembre 20 - Eugenio IV per rafforzare 11 suo
partlto crea a Firenze diciassette card., 60, 30-3>.
1440 - Elezlone dei magistrati di Bologna secondo Tuso, 1440
60, 36; Tommaso Gozzadlni c esattore e teso-
riere di Bologna, 60, 36-37 ; Giacomo dal Lino
h el. vicario dl Savigno, 37-38. 1440
1440 [febbraio 2] - Federico d'Aii8tria i el. imp. d'Au-
stria dagli elettori [veramente re di Germaniaj,
60, 39-42.
1440 febbraiO 4 - Annibale Bentivoglio con qulndici
amicl uccide per la via Raffaele Foscherari
divenutogll nemico perchfe ne aveva rifiutata 1440
la figUa, 60, 43-61, 1-15,
1440 febbraio - Alla nuova di questo omicldlo vl 6
un po' di panico in Bologna, 61, 16-33; Anni-
bale temendo violenze dagll amici dell'ucciso,
se ne va per alcuni giornl in casa d. cap. Cer-
vato Secchl, 33-35. 1440
1440 - II dottore Giacomo da Panico h ucciso dai conti
Bonifacio e NIcoI6 da Panlco per vendicare la
t d. loro padre, 61, 36-27.
1440 - t a Bologna Rlzzardo PepoH, 27-28. 1440
1440 febbraio 7-11 Senato di Bologna fa giostrare un
palio a sollazzo d. clttadini, 61, 39-33. 1440
1440 febbraio 12 - Annibale Bentivoglio, chiaraatovi
dal Plccinino, va a Parma a rendergli conto del-
l'omlcid!o d. Foscherari e riesce a placarlo, 61,
31-38.
1440 marzo 4 - NicoI6 Piccinino con il potente eser- 1440
cito radunato in Parma contro i Florentini,
passa di Bologna andando ad alloggiare ai Cro-
ciall, 61, 39-43; ove e visitato dal Senato che
lo Invita In Pal., 43-45.
1440 marzo 5 - Per volonti del Picclnino, interve- 1440
nuto in Senato, 11 maglstrato d. Dleci d. Bal\a
fc trasforraato in quclio d. Sedici Rlformatori 1440
d. stato che ricominciano ad essere el. 61, 46-
62, 1-8.
1440 - Imprestlto contratto dal Senato dl Bologna con 1440
molti cittadlni da restltuirsi mensllraente, 62,
9-36; i creato tesoriere generale Toramaso Goz-
zadini, 37-30.
1440 marzo 8 - II Piccinino parte di Bologna e con
1'esercito va In Romagna per recarsi contro 1440
Firenze iasciando in c. qual suo luogotenente
il figlio Giacomo, 62, 31-33.
1440 - II duca di Milano, parendogli essere beffato da
Battlita Canetoll, lo chlama a Mllano e ve lo
tlene a confine, 62, 34-37 ; e, dopo 1'uccislone
del Fotcherari, lo fa imprigionare, 37; il Senato
saputo cid fa priglone Galeotto Canetoll cbe
manda nelia rocca di Forl), Benedetto Bonfigil
che Invia nella rocca di Imola e Tommato
Grassi che speditce a Mllano, 39-41.
aprile 1 - Filippo Gonfalonieri di Piacenza pud.
di Bologna pel duca Visconti, 62, 37-38.
aprile 8 • Giacomo dai Llno el. toprattante al
tetoro per due anni, 62, 43-43.
apriie 12 - t a Bologna Bartoloraeo Zambeccari^
62, 44-45.
maggio 4-11 Senato di Bologna celebra la festa
di Santa Monlca in San Giacomo, 62, 46-63, 1-6..
giugao 2 - Giacorao dal Llno h fatto commis-
sario di Castelfranco, Crevaicore e di tutte ie
terre d! Bologna confinantl col march. dl Fer-
rara, 63, 7-9.
giugno 20 - II Senato dl Bologna fa giostrare il
palio di San Ruffiilo in Piazza a sollazzo d. po-
polo, 63, 10-13.
- Nicol6 Piccinino entrato in Toscana sl inipa-
dronisce di molti castelli d. Fiorentini. 63, 14-
17; i quali alla loro volta mettono in ordine le
loro genti sotto Piergianpaoio Orsint, essendo
commissari al carapo Neri Capponi e Bernardo
de' Medlcl, 17-19.
giugno 29 - Battaglia d'Anghiari vinta dai Fio-
rentinl e dall'escrcito d. Chiesa, 63, 17-21; Nl-
coI6 e Francesco Piccinino con Guidantonio
Manfredi scampano dalla rotta a San Sepolcro,
gli altri cap. rimangono prigioni coi principaii
dell'esercito visconteo, 21-26.
luglio 6 - Si scuopre un trattato per Introdurre
in Bologna 1'esercito di Francesco Sforza e cac-
clarne Annibale Bentivoglio, 63, 37-30; gii au-
tori di esso sono giustiziati, 31-34.
luglio 19 - Giunge a Bologna NicoI6 Piccinlno
reduce di Toscana e in via per Milano, 63, 3S-38.
luglio 27-1 Sedici Riformatori fanno al pred,
un presente di duemila ducati che prendono In
prestito dalle Arti loro concedendo in camblo
per due annl, con malcontento d. popoio, 11
dazio deirimbottato, 63, 39-43.
agosto 1 - S'Incendia in Bologna 11 mon. d. tuore
di Santa Agnese, 63, 44-45; vi periscono due
raonache e due altre riraangono gravemente of-
fese dal fuoco, che dlstrugge quasl tutto il mon.,
45-48.
agosto 18 - Entra in Bologna 11 nuovo pod. An-
tonio dal Verme, 63, 49-50.
- Complotto ordito da Neri oste dcila Luna per
dare Boiogna alla Chiesa, 64, l-3o; scoperto,
Neri e i suol complicl sono giustiziati, 20-33.
settembre 3-1 soldati d. Chiesa entrati nel Bo-
lognese per il trattato pred., prendono Castel-
guelfo, e corso e saccheggiato il Medesano e
il territorio di Medicina, sl riducono a Massa,
64, 24-36.
settembre 5-1 pred. toldati trascorsl slno a porta
San Vitale prendono uomini e bestiaml, ma
assaliti alla loro volta dai contadlni sdegnati.
■ono Tintl e messl in fuga, costretti a lasclare
i
(AA. 1440 settem.-1441 ottobre] INDICE CRONOLOGICO
815
prlglonieri e bottino e salvarsi fuori d. terrl-
torlo, 64, 27-31.
1440 settembre 14-1 Bolognesi mandano a ripren-
dere Castelguelfo, ma sui momento non l'otten-
gono, 64, 32-35.
1440 - Si conclude pace e lega tra li duca di Milano,
ii duca di Savoia, li marcli. di Saluzzo, di Man-
tova, di Monferrato e i Fiorentlni, 64, 36-37 ; i
Veneziani rifiutano dl aderirvi, 38 ; siccii& per-
. dono 1 servizi dei conte Francesco Sforza clie
passa al Visconti e diviene genero d. pred. e
cap. d. Lega, 38-40.
1440 settembre 24 - Giunge a Bologna ia nuora d.
pred. accordi e se ne fanno grandi aliegrezze,
64, 40-44.
1440 settembre - II Senato di Boiogna temendo tor-
bidi fa murare le porte Mascareila, .Santo Ste-
fano, Castiglione, Saragozza, d. Prateiio e d.
Lame, 64, 44-47, che dopo qulndici giorni fa
riaprire mostrandosi il popolo malcontento d,
clilusura, 47-48.
♦1440 settembre - II Senato di Bologna fa tagliare ia
testa a Pappl de' Medici, 64, 4»-50.
1440 novembre 13 - II Senato dl Boiogna non fidan-
dosi d. cap. forestieri messi aila cuttodia d. porte
d. c. e d. fortczze d. territorio manda ambasc.
al Plcclnino a Parma per riaverne ii possesso,
65, 1-5; ii Piccinino promette restituire loro le
porte e ie fortezze a eccezione dl Galliera in
cambio di quindicimila ducati, 6-11; capitoli per
la dctta consegna, 12-66, 1-67. 1-2.
1440 novembre 17 - Sl fa un corapromesso tra il co-
mune dl Boiogna e Federigo Manfredi procu-
ratore d. re Carlo II di Napoll per riedificare
la Ciiiusa d. Serlno rovinatasi; procuratori d.
due parti, 67, 3-18.
1440 novembre 21 - Glunge a Bologna Giovanni Man-
zolino procuratore d. Piccinino e legge In Se-
nato I capitoli firmati per la cessione d. porte
e castelii 67, 19-37.
1440 novembre 22 - In rendimento di grazie a Dio
per la pred. cessione, il Senato ordina una pro-
cesstone, 67, 38-42.
1440 novembre - li Senato consegna le porte di Bo-
logna e ie fortezze d. territorio alle Arti per-
chb le custodiscano, 67, 43-44.
1440 novembre 23 - f a Bologna Nlcol6 Gozzadlni
d. Sedici, 67, 45-47.
1440 dicembre 29 - 11 Senato concede a Cervato Sec-
chi o Secco da Caravaggio ia cittadinanza bo-
lognese che egii aveva domandato per s^ e i
figlioii, 67, 47-86, 1-5.
1440 - Elenco d. fuorusciti di Bologna a questa data,
68, 6-24.
1440 - fe inventata 1'arte d. stampa da Gloyanni Gu-
tenberg, 68, 25-26.
1441 - Elezione d. nuovl magistratl di Bologna secon-
do l'u80, 68, 27-28.
1441 gennaio 15 - Torna a Boiogna Nicol6 Sanuti che
si era recato a Milano presfo 11 Vlscontl per
Incombenze d, c. e che era stato dal pred.
armato cav., 68, 29-31.
•1441 gennaio - Nicol6 Plcclnino prende ai Veneziani
moite c. e caitelli nel Bresciano, 68, 32-3a.
1441 gennaio 26 - Giostra In Bologna ordJnaU dal
Senato per festeggiare i pred. successl, 68, 33-37.
1441 febbraio - Carlo Zambeccari i priore in Bologna
per questo mese, 68, 38.
1441 marzo 5 - f a Boiogna Gozzadino Gozzadini,
68, 39.
1441 marzo 11 - Sono poste suila tomba d. pred. ie
sue bandiere, 68, 39-40.
1441 aprile 10 - Sono accrescluti i dazi di Bologna,
68, 41-44.
1441 aprile - Annibale Bentlvoglio domanda in rao-
glie al duca Vlscontl la nlpote di lui Donnlna
e l'ottiene, b8, 45-48; manda molti cittadinl in
gran pompa a Miiano a prendere la sposa, 68,
48-69, 1-4.
1441 maggio 7 - Donnina Visconti arriva a Boiogna
accoita con grandi feste, 69, s-ll.
*1441 maggio - Baldacdo d'Aughiaii piglia Baragazza
per il pp., 69, 12-14.
1441 maggio 23 - 11 pred. Baldacclo si impadronlsce
con la forza e con la frode di Bargi, Casio,
Calderara, Sassuno, 69, 15-18.
1441 giugno 10 -II Senato bandisce premi a chl prenda
o ucclda rlbelli a Bologna, 69, 19-21,
1441 - I Boiognesl tentano inutilmente ricuperare Ca-
sio, 69, 22-24; nei ritorno costruiscono una
bastla a Castel dei Vescovo per impedire a Bal-
daccio I'avanzata, 24-26.
1441 luglio 30 - Le catene neUa Plazza dl Boiogna
sono toite alla notte e pol rimesse senza si sap-
pia da chi, 69, 27-38,
1441 - I Fiorentini tentano avere a tradlmento Castel
San Pietro per facllitare a Baidaccio II sac-
cheggio del territorio intorno a Bologna, ma 11
complotto h scoperto e 1 due colpevoli posti al
tormento e condannati a morte, 69, 29-33; a
uno di essi h concessa grazla per interces-
sione di Guidantonlo Manfredi, 33-35,
*1441 agosto • Pace tra ii duca di Milano, II pp. e 1
Venezlani, 69, 36-37,
1441 agosto 14 - Lettere d. duca VUconti arrivano a
Bologna ad annunziare la pace da lui concluia
con i Venezlani e il pp. e come ogni oftesa da
entrambi ie parti sia finlta, 69, 37-40.
1441 - Antonio dal Vernie h confermato pod. dl Bolo-
gna per altri sei mesl, 69, 43-46; e Giacomo
Costanti el. suo vlcario, 46-48.
1441 agosto 22 - Grandlnata eccezionale in Bologna,
69, 49-50.
1441 settembre 6 - Baidaccio d'Anghiari torna a Fl-
renze ignorando tutto d, pace, 70, 1-3; cf., 69,
41-44; venuto in Senato a male parole coi Si-
gnorl % dai pred. fatto gettare daiia finestra e
decapitare, 70, 3-7.
1441 settembre 6 - Zollo da SerrAvalle h decapitato
per tradlmento, 70, 8-9.
1441 settembre 24 • t ^ Bologna Baldassarre Tren-
taquattro d. Rlformatori, 70, 10-11,
1441 Ottobre 4-11 Senato fa glostrare In Bologna un
palto In onore dl San Petronlo, 70, 12-16.
*1441 ottobre - Matrimonio di Isabella Bentirogllo
con Romeo Pepoli, 70, 17-21 ; e di Giacomo Pe-
poli con [Margherita] Goszadtnt figila dl Tom-
nuwo, 22-34.
816
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1441 ottobre-144a marzo]
1441 ottobre 28 - NIcol6 Sanutl parte dl Bologna per
Siena qual podesti, 70, 35-36,
1441 novembre 1 • II pred. arrtva e Slena, 70, 37-34.
1441 novembre 12 - Guidantonlo Lambertini i fatto
conte dl Pogglo Renatlco dal cap. Cervato Sec-
clil o Secco, 70, 30-33.
1441 dicembre 24 - Frana il tetto d. chlesa dl San
Petronio a cagione d. gran peso d. nere, 70,
43-43.
[1441 dicembre 26] - t Nicolft d'Este, 71, i.
1441 dicembre 30 - f a Bologna Tommaso Gozzadini
forse avvelenato, 70, 33-37.
1441 dlcembre-1442 [marzo 31] - Freddo inteniis-
simo con nevlcate eccezlonaii, 70, 3J-44.
1442 - Blczione d. magistrati di Bologna secondo l'uso,
70, 46-47; Giacomo dal Llno h capo d. Signo-
ri, 47.
1442 gennaio 2 - Bralgucrra Caccianemici b el. tesorie-
re d. cora. di Bologna In luogo d. f Gozzadini,
70, 4J-49.
*1442 gennaio - Giunge In Bologna la nuova d. f dl
Nlcoi6 d'Este e d. successione dl Lloneilo, 71,
1, 7-9; i Bolognesl mandano ambasc. a Ferrara
per i convenevoli, 11-13.
*1442 gennaio - Nlcol6 Gambacorta senza averne do-
mandato licenza al Senato passa col suoi sol-
dati dal territorio dl Bologna, 71, 14-17; i Bo-
lognesi, sdegnatl, lo fanno prendere in un tondo
d. Bocchi ove aveva messo il campo, e condurre
prigionlcro a Bologna, 17-34.
1442 febbraio 6 - Astorre Manfredi, saputo ci6, entra
travestito in Bologna e recatosi nella casa ove
era tenuto rinchiuso ii Gambacorta lo assale
airimpensata e lo uccide vendicando cos\ una
antica ingiuria, 71, 35-33; rimonta quindi a
cavallo ed esce di Bologna prima che l'omi-
cldlo sia scoperto, 33-35.
1442 febbraio 19 - Vengono finlte le Mercerle sotto
11 pal. d. pod. in Bologna, 71, 36-37.
1442 aprile - Nicol6 Piccinlno trascorre questo mese
a Bologna per fare soldati contro Francesco
Sforza a istanza d. pp., 71, 39-43; vengono a
visitarlo e Intrattenersl con lui d. guerra fu-
tura ambasc. di Siena, d. Maiatesta, d. Man-
fredt e 11 figiiuolo d. march. di Mantova, 44-45.
1442 apriie 3-11 Senato di Bologna fa giostrare un
pallo in onore d. Piccinino, 71, 46-49.
1442 aprile 15 - Altra giostra in Boiogna fatta cor-
rere dal Piccinino, 71, 50; 72, 1-3.
1442 maggio 8-11 Piccinino avendo radunato un
eserclto di quattordlclmila persone parte di
Bologna e va ad assedlare F^orli come cap. d.
Chlesa, 72, 4-7.
1442 giugno - Giacomo dal Lino eletto vicarlo di Lo-
iano per sei mest, 72, 8-10.
1442 agosto 3 - Bartolomeo Pretl cap. d. fanterla d.
Pal. h ucciso da nemici di Annlbaie Bentlvo-
glio perchfe suo amico, 72, 11-19.
1442 - Alberto Saiaroli, atterrata un'alta torre che gli
apparteneva, vi fabbrlca una beilissima casa,
72, 30-32.
1442 ottobre 17 - Astuzla usata da Francesco Piccl-
nino per fare prigioniero Annibale Bentivoglio
secondo l'ordine d. padre, 72, 33-73, 1-7 ; neila
notte 11 Bentlvogilo con Gaspare e Acbiile
Malvezzl, pure presi prlgionlerl, lono mandatl
a Parma con le catene al piedl, 13-13; dl qul
Annibale k Inviato a Varano d. Marcheil, Ga-
tpare a Pellegrlno e Achllle nella rocca dl
Complano, 13-lt.
1442 ottobre 18 - I parcntl e amicl d. prlgloni, dis-
suasl a prendere ie armi per non cagionare
maggiori danni a essi e allac, ti rivolgono al
Senato perch^ preghl Nicol6 Piccinino dl Itbe-
rarll, 73, 19-36.
1442 ottobre 19 - II Senato, radunatl I maglttrati per
sentirne il parere, manda ambasc. a Nicol6 a
questo tcopo, 73, 36-33; e ultri ne manda al
duca di Milano per lo stesso raotlvo, 33-35.
1442 novembre 11 - Tornano a Bologna gll arabatr.
al Piccinino con risposta aleatoria, 73, 36-44.
*1442 novembre - Anche gli ambasc. andati al duca
tornano con vane prometse, 73, 45-74, 1-3.
1442 novembre 27 - II Senato manda nuovl ambasc.
al duca Vltconti per la UberBzlone d. Bentl-
voglio e d. Malvezzi, 74, 3-j.
1442 dicembre 8 - Cervato da Caravaggio irapaurlto
da minaccie fattegli dagli amici d. Bentivogllo
si toglle dalla casa d. Dalle Correggie c va ad
abitare con buona guardia al vescovado, 74,
10-16; dipoi radunatl i suoi amici etprime loro
II deslderio di andare a risiedere per raaggiore
sicurezza In Pal. e di chiamare In c. duecento
fanti, 17-20.
1442 dicembrc - II Senato sl raduna per deliberare
suUe domande dl Cervato, ma, diacorde, non
vlene ai votl, 74, 31-34.
1442 dicembre 13 - Glovannl Fantuzzi dl suo arbl-
trlo introduce Cervato in Pal. <ol duecento
fanti che questi aveva fatto venirc da Gaiilera,
74, 35-28; il Senato nomlna due cap. d. pred.
fanti e loro afiida la custodia d. Pal. e la vi-
gilanza notturna d. c, 38-31.
1442 - Con bando pubbllco 11 Senato vieta di portare
armi, 74, 33-34.
1442 - Tornano a Bologna i nuovl ambatc. mandatl
al duca di Milano a cliiedere la liberta di An-
nibale BentivogUo e d. due Malvezzi anche que-
sta volta con rlsposta evasiva, 74, 35-38.
1442 dicembre 22 - Cade 11 tetto di San Petronio dalla
parte d. Piazza a cagione d. troppa neve, 74,
39-40.
1443 - Elezlone a Bologna d. magistrati nuovi tecondo
l'uso, 74, 41-43.
1443 febbraio 3 - Tommaso da Penne rettore dl San
Bartoloraeo In Bologna t in seguito a bastonate
ricevute nella propria cata da iconoscluti, 74,
43-46.
1443 febbraio 15 - Nasce a Bologna Glovannl II Ben-
tivoglio figlio di Annibale, 74, 47-48.
1443 febbraio 28 - Giostra d. mugnai In Bologna,
75, 1-8.
1443 - II comune dl Bologna vende le prigloni vecchie
ad Azzo da Quarto e a Giacorao dal Llno a
patti deterrainati, 75, 9-13.
1443 marzo 9 - Si apprende In Bologna la partenza
dl Eugenio IV da Firenze e II suo arrivo a
Siena, 75, 14-15.
[A. 1443 marzo-1443 giugno] INDICE CRONOLOGICO
817
1443 marzo - Freddo intenso per tutto il mese, 75,
15-18.
1443 marzo 17 - Batteslmo di GioTanni BentlvogUo
essendone padrini il marchese d'Este e il signor
di Faenza, 74, 48-49.
1443 aprile 2 - Giunge di passaggio a Bologna la
marchesa Gonzaga con due figli, 75, 19-31.
1443 aprile 21 - Francesco Piccinino arriva a Parma;
di Ik raanda un suo messo a Bologna a fare
uscire di Pal. Cervato e licenziare Pietro dal
Purgo col suoi provvlsionati, 75, 32-25; toglie
Inoltre le chiavi d. porte agll Anziani e nuo-
vamente vl pone cap. forestleri e presidt in
suo nome, 35-36.
♦1443 aprile - Giacomo dtdL.ino detenuto in Pal. per
sicurt4 di un amlco fe liberato dai fautori d.
Bentivoglio e si trasferisce a Ferrara per mag-
giore slcurezza, 75, 37-33.
1443 aprile 23 - Dopo un'infermita di due annl f in
Bologna Guidantonio Lambertini, che all'ulti-
ma ora rlpara un torto che aveva &tto a Cat-
taneo Isolani, 75, 33-39.
1443 aprile 26 - Francesco Piccinino da Parma va
a Bologna con cinquecento cavalli, destando
molto sospetto nella fazlone d. Bentivogllo,
75, 42-45.
1443 aprile 27 - II Picclnino, radunato il Senato di
Botogna, intima che gli siano datl ventiduemila
bolognini per pagare i soldati che aveva con-
dotto seco, 75, 45-48.
1443 maggio 4 - La pred. somma, dagli Anzianl presa
in prestito alle Arti, h consegnata al pred., 75,
48; 76, 1-3.
1443 maggio 2-4 - Piogge e nevicate con freddo In-
tenso, 76, 4-5.
1443 maggio 9 - Battlsta Volta uccide Giovanni To-
mari suo genero per interessl, 76, 6-8.
1443 maggio 10 ■ Nicold Albergati vesc. di Bologna
t a Siena con molto rlmpianto d. clttadini,
76, 9-16; gll sono fatte in San Pietro di Bo-
logna esequie solenni, 17-20.
1443 - Tristl condizioni di Bologna in questo tempo
per la prepotenza d. soldati, la malafede d.
Picclnlno e le gravezze, 76, 21-36; disagl e op-
' pressione a cui pone fine la liberazione di An-
nibale Bentlvoglio felicemente avvenuta per
opera di Galeazzo Marescotti, di un tal Geneslo
calderaio e di altrl pochi compagnl, 26-77, 1-
78, 1-79, 1-80, 1-16.
1443 giugno S - Annlbale giunge con i suol Ilbera-
torl a Borgo Panlgale, 80, 17-18: di li al Ponte
dl Reno e qulndl a Bologna dove entra segre-
tamente dl notte scalando le mura alla grata
dell'Avesa, 80, U-29; II popolo chlamato alle
armi segue Annlbale In piazza e dato l'assalto
al Pal. e preso prigioniero Francesco Picclnino,
mentre Cervato attraverso le chlavlche sl »al-
vava a Galliera, rlduce libera ia c, 29-81, I-
82, 1-3.
*1443 glugno - SI asserragliano le strade di Bologna
per tlmore che Luigl dal Verme, che era a Castel
San Pletro dlretto in Toscana con dueraila fantl,
udita la ribellione di Bologna, sl distogUesse dal
suo cammino e renisse contro la c, 82, 4-10.
♦1443 giugno - I contadini nel terrltorio assalgono e
spogliano quanti soldatl d. Piccinlno loro oc-
corrono, ma in seguito a scorrerie e razzie di
uomini e animali fatte da Luigl dal Verme si
ritirano nelle fortezze, 82, 11-16.
♦1443 giugno - GII Anzianl mandano a chiedere a
Tartaro,anche a nome di Francesco Plcclnlno
loro prigioniero e ofirendogll danaro, la resa
dl Galliera, ma non Tottengono, 82, 17-3«;
fanno allora assediare 11 castello da Pletro da
Navarrino con le sue mllizie, con II quale vanno
Annlbale Bentivoglio, Galeazzo Marescottl e
tutti i clttadini, 34-83, 1-15.
♦1443 giugno - Fllippo Schlavi, condottlero d. Picci-
nino, i ucciso da Galeazzo Marescotti in casa
di Annlbale Bentivoglio ove era tenuto prlglo-
ne, 83, 16-37 ; e per ia strada sempre dal Mare-
scotti 4 ncclso Carlo da Pisa in vendetta di
Glovannl GrifFoni gia dal pred. ammazzato, 39-43.
1443 - Guidantonio Manfredi va a Castel San Pletro e
gli abitanti sl accordano con iul dl tenere U
castello per II Picclnino, 83, 43-45; e cos\ Bu-
drio, Mediclna, Castelguelfo, Minerbio, San
Giorgio, Argelato, la Pieve dl Cento, 45-46;
Cento invece, essendovi pretore Lodovlco Ben-
tlvogllo, sl tlene per i Bolognesi, sebbene la
rocca sia per II Picclnino, 46-48.
1443 giugno 8 - Luigl dal Verme va contro Cento
per prendervi Lodovico Bentivogllo, 83, 48-49;
raa gli abltanti aiutati da Alberto Pio sl di-
fendono e respingono le genti d. conte che
dalla rocca erano penetrate nella terra, 50; 84,
1-7 ; frattanto 11 Bentivoglio, bcnchfe ferito, ne
fugge traversando a nuoto le fosse e rifugian-
dosi a Carpi, 7-34 ; i Centani piacono l'ira d. Dai
Verme ofTrendogli cibarie e cinquecento florini
d'oro, 34-30.
♦1443 giugno - Gaspare Maivezzl rifiuta la liberti of-
fertagli in cambio d. suo aluto per prendere
in Carpi prigionlero Lodovico Bentiroglio tuo
genero, 84, 31-39; si presta a questo tentatlro
Battista Canetoli per ritornare libero, 40-45;
ma non rtesce in verun raodo a fare uselre dl
Carpi ii Bentivogllo, che da ultimo lo svergo-
gna, 45-85, 1-39.
♦1443 giugno - Crevalcore, Piumazzo, SanfAgata,
Manzolino e San Giovanni In Perslceto capl-
tolano con Luigi Dal Verme che percld non 11
molesta, 86, 5-6; Castelfranco rifiuta e ha II
territorio sacchegglato dal Dal Verme, 6-8, ma
i compensato dal Senato dl Bologna con la
remlsslone d. debitl che aveva e d. tasse per
dieci annl, e con agevolexze sul prezzo d. sale,
8-13.
♦1443 glugno - A poco a poco i banditl e fuoruscltl
tornano a Bologna, 86, 14-15; alcuni d. Dalle
Correggie presi a Corticella dol conte Dal
Verme e tagllegglatl In trecento ducatl clascuno
non possono rientrarvl, 14-30.
1443 glugno 10 - Lulgl Dal Verme saccheggla II ter-
rttorio dl Bologna sino a Ponte Potedrano,
86, 31-24.
1443 giugno 11 - Durante il Conslgllo adunatosl per
deliberare sul ritorno d. Canetoll In Bologna
T. XXXIII, p. I — $2.
818
INDICE CRONOLOGICO lA. U43 fiugno-1443 agotto]
Goleaszo Maretcottl, ■enzs rltpetto al Senato,
ferlsce Glorannl Grlffonl contrarlo al ritorno
d. pred., 86, 3S-K ; •! toglie la seduta, ma 11
colpevole non Tiene punlto perchi la c. ne
aveva blsogno nella guerra in cui era colnrolta,
86, 34-3i.
*1443 giugno - Annibale fa esegulre parecchl lavori
per stringere maggiormente I'assedIo a Gal-
liera e impedirne le sortlte d. nemlcl, 86, 39-43.
*1443 giugno - II Senato di Bologna manda ambasc.
a Venezia e Flrenze per stringere iega contro
i Visconti, 86, 44-50; dk In custodia le porte d.
c. alle Arti, 87, 1-3.
1443 giugno 14 - In Consiglio d. Seicento sono cassati
1 Sedlcl Riformatori dello stato di Bologna e
creati in loro vece i Dieci dl Bal\a e gli Otto
delPAvere, 87, a-15.
1443 giugno 15 - II duca Fillppo Maria manda un
ambasc. a Bologna a profferire la sua amicizla
e a chiedere Galliera con il pretesto dl potere
soccorrere in ogni evenienza la c, 87, 16-23;
l'ambasc. k Ilcenziato con la netta risposta che
Galliera sara rasa al suolo, 33-36.
1443 giugno 18 - Tornano a Bologna gli ambasc. man-
dati a Flrenze avendo concluso la lega coi Fio-
rentini, 87, 37-39.
1443 giugno 20 - Astorre Manfredi cap. d. Piccinlno
entra improvvisamente in Bologna con quat-
trocento fanti, ma ne e subito ricacciato, 87,
30-3»; trova modo tuttavia di rifornire di vet-
tovaglie Galliera e farne uscire le bocche inu-
tili, 38-41.
1443 giugno 22 - Torna a Bologna Gaspare Canetoli
a cul Annibale va incontro in segno di aml-
cizia sino a porta San Mamolo, 87, 42-46.
1443 giugno 23 - Dal castello di GalUera si bombarda
ia c. e succede sanguinosa mischia al mercato
tra i presidi d. detto caatello e i cittadini , 87,
46-88, 1-3.
1443 giugno 25 - I^uigi Dal Verme parte dl Corti-
cella e VB a San Glovanni in Persiceto che gli
si rende a patto che 1 tuoi non entrino nel ca-
stello, 88, 4-6.
1443 giugno 26 - Genti di Bologna prendono al ponte
dl Reno un centinaio di cav. nemici che anda-
vano a Casalecchlo per togliere l'acqua, 88,
7-13; i pred. sono disarmati e rilasciati, 12-13.
1443 luglio 24 - 11 conte Dal Verme per vendicarsi
d. pred. fatto, revocati i salvacondotti concessi,
saccheggla 11 territorio dl Bologna quindl va
ad assedlare Castelfranco, 88, 14-19.
1443 luglio 6 • Entrano In BologDa gll aluti Invlati
dai Fiorentinl, 88, 30-24.
*1443 luglio - Corticella h presa da genti di Bologna
per impedlre 11 pasao ai nemici sul territorio,
88, 27-38.
*1443 luglio - Gli abitantl di Castelfranco escono contro
le genti d. Dal Verme e le uccldono e fugano
con grande allegrezza di Bologna, 88, 28-31.
*1443 luglio - Siraonetto dali'AquiIa cap. d. milizie
fiorentlne in aluto a Bologna, va a saccheg-
glare il terrltorio d'Imola essendone il signore,
Maafredi, con II Dal Verme contro I Bologneti,
88, 32-35.
•1443 luglio - In Bologna nel Conslglio d. Selcento e
•u proposta degli Anzlani sl delibera di ren-
dere le gabelle e 1 dazi a qualcuno che possa
anticiparne II danaro per atsoldare mllizle e
sono el. I prepottl a quetto affare, 88, 3«-89, 1-9.
1443 luglio 12 - Tornano a Bologna gll ambatc. ai
Venezlani con 11 conienso a una lega di clnque
annl contro 11 duca Vlscontl, 89, lo-i7.
1443 luglio 14 - Si pubbllca tolenncmente in Bologna
la lega coi Veneziant e Florentini, 89, l»-H.
1443 luglio 17 - A Bologna h ucciso per Itbagllo fuorl
porta San Vitale da alcuni ortolani ii messag-
gero di Venezla, 89, 20-30; 1 colpevoll sono fattl
Iraplccare dal Senato, 30-31.
1443 luglio 17 - Pietro del Purgo e Giovanni Otte-
sani tono eL dai Dieci dl Bologna commitsari
nella valle d. Samoggia e neiia montagna per
fortlficarne I castelU contro i nemici, 89, 33-34.
*1443 luglio - Glungono nuove a Bologna che i Ve-
neziani raandano in loro aiuto Tiberto Bran-
dolint e Guido Rangoni con fantl e caTalll,
89, 35-36.
1443 luglio 16 - Simonetto dairAquila fa tcorrerie nel
Medcsano, a Medicina e Castel San Pietro te-
nuti dal Dal Verme, 89, 41-43.
*1443 luglio - Si scuopre a Bologna un coraplotto per
uccldere Annibaie Bentivoglio; i due soldati
colpevoll sono impiccati, 89, 44-90, 1-5.
*1443 iuglio - II Dal Verme toglie l'astedio a Castel-
franco e va a Cazzano, Cadriano e Buoncon-
vento sul Reno sacchcggiando e devattando
ovunque, 90, 6-11.
1443 luglio 26 - Si tenta da Rologna di rovinare il
mollno dl Battltta Sarapieri sulla via di Galllera
per aflfamare i pretldt, ma senza successo, 90,
12-20.
1443 luglio 27 - Galeotto Canetoli arrlva « Bologna
con salvacondotto degli Anziani per trovare
modo di accordare la c. con il duca di Miiano,
ma non riesce, 90, 21-25.
1443 luglio 30 - II CanetoII torna alla Quaderna pr.
II Dal Verme, 90, 25.
1443 • Annibale Bentivoglio continua i lavori per as-
sediare il castello di Galliera e impedirne le
sortite al nemico, c in tre giorni fa scavare un
ampio fosso a tale uopo. 90, 31-44.
1443 agosto 3 - Battista Canetoli va a Bologna a ten-
tare dl procacciare la pace tra il duca dl MI-
lano e i Bolognesi ed ha risposta favorevole
dal Senato, 90, 45-46; va allora a Galllera per
persuadere Tartaro a cedere 11 castello, 46-91,
I ; questi si obbliga a renderlo per una deter-
rainata somma se in capo a quindici glornl non
ricevera aiuto, 1-5.
1443 agosto 7-11 Senato manda Gottofredo e Tiberto
Brandolini a Tartaro per trattare l'accordo
In questo senso, 91, 9-11; tenore d. capltoli
accettatl da entrarabe le parti che sospendono
le ostiliti, 11-1».
1443 - Bolognino dalle Fiubbe h ucclso per una via
di Bologna da Giovannl Castagnoli, con molto
dolore di Annibale Bentivoglio, 91, 19-23.
1443 - Battlsta Canetoli rientra in Bologna l>ene ac-
colto dal Senato, 91, 34.
[AA. 1443 agosto-1444 febbraio] INDICE CRONOLOGICO
819
i
1443
1443
1443 agosto 11 - Tiberto Brandollnl ha la raegUo In 1443
una scaramuccia col nemici, 91, 35-28.
1443 - II Senato di Bologna manda presidi a castel San 1443
Giorgio clie gU sl era oiferto, per difenderlo
contro il Dal Verme, 91, 29-3«.
1443 agosto 14 - Annibale Bentivoglio, avuto glk il
parere favorevole di Galeazzo Marescotti e il
contenso d. Senato, raduna a Bologna il popolo
ai suono d. campane e con e«so muove fuori
di c. ad assalire il campo d. Dal Verme, 91,
35-92, 1-48; l'impre»a riesce completamente vit-
toriosa per i Bolognesi, benclife abbiano gravis-
sime perdite, 48-93, 1-36; Annibale torna trion-
fante in c. fra il giubilo d. popolo portando
seco i prigionieri e il bottino, 36-46.
1443 agosto 15 - Processione in Bologna e ofiferte alla
Vergine per la vittoria consegulta, 93, 46-49;
ii Senato delibera che a perpetuarne la memo-
ria sl rlnnovi ogni anno in c. la processione
e ie oflferte, 49-94, 1-3.
1443 agosto 16 - Cento e la Pieve, udita la rotta d.
conte Dal Verme, mandano a Bologna le chiavl
d. castelll, 94, 4-8; ed eguaie cosa fanno poi 1443
Argile, Crevalcore, Manzolino, Plumazzo, Mi-
nerbio, Biidrio, Medicina, la torre d. Ponte 1443
Poledrano, Poggio del Lambertini, la torre
delI'UcceIIino, San Giovanni in Persiceto, 8-11.
1443 agosto 18 - Guido Rangoni con cavalli e fantl
glunge a Bologna mandato in aluto dai Ve-
nezianl, 94, 19-30.
*1443 agosto - Castel San Pietro tenuto da presidt d. 1443
Dal Verme Inylta Bologna a mandargli sol-
dati che Introdurri nella terra per fare prigio-
nieri 1 soldatl d. conte, 94, 21-27; ii Senato
invia Annibale Bentivoglio che fornisce feli-
cemente I'irapresa, 37-31 ; tornato il pred. vlt- 1443
torioso a Bologna si fanno tre giorni dl pro-
cessioni e feste per il riacquisto di tutte le
terre, 31-34.
1443 agosto 20 - Annlbale Bentivoglio contrattata la 1443
liberti d. Piccinino in cambio di quella d. due
Malrezzi, fa condurre il pred. al Panaro al passo
dl Santo Ambrogio, ore dall'altra parte erano
glunti i Malvezzi, 94, 35-40, e ove avviene lo
scambio, 40-95, 1-4. 1443
1443 agosto 21 - Gaspare e Achille Malyezzi llberati
rlentr&no in Bologna, 95, 4-«.
1443 agosto 22 - II Senato dt Bologna manda suoi
capitani ad assediare Imola e Forli e disertarne
i territorl per punlre Guido Antonlo Manfredi 1443
dl avere seguito la parte d. Dal Verme, 95,
7-11.
1443 agosto 22 - Tartaro consegna 11 castello di Gal- 1443
llera al Senato dl Bologna che gli paga tremi-
lacinquecento ducati e lo fa accompagnare col
suoi soldati alla torre deiraccellino, 95, 13-15; 1443
sulla torre d. castello sono poste le insegne d.
c, 15-16.
1443 agosto 23 - A istanza di Annibale Bentivogllo 1443
il Senato di Bologna richiama i Canetoli in c,
95, 17-23; questo ritorno h malveduto da molti 1444
amici d, Bentivoglio plil prevldenti, 24-29.
1443 agosto 25 - II Senato fa abbattere e splanare 1444
Galliera dalle fondamenta, 95, 30-34.
settembre 28 - f in Bologna maestro Pietro
Glovannetti medico famoso, 95, 35-41.
Ottobre 8 - Scopertosl dal Senato che il castello
di San Giovanni in Persiceto mal tollerando
di essere soggetto a Bologna stava trattando
con 11 Dal Verme, con 11 Plo e Cervato Secchi di
rendersl, determlna di punlrlo, e chiamato 11
popolo aile armi affida la spedizione ad Annibale
Bentivoglio e a Glrolamo Bolognini, 95, 42-49.
Ottobre 9-1 pred. entrano con I loro impensa-
tamente a San Giovanni in Persiceto e si im-
padroniscono d. Castelvecchlo facendo prigio-
niere centosettanta persone che vi si trovavano
e che conducono a Bologna, 95, 49-96, 1-11.
Ottobre 9 - In Consiglio d. Seicento si dibatte
cl6 che deve farsi di San Glovanni in Persi-
ceto, 96, 13-31; si sceglie la proposta moderata
di Annibale Bentivoglio che voleva si conser-
vasse 11 castello abbattendone soltanto i bor-
ghi, e le difese, e si rimandassero 1 prlglonieri
dopo avere fatto loro glurare fedeltik alla c,
31-34.
Ottobre 12-31 cominciano a spianare le fosse
di San Giovanni in Persiceto, 96, 35.
Ottobre 18 - Si bandisce In Bologna la lega fra
Veneziani, Fiorentlnl, Bolognesi, duca di Mi-
lano e Genovesi contro II re di Napoli che
tentava togllere lo stato a Francesco Sforza
per opera d. suo cap. Nicoi6 Piccinlno, 96,
38-42.
Ottobre 24 - II Senato fa deliberare in Consigllo
d. Seicento che sia donato ad Annlbale Ben-
tivoglio 11 dazio d. cartlcelle per sel anni in
ricompensa dl quanto aveva fatto per la c,
96, 43-47.
Ottobre 26 - Pietro da Navarrino tenuto gi4 prl-
gioniero in Castel San Pietro da Lulgi Dal
Verme, torna a Bologna ove i creato cap. d.
soldati, 96, 48-50.
novembre 5 - Annibale BentlvogHo manda Ple-
tro da Navarrino contro Imola, ma II pred.
non pud entrarvl per le difese apprestatevi
dal Manfredi, 97, 1-6; sacchegglato 11 terrltorlo
torna carico dl preda a Bologna, 6.
novembre 12 - Giungono notizie agli Anziani dl
Bologna d. vittorla riportata da Francesco Sfor-
za a Fossombrone su NlcoI6 Plccinlno, 97, 7-13;
d. che si fanno grandi feste e allegrezie In Bo-
iogna, 13-17.
novembre 16 • Lodovlco Malvezzi parte dl Bo-
logna e va al soldo d. lignore di Faenza, 97,
18-19.
novembre 24 - f [Francesco] Bargellinl abate di
Santo Stefano, 97, 20; h metto In «uo luogo fra
Glacomo Battaglla, 21.
dicembre 15 - II Senato, rinnovando tuttl gll
ufficl di Bologna, elegge venti cittadlnl a sce-
gltere le persone idonee a tall ufficl, 97, 22-33.
- Si rompe la campana della torre degli Asinellt,
97, 43-44.
- Elezlone d. Gonfalonlere e Anzlanl dl Bologna,
97, 34-39.
febbraio 6 - ^ fatta gittare una nuova campana
per U torre degll Atinelll, 97, 40-41.
820
INDICE CRONOLOGICO
(AA. 1444-1445)
1444 febbraio 13 - La nuova campana h alzata sulla
torre pred, dalJa parte d. Carrobblo, 97, <>-
43, 44.
1444 febbraio 25 - II Senato dl Bologna esiendo la
domenlca di carneTalc fa correre una gioitra,
97, 45-98, 1-2.
1444 - la queato tempo rlvono Bartolomeo Lamber-
tlni famoso dottore e il cav. Castellano Goz-
zadlni, 98, 3-4.
1444 - II Senato dl Bologna rieta i pellegrinaggi a
San Glacomo di Galizia per timoredl Lulg! Dal
Verme che si trovava nel Piacentino, 98, 5-8.
1444 maggio 3-11 Scnato di Bologna raanda ambasc.
e ricclil doni a Lionello d'Este per le lue nozze
con Eieonora d'Aragona, 98, 9-14.
1444 giugno 1 - II Senato di Bologna a corto di de-
nari aumenta il dazio alle porte e al molini,
98, 15-1»,
1444 - II Senato di Bologna avvertito clie NieoI6 Pic-
cinino diretto a Milano si avvicinava alia c.
ordina ai contadlni dl ridursi con le loro robe
nei luoghi fortl, 98, 20-23; il Picclnino saputo
che il Senato pred. aveva fatto grande appa-
recchio di soldati teme di essere assalito ed
evlta il Bolognese passando per Ferrara, 24-26.
1444 agosto 12 - Un incendio distrugge quasi per
Intero il castelio dl Crespellano, 98, 27-34; il
Senato di Bologna concede un assegno per cin-
que anni agll abitantl perch^ lo rieditichino,
3S-3S.
1444 agosto 14 - Bologna celebra l'anniversario d.
vittoria contro il Dal Verme con la proces-
sione a Santa Maria d. Monte, 98, 39-41.
1444 agosto 19 - Francesco Sforza assale e comple-
tamente vlnce a Monte Olmo l'esercito dl Ni-
col6 Piccinino comandato dal iiglio di lui Fran-
cesco, che h fatto prigioniero, 98, 42-99, 1-23.
1444 agosto 23 - Sl leggono in Senato le lettere con
cui Francesco Sforza e Sigismondo Malatesta
annunciano a Bologna ia vittoria pred., 99,
24-25.
1444 settembre 8 - li rinnovata per dieci anni la lega
tra Venezlani, Fiorentlni e Bolognesi, 99, 26-28.
1444 settembre 19 - f a Mantova Gianfrancesco Gon-
zaga e gli succede il figlio Lodovico, 99, 29-30.
1444 oftobre 4-11 palio di San Petronio si trasferi-
sce al giorno di San Luca, 99, 31-32.
1444 ottobre 15 - f in Bologna NicoI6 Ghisilardi dot-
tore famoso, 99, 40-42.
1444 Ottobre 16 - t NicoI6 Picclnino nella villa di
Corslco presso Mllano In etk di aessantaquat-
tro anni, 99, 44-46.
1444 ottobre 18 - Si corre a Boiogna il palio che do-
veva farsi per San Petronio, 99, 32-39.
1444 ottobre 19 - Giunge a Bologna notlzia d. f d.
Piccinino, 99, 43-47.
1444 - Gaspare Malvezzi incomincia a Bologna il bel-
lissinio pal. d. Malvezzi nei Vignaccl, 100, 1-3;
anche Carlo Malvezzi inizla la fabbrica di un
aitro bell'edificlo in via San Donato, 4-5, e Zac-
caria da Fiesso fa inalzare la sua casa In strada
Magglore, 6-7.
1444 - Martino della Rocca h fatto pod. e cap. dl Bo-
logna, 100, t.
1444 - t a Bologna Glovannl Lodovisi ear. aunito e
conte dl Arimonte, 100, 13-15.
1444 novembre 30 ■ Carlo Malvezzl t ferito da MI-
chele Pelllzzarl In sbaglio, 100, 16; cf. 10-11;
con lui % ferito anche Michele da Plia uno d.
Ilberatorl dl Annibale Bentivoglio, 16-17.
1444 dlcembre 5 - Glovannl Landi o Ambrosini e
tagliato a pezzi da Lodovico Marescotti sulia
Plazza di Bologna, 100, 18-20.
1444 dicembre 10 - 1 il pred. Carlo Malvezsl, 100, 16-
17; cf., 9-10.
1444 - " Annlbale Bentivogiio cede a Pletro da Collo-
reto le sue ragloni su alcuni terrenl, XCIV,
37-30 „.
1445 - Si eleggono I nuovi magistratl di Bologna se-
condo Tuso, 100, 22-26.
1445 gennaio 6 - II Senato di Bologna manda ambasc.
a Firenze e Venezia per consigiiirsi sul da fare
qualora 11 duca Visconti che raccoglleva armati
insidiasse la c, 100, 27-31; gli alleati al caso
promettono alutl di soldatl, 31-33.
1445 gennaio 12 - Bartolomeo Bolognini va cap. a
Flrenze, 100, 34-35.
1445 febbraio 25 - Annibale Bentivoglio dk prlnilpio
alla cappella d. sua famlglia in San Giacomo
di Bologna, 100, 36-38.
1445 marzo 25 - Matteo Dalle Correggle h mortal-
mente ferito in Bologna da Gherardo Cappelll
con il padre d. quale era venuto a parole, 100,
39-43; il feritore si salTa a casa Marescottl, 43;
questi saputo che i Dalle Correggle si arraavano
per vendicarsl, li precedono nelle offese recan-
dosl ad assalire la casa di Lodovico Canetoli
amico d, pred., 43-101, 1; II quale per6 pruden-
temente non si fa vivo, 1-2; ogni tumulto cade
non rispondendo II popolo all'invito di solle-
varsi, 2-6; anche Battista Canetoli e Annlbale
Bentivoglio che eranai arraati depongono le
armi, 7-10.
1445 - II Senato dl Bologna bandisce dalla c. e terrl-
torio i colpevoli dl un eccidio di ventisette per-
sone commesso in Castel del Vescovo, 101, 11-
17; anche bandisce Galeazzo Marcscottl e gll
altri suoi compagni che avevano tentato solle-
vare il popolo, 18-19.
1445 - Magistrati di Bulogna di questo tempo, 101,
20-33,
1445 marzo 29 - Gli Anziani di Bologna rappacificano
i figli di Lodovico Mareacotti con Lodovico
Canctoli, 101, 24-30.
1443 marzo 31 - t a Bologna Matteo Dalie Correggie
In aeguito alle ferite riportate, 101, 31-32.
1445 aprile 1 - Entra in Bologna 11 nuovo pod. Gior-
gio Spinola, 101, 33.
1445 aprile 4-12 - Si hanno brinate grandlssime,
freddo e venti impetuosi nel contado Bolo-
gnese, In Romagna e in moltl altrl luoghi con
danni gravi d. viti, 101, 34-36.
1445 aprile 11 - Gaieazzo Marescotti richiamato dal
bando torna a Bologna, raa per la sua alterigia
k subito ribandlto, 101, 37-42.
1445 maggio 1 - Elezlone d. nuovi Anziani di Bologna
e loro nomi, 101, 43-47.
1445 - Dal Canetoli si comincia a ordire in Bologna
(A. 1445 giugno-144S luglio]
INDICE CRONOLOGICO
821
un complotto per uccldere Annlbale e i Mare-
scotti, 101, 48-102, 1-29.
1445 giugno l - La compagnia d. Lombardi di Bologna
cede ali'abate di Santo Stefano la propria casa
per edificarvi l'ospedale detto poi di San Buono
coi patto clie si faccia in easo una sala per le
adunanze d. compagnia, 102, 3o-*o.
|144S giugno 24 - Uccisione in Boiogtia dl Annibale
Bentivoglio preparafa dl iunga mano dai Cane-
toii, dal Ghisiiieri e ioro amici, consaperole e
consenziente ii duca di Milano, 102, 41-103, 1-
31; cf., 101, 48-102, 29; i congiurati uccidono
anclie Gian Luigi, Taddeo e Antenore Mare-
scotti in cui eransi a caso imbattuti, 31-37, e
Bartolomeo Mazzacani, 103, 38; Galeazzo Ma-
rescotti che, quantunque ferito, aveva respinto
un assalto d. nemici alla sua casa mentre stava
ad armarsi, 39-44, udito dalla moglie l'uccisione
d, fratelil e di Annibalc che ignorava, giura
vendicarne la morte, 44-104, 1-2; finito d'ar-
marsi esce e scontratosi coi magistrati che in
quel primo tumulto eransi rifugiati nel coiiegio
di Spagna ii incuora a tornare in Pal. e insi-
gnorirsi d. Piazza, ii che essi fanno dandone
a iui la custodia, 2-17; Galeazzo pone guardie
aila Piazza intanto che i Signori soiiecitamente
richiamano i cap. dal territorio, 17-24 ; qulndi
con armati va aiia selciata di San Francesco
ove erasi afTorzato Battista Canetoli e lo at-
tacca, 25-105, 1-19; dopo due ore prevalgono i
Marescotti e i Bentlvoleschi, cul era venuto
In aiuto Pietro da Navarrino, e perseguitano
col ferro i nemici quanto possono, 19-25; moiti
t dell'una e dali'aitra parte, 106, 26-107, 1-13.
*1445 giugno - Sono fatti ad Annibale solenni fune-
raii ed h portato a seppeiiire in San Giacomo,
106, 8-19; cf. 107, 14-16
1445 giugno 27 - Gli Anziani dl Boiogna eleggono i
Sedici Riformatori d. Stato per riformare gli
uffici pubbiici, 107, 17-27.
1445 giugno - Eugenio IV crea vesc. di Boiogna Tom-
maso Parentuceili, detto da Sarzana, 107,
28-33.
1445 giugno 29 - Dai Canetoll si fa spargere ia faisa
voce dell'uccisione dl Achille Malvezzi a fine
di richiamare i Bentivoieschl in Piazza e ren-
dere possibile ia fuga a Galeotto Canetoli che
esce travestlto da porta Santo Stefano, 107,
34-39,
*1445 • .Sono depostl i quattro Gonfalonieri d. popolo
di parte Canesca e sostituiti con quattro amici
d. Bentivoglio, 107, 40-44.
1445 luglio - I Sedici Riformatori di Boiogna deiibe-
rano di bandire i malfattori e tutti i ioro se-
guaci e confiscarne 1 benl, ii che avvlene, 107,
46-108, 1-109, 1-21.
1445 luglio-agosto - Sono Anzianl di Bologna per que-
sti mesi Nicol6 Sanuti, Giovannl Barigazzi o
dal Calice, Gaspare Ringhieri, Ivodovico Bian-
chi, LodoTlco Caccialupl, Antonio Scardovi,
Giacomo da Moglio, Glovanni Felicini ; Gon-
falonlere di Giustizia FUippo PepoII, 109, 23-25.
1445 luglio 5 - II Senato di Bologna fa chiudere ia
porta di Sanflsaia doude erano fuggltl di c. I
Canetoli e loro seguaci, 105, 26-27; 11 popolo
assale ia casa di Battista Canetoii che saccheg-
gia e incendia, 27-31 ; e il simile fa a quelle di
Francesco Ghisiiieri e di Galeotto Mezzoviliani
e degli altrl Canetoii, in tutto circa cinquanta,
31-36.
1445 luglio 5 - Uccislone e scempio di Battista Ca-
netoii trovato nascosto in una fogna, 105, 37-
45; giungono a Bologna Tiberto Brandoiini e
Guldo Rangoni, 46-47.
1445 luglio 5 - Gli uomini di San Giovanni in Per-
siceto giurano fedelta a Bologna nelie mani d.
commissario Melchiorre Malvezzi e ne ricevono
In dono tutti i beni mobiii e i molini d. Ca-
netoli ivi eslstenti e la revoca di un obbligo
antico, 109, 26-32.
1445 luglio 6 - SoDO iiberatl dal popolo tutti i car-
cerati a eccezione di NicoI6 Baronzini e dl un
suo compagno che avevano gii tentato di uc-
cidere Annlbale Bentivoglio, 105, 48-49; 1 quali
sono tagliati a pezzi, 49-50.
*1445 luglio - Taliano del Friuli ricevuta notizia d.
t di Annibaie pred. si appresta a venire a Bo-
logna in soccorso d. Canetoli, 106, 1-3; ma
giunto allTdice apprende la t di Battista Ca-
netoli e la rovina d. sua fazione, 3-5; torna
allora indietro devastando ii territorlo di Ca-
stei Bolognese, 5-7.
1445 luglio 8 - « Strumento di tutela per Giovanni II
Bentivoglio minorenne, iiglio di Annibale a
rogito dl Cristoforo Fabbri, XCI, 34-42 „,
1445 lugiio 11-11 conte Luigi da San Severino man-
dato dai duca Visconti a insignorirsi di Bolo-
gna in occasione d. pred. avvenimenti entra in
San Giovanni in Persiceto, ma ne h subito
respinto dagii abitanti, 109, 33-39.
1445 luglio 12-11 pred. conte assedia e prende Santa
Agata, Crevaicore e altrl castelli, sicchi i con-
tadini si rifugiano nel luoghl forti, 109, 40-43.
1445 luglio 16 • Tallano del FriuU assedia Castei-
guelfo che si rende per accordo, 109, 44.
1445 luglio 17 - II pred. fa priglonierl a Castei de'
Britti, 109, 45-46.
1445 lugiio 18 - 11 pred. prende Medicina poi va nel
Medesano ovunque devastando e saccheggiando,
109, 47-48.
1445 luglio 19 - li Scnato di Bologna fa murare le porte
d. Lame e d. Prateilo, 109, 49-110, 1-2.
1445 luglio 21 - Taiiano dci Frluli asscdla Budrio,
110, 3.
1445 luglio 22 - II pred. vl d4 battaglia, perdendovi
molti d. suol, si che per vendetta applcca il
fuoco a moite case d. terrltorio, 110, 3-S; in-
cidente d. prlgioni presi dai contadini alle porte
di Bologna, 110, 6-14.
1445 luglio - Vicne giustiziato in Boiogna Giovanni
I^andinl sotto Taccusa di avere fayorlto 1« fuga
di Galeotto CanetoU, 110, 15-16.
1445 luglio 22 - Sciocchezza dl un tale Slmone da
Sassoferrato che Tiene Impiccato a Boiogna,
110, 17-27.
1445 luglio 24 - II conte Luigi d« Sanseverino togiie
l'acqua al canale di Reno e fa «accheggi airin-
torno, 1 10, at-31 ; il Senato di Bologna ordina
822
INDICE CRONOLOGICO [AA. U45 luglio-1446 marzo]
allora che In ognl parrocchUi sl faccia un pittri-
no per macinare li grano, 33-36.
1445 luglio 27 - Glunge in aluto a Bologna Slmo-
netto da Castello di Piero dell'Aqulla con fanti
e caralli mandato dai Piorentini, 110, 37-38.
1445 luglio 28 • II Sanseverino parte da Casalecchlo
e ra a Buonconvento, 110, 3S-39>
1445 luglio 29 - li Sanseverino sl reca ad Argile che
per timore gil apre le porte, 110, 39-41; 11 Se-
nato dl Bologna manda a Casalecchto a riatti-
vare l*acqua d. Reno che torna a fluire in c,
43-13.
*1445 - II duca di Miiano dona settecento ducati a Bai-
dassarre Canetoli per la f di Annibale Benti-
vogiio, il che accende raaggiormente l'odlo d.
Bolognesi contro ii Visconti, 110, 44-46; 11 Se-
nato di Bologna manda a chledere altrl aluti
ai Fiorentlni e Veneziani, 46-111, 1-2.
1445 agcsto 22- Luigi da Sanseverino pone Tassedio
a Castelfranco, 111, 3-4.
1445 settembre 3 - Gll uominl d. pred. castello non
ricevendo soccorsi si rendono a patti, 111,4-6.
1445 settembre-ottobre - Nuovi Anziani di Bologna,
111, 7-9,
1445 settembre 5 - Prlvilegio con cul il Senato ve-
neziano fa gentiluomo dl Venezia Dionisio Ca-
stelll ambasc. di Bologna, 111, 10-37.
1445 scttembre 9-11 Sanseverino ottiene San Gio-
vanni in Persiceto per tradimento di quei vil-
lani, 111, 38-39.
1445 settembre 27 - II Senato di Bologna fa incomin-
clare una bastia al ponte di Cortlcella e £a
distruggere i passaggi d. canale di Reno perch^
i contadini possano sicuramente iavorare i
campi, 111, 40-43.
1445 settcmbre 29 - Giunge a Bologna Taddeo Mar-
chese con cavalli da parte d. Veneziani, 111,
44-45; tornano con lui gii ambasc. mandati da
Bologna a Venezia, 45; 112, 1-2.
1445 - II Sanseverino fornigce di presidi quasi tutti
1 castelli d. Bolognesi da lui occupati quindi
va a Milano chiamatovi dai duca che lo sosti-
tuisce con Bartoiomeo Coiieoni, 1 12, 3-5.
1445 ottobre 8-1 Bolognesi riprendono Medicina,
112, 6-7.
1445 Ottobre 15 - Giunge a Bologna Gregorio d'An-
ghiari mandato in aiuto dai Fiorentinl con
cavalli e fanti, 112, 8-9.
1445 ottobre 23-24 - I Bolognesi s'impadroniscono d.
Sasso di Glosina facendovi molti prigionlerl,
112, 10-17.
1445 novembre-dicembre - Sono Anziani di Bologna
per questi mesi Bonaventura Lodovlsl, Giro-
lamo Saracini, Nicol6 Boccadiferro, Giacomo
Ringhieri, Bartolomeo Lambertini, Gianga-
leazzo Gailuzzi, Brunino Bianchi, Lorenzo Goz-
zadlni ; e Gonfaloniere di Giustlzia Melchiorre
Malvezzi, 112, 18-20.
1445 novembre 8 - II Senato procura l'acqua a Cento
e alla Pieve tolta al pred. castelli da quei di
San Giovanni In Perslceto, 112, 21-26.
1445 novembre 18 - Sono impiccati in Bologna i pri-
gioni presi da Taddeo Marchese al Sosso, 112,
37-39.
1445 novembre 19 - Taddeo Marchese va contro Ar-
gile e lo riduce a mal parttto, 112, 30-33.
1445 novembre 30 - 11 pred. appreso Tarrivo di Lulgi
da Sanseverino e di Francesco Piccinlno a San
Giovanni in Perslceto, distrutte tutte le opere
fatte sotto Argilc, torna a Bologna, 112,33-31;
alcune bande dl cavallt nemict gtungono la
notte sotto le mura d. c, ma tono respinte dal
popolo accorso, 39-43.
1445 dicembre 2 - II Senato di Bologna ordina la mo-
stra d. soldati che si trovano tn c. per cono-
scere le proprie forze, 112, 44-47.
1445 dicembre 7 - Luigi da Sanseverino lasdati pre-
sidl nel castellt torna con 1'esercito In Lom-
bardla, 112, 48-49.
1445 dicembre 20 - Violento terremoto in Bologna,
112, 50; 113, 1-3.
1445 dicembre 29 - 11 Senato di Bologna elegge una
Commissione incaricata dt distribuire le pro-
prieti d. banditi, 113, 3-8.
1446 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna tccon-
do l'uso, 113, 9-13.
1446 gennaio 2 - In Bologna sono fatti eSiglsre im-
piccati per 1 piedi come traditori sul muro d.
pal, d. notai: Galeotto, Gaspare, Lodorico, Bal-
dassarre tutti d. Canetoli, Nicoii Santi, Del-
fino Atticonti o Delfini, Lodovico dalle Cor-
reggie, Lodovico GrifFonl, 113, 14-18; e il sup-
pllzio e la morte di Battista Canetoll, 18-30; il
Senato manda Luigi Foscherari oratore a Ve-
nezia, 31-32; ed elegge gli uf&ciali sul sale, 33-33.
1446 gennaio 6 - Si creano i tribuni d. plebe, 113, 24;
e i Sedicl Riformatori di Bologna, 25-28.
1446 gennaio 8 - Astorre Manfredi passa per Ferrara
e va a Forll ad attendervi ie milizie promet-
seglt dal duca Vitconti per assallre Bologna,
113, 29-34,
*1446 gennaio - II Senato di Bologna udito cld manda
ambasc. a Firenze, alieata d. signore di Forl),
a dimandare notizie sui disegni d. duca, 113,
35-39.
1446 gennaio 24 - Passano di Bologna ambasc. di Ve-
nezia al pp. per chiedergli aileanza contro 11
duca di Milano, 113, 44-114, 1; i pred. ambasc.
consigllano 11 Senato a pacificarsi con il pp.
per poterst con piit faciliti difendere dal pred.
duca, 1-5; i Bolognesi persuasi mandano alla
loro volta ambasc ad Eugento IV per tentare dl
riconcillarti con lui, 5-7.
1446 febbraio 6 - Viene notizia a Bologna che 11 Vi-
scontl aveva posto nei fornl di Monza il San-
severino con i suoi cinque figliuoll perche so-
spettava si accordassero col Vene^ani, 113,
40-42.
1446 febbraio • Carlo Gonzaga h fatto dal Vlsconti
suo cap., 113, 43-43.
1446 meirzo 11 - Taddeo Marchese e Pietro da Na-
varrino sono mandati dai Senato di Bologna
contro San Lorenzo in Collina per ricuperarlo,
114, 8-10; sacchegglano II territorio dl Crespel-
lano e Bazzano e disperdono o uccidono una
schiera di contadini chc li aspettavano al varco
d. monti per ritogliere ioro ii bottino, 10-14.
1446 marzo 18 - Vtene nuova delfavrelenamento di
lA. 1446 marzo-1446 novembre] INDICE CRONOLOGICO
823
Battista Poeti ambasc. d. Vlscontl a Roma,
114, lS-16.
1446 marzo 19 - t disciolta 1'arte d. Pescatori dl Bo-
logna, 114, 17-19.
1446 - Melciiiorre Vizzani torna a Bologna da Vene-
zia ove era stato fatto cav., 114, 20.
1446 maggio-giugno - Anzlaai nuoTi di Bologna, 114,
2\-2t.
1446 - Tristi condizioni di Bologna, 114, 39-43; falli-
sce il tentativo di condurre a servizio d. c. U
conte Francesco Sforza occupato nella difesa
d. sue terre, 43-50,
1446 maggio 1 - Intriglil dl Filippo Maria Viscontl
contro Francesco Sforza suo genero, ciie in
parte falliscono, 115, 1-6.
1446 maggio 2-3 - Pietro da Nararrino e Taddeo
Marciiese sono nuovamente mandati dal Senato
di Bologna a San Lorenzo in Collina, 115, 9-11.
*1446 maggio - 11 Senato pred. manda ambasc. a Ve-
nezia a prendere voce sugli arvenimenti e ne
ottlene risposta confortante ai suoi intenti,
115, 15-35.
1446 maggio 13 - San Lorenzo in Collina si rende a
patti ai cap. pred., 115, ll.
1446 maggio 22 - Crespellano viene in potere d. cap.
di Bologna, il che udito, il Senato manda com-
missario ali'esercito Actillle Malvezzi con rin-
forzi di artiglierie per espugnare gli altrl ca-
stelli, 115, 13-14.
1446 maggio 24 - Non volendo il pp, accordarsl con
Bologna, ma pretendendone il domlnio asso-
luto, il Senato manda ai Venezlani un ambasc.
per interessarli a ci6, il quale benissimo adem-
pie la sua missione, 114, 25-38.
1446 maggio 24 - I soldati di Bologna con schiere
di clttadini vanno contro San Giovanni in Per-
siceto, che rifiuta rendersl perchfe soggetto al
Visconti, 115, 36-34; 11 commissario Romeo
Pepoli serra il castelio da presso, 34-36, ma si
ritira alle Budrie alParrlvo d. cKTalll d. Gon-
zaga, 44-46.
1446 maggio 25 - " Testamento di Gherardo Ghirar-
dacci, IX, /5-/9 „,
1446 maggio 29-giugno 8-11 Senato manda dieclmila
uomlni a sacchcggiare il territorio di San Gio-
vanni in Persiceto sl che non vl rimane una
casa intatta, 115, 37-41.
1446 giugno 5 - Canonizzazione di San Nicol6 da To-
lentino, 115, 42-116, I.
1446 - I Bulognesi non vedendo ancora nessun fatto d.
guerra d. Veneziani contro il duca di Mllano
mandano nuovi ambasc. a Venezla, i quali tor-
nano con rlsposta rassicurante, 1 16, 6-9.
1446 giugno 7-1 cavalli d. Manfredi, nuovaniente
assoldato da Bologna, passano dalla c. per re-
carsi alle Budrie ad unirsl all'esercito bolo-
gnese, 116, 10-13.
♦1446 giugno - Castelfranco h asscdiato dal pred. eser-
cito, 116, 13-14.
1446 giugno - Governanti di Bologna In questo tempo;
e tristl condlzloni d. c. per colpa massimamente
d. duca di Milano, perchi non si poteva pen-
sare ad altro che a difendersi da lul, 1 16, 15-33.
1446 giugno - Taddeo Marchese, araico dl Gugllelmo
di Monferrato che presidiava Castelfranco, ve-
nuto con lui a colloquio lo persuade a conse-
gnare a certl patti Castelfranco e la rocca dl
San Giovannl in Persiceto che si teneva per
lui promettendogii anche una condotta dai Ve-
neziani, Fiorentinl e Bolognesi insieme, 116,
24-36; Gugiielmo accetta richiedendo per6 quat"
tro ostaggi sino alia ratificazione deil'inipegno
da parte d, Venezianl e Fiorentlni, avendo gia i
Boiognesi mandato II loro beneplacito, 36-47; gli
ostaggi sono inviatl a Castelfranco, 4J-117, 1-3.
1446 luglio-agosto - Nuovi Anzianl dl Bologna, 117,
4-7.
1446 luglio 6 • Giunte le conferme d. Venezlanl e Flo-
rentinl Guglielmo di Monferrato consegna Ca-
stelfranco al Marchese che vi pone presldt, 117,
8-11; quindl insieme vanno a San Giovanni In
Perslceto ove gia dal casteilano, nlpote d. Mon-
ferrato, erano stati Introdotti trecento Bolo-
gnesi, 11-14; Carlo Gonzaga, saputo il fatto e
impotente a impedirlo, fa armare i suol e gil
uomini d. castello, 14-18; questi per6 temendo
il sacco ofTrono al Bolognesi di Introdurli nella
terra e aiutarii a spogliare i soldatl dl Carlo,
In cambio d, perdono e d, sicurti, 18-21; l'of-
ferta accettata, quei d. castello si volgono con-
tro i soldati d. Gonzaga sgominandoli o ucci-
dendoli, 31-24; Carlo Gonzaga fugge con sel ca-
Talli e i banditi a Modena mentre Taddeo Mar-
chese, lasclati presidi a San Giovannl in Per-
siceto, va contro SanfAgata e Crevalcore che
subito ottiene con tutti I luoghi da quel lato,
24-39.
1446 luglio 8 - Resa dl Argiie, 117, 30-33.
1446 - Taliano del Frluii 4 fatto dal duca Viscontl
prendere a tradimento e decapitare a Rocca
Contrada perche sospettato di volgersi ai FIo-
rentini, 117, 33-36.
1446 seitembre 28 - Rotta data da Mlcheletto Atten-
dolo aII'eserclto d. duca dl Mllano a Merzaro
sul Po, 117, 37-41.
1446 settembre 29 - Glunge a Bologna notlzla d. pred.
Tittoria d. Venezlanl e se ne fa gran giubllo,
117, 41-42.
•1446 settembre - I Venezianl mandano Matteo da
Capua e Gaspare Malvezzi con settemila ca-
Talit in aiuto dl Caravaggio assediato da Fran-
cesco Sforza, 117, 43-45,
1446 novembre 6-1 Venezianl ottenuto tutto ii ter-
ritorio d, Viscontl In Ghiara d'Adda a ecce-
zione di Crema c Castellcone, passano 11 fiume
malgrado le difese apparccchiatevl dal duca ed
entrano nel Milanese, 117, 46-118, l-lo.
*1446 novembre - Michelctto Attendolo conqulsta
Cassano, 1)8, 13-13.
1446 novembre 11 - Giungono notlzie d, vlttorie d,
Venezlanl in Lombardta e le ne fanno In Bo-
iogna grandi feste, 118, 14-15.
1446 novembre-dicembre - Nuovl Anzlani di Bologna,
118, 16-20.
1446 - Rafliele Foscherarl ra ambasc. dl Bologna al
doge di Venezla, 118, 31-32; ufficioll d. tale In
questo tempo, 33-33.
1446 - LodoTico BentiTogllo rlfiuta dl metterti a capo
824
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1446novembre-1447agosto)
d. fazlone Bentlvoleica come ne h rlpetuta-
mente pregato, 118, 2i-3t; 1 fautorl d. Bentl-
Toglio non potendo dare il prlmato al ligliuolo
dl Annibale di appena tre anni, appreso che a
Flrenze li trovara an flglio naturale di Ercole
Bentivoglio mandano a invitarlo a Bologna per
divenire loro capo, proposta che h dal giovane
Sante accettata, 36-119, 1-13.
1446 novembre 13 - Sante Bentlvogllo entra in Bo-
logna ricevuto con entusiasmo e aifetto da
tutto il popolo e dai principali d. Bua fazione,
119, 15-32; condotto in Senato ringrazia d. sua
elezlone e dell'amore dimostratogli, 32-3< ; pri-
ma che si parta di Pal. gii h dato 11 primatu
d. c. e la tutela di Giovannl II figlio di An-
nibale, 34-35, ed h armato cav. dal pod. Giacomo
Lavagnoli, 35-37.
*1446 novembre - Sante abolisce i Sedici Riformatori
odiati dal popolo e li sostituisce oon i Sei che
•ono Romeo Pepoli, Lodovico Marescotti, Dio-
nislo Castelli, Gaspare Malvezzi, Glovanni Fan-
tuzzi e lui stcsso, 1 19, 32-37.
1446 dicembre 19 - Passano dai territorio bolognese
soldati d. re di Aragona in aiuto d. duca di
Miiano, 119, 38-44.
1446 dicembre 21 - Tommaso Parentucelli vesc. dl
Bologna h creato card., 119, 45-46.
1446 dicembre 29 - Achilie Malvezzi raandato all'ac-
qulsto di Serr8.valle e Montebudeiio, non potendo
averli d'assalto, vl fa una bastia lasciandovi
buoni presidi, 119, 47-120, 1-4.
1446 dicembre 31 - Parto mostruoso in Boiogna, 120,
5-10.
1447 gennaio 1 - Entrano in ufficlo i nuovi magistrati
di Bologna 120, u.
1447 febbraio 22 - t il PP- Eugenio IV dopo sedici
annl di pontificato, 120, 12-15.
1447 marzo 5 - Elezione di Nicoli V al secolo Tom-
raaso Parentucelli vesc. dl Bologna, 120, 16-19.
1447 marzo 7 - Giovanni Poggi h consacrato vesc.
da frate Antonino arcivesc. di Firenze, dal
vesc. di Ferrara e dal vesc. d'Imola nella chiesa
di San Michele in Bosco, 120, 20-23; entra quindi
in Bologna con grande pompa e ofiTre un ricco
convito di quattrocento coperti, 22-24.
1447 aprile 11-11 Senato di Bologna manda ambasc.
al pp. a rallegrarsi d. sua elezione, 120, 25-30.
1447 aprile 22 - Giovanni Poggi h ei. dal pp. vesc.
di Bologna in suo iuogo, 120, 42-44.
1447 aprile 27 - Vlene a Bologna notizia d. buone
disposizioni manifestate dal pp. agli ambasc.
verso la c. e se ne fanno allegrezze, 120, 30-34.
1447 maggio 14 - Lodovico Cacciaiupi e mandato dal
Senato di Bologna ambasc. al pp. per conclu-
dere col pred. capitoli in favore d. c, 120, 45-4».
1447 giugno 8 - 11 pred. torna avendo ottenuto dal
pp. che non insista sulla pretesa di avere il
iibero dominio di Bologna, 120, 49-121, 1-3.
1447 gtugao 16 - Filippo Pepoli h dal pp. el. cano-
nico di San Pietro e generale deU'ordIne d.
Crociati, 121, 6-7.
11447 giugno 18] v. /447 giffffto 38.
1447 giugno 28 - II Senato di Bologna fa arrestare
Pletro da Navarrino con il iiglio Giovanni e
un cancelliere Incolpati dl volere dare Caitel-
franco ai fuoruicitl, 121, g-lo; [v, 1447 gin-
gno i8\.
1447 giugno 29 - Non sl corre il pallo In Boiogna
in tale giorno nutrendosi vaghi soipetti sulla
venuta d'un card. diretto a Venezla per accor-
dare quello stato col duca di Milano, 121, 10-13.
1447 luglio 2 - Partito il pred. card. ti corre il palio
da porta San Donato In onore di Sante Ben-
tivoglio, 121, 13-15.
1447 luglio - Gaspare CanetoU con oitrl seasanta ^io-
ruscitl entra in Cento per daregual a Bologna,
121, 21-26; 11 Senato manda contro Cento 11
Baglione e Romeo Pepoli con miiizie e popolo,
36-39; il caatello rifiuta di rendcrsi rlspondendo
alle minaccie d. Pepoli che era soggetto al vesc.
e non ai Bolognesi, 39-32; vi si reca allora 11
vesc. a cui si rende, 32-35 ; 11 Poggi fa uscirne
i banditi con le loro robe, 36-37, e ammonlsce
gll abitanti che sebbene a lui soggetti devono
essere obbedient! a Bologna, d. quale egli pure
era cittadino, 37-40; quindi passa alla Pieve di
cui prende la tenuta cordlalmente ricevuto,
41-42.
1447 luglio 10 - Tornano a Bologna gli ambasc. da
Roma, 121, 43-44.
1447 luglio 11 - I pred. in Consiglio d. Selcento espon-
gono le domande d. pp., che sono respinte per-
chfe rettrlttlve d. liberta d. c, 121, 45-122, 1-3.
*1447 luglio - In altro Consiglio prevale II partito di
obbedire al pp. per la qiiiete d. c. e firmare i
capitoli, d. ciie sl fanno grandi feate, 122, 4-9.
1447 luglio 15 - Nicol6 da Manzolino h condotto a
Bologna e giustiziato perch^ trattava di cedere
Manzolino ai Canetoli, 122, 10-13.
1447 luglio 20 - Giunge a Boiogna Gregorio d'An-
ghiari con trecento fanti mandato in aiuto dai
Fiorentini, 122, 13-16.
1447 luglio 29 - Arriva a Bologna Nicol6 da Cremona
segretario d. pp., 11 quale fa adunare 11 Con-
siglio d. Seicento per intenderne la volonti in
riguardo ai capitoli mandati dal pp., 122, 17-
19; e trovato il Consigllo favorevole ne manda
awiso a Nicol6 V, 19-20.
1447 agosto 1 - Gregorio d'Anghiari d'ordIne d. Se-
nato saccheggia il territorio di Modena e Carpi
tornando a Bologna con grande bottino, 122,
20-33.
1447 agosto 3 - II Senato dl Bologna per la firma d.
capitoli, manda ambasc al pp. i quali sono da
Nicol6 assai bene ricevuti, 122, 24-27.
1447 agosto 13 - t a Milano Fllippo Maria Visconti,
122, 37-39.
1447 agosto 14 - Giungono a Bologna lettere papall
con la nomina di Nicoi6 da Cremona a luo-
gotenente d. pp. a Bologna, 122, 3«-30; il quale
h condotto con grande onore in Pal., 30-33.
1447 - Venezia h travagiiata da grave pestilenza, 122,
34-35.
1447 agosto 15 - Giunge a Boiogna notizia d. t d. Vi-
sconti, 122, 36-37.
1447 agosto - Passaggio di Francesco Sforza dal Bo-
iognese per andare in Lombardia, 122, 40-43 ;
11 Senato di Bologna temendo di lui fa rico-
[AA. 1447 agosto-1449]
INDICE CRONOLOGICO
825
verare i contadini coi loro ayerl nel castelli e
murare parecchle porte d. c, 42-15; fa anche
rovinare la bastU di Corticella, 45-46; ma II
conte che f rattanto aveva appresa la f d. suo-
cero affretta il viaggio senza fare danni, 46-
123, 1-4, e il Senato, lui partito, fa riaprire le
porte, S-6.
1447 agoslo 28 - II slgnore di Carpi espelle i Cane-
toli dal suo territorlo e sl rappacifica con Bo-
logna, 123, 7-9.
1447 settembre 3 - NIcol6 da Creraona va a Cento e
alla Pieve, prendendone tenuta dal vesc., 123,
10-13.
1447 settembre 11 - Nicol6 torna col Poggi a Bolo-
gna, 123, 13-J3.
♦1447 settembre - Nlcold da Cremona h richlamato a
Roma dal pp. che lo fa governatore d. c. e
suo vicecancelliere, 123, 13-14.
1447 settembre 14 - Giunge a Bologna onoratamen-
te ricevuto il nuovo governatore di Bologna
Astorre Agnesi, 123, 15-17.
1447 settembre 15 - II pred. iicenzia i commissari
fiorentinl e veneziani che si trovavano a Bo-
logna dai prlncipio d. Lega, 123, 18-19; raduna
quindl il Consiglio ove legge i capitoli mandati
dai pp., 19-124, 1-38.
1447 ottobre 4 - Sl giostra a Bologna 11 pallo di San
Petronlo, 124, 44-48.
1447 novembre 15-1 Signorl di Bologna sono co-
stretti per ordine d. pp. a murare la seconda
porta che avevano fatta aprire in Pal., 125, 1-3.
1447 novembre 20 - Giunge a Bologna notizia d. f di
Melchiorre Vizzani senatore di Roma, 125, 4-6.
1447 dicembre 13 - f Giovanni Poggi vesc, di Bo-
logna, 125, 8-10.
1447 dicembre 18-6 resa pubblica la notizia d. f
d. pred., 125, 7-8.
1447-1448 - Mortaliti in Bologna a causa d. pestUcnza
125, 11.
1448 - Elezione degli Anziani di Bologna secondo
Tuso, 125, IJ.
1448 gennaio 2-11 pp. elegge suo frateilo Filippo
Calandrini a vesc. di Bologna e ne dk notlzia
al Senato, 125, 13-20.
1448 gennaio - Si fanno resequie d. f vesc. In San
Pietro, 125, 21-22.
1448 gennaio 31 - Passa di Bologna il marchese Lo-
dovlco Gonzaga diretto a Firenze, 125, 23-24.
1448 febbraio 1 - II pred. arma cav. Zeno Volta e
parte, 125, 24-25; i dai Florentini creato cap.
d. loro eserclto, 25-26.
1448 marzo 15 - Galeazzo Marescotti parte per Roma
a fare omaggio al pp. che lo arma cav., 125,
27-28.
*1448 marzo - Galeazzo pred. torna a Bologna, 125,
29 j gli h donato dal pp. il passo delPUcccllino
con grandl privilegi, 30.
1448 maggio 25 - Vlolenta tcmpesta che danneggla
molti luoghi d. territorlo, 125, 31-35.
1448 luglio 27 - I Canetoli con I'aiuto di alieatl d.
Plo li Impadroniscono di Piumazzo che vlene
assediato dai Bolognesl, 125« 36-41.
1448 agosto 4-11 pred. castello si rende a patti, 125,
43-47.
1448 agosto 6 - Alberto Plo restituisce ai Bolognesi
Montebudeilo e Serravalle che deteneva da
tempo, 126, 1-3.
1448 agosto 29 - EccHssi di sole, 126, 4.
1418 - La pestiienza colpisce Bologna e molti se ne al-
lontanano, 126, 5-6.
1448 agosto - Achille Malvezzi conferisce carlche dei-
l'ordlne gerosoHmltano a Fantino Qulrini c a
NlcoI6 da Corona, 126, 7-lo.
1448 settembre 22 - Lodovico e Baldassarre Canetoli
Impadronitisi con astuzia dl Crevalcore vi com-
mettono prepotenze ed estorsioni, 126, (1-20.
1448 settembre 23 - II governatore di Bologna va a
San Giovanni in Perslceto per informarsi d.
fatto anzidetto, 126, 20-22; tornato indietro
subito scrive con gli Anzlanl al pp. per aluto,
32-23.
1448 ottobre 11-11 pp. manda NIcol6 da Cremona
a Ferrara a chiedere aiuto a Lionello d^Este
contro 1 fuorusciti di Crevalcore, ma senza suc-
cesso, 126, 23-25.
1448 ottobre 29 - Astorre Manfredi condotto agli sti-
pendi di Bologna con seicento cavalll va a
San Giovanni in Peraiceto per moiestare i ban-
diti In Crevalcore, 126, 26-29; assale carriaggl
di vettovaglia condotta da Baldassare Canetoll
e da Alberto Pio per rifornire il casteilo e te
ne impadronisce facendo anche prigloniero 11
Canetoli che conduce a San Giovanni con tutta
la scorta, 29-39.
1448 novembre 22 - II governatore va a San Gio-
vanni in Persiceto a interrogare 11 Canetoll che
se gli raccomanda, 126, 40-44.
*1448 novembre - Galeazzo Marescottl e altri d. par-
tito d. Bentivoglio si accordano di comprare
da Astorre Manfredi Baldassarre suo prlgio-
ne e lo ottengono, 45-127, 1-24; conducono a
Bologna 11 Canetoli che dopo molti vilipendi h
condannato a f dai pod. nonostante avesse ot-
tenuto II perdono d. vedova e d. figlio dell'uc-
ciso Annibale; h decapitato al guasto d. Ghi-
silieri e Impiccato per 1 piedi, 24-128, 1-8.
1448 - II pp. crea card. Fillppo suo frateilo vesc. di
Bologna, 128, 9; e Astorre Agnesi governatore
dl Bologna, 10.
1448 - E rlconfermata per dieci annl la lega tra Bo-
lognesl, Florentlnl e Veneziani contro II duca
di Milano, 128, 11-15.
1449 - Elezione d. magistrati nuovl dl Bologna secondo
Tuso, 128, 16.
1449 gennaio 6 - Galeotto Agneil arrlva a Bologna
latore d. cappello cardlnalizlo pel resc, 128,
17-18; cerlmonla d. coniegna, 18-29.
1449 gennaio 7-11 neo-card. dopo la messa solenne
convita 1 maglstrati dl Bologna a un sontuoso
banchetto, 128, 19-37.
1449 gennaio 8-10 - II pred. convita I mcrcantl e gli
artelicl, 128, 37-38.
1449 gennaio 26 - Gioitra in Bologna ordinata dal
TCSC, 128, 38-43.
1449 - Alberto Pio non riusccndo a fare rimpatriare
I Canetoli esce dl Crevalcore e va a Reggio
con l suol, 128, 44-47; gli abltanti d. castello
conoscendo dl avere ofTeso i Bolognesi, man-
826
INDICE CRONOLOGICO fA. 1449 gennaJo.l449 novembre]
dano un ambaic. al pp. perchi dla loro un go>
vernatore llberandoll dal domlnlo d. pred. «7;
129, 1-4; ma rlmproveratl dal pp. d. loro pre-
flunzione ne obbcdiscono 1'ordine e tornano al-
l'obbedlenza dl Bolognn, 4-14.
1449 - Prepotenze e mlnaccie contro il leg. dl Bologna
e il pod. di -Sante BenttToglio e dt Galeazzo
Marescotti, per la protezione d. quali moitl dc-
littl al commettono Impunemente, 120, 15-23;
il pp. sdegnato d. trattamento fatto ai suoi
ufliciaii chiede il libero domlnio d. c, ii che
gll h negato dai Senato che vuolc attencrsl al
capitoii conclusi, 34-33.
1449 - Sono eletti gli Anztanl di Bologna per marzo
e aprlle, 129, 34-37.
1449 marzo (?) 15 - 11 leg. vedendo di non potere
porre rimedlo ai disordini di 13oiogna ne parte
sotto colore dl recarsi ai Bagni di Siena, 129,
3I-4J ; si reca Invece a Spoleto ad aTvertire 11
pp., 43-4J.
1449 maggio 8 - f a Bologna l'abate d. Pepoii, 129,
44-45.
1449 magglo IS - Sono presi a Crespellano Fiiippo
d'Argile e Bartolomeo Panieri amlci d. Cane-
toli e banditi, 129, 46-47; condotti a Bologna
sono decapltati, 47-48.
1449 maggio 19-21 - Triduo dl processionl in Bolo-
gna a causa d. pestilenza che infierira in c,
129, 49-50.
1449 - I fuoruscitl dl Boiogna colgono i'occasione d.
peste per tentare di rientrare in c. ; sollecitano
perci6 c ottengono I'aluto di Astorre Manfredi
che va subito a Medesano e Panzano recando
gravi dannl, 130, 1-6, 10-11; 11 Senato a sua
volta fa chiudere cinque porte di Bologna, 6-9.
1449 - Intanto i fautori d. Bentivoglio si pentono dl
avere chiamato a Bologna Sante Bentivogllo
per l'avidita di dominio da questo mostrata,
130, 16-lS, e in una loro adunanza deliberano di
usclre di c. coila scusa d, peste e una volta fuori
accordarai col re di Napoli e con i fuorusciti
per cacciare Sante di Bologna, 19-36, il che fanno
recandosi a Castel San Pietro, 36-39; qui Gio-
vanni Fantuzzl ritrovando un tal Mosca cap.
d. porta dl Strada Maggiore In Bologna, con
larga promessa di denaro lo pcrsuade ad aprire
la porta in un giorno determinato per introdurre
il vicerS di Napoli, 40-46.
1449 agosto 13-11 Mosca, tradito da un soldato a
parte d. complotto, h preso con altri suoi com-
pagni e sotto 11 tormento avela partitamente il
fatto, 130, 46-131, 1-6; II Senato di Bologna
assolda allora Astorre Manfredl con seicento
cav. parte d. quaii fa entrare in c, 6-10.
1449 agosto - II Mosca e I suoi complici sono deca-
pitati sulla Piazza di Bologna, 131, 10-13.
1449 agosto 25 - E preso Filippo Benini, altro d. con-
giurati e le sue case sono messe a sacco insieme
a quelle d. giustiziati, 131, 14-15.
1449 agosto - II Senato e Sante mandano ordine ai
cittadlnl recatisl a Castel San Pietro di par-
tirne pena la forca; ma al messo % superba-
mente rlsposto con un rlfiuto da Romeo Pe-
poli per tutti, 131, 16-36; II Senato fa bandire
i pred. dalla Ktnghlera, 37-2«; sicchi aitri loro
amici escono dt c. e li raggiungono a Cattcl
San Pictro, J»-2».
1449 agosto 30 - Sono glustiriati in Bologna Dome-
nico Agostinl e l'"iiippo Benini e sono poste a
sacco le casc di moiti fuorusciti, 131, 30-35.
1449 - I banditi si insignoriscono di Castel San Ple-
tro e d. rocca al grido dl ' Vlva la Chieia , e
acrivono ai pp. di stare alla sua obbedienza e
dl essere ribelli a Bologna a causa d. malva-
giti di Sante Bentivoglio, 131,36-44; Giacomo
e Oblzzo Pepoii sl inslgnoriscono di Creval-
core, ove erano a causa d. peste, e 11 Senato
fa ioro saccheggiare 1 Ijeni, 45-4?; Pletro Fan-
tuzzl piglia Piumazzo, ma ne i tubito cacclato
da quei d. castcllo che fanno prigloni Giovannl
e Alessandro Bernardini, 50; 132, 1-4.
1449 settembre 10 - I pred. condotti a Boiogna sono
Impiccati, 132, 4-5.
1449 settembre 11 - Quei di Crevalcore caccUno i
Pepoli e mandano al Senato di Bologna per un
vicario, 132, 6-11.
1449 settembre 13 - Astorre Manfredi assedia Castei
San Pietro, 132, 13-14; ma venuti aluti d. conte
dl Campobasso ai Pepoli, chiede rinforzl a
Bologna, u-l9.
1449 ottobre 13 - Astorre Manfredi vedendo che nem-
meno con i rlnforzi mandatigii da Bologiui
aveva forze sufBcicnti a rombattere i Pepoli
parte di Castel San Pictro e va a Mcdicina che
assedia dando 11 guasto al territorlo, 132, 19-31 ;
quelll d. castello si arrendono, salvi i fuoru-
sciti, 31-33.
*1449 ottobre (?) - f a Milano Francesco Picclnino
con molta gioia d. Bolognesi, 132, 37-39; Astorre
Manfredi sl volge dl nuovo contro Castel San
Pletro per vedere di cacciarne i banditl, 132,
39-31.
1449 ottobre 27 - II prcd. punta le artigllerie contro
il castello e comincla a rovinarne le mura, 132,
35-3S.
1449 ottobre 31 - Sono decapitatl In Bologna Tom-
maso Cambi, Bartolomeo della Cava e GIo-
vanni Santl perchi ladri e amici d. Pepoli,
132, 3i-34.
1449 novembre 1 - II Senato di Bologna fa a Medi-
cina rovinare 11 palancato e spianare l'argine
perch^ non vi si fortifichino i fuoruscitl; fa
rovinare anche le case di alcuni che avevano
favorito i pred., 132, i4-36.
1449 novembre 16 - Giunge a Bologna 11 nuovo go-
vernatore Giacomo da Cortona, che non essendo
subito accettato dal Senato va ad alloggiare al
vescovado, 132, 50; 133, 1-3.
1449 novembre 18 - Aicuni dl Castel San Pietro, per
dare tempo ai vicere di Napoli di giungere sul
Bolognese e impedire che II Manfredi finisse di
atterrare le mura, vanno con Achille Maivezzl
a Bologna mostrando di voiere trattare i'accor-
do col Senato, 132, 39-45.
*1449 novembre - Dopo lunghi ragionamenti non ac-
cordandosl tornano al castello, 132, 46-47; intan-
to 11 vicere di Napoli giunge a Lugo e manda
un trombetta a flfidare il Manfredl, 132, 41-49.
[AA. 1449 novem.-1451 giugno] INDICE CRONOLOGICO
827
1449 novembre 19 - Arriva a Bologna iin messo d.
pp. con ordine al nuovo governatore di non
partire senza sua saputa, 133, 4-5.
1449 novembre 22 - II Senato di Bologna a causa del-
l'arrivo d, vicerfe nel Bolognese ordina al Man-
fredl di togliersi da Castel San Pietro e riti-
rarsi a San I^azzaro, 133, 5-9; il che il pred. fa
devastando e bruclando il terrltorio airintor-
no, VIJ.
♦1449 novembre - II Senato di Bologna ha notizia che
il marchese Gonzaga con cinqueraila armati si
appareechiava a venire sul Bolognese, sicchi
ordlna al contadini di porsi in salvo con gli
averl nei luoghi forti, 133, 13-16.
1449 novembre 25 - Lodovico Gonzaga va da Mala-
compra a Minerbio e Budrio sacchegglando
ogni cosa pure fingendosi amico, 133, 17-19.
1449 dicembre 3 - II vicer^ di Napoli giunge a Me-
dicina con molto eserclto e viene a colioquio
col marchese Gonzaga, 133, ;o-23.
1449 dicembre 5 - Per ordine d. Senato di Bologna
Astorre Manfredi si muove per assalire alPim-
provviso alla Riccardina il Gonzaga, ma questi
avutone avvlso lo assalta per via e lo mette In
fuga, 133, 24-31.
1449 dicembre - Sono inviati dal Senato dl Bologna
arabasc. ai Fiorentini per intenderne 1'animo
rlguardo ai detti esercitl, 133, 32-34.
1449 dicembre 10 - II Senato di Bologna fa tregua
con Lodovico Gonzaga che si rltira alla Gaia-
na rubando 11 territorio per via, 133, 34-37.
1449 dicembre 12 - Dal Senato sono el. ambasc. al
pp. per saperne la volonti riguardo alJe cose
di Bologna, 133, 37-39.
1449 dicembre 21 - Giacomo [Vannucci] accettato
per governatore di Bologna dal Senato entra
in ufBcio con le solite cerimonie, 133, 40-45; cf.
132, 50; 133, 1.
1449 dicembre - II pred. ha un colioquio col vicer^
di Napoli, dopo 11 quale questi parte dal terri-
torio Bolognese per la Roraagna, 133, 46-48;
anche 11 Gonzaga fa ritorno ai suol stati, 4S-49.
1450 - Elezione d. magistrati nuovi di I3ologna secon-
do I'uso, 134, 1.
•1450 gennaio - II Senato di Bologna licenzia Astorrc
Manfredi coi soldati e ordina ai contadini di
tornare alle loro case, 134, 2-4.
*1450 gennaio - Per ordine d. vesc. si fa il censi-
mento d. popolazione di Bologna per consta-
tare la mortalita cagionata dalla pestilenza,
134, 5-7.
*1450 gennaio - Istituzione in Bologna di un magi-
strato per la cura d. pellegrlni dl passaggio sul
Bolognese, 134, 8-17.
1450 gennaio 14 - Tornano gli ambasc. bolognesi al
pp., che fa sapcre di volere U libero dominio
d. c, 134, 18-19 ; al che non consente il Senato,
H-JO.
1450 gennaio 26 - II governatore di Bologna, chia-
mato a Roma dal pp. a conferire con lul, parte
accompagnato da tre arabasc. d. fazione ben-
tivolesca proraettendo al Senato dl fare buonc
relazioni al pp. sul governo d. c, 134, 21-48;
11 ciie infatti arrlene, 48-135, 1-7.
1450 marzo 5 - Giunge a Bologna una lettera di Fran-
cesco Sforza datata d. a6 febbraio, con la quale
il pred. annunzia la sua elezione a duca dl
Milano, 135, 18-33.
1450 marzo 16 - Giunge a Bologna il nuovo govcr-
natore card. Bessarione costituito anchc leg. di
tutta la Romagna e d. marca di Ancona, 135,
8-17.
1450 - Giambattista Bentivoglio ra ad Urblno creato
dal duca Federlco vicario generale d. appella-
zioni e suo segretario, 135, 34-42; anche Filippo
Lambertini lascia Bologna recandosi ai servigi
d. Caldora nel Napoletano, 43-136, 1-7.
1450 marzo 19-1 Pepoli per intimazione d. pp. ren-
dono Castel San Pietro al raesso inviato dal
nuovo governatore di Bologna card. Ressarione
e si ritirano a I.ugo, 136, 8-15; il raesso a sua
volta torna a Bologna e scrlve d. sua mlssione
al pp., dal quale riceve l'ordine di consegnare
Castel San Pietro, che aveva munito a nome
d. Chiesa, a Bologna, 15-17.
1450 aprile 6 - Grave inondazione dell'Avesa, 136,
lS-32.
1450 maggio 16 - Castel San Pietro con la rocca di
Crevalcore e dal messo d. pp. conscgnato a
Boiogna, 136, 35-36.
1450 maggio 18 - li Senato di Bologna manda Basilio
Ringhieri commlssario a Crevalcorc, 136, 37.
1450 maggio 21 - Virgllio Malvezzi va commissarto
per Bologna a Castel San Pietro, 136, 38.
1450 - San Bernardino da Siena k canonlzzato in Roma
dal pp. e a Bologna se ne fa festa e proces-
sione, 136, 39-40.
1450 - Lodovico Avanzi h graziato d. forca dal leg.
di Bologna, 136, 41-44.
1450 giugno 20 - Si gtostra In Bologna il palio di San
Rufiillo, 45.
1450 settembre 13 - II leg. di Bologna pcr tranquillit&
d. c. bandisce i fuorusciti dal terrltorio, 136,
46-137, 1-5.
1450 [ottobre 1] - f I^ioncllo d'Este, gli succede nella
signoria di Ferrara il fratello Borso, 137, 6-7.
1451 - Elezione in Bologna d. nuovi magistrati secondo
I'uso, 137, 8-9.
1451 gennaio 16 - Vicne impiccato a Bologna Ossano
da Pescarola per un dono rlcevuto a Modena
da Galeotto Canetoll, 137, 10-12.
1451 febbraio 6 - Si colloca a Bologna sulla torre d.
pal. d. Signorl l'orologio gl& d. torre d. cap.,
137, 13-15.
1451 marzo 16 - Glustlzia in I3oIogna di tre traditori,
137, 16-17.
1451 marzo 22 - Viene suonato l'arrengo per chia-
mare il popolo dl Bologna a difesa contro U
signore dl Carpi assoldato dal fuoruscitl con-
tro Itt c, 137, 18-24.
1451 aprile 16 - Viene ucclso il Gonfaloniere dl Bo-
iognn Francesco Guldotti da due niugnai raen-
trc faceva la ronda dl notte, 137, 25-30; i pred.
fuggono di c. per la grata di Reno, e il Senato
fa loro splanare le case, 30-33. *
1451 giugno 7-1 fuoruscitl dl Boiogna Invltatl dal
due pred., che loro ofTrono dl farii entrare se-
gretamentc In c. per il passo da loro conoscluto,
828
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1451 giugno-i453 lugiioi
ron 11 Plo, Nicol6 da Corregglo e moltl arniatl
i'lncainmInano verao Bologna sostando a Borgo
Panlgale, 137, 34-41 ; 11 Senato dubltando un loro
astalto fa porre in dlfesa la c, 41 49.
1451 giugno 8 - Una parte d. fuorusclti partltl da
Borgo Panigale entrano di notte In Bologna
per la grata d. canale di Reno, 138, 10-16; e reca-
tisi alla porta (11 Galllpra senza impedimenti la
aprono a Galeotto Canetoll e al Pio clie en-
trano nella c. con fanti e cavnlli, 16-30; l'ini-
presa cos\ bene incominciata volge a male per
il coraggio e 1'astuzia di Sante Bentivoglio e
d. suoi che riescono a ricacciarc i fuorusclti
dl c, 30-13'), 1-5.
1451 giugno 9-1 fuorusclti pred. tenfano Impadro-
nirsl di Argile, nia sono respintl dai contadini,
139, 15-18; rimanc con aitrl prigionlero nella
scaramuccia col fuorusciti Francesco Ghlsllierl,
19-10; che da Sante Bentivoglio apposta accorso
riene condotto a Bologna con gli altri priglo-
ni, 21-30.
1451 giugno 11 - Iinpiccagione ia Bologna dl Krance-
sco Ghisilierl c d. suoi compagnl nel guasto
d. Ghisilieri, 139, 34-36.
*1451 giugno - Altrl fuoruscitl sono confinatl e gra-
zlati, 139, 37-42; tornano in Bologna i cittadini
e l magistratl fuggitl alPentrare d. fuorusciti,
e per ia loro ignavia sono segnati a dito dal
popolo, 43-47.
*1451 giugno - I>a cappella dl Santa Briglda h unita
alla chiesa dl San Petronio, 139, 48-49.
■''1451 giugno - II .Senato fa un riparo alla grata d.
canale di Reno per impedire che da essa si entrl
in Bologna, 140, 1.
1451 giugno 21 - Sono fatte chiudere dal Senato di Bo-
logna le porte d. Pratello, d. Lame e Casti-
glione, 140, 2-3.
1451 giugno 28 - Ambasc. bolognesi vanno al pp. a
narrargli l'oceorso, 140, 4-7.
1451 luglio 15 - Viene impiccato a Bologna Antonio
Zonari filatore, che temendo non si scoprisse
un furto di seta da lul faito era andato a Mo-
dena a trattare con Galeotto Canetoli di farlo
entrare in Bologna per assicurarsi l'impunita
e un premio, 140, 13-16.
1451 settembre 22 - E fatta in Bologna la sfera del-
l'orologlo d.illa parte d. Piazza, 140, 17.
1451 ottobre 27 - E iinlta di dipingere la pred. sfera,
140, 18.
1451 oltobre • La chiesa di Santa Maria di Ravone h
unita all'eremo Camaidolese, 140, 19-20.
1451 novembrft 9 - Giustizia in Bologna contro tre
di Serravalle che avevano trattato di dare que-
sto luogo ai fuorusciti, 140, 21-26.
1451 novembre - Bargi e altri castelli ribelli a Bo-
logna sono rovlnati, 140, 27-28.
1451 novembre 21 - t In Imola Romeo Pepoli avve-
lenato dal suo barbiere, 140, 39-33.
1452 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secon-
do i'uso, 140, 34.
1452 gennaio 20 - Ambasc. bolognesi vanno « Ferrara
ad osseqularvl e invitare a Boiogna l'imp. Fe-
derico venuto in Italia per incoronarsi a Roma,
140, 35-40.
1452 gennaio 24 - L'lmp. Federlco V parte dl Fer-
rartt e va a .San Prospero, 140, 46-47.
1452 gennaio 25 - II pred. enlra in Bologna per porta
San Donato ricevuto solennemente da tutta la
c, 140, 47; 141, 1-5.
1452 gennaio 26 - L'imp. ascolta la metsa in .San Pe-
tronio e crea molti cav., 141, 6-12; % convltato
splendidamente dal vesc. e vlsita la citti, 13-16.
1452 gennaio 27 - L'imp. parte di Bologna uscendo
da porta Santo Stefano «iruopo riaperta., 141,
17-19.
1452 - fc restaurata dall'Arte degll Straccialuoli in Bo-
logna la Croce dl Porta gii piantata da .San
Petronlo, 141, 20-32.
1452 - II Senato di Bologna istituisce i'ufficlo d. Re-
gistro per la conservazione degll attl e itru-
mentl legali, 141, 23-28.
1452 marzo 23 - Giunge a Bologna notizla d. Incoro-
nazione dell'imp, e delPimperatrlce, 141, 29-30.
1452 maggio 9 • L'lmp. passa di nuovo per Bologna
entrando da porta Santo .Stefano, 141, 31-33.
1452 maggio 10-11 pred. ne parte uscendo da porta
Galliera c va a Ferrara, 141, 33.
1452 [maggio 18] - L'imp. Federico crea Borso d'Eite
duca di Modena e Reggio, 140, 43-43.
1452 - t a Bologna Glacomo Battaglia abate di Santo
Stefano, 141, 34 ; l'abbazia e posta in commenda
e consegnata a Vianeslo Albergati che ne h el.
abate, 141, 34-36.
1452 - Don Nicol6 vcronese e condannato a t dal pod.
di Boiogna quale mago e incantatore, 141, 37-
39; mentrc e condotto al supplizio e liberato
da alcuni giovani e sl salva di Bologna uscen-
done da porta Maggiore, 39-43 ; il pod. sdegnato
rinuncia rufBcio, ma e placato dal Senato che
riesce ad arresfare uno d. colpevoli, mentre gll
altrl fuggono, 42-142, 1-5; Antonio Bisarini, il
prlgioniero, e iraplccato, gli altri vengono ban-
diti, 6-11.
1452 luglio 5 - Sono impiccati due studenti e un oste
che avevano trattato di introdurre Galeotto
Canetoli in Bologna, 142, 13-20.
1452 agosto 20 - Viene condotto prigionlero a Bolo-
gna Gregorio d'Anghiari che gli Anziani so-
spettavano volesse togliersi dal serrizio dl Bo-
logna, 142, 31-22; data sicurta che rimarrebbe
allo stipendio d. c. e rilasciato, 23-24.
1452 - Sono approfondite le fosse di Boiogna quasi in-
terrate, 142, 25-27.
1452 novembre 3 - t Gaspare Malvezzi e gii sono
fatti solenni funerall, 142, 28-33.
1453 - Elezione d. nuovi Anztani di Bologna secondo
l'uso, 142, 42-43; vengono confermati i Sedici
d. reggiraento, 44-143, 1-3.
[1453 - t Giovanni di Anagni bolognese insigne teo-
logo] V. J457 gtnnaio /7.
1453 gennaio 5 - Suppllzio in Roraa di Stefano Por-
cari, celatamente allontanatosi da Boiogna, ove
era confinato, per soilevare Roma alla llberta,
143, 7-19.
1453 febbraio 17 - Viene rlnnorata a Bologna la cara-
pana dell'Arrengo che erasi rotta, 143, 30-31.
1453 maggio-giugno - Clima variabllisslmo, 143, 39-35.
1453 luglio 6 - Giungono a Bologna notizie d. ro-
[AA. 1453 maggio-1455 febbraio] INDICE CRONOLOGICO
829
vlne cagionate nel Padorano da un ciclone se-
guito da violenta terapesta di pioggia, 143, «1-48.
1453 luglio 26 - Ambasc. bolognesi vanno a Roraa a
condolersi con 11 pp. d. presa di Costantlno-
poli fatta dai Turchi, 143, 32-28.
1453 - Lodovico Malvezzi cap. gen. d. Veneziani e fatto
prlgioniero da Bartolomeo Colleoni in una gior-
nata campale essendo rainore di forze, 143, 49-
144, 1-3; ^ pol liberato per opera d. Vene-
ziani, 3.
1453 luglio 26 - li Senato di Bologna fa abbelliraentl
alla ringliiera d. Pal., 144, 5-7.
1453 settembre - Sono impiccati in Bologna tre che
avevano complottato di introdurre 1 fuoruscitl
in c, 144, 7-11.
1453 settembre 22 - Don Giovanni Baricelll implicato
nel trattato pred. h messo in gabbia, 144, 11-12.
1453 - Passa di Bologna fra Simonetta eremitano am-
basc. del pp. a Milano e Venezia, 144, 14-16.
1453 novembre 22-1 frati d. Servi in Bologna iini-
scono il loro campanile a eccezlone d. colonne,
d. finestre e d. torricelle, 144, 17-18.
1454 - Elezione d. raagistrati nuovi in Boiogna, 144,
20; Bartolomeo Ercolanl fe el. capo d. tribuni
d. plebe, 21-22.
1454 gennaio 3 - E scoperto in Bologna un trattato,
ordito da Battlsta Manzoli contro il Senato !n
favore d. fuorusciti e ne sono imprigionati 1
complicl, 144, 25-3».
1454 gennaio 14-11 Senato e discorde sulla pena da
infliggere al pred. Manzoli; sicclife Paolo Volta
andato con quattro servitorl alle prigloni e in-
trodotto dal Manzoli lo fa impiccare a un trave,
144, 44; 143, 1-5.
1454 gennaio 15 - Sono giustiziati gli altri complici
d. pred., 145, 9-12.
1454 marzo 27 - Borso d'Este dk la cittadinanza fer-
rarese ad Achille, Virgillo, Lodovico, Ercole,
Pirro e Troilo Malvezzi, 145, 18-20; i pred.
anche sono fatti dai rispettivi stati cittadlnl
dl Firenze e di Padova, 20-21.
1454 marzo 31 - E pubblicamente bandito un trattato
col duca d'Este per franchigie scambievoli nel
rispettivi statl di Bologna e Ferrara, 145, 22-27.
1454 - II leg. di Boiogna rinnova con II magistrato d.
Sedlcl gll statuti d. c, 145, 28-36.
1454 - II Senato di Bologna comincia a riedlfiitare il
raon. di San MicheJe In Bosco, 145, 37-42.
1454 aprile 7 - Pace conclusa a Lodl tra ^'"rancesco
Sforza e la Signorla dl Venezia, 145, 44-45.
1454 aprile 10 - Passa da Bologna un messo d. Sforza
ai Fiorentini per annunclare la detta pace, 145,
43-44.
1454 aprile 13 - Glunge a Bologna un corrlere d.
duca di Milano e uno d. Venezianl a coraunl-
care al Senato la detta pace, 145, 45; 146, 1-28.
1454 aprile 20 - 6 finlto il nuovo Battistero d. chiesa
di San Pietro In Bologna, e vl sl coraincia a
battezzare, 146, 2»-32.
1434 aprile 23 - Mesti d. Fiorentlni al Senato di Bo-
logna annunziano dt aver fatto pace con 11 re
di Napoli, II duca di Milano e 1 Venezianl, 146,
33-45.
1454 aprile 26 - Sono raandati dal Senato di Uologna,
ambasc. ai Signori d'ltalia per intenderne 11
pengiero riguardo a Giacomo Picclnlno che
aveva minacciato di venire nel Boiognese con-
tro la c, 147, 2-7; ne ricevono il consiglio di
arraarsi, 7-10.
1454 maggio 9 - Numerosi cav. bolognesi vanno a
Pesaro a prendere Ginevra Sforza promessa
sposa di Sante Bentivoglio, 147, 11-22.
*1454 maggio - Invitl e preparativi fatti da Sante pred.
per le nozze, 147, 23-148, 1-31.
1454 maggio 27 - Si abbatte la chiesa dl San Oo-
nato In Bologna per ricostruirla sul canto d.
stessa via, 151, 35-37.
1454 maggio 24 - Arrlvo in Bologna d. sposa di Sante
Bentlvoglio e doni alle nozze, 148, 32-149-150-
151, 1-32.
1454 - Pace tra Venezla e 1 Turchi, 151, 33-34.
1454 giugno 16 • II Senato dl Bologna raanda ambasc.
a Venezla per la Lega che aveva inteso con-
cludersi tra Fiorentinl, 11 duoa dl Milano e i
Veneziani, 151, 38-41.
1454 giugno 17 - Violenta tempesta che reca gravl
danni al Veronese, Mantovano e Bologna, 151,
42-152, 1.
1454 luglio 6 - Sono finite le colonne d. finestre nel
canipanile d. Servi in Boiogna, 144, 18-19.
1454 lugiio 18-11 pred. campanlle h d. tutto finlto,
144, 19.
1454 settembre 5 - Glunge nuova in Bologna d. con-
clusione d. pred, Lega, 152, 2-3.
1454 settembre 6 - Giunge un corriere d. Fiorentlni
con l'annuncio d. detta Lega, 152, 3-7.
1454 settembre 9 - Tornano a Bologna gli ambasc.
raandati a Venezia, 152, 8-9.
'"l^^^ settembre - Lavori alle fosse di Bologna ordi-
natl dal Senato, 152, 1013; provvedimenti presi
per fare pagare al popolo la tassa all'uopo de-
cretata, 13-19; alouni cittadini danno principio
ai loro bellissimi pal., 20-22.
1454 - Concessione privilegiata con breve pontificale
a Giovanni Mangani e suoi eredi dl vendere
cibarie In Castel del Vescovo, 152, 23-30.
1454 - Cattlvo raccolto di ogni derrata nel Bolognese,
152, 33-32; h fatto in Boiogna 11 cappello alla
campana deiPoroIogio, 33.
1455 - Elezione d. magistratl nuovi di Bologna aecon-
do l'uso, 152, 35-36.
1455 gennaio 2 - In Bologna Giovann! Toichi inna-
morato di una flglla dl Stefano Contl nipote
di Pierantonio Macchittvelli non trovando cor-
rispondenza tenta ucciderla col fidanzatoe tutta
la famiglia Inviando in dono tordi avrelenati,
152, 37-153, 1-10; soccoril sollecltamente tultl
sl salvano, 10-28; ma ravvelenatore % tcoperto
e gli & posta addosao una tagila, 28-35; I tuoi
parcnti lono prlvati d. ioro ufBci e dlgniti,
36-40.
1455 gennaio 26 - 11 re dl Napoli ratlfica la pace gli
conclusa per venticlnque annl con Fiorentlnl,
Venczlanl e duca d! Mllano, 153, 42-44.
1455 febbraio 2 - I Fiorentini ne mandano ayvlto «
Bologna, 153, 41-42.
1455 febbraio 3-5 - Fcste in Bologna per la pred.
paco e Lega, 153, 4S-4t.
830
INDICE CRONOLOGICO [AA. 14S5 febbraiol456 agosto]
1459 febbralo 6 • Grave terremoto In Val dl Renoi
153, 47-i».
1455 • Giacomo Piccinlno Inrltato dal fuoruiclti e
anche dal pp. si appreita a recarsl nel Bolo-
gneae contro la c, 153, 50; 154, l-l; 1 Bolo-
gnesl mandano pcr aiuto ai varl stati amlci, 8-9.
1455 febbraio 14 - Lodovico Caccialupi & inviato
dal Senato ambasc. al duca Sforza per aluto
contro il pred., 154, 9-10.
1455 febbraio 19 - II Caccialupi gtunge a Mliano e fa
la sua ambasciata con tanta accortezza clie ot-
tlcne soccorsi dal pred., 154, 11-18.
1455 febbraio - II Senato manda anche Lodovlco Ben-
tlvoglio al pp. a fine dl renderlo benevolo verso
la c, 154, 38-33; il Bentlvoglio cosl saggia-
mente rlsponde aile osservazioni di NicoI6 V
che ne conquista l'animo e ottiene per Bolo-
gna quanto la c. desiderava e grandi onorl per
ah, 33-155-156-157, 1-23.
1455 marzo - Giacomo Piccinino udito come 11 Ben-
tivogiio era riuscito a fare cambiare volere al
pp., deslste dall'impresa dl Bologna, 158, 32-34.
1455 marzo 9 - Lodovlco Bentivoglio torna a Bolo-
gna ricevuto oon gr.indl onori e con donl dal
magistratl e dal lcg., 157, 24-158, 1-31.
1455 marzo 19 - Giungono nel Bolognese gll aiuti in-
vlati dallo Sforza parte alloggiati in c. e parte
nel territorio, 154, 19-27.
1455 marzo 23 - Parte di Boiogna il leg. card. Bes-
sarione a cagione d, mortaie infermit& d. pp.,
158, 41-44.
1455 marzo 24 - t di Nicoli V, 158, 45 46.
1455 marzo 28 - Viene notlzia a Bologna d. f d. pp.,
158, 46-47.
1455 aprile 8 - Elezione d. nuovo pp. Calisto III al
secolo Alfonso Borgia, 158, 48-50.
1455 aprile 11 - Si fanno a Bologna molte feste per
Telezione d. pp. a cui il .Senato manda arabasc,
159, 1-4.
1455 aprile 23 - Partono di Bologna gli ambasc. al
pp., che sono da lui benignamente ricevutl,
159, 4-6.
1455 aprile - Calisto III nomina leg. dl Bologna il
card. Lodovico Milani, 159, 6-8.
*1455 aprile - k finita la oappella dl Santa Maria d.
Monte fatta cominciare dal card. Bessarione,
159, 9-15.
1455 apriie 27 - Giacomo Piccinino passa di Perrara
onorevolmente aceolto dal duca Borso, 159, 16-17.
1455 maggio 2-11 pred. Giacomo accampa sotto Co-
tignoia, 159, 17-18.
1455 maggio 6 - Di qui va a Camur^ e San Glorgio
nel Ravennate, 159, 18-19.
1455 maggio 9-10 - L'esercito d. duca di Milano la-
Bcta il territorlo bolognese con aiuti di Bolo-
gna e va in Romagna per opporsi al Plccinlno,
159, 19-23.
1455 giugno 11 - Giacomo Piccinino sl leva con tutto
il campo e sl volge alla Toscana avendo In
animo di muovere guerra ai Senesi, 159, 33-36.
1455 - Sua azione contro i pred., 159, 36-30; ridotto
a mal partito In Orbetello e salvato daile ga-
iee d. re di Napoli che conclude la pace tra lui
e i Senesl a determinate condizionii 30-35; ii
Ptcclnlno prende ■otdo per un anno dal pp.,
35-36.
1455 - II Senato di Bologna pone una taasa sulle biade
per potere pagare l'arretrato ai soldatt, 159,
37-38.
1455 giugno 17-18 - Freddi e nevicate intense quali
di inverno, 159, 39-41.
1455 giugno 22 - Conaacrazione d. chieaa dl San Mi-
chele in Bosco fatta da I^anlele da Lodl, 159,
42-45.
1455 - Viene canonizzato dal pp. San Vtncenzo Fer-
reri delfordine d. Predicatorl, 159, 4«.
1455 giugno 29 - 11 nuovo governatore Milani fa
solenne entrata in Bologna, 159, 47-160, I; tl
corre in suo onore ii pailo dl San Pietro, 1-3;
con lui arriva Rodrigo Borgia nipote d. pp. pt&
tardi pp. Alessandro VI, 4-6.
1455 luglio 3 - Passa di Bologna con largo teguito,
Giovanni di Provenza di ritorno in Francia,
160, 7-13.
1455 agosto 8 - Per opera deiringegnere Arittotele
Pioravantl la torre d. Chiesa di .Santa Maria
della Magione In Bologna dal luogo ove sl tro-
vava viene trasportata pitt vicino alla chiesa,
160, 14-39.
1455 agosto 29 - Per incarico d. pp. si reca a Bolo-
gna fra Paolo da Roma a predicarvl in favore
dell'impre8a contro i Turchi, per la quale si
raccolgono dal cittadini setterailaduecento lire,
che sono mandate al pp., 160, 30-48.
1455 settembre 3 - n pred. architetto Aristotele Fio-
ravantl raddrizza il campanile di Cento, 160,
49-161, 1-2.
1455 settembre 8 - Giunge nuova in Boiogna dell'uc-
cisione di Ghiberto da Correggio operata dai
Senesi perch^ II aveva tradlti, 161, 3-5.
1455 novembre 13 - Si principia a costruire 11 mon.
d. Suore d. Corpo di Cristo, 161, 6-7.
1455 - Donativo fatto dal signori a -Sante Bentlvoglio
con il consenso d. leg., 161, 8-12.
[1455 - t a Bologna Giovanni d'Anagni bolognese,
insigne teologo e arctdiacono di Boiogna] v.
'457 gennaio /7.
1455 dicembre 20 - Violento terremoto che reca motti
danni a Bologna e ai terrltorlo, 161, 35-30.
1456 - Elezione d. magistrati di Bologna secondo Tuso,
161, 31-33.
1456 febbraio 22 - t a Bologna Meichlorre da Mogiio
Gonfaloniere di Giustizio, 161, 33-3*.
1456 febbraio 23 - I Slgnori dl Bologna sborsano cen-
to lire per ie esequie d. pred., 161, 37-44.
1455 febbraio 24 - fe el. GonfaJoniere in luogo d. pred.
Pirro Malvezzl, 162, 1-3.
1456 giugno - Apparizione di una cometa, 162, 4-».
1456 giugno 22 - Prodigi a Firenze, 162, 10-13.
1456 - Vivono in questo tempo a Bologna Nicold Pe-
poii, Ghisiiardo Ghisilardi, Bartolomeo Lara-
bertini, Antonlo Grassi, Lodovico Albergati e
Lodovico Beccadeili famosissimi dottori, 162,
14-16.
1456 luglio 20 - Arrlvano a Bologna da Ferrara ven-
ticinque raonache per abitare nei mon. dl S.
Chiara o d. Corpo di Cristo, 162, 17-2».
1456 agosto 5 Gtovanni d'Angi6-Lorena concede ai
[A. 1456 agosto-1459 gcnnaioj INDICE CRONOLOGICO
831
figU di Gaspare Malvezzi d'inquartare nel loro
scudo l'arme di Lorena, 162, 30-35.
1456 - Calisto III crea Carlo Malvezzi conte d. Selva
con privilegi, 162, 36-37.
1456 - Grandi feste in Bologna per la vittoria ripor-
tata dal Crietiani contro i Turchi, 162, 38-«5.
1456 - In rlngraziamento d. pred. vittoria il pp. or-
dina in tutta la cristianita sl suoni l'Avemaria
dopo la nona di ogni giorno, 45-163, 1-5.
1456 agOStO 22 - In Bologna si comincia a suonare
l'Avemaria alle diciotto di ogni giorno, 163, 5-6.
1456 agosto 24 - Giungono notizie a Bologna di un
violento uragano di vento con gravi danni ab-
battutosi sul Fiorentino, 163, 7-U.
1456 - Apparecchi di feste sontuose a Bologna per il
matrimonio di Lodovico Malvezzi, 163, 15-16.
1456 ottobre 18-11 governatore Milanl parte dl Bo-
logna con il fratello per recarsi a Roma a pren-
dervi il cappello cardlnalizio, 163, 17-20.
1456 - Cambiamento dl residenza degli Eremitani in
Bologna, 163, 21-26.
1456 - t di pestilenza in Bologna Andrea Manzolinl
e Melchiorre Azzoguldi, 163, 27-29.
1456 dicembre 5 - Violento terremcto nel regno di
Napoli con infinitl danni e vittime, 163, 30-
164, 1-10.
1457 • Elezione d. magistrati nuovi di Bologna, 164,
11-12.
1457 gennaio 10 18 - .Si fanno a Bologna solennl
processioni per s:;ongiurare la pestilenza, 164,
13-2».
1457 [gennaio 17J - f a Bologna Giovanni d'Anagni
insigne teologo e arcidiacono di Bologna, 164,
30-38; cf. 143, 3-6; 161, 13-2«; [». t^SS, I4SS\-
1457 - Federico da Montefcltro e Glacomo Picclnino
condottierl d. re di Aragona muovono guerra
a Sigismondo Malatesta signore di Riminl, 164,
39-40.
1457 gennaio 20 - Ritorna da Roma a Bologna 11 go-
vernatore Milani, 164, 41-42.
1457 - t Gaspare |SighiceIli] insigne predicatore e vesc.
d'ImoIa e in suo luogo il pp. nomina Antonio
Volta, 165, 43-44.
1457 - E ucciso dal bargollo di Bologna il diciottenne
Matteo Canetoli che era In viaggio da Firenze
per Lucca, 164, 45-165, 1-3; t dl pestilenza a
Bologna Battista Sampieri e Gaspare Ringhlerl
d. Sedici Riformatorl, 163, 4-6.
1457-1462 - Sotto il dogato dt Pasquale Malipiero sl
diffonde l'arte d. stampa nel Veneto, 166, 3-6.
1458 - Elezlone d. magistrati nuovl dl Boiogna secondo
i'uso, 165, 7.
1458 gennaio 27 - Vanno ambasc. bolognesi al pp.
a causa di Giacomo Plcclnino che si temeva
venisse sul Bolognese, 165, 8-13.
1458 febbraio 7 - Tiberto Brandoiini giunge a Bolo-
gna, 165, 14-16.
1458 febbraio 8 - Sigismondo BrandoUnl figllo d.
pred. prende in moglie Antonia Bentlvogllo
figlia di Annibale, 165, 17-18; Tlberto parte per
Imola a sposarvi una figlla di Guldantonio
Manfredi, ls-30.
1458 febbraio 21 - II pred. dl nuovo passa di Bolo-
gna con la aposa, 21-22.
1458 febbraio 23 - II Brandolini ne rlparte con ia
nioglie e la nuora, 165, 33-24.
1458 - Terreraoto a Citt4 di Castelio e in Pugiia, 165,
25-26.
1458 giugno 2 - Nanni Savi, bandito di Cento dal
partito a lui avverso, vi rientra coi suoi senza
fare male ad alcuno, 165, 25-26; il Senato di
Bologna si adopra a pacificare i due partiti ma
l'accordo h rotto di nuovo, 36-38.
1458 giugno 25 - t Alfonso d'Aragona re di Napoli
lasciando i reami ereditarl al fratello Giovanni
e 11 regno di Napoli da lui conquistato al figliuol
suo naturale Ferdinando, 165, 39-42.
1458 luglio 20 - Si trovano in San Pietro di Roma
nella cappella di Santa Petronilla due casse
d'argento di moito vaiore con due corpi dentro,
165, 43-46.
1458 • Essendo il pp. gravemente infermo ii leg. dl
Bologna parte per Roma, 165, 46-49.
1458 - Vive in questo tempo Antonio Panormita bo-
lognese, grande erudito, 166, 1-3.
1458 agosto 6 - t Calisto III, 166, 7-9.
1458 agosto 10 - Si apprende in Bologna la t d. pred.
e che i Turchi si sono impadronitl d. Morea,
166, 9-13.
1458 agosto 19 - Elezione di Pio II al secolo Enea
Silvio Piccolomini, 166, 14-17.
1458 agosto 28 - II Senato di Bologna manda ambasr.
al nuovo pp. a fargli omaggio, 166, 18-21.
1458 novembre 12-1 pred. tornano a Bologna col
nuovo governatore Angelo Capranica, 166, 21-24.
1458 dicembre 24 - Gravc incendio In Bologna, 166,
25-27.
1458 - Cllma e raccolto dell'annata, 166, 28-35.
1459 - Elezione d. nuovi magistrati dl Bologna secondo
I'uso, 166, 36.
1459 gennaiO - Giacomo Paltroni torna a Bologna
dalla podesteria di Ferrar.-i fatto cav. aurato
da Borso d'Este, 166, 37-39.
1459 - Vive in questo tempo Pletro Magnani bolo-
gnese dottore di leggc, 166, 40.
1459 - Giovanni Fellcini cade In guai per avere pro-
messo denari al signore di Carpl e a Galeotto
Canetoli, e si rivolge per aiuto al suo amico
Virgilio Malvezzi, che glielo accorda, 166, 41-
167, 1-11.
1459 gennaio 23 - Glovanni Feiicini, avuto sicurti dal
Senato per opera d. Malvezzi, fc condotto dal
pred. at pod. per spiegargli il fatto, 167, 11-15;
^ condannato in trentamila lire, ma non per6,
secondo la fede, latciato libero, 15-16.
1459 gennaio 22 - II pp. parte di Roma per Mantova
ove aveva dato convegno alla crlitlaniti per
trattare d. modo di opporii al Turchl, 167, 35-40.
1459 gennaio - II Senato avvisato dal pp. che larebbe
patsato dl Bologna fa preparativi per riceverlo
con la sua corte ed elegge aII'uopo i Sel di
BalU, 167, 40-46; l pred. scrivono al duca dl
Milano che loro mandl aiutl temendo che 11
pp. non abbla in anlmo dl rimettere 1 Canetoll
in c. e inslgnorirsene, 46-168, 1-2; lo Sforia pro-
mette dl mandare a Bologna, totto colore dl
onorare il pp., buon nerbo di toldati con 11
figliuolo, 3-4.
832
INDICE CRONOLOGICO [AA.1459geniiaio.l460febbralol
1459 - Prorveditnenti presl per rallogglo e il mante-
nlmento degll ospltl, 168, S-30,
1439 febbraio 19 • Giorannl Feliclnl Indebitamente
trattenuto prlglone h dal Malvezzi e dai suoi
tratto a forza di carcere, 167, 16-19; d. ctie II
Senato porta lagnanza al gorernatore, 19-21 ; II
Malvezzi *i dlfende energicaniente c ottiene clie
ii Fellcini, prcsentatosi ai governatore, ne vada
llbero, 31-33.
1459 - Santc Bentiroglio idegnato contro il Malvezzi
dl queato, per dargli oinbra fa renire a Bolo-
gna Galeazzo e Guldo Pepoli ancora fanciulli,
e li fa nominare contl, 167, 24-3«.
1459 aprile l - Gianfrancesco Poetl h fatto car. au-
rato dai governatore di Bologna nella chiesa
di San Domenico, 168, 31-2S.
1459 aprile - Inrasione di rughe nei territorio di Bo-
iogna clie dtvorano i pampini, 168, 36-28.
1459 aprile 9-11 Senato di Bologna manda Lodorico
Caccialupi e Crlstoforo Caccianemici a incon-
trare Galcazzo Maria Sforza clie renira a Bo-
logna con caralH e fanti, 168, 39-34.
1459 aprile - Accoglienze fatte ai pred. nel territorio
e in c, 168, 34-47; suo seguito, 48-169, 1-24; ie
squadre d. caralll e fanti da lui condotte ai-
ioggiano nel territorio, 2S-26; aono conscgnate
a Galeazzo Maria due porte d, c, 26.
1459 aprile 14 - II pred. ra a FJrenze incontro al pp.,
169, 27-30,
1459 aprile 17 - f in Bologna Azzo da Quarto, uno
d, Sedici, 169, 31-33,
1459 aprile 23 - li pp. parte di Siena, 169, 33.
1459 apriie 25 - II pp. arrira a Firenze, 169, 33-34,
1459 maggio 1 - II Senato di Bologna manda Achille
Malvezzi, Giacomo Orai, Lodovico Caccialupi
e Pletro Magnani a Flrenze a fare seguito al
pred., 169, 37-40.
1459 maggio 5 - Pio 11 lascia Firenze incamminato a
Boiogna, 169, 41.
1459 maggio 6 - 11 conte Galeazzo Maria Sforza pre-
cede ii pp. a Bologna e ri entra ricevuto con
grandissima pompa e onore, 169, 42-43.
1459 maggio 7 - Arriva a Bologna 11 card. Bessarione,
169, 44-43.
1459 maggio 8 - li pp. glunge a Lojano dove crea car.
aurato Giovanni Pasi cap. d. montagna che lo
arera splendidamente trattato, 169, 46; 170, 1;
la sera va a cena a Pianoro, 1.
1459 maggio 8 - Sante Bentiroglio conrita Galeazzo
Maria Sforza e il suo seguito e Virgilio Mal-
rezzl oflfre la sera ai pred. una cena sontuosa,
170, 2-3.
1459 maggio 9-11 Reggimento di Bologna ra Incontro
a Pio II a Pianoro e lo conduce a pranzo ai
Croeiall, 170, 4-6; alla nera il pp, entra in c.
con grandissima pompa e dagii Anziani gliene
sono presentate ie chlavi e offerta ia signoria,
6-10; giunto il pp. Innanzi aiia casa dl Gia-
como Ingrati lo fa car, e gli cambia il cognome
dl Ingrati in Grati, 10-13,
1459 maggio 11 - Tutti i magistrati e nobiii vanno
a fare rlrerenza a Pio II, 170, 31-33; Bornio da
Sala incarlcato di fare I'orazione a nome d. c.
pronuncia un discorso contro ii Reggimento
che accuta di mal gorerno pregondo il pp. a
prorvederri, 33-3S; i lodato dai pred,, 36-17, che
■eco io conduce a Ferrara, 31-40; ma h preso In
odio e punito dal Rettori che gll tolgono tutti
gii ufficl, 40-41.
1459 maggio 13 - 11 pp. canta la messa in San Pe-
tronio e dk ai conrenuti 1'apottolica t>enedi-
zione, 170, 22-2S.
*1459 maggio - Sono presentati dal Senato dl Bologna
doni al pp., ai card. e allo Sforza, 170, 36-32.
*1459 maggio - II Senato fa correre un palio, 171,
34-36.
*1459 maggio - Galeazzo Marla Sforza £a car. aurato
Giacomo dal Lino, 170, 33.
1459 maggio 15 - Nasce Ercole Bentiroglio figlio di
Sante e di Glnerra, 171, 37-3«.
1459 maggio 15 - f a Bologna Fliippo Bargeiilni d.
Scdlci, 171, 39-40.
1459 maggio 16 - li pp. parte di Bologna per Ferrara
con tutta la sua corte, 171, 41-44; anche parte
Galeazzo Sforza con tutti i suoi loldatl, 46-47,
1459 maggio 27 - Plo II entra in Mantora, 171, *4-4S.
1459 luglio 12 - Torna 11 resc. a Bologna da Cento,
172, 3-4.
1459 agosto 31 - t a Bologna Lodorico Mareicotti
d. Sedici, 172, S-15.
1459 - A richiesta d. pp. il Senato di Bologna manda
suol ambasc. a Mantora, 172, 16-11.
1459 - Col contenso d. leg. di Bologua e d, magittratl,
Sante Bentiroglio compra le case gia di Andrea
Avogli per fabbricarvi il suo pal., 172, 19-21.
1459 - Si eleggono i successori d. Sedici defunti, 172,
22-36; su propoata di Sanfe Bentivoglio tono
el. sette Signori soprannumerari per orviare in
caso di t a nuove eiezionl, 27-33.
1459 - t li Bologna Fillppo da Milano ecceilente rae-
dico, 172, 34-3S.
1460 - SI creano i magistrati nuori di Bologna secondo
l*uso d. c, ailMnfuori d. Gonfaioniere di Giu-
stizia che rlene el, a piaclmento d. Sedlci, 172,
36-43.
1460 gennaio 10 - II Senato, terminato ii congreiso
in Mantora, manda ambasc. al pp, a inritarlo
a passare di Boiogna, 172, 44-173, 1-5, ma in-
tanto prorrede la c. di armatl, 9-10.
1460 genaaio 22 - Pio II giunge a porta Goliiera ed
i condotto con solenne pompa in c, 173, 6-9.
1460 gennaio - Vire in questo tempo fra Lodorico
da Bologna d. Minorl, letterato insigne, 173,
11-14.
1460 gennaio 23 - Pio II radunati i Sedid si congeda
raccomandando ioro la pace e quiete di Boiogna
e dolendosi d, loro diffidenza a suo riguardo ;
li esorta a essere buoni figiiuoli d. Chiesa, 173,
lS-28 ; II pred. parte per Pianoro, 28-29.
1460 gennaio 24 - Pio II s'incammina per Firenze a
Siena, 173, 29-30.
1460 gennaio-settembre - Plo 11 il trattlene a Siena,
173, 30.
1460 febbraio 1 - Sante Bentiroglio comincia a fare
abbattere le case che arera comprato in ria Ca-
stagnoli per farri fabbrlcare il suo pal. arendo
gii mandato a Firenze per rarchitetto Pago o
Pagno, 173, 31-34.
[AA. 1460 marzo-1462]
INDICE CRONOLOGICO
833
h
1460 marzo - II pp. ordina una decima straordinaria
per la guerra contro 11 Turco, che pol non h
fatta, 173, 43-174, 1-4.
1460 marzo 5 - Sl cominciano a cavare 1 fondamenti
d. pal. d. Bentivoglio d. quale il Pago aveva
gia fatta pianta e modello, 173, 3«-35.
♦1460 marzo 5 - Pio II crea cinque card. tra i quali
Angelo Capranica leg. di Bologna, 174, 5-6.
1460 marzo 7 - Giunge a Bologna la nuova d. pred.
elezione e se ne fa gran festa, 174, 6-7.
1460 marzo 12 - Sante Bentivoglio pone la prima
pietra d. suo pal., 173, 37-41.
1460 marzo 17 • II Capranlca parte per Siena ove
era il pp. accompagnato da ambasc. di Bolo-
gna, 174, 8-11.
1460 aprile 10-11 Capranlca avuto ii cappello torna
a Bologna, 174, U-12.
1460 - Si pubblica in Bologna dalla Ringhiera l'indul-
genza plenaria concessa dal pp. alla Cliiesa dl
Santa Maria d. Monte per l'Assunta, 174, 13-lS.
1460 luglio 3 - Ecclissi di luna, 174, 16-17,
1460 luglio 15 - Federigo imp. concede ai figli di Ga-
spare Malvezzi !I titolo di conti palatinl e ba-
roni d. sacro impero con molti privilegi, 174,
18-21.
1460 - NicoI6 daIl'Arca compie il sarcofago di San
* Domenico in Bologna gl4 cominciato da Ni-
coI6 Pisano, 174, 23-25.
1460 luglio 18 - Ecclissi di sole, 174, 26-27.
1460 agosto 23 - Lodovico Malvezzi, licenziato dai
Veneziani, attende nel territorio Bolognese la
conferma d. condotta d. pp., 174, 28-33.
1460 settembre - II Malvezzi ottenuta la pred. con-
dotta ha la custodla d. Marca e d. Romagna,
ove si reca e ove muore guerra a Siglsmondo
Malatesta con moita fortuna, 174, 33-35; cf. 31.
1460 settembre 10-11 pp. da Siena torna a Roma,
173, 30.
1460 novembre 18 - Angelo Capranica parte per Roma
chiamatovi dal pp., 174, 37-39.
1460 dicembre 11 - Lodovlco Malvezzi saccheggia
Fano e con ricca preda torna a lesl, 174, 40-42.
Clima dell'annata, 174, 43.
Elezione d. niagistrati nuovi di Bologna secondo
Tuso, 174, 44.
1461 - Giacomo Bartolomei h decapitato in Bologna
perchfe aveva complottato di avvelenare Sante
Bentivoglio 174, 45-47.
1461 - RibelUone dl Cento e d. Pieve a Bologna,
174, 48.
1461 maggio 1 - II Senato di Bologna con pubblico
bando isola gli abitantl, e da loro tempo ventl-
cinque giorni per ravvedersi, 174, 43; 175, 1-5.
1461 - Ricorso d. Centesl al vesc, che nuUa risponde;
e al duca di Ferrara, che ioro manda aiuti, 175,
6-10; h rimesso Tarbitrato d. contesa al duca
di Mllano che sentenzia in favore di Bologna,
13-14; ma i Centesi e 11 vesc. rlfiutano di sot-
tostare al suo gludizio, 14-15.
1461 giugno - Torna a Bologna da Roma il leg., 175,
16-17.
1461 giugno 22 - Eccllssi di luna, 175, 18-1».
1461 giugno 29 - I fratelli Dozza, beccai, uccldono Fran-
cesco Tibaldo dalle Ruote nella Mascarella e
1460
1461
uno di essi ferisce il Gonfaloniere Andrea Ben-
tivoglio accorso al rumore, 175, 20-24; i col-
pevoli sono condannati al bando, e i ioro benl
dlstrutti, 24-28.
1461 luglio 2 - Fiera battaglia a Castelleone tra Lodo-
vico Malvezzi per la Chiesa e Sigismondo Ma-
latesta, 175, 29-43; la vittoria resta al Malate-
sta per la indisciplinatezza d. cap. d. Chiesa,
43-49.
1461 luglio 19 - II Malatesta s'incammina In Abruzzo
per aiutare Glacomo Piccinino, mn mentre h
per via sapuco che il pp. mandava genti nella
Marca torna indietro a difendere 11 suo stato,
175, 50; 176, 1-3.
1461 luglio 20 - t Carlo VII re di Francia e gii suc-
cede 11 Delfino Luigi XI, 176, 6-7.
1461 agosto 3 - Tali nuove giungono a Bologna a
Sante Bentivoglio per lettere di Francesco
Sforza, 176, 4-5.
1461 agosto 14 - Francesco dal Borghetto, lervo dl
Petronio Papazzoni, lo assassina per derubarlo,
176, 8-17; in seguito uccide la serva e la mo-
glie delPassassinato e ferisce una bamblna d.
pred. lasclandola per morta, 17-25; impadroni-
tosi di molti valori fugge, 35-30; ma scoperto
il delitto e inseguito, raggiunto e preso, 30-
177, 1-30; h squartato dopo varl tormenti, 20-26.
1461 ottobre 4 - Si glostra in Bologna 11 pallo di
San Petronio, 177, 27-28.
1461 ottobre 23 - Passa di Bologna il card. Bessa-
rione dl ritorno dalla Germania, 177, 39-30.
1461 ottobre 25 - II pred. h visitato dal leg., dagli
Anziani e da molti nobili, 177. 31-32; dopo 11
veapro arma cav. ai Serri Michele Gozzadinl,
32-34.
1461 novembre 4-11 card. Betsarlone parte di Bo-
logna per la Romagna diretto a Roma, 177,
35-36.
1461 novembre 5-11 leg. parte per Roma ove il pp.
aveva convocato tuttl i card., arcivesc. e yesc.,
177, 37-38.
1461 novembre - Slglsmondo Malatesta e Astorre Man-
fredi sono dal pp. scomunicatl in San Pietro
perche dlsobbedienti alla Chlesa e perchi non
ie pagavano 11 censo, 177, 40-42.
1461 novembre 20-22 - 6 dl passaggio a Bologna la
regina di Cipro diretta al duca di Saroia, 177,
39-50.
1461 novembre 25 - II leg. torna a Bologna da Roma,
177, 39.
1461 dicembre 10 - Glungono notizie a Bologna di
gravi terremoti nell'Aquilano, 177, 50-178, l-J.
1461 dicembre - I Venezianl sono tconfitti dai Tur-
chi in Morea, 178, S-7.
1461 dicembre 4 tempora - II pp. elegge cinque card.
tra cui Francesco Gonzaga, 178, S-9.
1461 ■ t a Bologna suor Giovanna Borselii o dcgli
Albertuccl, 178, 11-13.
1461 - Raccolto deirannata, 178, 10.
1462 - Si creano i maglstrati nuovi di Bologna tecondo
l'uso, 178, 13; nuovi provvedimentl rlguardantl
la elezione agU ufBci per rlcararne una tomma
dl ventimlla llre da pretentare al duca dl Ml-
lano, 178, 13-33.
T. XXXm, p. X — 53-
834
INDICE CRONOLOGICO
(AA. 1463-1464 febbraio]
1462 - Lodorlco MalTe»! termlnata la condotta coo
la Chlesa tl unlsce a Matteo da Capua e si
Impadronitce col pred. di buona parte del-
l'Abruzzo, 178, 24-26.
1462 gennaio - Freddo Intenso, 178, 27-29.
1462 febbraio - Si manlfestano per il gran freddo Tarte
malattle, 178, 30-31.
1462 febbraio 24-25 - Pasaano di Bologna due card.
francest direttl at pp., 178, 32-35; al quale por-
tano l'obbedienza di tutta la Francla da parte
di Lulgt Xr, 35-36.
1462 marzo 10 - Passa di Bologna 11 neo card. Fran-
cesco Gonzaga diretto a Roma, 178, 3?-41.
1462 marzo - Vi sono a Roma, rara cosa, pii^ di trenta
cardinati, 178, 4}-«3.
1462 marzo 23 - Giungono a Bologna novelle di vit-
torle riportate dai Cristiani contro 1 Turclii,
178, 44-46.
1462 aprile 1 - Passa di Bologna lo spodestato prin-
clpe di Morea diretto a Roma a chiedere al
pp. soccorso contro il Turco, 178, 47-4».
1462 aprile 22 - 11 duca Sforza fa Incarcerare il suo
cap. Tiberto Brandolini perchb voleva lasciare
la tua condotta, 179, 1-3.
1462 • II pp. canonlzza Santa Caterina da Siena e ne
stabittsce la festa alla prima domenlca di mag-
gio, 179, 4-7.
1462 maggio 5 - t a Venezia 11 doge Malipiero e gli
sucoede Cristoforo Moro, 179, 13-14.
1462 maggio 18 - Ferdinando re di Napoii assolda
Lodovico Malvezzi, 179, 8-11.
1462 maggio 22 ■ Vlane a Bologna da Venezia un
messo con l'annunzio d. f d. doge c dell'ele-
zione d. nuovo, 179, 12-13.
1462 giugno 4-11 Senato di Bologna fa incominciare
a cuoprire 1'Avesa, 179, 18-20.
1462 giugno 20 - Un messo di Glacomo Picclnino, che
era in I'uglia e aveva bisogno di gente, ottiene
dal marchese Borso d'Este una grossa somma
di danaro con la quale assolda il conte Fran-
cesco d. Mirandola, 179, 21-24.
1462 giugno - II pred. Francesco va a Rimlni da Si-
gismondo Malatesta, 179, 24-23.
1462 lugtio 14 - Entrambi i pred. si rerano nella Mar-
ca per muovere in soccorso d. Piccinino in Pu-
glia, 179, 26-28, ma impeditine al Tronto dal
Malvezzi e da Matteo da Capua tornano in-
dietro e pongono II campo a Sinigaglia, 179,
28-31.
1462 agosto 13 - Sinigagiia si rende al Malatesta che
munitala torna nelle sue terre, 179, 32-34, ma
sorpreso per via da Federico da Montefeltro fe
inseguito sino alle porte di Mondolfo, molti d.
suol sono presi, fra gll altri Francesco delta
Mirandola, 35-38.
1462 - Uomenico Matatesta vende Cesena ai Venezianl,
179, 40; dispiacendo ci6 a tutti i Signori d'Ita-
lia fa col fratelto nuovo accordo stabitendo che
alla loro morte le due citti di Cesena e Ri-
mini tornino alla Chiesa, 40-44.
1462 agosto 13 - Astorre Manfredi sl irapadronlsce
una notte d. torre di Monte Battaglia di suo
nipote Taddeo, 179, 45-46.
1462 agosto 21-23 - Filippo [Calandrini] vesc. di Bo-
logna (1 interpone netle differenze tra Cento e
Bologna e riesce a metterll d'accordo, 179, 47-
180, 1-3.
1462 ottobre 1 -t • Bologna Sante Bentlvogllo, 180,
4-5; ct 44; • LXVI, 46-48,.
1462 ottobre 2 - Solenni funeraii al pred., 180, S-8;
cf, 44; «LXVI, 48-53 „.
1462 Ottobre 2 - Si finlsce il tetto • San Petronlo
dalla parte d. dazio, 180, U-15; * LXVII, 3-5,.
1462 ottobre 8 - Solenni etequle a Sante Bentivogllo
nelfottavario d. tua f, 180. 16-18; i teppelllto
in San Giacomo neiia cappella Bentivogllo,
18-1»; cf. 7; «LXVir, 6-11 „.
1462 Ottobre 12 - Giacomo Ingrati poi d. Grati e Vir-
gilio Malvezzi vanno ambasc. a Faenza e Imola
e ottengono che sia rimesso al pp. 1'arbltrato
d. difTerenze tra Astorre Manfredt e suo ntpote,
180, 20-23.
1462 novembre 1 - Giovanni II Bentlvoglio i creato
Gonfalonlere di Giustizia a solo venti anni, con-
tro ogni costume, 180, 24-46; * LXVII, 12-15 „;
Anzianl datigli per compagni, 180, 46-181, 1 ; ce-
rlmonie d. sua entrata in Pal., l-ll ; crea cav. Do-
menico e Giacomo Garganelll 11-15; * LXVII,
12-18 ,.
1462 - II Senato di Botogna fa pulire e riattare le
fogne d. c, 181, 16-182, 1-4.
1462 - Da uno di Castro sono scoperte le miniere d'al-
lume a Tolfa, 182, 5-7.
1462 - Cllma temperato, 182, 8-11.
1463 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
l'uso, 182, 13; Candido Buontempi fe pod., 13^14;
«LXVI, 4-6 „.
1463 marzo 8 - f a Bologna Suor Caterina Negri o
Vigri e vien sepolta aU'aperto nel sacrato d.
mon., 182, 15-17; « LXVI, 7-11 „.
1463 marzo 27 - La pred. k dissepolta, perche dalla
fossa usciva un grato profumo; e trovata in-
tatta come appena fosse morta, 182, 17-1»;
" LXVI, 11-15 „; h tenuta esposta sei giorni e
qulndi nuovamcnte seppellita, ma in Chiesa,
182, l»-22, «LXVI, 16-20,.
1463 aprile 12 - Inondazione deIl'Avesa, 182, 24-26;
" LXVI, 22-26 ,.
1463 giugno 20 - Giovanni Malvezzi el. cap. d. mon-
tagna di Bologna dalla parte di Roncastaldo,
182, 27-28; "LXVI, 27-2»,.
1463 luglio 18 - Passa di Bologna il card. Bessarione
in via per Venezia, ove andava per trattare dl
un'azIone contro i Turchi che facevano strage
a Ragusa, 182, 29-31; " LXVI, 30-35,.
1463 luglio 19 - 11 Bessartone parte lasciando a Bo-
logna molti d. seguito, 182, 30-31.
1463 lugtio 31 - Grande tempesta nel territorio Bo-
lognese con gravi danni alle viti, 182, 32-36;
" LXVI, 37-45 „.
1464 - Elezione d. magistratl nuovi di Bologna secondo
l'uso, 182, 37.
1464 gennaio 14 - Nevicata abbondantissima In Bo-
logna, 182, 38-41.
1464 gennaio 26 - II Senato di Bologna manda Paolo
Volta e Virgllio Malvezzl ambasc. ai duca dl
Milano, 182, 42-43.
1464 febbraio 11 - Altra nevicata abbondantltsima.
F[AA, 1464-1465 luglio]
INDICE CRONOLOGICO
835
anche nel terrltorio verso la Romagna, che
causa grari danni, 182, 44-48.
1464 - II pp. Pio 11 impone una decima al clero e ai
luoghi a lui soggetti per un'impresa contro 1
Turchi, 183, 1-8.
i 1464 marzo 16 - Giacomo Luparl va ambasc. d. Bo-
lognesi a Venezia e ottiene le due galere che
domandava per la pred. impresa, 183, 9-10.
1464 aprile - 11 Senato di Bologna elegge cap. d. due
galee pred. Giacomo Grati e Achille Malvezzi,
183, 11-12.
1464 aprile 8 - Anselmo Paselli e ucciso in Bologna
p3r mandato di Lodovico Crescenzl dal Poggio
da Silvestro dalla Vezza, 183, 14-17; U Crescenzi
e privato d. magistrato e bandito, 17-18; a Sil-
vestro oltre il bando & posta una taglla, 18-19.
1464 aprile 12 - Glacomo Grati e AchlUe Malvezzi
si recano a Venezia per preparare le due galee
e in capo a venti giorni tornano a Bologna,
183, 12-13.
1464 aprile 20 - II pred. Silvestro dalla Vezza e ucciso
al Finale, 183, 19-20.
1464 maggio 2 - Giovanni II Bentivogllo sposa con
grandi feste Ginevra Sforza vedova di Sante
Bentivoglio, 183, 21-25.
1464 maggio 15 - Partono per Milano i rappresen-
tanti d. Malvezzi incaricati di accompagnare a
Bologna Camllla Sforza sposa di Giulio Mal-
vezzi, 183, 26-32.
1464 maggio 20-1 pred. gentiluominl arrivano a Mi-
lano ricevuti con grande onore dal duca, 1S3,
32-33.
1464 maggio 21-1 pred. danno 1'anello alla sposa a
nome di Giulio Malvezzi, 183, 33-34.
1464 maggio 27-1 pred. partono con la sposa per
Bologna, 183, 34-35; arrivo di essa e apparecchi
fatti per riceverla, 36-184, 1-4,
1464 maggio 29 - Giostra avanti al pal. Malvezzi,
184, 5-7.
1464 giugno 23 - Arriva a Bologna Giacomo Piccl-
nino con fanti e cavalli diretto a Milano a spo-
sarvi Druslana Sforza, 185, 6-15.
|i 1464 giugao 24 - II pred. ne parte, 184, 16; suo itine-
rario nel territorio provveduto d. necessario
dal Senato dl Bologna, 185, 16-20.
1464 luglio 18 - Pio II va ad Ancona per l'impresa
contro i Turchi, 185, 21-23, e Ivi si raccolgono
1 Veneziani e gli altri aderenti all'impresa, 23-
24; frattanto il pp. vi si ammala, 24-25, ed fc su-
bito visitato dal leg. di Bologna, 25-26.
1464 agosto 2 - f Cosimo de' Medici a Firenze, 185,
27-29.
1464 agosto 8 - Parte da Bologna Achille Malvezzi
con molto seguito per prendere parte all'im-
presa contro i Turchl ; cerlmonle precedenti la
sua partenza, 185, 30-45.
1464 agosto 10-11 - Allo stesso scopo e con le stesse
ceriraonie parte dl Bologna anche Giacomo
Grati con molti compagnl, 185, 46-186, 1-9.
1464 agosto 14 - t Plo II ad Ancona, 186, 12-13.
1464 agosto 17 - I card. trasportano il corpo d. pp.
a Roma e lo seppelliscono in San PJetro, 186,
13-15; cf. 22-23.
1464 agosto - L'lrapresa contro 1 Turchl va In fumo
e ognuno torna alle sue case, 186, 16-17, 19; 1
card. si limitano a mundare denaro al re d'Un-
gheria perchfc tenga in freno gli infedeli, 17-18.
1464 - Provvedimenti riguardanti la moneta in Bolo-
gna, 186, 24-25.
1464 agosto 28 - Passa di Bologna TrlsUno Sforxa,
186, 26-28.
1464 agosto 29 - II pred. ne riparte, 186, 28-29.
1464 agosto 30 - Elezione di Paolo II al secolo Pietro
Barbo veneziano, 186, 30-31.
1464 settembre 2 - Glunge a Bologna nuova d. ele-
zione d. pp., 186, 31-32.
1464 settembre 12 - Glacomo Grati infermo si fa tra-
sportare a Bologna, 186, 20-21.
1464 settembre 16 - II Senato manda Crlstoforo Cac-
cianemici e Giovanni Guidotti al nuovo pp.
a rallegrarsi d. sua elez., 186, 33-35.
1464 novembre 6 - Passano di Bologna gli ambasc.
veneziani al nuovo pp., 186, 36-39.
1464 - Per opera di Glorgio Paselli, bolognese, pod. di
Genova, si rlannodano le antiche amichevoll
relazionl tra Genova e Bologna gi4 interrotte
da scambievoH rappresaglie, 186, 40-187, I-2.
1464 - Gli Anziani di Bologna fanno mettere una c«-
tena alla Rlnghiera per legarvi i bcstemmiatorl,
18, 73-5.
1464 dicembre 17 - Grande nevlcata in Bologna, 187,6.
1464 - E ampliata la chiesa di San Petronio di Bolo-
gna per opera d. soprastanti Glovannl Gul-
dotti, Glovannl Bianclietti e Bartolomeo Co-
spi, 187, 7-10.
1464 - Clima delPannata e malattle, 187, Il-I».
1465 - Elezione d. magistratl nuovi di Bologna, 187, 17.
1465 gennaio 23 - .Scossa di terremoto in Bologna,
187, 18-19.
1465 febbraio 5 - Torna a Bologna II Icg. che con-
ferma al Senato quello che glk i suol ambasc.
a Roma gli avevano scritto; ciofc volere II pp.
II Ilbero dominlo d. cltti, 187, 20-24.
1465 marzo 23 - Paolo Volta e Giacomo MarsIIi, nuo-
vi ambasc. d. Senato dl Bologna al pp. per dl-
stoglierlo dai suol propositl, partono per Roma,
187, 35-36.
1465 aprile 25 - Passa di Bologna 11 prlnclpe Fede-
rigo dl Napoli in vla per Milano a prendervl
con splendldo seguito Ippollta Marla Sforsa
sposa d. fratello Alfonso, 187, 37-188, 1-2.
1465 aprile 27 - II pred. principe ne parte, 188, 3-4.
*I465 maggio - Ripassa da Bologna Federlgo dl Napoli
con la sposa di Alfonso, in onore d. quali GIo-
vanni Bentivoglio fa correre un palio, 188, 5-14.
1465 maggio 19 - La sposa con Federigo e il segulto
parte dl Bologna e va a Flrenze, 188, 15-16.
1465 maggio 29 - t H patriarca d'AquIleia, 188, 17-19.
1465 maggio 31 - Gravc tempesta nel terrltorio dl Bo-
logna, 185, 20-32.
1465 glugno - Intrlghl di Francesco Sforxa contro Gla-
como Plcclnino, suo genero, 188, 23-27.
1465 giugno 24 - II pred. h Imprlgionato dal re di Na-
poli con U figllo Francesco e II cancelllere conte
Broccardo e pochl giornl dopo t senza sl sappia
dl che, 188, 37-31.
146S luglio 11 - Glungooo queste nuove a Botogna,
188, 12.
836
INDICE CRONOLOGICO (AA. 1465 lugIio-1467 aprilej
1465 luglio-agosto - II princlpe Federlgo dl Napoll, 1466
udlto 11 caso d. Picclnino, sl ferma a Slena con
ia sposa di Aifonso per intendere come itarano
ie cose; aila fine di agosto giunge a Napoli, 1466
188, 33-35.
1463 luglio 2 - Gloranni ir Bentirogllo st reca a Ml- 1466
lano a risitarri Francesco Sforza suo parente,
188, 36-47, dal quale ricere grandl accogiienze,
48-189, 1-2. 1466
1465 agosto 20 - f a Bologna Giacomo Marsiii, 189, s-8.
1465 agosto 30 - li Bentivoglio parte di Milano, 189, 3-4. 1466
1465 settembre 20 - Ecclissi di aole, 189, 9-10. 1466
1465 Ottobre 14 - Passano di Bologna i signori clie
arevano accompagnato Ippoiita Sforza a Na-
poli, 189, 15-16. 1466
1465 Ottobre 17 - Passa di Boiogna Drusiana Sforza
redova dl Glacomo Plcclnino, 189, ll-U.
1465 ottobre 3l-novembre 2 - Glungono a Bologna
i figiluoii d. duca di Mllano, clie arevano accom-
pagnato a Napoil Ippolita, 189, 17-19.
1465 novembre 17-11 ieg. accompagnato da ambasc.
d. Senato parte di Bologna per Roma a par-
lare coi pp., 189, 20-24. 1466
1465 - t Domenico Malatesta signore di Cesena, 189, 25.
1465 dicembre 6 - 11 campo d. Cliiesa passa aopra Ce-
sena clie si rende, 189, 25-26. 1466
1465 dicembre 7 - L'arcirescovo di Patrasso entra
qual gorernatorc in Cesena, 189, 26-27.
1465 - Sono tolte in Bologna le cresclmonie, 189, 28-29. 1466
1465 ■ Ciiraa e raccoitl dell'annata, 189, 30-36.
1466 - I magistratl di Boiogna sono el. per imbusso- 1466
lazione, 189, 37.
1466 gennaio-giugno - Francesco Sanguigni di Roma 1466
pod. di Bologna, 189, 38.
1466 - 11 pp. consente con ii ieg. e gli ambasc. di Bo-
logna clie nlente sia mutato nel gorerno d. c. 1466
e firma i capitoii in questo senso, 189, 40-42;
frattanto il Senato erasi procurato l'aiuto di
Francesco Sf orza clie arera fatto appareccliiare
da suo figlio Tristano molte bande di caraill 1466
da condurre a Bologna, 42-190, 1-3, il che non
fu ultlma causa dell'animo conoiiiante d. pp.,
3-5; Paolo II nei capitoii farorisce Glovanni 1466
Bentivoglio clie crea capo d. Senato con di-
ritto a doppio roto, con ii segreto scopo di fiire 1467
nascere gelosia contro il pred., e mercfe le in-
testine discordie avere Bologna pl6 facilmente 1467
a sua voglia, 6-14, nei che s'inganna, 14-16.
1466 gennaio 31 - Toma a Boiogna l'amba8c. Gui- 1467
dottl con i pred. capitoii, 190, 17-19.
1466 febbraio 1 - II Senato di Boiogna pubbilca dalla
Ringhiera l'accordo con ii pp., 190, 20-21.
1466 febbraio 1 - Giunge a Bologna Trlstano Sforza 1467
con cinquecento cavalli, 190, 24-26.
*1466 febbraio - Arrivano notizie a Bologna d. grare 1467
terremoto che arera disertato la Puglia, 190,
27-33.
1466 marzo 2 - t a Bologna non senza sospetto dl 1467
releno Giacomo dai Lino d. Sedici; soprannu-
mero, 190, 34-36. 1467
1466 marzo 8 - t a Milano Francesco Sforza aii'lm-
prorriso, 190, 37-38; la sua redora conrocato il
Consiglio raccomanda dl non fare tumulto e pro-
dama la successione dl Galeazzo Marla, 3t-4l.
marzo 13 - Aila nuora d. t d. padre, Trlstano
Sforza parte per Mliano con t suoi soldatl, 190,
41-45.
marzo 20 - Galeazzo Marla Sforza torna da Lione
a Mliano a prenderne la signoria, 190, 44-45.
marzo 21 - Nicol6 Poetl h mandato dal Bolo-
gnesi ambasc. a Galeazzo Maria Sforza per i
conveneroll, 190, 45-49.
marzo 23 - Alessandro Sforza passa di Boiogna
diretto a Miiano, 191, 1-3.
marzo 29 - Nicoi6 Poeti torna da Miiano, 191, 4.
giugno 4 - II Senato di Boiogna prira d. magi-
strato il Gonfaloniere Amorone Guldotti che
avera ofTeso il Senato e lo bandisce, 191, 5-6.
giugno 8 - Angeio Capranica ieggc a Boiogna
In Senato i capitoii concordati con il pp. ne!
quaii h importante la riforraa d. Senato stesso
limitato a ventun raerabri ei. a rita con diritto
di successione ai ioro primogenitl, 191, 7-14,
e con il privilegio, gi& notato, per Glorannl
Bentirogllo, 15-18; costituzione d. Senato, 18-20,
24-34.
giugno 13 - Girolamo Ranuzzi h el. d. Senato di
Bologna in luogo d. t Giacorao dal Lino, 191,
20-23.
giugno 29-settembre 15 - Passano dal terrltorio
boiognese le gcntl d*arme che 11 duca dl MUano
areva nei regno dl Napoli, 191, 42-45.
lugiio-dicembre - Luchino Negri di Savona pod.
e cap. di Bologna, 189, 38-39.
luglio 1 - Comincia a funzionare ii Senato nella
nuova forma deterrainata dal pp., 191, 35-38.
agosto 28 - Congiura contro Plero de' Medici,
ordita in Firenze da Luca Pitti, Diotisalvi Ne-
roni, Nicol6 Soderini e aitri, 191, 46-192, 1-8.
Settembre 2 - Giorannt Bentivoglio arutone sen-
tore avvisa ii Medici a cui manda larghi aiuti,
192, 9-11; la congiura i srentata e 1 colperoil
banditi, 11-20.
novembre 5-1467 gennaio 6 - Don Gloranni
da Vienna h imprigionato in Bologna dai ri-
cario d. resc. per malefici, 192, 21-24.
dicembre 31 - t a Boiogna Giacomo Grati se-
natore, 192, 25-29.
- Elez. d. maglstratl di Boiogna per imbussola-
zione secondo i! consueto, 192, 30.
gennaio - Nicol6 Aldrovandi succede in Senato
a Giacorao Grati, 192, 31-32.
gennaio 26 - Sforzino Sforza naturale dl Fran-
cesco fugge dal fratello e va a Correggio e poi
nel Bresciano al soldo di Bartolomeo Coiieoni,
192, 33-35.
- Giorannl Mairezzi fe el. rlcario di Galiiera, 192,
36-37.
febbraio - Alessandro Sforza signore di Pesaro
prende soldo dalia Signoria di Venezia, 192,
38-39.
marzo 8 - Torna a Boiogna Paolo Volta ambasc.
ai pp., 197, 47-48.
aprile 11 - Mariano Bargeliinl 4 ferito mortal-
raente dal fratello Stefano in compliciti con
altri, 192, 40-43; 1 colpevoli sono puniti coi ban-
do e ia confisca d. beni, ed h ioro posta addosso
una taglia, 43-45.
[A. 1467 aprile.1467 dicembre] INDICE CRONOLOGICO
837
1467 aprile 28 - II pred. Mariano f lasciando erede
d. suo Gioranni Bentivoglio, 192, 45-45.
1467 - I fuorusciti Fiorentini persuadono i Veneziani
ad aiutarli contro i Medici per rlentrare in Fi-
renze e ne ottengono Bartolomeo Colleoni con
molti cap. e grosso esercito. 192, 47-193, 1-21;
alla lor volta i Fiorentini, Bolognesi e gli altri
alleati d. Lega pred., non sapendo quello clie po-
tevano aspettarsi, conducono ai loro stipendi
Federigo di Montefeltro che rompe le ostilita
con il CoUeoni dannegglando il Faentino, 2J-29.
1467 maggio 3 - II Monfefeltro va a Solarolo, 193, 29-30.
1467 maggio 13-11 pred. giunge aCastelSan Pietro,
193, 31.
1467 maggio 14 - II pred. giunge allTdice, 193, 31-32.
1467 maggio 17 - Alessandro Sforza con il figlio Co-
stanzo pone Tassedio a Imola, 193, 33-34.
1467 maggio 20 - Anclie il duca Galeazzo Maria Sforza
scende in campo contro il Colleoni e arriva a
Borgo Panigale, 193, 35-37, lasciato qui I'eser-
cito va a Bologna ricevuto con grande onore,
37-38; fa cav. aurato Carlo Bargellini, 38-39;
e torna la sera al suo esercito, 39-40.
1467 maggio 21-11 duca pred. passa il ponte all'ldice
con alcuni cavalli e ha un colloquio col Mon-
tefeltro e il cav. Orsini, 193, 40-41.
1467 maggio 22 - II pred. duca si reca all'Idice con
tutto l'esercito e qui si raccolgono anche le
schiere degli altri alleati sicchfe Tesercito in-
grossa, 193, 43-194, 1-15.
1467 maggio - H Colleoni, saputo di questa grande
adunata di forze, richiama Alessandro Sforza
da Imola e si fortifica tra Cotignola, Castel Bo-
lognese e Faenza, 194, 16-19.
1457 maggio 29 - II duca Sforza tiene dietro al pred.
ferraandosi a San Prospero a tre miglia dal
campo nemico, 194, 30-22.
1467 maggio - II Colleoni di nuovo si allontana fer-
mandosi oltre la Cosina, 194, 22-23, ma il duca
gli tiene ancora dietro occupando i precedenti
accamparaenti d. nemico, 23-25.
1467 giugno - Una violenta tempesta danneggia raolta
parte d. territorio di Bologna e di Romagna,
198, 4-7.
1467 luglio 8 - t a Bologna Pietro dal Purgo sena-
tore, 197, 30.
1467 luglio 21 - Carlo Antonio Fantuzzi h el. d. Se-
nato in luogo d. pred., 197, 30-31.
1467 maggio 25-luglio - I due eserciti pred. conti-
nuano a inseguirsi I'un l'aItro slnche raggiunto
il Colleoni dal Montefeltro alla Mezzolara k qul
assalito e vinto dal pred. in una fierisslma e
ostinata battaglla, 194, 26-195, 1-47.
1467 luglio - Frattanto il duca Sforza, che si era re-
cato a Firenze, tratta coi Florentinl il prezzo d.
suo aiuto, quindi parte per Bologna, 196, 12-15.
1467 luglio 27 - II conte Federigo da Montefeltro por-
ta I'esercito al Ponte Poledrano e 11 CoUeoni
va alla Molinara ognuno fortificandosi nel suo
luogo, 196, 16-17
1467 luglio 30 - Galeazzo Maria Sforza arrlva a Bo-
logna e si reca con le sue genti a Castelfranco
rlmanendo 11 Montefeltro al Ponte Poledrano,
196, 33-33,
1467 agosto 16 - Lo Sforza va in Lombardia con due-
mila cavalli per portare aluto al marchese Gu-
glielmo di Monferrato, minacciafo a istigazlone
d. Veneziani dol duca di Savoia, 196, 25-30.
*1467 agosto - I Veneztani alla loro volta apparec-
chiano un esercito per muovere guerra al duca
di Milano ; ma intervenuta tra loro pace, desl-
stono, 196, 32-35.
*1467 agosto - I Bolognesi mandano ambasc. al duca
Borso d'Este per intendere se egli era loro ami-
co o nemico, 196, 36-38, e ne hanno rlsposta di
perpetua amicizia, 38 42.
1467 agosto 20 - Bartolomeo CoIIeoni gravemente am-
malatosi alla Molinella sl fa trasportare ad Ar-
genta e manda Peserclto a Morda no agli ordini
di Alessandro Sforza, 196, 45-47.
1467 agosto 25 - Alessandro Grati canonico di San
Pletro piglia la tenuta dl Bologna a nome d.
nuovo governatore Glambattista Savelli, 196,
43-44.
1467 agosto 29-30 - II conte di Montefeltro sl spo-
sta airidlce e il giorno seguente vi fe raggiunto
dal duca di Calabria con Ercole Malvezzi e le
loro squadre, 196, 48-197, 1-2.
1467 settembre 1 - II Montefeltro conduce tutto l'eser-
cito a Seilustra neII'ImoIese e vi sl fortlfica,
197, 3-4.
1467 settembre 14 - CoIIoquio di Sforzino Sforza cap.
d. Colleonl e fratello naturale d. duca Galeazzo
Maria con Federigo di Montefeltro, dopo 11 qua-
le Sforzino va a Milano, 197, 5-7.
1467 settembre 22 - Bartolomeo Colleonl sl sposta a
Pianglpane, 197, 7-8.
1467 settembre 24 - E Federlgo da Montefeltro a Riolo
Secco donde fa scorrerie in valle d. Lamone,
197, 9-10.
1467 settembre - 11 CoIIeont manda a difendere 11 luo-
go Astorre Manfredi che h per6 sbaragllato dal
Montefeltro e a stento si salva a Rontana, 197,
11-16.
1467 ottobre - II Senato di Bologna manda al Monte-
feltro la bombarda grossa per espugnare Riolo
Secco, ma a cagione d. pioggie essa non va
oltre Castel San Pietro, 197, 17-19.
1467 Ottobre 23 - Le genti d. duca di Milano laiciano
il campo e vanno a svernare In Lombardia, 197i
19-23.
1467 novembre 14 - t a Bologna Carlo Bianchettl ie-
natore e gli succede Giovanni Bianchetti, 197,
32-34.
1467 novembre 20 - Bartolomeo CoIIeonl prlma dl
mandare 1 soldati ai quartieri d'inverno prende
Dovadola negli Appennini e pone l'assedio a
Castrocaro, 197, 23-25, non riuscendo ad averlo,
vi si toglie d'intorno e discioglle resercito,
197, 35-29.
1467 dicembrc 10 - II leg. parte di Bologna chiamato
a Roma dat pp. latciando in suo luogo Giovannl
d'AmeIia, 197, 35-37.
1467 dicembre 18-11 Senato presentendo che U pp.
aveva mandato a chiamare 11 leg. per trattaro
dt avere 11 libero dominio di Bologna, gll invta
Lodovlco Bentivogllo e Virgltlo Malvezsl per
persuaderlo a non mutare il governo d. c, 197,
838
INDICE CRONOLOGICO (AA. 1467 <licembre-M70 febbr.]
3MI; manda anche un ambasc. al duca dl Mi-
lano, 46.
1467 - Florlsce In questo tempo Cola Montano, pre-
cettore dl Glrolamo Olglati, 198, 11-U.
1467 - Cllma dell'annata e pestilenza, 198, 7-10; pro-
dottl, 1-3.
1468 - Elezlone d. magistrati dl Bologna secondo l*uso,
198, U.
1468 gennalo 4 - f a Boiogna Acliille M&Ivezz! car.
d. Maglone e senatore, 198, 15-18.
1468 gennaio - Convegno in Pavia d. Signori d'Italia
per trattare d. guerra contro 1 Venezianl, 198,
19-38; si determina di mandarc ambasc. al pp.
percli^ consigli i Venezlanl alla pacc, essendo
i Signori determinatl a posare le arml per prov-
vedere forze contro il Turco, 38-43.
1468 gennaio - Clima mitlssimo, 198, 43-47.
1468 febbraio - Clima mite, aicun poco ventoso, 47.
1468 aprile 2 - Taddeo Manfredi riacquista Riolo Sec-
co, 198, 48-199, 1-4.
1468 aprile 23 - Alessandro Ungari di Perugia h el.
vicario d. vesc., 199, 5.
1468 aprile 25 • A Roma 11 pp. conclude la pace tra
i Veneziani e gli aitri principi, 199, 6-7.
1468 maggio 2 - f Astorre Manfredi, cui succede nei
dominio di Faenza il primogenito Carlo, 199,
8-11.
1468 maggio 9 - Giunge un breve papaie a Bologna,
clie accerta d. pace fatta in tutta Italia, 199,
13-13.
1468 maggio 11-13 - Processioni in Bologna ordinate
dal Senato in ringraziamento d. pred. pace,
199, 13-16.
1468 maggio 16 - Grande tempestaclie danneggia molti
luoghi d. Bolognese, 199, 17-23.
1468 maggio - II Senato di Bologna conduce ai suoi
stipendi Antonio, e Giacomo Rossi, 199, 37-38.
1468 giugno 27 - Si ratifica la pace alla presenza di
Paolo II; e tra gli aderenti sono ripetutamente
nominati i Bolognesi, 199, 24-30.
1468 luglio - In seguito alla pred. pace gli eserciti si
sclolgono e i condottierl tornano con le squa-
dre alle ioro residenze, 199, 31-36.
1468 - Ercole Malvezzi prende soldo dalla Signoria di
Venezia, 199, 39-41.
1468 luglio 14 - Grande tempesta e uragano che si ab-
batte su Bologna caglonando molti danni, 199,
42-200, 1-S.
1468 agosto 17 - Tempesta a Crevalcore, 200, 6-8.
1468 agosto 27 - II nuovo governatore Savelli giunge
ai Crociali ove crea Astorre Malvezzi cav. d.
Magione in luogo di Achille f, 200, 9-12.
1468 agosto 28 - Sono a forza trasferiti di carcere
cinque colpevoli che non si voleva rendere li-
beri per la venuta d. nuovo governatore, 200,
12-22.
1468 agosto 23 - II Savelli fa la sua solenne entrata
secondo ii consueto cerimoniale, 200, 22-26 ;li-
bera i prigionieri che gli sono presentati, 26-27.
1468 agosto 29 (24 !) - li Savelli fa radunare il Senato
a cui legge le bolle papali d. sua digniti, 200,
2S-29; dona a ciascuno degli Anziani dieci du-
cati, 29-33.
1468 settembre 3 - f a Bologna Nicol6 Aldrovandl
d. Sedlci, 200, 35-36; gli luccede In Senato Al-
berto Cattani, 37-38.
1468 settembre 26 - f a Bologna Carlo Malvezzi d.
Sedici, 200, 39-40 ; gli succede in Senato ii fra-
tcllo Battista, 41-42.
1468 ottobre [fine] - f in Melagnano Bianca Maria Sfor-
za, 200, 45-46; il suo corpo c trasportato a Mi-
lano e sepolto accanto a quello d. marito Fran-
cetco Sforza, 46-48.
1468 - I Veneziani rappacificano Mattia Corvino re
d'Unghcria con Casimiro re di Polonia, 200,
49-50.
1468 novembre - L'imp, Federlco icende in Italia,
201, 1-2.
1468 dicembre 9 - B pred. va a Ferrara, 201, 2-3.
1468 dicembre 12 - II Senato di Boiogna col contenso
d. pp. riforma le suore di San Giovanni Bat-
tista e manda ad abitare nel loro convento le
suore di Santa Maria Maddaiena e quelle di
Santa Maria da Quarto, 201, 5-8.
1468 dicembre 19 - Federico parte di Ferrara e per
la via di Ravenna e Pesaro ti reca a Ronia,
201, 3-4.
1469 - Si creano i magistrati di Boiogna secondo i'uto,
201, 9.
1469 gennaio 1 - Carlo Antonio Fantuzzi h el. capo
d. tesoreria di Bologna, 200, 42-44.
1469 gennaio 27 - L'imper. Federlco rcduce da Roma,
dove aveva trattato col pp. dell'impre3a contro
1 Turchi, arriva a Ferrara, 201, 10-12; c qui
riccamente presentato dal Bentlvoglio, al quaJe
concede di inquartare nella sua arma l'aquila
di ogni colore, eccetto nera, 12-16.
1469 febbraio 18 - f a Bologna Dlonisio Casteili d.
Sedici, 201, 17-31; gli succede il figlio Bartolo-
meo, 21-22.
1469 maggio 30 - f a Bologna Bartolomeo Ercolani
oelebre dottore, 201, 23-24.
1469 giugno 7 - Alessandro Sforza, qual cap. d. Chieta,
muove guerra a Roberto Malatesta ed entrato
con inganno nel Borgo San Lorenzo io mettc
a sacco, 201, 25-27.
1469 agosto 19 - Giungono nel Bolognese dalla Lom-
bardia Ralmondo Sforza e Nicol6 da Tolentino,
201, 30-31.
1469 agosto 26 - t a Bologna Lodovico Bentlvoglio
d. Sedlci; gli succede in Senato II figiio Andrea,
201, 34-45.
1469 - t anche Paolo Volta pure d. Sedici, cui suc-
cede 11 fratello Astorre, 201, 46-47.
1469 dicembre 10 - Comincia un freddo Intenso, 202, 5.
1470 - Elezione d. magistrati di Bologna secondo Tuso,
202, 1.
1470 gennaio - Continua il freddo intenso; danni che
ne seguono, 202, 2-6; ii Senato di Bologna pcr
rimediare alla scarsezza di legna in c. ordina
che la legna d. boschl di Medlcina che sl re-
cava a Ferrara sia invece condotta a Bologna,
5-9.
1470 febbraio 6 - Si ricomincia a macinare essendosi
disgelati 1 fiural, 202, 4.
1470 febbraio 13 - li Senato di Bologna ordina ai mer-
canti di non occupare ia strada davantl alle bot-
teghe coi loro bancbi, e di non staccarsi con
[AA. 1470 febbraio-1471]
INDICE CRONOLOGICO
839
le mostre dal muro pli dl due piedl e mezzo,
202, 10-16.
1470 - II Senato di Bologna ordina anche che siano
selciate la porta Raregnana e tutte le strade,
202, 16-17.
1470 febbraio 27 - II duca Galeazzo Maria Sforza man-
da a regalare al Senato di Bologna un bue ric-
camente ornato secondo un'antica consuetudine
tra Milano e Bologna, 202, 18-26.
1470 marzo 15 - Grande nevicata e freddo, 202, J7.
1470 marzo 19, 20, 21 - La neve rinforza e cresce
U ghiaccio sino alla fine d, raese, 202, 38-3»;
cio e cau3a di uno scarso raccolto dl grano e
vino, 39-31.
1470 marzo - II Senato di Bologna fa gittare una bron-
zina con le armi d. Sayelli e di Giovannl Ben-
tivoglio, 202, 32-33,
1470 aprile 10 - Si fanno le prove d. pred, bronzlna,
202, 34-3S.
1470 aprile 11 - Batte il terremoto a Casio e rovina
gran parte d. raura d. castello, 202, 36-37.
1470 luglio 8 - Giunge a Bologna Alessandro Sforza
diretto a Milano a servizio d. duca, 202, 38-39,
1470 luglio 10 - Lo Sforza ne parte, 202, 40,
1470 luglio 14 - Uccisione di Cecco Tuttobuoni a Pie-
ve di Cento in vendetta di un omicidio da lul
commesso venti anni prima, 202, 41-49.
1470 luglio 28 - II Senato di Bologna per dare un esera-
pio, giacchfe In ognl luogo si commettevano
omicidi senza ritegno, fa pigliare e giustiziare
1 colpevoli d. pred, uccisione, 202, 42-45; 203,
1-8,
1470 settembre 11-11 duca Sforza manda in dono a
Giovanni Bentivoglio otto bei cavalli ricca-
mente ornati, 203, 30-33.
1470 ottobre 2 - E ammazzato a Pieve di Cento Nannl
Chiarini gia colpevole di oraicidio, 203, 8-9.
1470 OttObre 4 - Giovanni Bentivoglio con licenza d.
Senato indlce un torneo in Bologna a cui In-
tervengono signori da ogni parte, 203, 10-204-
205-206, 1-7; per questa festa II Bentivogllo
cresce di fama non solo in Bologna, raa presso
tutti i prlncipi d'Italia, 7-11.
1470 novembre 13 - Giarabattista Savelli parte per
Roma a prendervi il cappello accompagnato da
Girolarao Ranuzzi d. Sedlci, 206, 12-15.
♦1470 novembre - II Savelli rifiuta di tornare leg. a
Bologna perche ogtil autoriti era nelle mani
di Giovanni Bentivoglio, 206, 16-18.
1470 dicembre 20 - II duca d'Este fa bruciare i rao-
lini d. Pepoli alla Galeazza, 206, 19-20, d. che
si ha tanto sdegno a Boiogna che dai Senato
sono fatto bruciare molte case a Finale, 206,
20-31: senza l'intervento d. duca di Milano ne
sarebbc sorta una guerra, 206, 31-23,
1470 dicembre 22 - Si conchiude a Roma la pace fra
i Turchi e i principi cristiani, 206, 36 38.
1471 - Sono el, i magistrati nuovi di Bologna secondo
la consuetudine d. c, 206, 34-25.
1471 gennaio 8 - Giunge da Roma a Bologna un breve
papale colI'annuDzio d. pace coi Turchi, 206,
36-37; il Senato ordina una processlone e feste
per tre giornl, 38-29.
1471 geanalo 25 - Giovannl BentlvogHo Inrltato dallo
Sforza parte per Milano con numeroso e ricco
seguito, 206, 30-43 ; h incontrato al Panaro da
Slgisraondo d'Este che io ospita in Reggio, 43-46,
1471 gennaio 26 - AU'Enza va incontro al Bentivo-
glio PoUdoro Sforza, fratello d. duca, che lo
conduce a Parraa, 206, 46-47,
1471 gennaio - Giovanni Bentivoglio entra con grande
fasto in Miiano, 206, 48-49.
1471 gennaio - Cllraa teraperato per tutto il mese,
207, 1-2.
1471 marzo 3-4 - II duca Galeazzo Marla Sforza, che
gia aveva fatto Glovanni Bentivoglio suo cap.
con grossa provvisione, per piCl onorarlo crea
cav. Carlo Antonlo Fantuzzi d, suo seguito e fa
ricchi doni al Bentivogiio e a tutta la sua
compagnia, 207, 3-33.
1471 marzo - Ali'annunzio di questi onori GineTra
Bentivoglio fa a Bologna raoite feste, 207, 23-39.
1471 marzo - Giovanni Bentivoglio ritorna a Bologna
ricevutovi con grande onore da moiti gentiluo-
raini che lo accompagnano sino al suo pal.,
207, 30-31.
1471 aprile 25 - Giungono a Castelfranco i soldati d.
duca di Milano al coraando d. Bentivoglio, 207,
33-33.
1471 aprile 28 - I pred. entrano in Bologna, 207, 33-
34; e poi dato loro alloggio In vari luoghl d.
contado, 207, 34.
1471 - Borso d'Este va a fare visita al pp. che molto
lo onora e lo conferma duca dl Ferrara, 207,
35-36.
1471 - II pp. crea leg. di Bologna Francesco Gonzaga,
al quale il Senato manda due ambasc. che lo
conducano in c, 207, 37-40.
[1471 giugno 30] v. t4Jt agosto 30.
1471 luglio 3 - I^uigi Griffonl 6 ucclto a Ferrara ove
erasi recato per Incarico d. Senato di Bologna,
207, «1-47; h sospettato colpevole dl questa mor-
te Ercoie d'Este, 48.
1471 luglio 4-11 corpo d. GrifToni k portato a Bolo-
gna a seppellire in San Francesco, 207, 47.
1471 luglio 21 - II nuovo leg. fa solenne Ingresso in
c„ 207, 48-208, 1-3,
1471 luglio 27 - t Paolo M. 208, 5-6,
1471 luglio 29 - Viene a Bologna la notlzla di questa
t, 208, 5; il leg. parte immediatamente per Ro-
ma accompagnato da due ambasc, 6-9,
1471 agosto 9 - I; el. pp. Sisto IV al secolo Francesco
della Rovere, 208, 10-13.
1471 agosto - Grandl aiiegrezze a Bologna per quetta
elezione esscndo il pp. «tato In altri tempi
ospite d. c, 208, 12-33.
1471 agosto 13 - Si comlncla in Bologna a rlalzare 11
campanile di San Donato, 208, 35-36,
1471 agosto 20 - t Borso d'Este e gli succede U fra-
tello Ercole, 209, 39-30.
1471 agosto 22 - Ercole d'Ette 4 nel Duomo di Fer-
rara creato slgnore dl Ferrara, 20% 30-31; sl-
gnoria che gll \ sul prlnclplo contrastata, ma
senza »uci-es»o, dal nlpote Nlcol6, 31-3/.
1471 settembre 1-ottobre 15 - CUraa mltlstlmo che
fa nuovaraente fiorlre glt alberl, 208, 38-40,
1471 - II Senato dl Bologna manda ambusc. al duca
Ercole per i convenevoli d'u»o, 208, 41-43.
840
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1471 ■ettembre-1474]
1471 Mttembre 38 - Passano dl Bologna gll amba-
•clatorl d. duca di Milano al pp. e vi sl rlpo-
sano due glorni ospltl dl GloTannt KentlTOgllo,
208, 43-50.
1471 Ottobre 4 - Gtostra In Bologna in onore di San
Petronto, 209, 1-18,
1471 - Matrlmonlo in Bologna di Lodovico Bolognini
con Ginerra LodoTlsi, 209, H-26, e di una so-
rella d. Boiognlnl con Tommaso Bianchettl,
36-37.
1471 - Serla controTcrsia tra I Bolognesi ed Ercoie
d'Este per ii possesso di un tronco di torre ciie
segnaTa 11 limite d. territorio bolognese sul Pa-
naro, 209, 38-210, 1-17; arbitrato d. duca dl Mi-
lano accettato dalle due parti, 17-33.
1471 - Sono in questo tempo ufTiciali delle acque Cri-
stoforo Ariosti, Gabrieie Poeti, Antonio Ma-
gnani preposti ailo scavo d. Centonara, 210,
33-34.
1471 - I frati dl San Glacomo in Bologna danno prin-
cipio al loro chiostro, 210, 35-36.
1471 novembre 3-1 Sedici di Bologna eleggono Pirro
Malvezzi loro commissario d. soldati, 210, 37-39.
1471 - Pletro e RafTaele Riario sono fatti card., 210,
40-43.
1472 - Eiezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
I'uso, 210, 43,
1472 gennaio 20 - Apparizione di una cometa, 210,
45-47.
1472 • t il beato Bernardino da Feltre che aveva isti-
tuito ti Monte di Pieta di Bologna, 211, 1-3.
1472 marzo - Gasparo Lupari el. pod. dl Milano parte
da Bologna per il suo ufficlo, 211, 3-4.
1472 marzo 19 - E iinito ii campanile di San Giacorao,
208, 36-37.
1472 maggio 2 - Arriva a Bulogna il card. Bessarione
diretto in Francia per trattare a nome d. pp,
la pace tra quel re e il duca di Borgogna, 211, 5-8,
1472 luglio - 11 Senato di Bologna manda ambasc, con
ricchi doni a Ercole d'Este per il suo matri-
monio con Eleonora d'Aragona, 211, 9-14.
1472 - Sisto IV conferma con una boUa la Galeazza in
enfiteusi ai Pepoli, 211, 15-16.
1472 novembre 18-11 card. Bessarione di ritorno di
Francia t a Ravenna e il suc corpo e traspor-
tato a Roma e seppellito in San Pietro, 212,
40-44.
1472 dicembre 1 - Giunge a Bologna un eremita che
predica essere Iddio irritato contro la c. per i
suoi peccati ed esorta il popoio a fare penitenza,
211, 17-23,
1472 dicembre 9 - Bartolomeo Caccianemici nonostante
la fede data a Giovanni Bentivoglio, assale e
uccide in Boiogna Antonio dal Lino con cui
aveva avuto a dire, 211, 34-39; il Bentivoglio
sdegnato fa assaiire dal popolo le case d. Cac-
cianemici e bruciarle, 39-33; viene ucciso Brai-
guerra cugino di Bartolomeo, 33-34, e sono ban-
diti questi, il padre dl lui e 11 fratelio Ales-
sandro, 34-40; cf. 41-212, 1-18.
1472 dicembre 12 - Giovannt Bentivoglio radunato ii
Senato fa eieggere d. Sedicl Bernardo da Sas-
snno in luogo del cassato Crlstoforo Caccia-
nemici, 212, 34-35.
1472 • Nasce Anton Galeaszo secondogenlto di Gto-
vanni Bentivoglio, 212, 3*.
1472 - ]^ di passaggto in Bologna la regtna dl Russla
212, 37-39.
1472 dicembre 25 - Gioranni BentiTogllo in occasione
d. suo genetliaco crea caT. auratl Altierto Cat-
tani e Bernardo da Sassuno, 212, 45-49.
1473 - Eleztone d. magtstratt nuoTi di Bologna secondo
Tuio, 213, 3.
1473 febbraio 21 - Lucrezia Malavolti di Siena, ric-
camente Tcstlta e con numeroso seguito, arrlTS
a Boiogna sposa a Roberto da SanseTerino che
ivi abitava in casa di Bernardino da Saia, 213,
9-13.
1473 febbraio 28 - li pp. concede a Giovanni Bentl-
voglio che il suo primogenlto gli surceda nei
Sedici, 213, 14-15.
1473 marzo 14 - Giovanni BentiToglio manda con
grande pompa Costanza sua figliastra allo sposo
Anton Maria Pico della Mirandola, 213, 16-18.
1473 - GioTanni BentiTogllo a sua istanza ottlene dai
pp. il prlTilegio di creare notai e dottori e di
legittimare 1 figli naturali, 213, 19-33.
1473 aprile 26 - Passa dl Bologna una nobile amba-
sceria mandata dal duca Ercole a Napoli a
prendcrvi la sposa Eleonora, 213, 34-30.
1473 agosto 11 - t a Bologna Battista Manzoii, 21.3,
31-36.
1473 settembre l - Passa di Bologna il card. Pietro
Riario che recavasi a Milano a trattare dl un
matrimonio tra il frateilo Girolamo e Cate-
rina figlia d. duca, 213, 37-39; il pred. tiene a
battesimo un figlio d. Bentivoglio e dona a
Ginevra una grossa perla, 39-41.
1473 ottobre 14-1 figli di Gaspare Malvezzi otten-
gono un brcTe d. ieg. card. Riarlo con il per-
messo dl dare ad officiare ai frati Eremitani
le chiese di loro patronato a Medesano e Ca-
stelguelfo, 213, 4-8.
1473 Ottobre 15 - Gaspare Grassi el. senatore di Roma
dal pp. parte di Bologna, 213, 43-43.
1473 - I frati Eremitant ricevono dai monaci di Monte
OliTeto il convento e la chtesa di Santa Maria
della Misericordia fuori porta CastigHone a
Bologna, 213, 44-45.
1474 - Si creano i magistrati nuori di Bologna secondo
i'u8o, 213, 46.
1474 gennaio 5 - t i' card. Pletro Riario, 213, 47-
214, 1.
1474 gennaio 20-11 Senato di Bologna manda Fliippo
Salaroli a condolersi con ii pp., ii pred. Sala-
roii ottiene dal pp. alcuni prlTilegi per Gio-
vanni Bentivogiio, 214, 1-7.
1474 marzo 26 - II Salaroli h dt ritomo a Bologna,
214, 8.
1474 marzo 26 • Passa di Bologna Cristiano re di
Danimarca e di Norvegia dlretto a Roma, 214,
9-10: il pred. visita la c. e fa cav. aurato il
fanciullo Annibaie Bentivogiio avantl ia sepoi-
tura di San Domenico, 10-18.
1474 marzo 27 - 11 pred, re parte di Bologna, 214, 18.
1474 • Galetuzo Maria Sforza ottiene Imola da Taddeo
Manfredi e la da in dote aila figlia Caterina
Riarlo, 214, 19-31.
[AA. 1474-1478]
INDICE CRONOLOGICO
841
1474 - Carestia di grano in Bologna, 22-2* i il Bentivo-
glio ne manda in Piazza d. suo a meta prezzo
acquistandosi l'affetto d. popolo, 22-24.
1474 giugno - Grandi inondazioni nel territorio di
Bologna per lo straripare d. fiurai, 214, 25-25.
1474 giugno 25 - 11 Senato dl Bologna ordina devote
processioni per placare l'ira di Dio, 214,25-34.
1475 - Elezione d. nuovi magistrati di Bologna secondo
Tuso, 214, 35.
1475 - Giacorao Lupari va pod. a Genova, 35.
1475 gennaio 17 - Giunge a Bologna Isotta Rangoni
sposa di Guido Pepoli, 214, 37-3»; ricevimento
fattole e doni alle nozze, 38-215, 1-2,
1475 febbraio 18 - Giovanni Bentivoglio fa cav.au-
rato in San Giacorao di Bologna Lodovico Sam-
pieri, 215, 4-6.
1475 maggio 19 - Ginevra Bentivoglio con molto
seguito va a Pesaro alle nozze d. fratello Co-
atanzo con Maria Carailla principessa di Ros-
sano, 215, 7-13.
1475 agosto 10 - Gaspare Grassi va a Firenze di cui
era stato el. pod., 215, 14.
1475 settembre 24 - Giovanni BentivogUo dk in Isposa
Maria Elisabetta sua figlia naturale a Lattanzio
Bargellini, 215, 15-16.
1475 ottobre 4 - Giostra in Bologna per San Petronio
ordinata dal Senato, 215, 17-21.
1475 Ottobre 27 - Giovanni de Negri, protonotario
apostolico d. card. Francesco Gonzaga, dona a
Glovanni Bentivogiio e a Virgilio Malvezzi tutti
i beni gia di Delfino Atticonti, 215, 22-25.
1475 - Sl comincia a Bologna la cliiesa della SS. An-
nunziata fuori porta San Maraolo, 215, 26-28.
1475 - Dl nuovo e riconferraata dal pp. la Galeazza in
enfiteusi ai Pepoli e data loro Valbona allo
stesso titolo, 211, 16-17.
1475 - II pp. Sisto IV fa celebrare il Giubileo essendo
troppo lungo il termine dl cinquanta anni, 215,
40-43.
1476 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
l'uso, 215, 21; Luchino Negri di Savona fe el.
pod. e cap. di Bologna, 29-30.
*1476 genaaio - t a Bologna Lodovico Caccialupi d.
Sedici ed fe sostitulto da Gaspare Bargellini,
215, 31-32.
1476 gennaio 6 - Giovanni Bentivogiio fa cav. aurato
Andrea Grati, creato Gonfaloniere d. popolo
prima di accompagnarlo in ufficlo, 215, 33-36.
1476 febbraio 25 - II Bentivoglio arraa cav. anche
Floriano Malvezzi, 215, 36-37.
1476 marzo 14 - Si pubblica rindulgenza plenaria
concessa dal pp. alla c. di Bologna a certe con-
dizioni, 215, 38-40.
1476 agosto - t Fiiippo [Calandrlni] vesc. di Bologna
e in suo luogo h el. Francesco Gonzaga card.
leg. d. c, 215, 43-45.
1476 dicembre 26 - Uccisione in Milano ncUa chlesa
di Santo Stefano di Galeazzo Marla Sforza per
opera di Glovanni Andrea Lampugnani e Gl-
rolamo Olgiati, 215, 46-216, J-4; & acclamato
duca il figllo d. ti Giangaleazzo, 4-5.
1477 - Elezione d. raagistrati nuovi di Bologna secondo
l'ugo, 216, 9; Mariano Baglionl dl Perugla 4
pod. di Bologna, 9-10.
1477 gennaio 5 - Carlo duca dl Borgogna k trucIdBto
dagli Svizzeri, 216, 11.
1477 aprile 30 - Passa di Bologna Caterina Sforza
Riario diretta al marito in Forll, 216, 12-17.
1477 - II Senato dl Bologna manda arabasc. al nuovo
duca di Milano per i convenevoli, 216, 18-19.
1477 maggio - t a Bologna Cecco d'Ascoli di grande
dottrlna e abllita negli affarl di Sta to, 216,
20-27.
1477 maggio 13 - 11 pred. fe seppellito in San Giaco-
mo, 216, 27-28.
1477 agosto 2 - t in Bologna Cristoforo Ariosti se-
natore; gli succede Giacomo Montecalvi, 216,
29-30.
1477 agosto 4 - Si comincia In Bologna il portico d.
chiesa di San Giacomo col consenso dl Gio-
vanni Benttvoglio e di VlrgiUo Malvezzi che
presiedono a detta fabbrica, 216, 31-39.
1477 settembre 3 - t in Boiogna Alessandro Tartagni
di Imola dottore d. Studio, 216, 40-45.
1477 settembre 17 - t « Bologna Alberto Cattani
senatore; gli succede il fratello Bonifacio; I
suoi funerali per ordine suo sono fatti senza
pompa, 216, 46-217, 1-7.
1477 - Pletro Maldura frate domenicano di grande dot-
trlna h lettore neilo Studio bolognese, 217, 8-1 1.
1477 giugno 17-11 pp. concede a Guldo e Gaieazzo
Pepoli che sia loro rilasciata quietanza d. de-
naro da loro pagato al canonicl di San Pietro,
217, 13-40.
1477 dicembre 13 - Giovannl Bentivoglio per ordine
d. duca dl Miiano va ad assediare Faenza, dl
cui voleva essere signore Galeotto Manfredi
in pregiudizio d. fratello Carlo, 41-218, l; que-
sti la rende al Bentivogllo e parte per Napoll,
1-2; Glovanni consegnata la c. a Galeotto torna
a Bologna, 3-4.
1478 - Elezione d. magistratl nuovi dl Bologna secon-
do Tuso, 218, 8.
1478 febbraio 10 - II Senato h avvertito d. t dl Ercolc
Maivezzi avvenuta In campo contro i Turchl,
218, 9-13.
1478 - Nicoio deIl'Arca effigia in bronzo la Madonna
che e neila facclata d. Pal., 218, 14-15.
1478 aprile 15 - t 1" Bologna Giovanni Guidotti se-
natore; gli succede Lodovico Sampleri, 218,
16-20.
1478 aprile - Giovann! Bentivogllo ottenuta per suo
figllo Annibale, d'annl nove, Lucrezla d'E>te na-
turale dl Ercole, d'anni otto, manda ambasc. a
Ferrara a sposarla In nome dl Annlbale, 218,
21-29.
1478 [aprile 26] - Conglura d. Paszt in Firense contro
Glullano e Lorenzo del Medlcl; GiuUano h
ucclso in Duomo; Lorenzo sebbene ferito rlesce
a scamparc, 218, 30-3S; U pred. manda a Bolo-
gna per aiuti, che gli lono dal Bentivogllo sol-
lecitamente inviatl, 38-43', mi gluntl I pred. a
Scarperia vlene loro fatto sapere dal Mcdlci che
non ve ne k plii bisogno, slcchi tornano a Bo-
logna, 4l-4t.
1478 - II ieg. di Bologna fa costnilre un beUltslmo glar-
dino presso it Pal. tulfarea dl alcune caie che
fa abbattere, 218, 47-4«.
842
INDICE CRONOLOGICO
(AA. 1478 giugno-1481]
1478 glugno 1 - Glacomo Luparl ra pod. a Mtlano,
219, 1.
1478 - Si costruisce in Boiogna con oflferte pubbllclie
la ciilesa di Santa Maria dl Galliera sui iuogo
d. atalla d. Pratetl, ove una Immaglno d. Ma-
donna avera fatto miracoli, 219, 3-33.
1478 ottobre 4 - f « Boiogna il senatore Astorre
Voltu: gii auccede in Senato suo frateiio Bar-
toloraeo, 219, 2«-a6.
1478 ottobre - II pred. due giorni dopo ia sua eiezione
fe mandato ambasc. ai duca dl Milano, 219, 26-37 ;
fornita la sua ambasciata, ii duca fa car. il suo
iiglioletto Antonio, ciie aveva seco condotto,
27-30.
1478 dicembre 8 - Ercoie d'Este di rltorno di Toscana
visita a Boiogna Giovanni Bentivoglio, 219,
3\-3i.
1478 dicembre 20 - Giovanni Bentlvoglio manda An-
nibaie a Ferrara a visitarvi ia sposa, 219, 33-36.
1478 - K coperto in Boiogna con lamine di piombo
la ciraa d. campanile di San Pietro, 219, 37-38.
1479 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
i'uso, 219, 39.
1479 gennaio 10 - Annibaie Bentivoglio torna da
Ferrara, 219, <o.
1479 febbraio 5 - Gioranni Bentlvogilo parte per
Ferrara a visitarvi la sposa d. figlio con nume-
roso seguito, 219, 40-45; h accolto con grandi
onori, 45-220, 1; dopo alcunl giorni torna a
Bologna, 1-5.
1479 - li Senato di Bologna conduce ai suoi stipendi
In iuogo di Antonio Trotti ii conte Nicoi6
Rangoni, 220, 6-7.
1479 maggio 1 - li Rangoni arriva a Boiogna, 220, 7-8.
1479 - Nicoi6 Rangoni sposa Bianca figiiuola dl Gio-
vanni Bentivoglio, 220, 8-H.
1479 - li pp., dubitando di avere contrario il Benti-
voglio nelia guerra clie faceva ai Fiorentini,
clilede per provarne i'anirao l'ailoggio nel Bo-
iognese a seicento cavalil, 11 cJie gii h rifiutato,
220, 13-18; anclie dlffida Glovanni di dare aiuto
ai Fiorentini, e nemmeno questo gli e consen-
tito dall'ambasc. bolognese, il quale gli fa osser-
vare essere il Bentivogllo soldato d. duca e do-
vere quindl obbedire agli ordini di lui, 19-30;
licenzla l'ambasc. con minaccle per i Bolognesi,
30-31.
1479 - I Fiorentini, per avere ii Bentivoglio dalla loro
gli danno una provvisione di seimila ducati e
gli ordinano di passare a Pisa contro Roberto
da Sanseverino che molestava i Pisani pel re di
Napoli, 220, 33-37 ; anclie mandano molte nii-
gliaia di ducati a Ercole d'E»te perciie sl reclil
in Toscana, 37-38.
1479 - II Bentivogiio e Ercole d^Este mandano le loro
genti in Toscana in soccorso di Pisa, 220, 39-43.
[1479 giugno 27 - f Bornino Bianchi senatore]; v.
1419 settemhre 8.
1479 luglio 20 - t a Bologna Andrea Barbazza eccei-
lentissimo dottore, capostipite d. sua famiglia,
220, 46-50.
1479 agosto 10 - E ucciso in Cento per le sue parzia-
lita il vescovo di Brugnetto commissario d. leg.
dl Bologna, 221, 1-6; la terra va a rumore, ma
vi h ricondotta la calma dal commissari Vir-
gillo Maivezzi e Ludovico Sampierl ItI man-
dati, 6-12; cuntro le promesse, due degli uccitori
d. vesc. sono preti, Invlati a Bologna e Ivi im-
piccati, 6-14.
1479 settembre 8 - t a Boiogna Bornino Bianchl te-
natore; gii succede in Senato ii fratelio Filippo,
221, 15-16; cf. 220, 44-45; (t>. i4yg giugHo a?].
1479 dicembre - Pasta di Bologna per Miiano monti-
gnore Atcanio Sforza, 221, 17-19.
1479 dicembre 12 - Nasce Leandro Alberti teologo e
storiografo, 221, 30-31.
1479 dicembre 16 - Giovanni Bentivoglio parte con
raolto seguito per Mllano a visitarvi i duclii,
221, 23-26.
1480 - Eiezione d. magistrati nuovl di Boiogna secondo
i'uso, 221, 27.
1480 - II duca di Milano crea cav. aurato Giovanni
Marsili d. seguito d. Bentivoglio, quindl dona
a questo ii castello di Covo e di Antignano
con le sue pertinenze in libera proprieti sua
e d. suol discendenti legittimi, con U titolo di
conte, 221, 28-42.
1480 febbraio - Giovanni Bentivoglio congedatosi dal
duca si avvia a Bologna, 221, 42-43.
1480 febbraio 7 - Moltl nobili bolognesi vanno incon-
tro al pred. sino a un miglio dalla c, e anche
11 popolo muove a Incontrarlo con grandi feste,
221, 44-48; da questo giorno si incomincia a
chiamario slgnore, 49-222, 1-3.
1480 febbraio - Lettere papali annunzlano a Bologna
la lega intervenuta tra ii pp. e i V^eneziani,
221, 4-5.
1480 marzo 29 - Giunge a Bologna Roberto da Sanse-
verino con ia sua famiglia in via per Firenze,
222, 6-9.
1480 - Giovanni Bentivoglio per dilettare ii popolo fa
giuocare al pallone, 222, lo-io.
1480 luglio 20 - Ascanio Sforza, vesc. di Parma, passa
di Bologna diretto a Napoli a confine, e Gio-
vannl Bentivoglio io accorapagna per ordine d.
duca di Milano a Firenzuola, ove io consegna
a Lorenzo de' Medici ivi giunto, 23-37 ; questi
a sua volta io manda a Pisa e di la per galea
a Napoli, 27-28.
1480 agosto 20 - Si pubbiica in Bologna ia tregua in-
tervenuta tra il re di Napoli, i duchi dl Milano
e di Ferrara, i Fiorentini e i Senesi, 222, 29-31.
1480 agOStO 24 - Giunge in Bologna ia nuova che i
Turchi hanno preso Otranto, 222, 33-33.
1480 settembre 1 - Ascanio Sforza, di ritorno dal
confine, passa di Bologna diretto a Ferrara e
Milano, 222, 34-35.
1480 novembre 1 - Andrea Grati va pod. a Firenze,
raa non vi finisce il tempo dell'ufficio perchi
e el. d. Sedici in luogo di NicoI6 Sanuti, 222,
36-37.
1480 novembre 9 - t Nicol6 Pasi a Bologna, 222,
38-42, e Plno Ordelaffi a Forll lasciando a suc-
cedergll Sinibaldo, suo figlio naturale, sotto ia
tutela d. moglie Lucrezia, 222, 43-44; t anche
a Bologna il medico Baverio da Imola, 45-46.
1481 - Si eleggono i magistrati nuovi di Bologna, se-
condo I'uso, 223, 3-4.
[AA. 1481 febbraio-1483]
INDICE CRONOLOGICO
843
i
1481 febbraio 9 - f a Bologna Virgilio Malvezzl e gll
succede in Senato il fratello Pirro, 223, 5-7.
1481 maggio - t il Sultano d. Turchi lasciando due
figli Bajazet e Zizim, 223, 8-9.
1481 giugno 25 - Giorgio da Monferrato, venuto a
studiare lettere in Bologna, h bruciato vivo In
Piazza quale eretico, 223, 10-13.
1481 luglio 21 - Giovanni Bentivoglio marita due fi-
glle : Francesca a Galeotto Manfredi ed Eleo-
nora a Gilberto Pio, 223, u-19.
1481 - Sono impiccati alcuni dl Budrio che erano
andatt a profferire la Signoria d. castello al
Veneziani, 223, 20-22.
1481 settembre 5-12 - Si comincia in Bologna la fab-
brica d. chiesa di Santa Cecilia allogata a Ga-
spare Naldi, 223, 33-36.
1481 settembre 30 - Bianca Bentivoglio ottenuta ii-
cenza dal padre parte di Bologna per raggiun-
gere lo sposo Nicol6 Rangoni in Ferrara, 223,
23-28.
1481 - Viene finito il portico d. chiesa di San Giacomo
in Bologna, 223, 29-32.
1481 - Francesco Lepidi, cittadino boiognese molto ec-
cellente nel sapere, vive in questo tempo, 223,
37-38.
1482 - Si creano i rnagistrati nuovi di Bologna secon-
do Tuso, 223, 39-M.
1482 gennaio 9 • Cristoforo Grati e fatto cav., 223, «S.
1482 gennaio 22 - II pred. va pod. a Firenze, 223, 48-49.
1482 gennaio 25 - Francesca Beutivogllo parte di
Bologna per recarsi pr. il marito in Faenza,
223, 41-47.
1482 febbraio 16 - Giovanni Bentivoglio ordina dl
carnevale un nuovo giuoco per divertire il po-
polo, 224, 1-15.
*1482 febbraio - II pred. anche fa giostrare una celata
d'argento, 224, 15-22.
1482 febbraio 20 - Ferdinando re di Sicilia conferisce
a Giovanni Bentivoglio e ai suoi figli il pri-
vilegio di prendere il nome di Aragona e dl
inquartarne l'arma annoverandoli nella prosa-
pia di Aragona, 224, 23-28.
1482 marzo 17 - Scipione Gozzadlni «enatorc t a Bo-
logna e gli succede !n Senato Gozzadino Goz-
zadini, 224, 29-30.
1482 aprile 19 - Prlncipla ia peste a Ferrara e i Bo-
lognesl prendono provvedimenti per impedire
dilaghi nel loro territorio, 224, 31-32.
1482 aprlle 28 - Glovannl BentivogHo, per ordine d.
duca di Milano, conduce rinforzi nel Ferrarese
a Ercole d'E8te stretto dai Venezianl, e gli d&
valido aiuto, 224, 33-45.
1482 maggio 5 - f b. Bologna Bartolomeo Rossi se-
natore, 224, 46; 223, 1; in Senato gli succede il
figliuolo Mino, 1-4.
1482 maggio 25 - Gabriele Turchi mlnaccia di morte
l'amba8c. veneziano, 225, 14-15: arrestato per la
punlzione dal Senato, 4 liberato per opera del-
l'ambasc., chc ne domanda e ottiene la grazia,
16-32.
1482 giugno - Si rinnova in Bologna la campana mez-
zana di San Pletro, 225, 33-24.
1482 giugno 14 - Giovanni Bentivoglio lascla 11 campo
per una brcve corsa a Bologna, 225, 23-27.
1482 giugno - t 3 Boiogna Nicol6 Sanuti senatore e
conted. Porretta; gli succede in Senato, essendo
morto senza eredl, Andrea Gratl pretore a Fi-
renze, 225, 27-34.
•1482 luglio - Gianfrancesco Aldrovandi d. Sedici h
el. per sei mesi pod. di Lucca, 225, 35-36.
1482 agosto 21 - Roberto Malatesta vince Alfonso duca
di Calabrla che tentava passare dal territorlo
d. Chiesa per condurre aiutl al cognato in
Ferrara, 225, 37-41; raa dopo poco t "■ Roma,
41-42.
♦1482 agosto - La Lega, udita questa rotta, manda Glo-
vanni Bentivoglio con altri cap. a Imola d.
Riario, afiSnchfe questi, che aveva sostituito il
Malatesta, accorrendo a difendere 11 suo stato
lasciasse il passo libero al duca Alfonso, 225,
43-48.
1482 agosto 28 - ForI\ h assediata dal Bentivoglio,
225, 49-50.
1482 settembre 10 - t i" campo Federigo da Mon-
tefeltro gran capitano di questi tempi, 225, 50;
226, 1-2; in seguito a questa t Giovanni Ben-
ttvoglio e gli altrl cap. tornano con le loro
gentl a casa loro, 3-4.
1482 settembre 17 - t a Bologna Giovannl dalle Armi
Gonfaloniere di Giustizia e gli succede nelPuf-
ficio il figlio Lodovico, 226, 5-7.
1482 - Voltafaccia d. pp., che vlstosi rainacciato dal
re Ferdinando e dai Fiorentini, non volendo
1 Venezianl piegarsi al suo conslglio dl fare
pace, passa dalla parte d. Lega e manda il
card. Gonzaga con molte squadre di cavalli in
soccorso dl Ferrara, 226, 8-I6.
1482 dicembre 29 - II Gonzaga passa di Bologna con
le pred. miiizie diretto a Ferrara, 226, 17.
1483 - Si eleggono i magistrati di Bologna secondo
Tuso, 226, 18.
1483 gennaio 11 - Aifonso di Calabrla, fatto cap. d.
Lega in luogo d. t conte d'Urbino, vlene a Bo-
logna con duemila soldati, 226, 19-22; prima di
partlre per Ferrara arma cav. Alessandro Ben-
tivogiio terzogenito di GloTannl suo ospite,
33-24.
1483 - Dieta in Cremona d. Slgnori d'ltalia per in-
durre i Veneziani alla pace; non essendo 1 Sl-
gnori in ci6 riusciti determinano a priraaTera
di rauover loro guerra, 226, 35-33.
1483 aprile 21 - Cristoforo Gratl, el. pod. di Flrense,
parte di Bologna a quella volta dopo essere
stato armato cav. da Glovanni BentivogUo, 226,
13-34.
1483 - Sisto IV awolda Giovannl Bentivogllo con cln-
queraila ducati dl prbvrigione all'anno, 226,
35-38.
1483 • II pittorc Lorenzo Costa dipinge molte ttanse
e una loggla nel pal. Bentlvogllo, 226, 3»-43.
1483 maggio 6 - II Senato di Kologna fa abbattere ie
botteghe d. merclal in Piazza per ampliarla e
costruirvi II pal. d. pod., cui sl di tubito prin-
clplo, 226, 43-46.
1483 - I Veneilani continuano «d Msedlare Ferrar» che
h minacciata da carestla, 226, 47-48; 11 Bentl-
rogllo fa bandire che chl ruole puA portarvl
Tettovaglle, 48-227, 1 i da Bologna le ne porta
844
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1483-1484 ottobre]
In coA grande copia che la c. ne riraane spror-
vlita e Glovannl per acquetare 11 popolo fa
vendere In raercato 11 auo grano sotto prezzo,
I-».
1483 aprile 30 • Per le rlmostranze d. dazieri riene
rovlnata in Bologna la conduttura dell'acqua,
che con grande spesa era stata condotta da
Santa Maria in iiosco alla Piazza per pubbllco
uso, 227, 10-16.
1483 luglio 6-11 Senato di Bologna a causa d. care-
stla cspelle dalla c. i forestieri che erano venuti
ad abltarvl negii ultimi quattro anni, 227, 17-
22; aiiclie ordina a raeta d. frati residenti in
Bologna dl andare altrove, 22-24; spedlsce pol
mercanti in Romagna, nelia Marca, in Sicilia
e in Puglia a coraprare granaglie per la c. che
In tal modo h soUevata dalla penuria, 3«-27.
1483 luglio lt> - II pp. Sisto fV crea Antongaleazzo
Bentivoglio, fanciullo di undici anni, protono-
tario apostolico, 227, 28-29 ; cerimonia d. vesti-
zione, 29-37.
1483 luglio [19] - t Costanzo Sforza signore di Pesaro
e gli succede Giovanni suo figlio naturale, 227,
3g-4i.
1483 iuglio 24 - II Bentivoglio fa riattare ed abbellire
la chiesa di San Giacomo, 227, 43-«5.
1483 agosto 2 - f *•• Bologna Bernardo Sassuni sena-
tore; fe sostifuito in Senato da Giovanni Mar-
sili, 227, 45-228, 1-4.
1483 settembre 1 - Gianfrancesco Aldrovandi entra
pod. a Lucca, 228, 5-6.
1483 settembre 10 - Giovanni Bentivoglio parte con
le sue squadre per unirsi airesercito d. Lega
contro i Veneziani, 228, 7-13.
1483 settembre - 11 pred. va in Ghiara d'Adda, quindi
ad Asola nei Bresciano, ma infermatosi lascia
il campo e torna a Bologna, 228, 14-16.
1483 settembre 22 - f il vesc. leg. di Bologna Fran-
cesco Gonzaga in Pal., 228, 17-20.
1483 settembre - II Bentivoglio, nonostante la sua raa-
lattla, saputo cio va a Cento e alla Pieve a
prenderne la tenuta per la c. e consegna le due
rocche a Rinaldo Ariosti quindi torna a Bo-
logna a curarsi, 228, 20-22.
1483 novembre 3 - II Senato di Bologna raanda ara-
basc. Girolamo Ranuzzi e Giovanni Filippo
Salaroii al pp. a chiedergli vesc. e leg. per la
c, 228, 23-25.
1483 - Discordie nella compagnia d. notai conciliate da
Giovanni Bentivoglio arbltro, 228, 26-30.
1483 - Sisto IV crea leg. e vesc. di Bologna Gluliano
della Rovere, 228, 31-34.
1483 dicembre 23 - II nuovo leg. manda a Bologna
Galeazzo della Rovere qual suo luogotenente, 11
quale arriva con gli arabasc. ed e ricevuto con
molti onori, 228, 35-36.
1483 dicembre - f a Bologna Nicol6 Fava o Fabi
illustre raedico, ed h sepolto in San Giacomo,
228, 37-43.
1484 - Elezione d. magistrati nuovi di Bologna, 228,
44; h Gonfaionlere di Giustizia Alessio Orsi,
44-45.
1484 • Carestia, 228, 46-41.
1484 geanaio 1 - 11 Senato di Bologna mette un uomo
fiaso a suonare le ore sul campanlle di San
Pletro, 228, 49-229, 1-4.
1484 - Va a Bologna Gianfrancesco da Tolentino cap.
d. pp., 229, 5-t.
1484 gennaio 14 • Giovanni Bcntivoglio ra a Milano
a consiglio per ia guerra contro i Venezlant,
229, 7^10.
1484 febbraio • f a Bologna il senatore Lodovico
Malvezzi, 229, 11.
1484 aprile 3 • Cade a Bologna la torre d. Bianchini
uccidendo molte persone, 229, 12-50.
1484 - In seguito a questa rovina il Senato fa raffor-
zare la torre altissiraa degli Asinelli e slog-
glarne i magnani che arevano le botteghe in-
torno, 230, 1-7; fa anchc abbassare la torre al-
tissinia d. Catelani, 7-10.
1484 - Gli ortolani sono raandati a vendere sotto ii Pa-
vaglione a maggior decoro d. Piazza, 230, 11-13.
1484 giugno 14 - f a Boiogna Lodovico dalie Armi
senatore e gll succede in Senato Egano Lam-
bertini, 230, 14-15.
1484 luglio 2 - Glovanni Bentlvoglio va con molte
forze al duca di Calabria per la guerra contro
i Veneziani ed fe da lui mandato contro Lon-
ghena e Bagnolo, 230, 16-20.
1481 luglio 16-11 Bentivoglio ottiene a patti i pred.
castelll, 230, 21.
[1484 luglio 31 - Giovanni Bentivoglio manda Filippo
Salaroli al nuovo pp.] ; v, 1484 agosto 31.
1484 agosto 1 - t Matteo Toscani di Miiano pod. dl
Bologna, 231, 6.
1484 agosto 7 - Si pubblica a Bologna la pace con-
chiusa per l'intervento d. pp. tra Venezia, Fi-
renze, Miiano e Napoli, 230, 22-25.
1484 agosto 10 - Entra In ufEcio 11 nuovo pod. di Bo^
logna Astorre Bertolini, 231, 5.
1484 agosto 12 - t Sisto IV, 230, 25-27.
1484 agosto 14 - Si conchiude la pace ira il duca di
Milano e Venezia In presenza degli eserciti e
senza saputa d. Lega, 230, 35-231, 1-4.
1484 agosto 29 - E el. pp. Innocenzo VIII al secolo
Giovanni Cibo, 230, 29-30 ; 11 pred. elegge a suo
referendario domestico Antonio Grassi, che crea
vesc. di Tivoli, 30-31 ; e conferma gli ufiBci e i
privilegi a Girolamo Riario, che per6 sl ritira
a vita privata nel suoi stati, 31-34.
1484 agosto 30 - t il pod. di Bologna Astorre Berto-
lini dopo solo venti giornl di ufficio, 231, 5-6.
*1484 agosto 31 - Antonio Caslni di Cesena el. pod.
di Bologna, 231, 7-8.
1484 agosto 31 - Glovanni Bentivogiio raanda Filippo
Salaroli ai pp. per rallegrarsi d. ottenuta di-
gnita, 230, 35-36: \v. 1484 luglio 5/].
*1484 settembre - Anche il Senato raanda ambasc. al
pred. a rallegrarsi e a chiedergli la conferma d.
capitoli che il pp. concede, 230, 36-41.
1484 settembre 9 - Giunge a Bologna Gilberto Pio
con duecento cavalli essendo stato fatto cap.
d. c, 231, 9-11.
1484 ottobre • t H march. Federlgo Gonzaga e gli
succedo nella signorla dl Mantova il figlio Fran-
cesco, 231, 12-13.
1484 ottobre - t in Perugla il pod. Gaspare Grassi Iw-
lognese, 231, 14.
[AA. 1484 ottObre-1486 nov.] INDICE CRONOLOGICO
845
I
1484 Ottobre 3 - Alfonso dl Calabria reduce dj Lom-
bardia, passa per Bologna e risita la c, 231,
IS-2I.
1484 ottobre 4 - II pred. ne parte per Napoli, 231, 21-23.
1485 - Elezione d, nuovi magistrati di Bologna, 231,
33; 8i istituisce un nuovo cerimonlale per l'en-
trata in ufBcio dcgli Anziani, 23-42.
1485 febbraio 5 - Arriva a Bologna Raimondo Mala-
testa mandatovl da Pandolfo per trattare le
sue nozze con Violante Bentivoglio, 231, 43-«7.
1485 febbraio 6 - Raimondo pred. sposa Violante a
nome di Pandolfo, 231, 49-232, 1-4.
1485 febbraio 8 - Andrea Grati offre un banchetto
agli ambasciatori, alla sposa e ai suoi parenti,
232, 4-5.
1485 febbraio 9 - Altro convito di Mino Rossi al pred.,
232, 6-7.
1485 febbraio 11 - Ralmondo Malatesta torna a Ri-
niini, 232, 8-11.
1485 marzo 14 - Ecclisse di sole, 232, 12.
1485 marzo 20 - Glovanni Bentivoglio crea Grozzadino
Gozzadini cav. aurato, 232, 13-lS.
1485 marzo 21 - Giovanni Bentivoglio, vestlto di gri-
gio egll e il suo seguito, si reca alla Madonna
di Loreto a sciogliere il voto fatto per la sua
salute quando era alta guerra di Brescla, 232,
16-28; h ospltato con raolti onori a Imola da
Girolamo Riario.
1485 marzo - II Bentivoglio soddisfatto il voto va a
Roma a ossequiare il pp., che lo accoglie cor-
dialmente concedendogli ogni sua domanda, 31-
34; dopo un soggiorno a Roma di dieci giorni
parte per la Toscana molto onorato da Piero
de' Medici, 34-38.
1485 maggio 4-11 Bentivogllo torna a Bologna tra
l'allegrezza di tutto il popolo, 232, 38-41.
1485 maggio 17 - Gianfrancesco Aldrovandi i creato
cav. da Battista Canonlci per mandato di Ercole
d*Este, 232, 42-44.
148S giugno 10 - L'A.ldrovandi pred. h el. pod. di Pe-
rugia, 232, 45-46.
1435 giugno - In Bologna h fusa la campana grossa di
San Pietro e sono cominciati 1 piloni sotto le
volte d. sala d. pod., 232, 47-49; negli scavl si
rinviene un pavimento dl mosalco molto bello,
49-SO.
1485 - Giostra fatta correre a Bologna dal rettore d.
Studio, 233, 1-2.
1485 - Glovannl Savelli rinunzla la legazione di Bo-
logna e II pp. la d& ad Ascanio Sforza, il quale
raanda a suo luogotenente Prospero Caffarelli,
233, 3-5.
1485 luglio 18-11 pred. entra a Bologna con Tam-
basc. Glovanni Filippo Salaroli, 233, 5-6.
1485 agosto 21 - t a Bologna Giovannl Blanchettl
senatore; lo sostltulsce In Senato Carlo Blan-
chettl, 233, 7-8.
1485 novembre 7 - f a Bologna Lodovico Morbioll
In odore dl santit4, 233, 11-15.
1485 novembrc (?) - Si pubblica In Bologna la morte
di Achille Marescottl vesc. di Cervla, e 11 pa-
dre Galeazzo gli fa rendere solcnnl esequie In
San Pietro e gll Innalza onorevole sepoltura in
San Domenico, 233, 16-18.
1485 - Infierisce la pestilenza in Bologna; provredl-
menti d. Senato In favore d. fanciulli poveri,
233, 19-26.
1485 dicembre 11 - f a Bologna Gozzadino Gozza-
dlnl senatore; gli succede in Senato Alesslo
Orsi, 233, 27-28.
*1485 dicembre - Giunge a Bologna Glangiacomo Tri-
vulzlo mandato dal duca Sforza al re dl Na-
poli, 233, 29-31.
1486 - Elezione d. nuovi magistrati dl Bologna, 233,
32; la pestilenza diminulBce, 32-33.
1486 aprile 18 - Giunge a Bologna con grande se-
guito il conte dl Tantilla (?) arabasc. d. re dl
Spagna al pp. e prende alloggio airosterla d.
Montone, 233, 34-36.
1486 aprile 19 - II prcd. conte visita Bologna ac-
compagnato da Giovannl Bentivogllo, 233, 37-38.
1486 aprile 20 - L'amb. spagnuolo parte di Bologna
per Firenze, 233, 39.
1486 - Giovanni Bentivogllo, in seguito a lettere d. du-
ca dl Milano, mette In ordlne le sue gentl per
mandarle in campagna di Roma in soccorso d.
Lega, 233, 4:-43.
1486 aprile 25 - Giovanni Bentivoglio fa cav. Carlo
Grati in San Giacomo e lo costituisce cap. d.
sue genti, 233, 43-45.
1486 aprile 28 - II Grati h da Giovannl Bentivoglio
mandato verso Napoll In aiuto d. Chiesa, 233,
46-47.
1486 agosto 9 - Glovanni Bentlroglio fa un cotplcuo
dono agll orfani raccoltl dal Senato di Bologna,
233, 48-49.
1486 - Privilegi concessi dal pp. a Camillo Pepoli,
234, 1-4.
1486 - II pp. scomunica gli Anziani di Bologna per
una sentenza contio alcuni religiosi ladri, 234,
5-11; il Gonfoloniere Aiessio Orsl va a Roma a
Implorare la benevolenza d. pp., che revoca la
scomunica sotto alcune condizloni, 12-17; 11 Se-
nato anche manda suol ambasc. al pp. e ne ot-
tiene il perdono sui eondicione, 18-21.
1486 - Sl pubbJica a Bologna la pace interrenuta tra
il pp. e il re di Napoll, 234, 22-23.
1486 - t a Bologna Rartolomeo Volta senatore e gli
succede In Senato Alessandro Volta, 234, 24-25.
1486 settembre - Rapporti tra Roberto da Sansererino
e la Lega, 234, 26-46.
1486 settembre - II Sanseverlno ti talva in terrltorio
venezlano, i suoi sono svaltgiati dai aoldatl di
Pirro Malvezzi malgrado la ticurti data, 234,
46-48; cf. 49-235, 1-2.
1486 - II Bentivoglio fa restitutre 1 loro averl ai lol-
dati d. Sanseverlno e 11 lascia llberi, 235, 3-5.
1486 ottobre 1 - Gilberto Plo manda una ricca am-
basciata a Bologna a prendervi la sua tpoui
Eleonora, 235, 6-8.
1486 ottobre 7-1 pred. ambati-. partono con la tpoia
per Carpi, 235, 9-11.
1486 ottobre 8 - Piove tutto il giorno, 235, 12.
1486 - Rovina la torre di Buonconvento tul Reno plena
di granaglle di Glovannl Bentlvoglto, 235, I3-14.
1486 novembre 15 - II Uentlvoglio di In iipota Gltel-
da tua figlla naturale a Salluatto Guldotti, 235,
15-16.
846
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1486 dic.-1488 maggio]
14S6 dicembre 23 - Bgano Lambertlni h prlrato per
malfattl d. dlgait& senatoria e bandito di Bo-
iogaa, 235, 17-U.
1486 dicembre 27 - Giovanni Bentiroglio crea in San
Glacomo dl Bologna Bartolomeo Feiicini cav.
aurato, 235, lf-23.
1486 dicembre - Gioviinni Bentlvoglio comincia i
preparatlvi per condurre a Bologna Lucrezia
d'Este sposa d! Annibale, 235, 33-25.
1486 • Masslmliiano d'Absburgo h dagli Elettori accla-
mato re d. Romani e coronato in Aqulsgrana,
235, 26-28.
1486 - Isotta Pepoll fallisce per quindicimila lire, per-
ci& ra a Modena di dove si accorda col suoi
creditori, 215, 2-3,
1487 - Elezione d. magistrati dl Bologna secondo l'uso,
235, 2».
1487 gennaio 12 - Nasclta mostruosa, 235, 30-32.
1487 gennaio - II Bentlvoglio continua i preparativi
per il ricevimento d. nuora, 235, 33-40; suoi
inviti, 41-43; doni clie riceve, 43-236, 1-13.
1487 gennaio 22 - II pred. manda Annibale con una
ambasceria a Ferrara a prendere Lucrezia, 236,
14-16; e continua nel preparativi d. riceri-
mento, 16-20.
1487 gennaio 28 - Arrivo d. sposa a Bologna; suo ri-
cevimento e feste in c. e in casa, 236, 31-237,
1-238, 1-239, 1-2; presenti fattile, 3-34.
1487 gennaio 29 - Altri festeggiamenti In questo
glorno, 239, 25-240, 1-12.
1487 gennaio 30 - Solenne glostra in Bologna per le
nozze pred., 240, 13-241, 1-15, e altri divertimen-
ti, 16-21.
1487 gennaio 31-1 forestierl venuti per le nozze
partono di Bologna, 241, 21-22.
1487 marzo - t data ad Annibale Bentiroglio dal
Fiorentinl la condotta di mille fanti e cento
caralli, coi quali si reca a Sarzana e Sarzanello
pr. il conte di Pitigiiano cap. di Firenze contro
I Genovesl, 241, 30-34.
1487 [aprile 15] - Annibale per primo assale i pred.
castelli, ottenendorl grande fama, 241, 35-42.
1487 aprile - II Senato di Eologna fa abbattere molte
case dinanzi alla chiesa di San Salvadore per
farvl una piazza, 241, 43-45.
1487 maggio 9 - Passa da Bologna Ercole d'E8te di-
retto a Roma, 241, 46-48.
1487 - Nicol6 Poeti abbellisce la chiesa di San Dome-
nlco in Boiogna spendendovi una grossa som-
ma, 242, 1-4.
1487 luglio 18 - Pririlegio conferito dal re d'lnghll-
terra a Vlncenzo Paleottl dottore In utroque,
242, 5-31.
1487 agosto 8 - Matrimonio di Alessandro Bentiro-
glio con una sorella di Roberto Malatesta, 242,
33-34.
1487 agosto - Si finiscono in Bologna le volte d. por-
tico di San Pietro, 242, 35-36.
1487 settembre 9 - Si innalzano in Bologna le cam-
pane sul campanile di San Petronio, 243, 44.
1487 settembre 25 - Tre Malrezzi, figliuoli di Matteo,
con biasimo di tutta la parentela si fanno adot-
tare nclla famiglia d. Bentiroglio, d. quali as-
«umono arma e cognome, 242, 37-243, 1-7.
1487 novembre 18 - Lo ttetto £a Giannantonio Goz-
zadini, parente d. Malvezzi, 243, 8-12.
1487 - Abbellimentl fatti fare da Giovanni Bentirogito
nclla sua cappeJla in San Giacomo, 243, 13-41 ;
anche vi fabbrica una sontuosa sepoltura, in
cui nessuno In seguito fu mai sepolto per le
vlcende politlche, 41-43.
1487 dicembre 19 - li luogotcnente d. leg. di la cltta-
dinanza bolognese a Pietro Giraidini da Cento
e a Bartolomeo Ricordati, 243, 44-244, 1-3.
1487 - Astorre Malvezzl k creato resc. di Penigia, 244,
3-4 ; gli succede nei caralierato d. Magione 11
frateilo Enea, 4-5.
1487 - Roberto da San Sererlno f in battaglla valoro-
samente combattendo contro i tedcscM 8ull'AdI-
ge, 244, 6-10,
1487 dicembre 27 - Arrira a Bologna II vesc. Giu-
liano della Rovere ricevuto con le cerimonle di
uso, 244, 11-16.
1488 - Elezione d. magistrati nuori di Bologna, 244, 17.
1488 gennaio S - Abbondantlssima nevlcata, 244, 18.
1488 gennaio 13 - Giuliano della Rorerc ra a desi-
nare dal Bentiroglio, che gli offre un sontuoso
convito, 244, 19-20.
1488 marzo 3 - Giovanni Bentlvoglio ra con molto
seguito in pellegrlnaggio a SanfAntonio di
l'adova a sciogliere un voto, 244, 21-32.
1488 marzo - II pred., soddisfatto 11 roto, si reca in
visita a Venezla e qulndi in Lombardia sul
Garda ore per un'improvvisa tempesta corre
perlcolo dl rita, 244, 33-40.
1488 marzo 30 - II Bentlvoglio torna a Bologna, 244,
40-41.
1488 aprile 1 - Gianfrancesco Aldrorandi h el. pod.
a Firenze, Ettore Montecalvi a Lucca, Sebastia-
no Gozzadinl anche a Lucca, Bonarentura Pa-
leotti a Narni, 244, 42-45.
1488 aprile 12 - Passa di Bologna la regina di Danl-
marca dlretta a Roma, 244, 46.
1488 aprile 14 - Girolamo Riario e assassinato ;n ForU
dai suoi soggetti e sua moglie Caterina i presa
prigioniera coi figli, 245, 1-3; con uno stratta-
gemma Caterina entra nella rocca e dl ia mi-
naccia i ribelli d. rendetta d. duca di Milano,
3-11.
1488 aprile - Gioranni Bentiroglio ra In aiuto di Ca-
terina con altri cap. d. duca pred., e assedia
Forft, dalla quale fuggono i congiurati, 13-1».
1488 aprile 29 - II Bentivoglio con Gaieazzo da San-
sererino entra In Forll e raette In seggio Otta-
riano, prlmogenito di Girolamo, sotto la tutela
di Giampietro Bergamlni cap. d. duca di Mila-
no, 245, 20-24.
1488 aprile - II Senato di Bologna fa abbattere le bot-
teghe di legno attorno alla torre degli Asinelli
e le fa costruire in pietra, 245, 35-37 ; fa anche
costruire 11 cappello dl piombo alla sommiti,
37-39,
1488 aprile 25 - Antonio Labantl, generale deirordi-
ne d. Servi, convoca in Bologna il Capitolo
generale, 245, 30-34.
1488 maggio 31 - Ucclsione in Faenza di Galeotto Man-
fredi fatta commettere da sua m. Francesca
Bentiroglio, che era con lui in dissapori, 245,
[AA. 1488 maggio-1489 sett.] INDICE CRONOLOGICO
847
41-246, 1-6; Francesca si ricovera quindl nella
rocca col figliuoletto Astorre e diiama in aiuto
il padre, 7-9; il quale, accorso, pacifica la c. e
fa giurare dal popolo iedeltk ad Aatorre accla-
mato signore, 9-12.
*1488 giugno - Tumulto a Faenza contro Giovanni
Bentivogllo che scampa con la fuga ed fe con-
dotto prima a Modigliana, quindi a Firenze,
246, 13-38; in Bologna quindicimila uominl d.
popolo si armano a questa notizia e si muovono
per invadere il Faentino, S^-IS; saputosi ciie il
Bentivoglio era salvo a Firenze, i pred. sono
fermati a Castelbolognese e fatti tornare in-
dietro, 246, 39-16.
1488 giugno 9 - Giunge a Bologna Francesca con l
Bolognesi gik prigionieri dl quei di Faenza,
246, 47-48.
1488 giugno 13 - Giovanni Bentivoglio, lasciato llbero
dai Fiorentini, s'incammina a Bologna, 247, 4-7.
1488 giugno 14 - Quasi tutti i Bolognesi dl ogni classe
vanno a Pianoro incontro al Bentivoglio con
11 quale entrano in c, 247, 7-14.
1488 giugno - Festeggiamenti per il ritorno a Bologna
d. pred., 247, 14-18.
1488 luglio - Invitato dal duca di Milano, il Bentivo-
glio si reca a un convegno di signori a Parma,
247, 16-24 ; h dal duca creato cap. generale di
tutte le sue genti, 24-25; anche Annibale suo
figlio riceve dal duca una condotta, 25-26,
1488 luglio 27 - II leg. Ascanio Sforza entra a Bolo-
gria con molto seguito riceruto coi maggiori
onori, 247, 27-30.
[1488 settembre 3] v. 148S dicembre 3.
1488 settembre 23 - II leg. parte di Bologna per
Roma accompagnato da due ambasc. d. Senato
per onore, 247, 31-33.
1488 novembre 2 - I pred. ambasc. tornano a Bologna
senza il leg., 247, 34; cf. 40.
1488 - Si costituisce TArte d, Cimatorl per desiderio d.
Bentlvoglio, 247, 35-39.
1488 novembre 26 - f a Bologna Giovanni SalaroH
senatore e gli succede Gianfrancesco Aldro-
vandi allora degli Anziani, 247, 40-43.
1488 novembre - Congiura d. Malvezzi contro i 3en-
tivoglio per offese che riputavano avere rice-
vute da Giovanni, 247, 44-248, 1-249-250, 1-8;
la congiura sl scopre per una combinazione for-
tuita, 8-29; Giovanni Bentivoglio la rivela al
Senato, 29-251, 1-2; Giovannl Malvezzi confer-
ma In Senato di avere voluto uccidere il Benti-
voglio con tuttl i suoi per liberare Bologna dal-
la loro Insopportablle tirannia, 2-19; frattanto
buona parte d. congiurati, vlstlsi «coperti, fug-
gono di c. e sono banditi, 20-24.
1488 novembre 27-29 - I congiurati che non rletcono
a fuggire sono presi e impiccati, 251, 25-2», 39-
252, 1-29.
1488 dicembre - Ambasc. d. Medicl, d. duca d'Este e
d. duca di Milano giungono a Bologna a offrlre
al Bentivoglio Taiuto d. loro Signorl, 252, 35-39.
1488 dicembre 3 - Sono el. l seguentl Sedicl: Glovannl
Bentivoglio, Galeazzo Marescottl, Andrea Grati,
Glovanni Marsili, Tommaso Montecalvi, Poeta
Poetl, Glrolamo Samplerl, Gasparo Bargelllnl,
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Angelo Ranuzzi, Francesco Blanchettl. Ales-
stuidro Volta, Gianfrancesco Aldrovandi, Erco-
le BentivogHo, Alberto Castelli, Alessio Orsl,
Francesco Fantuzzi, Ghinolfo Bianchi, Rinaldo
Ariosti, 253, 22-26; [v. 1488 settembre 5].
dicembre 4 - Annibale Bentivoglio percorre la
c. alla testa dl una compagnia di armatl, 252,
40-45.
dicembre 4 - II popolo va da Giovannl Benti-
voglio che dalla scoperta d. congiura stava
chiuso in pal. e lo prega a tornare a casa sua,
252, 46-47; II pred. per contentare il popolo esce
di pal., 40-50; appena sulla Piazza in segno di
gioia sono aperte le carceri e liberati i prigio-
nl, 50; 253, 1 ; rienlra in casa sua, clie fa guar-
dare dl e notte da soldati armati, 1-7.
dicembre 8 - Giovanni Bentivoglio indlce una
solenne processione in ringraziamento d. scam-
pato pericolo, 253, 8- 10,
dicembre - II pred. fa bandire da Milano e da
Venezia i Malvezzi, che vi si erano ricoveratl,
253, 11-13; e fa imprigionare dal re Ferdinando
di Napoli GiuHo Malvezzi che si era rifugiato
cola, 13-16; Battista Malvezzi, che era a Rimlnl
coi figli, temendo dal Malatesta slmile tratta-
mento se ne parte per Roma, 17-19.
dicembre - II Bentlvoglio comincia a uscire per
la c. ma seguUo e preceduto da grande codazzo
di armati per sua aicurezza, 253, 27-29 ; frattanto
ogni giorno contlnuano stragi non solo d. con-
giurati, ma anche di sempKci seguaci d. Mal-
vezzi e le strade sono plene dl raorti, 29-36,
dicembre 26 - Glovanni Bentivogllo manda 11
figUo Annlbale in sua vece a Milano per assi-
stere al matrlmonio d. duca con Isabella d'A-
ragona, 253, 37-41.
- Eleztone in Bologna d. magistrati nuovl, 253,
42; S pod, Francesco Avvocati di Lucca, 42-43,
febbraio 1 - Isabella d'Aragona arriva a Milano
ed c accolta dallo sposo In castello con gran-
dissimo apparato, 253, 44-46.
marzo 4 - Torna a liologna il protonotarlo ca-
nonico di San Pietro Filippo Canonlci, che era
stato mandato qual nuncio al Gran Maestro dl
Rodi a portargli 11 cappello, e al Gran Soldano
d. Calro per trattare a nome dl Innocenzo VIII
una lega contro 1 Turchi, 253, 47-50.
giugno 1 - Violenta ploggla e grandine con ura-
gani e fulminl, uno d. quali inccncrlice una
donna, 254, 1-7.
giugno - t a Bologna Glacomo Montecalvi sena-
tore; gU succede in Senato il figllo, 254, (-9.
giugno 29 - t a Bologna Carlo Antonlo Fan-
tuzzi senatore, gll succede in Senato Rinaldo
Arlostl, 254, 10-12.
settembre 3 - Parte per Riminl, richleita dollo
sposo, Violante Bentlvogllocon la madreemolto
seguito, 254, 13-23; dopo il matrlmonio Gine-
vra *1 reca a Pcsaro e qutndl in pcllegrlnagglo
a Loreto, 33-34; torna col leguito a Botogna, 35,
settembre - II rcttore d. Studlo di Bologna ordl-
na in Plosza una bellistlma gioitra alla quale
Invlta Glnevra Bentivoglio appena allora tor-
nata, 254, 36-39.
848
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1489 ottobre-1492 gennaiol
1489 Ottobre • Passa di Bologna un ambatc. dl Baja-
zet n al pp. Innocenzo VIII, 254, 40-41; lua
niisslone, 41-44 ; sua permanenza e trattamento
a Bologna, 41-255, 1-3.
1489 novembre 1 - Annlbale BentlrogHo i creato Gon-
faloniere dl Glustizla, 255, 4-t ; suoi compagnt
e sua entrata In ufficio, 6-l0.
1489 novembre 26 - Gioranni Bentlvoglio pone con
grande sulenniti ia prima pietra alla torre d.
suo pal. in Bologna, 255, 11-20.
1489 novembre 27 - II pred. fa cantare una solenne
messa in San Giacomo in memoria d. sua sal-
vezza nella congiura d. Malvezzi, 255, 21-27.
1489 dicembre 27 - Pel suo natalizio Giovanni Ben-
tlvoglio crea cav. aurato Antonio Magnant, 255,
28-30.
1490 - Si creano i maglstrati nuovi di Bologna secondo
I'uso d. c, 255, 31.
1490 gennaio 16 - Si finiscono dl scavare i fondamenti
d. torre d. Bentivoglio, 255, 38-45.
1490 gennaio 18 - Si cominciano a tlrare su i fonda-
mentl d. detta torre, 255, 46-47 ; cerimonia d.
posa d. prima pietra, 47-256, 1-15; sua costru-
zione, 15-29.
1490 febbraio 8 - Annibale Bentivoglio con la moglie
Lucrezia e molto seguito parte di Bologna per
assistere in Mantova alle nozze di Francesco
Gonzaga con Isabelia d'Este, 255, 32-37.
1490 aprile 5 - Annlbale Bentlroglio va in pellegri-
"■ggio a Loreto, 256, 30-31.
1490 giugno 22 - Giovanni Antonio Gozzadini d. Benti-
voglio conduce a Bologna la moglie d. figlio
Lodovico, una Pio di Carpl, e dk un grandis-
simo convito al quale Interriene Giovanni Ben-
tiroglio, clie pol lo arnia eav., 256, 32-35.
1490 luglio 1 - Per la sua conferma a rettore d. Studio,
Francesco Pedocca fa correre una sontuosa gio-
stra a Bologna 256, 36-45.
1490 settembre 1 - Giungono a Bologna Pandolfo e
Raimondo Malatesta e vi si trattengono alcuni
giorni per diporto, 256, 46-257, 1-2.
1490 settembre 8 - Giovanni Bentivoglio arma cav.
in San Giacomo il pred. Raimondo, 257, 3-6.
1490 - Giovanni Bentivoglio in questi tempi fa co-
struire vari suoi palagi e ville nel territorio
bolognese, 257, 7-18.
1490 settembre - Giovanni Bentivoglio avendo ospitl
a Belpoggio 1 suoi generi Rangoni e Pio viene
a dlscutere sulla priorita nella vita delI'uomo
d. Fortuna o d. Sapienza, 257, 19-25; essendo
i pareri discordi propone clie la questione venga
definita in un torneo, 25-37 ; il che h accettato,
37-39.
1490 Ottobre 4 - Si da luogo in Bologna al torneo pred.
con grandissima magnificenza, 257, 40-258, 1-
259-260-261-262, 1-19; rince il partlto d. For-
tuna, 20-34.
1490 ottobre 8 - Nasce Alfonso Bentivoglio figlio di
Annlbale, 262, 35.
1490 Ottobre - DlfFerenza tra il duca dl Ferrara e Bo-
logna per usurpazione di confini, 262, 36-40.
1490 dicembre 12 - Antonio Magnani e creato pod.
di Flrenze e parte, 262, 41-42.
1490 dicembre 27 - Gioranni Bentiroglio solennizza
11 luo natalizio creando Tommato Montecalrl
cav. aurato, 262, 43-45.
1490 - Carestia, 262, 46-47.
1491 - Elezione d. magistrati nuori di Bologna : Al-
berto Conti h el. cap. di giustizla dl Milano,
262, 48-49.
1491 gennaio 10 - Annibale Hentiroglio va a Milano
inritato alle nozze di Lodorlco Sforza con Bea-
trice d'Este, 263, 1-3.
1491 gennaio 27 - t Andrea Bentlrogllo; gll tuccede
in .Senato Ercole suo fratello, 263, 4-6.
1491 febbraio 9 - Gioranni nentiroglio si reca a Fer-
rara per le nozze dl Alfonto d'Este con Anna
soreila di Giangaleazzo Sforza, 263, 7-13.
1491 febbraio 9 - f a Bologna Nicol6 Poeti recchls-
simo, 263, 14-20; gli succede in Senato il figlio
Poeta, 26,1, 20.
1491 febbraio - In Bologna si laitrica di nuoro !1 por-
tico sotto le loggie d. pod., 263, 2l-2a.
1491 maggio 8 - Giovanni Bentivoglio fa car. aurato
in San Giacomo Sebastiano Gozzadini, 263,
23-24.
1491 maggio - Si trovano nella montagna di Catl mi-
niere di ferro, 263, 25-27.
1491 maggio 26 - Disputa tra il referendario d. duca
di Mllano in Bologna e il rettore d. Studio per
la prccedenza in istrada, 263, 28-32; il rettore
h bandito dal luogotenente d. leg. Lulgi Capra
e parte di Bologna, 32-34; ma.h richiaraato dal
Senato che vuole udire le sue ragionl, 34-37.
1491 giugno 10-11 rettore accompagnato da trecento
cavalli torna a Bologna e gli e data ragione
dal Senato, 263, 37-38.
1491 - Guido da Bologna dlpinge il crocifisso e la pas-
sione sotto il portico dl San Pietro in Bologna,
263, 42-44.
1491 - Si finisce a Bologna la chlesa di Santa Maria
di Galliera, 263, 45.
1491 giugno 20 - Arriva a Bologna Franccsco Gon-
zaga per assistere alle nozze d. fratello Gioran-
ni con Laura Bentivoglio, 263, 46-47.
1491 luglio 25 - II rettore d. Studio fa correre una
giostra per la festa di San Glacomo, 263, 39-41.
1491 Ottobre - f a Bologna il beato Giacomo Allama-
nia delI'ordine d. Predicatori e viene sepolto
in San Domenico, 264, 1-3.
1491 - Vlene restaurato Tantico sepolcro di re Enzo in
San Domenico essendo Gonfalonlere Gianfran-
cesco Aldrorandi, 264, 4-24.
1491 dicembre 19 - E creato arcidiacono di Bologna
Antongaleazzo di Gioranni Bentiroglio in luo-
go d. t Francesco della Rovere, 264, 25-28.
1491 - Angelo Ranuzzi va pod. a Lucca, 264, 29.
1491 - t Angelo Grassi vesc. di Tivoli; il suo corpo
h trasportato a Bologna e seppellito in San Pie-
tro, 264, 30-32.
1491 dicembre - Ercole d'Este va al Bentivoglio prima
d. feste di Natale con 11 fratello Sigismondo;
raggiunto cola da Glovanni vi h da lul splen-
didamente trattato, 264, 33-36.
1491 dicembre 31-1 pred. si recano a Bologna, 264,
36-38.
1492 - Sono el. i nuovi magistrati di Bologna, 264, 39.
1492 gennaio 1 - II duca Ercole dopo la messa in San
[AA. 1492 gennaio-1493 aprile] INDICE CRONOLOGICO
849
Giacomo arma cav. Ermes Bentivoglio, 264, 40-
43; quindi assiste In Plazza al corteggio per la
nuova entrata d. magistrati in ufficio, 43-47.
1492 gennaio - II duca d'Este parte per Ferrara ripas-
sando dal Bentivoglio, 264, 47-48.
1492 gennaio 15 - f a Bologna Dionisio CasteIU;gli
succede in Senato Alberto Castelll, 265, 1-4.
1492 febbraio 10 - Giovanni Gonzaga si reca a Bo-
logna a passarvi il carnevale dal suocero, 265,
5-8, che per divertirlo inventa nuovl pubblici
giuoclil, 16-34.
1492 - Giungono a Bologna le notizie d. vittoria ri-
portata dai Reali di Spagna sui Morl a Gra-
nata caduta in loro possesso, 265, 9-lS,
1492 marzo 8 - Sl apprende a Bologna l'uccisione di
Raimondo Malatesta, 265, 35-36.
1492 marzo 30-31 - Passa di Bologna diretto a Roma
Ercole d'Este con molto seguito, 265, 36-40.
1492 aprile 8 - f a Fircnze Lorenzo de' Medici ancora
giovane, 265, 41-45.
1492 aprile 24 - Passano di Bologna Fracasso da San-
severino diretto a Roma e Anton Mariada .San-
severino mandato a Firenze dal duca Sforza per
i convenevoll d'uso, 265, 45-50.
1492 - E fusa in Bologna e collocata sul campanile di
San Pietro la prima campana, 266, 1-3.
1492 maggio 31 - Processione d. rogazioni in Bologna
per l'Ascensione, 266, 4-6, seguita da una ter-
riblle tempesta, che rovina moltl luoghi d. ter-
ritorio, 265, 4-9.
1492 giugno 3 - Alessandro figlio di Annlbale Bentl-
voglio va a Mllano a sposarvi Ippolita Sforza
nipote d. duca e condurla a Bologna, 265, lo-
18, 33-37.
1492 giugno - Preparativi fatti da Giovanni Bentivo-
glio a Bologna per ricevervi onorevolmente la
pred., 265, 19-32.
1492 giugno 20 - Gli sposi entrano in gran pompa in
Bologna; accoglienze loro fatte, 265, 33-267, i-
7 ; invitatl e seguito, 8-19.
1492 giugno 21-22 - Divertimenti in onore degli spo-
si, 265, 20-33.
1492 giugno 23 - II march. Francesco Gonzaga, che
era venuto per le nozze, parte da Bologna per
Firenze, 265, 34-35.
1492 giugno 29 - Sl corre 11 pallo a Bologna, come
di consueto per San Pietro, 265, 36.
1492 luglio 5 - t Innocenzo VIII, 265, 37.
1492 agosto 5 - Nasce 11 famoso cap. Michele Ramaz-
zotti, 265, 38.
1492 - Uccislone di Galeotto Malatesta, 267, 39; il Ben-
tivogUo manda Annibale dal genero Pandolfo
con clnquanta cavalli, 39-40, ma non avendo U
pred. blsogno dl aiuto Annibale torna a Bo-
logna, 40-42.
1492 agosto 7 - Pirro Malvezzl cede pubbllcaraente ai
Senato di Bologna Castelguelfo sperando ac-
qulstarsl benevolenza, 267, 43-49.
1492 agosto 12 - Glunge a Bologna notlzla deirele-
zione d. pp. Alessandro VI, al secolo Rodrigo
Borgia, 267, 50; 268, 1; nelle feste fattesi per-
ci6 In Bologna prende fuoco il cappello di le-
gno In cima alla torre dell'orologlo; ne cade
la campana, che viene rlfusa, 268, 1-4.
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agosto 25 - Maatro Garello gltta la pred. cam-
pana insieme a tre altre, 268, 5-6.
agosto 27 - Partono di Bologna gll ambasc. man-
datl dal Senato al nuovo pp. per i convenevoli
d'uso, e per pregarlo di confermare alla c. i ca-
pitoli e a Glovannl Bentivoglio i privilegl con-
cessi dai suol predecessori, 268, 7-i5.
settembre - Giovanni Bentlvogllo fabbrica con
grande spesa una fontana nel suo glardlno,
268, 16-20.
settembre 20 - Viene a Bologna onorevolmente
accolto un messo d. pp. con la conferma d. ca-
pitoli per la c. e d. privilegi per Giovanni Ben-
tivoglio, 268, 21-26.
ottobre 2 - Alessandro VI conferma Tufficio d.
Sedlci a Giovannl e ad Annibale Bentlvogllo,
268, 27-28.
ottobre 3-4 - Passa di Boiogna GioTttnnl Gon-
zaga diretto a Roma, 268, 29-31.
ottobre - II card. di San Giorgio [Raffiieie Ria-
rio] fa Interdire alcune chieae di Bologoa, 268,
. 32-37.
ottobre 15 - Fllippo Bianchi t a Bologna; gli
succede in Senato Lodovico Bianchi, 268, 38-39.
novembre 4-5 - Passa di Bologna Alfonso d'E-
ste diretto al pp. in Roma, 268, 40-42.
novembre 4 - Giunge a Bologna Ermes Sforza,
con molto seguito diretto a Roma, 268, 42-46.
novembre 5-dicembre 26 - Sono in Bologna in-
terdette le messe e gli uffici a San Petronio, San
Lorenzo, San Colombano, 269, 5-6.
novembre 7 - II pred. Sforza parte per Roma,
268, 46-48.
novembre 1 1 - t a Roma Battiata Malvezzl, 269,
7-8.
novembre 18-19 - Pasaano di Bologna In vla per
Roma gll ambasc. Venezlani, 268, 49-269, 1-4.
- Pirro Malvezzi, non sentendosl sicuro a Bologna
chiede ed ottiene licenza dal Senato dl usclrne,
269, 9-12; h fatto scortare da Giovauni Bentl-
voglio sino a Cesena, 12-14; Giovanni Malveni
va ad abitare a Ferrara, 15; dove per6 piCt tardi
i ucciso, 15-17; cf. 42-45.
- Diecl suore d. mon. di San Lorenxo aono dal
Senato poste nel mon. d. auorc di Sftn Vitale
per essere riformate, 269, 20-21.
- Si eleggono i nuovl magiatrati di Bologna,
269, 22.
gennaio 15 - Solo i preti di San Petronio hanno
permeato dl ofliclare in Bologna, 269, 23-24.
gennaio 4 - Si comim-la a riattarc In Bologna
la chiesa di San Giacomo come i al presente,
269, 25-27; si rimuove la campana d. torre del-
Torologlo non idonea al bltogno, 27-31.
marzo 7 - Sl fonde un'altra campana per il pred.
orologio, che anche etta non rietcc buona, 269,
32-34.
marzo 31 - Cade un tulmine sulla torre degll
Aainelll e ne tfalda un lato dalla cima al ple-
de, 269, 35-31; t di paura un tale Girolamo
Zanchinl che sl trovava a pattare dl \k, 269,
39-40.
aprile 18 - Annibole Bentlvogllo, condottu dai
Fiorentlni al toro toldo, parte con le lue gentl
T. ^gCXIII, p. J - 54:
850
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1493 aprile-1494 maggio]
d'arine rlcerendo In dono dal Senato un bel
cavaUo, 269, 41-270, i-i.
1493 aprile 25 - Si bandlsce pubblicainente in Bologna 1493
la lega tra il pp., 1 Venezlani, 11 duca di Mi-
lano, 270, 3-6.
1493 aprile 27 - Lodovico Sforza per asBicurani dai 1493
Florentini crea Glovanni Bentlvogllo cap. di
tuttl i Boldati ducali dl qua d. Po, e gli manda
lo stendardo d. capitanato, 270, 11-15.
1493 aprile 28 - Ricevimento fatto da Glovannl Ben- 1493
tivogilo al misso ducale, 270, 15-271, 1-272, 1-3.
1493 aprile 29 - II messo riparte per Milano, 272, 3.
1493 maggio - Alessandro VI si toglie dalla detta Lega 1493
e si confedera invece col Fiorentlnl e il re dl
Napoli, 270, 6-8. 1494
1493 maggio - Si iinisce a Bologna ia cupola d. torre
dell'orologio, 270, 9-10. 1494
1493 maggio 11 - Un ambasc. d. re di Spagna dlretto
a Roma passa di Bologna e vi si trattiene due
giorni, 272, 3-8.
1493 maggio 13 - fe finito ii ricco baldacchino ordi- 1494
nato dal Senato di Bologna per la madonna di
San Luca, 272, 9-11. 1494
1493 maggio 16 - Giovanni Bentivoglio si reca a un
congresso di principi a Ferrara, 272, 12-17.
1493 maggio - II pred. sollecitamente ne j^arte avver- 1494
tito che Lodovico Sforza voleva farlo uccidere,
272, 18-27.
1493 - I notai dl Boiogna cominciano a tenere ragione
sotto ii pal. d. pod., 273, 28-29. 1494
1493 giugno 1 - Si innalza in Bologna la nuova cam-
pana sulla torre deli'orologio e risulta buona,
272, 30-31. 1494
1493 giugno - Passa di Bologna il card. di Santa Ma-
ria in Portlco [Giovanni Battista Zeno] diretto
a Modena, 272, 32-33.
1493 giugno 6 - Alla processione d. Corpo di Crlsto 1494
in Boiogna intervengono anche i Pennacchlni,
cui era dal Senato stata fatta giustizia d. loro 1494
ragloni, 272, 34-38.
1493 giugno 19 - Francesco con Giovannl Gonzaga si
reca a Bologna a visitarvl la sposa, 272, 38-39. 1494
1493 agosto 19 - t l'imp. Federico, succedendogli 11
figllo Massimlliano, 272, 42-4«.
1493 agosto 31 - Alluvione nel Bergaraasco con molte 1494
vittime, 272, 45-273, 1-5.
1493 settembre 19 - Glovanni Bentivoglio dk campo
franco a Bernardino dal Guanto e a uno spa- 1494
gnuoio per un duellu, 273, 6-8; dopo il com-
battimento 11 rappacifica, 8-9. 1494
1493 settembre - Andrea Zocchini, Luigi Venezlani,
Girolamo Calzoiarl banditi da Bologna sperano 1494
di acquistare la grazla di rientrarvi uccidendo
un Malvezzi, 273, 10-13; vanno perci6 a Cesena,
ove ammazzano in chlesa Antonio Malvezzi,
13-15; inseguitl da soldati d. Senato sono uccisi
e le loro teste, portate a Bologna, esposte alle 1494 -
porte d. c, 15-19.
1493 settembre 24 - Si comincia in Bologna a fare
suonare le ore all'oroiogio sul canto d. Pai.,
273, 20.
1493 ottobre 22 - f Eleonora duchessa di Ferrara, 273, 1494
21-23.
1493 ottobre 27 - II Senato di Bologna manda a Fer- 1494
rara Aleisandro Volta a condoleril con II duca,
273, 23-24.
ottobre 3t - Giorannl Bentlvogllo con Carlo
Grati, Glovanni Marsili e molti altri si reea
dal duca d'Estc per le condoglianze, 273, 34-2i.
novembre 5 - Agamennone Musotti cl. senatore
di Roma, parte da Bologna riconciliato col
Bentivoglio e scortato sino a Firenze da otto
balestrieri d. pred., 273, 27-31.
dicembre 5-6 - Arrlvano a Bologna Vlolante e
Pandolfo Malatesta e vi si trattengono alcuni
giorni, 273, 32-37.
- t a Bologna Girolamo Zanettini dottore eccel-
lentissimo, 273, 38-39.
- Elczione d. magistrati nuovi di Bologna secondo
l'uso; h pod. Carlo Maschi, 273, 40 41.
gennaio 8 - II Senato di Bologna con pubblico
bando invita 1 magistrati e il popolo aii'Inau-
gurozione d. canaic di Reno reso navigabile daiie
porte d. c. insino al Po, 273, 41-49.
gennaio 10 - Inaugurazione d. pred. Narlglio,
273, 49-274, 1-275, 1-4.
gennaio 10 - Arriva per barca a Boiogna una
compagnia di gentiluomini mandati da Gio-
vanni Gonzaga a prendere la sposa, 275, 5-12.
gennaio 11 - Serapre per il Navigiio giungono
Pandolfo Malatesta, Annibale Bentivoglio e gll
altri suoi frateiii ad assistere alia festa pred.,
275, 12-16.
gennaio 12-13 - Cerlmonie e dlvertimenti per
questa occaslone ; la sposa parte su nave per
Mantova con grande seguito, 275, 17-35.
gennaio 19 - Giovanni Bentivoglio raanda Vin-
cenzo Budrioli con ricco dono a Gioyanni Sfor-
za per le sue nozze con Lucrezia BorglB, 275,
36-38.
[gennaio 25] - t Ferdinando re dl Napoll e gll
succede Alfonso II suo figlio, 275, 39-41.
febbraio 9 - Parte da Bologna per Rimini Pan-
dolfo Malatesta con ia moglle Violante, 275,
42-43.
marzo 3-11 Senato di Bologna fa scavare e allar-
gare le fosse d. c. che eransi interrate in gran
parte, 275, 44-46.
marzo 22 - t Marco Pio, 275, 47; Giovanni Ben-
tivoglio manda Carlo Grati a condolersi coi
genero Gilberto, 275, 48-49.
aprile 7 - Passa di Bologna Giovanni de la Gro-
laye eletto card., 276, 1-5.
aprile 8 - II pred. ne parte per Roma a prendervi
11 oappello, 276, 5-8.
aprile 27 - Carlo VIII re di Francia, accampando
pretese sul regno di Napoli, si apparecchia a
questa impresa e manda a chiedere libero passo
a Bologna per il suo esercito, 276, 9-14; ^ dal
Senato rimandato per la risposta al pp., 14-16.
Alessandro VI e assolutamente contrario a con-
cederlo e in questo senso scrive a Glovanni
Bentlvoglio e al Senato confortandoii a rifiutare
a ogni patto, 16-27 ; il Senato temendo per la
c. ne rinforza le difese, 27-31 ; cf. 45-49.
aprile 30 - Glunge a Bologna Isabella Gonzaga,
276, 32-35.
maggio 1 - La pied. va tutto 11 giorno In giro
[AA. 1494maggio-1495febbraio] INDICE CRONOLOGICO
851
per la c. accompagnata dai Bentivogllo, 276,
36-i2.
1494 maggio 3 - Isabella Gonzaga parte di Bologna,
276, 43.
1494 maggio 17 - Capitolo generale d. Francescani in
Bologna, 276, «-45.
1494 maggto - II Senato a nuova richiesta d. re e per-
sua30 da Lodovico Sforza concede il passo dal
territorio all'esercito francese temendo peggio,
276, 46-277, 1-2.
1494 giugno 21 - Giunge a Bologna rarclvesc. di Ml-
lano mandato da Lodovico Sforza a tenere fer-
mo il Senato in tale proposito, 277, 3-6.
1494 giugno 23 - II pred. vislta gli Anziani e il Se-
nato, clie esorta a perseverare nella fede al re
di Francia, 277, 6-10.
1494 giugno 28 - Giunge nel Bolognese Guido Gon-
iiaga, condottiero d. Chiesa, con due squadre di-
retto in Romagna, 277, 14-16.
1494 agosto 3-4 - Giungono nel Bolognese le prime
schiere d. re dl Francla, 277, 17-26.
1494 agosto 19 - L'arcivesc. di Milano, che sino a que-
sto giorno aveva allogglato in vescovado, per
l'imminente arrivo d. fratello d. vesc. passa nel
convento d. Francescanl, 277, 10-12.
1494 agosto-novembre 2 - II pred. arcivesc. per la
mancata venuta d. Della Rovere torna ad abi-
tare al vescovado, 277, 12-13.
1494 agosto 27-settembre 4 - Arrivano giornalmente
squadre di Francesi che tutti passano sulI'Imo-
lese, 277, 27-31.
1494 settembre 2 - f a Bologna Lodovico Sampieri;
gli succede in Senato il figllo Girolamo che
essendo protonotario rinuncia i benefici al fra-
tello, 277, 32-33.
1494 settembre 2 - Rissa a Castelfranco tra alcuni
Francesi e paesani sedata da Gilberto Pio che
si trovava a passare di Ik, 277, 34-47.
1494 settembre - II Senato di Bologna, a causa di tanti
armati nel territorio, ordina buona guardia nel-
la c, 277, 48-278, 11-13.
1494 settembre 12 - Giovanni Bentivoglio scrlve a Lo-
dovico Sforza che voglia allontanare dai suoi
atati Lucio Malvezzi, che si trovava a Milano,
ed h subito contentato, 278, 30-43.
1494 settembre 26 - H duca dl Calabria, che era a Ce-
sena, udito che 1 Francesi erano nel territorio
d'Imola, si muove per affrontarli, ma I cap. d.
Francesi d'Aubigny e contc di Caiazzo, non es-
sendo in forze, ne partono e sl recano a Fossa
Tagliolo, 278, 14-19.
1494 Ottobre 10 - A sua volta 11 duca Ferdinando, sa-
puto essere giunto ai neralci in rinforzo 11 conte
di Montpensier, parte dl SanfAgata e si ritira
pr. Faenza, 278, 20-23.
1494 ottobre 11-11 Montpensler ai Impadronlice d.
castclli di Mordano e Bubano, che sono crudel-
mente angariatl e sacchegglati, 278, 23-27.
♦1494 Ottobre - Airannunzio dl queste crudelti, Cate-
rina Sforza si accorda coi Francesi, per 11 che
il duca di Calabrla t costretto a rltlranl a Ce-
sena, 278, 28-39.
1494 - t Bartolomeo della Rovere, fratello dl Glullano,
a Bologna nel mon. dl Santo Stefano, 278, 44-
44; U suo corpo h trasportato a Ferrara, suo
vescovado, come ne aveva espresso deslderio,
46-47.
1494 ottobre 16 - II pp. ordina all'arclvesc. di Milano
di partirsl di Bologna e dal suo territorio nel
termine dl tre glorni, 278, 48-4».
1494 ottobre 19 - Bolla dell'irap. MassimUiano con la
quale egll concede a Giovanni Bentivogllo e ai
suol discendenti legittirai moltl e Importantl
privilegi, 279, 1-280-281-282-283, i-3i.
1494 Ottobre 20 - r a Pavia il duca Giangaleazzo Sfor-
za, 283, 33-34.
1494 ottobre [22] - Lodovlco Sforza, zlo d. pred., ^ el.
duca di Milano, 283, 34-35.
1494 novembre 2 - Parte di Bologna Tarclv. di Mi-
lano, 278, 49; cf, 277, 13.
1494 novembre 2 - Guido Torelli sposa Francesca
Bentivogllo vedova di Galeotto Manfredi, 283,
40-42.
1494 novembre 10 - Piero de' Medici, resosi invlso
al popolo per la cesslone a Carlo VIII dl Plsa,
dl Livomo e d. fortezze dl Sarzana, Sarzanello
e Pietrasanta, parte celataniente di Flrenze col
fratelli e si reca a Bologna, 283, 43-284, 1-2;
quindi, dopo alquanto riposo ed essendo bla-
slmato d. sua fuga da Giovanni Bentivoglio, •
Venezia, 9-11.
»1494 novembre - Rivolta In Flrenxe contro i Medici, di
cui sono tolti gli stemmi da tutta la c, 284, 12-u.
*1494 novembre - Re Carlo VIII va a Lucca, indi a
Plsa che toglie alla signorla d. Fiorentinl, 284,
19-20.
*1494 novembre - Passano di Bologna gli ambasc. Ve-
nezlanl al nuovo duca di Milano per i conve-
nevoll d'uso, 284, 21-35.
*1494 [novembre 17] - Re Carlo si reca a Firenze ri-
cevutovi con grande onore, 284, 26.
1494 novembre 17 - Alessandro Uentivoglio con mol-
to seguito h inviato dal padre al nuovo duca
di Mllano per i convenevoil d'uso, 283, 35-39.
1494 - t il conte Glovannl Pico della Mirandola grande
erudlto, 284, 27-38.
*1494 dicembre - Giovanni Bentivoglio manda Carlo
Grati a Flrenze a riverlrvi II re, 284, 29-31.
1494 dicembre - II conte di Caiazzo e Galeotto della
Mirandola, cap. d. genti ducali, tornano a sver-
nare In Lombardia passando dal terrltorio bo-
lognese, 284, 32-35.
1494 dicembre 31 - II re Carlo vni prorenlente da
Flrenze, per Slena e Vlterbo, giunge ed entra
a Roma, 284, 36-39.
1494 - t a Bologna Nicol6 dalPArca, detto anche Ni-
col6 Dalmata o Nlcold da Barl Inslgne scultore,
284, 40-285, Mi.
1495 • Elezlone d. maglstratl nuovi di Bologna, 285, 13.
*1495 gennaio - Vlene avviso al Benllvogllo deiren-
trata d. re Carlo in Roraa in compagnla d. Co-
lonna, mentre fuori ii trovara II duca dl Ca-
labria, 285, 13-15.
1495 - Nuove costruzloni di Ercole d'Eite a Ferrara,
285, 16-18.
1495 febbraio 22 - Carlo VIII entra a NapoU feiteg-
glatlsslmo dal popolo, mentre I Reall dl NapoII
fuggono a lichla, 285, 19-33,
852
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1495 rebbraio-14961
1495 febbralo 28 • Tall nuove glungono a Bologna con 1495
la notlzia che era stato saccheggiato il teioro
reglo e liberato Giullo Malvezzl, 285, 19, 33-U.
*1495 marzo - Gioranni BentlTOglio manda ii figlio
Antongaleazzo a Milano a rallegrarsl col duca 1495
d. rlttoria d, I'>ancesl suol alleati, 285, is-is.
*1495 marzo - Carlo VIII occupa tutte le c. d. Chieta
confinanti col Napoletano, 285, 39. 1495
1495 marzo 21 - Antongaleazzo Uentivogllo torna a
Mllano a prendere possesso di alcuni beneficll
ecclesiastici rinunciatigll dal cognato Guido 1495
Torelll, 285, 30-34.
1495 aprile 1 - Lega tra il pp. Alessandro VI, i reali
di Spagna, 1'Imper. Massimlliano, i Veneziani
e li duca di Milano contro Carlo VIII, conchlusa 1495
in Venezia, 285, 35-41.
1495 aprile 12 - La pred. Lega fe pubblicata in Bologna, 1495
285, 41-42.
1495 aprile 18 • La pred. Lega & resa pubbiica ovun-
que, 285, 43-44. 1495
1495 aprile - Incoronazione a Milano di Lodovico il
Moro, cui Intervengono con gll ambasc. di tutti
i principi di Europa, eccettuato il re di Fran- 1495
cia, anche Alessandro Volta e Andrea Gratl
per II Senato di Bologna, e Annibale Bentivo-
glio per il padre, 285, 45-49; Annibale, terminata 1495
la festa, rlceve dal duca e dai Veneziani cento
uomlni d'arme perche sl metta a ordine contro
i Francesi, 286, 1-2. 1495
1495 aprile 30 - Passano di Bologna trecento cavalli
d. duca di Milano sotto ia condotta dl Fra- 1495
casso da Sanseverino, mandati dallo Sforza In
aiuto d. pp. contro i Francesi, 286, 3-6.
1495 maggio 4 - Passano di Bologna sessantaquattro
belllssiml cavalli nati al duca di Milano nel suo 1495
allevamento in Campania, 286, 7-9.
1495 maggio 14 - Annibale Bentivoglio torna a Mi- 1495
lano in aiuto d. Moro, cui era mosso guerra dal
duca d'0rl6ans, 286, 10-12.
*1495 maggio - II Senato di Bologna assolda cavalli
per la guardla d. Pal., 286, 13-15; Giovannl 1495
Bentivoglio manda al pp. venticinque balestrie-
ri, 14-15.
1495 maggio 15 - II Bentivoglio manda la figlia Fran- 1495
cesca al raarito Guido Torelli, 286, 16-18.
1495 maggio 26 • Annibale BentivogUo torna a Bo-
logna con dieclmlla ducati d. Veneziani e d.
duca di Milano per assoidare cento celate in lo- 1496
ro servlzio, 286, 19-20. 1496
1495 - II pp., non fidandosi d. re Carlo, parte per Roma,
e per Orvieto va a Perugla con buon nerbo di
soldati Inviatigll dagli alleati, 286, 21-24.
1495 - Si istituisce a Bologna la Compagnia d. Vergo- 1496
gnosi, 286, 25-26.
*1495 giugno - I Veneziani, fino a clie le cose non sl
siano aggiustate, mandano Antonio Vinciguerra
loro referendario a Bologna, 286, 27-28. 1496
1495 giugno 9 - II cleco frate Nicola, agostiniano, pre-
dica con gran successo in San Petronio di Bo-
logna, 286, 31-34.
1495 giugno 15 - II pred. Antonlo Vinciguerra prende
alloggio nel convento di San Giacomo per es-
sere pi& pronto a conferire col Bentivoglio,
286, 2t-30.
giugno 16 • Carlo VIII nianda un anibasc. a Bo-
logna a chledere al Senato libero patso per tor-
nare in Francia, 286, 35 38, ma ii Senato si scusa
dlcendo spettarc la rlsposta alla Lega, 3(-39.
giugno 20 - Lodovico Sforza dona a Giovanni
Bentivogllo e ai suoi discendenti il borgo di
Gallarate con tutte le suc pertlnenze, 286, 39-42.
giugno-iuglio - Itinerario e Impreie dl Cario VIII
BuIIa via d. rltorno da Roma in Francia, 286,
43-45.
luglto 14 - Battaglla dl Fornovo combattuta da-
gli allcali contro Carlo VIII jier impedirgli il
passo; 11 rc francese rieice a passare, 286, 46-
287, 1-22.
luglio 17 - Ferdinando II rlentra a Napoll cac-
ciandone i presidl francesi, 287, 26-29.
agosto 6 - Giungono a Bologna due Orsini, che
prigionieri nel campo f rancese, ne eruno fuggiti
durante la battaglia di Fornovo, 287, 30-33.
agosto 8-1 pred. ne partono, Virgllio per Mi-
lano e il conte dl Pltigiiano per Roraa, 287,
33-34.
agosto 9 - Passa di Boiogna Galeazzo Sforza di
Pesaro con arraatl recandosi a Novara per la
lega contro il duca d'OrIians, 287, 35-38.
agOStO 22 - Anche Pirro Malvezzi e bandito di
Bologna; ii suo seggio in Senato h dato a Fran-
cesco Fantuzzi, 287, 39-42.
settembre 15 - E finita di coprlre la torre d. Ben-
tivoglio, 287, 47-48.
settembre 20 - Giunge a Bologna la notlzia che
Pandolfo Malatesta aveva fatto strangolare in
carcere il conte Guido da Polenta a istanza d.
Veneziani, 288, 1-4.
novembre 14 - Passano di Bologna Piero e Giu-
liano de' Medicl, 287, 43-46.
- E ucciso in Bologna ii priore di Santa Maria
degli Angell da un suo frate, 228, 5-6; 11 prio-
rato h dato in comraenda ad Antongaleazzo
Beiitivoglio, 6-9.
dicembre 22 - Passano di Bologna duecento Sviz-
zeri, male in arnese, mandati dalPimp. Massimi-
llano al re di Napoll. 288, 10-12.
dicembre 25 - Carlo Grati va per Incarico di
Giovannl Bentivoglio al duca di Milano a chie-
dergli la liberta d. conte Kilippino Borromei
imprigionato per sospettl; l'ottiene, 288,13-17.
- Elezione d. magistrati nuovl di Bologna, 288, 18.
- Falsa accusa di un tal Frizza contro Agamen-
none Musotti, 288, 19-33; il Frizza convinto di
mendacio e irapiccato alla Ringhiera nuova d.
pal. d. pod., 33-35.
giugno 18 - Annibale Bentivoglio per incarico
d. padre va a Carpi a raettere pace tra Alberto
Pio e la fazione di Gilberto, e vi riesce, 288,
36-39.
- Giovanni Bentivoglio manda Carlo Grati al pp-
a riscuotere i denari d. sua condotta ed h a
pieno soddisfatto, 288, 40-289, 1-47; il Grati
tornando a Bologna h assallto in Toscana da
alcuni montanari, 47-49; scampa con il denaro,
ma rimane preso In sua vece il servo con ii
bagagHo, 49-290, 1-2; per ordine d. Fiorentini
il pred. viene riraesso In Uberta con la roba, 3-4.
[AA. 1496-1498]
INDICE CRONOLOGICO
853
1496 - Cornelio BargelUni uccide la moglie, 290, 5-6;
scoperto il delltto h privato dell'ufEcio senato-
rio e bandito di Bologna, 5-7.
1496 - Abbellimenti fatti dal Senato di Bologna nella
c, 290, 8-45.
1496 giugno 29 - Sl comincia a correre in Bologna
il palio di San Pietro per la via Imperiale, 290,
46-i7.
1496 agosto 13-15 - Viene a Bologna il card. Ber-
nardino Carvajal, 290, 48-291, 1-2; il pred. bat-
tezza Ginevra di Annibale Bentivoglio e d4 la
cresima ad Ermes Bentivoglio e alla moglie di
Alessandro, 3-5; sua visita alla c, 5-7.
1496 agosto 16 - II pred. parte per Milano, 291, 7-8.
1496 agosto 16 - Passa di Bologna un ambasc. del-
l'imp. Massimillano diretto a Firenze, con i'or-
dine ai Fiorentini di non molestare Pisa per-
che soggetta airimpero, 291, 9-11.
1496 agosto - Si selcia in Bologna la piazza avanti
alla chiesa di Santa Maria di Galliera, 291,
12-13.
1496 agosto - II duca di Milano con il leg. card. Car-
vajal va a Meda a rJcevervi l'imp., 291, u-i5.
1496 agosto 21 - Alessandro Bentlvoglio con Carlo
Grati si reca a Meda a ossequiarvi Massimi-
liano a norae d. padre Giovanni, 291, 16-20.
1496 - Annibale Bentivoglio va con genti d'arme a
campo sotto Pisa In servizio d. Venezlanl, 291,
Jl-22.
1496 setlembre 8-9 - Pioggie dirotte e inondazioni
d. fiumi con molti danni nel Bolognese, 291,
23-25.
1496 settembre 14 - Provvidenze d. Senato di Bolo-
gna per scongiurare la carestia, 292, 10-13.
1496 settembre 21 - Annibale Bentivoglio lascia la
sua gente d'arme in guarnigione a Pisa e torna
a Bologna con alcuni araici, 291, 26-27.
1496 Ottobre 6 - k finita in Bologna la facciata d. bot-
teghe degli Stracciaroli dirimpetto alla torre
degli Asinelli, 291, 23-29.
1496 ottobre 7 - Massirailiano imp. entra a Pisa ac-
colto con grandi feste, 291, 30-31.
1496 ottobre 7 - f Ferdinando 11 e gli succcde nel
, regno di Napoli lo zio Federigo, 291, 32-3«.
1496 novembre 20 - Girolarao Ranuzzi f a Bologna
e gli succede in Senato il figlio Angelo, 291,
35-37.
1496 - Mutazloni ordinate dal Senato dl Bologna negU
emblemi d. Gonfalonieri d. popolo, 291, 38-42.
1496 - Lodovico e Giovanna Bolognini fabbricano in
Bologna una superba libreria nel mon. di San
Domenico, 291, 43-46.
1496 - Si manifesta in Ifalia 11 male francese, 291, 47-
292, 1.
1496 - E fabbricata la cupola dl San Glovannl in Monte
di laminc di piombo e poi ricoperta di tegole
perchfe non riparava dalla pioggia, 292, 4-7.
1496 dicembre 27 - Parto trlgemino, 292, s-9.
*1496 - Agamennone Marescotti 4 pod. di Lucca, 306, 23.
1496 - II re di Francla prega 11 Senato di Bologna a
non dare rlcetto at banditi e fuoruicltl fioren-
tinl, 292, 14-24.
1497 - Elezione d. maglstratl dl Bologna secondo Tuso,
292, 25.
1497 gennaio 2 - f a Milano dl parto la d«chessa
Beatrice Sforza, 292, 27-36.
1497 febbraio 26 - Annibale Bentivogllo con tutte le
genti d'arme passa in Lombardia contro i Fran-
cesi, 292, 37-40.
1497 maggio - II pred. toma a Bologna con le tue
genti, 292, 40-41.
1497 - E fabbricato in Bologna il pal. Bianchetti dl
contro a San Donato, e quelio di Bartolomeo
Felicini, magnifico, in Galliera, 292, 42-44.
1497 - t a Bologna Lodovico Bianchi senatore; gli
succede ia Senato Ghinolfo Bianchi, 292, 45;
296, 1-2.
1497 luglio 12 - E fusa la campana per la torre di
Giovanni Bentlvoglio, 296, 3-5.
1497 luglio 15 - La pred. e tirata suUa torre, 296, 5.
1497 luglio 17 - La pred. campana ft provata e Gio-
vannl Bentivogllo ne ode il suono da San Don-
nino, 296, 6-7.
1497 luglio 28 - La pred. campana si rompe e viene
calata, 296, 7.
1497 settembre 4 - Si fonde un'altra campana per la
torre d. Bentivoglio, 296, 8-9.
1497 - Annlbale Bentlvoglio fabbrica a Bologna " U
Casino „ nel Borgo della PagHa, 296, 10-12.
1497 settembre 30 - Annibale pred., assoldato dai Fio-
rentini, parte con cinquanta uomini d'arme,
296, 13-16.
1497 - II Senato di Bologna fa ingrandire la piazza
Caldertni abbattendo varie case, 296, 17-20; fa
anche gettare a terra parte d. casa dl Giacomo
Cospi per rendere libera dalle Chiavature la
vista d. chiesa di San Domenlco, 20-33.
1497 novembre 28 - Arriva a Bologna 11 card. d'Este,
che riparte il giorno dopo, 296, 24-29.
1497 - t a Bologna fra Giacomo Borselli storico, 296,
30-33.
1497 dicembre 19 - Rovina In Bologna la nuova fab-
brica nel convento di San Salvadore prlma che
sia coperta, 296, 34-37.
1497 - Lorenzo Odofredl restaura a Bologna la sepol-
tura d. sua famiglia, 296, 38-39.
1497 - Gabriele da Sala, rcedico, h dai frati di San Do-
menico condannato ai fuoco quale eretlco, 296,
40-41 ; h liberato per l'intervento dt Alessandro
e Giangaleazzo lientivogllo e va a Flrenze, 43-44.
1498 - Elezlone d. magistratl di Bologna secondo l'uio;
e pod. Glovanni Benedetto Barattani, 296, 45-4».
1498 - Una saetta abbatte una parte dlcaitel SanfAn-
gelo a Roma, 293, 47-48.
1498 aprile [7] - t Carlo VIII re dl Francla, 293, 49 ;
294, 1 ; gli succede Lulgl Xlf, 1-3.
1498 - I Turchi tono con grande ttrage sconflttl dal
Poloni, 294, 3-4.
1498 aprile 13-6 costruita la chleta dl San Barto-
lomeo in Bologna, 294, 16-17.
1498 maggio - fe dipinta in Bologna la torre deiroro-
loglo, 294, 22.
1498 [maggio 23] - Suppllzlo a Flrenwj dl fra Glro-
lamo Savonarola, 294, 5-7.
1498 maggio 25 - Antongaleazio Bentivoglio ptrte
segretamentc dl Bologna per «ndare In pelle-
grlnagglo al .Santo Sepolcro, 294, l-IS.
1498 - Sono abbattutl a Bologna 1 portlcl d. Croce
S54
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1498-1499 ottobre]
d. Santl per rendere la «trada rettUlnea, 294,
30-31.
1498 luglio 14 - k abbruclata vlra auUa Plazza di Bo-
logna la «trega Gentlie Budrloli, 294, 33-295,
1-31.
♦1498 agosto - Annlbale Bentiyoglio, a terrizio d. Ve-
neziani, va in Toscana per ristabillre i Medicl
In Firenze, 295, 33-36.
1498 settembre 2 - Invece Alessandro Bentivoglio, a
servizio d. duca di Mliano, si reca ad alutare
1 Florentlnl, nia dopo poclil giornl torna, 295,
36-3S.
1498 ottobre 23 - Glangaleazzo Bentlvoglio torna dl
Terrasanta, 295, 39-31; in rlngrazlamento d.
felice vlagglo compluto fa dipingere dal Fran-
cia un'ancona per l'altare d. chlesa d. Miseri-
cordia in Boiogna, 33-35.
1498 ottobre 24 - t ■ Boiogna Vincenzo Paleotti ec-
ccllente dottore, 295, 36-40.
1498 novembre 29 - f Bonifacio Cattani ; gii succede
in Senato 11 figlio Eliseo, 295, 41-43.
1498 dicembre 16 - Carlo Grati e mandato da Gio-
vanni Bentivoglio con miiizie d. duca di Mi-
lano in aiuto d. Fiorentini contro Pisa, 295,
44-45.
1498 dicembre 22 - Paolo GhelUni si addottora me-
dico in Padova, 295, 46-50.
*1498 - Agamennone Marescotti e pod. di Firenze,
306, 33.
1499 - Elezione d. magistrati di Bologna secondo I'u-
so; e pod. di Bologna Giovanni Benedetto Ba-
rattani, 296, 1-3.
1499 gennaio 2 - Annibale Bentlvoglio torna a Bolo-
gna dalla Toscana senza essere riusclto a ri-
mettere i Medici In Flrenze, 296, 3-6.
1499 - Passano di Bologna milizie d. duca di Milano
mandate in Romagna a presidiare Imoia e Foril,
296, 7-8,
1499 marzo 7 - Glunge a Bologna Fracasso da San-
severlno diretto a Milano senza le genti d*arme,
296, 9-10.
1499 marzo - II pred., sdegnato col duca, gli chiede
licenza e l'ottiene, con l'ordine di laBciare in
due ore Milano e in due giorni uscire dal du-
cato, 296, 10-13; & privato dal duca d. suoi beni
nei Miianese, 13-13.
1499 marzo 9 - Le chicse di Bologna, San Petronio
e San Gtovanni in Monte, sono interdette da
Astorre Malvezzi per questioni d'interesse, 296,
14-17.
1499 marzo 24 - E finita la chiesa di San Bartolomeo
in Bologna, 294, 17-18.
1499 marzo 28 - Sl comincia a dire messa neila pred.
chiesa, 294, 18-19.
1499 - t * Bologna Antonio Bentivoglio naturale di
Sante, 296, 18-19.
1499 - Lega tra i Venezlani, Luigi XII, e Alessan-
dro VI contro Lodovico Sforza, 296, 30-28;
Ascanio Sforza h dal pp. privato d. legazione
di Bologna, alla quale h preposto invece il card.
Rodrlgo Borgia, 28-30.
1499 - Lodovico Sforza per fronteggiare tanti possenti
nemici sl accosta all'imp. Massimiliano e chie-
de aiuto anohe a Bajazet 11, 296, 31-33.
1499 agosto 14 - Annibale BentlToglio manda Cario
Grati con cento elmettl ml campo d. duca, 296,
34-35.
1499 agosto 16 - Anche Giovannl Bentivoglio manda
al duca ie sue genti d'arme e quelle dl Alet-
tandro tuo figlluoio, 296, 36-3(; ii re dl Fran-
cla gii scrive di ritenerlo come nemico te con-
tinueri ad aiutare lu Sforza, 39-47.
1499 agosto - Vlcne sclciata in Bologna la piazza vi-
cino all'orto d. Slgnori, 297, 21-34.
1499 settembre 1 - Lodovico Sforza, in seguito alla
venuta di Luigi XII in Itaiia e alle fortunate
imprese di lui contro le sue terre, fugge di Mi-
lano coi suoi tetorl e va in Germania con II
fratello Ascanio e i figii, lasciando il castello
ben munlto in fede di Bernardino da Corte,
297, 1-9.
1499 settembre - i:)opo la fuga d. duca tutti i popoll
d. ducato si danno ai re, 297, 9-10.
1499 settembre 6 - II cap. Giangiacomo Trivulzio en-
tra in Milano a nome di Luigl XII, 297, lo-ll.
1499 settembre 6-11 card. Borgia fa la sua eotrata
in Bologna rlcevuto con gll onorl consueti,
297, 15-19.
1499 settembre - Bernardino da Corte rende per dcnaro
il castello di porta Giovla ai Francesi, 297, 12-U.
1499 settembre 7 - II Borgia va alle Tombe in com-
pagnia d. figliuoli di Giovanni Bentivoglio e do-
po desinare si reca a I''errara c di la a Venezia,
297, 19-30; cf. 16.
1499 settembre 7 - Carlo Grati torna a Hologna dal
campo, ove era stato mandato da Annibole Ben-
tivogllo in favore d. Sforza, 297, 25-36.
1499 settembre 8 - t ^ Bologna Giovanni da Sala
eccellcnte dottore e generale d. fratl Gaudenti,
297, 27-38.
1499 • Si finlsce In Bologna la libreria d. Bolognini in
San Domenlco, 297, 39.
1499 - Gli ortolani di Bologna cominciano a vendere
nella piazza nuova al luogo loro assegnato, 297,
30-31.
1499 settembre 20 - Giovanni Bentivogiio manda il fi-
glio Annibale con ricco seguito a Milano a ri-
verirvl Luigi XII, 297, 33-36.
♦1499 settembre - Annibale Bentivoglio e ben accolto
dal re, che gli promette la sua protezione a Bo-
logna contro tutti, eccetto il pp. cui era sog-
getta, 36-37; il re anche lo crea barone Insleme
al padre e ai fratelli, 37-39, e gli annuncla 11
passaggio per ii territorio di Bologna di mili-
zie che invia per il pp. a conquistare Imola c
Forfi, 39-41.
1499 Ottobre 3-4 - Giunge a Bologna il card. Ortini
e ne rlparte per Milano, 297, 43-45.
1499 ottobre 4 - Arriva anche Giovanni della Rovere,
prefetto di Sinigaglia e fratello d. card. Giu-
Ilano, pure diretto a Milano, 297, 46-48.
1499 ottobre 5 - Sono restitulte le messe a San Pe-
tronio e alle altre chiese di Bologna interdette,
297, 49-51.
1499 ottobre 17 - Glovanni Giordani parte di Milano
per acqua nel buclntoro d. march. di Ferrara
con altrl signori pure recatisi a ossequiare il
re, 298, 1-4: da Ferrara col pred. arriva in nave
[AA. 1499 ottobre-1500 ottobre| INDICE CRONOLOGICO
855
I
a Bologna, 4-5; dopo una permanenza dl due 1500
giorni in casa d. BentiTOglio riparte, 5-5.
1499 ottobre 28 - Di nuovo passa di Bologna il card.
Orsini di rltorno a Roma, 298, 7-8.
1499 novembre - Le lancie francesi annunclate dal re
cominciano a passare dal territorio bolognese
sotto la condotta dl Cesare Borgia, 298, 9-14.
1499 novembre 22 - f a Bologna Nicol6 Savi celebre
raedico, 298, 15-16. 1500
1499 novembre 22 - Cesare Borgia alloggia all'oste-
ria d. Quaquarelio oltre il ponte d. Reno, 298,
17-1»; h visitato e condotto a Bologna da An-
nibale e Antongaleazzo Bentivoglio, 18-19; gli
h offerta da Giovannl Bentivoglio una sontuosa
cena, 19-20 ; dona ai pred. un belllssimo cavallo
con ricclie bardature e torna all'osteria tra I 1500
suoi, 30-33.
1499 novembre 23 - II Borgia riceve presenti di com- 1500
mestibili dal Senato di Bologna, 298, 23-24; il
pred. inria le sue genti verso Imola, passando
per la c. in ordlnanza, 25-26. 1500
*1499 novembre - II pred. Borgia con i cap. Paolo Or-
sini e Vltellozzo VitelU ottiene subito Imola,
ma non la rocca strenuamente dlfesa da Cateri-
na Sforza, 298, 27-32; finalmente anche la pred. 1500
sl arrende ed e mandata prigioniera a Roma, 33.
1499 novembre 28 - Giunge in Bologna il card. leg.
Rodrigo Borgia ricevuto con i sollti onori, 298,
34-35; 11 pred. si lagna di trovare le stanze spo- 1500
glie e risponde in malo modo al Gonfalonlere
di Glustizia, 35-42,
1499 dicembre 27 - Glovanni Bentivoglio per festeg-
glare il suo natalizio fa cav. aurato Francesco
Ghlsilleri, 298, 43-45.
1500 - Elezione d. magistratl di Bologna secondo II con- 1500
sueto, 298, 46.
1500 gennaio 12 - Cesare Borgia duca Valentino con-
quista Forll, 298, 47-49.
1500 gennaio 14-11 leg. Rodrigo Borgia recatosi a 1500
Urbino vl f. 299, 1-i.
1500 gennaio 31 - I Francesl al servlzio d. Valentino 1500
tornano in Lombardia contro Lodovlco Sforza
passando lungo le fosse di Bologna in tenuta
di battaglia per timore d. popolo, 299, 3-9; la-
sciatasi addletro la c, si abbandonano al sacco
d. territorio commettendo anche violenze con-
tro le persone, 9-13.
1500 febbraio 2 - Ascanio Sforza rientra In Mllano
accolto con feste avendo seco ventimila tede- 1500
schl, 299, 14-16.
1500 febbraio 4 - Tonia a Milano anche II duca Lo- 1500
dovico che subito passa il Ticino e ricupera
Vigan6, 299, 16-17.
1500 febbraio - Lodovico Sforza, avendo gl4 rlcupe-
rato quasi tutto lo stato, h tradito a Novara
dagll Svizzeri che lo vendono ai Francesi, 299, 1500
18-19; fe condotto prigionlero in Francia, 19; 11
fratello A^^canio, appresa questa notizia, fugge
dl Mllano, ma inseguito i fatto prlgioniero da 1500
Carlo Orsini che lo manda a Venezia, donde a
richlesta d. re fe inviato In Francla, 19-33.
1500 febbraio 11 - Passa di Bologna Isabella Sforza 1500
vedova di Glangaleazzo, con due flgU dlretta a
Napoli, 299, 24-38.
maggio - Re Luigi Xir va a Milano, 299, 29; 11
pred. h sdegnato contro Bologna e il Bentlvo-
glio per Taiuto prestato a Lodovico Sforza, 29-
34; si placa merce Tofferta di quarantamila du-
cati fpttagli da Mino Rossl a nome d. Senato
bolognese, 34-36, 11 quale Impone ai Gonfalonierl
d. popolo di radunare la somma proporrional-
mente dai cittadinl e dagli artieri, 36-42.
- Durante le solite processioni d. rogazionl con
la Madonna di San Luca In Bologna, la festa c
dlsturbata da un tale Giovannl Piacentini, che
scontratosi con un suo nemico vuole ucciderlo,
299, 43-300, 1-5 ; il dlsturbatore h fatto pren-
(lere dal Gonfalonierl e impiccare subito per la
via, 5-7.
luglio 5 - Terribile grandinata ad Altedo ; la gros-
sezza d. grandine uccide anche anlmali, 300, 8-9.
luglio 5 - Una saetta colplsce la torre d. Benti-
voglio e ne atterra un merlo senza fare male
a Giovannl, che si trovava nella torre, 300, 9-12.
agosto 28 - A Glovanni Bentivoglio h concesso
dal vicelegato e dai Sedicl di fabbricare un
mulino fuori porta Santo Stefano o a Coda-
lunga, 300, 13-16.
settembre 26 - f Gllberto Pio, genero d. Benti-
vogllo in Bologna, 300, 17-19; gli succede nella
condotta d. soldati d. c. 11 tigliuolo Alessandro
tredlcenne, 19.
- II pp. crea Cesare Borgia Gonfalonlere d. Chle-
sa e lo mette a capo di molte bande spagnuole
perche con Paolo Orsini, Viteilozzo Vitelll, Er-
cole BentivogUo muova all'acquisto d. Roma-
gna, avendo anche ottenuto dal re di Francia
promessa dl aiuto, 300, 37-33.
Ottobre 6 - P.indolfo Malatesta con la moglie e
11 fratello Carlo fugge dl Rlmini, che si d4 11-
beramente a Ercole Bentlvogllo per la Chlesa,
300, 33-38.
oftobre 12 - I Malatesta fuggltivi giungono a
Bologna, 300, 38.
ottobre - I Pesaresi, essendosl Glovannl Sforza
recato a Venezla per aiuto, timorosl di soffrlre
danni dal Vttlentlno s'lmpadroniscono di Ga-
leazzo Sforza, fratello di (Jiovannl, e lo obbll-
gano a costringere 11 casteJIano a cedere loro
la rocca, il che avviene, 300, 39-44 ; i cittadlnl
lasriano In liberta Galeazzo e si rendono con
la rocca al Borgla, 44-45.
ottobre 17 - Galeazzo Sforia giunge a Bologna,
300, 45.
Ottobre 29 - t Nicol6 Rangoni cap. d, soldatl dl
Bologna, altro genero di Giovannl Bentlrogllo,
300, 22-23; gll tuccede nella condotta il figllo
tredicenne Guido lotto la guida d. zlo Cesare
Rangoni, 23-26.
- H d'Allcgri passa con le sue gentl dal tcrrito-
rlo bolognese, cssendo egll rlcevuto e otpltato
in c. dal Bentivogllo, 300, 46-41.
- II Senato di Bologna, temendo d. Valcntlno, M-
golda Ranucclo da Maraano con cento lancle a
dlfesa d. c, 300, 49; 301, 1-5.
ottobre (flne) - II Valentlno, lasclati prcsldl a
Pesaro e Rlmlnl, pone 11 oampo sotto Faensa
che inutilraentc aisalta, slnchk giunto i^lnverno
856
INDICE CRONOLOGICO [AA. ISOO ottobre-lSOl maggioj
h costretto a rltlran!, 301, 6-!3; chiede Olttel
Bologneie al Senato per porvi 1 suol quartlerl
d'in7erno, U-IJ; !1 Senato nianda a dlsiuaderlo
Francesco Pantuzzi, che senza timldezza rispon-
de insolentemente allc insolenze d. duca e parte,
15-34.
1500 - Giorannl Boltraffio, pittore milanese, dipinge
nella chiesa della Misericordia fuori di Boiogna,
301, 3J-36.
1500 - II .Senato manda Mino Rossi a Luigi XII per in-
tenderne l'anlnio circa il contegno d. I3orgia
con Boiogna, 301, 37-39.
1501 - Si eleggono i magistrati di Bologna secondn
l'uso, 301, 41.
1501 gennaio 3 - Di nuovo 11 Valentlno conduce Te-
sercito contro Kaenza, che i cittadini avevano
validamenle ralTorzata, 301, «3, «4-47.
1501 gennaio 10 - GiuHano della Rovere, avvisato
mentre era in Cento che sarebbe stato dato
dal Bentivoglio nelle mani d. duca Valentino,
parte segretamente per Finale ove sl trattiene
sette glorni, quindi proscgue per Savona, 302,
1-3; Agamcnnone Marescotti h incolpato di
averlo avvisato, 3-4.
1501 genuaio 13 - II Gonfaioniere Petronio dalla Fon-
dazza assaie per primo e ferisce gravemente
Luigi Maria Grifibni, per il che h privato del-
l'ufficlo e bandito per tre anni, 302, 4-14.
*1501 gennaio - II Valentino assale di nuovo Faenza
inutilmente, 301, 43-44; cf. 302, 1J-I9.
*1501 gennaio - II pred, si impadronlsce d. castelii di
Solaroio e Brisighelia, poi torna contro Faenza
per un nuovo assalto, pure respinto valorosa-
mente dai Faentinl, 302, 20-33.
1501 gennaio 21 - Nuovo infruttuoso assalto d. Bor-
gia alla pred. c, 302, 34-26.
1501 gennaio 24-1 Faentini, vistisi privi di aiuto e
temendo una yolta o Taltra dl soccombere, ven-
gono a patti col Valentino dl dargli la c. salvi
gii averl, le persone e il fanciullo Astorre, che
doveva andare libero con ie sue robe dove cre-
desse, 302, 27-31 ; il duca entra in c. dimostrando
molta benevolenza al Manfredi, nia dopo alcuni
giorni lo manda a Roma al pp. col fratello
naturale Giovannl Evangelista ed entrambi
vengono rinchiusi iu castel SanfAngelo, 31-34.
1501 genuaio - II Senato di Bologna neirincertezza
sul da farsi riguardo al Valentino, gli manda
Intanto due ambasc. a rallegrarsi d. presa di
Faenza, 302, 35-43.
1501 gennaio 27 - Giovanni Marsili e Angelo Ranuzzi,
gli umbasc. eletti, partono e arrivati a Castel
San Pietro sono raggiunti dalle genti d. duca,
che ioro domandano alloggiamento nel territo-
rio rome ad amlci, 302, 43-46; i pred. fanno
loro aprlre il castello perchfe si provvedano di
vettovaglia, 46-47' ma i soldati appena entrati
fanno prigionieri gli ambasc. e danno U sacco
alla terra, 47-48.
1501 gennaio 28 - II pred. escrcito obbliga gli ambasc.
a dare loro Casalfiuminese, C.istelguelfo e altri
luoghi di quel contorno, 302, 49-50; trattanto
il Vlteili trascorre sino a Medicina, ohe gli e
consegnata dal commissario, e vi fa uccidere
11 conte Pietro da Marzano che 1« pretidiava,
303, l-S; passa qulndi a Varignana e all'Idice
aaccheggiando ovunque, 303, 6-7.
•1501 gennaio - II popolo dl Bologna a queste notizie
al arma spontaneamente ponendosl agli ordini
d. Bentivoglio, 303, S-ll; sono tostenuti in Pal.
Agamennone, Glatone, Agesilau e Lodovico
Marescotti sospettatl di intelligenza coi Valen-
tino, 12-IS; ma non trovandosi nulla a loro ca-
rlco il Senato li fa rilasoiare, U-19; i pred. sono
di nuovo guardati in Pal. per preclse denunzle
giunte al Senato su loro, 19-24; frattanto la c
c posta in stato di dlfendersi, 3S-39.
1501 - Scarsissimi atuti d. .Signori amlci giungono a
Bologna, tutti temendo d. Valentino, che si sup-
poneva nella sua azione contro Bologna favo-
rito dal re, 303, 40-SO.
1501 apriie 29 - Paolo Orsini h mandato dal Valen-
tlno, che aveva appreso i grandi preparativl di
difesa fatti dai Bolognesi, a Bologna per ac-
cordi col Senato, 304, 1-6 ; il Senato fa disporre
le sue forze per le strade da cui l'ambasc. do-
veva passare, sicch^ 1'Orsini rimane meravi-
gliato di tanto apparato, 6-14.
1501 aprile 30 - Si capitola che i Bolognesi diano al
duca libero Castel Bolognese e cento uominl
d'arme per tre mesi e il duca restituisca Castel
San Pietro coi prigioni e la preda, 304, 19-35 ;
l'Orsini, conciusi i capitoli, avverte Glovanni
Bentivoglio da parte d. duca d. pressioni fat-
tegli con lettere, che mostra, da cittadlni, per-
chh venga contro Bologna a cacciarnc i Benti-
voglio, 36-39; qulndi tratta di dare la figlia di
Giulio Orsini per moglie a Ermes, ma senza
dote, e Giovanni accetta, 39-40.
1501 maggio 1 - L'Orsini parte coi capitoli e accom-
pagnato da Alessandro Bottrigari, Gianfran-
cesco Aldrovandi, Giovanni Marsili, Angelo
Ranuzzi ambasc. d. Senato al duca per conchiu-
dere la pace, che i firmata, 304, 41-4J.
1501 maggio 2 - L'Orsini con gll ambasc. torna a
Bologna con ia pace approvata, quindi riparte,
304, 45-48.
*1501 maggio - Strage d. Marescotti prigionleri ordi-
nata da Ginevra Bentivoglio, che aveva saputo
il fatto d. iettere scritte al Borgia; la detta
strage % compiuta da Ermes e da alcuni suoi
amici airinsaputa dl Giovanni Bentivoglio, 305,
1-45.
*1501 maggio - Contlnua l'uccisione d. membri d. fa-
miglla Marescottl, di loro parenti ed amici, 4t-
306, 1-38.
*1501 maggio - 11 Valentino fatte rettituire al conta-
dinl d. Bolognese le robe predate dai suol sol-
dati, va a Bisano e quindi a Fircnzuola contro
Firenze per riporvi i Medici, 306, 39-41; e rag-
giunto a Bruscoli da Antongaleazzo Bentivo-
glio con gli arraati promessi, 4l-*4; prende Cor-
tona, 44-45; si accorda per denaro coi Floren-
tini e iascia l'impresa in favore d. Medici, 4S-
<8; Antongaleazzo torna a Bologna, 4S-49.
1501 maggio 8 - Dopo una processione solenne con
la testa di San Petronio, Giovanni Bentivogllo,
che durante il tumulto conlro i Marescotti e
[AA. 1301 magglo-1502 luglio] INDICE CRONOLOGICO
857
k
loro seguaci era stato in Pul., torna ad abitare
in casa sua, 307, 1-5.
1501 maggio 27-30 - II D' Aubigny, condottiero d. re
di Francia, giunge a Bologna ad aspettarvl i
suoi soldati, coi quali muovere all'acquisto d.
regno di Napoll, 307, 6-12.
1501 giugno 5 - Terremoto a Bologna e a Modena che
ne riraane molto offesa, 307, 13-15.
1501 giugno 18 - Mino Rossi torna a Bologna di Fran-
cia con la promessa d. protezlone d. re Luigi XII,
ci6 clie riconforta il Senato, 307, 16-18.
1501 luglio 16 - Giovannj Bentivoglio manda a Mi-
iano con ricciil donl Francesco Fantuzzi e Gia-
como dal Gambaro a visltarri il vicerfe card.
d'Amboi8e, 307, 19-22; i pred. ambasc. gli ciiie-
dono e ottengono a norae d. Bentivoglio, i ca-
stelli e le rendite di pertinenza di questo, che
il Trivulzlo gli aveva tolto nella prlma venuta
d. Francesi, 307, 22-26.
1501 - Uccisione a Bologna di Taddeo Marescotti, per
opera di uno sconosciuto, 307, 29-36.
1501 luglio 29 - II duca Valentino fa gettare a terra
le mura di Castel Bolognese, che ribattezza col
nome di Villa Cesarina, 307, 37-38.
1501 agosto 1 - Grosso temporale a Bologna con ful-
mini, che fanno vittirae, 307, 39-43,
1501 agosto 3 - Si apprende a Bologna che il re Fede-
rigo di Napoli erasi rltlrato a Ischla e il reame
era venuto in mano ai Francesi, 307, ««-^?.
1 501 - II Senato di Bologna impone un prestito sul
monte d. sale, 307, 48-49; e costringe i comunl
a portare strame in c. per apparecchiare muni-
zioni, temendo novita da parte d. duca Valen-
tino, 49-308, 1-4.
1501 agosto 16 - Giovanni Bentivoglio manda il figlio
Antongaleazzo con Sigismondo Magnani e Ca-
millo Manfredi a Milano e in Fraucia a ralle-
grarsi col d'Amboise e col re dell'acquisto d.
regno di Napoli, 308, 5-8.
1501 agosto 19 - Un barone francese, onorevolmente
ospitato dal Bentivoglio, passa di Bologna, 308,
9-11.
1501 settembre 2-11 Senato fa scortare sino a Firen-
zuola un Francese latore di una grossa somma
di denaro per lo stipendio d. soldati nei Na-
poletano, 308, 12-14.
1501 settembre 12 - Carlo Orsini passa di Bologna
dlretto in Francia, 308, 15-16.
♦1501 settembre - Passano dal territorio di Bologna
senza fare disordini moltl soldati che dal Na-
poletano vanno in I.orabardia, 308, 17-18.
1501 settembre 22 - II Senato non riuscendo ad avere
denaro fa impriglonare molti slno che non pa-
ghino, 308, 19-21.
1501 settembre-ottobre - Girolamo Sampieri e Gonfa-
loniere di Giustizia, 308, 22.
1501 - Camblamenti nclla valuta, 308, 23-29.
1501 novembre 1 - Alessandro Bentivogllo, quantunque
non sia senatore, i el. eccezionalmentc Gonfa-
loniere di Glustizia, 308, 30 36;nuovi Anzianl
creali con lui e sfarzosa cerimonla deirentrata
in ufficio, 36-43.
1501 novembre S - Tornano a Bologna gli Invlatl al
vlcerfc e In Francla, 308, 8.
1501 dicembre 20-21 - Passa di Bologna Ippolito
d'Este con l'ambasceria mandata dal duca di
Ferrara a Roma a prendervi Lucrezia Borgia
sposa di Alfonso, 308, 44-309, 1-4; il pp. dona
in dote alla pred. Cento e la Pieve e molto
vaiore in denaro, gioie e corredo, 4-7.
1502 - Elezione d. magistrati dl Bologna secondo il
consueto, 309, 7-9.
1502 gennaio 5 - f a Bologna Piero Canoniei, 309, 9-io.
1502 gennaio 14 - Annibale Bentivoglio torna dl Ro-
ma, ove era stato al seguito di Ippolito d'Este,
e fa sontuosi preparativi per accorapagnare Lu-
crezia Borgia con la moglie a Ferrara, 309, 11-16.
1502 gennaio 21 - f Andrea Grati a Bologna; gli tuc-
cede in Senato il fratello Carlo, 309, 17-18.
1502 gennaio 29 - I.ucrezia Borgia giunge a liologna
con ricchissimo seguito; fe ricevuta con grandl
onori da Glovannl Bentivoglio e da tutta la
c, e parte in barca per Ferrara, 309, 19-31.
*I502 gennaio - Si rinviene a San Giorgio Castello, in
una possessione di Battista Savi, una lapide
romana con iscrizione, 309, 33-40.
1502 febbraio 1 - Giuliano della Rovere non consen-
tendo a togliere al vescovado di Bologna Cento
e la Pieve, dal pp. donate in dote a Lucrezia
Borgia, h sostitulto nella sua dignlti da Gio-
vanni .Stefano Ferreri vesc. dl Vercelll, che ce-
de ai voleri d. pp., 309, 41-310, 1-3; cf, 44-50.
1502 febbraio 8 - Ermes Sforza passa di Bologna di-
retto a Flrenze, 310, 6-8.
1502 febbraio 9 - II Senato dl Bologna fa bandlre dal-
la Ringhiera rindulgenza plenaria concessa dal
papa al visitatori d. chiese di San Pietro, San
Petronlo, San Domenlco e San F'rancesco, 310,
9-11.
1502 febbraio 21 - Alessandro Bianchetti, che aveva
fatto vitalizio d. suo con Glovannl Bentivo-
glio, fe trovato f, 310, 4-5.
1502 marzo 16 - Bernardino Rosso Gozzadini k prl-
vato d. suo ufficio di Gonfaloniere perchfc so-
spettato dl esserc stato a Roma a sparlare col
pp. d. Bentivogllo, 310, 13-32,
1502 - Conversione in Bologna durante la quareslma dl
venticlnque meretricl, 310, 33-32,
1502 - t Gaspare Bargellinl nel riagglo dl ritorno dal
pellegrlnagglo in Gallizla, 310, 33-34; gli suc-
cede in Senato 11 fratello Astorre, 35,
1502 aprile - Ripassa di Bologna Carlo Onln! diretto
a Napoll, 310, 36-37.
1502 aprile 26 - Antongaleazzo Benttvoglio con Ga-
leazzo Bottrigari va alla corte d. re dl FrancU,
310, 38-39.
1502 - II iluca Borgla prende ai Florentlnl Arezzo e
altrl luoghl, 310, 40-4J; i pred. mandano per
aluti al re dl Krancla, II quale invla loro du-
centocinquanta lancie, 42-43.
1502 giugno 7 - Glunge a Bologna un commtiMrlo
d. pp. Incaricato dl contegnare al duca di Fer-
rara Cento e la Pleve, 311, 1-2.
1502 giugno 11 - AvTlene la detta consegna con grande
dlspiacere d. Bolognesi, 311, 2-3,
1502 luglio 13-11 Valentlno prende II ducato d'Ur-
blno a tradlmento, salvandosl II duca Guldo-
baldo a stento con la fugo, 311, 1-13.
858
INDICE CRONOLOGICO
[A. 1502-1502 settembre]
1S02 - Glorannl BentlrogUo manda nuoramente An-
tongaleazzo ul re dl Francia invocandone la
protezione per nologna e ee stesso contro il
Valentlno, 311, 13-31; il re risponde di non
Tolere occuparai di terre d. Cliiesa e quanto a 1S02
lul sl accordi col pp., 31-23.
1502 - Giunge a Bologna ; la nuora dell'uccislone a
Roma di Giovanni Erangelista e dl Astorre
Manfredi fatta fare dal Vaientino, 311, 24-28. 1502
1502 luglio 27 - II card. Orsini viene a Bologna quai
ieg. ricevuto con gli onorl consueti, 311, 29-30;
il pred. ne riparte di notte per andare incon-
tro al re di Francia essendo accompagnaio da
Ermes Bentiroglio con balestrieri, 30-32. 1502
1502 - t Carlo Orsini nel Napoletano forse arrelenato
dal Valentino, 311, 33-34.
1502 - II Senato di Bologna e ciascuno d. Bentiroglio
assoldano molti armati a maggior difesa d. c,
d. territorlo e di se stessi, 311, 35-50. 1502
1502 - II Vaientino fa risita al re di Francia, ed e da
lul benlgnamente aocoito, 312, 1-2.
1502 agosto 6 - Passa di Bologna Fcderigo da Sanserc-
rino con centocinquanta caralii diretto al pred.
re in Milano, 312, 3-5.
1502 agOStO 11 - Giovanni Bentiroglio manda i figli
Alessandro e Annibale con ricclii doni ai re pre-
gandolo di nuoro a prendere sotto la sua pro-
tezione Bologna e i Bentiroglio, 312, 6-12; ii
re accetta il dono, ma risponde non volere far
nulla per Boiogna clie e della Ciiiesa; pensas-
sero i clttadini a difenderla, clie egli non da-
rebbe aiuto al Valentino se l'assalisse, 13-15.
1502 agosto 24 - Tornano ! due Bentivogiio a Bolo-
gna, 312, 15-16.
1502 settembre 8 - Passa di Bologna Fracasso da San-
sererino condotto a stipendio dal Vaientino
che comincia a fare soldati per accrescere la
sua signoria, 312, 17-31.
1502 settembre 9 - II Sansererino parte per Imola,
312, 21-22.
1502 - Boiogna manda Gianfrancesco Aldrorandi ai
Valentino perintenderne i'animo asuoriguardo,
312, 23-26; il duca risponde arere raandato dal
pp. di andarie contro e cacciarne 1 Bentivoglio
ciie la tiranneggiarano, pensassero quindi i 1502
Boiognesi a espeliere i Bentivoglio per eritare
di essere maltrattati, 26-33; il Senato uditocio
manda al Valentino altri due ambasc. Carlo
Grati e Girolamo Sampieri, ciie, aruta dal pred.
la medesima risposta, fieramente repllcano cije
Bologna intende tenersi il governo clie ha, e
che se sar^ da lui molestata si difendera, 33-50.
1502 - Ercole Marescotti non essendo sicuro d. sua
vita chiede licenza a Gioranni Bentiroglio di
lasciare Bologna e questi lo fa accompagnare
a Ferrara, 314. 1-4.
1502 settembre 13 - Antongaleazzo Bentiroglio torna
a Bologna dalla corte d. re di Francia, 315, 20-21. 1502
1502 settembre 14 - Giunge a Bologna un messo d.
re di Francia mandato dal pp. e dal Valentino 1502
a persuadere il Senato di consegnare la c. ai
pp., che voleva prorvederla di un ottimo go-
rernatore essendo mal governata, 314, 5-9; ii
Senato risponde volere conserrare la c. alla
Chieta non darla al Valentino, avere sino al-
lora osservato i capitoli accordatl col pp. e vo-
lere osscrrarli e tu ci6 raanderi ambaic. ai
pred., 9-14,
settembre - Vanno a) pp. Francesco I^antuzzi e
Alessandro Bottrigarl, che gil etpongono le lo-
ro ragioni in dlfesa d. c. e d. Bentiroglio, ma
non riescono a smuorerne l'animo, 313, 14-33.
settembre 16 - Gioranni Bentiroglio assolda
nuori condottieri di soldati per manteneni in
Bologna, e altri soldati assoldano le Arti ailo
stesso fine tassandosi di una certa quantiti di
denaro, 313, 24-37.
settembre 17 - Giunge un brere d. pp. il quaie
cita a Roma Gioranni Bentivogilo coi figli e
due senatori a rispondere d, modo come in c.
sl amministra la giustizia, minacciando la c.
di scomunica se non sara obbedito, 313, 3S-44.
settembre 18-1 Bolognesi, abiiraente disposti dai
partigiani d. Bentiroglio, si radunano a consi-
glio coi magittrati e deilberano che nessuno
d. Bentirogiio o d. senatori debba lasciare la
c, perch^ ia chiaraata d. pp. era un pretetto
pcr indebolire Bologna e farla cadere nelie mani
d. Vaientlno, 314, 45-315, 1-14; protestano che
se quelii aressero voluto partire piuttosto 11
arrebbero uccisi, 14-17; incuorano i Bentiro-
glio a persererare nelia difesa d. c, cui pror-
vederebbero dando il loro braccio, 17-22; lo
stesso protestano gli scolari e i gentlluomint
sopraggiunti in Consigiio, 22-25; sicch^ Gio-
ranni Bentiroglio fa fare pubblico strumento,
che pur rolendo obbedire al pp. h costretto a
non partire dalla rolonta d. popolo per arere
salra ia vita, 25-29; con tale risposta sono man-
dati ai pp. Giacomo Dei Bue, TommaBO Gren-
goli e Alessandro Paltroni, 29-32; dipoi i ma-
gistrati con i Massari d. Arti vanno dall'am-
basc. d. pp. e a lui ripetono quanto ii popolo
areva deciso e lo pregano di scrirere al pp. di
lasciare in pace Boiogna e osserrarle i capitoli
come essi li osserravano, 32-46; intanto ii Se-
nato continua a provredere aila difesa d. c ra-
dunando da ogni lato soldati, 47-49.
settembre 22 - I^'ambasc. d. pp. si presenta al
Senato offrendosi intermediario per pacificare
il duca offrendogli una somma di denaro, 314,
50; 315, 1-3; ma ilSenato, cui non parera sag-
gio aumentare le forze d. duca con denari d.
c, rimanda l*ambasc, al Massari d. Arti e ai
Gonfalonieri d. popolo dicendo avere essl soli
autorita dl disporre in proposito, 3-9; i pred.
rifiutano; anzi pretendono di riroiere dal duca
Castel Bolognese concessogU dal Senato con
abuso di autorita, e anche Cento e la Pieve, sic-
chh l'ambasc. intuendo di essere dileggiato,
parte, 10-19.
settembre 27 - Antongaleazzo Bentirogllo fa la
mostra d. soldati da lui condotti, 315, 31-33.
settembre 27 - Conregno alla Magione d. capitani
d. Valentino, di iui stancatlsi, con i rappre-
sentanti di Gioranni Bentiroglio, di Pandolfo
Petrucci e Gianpaolo Baglioni, 315, 24-33; si de-
libera di opporsi alle ingorde voglie d. Borgia,
[AA. 1502 settembre-1503 genn.] INDICE CRONOLOGICO
859
i
dl non abbandonare i Bentivoglio, di ricercare
l'aiuto d. Fiorentini contro il comune nemico,
33-38 ; anclie si stabilisce clie ognuno degli al-
leati raduni quanti piu soldati pu6 per opporsi
insieme al Borgia in Imola, 10-41.
1502 ottobre 12 - Ermes Bentlvoglio torna dalla Ma-
gione a Bologna con tale proposito clie espone
al padre, 315, 39. 1502
1502 - Giovanni Bentivoglio fa cominciare una bastia
a San Michele in Bosco a maggiore difesa d.
c, 315, 43-47; e intanto raduna soldati che
manda a Imola, 47-48.
1502 - I Fiorentini rifiutano il loro appoggio alla Lega 1502
per odio ai Vitelli e agli Orsini, anzi dichia-
rano che aiuteranno it duca Valentino, cui in-
fatti mandano profFerte, 315, 49; 316, 1-2. 1502
1502 - II ducato di Urbino si rivoita al Borgia e vi
rientra Guidobaldo, 315, 3-4; il Valentino rin- 1502
francato dall'offerta d. Fiorentini manda per
aiuti al re di Francia e temporeggia assoldando
genti, 4-9. 1502
1502 - II pp. non si fa prendere dalle parole degli
ambasc. bolognesi, ai quali contesta essere l'im-
pedimento messo dal popolo alla partenza d. Ben- 1502
tivoglio una finzione di Giovanni, 315, 10-21.
1502 ottobre 15 - 11 popolo di Bologna viene radu-
nato per quartieri nelle chiese ove alcuni ora-
tori lo esortano a csporre roba e vita per man-
tenere il governo d. c. come era al presente
contro il Valentino, 315, 22-41, nel che tutti
convengono, 41-43; e tutti, popolo e corpora- 1502
zioni, si tassano volontariamente per procurare
denaro ad assoldare genti, 43-50.
Ottobre - I collegati arrivano a Fossombrone e i
Bentivoglio si dispongono a passare a Imola,
317, 8-9; anche tornano gli ambasc. da Roraa,
9-10.
Ottobre 21 - Giovanni Bentivoglio manda l'eser-
cito a Castel San Pietro con Annibale ed Ermes 1502
per aspettare l'ordine d. coUegati, che avevano
preso in mezzo e trucidato bande d. Borgia; e
anche per aspettare di vedere ci6 che facesse
il pp., di fronte al quale non voleva clie i Bolo-
gnesi sembrassero essere i primi a rompere i
capitoli, 317, 11-20.
ottobre 22 - II pred. esercito fa una scorreria
suirimolese predando assai roba d. duca, 317, 1502
20-21.
Ottobre - II Valentino a queste notizie si rin-
chiude nella rocca d'Imola e pensa di mostrare
di riconciliarsi coi collegati finchfe non gli giun- 1502
gano gll aiutl d. re di Francia, 317, 23-26; i col-
legati, conquistati dalla sua finta bonarieti, de-
pongono le armi, mentre il Valentlno continua 1502
di nascosto a provvedersl ; i pred. »i accordano
con lui mettendo per patto che i Bentlvoglio
non slano oflfesl, 26-42; cf. 318, 5-11. 1502
1502 Ottobre 30 - Paolo Orsini, ambasc. d. collegatl al
duca, h da lui mandato a Bologna per trattare 1503
l'accordo anche col Bentivogllo, 317, 43-47.
1502 novembre 2 - Glunge a Bologna in aluto d. c. 1503
Glovanni Gonzaga con cento lancle, 317, 48-
318, I.
1502 novembre - Antongaleazzo Bentlvogllo va amba«c. 1503
1502
1502
1502
1502
d. padre al duca, che lo trattiene in giuochi e
feste finchfe non nbbla pronto l'e3ercito, 318,
2-4 ; Annibale, udlto deiraccordo fatto dai col-
legati e che il Valentino era di nuovo in grado
di offendere non che di difendersi, torna coq
tutto l'esercito a Bologna, essendosi laaciato
sfuggire Toccasione propizia di attaccarlo, 12-18.
novembre 4 - Arriva a Bologna un messo d. rc
di Francia che avvisa avere egli ritirato la sua
protezione alla c. in seguito airaccordo fatto
dai Boiognesi coi collegati alla Maglone, 319,
9-14.
novembre - Antongaleazzo toma a Bologna a
intendere I'animo d. padre circa 1'accordo con
il Valentino, 319, 15-16.
novembre 10 - Antongaleazzo Bentivoglio torna
a Imola e si accorda col duca, 319, 16-19.
novembre 14 - II Bentivoglio pred. con Rimiro
di Lorqua, confidente d. Borgia, torna a Bolo-
gna con i capitoli, 319, 19-24.
novembre 15-1 pred. capitoli sono dal Senato
mandati al pp. a mezzo di Tommaso Grcngoli
per la conferma, 319, 25-26.
novembre 22 - Passando continuamente armati
pei territorlo di Bologna, i quali, sotto prctesto
di recarsi nel Napoletano, andavano a ingrossare
Tesercito d. duca, il Senato sollecita per mezzo
di Tommaso Grengoll e poi di Alessandro Bot-
trigarl la accettazione d. capitoli dal duca nian-
data in lungo, 2t-33.
novembre 26 - Ercole Bentivoglio i segreta-
mente avvertito una notte da un amico che
se aveva da spedire qualcosa, tosto lo facesie,
chb forse gliene sarebbe pi6 tardi mancata la
possibiliti, 319, 34-37; Ercole avvisa Giovanni
Bentivoglio d. cenno avuto e questi fa subito
mettere la c. in istato dl difesa temendo d.
Valentlno; ma niente accade, 37-45.
dicembre 24 - Fallita astuzia d. Valentino per
fare prigioniero Giovanni Bentivoglio col figli,
319, 46-320, 1-6; sono presi invece al Panaro
Ercole Bentivoglio e Alestandro Volta, mandati
dal Senato a fare onore al Francesi, e condotti
a Parma, 6-10; i pred. sono fatti rilasciare dal
vicerfc, cui il Scnato eveva mosso lagnanie,
11-18.
dicembre 26 - II Valentino appena giunto a Ce-
sena fa tagUare la testa a Don Ramiro di Lor-
qua, quindi, essendo giunto II consenso d. pp.
ratifica 1 capitoli con Bologna, 320, l»-30.
[dicembre 30] - Inganno dl Slnlgaglia ordito dal
Valentlno contro i suol capitani, 320, M-47;
321, 4.
[dicembre 31] - Ucclsione dei pred., 320, 47-48;
gli Orslni in Roraa sono fattl prlglonieri con
molti loro adercntl, 321, 1-3.
- I Bolognesl sono opprettl dalle gravesze, 320,
31-34.
- Eleilone d. raaglttratt dl Bologna tecondo Tuto,
35.
gennaio 3 - Giunge a Bologna notitla delPln-
ganno di Sinigaglla c i. i d. condottlerl, 320,
4t-90; 321, 1-4.
gennaio - Sono avrelenatl i card. Ortlnl, Farreri
860
INDICE CRONOLOGICO
[A. 1903 gennaio-ottobre]
e Mlchell con altrl che sl troravano rlnchlusl
In Castel SanfAngelo, 321, ii.
*i503 gennaio - Guidobaldo d'Urblno passa dl Bolo-
gna dtretto a Venezla, freddamente riceruto dal
Senato e da Glovannl Benttvoglio, 321, K-17.
1503 gennaio 14 - St bandisce dalla Ringhiera di Bo-
logna clie la pace h stata ratiiicata dal pp. e se
ne fanno tre giorni di feste, 321, 18-33.
1503 gennaio 16 - Sono dai Senato di Bologna man-
dati ai Valentino, che li aveva chiesti, cento-
cinquanta soldati sotto ii coinando di Aless.tn-
dro Volta, 321, 10-13.
1503 gennaio 18 - Sl fa io strumento d. matrimonio
fra un figlio dl Annibale Bentivoglio e una pa-
rente d. Borgia, 321, 24-39.
1503 - Si costruisce a Bologna la rocchetta di porta
Magglore per ordine d. pp., 321, 30-32.
1503 gennaio 31 - Giunge a Bologna Tomraaso Gren-
goii con la boiia di Aiessandro VI riguardo
alla pace, che vien letta pubblicamente dalla
Ringhiera, 321, 33-49.
♦1503 febbraio - 11 Senato di Boiogna iicenzia i soldati,
ma iion cessano le gravezze che stremano il po-
polo occorrendo denari per mandare al Valen-
tino, 321, 50-322, 1-6.
•1503 febbraio - Fenomenl meteorici, 322, 7-II.
1503 febbraio 21 - Straordinaria nevlcata, 322, 13-17.
1503 febbraio 23 - Arriva a Bologna il card. d'E8te,
da Roma diretto a Ferrara, 322, 18-20.
1503 febbraio 24 - Inccndio a Bologna d. casa di un
ebreo prestatore, 322, 21-23.
1503 febbraio 27 - Arriva a Bologna il vesc. Stefano
Ferreri, 322, 34-25.
1503 marzo 7 - Ercole Marescotti torna a Bologna
con tre figli, ina ricevuto freddamente da Gio-
vanni Bentivogiio, si rinchiude nel suo pal.,
mentre i figli ripartono accompagnati al Panaro
da baiestrieri d. Bentivogiio, 322, 29-36.
1503 marzo 9 - II vesc. parte per Roma conducendo
seco Guido Pepoli, uno de' Felicini, d. Poeti
e degii Albergati, 322, 26-28.
1503 marzo 19 - 11 Senato di Bologna manda soccorsi
al vicerfe di Milano mtnacciato dagii Svizzeri,
322, 39-43.
♦1503 marzo - Prowedimentl d. Senato di Bologna
per alleviare la carestia, 322, 44-48.
1503 aprile 6 - Fenomeno lunare, 322, 49.
1503 maggio - Aiuto inviato dai Senato di Bologna
ai Fiorentini contro i Pisani, 322, 30; 323, i;
si pubblica daiia Ringhiera la pace intervenuta
tra il re di Francia, i'imp, e il re di Spagna,
1-3; la quale poco dura, 3-4; il re d'Aragona
vlene in potere d. regno di Napoli per opera
d. gran Consalvo, 4-5.
*1503 maggio - Giuiio Orsini, iiberato dal pp., passa
dl Rologna diretto in Francia, 323, 6-7.
1503 giugno 3 - Alessandro VI elegge leg. di Boiogna
Federico da Sanseverino nemico acerrimo d.
Bentivoglio, 313, 8-9; I Bolognesi raandano
messi al pp. per dichiarare di non accettarlo, ma
mentre i pred. sono in viaggio il pp. f. '-"•
1503 giugno 9 - li card. Francesco Soderini vesc. di
Volterra passa di Bologna tomando di Fran-
cia, 323, 12-13.
1S03 giugno 1 1 - II Senato concede soldaii e 11 passo
dal territorio a milizie francesl in aluto al re-
sto dcII'esercito vinto nel Napoletano da Con-
salvo, 323. 14-it.
1503 giugno 27 - Uccisione sulla Piazza di Bologna dl
Scipione Maresoottl, 323, 20-37.
1503 - Viene ucciso a Bologna Astorre Morandi famoio
filosofo e fisico; in seguito alla sua t molti sco-
lari partono dl Bologna, 323, 38-39.
1503 luglio 3 - E ospitato da Alessandro Volta un
figllo di Pandolfo Petrucci di passaggio a Bo-
logna, 323, 30-32.
1503 agosto 5 - Passano dal territorio di Bologna mi-
lizie francesi, con le quali vaiino gli aiuti con-
cessi dal Scnato, 323, 33-36.
1503 agosto 18 - Papa Aiessandro VI f si dice avve-
lenato dal veleno che in un convito aveva fatto
apparecchiare per altrl, 323, 37-40,43-43: il Va-
lentino, sebbene caduto graremente ammalato
scampa, 41-43.
1503 agosto 31 - Giunge a Bologna I'aanunzlo d. pred.
t che reca grande gioia, 323, 37, 44-48.
1503 agosto 31 - Cinquemila Svizzeri arrivano a Pani-
gale diretti a Napoli facendo grandi guasti nel
territorio, 324, 1-3; i pred. giunti a Firenze, non
ricevendo ie paghe non proseguono, 3-4.
1503 agosto 28 - Passano di Bologna gran parte d.
signori spodestati dal Valentino, i quali, t '1
pp., tornano ai loro stati, 324, 5-15; cf. 21-33.
1503 agosto 29 - Arriva a Bologna il marchese Gon-
zaga, cap. di Francia contro gli Spagnuoli nel
Napoletano, 324, 16-30.
1503 settembre 3 - Raffaele Riario card. di San Gior-
gio passa di Bologna diretto a Roma, 324, 31-22.
1503 settembre 5 - Anche passano da Bologna per la
stessa meta i card. d'Amboise, Sforza e d'Ara-
gona, 324, 23-32; feste in c. per la loro venuta,
33-36.
1503 settembre 6 - f a Bologna Galeazzo Marescotti
in cta di novantasel anni, 324, 37-325, 1-13;
poco prima d. sua f era andato a pranzo da
Giovanni Bentivoglio, cui aveva raccomandato,
in memoria di quanto aveva operato per suo pa-
dre Annibaie, i resti d. sua famlglia, 13-326, 1-8.
1503 settembre 9 - f a Bologna Giovanni Ringhierl
piCi che novantenne, 327, 14-16.
1503 settembre - Cesare Borgia si ritira a Nepl per
ordine d. cardinaii, 327, 17-20; escono da Roma
prima d. Conclave anche gli Orsini, i Colonna
e i Francesi che vi si trovano, 30-23.
1503 settembre [22] - Pio III Piccolomini el. pp., 326,
33-34.
1503 settembre 23 - A Bologna giunge la notlzia d.
pred. elezlone, 326, 35.
1503 settembre 29 - Arrlva a Bologna un messo d.
re di Francia che chiede aiuto al Senato per
rlmettere In seggio nella Romagna ii duca Va-
lentino, 326, 30-33; il Senato rifiuta con scusa
plausibile, 33-35.
1503 ottobre 2 - Annlbale Bentivoglio parte per Roma
a ossequiare in norae d. padre il nuovo pp.
suo compare, 326, 36-38.
1503 ottobre 4 - t a Bologna Mino Rossi, cui succede
in Senato Giacorao Maria dal Lino, 326, 3f-46.
[AA. 1503 ottobre-1504 marzo] INDICE CRONOLOGICO
861
1503 ottobre 8 - Partono gH ambasc d. Senato dl Bo-
logna al nuovo pp. per 1 conveneToli d*u8o,
326, 47-327, 1-2.
*1503 Ottobre - Gli abitanti di Castel Bolognese, che
lo avevano abbandonato quando era venuto In
mano al Valentino, tornano alle loro case, 327
1-8; i pred. vi rlfanno le fortificazioni e man-
dano a ofFrire obbedienza a Bologna ciie loro
promette aluto e protezione, 9-15.
1503 ottobre 16 - Passa di Bologna il card. di Stron-
goli, 327, 16-18.
1503 ottobre 18 - t il nuovo pp. Pio III, e gii ambasc.
Bolognesi, allora giunti, attendono a Roma l'ele-
zione d. successore, 327, 19-24.
1503 ottobre 19 - Ottaviano Riario viene a Bologna
con l'intendimento di ricuperare la signoria di
Imola e Forli, 327, 33-34.
1503 Ottobre - Ottaviano Riario, nonostante Taiuto da-
togli da Giovanni Bentivoglio, non riesce nel
suo intento, 327, 25-32.
1503 ottobre 21 - Balestrieri d. duca di Ferrara sono
a Castel San Pietro svaligiati da genti di Bo-
logna, 327, 35-36.
1503 ottobre 31-1 Manfredi spalleggiati da Bolognesi
e Fiorentini entrano in Faenza, opponendosi
loro gll abitanti di Vai di Laraone, 327, 37-38.
1503 Ottobre 31 - Nuovo tentativo d. Riario di rlen-
trare in Imola con genti dl Bologna, pure fal-
lito, 327, 39-41.
1503 - Francesco Manfredi, naturale, si presenta a Faen-
za con scorta datagli dal Bentivogllo ed e dal
Faentini acclamato signore col nome di Astorre
in memoria d. ioro signore ucciso dal Valen-
tino, 327, 42-328, 1-2; la rocca per6 & tenuta
dal castellano d. pred., 2-4, che poi la rende
per denaro ai Venezianl, 8.
1503 - 11 Manfredi con il consenso d. Faentini cede
la c. ai Veneziani, d. quali diviene condottiero,
327, 9-10; i pred. anche ottengono Riraini da
Guldobaldo dl Montefeltro cui danno in cam-
bio Cittadella e la cittadinanza e nobilt^ vene-
ziana, 5-7.
1503 novembre 1 - Giuliano della Rovere eletto pp.
col nome di Giulio II, 327, 12-19.
1503'novembre 4 - Giunge a Bologna la nuova d. pred.
elezione e se ne fa grandi feste, 328, 20-22;
un fuoco d'artifizio uccide uno scolaro inglese,
23-39.
1503 novembre - Glulio II c complimentato dagli am-
basc. bolognesi, che gik erano a Roma; crea
Girolamo Sampieri, uno di essi, cav. aurato,
328, 30-33.
1503 novembre 15 - Torna a Bologna da Roma Carlo
Grati, 328. 34.
1503 novembre 21 - Nuovo tentativo pure falltto di
Ottaviano Riario aiutato dai Bolognesi per
rientrare in Imola, 328, 35-38.
1503 novembre 22 - Glungono a Bologna i diie card.
d'Amboise di ritorno in Francia, 328, 39-40; i
pred. vi sono ricevutl anche dal vlceri dl Ml-
lano appunto arrivato, 40-43.
1503 novembre 23 - Torna da Roma Giangaleazzo
Bentlvoglio poco soddlsfatto d. pp., che tTora
avrerso ai Bolognesi, 328, 44-4S.
1503 novembre 23 - Brraes Bentlrogllo falllsce In un
altro tentativo dl riporre il Rlario In Imola,
328, 46-47.
1503 - II raarch. Gonzaga torna dal Napoletano, ove
I'esercito francese era stato vinto dal gran Con-
salvo, 328, 48-329, 1-2.
1503 novembre 25 - Coraincla a nevicare in Bologna
e nel territorio, ed h una neve che dura quattro
mesl; pel gran freddo muolono animali e uominl
e succede la carestia, 329, 3-1 1.
1503 - Si hanno nuove a Bologna d. cattiva fortuna
d. Valentino, che fatto prigioniero dal pp. non
h Uberato finchi non ha fatto rendere Ostia,
329, 13-15; sl reca allora a Napoli, di I4 in Na-
varra dove dal re suo cognato h fatto suo cap.
contro gli Spagnuoll, 15-18.
1503 - Ambasc. Bolognesl si rallegrano col nuovo pp.
d. sua assunzione e gli doraandano la conferma
d. costituzioni e privilegi di Bologna, che egli
concede, 329, 19-22.
1503 dicembre 28 - f Piero d. Medici, che affoga nei
pressi di Gaeta, durante la ritlrata delPeserclto
francese, di cui faceva parte, .330, 4-7; [r. 1504].
1504 - Eiezione d. raagistrati di Bologna secondo ruso,
329, 23.
1504 gennaio 2 - Alla gabella di Bologna sono fer-
raati d. carrlaggi d. Valentino, i quali sotto il
nome d. card. d'Este andavano a Ferrara pienl
di roba d. Chlesa, 329, 24-35.
1504 gennaio - Giulio II elegge governatore di Bolo-
^ gna e di Romagna Giovanni Lomellini, 329,
36-37.
1504 gennaio 3 - Giunge a Bologna un vetturale con
robe d. duca Valentino mandate dal card. d'E»te
a Ferrara, che vengono dai galiellleri trattenute
e raandate a Giovanni Bentivoglio, 329, 38-41 ;
altre robe d. pred. duca dl grande valore sono
sequestrate a Firenze e poi tutte restituite al
pp., 41-44.
1504 gennaio 6 - Glunge a Bologna II governatore
ricevuto con i soliti onori, 329, 45-330, 1.
1504 gennaio 16 - II pred. ne parte per recarsl al-
l'acquisto di Cesena e dl altri luoghi gii oc-
cupati dal Valentino, 330, 2-3.
[1504 - t Plero dei Medioi| v. 1503 dicemhre aS.
1504 - Consalro di Cordova sMmpadronlsce dl Gaeta
dando facolta ai Francesi dl ritirarst llberl,
330, 7-8.
1504 - Ercole Marescotti non sentendosi sicuro in Bo-
logna ne parte accompagnato slno a Baszano
da genti d. Bentlroglio per sicurezza; nessuno
d. Marescotti resta in Bologna, 330, 9-16.
1504 gennaio 25 - t Ercole d'Eate, cul succede II pri-
mogenito Alfonso, 330, 17-18.
1504 gennaio -* Prancesco I'arati, refcrendarlo dl Gio-
vanni Bentlvoglio a Roma, ^ preso dal Colon-
nesi perchi a Bologna era stato impriglonato
per malfatti Giacomo Lianori famlgliare d,
card. Colonna; 11 Paratl h liberato per ordlne di
Giulio ri, 330, 19-21.
1504 - t Cesare Borgla combattendo contro gll Spa-
gnuoll per 11 cognato re di Nararra, 330, 33-26,
1504 marzo 11 • A San Paolo dl Rarone t Ramas-
zotti uccidono tre Scarpetta In vendetta dl al-
862
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1804 mareo-XSOS maggioj
tra uccUlone fatta da quettl, 330, 37-40; il Se-
nato di Bologna manda genti ad atlerrare le case
degli uccisori, ma aflfrontate dai montanarl re-
trocedono senza ayere compluto la loro mls-
sione, 40-42.
1504 marzo 14 - Giambattista deIl'Oro vicario d. vesc.
di Bologna e Nicoli Dolclnl ranno a Ferrara
a cliiedere al duca Alfonso Cento e ia Pleve in
nome dl Giulio 11, ma sono loro rifiutate, 330,
43-46.
1504 aprile 13 - Si scatena su Boiogna un yiolento
temporale durante il quale un fuimine colpisce
e rovina parte d. torre d. Bentivogllo senza
fare male a Giovanni clie vi si trovava, 330,
47-331, 1-5.
1504 aprile 26 - Glunge a Bologna un ambasc. d. re
dTngiiiiterra diretto al pp. In Roma per tentare
la pace tra il re di Francia e queiio di Spagna,
331, 6-8.
1504 giugno 8 - Uragano di vento nei territorio di
Bologna, clie poi dilegua verso il mare e som-
merge a Venezia moite navi, 331, 9-13.
1504 - Provvedimenti d. Senato di Boiogna per ovviare
alia carestia, 331, 14-31.
1504 giugno - Discordie in Imola tra ia fazione Vaina
e SassateUa; questa prevaie per avere violata
ia tregua indetta, 331, 32-43.
1504 luglio 7 - Bartolomeo Feiiclni f dal cordoglio
dl avere dovuto consentire al matrimonio di
suo figiio Giovanni con una bastarda di Gio-
vanni Bentivogilo, 331, 44-332, 1-S.
1504 luglio 9 - t Cesare Nacci luogotenente di Bolo-
gna; e sepoito in San Petronio con grande
onore, 332, 6-8.
1504 - Fatto soprannaturaie nei prati di Sala, 332, 9-13;
altro veduto da due frati nel cielo su Boiogna,
14-17.
1504 luglio 23 - Violenta terapesta che produce molti
danni in Bologna e fuori, 332, 18-22.
1504 - Mutamenti di campane sulle torri di Bologna,
332, 23-29.
♦1504 agosto - Giunge a Bologna Giacoma Orsini mo-
glie di Ermes Bentivoglio accolta con grandi
feste dai suoceri, 332, 39-40 ; i festeggiamenti nu-
ziali sono troncati dalia nuova d. f di France-
sca Torelli aitra figlia di Giovanni, 40-44.
1504 agosto 15 - t a Bologna Domenico Maria da
Ferrara, astrologo, 332, 45-47.
1504 agosto 24 - fe ucciso Bartolomeo Cocle uno dei
primi astronomi d'Italia, 332, 48-49.
1504 - Cresce in Bologna la carestia per la difficolt^
di condurvi il grano provveduto dal Senato,
333, 1-10.
1504 dicembre - Tuoni e lampi in Bologna contro il
sollto d. staglone; segue un clima dolce che fa
germogliare le piante come dl primavera, 333,
11-16.
1504 dicembre 28 - Lungo terremoto in Bologna con
danni, 333, 17-23.
1504 - " Marco GhirarJacci ha escnzioni dal Senalo Bo-
lognese, IX, 25-27».
[1504 - " Anno di nascita d. ticrico Cherubino Ghirardacci
secondo Lttigi Frati, X, sB-ji „\ v. tSig.
1505 - Elezione d. nuovi magistrati dl Bologna ; Aito-
bello Areroldl i vlcelegato, 333, 24-25.
1505 gennaio 3 - Si ripele il terremoto con magglor
vlolenza a Bologna e vi cagiona gravl dannl
e immenso ipavento, 333, 26-334, 1-39.
1505 gennaio 4 - ^ portata in c. la madonna di San
Luca, 334, 41-42.
1505 gennaio 5-7 - Solenni processioni ordlnate dal
.Senato per scongiurare l'ira dlvina, 334, 39-41,
43-335, 1-4.
1505 gennaio - Molte torrl di Bologna, a comlnclare
da quella d. Bentivoglio sono abbassate minac-
clando rovina in seguito al terremoto, 335, 32-29.
1505 gennaio 12 - Si cominciano a prestare denari al
Monte d: Pieti dietro San Petronlo, Istttuito
da un frate Osservante, 335, 30-31.
1505 gennaio 20 - Nuova grave scossa di terremoto
con altri dannl ia Bologna, 335, 32-40.
•1505 gennaio - SI fanno da privatl processioni a Ira-
petrare la misericordla divina, 335, 41-49.
1505 gennaio 27 - SI comincia a suonare l'Ave Maria
a mezzogiorno, acciocchfe tutto il popolo ricorra
alla intercessione d. Verglne, 335, 50; 336, 1-7.
1505 febbraio 4 - t a Roma Pirro Malvezzl, 336, ».
1505 febbraio 20 - Tuoni spaventosi e lampi che at-
terriscono il popolo Bolognese, 336, 9-11.
1505 marzo 12 - Anton Galeazzo Bentivoglio va in
pellegrinaggio a SanfAntonio di Vienna e a
San Giacomo di Galizia, 336, 12-15.
1505 marzo 18 - t a Bologna Alessandro Bottrigari,
336, 16-18.
1505 aprile 1 - Passano di Bologna tre ambasc. d. re
di Francia al pp., 336, 19-20.
1505 aprile 3 - Partenza d. pred. e leggera scosta di
terremoto, 336, 20-21.
1505 - Carlo Grati cl. senatore di Roma, 336, 23.
1505 aprile - Grave rissa tra i Marescalchl e i da Mo-
gllo; vi rimane morto un tal Vincenzo ragu-
sino e feriti due altri, 336, 23-26.
1505 aprile 15 - Impiccagione di due ladri nel mer-
cato d. buoi in Bologna, 336, 27-29; al momento
di seppellirli uno di essi tale Pletro Antonio
da Bologna fe trovato vivo sebbene offeso nella
gola, 29-36; fe portato alI'ospedaIe e racconta
dovere la vita a San Nicola da Tolentlno al
quale era votato e d. quale intendeva vestire
1'abito se gli fosse stata fatta grazia d. vita,
36-42, cf., 116, 1-5.
1505 aprile 27-1 frati Eremitani di San Giacomo
vanno devotamente airospedale in processione
a prenderlo ; condottolo al monastero lo vestono
delI'abito col nome di Fra Nicola in onore d.
Santo, 336, 43-337, i-9.
1505 aprile 29 - t a Bologna Poeta Poeti ; gii suocede
in Senato Annibale da Sassuno, 337, 16-17.
1505 aprile - Annibale Bentivoglio assoldato dai FIo-
rentinl va con gente d*arme In loro servizio
contro 1 Pisani, 337, 18-23, cf., 28-38.
1505 - La carestia cresce in Bologna; provvedimentl
del Senato, aiuti a donne e fanciulli, 338, 25-50.
1505 - Consoli e Anziani di Bologna in questo tempo,
339, 1-8.
1505 - Anche il terremoto tormenta la c, 339, 9-10.
1505 maggio 15 - Violenta scossa di terremoto ac-
compagnata da temporale, 339, 11-12.
[AA. 1505 maggio-1506]
INDICE CRONOLOGICO
863
1505 maggio 19 - Nuovo terremoto, 339, 12-13.
1505 maggio 26 - f a Roma U card. Ascanio Sforza
forse di veleno avendo assoldato Bartolomeo
dl Alvlano per rimettere i Medici in Firenze,
339, 13-16.
1505 maggio - Si comlncia a fare il pane d'orzo, seb-
bene non d, tutto maturo, per la grande fame,
339, 17-22.
1505 giugno - Si comincia ad avere il grano, 339, 22-23.
1505 giugno 7 - Troilo Savelli cap. d. Lucciiesi passa
con la sua gente da Bologna, 339, 26-28.
1505 giugao 15 - Per l'abbondantissimo raccolto si
ha un prezzo basso d. cereali, 339, 23-25.
1505 giugno 15 - f a Bologna il conte Guido III Pe-
poli, 339, 29-32, 45-340, 1-2.
1505 giugno 17 - t a Bologna Filippo Beroaldi, ora-
tore e poeta insigne, 340, 3-27.
1505 - Pestilenza in tutta It.-vlia, 340, 28-30: cf. 3-4.
1505 luglio 24 - Antongaleazzo Bentivoglio torna a
Bologna dal suo pellegrinaggio, 336, 15.
1505 agosto 14 - Ecclissi di luna, 340, 35-36.
1505 agosto 17 - Bartolomeo d'AIviano cerca di arri-
vare a Pisa, raa ne e impedito da Annibale e da
Ercole BentivogHo, che lo vincono con molto
suo danno, 337, 23-27; cf., 39-45; 338, 9-17.
1505 agosto - In seguito a questa vittoria i Fiorentini
eleggoio Ercole BentivogUo loro cap. generale
e fanno doni agU altrl cap., 337, 46-48; cf., 338,
17-20.
1505 settembre 7 - Ercole pred. pone il campo a due
lati di Pisa, 338, 20-24.
1505 settembre 8 - Pisa c bombardata, ma non presa
dalle gentl dl Firenze, 337, 49-50.
1505 settembre 12 - Nuovo infruttuoso assalto a Pisa
con gravi perdite degli assalitori, 338, 1-7 ; i
Florentini dlsfanno il campo, 9.
1505 settembre 24 - f Alessandro Paltroni, cav. e
dottore, in Bologna, 340, 37-39.
1505 settembre 28 - f a Bologna Tomraaso Monte-
calvi cul succede in Senato II fratello Bartolo-
meo, 340, 40-42.
1505 ottobre 6 - f a Bologna Astorre Bargellini sur-
rogato in Senato dal figliuolo Lattanzio, 340,
43-44.
1505 - Vile prezzo in Bologna di tuttl i prodotti, 340,
45-341, 1-8.
1505 ottobre - Decresce II male raazucco che sino dal
giugno aveva funestata Bologna, 341, 9-15; ne
f Giovannl Garzonl e i medici Giacorao Sacchi,
Lorenzo Gozzadlni, Eliseo Mantachetti, Ber-
nardo Ruggleri, Ercole dalle Lancie, Biagio
Mercurl, NicoI6 Favori, Pietro dal Bono ; e Do-
menico Maria da Ferrara astrologo, il chirurgo
Trlstano, Glulio Macchiavelli astrologo, Odoar-
do dalla Mlrandola, un tale Giacomo, Lodovico
da Cento, RalTaello Giudeo, 16-25, e infiniti d.
popolo, 25-26.
1505 ottobre 6 - Annibale BontivogUo torna a Bolo-
gna daU'lmpresa contro Bartolomeo d'AIviano
e riceve in dono da Ermes suo fratello due
cavalli, 341, 29-31 ; 338, 9-10.
1505 - Folco Argelati frenetlco dal male si uccide,
341, 32-35; triste caso incorso a uno di Casi,
36-42 ; uccisione a soopo di furto dl un messo
d. Veneziani nei pressi di Loiano, 43-45; gli
assassini arrestati sono impiccati suUa Piazza
di Bologna senza processo, 46.
1505 - Grande abbondanza d. prodotti, 341, 47.
1505 - La chiesa di Santa Cecilia e fatta restaurare e
dlpingere da Giovanni Bentivoglio, 341, 48-49.
1506 - Amedeo Beruti, vicario d. vesc. di Bologna, ri-
forma molti monasteri di suore, 341, 50.
1506 - Elezione d. magistrati di Bologna secondo l'uso,
342, 1.
1506 gennaio 8 - Achille Grassi h el. vesc. di CittJ
di Castello, e fra Martino da Legnano, al se-
colo Antonio Maria Ciocchl, vesc. di Manfre-
donia, 342, 2-3.
♦1506 gennaio - Giulio II richiama il viceleg. Averoldi
e crea leg. di Bologna Nicol6 Lomellini, 343, 4-5.
1506 gennaio 13-11 pred. entra in Bologna, 342, 5-6.
1506 gennaio 26 - Torna da Roma Bernardino Rosso
Gozzadini che il pp. aveva fatto cav. e a cui
aveva conferito molti privilegi, 342, 7-12.
1506 gennaio 26 - Giangaleazzo Bentivoglio fa correre
un toro per divertire il popolo, 347, 27-34 ; ve-
nuto il carnevale fa correre una glostra e ban-
disce altri giuochi, 34-39.
*I506 gennaio - Giovanni Bentivoglio da nelle mani
deIl'inquisizione Luca Gaurico, astrologo, che
gll aveva pred, grandi calaraita, 347, 13-26.
1506 gennaio - Si rinviene a Roraa nello scavare alcuni
fondaraenti la statua d. Laocoonte, 347, 40-46;
fe coraprata dal pp., che la pone nel suoi giar-
dini, 46-47.
1506 - Suicidio di Giacomo Pasi, 347, 50.
1506 - E fatta atterrare dal Senato di Bologna la bastla
gla innalzata a San Michele in Bosco contro 11
Valentino, 348, 1-2; sono anche abbattute le
botteghe dietro il pal. in Porta Nova, 3; e si
comincia a sterrare il guasto d. Canetoli, 3-4.
1506 marzo 4 - Nasce un vitello mostruoso e un
agnello pure raostruoso, 343, 5-9.
1506 marzo 10 - Giunge a Bologna Isabella Gonzaga
diretta a Firenze, 343, lo-ll.
1506 - fe ucclso un lupo che Infestava la Valle di Reno
e gli uccisori rlcevono in dono diecl ducati dal
tesoro, 343, 1214.
1506 maggio - t a Bologna Friano Dolfi dottore de-
cretalista, 343, 15-16.
1506 giugno 1 - Francesco Bargelllni castellano dl
San Glovanni in Persiceto t aifogato nelle fosse
d. castello, 343, 17-18; fe portato a seppellire
con grande onore a Bologna, lS-19.
1506 luglio 24 - Cadono tre saette In Bologna: sulla
torre di San Petronio, nel borgo della Paglia
e verso San Francesco, 343, 20-21.
1506 agosto 10 - Apparlzione di una cometa che si
trattiene in cielo sei giorni, 343, 22-33.
1506 agosto 26 - Glunge a Bologna notizia di una
congiura contro Alfonso e Ippollto d'Este, or-
dita da Fernando e Giulio fratelll d. pred.
inslerae ad altri, 343, 24-27; i due fratelli sono
incarcerati, i loro complici impiccatl e squar-
tati, 28-30.
1506 - Malanlmo di Giullo II contro Glovannl Bentl-
voglio e cagloni di esso, 343, 31-344, i; II pp.
invoca l'8iuto di Luigi XII per occupare Bo-
864
INDICE CRONOLOGICO
(A. 1906-1506 novembre]
logna e altre c. d. Chleia ttate uiurpate, ma
il re si mostra renitente a concederlo, 1-7; cat-
tlvi uflBci dl Carlo Grati In riguardo a Glo-
▼annl Bentiroglio, che accusa al pp. dl tirannia,
mentre era stato da lul inviato a Giulio II per
concillargliene l'anlnio, 7-165 le accuse d. Grati
sono rtbadlte da .Sebastlano degli Agucchl gik
segretarlo dl Glorannl direnutogli nemico, 16-31.
1506 - n pp. cita a Roma Glorannl Bentlroglio con
tutti i figliuoii, 344, 23-33; 11 pred. per consl-
glio d. moglie ritorna suUa dcliberazione presa
di rendersi al coraando e non si muore, 33-29;
Giullo 11 rlsolre dl recarsl lui a Bologna e
aduna a taie uopo un concistoro, 39-32; Ales-
sandro e Annibaie Bentiroglio sl recano con
arraati rispettlramente nel mon. dl San Pran-
cesco e ai Serri, non iidandoBi d. popolo, 33-37.
1506 - Buon raccolto dell'annata, 344, 38-41,
1506 settembre 2 - Passa di Bologna il card. di Nar-
bona dlretto a Roma, 344, 42-43.
1506 - t Andrea Mantegna a Mantora, 344, 44-45.
1506 settembre 12 - Giunge a Bologna un messo di
Giulio II che era glk partito da Roma, ad ar-
rertire 11 Senato d. venuta d. pp. e che egii
rolera essere riceruto In c. come nei capitoli
era decretato, cloh arere libera entrata e la
consegna dl due porte e d. pal. d. Signori, 344,
46-345, 1-6; 11 Senato acconsente purchfe ii pp.
renga senza esercito, ma fermamente dichiara
che non lo ricerera raai con armati, 6-12.
1506 settembre 13-11 pred. m^sso ha un colloquio
con Ginerra Bentiroglio, 345, 13-13.
1506 settembre 14 - e con i Gonfalonieri e Massari
d. Arti insieme congregati, 345, 13-17.
1506 settembre 15 ■ e con alcune Compagnle, massime
coi Notai e Stracciaiuoli, che gll rispondono
consigli il pp. a difTerire la sua renuta, dl cui
la c. non sentira alcun bisogno, 345, 17-33.
1506 settembre 16 - II pred. mfcsso parte per San-
fArcangelo ore trovarasl il pp., 345, 33-24.
1506 settembre - Bentiroglio e Reggimento pensano
dopo ci6 a prorredere alla dlfesa di Bologna,
345, 35-27.
1506 settembre 18-11 Senato di Bologna manda sei
ambasc. al pp. a SanfArcangelo in Roraagna,
345, 45-48.
1506 settembre 20 - Si fa la mostra d. quartiere di
porta Stieri, dl cul h el. cap. Erraes Bentiroglio,
345, 37-44.
1506 settembre - Viene ucciso sulla pubblica rla in
Bologna Bernardino Gozzadini, assai caroal pp.
per il tiglio di lui Gioranni, 346, 1-14; li Ben-
tlroglio, dolente di questa f per le conseguenze
che potera arere, fa chiudere per tre glorni le
porte d. c. perch^ non ne esca la notizla e in-
tanto ne fa arrertiti gli arabasc. incararainati a
SanfArcangelo, 14-17.
1506 settembre 30-1 pred. apprendono 11 fatto es-
sendo a Cesena e si salrano in territorlo re-
neziano, mandando per un salracondotto al pp.,
345, 49-346, i ; cf., I8-30.
♦1506 ottobre - I pred. sulla fede di Giulio II si recano
pr. lui e tublto % loro Inlbito dl allontanarsi,
slcchi rimandano a Bologna tutto il seguito non
tenendod che un tervo per clucuno, 346, 31-34.
1506 ottobre 12 - Krancetco Gonzaga, fatto dal pp. tuo
cap. gen., va contro Bologna Irapadronendoti
di Medicina, Cattel San Pietro e Caitelguelfo
con grande preda, 346, 35-30; fallitce a Budrlo
che ben provveduto si difende, 30-33.
•1506 OttObre - II Gonzaga qual parente arverte te-
gretamente Gloranni Bentiroglio di lalrarsl
con le sue robe e tesorl perchi neisuna tpe-
ranza avera dl rimanere slgnore dl Bologna,
346, 34-41.
1506 ottobre - Glnerra Bentiroglio benchi dolente
comlncia in segreto a radunare le lue rohe e
mandarle fuori dl Bologna insleme ai figli di
Aiessandro e di Annlbale, 346, 46-49; Gioranni
per6 per non dare lospetto al popolo continua
negli apparecchi di difeia d. c. e manda rin-
forzl a Castelfranco, 50-347, 1-6, mentre alla
loro roita Franceti e confinanti alacremente si
preparano contro Bologna, 7-13, e 11 pp. da
Imola lancia rinferdetto contro ia c, 18-34.
1506 ottobre 16 - Si cominciano a chiudere le chlese
di Bologna e si tralascia di celcbrare, 347, 35-26.
1506 ottobre 17 - II riceri di Francia inttma la reia
a Castelfranco mlnacciandoio di assedio, 347,
27-28; il commissario lo rende per ordine d.
Senato di Bologna salre le persone e gll arerl,
ma poi & taglieggiato, 38-31.
1506 Ottobre - Frassineto e Monte Calderara cadono
in mano d, nemicl, 347, 33-33.
1506 Ottobre 24 - Arriva un m&sso d. re di Francia
a consigilare Bologna e il Bentiroglio ad ac-
cordarsl con il pp. essendo il re forzato a fa-
TOrirlo, 346, 41-43.
1506 Ottobre 25 - Carlo Blanchi comraissario di Fras-
sineto e preso e bandito, 347, 34-35.
1506 ottobre - Gli stati limitrofi fanno scorrerie e prede
sul confine bolognese, 347, 38-40; il Senato fa
corainciare un bastlone da porta Santo Stefano
a porta Maggiore, e un'aitro da Santa Agnete
alla Madonna d. Grazie, 41-44.
1506 Ottobre 28 - Gioranni Bentivogllo e i figliuoli
fanno la mostra d. loro soldati e riaffermano
pubblicamente di rolere prima morire che ab-
bandonare la c, 347, 45-348, 1, mentre arerano
gia gpedito fuori dl Bologna le loro robe, 1-3.
1506 ottobre 28 - La sera giunge un messo d. pp. a
intendere i'animo d. Senato, ed h accolto alle
grida di "guerrae sega„, 348, 4-7.
1506 Ottobre 29 - II Senato si raduna e concorda con
il m^sso alcunl capltoli, con i quali il pred.
torna al pp., che per6 non ruol saperne e su-
bito stringe i patti gia trattati coi Francesi che
si obbligarano a dargli Bologna in tre giomi,
348, 8-15.
1506 ottobre 30 - Si apprende a Bologna che onche
Varignana si era arreso, 348, 16- 1 8.
1506 ottobre 31 - I Francesi cominciano ad arrirare
al Ponte sul Reno, 348, 19-31; si fanno chiudere
le porte di San Fellce e delle Lame e si comin-
cia un bastione fra quelie di Saragozza e San
Felice, 31-34.
1506 novembre 1 - Giungono a Bologna i presidl di
Budrio costretto ad arrendersi al Gonzaga, 348,
[A. 1506 novembre 1-28]
INDICE CRONOLOGICO
865
25-27; i nemici fanno scorrerie sino all'ldice e
l'lntera c. si arma, 348, 25-30,
1506 novembre 1 - La notte Giovanni BentivogUo,
avuto il segnale dai Francesi, coi quali erasi
messo d'accordo, parte ceiatamente di Bologna
con tutti i suol figli legittimi e bastardi e molti
suoi amici intrinseci famosi di ricchezza e bra-
Tura e si reca al campo francese, 348, 31-349,
1-25.
1506 novembre 2-1 Francesl cominciano a bombar-
dare Bologna, ma il popolo benciie senza capo
non si sgomenta, e arniatosi e occupata la Piaz-
za e 11 Pal. alle grida di " Cliiesa, Chlesa „,
corre a difendere le mura, 349, 25-43.
1506 novembre 2-11 popolo si oppone al Gonfalo-
niere Guidotti che voleva aprire le porte"d. c.
e dare accesso ai Francesi, e validamente of-
fende questi, che bloccati dalla pioggia, comin-
ciano a mancare dl vettovaglia, 349, 44-350, I-
23; por consiglio di Petronio Sega viene ottu-
rato l'alveo d. Reno alla grata in c. e cosl e
allagato II campo francese con grande danno
d. nemico, 22-23.
1506 novembre 3 - Una sortita voluta dal popolo,
nonostante 1'opposto consiglio d. cap. di porta
San Maniolo, non riesce a buon fine, 32-351,
1-2; e concessa una tregua ai Francesi che con
l'artiglieria sott'acqna non poterano piCi offen-
dere la c, 8-14; intanto giunge in Bologna da
parte d. pp., che avvertito dal viceri d. pericolo
d. Francesi e scongiurato a provvedervi, Fran-
cesco Gonzaga ; il pred. prega i capi d. popolo
che vogliano concedere vettovaglie ai Francesi,
promettendo che in cambio i pred. partirebbero,
15-28; 11 popolo che ha poca fiduca tergiversa,
29-40.
1506 novembre 4 - II popolo a impedlre tradimenti
elegge venti uomini con ogni autoriti di raante-
nere Rologna per 11 popolo e di trattare con
qualunque personacard., o march., o d, Sedici in
riguardo d. Francesi, 351, 41-352, 1-12; il nuovo
magistrato si insedia in Pal. e i Sedicl vanno
a 'casa loro, 12-24.
1506 novembre 5-1 Venti pred. col march. Gonzaga
si accordano di dare ai Francesi le vettovaglie
loro occorrenti passato che abblano il ponte
d. Reno, a patto che essi dopo rifocillatisi, tor-
nino in Lombardia, 352, 25-49.
1506 novembre 6 - I Francesi partono dal Ponte dl
Reno e si avvlano verso Lombardia per Angola
e Castelfranco, cui recano molti denni per ven-
detta d. male sofferto, 49-353, 1-18.
1506 novembre 6 - Rappresentanti d. Ventl d. popolo
per invito d. pp. sl recano a Imola pr. lul per
trattare d. sua venuta in Bologna, e sono da
Giulio II benevolmente accoltl, 353, 19-31.
1506 novembre 9 - I pred. tornano a Bologna con
l'annunzio delParrlvo d. pp. per 11 glorno un-
dici, 353, 31-35.
1506 novembre 9-10 • A Bologna si cominciano ad
apparecchiare le vle per rarrivo d. pred. e frat-
tanto le donne d. Bentlvoglio, Glnevra com-
pre»a,;'rimaste in Bologna se ne allontanano,
353, 36-354, 1-355, 1-2.
1506 novembre 10 - II pp. parte da Imola e giunge
a Bologna con 11 pensiero di riposare ai Cro-
ciali secondo l'uso, 355, 3-5, ma a cagione [d.
tempo orribile e d. strade fangose entra^addi-
rittura in c. e si riposa per la notte alla Ma-
gione, 6-9.
1506 novembre 11 - Corteggio pontificale dalla Ma-
gione al Pal., 355, 10-356, 1-26; si fanno alla
sera fuochi, spari e scampanio per festeggiare
l'arrivo di Giulio II, 26-28.
1506 novembre 12 - II pp. fa bandire che siano da
tutti posate le armi e consegnate le artiglierie,
356, 33-35; sospende inoltre ogni gravezza, ga-
beila e dazio per cinque anni, 35-36, e diminuisce
d. meta 1 prezzi d. derrate, 37-358, 1-3.
♦1506 novembre 13 - II vicerfe di Milano viene a
Bologna a fare omaggio ai pp. e farsi anche
pagare la somma pattuita per il ritorno d, Fran-
cesi in Lombardia, 358, 4-13.
1506 novembre 14 - Solenne messa fatta celebrare dal
pp. in San Petronio alia quale egli assiste con
il viceri e il seguito, 358, 14-16; dopo la messa
crea tre cav. aurati, 16-17.
1506 novembre 15-11 Vicerfe parte per Milano e il
march. Gonzaga per Mantova, 358, 18-19; il
pp. fa imprigionare Angelo Bianchi e bandisce
che nessuno tenga corrispondenza coi Bentivo-
glio sotto pena capitale: anche proibisce le
radunanze, 19-22.
1506 novembre 17-11 pp. elegge un nuovo Senato
di quaranta membri, nel quale pone parte d.
Senato vecchio e parte d. nuovo gia el. dal po-
polo con molta soddisfazione di tutta la c,
358, 22-44.
1506 novembre - Per bando d. nuovo Senato devono
essere cancellate da ogni luogo d. c. e toite
dalle case tutte le armi e insegne d. Bentivo-
glio, 358, 45-359, 1-10.
1506 novembre 20 - Messa solenne in San Petronio
ordinata dal pp. per l'anniversario d. f di Pio
m, 359, 11-13.
1506 novembre 22 - Sono deposti i vecchi Anziani e
creati dal pp. i nuovi, 359, 14-23.
1506 novembre 23 - II pp. elegge nuovi Proweditori
d. Studlo, 359, 34-25.
1506 novembre - f a Burgos mentre era in viaggio
per la Spagna Fillppo d'AuRtria primogenito
di Massimiliano imp,, 359, 26-28.
1506 novembre 23 - Funeraie fatto dai pp. celebrare in
San Petronio di Bologna per U pred., 359, 28-29.
1506 novembre 25 - Per i^anniversario d. sua Inco-
ronazione il pp. dopo una solenne messa in
San Petronio crea cav. aurati Pellegrlno Cac-
cianemlci, Galeazzo Marescotti, CamiUo Goz-
zadini e dona a clascuno di loro un anello,
359, 34-40; consegna quindi a clascuno d. nuovi
Gonfalonierl da lui el. e venuti a rendergli
omaggio lo stendardo d. loro ufficlo e deslgna
una casa ove devono riunirsl, 40-48 ; crea quindl
i nuovi Massarl d. Arti, 48-360, 1-11.
1506 novembre 28 - II pp. rlceve d. donl dagli uomlni
di Medicina, 360, 12-15.
1506 novembre 28 - Giullo II cavalia a San Michele
in Bosco a vedervi il bastione fabbricato al
T. XXXin. p. I — 55.
866
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1506 nov.-1507 febbralol
tempo dl Aletsandro VI, 360, 15-17; £a prov-
Tedimenti per 1 luml alle sera, e ordina agli
amicl d. BentlTOglio di lasclare la c. finciii
non siano richiamati, 17-21.
1506 novembre 30 - Ricclil doni fatti al pp. dai Bo-
lognesi, 360, 23-3S.
1506 dicembre 4 - Glulio II ia bandire, sotto pena
di dieci ducati d'oro, clie slano canceliate do-
vunque In c. e nel contado le insegne d. Benti-
voglio, 360, 39-43.
1506 dicembre 16 - Giulio II elegge cinque cardinali,
la cui pubbllcazlone rlaerva al maggio seguente,
360, ««-49.
1506 dicembre 17 - Giulio II cavalca alla Certosa e
ordina un suo busto da mettersi sopra il cap-
pello d. ringliiera d. Pal., 360, SO; 361, 1-2.
1506 dicembre 24 - Qual dono di Natale a Bologna !1
pp. aboiisce il dazio d. carticelle, 361, 3-12;
limita anclie molti altri dazi, 12-28, con sommo
contento di tutto il popolo che gll fa varl pre-
senti, 29-34.
1506 dicembre 25 - Dopo la messa il pp. benedlce
una spada e un berretto di cui fa dono al re
di Scozia, 361, 37-42; da ordine per una nuova
imbussolazione di tutti gii uffici d. c, 43-44.
1 506 dicembre 26 - II pp. visita a Bologna la chiesa
di Santo Stefauo, 361, 45.
1506 dtcembre 27 - e la chlesa di San Giovanni in
Monte, 361, 46.
1506 dicembre 28 - e quella di San Francesco, 361,
46-48.
1506 - " Marco Ghirardacci i rieordaio ira gli uomini
di Caslel San Pietro, IX, 23-24 „.
1506 - " Sanie Gkirardacci e bandiio di Castel San Pie-
tro con fena capitaie, IV, ao „.
1506 - In quesfanno Bartolomeo Bolognini legge iure
canonico nello Studio di Bologna, 361, 49-50.
1507 - Elezione d. raagistrati di Bologna secondo l'uso,
362, 1-2.
1507 gennaio 1 - I nuovi signorl giurano fedelt^ al
pp. nella nuova cappeila d. Pal. dopo la niessa,
362, 3-5 ; Giuiio II vi fa anche cav. aurato Cri-
stoforo Angelelli e fa eatrarre gli uffici in sua
preaenza, 5-6.
1507 gennaio - Nicol6 Tigrini di Lucca pod. di Bo-
logna, 362, 6-8.
1507 gennaio 1 1 - Giulio II avendo in animo di fab-
bricare un casteilo a Bologna fa scavare i fon-
damenti dell'antico castello di Galiiera e in tal
giorno si cominciano 1 lavori, 362, 9-14.
1507 gennaio - Giovannl Bentivogiio da Borgo San
Donnino manda un mesao a Giulio II a chie-
dergli perdono e il permesso di tornare in pa-
tria promettendogli ubbidlenza e fedelta asso-
luta, 362, 14-17; il pp. licenzia il m^sso rldendo
e senza risposta, 17-18.
1507 gennaio 15-25 - Giulio II va in giro pei terri-
torio a visitarvi ie cose notabiii, 362, 19-37;
363, 4-5.
*1507 gennaio - Carlo Grati turna a Boiogna odlato
da tuttl per la sua ingratitudine inglustificata
verso i Bentivoglio, 362, 28-3 J; eienco d. ban-
diti e confinati perclife amici ai pred., 33-363, 1-3.
1507 gennaio 25 - II pp. torna a Bologna e vi fa
dopo due giorni un conclstoro nel quale tta-
bilisce che i Bentivoglio slano citatl a toddl-
sfare i loro creditori di quaoto doveraoo, 363,
6-9.
1507 febbraio 2 - li pp. daila Ringhlera distribulsce
al popolo seimila libbre di candele da lui prima
benedette, 363, 10-14.
1507 febbraio 7 - Glullo II va a Belpoggio d. Benti-
voglio, 363, 16-17.
1507 febbraio 9 - Giulio II va a desinare a San Ml-
chele in Botco e quinUi a vedere gli scavi di
Galliera, 363, 17-19.
1507 febbraio 10 - Glulio II torna In c. e aubito i
senatori (che avevano saputo arere egli inten-
zione di partire e lasclare al leg, Ferreri la
suprema autoriti suila c. e sul Seaato sCesso)
liopo avergli fatto omaggio, si doigono d. tu-
prcma autoriti accordata al leg. all'infuori e
sopra i'autorita d, Senato e rassegnano neile
manl d. pp. ogni ufficio e magistrato non vo-
iendo dlvenire la favola d. c. e d. confinanti,
363, 20-364, 1-6; il pp. senza fare motto gli 11-
cenzia, 7-8, ma saputo d. malcontento generale
d. popolo che temeva la Uberta promestagli in
Imola si mutasse in inganno, modifica i capitoli
in modo che ia c. e il Senato restino contenti,
8-25.
1507 febbraio 13 - Alfonso duca di Ferrara viene a
baciare il piede al pp., 364, 26.
1507 febbraio 15 - Questi risita Pontecchio e Castel
del Vescovo, 364, 27-28.
1507 febbraio 20 - Glulio II pone la priroa pietra ai
fondamenti d. nuovo castello di Galliera, 364,
29-45.
1507 febbraio 21 - Sono letti pubblii:amente e ap-
provati dai collegl e dai Quaranta l capltoli
tra il pp. e la c. per gran parte degli antichi,
364, 46-365, 1-3.
1507 febbraio 22 - II pp. fa congregare in Pal. tutti
i magistrati d. c. e prende da loro congedo,
365, 4-13; quindi parte per Roma accompagnato
sino ai Crociali da tutti 1 magistrati e dal
nuoTO leg., 13-21; questi fa a Bologna la tolenne
entrata come di consueto, 21-27.
1507 febbraio 23 - Con pubblico bando si ordina a
ognuno di deporre le armi pena dieci ducati e
tre tratti di corda, 365, 29-32; nella notte pren-
dono fuoco le stalle dietro al pai. d. Biada e
t1 periscono venticinque cavalli e un paio di
buoi, 33-39; 11 leg. sospetta l'incendio doioso e
fattl armare i soldati fa ioro occupare la Piazza,
39-42.
1507 febbraio 24 - II leg. delibera che gli Anziani
con II Gonfaloniere tornino ad abitare in Pai.
secondo l'uso antico, 365, 43-48; e cosi pure il
Senato e i Gonfalonieri d. popolo e i Massari
d. Arti tornano ad adunarsi nel luogo consueto
d. Sedici, 48-50.
*1507 febbraio - Per una congiura ordita da Antonio
e Battista Ranuzzi e da Costantino da Caprara
per rimettere Annlbale ed Ermes Bentiroglio
in Bologna, Costantino, che solo viene nelle
manl d. leg., b fatto impiccare alla Ringhiera
d. pod., nonottante che tuttu 11 popolo, che lo
[A. 1507 febbraio-maggio]
INDICE CRONOLOGICO
867
amava, ne chicdesse la grazia, 366, 1-20; si ordi-
nano presidi e guardie alle porte e alle mura per
timore di qualche tradimento, il-2t.
1507 febbraio 27 - Si proibisce in Bologna con pub-
bllco bando ogni corrispondenza col Bentivoglio
e l'uso d. loro insegne, 366, 25-27 ; anche si proi-
biscono le radunanze di piii che tre persone e
si comanda siano cancellate tutte le insegne d.
Bentivoglio che ancora fossero rimaste nella c,
28-32.
*1507 febbraio - Giulio II minaccia di scomunica i
Signori che diano ricetto nelle loro terre non
lontane cento chilometri da Bologna ai Benti-
vogli, 366, 33-35; il che intendendo Giovanni
con Alessandro, che era a Borgo San Donnino,
si reca a Milano, 35-36, ma gli altri non vo-
gliono ubbidire, 37.
1507 febbraio - Miracolo contro un sacrilego, 366, 37-49.
1507 marzo 4 - II leg. fa portare in Pal. le armi che
erano in casa d, bargello Nicol6 Malvasia, 366,
50; 367, 1-3.
1507 marzo 12 - Impiccagione in Bologna di sei per-
sone colpevoli di avere scritto ai BentivogHo,
367, «-10.
l.SO^ marzo 14 - E iraposta ai contadini d. Bolognese
una tassa sul bestiame, 367, ll-l>.
1507 marzo 20 - Si rompe a Bologna la campana d.
torre degli Asinelli ed e subito rifatta, 367, 19-21.
1507 marzo 24 - Giovanni Bentivoglio scrive ai col-
legi raccomandando loro gli averi che erano
nei suoi pal., 367, 22-25; queste lettere presen-
tate al leg. sono da lui stracciate, 26-27.
1507 marzo 27 - Si abbruciano in mercato i libri
d. carticelle, 367, 28-30.
1507 - Si manifesta la peste in Bologna, sicche il leg.
non fa aprlre il sepolcro di Santo Stefano per
evitare concorso e affollamento di popolo, 367,
30-3i; fa invece di Pasqua cantare messa solen-
ne In San Petronio concedendo agli intervenuti
indulgenza plenaria, 34-36; il leg. anche prov-
vede a isolare gli appestati, 37-39.
1507 aprile 1 - Annibale ed Ermes Bentivoglio sono
citati alla Ringhiera d. pal. d. pod. a difendersi
d&ll'accusa dl conturbare lo stato intrigando
per tornare in c, 367, 40-43; frattanto il leg.
provvede Galliera di munizioni e vettovaglie
togliendole al pal. di Glovanni Bentlvoglio,
che ne era pieno, 43-46.
1507 aprile 2 - f San Francesco da Paola fondatore
d. Minimi, in Francia, 367, 47-48.
1507 aprile 6 - fe trovato t Tommaso Cospl senatore,
367, 49-50; 368, i; gll succede in Senato Anto-
nio Paltroni, 1-2.
1507 aprile 17 - Si fa dal leg. dl Bologna suonare
l'Ave Maria alle dodici per impetrare l'interces-
sione d. Vergine in riguardo alla pestilenza,
368, 3-5.
1507 aprile - Molti amici d. Bentlvoglio sono confi-
nati per qualche tempo a Cesena, 368, 8-13; h
messa una taglia su Annibale ed Ermes Ben-
tivoglio, che non cessavano di intrigare per
rientrare in Bologna, 13-19.
*1507 aprile - Glnevra Bentivoglio nonostante 11 con-
trario parere di Giovannl, che in proposito
aveva ricercato anche Pavviso di re Luigi e lo
aveva trovato contrario, fornisce denaro ad
Annibale e a Erraes per assoldare genti e pas-
sare su Bologna, al che gli incauti si accingono,
368, 20-369, 1-2.
1507 aprile 25 - II Senato e il leg. ne awertono il
pp. che si lagna con il re di Francia d. mo-
lestie d. Bentivoglio e lo prega d'impedirne le
imprese ; f rattanto manda denari a Bologna
perchfe siano assoldate genti a difesa d. c, 369,
3-8, la quale intanto si apparecchia a difen-
dersi, 9-12, 19-23.
1507 aprile 28 - Elezione d. nuovi Anziani che en-
trano in magistrato senza la consueta solen-
nita, 369, 12-18.
1507 aprile 29 - II leg. con il Senato bandisce che
chiunque prenda l'arme contro i Bentivoglio
acquisteri indulgenza plenaria, chi invece le
prendesse in loro favore sara scomunicato e
raaledetto dal pp., 369, 23-25.
1507 aprile 30 - II leg. e il Senato ordinano che ognl
persona atta alle armi deve trovarsi armata in
Plazza a certa ora, 1 devoti alla Chiesa por-
tando una croce sulle armi e sulle vestl; ci6
per sapere quanto aflSdamento era a fare sul
popolo, 369, 26 36.
1507 maggio 1 - Annibale, Antongaleazzo ed Ermes
Bentivoglio compaiono con un esercito sul Bo-
lognese e prendono Bazzano con tutta la mon-
tagna, Crespellano e Montevie, 369, 37-44; Piu-
mazzo rifiuta loro la resa, 45-46; i pred. Benti-
voglio non danneggiano nuUa e pagano qua-
lunque cosa loro occorra per dimostrarsi amici
non nemici, 369, 47-49; i Signorl a Bologna
a queste nuove fanno chiudere le porte d. c.
all'lnfuori di tre, e mandano i loro cap. Ales-
sandro Pepoli, Ramazzotto e Giovanni da Sas-
satello a scacciare i bnnditi dai luoghi occupati,
49-370, 1-6.
1507 maggio 2 - Grida d. pp. che vieta ogni aiuto
ai Bentivoglio e concede in Ilbera proprieta
le terre e castelli d. pred. e d. loro fautori a
coloro che li occupassero, 370, 9-12.
1507 maggio 3-1 cavalleggeri d. Bentivoglio non
riescono a Casalecchio a togliere 1'acqua alla
c, 370, 13-16.
1507 maggio - Giovanni BentivogUo fe dal viceih im-
prigionato per ordine d. re di Francia in se-
guito alla spedizione di Annibale e fratelli, ma
h riconosciuto innocente dal d*Amboise che ne
scrive a Bologna al Senato e al leg. e le let-
tere sono pubblicaraente lette, 370, 17-30 ; il Se-
nato fa bandire il ritorno in patrla d. confi-
nati che avevano ubbidito, e 11 pagamento d.
debiti d. Bentivoglio, 30-32; Ippolito d'Este forte
del bando d. pp., si muore par cacclare Anni-
bale e i fratelli dal territorio e impadronirsi
di Sassuolo e SpiUmberto, ma trova che i Ben-
tivoglio ne erano glk uscitl, 32-37 ; prende i due
castelU anzidettl c perseguita i fuggitivi sino
ai confini d. Ferrarese, 37-39; si fanno feste a
Bologna per la fuga d. Bentivoglio, 39-40.
1507 maggio 3 - Ercole Marescottl con 11 consenao
d. leg. segulto da Camillo Gozzadini e da due-
868
INDICE CRONOLOGICO [AA. 1507 maggio-lSOS gennaiol
cento uomini armatt con faicl, mannale e al-
trl strumentl va al pal. dl Gioranni Bentivo-
glio per atterrarlo e ne comlncia la distruzione
nonostante i consigli in contrarlo di Lucio
Malrezzi, 370, 41-371-372, i-3i; cf. 375, 15-43.
1507 maggio - Giovanni Bentirogllo i nuovamente
interrogato nel castello dl Milano sullMmpresa
d. figii contro Bologna, e nuovamente e calo-
rosamente se ne scolpa protestando d. sua co-
stante fedelta e Icalti, 372, 32-373, i-25; tali di-
scolpe conosciute dal re, questi ordina sia llbe-
rato, e Giovanni torna aiia sua abitazione riiiu-
tando corteggi e onori, 26-42; ii pred. appresa la
distruzione d. suo pal. a Bologna scrive corruc-
ciato aiia moglie a Busseto rimproTerandoIe
ia propria e la disgrazla d. figii e la rovina
d. sua casa, 43-374, 1-13.
1507 maggio 17 - Ginevra ai ieggere ia iettera t di
sclilanto, 374, 14-16; essendo scomunlcata le
h rifiutata la sepoltura in iuogo sacro, 16-30, e
i poclii frati clie i'avevano portata al sepoicro
sono scomunicati per sette anni con tutto il
loro convento, 20-23.
1507 maggio 27 - Passa di Bologna il card. di Nar-
bona mandato dal re di Francia ai pp., 375,
44-46.
1507 - Giannantonio Castelli ei. senatore di Roma,
375, 47.
1507 - E rinnovata ia legge suntuaria sugli ornamenti
d. donne, 376, 1-11.
[1507 giugno 9 - Giunge a Bologna il leg. Alidosi]
V. jgoS giugno 8.
1507 - 11 Senato di Bologna manda Alberto Castelli
e Bartolomeo Zambeccari a Milano al re di
Francia a cliiedergli clie togliesse ia sua pro-
tezione a Giovanni Bentivoglio clie perturbava
Bologna, 376, 16-20; il re affida il negozio al
card. d'Amboise, clie chiama a confronto gli
ambasc. con Giovanni, 20-32 ;questi si difende
energicamente dalle accuse mossegli dallo Zam-
beccari, clie svergogna, 22-377, 1-24; la verita
d. sue dlfese h attestata dali'altro ambasc. bo-
lognese Alberto Castelii, 25 ; sicch^ il card., com-
mosso dalla sventura di Giovanni, sentenzia
clie Giovanni e Aiessandro sono innocenti d.
spedizione fatta da Annibale ed Erraes e quindi
continueranno ad avere il patrocinio reaie, 35-31.
1507 luglio 11 - t Annibale Bianchl; gli succede in
Senato Cristoforo Angeieiii, 377, 39-40.
•1507 luglio - II leg. Ferreri, manifestatosi avaro e
per venaiita ingiusto, h chiamato a Roma dal
pp., che ne era stato avvisato da piCl parti, e
rinchluso in castei SanfAngelo, 377, 41-47; re-
sta governatore di Bologna Lorenzo Fleschi,
48-49; cf. 378, 9.
1507 - I Bolognesi assoidano genti di Romagna e To-
scana avendo udito che i Bentivoglio si agi-
tavano, 377, 50-378, 1-8.
1508 - Elezione d. nuovi Anziani e magistrati di Bolo-
gna secondo ii consueto d. c, 378, 9-11.
•1508 gennaio - Congiura di Gaspare Scappi per fre-
nare ia tracotanza d. Marescotti e rimettere i
BenUvoglio in Bologna, 378, 12-379, 1-10.
1503 gennaio 17 - Si comincia a dare effetto ad essa
nelia nottata, 379, ii.35t 11 pal. d. Maretcotti ^
sacchegglato, riuscendo le persone a porsi In
salvo, 35-44; poi i congiuratl s'impadroniscono
di porta San Mamolo e sperano di introdurv
Annibale, che secondo il fissato doveva aspet-
tarefuori; ma aperta la porta non vi trovano
alcuno, 44-49; spcdiscono un mbsso al conte Ran-
goni perchc afiiretti Annibale a Bologna, ma ne
ottengono risposta erasiva, 380, 16-32; il popolo
non risponde airappelio d. congiurati, 33-34 ; i
quali mentre hanno la fortuna seconda alla loro
impresa per la dappocaggine d. Senato e d. leg.,
non ne ritraggono il successo che speravano, 24-
45; avendo il Senato mandato a chiedere allo
Scappi le condizioni per ia restituzione di porla
San Mamolo prlma che la notte giungesse, questi
cercando di strappare il piu dalla faliita impresa
domanda la liberazione di Luigi Marla Grif-
foni, la distruzione d. pal. Marescotti in ven-
detta d. rovina di quello d. Bentivoglio, il con-
ftne per tutti i Marescotti a duecento miglla
da Bologna, provvedimenti contro gli ebrei e
in favore d. poveri, la sicurtA per tuttl i con-
giurati e loro seguaci, e che niuno di essi fosse
citato a Roma, 381, 4-28: nuovi tentativi d.
Scappi, mentre si deiibera sulie suc condlzioni.
per solievare ii popolo e prendere la Piazza
non riuscltl, 29-40; Luigi Maria Griffoni, libe-
rato, accorre da Gaspare e lo incita a non ti-
darsi d. preti, 41-47; io Scappi h chiamato a
coiioquio coi governatore, il quale gli da si-
curta con diecimila ducati che ne lui, ni '.
compagni sarebbero chiamati mai a rendere
conto d. loro operato, 47-382, 1-9; conchiuso
l'accordo Gaspare si reca alia porta con tre d.
Senato e con tutti i CoIIegi e ia consegna loro,
9-14 ; quindi con tutti i suoi muove alia distru-
zione d. pal. Marescotti, che getta d. tutto a
terra, 14-28.
1508 gennaio 20 - I Marescotti che stavano nascosti
nel pal. d. governatore sono fatti accompagnare
segretamente a Toscanella nellTmolese, 382,
31-39.
1508 gennaio 21 - Le case di Anton Marla Legnanl e
di Alberto Carbonesi, molto odiati dal popolo,
corrono pericolo di essere abbattute, ma si sal-
vano per l'lntervento del conte Ugo Pepoli,
382, 40-47.
1508 gennaio 23 - Nuove prepotenze commesse da Ga-
spare Scappi e dai suoi compagni, che profit-
tano d. pusillanimita d. Senato e d. governa-
tore, giunti sino a oflJirire loro la potesti d.
rocca di San Glovanni in Persiceto con sti-
pendio di quattromila ducati mensUi per tre
mesi a fine di liberarsene, 383, 6-21.
*1508 gennaio - Finalmente lo Scappi con Francesco
Poeti e i loro compagni non sperando di po-
terla fare sempre franca escono di Bologna e
vanno in Lombardia e sul Veneziano pr. i Ben-
tivoglio, 383, 26-30.
1508 gennaio 24 - Sono fatti arrestare, ma poi rilasciati
liberi, alcuni f rati dell'Annunciata e Osservanti
che erano faisamente indiziatl di avere dato
ricetto a soldati d. Bentivoglio, 383, 3S-44 ; h
[AA. 1508 gennaio-1509]
indicp: cronologico
869
fatto irapiccare l'oste d. Lino, perchfe in casa
sua aveva preso allogglo Guido Rangoni, 45-50.
*1508 gennaio - Giungono molte bande di cavalli e
fanti d. Chilesa in aiuto di Bologna, 384, 1-4.
1508 gennaio 28 - II Senato manda al pp. Virgilio
Ghlsilieri e Antonio da Sala a dargli notizie d.
precedenti fatti, 384, 5-9.
1508 febbraio 14 - f di un colpo a Milano Giovanni
Uentivoglio, 385, 1-3.
1508 febbraio 16 - Impiccagione in Bologna di sette
araicl d. Bentivoglio, 385, 4-14; una donna h
staffilata perchfe parlava bene d. pred., 14-15; in
seguito a ci6 molti, e perchfe amicl d. Bentl-
voglio, e perche si erano trovati aila rovina d.
pal, Marescotti, partono dl Bologna, 15-19.
1508 febbraio 19 - Giovanni Felicini e Matteo Goz-
zadini vanno a Roraa avendo appreso clie il
pp. aveva perdonato a quelli precedentemente
recativlsl a suo invito, 384, 18-19; sono anche
essi bene accolti, ma dopo poclii giorni sono
tutti imprigionati in castel SanfAngelo, 19-25.
1508 febbraio - Alcuni frati d. Servi d. piJi insigni
sono pubblicaraente collati in Bologna per avere
rifiutato violenteraente al Bargelio di conse-
gnargli un ladro rifugiatosi pr. loro, 384, 26-50.
1508 - II Senato ordina a Michelangelo Buonarrotl il
busto in bronzo d. pp., che fa porre sulla fac-
ciata di San Petronio, 385, 20-26.
1508 febbraio 26 - E inipiccato Giacomo Rabuini che
aveva sparlato d. signoria d. preti, 385, 27-30.
1508 marzo 1 - Elezione d. nuovi Anziani di Bologna;
loro nomi, 385, 31-34.
1508 marzo 28 - Torna a Bologna Virgilio Ghisilieri,
385, 35-36.
1508 aprile 23 - Antonio da Sala, che per volonta di
Giulio II era rimasto a Roraa, e da lui armato
cav., 385, 36-37.
*1503 aprile - Antonio da Sala f a Roma forse di ve-
leno, 385, 37-39.
*1508 aprile - Torna a Bologna da Roma Alessandro
Pcpoli, 385, 40-41.
1508 maggio - Passa di Bologna ia moglie di Riccardo
Alidosi di casa Orsina, 385, 42-45; viene anche
un rafesso di t^ranoia a profFerire alla repub-
blica cavalli e fanti contro i Bentivoglio, 46-50.
1508 giugno 8-11 nuovo leg. card. Francesco Alidosi
fa la sua entrata a Bologna, 386, 1-3; cf. 376,
12-15; [v. 1J07 giugno g\.
*1508 giugno - II nuovo leg. fa Imprlgionare moltl
cittadini che si erano trovati alla ruina d. pal.
Marescotti sinche non paghino la taglia loro
imposta per la riedificazione d. detto pal., 386,
7-387, 1-388, 1-389, 1-I6, ,-34.
*1508 giugno - Parte di Bologna il govcrnatore Lo-
renzo Fieschi con quarantadue carriaggi, dl tre
che ne aveva alla sua venuta, 389, 17-18.
1508 giugno 20 - Bando d. leg. che commina pene
gravissime a chi possedendo arrai e Insegne d.
Bentlvoglio, si in Bologna che nel contado, non
le cancelli o dlstrugga, 389, 20-23.
1508 giugno 25 ■ Si comincia a rledificare in Bologna
il pal. Marescotti; chi ne possledc raateriall
h diffidato a farne la restltuzione prna la scomu-
nica, 389, 24-27.
1508 giugno 27 - II leg. di Bologna fa strangolare a
tradimento in Pal. dopo udita la messa i sena-
tori Alberto Castelli, Innocenzo Ringhieri, Sal-
lustio Guidotti e Matteo Magnani, 390, 1-9;
fattili decapitare ne fa esporre i corpi In Piazza
su quattro stuoie, 9-13; ci6 si disse fatto perchfe
gli ucclsi avevano scritto ai Bentivoglio, 12-13;
tutta la c. ne fe turbata, senza avere per6 ar-
dire di protestare, 13-14 ; gli uccisi sono so-
stituiti in Ssnato da Bernardo Fantuzzl, Giam-
battista Castelli, Giulio Pasi e Giacomo Loianl
el. dal leg., 15-19.
1508 luglio 3 - Infierendo la pestilenza in Bologna e
nel contado sono dal leg. e dal reggiraento ema-
natl vart provvediraenti in proposito, 390,
20-34.
1508 luglio 3-1 Marescotti tornano a Bologna ed abi-
tano in casa di Gaspare Scappi finche il loro
pal. sia terminato, 390, 35-37.
1508 luglio 15 - Sono Imprigionati NicoI6 Argelati,
Traiano Morandi e Cristoforo Ariosti per con-
giura, 390, 38-46; Alessandro Pepoli, saputolo,
parte di Bologna insieme al fratello Romeo ed
entrambi si recano a Pisa, 46-391, 1-2.
1508 luglio 18 - A Bondanello, sul confine Mantovano,
un tal Manzino da Bologna seguace d. Ben-
tivoglio & sorpreso da Lodovico della Mirandola
venuto a posta da Bologna con soldati per farlo
prigione, 391, 3-9; ma si difende e f, 9-11; i
balestrieri s'impadroniscono d. suoi compagni
che sono condotti a Bologna, 12-31.
1508 luglio 19 - li Senato espelle di Boiogna le me-
retrici, 391, 32-33.
1508 luglio 20 - Le pred. vi tornano, 391, 3J-34.
1S08 luglio 22 - Sono citati molti banditi a Bologna
a difenderai, 392, 1-42 ; quelli che obbediscono
non ricevono alcun male, ma coloro che non
si presentano sono banditl con la perdita d.
beni, 43-45.
1508 luglio 27 • Giungono a Bologna i prigionieri
di Bondanello, che confessano avere avuto in
animo, entrati in Bologna, dl fare strage d. ne-
raicl d. Bentivoglio, e di rovinarne le robe
quindi partirsene, 392, 46-393, 1-6 ; sono tutti
impiccati, 6-10.
1508 luglio 29 - Giunge notlzia a Bologna che il pp.
ha creato vesc. di Nicea I'arciprete ingegnere
d. castello di Galiiera, 393, 11-13.
1508 agosto 1 - t Giovanni Pepoli a ventitri anni ;
II suo corpo portato a Bologna h sepolto in
San Domenico, 393, 14-17.
1509 - Elezione d. magistrati nuovl di Bologna; fe go-
vernatore in vece d. leg. assente Angelo Leo-
nini, 393, 18-19.
1509 • Viene pubbllcata la Lega precedentemente fatta
tra II pp., Masslmiliano I Imp., Luigi XII re di
Francla, Ferdinando dl Spagna, i Fiorentini,
il duca di Ferrara e II march. di Mantova con-
tro i Veneziani, 393, 20-36; scopl di detta Lega,
26-37.
1509 - I Veneziani alla loro volta cominciano a fare
gente per difendnrsl, e assoldano Annlbale Ben-
tirogiio che mandano a Ravenna per tenere in
freno il pp., 393, 38-41 ; il regglmento dl Bo-
870
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1509 gennaio-1533|
logna piT paura di questa viclnanza ordina
grandi guardle In notte pcr la c, 4I-44.
1509 gennaio 17-11 pred. rieta la corrispondenza
col fuoniscitl, proibisce agli osti di alloggiare
forcstieri senza lasciapassare, e loro comanda
di dare nota agli ufficiali d. bollette degll ospiti
chc avessero In casa, 393, 4«-«9; proibisce a tutti
di prendere soldo eccctto che con la Chiese, 49 :
394, 1-3.
1509 febbraio 7 - Terremoto, 394, s.
1509 - Provvedimentl riguardantl le monetc, 394, 9-19.
1509 marzo l - II card. di Lussemburgo passa dl Bo-
logna diretto a Roma, 394, 30-31.
1509 marzo 7 - Arriva a Bologna il leg. con alruni
bolognesi ed i ricevuto con grandi feste, 394,
33-38.
1509 marzo 8 - II governatore di Bologna Leonini va
In b^rancia per commissione d. pp. ed fe sosti-
tuito da Aimone Bonadci vesc. d'ImoIa uomo
altero e poco amico d. Bolognesi, 394, 3t-33.
1509 marzo 10 - Arriva a Bologna il card. Gonzaga
diretto alla sua legazione nella Marca, 394, 33-34.
1509 marzo 28 - Giungono a Boiogna molti fanti
male in arnese, 394, 35-36.
1509 marzo 29 - e di nuovo altri nello stesso stato
inviati dal pi)., 394, 37-38; sono mandati ad
alloggiare a San Lazzaro, 38-39.
1509 marzo 30 - I pred. vanno a presidiare Castel
Bolognese, 394, 39-40.
1509 - E incominciato da Virgilio Ghisllleri il suo
bel pal. in San Francesco, 394, 41-45.
1509 - Sono sparsi per Bologna d. biglietti contro 11
Senato scnza che possa scuoprirsene l'autore
nonostante il premio promesso, 394, 46-48.
1509 aprile 2 - Tutti i soldati che sono in Bologna
vengono mandati in Romagna a ritogliere ai
Veneziani i luoghi e le c. che vi avevano acqui-
stato, 394, 49-50.
1509 aprile 4 - A istanza d. leg. Alidosi, il pp. libera
Galeazzo Marsili detenuto da tempo in castel
SanfAngelo a Roma, 395, 1-3.
1509 aprile 20 - Sono citati alla Ringhiera Pandolfo
Malatesta e sua moglie Violante Bentivoglio
per difendersi dall'accusa di avere dato ricetto
ai Bentivoglio sotto pena di perdere i beni se
non obbediscano, 395, 16-30.
1509 aprile 24 - Fattasi a Bologna la mostra in Piazza
delPesercito, il leg. parte con esso per la Ro-
magna, 395, 4-6; appena partito il pred., viene
ferito Piramo Pepoli da un famiglio d. Mare-
scotti, 6-10; questi arrestato e privato d. destra
confessa dalla Ringhiera il fatto comraesso pro-
testando che i suoi padroni non vi entrano af-
fatto, 10-15; e pol impiccato, 15.
1509 aprile 25 - II leg. di Bologna si impadronisce
di Solarolo, 395, 3i.
1509 aprile 26 - Arrivano a Bologna cavalleggeri d.
duca d'Este, che il leg. fa andare al campo in
Romagna, 395, 32-35.
•1509 maggio - Brisighella resasi a patti all'esercito
d. Chiesa h contro la fede saccheggiata e dan-
neggiata nelle persone dagli Spagnuoli d. detto
esercito, 395, 36-29; Gianpaolo Manfroni, cap.
d. Venezianl, mossosi troppo tardi in aiuto d.
BriRighellesi i invece fatto prigioniero coi suoi
dal nemici, 30-34.
1509 maggio 3-11 leg. lascia Bologna e va al campo
a Granarolo, che finalmente, dopo due Tanl
assalti, gli ai rende a patti, 395, 35-40.
1509 maggio 1 1 - Giungono a Bologna tremila Svlz-
zeri male in assetto, che si rifiutano di ondare
a Castel San Pietro diccndo avere patto di stare
in Bologna, 395, 41-45; sono fatti allogglare
nelle chiese, e dopo tre giorni vanno a Ca-
stel San Pietro coramettendovi prepotenzc, e
infine partono per raggiungcre in Romagna
I'esercito d. pp., 45-49.
♦1509 maggio - Glacomo Belliossi e ufficinle suirab-
bondanza, 395, 50-51.
1509 maggio 16 - fe pubbllcata in Bologna dalla Rin-
ghiera la sconfitta riportata in Ghiaradadda
daII'esercIto Veneziano, 396, 1-4, e la presa di
Russl In Romagna, 4.
*1509 maggio - II leg. di Bologna fa prlgionlero Gio-
vanni Greco cap. d. cavalleggeri d. Venezlani
a Ravenna, 396, 5-6.
1509 maggio 23 - li leg. di Bologna ottiene a patti
Kaenza e vi entra con gran favore d. popolo,
396, 7.
1511 gennaio 29 - La lapide romana scoperta nnni
avanti a San Giorgio Castello e murata nella
porta laterale di San Petronio di Bologna dal
lato d. Pavaglione, 309, 41-43.
1513 - " Sanie Ghirardacci i nuovamente bandiio da
Casitl San Pietro fer omicidi, IV, j/ „.
1517 - " Sanie Ghirardacci e graxiaio, IV, 31-32,.
1518 - " Sante Ghirardacci si trasferisce con la fami-
glia a Bologna, e va ad abitare nella parroc-
chia di Santa Maria Maggiore, IV, 31-39, i4-is\
V, l„.
1518 agosto 24 - " Sante Ghirardacci fa testamento,
V, 1-3, l-b\ Cf. IX, 3t>-3<) „•
1519 - " Anno di nascita d. storico Cherubino Ghirar-
dacci confermato da documenti ineccepibili, X,
If-XI, 1-33; data errata quasi universalmcnte ac-
cettata, X, 5-13; cf. XI, 37-29, 30-33 „; \v. 1504,
IS'4]-
1524 - " Nasce Sante di Andrea Ghirardacci, VI, 7, s-
6; cf. IX, 7S-79 „•
[1524 - Fals» data d. nascita d. storico Cherubino Ghi-
rardacci quasi universalmente accettata, X, 8-
9,]; V. tst9-
1524 - " Frate Eagenio Ghirardacci e monaco nel mon.
di San Giacomo in Bologna, XII, S „ .
1525 - * Andrea Ghirardacci abita in parrocchia San
Vitale, V, 13-14 „.
1526 - " poi in parrocchia San Leonardo, V, 14 „.
1526-1568 - * Anni d. quali ci rimangono atti di An-
drea Ghirardacci, V, 19-30, jo-j6 „.
1526 febbraio 20 - " Aiidrea Ghirardacci e aggregato
alla Societa d. NotaJ, V, 5-8, 8-14 „,
1529 agosto 9 - " Nascila di tm Marco Ghirardacci, VI,
b-g „.
1530 agosto 19 - " La famiglia Ghirardacci ottiene la
cittadinanza bolognese, V, 8-13, ts-id; cf. IX,
J', Si-S3 n-
1533 - * I Ghirardacci abitano in pnrrocchia San Bia-
gio, V, 14 ,.
[AA. 1335-1S63 novembre]
INDICE CRONOLOGICO
871
1535
1537
1543
1546
1548
1549
1552
" Andrea Ghirardacci abita in parrocchia San
Giuliano, V, 15 „.
" Fra Nicola Ghirardacei e monaco nel convento
di San Giacomo in Bologna, XII, j-S „.
1540 - * Andrea Ghirardacci abita in parrocchia San
Procolo, V, 15 „".
" Fra Cherubino Ghlrardacci h a Chianciano nel
Senese, XII, 3-16 „.
" Andrea Ghirardacci e notaio d. pod. a Castel
San Pietro, V, 24-36, 37-40 „.
" Andrea Gliirardacci h notaio d. pod. poi vi-
cepodestJ a Castelfranco, V, 27 „.
" Andrea Ghirardacci ablta In parrocchia San
Vitale, V, 15-16,,.
■' Andrea Gliirardacci h nominato notaio d. pod.
di Bazzano, VI, 1-2 „.
1552 aprile 20 - " Radunanza cafitolare degli Agosti-
niani i>t Bologna nella quale non figura fresenie
fra Cherubino Gkirardacci, XIII, i-S „.
1553 gennaio 30 - " Radunama cafitolare in Bologna
degli Agostiniani nella quale non apparisce pre-
scnte fra Cheruhino Ghirardacci, XIII, 6-7, 9 ,.
1554 - " Andrea Ghirardacci e notaio d. pod. a Castel
Bolognese, VI, 2 „.
1554 settembre 18 - " Gaspare Ghirardacei fa testa-
mento, IX, ^b-^i „.
1555 maggio 21 - " Radunanza capitolare in Bologna
degli Agostiniani nella qual'! non apparisce pre-
sente fra Cherubino Ghirardacci, XIII, 6-7, 0-/0 „.
1555 settembre 24 - " Radunama capitolare in Bologna
degli Agostiniani nella quale non apparisce pre-
sente fra Cherubino Ghirardacci, XIII, 6-7, 10-11 „.
1556 luglio 4 - " Radunanza capitolare in Bologna de-
gli Agostiniani nella quale non apparisee pre-
sente fra Cherubino Ghirardacci, XIII, 6-7, // „.
1557 - * Andrea Ghirardacci sposa in seconde nozze
Agnese Norchesi Tedova dl Glulio Cesare Bian-
chetti, VI, 9-11 „.
1557 gennaio 7 - " Strumento dotale a favore d. pred.
Andrea, 10-14 „.
1557 agosto 4 - " Atto col quale Agnese Norchesi re-
voca un testamento in favore d. figliaatra Fla-
minia Guerrini, VI, iS-24 „ .
1557 giugno 12 - " Radunama capitolare in Bologna
degli Agostiniani nella quale non apparisce pre-
scntefra Cherubino Ghirardacci, XIII, t>-7, 11-12 „,
1557 dicembre 22 - " Radunanza capitolare in Belogna
degli Agostiniani nella quale non apparisce pre-
sente fra Cheruhino Ghirardacci, XIII, 6-7, i2-is „•
1557 - " SuUa fine dl questo anno lo storico frate Che-
rubino Ghirardacci si trova a Bologna, XII,
29, aj-iS „.
1558 - " Fra Cherubino Ghirardacci ea Bologna, XII.
29-XIII, 1-11 „.
1558 febbralo - "I coniugi Ghirardaccl fanno un con-
tratto di convivenza e coabitaztone con i co-
niugl Geomctra per un anno, VI, 11-16, is-'6 „•
1558 marzo 12 - " Atto dl vendita di un podcre fatto
da Pietro Montanari al padrl dl San Giacomo,
nel quale h nomlnato fra Cherubino Ghlrar-
daccl, XIII, 5 8 ,.
1558 agosto 10 - "Fra Cherubino Ghlrardaccl rlcor-
dato come lettore e sottopriore nel convento
dl San Giacomo in sostituzione di fra Giovannl
da Fermo, XIII, 12-14,.
1559 - " Andrea Ghirardacci abita nel Borgo di San Lo-
renzo in una casa di Filippo Sighicelli, V, 16-
17, /7-/9».
1559 agosto 12 - " Fra Cherubino Ghirardacci inter-
yiene ad una adunanza capitolare d. suo con-
vento nella quale e fatta cessione di terrenl ai
Malvezzi Campeggi, XIII, 16-27, aj-jg „.
1559 agosto 22 - " Protesta di Andrea Ghirardacci in
confronto di sua moglie Agnese Norchesi ro-
gata dal notaio Sebastiano Drusi e scritta di
suo pugno da Cherubino figlio di Andrea, VI,
16-29, 17-2S „.
1559 Ottobre 12 - " Fra Cherubino Ghirardacci h ric.
come presente In una cessione di certi dirltti
su una cappella di San Giacomo alla famiglia
Bonasoni, XIV, 6-9 „.
1560 - " 5i cosiruisce in Bologna il pal. Malvezzi su dise-
gno delP arcMtetto Bartolomeo Triachini, Xltl,
3i-3S „•
1560 marzo 11 - "Adunanza capitolare degli Agosti-
niani in Bologna nella quale fra Cherubino
Ghirardacci non solo non figura presente ma
appare sostituito nella sua carica dl sottopriore
da frate Egidio Pennabilli, XIV, 8-13, 4-7 „•
1560 Ottobre 25 - " Adunanza capitolare degli Agosti-
niani di Bologna nella quale non figura fresente
fra Cherubino Ghirardacci, XIV, 11-12 „,
1561 gennaio 23 - " Adunanza capitolare degli Agosti-
niani di Bologna nella quale fra Cherubino Ghi-
rardacci non figura presente, XIV, 11-13 „•
1561 giugno 28 - " Adunama capitolare degli Agosti-
niani di Bologna nella quale fra Cherubino GM-
rardaeci non figura presente, XIV, ti-ia, 14 „,
1562 - " Andrea Ghirardacci & notario d. pod. a Moli-
nella, VI, 3, i-a „.
1562 - " Si fanno In Bologna grandi giostre pel car-
nevale alle quali assiste fra Cherublno Ghirar-
dacci, che le descrive, XIV, 21-29 „.
1562 settembre 30 - " Adunanta capitolare degH Ago-
stiniani di Bologna nella quale fra Cherubino
Ghirardacci nonfigura presente, XIV, ti-ia, ts „,
1563 novembre 12 - "In una transazione fra il con-
vento di San Giacomo e un tale Mengazzi, tra
i frati presenti e consenzienti c'^ fra Cheru-
bino Ghirardacci, XIV, 30-34, t&-iS „.
1563 - " Andrea Ghirardacci h riconfermato notaio
d. pod. a Mollnella nonostante fosse proibito
di esercitare il notarlato per due anni d! se-
guito presso lo stesso pod., VI, 3-5, 3-4 „.
1563 febbraio 9 - " II nome di fra Cherubino Ghirar-
dacci non figura in un atto di compra d. mon.
di San Giacomo, XV, s-4 „.
1563 aprile 5 - " Roglto di afBtto in cul ricorre II nome
dl fra Cherubino Ghlrardacci, XIV, 34; XV, 1,
1563 agosto 23 - "Adunanza capltolare d. frati di
San Giacomo per un'assegnazione nelln quale
non figura fra Cherublno Ghirardacci, XV, 4-5,
'3 „•
1563 novembre 6 - " Adunanza capitolare d.^frati di
San Glacomo per un accordo nella quale non
figura fra Cherubino Ghlrardacci, XV, 4-5, /,?-
•4„.
872
INDICE CRONOLOGICO
[AA. 1563 diceinbre-1587]
1563 dicembre 3 - " Adunanza capitolare d. frati di
Siin Giacomo per una corapera nelia quale non
iigura fra Ciierublno Gliirardaccl, XV, 4-5, 14 „.
1564 - * In tutto quegto anno fra Clierublno Gliirar-
dacci non figura mal nelle adunanzc capltoiari
d. fratl d. tuo conTento sicclii dere aupporai
assente da Boiogna, XV, 1-5, /0-// „,
1564 aprile 22 - * Adunanza capitoiare d. fratl d! San
Giacomo per una compera, nelia quaie non fi-
gura fra Ciierubino Ghirardncci, XV, 4-5, 14-is n-
1564 settembre 19 - " Adunanza capitoiare d. frati di
San Giacomo per una iocazione, neiia quaie non
iigura tra 1 presenti fra Clierubino Ghirardacci,
XV, 4-5, /J-/6».
1564 ottobre 9 - " Adunanze capitoiari d. frati di San
Glacomo per un'assoluzione e un'assegnazione
nelie quaii non figura tra i presenti fra Che-
rubino Ghirardacci, XV, 4-5, /4-/7 „,
1564 ottobre 18 - " Fra Cherubino Ghirardacci ottiene
llcenza di abitare fuori de' iuoghi regolarl del-
l'ordlne, purchfe In casa di parentl, XVI, 13-23 „.
1565 - " Fra Cherubino Ghirardacci torna a Bologna,
XV, 6-7 ,.
1565 gennaio 20 - " In una locazione fatta dai frati
di San Giacomo a tale Antonio Grazioli fe ri-
cordato fra Cherubino Ghirardacci, XV, 8-9,
iS „.
1565 febbraio 10 - " Adunanza Capitolare d, frati di
San Giacouio nella quale non interviene per mo-
mentaneo impedimento fra Cherubino Ghirardac-
ci, XV, 19-23 „.
1565 febbraio 12 - " Transazione d. frati di San Gia-
corao con tale Pasqualini rlguardo al Torrazzo
in Via San Vitaie nella quale fe ric frate Che-
rubino Ghirardaccl sindaco, XV, 9-13, 14 ,.
1565 aprile 9 - "Adunanza capitolare d. frati di San
Giacomo nella quale h ricordato frate Cheru-
bino Ghirardacci sindaco, XV, 13-15,25».
1565 aprile 18 - " Agnese Norchesi paga al marlto An-
drea Ghirardacci parfe d. dote pattuita, VII,
1-4, 1-2; cf. VI, 14-17 „.
1565 agosto 4 - " Adunanza capitoiare d. frati di San
Giacomo nelia quale non & presente fra Che-
rubino Ghirardacci, XV, 16-18, ib-ar „,
1565 Ottobre 9 - " Adunanta capitolare d, frati di San
Giacomo nella guale non i fresenl» fra Cheru-
bino Ghirardacci, XV, a6-2S „,
1566 giugno 10 - " Adunanza capitolare d. fratl di
San Giacomo nella quale non interviene fra
Cherubino Ghirardaccl, XV, 3-4, 6, 4-9 „.
1568 - " Andrea Ghirardacci e notalo d. pod. a Castel-
franco, VI, 5-6 „.
1568 febbraio 13 - " Adunanza capitolare d. frati di
San Glacomo nella quale non interriene fra
Cherubino Ghirardacci, XV, 3-4, 7, S-g „,
1568 ottobre 20 - " Adunanza capitolarc d. fratl di
San Giacomo nella quale non interWene fra
Cherubino Ghirardacci, XV, 3-4, 7, S-g „,
1569 Ottobre 27 - " Adunanza capitoiare d. frati di
San Giacomo neila quale non interriene fra
Cherubino Ghirardacci, XV, 3-4, 7-9 „.
1570 - " Sino dai prirai di;quest'anno frate Cherubino
Ghirardacci si trova'a Bologna perche tI pub-
blica ii Calendarium ad uso d. Chiericl, XVI,
1-7, /-?; cf. IO-IJ„.
1570 settembre 15 - "Lettera dedicatorla che precede
l'edlzione dcila Institutione Christiana et Catho-
lica indirizzata ai fratelll Angelo Miclieie c Pler
Antonio dal Lino da fra Cherubino Ghirar-
dacci, XVI, 7-10, 3 „.
1571 - " Agnese Norches! nomina insieme al marito
un procuratore per una causa contro Luciona
Bianchettl sua nipote, VII, 4-5, 3-5 „•
1572 - " Agnese N'orchesi delega il marito Andrea Ghi-
rardaccl a tacitare la sua controversla con Lu-
ciana, VII, 5-6, b-a „.
1572 ottobre 1 - " Fra Cherubino Ghirardaccl e iet-
tore nel convento di San Glacomo e occupa 11
dodicesimo posto sui dlciaisette frati che vi
erano, XVI, 26-38, 5-7 „.
1572 ottobre 1 - " Adunanza d. fratl di San Giacomo
nella quale J; ric. come prcsente fra Cherubino
Ghirardacci, XV, 17-30 „.
1573 - " Sorge nell'animo di fra Cherubino Ghlrardacci,
ii concetto di scrlTcre la Hiitoria di Boiogna,
che pero soio dopo molti anni dl iavoro con-
tinuo comincia, XLI, 38; XLII, 1-31 „.
1574 gennaio 6 - " Agnese Norchesi comparisce col
raarito Andrea Ghirardacci in alcunt attl ie-
gali, VI, 7-8, g-io ,,
1574 gennaio 14 - " Fra Cherublno Ghirardacci c bac-
ceiliere e sagrista nei convento di San Giaco-
mo e vi occupa rottavo posto, XVI, 28-39, S-io „,
1574 - " Fastidi avuti dal Senato Bolognese per ia
stampa deU'opera d. Sigonio De Rtbus Bono-
niensium, XLVIIl, 34-38 „,
15 75 febbraio 2 - "Fra Cherubino Ghirardacci h al
sesto posto fra 1 frati d. convento con gli stessi
tltoli gia accennati, XVI, 29, ii-is ».
1579 - " Alfonso Paieottlfe laureato in teoiogia, XLIII,
38-39 „.
1583 maggio 25 - " Privilegio concesso a fra Cheru-
bino Ghirardacci dai generale degli Agoatinia-
ni, che ci da modo a fissare la vera data d. na-
scita d. sforlco, X, 19-XI, 1-17 „.
1585 - " Alfonso Paleotti e norainato arcldiacono d.
raetropolitana e quindi d. Studio, XLIII, 38-39 „.
1586 - " Lettera di fra Cherubino ai Reggimento Bo-
iognese per annunciare di avere condotta a buon
punto ia prima parte deila Historia Bologntse,
XLII, 21-XLni, 1-17 „.
1586 marzo 30 - " f a Bologna Andrea Ghirardacci se-
polto a cura d. figlio in San Giacomo Magglore
maigrado abitassc nella parrocchia di San Gre-
gorio, VII, 8-10, 11-13 „.
1586 maggio - "Traslazione d. corpi d. Santi Zama e
Faustiniano, XVII, 11-13, sS-6i „,
1586 giugno 13 - " Memoriale di fra Cherubino al Reg-
glmento di Bologna per ottenere il permesso
di pubblicare il primo vol. d. sua His/oria,
XLVI, 45-46 „.
1587 giugno 28 • " /a un documento di questa datafra
Cheruhino Ghirardacci e chiamato maestro, XVI,
•i-i<? „•
1587 dicembre 15 - "Secondo memoriale d. Ghirar-
dacci al Regglmento dl Bologna per ottenere
II permesso d. p!ibbl'cazione d. primo voi. d. sua
Historia, XLVII, 9-11 ,.
[AA. 1588-1598 marzo]
INDICE CRONOLOGICO
873
1588 - "11 Ghirardacci ottiene dal pp. Sisto V il pri-
vilegio per la pubbllcazione d. aw&Historia, XVI,
28-XViI, 1-42 „.
1588 agosto 24 - " Lettera d, Senato di Bologna al
suo ambasc. a Roma perchfe si adopri a fare
ritirare al Ghirardaccl la concessione ecclesia-
stica per ia pubbiicazione d. primo rol. d. Hi-
sloria di Bolog-na, XLVIII, 15-30, 3-4 „.
1588 agosto 27 - " Altra lettera d. Senato al suo am-
basc. Paleotti sullo stesso argomento, XLIX,
b-2b„.
1588 agosto 29 - " Terzo memoriale d. Ghirardacci
al Reggimento di Bologna per ottenere il per-
messo d. pubblicazione d. prlrao vol. d. sua
Historia, XLVII, U-XLVIII, i-u, /-»„.
1588 settembre 7 - «Lettera di Cammillo Paleotti al
Senato per assicurarlo che il pp. non permet-
tera al Ghirardacci la stampa d, sua opera su
Bologna, se non vi sara ii consenso d. Senato,
XLIX, 34-L, l-u „.
1588 settembre 9 - " f Agnese Norchesi vedova di
Andrea Ghirardacci, VII, lo-U, 13-14 „.
J588 settembre 14 - " Lettera d. Senato boiognese al-
l'ambasc. Paieotti affinch^ si adoprl pr. ;1 leg.
di Bologna Montalto che sia proibito ai Ghi-
rardacci di stampare la sua opera fuori di Bo-
logna, L, 15-35, 6-S „.
1588 settembre 31 - "11 card. Montalto per parte d.
pp. ordina con lettera al vicelegato Girolamo
Dandini che non sia permesso al Ghirardacci
di dare alle stampe la sua storia prima che
essa sia stata approvata dai Senato, L, 39-LI,
1-8, i-t „.
1589 maggio 25 - " Conferma di un privileglo con-
cesso a fra Cherubino Ghirardacci dal generaia
degli Agostiniani sei anni prima e che serve a
fissare la data vera d. sua nascita, XI, 18-27 „.
1590 maggio 18 - " Tn «» documento di questa data fra
Cherubino Ghirardacci e chiamaio tnaestro, XVI,
/9-20 „.
1590 Ottobre 13 - "/» un documento di questa data fra
Cherubino Gkirardacci h chiamato maestro, XVI,
1590 dicembre 11 - "/» un documento di questa data
Jra Cherubino Gkirardacci i chiamato maestro,
XVI, »/-»2 „.
1592 - " A questa data il Ghirardacci sta ancora scriven-
do ii primo vol. d. sua Historia, XLIV, 10-12 „.
1592 aprile 28 - "Lettera da Ferrara di Giustiniano
Contughi a fra Cherublno Ghirardacci riguar-
dante ia famiglia Scannabecchi poi Contughi,
XXXVII, 18-19 „.
1592 lugiio 28 - " Lettera da Ferrara di Gianmaria
Turrini a fra Cherubino suil'origine d. fami-
glia Bentivoglio, XXXVII, 20-21 „.
1594 - " Si comincia la stampa d. primo vol. della Histo-
ria di Bologna d. Ghirardaccl dai tipografo
Giovanni Rossi, LI, 17-20, j-/» ,.
1594 aprile 17 - " Clemtnte VIII canonizza in San Pie-
tro Han Giacinto, CXXXI, g-'3 „•
1594 settembre 26 - "Lettera da Verona di Nicol6
Maffel a frate Cherubino per chiedergll notizie
d, famigiia MaflTel, XXXVII, 22-23 „.
1595 luglio - " La stampa d. primo vol. delia Historia
d. Ghirardacci e a buon punto, LI, 20-LII, 1-4,
'-4 »•
1595 luglio 8 - «Lettera di Marcantonio Sabatini a
fra Cherubino, nella quale il Sabatini ioda ia
dedica d. Historia di Bologna al pp. e dichiara
che sosterra le spese per ii motu-proprio conte-
nente ii priviiegio, XXXVII, 24-27 „.
1595 settembre 26 - " Lettera da Ferrara di Fernando
Contughi ai Ghirardacci con notizia delia fa-
miglia Scannabecchi, XXXVII, 28-30,,.
1595 novembre 11 - " Lettera da Roma di Marcan-
tonio Sabatini a frate Cherubino per avvertirio
che sara concesso il priviiegio d. stampa d.
primo vol. d. sua Historia previe alcune for-
malita per le quali gli da consigli, XXXVII,
31-35,,.
1595 novembre 11 - " Lettera di mons. Sabatini dalla
quaie si ricava essere la stampa d. primo vol.
d. Historia finalmente compiuta, LII, 5-14, /-6„.
1596 gennaio - "Esce in luce ii primo vol. d. Wstoria
di Bologna d. Ghirardacci, LII, 15-35 „.
1596 febbraio 9 - " Versi di Cesare Scudieri in occa-
sione d. pubbllcazione d. primo vol. d. Hiitoria
di Bologna d. Ghirardacci, Lli, 36-LIII, 1-23 „.
1596 maggio 22 - " Lettera da Milano di Oiiviero Bo-
iogna a frate Cherubino Ghirardacci con lodi
d. primo voiume d. sua Historia di Bologna,
XXXVII, 37-38 „.
1596 novembre 23 - " Lettera da Boiogna di frate Che-
rubino Ghirardacci ai frati.d. Compagnia dl
Santa Caterina di Castel San Pietro, cul annun-
zia l'invio di reliquie, XXXVII, 39-XXXVIII,
1-6 „.
1596-1597 - "Fra Cherubino Ghirardacci appare in
moitl documenti di questi anni col titolo di
Cappellano di Santa Ceciiia, XVI, 30-XVII, 1,
t-5' »•
1597 - "OrazioSpinola h vlce-ieg. di Bologna, CXXVII,
17 „.
1597 giugno 12 - " Lettera da Ferrara di Ippolito
Bentivogiio a frate Clierubino per raccoman-
dargii neiia sua Historia la famiglia Bentivo-
glio, XXXVIII, 7-9; LXXX, 18-35, t-6 „.
1597 giugno 13 - " Lettera da Castel San Pietro dl
Valerio Fabbri a fra Clierubino per restituirgH
cose prestategli e ringraziarlo, XXXVIII, lO-U „.
1597 agosto 9 - " Lettera di fra Cherubino ad Ippo-
lito Bentivogiio con notizie sui Bentivoglio,
XXXVIII, 12-13; LXXXI, l-40„.
1597 agosto 9 - " Lettera da Venezia a fra Cherubino
dl Pietro Marcelii che tratta di alcune faraiglle
bolognesl, XXXVIII, 14-15,.
1597 novembre 10 - "Marcantonio Biaachetti luccedc
ad Annibale Campeggi nella Direzione deil'Ar-
chlvio di Bologna detto Camera degli Atti,
CXXVII, 12-17, cf. XLIV, 18-20 „.
1598 febbraio 19 - « Lettera laudativa di Antonio Boffa
Negrini da PiubegB al Ghirardacci, XXXVIII,
16-19 ,.
1598 marzo 5 - " Lettera da Padova dJ Sempronio
Macci al Ghirardacct che rivela alcune inesat-
tezze in cui 11 pred. era incorso nel primo vol.
d. sua Historia, 20-21; cf. LIV, 10-4.1 „.
1598 [marzo 23] ■ " Lettera da Plubega dl Antonlo
874
INDICE CRONOLOGICO (AA. 1S98 ma«o-1758 giugnoj
ttoSa. Negrlnl al Ghirardacci con notUie tui
Bentivoglio, XXXVIII, M-33 „.
1598 maggio 13 - * Lettera da Roma di Marcantonlo
Sabatini al Glilrardacci, con la speranza clie ven-
ga presto in iuce il aecondo roiume AtXVHitlo-
ria clie sa finlto, XXXVIII, 21-11; cf. LV, 12-M „. 1654
1598 maggio 15 - * Lettera da Padora di Guido Ca-
stelii al Giiirardaccl con ia quale lo scrlvente
gli manda un sunto storico d. sua famlglia
e si mostra lieto che il pred. roglia correggere 1655
la parte d. sua storia riguardante Celestlno II,
XXXVIII, J8-30,.
1S98 maggio 21 - " Lettera da Fermo di Antonio Ben- 1655
ni che ringrazia il Ghirardacci di cortesie usa-
tegli dal prcd., XXXVIII, 31-32 „.
1598 giugno 13 - " Lettera da Rlmini dl Ciaudio Paci
al Ghirardacci nelia quale tratta d. famlglia
Paci, XXXVm, 33-34 ,.
1598 luglio 23 - Lettera da Terni di Gaudio Castelli
che chiede al Ghirardacci se lia rlcevuto iettere
e documenti che gli sped\ da Padova per Luigi 1707
Alberti, XXXIX, 3-4 „.
1598 agosto 28 - " Lettera da Solmona di fra Girolamo 1732
da Nicotera che parla al Ghirardacci di reliquie
avute in dono, XXXIX, 5-6 „.
1598 agosto 30 - " Lettera d. Ghirardacci ad Antonio
Gozzadini per informarsi quanto sarebbe co-
stato il privilegio al tipografo circa la stampa
e vendita d. sua Historia per un certo numero 1732
d'anni, LV, 26-34 „.
[1598 novembrc 14 - "Data errata d. f di fra Cheru- 1740
bino secondo aJcuni scrittori, XVII, 16-19 „];
r>. IS9S dicembr» iz. 1740
1598 QOvembre 15 - " Lettera da Rimini di Claudio
Paci che si offre al Ghirardacci per notizie sulla
famigHa Pasi, XXXIX, 7-9 „.
1598 novembre 29 - " Lettera da Ferrara dl Giacomo 1756
Sacchi al Ghirardacci nella quale paria di cose
sue e d. convento e mostra desiderio di recarsi
a visitarlo a Bologna, XXXIX, 10-11,.
1598 dicembre 12 - "fCherubino Ghirardacci a Bo- 1757
logna, XI, 32-33; cf. 28; questa h la vera data
d. sua morte, XVIII, 2-15; cf. XVII, 16-19; XVm,
1-2 „; \v. iSgS novembre 14-XS9S dicembre /j]. 1758
[1598 dicembre 13 - « Data d. f di fra Cherubino Ghi-
rardacci secondo alcuni scrittori, XVIII, 1-3 „\;
V. IS9' dicembre 12.
1598 - "II Ghirardacci alla sua f lascia incompiuta la 1758
Hitioria, che nei suoi intendimenti doveva pro-
trarsl sino ai suoi tempi, XLIV, 24-XLV, 1-20 ,.
1605 - " Pretesa seconda edizione d. primo vol. della
Historia di Bologna d. Ghirardacci, LIV, lo-LV,
1-3 „. 1758
1620 - " habella Gkirardacci mogHe di Pomfto daiit
Balle fa (es/amenio, IX, SS-Sg „.
1639 gennaio 10 - " II Senato dl Bologna da incarico
a Camillo Paleotti di verificare se nei secondo
vol. delV Historia d. Ghirardacci vi sia nulla che
ne possa impedire ia stampa, LVI, 10-lf „.
1639 gennaio 24 - "11 Paieotti comunica al Senato di 1758
non avere potuto prendere risione d. mss. do-
vendosi attendere l'eIezlone d. nuovo priore,
LVI, 20-25 ,.
1654 - " 11 padre Aurelio Solimani agostiniano predlca
in San Petronio per la quareslma, LVI, 29-31 ;
il pred. reduto nel convento d! San Giecomo
ove abltava, 11 vol. compiuto d. Ghirardacci
s'incarica d. stampa e consegna il ms, al tlp.
Monti, 31-34 „.
dicembre 28 - " II Senato bolognese pone il veto
al compimento d. stampa e affida ad Ovidio
Montalbani e a Gaspare Bombaci I'esame del-
Topera, LVII, 1-5 „.
gennaio 19 - "I pred. forniscono il loro complto
c danno un.i nota di notizie da aggiungere,
LVII, s-9„.
gennaio 28 - " II tegretario d. Senato prega ii
padre inquisitore a sospendere l'imprimatur
concesso alla storia d. Ghirardacc! esponen-
dogli i motivi d. richiesta d. magistrati, LVII,
10-14 ; ma l'inquls!tore non acconsente e con-
viene soltanto di far fare un'aggiunta nell'ln-
dice riguardo al privilegio di Baldassarre Cossa
incrlminato, U-LVIII, 1-3, i-nj; LIX, /-so „.
- " Nasce in Bologna rincisore Giuseppe Bene-
detto o De Benedictis, LXI, 34-35 „.
dicembre 24 - " Lettera d. card. Cornelio Ben-
tiroglio al vesc. di Bologna card. Lambertini
in cui lo ringrazia di avere avocato pr. di si
il codice d. terzo vol. della Historia d. Ghirar-
dacci per impedirne la pubblicazione, LXXXII,
10-32, //-/»; cf. 35-37, /j-LXXXIII. t-is „.
dicembre 30 - " f il card. Cornelio Bentlroglio,
LXXXIII, 3-4 „.
- "II card. Lambertini el. pp. Benedetto XIV,
LXXXIII, 7 „.
febbraio 23 - « Nasce a Bologna 11 pittore dlse-
gnatore, incisore e anche iettcrato e scrittore
di cose d'arte lacopo Aiessandro Calvi detto il
Sordino, LXI, 31-32,.
- "Societa Commerciale tra 11 senatore marcheae
Francesco Davia e alcuni modenesl per la stam-
pa d. terzo vol. d. Historia di Bologna d. Ghi-
rardacci, LXXXIII, U-19,.
- " Manifesto d. Stamperia Venturini in Lucca
per annunzjare l'edlzione d. terzo vol. della Hi-
storia d. Ghirardacci, LXXXIII, 20-34 „.
maggio 15 - " Lettera di Ippolito de Nobili a
uno d. Venturini intorno alla ralnacciata so-
spensione d. stampa d. terzo vol. AtW Historia
di Bologna, L XXXVI, 1-2$ ,.
maggio 26 - " Lettera di Guido Bentivoglio a
Giuseppe Maria Bondigli per annunziargii
l'arrivo d. suo segretario, che gli manda a in-
formarlo di un affare che lo interessa al som-
mo, LXXXVI, 33-LXXXVII, 1-10, 1-3 „.
- " Alla metk di quesfanno la stampa d. terzo
volume della Historia di Bologna d. Ghirar-
dacci ^ arrivata a buon punto, LXXXIV, 6-8, ma
deve sospendersi per l'accanita opposizione fat-
ta dal marchese Guido Bentivoglio appena avu-
tone sentore, 9-LXXXV-LXXXVI-LXXXVn-
LXXXVm, LXXXIX, XC, XCI, 1-2; CII, 25-2? „.
giugno 5 - " Lettera d. march. Guido Bentivo-
glio a Giuseppe Maria Bondigli circa l'acqui-
sto dal tipografi Venturini di Lucca deli'intera
edizione d. terzo vol. dell'//»>/(»rifl di Bologna,
LXXXVII, 11-38,.
[AA. 17S8 giugno-1739 marzo] INDICE CRONOLOGICO
875
k
1758 giugno 16 - " Lettera d. march. Guido Bentivo-
glio a Giuseppe Maria Bondigli sulle modifica-
zioni da introdursi nella stampa d. terzo vol. d.
Hisioria di Bologna, nella parte riguardante
l'origlnc di Annibale Bentiyogllo, LXXXVIII,
1-16, ia-S4r,-
1758 giugno 28 - " Lettera d. card. Arciiinto al mar-
chese Guido Bentivoglio per assicurarlo che
tanto il Sacro Collegio quanto il nuovo pp.
manterranno la prolbizlone d. stampa d. terzo
vol. d. Historia d. Ghirardacci, LXXXIX, 1-23,
'■» »•
1758 luglio 2 - «11 mirch. Guido Bentivoglio avuto
sicurezza dai card. Archinto che 11 Sacro Col-
legio e 11 nuovo pp. si sarebbero opposti alla
stampa d. terzo vol. d. llistoria d. Ghirardaccl,
cambia il tono deferente usato sino allora con
il Bondigli e gli scrive ritirando ogni sua pro-
posta di accomodamento cogli starapatori,
LXXXIX, 24-XC, 1-b; cf. LXXXVIII, 17-22 ;
LXXXIX, 1-23 „.
1758 luglio 7 - " Letltra d. marchese Guido Bentivoglio
al Bondigli d. sttsso tenore d. precedente (a /«-
glio) XC, 4-57 „■
1759 gennaio 13 - "Lettera d. marchesa Eleonora Al-
bergati ai fratello Guido Bentivoglio, a cui tra-
•mette la minuta d. principio d. manifesto fatto
dall'abate Branchetta contro il Vol. terzo del-
Vhtoria d. Ghirardacci, XCII, 25-XCin, l-io;
cf. XLVIII, I-i „.
1759 gennaio 17 - " Lettera d. march. Bentivoglio alla
marchesa Albergati con la quale accusa rice-
vuta d. squarcio d. manifesto, gliene dice il suo
parere e le aggiunge di spedirlo a Ferrara al
Guerini, da cui gli sara rimandato, CLVIII,
9-11 „.
1759 gennaio 17 - " Lettera d. Bentlvoglio al Guerini
con io squarcio d. manlfesto, CLVIII, 12-U „.
1759 gennaio 18 - " Lettera d. Guerini al Bentivoglio,
CLVIII, 15,.
1759 gennaio 19 - " Lettera d, Bentivogllo al Guerini,
CLVIII, 16,.
1759 gennaio 19 - "Letterad. Bentivoglio alla niar-
chesa Albergati, CLVIH, 17-18 „.
1759 gennaio 20 - " Lettera d. marchesa Albergatl al
Bentivoglio, CLVIII, 19-30 „.
1759 gennaio 23 - " Lettera d. marchese Bentivoglio
alla sorella Albergati, nella quale spiega i mo-
tlvl pel quali non gll soddisfa il prlncipio d.
manifesto, XCV, 43-XCVI, l-lO; cf. CLVIII,
20-21 „.
1759 gennaio 23 - "Lettera deirAlbergati al Bentivo-
glio per 11 manifesto, CLVIII, 20-23 ,.
1759 gennaio 26 - " Lettera di Francesco Antonio
Mansi al cugino raarchese Bentivoglio, a cui
rappresenta le istanze degU Interessati nella no-
ta stampa per essere relntegrati d. spesa; porta
le loro ragioni, minaccla che l'edizlone si fara
di 1& da' montl, propone finalmente due partitl,
CIV, 4-CV, 1-31; cf. CLIX, 3-6,.
1759 gennaio 27 - " Lettera d. Bentlvogllo alla mar-
chesa Albergatl, CLVIII, 21-25,.
1759 gennaio 27 - " Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivogiio, a cui dlce che l*abate Branchetta,
insieme col dottor Montl, avrebbero messo
mano a screditare per altri capi la Historiad.
Ghirardacci, CLVIII, 25-28,,.
1759 gennaio 30 - " Lettera d. Bentivoglio alia mar-
chesa Albergati, CLVIII, 29-30 ,.
1759 gennaio 30 - " Lettera dell'Albergati al fratello
Guido Bentivogiio, cui significa esser necessa-
rio vedere la Crouica di Giovanni di Sabba-
dino degli Arienti, che sta presso il senatore
Bentivoglio, citata dal Ghirardacci, XCVI, 20-30;
cf. CLVIII, 31-33,.
1759 febbraio 2 - " Lettera d. Bentivoglio al dottor
Scarselli pregandolo di dare un'occhiata alla
Cronica dell'Arienti qualora essa fosse pr. 11
senatore Bentivoglio ambaaciatore di Bologna,
CLVIII, 39-CLIX, 1-2 ,.
175Q febbraio 3 - " Lettera d. Bentivoglio alla marchesa
Albergati, a cui dice che ha scritto al dottor
Scarselll perchfe veda se il senatore Bentivogllo
ha in Roraa la Cronica dell'Anenti; se questa
fosse nei suo archivio di Bologna, pu6 ricer-
carla all'archivlsta che deve aver l'ordlne di
comunicarla, CLVIII, 34-38 ,.
1759 febbraio 5 - " Lettera d. Bentivoglio al cugino
Mansi in risposta d. suddetta, CV, 35-CVI, 1-
CVH, 1-7; cf. CLIX, 7-8 „.
1759 febbraio lO - " Lettera delI'Albergati al Bentivo-
glio, CLIX, 9-10,.
1759 febbraio 10 - " Lettera d. Scarselli al marchese
Bentivoglio, riguardo alla Cronaca dl Sabba-
dino degll Arientl, non posseduta dal senatore
Bentivoglio, CI-IX, 13-18,.
1759 febbraio 14 - "Letterad. dottor Flaminio Scar-
selli al march. BentivogHo, per trasniettergU
una nota degli autori che hanno trattato e
scritto d. famlglia Bentlvoglio, XCVII, 3-17;
cf. CLIX, 23-25.
1759 febbraio 16 - " Lettera d. BentivogUo airAlber-
gati, che informa di quanto gli scrive il dot-
tore ScarseJli, CLIX, 1M2,.
1759 febbraio 17 - "Lettera d. Bentivogllo al dottor
Scarselll, CLIX, 19-20,.
1750 febbraio 17 - " Lettera d, marchesa Albergaii al
Bentivoglio, CLIX, 21-22 ,.
1759 febbraio 19 - " Lettera d. Bentivoglio alla mar-
chesa Albergati, con I.i pred. nota da comuni-
carsi all'abate Branchetta, CLIX, 26-27 ,.
1759 febbraio 21 - " Lettera d. march, Bentlvoglio allo
Scarselli, pregandolo a osservare II Lihro di
Sabbadino degli Arlentl nella " Llbraria Impe-
rlali,, XCVII, 22-37; cf. XCVII, 28-30,.
1759 marzo 2 - "Lettera d. Mansi al Bentivoglio circa
il progetto di pagare i fogli gii stampatl del-
1'A/oWrt del Ghirardacci, CVII, 11-CVIII, 1-16;
cf. CLIX, 48-50,.
1 759 marzo 6 - " Lettera d. Bentlvoglio alla sorella
Albergati, perch^ chicda l'«Iuto delPavr. Mon-
tefani nel loro affarc, XCVIII, 4-10; cf. CLIX,
33-34 ,.
17S9 marzo 7 - " Lettcra d. Scarselli al Bentivoglio, a
876
INDICE CRONOLOGICO
[A. 1759 marzo-giugno)
cui niRnda quanto ha trovato nelle NovtUe del-
l'Arientl eslstentl nella "Llbrarlalmperlaligied
in un altro autore che fa la genealogia dl direr-
se famiglie, e ci6 che scrive l'Arlentl nelle »ue
mvelle, CLIX, 35-38; cf, XCVII, 39-XCVIII, 1 „.
1759 marzo 10 - * Lettera d. marchesa Albergati ai
marchese Hentivogiio, CLIX, 39-«0 ,.
1759 marzo 13 - "Lettera d. marchesa Albergati al
Bentiroglio, CLIX, 46-47 „.
1759 marzo 17 - " Lettera d. Bentivoglio allo Scartelll
per ringraziarlo d. sue premure e discutere sul
valore d. testimonianze mandategii, XCVIII,
U-3J; cf. CLIX, 44-45 „,
1759 marzo 18 - "Lettera d. Bentlvogiio alia marchesa
Albergati, per informarla d. risposta che fara
al cavalier Man^i e raccomandarsi per la sol-
lecitudine d. manifesto, CLX, 1-3 „.
1759 marzo 20 - " Lettera d. Bentivoglio al Mansi in
risposta di quella di lui sopra i progetti di
accomodamento, CVIII, 17-21; cf. CLX, 4-3 „.
1759 marzo 34 - " Lettera deIl'Albergati al Bentivoglio,
a cui trasmette una nota dell'abate Branclietta
informaudoio che si cercheranno notizie circa
il matrimonio d. Gozzadini, CLX, 6-ll „.
1759 marzo 27 - " Lettera d. Bentlvoglio alia raarchesa
Albergati In risposta d. antecedente, CLX, 13-
13,.
1759 marzo 27 - " Lettera d. Bentivoglio ailo Scar-
seili cui trasmette copia d. nota dell'abate
Branchetta e lo prega di fare diligenti ricerche,
CLX, 14-16,.
1759 marzo 27 - " Lettera d. marchesa Aibergatl al
Bentivoglio, a cui dice che nulia erasi trovato
In casa Guldalotti, e che si facevano le ricer-
che in casa Gozzadini, CLX, 17-19 „,
1759 marzo 28 - " Lettera d. Scarseiii al Bentivoglio,
a cui indica il tempo in cui visse lo storico
lleninges, CLX, 20-21 „.
1759 marzo 30 - "Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio, a cui trasmettc degli appunti del-
Tabate Branchetta, per U manifesto, CLX, 22-24 „.
1759 aprile 3 - " Lettera d. Bentivoglio alla Albergati
in risposta, CLX, 26-27 „.
1759 aprile 3 - " Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio, CLX, 28-29 „.
1759 aprile 4 - " Lettera d. Scarseili al march. Ben-
tivogllo con note su ricerche fatte, CLX, 39-42 „.
1759 aprile 6 - "Lettera d. caraliere Mansi di Lucca
al march. Bentivoglio, In cui dlce che, stante il
non voler egii pagare la stampa, non serve al-
tro carteggio, CLX, 47-49 „.
1759 aprile 7 - " Lettera d. marchesa Albergatl al Ben-
tivoglio, con una nota di Istromenti le di cui
matricl aarebbe necessario collazioaare, CLX,
30-32 ,. .
1759 aprile 9 - "Lettera d. Bentivoglio alla marchesa
Albergati, CLX, 37-3» „.
1759 aprile 10 - " Lettera d. marchesa Albergati al
BentivogUo, CLX, 43-44 „.
1759 aprile 11 - «Lettera d. Bentivogllo allo Scarselli,
CLX, 45-46..
1759 aprile 13 - " Lettera d. Bentivogllo alU marthesa
Albergati, alla quale trasmette la pred. lettera
del cavaliere Mansi e le domanda consiglio c
parere, CLX, 50; CLXI, 1-2,.
1759 aprile 14 - " Lettera d. marcheia Albergati al fra-
tello perch^ le rlmandl i documenti invlatlgli
da far vedere airavv. Montefanl, XCIX, 9-25;
cf. CLXI. 7-8 ,.
1759 aprile 16 - " Lettera d. Bentlvoglio al Mansi, a
cui dice che pagherA per suo riguardo e che
lo lasciava arbitro di stablllre la somma d.
pagamento, CLXI, 3-6 „.
1759 apriie 16 - « Lettera d. Bentlvoglio alla Albergati
per avvertlrla che scrlve al cavalier Manii dl
accettare il pagamento, CLXI, 9-11 „.
1 759 aprile 17 - " Lettera d. marchesa Albergatl ai Ben-
tivoglio, disapprovando quanto ha scritto al
Mansl e insistcndo sulla necessiti d. manifesto,
CLXI, 12-14,.
1759 aprile 21 - " Lettera d. Scarselli al Bentivoglio, a
cui dice che V fstoria manoscritta che ha il se-
natore Bentivogllo non addita verun docu-
mento, CLXI, 17-19 „.
1759 aprile 22 - " Lettera d. Bentivoglio alla Alberguti
in rtsposta d. lettera d. 17 corrente, CLXI, 15-
16 „.
1759 aprile 24 - " Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio intorno aila facoltj da esso data
al cavalier Mansi clrca il manifesto da forsi,
CLXI, 20-21 „.
1759 aprile 27 - " Lettera d. Bentivoglio alla marchesa
Albergati, per darle conto di quanto gli scrive
il dottor Scarselli, CLXI, 22-23 „.
1759 aprile 27 - « Lettera d. Bentivogiio alio Scarselli,
CLXI, 24-25 „.
1759 maggio 18 - " Lettera d. Mansi al Bentivoglto, a
cul dice che per acquistare tutta l'edizione d.
terzo vol. deW flisioria d. Ghirardacci occorre
dare agli interessati cento zecchini per inden-
nizzarli d. spese d. stampa; e propone poi an-
che l'acqul3to d. manoscritto per evitare che
altrove e da altri venga fatta un'edizione del-
I'opera che si vuole sopprimere, CVIII, 25-CIX,
1-34, cf. CLXL 28-31 ,.
1759 maggio 25 - « Lettera d. Bentivoglio all'Alber-
gati, con acclusa la lettera d. Mansi per averne
il parere, CLXI, 26-27 „.
1759 maggio 26 - " Lettera d. Albergatl al Bentlvo-
glio in rlsposta, CLXI, 34-36 „.
1759 maggio 28 - " Lettera d. Bentivoglio al Manst
nella quale ratlfica 11 compromesso di cento zec-
chini e quanto al mss. dice essere proprieta d,
march. Davia, al quale deve tornare, CIX, 3T-
CX, 1-44 ; cf. CLXI, 32-33 ,.
1759 maggio 28 - « Lettera d. Bentivoglio alla Alber-
gati, CLXI, 37-3« ,.
1759 giugno 5 - « Lettera deirAlbergati al Bentivogllo
sul pericolo espostogli dal pred. di fare un
manifesto che non abbla tutto quel valore che
si rlchiede, CLXI, 39-41 „.
1759 giugno 8 - " Lettera d. Bentivoglio alla raarchesa
[A. 1759 giugno-dicembre]
INDICE CRONOLOGICO
877
Albergati in cui le espone nuovamente le dif- 1759
ficolti intorno al manifesto, CLXI, 42-«« „.
1759 giugno 9 - "Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio, a cui dice che avrebbe consultato 1759
I'aflfare d, manifesto per I'avTocato Montefani,
CLXI, «5-47 ,.
1759 giugno 11 - «Lettera d. Mansi al Bentivogllo, a
cui dice che teme che gli interessati non si
contentino di cento zecchinl, CLXII, 3-6 „. 1759
1759 giugno 12 - " Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio, per annunciargli nuove ricerche 1759
nel pubblico archivio di Bologna, CLXF, 48-50 „.
1759 giugno 15 - « Lettera d. Bentivoglio alla Alber- 1759
gati in risposta alla sua ultima, CLXII, 1-2 „,
1759 giugno 18 - " Lettera d. Bentivoglio alla marchesa 1759
Albergati, per informarla dl quanto gli scrive
il Mansl, CLXII, 7-i „. 1759
1759 luglio 9 - «Lettera d. Bentivoglio all'AlbergatI
nella quale allude al ritardo d. risposta da Lucca
e le chiede se siasi trovato altro recapito per
sostenere il manifesto e che ne penii il Mon-
tefani, C, 4-21; cf. CLXII, 9-12,.
1759 luglio 10 - «Lettera d. marchesa Albergati al 1759
Bentivoglio, CLXII, 13-1«,.
1759 luglio 14 - « Lettera d. marchesa Albergatl al
Bentivoglio, CLXII, 15-16 „. 1759
1759 luglio 31 - "Lettera d. raarchesa Albergati al
Bentivoglio, CLXII, 17-18 „.
1759 luglio 24 - « Lettera d. Bentivoglio all*Albergati,
19-20 „. 1759
1759 luglio 25 - " Lettera d. Mansi al Bentivoglio, cul
significa aver stabilito l'accordo in centotrenta
zecchini previa consegna a lui dl tutti i fogli 1759
stampati e restituzione d. manoscritto ai pro-
prietarl, CXI, 5-CXII, 1-12; cf. CLXII, «1-43,.
1759 luglio 28 - "Lettera d. Albergatl al fratello
con il parere d. Montefani intorno al manife-
sto da farsi, C, :5-CI, i-ls; cf. CLXII, 21-23,. 1759
1759 luglio 31 - "Lettera d. Bentivoglio alla marchesa
Albergatl in risposta d. sua de' 38, con la quale 1759
la prega a scrivergli senza riguardo, CLXII,
- 27-29 „.
1759 agosto 2 - " Lettera d. Bentivoglio alla Albergati, 1759
che prega di parlare con l'avvocato Montefani
per l'estensione d. manlfesto; le trasmette una
lettera ricevuta dal Mansi, CLXII, 24-26,. 1759
1759 agosto 4 - " Lettera d. marchesa Albergati al
BentivogUo, con l'approvazione d. progetto d.
Mansi, CLXII, 30-31 ,.
1759 agosto 6 - " Lettera d. BentivogUo alla raarchesa 1759
Albergati, CLXII, 33-33,.
1759 agosto 7 - " Lettera d. marchesa Albergati al Ben- 1759
tivoglio, nella quale gli ripete che il Montefani
asserisce aver documenti autenticl d. deriva-
zione d. famiglia Bentivoglio di Bologna da 1759
quella loro, CLXII, 34-37,.
1759 agosto 10 - " Lettera d. Bentivoglio alla marchesa
Albergati In risposta alla precedente, CLXII,
3S-40,. 1759
1759 agosto 11 - " Lettera d. marchesa Albergati al
BentivogHo riguardanfe il manifesto, c. i fogH
pr. l'abate Branchetta, CLXII, «7-«8 ,.
agosto 13 - " I.ettera d. Bentivoglio alla raarchesa
Albergati intorno al manoscritto d. march. I!)a-
via e al manifesto, CLXII, «9-50 ,.
agosto 13 - " Lettera d. Bentivoglio al Mansi, con
la quale accetta di pagare in centotrenta zec-
chini gli interessati nella stampa e lo incarica
di ritirare tutti gli esemplari, che gli spedira,
CXII, 13-16; cf. CLXII, ««-«6,.
agosto 14 - "Lettera deirAIbergati al Bentivo-
glio, CLXIII, 1,.
agosto 15-" Lettera d. Bentlvoglio alla raar-
chesa Albergati, CLXIII, 2-3 ,.
agosto 18 - " Lettera d. marchesa Albergati al
Bentivoglio, CLXIII, «-5,.
agosto 20 - " Lettera d. Bentivoglio alla raarchesa
Albergati, CLXIII, 6-7 „.
settembre - " Lettera d. Mansi al raarch. Ben-
tivoglio, colla quale gii rappresenta che i si-
gnori di Lucca non approvano l'accordato in
centotrenta zecchini ma vogliono l'intera som-
ma doraandata, CXII, 19-CXIII, 1-31 ; cf. CLXIII,
8-10,.
settembre 17 - « Lettera d. Bentivoglio alla mar-
chesa Albergati, con la lettera d. Mansi, suUa
quale domanda il suo parere, CLXIII, 11-13,,.
settembre 18 - "Lettera d. marchesa Albergati
al Bentivoglio, cui consiglia di accordare al ca-
valier Mansi il maggior prezzo per terminare
l'afrare, CLXIII, U-16,.
ottobre 6 - " Lettera d. Bentivoglio al Mansi,
con la quale accorda l'intero pagamento richie-
sto, CXIII, 3«-35: cf. CLXm, 17-19,.
novembre 9 - " Lettere d. Mansi al Bentivoglio
il quale accusa la ricevuta de' centosettanta
zecchini e chiede come debba disporre de' fogli
stampati, che gli verranno consegnati, CXIII,
37-CXIV, 1-13; cf. CLXIII, 20-22,.
novembre 17 - 'Lettera d. marchesa Albergati
al Bentivoglio, CLXIII, 26-27,.
novembre 18 - «Lettera d. BeutiTogllo al Mansi
a cul dice che lo avviseri d. modo di fargli
ia spedizione d. fogli, CLXIII, 23-25 „.
novembre 21 - " Lettera d. Bentivoglio alla mar-
chesa Albergati, a cul dice essere terminato
l'affare di Lucca, CLXIII, 28-29 ,.
novembre 24 - "Lettera d. marchesa Albergati
al Bentivoglio, con l'annunzio che il Montefani
si metteri a stendere 11 manifesto, CLXIII,
30-31 ,.
novembre 28 - " Lettera d. Bentivoglio alla mar-
chesa Albergati, CLXIII, 32-33,.
dicembre 1 - " Lettera d. Bentivogllo alla Alber-
gati, a cui parla d. spedizione da Lucca a Bo-
logna d. fogli stampail, CLXUI, 3«-35 „.
dicembre 4 - " Lettera d. marchesa Albergatl al
Bentivoglio, a cul propone un «uo progetto e
suggerisce la via di far venire i fogli da Lucca,
CLXIII, 36-38 ,.
dicembre 7 - " Lettera d. Bentivoglio alla mar-
chesa Albergatl, con la quale rigetta II suo pro-
getto e inslste per I'esten8ione d. manifesto
CLXIII, 39-«0,.
878
INDICR CRONOLOGICO
[AA. 1759 dicembre-1860]
1759 dlcembre 7 - 'Lettera d. BentlTOglio al Mansl,
sul modo dl ipedirgli la balla d. fogll stam-
patl; lo prega intanto di mandargliene un esem-
plare per la posta, CXIV, 33-31; cf. CLXIII,
41-«3,.
1759 dicembre 11 - " Lettcra d. marchesa Albergatl al
fratello nella quale torna al progetto d. manl-
fetto e dice che far& pressioni sul Montefani
perchi lo stenda al piu presto, CII, 1-U; cf.
CLXIII, «-45 ,.
1759 dicembre 15 - " Lettera d, Bentivoglio alla mar-
chesa Albergati in replica d. suddetta, CLXII,
46-47 ,.
1760-1783 - * In questi anni cade la composizione d.
ritratto d. Ghirardacci, che in aicunl esemplari
d. secondo volume c messo Innanzi aU*opera,
LXII, 1-4 „.
1782 - " t l'incisore Giuseppe Benedettl o De Benedictis,
LXI, 35-36 ,.
1815 maggio 15 " f lacopo AieMandro Calvi, LXI, 33 „.
1860 - "11 rats. d. terzo vol. dcW liistoria di Bologna
d. Ghirardacci fe acquistato per la Bibiioteca
comunale dt Bologna dal dottore Frati, CXV,
31-34 ,.
NEL TESTO:
N'ELL'INDICE:
'h
ERRATA CORRIGE
P. XCI
/.
7
p. 59-60
correggi
S4-6o
, 137
yj
7
Buono
n
Borso
V 219
n
21
Monti
n
Molti
-. 244
note
■> 1
Giovanni di
Nadi „
Gaspare dl Nad
n 246
l.
48
Fiorentini
n
Faentini
„ 358
»
28
pololo
n
popolo
« 363
»
dO
Maldo
n
Naldo
Bergami Pietro da Orbignano correggi Orbizzano e Rubizzano
BoLOGNA (citta). ... danno fuoco al pal. d, pazzi, 5, 14-15 „ al pavaglione d. bozzoli
Briconnbt Guglielmo . . . . (an. 1507), 36.5, 24-25 „ 375
Booso V, Bosio: tale riciiiamo h da togliere: invece e Buoso v. Sforza B.
Floriano: V. liigosi non Ragosi
Francia : V. Panzeri „ Panzieri
(tALKotto t). Rigosi „ Ragosi
Guido e Guidone V Vedrana; correggi: Vedriano (Da)
Marescotti Ercole, aggiungere: el. degli Assonti per la peste (an. 1508), 391, 44-45
Pepoli Giacomo sposa Margherita figlia di Nanni Gozzadini cnrreggi dl Tommaso
^
INDICE GENERALE
Prbfazioke diAlbanoSorbblli p. in
Appendici alla Prefazione • » CXLV
HISTORIA DI COLOGNA DEL R. P. M. CHERUBINO GHIRARDACCI „ i
Indici :
Indice alfabetico v 399
Indice cronologico ................ ^ Soi
Errata Corriob t, 879
Cominciato a stamfare nel mese di febbraio delVanno igi2
Finito di stamfare nel mese di dicembre delPanno 1^32
I
i
BINDING Llbl .MfN f '1 'M,M
DG -Muratori, Lodovico Antonio
/i03 (ed.)
M87 Rerum italicarum scriptores
1900 Nuova ed. riv, arapliata e corr.
t.33
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