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REALE)ACCADEMIAAl)Sr1LSm
tt) A.
ANNO GG L XXXII.
1884-85
SERIE QUARTA
RENDICONTI
PUBBLICATI PER CURA DEI SEGRETARI
VOLUME I.
ROMA
TIPOGRAFIA DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCE]
PROPRIETÀ DEI* CAV. V. SALYIVCC1
1885
ffS
m
V.l
RENDICONTI l?
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCE]
Classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali.
Seduta del 14 dicembre 1884.
F. Brioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Fisiologia. • Influenza del magnetismo sulla embriogenesi.
Memoria del Socio C. Maggiorasi (Sunto).
« Il Socio Maggiokani espone i risultati delle ultime incubazioni arti-
ficiali con uovi gallinacei che intraprese insieme al dott. Magini, Ajuto della
Cattedra di Istologia e Fisiologia generale, all'uopo di raccogliere ulteriori
documenti intorno alla già sperimentata virtù della calamita nel rallentili'. •
il corso dello sviluppo negli embrioni e indurvi uno stato di vera ipotrofia.
« Dopo aver ricordato il metodo e le cautele usate, egli narrò i fatti
che si presentarono alle loro osservazioni, i quali corrisposero alla espetta-
zione non solo, nel suggellare il principio della influenza, ma condussero
alla scoperta di altri fenomeni che ne accrescono la importanza.
« Prima d'internarsi nell'argomento, l'Accademico credè espediente il
dissipare alcune dubbiezze intorno alla origine delle ridette condizioni de-
gli embrioni: se cioè prodotte effettivamente dal magnetismo, o riferibili
ad altre cause. E queste consisterebbero nella variazione individuale dei
germi, capace per sé sola a determinare qualche differenza nel tempo, in
cui al solito certi cambiamenti di sviluppo appariscono in modo da segna-
lare una data; come pure le anomalie indotte nel processo embriogene-
fcico dallo stantìo dell' uovo, da scuotimenti sofferti, da ineguaglianze di
Rendiconti — Vol. I. !
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temperatura, dalla positura verticale, secondo Dareste; per la grandezza e peso
diverso dell'uovo, ed anche da effetti termici per la facoltà conduttrice del-
l'acciaio; oppure da vibrazioni metalliche indipendenti dalla forza magne-
tica ecc. L'autore distrugge ad una ad una simiglianti difficoltà, aggiungendo
in fine la considerazione del quanto ripugni ai calcoli della probabilità che
in centinaia di uovi esplorati nelle undici incubazioni praticate in stagioni
diverse nello spazio di sei lunghi anni, i segni della influenza siano sempre
o quasi sempre capitati negli uovi deposti nel campo magnetico, mentre i
liberi, che svolgevansi a lato contemporaneamente,, ne andavano esenti.
« Ed in ultimo communica un fatto che pone il suggello alla dimostra-
zione della causalità, costituito dalla circostanza, che il grado del ritardo e della
ipotrofia degli embrioni è proporzionato al grado d'intensità del magnete e
alla durata della sua presenza vicino all'uovo. E conclude : Adunque, la ve-
rità del rapporto causale fra la sorgente del magnetismo e le modificazioni
patite dall'embrione è irrecusabile.
« L'autore siegue a narrare come in questa ultima incubazione sia stato
anche confermato un fatto, di cui si erano avuti indizi nelle altre ; ed è che
la ridetta influenza non viene esercitata equabilmente in tutto il corso della
embriogenesi, ma che dal primo all' ultimo giorno va gradualmente dimi-
nuendo: dividendola in tre periodi, può dirsi che massima sia la efficacia
nel primo, mediocre nel secondo, minima nel terzo.
« Discese indi ad informar l'Accademia su di un fenomeno che dovrà
eccitare molta curiosità nei cultori della biologia; fenomeno già osservato
nelle altre aperture di uovi, ma atteso con maggior solerzia in questa ul-
tima ; ed è che, negli uovi sottoposti all' azione della calamita, il sangue
dell'embrione differisce grandemente da quello dei liberi nella copia mag-
giore, e sopratutto nella qualità del sangue che ha color di scarlatto invece
che purpureo. Ecco le sue parole :
« Ed ora ci si offre a menzionare un altro fenomeno degnissimo di
attenzione, ed è : che già al quarto giorno l' apertura dell' uovo avvicinato
dalla calamita, in mezzo alla maggior povertà di nutrizione e di sviluppo
rispetto al compagno, l'embrione è ricco di un sangue scarlattino, che pa-
ragonato a quello del campo libero ci riproduce esattamente la diversità
fra il sangue arterioso e venoso : di color chermisino vivace il primo, di
un rosso cupo il secondo. Un'altra differenza sta in questo che nel magne-
tico il cuore mostra battiti più celeri e di più lunga durata, come pure
che i vasi del sacco erano intercalati di piccole chiazze emorragiche. Ab-
biamo dunque nel campo magnetico il fatto anomalo di embrioni ritardati
nello sviluppo generale, eppure con una funzione di prim'ordine esagerata.
Del quale non mi affiderei porre innanzi una spiegazione incolpabile: que-
sto però mi sembra di poter aft'ermare con sicurezza che quel colore arte-
rioso del sangue non riconosca altra origine che una maggior quantità di
ossigeno, combinatosi in modo più e meno intimo coll'emoglobina. Ma donde
tanta copia di ossigeno nel caso nostro? Se non vado errato, la rispo ta
scaturisce limpidamente dalla notizia fornitaci, già tempo, da Faraday sulla
qualità magnetica dell' ossigeno. Dalle molte e accurate esperienze ove ,
riempiendo di gaz delle leggiere bolle di sapone che, tenute nel campo ma-
gnetico, sono attirate o respinte a seconda dei gaz magnetici o diamagne-
tici che contengono rapporto all'aria, il sommo Fisico trovò che « una bolla
col suo contenuto, era magnetica in proporzione deW ossigeno che conte-
neva ». E recentemente è stato aggiunto che l'ozono, ossia l'ossigeno ecci-
tato , è anche più magnetico del semplice ossigeno : « le magnetismo
spécifigue de Votone (dice Becquerel) est plus grand que celiti qui corre-
spondrait à la quantilé d'oonjgène qu.il contient » (Comptes rendus 1882).
Ora, nella nostra incubazione le uova essendo avvicinate da calamite clic
sono fonti perenni di magnetismo, non è da maravigliare che sia stata
attirata intorno ai germi una copia di ossigeno maggiore di quella, che
ordinariamente vi si introduce attraverso il guscio per i noti bisogni chi-
mici della embriogenesi : indi una sopra ossigenazione dell'emoglobina, con
effetto di più vivace arrossamento del sangue; indi pure l'accresciuto ecci-
tamento del cuore e di tutto il sistema vascolare con sequela di 200 pul-
sazioni in circa al minuto, e di piccole emorragie ».
Stabilito il fatto del ritardo e dei fenomeni che 1' accompagnano il
Socio Maggiorani passa a cercarne la interpretazione, e confessatane la dif-
ficoltà, affaccia intanto due ipotesi. La prima si appoggerebbe alla legge
di compensazione: esercitata, cioè, una prepotente eccitazione sul sistema
vascolare, ne rimane impoverita la nutrizione nel complesso del piccolo
organismo. L'altra si fonda sulla dottrina della interferenza. Ammesso che
l'energia magnetica sia d'indole vibratoria, e che della stessa natura sia la
forza che presiede alla organizzazione , non è disforme , egli dice , dagli
insegnamenti della scienza che le onde delle due forze s'incontrino ora in
condizione da sovrapporsi, ed ora in quella d'interferie. L'autore lascia
all'Accademia il compito di giudicare quale delle due spiegazioni sia
meritevole della preferenza, od anche se l'una e l'altra falliscano. E poi
conclude.
« Quale che sia il grado di fiducia da accordarsi a questa interpretazione
e posto anche che essa non venga accolta, rimane sempre intiero e incon-
trastabile il fatto fondamentale della presente communicazione : quello cioè
della profonda influenza che il magnetismo esercita sul germe e sul pic-
colo organismo che si va svolgendo nell'uovo, manifestata col ritardo, colla
ipotrofia e colla maggiore arteriosità dell'embrione. Il quale, intanto, per
simigliante influenza, non sopporta alcuna mutilazione capace ad alte-
rare il tipo della specie; che anzi, suol nascere precocemente, mostrandosi
pieno di vita. Io chiamai da principio importante questo fatto e m'incombe
— 4 —
ora di giustificare il dettato. Lo dissi importante per la gravità della
conseguenza che può tirarsene: imperocché se è vero, come generalmente
ritiensi, che un agente imponderabile non possa influire direttamente e pro-
fondamente su di un altro senza che passi fra i due qualche omogeneità
di natura ; e venendo al caso nostro : se i fisici insegnano come il magne-
tismo non possa esercitare azione che su corpi magnetici , non si fugge
all'argomento che : se la calamita ha influito sulla embriogenesi, allora la
energia proposta al metabolismo molecolare del blastoderma, alla orienta-
zione delle cellule, alla differenziazione e orditura dei tessuti dev' essere
anch'essa vibratoria ed aver natura analoga al magnetismo. « Magnetic force
is always supposed to be exerced by magnetism upon magnetism ad ne-
ver directly by or upon matter ». (Chrystal, Encycl. Britan.). Ma questa
deduzione, per quanto legittima, non riuscirà facilmente a penetrare nelle
nostre menti e prendervi il posto di verità dimostrata, senza prove speri-
mentali, che la natura del soggetto impedisce di mstituire con frutto.
« Pertanto a rafforzare il nostro assunto, e non fosse altro a tener desto
l'ingegno nello studio della biologia che manca tuttora di fondamento, non
ci rimane che tener d'occhio il criterio dell'analogia, ed esercitarci sulle
somiglianze che trovansi fra le proprietà del magnetismo e le leggi della vita.
« Fu detto giustamente che ima difficoltà è già superata quando ci
riesce di provare come quel che si cerca somigli a qualche altra cosa, o sia
esempio di un fatto già conosciuto. Il mistero sta nell' isolamento ; la solu-
zione si ritrova nella fraternità, nell'assimilazione. (Bain).
«Così; simile produce Slittile con simiglianza di forza; e questa legge
che si ritrova in tutti i fenomeni vitali si riscontra anche nel magnetismo:
una barra magnetizzata può infondere la sua forza a cento altre senza per-
dere alcunché della sua sostanza. L'accrescimento organico differisce dal-
l'inorganico in ciò che il primo ha uri Untile: la forza magnetizzante non
può oltrepassare un valore massimo, corrispondente alla saturazione ; nel
magnetismo vi è limite nella intensità, e ve ne ha anche nello spazio: il
campo magnetico determinato dalla induzione è ristretto entro confini
determinati pure in gran parte dalla intensità della energia. Vis formativa :
a uhm' altra energia come alla magnetica appartiene la virtù di segnare
colle sue linee di forza regolari biforcazioni a curve intrecciate eleganti.
ed archi, e circoli con ammirabile simmetria e in modo da rassembrare
bozzetti di forme organiche: nei così detti spettri magnetici si ritrovano
accennati alcuni tipi animali nel primo periodo della vita. Famigerata virtù
dell'ago calamitato è V orientazione com' è commuue credenza che gli ani-
mali abbiano un certo senso delle correnti magnetiche, che li fornisce di
una specie di bussola interna, indicante la direzione del loro cammino. Non
è senza aver consultato fatti in gran numero che Viguier si risolse a scri-
vere : « il existe, non seulement chez les animaux, mais méme chez l'homme,
un véritable sens d'orientation ou de direction, sens dont l'acuite varie
grandement suivant Ics sujets, et qui a pour siège un organo ete. ete.
(Le sens de Vorienlation. Paris. Revue Philosoph).
« In ogni organismo, oltre le funzioni destinate al perenne ricambio
organico, regna una forza che custodisce la eredità . mantiene immutato il
tipo della specie, si adatta al mondo esterno ed esercita una difesa contro
le potenze nocive: questa forza conservativa con altra forma non manca
nel magnetismo. Una barra di acciajo ben temperato e magnetizzata a sa-
turazione, conserva in permanenza la sua energia per un tempo indetermi-
nato. Intanto se la barra venga percossa, l'energia scomparisce all' istanti'
come si eclissa o si abolisce subitamente la vita per colpo o caduta nel-
l'animale.
« Si rifletta che la polarizzazione e la induzione hanno i loro corre-
lativi nell'organismo cogli accentramenti nervosi e colle diffusioni.
« Che il magnetismo può stratificarsi, accumularsi, nascondersi, come
la forza vitale, e a simiglianza di questa assumere l'andamento longitudinale,
il trasversale e l'incrociato.
«Che la sua attività si manifesta con attrazioni e repulsioni siceome
avviene in qualche modo nelle funzioni organiche.
« Che genera elettricità e ne viene generato: la elettricità ricca di
moltiformi attinenze cogli organismi.
« Che produce calore al pari dei nervi.
«E poi domanderei: perchè il ferro è stato preferito dalla natura a
rappresentare i metalli nel regno degli esseri viventi? Certo, non per ser-
vire di materiale alla fabbrica dodi organismi, essendo stato loro distri-
buito con grandissima parsimonia, e con certa parzialità. Sedente nel pabulo
nutritivo accanto alla lecitina nel primordio della vita .mimale, e combinato
poi all'emoglobina, ha l'aria di starvi come suscitatore, e apportatore di
una energia, che per mezzo del sangue andrà infondendo ai tessuti.
« Potrei continuare in questo tono, e dopo I'' facoltà citar somiglianze
si lettissime tra i fenomeni della vita e le proprietà del magnetismo, maio
non devo dimenticare che le semplici analogie non possono riceversi in conto
di vere e sode dimostrazioni, quali giustamente esige la scienza. Se le metto
in campo, gli è come allettamenti e stimoli a nuove ricerche in questo
verso, avendo in mente che al latto da me presentato all'Accademia sene
debliano congiungere altri, e forse di maggior peso. In somma, io credo alla
importanza di studi condotti in questo senso, e che a me sono oggimai
interdetti. Abbandonata dai più la idea di un principio vitale al tutto
specifico, bisognerà adoperarsi con un poco più di vigore e perseveranza
che non si faccia, a segnalare quella delle già note energie che si
reggi maggiormente nel gran laboratorio della vita, e scoprir.» con qual
forma governi ».
— G —
Paleontologia. — Del Zifioide fossile {Chenoziphius piani-
rostri s) scoperto nelle sabbie plioceniche di Fangonero presso Siena.
Memoria del Socio G~. Capellini (Sunto).
« Nel 1804 l'ingegnere Gorsee avendo inviato al museo di storia natu-
rale a Parigi un cranio incompleto di strano cetaceo trovato presso Fos nel
dipartimento del Rodano, Giorgio Cuvier giudicò che quelle ossa fossero
fossili e attribuendole a un delfmoide diverso da quelli già noti, con esse
fondò il genere Ziphius.
« Nel 1809 e nel 1812 mentre in Anversa si scavava un grande bacino,
alla profondita di circa 12 metri sotto il piano della città furono scoperti
due rostri di delfinoide, che inviati a Cuvier furono riferiti essi pure al
genere Ziphius, notando peraltro che appartenevano a specie diversa da quella
trovata a Fos.
« Del zifioide di Anversa illustrato da Cuvier nel 1823 col nome di
Ziphius planirostrìs, oltre i due esemplari sumrnentovati, pochi altri avanzi
in seguito ne furono raccolti nel crag grigio del Belgio ; finora però nessun
resto ne era stato segnalato nel pliocene di altre parti di Europa. Frattanto
i zifioidi illustrati da Cuvier furono oggetto di nuovi studi da parte di
Van Beneden, Gervais, Duvernoy, l'ultimo dei quali nel 1851 dimostrava che
i rostri fossili trovati in Anversa avevano rapporto con il Ziphius raccolto
a Fos, ma che peraltro si dovevano considerare come tipo di un genere
distinto pel quale proponeva il nome di Choncziphius che fu in seguito
ammesso da quasi tutti i cetologi.
« Nella primavera dello scorso anno 1883 alcuni cercatori di antichità
etnische scavando nel podere del Poggio a Fangonero presso Siena, scoprirono
un masso con ossa fossili, le quali acquistate dal cav. Brogi di Siena furono
poi vendute al museo di storia naturale di Firenze.
« Appena quelle ossa furono liberate dalla roccia incrostante si rico-
nobbe che si trattava di una regione occipitale e di avanzi di vertebre di
un delfinoide ; e il prof. Cesare d'Ancona avendomi gentilmente affidalo ogni
cosa per studio trovai che tutti quei resti erano indubbiamente riferibili al
Choneziphius planirostris, di cui finora si conoscevano soltanto i rostri
trovati ili Belgio.
« Questo fatto prova a sufficienza la importanza di quella scoperta e
il grande valore scientifico che si deve attribuire a questo esemplare fortu-
natamente raccolto in posto, nella stessa località e nello stesso piano geo-
logico ove furono trovati avanzi di Felsinotherium Gorvaisi, Rhinoceros
megarhinus, Sus sp. pei quali fu agevole di precisare i rapporti delle sabbie
plioceniche di Fangonero con quelle di parecchie località dell'Emilia e del
Piemonte e con le sabbie di Montpellier in Francia.
— 7 —
« La scoperta dei resti di Chonezìphius presso Siena permetti' di ben
precisare l'orizzonte geologico dal quale provennero quelli dì Anversa, e
nel tempo stesso ci mette in grado di istituire confronti fra il terziario
superiore d'Italia e del Belgio, le sabbie di Montpellier e il crag d'Inghilterra.
« Premessi brevi cenni intorno al giacimento del zifioide di cui viene
ad arricchirsi la cetologia fossile italiana, ho descritto i resti che finora ne
sono stati raccolti accompagnando la descrizione con accurate ligure, dalle
quali si rileva quanto manca alla porzione di cranio trovato in Italia e che
invece è conservato negli esemplari del Belgio; di modo che due scoperte
fatte a tre quarti di secolo di distanza e in due località così lontane l'una
dall'altra (Anversa e Siena) vengono a completarsi vicendevolmente. Da
ultimo con misure proporzionali ho trovato che la lunghezza del Chonezì-
phius planiroslris di Siena doveva essere di circa quattro metri, ed ho con-
cluso riconoscendone gli intimi rapporti col Ziphius cavlroslris trovati) più
volte anche nel mediterraneo e già da tempo notato come uno dei migliori
esempi del cosmopolitismo dei cetodonti».
Fisica. — L'eliografo inglese ed il lucimetro italiano appli-
cati alla meteorologia agraria. Nota preliminare del Socio G. Cantoni.
« Sul principiare di quest'anno l' Hirn pubblicava nei Comples rcndus
i febbraio 1884) una breve Nota, nella quale esponeva i principi su cui è
fondato un importante istromento, denominato da lui: Actinométre totaliseur
absolu. Questo riposa su un concetto, già additato ed applicato verso il 1834
dal nostro Bellani in un suo stromentmo ch'egli chiamò collettore del calorico
e che io riprodussi sino dal 1874 e studiai di poi, per applicarlo a modo
di lucimetro a servizio degli agronomi. Anche il Marie Davy, nel suo
Annuaìre de l'Observàtoire de Montsouris 1844, parla di un lucimetro, ch'egli
chiama italiano senz'altro dire, e che vien da lui preparato con alcole diluito.
« In vista di queste pubblicazioni dell' Hirn e del Marie Davy, stimai
opportuno di sottoporre a nuovo studio il lucimetro Bellani da me modi-
ficato, comparandone le indicazioni con quelle dell'eliografo del Negretti e
Zambra, chiamato Sunshine.
« Le osservazioni vennero istituite in un ampio giardino in Varese,
dalla metà di luglio alla metà di ottobre prossimo passato. Nella mia Me-
moria accenno prima gli studi fatti per la scelta del liquido, all'uopo di
avere stromenti abbastanza sensibili e comparabili tra loro, e suscettivi
anche di determinazioni 'che possano poi tradursi in misure assolute.
« E le osservazioni comparative coi predetti due stromenti mi e"ii-
dussero ai seguenti risultati:
« Il lucimetro nostro porge ogni giorno volumi di liquido distillato, cor-
relativi alla larghezza, profondità e lunghezza delle striscie di combustione,
— 8 -
tracciata sul cartone dell'eliografo inglese. Épperò il lucimetro, non solo
indica la durata del soleggiarffento per un dato luogo, ma ancora la in-
tensità relativa del medesimo in corrispondenza alla varia altezza del sole
su l'orizzonte ed alla varia trascalescenza o limpidezza dell'aria, qualunque
del resto sia la temperatura dell'aria stessa.
<- D'altra parte però questi due stromenti si completano l'uu l'altro
nel senso della facile registrazione della luminosità relativa dei vari giorni.
Poiché, mentre il lucimetro porge d'un tratto la misura relativa e com-
plessiva di essa in un dato periodo di ore, l'eliografo nota i tempi in cui
il sole risplendette più o meno, in causa della varia serenità nel periodo
. medesimo.
« Ed è in tal senso che questi due stromenti, vengono da me racco-
mandati ai cultori della fisiologia vegetale ed agli agronomi ».
Cristallografia. — Sulla columbite di Craveggia in Val Vigezzo.
Nota del Socio G. Strììver.
« Il professore Spezia descrisse, negli Atti della r. Accademia delle
scienze di Torino, 1882, una nuova varietà di berillo, scoperta dal signor
G. B. Dell'Angelo entro grossi massi sciolti di pegmatite che formano un
esteso deposito a mezz'ora di distanza da Craveggia in Val Vigezzo (Ossola)
sulla strada che conduce all'alpe Marco. Come lo dice di già lo Spezia, il
berillo ivi è accompagnato da tormalina nera e da granato rosso mangane-
sifero. Fra una numerosa serie di campioni che il Museo mineralogico della
Università romana devo alla gentilezza dello stesso sig. Dell'Angelo, attirò
la mia attenzione un piccolo frammento contenente, nel plagioclasio della
pegmatite, alcuni pochi cristallini allungati di color nero e fortemente splen-
denti. A mia richiesta, il sig. Dell'Angelo mi spedì più tardi altri due pezzi
in cui però il minerale nero non si presenta che allo stato compatto. Non
bastando la quantità cosi radunata per farne una analisi completa, né essendo
posta fuor di dubbio la identità del minerale compatto coi cristalli, tentai
di staccare uno di questi dal plagioclasio, e riuscitovi, lo sottoposi ad esame
cristallografico, dal quale risultò trattarsi di columbite, minerale, per quanto
mi sappia, nuovo non solo per l'Italia ma per l' in-
tiera catena delle Alpi.
« Adottando per la columbite il rapporto para-
metrico e l'orientazione dati dallo Schrauf nella sua
Monografia della columbite (18G1), il cristallino esa-
minato, il quale misura nella direzione degli assi
delle r, y, z rispettivamente 1,0.75 e 3 millimetri,
mostra la combinazione delle forme (100) (010) (001)
(110) (130) (150) (Oli) (111) (211) già tutte note
per la columbite.
ri
medie
calcolati (Schrauf)
2
22°3'
22"10'
4
49n54'
50°43'
4
27a3'5
26°9'
4
12*54*6
13°8'
1
18°45'5
18°30'5
« I risultati ottenuti al goniometro sono riportati nel quadro seguente
ove n indica il numero degli angoli diedri omologhi misurati sul cristallo,
angoli misurati
(100) (110) 22°0' — 22°6'
(100) (130) 49°12'5 — 51°12'
(010) (150) 26°47' — 27"48'
(130) (150) 11°58' — 13"39'5
(0011(011) 18-45'5
« Le forme (ili) e (211) si determinano mediante le zone, essendo
comprese ambedue nella zona [100, Oli] e, inoltre, (111) nella zona [110, 001]
e (211) nella zona [110, Olì .
• Considerando che, nonostante l'elevato grado di splendore delle fac-
eie, queste riflettono per lo più abbastanza male, e che i valori ottenuti
per lo stesso angolo sovra spigoli omologhi del medesimo cristallo, svelano
differenze notevoli, in qualche caso ascendenti sino a 2 gradi, l'accordo tra
le misure riportate e i valori calcolati si può dire sufficiente per stabilire
la identità del nostro minerale colla columbite, tanto più che anche altri
osservatori hanno trovato valori considerevolmente diversi da quelli che lo
Schrauf calcolò in base alle sue numerose misure istituite sulla columbite
della Groenlandia. Del resto, salta agli occhi l'analogia della combinazione
nostra con quelle osservate sovrattutto a Bodenmais in Baviera.
« La durezza dei cristalli fu trovata — G ; al cannello si constatò la
preseuza del ferro e del manganese.
« Altre e più estese ricerche non si poterono per ora eseguire, visto
il piccolissimo numero di cristalli che ebbi a mia disposizione, benché riu-
scissi a scoprire in parecchi campioni altri cristallini racchiusi anche dal
quarzo e dal berillo.
« In ultimo mi sia permesso di aggiungere alla bella e minuta descri-
zione del berillo di Craveggia, data dallo Spezia, che fra i nostri campielli
trovai alcuni cristalli terminati e sovrattutto un piccolo individuo della com-
binazione (ÌOTO) (1120) (IOTI) (0001) ».
Fisio-patologia. — Sulla . fisio-patologia delle capsule surrenali.
Comunicazione 2" del prof. G. Tizzoni, presentata dal Socio Tomasi-Crudem.
« Ulteriori osservazioni sugli animali che in gran numero furono da me
operati di asportazione delle capsule soprarenali mi permettono di aggiun-
gere oggi a quanto è stato riferito in una prima comunicazione preventiva
i seguenti fatti.
« I conigli i quali hanno sopravvissuto all'asportazione di una o di am-
bedue le capsule soprarenali, anche molto tempo dopo la praticata opera/iene.
non mostrano nella loro salute e nelle loro abitudini nessun fatto die li
RENDII "NI'I — Voi,. T.
— 10 —
distingua dagli animali di controllo: il loro corpo si sviluppa regolarmente
se operati molto giovani, la loro nutrizione, come lo prova anche la bilancia,
si mantiene sempre in buonissimo stato, niente di anormale avviene nella
funzione del sistema nervoso o in quella di altri sistemi o di altri organi.
« Nei casi nei quali un'anormale pigmentazione bronzina delle labbra,
delle narici e della mucosa del cavo orale e del naso segue alla distruzione
di questi organi, si nota che tale coloraziune di regola dopo un certo tempo
si arresta nel suo progresso e rimane stazionaria ; solo eccezionalmente essa
continua ad accrescersi anche dopo molti mesi dal praticato esperimento e
prende delle proporzioni piuttosto rilevanti ; mai si ebbe ad osservare una
regressione e una scomparsa completa di queste macchie pigmentarie una
volta formate.
« Tanto nei conigli che in seguito a quest'operazione presentarono le ac-
cennate anormalità nella pigmentazione, quanto in quelli che non mostrarono
nessuna modificazione nel colore della pelle e delle mucose, non si rinvenne
nel sangue quell'anemia progressiva che accompagna e caratterizza il morbo
di Addisson. Studi citometrici eseguiti col cromocitometro di Bizzozero, che
è il solo del quale può disporre il nostro laboratorio, ci hanno dimostrato
che la ricchezza di emoglobina del sangue degli animali operati è eguale
a un dipresso a quella degli animali di controllo, come l'esame del sangue
fatto col microscopio non ci ha mostrato nei primi di questi animali una
ricchezza di globuli bianchi maggiore che nei secondi.
« Lo studio anatomo-istologico di alcuni dei nostri animali, espressa-
mente uccisi per queste ricerche, ci hanno dimostrato dei latti interessan-
tissimi sulla' riproduzione delle capsule surrenali. Questa nei casi di aspor-
tazione della capsula soprarenale destra, nei quali solamente finora è stata
osservata, ha luogo non nel posto della vecchia capsula ma in un punto
più periferico della cava, poco al disotto cioè dallo sbocco della vena renale
destra ; nò risiede come quella asportata nella parte esterna di essa cava,
ma invece nella sua parte snperiore interna (riferendosi alla posizione nor-
male del coniglio), nel tessuto connettivo che unisce questo vaso all'aorta.
« La frequenza con la quale si rinvengono questi noduli negli animali
operati di distruzione delle capsule surrenali, la esistenza in essi delle varie
fasi del loro sviluppo, e finalmente la mancanza di questi fatti negli ani-
mali che non subirono nessuna operazione, ci fanno affermare con sufficiente
certezza che tali noduli sono dei piccoli organi neoformati ed escludere che
sieno delle capsule surrenali accessorie.
« Fatte numerosissime sezioni microscopiche in serie sul corso della
cava si trova che la veechia capsula surrenale è stata distrutta e sostituita
da un connettivo adiposo senza nessun resto o con pochissimi resti del pa-
renchima di quell'organo, e che quella riprodotta ha avuto origine da uno
dei grossi cordoni del simpatico addominale, da quello che cammina al lato
— 11 —
destro dell'aorta, fra l'aorta e la cava. La capsula neoformata, che arriva
persino a raggiungere i - /3 del volume di una capsula normale, macrosco-
picamente ha tutti i caratteri di quest'organo; solo una forma più allun-
gata di quella che suole avere il rene succenturiato destro del coniglio,
forse a motivo della sede nella quale si è sviluppata e quasi per adattarsi
meglio allo spazio non troppo largo che rimane fra i due grossi vasi addo-
minali. Microscopicamente risulta formata da sostanza midollare e corticale
avente la stessa struttura e la stessa disposizione di quella di una capsula
soprarenale normale, dalla quale si distingue solo, e per la grossezza, e
per il ricco intreccio di cordoni del simpatico e di cellule gangliari che si
trovano nel connettivo lasso periglandulare ; alcune volte ancora per una
zona di sostanza midollare alla periferia della corticale.
« Sulla istogenesi dei vari elementi della capsula riprodotta non de-
sidero pronunziarmi per ora e rilascio espressamente ad altra comunica-
zione di tenerne parola. Dirò solo come nelle prime fasi del loro sviluppo
e del loro accrescimento le capsule riprodotte sieno formate da tanti lobicini
che secondariamente si fondono insieme, come in tali neoformazioni con
molta probabilità la sostanza midollare sia la prima a comparire, e come
degli elementi fortemente colorabili col bicromato di potassa si trovino in
gran numero nei cordoni di fibre del simpatico al disotto del punto nel
quale hanno formata la nuova capsula; e aggiungerò ancora come nei casi
nei quali non ha luogo questa riproduzione si possano trovare egualmente
delle cellule midollari della capsula nei ganglietti del simpatico che riman-
gono vicini alla parte operata e nel cordone del simpatico che a questa
parte corrisponde.
« Quello che m' interessa di far rilevare con questa comunicazione si è
che le capsule surrenali possono riprodursi ; che questa riproduzione non
ha luogo in sito e quindi da resti dell'organo operato, ma in un punto lon-
tano da quello nel quale è stata asportata la vecchia capsula, più perife-
rico e più interno di fronte al decorso e alla posizione della vena cava;
che il tessuto matrice il quale dà luogo a questo nuovo organo è il gran
simpatico e che le capsule surrenali perciò fanno parte del sistema nervoso
della vita organica.
« Quindi con queste ricerche si viene non solo a stabilire il tatto impor-
tantissimo della riproduzione di un intiero organo, che sarebbe il secondo
finora per il quale verrebbe dimostrata tale possibilità, ma si viene ancora
a determinare la natura di quello e ad aprire una solida base a quelle in-
dagini che dovranno farsi onde risolverne la funzione, ciò che finora non
avevano potuto fare né l'embriologia, né l'istologia, ne la fisiologia, nò la
patologia, né la clinica ».
— 12 —
Matematica. — Intorno ad un teorema di Lagrange. Nota del
dott. G. Trattini, presentata dal Socio Battagmni, che uè legge
il sunto seguente:
« Questa Nota ha per oggetto la determinazione del numero delle soluzioni
della congruenza ottenuta esprimendo che la differenza tra un quadrato ed
un dato multiplo di un altro quadrato sia congrua ad un numero dato,
rispetto ad un modulo primo. — L'autore dimostra inoltre la risolvibilità
dell'altra congruenza , per la quale debba essere congrua ad un numero
dato, rispetto ad un modulo primo, la differenza tra un quadrato ed un
dato multiplo di un biquadrato, o pure la differenza tra un biquadrato ed
un dato multiplo di un quadrato ».
Matematica. — Un teorema relativo alla trasformazione mo-
dulare di grado p. Nota del dott. G. Frattini, presentata dal
Socio Battaglisi, che r.e legge il sunto seguente:
« In questa Nota l'autore dimostra la seguente proprietà del gruppo
modulare :
« Date due sostituzioni del gruppo modulare, si possono trovare nel
gruppo stesso due sostituzioni, per le quali trasformando una delle due
date sostituzioni, sia il prodotto delle due trasformate eguale all'altra sosti-
tuzione data. Chiamando parabolica, iperbolica o ellittica una sostituzione
del gruppo modulare, secondo che essa non sposta uno, o due elementi,
ovvero li s[iosta tutti, il teorema suddetto presenta le seguenti eccezioni:
« la Quando la prima delle sostituzioni date è parabolica, e la seconda
iperbolica, essendo il modulo del gruppo congruo all'unità positiva secondo 4.
« 2" Quando la prima delle sostituzioni date è parabolica, o a periodo 2,
e la seconda ellittica, o parabolica rispettivamente, per ogni altro modulo
del gruppo.
<< Nella prima ipotesi, relativa al modulo del gruppo, si potrà tuttavia
ottenere sempre la seconda delle sostituzioni date come prodotto di due
trasformate di una potenza della prima sostituzione, e di questa rispet-
tivamente.
« Lo stesso avviene nella seconda delle ipotesi relative al modulo,
purché la prima delle sostituzioni date non sia a periodo 2, e parabolica
la seconda.
« Dal teorema suddetto l'autore deduce facilmente la nota proprietà
della semplicità del gruppo modulare, quando il modulo è maggiore di 3 ».
— 13 —
Chimica. — Sull'acido silvìco. Nota di L. Valente, presentata
dal Socio Canni zzaro.
« Molti chimici, fra cui Unverdorben, Trommsdorff, Rose, Liebig, Lau-
rent, Siewert, Ciamician ed altri, studiarono i composti che si ricavano dalla
colofonia.
« Troppo lungo sarebbe riportare qui i lavori e le conclusioni, assai
poco concordanti fra loro, dei diversi autori.
« Il Maly, il quale, per molti anni esperimentò su questa sostanza,
nella sua ultima Memoria (') arriva alla conclusione che la colofonia è una
anidride e che da essa si ottengono due acidi, l'uno avente la composizione
C»o H:ì0 0» e l'altro, la composizione C^ Ho; O3 con punto di fusione non fisso.
« Da oltre due anni io pure mi occupo dell'acido che si estrae dalla
colofonia, e mi decido ora a pubblicare i risultati, non ancora completi,
delle mie esperienze, avendo visto che ultimamente (') anche il prof. C. Lie-
bérmann eseguì sul cosidetto acido silvico, una reazione da me già incomin-
ciata molto tempo fa.
« Devo dire che i fatti fin' ora da me accertati sr.no ben lungi dal
corrispondere alla fatica spesa in questo arido campo. Credo di essere riu-
scito tuttavia a provare che dalla colofonia si estrae un solo acido bene
caratterizzato.
« Il metodo che impiego per averlo è il seguente : sciolgo la colofonia
polverizzata (quella che si vende in commercio sotto il nome di colofonia
di Bordeaux) nell'alcool concentrato, alla soluzione filtrata aggiungo acqua
finche il liquido incomincia a diventare torbido lattiginoso, vi verso allora
alcune goccie di alcool in modo da far ritornare la soluzione nuovamente
limpida. Dopo qualche giorno si deposita una massa cristallina insieme a
molta resina. Si raccoglie il tutto su filtro e si comprime fra carta. Il
prodotto si scioglie di nuovo nell'alcool, poi si aggiunge acqua seguendo il
metodo di prima.
« Dopo varie cristallizzazioni si giunge ad avere una sostanza bianchis-
sima, cristallizzata in bei prismi.
« Questo prodotto intanto non ha mai, per quante volte si ricristallizzi,
un punto di fusione costante, che oscilla però intorno a 1(30° quasi sem-
pre. Coll'analisi elementare ho ottenuto dei numeri che alcune volte com-
binano sufficientemente colla formula Ci0 H30O»; più spesso invece si avvi-
cinano all'altra formula Cu Hci Os. Come presso a poco trovò il Maly.
« Il fatto che da una preparazione all' altra il punto di fusione ed i
(') Ann. d. Chem. u. Pharm. 1871, p. 115.
(') Beri. -Ber. 1884, p. 1884.
— 14 -
dati forniti dall' analisi variavano sensibilmente mi fecero sospettare trat-
tarsi di un miscuglio.
« Ho pensato allora di sciogliere la sostanza, preparata come fu de-
scritto, in una soluzione molto diluita di carbonato sodico scaldando a b. m.
per alcune ore. È indispensabile perchè l' acido si sciolga, di impiegare
molta acqua.
« Si lascia raffreddare ed al liquido filtrato si aggiunge acido solforico
diluito fino a reazione acida. Il precipitato voluminoso che si forma viene
raccolto su filtro, seccato fra carta e cristallizzato nell' alcool, impiegando
sempre il metodo di aggiungere acqua alla soluzione alcoolica. A questo
punto della preparazione eoll'aggiunta dell'acqua si formano subito i cristalli.
« Invece di H>SO;, ho provato anche a far passare nella soluzione
alcalina una corrente di C02 , e anche in questo modo si ebbero gli slessi
risultati.
« La sostanza così ottenuta è poco solubile nell'acqua, abbastanza tut-
tavia per comunicarle reazione acida; è solubile in tutti i solventi ordinari.
« Dopo di essere stata seccata nel vuoto, fonde in modo costante tra
146° e 148°.
« Dall'analisi elementare ho avuto i seguenti numeri:
I. gr. 0,2657 di sostanza fornirono Hs 0 gr. 0,2393 e C02 gr. 0,7764.
II. gr. 0,2941 di sostanza fornirono IL 0 gr. 0,2608 e C02 gr. 0,8570.
III. gr. 0,2405 di sostanza fornirono H, 0 gr. 0,2165 e CO. gr. 0,6989.
« Da cui in composizione centesimale si ricava :
Teoria pur C10 H30 0,
79,47
9,93
« Da questi dati io credo di poter concludere che l'acido della com-
posizione Cjì H(li 03 non esiste, e che il solo acido che si estrae dalla colo-
fonia è quello da me indicato colla composizione Ci()IL)oOv
« L'acido silvico devia a destra il piano della luce polarizzata.
« gr. 2,279 di acido silvico sciolto in 20cc di alcool etilico assoluto
dettero una deviazione a destra di 9",48 in un tubo lungo mm. 219,65, alla
temperatura di 20°.
« Da qui si ricava che il potere rotatorio specifico dell'acido silvico,
in soluzione alcoolica è:
[a]D= + 37,87
« Diversi tentativi per avere qualche etere di questo acido non mi
sono fino a qui riusciti.
« Sopra dell' acido silvico puro ho fatto reagire 1' acido iodidrico ed
il fosforo rosso, scaldando in tubi chiusi fino alla temperatura di 250°. Si
ottiene un liquido scorrevole, giallognolo. Dopo di avere aggiunto una
I
li
ni
C = 79,69
79,47
79,22
H= 10,00
9,85
10,00
— 15 —
soluzione alcalina distillai col vapor acqueo. Fatta L'estrazione con etere ho
ottenuto per evaporazione una sostanza liquida che bolle a temperatura molto
alta ed ha un forte odore aromatico.
« La scarsa quantità del prodotto non mi permise di ulti ma re la rea-
zione. Tosto che mi sarà dato di avere i mezzi necessari, continuerò le
studio di questo acido, compresa questa ultima reazione, non intendendo
di averne perduta la priorità per la pubblicazione del Liebermann (lece
citato) il quale non può avere impiegato, come risulta dalla presente mia
Nota, che un miscuglio. Egli stesso, del resto, dice di avere ottenuti dei
risultati solo approssimativi >-.
Chimica. — Azione dei nitriti sui sali ferrosi neutri. Nota dei
dott. A. Piccini e F. Marino Zugo., presentata dal Socio Canm/.zako.
« Diversi autori, tra i quali Fischer ( '' ), Schonbein (*), Lang (') osservarono
che i nitriti alcalini precipitano l'ossido ferrico dalle soluzioni dei sali fer-
rosi neutri, sviluppando biossido di azoto.
« Uno di noi (') propose qualche anno fa un metodo di separazione del-
l'acido nitrico dall'acido nitroso, fondato appunto sul diverso modo con cui si
comportano coi sali ferrosi, e dimostrò che trattando la soluzione di un nitrito
alcalino con un eceesso di cloruro ferroso neutro si ha lo sviluppo completa
dell'azoto allo stato di biossido, mentre il nitrato, se presente, non viene
allatto decomposto. Le esperienze die siamo per descrivere ci dicono che
cosa accade quando, invece di aggiungere un eccesso di sale ferroso se ne
impiega solo quel tanto che è necessario a produrre la doppia scomposizione
o. meglio ancora, dimostrano come si comporti una soluzione acquosa degli
elementi del nitrito ferroso.
« Decomponendo esattamente, in presenza d'acqua, ii nitrito d'argento
col cloruro ferroso o il nitrito di bario col solfato ferroso si ottiene un
liquido, in cui sono disciolti gli elementi del nitrito ferroso. La poca solubilità
del nitrito d'argento nell'acqua fredda, la difficoltà di preparare e conservare
(senza che si alteri il suo titolo) ima soluzione di cloruro ferroso all'atto neutro
e puro ci fecero ricorrere all'altra reazione. Cominciammo a prepararci il
nitrito di bario scomponendo il nitrito d'argento, cristallizzato più volte dal-
l'acqua e che dava all'analisi 70,10 °/o di Ag teoria 7h.1l!) col cloruro di bario
cristallizzato purissimo contenente 50,21 di Ba (teoria per Ha CI2 ■ | _' H-'< » —
"ni. 14). I due sali furono sciolti nell'acqua in quantità equivalenti e mescolati
insieme; si ottenne così, dopo avere filtrato per separare il cloruro d'ai
('.) Pogg. Ann. XXI, 161.
(!) Pogg. Ann. XL. 384.
(') Pogg. Ann. CXVIII, 290.
(') R. Accademia de'Lincei. Transunti. 1881.
— 16 —
un liquido che non s'intorbidava ne coi sali d'argento, né coi sali di bario,
ma che conteneva in soluzione minime quantità di cloruro d'argento. Secondo
Lang (') il nitrito di bario sarebbe alcalino,' secondo Hampe (s) invece neu-
tro ; noi abbiamo constatato che le carte di curcuma e tornasole non subi-
scono alcun cambiamento di colore finche sono umide, ma nell'essiccarsi
rivelano una ben netta alcalinità. Tenendo conto di questo fatto si possono
forse conciliare le asserzioni dei due sperimentatori. Si preparò il solfato
ferroso sciogliendo del filo sottile di ferro nell'acido solforico puro e diluito
con acqua, filtrando a caldo e agitando forte il liquido che era fatto raf-
freddare bruscamente. Si precipitava cosi una polvere cristallina, di color
verde, che si lavava con alcool a 50 % e si asciugava comprimendola for-
temente tra carta da filtro. Il sale cosi essiccato dette col metodo delle
pesate (allo stato di FeW) 20,08 % di Fé e col metodo di Marguerite
20,22% di Fé (teoria per Fé S0'' + 7H20 — 20, 14). Facciamo notare che
il solfato ferroso così preparato e conservato in boccette piccole ben chiuse
non si altera menomamente, mantiene benissimo il suo colore e, dopo tre
anni da che era stato preparato non dava alcuna reazione col tiocianato potas-
sico e conteneva sempre 20,16% di Fé (metodo Marguerite).
« Della soluzione di nitrito di bario determinavamo il titolo acidifi-
candola con acido acetico, trattando con acido solforico e pesando il solfato
baritico. L'acido nitroso si determinava col permanganato potassico oppure
coi sali ferrosi neutri in eccesso.
« Mescolando in quantità equivalenti il nitrito di bario e il solfato
ferroso si precipita subito il solfato baritico, poi il liquido s' imbrunisce e
infine si separa una polvere ocracea intantochè si sviluppa biossido d'azoto.
Questi fenomeni si producono rapidamente, alla pressione ordinaria, col-
r aiuto del calore ma, sebbene lentamente, si possono verificare anche a
freddo nel vuoto della pompa di Sprengel. Dopo avere scacciato in qua-
lunque modo il biossido d'azoto si può riscontrare nel liquido l'ossido fer-
rico e l'acido nitrico, mentre nel precipitato si trovano, insieme all'ossido
di ferro e al solfato baritico. piccole quantità di acido nitroso. 11 liquido
ha poi i seguenti caratteri; è giallo bruno ed acido alle carte; l'acido clo-
ridrico nitrico e solforico lo precipitano e il precipitato giallo ocraceo si scio-
glie in un eccesso di reattivo; il solfato, il nitrato potassico e il cloruro
sodico lo precipitano pure ed il precipitato è insolubile nell'acqua distil-
lata, ma solubile negli acidi.
« Per determinare il biossido d'azoto che si sviluppa nella reazione ci
siamo serviti dell'apparecchio che Tiemann impiega per l'acido nitrico, modi-
ficandolo lievemente e procedendo come per la determinazione dell'acido
(') Loco citato.
(!) Ann. riunii. CXXV, 33Ì
— 17 -
nitroso coi sali ferrosi neutri. Per determinare nel liquido l'acido nitrico
e il ferro che vi è combinato si sono usate maggiori quantità di materia
e si è riscaldato in un apparecchio a ricadere in corrente d'anidride car-
bonica. Lasciavamo che si sviluppasse il biossido d'azoto e, dopo terminata
la reazione, si versava il liquido in un pali.. ne graduato che si riempiva
colle acque di lavaggio. Dopo parecchi giorni il liquido diveniva affatto limpido
e allora se ne misurava con una pipetta una determinata parte aliquota, su
cui si valutava l'ossido ferrico precipitandolo con soda caustica e l'acido
nitrico servendoci del metodo di Sehulze-Tiemann. È impossibile ricorrere
alla filtrazione del liquido perchè non si arriva mai a separare quella pol-
vere tenuissima che vi è sospesa.
I. 5 CC. di soluzione di nitrito di bario acidificati con acido solforico deco-
N
lorarono 50,3 CC. di permanga nato potassico — -;
II. 10 CC. della stessa soluzione acidificati con acido nitrico allungato e
N
previamente bollito scolorarono 112,5 CC. di permanganato potassico -— ;
III. 10 CC. della stessa soluzione dettero col cloruro ferroso neutro in
eccesso 140,3 CC. di biossido d'azoto; « = 23 ,4 H = 700 — Volume
corretto 125,0 ;
IV. 10 CC. della stessa soluzione dettero col solfato ferroso in eccesso
136 CC di biossido d'azoto; < = 2G'\ 1 11=762 — Volume corretto
122,4 CC;
] n III IV
N!03 in IO CC. di soluzione 0,2140 0,2138 0,2135 0,2082.
« Il disaccordo della determinazione n. IV ci conferma ciò che l'analisi
qualitativa ci ha già mostrato, vale a dire che una parte dell'acido nitroso
viene trascinato dal solfato baritico. La qual cosa ci deve mettere in guar-
dia per interpretare rettamente i risultati analitici e consigliarci a tener
conto non delle quantità assolute d'azoto che si sviluppano allo stato di
biossido o rimangono come acido nitrico, ma sibbeue al loro rapporto.
Infatti:
I. 10 CC. della soluzione analizzata dettero, colla quantità equivalente di
solfato ferroso CC. 109 di biossido d'azoto: t 23", 1 H = 759— Vo-
lume corretto 97,0 CC;
II. 10 CC. della soluzione analizzata trattati nello stesso modo dettero 108,3C< '.
di biossido d'azoto; {=23°,l, II 760 — Volume corretto 97.1 CC.
« Cioè tra il gas così sviluppato e quello ottenuto col cloruro ferroso
neutro, ossia il totale, non è facile riscontrare un rapporto semplici'. Ciò
che del resto verificammo anche in un'esperienza ci "a esporremo e
in diverse altre eseguite con soluzioni di diversa concentrazione.
Rendiconti — Voi.. I. 3
- 18 —
I. 10 CC. di una nuova soluzione di nitrito di bario dettero, in due espe-
rienze, gr. 0,2908 di solfato baritico.
IL 5 CC. della medesima soluzione dettero con eccesso di solfato ferroso
28,4 CC. di biossido d'azoto; t = W,5, H = 758. Volume corretto
26,9 CC.
ì li
N20'' in 10 CC. di soluzione . 0,0948 0,0905
« Anche qui apparisce il solito errore dovuto alla separazione di un poco
d' acido nitroso operata dal solfato di bario. Or bene decomponendo 5 CC.
di questa soluzione colla quantità equivalente di solfato ferroso (Gr. 0,1734)
si ottennero 20,8 CC. di biossido d'azoto, { = IO" 3, H = 758 — (Volume
corretto 19, 7).
« Inoltre 100 CC. della stessa soluzione furono trattati a caldo, e in cor-
rente d'anidride carbonica, colla quantità equivalente (Gr. 3,469) di solfato
ferroso e dopo completa espulsione del biossido d'azoto si portò il liquido
a i litro. Quando fu divenuto limpido se ne presero due porzioni eguali,
che indicheremo con A e B, di 100 CC. cadauna e ci si determino l'acido
nitrico e il sesquiossido di ferro. Le stesse determinazioni facemmo in due
porzioni C e D pure eguali tra loro di un altro liquido più concentrato che
avevamo preparato per lo studio qualitativo.
A dette 16,1 CC. di NO; t = 8°,7, H = 756. Volume corretto 15,4 CC. e
gr. 0,1101 di Fé2 0:1;
B dette 16,4 CC. di NO; « = 8°,7, H=756, Volume corretto 15,6 CC. e
gr. 0.1113 di Fe203;
C dette 24,8 CC. di NO; t = 22n, H:=752. Volume corretto 22,1 CC. e
gr. 0,1584 di Fé2 O3;
D dette 25,2 CC. di NO; { = 22, H^752. Volume corretto 22,4 CC. e
gr. 0,1580 di Fé* O3-
A
B
C
D
NJ 0;i Gr.
0,0371
0,0376
0,0533
0,05405
Fé* O3 Gr.
0,1101
0,1113
0,1584
0,1580
!03: 2Fe'-03 = 2,963
2,967
2,960
2,971
2,925
« Donde si rileva che l'azoto che rimane nel liquido, come acido nitrico,
sta con quello che si sviluppa, come biossido d'azoto, nel rapporto di 1:5,
e l'ossido ferrico disciolto forma il nitrato basico 2 Fe-O3. N^O5.
« L'equazione adunque che può servire a ■ appresentarci la scomposizione
del nitrito ferroso è la seguente:
6Fe(NO-)'- = 10NO + Fe2O', + Fe1N2Ou.
« Kicordiamo che coi nitriti alcalini e col cloruro ferroso neutro in eccesso
si ottenne un precipitato giallo, completamente solubile nell'acqua pura (').
(') E. Accademia de' Lincei. Transunti. 1851.
- 19 -
Probabilmente si t'ormava Possicloruro 2 Fé2 0:|, IV CI6 che veniva precipitato
dai sali estranei che si trovavano in soluzione».
Chimica. — Sopra alcuni derivati del? imide pìrotartrica e
citracoiiica. Nota del dott. Mendini, presentata dal Socio Cannizzaro.
« Kisielinski, facendo agiro il bromo sull' imide succinica , ottenne
Timide monobromofumarica ed una sostanza che egli credette essere la
bibromosuccinimide, ma che C'iamician e Silber dimostrarono essere invece
l' imide bibromaleica (').
« Io ho studiato l'azione del bromo siili' imide pìrotartrica e citracoiiica
ed ho ottenuto i seguenti risultati.
uDl
I. Aziono del bromo sull' imide pìrotartrica.
« Per studiare l'azione del bromo sull' imide pìrotartrica, si riscaldano
2 gr. di sostanza per volta con 5 gr. di bromo, nel rapporto cioè di una mole-
cola di imide per due di bromo, in tubi chiusi, a 140-150", per 6-8 ore.
« Quando si aprono i tubi si nota un forte sviluppo di acido bromidrico.
Il con enuto è formato da una massa vischiosa leggermente colorata che viene
sciolta neir alcool. La soluzione viene concentrata ed indi trattala con acqua
fino a che il liquido caldo incomincia ad intorbidarsi. Per raffreddamento si
ottengono delle fogliette o degli aghi che furono fatti cristallizzare molte
volte , successivamente dall' acqua e dall'alcool ed indi fatti sublimare. La
sostanza così ottenuta forma delle pagliette senza colore e che fondono a 179°-
182°. Questo punto di fusione non si modifica con ulteriori cristallizzazioni.
« Le analisi diedero i seguenti risultati :
I gr.
0,2S92 di sos
tanza di'
edero gr. 0,3400 00
. gr. 0,0720 H20
n »
0,2943 »
»
» 0,3485 »
» 0,0696 »
in »
0,2509
»
» 0,2970 »
» 0,0562 »
IV »
0,2190 »
»
» 0,2601 »
» 0,0491 »
v »
0,3034 »
»
» 0,3617 B:
r Ag
VI »
0,3578 »
»
» 0,3545
»
«
In 100 parti:
Trovato
Calcolato per C II.O.BrN
i il
111
IV V VI
e.
32.05 32.27
32.28
32.37 —
31.57
H.
2.76 2.60
2.47
2.46 —
2.11
Br.
— —
—
— 42,04 41,92
42.10
(') Sopra alcuni derivali dell' imide succinica. Atti della R. \ccad. dei Lincei 1883-84.
— 20 —
« Per i limiti concessi all'analisi di sostanze azotate e broniurate, c'è un
lieve eccesso di carbonio dovuto certamente a delle tracce di impurezza cbe
ostinatamente accompagnano la sostanza, e dalle quali non sono riuscito a
liberarla anche con numerosissime cristallizzazioni e sublimazioni. Tenuto
conto dei risultati dell'analisi e di altri fatti che esporrò più avanti, risulta
come molto probabile che il composto descritto sia una Monobromocitra-
conimide.
« L'equazione che esprime la reazione sarebbe la seguente:
C3 Hc [JjJS NH + 2 Br, = 8 H Br + C, H3 Br £{£>N H
Però devono aver luogo inoltre delle reazioni secondarie, pofchè nelle acque
madri rimane un olio pesante che si solidifica dopo qualche tempo, una
sostanza che ha reazione e acida e del bromuro d'ammonio, ciò che indica
una profonda decomposizione della molecola.
« La monobromocitraconimide ha reazione leggermente acida, è insolu-
bile nell'acqua fredda, abbastanza solubile nella calda, essa si scioglie facil-
mente nell'alcool bollente dal quale si separa per raffreddamento. Il suo carat-
tere imidico è svelato dal composto argeutico. Per prepararlo si tratta 1 gr.
di imide sciolta nell'acqua bollente 1 gr. di nitrato argentieo aggiungendo
qualche goccia d'ammoniaca.
« I risultati dell' analisi furono i seguenti :
I. gr. 0,2047 di sostanza diedero Br Ag gr. 0,1285
li. » 0,3697 » » gr. 0,2668 C02 gr. 0,0485 H» 0
« In 100 parti :
Trovato Calcolato
[ li
Ag 36.52 36.36
C — 19.69 20.20
H — 1.43 1.01
« Per preparare una bitiromocitraconimide ho seguito lo stesso metodo
elie mi aveva servito per ottenere il monobromo-composto. Si adoperano per
2 gr. di imide pirotartrica, 8,5 gr. di bromo, cioè per una molecola della
prima, tre molecole del secondo. Si estrae la massa dal tubo con alcool, si
diluisce con acqua, si svapora e si fa cristallizzare. Questa sostauza dopo
ripetute sublimazioni fonde a 142n-144°; forma un composto argeutico. È
solubile nell' alcool e nell' acqua più della monobromocitraconimide. Cristal-
lizza in fogliette leggerissime e sublima in fogliette iridescenti.
« All' analisi diede i seguenti risultati :
gr. 0,2387 di sostanza diedero gr. 0,3351 Br Ag.
« In 100 parti :
Trovato Calcolato
Br 59.06 59 47
« La reaziono avviene probabilmente secondo l'equazione
03 H0 qq NH + 3 Bri = 4 Br H + G3 H2 Br , ^ \ NH.
« Anche in questa preparazione si t'ormano in piccole quantità un olio poco
solubile nell'acqua che si solidifica dopo qualche tempo, ed una sostanza
acida che non ho potuto ulteriormente studiare.
II. Aziono del bromo suW indile citraconica.
« La citraeonimide è una sostanza che fonde a 109VUO" e che t'n otte-
nuta la prima volta da Ciamician e Dennstedt, dall'acido eitraconico per
distillazione secca del sale ammonico.
« Gli autori parlano di un composto argentico che si ottiene da questa,
ma non ne danno la composizione e l'analisi.
« Ho ottenuto questo composto trattando 2 gr, di imide con o grammi
di nitrato argentico ed aggiungendo qualche goccia d'ammoniaca.
« Il composto che precipita, lavato e seccato nel vuoto diede all'analisi i
seguenti risultati :
I. gr. 0,3433 di sostanza diedero gr. 0,1697 di Ag.
II. » 0,2706 » » » 0,2761 CO* gr. 0,0539 di H,0.
« In 100 parti:
Calcolato per Cs H4 0* N Ag
27.52
1.83
49.54
« Facendo agire il bromo sull' imide citraconica nelle proporzioni di una
molecola di sostanza per una di bromo, e nelle stesse condizioni descritte
antecedentemente si ottiene una sostanza che fonde a 179°-I82r' e che pre-
senta tutti i caratteri della monobi'omocitraconimide ottenuta per l'azione
del bromo sull' imide pirotartrica.
« L'analisi diede i seguenti risultati:
gr. 0.3697 di sostanza diedero gr. 0,3657 di Br Ag.
« In 100 parti :
Trovata Calciato
Br. 42.22 42.10.
« La reazione si può esprimere colla seguente equazione:
$} ^> NH + Br = C3 H3 Br [$\ .
« Facendo agire il bromo sulla citraeonimide nella proporzione di
ti gr. per 2 di imide, cioè per una molecola di imide due di bromo, si
ottiene una sostanza fondente a 142°-144°. Oltre al punto di fusione questo
corpo ha tutte le proprietà della bibromocilraconimide già descritta.
Truv
ato
i
II
c
»
27.82
H
»
2.18
Ag.
40.43
»
C:1 H, ™ > NH + Br = C3 H3 Br ^ } NH + Br H.
«All'analisi diede i seguenti risultati:
0,3513 gr. di sostanza dettero 0,4881 di Ag Br
« In 100 parti:
Trovato Calcolalo
Br. 50.12 59.47
« Tenendo conto di queste esperienze si può ammettere con probabi-
lità che i composti che si ottengono per azione del bromo sulla pirotar-
trimide siano una monobromo- ed una bibromocitr aconimi de.
« Il comportamento dell' imide pirotartrica verso il bromo è dunque
analogo a quello della succinimide ».
M EMORIE
UÀ SOTTOPORSi AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
A. Righi. Ricerche sperimentali e teoriche intorno alla riflessione della
luce polarizzata sul polo di una calamita. Presentazione del Socio Blaserna.
F. Raffaele ed I. Monticelli. Descrizione di un nuovo Lichomolgus
parassita del Mitylus gallo-pro vincialis. Presentazione del Socio
Tkinchese.
D. Lovisato. Contribuzione alla preistoria calabrese. Presentazione del
Socio Capellini.
Gr. Bellocci. Intorno all'apparalo olfattivo e olf attivo-ottico del cer-
vello dei Teleostei. Presentazione del Socio Todaro.
M. Gebbia. Sulle proprietà della rotazione spontanea dei corpi. Pre-
sentazione del Socio Cerkuti.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
T. Caruel. Continuazione dell'opera del defunto Socio F. Parlatore :
Flora Italiana. Voi. VI, P. 1.
P. Tardy. Remarques sur une Note de M. Ibach.
A. De Candolle. Histoire des seiences et des savants depuis deuoc
siccles. 2e ed.
G. VON Rath. Geologische Briefe aws America.
W. R. Grove. The Correlation of Physical forces.
D. Lovisato. Sulla collezione etnografica della Terra del Fuoco. — Nola
Sopra il permiano ed il triasico della Nurra in Sardegna. — Appunti etno-
grafici con cenni geologici nella Terra del Fuoco.
L. Gatta. Vulcanismo.
— 23 -
D. Pantaneu.i. Commemorazione di Q. Sella.
M. Lanzi. Le, diatom.ee rinvenute nel lago Traiano, nello stagno e
loro adiacenze.
Briens de Haan. Ristampa di alcune opere di S. Stevin, B. de Spinoza,
ed A. Girard.
I. V. Carus. Prodromus faunae mediterraneae. P. I.
Mostra della città di Roma all'esposizione di Torino neWanno 1884.
Relazione inviata dal Municipio di Roma.
11 Segretario Blaserna richiama l'attenzione dei Soci sull'importante
pubblicazione del prof. G. Retzius: Das GehSrornan dee Wirbeltfiiere, di cui
l'autore inviò la seconda parte; sulla continuazioni' delle Oeuvres de Lo place,
mandate in dono dalla marchesa di Coebert-Chab.vnais, e su di una pub-
blicazione del Municipio di Fabriano, intitolata: Fabriano a Quintino Scila.
Presenta inoltre il cospicuo dono del Governo inglese, consistente ne'10
volumi finora pubblicati della Relazione sui risultati scientifici ottenuti nella
spedizione del «Challenger»; comunica che venne dalla Presidenza inca-
ricato l'ambasciatore italiano a Londra, il Socio C. Nigra, di esprimere al
Governo di S. M. Britannica i sensi di gratitudine dell'Accademia.
Il Socio Cannizzaro presenta le seguenti pubblicazioni:
R. Pirotta. Annuario del II. istituto botanico di Roma. Annoi, f." 1°.
I. Mauro, R. Nasini, ed A. Piccini. Analisi chimica delle a eque pota-
bili della città di Roma.
Il Socio Betocchi fa omaggio del Catalogo di Ilo esposizione collettiva
del Ministero dei lavori pubblici alla esposisione nazionale di Torino del
1884, da lui compilato. Presenta inoltre alcune pubblicazioni tecniche del-
l'ing. Giambastiani e la Nota del prof. Ragona: Sulle condizioni meteo-
riche di giugno 1884.
CORRISPONDEN ZA
• Il Segretario Blaserna comunica la seguenti' corrispondenza relativa
al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La Società degli antiquari di Filadelfia; la Società batava di Biosofia
sperimentale di Rotterdam ; la r. Società Vittoria di Melbourne ; la Società
letteraria neerlaudese di Leida ; la Società di scienze naturali di Praga; la
Società geologica di Manchester; l'Osservatorio di Leida; la civica Biblioteca
— 24 —
ìslandica di Reykjavik; il r. Istituto delle scienze del Lussenburgo; il
Collegio degl'Ingegneri ed Architetti di Roma; la Scuola tecnica superiore
di Darmstadt.
Annunciano l1 invio delle loro pubblicazioni :
Il Ministero delle finanze; il Ministero della guerra; il Ministero dei
lavori pubblici; la Direzione degli archivi della Camera dei Deputali; il
Governo di S. M. Britannica; l'Accademia delle scienze di Berlino; la So-
cietà dei naturalisti, di Reichenberg; la Società filosofica e letteraria di
Manchester; la Società Linneana di Londra; la Società di scienze naturali
di Gera; la Società storica di Kiel; la Società olandese delle scienze e
l'Istituto Teyler, di Harlem; la Società dei naturalisti di Dorpat; la Società
storica di Breslau ; la Deputazione di storia patria per le provincie della
Toscana, Umbria e delle Marche, di Firenze; l'Università di Rostock; l'Uni-
versità di Giessen; il r. Osservatorio di Greenwich; l'ufficio geodetico de-
gli Stati Uniti, Washington.
Ringraziano ed annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
La Società patria dei naturalisti del Wiirtenberg; la Società dei natu-
ralisti e la Società svizzera di scienze naturali di Berna; la r. Società
delle scienze, di Upsala.
Il segretario Blaserna presenta due pieghi suggellati inviati dal prof.
Rocco Nobili e dal M". Carega di Muricce perchè sieno conservati negli
Archivi dell'Accademia.
CONCORSI A PREMI
Temi di premio inviati dalle Accademie, Società, Istituti scientifici ecc.
1». Istituto Veneto «li selenze, lettere ed arti.
— Origino e vicende dei limi comunali in Italia; a chi ne spettasse la proprietà, a
chi il goìimento ed a quali condizioni.
Tempo utile 31 dicembre 1884. — Premio lire 1500.
— Storia ragionala delle opere e dille dottrine idrauliche nulla regione Veneta, con
particolare riguardo agl'influenza esercitata dallo Studio di, Padova.
Tempo utile 31 dicembre 1884. — Premio lire 3000.
— Narrare le origini e le vlcend- d Ila Pubblica Beneficenza in Venezia, considerando
criticamente di età in età le varie modificazioni cui le Insili azioni soggiacquero, e conchiu-
d nid) col proporre le riforme che si richiedessero, al fine di conciliare, per quanto è pos-
sibile, la volanti dei benefattori colle nuove esigenze soci ili.
Tempo utile 31 mar^o 1S80. — Premio lire 3000.
— Quali condizioni politiche e sociali, quali autori e quali scrini abbiano contribuito
mi secolo XVI II a promuovere e sviluppare nella V-nezii gli sludi storici; raggruppando
le opere principali secondo il rispitiivo indirizzo, determinando il posto che occupano netti
scienza, e paragonando queste opere ai lavori congeneri, eh, nello nesso secolo uscirono
luce nelle altre parli d'Italia.
Tempo utile 31 marzo 188C. — Premio lire 3000.
— Storia documentala del conte Francesco ili Carmagnola, dall'epoca in cui presi
mililarc sotto le bandiere ili Filippo Maria Visconti, sino a quella della sia morte, discu-
tendo i racconti e oli appressamenti dei cronisti edili ed inediti, degli storici e pubblicist
italiani • stranieri, e indagando, possibilmente, i giudizii, che sui falli dèi conte portarono
i condottieri ad esso contemporanei.
Tempo utile 31 marzo ISSO. — Premio lire 3000.
— Storia del metodo sperimentate in Italia.
Tempo utile a tutto febbraio 1885. — Premio lire 5000.
— Vita di S. Antonio da Padova.
Tempo utile 31 luglio 1880. — Premio lire 5000.
Premio .li lire 3000 all'italiano — che avesse fallo progredin nel biennio 1884-85 '
scienze mediche e chirurgiche, sia colla invenzione ili qualche islrumento o di qualche ri-
trovato, che servisse a lenire le umane sofferenze, sia pubblicando qualche opera di som-
mo pregio.
Tempo utile 31 dicembre 18S5.
AcrniU'inia Itcalc delie scienze dell'Istituto «li Itolosna.
— Una medaglia d'oro del valore di Lire Unii me 1000 sarà conferita all' , nitore di
quella Miami n che fondandosi sopra, dati sicuri o ili Chimica o di Fisica o di Meccanica
applicala, indicherà ninni' ed efficaci sistemi pratici o nuovi apparecchi per prevenir'
p -r estingui re gl'incendi.
Tempo utile 30 maggio 1880.
Circolo giuridico «31 l'alenato.
— Del giurì nella materia civile, commerciale e correzionale. Esposizione storica e cri-
tica ili questa islituzione.
Tempo utile 31 ottobre 1886 — Premio lire 1000.
COMITATO SEGRETO
I Soci Cannizzaeo, Br.ASEKNA, Briosi sono designati a far parte dulia
Commissione di concorso all'ufficio di Segretario ti imi oralo nella Società dei
Viticoltori italiani.
II Socio Cossa è delegato a rappresentare l'Accademia nella comme-
morazione del Socio Gastaldi, preparata dal Club alpino italiano in Pianezza.
P. B.
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA 11. ACCADEMIA DEI LINCE]
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Sedata del 21 dicembre 1884.
T. Mamiani Presidente onorario
MEMORIE E NOTE
DI SOCI O PRESENTATE DA SOCI
Archeologia. — Sur un pian inédit de Home au commencement
da XV siede. Nota del sig-. E. Muntz, presentata dal Socio Minghetti.
Il Socio Mixghetti presenta a nome del sig. Eugenio Miiiitz biblio-
tecario alla Scuola nazionale e speciale di belle arti a Parigi, la fotografia
ili una pianta di Roma appartenente alla fine del XIV o al principio del XV
secolo. La pianta trovasi nell'Uffizio del duca di Berry che ora la parti'
della preziosa collezione del duca d'Àumale a Chantilly.
« Ricorda come dopo la pubblicazione fatta nel 187!» dal de Ros ì
delle piante icnografiche e prospettiche di Roma anteriori al secolo XVI,
1' invito del chiarissimo autore a ricercarne altre, fosse accolto con favore
dagli studiosi.
« Lo stesso Muntz presentò nel 1880 alla Società degli antiquari di
Francia un'illustrazione della veduta di Roma dipinta a San Geminiano
nella chiesa di s. Agostino da Benozzo Gozzoli (e ne olire ora una copia
all'Accademia). Il sig. Enrico Stevenson riprodusse ed illustrò appresso,
nel Bollettino archeologico comunale di Roma L881, una pianta dipinta
da Taddeo di Bartolo circa l'anno llll, nella cappella interna del palazzo
comunale di Siena.
Rendiconti — Vol. I. '
— 28 —
« (nfine tutti ricordano la Memoria letta nella seduta del 15 aprile 1883,
dal Socio Gregorovius sopra una pianta di Roma delineata in un codice
dipinto da Leonardo da Besozzo miniatore milanese nel principio del XV
secolo. A questo medesimo tempo, o alquanto anteriore dee appartenere la
pianta che presenta ora il sig. Muntz, e che parai degna di tutta la con-
siderazione dell'Accademia.
« A prima giunta havvi una grandissima analogia fra questa pianta e
quella di Taddeo di Bartolo così nelle forme come negli edilìzi rappre-
sentati. Nondimeno un'accurata osservazione fa notare differenze rimarchevoli
fra le due ».
Il Socio Minghetti legge intorno a ciò, la seguente breve notizia del
sig. Muntz, il quale promette appresso una più particolareggiata illustrazione.
« Le pian que j'ai l'honneur de communiquer à l'Académie Rovaio
« des Lincei se trouve dans le célèbre Lime d'heures du due de Berry,
« le chef d'oeuvre de l'art de la miniature au XVe siècle , et le joyau de
•< la Bibliothèque de Mgr. le due d'Aumale, a Chantilly.
«Le pian, ainsi que la presque totalité des illustralions du memo
« manuscrit, est l'oeuvre d'un artiste italien, enoore tout imbu des traditions
•< du moyen àge. L'exécutiou en appartient, au plus tard, a l'année 1416,
« date de la mort du due de Berry.
« A première vue , on est frappé de l'analogie entre le pian exécuté
<- pour le due de Berry et le pian de Taddeo di Bartolo publié par Mr Steven-
« son dans le Ballettino della Commissione archeologica comunale di Roma
« (année 1881). Mais en l'examinant de plus près, on ne tarde pas à décou-
« vrir une fonie de variantes. On y voit, a la gauche du fort Saint Ange,
« deus ponts successifs , lorsque le pian de M'' Stevenson n'en contient
« qu'un; la pyramide de Cestius est indiquée avec plus de netteté, etc, etc.
« Par contre notre pian laisse de coté un certain norabre de monuments
« représentés sur le pian rivai, notamment dans la région du Latrau ; d'autres
« monuments, le Panthéon et le Colisée y sont complètement défìgurés.
« Il résulte de ce rapprochement que le pian de Taddeo di Bartolo et
« celili du miuiaturiste du due de Berry procèdent d'un originai commini,
« exécuté, selon toute vraisemblance, dans la seconde moitié duXIV" siècle.
« Je me propose d'étudier, dans un mémoire plus développé, toutes
« les particularités du pian que je viens d'avoir l'honneur de sigualer a
« l'Académie.
« En attendant, je m'estimerai heureux d'avoir pu, cornine l'ont fait
« avant moi MM. Gregorovius et Stevenson, apporter une contri bution nou-
*< velie a l'ouvrage capital, chef d'oeuvre d'érudition, que mon illustre maitre
> M. le commandeur de Rossi, a consacrò aux plaus de Rome antt'rieurs
« au XVT siècle ».
— 20 —
Storia- — Atti e documenti delle antiche assemblee rappresen-
tative della Monarchia di Savoja editi per cura di B'ederico Ema-
nuele Bollati. Voi. XIV e XV dei Historiae patriae Monumenta:
Augmtae Taurbwrum MDCCCLXXIX e MDCCCLXXIV.
Nota del Socio Domenico Caiutti.
«La raccolta degli Atti degli Stati generali nei paesi posti sotto
la sovranità dei Reali di Savoia fino allo scorcio del secolo passato,
forma i volumi XIV e XV della grande collezione dei Mcnumenta Historiae
polriae, edita dalla r. Deputazione sovra gli studi di Storia patria per le
antiche provincie e la Lombardia. Nell'adunanza accademica del 18 marzo 1879
ebbi l'onore di presentare il primo tomo, ora presento con vero compiaci-
mento il secondo ed ultimo.
« Pino dal 183G, cioè tre anni dopo la creazione della Deputazione
fatta nel 1833 dal re Carlo Alberto, una giunta, composta di quei valenti
uomini che furono Giuseppe Manno, Federico Sclopis e Luigi Cibrario,
ne propose la stampa, dicendo che i tre Stati della monarchia erano ricor-
dati da molti scrittori, e che alcuni frammenti dei loro atti trovavansi
di già pubblicati in varie opere, sì che (notavano) « sarebbe follia il ere-
« dere che il silenzio che si osserverebbe a loro riguardo, potesse interpre-
- tarsi per una dichiarazione contraria alla loro esistenza. » Il governo non
credette allora di doverne consentire la pubblicazione, ma avendo il conte
Sclopis composto il suo Saggio storico degli Stati generali letto alla r. Acca-
demia delle scienze di Torino, dopo non breve spazio di tempo Cesare Balbo
domandò che la pubblicazione non fosse più avanti indugiata; nuovamente
nel 1858 altri la sollecitarono; finalmente* nel 18G4, deliberata la stampa.
fu affidata la lunga e laboriosa impresa al deputato Emanuele Bollati, che,
in una relazione fatta alla r. Deputazione l'anno seguente, dichiarò fra le altre
cose: * Gli Stati generali delle antiche provincie non hanno riscontro per
« la storia italiana che nei Parlamenti generali di Sicilia e negli Stamenti
« della Sardegna; e sta in fatto che il diritto pubblico interno del Régno
« attuale d'Italia, come è quello stesso che già fa proprio del Regno subal-
« pino, ha origine dai pronunziati degli Stati generali ». Il dotto e dili-
gente editore non perdonò a ricerche e riscontri, e volle far bene più che
far presto, laonde la raccolta avrà lode di compiuta e perfetta, por quanto
si può la perfezione in somiglianti fatiche conseguire.
« Gli atti e i documenti contenuti nel tomo primo (Comitiorum lì terminano
coli' anno 1500, e riguardano le Congregazioni generali e le Congregazioni pro-
vinciali. Nelle prime sedevano i rappresentanti del Genevese, del Vaud,
della Bressa e del Bugey, della Savoia, di Val d'Aosta, del Piemonte e
della Contea di Nizza; ma non sempre tutti questi paesi erano insieme
— 30 —
convocati por ciascuna adunanza. Le Congregazioni provinciali, chiamate pol-
lo più i Tre Stati, compaiono nel paese di Vaud nel 1264, in Val d'Aosta
nel 1240; in Piemonte nel 128(3; nel Monferrato nel 1225; nel Marchesato
di Saluzzo nel 1244; nella Savoia nel 1173; nella Contea di Nizza nel 1146, noi
qual tempo Nizza era unita alla Provenza. Le Congregazioni provinciali cessa-
rono in diversi tempi. Nel Vaud, dopo che nel 1536 i Vodesi passarono sotto il
dominio di Berna; nel Piemonte l'ultima adunanza è tenuta nel 1562, aven-
dole il duca Emanuele Filiberto lasciate cadere in dissuetudine. Dei tre
Stati del Monferrato non si ha pili notizia dopo il 1500; l'ultima Congre-
gazione di Nizza avviene nel 1691, e l'ultima di Saluzzo nel 1690. Giova
avvertire che gli Stati di Monferrato non hanno attinenza coi principi di
Savoia, essendo il Ducato venuto in lor dizione parte nel secolo XVII, e
parte nel XVIII; breve ne hi il Marchesato di Saluzzo, unito alla Corona
nel 1601. Stanno pertanto nella raccolta più per ragione geografica, che
politica.
« Il secondo volume (Comitiorum pars altera) contiene gli Atti dal-
l'anno 1561 all'anno 1766, e si apre con una dissertazione dell'editore, nella
quale ragiona 1° delle assemblee della monarchia di Savoia in generale;
2'1 della loro composizione; 3° della forma e dei modi della loro convoca-
zione; 4" delle loro attribuzioni; 5" della graduale lor declinazione e con-
seguente cessazione. Chiudono il volume quattro appendici : la prima ci dà
le Considerazioni storielle intorno alle assemblee rappresentative del Pie-
monte e del'la Sav aia, di Federico Sclopis, rifacimento e ampliazione sostan-
ziosa del Sag;;io storico impresso nel 1853, e ultimo lavoro dell'uomo onorando,
che lo corredò di alcuni documenti di rilievo, come, ad esempio, la lettera
del conte Giorgio Costa della Trinità, che informa il duca Emanuele Fi-
liberto intorno alla penultima Congregazione piemontese del mese di giugno
1560. Nella qual lettera, dopo di aver resa testimonianza del buon animo
dei deputati, il Conte così scrive al Principe : « Or quella piacendogli, fac-
cia buona considerazione al tutto e procuri di tener i suoi popoli e vassalli
per il cuore, che vedrà elio no riuscirà sempre con ogni suo onorato desiderio
e con satisfazione di Dio e degli uomini ». La seconda appendice contiene
alcuni estratti della Dissertazione inedita di Giambattista Tillier sopra la
storia e la geografia del Ducato di Aosta, pertinenti ai tre Stati nella valle
augustaiia. — La terza rapporta la serie cronologica delle adunanze delle
assemblee ricordate nelle storie e nei documenti e delle cui deliberazioni
manca il testo; la quarta consta di Appunti per una bibliografìa delle antiche
assemblee rappresentative dei principali Stati d'Europa.
« Il barone Bollati di S'. Pierre impiegò venti anni di fatiche nel-
l'opera sua; perciò dopo di essa assai poco si potrà aggiungere agli Atti
delle nostre assemblee della Savoia e del Piemonte. L'autore, nell'esaminare
la loro costituzione e i loro poteri, che sino al decimo sesto secolo furono
parte integrante della Monarchia, e nel Ducato d'Aosta durarono sino al L76G,
invita gli studiosi delle altre parti d'Italia a ricercar le vicende delle isti-
tuzioni stesse fiorite nelle loro contrade. « Perocché (dice il Bollati) se gene-
ralmente gli storici nostri ne tacciono, e so al confronto sono scarsi gli
atti o i documenti ufficiali che ne rimangono, non è per altro ignorato
che, oltre le Congregazioni degli Stati di là e di qua dell'Alpi, v'ebbero
Parlamenti nel Friuli, nelle Rornagne, nell'antico Regno di Napoli, nella
Sicilia e nella Sardegna; dei quali, se si eccettuano i Parlamenti insulari,
onde scrissero il Mongitore, il De Gregorio, il Serlio, l'Angius e qualche
altro di minor conto, poco assai si conosce, ed anzi appena ne resta vestigio
in notizie sparse e fugaci ». Quanto a me vo' credere che negli Archivi
pubblici o privati si possano invenirne i documenti, come sonosi ritrovati
nel Piemonte, e panni che gli uomini da ciò dovrebbero rintracciarli e
ordinarli senza quella fretta
Che l'onestati ad ogni atto dimiaga.
Ancorché io non osi affermare che l'argomento abbia importanza e « signi-
ficazione isterica maggiori di quello sulla costituzione dei nostri municipi »,
come l'autore dichiara, mi è avviso tuttavia che la notizia degli Atti delle
assemblee parlamentari nell' età di mezzo rimanga necessaria a leggere
meglio la storia riposta e interiore di ciascuno Stato e dei popoli italiani ».
Bibliografìa. -- Il Segretario Ferri presenta le seguenti pubblicazioni :
a) A nome del Socio corrispondente Augusto Conti, due volumi intitolati :
// Buono nel Vero, o Monile e Diritto naturale (seconda edizione), che l'autore
invia all'Accademia a compimento della collezione delle sue opere.
«Nel primo volume di questa edizione in gran parte rifatta l'autore
espune i principi della Morale. Distinguendo la scienza dall'arte del bene
risale all'origine del concetto supposto dall'una e dall'altra, ne distingue le
specie, ne cerca la esemplarità nella natura, lo determina con l'osservazione dei
fatti umani, lo collega con la legge naturale o razionale che li domina, e ne
deduce la necessità e i caratteri propri del dovere. Viene poscia l'ordina-
mento teorico ossia la subordinazione dei doveri a un obbligo, primo per
importanza logica e pratica, fonte obbiettiva e criterio supremo della mora-
lità, il quale s'immedesima con un primo o supremo vero, e non è altro
che l'ordine della natura manifestalo alla volontà dalla ragione retta;
di guisa che obbedire alla ragione sia il medesimo che obbedire all'ordine
naturale e al suo principio. In tal modo la Morale si ricongiunge, sec lo
l'autore, alla Metafisica e alla religione, rimanendone nondimeno distinta
nel suo concetto proprio e nelle sue forinole. Nondimeno l'autore è d'opi-
nione che i sistemi metafisici diversi dal teismo partoriscano conseguenze
elie sono in contraddizione con la morale del dovere.
« L'esami' critico di tali sistemi considerati nella relazione anzidetta
— 32 -
occupano buona parte di questo primo volume, che, a conferma della dot-
trina dell'autore, si chiude riassumendo l'esame del sentimento etico, del
comun senso morale e delle tradizioni della scienza del bene.
« Venendo poi nel secondo volume a trattare più specialmente delle
applicazioni dei principii alle varie sfere della vita, l'autore si occupa dei
doveri verso l' individuo, la famiglia, lo stato e 1' umanità, studiando le
attinenze loro coli' ideale etico e con l'arte del bene. Il diritto in generale,
le sfere varie in cui si allarga o si restringe unitamente alle questioni
della guerra e del duello, e ad altri soggetti importanti come il lavoro e
le sorgenti della pubblica felicità, sono il vasto campo pratico in cui spazia
la mente del nostro collega, spargendo in tutte le sue parti luce di osser-
vazioni e descrizioni nuove con arte bella proporzionata al suo vivo senti-
mento del bene ».
b) A nome del sig. prof. Gustavo Uzielli professore di Mineralogia e
Geologia nella r. Università di Torino, il suo libro, Ricreile intorno a
Leonardo da Vinci (serie seconda).
« Il prof. Uzielli ha già dato alle stampe un primo volume di Ricerhe
nel quale si è occupato principalmente della biografia del Vinci, delle sue
relazioni colla sua famiglia e della origine e e udizione di questa.
« Nel presente volume egli pubblica studi e documenti intorno ai mano-
scritti del grande scienziato e artista.
« L' edizione di questo volume è di soli 260 esemplari numerati ; il
che unito all' importanza delle cose che contiene, cresce il pregio del dono
fatto all'Accademia, e il volume, per sé stesso merita veramente la sua at-
tenzione. Esso si apre colla riproduzione, con trascrizione separata, in doppia
tiratura fotografica negativa e positiva di un foglio autografo del Vinci tolto
dalla regia Accademia di Venezia in cui sono compresi, con le relative spie-
gazioni teoriche, parecchi disegni concernenti le leggi o, come il Vinci diceva,
regole- della caduta dei gravi. In questa riproduzione la scrittura del pre-
cursore di Galileo, che, come ognuno sa, va generalmente nei suoi manoscritti
da dritta a sinistra, è rimessa mediante la tiratura negativa nella posizione
ordinaria, e può dare un' idea dell'effetto che si otterrebbe qualora la pub-
blicazione delle opere inedite del Vinci si attuasse in questo modo.
« Dopo una prefazione, nella quale l'autore discorre brevemente della
grandezza del genio scientifico di Leonardo, e del posto che occupa nella
storia delle scienze, l'autore riproduce, ampliandolo, uno studio anterior-
mente pubblicato sulle scoperte botaniche di lui e dimostra che alcune
leggi della fillotassi furono chiaramente espresse da lui nel libro intitolato,
Degli alberi e verdure che è il sesto del trattato della Pittura. Il sig.
Uzielli giustifica il suo giudizio , confermato del resto da specialisti
contemporanei, rifacendo brevemente la storia delle relative osservazioni,
la cui priorità fu erroneamente attribuita al Brown e ad altri.
— 33 -
« Un secondo lavóro eompres 1 in questa raccolta concerne l'autjre del
famoso sonetto che comincia
Chi non può quel c'w vuol, quel che puoi oog
composizione giudicata tanto diversamente sotto il rispetto estetico dai nume-
rosissimi critici e storici che se ne sono occupati, ma da tutti attribuita a
Leonardo. L'Uzielli per accertarne la provenienza si è dato cura di ricercare
in tutte le biblioteche d' Italia i codici che la contengono, e, con indagini
critiche pazienti e minute, è pervenuto a dimostrare che ne fu autore Anto-
nio di Meglio araldo della signoria di Firenze e a fissarne la data a un
tempo anteriore alla nascita del Vinci.
« La terza parte è sul modo di pubblicare le opere di Leonardo.
L'autore confronta i saggi diversi che ne comparvero nei nostri giorni e
segnatamente quelli del Richler e del Ravaisson-Mollien, per concludere che,
a suo avviso, il metodo preferibile è quello di darli al pubblico integral-
mente riprodotti mediante la fototipia.
« Nella copiosa collezione di documenti che viene appresso noterò la
illustrazione della fotografia posta in principio del volume e del cui oggetto
ha dato un cenno, la ristampa della relazione del Mazzenta sulla disper-
sione dei manoscritti di Leonardo, un quadro dei suoi disegni conservati
nelle Gallerie e Biblioteche italiane, un elenco dei codici autografi vinciaui e
degli apografi più importanti.
•i Da queste brevi informazioni la Classe può avere, credo, un' idea della
importanza di una pubblicazione che dovrà esser certo di grande utilità a
chiunque si occupi del pensatore -artista, al quale l'Italia dovrebbe final-
mente la tarda giustizia di una stampa integrale delle sue opere ».
e) A nome del prof. Giacomo Barzef.lotti un volume intitolato: David
Lazzaretti ili Àrcidosso detto il Santo, i suoi seguaci e la sua leggen la.
« Intento dell'autore di questo libro è di studiare il fenomeno religioso
nel suo nascimento, nei motivi e nel processo del suo primo sviluppo, scru-
tando e descrivendo i fatti recenti avvenuti in un comune della Toscana,
dei quali l'infelice Lazzaretti fii il protagonista e la vittima. È uno
studio di osservazione e di indagine diretta, di cui l'autore ha ricevuto i
documenti e le informazioni sul luogo ove quei fatti accaddero, e che,
secondo il suo proposito, deve essere un contributo a quella parte della
psicologia storica e obbiettiva che ha per oggetto speciale la genesi e l'evo-
luzione delle religioni. Il lavoro del prof. Barzelletti si collega, per questo
rispetto, e generalmente per lo spirito e il metodo che Io informano, alla
direzione moderna dogli studii filosofici, che trasporta, dall'ordine astratto e
subbiettivo dell'analisi individuali' nel collettivo e obbiettivo, la trattazione
delle questioni psicologiche e metafisiche, senza por altro rompere il legame
necessario che unisco nella critica l'uno con l'altro.
- 34 —
« Oltre a questo indirizzo, conferiscono all'interesse storico-filosofico
di questa pubblicazione le informazioni che il prof. Barzellotti ci comunica
sopra gli scritti del Lazzaretti, le induzioni sue circa il carattere di questo
illuminato del nostro tempo, circa il contagio morale che si è propagato
nel volgo che lo circondava, e finalmente le connessioni non infondate, che,
per la somiglianza delle idee, come per le tradizioni di fatto, si ravvisano
fra le dottrine religiose del nuovo profeta e quelle di Gioacchino da Flora,
o 1' Evangelo eterno, annunzio del regno dello Spirito santo e di una nuova
era sociale, a cui è legato il nome del Millenarista nominato, come ognun
sa, nella Divina Commedia ».
lI) « Presenta finalmente un suo opuscolo intitolato: La sostanzialità del-
l'anima e le malattie della .urinaria, nel quale risponde a un lavoro del signor
Bonvecchiato medico del Manicomio di san Clemente in Venezia. Il giovane
alienista avendo in esso esaminato e discusso la dottrina psicologica con-
tenuta nel libro: La psychologie de l'associatìon, l'autore dell'opuscolo
presentato prende alla sua volta in esame le obbiezioni prodotte contro il
concetto della sostanzialità dell'anima ed espone gli argomenti che provano,
a suo avviso, l'esistenza di una forza psichica e la sua possibile concilia-
zione con le forze fisiche ».
Bibliografia. — Indici alfabetici per autori e per soggetti dei
codici italiani della collezione Ashbumham. Nota del Socio corr.
E. Naeducci.
« Unanimi furono il plauso degli eruditi ed il senso di legittima soddisfa-
zione in ogni italiano , allorché, a proposta del Ministro della pubblica
istruzióne fatta nella seduta del 12 giugno 1884 alla Camera dei Deputati,
questa approvò l'acquisto per 23,000 lire sterline (italiane 585,000) di
quella parte dei codici della collezione Ashburnham, che costituivano il fondo
Libri, e che ascendono ora al numero di 1836 , compresi i 10 danteschi
del fondo Appendice (').
« Il catalogo dei codici costituenti questo fondo, in numero di 1926
(i u.' 100,1470 e 1660 essendo duplicati), fu dato in luce in Londra per
opera dello stesso Libri (2), senza data (J), ma nel 1853 ("), e del quale in
(') Legge 21 luglio 1384, n. 2534 (serie 3") della Raccolta ufficiale delle leggi e
decreti del Regno.
(:) V. il prof. Isidoro Del Lungo (Notizie risguardanti In Cronica di Dino Compagni.
Estratto d&WArchivio storico italiano. Sei-. 4a, T. IL Firenze. Tip. di M. CellinieC, p. 11.
(') CATALOGUE | OF THE | MANUSCK1PTS | AT TUE | ASHBURNHAM PLACE | PARI TUE
FIRST 1 COMPRISING A COLLECTION FORMED BY | PROFESSOR LIBRI | LONDON | PB1NTED BY |
Charles FRANCIS HODGSON. In 4°, di 120 carte nuli numerate.
(') V. Isidoro del Lungo. 1. e.
— 35 —
Italia non si ebbe ad uso pubblico altro esemplari', se non quello posseduto
dalla Biblioteca Nazionale di Firenze. Quindi molto opportunamente su
lincilo ne fu pubblicato altro cune allegato agli Atti parlamentari ('), ri-
prodotto poi nel Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione (*).
« Male avviserebbe per altro chi ritenesse i numeri del catalogo ita-
liano corrispondenti a quelli del catalogo inglese. A cagion d'esempio, i primi
6 numeri del primo sono i numeri 7. 17, 20, 23, 26, 27 del secondo.
« Per quanto entrambi i cataloghi siano soverchiamente concisi , ed
alcun po' difettosi , vista la somma importanza dei codici, essi sono di -
dissima utilità agli studiosi; specialmente l'italiano che, oltre all'essere
alla portata di tutti, contiene i numeri coi (piali si può avere comunica-
zione dei manoscritti.
« Notai già e dimostrai nel 1807 , che della collezione Ashburnbam
fanno parte i codici della libreria Pucci (3). Infatti nella vendita fatta in
Londra nel giugno di quell'anno dai librai Sotheby , Wìlkinson e Hodge
della libreria appartenuta a Sir Thomas Gagc ("), al n. 201, si ha mano-
scritto un Catalogo dei manoscritti della libreria Pucci, notandosi nel Ca-
talogo di vendita, che tale raccolta fu acquistata « by Earl of Ashburnbam ».
Questo catalogo Pucci, che comprende una indicazione di 497 codici, fu acqui-
stato in quella vendita dal ch.mo principe D. Baldassarre Boncompagni , e
porta ora il n. 393 de' suoi manoscritti. Deesi anzi alla sua cortesia se già
ne hanno copia la r. Accademia della Crusca e la Biblioteca Mediceo-
Laurenziaua; e molti altri l'avranno in seguito, proponendosi 1' illustre pos-
sessore di darlo quanto prima alla stampa. Con ciò si avrà agevole riscontro
a couoscere quali dei 1836 codici testé acquistati siano i 497 Pucciani.
« I medesimi 1836 codici cosi nel catalogo inglese come nell'italiano
sono registrati senz' alcun ordine razionale, onde si richiedono tempo e fatica
non lievi, per accertare in esso l'esistenza o meno di ciascuna opera.
« Quindi mi è parso non inutile, per comodità degli studiosi, finche
non sia compilato dei detti 1836 codici un catalogo illustrativo , di darne
('; .1//;' parlamentari, Legislatura XV. Prima sessione 1882-8*3-84. Camera dzi Depu-
ti i, n. 225. Disegno di legge presentalo alla Camera dal Ministro della Pubblica Istruitone
ino) di concerto ci Ministro delle Finanze, interim del Tesoro [Magliani). Icq
trasporto dei codici italiani delia Biblioteca Aihburnham. Seduta del 12 giugno 1884,
pag. 11-85.
(!) Voi. X, n. IX, settembre 1884, pag. 4*78-488 (n,1 1-295) ; n. X. ottobre 1881,
pag. 555-56G (n1. 296-720;; n. XI. novembre 1884, pag. 626-642 (n1. ~i 1-1361). I n.1 1362
e seguenti saranno registrati nel prossimo numero di dicembre 1884.
(s) Prediche inedile del Bealo Giordano da Rivalto dell' Ordine de' Predicatori r
in Firenze dal 1302 al 1303. Bologna, Gaet. Romagnoli 186T, pag xliii-xliv. Fa parte della
Gollezioìie di opere inedile e rare dei primi tre secoli della stampa, ecc.
(') Catalogne of an extra i v/ rare S luscripts
from the Ùbrary of the late Sir Thomas Gage, Ilari. (London, 1867; in 8°.
Rendiconti — Vol. I.
— :JG —
un doppio indice alfabetico, per autori il primo, per soggetti il secondo: nel
che fare mi sono attenuto scrupolosamente al dettato ed ai numeri del
detto catalogo italiano, salvo il correggere alcuni errori manifesti, come Germi -
niano Montenari in voce di Geminiamo Montanari (n. 292), Pietro Ligoric
in vece di Pirro Ligorio (n. 335) , Alexandrinus de Villa Dei in vece di
Alexander de Villa Dei (n. 1067), Aldovrandi in vece di Aldrovandi (n. 1138).
Ho inoltre dovuto riconoscere che il codice 1085 di mano di Daniele Farsetti
è erroneamente detto del secolo XIII; e così il codice 1509, contenente una
cronaca fino al 1775, è detto dei secoli XI e XII, se non è errato il mil-
lesimo. Inoltre sono stato costretto, per la pratica del soggetto, a chiamare
Alchimia (n. 608) ciò che è detto Filosofia, ed a sostituire Pietro Lombardo
a Magister senteniiarum, per non collocare tra gli anonimi un notissimo e
celebratissimo scrittore.
« Ne tralascerò questa propizia occnsione per raccomandare nuovamente
e vivamente, nefl' interesse degli studi, la compilazione e pubblicazione dei
cataloghi dei manoscritti delle nostre biblioteche, da affidarsi per altro non
ai polli di Fedro, bensì a valenti ed amorosi eruditi; che non accada, come
non ha molto mi avvenne di trovare in una delle principali biblioteche del
regno, oltre mille codici non affatto catalogati. La storia civile , e più la
letteraria d' Italia, ascondesi tuttavia in gran parte ignorata nei manoscritti
delle Biblioteche nostre. È d' uopo adunque anche in questa parte gareggiare
cogli stranieri, ohe ogni di mettono in luce e con molta cura simili lavori,
imitando ciò che assai lodevolmente si fece in Italia nel secolo scorso dai
Bandini, dai Lami, dai Mittarelli, dai Farsetti, dai Pasini e da altri. Li
storia, o signori, voi ben lo sapete, non s'inventa, ma bisogna documen-
tarla, e, dove i documenti siano fallaci o partigiani, restituirla. E dolce
compenso a sì ardua fatica sono le gradevoli, utili ed onorate sorprese, che
ad ogni pie sospinto si apparecchiano al cercatore. In prova di che nella
prossima tornata, avrò l'onore di dimostrarvi, come una interessantissima e
dottissima opera, a tutti sconosciuta, d'un celebrato pensatore e scrittore ita-
liano, coetaneo e degno emulo di Dante e di Tommaso d'Aquino, giacevasi
qui inavvertita in una pubblica biblioteca, perchè da tempo immemorabile
malignamente abraso il suo nome in calce al lavoro ; e mostrerò anche come,
circa un secolo dopo, uno straniero scrittore ne facesse manifesto plagio,
usurpando fama universale, confermata da gran numero di edizioni, di
un'opera da tutti ancora creduta di sua fattura ».
Epigrafìa. — Iscrizione arcaica scoperta a Gortyna di Candia
o Creta. Comunicazione del Socio D. Comparetti.
« Ho il piacere di comunicare all'Accademia la notizia di una delle piii
considerevoli scoperte epigrafiche del nostro tempo, dovuta ad un mio allievo
— 37 —
il dott. Federico Halbherr. Per mio consiglio e con ajuto del nostro governo
egli ha già passato due anni in Grecia intento a ricerche di epigrafia greca,
e non poco materiale epigrafico inedito egli ha potuto raccogliere in varie
escurzioni fatte nelle isole, singolarmente a Keos e ad Amorgos e ultima-
mente a Creta, ove mi parve dovesse recarsi con isperanza di bu< i
Infatti in un soggiorno di tre mesi le sue indagini, limitate a una sola
parte dell'isola, ebbero per risultato la scoperta di circa 170 epigrafi ine-
dite di varie epoche, parecchie antichissime e fra queste la più estesa ed
importante quella a cui sopra accennavo, trovata sul luogo dell'antica città
di Grorfcyna. Dal fondo di un canale da cui era stata tolta l'acqua per farvi
alcune riparazioni vide l'Halbherr emergere un muro antico su di cui scor-
i:evansi dei caratteri arcaici; col consenso del proprietario prese a scavare
e trovò che la scrittura arrivava fino alla profondità di un metro e mezzo
ed era divisa in colonne. Arrivò a poter copiare accuratamente quattro di
queste colonne, dopo le quali ben si vedeva che la scrittura continuava, ma
sfortunatamente si entrava con quelle nel terreno di un altro proprietario
il quale non volle in alcuna maniera permettere che si continuasse lo -
talché l'Halbherr dovette venir via lasciando la sua scoperta incompleta.
Mentre stava per abbandonar l'isola, per caso s'incontrò col dott. Fabricius
che appunto recavasi da quelle parti con missione archeologica dell'Istituto
germanico di Atene e parlò con lui della cosa. Arrivato sul posto il dott. Fa-
bricius ebbe a lottare con difficoltà inaudite ma, più fortunato dell'Hal-
bherr, riuscì a vincerle e potè scoprire e copiare tutto il resto dell'epi-
grafe continuando la scoperta dall'Halbherr incominciata. I due scopritori
si scambiarono le parti da ciascuno trovate e per accordi presi fra me e il
prof. Kòhber direttore dell'Istituto germanico di Atene l'iscrizione verrà
messa a luce contemporaneamente da quell'istituto nel prossimo fascicolo
delle sue MMheUungen e da me nella prossima puntata del mio Museo ita-
liano di antichità classica, riserbando a più tardi la illustrazione della me-
desima.
« L'iscrizione copre il muro per la lunghezza di dodici o più metri
ed è divisa in dodici colonne di scrittura benissimo conservata, Il numero
delle righe ascende a circa seicento. Le forme dei caratteri sono delle più
antiche; la direzione delle righe è bustropeda: la successione delle colonne
va da destra a sinistra. Tutto nell'epigrafe accenna ad un' antichità non mi-
nore del sesto secolo prima dell'era volgare.
« Il contenuto è un corpo di leggi della città di Gortyna di altissima
importanza per la storia delle istituzioni greche, ed unico monumento
suo genere per la sua antichità, la sua completezza, la sua estensione. Non
ho ancora ricevuto il disegno completo e non posso quindi entrare in più
minuti particolari; quella parte che ne ho veduta, che sono le ultime
quattro colonne, si riferisce alla trasmissioue della proprietà, singolarmente
al diritto ereditario.
— 38 —
« Le ultime quattro colonne sono le sole che offrano lacune nelle parti
superiori, poiché il muro in quella parte fu rotto e disperso quando si fece _
il canale di cui sopra ho detto. Però, anche di questa parte si hanno dei
residui considerevoli. Uno fu trovato già dal sig. Fhenon e si conserva oggi
nel museo del Zonore,l' altro fu veduto a Creta dal sig. Haussoullier e pub-
blicato da lui nel Bullettaio della scuola francese d'Atene. Ho già potuto
trovare il posto a cui corrispondono questi frammenti. Così l'epigrafe viene
ad essere quasi completa, la parte mancante riducendosi a poca cosa. Com' è
facile aspettarselo, molte sono le novità importanti che rivela l'epigrafe
anche per la storia della lingua greca e dei suoi dialetti, e questi rendono
in taluui casi ardua l'interpetrazione ; ma a vincere tali difficoltà giova assai
la considerevole estensione del testo che è tale da permettere di ben pene-
trare nella natura del dialetto in cui è concepito e trovare le leggi sue
fonetiche e morfologiche, l'etimologia dei vocaboli suoi propri o per noi
nuovi, le varietà sue proprie nell'uso e significato dei già noti.
« Spero che tutti i cultori degli studi classici, filologici, storici si
allieteranno di tale insigne scoperta e si uniranno meco nel tributare i me-
ritati elogi al valente e laborioso giovane a cui la dobbiamo ».
Scavi di antichità. — Il Socio Fiorei-li presenta i fascicoli dello
Notizie sulle scoperte di antichità, delle quali fu informato il Ministero
della pubblica istruzione durante le ferie accademiche. Contengono
informazioni e rapporti sui fatti clic seguono :
Fascicolo di giugno.
« Garlasco. Tombe romane rimesse in luce presso la Madonna delle
Boziole. — Caravaggio. Armi ed oggetti di tipo barbarico, trovati nel pre-
dio Canlacucco. — Breonio- Veronese. Scoperte di alta antichità avvenute
nel Vaio Compestrin, e nella stazione Covalo della Roba. — Este. Epigrafi
latine scoperte in Morlungo. — Feltre, Documenti relativi alla iscrizione
ritrovata in Venezia presso il sig. Seguso (Notizie 1883 p. 331). — Brr-
snello. Tombe rinvenute in contrada denominata Santa Caterina. — Fossom-
brone. Iscrizione dedicatoria a Diadumeniauo, scoperta in un predio Albani
presso la via Flaminia. — Allerona. Oggetti rinvenuti nello esplorare un
pozzo antico. — Bolsena. Epigrafe latina aggiunta alla collezione comunale,
e frammenti rinvenuti in contrada Mercatello. — San Lorenzo Nuovo. Epi-
grafe latina scoperta in contrada Tarano. — Latéra. Cippo dedicatorio a
Caracalla, ed altra epigrafe ritrovata presso i resti di una villa antica. —
Valentano. Epigrafe latina esistente in un orto del paese, ed avanzi anti-
chi riconosciuti nel colle detto Bisenzìo. — Piansano. Avanzi di antiche
fabbriche , riconosciuti in una collina a sud del paese, ed oggetti quivi
ritrovati. — Viterbo. Nuovo ricerche nel tenimento detto Macchia del Conte,
riconosciuta sede dell'antica Musarna. — Tolentino. Bulla di servo fuggi-
tivo trovata a poca distanza dal paese. — Roma. Scavi e scoperte nelle
Regioni urinine V. VI, XII, XIII, XIV, e nella via Labicana. -- Alban,
laziale. Esplorazione dell'antica piscina del Castro Alitano, indi' orto dei
pp. Gerolimini. — Moiano. Sepolcri riconosciuti nel Vado degli Anfratti,
attribuiti alla necropoli dell'antica Satinila. — Airola. Tomba rimessa in
luce presso la via di s. Domenico, ed altra scoperta in piazza s. Giorgio. —
Caserta. Sepolcri antichi scoperti in piazza d'armi. — Brindisi. Pavimento
di musaico, rinvenuto nella parte della città ove si costruisce il nuovo quar-
tiere; ed epigrafi scoperte presso il fonte di Tancredi. — San Pancrazio
Salentino. Sepolcro con iscrizione latina trovato nel latifondo del cav. Di'
Martino. — Cursi. Tesoretto monetale dei tempi di mezzo, scoperto presso
la villa 'le Donno. — San Mauro Forte. Ruderi di antico edificio termale,
riconosciuti alle falde orientali del Monte Mella.
Fascicolo di luglio.
« Ventimiglia. Nuovi avanzi romani scoperti presso il teatro di Al-
òium Intemelium. — Ortonovo. Epigrafe votiva rinvenuta presso la bor-
gata Nicola. — Pegognaga. Antichi oggetti ritrovati presso la chiesa di San
Lorenzo. — Mantova. Ripostiglio di monete romane, rinvenuto in un fondo
presso gli Angeli in vicinanza della città. — Verona. Antichità scoperte
presso il ponte nuovo, e nelle vicinanze di porta Borsari in Verona ; inoltre
negli scavi pel canale industriale tra l'Adige ed il Chievo nel suburbio. —
Cotogna- Veneta. Avanzi preromani, romani e medioevali rimessi in luce nel
rifabbricare la chiesa e la canonica di Baldaria. — Lavagne Nuovi rinve-
nimenti fatti sul colle di s. Briccio. — Firenze. Testa antica in cristallo
di rocca, rappresentante Alessandro Magno, acquistata pel Museo archeologico
di Firenze. — Terni. Frammenti epigrafici inediti, provenienti dal territorio
di Interamna Nahars, e custoditi nella collezione municipale di Terni. —
Viterbo. Epigrafe latina, scoperta presso la città, ed appartenente al ponte
romano della via Cassia. — Roma. Scoperte nelle regioni urbane V, IX",
XIII e XIV, e nelle via Labicana. — Nerni. Tombe della necropoli pagana
ed altre del sepolcreto cristiano, scoperte sulla sponda orientale del Lago
di Nemi, ed iscrizioni quivi trovate. — Civita-Lavinia. Scavi nel fonilo
i in Lorenzo, nella vigna Minclli, e nel sito denominato Villa di Caligola. —
Anzio. Resti dell'antico teatro esistenti nella parte della città corrosa dal
mare, e rinvenimenti fatti in occasione dei lavori per la stazione della
strada ferrata. Pozzo funebre ritrovato presso il bosco di torre C'aliare, nel
territorio anziatino. — Sezze. Ruderi di antico edificio sepolcrale in con-
trada Colli. — Corropoli. Sepolcro preromano scoperto in contrada Pignottn.
ed antichi oggetti raccolti in contrada san Leopardo. — Supino. Frammento
— 40 —
epigrafico di titolo pubblico scoperto fra i ruderi di uu grande edi-
ficio rimesso in luce nel fondo Tiberio. — Moiano. Antiche tombe rimesse
in luce nel prato di Limatola. — Ruvo di Puglia. Vasi dipinti trovati in
tombe in contrada Arena. — Geracc. Frammento di antico bassorilievo fit-
tile, rappresentante il ratto di Proserpina, raccolto presso il colle Mannello,
che appartenne all'area dell'antica Locri. — Gioiosa-Jonica. Oggetti ritro-
vati nell'antico edificio sotterraneo, denominato il Naviglio a poca distanza
dall'abitato. — Lenti ni. Sepolcri della necropoli di Lentini rinvenuti nel
fondo Pisani, e nuove indagini intorno alla topografia dell'antica città, greca. —
Avola. Tombe ed antichi avanzi scavati lungo la strada ferrata Siracusa-Li-
cata nel territorio del comune. — Caltanissetla. Oggetti antichi rinvenuti
sulla collina di Gibìl-Gabib. — Termini-Imerese. Avanzi di antico musaico
rimesso in luce nella casa David, vicino alla marina; ed oggetti quivi ri-
trovati. — ■ Monreale. Stazione neolitica scoperta nella MoarJa , montagna
dei dintorni di Palermo nel comune di Monreale. — ■ Isili. Bolli figlili del-
l'agro di Isili, e dell'antica Biora. — Seni. Bollo fittile raccolto nel ter-
ritorio del comune.
Fascicolo di agosto. .
« Torino. Costruzioni antiche scoperte presso la chiesa della Conso-
lata. — Alba. Rinvenimento di un musaico in via Cerrato. — Como. Epi-
grafi rinvenute nella chiesa di s. Protaso, e quivi usate come materiale di
costruzione. — Erba. Monete romane ed oggetti vari, ritrovati nella villa
Barbacmi a Parravicino presso Erba. — Bolliere. Tesoretto di monete me-
dioevali rinvenuto nella vecchia rocca. — Lavagno. Notizie intorno a scavi
eseguiti nel 18G6 nel luogo detto « Palio », alle falde del colle di s. Bric-
cio. — Quinto. Frammenti architettonici e marmi lavorati, riconosciuti tra
i materiali di costruzione della chiesa di Marzana nel comune di Quinto. —
Ente. Frammenti epigrafici provenienti dal castello di Este, ed altri oggetti
scoperti nel territorio del comune. — Baone. Frammento epigrafico rinve-
nuto in contrada Casette. — Livorno. Tombe antichissime con suppellettile
funebre del tipo di Yillanova esplorate a Quercianella presso Livorno. —
Fiesole. Anfora con iscrizione dipinta, rinvenuta in piazza Mino. — Fos-
sombrone. Statuetta di stile arcaico, scoperta presso Isola di Fano nel co-
mune di Fossombrone. — Cesi. Iscrizione latina rinvenuta in contrada Poggio
Azzuano nel territorio dell'antica Carsulae. — S. Maria di Capua Vetere.
Vasi dipinti trovati in tombe campane nel fondo Tirone. — Caserta. Anti-
chità scoperte in contrada Le Gallozze, riconosciuta sede dell'antica Calatia,
presso Maddaloui nel comune di Caserta. — Pompei. Scavi e scoperte nel-
l'isola 8, regione VIII. — Brindisi. Epigrafi latine trovate presso la città. —
Reggio di Calabria. Nuove scoperte di antichità avvenute in Reggio e
suo territorio. ■ — Avola. Statuette fittili e frammenti di vasi antichi
— 41 —
raccolti nella prosecuzione dei lavori della strada ferrata Siracusa-Licata
alla progressiva 29,500. — Assurti. Vasi fittili d' impasto e di lavoro rozzis-
simi trovati a due chilometri dal nuraghe Genna Corte, depositati in parte
nel museo di Cagliari. .
Fascicolo di settembre.
« Sermide. Oggetti di età romana rinvenuti nei poderi Alipranda e
Loghino. — Ostiglia. Scoperte avvenute nella demolizione delle case sul-
l'argine sinistro del Po, e nei lavori per i restauri dell'argine padano. —
Bologna. Sepolcri etruschi e romani della necropoli felsinea, trovati nei
nuovi scavi del fondo Arnoaldi-Veli a s. Polo. — S. Quìrico d'Orcia. Se-
polcreto etrusco scoperto in contrada Cava del Vivo. — Roma. Scavi e
scoperte nelle regioni urbane X e XIV. — Carbonara. Catalogo del teso-
retto di monete romane rinvenuto nel territorio del comune. — Casteivc-
trano. Nuove indagini archeologiche eseguite presso il maggior tempio
dell'acropoli di Selinunte.
Fascicolo di ottobre.
« VenUmiglia. Avanzi delle mura romane di Albium Intemelium ri-
conosciuti nella proprietà del comm. S. Biancheri. — Torino. Frammento
d'iscrizione latina trovata tra i materiali di costruzione nella torre di mez-
zodì nel palazzo Madama. — Caprino Veronese. Antichità romane prove-
nienti da tombe scoperte in contrada Boi, nel comune di Caprino. — Asolo.
Pezzi del sarcofago portante l'epigrafe del Corpus Inscriptionum LatinarumY,
n. 2099, rinvenuti in una fogna dentro la città. — Forlì. Oggetti di età
romana ritrovati nell' espurgo di un pozzo antico nella cava della Fornace
dei fratelli Malta, ed altri oggetti raccolti in un altro pozzo in via Curte,
dentro la città; nella caserma Torre e presso il palazzo della banca nazio-
nale nel borgo Vittorio Emanuele. — Livorno. Tombe romane scoperte a
Quercianella presso la villa Boretti, proprietà Lami. — Arezzo. Antichità
rinvenute in contrada Foni/accio nella Pieve di Quarto presso la città. —
Viterbo. Tomba etnisca scoperta in contrada il Crocifisso, a poca distanza
dall'abitato. — ■ Canale Monterano. Tomba etnisca rinvenuta in contrada
Pozzo-Tufo ed oggetti trovati nel fondo Rabbai nel territorio del comune. —
Roma. Scoperte nelle regioni urbane IV, V, IX, XIII, XIV, e nella via
Nomentana. — ■ Frascati. Avanzi di antiche costruzioni scoperte lungo la
via Latina, dentro l'attuale abitato di Frascati e nel territorio del comune.—
Ripatransone. Antiche tombe scoperte in contrada Capo di termine e vasi
fittili rinvenuti in Fonte Bagno. — Cuma. Tombe della necropoli cumana,
riconosciute presso il lago di Licola nel fondo Correale. — Pozzuoli. Sco-
perte epigrafiche avvenute nella città e nel suburbio. - Napoli. Tombe di
età romana scoperte in via della Maddalena sezione Vicaria. — Ercolano.
- 42 —
Mattoni con bolli, trovati nell'antico teatro. — Oriana al mare. Avanzi di
antiche costruzioni e monete imperiali rinvenute presso la stazione della
strada ferrata. — Canosa di Puglia. Vasi dipinti scoperti nel territorio ca-
nosino. — Terranova Pausania. Anello d'oro trovato nel territorio della
antica Olbia.
Fascicolo di novembre.
« Arezzo. Catalogo dei frammenti di forme e vasi aretini, appartenenti
alla fabbrica di M. Perennio, rinvenuti presso la chiesa di s. Maria in Gradi;
ed antichità scoperte nella sistemazione del canale di Chiana, fra la chiusa
tWMonaci ed il Catione di Broglio nel contado aretino. — Chiusi. Tomba
« a giro » scoperta nell'agro chiusino, ed acquistata pel museo di Firenze. —
Castiglione del lago. Avanzi di suppellettile funebre di altra tomba « a giro »,
acquistata pel museo fiorentino. — Orvieto. Tombe etnische rimesse in luce
mediante nuove esplorazioni in contrada Cannicclla. — Roma. Scavi e sco-
perte nelle regioni urbane V, IX e XIV e nella via Salaria. — Marino.
Nuove esplorazioni nella villa di Q. Voconio Pollione. — Albano. Avanzi
di villa romana scoperti a poca distanza dalla stazione della strada fer-
rata. — Sezze. Tesoretto di monete d'argento dei tempi dell'impero, rinve-
nuto nel territorio del comune. — Cuma. Nuove indagini nel sepolcreto
cumano presso il lago di Licola. — Pompei. Scavi nell'isola 2, reg. V, e
nelle isole 2 e 7 della reg. Vili. — Brindisi. Nuovi rinvenimenti epi-
grafici nella città e nel suburbio. — Forza d'Agro. Iscrizioni greche esi-
stenti nel monistero dei ss. Pietro e Paolo presso Forza d'Agro ».
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
S. Levi. Del Nesso egizio-semitico. Presentazione del Segretario della
Classe.
F. Porena. Le controversie, sul metodo in geografia. Presentazione del
Socio Ferri.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Ferri, relatore, a nome anche del Socio Bonghi, legge una
relazione sulla Memoria del sig. Alessandro Chiappelu intitolata: Del
suicidio nei Dialoghi platonici, proponendone l' inserzione negli Atti ac-
cademici.
Le conclusioni della Commissione, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario della Classe presenta a nome desìi autori le seguenti
ii pere :
C. Cantò. Diplomatici della Repubblica cisalpina e del Retino d'Italia.
W. Helbig. Perugia e dintorni. — Scavi di Vulci. — Tombe clruscbe
presso Canale- Manierano.
T. Massarani. Charles Blanc et son oeuvre.
H. Taine. Les origines de la France contemporaine.
M. Mììller. Richard Lepsìus.
F. BiiCHLER. Oskische Ilclmaufschtifl.
G. Paris. La vie de Saint Ale.ris, poème du XI' siede. — Sull'opera
di Arturo Graf: Roma nella memoria e nelle immagi nazioni del Medio Evo.
D. M. Danvila y Collado. La germanio de Valencia.
Il Presidente Mamiani presenta alcune pubblicazioni del senatore L. To-
relli, relative alla Malaria d'Italia, e del prof. Q. Leoni.
Il Socio Monaci presenta l'opera del sig. M. G. Obédémare: Uarlicle
dans la langue roumaine.
Il Socio Guidi presenta le pubblicazioni del prof. P. Perreau : Intorno
al comento inedito ebreorabbinico del Rabbi Immanuel ben Selomo sopra
Giobbe. rjVN by "12
Il Socio Betocchi presenta alcune pubblicazioni tecniche dell' iug.
Giambastiani.
CORRISPONDENZA
Il segretario Carutti legge una lettera di ringraziamento del signor
Vittorio Ellena, nominato Socio corrispondente dell'Accademia, e la se-
guente di Oreste Tommasini, nominato Socio ordinario:
Oeestes Tommasini FRANCISCO BRIOSCHI Lynceobum principi
S. )l. il.
Tibi, quod me nuncias, Vir prestantissime, in Lynceornm coetum soilalem orilina-
rium esse cooptatimi, gratias ago quammaximas. Pro virili parte Aeademiae profectui
aJesse, prout hortaris, cupio; idque, nisi vires deficiant, nitar perficere. Ex recentiori col-
legarum benivolentia arctiori me vinculo Lynceis coniunctum sentire non valeo.Totnsj.im
illis et sum et fui addictissimus, ex quo Eestitutor Aeademiae nostrae praeclams, ouiua
nunquam ex animis nostris excidet memoria, cuiusque vestigia Tu perbelle sequeris, Quin-
tinus Sella, me, tunc auxiliarem, unanimi consensu, consiliorum participem rebusque i.ca
demiae administrandis consocium excipere dignatus est. Nunc Te fantore Academia utetar ;
— 44 —
meque a Te, Vir prestantissime, Cullegisque raeis non mediocri beneficio ati'ectum arbiira-
bor, si gratus animus metis Lynceis, nec mine novus ncque aevo videbitur obsoleturus. Vale.
Eomae, IV kal. sept. A. C. MDCCCLXXXIV.
Comunica poscia la corrispondenza relativa al cambio degli Atti.
Kingraziano per le pubblicazioni ricevute :
La Società storica lombarda, di Milano; la r. Accademia di scienze e
lettere, di Copenaghen; la r. Società di Londra; la Società geologica di
Edimburgo; la Società orientale tedesca di Halle; la Biblioteca V. E. di
Roma ; la r. Biblioteca di Parma; la Biblioteca provinciale di Aquila ; l'Os-
servatorio astronomico di Praga; la r. Sopraintendenza degli archivi toscani,
di Firenze; il Museo della Nuova Zelanda, di Wellington; il Comando di
Stato maggiore ed il Collegio degl' ingegneri ed architetti di Roma ; la
Commissione per la carta geologica del Belgio, Bruxelles; il Comitato
geologico di Pietroburgo.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
Il Ministero dei lavori pubblici ; la r. Accademia di scienze lettere ed
arti, di Lucca; la Società dei naturalisti di Bamberg; l'Istituto Smithso-
niano di Washington ; l'Università di Kiel; l'Università di Jena; il Museo
di storia naturale di Marsiglia ; il r. Liceo ginnasiale Colletta, di Avellino.
D. C.
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA II. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Seduta del 4 gennaio 188 5.
F. Brioscui Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Fisiologia. — Sulla respirazione di lusso e la respirazione
periodica. Memoria del Socio A. Mosso (Sunto).
« In questa Memoria l'autore dimostra cou una serie di tracciati presi
sull'uomo durante la calma profonda, che i movimenti del respiro presen-
tano periodi di maggiore e minore profondità, i quali si ripetono ad inter-
valli più, o meno lunghi. Questi periodi si osservano anche negli animali
e sono molto meglio distinti nel sonno.
« L'autore dimostra che l'uomo fisiologicamente respira una quantità
di aria maggiore del bisogno. A questo fatto di una respirazione meccanica
eccedente, egli dà il nome di respirazione di lusso. Quando si sale sopra
una montagna non troppo elevata, o quando cambia la pressione atmosfe-
rica, non si modifica l'ampiezza e la frequenza dei movimenti respiratorii.
L'autore cercò di stabilire il limite della pressione barometrica dove cessa
la respirazione di lusso.
« La respirazione di lusso non rende necessario un immediato rapporto
fra la quantità dell'aria inspirata e i bisogni chimici dell'organismo.
« L'autore fece delle ricerche gasometriche sul colle del St. Theodule,
per stabilire come si modifichi la quantità dell'aria che noi respiriamo oltre
i 3000 metri sul livello del mare.
« La respirazione di lusso si rende assai manifesta nello studio dei
mutamenti, che subisce la quantità dell'aria che respiriamo nel sonno, e
Rendiconti Vol. I
— 46 —
per le influenzo dell'attività dei centri nervosi, quando non si ha ragione
di ammettere un notevole aumento nei processi chimici dell'organismo.
« Le osservazioni fatte durante il sonno in persone normali e partico-
larmente nei bambini e nei vecchi, condussero l'autore ad ammettere che
la respirazione periodica sia un fatto fisiologico normale. L'autore distingue
due forme di respirazione periodica, la remittente e V intermittente. In
quest'ultima esistono delle pause più o meno lunghe, in cui il respiro cessa
completamente.
« Queste pause non scompajono e non si modificano anche se si fa
respirare dell'ossigeno. Esse non corrispondono alle ondulazioni che possono
osservarsi contemporaneamente nei movimenti dei vasi sanguigni nel cer-
vello, nel piede o nell'antibraccio : non dipendono da fatti psichici : e non
lasciano alcuna traccia nella coscienza della persona che dorme.
« L'analisi della respirazione periodica venne compiuta sugli animali e
particolarmente nel cane e nei piccioni. Avvelenando questi animali col-
l'idrato di cloralio, essi presentano non raramente dei periodi molto carat-
teristici nei movimenti del respiro.
« In questa serie di esperienze l'autore dimostra l'indipendenza dei
varii muscoli che servono ai movimenti respiratorii. L'idea di un centro
unico, che serva al respiro, deve abbandonarsi.
« Vi sono dei centri nervosi speciali che servono ai movimenti del re-
spiro dei muscoli della faccia, del torace, del diaframma e dell'addome. Quando
si studiano col metodo grafico questi strumenti musculari del respiro, si
vede che sono indipendenti, non solo per ciò che si riferisce all'intensità ed
alla forza delle loro contrazioni, ma anche dentro certi limiti per ciò clic
si riferisce al tempo. Dai tracciati risulta come si può fare scomparire ora
l'uno ora l'altro di questi vari meccanismi del respiro.
« L'autore dimostra come la respirazione di Cheyne e Stokes, la quale
fino ad ora si considerò come un fatto morboso, sia nient'altro che una forma
della respirazione periodica che esiste normalmente nell'uomo e negli ani-
mali durante il sonno, e spiega la rassomiglianza fra i fenomeni del sonno
e quelli che osservansi nella respirazione periodica.
« In un ultimo capitolo fa una rivista storica e critica delle varie dot-
trine, che vennero emesse per spiegare la respirazione di Cheyne e Stokes,
e la natura dei movimenti del respiro ».
Matematica. — Sugli angoli degli spazi lineari. Nota del
dott. P. Cassani, presentata dal Socio Battaglini, che ne legge il
sunto seguente :
« L'autore dà, con considerazioni geometriche, la risoluzione del pro-
blema della determinazione degli angoli di due spazi lineari, riguardando
questi angoli come i minimi angoli compresi tra le rette condotte, nell'uno
e nell'altro spazio, per l'unirò punto elio si suppone ad essi comune. Kgli
si fonda sul concetto dell'ortogonalità degli spazi lineari, o sia della rela-
zione armonica che i loro elementi all'infinito hanno relativamente alla sfera
immaginaria all'infinito, e fa dipendere la risoluzione del problema proposto
dalla determinazione delle rette che attraversano quattro spazi omonimi
contenuti in uno spazio di maggior numero di dimensioni ».
Chimica. — Su alcuni fluosalì di titanio corrispondenti al
sesqniossido. Nota del dott. A. Piccini, presentata dal Socio Cannizzako.
« In una nota preliminare sopra una nuova serie di composti del titanio (' )
ho fatto incidentalmente parola di alcuni fluosali di titanio corrispondenti
al sesqniossido, da me ottenuti, senza però darne le analisi e indicarne il
metodo di preparazione.
« Pochissimo si conosce finora sui composti fluorurati del titanio della
forma TiX:ì. Secondo Hautefeuille, riscaldando sino al punto di fusione del
cloruro potassico il composto TÌFU.2KP1 in corrente di gas idrogeno misto
a poco acido cloridrico, si otterrebbe il trifluoruro TiFl3 di colore rosso por-
pora, solubile nell'acqua (2). Secondo Weber invece (3) riducendo al rosso
con solo idrogeno il fluotitanato potassico normale e trattando poi la massa
con acqua si avrebbe una sostanza violetta, insolubile nell'acqua, che dà
le reazioni del sesqniossido di titanio e non si lascia separare dal fluoruro
alcalino con cui è mescolata. La tenacità colla quale il trifluoruro di titani"
ritiene il fluosuro alcalino si spiega colla tendenza che ha di combinarsi for-
mando il fluosale corrispondente da me ottenuto.
« Ho preparato il tricloruro di titanio col metodo di Friedel e Griiérin
riscaldando cioè a 180° in tubi chiusi il tetracloruro con argento ridotto ( :
il contenuto dei tubi dava coll'acqua un liquido violetto, che dopo filtra-
zione mi serviva alla preparazione dei miei fluosali. Infatti trattandolo con
fluoridrato potassico ho ottenuto un precipitato violetto scuro, che ho lavato
con acqua fredda. Dopo l' essiccamento nel vuoto è di un coloro più chiaro,
coli' acqua però il suo colore si fa più intenso; è anidro e contiene fluoro,
potassio e titanio. Nell'acqua è appena solubile, si scioglie invece benissimo
negli aridi diluiti dando per lo più dei liquidi verdi. (Questo comparire del
color verde, che è stato constatalo in altre circostanze da altri sperimenta-
tori, vuole esser messo in relazione col colore abituale dei composti Ti \ .
(') E. Accademia dei Lincei Transunti, 1883.
(') Compt. rend. LIX-189.
(') Jahresbericht 1863, pag. 211.
(*) Compt. rend. LXXXI-S90.
— 4S -
e merita studi" pendio trova analogia in qualche altro elemento). Lo solu-
zioni acido trattate con ammoniaca o con suda danno un precipitato azzurro
che in contatto dell'aria si trasforma ben presto in acido titanico, scolorano
il permanganato potassico, si comportano, in generale, come riducenti. Per
l'analisi quantitativa ho sciolto il composto a freddo in molta acqua legger-
mente acidulata con acido cloridrico e quindi ho trattato con un leggero
eccesso di carbonato sodico, ho riscaldato un poco e ho fatto deporre il pre-
cipitato di acido titanico: ho filtrato, ho fatto riscaldare il liquido, aggiun-
gendovi quindi del cloruro di calcio : ho purificato poi nei soliti modi il
fluoruro calcico, ottenuto misto a carbonato, e l1 ho pesato :
Gr. 0,6854 dettero gr. 0,2551 di Ti02 e gr. 0,6152 di CaFl,
Calcolato Trovato
Ti = 48 21,73 22,3
Fl3 = 95 42,98 43,8
K4 = 78 35,29 —
TiFl3.2KFl 221 100,00
« La soluzione di tricloruro di titanio trattata con fluoruro ammonico
invece che con fluoridrato potassico dà un precipitato molto simile all' altro,
ma un poco più solubile nell'acqua, che, dopo essere stato lavato ed essic-
cato nel vuoto, è anidro e contiene fluoro, ammonio e titanio. Si comporta
con i reattivi in modo analogo al corrispondente sale potassico. Per deter-
minarvi il titanio lo sciolsi in acido cloridrico diluitissimo e aggiunsi quindi
un piccolo eccesso di carbonato sodico ; filtrai, feci bollire leggermente per
scacciare l' ammoniaca, trattai con cloruro calcico e pesai il fluoruro ottenuto.
Decomposi con soda un'altra porzione di sostanza raccogliendo in una solu-
zione d'acido cloridrico l'ammoniaca che si sviluppava, ho trasformato poi
il cloruro ammonico in cloroplatinato, ho decomposto quest' ultimo e ho pesato
il platino.
I Gr. 0,8027 di sostanza dettero gr. 0,3649 di Ti02 e gr. 0,8781 di CaFL
II Gr. 0,8008 di sostanza dettero gr. 0,8677 di Pt.
Calcolato Trovato
I li
Ti— 48 26,81 27,28 —
Flr,r= 95 53,07 53,27
2NHi= 36 20,12 — 20,07 (')
Ti Fl;). 2 N Hs FI 179 100,00
") Pt = 194,3.
«Se invece ili aggiungere fluoruro ammonico alla soluzione 'li triclo-
ruro di titanio si versa questa, alquanto diluita, nel fluoruro ammonii i i
ottieni? un precipitato di colore violetto più vivace. Nell'acqua si scioglie
un poco, forse più degli altri due, ma è affatto insolubile nel fluoruro ili
ammonio, e presenta in generale le reazioni degli altri fluosali corrispondenti
al sesquiossido. Se non che mentre questi sono abbastanza stabili e si pos-
sono seccare in presenza dell'aria senza che perdano il loro colore, quello
in presenza dell'aria, specialmente se bagnato con soluzione di fluoruro d'am-
monio, si altera notabilmente e dà luogo ad una reazione complessa, dalla
quale si forma il composto TiO>F1..3N H, FI, di cui parlerò largamente
in una prossima comunicazione. Occorre dunque per la determinazione quan-
titativa dei componenti seccare nel vuoto il composto, rapidamente lavai
acqua e poi compresso tra carta. Esso contiene fluoro, ammonio e titanio
che furono valutati coi processi già descritti, solo che l'ammoniaca, che si
N
svolgeva colla soda, veniva raccolta nell'acido cloridrico — .
I Gr. 1,2105 di sost. dettero gr. 0,4520 di TiO. e gr. 1,3064 di CaPl,
II » 0,2796 » svilupparono tanta ammoniaca da saturare 38,5cc. di
Trovato
I II
22,40
52.57
24,78
TìF1.ì.3NH;F12 216 100,00
« Questi due fluosali ammollici possono ottenersi anche riducendo il flno-
titanato ammonico normale col polo negativo della, pila; se vi è in presenza
molto fluoruro ammonico si forma il composto TiFl:,3N H; FI , se ve n'è
poco si forma l'altro. Infatti gr. 0,590(3 di sostanza ottenuta in presenza
di poco fluoruro ammonico dettero per semplice calcinazione gr. 0,2679
di TiO,.
Calcolato per Ti Fl3 2 N H ., FI Trovato
Ti% 26,81 27,20
«Si può rilevare dalle mie esperienze che il (Inoro imprime a questi
composti di riduzione una maggiore stabilità, analogamente a quello che i prof.
Mauro e Panebianco hanno potuto dimostrare, in modo molto più chiaro per il
molibdeno nei fluosali corrispondenti agli ossidi inferiori ('). È da deplorarsi
che i composti da me descritti non si prestino per la loro poca solubilità ad
essere ottenuti in cristalli e quindi non sia possibile, almeno per ora, una
H R- Accademia ilei Lincei. Transunti 1881.
acido
cloridr
. N
lcoIo-
Calcolato
Ti
48
oo 99
FI,
114
52,78
3NH4
54
25,00
— 50 —
comparazione completa con altri fluosali, corrispondenti ad altri sesquiossidi,
;ii quali somigliano per la composizione e per il modo con cui si produf
cono. Anche per il ferro esistono i fluosali FeFl3 .2KFl,FeFl32NHiFl e
Fé Fl;). 3 N H; FI; per il cromo sono stati preparati dal sig. Guido Fabris, allievo
dell'Istituto chimico' di Koma, i fluosali CrFl3. 2 K FI e CrFl3.3 NHjFl ».
Chimica. — Sull'azione dell'acido nitrico sul pirrilmetilchetone.
Nota dei doti G. Ciamician e P. Silber, presentata dal Socio Cannizzaro.
« La maggior parte dei corpi che appartengono alla serie del pirrolo
non resistono all' azione dell' acido nitrico, ed è perciò che finora non si cono-
scono che pochi nitro-composti di questo gruppo. Alcuni anni fa (') 1' uno
di noi assieme al dott. Danesi ebbe occasione di descrivere due nitro-com-
posti derivanti dalla pirocolla, la dinitropirocolla e l'acido mononitro y.-car-
bopirrolico, che erano fin ora i soli nitroderivati bene conosciuti di questa
serie. La pirocolla, ossia l'anidride dell'acido «-carbopirrolico è però una
sostanza molto stabile, forse la più stabile di tutta la serie, e perciò non
era cosa facile il trovare qualche altro corpo che al pari di questa noli ve-
nisse distrutto dall' acido nitrico.
« Noi abbiamo pensato di tentare la reazione col pirrilmetilchetone o
pseudoacetilpirrolo, perchè questa sostanza abbenchè non presenti i vantaggi
della pirocolla pure è un composto di cui si poteva sperare un analogo com-
portamento.
« L' esperienza ha confermato le nostre previsioni, e nella presente Nota
diamo una breve descrizione di uno dei composti che si formano in questa
reazione, riservandoci di ritornare più estesamente su questo argomento
quando avremo completamente terminato questo studio.
« L' acido nitrico a temperatura elevata ed ordinaria distrugge il pseudo-
acetilpirrolo, ossidandolo completamente. Noi abbiamo introdotto piccole por-
zioni di questa sostanza (4-5 gr.) in una serie di palloncini che contenevano
dell'acido nitrico fumante, e che erano raffreddati esternamente, mediante
un miscuglio di sale e neve a — 18°. L'acido nitrico si colora da princi-
pio intensamente in rosso bruno, ma questa colorazione sparisce agitando
il liquido, che alla fine dell' operazione viene versato nelF acqua raffreddata
a 0". La soluzione ha un colore giallo, e deposita dopo qualche tempo dei
piccoli aghetti- raggruppati che sono il
Mononitropirrilmetilchetone
«C4H2(N02)NH.COCH3 ».
(') Sludi sai composti della serie del pirrolo. I. Memoria. Atti della E. Accademia
dei Lincei voi. XII. 1881.
— 51 —
« Questa sostanza si ottiene in quantità maggiore agitando il liquido
con etere. L'estratto etereo viene a sua volta agitato con una soluzione di
carbonato sodico e cede a quest' ultima, colorandola intensamente in giallo,
un miscuglio di sostanze il di cui studio ci occupa presentemente. La solu-
zione eterea liberata in questo modo dalle altre materie estranee, lascia
indietro con lo svaporamento un residuo cristallino che è il mononitropseudo-
acetilpirrolo quasi puro. Il liquido acquoso che venne esaurito con etere.
dà concentrandolo a b. m. notevoli quantità, di acido ossalico.
« Per purificare perfettamente il nuovo composto lo si fa cristallizzare
dall'alcool, ottenendo in tal modo piccoli prismi colorati leggermente in giallo,
che fondono a 196° — 197 \ Il mononitropirrilmetilchetone si scioglie poco nel-
l'acqua ma molto facilmente nella potassa; la soluzione alcalina è gialla e
depone concentrandola, dei piccoli aghetti sottili, che sono solubili nell'acqua.
« Trattando una soluzione acquosa del nuovo composto fatta a caldo,
con nitrato argentico non avviene alcuna reazione sensibile, però aggiun-
gendo alcune goccie di ammoniaca si ottiene per raffreddamento un preci-
pitato di piccoli aghetti gialli, che hanno una composizione che corrisponde
alla forinola :
« C4 H, (NO-i) NAg. COCH3».
« Noi tenteremo la riduzione di questo nitro composto e degli altri
che probabilmente si formano nella reazione, abbencbò alcune esperienze
preliminari ci abbiano sufficientemente provato che questa operazione che
ordinariamente suole essere molto facile e di esito sicuro, nel nostro caso
presenti molte difficoltà ».
Chimica. — Sull'azione del cloruro di carbonile ani composto
potassico del pirrolo. Nota I. dei dott. G. Ciamician e P. Magnaghi,
presentata dal Socio Cannizzaro.
« È noto che per l'azione dell'anidride acetica sul pirrolo si formano
due composti isomeri, l'uno dei quali è il vero acetilpirrolo, mentre l'atro
è un composto chetonico che fu chiamato pirrilmetilchetone 0 pseudo-ace-
tilpirrolo. Trattando il composto potassico del pirrolo con cloruro di acetile
si ottiene principalmente il vero acetilpirrolo accompagnato però da piccole
quantità dell'altro isomero ('). Noi abbiamo quindi pensato di studiare
l'azione del cloruro di carbonile sul composto potassico del pirrolo india
NCì Hi »
speranza di ottenere oltre al vero carbonilpirrolo « CO anche
\
NC; H
(') Vedi Ciamician e Dennstedt, Studi sui compatti della serie del pirrolo. Parto VI.
L acetilpirrolo ed il pseudoacetilpirrolo. Atti della r. Accademia dei Lincei, voi. XV, 1883.
un pseudoearbonilpirrolo, che non sarebbe altro che un dipirrilchetone
d H3 NH »
« CO • Questo composto che corrisponde al benzofenone, non
\
C4 H:( NH
è possibile ottenerlo per altra via, perchè, come è noto ('), distillando il
sale calcico dell'acido carbopirrolico non si ottiene che del pirrolo. Le no-
stre supposizioni sono state confermate dall'esperienza e noi pubblichiamo
nella presente Nota la descrizione di questi due nuovi composti.
« Il cloruro di carbonile agisce violentemente sul composto potassico
del pirrolo, per cui è necessario di diluirlo con etere anidro. L'operazione
venne da noi eseguita nel seguente modo: 10 gr. di fosgene sciolti in 50
gr. di benzolo (*), vennero aggiunti a poco a poco a 20 gr. di composto potas-
sico (calcolato 21, 21 gr.), che si trovava sospeso in 250 e. e. di etere anidro
in un apparecchio a ricadere. Ordinariamente a freddo non avviene che una
reazione molto debole. Riscaldando però a b. m. incomincia una viva ebol-
lizione del liquido, che bisogna moderare raffreddando esternamente il pal-
lone. Si fa bollire per un'ora a fine di rendere completa la doppia decom-
posizione. Alla fine dell'operazione il liquido è colorato in giallo ed in fondo
al pallone si deposita una polvere bruna che contiene tutto il cloruro
potassico formatosi nella reazione. Si filtra e si lava il precipitato con etere
anidro ; distillando il filtrato a b. m. resta indietro un olio denso quasi nero,
che non si solidifica che molto difficilmente. Si tratta questo con acqua e
si distilla con vapor acqueo. In principio distilla un olio che contiene an-
cora della benzina, e quando le goccie oleose accennano a solidificarsi, si
cambia il recipiente collettore. Continuando la distillazione passa un olio
che si solidifica nel refrigerante; l'operazione viene prolungata tino a che
non distilla più che acqua pura. Nel pallone resta indietro un liquido giallo
bruno che contiene sospesa molta resina.
« La sostanza cristallina volatile col vapor acqueo è
il vero carbonilpirrolo o ditetrolurea
NCi H-, »
/
« CO
XNC4 Hi .
« Si estrae con etere la nuova sostanza dall'acqua in cui era sospesa
(') Vedi Clamidati e Silber, Studi ecc. Parte VII. / derivati dell'acido carbopirrolico.
Voi. XVTII, 1884.
(') Noi abbiamo adoperato una soluzione di fosgene nel benzolo al 20 7„ messa in
commercio da C A. F. Kahlbaura di Berlino.
e si ottiene una massa leggermente colorata cristallizzata splendidamente
in aghi. Per purificare il nuovo composto lo si fa cristallizzare dall'etere
petrolico bollente, nel quale si scioglie facilmente a caldo ma poco a freddo.
Le soluzioni vennero decolorate con carbone animale. Per raffreddamento si
ottengono grossi cristalli bianchissimi che fondono a 62-63°. Da 90 gr. di
composto potassico si ottennero 15 gr. di questa sostanza.
« L'analisi diede i seguenti risultati:
I — 0,2689 gr. di materia dettero 0,6658 di CO, e 0,1326 gì', di OH2.
11—0,2739 gr. di materia dettero 0,0747 di COa e O.I2M7 gr. di OH, .
« In 100 parti:
trovato calcolato per C9H8N,0
1 li
C 07,53 67,18 07,50
H 5,47 5,26 5,00
« La formazione del vero carbonilpirrolo può avvenire secondo la
equazione :
2 C Hi NK + CO Cl2 = 2 K CI + CO (C< H4 N)j
« Il carbonilpirrolo è un poco volatile anche a temperatura ordinaria
e bolle senza decomposizione verso i 238°. Esso si scioglie facilmente nel-
l'etere e nell'alcool, e più difficilmente nell'etere petrolico; è quasi inso-
lubile nell'acqua. Trattando la sua soluzione alcoolica con nitrato argentico
si forma un lieve precipitato biancastro che aumenta per raggiunta di am-
moniaca, ma che si scioglie in un eccesso di quest'ultima. Questo composto
è molto instabile e dopo poco tempo annerisce completamente formando uno
specchio metallico. Un simile comportamento ha pure il vero acetilpirrolo.
« L'acido cloridrico non agisce a freddo sul carbonilpirrolo; a caldo
però il liquido diventa rosso-bruno e per raffreddamento si depone una ma-
teria resinosa, simile al rosso di pirrolo, assieme ad una parte della sostanza
rimasta inalterata. Il carbonilpirrolo si comporta verso la potassa Indiente
in modo analogo all'acetilpirrolo. 5 gr. del composto vennero fatti bollire
in un apparecchio a ricadere con una soluzione acquosa diluita di potassa.
La sostanza fonde formando un olio più pesante dell'acqua, che durante la
ebollizione diventa più leggero di questa. Si estrae con etere. L'estratto etereo
seccato col cloruro di calcio bolle fra 130" e 132° ed ha tutte le proprietà carat-
teristiche del pirrolo. La scomposizione avviene dunque secondo l'equazione:
N C, H4
CO + 2 K OH = Ks CO;t -f 2 C4 Hr, N .
\
N C4 H4
« Facendo svaporare lentamente una soluzione diluita del carbonilpir-
rolo nell'etere petrolico, si ottengono facilmente dei cristalli grossi e bene
sviluppati. Fra le proprietà del nuovo composto è da notarsi la sua tendenza
Rendiconti — Voi,. I.
a formare dei grossi cristalli che quasi sempre sono internamente cavi, rac-
chiudendo così spesso notevoli quantità di acqua madre.
« L'ingeguere sig. Giuseppe La Valle che ebbe la gentilezza di fare lo
studio cristallografico del carbonilpirrolo volle comunicarci i risultati delle
sue misure che noi pubblicheremo più tardi. In questa occasione abbiamo pre-
/ NH2 V
/ / \
parato anche la monotetrolurea o pirrolcarbomide I CO I (')
\ X /
X N . Ci H4 '
per poter comparare la sua forma cristallina a quella del carbonilpirrolo.
Il signor La Valle che studiò cristallograficamente anche questa sostanza,
trovò che questi due corpi sono molto simili, mentre la monotetrolurea non
ha invece nessuna relazione cristallografica col suo isomero la carbopirrola-
rnide (C4 H:( NH . CO. NH.) (2).
« Prima di pubblicare le misure cristallografiche di queste due so-
stanze vogliamo aggiungere alcune parole sulla preparazione della monote-
trolurea, a quello che già è stato pubblicato su questo argomento dagli
autori, che per la prima volta hanno preparato questo composto. Noi abbiamo
trovato che per ottenere la tetroluretaua da cui, per azione dell'ammoniaca,
si forma la tetrolurea, conviene diluire l'etere clorocarbonico più che col
doppio volume d'etere anidro. Si impiegano più vantaggiosamente 100 ce.
d'etere per 25 gr. di composto potassico. In questo modo la reazione fra
l'etere clorocarbonico ed il composto potassico del pirrolo è meno violenta.
« Distillando il prodotto della reazione noi abbiamo tentato di vedere
se nelle ultime frazioni fossero contenute delle altre sostanze oltre alla
tetroluretaua, perchè ora conoscendo il modo di agire del cloruro d'ace-
tile e del cloruro di carbonile sul composto potassico del pirrolo, sarebbe stato
d'aspettarsi anche la formazione di una pseudotetroluretana, che non sarebbe
altro che l'etere etilico d'un acido carbopirrolico. La frazione che passa
sopra i 190" però è molto piccola e non distilla senza decomporsi. Noi non
abbiamo potuto perciò decidere la questione non volendo impiegare quantità
troppo rilevanti di materiale.
« Per ultimo vogliamo ancora aggiungere che noi abbiamo trovato il
punto di fusione della monotetralurea a 165°-166°, invece di 167° come
indicano gli autori già citati.
« In una prossima Nota pubblicheremo la seconda parte di queste
ricerche ».
(') Vedi Ciatnician e Dennstedt, Studi sui composti della serie del pirrolo. Parte III.
Atti della r. Acc. dei Lincei. Voi. VII, 1SS2.
(!) Vedi Weidel e Ciamician, Monatshefte far Chemie. I, 289, 1880 e Gazz. Chini
itul. XI, 28.
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
I. S. e M. N. Vanècek. Sur la generation des surfaces et des courbcs
gauches par le faisceaux de surfaces. Presentata a nome del Socio Cre-
mona dal Segretario Blaserna.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
11 Socio Todako, relatore, a nome anche del Socio Mokiggia, legge una
relazione sulla Memoria del prof. G. Bellonci : Intorno all'apparato all'at-
avo ed olfattivo ottico dei cervello dei Teleostei, concludendo per l'inserzione
di essa negli Atti accademici.
Le conclusioni della Commissione, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
li. Owen. Descript ion of an Impregnateti Uterus and of the Uterine
Ova of Echidna hystrix.
von Helmholtz. Principiai der Statik monocyklischer Systeme.
Il Socio Betocchi presenta la pubblicazione dell'iug. D. Bocci: Sulla
jiortata del fu me Tevere, facendo particolare menzione della sua importanza.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna comunica la seguente corrispondenza relativa
al cambio degli Atti.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni :
L'Accademia magiara delle scienze di Budapest ; l'Accademia di scienze
naturali di Francoforte s. M. ; la r. Società sassone delle scienze di Lipsia ;
l' Istituto Teyler di Harlem ; 1' Università di Utrecht ; 1' Università di
Heidelberg.
Lo stesso Segretario aggiunge che il sig. F. Laur scrive, insistendo
sulla necessità di accordare una grande attenzione ai movimenti barometrici
— 56 —
nella questione delle eruzioni e dei terremoti, ed invia copia di due note
su tale argomento da lui presentate all'Accademia di Parigi, che si trovano
accennate nei Comptcs-rendus.
CONCORSI A PREMI
Il Segretario Blaserna legge l'elenco dei lavori presentati in tempo
utile per concorrere al premio di S. M. il Ke per V Astronomia, pel 1884.
1. Anonimo. Variometro nautico (manoscritto col motto: a^edegi^ri*
oi pr-st v).
2. Becherucci Francesco. // sistema integrale dell'universo (stampato).
3. Brachetti Napoleone. Contestazione della pretesa mancanza del
giorno solare (ms.).
4. Girato Giuseppe. L'Astronomia svelata dai suoi fenomeni (st. e ms.).
5. Venturi Adolfo. I. Metodo di Hansen per calcolare le perturbazioni
ilei piccoli pianeti, interamente rifuso ed originalmente esposto (st.). —
II. Le perturbazioni assolute di l'eronia 72 prodotte dall'1 attrazione di
Giove (ms.).
Comunica poscia che al premio Carpi pel 1884, avente per tema: Sulla
natura della pellagra, venne presentato in tempo utile un solo lavoro da
un Anonimo, col titolo: Mi baso sull'esperimento.
P. B.
ol
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 18 gennaio 1885.
CI. Fioremj Vice-Presidento
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Bibliografia storica. — Breve notizia del Socio Domenico
Carutti sui primi 3 volumi della Biblioteca storica Italiana, pub-
blicati dalla R. Deputazione di Storia patria di Torino cioè:
Voi. I. L'opera cinquantenaria della lì. Deputazione di Storia Patria
di Torino. Notizie di fatto storielle, biografiche e bibliografiche sulla lì. De-
putazione e sui Deputati nel primo mezzo secolo dalla fondazione, rac-
colte per incarico della medesima dal suo Segretario Antonio Manno.
Turino, fratelli Bocca, 1884. Un voi. pag. XVII-524.
Voi. II. Catalogo dei manoscritti della Trivulziana , edito per cura
di Giulio Ponilo Vice-presidente della lì. Deputazione di storia patria.
Torino, Fratelli Bocca, 1884. Un voi. pag. XV-532.
Voi. III. Bibliografia Storica itegli Stati della Monarchia di Savoia,
compilata da Antonio Manno e Vincenzo Pkomis. Torino, Fratelli Bocca, 18S4.
Volume primo, pag. XXVII-463.
« È noto die la lì, Deputazione sopra gli studi di Storia patri? pel-
le antiche provincie e la Lombardia ha l'inora divise le sue pubblicazioni
Rendiconti — Vol. I.
— 58 —
in due distinte raccolte, l'ima in folio col titolo Hisloriae patria monumenta,
l'altra in 8" intitolata Miscellanea di Storia Italiana. Della prima sono
usciti dal 1836 al 1884 diciasette volumi, e il diciottesimo è in corso
di stampa; della seconda ventitré volumi. Comincia ora la terza col nome
di Biblioteca storica italiana, di cui ho l'onore di presentare i tre primi
volumi, editi nel 1884, come fu edito pure nello stesso anno il secondo
volume dei Comitiorum, appartenente ai Monumenta, e il vigesimo terzo
della Miscellanea. Codesta operosità, propria alla E. Deputazione di Torino,
non è mai venuta meno per volgere di tempi e di casi.
« Compiuto nel 1883 il cinquantesimo anno di sua vita, la Deputa-
zione stimò conveniente di rendere conto delle sue fatiche, e ne commise
l' incarico al barone Antonio Manno, uno dei segretari, che dal padre ereditò
non il solo nome glorioso. Il volume, cui egli pose mano con amore e
diligenza, dovea essere offerto al terzo Congresso storico, che speravasi di
celebrare in Torino nel 1883, ma che, volendolo rendere lieto degli splen-
dori della Mostra Generale Italiana, fu convocato nel 1884. Se non clic le
condizioni igieniche che contristarono nell'estate passata molte città d'Italia,
consigliarono di rimandarlo al mese di settembre del presente anno 1885,
e intanto è venuto fuori il volume. Contiene oltre agli ordinamenti che
governano la Società, il sunto delle più importanti deliberazioni dei Depu-
tati, cavate dai verbali delle adunanze generali ; e gli conferiscono pregio
gli elenchi bibliografici dei cento ventotto deputati (che tanti ne annovera
l'albo dei Soci effettivi dalla sua fondazione in poi) , e i cenni biografici ,
succosi e fatti con garbo, di quelli che più non sono in vita. Chiudesi il
volume con un breve indice generale alfabetico e sistematico delle pubbli-
cazioni della Deputazione, il quale naturalmente comprende soltanto i nomi
e le cose più notevoli ; essendo ciascun tomo dei Monumenta corredato di
indice proprio discretamente ampio. Un indice più vasto sarebbe impresa da
mettere un po' di spavento.
« Nel Congresso storico di Milano del 1880 erasi manifestato il voto di un
indice sistematico di tutte le fonti della storia italiana, e furono additati
gli Scriptores Rerum Italicarum come l'opera fondamentale, donde doveasi
cominciare il lavoro. Il prof, conte Carlo Cipolla e il barone Manno porgono
ora un saggio di tale indice, come fu da essi inteso, e che venne compilato in
lingua italiana, sotto la loro direzione, da sei alunni della Scuola di magistero
di Storia moderna nella K. Università di Torino ('). Elessero a tal fine
la /Ustoria rerum in Italia gesiarum del vicentino Ferretto de' Ferretti
(E. I. S. voi. LX) e le cronache di Asti di Oggero Alfieri, Guglielmo e
(') Carlo Merlici, Gerolamo Occoferri, Giuseppe Roberti, Gustavo Canti, Giovani»
Filippi e Luigi Valmaggi.
_ 59 —
Secondino Ventura (E. I. S. voi. XI). 11 saggio si legge nel volume XXXIII
della Miscellanea di Storia Italiana. A proposito di esso il Manno fa con-
siderare che i ventotto volumi della colleziono muratoriana constano di
33, 165 colonne di stampa in folio , delle quali 255 spettano alla cronaca
del Ferretto. Or bene , 1" indice di quest'essa occupa 144 pagine in 8"
della Miscellanea; e perciò, fatta la proporzione, l'indice del Rerum Ita-
licarum richiederebbe pag. 14, 823, cioè venticinque volumi su per giù
della Miscellanea stessa. Io poi temo che, quando si trattasse di earte e
non di cronache, gì' indici tornerebbero anche più lunghi , ove si ponga
mente che nelle carte, per esempio, abbondano i nomi propri assai più. Dopo
di che egli è da dubitare, o che il sistema proposto nel Congresso si diffe-
renzia da quello posto in atto nel saggio, o che esso sistema riuscirebbe
di non focile applicazione pratica, Checche ne sia, mi faccio lecito di sot-
toporre il quesito, se in ogni caso, gì' indici non sarebbero da stendersi in
lingua latina, vale a dire nella lingua in che sono scritti i monumenti stessi.
Le traduzioni, anche buone, talvolta possono non raggiungere compiutamente
il fine.
« Il secondo volume della Biblioteca Storica contiene il catalogo dei
codici manoscritti della biblioteca Trivulzio di Milano, illustrati dal conte
Giulio Porro, vice-presidente della R. Deputazione. La Trivulziana è una
delle primarie d'Italia fra le private. Nell'agosto del 1848, quando gli
Austriaci ritornarono in Milano, il palazzo Trivulzio dovette essere sgombro
in ventiquattro ore, e destinato ad uso militare, e la libreria anch'essa, che
novera circa 70 mila volumi, era per migrare. Il Municipio avendo fatto rimo-
stranze, il nolo conte Paclita, dopo un primo rifiuto, rispose : La biblioteca Tri-
vulzio è troppo conosciuta in Europa, e se venisse trasportata in tal modo o
manomessa, direbbero che siamo una mano di barbari. Rimanga pure dov' e.
E così fu preservata. I manoscritti sono 227(3. Non citerò alcuna delle prezio-
sità che vi s' incontrano, vuoi per la storia, e la politica, vuoi per le lettere e le
arti, non volendo parere di sapere in cose che non so. Ma siccome lamentiamo
tuttodì a gran ragione che non tutte le nostre biblioteche pubbliche posseg-
gano il catalogo compiuto dei loro manoscritti, uè sono in gran numero quelle
che l'abbiano a stampa, panni dover dire che la R. Deputazione di Torino
ha fatta opera buona, mandando fuori quello della Trivulziana. L' amore
che vi pose il conte Porro, versatissimo in questa maniera di studi , sta
mallevadore che il lavoro è degno della biblioteca e del suo illustratore.
« Il terzo volume della collezione di cui discorro, forma il primo dei
quattro, onde si comporrà la Bibliografia degli Stati della Monarchia rfj
Savoia, compilati dai deputati Antonio Manno e Vincenzo Promis, i quali
vi lavorano da otto anni. Era antico il desiderio di avere alle mani un
repertorio accurato delle fonti della storia subalpina, essendo troppo sparuti
— GO —
e magri gli elenchi di Monsignor Della Chiesa e il Sillabo del Kossotto.
Vi si adoperarono nel secolo passato i Soci della Conversazione letteraria
Sampaolina, così chiamata perchè adunavasi nella casa del conte Bava di
San Paolo; ebbe lo stesso disegno la Società Filopatria, e lo proseguì il
benemerito conte Prospero Balbo, padre di Cesare, mentre un P. Carlevaris,
lo metteva in atto, secondochè l'ingegno e le forze gliel consentivano, colla
Biblioteca patria o Biblioteca Carlo Emanuelld, di cui hannovi più copie
manoscritte. Ma il condurre somigliante lavoro in modo pieno, o per lo
manco sufficiente, non sarebbe stato agevole senza la munificenza del re
Carlo Alberto e la dottrina operosa di Domenico Promis suo bibliotecario.
La Biblioteca del re a Torino, per voler del principe e le cure del biblio-
tecario, divenne un tesoro, accresciuto ancora dai due re Vittorio Ema-
nuele H e Umberto I, mercè lo zelo di Vincenzo Promis, degno figlio e
nipote di Domenico e di Carlo. Il Manno è cultore passionato della bi-
bliografia. « La Bibliografia italiana, specie la subalpina (egli ci narra
nella prefazione al volume) mi attraeva colla voluttà delle minute scoperte,
lavorando in terreno quasi vergine di colto. Cosicché io da tempo svol-
geva con passione e descriveva con diligenza le dovizie promisiane nella
palatina, lavorando con foga che allora poteva ancora dirsi giovanile ».
S1 intese con Vincenzo Promis, e delle comuni fatiche è frutto il lavoro,
che la R. Deputazione incoraggiò di lodi e fu lieta di mandare per
la stampa.
« L' opera è spartita in due parti massime : Storie Generali e Storie
Particolari. La prima si divide in Storie della Beai Casa e Storie della
Monarchia. La seconda comprende le Storie complessive , che riguardano
due categorie, i Paesi e gli Annali, e le Storie individuali, che riguar-
dano le Biografìe e le Genealogie. Il Manno avverte acconciamente che in
questo lavoro di classificazione tal volta nascono dubbi, e si sta incerti se
alcun libro debba essere collocato piuttosto in una che in altra categoria ;
il perchè gli autori studiarono di sanare siffatte imperfezioni con un indico
generale alfabetico e sistematico, il quale, posto in fine dell' opera, noterà
tutti nomi di luoghi, di persone, e di cose. Di esso indice che gli autori
appellano « nostra speranza », offrono un saggio nel primo volume, il quale
contiene tutto quanto cade fra le lettere cab e caz.
'< Il vocabolo Storia fu dai compilatori usato nel suo significato più
vasto, tal che registra sotto di se le cose civili, religiose, militari e natu-
rali, i fatti e i monumenti, l'archeologia, l'etnografia, gl'interessi ecclesia-
stici agricoli, industriali, e commerciali, le scienze, le lettere e le arti,
le discussioni sui fenomeni della natura ecc. Col nome di libro poi nota-
rono non solamente quelli che per giusta mole, meritano tal nome, ma
gli opuscoli e alcuna fiata anco certi foglietti volanti , che alle volte sono
— Ili —
materia di storia, o le danno lume. Il primo volume numera 6475 opere
fra grandi e piccole. Auguro e confido che i due valorosi bibliofili affret-
tino lentamente la nobile loro fatica, che viene innanzi al pubblico come
frutto di lungo e laborioso apparecchio ».
Astronomia. — Osservazioni della cometa Wolf ISSI, fatte
al Circolo meridiano dell'Osservatorio del Campidoglio. Nota del
Socio L. Respigiii.
Data
1884
T. M. Roma
.1! app.
ò app.
log. VJ
Osserv.
20
Ottobre. .
71 19"
7? 2
21'i47m39s,93
8°10' 4",7
0,6888
E
21
»
»
7 4G
54,6
21 49 2:5.11
7 42 2G,6
6,6941
R
24
»
»
7 40
30,3
21 54 4", 17
G 22 3,6
6,70S6
R
5
Novembre
7 17
30,3
22 19 8,82
1 34 28.1
0,7554
R
6
»
»
7 15
51,6
22 21 2o,: 3
1 13 32,9
0,7584
R
7
»
»
7 11
9.0
22 23 33,90
0 52 5: i.7
0,761 1
R
8
»
»
~ 12
26,6
22 25 17.^0
0 32 57.7
0,7643
R
9
»
»
7 10
io.".
22 28 4,01
0 13 10,1
e. 7072
R
11
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»
7 7
30,0
22 32 40.02
— o 2 1 34,0
0.7725
R
12
»
»
7 5
51.3
22 31 57,5S
0 12 2:1.5
0,7749
R
14
»
»
7 2
41,0
22 39 39,91
1 17 4.2
0,7796
R
lo
»
»
7 1
8,3
22 42 3,53
1 33 51,1
0,7819
R
16
»
»
C 59
36,2
22 11 27,74
1 lo 18,5
0,7840
R
19
»
»
G 55
2,5
22 51 42,92
2 34 55,9
0,7899
R
21
»
»
e, 52
4,5
22 56 37,01
3 2 21,0
0,7936
R
24
»
»
G 17
11,1
23 4 5,04
3 40 15.9
0,7981
R
-1
Dicembre
G 33
40,0
23 29 25,29
5 1 1 5G,0
0,S095
G
0
»
»
G 30
5G,7
23 34 31. GÌ
5 28 2!.s
0,8111
(1
7
»
»
G 29
33,8
23 37 8,24
5 31 11.5
0,8119
(1
10
»
»
G 25
29,6
23 44 52,99
5 ni 3I.G
0,8137
g
13
»
»
G 21
25,5
23 52 38,11
G 2 51,2
0,8151
G
14
»
»
e, 20
2,8
23 55 11,33
G ('. 19,4
0,8154
G
15
»
»
6 18
25,6
23 57 30,15
6 9 12,0
0,8158
G
Annotazioni.
Le osservazioni tino al 24 novembre furono l'atte dal prof. Respighi (R);
dal 4 al 15 dicembre fnn.no fatte da Giacomelli (G).
Nelle osservazioni del 14 e 15 dicembre la Cometa era debole, e quindi
difficile ad osservarsi.
— 62 —
Archeologia. — Il Socio Fioretti presenta le Notizie sullo sco-
perte di antichità, delle quali fu informato il Ministero della Pub-
blica Istruzione durante lo scorso mese di decembre, e che si rife-
riscono ai siti qui appresso indicati :
« Magenta. Tombe attribuite ad una necropoli barbarica, scoperte nel
giardino delle religiose Canosiane- — Verona. Nuove indagini per scoprire
i resti del pavimento in musaico con iscrizioni presso la cattedrale vero-
nese. — Lavagna. Altri oggetti scavati sul colle di s. Briccio in occasione
dei lavori per la costruzione della fortezza. — Caslelnuovo-veroncsc. Fram-
menti epigrafici latini riconosciuti in Sandra nel comune di Castelnuovo
di Verona. — Larisc. Avanzi di costruzioni romane, scoperti in Paiengo
nel comune di Larise sul lago di Garda. — Trevenzuolo. Arma di bronzo
rinvenuta nel territorio del comune. — Ravenna. Statuette marmoree ed
oggetti trovati nei poderi Branzanti, Maiano e Barleta nell'agro raven-
nate. — Volterra. Nuove esplorazioni nell' area delle antiebe terme, e fram-
mento epigrafico latino quivi ritrovato. — Orvieto. Tombe etrusebe rimesse
in luce nella continuazione degli scavi in contrada Cannicella. — Gualdo-
Cattaneo. Frammenti di epigrafe arcaica latina recuperati presso i ruderi
di antiche fabbriche in prossimità del Castello di Gratti. — Todi. Tombe
della necropoli tuderte, scoperte in contrada s. Baffaele. — Poggio Mirteto.
Resti di antica balinea riconosciuti in contrada Volpignano , tra i comuni
di Poggio Mirteto e di Montopoli. — Salisano. Antico musaico e ruderi
scoperti in contrada Oli veto, a poca distanza da Salisano. ■ — Homo. Scavi
e scoperte nelle regioni urbane VI, Vili, IX, XIV, e nelle vie Labicana
e Latina. — Palestrina. Tratto di antica strada, rinvenuta in via dello Sprecato,
entro la città. — Subloco. Avanzi della villa neroniana , rimessi in luce
nella prosecuzione degli scavi per la nuova strada da Subiaco a Jenne. —
Olevano- Romano. Iscrizione latina scoperta fra i ruderi del castello di
Pusano. — Cisterna di Roma. Altra iscrizione riconosciuta in una casa
sulla via dei prati di Cisterna. — Santa Maria di Capita Vctere. Rhyton
scoperto nel fondo di Tirone, in una tomba della necropoli campana. —
Cuma. Nuovi scavi della necropoli cumana avvenuti nei lavori di bonifica
presso il lago di Licola. — Miseria. Iscrizione di un classiario misenate ,
scoperta presso il Mare-Morto. — ■ Baia. Fistule acquane con bolli trovate
nel territorio di Baia. — Pozzuoli. Tomba scoperta sulla via campana. —
Napoli. Resti di antiche costruzioni riconosciuti sul corso Vittorio Emanuele;
e nuove tombe rimesse in luce in strada Capuana. — Pompei. Scavi e sco-
perte nell'isola T della reg. Vili. — Lanciano. Antico sepolcreto nella collina
della Cunicella presso la città. — Catania. Iscrizioni greche incise su blocchi
di pietra usati nelle costruzioni del teatro. — Olzai. Materiali di costruzione
di età romana, trovati in contrada Gbedderai nel territorio del comune ».
— 68 —
Archeologia. — Di un vaso a/lieo rappresentante Saffo. Co-
municazione del Socio Compare™.
11 Socio Comparetti comunica alcune notizie intorno ad un vaso attiro
della raccolta della società archeologica di Atene. Rappresenta Saffo in mezzo
alle sue discepole in atto di leggere e commentare versi epici scritti in un
volume che tiene in mano. Il vaso è del quarto secolo prima di Cristo e
rappresenta i tempi in cui era Saffo popolarissima nella società colta, ele-
gante e galante di Atene. Probabilmente i nomi che si leggono su due delle
donne che ascoltano Saffo sono quelli di due hetaire ateniesi.
Paleoetnografia. — Oggetti dell'età della pietra del connine
di Breonio Veronese, regalati al Museo preistorico di Roma dal
comm. Carlo Landbcrg. Comunicazione del Socio con-. L. Pigorini.
« Non presento agli onorevoli Colleglli una Memoria per gli Atti
dell'Accademia, ma comunico soltanto una notizia che io credo debba far
piacere a quanti tengono dietro alle scoperte di antichità primitive italiane,
e trovano utile che aumentino le nostre collezioni pale fenologiche.
« Il comune di Breonio nella provincia di Verona è senza dubbio uno
dei territori più importanti per le ricerche sulla età della pietra. Ivi esi-
stono moltissimi ripari sotto roccia, càvoli ecc. che servirono di dimora
all'uomo durante quella età, e vi rimasero sepolti in copia assai notevole
gli utensili, le armi, gli ornamenti fabbricati e usati dai loro antichissimi
abitatori.
« Di siffatte reliquie si trova menzione nel secondo volume (pag. 11)
dei Novissimi illustrati, monumenti de' Cimbri ne1 monti veronesi, vicen-
tini ecc. di Marco Pezzo, edito nel 17SÒ. Dopo quell'anno però nessuno,
per quanto si sa, ne fece più parola, fino a che nel 1870 il dotto e com-
pianto Pier Paolo Martinati (Storia della paleoetn. veronese pag. 2!», 37)
annunziò che in quella regione alpestre cominciavano a t'arsi scoperte della
più alta importanza, relative alla età della pietra.
« Qualche tempo dopo si intrapresero colà indagini che fruttarono una
ricca messe di oggetti litici al Museo civico di Verona, proseguite più
tardi e sopra larga scala dal cav. Stefano De Stefani r. Ispettore degli scavi
e monumenti, noto a tutti come uno dei più valenti nostri esploratori di
stazioni e necropoli antiche. In breve con gravi fatiche e dispendio riuscì
egli a formare in quel di Breonio una considerevole raccolta di anni e uten-
sili della età della pietra, che io acquistai pel Museo preistorico ed etno-
grafico di Roma.
« Tale raccolta fu in parte dal De Stefani mostrata in una delle sedute
che tenne il IV grappo del Congresso internazionale di Venezia nel 1881.
— 64 —
Si notò allora che alcuni degli oggetti presentati erano di tipi non mai
veduti, e che sollevavano gravi problemi cui importava di studiare e ri-
solvere. Il Congresso pertanto espresse solennemente il voto (Terzo Congr.
giogr. internaz. tenuto a Venezia 1881, voi. I, pag. 284) che a spese del
Ministero della pubblica istruzione fossero intrapresi scavi sistematici dal
De Stefani nei punti indicati.
« Dopo di ciò il De Stefani ottenne alcune centinaia di lire sul bilancio
dello Stato, ma i mezzi conceduti non erano adeguati alla importanza delle
esplorazioni che nell'interesse della scienza si dovevano compiere. Ad ogni
modo l'egregio ispettore potè con essi scavare altro copiosissimo materiale
relativo alla età della pietra, trasportato quindi pur esso nel Museo pre-
istorico di Konia. Inoltre coi suoi lavori giunse a scoprire stazioni prima
ignote, e degli abitatori antichissimi dei monti di Breonio trovò tanto i
luoghi nei quali avevano i loro ricoveri, quanto quelli in cui seppellirono
i loro morti. Dei risultati di quelle ricerche si ha qualche breve cenno
nelle Notizie degli scavi inserite negli Atti dell'Accademia.
« Esauriti gli scarsi mezzi accordati dal Ministero della pubblica istru-
zione, uè avendo speranza di ottenerne altri mentre pur tanto restava da
fare, il De Stefani non interruppe le ricerche e le prosegui per proprio
conto, componendo così una nuova collezione paletnologica superiore alle pre-
cedenti.
« Non posso ora, come vorrei, parlare di esse tutte diffusamente. Dirò
soltanto che oltre a moltissimi utensili ed armi di selce piromaca, che per
solito s'incontrano quando nell'uno e quando nell'altro dei vari strati co-
nosciuti così dell'età archeolitica come della neolitica, ne uscirono parecchi
dai càvoli di Breonio che non hanno in Europa riscontri di sorta, eccet-
tuato forse qualcuno dei pezzi rinvenuti nella Kussia e illustrati dall'Ouwaroff
(Archeologia russa, età della pietra, testo russo, 1881, toni. II, tav. XIV,
A, C, D, G; tav. XXXI, 4735). Per trovare invece oggetti litici di forme
strane, analoghi a quelli indicati del Veronese, conviene varcare l'Atlantico
e tenere conto di quelli della Nuova Jersey, della Repubblica di Honduras,
del Yucatan ecc. illustrati dal Voss (Yerhandl. der Berlin. Gesellsch. fiir
Anthrop. ecc. 1880 pag. 237-38) , dallo Stevens (Flint Chips. A Guide
lo Pre-hist. archaeol. as illustr, by the collect. in the Dlackmore Mas. tavola
annessa), dal Nadaillac (VAmérique prélnst. fig. 79) e da altri. La quale
circostanza potrebbe avvalorare l'opinione del Worsaae (Mém. de la Soc. r.
des antiq. du Nord 1878-83, pag. 131 e seg), per dire solo di uno fra
coloro che hanno trattato largamente la quistione, che cioè esistessero delle
relazioni molto strette fra le popolazioni le quali durante l'età della pietra
si sparsero nel vecchio e nel nuovo mondo.
« 11 De Stefani sta ora scrivendo una particolareggiata descrizione delle
scoperte fatte, alla quale sarà unito un atlante di parecchie tavole. Mi consta
— (),) —
che tale lavoro assai desiderato, il quale sarà senza dubbio degno dell'autore,
verrà presentato a questa Accademia per essere possibilmente pubblicato.
« Ma non bastava che eelle ricerche eseguite si fosse giunto ai risul-
tati importanti di cui ho fatto cenno. Era necessario trovare modo che il
materiale paletnologia scavato dal De Stefani e ila lui posseduto venisse
aggiunto a quello simile e della stessa provenienza esistente nel Museo che
ho l'onore di dirigere. Sfortunatamente non si poteva per questa parte spe-
rare nell'aiuto del Ministero della pubblica istruzione, né i fondi dell'Istituto
affidatomi mi permettevano di sostenere la spesa non lieve occorrente per
acquistarlo. Sono però lieto di annunziare oggi, che quando ili tale stato
di cose ebbe notizia un dotto straniero grandemente benemerito dell'Italia,
il eomm. Carlo Landberg, volle egli comperare del proprio la raccolta
De Stefani e farne dono al detto Istituto ».
Astronomia. — Sulle osservazioni delle macchie e delle facole
solari, eseguile nel II. Ossei'valorio ilei Collegio Romano nel 1^si.
Comunicazione del Socio corr. P. Tacchini.
« Nel 1 884 la stagione fu molto favorevole e le osservazioni delle
macchie e delle facole solari si poterono eseguire in 30? giorni cosi distribuiti:
1884
Mesi
Numero
dei •
gioì ni
Mesi
Numero
dei
giurili
Gennaio . .
L'I
Luglio . . .
30
Febbraio . .
23
Agosto . . .
29
Marzo . ■ .
L's
Settembre .
25
Aprile . . .
26
Ottobre. . .
23
Maggie . . .
■r,
Novembre .
25
Giugno. . .
27
Dicembre .
•20
« Dei 307 disegni giornalieri sulla solita projezione all'equatoriale di
Cauchoix, 239 furono da me eseguiti, ed i rimanenti 68 dal sig. C. Righetti.
11 buon numero delle osservazioni fatte in ciascun mese rende i dati, che
ho raccolto nel seguente quadro, ben comparabili con quelli già pubblicati
nei rendiconti dell'Accademia per l'anno 1883.
Rendiconti — Voi.. I
ó(3 —
1884
Frequenza
delle
macchie
Frequenza
dei
fori
Frequenza
delle
M-+-P
Fi-potenza
dei giorni
senza
Mh-F
Frequenza
dei giorni
con soli F
Medio
numero
dei
giuppi
Media
estensione
dello
macchie
Madia
estensione
delle
facolo
Gennaio .
17,13
16,26
12,57
29,10
0,00
0,00
0,83
101,75 1 71,74
Febbraio .
15,83
32,09
0,00
0,00
1,52
118,65
56,82
Marzo . . .
15,23
11,-4
26,91
0,00
0,00
1,45
113,82
60,18
Aprile . . .
15,38
16,50
31,88
0,00
ii.iiii
6,11
110,81
85,77
Maggio . .
10,48
12.12
22,60
0,00
0,00
6,22
110,15
16,61
Giugno . .
9,-8 '
8,28
18,06
0,00
o.oo
5,33
42,30
80,45
Luglio . . .
11,33
9,83
21,16
0,00
0,00
4,51
50,63
60,10
Agosto. . .
12,07
8,69
20,16
0,00
0,00
5.11
52,20
51,01
Settembre
10,80
9,32
20,12
0,00
0,00
5,04
75,96
15,00
Ottobre . .
8,43
13,70
22,13
0,00
0,0 i
4,48
SI, 22
56,50
Novembre
4,52
6,72
11,24
0,00
0,00
3,08
4,10
53,80
71,00
Dicembre.
0,45
9,15
18,60
0,00
0,00
68.45
63,44 ;
« Se si confrontano questi risultati con quelli del precedente anno
(vedi Transunti, voi. Ili, fas. 5, p. 100), appare bene evidente: 1° che il
maximum di attività sviluppatosi in ottobre 1883 ed estesosi a tutto l'ul-
timo trimestre di quell'anno, continuò nel 1884 fino a tutto maggio, cosi
che la durata di quel periodo di grande frequenza ed estensione delle macchie
solari fu di 8 mesi, nel qual periodo dobbiamo considerare come avvenuto
il nuovo massimo delle macchie suddette; 2° che durante il 1884 ha avuto
perù luogo una diminuzione progressiva nel fenomeno delle macchie per ciò
che riguarda il loro numero, estensione e la frequenza diurna dei gruppi,
come meglio rilevasi dallo specchietto seguente relativo ai diversi trimestri:
1884
Frequenza
.Ielle
macchie e fori
Frequenza
dei _
gruppi
Estensione
delle
macchie
1° trimestre
30,48
7,57
113,36
2° trimestre
24,07
5,89
97,21
3° trimestre
20,77
4,92
58,83
4° trimestre
17.10
3,85
68,38
— 67 —
« Possiamo dunque ritenere che l'attività solare andrà <<r,\ di continuo
scemando.
« Degni di rimarco sono i minimi secondari avvenuti nei mesi ili
giugno e novembre del 1884. In quanto alle facole esse presentarono pres-
soché egual frequenza durante tutta Tannata, e mai si ebbe giorno senza
macchie, ciò che non di rado si verificò nel precedente anno 1883, e questo
in accordo col maggior numero delle macchie e dei gruppi osservati nel Issi
anche dopo il periodo di grande attività 18S3-1S84, in confronto dei dati
relativi ai nove mesi del 1883 precedenti il periodo anzidetto. Anche uri
fenomeni cromosferici si ebbe a notare uno sviluppo considerevole nel ISSI,
e sebbene io non abbia finora ultimato che la riduzione delle osservazioni
del 1° semestre, pure ritengo di poter dire, che il 1881 debba considerarsi
come un anno di massima frequenza di protuberanze idrogeniche, e su ciò
dovrò intrattenere l'Accademia dopo finiti i calcoli per tutte le osservazioni
del passato anno ».
Storia letteraria. — Intorno ad una Enciclopedia finora scono-
sciuta di Egidio Colonna, romano, ed al plagio fattone dall'inglese
Bartolomeo Glanville. Nota del Socio con-. E Narducci.
« Il codice Q. 5. 26 della Biblioteca Angelica, membranaceo, in 12",
della fine del secolo XIII, di 164 carte, di carattere minutissimo e somma-
mente contratto, contiene nelle prime sue 121 carte un'opera divisa in sette
trattati, nel primo dei quali si discorre dei corpi celesti, nel secondo degli
elementi, nel terzo degli uccelli, nel quarto dei pesci, nel quinto degli al-
tri animali, nel sesto degli alberi e delle piante, nel settimo delle pietre
preziose e dei minerali. È intitolato in principio: Liber de moralitatibus
corporum celestium, clementorum, avium, arborum sire plantarum ri la-
pidimi preliosorum. Qui et quo in scriptum divina, rei alibi in libris
nulenticis continentur. Et primo de celo empireo. Segue immediatamente il
seguente breve proemio :
« Quoniam, sicut scribitur Sap. xiij. a. Vani sunt omnes homines in quibus non sube f
« scientia dei, et de biis que uiJentur bona non potuerunt intelligere eum qui est. Onde
« opoitet volentem uti salubriter creatura, aciem intelligentie supernaturalitcr figere in
« ipsarura misteriis, et ipsa mìsteria applicare raoribus sacris. Ceterum, quia lice ipsa
« minime ualent, nisi precognita proprietate creaturarum : ideo scripturus per ordinem de
« eorporibus celestibus et elementis, auibus, piscibus, animalibus, arboribus, herbis et lapi-
c dibus preciosis, qui et que in ueneranda pagina autentice, mngistraliter (o misterialiter?)
« describuntur: iuxta quod inductus, ductus et informati!» sum multipliciter et frequentar
« a uenerabili patre et domino meo giugulare, do. B. sancti Nic. in carcere tuliano dyac.
« card, prius sust. singulis de premissis baberc (?) ueritatem, deinde moralitatem : subin-
« duccns semper probationcs per ncras scripture sacre auctoritates et per sanetossui glo-
« riosos (?), nel etiam magistrorum parUicnsium exposti-n. ■>. iuxta quod deus melma
— liS —
« ministraljit. Inchoando ciiim in nomine eterni ilei, de còrppribns «felestibus a celo empy-
« reo, quod est suppremum corpus creaturarura omnium somma principium ».
«In fine si legge: Explicit liber de proprielatibus rerum, le quali
parole erano seguite dà altre indicanti certamente il nome dell'autore, po-
scia vandalicamente abrase per modo da rendersi irriconoscibili.
« Il breve proemio che di sopra riporto dell'anzidetto trattato non
lascia, a parer mio, alcun dubbiò, djversi esso attribuire al celebre Egidio
Colonna, romano, dell' ordine Agostiniano, di cui, a detto del Sabellico,
ninno mai, tranne 8. Agostino, scrisse più copiosamente nò più accurata-
mente nelle cose divine ('). Dice ivi infatti l'autore averlo scritto: induc-
ine, duclus et infoi Hiatus a venerabili patre et domino meo singulare, do-
mino lì. sancti Nicolai in carcere Tuliano d/jacono Cardinali, e di averlo
compilato, oltre che colla scorta delle sagre Scritture, seguendo anche le
ma'jìslrorum Parisiensium cccposiliones. Ora il cardinale 13. qui menzio-
nato è certamente Benedetto Caetani, assunto poscia al Pontificato il 24
dicembre 1294 col nome di Bonifacio Vili. Autentici documenti ci fanno
conoscere che Benedetto Caetani ebbe da Martino IV il titolo cardinalizio
di S. Nicolò in Carcere il 12 aprile 1281, onde poi fu da Nicolò IV tra-
sferito a quello de' SS. Martino e Silvestro ai Monti l'anno 1291 ("). Bimane
così accertato il limite del decennio in che l'opera fu composta.
« È notissima la stretta affinità e la protezione largita da Bonifacio VIII
ad Egidio Colonna, il quale scrisse a difesa ed apologia di lui il Liber de
renunci adone papr.e, pubblicato dal Roccaberti ('), ove è scagionato quel
pontefice dalle accuse mossegli in occasione del « gran rifiuto » fatto dal
suo predecessore Celestino V. Anzi, non ostante la rottura di Bonifacio VII!
coi Colonna seguita nel 1297, appunto per essersi i cardinali Giacomo e
Pietro di questa famiglia mostrati' avversi alla detta rinunzia, Egidio gli
rimase fedele amico, e per suo ordine scrisse nel seguente anno 1298 un
Tractatus brevìs prò conversione Tartarorum ('), che pure si conserva nel-
l'Angelica (').
(') « Egidins, quo, post Aurelium, ne<~iuo plora quisquis in iliuinis scripsit, ncque afl-
ciiratius » (Aktohii Coccii Sabellici, Rapsudiae ìrisluricae Ennecules VII, lìb. IX. Opp. to. II.
Basileae 1560, co'. -112).
(!) Pottiiast, Regesto Ponlifìcum Romanorum, fasciculus XIII. Berolini, 1875, pag. 1923.
(') Fr. Tuoji.e nu RoccabertI, Bibliolheca maxima pontificii, to. II. Romite, 1698,
pag. 1-G4.
(') T. Luigi Torelli, Secoli Agostiniani, to. V. Bologna, 1678, pag. 186.
(s) Un esemplare manoscritto di questo trattato si ha nel codice Tv 2. 22 dell'Ange-
lica, membranaceo, in 4.° p.°, del sec. XIV, a pio' del quale si legge: « ExplLciunt
« capitula fiùei spiane tradita a sapientissimo viro fratre Egidio ordini hcremitarum sancti
« Anguslìni in li." ernia de mandato dui Bonifacii pp. 8. transmissa ab codoni (Ino. pp"
<t ad Tarlarum maiorem volenti m cristiariam tollero fidem ».
— li!» —
Che tale intimità ed amicizia durasse sin dal tempo in che il Caetani
era appunto cardinal titolare di S. Nicola in Carcere, ne fa fede un
rarissimo libro a stampa, conservato anche nell'Angelica, pubblicato nel
1550 dall'Agostiniano Egidio Bonsi, fiorentino, e contenente una esposizione
di Egidio sul trattato De Causis di Alfarabio ('). Questa esposizione è in fatti
da lui dedicata « Ex illustri ac generosa prosapia oriundo, viro magnifico,
« & suo Duo Benedicto (dei gratia) sancti Nicolai in carcere Tulliano dia-
« cono cardinali ».
Né leggermente dissi rara questa pubblicazione del Bonsi, ignota
anche al P. Giulio Negri (''), essendo certamente quella cui Filippo Elssio
allude eolle parole « Mg'uìius lionsius, fiorentinus, anno 1550 nonnulla typis
•< dabat » (3), ed alla quale si richiama Gio. Maria Mazzuchelli, sog-
giungendo per altro di non essergli riuscito di avere notizia alcuna « quali
fossero tali opere » (''). Inoltre, 1' eruditissimo e compianto bibliotecario
della Marciana, Giuseppe Valentinelli, nel registrare eh' egli fa un esem-
plare manoscritto di quest' opera in un codice della medesima biblio-
teca, non avverte, com'è solito fare, ch'essa fosse stata data alla stampa (").
* È inoltre avvalorato il criterio, doversi l'accennata Enciclopedia at-
tribuire ad Egidio Colonna dalle riportate parole magislrcrum Parisiensium
del proemio, sapendosi ch'egli giovanetto si recò a Parigi, ove fu per tre-
dici anni uditore di S. Tommaso d'Aquino, cioè sino alla morte di questo
avvenuta l'anno 1274; dopo di che Egidio alternò più volte la sua dimora
tra l'Italia e la Francia, ove mori in Avignone il 22 dicembre 1316 (").
Che poi di non tutti i lavori lasciati da Egidio si abbia notizia è attestato
dal Torelli, il quale, dopo averne riportato uu esteso catalogo, aggiunge (7):
« Et altri molti, che manoscritti stanno nascosti in narie Biblioteche così
dell'ordine nostro, come d'altri ».
« Assodata cos'i, a parer mio, la paternità dell'opera, mi son messo a
ricercare se alcuna delle opere esistenti inedite, od alcuna delle perdute,
{') Fundatissimi yEoien Romani Archiepiscopi biluricensis, doclorum praccipui, ordì-
nis Ercmitarum .'aneli Augustini, Opus super aulhorem de Causis Alpharabium. timer, fra-
iris degidit Homi Fiorentini Eremilas Augustiniani opera mine impressum, ecc. Venctiis, ap.
lae. Zoppinum, M. lì. L. In 4." u."
(*) Istoria <lr,ili scrittori Fiorentini. Ferrara, 1722, pag. 158.
fj Encomiaslicon Augustìnianum. Bruxellis, 1654, pag. 13.
(') Gli Scrittori d'Italia. Voi. II, par. III. Brucia, 1762, pag. 1688.
(') Bibliotheca manuscrlpta ad s. Marci Vcnetiarum. Codices manuscripti Ialini lo. III.
Venetiis, 1870, pag. 122-123.
(') Don. Ant. Gasdolfi, Dissertano historica de ducentis celebei rimis Auguslim'anis
scriploribuc. Romae, 1701, pag. 22-23.
(') [,. e. pag. 319.
— 70 —
di Egidio potesse per affinità di titolo o di argomento identificarsi con
questa, a scanso altresì d'inutili ricerche per parte di altri.
« Ed incominciando dai codici tuttavia esistenti, ne citerò uno appar-
tenuto nel 1748 alla Biblioteca del monastero dei Benedettini di S. Emme-
rano di Eatisbona, segnato allora col n.° 782, membranaceo, del secolo
XIV o XV, e contenente tra altri scritti: « Fr. Egidii Ord. S. Augustini Li-
ter Elementorum » ('). In questo codice, che porta ora il numero 14522
dei latini della Biblioteca Reale di Monaco, il medesimo scritto è invece
intitolato": Aigidli Rom. Commcntarius in libros clenchorum Aristuldis. In-
comincia: « Ex illustri prosapia oriundo dfìo Philippo », e finisce: « Expli-
« cit summa super librimi elencorum a fratre Egidio romano ordinis fra-
-< trum lieremitarum sancti Augustini. Beo gratias ». Sembra adunque es-
sere lo stesso cemento più volte stampato, e però malamente il preteso
Libcr elementorum è messo dagli autori tra le opere inedite di Egidio.
« Il codice Monacense latino, n.° 317, contiene le Qucstiones philosophlcé
di Egidio. Queste incominciano: « Bubium apud multos solet esse », e finiscono:
« duximus in querendum aliquid. Expliciunt questiones fratris Egidii ».
« Nel codice latino, n.° G942, della biblioteca stessa trovasi il trattato
De materia celi dello stesso autore, che incomincia: « Questio est utrum
in celo sit materia », e finisce: « celi contrarietatem non habeat ».
« Nel catalogo pubblicato nel 1G97 da Edoardo Bernard dei mano-
scritti esistenti nelle Biblioteche d'Inghilterra e d'Irlanda, trovo notato al
n.° 1G1 dei codici del collegio di S. Maria Maddalena di Oxford, subito
dopo il notissimo trattato De regimine principum di Egidio: Liber physi-
cus de rebus ■natuva'i'jus,coelo,plantis> eie. trac'atus ('). Il Coxe per al-
tro, che più accuratamente descrisse il codice medesimo, e lo dice mem-
branaceo, in foglio, del secolo XV, chiama questo trattato : « Anonymi cu-
« iusdam opus in quinque, seu forte plures libros distinctum, in quo agitili-
<> de S. Trinitate, de elementis, de nomine, de stellis, de artibus liberali-
« bus, etc. ». Incomincia: « Quoniam, ut ait Tullius, in prologo Rhetorice,
eloquencia sive sapiencia nocet », e finisce mutilo al quinto libro: « quid
« ipsum sit primo philosophie ponatur diffinitio » (3). Quindi neppure questo
trattato può dirsi identico con quello che ho impreso a descrivere.
(') Kraus, Bibliotheca principalis eccl. et monàiterii Ord. s. Benedicli ad S. Emme-
ranum lialisbonae. Pars II. 17-18, pag. 131.
() Seconda parte del voi. 1 del catalogo intitolato: Catalogi Ubrorum manuscriplo-
rnm .ìngìiae. et FHberniae in nnam coliteli, cum indice alphabetico. Oxoniie, e thealro Shel-
iloniano, 1697. Collegio di S. M. Maddalena di Oxford, pag. 77. col. 1, lin. 5-8.
(') Catalogni codicum manvscrìpt'yrum qui in Collegiis Aulisqve Oxoniensìbus ìiodie
atkervanlur, Confecil Henricus 0. Coxe. Pars 11- Oxonif, 1852. Catilogus codicum mn-
nvsériptorwn Collega lì. Movine Magdahnae. pag. 75, co'. 1, n.° CLXI.
« Venendo ora ai codici perduti, ed i cui titoli ei ranno anche sup-
porre perdute le opere in essi contenute, esisteva nel L650, secondo che
attesta il Tomasini, nel monastero di S. Antonio di Venezia ('), e vi si
conservava ancora nel 1704, a detto del Gandolfi (*), una Sun una natura-
la Philosophiae Fr. /EgUUi. Lo stesso (Jandolfi (3) accenna ad un trattato
di Egidio: De compositione mundi, già sparito al suo tempo dal mona-
stero di S. Stefano, pure di Venezia, e che sembra mancasse ivi fino dal
l'650, non registrandolo ne anche Tomasini fra i codici di quella Biblio-
teca. Ci manca quindi ogni elemento per istabilire qual grado d'identità o
di affinità corresse tra queste due opere e il nostro libro De propri etat
rerum, la famosa Biblioteca del convento di S. Antonio di Venezia essei do
stata distrutta da un incendio verso la fine del secolo XVII, allorché nei
locali terreni di quel convento si vollero approntare le polveri (die occor-
revano nella prossima guerra navale contro i Turchi, ove tante prove di
valore die" il celebre Francesco Morosini, da essere chiamato il Peloponesiaco,
ed indi elevato alla dignità Ducale.
« Quanto all'altra Biblioteca del convento di S. Stefano di Venezia, è
fama che anch'essa, circa il 1730, fosse soggetta ai danni d'un incendio.
Certo è per altro che tutte le biblioteche monastiche di Venezia andarono
depredate nei grandi rivolgimenti politici; né miglior sorte si ebbero le
molte ed insigni biblioteche private, dalla ignoranza o dalla cupidigia di
nipoti od eredi spogliate e disperse ('').
« Scendo ora alla parte men grata, ma pur doverosa, del mio assunto,
cioè di dimostrare un patente e famoso plagio, da ninno finqui rilevato,
dell'opera di Egidio, contenuta, giova qui il ricordarlo, in un codice indub-
biamente sincrono alla compilazione dell'opera, cioè della fine del secolo XIII.
« S itto il nome di Bartolomeo Glanville, detto comunemente Bartlu-
lomaeus Anglicus, dell'ordine dei Minori, il quale fiorì per comune coiis-mim,
degli scrittori circa il 13G0 ('), levò nel medio evo grandissima fama un
Liber de proprietà! ibus rerum, diviso in 19 trattati, libro (die si ebbe nel solo
secolo XV ben 14 edizioni (s), e comparve anche tradotto nelle lingue fran-
cese, inglese, spagnuola e fiamminga.
« Or bene, in molte sue parti quest'opera è copiata ad luterani dalla
(') Bibliothecae Venelat manuscriptae pubticae a Iac. Phil. Tomasim.
L'Uni, 1050, pag. G, col. 1.
(') L. e, pag. 34, col. 1.
') L. e., ivi.
(') Debbo tali notizie alla solida e cortesissima erudizione ibi di. sig. cav, i
Tessicr: come al dotto Bibliotecario sig. Gutenaecl I a • i concernenti i co li' i Monacensi.
(': Tannek, Biblioteca lirilunnico-llìbtirnicu. Londini, 1748, pag. 326.
(s) Haix, Repertorium bibliogiaphicum. Vul. 1., Par. 1. Stultgarliae, 1826,
325, u.1 2498-2511.
omoipogratìca di Egidio. Né giova al Glauville il diro nel proemio « de meo
pauca vel quasi nulla appositi, sed omnia que dicentur, de libris auteuticis
sanctorum et philosopliorum excipiens sub brevi boc compendio pariter com-
pilavi » ; poiebè egli, ' oltre che, a volta a volta, cita gli altri autori dei
quali si è giovato, dà in principio un elenco di questi autori, in numero
di ben 105, e fra questi invano cercheresti il nome del nostro Egidio,
1' « Egidius medicus », ch'egli menziona, essendo quello stesso « iEgidius
Corbejensis » o « Corboliensis », Benedettino, vissuto nel XII secolo, e del
quale giustamente dice il Gandolfi ('), chea volerlo confondere con Egidio
Colonna dee ritenersi « aerea opinio et anilis fabula ». Veramente, dovendo
egli la sua nomea alle spese di un romano, com' era Egidio, avrebbe do-
vuto mostrarsi più generoso verso un altro -celebre romano, Lorenzo Valla,
contro il quale, al dire del Wadding, scrisse un libro contro, Laurentium
Valium Grammaticum (') ; il che inverosimilmente ravvicinerebbe il tempo in
che visse il Glanville, Lorenzo Valla essendo nato, com'è noto, ranno 1406,
seppure non vi fu errore nel Wadding, e non si tratti piuttosto di Bartolomeo
Pacio, che col Valla ebbe questione.
« Ora, siccome nulla vi ha di più turpemente disonesto del lanciare
un'accusa, che non si possa con certezza dimostrare veridica, così, aperta a tutti
una facile via di fare maggiori e più estesi confronti, porrò qui appresso
a riscontro un saggio dei due trattati, ove parlasi della calamita, Ben lieto
così di avere in breve volger di tempo, e ciò che più mi conforta, dinanzi
a voi, illustri colleghi, rivendicato ad- autori italiani due enciclopedie del
secolo XIII : l'ima delle quali affatto sconosciuta, l'altra sotto il pseudonimo
di Boezio, pressoché ignota e d'autore ignotissimo, dimostrata opera di
Bartolomeo da Parma (3); non potendo ornai altrimenti pagare il mio de-
bito di cittadino alla patria, che colla lealtà dei giudizi, colla pazienza delle
ricerche ».
Codice Q. 5.26 ('ell'Aiigelica.car. HO- Babtolomsi Anglici. Opus de rerum
117. lib. VII, cap. 52. propri-lulibus Nurembergw, 1510, quaderno
« s », car. óa, verso, col 2, Lib. XVI.
De magnete. De magnete. Capitulnm lxiij.
Magnes ut diiit Ysidorus libro xvj. ebt Magnes lapis est indicus, ferrugiifci
lapis indicus ferruginei coloris. ferrum tra- Culoiis. In india apud trogotitas inuenitur.
bitadeo ut eathenam faciat anulorum. Inde ferrum traliit: adeo enim, ut dicit Isidorus
cura uulgus ferrum ukum appellat, liquidimi trabit ferrum, ut caibcnam faciat annulornm;
(') L. e, png. 36.
(') Waddingus, Scriptores ordini* Minorum. Romae, ltìóO, pag. 50. — Catatogi libro-
rum manuscriplorum Angliae et Ilibcrniaf!, ecc. to. 1, par. 2a, pag. 9, cui 1, n.° 36". Cal-
legii Baliolcnsis in Oxonia, cod. K. 1.
h V. Transunti. Voi. Vili. Roma, 1881. pag. 286.
» — 7
etiam uitrum creditur frahere sicut ferrum.
Cuius tanta nix (sic) est, ut dicit Augusti ms
xxi. d9 Civitate, quod si quis eundem rna-
gnetem tenuerit sub uase aureo nel eneo,
ferrumque desuper posuerit, ex motu lapidis
subtus, ferrum desuper mouetur. Dyas. (Dio-
scorides ) ponit quod uirtus liuius lapidis
reconciliat maritos uxoribus, auget gratinili
et decorein in sermone. Cura mulso curat
ydropisim et splenem. allopitiam etarsuram.
I'uluis eius aspersus per 4. angulos domus
super carbonibùsextantibus in domo,uidebitur
subitodoniusruere.es nertiginecerebrict com-
motione. Magne» etiam. sicut et adamas, ca-
]iiti caste nmlieriappusit us faciteam dormien-
tem subito amplecti uirum smini, sed si adul-
tera fuerit. -ubilo a lecto se mouebit timore
fantasie. Precipue ualet puluis eius appositus
uulncribus. maxime confectus cum apellicon.
Ferrum enim attrabit puluis eius. et spi-
cula balistarum. Signifìcat bic lapis magnes
super benedicte uirginis filium. Nàm exal-
tatus a terra omnia truxit ad se ipsum. Cu-
ius gratia omnis anima peecatrix reconci-
liatur deo insta illud quod dicitur Ro. vj.°
Reconciliati sumu.s deo per mortem tilii
eius. Iteni ab eo est omnis eloquentia et
gratiosa doctrina iuxta illud Lue. xxi. Ego
dabo uobis os et sapientiatn, etc. Cuius etiam
uirtute auari et ydropici fiunt liberale.-;, li-
sciui casti. Denudati etiam uestibus (?i ue-
stiuntnr gratuiti». Adhusti uariis libidinibus
fiunt religiosi et sobrii. inxta illud Eo. 1.
Qui uiuiiicat mortuos et uocat ea que non
sunt tamquam ea que sunt. Cuius quoque
bumilitas singularis et uilitas habitus desp...
ut puluis per. 4." chinata matlierie mundi.
Per apostolo» ardenter predicata et uulgata
omnia ydola destrux. iuxta illud Zacb. xiij.
Disperdam nomina ydolornm de terra, et im-
peratores et reges. et omnes inbabitantes
orbem in subitam admirationem et stuporem
perculxit. Ipse enim est qui ad instar liuius
lapidis discernit castos ab incestuosis. iuxta
illud 1? Thr. 2.° Nouit deus qui sunt eius et
medetur omnibus sanitatis. corde. Onde P».
tjui sanat contritos corde, etc.
3 —
inde eum vulgus ferrum vivum appellat. Li-
quidimi etiam vitrum cre.litur trahere sicut
ferrum. Cuius tanta vis est, ut dicil A.ugu-
stinus, quod si quis eundem raagnetem te-
nuerit sub vase aureo vel eneo, ferrumquo
desuper posuerit, ex motu lapidi subtu ,
ferrum desuper mouebitur: et sequitur ibi-
dem: Ulule factum est in quodam t. mplo
siraulacrum de ferro quod in aere pendere
uidetur. Est enim alia species magnetis in
Ethiopia que ferrum respuit et a se fugai
Idem etiam magne» aliquando uno angulo
ferrum trabit et in alio a se repellit. Omnis
miteni taijto est melior quanto cerulior: bu-
cusque Isidorus. Secundum Dyascoridem uero
et lapide reconciliat maritos uxoribus: auget
gratiam et decorein in sermone. Item cum
mulsa curat hydropi-sim et splenem allopi-
eiam et arsuram. Pulvis eius aspersus per
quatnor angulos doinus super carbones exi-
stentibus in domo: vilebitur subito domus
ruere ex uertigine cerebri et commotione.
Magnes etiam sicut et adamas capite caste
mulieris suppo»itns cogit eam subito am-
plecti virimi suum; sed si adultera fuerit, su-
bito a lecto se movebit timore fantasie. Hoc
lapide maxime utuntur magi. Secundum Pla-
tea! inni lapis magnes calidus est et siccus
in tertio gialu: virtutem babet attrahendi
ferrum. inontes enim sunt ex buiusmo li la-
pidibus: unde naues ferro compacta» attra-
bunt et dissolu'infc: unde precipue valet uul-
neratis pulvis eius coafectus cum ap I
appositus vulneri. Ferrum enim attrabit: pul-
vis etiam magnetis in quantitate duoruin
drachmatura cum succo fnieuli valet contra
bydropisim, et splenem et allopiciain, ut di-
cit Avicenna.
Rendiconti
VUL. I.
10
74
Fisico Chimica. — Sulla rifrazione atomica dello zolfo. Nota
del dott. R. Nasini, presentata dal Socio Blaserna.
« Nella Memoria da me pubblicata nel 1883 (') - Sulla rifrazione aio-
mica dello zolfo - io studiai diversi composti, specialmente organici, conte-
nenti zolfo e cercai di dedurre il potere rifrangente atomico di questo
elemento. Per analogia con quello che Brillìi aveva stabilito per l'ossigeno
io ammisi che la rifrazione atomica dello zolfo aveva prima di tutto due
valori secondo che esso per le sue due valenze è impegnato con gruppi mono-
atomici distinti, sieno essi uguali o differenti, oppure è impegnato con lo
stesso elemento. Io esaminai "diversi solfuri organici, diversi mercaptani e
da tutti questi dedussi valori assai concordanti per la rifrazione atomica di
S nel primo caso, e un valore pure concordante con gli altri mi dette l'etere
etilico dell'acido monotiocarbonico CO(OC»H;)(SC»H:j) e il carbonilditioetile
CO(SC»H-;)», combinazioni studiate da Wiedemann.
« La media di questi valori ammisi che rappresentasse la rifrazione ato-
mica dello zolfo corrispondente all'ossigeno alcoolico. Dal solfuro di carbonio
e dalla combinazione 08(00)11;;)! dedussi poi il valore della rifrazione ato-
mica dello zolfo corrispondente all'ossigeno aldeidico. Ecco i numeri ebe trovai
n — 1 n2 — 1
d {riì-+-2)d
Solfo a legami semplici S' 14,10 13,53 7,87 7,65
» » doppi S" 10,05 O 15,09 9,02 8,84.
« Esaminai poi altri composti e precisamente l'acido solforico, l'ani-
dride solforica, l'anidride solforosa, l'etere etilico dell'acido etilsolfonico e
trovai che, qualunque ipotesi si facesse sulla costituzione di quei composti,
o, in altri termini, qualunque valore si adottasse per la rifrazione atomica
dello ossigeno, ne risultavano per quella dello zolfo dei valori tra di loro
abbastanza concordanti, ma diversissimi però da quelli già stabiliti. Questo
appare evidente dalla tabella che segue:
('} Gazz, chini, italiana. T. XIII, pag. 296.
(!) Nella mia Memoria, citata nel testo, per un errore di calcolo si trova il valore
15,01 in luogo del vero 16,05.
.— 75 —
Eifiazii uè ntomii il
dell )
zolfo
A— 1
Z*"-l |
il
A*-
CJI;;--S- -0 ■- 0—0- C,H;;
8,91
5,25
1 HO— S— 0—0 -OH ....
9,01
5,2 1
\ A
(1) S bivalente
S< ì
8,10
(5,37
1 "°
O-S-0
\ /
8,37
5,32
0
0
CìHb—S— 0— OdHj. . . .
8,33
1,52
(2) 8 tetravalente
0
1 HO— s' 0 OH
.9
s-f
8,43
6,94
4,51
4,91
0
.0
0=Sc !
7,79
4,59
^0
/ ,---0
C2H3-^S--:=0
7,75
3,79
\00,HS
^0
(3) S esavalente HO S~0
7,85
3,78
\0H
s=o
6,63
3,13
1 ^ 0
« Il fatto mi parve assai interessante tanto più che, dietro i lavori di
Landolt e Brillìi, si era proclivi ad ammettere che la rifrazione atomica
fosse una proprietà assai costante degli elementi e che soltanto variasse
quando due atomi venivano a saldarsi più strettamente tra di loro, rumi'
ad esempio gli atomi di carbonio nelle serie non sature e l'ossigeno alde-
idico col carbonio. Io dissi allora che se avessimo voluto spiegare chimi-
camente tali differenze non potevamo attribuirle che alla diversa forma di
combinazione, giacche tali composti dello zolfo appartengono al tipo SX{ o
SX , oppure all'essere qui lo zolfo non più unito al carbonio, ma bensì
/b
all'ossigeno o, per lo meno, prevalentemente all'ossigeno. La 1° ipotesi non
pareva troppo probabile giacche da SO> e S03 si ricavano presso a poco
gli stessi valori per la rifrazione atomica di S, sebbene si ammetta la presenza
di zolfo tetravalente nel primo ed esavaleute nel secondo composto. Quanto
all'altra spiegazione si poteva osservare che in molti casi un elemento conserva
una certa rifrazione atomica qualunque sieno gli altri elementi a cui è unito.
Dopo pubblicata la mia Memoria lavorò su questo soggetto il sig. Kanon-
nikoff (') il quale studiò il dimetile e il dietilsolfone (CHj'). SO. e (C.H^SO.
e trovò per il gruppo SO» presso a poco gli stessi valori già stabiliti da me.
Ultimamente poi il sig. Kanonnikoff ha studiato le soluzioni di alcuni sol-
fati (°), ed ottiene per il resto S04 numeri poco differenti dai miei. Il sig.
Kanonnikoff, non so con quanta ragione, parla di zolfo tetra ed esavaleute
ed ammette, sembra, che dalla rifrazione si possa riconoscere l'uno dall'altro.
Io ho ora seguitato le mie esperienze e le riferisco qui brevemente riser-
bandomi di pubblicare tra breve una estesa Memoria su questo argomento.
Se realmente è la forma di combinazione che influisce sulla rifrazione dello
zolfo, un composto del tipo SX4, anche non contenente ossigeno, dovrà dare
per il potere rifrangente di S numeri poco differenti da quelli che si ri-
cavano dall'anidride solforosa. Esaminai l'ioduro di trietilsolfma S(C.H^):tI
e, poiché è solido e non si fonde senza decomporsi, lo studiai in soluzione :
ne feci soluzioni acquose e alcooliche e trovai per la rifrazione atomica di
S un valore di circa 20 per la formula n e per la riga H , valore come
si vede molto più grande di quello che si ricava dal solfuro di carbonio. Io
non credo che dalle soluzioni si possa ricavare con tutta certezza il potere
rifrangente delle sostanze disciolte, ma, trattandosi qui di decidere tra nu-
meri molto diversi, l'approssimazione è più che sufficiente.
« L'ipotesi quindi che sia la forma di combinazione quella che deter-
mina le variazioni nel potere rifrangente dello zolfo non è ammissibile,
tanto più die non si può nemmeno supporre che l'ioduro di trietilsolfma
sia una associazione molecolare di ioduro e di solfuro di etile, giacché la
rifrazione del composto è ben lungi dall'essere la somma delle rifrazioni
dei componenti. Il cloruro di tienile da me ottenuto per l'azione dell'ani-
dride solforica sul tetracloruro di zolfo, e quindi esente di fosforo, con-
ferma quanto ho detto : da questo composto SO Clj si deduce per S un va-
lore poco differente da quello che ha nei mercaptani e nei solfuri organici :
,/j'oi = 1,0554 ; /!, = 1,5220 ; /<D = 1,5271 ; p3 = 1.5435
^=0,3154, P^=!=37:53; (;^=0,1842; P-^=21,92
(II. at)« = 14,53 ; (R'. at)« = 7,54
(') Giurn. (1. Società cium. fis. russa. T. XV, n. 7, p. 434.
(;) Luco citalo, issi (•). p, ufi.
« Al contravio l'acido clorosolforico so, IT CI, ottenuto per azione di
HC1 gassoso, sopra SO3 sciolta in H.S(>; , si comporta cine una mesco-
lanza di SO3 e di HC1 e quindi in osso lo zollo ha una rifrazione ato-
mica bassa:
tf4» = 1,7638: /t* = 1,4347; pD =- 1,4371 ; /13— 1,4424
&=>=**«, P-=ì = 28,72; ^=0,1 17» P^^j-H*.
Di qui si deduce por la rifrazione molecolare del gruppo S03 il valore 17,62
por la formula n, ed il valore 10,17 per la formula n\
« Ora si noti che. tanto nel cloniro di tionile quanto nell'acido cloro-
s ilforico, si tratta di composti ossigenati e non sapremmo davvero trovare
una spiegazione semplice del diverso comportamento, dal momento che la
forma di combinazione sembra non esercitare influenza alcuna. Si potrebbe
supporre che l'unione diretta dello zolfo col cloro o con un residuo alcoolico
facesse aumentare la rifrazione, ma questa ipotesi è resa poco probabile
dal comportamento dei due isomeri, etilsolfonato di etile C»H:i. SO». OC> H,
e solfito bietilico SO (OC. H:;)». Questi due composti differiscono, secondo
le idee generalmente accettato, porcile nel 1° l'etile è unito direttamente
allo zolfo, nel 21 invece è unito per mezzo dell'ossigeno: inoltre nel primo
lo zolfo sarebbe esavalente, tetravalente nel secondo. Or bene questi due
composti non hanno assolutamente la stessa rifrazione molecolare:
."/ i"" ."fi — ; — * — "; — T \ 7T< " r~i o~~ i
1." (r,4"=l,l-).V2 1,4173 1.41EG 1,4242 0,3644 50,29 0,2198 30,32
2." </,"=l,0'.is-2 1,4172 1.4198 1,4249 0,3SOO 52,44 0,2291 31,G2
Comesi vede la rifrazione molecolare del solfito bietilico, in cui C..H:; non
è direttamente unito collo zollo, è maggiore di più che 2 di quella del-
l'isomero: quindi si può concludere che anche tale unione diretta non fa
aumentare di per so la rifrazione atomica dolio zolfo. È degno di nota il fatto
che, anche in alcuni composti in cui lo zolfo si trova unito al carbonio e
nelle condizioni medesime che nel solfuro di carbonio, esso ha una rifra-
zione atomica diversa, tanto diversa che le differenze non si possono in
nessun modo attribuire agli errori di osservazione. Cos'i Wiedoniann dal
composto
. , SC> H:;
dedusse per S"A il valore 17,45 invece che 15,09.
« Da tutti questi fatti appare chiaro che noi non possiamo spiegare
questa variabilità nella rifrazione atomica dello zolfo fondandoci soltanto
sulle formule di strutture e sulle nostre idee sul concatenamento degli
atomi e la valenza. Io credo che si debita ritenere variabile la rifrazione
atomica dello zolfo, ma le ragioni ili tale variabilità ci sono per ora ignote.
— 78 —
Certo quando da un composto solforato si passa per sostituzioni molto sem-
plici ad un altro le costanti di rifrazione si mantengono presso a poco
inalterate: così nei solfuri organici e nei mercaptani, cosi nei solfimi, così
con ogni probabilità negli eteri dell'acido solforico ecc. : qui si tratta di
una semplice sostituzione di etile a metile, di propile a etile e così via.
Ma quando modificazioni più profonde hanno luogo e si passa a composti
di genere affatto diverso allora anche la rifrazione degli atomi componenti
la molecola viene pure profondamente modificata, ed in tal caso non è ra-
gionevole supporre che sia soltanto cambiata la rifrazione atomica di uno
degli elementi.
« Le variazioni nelle costanti di rifrazione saranno senza dubbio subor-
dinate all'azione reciproca degli atomi tra di loro, al loro modo effettivo
di collegamento, al loro addensamento nella molecola: questioni tutte che
per ora non ci sono accessibili. Se però si riflette che, in molti casi, la ri-
frazione della molecola è la somma delle rifrazioni degli atomi o dei gruppi
atomici che la compongono, in molti altri invece essa è maggiore o minore
di detta somma, si vedrà quanto possono giovare tali ricerche nello studio
e nella misura delle trasformazioni chimiche ».
FÌSÌCO Chimica. — Sul valore più elevato della rifrazione
atomica del carbonio. Nota del doti R. Nasini, presentala dal Socio
Blaserna.
« Nella Memoria pubblicata dal dott. Bernheimer e dame ('), Sulle rela-
zioni esistenti fra il potere rifrangente e la costituzione chimica delle so-
stanze organiche, noi, dopo avere esaminato molte combinazioni del carbonio,
e specialmente alcuni composti aromatici a catena laterale non satura e di-
versi derivati della naftalina, giungemmo alla conclusione che qui riferisco:
« Dai fatti questo solo sembra resultare con evidenza: che la rifra-
« zione molecolare dei composti organici cresce quanto più il composto va
« facendosi ricco in carbonio, ma i valori numerici degli aumenti non stanno
« in nessuna relazione semplice coi cambiamenti avvenuti nelle formule di
« struttura ». Implicitamente poi venivamo a concludere che l'ipotesi emessa
da Briihl per ispiegare gli aumenti nella rifrazione molecolare dei composti
molto ricchi in carbonio, era insufficiente a dare una ragione delle anomalie
che presentano i derivati della naftalina, l'anetolo, l'alcool cinnamico ed altre
combinazioni. Mentre la ricordata Memoria era in corso di stampa com-
parve un lavoro di Gladstone, nel quale egli espone nuovamente le sue idee
sulla correlazione tra il potere rifrangente e la costituzione chimica ('). Ci
(') Atti della r. Aoc. dei Lincei. Serie 3" voi. XVIII, 1884.
O Journal of tlio Cileni. Soc. Luglio 1884.
— 79 —
occuperemo soltanto ili quello che riguarda il valore più elevato della rifra-
zione atomica del carbonio, giacché nel resto le idee dell'illustre scienziato
inglese non differiscono gran fatto da quelle di Landolt e di Briihl. Egli
ammette che il carbonio abbia la rifrazione atomica più elevata, cioè 8 (ri-
spetto alla riga A dello spettro solare), quando esso è unito per le sue quat-
tro atomicità con atomi di carbonio aventi già una rifrazione pili elevata
della normale, cioè G. o, in altri termini, con atomi di carbonio doppiamente
legati, in quelle condizioni cioè in cui si trovano nelle oleffine e nel nucleo
del benzolo. Tale ipotesi di Gladstone è meritevole di molta considerazione
ed in fondo, sino ad un certo punto, tutte le esperienze fatte sin qui sono
favorevoli a tal modo di vedere. In quei composti in cui le regole poste
da Briihl non sono sufficienti a spiegare gli aumenti nella rifrazione,
l'ipotesi di Gladstone invece li fa prevedere. Infatti nei derivati della nafta-
lina, nello stirolo, nell'alcool cinnamico, nell'anetolo che, secondo mostrano
le nostre esperienze, hanno una rifrazione molto elevata, si trovano degli
atomi di carbonio nelle condizioni precisate da Gladstone. Nelle formule di
struttura seguenti tali atomi sono in carattere più grande:
H
e e e
HC C--C = CH
1 II 1
e e e
Il 1
HC CH
^y \ //.
e e
C
H
Nucleo naftalico
Stirolo
H
OH
/\ H
HC O— (J = CH— CH.01I
HC C— C=CB
Il 1
HC CH
Il 1
HC CH
\ //
C
C
H
ir
Alcool cinnamico
Anetolo
« Per altro se le ricerche di Bernheimer e mie confermano dirò così
qualitativamente le vedute di Gladstone, non le confermano però quantita-
tivamente. Nel modo stesso che Briihl attribuisce un dato valore, fisso, al
doppio legame così Gladstone ne attribuisce un altro pure fisso a quel tale
atomo di carbonio: quindi due composti che non differiscono, quanto a co-
stituzione, che per contenere un numero diverso di quei tali atomi, dovreb-
bero presentare degli aumenti proporzionali appunto a quei numeri. Ora
questo non si verifica e le mie esperienze lo mostrano chiaramente. I
— 80 —
derivati naftalici hanno due di quei tali atomi, mentre l'alcool cinnamico ne ha
un solo; gli eccessi sui valori calcolati dovrebbero essere l'uno doppio del-
l'altro, invece differiscono di pochissimo : l'anetolo poi, in cui pure vi è uno
di quelli atomi, offre un eccesso molto maggiore di quello dei derivati della
naftalina, mentre lo stirolo ha una rifrazione molecolare di poco maggiore di
quella che le regole di Brulli farebbero prevedere, cosicché, se dovessimo
tener conto soltanto dei dati ottici e dell'ipotesi di Gladstone, dovremmo con-
cludere non essere nello stirolo uno di quelli atomi. D'altra parte poi, se
volessimo attribuire quel piccolo eccesso sul valore normale, che presenta
10 stirolo, all'atomo di carbonio di Gladstone, dovremmo ammettere la pre-
senza di tali atomi in molte combinazioni aromatiche a catene laterali sature
che, come il timolo, hanno rifrazioni molecolari eccedenti le normali di
quantità assai più grandi che lo stirolo.
« Il fatto inoltre che gli aumenti sono ben lungi dall'essere uguali fra
di loro, anche per composti della stessa serie come i derivati della nafta-
lina, e l'altro fatto che i termini elevati della serie del benzolo offrono au-
menti del tutto anormali dimostrano, a mio parere, che anche l'ipotesi di
Gladstone non è sufficiente a dare una spiegazione completa dei fatti. Si
può ammettere che quella speciale concatenazione atomica faccia aumentare
la rifrazione, ma non si può ammettere in nessun modo una proporzionalità
tra il numero di quei tali atomi e gli aumenti nella rifrazione molecolare.
11 fatto che quei composti in cui si nota un potere rifrangente elevato con-
tengono uno o più di quelli atomi di carbonio, non conduce del resto ne-
cessariamente alla conseguenza che proprio a essi atomi sieno dovute le
anomalie. Io quindi volli studiare il comportamento ottico di combinazioni
isomere a quelle che presentano rifrazioni anormali, ma non contenenti però
atomi di carbonio legati nel modo più volte accennato.
« Esaminai anzi tutto un isomero dell'alcool cinnamico, il fenato d'allile
CijHj . 0 . CjH:-, , il quale mi dette i resultati che seguono :
,V"-(; = 0,9825; ,«« =1,5166; ,«D = 1,5214 ; ^ =1,5337
1 = 0,5258 ; P ^-^ = 70,45 ; K, = 70,40
ti
= 0,3077; P/1/"1 =41,23; lt'a= 41,42
= 0,0173.
d
Invece l'alcool cinnamico aveva dato a Bernheimer e a me :
'-^i = 0,5510 P ^7- — 73,83
d il
= 0,3168 P .*!* * = 42,45
d
/fa — 1
(f*Vf-2)d
Il U.j
(,a\r+-2)d ' {ii\+2)d
^~"ft* = 0,0220.
— 81 —
« Volli poi studiare un isomero dell'anetolo e mi preparai il paracreso-
lafco di allile, composto ottenuto da me per la prima volta e che tra breve
descriverò insieme coll'etere isomero del metacresolo. Questo etere:
, 1 /< CH;l
mi dette i seguenti risultati:
(/i10 = 0,98696 ; fia = 1,5255 ; [n> = 1,5323 ; fi> = 1,5433
^1 = 0,5324 ; P ^=] = 78.79 ; RK = 7S
d p
■ ì i I -t
= 0,3107 ; P ,-Vh-srì = 45,98 : B,' = 45,98
HZH = 0.018.
Invece per l'anetolo si ha:
'^— ^ = 0.5605 ; P ^r^ = 82,95
il a
1 = 0,3243 ; IV ■","'"" * , = 47,97 ;
(/»V|-2)d "'"" *" (|U2K-f-2)d
/,6~,t» = nn2r,7.
d
« Come si vede i due eteri allilici si comportano molto differentemente
dai loro isomeri. La loro rifrazione molecolare è quella che le regole di
Brillìi fanno prevedere o, in altri termini, è la somma delle rifrazioni del
resto benzolico o benzilico, del resto allilico e dell'ossigeno: invece nel-
l'alcool cinnamico e nell'anetolo i diversi resti saldandosi fanno aumentare
molto la rifrazione. Anche la dispersione è molto diversa : i due eteri hanno
la stessa dispersione che i derivati aromatici a catene sature. Questo fatto
mi pare assai notevole e non credo che sino a qui si fosse constatato. Resta
così stabilito che quando il gruppo allilico si unisce direttamente al nucleo
benzolico la rifrazione molecolare aumenta assai, quando invece l'unione
avviene collo intermezzo dell'ossigeno non vi è aumento alcuno. Ma anche
tali fatti, tale diverso comportamento di questi composti isomeri non ci
conducono di necessità alla ipotesi di Gladstone. Potrebbe darsi che bastasse
a fare aumentare la rifrazione molecolare l'unione diretta della catena non
satura al nucleo aromatico senza che però fosse necessario che l'unione si fa-
cesse appunto per l'atomo di carbonio doppiamente legato. Tale questione
ho cercato di risolvere e diverse esperienze sono in corso. Dal cloruro di
benzile, ioduro d'allile e sodio mi preparai del fenilbutilene, idrocarburo in
cui il gruppo non saturo è unito direttamente al nucleo benzolico, ma elio
però non contiene nessun atomo di carbonio nelle condizioni indicate da
Gladstone :
06H5.CHi.CH:CH.CHa
Rendiconti — Vol. I. ^
— 82 —
« Questo idrocarburo mi dette i seguenti risultati:
d^1 = 0,8864; pK= 1,5057; (n> = 1,5103; ^ = 1,5218
'— ~— = 0,5703 ; P^=i = 75,29 ; R, = 75,20
a d
/'/"l, = 0,3349 ; 1'- !'/~] , = 44,21 ; E'«= 44,30
!!PZl!±= o,oi8.
(/
« Come si vede l'accordo tra la rifrazione molecolare calcolata e quella
trovata non potrebbe essere più completo: il resto benzilieo si unisce al
resto allilico o, se vogliamo, il resto fenilico al butilenico ciascuno con-
servando nel composto il suo potere rifrangente. Al contrario nello stirolo
il fenile si unisce al vinile con notevole aumento per quanto molto più
piccolo ebe per l'anetolo e l'alcool cinnamico, nella rifrazione e nella disper-
sione, la quale ultima invece nel fenilbutilene è la stessa che per il timolo
e gli altri derivati aromatici.
« Da tutti questi fatti sembra che si possa con qualche certezza con-
cludere che l'unione di una catena non satura al nucleo del benzolo fa au-
mentare notevolmente la rifrazione e la dispersione quando tale unione av-
viene per l'atomo di carbonio non saturo ; quando invece il gruppo laterale
si salda al fenile per un atomo saturo non si nota aumento alcuno : la rifra-
zione del composto è la somma delle rifrazioni dei componenti. In altri
termini i fatti sembrano appoggiare l'ipotesi di Gladstone in quanto che si
nota aumento di rifrazione e dispersione quando uno o più di quei tali atomi
di carbonio si trovano in un composto : ma del resto poi non vi è proporzio-
nalità alcuna tra il numero di quelli atomi e gli aumenti nella rifrazione ».
Chimica. — Alcune considerazioni generali sui perossidi del
tipo dell'acqua ossigenata. Fota del dott. A. Piccini, presentata
dal Socio Caxnizzaro.
« Nel principio dei miei studi sufi' ossidazione dell'acido titanico quando
aveva ottenuto il TiO;! soltanto in soluzione o combinato all'acido titanico
in diverse proporzioni a formare diversi ossidi misti, era naturale che non
potessi recisamente nulla affermare sulla sua costituzione e mi contentassi
di congetture. Ora però che il TiO;! mediante la sostituzione di due atomi
di fluoro ad uno di ossigeno è divenuto un radicale (Ti02FlJ) la cui fun-
zione può determinarsi per le analogie più naturali, mi pare sia permesso
di fare un passo più avanti. E prima -di tutto nessuno vorrà negare che i
composti che io ho chiamato fluossip erti lanciti (') facciano una vera e
(') E. Accademia de' Lincei. Eemliconti, 1885.
_ 83 -
propria serie a sé, caratterizzata per proprietà esterne e per reazioni ben
apprezzabili, suscettibile eli contenere diversi termini l'uno proveniente per
diretta filiazione dall'altro. E siccome WO2 FI2 e MG2 FI2 si tanno derivare da
WO3 e MO3, così TiO2 FI2 può dedursi da TiO3 e le relazioni rimarchevoli
d'isomorfismo, che il fluossiperlitanato ammonico oltaedricoTiO^FP.SNH' l'I
ha con alcuni fluosali e fluossisali, scoperti da Marignac, relazioni rimar-
chevoli per la forma cristallina e per il numero di atomi rimarrebbero
altrimenti inesplicate. Ma, sebbene questi corpi abbiano delle analogie per
il loro comportamento generale, pure per certe speciali proprietà si discostano
alquanto da tutti gli altri. Basterà ricordare che l'acido fluoridrico deco-
lora le loro soluzioni e li riporta alla forma TiX4,
TiO2 FI2 — 2H Fl=TiFl''-^H20!
perchè contengono l'ossigeno in tale stato che la sua sostituzione cogli alogeni
si fa eccezionalmente atomo per atomo, vale a dire la coppia (O2) vale quanto
una coppia di atomi di fluoro (FI2). Quindi il titanio non può dare delle
combinazioni Ti X6 se non e' entra 1' ossigeno. Questo modo di comportarsi
e la riduzione del permanganato potassico sono caratteristici degli ossidi
superiori al comune limite di combinazione e che non si possono ottenere
per mezzo degli ossidanti in soluzione alcalina. Ma se noi ammettiamo che
questi perossidi rappresentino forme speciali di combinazione, suscettibili
di avere dei derivati, la dottrina attuale dei limiti non ne viene a soffrire
anche se per tutti gli elementi si preparino i rispettivi perossidi, purché
questi per l'origine e per le due dette reazioni si rassomiglino, cerne
si rassomigliano tra loro quelli sin qui conosciuti , e si distacchino da
tutti gli altri ossidi in modo che la distinzione possa facilmente farsi con
semplici saggi qualitativi. Ci sarebbero, in questa ipotesi, aperte due vie; o
spostare il limite massimo di tutti, oppure ( come è più logico perchè di
pochi elementi si conoscono bene i perossidi) ritenendo l'attuale, conside-
rare i composti di cui parliamo, come extra-limiti. La questione però è
d' intendersi chiaro; se si conserva il limite attuale non potremo farlo rap-
presentare da un perossido del tipo dell'acqua ossigenata, come sembrami
abbia fatto il Brauner per il suo pentossido di didimio (''). 1 due processi
di preparazioni comuni a molti altri perossidi die passano il limite, il
non dare i sali corrispondenti né cogli aridi né alle basi , il non potere
nel DiJ O3 sostituire coi metodi soliti una parte dell'ossigeno col tlu ro e
ottenere i fluoderivati, tutto fa prevedere che si tratti ili una combina-
zione extralimite. Ma v'è anche di piti : questo perossido si scioglie nell'acido
cloridrico dando, dice il Brauner, acqua ossigenata od ossigeno e pi. i
quantità di cloro. Nelle soluzioni solforica e nitrica egli non sa se deve
ammettere la presenza di sali di pentossido di didimio , molto instabili,
(') Monatshcftc 1882, pag. 1.
— 84 -
oppure di sali di triossido e di acqua ossigenata, dubbio che poteva benis-
simo essere risoluto col permanganato potassico. Ed io infatti con del pen-
tossido di didimio ottenuto , secondo le indicazioni del Brauner (da un
materiale gentilmente favoritomi dall' illustre prof. C'ossa, a cui debbo i
più vivi ringraziamenti) e sciolto in acido solforico ho avuto un' abbon-
dante riduzione di permanganato potassico con svolgimento di ossigeno. Io
non so se si potrebbero addurre prove più convincenti per dimostrare che
Di2 Or' è un perossido del tipo dell'acqua ossigenata.
« Ma il Brauner, nella stessa importante Memoria adesso citata, crede
si possa comparare il didimio col bismuto ; anche questo, egli dice, dà sali
della forma Bi X:ì mentre della forma Bi X3 non dà che il pentossido Bi2 Or*
e qualche sua combinazione coll'acqua. Mi permetto però di osservare che
il pentossido idrato di bismuto si può ottenere, anzi si ottiene per l'azione
degli ipocloriti alcalini sui sali di bismuto, mentre nessuno dei perossidi
che dauiio acqua ossigenata è stato finora preparato con questo metodo.
Inoltre il pentossido di bismuto trattato con gli acidi non dà acqua ossi-
genata, ne riduce il permanganato potassico e pochi mesi fa furono da
Hoffmann (') preparati alcuni sali acidi del tipo 2BiO:l H-f-nBi2 O3 ana-
loghi ai vanadati 2VO;,H-+- VJ0"' e 2VO:!H + 2V203 e ai niobati
2NbO;1H + 2Nb-Ol II bismuto adunque nella forma BiX5 ha una certa
acidità, debole se vogliamo, ma come conviene alla posizione che esso
occupa poiché rappresenta il secondo omologo superiore dell'antimonio, il
quale nella forma SbX3 è molto meno acido dell'arsenico e 1113110 ancora
del fosforo nelle forme corrispondenti. La diminuzione delle proprietà acide,
negli elementi di uno stesso gruppo, col crescere del peso atomico è un
fatto di ordine generale; ce lo dimostra il tellurio, il torio, l'uranio ecc.
Ma questo ragionamento non vale per il didimio ; è verissimo che ammet-
tendolo nel gruppo V viene a costituire l' omologo superiore del niobio e
quindi Di203 dovrebbe essere anche meno acido di Nb2 O'1, ma è vero altresì
che non solo il niobio, ma anche il tantalio, che sarebbe tra gli omologhi
superiori del didimio, anzi l'ultimo termine finora conosciuto del suo gruppo,
forma cogli ossidi alcalini alcuni ossisali e coi fluoruri alcalini i fluossisali
e fluosali corrispondenti al pentossido. Mentre il Brauner non ha potuto
combinare Di2 Os cogli acidi né colle basi, uè ottenerne i composti fluoru-
rati corrispondenti trattandolo con fluoridrato potassico: e precisamente come
io non poteva ottenere i fluossipertitanati finché trattava le soluzioni di
TiO3 con fluoridrato potassico, il quale ripristinava il titanio nella forma
TiX4 e liberava l' acqua ossigenata, così egli constatò la formazione di un
fluosale di didimio della forma Di X3, che si precipitava e nel liquido la
presenza dell' acqua ossigenata. Ora è noto che il fluoridrato potassico non
(') Liebig's Annui. CCXXIII-110.
agisce così sugli ossidi che segnano il limite comune ili combinazione. Quindi
il pentossido di didimio anche per questa ragione si stacca da essi e si av-
vicina agli altri che passano il limite ; non è impossibile però elio trattato
convenientemente dia, cerne il Ti O3, delle combinazioni fluorurate, le quali,
per la loro origine, e senza dubbio anche por le loro proprietà,, dine
rebbero sempre meglio quello che ho detto finora.
« Io non voglio escludere assolutamente con ciò che il didimio possa
trovare il suo posto nel gruppo V, dico soltanto che, all' infuori del suo
peso atomico (sulla stabilità del quale la storia di questi ultimi due anni
non ci rassicura gran fatto) noi non abbiamo per ora seri argomenti per
collocarvelo, non sembrandomi tale quello della relativa stabilità di Di2 0"'
ad elevate temperature ne l'esistenza, di DiOCl. Infatti il l)i:05 non è molto
più stallile di BaO1, sulla cui natura tutti sono d'accordo: inoltre è vero
che gli elementi del gruppo V pure avendo per limite massimo le forme RX3
danno nella forma RX3 i composti B0C1 ma non è vero però che questi
composti non siano dati da altri elementi che appartengono a gruppi di-
versi come il lantanio, 1' ittrio, il cerio ecc., il quale ultimo, specialmente
dopo le considerazioni del Mendelejeff e la bella scoperta dei composti
fluorurati fatta dai Brauner, non potrebbe essere tolto dal IV gruppo
senza gravi motivi.
« Io non vedo insomma perchè, se le ricerche del Brauner ci auto-
rizzano a mettere il didimio nel gruppo V. quelle di Pairley non debbano
autorizzarci a mettere 1" uranio nell' Vili, e le mie a mettere il titanio
nel VI. Si noti che io ho almeno ottenuto veri derivati della forma TiXf,
con un radicale TiO'FPche si comporta rispetto ai fluoruri alcalini simil-
mente a W0BJF1J e MoO'-FP, si aggiunga che il colore dei sali TiX3, la
composizione ilei fluotitaniti ('), l'isomorfismo di Ti5 O3 con Cr20:i lo avvi-
cinerebbero al cromo nella forma CrX3, mentre nella serie da me prepa-
rata il colore lo avvicinerebbe al cromo di nuovo, ma nella corrispondente
forma CrX11, e il comportamento del radicale Ti02Fl: ad altri metalli del
gruppo VI.
« Non mi sembra adunque cori-etto spostare aL-uni elementi per certi
caratteri che non ci autorizzano a spostarne altri e quindi, ad evitare con-
fusione si dovrebbe tener ben presente la natura e. l'origine dell'ossido che
si sceglie per misurare la capacità di saturazione degli elementi ; e se per
uno di questi si adotta come limite un ossido del tipo dell' acqua ossi-
genata si deve lo stesso fare per tutti gli altri, se no la dottrina ilei li-
miti mancherà di rigore nella sua applicazione ».
') Piccini, Rendiconti, 1SS5.
— 80 —
Chimica. — Nuova serie di composti del titanio. Nota del doli
A. Piccini, presentata dal Socio Canxizz.vro.
« In una Nota preliminare presentata, or fa più di un anno a questa
Accademia (') io annunziai di avere ottenuto alcune combinazioni fluoru-
rate del titanio, che venivano a formare una serie affatto nuova. È mia in-
tenzione dare adesso una descrizione completa delle esperienze eseguite
finora, dalle quali, mi pare, si possano già dedurre delle conclusioni non
del tutto prive d'interesse.
« In una Memoria inserita negli Atti di questa Accademia (s) ho di-
mostrato che, quando alla soluzione solforica di acido titanico si aggiunge
acqua ossigenata, si ottiene un liquido giallo rosso, il quale' non dà la rea-
zione di Barreswill finché non si è raggiunto il rapporto TiO2: H2 0*. Tutte
le esperienze allora eseguite, mentre mi permettevano di supporre l'esi-
stenza di TiO3, non bastavano a determinarne la funzione.
« Per le nuove ricerche adoperai dell'acido titanico purissimo ottenuto
coi processi descritti nella citata Memoria.
Fluossipcrtitanato ammonico ettaedrico TiO2 FI2. 3XH'F1.
« Si può ottenere con due metodi affatto diversi.
« 1. Per azione del fluoruro neutro di ammonio sulla soluzione
solforica di acido titanico, trattata con quantità sufficiente di perossido d'idro-
geno e quindi neutralizzata con ammoniaca.
« 2. Per ossidazione lenta del fiuotitanito ammonico TiFF. 3NH'1 FI.
« Per praticare il primo metodo si scioglie dell'acido titanico (orto)
neir acido solforico diluito per modo che in 100 ce. di liquido vi siano
circa 10 gr. di TiO2, si versa questa soluzione in un mortaio e vi si fa
cadere a poco a poco del biossido di bario idrato, agitando continuamente.
Il liquido si va a mano a mano colorando e si continua ad aggiungervi
biossido di bario finche non dà la reazione di Barreswill. Si filtra e si
versa a poco a poco dell'ammoniaca finche il precipitato che dapprima si
forma non si ridiscioglie ulteriormente, si aggiunge fluoruro neutro di am-
monio e si ottiene così un precipitato giallo, cristallino, che si lava con
poca acqua e si comprime fortemente tra carta da filtro. Si ridiscioglie
poi nell'acqua la sostanza così essiccata, si riprecipita con fluoruro di am-
monio e si ripetono queste operazioni per due o tre volte e finalmente si
fa cristallizzare dall'acqua. Si ottiene così un prodotto purissimo, come ri-
sulta dalle analisi che saranno date in appresso.
« Per praticare il secondo metodo si scioglie l'acido titanico in un
(') lì. Accademia de' Lir.cei. Transunti, 1883.
() R. Accademia dc'Lincei. Atti, 1882.
— 87 —
considerevole eccesso di acido fluoridrico puro, e poi si a^giun^e ammo-
niaca non molto concentrata finché non comincia a formarsi un precipi-
tato persistente; si ha così del fluotitanato ammonico disciolto insieme
ad una grande quantità di fluoruro ammonico. Questo liquido viene sot-
toposto alla corrente elettrica in un apparecchio così combinato. Un tubo
di platino largo un po' meno di due centimetri, la cui estremità inferiore
è chiusa con cartapecora, pesca nel liquido contenuto in una capsula di
platino, che per mezzo di una lamina metallica comunica col polo nega-
tivo della pila; mentre il positivo è formato da un grosso filo di pla-
tino avvolto a spirale immerso nel liquido con'enuto nel tubo e clic è lo
stesso di quello della capsula. Facendo passare la corrente, l' idrogeno si
sviluppa da tutta la superficie della capsula e la riduzione avviene coii una
relativa rapidità. La corrente non occorre molto forte ; per le mie espe-
rienze hanno servito 10 coppie Danieli (piccolo modello) oppure 10 coppie
della così detta pila italiana che si mantiene costante per qualche mese
senza richiedere servizio alcuno, salvo l'aggiungere di quando in quando un
po' d'acqua. A mano a mano che la riduzione procede si vede il liquido
farsi violetto e poi precipita una sostanza di colore violetto vivace, non
aderente alle pareti della capsula, che è il fluosale:
Ti PI3. clNET' FI.
« La condizione essenziale per la buona riuscita è che vi sia un eccesso
considerevole di fluoruro ammonico, altrimenti si ottiene un deposito di un
violetto più cupo, aderente alla capsula e costituita da un altro fluosale
ammonico Ti Fl;; . 2NH1 FI (''').
« Il fluosale Ti FF. 3NH'1 FI lavato prima con acqua, poi con soluzione
concentrata di fluoruro ammonico e quindi bagnato con alcool ed esposto
all'aria cambia di colore a mano a mano che si secca: dapprima il violetto
si fa più pallido, poi diviene livido e finalmente comparisce il giallo che
si fa sempre più intenso fino a divenir giallo vivo. La sostanza cosi tra-
sformata è completamente solubile nell' acqua, dalla quale si depone in
ottaedri gialli splendenti, che non esercitano alcuna azione sulla luce po-
larizzata e il cui angolo non differisce da quello calcolato per l'ottaedro
regolare se non per 7" in meno. Sovente insieme agli ottaedri si depongono
anche degli aghetti splendenti, che contengono fluoro, titanio, ammoniaca
ed acqua. La loro separazione dagli ottaedri, con cui sono mescolati,
è difficilissima perchè sono assai sottili: perciò non ho potuto per ora i o-
larne tale quantità che bastasse per una completa analisi quantitativa. Se
però si ridisciolgono gli ottaedri e gli aghi nell'acqua e si aggiunge fluo-
ruro ammoniaco, si ha un precipitato formato soltanto dal fiuossisale ottaedrico.
Questo fatto ed altri che ho avuto occasione di osservare mi farebbero supporre
(') R. Accademia de' Lincei. Rendiconti, 1885
— 88 —
che il composto ancillare contenesse meno fluoruro di ammonio dell'ettaedrico;
analogamente a quello che si verifica per altre serie, di fluossisali.
« Il composto ottaedrico, che è allatto insolubile nel fluoruro di am-
monio, si scioglie abbastanza nell'acqua pura. La soluzione è di un color giallo
d'oro; si altera alquanto anche a temperatura ordinaria svolgendo ossigeno, e:
« 1. Acidificata debolmente con acido solforico riduce il permanga-
nato potassico svolgendo ossigeno.
« 2. Con l'ammoniaca dà un precipitato fioccoso che si scioglie facil-
mente nell'acido solforico diluito e freddo dando un liquido giallo rosso che
riduce il permanganato potassico" con svolgimento di ossigeno. Se a questa
soluzione giallo rossa si aggiunge del fluoridrato potassico, una parte del
titanio si precipita allo stato di Ti PI4. 2KF1 -+- H20 e il liquido, divenuto
incoloro, dà la reazione di Barreswill.
« 3. Acidificata con acido fluoridrico si scolora e dà le reazioni del-
l'acqua ossigenata.
« Con ciò si può esser sicuri che nel composto ottaedrico vi è dell'os-
sigeno in quello stato in cui si trova nell'acqua ossigenata, come del resto
ce lo poteva già far sospettare la sua origine.
« Questo composto è anidro e contiene titanio fluoro ed ammonio. A
temperatura ordinaria si conserva per lungo tempo inalterato in un'atmo-
sfera ben asciutta; col calore si decompone successivamente e lentamente;
alla temperatura del bagno maria conserva il suo colore ma va gradata-
mente diminuendo di peso; in 8 ore però la diminuzione non va al di là
del 2°/0. Calcinato con precauzione in presenza dell'aria lascia un residuo
bianco di acido titanico puro:
gr. 0,6822 di sostanza lasciarono gr. 0,2370 di Ti O2
Calcolato Trovato
Ti 0% .... 34,93 .... 34,74.
« Ho fatto l'analisi qualitativa completa servendomi dei seguenti metodi.
Ho precipitato il titanio con ammoniaca allo stato di perossido che ho con-
vertito poi colla calcinazione in Ti O2 ; ho determinato il fluoro sotto forma
di fluoruro di calcio o col metodo di Penfield (') che consiste nel trasfor-
mare in fluoruro di silicio , far passare questo in una soluzione idroalcoo-
lica di cloruro potassico e valutare con ammoniaca titolata l'acido cloridrico
messo in libertà dall'acido idrofluosilicico. Ho liberato l'ammoniaca con la soda,
l'ho raccolta nell'acido c'oridrico e pesata come cloruro di ammonio; per
l'ossigeno ho riscaldato fortemente il composto con calce viva:
2 (Ti (T- Fl2 . 3NHS FI) — 5Ca 0 = 5Ca PI» -+■ 3H* 0 -+ 2Ti O2 -+- GNH*-*- O2
sapendo le quantità di ammoniaca e di acqua e sottraendole dalla perdita
subita si ha il peso di ossigeno svolto, che evidentemente è la metà del
(') Cileni. News, XXXIX, 179.
ir.
» 0,9786
nr.
» 0,8400
IV.
» 0,9940
V.
» 0,7448
vr.
» 0,8156
_ SII —
totale. Il permanganato potassico conduce per l'ossigeno a risultati un po'
troppo bassi; mi riserbo di studiare se questo dipende dall'alterazione che
subisce il sale nello sciogliersi o da qualche altra causa.
I. gr. 1,0601 di sostanza dettero gr. 0,3681 di Ti O5
» » » 0,341:1 »
» » » 0,2903 »
» » » 0,3496 » e gr. 0,8335 di Ca FI*
» riscaldati con calce viva perdettero gr. 0,3095
» richiesero col metodo di Penfield ce. 11,9 di
N
ammoniaca —
VII. » 0,4744 » richiesero col metodo di Penfield ce. 6,91 di
. N
ammoniaca —
Vili. » 0,8401 » dettero gr. 0,5043 di cloniro ammonio
IX. » 0,0070 » » » 0,4691 » »
« Questi numeri conducono ai risultati seguenti;
Calcolato Trovato
I il in iv V VI VII Vili IX Media
Ti = -18 -20.90 20,83, 20,92 20,94 21,10 — — — — _ 20.9-1
0- rr, 32 13,97 - _ - _ 14,16 ----- n.u;
IT' == 93 41,48 — — 40,84 — 41,58 11,51 — — 11,3!
3NH*= 54 23,59 — — — — — — —23,52 23,58 23,53
TiOFl*.3NH,Fl=229 100,00 99 yG
« La formazione di questo fluossisale dal fluotitanito ammonico è degna
di nota. Mai si era riesciti ad ottenere dei composti superiori al limite,
comunemente ammesso, i quali contenessero, insieme all'ossigeno, qualche
altro elemento molto elettronegativo; e nessuno avrebbe potuto prevedere
che con tanta facilità l'ossigeno si sarebbe fissato su di un composto fluo-
rurato di una serie inferiore per passare la forma limite. Giacché si com-
prenderebbe facilmente che il fluotitanito ammonico TiFl.33NH4Fl pas-
sasse, in contatto dell'aria alla forma Ti Xi7 ma l'andare al di là del limite,
che pure è così stabile, è cosa assai singolare e, a quanto credo, del tutto
nuova. Si noti che nella sostanza gialla che ha subito la trasformazione vi
si trova, oltre il perfluossititanato, anche il fluotitanato ammonico normale ;
il che ci condurrebbe ad ammettere che si compiesse al tempo stesso una
ossidazione e uno sdoppiamento :
2Ti PI3. 3NH*F1 -+• 0*= TiO'-FR3NH4 FI -+- Ti FI4. 3NH 'FI
«Inoltre il sale TiO'Fl*. 3NH4F1 ha lo stesso numero di atomi del
fluossiniobato ammonico cubico NbOFl3. 3NH4F1 e del fluozirconato basico
di ammonio ZrFl4.3NH4Fl, studiati da Marignac, ha la stessa forma cri-
stallina, anzi è isomorfo nello stretto senso della parola. Infatti mescolando
Rendiconti — Voi-. I 12
— 90 —
insieme le soluzioni di ZrPl*. 3NH5F1 e Ti02Fl-.3NHiPl ho ottenuto degli
ottaedri gialli, splendenti ; per la calcinazione:
,5342 di sostanza dettero gr. 0,4106 di residuo
Calcolato per 100 p. di Trovato
ZrFl".3NH'Fl TiOs FF.3NHT1
44,04 34,93 37,42.
« Ciò vuol dire che rimanendo invariata la forma cristallina una buona
quantità di fluosale di zirconio si deposita col fluossipertitanato ammonico.
Fluossipertitanato potassico Ti O2 Fl\ 2KF1.
«Se alla soluzione di Ti 02FP. 3NH'1 FI si aggiunge del cloruro potas-
sico si forma coll'agitazione un precipitato cristallino costituito da un fluos-
sipertitanato potassico. Così ottenuto contiene spesso quantità piuttosto rag-
guardevoli di fluossisale ammonico e perciò vai meglio procedere inversa-
mente, versare cioè la soluzione di TiO'aFP. 3NH4F1 nella soluzione di
cloruro potassico. In ogni modo la sostanza va lavata finché l'acqua che
j lassa attraverso al filtro non dia più reazione per l'ammoniaca. Sfortunata-
mente questo fluossisale è così poco solubile che la sua purificazione è dif-
ficile e non si può ottenere, almeno fin qui, in cristalli che si prestino bene
alle determinazioni.
« Quando è seccato nel vuoto esso contiene titanio, fluoro e potassio
e ossigeno; le reazioni ci rivelano che questo vi esiste in quello stato in
cui si trova nell' acqua ossigenata, come si poteva facilmente prevedere del
suo modo di formazione. Per riscaldamento si decompone con molta len-
tezza ; può stare parecchie ore a 110" pur mantenendosi giallo e perdendo
solo 3-41*/,) di peso. Calcinato in presenza dell'aria lascia un residuo bianco,
la cui proporzione è un po' variabile ; ciò dipende da che la massa subisce
un principio di fusione, diviene pastosa; quindi la scomposizione non è mai
completa e rimangono sempre delle quantità più o meno grandi di fluoro.
I. gr. 0,5352 lasciarono gr. 0,4170 di residuo
II. » 0,0538 » » 0,5120 »
Calcolato per Trovato
TiO'FP. 2KF1 i ii
Residuo % . . 74,3 ..... 77,7 78,4
« Per determinare il titanio conviene, prima di precipitare con ammo-
niaca, ridurre il fluosale con anidride solforosa altrimenti l'acido titanico pe-
rossidato trascina seco una piccola quantità di sostanze disciolte nel liquido
da cui precipita e male si purifica coi lavaggi. Talvolta ho determinato il
titanio (analisi II, III) nel residuo della calcinazione. A tale scopo veniva
trattato questo nel crogiuolo con un eccesso non troppo forte di acido sol-
forico diluito e scaldato a bagno maria ; quando non dava più odore di acido
fluoridrico lo passavo al bagno ad aria, inalzando gradatamente la temperatura
— 91 —
e facendo così volatizzare in parte L'acido solforico. Quando la mas a aveì i
acquistato una certa consistenza e, nei raffreddarsi, si rapprendeva come una
gomma cessava il riscaldamento e sommergeva il crogiuolo ben raffreddato in
una capsula di platino piuttosto ampia contenente acqua distillata. Deter-
minavo quindi il titanio facendo bollire la soluzione, prima trattata, caso
occorrendo, con piccole quantità ili ammoniaca e nel liquido filtrato valutavo
il potassio allo stato disolfato. Il fluoro fu determinato col metodo ili Penfield.
I. gr. 0,8777 ili sostanza dettero gr. 0,2965 ili TiO2
IL » 0,6538 » » » 0,21! i2
IH. » 0,6894 » » » 0,23 18 ;r. 0,5055 'li K^SO'
IV. » 0,9442 richiesero per il metodo ili Penfield ce. 10,1 di ammoniaca — .
Cale '.
d '
i
Trovato
il HI
IV
Ti == 48
20,51
20,27
20,11 20,33
— .
O2 = 32
13,68
—
— —
—
Fl* = 76
32,48
—
— . —
K» = 78
33,33
—
32,87
—
TiO2 FI2.
2KF1=-- 234
100,00
« Da questi risultati si rileva che il fluossisale potassico non corri-
sponde a quello di ammonio, e che nella reazione deve rimanere libero
una parte di fluoruro ili ammonio.
« Del resto di questo composto non è ancora completo lo studio; mi
rimane, fra le altre, da decidere se realmente non possa combinarsi all'acqua
di cristallizzazione e «li sperimentare, in speciali condizioni, come si modifica
col calore. Ritornerò quanto prima sull'argomento anche per descrivere il
fluossisale ammonieo aciculare e altri derivati, che pi pai rò ] i arricchire
di termini questa nuova serie e stabilire un maggior numero ili relazioni ».
Chimica. — Sull'azione de! cloruro di carbonile sul composto
potassico del pirrolo. Nota II ('), dei dottori Gr. Ciamicun eP.MAONAGHi,
presentata dal Socio Cax.m/./vuo.
In questa seconda Nota pubblichiamo Io studio cristallografico della
monotetrolurea e bitetrolurea, da noi già accennato in una Nota precedente
e la descrizione delle altre sostanze che -i formano india reazione soprain-
dicata delle quali non avevano' parlato finora.
Forma cristallina li nilp i ri
« Sistema: monoclino.
« Costanti: a : b : e = 1,168836 : 1 : 0,718899.
0= 87° LO'
(') V. )>ag. r>l .li questo volume
« Forme e combinazioni osservate: (110), (100). (001), (Oli), (111),
(111). (201).
Fi?. 1.
Fi". 2.
"ri
Fig. 3.
2Ql IH
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misurati
cale il iti
100:001
87° IO'
•
110:010
40 35
•
111:110
45 38
>
111:001
42 34
42'
31' 18"
111:100
01 38
01
37 2i)
111:010
59 5 30"
59
5 52
111:011
2(3 2
26
4 30
011:111
27 7
20
59 43
Tll:001
41 22
44
15 44
201:100
• 40 7
40
13 44
201:TlO
00 13
60
1:; Ki
201:011
60 30
60
20 27
011:001
35 45
35
40 45
« I cristalli di questa sostanza essendo, come s'è già detto più sopra,
vuoti nell'interno, non è stato possibile fare delle osservazioni ottiche.
« È notevole in essi la variabilità del loro abito sebbene sempre si ri-
scontrino le medesime forme. Da soluzioni diluite si ottennero le forme
rappresentate dalle fin'. 1 e fig. 3, mentre da una soluzione più concentrata
si ebbero cristallini tutti della forma fig. 2.
Forma cristallina della monoici rolurca o pirrolcarbà micie.
« Sistema: Monoclino.
« Costanti : a : b : e : = 1,25152 : 1 : 0,792190.
fì = 89° 33' • _
Forme e combinazioni osservate: (100), (001), (110), (121), (T21).
Fig. ■!.
annuii
100:001
121:100
121:001
110:101»
110:121
110:001
121:121
121:127
n
4
4
o
6
1
4
1
o
misurati
SD' 33'
71 7
59 30
50 52
34 22
89 50
38 3
59 2S
limiti
89" 40' — 89" 28'
5Q-> 38' — 51° 4'
89" 50' — 80* 45'
calcolati
51° 22' 20"
34 11 50
89 43 9
37 20 10
59 45
« Sfaldatura perfetta e facile secondo (100).
« Sulla (100) si osserva la figura d'interferenza che mostra fortissima
dispersione inclinata.
« L'abito dei cristallini è costante ed è quello rappresentato dalla fig. I.
« Dallo studio cristallografico di queste due sostanze risulta dunque
che i due" corpi sebbene non sieno isomorfi, presentano pure molte analogie
fra di loro come lo si vede non solo dalle costanti rispettive ma anche dagli
angoli seguenti:
100:001
110:100
110:001
monoteti oluri a
89° 33'
50 52
89 50
ditetrolurea
87° 10'
49 25
SS 12
« È però da osservare che non si corrispondono altrettanto bene rispetto
alle proprietà fisiche, essendo la sfaldatura in uno molto spiccata e nell'altro
assolutamente mancante, e di più va notata la differenza costante dei simboli
conq. onenti le forme di queste due sostanze.
« L'olio che passa nel principio della distillazione con vapor acqueo,
venne estratto dall'acqua con etere e seccato sul cloruro ili calcio, fisso
contiene cloro e bolle fra 80 e 230", con parziale decomposizione, per
cui l'olio ricavato in un'altra preparazione venne distillato nel vuoto. Ad
una "pressione di circa 25-30 mm. di mercurio, abbiamo separato le seguenti
frazioni: la prima tino a 50" è formala principalmente da benzolo che con-
tiene ancora del fosgene; la seconda, che è la più -'rande di tutte, venne
— 94 —
raccolta fra 50° e 60". Finalmente si separarono altre ilue frazioni fra G0°
e 100 eira 100" e 145". Quest'ultima si solidificò in gran parte e contiene
principalmente il carbonilpirrolo già descritto. Dalla frazione maggiore, die
bolle fra 50" e 60" venne separata la parte principale che bolle costante-
mente fra 54" e 55" a 25mra di pressione. Questo liquido clic ha un odore
pungente e che contiene del cloro bolle a pressione ordinaria fra 130
e 135" con notevole decomposizione. L'analisi dimostrò però che non- con-
teneva che 1 Vi % di cloro, per cui dal risultato dell'analisi e dal suo
punto di ebollizione che è circa quello del pirrolo, si può ammettere con
grande probabilità che questa frazione non sia altro che del pirrolo con-
tenente piccole quantità di fosgene, le quali producono la parziale resini-
ficazione nella distillazione a pressione ordinaria. Resterebbe ancora la fra-
zione 60° lino a 100", clic oltre ad essere molto piccola non ha nessun
punto di ebollizione costante. Noi crediamo perciò che essa non sia altro
che un miscuglio di pirrolo e carbonilpirrolo.
« Noi non possiamo escludere del tutto la possibilità che nella rea-
zione che descriviamo si formi e sìa contenuto nella parte volatile del pro-
dotto, oltre al carbonilpirrolo anche un composto clorurato intermedio fra
C1 V
il fosgene ed il carbonilpirrolo l CO i , però dalle nostre espe-
\ \ /
v NC4H| '
rienze la formazione di un tale composto risulta come poco probabile.
« Noi abbiamo anche tentato di ottenere maggiori quantità di questo
liquido clorurato evitando la distillazione con vapor acqueo e distillando
invece il prodotto dell' azione del fosgene sul composto potassico diretta-
mente a pressione ridotta. Però an-he in questo caso i risultati non sono
stati diversi da quelli che abbiamo ora esposti.
« Il liquido che resta indietro nella distillazione del prodotto greggio
con vapor acqueo contiene:
il psrudocarbonil pirrolo, dipirrilchclone o pirrone
C, Iì3 NH
/
« CO ».
\
Ci H3 NH
« Per ottenere questa sostanza si filtra il liquido ancora bollente e si
lava il residuo resinoso insolubile molte volte con acqua calda. Il filtrato che è
colorato in giallo bruno depone per raffreddamento una sostanza biancastra,
fioccosa che viene estratta con etere mediante 5 agitazioni successive. Il
residuo dell'estratto eteree è l'urinato da una massa di aghi colorati in bruno.
Per purificare il nuovo composto lo si fa cristallizzare prima dall'alcool
diluito e poi più vantaggiosamente dal benzolo bollente. Esso si scioglie
facilmente a caldo e si separa per raffreddamento in aghetti raggruppati e
lucenti, che fondono a 160" ('). Da 90 gr. di composto potassico si otten-
nero 2 '/■» gr. della nuova sostanza.
« L'analisi diede i seguenti risultati:
0,2707 gr. di sostanza diedero 0,6677 gr. di CO, e 0,12:,:, gr. di 1)11.:
« In 100 parti:
trovato calcolato per (_'„ Hs N.2 0
C 07,27 67,50
H 5,15 5,00
« Questo composto che è isomero al earbonilpirrolo si distingue da
esso specialmente per il suo comportamento verso la potassa acquosa.
Bollendolo per due ore con potassa concentrata esso si scioglie nel liquido
alcalino, ma si separa inalterato per raffreddamento. Agitando con etere si
riottiene completamente la sostanza primitiva.
« Il dipirrilchetone si scioglie facilmente nell'alcool, nell'etere e nel
benzolo ed è quasi insolubile nell'etere petrolico e nell'acqua. Si scioglie
nell'acido cloridrico colorando il liquido in giallo, e precipita inalterato per
l'aggiunta di acqua. Trattando una soluzione alcoolica del nuovo composto
con nitrato argentico sciolto nell'acqua, nella proporzione di una molecola del
primo per due molecole del secondo, non avvieni' nessuna reazione sensibile;
aggiungendo però alcune goccio di ammoniaca si ottiene subito un preci-
pitato giallo insolubile nell'alcool e nell'acqua (die è il composto argentico
« C9 Ho N» OAg» » il quale venne filtrato e lavato ripetutamente con al-
cool e con etere. Nel filtrato rimane sempre del nitrato argentico e della
sostanza inalterata. Questo corpo è abbastanza stabile alla luce, e diodo al-
l'analisi i seguenti risultali :
0,2991 gr. di sostanza dettero, 0,1087 gr. di argento.
« In 100 parti:
trovato calcolato per calciato per
C9 ll,; Ag„ Ns 0 0, H7Ag NsO
Ag 56,30 (') .... 57,75 40,45
« Il cloruro di carbonile agisce dunque sul conquisto potassico del
(') 11 liquido dal quale si sono separati tti f adenti a L6 i" in dietro
per svaporamento in piccola quantità delle nctt • lie fondono sopra 160° e che in
brano essere un'altra sostanza. Noi ritorneremo su qu to i icnto quando avrei io pre-
parato più grandi quantità di materiale.
{') La quantità trovata d'argenl > differì ce te da quella richiesta dalla for-
inola soprascritta. La perdita deriva probabilm mte perchè il de deflagra legg rmcnte quando
viene riscaldato; del resto le due forinole richiedono quantità d'argento tanto differenti che
non ci può essere dubbio sulla composizione di questo sale- 11 rendimento del pirrone è tanto
piccolo che per ora non disponendo -li altra materia non abbiamo potuto rifare 1'
2d Hi NK + OOCL
/
= 2HC1 + CO
d H3 NK
(C4H3NK)ì+2HC1
Ci H3 NH
/
= 2KC1 + CO
Ci H3 NH
— «ìli —
pirrolo principalmente in modo elio il carbonile va a sostituire il potassio
in due molecole di composto. Però contemporaneamente a questa ha luogo
una seconda reazione nella quale i due atomi di cloro del fosgene si uni-
scono a due atomi di idrogeno del composto potassico del pirrolo, formando
due molecole d'acido cloridrico, le quali a loro volta scambiano il potassio
con l'idrogeno nei due gruppi Sminici.
« Questa seconda reazione avviene dunque probabilmente in due fasi,
e potrebbe essere rappresentata dalle seguenti equazioni:
Ci H3 NK
/
I.
II.
MEMORIE
DA SOTTOPOP.SI AL GIUDIZIO 1)1 COMMISSIONI
A. Mex. /Ustoria arlis grammaticae apud Syros. Presentazione del
Socio Guidi.
PERSONALE ACCADEMICO
Il Segretario Ferri legge la seguente notizia necrologica sul defunto
Socio corrispondente Francesco Fiorentino.
« Una perdita grave è toccata alla filosofia e alle Lettere colla morie
del prof. Francesco Fiorentino avvenuta in Napoli il giorno 22 dicembre 1884.
« Secondo la consuetudine dell'Accademia , comunico alla Classe, di cui
era Socio corrispondente, una breve notizia sulla vita e sugli scritti di
questo nostro valoroso e compianto collega.
« Francesco Fiorentino nacque a Sambiase (circondario di Nicastro) nelle
Calabrie, il 1° maggio del 1834 da Gennaro Fiorentino e Savona Sinopoli.
Attese agli studi classici, prima sotto la disciplina di due sacerdoti stretti
parenti di sua madre; poscia, per due anni, nel seminario di Kicastro, che
abbandonò per perfezionare liberamente la sua istruzione senz'altro maestro
che il proprio ingegno.
« All'età di 19 anni entrò nelle scuole universitarie di Catanzaro. Ivi,
senza smettere lo studio delle lettere e della filosofia, al eulto delle quali
doveva serbarsi fedele per tutta la vita, seguì il corso di giurisprudenza e
- 97 —
si licenziò in legge; titolo che gli permise di essere inscritto nell'albo dei
patrocinatori della Curia catanzarese. Ma quivi non era la sua via.
« Datosi poscia all'insegnamento privato, ne interruppe l'esercizio per
prender parte alla insurrezione delle Calabrie, che, nel 1860, si associarono
al movimento delle altre puovincie italiane per la conquista della indipen-
denza e della unità nazionale sotto lo scettro di Vittorio Emanuele e della
sua gloriosa dinastia.
« Scacciati i Borboni ed entrato Garibaldi in Napoli, il Fiorentino ri-
tornò ai suoi studi e insegnò per due anni filosofia nei Licei , prima in
quello di Spoleto, ove fu nominato nel dicembre 1860 dal Commissario
regio per l'Umbria, poscia in quello ili Maddaloni (1861).
« La sua carriera universitaria cominciò ranno dolio a Bologna, ove fu
nominato professore straordinario di storia della filosofia nel giugno del 1862,
e professore ordinario della stessa materia il 1° maggio del 18G5.
« Nel 1871 , dietro sua domanda , il prof. Fiorentino fu traslocato a
Napoli, ove insegnò la filosofia della storia; nel 1875 fu trasferito a Pisa,
ove assunse l'insegnamento della filosofia teoretica coll'incarico della peda-
gogia. Nel 1880 andò di nuovo a Napoli ove riprese la cattedra 'li filosofia
della storia. Finalmente nel 1883, morto Bertrando Spaventa, fu destinato
a succedergli nello insegnamento della filosofia teoretica, conservando nella
qualità d'incaricato, quello di filosofia della storia.
« Da questa enumerazione dei corsi dati dal prof. Fiorentino a Bolo-
gna, a Pisa e a Napoli, apparisce che, salvo l'etici, egli ha insegnato tutte
le materie comprese negli studi filosofici delle nostre Università.
« Frutti di questa notabile varietà d'insegnamenti, a cui corrispondeva
in lui un ingegno acuto e versatile e una energia tenace congiunta a larga
coltura letteraria, furono principalmente i libri di soggetto storico-filosofico
sul Pompouazzi e la Scuola Padovana e Bolognese, su Bernardino Telesio e
l'Accademia Cosentina, preceduti dal Saggio storico sulla filosofia grec i.
« Ma l'attività del prof. Fiorentino non si limitò a coltivare le alte
regioni della storia del pensiero e a trattare soggetti relativi agli sludi
superiori. Egli volle altresì applicarsi a fatiche più modeste compilando due
compendi, uno di filosofia e un altro di storia delle dottrine filosofiche.
« I confini di questa breve notizia non mi permettono di occuparmi
dei numerosissimi articoli da lui pubblicati nelle riviste scientifiche e let-
terarie italiane. Chi ne percorre i titoli e ricerca particolarmente quelli che
inserì nel Giornale napoletano ili filosofia e lettere pubblicato prima, col suo
concorso, dallo Spaventa e dall'Imbriani, poi diretto da lui solo, riconosce dal
numero e dall'importanza delle materie trattate, la estensione della sua coltura
e la quantità di materiali che andava accumulando, per dare all'Itali,! una
storia completa, nell'ordine filosofico, di quel grande e immortale rinasci-
mento, che fu (piasi tutto nostro, così nelle lettere come nella filosofia e
Rendiconti — Vol. I. '■'
— 98 —
nelle scienze, e a ritrarre il quale egli lavorava ancora assiduamente durante
gli ultimi suoi giorni, in un' opera che doveva comprendere tutto il secolo
quindicesimo.
« Ad attestare il valore del prof. Fiorentino nella critica letteraria, oltre
un volume di Scritti vari, in cui sono riprodotti parte degli articoli soprad-
detti, deve additarsi la ristampa delle opere latine di Giordano Bruno intra-
presa per incarico del Ministero della pubblica istruzione e la edizione delle
poesie liriche del Tansillo con estesa prefazione sulla vita e le opere del poeta.
« L'attività filosofica e letteraria del compianto collega fu rimeritata da
singolari attestazioni di stima. Eletto Socio corrispondente dell'Accademia di
Monaco di Baviera nel 1874, divenne Socio effettivo dell'Accademia delle
scienze morali e politiche della Società reale di Napoli nel 1879, e nel 1883
fu aggregato come corrispondente nazionale a quella dei Lincei.
« Due volte Deputato al Parlamento Italiano, nel 1870 pel Collegio di
Spoleto, e nel 1874 per quello di San Severino delle Marche, il prof. Fio-
rentino, oltre a questo alto onore conferito dai cittadini, ebbe dal governo
le distinzioni dovute ai suoi servigi e ai suoi meriti scientifici.
« La sua morte, avvenuta inaspettatamente, lascia nella Università di
Napoli e negli studi filosofici italiani un vuoto tanto più sensibile, che
è stata preceduta , a breve intervallo , da quella di Bertrando Spaventa,
l'amico e collega da lui con calda parola , pochi mesi or sono, splendida-
mente commemorato ».
Opere filosofiche di Fr. Fiorentino.
Il Panteismo di Giordano Bruno. Napoli, stadi Francesco Fiorentino al prof. Fran-
1861, opuscolo. cesco Acri. Napoli, 187G, un voi.
Saggio storico sulla filosofia greca. Firenze, Scritti vari di letteratura, filosofia e critica.
18C4, un voi. Napoli, 1879, un voi.
Pietro Pomponazzi, studi storici sulla Scuola Lezioni di filosofia per uso dei Licei, 1877,
Bolognese e Padovana del secolo XVI. un voi.
Firenze, 18G8, un voi. Manuale di storia della filosofia ad uso dei
Bernardino Telesio ossia Studi storici sa Licei diviso in tre parti. Napoli, 1881.
l'idea della natura nel risorgimento. Fi- Edizione delle Opere latine di Giordano
renze, 1872-74, due volumi. Bruno, primo voi. in 2 parti con prefa-
La Filosofia contemporanea in Italia, rispo- zione e note.
Principali lavori letterari e discorsi.
Edizione delle poesie liriche del Tansillo Discorso su Francesco De Sanctis.
con prefazione. Idem su Bertrando Spaventa.
Idem degli scritti vari del Settembrini con Idem sul generale Stocco.
prefazione. Donna Maria d' Aragona (articolo della
Idem del Discorso di Ascanio Persio intorno N. Antologia).
alla conformità della lingua italiana con Due discorsi sul re Vittorio Emanuele.
le più nobili lingue antiche e moderne-
— 0!» —
Principali articoli filosofici e recensioni
nella Rivista bolognese.
Teorica della religione e dello Stato, e sue Religione e filosofia.
speciali attinenze con Roma e le nazioni
cattoliche per Terenzio Mamiani.
Vita e carattere di Benedetto Spinoza.
nel Giornale napoletano di Filosofia e /
Del sistema in generale. Discorso del prof.
Francesco Acri.
Del Positivismo e del Platonismo in Italia.
Storia della filosofia , lezioni di Augusto
Conti professore all'Università di Pisa.
Filosofia elementare delle scuole del regno
ordinata e compilata dai professori Au-
gusto Conti e Vincenzo Sartini — Dialogo.
Luigi Ferri, La Psicologia di Pietro Pom-
ponazzi, secondo un manoscritto della
Biblioteca Angelica di Roma.
Sul concetto della storia della filosofia di
Hegel.
L'Ideale del mondo classico. Grecia.
La riforma religiosa giudicata dal Campa-
nella secondo un manoscritto inedito.
La filosofia di Francesco Petrarca.
La filosofia della Storia nel Petrarca.
Di un poema ms. attribuito al l'ontano.
Il nuovo Epistolario del Gioberti ed il suo
Rinnovamento.
Positivismo ed Idealismo.
L>avide Federico Strauss rappresentato nella
sua vita e nei suoi scritti da Eduardo
Zeller.
Lo Stato moderno. Due lettere al corani.
Silvio Spaventa.
Vita ed Oliere di Voltaire.
Vita ed Opere 'li Vincenzo de Grazia.
La Satira di Giovenale.
Una breve risposta ad un Critico francese.
T!e Vittorio Emmanuele II.
Federigo FrOebel.
Di alcuni ultimi scritti di E. Zeli r.
Di alcuni manoscritti Aretini del Pompo-
nazzi.
La vita di Schelling narrata da Kuno Fi-
scher.
Del Principe di Machiavelli e di un libro
di Agostino Nifo.
Una lettera del prof. Francesco Fiorentino
al prof. Bertrando Spaventa.
La vita di Bacone narrata da Kuno Fischer.
Su le comedie di Giambattista de la Porta.
lettera al prof. Tallarigo.
Dialoghi morali di Giordano Bruno. Lo
spaccio della bestia trionfante.
Giulio Cesare Vanini
15 settembre 1878.
Della vita e delle opere di Simone Porzio
1 febbraio, 1 marzo 1879.
nella Nuova Antologia.
1 i suoi biografi. Vita ed opere di Andrea Cesalpino. 15 ago-
sto 1879.
Della vita e delle opere di Giovan Battista
de la Porta. 15 maggio 1880.
nel Giornale napoletano della Domenica.
Nuovi documenti di Tommaso Campanella Giordano Bramo, la vita e l'uomo, Saggio
tratti dal carteggio di Giovanni Fabri biografico criticj diiRaffaele -Mariano,
per cara di D. Carutti. La fanciullezza di Giordano Bruno.
Un dialogo di Giordano Bruno.
PRESENTAZIONE Di LIBRI
Il Segretario della Classe presenta a nome degli anturi le seguenti opere :
D. Cakutti. // conte Umberto I (Biancamann) e il Ite Arduino. Ili-
cerche e documenti.
Biblioteca storica italiana pubblicata dalla lì. Deputazione 'li storia
patria di Torino. I tre primi volumi v. pag. 57.
— 100 —
L. Luzzatti. Discorso sull'esercizio di Stato delle strade ferrale.
E. Narducci. / primi due libri del «■ Tractatus sphaerae » di
Bartolomeo da Parma, astronomo del secolo XIII.
Notizie storico statistiche intorno alla Università imperiale di Kicff,
pubblicate in occasione della celebrazione del cinquantesimo anno della sua
fondazione.
Il Socio Fioreu.i presenta l'opera dell'avv. Mantei.uni : Papiniano —
Prefazione alle relazioni sulle avvocature erariali, e la pubblicazione del
sig. A. Bertolotti : Artisti subalpini in Poma nei secoli XV, XVI e XV II.
Il Socio Blasebna presenta, a nome dell' autore, l' opera del prof.
G. Luvini: Sette studi: sullo stato sferoidale, sulle esplosioni delle mac-
chine a vapore, sulle trombe, sulla grandine, sull'elettricità atmosferica ,
sulla rifrazione laterale, sull'adesione tra solidi e liquidi.
Il Socio Mikgqetti fa omaggio dell'opera del prof. A. Brunialti: Le
scienze politiche nello stalo moderno; la Democrazia, particolarmente di-
scorrendone.
Il Socio Ascoli presenta, quale omaggio dell'autore, un libro del dott.
S. Biffi intitolato: Sulle antiche carceri di Milano e del ducato Milanese.
Il Socio Mariotti presenta facendone particolare menzione una pub-
blicazione del sig. M. Santoni Camers, intitolata: Statuto comunis et populi
civitatis Vissi antiqui et fidelis iussa vel disposila ante an. MCDLXI.
Il Socio Le Blant presenta la pubblicazione del sig. M. Dubois: l.es
linues etolienne et achéenne, clic forma il fase. 40° della Bibliothèque des
écoles fraveaises d'Athènes et de Rome.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Carutti comunica la seguente corrispondenza relativa al
cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute :
La r. Accademia delle scienze, di Lisbona; la r. Società zoologica di
Amsterdam ; la Società, olandese delle scienze, di Harlem ; la Commissione
per la Carta geologica del Belgio, di Bruxelles.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
L'Osservatorio di Rio-Janeiro; il r. Istituto geologico svedese di Stoc-
colma.
— 101 —
CONCORSI A PREMI
Il Presidente annuncia che nessun concorrente si è presentato al pre-
mio di L. 3,000, istituito dal Ministero della P. I.. scaduto col 30 aprile 1881
e avente per tema:
Bibliografia e critica degli scritti in poesia latina che comparvero in
Italia nell'XI e XII secolo. — ■ Osservazioni sulla lingua adoperata in
cotesti scritti e sulla influenza ch'ebbero i poeti latini classici in quei due
secoli di decadenza.
In seguito a proposta dello stesso Presidente, la Classe approva che
a termini dell'art. 5° del r. Decreto 17 febbraio 18S4, questo concòrso sia
prorogato al 30 aprile 1888 e siano ammessi a concorrervi anche i profes-
sori ed assistenti delle Università e Scuole universitarie superiori.
Il Segretario Carutti comunica il seguente elenco di lavori presentati
per concorrere ai premi istituiti da S. M. il Re pel 1884.
Lavori presentati al concorso al premio di S. M. il Re
per le Scienze filosofiche e morali. Premio non conferito nel 1882
e prorogato a tutto il 1884.
1. Aureli Finpro. a) Il fatto della conoscenza umana difeso contro
le teorie metafisiche (ms.). — b) La questione degli elementi primi della
materia secondo le moderne teorie (st.). — e) Ontologia della filosofia
sperimentale (ms.).
2. Belfiore Francesco, a) Dell'origine dell'uomo contro Carlo Dai uni
(st.). — b) Terra e cielo ovvero l'unità della scienza (si).
3. Bertola Giovanni. Morale e pedagogia secondo i programmi < -
rei nativi (st.).
4. Brachetti Napoleone. Il matrimonio (ms.).
5. Cantoni Carlo. Emanuele Kant voi. I-III (st.).
G. Cataka-Lettieri Antonio. La morale considerata nelle sue prei-i-
pue e massime attinenze colla filosofìa razionale contemp t ).
7. Cesca Giovanni. La dottrina Cantiana deli1 « a priori» (st.).
8. Fiorentino Francesco. // risorgimento filosofico nel quattrocento (ms.).
9. Levi Giuseppe. La dottrina dello Stato di G. F. G. Hegel e le al-
tre dottrine intorno allo stesso argomento (').
10. Paoli Giulio Cesare. Fisiocosmos Parte I. // naturalismo o i prin-
cìpi naturali della filosofia (st.).
(') La Commissione giudicatrice del concorso dovrà esaminale -.■ questa Memoria
trovasi nelle condizioni contemplate dall'art. TV del Programma dei premi.
— 102 —
11. Pitrelli Nicola. Aritmetica degli universali ovvero ontologia (ms.).
12. Poletti Francesco. La legge dialettica dcW intelligenza (st.).
13. Ragnisco Pietro. «) Il principio di contraddizione (si). — b) La
Teleologia nella filosofia greca e moderna (st.).
Lavori presentati al concorso al premio di S. M. il Re
per la Filologia e Linguistica 1884.
1. Cassarà Salvatore. Dei paralipomeni di Giacomo Leopardi, (ras.).
2. Fioretto Giovanni. Nuova ipolesi sulla formazione deWalfabeto (st.).
3. Levi Simeone. Vocabolario geroglifico (ms.).
4. Manfroni Francesco. Dizionario di voci impure od improprie (st.).
5. Pascal Carlo. Le Bucoliche di Virgilio tradotte in versi con un
discorso preliminare (ms.).
(3. Pizzi Italo. L'Epopea persiana. Studi e ricerche (ras.).
Lo stesso Segretario aggiunge che al premio istituito dal Municipio
di Sassoferrato sul tema: Bartolo da Sassoferrato, i suoi tempi e le sue
dottrine, scaduto col 31 dicembre 1884, è stato presentato un solo lavoro
da un Anonimo col motto : La giurisprudenza è tutta senno italiano.
Comunica poscia il seguente Programma della r. Accademia delle scienze
di Torino pel quinto premio Bressa.
Regia Società* Taurinensi*
Regia Societas Taurinensis Scientiarum fuiilms proferendis, votatati penitus adhae-
rens Caesaiìi Alexandei Bbessae, testatoris itemque iis, quae continentur programmate,
dato vii idus decenibres an. mdccclxxvi denuutiat, die ultima decembris mdccclxxxiv
certuni tempori» finem advenisse, Italis praescriptnm, qui vellent in certamen descendere
ób utilissima inventa aut opera, ad physicas disciplinas spectantia, quae fuerint evulgata
supcriore quadriennio, ab anno videlicet MDCCCLXXXI ad annum mdccclxxxiv.
Fraeterea Sodales Societatis supra memoratae pariter denuutiant, a calendis ianuariis
an. MDCCCLXXXin quintum certamen proponi ex testamento C. A. BrtESSAE.
Hoc ccrtamine praemium propoiiitur docto illi viro cuiuslibet nationis, qui intra qua-
driennium, quod continetur annis mdccclxxxiii-MDCCG'lxxxvi, « ex iudicio Sodalium R. So-
« cietatis Taurinensis supra scriptae, praestantissimo atque utilissimo invento claruflrit, aut
« ccleberrimum opus evulgarit, quo provehautur disciplinae physrcae atque in experimentis
« positae, historia naturae, mathesis, quae a corporibus abslracta purissimis notionibus
« continetur, v.d quae ad physicas quaestiones est traducta, item chemia, physiologia, non
« excepta geologia, historia, geographia, et scientia, quae in expendendis populorum divitiis
<: atque opibus versatili-».
Tempus buie certamini praescriptum finitui die ultimo mensis decembris an. mdccclxxxyi.
Praemium huius quadriennii erit xn niillium argenteornm italicoium.
Nulli ex Sodalibus sive in urbe Augusta Taurinorum, sive alibi cominorantibus, fas
erit praemium obtinere.
D. C.
11K3 —
11ENDIC0NTI
DELLA I
DELLE SEDUTE
ACCADEMIA DEI LINCE]
Classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali.
Sditila del 1 febbraio 1885.
P. Brioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI (> PRESENTATI-: DA Siici
Astronomia. — Sulle protuberanze idrogenici! e solari osservale
al R. Osservatorio del Collegio Romano nel 1884. Comunicazione
del Socio con-. P. Tacchini.
« Nella mìa precedente nota accennai al fatto di uno sviluppo straor-
dinario dei fenomeni della cromosfera solare durante il 1884, da poterlo
considerare come corrispondente ad un maximum, rispetto agli anni prece-
denti. Ora presento appunto all'Accademia il risultato delle nostre osserva-
zioni in prova di quanto dissi allora. Nel 1884 si poterono fare osservazioni
spettroscopiche solari in 242 giornate abbastanza bene distribuite in ciascun
mese, per modo che l'andamento annuo del fenomeno può determinarsi con
sicurezza, come negli anni precedenti. Le protuberanze osservate, disegnate
e misurate furono 2714. Ecco il quadro dei risultati mensili.
1884
Numero
dei
piovili
Medio numero
delle
protuberanze
per gioì no
Altezza
massi m i
osservata
Altezza
media
diurna
Estensione
media
diurna
Gennaio . .
18
zr,
90"
■n"2
2°1
Febbraio . .
18
9 1
110
16,0
2,7
Marzo . . . '
Rendiconti —
22
VOL. I.
13,0
180
17,4
2.6
11
104 —
1884
Numero
dei
giorni
Medio numero
delle
protuberanze
per giorno
Altezza
massima
osservata
Altezza
media
diurna
Estensione
media
diurna
Aprii*
17
11,9
140
46,1
2.5
Maggio. . .
20
11,3
137
47,0
2,7
Giugno . . .
18
12.0
100
47.9
2.6
Luglio . . .
20
11,7
100
47,8
2,5
Agosto . . .
29
12,9
120
49,0
2,5
2,3
Settembre .
22
10.4
180
40,7
Ottobre . .
20
13,0
100
47,1
2,4
Novembre .
16
9,1
150
46,3
2.7
Dicembre. . 13
8,5
80
17,4
2.5
« Uà questo quadro rilevasi intanto, che dopo la scarsità verificatasi
in gennaio ed anche in febbraio, il numero delle protuberanze crebbe ra-
pidamente nel mese di marzo, e si mantenne sempre elevato nei succes-'
sivi mesi fino a tutto ottobre., Una frequenza cos'i continua delle protube-
ranze non la si riscontra negli anni precedenti che nel solo 1881, sebbene
la media di quel periodo risulti un poco inferiore a quella del periodo di
maggiore attività del 1884: cosi possiamo conchiudere, che il .fenomeno
delle protuberanze solari ha presentato un massimo nel 1884 in paragone
degli anni precedenti a partire dal minimo del 1879.
« Per meglio formarsi un' idea dell'andamento del fenomeno durante
il periodo dei cinque anni 1880-1884, e trattandosi di un fenomeno non
continuo, per far scomparire certe anomalie inevitabili dipendenti anche
dal vario numero dei giorni di osservazioni in ciascun mese, invece di
considerare la media ottenuta per ogni mese, presi per ciascun mese il
valore risultante dalla media di tre mesi, mettendo cioè nel calcolo quello
che precede e quello che segue il mese considerato. In questo modo ot-
tenni una serie di valori compensati, coi quali tracciai una curva, che
meglio si prestava all'esame dell'andamento del fenomeno nel quinquennio.
Da quella curva si vede, che nel detto periodo vi sono tre punti culmi-
nanti o massimi di attività, corrispondenti al luglio 1880, settembre-ot-
tobre 1881, e marzo 1884, il quale ultimo corrisponde al massimo assoluto
di tutta la serie. Il massimo dunque delle protuberanze seguirebbe anche
questa volta il massimo delle macchie solari, e forse nel 1885 si potrebbe
manifestare una maggiore attività, nella cromosfera ed atmosfera solare.
_ 105 —
sospetto giustificato da recenti osservazioni, perchè nel 30 gennaio 1885
osservammo una protuberanza ili straordinaria altezza, cioè ili 318" vicina
ad un'altra ili 214".
« Avvertirò in fine, che delle 212 osservazioni del bordo solare eseguite
nel ISSI, 198 furono da me fatte, 32 dall'assistente P. ('Insinui. e 12 dal
prof. Millosevich ».
Fisica. — Siti grado di f recisione nella determinazione della
densità dei r/as. Nota del dott. Giovanni Agamennone, presentata
dal Socio Blasekna.
« 1 primi tisici che abbiano sperimentato con un certo successo sulla
densità dei gas sono certamente Dumas e Boussingault (!); ma il grande
perfezionamento arrecato da Regnault (") al metodo da essi adoperato ha
permesso a quest'ultimo di arrivare a risultati molto più sicuri ed esatti.
La modificazione apportata dal Regnault si sa consistere nella soppressione
di qualunque correzione per la spinta dell'aria subita dal pallone pieno .li
gas, quando lo si equilibri sull'altro piatto della bilancia con un secondo
pallone di ugual peso, di ugual volume esterno e perfettamente eli i uso.
Il peso di questo pallone ausiliario è regolato in guisa che nelle duo pesate
del pallone pieno di gas -a due pressioni diverse, i pesi numerati debbansi
porre sullo stesso piatto per rendere indipendenti le pesate dal rapporto
delle braccia della bilancia.
« A rigore però non è tolta completamente l'influenza della diversità
dei medesimi. Infatti indicando con
x La densità incognita del gasa 0" ed alla pressione normale,
t)0 La capacità a 0° del pallone destinato a racchiudere il gas,
H e H' Le due pressioni a cui è racchiuso successivamente il gas
nel pallone,
k L'altezza della colonna di mercurio corrispondente nel luogo
dove si esperimenta alla pressione normale,
p e // Il peso nel vuoto del pallone adoperato e dell'altro palloni'
da servire da contrapeso.
P e P' I pesi numerati già corretti per la spinta dell'aria, neces-
sari per stabilir l'equilibrio,
o-, e o-, La perdita di peso nell'aria di ciascun pallone nelle due
pesate successive,
— 11 rapporto dei bracci della bilancia,
(') Ami. de Ch. et de Phys. '.!, IH, -270.
Mémoiics 'le L'Acati: des Siiencs, t. XXI; 1-1 !&!•
— 106 —
si avrà per le due pesate:
(p'~ 7i)tt = f V000^-~hp — <7i + P )l>
(// — ai) a = l r0 ce -= -+- p — <7i-(- P' W>,
da cui
, P'— P K _ fc,— c,)(Vr-/) K
u„ H — H' "~ v(lb "H — H"
« Come vedesi, il 2° termine del secondo membro non si annulla che
per u = b oppure per ff, - a*, condizioni che difficilmente si realizzano in
pratica : però siccome in una buona bilancia il rapporto — è generalmente
vicinissimo all'unità, cos'i quel termine è abbastanza piccolo per potersi tra-
scurare. Ma volendo che risultasse addirittura nullo, basterebbe procurarsi
il pallone ausiliario in modo da rendere il rapporto dei volumi esterni
dei due palloni uguale ad — . In tale caso la forinola antecedente diventa:
b
m p'-p K
« L'errore relativo che si può commettere nella determinazione di a?
è dato quindi da :
x '~ v„ hP'— P F^P + H — H' H — H'"1" K '
Determinazione della capacita v% del pallone. — Regnault ha pesato
dapprima il pallone vuoto con rubinetto aperto, poscia pieno di acqua di-
stillata, apportando la rilevante correzione di circa gr. 12,5 per la spinta
dell'aria, tenendo conto della temperatura, pressione ed umidità. Volendo
evitare tal correzione, che nelle misure di grande precisione può riuscire
alquanto incerta, si può ricorrere allo stesso artificio adoperato da Regnault
nelle pesate del pallone pieno di gas, equilibrandolo cioè con un secondo
pallone ausiliario. In tal modo pesando su di una medesima bilancia suc-
cessivamente il pallone pieno di gas ad una pressione debolissima H' e
pieno di aequa distillata di densità y„ a 0°, si avrà per la capacità a O1
del pallone, adottando gli stessi simboli di sopra e trascurando al solito un
termine piccolissimo :
Q'-Q
r0 =
T—X±r
K
In ogni caso la quantità da sottrarsi a /0 nel denominatore essendo assai
piccola, si può far uso di un gas qualunque di densità approssimativamente
già nota.
« In due sole esperienze per la determinazione di ?>n in un pallone
— lo? —
di circa IO litri Regnault ha trovata la differenza ili eirca 0,05 e3, nel qual
caso, a meno di qualche errore costante, si ha
^o^_l_
r0 " ' 200000 '
« In tali misure di volume per esser sicuri che l'acqua distillata abbia
assunta esattamente la temperatura del ghiaccio, giova l'osservare l'anda-
mento della colonna d'acqua in un tubicino che sormonta il pallone. Tal
tubo deve potersi chiudere con lappo smeriglialo, per impedire l'evapora-
zione dell'acqua durante lutto il tempo che precede la pesata, e deve avere
un rigonfiamento per contenere l'eccesso di acqua in seguito alla dilata-
zione di questa quando venga portata alla temperatura ambiente.
« Si può temere una causa di errore nella deformazione del pallone
per effetto della pressione dell'acqua contenuta, come pure per la pressione
che si esercita colla mano all'istante della chiusura del rubinetto; ma può
essere evitata tenendo immerso il pallone nell'acqua stessa.
« La pressione atmosferica diversa dalla normale può anche alterare
la densità dell'acqua distillata, ma in sì tenue misura che nel caso più sfa-
vorevole di una oscillazione di 40mra nella pressione, l'errore nella deter-
minazione del volume non ammonterebbe a 0,035 e3 per un pallone di 10 litri.
« E poi preferibile di riempire il pallone con acqua distillata a tem-
peratura ordinaria, praticandovi il vuoto il meglio possibile e facendovi
penetrare dell'acqua ben priva d'aria mediante ebollizione sotto una piccola
pressione. Questa cautela, ed in generale l'impedimento di grandi cambia-
menti di temperatura nel pallone, sono necessari per esser tranquilli su
qualsiasi possibile variazione di capacità paragonabile allo spostamento dello
zero nei termometri.
Delle pesate del pillane pieno di gas. — La quantità P' — P risul-
tando in generale abbastanza picc da, deve effettuarsi ciascuna pesata del
pallone colla massima precisione. Nelle esperienze di Regnault la bilancia non
permetteva di apprezzare più di g. 0,0005; e per l'aria essendo P' — P = g. 1 2,5
circa, l'errore relativo poteva ascendere a
d? dV 1
P'— P ~ P'— P — 25000 '
sicché nella peggiore ipolesi che questi due errori si sommassero, poteva
il risultato finale essere all'etto da un errore di = r proveniente dalla
[2500
sola limitata sensibilità della bilancia. Per l'idrogeno tale errore può salire
anche ad « .-„ • Però oggi si può contare su di una maggior precisione nelle
1000 '
pesate, specialmente se si adotti il sistema di dedurre la frazione del mil-
ligrammo osservando le oscillazioni del giogo mediante specchio e can-
nocchiale.
_ 108 —
« Ma all'orrore accennato se ne sovrappongono ben altri, da alterare
ancor più il vero peso del gas introdotto nel pallone. Così l'impurezza dei
gas su i quali si esperimenta, costituisce di giìi una seria difficoltà nell'ap-
prezzare l'errore che ne può risultare. L'aria stessa atmosferica, cos'i facili'
ad aversi pura, può variare di densità da una all'altra esperienza a causa
di variazione del rapporto dell'ossigeno all'azoto, come risulta principalmeute
comprovato dal Jolly ('). La diversità dello strato di umidità aderente ester-
namente ai palloni dalla prima alla seconda pesata, ed una elettrizzazione
del pallone in seguito all'asciugamento sono, due altri seri pericoli accennati
dallo stesso Regnatili.
« Un' altra causa di errore costante si riferisce alla proprietà del vetro
di condensare i gas alla sua superficie, come già provarono Jamin e Bertrand.
Stando ai risultati del Weber (*) la quantità di gas, che si stacca da una
superficie di vetro quando venga portata da 0" a 100°, è proporzionale alla
radice quadrata della densità del gas istesso. Più recentemente Chappuis (')
eseguendo misure pili precise trovò che per ogni centimetro quadrato di
superficie di vetro portato da 0° a 180° si sprigionano i seguenti volumi
di gas.
Per l'icbogeno C3. 0,00070
» aria atmosferica 0,00089
» anidride carbonica 0,00101
» anidride solforosa 0,00 1">1
» ammoniaca 0,00221
« Nel caso nostro sarebbe necessario conoscere l'influenza della sola
pressione rimanendo costante la temperatura; dappoiché una volta il gas
viene racchiuso ad un alto grado di rarefazione e poscia alla pressione ordinaria.
« Non credo inutile l'insistere sulla sensibile influenza, che può eser-
citare nella pesata del pallone contenente il gas rarefatto la diminuzione
del suo volume esterno, la quale ha per effetto di far subire al medesimo
una perdita minore di peso nell'aria in confronto della pesata del pallon",
quando racchiude il gas alla pressione ordinaria. Secondo il Lamé C) la
variazione Q nel volume interno V di un inviluppo sferico, quando lo
pareti interne ed esterne siano rispettivamente sottoposte alle pressioni H
e H|, é data dalla forinola
Q = ,uVJ.NH-(N + l)H,H-|-'(!iH-l-)(H-H,)J1
dove « é il coefficiente di compressibilità cubica della materia solida di
(') Poggendorff Voi. 6; 520 (1879).
' Tagebl. dcr Naturf. and Aerzte zu Leipzig: 113 (1872;.
(") Wiedemann, Annali-n; Voi. 8; pag. I.
Mémoires de l'Académie, t. XXI; 429.
— 109 —
cui è costituito l'inviluppo, ed N il rapporto di V al volume solido dnl
medesimo.
« Nel caso di Regnault, risultando il pallone 'li li) litri ili capacità
si ricaverebbe
Q= 1,20 e3
nell'ipotesi di H = 0 e Hi— -1, e che lo spessore delle pareti fosse di '2
Se in realtà avesse luogo tanta deformazione nel pallone, ne risulterebbe
all'incirca altrettanta diminuzione di volume esterno, e quindi un aumento
di peso del pallone di circa g. 0,0015.
Della misura delle pressioni u cui si racchiudo il gas nel pallone. —
La differenza II — H' nella (1) ammonta presso a poco a 700"""; e poiché a
giudizio dello stesso Regnault il massimo limite di esattezza nella misura
delle pressioni è di 0"'n\l si avrà
dH dlV 1
H — H'~~H — H'~~ 7G00;
ed ammettendo il caso più sfavorevole che i due errori si aggiungano, per
questa sola eausa il risultato finale può essere ineerto di t^t— -.
1 ' 3800
« Oggi che le pompe a mercurio hauuo fatto dei progressi considerevoli,
il Jolly ha avuta la felice idea di eliminare totalmente l'incertezza prove-'
niente dalla misura della minor pressione ET, spingendo il vuoto nel pal-
lone fino ad una frazione trascurabile di millimetro da poter ritenere H' = 0.
Resta sempre perii l'incertezza nella misura della pressione barometrica H,
la quale sola, prescindendo da tutte le altre cause di errore di sopra enume-
rate, impedisce la determinazione della densità di qualsiasi gas a più
10000
« Il Wild (') ha passate in rassegna le diverse correzioni da aversi
presenti nella lettura di un barometro normale, precisando quale deve essere
il grado di esattezza con cui debbono essere effettuate perchè possa essere
garantito 0""",01 nella pressione. Ma secondo Regnault (') non si potrà mai
sperare di raggiungere questo limite per il solo fatto « que la pression
« atmosphérique varie incessamment ; mais cotte variation n'est accusée
•< immédiatement par le barometro, le plus souvent que par de changements
« de forme du ménisque, et les variations do hauteur n'ont pas lieti d'une
■-. manière continue, mais pluiSl parsaccades ». Né basta, a giudizi" dell'illustre
fisico, scuotere il barometro innanzi la lettura.
« Però in misure di estrema precisione sarebbe vantairgioso di soppri-
mere addirittura molte correzioni sempre incerte, portando direttamente
(') Carl's, Eepert. IV; 129 a*7* .
'] Msinoircd do L'Acati- ete. t. XXI; '".
— no —
a 0° il barometro, considerando in primo luogo che non si può conoscere
esaltamente il coefficiente di dilatazione del mercurio, secondariamente che
è difficilissimo il potere assegnare alla colonna di mercurio la vera tempera-
tura a più di 0°,1, il quale errore influisce già per Omm,01 circa nella pres-
sione. Ciò è a temersi assai più facilmente volendo adottare nel barometro
il sistema delle punte di affioramento (') ideato da Pernet, per rilevare in
seguito l'altezza delle medesime su di una buona scala a fianco del baro-
metro, poiché l'osservatore è costretto ad avvicinarsi notevolmente.
« Riguardo al valore di K nella (1), ricordando che esso è dato da
K = 760""" --, ,
U
dove >j è il valore della gravità a 45" di latitudine ed al livello del mare,
e cj nella località dove si esperimenta, si vede che la grandezza del -p-
dipende dalla precisione colla quale è noto </.
Densità dell'aria dedotta dalle misure di fìcgnauU. ■ — Rifacendo il
calcolo per tutte le esperienze di Regnault sull'aria, ho notato un piccolo
errore nella 1* di esse quasi della stessa entità di que lo riscontrato dal
Lasch nella 9\ In tale occasione ho creduto opportuno di spingere l'esat-
tezza del calcolo ad una decimale di più. Riporto i valori per tutte le nove
esperienze del peso d'aria contenuta nel pallone a 0° ed a 760™ ",
secondo Regnault
secondo Lasch
SI
ìcondo me
1.
g-
12,7711
—
g-
12,77570
II.
12,7800
—
12,78001
III.
12,7809
—
12,78107
IV.
12,7704
—
12,77643
V.
12,7705
—
12,77935
VI.
12,7775
—
12,77764
VII.
12,7808
—
12,78084
VIII.
12,7759
—
12,77593
IX.
12,7774
12,7790
12,77903
Media
ce
a"
12,77809
g. 12,77820
g-
12,77844
« Ne segue che al peso di un litro di aria
. g. 1,292750
generalmente adottato (') già corretto dal Kohlrausch e dal Lasch devesi
sostituire il valore benché poco diverso, ma più attendibile
g. 1,292767
il quale come rilevasi dalla serie dei valori trascritti devesi ritenere all'etto
da un' incertezza massima di it g. 0,0005 circa e da un errore medio di
+ g. 0,000067 ».
(') Carl's, Repert. Voi. XVI, pag. 586 — Marek.
(!) Manuale di Fisica prativa del Naccari, pag. CG'J.
- Ili -
Fisica. — Determinazione della densità dell'aria. Nota del
dott. Giovanni Agamennone, presentata dal Socio Blaserna.
« Prendiamo la nota forinola per la determinazione della densità a 'li
un gas a 0° ed alla pressione normale
_F — P K
u, "H — H''
dove P e P' sono i pesi numerati necessari per stabilire l'equilibrio, quando
il pallone contenga il gas alle pressioni rispettive 11 ed H' : u0 la capacità
a 0" del pallone e K 1' altezza barometrica corrispondente alla pressione
normale m'Ha località ove si esperinienta. In una Nota precedente (') ho
fatto vedere che gli errori piti dannosi al risultato tinaie sui" dovuti alle
misure di peso e di pressione. Per attenuare la loro influenza per una de-
terminata capacità del pallone, viene spontanea 1' idea di rendere i valori
P' — P ed H — H' più grandi che sia possibile, racchiudendo una volta il
gas ad una pressione debolissima, e la seconda volta ad una pressione mag-
giore di quella atmosferica. Però in tal caso all'errore di lettura del baro-
metro può aggiungersi quello dovuto al manometro, e quindi per rispetto
alla pressione maggiore H bisogna bene esaminare se realmente diminuisca
Terrore relativo proveniente da questa misura.
« Io ho intrapreso nell' Istituto Fisico della r. Università di Roma
alcune esperienze por vedere se tal metodo possa condurre a buoni risul-
tati ; ed a tale scopo ho effettuato due serie di misure sulla densità dell'aria
atmosferica, essendo questo un gas che si può avere facilmente puro quando
lo si faccia passare attraverso sostanze capaci di spogliarlo del vapore acqueo
e degli altri gas estranei.
« Nella prima serie ho assunto per H la stessa pressione atmosferica
data dal barometro, come si fa ordinariamente : nella seconda serie . pur
seguendo il metodo di Regnault, H ammontava a circa duo atmosfere, limite
che ho creduto di non sorpassare avuto riguardo alla resistenza del pallone
di vetro da me adoperato.
Uguaglianza dei volumi esterni dei palloni adoperati. - Questi
erano di vetro, di forma cilindrica e della capacità di circa litri 2, 2. fu-
rono ridotti ad avere presso a poco ugual volume esterno, tagliando da uno
di essi una parte di collo previamente calciata: poscia l'uno fu chiuso
ermeticamente, e l'altro munito di rubinetto. Compilile queste "per,-
ho costatato la differenza dei loro volumi esterni ponendoli successivamente
a galleggiare nell'acqua distillata e dando loro identica zavorra. Nella parte
superiore un medesimo piattello era destinato a ricevere i pesi numerati
(') Vedi a pag. 105.
Rendiconti — Vol. I. >•"'
- 112 -
necessari per ottenere l' affioramento ad un punto determinato. Indicando
con vi , i'j , pi , p> il volume esterno ed il peso rispettivo noli' aria dei
due palloni perfettamente chiusi, e con P, , P. i pesi numerati necessari
per l'affioramento in ciascun pallone, e con d la densità dell'acqua distillata
alla temperatura dell'ambiente supposta invariabile durante l'esperienza, si
ricava facilmente
ih — p'j+'Pi — Pj
«,-*= -d •
Nel mio caso ho trovato
vt — !;i =^0,481 o3 .
Capacità a 0° del pallone destinato a racchiudere l'aria. — E stato
riempito il pallone a 0' di acqua distillata, fatta bollire a bassa pressione
nell' interno del medesimo ; e la pesata è stata eseguita su di una buona
bilancia fino all' esattezza di un milligrammo, facendo equilibrio sull' altro
piatto col pallone ausiliario. Avendo anteriormente pesato sulla stessa bilancia
il pallone contenente aria a debole pressione, si ebbero tutti i dati necessari
per calcolare la capacità cercata, la quale risultò essere di 2199, 822 e'1,
assumendo per la densità dell' acqua a 01 il valore 0,999871 dedotto dal
Rossetti dalle proprie misure combinate con quelle di altri sperimentatori (').
Deformazione del pallone comprimendo o rarefacendo V aria nel
medesimo. — Risultando il pallone di forma cilindrica sormontato da due
mezze sfere alle due estremità, ho adoperata la forinola seguente del Lamé (')
che dà il modo di calcolare la variazione totale Q nel volume interno in
funzione delle pressioni H ed H, esercitate rispettivamente sulle pareti
interne ed esterne del pallone
Q. = p.\J j MH - (M+l) H, + |-(M + 1) (H - H,) j +
+ /1VJNH — (N + Ì)H,+-|(N-M)(H— H,)l,
iu cui la prima parte del 2° membro rappresenta la sola variazione del
corpo cilindrico del pallone di volume interno U , mentre la restante parte
rappresenta la variazione subita dalla sfera di volume interno V composta
delle due mezze sfere che sormontano le basi del cilindro. Con M s'indica
il rapporto di U al volume solido delle pareti cilindriche, con N quello di
V al volume solido delle pareti sferiche, e finalmente con \>. la compres-
sibilità del vetro.
« Introducendo nella precedente forinola tutti i valori debitamente
calcolati in base alle dimensioni del pallone da me adoperato, e prendendo
per \). il valore trovato da Regnault, si ricava per 1' eccesso di mia sola
(') Manuale di Fisica pratica del Naecari e Bollati. Tav. XXIII; 010.
(2) Momoires do l'Acad. ecc.; t. XXI; 429.
— 11.-. —
atmosfera ili pressione Q — 0,535 c:<, variazione che, se in realtà avesse
luogo, sarebbe tutt' altro che trascurabile nelle pesate del pallone pieno
ili aria sia rarefatta che compressa. Ilo voluto pertanto ricercare con espe-
rienze dirette se il valore assegnato dalla teoria fosse molto lontano dal pero.
« A tale scopo li" racchiuso il pallone in altro recipiente chiuso, ed
ho riempito di acqua distillata priva di aria tanto il pallone quanto !" spazio
compreso tra esso ed il recipiente. Un tubo di vetro saldato al pallone ed
un secondo al recipiente servivano ad indicare le variazioni del volume
interno ed esterno del pallone. Tale apparecchio, funzionando da grosso ter-
mometro molto sensibile, fu immerso in una vasca d'acqua per preservarlo
da variazioni rapide di temperatura.
« L'esperienza consisteva nell' esercitare successivamente la pressione
d' un' atmosfera (oltre la pressione data dal barometro) in ciascun tubo ,
misurando la variazione di altezza dell'acqua in quello che rimaneva alla
pressione ordinaria. E per rendere le misure indipendenti dalla tempera-
tura dell'ambiente, la quale faceva ascendere o discendere, benché lenta-
mente, la colonna liquida nei tubi, si eseguivano sempre tre letture, una
/i al principio dell' esperienza, 1' altra l, dopo aver esercitata la compres-
sione, l'ultima l'i dopo aver fatto ritornare il pallone alla pressione ordi-
naria. La differenza
l>. 2-
stava a rappresentare con sufficiente esattezza la variazione in altezza della
colonna liquida in ciascun tubo, per effetto della diminuzione o dell' au-
mento del volume sia interno sia esterno del pallone.
« Le misure eseguite furono concordi nell'assegnare a tale variazione
di volume il valore di circa 0,20 e3. Nessuno dubita che le condizioni geo-
metriche e fisiche, che si ammettono nello stabilire la forinola, possono
essere tutt' altro che realizzate in pratica nella costruzione di un pallone
ili vetro di forma abbastanza complicata, quale è il nostro, ma certamente
il risultalo dell' esperienza diretta è notevolmente discorde dalla teoria.
« Tal deformazione del pallone, specialmente se di notevoli dimen-
sioni, può esser fonte di due sensibili cause costanti di errore. La prima
ha luogo quando si pesa il pallone contenente il gas rarefatto, poiché in
tal caso il pallone subisce una perdita minore di peso nell' aria dovuta
alla diminuzione di volume esterno; la seconda si riferisce all'au uto di
capacità del pallone quando racchiude" il gas compresso.
« Voglio aggiungere che, essendosi sottoposto l'anzidetto pallone per
più di 150 volte, distribuite in un intervallo di circa due mesi, alla pres-
sione di un'atmosfera dall'interno all'esterni', non ho potuto riscontrare
variazione alcuna nel valore sopra riportato.
Dilancic — Nella prima serie di misure sull'aria ho adoperata una
— 114 —
buona bilancia Deleuil della portata di un chilogrammo, mentre il pallone
adoperato non superava g. 650. Non essendo la medesima posta in condi-
zioni di eseguire le letture mediante specchio e cannocchiale , le misure
di peso venivano dedotte dalle oscillazioni dell' indice , annesso al giogo,
su scala sottoposta, sulla quale il milligrammo era rappresentato da 1, 4
divisioni.
« Per un leggero guasto sopravvenuto alla suddetta bilancia ho ri-
corso nella seconda serie ad una bilancia costruita da Scateni della portata
di Cg. 2, ma alquanto meno sensibile.
« La pesiera è stata diligentemente campionata.
Barometro e manometri. — Il barometro adoperato era a sifone con
un rigonfiamento (diametro interno di 25""") nei tratti corrispondenti alle
estremità della colonna di mercurio : la bontà del vuoto torricelliano è
stata verificata riducendo la camera barometrica ad un quinto del suo vo-
lume. Presso al barometro era posto il manometro ad aria libera egual-
mente a sifone e del diametro interno di 25"™ nei punti corrispondenti alle
letture. Entrambi gl'istromenti erano protetti da variazioni troppo rapide di
temperatura, e questa si rilevava mediante due termometri a grosso bulbo.
« Nella lettura delle pressioni avrei voluto escludere l'uso della scala
del catetometro, e servirmi soltanto di questo per riportare le estremità
delle colonne di mercurio su di un metro campione diviso in millimetri
situato tra il manometro e barometro ; ma la costruzione speciale di questo
mi ha impedito di mettere in pratica tal sistema esattissimo di misura.
Mi sono dunque servito di un catetometro Starke e Kammerer nel modo
consueto, avendo cura di riportare esattamente in mezzo la bolla della
livella annessa al cannocchiale, all'estremità di ciascuna corsa.
« Ai diversi artifizi comunemente adoperati affine di puntare con esat-
tezza il menisco di una colonna di mercurio ho preferito quello di oscurare
la sua superficie mediante un anello di cartoncino nero, il quale coprendo in
giro la canna di vetro ad una piccola distanza dal vertice del menisco, im-
pedisce la riflessione di qualsiasi raggio luminoso sulla superficie del mer-
curio. In tal guisa si riesce più che non si creda ad ottenere un contorno
netto del menisco nero su di un fondo bianco discretamente illuminato.
« La scala del catetometro era stata previamente rettificata mediante
letture su di un metro campione. Però lasciava alquanto a desiderare il
manometro a sifone annesso alla machina pneumatica, di cui mi son ser-
vito per misurare la pressione dell'aria rimasta nel pallone, essendo che il
diametro interno non superava Gmm.
Risultali. — Adottando il valore 980,3862 che rappresenta in unità
C. G. S. l'accelerazione della gravità in Roma, ridotta al livello del mare,
secondo le recenti esperienze dei prof. Pisati e Pucci , e tenendo conto
dell'altezza di 57'" sul mare del laboratorio dell' Istituto Fisico, risultano
115 —
Serie prima
eseguita a pressii 1 1 < " ordinaria
g. 1,2934 g. 1,2934
i seguenti valori per il peso di un litro d'aria a 0° ed alla pressione
normale:
Serie seconda
C egoita con aria compressa
g. 1,2964 g. 1,2964
43
40
51
43
(') «U
67
31
34
29
30
31
31
30
37)
31
29?
34
25)
11
42
68
li:;
62
Media
1,2931
g. 1,2954
« Il risultato della prima serie è un po' superiore al valore g, 1,29276
dedotto dalle esperienze di Regnanlt ('). La differenza è però rilevante
tra le due serie, rumi' era da prevedersi, in quanto che l'aria atmosferica
si comprime ancor essa più di quanto vuole la legge di Mariotte. Esami-
niamo pertanto quale debba esser la correzione da apportarsi al risultato
della seconda serie.
" Nel classico lavoro di Regnault sulla compressibilità de' fluidi
elastici si hanno per l'aria (a) otto esperienze che permettono di calcolare
la deviazione dalla legge di Mariotte, quando il volume iniziale r„ alla
pressione pn di circa un'atmosfera venga ridotto ad un volume quasi metà r,
ed alla pressione quasi doppia />,• Tali esperienze furono eseguite alla
temperatura di circa 4", 5; e perciò nel nostro caso ci possiamo senz'altro
basare su di esse. Combinando tra di loro le diverse esperienze, si otten-
gono per il rapporto -?— - i valori da me calcolati e consegnati nella se-
guente tabella, dove t— i1 è la differenza di temperatura esistente tra due
esperienze combinate insieme.
1 —
f—O'.oo
t — /' = 0°,0I
l—
i' = 0°,03
l —
l' = 0°,04
l"-2"
1,001410
la-8a
1 .000030
3a - 8"
1,001270
v-r
1 ,001083
3.-4.
1,001449
2.-7.
1,0019:31
4.-7.
1 ,001600
2.-3.
1/J0J776
4.-5
1,001825
5. - 8.
1 ,001640
1.-6.
1. 1482
5. - G
1,001224
(5.-7.
:',0 ili 05
2.-5.
1,002153
3.-6.
1,000850
:.- s.
Medi
1,00142(5
i 1,001304
1,001432
1,001382
1,001353
(') Nelle ultime Ire esperienze è stata adoperata la bilancia Scateni
(') Vedi a pag. 105.
f'J Mémoires de l'Acad. tome XXI, pag. 374-375.
— 116 —
« Arrestandoci alla media dei primi sei valori, e dividendo per essa
il risultato della seconda serie si ottiene
che è sempre un valore più grande di (inolio fornito dalla prima serie.
Adottando invece per la deviazione dell'aria dalla legge di Mariotte il
valore 1,00215 avuto dallo stesso Kegnault in un lavoro posteriore (') si .,
avrebbe
1^954 _•
1,00215 - B'1'*9*6*
il quale invece quasi coincide con il peso di un litro di aria dedotto dalle
esperienze di Kegnault.
Conclusione. - - Se ne deve concludere che nel voler determinare
la densità di un gas pesandolo compresso nel pallone, è necessario anzitutto
conoscere la sua deviazione dalla legge di Mariotte con una precisione
maggiore di quel che ordinariamente si crede. In secondo luogo è mestieri
riconoscere con esperienze dirette la variazione nel volume del pallone
adoperato. E finalmente bisogna avere un'idea dell'influenza, che può eser-
citare sul risultato finale la condensazione del gas sulle pareti interne
del pallone, la quale molto probabilmente deve riuscire assai più conside-
vole, quando il gas si trovi compresso. Risulta ancora che, nella riduzione
del peso o del volume di un gas da una pressione qualunque a quella
normale, non è più sufficiente in misure di grande precisione servirsi della'
semplice legge di Mariotte, specialmente se trattisi di una pressione no-
tevolmente diversa dalla normale.
« E qui credo acconcio aggiungere che potendo disporre di un pal-
lone di grande capacità a pareti resistenti, e di una bilancia molto sen-
sibile si potrebbe forse con vantaggio studiare la compressibilità di un gas
pesandolo racchiuso a diverse pressioni, specialmente, come osserva Regnault,
quando trattisi di ricerche a temperature elevate.
« Per dare un etimo della sensibilità del metodo basti il riportare
che racchiudendo a 0° l'aria in un pallone di 10 litri alla pressione di
circa 300mm Regnault (2) rinvenne costantemente un peso, di poco sì, ma
superiore a quello assegnato dalla legge di Mariotte. E per l'anidride car-
bonica (3) racchiusa successivamente nel medesimo pallone a 224,17"'"' ed
a 374,13mm, la deviazione dall'anzidetta legge era rappresentata nel primo
caso da ben g. 0,0289, e nel secondo da g. 0,0344 in più.
« In quest'ultimo caso, stando alle cifre di Regnault, la deviazione sa-
rebbe invece rappresentata da g. 0,0783; ma senza dubbio ciò è dovuto ad un
(') Relation des expèriences ecc. t. II; 249 (1862).
(') Mémoires de l'Acad. ecc. t. XXI: 139.
(') II. pag. 148.
— 117 -
errore di calcolo che fissa a g. 9,6628 invece che a g. 6,6189 il peso ili ani-
dride carbonica contenuta nel pallone nell'ipotesi che seguisse la legge di
Mariotte ».
Fisica. — Conseguenze di una nuora ipotesi di Kohlrausch sai
fenomeni termo-elettrici. Nota del dott. A. Battelli, presentata
dal Socio Blaserna.
« Per dare spiegazione dei risultati sperimentali ottenuti nei fenomeni
termoelettrici da valentissimi fisici, il Thomson concluse (') dietro conside-
razioni teoriche, che oltre alle forze elettromotrici chi' si ammetteva esi-
stessero ai punti di contatto di due metalli diversi , esistesse pure una
forza elettromotrice in ciascuna sezione trasversale dei due metalli, quando
in essi non fosse costante la temperatura. E che viceversa una corrente,
passando da una regione di un metallo ad un' altra di diversa temperatura,
svolgeva o assorbiva calore, e chiamò colore specifico di elettricità la quan-
tità 7 di calore assorbita o svolta dall'unità di corrente elettrica, che passa
in un dato metallo fra due regioni che differiscono di un grado nella tem-
peratura.
« Il Tait (2) completò questa teoria, ammettendo che la quantità 7
sia proporzionale alla temperatura assoluta, e giunse a concludere che la
forza elettromotrice totale d'una coppia termoelettrica può rappresentarsi con
E = A(T, _T,)(t0-^J^ !), (1)
e che la quantità di calore sviluppata dall'unità di corrente nell1 unità di
tempo attraversando una saldatura della coppia, può rappresentarsi con
II = -j-(T, — T)T (2)
nelle quali equazioni A e T0 sono due costanti, la seconda delle quali è
la temperatura assoluta del punto neutro; T, e T, sono le temperature
assolute delle due saldature, e J è 1' equivalente meccanico della caloria.
.« Nel 1856 il Thomson (3) cercò di spiegare il fatto dell' inversione
della corrente in una coppia termoelettrica, mediante una nuova ipotesi .
ammettendo, cioè, un trasporto elettrico del catare.
« E questa medesima ipotesi venne introdotta, alcuni anni or sono,
come fondamento di tutti i fenomeni termoelettrici dal Kohlrausch (v).
« Egli stabilisce che la forza termica motrice che genera una corrente
b^
(') Transactions of (he Iìoyal Society of Edinburgh, voi. XXI. part 1. May 1851,
(;) Procecdings of the B. Society of Edinburgh. Dee. 19, 1870.
(') rhilosopliic.il Trans, of the R. Society of London, voi. 1 Hi, part. III.
') Annalen der Physik und Chemie, B. CLVI, S. 601.
— 118 —
elettrica uno in uu dato corpo, sia proporzionale alla forza elettromotrice
che produce una corrente uno di calore nello slesso corpo.
« Lo scopo di questa noti è di mostrare come dalle conclusioni del
Kohlrausch si deducano con somma facilità le espressioni che hanno otte-
nuta la conferma delle esperienze.
« Innanzi tutto si dimostra col semplice ragionamento la legge dei
mei Ili intermediari. Giacche, se abbiamo un circuito di tre metalli A, B,
C; e M è la quantità di calore trasportata dalla corrente nel metallo
A, M' quella trasportata nel metallo B, che si trova a temperatura co-
stante, M — M' è il calore sviluppato alla congiunzione (AjB) ; e se M" è
il calore trasportato nel metallo C, M' — M" è il calore sviluppato alla
congiunzione (BjC) ; onde il calore totale sviluppato è 51 — M", come non
esistesse il metallo intermediario B.
« Ora, Kohlrausch chiama coslnte termoelettrica d'una sostanza la
quantità
o h
dove v. è la quantità d' elettricità trasportata in quella data sostanza da
una corrente uno di calore ; h e A- sono rispettivamente la conducibilità ter-
mica ed elettrica della sostanza medesima.
« Facendo 9 funzione della temperatura assoluta, e precisamente scom-
ponendola in due termini 9 + vj T, uno costante e l'altro variabile colla
temperatura, la forza elettromotrice d' una coppia termoelettrica prende
l'espressione
B= l(0-f-«T)<JT— l(fl,-+-ij'T)dT
essendo T] e T2 le temperature assolute delle due saldature; e 9 ed r,
appartenendo al 1° metallo , 9', o al 2°. Da cui
B==(9-9')(T1-T1) (l + gC—
9—9'
moltiplicando e dividendo per
e facendo :
si ha :
9—9'
fi — <2 = A , — — = T0 ,
o— 0
E = A(T,-Ti)(^To-^:^^,
— 119 —
che coincide psrfefctamenfce con la (1) di Taifc, e che è stata verificata dalle
esperienze dello stesso Tait (') , e dell' Avenarius (*).
« Dall' espressione che trova il Kohlrausch per la quantità di calore
QJ==C(f — 6)i
sviluppata ad una saldatura Lt , essendo i l'intensità della corrente, e C
una costante; si deduce che tale quantità ili calore è nulla quando T„- (i;
il che fu sperimentalmente provato dai prof. Naccari e Bellati (').
« Infatti si ponga per 0 e 0' rispettivamente
0 + jjT e G' + vj'T;
allora :
e ponendo:
si ha :
Q, = C(0+uÌ— y — is'T)i
9—&
T = T„
o—o
/ 0-^0' 0—0' \
\ 0 —0 fi —ti/
« Donde facilmente si ha :
Qi = o.
« Del resto tale espressione si può scrivere cosi :
Q, = C i 0-0' -f-fa- r{) T \i
Ir, — o -i
e facendo 0 proporzionale a T :
C = -C'T,
ammettendo, cioè, che il rapporto fra l'elettricità trasportata dal calure e
il calore trasportato dall'elettricità cresca colla temperatura, si ottiene
quando passi 1' unità di corrente : ossia ,
Q1 = C(T0 — T)T
che è la (2) del Tait, essendo
a - A
Questa espressione fu pure verificata sperimentalmente dai prof Naccari e
Bellati, nella Memoria sopra citata.
« Dalle esperienze di Le Koux (') risulta che per il piombo è nullo
l'effetto Thomson; il che equivarrebbe evidentemente, nell'ipotesi di
f1) Trans, of the K. Society of Edinburgh, voi. XXVTt. 126.
(:) Poggendorff's Annalen. CX1X.
(') Atti dell'Istituto Veneto. Voi. VII, Serie V.
(') Annales de Chini, et de Phys. Sene IV. T. X.
Rendiconti — Voi.. I. 1'1
— 120 —
Kohlrausch, al fare >j:=0; e allora riferendo tutti i metalli al piombo,
l'espressione della forza elettromotrice diviene
E = ,(Tl-T2)^-^l)
facendo il 9 del piombo eguale all' unità ; e il potere termoelettrico avrà
1' espressione
^ :0-l-,T.
dT
Così risulta che se si costituiscono i diagrammi del potere termoelettrico ; la
costante vj per un metallo riferito al piombo, è uguale alla tangente trigo-
nometrica dell' angolo che il suo diagramma forma con quello del piombo.
« Si ha una qualche utilità nel conoscere le costanti 9 ed o per due
metalli formanti coppia ; giacche la corrente passa dal metallo , in cui la
quantità 9 + vjT è maggiore, nell'altro metallo, attraverso la saldatura calda.
E così, sapendo la direzione della corrente in un circuito di due metalli ,
per mezzo delle costanti termoelettriche si ha subito quale saldatura si
riscalda e quale si raffredda.
« È facile dedurre una legge pel trasporto elettrico del calore ; giacche
il calore vien trasportato dall' elettricità positiva dal metallo A al metallo B,
quando 0 + vj T> S'+vj'T, ossia, quando E è positiva.
« Perciò , se la semisomma delle temperature assolute delle due
congiunzioni è minore della temperatura neutra, e questa è superiore allo
zero, si avrà trasporto di calore fatto dall'elettricità positiva da A in B ;
quando alla temperatura della congiunzione più alta il diagramma di A si
trova al di sopra di quello di B ; il contrario avviene , se la semisomma
delle temperature assolute è maggiore della temperatura neutra, e questa
6 superiore allo zero.
« Se la temperatura ueutra è inferiore allo zero, il trasporto avverrà
sempre da A in B, a tutte le temperature in cui il diagramma di A è al
di sotto di B ».
Chimica. — Sulla Manóbromo-pirìdina. Nota dei dott. Or. Ciamician
e P. Silbku, presentata dal Socio Cannizzako.
« In una Memoria presentata a questa Accademia il 5 marzo 1882,
da uno di noi assieme al dott. M. Denustedt ('), venne scrupolosamente
provato, che il pirrolo si trasforma, trattando il suo composto potassico col
bromoformio, in una bromopiridina, che ò identica a quella che si ottiene
per azione diretta del bromo sulla piridina. Allora ò stato pure tentato di
eliminare il bromo dalla bromopiridina e di effettuare con ciò la completa
(') Vedi Ciamician e Dennsteilt, Studi sui composti della sèrie del pirrolo. Parte II.
Trasformazione del ■pirrolo in piridina.
— 121 —
trasformazione del pirrolo in piridina. Però abbenchè non sia difficile ili
togliere il bromo alla bromopiridina, pure le esperienze fatte allora in pro-
posito non hanno dato risultati molto soddisfacenti, perchè il prodotto della
riduzione, sebbene privo di bromo, non aveva un punto di ebollizione co-
stante e diede all'analisi numeri che si avvicinano a quelli richiesti dalla
piridina ma che non sono sufficientemente concordanti.
« La base ottenuta bolliva fra 110" e liti' ed i numeri allora ottenuti
sono i seguenti.
frazione bollente fra lll°-113° (') frazione bollente fra 1130-11G° (')
I li TU
C 74,54 74,14 75,02 75,07
H 7,71 7,16 6,77 6,98
ehe stanno fra quelli richiesti da una diidropiridina e dalla piridina.
C5 H, N C„ H5 N
C 74,07 75,94
H 8,64 6,33
« La causa di questo conportamento potrebbe essere, o che realmente
nella ridir/i. me della bromopiridina si formi oltre alla piridina anche una
idropiridina, oppure che non sia stato possibile di seccare completamente
la piccola quantità di base ottenuta, sebbene fosse stata bollita sulla potassa
fusa di fresco.
« Il modo più esatto e più sollecito per stabilire so nella riduzione
della bromopiridina si formi della piridina, sarebbe stato quello di compa-
rare la forma cristallina del cloroplatiuato della base ridotta con quello
della piridina, ciò che non si è potuto fare perchè allora la forma cristal-
lina del cloroplatiuato di piridina non era conosciuta e perchè il Weidel
si era riserbato di fare uno studio in proposito.
« Essendo per i motivi ora esposti rimasta incompleta la trasformazione
del pirrolo in piridina, noi abbiamo creduto opportuno di tentare ora di
risolvere la questione, avendo il Weidel pubblicato qualche tempo fa Le
misure cristallografiche del cloroplatiuato di piridina fatte da A. Brezina (").
« In questa occasione pubblichiamo anche alcune osservazioni sul modo
di ottenere la bromopiridina, che ci sembrano di qualche intere
I. Preparazione della bromopiridina dalla piridina.
« Noi abbiamo seguito il metodo indicato da Hofmann (3) per otte-
nere la bromopiridina dalla piridina ed abbiamo ottenuto i seguenti risul-
tati: 5 gr. di piridina sciolta in acido cloridrico diluito in modo di otteucn
(') Le analisi sono fatta coi prodotti <li due preparazioni divei
() Monatshefte fùr Chemie ITT. 778-780.
(') Beri. Ber. XII, 989.
— 122 —
10 ce. di soluzione, vennero riscaldati con 20 gr. di bromo in tubi chiusi
per circa 20 ore a 200-219°. Riscaldando fino a 230-240'' la reazione av-
viene più sollecitamente ma la maggior parte dei tubi non resiste alla pres-
sione dell'acido bromidrico che si sviluppa.
« Dopo il riscaldamento il contenuto dei tubi è formato da un liquido
giallo-ranciato, che si solidifica in parte quando aprendo i tubi si dà sfogo
alla grande quantità di gaz acido bromidrico che vi era rinchiusa. Si di-
stilla con vapor acqueo per eliminare la bibromopiridina, si tratta il resi-
duo con potassa e si distilla nuovamente. Il liquido alcalino viene acidificato
con acido cloridrico e distillato di nuovo per eliminare delle piccole quan-
tità di bibromopiridina che era rimasta indietro nella prima distillazione.
Questa operazione venne ripetuta alcune volte. Si ottiene così un liquido
alcalino che contiene un miscuglio di piridina e di bromopiridina che ven-
nero separate dall'acqua e seccate con potassa. Distillando frazionatamente
si separa facilmente la bromopiridina. La prima bolle a 758""" di pressione
a 174° (tutta la colonna del termometro essendo immersa nel vapore);
Hofmann (') trovò per la bromopiridina ottenuta dalla piperidina, che è iden-
tica a quella che si produce dalla piridina, il punto di ebollizione 1731 (!).
«Noi abbiamo ottenuto in questo modo da 100 gr. di piridina:
GO gr. di piridina rimasta inalterata ;
20 gr. di mouobromopiridina bollente a 174°
42 gr. di bibromopiridina fondente a 112° (3)
ciò che corrisponde alla piridina impiegata in ragione di :
60 gr.
13 gr. (monobroniopiridiiia)
14 gr. (bibromopiridina)
13 gr. (perdita)
100
II. Preparazione della bromopiridina dal pirrolo.
« Per ottenere la cloropiridina o la bromopiridina dal pirrolo, non ò
necessario di fare agire il cloroformio od il bromoformio sul composto po-
tassico del pirrolo; noi abbiamo trovato che invece di questo si può im-
piegare egualmente un miscuglio di pirrolo e di alcoolato potassico o sodico.
« È rimarchevole il fatto che un miscuglio di pirrolo e di alcoolato
sodico si comporti in questa reazione come il composto potassico del pir-
rolo, mentre il sodio non agisce sul pirrolo che riscaldando le due sostanze
in tubi chiusi a temperatura molto elevata.
(') Beri. Ber. XVI, 589.
(') Ciamician e Dentistedt trovarono il punto di ebollizione a ] 70°, temperatura non
corretta. Vedi Memoria citata.
(') Vedi Hofmann, Beri. Ber. XVI, 558.
— 123 —
« La equazione secondo la quale avviene la reazione saia la seguente:
C4HiNH-4-2NaOH+CHBr3 = C5HiBrN + 2NaBrH 20H>,
e Ci H ! XH + 2Na OH ■+- CHC13 = C5 II; CI N + 2Na CI 20H, ,
perchè noi crediamo che non si possa ammettere che l'alcoolato sodico formi
in una prima fase della reazione un composto sodico col pirrolo.
« Questa reazione ricorda molto la formazione degli isonitrili dalle
amine primarie per l'azione di cloroformio e potassa alcoolica.
« Per ottenere la bromopiridina dal pirrolo con 1' alcoolato sodico ed
il bromoformio, noi abbiamo operato nel modo seguente. L'azione del bro-
moformio su di miscuglio di pirrolo ed alcoolato sodico è meno violenta di
quella che avviene impiegando l'alcoolato potassico, però è sempre tale da
dovere usare un forte eccesso di alcool perchè questo rendendo più diluita
la soluzione moderi l'intensità della reazione. Si aggiunge ad una soluzione
di 7 gr. di sodiu in 100 gr. di alcool assoluto, 10 gr. di pirrolo e si tratta
il miscuglio in un apparecchio a ricadere con 38 gr. di bromoformio. Le
quantità di sodio, pirrolo e bromoformio stanno nel rapporto di una mole-
cola di ciascuna delle tre sostanze. La reazione avviene prontamente ed è
accompagnata da una viva ebollizione del liquido, per cui è necessario di
raffreddare esternamente il pallone e di aggiungere il bromoformio molto
lentamente. Quando la reazione spontanea è terminata si fa bollire ancora
per un quarto d'ora. Il contenuto del pallone è formato da un liquido
giallo-bruno e da un deposito di bromuro sodico. Si svapora l'alcool a li. m.
e si fa bollire il residuo con acido cloridrico per distruggere il pirrolo
rimasto inalterato.
•< Il rimanente dell'operazione per arrivare ad ottenere la basi- pura è
stato già descritto nella Memoria citata che tratta della preparazione della
bromopiridina dal composto potassico del pirrolo.
« Il rendimento non è molto soddisfacente ma non è inferiore a quello
ottenuto dal composto potassico.
III. Trasforma: ione della bromopiridina in pirìdina.
« La riduzione della monobromopiridina venne da imi eseguita uri modo
indicato nella Memoria già citata, e imi nulla abbiamo da aggiungere a
quanto è stato detto allora. La base ridotta bolle fra 11:! e liti' e noi ne
abbiamo ottenuto 2,5 gr. da 10 gr. di monobromopiridina.
«Una parti' del prodotto di riduzione venne sciolta urli' arido clori-
drico e la soluzione trattata con cloruro di [datino.
« Il cloroplatinato ottenuto diede all'analisi numeri che concordano col
cloroplatinato di piridina.
I. 0,5728 gr. di materia dettero 0,4414 gr. di CO. e 0,1170 gr. di OH,
II. 0,4336 gr. di materia dettero 0,1488 gr. di Pt.
— 124 —
« In 100 parti:
Trovato Calcolato per (C„ H5 NHC1), Pt Cl„ (')
C 21,05 21,14
H 2,27 2,11
Pt 34,32 34,27.
« Per stabilire definitivamente l'identità del nostro prodotto col cloro-
platinato di piridina noi abbiamo preparato per lento svaporamento di una
soluzione cloridrica del sale ottenuto dalla base ridotta, dei grossi cristalli
i quali furono misurati dall'ing. G. La Valle e trovati perfettamente iden-
tici al cloroplatinato di piridina studiato da Brezina (*).
« L'iiig. G. La Valle ebbe la gentilezza di comunicarci i risultati delle
sue misure die noi compariamo con quelle di Brezina:
Misurati calcolati da
Angoli La Valle Brezina Brezina
100:201 40° 53 30 40" 48' 40° 49'
T00:Tll 72 40 30 72° 9' — 72° 18' 72 20'
100:110 53 43— 54 0 53 55
111:201 48 24 — 48 7 — 48 9 48 8
111:110 69 24 — 69 12 69 17
«Forme trovate (100) (201) (110) (111)
a ti vi p
« Da questi dati risulta dunque con certezza che la bromopiridina
viene dall'acido cloridrico e zinco trasformata in piridina. La trasformazione
del pirrolo in piridina è con ciò effettuata completamente.
« La causa del punto di ebollizione troppo basso e delle differenze
nell'analisi della piridina ottenuta dalla bromopiridina , è molto probabil-
mente una certa quantità di acqua, che la piridina trattiene malgrado un
lungo trattamento con potassa fusa di fresco, e che non è possibile di eliminare
non disponendo che di piccole quantità di prodotto. Del resto ultimamente
(1883) Groldschmidt e Constam (:1) hanno dimostrato che la piridina forma con
l'acqua un composto della formola C.-, H5N-f-30H> che bolle costantemente
a 92-93° ».
Matematica. — Sulla rappresentazione analitica di certe fun-
zioni singolari. Nota del ilott. A. Tonelu, presentata dal Socio Dixi.
« Hankel nella sua Memoria, Intorno alle funzioni oscillanti, ha dato
pel primo l'espressione analitica di una funzione, che per tutti i valori ra-
zionili di x è uguale a zero, e per tutti i valori irrazionali di ,r è uguale
(') Pt = 194,5 Vedi Beri. Ber. XVII, 2975.
(') Vedi Memoria citata.
(') Beri. Ber. XVI, 2977-78.
— 125 —
ad uno. Indicando con o(,v) una funziono, che tra — 1- o 0 è uguale a -— I ,
fra 0 e +1 è uguale a +1, o noi punti y = zpl ,;/ = 0 è uguale a zero
(funzione elio può esprimersi analiticamente con molta facilità por mozzo
della serio di Fourior), e ponendo :
si
/•(■<•)=- -J- •>!
rì \ a (sen nnec) \ s
per questa funziono f{x) si verifica appunto la singolarità accennata (').
« Questa funziono ci offre il mezzo di costruirne un'altra che ha sin-
golarità della stessa specie ma di indole piò generale: infatti so o{x )e i//(.r)
sono duo funzioni note e determinate por ogni valore di x, ponendo:
P(.r)=^(.r) + S?(.r)-<p(.r)J /•(,),
por questa si avrà la singolarità, che assumerà i valori di 6(x) per se irra-
zionale e i valori di <p(cc), por x razionale.
« Ciò che però sembra meritevole di esser notato, è che di una fun-
ziono che abbia tali singolarità, possono assegnarsi infinito espressioni ana-
litiche.
«Si può dimostrare la seguente proprietà generale:
« Data una serie finita di intervalli separati:
(1) («ì, l'i) , (oj, ^2), - , («», K)
« e altrettante coppie di funzioni, note e definito negli intervalli stessi :
' (?,(.>■), <ii (.i-)), (^x), *,(»)), ... , (M*),f.(aO)
« è sempre possibile di esprimerò analiticamente in infiniti modi, una l'uii-
« zione f(x) tale che pei punti corrispondenti a valori razionali di x negli
«intervalli (1) assuma respettivamente i valori di ^i(.c), ^(x) , . . , tpn(oc) ,
« e pei punti dei medesimi intervalli corrispondenti a valori irrazionali di x
«assuma i valori di ^i(cc) , ^>ì{cc) , . . , (//«(a?) ; per tutti gli altri valori di
« # è nulla » .
« Negli estremi degli intervalli (1), specialmente quando questi estremi
possano sovrapporsi, potrà il valore della funziono f(r) non soddisfarò alle
condizioni accennate.
« Gl'intervalli (1) possono anche ridursi ad un solo , e precisamente
all'intervallo ( — co,-)- co).
«Sia n{x) una funziono analitica conosciuta, sempre finita e avente un
numero finito di oscillazioni nell'intervallo (a , b), noi quale si mantiene, in
(') Veramente dovrebbe piuttosto <lirsi che pei vaioli razionali ili x la / >) non ha
alani valore, mentre è uguale ad 1 pei valori irrazionali di x\ noi però si intenderà 'li
, ! 1
aver convenuto che - x e — =0.
0 xs
— 126 —
valore assoluto, non inferiore ad imo. Questa funzione non potrà avere di-
scontinuità di seconda specie nell' intervallo (a , b) , e noi supporremo che
abbia ima discontinuità di prima specie in un punto interno x = c , nel
quale assumeremo per valore di n(x) o imo dei suoi valori limiti, o un
valor qualunque , non inferiore numericamente all'unità. La discontinuità
nel punto cs = c, sia tale da aversi :
Negli estremi a , b potranno essere i valori limiti di n{x) anche uguali e
di segno contrario, ma ciò non è necessario, e solo ammetteremo che sieno
determinati, finiti e numericamente maggiori di uno i valori di 7:{a) , n(b) (').
« Per mezzo della serie di Fourier potremo allora ottenere l'espressione
analitica di una funzione che tra a e b , esclusi gli estremi, e in punto
x—c, coincide con n(x) , mentre negli estremi assume il valore:
n(a+0) + 7:(fr— 0)
2
e nel punto x = c il valore:
1ÌmJ=C-M) -(-'•) + 1Ìmit=C-0 "('*•)
2
oo co
« Chiamiamo questa funzione <p{>j) , e sieno 2m„(i) , 2»',(») due serie
o o
qualunque convergenti per tutti quanti i valori di co; allora ponendo:
•'t — c)sen* nr.x\ V^jc + (i>-c)r-'
o'jt2 e — (a — c)sen2nrric V-- c + (fr — c)sen-??7r.r , ,;^
1
V
~t y \ e — (a — e) seti2 ft7ra? | o ?" 1 e -+- (6 — e) seu2 M7W3 {
per questa funzione avremo :
P (oc) = 0
quando a; è razionale, e;
¥cc) =p + 9
(') Una funzione che sodJisfa le conddizioni di n[x) sarebbe p. e., A -«- IJ
ì
l-hex~c
quando si determinino convenientemente A , B e si restringano i limiti dell'intervallo (a , b)
contenente il punto x = c.
[') Di serie che sono convergenti per ogni valore di x possono aversene in numero
infinito: così, se i!>„(x) è sempre finita per ogni valore intero e positivo di n e per ogni
valore di x, la serie:
I, *' !X) , s ,>1
o j n-+-<p n (x) Y
è sempre convergente. Nell'espressione di F(.r) possono anche togliersi gli esponenti alle
funzioni n e <j, , quando le serie 2 u„{x) , 2 V»(s) restino convergenti sostituendo ad ogni
o o
termine il suo valore assoluto.
— 127 —
quando x è irrazionale. Le quantità p , q sono arbitrarie e possono assumersi
tali che la loro somma abbia un valore a piacere. Se o\[ e) è una funzione
analitica nota e determinata per ogni valore eli x, e lo stesso avviene pel-
vi (>) , ponendo :
p+g = <Pi(.c)— <?i{x)
e YiU) = ?lU)^-F(,r),
questa funzione Fi(x) per i valori razionali di .;■ sarebbe uguale a V[(x) e
pei valori irrazionali sarebbe uguale a ty\{x). Nella composizione di F(x) si
vede che si ha una grandissima, arbitrarietà.
«Ora se z„(j ■),<!/,(■ e) sono finizioni analitiche note, finite e determi-
nate e con un numero finito di oscillazioni nell'intervallo (a, , bs), suppo-
nendole proseguite pei rimanenti valori di x in modo da esser sempre zero,
per mezzo della serie di Fourier, potremo avere due espressioni analitiche
di funzioni che nell'intervallo (a-, , bs) , esclusi gli estremi, coincidono con
(p,(x) , ty,{x) , e pei rimanenti valori di x sono nulle. Ben inteso che per le
';.(.') , e/s(,'') nei punti di discontinuità si assumano per valori le semisomme
dei valori limiti. Chiamando le espressioni analitiche così determinate
F. ,(x) , Fis(.<') e ponendo :
p+ff=Ffl(<B) + F^(a?)
la funzione:
V-
««(■'•) ™ u'„(x)
» Un[X) » U „(.'■)
op*{c+(a — e) sen- rnx.r J -jf -y \ e -f- (b — e) sen-/(-./-(
soddisfarà la condizione di esser zero pei valori di x corrispondenti a punti
situati fuori dell'intervallo (a, , bs) , di essere uguale a y,(r) lH'i valori ra-
zionali, e uguale a tys{x) pei valori irrazionali di x corrispondenti ai punti
di quest'intervallo.
«Quello che si è fatto per l'intervallo (a,,bs) può ripetersi per gli
altri, e chiamando l\(x) , Fs(a?) , . . , F„(.') le funzioni corrispondenti, ana-
loghe alla F,(x) , avremo che :
r(aO = 2F.(aO
i
sarà la funzione che ci eravamo proposti di determinare.
« Quando sia nota una funzione che pera; incomensurabile è ugnalo ad
uno e per x commensurabile è uguale a zero, anche con un altro metodo, fon-
dato sopra certi teoremi relativi alle serie, possono costruirsi infinito espre -
sioni analitiche di, funzioni che hanno la stessa singolarità, infatti se
2vn(x) è una serie divergente per ogni valore di x, e i suoi termini sono
o
sempre decrescenti, si ha che:
v »»(■'•)
" S'/l.'-)
Rendiconti — Voi,. I. 1~
— J28 —
con S,.(x) = v0(x)-+-vl(x)-h . . . -hvu(x) , è convergente se p> 1, è diver-
gente se p>l ('). Se dunque %(%) è mia funzione che per x razionale è
uguale a zero, e per x irrazionale è uguale ad uno, ponendo:
^ vn (x)
& [OS) = -3 j-T-
o S„ {xf^x)
la funzione zs(tì) non differirà dalla /J.r). Evidentemente anclie con altri
processi si potrebbero ottenere i medesimi risultati.
« I risultati ottenuti relativi alla espressione analitica di certe fun-
zioni singolari di mia variabile, possono anche essere estesi alle funzioni di
due o più variabili. Sieno infatti /i('') , />(.'/) due funzioni determinate col
metodo accennato, che lascia tanta arbitrarietà alla loro espressione anali-
tica, uguali a zero quando or- e y sono commensurabili, uguali ad uno quando
x , \j sono incommensurabili e pongasi :
(2) F (x, y) = A + BX, («0 + C/, (a?) + D *. [x) yj (.'/) .
« Se (?x(x , y) , c2(.r , y) , ?;i(.r , ?/) , «j>4(a; , »/) sono funzioni analitiche note
di a; , ii , prendendo :
A=?t(a?, y), A— B=f, (.r, ?/), A-fC=?3(^ y) , A+B+C+D = ?4 (.»:, //)
ovvero :
A = s>] (a?)> B = g, (#, y) — ?i {x, y) , C — y3 (#, 2/) — ?i( -r. 2/) -
D = -; i ( e, ,v ) 4- ?i (»\ ?/) — ?2 (•'', 2/) — ?.i {x, y) ,
la funzione F(x,y) assumerà i valori di <px (x , y) per .v,y razionali, i va-
lori di fi{x , y) per oc irrazionale e y razionale, i valori di c?;,(.r , y) per x
razionale e y irrazionale, e, finalmente, i valori di 534(0; , y) per x e y irra-
zionali. Può solo restar dubbio pei punti nei quali fi(X , y) , <?ì(x , y) ,
fs{x , y) , Vi{x , y) cessino di essere finite.
« Ciò premesso, se:
(3) fi (a?, y) = 1 , fi (x, y) = 1 , .- , U (*, y) = 1
sono le equazioni di m curve chiuse che limitano altrettanti campi sepa-
rati, pei putiti interni dei quali si ha :
A2 (.'-, y) < 1 , A2 (*, 11) < i , ■.. , A.8 («. </) < !
e pei punti esterni:
A2 (<», .7) > 1 , A2 {x, y) > 1 , ... , A2 (*. y) > 1 i
sarà possibile, combinando la funzione precedentemente trovata con espres-
sioni analitiche dedotte dalla formula di Pourier, determinare mia funzione
a>
(') Conf. Dini: Sulle serica termini positivi. Pisa-Nistri, 1867. Serie poi come 2vn{x
se ne possono avere in numero infinito. Infatti, se fJx) è sempre finita e superiore a zero
più ili una quantità A. e decrescente con », se ipnft) è sempre finita e crescente con »,
li serie - — , ' — sarà sempre divergente a termini decrescenti.
O «H-1/1 n(£)
- [29 —
che presenti singolarità in questi campi analoghe a quella che F(.r , y) pre-
senta in lutln il piano, e sia poi zero per tutti i punti situali esternamente
a quei campi.
«Infatti rulla formula ili Fourier si possono determinare dei fattori
pi ,/>>,.., p„ che sono zero in tutti i punti esterni ai campi (:'.) e sono
uguali ad mio in tutti i punti interni. Allora se :
U *{as,y), ?i") (a;, y) , <?W{cc,y), o^ (.>;>/)
sono quattro funzioni analitiche note di ce , y , per le quali però si assu-
mono valori finiti in quei punti situati fuori del campo limitato dalla curva:
/■s(.'-..v) = i
nei quali esse divenissero infinite dopo aver posto:
(4) A(s) (», V) =ps ?!(s) (a?, y) , /Vsl (■*', y)=P,<?és] (•'', li) ,
W («, y) = v» ?3r,) («, //), / i 5) («i .'/) ---= P«?i(!) (<», 2/) .
queste funzioni soddisfanno alla condizione di essere uguali a zero in tutto
il piano, esclusi i punti del campo limitato dalla curva:
f,{oc,y) = l
nei quali esse coincidono con :
Piw (os, ?/) , 9>*w (a, .'/) , c,<s> (oc, y) , ?i(s) (as, II) ■
« Servendoci allora delle (4) per determinare i coefficienti A, P>, C, D,
della (2) otterremo una funzione Fs(a?, y) die soddisfa alle condizioni ili esser
zero per tutti i valori di ce , y corrispondenti a punti esterni allV"0 dei
campi limitati dalle (3), e per i punti interni secondo che oo , y sono ra-
zionali o irrazionali ha valori uguali a quelli di una delle funzioni :
?iw (à, II) , ?»<'> [oc, y) , ?3(s) (■'•, V) , <f i(i !■'', .'/) •
« Ripetendo il medesimo processo per i rimanenti campi limitati dalle
(3) e chiamando F^.r ,y) ,F:(.r ,;/),.. ,Y,„(.r , >/) le funzioni analoghe per
essi determinate, dopo aver posto:
m
f(x,y) = 2¥,(x,y)
avremo l'espressione analitica di una funzione di due variabili che ha sin-
golarità come quelle già notate per le funzioni di una sola variabile. Sul
contorno dei campi limitati dalle (3) le singolarità differiranno un poco da
quelle che si presentano nell'interno.
« Pel caso di una funzione di n variabili 0Cì , Xi <'„ si può pure
giungere a risultati analoghi. Per questo basterà osservare che se /_,(.-•) ,
/.(■'),• •,X»(-r«) souo le solite fllllzi"ni uguali a zer0 l"'1' ' valori razio"
nali delle variabili a?i, a*, . . ,a?„ e uguali ad uno pei valori irrazionali.
ponendo:
Vn{-ri,x,,...xH)=k-+ 2B,x.W-!-lC„z, U, )/,(.»■,) -f-.. + I<Xi(a!i)x*fà)"X (*•)
1 rs
per determinare i coefficienti A , B , C, . . , onde K„(.''i , a •. c„) presenti
le solite singolarità, si hanno 2" equazioni lineari, appunto quanti s i
coefficienti stessi.
— 130 —
« Osserveremo in ultimo che analoghi risultati per le funzioni di due
o più variabili si ottengono applicando un noto teorema sulla serie. Così
se %(x,y) è una funzione che ha il valore zero quando or. , y sono ambe-
due razionali o ambedue irrazionali, e il valore uno quando una sola di
co
quelle variabili è razionale e l'altra irrazionale; accennando con lvn(x,y)
o
una serie a termini positivi e decrescenti, divergente in tutto il piano, e
ponendo :
Sn (ce, y) = I vn (./', y) .
la funzione
y v» fo y)
vn{x,y)
\
W^<r'»>(.r, il)
avrà i medesimi valori di y[x,y).
«Si vede facilmente poi che con altre convenienti combinazioni di questo
teorema sopra le serie potrebbero determinarsi funzioni che presentano altre
singolarità, e assumono altri valori nei diversi punti del piano ».
Matematica. — Sur la generation des surfaces et des cour-
hes gauclies par les faisceaux de surfaces. Memoria dei sigg. I. S.
e M. N. Yanecmc, presentata dal Socio Cremona (Sunto) (').
1. « Si dica fascio di superficie un sistema di superficie che non sono deler-
minate da un numero sufficiente di condizioni. Sia R = =— = — — — ~ — -^—^ 1
il numero delle condizioni che determinano una superfìcie R dell'ordine r.
Quando la superficie R è data da R — n condizioni, essa forma un fascio (R) —
Prendendo nello spazio n punti arbitrarii a, b, e, . . . si otterrà un numero
di superficie R, che corrispondono alle R — n condizioni date, e passano per
i punti a, b, e, . . . Il numero n si dirà la dimensioni del fascio (lì) delle
superficie lì; ed il numero delle superficie R del fascio, che passano per
gli n punti a. b, e,... si dirà Vindice dal fascio (lì) — Segue da ciò
che K punti arbitrari nello spazio determinano, in un fascio dell' n""1 di-
mensione e d'indice m, un fascio dello stesso indice m, ma della dimen-
sione n — K.
« Le stesse denominazioni valgano per i fasci di curve in un piano.
2. « Si consideri una superficie S come il luogo delle curve d' interse-
zione di due altre superficie appartenenti a due sistemi; queste due superficie
(') Seduta del 4 gennaio 1885.
— 131 —
siano tali che ad una ili ess ■. del primo sistema, corrisponda un eerto nu-
mero di superficie del secondo sistema, le quali incontrano la prima in una
curva della superficie S: si La allora questo teorema: • Una superficie 8
. essendo il luogo delle intersezioni di due figure corrispondenti, tali che
« per un punto A, preso a volontà sopra una retta arbitraria Q, passi la
>< prima figura, e la seconda figura corrispondente incontri la stessa retta
«in b punti B, e, viceversa, che per un punto 1! ili Q passi la seconda
« figura, mentre la prima figura corrispondente incontri Q in a punti A,
«la superficie S sarà dell'ordine a — b».
?.. « Si può determinare l'ordine di una curva gobba generata in modo
analogo a quello considerato precedentemente per le superficie: si ha il
teorema: «Quando i punti di una curva K provengano dall' intersezione di
« una curva C con una superficie F, le quali formano due sistemi corri-
« spendenti tali, che, segando C in punti e, ed F in una curva f, con un
« piauo arbitrario Q,
« La curva /"sia d'ordine /',
« l curve f passino per un punto qualunque del piano Q,
« ad una curva f corrispondano punti e ; e finalmente.
« ad un punto e corrispondano p curve f,
«allora la curva K sarà dell'ordine fpr-hqt».
4. « L'ordine di una curva piana, considerata come il luogo delle inter-
sezioni delle curve corrispondenti di due fasci, si determina in un modo
analogo ai precedente per le superficie; e si ha il teorema seguente: « Una
«curva C sia il lungo dei punti d'incontro delle curve d'ordini /\. f» di
« due fasci (Fi), (F») della prima dimensione e d' indici ni,, m,; Fu Y> siano
« i numeri dei punti ottenuti direttamente sopra due curve arbitrarie Fi, Fj
<-dei fasci (Fi), (F?) : l'ordine della curva C sarà eguale alla somma di
« due termini, ciascuno dei quali si ottiene dividendo il numero dei punti.
ottenuti direttamente sopra una curva di uno dei fasci dati, per l'ordine
« di questa curva, e moltiplicando questo quoziente per l' indice del fascio
« al quale la stessa curva appartiene ».
5. «Sia dato un fascio (E) di superficie R d'ordine r; si supponga
questo fascio della dimensione n — 1, e d'indice in,. Inoltre siano date le
curve (pt), (pi)...(pn) di ordini ph p:, ... pn; a ciascuna di queste curve
corrisponda un fascio di superficie, della prima dimensione, rispettivamente
d'indice mi, mi,.. mn, sicché si abbiano i fasci (Fi), (Fi),.., (FJ delle super-
ficie F,, F.. ... F„. degli ordini /',, /",,... [„. Una superficie K del fascio R)
incontra le curve (/>,). (pj) . .'. (p„) in punti. Ai punti così ottenuti su (pi)
si facciano corrispondere i punti su (/)»), (/':)),... (p„), e reciprocamente. Que-
sti punti determinano le superficie nei fasci corrispondenti. Si supponga che
le superficie, le quali passano per i punti corrispondenti, si corrispondano
del pari. Prendendo ad una ad una le superficie corrispondenti, queste n
superficie !■' s' incontrano in punti. Quando la superficie 1! genera il fascio (B),
— 132 —
pub accadere che tra i punti, di cui si è parlato, ve ne siano di tali elio tutte
le « superfìcie corrispondenti passino per essi. Quale è il luogo di questi
punti? — Supponendo successivamente n = 2, 3, .... si dimostra che « esiste
« effettivamente un certo numero di punti nello spazio, per i quali passano
« simultaneamente le superficie corrispondenti di tutti i fasci ; questi punti
« costituiscono una superficie S„ ». — Ponendo
« F„ = A ft... fn , M„ = m , m » . . . m„ , P„ = <p\ p* . . . p„, 1' ordine
« di S„ sarà ,<?„ = mr nr F„ M„ P„ ».
« Da questo teorema generale si deducono molti casi speciali.
6. « Una curva gobba può essere generata nello stesso modo come una
superficie. Considerando da principio tre fasci di superficie F, siano dati:
un fascio (R) della prima dimensione, d' indice m„ di superficie d'ordine r ;
tre curve (pi), (pi), (p3) rispettivamente di ordine pit pj, p3; e finalmente
tre fasci (Fi), (F2), (F3) di superfìcie, di prima dimensione, e d'indici mi,mi,riih
le superficie F,,F2, F3 essendo rispettivamente di ordine f\fifa.
« Una superficie arbitraria R del fascio (R) incontra le curve (pi), (p>), (pi)
in punti, i quali si corrispondono in modo che i punti, così ottenuti sopra
una di queste curve, corrispondono ai punti sulle altre curve.
« Ciascuno di questi punti d' intersezione della superficie (R) con le
curve (p) determina un certo numero di superficie nel fascio corrispon-
dente (F); le superficie che passano per i punti corrispondenti si dicano
del pari superficie corrispondenti.
« Prendendo in ciascuno dei fasci ad una ad uua le superficie corri-
spondenti, queste tre superfìcie Fi, F2, F3, s' incontrano in punti, che gene-
rano una curva C3, quando la superficie R genera il fascio (R) — L'ordine
di C3 sarà
C3 = (l+2)mrriF3M3P£:
«In generale siano dati: un fascio (R) della (n — 2)"! dimensione,
e d'indice m„ di superfìcie d'ordine »•; indi le curve (pi), (/'>),... (p„)
rispettivamente d'ordine pi, p>, . . . p„ ; e finalmente i fasci (F,), (F>) . . . (F„)
della prima dimensione, e d' indici mi, nij, . . . m„, di superficie Fj, F2, . . . F„,
rispettivamente d'ordine fufi, ... fn-
« Si facciano corrispondere le superficie del fascio (Fj) ai punti della
curva (pi), etc. Una superficie R determina nelle curve (p(), (p»), .. . (p„)
punti corrispondenti. Le superficie di questi fasci che passano per i punti
corrispondenti nelle curve (pi) (p»), . .. (p„), si dicano del pari corrispondenti.
« Prendendo ad una ad una da ciascuno di questi fasci le superficie
corrispondenti F, queste n superficie, prese a tre a tre, s' incontrano in
punti. Quando la superficie R cambia di posizione, può accadere che tutte
queste n superficie s' incontrino in uno stesso punto. Il luogo di questi
punti e una curva gobba C,„ il di cui ordine è
n (n — 1) , „ ,, T,
cn = — — o — ■ '•' »"r F„ M„ P„.
— 133 —
7. '< Un fascio abbia uno dei suoi punti fondamentali sulla sua curva
corrispondente, questo punto determina nel fascio (R) uu secondo fascio, di
dimensione inferiore, di cui la superfìcie derivata col mezzo degli altri (n — 1)
fasci fa parte della superficie S...
« Quando un punto fondamentale del fascio (R) trovasi sulla curva (p„),
le superficie del fascio (F„), che passano per questo punto, formano le parti
della superficie generata di S„.
« Analoghe proprietà hanno luogo rispetto alle curve.
8. « Per determinare l'ordine della superficie degenerata supponiamo
che le curve fondamentali dei fasci (F,), (F.), .. (F„) incontrino le loro curve
co-rispondenti (p,) (p£) . .. (p„) nei punti F,, F. . .. F„, poi che la curva fon-
damentale del fascio (R) seghi le stesse curve nei punti Ri, Rj, ... R„. L'or-
dino della superficie S, si otterrà seguendo il metodo esposto pel caso gene-
rale e sottraendo dal numero generale i punti fondamentali. Si giungerà cosi
alla formola:
s« = mn (/"„ p„ — Fn) s„_i + mr fa M, [rp„ — R ) IT„_i (/> — F)
che determina l'ordine di S.,.
9. « La superficie S„ può ottenersi come il luogo delle curve di inter-
sezione delle superficie S„_i colle superficie corrispondenti F„. Si prenda un
punto arbitrario p'n sulla curva (p„). Questo punto determina nel fascio (11)
un nuovo fascio della (n — 2)"" dimensione, dal quale per mezzo degli
altri n — 1 fasci (F) si può dedurre ima superficie S'„_i che sarà dell'ordine:
m, M,_t n„_, (fP - f/'vYa vjLi l|A
i \ li P i J- ì ■'
Il punto p'„ determina m„ superficie F'„ nel fascio (F„j. Ciascuna di queste
superficie incontra S'„_, in una curva che appartiene alla superficie S„. Quando
il punto p'„ muta di posizione sopra (p„), si otterrà un'altra superficie S'„_i
e così altre superficie F',., ed in conseguenza anche un' altra curva della
superficie S„.
•■ Ma allorquando il punto p'„ percorre la curva (p„), la superficie S'„_,
riempie un fascio (S„_i) e la superficie F'„ riempie il fascio (F„). Ne segue
che si otterranno le curve della superficie S„ siccome intersezioni dei fasci
corrispondenti (S„_i), (F„).
« Una generazione analoga sussiste, per le curve ».
Matematica. — Gli angoli degli spazi lineari. Nota del prof.
P. Cassini, presentata dal Socio Battaglini (').
« Il eli. Jordan (*) che trattò, col calcolo, della geometria ad n di-
mensioni, diede le espressioni analitiche risolventi questo importantissimo
(') Sedata del 1 gennaio 1885.
Essai de geometrie à n dimensioni. Bulletta de li Socictó matliéiDatiuue de
franco 1875.
— 134 —
problema degli angoli che formano fra loro gli spazi lineari, estendendo i
processi e le formule conosciute per gli spazi di due e di tre dimensioni.
Oggi che per l'opera del prof. Veronese, codeste dottrine vestirono forma
strettamente geometrica, le formule del sig. Jordan acquistano, nel campo
delle rappresentazioni possibili, quella stessa ragione di essere onde sono
dotate quelle del piano, e dello spazio a tre dimensioni. Tuttavia il problema
può ricevere una soluzione puramente geometrica in più d'un modo, e quello
che informa la soluzione qui esposta tiene le sue basi nella teoria dell'or-
togonalità, quale fu stabilita dallo stesso Veronese nella sua Memoria ('),
ed è qui brevemente riportata.
«Come nella geometria dello spazio E3, due rette, oppure una retta
ed un piano, oppure due piani, fra loro ortogonali, hanno i loro elementi
all' infinito in relazione di polarità o di coniugamento armonico col cir-
colo immaginario S/1-', cos'i due spazi R,, R,y posti nell'ambiente R^5_,r,
(p + 1 >#) saranno ortogonali se i loro elementi all'infinito E/)_1 , R^ ,
QO
sono coniugati armonici colla sfera immaginaria (o quadrica) &v r_i .
« Stabilito questo principio, la teoria degli angoli può farsi dipendere
dalla soluzione d'un problema che, a primo aspetto, non parrebbe avere
alcuna relazione con quello degli angoli, ed è il seguente che giova sepa-
rare in due parti.
« I. Quante rette possono attraversare i quattro spazi omonimi R/'J,
R,/*-V R./^i R/% situati comunque in uno spazio fondamentale Rj„-i?
(V
« II. Quante rette possono attraversare gli spazi R,,' 1 ', R,/V, R,,-,,-] ,
fV
Rp_,,_i posti nello spazio fondamentale R, ?
« Per rispondere alla prima parte del quesito si considerino due soli
di quei primi quattro spazi, per esempio R/1-', R,/2'' e per un punto R„
si cerchi di condurre una retta che li attraversi. Ciò è subito fatto poiché
ri) . (V
R„ ed R./1^ compongono uno spazio R,,^, che con lo spazio R,,^ compo-
sto da R„ e da R,/5^, si sega nello spazio Rj»-Hs_»n-i = Ri cioè in una retta
unica passante per R0 , ed è la cercata. Ora se si considera una tema qua-
lunque delle quattro cui danno origine quegli spazi proposti, essa sarà attra-
versata da una serie di rette n volte infinita componente un luogo continuo
d'ordine n + 1 e che ha »i.-f- 1 dimensioni, come ora si vedrà. Si prendano
a considerare simultaneamente due terne, per esempio, R/1^ B.JV ~R,/V ed
R./V R,/3-7 R„|4-;; si prenda in R„ " un punto A! e per esso si conducala
retta che incontra E/V R,,'11'; sieuò A> ed A;) i punti d'incontro. Ora per
il punto A3 si conduca la retta che attraversa R/^ ed R./V e sieno A| »,
ed Ai i due punti d'incontro. Cosi in li, ' si hanno i punti Ai ed Ai» che
(') Bchawllung der projectìoìschen Verhallnisse da' Unum*: von verschiedehen Dimen-
tionen etc. Matk. Annaleu. Bd. XIX.
— 135 —
si corrispondono pioiettivameute, laonde si può considerare lo spazio lì,, '
come due spazi sovrapposti dotati di »-+-l punti uniti; dunque vi saranuo
7i + l rette elio attraversano i quattro spazi proposti, ed alla prima parti'
del quesito, rigorosamente parlando, si sarebbe risposto; ma non sarà inu-
tile l'osservare che ognuno dei quattro luoghi rigati è segato da quello
spazio che non forma parte della sua terna, inn-+-l punti e che perciò è
dell'ordine (n + 1)'5""0. Cosi per esempio in uno spazio K^, quattro piani
Bs ", R/^, R/3A R/4-^ danno origine a quattro luoghi rigati a tre dimen-
sioni e del 3" ordine i quali, da uno spazio R3 sarebbero segati in quattro
cubiche gobbe, e da un piano, in tre punti.
« Per rispondere alla seconda parte del quesito si faccia passare per i
i e.)
due spazi R,,_'„_i , R-„-i , lo spazio R.> ',,-,)_] che sarà unico; esso se-
(V C'J
gherà gli altri due R/V, R/^ secondo gli spazi R^,,., , R,,.,,.! ; dunque
(V (V
nel nuovo spazio R>/,,_„i_i staranno quattro spazi omonimi Rp_„_i , Rp_„_] ,
Rp_„_i , R,,_„_i , e, poiché si ricade così nel caso prima considerato, si
scorge che vi saranno p — n rette attraversanti i quattro spazi considerati
nella seconda parte del quesito.
« Stabilite queste premesse ecco come si passa alla quistione degli
angoli. Quando due spazi si incontrano in un punto, le rette che stanno in
uno di essi e passano per quel punto, formano angoli sempre differenti con
quelle che stanno nell'altro e passano per lo stesso punto. Fra questi angoli
vi sarà certamente qualche minimo (e quindi qualche massimo)"; ma questo
minimo non può mai esser nullo, appunto perchè, per supposto, gli spazi
non hanno in comune che un punto, vertice comune a tutti quegli angoli.
Ora si può stabilire il teorema:
« Un lato d'un angolo minimo è la proiezione ortogonale dell'altro e
viceversa.
« Infatti sieno Rv , R,; i due spazi che si incontrano solamente in R„ ;
sia a una retta giacente in Rp e proiettantesi ortogonalmente nella' b che
giace in R5 ; se ab è angolo minimo, sarà a proiezione ortogonale di b : poiché
se così non fosse si potrebbe sempre proiettare b ortogonalmente in R
detta e questa proiezione, le rette a, b, e formerebbero un triedro ordinario
A A
rettangolo, del quale la sarebbe la faccia ipotenusa e bc una faccia cateto,
ed allora, per cose notissime, bc<Cba; allora ba non sarebbe più angolo
minimo come fu supposto. Consegue che il supplemento di ba sarà un mas-
simo; poiché, se vi fosse un angolo x maggiore di quel supplemento, allora
il supplemento di x sarebbe minore del minimo che, perciò, non sarebbe
più tale.
Rendiconti - Vol. I. 18
— 136 —
« È importante notare che il piano dell'angolo minimo riesce ortogo-
nale ad entrambi gli spazi. Infatti una retta incontrante in un punto, uno
spazio E,,, giace con esso in uno spazio E^i e per quella retta, in detto spazio,
non si può condurre ad E,, che un piano perpendicolare. Infatti sieno R
ed E,,06 gli elementi che E,, e la retta Ei possiedono all'infinito, ove risiede
la sfera immaginaria S*_2 ; è chiaro che, trovato lo spazio polare di E,,10,
esso si segherà con Ep_x in uno spazio E ■J,_2_/) = E"_2 al quale corrisponde,
come coniugata, una retta unica passante per E,,00. Tutto questo coli' ap-
poggio della riportata teoria dell'ortogonalità.
(V f-)
« Siano ora E,lj4 , B,,^ , due spazi situati nell'ambiente fondamentale
Ej-vhj e perciò incontrantisi in un punto. Questi due spazi possiedono al-
l'infinito gli altri due E,/V°°, E/2^, posti in un ambiente EJl+1 ed il
piano del minimo angolo possiedera una retta Ei" che dovrà essere coniugata
armonica colla sfera S»n°° rispetto agli spazi B/V", R/V". Ora i coniu-
gati polari di questi due spazi sono altri due spazi omonimi R/3^, E,/4-'00
ed ogni retta che li attraversi tutti quattro avrà il doppio coniugamento
armonico richiesto; ma queste rette sono in numero Ji-f-1, come fu dimo-
strato nella prima parte della premessa quistione, dunque altrettanti saranno
gli angoli minimi.
« Gli n+1 lati che stanno in uno degli spazi formano un sistema
ortogonale perchè le n+1 rette 'che stanno all'infinito ed appartengono
ai piani degli angoli minimi, sono, a due a due, coniugati colla sfera im-
maginaria.
« Stabilita la legge degli angoli minimi, per gli spazi che s' incontrano
in un punto, non è guari difficile trovarla per due spazi E;, , E, giacenti
in uno spazio Bm_s e quindi incontrantisi secondo uno spazio Es . Supposto
p+g>*2s, si potrà condurre per un punto di Es, uno spazio E,, -„_2«, per-
pendicolare ad Es . Questo spazio incontrerebbe Es in un punto solo, ed in
quel punto s'incontrerebbero gli spazi E,.s, E5_s, secondo i quali si se-
gano E;, ed Eg con Bp+y-», e per quei due nuovi spazi vige il concetto
esposto precedentemente ».
Matematica. — Intorno ad un teorema di Lagrange. Nota del
dott. G. Frattixi, presentata dal Socio Battaglisi (l).
« Il Serret nel Cours d'Algebre supérieure, t. II, 330 dimostra un Teo-
rema dovuto a Lagrange e contenuto in sostanza nella proposizione seguente :
La congruenza:
a;* — D#* = X mod. p
(p primo e D diversa da 0 rispetto al modulo), e risolvibile.
(') Seduta del * dicembre 1884.
— 137 —
« La presente Nota ha per oggetto la determinazione dell'i satto numero
di soluzioni della precedente congruenza. Tale determinazione è ricca 'li
varie conseguenze. Tra queste citerò immediatamente il teo]
« Le congruenze:
■ r1- — Byl=). , .,■' — 1),/- = ).
sono risolvibili se p > 5.
« Prima di venire all'argomento eredo utile esporre una elegante dimo-
strazione della possibilità della congruenza x-—J)yì=\, gentilmente
inimicatami dal sig. prof. Luigi Bianchi, poiché il principio che la informa
mi sarà giovevole ad un certo punto. Se X è residuo basta faro y = 0,
'j',~±iV X. Se X è non residuo basta dimostrare che la differenza v. — l la
quale quando x percorra la serie dei 0 residui non è mai nulla mod. p,
è talvolta residuo e talvolta non residuo. Se essa fosse sempre i
p-i
o non residuo, tutte le radici di x%=l sarebbero anche radici ili
p — i p—i p—i p—\ p — i
[ce— X)8 E±l e però anche di (, e— X) ì — j:1 = 0 , o di U— X) - — x^h — 2,
e si cadrebbe nell'un caso e nell'altro in una congruenza non identica con
un numero di radici superiore al suo grado. La dimostrazione suppone sol-
tanto — =— >1 cioè p>3. La congruenza è adunque risolvibile se p
« I. Teorema. Considerando come identiche due soluzioni coniugate
della congruenza xl — D//' = X . due soluzioni cioè, che siano riducibili
luna all'altra con un cambiamento di segno operato sopra i valori della ce
e della y, il numero delle soluzioni della congruenza, verrà dato da:
2 W' — ( 3 ) ) dinotando ( \ il carattere quadratico di L» rispetto a p.
«Si consideri infatti la congruenza a?~ — D#2=l supponendo D resi-
duo. Potremo scriverla come segue:
(as+y|/'D)(a— y|/D) = l,
e risolverla ponendo:
■ '■~y\/W=o\ x-yV V = g-',
d'onde :
(1) * = j(/ + !n, yEE^ig'-g-'),
- 11 "^ 1
essendo g radice primitiva. E facile verificare che la oc assume ' 0 va-
lori fra loro incongruenti quando y percorre la serie dei valori : 0, 1, . . . ? ,
e i valori medesimi ma cangiati di seguo quando v percorre la serie
p — l
■ — s — *,....p — 2. Se adunque stimeremo identiche fra loroledue soluzioni
— 138 —
conjugate: («,|3),(— a, — /S) , è evidente che per avere tutte le possi-
bili soluzioni della congruenza, basterai attribuire come valori alla v tutti
successivamente i J^— numeri 0,1, ^-^- , e calcolare per ognuno
di essi i valori della x e della y con le (1). 11 numero delle soluzioni della
congruenza è adunque P~ . Sia ora data la congruenza o:'1 — T>'if- = 1 con
D' non resto.
« Consideriamo insieme le due congruenze :
^—l^D^ , ,a'J-lED'!/s.
p \
(I) resto). Per ogni numero della serie 2,3,.. '— ^— dato come valore
.alla £C, verrà fatto di risolvere o la prima congruenza o la seconda, secondocbè
ufi — l diverrà resto o non resto. Ad ognuno dei sopradetti — ^ — valori
della x corrisponderanno così due valori di segno contrario ma eguali e
diversi da 0 per la // , e questi, uniti a quel valore della x daranno due
soluzioni o della prima congruenza o della seconda. Otterremo così in tutto
f — 3 valori della ,y. Ciò posto, distinguiamo i due casi: p = 4n + l,
p — An -\- 3. Nel primo caso, siccome la prima congruenza può essere sod-
disfatta con x= 0 mentre la seconda non lo può, ed entrambe con x = 1 ,
p—1
e d'altronde quando la x percorre la serie di valori: 0,1, .. — — , la prima
p 1
congruenza la quale ammette, come si vide, £— — soluzioni dà occasione
p l
a — - — valori della >/ che associati a convenienti valori della x la risol-
2 J
vono, manifesto apparisce che dei p — 3 valori della y sopra menzionati,
,p i (p — 1 \
Q - — 2 proverranno dalla prima congruenza, e perciò p — 3 — l — ^ 2 j
dalla seconda. A questo numero aggiungendo una unità a causa della solu-
to I 1
zione (1 , 0) della seconda congruenza, otterremo *-~ — come numero dei
valori assoluti della y con i quali la seconda congruenza può venir soddisfatta.
p 1
Se poi p— 4n+3, dei p — 3 valori della y solo '— = 1 proverranno dalla
prima congruenza e perciò p — 3 — ( — x 1) dalla seconda. A questo
numero aggiungendo 2 a causa delle soluzioni / 0,zp|/ — ™ 1 , (1,0)
P~h 1
della seconda congruenza, si otterrà ancora _ come numero dei valori
della y con i quali la congruenza x? — D'y2 = 1 è risolvibile. Il nostro Teo-
rema è adunque vero se X = 1 .
— 139 —
« Consideriamo ora la congruenza generale: e2 — Dy- = }. Se ). è resto, e
equivale alla: xl\ r- ) — Dl»/[/ = \ :e 1 , essendo \ - un determi-
nato valore della radice di r-- L'ultima congruenza ammette, come si di-
mostrò, ~(p — I M soluzioni rispetto incognite ai/ z v\/ _ e per-
ciò altrettante rispetto alle incognite oc, y. Se poiX non è resto, potremo scrivere
•- Ti
la congruenza come segue : -r- — 1 = -ri/\ Edora, se D non è resto, sic-
come, per ciò che si vide, vi sono — - — valori che attribuiti alla y nel
secondo membro riducono questo alla forma xv1 — 1 , così ve ne saranno
p — \
p ^— che lo ridaranno alla torma w — 1 essendo w' non resto e per
,■*- p _f_ i
ciò rappresentabile con '-r-. Esistono così —= — soluzioni della congruenza.
75-1-1
Se poi D è resto, vi sono, come sappiamo, — -= — valori della// per i quali
Y }/~ e della forma w'- — 1 , e perciò — - — valori della y per i quali esso
è della forma w' — l, ed esistono per ciò "—= — soluzioni.
« Corollario. Se p = 4n-4- 1 esistono nella successione ciclica 1,2,....
p — 1 , n resti seguiti da resti, o non resti da non resti, o non resti da resti.
o resti da non resti. Se p = 4»-j-b esistono in quella successione n resti
seguiti da resti, o non resti da non resti, ed n + 1 non resti seguiti da resti,
o resti da non resti (').
« Se infatti vorremo che i numeri a , a-f-1 entrambi diversi da 0 siano
resti, dovremo porre: ar = a , if- = a -r-l e risolvere la y- — ,/! = l con
n l
x ed y diverse da 0. Se p = 4n-f-3 la congruenza ultima ammette — ^ —
soluzioni inclusa la (0, ± 1) e perciò ±—= — soluzioni con x ed y diverse
da 0. I quadrati dei — s — valori di x danno così - — - ■ resti che sa-
ranno certamente seguiti da resti. Vi sono adunque n resti segniti da resti
anche se si consideri la successione p — 1. 1 perchè i due numeri di
questa non sono entrambi resti. Un conto analogo si può fare se p = 4 n-f-1.
'«Per trovare il numero dei resti seguiti da non resti, dovremo con-
siderare la congruenza: .r1 — r:yi~E=. — 1 essendo 7 un certo non resto. Ora,
(') Serre*, 1. e. 329.
— 140 -
p-4-1
se p = 4n-f-3 l'ultima congruenza ammette — - — soluzioni con x ed y di-
P~\- 1
verse da 0, e vi sono perciò ±—j — = 71 + 1 resti seguiti da non resti. Se
p i
p = 4n + l la congruenza ammette !—= — soluzioni con x ed y diverse da 0,
ù
v — i . .
e vi sono ^—-r — = n resti siffatti. Analogo ragionamento per il numero dei
non resti seguiti da resti o da non resti, nei due casi: p ~-4n-hS ,
7)--4n + l.
« II. Risolubilità della congruenza :
xì — Dy4= X niod. p.
quando D è diversa da 0.
« La sopra scritta congruenza, se X ò resto , si può risolvere con
a ==±4 -X, y = 0. Non dobbiamo adunque occuparci di essa quando X è resto.
E neppure quando /j = 4n + 3. Infatti, se p = 4?i~f-3, i resti quadratici
sono anche resti biquadratici e viceversa. Così die , risolta con ajrEa?i,
zEE zi la congruenza x1 — D;2EirX, si avrà: .r2i — Ds^EEX. E poiché
zai— j/4n si avrà ancora: xl\ — D.ySEEX. Limitiamoci adunque all'ipotesi:
p = 4)t + l e X non resto.
« Ponendo successivamente: z = l ,2, ...p — 1, si troveranno, se D
è nou resto, o — - — valori di z con i quali la congruenza xì — Dz2=X
lì a
è risolvibile. Ora, poiché il minore di questi numeri supera di ima imita
il noto numero dei resti e dei non resti, i suddetti '— - — o —t - — valori
di ; nò saranno tutti resti nò tutti non resti. Vi sarà adunque almeno
un valore resto :riEE*A della z, per il quale la: x? — Dz-EEX sarà risol-
vibile, e perciò, ponendo: y=.±yl sarà ceni uno di questi valori di y
risolvibile la: x? — Dy4 = X.
« Supponiamo adunque resto la D. Iu questa ipotesi, se, contraria-
ci i
mente a ciò che si vuol dimostrare, la forinola - — — non potrà rap-
ir-—X
presentare un quadrato di resto, siccome la congruenza — =] — - = z" am"
p \ p — 1
mette ■!—= — soluzioni ed esistono quindi J—r — valori di z non maggiori
p i
di — ^ — ed escluso evidentemente lo zero, i quadrati dei quali sono
rappresentabili con — fy~~> quest'ultima forinola potrà per — ^ — ■ va-
lori della x diversi da 0 e fra loro incongruenti, rappresentare un quadrato
di non resto ossia una radice della congruenza : w 4— — 1. Facendo adunque
— 141 -
p — [
successivamente: co = 1, 2,.... p — 1, esisteranno -1—- — di questi valori
che verificileranno la congruenza: r ^ \ s = _ i. Quest'ultima, ridu-
cibile alla (x- — X) 4= — 1 o alla (.',2— -X) 'l = 1 secondo che sia
p— i ?>— i
D'e 1 o D 'e — 1, avrà così tante radici quante ne indica il grado.
p— 1
Ed i — — numeri che la soddisfano non potranno essere tutti resti o tutti
non resti. Infatti se, per fissare un caso, si voglia supporre che le radici
della: (xl — X) * E= — 1 siano resti tutte, o tutte non resti, si dovrà am-
p— i v— i
mettere che esse soddisfino tutte o alla: x 2 == 1, o alla: a; * ~ — 1, e
p— i p — i p— i p— i
quindi, o alla: a~— O2 — X)"^ 2, o alla: .v"2"— {x%— X) "*= 0, e
si cadrà se p > 5 in congruenze dotate di radici in numero superiore
al loro grado.
« Esistono adunque per la x valori resti e valori non resti atti a
X*. ) p-l
rendere — rr — ■ quadrato di non resto. Se D * = 1, dicendo <r uno di
,.* \
siffatti valori resti della x, avremo una identità della forma: — _ ■ — t1
vale a dire: (t 1 I))2 — DJ -j — |= — X. E se D * = — 1, rappresen-
l/TT
tando con <r l 1) uno dei sopradetti valori non resti della a?, un'iden-
tità della forma: 7 = *» riducibile alla: (fl "D); — D<;4=— X. Ap-
parisce cos'i che, se D è resto, si può sempre risolvere la: x* — D//''= — X
posto che la a? — D«/4 = X non sia risolvibile. Ciò dimostra il teorema
nell'ipotesi: p == 8 n -f- 1. Se infatti in questo caso si ammetta comi' ri-
solvibile la x1 — D;/1 = — X anziché la x2 — D//1 EE X e, per conseguenza,
come esistente una identità della forma a/ì — l)ij"k = — X, moltiplicando
p-i
ambedue i membri di questa per g t , essendo g radice primitiva, si
/ pz±\~ ( p^}\1
otterrà: \af.g s ) -Di-,'.}» ) =X.
« Se p = 8 n -+- 5, ricorderemo di aver dimostrato che, posta l'im-
/ xl _ X \£rl _
possibilità della congruenza a-'2 — D.y1 = X, la ( — ^ — ' I s — — 1, am-
mette almeno una radice resto ed una almeno non resto. Ciò posto, distiu-
p_i p-i
guiamo i due rasi: D4 = — 1, D ' = 1. Nel primo caso, approfittando
— 112 —
A y \ f .
della radice resto, potremo ottenere: I J 4 =— 1 ossia:/ " 1 4EE1,
) rì ?r} _
d'onde: ^- =J4, ed anche, poiché (— D) 4 =1, (f-.|/D)2— D
/)— r2\^=l_
Nel secondo caso poiché la ( -^ — l 4 = 1, ammette una radice non resto e
rappresentabile con <j2 . g '* , potremo ottenere una identità della forma :
/kjLiY*EEl, ossia: '-fc— = 'S riducibile alla: (tH 'Bf-Dj-j— ) = )..
« Possibilità della: \ '
a'4 — D//2 = X-
« Kisolveremo la : y2 — D' a;4 = — X D', determinando D' con la con-
dizione: DD' = 1. Dalla identità: y<? — D' x0l = — XD', seguirà cos'i:
<ru\—W = \.
« UE. La congruenza:
Aa/' + 2B</a;2 + Q/2 = X,
è risolvibile quando il determinante B2 — AC non è nullo mod. p.
« Ricavando infatti y in funzione di x, otteniamo:
_ _ b#* *: |/V(B2— AC) + XC
y = q- •
« E poiché è possibile una identità della forma: a-04 (B2 — A.C)+XCe=mq*,
ponendo 00 = 00-», y == *~ J° ~ "' risolveremo la proposta congruenza.
\j
« £/n trinomio di secondo grado in x può, per qualche valore della x,
divenire un biquadrato mod. p.
« Ciò significa che la congruenza:
aar + 2 bx-±-c=yl
ossia la: (a, oc -h-b)- — ay'' = ò2 — a e è risolvibile, e ciò fu stabilito.
« Non credo opportuno insistere maggiormente in facili conseguenze
del già dimostrato ».
Matematica. — Un teorema relativo alla trasformazione mo-
dulare di grado p. Nota I. del dott. G. Frattini, presentata
dal Socio Battaglisi (')
« Se i numeri a, /?, 7, 5 vincolati dalla sola condizione: a 5 — B'i = ^
variano ciascuno nel campo dei resti relativi al divisore primo p, il gruppo
delle sostituzioni lineari della forma:
-£ = («, B, 7, 8
7A + 0
(') Seduta del 14 dicembre 1884.
— 14.'! —
fra gli elementi: '' — (0, 1, 2, .... p — l.a). dicesi il gruppo modulare
della tra sforma:- 'urne di grado p. Dimostro qui appresso un Teorema note-
vole relativo a siffatto gruppo. Da questo Teorema scaturisce immediata-
mente, ccino corollario, la nota proprietà: // gruppo è semplice se p>3.
1. « Chiamando affini duo sostituzioni di un gruppo qualsivoglia quando
si possono trasformare una nell'altra con sostituzioni del gruppo, è noto
clic le sostituzioni di questo sono ripartitali in categorie di sostituzioni
tra loro affini. Ciascuna categoria rientra in sé medesima quando la si trasformi
con sostituzioni del gruppo. La ripartizione pel gruppo modulare è poi de-
finita dal seguente :
« Lemma. Le sostituzioni : ( y, fa y, 5 — «) — ( — Ki — ^, — y. % — r,) ,
si spartiscono in p — 1 categorie di sostituzioni affini, ordinatamente cor-
rispondenti ai p — 1 valori assoluti diversi da 2 della quantità 0, e in
una classe eccezionale corrispondente al valore 2 della quantità medesima.
Quest'ultima classe si spezza in tre categorie di sostituzioni affini. La
prima di queste è composta della sola identità , la seconda , che direnai
allegoria A, delle sostituzioni (x, fa 7, 2 — x) per le quali fi è resto di
quadralo, e delle (1, 0, y, 1) per le quali — y è resto, e la terza, la 1! .
delle rimanenti sostituzioni della classe 2.
« Gli sviluppi relativi a questo punto esporremo in una breve Nula II.
che farà parte del prossimo fascicolo dei Rendiconti, e perciò veniamo senz'al-
tro al Teorema che vogliamo dimostrare.
2. « Teorema- Date due sostituzioni S, S' del gruppo modulare
diverse dall' unità, si possono ritrovare nel gruppo islesso due sostituzioni
trasformatile! Tt , T2 , tali, che sia :
(Tr1ST])(Ts-1ST2) = S'.
« Possono fare eccezione i seguenti casi :
S parabolica ed S' iperbolica se p = 4n-hl ('),
S » » » ellittica » p = 4tt + 3,
S a periodo 2 » » parabolica » p=4n-f-3 .
« Se p =4 n~r- 1 , si potrà tuttavia ottenere qualunque siano S ed S'
una eguaglianza della forma:
(Tr1SvT,)(TrJSTì) = S'.
« Lo stesso avviene se p-— 4»i-i-3, se pure S non sin a periodo 2
ed S' parabolica.
(') E noto che le sostituzioni de] grappo -i distinguono in paraboliche, iperboliche
ed ellittiche secondochè lasciano immobile uno o due elementi ovvero li s^islano lutti
La sostituzione (a, £, -,-, i) è poi parabolica iperbolica 0 ellittica ccondochè la quantità
(z-t-i): — 4 è nulla, resto (ili quadrato] 0 non resto. Le 1 tituzioni d'ordine 2 0 a pe-
riodo 2 sono poi quello per le quali: sch-SSO.
Rendiconti — Vol. 1. >'•'
— 144 —
« Basterà dimostrare, e dimostreremo, che tranne i casi di eccezione
enunciati nel Teorema, si possono sempre assegnare due trasformate di Sv
(v = 1 nei casi contemplati dal Teorema), e di S rispettivamente, ma tali,
che il loro prociotto riesca affine ad S', vale a dire, che si può sempre ot-
tenere l' eguaglianza :
(H,-1 Sv H,) (H,-1 SH2) = Hr1 S' H3
per Hj , H» , H3 scelte convenientemente nel gruppo. Infatti dall' ultima
eguaglianza segue :
H3Hr1SvH1H2-1SHiH3-1 = S',
ovvero posto: H3Hr1=Tf1, HiH3_ =^T»,
(TI-,SvT1)(Tr1ST,) = S'.
3. « Supponiamo adunque in primo luogo che uè S ne S' apparten-
gano alle categorie eccezionali A e B. In questo caso, siccome l'affinità di
una sostituzione con S o con S' equivale all' eguaglianza del valore asso-
luto del suo invariante 9 di affinità con quello dell' invariante di S o di S',
avremo dimostrato il Teorema quando avremo stabilito clic: del gruppo
modulare si possono sempre assegnare due sostituzioni dotate del mede-
simo invariante dato, e tali, che il loro prodotto sia dotato di un certo
invariante, dato anch' esso comunque in valore assoluto. A stabilir ciò ,
supponiamo essere Si , 1' invariante dato e che dev' essere comune ai due
fattori del prodotto, e k1 il quadrato dell' invariante che si vuol dare a
quest1 ultimo. I due fattori essendo : (a, /3, y, 9\ — xj, (*■ , °\ , 7, , 0r*-L«i),
sarà: «0i + /V/ + 7i i^ + l^i — a) (8t — «j)T invariante del loro prodotto. ■
Si deve dimostrare che si può sempre risolvere la congruenza:
(1) flt2i + i3,v + 7i/3 + (9» — «) (9i-**i) = — *
disponendo all' uopo dei numeri a, ■), 7, «1 , ft , 7, già soggetti alle con-
dizioni :
(2) «($1— «)— J3y = «i(0i — «i)-/3i7i=l,
e della arbitrarietà del seguo del 2° membro. Dalla (1) eliminando 7 e 71
per mezzo delle (2), si ottiene :
(3) /3i»(«(0i — «) — l) + /3i/3((9, — «)(9j — «i) + «a,=T=fc) +
+/52(«1(5,-«,)-l)=0.
Ora, porcile la (3) sia possibile per valori diversi da 0 del prodotto (i\ fi
pel quale fu moltiplicata la (1), convien dare alle quantità <x , <xl valori
tali, che il discriminante del primo membro sia resto di quadrato, tali cioè,
che sia:
t*=s ((0i-«) (0i-«O + «*, ipfc)I-4(« (9,-*)- l) («, (0i-a,)-l) .
Dimostreremo che ciò si può sempre fare se p> 3. Possiamo infatti ri-
durre la precedente condizione alla forma :
«2=(«-H-«i2)(^r-4) + 291(« + «1)(±/c-912 + 2) +
+ 2«2l (9^^2k)^(9r^liy--4
— 145 —
il secondo membro della quale è di secondo grado rispetto alle variabili
v, «i . Per risolverò quest'ultima congruenza nel modo il pia venerale,
porremo: x~hx,=ij. , ««i=v ed otterremo:
Ora affinchè, dati due valori uA . y, di ;;. e v por i quali quest' ultima con-
gruenza sia risolvibile, si possano determinare i corrispondenti valori di a
e di «t . è necessario e sufficiente che la quantità ij} — 4v sia resto mod. 77,
che sia cioè: r-ivE^'-, ossia: v = ^-_ -. Sostituendo, e ponendo:
a — ^i = w , otterremo dopo alcune facili riduzioni :
ti = (9lt+k-2)»*-ì-(±k-2)S*-(9l* + k-2)(±k-2).
Una congruenza quale quest'ultima, è sempre risolvibile rispetto alle va-
riabili t, a, e, che anzi il valore di una delle variabili può in generale
esser dato arbitrariamente (').
4. « Supponiamo in secondo luogo che S non appartenga alle cate-
gorie A, B, ma che vi appartenga S'. Se 9{ è l'invariante di S, le due
sostituzioni: (0,-2-' Sy1 <», , 29, a,"1 , Si) , (9h—2-i9r1aiì29lar\ 0),
saranno, se 9\ è diversa da zero, affini conS, ed ammetteranno il prodotto:
(— 1 , — &>j , 0, — 1). Otterremo adunque un prodotto parabolico della ca-
tegoria A 0 della B, secondochè per a^ sceglieremo un resto 0 un non resto.
Il caso 5i = 0 per p = 4n + 3 non deve essere considerato perchè escluso
nella enunciazione della prima parte del nostro teorema, che è quella che
per ora intendiamo stabilire. Sia adunque: 9\ = 0, k = 2 e ji = 4»-f-l.
La condizione (3) diverrà: sr, /3 — ^i» = ± (|2+i3|) V — 1. Disporremo
di /3 e di /?i in modo che essi siauo diversi da zero, e la quantità
— (|3H-/3i) l — 1 s'a diversa da 0 e appartenga alla specie quadratica che
corrisponde alla categoria di S'. Le sostituzioni: («, /3, 7, — a), (v\, ,S|, 71, — e/.,).
quando la a e la u.\ siano state determinate in modo che soddisfino all'ultima
congruenza, saranno affini con S, e il loro prodotto:
(«i«+^j7, sri0— /3i«, ....)
con S'.
« Supponiamo ora che S ma non S' appartenga alla categoria A 0 alla B.
Nella (3) pongasi: &i = 2. Essa diverrà:
(7) (/3,(«-l)-/9(«,-l))=/3,iS(2^*).
«Ora, se vogliamo che le: («,/3,7,2 — «), {v.\ , /3| , 71, 2 — «1) rie-
scano affini alla sostituzione parabolica S. dobbiamo disporre di /3 e di fi,
in modo, che essi siano numeri di una medesima e determinata specie (qua-
dratica o no secondo la specie di S). In tal caso, sebbene la (7) sia sempre
1 Vcggasi la mia Nota precedenti : intorno ad un Teorema di Lagra
— 1 tlì —
possibile por valori di fi e fit diversi da 0, non potremo tuttavia, deter-
minati per fi e fi, due valori qualisivogliano ma della medesima specie,
soddisfare poi con % e con *, alla (7), se una delle quantità : 2-j-/.-, 2 — fca
non sia resto. Tuttavia se 4 — Ir non sarà resto, (e per ciò 2 + /co 2— fc
sarà resto), la (7) sarà possibile. La quantità: 4 — fe! — — (/t2— 4) è poi
non resto quando S' è ellittica se p = 4n-f-l, e quando essa è iperbolica
se ;; = 4n + 3. Sono cosi giustificate le possibili eccezioni alla prima parte
del nostro teorema.
5. « Supponiamo finalmente che 2 sia l'invariante di S', e 2 altresì
quello di S. Abbiamo: (1 , fi, 0, 1) (1 , /3,, 0, l) = (l,/3+&, 0, ^.As-
sumiamo per fii un numero diverso da 0 e della specie quadratica di S,
e per fi un numero della specie di fi,, ponendo: fi = fi, sr, con co diversa
da 0. Determiniamo inoltre « in modo che anche 1-4-a1 sia diversa da 0,
e il prodotto: fi, (l+&>2) della specie quadratica di S'. Ciò si può sem-
pre fare. Infatti se per ciò dovesse la specie di 1-f- co* essere ad es.
quella dei non resti, si potrebbe nella serie : 1 , 2 , .... p — 1 trovare
un resto non seguito da resto ('). Eguagliando a* al resto, ed u alla radice
di questo, si otterrà l'intento. Le due sostituzioni: (1 , fi, 0, 1), (1 ,fi\, 0, 1)
saranno dopo ciò affini ad S, e il loro prodotto ad S'.
« Il nostro teorema rimane cosi dimostrato quanto alla prima parte.
«Per dimostrare la seconda, dobbiamo tornare al caso di eccezione:
S parabolica ma non S'. Sia: S= (Xi , <M , v, .. 2 -X, ). Sarà va, il secondo
coefficiente della sostituzione parabolica Sv. Risolviamo la (7) (ossia la (3) per
5i = 2), scegliendo fi, in modo, che la (?,, fi -, •/,, 2— a,) riesca affine con S. Ciò
facendo, il carattere quadratico di fi potrà, come dicemmo, riuscire deter-
minato. Quando ciò sia, esisteranno nondimeno numeri y tali, che la quan-
tità vv.i abbia comune con la fi il proprio carattere. Le sostituzioni: (sr,/3,
y, -2 — a), (yt,^i,vi, 2 — a,) le costanti delle quali soddisfino alle con-
gruenze (2), (7), ammetteranno =t /e come invariante del prodotto, che per
ciò sarà affine ad S', e saranno affini con Sv e con S rispettivamente, così
che sussisterà l'eguaglianza:
~ (Hr1SvH1)(Hr,SH2)^H3-1S'H3.
6. « Semplicità del gruppo. L'eguaglianza ultima dimostra che il
gruppo non può contenere sottogruppi eccezionali (dusgeseichneten).
« Supponiamo infatti che una S- diversa da 1 appartenesse a un sotto-
gruppo siffatto. Vi apparterrebbe Sv e il prodotto: (Tr1 Sv T,) (Tf'ST»),
che per T| , T. scelte convenientemente nel gruppo, è riducibile a qualsi-
voglia sostituzione di questo. Il sottogruppo si ridurrebbe così al gruppo
totale. Questo ragionamento cessa di essere efficace se p— 4/i+ 3, S a pe-
riodo 2, ed S' parabolica. In tal caso, si potrebbe mediante il sopra scritto
' Bcrret, Cours d'Algebre tiipérieure T. II. 320.
— 147 —
prodotto far prima passaggio ad una sostituzione diversa da 1 e a periodo
diverso da 2 e poi eguagliando ad S questa sostituzione, applicare il ragio-
namento precedente, se pure il gruppo non fosse composto di sole paraboliche
e a periodo 2. Ma ciò avviene evidentemente sol quando |j — 3.
«Osservazione. Ricercando la condizione allineile il prodotto:
0, /3, v, rj — -A (-/,, /3,, v,, 0, — «,)
possa generare una sostituzione di invariante dato zt/j, si cadrà nella
congruenza :
««i + /3i7 + 7i/SH- (0 — «) ($!— «,) ±/e,
riducibile alla :
/3|«(à(S^— l)+/3,/3[(9-«)(9,-«,)-l-«*,^*)+/S»(«i-(9i-«I)-l) 0.
«Esprimendo che il determinante dev'essere resto mod. p, otterremo
la congruenza:
r- = («9i +«, 0=t ft — fi <5,)2+ 4 («fi + «, 5, — a2 - a,2 + /£2«, — 1)
la quale, essendo di secondo grado rispetto alle variabili a, «i, /, si potrà
sempre risolvere. Adunque :
« Date tre sostituzioni arbitrarie del gruppo modulare, si potranno
sempre assegnare (salvo il caso dubbio in cui taluna delle tre sostituzioni
sia parabolica), due sostituzioni del gruppo le quali trasformino la prima
data sostituzione e la seconda per modo clic il prodotto delle due trasfor-
mate eguagli la terza delle sostituzioni date».
M E M 0 R I E
DA SOTTOPORSl AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
A. Battelli e L. Palazzo. Sulle variazioni di volume di alcuni
corpi per effetto della fusiorie. Presentazione del Socio Blasekxa.
F. Sacco. Osservazioni swi depositi pliocenici, marini ed alluvionali
il eli1 alta valle padana. Presentazione del Segretario della Classe a nomi'
del Socio Cossa.
PERSONALE ACCADEMICO
Il Segretario Blaselna presenta alla Classe una medaglia d'argento,
copia di quella in oro che venne offerta al Socio prof. Meneghini in occa-
sione del suo 50'' anniversario d'insegnamento. Il Comitato esecutivo dei
sottoscrittori per la coniazione di detta medaglia, incaricò il sno Presidente
prof. Iginio Cocchi, di fare presente della copia in argento all'Accademia.
Il Presidente annunzia che alla seduta assiste il Socio T. Ili \i.iv Pre-
Bidente della Società Reale di Londra.
— 148 —
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Blaserna presenta i libri giunti in dono. Richiama l'at-
tenzione dei Soci su numerose pubblicazioni del Principe 13. Bokcom-
pagni, delle quali l'autore fece omaggio all'Accademia, e sul primo fasci-
colo della Bibliolheca mitliemalica dell' EnestrSm trasmesso dallo stesso
principe.
Presenta inoltre una pubblicazione fatta dalla r. Accademia di medi-
cina di Torino, fatta in onore dell' accademico prof. Casimiro Sperino, e
le opere seguenti di Soci e di estranei:
T. Taramelo. Note illustrative della carta geologica della provincia
di Belluno, rilevata negli anni 1877-81 con carta.
W. Thomson. Matltematical and Physical papers. Voi. IT.
Potagos. Dix annécs de voyages dans VAsìe centrale et l'Afrique equa-
toriale. T. I.
Triangolazione della Svizzera, eseguita dalla Commissione geodetica
svizzera. P. II.
R. Grant. Catalogne of GJ 15 stars for the epcch 1870, dedueed frani
obscrvalions made al the Glasgow University Observatory during the
years ISGO lo 1881.
Il Socio Cannizzaro presenta la pubblicazione del sig. F. Le Blanc:
Le laboraloire e Venseignement de J. B. Dumas.
Il Socio Ferrerò presenta il suo lìappart sur Ics triangulalions ed i
Rendiconti delle sedute della VII Conferenza geodetica internazionale per
la misura del grado in Europa, che si riunì a Roma nel 1883.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna comunica la seguente corrispondenza relativa
al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La Società storica-lombarda, di Milano; la Società degli antiquari, di
Filadelfia; la Società geologica degli Stati Uniti, di Washington; la Società
di scienze naturali di Etaithérinebonrg; la Società di filosofia sperimentale
di Rotterdam; la Direzione dell'Archivio di Stato, di Bologna; la r. So-
printendenza degli Archivi Toscani, di Firenze; la r. Biblioteca di Parma;
la Biblioteca nazionale di Brera, di Milano; la Biblioteca provinciale di
Aquila ; la Biblioteca civica di Vercelli ; la Biblioteca Marucelliana di Firenze;
— 149 —
l'Università ili Aberdeen; l'Università di Genova; i r. Licei di Verona
di Massa e di Avellino; il Comando del Corpo di Stato Maggiore di Roma;
T Istituto Teyler di Harlem : il Museo Britannico di Londra.
Lo stesso Segretario annuncia che ring. F. Lyur invia all'Accademia
una Nota velocigrafata, che contiene le sue opinioni sulle cause che pro-
ducono i terremoti.
CONCORSI A PREMI
In seguito a proposta del Presidente la Classe approva la delibera-
zione presa dalla Classe di scienze morali, storiche e filologiche nella pre-
cedente seduta, di prorogare al 30 aprile 1888 il concorso al premio mini-
steriale andato deserto, avente per titolo : Bibliografia e critica degli scrini
in poesia latina che comparvero in Italia nclV XI e XII secolo, ecc. In
conformità dell'art. 5° del r. Decreto 17 febbraio 1884, potranno prender
parte a questo secondo concorso non solo gli insegnanti di scuole secon-
darie, ina anche i professori ed assistenti delle Università e di scuole uni-
versitarie e superiori.
Il Segretario Buserna dà comunicazione all'Accademia di tre con-
orsi aperti dal Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio per la com-
pilazione di tre Manuali, l'uno di Agraria, l'altro di Storia naturale, il terzo
di Fisica e Chimica. Al primo verrà assegnato un premio di L. 5000 , al
secondo di L. 4000, al terzo di L. 3000, oltre l'acquisto di esemplari in
conformità di quanto sarà in seguito pubblicato in un manifesto, che deter-
minerà le norme opportune, concernenti il concorso.
e
P. B.
151
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 15 febbraio 1885.
CI. Fiorelli Vice-Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Paletnologia. — Del culto delle armi di pietra nell'età neolitica.
Comunicazione del Socio corr. L. Piaorini.
« Il Socio corr. Pigorini presenta un singolare oggetto di seleo piro-
maca, rinvenuto dal cav. Stefano De Stefani nella grotta dell'orso, una dello
stazioni dell'età neolitica del comune di Breonio in provincia di Verona,
delle quali il Pigorini medesimo parlò nella seduta dell' Accademia tenuta
il 18 gennaio scorso.
« L'oggetto stesso, esistente nel Museo preistorico di Roma, rassomi-
glia ad una cuspide di lancia o di freccia, ma non può essere un utensile
0 un'arma di uso comune imperocché pesa kilogr. 1,710 ed è di dimen-
sioni tali che si richiederebbe un manico colossale per maneggiarlo. La sua
forma è quella di un triangolo isoscele a lati rettilinei, dei quali i due
uguali sono lunghi cent. 20, min. 11, e il terzo cent. 18, min. 7. Dal
mezzo di questo parte un gambo lungo circa cent. 8 il quale, nel punto
ove comincia, è largo quasi altrettanto, e porta in una delle faccie un in-
cavo artificiale e irregolare, largo fra i nini. 15 e '30, profondo circa inni. 12.
« Si sa che in tutto il vecchio mondo alle armi di pietra il volgo at-
tribuisci' una origine celeste, e che una simile superstizione esfc
Rendiconti — Vol. I. 20
— 162 —
presso i Greci, i Romani e gli Etruschi. Ciò vale a mostrare che nell'età
iu cui le armi stesse si fabbricavano e si usavano, oltre essere adoperate
negli atti ordinari della vita, servivano anche come strumenti sacri o come
emblemi della divinità. Poiché è dimostrato che realmente nell'età neoli-
tica si prestò un culto all'ascia, e che se ne fabbricarono in grande o in
piccolo talune le quali non possono essere che votive, cos'i è verosimile che
fosse pure un oggetto di culto la colossale cuspide di lancia o di freccia
trovata nella grotta dell'orso ».
Bibliografìa. — Di un Codice frammentario Tulliano del se-
colo IX. Nota del Socio corr. E. Carducci.
« In altra seduta (') ebbi l'onore di richiamare l'attenzione dell' Accade-
mia intorno al codice Reginense 1762 della Biblioteca Vaticana, da me al-
trove minutamente descritto (*), e poco innanzi ritrovato; prezioso codice,
sfuggito a tutti i tulliofili, e che quindi innanzi chiameremo Hadoardiano,
dal nome di Hadoardo, raccoglitore dei frammenti in esso contenuti.
« Nelle carte 4-155 di questo codice membranaceo, in 12", di 232
carte, scritto certamente nel secolo IX, a giudizio anche del Betlimann (3)
e del Diimmler ('), trovasi un trattato religioso-morale intitolato: Incipit
DE DIUINA NATURA COLLETIO QUIDAM SECUNDUM TULLIUM ClCERONEM CETE-
kosque philosophos ab ipso commemoratos, e diviso in 19 capitoli, dei quali
seguono i titoli, omesso il primo, compreso sotto il titolo generale:
« f. 12b IL De uniuersitate qv& percipi mente sensuque corporis
QUEUNT.
« f. 19a III. DE DIUINA PROU1DENTIA MUNDUM SEMPER REGENT1S.
« f. 251' UH. DE NATURA HUMANA MAXIME SECUNDUM CORPORALEM ES-
SENTIAM.
« f. 31a V. DE ANIMI QUALITATE.
« f. 35b VI. DE RATIONE IUSQUE HUMANUM.
« f. 44b VII. De diuinatione fato sorteque ac somniis.
« f. 53b Vili. De sapientia.
« f. 64b Villi. De uirtute ac perturbationibus animi.
[') Atti della r. Accatl. dei Lincei. Anno cclxxx, 1882-83. Serie terza, Transunti,
«voi. VII, pag. 147, seduta del 18 febbraio 1883.
(') Bullettino di bibliogr. e di storia delle scienze mat e fis. to. XV, settembre 1882,
pag. 512-518. — Intorno a vari conienti fin qui inediti o sconosciuti ut Salijricon di Mir-
rano Capella, Memoria di Enrico Narducci. Roma, 1883, pa?. 10-16.
(") G. H. Pertz, Arcbiv der Geselbcbaft fui- altere deutsebe Gescbicbtkunde. XII
Band. Hannover, 1874, pag. 325.
(') Neues Arcbiv der Gesellschai't fiir altere deutsebe Gescbicbtkunde, IV Band.
Haunover, 1879, pag. 531.
— 153 —
« f. 7Gb X. Dr PROBABILITATE AC RATIONABILITATE HUMANA.
« f. Slb XI. De uita beata.
« f. 86* XII. De amici-tia.
« I. OLÌ1' XIII. De oratore.
« f. 1051' XIIII. De romana pniLOsopni\.
<, f. 100b XV. De fabulis.
« f. 108" XVI. De officiis.
« f. 141" XVII. De honestate atque utilitate earumque concordia.
« f. 146" XVIII. Commemoratici philosophiae.
« f. 147b XVIIII. De sexectute.
« Accortomi chi' la massima parte ili questo trattato, da pochi bran-
delli in fuori, era interamente contesto di frammenti ciceroniani, senza al-
cuna soluzione di continuità, mi accinsi con non tenue fatica a trascrivere
fedelmente, pagina a pagina e linea a linea, le 304 pagine che lo conten-
gono, nella fondata speranza di ritrovarvi, dopo dieci secoli, tempo da noi
più lontano che non il codice da Cicerone stesso, qualche frammento di litui
perduti del sommo filosofo ed oratore. Di gran lunga più ardua fu poi la
fatica di rintracciare e stabilire la fonte di ciascun frammento, e di ap-
porvi le varianti colle migliori lezioni moderne. Risultarono da questo la-
voro 630 frammenti, 623 dei quali tulliani, 1 di Sallustio, 2 di Macrobio
ed 1 di Pacuvio, classificato nelle edizioni fra gli incerti. Gli altri appar-
tengono ai seguenti trattati di Cicerone :
« De Oratore. — Academicorum priorum. — Tusculanarum disputa-
tionum. — De deorum natura. — De [.egibus. — De Divinalione. — De
Fato. — De Officiis. — De Senectule. — De Amicitia. — Paradoxa. — 77-
maeus. — De Philosophia, sive Hortensius.
« Dei 623 frammenti tulliani, 25, la cui fonte non era stata da me a
prima giunta trovata, fu invece accertata dal eh. dott. W. H. I). Suringar,
rettore einerito del Liceo di Leida, e resa pubblica con opuscolo a stampa (').
« Mai più fondata speranza di ritrovare nuovi frammenti di trattati in
parte superstiti, od altri di opere perdute, non ebbe a soffrire più sconfor-
tevole disinganno. Mentre in fatti, cosa notevolissima, la ricca biblioteca
onde attinse Hadoardo possedeva esemplari di tutte le opere filosofiche sino
al nostro secolo note del grande Arpinate, tranne i cinque libri De finibus
honorum el malorum, esemplari a quanto sembra non più dei nostri com-
pleti, giusto appunto difettava degli altri che posteriormente nel medio evo
tutti sanno essere andati per le mani dei dotti. Neppure ebbe egli alle
(') De onìangs gevonden Fragmenlen von Cicero. Rene teleurgestélde Vervachting. Leiden,
E. ./. Brìll, 18S3 in 8.° Questi sono i frammenti 11.' 7, IO, 28, 33, 10, 12, 51, 87, 119,
150, 151,108, 193. 211, 216, 227, 237, 2-10, 275, 322. 375, -118, 588. Due altri, i n. 261,
272, sono raffazonati da] compilatore Hadoardo.
— 154 —
mani VHortensms, l'unico frammento eh'ei ne riporta essendo quello stesso
conservatoci da s. Agostino.
« Ciò non pertanto preziosissimo è da ritenere il codice Vaticano Re-
ginense 1762, siccome archetipo di tutti i codici conosciuti nei quali tro-
vinsi riunite le opere filosofiche di Cicerone.
« M'indussi per tanto ad inviare l'intero mio lavoro al dotto mio col-
lega e negli studi tulliani versatissimo, doti. P. Schwenke, bibliotecario
della Università di Kiel, il quale, compreso della, importanza del nostro
codice, ne sta preparando uno studio critico, di cui un primo saggio è per
vedere la luce nel Ce-ntralblatt fiir Bibliothckswescn.
« Dalle molte ed interessanti osservazioni ch'egli ebbe la cortesia di
comunicarmi in proposito risulta, che l'apparato critico tulliano sarà per
avvantaggiarsi non poco dal codice di Hadoardo, mercè la cui lezione, com-
parata cogli antichissimi codici di Firenze, Leida, Monaco e Berlino (già
Erfnrt), ai quali per altro è anteriore il Vaticano, potranno togliersi molte
mende all' edizione Baitero-Halmiana, ritenuta finora la migliore. Intanto
che il eh. doit. Schwenke va completando il suo studio critico sul mio la-
voro di trascrizione e di confronto, credo utile, per fornire più chiara idea
del codice in discorso, di darne qui appresso un breve saggio, accompa-
gnandolo colle varianti che risultano a fronte della lezione più universal-
mente accettata (').
nicip òe òiamX HAT21RX il coLLeTio (sic) qaeóh sSsh
•mLLm ciceRone ceTe n Rosq : pmlosopiiOS Ab
ipso coroemoRVros
^a sa m 2i L t e r. e s \\ ih piimosopwA u£qn&qsksu
satis explicate sint. multum perdifficilis et perobscura questio est de essentia
uel natura deitatis. Qua: ad cognitionem animi puleherrima est. et ad moderandam reli-
gionem necessaria. De qua tam uarioe sunt doctis.-imorum nominimi, tamque discrepante^
sententi»?, ut magno argumento esse debeat eausa principimi! philosophia; scientia. 2. Res
enim nulla est de qua tantopere. non solimi indoctL sed etiam docti dissentiant. Quorum
IO opiniones cum tam uarire sint. tamque inter se dissidentes alterum fieri profecto po-
test ut earum nulla, alterum certo non potest ut plus una uera sit. Qua quidem in
causa et beniuolos obiurgatores placare, et inuidos uituperatores confutare possumus ut
alteros reprehendisse pceniteat. alteri didicisse se gaudeant. Nani qui admonent amico
docendi sunt. qui inimice insectantur repellendi. 3. Fuerunt enim pbilosophi qui omnino
ir> nullam habere censerunt rerum bumanarum procuratione deos. Quorum si uera sententia
'est. qua? potest esse pietas, qua; sanctitas. quse religio ? Hec enim omnia pure atque caste
tribuenda deo mimerà enim sunt ipsius. Si aniraaduertitur ab eo. et si est aliquid a deo
(') Avvertasi che Hadoardo scrive ordinariamente: deus, dui, ecc. in vece di diti
deorum, ecc.
(s) tum - add. Brute quod tu minime ignoras — (6) deorum - quse et ad agnitio-
nem — (") ut id - causam pliilosoplnoe esse inscientiam — (°) tanto opere — (") certe —
(") Sunt enim pliilosophi et fuerunt — (") deorum numini ita sunt, si animadvertuiitiir ab iis.
c
immortale hominum generi tributum. sin antera dens neque potest nos iuuarè. nec milt
nec mimino curar, nec quid agamus animaduertit. Nec est quod ab eo ad hominum uitam
permanere possit. quid est quod ullos deum immortalerò honorcs preces adhibeamus? In 20
specie autem liete simulationis. sicut relique uirtutes. noe pietas inesse potest. Cum qua
simul. sanctitatem et religionem tolli neeesse est. Quibus sublatis perturbalo uita sequitur
et magna confusio. Atqne haud scio ,111 pietate aduersus deum sublata, fides etiam et societas
generis Immani, et una excellentissima uirtus iustitia tollatur. Sunt autera alii pbilosophi
et lii quidem magni atque nobiles. qui deum mente atque ratione omnem mundum admi- '2~>
nistrari et regi censeant. Neque nero id solum. sed etiam ab eodem hominum aita et con-
suli et pronideri. 4. Est autem inter magnos horaines magna dissensio. 5. Nara alii dicunt
unum esse omnia, neque id esse mutabile, et id esse deum. 6. Alii infinitum et immutala! •
et fuisse semper et fore. 7. Alii id bonum esse dicunt solum quod est unum, et simile et
idem semper. 8. Alii infinitatem naturis esse, e qua omnia gignerentur. 9. Alii materiam 30
infinitara. sed ex ea particulas similes inter se minutas. eas priraum eonfnsas postea in
ordineni adductas mente diuina. 10. His ita cogimur disscntione sapientium dura nostrum
ignorare. Non prosequor questiones infinitas tantum de principila rerum e quibus omnia
Constant uideamus. 11. Quidam enim nibil animo uidere possunt. ad oculos omnia referunt.
Magni antem est ingenii reuocare mentem a sensibus. et cogitationem ab consuetudine :;:.
abducere. 12. Porro infirmissimum hoc adferri uidetur cur deum esse credamus. quod nulla
gens tam fera, nenio omnium tam sit immanis. cuius mentem non imbuerit dei opinio.
Multi de deo praua sentinnt. id enim uitioso more effici solet. omnes tamen esse uim. et
natnram diuinam arbitrantur. Nec uero id collocutio hominum aut consensus efflcit. Non
institutis opinio est confirmata, non legibus. Omni autem in re consensio omnium gentium 1 I
lex naturre putanda est. 13. Quod si omnium consensus natura; uox est. huiusque qui ubique
sunt consentiunt esse aliquid quod ad eos pertineat qui uita cesserint. Nobis quoque idem
existimandum est et si quorum aut ingenio aut uirtute animus excellit. eos arbitrabimur
qui a natura Eterna optime sunt conditi, cernere natone uim. 11. Sed ut deum natura esse
credimus. qualisque sit ratione cognosciraus. 15. Nani si singulas diseiplinas percipere ma- 45
gnum est quanto magis omnis? Quod lacere bis neeesse est. quibus propositum est neri
repperiendi causa, et centra omnes philosophos. et prò omnibus dicere. Cuius rei tanta
tamque difficilis facultatem consecutum esse me non profiteor secutum esse pre me fero.
16. Si enim omnis cognitio multis est obstructa difficultatibus eaque est et in ipsis rebus
obscuritas. et in iudiciis nostris infiimitas. ut non sine causa antiquissimi et doctissimi in- 50
uenhe se posse quod cupereot diffisi siut tamen nec illi defecerunt. Neque nos studium
exquirendi defatigati relinquemus. Neque nostra? disputationes quicquam alitid agunt nisi
ut in utramque partem dicendo et audiendo elieeant. et tamquam exprimant aliquid quod
aut ueium sit aut ad id quam proxime accedat. Nec inter nos et eos qui se sci re arbitran-
tur quicquam interest, nisi quod illi non dubitant quin ea ucra sint qua defendunf N
probabilia multa habemus qua sequi facile, adflrmare uix possumus. 17. Non enim sumns Ili
quibus nibil uerum esse uideatur. sed hi qui omnibus ùeris falsa quadam adiuncta dicamus.
(") deis immortalibus - dei neque possunt - volunt — (") curant - animadvertunt —
("Jdeisimmortalibus cultus, honores — (") item - non potest — (") deos — ('") dcorum —
(•') isdem — ('= ") vita contuli — (") enim - somma— (" "] Xenopham am an-
tiquior, unum esse — (") Melissns hoc quos esse infinitum — (") Is enim (Anaximanderj
infinitatem natura; dixit esse - Anaxagoras — (") Nibil enim. Om. quidam - poterant -
referebant — (") sevocare — (") Ut porro — ('•) dis — (") ellecit — {") omnesque —
(") arbitramur — (") natura optima sint — (" "J deos esse natura opinamur— (
sint — (")maius - iis — - Etsi enim _ (") dicendo eliciant — (*' ii — {•') adiunci
— 156 —
Ex quo existit et illud, molta esse probabilia qua; quamquam non perciperentur taraen
quia uisum quemdam haljerent insignem et illustrem. his sapientis uitai regeretur. 18. ani-
60 morum iDgeniorumque naturale quoddam quasi pabulum consideratio contemplatioque na-
tura; sempiterna. Erigimur. latiores fieri uidemur liumana despicimus cogitantesque supera
atque coelestia. Hsec nostra ut exigua et minima contempnimus. Indagatio ipsa rerum cum
maximarum tum etiam oceultissimarum babet oblectationem. Si uero aliquid occurret quod
ueri simile uideatur. humanissima completar animus uoluptate. 19. Cum enim non instituto
(15 aliquo aut more aut lege sit opinio constituta. maneatque ad unum omnium firma eonsensio.
intelligi necesse est deum. quoniam insitas eius uelpotius innatas considerationes habemus. De
quo autein omnium natura consentit. id uerum esse necesse est. Esse igitur deum confitendum
est. Quod quoniam fere constat inter omnes non doctos solum sed etiam indoctos. fateamur
constare illud etiam nos liabere siue anticipationem siue prenotionem dei. 20. Qua; enim
-il nobis natura informationem dedit. eadem sculpsit in mentibus. ut eum aiternum et beatum
haberemus. 21. Si nibil aliud quaereremus nisi ut deum Coleremus pie. et ut superstitione
liberaremur. satis erat dictum. Nani et prestans dei natura ut hominum piotate colere-
tur. cum sterna esset et beatissima. Habet enim uenerationem iustam quicquid excelli t.
£2. Quidam autein dicunt eam esse naturam dei. ut primum non sensu. sed mente cernatur.
~-, nec soliditate quadam. nec ad numerum. sed imaginibus. similitudine transitione perceptis
cum infinita simillimaium imaginura species ex innumerabilibus indiuiduis existat et ad
daini affluat. cimi maximis uoluptatibus. in eam imaginem mentem intentam infixamque
nostrani intelligentiam capere qua; sit et beata natura et «terna summa uero uis infinitatis
et magna ac diligenti eontemplatione dignissima est. in qua intelligi necesse est cani css^
so naturam ut omnia omnibus paiibus paria respondeant. Hanc iconomiam quidam appellai,
id est cquabilem tributionem. Ex bac igitur illud efiicitur. si mortalium tanta multitudo
sit. esse immortalium non minorem. Etsi qua; interimant innumerabilia sint. tum ea qua eon-
seruent infinita esse debere. 23. Quis enim non timeat omnia prouidentein et cogitantem
et animaduertentem. et omnia ad se pertinere putantem. curiosum et plenum negotii deum.
85 24. Pie itaque colamus naturam excellentem atque prestantem omnia. 25. Eam uidelicet
naturam qua nibil beatius nibil omnibus bonis aftìuentius cogitari potest. Nullis occupa-
tionibus est implicatus. Non neglegit opera sua. sua sapientia et uirtute gaudet. Habet
exploratum fore se semper. cum in maximis. tum in aaternis uoluptatibus.
Bibliografìa. — Tavole dei frammenti Tulliani contenuti nel
Codice Eeginense 1762. Compilate dal Socio corr. E. Nauducci.
Nella prima di tali tavole, a canto al numero progressivo di ciascun
frammento, secondo che si trova nel codice, è indicato a quale trattato, libro
e paragrafo esso frammento è relativo. Nella seconda, disposta secondo
(*') Adii, tanta similitudine ut in iis nulla insit certa iudicandi et adsentiendi nota —
(») iis _ (-') om. sempiterna; - altiores — (e:) minuta — ("J occurrit — (") esse deos -
eorum - eognitiones — (t7) om. Esse - deos — (") omnis - philosophos — (") hanc nos -•
add. ut ante dixi - deorum — (:°) add. ipsorum deorum - insculpsit - eos teternos et bea-
tos — (r') deos pie coleremus — ('"') deorum - om. ut — (:*) cum et — (") Epicurus
autem qui res occultas et penitus abditas non modo viderat animo, sed etiam sic tractat.
ut manu, docet eam esse vini et naturam deorum — (;s) add. ut ca, qua; ille propter
(ìimitatem arimunit appellat - et transitione — (:s) cumque — (") eas imagines —
(") ìoofouicM appellat Epicurus — (,=) etiam — (,s) Pie sancteoue colimus - om. omnia —
(") uni. naturam - add. nibil enim agit — (!;) Nullo opere molitur.
- 157 -
l'ordine dei trattati, libri e paragrafi, a lato di ciascuno di questi è indicato il
numero del frammento che a ciascun paragrafo, libro e trattato si riferisce
I
(JKPO FRAGM
ENTOI
UM IiXTA COD1CEM REG1NENSEM 176S
1.
De Deor.
naf. 1, 1
59.
Timaeus
11-111
117.
Tu-
e. di^p.
I, 65-66
2.
»
I. 5
60.
»
III-IV
118.
»
I. 07-71
3.
»
1. 3
01.
»
IV- V
119.
»
I. 50
4.
Acati, pi
[or. li. 117
62.
»
VI
12(i.
»
I. 75
5.
»
il, ìis
63.
»
VI- VI II
121.
»
I. 7 1-75
(i.
»
»
64.
»
IX
122.
»
I. 56
—
»
li, 129
65.
»
IX-XI
123.
lle
Deor. ni
t. III.29-3I
8.
»
li, 11*
66.
»
XIII
121.
De
Legib.
T, 17
9.
»
»
07.
»
XI
125.
»
I. lo
1".
»
II, 126
68.
»
»
120.
»
I. 16
11.
Tusc. di
ip. I, 37-38
09.
»
XI-XII
127.
»
I, 18-19
12.
»
I. 30
70.
»
XIV
12S.
»
I. 32
13.
»
I, 35
71.
De Deor
nat. li, 75
129.
»
1, 23-25
Il-
»
I, 30
72.
»
II, 70
13(i.
»
I, 33
io.
De Deor
nat. I, 11-12
73.
»
lì, 77
131.
»
I, 35
16.
Acad. prior. II. 7-8
74.
»
II, 79
132.
»
I, 34
17.
De Deor.
nati, 12
75.
»
li, 81
133.
»
I, 12
18.
Acad. prior. li, 127-128
70,.
»
lì, 82-83
131.
»
I, 12-45
IO.
De Deor.
nat. I, 1-1
77.
»
li, 84
135.
»
I. 45-52
20.
»
I, 45
78.
»
II, 85
136.
»
I, 50
21.
»
»
79.
»
II, 127-128
137.
»
I, 58
22.
»
I, 49-50
80.
»
II, 98-103
138.
»
I. 39-62
23.
»
I. 54
81.
»
II, 49-53
139.
»
II, 8
21.
»
I. 56
82.
»
II, 131-133
140.
»
»
25.
»
1 51
83.
»
II, 115-118
141.
»
II, 8-Ki
20.
»
II. 13-11
81.
»
II, 119-123
142.
»
II, 10-11
27.
»
li, 15
85.
»
II. 121
1-13.
»
li. 12-13
2*.
»
li, «0
86.
»
II. 1
111.
»
II. 15-10
29.
»
»
87.
»
II, 86
115.
»
II, 2 1-20
SO.
»
II, 155
*7.n
»
II, 87
no.
»
II. 20
31.
»
II, 47
88.
»
IT, 29
1-17.
>■■
lì, 11
32.
»
II, 44-45
89.
»
I, 121
MS.
»
II, 38-39
33.
Acad. prior. li, 58
OH.
»
li. 107
1 19.
»
II, 10-17
34.
»
II, 112
91.
»
II, 105
150.
»
li. 48
35.
De Deor
nat. I, 20-28
92.
»
III. 92
151.
»
111,1-1
36.
j>
III. 61
9:!.
»
II, 110-141
152.
»
III. 4
37.
Tusc. tlisp. I, 66
9 1.
»
li, 132-139
153.
»
111,5
3S.
»
I, 53-54
95.
»
II, 112-117
154.
»
III. 42
30.
De Divinat.
90.
»
li, 147-149
155.
Sallust. De bello .Incrudì.
40.
De Deor.
nat. I. 121
97.
»
II, 152-153
1
-2 cf. e
1. Dietsch, I,
40."
»
I, 111
OS.
De Legi
b. I. 22-2:;
221-22::
-11.
»
I. 60
99.
»
I. 26-27
150.
De
Di vin.
I. 1
42.
»
II. 154
10(1.
»
I, 28-30
157.
»
I, 2
45.
»
I, 19
ini.
»
I, ;il-:s2
158.
»
1. 3
il.
»
I, 20
102.
Tusc. disp. I,
159.
»
I. 7
l:.
»
I. 21
103.
»
I. 2(1
160.
»
1. 0
-10.
»
I, 22-24
104.
»
I. 22
101.
»
I. 11-12
17.
»
I, 21
105.
»
I. 23
162.
»
I, 12-13
48.
»
»
ino.
»
I, 23-2-1
103.
»
I, 31
49.
»
I. 25-27
1H7.
»
I. 59-60
101.
»
1. 109-111
50.
»
111,38-39
108
»
I. 41
103.
»
I. 113
51.
»
III. 61
109.
»
»
166.
»
I. 112
52.
»
lì. 63
Un.
»
I, 12
167.
»
I. 121-130
53.
»
li. 63-65
IH.
»
I, 10-15
168.
Paeuvius, a
i. Cic. de l 'i-
51-
»
li, 60-07
112.
»
I, 15-46
vin.
I. 131
55.
»
III. 02
113.
»
I. 51
10,0.
De
Divin.
11. 9-11
50.
»
II, 07 69
in.
»
»
17d.
»
II. 11-19
57.
»
II. 69-70
115.
»
I, ól
171.
»
li, 21-22
58.
»
II. 70-73
110.
>>
I, 61
172.
>>
II. 23
173.
De Divin.
II, 24
236
174
»
II, 25-26
237
175.
»
II, 33-34
238
176.
s>
II, 49
239
177.
De Fato
6
210.
178.
»
8-9
241.
179.
»
11
242.
180.
»
14
213.
181.
»
17
244.
182.
»
19
215.
183.
»
20-21
216.
184.
»
23-26
247.
185.
»
27
248.
186.
»
32
219.
187.
»
34
250.
188.
»
36
251.
189.
»
38
252.
190.
De Divin.
II, 60-61
253.
191.
»
II, 55
254.
192.
»
II, 85
255.
193.
»
II, 108
256.
194.
»
I, 115
257.
195.
»
I, 116
258.
196.
»
I, 117
259.
197.
»
»
260.
198.
»
I, 120
201
199.
»
I, 121
262.
200.
»
II, 137-138
263.
201.
»
II, 139-140
264.
202.
»
II, 127-12y
265.
203.
»
li, 146-147
266.
'-Mi.
Fragni, ine
(cf. Orell. IV,
267.
1057)
268.
205.
De Offie.
II. 5
269.
206.
»
»
270.
207.
»
»
271.
208.
»
»
209.
»
li, G
210.
»
»
272.
211.
De Deor. na
t. I, 6
273.
212.
»
I, 7
274.
213.
»
1. 9
275.
214.
»
I, 10
276.
215.
L'use. Disp.
I, 6
277.
216.
»
li, 8
278.
217.
»
I, 7
279.
218.
»
II, 1
280.
219.
»
li, 11-12
281.
220.
»
I. 4
282.
221.
»
II, 12
283.
222.
»
II, 13
284.
223.
»
V, 1-2
285.
221.
»
V, 4-5
286.
225.
»
V. 5-7
287.
226.
»
V, 8
28?.
227. Acad. prior.
II, 9
289.
227. a
»
II, 5
290.
227.b
»
II, 18
291.
228.
»
II, 19
292.
229.
»
II, 19-20
293.
230.
»
li, 20
294.
231.
»
II, 21-23
295.
2:52.
»
li, 24-27
296.
233.
»
II. 29-32
297.
234.
»
li, 32
298.
235.
»
li. 34
299.
— 158 -
Acad. prior. II, 35-39
» II, 59
» II, 65-66
» II, 66
» II, 90
» II. 91
» li, 95-97
» II, 108
» II, 108-109
» II, 110
» II, 113
» II, 115-116
» II, 117
» II. 117-118
» II, 118
» II, 119
» »
» II, 122
» II, 124
» »
» II, 125
» II, 128
» II, 132
» II, 134-135
Tusc. disp. V. 48
» V, 31
» V, 40
» V, 41
» V, 53-54
» V, 81
» V, 70-71
» IV, 37
» V, 72
De philosopliia sive Hor-
tensius, fragra. 42 (cf.
Orell. IV, 983)
Tusc. disp. V, 1
» V, 1-5
» 111,1-6
» IH, 10
»> III. 7
111,9-10
III. 11
»
111,11
III. 12
111,13
111,13-15
III. 16
111.17-18
111,19
» 111,21
» »
» 111,22-25
» 111,26
» III. 30
» 111.33
» 111,34
» 111,56
» 111,57
300. Tusc. disi.,
301. »
302. »
303. »
304. »
305. »
306. »
307. »
308. »
309. »
310. »
311. »
312. »
313. »
311. »
315. »
316. »
317. »
318. »
319. »
320. »
321. »
322. »
323. »
324. »
325. »
326. »
327. »
328. »
329. »
330. »
331. Parad.
332. »
333. »
334. »
335. »
336. »
337. »
338. »
339. »
340. »
341. »
342. »
343. »
311. »
345. »
346. »
317. »
348. »
349. »
350. »
351. »
352. »
353. »
354. »
355. Tusc. disp.
356. »
357. »
358. »
359. »
360. »
36 1 . »
362. »
363. „
364. »
365. »
111,61
111,62
111,65-66
111,66
111,72
111,72-73
111,73-74
111,77
»
111,19
III. 83-84
IV, 11
IV, 11-14
IV, 14-23
IV, 24-25
IV, 25-30
IV, 31
IV, 32
IV, 64
IV, 6 1-62
IV, 76
II, 61-65
II, 65-66
II. 66
lì, 58
»
II, 46
II, 47
II, 43
I, 3
6-10
12-15
tit.
17
II, 18-19
111,20
I,
I,
II.
II,
111.21-22
III. 25-26
IV. 27
IV, 28-29
V. tit.
V, 33-36
V, 37-38
V, 40
V, 41
»
V, 42-44
V, 44
V, 47
V, 48
V, 50-52
V, 118-119
II, 30
V, 44
V, 45-47
V, 48-49
V, 50
V, 52
V, 53
V, 67
V, 68-70
V, 78-81
159
360.
Tusc. Disj
, V. 82
432.
De
Orat.
1. 48
194. I
e Olii-.
I. 57
367.
»
V, 83
133.
»
»
495.
»
I. 58-60
368.
»
V, 83-85
434.
»
I, 53-53
196.
»
I. 62
369.
»
V. 85
435.
»
I, 82-83
497.
»
1. 61-62
37Ì).
»
V, 40
436.
»
I, 108-109
498.
»
I. (12 'Il
371.
»
V. 40-42
137.
»
I, 112
199.
»
I. HI-71
372.
»
V, 42
438.
»
I, 113-116
.•,i»i.
«
1. 73-7 ì
373.
»
»
139.
»
I. 118
501.
»
I. 76
374.
»
V. 43
440.
7>
I. 119
502.
>
I. 78-79
375.
»
V. 85
111.
>
I, 120-121
503.
»
I. 80-81
376.
»
V, 93
142.
»
1. 125
504.
»
I, 83
377.
»
V, 97
443.
»
I, 128
■7o.7.
»
I. 85-81
378.
»
V, 99-100
111.
»
li. 33-31
506.
»
I. 88-90
379.
»
V, ino
445.
»
II. 35-38
•7(17.
»
I, 90-97
380.
»
V. 102
446.
»
li. 11-45
5os.
»
I. 97-10 1
381.
»
V, 102-103
447.
»
11,45-46
509.
»
I, lo5-lo7
382.
»
V. 104
448.
J>
11,157
•71 0.
»
I. 109-112
383.
»
V, 105-108
449.
»
II, 106-170
•711.
»
I, 113-116
384.
»
V. 109
450.
»
II. 171-172
512.
»
1, 116
385.
»
V. 110-112
451.
»
II, 20(5-209
•713.
»
I, 1M-117
386.
»
V. 112
452.
»
II, 211-213
514.
»
I, 118-119
38T.
»
»
153.
»
11,215
.715.
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I. 120-121
388.
»
V, 113-117
154.
»
11.218
516.
»
1, 121-130
389.
De Amie.
20
455.
»
II, 227
517.
»
I, 130-133
390.
»
86-87
456.
»
11.229
518.
»
I, 133-131
391.
»
22-21
457.
»
II. 289
519.
»
I. 135-138
392.
»
26-28
458.
»
11,292-293
52o.
»
I. 139-140
393.
»
29-30
459.
»
II, 307-315
521.
>
I. 1 10-144
394.
»
31-32
460.
»
II. 317-322
522.
»
I, 141-1 is
395.
»
83-86
461.
»
II, 326
52:!.
»
I. 111.'- 1.71
396.
»
37-38
462.
»
II, 328
•721
»
I, 152-157
397.
»
40
463.
»
li, 329-330
525.
»
I, 158
398.
»
41
464.
»
II, 331-333
526.
»
»
399.
»
44-45
465.
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I. 1-5
527.
»
I. l'io
400.
»
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466.
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I, 5-8
528.
»
II, 9-13
401.
»
47-51
467.
Macrobius, In sonni. Scip.
529.
»
11.13
402.
»
51-52
1,11,6-11 (cf.
Eyssenhardt,
530.
»
II, 14
403.
»
54-59
p. 469-17H)
531.
»
1I.15J
404.
»
59-60
468.
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.1.11. 1
3-18 (cf. ibid
732.
»
11,17-18
405.
»
61
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71-172)
533.
»
II 19-23
406.
»
»
469.
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I. 4-5
534.
»
11.21
107.
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62-63
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535.
»
11.29
408.
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471.
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413.
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»
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515.
»
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»
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»
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»
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»
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420.
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»
I, 38
548.
»
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421.
»
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5 19
»
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422.
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102
185.
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Catil. coniar.
550.
»
[1,63-64
123.
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I, 12-14
2 cf.Diel i 1
,1,136-137)
57 1.
»
II. '77
424.
»
I. 14-18
186.
ib.10 cf. ibii
.1, 1.70-171
552.
»
[1,66
425.
»
I. 19-20
487.
ibid
. (cf. ibid. 1, 151-152
553.
»
[1,66-67
426.
»
I. 64-65
188.
De
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I. 11-12
551.
»
II, 77-79
127.
»
I. 67-7H
189.
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I. 13
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»
1. 72-73
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I. 17
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I. 32
492.
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II. 87
131.
»
I. 32-34
493.
»
I, 55-56
»
II. 88
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21
160 —
560
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III, 11
581.
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V, 81
603.
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III, 19-20
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»
V, 71
605.
»
46
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»
III. 21-24
584.
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2
606.
»
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III, 26-27
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»
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»
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»
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»
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»
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»
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»
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»
III, 35-37
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»
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»
III, 38-39
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»
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612.
»
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»
III, 39-40
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»
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»
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III, 42-45
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»
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»
III, 46
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»
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»
III, 46-47
594.
»
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III, 47
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III, 52-57
597.
»
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619.
»
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»
III, 60-61
598.
»
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»
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»
III, 61
599.
»
35-36
621.
»
78-80
578.
Tusc. disp.
I, 62-25
600.
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622.
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579.
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II. 1-2
601.
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39-41
623.
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580.
»
II, 5-8
602.
»
41
624.
Tusc. disp.
li, 31-32
II. OliDO FRAGMENTOKUM IUXTA SERIEM LIISRORUM.
")e Oratore
Fragni.
Acad. Piior.
Fragni.
Tusc. disp.
Fragili
Tuse. disp.
Fragni
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423
II,
5
227»
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1-5
465
II,
30
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16
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» 19-20
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»
9
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»
5-8
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»
43
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» 30-31
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»
18
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»
6
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»
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»
19
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»
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» 32-34
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»
19-20
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»
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»
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» 48
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»
20
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»
20
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»
64-65
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» 53-54
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21-23
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»
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»
65-66
324
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»
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»
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»
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279
» 112
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»
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»
59
237
»
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441
»
65-66
238
»
42
110
»
13
284
» 125
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»
66
239
»
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»
13-15
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» 128
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16
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II, 33-35
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»
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»
50
119
»
17-18
287
» 35-38
445
»
95-97
242
»
51
113-114
»
19
288-290
» 44-45
446
»
108
243
»
53-54
33
»
21
291-292
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447
»
108-109
244
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54
115
»
22-25
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»
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»
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»
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113
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59-60
107
»
30
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450
»
115-116
247
»
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»
33
296
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451
»
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62-65
578
»
34
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249
»
65-66
117
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»
57
299
» 218
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»
119
251-252
»
67-71
118
»
61
300-302
» 227
455
»
122
253-254
»
74-75
121
»
62
303
» 229
456
»
124
255-246
»
75
120
»
65-66
301
» 289
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»
125
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1
272
»
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»
1-2
579
»
72
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»
127-128
18
»
4
218
»
72-73
307
» 317-322
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»
128
258
»
5-8
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»
73-74
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» 326
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129
7
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8
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»
77
309-310
» 328
402
»
132
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»
11-12
219
»
79
311
» 329-330
463
»
134-135
260
»
12
221
»
83-84
312
» 331-333
464
»
142
34
»
13
222
IV,
11
313
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» 21
17
» 31-32
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» 8-9
178
» 24-25
310
» 25-27
49
» 32
128
» 11
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» 25-30
317
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» 33
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» 42-15
134
» 23-20
184
» 64:
320
» 5 1
23
» 45-7 2
135
» 27
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» 70
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24
» 50
130
» 32
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V. 1-2
223
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» 58
137
» 34
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» 1-5
272-273
» 114
40
» » 59-02
138
» 30
188
» 1-5
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» 121
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» 38
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» 5-7
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11. 1
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» 8-10
141
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» 13-14
20
» 10-11
142
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» 31
263
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27
» 12-13
143
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371
>> 44-45
32
» 24-20
145
» 7
471
» 42
372-373
» 47
31
» 20
140
» 8-12
472
» 43
371
» 49-53
SI
» 38-39
148
» 13-11
473
» 4 1
205.357
» 03
52
» 41
147
» 1 1-25
47 1
» 45-47
358
» 03-05
53
» 40-17
149
» 20
475
» 48
262
» 00-67
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150
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359
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151
» 28-32
477
» 50
300
» 69-70
57
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152
» 32
478
» 52
361
» 70-73
58
» 5
153
» 33
4 79
» 53
302
» 75
71
» 42
154
» 34
1-1
» 53-54
200
» 70
72
» 35
480
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» 68-70
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» 79
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» 70-7]
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70
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157
» 41-12
488
» 71
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» 84
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» 43
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» 47
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» 115-118
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» 34
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» 58-60
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» 119-123
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» 109-111
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» 61-02
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» 80-81
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» 109
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» 110-112
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» 90-97
507
» 112
380-387
» 167
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» 116
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» 25-20
174
» 110-117
513
» 5
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» 92
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» 33-31
175
» 118-119
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» 127-128
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» 139-140
520
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» 22-23
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» 137-138
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521
» 20
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129
» 139-110
201
» 111-118
7,22
> 21
15
» 26-29
99
» 146-147
203
» 149-151
7,23
— 102 —
De Officiis
Fragm .
De Officiis
Fragm.
De
Senectute Fragni.
De Amicitia
[fragm.
I, 152-157
524
III, 30-31
565
»
64-65
612
» 97-98
119
» 158
525-526
» 32
566
»
65-67
613
» 99
120
» 160
527
» 35-37
567
»
68-69
614
» 100-101
421
li, 5
205-208
» 38- 39
568
»
69
615
» 102
122
» 6
209-210
» 39-40
569
»
70-71
616
» 9-13
528
» 42-45
570
»
72
617
Farad.
» 13
529
» 46
571
»
72-74
618
I, 3
331
» 14
530
» 46-47
572
»
75-76
619
» 6-10
332
» 15
531
» 47
573
»
77
620
» 12-15
333
» 17-18
532
» 49
574
»
78-80
621
II, tit.
334
» 19-23
533
» 52-57
575
»
81
622
» 17
335
» 24
534
» 60-61
576
»
82-83
623
» 18-19
336
» 29
535
» 61
577
111,20
337-339
» 30-31
536
De
Amicitia
» 21-22
310
» 31
537
De Senettute
»
20
389
» 25-2(5
311
» 31-39
538
» 2
584
»
22-21
391
IV, 27
312
» 39-40
539
» 4-5
585
»
26-28
392
» 28-29
343
» 40
540
» 7
586
»
29-30
393
V, tit. .
311
» 41-42
541
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31-32
394
V, 33-36
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542
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»
37-38
396
» 37-38
346
» 46
543
» 13-14
589
»
40
397
» 40
347
» 48-49
514
» 15
590
»
41
398
» 41
348 319
» 49
545
» 17
591
»
44-45
399
» 42-44
350
» 51
546
» 26-27
592
»
45
400
» 44
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» 52-54
547
» 2*
593
»
47-51
401
» 17
352
» 55-56
548
» 2S-29
594
»
51-52
402
» 48
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» 60-63
549
» 29
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«
54-59
403
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» 33
596
»
59-60
404
» 65
551
» 34-35
597
»
61
405-406
Timaeus
» 66
552
» 35
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»
62-63
407
1I-III
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» 67-72
553
» 35-36
599
»
64-65
408
III-IV
60
» 77-79
554
» 38
600
»
67
409
IV-V
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» 83
555
» 39-41
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»
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410
VI
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» 41
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»
70
411
V I-VII I
63
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557
» 42
603
»
70-73
412
IX
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» 87
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» 44
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»
7 1-75
413
IX-XI
65
» 88
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» 46
605
»
75-76
414
XI
67-68
UT, 11
560
» 49
606
»
77
415
XI-XII
69
» 13
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» 51-53
607
»
78-83
416
XIII
66
» 19-20
561
» 54-55
608
»
83-86
395
XIV
70
» 21-24
562
» 55-56
609
»
86
417
» 26-27
563
» 56-58
610
»
86-87
390
» 28
564
» 61-63
611
»
88 92
418
De Philo
s. sive Hortens
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» IV, 1057
Sallust. (
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485
Dietsch I, 136-137
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155
» I, 221-223
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[n soran. Scip.
I, II, 6-11
467
Eyssenhardt, 469-470
»
»
i, il ir
1-18
448
»
471-472
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta le Notizie sulle sco-
perte di antichità, delle quali fu informato il Ministero nello scorso
mese di gennaio, e che si riferiscono ai Comuni che seguono :
« 1. Como. Frammento di lapide cristiana trovato fra i materiali di
costruzione della chiesa di s. Protaso. ■ — 2. Leniate sul Seveso. Iscrizione
latina riconosciuta in un sarcofago esistente nella villa Raimondi in Birago
nel comune di Lentate. — 3. Viadana. Scoperta di una terremara presso il
casale Zaffanella. — 4. Marano di Valpolicella. Tomba rimessa in luce in
— 163 —
contrada La Fava. — 5. Este. Recenti scoperti.' epigrafiche dell'agro ate-
stino.— 6. Buone. Pezzo di lapide opistografa rinvenuta nel territorio del
comune. — 7. Concordia-Sagittaria. Antichi oggetti scavati nel territorio
del comune durante l'anno 1884. — 8. Fossaltadi Portogruaro. Frammento
d'iscrizione latina riconosciuta presso la casa de-Santi in Gorgo, frazione
del comune di Fossalta. -- 9. Crespellano. Tombe di tipo Villanova tro-
vate nel podere s. Lorenzo nel comune di Crespellano. — 10. S. Agata bo-
lognese. Turi-amara riconosciuta nel podere denominato s. Filippo Neri. — ■
11. Ravenne. Nuove epigrafi latine scoperte dentro la città. — 12. Forlì.
Antichità romane scoperte nel fondo Rosetti in villa Mugliano. -- 13. An-
cona. Epigrafe cemeteriale cristiana riconosciuta fra i materiali di fabbrica
dell'antico episcopio presso la cattedrale. — 14. Orvieto. Tombe della ne-
cropoli etnisca di Volsinium vetus, scoperte nella prosecuzione degli scavi
in contrada Cannicella. — 15. Roma. Scavi e scoperte nelle regioni IV, V,
VI, VII, Vili, IX, XII. XIII, XIV e nelle vie: Labicana. Portuense, Ti-
burtina. — 16. Marino. Nuove indagini nell'area della villa di Q. Voconio
Pollione nella tenuta del Sassone.— 17. S. Maria di Capua Vetere. Vaso
dipinto scoperto nel fondo Tirone. — 18. Bacali (comune di Pozzuoli). Iscri-
zioni latine rinvenute a Cappella presso Bacoli. — lì». Boscotrecase. Basso-
rilievo marmoreo trovato a Boscotrecase a piedi del Vesuvio. — 20. S. Omero.
Nuove scoperte presso la chiesa di s. Maria a Vico, a poca distanza di
s. Omero. — 21. Sulmona. Nuove tombe della necropoli di Sulmona rico-
nosciute nel terreno di Pasquale Sciore. — 22. Gandiano (comune di La-
vello). Rinvenimento di lapide latina presso il pozzo della masseria di s. Paolo
in Gandiano. — 23. Cuggiano. Iscrizione latina trovata in contrada \isce-
rjlielo. — 24. Avola. Altri pozzi antichi riconosciuti in occasione dei lavori
per la strada ferrata da Siracusa a Licata ».
Matematica. — Fondamenti di una teoria di tino spazio ge-
nerato dai complessi lineari. Memoria del Socio corr. R. De Paoms.
Questo lavoro sarà pubblicato nei volumi delle Memorie.
Matematica. — Sopra i sistemi tripli ortogonali di Weingarten.
Nota del dott. L. Bianchi, presentata dal Socio Disi.
« Il teorema fondamentale a cui si legano le ricerche seguenti mi è
stato comunicato nello scorso ottobre dal sig. Weingarten. Avutane licenza
dall'illustre Geometra ne pubblico qui l'enunciato insieme alle conseguenze
che ne ho dedotto, riservandomi a sviluppare in un prossimo lavoro le rela-
tive dimostrazioni. Lece il teorema nella forma come mi l'n comunicato dal-
l'autore :
— li>4 —
« Sia S una superficie a curvatura costante K positiva o negativa,
P0 un suo punto fisso, P un punto mobile stilla medesima superficie, la
cui distanza geodetica da P0 indicheremo con ò\ Se in P eleviamo la nor-
male ad S e ne stacchiamo {in un determinato senso) un segmento infi-
nitesimo PP' proporzionale a cos (3 . 1 E), il luogo degli estremi P' dei
segmenti è una nuova superficie S' colla medesima curvatura costante K.
Sopra S' ripetendo la stessa costruzione si avrà una nuova superficie S'\
da questa una quarta S'" e così di seguito e il sistema co1 di superficie
a curvatura costante K così ottenuto farà parte di un sistema triplo di
superficie ortogonali.
« I notevoli sistemi tripli ortogonali, la cui esistenza è stabilita dal teo-
rema precedente li chiamerò sistemi di Weingarten.
1. « Indico con 2 le superficie a curvatura costante K che fanno parte
di un sistema di Weingarten, con 2i , 2> le superficie degli altri due sistemi
e con C le curve intersezioni delle 2i , 22 , cioè le curve traiettorie ortogo-
nali delle 2.
« Le normali principali delle curve C nei punti d'incontro con una su-
perficie 2 sono tangenti alle geodetiche G di 2 uscenti da un punto fisso
sopra 2 (il punto P0 della costruzione di Weingarten). Se si pone per sem-
plicità K = ±l si ha che il raggio p di 1* curvatura delle curve C in un
punto d'incontro P con 2 è eguale alla curvatura geodetica di quella tra-
iettoria ortogonale (circolo geodetico) delle geodetiche G sopra 2 , che esce
ila P. La flessione - delle curve C l'indicherò anche, per brevità, come fles-
P
sione del sistema di Weingarten.
« Anzitutto mi sono occupato delle condizioni geometriche determinanti
i sistemi di Weingarten ed ho stabilito il teorema:
« Scelta arbitrariamente una superficie iniziale 20 a curvatura co-
stante e una curva C0 , uscente da un punto di 20 normalmente alla su-
perficie stessa, esiste sempre uno ed un solo sistema di Weingarten, al
quale appartiene la superficie scelta 20 e che fra le curve C ortogonali
alle superficie 2 contiene la curva data Cr
« Merita speciale menzione il caso in cui la superficie iniziale 20 es-
sendo a curvatura negativa — ^ , la curva scelta C0 abbia costante =R
il raggio di 1° curvatura, poiché allora:
« Tutte le curve C ortogonali alle superficie 2 sono a flessione co-
1
stante =5-.
« Questi sistemi tripli speciali, corrispondenti al caso in cui il punto P0
nella costruzione di Weingarten si assuma a distanza infinita, li dirò sistemi
di Weingarten a flessione costante.
— 165 —
« Se la curva C0 è un circolo di raggio R, tutte le altre curve C sono
circoli di raggio R e si ha uu sistema triplo ciclico ortogonale di Ribaucour.
2. « Se si assume uu sistema triplo di Weingarten a curvatura nega-
tiva K = — 1 per sistema di coordinate curvilinee «, v, w dello spazio, l'ele-
mento lineare ds dello spazio prende la forma :
(1) ds1 = cos2 e du9- + sen* tì dv* + ( — ^dw\
die il sig. Darboux ha stabilito in particolare pei sistemi di Ribaucour (').
« Le 6 equazioni di Lamé per i coefficienti dell'elemento lineare si
riducono nel caso attuale alle tre seguenti:
— r r = sen tì cos tì
(-) ( 7T i— ) = COS tì -
) 7»w \ costì "ìudtu/ "S
7)0 1 7)0 7>2tì
)iy sentì iv ~òv~dw
U3tì costì 7)tì D2tì sentì^tì D*fl
lyiOfTw sentì ìu ~òv!>w cos tì 7)u ~òu~òiv '
« Ogni sistema triplo di Weingarten a curvatura negativa K = — 1 dà
una funzione 9 delle tre variabili u, v, w che soddisfa alle tre equazioni
simultanee (2) alle derivate parziali e viceversa ad ogni soluzione 9 delle (2)
corrisponde un sistema triplo di Weingarten.
« Per i sistemi di Weingarten a curvatura positiva K = -+- 1 valgono
forinole analoghe, cangiate le funzioni circolari cos 9, sen 9 in funzioni iper-
boliche cosh 9 , senh 9.
3. «Se 9{u, v, w) soddisfa le (2) e definisce quindi un sistema 2 di
Weingarten a curvatura K = — 1 anche la funzione $.(u,v, w) determinata
dalla equazione :
™ cos© D2tì senp Yti 7)tì
costì ~bu~ì)W sentì ìv~òw Tìw
soddisfa alle (2) e definisce perciò uu nuovo sistema 2' di Weingarten.
« La relazione geometrica fra i sistemi 3 , 2' si ottiene colla consi-
derazione seguente. Perchè l'angolo s> definito dalla (3) sia reale è neces-
sario e sufficiente che la flessione - (n. 1) del sistema 2 di Weingarten
sia > 1. Supposto -> 1 , le geodetiche G (u. 1) sopra ogni superficie 2 sono
ortogonali ad una determinata geodetica y. Se ora sopra 2 consideriamo il
sistema T di linee geodetiche parallele in una direzione 0 nell'altra alla
geodetica 7 e della superficie 2 assumiamo la complementare rispetto a I'
nel senso stabilito nella mia tesi di abilitazione (') otterremo precisamente
(') Comptcs Rendus de l'Acadeinie des Sciences. 2nlt semestre, 1883.
(') Annali della R. Scuola Normale Superiore di Pisa, 1879: od anche: Mathemati
Annalen Bd. 16.
— Il ili —
la superficie 2' corrispóndente del nuovo sistema di Weingarten. Chiamerò
perciò 2' sistema complementare di 2. Cosi da ogni sistema noto 2 della
specie anzidetta si ottengono due nuovi 2', 2" complementari di 2 e della
medesima specie. Ripetendo sopra 2' la stessa costruzione si avranno due
sistemi complementari, dei quali uno sarà 2 slesso e l'altro 2'i sarà in
generale diverso da 2 e da 2". In tal modo procedendosi ha il risultato:
« Da ogni sistema noto di Weingarten a curvatila negativa K = — 1
e a flessione ->1 possono dedursi senza calcoli d'integrazione infiniti
nuovi sistemi della stessa specie.
« Se però il sistema 2 di Weingarten è a flessione costante, non si
ottiene che un nuovo sistema complementare 2' , sul quale ripetendo la
stessa costruzione si ritorna a 2. In questo caso le curve C traiettorie orto-
gonali delle superficie 2' sono i luoghi dei centri di curvatura per le curve C
traiettorie ortogonali delle 2 e inversamente. Nel caso limite di un sistema
ciclico 2 di Eibaucour il complementare 2' si riduce ad una unica superficie.
4. « Fra i sistemi tripli di Weingarten citerò quello formato di tre
sistemi di elicoidi coassiali a curvatura costante negativa per due dei sistemi
e positiva per il terzo, caratterizzato dalla forma:
dsl = a* sri* ('/+ v -f- w) du% -+- b* cri1 (u-+-v-+- w) dvl
-+- e2 dn* (u~\-v~h w) dw1
dell'elemento lineare dello spazio e discusso in una mia Nota, che si sta
stampando negli Annali di matematica. Citerò inoltre quelli ottenuti da ogni
superficie di Enneper a curvatura costante (positiva o negativa) e con un
sistema di linee di curvatura piane. I piani di queste linee di curvatura
passano per una retta fissa nello spazio, l'asse della superficie. Facendo ruo-
tare la superficie di Enneper attorno all'asse si ottiene un sistema 2 di
superficie che appartiene ad un sistema di Weingarten. Ciò mostra altresì
che: Sopra ogni superficie di Enneper le linee geodetiche si determinano
con quadrature ».
Matematica. — Un teorema relativo al gruppo della trasfor-
mazione modulare di grado p. Nota IL del dott. Or. Fuattini,
presentata dal Socio Blaserna.
« Nota. Trasformando la (a, /3,y, o) con la (m, n, r, s) e supponendo
che il simbolo («', /s', 7', 3') corrisponda ad ima delle due forme analitiche
della trasformata, avremo:
a^ = *(»!"« -f-ny) — r(mfi-hnà); fi' = m (mfi-hnò) — n (mx-+-ny)
7' = s (ra ■+- sy) — r (rfi -j- *3) ; 3' = m (rfi -+- s8) — n (ra -+- sy)
dalle quali, in grazia della ms — nr =E 1 , si deduce :
— Ili? —
« Le espressioni analitiche ili due sostituzioni affini si potranno adun-
que porre nella forma :
(a, fi, 7, O — a), (a, ,/, y', 0-d).
« Conviene ora dimostrare che per 6 diversa da ±2, si può sempre asse-
gnare qualche trasformatrice atta a mutare («, ,/, y, 9— a) in (a', /S', 7', 0— a'),
ossia, che essendo :
Xr=s(m«-f-n7) — r (m§~\-nO — na) ; u.= — n {ma-h ny)-i-m(mp-hnd—na)
v = s {ra -+- sy) — ?" (Y/3 + s« — sa) ; p Ez — jj (ra -+- «7) -f-m (r/S H-sfl —sy.)
i coefficienti della trasformata della prima sostituzione mediante la (m, n,
r,s), si possono sempre attribuire ad m , n, r,s valori tali, che sia:
a'= s (mx-{-ny) — r (m(ì-hnd — noe)
jS'EE — n(mu-\-ny) + m (iiìfl-^nH — ìiy)
'/' = s ( ra + .sy) — r ( ?'/9+ s6 — sa)
ms — nrlE 1 .
« Approfittando dell'ultima di queste relazioni, potremo porre il sistema
nella forma:
7' = s*7 — r4/?+rs(2« — 0) , p"=— »'2 7+ hi V — »»« (2« — A)
a' — a EE ««7 — mrfi + nr (2« — 0)
(a) wis — nrEEl,
e se / non è nulla, nella seguente:
7'=s27 — rV-M-s(2a— (9)
„. _ }iiS-hn(0 — a — a') •m~\-m(a — a')
(») •= ? , »=~-7 •
ms — nrEE 1 .
« La prima delle (b) si riduce ad una identità mediante le altre tre
e mediante le relazioni: « (tì — oc) — Py = a'(0—a') — ,/y'jErl, come è
facile verificare, e per ciò il sistema a risolvere si riduce a quello delle 3
congruenze :
0> ~tj,„~ — 7»* + mn (0 — 2a)
,v _»>?/*-(- n(tf — u — a) vn-f-tnfa — a')
(c) » = — S ' r=- ? L'
P P
la prima delle quali, quando /3 non sia nulla, è riducibile alla:
{2mp-hn0— 2n«)« — n»(fl* — 4) — 4ftS' E 0.
« Questa congruenza la quale con la 21 e 3° delle (e) surroga le (a)
quando ,-? e p" non sono aulle, è risolvibile perchè «- — I è diversa da zero;
(il caso 9e±2 sarà esaminato a parte). Risoltala, e trovato un sistema
di valori della ni e della n che le convenga, con la 2:' e 3" dolio (<■) rica-
veremo i corrispondenti valori della r e della s.
« Restano così a considerare i 3 oasi : p" = Q; fl~0; /? EE/9'r=0. Nel
Rendiconti — Vor„ I. 22
— 168 —
primo caso bisogna tornare alle (a) convenientemente modificate ovvero alle
equivalenti :
Ì = s-j — r2 fi -+- rs (2 a. - 0)
(il) mfi-hn{d — a — ocf) = 0, ny-\-m{z—u') = Q.
vis — nr'EE. 1.
« La 2° di queste, se « è diversa da a', è conseguenza della 3a in virtù
delle: a(0 — ce) — Py = u'{0 — a') = l. Così il sistema si riduce facilmente
al seguente :
(2i-jJ+*fl — 2s«)2 — s4(08 — 4) = — 4/?/,
ms — nrEEl, ny+i»(a — a')=EEO
che è evidentemente risolvibile. Se poi a. = a', dalle due relazioni: « (0 — sr) —
— /S"/ = x (0 — u) = 1, dedurremo 7 = 0. La 3a delle (J) si ridurrà all'iden-
tità, e varranno per le restanti le osservazioni dell' altro caso.
« Sia jS = 0. In questo caso le (e) modificate sono quelle che convien
risolvere. La prima è: n(m9 — 2 ma — ny) = 0', la quale quando alla n
si attribuisca un valore arbitrario darà una corrispondente m perchè la
H — 2 et non è nulla, il caso 0 = zt2 essendo escluso.
« Sia finalmente fi~fi' = 0. Dall'essere: «(0— a) = «'(»—«') = 1-,
ricaveremo: (a — a') (6 — u — ce) = 0 e per ciò: ce~ct, ovvero: 0 = x-hu.
Non potrebb'essere infatti a^ra' e O — c/.-hce', perchè si cadrebbe nella
conseguenza: 6 = z±z2. Ora, se c. = ce, ponendo n=0 si soddisfa alla 2"
e 3" delle (n). Attribuendo poi alla 5 un valore diverso da zero, si troverà
)■ con la la, e poi m con la 4\ Se poi 0 = a-hce la 2a e 3a delle (a) si ri-
ducono all'unica: nr/-\-m(ci — a') = 0, e si potrà risolvere il sistema di
questa e delle altre due.
« Veniamo ora al caso fl£Ezt:2. Se /3 e fi non sono nulle, la ll delle {e)
diverrà: (2«i/3±2« — 2/iif£4,i/e non sarà risolvibile se non quando
/3 e /3' siano entrambe resti o no mod. p. Se poi // = 0, la prima delle (</)
diviene: (2r./5±2s — 2sc<)2^: — 4 fi-/ ed è solo risolvibile quando — -/ e
,3 sono resti o non resti entrambe. Analogamente se fi = 0 la la delle (e)
diviene: — n-yEEfi' ed esige che fi' e — 7 siano dell'istessa specie quadra-
tica. Finalmente se fi~fi'~0, per l'affinità delle: (1,0, 7, 1), (1,0, 7', 1),
si otterranno dalle (a) le condizioni : / ZE*2 7, n-EEO, rósìErl, all'adempi-
mento delle quali sarà necessario che 7 e 7' siano della medesima specie.
« Lasciamo al lettore la cura di riassumere questi risultati a giusti-
ficazione del lemma che servì di fondamento alla Nota 1° ».
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
S. Carli. Ordini amministrativi dei Comuni di Garfagnana dai
tempi più antichi al secolo presente. Presentata dal Segretario della Classe.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le pubblicazioni giunte in dono all'Acca-
demia, segnalando fra esse le seguenti :
P. E. Levasseur. Discorso inaugurale pronunciato alla •• Associatton
pour Venseignement seconJairc des jeunes fdles ».
I. Giorgi e U. Balzani. Il Regesto di Farfa di Gregorio ili Colino,
Voi. Ili, pubblicato negli Atti della Società Romana di Storia patria.
L. Vasuerkindere. L'Uni versili! de Bruxelles. 1834-1884.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Carutti comunica la seguente corrispondenza relativa al
cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
L'Accademia della Crusca, di Firenze; la Società storica lombarda, di
Milano; la Società dei naturalisti, di Bamberga: la Società geologica di
Edimburgo; l'Istituto Smithsoniano di Washington; l'Università di Tokio;
l'Università di Berkeley; il Comando del Corpo di Stato Maggiore, di Roma.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
La r. Accademia prussiana delle scienze, di Berlino; il r. Istituto geo-
logico ungherese di Budapest; il Museo geologico di Calcutta; l'Università
di Marburgo.
Il Segretario Carutti comunica all'Accademia il Programma di con-
corso fra gli artisti italiani per il Monumento da erigersi in Biella a
Quintino Sella. Annuncia pure che di questo Programma sarà trasmessa
copia a tutti ([negli artisti clic ne tacciano domanda al Sindaco della città
di Biella.
Lo stesso Segretario comunica che l'onorevole Deputato Conte Marco
Miniscalchi Erizzo di Verona, ha fatto dono all'Accademia di due cas-
sette di carattere siriaco estrangelo di due corpi diversi. Questi stessi tipi
elegantissimi e nuovi in gran parte, servirono alla splendida edizione del-
V.Evangeliarium llterosolymitanum (') fatta dal fu Conte Francesco Mini-
scalchi Erizzo, celebre orientalista, padre del donatore.
Sulla proposta del Presidente, la Classe delibera che siano all' onor.
conte Miniscalchi significati i sensi di gratitudini' dell'Accademia sì per la
testimonianza di onore datale, e sì per l'importanza del dono, onde si accresce
la India collezione di tipi orientali ili cui già disponi' la tipografia accademica.
D. C.
(') Eoangeliarium lìierosolgmitanum ex codice Valicano Palaeslino depromsil etlidit Ui-
line vertil prolegomeni* ac glossario adornavi!, Comes Frantisela Miniscalchi Erìzso. Tom. I,
Yeronae 1861; Toni. IT. il). 1864.
171 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCE]
Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Seduta del 1 marzo 1885.
F. Bkioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Paleontologia — Resti fossili di Dioplodon e Me so pio-
don raccolti nel Terziario superiore in Italia. Memoria del Socio
G. Capellini, presentata alla R. Accademia delle Scienze di Bologna,
il 22 febbraio 1SS5 (Sunto).
« Premessi brevi cenni storici intorno ai principali lavori sui rostri di
zifioidi provenienti dal Crag del Belgio e dell'Inghilterra, e ricordata la impor-
tantissima scoperta dei resti di un Choneziphius planirostris nelle sabbie
plioceniche dei dintorni di Siena, intorno alla quale già ebbe ad intratte-
nere l'Accademia nostra nella sua prima seduta del 14 dicembre delle
scorso anno, discorre dei zifioidi a rostro allungato belemnitiforme.
« Dopo aver dichiarato che, pei riferimenti generici, accettava le vedale
di P. Gervais, descrive anzitutto una porzione di rostro di zifioide che da
parecchi anni trovavasi indeterminata fra i resti di cetacei fossili del museo
della r. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Questo rostro viene attribuito
al Dioplodon longirostris, ossia alla specie tipica fondata da Cuvier nel 1823
per un rostro fossile di incerta provenienza.
« Al Dioplodon gibbus, Owen sp., riferisce la base di un rostro prove-
niente da Serrastretta in Calabria e che dal prof. Lovisato, fino dal 1879,
fu donata al Museo geologico della r. Università di Roma.
Rendiconti — Vol. I.
— 172 —
« Del Dioplodon tenuirostris, specie trovata per la prima volta nel Crag
di Suffolk, fa conoscere alcune porzioni di rostro proveniente dai dintorni
di Orciano pisano ed ora nella collezione paleocetologica del r. Museo geo-
logico di Bologna.
« Col nome di Dioplodon bononiensis illustra un rostro incompleto, ma
assai importante, raccolto dal maggiore Gallet fra Sabbiuno e Monte Pre-
done sulla riva destra del Reno nella circostanza che si eseguivano lavori
per la riattivazione dell'antico acquedotto bolognese. Questo rostro ricorda
quelli del Dioplodon medìlineatus e D. tenuirostris; merita però di essere
distinto come specie nuova : intero doveva essere lungo circa sessanta cen-
timetri.
« Del Dioplodon medilineatus, Owen sp. furono pure raccolti avanzi
presso Orciano e di questi descrive, fra gli altri, una base di rostro che si
trova a Montecchio nella collezione del fu cav. R. Lawley.
« Ad ima specie distinta col nome di Dioplodon senensis è riferita una
interessante estremità rostrale che trovasi nel Museo della r. Accademia dei
Fisiocritici di Siena. Questa specie offre analogie col D. tenuirostris e col
D. Becani.
« Anche della nuova specie Dioplodon Laiuleyi, Cap., per ora si conosce
soltanto una estremità rostrale raccolta nelle marne plioceniche dei dintorni
delle Saline sotto Volterra. Questo rostro ha qualche somiglianzà con quello
del Dioplodon Layardi.
« Del Dioplodon Meneghina, Law., è riferito quanto ne disse il Lawley
stesso e, a corredo della descrizione sono pure figurate in grandezza naturale
due estremità di mandibole di due distinti individui. Gli originali sono nella
collezione del fu cav. R. Lawley a Montecchio.
« Al genere Mesoplodon come lo ha limitato il Gervais, è riferita la
piccola porzione di mandibola destra, con dente, già descritta da Lawley
sotto il nome di Dioplodon D'Anconae; essa pure conservata nella collezione
Lawley e rappresentata da modelli perfetti nelle collezioni di Bologna e
Firenze.
« Finalmente allo stesso genere Mesoplodon è attribuita dubitativamente
una cassa timpanica destra raccolta nei dintorni di Orciano pisano e che
presenta qualche analogia con alcune casse timpaniche di zifioidi dragate
dal « Challenger » nell'Oceano Pacifico meridionale a m. 4271 di profondità.
« È probabile che questa cassa timpanica abbia rapporto con alcuno
dei zofioidi già notati nel pliocene toscano, forse col Mesoplodon D'Anconae.
« Con questa Memoria corredata di una tavola doppia nella quale sono
figurati tutti gli esemplari descritti, la cetologia fossile italiana viene ad
arricchirsi di ben sette specie di zifioidi, quattro delle quali già note nel
terziario superiore dell'Inghilterra e del Belgio e tre interamente nuove.
« In conclusione si può dire che prima del 1875 in Italia non erano
— 17;: —
stati segnalati avanzi t'ossili di zifioidi; nel 1876 il cav. R. Lawley descrisse
le porzioni ili mandibole dei due zifioidi che distinse coi nomi di Diopl
Meneghina e D. WAnconae ed oggi fra i zifioidi fossili italiani annoveriamo
già una diecina di specie; di taluna si hanno resti di importanza i
zionale per la paleontologia e per la geologia stratigrafica ».
Mineralogia. — Contribuzione alla mineralogia dei ritirimi
sabatini. Parte I. Sui proietti minerali vulcanici trovali ad Est
del lago di Bracciano. Memoria del Socio Gr. Stei'ìykr. (Sunto).
« Dopo lunghe e per molto tempo infruttuose ricerche si scuoprirono,
sovratutto in questi ultimi quattro anni, ad est del lago di Bracciano, nella
regione compresa tra l'Anguillara e il lago di Martignano, come al Monte
S. Angelo presso Baccano, e presso Cesano, numerosi proietti minerali si-
mili alle cosidette, « bombe » dei tufi del Monte Somma, come agli aggre-
gati minerali dei Monti Albani, ai « trovanti » di Pitigliano e del lago di
Laach in Germania. Essi si Movano generalmente alla superficie e nell'in-
terno di strati di lapilli e tufi poco coerenti, in mezzo ad mia enorme con-
gerie di frammenti angolosi talora colossali di calcari compatti e cristallini,
di paesino, di macigno, di lave leucilitiche e tefritiche. di fonoliti leuci-
tiehe e di trachiti. In due luoghi però, al Monte S. Angelo presso Baccano,
e accanto al paese di Cesano, sulla strada che da questo conduce ai « Pi-
sciareUi » sulla via Cassia, sono racchiusi, unitamente ai massi angolosi di
roccie vulcaniche e sedimentarie, massime calcaree, da un tufo grigio che
è perfettamente analogo al peperino dei Monti Albani.
« I minerali che costituiscono gli aggregati sino ad ora rinvenuti, sono:
spinello var. pleonasto, magnetite, limonite. wollastonite, pirosseno, var.
augite e var. fassaite, amfibolo nero, granato giallo, bruno, rosso e nero
var. melanite, idocrasio giallo-bruno e verde, humboldtilite, mica var. me-
rosseno, verde e bruno-nerastra, sarcolite, nefelite, hauynite celeste e grigia,
leucite, anortite, ortoclasio var. sanidino, titanite, apatite, e calcite.
« Fra questi minerali è notevole sovratutto la sarcolite, sino ad ora
trovata esclusivamente, e come specie assai rara, nelle «bombe» del
Monte Somma.
«Taluni dei massi, svariatissimi per struttura e costituzione minera-
logica, e precisamente quelli composti di solo granato giallo o di questo e
di idocrasio bruno, si assomigliano sovratutto .1 -iti « trovanti » ili Piti-
gliano, quelli pirossenici verdi con pleonasto, e quelli composti di piros-
seno verde e di anortite, ricordano in pari tempo '' iti del MonteSomma
e quelli dei Monti Albani, mentre i massi feldspatici a struttura zonata.
i massi contenenti la sarcolite, e la relativa abbondanza di massi feldspa-
tici ravvicinano il giacimento maggiormente a quello del Monte Somma;
— 174 —
i massi feldspatici con melanite richiamano alla mente certi aggregati del
Monte Somma e del lago di Laach; l'abbondanza relativa della hauynite
stabilisce una stretta analogia coi Monti Albani.
« Tuttavia i nostri proietti, massime presi complessivamente, hanno una
impronta locale, e la grande variabilità della loro costituzione è evidente-
mente in rapporto colla posizione dei vulcani che li eruttarono, in mezzo
ad una contrada ove abbondano roccie leucililiche e tefritiche, mentre sono
pure vicine le fonoliti leucitiche e le trachiti.
« Tenendo conto della costituzione dei massi voluminosi trovati in un
medesimo luogo, come dei massi di roccie, e di sedimento e cristalline vul-
caniche, che vi sono frammisti, si viene alla conclusione, che gli aggre-
gati raccolti in un medesimo posto erano una volta tutti riuniti fra di loro
e costituivano un unico giacimento di contatto tra roccie vulcaniche e roccie
sedimentarie, e, nel caso particolare dei « trovanti » rinvenuti ira l'Auguil-
lara e il lago di Martignano, tra roccie trachitiche e roccie probabilmente
marnose e calcaree.
« Si esclude l'ipotesi che gli aggregati siausi formati sul posto ove
ora s' incontrano, come anche l'altra, che cioè derivino da giacimenti di
contatto antichi e molto anteriori alla attività vulcanica ».
Astronomia. — Sulle osservazioni spettroscopiche del bordo e
delle protuberanze solari fatte nel 1881 e 1884 al R. Osservatorio
del Campidoglio. Nota del Socio L. Respighi.
« Per istudiare le successive fasi della periodica perturbazione uudecen-
nale della superficie solare, e principalmente per determinare l'epoca appros-
simativa del massimo e minimo della sua intensità, a mio modo di vedere,
il mezzo più sicuro è quello di prendere come elemento di confronto o di
stima lo stato di anormalità dominante nella cromosfera, per la maggiore
o minore frequenza e grandezza delle protuberanze od eruzioni, e per la loro
speciale distribuzione nelle varie zone solari.
« Qualunque siasi il concetto che noi possiamo formarci su quello stato
di perturbazione che periodicamente, o quasi periodicamente si manifesta coi
fenomeni delle facole e delle macchie nella fotosfera, e con quelli delle pro-
tuberanze nella cromosfera, non possiamo prescindere dal considerare questa
perturbazione come effetto di una alterazione prodotta in quel meccanismo,
pel quale le masse interne del sole vengono continuamente e regolarmente
portate e riversate sulla sua superficie per riparare o cancellare le traccie
o le alterazioni in esse determinate dall' inevitabile perdita di calore consu-
mato nella irradiazione.
« Le facole e le macchie molto probabilmente altro non sono che effetti
più o meno immediati e duraturi di locali o parziali raffreddamenti, che
— 175 —
rendendo localmente meno permeabile la superficie solare alla circolazione,
od emersione dei gas interni, li costringono ad aprirsi violentemente la via
nelle parti limitrofe, sotto l'apparenza di getti più o meno giganteschi, che
chiamiamo protuberanze, ed ai quali è molto probabilmente affidato l'ufficio
di sciogliere o sommergere le isole di raffreddamento, per ricondurvi lo
stato di normale circolazione od attività, caratterizzato da quei piccoli getti
elio ricoprono più o meno uniformemente tutta la superficie del sole.
«In questa ipotesi, che non mi sembra certo improbabile, la pertur-
bazione periodica della superficie solare sarebbe il risultato di un contrasto.
di una lotta fra la tendenza di una progressiva alterazione nello strato
estremo della massa solare in causa del suo raffreddamento, e la tendenza
o reazione delle masse interne contro questa progressiva alterazione del suo
inviluppo. E supponendo che nelle condizioni attuali della massa solare, nel
dualismo fra queste due opposte tendenze, la reazione interna vada crescendo
in maggiori proporzioni della resistenza esterna, non è certo improbabile che,
per l'aumentata espansività, i gas interni, aprendosi violentemente la via fra
lo strato superficiale, finiscano per distruggere o cancellare gradatamente
qualunque traccia del protratto raffreddamento, per rimettere dopo un certo
tempo la superficie solare nelle primitive condizioni, ristabilendo le normali
funzioni di attività o di circolazione delle masse solari: ciò che segnerebbe
il minimo della perturbazione.
« È evidente poi che, perdurando il raffreddamento, si inaugurerebbe un
secondo periodo di perturbazione, il cui massimo di intensità sarebbe segna-
lato all'epoca della maggiore frequenza e grandezza delle protuberanz 1
eruzioni; dopo di che si procederebbe ad un nuovo minimo, indicato dalla
minima frequenza delle protuberanze.
« Rimanendo sensibilmente costanti le condizioni interne della massa
solare, è evidente che questi avvicendamenti di massimo e di minimo, tanto
nei fenomeni della fotosfera quanto in quelli della cromosfera, dovrebbero
presentarsi con una certa periodicità, e la loro durata dipenderebbe dalle
attuali condizioni del sole.
•' Non è però a ritenere che nelle singole perturbazioni la durata, ossia
gli intervalli di tempo fra i massimi ed i minimi debbano riescire rigo-
rosamente costanti, non essendo ragionevole di ammettere che in ogni per-
turbazione si verifichino rispetto alle protuberanze ed agli altri fenomeni
solari le identiche condizioni di tempo e di luogo.
«Non è quindi a meravigliare, se le durate dei singoli periodi variano
sensibilmente, quantunque la durata media, dedotta da un notevole numero
di perturbazioni, risulti prossimamente costante.
« La determinazione della durata della perturbazione dipende principal-
mente dalla difficoltà di fissare le epoche dei massimi e dei minimi di
intensità; in quanto che la frequenza dei fenomeni, da cui è manifestata la
— 178 —
perturbazione, non procede regolarmente e con continuità dal minimo al mas-
simo e viceversa, ma ordinariamente in modo molto irregolare e per salti,
con massimi e minimi secondari, che talora gareggiano coi massimi e minimi
■ assoluti.
« A rendere meno incerta questa ricerca ho creduto opportuno di basarmi
sul fenomeno delle protuberanze, anziché su quelli delle facole e delle mac-
chie, perchè le protuberanze sono fenomeni più frequenti, e dominanti su
tutta la superfìcie solare, e quindi anche nelle zone vicine ai poli, dove non
si hanno, né macchie, né facole, almeno visibili.
« Però preferendo nella ricerca del massimo e minimo della pertur-
bazione le protuberanze solari, ho trovato necessario di considerare come
tali non solamente i grandi getti o le gigantesche masse idrogeniche, ma
eziandio i gruppi di getti più modesti, di altezza anche di 20" e di 15",
quando però col loro complesso e col loro splendore indicavano sulla cro-
mosfera una marcata anormalità. E questo modo di definire le protube-
ranze o le anomalie della cromosfera si troverà tanto più ragionevole, quando
si rifletterà che spesso, in causa di sfavorevoli condizioni atmosferiche, anche
le grandi protuberanze non riescono visibili altro che alla loro base, e quindi
apparentemente limitate a modestissima altezza.
« È questa la ragione per la quale le statistiche delle protuberanze,
ricavate dalle nostre osservazioni, danno una maggiore frequenza del feno-
meno, in confronto di quelle statistiche, nelle quali sono considerati come
protuberanze soltanto i getti più alti e sviluppali.
« Inoltre per tener conto almeno indirettamente anche della estensione
delle protuberanze, si è sempre da noi praticato di considerare come distinte
protuberanze tutti i getti giganteschi, formanti un solo gruppo, ma aventi
le loro basi distinte e separate sulla cromosfera.
« Finalmente la statistica generale delle protuberanze grandi e piccole,
è stata sempre accompagnata da una statistica speciale della frequenza delle
grandi protuberanze, di quelle cioè non meno alte di 1', ossia di più di 3
diametri terrestri in grandezza reale, per tener conto nella ricerca del
minimo e del massimo della perturbazione anche di questo importante
elemento.
« Secondo queste norme fu intrapresa, nella mia Nota VII, Sulle os-
servazioni spettroscopiche del bordo e delle protuberanze solari, pubblicata
nel Volume I della 3a Serie delle Memorie della classe fisico-matematica
della nostra Accademia, la determinazione dell'epoca del massimo della pre-
cedente perturbazione solare; e trovai manifestamente indicata quest'epoca
verso la meta del 1871, quale risultava dalla massima frequenza delle pro-
tuberanze grandi e piccole, quanto dalla massima frequenza delle grandi pro-
tuberanze, quanto finalmente dal massimo avvicinamento delle protuberanze
ai poli.
— 177 —
« Nella seduta del 15 giugno 1884 ebbi l'onore di presentare all'Ac-
cademia la mia Nota Vili, Sopra le osservazioni fatte dal M maggio 1877
sino alla fine del 1883, Nota ora in corso di stampa, nella quale viene
determinata secondo le nostre osservazioni l'epoca del minimo e del succes-
sivo massimo dell' attuale perturbazione.
« Il metodo seguito in questa ricerca è ideutico a quello adottato nella
Nota VII per la determinazione del massimo del 1871, tanto nella clas-
sificazione delle protuberanze, quanto nella determinazione della loro fre-
quenza nei vari periodi di osservazione, e quanto al loro modo di distri-
buzione sulla superficie solare.
« Riguardo all' epoca del minimo essa è manifestamente circoscritta
nel primo semestre del 1878, in corrispondenza al minimo assoluto della
frequenza delle protuberanze, ed alla mancanza assoluta di grandi protube-
ranze nelle zone circumpolari sino a circa 30° dal polo, e finalmente alla
notevole scarsità di queste ultime anche nelle zone di bassa latitudine, dove
il fenomeno si presenta come straordinario e puramente accidentale.
« Non egualmente manifesta si presentava l'epoca del massimo di per-
turbazione, perchè quantunque nel terzo trimestre del 1881 fosse segnalato
con molta probabilità questo massimo, per la maggiore frequenza delle pro-
tuberanze, e specialmente delle grandi protuberanze, e così pure pel loro
massimo condensamento verso le regioni prossime ai poli, pure il periodo
di decrescenza non solamente si mostrava, come dopo il massimo del 1871,
irregolare e saltuario, con massimi secondari, ma di più nei successivi anni
alcuni di questi massimi secondari assumevano proporzioni tali, da far so-
spettare che non si fosse aucora raggiunto il massimo assoluto di pertur-
bazione. E questo sospetto appariva tanto più ragionevole nelle osserva-
zioni del primo semestre 1884, durante il quale s' accrebbe notevolmente
la frequenza delle protuberanze, fra le quali molte di notevole altezza,
« Esaminando però i risultati di queste osservazioni e confrontandoli
con quelli ottenuti nel 1881, dovetti rilevare che l'epoca del massimo di
perturbazione, da me circoscritto verso la fine del terzo trimestre del 1881,
non era punto contradetta; poiché realmente tale epoca era segnalata dal
massimo assoluto della frequenza delle protuberanze e principalmente dalla
massima frequenza delle grandi protuberanze e dal loro maggiore conden-
samento verso le regioni polari.
« I risultati delle osservazioni fatte nel 1884 verranno dati estesamente
in appendice alla mia Nota VIII, ora in corso di stampa; e dal loro con-
fronto con quelli del secondo semestre del 1881 verrà chiaramente dimo-
strata la verità del mio assunto; la quale però credo convenientemente
dimostrata anche dai dati riassuntivi che qui trascrivo; facendo osservare
che i medi diurni delle protuberanze in genere e quelli delle grandi protu-
beranze furono ricavati dai giorni 'li osservazione completa, eseludendo quelli
— 178 —
in cui il rilievo della cromosfera fu soltanto parziale, e di più quei giorni
nei quali la poca trasparenza dell'atmosfera rendeva indeciso lo stato della
cromosfera.
« Nel seguente specchio è dato per ognuno dei mesi del 1881 il nu-
mero diurno, medio delle protuberanze grandi e piccole , non che il medio
diurno delle grandi protuberanze , di quelle cioè non meno alte di 1' , e
finalmente il numero dei giorni di osservazione.
Medi diurni delle
protuberanze nel 1É
181.
Protuberanze
Grandi protub.
Giorni di osservaz
Gennaio
25,0
2,4
8
Febbraio
24,1
0,7
16
Marzo
29,9
1,5
13
Aprile
31,1
2,7
15
Maggio
27,9
2,0
17
Giugno
27,1
2,0
21
Luglio
36,3
2,4
28
Agosto
33,4
3,0
30
Settembre
30,5
4,1
19
Ottobre
30,3
3,4
10
Novembre
2(3,7
3,7
20
Decembre
21,8
1,9
12
Medio annuo 28,6 2,6 Somma 209
« Da questo specchio si rileva che col mese di luglio 1881 la fre-
quenza diurna delle protuberanze subiva uu notevole e rapido incremento,
duraturo sino al mese di ottobre ; mentre la frequenza delle grandi pro-
tuberanze si accresceva rapidamente dalla stessa data sin quasi alla fine
dell'anno, non potendosi accordare molto peso ai risultati del decembre pel
troppo scarso numero dei giorni di osservazione.
« Prendendo i medi limitatamente al secondo semestre 1881 si trovano
i seguenti risultati:
Medi diurni delle protuberanze.
2° Semestre Protuberanze Grandi protuberanze Giorni di osservazione
1881 31,3 3,1 119
e siccome in tutti i precedenti periodi semestrali, dal 1876 sino alla fine
del 1883, non si è riscontrato alcun periodo nel quale la frequenza media,
tanto delle protuberanze in genere, quanto quella delle grandi protu-
beranze abbia raggiunto questi estremi, così ho dovuto conchiudere che il
massimo della perturbazione solare, dedotto dalla frequenza e grandezza delle
protuberanze era compreso in questo periodo, e che probabilmente cadeva
verso la fine del 3° trimestre 1881.
— 179 —
« Riguardo al risultato dedotto dalle osservazioni dell'Osservatorio del
Collegio Romano, secondo il quale sarebbe portata l'epoca del massimo di
frequenza delle protuberanze nel 1884, eredo opportuno di riportare i ri-
sultati delle osservazioni da noi fatte all'Osservatorio del Campidoglio, ri-
cavati collo stesso metodo e cogli stessi criteri con cui furono discusse
tutte le prec edenti osservazioni.
Medi diurni delle protuberanze nel 1884.
Protuberanze
Grandi pvotub.
Giorni di osser.
Gennaio
24,9
1,41
17
Febbraio
20,1
1,77
13
Marzo
29,9
1,87
14
Aprile
25,1
1,50
8
Maggio
26,2
0,90
20
Giugno
25,7
1,04
16
Luglio
24,2
0,92
25
Agosto
24,2
1,45
20
Settembre
21,6
0,85
16
Ottobre
21,1
0,86
" 17
Novembre
21,0
0,84
19
Decembre
23,2
0.90
10
Medio annuo 24,7 1,19 Somma 195
« Confrontando questi risultati con quelli del 1881 risulta manifesta-
mente che nel 1881, tanto la frequenza delle protuberanze in genere,
quanto quella delle grandi protuberanze furono sensibilmente maggiori di
quelle corrispondenti al 1884.
« Prendendo poi queste medie frequenze limitatamente al l". semestre
1884 si ottiene:
Medi diurni delle protuberanze nel 1° semestre 1884.
Protuberanze Granili protuberanze Giorni di osservazione.
1" semestre 1884 26,9 1,6 88
risultati, che comprovando una maggiore frequenza nelle protuberanze e
nella loro grandezza nel primo semestre del 1884 in confronto del secondo,
mostrano sempre che il massimo assoluto, tanto nell'una quanto nell'altra,
compete realmente al 2° semestre del 1881.
« La diversità dei criteri cui sono informate le statistiche delle pro-
tuberanze, redatte all'Osservatorio del Collegio Roma sd all'Osservatorio
del Campidoglio, potrebbero rendere ragione della diversità dei risultati,
e quindi lasciare indecisa la questione, se il massimo delle protuberanze
debba circoscriversi nel 2° semestre 1881, oppure nel 1° semestre del 1884,
Rendiconti — Vol. I. -1
— 180 —
e per deciderla sarebbe necessario di fare un esame dei due metodi seguiti,
e verificare quale di essi merita maggiore fiducia.
« Il prof. Tacchini ha cercato di convalidare il suo risultato colla
favorevole testimonianza del prof. Ricco di Palermo, il quale dalle sue
osservazioni sarebbe condotto anch'esso alla stessa conseguenza della mas-
sima frequenza delle protuberanze nel 1884 ; ma a questo riguardo debbo
osservare, che le loro statistiche sulle protuberanze presentano sempre l'in-
conveniente di non essere rigorosamente paragonabili fra loro, pel diverso
modo di distinguere o classificare le protuberanze; e non posso tacere- che
questo confronto è reso anche meno concludente per il ristretto numero dei
giorni di osservazione nel 1881 e 1884 all'Osservatorio di Palermo, come
risulta dalle Memorie della Società degli Spettroscopisti italiani volume X,
pag. 97, 232, 286 e voi. XI, pag. 49, dove sono riportati i risultati ottenuti a
Palermo. Ma per mostrare che la conseguenza dedotta dal prof. Tacchini del
massimo assoluto della frequenza delle protuberanze nel 1884, non è certa-
mente, né molto evidente ne molto sicura, posso ricorrere anch'io ad un'au-
torevole testimonianza, e precisamente a quegli stessi dati statistici sui quali
lo stesso prof. Tacchini basa la sua discussione, e ne deduce il suo risultato.
« Infatti confrontando il Riassunto delle osservazioni delle protuberanze
fatte nel 1881 all'Osservatorio del Collegio Romano, pubblicato nel voi. XI
delle Memorie della Società degli Spettroscopisti italiani, a pag. 58, col
Riassunto delle osservazioni fatte nello stesso Osservatorio nell'anno 1884,
recentemente pubblicato nel Rendiconto della seduta del 1" febbraio 1885
della r. Accademia dei Lincei, si trova per l'intero anno 1881 e 1884
Medio ninnerò Altezza
delle protuberanze massima
per giorno osservata
1881. 11,1 104"
1884. 11,0 128
per cui, escludendo l'elemento incerto ed accidentale della altezza massima
delle protuberanze, si avrebbe in favore del 1881 una piccola differenza
tanto nel medio diurno, quanto nella media diurna altezza, quanto final-
mente nella media estensione diurna delle protuberanze.
« Che se poi invece di prendere i medi annui, prendiamo invece i
medi del secondo semestre 1881 e del 1° semestre 1884, ai quali deve
restringersi la questione, si trova
Medio numero Altezza Altezza Estensione
Delle protuberanze massima inedia media
per giovilo osservala diurna diurna
2° semestre 1881. 12,1 111" 48",2 2",G4
1° semestre 1884. 11,1 126 46,4 2,53
per cui le differenze in favore del 2° semestre 1881 diventano più marcate.
Lo stesso risultato si ottiene anche prendendo i medi per qualunque gruppo
di mesi del 1881 e 1884.
Altezza
Estensione
inedia
media
diurna
dì urna
47",6
2°, 66
46, 9
2,51
— 181 —
«Trattandosi però di dati molto incerti, queste differenze non sono si-
curamente molto grandi, ma sufficienti però a mostrare che i risultati ot-
tenuti dal prof. Tacchini tendono piuttosto a confermare, anziché a con-
traddire quelli da me ottenuti, ed a mostrare non ragionevole il basarsi
su questi dati per risolvere questioni molto delicate, quale è quella di
peciali relazioni fra i massimi e minimi delle protuberanze solari e gli
elementi del magnetismo terrestre.
« Ciò che può ragionevolmente dedursi, tanto dalle osservazioni del
Collegio Romano, quanto da quelle del Campidoglio, si è, che quantunque
non si possa mettere in dubbio 1' esistenza di relazioni fra le macchie,
li' facole e le protuberanze, e la loro comune dipendenza da una medesima
..misi di perturbazione della superficie solare, non è però da ammettersi
che nella variazione della frequenza di questi fenomeni vi sia un vero e
regolare parallelismo ».
Astronomia. — Sulla relazione fra i massimi e minimi delle
protuberanze solari ed i massimi e minimi dell 'oscillazione diurna
del magnete di declinazione. Nota del Socio corr. P. Tacchini.
« Dalla serie delle osservazioni delle protuberanze solari da me fatte
dal 1877 a tutto il 1884, risulta, che il massimo del fenomeno ha avuto
luogo nel 18S4 ed il minimo nel 1878, mentre il massimo delle macchie
solari avvenne fra l'ottobre del 1883 ed il marzo del 188-1, e l'ultimo mi-
nimo nel 1879. Ora dalla serie dei valori dell'amplitudine dell'oscillazione
diurna dell'ago di declinazione ricavata dalle osservazioni fatte a Milano e
pubblicate dal prof. Schiaparelli, si ha che il massimo di detta amplitudine
ebbe luogo nel 1884 ed il minimo nel 1878; poi il precedente massimo
nel 1870 ed il precedente minimo nel 1866, mentre le macchie presen-
tarono un massimo intorno alla meta del 1870 ed un minimo nel 1807.
È dunque chiaro che nell'ultimo periodo l'accordo è assai maggiore fra
le protuberanze ed il magnetismo terrestre, come ho avvertito in altre
note. Può dunque ritenersi, anche, che il precedere del minimo dell'oscil-
lazione diurna del magnete di declinazione rispetto al minimo delle mac-
chie del 1867 sia dovuto alla stessa causa, cioè al minimo delle pro-
tuberanze nell'anno 18(30, rio che non possiamo accertare, mancando
intieramente le osservazioni spettrali in quell' epoca. Però se si pone
mente, che sull'epoca dei minimi non può cadere alcun dubbio, no pò -
sibile quella incertezza, che si ha nel fissare l'epoca precisa dei mas-
simi, devesi attribuire un gran peso al fatto di vedere coincidenza dei mi-
nimi fra magnetismo e protuberanze, e non colle macchie solari. Ciò \ iene
anche a corroborare l'opinione mia v di qualche altro, che cioè nel fenomeno
delle protuberanze solari l'elettricità abbia una parte rilevante, da dovere
— 182 —
forse considerare non poche di esse come fenomeni puramente elettrici, come
aurore polari, capaci di indurre sul nostro globo i corrispondenti disturbi
magnetici, come altra volta ho tentato di dimostrare. E qui torna acconcio
il ricordare, come dalle statistiche accurate pubblicate dal Loomis sia ri-
sultato essere i massimi delle aurore polari in rilardo rispetto ai massimi
delle macchie del sole : e per ciò, aggiungeremo noi, più evidente il legame
fra le aurore e le protuberanze solari, i cui massimi abbiamo detto che ap-
punto seguono quelli delle macchie. Ad ogni modo, se anche le regolari
osservazioni delle macchie e delle protuberanze solari non siano state fatte
che in un numero ancora troppo ristretto di anni, pure noi possiamo in-
tanto considerare come cosa assicurata alla scienza, che il fenomeno delle
macchie solari quello delle protuberanze ed il magnetismo terrestre variano
così di accordo, che i massimi e minimi avvengono per tutti intorno alla
stessa epoca rispetto al periodo undecennale, così che conoscendo l'anda-
mento di uno dei fenomeni, può con abbastanza approssimazione venire sta-
bilito quello degli altri. Questo è già un passo importante, giacché solo
pochi anni addietro si negava ancora la relazione fra il magnetismo e le
macchie del sole. Trattandosi però di un periodo assai lungo, è chiaro, che
per potere studiar bene ogni cosa, occorre di continuare le osservazioni rego-
larmente almeno per un mezzo secolo ».
Bibliografia. — Osservazioni meteorologiche per gli anni 1809-
1820, fatte da Pietro Orlandi, medico romano. Comunicazione del So-
cio corr. E. Narmjcci fatta, a nome dell'autore, dal Socio corr. Tacchini.
« Credo non inutile richiamare l'attenzione dell'Accademia intorno ad
un manoscritto della Biblioteca Angelica segnato Q. 5. 10, e contenente
vari lavori di Pietro Orlandi medico Romano, del principio di questo se-
colo, fra i quali alcune interessanti Osservazioni medico-meteorologiche
dall'anno 1809 all'anno 1S20. In fine di ciascun anno stanno le osserva-
zioni meteorologiche, avvertendo che le termometriche hanno principio sol-
tanto dal 1811, e quelle di nebbie, turbini e venti dal 1813. Benché pei
detti anni, a cominciare dal 1811, si abbiano già divulgate le osservazioni
del Vagnuzzi, del Conti e del Calandrelli , negli Opuscoli astronomici
del 1813, 1818 e 1822, le quali in molta parte differiscono da quelle
dell'Orlandi ; tuttavia queste sono più diffuse e complete, indicando le osser-
vazioni giorno per giorno, non esclusi i terremoti e le inondazioni del Tevere.
« Fu l'Orlandi uomo al suo tempo di chiara fama, dottore in filosofìa
e medicina, non inelegante scrittore latino, come attestano parecchi lavori
che di lui si hanno alla stampa, onde apparisce che fu legato di amicizia
e di stima coi più chiari uomini del suo tempo, tra i quali il Marinucci
ed il Tiraboschi.
— 18:; —
« Un ampio estratto delle osservazioni contenute nel manoscritto del-
l'Orlandi verrà pubblicato negli annuii dell' Ufficio Centrale di Meteoro-
logia ».
Matematica. — Sopra una classe d'equazioni differenziali li-
neari del quart' ordine , e sull'equazione del quinto grado. Nota I.
del prof. D. Besso, presentata dal Segretario Bi,aserna.
« In una precedente Nota (') ho dimostrato che l'equazione del quarto
ordine:
fu,™ -+- -jj V u'" + bf tt" + -5- (36 — 5) f u' + /i?iv u = 0 ,
Li 4J
nella quale y significa una funzione intera del quarto grado e le b, h sono
costanti, può essere ridotta a due equazioni del second' ordine.
« Nel presente scritto dimostro che la stessa riduzione vale anche per
l'equazione:
p «i v + — ?> u"< + (pf + 5) M" + JL (36 _ 5) p'" M' + /(?i v tt = o
qualunque siala costante g, e che, quaudo la p è il quadrato d'una fun-
zione intera del secondo grado, le due equazioni del second' ordine sono ri-
ducibili, in generale, alla forma ipergeometrica.
Trovo poi l'equazione differenziale lineare soddisfatta dalle radici della:
|u» — 40w9 — 5w — 1 = 0 ,
la quale equazione differenziale appartiene appunto alla classe da ultimo
menzionata, e ne ricavo le espressioni di quelle radici mediante funzioni
ipergeometriche.
« 1. L' equazione:
pw'v + ay' u" + (bf + g) u" -+- Cf'"u' -+- hf^u = 0,
trasformata colla sostituzione :
u = fi U,
diviene:
Uiv -L- PTJ"' + QU" + RU' + SU = 0
(') Di una classe d'equazioni differenziali lineari del quarC ordine integrabile per serie
ipergeometriche (Memorie della E. Accademia dei Lincei. Voi. XIX).
- 1?4 -
in cui :
9
P = (4X + a)
r
ì
+ -
Q = (GX + &) -?- +(6X (X — 1) 4- 3aX)^
<7
,2
R = (4X + c)^ hfl2X(X-l) + (3a + 2i)X)^-
'3 '
+ X(X-l)(4X + 3«-8) ir + 2X»-2r,
._' ..'"
S=(X + /0-^-+(4X(X-l) + (a + r)X)^J-
+ (GX(X-1)(X— 2)+3aX(X— L) + «,(X-1))^|
(3X(X-l) + a)JV(X(X-l)(X-2)(X-3K«X(X-l)(X-2))^
+.*(^-+x<x-d£).
,'i
4"
« Ora, se i coefficienti P, Q, R, S verificano le:
(a)
~ Q' + PQ - R = 0
(S-ÌQ"-1 PQ'y+2p(s— ì Q"_- ìpQ') =0
l'equazione in U è soddisfatta dai prodotti delle coppie di soluzioni delle:
Y"4-(jQ + y|/s-ÌQ"-ipQ')T = 0
z"+^1q_-Ì|/s-1q"-1pq')z = o
purcne non sia :
S-|Q"-|-PQ'=o («).
« La prima delle (a) è soddisfatta quando hanno luogo le:
3 i l a
30X4 + (12a + 26 — 15)X-+Ya — ■§-)& = 0
20X«+15(« — 2) X + 3a2 — 12a + 10 = 0
2x;+o— |- = o
(') Veggasi la Memoria : Sul prodotto di due soluzioni di due equazioni differenziali
lineari omogenee del second' ordine (Memorie della E. Accademia dei Lincei. Voi. XIX).
— 185 —
le quali equivalgono alle:
X = — -q, a = ~ , 2c— 36-f-5 = 0.
« In conseguenza si ha:
/ 9 1 A a"2 , 15 a)'4 / ì f 3 p'4\
coi quali valori si trova:
1 1 / 1 \ ' |V
epperciò la seconda dello (a) si riduce ad un'identità:
« Si conchiude :
L' nutazione :
?u\\ + ?' u"> + {bf 4- ff) «" -f- ~ (3b — 5) •/" i*' + h<pW u = 0,
in cui <p significa una funzione intera del quarto grado e le b, g, h sono
costanti, ha la proprietà che, posto:
_\_
2
u — <p U ,
la trasformala in D è soddisfatta dai prodotti dalle ecppie di soluzioni delle :
purché non sia :
h -1 6 + 1 = 0 (').
(') Quando sono soddisfatte le (a) ed
l'equazione si può mettere nella l'orma:
«-|Q"-|rv=o,
(w" ■+- QU' -+- -i- Q'uV-h P ( U"' ■+- QU'-r- -i Q' lA - 0
ossia : 1 — Pvdx
U'"-*-QU'-t-4 Q'u= Cc •
alla quale corrisponde l'equazione omogenea:
U'" -i- QU' -+- -i- Q' U = 0
che è soddisfatta dalle foime quadratiche di due integrali fondamentali della:
V t-- QY 0.
— 180 —
« 2. Nel caso particolare :
? = <p* = (Aai* -h Bx 4- C)2
le due equazioni del second' ordine, trasformate colle sostituzioni:
divengono:
y ' + 2/4' i/ + A ( 2 >j. -+- 6 - 3 — g^^T + V G/T^3òTG V = 0,
<f»u" + 2^' tf '•+■ A ("2pH- 6 — 8 — B,_^4AC — /"6A— 36 + 6 \ = 0,
purché [j. sia una radice della:
• 1 , 3 1 g
« Ora la sostituzione:
'■ — 4AC
/ B Y B*-
^ + -2a) =-
4A"2
trasforma le due equazioni nelle ipergeoinetriche :
^)SKÌ-(2"+T)2)|-T(2"H^3-S^AS+^5i=5W>=0
« Indicati con yi , j/2 due integrali fondamentali della prima, e con vji , vjj
due integrali fondamentali della seconda, l'equazione del quart' ordine :
?wiv + A v' u"> _(_ (6?" -|- 5) w" _(_ I (36 — 5) ?'" u' + /i?iv u = 0
U Li
sarà soddisfatta dai quattro prodotti :
(l-l)*HlylWll (l-*)«Myi«,, (1-*)«?"V*«1. (l-^-Va>3«.
i quali costituiscono un sistema di integrali fondamentali.
« 3. Le precedenti trasformazioni sono in difetto per:
B2 — 4AC^0.
« In questo caso si troverà facilmente che le due equazioni del second' or-
dine hanno la forma :
ic4y" + (to,1+m)y = 0
in cui l ed in significano costanti.
« Colle due sostituzioni :
in cui v significa una radice della :
4v»H-2v-H = 0,
l' equazione si trasforma nella :
la quale si può integrare mediante funzioni Besseliane (').
(') Lommcl, Sludien iìbcr die Bessel'sclicn Fanclionen, Leipzig 1863.
— 187 —
Matematica. — Sur la detèrmìnation de la paiiie algébrique
de l'intégrale desfonetions rationelles. Nota del prof. F. Gomes-Teixeira,
presentata dal Socio G. Battaglisi.
I. « Dans le Cours d'Analyse de M. Hermite 011 fcrouve (pa.u'c 2(33 et
suivantes) deux savaiites rnéthodes pour la recherete de la partie algébrique
de l'intégrale des fouctions rationnelles, dont la deuxiènie est indépendante
de la connaissauce des raciues du dénominateur di' la fonction donnée.
Nous allons voir qu'on peut aussi reudre la première uiéthode indépen-
dante de cette conuaissance en einployant les tliéorèmes de la théorie des
fonctions syniétriques rationelles.
« En effet, soit:
F, Qr) Fi (a?)
F(x) " M* N> P/
la fonction proposée, et
M = (pò — at) (x — Oì). . . , (x — n„) = x" 4- h\ x"~l + Ih x"'1 -+-
N = [jc — a'i) (po — a't). . . . (x — a'f) = a^-f-A'i x'--1 —/(',./•''-- -f-
p = (x — a"ì) {.r— «",) . . . {x — a"q)=xi~>r-li"l x1'^ ~ii" ,x'i-'- 4-. .-. .
età,
M, N, P, etc. étant obtenns au moyen de la théorie des racines égales. Nous
avons:
Ft (a?) _ A B L
F (.') a; — «i x — a2 x — a„
A' B' L'
+ ■ rH r + • • • . + - rr
a; — Oi a; — a 2 te — a ,,
+ + Wf
oh Fon représeiite par ~~ la somme des fractions siinples dont le dégré du
WKX)
dénominateur est supérieur à l'unite.
« Cela pose, M. Hermite fait voir que le numeratela- f (x) de la partie
algébrique de l'intégrale de la fonction donnée peut étre calculé au moyen
de la formule suivante :
f (x) = -, (.-""-1 -f- p, X"1'1 + .... + />„,_! )
-+- rtj (.<■'"-* + pi #'"-:) + ....-+- p^j) 4- . . .
.-f-7tm_i {x-hpi)-hnm,
oh est
F (./■) = wn -+- pi a;:H+|)3 #''"2 -+- .
...-+- pm,
et
»* — !A.ak
■■ , «Iti
k
Rendiconti — Vol. I.
25
— 1SS —
»i, 6)2, 6)3, etc. etani obtenus au moyen du développement
FiOe)_<»i aj , 03
(#) a; a;- a;'1
qui résulte de la division algébrique de Pi (x) par P (oc).
« Daus cette métliode 2 kk ak représeute la somme
ZAtrtt = A(!i + Ba2+.... + La„ + A'fl'i + Br(i,ì + .... + L'a'|J+....,
et elle peut étre calculée au moyen des théorèmes de la théorie des fonctions
symétriques rationnelles sans la connaissance des racines au ai, — ai, a{, . . .
En effet, cette somme est une fonction symétrique rationnelle séparémeut
de ai, at, ... ; de a/, a», .... ; etc, puisque ou sait par la théorie de la dé-
composition des fractions rationnelles, que A, B, C, . . . . L, A', B', sont
des fonctions rationnelles de au a%, a„, a\, a/, .... a/, etc, et qu'on
passe de A pour B, C, etc, échangéant at par «2> «3, etc. D'un autre coté on
sait toujours ramener le calcili des fonctions symétriques rationnelles des
racines d'une équation a celui des sommes des puissances semblables de ces
racines ('), c'est-à-dire, dans notre cas, a celui des sommes:
ai' + a2' + . . . . -han'
qui sont calculables au moyen du théorème de Newton en fonction de
III, Iti, .... ; de h\, li\, .... ; etc
II. « Pour trouver la partie transcendante de l'intégrale de la fonction
rationnelle il faut connaìtre les racines du denominatela-. Mais 011 peut
obtenir le développement en serie de cette intégrale au moyen des théorèmes
de la théorie des fonctions symétriques sans la connaissance de ces racines.
« En effet, développant en sèrie les fractions simples dont le dénomi-
nateur est du premier degré et additionuaut les resultata, nous trouvons un
résultat de la forme suivaute :
v A JA 2Att_jA«_s
x — a x xl x6
dont l'intégrale est
ZAa ZAa*
2 A log (x — a) = log x 2 A ■
x x"
« Donc il faut calculer les sommes 2 A, 2 A a, 2 A a2, etc, qui sont des
fonctions symétriques de ai, aìt .... «„; de a'i, a'j, . . . . a'p; etc, et qu'on
peut par conséquent obtenir au moyen des théorèmes connus, sans résoudre
l'équation F (.r) = 0 ».
(') Ch. Biehler, Sur te calcai des fonctions symétriques des racines d'une équalion.
(Nouvelles Aunales de Mathématiques, 3 sèrie, òomc III, 188 1).
— 1S!> —
Astronomia. — Riassunto delle osservazioni dei crepuscoli rossi.
Nota I. del prof. A. Ricco, presentata dal Socio P. Tacchini.
« Le osservazioni regolari durarono dal 3 dicembre 1883 al 30 aprilo
1884; dopo, fino alla fine dell'anno si tenue nota solo dell'intensità del
fenomeno, giorno per giorno, e delle particolarità più notevoli.
« Si otteunero 52 determinazioni, più o mono complete, del tempo delle
diverse fasi.
« Dal complesso delle osservazioni emergono i seguenti fatti.
« Dall'epoca dell' apparizione dei crepuscoli rosei straordinari vedesi
il cielo, dalla parte del sole, or più or meno ingombro di una nebbia leg-
gerissima, ineguale.
« Iu questa nebbia disegnasi, completamente od in l'arte, una grande
aureola o corona attorno al sole: questa corona risulta di un'arco interno
di color bianco verdognolo, od azzurrognolo, lucidissimo, e di un anello di
color rosso-bruno, volgente al roseo, come il rame terso; all'esterno
quest'anello diffondesi nel cielo come una sfumatura violacea, assai diffusa.
« La qualità e la disposizione dei colori sono identiche a quelle dell'anello
di diffrazione di primo ordine ed ancora a quelle della prima fra le corone
che talora veggonsi dipinte nella nebbia o nubi leggiere attorno al sole od
alla luna.
« È dunque un fenomeno della stessa natura di quello delle ordinarie
corone atmosferiche, e come queste dovuto a diffrazione.
« Il predetto ordine dei colori è inverso di quello degli aloni in cui
il rosso è all' interno e l'azzurro all' esterno : dunque viene esclusa l'ipotesi
die la corona in discorso sia prodotta, come gli aloni, da rifrazione e di-
spersione in cristallini di ghiaccio.
« Superiormente la corona è più debole e volge al roseo chiaro, e si
estende verso lo zenit con una delicata sfumatura lilla. Inferiormente il
colore della corona volge all'aranciato, risultando una tinta simile a quella
del bronzo da cannoni terso. Questa tinta si allarga verso l'orizzonte, allor-
ché il sole non è molto alto.
« Col sole non molto alto si è potuto riconoscere che la ne'jbia
tuente la corona è leggermente striala in direzione prossimamente oriz-
zontale.
« La corona vedesi assai meglio quando il sole 6 coperto da una nube :
spesso distiuguesi bene occultando il sole dietro alti fabbricati: si osservò
assai distinta nel cielo affatto sereno al 5, 11 e 28 aprile 1884:
« Le nubi leggiere quando passano sull'anello rosso, assumono per con-
trasto un colore verdognolo.
« Qualche volta si è potuto vedere questa corona anche attorno alla
luna, ma debolissima.
— 190 -
« Le misure fatte col sestante al 31 marzo 1884 (lamio le seguenti
misure dell' anello rosso :
Kaggio interno 10". 48'
Eaggio del circolo di maggior intensità. 15°. 10'
Kaggio esterno 21". 26'
« Questa corona formasi a grande altezza giacché i cirri le passano
dinanzi senza alterazione né del loro aspetto, né di quello della corona.
« Quando il sole è vicino all' orizzonte, più spesso e meglio quando
è occultato da montagne, quasi sempre (fino all'aprile 1884) quando il sole
è alquanto sotto l'orizzonte, la corona prende l'aspetto di un ponte od arcone
a sesto rialzato i cui piedi allargandosi si raccordano colla striscia ordi-
naria di nebbia od aria più densa che occupa l' infimo orizzonte.
« Quest' arcone fin dalle prime osservazioni dei crepuscoli rosei comin-
ciava a distinguersi circa 16'" prima del tramonto del sole all' orizzonte ,
quindi sempre più presto, talché in aprile se ne vedeva a sole alto la tra-
sformazione o passaggio nella descritta corona ; ma poi divenne sempre più
debole ed incompleto.
« L'arco ha color grigio-rossastro, i piedi volgono all'aranciato fonden-
dosi coli' egual tinta della zona atmosferica infima. Questi colori eviden-
temente sono dovuti all' assorbimento elettivo per i raggi più refrangibili
esercitato dalla parte inferiore dell' atmosfera con maggiore intensità. L'arco
interno ha colore azzurrognolo o verdognolo bianchiccio, brillante.
« La nebbia costituente l'arco è pur essa striata , anzi più distinta-
mente die non la corona ; pare sia formata da fitti e minuti cirro-strati.
« La direzione delle strie è orizzontale od inclinata dal basso all'alto
a destra, ossia verso nord, quando si osserva il crepuscolo vespertino: talché
questa direzione sembra indicare una corrente di sud-ovest.
« Questa striatura spesso osservasi anche dentro l'arco, più raramente
anche al di fuori ; qualche volta si è visto il cielo striato a ponente senza
che vi si disegnasse il detto arcone.
« Questo arco o ponte diviene più forte, più deciso, più rossastro allo
scendere del sole sotto l'orizzonte, e segue il movimento dell'astro, spo-
standosi verso nord.
« Quando il sole è circondato da nebbie grossolane il contorno dalla
parte inferiore dell'arco chiaro della corona o del ponte si restringe avvi-
cinandosi al sole, il quale così viene ad esser situato ecceutricamente verso
il basso: la corona prende forma ovale col vertice più acuto in alto, e la
luce del ponte pare a sesto acuto.
« Talvolta si è visto il sole occupare il vertice inferiore della ovale
limitante l'area chiara interna.
« Circa 12m dopo il tramonto del sole all'orizzonte nella parte supe-
riore dell'arcoue manifestasi un colore roseo distinto e limitato (1" luce rosea),
mentre il resto dell'arpone diviene più debole , specialmente al suo con-
torno esterno.
« Dopo il marzo 1834 osservasi più presto una luce violacea assai
diffusa ed estesa, appena distinta dall'azzurro del cielo, ma questa vedesi
ordinariamente dopo i bei tramonti.
« Al ponte grigio svanito, o mentre svanisce, si sostituisce un arco
di color rosso vivissimo volgente all'aranciato nel suo contorno interno ed
al roseo nel contorno esterno, il quale è diffuso e spesso si estende con
leggera sfumatura violacea verso lo zenit (e qualche volta l'oltrepassa),
prendendo la forma di una immensa semi-elissi bucata inferiormente.
« Quest'arco roseo talora si divide in fasci divergenti dal sole , dei
quali quelli più vicini all' orizzonte, che sono i più lunghi, appaiono curvati
come archi di circolo massimo della sfera celeste. Gli spazi fra i fasci, e
talfiata anche il contorno interno dell'arco roseo (dal quale partono i fasci)
presentano il colore azzurro del cielo : più raramente, quando la luce
rosea è vivissima , i detti intervalli hanno colore paonazzo.
« Questi fasci derivano per lo più dall' incontro dei raggi orizzontali
del sole con monti lontani, raramente della Sicilia, più spesso dell'Africa,
della Sardegna per il crepuscolo vespertino; della Sicilia, della Dalmazia,
dell'Albania per il crepuscolo mattutino, i fasci mancarono nell' epoca in
cui il sole tramontava nel mare libero fra la Sardegna e l' Africa. Ciò
risulta dal calcolo dell' azimut e della distanza del sole dall'orizzonte, da
cui deducesi il luogo toccato dai raggi solari orizzontali nel tempo dell'ap-
parizione dei fasci rosei.
« L' arco roseo dapprima scende molto più rapidamente del sole : in
fine con velocità minore , circa di 1" in lm l/3, dunque pur sempre maggiore
di quella del sole, che è circa 1° in 5'" '/*■ Invece la corona segue il sole
colla stessa velocità.
« Allo scendere dell' arco roseo 1' arco interno, ossia il segmento infe-
riore, volge al verde e quindi al giallo ed all' aranciato che sono i colmi
del basso orizzonte visibili entro 1' arco.
« Abbassandosi l'arco roseo ed il segmento inferiore diminuiscono di
curvatura in causa della maggiore obliquità con cui vedesi la linea limite
della parte di atmosfera illuminata dal sole.
« L'arco roseo tramontando apparisce sempre più splendido perchè spicca
sempre più nell'oscurità, ognora crescente, del resto del cielo.
« Il colore della luce dell'arco volge sempre più al rosso-roseo ed
al purpureo, perchè resta visibile solo la porzione di quel colore.
« Questa V luce rosea tramonta dietro ai monti circa a 35° dopo il
tramonto del sole all' orizzonte, lh 3m prima della fine del crepuscolo astro-
nomico. Naturalmente su questi dati influisce 1' altezza dei monti che ò
varia, da 3" a 7°.
— 192 —
« Dai calcoli fatti , tenendo conto della rifrazione atmosferica, risulta
che l'arco roseo tramonta all'orizzonte quando il sole è sotto all'orizzonte
stesso in media di 9°. 5, che è la distanza del vertice dell'arco del sole.
Invece il raggio o distanza del sole della parte rossa più intensa della corona
è 15". 2, e quella del suo contorno esterno è 26". 4. Dunque l'arco roseo
è diverso dalla corona : inoltre la spiegazione data dell'origine dei fasci cre-
puscolari richiede che l'arco roseo sia prodotto dai raggi del sole, direni,
non di/fratti, che illuminano l'atmosfera.
« Sempre quando il crepuscolo roseo è abbastanza vivo nella parte
opposta del cielo osservasi una estesa zona rosea, poco curva, sovrastante ad
un segmento oscuro, che è l'ombra della terra. Talvolta anche questa zona
dividesi in fisci. Nel mattino del 4 dicembre questo fenomeno si produsse
bellissimo a nord-ovest : il segmento e gli intervalli fra i fasci rosei erano
azzurri : per forma posizione e colori il fenomeno aveva la più grande so-
miglianza colla luce boreale, ma la sua coincidenza coW antisole, lo spostarsi
con quel punto, l'ora in cui si produsse, il mancare nello spettro della sua
luce la riga 1474 K. caratteristica dell'aurora boreale, persuadono non
trattarsi affatto di questo fenomeno.
« Allorché il crepuscolo roseo è poco intenso e l'arco roseo è poco
sviluppato, spesso questo è incompleto alle basi, e forma come una massa,
o nebbia rosea; sospesa sopra o sotto di essa vedesi una zona del verde
degli ordinari crepuscoli.
« Insomma il crepuscolo roseo risulta dall'arco roseo che si sovrappone
all'ordinario crepuscolo formato, a partire dall'orizzonte, della zona rosso-
bruna, o rosso-paonazza aranciata, gialla, verde-azzurra, azzurra.
« Spesso quando la 1° luce rosea intensa, tramonta, e talvolta anche
prima (come si disse), manifestasi una luce delicata lattea-rossiccia, rosea-
bianchiccia o lilla in alto : uniforme, assai estesa e diffusa, a foggia di
grande ed alto segmento concentrico alla 1* luce rossa ; questa 2a luce
rosea spesso arriva allo zenit e non di rado l' oltrepassa ; il suo contorno
non è mai definito come quello della 1". Questa 2a luce rosea aumenta di
intensità e saturazione, fino a divenire talvolta di color purpureo assai vivo.
« Poi la 2a luce rosea si abbassa, si restringe, si indebolisce e infine
tramonta dietro i monti circa 13m prima della fine del crepuscolo astrono-
mico. Dai calcoli fatti, tenendo conto della rifrazione atmosferica risulta
che la 2a luce rosea tramonta all'orizzonte quando il sole è sotto di esso
in media di 19 '5.
« La 2a luce rosea apparisce solo quando la 1" è intensa ; e l' intensità
della 2a luce rosea è sempre subordinata a quella della prima.
« Questa relazione della intensità delle due luci e V essere la depres-
sione del sole per il tramonto della 2a luce rosea all' orizzonte assai pros-
simamente doppia della depressione del sole al tramonto della 1" luce
— 193 —
rosea indicano come assai probabile che la 2a luco sia il riflesso della 1*
nell' atmosfera : che poi noi diversi casi la depressione del sole al tramonto
della 2a luce rosea sia or alquanto maggiore, or alquanto minore del doppio
della depressione del sole per la la luce , si spiega facilmente pensando
che la grande debolezza della 2* luce può far sì che sieno invisibili le sue
ultime sfumature, e che d'altra parte la maggior oscurità del cielo al
tramonto della 2a luce ne aumenta la visibilità soggettiva. E inoltre si deve
riflettere che essendo la 1" luce rosea assai estesa, di intensità non uniforme
ed a poca distanza dall' aria riflettente , non può per essa effettuarsi la
riflessione nell' atmosfera così regolarmente come per il sole.
«Non si è mai vista la 2a luce rosea divisa in fasci: ciò pure indi-
cherebbe che non è prodotta dai raggi diretti del sole.
« Talora, ma di rado alla base della 2a luce rosea osservasi un segmento
giallognolo.
« Pare che qualche rara volta dopo la 2* luce rosea rimanga una 3"
luce rossiccia debolissima: ma nell'osservazione di questa non si potè mai
escludere completamente il dubbio dell'intervento della luce zodiacale.
« Quando la la luce rosea è debole la 2a è debolissima o maina del
tutto : dopo di questa nel primo caso, invece di questa nel secondo, osser-
vasi la solita luce verde-azzurrina degli ordinari crepuscoli.
« Due osservazioni del tramontare della luce verde degli ordinari cre-
puscoli, l'una al 26 febbraio 1882, l'altra al 30 marzo 1884, hanno dato
per depressione del sole al tramontare del crepuscolo ordinario all'orizzonte
valori concordanti fra loro e con quello stabilito dagli astronomi, cioè 1S°.8
e 17 '■.:'..
« Fin dagli ultimi di novembre 1883 si ebbero splendidi crepuscoli
rosei, ma non se ne tenne nota speciale e completa, perchè la loro inten-
sità non era superiore a quella dei più belli fra gli ordinari crepuscoli di
questo paese. Ma alla sera del 3 dicembre ed al mattino del 4 il fenomeno
assunse proporzioni e splendore affatto straordinari, che non si osservarono
più appresso; però l'intensità dei crepuscoli rosei si mantenne grami' per
tutto il dicembre, il gennaio 1884 ed il principio del febbraio; dopo di-
minuì notevolmente, cosicché nei mesi seguenti, i crepuscoli rosei di una
certa intensità divennero rari.
« La 2a luce rosea cominciò a mancare già parecchie volte al princi-
pio di febbraio, e poi sempre più spesso, talché appresso la sua apparizione
fu estremamente rara.
« 11 sole, la luna, i pianeti, presso all'orizzonte presentarono sempre
gli abituali colori rosso-aranciato, aranciato, giallo d'oro, dipendenti dal-
l'ordinario assorbimento atmosferico.
« Invece quando la luna ed i pianeti (Venere) vedevansi circondati dalla
luce rosea 1" o 2a, ed anche le fiamme dei l'anali accesi durante l' illumi-
nazione crepuscolare rosea, apparivano di color azzurrognolo o verdognolo
— 194 —
prodotto da contrasto fisiologico, per cui l'occhio reso meno sensibile alla
luce rossa dominante, percepiva più fortemente i colori complementari fra
i componenti della luce bianca.
« Simile colorazione soggettiva verdognola vedesi nelle nubi chiare, e
specialmente nei cirri, e ciò anche quando l'occhio abituato e stanco della
luce rossa non l'avverte più : talché pare manchi la ragione del contrasto ».
Astronomia. — SulV ultimo e recente massimo delle macchie
e protuberanze solari. Nota del prof. A. Ricco, presentata dal Socio
P. Tacchini.
« Stante lo speciale interesse che desta l'attuale massimo delle macchie
solari, a cagione del notevole ritardo e di altre sue singolarità, panni op-
portuno il richiamare l'attenzione sul modo con cui l'altro fenomeno impor-
tantissimo dell'attività solare, cioè quello delle protuberanze, accompagnò
il primo.
« Per attutire le troppo forti e numerose oscillazioni della frequenza
delle protuberanze, ho sommato ciascuna media mensile colle aire due vi-
cine, e quindi ho rappresentato graficamente la serie dei valori ottenuti
dal 1880 in poi.
« Risulta una curva la quale ha ancora molte e forti oscillazioni, ma
queste non impediscono di riconoscere i tratti caratteristici della curva stessa.
« Scorgesi facilmente che dapprima si ha un luugo periodo ascendente
per tutto il 1880 e gran parte del 1881 : quindi viene un primo gruppo
di creste, fra le quali domina la cima corrispondente all'agosto 1881; poscia
si ha una larga depressione, o vallata, che si estende a tutto il 1882: poi
un secondo gruppo di creste più alte fra cui prevale quella corrispondente
al dicembre 1883 ed il gennaio 1884. Dopo la curva scende per un pendio
irregolare, ma poco ripido, per tutto il 1884.
« Confrontando poi questa curva della frequenza delle protuberanze con
quella delle macchie ricavate collo stesso metodo di calcolo, si ha quanto
segue :
« Durante tutto il 1880 e buona parte del 1881 entrambe le frequenze
sono in forte aumento, finché entrambe raggiungono simultaneamente in-
torno all'agosto 1881 un primo massimo. Si noti che in questo mese, e nei
due successivi, si osservò anche una straordinaria frequenza di eruzioni me-
talliche, tale che mai più si verificò appresso nelle mie osservazioni: e si
noti ancora che quest'epoca è assai vicina a quella in cui era da aspettarsi
si effettuasse il massimo undecennale delle macchie.
« Dopo l'agosto le due curve oscillando scendono fino al mezzo del 1882,
in cui ha luogo un minimo forte e ristretto per le macchie, debole ed esteso
per le protuberanze ; quindi entrambi i fenomeni con fortissime oscillazioni
salgono ad un altro massimo secondario più alto dei precedenti, per
— 195 —
scendere subito ad un minimo, débole per le màcchie, forte per le protube-
ranze; finalmente entrambe le 'frequenze sempre, simultaneamente, in modo
continuo, senz' altra oscillazione, salgono rapidamente al granir mat
o massimo assoluto tra il dicembre 1883 ed il gennaio 1884.
« Dopo le due frequenze diminuiscono dapprima decisamente, dopo con
< -.illazioni, ma la discesa delle frequenze delle macchie è assai più ra-
pida anzi precipitosa, in confronto a quella delle protuberanze la cui fre-
quenza si mantiene alta durante tutto il 1884.
« Dunque dalle osservazioni di Palermo (d' accordo con quello di Tac-
chini) risulta :
« ln A partire dal minimo undecennale precedente il numero delle
protuberanze andò aumentando fino ad un primo massimo nel 1881, e poi
si ebbe un lungo periodo di relative scarsità.
« 2° Il massimo assoluto delle protuberanze cadde tra la fine del 1883
ed il principio del 1884.
« 3° Dopo il massimo assoluto, la frequenza delle protuberanze andò
decrescendo, ma però la discesa della curva delle protuberanze è assai più
lenta di quella delle macchie: per cui risulta sempre vero che il massimo
delle protuberanze si prolunga dopo quello delle macchie; eppoi l'andamento
irregolare di questo fenomeno delle protuberanze non permette di ritenére
con qualche fondamento che debba continuare a diminuire, e che invece
non possa crescere di nuovo, come avvertì nella sua nota il prof. Tacchini.
« 4n Prescindendo dalle minori e secondarie oscillazioni, si riscontra
un notevole parallelismo nell'andamento delle curve della frequenza delle
macchie e delle protuberanze, talché i principali massimi e minimi coin-
cidono ».
i
Astronomia. — Sulla relazione fra i massimi e minimi delle
macchie solari ed i massimi e miiiimi delle variazioni declinometriche
diurne osservate a Genova. Nota del prof. P. M. Garibaldi, presentata
dal Socio P. Tacchini.
« Per opportunità di confronti e in base alla serie mensile compei
dei gruppi di macchie solari osservati da Tacchini nel periodo 1877-84 e gen-
tilmente da lui favoritami, ho calcolato la serie, parimenti mensile, delle varia-
zioni declinometriche diurne da meosservate in Genova nell'istesso periodo.
«I valori che comunico hanno subito una doppia compensazione:
1. «I valori mensili io li calcolai prendendo la media di tre mesi;
così 6', 82 del gennaio 1877 è la media del dicembre I s 7 1 '. , gennaio e
febbraio del 1877: con ciò — ripartendole in più larga base — si tolgono, o
almeno si attenuano, le anomalie che possono dipendere da cause telluriche
e locali senza togliere all'andamento il suo ver" carattere;
Uendiconti — Vol. I. 26
— 106 —
2. « Le variazioni mensili sono inoltre compensate perchè rappresen-
tano le medie di ciascuna serie successiva di dodici mesi.
« I risultati finali sono ordinati nel quadro B che unisco insieme
ad alcune considerazioni.
« Le serie annuali dei gruppi di macchie osservati concordano perfet-
tamente colle serie di variazioni declinometriche medie annuali ottenute in
Genova nell'islesso periodo come appare dal seguente quadro:
ANN"
1877
1878
1879
1880
1881
1882
1883
1884
Serie dei gruppi di macchie
Serie declinometriche . . .
10,75
6'45
4,00
C'41
5,39
6'64
30,60
7'79
52,30
8'49
52,40
8'58
59,70
8'75
65,90
9'09
« Desiderando di confrontare, a periodi mensuali, le correlazioni di
queste serie, la loro marcia nei periodi di rinforzo e di remittenza e, spe-
cialmente, l'epoca dei rispettivi massimi e minimi, ho posto a confronto le
serie mensili di macchie con quelle di declinazione magnetica diurna com-
pensate entrambe con identici e noti criteri ed ho ottenuto il seguente
quadro dal quale appare evidente un andamento parallelo e contemporaneo
di ambo le serie.
B
1877
1878
1879
1880
1881
1882
1883
1884
©
"5
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s
- ■-
75 O
ri
s
gai
a
s
«O
B
o c5
<=>
e
Q
Q
"
o
a
Gennaio .
1,46
6'820,36
ij'44
0,10
6'43 1,6
6'63
3,6
7'89
4,2
8'48
3,6
8'34
7.1
8'84
Febbraio.
1,50
6.800,51
6,45
0,10
6,44 2,0
6,65
4,1
7,99
5,0
8,48
3,7
8,39
7,3
8,97
Marzo . .
0,91
6,700,40
6,46
0,00
6,42 1,8
6,77
4,6
8,05
5,9
8,53
4,1
8,39
7.0
9,12
Aprile . .
1,05
6,680,51
6,47
0,09
6,40
1,6
6,87
1.3
8,11
5,5
8,66
4,3
8,32
6,6
0.21
Maggio. .
1,19^,64 0,59
6, lo
0,17
6,37
1,8
6,96
4.5
8,20
4,8
8,46
4,7
8,54
5,f
9,247
Giugno . .
1,01 6,610,58
6,44
0,37
6,39
2,0
6,99
4,9
8,33
3,7
8,44
4,7
8,52
5,4
9,246
Luglio . .
0,66 6,55 0,39
6,44
0,53
6,41
2,6
7,08
4,9
8,41
3,2
8,34
4,8
8,58
5,0
9,20
Agosto . .
0,69 6,51 0,07
6,41
0.63
6,49
3,6
7,20
4,9
8,46
3,5
8,26
4,6
8,63
4,Ì
9,15
Settembre
0,45 6.48 0,12
1
6,39
0,73
6,56
4.1
7,38
4,5
8,46
3,E
8,2a
5,1
8,69
4,9
9,08
Ottobre. .
1 1
0,70 6,47 0,17
1
6.34
0,76
6,62
3,8
7,56
4,4
8,46
4,4
8,26
6,2
S.73
4,1
9,06
Novembre
1
0,50 6,46,0,13
1
6,32
0,78 6,65
2,8
7,71
4,0
8,47
4,2
8,27
7,0
8,76
3,t
9,05
Dicembre.
0,63 6,45 0,17
6,31
1,136,64
2,9| 7,79
3,6
8,49
4,E
s.:j3
6,9
8,75
3,8
9,04
— 197 —
« Dal suddetto specchio si vede come l'ultimo minimo declinometrico
avvenne nel dicembre 1878, anno nel quale si verificò il numero minimo
di gruppi di macchie, se Db ene sia nel marzo 1879 che il solo non ne pre-
sentò alcuno, anno nel quale, però, il numero dei gruppi fu superiore a
quello del precedente.
« L'ultimo maximum della serie magnetica coincide col maggio del 1884
e il correlativo dei gruppi di macchie nel precedente febbraio; è però dimo-
strato dall'esame di ambo le serie che l'energia solare e magnetica dal-
l'agosto 1883 al maggio successivo andò generalmente aumentando cosicché
l'epoca del vero maximum deve ricercarsi nell'intervallo dei suddetti nove
mesi: solamente dal giugno 188-1 in poi queste energie vanno lentamente
ma sensibilmente diminuendo, segnando cosi al principio del secondo semestre
l'origine della serie dei minimi di macchie e declinometrici : le amplitudini
delle variazioni del gennaio T885 confermano ed accentuano il periodo suddetto.
« Ritenendo però che le osservazioni solari sono possibili solamente
allorquando l'atmosfera è serena e trasparente e che si danno — e non di
rado — sequele di giorni nei quali l'astro è inesplorato e che pertanto le
apprezzazioni del numero delle macchie — anche colle più razionali compen-
sazioni — sfuggono sia nel loro insieme che nella loro ragione, mentre
invece le osservazioni magnetiche si tanno quotidiane e regolarmente e
sempre sotto l' influenza magnetica solare per la quale l' atmosfera può
riteuersi ognora più o meno diafana, si può presumere che le epoche dei
massimi e dei mimmi di macchie solari — in mancanza di osservazioni
dirette — possano con molta ragionevolezza argomentarsi dalle indicazioni
fomite dal magnete di declinazione ».
Fisica. — Sopra un metodo per la calibrazione elettrica di
un filo metallico. 0 Nota del dott. M. Ascoli, presentata dal Socio
P. Blaserna.
« Nelle misure di precisione, non si può mai ammettere a priori, nem-
meno per approssimazione, che la lunghezza e la resistenza di un filo con-
duttore slieuo in rapporto costante. Perciò ritengo non inutile esporre un
metodo di calibrazione che ho posto in pratica con buon esito, e che credo
presenti, rispetto ad altri proposti (8), notevoli vantaggi per la sua facile
applicazione, la quale non richiede nessuno strumento, oltre al ponte del
quale il filo fa parte, e nessuna misura accessoria, nemmeno approssimata.
(') Questo studio fu eseguito nel laboratorio .li fisica tecnica della r. Scuola di appli-
cazione per gli ingegneri in Roma.
(') G. A. Maggi, La Natura vol.III. 1 879, p.4'23. Stroual e Barns, Wied.ann. X,326, 1880.
Giese, Wied. ann. XI, 113, isso.— CIV. anche l'opuscolo della casa Siemens. Halske,
Réproduction de l'unite de rcsistona àmercure. Berlin, 1883.
— 198 —
La calibrazione si eseguisce rapidamente, ed il filo si adopera sempre nello
stesso modo come nelle misure cui dev1 essere applicato.
1. « 11 metodo ed il modo di metterlo in pratica si comprendono
facilmente dalle
ligure 1 e 2. La fig.
Fig. 1.
1 rappresenta schematicamente il
ponte, nel quale ab è il filo
da calibrare. All'estremo a, tra
i punti a ed a è aggiunta una
resistenza o , che non occorre
sia ilota, ma deve essere pic-
cola rispetto alla ab; i punti
beh' sono congiunti mediante
un filo f di resistenza trascu-
rabile. Per un determinato valore del rapporto tra Da' e W, quando il
galvano-metro tì si mantiene a zero, il corsojo occupa una posizione C; te-
nuto conto di questa, scambiamo tra loro p ed f; il corsojo prenderà una
nuova posizione C; e la resistenza del segmento CO' sarà uguale a p,
qualunque sia il rapporto tra Da' e Db' (') e quindi qualunque sia la posi-
zione del punto C, purché il detto rapporto abbia lo stesso valore nelle due
determinazioni. Perciò, variando in modo qualunque quel rapporto, si potranno
determinare lungo ab, tanti tratti di uguale resistenza (p) , come si ri-
chiede per la calibrazione. Il metodo di calcolo, esposto in seguito, non
richiede nessuna cura particolare per stabilire la posizione relativa da darsi
agli estremi dei successivi segmenti di ugual resistenza.
2. « Le esperienze si eseguiscono in modo molto semplice, operando
le trasposizioni necessarie per mezzo di due commutatori K e K' (fig. 2) a
Fig. 2. vaschette di mercurio. 11 filo
da graduare è x //, le altre let-
tere corrispondono a quelle del-
la fig. 1. I commutatori possono
assumere 4 disposizioni diverse
due delle quali sono indicate
nella figura colle linee conti-
nue e colle punteggiate ; col
passare dalla prima alla secon-
da, le resistenze p ed f vengono
scambiate tra loro, cioè la p ,
che era tra 6 e b', vien portata tra a ed a. Colle altre due la p passerebbe
(') Infatti, siano r,x,y le' resistenze CC'i Ca, Cb; q sia il rapporto tra Da' e Db' ;
nei due osi si ha :
y — r
= g cioè
donde
— 199 —
invece dalla posizione a — // alla a! — b , come se, rispetto al caso prece-
dente, si fosse invertito il rapporto delle resistenze Da' e \W (fig. 1). Per-
ciò, ad ogni valore di questo, si possono determinare sopra ./•// due segmenti
di resistenza p, disposti simmetricamente rispetto al punto di mezza resi-
stenza. I due commutatori si possono facilmente riunire in uno, composto
di 8 bicchierini in circolo e di S grossi fili di rame fissati verticalmente
all'orlo di un disco isolante e congiunti opportunamente 2 a 2 (cine I
con 4, 2 con 3, 5 con 6, 7 con 8). Con una mezza rotazione del disco si fanno
ad un tempo le due inversioni.
3. « Il calcolo delle esperienze è eseguito col seguente metodo, nel
quale si suppone che le variazioni di resistenza avvengano con continuità
lungo tutto il filo (l). Questa supposizione è sempre ammissibile perchè un
filo che presentasse brusche variazioni non si presterebbe a nessuna misura
di precisione e dovrebbe essere rifiutato.
« Indichiamo con R ed % la resistenza e la lunghezza del filo tra un punto
qualunque ed origini arbitrarie. Ad ogni valore di x corrisponde un deter-
minato valore di II. Immaginiamo costruita la curva avente l'equazione !
R = /»,
dove f (.'■) sarebbe una funzione lineare, se il filo fosse omogeneo. Le coor-
dinate di due punti M. M. della curva sieno R, ;r, , ~R, x,. Le esperienze,
eseguite nel detto modo, danno, per una determinata differenza R» — R|
(= p) , la differenza r> — xt che le corrisponde nelle diverse porzioni della
"n p
curva. Il rapporto - - , per R2 — R, abbastanza piccola, dà un valore
approssimato della derivata - — - nell'arco M]M2, e precisamente il valore
che ha questa derivata nel punto dove la tangente è parallela alla corda
MiMj. In luogo di questo punto, che non possiamo determinare, prende-
IT i I {Tu
remo quello di ascissa x= - — — -, nel quale la derivata differisce dal
p __ p
valore — l- di quantità di 2° ordine rispetto alle differenze delle ascisse,
x% — X\
quantità sempre trascurabili perchè la curva non si scosta che poco da
una retta.
« Assunta per unità la costante R2 — Ri = o, il valore approssimato
(') Pel metodo di calcolo v., oltre ai eitati lavori sulla calibrazione elettrica, i seguenti
ìelativi ai termometri: Bessel, Pogg. ann. Vi, 287. — Egen, Pogg. ann. XI 276, 335, 517. —
Rudberg, Pogg. ann. XL, 563. — Kopp, Pogg. ann. LXXII, 1. — Gay-Lussac et Pierre, Ann.
de eh. et de ph. (2) X. 42. — Thiesen, Carls Rep. 1879. — Marek, ib. — Thiesen, il;. — Una
Memoria di Hàllstrom ed una di Oettingen, che non ho potuto vedere, trattali) di metodi
poco differenti dai eitati.
— 200 —
T
do Ha derivata nel minto di ascissa x, dato da ciascuna esperienza, è
X% — X\.
Prendendo le x come ascisse e come ordinate le y= — ■ ■ ('), potremo co-
3"« — 2"l
strnire, per punti , una curva che avrà per equazione :
/ 1 * rfR
(A> v = ix~-
Se ne deduce
K= jydx-hGoat.
dove la costante è nulla se per E ed a; si prende la medesima origine.
« Tracciata la curva (A) sopra carta millimetrata e su scala conve-
niente alla sensibilità, degli apparecchi ed alla precisione delle esperienze,
determinando l'area limitata dalla curva sopra un tratto dell' asse delle
ascisse si ottiene immediatamente la resistenza del corrispondente tratto di
filo. Questa risulta espressa mediante la p, presa per unità ; ma la si potrà
esprimere in unità più conveniente ponendo p. e. , p uguale alla media tra
tutte le lunghezze x> — xt trovate; se queste sono valutate in millimetri,
potremo indicare la nuova unità coll'espressione millimetro medio. Le aree
si determinano facilmente per mezzo della carta millimetrata, anche senza
ricorrere al planimetro o macchina integrante.
« 11 metodo esposto è, in pratica, di applicazione molto semplice, e po-
trebbe venire convenientemente applicato anche alla calibrazione di cannelli
di vetro, come quelli dei termometri o dei campioni di resistenza a mercurio.
Non si avrebbe che a porre in luogo dei segmenti di uguale resistenza,
tratti di ugual capacità.
4. « L'errore medio della calibrazione si calcola colle differenze § tra
le ordinate della curva tracciata e quelle dei punti osservati. La forinola:
¥]
' ii
dove n è il numero delle osservazioni, dà l'erro r medio dell'ordinata della
curva (A) (§ 3). Quello di Ea,, , resistenza di un tratto xb — x„, si può
calcolare come segue. Sia Ax la distanza tra dne successive delle n ordi-
nate, che indicheremo con y, y' ; l'area del trapezio compreso tra queste è
V — 1~~ V* ~
A x - — — - , ed il suo error medio A x — ■=. Se nel segmento xb — xa e
2 1/2
compreso un numero m di segmenti A.r, avremo :
xb — xa =. m Ax
(') Si semplifica il calcolo tracciando prima, mediante i dati dell' esperienza, una
curva avente le x per ascisse e le x, — xl per ordinate, e deducendo da quella le ordinate
della curva (A).
— 2iH —
La somma delle m aree analoghe alla Ax - — - — , ha per error medio:
1/2
-i'i, — «"„
ma :
ni =
Ax
onde:
t=.V{xb-xa)Ax^=. (R)
l -
« Supposto che le osservazioni sieno distribuite abbastanza uniformemente
lungo il tratto calibrato, per Ax si prenderà la distanza media tra due
ordinate successive. L'error medio, secondo la (B) aumenta come la radili'
quadrata della lunghezza del segmento cui si riferisce, e ciò è conforme ai
principi del calcolo degli errori.
5. « Per servirsi del ponte nel modo ordinario, è necessario esprimere
anche la resistenza totale del filo nella unità stessa prima adottata. Per
tale determinazione spesso potrà convenire il metodo seguente che non ri-
chiede nessuna nuova disposizione oltre a quelle già usate nella calibrazione.
« Nel modo spiegato al § 1, si determina sul filo un tratto HH' (fig. 3)
H. 0 H* 0' ,
di resistenza uguale ad una p', collocata come la p prima considerata. So-
stituita a p una resistenza trascurabile, si stabilisce la corrispondente po-
sizione 0 del corsojo. Il punto 0, divide il tratto HH' in due segmenti le
cui resistenze sono in rapporto inverso di quelle dei segmenti segnati da 0
su tutto il filo ab ('). Invertito il commutatore K (fig. 2) si determina ana-
logamente il punto 0' corrispondente al rapporto inverso. In seguito alla
.... . . ., . OH . 06
calibrazione, e noto il rapporto riW e quindi anche -a- = q; ma e pure
UH Uff
nota la differenza 00' = 06 — 0»-— ff"; se ne dedurrà la resistenza totale
E = 06 -+- 0«-, espressa, nella unità scelta per d, mediante la forinola :
('] Infatti, sieno ./'. y, <•'. y' le resistenze dei tratti Oa, 06, OH, OH': avremo:
X — ffi'-H .' X
of -+-y y
onde :
ma p' = x
x ■+■ \] x . x y
x'-t-y y ■ x
— 202 —
6. « Come esempio, cito i risultati ottenuti coi metodi esposti, sopra
un tilo di platino indiato facente parte di un ponte costrutto dalla casa
Siemens e Halske, analogo a quello descritto dal Wiedemann nel 1° volume
dell'opera Die Lchre von der Electricitiit , 1882, pag. 454 ('). Il ponte
è munito di un commutatore a mercurio collocato come quello indicato
con K nella fìg. 2. Due altre pozzette, unite pure al ponte, possono servire
pel commutatore K'. Gli altri due lati del ponte, nelle nostre esperienze,
erano formati da un secondo filo di platino, munito di corsojo (Dj, la cui
costruzione non richiede nessuna cura, come si vede dall'uso cui è desti-
nalo; si può formare, p. e., con un pezzo di paraffina attraversato dal filo
e contenente, in una cavità, del mercurio pel contatto col reoforo della
pila. Una coppia Daniel con 20 o 30 unità Siemens di resistenza esterna,
dava, ad un galvanometro aperiodico Siemens, a riflessione, la deviazione di
tre o quattro millim. della scala, per uno spostamento di 0mm,l del corsojo,
corrispondente u. s. 0,0001 circa. Un decimo di mm. della scala corrispon-
deva a circa 2" d'arco.
« La resistenza p era pure formata di un breve filo di platino le cui
estremità, introdotte entro piccoli tubetti di paraffina, venivano immerse
in due bicchierini di mercurio: si è verificato che, a questo m'odo, la re-
sistenza introdotta resta perfettamente definita. La resistenza p deve es-
sere tanto minore, quanto minore è l'uniformità del filo che §i studia;
se occorresse una p molto piccola converrebbe, in luogo di un solo filo,
prenderne due poco differenti, collocando l'uno in luogo di p l'altro in luogo
di f; allora, com'è facile vedere, la resistenza CC risulta uguale alla diffe-
renza tra le due introdotte.
« Il corsojo D veniva spostato in modo da far scorrere il tratto CC di
circa 2 cent, per volta; in una 2a serie di esperienze, al corsojo C si davano
posizioni intermedie tra quelle della la; con ciò il filo veniva ad essere esa-
minato di centimetro in centimetro.
ri Ti
« La fig. 4 rappresenta la curva y = — — 0,95, riportata nella scala
OH)
di 1:8. Le ascisse sono i valori di oc = — ^ — -, le ordinate i valori del
145
rapporto — : —, diminuito della costante 0,95; 145 è il valor medio, in
xl — rr2
millim., delle diverse lunghezze x^ — X\ trovate. Ad una unità del 3" ordine
decimale corrispondono 2mm nell'ordinata; i valori di questa variano tra 0,0160
e 0,0975. I punti (in numero di 64 sopra 67 cent.) si scostano pochissimo
dalla curva tracciata.
« Per dedurre la funzione R (or) si calcolarono le aree della curva (A) ;
(') Vedi il citato opuscolo di Siemens e Halske.
— 203 —
[ueste si ottengono aggiungendo alle aree della figura 4, le quantità 0,95
Pie. i
u IMO 200 oOO 400 iOO 000 700
Per rendere sensibili gli scostamenti dalla legge lineare, in luogo di co-
struire una curva y = E (a?), si costruì quella della figura 5, avente l'equa-
Fiar. 5
0 100 200 300 400 500 600 700
zione E = x — y. Le ordinate rappresentano la correzione di calibrazione ;
in esse 1 millim. rappresenta mm. 0,1 di resistenza.
« L' error medio z,j risultò ztz 0,0020 ; ritenendo A.'' = min. 10 e
xu — xa = 600mm, abbiamo e — rt 0,15 (error probabile = ± 0,10). rei-
intervalli minori di 600mm si avrebbero errori minori.
« La curva della fig. 5 venne più volte applicata a casi pratici, ed i ri-
sultati provarono la precisione del metodo. Un esempio è il seguente. Ad
una determinata resistenza si trovò corrispondere tre diverse lunghezze
lungo il filo cioè :
mm. 334,5 333,9 323,7,
correggendo mediante la curva,
mm. 327,6 327,7 327,8,
l'incertezza corrisponde all'error medio determinato.
« Il valore del millimetro medio si determinò col confronto con un
campione Siemens in argentana, ricercando, mediante il detto metodo di
trasposizione, un tratto di filo di resistenza uguale al campione od alla
differenza tra il campione ed una resistenza già espressa in millimetri medii.
Si trovò così: 1 u. s. = 1001m"\32. La resistenza prima considerata sarebbe
di u. s. 0,32737 ».
Fisica. — Considerazioni sopra alcune relazioni tra le velocità
di efflusso, i calori specifici ed i quadrati medi delle velocità
molecolari dei gas. Nota del dott. G. De Franchis, presentata dal
Socio Blaserna.
« Fin dal 1876 avevo messo in una Nota portante questo titolo i risul-
tati di alcuni studi da me fatti, alcuni dei quali in quell'epoca furono da me
comunicati verbalmente all'ili, prof. Roiti e per iscritto all'ili, prof. Cannizzaro.
Rendiconti — Vol. I. ~~
— L'<J4 —
Un tale studio mi condusse a provare che i mutamenti di stato ed i
fenomeni chimici sono regolati da identiche leggi, e che le leggi della chi-
mica rientrano nelle leggi della meccanica come la Termochimica nella Ter-
modinamica.
« Per ragioni indipendenti dalla mia volontà una esigua parte del lavoro
vide la luce solo nel gennaio del 1882 sotto l'anagramma del mio cognome (').
« In questa prima parte ho dedotto che il quadrato medio della velo-
cità molecolare, iv^, è uguale al quadrato medio della velocità di efflusso
3
del gas medesimo «02 pel rapporto ■7-.
Li
« In essa io poneva che per tutti i gas aveva trovato la relazione:
m;0s=AC- (1)
nella quale w<? è il quadrato medio come sopra, C ed n il calore speci-
fico in peso ed a pressione costante del gas, ed il numero degli atomi che
entrano nella sua molecola ed A una costante che per tutti i gas ha il
valore IO8.
« La sola ispezione della tavola pubblicata in quella Nota nella quale
sono messi in confronto i calori specifici dedotti dalla relazione:
° 10° • 2 W
con quelli trovati sperimentalmente dal Kegnault, basta a far conoscere l'esat-
tezza della formula.
« La legge dei calori specifici di Dulong e Petit si applica ai gas con
una approssimazione maggiore che per i solidi quanto più questi sono lon-
tani dal punto di liquefazione, se non che in questo caso il prodotto del
peso atomico per il calore specìfico è press'a poco metà di quello dei corpi
allo stato solido.
« Ed in vero, stando a quanto sulla legge medesima ha fatto osser-
vare il sig. Hirn ("), in tutti i gas il lavoro esterno è lo stesso ed il lavoro
interno destinato a vincere l'attrazione molecolare nullo.
« Prendendo noi come unità dei pesi atomici 1' atomo d' idrogeno, il
prodotto costante o meglio la capacità atomica pel calore dei gas tutti sarà
uguale al calore specifico C dell'idrogeno.
« Ciò premesso possiamo enunciare il seguente teorema:
« / calori specifici in volume ed a pressione costante di due gas qua-
lunque, stanno tra essi come i numeri totali degli atomi contenuti nelle
loro unità di volume.
(') Natura, rivista di scienze naturali, voi. V, pag. 1 e seguenti. Considerazioni ecc.,
pel Jutt. Fried. G. Nachs.
(') Vedi Gazzetta chimica italiana, unno III, fas°. IV, pag. 188.
« Ed infatti se q è il calore specifico in volume ed a pressione costante
di un dato gas, N il numero delle molecole contenute nella sua unità
di volume, n il numero degli atomi nella sua molecola, a il peso di un
atomo, e e il calore specifico in peso a pressione costante avremo;
q = caXn l '■>
similmente per un altro gas avremo:
gi = c1a1N1ni,
dividendo membro a membro, poiché ca = cirti = C, avremo:
« Supponendo che X ed Ni siano diversi.
« Relazione che vale per tutti quei corpi per cui sussiste la legge di
Petit e Dulong, e che vale perciò anche per i gas composti e per i corpi
solidi, siano essi semplici o composti.
« Pur non di meno fino ai giorni nostri si è ritenuto che « volumi
'< eguali di gas semplici o composti senza condensazione richiedano uguali
« quantità di calore indipendentemente dalla temperatura e dalla pres-
« sione ('). Legge che fu scoperta da Dulong (*) e che poi venne confer-
« mata da Regnatili » (3).
« In generale noi possiamo ammettere che i prodotti delle densità per
il calore specifico in peso ed a pressione costante di due corpi qualunque,
qualunque sia il loro stato, e purché le densità relative sieno prese rispetto ad
un medesimo corpo in condizioni bene stabilite, stanno fra loro come i numeri
degli atomi contenuti nelle unità di volume per detti corpi ed in tali con-
dizioni sussiste la legge di Dulong e Petit.
« Similmente per un gas composto se Qt è il suo calore specifico in
volume ed a pressione costante Ci il medesimo calore specifico in peso N\
il numero delle molecole contenute nella sua unità di volume ciascuna delle
quali è formata da Ji'i-h«'2+n'3 atomi il cui peso è rispettivamente
0^(12,(13 avremo essendo Ai la sua densità e Ci,c», c3 i calori spe-
cifici in peso dei componenti:
Qi = Ci Ai = N'i («l'i ci «i -+- rì> Ci a, + n'3 c3a3 )
e poiché ci ai = c2 a» = c3 a3 — =• C
avremo:
Q, = CN', ( n', + n'ì + n', + . . . ) (5)
« Similmente per un altro gas avremo :
Q,=-CN\. (»",- n"s + n"3...)
(') Macaluso, Introduzione alla termodinamica. Loescher 1877, pag. 123. — R
nenli di fisica. Firenze, le Monnier 1880, pag 100 ecc.
(') Daguin, Traile de Physique, Voi. 2°, pag. 275, § 907.
(3) Comptes-rendus, t. XXXVI. p. 676 : et Mémoires de l'Institut.t XXVI e Relation
1. II. pag. 41.
— 201 i —
e ponendo n\ -+- n\ -+- n'3 . . . = n'm e ro"i +n"s -f- n"* +.... = ri"m
e dividendo membro a membro:
Qi _ N'i n'm
« Tenendo le notazioni di sopra ed indicando con mi il peso della mo-
lecola il cui calore specifico in volume è Qi sarà:
C, mi = C ( n', + n'i -+- n', ) = C . n'm
d'onde A^~ - C (G)
nm
« Che è la legge di Garnier applicata ai gas nel mentre la (5) esprime
la legge del Woestyn (').
« Possiamo ora enunciare la seguente legge generale :
« Se due o più gas qualunque presi nelle stesse condizioni si com-
« binano dando origine ad un altro corpo gassoso nelle condizioni stesse,
< il calore specifico in volume del composto sarà uguale alla somma dei
•< prodotti rispettivi di ciascun volume che entra nel composto pel calore
« specifico in volume di ciascun componente, divisa per il volume del com-
« posto ottenuto ».
« Così se Vi , Vj , V3 . . . sono i volumi dei componenti presi nelle
stesse, condizioni di pressione e temperatura i cui calori specifici in volume
ed a pressione costante siano rispettivamente gj , qìt q3 . . . . se tali volumi
si combinano per dare un volume V„ di composto gassoso, il calore speci-
fico Qc in volume di quest'ultimo sarà sempre ;
q _^_ Vi 7i -+- Vi gj-f- Va <7a • • • • /?v
* e
« Che si può anche enunciare: II prodotto del volume del composto
pj suo calore specifico in volume è uguale alla somma dei singoli prodòtti
del volume pel calore specifico in volume dei componenti.
Se non vi sarà condensazione cioè se sarà nella (7):
vc=Vi+vs-f-v3
avremo anche:
Qc = jh+f+i! (8)
« Cioè il calore specifico in volume del composto sarà la media arit-
metica dei calori specifici in volume dei componenti.
« Se nella (7) noi poniamo qt = gs = q3 . . . . se vi sarà condensa-
zione avremo :
n Vi + Vi + Va q,
Q, = <?i v 9)
« Cioè se più gas aventi il medesimo calore specifico in volume 0 ciò
(') Annales de chini, et de phys. 3' sor., t. XXIII. pag. 295.
— 2<»7 —
che è lo stesso il medesimo n nero di alami , nità di volume si
combinano condensandosi, il prodotto gassoso avrà un calore specifico che
sarà quello dei componenti moltiplicato pel rapporto dei volumi dei com-
ponenti e del composto.
« Se i gas aventi il medesimo numero di atomi nell'unità di volume
si combinano senza condensazione il calore specifico in volume del com]
sarà lo stesso ili quello di ognuno dei componenti ciò che si ottiene ponendo
nell'(8) ql = qì = q3 ovvero nella (0) Vj -f- V8 4- V3 = V„ .
«Se nella (4) poniamo q = qy avremo anche;
N» = Ni?'i (10)
«Cioè: tutti quei gds che luxnno lo stesso calore specifico in volume
contengono ugual numero di atomi nelle unito ili volume.
« Se nella (10) si pone n — n\ avremo anche X = Ni cioè: Tutti quei
gas che hanno lo stesso calore specifico in volume e la molecola formata
dallo slesso numero di atomi, sotto volumi uguali presi nelle stesse con-
dizioni contengono e guai numero di molecole. E viceversa se le unità di
volume di due gas, che hanno lo stesso calore specifico in volume, con-
tengono egual numero di molecole, queste saran costituite dallo stesso nu-
mero di atomi.
«Ed in senso più generale se nella (4) poniamo Nr=N, avremo:
n n
— =— (11)
r/[ m
« Cioè i calori specifici in volume ili due gas qualunque che nelle
stesse condizioni contengono nelle unità di volume ugual numero ili mo-
lecole, stanno fra essi come i numeri degli atomi contenuti nelle Info molecole.
« Teorema che acquista una estensione generale se si ammette vera
la legge di Avogadro ed Ampère.
« II. Il sig. Mayer per calcolare l'equivalente meccanico del calore si
è servito della relazione:
F__ Pa
tj~ 8(c_c')
nella quale E è l'equivalente meccanico del calore P la pressione, a e 3
il coefficiente di dilatazione ed il peso specifico di un gas e e, e' i suoi
duo calori specifici in peso a pressione ed a volume costante.
« Tenendo le notazioni di sopra noi possiamo scrivere :
F_ Pa 1
N " ni (C-C)
p
« E poiché E deve essere rigorosamente costante, -~p essendo co-
stante, perchè se P diviene doppio, triplo, quadruplo, il numero delle mo-
lecole dell' uuitìi di volume diverrà doppio triplo quadruplo etc. ed es-
sendo anche a costante per tutti i gas dovrà anche essere costante m (C— C'i)
— 208 —
ovvero dovrà essere per ogni gas (ponendo m = na)
naC — naC = Costante.
« Se C e C indicano i due calori specifici in peso dello idrogeno a
volume e pressione costante potremo scrivere:
«C — nC = Costante
« Ponendo :
KG = nC = nC
si ottiene:
K = n-^--n (12)
d'onde :
C K + n
G ~ n
« Similmente sopprimendo nella (12) il fattore comune a al primo
membro, avremo per ogni gas:
C _ K + n
« Se si ammette per l'idrogeno n = 2 avremo per questo gas e quindi
per tutti i gas:
K=2(C~C,) (14)
« E poiché per questo gas molto prossimamente:
C_ C
C — C-l
avremo sostituendo questo valore nella (14) e poscia questo valore di K
nella (13)
questa relazione può mettersi sotto la forma:
C Cn — n + 2
G — Cn — n
che è simmetrica ed analoga con quella trovata dal prof. Clerk Maxwell,
cioè :
C _ n — e + 2
Q' — n — e
« Per la relazione (2) la (15) può anche mettersi sotto la forma :
G _' _ 2 . 10"
C n (mu* — IO») [ '
Q
« Ponendo nella (13) il valore di K ricavato dalla (14) quando per -~-
C — 1
C ,. .
si pone -p r- essa diviene
0 816 -f-n (1„
— 209 —
« Sostituendo poi nella (15) a C il suo valore 3,109 si ha:
0 _ _2
C = ' 2,409. n
(18)
Nella tavola che segue sono calcolati per diversi gas i valori di -.„
C
colle relazioni (17) e (18) e messi in confronto con quelli trovati speri-
mentalmente dai signori Rontgen, Dulong, Masson e Cazin. Il valore per
il mercurio messo nella colonna del Rontgen, e segnato con asterisco, è
quello dato dai signori Kundt e Warburg.
GAS
Formula
empirica
molecolare
/C
Valori di
Dalle esperienze di
Rontgen Dulong Masson Cazin
Calcolati
colla formula
Mercurio . . . ■. k
Idrogene
Ossigeno
Aria
Ossido di carbonio .
Anidride carbonica.
Anidride solforosa .
Protossido d'azoto .
Ammoniaca
Etilene
Etere
Hg
1
1,6670
»
»
»
1,816
2H
2
1,3852
1,410
»
l.llo
1,408
20
2
»
»
»
1.410
1,408
»
2
1,4053
1,394
1.391
l.llo
1,108
CO
2
»
»
1,426
1,410
1,408
CO"
3
1.3052
1,315
1,261
1.201
1.272
SO5
3
5)
»
1,242
1.2C2
1,272
N*0
3
»
1,320
1,261
1,285
1.272
XH3
4
»
»
1,293
1,328
1,201
ni'
6
»
1,219
1.257
1.257
1,136
C'H">0
15
»
»
1.0 14
1,079
1,055
1,829
1,415
1,415
1,415
1,415
1,270
1,270
1.270
1,207
1,138
1,056
« La sola ispezione della tavola basta per vedere come discordanti siano
Q
i valori di — trovati per un medesimo gas da sperimentatori espertissimi.
\j
Così i valori dati per l'ammoniaca non possono assolutamente essere quelli
di un cras la cui molecola consta di quattro atomi, che se no tal valore sa-
sebbe superiore a quello di quei corpi la cui molecola consta di tre atomi,
ciò che può dirsi anche per l'etilene. Molto probabilmente l'esperienze con
questi due gas furono eseguite in condizioni tali che una parte del gas si è
trovato disassociato, lo che ha prodotto una elevazione nel rapporto traCeC.
« Le formule (17) e 18 ci danno come limite minimo del rapporto
tra i due calori specifici l'unità, cioè quando crescendo il numero degli atomi
contenuti nella molecola « cresce all'infinito. Ciò era da prevedersi dappi
in tal caso anche nei gas il lavoro esterno diviene infinitamente piccolo ri-
spetto al lavoro interno. A tale condizione si avvicinano i corpi ali"
solido ciò che ci mostra che il numero degli atomi che in tale stato
costituiscono la molecola è molto grande.
« Premessi tali fatti e tali leggi, mi riserbo di far vedere in una se-
conda nota le più importanti conseguenze che se ne deducono sulla costi-
tuzione chimica e fisica dei corpi ».
Chimica. — Azione dell' idrogeno nascente sul metilpirrolo.
Nota dei dott. Gr. Ciamicun e P. Magnaghi, presentata dal Socio S. Cannizzako.
« Come è noto (') il pirrolo si trasforma per l'azione dell'idrogeno
nascente in una base che ha la forinola
« C4 H6 NH »
e che venne chiamata pirrolina. Essendo le proprietà di questo alcaloide
allatto diverse da quelle del pirrolo abbiamo creduto interessante di stu-
diare l'azione dell'idrogeno nascente su qualche altro derivato del pirrolo,
per estendere il numero dei corpi appartenenti alla serie della pirrolina.
I composti che più si prestano a queste trasformazioni sono quelli che
contengono un radicale alcoolico al posto dell'idrogeno imidico. Noi ab-
biamo intrapresa la riduzione del metilpirrolo (*) e comunichiamo in questa
Nota brevemente i risultati ottenuti riserbandoci di ritornare sull'argo-
mento quando queste ricerche saranno terminate.
« 11 procedimento da noi seguito in questa reazione è identico a
quello descritto per la preparazione della pirrolina. È da notarsi soltanto
che in questo caso non si forma quella materia resinosa verde che fu ac-
cennata allora, e che il rendimento della nuova base è alquanto migliore.
Per estrarre l'alcaloide dal prodotto della reazione abbiamo pure seguito
la stessa via che serve ad ottenere la pirrolina.
« La mctilpirrolina è un liquido fortemente alcalino solubilissimo
nell'acqua, d'un odore che ricorda quello delle amine della serie grassa.
Essa bolle a 79" — 80". La sua forinola dedotta dall'analisi del cloropla-
tinato è la seguente:
« C4 H6 N. CH3 ».
« II clóriirato di mctilpirrolina è una massa cristallina deliquescente
e la sua soluzione acquosa dà col cloruro di platino un cloroplatinaio
abbastanza solubile nell'acqua fredda. Se la soluzione è concentrata, pre-
cipita in forma di lunghi aghi giallo-ranciati. Per svaporamento di solu-
zioni diluite nel vuoto sull'acido solforico, si ottengono grossi cristalli bene
sviluppati che non contengono acqua di cristallizzazione.
(') Vedi Cianiician e Denn.stedt, Studi sui composti della serie del pirrolo. Pavle IV.
Azione deli' idrogeno nascente sul pirrolo.
(') La riduzione del metilpirrolo è stata incominciata da uno di noi assieme al Dott.
Dennstedt.
— 211 —
« La metilpirrolina è una base terziaria come lo dimostra l'azione del
.ioduro di metile sopra la medesima. Trattando una soluzione ili metilpir- .
rolina nell'alcool metilico cou un eccesso dijoduro di metile e ri
per qualche tempo il miscuglio a b. m , si ottiene dopo avere
il liquido, una massa di cristalli bianchi o colorati leggermente in giallo.
Per purificare la nuova sostanza la si fa cristallizzare dall'alcool assoluto
bollente, dal quale si separa per raffreddamento in forma di magnificile
squamette incolore di splendore madreperlaceo. Questo corpo clic ha tutte
le proprietà dei joduri degli ammoni composti ha la forinola
«C.,HfiN CH, CH3. I »,
ed è identico a quello ottenuto dalla pirrolina per azione del joduro di
metile. Il rendimento di questa sostanza è quasi teoretico e corrisponde
all'equazione :
C; H6 N CH3 + CH3 I = C4 H0 N CH:!. CH3 I
metilpirrolina joduro ili dimetilpirrolilammonio
« Questa reazione dimostra ad evidenza che l'idrogeno addizionato dal
metilpirrolo è entrato uel nucleo dando cos'i origine ad una base terziaria.
« Noi abbiamo inoltre tentato di introdurre l'idrogeno nella pirro-
lina riscaldandola cou acido jodidrico, ed abbiamo ottenuto una base che
bolle a 82 — 83° e che potrebbe essere una diidropirrolina o tetraidropir-
rolo « C4 Hs NH ». Su questo alcaloide e su altri derivati della pirrolina
speriamo di poter fare fra breve una comunicazione a questa Accademia »
M E M 0 R I E
DA SOTTOPORSi AL GIUDIZIO 1)1 COMMISSIONI
B. Grassi. / progenitori degl'insetti e dei miriapodi — M
delle Scolopendrelle. Presentazione del Socio Todaro.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Blaserxa, relatore, a nome anche del Socio Cantoni, legge una
relazione sulla Memoria dei sigg. A. Battelli e L. Palazzo: Sulle variazioni
di volume di alcuni corpi per effetto della fusione, concludendo per l'in-
serzione di essa negli Atti accademici.
Il Socio Touaro, a nome anche del Socio Trinchesb, relatore, legge
una relazione sulla Memoria dei sigg. F. Raffaele e I. Monticelli : Descn -
di un nuovo Licomolgus parassita del Mytilus gallo-provincialis,
concludendo per l'inserzione di essa aegli Atti accademici.
Le conclusioni delle Commissioni, messe patitamente ai voti dal Pre-
sidente sono approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
OJ")
PERSONALE ACCADEMICO
Il Segretario Blaserna, annuncia con rammarico la perdita fatta
dall'Accademia nella persona del suo Socio corrispondente prof. Emilio
Morpurgo. Apparteneva all'Accademia dal 6 maggio 1876; morì il 15 feb-
braio 1885.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
II- Segretario Blaserna presenta le pubblicazioni giunte in dono, se-
gnalando fra esse le opere seguenti inviate da Soci e da estranei.
G. Celoria. Sulla apparizione della cometa di Halley avvenuta nel-
l'anno 1456 — Sull'eclissi totale di Luna avvenuto il 4 ottobre del 1884
— Comete del 1457.
G. vom Rath. Mineralogische Notisen: Quarze aus Alexander County :
Slephanit aus Mexico; Tridymit von Krakalau ; Coletnanit aus Kalifornien.
P. A. Saccakdo. Sylloge fungorum omnium hucusque cognitorum —
Voi. III. Sphaeropsideae et Melanconieae.
Il Socio Betocchi presenta, a nome dell'autore, la pubblicazione del
prof. D. Ragona: Il clima d'Assab.
Il Socio Schupfer, presenta la pubblicazione del dott. A. Zocco-Rosa :
Principi di una preistoria del diritto, come propedeutica alla preistoria
del diritto romano, di essa particolarmente discorrendo.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna, comunica la corrispondenza accademica relativa
al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La Società siciliana per la storia patria, di Palermo; la Società di
scienze naturali, di Ekathérinebourg; la Società di filosofia sperimentale,
di Rotterdam ; la Società geografica e l'Istituto egiziano del Cairo ; il Mu-
seo britannico di Londra; la r. Università di Pisa; l'Università di Cam-
bridge; l'Osservatorio di Oxford; il Municipio di Fabriano ; il Comando del
Corpo di Stato Maggiore di Roma; il Comitato geologico di Pietroburgo;
la r. Biblioteca di Parma; la Biblioteca comunale di Siena.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
L'Accademia delle scienze di Vienna; la r. Società di Zoologia, di
Amsterdam; l'Università di Halle; la Società per la patria coltura, di
Breslau.
P. B.
213 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del lo marzo 18S5.
G. Fiorelli Vice-Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Filosofìa. — U impensabile. Nota logico-psicologica del Socio
E. Bonatelli, letta a nome dell'autore dal Socio L. Ferri.
« È indubitato che il pensiero umano ha dei limiti. E prima di tutto
tra questi limiti ve n'ha dei puramente relativi; relativi, dico, alla potenza
individuale dell'ingegno, alla educazione ricevuta, al grado della coltura che
un uomo, una nazione, un' epoca hanno raggiunto, alla durata della vita e
via dicendo. Tutti questi, sebbene varino grandemente da uomo a uomo,
sebbene non si possano fissare nò in rispetto al passato, né in rispetto al
presente, molto meno poi rispetto al futuro, sebbene non sia impossibile
che col volger dei secoli, col perfezionamento dei metodi, coll'accumularsi
e concentrarsi dei prodotti del pensiero stesso, anche, se vuoisi, con la tra-
smissione ereditaria delle disposizioni organiche e col perfezionamento della
specie umana, vengano portati molto più in là di quello che noi, uomini
del secolo XIX e che forse apparteniamo ancora all'infanzia del genere
umano, possiamo immaginare, tuttavia è indubitato del pari che mai non
cesseranno di essere, non verranno mai portati all'infinito; perchè l'uomo,
perfetto quanto si voglia, è e sarà sempre un ente finito. Possiamo dunque
dire che seno bensì relativi, ma che iu questa loro relatività sono assoluti.
« Ma oltre a questi limiti, inerenti alla limitazione della nostra natura,
ce ne sono degli altri, dirò meglio, ce n'ò un altro, che uoi attribuiamo al
Rendiconti — Vol. I. -s
— 214 —
pensiero, non in quanto è facoltà di questo o quell'uomo, ne dell'uomo in
genere e nemmeno d'un essere pensante quale che sia, ma bensì al pen-
siero stesso in quanto pensiero. E questo è il limite che chiamasi della
necessità logica , risguardata massimamente nel suo aspetto negativo, ossia
della impensabilità.
« Fin qui, si può dire, tutti i filosofi sono d'accordo, benché poi dissen-
tano intorno alla origine e alla natura di codesta necessità. Che per taluni
ella è un qualcosa d'assolutamente primitivo, oltre a cui non si può andare,
un fatto cieco , una barriera insormontabile , un fato contro del quale non
giova dar di cozzo. E hanno un argomento a sostegno della loro sentenza,
il quale sembra ineluttabile. — Se voi tentate — dicono — di dedurre co-
desta necessità da qualche altro principio, voi non potete far questo che
in forza della medesima necessità, come quella che è l'ultimo fondamento
d'ogni raziocinio. Il che vuol dire che non potrebbesi arrivare a quel sup-
posto fondamento se uon per via d' una patente petizione di principio.
« Altri in cambio sostengono che la necessità logica deriva da un
principio superiore e ragionano a un dipresso così. Prima di tutto, se quella
fosse un puro fatto, un ostacolo assolutamente insuperabile dal pensiero e
nulla più, vedete quali disastrose conseguenze ne verrebbero. Che, non
essendo la necessità logica nieut' altro che una forza cieca, sebbene irresi-
stibile, nulla proverebbe quanto al suo valore obbiettivo. Il pensiero sa-
rebbe bensì coatto invincibilmente; ma in codesta coazione non avrebbe
veruna garanzia che anche la cosa sia soggetta a quella legge. Esso dovrebbe
dire a sé stesso: Io sono costretto a pensar così, perchè non posso altri-
menti ; ma chi mi dice che le cose non stiano tutto al contrario ? E chi mi dice,
che quello che non posso io, non lo possano altri pensanti? Donde seguirebbe
che, concependosi così la necessità logica, questa verrebbe a perdere anche
il carattere della universalità e rientrerebbe nella categoria di quei limiti che
abbiamo chiamato relativi.
« Ma c'è di più; se il pensiero riconosce nella necessità logicami puro
limite di fatto, con ciò stesso ne ha scosso il giogo, perocché implicita-
mente riconosce la possibilità d'un pensiero che non sia vincolato a questa.
È bensì costretto a rimanersene al di qua ; ma presente o sospetta un al di
là ; e ciò basta perchè possa dirsi che ha violato quel confine.
« Il pensiero è essenzialmente ragione e non accetta un vincolo, se non
è giustificato dalla ragione. Dunque la necessità logica negativamente presa
cioè l'impossibilità di pensare, non è altro che un segno, un rsxpr^iov d'una
necessità superiore, della necessità razionale, della legge ideale e ontologica,
che governa a un tempo l'essere e il pensare (').
(') «La necessità (così scriveva il Trendelenburg, Log. Uutevs. voi. 2, p. 17G) viene
comunemente spiegata come l' impossibilità del contrario e già Aristotele cerca di ridurre
il concetto del necessario a ciò che non può essere altrimenti Il necessario conce-
— 215 —
« Senza entrare qui più addentro in questa discussione e 3ia che tengasi
per la prima o per la seconda maniera d'interpretare la necessità logica, è
chiaro che in ogni modo si conviene da tutti che l'impossibilità di pen
una data cosa è un limite logico insuperabile, il quale ha per effetto e quasi
direi per contraccolpo la certezza apodittica del contrario.
« Onde, come bene notava il Trendelemburg ('), essa è il fondamento
della dimostrazione indiretta, di quella che Aristotele dice: ex voi àSvvóxov
e in ultima analisi anche d'ogni dimostrazione diretta.
«Ma che cos'è poi in realtà e psicologicamente considerata codesta
impossibilità di pensare? Io sospetto che un grande equivoco regni in siffatta
questione e che l'esame diligente dei fatti psichici, a cui si riferisce, debba
cambiare addirittura le conclusioni più accettate e che si credono più sicure.
« Per distrigare questa imbrogliata matassa bisogna anzitutto stabilire
due distinzioni capitali. Bisogna cioè distinguere in primo luogo la rappre-
sentazione, o vogliam dire immagine, dal pensiero propriamente detto; in
altri termini il fantasma dal concetto. La seconda distinzione da farsi, più
sottile ma anche più importante della prima, è tra la possibilità, o impossi-
bilità subbiettiva del pensiero e la possibilità o impossibilità obbiettiva,
vale a dire tra la possibilità o impossibilità di eseguire l'atto pensativo e
quella del suo oggetto. Questa seconda distinzione ci porterà dappoi a una
terza, della quale parleremo a suo luogo.
« In quanto alla prima, sebbene nel linguaggio comune, nonché in molte
scuole filosofiche, non se ne soglia tener conto, anzi parecchi shnsi adoperati a
tutt'uomo per cancellarla, chi si dia la pena di riflettere spregiudicatameli:
fatti di coscienza è costretto a riconoscerla. Ho detto poi clic il comune linguaggio
non suole tenerne conto; e infatti noi diciamo indifferentemente: Pensate
un triangolo equilatero, figuratevi una sfera, immaginate un cavallo con due
teste e va dicendo. E si dirà del pari : Io non posso concepire un coltello
senza manico e senza lama, io non so figurarmi un ipocrita galantuomo, i<>
non posso immaginarmi uno stato senza veruna forma di governo. In quanto
alle scuole filosofiche si vuol notare che non solamente i sensisli e tutti
pito in tal modo non è che l'inevitabile. In ciò non domina, come è chiaro, se non una
coazione esteriore, che non permette di forviare e rinserra la cosa da tutti i liti. C
necessità noi la chiamiamo necessità della limitazione. Il necessario qui non è ancora
(lamentato in se stesso, non posa solidamente sul suo centro di gravità, sibbene mostra
soltanto come sia coartato e contenuto da fuori, sicché non possa sfuggire. Nell'inevi-
tabile non si dà per anco a conoscere l'interna determinazione Codesto concetto del
necessario, guardalo più davvicino, si distrugge da se stesso, quando pretende essere l'ul-
tima determinazione Pertanto la spiegazione (dell i ne il i otti-nula per via '111 i
negazione mostra essa medesima il bisogno d'uu'altra che sia positiva, la derivata
manda una originaria ».
(') L. e."
— 216 —
quelli clic sistematicamente riducono ogni pensare a una più o meno raffi-
nata combinazione d'elementi sensibili, ma spesso anche coloro che inten-
dono deliberatamente di mantenere una recisa differenza tra il rappresentare
sensato e la funzione intellettiva, ricascano nella confusione del linguaggio
volgare. Basti a questo proposito rammentarsi come siasi potuto dare al
concetto il nome di rappresentazione generale, che è la più flagrante con-
traddizione in termini, onde sempre ebbero bel gioco i nominalisti per dimo-
strarne l'impossibilità (').
« Ma chi avverta quanta e quale differenza corra tra queir atto, con
cui p. es. immaginiamo lina croce nera in campo bianco e quello con cui
concepiamo un rapporto giuridico, p. es. la prescrizione; e come nel primo
caso si tratti semplicemente d' un guardare interno, cioè della ripetizione
attenuata d'una sensazione visiva, in cui allo stimolo esterno proveniente
dalla luce è sostituito un eccitamento degli organi centrali, che probabil-
mente percorre la stessa via in senso inverso, mentre nel secondo caso si
tratta di raccogliere la nostra attenzione sopra certi rapporti logici, insomma
sopra un sistema di giudizi, deve andar persuaso che si tratta di due fatti
onninamente diversi (*).
Or bene, i limiti della possibilità d'immaginare sono anzitutto molto
più angusti che non siano quelli della possibilitìi di pensare ossia della
possibilità, logica. P. es. io sono impossibilitato a figurarmi non solamente
un triangolo con quattro lati, ma anche un poligono, puta di 759 lati; io
non posso immaginarmi un movimento veloce e lento nel medesimo tempo,
ma neppure so immaginarne uno della velocità d'un milione di chilometri
al minuto secondo. (Onde Aristotele, non distinguendo quivi l'impossibilità
logica dall' impossibilità della rappresentazione, rifiutava siccome assurda
l'opinione d'Empedocle che la luce si propaghi con un moto di traslazione
così veloce da sfuggire del tutto ai nostri sensi) (3).
« Ora se nessuno per siffatta impossibilità di formarci l'immagine,
come nei casi del poligono e del moto assai veloce, vorrà conchiudere
all'impossibilità obbiettiva della cosa, mentre senza ambagi dichiarerà impos-
sibile il triangolo quadrilatere e il moto lento e veloce insieme, è chiaro
(') V. p. es. il Berkeley.
(') Non possiamo qui ribattere tutte le obbiezioni, perchè ci converrebbe allora scri-
vere un intero trattato. Sappiamo bene che per alcuni la differenza che noi giudichiamo
essenziale sta solamente nel grado di attenuazione e di complicazione delle immagini.
Anche i concetti più astratti per costoro si riducono a gruppi d'immagini; soltanto que-
ste ne sono tutte d'un solo senso, né sono tutte del pari vicine alle sensazioni primi-
tive. Qiiello per altro che decide la questione è il fatto che l'atto giudicativo non è né
può esser mai sensazione e che i concetti, come abbiamo accennato quassù, sono sistemi
di giudizi.
O V. De An. Lib. II, cap. VII.
che con ciò distingue assolutamente l'impossibilità del pensavi' da quella
dell'immaginare e riconosce implicitamente che la necessità logica non può
consistere nella seconda, anzi nulla ha a che fare con questa (').
■■ Veniamo ora alla seconda distinzione, a quella che abbiamo detto do-
versi fare tra l'impossibilità dell'atto cogitativo e quella del suo obbietto.
« L' opinione più comune si è che quest' ultima si confonda con la
prima o almeno che la prima sia il principium cognoscendi della seconda ;
vale a dire che l'unico criterio secondo il quale noi giudichiamo impossibile
una cosa, sia l'impossibilità di pensarla. Siccome per altro codesta impossi-
bilita di pensare una cosa potrebbe derivare dall'una o dall'altra delle due
eause infrascritte, cioè 1" da una contraddizione implicita e 2° da una
sproporzione tra la potenza del nostro pensiero e l'oggetto a cui si rivolge (*);
nel primo caso il limite del pensiero viene subito interpretato come impos-
sibilità della cosa, nel secondo, trattandosi di cosa assolutamente iucono-
(') Ecco qui per es. una definizione dello Helmlioltz, da cui si rileva quanto il sen-
sismo si opponga alla retta interpretazione dei fatti psichici. « Sotto l'espressione molto
« abusata » — cosi egli — « potersi rappreseli lare o pensare come una cosa accada, io in-
« tendo (né veggo come si potrebbe intendere altra cosa senza rinunciare a qualsiasi signi-
« ficato di tale espressione) che si può raffigurarsi » (sich ausmalen) « la serie delle im-
« pressioni sensibili, che si proverebbero se alcun che di siffatto succedesse in un caso
« singolo ».
Ora codesto è puramente immaginare e pare si dimentichi che c'è anche il pensare
propiiamcnte detto e che si danno casi in cui si pensa come ima cosa accade per via di pure
nozioni astratte (come v. gr. se io penso un avvenimento, che consista nel mutarsi i rap-
porti tra i partiti d'una assemblea, ovvero nel nobilitarsi il carattere d'una persona) e per
via di giudizi (per es. se io penso quello che accadrà nel caso d'una successione testamen-
taria). Un triangolo si può immaginare, ma che la sua superficie eguagli in grandezza quella
d'un altra figura, questo si pensa. Qui non basta figurarsi le due figure, bisogna di più
sapere e affermare il rapporto che passa tra le loro superficie.
Il Kroraan poi che cita questa che egli chiama definizione del pensare e la accetta pres-
soché in tutti i punti (V Unsere Naturerkenntniss. pag. 152) rincara ancora la dose, facendo
rimprovero allo Helmholtz d'avere tuttavia lasciato adito al pensar puro, come cosa che
sia essenzialmente distinta AsiVinluire (anschauen), mentre a suo avviso ogni pensabile, se
non può ridursi direttamente all'intuibile, certo vi si può ridurre per via indiretta. E anche
l'aritmetica, secondo lui, si fondamenta sull'intuizione spaziale. Sul qual proposito io invece
ritengo che l'aritmetica possa giovarsi e si giovi in effetto dell'intuizione spaziale, ma si
fondi sull'apprensione dell'unità dell'atto cosciente.
(') A queste due cause d'impossibilità a pensare una cosa, stando ad alcune teoriche
moderne, si dovrebbe aggiungerne una terza, cioè l'associazione indissolubile di certe rap-
presentazioni, prodotta da un'esperienza uniforme e non mai contradetta, che renderebbe
inconcepibile il suo contrario. Ma noi la rifiutiamo come quella che non ha affatto valor logico
e per di più non rende effettivamente impossibile, nò anche sotto il rispetto psicologico il
pensiero contrario. Che impossibilita e' è per es. di figurarsi o anche solo concepire un
uomo con un occhio solo in mezzo alla fronte, sebbene uno abbia sempre veduto gli uomini
con due occhi ? È forse impossibile figurarsi il sole nero come la pece e un pesce coperto
di piume che alzi la testa dall'onde e canti una canzoncina?
— 218 —
scibile, nulla affatto potrebbe stabilirsi circa la sua possibilità o impossi-
bilità; a ogni modo per noi sarebbe come non fosse. Lasciamo perciò da
parte il secondo caso e consideriamo quella impossibilità di pensare che si
dice causata dalla contraddizione.
« So in un gruppo d'elementi, che noi vorremmo raccogliere nell'unità
d'un concetto, ce ne sono alcuni, i quali si escludono reciprocamente, non
accadrà egli che una parte del nostro pensiero distrugga l'altra e che il
nostro lavoro mentale riesca simile a quello delle Danaidi, cioè sia sempre da
ricominciarsi da capo senza poter mai essere compiuto ?
« Vedremo tra poco quello che ci sia di vero in questo concetto ; ma
prima dobbiamo toccare d'un'altra questione. Quaud'è che di due elementi
del nostro pensiero diciamo che si escludono Pira l'altro? Prima di tutto,
com'è chiaro, quando l'uno sia la diretta negazione dell'altro, p. es. uomo
e non uomo, vivere e non vivere e simigliauti. Poi quando l'uno non
solo nega l'altro implicitamente, ma procede più oltre nella opposizione,
cioè contiene un elemento positivo contrario al primo. Cosi il vizio è più
opposto alla virtù che non sia la semplice assenza di questa, l'amaro è più
opposto al dolce che non sia ciò che è semplicemente non dolce e così via.
Questa opposizione, che i logici chiamano di contrarietà, ha o può avere
più gradi e suppone una scala di disgiunzione, in cui più termini sono
ordinati in modo che la somiglianza vada continuamente decrescendo e
aumenti in cambio la differenza. Ma se il contrasto è massimo fra gli estremi,
la esclusione reciproca vale del pari per qualunque degli intermedi. Donde
si vede che l'impossibilità di pensar riuniti in uno due elementi non dipende
dal grado della loro differenza, ma dal solo fatto dell' esser differenti, per
minima che la differenza fosse. Quando due cose possono per qualsiasi ca-
rattere venir distinte tra loro, l'ima non è l'altra e però di esse suol dirsi
che non possono essere pensate insieme. Il che finisce per stabilire che
l'esclusione reciproca dipende sempre da ciò che l'uno include la negazione
dell'altro. Il coniglio, non solo non può essere insieme leone o balena o mol-
lusco, ma c'è la stessa impossibilità che sia lepre.
« Né la esclusione reciproca vale solamente delle rappresentazioni
omogenee e quindi tra loro coordinate, come pare a primo aspetto, ma vale
del pari di tutte quali che siano purché non identiche. Il verde non può
essere rosso, ma non può nemmeno essere suono di flauto o dolor di denti (').
« Ma d'altra parte la opposizione, di qualunque natura e grado ella
sia, che corre tra due elementi pensabili, non vieta giammai che essi vengano
(') Sussiste però sempre tra le rappresentazioni omogenee e le eterogeneo questa dif-
ferenza, che le prime si rifiutano non solo a essere immedesimate l'ima con 1' altra , ma
anche a inerire contemporaneamente a nn medesimo suhbietto, mentre le seconde non pos-
sono immedesimarsi tra loro, ma bensì lo possono con una terza cosa : cf. La coscienza e
il meccanismo interiore di P. Boriateli] p. 149-1G9.
— 219 -
pensati insieme (che in tal caso ninna nozione complessa sarebbe concepibile
e p. e. non si potrebbe immaginare né pensare una superficie listata di
bianco e nero), bensì vieta soltanto che 1' uno sia immedesimato con l'altro.
E questa impossibilità, come s'è veduto, vale non solo dei contrari e dei
contradittorì, ma di qualsiasi differenza. Insomma gira e rigira si finirà per
conchiudere, che l'esclusione reciproca, nel senso dell'impossibilità logica
di pensare due cose riunite, si riduce all' opposizione che ha luogo tra due
giudizi di cui 1' uno affermi e l' altro neghi un dato predicato del medesimo
soggetto (■).
« Infatti non essendo il concetto nient' altro che un sistema di giudizi,
la repugnanza che potrebbe esistere fra i vari elementi d' un concetto, non
sussisterà se non a patto che la relazione , in cui verrebbero a trovarsi
codesti elementi, sia quella d' inerenza ossia di predicato a soggetto. Allora
soltanto essi s' escluderanno l'un l'altro, allora soltanto sarà il caso di parlare
della impossibilità logica. Così il concetto d' animale morto e vivo insieme,
non è già un concetto impensabile per la ragione che morte e vita nel nostro
pensiero si escludano a vicenda (che in tal caso sarebbe impossibile anche
un pensiero sul far di questo : A che era vivo, ora è morto o d' istituire
un paragone tra la morte e la vita), sibbene perchè morto e vivo costì
dovrebbero ritrovarsi nel rapporto d' inerenza verso lo stesso subbietto e
quindi per conseguenza anche l'uno verso dell'altro (l'animale morto è vivo-
V animale vivo è morto).
« Ciò posto io dico che una siffatta repugnanza fra le parti d' un
concetto non si può affatto considerare come una impossibilità subbiettiva,
cioè come impossibilità di formare quel dato pensiero. Se ciò fosse , noi
dichiareremmo assurdi, contradittorì, impossibili, dei concetti, di cui non
sappiamo nulla, non avendoli mai pensati. Io posso dichiarare inacces-
sibile una montagna per essermi inutilmente sforzato d'arrampicarmivi: ma
la montagna 1' ho percepita per mezzo della vista. Posso dichiarare imper-
cettibile un suono per non essere riuscito a udirlo ; ma a patto d' avere
d'altronde la notizia eh' esso esiste. Ma qual giudizio potrò io mai proferire
intorno a ciò che non può assolutamente essere pensato ?
« —Sicché — chiederà taluno — voi vi dichiarate capace di pensare
p. es. un triangolo quadrilatere ? —
« Senza dubbio, perocché altrimenti io non saprei che cosa significhino
codeste due parole riunite e non potrei dire che una figura siffatta è impossibile.
« — Ma voi intendete — replicheranno — la voce triangolo e la voce
quadrilatere separatamente ; intendete anche la relazione in cui dovrebbero
esser posti i due pensieri significati da quelle, che è la relazione d' ine-
(') Cf. in tal proposito Sigwart. Logik. B. 1. Aljsclin. 1 e massime il § 22, clic con-
sidera la privazione e l'opposizione in quanto fondamentano la negazione.
— 220 —
renza ; ma nel tentativo di soddisfare a questa esigenza , rimanete deluso.
Perciò dichiarate impossibile la riunione domandata. —
« Eccoci , rispondo io , ricaduti nella confusione del rappresentare ,
dell' immagine, col pensare. Senza fallo io non posso figurarmi un triangolo
quadrilatere, come non posso disegnarlo. Ma pensarlo posso. Quando infatti
mi concedete che io ho davanti a me due elementi noti e di più conosco
la relazione in cui dovrebbero esser posti, voi mi concedete tutto quello in
cui consiste il pensamento d' un concetto. Che cosa vorrà dire p. es. pensare
il concetto farmaco salutare, del quale niuno vorrà dire che sia contra-
dittorio, se non pensare da un lato farmaco, cioè una sostanza da introdursi
nel ventricolo a scopo medicinale, e dall'altro salutare, cioè atto a ridonare
la salute e di più pensare che il secondo termine vuol essere attribuito
al primo come una sua proprietà? Ogniqualvolta io ho percorso col pensiero
tutte quelle relazioni, in cui gli elementi d' un concetto richiedono d'essere
collocati, la funzione cogitativa è compiuta.
« Si insisterà forse chiedendo come, in tal supposto , si possa accor-
gersi che un concetto è contradittorio in se stesso ? La risposta è facile ;
dal contenere implicitamente o esplicitamente due giudizi, di cui l'uno sia
la negazione dell'altro, « la mia stufa è calda », è questo un pensiero che
tutti concederanno essere pensabilissimo. Se a questo sussegua l' altro :
« la mia stufa è fredda », non e' è del pari veruna impossibilità di formarlo.
Nò anche è impossibile di riunirli in un solo pensiero, come ad es. se io dico :
« la mia stufa talora è calda, talora è fredda ». Se invece si aggiunga alle
due proposizioni congiunte insieme la determinazione della contemporaneità,
io m'accorgo che la cosa, cioè l'oggetto del mio pensiero, è impossibile,
perchè le due proposizioni vengono ad essere 1' una la negazione dell'altra.
Cosicché tanto è lungi che l'impossibilità logica d'un pensiero implichi
la impossibilità da parte del subbietto di formare quel pensiero , che se
codesto fosse, noi non potremmo pronunciare giudizio intorno alla prima.
« Ma forse non sarà inopportuno di guardar la cosa anche sotto un
aspetto alquanto differente. Si suol dire che pensare una cosa contradittoria
equivale al pensar nulla e quindi al non pensare. La prima espressione è
vera, la seconda no. Infatti quando io penso una cosa contradittoria in se
stessa, la mia mente non è in istato di riposo, bensì pensa effettivamente;
ossia il pensiero, in quanto è una funzione dello spirito e insieme del cer-
vello, è attivo, lavora. Del che abbiamo una conferma, seppur ce ne fosse
bisogno, in ciò che accade entro di noi allorché la contraddizione intrinseca
fra gli elementi del nostro pensiero non è immediatamente manifesta, anzi
per venire in luce abbisogna d' un più o men lungo processo raziocinativo.
Nessuno dirà che in tal caso noi non abbiamo pensato; bensì al tirar
de' conti risulta che noi abbiamo pensato il nulla. Ossia che al nostro lavoro
— 221 —
mentale non corrisponde venni obbietto ; quello che avrebbe dovuto essere
l'obbietto del nostro pensiero si è risoluto in nulla.
« Questa conclusione ha una grande portata, come quella da cui ri-
sulta quella terza distinzione, cui s' è accennato più su e della quale dirò
brevissimamente qual sia.
« Per coloro infatti che non riconoscono altra forma d' esistenza tranne
quella della realtà concreta, che un pensiero sia o non sia contradittorio
in se stesso, quando non corrisponde a un reale, è un puro pensiero senza
obbietto. Ma che differenza ci sarebbe allora tra un pensiero armonico in
se stesso, ma che non rappresenta veruna realtà esterna, e uno che rac-
chiude in sé una contraddizione, che differenza, dico, sotto il rispetto ob-
biettivo ? nessuna ; in ambi i casi sarebbesi pensato il nulla.
« Ma se codesto non può accettarsi, se con verità si può dire d'aver
pensato nulla solamente quando le parti del nostro pensiero si escludono
e si distruggono mutuamente, è forza concbiuderne che nel caso contrario,
non solo abbiamo pensato, ma abbiamo pensato qualche cosa ; che vai quanto
dire che esiste un oggetto del nostro pensiero, benché non sia un reale.
Sarà dunque un oggetto ideale ; e questo suo essere ideale non torrà che
sia, che sia, dico, obbiettivamente cioè indipendentemente dal fatto acci-
dentale d'aver formato in un dato momento l'occupazione della nostra atti-
vità pensante, indipendentemente dall'averlo pensato io, dall' averlo pensato
questo o quel pensante. Non dico dall'esser pensato assolutamente, perchè
questa è un'altra questione, nella quale per la presente ricerca non è neces-
sario d' entrare.
« La distinzione pertanto che io accennai per terza è quella che corre
dall'oggetto reale all' oggetto ideale. Ne mi fa caso se altri elica clic ciò
che corrisponde obbiettivamente a un atto pensativo armonico in se stesso,
il quale non rappresenti veruna realità concreta, è nulla più che una pos-
sibilità e che pertanto la differenza obbiettiva tra un pensiero armonico,
che non corrisponde a un reale, e uno contradittorio, è soltanto questa, che
l'obbietto del primo può diventar reale e quello del secondo giammai.
« Non mi fa caso, dico; perchè se uno ammette un mondo di possibili
avente [sue leggi e sue attinenze proprie , ammette con questo che tali
possibilità sono e sono tanto che da loro dipende lo stesso inondo de'iva li.
« Tornando a noi, che cosa esprime dunque l' impossibilità logica '.
Non punto la nostra impossibilità di pensare, ma solamente l'impossibilità
dell'oggetto.
« Il nostro pensiero, in quanto semplice funzione cogitativa, può mo-
versi anche nel campo dell'assurdo; ma l' unità e la conseguenza sono leggi
dell' obbietto e senza di esse né il reale né 1' ideale possono esistere. In
quanto a ciò che sia il veramente impensabile, aspetteremo che ce lo dica
uno che l'abbia pensato ».
Rendiconti — Vol. I. 29
222
Archeologia. — Il Socio Fioeelli presenta le Notizie sulle sco-
perte di antichità, delle quali fu informato il Ministero della Pub-
blica Istruzione durante lo scorso mese di febbraio e che si riferi-
scono ai luoghi seguenti :
« Torino. Altri avanzi del recinto romano della città, riconosciuti presso
il santuario della Consolata. — Quark Tombe romane rimesse all' aperto
nei lavori della strada ferrata da Torea ad Aosta, presso il torrente Mattioli
nel comune di Quart. — Castelletto- Ticino. Oggetti della suppellettile funebre
della necropoli di Castelletto-Ticino, acquistati pel museo di Torino. —
Pavia. Tombe di età romana scoperte lungo la via di s. Maria in Pertica. —
Fornovo s. Giovanni. Oggetti di età romana raccolti nel territorio del
comune. — Cotogno al Serio. Tomba di età barbarica scoperta nel predio
Muradella. — Calcio. Avanzi di pavimento in musaico , scavati presso il
castello Secco d'Aragona. — Garda. Eesti di costruzioni romane apparte-
nenti ad un' antica villa, riconosciuti in Scaveaghe nell'area dell'attuale villa
Carlotti. — Tregnago. Antichi oggetti raccolti nella falda del colle, dietro
la chiesa parrocchiale. — Pecognaga. Frammenti epigrafici trovati in Pego-
gnaga, territorio cispadano della provincia di Mantova. — Este. Nuovi rin-
venimenti epigrafici in contrada Murlongo, e nel fondo Serraglio. — Asolo.
Nuove osservazioni sull'epigrafe Coelia, inserita nel C. /. L. 5 n. 2099. —
Bracciano. Buccheri ed altri resti di suppellettile funebre, raccolti in una
tomba etnisca, scoperta nella tenuta di Vicarello. — Bomazzo. Oggetti di
stipe votiva trovati in contrada Pianmiano. — Boma. Scavi e scoperte nelle
regioni V, VI, VII e nelle vie Salaria e Tiburtina. — Velletri. Eesti di
antichissime costruzioni riconosciuti nella vigna Gabrielli sulla via di Napoli
a pochi metri dalla città. — Sepino. Statuette di bronzo rinvenute nel
giardino Merda, in vicinanza dell' abitato. — Cuma, Prosecuzione delle
indagini nella necropoli presso il lago di Licola. — ■ Pompei. Scoperte av-
venute nei primi due mesi dell'anno nell' isola 2\ regione Vili. — Pesto.
Corniola incisa ritrovata presso il tempio detto di Cerere. — Scilla. Teso-
retto monetale di bassa epoca, ritrovato nei lavori per la strada ferrata
Reggio di Calabria-Castrocucco. — Siracusa. Nuove esplorazioni nella ne-
cropoli del Fusco. — Segesta. Frammento epigrafico trovato fra le rovine
dell'antica città ».
Archeologia. — Di un vaso di Metaponto con alfabeto greco
delle colonie achee deW Italia meridionale. Comunicazione del
Socio corrisp. F. Baunabei.
v II Socio corrispondente Barnabei esordisce col dichiarare, che sarebbe
assai breve se dovesse parlare solo a quelli, che delle cose dell'archeologia uni-
camente o principalmente si occupano. Ma trattandosi di argomento che
223
rientra in un campo, dove pur troppo rogna ancora molta oscurità, reputa
non inutile il riassumere alcuni fatti, per far meglio notare il posto, che
la nuova scoperta viene a prendere nel materiale scientifico.
« Dice che coloro i quali hanno scritto con maggiore autorità sull'ori-
gine dell'alfabeto in Italia, ci mostrano che scarsi sono gli elementi sui
quali si può con sicurezza contare; e che risulta dal loro studio la o
sita, di procedere con somma cautela nel trattare il problema , circondato
ancora da difficoltà gravissime. Accenna alle opere del Franz (Elem.epigr. gr.),
del Mommsen (Die untertt. dial.), del Kirchhoff {Si. z. gesch. d. gr. alph.);
alle Memorie del Lenormant e del Bréal, per concludere come nello stato
presente della questione tutto porti a credere, che la tesi sostenuta dai eli.
Mommsen e Kirchhoff, sia destinata a ricevere la più potente conferma dagli
ulteriori rinvenimenti.
« Secondo questa tesi gli alfabeti dei popoli italici non presero la
loro origine direttamente dai Fenicii, ma dai Greci, clic stabilirono le loro
colonie nell' Italia meridionale.
« Tuttavolta, ad impedire che si ingenerino confusioni, occorre di
determinare con chiarezza, di quali tra i Greci, che immigrarono in Italia
si intende parlare; essendo noto a tutti che le immigrazioni o colonie
greche in" Italia furono varie, e di varia origine, e si succedettero in
vario tempo.
« Se il largo frutto che si e raccolto nella ricerca così detta positiva,
non ci obbligasse a tenerci saldi nella buona via, secondo la quale sempre
maggiore utile si procurerà alla scienza, certo non dovremmo esitare un
momento ad affermare, che gli alfabeti degli italici dovettero esser vari ,
secondo che vario era P alfabeto usato dai Greci, coi quali gì' Italici ven-
nero in contatto, data una condizione sufficientemente propizia nelle vario
famiglie della penisola, per profittare di questo elemento di cultura, che i
Greci arrecavano.
« Ma la mancanza di monumenti nelle varie regioni, alle quali il tema
ci conduce, mostra che questa tesi non ha ancora il sostegno che le neces-
sita ; e quindi dobbiamo rassegnarci a coordinare quei fatti, che soli finora
ci danno qualche sicuro lume.
« Passando in rassegna gli stabilimenti greci in Italia, troviamo che il
più antico è quello dei Cumani, i quali venuti da Calcide di Eubea, in età
remotissima, furono in rapporto con gli antichissimi abitatori della Ca
nia, e quindi con altri popoli del centro del hi penisola.
« Le ultime discussioni intorno ad un'epigrafe arcaica di Cuma, scavata
qualche mese fa presso il lago di Licola, e nella quale .-i riconobbero
traccie di eolismo, che confermerebbero la tradizione secondo cui i Cumani
avrebbero avuto la loro origine non solo dai Calcidesi di Eubea ma anche
dai Cumani dell'Asia Minore (cfr. Notizie degli Scavi 1884 p. 352 sg.),
— 224 —
non possono attenuare la importanza del fatto, dimostrato già dal Mommseu
e dal Kirchhoff, e confermato dalla nuova scoperta del vaso di Fornello
(Bull. Inst. 1882, p. 91 sg.), che cioè gli Etruschi, i Latini, i Falisci, gli
Umbri, gli Osci avessero tratti i loro alfabeti dell'alfabeto calcidese che i
coloni di Clima portarono in Italia.
« Questa tesi viene corroborata da una serie di prove dirette, che
scaturiscono principalmente da ragioni di confronto, e da una serie di prove
indirette, sulle quali è opportuno di fermarsi.
« Sostenne il Lenormant che mentre vale l'argomento per la provenienza
dell'alfabeto latino dal calcidese dei dimani, non vale per l'alfabeto etrusco;
il quale, se non venne direttamente dai Fenici ma dai Greci, si deve in-
tendere, contro la sentenza di Tacito, che questi Greci non furono Demarato
e gli altri di Corinto, che vennero in Tarquinii, nessun carattere spiccato
corinzio dominando nella scrittura etrusca, ma furono i Tarantini che, eser-
citando le arti loro, e digrossando le rozze famiglie italiane, penetrarono in
età antichissima nell' interno della penisola.
« Ora se è vera la tesi dottamente sostenuta dal eh. Helbig negli
Annali deW Institulo (anno 1876. p. 227), quando volle illustrare i saeculà
di Varrone, che cioè la scrittura fosse stata introdotta in Etruria tra il 750
ed il 044 av. Cr., anche la ragione cronologica infermerebbe l' assunto del
Lenormant, tutti sapendo che i Greci che si stabilirono a Taranto, vennero
dalla Laconia sotto la guida di Falanto nel 707 prima dell'era volgare.
« Non è qui il luogo di riassumere quello che abbiamo imparato dalle
scoperte recenti tarantine, che ci diedero materiali non spregevoli per trat-
tare del periodo più antico di questa colonia di Laconi. Il fatto è che del
loro alfabeto antichissimo non sappiamo nulla che sia veramente certo. Ci
si è detto per tanto tempo che questo alfabeto arcaico tarantino lo cono-
scevamo per mezzo della copia che ne trasse Luigi Cepolla nel 1805 da un
monumento che egli scopri nelle vicinanze di Vaste nella penisola Iapigia
o Tarantina (Kirchhoff. St. z. gesch. d. gr. alph. p. 148; Roehl inscr. gr.
ani. n. 546); ma gli uomini autorevoli sono di accordo nel riconoscere
quanto poco si possa calcolare sopra questa copia.
« La conclusione più naturale sarebbe questa, che i Tarantini avessero
avuto un alfabeto non diverso da quello usato nelle iscrizioni arcaiche della
Laconia. Ma se la cosa fu veramente così, avremmo una nuova prova per
confermare lo assunto, che nessun rapporto direttissimo si possa stabilire
tra la scrittura usata dai popoli del centro della penisola, e la più antica
scrittura tarantina; perocché vari segni che sono caratteristici degli alfabeti
italici o mancano nell'alfabeto laconico, o vi si riconoscono con molta incer-
tezza; mentre questi segni medesimi trovano riscontro nel calcidese dei
dimani. Per la qual cosa, se possiamo accennare alla probabilità che i
Iapigi ed i Messapici avessero imparato dai Greci di Taranto a scrivere
— 225 —
la propria lingua con l'alfabeto che i Tarantini primieramente adopera-
rono, e che avessero poi accettata la scrittura ionica generalmente adottata,
mista di elementi dorici in età posteriore, nell'età cioè a cui si riferiscono le
iscrizioni messapiche; non possiamo, nello stato presente delle cose, in tanta
mancanza di monumenti, accennare punto alla probabilità che, oltre i popoli
coi quali i Tarantini furono subito in contatto, altri popoli italici avessero
da essi appreso il loro alfabeto.
« Dall'altro lato, se non è inverosimile, che, ammessa una certa con-
dizione favorevole per profittare di un elemento dirozzatore, avessero gl'indi-
geni italici, che abitarono la regione, che ebbe poscia il nome dai Lucani
ed una parte di quella che si denominò dai Bruttii, imparato a scrivere
con quell'alfabeto arcaico acheo, che gli achei stabiliti in Crotone, in Sibari
ed in Metaponto primieramente usarono; certo possiamo con tutta sicurezza
stabilire, che questo alfabeto acheo di Crotone, di Sibari e di Metaponto e
delle colonie di questa città, cioè di Posidonia, di Scidrus, di Laus, di Te-
rina e di Caulonia, nessun rapporto ebbe mai con la scrittura antichissima
dei vari dialetti italici del centro della penisola; il che corrisponde ad una
delle prove indirette, per confermare che gli alfabeti osco, latino, etrusco,
falisco, umbro trassero la loro origine dall'alfabeto dei Calcidesi di Cuma.
« Di questa scrittura antica irsata dagli achei dell'Italia inferiore ave-
vamo fino a poco fa non scarsi esempi (cfr. Eoehl. o. p. n. 541-45).
« Ora il loro numero è stato notevolmente accresciuto per lo zelo del-
l'egregio ispettore degli scavi e monumenti in Potenza sig. cav. Michele
Lacava, Egli trovò nel sito corrispondente all'agora di Metaponto il cospi-
cuo frammento epigrafico, ove è ricordato Apollo Lido; e salvò per le rac-
colte pubbliche del Pegno la preziosissima piramidetta fittile scavata nel
comune di s. Mauro Forte del territorio metàpontino, nella quale è incisa
una lunga iscrizione con alfabeto arcaico acheo, votiva ad Eracle (cfr.
Notizie degli scavi 1882, p. 119).
« Tnttavolta con questi nuovi tesori non potevamo dire ancora di cono-
scere in modo completo e sicuro la serie delle lettere, che formarono que-
sto alfabeto acheo antichissimo. Alcuni segni, ad es. la I, non si erano
per anco incontrati nelle iscrizioni.
« Ora anche a questo difetto si è potuto riparare, sempre mercè le cure
del solerte ispettore cav. Lacava, Egli ci ha mandato un vaso scoperto re-
centemente nella necropoli metapqntina, nel quale come in fascia ornamen-
tale è dipinto l'alfabeto acheo usato in Metaponto. Questo vaso, alto con
tutto il coperchio circa m. 0,19, conservatissimo, e della forma della lekane
o dello stamno apulo (Jahn tav. II, n. 83) reca, superiormente in lettere,
alte in media dai mm. 10 ai min. 15:
ABlDEFIHO$Kn/NOP?PMTV®sl'-r--r
— 226 —
« L'ultimo segno +, corrispondente al suono £, fu ripetuto, per riempiere
un piccolo vuoto che rimaneva nella fascia.
« Da ciò uon apprendiamo soltanto la serie completa dell'antico alfabeto
acheo, ma togliamo argomenti per meglio decidere sulla questione cronolo-
gica di questa forma di scrittura. Il Kirclihoff, quando parlò dell'età fino
alla quale questo alfabeto acheo restò in uso (p. 155), prendendo a base
il segno del S, che nelle monete di Sibari incontriamo anche nella forma
posteriore e comune di I (il che ingenerava naturalmente la mutazione del y),
concluse che questo alfabeto dovè durare lino a poco tempo prima della di-
struzione di Sibari, o per lo meno dovè essere anteriore all'olimpiade 67, 2
(511 av. Cr.) allorché Sibari fu distrutta dai Crotoniati. Ora, se l'esame dei
monumenti scritti, considerati dal Kirchhoff doveva condurre all'opinione
sopra accennata, l'esame del vaso testé scoperto ci fa concludere che questa
forma di scrittura continuò ad essere in uso tra le colouie achee dell'Italia
meridionale anche dopo la distruzione di Sibari.
« Il fittile fu trovato in una tomba della necropoli metapontina in con-
trada Casa Ricotta, a due chilometri dalla città, in direzione nord-ovest,
alla profondità di circa m. 1,00. Se ci mancano tutti gli altri elementi ne-
cessari a decidere intorno al tempo a cui la tomba si riferisce, null'altro
sapendosi se non che era formata, come molte altre tombe di quella vasta
necropoli, con quattro lastre di pietra ai lati e con una lastra per coperchio,
e che come rifiuto di precedente spoliazione vi era stato lasciato questo vaso
soltanto, certo la forma e la tecnica del vaso, l'andamento della scrittura
da sin. a dr., ed il carattere che si allontana dal rigore delle figure qua-
drate delle lettere antichissime, tutto insomma ci rimanda ad un' età che,
se può risalire fino al 4° secolo, può discendere pure al 3° secolo avanti
l'èra nostra.
« Maggiore pregio poi acquista l'iscrizione se si considera che nessuna
epigrafe arcaica fu ritrovata finora nella regione della Grecia, donde queste
colonie achee dell'Italia meridionale si partirono.
« Il Socio Barnabei termina dicendo che del vaso sarà riprodotto un
fac-simile nelle Notizie degli Scavi ».
Astronomia. — Stilla distribuzione in latitudine delle macchie,
facole, protuberanze ed eruzioni solari, osservate nel 1884 nel
R. Osservatorio del Collegio Romano. Nota del Socio corr. P. Tacchini.
« A complemento delle mie Note inserite nei rendiconti del 18 gennaio
e del 1° febbraio 1885, presento all'Accademia i risultati riguardanti le latitu-
dini eliografiche dei gruppi di macchie e di facole, e quelle di tutte le pro-
tuberanze ed eruzioni metalliche osservate nel 1884. Dalle latitudini sud-
dette, che calcolai in base agli angoli di posizione osservati, ottenni i
seguenti valori della frequenza di ciascun fenomeno per ogni zona di 10 in
10 gradi nei due emisferi del sole.
Latitudine
Macchie
Facole
Eruzioni
Protuberanze
0 o
90 -t-80
—
—
—
0,001
SO-t-70
—
—
0,014
0,004
70-+- CO
—
—
0,014
0,015
GO -+- 50
—
—
—
0,0G9
50 -+-40
—
0,001
0,028
0.OGG
40-t-30
—
0,008
—
0,056
30 -+-20
0,024
0,058
0,028
0,083
20 -+-10
0,203
0.183
0,169
0,077
10 . 0
0,208
0,193
0,183
0,077
0 — 10
0,274
0,229
0,240
0,092
10 — 20
0,239
0,225
0,170
0.093
20 — 30
0,052
0,088
0,098
0,113
30 — 40
—
0,014
0,042
0,093
40 — 50
—
0,001
0,014
0,058
50 — GO
—
—
—
0,032
GO — 70
—
—
—
0,025
70 — 80
—
—
—
0,029
80 — 90
—
—
—
0,017
« Da queste serie di cifre risulta evidente un primo fatto, che cioè la
maggiore frequenza di tutti i fenomeni avvenne nell' emisfero australe del
sole, per il quale le protuberanze furono numerose anche in vicinanza del
polo. Inoltre devesi rimarcare, che la frequenza delle macchie delle facole
e delle eruzioni solari è grande su di una larga fascia estesa a nord e sud
dell' equatore solare, mentre negli anni precedenti intorno all' equatore vi
corrisponde una forte depressione nella curva della frequenza dei detti feno-
meni e specialmente nel 1880 e 1881.
« Riflessioni analoghe si possono fare per le protuberanze, le quali
nel 1884 si presentarono sempre molto frequenti a partire dall' equatore
fino alle latitudini di -+- GO" e — 50": circostanza questa, che si verificò
anche all'epoca del massimo precedente, mentre negli anni 1880, 1881
e 1882 le protuberanze presentarono un minimo marcato all'equatore o in
grande vicinanza di esso, e così nel 1883 sebbene meno sentito. Qualche
eruzione fu osservata ad alte latitudini nell'emisfero boreale, come vedesi
nel quadro della frequenza. Tutte queste circostanze accordano colle nostre
prime osservazioni e deduzioni, e possiamo dunque aggiungere, che anche
riguardo alla distribuzione dei fenomeni solari in latitudine si trovano con-
fermate per il massimo del 1884 le condizioni avvertite nel massimo
precedente.
« Approfitto poi di questa occasione per aggiungere alcune consi-
derazioni, sugli argomenti del prof. Respighi contenuti nella sua Nota
pubblicata negli ultimi rendiconti, coi quali creile di poter meglio soste-
nere che nel fissare l'epoca del maximum delle protuberanze solari ha
ragione lui e torto io ed il prof. Ricco. Il prof. Respighi si accon-
tenta della differenza di 0,1 nelle medie annue ricavate dalle mie osserva-
zioni per gli anni 1881 e 1884 per far credere così, che anche le osserva-
zioni del Collegio Romano danno il massimo nello stesso anno da lui fissato
nell' ultima sua Nota, mentre continua a dichiarare, che la differenza dei
risultati dipende dall' usare lui un metodo più razionale nello spoglio delle
osservazioni. Qui mi basta il ricordare, che quando io ho parlato all'Acca-
demia dell'epoca del massimo non mi basai sulle medie annue, per la stessa
ragione che non mi servirei mai delle medie annue termometriche per fissare
in quale anno avvennero i massimi calori in una data stazione. E infatti nella
mia Nota del 1° febbraio 1885 si trovano le seguenti parole: «una fre-
quenza così continua delle protuberanze non la si riscontra negli anni pre-
cedenti che nel solo 1881, sebbene la media di quel periodo risulti un poco
inferiore a quella del periodo di maggiore attività del 1884 ». Per vedere
se io dicessi il vero nessuno ha bisogno di veuire a consultare i miei re-
gistri, perche le osservazioni sono state pubblicate per disteso d' anno in
anno: ora queste medie sono 12,17 per il 1884 ed 11,81 per il 1881, ciò che
giustifica quanto asserii nella predetta Nota.
« Poi nella Nota stessa io aggiungeva, che per meglio formarsi un'idea
dell' andamento del fenomeno, trattandosi appunto di un fenomeno discon-
tinuo come quello delle macchie, per far sparire certe anomalie inevitabili
e dipendenti anche dal vario numero dei giorni di osservazione, aveva com-
pensato la serie del quinquennio, limitandomi a medie di 3 mesi. Ora in
questa serie compensata, che ognuno può verificare, perchè ripeto si tratta
di osservazioni tutte pubblicate, anche la media annua del 1884 riesce su-
periore a quella del 1881. Ma come dissi lasciando da parte le medie annue,
dalla curva descritta, e di cui parlai nella Nota, ricavai le epoche dei
principali massimi, indicando quello del marzo del 1884, come il massimo
assoluto. In conseguenza nessuna contradizione e nulla da cambiare su quanto
dissi e fu pubblicato, in quanto che i miei risultati derivano nel modo il
più naturale dalle serie delle osservazioni, senza riguardo cioè ad idee pre-
concette o teorie. All' incontro il prof. Respighi per giustificare il suo modo
particolare di fare le statistiche delle protuberanze ha bisogno di far prece-
dere una sua teoria sulla fisica solare, colla quale le osservazioni dovrebbero
221*
concordare, 8 perciò stabilisce di considerare protuberanze ciò che gli altri non
considerano per tali, abbassandone il livello fino a 15", cioè adire che talune
fiamme ed anzi moltissime fiamme della cromosfera devono figurare per pro-
tuberanze, oltre che egli considera come tante protuberanze Le diverse parti
di uno stesso sollevamento nella cromosfera, ciò che dà chiaramente la spie-
gazione dell'esorbitante numero di protuberanze in confronto degli altri
osservatori e dimostra anche come erroneo ed anche arbitrario possa riescire
in molti casi un tale metodo di spoglio, e quale influenza possano eserci-
tare sui risultati le condizioni dell'aria ed il disegnatore nel momento
dell'osservazione. Non di rado la cromosfera colle sue protuberanze può
paragonarsi nella questione presente ad un prato con piante o alberi; ora
se detti alberi si sollevassero sul prato con molte delle loro radici, col
metodo del prof. Respighi si dovrebbero mettere in conto tanti alberi
quante sono le radici visibili, così che se l'operazione si dovesse ripetere in
epoebe diverse ed in circostanze diverse rispetto alle radici, il numero degli
alberi dalla statistica così compilata potrebbe risultare variabilissimo, restando
invece costante il vero numero delle piante. E chi ha pratica delle osservazioni
solari, sa anche in quale arbitrio si potrebbe incorrere, qualora si dovessero
numerare le parti, che costituiscono nou poche protuberanze dal disegno,
che se ne può fare durante l'osservazione. I quali disegni riesciranno sicu-
ramente meno manierati e più rispondenti al carattere delle protuberanze
quando chi osserva non abbia da preoccuparsi del metodo di spoglio-. Invece
col metodo adottato da me e dal Ricco è tolto ogni equivoco ed arbitrio,
fissando la minima altezza a 30", cromosfera compresa, e considerando le
cose più basse come fiamme o alterazioni puramente cromosferiche. In que-
sto modo non può esservi dubbio alcuno sul modo di contare, e le serie
diverse saranno sempre paragonabili fra loro, e sicure le conclusioni rispetto
alle epoche di maggiore frequenza.
« Per parte nostra continueremo sempre collo stesso sistema, cioè
osservare senza alcuna idea preconcetta e pubblicare per disteso ugni cosa
il più sollecitamente possibile, affinchè tutti possano approfittare del mate-
riale da noi raccolto, e si sta già lavorando per la pubblicazione dei bordi
intieri di questi ultimi anni, come si fece prima, a cominciare dal 1871.
« In quanto alle cose dette dal prof. Respighi per togliere importanza
alle osservazioni di Palermo , mi limiterò a far notare ebe nel 1SVI a
Palermo si fecero osservazioni in 158 giorni, e che egli parla delle i
vazioni del 1S84 mentre il 2° semestre di esse è ancora da pubblicare: e
quando lo sarà si vedrà che il loro numero è tutt'altro che ristretto come
asserisce l'illustre collega, che ringrazio perchè colla Nota da lui pubblicata
ultimamente e cou questa mia, ognuno, per quanto poco pratico .sia di queste
materie, dovrà riconoscere giusti i miei ragionamenti ».
Rendiconti — Voi. I.
— 230 —
Astronomia. — Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte e
Giove (a»!), yatte al R. Osservatorio del Collegio Romano. Nota
del prof. E. Millosevich, presentata dal Socio P. Tacchini.
« Il 6 marzo il signor Borelly, astronomo dell'Osservatorio di Marsi-
glia, scopriva un pianetino di lla grandezza, che devesi ritenere, almeno fino
ad oggi, nuovo; e che porterà quindi il numero (245).
« Esso venne osservato al Collegio Komano il giorno 8 e il giorno 14.
8 marzo 1885 llh22m49s t. m di Koma
a apparente (Sia) 11M» 38». 63 (8.828n) ) „ - n „
3 apparente (246) 7° 31'56".7 (0.700) \ (jianclezza n~
x di confronto Tstruve 1278 C. G. pag. 262.
1885.0
llh0m9s. 36 ) - , 0_
V 39'25".9 i Gl'andeZZa 87
14 marzo 1885 9h45m59s t. m di Eoma
a apparente (aia) llhOm 10*. 53 (9.286n) | « -.„ „ ,
S apparente (245) 8° 36'42".5 (0.695) ^ranttezza 11.^
x di confronto : A. N. Voi. 46, pag. 253.
1885.0
llh0m53M5 ì „ , nn
8° 43'49".l i Grandezza 9'° »■
Astronomia. — Riassunto delle osservazioni dei crepuscoli rossi.
Nota II. del prof. A. Ricco, presentata dal Socio P. Tacchini.
« Nello spettro della luce degli ordinari crepuscoli è assorbito il rosso,
il giallo, il violetto, e questi assorbimenti si fanno tanto più intensi ed
estesi quanto piò basso è il sole sotto l'orizzonte, talché in fine resta il
solo verde.
« Nello spettro della luce rosea la e 2X ed anche in quello dell' arcone
grigio-rossastro il rosso è vivo, il giallo ed il violetto sono completamente as-
sorbiti, il verde ed il bleu sono deboli. Quest' identico spettro d' assorbi-
mento atmosferico io osservai a Modena nel crepuscolo rosso del 27 feb-
braio 1877.
« Nello spettro della luce rosea non si sono viste altre righe oscure
che le ordinarie prodotte dall'assorbimento atmosferico, ma però assai forti.
Sul sole, prima 0 dopo il crepuscolo roseo, sulla luna immersa nella luce
rosea col telespettroscopio non ho osservato altri assorbimenti, 0 righe, di-
versi da quelli ordinari dell' atmosfera, e ciò anche quando la luna appa-
no
1 —
riva verdognola: sicura prova che quel colore era fenomeno puramente
fisiologico.
« Dunque i così detti crepuscoli rosei differiscono dai comuni crepu-
scoli rossi solo per l'intensità maggiore dei primi.
« Però cor crepuscoli rosei si presentò il fenomeno nuovo della grandi1
corona attorno al sole, tuttora persistente, e 1' altra forma del fenomeno
stesso, ossia l'arcone, sovrastante al sole sotto l'orizzonte, più debole dal
marzo 1884 in poi, ora debolissimo , e spesso invisibile.
« Questo fenomeno essendo prodotto da diffrazione induce ad ammettere
la presenza nell'atmosfera, a grande altezza, di ima polvere tenuissima.
« Tale polvere, aumentando la quantità di luce riflessa dell'atmosfera,
spiegherebbe anche l' insolita intensità dei crepuscoli.
« Da 30 osservazioni dei crepuscoli ho potuto ricavare i dati per cal-
colare la distanza del sole dall' orizzonte al momento dell' apparizione o
della scomparsa delle luci rosee la e 2^ dietro ai monti, e la distanza del
sole dall'orizzonte al nascere ed al tramontare di quelle luci all' orizzonte,
tenuto conto della rifrazione atmosferica ; inoltre ho calcolato 1' altezza od
altitudine delle luci stesse, sempre tenendo conto completo della rifrazione
atmosferica. Kiunendo assieme le osservazioni che presentano dati pressoché
eguali, ho formato 16 gruppi che mi hanno dato 14 determinazioni dell' al-
tezza della 1" luce rosea e G della 2\
« L'altezza trovata (per il momento della scomparsa dietro i monti)
fu in media, tenendo conto del peso delle singole determinazioni , per la
1° luce rosea di chilometri 18,2 per la 2" luce rosea di chilometri 85,2.
« Per la luce rosea al mattino da una sola osservazione si ebbe al
suo nascere la depressione del sole di 10°,8 e l'altezza di chilometri 2 '>.,;.
« Calcolate l'altezze delle luci rosee la e 21 corrispondentemente alle
loro altezze angolari trovate ad istanti diversi dal nascere o dal tramontare, in
15 casi, meno 3, risultarouo valori sensibilmente tauto piti grandi quanto
più il sole era sotto l'orizzonte : certamente in grazia della maggior oscurità
che rende visibili le più deboli e più alte parti dei segmenti rosei.
« Osservando il nascere della luce rosea a mare, non vedesi a spuntar
proprio dall'orizzonte marino, ma bensì ad un'altezza di alcuni gradi, al
disopra dello strato di aria più densa e vapori che occupano l' infimo oriz-
zonte. Dunque nemmeno in questo caso si può ottenere la massima altezza
della luce rosea.
« Insomma colle osservazioni del nascere e del tramontare della luce
rosea non si ottiene l'altezza del limite superiore dello strato di materia
riflettente: questo essendo di certo estremamente diffuso, si ottiene l'altezza
dello strato che ha tale densità da poter riflettere tanto della luce solare,
che, dopo attraversata l'atmosfera con grande obliquità e lungo cammino
nelle regioni più basse e meno trasparenti, sia ancora capace di superare
232
sensibilmente per 1' occhio dell'osservatore la luce crepuscolare generale ,
o meglio del foudo di cielo su cui proiettasi la detta luce rosea.
« Pertanto la media trovata di chilometri 23,6 per la la luce rosea
è certamente inferiore alla altezza media del limite superiore dello strato
riflettente.
« Quanto all'altezza trovata per la 21 luce rosea, non avrebbe alcun
significato se, come pare dimostrato specialmente dall'essere per il suo tra-
montare all'orizzonte la depressione del sole doppia della corrispondente
per la V luce rosea, la 2a luce rosea non è che un riflesso della 1\
« L'altezza trovata per la la luce rosea andò in generale decrescendo
dal 3 dicembre in poi : nel crepuscolo vespertino di quel giorno risultò di
chilom. 27, scese a 12 al 5 e 6 febbraio e 13 al 13 aprile. Ciò indicherebbe
che lo strato riflettente andò abbassandosi di mano in mano.
« Per vedere se si potesse accertare col fatto la caduta di una polvere
particolare durante e dopo il periodo dei grandi crepuscoli rosei, ho istituita
una serie di osservazioni microscopiche dei seguenti oggetti :
(a) Deposito grossolano dell' acqua di un evaporimetro Gasparin ,
esposto all'aria libera sul terrazzo dell'Osservatorio all'altezza di 7G,G m.
dal mare e di 40 m. sul suolo circostante : quest'acqua non era stata rin-
novata dal 9 novembre 1883 al 3 gennaio 1884, giorno in cui fu levata.
(b) Deposito più fino dell'acqua stessa dopo tre mesi di riposo.
(e) Polvere raccolta nelle grondaie dell'Osservatorio al 20 dicem-
bre 1884.
(d) Deposito dell'acqua della pioggia del 19-20 febbraio 1884,
raccolta nel pluviometro sul terrazzo dell' Osservatorio, lasciata per 3 mesi
in riposo.
« Questi oggetti furono confrontati con :
(e) Polvere di spato calcare.
(f) Polvere di quarzo.
(g) Polvere di feldspato.
(h) Polvere di selce.
(i) Polvere delle strade portata dal vento sui terrazzi.
(/) Polvere sciroccale.
(m) Ceneri del Krakatoa, favoritemi dal direttore dell'Ufficio centrale
di meteorologia, prof. Tacchini.
« Si fecero anche osservazioni polariscopiche di tutti i saggi.
« I saggi dei depositi (a), (6), (e), (rf) furono trattati coli' acido clo-
ridrico e quindi esaminati di nuovo.
« La conclusione di queste osservazioni fu che nei depositi atmosferici
(a), (6), (e), ((/), non vi è traccia sensibile di alcuna polvere nuova e par-
ticolarmente che non vi sono traccie riconoscibili di cenere vulcanica.
« Ho avuto l'onore che questa mia conclusione fu confermata da quella
— 2;3J —
dell' insigne geologo e vulcanologo comm. prof. Gemmellaro per il deposito (a);
da quella del eli ilio direttore della stazione agraria di Palermo dott. Danesi
per i depositi (a), (<>), (e), (d); da quella del chino dott. Bonizzi , prof,
di storia naturale noli' istituto tecnico di Modena, per il deposito (e) ».
Matematica. — Sopra una classe d'equazioni differenziali li-
neari del quarti 'ordine, e sull'equazione del quinto grado. Nota II. del
prof. D. Besso, presentata dal Socio Tacchini a nome del Socio Blaserna.
II
4. « In un precedente scritto sull' equazione del quinto grado (')
ho rammentato che il Brioscia ha risolto, mediante serie ipergeometriohe,
l'equazione:
>/ -I- 10 y3 — 12 X# + 5 = 0 (a)
e che, per mezzo delle radici di questa si possono esprimere, razionalmente,
i quadrati delle radici d'un' equazione del quinto grado, alla quale può es-
sere ridotta, per via di radicali, l'equazione generale. Propriamente, indi-
cate con y, i/o, Vi, y%, 2/3, yt le radici della (a) e posto:
*r= 4 \{'J— !/•) (U r+ì—'Jrrz) (j/,-ri— i/rrl)T (» — 0, 1 , 2, 3, 4, y^r=>J,)
il Brioschi ha dimostrato che le t sono le radici della :
f8+HH3+45« — a- = 0 (1)
in cui la variabile x è legata alla ^ dalla:
a;* + 1728= 172S/3 (!).
5. « Derivando la (l) si ottiene :
5
quando si ponga:
1
(2)
(a + 3
« L' equazione che ha per radici le « è :
?tt»_40tt2— 5« — 1 = 0 (II)
in cui :
^ = a;4 + 1728,
(') Memorie della R. Accademia dei Lincei. Voi. XIX.
(') Sulla riduzione dell' equazione generale del quinto grado alla forma (I) fi può
vedere la Memoria del Gordan : Ucber die Auflósung der Gleichungen vom fànflen Grotte
(Mathematiche Annalen, 13) e quella del sig. Kiepert: Auflósung der Gleichungen funflen
Gradas (Borchardt, 67).
— 234 —
— «H — — • (3)
e si ha:
®ul ! n o i a 3 . 2^ , 320
128
24«2 + 4«+l #^v a
« Ora dalle (1) (2) si ricavano le:
9^
lOo
(4)
625
168
«iv — 17«n — 130w,2 + 240w
13
i secondi membri delle quali si possono trasformare in funzioni intere di u,
del quarto grado, per mezzo delle (II) (3), e così si ottiene:
5
25
• xv! = 72«4 — 12m3 — w2 — u ,
a
tv!' = — 9G0w4 + 160m3 + llw2 + lu ,
125
~ a-H2 «*"' = (200? — 460 800) t»1 + (76800 — 33 ?) w3 +
108
+ (4960 — 2?) u* + (3320 — ?) u — 8 ,
^|§3«iv = (15360000 — 4450?) «4 + (— 2560000 + 725?) w3 +
lOo
+ (40 ? — 160000) ««+ (17 S — 110000) «+400.
«L'eliminazione delle u\ uz, «s da queste quattro equazioni, conduce
all'equazione differenziale lineare del quart' ordine:
(af- + 1728)2M'V+10.<r(.*2+1728K" + i (246^+156288) u" -
384
, 69 ,
(III)
625
u = 0
la quale è soddisfatta dalle radici della (II).
6. « L' equazione differenziale ora ottenuta coincide con quella con-
siderata al n. 2, per:
A=l, B-0. 0=1728, i_«. »_». r 14592
10
coi quali valori si trova:
a* = — 1728z, fj. = T,
1
«Preudendo fx = — le due equazioni ipergoometriche divengono:
,d»y / 1 7 Ydy , 11 n
(1-2)^ + (2--TVd7+36Ó02/ = 0
\2 0 J,
^-oS
rf>j 119
f/s+3G00''
— 235 —
per la prima delle quali è
e, per la seconda
11 a
a = 60' 0 =
j_
60'
v=-
2 '
17 a
60'
« Perciò, posto:
f-v{*± ?9 _3_ \
/2 \60' 60' 2 ' V
9l~FV60'~60' "2"'V
17/47 23 3 \
^8=FV60' 60' T'*j
si avrà, per inod z <^l :
y\=f\ ,
60
1
7 = -cT
(6)
Fi-f/ 11 « A 1}
1 V 60'60'5's/
2 V 60'60'5's^
•. = */ HILL)
1 V 60'60'5's/
_v( _]_ 23 £ _1\
?2~ \ 60'60'5's/
(6')
yt = z ftl
i
e, per ruod z > 1
*3l = Pi «
il
60 o
!/l = 3 Fi ,
17
60,,
11
?i.
2/8 = 2 i 2 ,
V32r=/°<I), .
>3l = * U1>1,
«Iu conseguenza l'equazione del quart' ordine (III) avrà i quattro in-
tegrali fondamentali :
_1 _i ì —1 J- — —
(1-3) 3A?1, (I-Z) ,*V«P1, (1---) 3=Vl?i> (*-*) 3'A?2,
per mod z < 1 ; e :
i
7_£
(i_i) .-*f*.(i-i) '. 5f,*„(i-I) r'i,*„(i-i)
3 _i_
. 5
F2$2,
per mod s > 1 .
7. « Kisulta da quanto precede che, per modz<l (escluso z = l),
le radici della :
1728 (1— 'z)us — 40 «*— 5w — 1 = 0
hanno la forma :
ur = {l—z) 3{arf1<pi-+-z2brfi<pi-i-z*crfi(pi-hzdrfi<pi)
iu cui le fi, ft, ?i,<fi sono date dalle (6) e lo a,b,c,d significano costanti.
« Queste espressioni delle u si possono mettere nella forma :
uT = aT-\-erz*+grz-\-hrz -f- ,
— 236 —
nella quale :
er = br + cr, gr=—ar + dr
1 ()
/lr = _(329^r+356cr ]
epperciò si ha :
« Ora, mediante le (4) e i valori delle u per x — 0, i quali sono :
(wo)„ = -g- , («i), = («0, = jTj . (u*)o = («i)o = jtj '
si otterranno i valori delle e, g, h, per mezzo dei quali si calcoleranno colle (7)
le b, e, d ; e ponendo :
— l+t|/5_v 1 .|/35H-22 tl/I_ ,
12 ~A' 648^ 75 ~M'
1-'l/5 V ! j/35-22i^5_
12
si troverà :
«0
=a-«)"¥(-g-Awt^o»»f«).
«,=(1— 2)~?XYi?i+^[(5-7a^5)/-8Pl+(49+7t/5)A^]^H-3^V'zf8?)j
1 . 1
%=(l-i)~¥X7lTl-M'[(S-7^5)A?i+(49+7tK5)A^]z2+3^V'z^^j
--( - 7 )
«g=a-») j):ri?i-^'[(5+7/K5)/V;;1+(49-7(K5)A?2]3'2+30^'=A^[
t*i=(l— *) 3jX'ri?i+y'f(5+7il/5)ri?i+(49-7/K5)A?2j33+3pX';A?25.
« 8. Per mod«->l, escluso z = l, le radici della (II) hanno la forma:
u,= (l— \\ 3IA.z 5Ft«rhfcrs 5F8$i+Crz 5Fi$H-Drs 5P2$2 I
in cui le Fi, F4, lI>i, $2 sono date dalle (6') e le A, B, C, D significano
costanti.
« È chiaro quindi che, posto :
Z = T-3,
si ha, per modr< 1 :
Mr = D,.T + C,T2 + B,.T3 + A,Ti +
— 237 —
.< Perciò, fatti gli sviluppi, od eguagliati i coefficienti delle eguali po-
tenze di t nei due membri della :
1728(1 — t-s)«:i = 40w2 — 5m— 1
si troverà :
— 1728D,.3=1, — 5.1728Dr*Cr = 5Dr
—1728 (5Dr4B,.+ 10D/C,2) = 40D,2 + 5Cr ,
— 1728(5DriA,. + 20Dr3C,.B,.+ 10Ur2C,:ì) = 80DrC,. + 5B, ,
e in conseguenza :
A,.=— 7K*gr4, Br = 7KV, Cr=KV, D,=Ker,
nullo quali £,. significa una radice quinta dell'unità negativa e:
1/T728
Matematica. — Sulle equazioni trinomie e, in particolare, su
quelle del settimo grado. Nota dui prof. D. Besso, presentata dal
Socio Taccuini a nome del Socio Blaserna.
1. « Rammento che i sig." Bawson e Harley hanno dato il seguente
metodo per la ricerca dell'equazione differenziale lineare soddisfatta dalle
potenze r'"'. delle radici della:
yn~hym— co—O (a) (')
nella quale suppongo n ed m primi fra loro ed n>«i.
« Dalla (et) si ricavano due equazioni : l'ima, colla derivazione e la
moltiplicazione per ;/r, l'altra moltiplicando la stessa (oc) per ?/r~V; e da
queste due equazioni, ponendo:
% = */,
risulta :
, n , r
n — )?i n — m
, m , r
U ?+„ = XU r H U ...
n — m n — m
« Ora, colla derivazione, si ottengono le :
n — m n — m
n — m n — m
(') On a New Melhod of Deleiinining //<< Di/ferenliul lìesolvenls of Algebraical Equa-
tions, by Bobort Eawson ; Addendum, by the Rev. Robert Harley (Proccedings of tho Lou-
Jon Mathematica! Society, Voi. IX).
Rendiconti — Vol. I :il
— 23S —
la prima delle quali permette di esprimere la u\%m in funzione lineare
delle «,<"', m,.("_1), .... w/, wr; mentre, colla seconda, si può esprimere la
stessa u{,'ì„m iu funzione lineare delle «,.<">, i*,.'"-1', . . . %,.<"-'">. Eguagliando
le due espressioni di w(,+m„ si ottiene un' equazione differenziale lineare omo-
genea dell'ordine n'"\ soddisfatta dalle potenze r c. delle radici della (a).
2. « Ma, modificando un poco questo processo, si può ottenere diret-
tamente, per alcuni valori di r, un'equazione dell'ordine (n— 1)'"°. Infatti
dalla (I) si ricava, per la w!C»2, un'espressione della forma:
D(1_i x" tt,.!""1» + Dn-2 an~l w/'-H- .... -f- D, a2 «,.'+ D0 xur + Em,-^,
nella quale le D e la E significano costanti; e si ha in particolare:
/ « V ^ «"_1 / » / „\ n («— 1)\
E:
_J___(m-K)(7j_2m— r)(2n— 3»i— )•).... (n(n— 2)— m(n— 1)— r).
(n — m)
« Similmente si ricava dalla (II) :
in cui le G significano costanti, e, in particolare:
G„_i={- ) (— 1) ,
\n — m/
mm~1 , ,. , / tn(m — 1) », „. \
G-«= J^nT { Y ('nr+n 2^^ ~ m" (n_2) ) '
G«_m-i=7^-^,('-— iH-2m)(r— 2n+3m)....(r— m»i+(m-H)m).
« Perciò, eguagliando le due espressioni di u£Z„ si otterrà un'equa-
zione differenziale lineare omogenea dell'ordine (n— 1)"". per tutti quei valori
di r i quali annullano la E. Osservando inoltre che, pei valori di ?■ della
serie :
n — 2m, 2n — 3m, (m—\)n — m% , mn — (m+l)m,
si annullano insieme la E e la G „_„,_], è chiaro che, per questi valori, l'equa-
zione differenziale ha la forma:
+ (Dn_m a;"- -G(1.,„) W!:'-""+D,l_m_1 a;"-»'"1 ««T
+ Dirrw/ + D0w,= 0
3. « Le equazioni di questa forma si possono, in generale, integrare
mediante serie ipergeometriche dell'ordine (n- 2)°. come si riconosce facil-
mente colla sostituzione
G„_i
»>-ì\ (n-4)
?t— 1K— 1)
i=n-
« Ma non è necessario di effettuare la trasformazione per determinare
le a e le b che entrano rispettivamente nel numeratore e nel denominatore
di ciascun termine della serie ipergeometrica fondamentale. Si trova infatti,
direttamente, che le a sono date dalla:
(« — m)"-» Dn_, (a-f-dj (s+a2) .... (*+On_0=Dg +
+ ^ (»— m)s ((n—m) s— l) f (n— m) s—li) D;„-i
e le 6 dalla:
(fi — m)"-2 G„_, (s + i,) (»+&i) • • • ■ (s+6«_a) =
= 2 ((n — w)s-f-n— m — lV(n— m)s-+-n — m — 2Y../(n— m)H-n— m — /i)G/^i
« Ora, per ciascun valore particolare di m, si possono facilmente cal-
colare le Gr, e si può quindi assicurarsi se le b, ricavate dalla precedente equa-
zione, soddisfacciano alle due condizioni: che nessuna di esse sia un intero
negativo o nullo, e che nessuna delle: ^-f-1 — ba, 2 — 6U sia un intero nega-
tivo o nullo, soddisfatte le quali l'equazione differenziale ammette, per
mod;<l, l'integrale
/«i, «>• ... a„_i,?\
e gli altri n— 2 integrali dati dalla forinola:
c?-^F /?'•'' a^'--fl«-^'A
V'i,, , ^.y- , .... &»_2,pi, 7
nella quale:
«>.,« = oAH-l — &,* ,
« Così p. e. si trova :
&i , &a I
&Vu.=
I6X + 1— ftp
^- a — &„
(')•
m
r
2
ri— 4
3
« — G
4
n— S
I
«—3
ri
n—2 ' ri— 2 ' "" n—2 ' 2(?i— 2)
1 2 ri— 4 « 2n—3
ri— 3 ' ri— 3 n— 3 ' 3(ri— 3) ' 3(n— 3)
1
2n— 4 3n— 8
n— 4 ' ri— 4 ' "" ri— 4 ' 4(n— 4) ' 4 (ri— 4) ' 4(n— 4) '
TI
■1. « Le equazioni trinomie del settimo grado si possono ridurre alle
tre forme che sono comprese nella («) per w=l,r?i=2, ed m=3, la prima
delle quali appartiene a quella classe d'equazioni trinomie che, nella Memo-
ria ora citata, è stata risolta per serie ipergeometriche.
(') Cf. la Memoria: Sopra una classe d'equazioni trinomie (.Memorie della R. \ i
demia dei Lincei, Voi. XIXj.
— 240 —
« Col metodo esposto al n° 1 si trova che le radici della:
'/-r-2/* — a> = 0 (1)
soddisfanno ad un' equazione differenziale lineare del settimo ordine, la quale
può essere messa nella forma:
(scW)'-MV = 0
quando si ponga :
W=/«V'— ^oc\
vi_
25
7
nella quale a sta al posto di -.
■ ( 27aV— ||Vv+333a° a;4 yF-+- 1 134«fi ^ ?/"'+ j
47574 ...... 18144 , 1 QQQO,,_ l
■ a4 ;/'// — — . 3332448// )
CC'-.r-U
25
« Ora quest' equazione differenziale equivale alla W == Car8,
nella quale C significa una costante, che dev1 essere eguale a zero ; perciò
le radici della (1) soddisfanno all'equazione differenziale lineare omogenea
del sest' ordine:
W = 0.
« Osservando che quest'equazione è della forma (A) e ponendo
77
C'~ 4.55 '
si troverà, mediante le (B), ch'essa è soddisfatta, per mod;<l, dalla:
J_ A 1 19 24 29
"35'35'35'35'35'35V
2^ 4 6_ _S _9_
10 '10' 10 'IO '10'
« Si troverà poi che, posto :
1 4 0 19 24 29
P
/Ì=F|
U=Y
/•3=F
A=F
35 ' 35 ' 35 ' 35 ' 35 ' 35 '
_2 4_ 6_ _S_ _9_
10 '10 '10' 10 '10'
5 15 25 45 55 65
70'70'7Ó'70' 70 ' 70 '
3 5 7 9 11
10'10'18'10' 10 '
12 22 32 52 62 72
70'70'79'7Ò' 70 ' 70 '.
4 6 8 11
12
10 '10 '10 '10'
10
1
26 36 46 66
76
86
70 '70' 70 '70' 70 ' 70 '.
6 8 12 13 14
10 '10 'IO '10' 10 '
F,=P|
Fì=F
F3=F
F4=F |
70
70
70
70'
70
70 '
1
2
3
5
6
7
' 7
7
7 '
7 '
8
15
22
36
50
64
70
'70
'70
'70'
70
70 '
2
3
4
6
8
7
7
7
7 '
7
18
25
32
46
60
74
70
70
70
70'
.7°
70 '
3
4
5
8
0
7
7
7
7 '
7 '
38
45
52
66
80
94
i)
70 '70 '70 '70' 70 ' 70 '
5 6 9 10 11
7 ' 7 ' 7 ' 7 ' n '
241
fc=*
/•o=F|
40 50 G0 80 90 100
70' 70 '70 '70' 70 ' 70 '.
8 .12 14 15 16
ÌO'IO'IO'IO' 10 '
54 G4 74 94 104 114
70 '70 '70' 70' 70 ' 70 \
12 14 16 17 18
ÌO'IO'IO'IO' 10 '
F5=F
F«=F
48 55 62 76 90 104
70 '70 '70 '70' 70 ' 70 '
J8_ 8_ 10 11- 12
7 ' 7 ' 7 ' ~7 ' 7 "" '
58 65 72 86 100 114
70'70'70'70' 70 ' 70 '
_8_ _9_ 11 12 Jj3_
7 ' 7 ' 7 ' 7 ' 7 '
t)
le radici della (1) sono funzioni lineari a coefficienti costanti delle:
i\ , « ' fi , cch , xì fi , a-:t f$ , xi /i ,
per ruod;<l ; e delle:
2 4_ 9_ 19 _24 20
as'Ft, a-_7F2, x 7F3, x 7F4, ce 7F:;, «T7F{i,
per mod;>l.
E, determinate le costanti, si troveranno nel primo caso le espressioni:
\_
lh.\=cc'2ft — —xih
y«,t=—xfl-
x*h
yr =Effl+^sc{3 + ^È*x*h+±x*h-^?X*n,
nelle quali sr significa una radice quinta dell' unità negativa ; e, nel secondo, le:
1 4 0
19
24
"l ■
=9^7P,— j9*as JFr-^«r»a 7FH-^3r>0 7F4+^ar4, 'F,
nelle quali le 5 significano le radici settime dell'unità.
5. « Applicando il metodo del n° 2 si trova che le radici dell' equa-
zione :
i/-hf-~x = 0 (2)
soddisfanno alla:
+ 4-/54-214830lr;ìy"-l-i./3;ì.10l5845.r-y"
4'
ì_
i/32. 2078445.-7/ — JL./3. 216315 y = 0
7
nella quale /3 sta al posto di -;•
— 242 —
Per quest'equazione si ha:
?>i=Fl
»=F
?3=F
?4=F
(p5-
?g=F
h =
<Xì =
11
28'
a3 = SH> «4 =
28
; 6 ; 7
12' -~12' h~ì2'
h
15
28'
9^
12'
S — 33< 44 * •
« In conseguenza, posto :
1 3 11 15 19 23
"28 '28 '28' 28 ' 28 ' 28 \
3 6 7 9 11
12' 12' 12' 12 ' 12 '
4 16 40 52 64 76
84 ' 84 ' 84 ' 84 ' 84 ' 84 ' B
4_ 7_ 8 10 13
12 '12 '12' 12 ' 12 '
18 30 54 66 78 90
84'84'84' 84 ' 84 ' 84'/
6 9 10 14 15
12'12'12' 12 ' 12 '
32 44 68 80 92 104
84'84'84' 84 ' 84 ' 84'
8 11 14 16 17
l2'T2'12' 12 ' 12 '
39 51 75 87 99 111
84'84'84' 84 ' 84 ' 84'
9 13 15 17 18
12'12'12' 12 ' 12 '
60 72 96 108 120 132
84'84'84' 84 '"84 ' 84'
15 16 18 _20_ _2L
12 ' 12 ' 12 ' 12 ' 12 '
e determinate le costanti, si troverà che le radici della
mocl;<l, dalle forinole:
s
2
<I>,=F
$ì=F
$s=F
4>t=F
<I>o=F
$o=F
a<\ =
h.
19
28'
11
12'
ac-
23
:28
3^
84'
j_
7 '
9
84'
2
y
33
84'
£
7 '
45
84'
^
7 '
57
84'
6_
7 '
69
84'
4 18 32 39 60
84 '84' 84' 84'84'1
7 ' 7' 7 ' 7 '
16 30 44 51 72
84 ' 84' 84 ' 84"' 84':
3 4 5 8
7 ' 7 ' 7 ' 7
40 54 68 75
84'
5
40 54_68_ Jò_9^ v
84 ' 84' 84 ' 84 ' 84 '_1 j
7 ' 7 ' 7 ' 7 ' '
66 80 87 108
t>Z 00 OU 0/ 1U5 \
84'8l'^T'"8r'"8r'j_\
_6_ _8_ W_ U_ lì
7 ' 7 ' 7 ' 7 ' '
64 78 92_^9_120 v
84'84'84'84'84'J \
_8_ _9_2ii2_ l J
7 ' 7 ' 7 ' 7 '
76 90 104 111 132
84 ' 84' 84 '"84"' 84 'j.
_9_ lOJ^ii
7 ' 7' 7 ' 7 '
(2) sono date, per
5
1 ¥
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1 1 - 2
yo,t — kce3 <?i — -K-k%xz 94 H- -q~ «3 <Pc
3
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2/0.3= fe2»3 ?2— -g-^%4 + -g»3<?«
1 9 1
.T3ffic
nelle quali k significa una radice cubica complessa dell'unità e le ). sono
le radici quarte dell'unità negativa; e, per mod;_il, dalle:
i- —— o — — 15
19 °3
Matematica. «S'opra è sistemi tripli ortogonali di Weingarten.
Nota del dott. L. Bianchi, presentata dal Socio Fiokelli a nome del
Socio Betti.
1. « Dal teorema enunciato al n. 3 della mia Nota precedente (') segue
che se per ciascuna superficie pseudosferica (a curvatura, costaute negativa)
di un sistema triplo ortogonale di Weingarten, si costruisce la superficie
complementare rispetto ad im conveniente sistema di geodetiche parallele, si
ottiene un sistema oo • di superficie pseudosferiche, che fanno parte di un
nuovo sistema di Weingarten. La trasformazione, a cui si assoggetta così ogni
superficie pseudosferica del sistema, la indicherò col nome di trasformazione
complementare.
« Questo risultato può notevolmente generalizzarsi, facendo uso di una
interessante trasformazione stabilita dal sig. Bàcklund nella Memoria: Om
ytor med konstant negativ krfìkning ("), e che include come caso particolare
la trasformazione complementare. Per caratterizzare la trasformazione di
Bàcklund, servono forinole analoghe a quelle stabilite dal sig. Darboux nei
Comptes-rendus de l'Académie 1883 per la trasformazione complementari1,
e qui sarà utile brevemente accennarle.
« Sia S una superficie pseudosferica di raggio = 1 e :
(a) (/si = cos-9 di^-i-seivO (<V-
il quadrato del suo elemento lineare riferito alle linee di curvatura « = cos1 .
v = cost"', dove 9 è una funzione di u, v che soddisfa, come è noto, al-
l' equazione :
(b) — -, — —3 = sen 9 cos 5.
« Indicando con a una costante arbitraria si può determinare una l'un-
zione tp{u,v) contenente, oltre 7, ima costante arbitraria C, e che soddisfi
V. Rendiconti, fase. 6°. 1885.
Annali della Università di Lumi. T. XIX.
— 244 —
alle due equazioni simultanee:
lo 19 _ senpcosS + sena cos<psen9
/c\ lu ~òv~ cosa
Icp ~ò9 _ cos<psen0H-sena senycosS,
1)V ~ÒU COSa
poiché la condizione d'integrabilità è soddisfatta a causa della (b). D'altra
parte, per le (e) stesse, anche cp soddisfa all'equazione (6), cioè:
^r\ — r-£ = senpcosp
e definisce quindi una superficie pseudosferica S' di raggio = 1, della quale
il quadrato dell'elemento lineare assume la forma:
dsn = cos^cp du* -+- sen^y dv1 ,
le « = cost,e, t> = costte essendo anche sopra S' le linee di curvatura. Data S,
per costruire la sua trasformata di Backlund S', basta condurre per ogni
punto P di S e nel piano tangente un segmento costante PP' = cosa, incli-
nato sopra la linea t> = cost'° dell'angolo f, che soddisfa le (b); il luogo
degli estremi P' è la superficie S'.
« Per (j = 0 le [b) diventano le forinole citate di Darboux e la trasfor-
mazione di Backlund si riduce alla trasformazione complementare.
2. « Ciò posto, supponiamo dato un sistema triplo ortogonale di Wein-
garten, definito dalla forma (1) (Vedi Nota prec.) dell'elemento lineare dello
spazio, dove la funzione 9 di u, v, tu soddisfa le equazioni (2) (ibid.) Se
sarà possibile determinare una funzione © di u, v, w, che, oltre alle (e), sod-
disfi anche all'altra:
1-p _ 1 j 19 cosacos? lr9 cos7seuy ll9 \
^ ' iw~ ~sen<jl~òw cos9 luiw sen9 DuDwj,
o, ciò che è lo stesso, all'equazione a differenziali totali:
/l9 senfflCosS-f-senc-cosmsen0\ ,
(d) d<p-h( z ~ )du-h
v ' Y \Dv COSa /
("30 cosesenS-l-senasensscosSX ,
( ■■ - )Av-h
~òu cosa /
1 /l9 cosacosp D29 cosaseny 1*9 \
séiia Vino cos9 luiiv sen9 iviiv)
essa soddisferà altresì alle equazioni (2) citate e definirà quindi un nuovo
sistema di Weingarten, che assunto a sistema di coordinate curvilinee dello
spazio darà al quadrato dell'elemento lineare la forma:
ds8=cos*y du*-+*<m*(p d«*+^^i j dw\
Ora, osservando che 9 soddisfa alle (2), si trova effettivamente che le tre
coudizioni d'integrabilità delle (c),(c'), ossia della (d), sono soddisfatte e si
— 245 —
ha quindi il risultato: Applicando a ciascuna superficie pseudosferica di
un sistema di Weingartèn una conveniente trasformazione di Bticklund,
si ottiene una serie oo' di nuove superfìcie pseudosferiche, che fanno parte
di un secondo sistema dì Weingartèn.
« Cosi da ogni sistema noto di Weingartèn, integrando le (e) (e'), si
avrà un nuovo sistema della medesima specie contenente due costanti arbi-
trarie (-7,0).
« Rispetto a ciascuna delle equazioni (c)(c') è da notarsi che, ponendo
tangif=fi, esse riduconsi ad altrettante equazioni del tipo di Riccati e si
integrano con quadrature, quando ne sia noto un integrale particolare (').
3. « Quei sistemi tripli speciali, che ho indicato al n. 1 della Nota
precedente col nome di sistemi di Weingartèn a flessione costante, si com-
portano in modo particolare rispetto alla trasformazione di Baeklund, cioè:
Ogni sistema di Weingartèn a flessione costante si cangia per una trasfor-
mazione di Baeklund in un nuovo sistema della stessa specie.
« In altre parole il loro complesso forma un gruppo, che si cangia in
se medesimo per trasformazioni di Baeklund. Fra questi poi i sistemi tripli
ciclici di Rihaucour formano un sottogruppo, che si riproduce per le dette
trasformazioni.
« Esaminando ora il modo, come le curve a flessione costante del sistema
sì trasformano in curve della medesima specie, si ha il teorema:
« Se C è una curva a flessione costante — 1, di cui S sia l'arco e
- la torsione, e per ogni pulito P di C si conduce nel piano normale
un segmento costante PP'=cos<7<^l, inclinato sulla normale principale-
di un angolo cp, che soddisfi V equazione differenziale
d'f 1 H-C0Si7C0S'j9
ds ì1 seii7
la curva C luogo degli estremi P' ha pure la, flessione costante — 1.
«Nel caso limite «7=0 si deve prendere -p—0 e, la C diventando il
luogo dei centri di curvatura della C, si ricade in un teorema ben noto.
4. « Un sistema di Weingartèn a flessione costante== è costituito da
6 R
un sistema di superfìcie pseudosferiche di raggio R e da due sistemi di
superficie, che hanno le linee di curvatura di un sistema a flessione costante
= =:. Se si chiamano cicliche quelle superficie, che hanno per linee di cur-
ii
vatura di un sistema circoli di raggio eguale, si potrà dare il uonie di
superficie ipercicliche di raggio lì a quelle più generali, che qui si pre-
sentano e in cui la flessione delle linee di curvatura di un sistema è
costante = .
i Cf. Baeklund, 1. e.
Rendiconti — Vul I.
— 246 —
« Ciò posto si ha il- teorema:
« Ogni superficie iperciclica di raggio R fa parie di un sistema di
Weingarten a flessione costante =.
« Applicando il risultato in fine al u. 3 della Nota precedente, troviamo
inoltre il teorema:
« Se per ciascuna linea di curvatura C a flessione costante di una,
superficie iperciclica si costruisce la linea C luogo dei suoi centri di cur-
vatura, il luogo delle C è una nuova superficie iperciclica 8', di cui le C
sono linee di curvatura.
« Diremo la S' la coniugala di S. Nel caso particolare di una super-
ficie ciclica S, la sua coniugata si riduce ad una linea, cioè al luogo dei
centri dei circoli di curvatura.
5. « 11 quadrato dell' elemento lineare di ogni superficie iperciclica S
di raggio==l, riferita alle sue linee di curvatura u,v, prende la forma:
ds* = ( — Ydtt*+cos*0d«»,
le t' = cost.'° essendo le linee a flessione costante=l. I raggi principali di
curvatura ri,rs della S sono dati dalle forinole
1 1 ,1 7>w
— =^sen&), — — sen&H — — * — ,
r rt cos9 l>v
dove 9,4> soddisfano le due equazioni a derivate parziali simultanee:
(e) — coswcosG— = 0, -L^_-fCoswcos 9=^=0.
« La superficie iperciclica coniugata S' ha per quadrato dell'elemento
lineare
ds"-=(]^-\ du^+cos^dv\
dove anche sulla S' le M=costto,u = costte sono le linee di curvatura,
« Se applichiamo i risultati ora ottenuti (n. 3) alle superficie iperci-
cliche troviamo il teorema:
« Da ogni superficie iperciclica nota S si può dedurre una doppia
infinità di nuove superficie ipercicliche, integrando l'equazione a differen-
ziali totali :
1 ~ò9\ )
(f) da> jl-|-cos<7Cos(?— wWw —
v// * ' sen<7 7)w( '
senfflCOsS — sen?cos«jsen5 , « . 7>&>) ,
— t 1 |-cos&sen&)H- — )dv.
C0S<7 1)V]
« Geometricamente queste superficie ipercicliche derivate St si otten-
gono dalla S conducendo per ogni punto P di S un segmento PP, — cose
normale alla linea u=costte e inclinato dell'angolo p definito dalla (f) sopra
l'altra linea M = costte; il luogo degli estremi Pi è la superficie iperciclica Si
derivata ».
- 247 —
Chimica. — Sopra un solfoacido del pirrilmetilcketone. Nota
dei dutt. G. Ciamicias e P. Silbee, presentata dal Socio Tacchini a nome
di'] Socio Blaserna.
« In una Nota presentata a questa Accademia il -I gennaio 1885, noi
abbiamo descritto un raononitropirrilmetilchetone, che sì ottiene dal pseu-
doacetilpirrolo per azione dell'acido nitrico fumanti'.
« Noi avevamo studiato quasi contemporaneamente anche l'azione del-
l'acido solforico su questa sostanza, però senza ottenere dei risultati soddi-
sfacenti. Il pseudoacetilpirrolo si scioglie a freddo nell'acido solforico e. in-
centrato senza subire una notevole alterazione, anche se si lascia la soluzione
abbandonata a se stessa per lungo tempo ; riscaldando il liquido il pseudoace-
tilpirrolo si decompone completamente.
« Si ottiene invece facilmente un solfoacido del pseudoacetilpirrolo, trat-
tando questo a freddo con acido solforico fumante. La reazione si compie
immediatamente con lieve sviluppo di calore e senza notevole decomposi-
zione della sostanza impiegata. •"> gr. di pseudoacetilpirrolo vennero introdotti
a poco a poco in un palloncino contenente 50 gr. di acido solforico fumante
(ti = 1,88) immerso nell'acqua fredda. Si versa subito la soluzione colorata
leggermente in giallo-bruno nell'acqua e si satura con carbonato di barite.
Si filtra e si lava ripetutamente il solfato baritico con acqua bollente. La
soluzione viene concentrata e trattata con la quantità necessaria di carbonato
potassico per precipitare tutto il bario in forma di carbonato ed ottenere
il sale potassico del nuovo acido. Il liquido filtrato dà per svaporamento
a b. m. un residuo cristallino poco colorato, che venne fatto cristallizzare,
prima dall'acqua, nella quale è molto solubile, e poi dall'alcool diluito bollen e.
Da questo solvente lo si ottiene per raffreddamento in forma di bellissimi aghi
incolori, che all'analisi diedero numeri corrispondenti alla forinola:
CiH.(S03K)NH »
I
« CO . CH3 .
« L'acido libero, ottenuto per mezzo del sale piombico, è probabilmente
molto instabile e si decompone già per svaporamento della sua soluzione
acquosa a b. m. ed anche nel vuoto.
« La presente sostanza ci sembra essere importante per V ulteriore
sviluppo della serie dei composti del pirrolo. Essa e finora il solo sol-
foacido di questa serie, ma la sua facile formazione e la sua stabilità,
in forma dei sali, fanno sperare che si potrà ottenere degli altri solfoacidi
partendo forse dall'acetilpirrolo o dal pirrolo stesso. Alcune esperienze che
abbiamo fatto in proposito ci hanno mostrato che il pirrolo o l'acetilpii'rolo
non vengono completamente resinificati dall'acido solforico fumante, i
accade con gli acidi ordinari, e noi ci riserbiaino di pubblicare estesamente
— 248 —
i risultati dei nostri studi quando questi saranno terminati. Per ora vogliamo
ancora aggiungere che fondendo il pseudoacetilpirrolo con potassa, si ottiene
un acido carbopirrolico, per cui è probabile che anche il solfonato potas-
sico del pirrilmetilchetone non venga distrutto dall'azione della potassa
fondente, e sia perciò in grado di dare quei derivati che si possono* ordi-
nariamente ottenere dai solfoacidi delle altre serie.
« Tutto questo serve a mettere maggiormente in rilievo la analogia
che ha il pirrolo con la piridina ed il benzolo, analogia che fu fatta notare
da uno di noi alcuni anni fa (1881) ('), ed ultimamente anche da V. Meyer
in occasione delle sue belle ed importantissime ricerche sul tiofene ».
Chimica. SuWacetilpirrolo. Nota dei dott. G. Ciamicun e P. Silber,
presentata dal Socio Tacchini a nome del Socio Blaserna.
« L'acetilpirrolo si forma sempre assieme al suo isomero, il pirrilme-
tilchetone, anche se per prepararlo si fa agire il cloruro d'acetile sul com-
posto potassico del pirrolo (!); però mentre è molto facile di ottenere il
secondo allo stato di perfetta purezza non è stato finora possibile di elimi-
nare dall'acetilpirrolo le ultime tracce dell'altro composto che lo accompagna.
Abbeuchè la differenza tra i punti di ebollizione di queste due sostanze sia
di circa 40° non si riesce a separarle completamente mediante la distilla-
zione frazionata.
« Noi abbiamo raggiunto lo scopo mediante una serie di distillazioni
con vapor acqueo, perchè l'acetilpirrolo oltre ad essere più volatile del pir-
rilmetilchetone è quasi insolubile nell'acqua bollente, mentre quest'ultimo
vi si scioglie molto facilmente.
« L'acetilpirrolo greggio che si ottiene nella preparazione del pirril-
metilchetone per mezzo dell'anidride acetica, venne distillato molte volte
di seguito con vapor acqueo, sottoponendo sempre il liquido distillato, senza
separare l'olio dall'acqua, nuovamente alla distillazione con vapor acqueo.
Quando il liquido che resta indietro nella distillazione non contiene più
tracce di pseudoacetilpirrolo, l'operazione è terminata. L'acetilpirrolo così
ottenuto viene separato dall'acqua, seccato con cloruro di calcio e distillato.
Passa fra 175° e 190°, ma quasi tutto il liquido bolle fra 178°-182°. Il
suo punto d'ebollizione è 181°-182°, con tutta la colonna del termometro
immersa nel vapore. 5 gr. di questo prodotto decomposti con la potassa non
diedero neppur tracce di pirrilmetilchetone.
(') Vedi G. Ciamician e M. Dennstodt, Sull'azione del cloroformio sul composto potassico
del pirrolo.
(:) Vedi G. Ciamician e M. Dennstedt, Studi sui composti della serie del pirrolo.
Parte VI. L'acetilpirrolo ed il pseudoacetilpirrolo, 1S83.
- 249
«Sul composto così ottenuto abbiam fatto agire l'anidridi1 acetica a
temperatura elevata in tubi chiusi, perdio ci è sembrato interessanti' di com-
pletare lo studio dell'azione dell'anidride acetica sul pirrolo. \<) noto che il
pirrilmetilehetone si trasforma nelle condizioni anzidette in pirrilendimetil-
chetone ('); dall'acetilpirrolo si sarebbe potuto ottenere un acetilpirrilme-
tilchetone.
C4H3NH COCH3
CìH,NH
COCH;ì |
COCH3
CiH4NCOCH3. C4H2NCOCH,
I
COCH3
« Le nostre esperienze dimostrano invece che l'acetilpirrolo si trasforma
per l'azione dell'anidride acetica in pirrilendimetildichetone.
« Si riscaldano 3 gr. di acetilpirrolo con 15 gr. d'anidride acetica in
un tulio a 290"-300" per alcune ore. ^Riscaldando soltanto sino a 250° la
maggior parte della sostanza rimane inalterata. Nell'aprire i tulli si svolge
una sensibile quantità di anidride carbonica ; il contenuto dei medesimi che
è formato da una massa nera ed in parte carbonizzata, viene bollito con
acqua. Si satura la soluzione ottenuta con carbonato sodico, si filtra e si
estrae con etere. Il residuo dello estratto etereo è formato da piccole pa-
gliette gialle, che vennero fatte cristallizzare alcune volte dall'acqua bol-
lente, scolorando la soluzione con carbone animale. Si ottengono degli aghi
incolori appiattiti che fondono a 161M620.
« La* sostanza così ottenuta ha tutte le proprietà del dipseudoacetil-
pirrolo 0 pirrilendimetildichetone. Trattando la sua soluzione acquosa con una
soluzione di nitrato d'argento e con alcune gocce d'ammoniaca si ottiene
il composto argentico 'C4H»NAg (COCH^)*] che diede all'analisi i seguenti
risultati:
I 0,2150 gr. di materia dettero 0,0892 gr. d'argento.
II 0,2586 gr. di materia dettero 0,1078 gr. d'argento.
« In 100 parti:
Trovato Calcolato per C8H8NO,Ag
I II
Ag 41,49 41,09 41,86
« La formazione del pirrilendimetildichetone dell'acetilpirrolo si può spie-
gare in due modi; si può ammettere clic avvenga prima una trasposizione
dell'acetile, e che il pirrilmetilchetone si trasformi poi in pirrilendimetil-
(') Vedi Ciamician e Dennstedt. Studi sui composti della serie del pirrolo l'art-' Vili.
Sull'azione di alcune anidridi organiche del pirrolo.
— 250 —
dichetone, oppure che il gruppo acetilico dell'acetilpirrolo venga distrutto, e
che si formi direttamente il dipseudoacetilpirrolo.
« In ogni modo colla presente esperienza resta dimostrato che quando
l'acetile sostituisce nel pirrolo l'idrogeno inimico può essere facilmente eli-
minato per azione dell'anidride acetica a temperatura elevata.
« Per decidere se la temperatura soltanto basti a spostare o eliminare
l'acetile nell'acetilpirrolo è necessario di fare delle altre esperienze che spe-
riamo di pubblicare fra breve, e che avranno per «oggetto anche l'azione
di altre anidridi organiche sull'acetilpirrolo ».
PERSONALE ACCADEMICO
Il Segretario Carutti ricorda come il 14 marzo sia stato l' anni-
versario della morte del Presidente Quintino Sella, e comunica alla Classe
che il Presidente si è fatto debito di mandare alla signora Sella un tele-
gramma, pregandola di accogliere benevolmente i sentimenti di condoglianza
dell'Accademia.
Lo stesso Segretario legge poscia il seguente Cenno necrologico del
defunto Socio corrispondente Emilio Morpurgo.
« La nostra classe lamenta la perdita di Emilio Morpurgo , ingegno
sodo ed elegante, i cui scritti ebbero sempre per fine il bene. Nato in
Padova il 23 ottobre 1836, morì nella sua città, il 15 dello, scorso marzo,
non compiuti i quarantanove anni. Fu in più legislature Deputato al Parla-
mento, e Segretario generale del Ministero di agricoltura, industria e com-
mercio dal settembre 1873 al marzo 1876 ; quindi Professore di statistica
in Padova e Kettore della Università pel triennio 1880-81-82. Appartenne
come Socio effettivo al r. Istituto Veneto, e il 6 maggio 1876 la nostra
Accademia lo nominò Socio corrispondente nazionale per le scienze sociali.
Ebbe le insegue di grande uffiziale della Corona d'Italia e di commendatore
de' ss. Maurizio e Lazzaro. Quanti il conobbero, non poterono non amarlo,
tanta era la bontà dell'animo suo e la gentilezza dei modi ; coloro che ne
lessero o leggeranno gli scritti, terranno in alto pregio la sua mente. Lo
scomparire di uomini a lui pari toma doloroso sempre , ma più ancora
quando la morte miete vite ancora floride, e tronca il eorso di lodevoli
opere. L' usato ufficio mio si restringe a queste parole, alle quali pongo fine
col presentare l'elenco dei principali scritti del compianto collega ».
Opere di Emilio Morpurgo
1. Saggi statistici ed economici sul Veneto (Soc. cVincoragg. Padova) (18G7).
2. La statistica e le scienze sociali (Succ. Le Mounier) (1872).
— 251 —
3. L'istruzione kenied in Italia (Barbèra) (1875).
4. La finanza (Le Mounier) (1876).
5. Marco Foscarini e la repubblica di Venezia ìlei secolo XVI 11 (Le Mounier) (1880),
(>. La Democrazia e la Scuola (Bocca) (1885 .
7. Lo stalo dei contadini nel Vendo, prima parte della relazione sull'inchiesta agraria.
8. L'assunto civile della statistica ecc. prolusione al corso di statistica nell'università
di Padova (1877).
9. Le inchieste della repubblica di Venezia (1878).
10. La scienza demografica ed il congresso internazionale di Parigi.
11. Roma e la Sapienza, monografia dell'Università Romana.
li. Degli istituti superiori di scienze applicale.
13j Dell'odierno indirizzo legislativo rispetto ad alcune forme di previdenza popolare.
11. Delle leggi attualmente in vigore in Europa circa al mutuo soccorso.
15. Ricerclie sulle rappresentanze delle popolazioni Venete e di Terraferma press" il
governo della Dominante.
16. Nuovi documenti di demografia Veneta.
17. Appunti critici sulla riforma civile di Pietro Ellero.
18. Nuovi dati di fìsica sociale nella vita italiana contemporanea.
IP. Studi e proposte recenti sull'ordinamento del credilo agrario.
20. Il dazio del macinato.
21. Della legislazione rurale.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le opere giunte in dono , segnalando
fra esse quelle dei seguenti Soci :
F. Gregorovius. Die Miinzen Alberichs des Fiirsten und Senators der
Ròmer (A. 932-954).
E. de L.vvelete. Lettres inédiùes de Stuart Mill.
Presenta ancora il T. XXXVI, Serie 2% delle Memorie della R. Ac-
cademia delle scienze di Torino, il Voi. II, fase. II, del Vocabolario degli
Accademici della Crusca , ed un volume pubblicato dalla Università di
Edimburgo, a ricordo della recente celebrazione del 3° centenario della sua
fondazione.
Il Segretario Ferri presenta una pubblicazione del Socio Le Bi.am.
intitolata: De quelques types des temps pa'inis, reproduits par les premiers
fidèles, e un lavoro del sig. F. von Bezold dal titolo : Rudolf Agricola ;
ehi deutscher Vertretcr der italienischen Renaissance.
Presenta poi a nome dell'autore sig. Pasquale D'Ercole professori
di Filosofia teoretica nella Università di Turino il primo volume di un'opera
intitolata: II Teismo filosofico cristiano teoricamente e storicamente consi-
derato con ispcciale riguardo a S. Tommaso e al Teismo italiano del
secolo XIX e accompagna la presentazione col seguente cenno :
— 252 —
« L'autore ci avverte che sono state prese iu esame separatamente varie
parti del Teismo, ma che non si ha ancora un lavoro critico sul tutt'insieme.
Questa lacuna egli si propone di riempirla con l'opera di cui cifre in dono
la prima parte, la quale, esposti, in una prima sezione, i principi fonda-
mentali del Teismo e la loro applicazione alla costruzione, di questo sistema
presso i padri e i dottori, li sottopone, nella seconda sezione, alla discussione.
« L'autore comincia dalla distinzione fra Deismo e Teismo attribuendo
al primo di questi vocaboli il significato di una dottrina razionale che dimo-
stra L'esistenza di un primo principio senza indagarne e determinarne la
natura e le relazioni, e intendendo per l'altro un sistema determinato sulla
esistenza di -Dio, i suoi attributi e le sue attinenze coll'universo.
« Peraltro il prof. D'Ercole facendo del Teismo l'oggetto del suo stu-
dio non si propone di abbracciarne tutte le forme, ma soltanto quella che
ha assunta nei tempi cristiani, e, considerandolo nel cristianesimo, egli vuole
lasciare in disparte la forma propriamente religiosa e attenersi a quella che
ha un carattere propriamente filosofico; cosicché il Teismo filosofico cri-
stiano è la materia del suo libro. Ma ammettendosi generalmente in que-
sta dottrina la verità della rivelazione ed essendo la patristica e la scolastica
connesse con la Teologia propriamente detta, ne segue che una parte delle
questioni che vi sono trattate siano anche d'ordine teologico, come per es.
quelle della Incarnazione, della Trinità e della Kisurrezione dei corpi. Inoltre il
sistema, nel quale si ammette l'esistenza di Dio come distinto dal mondo,
essendo generalmente connesso col concetto dell'essere spirituale e colla
distinzione dell'anima dal corpo, ne segue pure che il Teismo filosofico ab-
bracci nello studio dell'autore i problemi inerenti allo spiritualismo e l'esame
critico delle rispettive soluzioni ; di guisa che non sono soltanto le questioni
metafisiche relative alla creazione, alla sua necessità o contingenza, alla eternità
o al comiuciamento del mondo, alla intelligenza e libertà divina che sono succes-
sivamente poste e discusse dall'autore, ma auche quelle della esistenza e sostan-
zialità dell'anima, delle sue relazioni col corpo, della immaterialità e ma-
terialità sua secondo le opposte soluzioni del materialismo e dello spiritua-
lismo. In una parola, l'autore sotto il titolo di Teismo filosofico cristiano,
e al modo che intende il suo soggetto, percorre e definisce molto risolu-
tamente anche le questioni più importanti della Psicologia, non escluse quelle
che riguardano la natura e il valore della Conoscenza e della Logica, fon-
damenti di tutte le altre.
« Il punto di vista che fornisce all'autore i criteri dei suoi giudizi e
dal quale è diretto nella sua discussione è quello del sistema hegeliano, il
quale come è noto, è il sistema dell'identità dialettica o dell' identità dei
contrari nella unità evolutiva dell'essere. Questo sistema nega la trascen-
denza divina e ammette la immanenza di Dio nel mondo. Attorno a questo
punto capitale si aggruppano le negazioni delle tesi teistiche che il sistema
— 253 —
hegeliano deriva dal suo concetto dei primi principi dell'esser lei co-
noscere. Un'altra parte della critica applicata dall'autore consiste nel ricer-
care le contraddizioni e le insufficienze nelle quali cadono, per sin» avviso,
i ragionamenti delle varie dottrine teistiche movendo dai loro stessi principi.
«Con questo semplice cenno adempio l'incarico di fare omaggio di
questo libro alla Classe non senza avvertire che non intendo esprimere su
di esso un giudizio. Le questioni che tratta sono troppo gravi, numerose e
diffìcili per poterlo fare senza un esame molto ponderato e sufficientemente
esteso, e forse sarebbe anche inopportuno prima della pubblicazione del
secondo volume che ne deve essere il compimento ».
« A questo omaggio il chiaro professore aggiunge quello del suo libro
intitolato: La pena di morte e la sua abolizione dichiarata teoricamente
r storicamente secondo la filosofia hegeliana, nel quale, non ostante ciò
che ha di speciale e circoscritto il soggetto trattato, i principi della dot-
trina speculativa professata dall'autore sono esposti in sintesi compendiosa e
perspicua, segnatamente riguardo al concetto hegeliano dello spirito. Con-
trariamente al parere di altri seguaci dell' hegelianismo, il prof. D'Ercole"
è abolizionista e sostiene che la sua opinione è conciliabile coi principi
«li questo sistema ».
Lo stesso Segretario segnala poi fra i doni ricevuti dall'Accademia
un libro intitolato: Considerazioni sul sistema generate dello Spirito e
circa il sistema della Natura entro i limiti della riflessione. È un'opera
postuma del sig. Pietro Ceretti stampata con lusso, nella quale, .in forma
chiara e con impronta letteraria, sono espressi, dal punto di vista hegeliano,
i pensieri dell'autore intorno alle principali materie della filosofia.
Il Socio Mariotti fa omaggio all'Accademia in nome dell' on. conte
Marco Miniscalchi Erizzo , dell'opera: Evangelarium Hìerosolymitanum
pubblicata dal fu conte Francesco Miniscalchi Erizzo, padre del donatore.
Il Socio Monaci, presenta a nome dell' autore sig. J. Kalindéro,
1' opera : Droit prétorien et réponses des prudents.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Carutti comunica il carteggio relativo al cambio degli
Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute.
La r. Accademia Petrarca di Arezzo; l'Accademia Leopoldina Caro-
lina di Halle ; il r. Istituto Lombardo di scienze e lettere e la Società
— 254 —
storica lombarda, di Milano ; la Società filosofica e la Società degli anti-
quari, di Filadelfia ; la Società fisica di Berlino ; la Società di scienze na-
turali di Ekatherineburg ; la Società delle scienze di Harleni ; il Museo
di zoologia comparata di Cambridge Mass. ; 1' Istituto Egiziano del Cairo ;
la r. Biblioteca di Parma : la r. Biblioteca nazionale di Brera , Milano ;
i Comitati geologici di Washington e di Pietroburgo ; il r. Istituto geolo-
gico di Budapest; l'Istituto geodetico di Berlino; la r. Soprintendenza
degli Archivi Toscani ; la r. Deputazione di Storia patria, di Bologna ; la
r. Scuola d'applicazione per gì' ingegneri, di Torino.
Annunciano 1' invio delle loro pubblicazioni.
Le Università di Edimburgo e di Tubinga.
D. C.
255 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA II. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Seduta del 12 aprile 1885.
Presidenza del Socio anziano presente, C. Maggioraci.
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Morfologia. — Morfologia delle terminazioni nervose motrici peri-
feriche dei vertebrati. Comunicazione preliminare del Socio S.Trixciiese.
Questa Nota sarà pubblicata in uno dei prossimi Eendiconti.
Idrometria. Effemeridi e statistica del fumé Tevere prima e
dopo la confluenza dell'Amene, e dello stesso fiume Aniene durante
l'anno 1884. Memoria del prof. A. Betocchi.
Questa Memoria verrà pubblicata nei Volumi accademici.
Storia. — Il Socio Govi comunica all'Accademia un documento inedito.
che vale a illustrare una lettera di Galileo relativa alla espulsione dei Ge-
suiti da Venezia il 10 di maggio del 160G, aggiungendo alcuni schiarimenti
relativi ai fatti esposti nel documento stesso. Si tratta della Ht'lazione che
il padre Castorio, Preposito della Casa dei Gesuiti in Venezia, mandò al
Generale della Compagnia il 13 maggio, appena giunto in Ferrara; rela-
zione molto particolareggiata, e che può servire a compiere quanto ne rac-
contano gli storici.
Questo documento e le illustrazioni saranno pubblicati nei Volumi delle
Memorie accademiche.
ÌÌEXDICOXTI — VOL. I. ;;:'
— 256 —
Bibliografia. — Il Socio Govi accompagna colla seguente relazione il
dono di un'opera dei signori H. Cros e Charles Henry:
« Presento all'Accademia, da parte dei signori Henri Cros e Charles Henry
(il quale ultimo l'Accademia già conosce per molte e importanti ricerche rela-
tive alle matematiche, alla storia delle scienze, e per altri lavori letterarii)
un volume da essi pubblicato recentemente e intitolato: V Encaustique et
les autres procédés de punture che* Ics Anciens; Histoire et Technique (Pa-
ris 1884 in 8°).
«.< In questo libro i signori Cros e Henry si sono studiati di raccogliere
tutti quei passi degli autori greci e latini ohe ci sono rimasti, e che trat-
tano dell'Encausto, e forse, per tale rispetto, esso è l'opera più compiuta
finora data alle stampe. La loro erudizione però non è pedantesca e indi-
gesta come quella di molti fra gli scrittori che li precedettero, poiché anzi
il loro libro procede piacevole e spigliato tanto, che si fa leggere d'un fiato,
senza alcuna fatica.
« Essi incominciano dal trattare dell' Encausto pei quadri, e stimano
d' averne indovinato e imitato l'artifizio così descrivendolo (pag. 33) :
« Une fois formés en bàtons de cires-résines colorées, fondues au feu
« dans des godets séparés, ou mieux sur une palette métallique à godets,
« les tous sont appliqués sur le pauneau au moyen d'un pinceau. Jusque-là
« le travail est rude et sans liaison. C'est alors que les fers chauffés, rougis
« parfois, viennent lier les tons entre eux. Sur la palette refroidie ou sur
« une autre composée à cet effet de cires-couleurs, des fers toujours chauffés
« peuvent prendre les tons intermédiaires pour opérer cette liaison de la
« forme et chi modelé ».
« Passano quindi a quelle che essi chiamano : Las dérivations de VEn-
caustique e che comprendono la soluzione a freddo della cera nei liscivii
caustici, negli olii grassi e negli olii essenziali (ammettendo che gli antichi
li conoscessero) e l' uso delle vernici, derivandone tre nuovi modi di pittura
che cosi descrivono (pag. 40-41) :
1. « Peinture à chaud avec des bàtons de ciré et de resine colorées,
,< amollis par l'addition d'une huile comme dans la préparation du tombeau
« de la peintresse de Saint-Médard, transportés de la palette chaude par
« le pinceau sur le pauneau, puis fondus et modelés au cestrum. L'addition
« d'huile en facilitant le travail permet de le rendre plus fini, et nous ne
« serions pas éloignés de voir (dicono i signori Cros et Henry) dans cette
« manière la technique de la peinture de Cortoue.
2. « Peinture à froid avec des bàtons de ciré et de rèsine colorées,
« amollis par l'addition d'une huile, transportés directement sur le pauneau
« comme les crayons de pastel, puis travaillés au cestrum, comme la ciré
« à modeler est travaillée à l'ébauchoir.
3. « Peinture à froid et au pinceau avec des bàtons de ciré et de
« resine colorées dissous dans une lmile essentielle et volatile: la peinture a
« rimilo n'est qu'un eas particulier de cette manière ».
« Sotto il titolo di: Encaustiques secondaires , essi trattano quindi
dell'Encausto sali' avorio, di quello col quale si colorivano grossolanamente
le navi, dell'Encausto murale e di quello applicato sulle statue.
« VHisloiredela Peinture à V Encauslique occupa varie pagine dell'opera;
ma più ne riempie il capitolo intitolato : Les RestUutions antériewes. Esso
contiene una rapida e accurata rivista dei tentativi fatti in diversi tempi
per ricostituire l'Encausto, principiando dalle congetture di Louis de Mont-
josieu nel 1585, sino alle idee esposte dal Donnei- nella introduzione all' opera
del nostro collega Helbig sui Dipinti murali delle città Campane sepolte (18G8).
Gli studi del conte di Caylus, quelli dell' abate Requeno (spagnuolo diventato
italiano), quelli del Fabroni, del Paillot de Montabert ecc. vi sono indicati
e brevemente discussi.
« Nel capitolo successivo : Notre praliquc personnelle de V Encauslique
proprement dite, gli autori espongono i processi adoperati nei loro tentativi
di riproduzione dell'antico Encausto. Però essi non vi parlano d'altro me-
todo, se non del loro prediletto, cioè della pittura con cere colorate e fuse,
stese col pennello e con ferri riscaldati su tavolette d'abete o d'altro legno
appropriato, su tele mesticate, su pietre, su cartone, lasciando da parte gli
altri procedimenti da essi giudicati secondari. Chiude il capitolo una enumera-
zione dei vantaggi del dipingere a cera piuttostochè ad olio, o altrimenti,
ricordando un motto di Eméric David il quale diceva : « Comment dire
« sans regrets que si Michel-Ange et Raphael eusseut exécuté les peintures
« du Vatican a l'Eucaustique, ces chefs-d'oeuvre conserveraient eucore tonte
« leur fraicheur ! ».
« La Eresque et la Déùrempe è un capitolo nel quale gli autori espon-
gono sommariamente i processi della pittura da noi chiamata a buon fresco,
e che è slata a parer loro molto adoperata dagli antichi. Accogliendo e con-
fermando i giudizi del Donner essi reputano dipinte a fresco la maggior
parte delle pareti Pompeiane, Ercolanensi, Romane ecc. Credono però che
il dipingere sui muri in questo modo fosse soltanto usato per le pitture
decorative, da farsi alla brava senza spolveri e senza cartoni. Quanto alla
tempera, la ritengono molto in uso fra gli Egizii e ne citano parecchi
esempi. Gli antichi v'impiegavano la gomma, la colla, l'ovo, il latte, e sten-
devano i colori per mezzo di pennelli fatti colla coda di bue, colle setole
del porco, con certe spugne. . . . ma i signori Cros e Henry non credono a
tempera le antiche pitture murali che noi conosciamo.
« Un curioso capitolo è quello che s'intitola: Applications, e nel quale
i signori Henry e Cros si studiano di spiegare alcuni testi di Plinio, di
Niceta invocato da Seneca, di Plutarco e di Ateneo, e diverse antiche
rappresentazioni di scene pittoriche, ricorrendo al metodo di pittura "
— 258 —
plasticalura a cera cori ferri caldi, da essi ritenuto il vero e principalissimo
metodo degli antichi.
« Nel capitolo finale, intitolato : Les couleurs, gli autori parlano dei co-
lori come sensazioni e come sostanze coloranti. Essi respingono la teorica della
evoluzione, per la quale, secondo alcuni scrittori modernissimi, il senso del
colorito si sarebbe andato sviluppando a poco a poco così che gli antichi
avrebbero confuso tra loro quei colori che, alcuni secoli dopo, si sapevano
distinguere; e, ammettendo pei tempi storici la perfetta sensazione -croma-
tica, essi enumerano le sostanze adoperate dagli antichi pittori, seguendo la
scorta del Merimée, del Girardin, del Kosellini, dell' Haaxmann, del Davy,
del Geiger e di alcuni altri chimici od archeologi. Questo capitolo col
quale si chiude il libro riassume quanto di meglio si conosce intorno a tale
argomento e termina dicendo che la natura o la composizione di tutti i co-
lori antichi ci sono perfettamente note, all'infuori di quella della loro Lacca
rosea, della quale non si sa qual fosse il principio colorante, e di quella
del color Violetto della Porpora che essi ritengono non ancora analizzato.
« Il libro elegantemente stampato è sparso di figure che valgono ad
illustrare il testo, sia ritraendo certi dipinti antichi, sia figurando gli
utensili che si riferiscono secondo gli autori all' esercizio della pittura
all' Encausto.
« L'opera dei signori Cros e Henry, attesta il grande studio e l'amore
da essi posto nella ricerca di tutti quei documenti che potevano condurli
alla restituzione dell'antichissima pittura all'Encausto; ma che il loro metodo
sia proprio quello dei pittori greci e romani, a me non sembra ancora piena-
mente dimostrato, e ne dirò le ragioni in una delle prossime tornate ».
Astronomia. — SuW ultimo minimo e sulV ultimo massimo
delle macchie solari e sugli attuali grandi gruppi di macchie.
Nota del Socio corr. P. Tacchini.
1. « Dalla curva descritta coi valori mensili della frequenza delle mac-
chie e fori, compensati nel modo indicato nelle precedenti Note, a partire
dal 1877 a tutto il 1884, risulta che il minimo del fenomeno ebbe luogo
nel marzo del 1879, nel qual mese il numero delle macchie e fori si riduce
a zero. Da quell'epoca la curva risale continuamente fino al settembre del 1880
e così si ha un primo massimo rappresentato da 25,5. Scende poi rapida-
mente la curva fino al dicembre dello stesso anno. Dal marzo al luglio del 1881
ha luogo un periodo di speciale frequenza, ma inferiore a quella corrispon-
dente al massimo dell'anno precedente, oscillando i valori mensili in detto
periodo da 20,3 a 21,9. Diminuisce di nuovo la frequenza delle macchie fino
al dicembre 1881. Nel 1882 si hanno due massimi ben marcati, nel marzo
di 29,0 e nell'ottobre di 27,7. Poi cala la frequenza fino al gennaio del 1883
— 259 —
e si mantiene bassa la curva fino a tutto agosto di detto anno: poi sale e
nel novembre arriva la frequenza a 31,4 massimo assoluto della serie degli
otto anni. Però le variazioni dal novembre 188:'. al marzo 188-1 sono così
piccole, che non si può a meno di prendere in considerazione quell'intiero
periodo di grande attività per fissare l'epoca media dell'attività massima
rispetto alle macchie alla metà del gennaio 1884. Dal marzo 1881 la curva
scende fino alla fine dell'anno con leggiere fluttuazioni nei mesi di aprile e
settembre. Riepilogando dunque si hanno da questa curva tracciata coi valori
di M + F i seguenti dati:
Minima assoluto nel marzo 1879
Massimo secondario nel settembre 1880
» » nel marzo 1881
» » nel luglio ISSI
» » nel marzo 1882
» » nell'ottobre 1882
Massimo assoluto nel novembre 1883
Periodo di massima frequenza novembre 18S3 — marzo 1884.
2. « Dalla curva descritta coi valori mensili compensati del numero
delle sole macchie per la stessa serie 1877-1884, si deduce, die il minimo
assoluto ha luogo nel marzo 1879: poi la curva s'innalza con leggiere flut-
tuazioni, indicate dai massimi secondari del settembre 1880 di 5,7 e marzo
1881 di 9,5, tino al luglio del 1881, poi abbassa tino al dicembre di detto
anno, per salire poi ad un massimo abbastanza importante nel marzo del 1882
di 14,0; diminuisce poi la frequenza delle macchie tino a settembre 1882,
ed un periodo di maggior frequenza è manifesto dall'ottobre a tutto di-
cembre 1882: da questo mese la curva si mantiene bassa lino all'agosto
del 1883 per salire poi rapidamente presentando un periodo di massima
frequenza dal novembre 1883 al marzo 1884, in cui i valori mensili va-
riano pochissimo, cioè da 15,6 a 1(3,2; il quale ultimo valore è il massimo
assoluto della serie e corrisponde al febbraio del 1884, mentre in novem-
bre 1883 era già di 16,0. Questa piccola differenza porta a fissare l'epoca
del massimo al mezzo di quel periodo. Dal marzo 1884 la curva discende
fino al dicembre con leggiera fluttuazione indicata dall'aumento di frequenza
nell'agosto. Riassumendo si ha per le sole macchie :
Mimmo assoluto nel marzo 1879
Massimo secondario nel settembre 1880
» » nel marzo 1881
» » nel luglio 1881
» » nel marzo 1882
Periodo di maggior frequenza dall'ottobre ni dicembre 1882.
Massimo assoluto nel febbraio 1884.
Periodo ili massima frequenza nella serie dui novembre 1883 al
marzo 1884.
— 260 —
« Le due curve vanno dunque assai bene di accordo e dimostrano così,
che anche senza tener conto dei fori, la numerazione delle sole macchie porta
alle stesse conclusioni riguardo ai massimi e minimi assoluti e massimi
secondari del fenomeno delle macchie solari. E siccome con un cannocchiale
di modeste proporzioni si possono vedere le macchie del sole e non i fori,
o almeno non tutti i fori visibili con un grande istrumento, così se si cre-
derà di riunire diverse serie di osservazioni, fatte cioè con cannocchiali
grandi e piccoli, si incorrerà in errori, se non si escludono dalla statistica
i fori, mentre dette osservazioni si potranno impiegare benissimo tenendo
conto delle sole macchie. A questa sola condizione le osservazioni fatte con
piccoli cannocchiali potranno servire a colmare lacune in serie di osserva-
zioni fatte con grandi istrumenti.
3. « Un'altra curva ho tracciato colle medie compensate relative al solo
numero dei gruppi delle macchie, e da questa risulta, che il minimo asso-
luto ebbe luogo nel marzo 1879. Da quel mese la curva sale gradatamente
fino al massimo secondario nel mese di settembre 1880 di 4,1; cala poi la
curva fino a novembre, ed un altro massimo secondario si ha nel marzo
1881 di 4,6 ed un periodo con 4,9 da giugno all'agosto compreso. Dimi-
nuisce la frequenza dei gruppi fino al dicembre 1881, e nel marzo del 1882
si ha un nuovo massimo secondario di 5,9; cala poi la frequenza fino al
luglio ed un periodo di aumentata frequenza, sebbene debole, si ha dal-
l'ottobre al dicembre 1882. Diminuisce la frequeuza nel gennaio 1883 e si
mantiene bassa la curva fino all'agosto di detto anno, poi si ha un periodo
di massima frequenza dei gruppi di macchie dal novembre 1883 al marzo
1884, in cui i valori mensili furono 7,0 6,9 7,1 7,3 7,0; in conseguenza
anche in questo caso, sebbene il massimo per mese sia quello del feb-
braio 1884, pure sembra più conveniente il fissare l'epoca media della mas-
sima frequenza dei gruppi al mezzo del periodo suddetto. Riepilogando si
ha per la curva della frequenza dei gruppi di macchie:
Minimo assoluto nel marzo 1879
Massimo secondario nel settembre 1880
» » nel marzo 1881
Periodo di maggior frequenza giugno-agosto 1881.
Massimo secondario nel marzo 1882.
Periodo di maggior frequenza ottobre-dicembre 1882.
Massimo assoluto nel febbraio 1884.
Periodo di massima frequenza assoluta nella serie dal novembre 1S83
al marzo 1884.
« Anche in questa serie di osservazioni, o diremo meglio anche dalla sola
statistica dei gruppi di macchie si possono ricavare risultati concordi con
quelli dedotti dalle serie precedentemente considerate. La conclusione finale
è dunque, che per la nostra serie di osservazioni per il periodo di otto
anni (1 877-1 S84), si arriva alle stesse conseguenze rispetto all'andamento
— 261 —
del fenomeno delle macchie solari, tanto se si prendano in considerazione
le macchie coi fori che lo accompagnano, come le sole macchie od anche
il solo numero dei -ruppi delle macchie stesse. Si conclude inoltre, che
volendo riunire in unica serie molte osservazioni fatte in epoche diverse e
con mezzi assai differenti e da molti osservatovi, il risultato che più si
accosterà al vero sarà quello basato sulla sola numerazione dei gruppi delle
macchie: meno siculo • sarà quello ricavato dalla numerazione delle macchie,
ed infine il più incerto, ed anche erroneo, quello ricavato dalla fusione di
serie, in alcune delle quali si mettano in conto anche i fori. E siccome
l'osservazione dei gruppi è la più facile, così volendo utilizzare in miglior
modo le osservazioni vecchie colle moderne, sarebbe importantissimo il po-
tere avere il numero dei gruppi osservati, anziché il numero delle macchie.
« Farò da ultimo considerare, che le due curve descritte colle medie
meusili relative al numero delle macchie ed a- quello dei gruppi, danno
ognuna il massimo assoluto nello stesso mese cioè nel febbraio del 1884,
mentre il massimo assoluto mensile tenendo conto anche dei fori corrispón-
derebbe al mese di novembre 1883. In conseguenza dalla nostra serie sem-
brerebbe più conveniente l'escludere il numero dei fori quando si tratti di
fissare il massimo assoluto per mese. È poi certo che a ben definire le cose,
sarà sempre utile l'avere a disposizione i dati tutti di cui abbiamo parlato
nella presente Nota ».
« Intanto il fenomeno delle macchie solari va ora soye-etto ad oscilla-
zioni assai curiose, ed anche presentemente vi sono nel sole gruppi di mac-
chie ben grandi.
« Il tempo cattivo di questi ultimi giorni ha impedito le regolari osser-
vazioni del sole: solo nel mattino del 10 aprile corrente fu possibile il
fare la solita proiezione solare, sulla quale vedesi un grande gruppo di macchie
sviluppatosi quasi parallelamente all'equatore nell'emisfero nord del sole : esso
abbraccia un angolo di 6', estendendosi in larghezza per 1' fra + 12° e + 19"
di latitudine.
- Un secondo gruppo segue nello stesso emisfero nord fra i paralleli
di + 17" e —10" ed abbraccia un angolo di 5',2 ed era largo un pò più
di un minuto: così che questi due gruppi nella stessa zona solare arrivano
in lunghezza a due terzi del raggio del sole.
« Dopo il massimo delle macchie solari avvenuto dal novembre 186 ; al
marzo 18S4, e la successiva diminuzione de] fenomeno, sorprende davvero
la formazione di gruppi cos'i grandi nell'aprile del 1885, benché le macchie
anche durante tutto il primo trimestre dell'anno corrente non siano state
cosi scarso come si aspettava, come avrò occasione di dimostrare con nota
apposita ».
— 2(32 —
Astronomia. — Osservazioni del nuovo pianeta fra Marte e
Giove (247) fatte alt 'equatoriale di 25 cm. di apertura del R. Os-
servatorio del Collegio Romano. Nota del prof. E. Millosrvich,
presentata dal Socio Tacchini.
« Nella mia Nota precedente diceva che il pianetino scoperto da Bo-
relly a Marsiglia il 6 marzo doveva essere numerato (245); ma tale nu-
mero spetta invece ad un pianetino scoperto in antecedenza a Madras da
Pogson, per cui quel pianetino prende il numero (246).
« Il 14 marzo poi Luther scopriva il (247) ; un*orbita approssimata, di
già calcolata a Berlino, ci accerta essere esso nuovo.
« Di quest'astro feci osservazioni il 16, 17, 20, 25 marzo; 5 e 10
aprile.
a apparente (247) d'apparente (247)
h ni s li ni s ° ' ti
10 marzo 1885 9 10 13 t m Roma (CE.); 11 46 37.95 (9.493n) ; 5 12 22.5 (0.737)
17 » » 9 6 25 » 11 45 30.39 (9.491n) ; 5 12 4.1(0.737)
20 » » 11 9 27 » 1142 2.00 (S.SGGn) ; 5 10 32.G (0.724)
25 » » 11 51 27 » 11 36 32.20 (8.749 ) ; 5 7 1G.2 (0.723)
5 aprile » 8 5137 » 11 25 47.62 (9.247n) ; 4 53 57.1 (0.728)
IO » » 8 33 56 » Il 21 35.77 (9.227n) ; 4 44 46.5 (0.728)
Stelle di riferimento Equinozio medio 1885.0
h m s o ' "
16 marzo A. N. 53.353 (t)') 11 47 24.98; 5 20 12.4
» 56.113 {a; J)
17 marzo » » »
^ [2 Weisse (1) H XI. 595-i-Lamont 604^'^ 1 11
m s
20 marzo - 2 Weisse (1) H XI. 595-nLamont 664 11 35 43.83; 5 13 410
25 marzo » » »
7y li m s o 1 "
5 aprile Sclijellerup 41 — 1127 29.90: 4 46 10.2
IV
li 111 s a I ir
j 80 Leone (Tarnall e Glasgow Cat) .... 11 19 55.55; 4 29 36.1
ap \ Monaco 598 11 20 5.63; 4 34 51.9
« L'astro, che era di llma grandezza, quando fu scoperto, ora è di
11™ a 12™ ».
Matematica. — Un teorema intorno alle serie di funzioni.
Nota del prof. C. ArzeiA, presentata dal Socio Diri.
1. « Sia 6 = (,'/i, ,1/2, 1/3 ...) un gruppo di infiniti numeri aventi per nu-
mero limite il numero y0. Assumendo le variabili reali x e y come coor-
dinato ortogonali di un punto in un piano, si consideri il gruppo di rette
y = yh y = yt, ...; si taglino tutte queste rette mediante le perpendicolari
condotte pei punti x = a, x = b dell'asse x, (a e b numeri qualunque), e
— 263 —
nell'intervallo b — a così determinato sopra ciascuna, si segnino dei trat-
ticeli! separati gli uni dagli altri, in numero finito, che può variare da
retta a retta, e anche, senza divenir mai infinito, crescere però indefinita-
mente via via che le rette y = ys si fanno più prossime alla retta limite
!/ = !/„. La somma dei tratticeli! Ji„ ò\s, ...5,„ segnati sulla y = ys sia d,.
«Si vuol mostrare che se per ogni valore s = 1, 2, 3, ... si ha
sempre ds_^d, essendo d un numero determinato diverso da
zero, necessariamente esiste tra a e b almeno un punto oc
tale che la retta x = oc0 incontra un numero infinito di
tratti ò\
2. « Pongasi primieramente che sopra tutte le rette, o almeno sopra
infinite di esse, y=yH, y=ys, y=ySa,.>-ìSi,sì,s3,... essendo numeri del
gruppo 1, 2, 3, ... , ci sia uno dei tratti 9 di lunghezza maggiore o eguale
a un numero determinato g diverso da zero. Del tratto 5 maggiore o eguale
a g esistente sulla retta >/ = ys si prenda mia porzione eguale a g: negli
estremi di essa si elevino le perpendicolari. Entro la striscia di piano da esse
racchiusa, o cadono sempre, per quanto si proceda innanzi nella serie delle rette
y=y«,!ys,j2/s3 w interamente o iu parte, sia pure, piccolissima quei tratti o > g,
i quali esistono su tali rette, ovvero si perviene a trovare una di esse y=y,
tale che i tratti 3>ff esistenti sopra le rette seguenti y = y, ys ,_. ...
cadono completamente al di fuori della striscia considerata.
« Nel primo caso poiché i tratti che si considerano, sono tutti mag-
giori o eguali a g, ampiezza della striscia, comunque siano essi disposti, si
vede manifestamente che una almeno delle due perpendicolari che limitano
lateralmente la striscia, incontrerà un numero infinito di tali tratti. — Nel
secondo caso, muovendo dalla retta y = y, si operi, come dianzi s'è fatto,
colla y = ySl : cioè, negli estremi di una porzione g del tratto § > g, che
esiste sulla y—y si elevino le perpendicolari; sulla striscia così detcr-
minata si può ragionare come su quella di prima : se nessuna delle due
perpendicolari che la limitano, incontra infiniti tratti ò\ ci sarìi una retta
y—y, tale che i tratti ò>g esistenti sulle rette seguenti y—y, , y, r ì —
cadranno interamente al di fuori delle due striscie, ciascuna di ampiezza g,
sin qui considerate.
« Poiché sarà
mg <.b — a < (m -+- 1) g,
m intero, si vede che se, nella costruzione successiva delle striscio, come
quelle sopra descritte, non si trovasse una delle perpendicolari che le limi-
tano, la quale incontri infiniti tratti 8><?i si perverrebbe, dopo aver co-
struite al più vn striscie, a trovare una retta y=y,t tale che sulle seguenti
y=zy y,^ ..., i tratti S maggiori o eguali a g non potrebbero esistere:
il che è contro l'ipotesi.
Rendiconti — Vol. I. 34
— 264 —
3. « Pongasi ora che il tratto As massimo tra quelli seguati sulla retta
y = y„ tenda a zero, col crescere indefinito di s.
« Si proiettino sull' asse x tutti i tratti 3 segnati su tutte le rette
y=yx, yt, t/3, ... ; tutte queste proiezioni occuperanno l'intero intervallo b — a,
ovvero, alcune porzioni determinate di esso. Tra queste porzioni vi sarà cer-
tamente la massima eguale almeno al massimo dei tratti 5 segnati sulle rette
y = yt; questa massima porzione sia Pj,,.
« Parimente si proiettino sull'asse x tutti i tratti 5 segnati su tutte
le rette y==y<i, Vii — ' la porzione massima dell'asse x, coperta da tali
proiezioni, sia ~?Vl. Così si continui. Sarà evidentemente
Pv, > P», > Pya >■
« Questi tratti Py„ Py,, P<,3, ... hanno dunque un limite determinato.
« Or qui si distinguono due casi: che questo limite g sia diverso da
zero, o sia eguale a zero.
« Sia g diverso da zero :
«Si consideri il gruppo di rette y = y\,y<ì,y3,—ys e si proiettino tutti
i tratti segnati su tutte queste rette sull'asse oc. La massima porzione di
esso coperta da tali proiezioni sia AfylVs)i manifestamente sarà A^yj al-
meno eguale al massimo dei tratti segnati sulle rette y = yi yt, y3, ... ys, e
crescerà, o almeno non decrescerà, al crescere di s : sarà però sempre minore
o al più. eguale a PVl e appunto sarà
lìm Aiylyi) = Yyi.
4=00
Per conseguenza si troverà una retta y = yH tale che sarà
A(»1»,1)>^i
#i essendo un numero determinato, minore di g per una quantità g piccola
a piacere.
« Si consideri ora il gruppo di rette y=ySi^u ySl^, .... yH e si proiet-
tino tutti i tratti segnati su di esse sull'asse x ; sia A(ys^lV,\ la massima
porzione di questo, coperta da tali proiezioni, à.iy^^y^ crescerà, o almeno
non decrescerà, al crescere di s» e avrà per limite Pys +1 al tendere di yH
verso i/o ; perciò si troverà una retta y=yH tale che sarà :
« Si vede che, continuando così, si possono costruire quanti gruppi si vo-
gliono y=yi,ytì...y,l'ì y=y,^-u y,i-^,--y,t, ciascuno dì un numero finito di
rette, tali che la massima porzione dell'asse x coperta dalle proiezioni dei
tratti § esistenti sulle rette di ciascuno di essi, sia maggiore di g,.
« Or si può qui ripetere un ragionamento perfettamente analogo a
quello fatto nel caso già esaminato, sostituendo alla considerazione delle
rette sulle quali esiste almeno un tratto S maggiore o eguale a g, la con-
siderazione dei gruppi di rette ora costruiti, ciascuno dei quali ha sull'asse x,
— 265 —
un tratto di proiezione maggiore di gu numero determinato e diverso
da zero.
« Veniamo ora a supporre
g = lini Pys = 0 .
Negli estremi di ciascun tratto 5 esistente sulla retta y=y\ si elevino le
perpendicolari: o vi sarà una di queste che incontra un numero infinito dei
tratti S esistenti sulle rette y=yu yi,y%,... ; e allora si ha appunto ciò
che si vuol trovare: ovvero ciò non è. In questo caso si troverà, una
retta tale che nessuno dei tratti 5 esistenti sulle rette seguenti abbia più
alcun punto comune colle perpendicolari anzidette. Allora, o fra le striscie
determinate da queste perpendicolari e aventi per basi i tratti 8 della retta.
y = Vu vene sarà una almeno, dentro la quale, sopra infinite rette, cadono
sempre tratti 3, la cui somma è maggiore o eguale a un numero assegna-
bile #i, ovvero, non vi sarà una tale striscia: e quando ciò accada, preso
un numero £ piccolo a piacere, si troverà, poiché le striscie sono in nu-
mero finito, una retta y = yH tale che i tratti 3 esistenti sulle rette
y~yn+i, y„Vs, ... giaceranno su di esse così che la somma di quelli di questi
tratti, che cadono dentro le striscie menzionate, sarà, sopra ognuna di quelle
rette, sempre minore di £. — Se dall' intervallo 6 — a si immaginano tolte
le ampiezze delle striscie dette, la somma delle porzioni rimanenti sarà
b — a — rfi, e in esse sopra ogni retta y=y,^u y,t+ti ... cadranno dei tratti 5, la
cui somma sarà dtl+\ — Qtl~\ e, dSl^-i — $St-^ e, ... rispettivamente: 3s,^i, 0,^, ...
essendo numeri compresi tra 0 e 1.
« Si considerino ora i tratti 3 esistenti in queste porzioni sopra la
retta y=yti*-\ e si elevino le perpendicolari negli estremi di tali tratti.
0 ci sarà una di queste perpendicolari che incontra infiniti tratti 3 e allora
si ha ciò che si vuole; ovvero, si trova una retta tale che i tratti esistenti
sulle rette seguenti non hanno più alcun punto comune colle perpeudi colai!
ora dette. Allora, o tra le striscie limitate da queste perpendicolari e
aventi per basi rispettive i tratti 5 dianzi considerati sulla y=ytl^i ve ne
è una almeno, dentro la quale, sopra infinite rette, cadono tratti 5, la cui
somma è, per ognuna, maggiore di un numero determinato, diverso da zero,
ovvero , ciò non è : in tal caso si troverà una retta y = y,t tale che dei
tratti § esistenti su ciascuna delle rette y=yn-rì,yttt*, — , entro tutte le
striscie sin qui considerate, ne cadrà una somma minore di e: tantoché
nelle porzioni rimanenti sopra ognuna di queste rette, dopo tolte le ampiezze
di tutte le striscie, e la cui somma è b — a— di — d(r-i -f- 0,,^-j «i cadranno
dei tratti §, la cui somma è d,^.— 0Sì -i e, d,t+t — 0s^i e, ... rispettivamente :
le 9 essendo qui pure comprese tra 0 e 1.
« Si vede che, continuando per questa via, se non si trova nò una per-
pendicolare che incontri infiniti tratti ò\ nò una delle striscie che via via si
— 266 —
costruiscono prendendo a basi dei tratti 5, la quale contenga entro di sé,
sopra infinite rette, sempre una determinata somma di tratti ò\ avendosi
(p — 1) d < b — a <[ pd ,
p intero, si perverrà necessariamente a trovare una retta y = ys tale che
sulle rette seguenti, dentro porzioni dell'intervallo b — a, la cui somma è
a) & _ a _l ^ — d.^i -+- 0,,-h e — d,^ + 0,,-h s .. — dtp_, ^H-0S(I_, t-i ; <
<Zb — a — pd-\-{p — l)s
cadranno dei tratti 3 la cui somma è dt ^i — 9S;^i£, d „ +2 — 5sr»s rispet-
tivamente. Ma se è stato preso e minore della minore delle due quantità
p-ì
e ^ 7" i sarà allora :
p— 1
& — a — prf+(p — l)e < 6 — a — (p — l)d,
e rf — s>^ — a — (p — l).d.
Dei tratti ò\ la cui somma è maggiore o eguale a d — £ dovrebbero dunque
giacere, separati l'uno dall'altro, dentro porzioni dell'intervallo b — a, mi-
nori in somma di d — s: e ciò è assurdo.
« Per conseguenza, nel seguito dell'operazione che dianzi abbiamo de-
scritta, o si deve trovare una perpendicolare che incontra infiniti tratti 5,
ovvero una striscia avente a base un tratto ò\ e limitata lateralmente dalle
perpendicolari agli estremi di questo, dentro la quale, sopra infinite rette,
giace sempre una somma di tratti § maggiore o eguale a un determinato
numero di .
« Si ragioni su questa striscia, come si è ragionato sull'intero inter-
vallo b — a : o si troverà, dentro questa striscia una perpendicolare alle
rette che si considerano, la quale incontra infiniti tratti 5, o se no, una
striscia, avente a base un tratto ò\ dentro la quale, sopra infinite rette, vi
è sempre ima somma di tratti ò\ maggiore o eguale a un determinato nu-
mero di' diverso da zero. Così procedendo, se non si trova mai una delle
perpendicolari che si conducono negli estremi dei tratti §, la quale incontri
infiniti di questi, si costruiranno però quante strisele si vogliono, interne
le une alle altre e aventi ciascuna a base uno dei tratti ò\ Se Xi, ajg, rr3, ...
sono gli estremi inferiori di queste basi: x\,x\, x's ... gli estremi superiori,
si avrà
X\ < %%, <[a'3< ....
e a/i>a?'2:>a/3> ....
e poiché siamo nel caso che i tratti ò\ coll'avvicinarsi di ys a y0, tendono a
zero, così le differenze a/ 1 — xh x\ — ;r2, ... tenderanno pure a zero. Se si
segnano dunque i punti x\, x^ x3 ... & x'ix'tx'z — sull'asse x, vi sarà per
essi un punto limite x0; la retta x = x0 sarà la retta domandata, poiché
essa incontra certamente tutti i tratti 5, che sono le basi delle striscio ora
menzionate.
— 267 —
4. « Dalla proposizione stabilita si trac subito una notevole conseguenza.
«Sia F(ccy) ima funzione delle due variabili reali definita nell'inter-
vallo b—a preso su tutte le rette y=i/i, y-i-, -i/3, ... In ogni punto x esista
determinato e finito:
F(«y,)= Hm F(»yf).
y,=y,
«Se sopra ciascuna retta y=ys esistono dei tratti de-
terminati ò\ ,, ò\s, ... ò\s.,, in un numero finito, che può va-
riare con y, e anche crescere indefinitamente, in ogni
p u n t o d ci quali è
(') \-F(xy6) — ¥{eeys)\>G
a essendo un determinato numero positivo, piccolo a pia-
cere, la somma d, di questi tratti, coli 'avvicinarsi di yta.y0
deve avere per limite zero, perchè, altrimenti, per la proposizione
precedente, esisterebbe tra a e b almeno un punto x0 in cui non sarebbe
F(.r//„)= lini ¥(xyt).
>Js=>J„
5. « Si prenda in particolare :
P {acy) = F„ (a?)=w, (ìc) + «s (» + ... +un (<e)
dove Mj (,/•), ui(x). ... un(x) sono funzioni della variabile reale % tra a e b
el'tt figura per ?/. Sarà :
¥(wy0)-F(xys) = -Rll(x),
R„ (.'') resto della serie.
od
« Si può enunciare : S e I u„ (x) è una s e r i e d i funzioni e o n v e r-
i
gente in ogni punto dell' intervallo b — a , la somma dei
tratti determinati, in ogni punto dei quali, per uno stesso
valore di n, è:
I R« (» | > 7
deve impiccolire indefinitamente, al crescere indefinito di n.
« Questa proposizione serve utilmente, come mostreremo in altra nota, a
trovare la condizione necessaria e sufficiente, affinchè una somma
di infinite funzioni integrabili, sia integrabile ».
Matematica. — Sopra una formola del sig. Ilermìfe. Nota
del prof. S. Pincheri.e, presentata dal Socio Dini.
« Nella importante Memoria, Zur Functiunenlchre ('), il sig. Weier-
strass insegua a costruire un'espressione in forma di serie di funzioni
razionali, la quale serie, pur essendo funzione di variabile complessa nel
(') Col segno ]a | s'indica il valore assoluto ili a.
(') MonaUberichlc da Berlin. Akad. 1880.
— 268 —
senso ordinario, rappresenta rispettivamente in varie regioni del piano, varie
funzioni (o rami di funzioni) arbitrariamente prefissate. Il sig. Hermite,
nella sua lettera al sig. Mittag-Leffler, pubblicata (') sotto il titolo Sur
quelques points de la théorie des fonctions costruisce una nuova espres-
sione colle stesse proprietà, ma in forma di integrale definito; e le re-
gioni del piano sono separate da rette parallele all' asse immaginario.
« Un1 espressione analoga si può ottenere come applicazione immediata
del teorema di Cauchy, sostituendo alle striscie parallele all' asse immagi-
nario, corone circolari col centro nell' origine. Siano dati infatti nel piano
della variabile complessa z dei cerchi col centro nell' origine e con raggi
crescenti rt, ?-2 , .... r„; e si voglia costruire un'espressione che entro il
cerchio rh, abbia un valore C0, nella corona fra rh ed r/lt-i» il valore Ch,
e fuori di r„ il valore C, , essendo C0, Ci, ..'Gn costanti date arbitraria-
mente. Si prenda un punto ah sulla circonferenza rh, e si consideri l'inte-
grale esteso ad una circonferenza di centro 0 e di raggio p :
-C„_,\
)d>f
y
pe'o — ai pe
-i+s?èW-
'o
« Se è
| Oh | <p<ffl*-i h
si avrà per il teorema di Cauchy :
I (p) = Ch ,
onde la I (p) , riguardata come- funzione della variabile reale p , gode della
proprietà richiesta. Ma si può facilmente sostituire a questa una funzione
della variabile complessa z, ponendo :- = pe'Q; e non si muta il valore
dell' integrale scrivendo :
1 i
Ih
M_if/Ì+«+....+C^=!V/i([9.
()~2,r W» se'8-a, ^ze*-aJ*C ™ '
e questa è 1' espressione domandata.
« Sarà facile ora sostituire a quest' espressione un' altra che nelle varie
regioni abbia valori non più costauti, ma funzioni assegnate di z , come
pure con trasformazione di variabile sostituire alle corone circolari altri
campi di diversa natura » .
(') Acta Societatis Scienliarwn Fennicae, t. XII, e Giornale di Creile, t.XCI, 1881.
— 269 —
Matematica. — Ricerche sull'equilibrio delle superficie fles-
sìbili ed inestensibili. Nota I. del prof. Padova, presentata dal Socio
Beltrami.
« Infiniti sono i sistemi di forze che si possono fare equilibrio, quando
siano applicati ad una data superficie flessibile ed inestendibile, senza clic
questa subisca deformazione ('), ma ad ogni sistema di forze corrispondono
determinate tensioni, e viceversa, prese ad arbitrio le espressioni delle ten-
sioni (purché siano continue ed ammettano le derivate prime) che si vo-
gliono far nascere sulla superficie, resta determinato il sistema di forze in
equilibrio, che, applicato alla superficie, è capace di generarle. Qualunque
poi sia il sistema di forze in equilibrio, che agisce sopra una superficie ,
esistono sempre due sistemi di linee tracciate sulla superficie stessa, che sono
ortogonali fra loro e soggetti a sole tensioni normali (*) , potremo quindi
sempre prendere per linee coordinate sulla superficie due sistemi dotati
di queste proprietà. In tale ipotesi le equazioni di equilibrio divengono:
(1) du 2|/E«tt dv 2l/G«u
WEG = AX + Cv
pei punti dell'area considerata ed :
(2) Us = x[/-| cos(»«) , V, = v|- -|-cos(ttt>) , W, = 0
pei punti del contorno, come facilmente si ricava dalla citata Memoria del
prof. Beltrami.
« Alle funzioni X, v sostituiamo le altre Xi, Vi definite dalle equazioni
Xi e Vi rappresentano (salvo il segno) le tensioni che si esercitano sullo
linee v ed u rispettivamente.
« Le (1) e (2) si cangiano allora nelle altre :
dli n .dlogl/G _.,= dvx ,, Ndlogl/É
(10
) du ' du dv
dv
W=-^V-1,
(2') U«— Xicos(nit) , V.,- =vi cos (n v) , W, = 0.
(') Vedasi L. Lecornn, Sur l'equilibro des sur faces flexibles ci inemlensibles. Journal do
l'Ecole Polytechnique Cahier XLVIII.
(!) Vedasi la Memoria, che serve di base a queste ricerche, del prof. E. Beltrami,
SuW equilibrio delle superficie flessibili al inestendibili. Memorie dell' Istituto delle Scienze
ili Bologna, serie IV, tomo III.
— 270 —
ove ru , rv sono i raggi di curvatura delle sezioni normali tangenti alle
linee u , v rispettivamente.
« Kicordando che si ha:
l^Gdv~' P* ' VYxàu~~ Pv '
ove — , — ■ sono le curvature tangenziali delle linee u e v, e che la cur-
p« Pv &
vatura totale ■_- di una linea qualunque tracciata sulla superficie è la
-tu
risultante della curvatura tangenziale e della curvatura della sezione nor-
male tangente alla linea, si vede che, posto :
KE\d« du J l^Gdv ru
IT - v dkg^G V - * /rfVl^-u rflog^\ w - V|
1/Erfw ^GV^u rfu / re
e quindi :
Ui4-U« = U , Vi + V« = V , W,+W2 = W,
le forze Ui , Vi , Wt tengono in equilibrio la linea u considerata come un
filo a sezione variabile e le forze U2 , Y% , W2 tengono in equilibrio la
linea v ; la tensione lungo la linea u è rappresentata da Xj KG , quella
lungo la linea v da viKÉ(').
« Ciò posto, se prendiamo Xi = Vi = cost, abbiamo il primo caso note-
vole d' equilibrio osservato dal prof. Beltrami (§ 8 della citata Memoria) ;
se le linee u, v sono le linee di curvatura e si fa Xi = — » v'— •
' V 'il
ove a è una costante, si ha il caso considerato nel § 9 della citata Me-
moria, e finalmente si ha il caso studiato nel § 10 se si ammette soltanto
che sia Xi = vi.
« Se prendiamo :
a ti>
Xl=±~i75 ' Vl="i71'
le espressioni delle forze corrispondenti saranno:
a d log KG- a rflogKE „__
E du ' G dv ' KG.ru [/E.r0
Us = =cos(nw) , Vs = — cos(nt>) , Ws:=0.
KG KE
Le linee ii, v sono in questo caso funicolari a tensione costante, quando la
(') Vedasi la comunicazione fatta dal dott. G. Morera, Stili' equilibrio delle super-
fìcie flessibili ed ineslendibili. R. Accademia dei Lincei- Transunti (seduta del 3 giugno 1883).
— 271 —
forza applicata ad un punto qualunque si scomponga nelle due / 0 , V , °L \ .
(u,o,-^-\
« Quando sulla sfera di Gauss si prendono come linee coordinate le
linee corrispondenti alle linee di curvatura della superficie , fra i coeffi-
cienti E', Gr' dell' elemento lineare della sfera ed i raggi di curvatura prin-
cipale della superficie hanno luogo le relazioni ('):
. .d log KG'" drv . .dlog^Wdr
I "E t-AHl
X g' ' "~~r E'
?' '
talché le tensioni:
corrisponderanno alle forze:
dlog — (/log — , .
Us = a rv cos (« u) , Ys = arucos(nv) , W, = 0.
« Nella ipotesi che le tensioni abbiano ugual valore per tutti gli ele-
menti che escono da un punto, le (1) divengono:
(1") u = -i-^ , V = -L^I , W=-hh,
se per brevità si indica con h la curvatura media della superfìcie nel punto
{u,v); inoltre la forza applicata in un punto qualunque del contorno deve
essere uguale al valore di )., in quel punto e normale al contorno stesso.
Ciò posto consideriamo un sistema di rette che partano dai punti della data
superficie e siano normali ad una stessa superficie, se con x, >j, s si indi-
cano i coseni degli angoli che una qualunque di queste rette fa con degli
assi coordinati fissi, posto:
du du du dv dv dv
si dovrà avere:
d\jt <nr.
ossia :
dv du '
Uidw-t-Vjdy — </o .
(') Dini D. , Sopra alcuni punti delle teoria della superficie. Memorie della Società
italiana delle Scienze, detta dei XL, serie III, voi. I.
Rendiconti — Vol. I. ;:'
— 272 —
« Applichiam 0 ai punti della superficie e nella direzione di queste
rette delle forze che siano funzioni della sola tp ; chiamandole F, avremo :
dUiF _ tiViF ,
d V du
e, se «, /3, y , sono gli angoli che la retta condotta per (u, v) fa colle linee
u, v e colla normale alla superficie corrispondenti al punto di partenza,
questa equazione diverrà:
d F y"W. cos a __ d F V G~. cos |3 .
ri v du
talché le prime due equazioni (1") saranno soddisfatte se si prende:
Xi = J'FdyH-cost ,
ed affinchè anche la terza lo sia dovrà essere —cos 7 funzione della sola 9;
prese cioè sulle normali alla superficie data delle lunghezze inversamente
uguali alle curvature medie, le proiezioni di questi segmenti sulle rette
del nostro sistema dovranno essere costanti lungo le linee p = cost. Se le
linee 9 = cos« sono fra loro parallele geodeticamente, l'angolo 7 dipende
soltanto da 9 (') e quindi per l'equilibrio è necessario che la h pure sia
funzione soltanto di 9.
« Possiamo dunque enunciare questo
« Teorema: Se sopra una superficie le linee /i = cost sono
fra loro parallele geodeticamente e pei punti della super-
ficie stessa conduciamo delle rette normali ad una super-
ficie ed alle linee /i = cost, la superficie data starà in equi-
librio sotto l'azione di forze che abbiano quelle rette per
linee d'azione e la cui intensità P sia definita dalla equa-
zione:
Pcos7 = — h(S¥df-hà)
ovverosia:
f=— B*~Szn*i ,
cos 7
ove b è una costante arbitraria.
« La tensione è allora uguale su tutti gli elementi che partono da un
punto ed è misurata dal segmento della retta del sistema derivato col mo-
dulo F(ip) dal sistema di rette dato, intercetto fra la superficie data ed una
di quelle cui le rette del sistema derivato sono normali.
« Supponiamo adesso Xi = — — , vi = — , ove p è una funzione di
u,v, avremo dalle (1'):
(3) U = _l_^_ , V„i__i^- , W=-^-.
v ' rv [/Edu r« [/Gdv r«r«
(') E. Beltrami, Ricerche di Analisi applicata alla Geometria. Giornale di Matema-
tiche, voi- II.
— 273 —
« Le linee u , v siano le linee di curvatura della superficie e, fatta la
solita rappresentazione sulla sfera, sia:
il quadrato dell'elemento lineare della sfera, le (3) diverranno:
>' EGl/¥rf« " ' EG^G'dt» ' V EG 'P'
« Con R, «, /3, 7 indichiamo la risultante delle forze U, V, W e gli
angoli ch'essa fa colle linee u , v e colla normale alla superficie ; posto :
♦-«US".
le (3') assumono la forma seguente:
■ do a do
^cos« = — -=£— , (fcos/3 = — -=E- , <pcosy=p.
1/ E </w K G du
« Se le parallele alle linee d'azione delle forze condotte pei punti cor-
rispondenti della sfera indicatrice sono normali ad una stessa superficie,
si avrà:
r/l/Ef.cos«_dj/ G'.cosjg
d v d u
quindi
V E', cos <z du -h V G'. cos (òdv = dtp ;
tp dovrà essere funzione di (p e sarà
p = cost — ftydp ,
inoltre, perchè queste forze si facciano equilibrio dovremo avere cos 7 fun-
zione della sola <p, cioè le linee <p = cost tracciate sulla sfera dovranno
essere fra loro parallele geodeticamente. Se dunque pei punti della
sfera indicatrice si conducono rette parallele alle linee
d'azione delle forze applicate ai punti della superficie
e queste rette risultano normali ad una superficie e tali
che il sistema delle linee 9 = cost. tracciate sulla sfera e
perpendicolari alle rette stesse siano parallele fra loro
geodeticamente, le forze si faranno equilibrio q uando la
loro intensità sia definita dalla equazione:
„ a .rJl.
K = . C J cos 7 .
ru rv cos 7
« Questo teorema dà il modo di costruire infiniti sistemi di forze in
equilibrio sulla superficie; le tensioni sulle linee di curvatura sono normali
ad esse, e misurate da
_L(COst— [òdz) , — (cost — fi» ■'
e la quantità: cost — f<f>d? rappresenta il segmento della retta del sistema
derivato compreso fra la sfera ed una delle superficie cui quelle rette sono
normali.
— 274 —
« Quanto alle forze da applicarsi al contorno esse son date dalle (2'),
ove per Xi, Vi si debbono porre i loro valori.
« Se le linee u sono geodetiche le (1') divengono:
y ' du v du y G dv r« ''»
« Quando la superficie è di rivoluzione e le linee d'azione delle forze
oltre all'essere normali ad una stessa superficie sono perpendicolari ai pa-
ralleli, si ha V = 0, e le quantità r„, rv, vi dipenderanno soltanto da u.
Le (1'") saranno soddisfatte se le forze dipenderanno soltanto da u e se Xi, Vi
verificheranno le due equazioni :
du du r„ rv
la prima delle quali va considerata come equazione a derivate ordinarie.
In questo caso rientrano i problemi studiati dal Mossotti nelle sue Lezioni
di meccanica razionale, relativi a superficie di rivoluzione ad asse verticale
sollecitate da pesi.
« Se invece la superficie data è sviluppabile e le forze, oltre all'essere
normali ad una superficie, sono perpendicolari alle generatrici rettilinee,
ossia alle linee u, dovrà per l'equilibrio essere Xi funzione della sola v, e
poiché —-=0 le (1"') daranno:
Fseu7=-— — , Fcos7 = — :
dv ' rv
è chiaro che il problema della velaria è caso particolare di questo ».
Matematica. — Sulla deformazione delle superficie flessibili ed
inestendibili. Nota del prof. Vito Volterra, presentata dal Socio Betti.
« In due Note che ebbi l'onore di presentare l'anno scorso a cotesta
illustre Accademia, ho accennato come il problema della ricerca degli spo-
stamenti infinitesimi di una superficie flessibile e inestendibile (la cui equa-
zione era z = z {cr,y)) consisteva nell' integrare il sistema di equazioni dif-
ferenziali a derivate parziali:
~òw _ 7>sr ~òw 7)ar / __j>£ ~bz\
( ' Zò3C~~^q, lw/— Dp V '~DJH,q~"i!//
in cui w e sr (che ho chiamate funzioni coniugate) erano respettivamente fun-
zioni di x e y , p e q. Ho anche indicato come, trovata una soluzione parti-
colare w\ , ari del sistema (1), onde avere la w bastava integrare l' equa-
zione a derivate parziali :
(2) ^?+" -^ — =0> V'=^' s=^v w
- 275 -
« Per ottenere le componenti ò\/\ §//, 5; dello spostamento più generale
infinitesimo della superficie bastava prima calcolare la funzione coniugata zs
della w e quindi si aveva :
óV = J(wJp -i-rsilij) , ììy = fwdq — —./.<•, $z = w.
« Ho fatto osservare nella seconda delle Note anzidette, come il pro-
blema dell'equilibrio conduce a equazioni differenziali analoghe a quelle
che si hanno nel problema della deformazione e ho notato le relazioni che
passano fra i due problemi.
« Per varie classi di superficie la integrazione della equazione (2),
dopo avere determinata una conveniente soluzione particolare del sistema (1),
si eseguisce con grande facilità. Mi propongo di indicare alcuni dei casi in
cui ho eseguita la integrazione.
1. « Superficie del secondo grado. Supponiamo che la superficie pos-
sieda un centro, e poniamo la sua equazione sotto la forma :
r- ì)1 ~.1
(3) 7?-+"pr + 7: = 1'
si avrà :
ri — s
o'-ir- zt
rt — s- =
aH'-
ei esprimendo s in funzione di ai e di q :
r(i+»i'
L(>-£)J
« Prendiamo come soluzione particolare del sistema (1) Wi=^sc,
ssi= — q; la equazione (2) da integrare diviene:
ì.r- ìq
o anche, ponendo x=ar\, qz= — q^.
0,
1*w
\i-x? -agi /
o.
« Si trova dunque la stessa equazione differenziale per tutte le super-
ficie aventi per equazione la (3). Basterà dunque conoscere tutte le defor-
mazioni che può prendere una speciale superficie di questa classe perchè
il problema sia risoluto per tutte. Determiniamole quindi per tutte le
— 27<) —
superficie sferiche di raggio 1. In questo caso prendiamo come soluzione par-
ticolare del sistema (1) wi=y^ix tsi==p~hiq, avremo:
ri — s- = —
U'i1 '
onde la equazione (2) prenderà la forma :
« Se poniamo :
S = log( -Y u==log( —-4-—),.
la equazione precedente diviene:
_J /Dio TwA _
ct
7>£Dvj seni
« Questa equazione si integra immediatamente col noto metodo Eulero-
Laplace e in tal modo si ottiene :
, r>-\, I \ I ,r/-\ '/ N i cos h ('■> — r<) — *
«> = <M;) + pfo)-[* (;)-? WJ sen />(;-„) '
in cui 9 e (p sono funzioni arbitrarie.
« Si ottiene dunque w espresso mediante x e y :
e mediante semplici quadrature:
= ^0)+K'S,)-1<"+'»*'-'-'^'!mÌt)|-
« La determinazione delle tre componenti §#, 3?/, 3z dello sposta-
mento di ciascuu punto è quindi ridotta a semplici quadrature.
« Nel caso in cui la superficie non possieda centro e possa porsi la
sua equazione sotto la forma :
z = Aaf- -+- By 2 -f- Das + E// -f- C
abbiamo r = 2A, s=0, t = 2B, onde ri — s-.— 4AB e quindi l'equazione
da integrarsi si riduce immediatamente a A2w = 0.
« È inutile considerare il caso in cui la superficie è un cono o un
cilindro.
« Possiamo dunque considerare come risoluto il problema generale
della deformazione in/in itesima diuna superficie qualunque del secondo grado.
2. « Pseudosfera. Poste le equazioni della pseudosfera sotto la forma :
— - = \/~\ — e2u , « = e" cos u, y=euseuv,
si trova :
rt — 1°- =--— c-ia.
« Uni una soluzione particolare del sistema (1) è :
Wi — — V \ — xl — yf ori= arco tang — ,
quindi basta integrare 1' equazione differenziale :
■,( 1 -*»\
yir \(ftfi«— l)»TWi/_0
« Ponendo:
si trova:
1 / 1 u>,— 1\ 1 , 1 wi—l\
e facendo:
smh(wì-+-7Si) w— p,
si ottiene :
o anche se w3 = w> -f- sr, sr3=w — sj,
che è una equazione molto nota nell' analisi :
3. « Elicoidi <!<■[ Dini a curvatura costante. Presa per equazione
di questa superficie :
* — I I / — r — 1 da -+- m arco tang ^- , p = 1/ a^+p" ,
si trova:
,„ 1 -f- m-
?•« — S^ — ; .
« La soluzione particolare del sistema (1) da prendersi in questo
caso è:
Wi = l/rl — p*, zsi = — m(mì~hl) \ — '-i— arco tang— ,
onde la (2) diviene :
|" H-m* ìiv i
pu> -L(l-^|»)« 7)sr,J
.'"V DSTi
ossia ponendo :
|/1-Hn
si ha :
Cl — nr
=i = U) ,
r i Dif -|
che è la slessa equazione differenziale che abbiamo trovata nel caso della
pseudosfera.
— 278 —
4. « Superficie conoidi. La equazione di queste superficie è:
onde :
y
« Prendiamo w\ = y, zs\ = p=f — : si trova :
onde la (2) diviene :
« Posto :
"ÌIWl* tei
IL'ì
= l0g(ì«iW,), Wj = l0g
si ottiene :
^ 2 ^ -0,
57,
e quindi :
» = ^7«(w)++(-|r).
iu cui 0 e <\> sono funzioni arbitrarie.
« Si ottengono quindi le due funzioni coniugate sotto la forma :
iv ■
in cui 0 e <p sono funzioni arbitrarie , ovvero :
?/
-0(n+?'(-^)>
y
da cui risultano immediatamente i valori delle componenti dello sposta-
mento, mediante semplici quadrature ».
Matematica. — Sur V intégrale Jeax f {x) dx. Nota del prof.
F. Gomes-Teixeira, presentata dal Socio Battaglia.
« On sait que, si f(x) représente une fonction rationnelle de x, l'in-
tégrale fe°'xf(x)dx a la forme suivante:
I e'"x f(x) dx — e""\ 0 (a?) + 2 A J -—- - dx ,
— 27!» —
oli la première partie contient ime fonction Q(x) rationnelle, et la deli-
ziarne partie contient ime transcendante qui a la dénomination de logarithme
intégrale. La méthode qu'on emploie pour obtenir eette intégrale exige la
décomposition de f(x) en des fractions simples, et par conséquent la re-
cherche des raciues de son dénominateur. Nous allons faire voir que, si on
veut seulement la première partie c«>xQ(x) de l'intégrale, il ne faut pas
résoudre cette équation. Nous emploierons dans ce biìt la niéme methode
que nous avons emploié pour résoudre une question analogue relative à l'in-
tegration des fonctions rationnelles dans notre note insérée à page 187 de
ce volume des Rendiconti.
« Eu effet, soifc:
la fonction proposée, et
M = [x— Oi) {.v—a») .., (.«•—«„) = xtt-h /i,. !•"-'-+- luv"-2^....
N = (x—a'ì){x—a't)... u—a,,ì = xn + h'ix''-1^-h'iX^-- + ....
etc.
« M, N, P, etc. étant obtenus au moyen de la théorie des racines égales.
Nous avons
m = ? (■") + 1 [jé^r ~ T^ttt + •- + F^rl
H- etc,
et par conséquent
(1) le 'f{x)dx= | e"txf(x)dx-h
& fi r«"**B , „ l'è1"-'.'' , , T f^da -|
p r , r e",rcb' „, r t""^ , T r r'"''/-''
+ etc.
« Gomme o (x) est une fonction entière, on trouve facilement la pre-
mière intégrale.
« Les autres intégrales sont de la forme suivante:
C eaxdx e^_ a C e'-,TJ,r
, I (,,._«)'" = ~ (m— 1)(.>— ")'"-' m— 1 . ' Ose — d)m_1 '
Rendiconti — Vol. I. 3G
— 280 —
et on a par conséquent
_& <"■ r a,- b,- _l, n
^ »— 1 L.(a?— ffi)*-1~r(a?— at)*-1"tT"'.'+"(fflj— oJMJ
« Ou trouve A, , B, , ... L, au moyen des formules de décomposition
des fractions rationnelles, et comme ces numérateurs sont des fonctions ration-
nelles de Oi , a% , . . . an et des fonctions symétriques de a\ , a'% , ■■■ a'v , etc,
et on passe de A,- pour B, , C, , . . . L, échangeant at par Oj , a3 , . . . an , on
conclue que
A, B, L,
(x— ai)*-1 + (x—aì)-x + *"" + {x—a„)>-1
est une fonction symetrique rationuelle séparément de «i , a± , . . . a„ de
tt'i , a't , ... u'p, etc. On peut donc obtenir cette somme au moyen des
théorèmes de la théorie des fonctions symétriques en fonction de /ii, Aj, h3. etc.
sans connaitre les racines ai,aj, etc. De la méme manière, on trouve
f Ì=I LA'J (x-aO-1 + B' J (x-a2)-i + •- + L'J (r-a,,)'-1 .1
_<-. ™wx f A, B, , L< i
f (i—I) (e-2) L (flf-a,)« "^ (aj-fli)'-8 '" (^-a,,)'-2 J
_,.■& Q>8 Ta C_e^dx_ C e**dx C e'»*dx ~\
-f(i— 1) (i— 2)L 'J («-»,)«-« "^ 'J (#-a,)'-« '+"-'t" L'J (a;-aB)f-*_T
dont la première partie peut étre calculée au moyen de la théorie des
fonctions symétriques.
« En contiuuant de la méme manière, on arrive au résultat
, , , co1'1 T. Ce">xdx -„ ie'"Tdx T i'e",rdxl
v ' 1.2...(i — 1)L J x — a\ Jx — ctì Jx — «„J
où W (x) représente la partie qu'on a calculé au moyen des théorèmes de la
théorie des fonctions symétriques, et l'autre partie dépend du logarithme
intégrale. On voit clone que la connaissance des racines du denominatela-
P (x) est seulement necessaire pour obtenir la partie de l'intégrale (2) ne
dépend de cette nouvelle transcendante.
« Ce qu'on vient de dire de la partie de la formule (1) relative à
ni, a2, ... an s'applique h la partie relative a. a\, o'2 ... a'r, a"j, a"2, ... a"q, etc.
On conclue donc le théorème énoncé ».
— 2S1 —
Matematica. — Intorno alla generazione dei (/ruppi di ope-
razioni. Nota del doti G. Frattini, presentala dal Socio Battaglini.
« Dato un gruppo G di sostituzioni e in generale di operazioni in nu-
mero finito, diremo, come è naturale, che un sistema (g) di sostituzioni di
G è un sistema di sostituzioni generatrici fra loro indipendenti, allorché ogni
sostituzione di G o sia in (g) o si possa ottenere come prodotto di sostituzioni
contenute in (3), e qualsivoglia sostituzione di (g) non si possa ottenere come
prodotto di sostituzioni scelte fra le rimanenti del sistema. Mancando questa
seconda condizione diremo che il sistema è semplicemente un sistema di gene-
ratrici. Immaginando ora di avere formato e di avere sott'occhio tutti i possibili
sistemi (g)' , (g)". ... di generatrici fra loro indipendenti, dovrà qualche
sostituzione di G (almeno l'unità) mancare in tutti i sistemi.
« Se il gruppo G fosse ad es. quello delle potenze della sostituzione:
S = (à , b , e , d) , le potenze di grado pari di questa, non potrebbero far
parte di alcun sistema di generatrici di G fra loro indipendenti, perchè, come
facilmente si vede, alla generazione di G dovrebbe pur concorrere una potenza
di grado dispari della S dalla quale quelle di grado pari sarebbero generate.
«E così: Le sostituzioni di un gruppo qualsivoglia si
possono distinguere in due classi: nella classe cioè di quelle
che possono efficacemente concorrere alla generazione del
gruppo potendo esse far parte d i 11.11 sistema generatore
senza che siauo generate dalle rimanenti del sistema, e
nella classe di quelle le quali non possono efficacemente
concorrere alla generazione sopra detta.
« Oggetto di questa Nota è quello di porre in rilievo che :
1. «Le sostituzioni del gruppo le quali non possono
efficacemente concorrere alla sua generazione, ne costi-
tuiscono un sottogruppo eccezionale (il sottogruppo 0).
2. « Il gruppo $ coincide col gruppo di quelle sostitu-
zioni le quali sono moduli rispetto ai sistemi generatori
del gruppo fondamentale, sono cioè tali, che qualunque
sistema generatore si trasformi in un nuovo sistema gene-
ratore quando le sostituzioni del primo sistema si consi-
derino astrazion fatta da fattori uguali a quei moduli.
3. «Il gruppo $ coincide ancora col gruppo comune ai
sottogruppi massimi (') del gruppo fondamentale.
4. «Affinchè il gruppo fondamentale possa essere ge-
nerato da un certo suo sottogruppo combinato con taluno
(') Massimo diremo un sottogruppo di G allorquando non esisterà in G altro sotto-
gruppo che lo contenga.
— 282 —
degli altri, è necessario e sufficiente che il primo sotto-
gruppo non sia esclusivamente formalo con sostituzioni
di 0.
« E finalmente:
5. « Il gruppo $ è un gruppo Q,0 di Capelli (').
« Che le sostituzioni g di G le quali non possono efficacemente con-
correre alla generazione delì'istesso G costituiscano un gruppo, si può di-
mostrare nel seguente modo: Supponiamo che {/(Z>, g1^ non possano far parte
di alcun sistema di generatrici fra loro indipendenti. Neppure potrà farne
parte il prodotto g',yK gW. Che, se fosse altrimenti, surrogando nel sistema (//)<'■••
di generatrici fra loro indipendenti il prodotto gw. glp] con i suoi fattori,
si avrebbe ancora nel sistema così modificato un nuovo sistema generatore.
E riducendo comunque questo nuovo sistema a tale che fosse composto di sole
generatrici fra loro indipendenti col sopprimere talune sostituzioni superflue,
le sostituzioni r/*', </'P> dovrebbero sparire necessariamente. Ma si perver-
rebbe così ad un sistema generatore composto di sostituzioni contenute in
(f7)(tu)i e privo del prodotto <?<al. g(V il quale per ciò sarebbe superfluo in (oY'^K
« Trasformando ora le sostituzioni di un sistema (g) con qualsivoglia
sostituzione gW di G , si otterrà certamente un nuovo sistema (g) . Infatti
se le sostituzioni del primo sistema generano G, le sostituzioni del sistema
trasformato genereranno il gruppo G trasformato mediante gW ossia G me-
desimo. E nessuna delle trasformate sarà superflua nel secondo dei due
sistemi. Infatti, se ciò fosse, superflua sarebbe altresì la sostituzione cor-
rispondente nel primo dei due sistemi nel quale il secondo si trasforma
mediante la inversa di g(W. Da ciò segue che se una g esiste in taluno o
manca in tutti i sistemi (g), tutte le trasformate di g soggiaceranno alla
identica condizione. Il gruppo delle sostituzioni le quali non possono effi-
cacemente concorrere alla generazione di G conterrà adunque tutte le tra-
sformate di qualsivoglia sua sostituzione con sostituzioni di G , e sarà per
ciò eccezionale in G .
« Ed ora, sia K un sottogruppo di G non contenuto per intiero in <I>,
e sia (g)^ uno di quelli fra i sistemi (g) che presentano sostituzioni comuni
(') Gruppi <!„ di Capelli dico quei gruppi i quali essendo di ordine: p*.q? . r'ì . . .
non contengono che un solo gruppo degli ordini: pK , if , fi , . . . rispettivamente, avendo
il Capelli nella sua Memoria: Sopra la composizione dei gruppi di sostituzioni (R. Acca-
demia dei Lincei, voi. XIX) dimostrato varie proprietà relative a questi gruppi, e fra le
altre le due seguenti: I fattori di composizione dei gruppi 0o sono numeri primi: Ogni
sottogruppo di un gruppo il0 è anch'esso un gruppo n„. Combinando questa seconda pro-
prietà con la nostra proposizione 4", si concluderà facilmente che: Quando non sia
possibile generare il gruppo fondamentale combinando un certo suo
sottogruppo con taluno degli altri, il primo sottogruppo apparterrà
alla specie dei gruppi A,, di Capelli.
— 283 —
con K. Soppresse in (<))•'"> le sostituzioni che esso ha comuni con K, le
restanti genereranno un gruppo K' minore di Gr, perchè se esse generas-
sero l'intiero G, le sostituzioni sopprèsse sarebbero state superflue in (;/)'"•
Ciò posto, il gruppo K e il gruppo K' genereranno evidentemente l'intiero G
perchè G era generato dalle sostituzioni di (u)10- . Esiste adunque un gruppo K"
di G che con K genera G .
«Ma ciò non accadrebbe se K fosse per intero contenuto in <I>. Che
se il gruppo K con un gruppo K' minore di G generasse quest'ultimo
gruppo, qualche sostituzione di K potrebbe efficacemente concorrere alla
generazione di G , e ciò è contrario alla natura delle sostituzioni di <I> le
quali comporrebbero K.
« Esiste il seguente teorema: Un sottogruppo T eccezionale in G può
sempre efficacemente concorrere alla generazione di G allorquando esistano
in r almeno due gruppi distinti fra quelli che hanno per ordine la mas-
sima potenza di taluno dei fattori primi che compongono l' ordine di r.
i Prima di dimostrare questo teorema, avvertirò che esso è nella sua
sostanza dovuto al Capelli il quale dimostra (') che esistono nella sopra
detta ipotesi sottogruppi di G i quali partecipano con le loro sostituzioni
a tutti i periodi di F. Per dimostrare la coincidenza delle due proposizioni
osserveremo infatti che, se T è eccezionale in G, ogni sottogruppo L di G
è permutabile con F (!), cosi che riunendo insieme i periodi d F aventi
sostituzioni comuni con i singoli periodi di L, avrà luogo una nuova distri-
buzione delle sostituzioni di G in periodi e precisamente la distribuzione
relativa al gruppo generato da T e da L come nella mia Memoria: Intorno
ad alcune proposizioni della teoria delle sostituzioni (3), ho dimostrato. E da
ciò apparisce evidentemente che: condizione necessaria e sufficiente affinchè
esistano sottogruppi L di G che partecipino con le loro sostituzioni a tutti
i periodi di T è, che T con qualche sottogruppo di G e minore di G generi
G che cioè T concorra efficacemente alla generazione di G con qualche sistema
di sostituzioni estranee a T.
« Ciò premesso, veniamo alla dimostrazione dell'enunciato teorema. Sia P
uno dei sottogruppi d'ordine pa (« massimo) contenuti in T, ed S una so-
stituzione di G. Dicasi P' il gruppo d'ordine p'A (contenuto in F) nel quale S
trasforma P.
« Sappiamo esistere in T sostituzioni le quali trasformano P in P'.
Sia 7 una di queste. La sostituzione S"y-1=<7 apparterrà al gruppo delle
sostituzioni di G le quali trasformano P in se medesimo, e si avrà: S = <77.
« Essendo la S una qualsivoglia sostituzione di G, si conclude che, il
{'} 1. e.
(') Ha luogo cioè, quali si sieno j. c r, una relazione della fonna: /« . yg — -,r.'- la' •
(') Meni, della Ti. accademia dei Lincei, Voi. XVIII, 1883-84.
— 284 —
gruppo T e quello delle sostituzioni che trasformano P in se medesimo
generano G. Ora il gruppo T concorre efficacemente a questa generazione
purché le sostituzioni di G le quali trasformano P in se medesimo non
formino l'intiero G . Ma in questo caso P' coinciderebbe con P e non esi-
sterebbero in T due gruppi distinti d'ordine pa .
« Ed ora, poiché il gruppo 0 eccezionale in G non può, stante la sua
definizione, efficacemente concorrere alla generazione di G, non esisteranno
in <I> due gruppi distinti degli ordini p" , q? , . . . rispettivamente. Il gruppo
$ sarà perciò un gruppo ù0 .
« Il gruppo <I> è poi composto di quelle sostituzioni le quali sono
moduli rispetto alla generazione di G. Sia infatti: Psi Q<p> Ry3 . . . una
sostituzione di un sistema generatore considerata come prodotto nel
quale i fattori tpt, qjj, 93,... indicano sostituzioni di $. Siccome è:
Py, = o'jP, PQp2 = -i;'.2 PQ, . . . per essere 0 eccezionale in G, avremo:
P?i 0^2 R?3 • .-• = (?V* ?3 • • ■) (PQR • ■ •) = ?PQR • • •
« Avverrà, così che, mentre sostituendo nel sistema generatore la 9 e
il prodotto PQK... in luogo della sostituzione considerata, si otterrà evi-
dentemente un nuovo sistema generatore, sopprimendo la 9 che è- super-
flua, si riuscirà ad introdurre la PQR ... in luogo della primitiva sostitu-
zione, come precisamente sarebbe avvenuto facendo in quella: y, = ^|=a>3...
= 1 . Viceversa se la sostituzione g'h) è un modulo, essa esisterà in $ ne-
cessariamente. Infatti la g ''■' non potrebbe far parte di alcun sistema di gene-
ratrici fra loro indipendenti, che altrimenti si potrebbe far quivi g(h) = 1
e sopprimere la gfh> come superflua.
« Così, se il gruppo G fosse il gruppo ciclico delle potenze di una so-
stituzione S d'ordine m, le potenze: S"<, S''1... quando fi, jj«... si in-
tendano primi con m, rappresenteranno sistemi generatori del gruppo, anzi
i soli sistemi di un'unica generatrice. Se adunque Sa apparterrà al gruppo <I>,
le sostituzioni S"*''<, Sa-P:, . . . riprodurranno la soprascritta serie di po-
tenze. La serie dei numeri primi con m e inferiori ad m rientrerà adunque
in se stessa (mod. m) per l'aggiunta della a a tutti i suoi elementi. Vice-
versa, se ciò avvenga, Sa apparterrà al gruppo $ . Infatti se S", . . . S° po-
tesse essere un sistema di generatrici indipendenti, il prodotto S"'"... Sa'a
per convenienti valori di u, . . . a' si ridurrebbe alla S affetta da esponente
u'u -+- . . + a a primo con ni, e primo con m sarebbe perciò u'u-h... Baste-
rebbero adunque le S\ . .- a generare il gruppo.
« Ciò posto, sia: wt= p'' ■({•'■ r1 •■• La serie dei numeri primi con in ed
inferiori ad m rientra evidentemente in se stessa per a multiplo del prodotto
p . q. r. . . e non rientra in se stessa se non in questo caso. Se infatti a non
sarà divisibile per qualcuno dei fattori primi di m ad es. per p, la serie u + a,
u + 2(i... nella quale a rappresenti un numero primo con m, conterrà qual-
che termine divisibile per p per essere a primo con p, e perciò la serie
— 285 —
dei numeri primi con m e inferiori ad m non rientrerà in se stessa per
raggiunta di a a tutti i suoi elementi. Concludiamo da ciò che nel caso
semplice che consideriamo il gruppo $ è il gruppo costituito dalle potenze
della sostituzione S"•'^r•••. Sopra i sistemi generatori del gruppo ciclico
si potrà adunque operare con l'eguaglianza ipotetica : S"- «•■'•••= 1.
« Sia finalmente H' un sottogruppo massimo di G. Se 0 non esistesse
in H', il gruppo generato da H' e da <l> coinciderebbe con G perchè H' è
massimo, e 0 potrebbe così concorrere alla generazione di G, la qual cosa
è inammissibile. Ma se qualche sostituzione rf*) estranea a $ potesse esser
comune a -lutti i gruppi H, siccome g(aJ combinata con qualche sottogruppo K
genererebbe G, essa lo genererebbe altresì combinata con un sottogruppo H"<1
che, o sarebbe lo stesso K se K fosse massimo in G, o altrimenti conter-
rebbe K come sottogruppo. Ma ciò è impossibile perchè si è supposto
che BfV contenga /^.Noteremo pertanto il teorema: Il gruppo co-
mune a tutti i sottogruppi massimi di qualsivoglia gruppo,
è eccezionale nel gruppo ed è un gruppo Q0. Similmente si dimo-
stra che il gruppo $ è comune a tutti i sottogruppi eccezionali massimi di G.
Ma esso può anch'essere un sottogruppo del gruppo totale a questi comune.
« Accenneremo finalmente che, siccome un gruppo Qa di ordinepa.g .fi...
contiene in se sottogruppi di qualsivoglia ordine minore pa\ q. 'fi'..., ge-
nerati da sottogruppi degli ordini rispettivi pr/-',q'i',f /',... le sostituzioni
singole di ciascun gruppo generatore essendo permutabili con le singole di
tutti gli altri, facile è dimostrare che, il sottogruppo <I> di un gruppo Q0
coincide con quello che è generato dai gruppi rispettivamente comuni a
tutti i gruppi degli ordini pa_1, <r~ '. ... che in Q0 sono contenuti ».
Biologia. — Del fuso direzionale e della formazione di un
f/lubulo polare nell'ovulo ovarico di alcuni mammiferi. Nota del
prof. G. Belloxci, preseutata dal Socio Blaserna.
Processo di preparazione: Induramento dell'ovario nel liquido di Flem-
ming (miscela concentrata) ; compenetrazione di paraffina ; sezioni microto-
miche appiccicate colla miscela di albumina e glicerina; colorazione colla
saffranina di Pfitzner o colla fucsina acida.
« Negli ovuli ovarici maturi di topo casalingo e di cavia si forma un
fuso direzionale, il quale è completamente simile al fuso direzionale di alcuni
invertebrati. Esso deriva dalla vescicola germinativa, migrata al polo ani-
male, ed è perpendicolare alla superficie del vitello. Gli ovuli in cui si
forma il fuso sono contenuti in follicoli le cui cellule epiteliali presentano
una particolare trasformazione: si sciolgono le une dalle altre, per diven-
tare ameboidi ; e si riempiono di granuli (goccioline ?) che fra le altre pro-
prietà han quella (notata da Flemming) di colorarsi come la cromatina nucleare.
— 286 —
« Il fuso è formato da fili acromatici spiccatissimi e affatto distinti
dal protoplasma polare, e da una corona equatoriale di elementi cromatici.
Solo poche volte ho veduto nel protoplasma polare pallide traccie di astri.
« Gli elementi cromatici, nella cavia, osservati coll'obiettivo Vis Zeiss
e illuminatore Abbe, appariscono come palline o granuli rotondeggianti.
« Nel topo, alcuni di essi mostrano, nel lato che guarda l'asse del fuso,
due brevi prolungamenti polari, ed assomigliano perciò agli elementi cro-
matici veduti da Strasburger in alcune cellule vegetali (cellule madri del
polline della Fritillaria persica).
« La corona equatoriale si sdoppia ; le due corone figlie vanno ai poli
del fuso, si separa infine dal vitello un po' di protoplasma polare, entro il
quale resta inclusa la metà periferica del fuso sdoppiato. Si forma cosi un
globulo polare, che è costituito da una sostanza protoplasmatica, derivante
dal protoplasma ovulare, la quale è affatto priva di granulazione e si colora
più di quest'ultimo, e dal residuo periferico del fuso, il quale non forma
però mai un vero nucleo morfologicamente determinato.
« Il globulo polare sta sotto la tunica avventizia. Esso ha, come il vitello,
uno strato periferico membraniforme (membrana perivitellina di van Beneden).
« Il residuo ovulare del fuso riforma immediatamente una nuova cario-
mitosi, che ha figura di fuso (topo) o di barile o di cilindro (cavia) e si
dispone obliquamente.
« Negli ovuli ovarici maturi di coniglio si trova spesso un corpuscolo
polare ; e, accanto a questo, uel vitello, un piccolo fuso obliquo, e vicino
a quest'ultimo, più verso il centro, una vescichetta che pare un nucleo.
« Pel modo come si forma e per la sua struttura, è molto probabile
clic il globulo polare di cotesti mammiferi abbia natura di cellula: le dif-
ferenze dalla ordinaria cariocinesi non sono essenziali; e biologicameute
esso ha forse un vero nucleo. Cotesta probabilità si fa maggiore se lo si
confronta coi globuli polari degli eolididei, i quali, come ha mostrato Triii-
chese, sono vere cellule ameboidi.
« Nel topo e nella cavia si ritrovano, entro follicoli degeneranti, ovuli
maturi che presentano un principio di vera segmentazione. Questa sembra
precedere la completa degenerazione dell'ovulo ».
Morfologia. — Sulla struttura raggiata del segmento esterno dei
bastoncelli retinici. Nota di Or. Cuccati, presentata da! Socio Trinchese.
« Max Schultze (') ha osservato che nel tritone i singoli dischi che com-
pongono il segmento esterno dei bastoncelli mostrano delle incisure mar-
ginali da cui partono simmetricamente dei raggi i quali non arrivano fino
(') M. Schultze, Mina, iu Stvicker's Handbuch der Lehre voseJen Gewebe.
— 287 —
al centro e che, se sono molti e regolari, danno alla zona periferica un aspetto
regolarmente raggiato. Schultze dà a questa apparenza il significato di un
cenno di fenditure radiali che partono dalle scanalature della superficie (').
« Le mie osservazioni mi hanno dimostrato una vera struttura raggiata
dei segmenti esterni dei bastoncelli, la quale può darci, come si vedrà in
appresso, una giusta interpretazione di coteste apparenze già descritte da
Schultze.
« È noto che i segmenti esterni dei bastoncelli appartengono agli ele-
menti più facilmente alterabili. Conviene dunque dapprima studiarli in una
condizione che maggiormente si avvicini a quella in cui trovansi nella retina
vivente, e seguirne passo passo le alterazioni. A questo fine ho fatte molte
osservazioni di retine di tritone rapidamente dissociate nell'umore spremuto
dall'occhio di rane e di tritoni ed ho veduto che molti bastoncelli restano
interi e riuniti in masse compatte; ed alcuni sporgono da queste nel li-
quido che le circonda. Salvo una leggera curva di alcuni sul proprio asse,
del resto nessun'altra apparenza può essere sospettata come segno di alte-
razione. Il segmento esterno di questi bastoncelli si presenta liscio, jalino
e finamente striato per lo lungo con tracce di striatura trasversa. La sostanza
di questi segmenti freschissimi ed integri è molliccia e infatti si deformano
al più lieve contatto. Veduti rivolti in su coll'obbiettivo 1/18 di Zeiss e lo
illuminatore di Abbe, mostrano la loro sezione trasversa perfettamente cir-
colare, uniforme e rifraugeutissima. Si noti che la più diligente disamina
non mi ha fatto vedere alcuna traccia di scanalature. Le strie longitudiuali
che pure vedonsi in questi segmenti debbono considerarsi come ispessimento
periferico della sostanza jalina, cioè come il principio di tanti raggi.
« Essi mostrano altresì, specie quelli che sporgono liberi nel liquido,
una tendenza a dividersi in segmenti perfettamente trasversi. Alcuni poi
sono tronchi, e questi, se volti in su, si addiuiostrauo quali cilindri per-
fettamente lisci e divisi, per mezzo di raggi di diversa rifrangenza in
un certo numero di settori i quali appariscono chiaramente quando il fuoco
delle lenti è nella base tronca o nei piani a .questa vicini.
« La nettezza de' raggi diminuisce dalla periferia al centro.
« Accade poi di vedere sparsi nel liquido del preparato dei tronchi di
segmenti di bastoncelli, alcuni dei quali bassi molto ma con tutta l'appa-
renza della perfetta conservazione, che rifrangono la luce come quelli interi
e stipati ed hanno la superficie perfettamente cilindrica. Se questi tronchi
sono veduti da una base, presentano evidentissimi i settori. La loro circon-
ferenza poi è così marcata, che dà a pensare, indipendentemente dai giuochi
di luce, a una maggiore rifrangenza dello strato periferico.
« Alcuni bastoncelli poi, benché tronchi solo verso l'apice, non erano,
('; « einc Andeutung radiarer Zerkliiftung, ausgehend von don Rimieu dcr Oberflachc ».
Rendiconti — Vol. I. 37
— 288 —
almeno presso la base tronca, perfettamente cilindrici, ma la superficie loro,
verso l'apice, era un poco scanalata : apparenza già veduta da molto tempo
(Henzen, Schultze). Questo però, vista la forma cilindrica della grande mag-
gioranza dei bastoncelli che secondo tutte le probabilità sono perfettamente
integri, mi sembra doversi attribuire ad un principio di regolare alterazione.
Non voglio escludere però che la scanalatura possa preesistere e possa esser
data dall' impronta dei fili delle cellule epiteliali pigmentate. In fine di
quando in quando alcuni bastoncelli presentavano verso l'apice loro una
specie d'esfogliazione che li divideva nelle pile di dischetti ed il margine
loro appariva fortemente dentellato. Molti di questi presentavano le fendi-
ture radiali descritte da Schultze e da altri ; anzi alcune volte queste, ar-
rivando fino al centro, dividevano il dischetto in molti settori separati che
gli davano l'aspetto di una stella. Questa apparenza per le cose suddette
parai doversi ritenere dovuta a un principio di alterazione, e la forma
sua speciale è spiegata dalla disposizione raggiata che aveva già la sostanza
del bastoncello normale.
« Altri dischi infine sono assai irregolarmente dentellati o sformati,
e non può esservi dubbio che ciò non derivi da una profonda alterazione;
anzi, facendo una diligente osservazione, se ne possono seguire tutte le fasi.
Fra i segmenti esterni di bastoncelli retinici di tritoni slati nell'ombra e di
altri esposti alla luce del sole non ho notato differenze apprezzabili,
« Oltre che nell'umore acqueo ho fatto parecchie dissociazioni di
bastoncelli retinici di tritone nella soluzione sodo-metilica, perchè è noto come
essa conserva elementi oltremodo alterabili come sono le piastrine del sangue
(Bizzozero) (') e questa era debole tanto che appena se ne riconosceva il colore.
E perchè la retina non venisse in diretto contatto dell'aria, aprivo gli occhi
tolti da tritoni ancora vivi in detta soluzione ed ho dissociate le retine in
una grande quantità di liquido.
« Fatta rapidamente l'osservazione ho potuto rilevare :
1°. « Gruppi di bastoncelli perfettamente conservati, alcuni dei quali,
piegati un poco in su, davano a divedere contorno circolare regolarissimo
e spiccato : accenno di raggi che partivano dal medesimo e andavano verso
il centro.
2°. « Bastoncelli separati ed interi che oscillanti verticalmente nello
spazio compreso fra il coproggetti ed il portoggetti, di tratto in tratto mo-
stravano le medesime particolarità.
3°. « Piccoli gruppetti dei medesimi, e, direi quasi, dischetti che
medesimamente oltre all'offrire il contorno molto regolare, essi pure mo-
stravano striature raggiate.
« Noto che quantunque la soluzione sodo-metilica fosse tanto debole,
(') Bizzozero, Di un nuovo elemento morfologico del sangue etc. Milano, 1883.
- 289 -
pure la colorazione dei bastoncelli era istantanea e sufficientemente intensa,
come ho potuto vedere facendo penetrare qualche goccia di detta soluzione
sotto il coproggetti in una retina dissociata nell'umor acqueo.
« Collo stesso metodo ho ripetute queste osservazioni sulla retina della
rana esculenta ed alcuni gruppetti di dischi costituenti i tronchi dei baston-
celli offrivano, come si vedrà in appresso, una certa analogia coi dischetti
della retina del bue e del cavallo ; si presentavano cioè costituiti da tre
settori massimi, riuniti da un contorno circolare nettissimo e punto inter-
rotto. Talvolta ne mostravano più di tre e più di quattro ; alcuni erano in
vero divisi in tanti raggi fitti e regolarissimi. Oltre che in liquidi fisiologici
o quasi fisiologici, ho fatto delle dissociazioni in liquidi che da tutti sono
tenuti in grande pregio per le loro ottime qualità come fissatori degli ele-
menti nella loro struttura fisiologica. E prima ho adoperato l'acido osmico
in soluzione 1 % lasciato in contatto immediato colla retina dieci minuti
circa e dissociata nell'acqua distillata; oppure, tolta dall'acido osmico la ho
lasciata per un'ora nell'alcool allungato e dissociata nella glicerina. Qualche
sottile pila di dischi osservai libera come pure vidi bastoncelli disposti se-
condo l'asse ottico del microscopio ed in ambidue i casi ho notato : contorno
perfettamente circolare e striature radiali evidentissime. Ho usato altresì
il cloralio idrato in soluzione 10 °/0, perchè è indicato da Krause (') come
uu liquido eccellente conservatore degli elementi retinici ; e la retina vi
rimase immersa per ventiquattro ore. Dissociato, ho potuto osservare il
medesimo fatto. Lo stesso ho veduto servendomi, in luogo dell'acido osmico
puro, del liquido di Flemming così modificato:
Soluzione Acido Osmico 1 % P- 14
» Acido Cromico 1 % P- 25
Acido Acetico goccie una o meno.
« Oltre che nel tritone e nella rana, ho fatto queste esperienze ancora
sulla retina di axolotl ('). Dal metodo delle dissociazioni sono passato alle
sezioni eseguite col microtomo Thoma medio modello. Ho posto a tal fine,
(previa asportazione della cornea e lussazione della lente) diversi occhi di
axolotl dell'età di anni due lunghi 10 cent, circa, nel liquido di Flemming
sopra menzionato ove stettero immersi per due giorni interi. Tolti da questo
liquido e lavati poi per molte ore in una corrente di acqua distillata, indi
gradatamente passati pei diversi alcoli, poscia nell'alcool assoluto per un'ora,
indi nel cloroformio per breve tempo, li misi a compenetraro di paraffina.
Le singole sezioni, sottilissime, perpendicolari all'asse dei bastoncelli, ho
fissate sul portoggetti col metodo Mayer e colorate colla fuscina acida in
soluzione acquosa fortissima. Detto reattivo fu a contatto cogli elementi in
discorso per due o tre ore circa.
(') W. Krause, Unierntchungsmethoden. Internationale Monatsschrift Bd. 1 H. 2 18S4.
(') iiredon pisciformis Baird.
— 200 —
« Levato poi l'eccesso di colore immergendo il portaoggetti nell'acqua
per mezz'ora e rischiarate con l'olio di garofani, le ho montate al balsamo
del Canada.
« Osservate ad un mediocre ingrandimento ('/d Zeiss) i bastoncelli,
tagliati in sezioni trasverse mostravano doppio contorno circolare, liscio,
marcatissimo; molti raggi e settori regolarissimi che andavano fino al centro,
distinti per diversità di colorazione e di potere rifrangente. Questa strut-
tura era resa molto bene manifesta dalla colorazione intensa della fuscina
acida. Le osservai elegantissime col 1/18 ad Imm. Omogenea di Zeiss e
l'illuminatore Abbe.
« Ho usato lo stesso metodo per le retine di alcuni tritoni, ed ho
potuto riscontrare gli stessi particolari. Non sempre però i raggi vanno
fino al centro; talora questo è occupato da una. sostanza diversa da quella che
forma i settori la quale si protende talvolta fra i settori istessi in due o
tre direzioni diverse ed opposte. In alcuni dischetti la periferia è punteg-
giata, e dai punti partono i raggi di diversa rifrangenza ; ecco l'indizio
delle strie longitudinali.
« Ma qui non ho fatto sosta nelle mie ricerche. Trattai con metodo
identico diverse retine di rane esculente per farne delle sezioni e, serven-
domi della stessa colorazione ho potuto constatare lo stesso fatto, sebbene
lo confesso, vi riuscissi dopo lunghe e replicate riprove.
« Proseguii le mie investigazioni sopra vertebrati superiori. Provai
replicatamele sopra la retina di un tacchino e qualche cosa intravidi. Scelte
però le retini di alcune galline, colle dissociazioni non riuscii a vedere nulla,
quantunque usassi sempre degli stessi trattamenti. Nelle sezioni e colla
solila colorazione osservai la medesima striatura raggiata notata negli ani-
mali sopra menzionati ('). I segmenti esterni dei bastoncelli sempre per-
fettamente cilindrici e a struttura raggiata potei osservare nelle sottili
sezioni trasverse o nei tronchi dei medesimi che non di rado occorrevano
isolati. Per la colorazione, oltre che colla fuscina, ottenni eccellenti risul-
tati servendomi del violetto di genziana in soluzione acquosa 1 °/0 ; del bleu
d'anilina in soluzione acquosa 2 °/o e della saffranina di Pfitzner.
« In fine procuratami una retina di bue ed una di cavallo cavate dal-
l'animale appena sgozzato, usando sempre dello stesso trattamento, nelle
più sottili sezioni tangenziali ho veduto che i più bassi cilindri derivati
dalla divisione trasversa dei segmenti, che non di rado si osservavano e
(') Chi volesse fave osservazioni di questo genere deve ben guardarsi dalle facilissime
alterazioni che accadono nei delicati bastoncelli di questi animali, i quali bastoncelli si
rigonfiano specie alla estremità o si ripiegano sopra se stessi o in altro modo si deformano,
producendo figure raggiate marcatissime, le quali però hanno niente a che fare colla strut-
tura dei segmenti integri.
— 291 —
che avevano il contorno perfettamente circolare e netto, apparivano divisi
precipuamente in tre settori massimi, e che alcuni davano a divedere una
lievissima striatimi raggiata. Il centro del disco era formato d'una sostanza
un po' meno colorata dalla quale partivano anche qui dei raggi in diverse
direzioni ed opposte limitanti i settori massimi.
« L'aver veduto questi fatti dissociando la retina in umori fisiologici
e in così diversi liquidi ottimi fissatori degli elementi nella loro forma, ci
offre grande probabilità che i fatti sovraccennati non sieuo dovuti ad alterazione
alcuna.
« Potrebbe tuttavia restare il dubbio che i raggi si formino per un
principio di coagulazione della sostanza molliccia che costituisce il segmento
nella retina vivente. Però, come ho già notato, la striatimi longitudinale si
vede sempre in tutti i segmenti i più freschi e che non fanno intravedere
alcuna alterazione : e mi sembra che questa striatura sia una proprietà, che
essi hanno anche durante la vita. Siccome poi non dipende da scanalature,
e la periferia di questi segmenti così conservati è perfettamente uniforme,
così le strie, per loro stesse, sono già, l'indizio di ispessimenti periferici
radiali: resterebbe sol dubbio se i raggi durante la vita siano limitati ad
una stretta zona periferica, ovvero si spingano fino al centro. Ad ogni modo
resterebbe stabilita la grandissima facilità con cui si manifestano i settori
che arrivano fino all'asse del segmento : e questa proprietà indicherebbe una
disposizione molecolare che può avere un grande interesse fisiologico.
« Si può dunque con molta probabilità asserire che in alcuni verte-
brati e forse in tutti, i segmenti esterni dei bastoncelli hanno struttura
raggiata e forse sono fatti di due sostanze di diversa intensità: una delle
quali, la più densa, forma tanti stretti settori che per lo più arrivano fino
al centro : mentre l'altra può considerarsi come una sostanza fondamentale
e che l'anello periferico dei dischi sia pure formato da una sostanza molto
densa. L'anello corrisponde alla guaina ammessa da alcuni istologi (Kuhnt
e Kùhne) e la sostanza onde è formata alla cheratina dei bastoncelli di
Kiihne.
« È quasi certo che le scanalature e le iucisure di Schultze sono
dovute a un principio di ineguale retrazione o dilatazione delle sostanze
che formano i dischetti, e i settori fauno sì che l'anello periferico diventi
dentellato.
« Le fenditure raggiate poi che talvolta vedonsi partire dalle iucisure
marginali, sarebbero un effetto dell'alterazione sulla struttura raggiata pree-
sistente.
« Noto in fine che i dischi di giovanissime larve di axolotl (fissate
coll'acido osmico, colorate col carminio borico di Grenacher, e tagliate al-
microtomo) sono bucati nel centro sì che possono dirsi piuttosto anellini.
Ciò indica probabilmente che la sostanza jaliua che li forma cresce dalla
- 292 -
periferia al centro, e forse potrà darci la spiegazione istogenetica della loro
struttura raggiata.
« Non so quale potrà essere l'importanza dei fatti notati. Mi sia per-
messo però accennare fin d'ora alla corrispondenza di struttura raggiata fra
il segmento esterno dei bastoncelli dei vertebrati e il così detto rabdoma
delle retinule degli occhi faccettati ».
Meteorologia. — Intorno ai corpuscoli ferruginosi e magnetici
dell'atmosfera. Nota del prof. P. Boni/zi, presentata dal Socio Tacchini.
« Nell'intrapreudere lo studio microscopico di diverse polveri atmosfe-
riche inviatemi dal comm. prof. Pietro Tacchini, la mia attenzione fu viva-
mente richiamata sopra i corpuscoli che vengono attratti dalla calamita e
il cui esame microscopico destò in me il più grande interesse di studiarli.
Lasciate in disparte per un momento le peculiari indagini che mi propongo
di fare intorno alle polveri speditemi dall'ufficio centrale di Meteorologia,
volli occuparmi del solo argomento riguardante i corpuscoli ferruginosi e
magnetici. Kaccolsi e pregai molti amici di raccogliere polveri in molte parti
d'Italia tanto sui luoghi allo aperto, cioè sul tetto delle case, sui monumenti,
sulle torri di molte città, e località diverse, come pure nell'interno delle
case cioè nelle stanze abitate, nelle scuole, nei teatri, nei sotterranei ecc.
« Dopo lungo ed accurato esame ho potuto concludere:
1° « che in tutte le polveri cadute sia nei luoghi aperti che chiusi
vi sono sempre dei corpuscoli magnetici siano pure pochi e piccolissimi
fino a raggiungere talora una esterna esiguità.
2° « che i corpuscoli magnetici Don sono tutti di una stessa sostanza
ma constano invece di particelle di diversa natura mineralogica.
3" « che le loro forme sono svariatissime e che fra esse vi è la
forma di sferetta, forma tanto distinta che richiama subito l'attenzione dell'os-
servatore.
4° « Le sferette si trovano sempre e quasi sempre nei corpuscoli
magnetici delle polveri che si sono depositate nei luoghi esposti all'aria li-
bera, anzi alcune volte vi sono abbondantissime, mentre sono scarse o man-
cano affatto nelle polveri depositate nei luoghi interni o chiusi e quindi
non esposti direttamente all'azione dell'aria libera esterna.
« Per istudiare al microscopio i corpuscoli magnetici meglio è osser-
varli colla luce incidente, anziché colla luce per trasparenza e siccome deb-
bono essere bene illuminati bisogna dirigervi sopra con uno specchio un
raggio di sole, mitigando e togliendo le forti difrazioni con una carta pel-
lucida. Se si vuole ottenere una luce diffusa intensa, si può concentrare
sulla carta pellucida la luce solare mediante una grande lente. Per que-
ste osservazioni basta anche un ingrandimento di 200 diametri. Io sono così
— 293 -
riuscito a descrivere in un modo più completo che non abbia latto Tissandier
nel suo lavoro: Les poìlssières de Vair, le sferette e gli altri corpuscoli
magnetici. Nella Memoria che va inserita negli Annali della Metereologia
italiana, le descrizioni sono accompagnate da tavole che rappresentano con
molta verità i corpuscoli stessi quali veggonsi cosi nettamente al micro-
scopio nel modo sopra indicato.
« Le sferette sono variabili per grandezza, se ne incontrano di quelle
il cui diametro arriva a 0ram,15 e si discende fino a misurarne delle picco-
lissime di 0mm,005, passando per tutte le misure intermedie; però quelle
che arrivano al decimo di millimetro o lo sorpassano sono poche, le più
frequenti raggiungono solo qualche centesimo di millimetro. Si nota in al-
cune uno splendore vivissimo ferreo talora con riflesso azzurrognolo proprio
del ferro ossidulato; in molte la lucentezza somiglia quella del ferro me-
tallico o dell'acciaio, talora però appannata, scura e qualche volta passa
quasi al nero; non mancano esempi di sferette di un color rosso ciliegia
scura; finalmente ve ne sono di color bronzino e di quelle con lucentezza
metallica gialla da richiamare alla mente lo splendore della pirite. La super-
ficie delle sferette non è liscia: quelle dotate di viva lucentezza di ferro
l'hanno reticolata, altre a lucentezza d'acciaio scuro l'hanno scabrosa o tuber-
colata e sembrano compatte e masiccie, e le sferette di color bronzino hanno
una superficie leggermente granulosa. Spesso anziché vere sferette con splen-
dore giallo metallico si hanno dei corpi rotondeggianti o sferoidali, ai quali
sembra più proprio applicare il nome di granuli; osservati alla luce per
trasparenza possono confondersi colle vere sferette se non si ha l'avvertenza
di esaminarli bene girando la vite micrometrica per convincersi che non sono
perfettamente sferici.
« Nei corpuscoli ferruginosi e magnetici si possono facilmente rico-
noscere delle particelle foggiate a modo di piastrine, di piccoli granuli irre-
golari paragonabili a quelli della limatura di ferro, spesso hanno lo splen-
dore ferreo metallico distintissimo; altre volte questo splendore sembra un
po' spento o ricoperto cerne da leggiera velatura nera. Frequentissime sono
anche le particelle coll'aspetto di corpi che abbiano subito una incipiente
fusione, quindi veggonsi talune colla superficie mammillonare, coi contorni
frastagliati con rilievi rotondeggianti emisferici. Vi sono anche molte par-
ticelle che hanno tutta l'apparenza di scorie.
« Fra le molte ricerche fatte per conoscere le maggiori varietà dei
corpuscoli magnetici hanno una speciale importanza quelle dei luoghi assai
elevati dalla superficie del suolo.
« Nella polvere raccolta sulla torre della Ghirlandina alta metri 84,32
vi trovai una piastrina di ferro metallico di 0mm,04 ; quattro sferette a super-
ficie reticolata colla lucentezza del ferro ossidulato, due del diametro di 0ram,02
e due di 0mm,015; un granulo colla lucentezza dell'acciaio e a superficie
— 294 —
scabrosa, lungo 0mm,04. Nella polvere raccolta sulla torre Asinelli che è
alta metri 97,90 trovai delle particelle di ferro a foggia di piastrine,
di granellini, dei corpicciuoli coll'apparenza di aver subito una fusione;
una sferetta del diametro di 0mm,02, molti corpuscoli semitrasparenti rossi
di ossido di ferro o magnetici o contenenti particelle magnetiche.
« Sono anche interessanti le osservazioni sulla polvere raccolta ogui
giorno sopra una superficie di un metro quadrato all'altezza di 29 metri
dal suolo di Modena. Separai i corpuscoli ferruginosi e magnetici in tutte
le polveri cadute nel mese di agosto 1884 e pesati alla bilancia di preci-
sione erano 2 milligrammi circa.
<• L'esame microscopico mi lasciò scorgere delle particelle ferrose a
superficie convessa e tuberosa da richiamare alla mente i frammenti di una
crosta appartenente ad un corpo sferico; vidi delle piastrine colla lucen-
tezza caratteristica del ferro, dei frammenti di ferro che hanno subita una
incipiente fusione e con superficie emisferica, finalmente alcune sferette, la
maggiore di 0mm,07 tutte con lucentezza ferrea e riflesso azzurrognolo e a
superficie reticolata.
« Sono ben lungi dal credere con queste poche osservazioni di avere
dati sufficienti per dedurre dal peso dei corpuscoli magnetici caduti in una
superficie di un metro quadrato il peso dei corpuscoli di ferro o allo stato
metallico o nei suoi composti magnetici che circolano nell'atmosfera, ma
tuttavia si può avere una idea della loro grande quantità. Col dato di 2 millig.
caduti in un mese sopra una superficie di un metro quadrato all'altezza di 29
metri dal suolo, poste le stesse condizioni nello strato d'aria che sovrasta
all'Italia alla stessa altezza, vi si troverebbero quintali 5926 circa.
«. Le sferette e gli altri corpuscoli magnetici descritti da Tissandier
hanno qualità e proprietà identiche a quelle da me descritte e quindi le
ritengo affatto simili; ma le sferette descritte dai signori I. Murray e
A. Eenard nel giornale inglese - Nature - nell'aprile 1884, sono alquanto
diverse. I detti autori trattano però delle particelle magnetiche cadute len-
tamente nei depositi del fondo del mare e precisamente nelle rosse argille delle
parti centrali del Pacifico. Le sferette descritte da questi autori sono di due
sorta, le une sono perfettamente sferiche, generalmente misurano quasi 0mm,2,
sono intieramente coperte da un involucro collo splendore del ferro ossi-
dulato magnetico e rotte in un mortaio d'agata facilmente si stacca la cor-
teccia lasciando scorgere un nucleo centrale di ferro nativo; le altre, non
sono perfettamente sferiche, della grandezza generalmente di circa mezzo
millimetro le paragonarono per le loro proprietà mineralogiche ai chondres
e le chiamarono sferule silicate.
« Per quanta attenzione io abbia posto per rintracciare nei numerosi
sedimenti aerei finora esaminati almeno le sferette col nucleo di ferro na-
tivo non vi riuscì
— 295 —
« Rispetto alla formazione delle sferette sono convinto, come lo è Tis-
sandier, che derivino dall'azione del fuoco. Le esperienze che ho fatto
bruciando del ferro nell'ossigeno ed esaminando al microscopio i prodotti mi-
nutissimi ottenuti mi hanno convinto del modo di loro formazione, poiché
sono riuscito anche a riprodurre artificialmente le aeroliti microscopiche
studiate da Ehremberg e cadute nel 1S59 nelle Indie.
« Ma non sono poi convinto che le sferette che in numero grandissimo
e costante continuamente circolano nel pulviscolo atmosferico abbiano una
origine cosmica.
« Nella filiggine proveniente dalla combustione del carbon fossile trovai
le sferette di ogni sorta in grande abbondanza, come eziandio nelle polveri
delle officine dei lavoratori del ferro. Io ritengo che queste siano cospicue
sorgenti di sferette che si espandono incessantemente nell'aria, atteso l'im-
menso consumo di carbon fossile e la estesissima lavorazione del ferro in
tutta Europa. Non nego fra i materiali del pulviscolo l'esistenza del ferro
e fors'anche di sferette d'origine cosmica, non essendo possibile negare le
cadute di ferro dal cielo né respingere l'ipotesi che le stelle filanti pos-
sano produrre un fatto analogo a quello delle particelle di ferro che bru-
ciano attraversando l'ossigeno, potendosi anche ammettere che qualche volta
cadano delle aereoliti simili a quelle sopramenzionate di Ehremberg. Io af-
fermo soltanto che nello stato attuale delle nostre cognizioni non abbiamo
un carattere per distinguere le sferette che vengono dal cielo da quelle che
provengono dalla terra, non sappiamo dire quali e quante sono quelle e
queste, in breve non possediamo alcun fatto positivo che ci rassicuri per
fare questa distinzione e per potere stabilire che è certa l'origine cosmica
delle sferette che rinvengonsi nel pulviscolo atmosferico.
« Il Tissandier ha fatto l'analisi chimica dei corpuscoli magnetici caduti
direttamente dall'aria, ma non ha tenute distinte le sferette dagli altri cor-
puscoli, quindi il nikel che ha trovato esistente nella massa dei corpuscoli
esaminati non sappiamo se sia associato alle sferette ovvero alle altre par-
ticelle magnetiche del pulviscolo.
« Del resto la presenza del nikel e del cobalto nel ferro meteorico
ha perduto gran parte del suo significato una volta che questi corpi sono
già stati trovati anche nel ferro di origine terrestre. Vi è maggiore proba-
bilità di ritenere che le sferette con nucleo metallico descritte da Murray
e Renard siano d'origine cosmica, poiché si discostano assai pei loro carat-
teri da quelle che sono indubbiamente d'origine terrestre ; oltreché le sferule
Bilicate di questi stessi autori essendo paragonabili per la loro natura ai
chondres, è anche più facile ritenerle d'origine cosmica.
« Vi è però un altr'ordine di fatti i quali concorrono a rendere più
complicato lo studio delle sferette. Già è noto che i signori Munier e Tis-
sandier annunciarono all'Accademia di Parigi nel 1878 di aver trovato delle
Rendiconti — Vol. I 38
— 296 —
sferette magnetiche analoghe a quelle del pulviscolo atmosferico in diverse
roccie. Io ho trovato le sferette in una roccia argilloso-calcarea dei dintorni
di Modena, nella sabbia gialla pliocenica di Castelvetro, e nello strato sab-
bioso dei pozzi trivellati od artesiani della città di Modena alla profondità
di 18 a 23 metri dal suolo; in questo strato sabbioso oltre le sferette
del diametro di 0mra,01 fino a 0mra,04 rinvenni piastrine, granuli, corpuscoli
magnetici di diversa foggia colla lucentezza propria del ferro.
« Lo scopo precipuo di questa Nota è di dare un saggio di descrizione
dei materiali magnetici del pulviscolo atmosferico. È questa la prima parte
de' miei studi e delle mie osservazioni microscopiche sulle polveri dell'aria
che debbo continuare per corrispondere, benché debolmente, all'onorifico inca-
rico affidatomi dalla Direzione dell'Ufficio centrale di Meteorologia di Koina »
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Beltrami, a nome anche del Socio Cremona, relatore, legge
la relazione sulla Memoria del sig. A. Mannheim, intitolata: Mémoire d'Optique
tjéomé'rique, proponendone l'inserzione negli Atti accademici.
Il Socio Todaro, relatore, a nome anche del Socio Trinchese , legge
la relazione sulla Memoria del prof. B. Grassi, intitolata: Morfologia delle
Scolopendrdle, concludendo per l' inserzione di essa negli Atti accademici.
Le conclusioni delle Commissioni, messe ai voti dal Presidente , sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Blaserna presenta le pubblicazioni giunte in dono, se-
gnalando fra esse le opere seguenti inviate da Soci e da estranei.
K. De Paolis. Elementi di Geometria.
A. De Zigno. Flora fossilis format ionìs oolithicae. Voi. II. Punt. IV e V.
A. Le Jolis. l'ìeurs anormales de Cytisus labumum et Digitalis
purpurea.
A. Kanitz. Mngyar Novénytani Lapok. P. Vili.
J. vom Rath. Vortrlìge und Miltheilungen.
A. Prampero. Saggio di tavole dei logaritmi quadratici.
J. Weyrauch. Aufgaben zur Theorie elastischer Kurper. — Das Princip
von der Erhaltung der Energie seit Bobert Mayer — Zur Orienlirung.
— 297 —
Lo stesso Segretario presenta anche varie opere dei Soci A. Pauinotti
e L. Kronecker, delle quali verrà pubblicato l'elenco nel Bullettino biblio-
grafico. Presenta inoltre il voi. XI della Relazione, sui risultati scientifici
della spedizione del « Challenger ».
Il Socio Betocchi, presenta una pubblicazione dell' ing. B. Colbertai.do
sulla Questione lagunare, e fa omaggio in nome dell'autore sig. G. C. Me-
llsurgo Melissenos, di varie opere relative all' igiene ed al bonificamento
della città di Napoli.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna comunica la corrispondenza relativa al cambio
degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute :
La R. Accademia della Crusca, di Firenze ; la R. Accademia di scienze,
lettere ed arti di Lucca; la R. Accademia di scienze, lettere e belle arti
di Bruxelles-; la R. Società zoologica di Amsterdam; la Società geologica
di Edimburgo ; le Società filosofiche di Birmingham e di Filadelfia ; la Società
di filosofia sperimentale di Rotterdam ; la R. Biblioteca di Parma ; la Bi-
blioteca nazionale di Brera , Milano ; la civica Biblioteca di Vercelli ; la
Biblioteca comunale di Alessandria ; la civica Biblioteca di Reykjavik ;
la R. Università e la Scuola navale di Genova ; la R. Università di Roma ;
gli Osservatori di s. Francisco, di s. Fernando e di Praga; il Comitato geo-
logico di Pietroburgo.
Annunciano l' invio delle loro pubblicazioni :
Il Ministero della Guerra; il R. Istituto geologico ungherese di Buda-
pest; il Comitato geologico degli Stati Uniti, di Washington.
Ringraziano ed annunciano 1' invio delle loro pubblicazioni :
La Società di fisica e storia naturale di Giuevra; la Società storica
ed archeologica di Jena ; 1' Istituto geologico di Berlino ; la Scuola poli-
tecnica di Delft.
Il Segretario Blaserna fa le seguenti comunicazioni:
« I Ministri della pubblica Istruzione, di Agricoltura e Commercio, e
dei Lavori pubblici, su proposta fatta dal Presidente della R. Accademia dei
Lincei, hanno stabilito d' inviare i prof. Taramelli e Mercalli in Ispagna,
per istudiare, col patrocinio dell'Accademia, gli ultimi terremoti che fune-
starono il mezzogiorno della Spagna.
« D'accordo col Socio G. Stoppani è stato formulato il seguente pro-
gramma per i loro studi :
e
— 298 —
1. « Rilevare, coli' aiuto delle opere e carte geologiche risguardanti
la regione commossa dal terremoto, la struttura geologica con particolar
riguardo alla tectonica delle formazioni ed alle relazioni che ponno esistere
tra quella regione, le Baleari, le isole e penisola italiana. Si desidera che
i risultati di questo studio possano giovare anche alla conoscenza della stra-
tigrafia di quel tratto del bacino mediterraneo occidentale, in vista degli
studi talassografici, affidati ad apposita Commissione della R. Accademia
dei Lincei.
2. « Esporre la storia del terremoto, considerato nei suoi vari elementi:
fenomeni precursori, ora, direzione, natura ed intensità delle scosse, repli-
che, rombi ed altri fenomeni fisici, che sogliono accompagnare le scosse.
3. « Rilevare gli effetti meccanici del terremoto sugli edifici, esami-
nare la distribuzione delle rovine in rapporto colla natura, colla disposizione
e colla conformazione del suolo. Ciò anche in vista di ulteriori consigli che
potrebbero darsi per la collocazione, natura e forma degli edifici in quelle
nostre provincie, le quali pur essendo soggette a frequenti e ruinosi terre-
moti, hanno condizioni di suolo diverse dalle assai speciali dell' isola d'Ischia.
4. « Rilevare gli effetti dinamici e fisici sul suolo e le modificazioni
portate dalle scosse nella circolazione interna ed esterna delle 'acque.
5. « Determinare l'area del terremoto, la posizione e la forma dell'epi-
centro e possibilmente la profondità e la natura geologica del centro o dei
centri di scossa.
6. « Esaminare il modo di propagazione del movimento sismico, spe-
cialmente in rapporto colla natura delle rocce e colle fratture stratigrafiche.
7. « Rapporto dei recenti terremoti andalusi coi terremoti iberici
delle epoche passate e coi fonomeni sismo-vulcanici di altre parti del globo
e specialmente dell'Italia.
« L'elaborato dei due inviati, corredato dalle carte e dai disegni neces-
sari, verrà presentato alla R. Accademia dei Lincei ».
Il Segretario Blaserna dà comunicazione di una lettera del senatore
Devicenzi, Presidente della Società generale dei viticoltori italiani, nella
quale ringrazia l'Accademia per l'aiuto che i Soci di essa, Caknizzaro, Bu-
serna e Briosi, prestarono alla Società facendo parte della Commissione giu-
dicatrice del concorso che essa bandiva al posto di suo Segretario generale.
P. B.
— 299 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 19 aprile 1885.
G. Fioreixi Vice-Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Filosofia. — Analisi della idea di Sostanza e sue relazioni
con le idee di essenza, di causa e di forza, come contributo al
Dinamismo filosofico. Memoria del Socio Luigi Ferri (Sunto).
« Detto quanto importi di precisare il significato del concetto di so-
stanza che è fondamentale in metafisica, questo studio ne espone il contenuto
e cerca la parte che in esso è dovuta alla esperienza e quella che dipende
dalle leggi proprie della funzione conoscitiva. Quindi, indicate le sue con-
dizioni psicologiche e logiche, risolve nei suoi elementi il rapporto di ine-
renza fra modo e soggetto, e, accennata la illusione contenuta nella rappre-
sentazione della sostanza come sostrato astratto e indeterminato, ne ricerca
le attinenze con le determinazioni inseparabili in cui consiste la essema e
si apre la via a dichiararne la obbiettività ; la quale, premessa la soluzione
realistica del problema generale della conoscenza, dipende sopratutto dai
caratteri di unità, priorità e durata die si ricavano dai modi costitutivi
della fenomenalità degli enti e si collegano col processo che la mente attri-
buisce ai medesimi obbedendo al principio di causa e ricostruendone l'ordine
sugli indizi dell'esperienza. Così l'essenza è non solo congiunta ma imme-
desimata con la sostanza, e mentre la separazione loro è l'origine di inso-
lubili antinomie nel pensiero speculativo che pretende ritrovare la realtà
nei risultati dell'astrazione, la unione loro conduce a scorgere nel concreto
Rendiconti — Vol. I. 30
— 300 —
sostanziale degli enti un altro rapporto importante, e cioè il rapporto di
connessione causale, il quale alla sua volta, confortato dalla osservazione dei
fenomeni di moto nel mondo inorganico e dal processo di individuazione
nell1 organico, ci rivela l'aspetto dinamico degli esseri e ci scopre nella so-
stanza e nell'essenza loro reale, non solo la legge, ma il principio attivo delle
energie fisiche e psichiche, ossia finalmente la forza.
« Si insiste principalmente sulla distinzione fra la forma ideale e la
forma reale dell'essenza, generale ed astratta l'ima, sintesi l'altra o piut-
tosto unità concreta del generale e dell'individuale. Si combatte la tesi che
risolve la sostanza e causa prima nella moltitudine degli atomi ».
Storia. — Documenti, storici relativi al taglio dell'istmo di Suez
ed alla conquista dell'Egitto ideata da Sisto V. Nota del Socio
corr. Enrico Narducci.
« Il Kanke, nella sua storia del papato ('), fa menzione di un dispaccio
del veneto ambasciatore a Koma, Giovanni Gritti, in data dei 23 agosto 1587,
eh' egli dice contenere un progetto, che avrebbe avuto il pontefice Sisto V,
di far eseguire il taglio dell' istmo di Suez : progetto senza dubbio assai
più vasto e difficile dell'altro, anch' esso importantissimo pel commercio di
Roma, che da una relazione inedita del De Castro conservata nell'archivio
Boncompagni apparisce avere avuto in animo il predecessore di lui, Gre-
gorio XIII, di aprire un grande canale marittimo da Roma a Civitavecchia.
Le più diligenti ricerche per altro praticate presso la direzione del R. Ar-
chivio generale di Venezia produssero l'assicurazione che questo dispaccio
non esiste in quell'archivio.
« Tali ricerche tuttavia non furono totalmente infruttuose. Da esse infatti
si potè rilevare la esistenza di tre altri documenti, esistenti nel medesimo
archivio, riferentisi allo stesso progetto, rimasto poi inattuato, a motivo forse
della spesa, e senza dubbio anche di pregiudizi, tanto più scusabili, se,
come tra poco vedremo, invalsero fino al nostro tempo, quando l'energia,
l'attività ed il grande animo del signor di Lesseps riuscirono con mirabili
sforzi a superarli.
« Il primo dei precitati tre documenti è un dispaccio di Lorenzo Ber-
nardo, bailo a Costantinopoli, indirizzato al veneto Senato, e per esso al
doge Pasquale Cicogna, dato «Dalle Vigne di Pera a'xxiij di luglio mdIxxxvj* ».
« Dicesi in esso : « Per questo effetto, oltre tanti altri apprestamenti et
« bisogni per una Armata grossa, de' quali in quelli paesi vi è estrema
(') Ilistuire de la Papauté. Tome III. Paris, 1838, pag. 216. — Sulle sue vestigia ci-
tarono lo stesso documento: // Campidoglio, Strenna 1809, pag. 124-125, e YUnità Oallo-
lica, circa la fine del 1869. Parecchie altre fonti possono vedersi citate nella Strenna ve-
neziana del 1869.
— 301 —
« necessità, però sono entrati in opinione che non li sia altro rimedio, che
« ricavar quell'Alveo, che altre volte alli Re dell'Egitto era stato fatto, il
« qual incominciando dal porto di Dannata, sopra il nostro Mar mediter-
« raneo, traversando per 150 miglia in circa di paese, passava nel Mar
« rosso al porto di Sues, per il quale comodamente si possa condili' galere
« da questo in quel mar, et con facilità. Altri raccordano, che stradda più
« breve, et più facile sarria, che si cavi questo alveo, dal fiume del Nilo
« verso il Sues ; ma anco in questo li sariano molte difficoltà, perchè oltra
« le ragioni che da scritture sono discorse delli molti pericoli, che per questo
«sariano causati, et altre impossibilità, il tempo a far tal opera sarà
« molto longo ».
« E poco più oltre, nello stesso dispaccio, enumerando tre comandamenti
avuti dal « Bei del Gemen » soggiungesi : « Nel 3" le dice che iutentione
« sua è, che quell'alveo antico, che passa da questo in quel mar sia rica-
« vato, che poi prenda informatione buona da pratici del paese, et comandi
« tre huomini per villa a questo effetto, esentandoli da ogni fattione ».
« Altro dispaccio dello stesso Lorenzo Bernardo al Senato veneto, dato
« dalle Vigne di Pera, a'xvij settembre jidIxxxvj », ha in proposito il passo
seguente: « Il capitano del mare havendo presa particolar informatione circa
« il far quel taglio, per il qual si possa traghellar armata da quegli nostri
« mari, nel mar rosso al Sues, trova che li sono infiniti pericoli, et diffi-
« cultà in poterlo eseguir ; perchè, oltra il danno, che apporterà al Cairo, et
« a tutto quel paese, che dal Nilo è inondato, dicono anco che per li venti,
« la sabbia facilmente atterrerà il cavamento che fusse fatto, dal che del
« tutto ha lassato da parte questo pensiero ».
« Notevole 'tra i due menzionati dispacci è un altro di Giovanni Gritti,
ambasciatore veneto a Roma, dato « di Roma li 30 agosto 158G », nel
quale egli rende conto al meutovato doge di un colloquio avuto la vigilia con
papa Sisto V, ove dice (') : « SoggionsepoiS. Slà che della fossa che conducesse
« del Mar mediterraneo nel Mar rosso i Re d' Egitto ne havevano voluto
«far la prova, che non era riuscito per due cau^e; l'ima perchè il Mar
« rosso, che è più alto dell'Egitto, con questo adito haveria potuto sommerger
« l'Egitto, l'altra perchè l'aqua del Mar rosso bavera fatta salsa l'acqua del
« Nilo, che sola acqua dolce serve all'uso di tutto l'Egitto ».
« Qualunque possa essere il valore retrospettivo degli accennati docu-
menti, non mi parve prudente il darne comunicazione, senza prima ricorrere
alla fonte la più autorevole in materia, cioè allo stesso signor di Lesseps,
richiedendolo s'egli sapesse che i documenti di che feci menzione fossero
mai stati divulgati. Egli, colla squisita cortesia che è propria degli uomini
(' Archivio cit. voi. 289, che contiene i dispacci originali dei veneti ambasciatori
in Roma durante l'a. 1586, more Vendo, cioè dal 1° marzo 158(5 a tutto il 28 febbraio 1587
dell'era comune.
— 302 —
di vasta mente e di profonda dottrina, si compiacque rispondermi il 17 dello
scorso mese di marzo : « Il n'est pas a ma connaissance que les trois do-
« cuments dont vous me parlez dans votre lettre du 4 mars, aient été déjà
« publiés. — Il est Trai que la crainte de la différence du niveau des deux
« mers a fait reculer tous ceux qui se sont occupés de la question du Canal,
« jusqu'au moment où Mr Talabot, l'ingénieur francais, a victorieusemeut
« refuté cette grave erreur, par ses savants travaux ; et le fait s'est trouvé
« confirmé par les expériences des ingéuieurs que j'ai chargés moi mème de
« cette étude ».
« Non sarà discaro né inutile per la storia il chiudere questa comu-
nicazione, riferendo un altro brano del citato dispaccio del Gritti, che molto
da vicino riguarda le imprese italiane in Africa, e che fornisce altra prova
degli elevati ed animosi concetti di Sisto V: il quale intendeva da solo, no-
leggiando e non implorando soccorsi, impadronirsi di Alessandria, e fortifi-
catala, conquistare l'Egitto. Se si ponga mente alla gravità del soggetto ed
alla responsabilità dell'ambasciatore, non farà meraviglia l'avere egli testual-
mente riportate le medesime parole del pontefice, senza neppure limarle
dalla scoria di un linguaggio famigliare. Kiferisce per tanto il Gritti avergli
quel pontefice detto : « Un poco de quattrini, un poco de quattrini, Sr Arnb1':
« oh, se facemo un poco de soldi, havemo grand' animo a questo Egitto ;
« li denari non li desideramo né per donarli ad altri, né per darli a' i no-
« stri, ma uorressimo far un' Armata noi, et mandarla in Egitto; et uorres-
« simo farla soli, non uorressimo leghe, perchè unus Princeps, altrimenti
«mai si finisse di esser all'ordine, l'havete provato uoi; uolemo pagar
« tutti, che ne seruirà colle sue galee quelle di Spagna, Genova, Savoia,
« Fiorenza, Malta, et quelle di Sicilia. 70, ò 80 galee ben armate ci ba-
« sterano à tempo che non ui sia armata de' Turchi fuora; et con queste
« dissegnamo andar in Alessandria, impatronirsene, far una fortezza, et met-
« tersi nella signorìa di quel paese, ma bisognano denari.- — Diss'io: Beat.m0 Pa-
« dre, la impresa saria grande et bella, ma bisognarla fauor de populi et
« di capo principal della natione, et hauer poi modo di soccorerla. — I
m
« populi, disse il Papa, donando loro 2oó a!, li acquistaressimo, et li faressimo
« christiani, haueressimo l'aiuto de'Arabi, che sono nemici de' Turchi ».
« A tali documenti accresce pregio il non trovarsene alcuno nella
importante monografia del barone di Hiibner intorno a Sisto V. L' ultimo
brano testé recato conferma l'avversione che questi aveva di far lega con
altri principi cristiani, dei quali soleva dire, che a soddisfare la propria
ambizione, non si curavano di perdere un occhio, pur di cavarli tutti e due
ad un altro, lasciando così che il comune nemico si avvantaggiasse delle
loro discordie » (').
(') De Hubner, Sixte Quint. Tome premier. Paris, 1870, pag. 412.
— 303 —
Matematica. — Integrazione di alcune equazioni differenziali
del secondo ordine. Nota del prof. Vito Volterra, presentata dal
Socio Dini.
« Abbiasi una equazione differenziale della forma:
(«) rt-s* = f(p,q)
in cui :
B=J>£ ^£ - __"»*» __^!i_ ,_"*"*
"' -to' 9" 7>y' r~Dcca' S~:à^y*' V"
« Cerchiamo se fra le superficie infinitamente prossime alla superficie
z—z {xìj) ed applicabili sopra essa, ve ne sono di quelle per cui la funzione
coniugata m dello spostamento w = $z parallelamente all'asse z , può rap-
presentarsi mediante una funzione ro (.<-, y, p, q) ('). La m dovrà soddisfare
l1 equazione:
in cui nell'eseguire le derivate -^ e — , m va considerata come funzione
CI X? il CI
di p e di g : e nell'eseguire poi le derivate rispetto a x e a y le — e —
vanno considerate come funzioni di x e y.
« Se m=w (a?, ?/, p, g), avremo, eseguendo convenientemente le
derivazioni :
"3» \Dp/ 7>t/\7>g/ \7)p7)a; ìjìy/ 7) se /' 7>y "7 h
W f T>y/ \>r / TwjV \7>p7>g f TuB-iy)*8'
"e porremo :
\7>p7we 7></7>y/ 7)*' /• 7>y f — U
(o) ) v+ r 7>y«~
( V+7^^0
(3) -^ I^=0
Tip 7)9 /' TiaJT)?/
« È facile trasformare queste condizioni a cui deve soddisfare & nelle
seguenti altre.
(') Vedi una mia Nota: Sulle superficie flessibili ed incstendibili pubblicata nel voi. Vili,
serio 3*. Transunti (Reale Accademia dei Lincei).
« Onde porremo
(1)
— 304 —
« Pongasi :
*ò"
V ~!>f
— ce ?/ = Q
Dq ~òp J
(4) Br = ?(Q,p,(;)+^Lfl;+-i-!,1
\W \Tq)
in cui a e b sono due costanti ; tp dovrà soddisfare alle condizioni (2) , (3)
e alla seguente :
D8gy Da;g __q-4-&
J 7w?7>/5 7>i/7>?_" 2
« Supponiamo che sia possibile determinare la sr in modo che siano
soddisfatte le condizioni volute; osserviamo che essa rappresenta la funzione
coniugata dello spostamento della superficie z parallelamente all'asse z
per una deformazione infinitesima che la conserva applicabile sopra sé stessa,
e rappresenta un tale spostamento per le superficie che soddisfanno la equa-
zione (a) o una più generale di quella.
« Ciò premesso fra gli spostamenti possibili di tutte le superficie, vi
sono quelli ai quali corrisponde per la w il valore Ay — Bx C ove A , B , C
sono costanti (cioè uuo spostamento senza deformazione) e per cui si ha
cr=Ap+Btf-|-C; quindi ponendo:
xs = kp -f- Bq + G ,
ed integrando questa equazione a derivate parziali del primo ordine, trove-
remo degli integrali particolari della equazione (a) sr di una più generale
di essa.
« Supponiamo che si abbia «+6 = 0, avremo:
Ipvs p*sr _ ì^lL + ìlEìL — o
~òp~òx l>q~òy ~òoc ~òp ìy ~òq ~
D*cb 1 ~aìg_ i*at 1 7)*<g_0
V f ^f Dq* f dx* _
D2ar 1 D2or
0 ,
quindi sono verificate le condizioni affinchè esista una funzione w{xypq)
tale che :
03)
(7)
da cui si deduce, considerando sr come funzione di p e q e w; di se e ?/:
/"3^\ _ / Du'\ /7)cg\ /7)w \
"^RT Dio
1m ~òw
~àq ~ ~òoc
1)SC~ liq '
~ùm _ "aio
— 305 —
cioè io e n souo funzioni coniugate. In questo caso gli integrali richiesti
saranno integrali comuni delle due equazioni differenziali :
sr = Ap + B<7 + C , w= ky — Bx -+- Ci ,
i quali soddisfanno, a cagione delle (j3) e (7), alla equazione alternata diPoisson:
[vtw] = Q.
« Dunque la determinazione dell' integrale richiesto è ridotta a semplici
quadrature. Come esempio, applicheremo questo resultato per dimostrare
che l'equazioue differenziale :
ri — sl = f (</ps -+- hcf -f- kpq + mp + nq),
in cui g, h, ft, m, n sono costanti, ammette sempre una classe di integrali
particolari con 4 costanti arbitrarie i quali si possono determinare, qua-
lunque sia /', mediante sole quadrature. Osserviamo che in questo caso si
può prendere :
Q = (2hq + ftp -f- n) x — (2gp ~hkq~hm)ij
e dalla (4) in questo caso si deduce:
DO*
onde :
-0,
zs = X (p, q) \ {2hq -f- ftp + n) x— [2g p -+- kq + m) y j •
" -■ bf y
f'{2gp-+-ki-hm) f (2hq + ftp + n)
e quindi:
^.5» ^2 -\"
dzs o~sr _ 0"S7 _
ìix1 7)y2 ~òx~ì)y
« A cagione delle relazioni (2) e (3) abbiamo dunque:
V ~~ ~yF~i>pM~ '
ossia 57 è di primo grado in p e q, cioè :
€S-h(kp-hBq-hC)~h{kip-+-Biq-+-Ci)>/-}-Aìp-hBìq-hC1.
« Applicando la (4) si deduce :
a-hb = 0
zs = M (ftp -4- 2hq -+- n) x — (kq -f- 2#p -f- m) //
trascurando la parte indipendente da x e y ed indicando con M una
costante. Essendo a+b — 0, potremo determinare w.
« Posto:
— 306 —
avremo :
w=M j — hxi — gìf-hkxy -+-¥ {gp^-h hq^-^-kpq-hmp-h nq)^ .
« Esiste dunque una classe di integrali particolari della equazione
data, la quale è un integrale comune delle due equazioni differenziali
simultanee :
{kp-+-2hq-hn)x — (kq-h2gp-+-m)y = kp~hBq-hC
F (<7/i2 + hq* -\-kpq -hmp-hnq) — hcc* — gy1 -+- kxy = A.y — Bx -+- C
i quali formano un sistema Jacobiano.
« Risolvendo queste equazioni rispetto a p'e a q, si avrà:
p = B (xy) q = 9i {xy)
e quindi:
3= f{Bdx + 9ldy).
Matematica. — Ricerche sull'equilibrio delle superficie flessibili
ed inestendibili. Nota II ('), del prof. Ernesto Padova, presentata
dal Socio Blaserna.
« Sulle normali ad una superficie S ed a partire da questa si stacchino
delle lunghezze l che si succedano con continuità per modo che il luogo
degli estremi dei segmenti così ottenuti sia una nuova superficie S'. Prese
per linee coordinate u , v sulla superficie S le sue linee di curvatura ed
indicate con £, vj, £ le coordinate cartesiane, rispetto ad un determinato si-
stema di assi, di un punto di S , quelle del corrispondente punto di Si
saranno :
ove «, /3, y sono i coseni degli angoli che la normale alla superficie S nel
punto \, ij,£ fa cogli assi coordinati. Ma poiché:
da.
1
di
da
~dv~
1
il
du
ru
du '
dv
djS _
du
1
dv}
du
d/3 _
' dv
1
l'v
dvj
dv
dy
1
du
dy
' ~dv~
1
Él
du
*•«
dv
se ru , rv sono i raggi principali di curvatura della superficie S , avremo :
... dx &lf.. I \, di dx dj / l \ di
(') V. pag. 2G9 di questo volume.
— 307 —
ed altre analoghe: quindi i coefficienti E', F, lì' del quadrato dell'ele-
mento lineare della superficie S' saranno legati ai coefficienti del quadrato
dell'elemento lineare di S dalla relazione :
H^y«+m
„, di ri l
F =
d u d v
*-(^M£)'
« Se si pone H' = K'E'G'— F'2 e si chiamano X' , Y' , TI le compo-
nenti secondo gli assi della forza applicata in un punto qualunque di S'
riferita all' unità di superficie, le tre equazioni indefinite dell' equilibrio
saranno :
tt'v d \\ <] -r dx~ì d dx dx~\
HX'=— X- hft-r- H--7- [>■ -r--hv-r-
du L du ' dvj dv U d« dvj
e due analoghe e quindi avremo:
«m L \ r„/dw ' dv \ du ' dv / ' rv dvj
d V di / l\ d\ , / di , dJ\ J f/n
d v U du \ rv / dv y du dv / ' ru dw J
d;)djiA
dv
K)
•E2xA + ij+2F8i*H-G8v(n-^y
rfu (d« du
1 / di dl\ d / l \ , / Z J \_
41(1+iu(,+iu().^fU(^,;f)
( \ w V r„/ d«\ d« ri(«/ duy du dv ;
con due analoghe. Le linee u, v sulla superficie S sono ortogonali, quindi :
_ 1 dt/¥ 1 di/ E _ 1 Grfl/G
1 !/e d« ' l_|E d« ' 1— E du '
_, I B"dl^E _ 1 di G „ 1 dl/G"
G dv | q du \Aq dv
Rendiconti — VOL. I. [o
— 308 —
e, scomponendo la forza nelle direzioni delle linee di curvatura di S e
della normale a questa superficie, le equazioni di equilibrio saranno:
\ "li / i \ ru '
du dv
\ rv / dv r E \ rv / d'i
= i 'JLL^ i lìZ+jL-^-j/É
du dv r„ du
ru dv
■/Al
dix\^G(l~h-) dv\/G(\-h-) u ,- . .v-./s
(5)H'V=_-A— ^H- V-J^-/^(l + 1V-^^
« ck' ' G \ ru/ du
»"„ dw \ ru / du rv dv
ru \ )•„, / (•„ \ r0 / rf» \ (b ' dv/
d / di dv\
\ ^dvy-ju^'ii)1
le quali, se si fa E — G = 1 , — = — = 0, coincidono con quelle di Jel-
ru rv
lett, e se si fa l = 0 coincidono con quelle di Beltrami.
« Le equazioni al contorno divengono :
du ( \ dn dn / ' \ d n dn /)\ ru /
lv V \ dn dn / \ dn dn/)\ rr /
d'i
•«I
lA di dl\/-,.du „,dv\ ( di dl\/—.du r,,dv\)
(\ om 'ot)/\ dn dn/ \'dw dv/\ dn dn/)
quindi :
/H'Us = l/E(l + ±N)Jx(E'^Ì + F'^U,a(p'4^-)-G'^
\ r„ / ( \ dn dn / ' \ dn dn /
(6)HTs=.^G(l + ^)j,/E'^+F^Uv(p'4^+G'4^)
v '1 \ r„ / ( ' \ d» dn / \ dn dn )
h'w^(x^/#)(e'^+p'^V(^+v^Yf'^+g'^\
\ \ du dv/\ dn dn) \ du dv/\ dn dn/
« Quando la superficie direttrice S sia una sfera di raggio R, le (5)
sono soddisfatte col prendere :
y^\/G a l/E a
/A = 0,
(ove a è una costante) ed
U = 0 , V = 0 , W = —
|/'BG„y 2 , - 1 V
— 309 —
A> rappresenta il parametro differenziale del secondo ordine preso sulla
sfera. Le componenti delle forze da applicarsi sul contorno si dedurranno
dalle (6) col porre nei secondi membri per X, ;;., v le espressioni sovraindicate ».
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta le Notizie delle sco-
perte di antichità delle quali fu informato il Ministero durante lo
scorso mese di marzo, e che si riferiscono ai seguenti luoghi :
« Turino. Sepolcro romano scoperto fuori della barriera di Nizza, presso
la città, ed iscrizione latina quivi rinvenuta. — Milano. Frammenti epi-
grafici latini ricuperati tra i materiali di fabbrica nella demolizione della
torre di s. Giovanni in Conca. — Lamòn. Oggetti antichi di varia età, scavati
presso il paese. — Este. Nuove scoperte epigrafiche del territorio atestiuo
avvenute in Morlungo e nella tenuta Serraglio. — Lozzo Atestino. Avanzi
di alta antichità, scavati in cima al monte di Lozzo. — Bologna. Nuove
scoperte di sepolcri nel fondo Amoaldi-Veli. — Forlì. Nuovi scavi nel
fondo della signora Sostegni in villa s. Varano, ed in Collina, altra villa
del forlivese. — Orvieto. Prosecuzione delle ricerche nella necropoli vol-
siniese in contrada Canuicella. — lìolscna. Tomba a camera scavata nel
fondo Vietana, ed iscrizione etnisca quivi rinvenuta. — Savana. Bronzi
antichi scoperti nel fondo Foschetti ed aquistati pel museo fiorentino. —
Viterbo. Sepolcri scavati iu contrada Casa del Vento, nei lavori per la sta-
zione della strada ferrata fuori della porta di s. Lucia. — Roma. Scavi e
scoperte nelle regioni urbane II, IV, VI, VII, Vili, IX e XIV, e nelle vie
Appia, Flaminia, Labicana, Portueiise, Salaria, Ostiense. — Marino. Iscri-
zioni recuperate in una vigna presso l'oliveto Porcacchia sulla via che mena
a Frascati. Pavimento in musaico policromo appartenente ad una villa romana,
riconosciuto in contrada Casalbianca , ed oggetti antichi ivi raccolti. —
Albano Laziale. Frammenti epigrafici scavati presso la porta romana di
Albano nel fondo de Gasperis. — Palestrina. Avanzi di antiche costru-
zioni riconosciuti nella cattedrale di s. Agapito, e frammenti epigrafici arcaici
trovati in via del Borgo. — Litemo (comune di Giuliano in Terra di Lavoro).
Epigrafi latine ritrovate nell'area dell'antica Litemo, presso Torre di Patria. —
Napoli. Vaso caleno con iscrizione nuova acquistato sul mercato antiquario
della città per il museo nazionale; e memorie intorno a sepolcri scoperti
tra la via Costantinopoli e quella del Museo Nazionale. — Bipatransone,
Oggetti antichi ricuperati nel fondo Fedeli in contrada Tesino. — barino.
Epigrafe latina scoperta presso la stazione della strada ferrata. — Canosa
di Puglia. Vaso dipinto proveniente dal territorio eanosino, posseduto dal
sig. Filomeuo Fatelli, colla rappresentanza d' una lotta con le Amazzoni. —
Brindisi. Nuove scoperte epigrafiche avvenute fuori di porta Lecce, presso
le mura della città. — Reggio di Calabria. Altre cisterne antiche riconosciute
— 310 —
presso" l' educandato di s. Gaetano. — Forza d'Agro. Iscrizioni greche
esistenti nel monastero dei ss. Pietro e Paolo. — Siracusa. Capitelli di
marmo scavali durante i lavori per la ripulitura del porto grande. — Pula
e Domus de Maria. Iscrizioni stradali trovate nelle regioni Cala di Ostia
e Nuraccheddus ».
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Blaserna, relatore, a nome anche del Socio Cantoni, legge una
Relazione sulla Memoria del prof. Augusto Rioni, intitolata : Ricerche spe-
rimentali e teoriche intorno alla riflessione della luce polarizzata sul polo di
una calamita, concludendo per la pubblicazione di essa negli Atti accademici.
Messe ai voti dal Presidente le conclusioni della Commissione , sono
approvate salvo le consuete riserve.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le pubblicazioni giunte in clono , se-
gnalando fra esse le seguenti di Soci e di estranei :
F. Fiorentino. Il Risorgimento filosofico nel quattrocento. Opera postuma.
E. Le Blant. Notes sur quelques actcs des marlyrs.
E. Cadorna. V espansione coloniale dell' Italia.
R. Federici. Le leggi di progresso.
Presenta anche un' opera, oggi divenuta assai rara , e della quale il
Ministero volle far dono all'Accademia, intitolata: Sigilli de' principi di
Savoia, raccolti ed illustrati da L Cibrario e D. C. Promis.
Il Socio Ferri presenta la versione francese, del libro del Socio Barone
Carutti, sul conte Umberto I Biancamauo e sulla origine della dinastia di
Savoia. Essa ha per titolo: Le conte Humberl V" {Aux Blanches Mains).
Recherches et documents par M. le Baron Carutti de Cantogno. Cham-
béry 1885.
Questa traduzione è del conte Amedeo di Foras.
Il dotto traduttore, noto per i suoi studi e le sue ricerche intorno
alle famiglie della Savoia, scrive nella prefazione: « Mon seul désir est,
pour les personnes qui connaissent la langue italienne, de donnei' l'envie
de lire l'originai avec ses digressions intéressantes : pour les personnes
qui ne la connaissent pas, de donnei' un memento de la question. Je
ne crains pas d'aflìrmer que clans l'élat acluel de la science, il n'est
— 311 —
<pas possible de donner mieux que ne Va fait M. le baron Cantiti, une
jusle connaissance de cette thèse généalogique ». Il conte di Foras in questo
suo lavoro, che compendia in qualche parte il testo, tratta anche in nota alcune
questioni con indipendenza di critica, come per esempio rispetto alla pro-
fessione della legge romana della dinastia di Savoia. Questa pubblicazione,
mentre prova l'interessamento persistente dei cultori delle scienze storielle
per la materia controversa delle origini della nostra illustre dinastia, attesta
pure l' importanza delle ricerche originali che il nostro Socio vi ha consa-
crate e il pregio in cui sono tenute presso gli stranieri.
Presenta pure un opuscolo del prof. Carlo Cantoni contenente uno
studio della vita e delle opere di Baldassare Poli già professore di Filo-
sofia in Milano e autore di libri, molti dui quali sono dedicati alle scienze
filosofiche. Il Cantoni narra la lunga e laboriosa carriera del Poli compresa
fra il 1795 e il 1883 collegandone le parti colle vicende storiche della
scienza del pensiero. Contemporaneo e amico del Gioia, del Romagnosi e
del Manzoni, il Poli è stato pure coetaneo del Galluppi, del Rosmini, del
Gioberti e del Mamiaui, ed ha seguito e sottoposto alle sue meditazioni
le loro dottrine. Egli non ha dato all' Italia un sistema, ma ha trattato i
problemi filosofici con un indirizzo ecclettico, che evitando le conclusioni
dello Scetticismo critico e quelle dell' Idealismo ontologico, riesce, nella
questione della conoscenza, al realismo, e, in quella della natura dell' uomo,
alla distinzione della vita spirituale dalla corporea e alla spiritualità del-
l' anima.
Il Cantoni rende conto delle pubblicazioni più importanti del Poli ,
compreso quelle che sono contenute negli Atti dell' Istituto Lombardo, e
insiste particolarmente e meritamente sui Supplementi che il dotto professore
aggiunse alla versione italiana del Manuale di Storia della Filosofia del Ten-
nemauu, i quali completano la parte italiana antica e moderna di questa Sto-
ria, togliendo specialmente dall'obblio, con copiose e originali ricerche, molti
nomi di filosofi che illustrarono le scienze filosofiche nel nostro paese durante
l'età di mezzo e i tempi posteriori fino a noi.
La narrazione, per se stessa importante, di questa vita laboriosissima,
divisa fra gli studi filosofici, le scienze sociali ed economiche e l' inse-
gnamento, acquista maggior pregio per le riflessioni personali del narratore
e per le considerazioni critiche che vi ha aggiunte sul metodo scientifico
e sulla dottrina del Poli.
Il Socio straniero Adolfo Franck, fa omaggio all' Accademia, del
volume « Essais de Crilique philosophique * raccolta di scritti critici che
trattano di Storia della Filosofia a proposito di opere recenti, o che vi si
collegano, per la loro origine e la loro importanza generale, come è appunto
— 312 —
quello che ha per titolo : la Storia degli animali nell'antichità, a cui ha
dato occasione la versione del celebre trattato di Aristotele fatta da un
altro nostro illustre Socio, . Barthèlemy Saint-Hilaire. Gli scritti, che ven-
gono dopo di questo, sono tutti relativi alla Storia dei sistemi filosofici
e formano un complesso in cui figurano, nella misura dei libri esaminati,
la Patristica con Origene e la filosofia cristiana nel terzo secolo — La filosofia
nel medio evo con la Scolastica considerata nei suoi maggiori rappresen-
tanti e nelle sue dottrine più ragguardevoli, la filosofia politica e religiosa
nel 14° secolo con Marsilio da Padova, il Einascimento col Misticismo e
V Alchimia nel sedicesimo secolo, e finalmente le dottrine contemporanee con
De Maistre e Bonald, apostoli della Teocrazia e del Diritto divino e la
Morale Inglese, per non parlare di altri studi di minore estensione, quantun-
que particolarmente interessanti per le loro attinenze con le questioni che
si agitano nella filosofia del nostro tempo.
Tutte queste rassegne critiche sono condotte in modo da guidare il
lettore, per così dire, nel centro delle materie trattate dalle opere che ne
sono il soggetto; ma alcune specialmente assumono l'aspetto e le propor-
zioni di lavori originali per le ricerche personali, le vedute proprie dell'autore
e lo svolgimento della materia.
Avvezzo a congiungere la Storia della Filosofia con quella della
Civiltà il nostro Socio collega le dottrine esaminate con la vita dei loro
autori, col carattere dei tempi e col movimento generale del sapere, e la
sua singolare perizia ed erudizione lo pone più di una volta in grado sia di com-
pletare, sia di rettificare le asserzioni e i giudizi degli scrittori più accurati e
competenti nelle parti meno note e accessibili della Storia dei Sistemi. Così
egli in più d'un punto si scosta dal Denis nel render conto della sua recente
e importante opera sulla filosofia di Origene, e dall'Hauréau nel seguire
le intricate spire del pensiero filosofico della Scolastica, mal giudicata ge-
neralmente e oggi rialzata nella considerazione dei cultori diligenti degli
studi storici, segnatamente dopo le opere dell'Hauréau medesimo e del Bitter.
Intesa, come lo è iu questi Saggi, la revisione delle opere altrui adempie
un ufficio importante nello sviluppo degli studi storici contribuendo al perfe-
zionamento dei loro risultati.
Nel lungo e coscienzioso esame consacrato al libro del Guyau sulla
Morale inglese contemporanea, il Franck sottopone a una critica approfon-
data i principi dell'Utilitarismo e dell'Evoluzionismo in ordine alla scienza
dei costumi e ne toglie occasione per riconfermare quelli della Morale del
Dovere e i fondamenti immutabili del Bene professati dalla scuola spiritua-
lista. Né meno estesa e concludente è la critica diretta dall'autore contro
i paradossi della scuola teocratica, uè meno fondata l'argomentazione colla
quale difende contro di essa le conquiste della libertà e del progresso
civile e scientifico.
— 313 —
Il Presidente presenta la recente pubblicazione : Le Bone di Aristo-
fane, tradotte in versi italiani dal sig. C. Castellani.
Il Socio Betocchi fa omaggio, in nome dell'autore prof. Eagona, di
ima seconda Nota : Sul clima di Assab.
L'accademico Mommsen presenta all'Accademia gli undici fogli stam-
pati dei Supplemento, Italica alla Eaccolta Berlinese delle iscrizioni
latine , appartenenti cioè al V volume della Eaccolta spettante all' Italia
superiore, e distesi dal sig. Ettore Pais di Cagliari. Aggiunge che il volume
sarà finito nel corso della state, i lavori essendo quasi interamente termi-
nati. Fa voto pure che un simile altro Supplemento sia, in un termine non
troppo distante, intrapreso pure per l' Italia inferiore , i cui monumenti
giornalmente aumentandosi, faranno tale Supplemento necessario assai più
presto che non era il caso per le provincie italiane di civiltà più sviluppata.
Il Segretario Cakutti, ringraziando il Sòcio Mommsen delle cure che
egli pose nel dirigere la pubblicazione dei Supplemento , osserva che
l'Accademia deliberò già di proseguire il lavoro anche per l' Italia inferiore,
e che perciò il desiderio del Socio Mommsen sarà a suo tempo appagato.
Il Presidente comunica all'Accademia la triste notizia che il Presi-
dente onorario conte Terenzio Mamiani è gravemente ammalato, e fa voti
per la guarigione dell' illustre infermo.
D. C.
— 315 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali.
Seduta del 3 maggio 1S85.
F. BRioscni Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Matematica. — Sulla trasformazione delle funzioni ipervUitticlte
del primo ordine. Nota del Socio F. Brioschi.
1.° «Siene x, y, z, w quattro funzioni thèfca a due argomenti vu v».
Supponiamo dapprima che esse sieno pari e precisamente le;
x=5(v1,vi) , y = %{vi,vt) , z = 5n(v,,vì) , w = 3n{v,,vì).
« Indichiamo con l, ni, n, s i quattro determinanti seguenti:
_/ dz dio \ / il in dz \
\ dv\ dvi ) \ dvi dvt /
_/_, di/ dw\ „/ dz di/ \
n=I[ ±x-r -. — ) , s = M±a; - — ■ -~ )
\ a V\ a tu / \ dvi av-i /
si vede tosto che i medesimi sono legati allo x, >/, z, w dalla relazione:
(1) xl+yrn-+~zn-hws = 0 .
« Ora i quattro determinanti l, m, ??, 5, si pouno esprimere in funzione
di x, y, z, tu nel modo che segue :
r l -= x* -+- x (a if- -+- b 8* -t- e w1) -+- d y z w
.„. rm — y3 -f- y(axì-\-bivt~h e z*-) -\- d x iv z
rn = s3 + z{avjì-1rbxl -+- c>f)-Jt-diuxy
rs = iu3 -\-%o{azì -hb y- + e x2) -+• d z y x
Rendiconti — Vol. I. 11
— 316 —
nelle quali a, b, e, d, r sono costanti rispetto a vx, v>_. Per la determina-
zione delle prime quattro di esse, si osservi che posto t'i = vt = 0 le /, m, n, s
si annullano, perciò indicando con oc0, ?/0, ^o, «\i i valori delle quattro fun-
zioni 3 superiori, corrispondenti a vi = vt = 0, si ottengono tosto le:
_ i r'o-hl/i — zi — H ;,_-__. l Ju + ?o— "o — i/Ì
•V» *0 J i ,, ,. - ,,,
r~ i » 2 > « — ~a o i/o -o "'o -T-
c = — -- r^yo^o'fo
essendo:
A = (.7-5 tf - r; io!) [ai 4 - w! j# (*j u^ - tf *§) .
Infine per determinare il valore di r si aumenti uno degli argomenti
»i, Vi di un mezzo periodo, e si pongano dopo nuovamente r1 = t'» — 0;
si otterrà per alcune note relazioni essere :
i N
« Le quattro relazioni (2) che sono così completamente definite, pos-
sono tener luogo, nella trasformazione delle funzioni 3. della equazione biqua-
dratica di Gopel, essendo questa una conseguenza delle medesime. Infatti
l'equazione di Gopel non è altro che la relazione identica (1).
« In altri termini se si indicano con p, q, t, v, quattro funzioni 3 tra-
sformate, per le quali si possono assumere le:
p = S(«j,«j) , q = %(ulìvi) , t = Bi3{u1,ul) , w = 3u («,.«,)
si avrà che le quattro funzioni omogenee di grado k (per una trasforma-
zione d'ordine k) in x, y, s, w, dovranno soddisfare a quattro relazioni.
2.° « Si rappresentino con >., ti, v, <7 quattro determinanti formati colle
p, q, t, u e le loro derivate rispetto ad uu uh come gli l. m, n, s lo sono
colle x, y, z, w e loro derivate per t'i, us; si avranno le:
pX-(-i2jx+<v-f-«(7=0
(3)
nelle quali i coefficienti v, fi, 7. ò\ p saranno funzioni di pe, q„, t0, «0 affatto
analoghe a quelle trovate sopra per le funzioni 3 originarie.
« Come è noto, le p, q, t, u, per-una trasformazione d'ordine k, si pos-
sono esprimere per mezzo di funzioni omogenee del grado k delle or-, y, z, w
aventi ciascuna un numero — -^ — di coefficienti indeterminati (').
(') Hermitc, Sur la t'iéorie d: la transforman'on des fnndions Abéliennes. Comptes
Rendus de l'Académie des Sciences. T. XL. 1855. — Kr.mse, Sur la trans foTinalion des
fonctioiw hyperelliptiques de premier ordre. Acta Mathematica. An. 1884.
OK-
= P3
~r-p{aqt
+/3<2
-r-yu^-i-ltqtu
? f*=
= q*
-hqictp1
-f-/3w2
-r-yt^-hìStpu
pv
= f3
+ J {xu-
!+,V
-r-79*)+3«P9
pn
= U
J -(-«(««*
+ ,V
-f-7P2) + 3?<7/7
- 317 —
« Si indichi con D il determinante funzionale delle p, q, t, u, ossia:
D == 1 (^ dp — L dt du \
\ dx dy dz d w )
e si moltiplichi questo determinante, che sarà una funzione omogenea delle
ce, >/, z, io del grado 4(/c — 1), per ciascuno dei determinanti /, m, »?, .<?.
Ponendo:
TT du\ du, d l(ì il u,
d L'i d Vi d r, d vt
si ottengono le quattro relazioni :
r> / i ttA dp , di/ dt d u\
\ d.r il.r dx </./• /
Dm = /tU( ). — i- + a --L -f- v h(7-r- I
\ dy dy dy dy /
_ , TT /. r/p do dt du \
\ » 3 r (13 (Ì3 (/ Z 1
r> ,Tt/i ''/' da lì t du \
\ «W «1W (/ "' (I li) /
alle quali devono soddisfare le funzioni p, q, t, u, Evidentemente in ciascuna
di queste equazioni, tanto i primi che i secondi membri, sono funzioni omo-
genee in :r, >/, z, w del grado 4 k — 1 ; ma ricavando da esse le )., ;j., y, n
si giunge infine alle relazioni di grado 3 k seguenti :
(4)
3.° « Posto:
\ dy il z d iv /
k IT u— 1 1 zt -i- m — — - — ) = 0
\ dx dz dw /
\ « iB « ?/ «10/
; tt . / d p d a dt \
\ dx il a ds /
p — ¥{x,y,3,w)
risulta facilmente da queste relazioni dover essere:
q=¥(y,x,w,z) , t = F(z,w,a;,^) , « — ¥{w,z,y,x)
si avranno cioè per la trasformazione del 3° ordine :
x (A >/- + B a* -+■ C w4) + D y 8 io
■)/(A^+B if9--r- C:!) + D a* w ;
- z (A iu8 + B x1 -+- C .y2) + D u> .*• y
-w(As2 -f-B/r+Ca^ + Dsj/tf
A, B, C, D, g essendo i cinque coefficienti indeterminati. Sostituendo questi
valori di p, q, t, u nelle equazioni (3) si otterranno i valori delle ).. <>, v, z
espressi in funzione di r, ;/, ", "'! e quindi da una qualsivoglia delle (4)
V
= ga:i
1
= gy'i
t :
=,gz*
U
=gw*
— 318 —
si dedurrà una serie di relazioni fra i suddetti cinque coefficienti e gli a, b,
e, d, r; «, jS, 7, 5, p. Supponendo U = l, si ottengono dapprima le:
Ìa3 = -ABC
P r
ttA! = g{2>gà — 2A) , fi^^g^gb -2 B) , vC' = ff(3 gc — 2C)
per le quali ultime, posto:
/■=±Kl + 3tt« , /i = =±=^-H-3t,3 , /c=--±^l + 3cv
si hanno le :
ai=j(^-l) , pB = g{h~ì) , yC = g(k-\)
e quindi, per la prima, si giungerà alla equazione modulare:
8£É2. = l(/-i)(fc-i)(ft-i)
p »
che può anche scriversi:
JjLÌ£.=J_(/'+i)(A+i)(ft+iy.
r P
Così trovasi :
D [/>+*+*— 2] = 3 — (rfp— 8»')
cioè le A, B, C, D sono determinate quando lo sia g.
Pel caso di k = 5, posto:
p = ^H-a^AyM-BsH-C (^)+a:(L?/4+Ms''+N2(/'+P;2^+Qt^2+R(/-2^+
H-ysi^F^ + Gs' + Hiu*)
e deducendo q, t, u colle permutazioni sopra indicate, si hanno analoga-
mente le:
A53=1LMN
P r
aV = g(roga-2k) , /3M*=0(5g& — 2B) , -/N»=<7 (5gc-2C) .
Cosi per la determinazione delle L, M, N si ottengono le tre equazioni del
quarto grado :
(«■ — 2)L« + 4 0a*L» + lOff*fl«L* — 4ff3(5na + 2)L+50i(2 — 3a2) = 0
e le altre due che si deducono da questa sostituendo alle a, a; le b, fi; e, y.
I valori di L, M, N conducono tosto alla equazione modulare, ed a quelli
di A, B, C ; e procedendo nello stesso modo si otterranno i valori degli
altri coefficienti ».
Chimica inorganica. — Sugli isomeri del sale verde di Magmts.
Comunicazioni preventive del Socio Alfonso Cossa.
« Lo studio della Memoria di Quintino Sella, Sulle forme cristalline
ili rilevai sali di platino, pubblicata nel tomo XVII, Serie 2a (1857), delle
Memorie della R. Acc. delle Scienze di Torino, che io ho dovuto intra-
prendere per compiere l'incarico di preparare una commemorazione della
— 319 —
vita e dei lavori scientifici del compianto nostro presidente, m'invogliò ad
eseguire nuove ricerche sopra alcuni dei derivati ammoniacali del platino.
« Riservandomi di pubblicare i risultati delle mie indagini rivolte
specialmente agli isomeri del sale verde di Magnus, mi preme di fare fin d'ora
conoscere che riscaldando il sale verde di Magnus a temperature comprese
tra 190° e 210" gradi, questo sale si trasmuta in un isomero avente pro-
prietà eguali a quello che si ottiene per l'azione del calore sul cloruro di
platoso di ammonio, e per l'azione dell'ebollizione prolungata per parec-
chie ore in contatto di una soluzione concentrata di nitrato ammonico.
Quando si riscalda il sale del Magnus in presenza di una soluzione con-
centrata di un sale ammoniacale, appena per il tempo necessario perchè il
sale vi si disciolga, per il raffredda mento della soluzione bollente si ottiene
cristallizzato il sale del Magnus in prismi ben distinti e rimarchevoli per il
loro dicroismo ».
« Ristudiando la composizione delle efflorescenze che si formano in
diversi punti del cratere dell' Isola Vulcano (Isole Eolie) vi ho riscontrato
la presenza del tellurio, che ho potuto isolare e separare dal selenio. Il
tellurio, per quanto è a mia cognizione finora, non venne ancora trovato in
minerali italiani».
Geologia. — Conglomerato del Tavolato; trivellazione del fortino
sulla via Appia presso la tomba di Cecilia Metella. Storia dei vulcani
laziali, accresciuta e corretta. Memoria del Socio G. Ponzi (Sunto).
« Nella prima parte di questa Memoria, dopo d'aver rimarcato che fin
daHo scorso secolo (1758) Girolamo Lapi aveva emesso la idea che i due laghi,
Albano e Nemorense, erano due antichi crateri; e che il primo abbozzo di
una carta geologica del Lazio devesi a L. Gtnelin, inserita nel suo lavoro:
Observationes oryctognosticae de hau;/na, si ricordano i lavori del Brocchi
e gli studi petrografici dello Striiver sui leucitofiri haiiyniferi, che, erratici,
in grossi blocchi si rinvengono sparsi sul suolo e nello strato d'indole
alluvionale sul quale è costruita l'osteria del Tavolato presso il 5" km.
della via Appia nuova.
« La poca frequenza del Sanidino nei prodotti e nelle lave laziali;
l'averlo invece rinvenuto come componente essenziale nello studio micro-
scopico di quelle rocce; il non ritrovare queste ultime iu posto nel Lazio,
ma solo in pezzi erratici, fan supporre che allorquando l'attività vulcanica
si estinse nei crateri Sabatini per trasferirsi nel Lazio, le prime eruzioni
laviche Laziali furono feldspatiche ed in quelle prime eruzioni vennero
emessi i leucitofiri ha iyniferi. Però le loro correnti non compariscono
- 320 —
all'esterno, perchè coperte dalle deiezioni vulcaniche posteriori e solo ritro-
vansi queste rocce, così importanti per la storia dei vulcani Laziali , in
massi erratici che furono trascinati da una impetuosa corrente ed accumu-
lati presso la località del Tavolato insieme a pezzi e blocchi di altre rocce
Laziali di diversa specie , per alcune delle quali è possibile di indicarne
la provenienza essendo state riscontrale in posto. Tenuto conto di queste
indicazioni e delle altre località ove si rinvenne sparsa sul suolo la sud-
detta roccia leucito-haiiynifera, accennanti il cammino seguito dalla fiumana,
può attribuirsi tale accumulazione di rocce erratiche al debordameuto del
Lago Albano , il quale generò una vasta corrente discendente dalle pen-
denze Albane e gettantesi nel Tevere nella direzione dell' Aimone. A tale
debordameuto sembra volersi accennare anche da Dionisio d' Alicarnasso.
« La 2a parte della Memoria si riferisce alla sezione geologica rilevata
nella trivellazione eseguita per ricerche acquifere attraverso la corrente di
lava detta di Capo di Bove, nel fortino sulla Appia antica presso la tomba
di Cecilia Metella. Viene esebita la sezione geologica fino alla profondità
di circa 90m sotto il piano di campagna e vengono esaminate le varie rocce
incontrate nel perforamento , facendo rimarcare come quella località fu tre
volte visitata dalle lave, senza però che possano indicarsi con precisione le
bocche eruttive dalle quali si versarono.
« Eispetto la corrente di Capo di Bove, sulla quale è tracciata l'antica
via Appia, essa si incontra prima nella sezione considerata e perciò è molto
recente; ma, poiché non se ne trova fatta menzione alcuna negli antichi
scrittori, non deve essere emessa sotto la dominazione latina.
« Assai interessanti sono le argille bigie con fossili lacustri, di rag-
guardevole potenza, rinvenute alla profondità di 79m20 sotto il suolo. Questa
roccia ci indica un bacino occupato dalle acque dolci, formatosi nel qua-
ternario in una depressione del suolo dopo la sedimentazione pliocenica.
Queste argille sono le stesse che vennero riscontrate in più punti entro
Roma e nei dintorni, sottostanti ai tufi vulcanici. Colla loro forte potenza,
tali rocce ci accusano un lungo tempo trascorso nelle loro deposizioni.
« Nell'ultima parte della Memoria si ripete la storia dei vulcani La-
ziali : vi sono indicati i vari periodi d'attività nel sistema Laziale ed i corri-
spondenti crateri, notando l'analogia del recinto esterno del grande cratere
Laziale, della valle della Molara e del sistema centrale (Monte Cavo, Campi
d'Annibale, crateri secondari del Monte delle Tartarughe, ecc.) colla Somma,
l'Atrio del Cavallo ed il Vesuvio. Sono poi esaminate le rocce versate nei
vari periodi eruttivi. Tra queste sono studiati particolarmente i peperini.
Dalle sezioni osservate sul bordo del lago Albano si traggono parecchie de-
duzioni sulla loro genesi.
« In fine è fatto appello all'Archeologia storica per dimostrare che
l'uomo assistette alle ultime eruzioni Laziali ».
— 321 —
Matematica. - Sulla integrabilità di aita serie ili funzioni.
Nota del prof. C. AkzklI, presentata dal Socio Pini.
1. « Sia f (tv, y) una funzione delle due variabili reali a? e y definita nel-
l'intervallo b — « sopra ogni retta y=r-y\ , y = yi , .... : y\ , y% , 1/3 , .... es-
sendo mi gruppo di numeri che hanno per numero-limite il numero y§ . Sia
/"('r. J/s)i l"'1' ' -"' ^;il°re !/« (s=l, 2, 3, ....), finita e atta all'integrazione
definita tra a e l, e in ogni punto .<■ tra a e ^ sia determinato e finito
f(x,y0) = lini />,//,).
;/» - !/o
« Vogliamo qui ricercare la condizione necessaria e sufficiente, perchè
la f (x, !/0) sia atta all'integrazione tra « e />.
« Pongasi primieramente clic ciò sia. Siano segnati nell'intervallo b — ci
dell'asse x un numero finito di tratiicelli t, , r» . ... t, di somma piccola a
piacere, i quali contengano tutti i punti nei quali la f (.r, ij0) fa un salto (')
maggiore 0 eguale a ^— : 0 essendo un numero positivo piccolo ad arbitrio.
Esisterli un numero determinato e maggiore ili zero ou, tale che, per ogni
punto x preso in una delle porzioni rimanenti, sia:
'■h
se è | § | < 5o e se il punto x-+- 3 cade dentro la porzione, in cui è preso
il punto x (*).
« Parimente, considerata una retta y — ;/s, si segnino su di essa i tratti
Ti (s) , tj(,) , .... t, w di somma piccola a piacere, che contengono i punti, nei
quali la f(x,yt) fa salti maggiori 0 eguali a ~. Esisterà un numero ó\
determinato e maggiore di zero, tale che, per ogni punto .;■ preso in una
delle porzioni rimanenti si abbia :
a
f(x-+-8,y,)-f(x,ys)
<4'
per ogni | § | < 5S e sinché il punto <r + 3 cade nella porzione, in cui è
preso il punto x.
«Per conseguenza, tolti dall'intervallo l>— a i tratti ti(0', t2<°>,... t,<°> e
gli altri ti(,}, t» s\ .... Tgw, in numero totale finito e di somma piccola a
piacere, esisterà un numero So,,, il minore dei due ì]t) e ò\, tale che per
ogni punto .'' preso in una delle porzioni che rimangono, e per ogni
! 3 I <-' òo,s, siano verificate le due disuguaglianze
f {x + 3, y0) —/'(.-,'/„)
<T-
(') VeJi Dini, Fondamenti per la teorica delle fvnzioni etc. pag. 41 e -12.
(:) Vedi Dini, I. e. pag. 24 j.
— 322 —
e
f(se~hà,yt)— f(oc,y,)
dimodoché se iu questo punto x sarà
<T«
«)
->? 1
f{x,y<t—f(x,y,)
si avrà un (ratto determinato da .r — 80,s, a a5+80i«i ° almeno da a; a
,T + 50,si 0 da ica ir— So.s, quando rr fosse un estremo di una delle porzioni
summenzionate, tale che per ogni punto x preso in questo tratto, sarà:
A
>T"
fto i/o) —ffay.)
« Sopra ogni retta ?/ = y, potranno dunque esistere dei tratti determi-
nati, in ogni punto x dei quali è verificata la (3) ; e il numero di essi potrà
evidentemente variare con ys , tenuto fisso il <j, e anche crescere indefinita-
mente al tendere di ys a y0-
« Se si osserva che i punti x nei quali è verificata la (a), e le due
/' (■'', Vo), /" (t, y,) fanno salti minori di — , cadono certamente dentro i tratti
ora detti, in ogni punto dei quali sussiste la (fi), e che, oltre a questi, altri punti
x nei quali sia verificata la (a) possono solo esistere dentro i tratticela t dianzi
esclusi: se si riflette che questi tratti t possono, per ogni ys, farsi pic-
coli in somma a piacere, e che ai tratti, in ogni punto dei quali sussiste
la (/3), è applicabile la prop. 2 della mia Nota: Un teorema intorno alle
serie di funzioni, pubblicata nel fascicolo precedente di questi Rendiconti,
si vede che, assegnato un numero positivo ; piccolo a piacere, si potrà
sempre trovare un valore y, tale che sopra ogni retta seguente y = ys^,
i,>», .... la somma dei tratti nei quali cadono i punti x, in cui e
\f(ai,y) — f{x, y,)\> a.
risulta minore di £.
« Ciò stabilito, indichi y, uno qualunque dei numeri yi,y%, >/3, — -
si consideri il gruppo dei punti x, nei quali, per ogni valore y^\,y^i-
la f (x, y,), o fa un salto maggiore o eguale a J- , ovvero, se ciò non è,
si ha \f(x, m)—f{x,y^) | > a. Se per ogni punto x del gruppo
si immagina elevata una perpendicolare alla y = y», o all'asse x, il che
torna egualmente, i punti di intersezione di tutte queste perpendicolari
colle rette y = y,^t, ysrì, ■- saranno dunque punti in cui f(x,y,->-P) o
fa un salto maggiore o eguale a j, o se ne fa uno minore si ha
a) l/fo «/o) — />, 2/^,) | >*•
« Ora i punti x, in cui la f(x,y^p), per un ysn, qualunque fisso,
fa salti maggiori o eguali a -^ , essendo essa integrabile per ipolesi, for-
— 323 —
mano un gruppo discreto ('), e so y.-,, è abbastanza prossimo a yu , il
gruppo dei punti ce, nei quali è soddisfatta la (a), è pure, come si e veduto,
rinchiudibile entro un numero finito di tratti di somma piccola a piacere:
per conseguenza, preso un i piccolo a piacere, vi è certamente una retta
ì/-=zys^.v tale che il gruppo dei punti di incontro di essa con le perpen-
dicolari dianzi menzionate, è rinchiudibile entro un numero finito di tratti
di somma minore di e; ma se ciò accade per una retta y = p,^p ,, avviene
pure evidentemente per tutte le altre. È dunque discreto il gruppo dei
punti x nei quali abbiamo immaginato elevate le perpendicolari.
« Si ha così: il gruppo dei punti x, nei quali per ogni
valore y^ ,&+*,... la f(x,ys^,,) fa un salto maggiore o eguale
a -j-, ovvero, se ne fa uno minore, è | f (x, t/0) — f (?, l/si-v) | > s,
è discreto; essendo g un numero positivo preso piccolo a
piacere, e y, unnumero scelto ad arbitrio tra i numeri yu'/>,>h....
« Fissato dunque a piacere il numero a e il valore //, , si rinchiudano
mediante un numero finito di travicelli di somma piccola a piacere i punti
in cui la f {x, y0) fa salti maggiori o eguali a — , e i punti di cui si tratta
nella prop. precedente Rimarrà un numero finito di porzioni a\bh n2 62, ...a,,/»,,.
Sia se un punto preso in una di esse. Tra ys e ?/o esisterà certamente uno
o più valori ys_(1, per ciascuno dei quali è
I f('\ yo)—f (oc, y^,,) | <<r
e insieme, f(oc, ys ■ ,) fa un salto minore di — .
« Per ciascuno di siffatti valori y esisterà perciò un intorno assegnabile
del punto x, da x — 5ys_i a oH-^y^. (che potrà ridursi ali1 altro (se, aJ+S»,^),
ovvero (x — ó\s^ , x) quando il punto x sia un estremo della porzione che
si considera), tale che in ogni punto x di esso sia :
\f(-r,lh)-f(.r,y^P)\<2a.
« Questo intorno, o più precisamente l'ampiezza di esso, può riguardarsi,
per un dato punto x, come una funzione di y che fra ys e t/0 può essere
zero per alcuni valori, ma, come ora si è detto, non lo è sicuramente per
tutti : dimodoché questa funzione di y ha un limite superiore L (x) che, esi-
stendo determinato per ogni punto x dentro le porzioni «i&i, a*ibi,....ajbn,
potrà ivi riguardarsi come una funzione di x. L (x) ammette un limite infe-
riore l che si dimostra non potere essere lo zero. Vi sarà infatti almeno un punto
su', in una delle porzioni, in ogni intomo del quale il limite inferiore di L {oc)
(') Harnack ha introdotto questa denominazione per significare un gruppo richiusi-
bile entro un numero finito di tratti di somma piccola a piacere. Mathematiche Annaleu
XIX Bani.
Rendiconti — Vi ir,. I. 42
— 324 —
è / ; ma anche per un tal punto af, per qualche valore y^.,, esiste un in-
torno {ed — 8»^, a/+8» 0 diverso da zero, tale che per ogni punto in
esso sia \f(x, y0) — f(oc, t/s+./J | < 2a , e allora, se sulla retta y=y,^ si
considera l' intervallo l od y-^-x'-h-~ ) si vede che, per ogni punto od'
di esso, l'intorno (oc" ^-V+-^M è tale che in ogni punto a: di
questo si ha:
il che mostra che deve essere certamente l>-^^ .
«Pel punto x = a\, esisterà dunque una retta y=ys-^t tale che in
ogni punto x del tratto da ax ad oi+8a,, preso su di essa, sia:
\f(*>yo)-f(x,y,^t)\<2c,
e sarà : oaj > / .
«Pel punto i» = ai + 8ai = a'i parimente esisterà una retta y=y,rp'l
tale che in ogni punto ce del tratto da a\ ad a'i-fS/, su di essa, sia:
| /"(#, 2/„) — /-(a;, y,v.) |< 2<r ,
e sarà pure òY, > J .
« Si vede, che, così continuando, mediante uu numero finito di questi
tratti, tutti di ampiezza maggiore o eguale a l, si percorrerebbe la porzione
a\bi: indi in modo simile la porzione a^b», etc. etc...... I numeri
Vri-p, y»<-;/ii ■— l/t-r-pi-... che occorre così di considerare sono in numero finito
e tra essi ve ne è uno massimo.
« Si ha così una linea spezzata a lati di lunghezza maggiore o eguale
a l, tale in ogni punto x in una delle porzioni a\bi, a%b%...anbn si ha:
l/>,2/o) — f{pa, i/,(x))|<2<j,
(x,yi{x]) indicando un punto sulla spezzata.
2. » La condizione che abbiamo qui trovato come necessaria per l'in-
tegrabilità della f(x, 2/0)1 vogliamo ora dimostrare che, nelle ipotesi da noi
poste, è anche sivfficiente.
« Osserviamo anzitutto, che se si considera una linea spezzata, com-
posta di un numero finito di tratti presi ciascuno sopra una delle rette
y = y\i Vii V-ii-—Q così che a ogni punto x tra a e b corrisponda un solo
punto sulla spezzata, i valori che la f(x, y) ha nei punti di una tal linea costi-
tuiscono una funzione, che indicheremo con f{x, yi(x)), atta all'integrazione fra
a e b; cioè, esiste determinato e finito l' integrale curvilineo \ f(x,>j,{r))dx
. 'a
preso lungo la spezzata.
« Ciò è manifesto, quando si pensi che ciascun lato della spezzata
giace sopra una delle rette y—Vs, lungo la quale la f{x,y) è, per dato,
atta alla integrazione, e che in un punto di distacco di un lato dell'altro,
giacente l'uno sulla y—ytl, l'altro sulla */=?/,„ sia che ivi si prenda per
■ •.) -
valore della f(x,yiu)) quello della f(x,y,l), sia che si prenda quello della
/ ( e, y„) , la f{ e, //,.< ; ) avrà una discontinuità di seconda specie (') se que-
sta esiste in quel punto per una delle due f(x,yti) /'(.'', .'/*.,); e se non
esiste, potrà nel punto di distacco aversi per la f(x, y, , » una disconti-
nuità di prima specie, se una simile discontinuità esiste ivi per una, o
per ambedue, le f(o:,>/H), f(x,yH), e anche se per queste si avesse la
continuità.
« Premesso ciò, si prenda piccolo a piacere il solito numero positivo
cr e un numero e, e, tolti dei tratti iu numero finito ti , t8... tp di somma
minore di e, suppongasi verificata questa condizione: che, nella striscia di
piano compresa tra le due rette y=y„ e y=//o, ,'/« essendo un valore scelto
a piacere tra quelli del gruppo yi,yt,yz, esista una linea >/ = '//,,-)
composta di un numero finito di tratti giacenti, ben inteso, su rette del
gruppo, in ogni punto (.>*,// /(,.,) della quale, eccettuati al più i punti ap-
partenenti ai tratti Ti, fa, .... rp, si abbia:
/'<■''• ,"n )—/'(•'% !//,})
<T
« Ora è, in ogni punto oc tra a e b :
f{X, ?/o) =/■('•- .'// ,,) — /'(•<•, .Vii) — /' (■'', t/Hx)) *.
i punti ('', ,'//,,,) nei quali la /'(•'%///■)) fa un salto maggiore di —formano
un gruppo discreto. Siano i punti di questo gruppo rinchiusi entro gli in-
tervallini tnhf-U di somma piccola a piacere; in un punto x preso
fuori dei fratti ti,t»,... t,, a cagione della diseguaglianza precedente, la
/('.//ut — /'(.'', ynT)) non può avere che un salto minore di — ; i punti x
nei quali la f(x, »/o) può avere un salto maggiore di a sono dunque sola-
mente quelli che cadono nei tratticelli t\ , 1%,... (,, ti, t», ... t,, , e ciò prova
la integrabilità della f{x, >jo).
«Si può dunque enunciare: affinchè la
f(po,yì)= lim ffatfi)
funzione finita e determinata, sia tra a e b atta all'inte-
grazione, nel l' ipotesi che, per ogni valore y, appartenente
a un gruppo di numeri ,Vi,,'/:, y;ì, ... aventi per numero li-
mite >/o, sia integrabile da a a b la f(oc,y,), è necessario e
sufficiente che, preso piccolo a piacere un numero positivo a
e un numero e, dentro la striscia compresa tra la retta y=Vo
e 1 a y—y, , y, scelto ad arbitrio tra i numeri y , e tolti tra
a e b dei tratticelli n , t>, ... r,, in numero finito e di somma
(') Dini, I. e. pa.V. 39.
— 326 —
minore di s, sempre si possa, mediante un numero finito di
tratti giacenti su rette del gruppo y = ys^u y,^,..., formare
una linea y — ynx) in ogni punto della quale, eccettuati al
più i punti compresi nei tratti x si abbia:
I f fa y*)— fa yn,)) | <c
« Questa condizione consiste, in sostanza, in una certa maniera di con-
vergenza della f (x, y) verso la f (.r, j/0) al convergere di y a y0 . Si potrà
chiamarla convergenza uniforme a tratti in generale; mentre si potrà chia-
mare convergenza uniforme a tratti quella che si ha, come condizione per la
continuità della f(x, yt), quando la f(x, y,) sia continua ('); e che differisce
da questa che abbiamo qui per la integrabilità, solamente in ciò : che nelle
linee spezzate che occorre di considerare, la diseguaglianza precedente si
verifica per tutto senza eccezione di alcuno intervallino.
3. «Le considerazioni esposte sin qui sono in particolare applicabili
alla sene Iun(x); un{x) essendo una funzione della x tra a e b.
«Una serie 2un(x) convergente in ogni punto x tra a e b, si dirà
i
che converge in cgual grado per tratti in generale se, assegnati a piacere
dei numeri positivi a e z comunque piccoli, e tolti tra a e b i travicelli
ti, t2, ... t,, in numero finito e di somma minore di e, per ogni numero
intero ni\ si trova poi un intero mi>m\ tale che per tutti i valori x tra
a e b, eccettuati al più quelli contenuti nei tratti ti t» ... xp , si abbia
per un numero m, che può variare con ce, ma rimane sempre compreso tra
(/ti e «1» ,
| Rm(#) ì <ff,
R,a(x) essendo il resto della serie.
«Suppongasi u„(x), oltrecchè finita, integrabile tra a e b: per ogni
u finito. Sarà finita e integrabile la somma
S„ {x) — ui (.r) + m, (,r) -+- + w„ (x)
00
e si potrà asserire che: affinchè la serie S(x) = 2,wafa) di infi-
i
nite funzioni integrabili tra a e b, essendo ili ogni punto
x determinata e minore sempre di un numero L finito, sia
tra a e b integrabile, è necessario e sufficiente che essa
ivi converga in egual grado per tratti in generale ».
(') Vedi mia Nota: Intorno alla continuila della somma di infinite funzioni continue.
Rendiconti — Accademia delle scienze. Bologna 1884.
— 327 —
Matematica. — Intorno alla Nola del sig. Spottiswoode. « Sur
les invariante et les covarianti* d'ime fonction tran sforni ce par une
substitution quadratique > ('). Nota I. del dott. Giulio Pittarelm,
presentata dal Socio Battaglixi.
« L'illustre geometra inglese Spottiswoode, poco prima cli'ei mancasse
alla scienza, comunicava alla E. Accademia de' Lincei alcune ricerche sul-
l'argomento enunciato nel titolo di questo scritto, volgendo la sua attenzione
alle formazioni di una biquadratica binaria, che nasce da una forma binaria
di 2". ordine, trasformata con una sostituzione quadratica.
« In quanto ai calcoli l'autore dice : « Les calculs sont quelque fois
«un peu longs; je ne presenterai ici que les resultata ; except1' dans le
« cas du quadrinvariant, où je donnerai quelques détails, qui peuvent ser-
« vir, pour indiquer la methode dont on doit faire usage pour verifier les
« resultate dans les aulres cas ».
« Se non che il compianto geometra indica una via che, pur battuta
con giudizio, conduce a calcoli laboriosi e punto sistematici. Nulla certha
mcthodus, scd potius divinando, come disse Euler ; sebbene la quislione trat-
tata da Spottiswoode non è cèrtamente cosi interessante, come l'altra del-
l'addizione delle funzioni ellittiche. La via indicata è quella del calcolo
non simbolico.
« La scorsa state io ripigliai l'argomento; ed applicandovi il calcolo
simbolico, coll'uso delle note identità e del processo polare, giunsi con poca
fatica ai risultati, e vidi poi che in tre punti quelli di Spottiswoode non
sono esatti.
« Per brevità non trascrivo qui le forinole dell'autore, ma le ricorderò
in parte all'occasione, chiudendole tra parentesi di fianco alle mie.
1. « La forma quadratica di Spottiswoode è:
U = a.S- + 2bxy + cif- = (a, b, e) {ce, yf (!)
e la sostituzione è formata dall'equazione (trasformante)
K ' li ~(«',/S',y')(S,>j)8- V
« In virtù di questa equazione ad un elemento x: y corrispondono due
elementi | : vj ; e ad un elemento ; : vj corrisponde un solo elemento ao : y. Per-
ciò la (1) definisce la corrispondenza (1, 2).
« Per introdurre le forme simboliche pongo:
a>=yi, y = t/ì, 5=a?i, «=a*;
cosicché possiamo scrivere simbolicamente:
u = ty = u? ... ,
(«, /3, y) (5, ,)•=«,*
(«',i5',7')(?^r-=<2-
(') Transunti della R. Accademia dei Lincei, voi. VII, fase. 11, jwg. 218.
(') Questa è la notazione di Cayley.
«
— 328 —
Con questi valori l'equazione (1) liberata da fratti diviene:
(2) Vii»? — !&»,« = q.
« Scrivendo per maggior simmetria
"oo*
(3) v'I = ax* «i , vx- = — aj- u*.
dove i simboli (ombre) a, in lianno valore nelle combinazioni atajC<k(i-, j,
k = l, 2), la (2) diviene
(4) «, aj = ]8, ba* = yy e/ = 3y d* = 0 :
cb'è l'espressione simbolica della corrispondenza (1,2).
2. « Di alcuni invarianti e covarianti della forma (4) si occupò da
tempo, e col calcolo non simbolico, il prof. Battaglini ('). Ma, poiché il
mio fine non è di studiar qui il soggetto (cosa che ho fatto in una Memoria
che spero di pubblicare tra breve), dirò qui intorno ad esso le poche cose
che seguono.
« a) La condizione che due elementi x coincidano è data dall' annul-
larsi del discriminante della (4) considerata come forma quadratica in oc.
Questo discriminante è
(5) 0 = ej/* = 0',* = (o6)9ay^j (217 dell'autore) (■)
e fornisce, eguagliato a zero, due elementi y ai quali corrispondono elementi x
coincidenti. Tali elementi y si dicono di diramazione.
« b) Per trovare poi l'equazione che fornisce gli elementi x coinci-
denti (elementi doppi), bisogna eliminare y tra le 4) e 5). Il risultante si
trova subito scrivendo Q\Qj. = 0 in luogo di 0^ = 0, e poi ponendo
IM = ò\ dj , ;xì = — §, dr- .
« Così viene l'equazione biquadratica :
(6) 0 = P = P,4 = (0V) (03) c« dj = (ab)* (ay) (fi) cj d/ .
« Ma si prova facilmente che P è il quadrato di una forma binaria quadra-
tica, che indicherò con£2--=Qr2 (2 Q. dell'autore). Invero a cagione dell'identità
(I) (ab? cx* = (ae)Hx* + (bc)"- ax* - 2 (ac) {bc) ax bx ,
si può scrivere
P = («y) (fi) d} j(ac)« &.« + (bc? ax* - 2 (ac) (bc) ax bt
« La prima parte, che si separa nelle due forme distinte (ay) (acf-,
(fijb^dj1, è identicamente nulla; poiché le due forme, permutando i sim-
boli ac, «7 ; bd, fi tra loro, mutano il segno. La seconda parte mutando a in e
ed a in 7 diviene = — P: così che
Y=-(ac)(^)(bc)(fi)axb.rdx\
(') Rendiconto dell'Accademia di Napoli, dicembre 1864 < Sulle forme binarie miste
di 3° e 4° grado.
{'■) Sia avvertito, una volta per tutte, che alcuni coefficienti numerici sono introdotti
dal calcolo simbolico stesso. Così, per es., della forma kx2=-u'x5 il discriminante è (uu')2=
2 {v0itt — u,!), mentre l'autore scriverebbe tt0v2 — «,% etc.
— 329 —
« Cangiando i simboli bd , /58 , prendendo la sernisomuia delle espressioni
risultanti ed osservando che poi
(II) (bc)dx — (dc)bx = (bd)cx,
si ha
P = --l(M)(«yHc,.(M)(/38)M,.
« Qui le due forme separate dal punto sono evidentemente identiche;
perciò posto
(7) Q = Q," = Q'/- = (ac) («7) ax cx ,
si ha definitivamente
mentre poi l'equazione che fornisce gli elementi doppi è SJ,.2=0.
«D'altra parte variando y, le coppie di elementi x formano un'involu-
zione quadratica, i cui elementi doppi sono fomiti dall'eq. Q/ = 0, che
deve coincidere col jacobiano delle due coppie (3), cioè vxì = 0, v' 'j.* = 0.
Tale jacobiano è infatti:
(vv') vx v'x = — (ab) ax bx a» /3t = — (ab) ax bx («, /32 — a* /3i) = -g- Ì2X2.
e) L'invariante della forma 0/ è
(00'* = (aò)*(a0')O30')-
« Facendo uso della polare
#,#,= -§• («*)" Y» ».-+-|"(«0* 7. »» = («0*7» *- .
si trova subito
(ee0"=(a&)»(«*)»(«y)0S8).
« Parimenti si trova
(QQ')S = («e) (07) (aQr) (off) = (ac) («7) {bd) (/38) (aò) (ed) .
« Di qui per le identità
(III) [ab) (ac) (db) (de) = ± {ab)* (dc)«+ ^ («e)2 (dò)*— i (ad)1 (60)'
£k ù ù
(ac? (07) = 0, (W)»(/S8) = 0,
viene
(Qff)8 =+ y («7) (/-3) W Hr— y(«V) (/») (*W ,
ovvero, mutando nella seconda parte b e ,3 in d e 8,
(QOr)« = (a6)» (ed)* («7)038).
« Onde l'importante relazione (specialmente dal punto di vista geometrico)
(8) (Off)» = (00')* (2D dell'autore).
3. « La forma biquadratica che nasce da U,/ sostituendovi i valori
di ,'/i ed ni tratti dall'eq. 4), è contormemente a quello che fu detto nel n. 2, b)
a proposito della forma P,
(9) F = Px* = F' / = .. = (Da) (U/3) a,« &, !.
— 330 —
« Dovendo nel calcolo degl'invarianti e dei covarianti di F adoperare le
polari di forme biquadratiche che sono prodotti (effettivi o simbolici) di forme
quadratiche, vai meglio trovar tali polari uua volta per tutte.
« Posto
•X tvX 1
si ha la prima polare
<?.r3 <?y = y ms4 nx ny +-5- nj mx my .
« La seconda polare è
112
?*W= -q mx* nyl -+- — my- nx% + -^ mx mynx n y ,
cui, per l'identità
(IV) 2mx mynx ny = mr* n,/ -f- m/ >i.c2 — («in)! (xy)2
si può dar la forma
?*% ?y2 = y ™*X2 + -I m,« »x» - 1 (mn)« (^)* .
« Se vi ed n sono simboli equivalenti si ha
<px3oy — mxlnxny
?x2 ?ya = m/ V — y («m)1 (^)2.
« Se 9 = F, bisogna porre simbolicamente
m* = {Ua)a*, n,« = (U/3) 6.» :
donde si vede che m ed n sono equivalenti.
« Perciò, essendo altresì per (5)
(10) (U«)(U/3) (<*&)* = (U0J« (=2K autore)
si ottengono subito le polari prima e seconda di F:
(11) F."F, ={TJoc){TJp)ax*bxbs
(12) F,2 F;- = (Uà) (U/3) o.» V - 1 (U0)2 («#)*.
4. « Ora siamo in grado di calcolare tutte le forme pertinenti al sistema
completo di F, cioè
t -= (FF')1 , H = H/ = (FP')2 F.,2 F',2 , 3 = (FH)1 , T=TX6 = (PH) F/Hx3.
a) Forma i ( = 21 autore)
« In prima si ha
i = (FF')4 = (Uà) (U/3) {a¥')% (6F')2.
« Eicavando poi il valore del simbolo (aF')2(&F')2 dalla seconda polare
(scritta coi simboli cy, tfò\ U' e 0') col porvi w\==Oi, a% = — «1 , yi = 6»,
j/i = — &i , si ha
i = (Uà) (U® (U 7) (U' S) (ac)2 {btf— 1 (U«) (Ufl (ai)«(U'0')*.
« La seconda parte è eguale (eq.' 9) a — y (U0)2 (U 0')2=— y(U 0)2
— 331 —
« La prima parte, poiché per la prima polare dell'equazione (5),
(13) (acy- (Uà) (U' y) = (U0) (D* 0) , {bdf- (U/3) CU' 3) = (TO') (TJ'0' | .
diviene successivamente (identità III)
(U0)(U'0)(ue')(D'0') = (U0)HU'0r— \ (uu')*(00y.
« Onde riducendo,
i = |-7U0f-s-i-(UU'r-(00')-
((UU')- = 21) dell'autore))».
Fisica. — Considerazioni sopra alcune relazioni fra le velocità
di efflusso, i calori specifici e le velocità molecolari dei gas.
Nota II. del doti. De Franchie, presentata dal Socio Blaserna.
« Nella Nota precedente (') ho dimostrato che per tutti quei corpi
pei quali sussiste la legge di Dulong e Petit, i calori specifici in volume
stanno fra essi come i numeri degli atomi contenuti nelle loro molecole, se
le unità di volume di essi corpi contengono ugual numero di molecole.
« Poiché i calori specifici in volume dei gas diversi, presi a tempe-
ratura sufficientemente alta e sotto pressioni non molto grandi, soddisfano
a tale condizione, bisogna ammettere che volumi uguali di gas presi alla
stessa pressione e temperatura contengono egual numero di molecole.
« Questa legge è una legge limite, ed essa può ammettersi come legge
generale, considerando che i gas perfetti occupando un volume grandissimo
e le molecole essendo infinitamente piccole, una differenza nel numero di
esse per la unità di volume è una quantità trascurabile.
« Si deduce da ciò che due gas perfetti sono alla stessa temperatura,
quando le forze vive delle loro molecole sono le stesse. Ciò del resto si
deduce anche dal considerare che la velocità di efflusso dei gas, che non
varia per la pressione, rappresenta la velocità delle sue molecole in una
sola direzione.
« Del resto se noi cerchiamo le pressioni por le quali l'unità di vo-
lume dei gas diversi, alla stessa temperatura, contengano una sola molecola,
noi troviamo per tutti i gas la stessa pressione.
« Ciò che è la espressione della legge di Avogadro; la quale sorge
anche come conseguenza necessaria dell1 equilibrio di due o più gas me-
scolali ; essendo allora necessario che tutte le particelle che passano per
un medesimo sito del miscuglio, producano i medesimi effetti in tutti i
sensi e le direzioni e sopra superficie eguali.
(') Atti della r. Accademia dei Lincei, sor. 4a, voi. I, pag. 203 a 210.
Rendicoxti — Vol. I. 13
— 332 —
« Che anzi passando a considerare il caso generale dell'equilibrio di-
namico di pili particelle libere, di uno o più corpi, che si muovono in im
dato spazio, sotto il punto di vista che qualunque aumento o diminuzione
nella forza viva corrisponde ad una corrispondente variazione dell'ampiezza
dei moti delle particelle cui è proporzionale la temperatura, e che in certi
casi tale ampiezza può avere due valori assai diversi, uno molto grande e
l' altro assai piccolo, e non si può passare dal primo di questi valori al
secondo, o viceversa, senza una apparizione od una sparizione di calore o
di lavoro esterno, pur restando costante la temperatura, si perviene ai due
principi seguenti:
I. « Ad una stessa temperatura le molecole di un mede-
simo corpo, o di una mescolanza di corpi, debbono tutte
possedere la stessa forza viva media, qualunque sia lo
stato di aggregazione speciale di esse, cioè, anche se di
massa diversa.
II. « Ogni qualvolta avviene una variazione brusca nel
volume e per conseguenza nella densità di un corpo, senza
che variino lo stato fisico e la temperatura, la forza viva
dell'unità di volume resterà costante; essendovi appari-
zione di calore o di lavoro se la variazione del volume è
negativa, ed invece sparizione se positiva. Questa legge in
molti casi regge ancora, quando il corpo muti apparentemente o no di
stato, purché non varii la temperatura.
« Sino a poco tempo fa si è ammesso da tutti , come indiscutibil-
mente certo , che la massa e la forma delle molecole di uno stesso corpo
fossero invariabilmente costanti , proprietà che noi ammettiamo solo per
l'atomo. E non solo si ammise, ed ancora si ammette da molti, la immu-
tabilità della massa e della forma della molecola per un medesimo stato
fisico, ma ben anche, che la molecola fosse identica in tutti e tre gli
stati fisici.
« In una lettera da me diretta il 10 luglio del 1876 all' ili àio prof.
Cannizzaro io aveva ammesso che, non solo i tre stati fisici dipendono dal
diverso numero degli atomi contenuti nella molecola , ma ben anche da
tale fatto dipendere il dimorfismo, 1' allotropia, i punti singolari ; ed avvi-
cinava i fenomeni di polimeria, di associazione e dissociazione chimica ai
mutamenti di stato, come avea anche pensato il Deville : ciò che mi con-
dusse a trattare la teoria delle chimiche combinazioni con una teoria molto
analoga a quella dei fenomeni complessi di adesione e coesione , rappre-
sentando con funzioni continue le due manifestazioni della affinità, cioè ,
l'affinità propriamente detta e la valenza.
« E molto più mi confermai nelle mie idee, quando il Pictet, fon-
dandosi solo sui moti e la coesione delle molecole, come io aveva fatto ,
— 333 —
era pervenuto agli stessi risultati pei mutamenti di stato: tanto che ara-
mise per la liquefazione ('): «se si passa ad una pressione P'
«che riduca la distanza AB fra due molecole gassose ad
« A B' = L, in questo istante la coesione assumendo il valore
«E, la molecola B p. e. si precipiterà sulla molecola A e si
«formerà una molecola 1 i q u i d a ».
« Se m è la massa d' una molecola, a quella di uno degli atomi che
la costituiscono ed n il numero di questi atomi sarà :
m — n a .
« Essendo il valore di a per uno stesso corpo assolutamente costante,
se varia il valore di m deve nel medesimo rapporto variare il valore di »7.
Noi ammettiamo che ?? possa variare da 1 ad co, e mai per valori frazio-
nari, ma solo per tutti i valori interi compresi fra l'unità e l' infinito. La
quantità n uon -ha mai altri valori all' infuori di questi.
« Noi sappiamo dalla esperienza, che la densità di vapore del solfo
a 500" è tripla di quella dello stesso corpo ad 8G0. Un fenomeno analogo
ci presenta il selenio.
« La scintilla elettrica produce nell'ossigeno un aumento di densità.
I raggi molto refrangibili dello spettro, quelli al di là del verde , fanno
diminuire la densità del cloro e del bromo , come trovò il Budde (').
L' ipoazotide e molti altri corpi composti presentano fenomeni analoghi a
quello del solfo e del selenio.
« I vapori in vicinanza al punto di liquefazione ci danno densità che
non si accordono coi pesi molecolari chimici ottenuti con altri metodi ecc.
« Se P è la pressione che esercita un volume V di gas nel quale si
contiene la massa M, se xd1 è il quadrato medio della velocità delle sue
molecole, noi avremo sempre :
PV = -*-Mu/- (V)
o
« Sottoponendo questa massa gassosa alla pressione P' e tenendo co-
stante la temperatura, il gas per la legge di Boyle dovrebbe occupare il
volume :
p
Suppongasi P>P', e che il gas sotto tale pressione, invece di occupare
il volume V, occupi il volume V! < V, e sia :
V — V,=j8.
Se 8' è la densità che il gas avrebbe dovuto assumere per la legge di
(') Eaoul Tictet, Svila liquefazione dell'ossigeno, la liquefazione e la solidificazione
dell' idrogeno e sulla teoria dei mutamenti dei corpi (v. Gazzetta chim. italiana Vili. p. 141)
(*) Journal fiir praktiscbo Chemie, 1873, pag. 376-384.
— 334 —
Boyle e Si è quella che abbiamo supposto assuma, avremo :
V
Si = 3' v, , , che è maggiore di 3' .
Iu questo caso possono farsi due ipotesi •.
1° « Che la legge di Avogadro non regga' più, e che perciò il gas
sotto tale pressione contenga in ogni unità di volume un maggior numero
di molecole di quello che dovrebbe per la legge.
« In questo caso il valore di w1, perchè sussista la relazione
P'V| = -j!-M^, dovrà divenire ui = wl(l— £-Y
2° « Che la legge di Avogadro sussista ancora in uno alla rela-
zione (la).
« La prima ci conduce ad un assurdo ; perchè si ammette che la ve-
locità delle molecole varii colla pressione, senza che varii la temperatura e
la massa delle molecole.
« La seconda ipotesi è conseguenza immediata dei due principi sopra
stabiliti e più che una ipotesi è la conseguenza immediata dei principi di
termodinamica.
« Per noi un corpo qualunque è costituito da tante particelle distinte
e separate, ciascuna delle quali forma un solo a parte (molecola) ed opera
sopra le altre attirandosele secondo la loro distanza. Questa azione si eser-
cita da una distanza minima che è uguale a zero, ad una massima che è
il raggio della sfera d'azione.
« Finché non varia la complessità della molecola il raggio della sfera
d'azione è invariabilmente costante.
« Queste particelle sono in preda a moti centrali, il cui centro o foco
è un punto per cui passa la risultante delle azioni di un sistema di par-
ticelle, in maniera tale die ciascun punto del corpo rappresenta un centro ;
ciò che fa sì che le particelle più attratte sono quelle che costituiscono la su-
perficie del corpo. Le traiettorie possono essere curve chiuse od aperte, ed
in questo secondo caso possono essere di raggio infinito cioè rettilinee.
« Quando le particelle passano da un centro ad un altro, abbiamo i
fenomeni che si dicono di diffusione e d' interdiffusione ; quando esse più
non sentono la influeuza dei centri appaiono i fenomeni di espansione e di
vaporizzazione.
« I moti delle particelle non possono essere in ogni punto del corpo
tutti della stessa ampiezza, sia perchè le particelle vengono a distanze
piccolissime, sia anche perchè avvengono delle collisioni e perchè le vi-
brazioni possono anche interferire.
« Ne consegue che la materia non è mai, a rigor di termini, unifor-
memente distribuita nei corpi, essendovi dei punti in cui, diminuendo le
distanze, le velocità molecolari diminuiscono per l'aumento delle masso
— 335 —
delle molecole, e vi sarà condensazione, e viceversa in alcuni punti vi sarà
rarefazione.
« Se non che tali variazioni in un medesimo punto si succedono con
tale una rapidità, che la distribuzione della materia si può ritenere come
costante per la interpretazione di alcuni fatti, cosa però che non può farsi
per quei fenomeni che traggono appunto origine da tale disomogeneità.
« Ciò che ci mostra che pei gas, la legge di Avogadro è legge limite ».
Chimica. — Sopra un nuovo bibromofurfurano. Nota dei dot-
tori F. Canzoneri e Y. Oljveri, presentata dal Socio Cannizzako (Sunto).
« Gli autori nella speranza di ottenere un monobromopirrolo hanno di-
stillato il sale ammonico dell'acido monobromopiromucico in una corrente
d'ammoniaca.
« Essi ottennero invece l'amide mouobromopiromucica fusibile a 146°.
« Essi hanno ottenuto poi un bibromofurfurano distillando in stortine
di vetro infusibile una parte di acido bibromopiromucico con due parti di
idrato di calcio. La distillazione avviene regolarmente e si raccoglie un
olio giallo più pesante dell' acqua , di odore grato particolare, che è un
bibromofurfurano. La distillazione venne eseguita tenendo le stortine, con-
tenenti ciascuna 10 gr. di acido, immerse in un bagno di lega di piombo
e stagno, a parti eguali, fusibile a circa 200°. L'olio distillato mescolato ad
acqua, dalla quale viene separato mediante un imbuto a chiavetta, viene
trattato con una soluzione di carbonato sodico, lavato, disseccato con Ca CI.
e sottoposto alla distillazione. Passa quasi tutto fra 1(35"— 107° senza note-
vole decomposizione. Subito dopo distillato, è un liquido un po' giallo, che
all'aria però prende un colore bruno, e che non si solidifica neppure dopo
qualche giorno. Ha un odore etereo, grato particolare, che ricorda quello
dei composti bromurati della serie grassa.
« L'analisi diede i seguenti risultati:
I. 0,2897 gr. di sostanza dettero 0,4808 gr. di Ag Br.
IL 0,2836 gr. di sostanza dettero 0,40970 gr. di Ag Br.
« In 100 parti :
i li
Br 70,03 70,50
« La formula Cs H, Br2 0 richiede
Br = 70,79.
« Il composto ottenuto dagli autori è un isomero del bibromofurfurano
descritto da Hill e Hartshorn (Beri. Ber. 1885 pag. 448) abbenchè il suo
punto di ebollizione sia poco diverso da quello trovato da questi due chi-
mici, cioè 164 — 165'.
— 336 —
« Gli autori attribuiscono al bibromofurfurano da loro ottenuto la forinola
Br C = CH v
I >o
Br C = CH/
perchè si prepara dall'acido bibromopiromucico fusibile a 194°, che secondo
Hill e Langer (') deve avere la costituzione:
Br C = CH x
I >o
BrC = C •/
\
COOH
« Il bibromofurfurano di Hill e Hartshorn avrebbe invece la forinola
CH = CBr .
I >0
CU CBr /
perchè deriva da un acido monobroraopirornucico fusibile a 183-184" a cui
si attribuisce la forinola
CH = CBr .
CH = C /
\
COOH».
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
L. Bombicci. Sulle cause della grandine e dei fenomeni concomitanti.
Presentata dal Socio Blaserna.
G. Ciamician e P. Silbee. Sull'azione dell'acido nitrico sul pirrilme-
tilchetone. Presentata dal Socio Cannizzaro.
B. Grassi. / progenitori degli inselli e dei miriapodi - Japyoe e Campodect.
Presentata dal Socio Todaro.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Capellini, a nome anche del Socio Pisorinj, legge la rela-
zione sulla Memoria del prof. D. Lovisato, intitolata: Contribuzione alla
preistoria calabrese, concludendo per la sua inserzione negli Atti.
Le conclusioni della Commissione, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
(') Beri. Ber XVII, pag. 1379.
— 337 —
PERSONALE ACCADEMICO
Il Segretario Blasekna annuncia la morte del Socio Francesco Ros-
setti, e ne legge il seguente cenno necrologico.
« Do all'Accademia un doloroso annunzio: il nostro collega Francesco
Rossetti non è più. Consunto da lunga e pertinace malattia, che non per-
dona, egli cessava di vivere il giorno 20 aprilo in Padova, ove si era da
poco tempo ritirato, dopo aver invano tentato le aure più miti di Pisa. La
sua perdita, quantunque da molto tempo preveduta, non è perciò meno do-
lorosa; egli è rimpianto da quanti hanno apprezzato e stimato il mite e
dolce suo carattere, la sua bella attività come insegnante e come scienziato.
« Francesco Rossetti, figlio di Giovanni Battista, nacque in Trento il 14
settembre 1833, ove fece i primi suoi studi. Studiò poscia la Fisica al-
l'Università di Vienna, ove lo conobbi e strinsi con lui un' amicizia, che
soltanto la morte potè spezzare. Nel 1857 egli divenne professore al Liceo
di Santa Caterina in Venezia. Più tardi, volendo perfezionarsi negli studi,
ottenne dal Governo austriaco d' allora il permesso di allontanarsi per un
anno da Venezia; egli si recò a Parigi e lavorò assiduamente nel labora-
torio di quel grande maestro, che fu il Regnault. Ritornato in Italia, fu
trasferito all' Università di Padova, alla quale non cessò di appartenere fino
alla sua morte.
« Il Rossetti ha spiegato una grande attività come insegnante e come
scienziato. Egli lascia degli allievi di vero valore, i quali continueranno
nell'indirizzo del loro maestro. Come scienziato egli ebbe a lottare colla
deficienza dei mezzi. Noi non abbiamo, purtroppo, in Italia nessuna Uni-
versità montata come dovrebbe esserlo, e l'Università di Padova non fa,
davvero, eccezione da questa triste regola. Ma il grande suo amore alla
scienza gli fece superare molte difficoltà e gli rese possibile molte e im-
portanti ricerche, che hanno messo in rilievo il suo nome in Italia e fuori.
Comunico all'Accademia la lista completa dei suoi lavori; ma mi sia per-
messo di richiamare la sua attenzione sopra alcuni fra i più importanti.
«Con una serie di Memorie sulla macchina di Holtz.egli stabilisce
nettamente la teoria di queir interessante istrumento, studia il caso, in cui
le correnti vi si possono invertire, e determina con ingegnose esperienze
la quantità di lavoro utilizzato. Una di queste Memorie: Nuovi studi sulle
correnti delle macchine, elettriche fu premiata dall' Istituto Veneto.
« Un altro gruppo di Memorie riguarda la temperatura delle fiamme
e della luce elettrica, che egli studiò con ingegnosa cura e con molta abi-
lità ed esattezza. Queste Memorie non sono soltanto ricche di dati speri-
mentali, ma in esse si modifica la formula, che Dulong e Petit avevano, con
classico lavoro, stabilito per il raffreddamento. Appartiene a questo gruppo
— 338 —
di studi anche la bella Memoria: Indagini sperimentali sulla temperatura
del sole, che ottenne dalla nostra Accademia il premio Carpi per l'anno 1877,
e nella quale egli conclude per la temperatura del sole con un valore
intermedio fra i tanti, che oscillando entro enormi limiti erano stati indi-
cati in tale punto.
« Oltre a questi lavori principali potrei citarvi molti altri : il Rossetti
si occupò di oggetti svariatissimi, del radiometro di Ciookes, del telefono
di Graham Bell e di quello senza lamina; studiò con cura la densità del-
l'acqua pura e salsa, e dell'acqua mescolata con alcool; scrisse della vita
e delle opere di Simone Stratico, compilò assieme al nostro collega Cantoni
una utilissima Bibliografìa italiana di elettricità e magnetismo; egli scrisse
dotte relazioni per la nostra Accademia e per l'Istituto Veneto sopra molti
lavori presentati.
« Francesco Rossetti appartenne alla nostra Accademia fin dal 21 apri-
le 1879 come Corrispondente e fu eletto Socio nazionale il 30 novem-
bre 1882 ».
Elenco delle opere pubblicate dal Socio Francesco Rossetti
1. Intorno a due nuove teorie degli strumenti
ottici dei professori Mossotti e Petzval.
Ateneo veneto; adunanza 7 marzo 1861.
2 Sulla visione binoculare. Ateneo veneto ;
adunanza 25 luglio 18G1.
3. Sulla pila Danieli modificata da G.Minolto.
Ateneo veneto; adunanza 28 agosto 1862.
4. Sugli sludi scientifici dell' Ateneo veneto
durante il quadriennio 1859-1862. Ate-
neo veneto; Adunanza 6 dicembre 1863.
5. Relazione sugli sludi scientifici dell'Ateneo
veneto nel biennio 1862-1864. Ateneo
veneto; adunanza 14 maggio 1865.
6. Parecchi rapporti falli in qualità di Se-
gretario per la classe delle scienze.
7. Sul maximum di densità dell'acqua distil-
lata e sulla dilatazione di questo liquido.
Mem. I; Istituto veneto voi. XII; adu-
nanza dicembre 1866; Ann. d. Ch. et
Physin,ue 1867, voi. X; Nuovo Cini,
voi. I p. 243, 1869.
8. Sull' uso delle coppie termo-elettriche nella
misura delle temperature. Accademia di
Padova 1867.
9. Sul maximum di densità dell'acqua del-
l'Adriatico, e di alcune soluzioni saline.
Mem. II; Istituto veneto voi. XIII, 1868:
Ann. d. Ch. et Physique voi. XVII p. 370;
Nuovo Cimento voi. II, 1869 p. 731.
10. Sul disparire del gas tonante svolto nel-
l'elettrolisi dell'acqua. Società di scienze
naturali. Congresso di Catania 1869.
Atti Soc. veneto-trentina voi. I, 1875.
11. Sul disparire del gas tonante nell'elettrolisi
dell'acqua. Atti Società veneto-trentina
voi. I, 1875.
12. Sul massimo di densità, e sulla tempera-
tura di congelamento delle mescolanze al-
coolicbe. Istituto veneto voi. XV, seduta
febbraio 1870. -
13. Sul magnetismo. Lezioni di fisica. Padova,
tipogr. Sacchetto, 1871.
14. Sull' uso della macchina di ììollz in alcune
ricerche elettrometriche sui condensatori.
Riv. dei lavori della E. Accad. di Padova
1872. Nuovo Cimento voi. V, VI 1872.
15. Di una curiosa ed elegante esperienza elet-
trica [figure elettriche luminose). Atti della
Società veneto-trentina di Se. Nat. voi. I
1872, Nuovo Cimento voi. VII, 1872.
Repert. der Physik von Cari, Munchen
1873. Journ. d. Pbys. Paris voi. II novem-
bre 1873 p. 401.
16. Aggiunta alla Memoria « su una curiosa
339 —
ed elegante esperienza elettrica >•. Atti
Società ven. treni voi. I, 1873. Nuovo
Cini. sor. II toni. IX. Journ. d'Almeida 31
tuin. Ili, 1*74 p. 228.
17. In morte di Fr. Zanledeschi emerito prof.
di Fisica nella R. Università di Padova.
« Discorso » Padova, tipografia Sacchetto,
31 marzo 1873. 32
18. Sul potere specifico induttivo dei coibenti.
Atti del lì. Istituto veneto voi. II ser. IV,
1873. Nuovo Cini. ser. IL tom. X ott. e 33
nov. 1873. Jour. d. Physique toni. Ili,
1874, Bibl. d. Genève. 34.
Hi. Sulla inversione delle correnti negli elet-
tromotori di Holtz della I e 11 specie e
nel doppio di Poggemlor/f. Atti Istituto 35.
veneto voi. Ili, 1873. Nuovo Cim. Jour.
d'Almeida tom. IV. 1875, p. 95. 36
20. Sulla quantità di lavoro utilizzalo n 7-
V elettromotore di Holtz. Eiv. Accad. di
Padova 1874. Nuovo Cim. ser. II tom. XII,
1874 p. 202, Jour. d. Phys.
21. Nuovi studi sulle correnti delle macchine
elettriche (Memoria premiata). Atti Ist.
veneto voi. Ili ser. IV p 1772, Ann. 1S74. 37.
Nuovo Cim. ser. II tom. XII 1874 p. 892.
Jour. d. Phys. tom. IV, 1875 p. 65 Biblio- 38.
thèque de Genève 1875. Rivista scientifica
Anno VLT, 1875 p. 26. 30.
22. Confronto fra le macchine elettriche. Ann.
d. Chini, e Phys. tom. IV, 1875 p. 214.
Atti Ist. veneto voi. I ser. V, 1875. 40.
23. A proposito del discorso del M. E. G. Bel-
lavitis. Atti Ist. veneto 1875.
24. // Radiometro di Crookes. Accademia di
Padova 1876.
25. Ulteriori esperienze col Radiometro di 41.
Crookes. Atti Ist. ven. voi. II ser. V, 1876.
26. Pila Castelli. Rapporto sopra una modifi-
cazione alla pila Danieli. Atti Ist. ven.
voi. II ser. V. 1876 p. 631-639.
27. Della vita e delle opere di Simone Stra-
tico. Memoria Ist. veneto voi. X , 1876.
28. Della vita e delle opere di Simone Strafico 42.
«Estratto». Atti Ist. v. voi. II, ser. V. 1S7'J.
29. Sistema di trasmissione elettrica simulta-
nea proposto dai signori Mitlioli e Fcr- 43.
rucrì. Atti Ist. ven. tom.I ser. V, 1874.
30. Sidla temperatura delle fiamme « Memo-
ria I ». Atti Ist. veneto voi. Ili ser. V,
Rendiconti — Vol. I.
1877. Nuovo Cimento. Giornale di Chi-
mica, Journal de Physique, 1877.
. Di alcuni recenti progressi nelle scienze
fisiche, ed in particolare di alcune inda-
gini intorno alla temperatura del sole
« Prolusione ». Ann. della R. Università
di Padova 1877-78, tip. Randi.
Pen loto a compensazione di Zorzi « Rela-
zione ». Atti dell' Ist. veneto voi. Ili
ser. V, 1877.
Sul telefono Graham Dell. Atti Ist. ven.
voi. IV ser. V 1878.
Relazione su alcune esperienze telefoniche.
Atti Ist. ven. p. 507, 1878. L'Elettri-
cista di L. Cappanera 1878 p. 156.
Telefoni senza lamine. L'Elettricista di
L. Cappanera 1878.
/;/ lagini sperimentali sulla temperatura
del sole (Memoria premiata. Atti Reale
Aeead. dei Lincei, ser. Ili voi. II, 1878.
Nuovo Cimento. Meni, della Società degli
Spettroscopi sti voi. VII 1878. Ann. d_
Ch. et d. Phys. toni. XVI giugno 1879.
Philos. M.igazine voi. Vili ser. V, 1879.
Sulla temperatura delle fiamme. Meni. II
Atti Ist. ven. voi. IV ser. V 1878.
Sull'interruttore Richler « Relazione ». Atti
Ist. ven. voi. V ser. V, 1879.
Sulla temperatura della luce elettrica.
Atti Ist. ven. 1879. Nuovo Cim. ser. III
voi. VI fase, settembre ottobre 1879.
Sul potere emissivo e sid potere assorbente
delle fiamme e sulla temperatura dell'arco
voltaico. Mem. dell'Accademia dei Lincei
ser. Ili voi. IV, 1879. Ann. d. Chini, et
Phys. tom. XVIII, 1879 p. 457.
Comparaison elitre Ics indicalions donnèes
ji ir Ics thermomètres à mercure et à houli
noircie placóe dans differerentes enceinles,
et celles données par mon thermo-multipli-
calcur. Ass. franeaise p. l'avancenient des
Sciences, Congrès de Montpellier. Séance
1° sett. 1879 p. 404.
Sullo sialo presente della telegrafia e della
telefonia: Accademia di Padova 6 feb-
braio 1881.
Bibliografia italiana di elettricità e ma-
gnetismo. Saggio compilato dai professori
l'r. Rossetti e Gio. Cantoni, Padova tip.
Sacchetto, 1881.
44
— 340 —
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Blasekna presenta le pubblicazioni giunte in dono, se-
gnalando fra esse le seguenti inviate da Soci e di estranei.
G. Capellini. Resti fossili di Dioplodon e Mesoplodon.
A. De Zigno. Due nuovi pesci fossili della famiglia dei Balistini.
D. Tukazza. Memorie del Lorgna dello Strafico e del Boscovich relative
alla sistemazione deW Adige e piano d'avviso del Lorgna per la sistema-
zione del Brenta.
N. Argentina. Francesca Forleo- Braida.
Ch. D ebach. Cakiers de calcul différentiel. Presentata dal Segretario
a nome del Socio Cremona.
Il Socio Betocchi presenta a nome dell'autore prof. D. Ragona, un
opuscolo intitolato: Il « Foehn » del 6 marzo 1885.
Il Socio Correnti presenta la pubblicazione del prof. D. Padelletti,
intitolala: Le opere scientifiche di Leonardo da Vinci, e l'altra pubblica-
zione del prof. A. Favaro: Gli scritti inediti di Leonardo da Vinci secondo
gli ultimi studi, accompagnando la presentazione con le seguenti parole:
« Prendo per la prima volta a parlare in questa Sezione accademica
delle Scienze esatte, alla quale in origine io venni ascritto come Presidente
della Società Geografica, e da cui con felice relegazione fui rimandato nella
sezione delle Scienze sociali e morali allorché venne decretato il raddoppia-
mento dell'Accademia. E colgo questa occasione per protestare che se ac-
cettai volentieri di passare alla Sezione accademica, a cui più specialmente
si attribuiscono le materie storiche e sociali, cioè a dire gli studi sulla
natura umana, non potrei senza riserva ammettere che la geografia non debba
avere nobilissimo luogo, e per poco non direi il primo luogo fra le scienze
esatte e naturali, poiché tutto quanto il cosmo, com'esso ci appare, è neces-
sariamente tellurico, e il globo in cui respiriamo e pensiamo è la sola arena
concessa alle nostre sperimentazioni, il nostro teatro fisico, e il nostro osser-
vatorio uranico. Non parrà dunque, spero, insolente la mia intromissione spe-
cialmente avendo a fare un semplice annunzio e una modesta presentazione
di titoli, che, spero, avranno qualche valore per la cronologia letteraria, e
qualche effetto di pratica utilità.
« Io presento all'Accademia il discorso pronunciato dal prof. Dino Pade-
letti per l' inaugurazione degli studi della R. Università di Napoli, che certo
la più parte dei nostri colleghi conoscono, e che fu dato teste alle stampe ;
e facendo ufficio di semplice nomenclatore ne prendo occasione per ricor-
dare che già altre volte si è toccato in questa stessa Accademia l'argomento
— 341 —
che l'egregio prof. Padeletti svolse con molto calore d'affetto e perspi-
cuità di pensiero; quello cioè delle Opere scientifiche di Leonardo da Vinci.
È un tema antico, di cui si è parlato moltissimo sempre, e che ora, come
avviene delle cose immortali, ci ricompare sotto una nuova luce, e piglia la
gravità d' una questione contemporanea ed urgente.
« Il Vinci non è per noi solo il pittore che toccò il sommo dell'arte
prima di Raffaello e di Michelangiolo, ma è un meccanico, iTn idraulico, un
matematico profondo e più di tutto ci appare come la miracolosa e primi-
genia manifestazione del genio sperimentale ed osservati vo dei nuovi tempi.
Gli è perciò che ora si ricercano con grandissima cura e quasi con reverenza
figliale tutte le traccie de' suoi pensieri. Ed è in Francia e in Germania
sopratutto che ferve quest'opera di restaurazione genetliaca. E intanto d'ogni
parte in casa nostra e fuori sorgono accuse contro la desidia degli Italiani,
che dopo essersi lasciata uscir di mano la maggior parte dei manoscritti Vin-
ciani, che o per prepotenza d'armi, o per seduzione di denaro, passarono in
Trancia e in Inghilterra, ora non si danno pensiero neppure di pubblicare
quello che d'inedito ancora rimane nelle nostre Biblioteche o nelle librerie
de' nostri connazionali. Ond'è che testé il Favaro in un altro opuscolo, eh' io
presento pure all'Accademia ((ìli scritti inediti di Leonardo da Vìnci se-
condo gli ultimi studi) esclama:
« Nessuno più di noi amaramente deplora la sottrazione dei manoscritti
« vineiani sofferta dall'Ambrosiana, e per la quale il solo Codice Atlantico
« è rimasto a rappresentarvi la cospicua donazione dell'Arconati ; ma se la
« pubblicazione dei dodici manoscritti dell'Istituto di Francia dovesse com-
« piersi prima che noi avessimo intrapresa quella dell'unico rimastoci, non
« sapremmo invero che cosa rispondere agli studiosi, i quali deplorassero
« che anche quell'unico ci sia stato restituito ; — a meno che di tanto non
« fossimo scaduti, da aspettare che l' editore dei manoscritti vineiani del-
« l'Istituto, il quale fra otto o dieci anni avrà compiuto il suo lavoro, venga
« a chiederci di pubblicare anche questo egli stesso col sussidio di un go-
« verno straniero. Nessun sagrifizio dovrebbe stimarsi troppo grave perchè
« quest'ultima vergogna potesse esserci risparmiata ».
« Io spero che codesto senso di sdegno e di generosa vergogna potrà
essere temperato dai pochi ricordi eh' io mi permetto oggi d' invocare, e
dall' annuncio che sono autorizzato di dare all'Accademia.
« Fin dal 1870 il Ministero della Publica Istruzione, pigliando occa-
sione dalla solennità inaugurale del monumento eretto in Milano a ricordare
Leonardo da Vinci e i suoi scolari lombardi, aveva disposto la somma di
L. 10,000 per la publicazione d'un Saggio del Codice così detto Atlantico ;
publicazione che con molta lode consentita e soccorsa dall' illustre Ceriani,
fu compiuta nel 1872 per cura del nostro Socio Govi, il quale s'era fatto
praticissimo della scrittura e della dottrina di Leonardo studiando per dieci
— 342 —
anni continui i manoscritti che dalla Biblioteca Ambrosiana erano stati man-
dati come trofeo di conquista a Parigi, e d'onde nel 1815 non si era potuto
ricuperare dei 12 codici Vinciani, trafugati dai francesi, e negletti dai Com-
missari austriaci, che il solo Codice Atlantico, scarsa consolazione a così
grande jattura.
« Il saggio del 1872 riuscì, se l'amor paterno non me ne inganna,
una splendida prova di quello che può anche l'arte tipografica nostra per
riprodurre i disegni e i caratteri dei manoscritti Vinciani. Né l'esempio ri-
mase senza frutto: perchè da molte parti e da molti si cominciò a ristu-
diare l'argomento del miglior metodo che si avesse a seguire per la pub-
blicazione dei manoscritti del Vinci che sono in parte note mnemoniche,
e in parte cifre quasi a dire stenografiche delle sue idee, spesso ricorrette,
contradette, ricomposte; talché una vera e piena interpretazione o tradu-
zione riesce di grandissima difficoltà, e domanda luughezza di tempo, dili-
genza di raffronti e pazienza di pratica. I due discorsi delPadeletti e del
Favaro hanno quasi compiute le note bibliografiche, e la cronologia delle
publicazioni, benché, se non m' inganno, sì l'uno che l'altro non abbiano ri-
levato a sufficienza quanto sia riuscito incoraggiante e benauguroso il Saggio
del 1872, dopo il quale né io, né l'egregio mio amico Govi abbiamo lascialo
intentata alcuna via per ravviare l'impresa; anzi poco mancò che nel 1878,
quand'io avevo l'onore d'essere Commissario d'Italia alla grande esposizione
Parigina, non si ottenesse la restituzione degli 11 codici Vinciani trattenuti
per una perdonabile frode a Parigi; e pareva che la sola restrizione a cui
si volesse vincolare la restituzione fosse la faustissima condizione di publi-
care i manoscritti a spese del governo italiano. Ma poi allo stringere le furono
parole : e ora tutti sanno come il Ravaisson abbia intrapreso e continui la
publicazione francese. Intanto v'era chi altamente sentiva l'obbligo di riven-
dicare all'Italia una delle sue glorie più eccelse. Ed a me oggi è concesso
di annunziare che S. M. il Re nostro già da molti anni desideroso di veder
continuata e condotta a termine l'opera appena iniziata nel 1872, ha auto-
rizzato il Gran Magistero dell'Ordine Mauriziano e stanziare una somma
di L. 10,000 per concorrere alla pubblicazione, che ornai ci si impone come
un dovere, e nel tempo stesso ha incoraggiato i suoi Ministri a raccogliere
le somme occorrenti per la grande impresa.
« Io mi permetto di presentare una copia del Decreto, di cui ho fatto
cenno, e di aggiungere il ricordo che l'Istituto lombardo bandì fino dal 1881
un premio per il miglior trattato sull'opera scentifica di Leonardo da Vinci,
e infine di preannunziare che il Ministro per la publica istruzione, confor-
tato dagli ajuti del Re, ha già riuniti i mezzi per una prima publicazione,
quella del Codice Atlantico Ambrosiano. E qui finisco domandando all'Acca-
demia se non le pare conveniente di corrispondere spontanea al nobile
esempio del Re, e di prender parte alla magnanima gara, che deve ridarci
— 343 —
innovata e integrata l'immagine della mente del gran precursore della scienza
sperimentale ».
« Il Presidente ringrazia a nome dell'Accademia il collega Correnti per
la sua importante comunicazione ; dice avere avuto anche dal sig. Ministro
della Pubblica Istruzione invito a prendere parte alla pubblicazione di cui
tenne parola l'on. Correnti ; ma non gli apparve ben chiaro se intendasi che
l'Accademia debba essa assumere la direzione dell'opera, oppure limitarsi
ad una cooperazione.
« La mia opinione, aggiunge il Presidente, è che l' Accademia sola può
intellettualmente e moralmente avere tutti i mezzi per raggiungere l'altis-
simo scopo, ed è in questo senso che mi riprometto, coll'ajuto dei Colleghi,
che l'opera appena iniziata nel 1872, possa essere condotta a termine ».
Sulla proposta del Socio Mariotti, l'Accademia delibera unanime un
atto di ringraziamento a S. M. il Ke per l' iniziativa da Lui presa di ono-
rare degnamente la memoria di Leonardo da Vinci mediante la pubblica-
zione delle sue opere, cominciando dal Codice Atlantico.
CONCORSI A PREMI
11 Segretario Blaserna comunica la Nota dei lavori presentati ai concorsi
a premi del Ministero della Pubblica Istruzione, scaduti il 30 aprile 1885.
a) Premi ordinari.
Scienze matematiche (3 premi del complessivo valore di L. 9000)
1. Besso Davide. 1) Sul prodotto di due soluzioni di due equazioni
differenziali lineari omogenee del 2° ordine (Memorie dei Lincei, se. fis.
voi. XIX). — 2) Sull' equazione del 5" grado (ibid.). — ■ 3) Di una
classe d'equazioni differenziali lineari del 4" ordine integrabile per serie
ipergeometriche (ibid.). — 4) Di una classe d' equazioni differenziali
lineari del 3° ordine integrabile per serie ipergeometriche (ibid.). —
5) Sopra una classe d' equazioni trinomie (ibid.). — 6) Sopra una
classe d'equazioni differenziali lineari del 4° ordine e sull'equazione del
5° grado (Rendiconti dei Lincei 1885). — 7) Sul? equazioni trinomie e
in particolare di quelle del 7° grado (ibid.). — 8) Di alcune proprietà
delle equazioni lineari omogeneo alle differenze finite del 2° ordine (ms.).
2. Boccardini Giovanni. Un caso di movimento di fluido incompressi-
bile ed omogeneo parallelo ad un piano per traiettorie circolari (ms.).
— 344 —
3. Civetti-Musti Sabina. Compendio di aritmetica ad uso delle scuole
preparatorie annesse alle normali (ms.).
4. De Angelis Enrico. Esposizione di nuove leggi delle funzioni go-
nioìiietriche (st).
5. Frattini Giovanni. 1) / gruppi transitivi di sostituzioni deli 'istesso
ordine e grado (Memorie dei Lincei se. fis., voi. XIV). — 2) Intorno ad alcune
proposizioni della teoria delle sostituzioni (ibid. voi XVIII). — 3) l gruppi
a k dimensioni (Transunti voi. Vili). — 4) Intorno ad un teorema di La-
grange (Rendiconti 1885). — 5) Un teorema relativo al gruppo della trasfor-
mazione modulare di grado p. Nota I e II (ibid.). — 6) Intorno alla
generazione dei gruppi di operazioni (ibid.).
6. Mazzola Giuseppe. Nuova teoria delle approssimazioni aritme-
tiche (ms.).
7. Tirelli Francesco. Nota di geometria (ms.).
8. Torelli Gabriele. 1) Contribuzione alla teoria delle equazioni al-
gebrico differenziali (st.). — 2) Teoremi sulle forme binarie cubiche e loro
applicazione geometrica (st.).
9. Zinna Alfonso. Istituzioni di geometria (ms.).
10. Anonimo. Discorso intorno ai problemi generali ed ai metodi della
geometria descrittiva (ms.).
11. Anonimo. 1) Sulle equazioni aventi tutte le radici in progressione
geometrica (ms.). — 2) Applicazione dell'algebra allo studio della geo-
metria (ms.).
b) Premi istituiti in via eccezionale.
I.
Fisica. — Esporre ì metodi stali finora adoperati per determinare con sufficiente
approssimazione la grandezza delle molecole, discutere il grado di esiltezza che permettono
di raggiungere e indicare, anche sperimentalmente, quale sia la migliore via pzr ottenere
risultati soddisfacenti. Premio lire 1,500; tempo utile 30 aprile 1385.
Concorrenti — Pizzarello Antonio.
II.
Fisica. — Esporre i melodi che esistono, per determinare la velocità del suono sia
nei solidi, sia nei liquidi, sia nei gas; discutere la loro importanza per la Termodinamica,
e mostrare con esempi sperimentali bene scelli, il grado di esaltezza che si pud raggiungere. —
Premio lire 1,500: tempo utile 30 aprile 1885.
Concorrenti — 1. Dall'Oppio Luigi — 2. Martini Tito.
III.
Fisica e chimica. — Esporre e discutere le relazioni finora conosciute, che legano
alcune dille proprietà fisiche con la composizione e la struttura chimica dei corpi, confor-
tandole con alcune esperienze bene scelte in aggiunta a quelle già esistenti. — Premio
lire 1.500: tempo utile 30 aprile 1885.
Concorrenti — Nessuno.
IV.
< liiiiiit'ti. — Descrivere e discutere i metodi finora proposti per l'analisi dei silicati
complessi non decomponibili cogli acidi, e specialmente quelli contenenti quantità anche pic-
cole di fluoro e di boro. La Memoria dovrà essere accompagnata dai documenti analitici. —
Premio lire 1,500; tempo utile 30 aprile 1885.
Concorrenti — Nessuno.
V.
Chimico. — Esaminare e discutere la classificazione degli elementi di Mendeleje/f
sullo i vari punti di vista che comporta, tenendo anche conto dei risultali delle ricerche più
recenti sui metalli rari. — Premio lire 1,500; tempo utile 30 aprile 1885.
Concorrenti — Nessuno.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Bfaserna comunica la corrispondenza relativa al cambio
degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute :
L'Accademia r. di scienze, lettere ed arti, la Società entomologica e
la Società scientifica di Bruxelles; la Società Storico lombarda di Milano;
la Società r. di Edimburgo; la Società di scienze naturali di Amsterdam; la
r. Biblioteca di Cremona; la r. Biblioteca di Parma; il Comitato geologico
di Pietroburgo ; l'Osservatorio di marina di s. Ferdinando ; l'Università di
Liegi; il Museo zoologico di Cambridge, Mass.
Annunciano l' invio delle loro pubblicazioni :
La Società olandese delle scienze di Harlem ; 1' Università di Greifs-
wald ; P Istituto geologico di Budapest.
Ringraziano ed annunciano l' invio delle loro pubblicazioni :
L'Accademia della Crusca ; l'Accademia delle scienze di Amsterdam.
P. B.
— 347 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 17 maggio 1885.
G. Fiorelm Vice-Presideiile
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Archeologia. — Di due stele etnische. Memoria del Socio
G. Gozzadini.
Questa Memoria verrà pubblicata nei volumi accademici.
Filologia. — Di una versione persiana del Pentateuco. Nota
del Socio I. Guidi.
Gli scritti in lingua persiana ma di origine giudaica, sono ben piccola
cosa, non men che quelli di origine cristiana, de' quali può dirsi quasi
che non esistano, poiché il poco che se ne trova, è in gran parte dovuto,
direttamente o indirettamente, a missionari europei ('). Ciò non sembra
strano, riflettendo che se fra i sudditi dei Sassanidi si contavano moltissimi
seguaci del Giudaismo e del Cristianesimo, e quantunque si facesse anco
un qualche proselitismo fra i Mazdajacna, tuttavia presso la vera stirpe
cranica e nel paese propriamente persiano, l'ima e l'altra religione erano
senza dubbio poco sparse ('). Onde è che mancava, per così dire, il fonda-
ci Potrebbe sembrare un'eccezione il romanzo cristiano dei tre figli del Re di Seren-
dippo. ma quel romanzo probabilmente non ha mai esistito in lingua persiana. Cf. Benfey,
Or. ti. Occ. Ili, 257 seg.
{') Cf. Spiegel, Eran. Altcrthumsk. Ili, 717 seg.
Rendiconti — Vol. I. 15
— 343 —
mento all'eventuale sviluppo di una grande letteratura giudaico-persiana o
cristiano-persiana. Tuttavia il poco che esiste di tal genere non è senza
valore, e primo il Lagarde (') ha fatto giustamente notare l'importanza filolo-
gica delle versioni persiane dell'Antico Testamento. Fra quest'ultime la più
nota è la traduzione del Pentateuco attribuita a Joseph h. Jakob Tàwùs : essa fu
pubblicata nella rarissima poliglotta di Costantinopoli, nel 1546, e poi ristam-
pata nella Waltoniana, ma senza la prefazione ebraici che accompagnava
quella poliglotta. Tal circostanza ha fatto sì che venisse disputato sull'età
di Tàwus, che il Kosenmuller credè aver fiorito nel IX secolo, mentre per
la ricordata prefazione è certo che egli vivea a Costantinopoli, verso la
metà del XVI secolo ('). Seuonchè in questa prefazione trovasi una frase degna
di nota, allorquando cioè della traduzione persiana vien detto -iìo "H£?iS ""Din
"jl )133 EPK "O1? Ciò fa sospettare che Tàwùs non abbia fatto altro che elabo-
rare una versione antecedente, ed il sospetto è accresciuto dal fatto che a Parigi,
nella Vaticana e a Pietroburgo (3) esistono manoscritti di una traduzione
persiana del Pentateuco, la quale sebbene distinta da quella di Tàwus, cui
è anteriore, mostra tuttavia un'affinità con essa, che difficilmente sembra
poter esser fortuita. È probabile che appunto questo testo contenuto nei
codici Vaticano e Parigino (*) sia la versione fondamentale, di cui si servì
Tàwus per la poliglotta Costantinopolitana, ila quale sarebbe stato il lavoro
di lui, e che cosa significa propriamente il -iso della ricordata prefa-
zione? Il Kohut (p. 26) inclina a scorgervi un miindlicher Vortrag;
ma io dubito piuttosto che Tàwùs dichiarasse il testo persiano con
opportune mutazioni, seguendo i conienti, in ispecie quelli di Ebu Ezra
e Easi. Citerò qualche esempio: Gen. 1, 2, il cod. vatic. e il Parigino
traducono il nìfnn con ^j jì. ("); quantunque il Targùni e Saadia pongano
fcOTtfJD e vJUv>; Ebn Ezra dice: "ji fìDWti DBmO Dy*Ji; Tàwus: s^.jj.
Gen. I, 6 il cod. Vat. àJLA, (come per es. Ezech. I, 22, 26); Ebn Ezra,
(') Persistile S/udien. Gottinga 1S84 e Si/mmicla II, 14. seg. Altri testi giudaico-per-
siani sono stati pubblicati da Zutenberg (Airhii- di Merx I, 370), Neubauer, The LUI eh. of
Isaia. 137 (dal medesimo codice poi pubblicato dal Lagarde), e Grill, Der achlundsecl\sigste
Psalm. 223, etc. Ninna relazione esiste fra questi scritti giadaico-persiani ed i « Judaco-
persian Gospels» pubblicati dalla Società Biblica inglese.
(=) Cf. Kohut, Krilische Beleuchtung etc. 1871, p. 8 seg.
(*) Cf. i catalogi: Zotenberg, p. 7; Mai, Scrip. vel. n. coli. IV, 650; e Haikavy e
Strack, pag. 166.
(') Le poche parole citate nel catalogo del Zotenberg corrispondono a parola col colice
Vaticano. Il Lagarde poi m'informa che il codice Vaticano e i Parigini sono identici per i
caratteri, la carta ecc. ed appartengono alla fine del XV o al principio del XVI sec. Invece
il testo del codice di Pietroburgo sembra differire un poco dal Vaticano. Il Lagarde ricor-
dando la traduzione persiana del Peatateuco (Symmicla, II, 14, e Pers. Stud. 3-4) tace
affatto il nome di Tàwùs.
{') Colla stessa parola è tradotto il ^Siy1 ls. VI, 2. Pars. Slud. 8.
— 349 —
dice fra altre cose ; ...nyi-pD CP&D nt313-« mcìC3 "iCN pi--, Tàwùs: t>ji
(cf. Kohut 45) Gen. V, 29 Ianni'» m; cod. Val. jot»; ^-^ Ji^i. ^.i; Tàwùs
jo»> ^io.Lol ^.1 ; cfr. Rasi a. 1. (Kohut, 296). Gen. XXVI. 35 rm mo Cod.
vat. ^\\js ^JU-ioL^ o^j--^ ^l» Tàwùs _ej> ^y^Jj ^>^ cf. Ebn Ezra a. 1.
(Kob. 321). Gen. XXVII, 36 npyi idi0 ìrip "OH ms- vat. f li oJI^. ^yLJ
^yLa^ jl; Tàwùs L_jy^?.y fb jòl_jìu cuibj;^; cf. E. Ezra a. 1. (Koh. 321-322).
Gerì. XXX, 11 -ud; ms. vat. «j^jJf; Tàwùs luìj XJ J^bo; cf. Ebri Ezra
a. 1. (Kob. 322). Exod. V, 0 -\p-j ^-\3i3 ivc^'^^i; ms. vat. Jyk-i^ ^
^Ukb ^Usuj jj_ib; Tàwùs ■f,i)> ^-s^ j> jJJS cus.'s^- à3} cf. Rasi a. 1.
(Koh. 200). Sembra invece cbe Saadia abbia influito sulla versione con-
tenuta nel Cod. vat., die traduce p. es.; Gen. I, 27, cn1?^ cou <-*-?.;-">.
Gen. II. 1::, jyij con à.^^., ib. 14, -yi^K con J-o^o etc. Ma un pieno esame
della questione sorpassa di troppo i limiti di una breve nota, onde io m'accingo
piuttosto a dare un saggio del Cod. vat. nel tinaie la trascrizione con lettere
ebraiche e l'ortografia sono identiche a quelle dei testi pubblicati dal La-
garde nei Pers. Studimi. Io peraltro trascrivo in nasht, ma ritenendo le parti-
colarità del ms. come sb^> , _^jt,> ,J, ,^31 , U->.l ecc. e le vocali di qualche
singolarità come ^ì ('). Di queste particolarità cbe in buona parte rappre-
sentano forme arcaiche o dialettali, parecchie sono state notate dal Lagarde
(Symm. II, 15, Pers. StuJ. 70) e dal Noldeke (op. cit., 889) un altro arcaismo
è forse nel participio passato che spesso trovasi composto col presente di ^j-«J
(il quale assai più sovente che nel persiano ordinario è il verbo ausiliare del
passivo) colla forma in > e non in s>, come nel Parsi (Spiegel, Parsisprache,
88, Vullers Imi. 106, 226, 242). Per es. Gen. I, 9 oJA j«iò j»*. (cf. Is. I,
6 jJj^cl sj^ió Ol^^-o); Is. Ili, 11 jol >4\ V, 6, o~ì\ jJS aSj joI lXì-> òò :
ib., 8 joÌ jaiL, ^b (cf. I, 8, jJ ajoilo ^b) Ezcch. I, 10, 20, 21, ^iib
j-ol, etc.
Il codice vaticano proviene da Làr, compratovi da Giov. Batt. Vecchietti,
nel tempo che sotto Abbàs I quella regione ebbe un periodo d'importanza
commerciale, e fu visitata da parecchi europei. Alcuni mss. persiano-ebraici
di Parigi provengono ugualmente da Làr. ma sono molto più recenti. La prove-
nienza dei-codice sembrerebbe confermare l'opinione del Lagarde, che queste
versioni giudaico-persiane siano originarie del Làristàn : vero è che essendo
allora frequentato il Làristàn da mercanti di varii paesi, il ms. poteva es-
servi facilmente portato d'altronde. Io non credo improbabile che la patria
di queste versioni sia il Kurdistan o i paesi vicini, e ciò per alcune particola-
rità della lingua; si osservi l'uso comune di ^j-d per il passivo (cf. Noldeke
Neusyr. Grani. 289, anche nel Fellìhi) la pronuncia gànàvar (cf. Jaba-Justi
(') C(. Naideke Liter. < ralbl 1884, 8?0.
— 350 —
Dict. Kurd. Fr. 114 e ><u-0 le forme, UjI, J^J^-^ cf- Jaba-Justi, 19, 9; Z.
d /). J/. G. XXXVIII, 98), il noi:» per cu^j^L, che ricorre anche nell'apo-
calissi di Daniele (Merx, Ardi. I, 393) cf. Jaba-Justi 152 e il sir. mod. fcocjL.
tanto nel dialetto di Urmia, quanto in quello di Salamàs e nominatamente
presso gli israeliti (Darai, Les Dial. néo-ar. 92, 13); anche "»in*0 per 5jb
(Noldeke op. e. 890) potrebbe mostrare un' originaria connessione col Kur-
distan ('). Ma anche questa questione non è possibile trattare qui in poche
parole. Quanto alle particolarità grammaticali di codesto persiano, che nella
traduzione dei libri canonici è davvero àovksvav ri} è^qaìxfi Xt'iti (^> = f-|ìt,
,_, = ^, J| per l'articolo, apjjì ch*^ '• O^J c^ b^JUi-0 ! etc.) esse sono
state raccolte nella citata opera del Kohut, pag. 34 seg.
Gen. I. (').
^1 . < ^l^ì- ^->^> 3 4. ^^-iLLàj^ >^> ^ 1_J_!)Luó<y a) ^b ^l^xà. >b ^ol ^ 3.
(Jo^Lj ^b~o ^ ^jLlÌój^ o^ ^$bva- *-^--*jb bva. 3 ^~^» \S^^ LJ^ (_^^°i)
>lj^ob >aJ « %I^>1 >o 5 i_^ó OoUL (jjbjl Xi ^ Jjjv ^LLÌj-J (_$bViL kXJbÈU j 5.
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^ Uk ^y^ ^^-oj o1 o^b y^> ^\^L >\) y>\ e, 11. C^ot, ^J^-O i»Ì ^'J^-
<^s-^> L^jLLÌÓ«n ,_^>b ^j,\j^L >\> -*\ j 14. ff-~' j_jj ilj^ob >£ ^ J^2?} *3ì 5 !"•
(') Solimano nella campagna di Persia passò per il Kurdistan, ed è possibile che
Mosè Hamon medico di Solimano e che l'accompagnava nella spedizione, prendesse seco
Tàwùs appunto nel Kurdistan, cf. Kohut, 11.
(*) Questo capo tradotto nel dialetto di Jozd, fu pubblicato dal Justi, Zeitschr. d. D.
M. G. XXXV, 330.
a) Cf. Merx, Arehio, 424.
— 351 —
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a OoLÀ-> ^^5s-0 JCL>\ a JO*Ì\ ^^5^^ <^-A ^0 ^.X=L. ^>0->0 a 31. ^a^>---tt-ft> >+) «
" — ^jo^. (?) 6) Cf. NóWeke I. 1 889.
— 352 —
Gen. XXXVII, 3.
^^À r4^. l3 <Sy O^j****. ^ }\ cj*-**j^> -*t> iT-^òb JLvj&> Jl-col o, 3.
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a) Cf. Lagarde, op. e. 70.
— 353 —
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'^"^-•yb 3 sL:*- O1 j1 "-*""».•* _; — * vXÌ-^l ^ lXXX^^XSo 5 ^bt^jb pbJbjv*
jb 5 29. r^-r. lì-wjj ^ ixi^b , j.^o yi ^u__^o 0b,bu t_à-_4»i ^
^_5jl Lf--ola. ^.-0 ^.3^ 3 al—a. ^> l_s.^i C-.x«J <^bbl 5 *l a. ^b -OaU C^-Ì.f
cr» 3 cS}1 ^— -■> ^V o^ ^~à* P5^J 3 ^3* C>y^ >>>" C*-i^ jb « 30.
po-i ^^i-5 l^jl ^a. ^ « cu^.* c^^—^. **)> ^** 3 l)or<JUsLU-io . 33.
■^^-^"^ c^^: ^*~"^z> \J}\ ^'^ ^-^-*^- ^^? 3 34. . iJuo^i jJ^ ^-^^
^^ jOX^l^. ^ ^ 35. pl,L-^ 0^j^ ^\ ^0 ^1 cu_i/ ^.^^ 5 ^\
a M>\ qui e appresso con 3 (come anche il ^ in j|, il } in 0^.\ ecc.)
6) Cf. Lagarde, op. e. 69, n. 85, Noldeke, 1. e. 890. (Siriac. mod. liadà)
e) Ms. ">n7£Np (= AAsls)
d) ^f.)^. come o^-^ ;3 Lagarde Symm. 16.
e) ^.?
f) Ms. ">nl7Njn3 v. s.
— 354 —
£>MlXsi Xij^} as-jì f>UL ^i^L^o ydc. \f>,.<^ jJSi^A ^LJbj^o ^\^ 36. ^_$»\ jkXs
Geu. XXXIX, 1.
iX^a-vo AìjJ. f^^ 1-*-^^. \r?.3^ tMr^-,-> 9 .T*^ ^^ *^r? ^Jj* '- ° 1''J.' 3 !•
j.x,l ^ ^ 2. ^b=>b Ip^l jJi^j >^i ^s?\ ^>bjU C«j; jl iJy-^-o i3^y> £>^"^
,^>l ^1 >a~mj <^_jLèu >_jj ^ lab «) ^.J^à.^. ^3>j-« Jjj ^ lJuo^j ^5)^r? ^J^
>S Ò) iJX»^à=L ^ ^^l J»j^> (.y5.?1»- ^-À*^. '—*''■** 5 4. L^3^ CX*OJO LiS' j^X^o».
^b C~u^A ^ys^ l ^»A _>l ^ ^Jjl ,*JLÈO Lj^l C^ìóU^ t_5-a::'\ CU_Sj jl )yì « 5.
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^J,\^L lkJ^>, j> ^y^ -fi lk:L. ^ ^J liS^JJ ^^J (»^Xj <^iy (_sa- 3 ^1 £>j
C>1 j1 V J^* Ai 5 Ji) J5; l-»-^^. 'y4 o' cr^^ cr=^ Oy^- ^ 3 10.
^>b ^ix^ ^ ^pl j«|^ ^1 O^2- ^ 3 11- o' ^W 0>y^ C^ >'f O^-^^i
a) Così il ms. mentre per lo più la parola si trova scritta •>j^ì|-|j (ls.A8, 15, 55, ecc.
Iereiu. 2, 37; 12, 1: 13, 7, 10 etc.) Cf. Lagarde Symm. II. 14.
b) Ms. riD^D v. sopr.
e) Cf. Vallerà, //«<. 232, not.
ci) Cf. Noldeke 1. e. 889.
e) Con 3 (la traduzione è secondo il Targum n"03T£Hn "•DDD3 p~\2DV,
i_^^-«*Ofc = t 1L0. v. Symm. II, 16).
— 355 —
^ 13. o*r^ ^ c>5/ri ^ ^-^v.^ $ c^ <^— **$ ^i <^u. >^ u> ^ ^
^ i^1 -v-~^ o^ o^.1-? ^-^ ^ o' <*— ;L^ c^y- jJi^u ,, 14.
5 c— « j1-?1 c>>~M<-ii4 o-^° ^ ^ Uj.L? o^ \Jj^ì i3j^ ^i>^ Uj>
^•s^ 5 17. ^1 <*Jliu ^5jl j-yw ^^l 13 £>l >ii ^5^1 a^L^. ^ U^ 5 16.
cj— * ;V f^^jy1 ^^ ^-?.? 18- o-^ c>y ^j1-^ u^ ^y ^r
cpò&? ^1 jbl ^jL<r ^^ ^1 ^1 0j ^Ui*-^ ^\ ^^ 0j^j_i,l
^ 20. Jijl ^L jJo ^.^ ^ y sjUj ^^r >j_s- ^Lol 0T l^JUs~> ^^
ijj)'-?"? ^$l^ì- , — «I >y ^21. i^ljJj <>JLsr\j ^Is?! >jp » ^;feLX*vO »LÌj>L> ^1
<*->b». (t) X>^»j ^L^ÙXs^j ^_J^1 (_yi^à. .xljoj J-^à i13»'-! ■'t^ J-^° 5 *— *-*°9^.
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Ij^j S>^ >_;>_> ^}\ y*\ j\ <j,ls?\ ^lUS' (^sM à^Jb j* 3 £)\*XÌj rfòlsu Ly=)l
j^y^l-j ^5^1 C^.*«j^j lk=i. ^a _^o LUo ^b ijjlAJ) <^iL=». ^i.^o C^.^^<o 23.
Filologia. — Note per la storia della lirica italiana. - I. Sul
collegamento delle stanze nella canzone. Nota del Socio E. Monaci.
« Nelle sue più antiche liriche anche l' Italia ritrova le prime mani-
festazioni del sentimento moderno e può ravvisare i primi conati che in-
consciamente prepararono la formazione dell' idioma nazionale. Non occorre
dunque di più per ispiegare 1' interesse che di giorno in giorno va cre-
scendo verso quelle reliquie scolorite e per giustificare le cure indefesse
e pazienti con cui si moltiplicano e si affinano intorno ad esse le ricerche.
« Alla folla dei dilettanti sotterrarono operai più disciplinati; si mise
a) Cf. Meri. Archiv, I, 4 6.
Rendiconti — Yol. I. 40
— 356 -
mano alla stampa dei canzonieri i più insigni , di altri si pubblicarono
recensioni ed estratti , e mentre alcuni studiosi traevano cos'i alla luce i
materiali di cui tuttora può disporre la critica, altri studiosi si son volti
a dedurre gli elementi per una sintesi storica, applicando all'analisi i rigori
di metodo delle scienze esatte.
« E fra costoro oggi viene ad aggiungersi il dott. Leandro Biadene ,
del quale non si può non isperar bene dacché si presenta con tanto buoni
auspici. Egli si è dato a studiare la morfologia della Canzone italiana nei
secoli XIII e XIV, e proprio in questi giorni ha pubblicato per saggio
un capitolo dove passa a rassegna i diversi modi coi quali i rimatori di quei
due secoli collegarono le stanze della Canzone (').
« Una ricerca siffatta è di non poca importanza per giungere una buona
volta a misurare il come ed il quanto delle influenze provenzali sulla lirica
nostra, influenze delle quali si è parlato assai, senza però che nessuno ne
desse una definizione esatta o che almeno ricordasse le buone osservazioni
che su questo argomento aveva scritto F. Diez (').
« Eppure era di la , dall' esame cioè della struttura , che bisognava
prendere le mosse per affrontare il problema : imperocché , trattandosi di
poesia artistica, lo studio della forma vi ha quasi sempre una parte pré-
pondérante. Eiassumiamo dunque brevemente le osservazioni del dott. Biadene.
« Egli comincia dal riconoscere un vero dualismo nei principi che go-
vernarono lo svolgimento della Canzone presso i Provenzali e presso gl'Italiani.
« Nella poetica trobadorica » egli dice, « i modi svariatissimi onde si al-
« lacciano le cable costituiscono una delle parti integrali. Nella Canzone
« italiana invece tutta l'arte si raccoglie in generale e si sviluppa nella
« stanza staccata » (p. 3).
« Malgrado però questa originaria divergenza nell' indirizzo dell' una e
dell'altra poetica, il dott. Biadene fa notare che anche i rimatori nostri
tentarono « di collegare le stanze come avevano fatto e facevano i Pro-
« venzali » (p. 3), e dei collegamenti alla provenzale egli rileva negl'Italiani
nove differenti maniere che possono portarsi anche a quindici, tenuto conto
di certe suddivisioni che egli fa , e della sestina che escluse dal suo
spoglio.
« Senonchè, dopo avere « schemalo tutte le Canzoni del secolo XIII
« e quasi tutte quelle del secolo XIV » (p. 4), comprendendo anche alcuni
casi dove l'artifizio sembra più fortuito che volontario (§ 5, p. 11), egli
giunge alla conclusione che le Canzoni così collegate « sommano a un quarto
« o poco più del numero totale » (p. 15).
(') II collegamento delle stanze mediante la rima nella Canzone italiana dei secoli
XIII e XIV. Studio di Leandro Biadene. Firenze, Carnesecchi, 1885.
(=) Die Poesie der Troubadours, Zwickau, 1827, p. 273 e seg.
— 357 —
« Queste cifre dovrebbero dar da pensare a coloro che nell'arte nostra
primitiva voglion tutto derivato dai Provenzali e van ripetendo che la
prima cosa qui da noi fu per ogni verso imitazione. Ma più ancora esse
il, ir. inno a pensare se, invece di considerare i lirici dei secoli XIII e XIV
in un sol gruppo, li ripartiremo nei quattro periodi storici che ci sono
rappresentati dai quattro capiscuola: Giacomo da Lentino, Guittone d'Arezzo,
Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Si vedrà allora che delle quindici
predette maniere alla provenzale
nel 1° periodo ne furono in uso soltanto sei (1«, 2, 4,9, 5, 7«, 7 fi);
nel 2° periodo se ne aggiunsero altre sei (1,9, 3, 4«, 6«, G,9, 9);
nel 3'1 periodo se ne aggiunse un'altra (la sestina);
nel 4" periodo se ne aggiunsero altre due (ly, 8).
« Onde per questa specie d' imitazione provenzale, venendo dal primo
al quarto periodo, si ebbe aumento anziché diminuzione, e il minimum
fu appunto in quel periodo dove si credeva il maximum. Ciò del resto
si conferma anche per altra guisa, estendendo cioè l'osservazione all'uso
del Commiato, altra parte integrante della Canzone trovadorica. Nessuno dei
lirici che conosciamo anteriore a Guittone , fece uso del Commiato ritmi-
camente distinto dalle altre stanze, e probabilmente l' introduzione di esjo
nella Canzone italiana si deve proprio a Guittone medesimo, il quale anzi
non si contentò sempre di un Commiato solo, ma spesso ne usò due e
talvolta perfino tre , tanto il « provenzal labore » eccitava i suoi gusti
bizzarri.
« Ma della minore intensità degl' influssi provenzali nel periodo delle
origini mi riservo di parlare più estesamente quanto prima trattando di
Giacomo da Lentino, dei suoi contemporanei e dei suoi imitatori. Qui mi
limito a qualche altra nota siili' interessante studio del dott. Biadene.
« Al § Ice gli sfuggì la Canzone di Burnetto Latini, n. 181 del Cod.
Vat. 3793; al § 49 era da aggiungere la Canzone del Re Enzo, n. 65
del Cod. Laurenz. - Red. 9, che presenta l'unico esempio a me noto di stanza
con due chiavi.
« E venendo a questa denominazione della chiave, avverto che i tro-
vatori portoghesi diedero allo stesso artifizio il nome di palabra perduda (') :
onde il supposto della sua origine ocitanica risulta sempre più proble-
matico, trovandosi che dovunque esso ebbe un nome diverso da quello che
gli avevan dato i Provenzali.
« Quanto poi alla affermazione die il collegamento sul tipo delle coblas
^lnissonans sia stato prevalente nella primitiva lirica portoghese, afferma-
zione che 1' autore ripete sulla fede del Diez (p. 4, n. 3), essa più non
(') V. Il Canzoniere portoghese Colocci-Drancuti pubblicato da E. Molteni, Halle .
Niemeyer, 18c0, p. i, r. 115.
— 358 —
regge dopo la pubblicazione del Canzoniere Vaticano 4803, di cui il Diez
aveva conosciuta solamente una piccola parte. Scorrendo una ad una tutte
le 1205 poesie ivi contenute, non vi si troveranno, credo, più di 125
canzoni a coblas unissonans, mentre il numero di quelle a coblas doblas
è anche minore (71); diguisachè di fronte a 196 poesie collegate alla pro-
venzale, ivi restano altre 1009 poesie a coblas singulars , e si vede così
sempre meglio che il sistema veramente prevalente nella lirica portoghese,
come nella italiana, fa appunto quello che nella lirica provenzale era una
eccezione (').
« Da ultimo l'egregio autore tocca dalla ragione « per cui la Canzone
« italiana abbandonò beu presto la regola della poetica trobadorica di man-
« tenere le medesime rime per tutte le stanze » (p. 15), e mi pare che
questa volta non sia stato cauto abbastanza, accettando quella che ne diede
il dott. Casini. La ragione, scrisse questi « è del tutto linguistica ». Ma
la linguistica non poteva esser lì ricordata più fuor di proposito!
« Comincio dal premettere che 1' uso delle slesse rime per tutte le
stanze, nelle canzoni del primo periodo che sono circa 80, s'incontra non
più di 7 volte ! Soltanto nel secondo periodo, cioè presso Guittone e i seguaci
di lui l'uso della cobla unissonans prese sviluppo insieme con altri proven-
zalismi, e perciò in ogni caso si tratterebbe di spiegare non un precoce ab-
bandono bensì un lento progresso. Ma sia 1' abbandono precoce sia il pro-
gresso lento avranno davvero avuto il loro motivo nella minor copia di
parole omioteleute che possedeva 1' italiano a paragone del provenzale ?
Bastava dare un' occhiata al portoghese, dove le parole omioteleute sono
quasi quante nel provenzale e dove le canzoni a coblas unissonans scarseg-
giano come in italiano, per persuadersi che la "« ragione linguistica » qui
e' entra proprio per nulla. E un' altra ragione il dott. Biadene cotanto esperto
negli studi provenzali l' avrebbe facilmente trovata , se non si fosse qui
lasciato preoccupare da un falso preconcetto altrui. Ricordi egli quante
volte i trovatori accennano al bisogno di ben liissar le loro canzoni che
i giullari, portandole in giro oralmente, spesso deformavano nelle peggiori
guise. Per essi dunque il trovar modi d' intrecciare sempre più strettamente
e quasi d' immobilizzare los mot: e las coblas fu una necessità reale, piut-
tostochè una vanità di gente dotata di molto spirito e di poco sentimento,
come fu detto più volte. Ora si trovarono gì' italiani nelle stesse condi-
zioni? Tutt' altro: qui la lirica circolò più scritta che cantata, e i giullari
ben poco ebbero a fare intorno a poeti che furono per la maggior parte
uomini di toga. Non c'era dunque in Italia bisogno di laissar troppo le
stanze, e non ci vuole di più per ispiegare come la moda di quei colle-
gamenti alla provenzale, essendo inutile, non riuscisse ad attecchire ».
(') V. Bariseli nel Jahrlnrh fiir romanUchc vnd enflische Litn-alar, I, 175.
— 3r,o —
Paletnologia. — Gli antichi oggetti messicani incrostati dì
mosaico, esistenti nel Museo preistorico ed etnografico di Roma.
Memoria del Socio corr. L. Pigorini. (Sunto).
« Gli oggetti antichi messicani incrostati di musaico die fino a qui si
conoscono sono in tutto diciasette, dodici dei quali trovansi in vari luoghi
dell'Europa, e cinque nel Museo Preistorico ed Etnografico di Roma.
« Il Pigorini nella sua Memoria ricorda le illustrazioni che se ne fecero
ai giorni nostri e nel secolo XVII, e descrive poi particolarmente quelli
del .Museo di Poma, che ha fatti rappresentare in una tavola a colori: con-
sistono in due maschere di legno, in due manichi pure di legno per grandi
coltelli di pietra, e in uno strumento musicale formato con un femore umano.
Il mosaico di cui sono incrostati è generalmente composto di pezzetti di
malachite, di turchine e di conchiglie.
« Le maschere sono di quelle che i Messicaui mettevano ai loro idoli
nei casi di malattia dei re, o di pubbliche calamità; una appartenne ad
Ulisse Aldrovandi, e fu illustrata nel Musaeum metallicum ; l'altra era di
Cosimo I de' Medici, e non si sa che venisse mai disegnata. I due manichi
portavano in origine la lama di pietra colla quale nel Messico si sacrifica-
vano le vittime umane : facevano parte delle collezioni di Ferdinando Cospi,
e se ne veggono le figure nel Museo Cospiano. Lo strumento musicale è
fin qui un oggetto unico, e di esso sappiamo soltanto che trovavasi nel Museo
Archeologico dell'Università, di Bologna. Vi rimane attaccato un frammento
di cartellino, scritto nel secolo XVII, sul quale si legge ancora chiaramente
la parola Regis: è verosimile il credere che servisse nelle feste celebrate
quando i re messicani assumevano il comando, o che avesse appartenuto
a qualcuno degli ultimi di essi ».
Bibliografia. — Nuovo documento intorno a Tommaso Cam-
panella e bibliografia Luterana. Nota del Socio corr. Enrico Nakducci.
« Ho l'onore di presentare all'Accademia, da parte del dotto mio col-
lega, prof. Francesco Eysseuhardt, bibliotecario della città di Amburgo, il
secondo fascicolo di una serie di comunicazioni eli' egli, unitamente al
dott. A. voli Dommer, con molta accuratezza ed utilità degli studi, ha in-
cominciato a dare in luce dai codici di quella biblioteca (').
« Dividesi il detto fascicolo in due parti, la prima delle quali, sotto
il collettivo titolo di anacleta hispanica, contiene tre documenti in lingua
spagnuola, dei quali il primo è una lettera di benedetto Aria M'intano a
(') F. Eyssenhardf A. von Dommer, Miltheilungen aus 'l'i- Sladlbibliothek su Hamburg.
11,1881 Gedrnckt bei '111. G. Mi is ■■.,. r. E. H. Seti B end ideerei, in 8" 'li li"' pag.
— 360 —
Filippo II, data da Amueros il 18 febbraio 1571, sull'avanzamento e i pro-
gressi della Compagnia negli Stati di Fiandra; ed il terzo è una licenza di
leggere libri proibiti, rilasciata il 14 maggio 1624 dal vescovo Andrea Pa-
checo, inquisitore generale apostolico di Spagna, al gran Cancelliere Gaspare
de Gusman, conte di Olivares.
« Di ben maggiore importanza, siccome riferibile all' insigne filosofo
Tommaso Campanella, è il secondo dei precitati tre documenti. Esso non
porta firma né data, e rivela il timore che si aveva di lui benché detenuto,
e della sua dottrina qui chiamata « diabolica »; poiché, conclude lo scrit-
tore « ha doze aùos che està preso, y si se soltase reuolueria el mundo »:
il che fa risalire il documento intorno all'anno 1611. In esso è data una
doppia nota, l'una di fatti e di opere che il Campanella si proponeva di
compiere in servizio di Dio e di sua Maestà, l'altra di libri da lui com-
posti. Offre questo documento molta analogia col memoriale dello stesso
Campanella al Papa, che Michele Baldacchini pubblicò nel 1847, traendolo
dalla biblioteca dei PP. dell'Oratorio di Napoli dei Gerolamini, in appendice
al volume secondo della sua Vita del Campanella ('), e riprodusse nel 1854
il prof. Alessandro D'Ancona, tra i documenti alla sua edizione delle opere
di quel filosofo ('). Nel documento spagnuolo la nota dei fatti e delle
opere che il Campanella prometteva di compiere consta di 17 articoli, cioè
4 di meno che nel documento italiano (3). Nel primo per altro è più ricca
la nota dei libri da lui composti che ascende a 30 articoli, mentre nel se-
condo si limita a 24, ed è inoltre lasciato in bianco il cognome del regente
Martos Geriostola, ad istanza del quale il Campanella scrisse i Discorsi
sopra la Monarchia di Spagna.
« La seconda parte contiene il principio della seconda sezione di un
lavoro bibliografico intitolato Autotypcn der fìeformatlnnszeit. La qual se-
zione, che ha per titolo Luther- Bruche, abbraccia un'accurata bibliografia
luterana dal 1516 a tutto il 1519, composta di 87 articoli, seguita da un
indice alfabetico per titoli di opere, e da altri due di ritratti e di tipografi,
cui fa seguito, come appendice, una lettera inedita di Lutero alla sua moglie
Caterina.
« Ignoro se il Knaake, il quale ha recentemente dato in luce una edi-
zione critica delle opere di Lutero ('*), abbia, nella sua parte bibliografica,
(') Vita di Tommaso Campanella, con Appendice di lettere del .Campanella. — Filosofia
di Tommaso Campanella Nap., all'insogna dell'Alilo Manuzio 1813-47, 2 voi. 8°. Un elogio
del Baldacchini dettato da Luigi Settembrini, leggesi nel fascicolo di agosto 1875 del Gior-
nale Nipolelano di filosofìa e lettere.
O Opere di Tommaso Campanella scelte, ordinale ed annotale da Alessandro D'An-
cona, ecc. Torino, Cugini Poraba e comp. 1852, 2 voi. 12°. Voi. I, pag. CCCXXX.
(') I medesimi 17 articoli trovansi con varia forma, identici per altro in sostanza, ai
n. 5, 6, 8, 7, 17, 3, 0, 2, 10, 14, 13, 15, IR, 19, 20, 21 nel documento italiano.
(') Luthers Werke, Krit. Gcsammtausg. Weimar, BJ. I, II. von D. Knaake, 1883-84.
— 361 —
fatto tesoro della importante e copiosissima raccolta luterana, che si con-
serva qui in Roma nella biblioteca Angelica in S. Agostino, raccolta clic si
compone di oltre 150 articoli, ed è forse la più rieri che si conservi in
una pubblica biblioteca, almeno in Italia. Ciò è facile il comprendere,
allorché si pensi alla dimora fatta da Lutero nel convento degli Agostiniani
a S" Maria del Popolo; i cui libri e codici vennero trasportati nell'Angelica;
anzi tra questi ultimi uno ve ne ha che porta in fine la firma autografa
del celebre riformatore (').
« Merita poi grandissima lode l'estensore della accennata bibliografi,!
per la massima accuratezza posta nel descrivere ed illustrare le singole
edizioni. Dovendosi ritenere che le opere dell'ingegno tanto più si accostano
alla perfezione, quanto maggiormente raffigurano l'evidenza di ciò che si
propongono di dimostrare ».
Storia. — / diritti della casa di Savoja sopra il Marchesato
di Sahiszo. Nota 1. del dott. Camillo Manfkoni, presentata dai Soci
Caisutti e Tommasini.
I. « Il marchesato di Saluzzo più che per le geste dei suoi Principi è
noto per la lunga contesa cui die' origine il suo possesso contrastato fra la
Casa di Savoia e la Casa di Francia nel secolo XVI. L'una e l'altra pre-
tendevano aver diritto alla successione; l'ima e l'altra difesero le loro ragioni
colle armi, ma più ancora cogli scritti; avvocati e consultori presentarono
da ambo le parti lunghissimi memoriali, pareri, confutazioni, per soste-
nere i diritti del loro signore ed abbattere gli argomenti dell' avversario.
Fra questi preziosi documenti io mi propongo di spigolare, per quanto
mei permette il limite imposto in questa Memoria, qualche notizia, cogliere
i punti più salienti e presentare come in un quadro sinottico al lettore
gli argomenti che militano prò e contro ogni documento. Per ora mi con-
tenterò di spingere le mie ricerche fino all' anno 1390, in che la corte di
Francia pronunziò una sentenza famosa, della quale mi occuperò in una
Memoria successiva.
« Gioverà anzi tutto riassumere brevissimamente alcuni degli avveni-
menti che precedettero la costituzione del marchesato, perchè di capitale
importanza pel nostro tema. A tutti è noto come la celebre contessa
Adelaide, figlia ed erede del marchese Olderico Manfredi , il più potente
signore del Piemonte, andasse sposa in terze nozze ad Oddone di Savoia, tiglio
(') È noto che il card. Marino Caracciolo (20 maggio 1535 — 28 gemi. 1538) con-
dannò al fuoco gli scritti di Lutero. Onde Giuseppe Battista Vii dedicò un sonetto lau-
datorio, che può leggersi a pag. 189 della parte III delle sue l'uesic meliche, nelle due
edizioni Venete del 1659 e del 1G65.
— 3(12 —
di Umberto Biancamano ed erede, dopo la morte dei suoi fratelli, di tutto
il dominio paterno; come alla morte di lei se ne contendessero l'eredità, fra
gli altri, Umberto II di Savoja, Corrado di Franconia, figlio dell' imperatore
Enrico IV, e Bonifacio del Vasto, nipote di Adelaide. È noto pure che
per una serie di favorevoli avvenimenti quest' ultimo riuscisse , malgrado
la guerra mossagli da Umberto II, a far sua buona parte del dominio già,
appartenente a sua zia Adelaide ; eccettuate le valli di Susa e d' Ivrea, che
dopo la guerra restarono in possesso di Umberto, e la città di Torino, che
si rese indipendente e fu poi con la forza sottomessa dai conti di Savoja;
e che infine, come ricordo degli antichi diritti della sua Casa alla intiera suc-
cessione, e come prolesta contro l'usurpazione, Amedeo III, figlio di Umberto II
assumesse il titolo di marchese in Italia e successore di Adelaide per diritto
ereditario ('). È noto infine che alla morte di Bonifacio (1142) i suoi pos-
sessi andarono divisi in sette Stati, che tanti erano i figliuoli suoi, e Saluzzo
col titolo marchionale toccò al primogenito, Manfredo, che gli storici chia-
mano III, e che noi pure cosi chiameremo per non ingenerare confusione.
II. « Delle imprese di Manfredo III non occorre qui parlare; solo per noi
è importante la guerra che egli ebbe col conte Umberto III di Savoia. Dice
il Guichenon nella sua storia: Manfroi I du noni (3° secondo gli altri)
Marquìs de Saluces ayant refusé de luy faire hommage de ce que il tenait
en fief de lui, fil changer de dessein a ce Prince (Umberto 3°) et le porla
à entrer a mairi armée dans le Marquisat, où ayant pris Barges, Scar-
nali e, Busque et Brent (Bernezzo) , Boniface marquis de Montferrat
« s'entremit de les accomoda' et depuis prononca en faveur du Comte de
« Savoie à Novi le 6 de décembre MCLXIX sa sentence, portant que le
« Comte donnerait en ftef au Marquis de Saluces ces quatre Mlles et outre
« ce 60000 florins et que le Marquis ferait hommage au Comte de tout
« le Marquisat de Saluces ».
« Gli storici saluzzesi negano questa sentenza del marchese di Mon-
ferrato; l'avea già impuguata fin dal 1300 il marchese di Saluzzo; la rico-
nobbe falsa la sentenza della corte di Francia nel 1390: pur tuttavia v'ha
ancora qualcuno che vi presta fede. A questo fatto si attiene tutta la
discussione che si farà in seguito ; perciò mi fermerò alquanto a ragionare
intorno alla pretesa sentenza e al preteso omaggio , e prima riporterò alcuni
dei più importanti passi della sentenza medesima (v. Muletti v. I).
III. « Anno ab incarnatione D. N. MCLXIX.
« Praesentibus et futuris notimi sit quod discordia erat inter illustres
« principes dominos Amedeum, comitem Sabaudiae ex una parte dm Mau-
« fredum marchionem Saluciarum et dominimi Cunei ex altera, videlicet
(') Muletti, Storia diplomatica. — Carutti, Umberto Biancamano. Il conte Umberto I e
il Re Arduino. — Guichenon, Bisloire gènéalogique.
— 363 —
« de locis infrascriplis et de loto marchionatu Saluciarum, scilicot de
« loco Bargiarum, Scarnafixi , Busche et Brenecis, qui dictus dàua comes
« fcenebat dieta loca etc in arbilrium se posueruut
« ambo amicabiliter in duo marchio Montisferrati dn Bonifacium etc
Ed ecco la sentenza da lui pronunciata:
« Primo quod dictus dominus comes per se et suos heredes det et
« livret in fondimi dicto duo marchioni Saluciarum stipulanti loca infra-
« scripta. Primo locum Bargiarum, Scarnafixium, Buscam et Bernesium etc...
« Item quod dictus comes det et tradat de presenti dicto duo marchioni
« Saluciarum florenos sexaginta millia boni auri et bone He et justi
« ponderis Florentiae. Versa vice dns Ronifacius marchio arbitrator dixit,
« arbitravi* et pronuntiavit quod dictus diìus marchio Saluciarum per se
« et suos heredes teneat et tenere debeat totum marchionatum Salucia-
« rum in feudum a supradicto dno comite et suorum heredum, salvo
« jure imperatoris et salvo jure marchionis Montisferrati eie. etc.
« E qui seguono tutte le cerimonie dell'investitura « cimi ense eva-
« ginato et bacillo » e aggiunge: « Praedictus dùs marchio cepit unum
« baculum et ipsum posuit in manu dui comitis in siguum donationis totius
'< marchionatus Saluciarum ».
« Come ben si vede, in questo documento si parla di due cose ben
distinte ; cioè dell'omaggio pei luoghi di Busca, Scaruafigi, Barge e Ber-
nezzo, e dell' omaggio per tutto il marchesato. Prima di riportare il brano
della sentenza del re di Francia che impugna l'autenticità del documento
del quale ci occupiamo, osserviamo che uè il Guichenon, né alcun altro
degli storici di Savoia ha mai parlato, prima di quest' anno, di omaggi resi
a quei conti pel marchesato o per quei determinati luoghi ; ne d'investiture
concesse ai marchesi nostri. Osservando poi chei luoghi di Barge, Scaruafigi etc.
si trovano tutti nel territorio dell'antica contea d'Auriate, occupata dal mar-
chese Bonifazio del Vasto, subito dopo la morte della celebre contessa Ade-
laide, sua zia, incominceremo a provare qualche dubbio su questi diritti
del conte di Savoia, dubbio che diventerà ancor maggiore, quando si pensi
che la sentenza surriferita non accenna ad alcun documento anteriore, ad
alcun titolo comprovante il diritto del Savoiardo , e che senza dubbio
avrebbe dovuto esistere.
« Quanto poi all'omaggio deU'iutiero marchesato, osserviamo che Bo-
nifacio vantava diritto di succedere alla contessa Adelaide ; che si impadronì
di quelle terre , che le trasmise in retaggio ai suoi figli , senza che mai
il nome del conte di Savoia compaia nei documenti. Nessun documento
mai, prima dell'anno 1163, dice: « salvo iure dui comitis Amedei »: come
mai dunque questi diritti vengono fuori ad un tratto ?
IV. « Ma lasciamo ormai la parola alla corte di Francia , che facil-
mente ci convincerà della falsità del documento in questione : dopo le parole
Rendiconti — Voi,. I. 17
— 364 —
del re, udremo la difesa che di quel documento faranno gli avvocati del
duca Carlo Emanuele I: in ultimo vedremo quel che ne pensasse nel secolo
decimoquarto Gioffredo della Chiesa cronista di Saluzzo. Dice dunque questa
famosa sentenza : « Praeterea tempore datae dicti instrumenti nec etiam ex
« post per spatium quadraginta anuorum, vel circiter non fuerat Comes Sa-
« baudiae qui Amedeus vocaretur ».
« E fin qui ha pienamente ragione : perchè nel ] 1G9 il conte di Savoia
era Umberto III, e non Amedeo IH: ma poi entra a far una distinzione
fra i conti di Savoia e i conti di Moriana , distinzione cavillosa e priva di
valore storico. Ma più sotto aggiunge : « Nullus etiam tempore datae dicti
« instrumenti erat Marchio Montisferrati, qui Bonifacius vocaretur, ulti-
« musque Marchio Montisferrati ante dictum instrumentum confectum Gu-
« glielrnus Longaspata vocabatur , qui contra Saracenos in passu Salhaudini
« interfuerat etc. etc sed revera tempore dicti iustrumenti, si
« sic meruisset nominari, quidam vocatus Conrat Marchio Montisferrati
« existebat ».
« Vien poi la detta sentenza ad esaminare i nomi dei testimoni firmati
e li trova « absque dignitate, et auctoritate » mentre trattandosi di un atto
così importante e fra due così nobili personaggi, era presumibile che do-
vessero assistervi dei baroni, prelati, nobili etc. come era costume di quei
tempi. Parla poi della forma dell' atto, del notaio, della somma data dal
conte al marchese, infine delle formatila nell' atto medesimo descritte e
tutto trova irregolare e non conveniente coi costumi, i diritti, le leggi, la
cronologia : ne conclude pertanto che l'atto è falso.
« Ma la corte di Francia non pose mente ad un evidentissimo ana-
cronismo, che non isfuggì però al Muletti ed agli altri che quel documento
poterono esaminare. Vi si parla di fiorini d'oro di Firenze, mentre è cosa
notoria che tal moneta fu coniata per la prima volta nella seconda metà
del secolo decimoterzo. Di più si dà ad Amedeo e Manfredo il titolo di illu-
stres principes, titolo che forse in nessuno dei documenti di quel tempo si
trova. Inoltre Manfredo è dominus Cunei, mentre Cuneo non gli apparteneva.
« I nomi dei testimoni, i nomi del giudice e delle parti sbagliati ,
1' accenno ai fiorini, la somma di 60,000 fiorini d'oro per l'alta sovranità di
un marchesato, non certo dei più ricchi, i titoli non convenientemente dati :
ve ne sarebbe abbastanza per condannare un documento anche se i fatti ai
quali accenna fossero sotto ogni riguardo verisimili. Che dire dunque di que-
sto, contro al quale militano tante e tante ragioni storiche e giuridiche?
-< Ma sentiamo come lo difendono i consultori della Casa di Savoia.
Tutti sfiorano la questione e si fermano volentieri a discutere sulla validità
del documento dal lato giuridico e mostran quasi di non accorgersi che
la corte di Francia lo ha considerato come falso. Ecco quel che dice il più
famoso di quei consultori, Ottaviano Cacherano, gran cancelliere di Savoia.
— 365 —
« Nec etiara urget quod dìcitur, non esse verisimile Coraitem nume-
« rasse tantam pecuniae quantitatem et quod non esset tunc in rerum
« natura aliquis Bonifacius Marchio Montisferrati quia
« cum per instrumentum appareat de contrario tolluhtur ex adverso alle-
« gatae praesumptiones » ; e qui una filza di lunghissime citazioni , che
potranno forse esser dottissime, ma che certo non impediscono che quella
conclusione sia, per lo meno, molto ridicola.
« Si accusa di falsità un documento ed essi rispondono: Queste cose
sono false, ma il documento le dice; dunque son vere. Ma meglio ancora
parla Petriuo Bello , il celebre giureconsulto: « Alia obiecta, cum non
« sint probata neque sint probabilia et contra ea stet virtus instrumenti publiei
« facileque , si esset necesse, nedum ex annalibus, sed etiam por publica
« documenta probaretur contrarium, non sunt habenda in consideratione ».
« Ma come « non sunt habenda in consideratione » ? Perchè questi dot-
tori non hanno aperte le cronache di Savoia, uon hanno consultale le carte
degli archivi ; perchè essi, che pur dovean così ben conoscere la storia di
Monferrato, non bau fatte le necessarie ricerche e non han mostrate false
le affermazioni della corte di Francia ?. Se avessero cercato, si sarebbero
convinti che Amedeo III era morto nel 1149 e che Amedeo IV cominciò
a governare molto più tardi cioè nel 1233, e che nessun Bonifacio di Mon-
ferrato era in età maggiore in queir anno.
» Tutti gli altri giureconsulti, su per giù, se la cavano colla stessa
facilità e leggerezza, quasi temessero di fermarsi un momento a combattere
un' asserzione che distruggeva ogni antica pretesa del loro signore su Saluzzo :
tutti si dilungano a parlare della prescrizione, del diritto imperiale, della
prorogazione dell' arbitrato e d' altre cose, senza dubbio importantissime ,
ma che cadevano tutte innanzi alla provata falsità dell'atto.
« Ed ora, prima di concludere, sentiamo che pensasse a questo pro-
posito il cronista Gioffredo Della Chiesa.
« Se conduceno a fare certy patty et cumvencione de essy logy cum
« certe remissione de iniure tale quale come Dio volse : or pur el marchese
« et soy descendeuti hano sempre negato quale convencioni e patty dicendo
« che erano false, ficticie, allegando ragioni evidentissime che sarebbe tropo
« longo scriuere ; cossy le passeremo sotto silenzio ». Peccalo ! sarebbe stato
assai utile per noi il conoscere se altre ragioni oltre quelle accennate nella
sentenza, inducessero i nostri marchesi a negar fede all' arbitrato di Boni-
facio. Sappiamo ad ogni modo che delle ragioni evidentissime ve n' erano
e molte : ora possiamo concludere.
« Il documento è falso ; lo avea già riconosciuto la corte di Francia
da alcuni indizi, altri indizi di falsità furono scoperti più tardi dagli storici :
non vi può cader dubbio alcuno.
V. « Ma, respingendo il documento portato dalla casa di Savoia a
— 366 —
provare 1' antichità delle sue ragioni sul marchesato di Saluzzo, si potrà con
ugual facilità concludere che quei conti non avessero alcun diritto sui luoghi
di Busca, Scarnafigi, Bernezzo e Barge ? — Logicamente mi pare che no.
« I marchesi nostri, e lo vedremo ben presto , non si fecero molto
pregare per rendere omaggio e ricevere investitura dai conti di Savoia pel-
le terre, che sopra ho ricordate : segno evidente che i loro maggiori (ne
il come, uè il quando noi possiamo esattamente stabilire) aveau già pre-
stato queir omaggio : solo recisamente negarono l'alta sovranità della Casa
di Savoia su tutto il marchesato. Senza ricorrere ad ipotesi, che potreb-
bero essere soverchiamente arrischiate , si può concludere che i conti di
Savoia, al tempo della famosa lite del 1390, per provare l'antichità dei loro
diritti su Saluzzo, in opposizione ai Delfini che presentavano un falso atto
di investitura del 1210 , abbian alla loro volta presentato il falso docu-
mento del 1169, ampliando e modificando un atto di omaggio, che senza
dubbio dovea esistere pei luoghi di Scarnafigi, Busca, Bernezzo e Barge:
ma che colui , al quale questa modificazione era stata affidata , sia caduto
per imperizia in quegli anacronismi che sopra ho ricordati.
VI. « Ed ora ritorniamo alla storia. Il marchese Manfredo III non ebbe
altre relazioni colla Casa di Savoia e morì nell'anno 1175. Dalla moglie
Eleonora, che si crede della casa di Torre Arborea, ebbe un figlio, anch'esso
per nome Manfredo, quarto di questo nome, che fu il secondo marchese di
Saluzzo e sposò Adelaide di Monferrato. Fu in buone relazioni colla Casa
di Savoia, perchè cognato di Bonifacio, marchese di Monferrato e tutore del
conte Tommaso I ; e quantunque Gioffredo della Chiesa parli di una guerra
avvenuta nel 1200 fra lui e Tommaso, deve esser stata cosa di ben poco
momento, poiché neppur le cronache di Savoia ne fanno motto. In gravissimo
pericolo si trovò invece poco dopo, circa l'anno 1210, in cui si pretende sia
avvenuto il primo omaggio feudale al Delfino di Vienna. Narra il nostro
cronista, il quale in ciò concorda colla solita sentenza, che circa quest'anno
il conte « Romond Balangero » invocato dai cittadini di Cuneo contro il
marchese Manfredo, prese le armi ed invase gli Stati di lui : che Adelaide,
essendo il marito a Torino al seguito dell'imperatore Ottone IV, trovan-
dosi impotente a resistere di per se sola al terribile conte di Provenza, ricorse
all'aiuto del Delfino di Vienna, Guido, e « recognoby di tenir da quela hora
« inanti el marchexato in nobile et paternale feudo da esso guigo
« dalphiuo e cossy lo infeuda in perpetuo per luy et soy heredy et succes-
« sori dalphini di Vienna. » In contraccambio di quest'omaggio, il Delfino
le avrebbe dato un soccorso di denari e di armati, coi quali avrebbe respinto
e sconfitto il conte di Provenza.
« Ma la Casa di Savoia ha a sua volta negata l'autenticità del relativo
documento di omaggio (1210, 3 agosto) allegando ragioni diplomatiche e
giuridiche. Quanto alle prime notava:
— 367 —
1° « Che Adelaide assume nel documento il titolo di « Comitissa Pe-
demontis » che non poteva spettarle e che in nessun altro atto si trova.
2° « Che l'indizione era errata, perchè in quell'anno ricorreva la deci-
materza, e nel documento era notata invece l' ottava.
3° « Che Adelaide non faceva alcuna menzione di Manfredo IV, che
pur era vivo e non lontano.
Le ragioni giuridiche poi si possono ridurre a questa sola, che Ade-
laide, come donna, non avea diritto uè facoltà di rendere omaggi e ricevere
investiture. Potrei riportare moltissimi pareri di consultori legali che impu-
gnano o difendono il documento: ma me ne astengo, perchè si può facil-
mente dimostrare la falsità di quest'atto con ben altre prove di quelle ad-
dotte dai procuratori di Savoia.
VII. « L' indizione è errata ; è nominato l' imperatore Federigo, mentre
in quell'anno regna Ottone IV; errato è il nome dell'aliate di Staffarda che,
a nome della contessa, presta omaggio al Delfino; Adelaide si chiama figlia
di Ulderico e nipote del Delfino, anacronismo grossolano; poiché Adelaide,
figlia di .C-Merico, era morta nel 1090, cioè più d'un secolo prima; mentre
questa Adelaide, moglie e non nonna (') del marchese Manfredo IV, ancora
vivente, era figlia del marchese Bonifacio di Monferrato e non avea pertanto
alcuna parentela coi Delfini di Vienna.
« La maggior parte di questi grossolani errori non furono avvertiti dai
consultori di Savoia, i quali si affannarono a dimostrare che, quand'anche
l'omaggio fosse stato realmente prestato, dovea essere, di necessità nullo.
« Invece i marchesi di Saluzzo che vedevano in quel documento un
mezzo per sottrarsi all'omaggio preteso dalla Casa di Savoia, finsero di cre-
derlo vero ed autentico e ripetutamente lo confermarono e lo ratificarono.
« Non si potrebbe però da queste ratifiche e da queste conferme con-
cludere che i marchesi nostri avessero coscienza dell'autenticità dell'atto stesso.
« Possiamo dunque con certezza affermare che almeno fino all'anno 1210
i nostri marchesi non aveano ancora prestato alcun omaggio per il marche-
sato né ai Delfini, né ai conti di Savoia. Per averne una prova più evi-
dente e manifesta basterà ricordare che nel 1213, Manfredo IV concluse da
pari a pari, come signore indipendente, con Tommaso di Savoia un trattato,
col quale prometteva di dare sua nipote Agnese, figlia del morto Bonifacio,
in matrimonio al primogenito del conte, assegnandole in dote la metà del
marchesato, cioè Koncaglia, Envie, Barge, Saluzzo, Brondello ed altri paesi
a condizione che, se Agnese morisse senza avere figli, tutto dovesse tor-
nare alla sua famiglia ».
(') Adelaide fu, è vero, nonna di un marchese Manfredo e reggente del marche l i
in nome di lui; ma ciò avvenne nel 1215, cioè dopo la morte di Manfredo IV. 'li que to
nome, al quale era premorto l'unico maschio, Bonifacio. Manfredo V, figlio di questo Bo-
nifacio, stette allora sotto la tutela della nonna Adelaide.
— 3G8 —
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta le Notizie sulle sco-
perte di antichità, delle quali fu informato il Ministero durante lo
scorso mese di aprile, e che si riferiscono ai seguenti luoghi:
« Torino. Avanzi delle mura romane appartenenti al recinto di Augusta
Taurinorum. — Causano- Magnano. Sepolcro gallo-romano rinvenuto a poca
distanza dall'abitato, sulla strada che mette a Fagnano-Olona. — Chiusi.
Ghianda missile con iscrizione etrusca ritrovata in vicinanza della città, e
corniola incisa proveniente dall'agro chiusino. — Orvieto. Prosecuzione degli
scavi della necropoli volsiniese in contrada Cannicella. — ■ Colonna (comune
di Castiglioni della Pescaia). Scavi nella necropoli vetustissima di Vetulonia.
— Corneto- Tarquinia. Scavi della necropoli tarquiniese a Villa Tarantola
in contrada Monterozzi. — Roma. Scavi e scoperte nelle regioni IV, V, VI,
VII, Vili, IX, XIII, XIV e nelle Vie Appia e-Tiburtina. — Grotta ferrata.
Frammento di statua egizia ed avanzo epigrafico latino rinvenuto nelle rovine
del Castel Savello denominato Borghetto, presso Grottaferrata. — Nemi.
Scavi nell'area del tempio di Diana Neniorense presso il lago di Nemi, ed
oggetti votivi colà rinvenuti. — Areica (Comune di Genzano di Roma). Fram-
menti epigrafici ed oggetti trovati nel territorio ardeatino. — Fondi. Oggetti
antichi scoperti nella via Vitruvio, e cippo con iscrizione greca trovato
vicino a Porta Napoli. — Pompei. Scavi nell'isola 2a, reg. VIU, e nel-
l'isola 5a, reg. IX. ■ — Tolentino. Frammento d'iscrizione latina, riconosciuto
tra i marmi decorativi dell'antica chiesa di S. Caterve — Drbisaglia. Bolli
fittili scoperti nell'area dell'antica città. — Sant'Omero. Epigrafe latina
trovata presso la chiesa di S. Maria a Vico nella Valle del Vibrata. —
Pentima. Nuovi rinvenimenti nell'agro corfiuiese, e lapide latina trovata in
contrada Pero dei Corvi. — ■ Pattada. Oggetti antichi rinvenuti nella regione
Lerone, ed acquistati pel Museo di Cagliari ».
Chimica. — Sul dipseudo-acetilpirrolo. Nota dei dott. G. Ciami-
cian e P. SaBER, presentata dal Socio Cannizzaro.
« In una Nota presentata a questa Accademia il 15 marzo 1885 abbiamo
dimostrato che il vero acetilpirrolo si trasforma per ulteriore azione del-
l'anidride acetica a temperatura elevata in dipseudoacetilpirrolo o pirrilen-
dimetildichetone. Essendo inoltre noto che il pirrolo dà con l'anidride ace-
tica il vero ed il pseudoacetilpirrolo e che questo può venir trasformato in
dipseudoacetilpirrolo identico a quello che si ottiene dall'altro isomero,
noi abbiamo riscaldato il pirrolo con anidride acetica a temperatura ele-
vata in tubi chiusi, con la speranza di ottenere così direttamente il dipseu-
doacetilpirrolo e di conseguire forse un rendimento migliore di quello avuto
finora.
— 369 —
« Le esperienze hanno confermato là nostra aspettativa : la quantità
di dipseudoacetilpirrolo che si ottiene direttamente dal pirrolo corrisponde
al 33 % della sostanza impiegata, mentre partendo dal pseudoaeetilpirrolo
si ha soltanto il 38 % di pseudoaeetilpirrolo.
« Avendo perciò potuto semplificare la preparazione di questa singo-
lare sostanza, è nostra intenzione di farla oggetto di uno studio particolare,
perchè malgrado il lavoro assiduo che l'uno di noi assieme ad altri chi-
mici ha già consacrato allo studio del pirrolo e dei suoi derivati, pure il
numero dei composti conosciuti di questa serie è ancora affatto insufficiente
per stabilire esattamente la costituzione del pirrolo. Il lento procedere
delle ricerche in questo senso è dovuto in parte al comportamento spe-
ciale di questa sostanza che poco si presta a quelle trasformazioni e rea-
zioni generali che vennero con buon successo impiegate in altre serie di
composti.
« Nella presente Nota diamo un breve cenno delle esperienze da noi
finora eseguite sul dipseudoacetilpirrolo, riserbandoci di ritornare più este-
samente sull' argomento quando avremo condotto a termine il lavoro.
« Per ottenere il pirrilendimetildichetone direttamente dal pirrolo si
riscaldano 5 gr. di questo con 50 gr. di anidride acetica in tubi chiusi a
240° - 260" per sei ore. Il contenuto dei tubi è formato da materia nera
ed in parte carbonizzata che si fa bollire con acqua aggiungendo carbonato
sodico per neutralizzare l'acido acetico. Si filtra e si esaurisce il residuo
insolubile carbonoso con acqua bollente. Per raffreddamento del liquido,
che è colorato in giallo, si depone una parte del dipseudoacetilpirrolo in
forma di lunghi aghi gialli , per ottenere quella parte della materia che
rimane in soluzione si agita il liquido parecchie volte con etere. Il pro-
dotto viene latto cristallizzare alcune volte dall' acqua bollente ed ha tutte
le proprietà del pirrilendimetildichetone descritto per la prima volta da
uno di noi assieme al dott. Dennstedt (').
Azione dell'acido nitrico fumante sul dipseudoacetilpirrolo.
« Il dipseudoacetilpirrolo si trasforma facilmente in un nitrocomposto
trattando la sostanza polverizzata con un eccesso di acido nitrico fumante.
« Il prodotto che si forma, e che viene estratto con etere dalla solu-
zione nitrica diluita con acqua , ha il comportamento di un acido e fonde
a 149°. Esso ha la composizione di un
Mononilropirrilendimetildichetone
CO CH3
Ci H (NO*) NH
I
COOH3
(') Vedi Ciamici.m e Dennstedt: Studi sui composti della serie del pirrolo, parte Vili,
Sull'azione di alcune anidridi organicìie sul pirrolo.
— 370 —
« Noi non crediamo che questo sia il solo prodotto che si forma nella
azione dell'acido nitrico sul dipseudoacetilpirrolo, e presentemente siamo
occupati con lo studio ulteriore di questa reazione.
« Noi abbiamo pure tentato di ossidare il dipseudoacetilpirrolo col
camaleonte in soluzione alcalina, ed abbiamo ottenuto un prodotto che po-
trebbe avere ima delle due forinole seguenti:
COOH CO . COOH
I I
C4 H2 - NH o C4 H, NH
I I
CO OH CO . COOH ».
Chimica. — Sulla costituzione del pirrolo. Nota del dottoro
G. Ciamician, presentata dal Socio Cannizzaro.
«In una sua receute pubblicazione, Vittorio Meyer, fa alcune consi-
derazioni sulla costituzione del tiofene, che gli furono suggerite dalla sco-
perta, fatta ultimamente, di tre tribromotiotoleni isomeri ('). I fatti ai quali
egli accenna nella sua Nota potrebbero condurre ad una forinola del tio-
fene diversa da quella fin' ora generalmente ammessa, e che differirebbe
da questa principalmente per la ineguale distribuzione dei quattro atomi
d'idrogeno fra i quattro atomi di carbonio contenuti nella molecola del
tiofene.
« I fatti singolari esposti da V. Meyer e la grande analogia che il
tiofene ha col pirrolo mi inducono a richiamare l'attenzione dei chimici
sopra alcune esperienze fatte da me assieme al dott. P. Silber che potreb-
bero non esser prive d' interesse. Il pirrolo (2) ed alcuni dei suoi derivati
si trasformano facilmente per azione del bromo in presenza di acqua o di
soluzioni alcaline o per azione dell' ipoclorito sodico in imide bibromoma-
leica od in acido bicloromaleico. Ammettendo ora, come generalmente si suole
fare, per l'acido maleico la forinola:
CH2 - C
I I
COOH COOH
risulterebbe per Timide bibromomaleica la forinola
CBr» - C
I I
CO CO
\/
NH
(') Beri. Ber. XVIII 1326 (11 maggio 1885).
O Gazzetta Chim. Ital. XIV 356.
— 371 —
« Se si può credere che l'ossidazioue del pirrolo in questi casi av-
venga senza trasposizioni molecolari , il pirrolo potrebbe avere anch' esso
una forinola assimetrica.
« Sarebbe interessante di studiare anche il comportamento del tio-
fene con gli ipocloriti ed ipobromiti alcalini.
« Io credo che pel momento non sia opportuno di aggiungere altro
alle poche osservazioni che ho fatte , ne credo sia lecito di proporre fino
d'ora una nuova forinola per il pirrolo, anche considerandola come l'espres-
sione d'un ipotesi che va presa con la massima riserva ».
Fisica. — Considerazioni sopra alcune relazioni fra le velocità
di efflusso, i calori specifici e le velocità molecolari dei gas.
Nota III (') del dott. De Fbakcuis, presentata dal Socio Blasekna.
« Pei gas possono darsi due casi :
« Primo. — Che la temperatura sia tale che le molecole vibrino con suffi-
ciente velocità perchè la forza che si sviluppa e le rende indipendenti dai centri
di aggruppamento, e perciò dotate di moti progressivi, sia maggiore della
coesione R, anche quando la distanza fra le particelle sia nulla. In questo
caso si può comprimere il gas sino a portare le particelle a mutuo con-
tatto, facendogli occupare un volume press' a poco uguale a quello delle
sue molecole, senza che cessi lo stato gassoso.
« A questo limite una diminuzione infinitamente piccola che si voglia
far subire al volume, importa un incremento infinitamente grande nella
pressione, perchè non è più la forza viva delle particelle che si oppone,
bensì la impenetrabilità delle molecole ed i moti interni dei loro atomi.
« In tali condizioni sono i gas ad una temperatura superiore al punto
d'ebollizione o punto critico.
« Secondo. — Può darsi che il gas si trovi al disotto di questo limite
di temperatura. Vi sarà allora una distanza d, minore del raggio r della
sfera d'azione, alla quale portando per la pressione le molecole, la forza R
che tende a legarle assume il valore uguale alla forza ingenerata dai mo-
vimenti, e che tende a tenerle disgiunte, arrivati appena a questo limite, un
aumento anche piccolo nella pressione farà trasformare le traettorie, ridu-
cendole ad avere un raggio finito, e due o più molecole si legano per formare
una molecola di liquido, la quale potrà anche assumere un movimento
rettilineo, ma tale che la forza viva media di essa sia uguale alla forza
viva media delle gassose in mezzo alle quali si trova. In tal maniera nel
mentre la forza viva del sistema diminuisce, la forza viva dell'unità di
volume e la temperatura restano costanti mentre avvi apparizione di calore
o di lavoro esterno.
(') V. pag. 331 di questo volume.
Rendiconti — Vol. I. 48
— 372 —
« In quest'ultimo caso per tale aumento nella pressione il volume
diminuisce di più di quello che indichi la legge di Boyle, sino a che si
formi un numero di molecole complesse tale da far divenire la distanza
fra due molecole appena maggiore di d. À questo punto non si formano
più altre molecole liquide.
« Le \x molecole che si legano v a v non restano sempre tali, dapoichè
pei moti stessi interni del gas, diminuendo presso ad esse la pressione,
esse si disassociano; ma nello stesso tempo, aumentando nel medesimo rap-
porto la pressione in un altro punto della massa gassosa, altre molecole e
nello stesso numero si associano, in modo che si mantenga un equilibrio
mobile, cioè che resti costante il numero — di molecole complesse.
« Se si fa allora diminuire la pressione, senza che il gas esegua alcun
lavoro esterno, il numero delle molecole che si disassociano diviene mag-
giore di quelle che si associano, e vi sarà sparizione di calore; il contrario
avverrà per la compressione.
« Un tale fatto può anche aver luogo in mi gas perfetto, per la ine-
guale distribuzione delle sue molecole, le quali, in certi casi, per effetto
delle collisioni della interferenza ecc., possono possedere una velocità tale,
da rendere possibile l'associazione. In tal caso le molecole di maggior com-
plessità assumono un moto di proiezione e rimangono sospese nel gas, mo-
vendosi in modo che la loro forza viva media sia uguale alla forza viva
media delle molecole meno complesse; in modo che la velocità media di
queste ultime stia alla velocità media delle complesse come 1 : l/"2 : K3 : 2 ;
secondo che 2, 3, 4 . . . molecole si legarono per formarne una complessa.
« Nel caso che tutte le N molecole, contenute in una unità di volume,
si leghino v a v per formare Ni molecole di massa v volte più grande, noi
avremo :
N iu%
Ni = — - ; ??ì1 = »iv ; m io1 = mi uf, e u>? =
v v
come avviene portando il vapore del solfo da 860° a 500°.
« La pressione passa allora dal valore P al valore :
v 1 ,XT . 1 mw!N P
= PIT„I„1Ni = T— — = -.
« Se questo gas si porta ora sotto la pressione P, esso occuperà il vo-
V
lume Vi = — essendo V il volume che esso avrebbe avuto alla stessa
temperatura prima dell'associazione delle sue molecole. Nel caso del solfo
v=3.
« Nei corpi composti, se i rapporti dei numeri degli atomi eterogenei
nella molecola restano costanti, si hanno i fenomeni di polimeria, quale è
il caso dell' ipoazotide ecc.; diversamente si ha l'associazione o la dissocia-
zione chimica.
— 373 —
« Nel più dei casi non sono tutte le molecole che si associano per for-
mare molecole più complesse, bensì un certo numero p. di osse. In questo
caso se la pressione prima è
P = — m iu1 N
ó
avvenuta l' unione delle y. molecole a v a v essa diviene
D ! » i XT v — lì
« Cioè l' unità di volume sotto la pressione Pj conterrà N — p. ( 1 j
molecole, delle quali — si muovono con una velocità il cui quadrato me-
dio è
v
v
« Il valore di v che si può trovare sperimentalmente ci fa conoscere
N
il valore del rapporto — per la relazione
" » "MI
[i ' P-Pl
[i varia colla temperatura, e per ciascuna temperatura con la pressione.
Esso cresce, quando cresce la pressione e quando si abbassa la tempe-
ratura.
« v dipende invece solo dalla temperatura e per tutti i gas esiste una
temperatura per la quale v è uguale alla unità. Per una stessa tempera-
tura v è costante qualunque si fosse la pressione ed esso diminuisce con
la temperatura.
« Si deduce inoltre che quando un corpo gassoso può aversi a quella
temperatura, per la quale può aversi liquido, a tale temperatura v ha due
valori. Il volume allora diminuirà enormemente all'atto della liquefazione,
se la pressione che abbisogna è piccola e la temperatura bassa, cioè se
il valore di y è grande; ed invece la diminuzione di volume sarà piccolis-
sima, ed anche nulla, se la temperatura è molto elevata, e per conseguenza
la pressione molto forte : in questo caso si costateranno i fenomeni di con-
tinuità tra lo stato solido ed il gassoso, ecc.
« È in tale modo che possiamo spiegarci i risultati delle esperienze
di Eegnault, per verificare la legge di Mariotte ('), che il Clausius ed il
Maxwell spiegarono col viriate ; il perchè i calori specifici del cloro e del
bromo non soddisfano alla legge di Dulong e Petit; come pure, perchè i
gas dilatandosi senza produrre lavoro esterno si abbassano di temperatura,
(') Memoires de l'Acadéroie de de Paris, lsi7, [ug. 329.
— 374 —
accennando ad un lavoro di disgregamento, come sperimentalmente trova-
rono Thomson e Joule (') ed il Cazin ('); non che molti altri fatti finora
ritenuti anomali ed inesplicati.
« 11 fenomeno di associazione e dissociazione molecolare avviene anche
nello stato liquido, ed alla superficie costituisce l'evaporazione.
« Nella interna massa quando avviene l'equilibrio mobile di associa-
zione e dissociazione, la molecola liquida si disassocia completamente e due
molecole contigue scambiano alcuni dei loro elementi, propagandosi tal
fenomeno nella interna massa del liquido al modo dei moti vibratori.
« È con una teoria simile che il Grotthus pria, ed il Clausius poi,
spiegarono i fatti della elettrolisi dei liquidi.
« Così un liquido tiene disciolto il proprio vapore al modo stesso come
può tenere in soluzione dei gas; ed un gas contiene il proprio liquido in
sospensione appunto come può contenere altri vapori.
« Quando le condizioni di temperatura *e di pressione sono tali che il
numero delle molecole liquide nuotanti come gassose nel gas della stessa
sostanza è molto grande, noi diciamo che il gas è in vicinanza al punto di
liquefazione ed esso allora è un vapore ».
Matematica. — Intorno alla Nota del siy. Spottiswoode : « Sur
les invariants et les covarianti, d'une fonciion transformée par une
substitution quadratique * . Nota II. (') del dott. Giulio Pittarei.li,
presentata dal Socio Blaserna, a nome del Socio Battaglisi.
b) Forma H. (= 2H dell' autore).
« Questa forma si ricava, coni' è noto, dalla seconda polare di P, po-
nendo y1 = F'2, 2/2 = — F'i e moltiplicando per F'/: così in prima si ha
H=H.*= (U«) (U/3) (bFf af IV - y (U0)2 VJ .
« La prima parte del secondo membro si trae pure dalla seconda po-
lare, scritta coi simboli U', e', dS, cy, col porvi y%=h, yl=—bì; ed a
riduzioni fatte si trova
H =(U«) (U/3) (U' 7) (U' 5) (M)» a/ cj - -| (U0)2 F,4 =L -- 1 (U0)2 F.« .
« L' espressione indicata da L, per le (12) e per F identità
(V) (U0) (0*7) = (UU') (0/) - (Uy) (0U'),
prende la forma :
L=(U' Sf (Uà) (Uy) aj e} + (UU') (Uà) (U' 0) (0y) a/ cx
(') Ann. de chini, et de nhys. 3. S. t. XIV.
(') Comptes Rendus de l'Ac. des scienc. t. LXVI, p. 483.
(*) V- Pag- 321 di questo volume.
2
— 375 —
e successivamente, mutando U in U' e prendendo la semisomma delle
espressioni ,
L = (U0)2F,4+^ (UU) (07) j(U«)(U'e) — (U'«)(U0) lajcj
= (ue)« F,4 — j (UU)2 (0«) (07) a,2 e/
e per la (6)
L = (U0)2F./' + -^- (UU)2Q,2Q',2 .
« Definitivamente adunque
H = 1 (UU)2 O.1 Q7 + y (U0)2 F.r4.
e) Forma y. =(6J dell'autore).
« Dal valore trovato di H si deduce
j = ^ (UUT-(FQ)2(FQ')- + ^- (U0)2(FF')''.
« Qui non si deve ricercare che il valore di (FQ,)~ (F£ì')2, adoperando
la forma polare Fe2Py8 ed avendo riguardo alla seguente proprietà della
forma Qx.*, che, cioè:
«,,(«Q)2 = 0,
qualunque sia ij\\y<i (Infatti le coppie di elementi oc, v.,i«r ed Q,2, sono
coniugate armoniche tra loro, e perciò è nullo il loro invariante xy(aQ)-) (').
Ponendo perciò nella F.,2F,,2 Xt=Qi, #4= — £ì| , 2/i=Q'a, y$= — D'i, si
ha successivamente
(FQ)2 {YQlf = (Uà) (U/3) (aQ)2 (6Q' )« — -ì- (U0)2 (QQ')J
= -y(U0)2(00')2.
« Con questi valori e con quello di (FF')s = z, si trova subito
y=(0U)2j |-(0rU)rl-l(D'D'')2(00')2 j .
« Coi simboli dell'autore si ha
J = Ìi=ÀK(8ir"-9DD)'
e non, coni1 egli scrisse
J = ^K(8K2-3DD).
(') Si ha «y (afl •=«, (fe) tò-) (aft) (ae) =-\{ab) (bc) (ca) W)«,^)^(«fly J=0,
essendo tale la somma in j j. Cfr. la teoria delle forme binarie cubiche, per la forma
[aJ)*ax identicamente nulla.
— 376 —
« Con tal valore di J fu calcolato anche il discriminante, il quale perciò
dovrà esser corretto, come vedremo.
d) Forma T. (=20 dell'autore).
« Dalla prima polare di H
H„HJ3=l(UU'fQsQ,Q'/ + y(U0r-F',F/
si ricava subito, osservando che (FF')¥xaF'x3 = 0 ,
T = T,6 = -1 (UU)2 (FQ) Q. Fx3 Q'.c2 ,
dove rimane a calcolare la forma (FQ)FJ3flc.
« Dalla prima polare di F si deduce tosto
(FQ) Fx3 Qx = (Uà) (U/3) (bù) a/- bx Qx
= (Uà) (UjS) {bd) {ed) (78) dx a* bx
= -i (U«) (U/3) (y8) a,« j M)" e* ■+■ (cdf bx* - (bc)* dj J
per l'identità (I).
« La seconda parte, che ha il fattore (78) (ed)2 identicamente nullo,
sparisce; l'ultima parte, mutando nel fattore — (78) (fcc)* da? e in d e 7
in 8, diviene identica alla prima, perciò
(FQ) F.c3 Qx = (Uà) (U/3) (78) (6d)s a,2 cx2
= (U0) (70) (Ua)a/cx" =-- \ (U0) a,« cx2j (U«) (©7) + (Uy) (Sa) j •
« Introducendo il covariante
VT1 = (U0)Ux0.r (=20 dell'autore)
si ha chiaramente
(V«) (V7) = i (U0) (U«) (07) + 4 (U0) (Uy) (0a) .
« Cosicché
(FQ) Fx3 Qx =- (Va) Vy) ax2 cx* ,
e perciò, scrivendo bfi in vece di 07 ,
T = T/ = - 1 (UU')2. Q;2. (Va) (V/3) ax2 bx* .
4. «La forma (Va) (V/3)«x2i.r2 si ottiene evidentemente eliminando y
tra le due al/a,2 = 0 e V„* = 0, ed è perciò analoga alla Fx4: chiamia-
mola $ = $/(').
(') È la forma (P, Q, E) (V, V')5 dell'autore.
— oli —
«Per calcolare le forine appartenenti a <1», basta mutare nelle i,/,H,T
F in $ ed U in V. Così:
*? = |- "(W8 - \ (WT (00? ,
h = (V0)* 1 4 (V0F2 - | ( VV')8 (00')'2 1 ,
H, = l (VV')2Qr*QV + ^ (VB)2 «Dì4,
TT = — j (V V')2 0.;- (War) (W/3) a/ bx* ,
dove
w.r2 = (V0)v.re,..
«Or (V0)2 è identicamente nulla, poiché è l'invariante simultaneo
(2" armonizzante) del jacobiano VJ.*=(U0)Uii;0x e di una, 0/, delle forme
costituenti.
« La (VV)2 è il discriminante di YJ, e perciò, coni' è noto ,
1
(14) (vv')» = -(UU')*(00')*--± (U0)* .
« La W/ è il jacobiano di Y/- e di una delle forme, la forma 0C-,
che costituiscono YJ. Perciò, coni' è pur noto :
W,5 = \- (V0)«eV — 1 (007TJ/ .
« Perciò
2
(W«) (W/S) a,» 6.» = |(U0)4 (0a) (0/3) o.»6,« - 1 (00')* (U«) (U<3) o,«ft.«
= _ 1 (U6)» Q,a Q's* - i (90')* F/ .
Onde
^=-|(WT(00T-
J> = 0
H?=^1VV')-^QV2
tv= i (W)' qs* | (ue)«a,»ff.»+2 (ee')»E.« j ,
salvo a sostituire per (VV)1 il valore (14).
« L'ultima formola, quella che dà il valore di T*, nell'autore non è
esatta, perchè in luogo della forma F/' vi figura la (F, Q, R) (V, V')-. Ce
ne possiamo accorgere anche dalla mancanza d' omogeneità in tutta l'espres-
sione nella j dell'autore; omogeneità che si riguadagna scrivendovi la
forma (a, b, e) (V, V')*, eh' è la nostra F*4, in luogo della (P, Q, R)(V, V')1.
— 378 —
5. « Ponendo le abbreviazioni
D = (UU')4, D' = (U0)8, D" = (00'
le formole precedenti possono scriversi come segue:
8 2
Ldd" , j =d'(|:d'«-1dd")
4 3 4
j?=_ÌD"(DD"-D"-), ;>=0
H?=Ì(DD"
— DJ)Q'-,
6.
« La forma ce
imposta •
per
X
o
porge :
T?= ì (DD"— D'2) (D' & ■+- 2D" F) Q .
xF + XH = 0
— -J- D' F H- H = i- DQ*
O 4
ossia, prescindendo dal fattore — D, il quadrato Q2 della forma il. Perciò
il dev' essere un covariante quadratico di T ; come fu infatti trovato. Gli
altri due covarianti quadratici (irrazionali nei coefficienti) saranno i fattori
della forma <I>. D'altro canto è noto che i covarianti quadratici di T sono
forniti dalle tre forme FxX che diventano quadrati esatti per quei valori
di x:). che sono radici della cubica risolvente.
* „« 3
x
<3 — 4rxX2— 4-X3 = 0
« Questa cubica essendo soddisfatta per x:X= — — D' ammette il fa t-
o
tore x -h -5- D' ) , e gli altri fattori sono forniti da un' equazione di 2° grado
che si può scrivere sotto la forma
£. 4- g- = D'2 - DD" ( = - 1 (YV')S) .
il cui discriminante è
9
« Per la forma 0 poi, essendo ;>=0, la forma H¥ è proporzionale
ad uno dei covarianti quadratici (il) di To, come fu infatti trovato. Gli
altri covarianti quadratici di Ty sono fattori della biquadratica
D'iT--f-2D"F = 0
che appartiene alle quaderne sizigetiche
xF + XH = 0 .
— 370 —
Ed infatti posto x = 2DD" — 4D'J, X = 4D' si ha
xF + XH = D (D' Q2 + 2D"F) .
«Del resto poi la risoluzione delle equazioni P = 0, H = 0, T = 0;
$ = 0, IL — 0, Ty — 0 si può rendere più spedita senza far uso delle cu-
biche risolventi.
« Infatti, ricordando che Q2=^ — 2 (02) (0/3) ar4 b^, e trascurando i fat-
tori costanti, le equazioni suddette assumono le forme rispettive
F=(Ua)(U£)a/-6,.2=0, H=— 4-D(0a)(0/3)aIs6;r*+4D,(U«)(UJ8)aI16Ia=O,
Ci O
T = a*(V«)(V/3Ksi,* = 0;
*=(Va)(V/3K»6,«=0, HT = Qì=-2(0«)(0^)ai.HJ* = O,
T«=Q*j-D\eflO (0,5K V+D"(U:0 (U/3) o/6,« j =0.
« Dalla forma che hanno queste espressioni si scorge subito che im-
maginando risolute le equazioni in y
U,« = 0, -yDe^ + lD'U.^O, V,« = 0., e,» = 0,
si avranno le radici x delle F, H, <I>, Hv = 0 , sostituendo i valori trovati
di y nell'equazione della corrispondenza «jas*-==0.
«In quanto ai covarianti T e T.f> essi hanno le due radici iìr2 = 0
comuni; le altre si ottengono rispettivamente risolvendo le equazioni si-
multanee
«,o,« = 0, V=0; «aoa2 = 0, — D'0/ + D"U7 = O.
7. « Finalmente si trova pel discriminante della biquadratica F :
B = <« — 6j«= 1d*-D"2(D'2-DD").
o
« Coi simboli dell' autore si ha
P_27J" = D2D2(K2-Dn)
e non, coni' egli scrisse ,
I:l — 27Ji = -i-DD(— 32Ki + 33K2DD— 9D2 D2)
partendo dalla erronea espressione dell'invariante J.
« Possiamo dilucidare il valore di R anche con le seguenti considera-
zioni sulle radici doppie di F.
a) « Se U/— 0 ha radici doppie (è un quadrato perfetto), cioè se D— 0,
anche F./'=0 le avrà: anzi F sarà eguale al quadrato di una forma qua-
dratica. Perciò R, com'è infatti, dev'esser nullo: H diviene eguale a un
multiplo di F (= = -^-D'f\ T = 0, ed «' = |-D'2, ;'=*|-D'3 (')■
b) < Se ciò che avviene contemporaneamente equazione (8), 0/=O
' Clebsch, Vorletungen etc. giunge per via diversa a questi stessi valori di i.j, H.
Rendiconti — Vol. I. 49
— 380 —
ed Qx.2 = 0 hanno radici doppie (onde D"=0), le due forme <*i a/, aiaxl
che costituiscono Q,2 ammettono un fattore comune, che si riproduce nella
F elevato a quadrato. Perciò R dev'esser nullo; e lo è infatti, perchè
ammette D" per fattore.
e) « Non sono questi i soli casi nei quali F può avere il discriminante
nullo : ve n' è un altro, quello cioè in cui U e 0 avessero un fattore co-
muue. In tal caso F avrebbe per fattore doppio uno dei fattori di Q.
« Infatti posto
si ha da principio
F.r* = (pu) (q?) a* b* = (par) ax*. (qft) bx* ,
1
- v Q2 = (0«) (9/3) ax* bx»- = (p«) a*. (r/3) b
t
2
« Chiamando con u = ux , v = vx i fattori di Q = ùx* e determinando
convenientemente le costanti, potremo supporre n-Qt==utvi. Dunque
si ha l'identità
i*««» = (p«)a„».(r/9)&*.
« Qui il primo membro è un quadrato perfetto, perciò tale deve essere
anche il secondo membro: onde, essendo p ed r diversi tra loro (se no si
rientra .nel caso b), ciascuno dei suoi fattori sarà un quadrato perfetto ;
dovremo anzi porre
pu*==(pec)a/, TO« = (r/S)6.« (p<x = l).
« Cosicché F==ona (q{3) &a2 contiene in effetti il fattore u di 0 come fat-
tore doppio.
« Ma se U e 0 hanno una radice comune, il loro risultante D'2 — DD"
deve annullarsi. Tale risultante dunque deve essere un fattore di E, come
fu infatti trovato.
«Essendo R^D2D"2 (D'2 — DD"), il segno di R dipende dal segno
D'2_DD"^ = — -1(VV')A e non dai segni espliciti di D e D". Per-
ciò intorno alla realtà delle radici di F possiamo dire, giovandoci di teo-
remi noti nella teoria delle forme biquadratiche :
I) « Se R<0, e però anche D'2— DD"<0 e la forma V=(U0)Ux0x
ha radici immaginarie, la F ha due radici reali e due immaginarie
II) « Se R>0, e perciò anche D'2— DD"> 0 e la forma V ha radici
reali, la F ha o quattro radici reali o quattro radici immaginarie secondo
i
che H ed H2 -F2, per arbitrari e reali valori di a? hanno segni diversi
o eguali » (').
(') debacli, Theorie der binnren Formen § 47.
di
— 381 —
Matematica. — Di alcune proprietà delle equazioni lineari
omogenee alle differenze fin He del 2" ordine. Nota del prof. D. Besso,
presentata dal Socio Blaserna.
« Fra le proprietà delle equazioni lineari alle differenze, analoghe a
note proprietà delle equazioni lineari alle derivate, sono qui esposte alcune,
dell'equazione del second' ordine, le quali si riferiscono al prodotto di più
soluzioni, ed alla somma di potenze simili, ad esponente costante, intero e
positivo, di più soluzioni.
1. « Sieno y\yi-.ym m soluzioni dell' equazione alle differenze finite:
6ty — p.0t/ — qy = Q (1)
nella quale p e q sono date funzioni di ce e 6y=yx-,-\ (').
« Dalla :
yiyt-ym=z (2)
e dalla (1) si ricava:
8yt 9yt... 6ym = 6:,
(p ■ flj/i + qu\) (p ■ <>!/ì -+■ qui) •••• (p ■ fym -+- qym) = e1;,
ed è chiaro che da questa, ripetendo più volte 1' operazione indicata col
simbolo 0, si otterranno equazioni della forma :
(/'/, ■ «fyi -f Qhy\) iph ■ Oi/ì-^'M/ì) ■■■■ il'i, ■ Oym-hqk!ln) = tik Az (3)
in cui le pi, , qh sono determinate dalle :
Po = P P* — V ■ 6Pk-\ + C'h-i \ ,4x
7o = '1 Ih = (l ■ 6Ph-i *
« Ora, indicata con Tn la somma dei prodotti ad n ad n degli m
quozienti :
.Vi ' Ut ' "" Vm '
la (3) si trasforma nella:
M=H1 — 1
z V qk^pll"1n = e"^z — P,r.O:-qh"': (3")
(i-i
la quale, postovi /i=0, 1, 2, ... m — 2, somministra un sistema di m — 1 equa-
zioni lineari rispetto alle Ti, T2, .... T„,_i , il quale permette di determinare
queste quantità, mediante p, q, z e loro 0, quando le p,pi, pì—Pm-ì e la
q sieno tutte diverse da zero.
« Infatti il determinante dei coefficienti è eguale al prodotto :
PPlP4 — Pm-S'<7?l?ì-» Clm-Ì
moltiplicato pel prodotto delle nmTJ^l differenze che sono comprese
(') È la notazione adottata dal Casorati nella sua importantissima Memoria : // cal-
colo delle differenze finite interpretalo e accresciuto di nuoci teoremi ecc. (Annali di Mate-
matica, voi. X).
— 382 —
nella forinola:
Thqk—Pk'h
la quale, in forza delle (4) , supponendo k>h , si può scrivere :
(— 1)" q .9q .... e""1 q . 6" (n,_h-Vli_h q)
od anche :
(— l)h-lq.8q 6h^q.ehq.tih^qk_h_x.
« Perciò, e per le (4), è chiaro che questo determinante si annulla
soltanto quando una delle p sia zero, oppure sia q=0 .
2. « Se al precedente sistema si aggiunge l' equazione che si ricava
dalla (3') per h = m — 1 , si ha un sistema di m equazioni il quale per-
mette di eliminare le T; e, nell'ipotesi che nessuna delle p sia zero, né
sia q—Q, il risultato di tale eliminazione sarà un' equazione lineare omo-
genea alle differenze finite dell'ordine m-f-1, soddisfatta dai prodotti di m
soluzioni della (1).
3. « Sieno u\,Ui...un altrettante soluzioni distinte della (1) e sia m
una costante intera e positiva non minore di In — 1 . Posto :
U, — = *,
u
2U =
:Sfl (5), 2Ur = S, (6),
si troverà :
ossia :
S,„ = Oz
lV(Pkt + qhy = 0"^:
(7)
■=«-i/m\
qh'"-r S, = 6h^ z — Ph'". tìz - qk"' z ,
la quale, per /i=0, 1, 2, ... m — 2, porge un sistema di m — 1 equazioni lineari
che vale a determinare le Si, Sa, ... S»,_i , in funzione di p, q, z e loro 0,
quando le p, pt , ... p,„_» e la q sieno tutte diverse de zero.
«Perciò, e in forza delle (5) (7), e per essere m>2/i — 1, quando
sia conosciuta la z saranno noti i secondi membri delle 2n equazioni che
si ricavano dalla (6) per r=0, 1, 2, ... 2rì — 1, dalle quali equazioni, eli-
minando le Ui, U2,...U,„, e indicando con:
(-l)ftM„
la somma dei prodotti ad h ad h delle <i , t,, ... tn, si ottengono le n equa-
zioni comprese nella:
M„ S* + M„_i SfcH + .... + M, S^„_, + Sk-n = 0
per /c = 0, 1, 2, ... ri— 1.
« In questo sistema d' equazioni il determinante dei coefficienti è eguale
al prodotto di UiU»... U„ pel quadrato del determinante:
1 1 1
«i2
h
u-
n-1
— 383 —
il quale è diverso da zero nell'ipotesi fatta che le ut, uì,...un sieno so-
luzioni distinte della (1).
« Si possono quindi esprimere razionalmente, eolle z, p, q e loro 0, i
coefficienti dell'equazione algebrica digrado riavente per radici le l ; culle
quali radici, e colle nominate funzioni, le equazioni (6) permettono di de-
terminare le potenze m' delle v, ».
Morfologia. — Morfologìa delle terminazioni nervose motrici
periferiche dei vertebrati. Nota preliminare (') del Socio S. Trinchese.
« I muscoli, di cui mi sono servito per fare le osservazioni che esporrò
in questa Nota, furono trattati col metodo lowitiano del cloruro d' oro mo-
dificato dal mio preparatore Alberto Grieb, nel modo che dirò in una mo-
nografia che presenterò quanto prima all'Accademia.
« Nei pesci da me esaminati sinora ho riscontrato due forme ben di-
stinte di terminazione nervosa : una nei Teleostei, l'altra nei Plagiostomi.
Nei Teleostei (Cranoscopus, Blenuius, Scorpaena), il cilindro assile ipolem-
male si riduce ad un filamento sottilissimo portante sul suo tragitto dei
neurococchi (') ovoidi o sferici, situati a distanze più o meno grandi. Questo
filamento ora è semplice, ora è diviso in due, raramente in tre filamenti
secondari, i quali si adagiano ordinariamente in direzione obliqua sul fascio
muscolare. Intorno ad essi trovasi spesso della sostanza granulosa sparsa
e qualche nucleo fondamentale, o delle cellule il cui corpo è formato di
sostanza granulosa. Queste cellule formano talvolta, sotto il sarcolemma
di alcuni Teleostei (Pleurouettidi), uno strato continuo molto esteso, mentre
negli altri Vertebrati si trovono sparse qua e là in piccoli gruppi, o si
limitano esclusivamente nell'area occupata dai cilindri assili ipolemmali. I
nuclei fondamentali non sono altro che i nuclei di queste cellule, il corpo
delle quali si è disfatto ed ha prò .lotto la sostanza granulosa sparsa. Ac-
canto all' estremità terminale di ogni filamento assile, trovasi quasi sempre
un nucleo che il filamento rasenta prima di terminarsi. Talvolta, invece di
un semplice nucleo, vi si trova una cellula di sostanza granulosa.
« Nei Plagiostomi (Torpedo, Raja. Scyllium), il cilindro assile ipo-
lemmale si ramifica dicotomicamente dirigendosi in tutti i sensi. I filamenti
terminali nei quali le ramificazioni assili si risolvono, sono in alcuni generi
così fitti che difficilmente si possono contare. I neurococchi sono ovoidi o
rotondi (Raja) ; piriformi o a bastoncello (Torpedo) ; e si trovano costan-
(') Letta nella seduta del 12 aprile 1885.
(') Ho denominato così i corpuscoli che si trovano sul tragitto o al termine dei
cilindri assili ipolemmali, per denotare con uno stesso nome formazioni che assumono
aspetti e disposizioni svariatissime nelle diverse classi di Vertebrati, e sono non pertanto
tra loro oni'jlo<rhe.
— 384 —
temente alle estremitìi terminali dei cilindri assili , ove formano « una
moltitudine di grappolini spargoli », giusta la bella figura e la più bella
descrizione pubblicate dal prof. Ciaccio che li ha osservati nella Torpedine.
La sostanza granulosa e i nuclei fondamentali si accumulano sotto i neu-
rococchi e sotto gli ultimi filamenti assili che li portano.
« Negli Anfibi (Triton, Amblystoma, Rana), il cilindro assile non è
mai semplice come nei Teleostei, ne così fittamente ramificato come nei
Plagiostomi. In generale esso si divide in due, tre o quattro filamenti bi-
forcati, alcuni dei quali si rivolgono verso un capo, altri verso l' altro capo
del fascio muscolare, in direzione quasi sempre parallela all'asse longitu-
dinale di questo. I neurococchi sono quasi sempre situati sul tragitto dei
cilindri assili ; ma la loro forma e disposizione variano nei diversi ordini
della classe. Negli Urodeli (Triton), sono ovoidi o rotondi e si dispongono
a distanze più o meno grandi, come nei Teleostei ; ma sono due o tre volte
più grossi dei neurococchi di questi pesci. Negli anuri (Rana), i neurococchi
sono ordinariamente discoidali e molto vicini, quasi addossati, gli uni agli
altri, in guisa da somigliare, nel loro insieme, a lunghe pile di monete.
Tale è la forma più comune in questo ordine ; ma in alcuni muscoli delle
estremità posteriori della Eana, se ne trova un'altra che ho denominato:
neuroconia, o polvere nervosa, la quale consiste in una fitta rete di finis-
simi cilindri assili portanti dei piccoli neurococchi rotondi o di forma ir-
regolare. Si riscontrano pure qualche volta nella Eana delle forme miste,
nelle quali il cilindro assile, traversato appena il sarcolemma, si risolve
in una neuroconia, dalla cui periferia partono poi i filamenti longitudinali
portanti le pile di neurococchi discoidali. Una forma molto somigliante a
questa predomina nelP Axolotl, fra gli Urodeli ; salvo che in esso i fila-
menti assili longitudinali che si staccano dalla neuroconia, portano dei neu-
rococchi rotondi, ovoidi o di forma irregolare. I neurococchi portati da un
medesimo filamento assile, qualche volta hanno un medesimo diametro ,
qualche altra volta vanno man mano rimpiccolendo secondo che ' si allon-
tanano dalla biforcatura del filamento assile ; e giunti al termine di questo,
diventano così piccoli che non si possono distinguere dai granuli delle strie
longitudinali del fascio muscolare. Quando i neurococchi non rimpiccoliscono
come ho detto or ora e la pila che essi formano si arresta bruscamente ,
si vede il sottile cilindro assile traversare 1' ultimo neurococco , spingersi
innanzi per breve tratto, rasentare un nucleo muscolare e perdersi tra le
strie longitudinali. In alcuni muscoli della gamba e del braccio della Rana,
ho trovato qualche terminazione somigliante a quella dei Sauri. La sostanza
granulosa sparsa si trova pure negli Anfibi, sebbene in piccola quantità e
in un numero assai minore di fasci muscolari che non in tutte le altre
classi di Vertabrati. Del resto, nemmeno nei fasci muscolari degli altri Ver-
tebrati si trova sempre questa sostanza: mi è occorso, spesso di vedere
— 385 —
dei lasci che ne erano ben provvisti, accanto a l'asci che non ne avevano
punto.
« Tra i Rettili, la terminazione più semplice s' incontra nei Cheloni ,
in cui predomina una forma che ricorda, per molti caratteri, quella degli
Anuri. Il cilindro assile ipolemmale si divide infatti in due o tre filamenti
diretti nel senso dell'asse longitudinale del fascio muscolare; e i neuro-
cocchi sono spesso addossati gli uni agli altri e talvolta sono discoidali ;
ordinariamente però hanno forma ovoide o rotonda. Oltre la forma or ora
descritta che è la più comune nei Cheloni, se ne trova un'altra , la quale
consiste in un robusto cilindro assile ipolemmale che si divide in due ,
diretti uno verso un capo, l'altro verso l'altro capo del lascio muscolare.
Nei primi due terzi del loro tragitto, essi sono privi di neurococchi o ne
portano uno o due; ma nell'ultimo terzo ne hanno sei o sette messi in
fila. Dai primi due terzi di questi cilindri assili longitudinali, partono ad
angolo retto, o in direzione leggermente obliqua , sette od otto filamenti
sottilissimi, alcuni dei quali restano semplici e ciascuno si termina in un
neurococco rotondo ; mentre gli altri si biforcano poco prima di terminarsi,
e ciascuno dei due corti filamenti che ne nascono, va a finire in un neu-
rococco pure rotondo. Io chiamerei questa forma : terminazione a rastrello.
Nei Sauri il cilindro assile si divide ordinariamente in due tronchi , cia-
scuno dei quali si suddivide poi in due o tre filamenti che si ramificano
dirigendosi in tutti i sensi. I neurococchi si dispongono in serie lungo i
filamenti del cilindro assile. e sono di due specie: gli uni più piccoli e
rotondi ; gli altri più grossi , di forma irregolare e spesso bernoccoluti.
Questi ultimi risultano evidentemente da fusione di neurococchi piccoli, e
quindi li chiamo •: composti. I neurococchi delle due forme si alternano
irregolarmente lungo i filamenti assili , alle cui estremità terminali si
trova costantemente un neurococco che può essere dell' una o dell'altra
forma. Negli Ofidi, predomina una forma simile a quella dei Sauri ; ma
nel Boa constrictor si riscontra talora una terminazione assai singolare che
ricorda quella più comune degli Uccelli. Il cilindro assile si divide prima
in due filamenti longitudinali , dai quali partono altri filamenti che si
biforcano. I filamenti prodotti dalla biforcazione si curvano ad arco l'uno
verso l'altro e giungono talvolta a toccarsi colle loro estremitìi terminali.
formando così degli anelli o delle cornicine. I neurococchi possono essere
sferici, ovoidi o di forma irregolare : questi ultimi sono sempre più grossi
degli altri e risultano da fusioue di neurococchi più piccoli. La sostanza
granulosa, nei Rettili, trovasi intorno a tutte le ramificazioni del cilindro
assile ipolemmale e forma a ciascun filamento di quello una specie di
largo astuccio.
« Negli Uccellli, la forma predominante di terminazione è molto sem-
plice. Il cilindro assile ipolemmale si divide prima in due filamenti, eia-
— 38C —
scuno dei quali, dividendosi alla sua volta , ne forma altri due ; questi
s' incurvano ad arco o ad uncino 1' uno verso l'altro, ordinariamente senza
raggiungersi, e formano degli anelli o delle coroncine incomplete : talvolta
però si raggiungono. I neurococchi sono ordinariamente ovoidi, qualche volta
sferici e si dispongono a distanze più o meno regolari lungo il tragitto
dei filamenti assili, i quali ne hanno sempre uno attaccato alla loro estre-
mità terminale. Oltre la forma or ora descritta , se ne trova un' altra
piuttosto rara, la quale consiste in un sottile cilindro assile che si biforca
dando origine a due filamenti longitudinali, uno più lungo dell'altro, por-
tanti dei neurococchi. Dal filamento più lungo partono poi quattro o cinque
filamenti trasversali, alcuni dei quali si biforcano, mentre altri restano
semplici: sì gli uni che gli altri sono muniti di neurococchi situati a
varie distanze. La sostanza granulosa sparsa è poco abbondante negli Uccelli ;
vi si trova invece una o due cellule piuttosto grosse, ora presso la prima
biforcatura del cilindro assile, ora entro le coroncine formate dagli ultimi
filamenti di quello- Ho riscontrato queste forme nella fringilla carduelis
alla quale si sono limitate sinora le mie ricerche.
« Nei Mammiferi , il carattere generale più saliente delle termina-
zioni nervose è uno straordinario accentramento dei neurococchi ; il quale
è spinto al massimo grado negli ordini superiori della classe , nei quali
i neurococchi spariscono quasi completamente come formazioni distinte, e
si fondono tra loro per formare, intorno ai filamenti del cilindro assile
ipolemmale, una guaina spessa e continua. Nei Chirotteri il grado di questa
fusione è tale che solo qualche rara volta si trova qualche neurococco
isolato, il quale è là per attestare l'origine della guaina che contiene il
cilindro assile. Ogni dubbio circa questa origine sparisce quando si con-
sideri che i neurococchi delle quattro classi inferiori di Vertebrati e la
guaina periassiale dei Mammiferi , hanno la medesima struttura e si colo-
rano nello stesso modo col cloruro d'oro. Le due formazioni, infatti, con-
stano di una sostanza fondamentale disposta a rete, la quale si colora in
rosso mattone o in roseo (secondo che la riduzione dell'oro è stata più o meno
energica), e di granuli sferici che sono contenuti nei fili della rete e si
colorano in violetto scuro. Il cilindro assile si vede scorrere entro questa
guaina come un sottile filamento fortemente rifrangente e di una tinta
rosea pallida, il quale si continua col breve cilindro assile pallido che esce
dalla guaina midollare del tubo nervoso afferente. I margini della guaina
formata dai neurococchi, presentano qua e là delle sporgenze acute come
quelle delle dendriti. Dal cilindro assile che scorre nel mezzo della guaina,
partono dei sottili filamenti che traversano queste eminenze. In che rap-
porto sia questa guaina collo stroma descritto da Kiihne nei Rettili e nei
Mammiferi, non saprei dire ; non mi sembra però che questo e quella
siano la medesima cosa ; poiché Kiihne dice che lo stroma , nei muscoli
— 387 —
trattati coll'oro, rimane chiaro, e il cilindro assile diventa scuro : nelle mie
preparazioni invece si osserva il contrario, cioè : il cilindro assilc si colora
in roseo o resta allatto incoloro; mentre la guaina periassiale si colora in
violetto scuro per l'abbondanza dei granuli menzionati di sopra. Ad ogni
modo, Kiihne non ha notato la omologia della guaina periassiale dei Mam-
miferi, coi neurococchi delle quattro classi inferiori di Vertebrati.
« In tutti i Mammiferi che ho potuto esaminare, ho trovato che il
cilindro assile ipolemmale si ramifica dicotomicamente tre o quattro volte,
formando dei corti filamenti che non sono quasi mai diritti, ma si curvano
ad arco o ad uncino come per allontanarsi il meno possibile dal centro
dell'organo eccito-molore. Questa tendenza dei cilindri assili a piegarsi ad
uncino, è stata notata da vari osservatori e specialmente da Kiihne e da
Kanvier. Essa è spinta nei Chirotteri al punto, che spesso tutti o quasi
tutti i filamenti assili si raggiungono colle loro estremità terminali per
formare una rete, nelle cui maglie sono incastonate le grosse cellule di
sostanza granulosa che in questi animali abbondano ».
PERSONALE ACCADEMICO
Il Presidente annuncia con vivo rammarico all'Accademia, che le
condizioni di salute dell' illustre suo Presidente onorario, conte Terenzio
Mamiani, dalle ultime notizie risultano essere aggravatissime.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le pubblicazioni giunte in dono, segna-
lando fra esse la pubblicazione del Socio Gr. Paris: La poesie du moyen
Age, e quella del sig. A. Allard: La Crise - La baisse des prix - La mannaie.
Presenta anche la pubblicazione: Beccane et le Droit penai. Essai par
M. Cesar Canta. Traduit par Jules Lacointe et C. Delfech, accompa-
gnando la presentazione colle seguenti parole :
« Lo studio del Socio Cantù sopra il Beccaria è noto in Italia, e sa-
rebbe superfluo il discorrerne a modo di annunzio. Piuttosto conviene toc-
care della traduzione francese, or dianzi venuta in luce ; il che hanno fatto
i traduttori stessi nella prefazione colle seguenti parole, che raccomandano
il libro, meglio di altre considerazioni. « M. Cesar Cantù a fait paraitre,
« il y a déjà vingt-deux ans, son livre: Beccaria e il Diritto penale. L'ou-
« vrage n'avait pas encore été traduit en notre langue. Le savant auteur,
« en accueillant avec empressement notre initiative, a bien voulu completer,
Rendiconti — Vol. I. 50
— 388 —
« par des notes et des developpements nouveaux, l'étude de 1862 ìi tei point
« que, dans plusieurs parties, le livre francais sera, eu quelque sorte, la
« traduction d'une oauvre inedite ».
Il Socio Comparetti presenta le prime due puntate del Museo italiano
di antichità classica, da lui diretto, e le Leggi antiche della città di Gor-
tyna in Creta scoperte dai dottori F. Halbherr ed E. Fabricius da lui lette
ed illustrate, e delle quali die contezza nella seduta del 21 dicembre 1884.
Lo stesso Socio informa l'Accademia del risultato delle ricerche che
presentemente il dott. Halbhekk compie a Creta.
CONCORSI A PREMI
Il Segretario Carutti comunica la Nota dei lavori presentati ai con-
corsi a premi del Ministero della Pubblica Istruzione, scaduti il 30 aprile 1885.
Scienze Storiche (3 premi del complessivo valore di L. 9000)
1. Castelli Giuseppe. L'età e la patria di Quinto Curzio Rufo (ms.).
2. Galanti Arturo. Claudio Claudiano, i suoi tempi e le sue opere
considerate come fonti storiche (ms.).
3. Mathis Antonio. Storia delle famiglie e dei monumenti di Bra (ms.).
4. Orsi Pietro. Vanno mille. Saggio di critica storica (ms.).
5. Einaudo Costanzo. Le fonti della storia d'Italia dalla caduta del-
l'impero romano d'occidente alla invasione dei Longobardi.
6. Rondoni Giuseppe. Delle origini di Siena e della sua storia più
antica. Saggio di ricerche (ms.).
7. Anonimo. La prima conquista della Britannia per opera dei Bo-
manì (ms).
8. Anonimo. Majone ministro di Guglielmo I Be di Sicilia (ms.).
Memorie escluse dal concorso al premio di filologia (1883). Si ripropongono
per la classificazione nei concorsi successivi 1884 (scienze storiche),
1885 (scienze filosofiche e sociali).
1. Anonimo. / servi nelle leggi e negli istituti dei barbari (ms.).
2. Buttrini F. Gerolamo Cardano, saggio psico-biografico (st.).
Lo stesso Segretario presenta i Programmi per concorsi a premi bau-
diti dalla r". Accademia delle scienze di Amsterdam, e dalla r. Accademia
delle scienze morali e politiche di Madrid.
— 389 —
C( )RRISPONDENZA
Il Segretario Carutti comunica la corrispondenza relativa a! cambio
degli Atti accademici.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute
La Società degli antiquari di Filadelfia; la Società zoologica di Am-
sterdam; la Società, geologica di Liegi e il Comitato geologico di Edim-
burgo; la r. Biblioteca di Panna.
D. C.
— 391 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
ADUNANZA SOLENNE DEL GIORNO 11 GIUGNO 1885
ONOKATA DALLA PRESENZA DELLE LL. MM.
Relazione del Presidente F. Brioschi
Sire, Graziosissima Regixa,
« L'Accademia dei Lincei onorata e lieta della vostra presenza nella
propria sede, Vi è sommamente grata.
«f Essa commemora oggi il ristauratore delle sue sorti , inaugura la
novella residenza che la sollecitudine di lui ed il favore del Governo e del
Parlamento le hanno assegnato.
« Questa nostra Accademia , signore e signori, ha un carattere speciale,
tutto suo e degno di nota, mentre essa può considerarsi siccome la più
antica quanto la più moderna fra le Accademie scientifiche d'Europa. Fra
i busti di uomini illustri che adornano questa sala , voi potete scorgere
collocati 1' uno accanto all' altro in prossimità di una stessa parete, quelli
dei due uomini i quali fanno ora a noi, e lo faranno ai nostri successori,
testimonianza di questo carattere: i busti di Federico Cesi e di Quintino Sella.
« Il periodo storico scorso fra la creazione e la risurrezione non è
breve ; sono per la nostra Accademia quasi tre secoli di vicissitudini glo-
riose, seguite da lunghe, ingiuste, biasimevoli persecuzioni ; sono per lo
scibile umano tre secoli di progresso costante ed ognora più rapido.
« Però, potrà chiedersi giustamente da alcuno, quale è la ragione
intima che consigliò a noi , avvicinando quei due busti , di scolpire in
modo così efficace il nesso fra quelle due epoche ? Non v' ha persona colta
la quale ignori come in Italia verso la metà del sedicesimo secolo, gran-
dissimo numero di quelle intelligenze del rinascimento, così poetiche, così
Rendiconti — Vol. I. 51
— 392 —
appassionate ammiratrici della forma e del bello, si rivolgessero poco a poco
verso le scienze. La nature, scriveva il Libri , semblait vouloir annoncer
« par un grand pronostic que Ics arts allaient céder le sceptre aux
« sciences; car Galilée venali au monde le jour où la mort frappali
« Michelange ». Se il genio sublime di Leonardo da Vinci, se, in minori
proporzioni, Michelangelo stesso , avevano precorso quest' epoca , essa fu ,
come direbbe il Taine, il prodotto naturale della condensazione degli spiriti
verso il nuovo ideale.
« Il carattere speciale del genio di Galileo, scriveva ancora il Libri,
è la critica dei fatti, l' opera sua, la filosofia scientifica. Non dobbiamo
stancarci di ripeterlo, perchè il carattere del suo spirito non fu ben com-
preso, (aggiungeva poco innanzi), Galileo non fu solamente un geometra, un
astronomo, un fisico ; ma egli fu il riformatore della filosofia naturale, alla
quale diede per base l'osservazione, l'esperienza, l' induzione e nella quale
introdusse per 'primo lo spirito geometrico e la misura.
« Galileo da Koma ritornava in Firenze nel 1611. Egli lasciava in
questa città amici ed ammiratori entusiasti, ed una associazione potente,
quella dei Lincei, la quale proponevasl a scopo un progresso Indefinito
in ogni cosa, ed aveva adottato II grande uomo per guida.
« Ecco, Maestà, ecco signori, le nostre gloriose origini. La mente
eletta di Quintino Sella intravide tosto che il portentoso movimento scien-
tifico del nostro secolo era immediata conseguenza di quella libertà d' esame
e di critica, era conseguenza della applicazione feconda di quel metodo di
osservazione, di esperienza, di induzione, dalle quali nessuna scienza e forse
nessuna arte può sottrarsi, e che pel trionfo di questa nuova filosofia na-
turale era stata creata da Federico Cesi e dai suoi amici l' Accademia
dei Lincei.
« Se non che, sono il primo a riconoscerlo, se possiamo da un lato
essere orgogliosi dell'origine nostra, dobbiamo dall'altro grandemente pre-
occuparci degli altri obblighi che essa ci impone. Il prodotto dell'attività
accademica, come quella di ogni solitario pensatore, non penetra diretta-
mente nella coltura generale di un paese, per quanto questa sia in pro-
gresso ; è d'uopo per ciò di altri mezzi di diffusione che la curiosità scien-
tifica è andata mano a mano creando, oppure che le meravigliose applica-
zioni di alcune fra le scoperte scientifiche depositate negli Atti accademici,
pei grandi benefici tosto riconoscibili resi all'umanità, facciano sentire il
desiderio di qualche cognizione delle cause.
« Permetterai quindi che io colga questa occasione per indicarvi a
brevissimi tratti le linee principali dell'attività nostra nel decorso anno
accademico.
« Il volume di Memorie pubblicato dalla Classe di Scienze morali,
storiche e filologiche, può dirsi, salvo una eccezione della quale farò
— 393 —
menzione più tardi, tutto dedicato a studi archeologici. Un primo interessante
lavoro, è dovuto ad uno dei nostri egregi colleglli stranieri M.' Le Blant ed ha
per titolo: Des voies d'exception employées cantre Ics martyrs. Il titolo già
per sé stesso fa rabbrividire, ma allorquando si leggono quelle pagine
così dotte, e si esaminano quei mezzi di eccezione, il precipuo dei quali
non m' è neppure concesso di nominare qui , non è possibile sfuggire al
giudizio severo col quale conclude il nostro collega.
« Per non escire da Roma, rammenterò subito dopo un lavoro di per-
sona estranea all' Accademia, ma egregio eultore di discipline archeologiche
il sig. Borsari. Egli, seguendo l'esempio ed i consigli del nostro collega
Lanciani, si occupa in questo scritto di una importante quistione relativa
alla topografia di Roma antica e precisamente del foro di Augusto e del
tempio di Marte Ultore.
« La origine del foro Augusto, secondo Suetonio, deve ripetersi dal-
« l'aumento della popolazione che andava ogni dì più agglomerandosi nella
« capitale di guisa che, ne il primitivo foro romano, né il foro Giulio erano
« più bastevoli ai suoi bisogni I traffici, il commercio eranvi, come
« attesta Appiano, assolutamente esclusi; il foro di Cesare e di Augusto
« erano luoghi di residenza di pubblici uffici in una parte del foro romano.
« La dedicazione del foro fu eseguita prima ancora che fosse compiuto il
« tempio di Marte, che sorgeva nel mezzo dell'area. La data della dedica-
« zione è indiscussa e fissata all' anno secondo prima dell' era volgare ».
« Il foro ed il tempio sono ricordati da Augusto nel suo testamento
colle parole « In privato solo Marlis lltoris templum forumque Augustum
ex manibiis feci » ed il nostro autore riferisce le descrizioni dei pregi
dell'una e dell'altra costruzione che si leggono in Suetonio, in Plinio ed in
altri scrittori latini. Osserva inoltre che fra i monumenti dell'antichità i
quali quasi di continuo furono soggetti a ricerche e studi archeologici ed
architettonici del secolo XV in poi, devonsi annoverare le indicate costru-
zioni, ed egli adorna il proprio scritto di alcune descrizioni e disegni ine-
diti dovuti al Saugallo ed a Sallustio Peruzzi e relativi alla topografia del
foro o ad alcuni punti del tempio, paragonandoli agli altri già conosciuti
dal Labacco e del Palladio.
« Un importante punto storico del diritto pubblico esterno di Roma
fu trattato dal sig. Fusinato nella sua Memoria : Dei feziali e del diritto
feziale. Se il tempo non stringesse sarei lieto di poter porre in evidenza
alcune parti di questo dottissimo lavoro, nel quale è esaminato con grande
scorta di erudizione il carattere del diritto pubblico esterno di Roma e ciò
che intendessero di significare i romani colle espressioni ìus belli oc pacis,
ius fetiale, ìus gentium.
« Ma se volessi anche limitarmi a riferire le conclusioni dell' autore,
oltreché mi sarebbe difficile il dare un chiaro concetto dell'importanza del
lavoro, sarei costretto ad estendermi al di là di quanto mi sono prefisso.
— 394 —
« Mi permetto ora rivolgermi principalmente alla graziosissima nostra
Regina ed alle gentili signore che le fanno corona.
« Devo rammentare un lavoro presentato da una accademica, la contessa
Ersilia Caetani Lovatelli.
« È noto essere questa signora fortunata cultrice di studi archeologici,
ma se la lettura forse troppo rapida di alcuni fra i suoi scritti non mi ha
tratto in inganno, panni che il nesso fra loro possa rintracciarsi in qualche,
forse inconsciente, aspirazione filosofica. Lo scritto che ricordo ora ha per
titolo: Intorno ad un balsamario vitreo con figure di rilievo rappresen-
tanti una scena relativa al culto dionisiaco. Il vasellino o balsamario che
la cólta signora descrive ed esamina in queste pagine, venne trovato in Val
di Chiana nell'anno 1870 ed ora è custodito nel nuovo museo archeologico
di Firenze.
« La storia rappresentata sul medesimo, essa scrive, ha relazione ai
misteri ed in ispecial modo a quelli di Bacco. Comparisce per primo din-
nanzi una corpulenta e silenica figura, il tutto ignuda della persona, salvo
la testa che ha nascosta in una nebride o pardalide. Dirimpetto a codesta
misteriosa figura, sta ritta in piedi una sacerdotessa vestita di tunica talare
senza maniche, sotto al cui seno si aggira e con bel garbo si annoda, un
leggiadro panneggiamento. Il braccio destro ha disteso in atto di compiere
qualche solenne rito ; nella sinistra regge un canlharus, vaso, che siccome
ognuno sa, era particolarmente dedicato a Bacco. A breve distanza un Sa-
tiro con le chiome inghirlandate di pino è intento a dar fiato alle doppie
tibie, solite a suonarsi in tutte le festose solennità del dio del vino e del-
l' allegrezza.
« La descrizione procede sempre così chiara ad altri particolari del
balsamario, poi vengono le induzioni sul carattere della rappresentanza rela-
tiva ai misteri di Bacco delle cose descritte, induzioni confortate dal para-
gone con altri vasi; poi quelle relative allo scopo del descritto o di altri
analoghi, per concludere infine colle belle parole che mi piace testualmente
riferire :
« Monumento raro se non unico, esso appartiene, per la storia che
« rappresenta ad un ordine superiore di fatti e di idee che concernono uno
« dei più grandi problemi dell'umanità : quello cioè del destino dell'anima
« dopo la morte. Perocché i misteri dell' antico paganesimo promettendo
« una beata esistenza oltre la tomba, elevavano alla forma quasi di domma
« qual senso vago della immortalità che alla mente dell'uomo balena in
« mille guise; e che a nostra insaputa c'ispira talvolta quell'indefinito pre-
« sentimento dei secoli avvenire che Cicerone chiamava, quasi saeculorum
t quoddam augurium futurorum ».
« Altri lavori archeologici l'Accademia deve al Socio sig. Pigorini ed
al sig. Cafici. L' uno e 1' altro dei medesimi sono relativi a tempi preisto-
rici; il primo occupandosi delle tombe della prima età del ferro scoperte a
— 395 —
Golasecca nella provincia di Milano, l'altro di nuove indagini nella tomba neo-
litica di Calaforno provincia di Siracusa. Mi limito ad accennare queste
interessanti ricerche e farò altrettanto per le numerose Notizie degli Scavi
di Antichità in Italia, le quali mensilmente ci sono comunicate dall'egregio
Vice-presidente dell'Accademia, il collega Fiorelli, le quali notizie, possiamo
dirlo a nostro onore, sono avidamente ricercate dai cultori stranieri di di-
scipline storiche ed archeologiche.
« Fra le perdite che la nostra Accademia ebbe nell'anno 1883, una
assai dolorosa fu quella di Atto Vannucci. Il nostro socio Tommasini si
fece interprete dei sentimenti d'affetto e di stima che l'Accademia nutriva
verso il Vannucci, ed in alcune pagine calde ed affettuose ci narrò la vita
di lui, esaminò le molte opere sue, incominciando così anche fra noi la
serie di quei lavori biografici che resero celebri alcuni fra gli scienziati e
letterati dell'Istituto di Francia.
«L'altra Classe, quella di Scienze fisiche, matematiche e naturali ha
dato nel tempo indicato contribuzioni per tre volumi, o più precisamente
per due in quanto che uno dei volumi è tutto dedicato alla pubblicazione
delle misure micrometriche di stelle doppie e multiple fatte negli anni
dal 1852 al 1878 dal fu Barone Dembowski. 11 maggiore numero delle
comunicazioni è stato relativo alle matematiche, ma largamente vi si tro-
vano rappresentate la chimica e la fisica, la biologia e la geologia.
« Noterò fra queste le belle ricerche intraprese nel laboratorio chimico
del nostro Collega Cannizzaro dai signori Ciamician e Silber, Sui composti
della serie del pirrolo, e dal signor Piccini, Sopra i nuovi composti del
titanio; infine quelle dei sigg. Nasini e Bernheimer eseguite nell'Istituto fisico
romano, Sulle relazioni esistenti tra il potere rifrangente e la costituzione
chimica dei composti organici.
« Fra le contribuzioni relative alla fisica rammenterò quella del col-
lega Govi, Intorno aduna deformazione prospettica delle immagini vedute
nei cannocchiali; quella dei signori Pagliani e Palazzo, Sulla compressi-
bilità dei liquidi; altre del Righi, del Cantone, del Bartoli ecc.
« I colleghi Mosso e Bizzozero comunicarono all'Accademia nuovi studi
fisiologici di molto valore. Non è certamente facile il riassumere ricerche
e scoperte di questa natura, ed a me dorrebbe assai d'essere infelice in-
terprete di scienziati di cos'i alta fama. Pure non so resistere al desiderio
di trasmettere in altri la compiacenza mia nel leggere quelle pagine del
Mosso ove trovasi descritta una bilancia di sua invenzione destinata allo
studio della circolazione sanguigna dell'uomo. Nessuno di noi ignora che
finché l'uomo vive il sangue suo è in circolazione ; ma il prof. Mosso im-
magina una bilancia cosi sensibile che essendo lunga quanto l'uomo, allora
quando è vuota bastano cento grammi all'incirca posti ad una delle estre-
mità per inclinarla d'un centimetro. Egli vi adagia sopra un uomo e prova
con ripetute esperienze che posta la bilancia in equilibrio essa rimane
— 396 —
immobile da qualunque parte la si inclini ; che cioè il sangue accumulatosi
all'una od all'altra estremità del corpo per la forzata inclinazione è di tal
peso da riprodurre quello stato di equilibrio. Ma questo fatto come alla
meglio l'ho descritto ha ancora il carattere di sintetico e di ciò non s'accon-
tenta l'abile sperimentatore, egli vuole analizzare quali saranno gli effetti
sui polsi, quale l'influenza dei movimenti respiratori, degli inspiratori e
così via.
« 11 collega Bizzozero mi perdonerà, se io accenno appena alle sue
nuove comunicazioni, Sulla produzione dei globuli rossi ed alla loro molti-
plicazione per scissione, scoperta che rese così chiaro il suo nome, e me
lo perdonerà tanto più che oltre la difficoltà della materia mi vedrò costretto
dalla sproporzione fra il tempo e l'argomento a tacere di altri lavori at-
tinenti alla zoologia ed alla anatomia comparata che pur formano decoro
dei nostri Atti.
« La Paleontologia mi ferma ancora un istante per ricordare una dotta
Memoria del nostro collega Capellini per la quale alcuni avanzi di ossa,
trovate in Valpolicella presso Verona, credute dapprima in quella contrada
ossa d'un uomo petrificato, diventano nelle mani sue le ossa di una anti-
chissima tartaruga o Chelonio, alla quale l'autore per mezzo di considera-
zioni di molto valore attribuisce il nuovo nome di Protosphargis.
« Una seconda pubblicazione comune alle due Classi ha l'Accademia
nostra, ed è quella colla quale due volte in ciascun mese noi rendiamo
conto al mondo scientifico della nostra attività. Ma per quanto dolgami di
non potere porre in evidenza nomi e lavori di filosofi, di filologi, di natura-
listi che ad essa contribuirono, io debbo per quest'anno limitarmi ad ac-
cennarla pressato come sono da altri argomenti.
« E fra questi il primo è il concorso ai premi.
« S. M. il Ke con due nobili lettere dirette al compianto nostro Pre-
sidente l'ima del febbraio 1878, l'altra del gennaio 1884, istituiva tre premi:
due annui ed un terzo per le scienze biologiche da lire diecimila ciascuno.
Alcuni di questi premi non essendo stati conferiti negli scorsi anni l'Ac-
cademia poteva disporre per lavori presentati al 31 dicembre 1884 di tre
premi e cioè, uno per le scienze sociali ed economiche, uno per le scienze
giurìdiche e politiche, uno per la matematica.
« L'Accademia riunita nelle sue due Classi ha nella seduta di ieri
deliberato intorno al conferimento di questi premi.
« Sette furono i concorrenti al primo degli indicati premi : la Com-
missione ha proposto e l'Accademia ha deliberato sia questo premio asse-
gnato al sig. prof. Achille Loria autore di un manoscritto intitolato : Il
profitto del capitale. La Commissione composta dei Colleghi Boccardo,
Cossa, Lampertico, Luzzatti, Messedaglia, Minghetti conclude ad un di-
presso con queste parole il suo rapporto.
— 397 —
« Trattasi di un lavoro veramente originale nel senso più genuino ed
« elevato della parola, di un lavoro che è frutto di meditazioni profonde e
« di studio indefesso intrapreso coi presidii di una coltura svariata ed estesa,
« dovuta ad una preparazione senza dubbio assai diligente e faticosa
« Coll'accordare il premio di S. M. all'anonimo autore della Memoria re-
« cante il n. 7 (che è noto da ieri essere il dott. Loria) l'Accademia re-
« tribuirìi senza alcun dubbio uno tra i cultori più promettenti ed origi-
« nali di quelle discipline che sono così strettamente collegate al piMgivsso
« intellettuale e sociale del nostro paese ».
« Al premio per le scienze giuridiche si presentarono cinque concor-
renti, ma la Commissione non additò all'Accademia alcuno fra essi siccome
meritevole del premio. Però la Commissione stessa, composta dei colleghi
Carrara, Carutti, Messedaglia, Schupfer e Serafini conclude il suo rap-
porto così : « Il risultato di questo concorso non è tale da scoraggiarci. O'è
« anzi del buono e non abbiamo mancato di notarlo. A ben guardare il
« risveglio degli studi giuridici, a cui da parecchi anni assistiamo in Italia,
« diventa sempre più spiccato, e nondimeno siamo ancora lungi da quei
« caratteri di merito assoluto, che soli possono giustificare il conferimento
« di un premio, che non si dà, a semplice titolo di incoraggiamento, ma
« per lavori compiuti che abbiano un'alta portata scientifica. La Commissione
« nutre fiducia che ciò possa avverarsi all'occasione del prossimo concorso,
« legittimando quelle più liete speranze che S. M. il Re vagheggiò il giorno
« che nella sua reale munificenza, fondò questi premi per l'incremento della
« scienza e per il decoro della patria ».
« Undici furono i concorrenti al premio reale di matematica, ma otto
fra essi furono dal principio esclusi dalla Commissione perchè di pochis-
simo o privi di valore. La Commissione composta dei colleghi Battaglini,
Betti, Dini, esamina con molta cura nel suo lungo rapporto gli altri tre
lavori, pone in evidenza i vari pregi di ciascuno di essi, ma concludendo
essa pure negativamente dimostra la stessa fiducia della Commissione pre-
cedente rispetto ad un prossimo avvenire.
« L'Accademia poteva altresì conferire in quest'anno otto premi del
Ministero di Pubblica Istruzione, da lire tremila ciascuno, per Memorie
presentate da professori di scuole secondarie classiche e tecniche. I con-
corsi erano per le discipline filologiche, per le scienze fisiche e chimiche,
per le matematiche.
« Al primo di essi si presentarono quindici lavori, un complesso di
lavori, come scrive la Commissione composta dei colleghi Ascoli, Compa-
retti, Mònaci, del quale gli amici degli studi si possono abbastanza ral-
legrare. Infatti la Commissione stessa concludeva proponendo e l'Accademia
deliberava nella seduta di ieri che le nove mila lire di questo concorso
sieno così distribuite:
— 398 —
1°. Un premio di lire tremila al sig. Kemigio Sabbadini per il suo
lavoro manoscritto intitolato: Storia del Ciceronianismo e di altre quistioni
letterarie nel periodo dell' Umanismo.
2°. Sei premi d'incoraggiamento da lire mille ciascuno ai Signori :
Lodovico dal Ferro pel manoscritto, Dei principi morali e religiosi nella
tragedia di Sofocle. — ■ Pietro Cavazza pel lavoro stampato, Apollonio Rodio
ed il suo poema. — Ermanno Ciampolini pel lavoro pure stampato, Un poema
eroico nella prima metà del cinquecento. — Antonio Cipolla pel mano-
scritto, Di Caio Sallustio Crispo secondo il frammento del logistorico - Pius
de Pace - di Marco Terenzio Varrone. — Gaetano Ghivizzani per la pub-
blicazione, Giuseppe Giusti ed i suoi tempi. — Pier Enea Guarnerio pel
manoscritto, Il Catalano d'Alghero.
« Anche la Commissione pel secondo concorso composta dei colleghi
Blaserna, Cankizza.ro, Cantoni, conchiudeva il suo esame sui lavori pre-
sentati dagli otto concorrenti proponendo fossero assegnati quattro premi,
due da lire tremila, due da lire mille e cinquecento. LAccademia avendo
accolto quella proposta, conferiva così:
« Un premio da lire tremila al prof. Stefano Pagliani specialmente
per le sue, Ricerche sulla compressibilità dei liquidi.
« Un premio da lire tremila al sig. Aroldo Violi per i vari suoi la-
vori relativi alla, Teorica degli aeriformi.
Un premio d'incoraggiamento da lire mille e cinquecento al prof.
Domenico Mazzotto pel suo manoscritto, Determinazione delle calorie di
fusione delle leghe binarie di piombo, stagno, bismuto e zinco.
« Infine un secondo premio d'incoraggiamento da lire mille e cinque-
cento al sig. Abelardo Komegialli pel suo Contributo alla teoria della
fermentazione acetica ed alla tecnologia dell' aceti fica zione.
« Al terzo concorso non furono presentati che due lavori da anonimi,
lavori che la Commissione composta dei colleghi Battagline, Betti, Dini,
non ha stimati degni di premio.
« Il sig. Gerson da Cunha ha già da alcuni anni messo a disposi-
zione della E. Accademia la somma di lire mille per essere data in pre-
mio alla migliore Memoria sopra il seguente tema: Delle relazioni antiche
e moderne fra l' Italia e V India. Il tempo utile pel concorso fu prorogato
una prima volta. All' attuale nuovo concorso non fu presentato che un solo
manoscritto, ma una Commissione composta dei colleghi Ascoli, Gorresio,
Valenziani trovò in esso sufficienti pregi per meritare il premio, e questo
fu così ieri assegnato dall'Accademia al sig. Pietro Amat di Sl. Filippo.
« Quasi non bastasse la gravissima perdita del nostro Presidente, altre
devo pure ricordare in questa circostanza di colleghi carissimi e valenti
quali il Fiorentino, il Kossetti,'ì1 Morpurgo, e quella più recente ancora
dell'uomo a caratterizzare il quale nessuna espressione più delicata, più
— 399 —
felice, più veritiera io saprei trovare che ripetendo le parole di un egregio
nostro collega in altra assemblea: un profumo di gentilezza accompagnava
ogni suo atto e lo faceva, direi quasi, singolare dagli altri. Voi tutti rico-
noscete in questa fine dipintura l1 illustre nostro Presidente onorario Teren-
zio Mamiani.
« Ma per quanto mi possa tornare doloroso io non debbo lasciarmi
trascinare dalla stima e dall'affetto per questi colleghi perduti ed apprez-
zare ora il loro valore scientifico, abusando della benevola attenzione fin qui
concessami. Come già dissi da principio oggi l'Accademia è radunata per
commemorare il mio illustre predecessore, ed io devo quindi cedere la
parola al collega che da essa ebbe l'ambito incarico ('). Ma prima ancora desi-
dero esporre pochissime considerazioui sul carattere di queste nostre annuali
solenni adunanze.
« Lo scienziato ha iu generale due qualità, le quali però appena tra-
scendine ponno mutarsi in due difetti. Egli è ad un tempo modesto ed orgo-
glioso : modesto dinnanzi alla scienza, orgoglioso di fronte agli altri mor-
tali. La ragione di quella modestia è troppo ovvia, tanto più per lo scien-
ziato moderno che ogni giorno deve maggiormente limitare l' estensione della
propria ricerea se vuole guadagnare in profondità, perchè sia necessario
aggiungere altra parola. Non parrà così chiara la ragione dell'altra qualità
o dell'altro difetto se non a chi consideri lo scienziato siccome un lottatore
costante, appassionato, contro l' ignoto. Lo scienziato, abituatosi fino dalla
giovinezza alla contemplazione, alla ricerca del vero nella sua purezza sia
nel mondo morale quanto nel mondo fisico, male si adatta alle transazioni
umane, ed acquista mano a mano un contegno di riserva, che se non è
ancora orgoglio ne ha però tutta la forma esteriore.
« V ha di più : a questa riserva nel contegno, una seconda se ne
aggiunge col tempo la quale credo possa denominarsi: riserva nell' esprimere
il proprio pensiero. Egli sente, in generale, una grande ritrosia nel diri-
gersi ad altri che ai propri pari.
« Il Kenan pochi mesi or sono commemorando un illustre geometra
francese così si esprimeva « Courte est une vie scientifique ; mais immense
■■< est un capital où rien ne se perd ». Ora lo scienziato presente la brevità
della sua vita scientifica, cura per ciò di non disperdere forze preziose
anche a costo di non godere soddisfazioni che ad altri appaiono invidiabili.
11 Taine esprimeva forse la ragione intrinseca di quella seconda riserva
quando a proposito delle lezioni di Cousin così scriveva : « Les verités mo-
•< yennes seules peuvent étre populaires, seules elles peuvent étre traité en
(') L'Accademia avendo deliberalo di pubblicare in uno speciale Volume dei suoi Atti
varie fra le memorie edite ed altre inedite di Quintino Sella, la commemorazione del prof.
Cossa formerà parte del volume stessi.
Rendiconti — Vol I. ■"■-
— 400 —
« beau laugage ; seules elles ouvrent une pleine carrière à l'orateur, parce
« qu'avec le clevoir de convaincre, elles lui imposent l'obligation de tou-
« cher et de plaire ».
« Fin qui lo scienziato quasi puramente nelle sue manifestazioni intel-
lettuali. Ma è d'uopo avvicinarlo dì più per riconoscere che alla vita del-
l'intelligenza egli accoppia quella dell'animo, per riconoscere che egli non
solo pensa, ma sente, e sente spesso così fortemente come fortemente me-
dita. E limitando il mio dire a noi, ebbene, noi amiamo la nostra patria,
noi amiamo la dinastia che ne regge i destini, e se un giorno abbiamo la
fortuna di trovarci dinnanzi al valoroso nostro Ke, alla coltissima nostra
Kegina, sapremo da quei sentimenti ritrarre forze sufficienti per vincere
ogni nostra ritrosìa. Sì noi saremo sempre lieti di rendere partecipe dei
nostri studi, dei nostri intenti, delle nostre speranze, l' Augusta Coppia e
l' eletta cittadinanza che La circonda. Era convinzione di Quintino Sella ed
è pur mia che questa annuale adunanza solenne abbia un alto significato;
perciò, se come non dubito l'Accademia me lo consente, curerò dare ad essa
il maggiore interesse, la maggiore attrattiva, rimanendo pur sempre nel
campo sereno della scienza.
« Comunico agli Accademici che pochi momenti prima dell'adunanza
mi furono consegnate dal collega Mariotti e dall' on. Trompeo due meda-
glie, l' una di argento l' altra di bronzo, coniate in onore di Quintino Sella.
Le medaglie portano da un lato il ritratto di lui, dall'altra questo motto
« gli amici convenuti in Oropa al suo sepolcro, 22 aprile 1884 ». Que-
sti devoti amici fanno dono all'Accademia della medaglia, ed io li ringra-
zio pel felice pensiero di avere prescelto pel dono questo giorno in cui
ogni manifestazione d' onore all' uomo che abbiamo perduto torna a noi così
grata.
« Rinnovo alle LL. MM. i vivi sentimenti di gratitudine dell' Accade-
mia per essersi degnate di accogliere l'invito a questa nostra adunanza ».
Relazione sul concorso al premio Reale per le scienze sociali ed
economiche per Vanno 1883. — Commissari: Boccardo, Ferrerò,
Lampertico , Luzzatti , Messedaglia , Minghetti , e Luici Cossa ,
(relatore).
« Vennero presentati in tempo utile, cioè al 31 dicembre 1883, per
concorrere al premio di S. M. per le scienze sociali ed economiche i lavori
seguenti.
« 1. Dal sig. Giov. Gius. Gizzi un ms. (segnato col n. 137) di 21 pa-
gine sul Valore in relazione coi bisogni della società.
« 2. Dal prof. Carmine Soro-Delitala un opuscolo di pag. 126 (col
— 401 —
n. 12) sul Sistema tributario de' comuni e delle provincie , stampato a
Eoma, 1879.
« 3. Dall'ava. G. Stkaulino la monografia (n. 129) col titolo: L'aboli-
zione del corso forzoso della carta moneta nel Regno d'Italia. Torino, 1883
(pag. XIV, 177).
« 4. Dal prof. avv. A. Vismara il volumetto: Morale sociale. Libro di
lettura, ecc. (n. 135). Udine, 1883 (pag. XI, 190).
« 5. Dal sig. Vito Epifani un ms. di circa pagine 170 non numerate
(n. 139) col titolo: Synologia. Saggio di un ordinamento politico ed eco-
nomico della nazione.
« G. Dall'ing. Luigi Perozzo: Nuove applicazioni del calcolo delle pro-
babilità allo studio dei fenomeni statistici, e distribuzione dei matrimoni
secondo l'età degli sposi (33 pag.) Eoma, 1882 (n. 148).
« 7. Da un Anonimo un ms. di circa 532 pagine in 4° (n. 13G) intito-
lato : Il profitto del capitole., seguato col motto Rerum cognoscere causas.
« La Commissione giudicò affatto inadeguate alle condizioni del con-
corso le Memorie segnate coi numeri 1 a 5, giacché, fatta anche astrazione
della loro brevità, o sono compilazioni di poco o nessun valore scientifico
(n. 41, o riproducono con poca esattezza e senza alcun pregio, nemmeno di
coordinazione, dottrine comunemente note (n. 5), o sono in contraddizione
più o meno manifeste con verità definitivamente acquisite alla scienza (n. 1, 3)
e mancano poi tutte di quell'essenziale requisito della originalità a -cui ac-
cenua l'atto constitutivo del premio.
« Meritano, invece, largo encomio i due lavori recanti i numeri progres-
sivi 6 e 7, siccome quelli che attestano serietà di indagini, condotte con
ispirito strettamente scientifico.
« Tuttavia la Commissione riconobbe tosto che la Memoria n. 6, già pub-
blicata nei nostri Atti (serie 3% volume X) el opera dell'ing. Luigi Perozzo,
cultore benemerito della statistica matematica, è un lavoro molto pregevole,
onorato di traduzione tedesca e francese, ed assai favorevolmente apprezzato
da critici competenti, ma si riduce ad una applicazione corretta ed oppor-
tuna del calcolo delle probabilità ad un problema statistico assai ristretto,
benché importante, e non risponde perciò alle ragionevoli esigenze d'esten-
sione e d'intensità di ricerche a cui mira il premio largito dalla munificenza
sovrana.
«L'anonimo autore del ms. recante il n. 7, partendo dall'idea che il
profitto del capitale non è un elemento necessario e permanente della distri-
buzione delle ricchezze, ma un fatto, se così può dirsi, contingente e tran-
sitorio, esistente in certe condizioni di civiltà e mancante in certe altre, de-
plora che gli economisti classici (in ispecie Ricardo) e i socialisti così detti
— 402 —
scientifici (in ispecie Rodbertus e Marx) che, non ostante le opposte conse-
guenze, si fondano, a parer suo, sull'identica teoria, siansi ristretti a stu-
diare, benché con molta profondità quella che potrebbe chiamarsi la dina-
mico, della distribuzione , cioè le relazioni tra salario , profitto e rendita.
Egli invece si propose di investigare, rispetto al solo profitto, ma coi ne-
cessari riferimenti al salario ed alla rendita, quali siano le cause che ne de-
terminano le origlili e gli incrementi, nelle varie fasi della storia economica.
« La Memoria comprende due parti. La prima, che è la più diffusa ed
importante, procede con metodo prevalentemente deduttivo ed ha un carattere
essenzialmente dottrinale e polemico. Essa è in sostanza una elaborata con-
futazione della teoria di Ricardo, che considera come elemento del valore
normale dei prodotti il solo lavoro, mentre invece vi intuisce il capitale
in funzione della moneta e del salario. Nella parte seconda di carattere
induttivo, l'autore vuole provare (col metodo chiamato dal Mill delle diffe-
renze) mediante la storia delle colonie americane, le quali riproducono, con
somma celerità, tutte le fasi della civiltà europea, quali siano state le ori-
gini e le modificazioni successive del profitto del capitale.
« Eccone a larghi tratti, e per quanto è possibile nei limiti che ci
sono prefissi, le idee principali. In un primo stadio dell' incivilimento, nel
quale è occupata soltanto una parte delle terre di prima qualità (di cui si
può cominciar la coltivazione anche senza capitale) e nel quale, per conse-
guenza non opera la legge della produttività decrescente, non può sorgere
naturalmente [automaticamente, dice l'autore) il profitto, giacche i proprietari
capitalisti, che vivono necessariamente disgregati, se vogliono potenziare il
loro lavoro devono associarsi (associazione mista) con operai sprovvisti di
capitale ai quali devono cedere la metà del prodotto, costituendo V astinenza
dalla terra libera (rinuncia alla proprietà) di questi ultimi un sagrificio
pari a quello della astinenza dal consumo di capitale a cui si assoggettano
i primi. Per spiegare l'esistenza del profitto in tali condizioni bisogna fare
capo alla violenza dei proprietari che nelle epoche antiche e medio evale
ridussero a servita, l'operaio e confiscarono sistematicamente un profitto che
automaticamente non sarebbe mai sorto. In un secondo stadio di civiltà ,
quando le terre migliori sono occupate, e poscia incomincia e quindi si
estende la coltivazione delle terre inferiori (cioè non trattabili senza un
capitale precedentemente accumulato) sorge naturalmente il profitto perchè non
avendo più il lavoratore la possibilità di occupar terre libere di primo
ordine, deve accontentarsi di un semplice salario , il quale però , essendo
superiore al suo stretto bisogno, gli permette di diventar capitalista alla sua
volta e di occupare terreni di seconda categoria. Il profitto automaticamente
nato, non è vitale e perchè possa sistematicamente durare occorre che i
proprietari capitalisti tentino di ridurre colla forza il salario al minimo.
Ecco il segreto d'una lotta secolare in Europa ed America (secoli 16-18).
_ 403 —
Finalmente in un terzo stadio della civiltà, nel quale per l'aumento della
popolazione, si occupano sempre più le terre inferiori e si sente fortissima
l'azione della legge economica dei compensi decrescenti, il profitto, già sorto
automaticamente nel secondo stadio , diventa un fattore necessario della
produzione, e persiste del pari automaticamente, perchè l'operaio ridotto al
minimo del salarin, che basta appena alla sua sussistenza, non può diventar
capitalista ed anche perchè cessata coi progressi della coltivazione delle terre
inferiori, la segregazione dei proprietari, questi possono associarsi tra loro
(associazione propria, secondo l'autore) e non consentono all' associazione
mista) (cioè ad anticipar capitale ad un operaio) se non intascano l' intero
profitto. Causa diretta della miseria non è l'eccesso di popolazione, ma la
mancanza di terra libera da cui deriva un aumento del coefficiente di
riproduzione della specie umana. Per dirlo in una parola nel sistema
dell'autore, l'esistenza od il difetto di terreno libero occupabile, è il prin-
cipio fondamentale della distribuzione delle ricchezze, che non venne avvertito
dagli economisti classici e dai socialisti scientifici, i quali spiegarono sol-
tanto, benché assai profondamente, la legge senza dubbio importantissima
essa pure, dei compensi decrescenti della produzione agraria.
« So si fosse trattato di un prèmio di minore importanza , sia per
l'entità che per la origine, sarebbe bastato un esame affatto sommario di
questa Memoria per indurre prontamente nei vostri commissari la piena con-
vinzione che il premio stesso si dovesse senz'altro accordare all'autore di
un lavoro originale ingegnoso, erudito, che è evidentemente il frutto di
studio indefesso e di profonda meditazione. Preoccupata invece dal carattere
eccezionale ed elevato della ricompensa, la Commissione, prima di arrivare
alla proposta esplicita ed urianime che oggi vi presenta, ha dovuto assog-
gettare ad un minutissimo e ripetuto esame critico il voluminoso ms., per
mettere in sodo se i difetti, che pur vi si incontrano fossero tali da meno-
mare di troppo i meriti segnalati che lo contraddistinguono.
« Che infatti la dissertazione sul profitto del capitale presenti parecchie
mende, e non sempre lievi, fu tosto riconosciuto da tutti i Commissari ,
benché (com' è naturale in materia delicatissima e , in parte , tuttora con-
troversa) con gradazioni diverse di giudizio. Sorvolando sulle imperfezioni
di lingua e di stile, che trovano qualche scusa nella fretta della redazione
e nel molto uso di opere straniere, fummo tutti d'accordo nel censurare a
più riprese il difetto di chiarezza e la mole soverchia del lavoro che, ri-
dotto a più modeste proporzioni ed a forma più perspicace, avrebbe rilevato
senza punto sagrifìcare i necessari svolgimenti , più perfetta maturità di
pensiero e studio più diligente di correzione. Venne inoltre osservato che
l'uso del linguaggio analitico per spiegare alcuni fenomeni semplicissimi
per se stessi riesce superfluo , quando non è anche d' impaccio all' anda-
mento naturale del discorso. Si notò, per ultimo, che certi esempì ricercati
— 404 —
eou molta fatica in documenti ufficiali o scientifici stranieri, e di cui non
s'intende disconoscere il merito, avrebbero potuto, e non di rado, cedere
il posto, o comunque accoppiarsi, ad illustrazioni pili ovvie ed a noi più
famigliari, attinte alle non scarse pubblicazioni concernenti , in ispecie, le
nostre condizioni agrarie.
« Qualcbe appunto di maggior peso sarebbe stato mosso circa al con-
cetto ed alle tendenze del lavoro, circa al suo punto di partenza, al genere
delle prove ed in particolare circa alla esattezza di alcune proposizioni
formulate in modo troppo reciso e senza quelle limitazioni, che, con buona
pace dell'autore e dell'illustre filosofo a cui si riferisce, sono indispensabili
quando si tratta di semplici funzioni empiriche e di questioni di massimi
e di minimi. In casi consimili vi hanno ricorso anche le scienze che me-
ritarono il nome di esatte appunto perchè lasciarono da parte le afferma-
zioni apodittiche, così frequenti in altri periodi della storia del pensiero.
« E per scendere, come è necessario a qualche particolare, è sembrato
a più d'uno dei Commissari (e da nessuno fu negato) che l'autore non
abbia sufficientemente avvertito che certe teorie sulle quali i socialisti spe-
cialmente tedeschi, fanno tanto assegnamento e contro le quali gli ottimisti,
specialmente francesi ed italiani tirano le loro facili frecciate, non si pos-
sono attribuire al vero Ricardo, ma ad un Ricardo fantastico e convenzionale,
foggiato a capriccio col soccorso di quella molteplicità di sottintesi, di
quelle ambiguità di espressioni e di quegli altri difetti piuttosto didattici
che scientifici che rendono cotanto malagevole il cogliere il vero significato
di alcune sue dottrine. Si osservò in ispecial modo (ed è appunto assai no-
tevole nelle argomentazioni e nelle polemiche dell'autore) non potersi soste-
nere che Ricardo abbia escluso assolutamente il profitto dagli elementi del
valore normale, delle cose liberamente ed indefìnitivamente aumentabili,
facendolo dipendere solamente dalla quantità di lavoro necessario per pro-
durle, giacche un attento studio delle varie sezioni di cui si compone il
suo capitolo sul Valore ci dimostra professar egli che il valore normale
deriva non solo dalla quantità e qualità del lavoro (compreso quello accu-
mulato nelle materie e negli strumenti) , ma anche dal saggio del profitto,
quando vi sia diversità, o nella proporzione tra capitale e lavoro, o nella
durata dei capitali od in quella del processo tecnico di produzione, cioè in
quei casi nei quali anche la scienza moderna riconosce .che il saggio del
profitto influisce veramente sul valor normale dei prodotti. Dal che risulta
non essere perfetta l'identità delle premesse della economia classica e del
socialismo scientifico e non potersi quindi addebitare alla prima le conse-
guenze che il secondo ne trae circa la illegittimità del profitto, e non po-
tersi quindi accettare l'opinione dell'autore che chiama suicida la teorica
del valore della scuola classica, ammesso anche che il Ricardo ne fosse non
soltanto (ciò che è incontrastabile) il più profondo ed eminente, ma anche
— 40". —
(ciò che si può per più motivi negare) l'unico rappresentante, o che non
esistessero le molte correzioni ed aggiunte che si fecero alle sue dottrine
da illustri economisti a lui succeduti.
« Fra le asserzioni troppo assolute dell' anonimo concorrente si nota
quella che gli economisti studiarono fino ad ora la moneta come mezzo
di scambio e ne trascurarono il carattere di misura del valore, il che mal
potrebbe conciliarsi colle recentissime ed insistenti controversie degli uno-
melallisti coi bimetallisti, che riflettono specialmente la ricerca del sistema
migliore per raggiungere la maggior possibile stabilità nel modulo del
valore. È poi corretto il dire che ci sono economisti, (compresi quelli che
professano la così detta teoria quantitativa di Kicardo e del celebre Bullcion
Report) i quali facciano veramente dipendere il valor della moneta dal solo
elemento della quantità che si trova in circolazione ? Potrebbe del tutto
accertarsi la dottrina dell'autore circa all'influenza prevalente dell'esistenza
o del difetto di terra libera in confronto al principio di popolazione,
quando si pensa che Malthus parlando di densità di popolazione accenuava
alla relazione tra queste ed il territorio, senza di che quella espressione non
può avere alcun significato ragionevole ? Potrebbe veramente fornirsi una
dimostrazione scientifica della affermazione che il coefficiente di riprodu-
zione sia in ragione inversa del benessere?. A quali risultati si arrive-
rebbe traducendo in forma analitica quell'ardita proposizione?
« I fatti copiosi ed interessanti che l'autore ha condensati nella se-
conda parte del suo lavoro con erudizione larghissima, e che potrebbe a
taluno financo parer soverchia, ma schietta ad ogni modo e di prima mano,
diedero qualche motivo a dubitare che nella scella coorti inazione ed inter-
pretazione dei medesimi l'anonimo non sia sempre proceduto con piena
sicurezza e scevro di preoccupazioni sistematiche. L'analogia tra le terre
libere e l'aver publicus dei romani in molla parte non regge, e sono troppo
grandi le discrepanze tra la schiavitù classica e la coloniale, perchè questa
possa fornir sempre una spiegazione plausibile delle vicende, e natura pro-
pria di quella. Nel mondo classico mancò spesse volte la differenza di
razza tra i padroni e gli schiavi o per lo meno non fu sempre quella di
una razza inferiore dominata dalla superiore, il che spiega a sufficienza
quelle coudizioni, del tutto ignote al mondo coloniale moderno, nelle quali
le arti così dette liberali fossero esercitate precisamente ed in gran parte
da schiavi e da liberti.
« Cotesti difetti della Memoria segnata col n. 7 che la Commissione
si è fatta scrupolo di esaminare colla più minuta attenzione, e le riserve
che essa crede di fare in proposito, non parvero però tali da potere so-
stanzialmente infirmare il giudizio favorevole che essa ha potuto sul me-
rito e l'importanza dell' opera considerarla nel suo complesso ; e perciò vi
presentiamo ad unanimità di voti la proposta di accordare l'intero premio
di S. M. all'autore del ms. di cui vi abbiamo dato notizia.
— 4013 —
« Si tratta, infatti, di un lavoro veramente originale, nel senso più
genuino ed elevato della parola, di un lavoro che è frutto di medita-
zioni profonde e di studio indefesso intrapreso coi presidi di una coltura
svariata ed estesa dovuta ad una preparazione, senza dubbio assai diligente
e faticosa. Si tratta di un lavoro che rivela un ingegno il quale, se anche
non abbia per avventura raggiunta la piena maturità, è però vigoroso ed
acutissimo, di un ingegno che ama affrontare, con molto ardimento ma con
grande competenza, i problemi più ardui e controversi dell' economia poli-
tica, invece di evitarli con un riserbo che commendevole forse in qualche
caso, potrebbe in qualche altro accennare a poca vigoria di scienza e di
critica. Si tratta finalmente di una Memoria che non risolve invero il pro-
blema teorico della distribuzione della ricchezza, a cui pure si riferisce,
ma che prepara la via ad indagini ulteriori e la rischiara aprendo oriz-
zonti, per più rispetti affatto nuovi, a vantaggio di coloro che potranuo
indirizzare a questo genere di ricerche, ricchezza d'ingegno e profondità di
dottrina, pari a quelle di cui dà prova la dissertazione che abbiamo esa-
minata. E fosse pur profittevole fra noi cotesto esempio.
« Coli' accordare il premio di S. M. all' anonimo autore della Me-
moria recante il n. 7 l'Accademia dei Lincei retribuirà senza alcun dubbio
uno tra i cultori più promettenti ed originali di quelle discipline che
sono così strettamente collegate al progresso intellettuale e sociale del
nostro paese ».
Relazione sul concorso al premio di S. M. il Re per le scienze giuri-
diche, che non potè conferirsi nel 1881 e fu prorogato a tutto
il 1383. — Commissari : Carrara, Carutti.. Messedaglia, Serafini e
Schupfer (relatore).
«I concorrenti furono cinque; ma uno di essi (il Pitrelli) ha presen-
tato un lavoro, ch'è d'indole affatto astratta, e non ha che una scarsa atti-
nenza colle discipline del concorso.
« Gli altri sono:
« 1. Orlando V. E., Delle fratellanze artigiane in Italia.
« 2. Mosca Gaetano, Sulla teorica dei governi e sul governo 'parla-
mentare.
« 3. Buccellati Antonio, // nihilismo e la ragione del diritto penale.
« 4. Orano Giuseppe, La recidiva nei reati.
« La Memoria dell'ORLANDO, Delle fratellanze artigiane in Italia, è una
Memoria pregevole, che si ricollega alle questioni del giorno. Iu generale
noi ci troviamo in un periodo di reazione, che si rifa a quel passato che
la rivoluzione francese ha forse troppo repentinamente distrutto : è una forte
reazione che viene via via allargandosi, e abbraccia il diritto iu tutte le sue
— 407 —
forme e manifestazioni, civili e penali, pubbliche e private. Quale esiste
attualmente, esso è lo specchio fedele della società creata dalla rivoluzione,
in cui gl'individui isolati non hanno alcun legame che li stringa ai loro
simili, nò un centro qualunque a cui riannodarsi. Allora l'individualismo,
soffocato a lungo, rivendicò i propri diritti e parve necessità; ma altre ne-
cessità, ugualmente forti, spiegano, se non altro, come avvenga, che si tenti
oggigiorno di rialzare l'elemento sociale, e ristabilirne l' equilibrio coli' in-
dividuo.
« In ispecie la necessità di riordinare fortemente il lavoro e vivamente
sentita da alcune scuole economiche. Si tratta inlìne di mettere in grado
le classi operaie di sostenere la lotta col capitale, perchè non ne rimangano
schiacciate, e alla lor volta non usurpino sui diritti del capitale. Ma pos-
sono servire a ciò le vecchie corporazioni? Qualcuno lo ha detto. L'Orlando
non lo crede; ma, prima di arrivare a cotesta conclusione, ha voluto stu-
diarne la storia. Egli stesso chiama il suo lavoro un contributo alla storia
giuridica ed economica d'Italia.
« Ed è veramente tale. Non è ancora la storia delle fratellanze: forse
la scarsità dei documenti pubblicati la renderà impossibile ancora per qual-
che tempo: ma del resto neppure l'autore si è giovato di tutti i materiali.
che si trovano nelle vecchie cronache delle nostre città e negli scritti dei
nostri giuristi. Nondimeno, se non è ancora la storia, e un buon avvia-
mento ad- essa. Il lavoro è concepito largamente e, in generale, il momento
storico delle fratellanze artigiane pare cólto con esattezza. Non diremo che
esse sieno cominciate con un carattere politico; ma è certo che aiutarono
potentemente la città a sostenere la lotta colla campagna feudale, e fin là
non aveano avuto nulla di esclusivo. Più tardi però, raggiunto lo scope,
cedono a ispirazioni egoistiche; la libertà del lavoro rimane come paraliz-
zata, e anche le novità richieste dai tempi durauo fatica a farsi stradi; gii
operai finiscono coi trovarvisi a disagio, e la istituzione stessa viene bat-
tuta in breccia e scompare: era il principio individuale, che reagiva contro
una tutela, che ne aveva inceppato i movimenti e doveva finire col dan-
neggiarlo. In verità non si vede come la corporazione potrebbe resuscitare
in questa forma.
« L'autore ne segue via via la evoluzione dalle origini romane fino albi
rivoluzione francese; e non manca di tracciarne la costituzione interna. Forse
le parti, che più lasciano a desiderare, sou quelle che concernono le origini
romane e il periodo barbarico. Sono due capitoli piuttosto affrettati, non
scevri da lacune e anche da qualche inesattezza. Invece la trattazione s'al-
larga nel periodo comunale, che infine è il periodo luminoso delle corpora-
zioni; ma avremmo desiderato una maggiore relazione coi terapie coll'am-
biente, che non si scorge dapertutto. sicché lo svolgimento storico di piò
cose, che pur ci avrebbero interessato, non si afferra bene. Ricordiamo a
Rendiconti — Voi,. I. 5:5
— 408 —
ino' d'esempio i diritti e gli oblighi degli associati, le attribuzioni delle
loro assemblee, le funzioni dei corpi consultivi ecc., tutte cose che pure
hanno avuto la loro storia. Parimenti la natura giuridica della corporazione
avrebbe meritato un più attento esame, specie nella diversità di opinioni,
che si agitavano tra civilisti e canonisti ; e non sarebbe stato inutile di stu-
diar meglio gli statuti della fratellanza, sia nelle loro origini, sia nelle re-
lazioni col gius comune e cogli statuti municipali.
« L'opera del Mosca affronta il problema parlamentare: un altro pro-
blema molto grave e complesso, che tormenta l'età nostra. Certo, la società
disorganizzata, a cui accennammo, non poteva dare altro frutto; ma d'altra
parte è anche certo, che una profonda corruzione pervade le nostre istitu-
zioni rappresentative, e più d'una voce s'è alzata in Italia e fuori onde av-
vertire la china pericolosa, per la quale esse conducono la società. Il libro del
Mosca, Sulla teoria dei governi e sul governo parlamentare, ha questo
carattere.
« È un libro di studi storici e sociali di un merito assai diverso. Qua
e là una cotal foga del dire e una troppa sicurezza di giudizi tradisce il
giovane : ma insieme è lodevole la sincerità e rettitudine delle sue ricerche,
lo spirito riflessivo, la tendenza, ch'egli ha, di andare oltre alla superficie,
per addentrarsi nella sostanza delle cose, una tal quale sagacia di criterio e
la molta indipendenza del giudizio.
« Forse gli studi storici sono soverchi. Riproducono e riassumono altri
lavori sulle costituzioni politiche e sociali dagli Ebrei fino alla rivoluzione
francese; e neppure si allacciano bene al resto; almeno non si vede che
l'autore se ne avvantaggi, o così compiutamente, come avrebbe potuto per
gli studi sociali, che vengono dopo, e che formano il vero scopo del libro.
Ne vorremmo dire che ci sia molto di una vera teoria dei governi nel senso
scientifico della parola; ne che tutte le idee svolte o lasciate intrav vedere
dall'autore ci paiano accettabili: in ispecie questa, che la forma politica sia
qualcosa di estrinseco, e non si leghi intimamente e sostanzialmente alle
condizioni morali ed economiche, cioè dire a tutta la vita e attività del
popolo.
« Per converso, quella parte del libro che s'indirizza al governo parla-
mentare, merita ampia lode. La censura, che l'autore ne fa, potrà sembrare
qua e là soverchia; ma in generale colpisce giusto: ad ogni modo, non è
una censura campata in aria, ma basata sul sodo: non vagane partigiana,
ma piena di cognizioni positive e ispirata a concetti sereni. Soltanto sarebbe
stato desiderabile che l'autore, dopo aver messo il dito sulla piaga, avesse
anche accennato ai rimedi; e non lo fa, e il non averlo fatto rende il libro
manchevole. Alcune riforme, ch'egli suggerisce qua e là per migliorare sin-
gole istituzioni, potranno parere accettabili, ma certo sono insufficienti allo
— 409 —
scopo. Del resto, il difetto che accenniamo non è sfuggito all'autore: ina
forse egli non credette che francasse la spesa di occuparsene, persuaso com'è,
che il sistema parlamentare sia una forma transitoria destinata a sparire.
« Gli altri lavori appartengono al diritto penale.
« Come altre parti della scienza, così questa del giure punitivo ha tro-
vato a' dì nostri una viva opposizione, specie sotto la influenza delle scienze
naturali, che sono via via penetrate anche nelle scienze morali e le hanno
trasformate: si cominciò a studiare il reato concretamente, non pili come
una astrazione giuridica, ma come un'azione umana, come un fatto sociale
e naturale, e insieme si studiò l'uomo sull'uomo, più che non si fosse fatto
per l'addietro colla scorta di formole astratte ; lo stesso sentimentalismo e
certe debolezze morali u mentali, che sono penetrate nella pratica e minac-
ciano di corrompere la legislazione, vennero battute in breccia; e di fronte
ai diritti dell'individuo tornò ad affermarsi più vigorosamente il diritto del
corpo sociale. La reazione si è manifestata in più sensi, e non senza parec-
chie esagerazioni ; ma d'altra parte anche la scuola razionale se n'è più o
meno risentita, e la lotta ferve tuttora.
« Il libro del prof. Buccellati, II nihilismo e la ragione del diritto
penale, interviene tra i combattenti, riconoscendo la necessità di una con-
ciliazione tra la scuola razionale e la scuola sperimentale: la teorica del
principio giuridico deve, secondo lui, trovare il suo complemento nelle no-
zioni che vengono somministrate dallo sperimentalismo; ma il Buccellati
combatte i materialisti.
« In sostanza il suo libro è un libro di battaglia, degno di molta con-
siderazione. La Commissione ha notato con piacere la vasta e svariata col-
tura dell'autore, specie nel dominio delle scienze filosofiche e una certa
finezza di critica e il calore tutto giovanile della disputa. Tra le altre va
segnalata la storia delle teorie penali italiane, che certo potrà riescire di
giovamento, per apprezzarne la portata più che non si abbia potuto fare
sinora colla scorta dei soliti manuali. Nondimeno la Commissione ha anche
avvertito più cose, che le impedirono di conferirgli il premio.
« A ben guardare è la scuola spiritualista, che sorge nel lavoro del
Buccellati contro le teorie materialiste sospinta dai suoi ideali, animata tut-
tavia da una fede viva e sincera, armata, se vogliamo, di tutto punto, ma
senza dare alcun contributo veramente nuovo alla scienza. La stessa formula
della reintegrazione, che l'autore in questo suo lavoro sost tuisce a quella
della conservazione dell'ordine giuridico, propugnata in altri suoi scritti, se
può importare una più esatta determinazione del magistero penale a diffe-
renza di altri rami della legislazione, non importa alcun nuovo risultato. Si
potrebbe anche osservare, che il libro, più che una valida confutazione, nel
significalo vero e proprio della parola, è una nobile e vigorosa protesta.
— 410 —
Per essere una confutazione sarebbe stato necessario, cbe l'autore si fosse
rifatto alla questione del libero arbitrio; e anche ammesso, come crediamo,
che, nella ideale natura umana, l'uomo abbia questa libertà di determinare
le proprie azioni secondo certi fini, bisognava esaminare, se essa si presenti
in tutti con la medesima intensità e non sia in alcuni soffocata e anche
spenta, e vedere se e come l'azione dello Stato potrebbe nondimeno inter-
venire a tutela della società minacciata. Noi avvisiamo che solo portando,
l'esame con una certa ampiezza su quei concetti degli avversari, che pos-
sono dirsi fondamentali, la polemica avrebbe potuto riescire fruttuosa.
« Il lavoro dell'avv. Orano, La recidiva nei reati, è più modesto. È
un lavoro, il quale s'ingegna di dimostrare come « l'aumento di pena san-
cito dai codici contro i recidivi non sia giustificato da ragione alcuna, e che
spesso si converta in una manifesta ingiustizia, ondechè deve abolirsi ». È
una dimostrazione fatta con una cotale larghezza e con molte illustrazioni
dottrinali e legislative; ma non si può dire che queste sieno complete e
neppur sempre esatte. Insieme sarebbe stato desiderabile, che l'autore, an-
ziché considerare l'aggravamento di pena dei recidivi dal solo aspetto indi-
viduale, si fosse fatto a studiarlo dal lato sociale.
« In conclusione, il risultato di questo concorso non è tale da scorag-
giarci. C'è anzi del buono, e non abbiamo mancato di notarlo. A ben guar-
dare, il risveglio degli studi giuridici, a cui da parecchi anni assistiamo in
Italia, diventa sempre più spiccato; e nondimeno siamo ancor lungi da quei
caratteri di merito assoluto, che soli possono giustificare il conferimento di
un premio, che non si dà a semplice titolo d'incoraggiamento, ma per lavori
compiuti che abbiano un'alta portata scientifica. La Commissione nutre
fiducia, che ciò possa avverarsi all'occasione del prossimo concorso, legitti-
mando quelle più liete speranze, che S. M. il Ke vagheggiò il giorno che
nella sua reale munificenza, fondò questi premi per l'incremento della scienza
e per il decoro della patria. Intanto vedrà l'Accademia, quale destinazione
del fondo rimasto vacante debba proporre a S. M., specialmente a vantag-
gio delle scienze giuridiche, a cui il premio si riferisce ».
Relazione sul concorso al premio Beale per la Matematica nell'an-
no 1883. — Commissari : L. Menabrea, E. Betti, U. Dini e G. Bat-
taglisi (relatore).
« Pervennero in tempo utile all'Accademia i lavori seguenti :
« 1. Anonimo. Trattato sull'economia, politica (ms.)
« 2. Anonimo (senza titolo ; relativo alla teoria delle rette parallele)
(ms. pag. 3).
— 411 —
« 3. Riboldi GIOVANNI. Sopra il teorema relativo alla somma degli
angoli dì un triangolo rettilineo (ms. pag. 8).
« 4. Gizzi G. Giuseppe. Generalizzazione della formala dell' impossi-
bilità del moto perpetuo (ms. pag. 14).
« 5. Seronno G. Battista. Problema della trisezione dell'arco
(ms. pag. 6).
« 6. Motti Giovanni. Falsità del valore n secondo Archimede, dimo-
strata nei suoi teoremi di approssimazione. Dimostrazione della vera qua-
dratura del circolo (ms. pag. 90).
« 7. Gallo Gustavo Adolfo. Risoluzione geometrica del triangolo
sferico (ms. pag. 25).
« 8. Salvati Michele. Le funzioni trigonometriche della parabola
(ms. pag. 41 di testo e 325 di tavole numeriche).
« 9. Ascoli Giulio. La curva limite di una varietà data di curve
(si. Atti dei Lincei, pag. 68).
« 10. Slacci Francesco. 1" Teorema fondamentale nella teoria delle
equazioni canoniche del moto (st. Atti dei Lincei, pag. 16) — 2" Nuovo
metodo per risolvere i problemi del tiro (ms. pag. 21 ; st. pag. 69).
<- 11. Veronese Giuseppe. La Geometria a n dimensioni, in, se e
quale metodo di ricerca e di dimostrazione (ms. pag. 167 , st. pag. 38).
« Il primo dei suddetti lavori è, per l'argomento , del tutto estraneo
alla matematica. I lavori, contrassegnati con i numeri dal 2 al 6, non hanno
alcun valore scientifico, ed alcuni tra essi, che riguardano il moto perpetuo,
la trisezione dell'angolo, o la quadratura del circolo, mostrano che ai loro
autori fanno difetto ie cognizioni più elementari della scienza. I lavori se-
gnati con i numeri 7 e 8 sono troppo elementari per essere presi in con-
siderazione.
Rimangono le sole Memorie dell'Ascoli, del Siacci e del Veronese da
dover prendere in esame.
« Il lavoro del sig. Ascoli : Sulla curva limite di una varietà data
di curve, è senza dubbio molto pregevole, specialmente se si ha riguardo
alla precisione con la quale espone le cose trattate, che sono relative
ad una parte dell'analisi delicatissima e difficile, come quelli attinente ai
prìncipi della teoria delle funzioni, nei quali è necessario il maggior rigore.
L' autore nella prima parte del suo lavoro fa uno studio sui rami delle
curve di classe assegnabile o meno, come egli dice ; studio che in fondo
può dirsi quello di funzioni per le quali esistano le derivate, con certe
proprietà generali, sino a quelle di un determinato ordine finito, o fino a
quelle di ordine qualsivoglia. Nella seconda parte, considerando una varietà,
illimitata di linee dotate di alcune proprietà generali, l'autore con varie
— 412 —
considerazioni, e successivi passaggi al limite, ne deduce la esistenza di
certe curve, che chiama « curve limiti della varietà data » e studia le pro-
prietà generali di queste curve limiti.
« Da tutto il lavoro apparisce largamente il molto acume dell' autore,
la sua precisione nel trattare di cose tanto delicate e difficili; e s'intravede
anche come i risultati ottenuti potranno in avvenire acquistare una parti-
colare importanza, quando vengano applicati a trattare, in modo semplice e
rigoroso, almeno le parti principali della teorica delle funzioni di due va-
riabili. L'autore accenna a questa possibilità nella introduzione al suo lavoro;
e soltanto quando ciò sia fatto potrà dirsi che gli studi dell'autore segnino
un importante progresso nella scienza, quali si richiederebbe per poterli
dichiarare meritevoli del premio reale.
Il sig. prof. Siacci nella prima sua Memoria intitolata: Teorema fonda-
mentale nella teoria delle equazioni canoniche del moto , dà un teorema
di analisi, per mezzo del quale egli dimostra con metodo uniforme tutto
ciò che Hamilton e Jacobi hanno trovato, riguardo alla teoria delle equa-
zioni differenziali della Dinamica, cioè riduzione alla forma canouica , tra-
sformazioni di equazioni canoniche, teorema della funzione caratteristica, ed
equazioni del moto perturbato. Il lavoro è certamente mollo pregevole , in
quanto riduce a unità il metodo col quale si possono trattare queste
teorie. Non si può dire però che la Memoria segni un progresso verso la
integrazione delle equazioni della Dinamica , che è lo scopo finale della
teoria; sicché mentre si reputa questo lavoro del Siacci degno di encomio,
esso non è però tale da poterglisi aggiudicare il premio reale.
« A differenza della suddetta Memoria, che mirava essenzialmente a
stabilire simboli analitici per rappresentare le leggi più generali del moto, il
prof. Siacci nella sua seconda Memoria intitolata : Nuovo metodo per risolvere
i problemi del tiro , si è proposto di accomodare le forinole analitiche ,
combinate con 1' esperienza, per risolvere il problema del tiro delle armi
da fuoco. Una tale questione è di grande importanza ai tempi nostri , sia
per gli effetti che i perfezionamenti arrecati alle bocche da fuoco permettono
di ottenere, e che richiedono una conoscenza per quanto possibile esatta delle
circostanze del moto del proiettile nei vari punti della traiettoria da esso
percorsa, sia per regolare la costruzione stessa di quelle bocche da fuoco ,
in modo da ottenere, per effetto dell'esplosione della polvere, velocità ini-
ziali determinate dei proiettili, che non eccedano però certi limiti, in rela-
zione alla resistenza dell'arma stessa da fuoco. Questi argomenti, che costi-
tuiscono l'oggetto della balistica interna ed esterna, sono stati trattati cou
singolare maestria dal conte Paolo di St. Robert. Il lavoro del Siacci riguarda
solamente la balistica esterna. Il problema della balistica nel vuoto è assai
semplice, ma non è così quando si deve tener conto della resistenza dell'aria.
11 3 —
Intorno a questa resistenza si sono fatte varie ipotesi, fra le quali una venne
per un tempo a^s.ii generalmente accolta, come la più conforme al vero,
quella cioè della resistenza proporzionale al quadrato della velocità. In tale
ipotesi si giunse ad equazioni non integrabili direttamente, e di applicazione
lunga e difficile. Esperienze più recenti diedero per risultato che la resi-
stenza dell'aria non è proporzionale al quadrato della velocità del proiettile,
ma segue al contrario una legge assai piti complicata, che non si è riuscito
finora a formolare in modo preciso ; anzi da alcune di quelle esperienze
sembrerebbe risultare che la legge di resistenza non è rappresentabile da
una funzione continua. Alle difficoltà provenienti dalla incertezza della legge
di resistenza dell'aria si aggiungono quelle derivanti dalle formolo che si
presentano sotto forme non integrabili, e che è duopo trasformare a seconda
della velocità, e rendere integrabili in certi limiti , per ottenere risultati
numerici approssimativi. Un tale tentativo venne , fra gli altri, fatto dal
generale Mayevski, ma pare che il suo metodo sia giudicato troppo com-
plicato, e di uso poco pratico, benché per agevolarlo egli abbia stabilito
tavole numeriche proprie a risparmiare alquanto i calcoli. Tale essendo lo
stato della questione, il prof. Siacci intraprese il lavoro, che ora si esamina,
e la di cui importanza non sfuggirà a chi riflette alle circostanze che si
presentano all'artigliere nei diversi problemi che egli in pratica deve risol-
vere. Per sciogliere praticamente, e nel modo pi ìi rapido, questi problemi,
il Siacci si appigliò all'esperienze di Blashfort e di Mayevski sulla resi-
stenza dell'aria, e raccordò fra loro i vari tratti delle curve rappresentanti
quelle esperienze, in modo da mantenere fre essi una continuità grafica.
Per i singoli tratti compresi fra date velocità, il Siacci aggiusta le formolo
in modo da renderle integrabili, con sufficiente approssimazione ; queste for-
inole però hanno un carattere analitico generale, per cui basta cambiare in
esse il valore di quantità , che sono bensì variabili , ma che si possono
considerare come costanti fra dati limiti di velocità. È duopo eziandio di
teuer conto della natura e della forma dei proiettili ; le esperienze dimo-
strano che la resistenza opposta loro dall'aria è proporzionale al quadrato
del diametro del proietto, supposto di sezione trasversale circolare; ma per
tener conto della forma e del peso del proietto, il Siacci attribuisce ad esso
un coefficiente che egli chiama « coefficiente balistico ».
« Tenendo conto di queste considerazio'ni il Siacci potè stabilire tavole
numeriche, che somministrano con la massima rapidità i termini delle equa-
zioni, o formole dalle quali si deducono vari elementi della traiettoria in
relazione con i dati del problema, il quale si pone in questi termini : Date
tre delle sei quantità seguenti , determinare le tre altre, cioè : 1" il coeffi-
ciente balistico ; 2° la velocità iniziale ; 3° 1' angolo di proiezione ; 4° la
velocità residua in un determinato punto della traiettoria ; 5" 1' angolo di
caduta , ossia l'angolo con l'orizzonte della tangente in quel punto ; G" la
— 414 —
gettata, ossia 1' ascissa corrispondente al detto punto ; inoltre 7° quando
saranno conosciute tre delle quantità suddette, si potrà determinare il tempo
di percorso del proiettile dalla bocca dell' arma al punto considerato.
« Tali sono i problemi che il Siacci si propose di sciogliere col suo
metodo: questo, come egli stesso dice « non ha la pretensione di presen-
« tarsi con gravi difficoltà analitiche superate, o con un grande resultato
« analitico conseguito : il mento principale di esso consiste nell' aver
« resa la balistica accessibile alle ordinarie applicazioni dell'artiglieria ,
« mentre prima d'ora ogui questione di tiro era trattata per la via empirica
« di esperienze costose, lunghe e difficili, e spesso inconcludenti, e ciò
« malgrado i numerosi e dottissimi metodi analitici presentati da geometri
« eminenti ».
« Che il Siacci abbia raggiunto il suo intento , lo si dovrebbe affer-
mare, a giudicarne dalla universale accoglienza che presso tutte le principali
potenze militali venne fatta al suo lavoro. Le sue formolo , le sue tavole
vennero esaminate e confrontate con i risultati di esperienze ulteriori, e
si trovò che esse davano risultati esatti nei limiti delle approssimazioni che
si possono ottenere in quelle esperienze. — Il Siacci ha unito al suo scritto
quattordici stampati in varie lingue (francese, inglese, tedesca, olandese,
russa, spagnuola, italiana) che tutti si occupano lungamente del suo metodo.
Esso forma la base del corso di balistica presso parecchie scuole di arti-
glieria, fra le quali specialmente è notevole quella- degli Stati-Uniti di
America, dove il tenente Miteham tradusse in misure inglesi le tavole del
Siacci, le quali oramai sono adoperate nei paesi ove è in uso la lingua
inglese. In ultimo si deve notare che lo stabilimento Krupp adottò il me-
todo Siacci, il che costituisce uno dei più significativi omaggi che gli si
possa rendere.
Malgrado 1' importanza pratica di questo metodo del Siacci per risolvere
i problemi della balistica esterna, esso, per se solo, non può ritenersi di
tale valore scientifico da renderlo meritevole del premio reale pir la mite-
matica ; il lavoro non presenta risultati che si possano considerare come
costituenti un progresso in qualche ramo delle scienze matematiche ; né il
metodo del Siacci è fondato sopra ricerche ed esperienze sue originali in-
torno alla resistenza che l'aria oppone al movimento dei proietti ; esso si
limita soltanto a preparare le forinole del movimento del proietto in modo
da renderle facilmente calcolabili e traducibili in tavole numeriche. Sarebbe
desiderabile che il prof. Siacci riordinasse i suoi scritti sull'argomento e
presentasse un'esposizione completa della balistica esterna fondata sul suo
metodo, in modo da farne la base di un insegnamento didattico regolare ;
e l'importanza di un tale lavoro sarebbe certamente maggiore se lo studio
della balistica esterna fosse preceduto da quello della balistica interna.
— 415 —
« Il lavoro del prof. Veronese intitolato: La Geometria ad a dimen-
sioni in sé, e quale metodo di ricerca e di dimostrazione , è distribuito
in tre parti ; la prima, che è la parte fondamentale, ha per titolo: [.e rela-
zioni proiettive degli spazi di di/ferenti dimensioni , mediante, il prin-
cipio di proiezione e sezione; questa parte del lavoro è nel suo insieme
la traduzione della Memoria pubblicata dallo stesso autore, e con lo stesso
titolo, nel voi. XIX dei Malh. Annalen (18S2), con l'aggiunta delle dimo-
strazioni dei teoremi più notevoli , dei quali si trova il solo enunciato
nell' originale tedesco, e con maggiore sviluppo delle teorie piti importanti,
come la teoria delle curve, e quella delle superficie rappresentabili iu un
piano. La seconda parte del lavoro del Veronese ha per titolo: La Geometria,
descrittiva a quattro dimensioni. Finalmente la terza parte, pubblicata iu
francese, è una Memoria avente per titolo : Interprétations géométriques de
la théorie des substitutions de n lettres particulièrement, pour n = 3, 4, 5,0,
en relation avec les groupes de VHexagramme mystique, fu già inviata al
concorso aperto dall'Accademia reale del Belgio, negli anni 1879 e 1881,
intorno alla generalizzazione delle proprietà dell' esagrammo mistico: questa
Memoria è quindi estranea al presente concorso; l'autore l'ha però inviata,
poiché trovandosi in essa una speciale e molto importante applicazione di
qualche teoria svolta nella suddetta prima parte del suo lavoro, essa gioverà
per mostrare la fecondità del suo metodo di ricerca nelle questioni geometriche.
«Il concetto degli spazi a più dimensioni non è nuovo; il Grassmann
nelle sue due opere siili' 'Ausdehnungslelire (1844, 1862) diede la genera-
zione delle varietà a n dimensioni (Munnigfaltigkeiten n'r Stufe) mediante
il movimento di un elemento. Il Cauchy si occupò degli spazi a più dimen-
sioni, che disse « luoghi analitici ». Il Cayley pubblicò una Nota sulla Geo-
metria analitica ad n dimensioni nel voi. IV del giornale di Cambridge e
Dublino, e fece molto uso di tali coucetti nella sua importante Memoria,
Intorno alle curve assoggettate a date condizioni, inserita nelle Tran-
sazioni filosofiche della Società reale di Londra. Il Riemann però è quegli
che ha principalmente richiamato l'attenzione dei matematici sugli spazi a
più dimensioni nella sua profonda Memoria : Ueber die Hijpolhesen die der
Geometrie zu Grunde liegen , che ha poi dato origine a molti importanti
lavori di illustri scienziati. Posteriormente si sono occupati di questi spazi
a più dimeasioni, sotto diversi punti di vista, Clifford. Jordan, Darboux,
Helmoltz, Klein, Lie, Nòther, Backlund, Lipschitz, Beltrami. Betti, d'Ovi-
dio, ed altri più recentemente ancora, come Segre, Iung, Aschieri, F. Meyer,
Schubert.
« I lavori sulla Geometria ad n dimensioni, anteriori a quelli del Ve-
ronese, si riferiscono in gran parte alla teoria della curvatura degli spazi, e
sono esposti con metodo del tutto analitico ; fa eccezione la breve Memoria
del prof. Stringham, inserita aelVAmerican Journal of Mathematics, intitolata:
Rendiconti — Voi.. I. ; i
— 41G —
lìegular Figures in n dimensionai Space, nella quale vengono trattati
i corpi regolari dello spazio ad n dimensioni con metodo sintetico. Al con-
trario ciò che distingue i lavori del Veronese sulla Geometria a più dimen-
sioni è il loro carattere prettamente geometrico : lo spazio, o varietà ad n
dimensioni che voglia dirsi, è stato considerato generalmente come l'insieme
o complesso di elementi, ciascuno dei quali resta determinato attribuendo
valori particolari ad n variabili indipendenti, e la loro esteriorità scambievole
risulta dalla diversità dei valori attribuiti a quelle variabili; gli spazi di
un numero di dimensioni minore di n, contenuti in quello ad n dimensioni,
sono costituiti dai complessi di elementi che si ottengono ponendo tra le
variabili, che determinano ciascuno di essi una o più relazioni o limitazioni,
e quando queste relazioni sono espresse da equazioni lineari tra le variabili
si hanno gli spazi fondamentali, o elementari, di diveiso numero di dimen-
sioni, contenuti nello spazio totale ad n dimensioni. Il Veronese al contrario
di questo procedimento analitico per definire lo spazio ad n dimensioni, gli
spazi di minor numero di dimensioni, ed in particolare gli spazi elementari
contenuti in esso, segue un metodo tutto geometrico per generare tutti i sud-
detti spazi: partendo dal concetto del segmento rettilineo, analogo a quello
che si ha nella ordinaria Geometria a tre dimensioni, egli perviene a gene-
rare crii spazi elementari generalizzando il procedimento col quale nella Geo-
metria ordinaria si genera il piano, e lo spazio stesso a tre dimensioni;
vale a dire, come il piano viene generato congi ungendo tutt'i punti di una
retta con un punto fuori di essa, e lo spazio a tre dimensioni congiungendo
tutti i punti di un piano con un punto fuori di esso, così secondo il Vero-
nese si può intendere generato in generale uno spazio ad ?n dimensioni con-
giungendo tutti i punti di uno spazio ad 7?i — 1 dimensioni con un punto
fuori di esso. Generati in tal modo uno spazio ad un numero qualunque n
di dimensioni, e gli spazi ad un numero minore di dimensioni che si con-
siderano contenuti in esso, e di cui sono allo stesso tempo gli spazi ele-
mentari, egli procede alla generazione degli spazi qualunque contenuti nello
spazio ad n dimensioni (e che egli distingue con i nomi di curve, e di su-
perficie a 2, 3, . . . n — 1 dimensioni) mediante la combinazione degli spazi
elementari, ponendo dipendenze tra i loro elementi (spazi inferiori), che si
fanno corrispondere tra loro con data legge : estendendo in sostanza allo
spazio ad n dimensioni quel metodo di generazione organica delle forme
geometriche, per mezzo delle forme elementari, che iniziato per lo spazio a
tre dimensioni da Steiner nella sua capitale opera, SvAla dipendenza scam-
bievole delle figure , ha contribuito potentemente al grande sviluppo della
Geometria pura nei nostri tempi. Con la suddetta costruzione geometrica
degli spazi a più dimensioni si portano le ricerche analitiche su quegli
spazi in un campo puramente geometrico. Il metodo di ricerca adoperato
continuamente dal Veronese nel suo lavoro si fonda sulle operazioni del
— 417 —
proiettare e del segare di cui si fa uso nella Geometria ordinaria; l'efficacia
di questo metodo è non solamente notevolissima per generalizzare, ed esten-
dere agli spazi di un numero qualunque di dimensioni le ricerche della
Geometria ordinaria, ma ancora viceversa per dedurre con relativa facilità
le proprietà proiettive delle configurazioni, delle curve e delle superficie del
nostro spazio da quelle delle più semplici configurazioni, curve e superficie
dello spazio ad un maggior numero di dimensioni. Secondo la mente del-
l'autore, « tutte le configurazioni di un dato numero di punti, di rette e di
« piani ; le curve di dato ordine e genere, e di dati moduli ; le superficie
« rappresentabili in un piano mediante sistemi di curve dell'ordine n, e le
« superficie trasformabili le une nelle altre, di uno spazio ad m dimensioni,
« e perciò anche dello spazio ordinario, si possono dedurre mediante oppor-
« tune proiezioni e sezioni, da una sola configurazione, curva e superficie
* normale dello spazio ad n dimensioni (n>??i), le quali sono del tutto
« generali, e si lasciano trattare molto più facilmente degli enti corrispon-
« denti dello spazio ad m, o a 3 dimensioni ». È questo il concetto fonda-
mentale, e che domina in tutto il lavoro del Veronese.
« Naturalmente l'autore non ha potuto applicare il suo metodo di ri-
cerca a generalizzare ed a svolgere completamente le varie teorie più im-
portanti della Geometria moderna, ma da ciascuna di esse ha preso argo-
mento per le sue ricerche. Così nel cap. I del suo lavoro manoscritto egli
ha trattato delle configurazioni di un numero finito di span lineari ed in
particolare delle figure omologiche complete, dalle quali mediante le opera-
zioni del proiettare e segare ha dedotto alcune delle più notevoli configura-
zioni conosciute, relative alla Geometria ordinaria, Nel cap. II ha trattato
delle forme fondamentali, della loro classificazione, e della loro dipendenza
proiettiva o reciproca. Nel cap. Ili ha discusso la superficie di 2° grado ad
n — 1 dimensioni, mostrandone la generazione per mezzo di due forme reci-
proche di nma specie, determinando gli spazi lineari contenuti in essa, e
trattando delle figure polari rispetto ad una tale superficie; ha parlato del-
l'ortogonalità degli spazi, ed in generale degli angoli da essi determinati.
Il cap. IV è dedicato allo studio delle curve in generale ; l'autore ha trat-
tato dei numeri caratteristici delle curve in uno spazio qualunque, trovando
la relazioni indipendenti che esistono fra essi, estendendo cioè a tali curve
le note forinole di Plucker e di Cayley intorno ai numori caratteristici delle
curve piane o gobbe nello spazio ordinario; egli è giunto a dimostrare che
tutte le soluzioni intere e positive delle equazioni di Plucker per una curva
razionale, non solo nel piano, ma in uno spazio lineare qualunque, sono nu-
meri caratteristici di curve esistenti: l'autore ha trattato delle curve razio-
nali, delle curve ellittiche, e delle curve di genere qualunque. Nel cap. V
ha parlato delle forme geometriche generate mediante forme fandainentali
collineari, ed ha studiato la curva razionale più semplice, che mediante la
— 418 —
suddetta generazione si presenta in uno spazio ad n dimensioni, e che per
mezzo del proiettare e del segare dà origine a tutte le specie di curve razio-
nali negli spazi inferiori; finalmente ha trattato in generale delle superficie
a due dimensioni in uno spazio qualunque, che sono rappresentabili in un
piano, e di alcune tra esse speciali e notevoli, le quali danno per proiezione
nel nostro spazio nuove e interessanti superficie; la superficie rigata di 3° or-
dine, e la superficie romana di Steiner si deducono semplicemente, per pro-
iezione, dalle superficie normali corrispondenti negli spazi superiori.
« Come si è accennato sopra, nella Memoria del Veronese inviata al
concorso aperto dall'Accademia delle scienze de! Belgio, egli fece un'impor-
tantissima applicazione delle sue ricerche intorno agli spazi a più dimen-
sioni, trattando delle diverse interpretazioni geometriche che possano darsi
della teoria delle sostituzioni di più elementi, e delle proprietà geometriche
che risultano dalla considerazione dei gruppi di sostituzioni ; applicando
queste considerazioni alle sostituzioni di 6 elementi, il Veronese pervenne
in quella Memoria a dare la piìi naturale generalizzazione delle proprietà
dell' esagra mnio mistico. In un altro lavoro recente del Verouese, pubblicato
negli Atti della nostra Accademia, Sulla superficie omaloide normale a due
dimensioni e del 4° ordine, nello spazio a 5 dimensioni, egli ha fatto ve-
dere come la teoria della trasformazione birazionale di due piani si può
dedurre dallo studio della suddetta superficie, mediante due modi di proiet-
tarla sui due piani.
« Neil' opuscolo sulla Geometria descrittiva a quattro dimensioni il
Veronese ha esteso allo spazio a quattro dimensioni i modi di rappre-
sentazione, con proiezione centrale, ortogonale o assonometrica, della Geo-
metria descrittiva ordinaria, risolvendo alcuni dei problemi elementari di
rappresentazione sui punti, le rette, i piani e gli spazi a tre dimensioni con-
tenuti nello spazio a quattro dimensioni.
« Questi studi del Veronese sugli spazi a più dimensioni hanno incon-
trato il favore di distinti geometri stranieri; in particolare il Klein nel
suo corso di lezioni sulla teoria delle funzioni (1881) sviluppò alcuni dei
risultati ottenuti dal Veronese, specialmente quelli sulle curve di genere
qualunque ; l'illustre geometra ritiene che il metodo di ricerca del Veronese
segni una delle direzioni, secondo le quali andrà a svilupparsi la Geometria
proiettiva. Il Fiedler poi tenne nel Politecnico di Zurigo un corso di lezioni
sulla Geometria descrittiva a quattro dimensioni del Veronese ; egli fa pre-
sentire che, come dalla considerazione della proiezione centrale nello spazio
ordinario egli è giunto a stabilire una corrispondenza tra i punti dello spazio
ed i circoli nel piano, che ha dato origine alla teoria esposta nella sua
« Ciclografia », cosi dalla considerazione della proiezione centrale nello spazio
a quattro dimensioni si potrà dedurre un'analoga teoria relativa alle sfere
nello spazio ordinario.
— 41!» —
« Dalle cose dette risulta come gli studi del Veronese sugli spazi a
piìi dimensioni meritano tutta la considerazione dei geometri; poiché essi
aprono un campo estesissimo di ricerche, ed il metodo tutto geometrico da
lui adoperato nel trattarle è della più grande efficacia: non vi è proprietà
o teoria della Geometria proiettiva ordinaria che non posr.a essere genera-
lizzata ed estesa agli spazi a più dimensioni, con maggiore ricchezza di risul-
tati, e viceversa che non possa essere dedotta da proprietà e teorie analo-
ghe relative a questi spazi, spesso in modo più semplice che non trattandola
direttamente per lo spazio ordinario. Questi lavori del Veronese gli avreb-
bero fatto -meritare il premio reale nel presente concorso, se ai risultati da
lui già ottenuti intorno a diversi argomenti di geometria, egli ne avesse
aggiunti altri con i quali fosse giunto, mercè l'efficacia del suo metodo di
ricerca, a completare alcune teorie geometriche per lo spazio ordinario, vin-
cendo le difficoltà che presentano, ad esempio la teoria generale delle con-
figurazioni nel piano e nello spazio, la teoria delle singolarità superiori delle
curve e delle superficie, le condizioni di rappresentabilità di una superficie
su di un'altra, ecc. allora egli avrebbe fatto dare un passo notevole e deside-
rato nella scienza geometrica.
« Per le precedenti considerazioni, la Commissione non trovando i lavori
esaminati dei prof. Ascoli, Siacci e Veronese abbastanza completi per meri-
tare il premio reale, propone che a norma del Regolamento il presente
concorso per la Matematica sia prorogato a due anni ».
Relazione sul concorso ai premi del Ministero della Pubblica Istru-
zione, per le discipline filologiche pel 1883-84. Commissari ;
Comparetti, Monaci, Ascoli (relatore).
« Sono disponibili, per questo concorso, tre premi, del valore comples-
sivo di lire novemila; e i lavori, ammessi alla gara, resultarono quindici,
che sono i seguenti:
« 1. Anonimo. Dei principi morali e religiosi nella tragedia di So-
focle (ms.).
« 2. Battistoni Giuseppe. Fonologia (ms.).
« 3. Gavazza Pietro. Apollonio Rodio e il suo poema (st.).
« 4. Ciampolini Ermanno. Un poema eroico nella prima metà del cin-
quecento (st.).
« 5. Cipolla Antonio. Di Cajo Sallustio Crispo secondo il frammento
del logistorico « Pius de Pace » di Marco Terenzio Varrone (ms.).
« 6. Frascotti Gaudenzio. Ne parentali di Virgilio ; discorso di T. Mas-
sarani, tradotto in latino come saggio stilistico (st.).
— 420 —
« 7. Ghivizzani Gaetano. Giuseppe Giusti e i suoi tempi (st.).
« 8. Guarnerio Pier Enea. Il catalano d'Alghero (ms.).
« 9. Magrini G. B. / tempi, la vita e gli scritti di Carlo Gozzi (st).
« 10. Manfroni Francesco, Commenti in forma dialogica sopra
alcuni tratti deW Orlando Furioso (ms.).
« 11. Marchese Federico. Dizionario delle parole affini della lingua
latina, compilato sugli studi di E. Porcellini (ras.).
« 12. Martinozzi Giuseppe. Del Pantagruele di Francesco Rabelais (st.).
« 13. Paoli Isacco. Etimologie italiane (ms.).
« 14. Sabbadini Remigio. Storia del Ciceroniariismo e di altre questioni
letterarie nel periodo dell' Umanismo (ms.).
« 15. Simngardi Giuseppe. La vita, i tempi e le opere di Trajano
Boccalini (st.).
« È questo un complesso di lavori, del quale gli amici degli studi
si possono abbastanza rallegrare. Tre soli, sopra quindici, non pajono dover
riscuotere una lode gran fatto superiore a quella che si meriti la sola buona
volontà; e son quelli di Battistoni (num. 2), Frascotti (mini. 8), e Paoli
(num. 13).
« Il tentativo fonologico del Battistoni è corretto nella sostanza; ma
è scarsa cosa, e di struttura non punto sistematica. Anzi si deve dire, che
l' assunto ne è sbagliato ; e 1' esordio, in cui si dichiara questo assunto, non
è scritto bene, né bene pensato.
« A impresa ardua s'accingeva, dal canto suo, il Frascotti, tentando
la versione latina di un discorso tutto pregno di pensiero moderno. Ma
troppo scarsa parte delle molte difficoltà è a lui riuscito superare.
« Il Paoli finalmente dà un saggio non felice di un suo dizionario com-
parativo, che avrebbe proporzioni molto estese. E il giudizio non parrà
troppo rigoroso a chi p. es. ne consideri gli articoli seguenti : fuoco, goccia,
godere, loquace, molto, orecchio, pingue, toccare, volgo, volontà.
« Altri cinque lavori son parsi, all' incontro, se non degni addirittura
di premio, tali tuttavolta da andare onorati di lode singolare ; e son quelli
del Magrini (num. 9), del Manfroni (num. 10), del Marchese (num. 11),
del Martinozzi (num. 12), e del Silingardi (num 15).
« Il saggio del Magrini si legge volentieri ; massime nella prima metà ;
e se non offre molto di nuovo, è condotto di certo con bella diligenza. Non
v' è però costante quella finitezza che pur ci vorrebbe, sia nella forma, sia
nel pensiero.
« I Commenti del Manfroni son pieni di garbo. L'ingegno acuto
dell'autore vi si esercita con serena abondanza e con quella perizia della
lingua e dello stile, che si viene facendo sempre più rara. Qua e colà,
l'ammirazione pel suo poeta induce il Manfroni a contravvenire alle ragioni
— 421 —
del pensiero e della storia; ma certo è, che se questo lavoro non fosse.
come appunto vuol essere, meramente didascalico e perciò non tale che ben
s'adatti al programma del concorso, gli sarebbe dovuto un maggiore com-
penso che non la lode sola.
« L'opera del Marchese è veramente un dizionario dei sinonimi latini.
Lavoro lungo e meritorio, in cui ben poco sarebbe da emendare. Ma poco
o nulla v'è d'originale, uè l'egregio autore altrimenti presume.
« Il Martiuozzi va segnalato per la molta bontà e la molta finezza di
parecchie sue considerazioni generali. Ma l'ordine dell'esposizione appare
a volte un po' incerto; ed è poi troppo scarso lo studio delle attenenze di
Eabelais co' suoi precursori in altre letterature, specie nell'italiana.
« La monografia del Silingardi, finalmente, è debole in sul principio,
e non procede mai abbastanza sicura, né scevra di ripetizioni od altre super-
fluita. Ma il discorso migliora, man mano che s'inoltra, e ne resulta un
lavoro che non andrà trascurato dagli storici della letteratura nazionale.
« S'arriva alle sette scritture, tra le quali i vostri commissari pro-
porranno che abbia a andar distribuita la somma dei premi disponibili, e
son quelle dell'Anonimo (mini. 1), del Cavazza (num. 3), del Ciampolini
(num. 4), del Cipolla (num. 5), del Ghivizzani (num. 7), del Gnarnerio
(num. 8), e del Sabbadiui (num. 14).
« Lo studio dell'Anonimo, sulla tragedia sofoclea, pecca d' enfasi nella
prima parte e non va del tutto immune da questo difetto pur nella seconda;
ma pure palesa in entrambe una notevole sicurezza di pensiero e di forma.
La terza parte, che è la migliore, tien giusti confini : è erudizione ben pen-
sata e bene esposta.
« Nel lavoro del Cavazza, intorno a Appolonio Eodio, è prova, oltre
che di molto studio del soggetto, pur di molta finitezza nelP osservare e
di attitudine a sintesi larghe e caute. Ma la disposizione non è sempre
perspicua e la esposizione affatica.
« L'assunto del Ciampolini, nella sua Memoria sul Trissino, ha il merito
di una giudiziosa novità. Sano e pensato tutto il lavoro; ma alquanto arido
e scritto men bene che non si richieda.
« Men bene ancora è scritto lo studio del Cipolla, la cui esposizione
è .uiche viziata per la diffusione eccessiva. Ma l'indagine è ben condotta,
e son conseguite con sicurezza, o almeno con grande verisimiglianza, le
conclusioni che Sallustio fosse calunniato e che Sesto Pompeo sia il « Pio »
del logistorico.
« Di una certa prolissità pecca anche il lavoro del Ghivizzani intorno
a Giuseppe Giusti. Ma lo stile, tutt' altro che trascurato, qui anzi dà nel-
l'accademico e nell'arcaico. Per quanto è dell'intrinseco, la critica del
Ghivizzani fallisce, in qualche parte, dove s'esercita sulla lingua e lo stile
de] Giusti. Ma tutto quanto il suo studio deve pur dirsi coscienzioso e
— 422 —
accurato, e sempre abbellito e annobilitato per una giusta indipendenza di
pensiero.
« Il Guarnerio dà una vera primizia col suo saggio storico e dialettale
sui Catalani di Alghero. La materia è qui raccolta, non solo con buon cri-
terio, ma pur con molta fatica e grave dispendio ; e la esplorazione di co-
desta materia è istituita e inoltrata con metodo sicuro. Contro il lavoro del
Guarnerio non si può altro dire, se non che per ora altro non sia che un
bel frammento.
« Resta la Storia del Ciceronianismo del Sabbadini. Quest1 è, senz'alani
dubbio, il lavoro di composizioue piti matura, tra quanti sien venuti al
concorso. La novità non v' è molta, né poteva essere; e la parte accessoria
appaga men dell'altra, e stanca. Ma la principale è un vero libro, e per
la sostanza e per la forma.
« Quest' è, onorevoli colleghi, la breve ricapitolazione dell' esame che
i vostri commissari hanno fatto, in coerenza alla quale essi vi propon-
gono quant' ora segue :
« 1. Che al signor Remigio Sabbadini sia conferito un premio di lire
tremila per il suo lavoro intitolato: Storia del Ciceronianismo ecc.
« 2. Che delle residue lire seimila sien formati sei assegni d' incorag-
giamento da mille lire ciascuno, e conferiti questi all'Àuoninio e ai signori
Gavazza, Ciampolini, Cipolli, Ghivizzani e Guarnerio, pei lavori rispettiva-
mente contrassegnati coi numeri 1, 3, 4, 5, 7 e 8, secondo che si vede in
sul principio della presente relazione ».
Relazione sul concorso di tre premi del Ministero della Pubblica
Istruzione per le scienze fisico-chimiche pel 1884. — Commissari :
Cannizzaro, Bmserna e Cantoni (relatore).
« Con lodevole intendimento, il Ministero di Agricoltura dapprima, e
poscia quello della Pubblica Istruzione, istituirono sei premi annuali di
L. 3,000 cadauno per le Memorie presentate ai relativi concorsi dagli inse-
gnanti degli Istituti classici e tecnici secondari, dietro il giudizio di questa
nostra Accademia.
« Perciocché le sorti degli insegnanti nelle scuole secondarie, e mas-
sime di coloro che devono svolgere materie dimostrative, sono meritevoli di
ogni sorta d' incoraggiamento. Stipendi oltremodo inferiori al bisogno ;
mezzi di studio scarsi ed inadeguati allo stato della scienza attuale; colle-
zioni di strumenti, di preparati, o di oggetti naturali, incomplete od anti-
quate; scarsi sussidi di preparazione e di aiuto pei- le dimostrazioni; in
breve tutto concorre a rendere gravosa e punto gradevole la posizione di
— 423 —
un insognante in codeste scuole. E quindi da fai voti che, oltre agli inco-
raggiamenti dei quali ora parliamo, il Ministero di Pubblica Istruzione pensi
seriamente a migliorare le sorti degli insegnanti secondari, così dal lato
economico, come dal lato dei mezzi di studio.
« Tuttavia, tenuto conto di queste condizioni, la vostra Commissione,
onorevoli colleglli, chiamata a giudicare delle Memorie presentate pel con-
corso dei premi nelle scienze fisiche e chimiche, scaduto col 30 aprile 1884,
è lieta di poter presentare alle vostre deliberazioni parecchi lavori, i quali
rivelano nei loro autori cognizioni scientifiche abbastanza fondate, ingegno
ed operosità nelle indagini, veramente lodevoli.
«Come risulta dai Rendiconti, al concorso presero parte otto concor-
renti, due anonimi, ed i signori Mazzotto, Pagliani, Pierucci, Romegiali.i,
Semaiola, Violi. La Commissione ha esaminato paratamente i loro lavori e
vi espone ora l'opinione che se ne è formata.
« Anonimo. Sulla divisione dei grandi circoli astronomici. — L'autore
fa uno studio particolareggiato dei vari sistemi finora messi in pratica per
la costruzione dei grandi cerchi graduati che si adoperano negli apparecchi
di misura. Egli rileva le gravi e molte imperfezioni che si riscontrano in
pratica, e che rendono tanto difficili, laboriose ed incerte le misure finissime
quali sono richieste dallo stato attuale della scienza.
« Egli propone di seguire, nella divisione dei circoli, un metodo nuovo
fondato sulla proprietà di due circoli di raggio uguale tangentisi esterior-
mente ; per cui avendo l'uno dei due cerchi tracciati due tratti corrispon-
denti ad un dato arco «, si può facilmente, con una semplice alidada, tracciare
sull'altro un arco, il quale teoricamente è poco diverso da — . L'autore sup-
pone quindi, che con una buona macchina a dividere si tracci sopra due
cerchi una divisione possibilmente esatta p. e. di 9 in 9 gradi, e descrive
sommariamente un apparecchio in cui col mezzo di apposita alidada e di
opportune correzioni questi ardii vengano successivamente ridotti a -.
ó
« Questo metodo avrebbe, secondo l'autore, il vantaggio di ridurre la
costosa e complicata macchina a dividere circolare, che rappresenta una
spesa ed un lavoro grandissimo per le officine di precisione, ad altra pih
semplice da servire soltanto per le grandi divisioni, e di permettere che la
divisione fina fosse fatta direttamente, volta per volta, sul cerchio che si
vuole dividere, o per meglio dire su due cerchi uguali.
« In una appendice, inviala all'Accademia dopo scaduto il tempo util^
per il concorso, l'autore riconosce specialmente la importanza dell'obbiezione
che si potrebbe fargli, cioè che è ben difficile ottenere in pratica che due
Rendiconti — Voi.. I. 55
— 424 —
cerchi tangentisi in un punto, continuino a rimanersi tangenti quando l'uno
e l'altro deve girare intorno al proprio centro di figura. Egli modifica quindi
sistema e apparecchio proposto, supponendo che i due cerchi da dividersi
non si tocchino più, ma si mantengano ad una d:stanza determinata l'uno
dall'altro, p. e. a quella di un raggio. Nel quale caso le proprietà di essi
e le formole da utilizzarsi diventano naturalmente diverse dalle prime.
« La Commissione non potrebbe tener conto di queste nuove proposte,
giunte troppo tardi per l'attuale concorso. Essa riconosce l'importanza del
problema che l'autore si è proposto di studiare. Ma i suoi studi si sono
finora aggirati soltanto sopra la parte teorica del problema. L'apparecchio
da lui ideato è semplicemente abbozzato, e l'autore è ancora ben lontano da
quella prova pratica, la quale sola può decidere in una questione di tal
natura.
« La Commissione crede, che l'autore potrebbe continuare i suoi studi,
e ciò possibilmente fino al punto in cui l'esecuzione pratica divenga possi-
bile, per decidere definitivamente sulla bontà dei metodi da lui escogitati.
« Anonimo, a) Sulla misurazione delle botti, — b) Barovolumenomelro.
— e) Un nuovo barometro. Tre brevi Memorie. Nella prima l'autore sta-
bilisce un confronto tra le varie formule adottate per calcolare il volume
delle botti, considerando anche il caso che la superficie della botto sia una
parabola o un'iperbole di rivoluzione.
« Nella seconda, partendo dal concetto del volumenometro di Regna ult
e del manometro differenziale di Kretz, egli propone un apparecchio destinato
a determinare appunto il volume interno delle botti.
« Nella terza, egli propone di adoperare, con qualche modifica, il ma-
nometro differenziale di Kretz, per la misura della pressione barometrica.
« La prima è un esercizio di calcolo poco importante. Nelle altre due
manca la prova sperimentale degli apparecchi proposti. Non è quindi il
caso di contemplarli ulteriormente.
« Il sig. dott. Domenico Mazzotto, professore nel Liceo Beccaria di
Milano, presentò un lavoro sperimentale col titolo; Determinazione delle
calorie di fusione delle leghe binarie di piombo, slagno, bismuto e zinco.
Egli si valse a tal uopo del fenomeno già studiato da Rudberg, da Svauberg,
da Person e da altri, quello cioè dei punti di inflessione che offrono le
curve rappresentatrici della legge di raffreddamento, oppure di riscaldamento
d'alcune leghe o miscele metalliche, per temperature superiori od inferiori a
quelle della loro fusione.
« Il Rudberg, determinando il tempo richiesto a produrre il raffred-
damento di 10° in 10° per otto miscele di piombo e stagno in proporzioni
differenti, trovò che tutte offrivano un punto di rallentamento e quasi di
— 42.") —
stazionarietà verso i 187": mentre poi presentavano un altro punto di ritardo
nel raffreddamento, alcun poco superiore al predetto, ma di più breve du-
rata, e verifieantesi a temperature variabili, variando la proporzione dei due
metalli legati.
« Secondo il Rudberg questi fatti dipenderebbero da ciò che nella alli-
gazione di due metalli a proporzioni differenti occorre sempre tale una propor-
zione la quale risponde ad una combinazione chimica, chiamata lega chi-
mica, giusta la legge delle proporzioni definite. Ora quando i due metalli
sieno fusi insieme nel rapporto voluto per siffatta lega chimica, questa si
raffredderà regolarmente sino alla temperatura della propria solidificazione,
alla quale corrisponderà anche il punto fisso di ritardo nel raffreddamento
delle differenti miscele formate coi medesimi metalli. Qualora poi la miscela
contenga in eccesso uno dei metalli rispetto alla proporzione correlativa
alla lega chimica, essa cominciando a solidificarsi prima che si rappigli la
lega, ed emettendo le sue calorie di liquefazione, produrrà un ritardo nel
raffreddamento ad una temperatura superiore a quella della solidazione della
lega; e da ciò l'altro punto di inflessione della curva di raffreddamento, va-
riabile appunto colla proporzione della miscela.
« Ora ecco come procedette il Mazzotto nel lavoro da esso presentato
pel concorso. La lega dei due metalli sottoposta a prova è collocata entro
un crogiuolo di ferro, nel cui mezzo sta una piccola canna di acciaio, chiusa
al fondo e contenente mercurio, entro cui pesca il serbatoio d' un termometro,
che ne rileva la temperatura.
« Per ciascuna miscela però egli procedette tanto per raffreddamento,
quanto per riscaldamento. Nel primo modo la lega, mantenuta prima a
lungo in un ambiente a circa 315°, viene repentinamente introdotta in altro
ambiente a 100°. Nel secondo modo il crogiuolo contenente la lega solida
viene introdotto, colla temperatura dell'aria circostante, nell'ambiente man-
tenuto a 315°. In ciascuu caso egli nota di poi i tempi richiesti dalla lega
per raffreddarsi o per riscaldarsi di 5° in 5°. E ripetendo poi la prova coi
singoli metalli costituenti la lega stessa, presi da soli, determina i tempi
necessari a produrre analoghi raffreddamenti o riscaldamenti. Quindi, dalla
differenza de' tempi occorrenti a produrre eguali raffreddamenti o riscalda-
menti in dati pesi de' metalli o delle leghe, argomenta le calorie di solidazione
o di liquefazione, corrispondenti alla lega chimica.
« Moltissime ed abbastanza accurate sono le prove da lui fatte per
ciascuna coppia di metalli costituenti una data lega, presi in proporzioni
differenti tra loro. I dati numerici sperimentali vengono di poi riassunti
con opportune curve, le quali mettono in evidenza i punti di inflessione
così nel caso di un successivo raffreddamento, come in quello di un riscal-
damento successivo. Da queste curve appare abbastanza manifesta la dili-
genza posta dallo sperimentatore in tutte le singole prove.
— 426 —
« Per alcune coppie di metalli i risultati da lui ottenuti riescono in
bastevole accordo con quelli ottenuti già dal Kudberg, come apparisce dallo
specchietto seguente:
Secondo Mazzotto
Secondo Rudberg
punto
fusione
isso di
solidazione
calorie
di fusione
forinola
punto di
solidazione
forinola
Lega stagno-piombo .
» stagno-zinco . .
» stagno-bismuto.
» piombo-bismuto
1S2°
197,5
140
127
180°
195,5
137
123
10,29
16,20
11,07
4.71
Sn3 Pb
Sn7 Zn
Sn< Bi3
Bi< Pb3
187°
204
143
Sn3Pb
SnG Zn
Sn3 Bi'
Bi1 Pb:)
« Forse i risultati di queste serie di sperimenti del prof. Mazzotto,
sarebbero riusciti pili presto concludenti se nelle miscele bimetalliche,
invece di procedere per multipli o sub-multipli dei pesi rispettivi, si fosse
preoccupato di costituirle per multipli o sub-multipli dei pesi atomici dei
due metalli.
« Ma per quanta lode si meriti l'autore di queste indagini, per la
paziente diligenza posta in esperienze così malagevoli e lunghe, la Com-
missione non può ommettere qualche osservazione sul proposito.
« Nel calcolare le calorie di fusione delle leghe mercè le differenze
nei tempi di eguale raffreddamento o riscaldamento fra ciascuna lega dei
corrispondenti metalli, egli non tenne conto a sufficienza della differente
conduttività pel calore che i singoli metalli e le leghe offrir devono, in cor-
rispondenza anche alle variazioni nella struttura e nel volume che codesti
corpi subiscono nelle parziali loro mutazioni di stato. Oltreché le variazioni
di temperatura, essendo date da un termometro circondato da mercurio e da
involuppo d'acciaio, dovevano subire un ritardo nella loro manifestazione,
di opposto verso secondochè si procede per riscaldamento o per raffred-
damento, e di grandezza variabile secondo la varia conduttività interna della
lega o del metallo di confronto involgente la canna anzidetta. Infine non
emerge che per ogni serie di prove, cioè dopo ciascuna estesa variazione di
temperatura subita da' suoi termometri, abbia egli riscontrate ie indicazioni
di questi con un termometro campione, o meglio con un termometro ad aria.
« Parecchi e pur pregevoli lavori sperimentali presentò per questo con-
corso il prof. Stefano Pàgliani del r. Istituto tecnico di Torino. Meritano
speciale attenzione quelli da lui eseguiti sulla comprimibilità dell'acqua, di
molti altri liquidi, e di alcuni miscugli alcoolici.
« Nel primo di questi l'autore, dopo avere ricordati i precedenti lavori
sulla comprimibilità dell'acqua, si occupa specialmente della influenza che su
427 —
di questa esercita la temperatura. E qui importava di verificare se la legge
di comprimibilità presenti o meno qualche punto critico là dove questo liquido
offre un massimo di densità.
« Ed egli trovò all'incirca, come già aveva trovato il Grassi, che il coeffi-
ciente di comprimibilità (studiato in particolare fra 0" e 4° con molte
esperienze, e con altre non poche fra 8° e 10°) va continuamente dimi-
nuendo da 0° e 63°, per poi rendersi crescente coli' aumentare delle suc-
cessive temperature, di conformità a ciò che offrono gli altri liquidi.
« Le moltissime prove fatte dall'autore, a tal proposito vennero eseguite
con un apparecchio simile a quello usato dal Regnault, mercè due piezo metri
diversi, e con un metodo analogo a quello seguito dall' Amagat. Iu ciascuna
serie di prove però egli faceva variare la pressione, ora iu più ora in meno,
nei limiti di 1 a 4, 5 atmosfere. La discussione dei singoli risultati vien
fatta con molta cura, segnatamente per riguardo alle deformazioni subite
dal vaso piezometrico, nell' atto in cui varia la pressione esercitata sulle due
superfìcie, interna ed esterna. Anzi l'autore rileva che una stessa variazione
di pressione produce su un dato piezometro deformazioni variabili colle
temperature.
« Dopo di avere così determinato con molta cura il coefficiente di di-
latazione termica ed il coefficienle di compressione dei piezometri sotto differenti
temperature, il Pagliani procede alla determinazione dei coefficienti di compri-
mibilità a differenti temperature, per non pochi idro -carburi, cioè della
benzina, del toluene, dello zilene (meta), del ciinene e degli alcoli metilico,
etilico, propilico, isobutilico ed isoamilico, e ne deduce le forinole empi-
riche a due coefficienti, i valori dei quali non differiscono di molto, almeno
in generale, da quelli determinati dall' Amagat, come appare dal seguente
specchietto :
1
Coefficienti di compressione
in diecimilionesimi
Secondo Pagliano
SECONDO
Amagat
Teroper.
Coefficienti
di comprim.
Temper.
Coefficienti
li comprim.
Benzene
1 5° 1
871
16°
900
iJ.
100
1 03(5*
99,3
18tC
Alcole metilico
irvi
1101
11
1010
id.
100
1732*
loo
2210
Alcole etilico
18,1
1040
11
1010
id.
100
1838"
09, 1
202H
Alcole amilieo
17,4
870
11
882
id.
'.".i
UH
99
1540
.V. D. I valori dei e
■ forinole empir
'efficienti segnati con * furono calcolati i
che date dal Pagliano.
t base alle
— 428 —
« La molta cura posta dall' autore nelle numerose esperienze eseguite
su ciascun liquido, e la relazione abbastanza approssimata che questi coeffi-
cienti di comprimibilità offrono coi rispettivi coefficienti di dilatazione ter-
mica, ci affidano della attendibilità dei risultati di codesto pregevole lavoro
sperimentale.
« Discute in seguito l'autore il valore relativo di alcune forinole del
Duprè e dell'Amagat, le quali collegano fra di loro le densità relative
dei vari liquidi coi correlativi coefficienti di dilatazione e di comprimibilità
sotto temperature differenti, e trova che quelle dell'Amagat, mentre soddi-
sfanno abbastanza per taluni liquidi, non rispondono a sufficenza per molti
altri, massime quando la temperatura di questi sia assai elevata. Avverte
poi giustamente che per la detta forinola vorrebbesi determinare su lo stesso
<-semplarL' d'un dato liquido tanto i coefficienti di dilatabilità quanto quelli
-di comprimibilità. Epperò. dietro opportune considerazioni, modifica tal poco
le formole dell'Amagat, ed assumendo poi per i coefficienti di dilatazione
dei liquidi a differenti temperature alcuni dati più recenti e meglio appro-
priati al caso, ne deduce per i rispettivi coefficienti di comprimibilità valori
molto prossimi a quelli dati dalle esperienze.
« Offre pure qualche interesse la serie di prove eseguita dal Pagliani
sulla comprimibilità a differenti temperature (fra 0° e 68°) di un miscuglio
di 87,6 di acqua con 13,3 di alcoie etilico. Già il Deluc, ed altri poi
avevano dimostrato che basta una non rilevante quantità d'alcole, mescolato
coll'acqua, per modificare notevolmente la legge della dilatabilità dell'acqua
col crescere delle temperature. Ora il Pagliani ottenne coli' anzidetto mi-
scuglio, di vedere modificato di molto la legge delle variazioni della com-
primibilità dell'acqua coli' aumentare della temperatura. Mentre questa,
come si è detto di sopra, offre la singolarità d'un ceefficiente di compres-
sione decrescente da 0° e 63°, per aumentare di poi colle ulteriori tempe-
rature, la predetta miscela alcoolica offre un ben minore decremento da 0° e 44°,
per aumentare tosto dopo, al pari degli altri liquidi. E pur degflo d'essere
notato che in questo miscuglio, oltre all' essere anticipato di 19° il punto
critico, o d'inversione nella comprimibilità, il coefficiente stesso offre valori
minori di quello dell'acqua sin verso i 56°, mentre di poi esso riesce mag-
giore ed aumenta nel miscuglio con una ragione più rapida, siccome emerge
dalle curve di comprimibilità dei due liquidi, le quali rappresentano l'in-
sieme de' suoi risultati sperimentali. L'autore però si propone di proseguire
questo studio di confronto con miscugli alcoolici in altre proporzioni.
« Il sig. prof. Eugenio Semmola di Napoli presentò una breve sua Nota,
Intorno ai suoni eccitali in una lamina od in una corda attraversati da
frequenti scariche laceranti d'una macchina elettrica. In questa Nota egli
si limita a descrivere alcune sue esperienze, fatte con una macchina di Holtz
— 420 —
nel cui circuito comprende un sottile disco di ottone posto innanzi all'aper-
tura di un cornetto acustico. Tagliando iti un punto il circuito e facendo
scoccare tra i due tratti una serie di scintille, si ode al cornetto un suono
dovuto all'alternare dell'orientazione e disorientazione elettrica del disco.
Questi suoni rassomigliano a quelli della sirena, e ramno di altezza e di
tono col variare il numero e la lunghezza delle scintille e la natura del disco.
Fenomeni analoghi ponuo aversi dalle corde sonore.
•< Diremo ora di alcune pubblicazioni e di alcuni studi, i quali, non
contenendo che poco o punto di sperimentale, appartengono pili direttamente
alla fisica matematica; tantoché potrebbe sorgere dubbio se questi lavori
possano accogliersi pel presente concorso destinato alle scienze fisiche e
chimiche, o non piuttosto siano da rimandarsi all'analogo concorso aperto
per gli studi di scienze matematiche. Riflettendo però che il metodo indut-
tivo galileano, per essere concludente, deve giovarsi contemporaneamente
dei due grandi mezzi del metodo stesso, cioè delle considerazioni meccaniche,
soccorse dalla logica matematica, .e delle determinazioni sperimentali, dirette
a verificare se in un dato ordine di fenomeni intervengano o meno quelle
condizioni e relazioni quantitative che speculativamente sonosi divisate, la
vostra Commissione crede che non sarebbe ragionevole lo escludere da questi
concorso le considerazioni meccaniche, applicate alla interpretazione dei fatti
fondamentali della fisica, solo perchè non confortati da nuovi dati iperi-
mentali. Tuttavia a noi sembra giusto di esigere che le dette considerazioni
di meccanica astratta sieno però di tale natura da prestarsi, nelle loro dedu-
zioni almeno, a diretti riscontri sperimentali.
« Ora appunto crediamo che a quesf ultima condizione soddisfacciano a
sufficenza le tre pregevoli Note presentate dal prof. Violi del Liceo di Arezzo,
e già pubblicate negli Atti di questa Accademia, sebbene nulla contengano di
sperimentale da parte dell'autore.
« Nel primo di questi scritti (pubblicato nel gen. 83) il Violi, partendo
dalle note relazioni sussistenti tra alcune proprietà fisiche dei gas e la loro
caloricità specifica, valutata piuttosto a tensione costante che a volume co-
stante, passa a discutere alcune congetture del Maxwell, del Roiti e del Preston
intorno al rapporto che dovrebbesi verificare tra i predetti duo valori della
caloricità dei diversi gas e la velocità teorica del suono nei gas medesimi.
Però i dati numerici che egli ne inferisce rispondono solo approssimativa-
mente alle determinazioni sperimentali.
« Nella seconda nota, del maggio 1883, il Violi deduce dalle prece-
denti formolo sulla caloricità molecolare dei vari gas il valore teorico del
coefficeute di tensione termica di essi, come dell'equivalente dinamico d'una
caloria, e trova numeri che abbastanza si approssimano a quelli ottenuti colle
esperienze più attendibili.
— 430 —
« Tuttavia le anzidette due Note, mentre dimostrano nel Violi soda col-
tura scientifica ed abilità nel calcolo, non porgono però concetti veramente
nuovi ed importanti. Laddove la terza Nota, del dicein. 83, su la velocità mo-
lecolare dei gas, offre un notevole interesse scientifico. Ricordate le forinole
che esprimono la energia tensiva dei gas secondo i principi della teoria cine-
tica dei medesimi, rammenta la distinzione posta da Maxwell tra la velocità
molecolare corrispondente alla media energia di una massa gasosa, la ve-
locità più probabile fra tutte le possibili velocità delle siugole molecole della
massa stessa, e quella che può dirsi velocità vera dell'insieme di tale mole-
cole. Quindi egli si adopera per trovare ima espressione generale della energia
molecolare d'un gas, la quale comprenda, siccome casi particolari, i predetti
tre valori della velocità delle suo molecole.
« A tal uopo l'autore immagina di prendere l'unità di peso d'un gas
perfetto allo zero assoluto di temperatura, talché sia nulla la sua energia
tensiva, e suppone di comunicare ad esso quella quantità di calore che valga
a scaldarlo ed a farlo espandere liberamente, così che ad una data tempe-
ratura assoluta esso spieghi una tensione corrispondente alla pressione nor-
male atmosferica. Di tal modo egli trova che la velocità molecolare media
di codesto gas deve essere media proporzionale tra l'effetto prodotto dall'aeri-
forme espandendosi e la energia traslatoria delle sue molecole. Di poi, sup-
pone che quest'ultima energia possa distinguersi in due parti, cioè in quella
riferentesi al solo lavoro di espansione del gas, ed in altra dipendente da altri
moti propri delle sue molecole, i quali non abbiano parte nel loro moto
tensivo ; e quindi, richiamate le espressioni delle calorie di espansione e delle
calorie di temperatura dei gas, correlativo alle loro masse molecolari, il Violi
giunge a dare una formola generale della velocità media molecolare di un
aeriforme.
« Ora da codesta foimola si può dedurre: 1° una espressione della
velocità della media energia, conforme a quella data dal Clausius; II0 un'altra
espressione della più probabile velocità media, analoga a quella assegnatale
da Maxwell; III" ponendo poi l'ipotesi, abbastanza plausibile, che la vera
energia di traslazione delle molecole aeriforme dipenda unicamente dalla loro
energia di espansione, cioè supponendo nullo ogni altro moto delle molecole
stesse, si deduce dalla ripetuta formola anche un'espressione della velocità
vera molecolare, conforme a quella data dal Maxwell. Laonde così fatte con-
cordanze dei tre particolari valori delle varie velocità molecolari, dedotti dalla
formola generale proposta dal Violi, avvalorano per certo l'importanza scien-
tifica della formola stessa.
« Il sig. dott. Francesco Pierucci prof, nel Liceo di Prato presentò pel
concorso un manoscritto su le calorie di dissoluzione dei solidi nei liquidi,
intendendo egli con ciò il calore totale, così di soluzione, come di diluzione
— 431 —
della unità di peso di un dato solido entro un dato liquido ad una data
temperatura. Questo argomento venne già trattato in via sperimentale da
non pochi fisici stranieri ed italiani: laddove il Piemcci si propose anzitutto
di intavolare il problema in forma generalo e con semplici espressioni mate-
matiche.
« Però egli suppone di prendere il solido da sciogliere, non già ri-
dotto in polvere, ma in una sola massa di figura sferica, e suppone altresì
che in questa la conduttività termica, la densità e la solubilità variiuo sol-
tanto in relazione alla distanza delle singole parti di essa dal centro della
sfera. Tuttavia i fattori variabili delle formolo da lui proposte sono in gran
numero: caloricità specifica e conduttività termica, così del solido come del
liquido, presi da soli sotto differenti temperature; caloricità e conduttività
del solvente, secondo le densità che esso va acquistando coi vari gradi di
soluzione, e secondo le varie temperature ; calorie di soluzione e di diluzione
del solido nei successivi suoi strati sferici, secondo la varia loro coerenza
e struttura, e secondo la varia densità del solvente; e via dicendo.
<• Però una cosi fatta complicazione del problema generale, che conduce a
forinole comprendenti molte quantità incognite, e quindi di malagevole solu-
zione, suggerir deve al fisico di adoperarsi piuttosto a semplificare il pro-
blema generale, tentandone delle parziali soluzioni col determinare sperimen-
talmente il rapporto fra due o più fattori del fenomeno, i valori dei quali
si fanno variare da soli, e col rappresentare poi per mezzo di curve grafiche
i singoli dati sperimentali. Perciocché, grazie a queste curve, riesce facile
l'assegnare tale una funzione tra i fattori medesimi, che rappresenti abba-
stanza bene lo speciale andamento delle curve stesse; e ciò senza introdurre
particolari ipotesi che limitino arbitrariamente le condizioni dei fenomeni.
« Tuttavia il Pienrcci si distingue per l'abilità che dimostra nell'im-
piego del calcolo superiore: e si merita pur lode per l'ingegnoso artifizio,
da lui immaginato, allo scopo di determinare una delle funzioni ch'egli pose
a base delle sue forroole, quella che collega la temperatura del liquido sol-
vente colla sua densità, per mezzo della misura del suo indice di rifrazione,
adoperando uno spettroscopio. Ingegnoso è pure l'apparecchio, che egli costruì
per avere con molta approssimazione la temperatura del liquido ed insieme
l'indice di rifrazione. SenoncVe coteste sue esperienze, com'egli stesso con-
fessa, sono scarse di troppo, e non risolverebbero che una parte del complesso
suo problema.
« 11 sig. Abelardo Komegialm presenta due Memorie intitolato: Con-
tribuzione alla teorìa della fermentazione acetica ed alla tecnologia della
aceti ficazione ; la prima pubblicata negli Atti della stazione chimico -agraria
sperimentale di Roma; l'altra manoscritta.
« L'autore nella prima Memoria studia in impeciai modo la formazione
Rendiconti — Vol. I n;
— 432 —
dell'aceto mediante il processo di Pasteur: e trova alcune condizioni pili favo-
revoli per la acetificazione, quella ad esempio di aggiungere l'estratto a grado
a grado. Indi si propone di trovare tale una sostanza, la quale valga ad ucci-
dere l'anguillula dell'aceto, senza danneggiare il micoderma ; ma non giunge
a risultati soddisfacenti. Si occupa poscia dell' analisi dello stesso micoderma,
determinando le quantità relative di carbonio, ossigeno ed idrogeno, e quella
delle ceneri che entrano a costituirlo ; ed in ciò i suoi risultati concordano
abbastanza con quelli di Loewy.
« Nella seconda Memoria il Romegialli studia più particolarmente il modo
di nutrizione del micoderma: e si propone di trovare per questo tale un
nutrimento, che permetta di ottenere l'aceto, senza impiegare grande quan-
tità di liquido. Pigliando quindi a base la composizione dell'estratto vinoso,
uen preparando diversi liquidi di coltura pel micoderma. Di tal modo trova
alcuni fatti di qualche interesse; quali ad esempio: che lo sviluppo del mi-
coderma riesce massimo coll'acido succinico, minore coll'acido malico e colla
glicerina, piccolissimo poi cogli idrati di carbonio; e che la glicocolla è pili
assimilabile dell'albumina. Nondimeno con queste prove di coltura egli non
giunse a risolvere il problema pratico che si era proposto. Immaginò quindi
che il fermento richiedesse alcuno di quei componenti, che di solito non ap-
paiano necessari, e preparò alcuni liquidi in cui pose sostanze non adoperate
nelle ordinane coltivazioni. E così trovò che il maggiore impulso allo svi-
luppo del micoderma venne dato dal silicato di soda, dal lattato di ferro e
dal solfato di soda; talché egli è tratto a credere che lo zolfo.il silicio ed
il ferro sieno molto utili, se non indispensabili, per la nutrizione del mico-
derma. D'altronde egli rileva il fatto che la entità della acetificazione ri-
sulta inversamente proporzionale allo sviluppo micodermico, il qual fatto è
analago a quello rilevato da Brefeld per la fermentazione alcoolica.
« Procede di poi il Romegialli a studiare la composizione chimica del
micoderma dell'aceto, adoperandovisi con molta cura, prima nell'analisi ele-
mentare, e poi determinando la sostanza albuminoide e la sostanza degli
idrati di carbonio, e trova che questi ultimi sono pili ricchi in idrogeno della
cellulosa. Da ultimo fa l'analisi delle ceneri.
« Paragona in seguito la composizione del micoderma del vino con
quella del micoderma dell'aceto, e trova esser quello molto più ricco in so-
stanze albuminoidi (osservazione già fatta dal Loewy) ed in acido fosforico;
oltreché vi scarseggiano o mancano affatto lo zolfo, il silicio ed il ferro.
« Da tuttociò il Romegialli deduce alcune conseguenze consone coi risul-
tati delle sue prove di coltura. Tali sono : 1° le sostanze azotate ed i fosfati
essendo più favorevoli al micoderma del vino che a quello dell'aceto sarà
bene per la acetificazione l'impiegare liquidi che non ne contengano in ec-
cesso; II0 che nei liquidi di coltura gioverà mettere sostanze contenenti silicio,
zolfo e ferro; III0 che per l'acetificazione è più utile la presenza dell'acido
— 43:; —
succinico. della glicerina, dell'acido malico, che non quella degli idrati di
carbonio.
« L'autore studia poi l'azione dell'anidride solforosa e dei bisolfiti sulla
acetificazione, e conferma quanto aveva già trovato in precedenza, che cioè
l'anidride solforosa è più efficace di un bisolfito, a parità di contenuto in
SOJ, Dell'impedire o rallentare la acetificazione. E quanto al problema di
distruggere l'anguilla senza ledere il micoderma, le sue esperienze non die-
dero risultati soddisfacenti, sia adoperando l'anidride solforosa, sia l'acido
salicilico. Da ultimo si occupa di cercare la quantità massima di alcole
amilico che può sussistere in un alcole senza impedire la acetificazione:
e trova che anche l'alcole amilico viene ossidato, producendo acido valerico;
il qual fatto meritava di essere confermato.
« Nel suo insieme il lavoro del Romegialli è condotto con cura, e trae
a conseguenze di qualche interesse circa la vita e la coltura del micoderma
dell'aceto, del quale porge un'analisi completa. Però egli non è giunto a
risolvere i problemi che si era proposti; e d'altronde vennero già fatti da
altri studi analoghi a questo ed anche più estesi sovra altri fermenti. Nondi-
meno egli si merita lode per la diligenza da lui posta nelle molte suo
esperienze.
« Riassumendo il proprio giudizio sui singoli concorrenti, la Commis-
sione propone :
« 1) Che venga assegnato un premio di lire 3.000 al prof. Stefano IV
GJJANi specialmente per le sue Ricerche sulla comprimibilità dei liquidi.
« 2) Che venga pure assegnato un premio di lire 3.000 al prof.
Akoldo Violi per le sue Ricerche riguardami la teoria cinetica dei gas.
« 3) Che venga assegnata, a titolo d'incoraggiamento, la somma di
lire 1.500 al prof. Domenico Mazzotto.
« 4) Che venga assegnata, ad uguale titolo, la somma di lire 1.50C
al prof. Abelardo Romegialli ».
Relazione sul Concorso al ■premio istituito dal Ministero dell' Istru-
zione Pubblica, a favore dei professori delle scuole secon-
darie e tecniche, per le scienze matematiche per l'unno 1883-84.
Commissari Dini, Cremona e Battaglisi (relatore).
« A questo concorso furono inviati due lavori manoscritti ; il primo, di
autore anonimo, avente per titolo:, formica risolvente dell'equazione gene-
rale e completa di 3" grado (tre pagine), ed il secondo, anche di autore
anonimo, intitolato: Il concetto di numero irrazionale nella Geometria
della ietta e del circolo (23 pagine).
« L'autore del primo scritto dà come nuove le formolo che esprii
— 434 —
le radici di un'equazione completa di 3° grado, le quali si deducono imme-
diatamente dalle note forinole delle radici ; relative all'equazione di 3° grado
priva del secondo termine, mediante la semplicissima relazione tra l'incoguita
di questa equazione, e quella dell'equazione completa di 3°^ grado, da cui
la proposta si può supporre dedotta. Il lavoro non merita quindi speciale
considerazione.
« L'autore del secondo scritto ha cercato di applicare alle costruzioni
geometriche, per la determinazione di un punto ignoto, il procedimento col
quale in aritmetica si perviene ad un numero irrazionale; cornee noto (per
i lavori di Dedekind, Heine, Dini ed altri) un numero irrazionale si con-
sidera come quell'ente aritmetico che segna la separazione tra due serie di
numeri razionali, la prima di numeri crescenti, la seconda di numeri decre-
scenti, tali che ogni numero della 1" serie sia minore di ogni numero della
2" serie, e che la differenza tra un numero della l1 serie ad un numero
della 2a serie, possa essere minore di qualunque numero dato, arbitrariamente
piccolo. Ora allorché in un problema di Geometria si tratta di determinare
un punto ignoto (in generale per mezzo dell'intersezione di due curve) si
potranno sostituire a quella diretta determinazione due serie di costruzioni,
eseguibili con la linea retta ed il circolo, per mezzo delle quali si vengano
successivamente a determinare i punti di due serie, tali che i punti di una
serie siano tutti da una parte del punto ignoto, quelli dell'altra serie tutti
dalla parte opposta, e che l'intervallo tra un punto della 1* serie ed un punto
della 2n si possa rendere minore di qualunque intervallo dato, arbitraria-
mente piccolo; sicché in tal modo il punto ignoto segnerebbe la separazione
tra i punti della la serie e quelli della 2\ L'autore applica questo concetto
al problema della divisione di un arco di circolo in tre parti uguali, e la
costruzione che egli immagina per determinare, applicandola successivamente,
le due serie di punti che hanno come loro punto di separazione un punto
di trisezione dell'arco di circolo, è molto ovvia. Con lo stesso metodo si
potrebbero costruire le radici di un'equazione di 3° grado (quando sono tutte
e tre reali) poiché è noto -che in tal caso l'equazione di 3° grado si può
trasformare in modo da farla coincidere con quella da cui dipende la divi-
sione di un arco di circolo in tre parti eguali.
« 11 concetto che serve di fondamento alla suddetta Memoria potrebbe
avere la sua importanza in Geometria, quando però fosse svolto in modo da
condurre ad un procedimento generale per la determinazione dei punti co-
muni a due curve, di dati ordini, o almeno ad una curva e ad una retta,
per mezzo di una serie di costruzioni , eseguibili con la linea retta ed il
circolo, e con le quali si potessero trovare successivamente punti che com-
prendessero tra loro il punto ignoto da determinare, e vi si avvicinassero
indefinitamente: l'applicazione, alla quale l'autore si è limitato, non è di tale
importanza da fargli meritare il premio istituito dal Ministero dell'istruzione
pubblica ».
— 4;;:. —
Relazione sul concorso al premio Da Ciihha pel 1884. — Com-
missari : Gorkesio, Vat.exziaxi c Ascoli (relatore).
« Rinnovatosi questo concorso, in seguito alla resultanza negativa del
primo esperimento, una sola scrittura s' è presentata alla prova, col motto:
Les détails soni Vaine de l'/listoire.
« Codesto lavoro è veramente uno dei due che si sono cimentati quando
il premio era posto a concorso per la prima volta. E allora portava l'epi-
grafe : Bene vi.ril qui bene latuit.
« Circa il tema in sé stesso e circa le qualità generali di questa Memo-
ria che per la seconda volta chiede il premio, la vostra Commissione non
v' infastidirà, onorevoli colleghi, col ripeter cose che erano esposte nella
prima relazione, da voi approvata (Trans., voi. VII, pp. 78-80). Si passa
piuttosto a dir senz' altro, che il lavoro ritorna al concorso con mutazioni
e migliorie non poche, specie per quanto concerne la parte antica. I sug-
gerimenti, che nella prima relazione eran dati, per questa parte, all'autore,
sono stati da lui messi a profitto in assai larga misura. Di certo, però,
molti particolari ancora stuonano ; come p. e. il leggersi anteposto il codice
di Manu ai Vedi, o il Buddhaismo al Brahmanesimo, in tali allegazioni dove
andrebbe seguito l'ordine dal più al meno antico; o il sentirsi affermato
senz' altro, che le lettere fenicie si vedono adoperate nelle iscrizioni del re
Aeoka, o l' indursi probabile la presenza d' Indiani in Roma, dal fatto che
il poeta comico latino porti sulla scena mercanti che parlano greco e fenicio.
« Anche la seconda parte è alquanto migliorata. Ma son notiziuole
affrettate quelle che concernono gli Inglesi nell'India; capitolo, del resto,
che è quasi estraneo all'assunto. E sempre è meschina la sezione che si
attiene alle relazioni presenti e alle avvenire ; la quale (e qui veramente
la colpa è del tema, piuttosto che dell'autor della Memoria) riesce etero-
genea, non perchè si dilunghi dall' assunto ma perchè non si congiunge in
effetto, per alcuna intrinseca ragione, con le sezioni precedenti.
« Mal si potrebbe perciò dire, in conclusione, che questa scrittura,
considerata nell'ordine del valore assoluto, si meriti un premio. Ma la ri-
petuta nostra prova vai forse a mostrare, che, per ora, questo sia un pre-
mio il quale tra noi non alletti a cose maggiori ; e il benemerito istitutore
può forse rimaner pago di avere intanto promosso, oltre il buon lavoro,
l'altra volta lodato e rimasto a mezzo, questo che di certo va ornato di
non pochi pregi. La vostra Commissione perciò, pur senza esprimere una
decisa sentenza, opina che l'Accademia possa concedere il premio Da Cunha
al solo concorrente che ora s' è avuto, ma non abbia all' incontro a valersi
della facoltà, che nell'avviso di concorso si riservava, d'inserir nei propri
Atti la Memoria premiata ».
D. C.
P. B.
— 437
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Adunanza generale delle due Classi
dei giorni 10 e 12 giugno 1885.
F. Brioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Geologia. — Sulle rocce vulcaniche di Montecatini e Orciatico nella
provincia di Pisa. Notizie bibliografiche del Socio G. Capellini. Notai.
« Nella carta geologica dei monti di Livorno, di Castellina marittima e
di una parte del Volterrano, pubblicata per il secondo Congresso geologico
internazionale in Bologna nel 1881, col nome di Montecatinite (trachite pi-
rossenica) indicai la roccia anticamente ricordata col nome di Selagite. Con
queste notizie mi propongo di far conoscere: quanto fino allora ne avevano
scritto i naturalisti che se n'erano interessati, e per quali ragioni abbia pro-
posto di chiamare Montecatinite la trachite pirossenica micacea di Montecatini
e di Orciatico.
« Le notizie più antiche che ho potuto raccogliere sulla roccia di Mon-
tecatini sono dovute a Giovanni Targioni Tozzetti, il quale nel suo viaggio
da Ligia a Caporciano, dice che salendo per le pendici nude del monte verso
Montecatini, incontrò molti filoui di « certa pietra arenaria similissima alla
« pietra serena della Golfolina , senouchè è tutta quanta seminata di certi
« corpi parallelepipedi grandi quanto un pisello, i quali si sfaldano tutti in
« sottilissime lamine di rozzo talco lucente, ma opaco di color di bronzo, o
« verdognolo » (').
(') Targioni Tozzetti Gio. Relazioni d'alcuni viaggi filiti in diverse parti della Toscana ecc.
Ediz. seconda, tomo terzo, pag. 144, 145. Firenze, MDCCLXJX.
Rendiconti — Vol. I. ;,:
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« Continua il Targioni descrivendo la struttura di questa roccia, le sue
varietà, il modo di comportarsi in presenza degli agenti atmosferici e i di-
fetti come materiale da costruzione, sebbene a tal fine fosse ricercata e
adoperata perfino dagli Etruschi, come se ne ha esempio in Volterra nel-
l'antica porta detta Porta all'arco.
« Quasi cinquant'anni dopo, Giambattista Brocchi nelle sue classiche os-
servazioni geologiche sugli Apenuini e sul suolo adiacente, parlando della
arenaria macigno accenna evidentemente la roccia sulla quale riposa il ca-
stello di Montecatini, quando scrive: Se ne trova altresì presso Volterra, a
Montecatini, e questa di/ferisce dal macigno ordinario per essere sparsa di
larghe squame di mica nera (').
« All'occhio veramente linceo del grande maestro Paolo Savi non sfug-
girono le notevoli differenze fra le vere arenarie e la roccia di Montecatini
ed egli fu il primo che non esitò a separamela nettamente, applicandole il
nome di Selagite.
« In una nota inserita nella la Memoria sui terreni stratificati dipen-
denti o annessi alle masse serpentinose della Toscana, così ne parla:
« Nel Volterrano a Montecatini ed a Orciatico ove sono due grandi
« masse di Selagite emerse attraverso il terreno terziario subapenuinico, nei
« luoghi in cui questo terreno è prossimo alla Selagite, egli è notabilmente
« alterato, cioè indurato in modo da non essere pili impastabile con l'acqua,
« ha colore di oliva fradicia anziché il consueto cenerino, è tutto crepato e
« le pareti delle crepature sou colorate da zone nerastre o piombate.
« Nell'una e nell'altra delle citate località, nel punto di contatto trovasi
« l'amalgama delle due roccie, cioè la plutoniana che ha inceppato ed im-
« pastato la nettuniana. E poco sotto Montecatini a San Michele nel matta-
« ione plutonizzato come sopra ho detto, trovansi le forme ed impronte di
« molte conchiglie proprie a quei terreni e particolarmente di ostriche. Nello
« stesso luogo vedonsi ancora varie porzioni del terreno nettuniano plutoniz-
« zato, ripiene da filoncelli e cristalli di calce bituminosa fetida » (2).
« Roccia simile a quella di Montecatini e di Orciatico già nel 1793 col
nome di lava limacciosa era stata nofata dal Santi in più luoghi della mon-
tagna di Santa Fiora e segnatamente alle piaggie dette g\i Stabbiati e all'Er-
meta sopra l'abbadia S. Salvadore (3) ; ma solamente quando il Savi abban-
donò il nome di Selagite e distinse col nome di trachite micacea la roccia
espansa presso Montecatini in Val di Cecina, si ritenne che la lava limacciosa
(') Brocchi G. B. Conchioloyia fossile subapennina con osservazioni geologiche siigli
Apenninì e sai suolo adiacente. Tom. I, pag. 14. Milano, 1814.
(') Nuovo Giornale dei letterati anno 1837-39]irem. P. Savi. Parte I. Sui terreni
stratificali ecc. P. 43. Pisa, 1838. - Parte II. Delle roccie ofioHliche della Toscana e delle masse
metalliche in esse contenute. P. 108. Pisa, 1839.
H Santi G. Viaggio al Montamiata, Voi. I, p. 138, 39. Pisa, 1795.
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micacea del Santi fosse identica alla tracliite volterrana che dapprima era
stata indicata col nome di Selagite (').
« Frattanto la trachite di Montecatini fu ricordata dal Repetti, il quale
riferendosi alle Memorie già pubblicate dal Savi, la credette « connessa per
gradazione alla roccia sevpentinosa del poggio alle croci » e accennando che su
«di essa riposa il castello di Montecatini, la disse: « un alterato macigno
« che maschera l'aspetto di una specie di trachite emersa di sopra il terreno
« terziario, qualità di roccia che il naturalista pisano (Savi) classificò fra le
« Selagiti » (').
« E Giacinto Collegno negli elementi di geologia, parlando della diorite
micacea che identifica col Kersanton di Bretagna, aggiunge : « La minette
« dei monti Vosgesi, la Selagite indicata dal prof. Savi nelle maremme to-
« scane, sono forse esse pure dioriti con eccesso di mica » (3).
« Il Cocchi , nella descrizione delle rocce ignee e sedimentarie della
Toscana, quasi riepilogando le opinioni diverse dei naturalisti che avevano
ricordata la interessante roccia di Montecalini , parlando della trachite del
monte Amiata, aggiunge a quel riguardo : « Dans une variété du Volterrano
« (Orciatico, Montecatini), et, plus au sud, de Santa Fiora, abondent des grand*
« cristalli laminaires de mica oblique. Cette variété est la lava limacciosa
« micacea de Santi, on la Selagite de M. Savi, une veritable minette, in-
« diquée encore par quelques anteurs cornine variété de diorite ».
« Nel catalogo delle rocce la trachite micacea di Montecatini è riferita
al terziario superiore ed è così indicata: « Trachyle micacé (Selagite de M.
« Savi) renfermant quelquefois des cristaux de dolomie, en typhons à stru-
« cture prismatique et mème stratiforme; de Montecatini , monte Amia-
« ta, etc. » (').
« Un anno dopo il Coquand non esitò a ritenere la roccia di Monte-
catini come una varietà di ortofiro e la classificò addirittura fra gli ortotìri
micacei identificandola con la Minette, Fraidoniti dei Vosgi e del Basso
Beno; aggiungendo inoltre che era contemporanea dei porfidi quarziferi del-
l'Elba (5).
« Ma Paolo Savi, anche dopo la opinione espressa dal Coquand, continuò
ad indicare come trachite micacea la roccia che anticamente aveva chiamati'
(') Savi Paolo, Sui carboni falsili ti i terreni iiiì'ireiii>'i dette Maremme toscane, p. 36.
Pisa, 1813. — Savi P. e Meneghini G. Osservazioni stratigrafiche e paleontologiche con-
cernenti la geologia della Toscana e dei paesi limitrofi, p. 222. Firenze, ISSI.
(') Repetti E. Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana. Voi. UT, p. 318. Fi-
renze, 1839.
(') Collegno G. Elementi di geologia pratica e teorica, ecc. p. 155. Torino, 1847.
(') Cocchi J. Description des roches ignées et sédimentaircs de la Toscane. Bull. Soc.
de France, 2' sèrie, t. XIII. p. 283, 289. Paris, 1856.
Coquand H. Traile (Ics roc'ies, p. 66. 67. Paris, 1857.
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Selagite e cercò di meglio precisarne l'epoca della sua comparsa che ritenne
avvenisse durante il deposito del terreno pliocenico (').
« G. v. Kath in due interessanti Memorie, l'uria sulla miniera di Monte-
catini e dintorni, l'altra sul monte Amiata, pubblicate entrambe nel 1865, parlò
diffusamente delle tradii ti delle due località, senza però accennare menoma-
mente che la trachite micacea di monte Amiata si avesse a identificare con
la trachite analoga di Montecatini. Il Eath chiama trachite riolitica la lava
limacciosa micacea del Santi del monte Amiata, la dice roccia grandemente
distinta, come non ricorda di averne veduto nelle collezioni e aggiunge che,
per taluni caratteri, somiglia a certi tufi trachitici dei dintorni del lago di
Laach, o analoghi del Vesuvio (').
« Nella Memoria sui dintorni di Montecatini riferisce in gran parte ciò
che Savi e Meneghini già avevano scritto sulla trachite di quella località, ne
accenna le somiglianze con certe varietà di trachiti di Laach e la ritiene
essenzialmente costituita da oligoclase e mica nera: una vera e propria tra-
chite oligoclasica; (dader ganze Habitus des Gesteins dasselbe zum Oligoklas
Trachyt stelli). Riguardo poi alla roccia di Orciatico, il Rath ne parla in
modo da esser facile di ritenere che non abbia visitato questa seconda lo-
calità e abbia avuto soltanto esemplari della varietà che si confonde con la
roccia tipica di Montecatini. Scrive infatti : « Ein dem Trachyt von Monte-
« catini (we'.cher von P. Savi mit dem Namen Selagit bezeichnet wird) ganz
« ahnliches Gesteiu tritt in einer kleinen Kuppe Va Stunde gegen Nordwe-
« sten auf, wo ehemals der ummauerte Flecken Agnano lag, nahe Orciatico».
Farò conoscere fra poco che non tutta la roccia di Orciatico si deve identifi-
care con quella di Montecatini e che ad Agnano non ve ne ha traccia. Il Rath
evidentemente si attenne alle carte geologiche pubblicate dal prof. Savi, delle
quali anzi corredò pure la sua Memoria e, disgraziatamente in esse la roc-
cia trachitiea di Orciatico essendo notata ad Agnano, non dubitò che la roccia
la quale sporge ad Agnano, e si vede benissimo dalla strada provinciale, in-
vece di essere una trachite è un conglomerato a fini elementi, mentre poi
la roccia trachitiea si trova vicinissima al paese di Orciatico e precisamente
i-otto l'antico convento dei Cappuccini, come del resto il Savi aveva indicato
nelle sue Memorie.
« Nel trattato delle roccie di Cordier e D'Orbigny pubblicato nel 18G8
la roccia di Montecatini è ancora annoverata fra le minette o fraidoniti (3) e
(') Savi P. Saggio sulla costituzione geologica della provincia di Pisa, p. 42. Pisa, 1863.
(!) Eath v. G. Ein Besuch Radico/ani' s und des monte Amiata in Toscana. Zeitschr.
d. Deut. geol. Gesell. Jahr. 1865, s. 412, 413. Berlin, 1865. — Id., Ein Besuch der Kupfcr-
grube Montecatini in Toscana und einiger Punkte ihrer Umgebung. Zeitsch. d. Deut. geol.
Gesellsch. s. 290, 291. Berlin, 1865.
(') Cordier et D'Orbigny, Traités des roches, p. 201. Paris, 1868.
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susseguenteraeute si ha a registrarne l'analisi chimica del prof. Bechi, limi-
tuta alla mica e alla materia che impasta la mica (').
« 11 Bechi ritenne che la Selagite del Savi fosse costituita quasi esclu-
sivamente di due elementi, notò però che, oltre la mica e la materia che la
impasta, vi erano centri ingemmati di paglietto sottilissime di calcare le
quali si assomigliano alla mica.
« Poiché si ammetteva che la trachite micacea di Montecatini e di Or-
ciatico ( Selagite del Savi ) fosse identica alla lava limacciosa del monte
Ainiata, l'aualisi del prof. Bechi fu ritenuta buona per le trachiti micacee
delle tre località e, con piena fiducia, fu riportata in parte anche dal D'A-
chiardi nella mineralogia della Toscana, parlando della biotite, come prece-
dentemente l'aveva citata nel suo lavoro sui feldspati (').
« Carlo De Stefani nelle sue notizie sulla cronologia dei vulcani della
Toscana esposte alla Società toscana di scienze naturali nella adunanza del
5 maggio 1878 distingue in quella regione cinque gruppi vulcanici, tre dei
quali trachitici, e dopo aver fatto un gruppo separato del monte Amiata (il
gruppo II), costituisce il V gruppo col nome di gruppo di Montecatini, e
lo dice il più meridionale (intendeva di dire il più settentrionale) « formato
« dei due lembi di Montecatini in Val di Cecina e di Orciatico nelle colline
« pisane; costituito non già di Selagite, come si riteneva fin qui, ma di an-
« desite peridotifera. Questa scompagnata affatto da scorie e da tufi, forma
« dei banchi omogenei, inclinati, che posano concordanti sull' arenaria del
« miocene inferiore. La loro eruzione benché l'epoca ne sia ancora incerta,
« ebbe luogo probabilmente durante il miocene medio » (3).
« Nello stesso anno il De Stefani ricordò incidentalmente la trachite di
Montecatini e di Orciatico (") accennandone i rapporti di giacimento quasi
a contatto delle serpentine (B) e in una carta inedita dei monti livornesi e
di una parte del Volterrano la quale, se non erro, figurò alla Esposizione
(') Bechi E. Analisi chimica della Selagite di Montecatini in Val di Cecina. Bollettino
del r. Comitato geologico d'Italia. Anno 1870, p. 64-67. Firenze, 1870.
(') «Questa roccia (scrive il D'Achiardi) tanto a Montecatini che a Santa Fiora è
sempre la stessa, e cosi anche a Orciatico. non lunge da Montecatini, onde non parlerò
diffusamente che di quella del monte Amiata ». D'Achiardi A. Mineralogia della Toscana.
Voi. II, p. 168-170. Pisa, 1873. — Sui feldespati della Toicana. Bollettino del r. Comitato
geologico. Anno 1871, p. 208. Firenze, 1871.
(') Processi verbali della Società toscana di scienze naturali. XXII. Adunanza del
5 maggio 1878. Pisa, 1878.
('j De Stefani C. Sulle serpentine e granili eocenici dell'alia Garfagnana. Boll, del r.
Comitato geologico. Voi. IX, p. 28, 29. Roma, 1878.
(5) Questo fatto era stato notato da P. Savi 41 anni prima, infatti a pag. 49 dell'au-
reo libretto, Sulla scorza del globo terrestre e sul modo iti studiarla, Pisa 1834, si legge:
Il serpentino a Montecatini ili Val di Cecina, sta accanto ad una piccola montagna formata
di Selagite.
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internazionale di Parigi nel 1878, la trachite di Orciatico fu segnata a Agnano
e alle Querce fra il Ragone e la Fosceccbia sulla strada da Torri a Agnano,
ripetendo cosi Terrore che si nota nelle carte del Savi e che era stato pure
riprodotto dal Rath.
« Essendomi impegnato a pubblicare la carta geologica di quella parte
delle province di Pisa e di Livorno, della quale aveva cominciato ad inte-
ressarmi fin da quando era studente all'università di Pisa, nell'autunno
del 1879 tornai a visitare anche i dintorni di Montecatini, per rivedere,
correggere e completare un lavoro fatto a poco a poco, con passione e senza
aiuti di sorta.
« In quella escursione ebbi la fortuna di avere a compagni il corani.
F. Giordano e l'ing. Zaccagna, di cui mi valsi per rilevare la piccola porzione
della carta che comprende il Castello della Sassa, Casale, Guardistallo sulla
sinistra della Sterza. A Montecatini mi interessai in modo particolare della
trachite, perchè da tutto ciò che già ne era stato scritto mi pareva di dover
concludere che vi fosse ancora da dire qualche cosa in proposito.
« Nel 1870 aveva percorso in tutti i sensi il monte Amiata e, per un
complesso di circostanze, non mi pareva che s'avesse proprio a identificare
una parte della trachite di quella montagua con la così detta Selagite o tra-
chite micacea di Montecatini. Raccolsi numerosi saggi di quella interessante
roccia alla base della torre dell'orologio nel paese stesso di Montecatini a
ni. 400 circa sul mare e nella cava detta del Cappelli sulla destra del botro
grande, un centinaio di metri sotto Montecatini. In questa località potei vedere
la roccia apparentemente stratificata in modo da costituire una specie di cupola,
quasi si sarebbe detta la sezione di una piega anticlinale; vista in altre posi-
zioni, la struttura prismatica della roccia è evidente e fino dal 1856 quando
mi recai per la prima volta a Montecatini, P. Savi richiamava su di essa la
mia attenzione indicandomi ove avrei dovuto osservarla. Desideroso di vedere
come si trovava la trachite di Orciatico che fino allora non aveva visitato,
pregai il comra. Giordano e l'ing. Zaccagna perchè mi accompagnassero anche
in quella escursione. Saliti a monte Massi a m. 581 e presa la via del Pog-
gio delle Faete, dopo aver visitato il Poggio di Majano m. 525, scendemmo
a Orciatico e trovai che il paese riposava sopra il conglomerato miocenico.
Essendoci diretti verso Agnano, ove secondo le carte sopra menzionate avremmo
dovuto incontrare la massa trachitica detta di Orciatico, la mia sorpresa fu
grande, quando in quella direzione invece della trachite riscontrai sviluppa-
tissimi i conglomerati minuti miocenici e trovai la casa del podere le Querce
posta sul gesso, che ivi riposa immediatamente su brecciola finissima rossastra
calcareo-ofiolitica a m. 280 sul mare. Così le rocce che, viste in distanza e
stando alle indicazioni delle carte geologiche edite e inedite, da me prima
esaminate, riteneva trachitiche e che mi era proposto di visitare soltanto per
averne esemplari staccati da me stesso in posto, si cambiarono in conglomerati
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e gesso ! Tornato ti Montecatini, senza aver potuto delimitare nella mia carta
la massa trachitica di Orciatico, non potendo alterare l'ordine delle progettate
gite, mi proposi di continuare le ricerche in altra circostanza.
« Frattanto, non dubitando di trovare notevole differenza fra la roccia di
Montecatini e quella di Orciatico, tornato a Bologna e fatte alquante sezioni
della trachite micacea e dei noccioli di quarzo che vi aveva trovati inclusi,
mi parve che quella roccia non si potesse identificare uè con la vera Mi-netta,
né con le ordinarie Trachiti micacee, né con le Andesiti propriamente dette,
e ne scrissi al prof. Rosenbusch mandandogli esemplari scelti e invitandolo
a chiarire i miei dubbi in proposito.
« Trascorsi più che due mesi, il valentissimo litologo mi indirizzava la
seguente lettera, la quale attesa la sua importanza credo opportuno di ripro-
durre testualmente.
« Heidelberg, le 1" février 1880.
« Monsieur et honoré confrère
« Enfin je suis parvenu à étudier les échautillons que vous m' aviez
« transmis le 24 nov. et je m'empiesse de vous en communiquer les resultata.
« Quaut à la belle roche de Monte Catini, j'en ai fait moi-méme l'étude
•< très-minutieuse : voilà ce que j'ai pu reconnaitre avcc précision. C'est une
« roche e'ruptive a structure porphyrique avec bien peu d' une base vitreuse
« grisàtre remplie de petites dévitrifications. Les élémenta cristallins de la
« roche consistent en mica (bictite) dans des lamelles assez grandes, qui res-
« sorten t d'un tissu cristallin (Grundmasse) qui consiste de cristaux bien de'-
« finis d' un pyroxène clinorhombique d' un vert très-clair et presque inco-
« lore, de cristaux de sanidine uou-déformée à 2 axes optiques extrèmement
« rapprochés, de cristaux d'oligoclase en des lamelles très-minces et de quel-
■ ques grains de magnetite et très peu d'olivine qui doit étre considerò cornine
« uu élément tout-à-fait accessoire et occasionai.
« Je suis parvenu à isoler tous ces petits cristaux de sanidine, d'oligoclase,
« de pyroxéne et de mica d'après leur poids spécifique, de manière que j'ai pu
« les étudier non seulement dans leurs caractères optiques, mais aussi dans
'< leur compositioii chiunque d'après le procede Boricky. La déterminatiou des
•< éléments est d'autant plus authentique, que les diffe'rents modes d'inve-
« stigation, auxquelles je les ai soumis, ont toujours conduit aux mèmes con-
« clusious.
« La roche de Monte Catini est donc une Trachyte pyroccénique extraor-
« dinairement riche en grands cristaux de mica bruii: elle représeute l'óqui-
« valent des minettes anciennes et, à mon savoir, n'a d'égaux entre les roctìes
« connues jusqu'aujourd' Imi.
« La structure macroscopique en est parfaitement identique a la structure
« des minettes; elle en est disting.uée par l'àge de son cruptiou tertiaire, à
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« ce que je suppose, et par la présence d'une petite quantité d'une base vi-
« treuse étrangère aux minettes anciennes.
« Je dois vous remercier beaucoup, Monsieur et cher confrère, de m'avoir
« donne l'occasion d'étudier une roche, pour moi tout-à-fait nouvelle et qui
•' m'a interesse d'autant plus, qu'elle montre une analogie aussi complète
« avec une classe de rocbes anciennes très-répandues, dont on n'avait pas enccre
« retrouvé les equivalents modernes.
« Agréez etc. etc. ».
« A questa interessantissima lettera mi affrettai a rispondere, ringraziando
e domandando l'autorizzazione di pubblicarla ed aggiunsi alcune notizie
intorno agli inclusi di quarzo dei quali pure gli mandai esemplari; nel tempo
stesso, poiché la roccia di Montecatini si poteva considerare benissimo come
una Minella recente, ma in definitiva era riconosciuta come una roccia nuova,
accennai al Kosenbusch che, nella mia carta geologica, l'avrei indicata col
nome di Montecatinite. Da ultimo, resi conto di quanto io stesso aveva osser-
vato nelle lamine sottili, che già aveva preparato col quarzo della Neominetta
o Montecatinile di Montecatini.
« Distratto dalle numerose occupazioni relative alla organizzazione del 2"
Congresso geologico internazionale, non avendo sollecitamente effettuato quanto
mi era proposto, nel giugno del 1880 il prof. Rosenbusch fece egli stesso una
breve ma interessante comunicazione, la quale comparve, poco dopo, nei Nuovi
Annali di mineralogia, geologia e paleontologia e fu subito tradotta e pubbli-
cata anche nel Bollettino del r. Comitato geologico (').
« Tornato frattanto a Orciatico e fatte più accurate indagini in quei
dintorni, trovava effettivamente la roccia analoga alla Montecatinite di Mon-
tecatini e ne tracciava la esatta posizione e la piccola estensione nulla carta
geologica comparsa l'anno dopo e distribuita ai membri del Congresso di
Bologna, comprendendovi rocce che hanno attinenza con la Montecatinite e
costituiscono un tutto insieme con la massa di Orciatico, ma che dalla vera
Montecatinite notevolmente differiscono, come ne differisce la vera lava limac-
ciosa del Santi o trachite micacea del monte Amiata » (!).
(') Rosenbusch, Glimmertrachyt von Montecatini in Toscana. Neues Jalirbueh fiir Mi-
neralogie, Geologie und Paliiontologie. Jahrgang 1880, II Bd. p. 208 Heidelberg, 1880. Bollet-
tino del r. Comitato geologico d' Italia. Anno XI, p. 569-572. Roma, 1880.
(') Capellini G. Carta geologica dei monti di Livorno, di Castellina marittima e di
una parte del Volterrano nella scala di 1 a 100,000 pubblicata per il 2° Congresso geolo-
gico internazionale in Bologna 1881. Roma, 1881.
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Fisiotossicologia. — Esperienze fisiotosskologiche sul cloridrati)
di trimetilvinilammonio e su quello di trimetilammina. Nota I.
del Socio A. Moriggia.
« L'anno scorso (in seduta 6 aprile 1884) ho presentato all'Accademia il
risultato di alcune sperienze sulla neurina del commercio (fabbrica di Kahlbaum):
atteso però, che essa suole risultare da un miscuglio in varia proporzione
specialmente di idrato di trimetilossetilaramonio, e di trimetilvinilammonio,
in cui pur entra un po' di trimetilammina, interessava di studiare separata-
mela la fenomenologia rìsiotossicologica dei tre citati componenti dell v
neurina, onde meglio comprendere quella abbastanza singolare del loro mi-
scuglio e tanto più premeva farmi io direttamente e sperimentalmente
un' idea del modo rispettivo d'agire delle tre dette sostanze, sia perchè membro
della r. Commissione, che sta lavorando intorno all'accertamento della prova
generica nei reati di veneficio, sia per l' importanza sempre crescente che
convien annettere alla neurina, in seguito ai risultamene chimici ottenuti
dal dott. Marino-Zuco e già pubblicati a nome della stessa Commissione (')
« Avendo già resi noti nell'anno passato i risultati sperimentali del
cloridrato di neurina del commercio, e quelli del cloridrato di trimetilosseti-
lammonio, che io col dott. Marino già chiamai cloridrato purissimo di neurina,
ora rendo conto specialmente di quelli che si riferiscono all'altro principato
componente della neurina di commercio , cioè all' idrato di trimetilvinil-
ammonio.
« Dal laboratorio del senatore Cannizzaro ebbi per gentilezza del
dott. Marino una discreta dose di cloridrato di trimetilvinilammonio puris-
simo, ed appena acido, con questo procedetti alle seguenti sperienze: comin-
ciamo dalle rane: rane esculente, maschi per lo più, vivaci, del peso di 18
a 24 grammi: cuore talora scoperto: veleno per lo più sotto la pelle del
dorso, del ventre o delle coscie: la rana boccone in generale veniva legata
sulla sua tavoletta nelle quattro estremità ben distese: la legatura degli
arti era fatta non troppo stretta nò troppo rilasciata nella massima vicinanza
del piede e della mano : ora dirò il perchè ed il grande vantaggio di questa
legatura. Avvelenando per es. col curaro una rana così disposta , fra non
molto si trova che essa mantiensi ben sensibile da per tutto ma immobile,
salvo ne' piedi e nelle mani, in grazia della piccolezza dei muscoli di queste
parti ma più essenzialmente, perchè il veleno non vi giunge o in minima
dose, o tardi assai; esaminando la membrana interdigitale, vi si trova fermo
(') Vedasi specialmente l'ultima Memoria intitolata ; Relazione (del dott. Francesco
Marino-Zuco) delle sperienze fatte nel laboratorio speciale della Commissione, annesso all'Isti-
tuto chimico della r. Università di Roma, sulle così delle plomaine, in riguardo alle perizi:
tossicologiche. Roma, 1885.
Rendiconti — Vor,. I. 58
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piti ottusa e svanisce nelle braccia dopoché sono già immobili, e poi negli arti
posteriori, prima nelle parti libere pure già immobili (') e da ultimo nelle pre-
servate, tra queste più tardi nel piede. Anzi vi è un certo periodo, in cui la
sensibilità del piede si mostra esaltata in modo che mentre stimolando la pelle
in altra parte non si ha moto riflesso, lo si ottiene ancora eccitando quella
del piede: filialmente si arriva alla fase, in cui il piede eccitato non risponde
più col moto, che esso solo, entrando per ultimo in paralisi completa.
« Col curaro non mi venne fatto di vedere questa specie di premorienza
del treno anteriore al posteriore anzi fino ad un certo punto si verifica il
contrario (2).
« Provai il veleno in dose uguale a quella per la rana, sopra opaline,
anguilole (dell' intestino grosso di raue) come pure sopra vorticelle, micro-
cocchi e bacilli, ed in pochi minuti li vidi cessare dai loro movimenti, ser-
bandosi però per ultimi quelli delle ciglia : le vorticelle perdono il loro
filamento o fibra, la quale allora viene ad arricciarsi con una grande rego-
larità a modo di tiraturaccioli.
« Eccitilo ilitì diretta e sperimentale dei nervi motori. Quando ogni
parte si presenta insensibile ed immobile ad ogni sorta di stimoli, il cuore
fermo o quasi, la pupilla miotica, allora agendo sul nervo sciatico a nudo
con corrente indotta debole e media, si vede in generale moversi la sola
relativa gamba, senza riflessi in altre parti, anche ricorrendo alla fortissima (3).
« Il nervo si mostra in generale piuttosto esauribile, cioè dopo qual-
che eccitazione avvicinata non risponde più, nemmeno a corrente più forte :
col riposo però ritorna abbastanza eccitabile : lo stesso fatto si ripete pei
moti riflessi, quando questi ancora esistono. Qualche volta 1' ischiatico si
trova non rispondere alla corrente ('), o produrre effetto soltanto per qualche
minuto, e poi non più, nemmanco usando corrente assai più forte ('). La
(') Si è in questo periodo, in cui viene a verificarsi quanto si riscontra per diversi
altri veleni, ma in modo più spiccato pel curaro cioè assenza di moti volontari e riflessi
nelle parti non preservate, e persistenza di un certo grado di sensibilità.
(*) Negli arcbives italiennes de Biologie, tom. Ili, pag. 246, il prof. Mosso scrive ,
che col curaro sono gli ultimi a paralizzarsi i muscoli più vicini ai centri nervosi.
{') Mi riuscì sperimentando in periodi abbastanza buoni mettere in sodo questo fatto:
nervi sciatici ineccitabili durante vita, diventano eccitabili nella fase prossima o posteriore
alla morte.
(') Qualche rara volta trovai perfino eccitabile uno solo dei due nervi ischiatici : il
fatto parrebbe da mettere sul conto dell'aver stancato durante vita con eccitamenti più
un arto che l'altro, o sulla diversa diffusione del veleno, a seconda la località, in cui venne
iniettato, come si dirà scrivendo della sua azione locale ?
(') Stantechè le correnti indotte forti già riescono sospette nei loro effetti, e peggio
le fortissime, quando occorrea di ricorrervi, in generale tagliava il nervo, onde coli" ecci-
tazione del capo centrale o periferico ottenere effetti più puri e certi.
— 447 —
durata dell' eccitabilità persisteva variamente nei due ischiatici anclie a
cagione "ella preservazione dell'ut) dei piedi (').
« Due volte, in cui esaminai anche i nervi lombari ebbi a trovare
questi ineccitabili ed eccitabili invece con moto d'insieme della relativa
gamba i nervi sciatici ; è vero, che i nervi muiono dal centro alla periferia:
ma la differenza da me riscontrata mi par tale da meritare ulteriore studio :
potrà pur dipendere dalla località d'iniezione del veleno, da un influsso
veniente dal centro nervoso ? Qualche volta avvelenai rane a cui prima avea
tagliato un nervo sciatico: le risposte furono un po' varie: talora questo si
conservava molto di più, e tal' altra, meno, per ora non saprei apprezzarne
bene i fattori (riposo relativo dell' arto a nervo tagliato, vaso dilatazione ecc.).
La durata dell'eccitabilità diretta dei nervi motori la trovai in generale oscil-
lare dentro imiti abbastanza larghi da molti minuti a diverse ore : qualche volta
mi limitai a saggiarla dopo 3, 5, 6 ore dalla propinazione del veleno, quando
cioè già ogni parte era insensibile ed immobile; tal'altra appena la gamba
libera fosse entrata in completa paralisi di moto: la durata maggiore dell'ec-
citabilità si verificava specialmente d' inverno, a dose non troppo forte di
veleno in maschi molto eccitabili, asciutelli di corpo, a cuore scoperto e
quando l'animale durante lo sperimento non era stato troppo stancato con
moti riflessi provocati; sebbene per minor durata, anche in omeotermi trovai
superstite la eccitabilità degli ischiatici per diverso tempo dopo la morte.
« Da questo lato mi piace riportare, che un porcellino d'India morto
rapidamente per curaro, presentò buon moto nella gamba anche dopo circa
tre quarti d'ora dalla morte, eccitandone il relativo ischiatico con corrente
indotta media. Nelle rane però pel curaro la cosa corre molto diversa, perchè
non solo dopo morte, ma pur già appena resa immobile una gamba non
legata, movendosi ancora gli arti preservati, il relativo ischiatico per lo più
è già ineccitabile » (*).
Biologia. — Ulteriori studi sopra lo sviluppo delle salpe.
Memoria del Socio F. Todako (Sunto).
« Divido il mio lavoro in due parti. Una speciale e l'altra generale.
Nella parte speciale espongo il risultato delle ultime mie ricerche tanto sullo
sviluppo della prole solitaria, quanto sopra quello della prole aggregata, non
che sopra i loro organi, facendone contemporaneamente lo studio della
struttura.
(') II nervo tagliato prima dell' avvelenamento, o l'ischiatico integro dell'arto in
parte preservato, si cooserva più a lungo eccitabile.
(') Insisto sul confronto della neurina col curaro per quanto riguarda la fisiopato-
logia, appunto perchè dal lato chimico sono maggiori le difficoltà per sceverarli.
— 443 —
« Nella parte generale discuto le varie quistioni morfogeuetiche che
si riferiscono a questo gruppo di animali. Aggiungo in fine, come appendice
al mio lavoro, uno studio sistematico sopra tutte le specie che vivono nel
Mediterraneo.
« Dopo un cenno sul metodo della ricerca ed uno sguardo generale
sull'organizzazione delle Salpe, comunico in questa seduta i primi capitoli
della parte speciale, che trattano la forma e struttura dell'ovaio e dell'utero,
la maturazione e fecondazione dell'uovo e i mutamenti dello ovaio in tale
periodo.
« Questa parte è accompagnata da 3 tavole ».
Astronomia. — Stille osservazioni solari fatte nel R. Osserva-
torio del Collegio Romano nel T trimestre del 1885. Comunicazione
del Socio coir. 1-. Tacchini.
« Ho l'onore di presentare all'Accademia il risultato delle osservazioni
solari fatte al nostro osservatorio nel primo trimestre del 1885. Il numero
dei giorni di osservazione per le macchie e le facole solari fu di 72, cioè 21
in gennaio, 25 in febbraio e 26 in marzo.
1885
Frequenza
delle
macchie
Frequenza
dei
for.
Frequenza
delle
1I + F
Frequenza
dei giorni
senza
M-l-F
Frequenza
dei giorni
con soli
F
Frequenza
dei
gruppi
Media
estensione
delle
macchie
Media
estensione
delle
facole
Gennaio
Febbraio
Marzo . .
Media . .
9,05
10,52
19,57
0,00
0,00
4,33
13,61
10,17
23,81
0,00
0,00
5,96
9,15
7,08
16,23
0,08
0,00
2,92
10,68
9,03
19,71
0,03
0,00
4,39
43,19
77,33
44,92
55,37
81,00
75,41
51,60
68,40
« Se si confrontano questi risultati con quelli dell' ultimo trimestre
del 1884 (vedi Rendiconti seduta 18 gennaio 1885), si vede tosto, che il
numero delle macchie e quello dei gruppi fu un poco maggiore nel 1° tri-
mestre del 1885, con un massimo secondario nel mese di febbraio. L'esten-
sione invece delle macchie risultò minore, e inoltre incominciano a figurare
i giorni senza macchie e senza fori : così che nel complesso continuò, seb-
bene lentamente, la diminuzione del fenomeno, con qualche speciale periodo
di eccezionale recrudescenza. Pochissima differenza si ebbe nel fenomeno
delle facole in confronto dello stesso 4° trimestre del 1884, e notammo la
stessa particolarità, avvertita altre volte, del massimo cioè delle facole in
corrispondenza al minimo delle macchie. Dopo il massimo del febbraio, la
diminuzione verificatasi in marzo continuò anche in aprile, poi si presentò
di nuovo una maggiore frequenza in maggio con gruppi anche considerevoli
— 449 —
per l'estensione. La media però delle macchie in maggio risulta inferiore a
quelle del gennaio e febbraio.
Numero
Nuuier o
Massima
Altezza
Estensione
1885
(I-i giorni
di
delle
altezza
media
delle
media
delie
osservazione
protuberanze
osservata
protuberanze
protuberanze
Gennaio . .
15
r>,8
31S"
ti
0
-2.1
Febbrai" . .
19
10,2
132
41.1
2,1
Marzo . . .
17
s.:
120
11.1
2,3
« Si ha dunque una diminuzione anche nel fenomeno delle protube-
ranze solari in confronto dei risultati avuti nell' ultimo trimestre del 1884
(vedi Rendiconti seduta 1° febbraio 1885). È degno però di rimarco il fatto
della coincidenza del massimo secondario delle protuberanze in febbraio col
massimo delle macchie avvenuto nello stesso mese.
« Nell'aprile, maggio e nei passati giorni del corrente giugno, il numero
delle protuberanze fu maggiore che nel 1° trimestre dell'anno corrente, e
colla ; articolarità di un nuovo massimo secondario ne mese di maggio
com'è avvenne per le macchie ».
Meteorologia. — Osservazioni sul temporale del 12 giugno 1885.
Comunicazione del Socio corr. P. Tacchini.
« Il Socio Tacchini intrattiene l'Accademia sui fenomeni elettrici avvenuti
in Eoma durante il temporale del mattino del 12 e. m. e fa rilevare come men-
tre le scariche del temporale si scaricavano specialmente nella parte orientale
della città, nella centrale si ebbero per induzione delle scariche considerevoli
avvertite anche al Collegio Romano e che fermarono tutti gli orologi elet-
trici ; e ricordando le cose dette di recente dall' Helmholtz riguardo a questi
fenomeni osservati a Berlino e dintorni, egli prega l'Accademia di volere
all'occasione opportuna consigliare ai fisici nostri lo studio di queste scariche
di induzione in occasione di temporali, perchè questi studi possono avere una
importanza speciale, come avvertì l' Helmholtz, per la sistemazione e protezione
delle polveriere e depositi di munizioni, e gli opifici ove si impiega molta
acqua derivata dalle sorgenti o pozzi e distribuita negli opifizi a mezzo di un
gran numero di tubi metallici.
« Il Socio Blaserxa aggiunge alcune parole sui fenomeni di inluzione
osservati nei telefoni dell'Istituto fisico durante lo stesso temporale descritto
dal Socio Tacchini ».
Rendiconti — Vol. I.
— 450 —
Astronomia. — Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte e
Giove (248) fatte al R. Osservatorio del Collegio Romano. Nota
del prof. E. Millosevich, presentata dal Socio P. Tacchini.
« La sera del 5 giugno il sig. J. Palisa scopriva in Vienna un pianetino
fra Marte e' Giove, che con molta probabilità deve ritenersi nuovo, e che
perciò porterà il numero (248), facendo seguito ad Asporina (246) e ad
Eukrate (247), dei quali ebbi non ha guari a dar notizia di osservazioni da
me eseguite al cannocchiale di 25™ di apertura.
« Il nuovo pianeta, che io stimai di 12 £ grandezza, fu da me osser-
vato la sera dell' 8 giugno; eccone i particolari della osservazione e delle
riduzioni.
« Poma — Collegio Komano 10^ 14m 12fi dell' 8 giugno 18S5.
a apparente pianeta 16h 14m 0S,97 (9.195 n)
5 apparente pianeta — 20° 39' 56".7 (0.880)
a pianeta — a. stella = -f- 48B.03 ) corretto di rifrazione
3 pianeta — 5 stella = — 9'50".2 ) in differenza.
« Stella, di paragone = i [15514 A. 0. S. Z. -f- Z. W 257]
Equinozio medio 1885,0 Reductio ad diem
a stella 16h 13m9s.91 -f-3s.03
5 stella — 20° 30' 7".9 +1".3».
Fisica terrestre. — Relazione sulle osservazioni fatte durante
un viaggio nelle regioni della Spagna colpite dagli ultimi terre-
moti. I. Nota del Socio T. Taramelm e del prof. G. Mercalli.
« La regione dell'Andalusia, che comprende le località dove fu più
violenta la scossa del 24 dicembre 1884, si estende tra Malaga e Granata
ed è delimitata ad un dipresso dal fiume Genil, che confluisce nel Guadal-
quivir a ponente di Cordova, dal Guadalhorce, che dal lago salato di Fuente
Piedra sbocca nel Mediterraneo presso Malaga, e dal Guadalfeo, che dalle falde
meridionali della Sierra Nevada scende al mare stesso presso Motril, che è
pur compresa nell'area sismica. Quivi si elevano dei monti abbastanza
alpestri all' altitudine di oltre duemila metri sopra ampie falde di terreno
terziario, specialmente sviluppato nel vallone di Granata, e si svolgono
ampie vallate trasversali, che solcauo profondamente le formazioni antichis-
sime, aprendosi in più o meno vasti piani alluvionali lungo la spiaggia ;
maggiore di tutte quella di Velez, che passa per le città omonima, origi-
nando dalla sierra Marchamona e delimitando a levante la Sierra Tejeda,
principale rilievo della regione più fortemente commossa; ma non trascu-
rabili le altre di Nerja, Alniunekar, di Itravo e di Guajar, le due ultime
— 451 —
confluenti nel Guadalfeo poco lungi dalla sua foce. Appunto in corri-
spondenza dell'alta valle del Guadalfeo, la direzione dei terreni paleozoici
ed azoici costitutivi della Sierra Tejeda e delle annesse di Iatar e di
Almijara, che è da nord-ovest a sud-est, si cambia bruscamente in altra
ila sud-ovest a nord-est in corrispondenza della molto più elevata Sierra
Nevada (3898 al Picago di Veleta e 3481 a la Combre di Mulacen) nella
quale è ancora maggiore la prevalenza delle formazioni azoiche, senza però
che affiorino per estesi tratti quei terreni gneissici e granitici, che contra-
distinguono le catene più settentrionali della penisola iberica.
« Lungo i ripidi versanti meridionali di queste montagne, a seconda
della varia natura delle rocce, scistose, arenacee o calcareo dolomitiche, pre-
sentansi le diverse fisonomie orografiche ben note ai geologi: giammai
però il carattere del paesaggio può paragonarsi a quello delle prealpi e dei
monti Apuani, in causa della frequente alternanza dei calcari cogli scisti ;
di guisa che quel paese rammenta la Liguria occidentale con ancora mag-
giore intensità di vegetazione boschiva in alto, di coltivazione di oliveti e
di vigne sui colli, di agrumi e cereali nel piano, dove prosperano altresì
le piantagioni della canna da zucchero. I tratti alluvionali sono sempre di
poco protesi nel mare, anche in corrispodeuza delle valli maggiori, sebbene
i pozzi artesiani presso Torre del Mar ed Almunekar abbiano incontrato uno
spessore ragguardevole di detrito prima di trovare la roccia in posto. Fre-
quenti gli abitati nel versante meridionale, radi ed ancora peggio costruiti
nel versante settentrionale, dove la china dei terreni terziari è dolcissima,
ma per converso sono profondi e dirupati i solchi delle valli, che conver-
gono al Genil. Amplissima e quasi ovunque mirabilmente coltivata la valle
di questo fiume, che fin a mezzo il suo corso è come sbarrata da un
allineamento di rocce secondarie, le quali partendosi dalla Sierra di Mav-
chamona, toccati i 1700 m. alla Sierra Gorda, traversano il fiume presso
Loja e poi si sviluppano con grande prevalenza nei monti a nord di Gra-
nada. Questi stessi terreni secondari dalla Sierra Marcharnona si stendono
alcun poco a formare un contraforte alla Sierra Tejeda ed in corrispondenza
dei paesi di Zafaraya, Ventas e Chosaz accolgono un bacino chiuso, compa-
rabile ai notissimi del Carso e dell'Appennino, dove le acque senza uscita
si sprofondano nel baratro del Sumidero, per ricomparire assai probabilmente
alle falde settentrionali della catena, nei pressi di Loja.
« I terreni azoici delle Sierre Tejeda ed Almijara constano di scisti
cloritici, attinotici, amfibolici, passanti alcune volte a gneiss di grana mi-
nuta, oppure a micascisti granatiferi. Seguono varie masse di calcare sac-
caroide tramezzato a scisti calcarei e talcosi, che scendono al mare tra
Almunekar e Nerja; le ricoprono altri scisti argillomicacei, scuri, passanti
per gradi ad arenarie e talora anche a puddinghe quarzose, come presso
Malaga. I quali scisti superiori crediamo probabile che spettino piuttosto a
— 452 —
qualche periodo paleozoico, essendo molto somiglianti alle formazioni che
nelle Alpi ricoprono la zona dei terreni cristallini recenti. Una zona di
calcari dolomitici, spesso talcosi e scagliosi, si insinua di nuovo tra questi
scisti, svolgendosi a preferenza sul versante settentrionale della Sierra, poco
a sud dei paesi di Iatar ed Alhama. L'egregio geologo dottor Federico De
Botella li ritiene perinocarboniferi. Tutti questi terreni sono strettamente
incurvati, spesso arrovesciati, con direzione nord-ovest quasi coincidente
coll'asse della Sierra Tejeda; e sembra che siano discordanti, non solo rispetto
ai terreni mesozoici, ed eocenici, ma anche tra loro stessi. A Malaga però
gli scisti sottostanti al conglomerato quarzoso rosso, che vi rappresenta
probabilmente la base della seria mesozoica, non solo sono concordanti con
questo conglomerato, ma si alternano con altri conglomerati bruni, a quarzo
nero, con frammenti amfibolici e feldispatici, che assai ricordano le rocce
carbonifere delle Alpi Carniche. Presso Malaga e sopra Martella la serie
triasica è completa , con marne iridate alternate prima e poi sottostanti a
dolomie cariate o Variegate ; nella valle di Velez sonvi lembi triasici isolati,
come pure in quelle di Campanillas ; lungo la bella chiusa traversata dalla
ferrovia e dal Guadalborce sotto Gubantes la serie invece è in continua-
zione perfetta dal trias all'eocene, però con fortissime inclinazioni. Il Giura
e ben rappresentato nei suoi membri principali ; ma le località fossilifere
seno alquanto a ponente dell'area sismica. Incomincia con un calcare ooli-
tico passante a dolomia, che esiste anche nel ristretto lembo sotto il
castello di Velez e spetta al lias inferiore; continua con calcari marnosi
grigi o rossi ad Harpcceras bifrons, radia ns ed erbaense del lias supe-
riore, con marne ad Harpoceras Murchisonae , per terminare con calcari
mandorlati, rossi o verdastri con Pygope cliphya, Perisphinctes contiguus,
Phìjlloceras plychoicum, piuttosto frequenti presso Anteqnera. Altre marne
con aptici e calcari marnosi rappresentano il neocomiano, e la creta è costi-
tuita da calcari variegati, contorti assai e commisti a marne scagliose, che
vedonsi assai distinti all' estremo nord del paese di Pedana , sotto al
traveitino.
« L'alta valle del f. Velez è poi la regione del massimo sviluppo dell'eocene,
costituito di arenarie a fucoidi, alternate con argille scagliose, con radi banchi
di calcare nummulitico alla base e con puddinghe ad elementi sempre pili
grossolane nella parte superiore, che forse spetta all' oligocene. Prosegue
verso ponente, nelle valli del Guadalmedina e di Campanillas e nella più
ampia del Guadalborce in due zone ; l'ima, come si è detto, ricopre verso
settentrione la serie mesozoica, mentre l'altra riposa discordante sulle rocce
azoiche e paleozoiche, con trasgressione quasi completa della serie secon-
daria. L'eocene manca a levante di Alcaucin e nell'alta vallata del Genil.
In questa invece sono assai sviluppati gli strati miocenici, di origine lacustre
e di natura marnosa, compatti, omogenei, talora zeppi di fossili, con piccoli-
— 4.V1, —
ammassi lignitici ad Arenas del Rey ed a Viznar; sollevati e talora anche
contorti, come si può scorgere lungo la via iu costruzione da Alhama a
Loja. Il miocene manca a sua volta nel versante meridionale delle Sierre
suaccennate. Il pliocene al contrario è bene rappresentato in entrambi i
versanti, ma vi è una sensibile differenza nella composizione litologica ;
inquantocbè nella valle del Genil ed alle falde della sierra Tejeda consta
di molasse, di calcari grossolani, di conglomerati ad ostree, di arenarie a
litotamni, trovandosi le argille soltanto nella regione più depressa della val-
lata, invece alle falde sud. presso Malaga e nella valle del Guadalhorce pre-
valgono le marne azzurre con ricca fauna piacentina, cbe passano rapida-
mente a sabbie ed a conglomerati. Inoltre notiamo il fatto importantissimo
che questo più recente terreno terziario raggiunge sul versante settentrio-
nale della catena l'altitudine di 1250 m. alla sella del Rasyo, mentre presso
Malaga, Velez e Torros si eleva al massimo a 150 m., risultandone un indizio
a nostro avviso assai significante di una depressione quaternaria e forse anche
posglaciale dell'area mediterranea.
« Non mancheremo poi di menzionare l'estensione e la potenza, che
presentano le masse di travertino ed i conglomerati o brecce ad elementi
calcari dell'epoca quaternaria, così da gareggiare colle formazioni della cam-
pagna romana, di Tivoli, del Velino e dell'Abruzzo. I villaggi più dan-
neggiati di Periana, Alcaucin, Canillas di Aceituno, Iatar, Lentaye, Otivar,
sono appunto su queste rocce poco omogenee ed in parte anzi sullo sfacelo
delle medesime; il quale fatto dal nostro punto di vista è almeno altrettanto
importante che la composizione del sottosuolo, descritta anche dalle com-
missioni e dai geologi privati che hanno studiato recentemente il fenomeno
in discorso. In questa ragione, che fu scoperta da nevi e da ghiacci in
epoca quaternaria, il rovinio delle meteore ed il lavorio delle acque car-
bonicate, sotterraneamente circolanti, furono oltremodo attivi ed efficaci, il
che del resto non era sfuggito all'egregio geologo D. Federico De Botella,
autore della migliore carta geologica della Spagna, del quale ci piace di
riportare in proposito le seguenti parole: Los manantiales rnismos han
<lishii ir.ùdo extraordinariamente 6 surgen d nìveles inferiores; blancas
cascadas de piedra reenplasaron les tumultuosas cataratas de otros siglos
y en sus cercanias cscalonadas a diversas alturas, verdaderas cavernas
abren sus enormes fauces, revestìdas de gruesa capa de lobo, serial ende-
lebele de la pasada grandeza de aquellas (Apunlos paleogcogrdficos.
Madrid, 1877).
« Non meno di tale fenomeno, si connette poi con una attività endo-
gena incomparabilmente maggiore della attuale un altro fatto importante,
che consiste nello stato di grande fratturazione, indubbiamente per tremende
fasi sismiche attraversate, degli smembrati lembi di terreno pliocenico ed
anche delle più erose masse di travertino, delle quali la maggiore da noi
— 454 —
veduta si estende tra Alcaucin e Periana. Anche le argille plioceniche di
Malaga sono per tutto il loro spessore visibile traversate da filoni di gasso,
coinè si osserva da noi nell'Umbria e nel Senese. In confronto di terremoti
posterziari e posglaciali, i recenti scotimenti, che furono cagione soltanto
di limitate fratture nei terreni superficiali, si ponno considerare di poco
momento, per quanto dolorosa ne sia la rovina; gli uni e gli altri poi sono
certamente legati ad una speciale condizione topografica e stratigrafica, che
al momento non possiamo precisare, ma che è indubbiamente connessa alla
accennata differenza di altitudine dei lidi pliocenici sui due versanti della
Sierra Tejeda e con tutti gli altri fatti, che dimostrano un recente distacco
della regione berica dal continente africano. Non casuale quindi è il frequente
ripetersi dei terremoti in quell'amenissima contrada, dove pur troppo la co-
struzione dei fabbricati era la meno idonea a rendere poco disastrose le
convulsioni sotterranee.
« Che se noi vorremo indagare la causa di tali convulsioni, che a guisa
di scoppi improvvisi di mine gigantesche, alla profondità di parecchi chilo-
metri, vengono ad intervalli a spargere la desolazione in quel tratto di
sponda del recente bacino mediterraneo, non dimenticheremo di certo la
esistenza di copiose e frequenti fonti termali, di cui le più note di Alhama
e di La Mala, alla temperatura di circa 50 centigradi, con leggero sviluppo
di acido solfidrico; nonché la non grande distanza dalla zona trachitica di
Cartagena, Capo di Gata ed isola Alboran.
« Comprendendo ora le condizioni litologiche e stratigrafiche, le quali
sembrano in più stretta relazione col fenomeno esaminato, ne emergerebbero
le seguenti :
1. « Il brusco angolo formato dalla direzione dei terreni più pro-
fondi delle Sierre Tejeda ed Almijara con quella dei terreni medesimi
nella Sierra Nevada, in corrispondenza dell'alta valle del Guadalfeo.
2. « La discordanza dei terreni mesozoici dai paleozoici ed azoici,
assai manifesta nel tratto a levante di Zaffaraya.
3. « Il grandioso salto della serie eocenica nella valle del Guada-
lhorce, perpendicolarmente alla stessa ed in senso quasi parallelo alla
spiaggia.
4. « La forte differenza di altitudine di lidi pliocenici sui due versanti
delle Sierre Tejeda ed Almijara.
5. « L'estensione e lo stato di fratturazione e di profonda erosione dei
terreni quaternari e pliocenici, sui quali riposa la massima parte dei paesi
rovinati.
6. « L'esistenza di acque termali sopra un allineamento quasi pa-
rallelo alla spiaggia e non molto lontano di una regione trachitica, per la
massima parte sommersa sotto il Mediterraneo ».
— 455 —
Matematica. — Intorno alla generazione dei gruppi di opera-
zioni. Nota IL del dott. G. Frattini, presentata dal Socio G. Battagmni.
« Nella mia Nota, Intorno alla generazione dei gruppi di operazioni,
la quale ebbe l'onore di apparire nei Eendiconti di questa insigne Accade-
mia, ebbi occasione di segnalare alcune proprietà del gruppo <I> di quelle
sostituzioni le quali non sono efficaci alla generazione di un gruppo G, av-
vertendo in primo luogo che il gruppo $ è necessariamente eccezionale in G.
Ora, a guisa di complemento, credo opportuno di aggiungere qualche altra
osservazione che mi sembra degna di menzione. Primieramente: Il g ruppo $
relativo a qualsivoglia sottogruppo eccezionale di G, è ec-
cezionale iu G e fa parte del gruppo 0 relativo al gruppo
totale. Si indichi infatti con $' il gruppo <I> relativo al gruppo T ecce-
zionale in G. Trasformando <ì>' con qualsivoglia sostituzione S di G, si otterrà
necessariamente uu gruppo $" contenuto in r. Ora, quando si combini $"
con un sottogruppo L di r, non potrà certo dalla combinazione nascere l'in-
tero T, perchè se fosse : r=($", L), sarebbe altresì : SrS"1 = (S$"S_I, SLS-1)
ovvero: T = ($', L') essendo L' sotto gruppo di T, e $' potrebbe perciò,
contro l'ipotesi, concorrere alla generazione di r. Il gruppo $" fa adunque
parte di $' per la qual cosa si esige che <I>" coincida con d>'. Il gruppo $' è
adunque eccezionale in G.
« Dimostriamo ora che 0' fa parte di $. E per ciò immaginiamo di-
stribuite le sostituzioni di r nei periodi 71 , 7» , yn relativi al sotto-
gruppo $' eccezionale in T, e le sostituzioni di G nei periodi 71 , ... 7,, ;
7'i 1 ••• 7',. ; ••■• 7^'""^, ... y»fm~V relativi all'istesso $' che, come dimostrammo,
è eccezionale in G. Il gruppo G non potrà contenere sottogruppi che con le
loro sostituzioni partecipino a tutti i periodi di questa seconda distribuzione.
Perchè, se il contrario accadesse ed esistesse per ciò in G qualche sotto-
gruppo A con sostituzioni in tutti quei periodi, il gruppo comune a T e a A
avrebbe sostituzioni in tutti i periodi 71, 7»,. ..7,, e perciò il sottogruppo <!>'
combinato con il gruppo comune a T e a A genererebbe r la qual cosa è
contraria alla natura di $'. Poiché adunque, distribuite le sostituzioni di G
nei periodi relativi al sottogruppo eccezionale <!>', non esistono sottogruppi
di G con sostituzioni in tutti i periodi, il gruppo <t>' farà parte del gruppo <1>
relativo al totale gruppo G.
« A ciò si potrebbe del resto arrivare rammentando che (v. la Nota pre-
cedente), il sottogruppo $ relativo ad un gruppo G si può anche definire
come quello che è composto delle sostituzioni di G le quali sono moduli
rispetto a tutti i possibili modi di generazione di G. Basterà premettere che
il gruppo dei moduli relativo a un particolare modo di generazione di un
gruppo G coincide con il gruppo dei moduli relativi a tutti i possibili modi
— 456 —
di generazione dell'istesso G. Questa premessa mi sembra notevole per sé
stessa e perciò la dimostro confermando in seguito la precedente conclusione.
« Se i due sistemi (g{ , gt , ... g^) , {g'\ , g\ , ... g'.j) formati con sostituzioni
di G sono anche sistemi generatori di G e il primo sistema si converte in
un nuovo sistema generatore quando le sue sostituzioni si riducano egua-
gliando all'unità fattori eguali a sostituzioni di uu certo gruppo <p conte-
nuto in G, lo stesso avverrà necessariamente del secondo sistema,
« Perchè, se rappresenteremo con G'i , G\ , .. G'v le g\ , i/» , ... gfv decom-
poste comunque in fattori alcuni dei quali appartengano a tp e con g"\ , g"t , ...
g"v ciò che le G'i , G'j , ... G'v divengono soppressi in esse i fattori di o ,
siccome con le G' si possono per ipotesi comporre le g e sopprimere in
seguito nelle g composte i fattori di tp senza che il sistema delle g cessi di
rappresentare un sistema di generatrici di G, è evidente che, ai prodotti
formati con fattori G' sostituendo prodotti formati nel medesimo modo con
i corrispondenti fattori g" , si otterrà un sistema generatore di G e che, uu
sistema siffatto si otterrà altresì sostituendo a questi ultimi prodotti i fat-
tori g" medesimi. 11 sistema (</'i ,g"»,...g"v) è adunque un sistema di ge-
neratrici di G. Il gruppo totale dei moduli relativi al sistema (gx , 9» , .. gv-)
fa dunque parte di $. La reciproca è evidente. Adunque i due gruppi
coincidono.
« Ed ora, tornando al gruppo T e al corrispondente gruppo <&', è evi-
dente che, se T non può concorrere alla generazione di G , $' farà parte
di $ perchè T è in $. Se pai G = (r,L) essendo L un sottogruppo di G,
si potrà in T operare, per ipotesi, mod. $'. Ma decomponendo le sostitu-
zioni l di L in fattori alcuni dei quali siano in $', ponendo cioè: lx=q>'i
/ti f'% h% ..., sarà possibile la riduzione : U = f'p hi /*> ••• essendo o^ una sosti-
tuzione di $', per essere $' eccezionale in G. D'altronde la a/p si potrà sop-
primere perchè generata dalle sostituzioni di T considerate 0 no mod. 0'.
Adunque sopra il sistema (r , L) generatore di G si potrà operare mod. <!>',
e per conseguenza $' farà parte di <I>. Ricordando poi che il gruppo $ rela-
tivo a un gruppo G coincide ancora con il gruppo che è comune a tutti i
sottogruppi massimi di G, potremo enunciare il teorema: Il gruppo che
è comune a tutti i gruppi massimi contenuti in un sotto
gruppo eccezionale di un gruppo dato, è eccezionale in
questo, e fa parte del gruppo comune ai sottogruppi mas-
simi del dato gruppo.
« E piìi generalmente: Ogni sottogruppo eccezionale di un
gruppo dato, se comune a tutti i gruppi massimi di qual-
che sottogruppo, è anche comune a tutti i sottogruppi mas-
simi del dato gruppo ».
— 457 —
Fisica. — Nouveau procède pour obtenir la liquèfation de
Voxygène. Nota del sig. L. Cailletet, presentata dal Socio P. Blaserna
a nome del Socio Menabrea.
« L'éthylène liquide, dont j'ai fait eonnattre les propriétés depuis
longtemps déjà, donne en bouillant à l'air libre un froid suffisant, pour
que T oxygène comprime et réfroidi à cette temperature présente, lorsqu'on
diminue sa pression « une ebullition tumultueuse qui persiste pendant un
tenips appréciable ».
* En activant l'évaporation de l'éthylène au moyen de la machine
pneumatique, ainsi que Faraday l'avait fait pour le protoxyde d'azote et
l'acide carbonique, on abaisse assez sa temperature pour amener l'oxygène
à l'état liquide.
« J'ai cherebé à eviter les incouvenients et les complications qui ré-
sultent de l'obligation d'opérer dans le vide, et dans ce but, j'ai déjà in-
diqué l'emploi du formane liquide qui permet d'obtenir d'emblée la liqué-
faction de l'oxygène et de l'azote.
« J'ai pensé que malgré ces avantages, l'éthylène qui est si facile
maintenant de préparer et de manier (') doit étre préféré au formène et
je suis arrivé à obtenir au moyen de l'éthylène bouillant dans des vases
ouverts un abaissement de temperature suffisant pour amener la liquéfaction
complète de l'oxygène.
« Le procède que j'emploie est extrémemeut simple, puis qu'il consiste
ìi activer l'evaporation de l'éthylène en laneant dans sa masse un courant
d' air ou d'iiydrogène réfroidi à très-basse temperature.
« Dans l'appareil que j'ai construit, le récipient en acier qui contient
l'éthylène liquide, est fise à un support vertical au moyen des vis et du
collier M' et p. Lorsqu'on ouvre le robiuet (?•), 1' éthylène pénèlre dans
le serpentin SS, forme d'un tube de cuivre de 3mm ou 4mm de diamètre
interieur. Un robiuet à vis (r') est place a son extrémité inférieure.
« En réfroidissant vers — 70° le serpentin au moyen du chlorure de
méthyle, ainsi que je l'èxpliquerai plus loin, l'éthylène qui s'y accumulo
n'.i plus à cette temperature qu'une faible tension et s'ecoule sans perte
sensible dès qu'on ouvre le robiuet de sortie (r). Cette disposition nouvelle,
que j'ai adoptée pour l'éthylène et le formène, permet de réfroidir ces gaz
condensés, comme si le réservoir tout entier, qui les contient, était réfroidi
;i la temperature du serpentin.
(') En ajoutant au mélange d'alcool et d'acide sulfurique une petite quantite de
vaseline, on empèche le boursouflement de la matière qui se produit si souvent dans la
préparation de l'éthylène et oblige de rciettre fin à l'expérience.
Rendiconti - Vol. T.
— 458
— 459 —
« Oh recoit Péthylène dans une éprouvette en verre mince L, disposée
dans un vase eu verre V conteiiant de l'air parfaitement desseché au moyen
de ponce sulfurique C.
« L'air ou rnieux l'hydrogène, avant de venir barboter dans l'éthylène
se réfroidit dans le flacon C qu'on a rempli de chlorure de calcium ; il
arrive par un tube de caoutcbouc au robinet de distribution F, puis,
après avoir suivi le tube S'S', vient se refroidir dans un second serpentin,
egalernent dispose dans le vase de chlorure de niétkyle E, qui est h doublé
paroie A, aiin d'éviter le dépot de l'humidité contenue dans l'air ambiant;
il suffit alors d'activer l'évaporation de l'éthylène au moyen du courant
d'air ou d'hydrogène réfroidi pour perrnettre à l'oxygène contenu dans le
tube 0, et comprime au moyen de ma pompe, de se résoudre en un liquide
eirculaire, trausparent et séparé du gas qui le surmonte par un ménisque
absolumeut net.
« J'ai mesuré au moyen d'un thermomètre à hydrogène dont je ferai
bientot connaitre la nouvelle disposition, la temperature de l'éthylène qui
dans une de mes expériences à été trouvée de — 123°: j'éspère qu'en
réfroidissant avec plus de soin le courant d'hydrogène, la temperature
pourra encore étre abaissée.
« Les serpentins S et S', dans lesquels circulait l'air et l'éthylène, sont
plongés dans du chlorure de méthyle qu'on évapore rapidement au moyen
d'un courant d'air préalablement réfroidi et lance par le tube (a a).
« En résumé, j'ai constate qu'en activant l'évaporation de l'éthylène
liquide au moyen d'un courant d'air ou d'hydrogène fortement réfroidi, on
abaisse sa temperature bien au dessous du point critique de l'oxygène, qui
dans ce milieu se liquefi e de la manière la plus nette.
« Cette expérience est tellement simple et facile à exécuter qu'elle
peut entrer dès aujourd'hui dans la pratique des laboratoires et étre répétée
dans le cours publics ».
Fisica. — Sulla fotografìa delle scintille elettriche, ed in par-
ticolare di quelle prodotte nelV acqua. Nota del prof. A. Righi,
presentata dal Socio P. Blaserna.
« Essendosi compiuta la costruzione d'una grande batteria di Leyda,
eseguita per mio ordine, mi venne desiderio di ripetere alcune delle espe-
rienze da me fatte in passato sulle scariche elettriche, e pubblicate in diverse
successive Memorie (').
(') Ricerche sperimentali sulle scariche elettriche. Meni. .Iella Acc. di Bologna 1*70. —
Id. 2a Memoria. R. Acc. dei Lincei 1877. — Descrizione ed uso d'una macchina d'HollZ etti.
Meni. dell'Acc. di Bologna 1879. — Le ombre elettriche, ftlem. dell'Acc. di Bologna 1881. —
Sp ita " ' delle scintille etc. Meni. dell'Are. .]i Bologna 1881. — •
— 460 —
« La detta batteria è composta di 72 grandi vasi o bicchieri cilindrici
di vetro, aventi ciascuno circa 13 decimetri quadrati di superficie armata
su ogni faccia, ed uno spessore medio di lmm,5, riuniti in quattro gruppi
di 18. In generale le quattro batterie parziali di 18 vasi ciascuna, furono
disposte in cascata, ed in tal modo, con una capacità equivalente a quella
di 18/4 ossia a quattro volte e mezzo la capacità di ciascuno' dei bicchieri,
potevausi ottenere scintille di 12 e più centimetri di lunghezza, grosse e
brillantissime, senza pericolo di rotture.
« Tutti i risultati da me ottenuti in precedenza con mezzi più limitati,
si verificarono con queste potenti scariche, acquistando iu generale maggiore
evidenza.
« Così si dica per esempio, dei fenomeni di valvola elettrica, dei cam-
biamenti d'aspetto e delle singolari modificazioni che l'aumento di resistenza
del circuito di scarica induce nella scintilla, dei cambiamenti di forma che
subiscono in vari casi le scintille ecc.
' « Le ombre elettriche semplici e composte, e le figure in forma d'anello
possono assumere dimensioni grandissime con scariche cosi potenti. Infine è
possibile ottenere l'immagine fotografica delle scintille anche in quei casi
in cui con scariche più deboli non si avrebbe intensità luminosa sufficiente.
È appunto di alcune particolarità osservate in queste immagini fotografiche
che mi occuperò nella presente Nota.
« La fotografia delle scintille elettriche costituisce un mezzo di ricerca
che ha dato, e darà certo in seguito, risultati interessanti, poiché permette
di studiare con comodità le particolarità d' un fenomeno fuggevolissimo.
Le prime fotografie di scintille le feci nel 1S76, ignorando allora che qualche
tempo prima il Tait aveva avuto la stessa idea, come d'altronde dichiarai
nella mia seconda Memoria sulle scariche.
« Invece d'adoperare le lastre al collodio umido, ho adoperato ora quelle
secche assai più sensibili preparate al gelatino-bromnro d'argento. Ho po-
tuto cosi ottenere le immagiui delle scintille auche interponendo nel circuito
delle forti resistenze, tali da far assumere alle scintille stesse i diversi tipi
che ho distinti altra volta (2a Memoria sulle scariche), cioè scintille bianche
ordinarie (con piccole resistenze), scintille con aureola gialla (con resistenza
più grande), scintille composte rosse o rosee (con resistenza anche maggiore)
e scintille composte bianche o violette (colle più forti resistenze). È a notarsi
che le scintille che danno le più deboli immagini non sono quelle ottenute
colle più forti resistenze, ma bensì quelle ad aureola gialla (2° tipo). Ad ogni
modo ho potuto ottenere colla fotografia iu modo abbastanza distinto, tutte
rune curiose con formazioni della scintilla. Meni. dell'Acc. di Bologna 1831. — Sulle figure
elettriche in forma d'anelli. Meni. dell'Acc. di Bologna 1882. — Le ombre elettriche, 2* Me-
moria." Mera. dell'Acc. di Bologna 1882.
— 461 —
le ligure che disegnai a memoria nella tav. II della 2a .Memoria sulle scari -ho
elettriche, comprese le figure 9 ed 11, che mostrano l'azione d'una corrente
d'aria sulla scintilla.
« Fatte varie prove fotografiche di scintille, con circuito di piccolissi o i
resistenza, e variando o la capacità del condensatore o il potenziale (e quindi
la distanza esplosiva), ho trovato confermati i risultati già altravolta esp ti,
e cioè che l'area di sezione della scintilla è sensibilmente indipendente dal
potenziale, a partire da una certa distanza esplosiva, che cresce quasi pro-
porzionalmente, ma un po' meno rapidamente della capacità del condensatore,
e che diminuisce assai applicando all'obbiettivo fotografico dei diaframmi con
fori di più in più piccoli. Quest'ultimo fatto dipende, come spiegai altravolta,
dall'essere le scintille luminose in tutto il loro volume e trasparenti per li
propria luce, cosicché nell'immagine fotografica la parte centrale è sempre
più intensa e va sfumandosi verso i contorni. Per questa circostanza e per
essere spesso più o meno irregolare ed incerto il limite fra scintilla ed aureola,
riesce assai difficile il misurare con esattezza il diametro delle scintille. In-
fine ho ottenuto con speciale evidenza le immagini di quelle singolari con-
formazioni che assume la scintilla, quando contorna una lastra coibente o
quando passa per un foro sottile, e di cui le tìg. 3 ed 11 della tav. IV
della Memoria citata, offrono in piccolo un esempio.
« Ho fatto moltissime immagini fotografiche delle scintille prodotte nel
seno dell'acqua, per mezzo di elettrodi assai lunghi circondati da robusti tubi
di vetro coperti di gomma lacca, che ne lasciano libere solo le estremità.
« Si possono ottenere così scintille nell'acqua di 7 od 8 centimetri di
lunghezza. Bisogna però che il recipiente che contiene il liquido sia di gran
robustezza, giacché con una scintilla di appena un centimetro di lunghezza
prodotta entro un gran bicchiere di vetro da pila pieno d'acqua, il vetro
va in pezzi, specialmente se la scintilla si produce a piccola distanza dalle
pareti, che pure possono essere grosse quattro o cimine millimetri.
« Per ottenere senza pericolo lunghe scintille nell'acqua e ritrarne l'im-
magine fotografica, ho dovuto adoperare una robusta cassetta di legno co-
perta internamente di mastice, avente una finestra rettangolare in una delle
pareti chiusa da una lastra grossissima di cristallo. La scintilla potevasi osser-
vare o fotografare attraverso di questa.
« Naturalmente, nel circuito di scarica devesi introdurre anche una scin-
tilla nell'aria fra grosse palline d'ottone, senza di che i condensatori non
potrebbero caricarsi.
« Le scintille nell'acqua sono rosse o rosee, se ottenute con scariche
deboli, e bianchissime con forti scariche. In questo caso si possono mettere
diaframmi con piccoli fori all'obbiettivo fotografico, e tuttavia si otteng >n i
delle immagini nerissime nelle negative. Queste scintille, a differenza di quelle
prodotte nell'aria, non hanno aureola, cioè una parte esterna meno brillali!"
— 462 —
e più o meno distinta dalla parte centrale. Esse si presterebbero quindi
meglio alla misura della loro grossezza, se al contorno non mostrassero innu-
merevoli diramazioni laterali, dirette perpendicolarmente all'asse della scin-
tilla, che rassomigliano ad una specie di peluria finissima.
« La causa di questa particolare conformazione, parmi debba cercarsi
nella conducibilità del mezzo in cui la scintilla si produce. È noto che se
ad un filo percorso dalla scarica si accosta un conduttore, scocca fra questo
ed il filo una scintilla, che è dovuta a scarica laterale (v. la 2a Mem. citata).
« Secondo me quelle innumerevoli scintillette brevissime e finissime
che partono dalla scintilla principale e si dirigono normalmente ad essa,
hanno un' origine analoga.
« Spesso le scintille nell'acqua sono biforcate, o anche suddivise in più
di due rami. Sembra che, come colle scintille biforcate nell'aria, la somma
delle aree di sezione dei rami secondari, eguagli l'area della scintilla intera.
« Se la scintilla nell'aria, che si produce nel circuito simultaneamente
con quella nell'acqua, non ha una lunghezza sufficiente, in rapporto alla di-
stanza degli elettrodi che sono immersi nell'acqua, cessa di prodursi fra
questi la scintilla. Ma allora mostrarsi su di essi delle apparenze luminose,
analoghe al fiocco ed alla stelletta che veggonsi sulle punte nell'aria, e che
ho descritte nella Memoria più volte citata e delineate nella tav. Ili annessa
alla medesima.
« Colle scariche deboli che allora adoperavo, le diramazioni poco nume-
rose, ma lunghe e contorte a guisa di serpentelli, che si formavano sull'elet-
trodo positivo, erano rosse o rosee. Ora invece con scariche più energiche
sono bianche e brillanti, e tanto numerose, da dare al fenomeno l'aspetto
di un fiocco luminoso. Così pure le diramazioni negative son bianche con
forti scariche, ma si distinguono sempre dalle positive, per essere formate
da filetti luminosi assai più corti, sottili, numerosi, e meno contorti.
« Onde le diramazioni positive riescano molto ricche e sviluppate, de-
vesi porre l'elettrodo negativo in comunicazione con un'ampia lastra metal-
lica immersa nell'acqua, la quale ha per iscopo di dimiuuire la resistenza
che l'acqua introduce nel circuito di scarica. Studiando attentamente le im-
magini fotografiche del fiocco positivo, ho potuto constatare che si produce
un curioso fenomeno d'assorbimento luminoso.
« I filetti luminosi che formano il fiocco, partono da uno a più punti
(in generale 2 o 3) dell'elettrodo, e si proiettano in ogni direzione, dise-
gnando linee sinuose. Alcuni si veggono affatto neri nella negativa fotogra-
fica; altri sono più o meno pallidi. In molti punti dell'immagine i rami
s'intersecano per ragione di prospettiva, coprendosi in parte reciprocamente,
visti dall'obbiettivo fotografico. Osservando questi punti d'intersezione m'ac-
corsi che in molti casi in cui un ramo pallido ne intersecava uno intenso,
quest'ultimo nel punto d'intersezione era pallido esso pure. Pensai subito
— 463 —
che la causa di questo fatto fosse un assorbimento operato dal ramo più pal-
lido, probabilmente quindi formato da materia gassosa a temperatura rela-
tivamente bassa, sulla luce emanata dal ramo più brillante, formato da ma-
teria a temperatura più elevata, precisamente come in una nota esperienza
una piccola fiamma con sodio sembra nera osservata che sia contro una grande
più calda. Ma per essere di ciò sicuro, feci le esperienze seguenti.
« Dapprima adoperai due elettrodi positivi fra i quali la scarica si bipar-
tiva, disposti in modo che il fiocco dell'uno si trovasse davanti a quello
dell'altro, per rapporto all'obbiettivo fotografico. Osservando le negative foto-
grafiche vidi die effettivamente il fenomeno d'assorbimento luminoso si pro-
duceva là dove un ramo pallido del fiocco posto davanti, interseco va un
ramo più brillante del fiocco più lontano, ciò che conferma pienamente la spie-
gazione data. Alcuni rami del fiocco lontano mostraronsi in molti casi inter-
rotti da rami appena visibili, o anche invisibili affatto del fiocco anteriore.
« Feci in seguito altre prove con un solo elettrodo positivo, ma con
un obbiettivo fotografico doppio, vale a dire con una macchina da vedute
stereoscopiche. In ciascuna coppia d'immagini vedevansi le solite interse-
zioni di rami. Ma guardandole collo stereoscopio (dopo avere tagliata in due
parti ogni negativa e cangiato di posto alle due immagini, come deve farsi
per avere il rilievo esatto e non pseudoscopico), vidi chiaramente che dove
un ramo pallido attraversava prospetticamente un ramo più lontano ed in-
tenso, quest'ultimo era in quel punto dell'immagine reso più pallido ; cioè
nell'atto in cui la fotografia si produsse, la luce emessa dal ramo lontana
fu in parte assorbita nell'atlraversare il ramo più vicino.
« I vari rami dei fiocchi positivi nell'acqua sono dunque verosimil-
mente costituiti tutti dai medesimi gas incandescenti, ma a temperature
differenti, e così possono dar origine al fenomeno d'assorbimento descritto.
Ciò non avviene colle scintille nell'aria, le quali, come altravolta dimostrai,
sono trasparenti per la propria luce.
« M' è mancato il tempo per studiare in modo simile le scariche in
liquidi diversi dall'acqua, ma ciò farò forse in seguito ».
Fisica. — Nuove ricerche svi fenomeno di Kerr. Nota preventiva
del prof. A. Righi, presentata dal Socio P. Blaserna.
« Nella Memoria avente per titolo : Ricerche sperimentali e teoriche
intorno alla riflessione della luce polarizzata sul polo d'una calamita (')
ho esposti i risultati dei miei primi studi sul fenomeno di Kerr, secondo
i quali, quando si abbia cura di rendere uniforme la magnetizzazione dello
specchio d'acciaio che collocato sul polo riflette la luce polarizzata, questa
(') Memorie della TI. Accademia dei Lincei, 1885. — Ann. de Ch. et Phvs. 1885.
— 464 —
subisce speciali modificazioni nella forma delle sue vibrazioni, che solo in
qualche caso particolare corrispondono a quelle che furono indicate dal Kerr
e dal Fitzgerald. Ho esposto inoltre una nuova teoria la quale rende conto
completo dei fenomeni da me constatati, e particolarmente della reciprocità
da me trovata negli effetti che si ottengono girando o il polarizzatore o
l'analizzatore a partire dall'estinzione, e da quelle orientazioni del polariz-
zatore che forniscono vibrazioni o perpendicolari o parallele al piano di in-
cidenza.
« Ho continuato in seguito ad occuparmi del fenomeno di Kerr, stu-
diando in particolare i casi nei quali le vibrazioni riflesse restano rettilinee.
Risulta infatti dalla mia teoria, che ad eccezione di quando il raggio che
cade sul polo faccia un piccolo angolo d'incidenza, esistono per tutte le in-
cidenze maggiori fino a 90°, due orientazioni particolari delle vibrazioni sul
raggio incidente, per le quali il raggio riflesso possiede pure la polarizza-
zione piana. Queste due orientazioni sono tali che per l'ima le vibrazioni
incidenti fanno un piccolo angolo col piano d'incidenza, e per l'altra un
piccolo angolo colla perpendicolare al medesimo piano.
« Si arriva praticamente ad ottenere queste speciali orientazioni nel
modo seguente. Si dispone il polarizzatore in modo da dare vibrazioni al-
l'incirca parallele o perpendicolari al piano d'incidenza, e l'analizzatore in
modo da dare presso a poco l'estinzione. Lanciata la corrente nella elettro-
calamita, si girano alternativamente il polarizzatore e l'analizzatore in modo
da rendere ogni volta minima la luce trasmessa. Si giunge così ben presto
ad avere nuovamente l'estinzione, o per meglio dire, a collocare i nicol in
tal posizione, che la debolissima luce trasmessa (principalmente dovuta a
diffusione o ad imperfezioni dei nicol) si accresca al più piccolo sposta-
mento d'uno qualunque dei nicol in qualunque senso.
« Coll'inversione della corrente si otterrà una nuova posizione analoga
dei nicol, e se essi sono mobili al centro di circoli graduati, si otterranno
così simultaneamente, 1° le orientazioni delle vibrazioni incidenti che for-
niscono vibrazioni riflesse rettilinee; 2° l'orientazione di queste; 3" la po-
sizione esatta del polarizzatore, che fornisce vibrazioni o parallele o perpen-
dicolari al piano d'incidenza, e quella corrispondente dell'analizzatore la quale,
se lo specchio non fosse magnetizzato, darebbe l'estinzione, le quali posi-
zioni si trovano mettendo ciascuno dei nicol nella posizione media fra quelle
che ebbe prima colla corrente in un senso e poi colla corrente in senso
contrario.
« Le esperienze numerosissime da me fatte ccn disposizioni anche più
perfette di quelle descritte nella Memoria citata, confermano esattamente
le varie particolarità che la teoria faceva pronosticare.
« Inoltre, la determinazione delle orientazioni suddette, unita a quella
delle rotazioni dei due nicol capaci di rendere minima la luce trasmessa
— 465 —
dall'analizzatore, hanno fornito il modo di calcolare per le varie incidenze
le costanti introdotte dalla teoria, e cioè il rapporto degli assi delle vibra-
zioni elittiche in cui si suppone decomporsi la vibrazione incidente, il rap-
porto delle ampiezze delle medesime, e la loro differenza di fase.
Ho pure studiato iu modo più completo la speciale dispersione che ha
luogo nella riflessione sul polo d'una calamita. Come annunciai nella citata
Memoria, e come riconobbe il Kundt ('), ho trovato che questa dispersione
è anormale, vale a dire che gli effetti diminuiscono al crescere della ri-
frangibilità della luce adoperata.
« L'esposizione dettagliata delle mie nuove ricarche, di cui qui non ho
dato che un breve ed incompleto cenno, sarà fatta in una Memoria che mi
pregierò inviare a questa R. Accademia nel venturo anno accademico ».
Fisica. — Sopra le correzioni di calibrazione. Notai, del doti.
31. Ascoli, presentata dal Socio P. Blaserna.
1. « Nella Nota: Sopra un metodo per la calibrazione elettrica di
un filo metallico, presentata nella seduta del 1° marzo 1885 ('), ho dato
un metodo grafico per ricavare le correzioni di calibrazione dai risultati delle
esperienze. In questo metodo, che vale anche per la calibrazione dei ter-
mometri, si costruisce una curva avente l'equazione
rfR
y=-aW
dove R è la resistenza del tratto x di filo; la possiamo chiamare curva
differenziale. Perciò si prende, in luogo della derivata -=— - nel punto
R2 — Ri , . x\ -+- oci
d'ascissa x, il suo valore approssimato dove e — - =#cioe
Xl X\ à
X\ = x — h
Xi = x H- h
ed Ri, R» sono le resistenze corrispondenti ai punti di ascisse X\, ®t- Così
si commette un errore tanto più vicino a zero quanto più il filo è vicino
alla perfetta omogeneità; iu ogni caso però l'errore si può ridurre piccolo
quanto si vuole prendendo abbastanza piccola la resistenza di confronto (o,
nei termometri, la colonnina di mercurio), col che si diminuisce la lun-
ghezza dell'intervallo Ih. Tuttavia non conviene spingere troppo oltre la
diminuzione per non aumentare gli errori relativi di osservazione. Si ag-
giunge la circostanza che l'errore in questione non ha carattere di errore
(') Wied. Ann. 1881 n. 10.
(!) In una Memoria del sig. F. de Nerville Le bureau d'étalonnement d"s resislances élec-
triques) pubblicata negli Annales télégraphiques 1884, è esposto un metodo di calibrazione
adottato dal sig. Benoit e fondato sul medesimo principio enunciato nel § 1 della mia Nota.
Il fascicolo degli Annales ci giunse dopo la presentazione della mia Nota.
El NDICOSTI — VOL I. 61
— 466 —
accidentale, perchè, come sarà spiegato, ha l'effetto costante di rendere le
sinuosità della curva tracciata meno sentite di quelle della vera. Per ciò è
utile ricercare il modo di correggerlo, anche nell'ipotesi che gl'intervalli 2A
non siano piccoli, semprechè lo ricbiegga la precisione che si vuol raggiun-
gere nelle misure.
2. « A questo scopo osserviamo che la relazione evidente
c/R Ri — R|
dx Xa — x i
dimostra come il valore — - - sia uguale alla media aritmetica di tutti
Xt — Xi
gli infiniti valori che prende la — lungo l'arco compreso tra le ordinate
ax
Ri Ri, cioè nell'intervallo 2h. Onde possiamo immaginare che, per costruire
la curva differenziale, si sieno raccolte in gruppi le infinite ordinate e le
corrispondenti ascisse e, per ciascun gruppo si sia calcolato un valor medio,
analogo a quelli che, per un numero finito, si sogliouo chiamare valori
normali edaigomenti normali. Anzi, poiché gli estremi omologhi degli in-
tervalli Ih si succedono a distanze molto minori della lunghezza dell'in-
tervallo stesso, le nostre ordinate sono perfettamente analoghe a quelle che
lo Schiaparelli chiama ordinate perequate, nella nota Memoria: Sul modo
di ricavare la vera espressione delle leggi della natura dalle curve empi-
riche ('); solo, nel nostro caso, ciascuna ordinata rappresenta la media
di un numero infinito invece che di un numero finito di termini, e, nel
passare da ciascun gruppo al successivo, invece di omettere una sola ordi-
nata da una parte ed aggiungerne una sola dall'altra, si omette ed aggiunge
un piccolo gruppo di infinite ordinate.
« Per trovare le correzioni che cerchiamo, è possibile procedere in modo
analogo a quello seguito nella Memoria citata.
3. « Indichiamo con Y il valore dell'ordinata perequata, corrispondente
all'ascissa x, con y quello di una qualunque delle ordinate vere comprese
nell'intervallo xt — X\ e con y0 l'ordinata vera corrispondente all'ascissa se.
Si vuol esprimere y0 in funzione di Y. La (1) si può scrivere
(2)
« Il sostituire Y al vero valore y0 equivale a confondere l'arco, compreso
nell'intervallo 2/<,cou un segmento rettilineo. Poniamo invece, collo Schiaparelli,
(3) y = A 4- Bx -+- Or2 -+- Da;3
(') Milano, stamperia reale, 1867 e Nuovo Cimento XXV 1807. Un'ordinata perequata
è la media di un gruppo di n ordinate osservate. I successivi gruppi sono composti dalle
ordinate comprese tra la 1* e \'na. la 2" e (rc-+-l)a la 3* e (>i-t-2)a e così di seguito.
— 467 —
cioè supponiamo che, nel detto tratto, la curva si possa confondere con una
parabola di terzo grado. Allora la (2) dà
= A -+- Bx -f- Co* + Da;3 + -^- (C -4- 3 J)x)
cioè
(4) Y = y. + -£-(C-f-8D*)
« Sieno ora y_h , y^h le ordinate vere estreme dell'arco considerato ; la
differenza
(5) ,0_?^+^ = S
a
rappresenta la saetta dell'arco, cioè il segmento dell'ordinata t/0 compreso
tra la corda e la curva. S è positiva quando la curva è al disopra della
corda, negativa quando la convessità è volta verso la regione delle ordinate
negative. Sostituendo nella (5), per »/0, .'/-/,. V -a i valori dati dalla (3),
si ha
— ÌC- (C -j- 3 Da;) = S
« La (4) diventa
o
ossia
(6) t/0 = Y + i-S
« Questa relazione dimostra che la forinola data dallo Schiaparelli
1 m + 1
è valida anche per n = co .
4. « Per dedurre la ordinata vera dalla perequata si deve dunque ag-
giungere a questa — della saetta vera. Quando la curva volge la concavità
o
verso l'asse delle ascisse, è y0 > Y, se dalla parte opposta, ?/0 < Y ; onde
si vede come le correzioni tendano ad ingrandire le sinuosità della curva.
« Invece della saetta vera S, come è notato nella citata Memoria, si
può prendere, per prima approssimazione, quella della curva tracciata colle
ordinate Y; mediante i valori così otteuuti si costruisce una nuova curva
che dà valori più approssimati di S da sostituirsi nella (6) ; e così si pro-
cede per successive approssimazioni. È però più agevole calcolare le saette,
anziché misurarle sul tracciato grafico, ed applicare a questo l'ultima ap-
prossimazione adottata. Le saette si calcolano rapidamente colla formola (5)
dove, invece delle ordinate vere, si pongano le perequate Y ed in seguito
quelle date dalle successive approssimazioni.
« Nel nostro caso l'intervallo 2A, entro il quale Y rappresenta la media
— 468 —
delle ordinate vere, non è rigorosamente costante; ma, essendone le varia-
zioni molto piccole se ne può prendere il valor medio lungo tutta la curva,
senza alterare sensibilmente il valore delle saette. Del resto il metodo non
suppone la costanza di h, onde, volendo, si potrà prendere per ciascuna or-
dinata, il valore di h che le conviene I — — — I; allora però, siccome le
ordinate estreme di un intervallo in generale non coincideranno colla media
di altri intervalli, il calcolo sarebbe alquanto meno semplice.
5. « Per dare un'idea dell'importanza delle correzioni così determinate,
riprendo l'esempio della Nota citata, riportando i risultati relativi ad al-
cune delle ordinate. Il seguente quadro dà i valori x, T delle ascisse e delle
corrispondenti ordinate perequate, le successive approssimazioni Si, S>, S2, S4
delle saette e quelle j/i, y2, 2/3, 2/4 delle ordinate. Un valore approssimato
qualunque »/, è dato dalla relazione
1
y, = Y + -s,
X
T
s,
Vi
S2
</.
154
0,9833
-t- 0,0034
0,9844
-+- 0,0041
0,9846
190
0,9875
-t- 0,005*9
0,9894
-+- 0,0076
0,9900
226
0,9885
-+- 0,0060
0,9905
-+- 0,O0S2
0,9912
262
0,9856
-4- 0,0018
0,9862
-+- 0,0028
0,9861
298
0,9816
— 0,0043
0,9802
— 0,0052
0,9799
334
0,9803
— 0,0085
0,9774
— 0,0093
0,9770
370
0,9835
— 0,0096
0,9803
— 0,0106
0,9799
406
0,9911
— 0,0120
0,9871
— 0,0159
0,9858
442
1,0046
— 0,0087
1,0017
— 0,0136
1,0000
478
1,0263
-+- 0,0072
1,0287
-+- 0,0080
1,0290
514
1,0431
-t- 0.0216
1,0503
-+-0,0281
1,0525
1
X
s3
Vi
s4
ì/i
154
-+- 0,0041
0,9846
-t- 0,0040
0,9846
190
-+- 0,0080
0,9901
-+- 0,0081
0,9902
226
-1- 0,0090
0,9915
-+- 0,0093
0,9916
262
-+-0,0031
0,9867
-+- 0,0031
0,9867
298
— 0,0057
0,9797
— 0,0060
0,9796
334
— 0,0092
0,9770
— 0,0090
0,9771
370
— 0,0100
0,9801
— 0,0093
0,9804
406
— 0,0171
0,9854
— 0,0176
0,9853
442
— 0,0162
0,9997
— 0,0176
0,9987
478
-+- 0,0081
1,0290
-t- 0,0081
1,0290
514
1
-+- 0,0310
1,0535
-+- 0,0326
1,0538
— 169 —
« I numeri citile colonne sotto ty3 y4 differiscono di pochissimo tra loro,
perciò è sufficiente fermarsi alla terza approssimazione; anzi potrebbe bastare
la seconda se non fossero nella curva alcuni tratti dove la saetta è molto
grande, cioè dove è forte la curvatura.
« Colle ordinate dell'ultima approssimazione adottata si costruisce la
curva differenziale corretta, e, mediante la determinazione delle aree, da
questa si deducono le ordinate della curva integrate, cioè della y = R (x),
oppure di quella che abbiamo indicato con y = oc — li (x) ».
Fisica. — Variazioni che sono prodotte nel valore del momento
</' inerzia di un corpo dall'ineguale distribuzione della materia in
esso. Nota del dott. A. Morghen, presentata dal Socio P. Blaserna.
« Per potere assegnare il valore dei momenti magnetici delle sbarre
che servono alle misure sul magnetismo, è necessario conoscere i momenti
d'inerzia di tali sbarre. Ora siccome queste non hanno in generale forme
geometriche semplici dalle quali si possano dedurre i valori di tali momenti,
si usa più comunemente nel determinarli un metodo indiretto, che consiste
nell' aggiungere alle sbarre magnetiche corpi non magnetici di forma geo-
metrica dei quali si possano valutare i momenti d'inerzia dalla forma e
dalla massa, e nel trovare quindi, per confronto, col metodo delle oscilla-
zioni, i momenti d'inerzia delle sbarre magnetiche.
« Questi corpi addizionali sono comunemente anelli circolari o sbarre
cilindriche; e in ambedue i casi dalla loro forma e dal loro peso si dedu-
cono i momenti d'inerzia rispetto ad un asse passante pel centro geome-
trico, e che è diretto, per il cilindro, perpendicolarmente all'asse di rota-
zione, e per l'anello, perpendicolarmente alle sue facce piane; e si ritiene
che la materia sia in tutta l'estensione di questi corpi distribuita unifor-
memente, e quindi la loro densità eguale in uni punto della massa.
« È importante per conseguenza di risolvere il problema: se questa
uniformità di distribuzione possa ritenersi verificata, e come le irregolarità
che essa presenta possano influire sul valore dei momenti d'inerzia.
« Alla soluzione di questo problema mi sono applicato per suggeri-
mento del prof. Filippo Keller.
« Come primo caso ho considerato quello dell'anello circolare generato
dalla rotazione di un rettangolo attorno ad un asse parallelo ad uno dei
suoi lati.
« Supponendo innanzi tutto quest'anello di grossezza infiuitesima nel
senso del raggio, il suo momento d'inerzia attorno all'asse di rotazione è
espresso da Mp4, essendo M la massa e o il raggio dell'anello, ritenendo
tutte le sue parti della medesima densità. Se questa omogeneità perfetta
non si verifica, quando si sospenderà 1' anello in modo che la sua sezione
— 470 —
equatoriale si disponga orizzontalmente, l'asse di sospenzione, che deve neces-
sariamente passare per il centro di gravità dell'anello, non coincide più col-
l'asse di rotazione di questo; e quindi il momento d'inerzia riferito a questo
nuovo asse di sospensione è :
Mp — Uh* = Mp9- jl — - ~\ (1)
iudicando h la distanza dei due assi.
« La quantità 1 , può chiamarsi il fattore di correzione, cioè il
r
fattore per il quale si deve moltiplicare il momento d'inerzia nell'ipotesi
della distribuzione uniforme della materia nell'anello, per ottenere il vero
momento quando questa uniformità non è verificata.
« Non si può stabilire a priori il valore che questo fattore avrà; inquan-
toclfe non può farsi alcuna ipotesi generale sulla distribuzione della materia
nei corpi che servono nelle esperienze; e quindi si risolverà il problema per
alcuni casi particolari con supposizioni semplici, riguardo a questa distribu-
zione, ma che sieno verosimilmente le più vicine alla realtà.
« Suppongasi pertanto che nell'anello considerato la densità vada cre-
scendo a partire da una sezione qualunque in ragione dell' angolo ? che le
successive sezioni formano al centro dell'anello con una presa come punto
di partenza, ed alla quale compete la densità minima ;j.: si indichi con y
il rapporto della differenza fra questo valor minimo e il massimo al valor
minimo stesso. La densità in una qualunque sezione dell'anello sarà:
Ki+7£)
« Per dedurre ora la posizione del centro di gravità in quest" anello si
assuma un sistema di assi ortogonali coli' origine nel centro geometrico di
esso, e situati nel suo piano equatoriale; e si faccia passare l'asse delle x
per la sezione di densità [x. Evidentemente in questo caso il centro di gra-
vità sta sull'asse y, e la sua ordinata y, che e pure la distanza già indi-
cata con li,- e:
-.21:
y=
sen <p dcp
PI
^0 — = a. =h
e quindi il fattore di correzione ba il valore
1 —
r
4r:»
OH)'
— 471 —
« Siccome nella pratica sarà 7 sempre assai piccolo, si potrà assumere
per il fattore di correzione la espressione più semplice
1 XI =.1— 0.02533.72
« Se nell'anello la densità dalla sezione per la quale passa l'asse x
cresce simetricamente a destra e a sinistra e proporzionalmente all'angolo 9
ehe le successive sezioni fanno con quella di partenza, il valore di questa
densità per una sezione qualunque è
ove a p si dia il seguo positivo tanto quando si va verso destra come quando
si va verso sinistra. Il centro di gravità si troverà qui sull'asse delle x ad
una distanza dall' origine :
'■>. I A+7-|)cosyd?
'?•). 1(1 +7 — 1 C0S f do
se= — ^ — = =
e quindi il fattore di correzione è:
o, con sufficiente approssimazione
1 — -i-7!=l_ 0,04106 7»
« Finalmente se la densità nell'anello cresce a partire da una sua
7
come 1 : 1 -j — ^- sen tp, intendendo qui con 7 il rapporto della dif-
ferenza fra il massimo e il minimo valore di u. al suo valor medio, il cen-
tro di gravità si trova sull'asse y, e ad una distanza dall'origine che è
data da:
1 f
I ( 1 -t- ~ sen <p \ sen y clip
|/l+-|-8en^<
-t"-** -?=»
df
« Dunque il fattore di correzione per questo caso è:
t.
16
1 — 2- = 1—0,0625 7*
— 472 —
« Quindi basterebbe nei singoli casi determinare il valore di y, e si
potrebbe assegnare senz'altro il vero valore del momento d'inerzia.
« Se invece delle supposizioni fatte finora riguardo alla distribuzione
della materia, si considera l' anello come costituito da più segmenti in nu-
mero qualunque, purché diverso dall'unità, e in ciascuno dei quali la den-
sità cresce colla medesima legge da un estremo all'altro, partendo però in
ciascuno dal medesimo valore; allora i centri di gravità dei singoli segmenti
sono i vertici di un poligono regolare, ed è evidente che il centro di gra-
vità e il centro geometrico dell'anello coincidono, e il fattore di correzione
diviene l'unità.
« Nei casi pratici si avrà da fare sempre con distribuzioni della ma-
teria alquanto diverse da quelle ora considerate. Perciò i fattori di corre-
zione fin qui trovati hanno valore soltanto per il loro modo di disperdere
da quantità determinabili sperimentalmente.
« Bisognerà quindi partire dai valori che per la densità si troveranno
coli' esperienza per farsi un'idea giusta della entità di questi fattori nelle
determinazioni della pratica. Allora saranno da considerare anelli non più
di grossezza infinitesima nel senso del loro raggio, ma quali nelle misure si
adoperano, e non si faranno più delle ipotesi sulla loro costituzione, ma la
si dedurrà da misure dirette, fatte nelle condizioni più opportune.
« Ancora sotto questo aspetto il problema è suscettibile di una solu-
zione abbastanza generale, che costituisce appunto lo scopo principale di
questa mia Nota.
« Si consideri il caso di un anello di sezione finita e costituito in
modo che la densità sia uniforme in ogni sezione assiale, però varii da
sezione a sezione in qualunque modo.
« Intanto mantenendo le stesse notazioni, intendendo però con p il
raggio del cerchio su cui si trovano i centri di gravità delle sezioni del-
l'anello, è chiaro che se p diviene 2, 3 ... n volte più grande, anche h cresce
nella medesima proporzione, e quindi — ha un valore costante qualunque
?
sia la grandezza della sezione assiale dell'anello. Per conseguenza facendo
la somma di tutti gli anelli elementari de' quali può considerarsi formato
quello preso in considerazione, il momento d'inerzia di ciascuno avrà il
medesimo fattore di correzione; e quindi la formula (1) stabilita per la
prima ipotesi dell'anello di sezione infinitesima, vale anche per quelli di
sezione finita.
« Se dunque si immagina l' anello costituito da un numero di settori
eguali, in ciascuno dei quali la materia sia distribuita con densità uniforme,
ma diversa da un settore all'altro, l'ipotesi già stabilita si verifica; e per-
ciò si può immediatamente applicare la formula (1) della quale si dovrà
determinare la quantità h.
— 473 —
« È evidente che cou tale distribuzione delle densità i centri di gra-
vita dei settori si trovano sopra un cerchio che è in un piano perpendico-
lare all'asse dell'anello, ed ha con esso in comune il centro.
« Assumendo allora un sistema di assi ortogonali coli' origine nel cen-
tro dell'anello, situati nel piano equatoriale di esso e coli' asse x passante
pel centro di gravità del settore di densità [i\, indicando con [j.,. y.;i .... u.n
le densità degli altri settori che si succedono nell'anello andando da sini-
stra a destra, il momento statico di questo rispetto all'asse x è
p}(F-2-u<<)sen(:^)-Hy-3— :^_i)sen2/-^V-K..-j-(^,-,— (*„_,,_,,) seni/^W-...;
« Quindi l'ordinata del centro di gravità dell'anello è:
9 j (<M— <*«)sen \^)M^— /x_,)sen2^ \-H..-t-(/x.-,-i— J*B_{i_„) sen i (-£ )
o) y
« Analogamente il momento statico dell'anello rispetto all'asse y è
p ) f*H-("i+/A.) cos ( — JMlH+'J-n-x) cos 2 i ~ Vp-...— ( 7,-i+a„_;,_1t) cos i l ~ \-h...
e l'ascissa del centro di gravità è:
b)
(e) K = Mp«(l-£+£)
« Allo scopo di illustrare con qualche esempio queste considerazioni
ho fatte delle determinazioni sopra tre anelli : uno di ottone fuso già in
forma di anello e poi tornito, e due di bronzo uno dei quali preparato come
quello di ottone l'altro tagliato col tornio da un disco di bronzo.
« Questi tre anelli erano di dimensioni identiche: avevano un raggio
esterno di nini. 3S mentre l'interno era di min. 26, ed una grossezza ili
mm. 10,6. Ciascuno di essi è stato tagliato in otto settori eguali, dei quali
Rendiconti — Vol. I. 62
>
...
? J f*H-Or-r-{i„)eos/ ~ H-Oxr+fU-i)cos 2/ -~ J-+-...+OxiJ-1-f-/*a_(,_i))cosiY ~ H-...
•J. l-f-Uj + . ■■-h'J.a
« Per conseguenza colle formule (a) e (b), conoscendo i valori di u
per i diversi settori dell'anello e il valore di p, si calcoleranno le coordi-
nate del centro di gravità di esso rispetto al suo centro geometrico. Il qua-
drato della distanza di questi due centri sarà
0 il momento d'inerzia dell'anello rispetto ad un asse passante pel centro
di gravità sarà :
— 474 —
ho determinata la densità. Indicando con fxi, fx2)... fx8 le densità dei settori
seguentisi negli anelli andando da sinistra a destra, ho trovato":
Per l'anello di ottone
f*i = 8,47963 |7.2 = 8,41168 /a, = 8,38524 p.4 = 8,37553
m„ = 8,36580 ^ = 8,37928 /a, = 8,41314 fj.8 = 8,52964
Per l'anello di bronzo fuso colla cavità interna
j7,, = 8,73389 jut2 = 8,63487 jtt3 = 8,68696 fi& = 8,68761
|7.5 = 8,70904 fjt6 = 8,72593 ^, = 8,71406 /7.8 = 8,71119
Per l'anello tagliato dal disco
Hi = 8,72816 |7.2 = 8,67096 4u3 = 8,66550 pk = 8,72766
j7.5 = 8,73461 fic = 8,66912 p, = 8,74002 p.s = 8,75295
« Come si vede grandi assai sono le differenze di densità da un settore
all'altro; pur tuttavia ben piccola è l'influenza che esse recano sul valore
dei momenti d'inerzia. Infatti il fattore di correzione della formula (e) è
per l'anello di ottone
1 — 0,00004981 = 0,99995019
per il primo anello di bronzo
1 — 0,00000670 == 0,99999330
e per l'altro anello di bronzo
1 — 0,00000181 = 0,99999819
« Questi valori trovati coli' esperienza mostrano che la differenza nella
densità delle varie parti degli anelli, sebbene in valore quasi eguale a 0,02
del totale, pure non influisce tutt'al più che sulla quinta cifra decimale
del valore del momento d' inerzia.
« Ora venendo proprio al caso delle misure magneto-telluriche, si deve
rammentare che il momento d'inerzia dell'anello non serve ad altro che a
desumere il momento d'inerzia della sbarra magnetica dell' istrumento ado-
perato. Il passaggio dall'uno all'altro di tali momenti introduce nuovi errori
di osservazione; però non è intenzione mia di studiare questa questione
essendo in gran parte trattata dal Wild (').
« Di più è da considerare che il momento d'inerzia entra nella for-
mula della componente orizzontale del magnetismo terrestre coli' esponente Vii
in modo che gli errori riportati influiscono su questa soltanto colla metà
del loro valore.
« Dall'insieme delle cose esposte mi sembra di poter concludere che
nei casi degli anelli da me considerati la distribuzione non uniforme della
materia non pub produrre un errore della componente orizzontale nei limiti
di esattezza che ci si possono prefiggere».
(') Exner, Kepertorium der Physik, voi. 19, pag. 776.
— 475 —
Fisica. — Sull'igrometro di Edelmann. Nota del dott. A. Cancani,
presentata dal Socio P. Blaserna.
« La conferenza internazionale per la meteorologia agricola e forestale,
tenuta a Vienna nel settembre 1880, raccomandò che venissero eseguite
osservazioni comparative col voi u migrane tro complicato di Schwackhofer di
Vienna, e quello più semplice di Edelmann di Monaco, per poter decidere
quale di questi due apparecchi debba essere definitivamente raccomandato
per le stazioni meteorologiche di prim' ordine.
« L' igrometro di Schwackhofer fu studiato dal dott. Hann, il quale
concluse che per avere con quest' apparecchio la tensione del vapore coll'ap-
prossimazione del 0,lram occorrono le seguenti condizioni (').
1° « 11 percento di volume del vapore si deve avere con certezza fino
all'unità della 2a decimale.
2° « La pressione atmosferica deve conoscersi esattamente fino ai tre
millimetri.
3° « L'errore nella determinazione della variazione di temperatura
nell'apparecchio non deve superare 0°,03.
« Io mi sono prefisso di fare delle ricerche comparative sull' igrome-
tro di Edelmann. Quest' apparecchio trovasi descritto nella « Zeitschrift der
Oesterreichischen Gesellschaft fur Meteorologie, XIV Band » e nell' Edel-
mann, Neuere Apparate ecc.
« Non avendo potuto direttamente confrontare l' igrometro di Edelmann
con l'igrometro chimico, perchè con questo non può ottenersi lo stato igro-
metrico in un dato istante, ho invece confrontato con l'igrometro chimico
uno ad appannamento quello costruito dal dott. Chistoni, onde poi servirmi
di questo come campione per lo studio dell' igrometro di Edelmann.
« L'igrometro chimico di cui mi sono servito era costituito da un
aspiratore di zinco da cui effluivano costantemente litri 7,370 di acqua
in 0\30m. Per essere sicuro che al termine dell'efflusso l'aria si trovasse
alla medesima pressione dentro e fuori dell'aspiratore, lo avea munito di
un manometro a mercurio. Questo segnava durante tutta l'esperienza un
dislivello di 15 a 17 millimetri dovuto, almeno in parte, alla resistenza
incontrata dall' aria nell' interno dei quattro tubi essiccanti che contenevano
cloruro di calcio gli estremi, anidride fosforica i medi. Cessato l' efflusso
attendeva uno o due minuti acciò il dislivello manometrico scomparisse e
chiudeva i tubi. I primi due di questi assorbivano completamente il vapore
acqueo dell'aria poiché negli altri due tubi non ho trovato aumento di peso,
(') Zeitschrift der Oesterreichischen Gesellschaft far Meteorologie. XIII Band.
— 47(3 —
ed è tale l'avidità dell'anidride fosforica per l'acqua che non può supporsi
ne sia passata quantità apprezzabile senza venire assorbita. È noto che il
cloruro di calcio non è sufficiente per assorbire completamele il vapore
acqueo. Da una serie di esperienze fatte con quattro tubi a solo cloruro di
calcio mi sono convinto che quando il vapore acqueo è arrivato alla pres-
sione di circa l""n passa senza venire assorbito per quanto sia lento l'efflusso
dell'aria, come risulta dai valori che riporto nella seguente tabella:
Igrometro chimico
Igrometro ad appan-
Igrometro chimico
Igrometro ad appan-
asolo cloruro di calcio
namento di Chistoni
a solo cloruro di calcio
namento di Chistoni
min. 6,23
min. 7,05
inni. 6,36
nini. 7,38
» 6.04
» 7,05
» 6,64
» 7,62
» 4,83
» 5,76
» 6,43
» 7,21
» 5,15
» 6,44
» 6,05
» 6,52
» 6.73
» 7,58
» 6,48
» 7,21
« Nelle pesate ho fatto uso di una bilancia della portata di 200 grammi
sensibile al decimo di rnilligrarama, di pesi appositamente da me campio-
nati e del metodo di sostituzione. Ho avuto inoltre l'avvertenza di equili-
brare la bilancia con un identico tubo ad U, onde evitare errori provenienti
dallo spostamento dell'aria e dalla umidità che si deposita sul vetro.
« Ho fatto uso dell'igrometro ad appannamento di Chistoni, con cui
si percepisce meglio che con quello di Regnault l' istante della formazione
e della scomparsa della rugiada. L'ho tenuto a meno di IO centimetri di
distanza dall'orifizio per cui entrava l'aria nell'igrometro chimico, al riparo
da qualunque radiazione e da correnti d'aria che potessero alterare i risili-,
tati, essendo note le obbiezioni fatte specialmente dal Crova (') all'uso
degli ordinari igrometri ad appannamento.
« Ho confrontato il termometro che mi ha servito nell'igrometro Chi-
stoni con due termometri campioni ed ho trovato per quello la correzione
costante di — 0",7. Durante la me. z' ora in cui era in azione l'igrometro
chimico ho fatto da 8 a 10 misure coli" igrometro Chistoni; le relative me-
die soue riportate nella tabella qui appresso. 1 risultati poi che si riferi-
scono all'igrometro chimico riportati nella tabella medesimi sono stati cal-
colati mediante la forinola
760 llp ( 1-f- at)
f= "(H^F)"3Vo"( f+fc) + ~7G0 p (IH- y.t)
(') Journal Je Physiqne, II. serie, 2me tome.
— 477 —
nella quale sono indicati con
la tensione del vapor d'acqua nell'aria durante l'esperienza,
l'altezza barometrica media durante l'esperienza,
il peso di vapore che è rimasto nei tubi,
la temperatura nell'aspiratore,
l'altezza barometrica alla fine dell'esperienza,
la tensione massima del vapore alla temperatura f,
8 la densità del vapore acqueo a 0° ed a 760mm,
\"o il volume dell' aspiratore a 0",
l~hkt il suo binomio di dilatazione,
ed i valori della forza elastica del vapore acqueo dedotti dall'igrometro ad
appannamento sono ricavati dalle tavole di Regnault correte dal Morit .
f
H
P
t
H,
F
Igrometro chimico
a cloruro ili calcio
ed anidride fosforica
Igrometro
ad appannamento
di Chistoni
Differ.
Igrometro chimico
a cloruro di calcio
ed anidride fosforica
Igrometro
ad appannamento
di Chi-toni
Differ.
mm. 8,30
mm. 8,20
+ 0.10
mm. (5,10
mm. Ci.òó
- 0,7 ó
» 8,29
» 8,21
-t-0,08
» G.04
>» 0,70
— 0.G6
» 7,00
» 7,19
— 0,19
» 7.30
» 7.37
-t-0.02
» Ci, 7.")
» 7.03
— 0,28
» (5,60
>. 7,06
— 0,46
» 15,28
» 7,01
— 0.73
» 7.r>7
» 7. '8
+ 0,10
Confronto fra l'igrometro Chistonl e V idrometro EdeUnann.
« Neil' eseguire questo confronto mi sono attenuto scrupolosamente in
quanto all'uso dell'igrometro di Edelraann al metodo descritto dall'autore (')
ed ho fatto uso di acido solforico concentrato e rinnovato parecchie volte
nella serie di misure da me eseguite.
« Secondo l'autore, l'assorbimento del vapore acqueo prodotto dall'acidi
solforico è quasi istantaneo e quindi la misura potrebbe farsi appena l'acido
è disceso nell'apparecchio. Ter assicurarmi di ciò ho voluto fare in ogni
esperienza parecchie letture sul manometro, ad intervalli di tempo di molte
ore, per vedere se vi fosse un'assorbimento lento nell'interno dell'appa-
recchio. Per conseguenza ho dovuto tener conto delle variazioni nell'altezzi
barometrica e nella temperatura.
« La relazione cin cui si ottiene il dislivello finale del mano
(cioè dopo alcune ore) in funzione del dislivello primitivo (dopo pochi
(') Edelmann, Neuere Apparate etc.
— 478 —
minuti da che l'acido è disceso nell'apparecchio) e delle altezze barometriche
e delle temperature iniziali e finali si ricava dalla seguente
(Eì-h1)vi±±?L=(B-h)v («)
ove sono indicati con
Hi l'altezza barometrica iniziale
/»! il dislivello manometrico iniziale
vi il volume interno dell'apparecchio al principio dell'esperienza
( la temperatura iniziale nell' interno dell' apparecchio
t' » finale » » »
H l'altezza barometrica finale
h il dislivello manometrico finale
v il volume interno dell'apparecchio alla fine dell'esperienza.
« Sostituendo in v il suo valore espresso in funzione di h
ove a è l' area della sezione retta del tubo manometrico, si ha cpn sufficiente
approssimazione
' 1 _1_ ~ It K\ ' ■
ossia
(Hi — AOoijl+ap— *0J = (H — A)jv,Hg-(A-A,)j
|^_ j|.(H-MO-M>iL+H L^^A-v^fo [l+aft-^-H^O.
«Ma il rapporto — è sempre vicinissimo all'unità; infatti la ■({$)
dà — = 1 -h~ l~ ; nel nostro caso «=12m""> 9, u=270,000mD'c, ed h—K
v 2 v
non è giunto mai a 10mm dunque dalla (a) si ha
h = S— Hi^Aijl + «(« — i)\. '
« Di questa mi sono servito per calcolare il dislivello che dovea pre-
sentare il manometro dopo un certo tempo per essere variata l'altezza baro-
metrica da Hi ad H e la temperatura da t a t', nella supposizione che in quel-
l' intervallo di tempo non fosse avvenuto ulteriore assorbimento nell'interno
dell'apparecchio. Mentre ho aspirato l'aria con una pompa nell'igrometro
di Edelmann ho fatto tre determinazioni ogni volta coli' igrometro di Chi-
stoni che trovavasi a pochi centimetri di distanza.
« Nella seguente tabella trovansi, nella la colonna i valori della ten-
sione del vapore acqueo ottenuti coli' igrometro Chistoni, nella 2a i valori
— 479 —
ottenuti coli' igrometro diEdelinann dopo 10 minuti da che l'acido è disceso nel-
l'apparecchio, nella 3a i valori ottenuti dopo varie ore, corretti per le va-
riazioni della temperatura e della pressione atmosferica.
Igrometro Chistoni
Igrometro <J
i Edelmarm
mm. 9,30
Dopo
10<n
mm. 6,0
Dopo l1'
min
6,5
» »
»
»
» »
» 4 h
»
6,5
» 9,32
»
»
» 8,0
» 21>
»
9,0
» »
»
»
» »
» 18t>
»
9,5
» 9,96
»
»
» 8,5
» 3''
»
10,4
» 9,64
>
»
» 6,0
» l'I
»
6,0
» 11,28
»
»
» 7,0
» Ili
»
8,0
» 10,57
»
»
» 8,0
»
» 9,96
»
»
» 7,0
» 16''
»
8,4
» 9,14
»
»
» 8,5
» 241'
»
7,9
» 9,45
»
»
» 8,5
»
» 8,49
»
»
» 8,0
» 22ii
»
8,0
» 8,55
»
»
» 6.0
» 22&
»
8,6
» »
»
»
» »
» 28»»
»
9.1
» 9,64
»
»
» 8,0
» 17 u
»
8,0
» 12,12
»
»
» 10,0
» 2»>
»
10,0
» 12,12
»
»
» 9.5
» 211'
»
9,8
» 12,12
»
»
» 10,0
» 6''
»
10,4
» 6.20
»
»
» 5,0
»
» 6.42
»
»
» 5,0
» 161»
»
5,o
» 7,67
»
»
» 6.0
» 15»»
»
7,3
» 9,26
»
»
» 8,0
» 71»
»
7,2
» 10,30
»
»
» 8.5
»
» 11,50
»
»
» 8,0
» 61»
»
8,8
« Da questa tabella apparisce, confrontando la la colonna colla 2% che
l'igrometro di Edelmann dà risultati molto inferiori al vero, se si faccia la
lettura manometrica dopo pochi minuti come vuole l'autore. Dalla 3" colonna
apparisce che nell'interno dell' istrumento ha luogo probabilmente un lento
assorbimento il quale avvicina i risultati al vero valore, che per altro viene
rare volte raggiunto.
« L'apparecchio nella forma attuale ha gl'inconvenienti di richiedere
una preparazione troppo lunga ed un numero troppo grande di congiunture
per le quali vi è sempre da temere qualche piccola fuga d' aria. Questi difetti
veramente non sono per dir così, inerenti al modo d'agire dell' istrumento
e forse in parte possono venire eliminati ; in nessun modo però potrei rac-
comandare il suo uso per fare misure di precisione e di servirsene per deter-
minare la costante dei psicrometri come venne proposto dall' autore ».
— 480 —
Chimica. — Sugli alcaloidi derivanti dal pirrolo. Nota di
G. Ciamicun e P. Magnaghi, presentata dal Socio S. Caxnizzaro.
« Due anni fa il pirrolo fu trasformato per azione dell' idrogeno na-
scente che si svolge dallo zinco ed acido acetico in una base della formola
« Gì H6 NH », chiamata pirrolina ('). Noi abbiamo potuto ottenere dal metil-
pirrolo una base omologa, la metilpirrolina, che abbiamo descritto breve-
mente in una Nota presentata a questa accademia il 1 marzo 1885.
« Secondo la costituzione cho si suole attribuire al pirrolo, la pirrolina
dovrebbe poter addizionare ancora una molecola di idrogeno per trasformarsi
in un composto della formola
CHj — CH2
I I
CHa CHj
NH
il quale a sua volta potrebbe dare per ulteriore idrogenazione una butila-
mina C-, Ha NHj. Nella presente Nota noi pubblichiamo un sunto dei risul-
tati delle nostre ricerche in proposito, le quali confermano queste vedute,
e ci ìiserbiamo di dare in un'estesa Memoria la descrizione esatta e com-
pleta delle medesime.
«Per azione prolungata dell'acido acetico e zinco sul pirrolo e sul
inetil pirrolo la riduzione si limita a formare la pirrolina e la metilpirrolina;
per trasformare queste in altre basi più idrogenate è necessario riscaldarle
con acido jodidrico e fosforo in tubi chiusi alla temperatura di 240°-250°.
■.< In queste condizioni la pirrolina dà una base della formola « Cj H8 NH »
e piccole quantità di un altro alcaloide meno volatile il di cui cloroplatinato
è una sostanza amorfa che poco si presta ad ulteriori ricerche. Oltre a questi
prodotti si forma poco abbondantemente una baso che ha la formola di una
butilamina. Noi daremo nella Memoria di prossima pubblicazione i dettagli
del modo con cui abbiamo separato queste sostanze. La nuova base è un
liquido incoloro che bolle fra 82° e 83° ed ha un odore ammoniacale e
pungente che ricorda quello della piperidina. Essa forma un cloroplatinato
molto solubile, ed un cloroaurato poco solubile che cristallizza dall'acqua
bollente in bellissimi aghi gialli raggruppati a guisa di spine di pesci.
Noi chiamiamo questa base, che è una diidropirrolina, pirrolidina, per la
grande analogia che essa ha colla piperidina, come si vedrà in seguito.
Essa forma col joduro di metile prima la metilpinolidina, secondo l'equazione:
Ci H8 NH H- CH3 1 = d H8 NCH3. H I ,
(') Vedi: Ciamiciat] e Dennstedt , Studi sui composti delti siri,; del pirroh. IV Parte.
Azione dell'idrogeno nascente sul pirrolo.
— 481 —
la quale per ulteriore azione del joduro metilico si trasforma nel joduro di
ctòmeHlpirrolidilammonio :
Ci H8 NCH3 -+- CH3 1 = C4 H8 NCH3 CH3 1.
« Questo composto è una sostanza deliquescente, solubile nell'alcool
dal quale cristallizza in grossi prismi incolori.
«L'istesso joduro di dimetilpirrolidilammonio si ottiene dalla metil-
pirrolidina che si forma per azione dell'acido jodidrico e fosforo a 240'-250°
sulla metilpirrolina. In questa reazione oltre alla base della forinola Ci H8 NCH3
si formano anche piccole quantità di butilamiua, alla quale formazione cor-
risponde probabilmente un poco di joduro di metile che costantemente si
ottiene in questa reazione.
« La metilpirrolidina è un liquido che ha quasi l'istesso punto di
ebollizione della pirrolidina, cioè a 81°-83°. Essa dà pure un cloroplati-
nato molto solubile nell'acqua ed un cloroaurato quasi insolubile nell'acqua
fredda, che cristallizza in squamette gialle.
« Il joduro di dimetilpirrolidilammonio, che si può ottenere tanto dalla
pirrolidina che dalla metilpirrolidina, si trasforma coll'ossido d'argento nel-
l' idrato corrispondente, il quale col riscaldamento si scinde in metilpirroli-
dina ed alcool metilico secondo l'equazione seguente :
C, H8 NCH3 CH3 OH = CH3 OH -+- C4 Hs NCH3 .
« Distillando invece il joduro di questo ammonio con potassa solida
avviene una decomposizione affatto analoga a quella descritta per la prima
volta da Hofmann (') per il joduro di dimetilpiperidilammonio. Si forma acqua
e dimetilpirrolidina.
d H8 NCH3 . CH3 IH- KOH = KI + OH, + Ci H, (CH3). N.
« La dimetilpirrolidina ha, come avviene nella serie della piperidina,
un punto di ebollizione superiore a quello della metilpirrolidina, e bolle
a 89°-92°. Essa forma un cloroaurato che è come quello della dimetilpipe-
i iilina oltremodo decomponibile, e che si separa allo stato oleoso. La costitu-
zione di questa base deve essere quella espressa dalla forinola
« Ci HT . N : j^ *
ossia deve avere i due metili legati all'azoto come li ha la dimetilpiperidina
se si segue l'interpretazione che di questa reazione ha dato recentemente il
Ladenburg ('). Questa base è terziaria e si combina per conseguenza ancora
uua volta col ioduro di metile formando il joduro di trimetilpirrolidU-
ammonio
C4 H- . N(CH3), + CH3 1 = Ci H: . N(CH,h . CH3 1.
« Il ioduro di trimetilpirrolidilammonio cristallizza dall'alcool assoluto in
(') Beri. Ber. XIV, G59.
(=) Beri. Ber. XVI. 2057
Rendiconti — Vol. I. C3
— 482 —
piccoli aghetti bianchi e si decompone anch'esso distillandolo con la potassa
solida in modo analogo all' idrato di trimetilpiperidilammonio. L'azoto ne
viene eliminato in forma di trimetilamina ed assieme a questa si produce
un idrocarburo che può avere la forinola « C5 H6 ».
Ci H7 N (CH3) 3 1 + KOH = Cs H 0 + N (CH3)3 + OH» -h Kl
« Questo idrocarburo che dovrebbe essere un bufino, cioè l'omologo
inferiore del piperilene (C5 H8) ottenuto da Hofmann, deve essere gassoso a
temperatura ordinaria, per cui non abbiamo potuto ottenere finora che pic-
cole quantità di un bromuro di questa sostanza, del quale speriamo poter
dare a suo tempo una descrizione più completa.
« Qualunque sia la costituzione che si voglia attribuire al pirrolo, ne
risulta per la pirrolidina l'unica forinola
CHj — CH»
11"
C/M» CH»
\/
NH ,
tenendo conto che il pirrolo non può essere rappresentato in altro modo
che in forma di una catena chiusa di quattro atomi di carbonio ed uno di
azoto, e che la pirrolidina è un' amiua secondaria.
« Questa base è analoga alla piperidina come risulta dalle sue pro-
prietà fisiche e da tutte le reazioni suaccennate, anzi in questo caso si ha
da fare con una omologia , diversa da quella che si suole ordinariamente
esprimere con questo termine , e che si potrebbe chiamare omologia nel
nucleo. Questa omologia trova riscontro p. es. nelle relazioni che passano
fra il pseudoossindol e l'idrocarbostirile:
H2C-
-CH»,
[ I
H2C CH2
\y
NH
pirrolidina
CHj
H2C/\CH2
NH
piperidina
CijHj — OH;;
I I
NH —CO
pseudoossindol
C(ìHì — CH»
CH2
I
NH — CO
idrocarbostirile
« La pirrolina invece può avere diverse costituzioni che sono rappresen-
tate dalle seguenti forinole:
CH2 — CHj
CH-
NH
-CH
CH = CH
CtT-i OH a
\/
NE
CH2 — CH
CH> CH
\/
NH
/
/
CH CH,
\y
NH
— 483 —
« Noi crediamo che a maggior conforto delle idee finora esposte giovi
riunire in uno specchietto i derivati della pirrolidina e quelli della piperidina.
Punto d'ebollizione
Pirrolidina (C4 H8 NH) 82°-83°
Metilpirrolidina (C4 H8 NCH3) 81°-83°
Diiuetilpiirolidina (Ci H7 N (CH3), ). . . 89°-92°
Piperidina (C3 H10 NH) 106"
Metilpiperidina (C3Hi0NCH3) 107°
Dimetilpiperidina (C:; H9 N(CH3)2) 118"
« Se si comparano la piperidina e la pirrolidina coi due composti da
cui esse hanno origine si nota che fra il composto originario ed il derivato
può esistere una serie di sostanze intermedie che differiscono l'ima dall'al-
tra per due atomi di idrogeno.
C5 HJ0 NH C3 H8 NH C3 Hc NH C3 H3 N
CiH8NH CtHsNH C4 H; NH Ct H3 N (?)
« Al di là del composto più idrogenato si arriva per la piperidina ad
una amilamina e per la pirrolidina ad una butilamina. Ed è probabile che
l'azione dell'acido jodidrico su queste due sostanze possa produrre le due
amine primarie. L'ulteriore azione dell'acido jodidrico a temperature sopra
i 300° trasforma la piridina in ammoniaca e quintano normale (') (C3 Hi>)
e noi crediamo che anche nel nostro caso si formi un butano normale che
essendo gassoso a temperatura ordinaria è difficilmente afferrabile. Noi ab-
biamo però notato la formazione di ammoniaca.
« Le relazioni fra i due primi termini delle due serie sono state già
discusse più sopra. L'omologo nel nucleo della pirrolina (C4 H3 NH), sarebbe
una tetraidropiridina, che finora non si conosce, madie troverebbe riscontro
nelle coniceine (/? e y) secondarie descritte recentemente da Hofmann (*).
« Il pirrolo come amina secondaria non corrisponde alla piridina, ma
bensì ad un composto della forinola C.; H6 NH. Una sostanza di questa
composizione non esiste, m a si conosce bensì un metilderivato della medesima
(C3 HG NCH:t), una idrometìlpiridina, che Hofmann (3) ottenne distillando con
potassa solida il joduro di metilpiridilammonio. Ora è veramente sorpren-
dente che questo corpo, che è l'omologo nel nucleo del metilpirrolo, abbia
proprietà affatto differenti da quelle della piperidina e della piridina, come
affatto diverse da quelle della pirrolidina sono le proprietà del pirrolo.
(') Vedi Hofmann Beri. Ber. XVI; 590.
(!) Beri. Ber. XVIII, 5 e 109.
(') Beri. Ber. XIV, 1497.
— 4S4 —
« L'idrometilpiridina di Hofmann ricorda per le sue proprietà fisiche
9 chimiche il metilpirrolo. Essa bolle a 129" per cui il suo punto di ebol-
lizione è molto superiore a quello della piperidina (107°), come si osserva
10 stesso nel caso del metilpirrolo (1140-115°) e della pirrolidina (82°-83J).
Ha uu odore pungente affatto diverso da quello della piperidina, come il
metilpirrolo non somiglia affatto nel suo odore alla pirrolidina. Tanto il
metilpirrolo come la idrometilpiridiua sono insolubili nell'acqua e non hanno
più una reazione alcalina spiccata. Con acido cloridrico l'idrometilpiridina
si trasforma in una massa gelatinosa bruna, che si scioglie in molta acqua, ed
anche il metilpirrolo si scioglie nell'acido cloridrico (formando poi una gelatina
giallobruna) e resta sciolto anche coli' aggiunta di acqua. Però iu entrambi i
casi, rendendo alcalina la soluzione non si rio'.tiene già la base, ma si ottiene
una sostanza amorfa. Kiscaldandoli con acido cloridrico a 180° si ottiene con
tutti e due i corpi oltre a sostanze resinose, metilamina. La soluzione di
entrambe le sostanze nell' acido cloridrico dà con cloruro di platino un pre-
cipitato amorfo giallo sporco.
« La forinola proposta da Hofmann per l'idrometilpiridina è
CH
/ X
HC CH
Il I
HC CH,
\ /
NCH3
dalla quale però non risulterebbe la sua analogia col pirrolo, se si vogliono
ammettere per questo le forinole ordinarie ('). La analogia con la idrome-
tilpiridiua si rende manifesta, se si dà a quest'ultima una delle due seguenti
forinole :
HC=
HC
=CH
HC-
N
CH3
CH
HC
-CH
N
CH3
HC
CH
CH2
CH
HC;
CH
NCH3
HC
HC
CH2
CH
CH
TOH,
metilpirrolo
idrometilpiridina
le quali nell'istesso tempo stanno in buona armonia con la nuova formula
(prismatica) della piridina proposta per la prima volta da uuo di noi (2)
(') Abbenchè io abbia ultimamente fatto notare come il pirrolo potesse avere una
formola asimmetrica, pure credo fino a che le esperienze non avranno indubbiamente dimo-
strato il contrario, per ora più probabile una delle due forinole soprascritte. Ciamician.
(=) Vedi: Ciamician e Dennstedt, Sull'azione del cloroformio sul composto potassico dd
pirrolo. Gazz. Chini. XI, 312.
— 485 —
nel 1881, e che le ricerche di questi ultimi tempi vanno rendendo sempre
più probabile (').
«■ Il composto che corrisponderebbe alla piridina dovrebbe essere una
base terziaria della forinola «C4H3N». Probabilmente un corpo di questa
composizione non potrà essere ottenuto, ed allora la serie terminerebbe col
pirrolo.
« Le vedute da noi finora esposte contribuiscono a schiarire maggior-
mente le relazioni che esistono fra la piridina ed il pirrolo; e come è pos-
sibile di trasformare il pirrolo in piridina, sarà possibile di passare dalla
pirrolina all'idropiridiua suaccennata. Infatti noi facciamo notare che il
joduro del dimetilpirrolilammonio si decompone in modo identico (2) al
joduro di metilpiridilammouio ed è possibile che in questa decomposizione
si formi la idrometilpiridina.
« La grande analogia della pirrolidina colla piperidina fa nascere l'idea
che qualche alcaloide naturale possa contenere questo gruppo invece del
gruppo piridico. Sarebbe inoltre interessante di vedere se la propilpirrolidina
avesse proprietà simili alla coni'na ».
Geologia. — Specialità rimarchevoli nella zona granii ico-schi-
stosa della Sardegna. Nota del prof. D. Lovisato, presentata dal
Socio Gh Capellini.
1. «Nella zona schistoso-granitica che si stende dalla sella di Correboi
a Fonni, dopo aver visti i porfidi costantemente diretti da N. a S. attra-
versare gli schisti e formare delle superbe apofisi, noi troviamo improvvi-
samente lo schisto invaso da vene più o meno grosse e ramificate di quarzo,
tormante belle cristallizzazioni, per lo più radiate e con tendenza ad uua
superficie paraboloide alla parte esterna, con acute piramidi esagonali, che
sormontano i corti prismi.
« Scendendo verso Fornii compaiono i graniti, che hanno sollevato gli
schisti, uè mancano i filoni di porfido e di diabase, che da N. a S. sempre
li attraversano.
« In un granito porfirico bigio, ad un'ora e mezzo da Fonni, compare
un banco di quarzo della potenza di 40 cent, diretto da E. ad 0., con an-
golo di circa 45° verso N. In questo banco troviamo una specialità, che
l'illustre prof. G. vom Eath dichiarò nettamento di non aver visto mai in
alcun altro posto. Coli' asse perpendicolare alla salbanda veggonsi dentro
(') Vedi: Lieben e Haitinger, Monatshefte f. Chemio TV, S40 e VI, 320. Riedel Béri.
Ber. XVI, 1612. Bernthsen e Bender Beri. Ber. XVI, 1808.
(') Vedi: Ciamician e Dennstedt, I. e.
— 486 —
questo banco degli individui isolabili di quarzo in forma di tronchi di cono
col vertice in forma di calotta sferica o di superficie paraboloide, della lun-
ghezza dai 6 ai 10 cent, e del diametro alla base fino di 5 cent.: formati
intieramente da un quarzo a struttura raggiata, alle volte anche fibroso,
colle fibre che in maniera regolarissima si dipartono costantemente dall'asse
centrale e vanno alla periferia, ove finiscono in modo scabro con qualche
accenno a facce rudimentali delle teste dei cristalli, che sono coperti da una
sostanza untuosa sapouacea bianco-verdognola, una specie di smectite: il pili
delle volte sono involti, come da vera guaina, in una seconda zona perife-
rica dello spessore da un centimetro fino ad un centimetro e mezzo, che
nella frattura fresca facilmente è isolabile dal nucleo e come esso è co-
perta esteriormente, almeno per quella parte che sta dentro al quarzo ma-
trice, da un sottile straterello di smectite. Molto raramente avviene che una
seconda guaina involga la prima, ma difficilmente in questo caso sono iso-
labili i nuclei, che in modo molto facile si rompono nella parte centrale, la
quale allora mostra stupendamente la zona delle fibre, che partendo dall'asse
centrale radialmente se ne vanno alla periferia, ma non si continuano come
potrebbe sembrare nella guaina o nelle guaine di rivestimento, che risultano
t'ormate da fibre quarzose ordinate a fascetti, vedendosi appunto in questi
involucri in numero immenso i centri di irradiazione.
« Questi curiosissimi nuclei di quarzo sono tanto più perfetti, quanto
meglio sono isolati, mentre divengono tanto più corti e tanto meno belli,
dove si uniscono fra loro ; sono per lo più senza la guaina involgente ed il
loro asse perde alquanto la perpendicolarità alla salbanda.
2. « Altra specialità che pure l'illustre prof. G. vom Kath dichiarò di
non aver veduto ancora in alcun altro luogo, son certe inclusioni di granito
dentro il granito, sempre sulla strada da Correboi a Fornii a 20 minuti da
questa ospitale borgata. A questo punto si arriva dalla località dei quarzi
dopo aver lasciato la zona schistosa, tormentata dai graniti e dai porfidi, e
che prima d'arrivare alla cantoniera di Sa Rena involge una bellissima lente
di granati, in splendidi rombododecaedri.
« Dalla cantoniera a Fonni siamo in piena zona granitica, dapprima
con un granito a grossi cristalli di feldispato, che ricorda il serizzo ghian-
done di Lombardia, passante al granito porfirico e con pochi filoni di por-
fido e di diabase, e poi al granito normale.
« In questo sulla sinistra della strada e come dissi a 20 minuti da Fonni
presentasi in una piccola lente della larghezza di 4 metri e. non più lunga
di 8, che attraversa la strada e sopra di essa alla sinistra si solleva di poco
più di un metro nella stessa massa granitica, in grande quantità degli in-
clusi in forma di sferoidi schiacciati, di ellissoidi compressi, di masse ton-
deggianti, sempre ben definite ed isolabili dalla massa, coll'asse maggiore
che varia dai 5 ai 30 centimetri.
— 487 —
« Questi sferoidi sono composti da straterelli con deciso carattere sfe-
roidico e formanti delle vere bucce che variano in numero andando da uua
a 5 e più, facilmente separabili e costituite per la maggior parte da biotite
in piccole lamelle, così fittamente disposte in straterelli le une accanto alle
altre, che le bucce in frammenti, staccandosi dal nucleo, offrono l'aspetto
di un vero sdii sto.
« La massa interna al confine colle zone accennate presentasi raramente
in forma di vero granito, ma per lo pili offresi bianca o bianco rosea, co-
stituita dal feldispato plagioclasio bianco, caratteristico per le sue strie di
geminazione, che presenta e che predomina sopra l'ortosio. Procedendo verso
il centro nel maggior numero di nuclei passiamo dalla disposizione a zone
a quella ancora a zone, ma rotta dalla biotite, disseminata in piccole lamelle,
e finalmente alla disposizione granulare di un vero granito col quarzo a grani
colla medesima mica biotite, alla quale non è infrequente il caso si aggiunga,
però non in grande quantità, la muscovite.
« In alcuni di questi nuclei la massa interna è quasi completamente
feldispatica non vedendosi che pochissimi granuli di quarzo e rari e piccoli
nidi di mica; in altri invece, sebbene inclusi nettamente isolabili, ma nei
quali verso la periferia il carattere sferoidico non è tanto bene marcato,
abbiamo che la massa interna presentasi nettamente granulare, come un gra-
nito normale, sempre coi due feldispati, predominandovi forse in questi casi
l'ortosio.
« In questi ultimi particolarmente si osservano alcuui punti verdi che
a bella prima si potrebbero credere clorite, sostanza nella quale s'è in parte
convertita la mica interna, ma sono piuttosto di epidoto, che in un campione
ho potuto osservare alla parte esterna di un nucleo in bella massa fibrosa
e con cristalli perfettamente determinabili.
« In vicinanza alla lente, racchiudente questa rara specialità sarda, ve-
diamo il feldispato presentarsi in lunghi cristalli, che talvolta rinveniamo
anche dentro di qualcuno degli inclusi nel senso di quello dello sferoide.
« 11 vom Eath crede che parecchi di questi sferoidi potrebbero risul-
tare essenzialmente costituiti da un grosso plagioclasio polisintetico, la di
cui brachipinacoide è disposta parallelamente al piano d'appiattimento dello
sferoide stesso.
« Sebbene queste sferoidi del granito di Fonni con nessun'altra roccia
possansi confrontare all'infuori che colla diorite orbicolare di Corsica, pure
da essa siamo molto lontani, essendo gli inclusi punto dioritici, ma netta-
mente granitici, mancando assolutamente l'arati bolo.
3. « Nel granito noimale grigio di Capo Carbonara a sud di Porto
Giunco noi troviamo filoni di porfido dioritieo della potenza dai 4 ai 5
metri e banchi di diabase compattissima e di diorite tenacissima quasi ver-
ticali e diretti da N. a S. nettamente. I piani sono pieni di noccioli di
— 488 —
epidoto, alle volte della grandezza di un uovo di gallina. Essi sono dissemi-
nati tanto nella massa compatta dal colore giallognolo oscuro, quanto nelle
masse sferoidali più consistenti e tendenti al bigio involte nella massa ge-
nerale e comprendenti in quantità la pirrotina.
« I bei noduli di epidoto sono compatti alla periferia e mano mano van
divenendo verso l'interno radiato-fibrosi con cristalli allungati e perfetti dal
colore del pistacchio, e sempre con una costante orientazione dentro i noduli,
tanto da poter dire che essi costituiscono una vera specialità minerale, e non
epigenizzano punto altri minerali compresi nella massa, non potendo pel loro nu-
mero e per la loro disposizione risultare dalla composizione del porfido dioritico
durissimo, che li comprende e che è d'una tenacità sorprendente, e specialmente
poi dal feldispato plagioclasio che ne forma il magma, e che pur si vede dissemi-
nato in numerosi e bei cristallini. Si noti ancora che questi noduli sono asso-
lutamente e nettamente isolati, non vedendosi in alcuno di essi l'associazione
dell'epidoto con altri minerali, come avviene pegli altri noduli bellissimi della
stessa sostanza nei graniti di Caprera, di Maddalena e di Lanusei, dove però
gli inclusi non sono così bene definiti come a Capo Carbonara e dove l'epi-
doto trovasi associato molto frequentemente alla turingite, più raramente al
granato ed alla pirite cubica, in nidi speciali, nei quali il quarzo ed il fel-
dispato si presentano a grossi elementi all'intorno.
« I noduli si ripetono dall'altra parte alla cava dei forni, dove vedesi
l'inclinazione del filone ad est, mentre in generale appare verticale. Del resto
l'epidoto compare frequentissimo anche nei graniti, non solo in questa superba
parte dell'isola, che è Capo Carbonara, ma dovunque in Sardegna, apparendo
esso costantemente come elemento di confine, fra le rocce attraversanti e le
rocce attraversate, presentandosi talvolta fra i graniti ed le diabasi o fra i
graniti ed i porfidi che sono per lo più felsitici, o fra i graniti e le dioriti
delle vene o dei veri tiloncelli di cpidosite.
« Nel granito in decomposizione, che s'incontra prima d'arrivare alla
imponente massa granitico-diabasica, che sopporta la Torre di Fortezza Vec-
chia si vede l'epidoto in venuzze coi cristallini lucentissimi di una sorpren-
dente bellezza coll'asse principale sempre normale alle salbande.
« Quando lo studio microscopico delle sezioni sottili m'avrà svelato altro
d'importante anche su questa specialità sarda, m'affretterò a fame comunica-
zione alla r. Accademia dei Lincei. Non posso però lasciare questa superba
massa, che senza dubbio per la geologia dell' isola desta il maggiore inte-
resse, perchè sede di stupendi fenomeni che difficile sarebbe di vedere riuniti
in così grande numero in tanto piccolo spazio, senza ricordare il potentis-
simo filone di diorite che forma la parte estrema e più elevata di Capo
Carbonara, comprendente dei cristalli di amfibolo della lunghezza perfino di
15 centimetri.
« 11 geologo, che visiterà quella zona ne avrà compenso ad usura e
troverà anche conforto nella ospitalissima Villasimius ».
— 480 —
Geologia. — E la Sardegna parte dell'asse centrale della catena
tirrenica ? Nota del prof. D. Lovisato, preseutata dal Socio G. Cìpeluni.
« L'amore immenso che porto agli studi geologici da me coltivati ini
spinge a dire una parola sopra un grandioso fatto, che rilevai nel cristal-
lino della Sardegna in una serie di escursioni lunghe e specialmente nel-
l'ultima fatta in compagnia dell'illustre prof. G. vom Rath.
« Il fatto grandioso che altamente colpisce chiunque visiti la zona gra-
nitico-schistosa sarda orientale e centrale è il ripetersi in colossali e stupende
proporzioni dei filoni di porfidi, di diabasi, di dioriti ecc. che costantemente
sono diretti da N. a S., deviando solo qualche volta da N. N. E. a S. S. 0.
o da N. N. 0. a S. S. E , mai da E. a 0.
« La constatazione di questo fatto deve senza dubbio portare novella
luce per la orografia italiana e quindi alla risoluzione dell'ardito quanto
geniale problema di una antica catena tirrenica sommersa presentato dal
genio potente del nostro venerato Paolo Savi, ed in seguito risollevato ed
esteso dall'illustre Suess di Vienna.
« Il Savi fu il primo che occupandosi con passione dell'orografia ita-
liana ci apprese lo sprofondamento occidentale delle nostre montagne lito-
rali, le quali in epoca non molto lontana eransi subissate nel mare, ed alcune
isole, scogli e lembi pur attaccati al continente stavano fuori del mare,
come avanzi di quella catena tirrenica scoscesa nelle onde.
« Molto più tardi la nuova e geniale idea fu risollevata dal Suess, pel
quale il vero e proprio Apennino, mancante di ogni soita di rocce, che po-
tessero paragonarsi alle paleozoiche, sarebbe una zona laterale di ripiegature,
mentre le rocce paleozoiche più o meno allineate, che ricoui|>aii^ono nel
superbo massiccio cristallino di Calabria con forme litologiche pei lettamente
identiche alle più antiche delle Alpi, nei Peloritani di Sicilia, nell'isola
Zannone, nel promontorio di Circe a mare fra Napoli e Roma, nelle isole
dell'Arcipelago toscano e specialmente all'Elba, uelle Alpi Apuan», iu Cor-
sica ed in Sardegna, rappresenterebbero le sparse rovine dei mouti scon-
quassati di quella catena.
« Questa opinione ormai generalmente accettata ed oggi coltivata con
tanta intelligenza d'amore dal mio egregio amico il dott. C. I. Forsyth Major
nella sua thyrrenis, lascia molti dubbi [iella soluzione del problema, se questu
o quell'altro centro di rocce paleozoiche o secondarie sia a riguardarsi come
una zona laterale o centrale, oppure se sia a considerarci come rappresen-
tante di una o più flessioni parallele all'asse centrale.
« Il grande fatto sopra enunciato, unitamente ad altri rilevati sull'isola
e di non minore importanza, sembrami debba portare non poca luce fra i
geologi sulla risoluzione del grande problema.
Rendiconti — Vor.. I. 64
— 490 —
« Non è infatti possibile che un cultore degli studi geologici si trovi
in presenza dei numerosissimi filoni di porfidi, di diabasi, di dioriti ecc. con
quella costanza di direzione sopra enunciata, e non sia portato a supporre
che quei filoni non segnino colla loro costante direzione da N. a S. la spina
dorsale della zona centrale tirrena, oppure la dorsale di una zona laterale
occidentale, rappresentando il triassico, il giurese ed il cretaceo sardo forse
altrettanti piccoli lembi delle flessioni laterali di un principio di zona occi-
dentale, contrapposta a quella che vediamo distesa dai colli di Cadibona
al M. Polino, che ultimo gigante di essa torreggia a settentrione della valle
del Crati in cui sta l'antica Sibari.
« In una parola s'affaccia la questione : sarebbe la Sardegna una zona
metallifera occidentale o meglio rappresenterebbe essa una piccola porzione
della zona centrale e quiudi avremo in essa il vero asse orografico centrale
di questa sprofondata catena metallifera?
« Io non sarei lungi dal credere che la Sardegna, specialmente col suo
versante orientale, unitamente alla Corsica, formi proprio parte dell'asse cen-
trale dell'antica tirrenide, cioè rappresenti il maggiore avanzo delle rovine
oggi sporgenti da quel mare, che ha inghiottito quel grande continente dopo
averne sconquassato le sue viscere, le sue membra.
« Tutto ciò in base a questi fatti :
I. « L'andamento dei filoni di porfido, di diabasi, di diorite, ecc. è
costantemente da N. a S. sia che essi attraversino gli schisti o passino i
graniti.
II. « Il permiano e il triassico si trovano allineati da N. a 8. proprio
nella parte più occidentale dell'isola, dove troviamo i monti franti, sprofon-
dati, proprio secondo una linea che va da S. a N.
III. « Anche i bianchi calcari del giurese e della creta che torreg-
giano nella parte orientale dell'isola, e gli altri che unitamente al triassico
formano il sistema mammellonato della Nurra, vanno grossolanamente col
loro crinale da S. a N. Essi potrebbero rappresentare le teste degli strati
di una o più flessioni parallele all'asse centrale del lenzuolo apanninico, oggi
visibile da Cadibona al Polino e sommerso quindi nelle flessioni occidentali,
come son là a mostrarlo le bianche infrante rocce calcari, che a picco scen-
dono al mare a Capo Caccia e le permiane e triassiche dilacerate infrante,
che come testimoni della demolizione restano a noi nella linea dal M. Ca-
parone alle Gessiere e nell'altra più breve da Cala-Bona al Cantaro a sud
di Alghero.
IV. « Il vulcanico sardo ha anch'esso in generale un allineamento da
N. a S. ; cioè in questa direzione abbiamo la maggiore delle linee di frat-
tura sarda, rappresentata da un immenso campo di depressione interalpina
riempito dal terziario, rotto dai vulcani recenti che s'affollano in certi punti
ma generalmente vanno da N. a S. Questa sarebbe anche la linea dei
— 401 —
terremoti, che in tempi relativamente non tauto lontani hanno tormentato l'isola
così, che forse nessun paese d'Italia ebbe tanto sconquassate le viscere per
quella causa. Sui margini di questo vulcanico non mancano le terme.
V. « Il terziario medio, che forma il superbo sistema colliuesco di
Cagliari va quasi interrottamente fino a Porto Torres, seguendo una linea
che grossolanamente si porta da S. a N.
« Dunque l'asse orografico della Sardegna audrebbe nettamente da S.
a N. Per trovare la continuazione dell'asse curvato ad arco delle Alpi set-
tentrionali, noi dovremo cercarla per una parte a S. 0. della Sardegna e per
l'altra al suo sud, che andrebbe poi a cougiungersi ai Peloritani di Sicilia
ed alle Alpi Calabresi, le quali poi s'affondano nell'Jonio, e non compari-
scono più nell'Adriatico, in questo lago, dove noi dovremo trovarle con
un'Adriatide, che dovrebbe risorgere sotto i marmi dell'Istria, se quella terra
pe' tempi che corrono non s'adimesse, ma fosse invece sull'opposto periodo
di sollevamento.
« Dalla Tirannide si passa alVAdriatide. da questa all'Atlantide e le
idee sempre più s'affollano, ma la vita è breve»!
Storia. — / diritti di casa di Savoja sopra il Marchesato di
Saluzzo. Nota IL del dott. Camillo Manfroni, presentata dai Soci
Carutti e Tommasini.
I. « Nell'anno 1215, sorta fra Tommaso di Savoia e Manfredo una guerra
perchè l'uno era fautore di Filippo di Svevia, l'altro d'Ottone, il nostro mar-
chese morì, e Alasia restò tutrice di Manfredo V del nome, III di Saluzzo,
e figlio di Bonifacio, premorto al padre. I Milanesi al servizio di Tommaso
distrussero molte terre del marchesato e costrinsero Adelaide a venire a
patti ed a cedere al conte tutti i suoi diritti su Barge, ricevendo in cambio
Fontanili e Koncaglia: il conte poi « de omni alio feudo quod ipse vel ante-
« cessores sui antiquitus vel noviter ab eo tenereut (eum) investi vit ». Con-
temporaneamente sciolse Adelaide da ogni obbligo contratto nel 1213 dal
suo defunto marito Manfredo verso la Casa di Savoia. Su questo atto si
fondarono quei Conti nella causa del 1390, e la sentenza ci riferisce le
conclusioni dei loro procuratori « ex quibus apparebat evidenter quod ipsa
« (Adelaide) tenebat et reputabat dicium comitem suum dominum superio-
« rem de dicto marchionatu » — Bispondevano d'altra parte i procuratori
del Delfinato che anzi il conte di Savoia avea rinunziato , ceduto , rimesso
ad Adelaide ogni diritto che potesse avere sul marchesato « et in ipso
« instrumento nulla mentio fiebat de feudo Marchionatus antedicti ».
« E i conti alla lor volta ripetevano che Adelaide avea promesso « quod
« cum dictis habitantibus seu opidanis aliquas petitiones non facerent, quia
— 492 —
« semper dominimi Comitem exciperet, per quod apparebat quod idem Comes
« eorum dominus superior existebat » e che, avendo questi rimesso ad Ade-
laide tutto ciò che avea diritto di pretender da lei, pur tuttavia non l'aveva
dispensata dall'omaggio pel feudo, che da lui teneva e che non poteva com-
prendersi nei termini generali.
« Gli uni dunque affermavano che, se anche il conte avesse avuto fin
dal 1169 l'alta sovranità del marchesato, l'avrebbe perduta in quest'anno:
gli altri negavano l'asserto e sostenevano che Tommaso coll'atto del 1216
non avea perduto quei diritti che i suoi maggiori già fin dal 1169 posse-
devano. Ma, dimostrata falsa la carta del 1169, e provato che non esisteva
ancora alcuna sovranità di Savoia su tutto il marchesato, la questione, tal
quale i giureconsulti l'avean posta, non ci può interessare. A noi basta ricor-
dare che con quest'atto del 1216, il conte di Savoia ebbe una conferma dei
suoi diritti su Barge, Scarnafigi, e gli altri luoghi nominati più sopra.
II. « Nessun' altra notizia abbiamo delle relazioni fra Savoia e Saluzzo
prima dell'anno 1223. In quest'anno Tommaso mosse guerra al marchese
perchè questi avea fatta lega coi Torinesi, suoi nemici: ma poi si venne
ad un accomodamento. Il conte promise di dare sua nipote , figlia di
Amedeo, in moglie a Manfredo con dote di mille marche d'argento e
d'altra parte Manfredo promise di « dare la fidelità al conte de quelo che
« teneva et recognosceva da esso conte e non d'altro et cossy
« fatto questo accordio . • el conte investy el marchese de tuto
« quello che soi predecessori teniano altre volte ne bagni (leggi Barge),
« ne' fontanili, ne la ronchagla e in ogny altro loco dove tenesse feudo de
« luy, ciò he Buscha, Bernezo ».
« È così ad evidenza posto in sodo che di sovranità su tutto il mar-
chesato non s' era ancora fatto parola : vedremo in seguito che per molti
anni ancora non se ne parlò.
« Ma il matrimonio stabilito in quest'anno non fu celebrato se non
dopo la morte del conte Tommaso che rimase sempre in buona amicizia col
marchese Manfredo V. Anche con Amedeo IV, successore di Tommaso, stette in
pace per un certo tempo il nostro marchese e ne ricevette grandi benefici.
Fin dal 1236 sposò, secondo le promesse, Beatrice, figlia di esso Amedeo. 11
Muletti dice che la sposa portò in dote l'alta sovranità di Busca, Bernezzo,
Barge, Scarnafigi, Fontanili e Roncaglia; sicché sembrerebbe che in questo
modo il conte Amedeo IV avesse rinunciato ad ogni diritto di sovranità su
quelle terre. To non so donde il Muletti abbia tolta questa notizia: perchè
ben altrimenti scrissero Monsignor Della Chiesa, eh' egli cita, e il cronista
G-ioffredo.
« Dice infatti quest' ultimo : « investì el marchese Manfredo di Salucio
« suo genero et sei si può trottare che esso marchese Manfredo
« et soy antecessory abbiano tenuto altro de essi conti in feudo promette el
— 493 —
« marchese de recognoscere da lui. » E Monsignor Della Chiesa: « Tandem
« Bérnetio, Bargiis, Fontauiliet Roncalia dotis et feudi nomine susceptis etc. »
« Io inclino pertanto a credere che il Muletti abbia frainteso il docu-
mento, ch'egli non pubblica e che io |in nessun luogo ho potuto trovare:
in questa opinione mi conforta un passo della consultazione di Ottavio Ca-
cherano che scrive: « Anno 1235 alium Manfredum Marchionem Salutiarum
« generaliter recognovisse se tenere in feudum ab Amedeo lertio (?) Comite
« Sabaudiae totum illud quod Marchio ipse a praedicto Comite habebat et
« tenebat ubicumque sit et haberet et specialiter castra et territoria
« Bargiarum Fontanilii, Eoncaliae, Buschae, Scarnafisii et Bernetii, clausula
« adiecta quod si comperi poterit quod aliquid aliud ipse vel eius antecessores
« tenuerint in feudo ab ipso Comite, quod totum id eidem vel eius haeredibus
« consignaret et ita in genere et specie ut supra fuit investitus
« a praedicto Comite »
« Queste parole, che senza dubbio devono essere letteralmente copiate
dal documento originale, corrispondono esattamente a quello che ci ha tra-
mandato il nostro cronista; è dunque logico il concludere che il Muletti
ha errato.
III. « Manfredo V lasciò erede Tommaso, suo figlio, che ebbe per tutore
Tommaso II di Savoia. Appena uscito di minorità, prestò aiuto al conte Boni-
fazio di Savoia contro la città di Torino, che gli si era rivoltata; anzi un
cronista aft'erma che il marchese di Saluzzo seguì anch' egli la sorte del
suo alleato e morì, come questi, in prigione ; ma la morte del conte Boni-
fazio nelle carceri di Torino è una favola.
« Durante la guerra che il nostro marchese ebbe a sostenere contro
Carlo d'Angiò che pretendeva aver diritti sulla valle di Stura, Tommaso III
di Savoia non si fece vivo; ma morto lui (1282) Amedeo V che gli
successe, non tardò a chiedere l'omaggio per le solite terre al marchese
nostro: questi era assente: rispose per lui il suo primogenito Manfredo:
« Sibi nullatenus apparere quod dieta castra sive loca in feudum a dicto
« Comite teneri deberent ; et de hoc suum debitum faceret, si de hoc con-
staret eidem » e poi, dopo aver consultato il padre, rispose : « quod sibi
« non apparebat, nec etiam patri suo, quod unquam homagium factum fuis-
« set eidem Corniti per dictum Marchionem aut eius praedecessores de
« dictis castris aut aliis quibuscumque ». Tali sono le parole della sen-
tenza del 1390 e con questo documento il procuratore del Delfinato in-
tendeva mostrare come in quest'anno il conte di Savoia non chiedesse
omaggio se non per quelle sei terre, tante volte ricordate.
« Di questa risposta del marchese, com'è facile comprendere, non
si contentò Amedeo Y; raccolte le sue soldatesche, coll'aiuto degli Asti-
giani entrò nel territorio di Saluzzo e conci" in tal modo quei paesi che
Tommaso dovette cedere e mandò i suoi procuratori a prestar omaggio e
— 494 —
ricever investitura per Barge, Bernezzo, Scarnafigi e gli altri feudi : omaggio
ch'egli era in dovere di prestare, come già nel 1235 l'aveva prestato suo
padre Manfredo. Dice la citata sentenza del 1390 che in questo medesimo
anno (1291) il nostro Tommaso, avuta cognizione dell'omaggio fatto al
Delfino nel 1210 dalla sua bisnonna Adelaide, lo ratificò e per mezzo di
un tale Ancelino, procuratore del Delfmato, ricevette formale investi-
tura. Ma i conti di Savoia non prestaron fede a tal documento, perchè non
originale ; e Ottavio Cacherano su tale argomento scrisse : « Respondetur
« non constare de dieta recognitione et fidelitate nisi per relationem factam
« in dicto exemplo sententiae prolatae anno 1390, cui non creditur: et
« dato quod constaret, dicitur facta ex erronea et infecta causa propter of-
« fertam recognitionem Adelaydae nullam et invalidala, ut supra proba-
« vimus ».
« Il Muletti, diligentissimo raccoglitore di tutte quelle notizie che
pur lontanamente si riferiscono ai nostri marchesi, non fece alcun cenno
di questa investitura: segno manifesto che non esisteva più ai suoi tempi
alcun documento in proposito. E nemmeno l'anonimo scrittore della Storia
del Delfinato ne parla: Gioffredo sotto la rubrica dell'anno 1292 (e non
1291) dice: «Poi quelo ano medeiìio el marchexe Thomas padre dy Man-
« fredo a 29 de iugno mandò questo nel delfinato, el quale dalphino el
« mandò poi al re Carlo de Sicilia in provenza et si diceva ly volia dare
« una soa figlola per moglie ». Ma in queste righe non si parla affatto di
omaggi prestati o ricevuti: e solo possiamo argomentarne che in quel
tempo i marchesi di Saluzzo erano in buone relazioni coi Delfini di Vienna.
Di più, nel 1303 quando si trattò del matrimonio di Federigo di Sa-
luzzo con Margherita, figlia del Delfino Umberto, nessun cenno si fece
della superiorità dei Delfini sul marchesato: sicché anche questa affer-
mazione della Corte di Trancia presenta moltissimi caratteri di falsità.
IV. « Morto il marchese Tommaso nel 1297, gli successe il figlio
Manfredo, VI di questo nome. Questi volle gareggiare colla casa di Savoia
per la successione di Giovanni di Monferrato; ma alla fine (1305), ve-
dendo che Amedeo V era forte e potente e certo non avrebbe tollerato che
egli riunisse sotto di sé le due signorie, venne con lui ad accordi. I consultori
di Savoia nel 1500 parlano di un documento di omaggio prestato dal marchese
Manfredo al conte Amedeo pel marchesato di Saluzzo e per quel di Mon-
ferrato che ancor non possedeva, ricevendone da lui regolare investitura
per l'uno e per l'altro ('). Il Guichenon di questo omaggio non fa cenno,
(') 11 Muletti afferma che questo documento è pubblicato nel « Summarium jurium
« Serenissimi Sabautliae ducis super marchia Salutiarum > : ma io non ho potuto trovare
questo libro e perciò devo contentarmi di riferire quel che in proposito scrive il Muletti
stesso.
— 495 —
né io credo che il documento sia stato presentato alla corte di Francia
nel 1390: la sentenza infatti uon ne parla e nonio combatte. Solo Ottavio
Cacherano a pag. 62 della sua consultazione dice : « Tertio praemissis ad-
« ditur quod de a. d. 1305 Manfredus dicti Thomae filius Marchio tunc Salu-
« tiarum constituit procuratorem specialem Iohannem Franciscum de Sua-
« vis ad contrahendum transigendum donandum et remittendum omnia eius
« bona allodialia et feudalia quae habebat in tato Marchi onalu Saluliarum,
« marchionatuque Montisferrati et tota Italia Amedeo quarto (leggi quinto)
« ab eoque investituram accipiendum et iuramentum fidelitatis eidem prae-
« standum. . . . praedicto Amedeo Corniti donationem fecerunt (procuratores)
« de castris, oppidis et territoriis Salutiarum, Revelli, Carmagnoliae, Raconisii,
« Polongheriae, Fossani, Cervigliaschi ut constat instrumento recepto
« per quondam Petrum Velli notarium a Chiamberiaco dicto anno 1305
« die XXVI Augusti ».
« Ma contro questo documento militano fortissime ragioni. E in primo
luogo perchè non fu presentato alla corte di Francia durante la lite del 1390 ?
E perchè la prima notizia che noi ne abbiamo, è posteriore a quest'epoca
ili più d'un secolo? E perchè Amedeo V, che in virtù di quest'omaggio
avrebbe acquistata l'alta sovranità sul Monferrato, non aiutò Manfredo, suo
vassallo, nell'impresa? E quando, come vedremo fra breve, il principe di
Acaia mosse guerra al marchese per alcune città che in questo documento
sono ricordate, perchè Amedeo V non fece valere i suoi diritti di sovranità?
Perchè invece egli entrò come paciere fra i due contendenti e nell'atto
(1310) di arbitrato disse :« salve le ragioni di Carlo re di Napoli »? Queste
osservazioni mi sembrano abbastanza gravi, ma non bastano a dimostrare
la falsità del documento, che non si trova più nominato in alcun luogo, se non
in un frammeiitario « Discorso sulla sentenza del 1390 » da me trovato nel-
l'archivio di Torino, nel quale si legge « Poi dovevasi ancor considerare se pur
« cum esso (Amedeo VII) si dovea riuovar il processo et se voleva
« produre alcune ragioni e titoli, come veramente ve n'erano da produr
«non prodotti, specialmente lo istrumento di fidelità et homagio di Man-
« fredo marchese al conte Amedeo de l'anno 1305 ».
« Come mai Amedeo VII dimenticò di presentare uu titolo cosi im-
portante, l'unico forse che meritasse fede e che gli avrebbe probabilmente
data vinta la causa? Se mancano le prove della falsità di questo documento,
mi si permetta di dichiarare almeno che non v'è proprio alcuna ragione
per ritenerlo vero.
« Nell'anno 1319 troviamo un trattato di alleanza tra Federico, figlio
del marchese Manfredo, e Filippo d'Acaia. Federico, ribellatosi al padre
che voleva ingiustamente diseredarlo, cercò l'aiuto della casa di Savoia che
da queste domestiche dissenzioni guadagnò l'omaggio di tre ricche città,
poiché in compenso dei suoi servigi il principe d'Acaia volle da Federigo
— 496 —
omaggio per Carmagnola, Eevello e Racconigi ; il padre a sua volta prestò
omaggio per le solite quattre terre a Odoardo conte di Savoia; un altro
ad Aimone, successore di Odoardo, ne prestò Federigo nel 1330, in qualità
di marchese; un terzo infine al principe d'Acaia nel 1331.
V. « Il figlio di Federigo, Tommaso, privo dello stato, in continue
lotte collo zio e col nonno, imprigionato da Giacomo d'Acaia che par-
teggiava per l'illegittimo marchese, si volse al Delfino, cognato del
padre suo e ad ottenerne aiuto per ricuperare lo stato che gli spettava di
diritto, gli fé' omaggio pieno ed assoluto di tutto il marchesato e ne rice-
vette investitura formale (1343). Il documento è fuor di ogni dubbio
autentico ed è stato pubblicato nel Codice diplomatico di Lunig : in
esso non si fa alcuna menzione di omaggi precedentemente prestati ai
Delfini, indizio evidente che non esistevano : si escludono solo le sette terre
ch'erano precedentemente passate sotto l'alta sovranità della Casa di Savoia.
In compenso di questa spontanea sottomissione, il Delfino promise a Tom-
maso sedicimila fiorini d'oro, somma che non fu mai pagata.
« Ciò porse appiglio ai consultori di Savoia per impugnare la validità
di quest'atto; perchè, essi dicono, se non sono state mantenute le con-
dizioni del contratto, questo è naturalmente nullo e privo di qualsiasi
effetto legale. Di più, aggiungevano sempre i procuratori di Savoia, « dieta
« donatio castra de Salutiis et de Draghonerio compreheudere non poterat,
« cimi tempore dictae donatiouis ipsa castra dictus Marchio non teneret,
« nec possideret, et sic eadem in dictum Delphinum transferre non poterat ».
Ma rispondevano i procuratori del Delfinato che « dictus Marchio erat tunc
« temporis ipsarum villarum et castrorum verus dominus, licet ab aliis
« tunc occuparentur de facto temerario et iniusto et sic de eisdem hoinagium
« facere poterat ».
« Queste ed altre questioni di simil genere furono a lungo dibattute
fra i giureconsulti; ma per noi non hanno molto valore. A noi basta notare
questo importantissimo fatto, che per la prima volta si è prestato da un
marchese di Saluzzo un pieno ed irrevocabile omaggio per l'intero mar-
chesato. A Tommaso spettava per diritto la corona, i suoi zii coll'aiuto
della Casa di Savoia glie la avevau tolta, ei non poteva sperar soccorsi
da chi era stato causa di tanti mali, e non voleva rinunciare a ciò che
era suo: e perciò si rivolse ad un vicino forte e potente, a lui congiunto
per sangue, nemico dei suoi nemici, e lo riconobbe per signore feudale.
« Poco dopo spentasi la casa dei Delfini, l'alta sovranità di Saluzzo,
come parte dell'eredità di quella famiglia, passò alla corona di Francia;
ma non un solo omaggio prestarono i marchesi nostri; vedremo anzi che
anche la Casa di Savoia molti ne ebbe e, come questo, pieni ed interi ».
— 497 —
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
F. Cerroti. Saggio di una teoria razionale sulla spinta dei terrapieni ;
e particolarmente sulla stabilità dei muri di sostegno contro la rotazione.
Presentazione del Socio P. Barilari.
A. Porchesi. Una rappresentazione del complesso lineare sullo spazio
ordinario. Presentazione del Socio U. Dini.
L. Chiappelli Glosse d'/rnerio e della sua scuola tratte dal manoscritto
capitolare pistoiese deWAuthenticum. Presentazione del Socio P. Schupfer.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Cannizzaro, relatore, a nome anche del Socio Cossa, legge una
Relazione sulla Memoria dei dott. G. Ciamician e P. Silker, intitolata : Sul-
l'azione dell'acido nitrico sul pirrilmetilchetone, concludendo per l'inserzione
di essa negli Atti accademici.
Le conclusioni della Commissione, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dall'Accademia, salvo le consuete riserve.
PERSONALE ACCADEMICO
Il Presidente Brioschi annuncia con rammarico all'Accademia la perdita
che essa ha fatto nella persona del suo Presidente onorario conte Terenzio
Mamiani, mancato ai vivi il 21 maggio 1885. Lo stesso Presidente comu-
nica inoltre che in una delle sedute del nuovo anno accademico sarà letta
dal Socio Ferri una Comemorazione dell'illustre estinto.
Il Segretario Carutti dà parte all'Accademia dei telegrammi e lettere
di condoglianza inviate in occasione della morte del conte Terenzio Mamiani,
dalla Società di lettere e filosofia della Università di Palermo, dalla Società
letteraria Minerva di Trieste e dalla Società educatrice Marrucino-Frentana
di Chieti.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
I Segretari Carutti e Blaserna presentano le puhblicazioni giunte
in dono, segnalando tra esse le seguenti inviate da Soci e da estranei.
B. Paoli. Esposizione storica e scientifica dei lavori di preparazione
del Codice penale italiano, dal 1866 al 1884. Lib. I, II.
Rendiconti — Vol. I. 65
— 498 —
J. vom Rath e F. A. Genth. On the Yanadetes and Jodyrite, from Lake
Yalley, Sierra Co., New Mexico.
L. Bombicci. Corso di litologia.
I. Zvetaieff. Inscriptiones Italiae mediae dialecticae, con atlante.
P. Lucascevic. Pubblicazioni filologiche varie, in lingua russa.
Il Segretario Blaserna preseuta inoltre il Voi. I. Parti la e 2a della
Relazione sui risultati scientifici ottenuti colla spedizione del « Challenger»,
Il Socio Cannizzaeo presenta la: Relazione delle esperienze fatte nel
laboratorio speciale della Commissione annesso all'Istituto Chimico della
R. Università di Roma, sulle così dette ptomaine in riguardo alle perizie
tossicologiche accompagnando la presentazione colle seguenti parole: « Ho
l'onore di presentare all'Accademia una Relazione sulle così dette ptomaine
in riguardo alle perizie tossicologiche. L'Accademia rammenta le molte comu-
nicazioni fatte su questo argomento dal defunto Socio Selmi; rammenterà
altresì che in una seduta io insistetti sulla convenienza di riesaminare nel-
l'interesse della giustizia penale i fatti osservati dal Selmi.
La sezione di chimica del congresso degli scienziati tenutosi in Pa-
lermo nell'anno 1885 richiamò l'attenzione del Ministro della giustizia sui dubbi
che i lavori del Selmi aveano sparso su tutte le perizie tossicologiche, e
presentò la proposta di fare esaminare da una commissione l'argomento. Il
Ministro di giustizia sollecitato anche da alcuni magistrati che aveano pre-
sieduto la Corte di Assise in processi di avvelenamenti, accolse la proposta
del congresso di Palermo e nominò una commissione presieduta dal Selmi.
Dopo la morte del Selmi la presidenza di quella commissione è stata affi-
data a me.
La Relazione, che presento, contiene i risultati delle più recenti espe-
rienze fatte per incarico della commissione dal dott. Marino, in un labora-
torio speciale adattato a spese del Ministero di giustizia dentro l'Istituto
chimico dell'Università di Roma ».
Il Socio Respighi presenta all'Accademia, a nome dell'autore, prof.
Ottavio Zanotti Bianco, un'opera intitolata : Il problema meccanico della
figura della terra ; facendo rilevare l'importanza di questo lavoro, principal-
mente per la grande chiarezza ed ordine nell'esposizione, e per la ricchezza
delle notizie bibliografiche relative a questa difficilissima e complicatissima
questione.
Il Socio Ferri presenta l'opera del sig. E. Soulier: Eraclito Efesio.
a nome del Socio Mancini, il quale richiama l'attenzione dell'Accademia su
questa pubblicazione.
— 499 —
Presenta inoltre da parte dell'autore, un opuscolo del prof. Pietro
Ragnisco intitolato : Un autografo del Cardinale Bessarione. « Questo ma-
noscritto della Biblioteca di S. Marco si riferisce alla questione delle idee e
alla dottrina platonica della quale il Bessarione fu seguace. Come l'autore stesso
lo dichiara, in una avvertenza premessa alla sua dissertazione, questo breve
manoscritto non era ignoto ai cultori della Storia della filosofia. Ma non essen-
done, por avviso dell'autore, stata intesa e rilevata tutta la significazione, egli
si è proposto di tradurlo e pubblicarlo, aggiungendovi illustrazioni tratte dalle
opere del Bessarione e notizie attinenti alla disputa sorta fra i dotti greci
venuti in Italia verso la metà del quattrocento, a cui diede origine uno scritto
di Giorgio Gemisto Pletone sulla differenza fra la dottrina platonica e la ari-
stotelica.
Il prof. Ragnisco si propose di dimostrare, che l'autografo da lui stu-
diato concorda nella sostanza colle opere a stampa del Cardinal Bessarione
e, ni pari di queste, rivela in lui il platonico cristiano».
Il Socio Tommasini presenta, in particolar modo parlando della loro im-
portanza, le seguenti pubblicazioni edite per cura dei signori G. Marcotti e
G. Tempie-Leader: Il giubileo dell'anno 1450 e Un'ambasciata, dell'abate
G. F. Rucellai, nonché il Libro dei nobili veneti, per la prima volta messo
in luce da G. Tempie-Leader.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna comunica all'Accademia la corrispondenza relativa
al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute :
La R. Accademia della Crusca; la Società filosofica di Birmingham;
la Società delle scienze di Danzica ; la Società zoologica di Amsterdam ; la
Biblioteca provinciale S. Tommasi di Aquila; il New-College di Oxford; la
Scuola politecnica di Delft.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
L'Ufficio idrografico di marina, di Genova; la Società istriana di Ar-
cheologia e Storia patria di Parenzo.
P. B.
D. C.
- 501 -
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 21 giugno 1885.
G. Fiorelli Vice-Presidente.
MEMORIE E NOTE
1)1 SOCI <i PRESENTATE DA SOCI
Filologia. — La lettera di Xenaias (Philoxenos) ai monaci
di Teleda. Memoria del Socio I. Guidi.
Questa Memoria sarà pubblicata nei volumi accademici.
Filologia. — Sulle divergerne dei canzonieri nelle attribuzioni
delle poesie. Nota del Socio E. Monaci (').
Storia. — / diritti di casa di Savoja sopra il Marchesato di
Saluzzo. Nota III del dott. Camillo Manfroni, presentata dai Soci
Cakutti e Tommasini.
I. « Nell'auuo 1347, Tommaso stesso fece atto di sottomissione ad Ame-
deo VI per Barge, Busca, Scarnafigi e Bernezzo, mentre tentava con un esercito
mercenario di riprendere il dominio occupato dai suoi zìi. Morto lui nel 1357,
Federico, suo figlio, continuò la guerra e finalmente riuscì a far la pace
con Giacomo d'Acaia, rinnovandogli la dichiarazione di fedeltà fattagli dal
padre, per Carmagnola, Revello e Racconigi, e in questo modo riacquistò tutti
i suoi stati. Ma ben presto una nuova e più terribile guerra egli ebbe a soste-
nere. Quando Amedeo VI, prese le armi contro il proprio parente Giacomo
d'Acaia, a causa di certi tributi (V. Guichenon voi. I, pag. 331), lo ebbe vinto
e privato di tutti gli stati, richiese a Federigo l'omaggio di quelle terre
Questa Nota -uri pubblicata in uno dei prossimi Rendiconti.
Rendiconti — V il. I. 66
— 502 —
ch'ei teneva in feudo del principe Giacomo, cui poco prima egli avea rico-
nosciuto legittimo signore.
« Federigo rifiutò e mal glie ne incolse, perchè il Conte Verde entrò
colle armi nelle terre del marchesato ; prese Bacconigi, ed assediò Saluzzo.
Già stava per impadronirsene colla forza, quando, mosso dalle istanze dei
parenti e dei cittadini che la guerra avea ridotti in estrema penuria d'ogni
cosa, Federigo venne a chieder pace. La questione fu rimessa ad un arbi-
trato: furono nominati arbitri quattro Vassalli del Conte di Savoia, i quali
dichiararono « quod dictus marchio et eius heredes ac successores Marchiones
« Salutiarum tenerent et tenere deberent in fide et homagio ligio in perpe-
« tuuui a dicto coniite Sabaudiae et eius heredibus et successoribus castra,
« villas et mandameuta Marchionatus Salutiarum et Dragonerii, ac omnes
« alias villas, castra, terras, iurisdictiones et nobilitates quascumque dictus
«Marchio tenebat, exceptis tamen illis, qua s infra tres septimanas eidem
« Corniti ostenderet ab aliis dominis in feudum se tenere » e inoltre che
« dimitteret omnino eidem Corniti castrimi, villani et mandamentum de
« Bargiis . . . , villani Busquae, Scarnafisii, Monasterolii et plura alia castra
« usque ad numerimi sexdecim ».
« Il marchese, spinto dalla paura, fece atto di fedeltà e ricevette
l'investitura per tutto il marchesato. Dice la sentenza della corte (1390) che
presto si pentì di aver ceduto al conte Amedeo ; per riparare al mal fatto
si recò in quel medesimo anno nel Delfinato e quivi ratificò ed approvò
l'omaggio fatto dal padre suo al Delfino Umberto; e riconobbe come asso-
luto signore Carlo, primogenito del re Carlo V di Francia erede del Del-
finato. Ma poi nell' anno successivo (1364) a la Bastia, in presenza del
Governatore del Delfinato stesso, egli, costretto colla violenza dal conte
Amedeo VI, che gli pose il pugnale alla gola, tornò a protestarglisi fedele vas-
sallo, ripetendo la dichiarazione di fedeltà poco prima fattogli per l' intero
marchesato. Abbiamo dunque nel breve corso di due anni, tre prestazioni di
omaggi: due al conte di Savoia, imo a Carlo, erede del Delfinato.
IL « Se si volesse raccogliere tutto quanto è stato scritto su questi
tre soli documenti si potrebbe formarne un ampio volume. I procuratori
del Delfiuato negarono ogni valore agli omaggi dati ad Amedeo VI perchè
estorti colla violenza e con le minacce: i consultori di Savoia li difesero
e tentarono di mostrar la nullità di quello prestato a Carlo.
« È innegabile, e gli stessi consultori di Savoia lo confessano, che da
parte del Conte vi sia stata violenza; è innegabile pure che la sentenza
degli arbitri sia stata ingiusta e non disinteressata : ma io non so compren-
dere perchè il governatore del Delfinato, in presenza del quale Federigo
aveva riconosciuto il conte come suo signore, non abbia protestato e non
abbia chiesto la revoca dell'investitura, fondandosi su quelle parole dell'ar-
bitrato « salvo ciò che potesse dimostrare di tenere da altri ». Né si può
— 503 —
dire che questo procuratore non avesse avuto contezza della fedeltà giu-
rata a Carlo l'anno prima, perchè nelle sue proprie mani Federico aveva
giurato : perchè dunque assistè tacito alle violenze del conte Verde che
riuscivano a danno del suo signore?
« Quest'argomento mi fa dubitare assai dell'autenticità dell'atto d'omaggio
fatto nel 1363 a Carlo; tanto più che in quello Federigo si dichiara pie-
namente soddisfatto della somma di 16,000 fiorini, che noi sappiamo, per
confessione del nostro cronista, non essere mai stati pagati uè a Federigo
né a Tommaso suo padre. Ma, non avendo potuto trovare né aver tra le
le mani il documento originale e nemmeno una copia esatta, non sono in
grado di nulla affermare. Ad ogni modo questo documento è di importanza
affatto secondaria; poiché già l'altro del 1343 riconoscava l'alta sovranità
sovranità dei Delfini e loro eredi sul marchesato.
« Abbiamo dunque da una parte l'omaggio del 1343 ai Delfini, dal-
l'altra quello del 1363 a Savoia; l'uno e l'altro hanno contro di sé delle
gravi accuse, che potrebbero diminuirne l'importanza giuridica : io sono stato
fedelissimo nel riferire il prò ed il cantra : chi legge può dare facilmente
il suo giudizio.
« Non dimentichiamo però che l'omaggio fatto ai conti di Savoia, ebbe
poco appresso la sanzione dell'imperatore, al quale, secondo l'antico diritto
feudale, spettava la vera sovranità della marca (1365, 1372).
III. « Nel 1375 il conte di Savoia assalì Federigo, ed egli per ottenere
l'aiuto del Delfino gli rinnovò l'omaggio, già più volte prestato ; questi dal canto
suo concesse al marchese il diritto di rizzare sulle sue torri le bandiere
coi gigli di Francia, e nel tempo stesso fece scrivere al Conte Verde di
cessare da ogni ostilità contro il marchese, vassallo ligio della sua Corona.
« Amedeo VI protestò ch'egli era signore feudale del marchesato, ma
indarno: alla fine per non inimicarsi il re concesse una tregua, durante la
quale Carlo V di Francia, padre del Delfino, avrebbe dovuto render giu-
dizio dei suoi diritti su Saluzzo.
« Ma mentre l'ima parte e l'altra presentava i suoi titoli e i suoi
documenti, l'imperatore Carlo IV, affermando che il marchesato era un
feudo imperiale e che Federigo aveva rinnegato l'alta sovranità sua, pre-.
stando omaggio ad altri senza suo permesso, lo dichiarò decaduto da ogni
diritto ed autorità, e diede il marchesato (1375) al conte di Savoia. (Vedi
Consultazione Cacherano p. 65). Nel medesimo tempo proibì al Conte « ne
« controversiam ageret corani alio principe vel indice sed solimi corani sua
« maiestate ».
IV. « Nessuna sentenza e nessun bando fu pronunciato durante la vita
del conte Amedeo VI: ma, morto questi nel 1383, Amedeo VII non essendo
più obbligato dalla tregua giurata dal padre, mosse le armi contro Fede-
rigo e assediò la città di Saluzzo: l'avrebbe certamente presa, se, cedendo
— 504 —
all'Invito del re Carlo, non fosse subitamente partito verso la Francia per
combattere gli inglesi (1379). Per quel momento il nostro marchese fu
salvo ; corse tosto a Parigi, si presentò alla corte, parlò col re, coi ministri,
mostrando la sua fedeltà alla casa di Francia, ed ottenne di stare in giu-
dizio insieme col procuratore del Delfino contro il Conte di Savoia.
«La sentenza fu pronunciata dal re Carlo VI nel 1390: non posso
riferirla tutta, come vorrei, perchè lunghissima; mi limiterò a riportare
uno dei passi più importanti e le conclusioni, tanto più che qua e là
a propositi dei singoli documenti io ne ho trascritto qualche brano.
Ma prima credo necessario riassumere per mezzo di un quadro sinottico
tutti i diritti veri o falsi che ciascuna delle due parti contendenti preten-
deva avere all'alta sovranità del marchesato.
Prospetto dei documenti presentati alla Corte di Francia
dalla Casa di Savoia
•< 1163 Sentenza arbitrale di Bonifacio di Monferrato che condanna il mar-
chese di Saluzzo all'omaggio al conte di Savoia per tutto il marchesato
e per i luoghi di Busca, Bernezzo. Barge e Scarnafigi (Falso).
« 121(5 Omaggio per Barge, Busca, Scarnafigi e Bernezzo fatto da Adelaide
a Tommaso I di Savoia.
« 1223 Conferma dell'omaggio del 1216, con aggiunta di Fontanili e
Eoncaglia.
« 1235 Conferma dei due precedenti omaggi.
« 1291 Conferma come sopra.
« 1305 Omaggio per tutto il marchesato di Saluzzo e per tutto il mar-
chesato di Monferrato, fatto da Manfredo ad Amedeo V (Falso?).
« 1324 Omaggio al principe d'Acaia per Revello, Carmagnola e Bacconigi.
« 1330 Conferma degli omaggi 1223, 1235, 1291 fatta al conte Aimone.
« 1330 Conferma dell'omaggio 1324 a Filippo d'Acaia.
« 1347 Conferma dell'omaggio 1330 al conte di Savoia.
« 1357 Conferma dell'omaggio 1330 al principe d'Acaia.
« 1363 Omaggio pieno ed intero di tutto il marchesato prestato da Fede-
rico ad Amedeo VI.
<: 1364 Conferma del precedente.
« 1365 Diploma imperiale che riconosce i diritti dei conti di Savoia su
Saluzzo.
« 1372 Diploma imperiale id. id.
« 1375 Diploma imperiale che investe del marchesato Amedeo VI.
dagli eredi del Delfinato
« 1210 Omaggio della Contessa Adelaide a Guido Delfino per tutto il mar-
chesato (Falso).
— 505 —
« 12ì>l Conferma dell'omaggio di Adelaide, l'atta da Tommaso di Saluzzo
al Delfino Umberto (Falso).
« 1343 Pieno omaggio di tutto il marchesato fatto al Delfino da Tommaso.
1363 Ratifica dell'atto 1343.
« 1375 Omaggio a Carlo di Francia.
-< 1375 Lettera del re.
« Questo quadro sinottico non ha bisogno di commenti : si vede chia-
ramente che la Casa di Savoia (comprendendovi anche, benché impropria-
mente, il ramo d'Acaia) sin da remoti tempi avea diritto all' omaggio per
nove terre, cioè Barge, Bernezzo, Busca, Fontanili, Roncaglia, Scarnafigi,
Carmagnola, Revello e Raccouigi; ma che non avea diritto all'alta sovranità
su tutto il marchesato se non in causa dell'omaggio estorto colla violenza
nel 1363. Si vede invece che gli eredi del Delfinato avean di recente acqui-
stato un vero ed assoluto diritto per spontanea dedizione dei marchesi, che,
appunto per isfuggire alle guerre devastatrici mosse loro dai conti di Savoia
o dai principi di Acaia, erano stati costretti, lor malgrado, a cercarsi un
protettore e un signore feudale nel Delfino di Vienna.
V, ■' Ma, ammessa la priorità e la spontaneità degli omaggi prestati ai
Delfini, ne vien di logica conseguenza che la sentenza del re Carlo sia valida?
Di questo parleremo ben presto: ora giova riferire alcuni dei primi e degli
ultimi periodi della sentenza stessa :
« Carolus Dei Gratia Francorum rex universis praesentes literas inspe-
« cturis salutem Tandem convocatis .... et visis per eos inquesta . . .
« per arrestimi dici et pronuntiari fecimus quod inquesta praedicta poterat
atque potest sine reprobationibus iudicari ; certasque litteras et iustru-
« menta factas seu facta corani Salutiis V die Aug. a.J, 1363 et quoddam
« aliud instrumentum factum ultima die Februarii a. 1364 in Bastida de
■< Johanages homagium dicti Marchionatus Salutiarum tangentia seu con-
' cernentia, quibus dietns Comes in hac causa se iuvaverat et iuvabat ut
« praefertur, nulla et invalida declaravimus et declaramus ; annullavi-
« musque et annullamus. Praetereas nos ad causam dicti nostri Dalphina
« tus tenebimur et conservabimur in possessione et saysina soli et inso-
lidum directi dominii feudalis ac fidei, homagii ligii totius praedicti Mai-
•< chionatus Salutiarum eiusque pertinentiarum ac appendentiarum quarum-
- cumque. Et pari forma tenebitur et conservabitur dictus Marchio in
« possessione et saisina dicti Marchionatus .... in fide et homagio a no-
« bis ( non ab alio quocumque [nsuper praenoniinatum comi-
•< tem ad reddendum et restituendum praefato Marchioni villas et castra
•< quae sequuntur videlicet » (e qui segue una lunga lista di tutte le terre di
proprietà dei marchesi, o sulle quali essi aveano sovranità) « per dietimi
« comitem torcionarie occupata, nec non in expensis dictorum procuratoris
— 50G —
« nostri Dalphinatus et Marchiouis in praesenti causa factis condemnavimus
« et etiani condemnamns ».
« Pronuntiatum decima die Maij a. d. 1390 ».
« Ed ora possiamo ripeterci la domanda : È valida la sentenza del re
Carlo ? A prima giunta parrebbe che si. Nulla di più naturale infatti
che un re di Francia pronunciasse un laudo arbitrale nella contesa sorta
fra il conte di Savoia da un lato e il marchese di Saluzzo e gli eredi del
Delfinato dall' altro, poiché l1 una parte e l1 altra avea dato al re la facoltà
di esaminare i documenti e di emettere la sentenza; come chiaramente ce lo
prova una lettera del conte Amedeo VII ad un officiale del re (Vedi Responso,
ad causarti Marchiae SakUiarum Pan. 1"). Ma quando considereremo che
l' erede del Delfinato è appunto il figlio del re di Trancia e che questo
figlio, alla morte del padre, assume la corona e pronuncia quella sentenza
che i contendenti volevano emessa dal padre suo, ci accorgeremo facilmente
che egli diventa giudice, senza cessare di essere parte e che perciò la sua
sentenza non può e non deve aver valore alcuno.
« Né basta : questa sentenza è un laudo arbitrale, e come tale richiede
che il giudice goda la fiducia delle parti e da queste gli sia data autorità
di giudicare e sentenziare: ora, se il re defunto godeva tal fiducia ed aveva
avuto tale autorità, chi l'aveva confermata e prorogata al figlio, suo suc-
cessore ? Il conte di Savoia Amedeo VI no certamente, e neppur Amedeo VII
che gli successe nel 1383: perch'essi non potean certo volere la propria
condanna. Né vale il dire che, avendo fiducia nel padre, che pur era nella
causa interessato, doveauo quei conti averla anche nel figlio di lui. Peroc-
ché il re Carlo V era amicissimo del conte Amedeo VI e avrebbe potuto
esser imparziale in una causa che danneggiava il Delfino, suo figliuolo : ma
sarebbe stato assurdo sperare che Carlo VI condannasse se stesso. Dunque
i conti di Savoia non prorogarono l'autorità d'arbitro al re Carlo VI, come
con molte prove, oltre a quelle che ho addotte qui sopra, evidentemente
dimostrarono i consultori legali di Carlo Emanuele I : ne consegue che questa
sentenza non ha alcun valore, se pur non vuoisi prestar fede alla ridicola
asserzione dei procuratori del Delfinato, che dicevano essere i conti di Savoia
vassalli della corona di Francia e come tali dover riconoscere quel re come
loro legittimo ed unico giudice.
« I consultori di Carlo Emanuele I impugnarono questa sentenza sotto
t.uttti gli aspetti, la stritolarono, l'annientarono quasi: ma le loro argomen-
tazioni e le loro accuse, ben considerate, si riducono a queste due che ho
accennate; la mancanza di autorità nel re Carlo VI0, e l'assurdità di una
sentenza da lui data in causa propria contro un principe noli vassallo della
sua corona. A queste ragioni di nullità essi ne aggiunsero altre, ricavate
dall'esame dei documenti addotti dall'una parte e dall' altra : ma di queste io
non mi occuperò, avendone già parlato qua e là nel corso del presente lavoro.
— 507 —
« Noi abbiamo però un altro potentissimo argomento per negarle ogni
valore : l' imperatore Carlo IV, ricordiamolo, avea confiscato il marchesato
e uè avea investito il conte di Savoia, nell'anno 1375 : il re di Francia non
poteva ignorare l'esistenza di quell' atto, perchè presentato insieme agli altri
documenti dalla Casa di Savoia: con qual diritto egli annullò quel diploma
imperiale e non ne tenne alcun conto? I signori di Savoia potevano, come
infetti fecero, fondarsi su quel diploma, come ottenuto non monta, e non
obbedire alla sentenza arbitrale del re. Di più, secondo il medesimo diritto,
un vassallo maggiore non poteva prestar omaggio del feudo ad un altro,
senza il consenso dell' imperatore ; questi aveva riconosciuti implicitamente
gli omaggi fatti a Savoia, non quelli ai Delfini e che però secondo il jus
feudale, erano nulli.
« Da tutte queste considerazioni, pur non volendo entrare nel merito
della causa, possiamo concludere che essa era e dovea essere invalida e
nulla, e che i conti di Savoia pel solo fatto della sentenza medesima non
erano obbligati né a restituire le terre occupate in pregiudizio del mar-
chese, ne a pagare il richiesto indennizzo ».
Bibliografia. — Notizia del Prochiron l e g u m , contenuto
nel Codice vaticano greco, 845. Nota del dott. Brandileonr, presentata
dal Socio Schdpfer.
« Il primo a dar notizia del codice vaticano greco 845 fu il Capasso, il
quale, pubblicando una novella greca di Ruggiero Re di Sicilia e di Puglia,
contenuta nel codice medesimo ('), riferiva anche l'indice degli altri scritti
in esso compresi. Secondo quell'indice, redatto da mano ignota probabil-
mente nel secolo scorso, i primi 90 foli, del ms. sono occupati da un « hcs
Canonicum, sive potius Nomocanon, quo Calabria?., sire Magnar Graeciae
Provincia oliai utebatur ».
«Per quali ragioni lo sconosciuto redattore dell'indice abbia creduto di
apporre un simile titolo a quel compendio legale, che nel ms. non ha alcun titolo
originali' e nell'Inventario ms. dei codici greci della Vaticana è semplice-
mente detto TToaytioor vóaoiv óirjQr)f.iévwv èv iii. a', non mi è riuscito di
saperlo; non ostante che i Bibliotecari] della Vaticana abbiano dimostrati'
(') Novella di Ruggiero re di Sicilia e- ili Puglia, promulgata in greco nel 1150 ed
ora per la prima volta edita dai codd. delle biblioteche di S. Mirco in Venezia e Vaticana
di Roma, con la traduzione latina ed alcune osservazioni di Bartolommeo Capasso Napoli.
Is6~. — La parte della novella, secondo la redazione del cod. vat.. pubblicata dal Capasso
gli fu comunicata dal p. Cassinese d. S. Kalefati, il quale non si accorse che alla finestra
del codice, fol. Ula, trovasi anche il resto della novella normanna, la quale ci e pervenuta
tutfintera in due redazioni. Lo Zachariae von Lingenthal ne avea già dato il testo si
il codice Marciano 172, negli Heiddberger Jahrbucher der Li! ratur (18-11 . p. 554
— 508 —
la migliore volontà per aiutare le mie ricerche. Studiando però in quel
compendio, ho potuto vedere che se la prima parte del titolo, in quanto
lo designava come un « lus Canonicum » (') o « Nomocanon » era sbagliata,
non era del pari errata la sesonda parte, che lo attribuiva alla Calabria, o
Magna Grecia ; perchè, difatti, molteplici relazioni e di forma e di sostanza
si possono scorgere fra quella raccolta compendiaria di leggi e le contrade
abitate dai Greci nell' Italia meridionale.
« Il cod. è membranaceo, in 8°, scritto a due colonne, con caratteri mollo
simili, come fu già osservato (2), a quelli, che il Montfaucon riferisce nella
Palaeographia graeca, quale saggio della scrittura greca calabrese della se-
conda metà del secolo XII. — Nei primi due foli, si trova il prospetto
delle 40 rubriche apposte ai 40 titoli, nei quali è diviso il Prochlron. È
scritto da mano evidentemente posteriore e con pessima ortografia. Lo rife-
risco, notando la fonte di ciascuna rubrica, per dare un'idea esteriore del
modo onde fu composto questo manuale.
ni. a'. -- nsgii fivrjan'ag = Ecloga Leonis et Constantini, I (3).
rtV. tì' . — ttsqì yà^ioiv sTTirsrQaiifit'vwv xaì xsxuìXvju'voìv, ttqwtov xaì dtv-
ts'qov xaì Xvcfswg avtwv = Ecloga, II.
Tir. y' . — jTfoì kvasoìg yditov = Ecloga, II (').
tir. ó' . — ttsqì Titc xuiuyoaquiaijq TTQoixòg xaì f.iij sirtóo!^si(Jiég xaì ttsqì
ótxaiov TTQoixóg = Ecloga, III.
XÌX. S . - - TTSQÌ ÓOÌQSOÌV Ct/lXcòì' ì'j yOVV àlTS l'TS Ì'&S V ì'%Sl tÓ {IsfìCUOV ij ÓlU-
XoijGiiog xaì òecsrtovsiug avtmv, ì'j fura dccvavóv nei xccTaXi/XTravoiiévoov,
xaì nfQÌ reòv aìzwv, s% àv ai óoQsaì àvavQéizovcai -= Ecloga, IV.
lir. %'■ — tcfqì tàv XExa>Xv(iévoav dian'Osadai ttqqOuìttlov xaì ttsqì óiadijxwv
èyyqcupmv xaì àyodyuìv = Ecloga, V.
tir. £'. - - ttsqì TTQciasoìg xaì àyooaaiag = Prochiron Basilii, Constantini et
Leonis, XIV (•).
r(r. i' - - ttsqì Tiitv sì dóiaStTov xXijQOìófiior xaì Xsyavav xaì ttsqì rù>v
s'S àyjxQiGxiag sxttitttÓvtoìv = Ecloga, VI.
ni. Ih'. -- ttsqì xovoaTióoon' xaì xovqutwqìmv = Ecloga, VII ('').
(') Questa prima denominazione di « lus Canonicum » pare sia anteriore all'indice
del secolo passato ; essa trovasi scritta sul foglio di risguardo del codice, ed è ripetuta in
cima al primo fui., dove comincia il Prochiron. Del resto, il compilatore dell'indice ebbe, pare,
un concetto abbastanza chiaro di questo compendio, perchè non solo al « Iuì Canonicum"»
aggiunse «Nomocanon », ma dopo il titolo surriferito, a spiegarsi meglio soggiunge: « Ut
plurimum autem sunt leges civiles ».
(5) Capasso, 1. e. pag. 6.
f) Edidit C. E. Zachariae a Lingenthal, Lipsiae, 1852.
(') Per questo tit. II dell' Edoga [satirica, diviso in due nel nostro compendio, v.
Zachariae, 1. e., Proleyomena, pag. 5.
(') Edidit C. E. Zachariae, Heidelbergae, 1837.
(') V. Zachariae, Ecloga, p. 29, nota 1.
_ 509 —
iìi. ('. TTtoì tXwOtoiair -- Ecloga, Vili.
iìi. ice. tcsqì ifitpvTsvatag = Prochiron, XV.
in. iSf '. - TTtoì Socvsìov xuì tvtyvow = Prodi.. XVI.
u'i. iy . — TTtoì [iiG-d-ciffeav = Prodi., XVII.
iìi. io', ntoì TtctQttxuzad-fjxrfi = Proch., X \ III.
iìi. ii-'. TTtoì <fv0T<i<fe<og xoivmviag = Proci)., XIX.
ili. tz . neqi Xvffsoog xoivoaviocg xuì àymyrjg = Prodi.. XX.
n'i. £, — TTtoì SiaBiìXTfi ari :'ìov<7i'(or = Prodi.. XXI.
iìi . 11'. - rrtnì ditcÙTjxrjs vTTt'iovaitny = Prodi.. XXII.
tir. t!+'. ■ - 7i€QÌ diaérjxrx ocTteXsvQéQùav = Prodi., XXIII.
ii'i . x . - Ttsol óiccdrixrjg èmtìxÓ7t(ùV xal [lovccxàv = Prodi.. XXI\ .
ii't. y.i'.'. - TTtoì ocvccTQOTtrjg SiaBfjxrfi = Prodi.. XXV.
iìi. xff. — TTtoì Xvaswg vrtegovtìiórrjtog = Prodi., XXVI.
iìi. xy . - TTfoì nuc/i vnoìV = Prodi., XXVII.
tir. xiY . - TTtoì yrsiQOToriag ertiaxórtcov xal TtQsff^vrt'Qcav = Proch., XX\ III
ii't. xt . - TTtoì xcoSixt'XXov = Prodi.. XXIX.
tir. xi-'1. — 7TSQÌ xXìjqovÓ [tar — Prodi. XXX.
//'/. xz . - TTfoì àìtoxccrccGtccGswg àvrjXixav TtQÒg tà iòta = Prodi.. XXXI.
iìi. xj'. — rrfo'" (fcJ.xiòinr vófiov = Prodi., XXXII.
tir. xi' . - TtSQÌ ocitoxXfjQUìV = Prodi., XXXIII.
ni. xD' . — rrfoì sXsvOsoicov = Proci).. XXXIV.
ni. /.'. — TTtoì Xiyùrmv — Proch., XXXV.
tir. '/.(('. — TTtoì ijtiTQÓTtar = Proci)., XXX^ I.
n'r. '/.ri . - TTtoì coi' Ttàg ótì ùiuytn- roi'g docvititùg xcctà ter xXrjQOvó-
fioov = Proci)., XXXVII.
iìi. Xy'. — TTfoì xccivoro/.uwv = Proch., XXXVIII.
in '/.<)'. tisqI noi imi- — Prodi.. XXXIX.
n'r. ).()"-. — Tttoì Siatisoictuoi tfxvXuìv ijyovv ttouìòuc = Prodi., XL.
n'r. Xt' . - TTtoì iiu; xuì i'.u tccyfjg TouyjiùioìV xal ùyoiov xccì TTtoì fftocGiec-
Grùv xuì d/teXardòv xccì TtSQÌ xocrccGTccffscov (1. xarcnttmGeiav) xuì
ifiTtQtfffiàv xuì TTtoì rccTpwv = Epitome legum, XL (').
n'r. /-'. TTtoì tÒìv òijttvoitt'vi'iy tv Tiri (pfoxrp xuì TTtoì ùvui ;i iiit'ioiì
(1. àva^TjTOV^lévmv) xuì TTtoì òittooi ui sVOfis'vcov xuì Tttoì ulot'(jtior =
Epitome, XLI.
tir. Xì' . - TTtoì vppscoc xuì Ttsgì ùiiuotijiuiiiìv t/.tiHtiiinv xuì dovXav =
Epitomo. XLII.
tir. li'. -- TTtoì tìvxoq. uviiiiiv xuì xciTinyoQtoùv xuì TTtoì StXcctoQwv xccì Trtoì
-T/.urnnv xuì dovXov 6t7tXocfficc£o(it!vov xuì Oirturoov = Epit., XLI1I.
Il'r. /.'/'. - TTiQÌ X.XtTTTÒìV XUÌ 1 TTll'ìtXTMf XlÙ IsQOtSvXtDV XUÌ t'ìuilìouTT 11-
ótxro'ìr (^ Epit. XLIV), rjyovv i<<>r Jtoiovvtmv (pvyccdsvsiv tovg óovXovg.
') K-li'lif C E. Zaehariae, ivi hts G-R., pars IT et VII.
Rendiconti — Voi I '■"
— 510 —
ni. fi. - rifai xs(pakix(òv iyxkrj[i(xT(ùv xaì nsqì (póvcov exovaCav xaì àxov-
dimv xaì .Tfoì svvovyiiiofiévmv xaì ttsqì aìaxgórijoc = Epit., XLV.
« Come vedesi da questo prospetto, trattasi di una compilazione di leggi
bizantine, eseguita principalmente siili' Ecloga Isaurica, il Prochiro di Basi-
lio il Macedone e 1' 'Ennoiu) rùv vófiav, compendio privato fatto nell'a. 920,
sotto Komano Lacapeno. Spesso però vi è messa a profitto anche l' Epana-
goge di Basilio, Leone ed Alessandro (') e qualche volta anche alcune Novelle
degli altri Imperatori, che non furono adoperate nei compendii suddetti. —
11 lavoro del compilatore, in quanto alla sostanza, riducesi a raggruppare.
sotto i titoli surriferiti, le disposizioni che trovava ilei suoi fonti. Di suo
aggiunge qualche esempio, l'esplicazione di quanto poteva esservi di tecnico
nella legge, e, ciò che più importa, qualche principio di diritto interamente
estraneo agli istituti bizantini. Per la forma, egli fa, direi quasi, un lavoro
di volgarizzamento, preoccupandosi di sostituire alle voci meno usate altre
più comuni ed usuali, e studiandosi di fare scomparire ogni inversione nel
collocamento delle parole, quasi col prendere, come si costumava una volta
nelle nostre scuole, la costruzione. Tutto ciò che poteva dare vigore e
nervi all'espressione della legge, egli lo elimina e panni sopratutto note-
vole il suo uso frequente di sciogliere i participi]. Per quanto bassa fosse
discesa la cultura bizantina, pure non parai che a Costantinopoli si scrivesse
mai a quel modo. Solo così poteva scriversi in qualche provincia, nella quale,
se bene vi si parlasse il greco, pure, per non esservi centri importanti
di vita e per deficienza di gente colta, la lingua, imbastardendosi, veniva
perdendo tutta la proprietà dell'espressione.
« Del resto, che questo Prochiron legum sia stato composto in una pro-
vincia, e per uso dei provinciali, lo provane diversi epiteti e specificazioni
aggiunte dal compilatore ai nomi dei magistrati, a quei luoghi stessi dove
i compendii ufficiali, parlanti in maniera generica, si contentano di mettere
i semplici nomi dei magistrati medesimi.
« Così a fol. 17"" si accenna agli aqxoig trjg xoigac, mentre l' Ecloga
Isaurica Vili, 5 parlava soltanto di rroooyóooK aq%ovtìi. — Poco più giù,
fol. 176', si ha: rm aqyovTi i] nò dixaarft vfjg Tróliwg (2), al posto di aqipvzi
/.' ó'ixaari], senz'altro, dell' Ecloga Vili, 8. — A fol. 18"' il iiijqu.tij/.u i^
generico del Prochiro XV, 2 diventa /o^otto/iY*;? tì)q %wqcxi;. — A fol. 18"'
si parla di un rov xqutov tijg xùoag, che non figura affatto né nel Pro-
chiro XV, 3 uè nell' Epanagoge X, 8, donde è derivata quella disposizione. -
A fol. 216! si vede sostituito un ò erri nò rónm xQirrjg all' ó nò noety ficai
xa&rjfisvog àixatfTrjg del Prochiro XVI, 10 e dell' Epanagoge XXVIII, 11. -
A fol. 316' si parla di una jinowing rov àqyovrog vrjg xo>g«c, mentre
(' Edita anche dallo Zachariae, insieme con V Ecloga.
r, Nel odice il i sottoscritto non è mai segnato.
1' Epanagoge XXX, 6 parla in generale di vifMaQtag do/oi nxrtg. — A fol. 37'"'
vediamo del pari sostituito nò vfjg ywQag *(»',', al rw ccq/aoóio) àtxaffr^ del
Prochiro XXVI, 5 e dell' Epanagoge XXXI, 10.
« Questi esempi panai bastino a provare come il compilatore, anziché
l'impero, tenesse presente una particolare regione: altrimenti non vi sarebbe
stato veruu motivo per aggiungere tutte quelle limitazioni locali ai nomi delle
autorità. Che questa regione sia stata l'Italia Meridionale, oltre la lingua
del Proehiron legum, la quale ha molte e spiccate affinità con quella delle
carte greche edite nel Syllabus del Trincherà e coi diplomi greci di .Sicilia
pubblicati dal Cusa, lo provano talune espressioni e certi principi di diritto
locale, che s' incontrano nel nostro compendio, i quali non potrebbero avere
un significato soddisfacente fuori di quelle contrade.
« Nel tit 3°, riferendosi il e. 6 tit. XI del Prochiro di Basilio il Mace-
done, invece dell'espressione da questo adoperata: y.<aù ri; pccatlsiccg flovXo-
(it'vois, si fa uso di quest'altra: xiaù n>ì< (ìctGiXémg trjg yu>Qctg Ì7ii^ovì.ofiévovg,
la quale, (mentre ci conferma sempre più che il compilatore parlava per
una regione speciale), non si può in nessun modo riferire all' Imperatore
di Costantinopoli, che, com'è noto, nelle fonti è sempre e solo il fiaailevg
per eccellenza. Or questo {laffiXevg i rjg %(ÓQag, che fa capolino non solo
nel luogo citato, ma anche in altri del Proehiron legum, io non veggo a
chi potrebbe riferirsi, se per esso non si volesse intendere qualcuno dei
Ee normanni dell'Italia Meridionale. Ma ciò mi par messo fuori di dubbio
da altri luoghi, fra i quali per ora accenno soltanto ad alcuni.
« A fol. 15°s si ha questa disposizione, a proposito della successione ab
intestato :
« Ei <U ovxt avyysveìg ì uur/jivair (') i<;> i ; ).t ri iO(crri. yvvatxa dì xccrt-
Xmev. "e", /■((■linnii (' \ ni vnófìoXov avzrjg, arraaa / a/A); rrtoioraiu avrov
luì àr/fiodù') (ì:i;/.Ot'roy ti óì orit yvvrt vitàqyrsi /<;< leXsVTrjtìavzi, anuGuv
i ir avi ir 7lSQlovffÌuv io diiiomor tytno.
« Come vedesi, la moglie, dopo che avea preso il suo hypobolo, non
potea vantare alcuu altro diritto sulla eredità del marito. Il che è perfet-
tamente contrario alla disposizione dell' Ecloga Isaurica, che il nostro com-
pilatore in questo luogo teneva preseute, e la quale attribuiva alla moglie
superstite, in difetto di ascendenti, discendenti e collaterali, la metà delle
sostanze del marito morto intestato. Riferisco anche il testo dell' Ecloga
VI, 6, perchè veggasi come il cangiamento sia stato fatto a Indio studio:
« Et dì ovrt Gvyyevsìg slffìv, stiri dì yvvi] nn tsXsvxi]atcvxog, ni o;ì-
Yiitce ot'ooc ànàartg avxov vrjg TisQiovaiag èxeìvrt x/.^ooroiu-in». io dì e'xsqov
't'oiCiv \isqog nò (ìtoociio eloxofil^ecd-ca.
(') Questo ver^o inào/iiy adoperato per rivai s'incontra in ogni proposizione, proprio
e nelle carte greche dell'Italia meridionale.
(') TI dativo adoperato invece del genetivo assolato non si incontra solo in questo luogo.
— 512 —
« Ora chi guardi alla disposizione del Prochìron legum e ricordi che
Guglielmo Ke di Sicilia, probabilmente il secondo, ispirandosi al diritto lon-
gobardo, non annoverò la moglie fra gli eredi ab intestato (Assise Normanne,
cod. Cass., 37; Const. Sic. I, 62), (') scorgerà facilmente il rapporto fra il
nostro manuale e l' Italia Meridionale.
« Inoltre, nel tit. 15, parlandosi dei differenti modi come può originarsi
un contratto di società, alla disposizione del Prochiro basiliano XIX, 5 si
aggiunge dal compilatore un esempio. Poi. 27"2 : »; xoivwvia fintai
xaì d>' dyythn', Tovrt'Grif taf tyo) nt voi tu rfjV §(0fxsv xaì av tic tfjv
nóXlV, xaì fim'Vffsis àia rov Ooì àrroxniffiaofov èfioi ytvta!}ai n)v xoivoi-
viccv àtuiii-ia'ìv tuoi1 xaì aov. ■ — • Egli ha messo, certo, i due nomi di
Poma e Costantinopoli, come delle città più conosciute; ma l'aver collo-
cato se in Roma e l'altro contraente in Costantinopoli non mi pare sia
senza significato.
« In fine, a fol. 45''1, a proposito della disposizione, che non permetteva
nel codicillo imporsi una condizione all'erede nominato nel testamento, si
ha quest'altro esempio, che nemmeno ha riscontro nelle fonti : stìrm xXijqo-
ioiiik ovvog, sàv tlO-i] (Ìttò uòv 'legoaoXvfMDv. Gli esempi ed i nomi di loca-
lità in simili casi adoperati dei fonti romani sono notissimi; e questo inso-
lito bisogna che accenni a qualche fatto, che dovette vivamente colpire
l'immaginazione del nostro compilatore, tanto da fargli mettere da parte
i nomi abituali dei suoi fonti. Ciò furono le Crociate. A quell'avvenimento
l'impero greco, che vedeva entrarsi in casa della gente assai più perico-
losa dei Turchi stessi, come i fatti più tardi dinostrarono, è noto che non
fece buon viso; cercò anzi di osteggiarlo e apertamente e secretameute.
L' Italia meridionale invece, quantunque non vi avesse preso una parte uffi-
ciale, pure si sa che diede molti guerrieri alle spedizioni in Terrasanta;
e i cronisti contemporanei, quali Goffredo Malaterra e Guglielmo Appulo,
ci attestino che il grido « Dio lo vuole » echeggiò anche nella Puglia e
nella Calabria ("), dove, con ogni probabilità doveasi trovare il compilatore,
o meglio raffazzonatore del nostro manuale. Giacche per parecchie ragioni
mi sembra di dover ritenere che il medesimo, compilato originariamente
sui primordi di quel periodo, che segnò l'ultimo rifiorire della dominazione
(') Cfr. Branditone, II dirillo romana nelle leggi normanne e sveve del regno di Si-
cilia. Torino, 1884, p. 81.
(s) Fra le « Pergamene greche » pubblicate da G. Spata, (Palermo, 1862), vi è al n. VI
il testamento di Gregorio categumono di S. Filippo di Fragalà, dell'ali. 1105, il quale,
sentendosi presso a morte, costituisce afigumeno il suo discepolo Biasio e soggiunge che,
se costui fosse andato a Gerusalemme (eì dì noQivacato oiho; .... els 'IeQooóXvpa), i monaci
avessero facoltà di aspettarlo per tre anni. Questa stessa carta è stata ripubblicata dal
Cusa. / diplomi greci ed arabi di Sicilia, Palermo, 1868, pag. 596, diploma Vili di S. Fi-
lippo di Fragalà e di S. Maria di Maniaci.
bizantina in Italia, sia stato poscia rimaneggiato nei primi anni del regno
di re Ruggiero.
« Ma riserbandomi a trattare di ciò nella prossima edizione che spero
di dare del Prochhon legum, per ora, con questa "notizia non ho voluto far
altro, che mettere in evidenza l'importanza che il medesimo ha per la
storia del diritto nell'Italia meridionale, dove cosi scarsi sono i fonti giu-
ridici per il periodo anteriore ai Normanni ».
Archeologia. — Il Socio Fiorelu presentii le Notizie sulle sco-
perto di antichità, delle quali fu informato il Ministero durante lo
scorso mese di maggio, e che si riferiscono ai seguenti luoghi :
« Venti aiiglia. Frammenti epigrafici dell'agro iutemeliese, posseduti
dalla signora Hennedy in s. Remo. — Torino. Spaile barbariche trovate
lungo la via di Nizza. — Gran iute (prov. di Como). Sepolcri con suppel-
lettile funebre di età preromana rimessi in luce in contrada Cà- Morta. —
Concordia-Sagittaria. Nuove scoperte epigrafiche nell'area del sepolcreto. —
Todi. Scavi della necropoli tudertina in contrada s. Raffaele. — Gualdo-Cat-
taneo. Sepolcro della famiglia Vedia ed altri antichi avanzi riconosciuti
nell'agro di Grulli. — Orrido. Prosecuzione degli scavi della necropoli
volsiniese in contrada Cannicelia. — Roma. Scavi e scoperte nelle regioni
V. VII. Vili, IX, XIV, e nelle vie Labicana e Salaria. — Civita Lavinia. Edi-
ficio di età repubblicana scoperto nella vigna già Minetti presso l'abitato. —
Nemi. Scavi presso la Mola di Nemi, in contrada Giardino, nell'area del
tempio di Diana Nemorense. — ■ l'ama. Prosecuzione degli scavi della ne-
cropoli cumana presso il Lago di Licola. — Pozzuoli. Iscrizioni latine sco-
perte presso il Montenuovo, e donate dal sig. Stevens al Museo di Nopoli. — ■
Napoli. Nuove scoperte fatte in via della Maddalena, nell'area del sepol-
creto dei tempi romani. — Capri. Resti di antichi edifici riconosciuti in
contrada Tragara, ed attribuiti alle fabbriche tiberiane. — Francavilla ni Mare.
Antichità scoperte in contrada s. Cecili/, ed oggetti quivi raccolti. — Ripa - Tea ■
lina. Tombe riconosciute in contrada Piscina. — S. Valentino in. Abruzzo
Citeriore. Resti di antiche fabbriche ed oggetti scoperti in contrada le Fosse. —
Turrivalignani. Sarcofago con iscrizione latina rinvenuto in contrada s. Fe-
lice. — Pentiaw. Frammento di iscrizione ritrovato nei pressi dell'abi-
— Gan \sa ili Puglia. Vasi dipinti recentemente acquistati dal sig. Filo-
meno Fatelli. — Cann Hello (prov. di Reggio di Calabria). Tesoretto di
monete imperiali, rivenuto presso Cannitello, ed altre antichità esistenti nel
territorio del Comune ».
— 514 —
Matematica. — Sopra una proprietà della ridotta dell'equa-
zione modulare di ottavo grado. Nota del Socio F. Brioschi.
1." « La riduzione della equazione modulare dell'ottavo grado al settimo
è dovuta al sig. Hermite. Il risultato della medesima trovasi in una let-
tera direttami nel dicembre 1858 e pubblicata negli Annali di Matematica
(Tomo 2"). Precedentemente però, cioè nella seduta del 22 aprile 1858
dell'Accademia delle scienze di Berlino il sig. Kronecker presentava una
Nota, Ueber Gleichungen des sieienlen Grades, nella quale annunciava sic-
come proprietà di quella ridotta del settimo grado che ciascuna radice di
essa è una funzione razionale di altre tre. Il sig. Noether nella sua Me-
moria, Ueber die Gleichungen ac/ilen Grades und ihr Auftreten in der Thcn-
rie der Curven vìerter Ordnung (Math/ Annalen. Bd. XV) ha dimostrato
ch« queste ultime tre radici devono soddisfare ad una speciale condizione.
« Il sig. Klein liei suoi lavori sulle equazioni modulari Jacobiane ha
dato le espressioni delle radici della ridotta del settimo grado in funzione
di tre quantità che indicheremo con cj, c2, c3 . Posto 2cù~{~\ = V — 7 e
~Ì7T
p = e1 , quelle espressioni sono :
oo, = us-hai\
essendo : . « , s» s , ». i
Us = [/ c| + p1' CJ -+- f,'' c{
V, = /36s C» C3 t-£3s C:t Ci + G:;> Ci e.
ed s = 0, 1, 2 .... G.
« Indicando con f la forma ternaria biquadratica:
f = c\c3-h clci~h e] e,
e con a, (2, 7, 5 le espressioni :
a = cj c» c3 , p — c|c3 -+- e-^ci -+- cf ci
7 = c> £'i -h C3 cj + ci c\ , 0 = £J -i- e j -j- e"; ;
inoltre:
fc= §* — lija/'S — 232 a (5 7 + 40 /-/S2 — 1192 a^ + 465 «V1
le /1, /e sono covarianti del sesto e del quattordicesimo ordine della forma /';
e la equazione del settimo grado di cui le radici sono le a"o, X\....oct è la
seguente ('):
,i'7 — 7a[jr:>-h7uhx'' — 7('2a-hò)r-x3-hli(2u-hS)fh.xì^-
-+- 7 [ (3a — 2) Z-3 — (a -+- 3) A* a — {la — 38) f* h — fc=0.
(') Vedi Klein, tfefrer die Auflósung gewisser Gleichungen vom siebenlen und aditeti
Grade; e la. mia Nota, Ueber die Jacobi'sche Modulargleichung vom aditeti Grad. Math.e An-
nalen BJ. XV; Gordun, Ueber Gleichungen siebenlen Grada mit einer Gruppe voti 16S Sub-
slitulionen. Math.« Annalen. Bd. XX.
« Permutando p in /' nel valore di ocs, si avrà:
*«.= **» — (m + 1)v,
e la equazione del settimo grado che ha per radici le ;<>, Zi....s6 sarà la
superiore nella quale si muti u in — («H 1).
2.° •• Sia ora:
,i:l — ax2- ; -bx — e = 0
la equazione del terzo grado di cui le radici sono le :
si avrà :
« = .'Vi -f- ;'•> i •''.> i = W3«
e quindi a soddisferà una equazione del settimo grado che si dedurrà tosto
dalla superiore. Ma dai valori delle flVt-1) •''>•-; i ■'"> » si deducono facilmente
le relazioni :
46 = (<a V 3) « 2 — 4 (3<a — 2) f
8c =■ (a + 3) a:t — 4 (óy — 1) af— 8 (2so -+- 1) A
cioè i coefficienti di quella equazione del terzo grado sono funzioni di a, f, h.
« La stessa proprietà ha luogo pei coefficienti della equazione del quarto
grado la quale ha per radici le altre quattro radici della equazione sup ■-
riore del settimo grado, cioè le scs, .<',. (; , oc, :! . vs ;; . Indicando con:
(1) .r4 + A e3 — B e2 + Q,r -+- D = 0
questa equazione, si trovano le :
A = a, 4B=— (w+l)a2 — 8(2<»+l)/
80 ^ — (3m + 1 ) a3 — 28 (a — 1 ) «/■+ 8 (5a — 1) A
16D = — ('Ja+lja4— 8(3o>H-5)oV— 7.16./'ì!+16(3d— 2)aft.
« Questi valori infatti soddisfano identicamente alle due condizioni :
— Da — Cb — Bc = 14 (2<a 4- 3) /"A
D6 — Cc = 7[ (3co — 2)/'3 — (<a-f-3)A8]
e per la proprietà indicala sopra rispetto ad a si ha :
Dc = (7a — S8) flh-hk.
3." «La equazione di 4" grado (1). si può trasformare in una molto
più semplice, ponendo:
a = é<n, /'=3(o« — 2)p — m1
A — 2m:! -f-3(5a>-f- 6) mp — 7 (5<a — 2) q
ed .e col — T.r — ;// . Si ottiene cos'i la:
(2) vl-h-6pvi—8qv-h9pì-h4mq==0
ed indicando con g», <7;, i suoi invarianti, saranno:
g, = 4 (3/)- -i- »k/) , r/3 = 4 (2p:ì -f- wipg — <f )
dalle quali :
— 4</- -4//' — </•/' .: — imq = 12/)- — g,.
— 516 — •
« Ora se si rappresentano con to- ti, t» le radici della equazione cubica:
4(3 — <&t + ft=0
e si pongono:
Al = 'o — ;'■ Af = ti — p, k\ = l1 — p
si avranno le:
ry = A0AiA», — 3p = Ajj -f- Af -f- A]
e:.
(3) — i»7 = Aj Af -J-Af Af-f-Af Aj .
« Osservando ora che le m, A0, Ai, A» sono le seguenti funzioni lineari
delle quattro radici della equazione (1), cioè:
— 4/n = #,+av6+ av-3 + ^ <-s
— 4a | — 7 . A0 = oc, -+- .rs-6 — .rs,-3 — a:, ,
— 4u| — 7 . Ai = i»,H-a?s-3 — oVhs — #»+e
— 4« |/ — 7 . Aj == oc, -+- oc,, ■-, — ac,^—a \ 3
si deduce che le m, p, q sono funzioni razionali, intiere di quelle quattro
radici ed in conseguenza lo sono le f, h, k ; che inoltre quelle radici sono
legate da una relazione biquadratica, la (3).
«Si ha così il teorema: I coefficienti della ridotta del set-
timo grado di cui le radici sono le ocq, X\ ...oct, hanno la pro-
prietà di essere funzioni razionali, intiere di quattro fra
esse x, , aj,-6 , av-3 , oc,*-* ; e queste quattro radici sono legate
da una relazione biquadratica.
«È noto che se /"=0 si ha la ridotta della equazione modulare Jaco-
biana; in questo caso le quattro radici indicate soddisfano quindi anche
ad una relazione quadratica ».
Geologia. — Stelle rocce vulcaniche, ili Montecatini e Orciatico nella
provincia di Pisa. Notizie bibliografiche del Socio G. Capellini. Nota II.
« Dalle mie note relative ad una escursione fatta a Orciatico il 22 ago-
sto 1880, ecco quanto credo opportuno di trascrivere in proposito.
« Alla distanza di circa cinquecento metri prima di giungere dalla strada
provinciale al paese di Orciatico, a sinistra della strada si trova il piccolo
poggio detto P Uccelliera costituito da roccia marnosa apparentemente modifi-
cata dalla Montecatinite.
« La roccia trachitica ha suo principale sviluppo a destra della strada per
la quale si sale a Orciatico e costituisce il poggetto conosciuto col nome
di Convento dei Cappuccini, sebbene oggi di convento non resti traccia. Sulla
sommità del piccolo poggio vi ha una chiesina la quale, essendo stata note-
volmente danneggiala dal terremoto del 14 agosto 1846, fu restaurata dal
— 517 —
signor Giulio Franciosi come si rileva dalla iscrizi me che st a sulla porta della
piccola cappella la cui soglia è a ni. 275 sul livello del mare.
« Questa massa trachitica occupa una piccola estensione (forse metri qua-
drati du ■ mila), e lungo la strada si mostra con apparenze di stratificazione,
con strati quasi verticali ('). La casina detta del Franciosi trovasi sulla sini-
stra della strada al limite della Moutecatinite, la quale, tranne pochi metri
all'ingresso del podere la Casa ed eccezione fatta del poggetto dell'Uccelliera
costituii o dalla stessa roccia, salendo a Orciatico trovasi a sinistra quasi esat
tamente delimitata dalla strada.
« Men a-e nella massa trachitica di Orciatico ho trovato porzione della
massa da potersi identificare con la vera Montecatinite di Montecatini, ho
notato e raccolto in numerosi esemplari alcune rocce le quali, se a prima
giunta si potrebbero ritenere modificazioni o alterazioni del mattaione o argilla
mio-pliocenica che in parte è a contatto con la roccia vulcanica, effettivamente
mi sembrino da doversi considerare come veri tufi trachitici, mentre anche
dall'analisi microscopica risulta che esse rocce per la massima parte sono
costituite dai medesimi elementi mineralogici della Montecatinite i quali
ridotti allo stato di cenere o polvere finissima si impastarono e indurarono
come gli ordinari tufi vulcanici. Fra queste varietà di Moutecatinite, talune
apparentemente marnose, una ve ne ha che merita speciale attenzione essendo
vacuolare e con cavità in gran parte riempite da calcite che costituisce uoc-
ciolini e piccole amigdale irregolari che spiccano sul fondo grigio della roc-
cia; alcuni vacui sono parzialmente ripieni di ossido di ferro.
« Ma a proposito della massa trachitica di Orciatico ho da insistere sopra
un fatto di ben maggiore importanza.
« Dissi che aveva trovato una porzione della roccia vulcanica da potersi
identificare pili o meno con la Montecatinite ; ora devo aggiungere che una
parte notevole di quella massa si presenta con aspetto di Dolerite, quindi in-
teramente diversa e da non potersi confondere cou la Montecatinite. Giudicando
la roccia a occhio nudo o col soccorso d'una semplice lente già si riconosce
per un bc salte ricco di olivina; di tutto ciò che oltre la conferma del fatto
principale ì ile vai coll'analisi microscopica mi era proposto di dire sommaria
mente, terminando questo cenno storico, ma ne dimisi il pensiero appena
seppi, che di una analisi completa e molto particolareggiata si stava occu-
pando il nostro valente petroglifo prof. Alfonso Cessa.
«. Continuando frattanto i cenni bibliografici sulla roccia di Montecatini,
dirò che il distinto petrografo dott. baione v. Chrustschoff, che già ebbi occasione
(') Anche sotto Montecatini nella cava detta del Cappelli sulla destra del botro grande
a m. 300 sul mare, la Montecatinite tagliata nella direzione nord 10° ovest, sud 10° est pre-
senta, come ho già accennato, una specie di piega anticlinale (forse sezione di una cupola)
con linee di stratificazione ben marcate. Non dee quindi recar meraviglia se anticamente
fu creduta un macigno alterato.
Rendiconti — Vol. I. 68
— 518 —
di ricordare parlando per la prima volta delle sezioni sottili di rocce ('),
avendomi pregato di procurargli rocce alterate da rocce vulcaniche e rocce
in esse incluse, insieme ad altre gli inviai anche la Moutecatinite coi noccioli
di quarzo, perchè su questi portasse la sua attenzione.
« Le osservazioni del Chrustschoff sopra i noccioli di quarzo da me
raccolti nella Montecatinite comparvero in una elaborata Memoria da esso
pubblicata nel giornale di Tschermak e da esse ricavasi che il quarzo della
Montecatinite contiene delle piccole inclusioni vetrose e gassose, dei cristalloidi
e dubitativamente grani di Apatite e un poco di Tridirnite (').
« Una interessante Nota dell'ing. B. Lotti sulla miniera cuprifera di
Montecatini pubblicata nel Bollettino del r. Comitato geologico verso la fine
dello scorso anno mi ha fatto ricordare .queste brevi notizie bibliografiche da
lungo tempo in gran parte redatte e mi sono deciso a pubblicarle per pren-
der data di ciò che mi riguarda e per risparmiare ad altri di perder tempo
a ricercare tutto quanto fu già detto intorno alle singolari roice vulcaniche1
di Orciatico e di Montecatini.
« Nell'ultimo paragrafo di quella Nota (3) sotto la indicazione di roccic
trachitiche il Lotti riassume ciò che il Rath e il Rosenbusch pubblicarono
sulla trachite micacea di Montecatini, aggiungendo alcune sue considerazioni
sui fenomeni di contatto e sulla età della roccia.
« Riguardo alla roccia trachitica di Orciatico il Lotti ha uotato egregia-
mente che non tutta la massa si poteva considerare come identica a quella
di Montecatini; ma ho già accennato che tale osservazione non era nuova 3
nelle collezioni esposte fino dal 1881, nella circostanza del secondo Congresso
geologico internazionale, a corredo della mia carta geologica dei monti livor-
nesi figuravano i numerosi esemplari da me raccolti a Orciatico nell'agosto
del 1880, distinti come varietà della Montecatinite meritevoli di particolare
attenzione.
« Ed ora, poiché si spera di aver presto, dal nostro collega prof. Cossa,
uno studio completo intorno alle rocce vulcaniche di Orciatico, mi dispenserò
dall'aggi ungere considerazioni intorno ai rapporti che si potrebbero riconoscere
fra talune diabasi e la roccia basaltica di Orciatico; e nemmeno mi fermerò
a ricercare il nesso della roccia basaltica e della vera Montecatinite coi tufi
che ne derivarono. Aggiungerò soltanto: che fra la diabase ed il basalte
") Capellini G. Sull'analisi meccanica delle rocce crillomere per mezzo delle lamine
sottili e del microscopio. Rendiconto, Sess Acc. Se. Ist. Boi. anno 1875-76, p. 65. Bologna, 1876.
(') Crustsehoff v. K. Ueber secundàre Glaseinchliisse in den Gemengtheilen gefrilteter
Gesteine, 15 Quarzeinschluss in Glimmertrahyt con Montecatini in Toscana. Leipzig, Novem-
ber 1881. Tschermak G. Mineralogische und Petrographische Mittheilungen, s. 495 T. V,
f. 45, 46, 41, 49. Wien, 1881.
C) Lotti B. La miniera cuprifera di Montecatini { Val di Cecina) e i suoi dintorni
Bollettino del r. Comitato geologico, n. 11 e 12. Anno 1884. Roma, 1884.
— 519 —
panni ohe si delibano ammettere rapporti analoghi a quelli che furono ricono-
sciuti fra la minetta antica e la neo-minetta o Montecatinite di Val di Cecina.
Fra queste diverse rocce non solo vi hanuo stretti rapporti d'origine ma altresì
graduati passaggi per ciò che riguarda i loro caratteri petrografia.
« Sono poi interessantissime le vere e proprie modificazioni avvenute
in talune delle rocce sedimentarie che a Montecatini e a Oiciatico furono
attraversate dalle rocce vulcaniche delle quali ho rapidamente tracciato la
storia bibliografica e dall'esame microscopico di numerose sezioni sottili mi
sono convinto che il collega prof. Cossa in quale se occupa con ricco corredo
di cognizioni di fisica, di chimica e di mineralogia, ne ricaverà messe
abbondante per nuove e importantissime considerazioni (').
Fisiotossicologia. — Esperienze fisiotossicologiche sul cloridrato
di trimetilvinilammonio e sic quello di trimetilammina. Nota IL
del Socio A. Moriggia.
« Muscoli. Nell'altro mio citato lavoro, mi ero limitato ad affermare,
che erano i muscoli quelli, che meno soffrivano : questa volta ho voluto fare
qualche indagine anche più diretta (mettendo per ora da parte la miografia),
sui muscoli di rana avvelenata con cloridrato di neurina del commercio,
assaggiando con corrente indotta di varia forza, a seconda del vario grado
di avvelenamento, i muscoli avvelenati in confronto di sani ; mi parve nei
primi costante, sebbene in diverso grado una diminuzione nell'irritabilità
muscolare, e sopravvenirvi più rapidamente la rigidità cadaverica, massime
poi a dosi forti di veleno.
« Messi in due capsulette i gastronemi rispettivi delle due gambe di rana
sana, avvolti in carta bibula, imbevuta l'ima con acqua semplice, l'altra con
soluzione un po' forte di veleno , trovai più rapidamente ed intensamente
calata la irritabilità del muscolo sottoposto all'azione del veleno : per l'espe-
rienza, s'intende è indispensabile, mettersi in identiche condizioni, e spe-
cialmente per l' alcalinità od acidità del liquido in isperimento , soffrendo
assai i muscoli di rana dall'acido.
« Per ultimo, avendo rilevato, che un' estremità posteriore spellata di
rana sana perde più presto 1' irritabilità de' suoi muscoli, trovai verificarsi
la stessa cosa per la rana avvelenata, per di più riscontrai , che nell' arto
(') Il prof. T. G. Bonney nel suo discorso presidenziale alla Società geologica di Lon-
dra, nel febbraio del corrente anno 1885, accennando le molte difficoltà per fare della
buona petrografia, così si esprimeva: « To be an ideal petrologist it is necessary to be a
« good chemist. physicist, raineralogist, and field-geologist ; and who can hope to combine
« qualifications so diverse ? we must be content to do our best witb the means at
our disposai ». Quarterly Journal of the Geological Society of London. Voi. XLI, p. 59.
London, 1885.
— 520 —
spellato veniva a cessare più presto non solo il moto volontario e riflesso,
ma pure quello provocato agendo direttamente sul relativo ischiatico. L'in-
sieme di questi fatti mi lascia conchiudere, che oltre ai nervi, la neurina
intacca pure i muscoli, senza che per ora intenda pronunciarmi sul grado
di questa offesa, che credo però non indifferente, e capace forse almeno in
parte a spiegare la rapida offesa dei nervi motori (') rispetto ai senzienti ,
se già non si ama di credere con Weir Mitchell, che dipenda pure dall'es-
sere relativamente molto grande l'eccitabilità dell'apparecchio centrale acco-
glitele delle impressioni. Certamente l' irritabilità dei muscoli è meno offesa
dal curaro.
« I nervi secretori, nervi ad effetto periferico, come i motori, negli
omeotermi danno evidentemente un prodotto molto maggiore sotto l'azione del
cloridrato di trimetilvinilammonio, e da questo lato ancora il veleno si di-
scosta dal modo d'agire del curaro : come pure esso se ne allontana, insieme
alla neurina, secondo le sperienze del prof. Cervello, per quanto riguarda
l' influenza su vasi sanguigni e sulla pressione sanguigna.
« Azione locale del veleno. Il cloridrato spesso induce sotto la pelle,
o nel ventre una piccola raccolta di liquido siero-sanguinolento , ma più
sieroso; il liquido va raccogliendosi nelle parti più declivi, vicine al sito
d' iniezione in modo da presentare ivi la pelle una fluttuazione pili o men
decisa, secondo la copia varia di esso; queste saccoccie fluttuanti si sono
rimarcate specialmente nelle rane femmine, un po' torpide, ed in generale
si è in quei casi, che più facilmente si verifica la minor durata dell' eccita-
bilità sperimentale diretta dei nervi motori.
« Il veleno poi, come già se ne toccò , possiede una discreta azione
locale nerveo muscolare, tanto che iniettato sotto la pelle di una coscia e
verso la gamba , il primo a perdere il moto ed il senso si trova precisa-
mente essere l'arto iniettato rispettivamente al suo compagno: lo stesso suc-
cede se si mette a pescare un piedino in capsuletta con veleno. Certamente
l'azione locale del veleno ben studiata potrà render ragione di diverse va-
rianti , che si possono presentare nell'avvelenamento.
« Cloridrato di trimetilammina. Adoperata questa sostanza nelle rane
sotto pelle, anche alla forte dose di 16 centig. , e non avendone ottenuto
distinto segno di particolare offesa, non credetti insistere ulteriormente, limi-
tandomi a rilevare che 1' azione infensa della neurina del commercio , cer-
tamente è da mettere, si può dire intiera, sul conto degli altri due componenti
principali di essa.
(') Ho voluto precisamente citare le sperienze sugli arti spellati, perchè mi paiono
poter condurre a cercare e meglio stabilire che bastino certe gradazioni di offesa dei mu-
scoli, perchè già compaiono delle lesioni nei nervi motori, che a primo aspetto potrebbero
sembrare in tutto od iu parte primitive ed indipendenti.
— 521 —
« Prima di finire ho voluto tentare altre sperienze sul oloridrato di
neurina, troppo persuaso col celebre Fontana ('), che nello sperimentare
non si è mai abbastanza circospetti, specialmente quando si lavora su un
terreno, come il vivo, a componenti del più instabile equilibrio, dove si
verificano influenze molte e varie di cui alcune si sommano, altre tendono
ad elidersi, ed altre talora rimangono del tutto impenetrabili. I risultati però
in fondo furono consimili od almeno credetti di vederli tali, come quelli
già pubblicati in proposito, ne con ciò io intendo che sia ancora rilevato
appieno il modo d'agire della neurina.
« In conclusione, la grande velenosità della neurina del commercio
(come già in via indiretta si potea desumere dalle mie sperienze dell'anno
scorso) è da ripetere precipuamente dall' idrato di trimetilvinilammonio, da
circa 15 a 17 volte più velenoso (s) del trimetilossetilammonio, altro prin-
cipale componente della neurina : la fenomeuologia tossicologica in fondo è
consimile per la neurina ed i suoi due principali componenti; e specialmente
nelle rane, non è paragonabile, se non per piccola parte, con quella in-
dottavi dal curaro, e da consimili veleni ».
Astronomia. — Sulla scintillazione degli astri. Memoria
del Socio L. Kespighi.
Questa Memoria sarà pubblicata nei volumi accademici.
Matematica. — Sulla deformazione di uno strato isotropo-
indefnito limitato da due piani paralleli. Memoria del Socio corr.
V. Cerruti (Sunto).
« In questo lavoro l'autore si giova del processo generale d'integrazione
esposto nella sua Memoria dal titolo: Ricerche intorno all'equilibrio de'corpi
elastici isotropi, già pubblicata negli Atti della nostra Accademia (3). Tale
(' Mi si permetta di fare in proposito la citazione in francese : j'ai fait plus de 6000
expériences; j'ai fait mordre plus de 4000 animaux ; j'ai employé plus de 3000 vipères,
et je puis m'ètre troropé ; quelque cireostance essentielle peut m'avoir échappé : je puis
en avoir negligé quelque autre, ne la croyant pas nécessaire; mes conséquences peuvent
étre frop générales, et les expériences en trop petit nombre. En un mot, il se peut trés-
bien que je me sois trompé et il seiait mème presque impossible que je ne me fusse jamais
tronipé ilans une matière si difficile, sì obscure, et encore si neuve II me suffit de pouvoir
certifier, que je n'ai écrit que ce que j'ai vu, ou du moins cru voir. (Traité sur le venin
de la vipere etc, par Felix Fontana, Florence 1781. Tome second, pag. 63).
(' Anche il citato prof. Cervello, che ha lavorato con tanta passione attorno
alla neurina, in una recente Nota (Gazz. Chimica italiana, fase. 1, Palermo 1885) afferma
la grande velenosità del trimetilvinilammonio; avendo l'autore preparato esso stesso il
veleno per via sintetica sarebbe stato desiderabile, onde far confronti, che ne avesse citata
anche la duse mortale.
(') Memoria della Classe di scienze fisiche, mat. e nat. Serie 3,a t. XIII, pp. 81-122.
— 522 —
processo esige la determinazione, non sempre facile, di certe funzioni ausi-
liarie. In moltissimi casi la ricerca di queste funzioni è agevolata coll'uso
del seguente teorema, dimostrato nella precitata Memoria:
« Se un corpo isotropo è simmetrico e simmetricamente
deformato intorno ad un asse e la deformazione avviene in
piani passanti per 1' asse, le due funzioni Q}& ed aH E sono
d uè funzioni associate (').
« Mediante questo teorema l'autore esprime le funzioni ausiliarie, che
gli occorrono per la risoluzione del problema, col mezzo di altre sei, tra
le quali si stabiliscono subito sei relazioni lineari atte a definirle, e così
egli riesce a trattare completamente un problema che solamente di volo e
in modo incompleto era stato toccato da Lamé e Clapeyron nella loro clas-
sica Memoria: SuW equilibrio interno de'1 corpi solidi omogenei » ("').
Fisica terrestre. — Relazione sulle osservazioni fatte durante
un viaggio nelle regioni della Spagna colpite dagli ultimi terre-
moti. Nota II. del Socio T. Taramelli e del prof. G. Mercalli.
«
Passiamo ad un succinto esame del fenomeno sismico e delle sue conse-
guenze più prossime.
« Fenomeni precursori. Prima del terremoto disastroso, che colpì
l'Andalusia nella sera del 25 dicembre 1884 non mancarono alcuni feno-
meni, che si ponno considerare come precursori, perchè direttamente od
indirettamente collegati col terremoto stesso. Tali fenomeni sono: 1° alcune
piccole scosse, avvertite il 22 dicembre in Portogallo, all'isola Madera ed
altrove nell'Atlantico, e poi il 24 e la notte 24-25 a Siviglia, a Colmenar
ed a Zaffaraya; 2° alcuni straordinari rumori sotterranei, sentiti verso la
metà di novembre a nord-est della Sierra Tejeda; 3° l'inquietudine degli
animali domestici, che poco prima del terremoto in alcuni luoghi fuggirono
dalle abitazioni, altrove si rifiutarono di prender cibo ecc. ; 4° una sensa-
zione speciale alla testa, paragonabile ad un principio di mal di mare ,
provata da molte persone appena prima del terremoto. L' inquietudine degli
animali e l'alterazione delle sorgenti (intorbidamento, aumento ovvero dimi-
nuzione di quantità) si notarono quasi generalmente poco prima delle repli-
che, le quali in alcuni luoghi furono anche precedute da perturbazioni dell'ago
magnetico.
(') Nel senso indicato dal prof. Beltrami nella sua Nota, Sulle funzioni potenziali di
sistemi simmetrici attorno ad un asse (Atti del r. Istituto lombardo, 1878). 0, g designano
rispettivamente la condensazione cubica e il doppio della rotazione di una particella qua-
lunque : Sì, u> le velocità di propagazione delle onde longitudinali e trasversali in un mezzo
isotropo.
(») Mémoires présentés par divers savants à l'Académie royale des sciences de l'In-
stitut de France, t. IV, pp. 465-562.
— 523 —
«Ai fenomeni precursori forse si ponno aggiungere un notevole abbas-
samento barometrico, che passò sopra L'Andalusia dal 19 al 27 dicembre,
ed una calma perfetta e straordinaria, che durante il giorno 25 si notò nel-
l'atmosfera e nel mai e.
« Rombo. In tutti i luoghi dove il terremoto si sentì con molta vio-
lenza, esso fu preceduto da un forte rombo sotterraneo, paragonato da taluni
al rumore di molti carri pesanti in movimento su un ciottolato, da altri ad
un lon ano tuono, ad un torte uragano, ad una scarica di artiglieria. Dopo
la prima scossa si avvertirono movimenti del suolo senza rombi ovvero
rombi sotterranei non accompagnati da alcuna scossa sensibile; ma, in ge-
nerale, le scosse furono accompagnate dal rombo ed in tal caso questo fu
sempre anteriore od in parte contemporaneo al movimento , non mai poste-
riore. Dal che si argomenta che la velocità di propagazione del suono nella
crosta terrestre in questo terremoto fu sempre maggiore della velocità ili
propagazione del movimento sismico.
« Area del terremoto. L'area mesosismica, ossia di massima intensità,
entro la quale giaciono tutti i paesi dove il terremoto fu disastroso, è un
ellisse, il cui asse maggiore diretto presso a poco ovest-nord-ovest, est-
sud-est misura circa 65 chilometri e l'asse minore circa 40. Quest' area è
attraversata dalle sierre Marchamona, Tejeda, Almijara, e de las Guajaras,
ed i paesi maggiormente rovinati sono situati a notevole altezza sui fianchi
delle sierre medesime. Siccome vedremo che l'epicentro si trova vicino al
foco occidentale di questa ellisse, si argomenta che il movimento sismico si
è propagato più facilmente verso est lungo la massa delle rocce cristalline
e paleozoiche delle sierre Tejeda ed Almijara.
« Una seconda curva isosismica, pure ellittica, racchiude le località dove
gli edifici furono gravemente lesionati, ma, in generale, non rovinarono ne
vi furono vittime umane. Il diametro maggiore di questa curva misura circa
100 chilometri da Càrtama a Motril.
« La terza curva isosismica si spinge ad ovest fino a Cordova e Sivi-
glia, e comprende le località dove il terremoto cagionò leggiere lesioni
negli edifici.
« Queste ultime due curve isosismiche non sono perfettamente concentriche
alla prima, prolungandosi esse assai più verso ovest che uon verso est, dove
pare che le onde sismiche abbiano trovato un ostacolo a propagarsi nella Sierra
Nevatla, in cui la direzione degli strati azoici è quasi perpendicolare, come
abbiamo veduto, a quelle delle formazioni stesse nell'area mesosismica, no-
tandosi altresì una diversità d'inclinazione degli strati terziari nei due ver-
santi dell'alta vallo del Guadalfeo.
« Finalmente, fuori dell'Andalusia il terremoto si avvertì sensibile,
senza cagionar danni, a nord fino a Madrid ed a Segovia, ad est fino a
Valenza, ad ovest fino a Huelva, a sud fino a Gibilterra. Ad Almaden
— 524 —
nell'Estremadura, la scossa fu leggiera alla superficie, non avvertita nelle
miniere che si sprofondano 325 va. nel suolo. Nella Catalogna e nelle altre
parti settentrionali della Spagna, come pure nell'Africa settentrionale non si
sa che siasi avvertito nessun sensibile movimento di suolo. Fuori della Spa-
gna solo gl'istrumenti delicati notarono leggerissimi movimenti del suolo
la sera del 25 dicembre a Velletri alle 10 pom. (ore di Roma) ed a Roma
alle IO1 15m.
« Natura e durata della scossa. In tutta l'area mesosismica ed in quella
isosismica rovinosa la prima scossa del 25 dicembre si propagò in modo
molto uniforme. Dovunque precedette il rombo sotterraneo, seguì il moto
sussultorio e poi, dopo una pausa in cui il movimento cessò quasi total-
mente, si sentì il movimento laterale od ondulatorio, più forte è più lungo
del primo.
« Complessivamente il rombo e il duplice movimento durarono in alcuni
luoghi da 8 a 10 secondi in altri da 15" a 20". Al Palo, presso Malaga,
nelle parti superiori degli edifici il movimento era ancora sensibile dopo
almeno 30" dal principio del rombo.
« Ora della' prima scossa. La scossa disastrosa della notte di Natale
si sentì leggermente all'osservatorio astronomico di S. Ferdinando (Cadice)
alle 8h 53' 58" p., ora di Madrid. Pur troppo in nessun' altra località si
potè avere con certezza l'ora precisa del fenomeno. Anche l'ora della sta-
zione ferroviaria di Granada, secondo la quale il terremoto si sarebbe sentito
alle 9h 10' pom. (ora di Madrid), non può essere esatta, essendo impossibile
che il movimento sismico sia giunto a Granada 16 minuti più tardi che a Ca-
dice, mentre la prima città è molto più vicina al centro dello scotimento.
« Ricerca dell' epicentro. Essendo impossibile applicare il metodo delle
ore per la ricerca dell'epicentro del terremoto del 25 dicembre 1884, abbiamo
determinato colla massima diligenza le direzioni del movimento ondulatorio
principale nelle diverse località. Riportando poi queste direzioni sopra una carta
topografica abbiamo visto che l'epicentro deve essere situato sul versante
settentrionale della Sierra Tejeda, ad oriente di Ventas di Zaffaraya. Questa
determinazione dell' epicentro è confermata dal modo di propagazione del
movimento sismico, dalla distribuzione dei danni, dai crepacci, dalle frane
ed altri fenomeni verificatisi nel suolo; infine dalle repliche, le quali nei paesi
prossimi all' indicato epicentro furono molto più numerose che altrove.
« Origine delle scosse. Premettiamo che al verticale sismico (epicentro)
il movimento del suolo deve cominciare con una scossa, 1° puramente ver-
ticale, 2° di massima intensità. Orbene, siccome abbiamo veduto che anche
nei paesi più danneggiati il movimento più forte fu quello laterale od ondu-
latorio, e di più, che anche al principio della scossa il movimento sussultorio
non fu puramente verticale, ma determinato da un movimento vibratorio late-
rale, che emergendo si risolveva in due componenti, l' una orizzontale e l'altra
— 525 —
verticale, così ne concludiamo che fortunatamente nessun paese anche dei
più danneggiati si è trovato all' epicentro del terremoto andaluso del 25
dicembre.
« In tutti i paesi dove alla scossa sussultoria seguì quella ondulatoria
più forte, riteniamo che solo la prima rappresenti il movimento proveniente
immediatamente dal centro o foco sismico, collocato a profondità più o
meno giaude nell'interno della terra; la seconda sarebbe dovuta al movi-
mento sismico partente dal verticale sismico, addizionato ad un residuo
del movimento dovuto alla componente orizzontale dell' urto proveniente
dal centro.
« Uscendo dall'area dei disastri, mano mano che si passa a località più
lontane dall' epicentro, sempre più diminuisce il valore della componente
verticale dell'onda sismica proveniente dal centro; opperò già a Malaga ed
a Granada il moto sussultorio fu poco sensibile e messo in dubbio da taluni,
ed in qualche paese pare che la trepidazione abbia preceduto l'oscillazione.
A maggiori distanze, cominciando da Cordova e Siviglia, il movimento fu pu-
ramente ondulatorio.
« In parecchi luoghi dei più danneggiati, oltre ai movimenti diretti,
provenienti dal centro e dall'epicentro, arrivarono altresì delle onde sismiche
riflesse dalle formazioni più compatte e più elastiche. Per esempio, Albunu-
elas venne colpita non solo dalla scossa sismica principale diretta presso a
poco ad ovest-est, ma anche da onde sismiche secondarie provenienti da sud-
sud-ovest, le quali probabilmente furono onde riflesse dal nucleo di terreni
cristallini della Sierra de las Guàjares, ove abbiamo indicato che bruscamente
si cangia la direzione delle dette formazioni.
« Movimenti rotatoli. Nel terremoto del 25 dicembre non mancarono i
movimenti rotatoti; noi osservammo oggetti girati sopra se stessi ad Alhama, ad
Albuùuelas ed a Malaga. Probabilmente sono effetti di un rapido cangia-
mento nella direzione del movimento sismico, in causa del sopravvenire di
un' onda riflessa, diversamente diretta, sopra un oggetto tuttavia in moto per
l' onda sisrnicajliretta.
« Distribuzione dei danni. Complessivamente vi furono 745 morti e
1483 feriti per effetto della scossa del 25 dicembre. Furono circa 4400 le
case totalmente rovinate, e 7316 quelle rovinate parzialmente. Innumerevoli gli
edifici più o meno lesionati. Nella sola città di Velez-Malaga i danni delle
case si valutarono a circa 15 milioni «li lire. Arenas del Rey e Ventas di
Zaffaraya furono i due paesi più crudelmente colpiti dal terremoto: nel primo
non rimase più alcuna casa abitabile e vi fu circa il 10 per 100 di vit-
time, mentre negli altri paesi, anche assai danneggiati come ad Alliama.
queste furono nel rapporto di circa il 3 per 100. La causa di questi disa-
stri e specialmente delle disgrazie personali, oltre che nella violenza delle
scosse, deve cercarsi nella pessima costruzione delle case e nella loro
Rendiconti — Vol. I. C9
— 526 —
ubicazione iu riva a burroni, o sopra terreni poco coerenti ed in pendio. E
qui si noti come nella stessa area mesosismica la misura dei danni dipese
dalla natura del suolo superficiale , su cui direttamente poggiarono gli
edifìci, rimanendo ad esempio più danneggiati quelli edificati sugli accen-
nati lembi di sfacelo, di brecce, di travertino o sull'orlo delle incisioni
praticate dai torrenti nei conglomerati, nelle molasse terziarie, in confronto
con località anche vicinissime, dove la roccia in posto era una massa calca-
reodolomitica o lo schisto paleozoico. Questa differenza fu evidentissima, e ad
esempio, tra il paese di Jatar, situato sul travertino, e su conglomerato plioce-
nico, presso ad un rio, e la prossima villa del sig. Blanchart posto su dolomia;
tra Canillas di Aceituno ed Alcaucin, collocati sulla breccia e le frazioni inter-
medie collocate sulla roccia scistosa. Epperò si può stabilire, che la trasfor-
mazione in movimento di massa del moto molecolare, trasmesso dalle pro-
fonde ed omogenee formazioni, fu tanto più disastrosa quanto minori erano
lo spessore, la omogeneità e la continuità del terreno superficiale.
« Effetti del terremoto sul suolo. Per la scossa del 25 dicembre non si
apersero spaccature nelle roccie compatte ed in regolare stratificazione,
spettanti ai terreni mesozoici o più antichi. I terreni terziari e quaternari,
presso alla superficie ebbero bensì spaccature anche di qualche chilometro di
lunghezza, come al Cortijo di Guaro presso Periana, a sud di Ventdi Zaffaraya
e sopra Guevejar; ma il rendersi appariscenti di esse fratture, e la forma-
zione di altre molte tutto all'ingiro furono la conseguenza del moto di
scivolamento, reso possibile dalla prima rottura e variamente modificato
da pressioni laterali e dall' incontro d'ostacoli sotterranei. Attraversando la
Sierra Tejeda presso ed entro all'epicentro non abbiamo trovato alcun esempio
di frattura e di spostamento di rocce iu posto; ne fu constatato da noi o da
altri alcun cangiamento permanente nell'altimetria relativa nell'area del terre-
moto, fatta astrazione delle piccole masse scoscese nelle accennate località.
Siamo quindi in un ordine di fenomeni concomitanti e susseguenti le scosse,
che sono comuni a tutti i grandi terremoti.
« Al momento della prima scossa, od appena dopo essa, in moltissimi luo-
ghi le sorgenti diseccarono o sgorgarono torbide e più abbondanti; ma poco
dopo ripresero le loro qualità ordinarie. Più profonde furono le modificazioni
nelle sorgenti termali. Quelle di Albania e di La Mala accrebbero la portata e
di qualche grado anche la temperatura; ad Albania a circa mezzo chilometro
verso nord della fonte dei Bagni, in suolo alluvionale, si aperse, tre giorni
dopo la scossa, una nuova fonte, abbondante, di quattro gradi più calda della
vecchia fonte e più distintamente solfidrica. Presso il Ponte Ifo, lungo la strada
da Granada e Motril, dalle fessure di una roccia calcare sgorgò un getto ab-
bondante di acqua tepida; presso Iatar si osservò una temporanea emanazione
di aria tiepida e forse anche di vapor acqueo da un pertugio preesistente di
circa un metro quadrato di apertura.
— 527 —
« Velocità di pi opagaztone. È molto difficile e fors 'anche impossibile cono-
scere con sicurezza la velocità di propagazione del moto sismico nel terremoto
andaluso, perchè mancano affatto, come abbiamo detto, notizie esatte sul-
l'ora della prima scossa in luoghi diversi. Il fatto riportato da alcuni,
secondo il quale il telegrafista di Malaga avrebbe sentito il terremoto sei
secondi dopo quello di Velez-Malaga, è poco attendibile; esso intatti con-
durrebbe ad una velocità di propagazione di oltre 3000 metri al secondo,
la quale è piti che tripla della velocità massima ben constatata in multi altri
terremoti. Quanto poi ai movimenti osservati negli apparati magnetici di Green -
wich e di Willemshafen, ci sembra molto probabile che sieno effetti di per-
turbazioni magnetiche, causate se vuoisi dal terremoto, ma non dall'arrivo fino
a quei punti del movimento sismico. Non ci pare quindi che tali fenomeni
possano servire a determinare la velocità di quetet' ultimo. Si potrà forse
ottenere con minore incertezza questa velocità, calcolandola in base ai leggeri
movimenti avvertiti la sera stessa a Velletri ed a Roma, qualora si potesse
scegliere quale dei due tempi corrisponda al terremoto andaluso.
« Profondità del centro. In mancanza di dati precisi sull'ora della prima
scossa in località diverse abbiamo dovuto rivolgerci per la determinazione
della profondità del centro sismico al metodo di Mallet, col quale questa pro-
fondità si calcola dal valore degli angoli di emergenza delle scosse, desunti
dalla inclinazione delle fratture nel terreno e negli edifici meglio costrutti.
Avendo scelto alcuni dei migliori angoli d'emergenza osservati, avremmo cai-
culata una profondità media un poco superiore a quella di 9275 metri tro-
vata da Mallet pel grande terremoto napoletano del 1857, per molti altri
rapporti analogo al presente terremoto iberico. Speriamo di potere precisare
meglio il valore di tale profondità determinando con maggiore esattezza la
posizione dell'epicentro.
« Repliche. Nella notte del 25 al 26 dicembre , dopo la prima scossa
disastrosa, si ripeterono altre scosse, che in generale furono tanto più nu-
merose quanto più le località erano prossime all'epicentro; così che a Iatar
se ne contarono fino a 111. Nei seguenti dieci giorni vi furono repliche quo-
tidiane ; nel rimanente del gennaio le scosse si replicarono circa ogni due giorni ;
nel febbraio e nei mesi seguenti si fecero sempre più rade. Talune di queste
scosse ebbero notevole intensità, specialmente quelle del 27 febbraio e dell'I 1
aprile, che fu la più violenta dopo la prima. Tuttavia nessuna di queste scosse
fu causa di disgrazie personali e neppure di nuove lesioni negli edifici; sol-
tanto fu determinata la caduta di molti di essi, già gravemente danneggiati.
Questo lungo ripetersi delle scosse è un fatto comune agli altri terremoti della
Spagna meridionale, ed anche per questo carattere il recente terremoto andaluso
offre analogia coi terremota perimetrici che tanto frequentemente hanno colpita
l'Italia meridionale e talune regioni alpine.
« Svolgeremo tali analogie nella nostra relazione sotto il rapporto della
— 528 —
orografia, della natura geologica del terreno, della posizione della regione
colpita rispetto ai vulcani ed al mare, della forma ed estensione dell'area
sismica, nonché delle relazioni cronologiche e topografiche coi fenomeni sismici
della regione mediterranea. Queste analogie ci conducono fin d'ora ad una
associazione che ci fa travedere come la causa di tutti questi fenomeni
sismici mediterranei sia collegata coi fenomeni stratigrafici e sismici, geo-
logicamente assai recenti, ai quali si devono la formazione e la delimitazione
attuale di questo bacino.
« Nel chiudere questa breve relazione ci è grato esprimere la nostra viva
riconoscenza verso l'onorevole sig. ministro Canovas del Castillo, e le autorità
governative delle provincie percosse che molto cortesemente agevolarono i no-
stri studi ; ed altresì ai signori geologi spaglinoli i quali ne furono larghi
di molte ed utili indicazioni. Presentiamo inoltre i sensi della nostra sincera
gratitudine alla Presidenza di questa r. Accademia, la quale, onorandoci del-
l'incarico del presente studio, ci ha procurato desiderata occasione di appren-
dere nuovi fatti in un ordine di fenomeni per noi ancora molto oscuri, ad
onta della esperienza, pur troppo triste, che abbiamo a farne nel paese
nostro ».
Matematica. — 1° Sulla geometria de complessi lineari di
rette e sulle loro coordinate proiettive — 2° Sulle superfìcie di
Pl/icker nei complessi di rette del 2° grado. Memorie del Socio corr.
E. Caporali e del dott. P. Del Pezzo.
Queste Memorie saranno pubblicate nei volumi accademici.
Matematica. — Le trasformazioni doppie del -piano. Memoria
del Socio corr. E. De Paolis.
Questa Memoria sarà pubblicata nei volumi accademici.
Astronomia. — Sul grande gruppo di macchie attualmente vi-
sibili al centro del disco del sole. Nota del Socio P. Tacchini.
« Il gruppo di macchie solari che presentemente può vedersi anche
ad occhio nudo al centro del disco solare, abbraccia in lunghezza 4'. 20" ed
è largo 1'. 15". Si distende quasi parallelamente all'equatore solare e si
compone di 4 macchie principali, separate però da una specie di penombra,
che altro non è che la fotosfera nel primo stadio di disegregazione. Il gruppo
trovasi nell'emisfero boreale del sole ad una latitudine di 10°. Osservato
allo spettroscopio la macchia più grande, e che è quella che precede, pre-
sentava nel nucleo l'inversione della riga C di quelle del sodio e del
— 529 —
magnesio, sotto forma di piccole elissi contornate ditìle tto nero, come espe-
rimentalmente riescirono ad ottenere per il sodio il Seccia ed il Cornou.
Questo gruppo erasi presentato al bordo orientale il 15 giugno, e perciò
trovavasi nella stessa regione delle macchie tramontate il 31 maggio, e che
erano comparse all'altro bordo fra il 17 e 19 dello stesso mese. È dunque
uno di quei casi, da noi descritti altre volte, in cui nella stessa regione,
bene definita e limitata, le macchie vi durano un tempo assai lungo, ciò che
costituisce uno degli argomenti contro la teoria, clic vorrebbe considerare
le macchie solari come semplici cicloni consimili a quelli che si formano
nella nostra atmosfera. Nel gruppo attuale poi in nessuna delle sue parli
si appalesa forma ciclonica, la quale d'altronde è rarissima nelle tante mac-
chie, che si osservarono ogni anno ».
Astronomia. — Sul numero delie volte che vennero osservali i
pianetini fra M'irle e Giove in opposizione. Nota del prof. E. Mii.
ms.vicii, presentata dal Socio Tacchini.
« Fino ad oggi (18 giugno 1885) furono scoperti 248 (') pianetini fra
Marte e Giove, ma non per questo possiamo ritenerci in possesso di tutti
248 ('). Di alcuni di questi la scoperta puossi ritenere quasi illusoria, giacché
non siamo in caso di precisare il luogo apparente dove si trovano in un
certo istante se non fra limiti grossolani.
« Quantunque la teorica insegni che tre osservazioni bastano per fis-
sare gli elementi d'un' orbita planetaria, salvo casi eccezionalissimi per i
quali il problema resta quasi o completamente indeterminato, tuttavia tale
modo di considerare il problema suppone osservazioni di rigore geometrico,
quali all'uomo non è concesso di fare. In realtà poi un periodo di tre mesi
è necessario, nel maggior numero dei casi, per avere elementi tali da con-
tare per la ricerca nella seconda opposizione. Il calcolo delle perturbazioni
in causa dei grossi e vicini pianeti, potendo sempre farsi con rigore anche
se i primi elementi non sono assolutamente inappuntabili, è possibile nella
seconda opposizione perfezionare gli elementi osculatorii in un dato mo-
mento, e così successivamente fino ad avere cinque opposizioni almeno di-
sponibili, cioè all'incirca un completo periodo involutivo, dopo di che si
può ritenere che per un grandissimo numero di anni il pianeta potrà sempre
ritrovarsi oscillante fra stretti limiti intorno al luogo che viene fornito dai
definitivi elementi osculatorii per un dato momento, oppure in una posizione
(') Il pianeta scoperto il 5 gingilo 'lai dott. I. Palisa in Vienna può non essere nuovo;
in tal caso il numero diventa (247). Il piano dell'orbita coincide fra stretti limili con quello
di Xantippe (150), che è uno dei quasi perdati. Soltanto ili qui a qualche giorno si potrà
decidere se il nuovo astro sia identico o no eoi \:,\\). Vedi C. lì. A. .1. N. -jr>:!.
— 530 —
assai vicina a quella data dal calcolo, se successivamente si modificano
gli elementi osculatoci per l'azione dei grossi pianeti.
« Credo utile presentare all'Accademia un rendiconto assai sommario
dei nostri reali o tìttizii possessi su detti 248 pianeti servendomi per lo
spoglio che segue del B. A. J. , delle circolari del B. A. J. e delle Astro-
nomische Nachrichteu fino al giorno d'oggi.
« Nello stato attuale della scienza i pianetini del numero (1) Cerere
fino al numero (138) Tolosa furono osservati cinque o più di cinque volte,
cioè in almeno cinque opposizioni.
« Devonsi eccettuare (60) Maja; (99) Bike; (131) Vaia; (132) Aethra.
Si aggiungano poscia i seguenti al di sopra del numero (138), i quali pure
furono osservati almeno in cinque opposizioni. Essi sono:
(140) Siwa
(142) Poiana
(143) Adria
(147) Profcogeneia
(148) Gallia
(150) Nuwa
(153)- Hilda
(154) Bertha
(158) Koronis
« Ben 17 peraltro di questi pianeti furono osservati nella quinta oppo-
sizione soltanto nell'intervallo degli ultimi sedici mesi. Abbiamo quindi 159
pianeti sui 248 die non possono essere perduti che in un avvenire remo-
tissimo e qualora per alcuni e soltanto per alcuni di essi non si facessero
più osservazioni.
« I seguenti pianeti furono osservati iu quattro opposizioni, cioè :
(165) Lozeley
(168) Sibylla
(172) Baucis
(173) Ino
(179) Klytaemnestoa
(181) Eucharis
(182) Elsa
(184) Dejopeja
(185) Eunike
(186) Celuta
(202) Chryseis
(204) Kallisto
(205) Martha
(207) Hedda
(215) Oenone
(216) Kleopatra
(66) Maja
(139) Iuewa
(141) Lumen
(144) Vibilia
(151) Abundantia
(152) Atala
(159) Aemilia
(160) Una
(162) Laurentia
(171) Ophelia
(174) Phaedra
(176) Idunna
(187) Lamberta
(189) Phthia
(190) Ismene
(192) Nausikaa
(194) Prokne
(196) Philomela
(198) Ampella
(200) Dynameue
(201) Penelope
(211) Isolda
(212) Medea
(213) Silaea
(214) Aschera
(218) Bianca
(219) Thusnelda
(169) Zelia
« Evidentemente alcuni di questi vennero osservati in tutte le oppo-
sizioni che ebbero luogo dalla scoperta in poi, altri invece sono riacquisti
moderni, come ad esempio Maja ed Juewa. Questi 27 pianetini domandano
ancora osservazioni per assicurarne il possosso; per alcuni poi come Vibilia,
- 531 —
Atala, Aemilia, Una, Laurentia, Oplielia, il bisogno comincia a farsi imperioso.
« I seguenti pianetini vennero osservati soltanto in tre opposizioni.
(226) Weringia
(146) Lucina
(101) Athor
(104) Eva
(167) Urda
(170) Maria
(178) Belisana
(191) Kolga
(199) Byblis
(203) Pompeja
(209) Dido
(221) Eos
(224) Oceana
(227) Philosophia
(229) Adelinda
(230) Athamantis
(231) Vindobona
« Di quest'ultimo gruppo i pianeti (221), (224), (226), (227), (229), (230)
e [231 ! vennero osservati in tutte le opposizioni ; Lucina invece è un riacquisto
moderno e così pure Urda. Eva (164) deve essere riosservato per non
ismarrirlo. ,
« In due opposizioni soltanto vennero osservati i seguenti pianeti:
« Vaia (131), Rhodope (166), Garumna (180), Enrykleia (195), Her-
silia (206), Lacrimosa (208), Isabella (210), Lucia (222), Henrietta (225).
Vaia, Enrykleia, Hersilia, Lacrimosa ed Isabella sono riacquisti recenti, nota-
bilissimi Vaia, Enrykleia ed Hersilia. Rhodope e Garumna domandano ri-
cerche per ritrovarli; a questi aggiungi i tre pianeti (231) Ruma, (233)
Asterope, (234) Barbara e (235) Carolina osservati nelle due opposizioni
dall'epoca della scoperta.
« Vengono da ultimo i pianeti osservati una sola volta e sono i seguenti.
Dike
A etimi
Adeona
Medusa
Scylla
Xanthippe
Dejanira
Erigone
Andromacbe
Irma
Istria (1S3)
« Dal (236) al (248) si attende ora e in seguito la seconda opposizione.
« Dei 18 pianeti dal (99) al (228) soltanto calcoli laboriosi e sopra-
tutto ricerche minuziose e lunghe di osservazione potranno farli ritrovare.
Di moltissimi come Dike, Aethra, Adeona, Medusa, Scylla, Xanthippe, De-
jauira, Erigone, Andromacbe, Irma, Istria, Menippe, Ambrosia ed Arete il
rinvenimento sarà una nuova scoperta, fatta la quale avremo il mezzo di
accertarsi dell'identità del nuovo astro con alcuno dei nominati.
• Dejanira, Rosa ed Agathe saranno sempre o quasi sempre estrema-
niente deboli in luce.
(99)
Menippe
(188)
Adrastea (239)
(132)
Ambrosia
(193)
Vanadis (240)
(145)
Arete
(197)
Germania (241)
(149)
Eud'ora
(217)
Kriemhild (242)
(155)
Stephania
(220)
Ida (243)
(156)
Rosa
(223)
Sita (244)
(157)
Agathe
(228)
Vera (245)
(l'i:'.)
Honoria
(236)
Asporina (246)
(175)
Coelestina
(237)
Eukrate (247)
(177)
Hypatia
(238)
? (248)
532 —
« Kiassmnendo furono osservati fino ad oggi (18 giugno)
Pianetini 159 in cinque o più di cinque opposizioni.
» 28 in quattro opposizioni.
» 17 in tre opposizioni.
» 13 in due opposizioni.
» 31 in una opposizione.
Totale 248
« Non sarà isfuggito il fatto che fra il (145) e il (197) cioè in 53
pianeti ben 12, cioè quasi un quarto, sono pressoché perduti.
« Questi dodici pianeti furono scoperti:
(145) Adeona C. H. F. Peters
(149) Medusa
(155) Scylla
(156) Xantippe
(157) Dejanira
(163) Erigone
(175) Andrornache
(177) Irma
(183) Istria
(188) Menippe
(191) Ambrosia
(193) Arete
3 giugno 1875
Perrotin 21 settembre 1875
Palisa 8 novembre 1875
Paìisa 22 novembre 1875
Borrelly 1 dicembre 1875
Perrotin 26 aprile 1876
Watson 1 ottobre 1877
Paul Henry 5 novembre 1877
Palisa 8 febbrajo 1878
C. H. F. Peters 18 giugno 1878
Coggia 28 febbrajo 1879
Palisa 21 maggio 1879
< La ragione principale di tale aggruppamento di pianeti quasi per-
duti sta nella debolezza della loro luce, come Medusa, Dejanira, Scylla,
Istria, Menippe, Ambrosia, Arete.
« Peraltro in causa della notabile eccentricità dell'orbita di alcuni di
essi, come ad esempio Andrornache, lo splendore nelle diverse opposizioni
è variabilissimo ».
Matematica. - - Sulla integrazione per serie. Nota I. del prof.
C. ArzelX, presentata dal Socio thm.
1. «Sia f(x,y) la funzione delle due variabili reali x e y considerata
nella Nota Sull'integrabilità di una serie di funzioni già pubblicata in questi
rendiconti. — A completare la trattazione dell'argomento preso ivi a consi-
derare, rimane che si determini la condizione necessaria e sufficiente affinchè,
supposto f(x,ì/(,)= lim f(x,ys) e integrabile tra a e b, sia anche
y»=y„
F" C
(1) lf(x,y6)dx-h lim ]/(x,ys)dx
per ogni x tra a e b.
— 533 —
«La condizione necessaria e su Iti ci ente affinchè, nelle
r*
ipotesi poste nella nota succitata, sussista 1 a (1). è che lim I f(o:,y,)dx
sia, in ogni punto oc tra a e b , una funzione di x finita
e continua.
«Che questa condizione sia necessaria, è evidente perchè, nell'ipotesi
che f(x,yo) sia integrabile, I f(x,y9)dx è una funzione di x finita e con-
fi
tinua; mostriamo che è sufficiente.
« Poniamo
J fi® » >Jo) dx = 9(x) : jf(x, y,) dx = $ (a? , y,)
a a
lim ) /,(;r,?/s)(te=$(.r./yo).
« Se si ricorda che è
ove f(x,ì/o) indica un valore compreso tra il limite superiore e inferiore
di f(x,iji,) nell'intervallo da x a x-\~h, si vede che, fissato un punto x
qualunque, i valori che assume il rapporto incrementale di $(x) per i valori
di li minori in valore assoluto di un numero //[ minore della più piccola
delle due quantità b — oc, x — a (escluso il valore A = 0), saranno compresi
tra i due numeri limiti, tra i quali sono compresi i valori di f(x,yo) nell'inter-
vallo da x — hi a x-+-h\. Epperò l'oscillazione (') che in un punto x al
tendere di h a zero, fa il rapporto incrementale di 9 (x) sarà minore o al
più eguale a quella che in quel punto x fa la /'(■''.. '/o) •
«Si consideri ora la funzione <S>(x,y).
« Si ha
<fr(x-ì-h,!jfì)—<t>{x,!/o) __ <p (x-hh , i/0)— <£(.y,//0) _ <ÌM,r+/t ,,,,)— ®(x ,//,)
h h h
*\-fi-hh,y,) — Q(a;,y,)
^ h
(') Per oscillazione di una funzione -l (x) in un punto x, intendiamo la differenza
G,r — gx, Gx e gx essendo i limiti ai quali tendono rispettivamente G(x,ht), g{x,hì) limite
superiore quello, inferiore questo della \{x) nell'intervallo da x — ht a .r-t-A, , al tendere
di /ì, a zero. (Harn.ich, Math. Annalen B. XVII: XIX). — Tra l'oscillazione qui definita
e il salto (Dini, Fondamenti, etc. pag. 42) vi è la relazione che l'oscillazione è minore o
eguale al doppio del salto.
Rendiconti — Vol. I. 70
— 534 —
dove yi rappresenta l'ordinata di una linea composta di un numero finito
di tratti presi sulle rette y=yt, yt, y3, tra il punto ir e il
punto oc-hh .
« Si può anche scrivere
/0\ $(aH-Ayo)— $(•'%. '/o)_$(aH-A, y0)— $(aH-A, y,) <&{x,y0)—$(*\yi) ,
(2) _ r - h
<&(aH-A,y,)— $(a;,yt) _ ^(aH-A,yB)— $(aH-h,yd— fefoyo)— $(q;,yt) j
"" A~ A
1 f*"**
do-
f(x,yt)dx è l'integrale della f(x,yi) preso lungo la linea spezzata
a;
che si considera tra a; e x-\-h.
« Per ogni valore x e per ogni A fisso, esiste un valore ys, tale che per
ogni valore y preso tra i valori ytl, //,,-i, ys,-r-2, è
(3)
9{x-hhty0)—9(x-^-h,y) <|/i|<7 e
*(#,«/•) — *(<r,y)
<|A|<x
a essendo un numero positivo preso piccolo a piacere. In virtù di quanto
si è stabilito nella nota Sull'integrabilità ec. ec. sopra menzionata, tolti
tra x e #H-A dei tratticela Ti , tj, t,, in numero finito e la cui somma z
può esser presa piccola a piacere, si può poi sempre, mediante tratti deter-
minati presi su rette appartenenti alle ?/=!/„, ytl+\, ySì^-i, formare
una linea spezzata che, ad eccezione dei tratti t, percorra tutto l'intervallo
da a; a x-hh, e in ogni punto {x,y) della quale sia
(4) f(x,y0)—f(®,y)=toi
k essendo un numero compreso tra — l e -f-l, e n\ un numero positivo
piccolo a piacere.
«Nell'eguaglianza (2) la yt indichi l'ordinata della linea spezzata che
si compone della linea dianzi detta, sulla quale si verifica la (4) e dei tratti t
presi sulla retta y = ySt . Si osservi che indicando §i ò% 5, un sistema
qualunque di parti in cui si è decomposto l'intervallo da x a x-f-h. si ha,
come è noto
J-> x->-h t
f{cBtVi)di=itfu-h9tfu-i- + 8.-A,i+2Kl28,D/i,
X
r-i-h i
,x,y0)dx=Bifli9~hàif%o-h -4-ÒV,,o + 2K,ZS(D,,„
ove f,j è un valore compreso tra il limite superiore e il limite inferiore di
— 535 —
f(x,yi) in d,:ft,o ha un significato analogo rispetto a /"(a-, y0): D,,( è l'oscil-
lazione della f(x,y,) in S,:D,.0 quella della f(x,y()):kl e /e* sono numeri
compresi tra — 1 e -+- 1 .
« Se ne deduce l'altra
f(x,y0)dx-Jf(x,ijl)dx = 8i(fu — /',,)-+- + §,(/, „ - /",,
■2Ki28,D,,/ — 2K225,D,.0.
« Le o siano così piccole che ciascuna delle somme 2 5, D,., , 2 5, D,,0 sia
minore di 7> , s> essendo un numero positivo piccolo ad arbitrio ; e, come
è sempre permesso di supporre, i punti estremi dei tratti t siano anche estremi
di parti 5:LVs sia un numero maggiore o eguale al limite superiore dei
valori di \f(x,yti)\ tra x e x-i-h, e insieme maggiore o eguale al limite
superiore dei valori della \f(x,y0)\ pure tra x e x-+-h. Si avrà
/.rt-h p x-*-h
f(x,y0)dx — j f(x,y,)dx
<(A— s)ffi + 2iL,ti + 2o*;
rimanendo fissi x, h e a, rimangono fissi anche yti e Lj, ; ond'è che, potendo
e, :i e fi, indipendentemente da oc-, h e a, essere presi di quella piccolezza
che si vuole, ne segue che si può fare :
f(x,y0)dx— j f(x,yt)dx <<73
.r x
(73 essendo un numero positivo piccolo a piacere: ma è
■jJf{x,y0)dx=f{fo,y9)
X
quindi
i rx*h
- k'
dx= f{x,y9)-h-Ya* -
con U compreso tra — 1 e + 1 .
« In virtù di questa e delle (3) , si ha dalla (2)
(6) •(« + ».,.)-•(*,*) =2kra^ ,3+7(0.^,)
k" essendo pure un numero compreso tra — 1 e +1; ma per un x e un h
determinato, diverso da zero, il rapporto *■ ' ^°; \ 'Voi na lIn va]orp
— 536 —
determinato; a e <73 sono di piccolezza arbitraria, indipendentemente dai valori
x e h considerati : questo rapporto ha dunque, per un determinato x e un
determinato h, un valore compreso tra il limite superiore e il limite infe-
riore della f(x,y0) nell'intervallo da x a x-hh. Ora, fissato un x, per
ogni h che si prenda diverso da zero, mutando se occorre convenientemente yH
e quindi yt , si può ripetere tutto il ragionamento fatto sin qui : per con-
.. <blx-hh,yn) — $(.x,w0) „
seguenza, il rapporto — ^j — — , per un x fisso, e per ogni h
determinato, diverso da zero, ha un valore compreso tra il limite superiore
e inferiore della f(x,ya) tra x e x-r-k: esso dunque, in un determinato
punto a-, al tendere di h a zero, fa un'oscillazione che è eguale o minore
a quella che nello stesso punto x fa f{x,y0).
« Epperò i rapporti incrementali delle due funzioni continue
S(x)=if(x,yt)dx , *(<r,y0)= lim if(x,y,)dx
in ogni punto x, al tendere di h a zero, oscillano come ivi oscilla la f(x,y0) .
«Poiché il gruppo dei punti x nei quali f{x,y0) fa un'oscillazione
maggiore di 2 a', a' essendo un numero preso piccolo a piacere, è rinchiu-
dibile dentro un numero finito di tratti tt , tt, tr>, di somma piccola
a piacere, e per le porzioni rimanenti esiste un numero positivo determinato 5.
tale che in ogni intorno (x — §,# + §) preso in una di esse, l'oscillazione
della f{x,y0) è minore di 2 a': se G(.r,S) e </(a>,8) sono rispettivamente
il limite superiore e il limite inferiore della f{x,yt) nell'intorno ora detto,
si ha che ciascuno dei due rapporti
0{x + h) — Q{x) Q(g + ft,y0) — $(aQ
h h
per ogni punto x preso in una delle porzioni dianzi indicate, e per ogni valore
|/i|<§, sinché il punto x-\-h cade nella stessa porzione, a cui appartiene
il punto x , deve essere compreso tra G {x , S) e g (x . 8) : per conseguenza
per ogni x e per ogni h ora detto sarà
Q(x + h) — 0(x) <ì>(x-hh,y0) — <S>(x,y0)
h fi
«Ora è noto (') che, se per una funzione continua (|/ (x) in
un intervallo da a a b , tolti dei tratti celli f j , h, .. t$ in
numero finito e di somma piccola a piacere, si può deter-
minare un numero positivo § tale che per ogni punto x
(') Harnack. Die allgemeinen Sàtze etc. etc Math. Annalen B. XXIV. — Questa
proposizione è contenuta in una già dimostrata dal prof. Volterra nella Memoria:. Sui prin-
cipi del calcolo integrale, Giornale di Napoli Voi. XIX.— Vedi anche Scheeffer: Zur Theorie
der sletigen Funclionen etc. etc. Acta mathematica, 5.
<2c'.
— ò'.ìl —
preso in una delle porzioni rimanenti e per ogni valore
| li | <^ S , sia
j»(<g+A)--0(flg)
h
<2c\
e' essendo il solito numero piccolo a piacere, e se, inoltre,
anche nei tratti t , è sempre
h
<L,
L numero finito, una tal funzione if (x) è costante.
«La funzione Q(x) — $(^,2/0) sodisfa evidentemente a tutte le condi-
zioni invocate in questo teorema: inoltre, per .r = a, è
0(a) = $(a,yo) = O:
si ha dunque
e(oo)=q>(x,yo),
CÌOÒ
11)
I f(x,y0)doc= lim I /'(■''., '/,) '/■'••
!/»=!/o*«
che è quanto volevasi dimostrare.
2. «Dall'ipotesi fatta che |/"(aj,t/,)|, per ogni valore ys fisso, abbia
un limite supcriore finito Ls, non segue necessariamente che la \f(co,y,)\
medesima abbia un limite superiore finito L in tutto il campo, nel quale
è considerata.
« Se questa condizione è soddisfatta, cioè, se per tutti i valori ys, o almeno
da uno di essi in poi, e per tutti i valori di x tra a e b , è sempre
/"(•'\.'A)I<l
allora ciò è sufficiente senz'altro perchè sussista la (1). supposto, ben
inteso, che f(x,y0), f(oo,y,) per ogni >/s siano integrabili tra a e b .
« Basta rammentare che, preso un numero positivo s piccolo a piacere,
la somma dei tratti, sopra una retta y = y,, che contengono i punti oc nei
quali è
|/>></oW '•:/,>:<>,
ff essendo pure un numero piccolo a piacere, da un valore ys in poi, è minore
di s . Si ha*quindi, da un valore y, in poi
/"jf(*,y.W(*.v.)J*>
<!j(,r — a) + 2 si-
e poiché e e s sono piccoli ad arbitrio, questa prova appunto che sussiste
la (1) ».
— 538 —
Fisica. ■ Sopra le correzioni di calibrazione. Nota II. del dott.
M. Ascoli, presentata dal Socio P. Blaserna.
6. « Se la curva integrale t'osse stata dedotta dalla differenziale pri-
mitiva, e si volessero calcolare direttamente sopra di essa le correzioni, il
metodo precedente non si potrebbe applicare che con qualche modifica-
zione (')• Infatti indichiamo con E l'ordinata della curva integrale dedotta
dalla differenziale primitiva, con r quella dedotta dalla corretta, sarà
B
ii. per la (6),
cx rx
= )Ydx r = jydx (7)
' o * o
rx ì rx
r= | YcteH-g-j Sdw
o o
l r*
1 0
« Se il metodo, applicato alla curva differenziale, fosse applicabile anche
alla integrale, dovrebbe essere la correzioue da farsi ad R uguale ad -g-
della saetta S' della curva integrale, cioè dovrebbe essere
(8) [s' = |sctel.
o
« Ora abbiamo, per la (5)
S = y (te) — y \y (x-h) -+- y (<»+*)] .
« Per lo sviluppo di Taylor, è
h dy W d?y
onde
e, per la (3),
h dy h"- dhj
A4 dly fe4 dh) __
b~1.2^ + 1.2.3.4d^ + eCC"
1.2 dx*
(') Ciò dipende dal fatto che le ordinate R non si possono considerare corno ordinate
perequate cioè non è
/-» x r> x-r-k
I Ydx— f nix
Lo si può provare facilmente con una dimostrazione affatto analoga a quella che segue.
— 539 —
da cui
dove ( ,- ) rappresenta il valore che prende -f- per x = 0,
Xdcc/i, dx
« La saetta della curva integrale sarà invece
ST = r (<b) — -I [7 {x — h) -+- r (a?+ A)l
cioè
S'= |yrfa;_y^ l^da;-)- \ydx\
*0 % ' 0
« Lo sviluppo di Taylor dà
h h* dy h3 d*y
Jydx=Jydx--y^Ty^-T-^^ + ecc.
0 0
C*ì Cx , A A» dy li* d*y
J ' ** = I " d '■ + T ' + Fida + ITO 5^ ■+■ ecc-
Onde
/i2 % A4 d3y
b ~1.2da? + 1.2.3.4d^ + eCC"
ma abbiamo
d3.y dlr
dx3 dx'1
« Perciò se, nel calcolo di S', non si vuol adottare una approssima-
zione al di là del 3° ordine, come si è fatto nel calcolo di S, dovrà porsi
per cui
<?' — — -l
2 dx
« Per l'origine avremmo
« La (9) dà dunque
jSdx = S' — S'o.
o
« Cioè la (8) non si verifica. Nelle correzioni da applicarsi alle R si
dovrà dunque porre, in luogo di S', la differenza S' — S'o- Con ciò si ver-
rebbe ad introdurre in tutte le ordinate l'errore commesso nella determina-
zione di S'o, errore che può essere considerevole, perchè la curva, ai suoi
estremi, è affetta da notevoli incertezze. Di più si vede dalla (10) che l'ap-
plicazione del metodo direttamente alla curva integrale corrisponde ad una
— 540 —
minore approssimazione nel tracciamento della differenziale. Ciò mostra che
converrà sempre dedurre le correzioni della curva integrale da quelle della
differenziale.
« Nella seguente tabella, in corrispondenza alle ascisse x, sono scritti
1 e x 1
£ = - | Sé e quelli di g =— S
«5. F n o
i valori della correzione
X
£
e'
X
s
e'
mm
118
mm
-+-0,15
-t-0,11
mm
334
mm
— 0,01
=^0,00
154
-+-0,14
-+-0,16
370
-+-0,10
-+-0,11
190
-+-0,06
-t-0,08
406
-+-0,25
-h0,26
226
— 0,04
— 0,04
442
-+-0,48
-+- 0,49
262
— 0,13
— 0,12
478
-h0 53
-+-0,57
298
— 0,11
— 0,10
514
-t-0,28
-i-0,30
« La differenza { — s dovrebbe essere costante, cioè uguale ad -S'o! infatti
nell* esempio qui riportato essa è sempre pressoché nulla (il suo valor medio
è +0,01); ciò dipende dell'essere casualmente ( -~ \ =0, come si vede
facilmente dall'andamento della curva, che presenta, in prossimità dell'ori-
gine, un minimo.
« Il precedente specchietto mostra come le correzioni, che formano
l'oggetto di questa nota, sieno piccole, ma spesso non trascurabili, quando
si voglia spingere l'approssimazione delle misure fino al decimillesimo di
ohm che corrisponde a circa — di millimetro.
« L'errore medio della calibrazione non viene punto alterato perchè, come
si è detto, l'errore in questione non ha relazione alcuna con quelli di os-
servazione.
« La determinazione delle correzioni ■ non offre difficoltà né complica
il metodo di calcolo proposto, che credo conservi qualche vantaggio note-
vole rispetto ad altri, perchè lascia alle esperienze tutta la loro sempli-
cità, potendo i segmenti di uguale resistenza succedersi comunque, ed occor-
rendo pel calcolo una sola resistenza di confronto cioè una sola serie di
esperienze, senza nessuna speciale combinazione. Invece i metodi in uso (')
portano generalmente a calcoli numerici molto lunghi e complicati, i quali
non possono venire semplificati che ricorrendo a speciali modificazioni nel
modo di condurre e combinare le esperienze ».
(') Vedi, p. e. Benoit. Annales telcgraphiques, sep. oct. 1884 e Journal de Physique
Janv. 1885.
Fisica. — Ih- ri. stoni- ili alcune misure calori metriche. Nota
preliminare, Parte I, dei professori A. Baktou ed E. Stracciati,
presentata dal Socio Blaserxa.
I. ■■ Ogni misura calorimetrica in cui l'acqua che riempie il calori-
metro non prova un riscaldamento da 0° ad 1°, richiede una correzione per
la quale è necessario conoscere esattamente la legge con cui varia con la
temperatura il calorico specifico dell'acqua: e su questa legge appunto regna
la più grande incertezza, visto il grande disaccordo fra i resultati dei diversi
sperimentatori. E di tale incertezza risentono tutte le misure calorimetriche :
e se ciò è di poco danno nelle misure nelle quali non è necessario molto
rigore (come per es. pei dati di termochimica) è invece causa di grandi errori
in altre misure, come per es. nella determinazione dello equivalente mec-
canico del calore e nella misura del calore svolto da correnti continue nei
circuiti metallici.
IL « Il calore specifico dell'acqua a diverse temperature è stato stu-
diato dalRegnault('), dalBosscha ("),dal Pfaundler e Platter('), dall'Hirn (')•
dal Jamin ('), dall' Henriehseii (6), dal Baumgartner ('), dal Wullner (") .
dalla sig.* M. Starno (/), dal sig. Gerosa (l0), dal Rowland (") ecc. ecc.
« Non è qui il luogo di parlare dei metodi tenuti da questi tìsici ecc.
diremo soltanto; che in alcuni l'avere trascurato il confronto dei termo-
metri col termometro ad aria toglie il valore ai resultati ; e che in altri
si può rimproverare di aver fatto troppo poche esperienze in proposito
(Rowland, on the mcc. ecc. pag. 12:1)). Noi abbiamo ripreso le esperienze
sul calorico specifico dell' acqua, inspirandoci più di ogni altro nei lavori
bellissimi del Regnault e del Rowland. Insieme con l'acqua abbiamo voluto
(') Ann. de Ch. et de Phys. Voi. 13. pag. 5 (1847)
:) Pogg. Ann. Jubelbjnd, 549.
(") Pogg. Ann, CXL. s. :,'A; CXLI, s. 537.
(') CompU's rendus, LXX, pag. 592, 831.
C imptea rendus I.XX, | ag. 661.
') Wiederaann, Ann. Vili, pjg. 83.
id. Vili. pag. 648.
Cd. X. pag. 284.
(■') II. Starno, Unlersuchung ùber die spezi/iiche \Ver,,i, des Wassers; Inaugurai Uis-
sertation. Znrich; Druck von Zureher und Furrer 1877 Memoria gentilmente donataci "dalla
biblioteca cantonale di Zurigo).
(") Atti della r. Acc. dei Lincei, vii. X. seduta del 'il aprile 1885.
(") On \ì Eguivalent of ficai an vriation of ' 'e linai,
of water (Cambridge, John Wilson and son 1880) e Appendi* pariton
•r. JouWs thermom f, Memorie gentilmente favoriteci dall'autore.
Rendi oxti — Vol. I. 71
— 542 —
ripetere lo stesso studio sul mercurio , il quale fu già proposto ed impie-
gato come liquido calorimetrico.
III. « Per determinare il calore specifico dell'acqua noi abbiamo impie-
gato diversi metodi; iu tutti però, la capacità dei calorimetri, e perciò
anche la massa del liquido fu assai considerevole.
1. Aggiungendo all'acqua del calorimetro una determinata massa di
acqua a zero gradi (Eowland, 1. e. pag. 123) o a 100° (Regnault, Rowland).
2. Aggiungendo all'acqua del calorimetro una determinata massa di
acqua a temperatura ben determinata, ma diversa da quella del calorime-
tro (Kegnault, Gerosa ecc.).
3. Metodo del raffreddamento dell'acqua nel vuoto ; l' acqua essendo
continuamente agitata ecc. (Kegnault, Hirn).
4. Facendo cadere nell'acqua del calorimetro delle palline metalliche
scaldate a + 100°: impiegando palline non alterabili nell'acqua e di cui
si conosce il calorico specifico vero a tutte le temperature fra 0° e 35°.
(Regnault). Questo metodo fu da noi adoperato anche impiegando mercurio
per liquido calorimetrico e facendovi cadere delle palline di platino.
« Con questi metodi noi abbiamo eseguito oltre tremila esperienze, nelle
quali abbiamo impiegato già quattro anni, lavorandoci indefessamente, senza
interruzione, e con l'aiuto di una schiera di giovani fisici i quali ci hanno
molto aiutato nelle esperienze preliminari e nelle operazioni accessorie : oc-
correrà però ancora qualche tempo perchè si possano dire finite.
IV. « Ecco un cenno brevissimo degli apparecchi e strumenti impie-
gati in queste esperienze:
« Calorimetri. Per la disposizione sono tali e quali li adopera il
Berthelot (Mécanique chimique tom. I pag. 140) vale a dire che vi è l'in-
volucro contenente l'acqua ^il quale in certe esperienze ne conteneva qualche
ettolitro) vi è l' involucro riflettore di argento ecc. ecc. salvo le dimensioni
che nei calorimetri da noi adoperati erano grandi e talvolta gigantesche.
Prima di costruire i calorimetri fu determinato il calore specifico medio
fra 0' e + 35° (data da una stufa ad etere) dei metalli in lastra coi quali
furono poi fatti i calorimetri e gli agitatori. Furon fatte oltre 20 deter-
minazioni per ciascuna lastra e nelle correzioni si adoperò il valor medio
trovato. I calorimetri adoperali furono di lastra di ottone (presa per tutti
dallo stesso rotolo) di lastre fine di nichel puro (dal sig. T. Schuchardt.
Goerlitz) di ottone perfettamente nichelato (Zimbelli a Torino) di ferro
lucidissimo senza saldature (sig. E. Turchini, Firenze) e di platino tutti
di un pezzo eseguiti a Londra (coli' intermezzo del sig. A. Dall' Eco). I
calorimetri di ferro e di platino servirono pel mercurio. I calorimetri erano
chiusi e si aprivano solo un istante per gettarvi l'acqua fredda o le palline
calde. Le loro capacità furono da s/a di litro fino a 10 litri. Oltre questi
calorimetri abbiamo anche quelli Bunsen già studiati da noi in altra occa-
sione (').
« Agitatori. Erau fatti delle stesse lastre dei calorimetri. Agivano con un
moto periodico di sollevamento e di abbassamento, rimanend > sempre im-
mersi nell'acqua: la loro forma partecipava a quella dell'agitatore di Re-
guault ed a quella dell'agitatore di Berthelot (loco citato pag. 145, fig. 5),
vale a dire che producevano nell'acqua un moto di trasporto verticale ed
uno di ruotazione intorno all' asse del calorimetro : essi venivano mossi
per mezzo di un filo e di carrucole da un inserviente che stava a distanza
dal calorimetro.
« Stufa a vapore. Non differisce molti da quella di Regnatili ultimo
modello, salvo certe modificazioni, e salvo le dimensioni che nelle nostre
sono gigantesche. Il vapore circola per un doppio involucro ed è in perfetta
comunicazione con l'atmosfera per mezzo di due grossi e corti tubi di piombo
ben raffreddati. La camera di riscaldamento può contenere sin quattro chi-
logrammi di palline di rame : non si fa l'esperienza finche il termometro
sensibilissimo che è in contatto col corpo che si scalda non è stazionario
almeno da un'ora. Fu costruita dal sig. Turchini meccanico di questo gabi-
netto di fisica.
« Apparecclùo per mantenere a 0" l'acqua. L'acqua è in una boccia di
nichel saldata a stagno purissimo di 3 litri di capacità : la boccia ha un
collo larghissimo e munita di doppia parete acciò prendendola non si co-
munichi il calore all'acqua : porta un termometro a centesimi di grado
appositamente costruito dal tìeissler: la boccia si tiene circondata da ghiaccio
minutamente frantumato, entro una cassa di costruzione assai complicata e
che verrà descritta insieme con la figura nelle Memorie che pubblicheremo.
La cassa contiene qualche quintale di ghiaccio e circonda completamente la
boccia, in modo che solo emerga la colonna di mercurio del termometro
tanto quanto basta per leggere bene la temperatura
« Bilancio e Pesiere. Le bilancie adoperate in queste esperienze furono:
1. Una bilancia di Deleuil di Parigi per pesare oggetti molto volu-
minosi: portata 10 chilogrammi; sensibilità 2 milligrammi: acquistata nell881.
2. Bilancia di Rueprecht di Vienna, portata 2 chilogrammi sensibilità
un milligrammo acquistata nel 1882.
3. Bilancia di Sartorius di Gottinga portata 2 chilogrammi: sensi-
bilità */s e(l anche '/io di milligrammo, acquistata nel 1883.
4. Una bilancia di sostituzione di Reimann procurata dal sig. Dall'Eco
nel 1883: portata 200 grammi, sensibilità '/io di milligrammo.
(') Vedi Bavtoli e Stracciati. Calorico fpeeifico 'Illa mellite. Nuovo Cimento 1883, e
Gazzetta chimica. 1884.
— .".44 —
« Le pesiere erano due: l' una di Deleuil sino a dieci chilogrammi ;
l'altra di Rueprecht sino a 2 chilogrammi furono studiate accuratamente
e si era costruita una tavola di correzioni. I pesi erano riferiti al chilo-
grammo campione di Platino esistente in Roma al r. Ministero di Agricol-
tura Industria e Commercio, al quale fu paragonato il chilogrammo campione
di questo gabinetto di fisica : e di questo confronto ringraziamo molto il
chiarissimo prof. Pisati dell' Università di Roma (').
« Termometri calorimetri ci , termometri ad aria, barometri, cateto-
metri. I termometri calorimetrici formavano tre serie complete da — 5"
a _+_ 40" ; erano tutti a cinquantesimi di grado , ed assai ampi perchè
coll'ottimo canocchiale di Amici che noi impiegavamo, si potesse agevol-
mente stimare il decimo di centesimo, ossia il millesimo. I termometri ca-
lorimetrici erano fortemente rischiarati di dietro da una piccola finestra
alta sessanta centimetri e larga un decimetro, fatta praticare in corrispon-
denza al termometro: la finestra era poi chiusa con un foglio di carta oliata,
sovrapposta al cristallo: il resto della stanza si teneva illuminato tanto
quanto bastava per scorgere gli oggetti ecc. : così nel campo del cannoc-
chiale non si aveva altra luce che quella che illuminava il termometro e
le letture si facevano ottimamente. I termometri calorimetrici provenivano
dal Baudin, dal Geissler e dal Tonnellot : essi a nostra richiesta avevano
inciso sul vetro il peso del bulbo di vetro, e il peso del mercurio; ed
inoltre ci avevano mandato per ogni termometro un pezzetto del vetro del
cannello capillare , sul quale noi determinammo il calorico specifico medio
fra 0" e -f- 35" e il peso specifico.
« Questi termometri furono confr ontati con termometri normali 0"— 100"
a decimi di grado, delle seguenti provenienze: Kew, r. Osservatorio (avuto
per mezzo del sig. G. Wippley); Baudin (Parigi) , dott. Geissler di Bonn
(1876); Tonnellot (Parigi) ; Fuess (Berlino). È inutile dire che nell'im-
piego dei termometri si usavano tutte le cautele che suggerisce la scienza
moderna (Compara Travaux et Msxioircs da Bureau International des poids
d mesures, t. I (Memorie del Pernet sui termometri a mercurio; come
pure Crafts, Les mesures thermometriqurs ec).
« I termometri ad aria sono quattro: uno di Regnault molto semplice
(costruttore Golaz) : imo di Jolly ed uno di Recknagel (costruttore Miller
di Innsbruck) ed infine un grande termometro ad aria (Pogg- Ann. Jubelband)
costruttore Edelmann. 11 barometro adoperato era di Déleuil, diametro
11 millimetri, con verniero a ventesimi; era stato bollito prima di
servirsene, dal sig. U. Marchi dell'Osservatorio di Firenze, e poscia a lungo
confrontato col barometro dell' Osservatorio metereologico del r. Istituto
Cj É inutile dire che tutte le nostre pesate erano ridotte al vuoto.
_ 545 —
superiore di Firenze, grazie alla gentilezza del chiarissimo sig. prof. Pittei.
Aggiungendo 0,""m480 alla lettura il nostro barometro andava d'accordo con
quello dell' Osservatorio centrale di Roma. Abbiamo ancora un barometro
normale a sifone costruito dal Geissler, ed un'altro normale, sistema Ke-
gnanlt che non è ancora stato riempito ma che ci servirà per un confronto
finale del barometro.
« Abbiamo tre catetometri: l'uno di Perreaux di Parigi che fu acqui-
stato, crediamo alla prima esposizione universale di Parigi, dietro rapporto
favorevole dei sigg. Kegnault e Tresca; l'altro è di Edelmaun di Monaco
con due cannocchiali muniti di micrometro oculare; con l' altezza utile di
circa due metri, acquistato nel 1883: il terzo è costruito dal Miller, di
[nnsbruek. secondo il modello che servì al gabinetto di fisica del r. Isti-
tuto di studi superiori, con alcune modificazioni che furono gentilmente
suggerite al costruttore dal chiarissimo prof. Roiti.
« Questo ultimo catetometro esige un metro campione sospeso verti-
calmente. I metri campioni che abbiamo disponibili sor., tre: ma due soli
sono quelli che ci occorrono, e cioè un metro campione in bronzo fabbri-
cato dalla Société génévoise di Plain Palais, ed un altro bellissimo in cri-
stallo di Saint Gobain costruito per noi dalla stessa officina, ambedue ac-
curatamente confrontati col metro campione di platino posseduto dal r. Mi-
nistero di Agricoltura Industria e Commercio, grazie alle premure del chia-
rissimo prof. Pisati. I metri campioni venivano sostenuti verticalmente per
mezzo di un apparecchio immaginato dai chiarissimi sigg. prof. Pucci e
Pisati ( ' ) i quali furono così gentili da inviarci i disegni e modelli in
legno per rifarlo. L'apparecchio fu costruito nel 1883 dal sig. F. Alari mec-
canico dell'Istituto goedetico militare di Firenze.
« PuUiì e metalliche. Queste furono di rame del commercio di stagno
purissimo (dal sig. T. Schuchardt, Goerlitz) di argento purissimo (Londra,
per mezzo del sig. Dall'Eco), di platino chimicamente puro (dalla casa
Maithey di Londra) di piombo chimicamente puro (T. Schuchardt).
« Cassa pei confi itti eoi termometro ad aria. Il Kowland a pag. 91
(fig. 1 e 2) della Memoria più volte da noi citata descrive un apparecchio
assai complicato per paragonare i termometri normali a mercurio col ter-
mometro ad aria : noi ne costruimmo anche un piccolo modello ma non ce
ne servimmo e facemmo costruire un altro apparecchio destinato al con-
frontò dei termometri a mercurio, col termometro ad aria solo per la tem-
peratura fra 0" e — 40°. È un apparecchio gigantesco dove la costanza
quasi assoluta della temperatura si ottiene mercè la grande massa dell'acqua
i' risati e Pucci. Sulla lunghezza del pendolo a secondi. Atti della r. Acc. dui Lincei.
Roma. voi. XV, seduta del i febbraio 188i.
— 54(3 —
(circa 500 litri) continuamente agitata da ottimi agitatori. Due lastre di
cristallo da specchio permettono la lettura dei termometri calorimetrici , i
quali sono così completamente immersi entro un bagno a temperatura esat-
tamente costante. Il riscaldamento e il pompamento e la circolazione dell'acqua
scaldata è promossa dall'agitatore che fa veci di stantuffo, ed avviene in
modo non diverso da quello che è nell'apparecchio di Rowland. La cassa
fu costruita per la parte in legno dal sig. Vannucci falegname di questo
laboratorio fisico, e per la parte metallica dalla casa Dall'Eco di Firenze.
« Reostati. Occorrendoci in tale revisione delle misure calorimetriche
di avere a determinare il calore svolto nei fili metallici da correnti con-
tinue era molto importante procurarsi dei campioni di resistenza sui quali
non potessero sollevarsi obbiezioni. Grazie alla gentilezza dei chiarissimi
prof. J. Kohlrausch di Wiìrzburg e prof. A. Roiti di Firenze abbiamo
potuto avere due copie in argentana del metro di mercurio sez. l"""'1 co-
struito dal sig. dott. Strecker a Wiìrzburg, con tutte le correzioni relative
alla temperatura. Queste due copie portano in. 15 e 21 ».
Fisica. — Su la conducibilità elettrica delle combinazioni
del carbonio ed in ispecie sulla conducibilità delle ammidi, dei
nitroderivati ecc. ecc. Nota II. del prof. A. Bartoli, presentata
dal Socio Blaserna.
I. « In una comunicazione (') letta alla r. Accademia dei Lincei nella
seduta del 15 giugno 1884 indicai i metodi da me tenuti per provare la non con-
ducibilità o la conducibilità dei composti organici: quei metodi si prestano an-
che ugualmente bene per fare delle misure esatte di conducibilità, per quanto
piccola sia questa. Qui aggiungerò soltanto che in queste determinazioni di
conducibilità la pila era composta di 10 elementi Danieli e fu portata anche
ad 800 elementi zinco, rame, acqua con nitrato sodico, che i galvanometri
adoperati furono due, l'uno del Platt di Potsdam (successore di Sauerwald)
sistema Magnus; l'altro dell'Edelman^ (bussola di Wiedemann). Il primo
che era a filo sottilissimo e straordinariamente lungo si poteva impiegare
con tutto il circuito, oppure con un solo quarto del circuito, e s'impiegava
solo pei corpi isolanti o semi isolanti ; la sua sensibilità erasi mantenuta così
squisita, come fu detto nella comunicazione precedente sopra ricordata.
La bussola Wiedemann era munita di sei telai con tal numero di giri e
(') Battoli, La conducibilità ekUricz delle ambi nazioni d:l cirbonio. Transunti della
r. Acc. dei Lincei. 3a s., voi. Vili (ISSI). — Vedi anche.. Nuovo Cimento, 31 s., t. XVI,
p.ig. 64; Gazzetta chimica di Palermo, t. XIV, 1834: Natarforscher. 1881; Beiblàtter,
1885; Chemische Centralbl. 1884. s. 785; Jahresberiehte der Chemischen Technologie, 1885.
Bd. XXX. s. 1313.
collocati a tali distanze dall'ago, che con l'insieme di questa con il galva-
nometro Magnus si poteva misurare così la intensità di una corrente resa
infinitamente debole per l'interposizione di un semisolante, come quella di
una corrente che produceva nel voltametro visibile elettrolisi.
« Le due bussole erano stabilite in una sala a pian terreno circon-
data da giardini e distante un trenta metri dalla strada che è una delle
meno frequentate di Firenze e dove di rado passano veicoli.
« I reostati erano: Uno di Hipp che segnava resistenze da 1 a 4000
metri di mercurio, sezione 1""" D ; un altro da me costruito con tubi ripieni
di soluzione di solfato di zinco purissimo bollita col carbonato di zinco,
con elettrodi formati da estesissima superficie di zinco amalgamato, che an-
dava da 1000 circa a circa 10,000,000 di metri-mercurio sez. 1""" a . Questo
reostata veniva ogni tanto verificato e mi dette sempre buoni resultati
in quanto che la stanza in cui si trovava aveva una temperatura poco o
punto variabile nella giornata, e oscillante sola fra -f- 10° e -+- 20" da in-
verno a estate.
« I confronti di tali reostati venivano fatti riferendosi a una copia del
metro di mercurio costruita dallo Strecker a Wiirzburg e donatami dal chia-
rissimo prof. F. Kohlrausch.
« Il liquido di cui si voleva misurare la conducibilità veniva racchiuso
entro un tubo d'assaggio allo 200""" col diametro di 30mni, chiuso da un
tappo di gomma traversato da un termometro Baudin di precisione e da
due tubi di vetro che racchiudevano gli elettrodi, saldativi a fusione di vetro:
gli elettrodi erano strisce di platino larghe 3 nini, le quali uscivano infe-
rio mente per 30 mni ed erano situate nel voltametro parallelamente, alla
distanza di 10 nini e tutte immerse nel liquido.
« Questo voltametro mi ha servito più specialmente per i liquidi semi-
conduttori e pei semisolaiiti : rimanendo immutate le condizioni in tutte
le esperienze si poteva determinare la conducibilità, avendo prima parago-
nato la resistenza che offriva il voltametro stesso pieno di un dato liquido
con quella offerta da una determinata colonna cilindrica dello stesso liquido.
« Pei liquidi dotati di una certa conducibilità (quantunque anche que-
sti poco conduttori, come gli alcooli, i nitroetani ecc.) si ricorreva ad un
tubo ad U alto un quindici centimetri col diametro di 3 centimetri, il quale
era stato più o meno assottigliato alla lampada per un tratto di sei centi-
metri o più nella curvatura, cioè in quel tratto che riunisce i due rami
(") Questo reostata è stato da tue descritto nella Memoria : Sulle polarità galvani-
che e sulla decomposizione dell'acqua con un solo elemento Danieli. Nuovo Cimento, 3" s.,
t. V, pag. 203-252, e nell'altra: Sulla corrente residua dei deboli elettromotori, Nuovo
Cimento 3a s.. t. XI. pag. 193.
— 548 —
verticali. Gli elettrodi erano formati ciascuno da un disco di platino di dia-
metro poco inferiore a quello del tubo grande e saldato a fusione di pla-
tino ad un filo dello stesso metallo; ciascuno degli elettrodi penetrava in
uno dei rami ad un punto segnato sul vetro e poco distante dal restrin-
gimento. In alto i due tubi erano chiusi da tappi di sughero, o da tappi
di vetro bene arruotato e comunicavano coll'atmosfera per mezzo di tubi
di vetro capillari ; acciò non potesse per differenza di pressione diventare
diverso il livello del liquido nei due rami. Si evitavano gli effetti della
polarizzazione col far passare la corrente per tempo breve e coli' impiego
di grandi forze elettromotrici rispetto alle quali era perfettamente trascu-
rabile quel poco di polarità che si osservava con certi liquidi.
« Ciascuno dei tubi ad U era stato previamante studiato misurando la
resistenza che presentava quando conteneva una nota soluzione di solfato di
rame con elettrodi di rame.
« Il riscaldamento dei voltametri si faceva per mezzo di un bagno a
petrolio bollente sopra 300": il bagno conteneva circa un litro di petrolio
ed era formato da un bicchiere di vetro di Germania scaldato su bagno di
grafite; vi era un agitatore ed un termometro.
« Veugo ora ai resultati generali otteuuti.
« In questa comunicazione parlerò specialmente delle ammidi e delle
anilidi, delle auiline e dei nitroderivati.
II. « Le ammidi e le anilidi sopra cui ho sperimentato erano puris-
sime; eccone l'elenco:
« Formamide (Kahlbaum); acetamide (Kahl.); propiouamide (Kahl. fon-
deva+75°); benzamide (Kahl. f. -f- 125°); bromoamidonaftalina , (Gua-
reschi f. -4- (33° a -I- 64°) ; monocloracetamide (Guareschi) bicloracetamide
(Guareschi) ; tricloracetamide (Guareschi); bibromacetamide (Guareschi);
tribromacetamide (Guareschi); formanilide (Kahl. f. -+- 46"); 'acetanilide
(Kahl. f. + 112°); benzanilide (Kahl. f. -f- 165°).
« Tutte queste sostanze conducevano benissimo allo stato liquido e re-
golarmente, cioè la loro conducibilità cresceva regolarmente col crescere
della temperatura. Alcune di esse (acetamide, propionamide) conducevano
discretamente anche subito dopo solidificate, ma tanto meno quanto più col
raffreddarle si allontanavano dal punto di solidificazione.
« Possiamo dunque formulare la regola seguente, che scriveremo per
la nona, come faciente seguito alle altre otto regole formulate nella comu-
nicazione sopracitata (').
9a « Conducono e presentano segni ir rifiutabili di
(') La conducibilità elettrica delle combinazioni del carbonio. Voi. Vili, serie 3a dei
Transunti: seduta 15 giugno 1884.
— 549 —
«conducibilità propria le a m mi di, le a ni li di e i loro d e -
« ri vati per sostituzione di cloro, bromo, all'idrogeno del
« radicale a e i do ».
III. « Quantunque nella regola 6a data nella comunicazione sovrastata,
parlando delle animine s'intendesse estesa la regola anche a quelle della
serie aromatica, pure per amor di chiarezza aggiungerò che anche tutte le
aniline da me studiate hanno sempre dato allo stato liquido segni irrifiu-
tabili di conducibilità. Così ho studiato la fenilammina o anilina (tre diversi
campioni) la difénilammina, la dimetilauilina, l'etilanilina, la dietilanilina,
la toluilendiammina, la paratoluidina, l'ortotoluidina, la natìilammiiia, la
metildifenilammina, la rosanilina (in soluzione nel cloroformio), la trifenil-
rosanilina (sciolta nel cloroformio), la bromoamidonaftalina, ecc. cosicché
si può enunciare.
10a « Tutte le diverse aniline allo stato liquido go-
•<dono al pari delle alt r e ammine, di una conducibilità
« p r o pria ».
IV. « Ho potuto procurarmi allo stato di purezza diverse basi della
serie della piridina, cioè la piridina, una picolina, lutidina, collidina ecc. :
anche questi composti conducono molto bene: cosicché possiamo dire
11» « Conducono bene allo stato liquido, così la piri-
« dina, come i suoi derivati C„H.„_3N cioè picolina. luti-
«dina, collidina ecc. ».
V. « Ho studiata la conducibilità dei seguenti composti nitroderivati,
e li ho trovati conduttori:
« Nitrometano, nitroetano. nitropentauo, cloropierina, nitrobenzolo, l>i-
nitmbenzolo (meta), nitrotoluene (para), dinitrotoluene, nitronaftalina, bro-
monitronaftalina, nitranilina (para), nitranilina (meta) bromobinitrofenolo ,
bromobinitroanisolo, bibromonitroanisolo, nitrofenolo, onde risulta la se-
guente proposizione.
121 « Conducono tutti i ni trocompos ti, e la sostitu-
« zio ne del gruppo NO» in un composto vi introduce la con-
« ducibilità se esso era isolante e l'aumenta in generale, se
«quello era già conduttore ».
VI. « Osserverò da ultimo che 13* «combinazioni del carbo-
>< nio, allo stato liquido e così pure i loro mescugli allo
astato liquido e 1 e 1 o r o soluzioni, aumentano di conduci-
•liilità coli' aumentare della temperatura».
« Questa regola risulta dall'esame della curva della conducibilità alle
diverse temperature costruita per molte migliaia di composti organici i più
diversi, come composti puri, mescolanze fatte ad arte, sostanze naturali.
cioè olii, essenze, grassi, burri, resine, balsami, cere vegetali, cere fossili.
Resdiconti — Vol. I. ~fl
— 550 —
ecc. È bene però avvertire fin d'ora che vi è qualche sostanza come la
dietilamina, la quale entro certi limiti di temperatura presenta un contegno
diverso.
VII. « In un1 altra comunicazione indicherò i resultati ottenuti stu-
diando altre classi di composti. Intanto mi preme di fare osservare che
non ho per ora riportate le determinazioni di conducibilità alle diverse tem-
perature (qualche volta dalla solidificazione sino al punto critico) prima
per non occupare troppo spazio con la pubblicazione; e poi anche perchè
non mi pare opportuno di tentare delle relazioni numeriche finché non si
sono bene stabiliti i fatti più salienti che risultano da questi studi ; se non
si sono bene stabilite in somma le regole e le anomalie.
« Nel chiudere questa breve Nota sento il bisogno di ringraziare i
chiarissimi sigg. prof. Balbiano della E. Università di Messina; prof. Bechi
dell'Istituto T° Pe di Firenze ; prof. Campani della E. Università di Siena ;
prof. Giannetti della E. Università di Siena; prof. Guareschi della E. Uni-
versità di Torino ; prof. Misgaghi della E. Università di Cagliari ; dott. Piccini
della Università di Eoma; prof. Papasogli di Firenze; dott. P. Guasti;
sig. G. Eaffo; e cos'i pure ringrazio tutti quei chimici che mi hanno pro-
messo gentilmente d'inviarmi qualcheduno dei composti da loro preparati ».
Fisica. La conducibilità elettrica delle mescolanze di combina-
zioni organiche. Nota del prof. A. Bartou, presentata dal Socio
Blaserna.
I. « Mentre la conducibilità delle combinazioni del carbonio allo stato
liquido decresce regolarmente colla temperatura per diventare più piccola
allo stato solido e finisce coli' annullarsi ad una distanza più o meno grande
dal punto di solidificazione, ho osservato che certe mescolanze o soluzioni
di composti organici presentano all'atto della solidificazione, e mantengono
per un certo intervallo successivo, un fenomeno interessantissimo, quello
cioè che la loro conducibilità cresce quasi ad un tratto per diventare assai
maggiore che non allo stato liquido (precedentemente alla solidificazione)
e si conserva poi tale per molti gradi ancora, finché non diminuisce e si
annulla ad una temperatura più o meno bassa. La descrizione di questo
fenomeno da me osservato forma il soggetto della presente comunicazione.
II. « Prima di tutto farò osservare che non tutte le soluzioni o me-
scagli di composti organici presentano il fenomeno dello aumento di con-
ducibilità nella solidificazione. Anzi la maggior parte di tali mescolanze
non presentano affatto tale fenomeno. Così per es. gli olii grassi, i burri,
le cere vegetali e fossili, i balsami, le resine, e tanti altri prodotti na-
turali che non sono altro che mescolanze di diverse combinazioni, appena
solidificati perdono una gran parte di quella conducibilità che avevano allo
— 551 —
stato liquido, per diventare isolanti ad una temperatura più o meno discosta
da quella di solidificazione. Così pure con sostanze organiche prese a caso,
ma che siano solubili l'ima nell'altra si ottengono dei mescugli die il più
delle volte non presentano nulla di singolare nell'andamento della condu-
cibilità, cosi allo stato liquido, come durante la solidificazione, e cosi puri'
allo stato solido. Tali sono per es. i mescugli di naftalina e guajaco, di
naftalina e di naftilammina commerciale, nella proporzione di 100 della
prima a ."> della seconda; di naftalina e di naftal /5 nella proporzione di 100
a 5; di naftalina e di difenilammina nelle proporzioni di 100 a 6; di
naftalina e di acido picrico nella proporzione di 100 a 5; di naftalina e
di timol nelle proporzioni di 100 a 10; di naftalina e di anilina nelle
proporzioni di 100 a 10; di naftalina e guajaco nelle proporzioni di 100
a 20 e di 100 a 30; di naftalina e cera ecc. ecc., e potrei citare qui mille
<■ più altri esempì.
« Si noti che le sostanze sopra indicate erano purissime: e che i punti
di fusione da me misurati con un termometro normale Geissler a decimi
di grado, confrontato col termometro ad aria, erano : naftalina -+- 78°9 :
naftilammina commerciale + 48",0 ; naftal ,3 -f- 122° ; difenilammina -f- 54":
acido picrico — 122"; timol -+-44"; resine di guajaco (fra -H30" e — 40).
III.
« Invece con le mescolanze seguenti si ottiene notevolissimo il
fenomeno dell'aumento di conducibilità nella solidificazione. Le tavole nu-
meriche seguenti varranno credo assai meglio che molte parole a dare
un'idea chiara del fenomeno; i numeri scritti in queste tavole sono il frutto
di pazienti e diligenti esperienze, e credo che meritino la più grande fiducia :
Tavola I.
« Naftalina parti 100: nitronaftalina (Kahlbaum) parti 2. -Min. La nafta-
lina fondeva -^78",P: la nitronaftalina a -f-Gl°,0.
Lento raffreddami ni .
Conducibilità
emperatnre
relative
Tempera
-4-1 l2°
liquida
1,836
-+- 32"
— in
>•
1,522
-4- 30"
— 84
»
1,135
-+- 29°
-4- 79°
>
1,020
-+- 26"
-+- 77' ,8
»
1
— 25°
~:°.\
solidifica
1,064
-4- 21"
-+- 7T\4do
>o IO' solida
1,172
-t- 23°
-+- 7<;"
»
1,216
— 22*
— -::
»
1,443
-+. IO"
-4- 05"
»
2.171
-e- in»
-+- 5!"
»
3,704
-4- 0°
-i- 51°
>
5,418
— 14'
-4- 41'
»
0.227
— 10
•+- 37*
»
6,3*53
dopo lo' solida
Conducibilità
relative
6,076
5,214
:?.:>! 7
3.048
1,976
1,753
1,538
1,391
0.015
0.000
0,00 '
« Col riscaldamento lento si ottengono numeri un poco diversi, ma che
accennano ugualmente allo stesso fenomeno.
Tavola II.
Naftalina che fonde a -f-78°,9. Àcido ftalico purissimo che fonde a +183°.
« Fu aggiunta una parte di acido ftalico su cento di naftalina e la
mescolanza fusa fu decantata e poscia filtrata a caldo per liberarla dall'acido
indisciolto.
Raffreddando lentamente.
Temperature
-+- 0:3°
58°
54°
49°,2
47°
43°
38°,5
26°
25"
10°
0°
— 40°
« Ugualmente intenso si osserva il fenomeno col lento riscaldamento
della massa sebbene vi sia qualche differenza nelle due curve.
Temperature
C<
nidueibilità
relative
-1-120°
liquida
1.932
97°
»
1.431
87°
»
1,174
78»
liquida
1
76°,8 comincia a solidificare
1.152
76°,8
dopo 10'
1,40(5
76°,8
dopo 30'
1,600
76°,8
solida
2,317
76". 2
»
1,808
75°,8
»
5,703
74°.6
»
9,025
68°
»
12,241
Conducibiliti
relative
lida
11.320
V
3,408
»
1.470
»
1,313
»
0,617
».
0,519
»
0,434
»
0,345
»
0,218
»
0,117
»
0,041
»
0,000
Tavola III.
Naftalina solita parti 100: fenolo (che fonde a -f-38°) parti 1,05.
Riscaldi
ndo lentamente.
Raff'rt
ddando le
ntamente.
Conducibilità
Oonducibilil
Temperature
relative
Temperature
relative
— 20°
solida
0
-^105°
»
2,3
0°
»
0.3
103°
»
2.1
-r- 6"
»
3.2
98°
»
1,8
8°
»
4.7
90°
■n
1,4
10,°5
»
7.7
86°
»
1.2
11, °5
»
11.7
78°,6
»
1
16°
*
15,4
77°,2
solidifii
a 1
21°
»
37.4
75°
»
1
23"
»
40,0
69°
»
1
26*
»
40.0
61°
»
1
30°
»
40,0
50'
»
2,7
35"
»
35,5
47°
»
3,8
37°
»
33.1
41"
»
6,7
44"
»
20,0
.38°
»
8,7
48°
»
13,4
35°
»
1 0.7
51\5
»
10,7
31°
»
11,7
56°,4
»
5.4
28°
»
12,7
59'
»
3.9
25°
»
16,7
66°
»
2,4
23°
»
25,4
75°
solida
1,6
19°
»
27.7
77°,2
fonde
1
15°
»
10,7
80"
liquida
1
14°,8
»
4.0
93"
»
1,5
io-
»
3,4
108°
»
2.2
li0
»
2.7
114"
»
2,0
— ")53 —
Tavola IV.
« Paraffina, alla quale si è aggiunto mentre era liquida una piccola
quantità di alcole amilico puro (Tromnisdorft") ; il mescuglio è stato poscia
filtrato ripetutamente per un filtro formato da molti fogli di carta bibula.
Riscaldando
lìa (freddando
L'eroperature
Conducibilità
relative
Temperature
Conducibilità
relative
— 15°
solida
17,3
-i- 82
liquida
2,00
— 0
i
»
20,0
-H 60°
»
1,34
0°
»
25,0
■+■ 54°
solidifica
1
— Ili0
»
26,2
-+- 51°
solida
1,90
-+- -23°
»
27.1
-f- 39,°5
»
16,00
-H 31"
»
37,5
-+■ 36°
»
23,3
-+- 35"
»
33.4
-+- 10°
»
26,7
-+- 40°
»
23,3
-+■ 0"
»
31,7
-+- 48°
»
3,7
- 10"
»
31,4
■+- 50°
»
1 .6
-t- 54°
fonde
1
-+- 57°
liquida
1,16
-+- 71"
»
1,67
« Come si vede di qui, la conducibilità rimane nella paraffina amilica,
anche a basse temperature, come di quindici gradi sotto zero.
Tavola V.
Paraffina e fenolo.
« La mescolanza fatta a caldo fu decantata:
fenolo fu ritenuta nella massa della paraffina.
Raffreddando lentamente.
solo piccola quantità di
Temperature
Conducibilità
relative
^100°
liquida
1,020
-+- 80
»
1,026
-+- 74°
»
1,020
h 65°
»
1,023
-+- 55°
»
1,021
-+- 53°,5
solidifica
1
— 52°
solida
1,010
■+- 45°
»
1." i •'.
-+- 40"
»
1.017
-+- 35"
»
1.842
Temperature
i '"ii Incibilità
relative
-+- 30°
solida 1,960
È
risalita la tempera-
-+- 36°
tura spontaneamente 2,003
(seconda
solidificazione]
+- 33'
solida 3.124
-+- 29°
» 1,863
-+- 19°
» 3,218
-4- 5"
» 1.016
0°
» n.;is2
— 40°
» 0,069
« Col riscaldamento si nota lo stesso fenomeno, avendo cura di speri-
mentare sulla sostanza precedentemente raffreddata a bassa temperatura.
— 554 —
« Analoghi resultati danno la paraffina con l'acido acetico assoluto, e
la paraffina coli' acido formico, resultati che per brevità non riferisco. Ho
anche mutate molto le proporzioni dei componenti: così per es. ho stu-
diate mescolanze di naftalina e di acido fenico in quasi tutte le proporzioni
ed ho trovato che il fenomeno manca quando la proporzione di fenolo su-
pera il 50 per cento: quando la proporzione è più piccola il fenomeno si
manifesta sempre qualunque sia la proporzione dei componenti. Così è ben
visibile anche colla proporzione di uno di fenolo a duemila naftalina : con
proporzioni più piccole di questa non sono riuscito ad osservar più il fe-
nomeno, ma vero è che il mescuglio in tal caso aveva una conducibilità
così piccola da rendere difficili e lunghissime le misure anche impiegando
una pila di 800 elementi.
IV. « Veniamo ora alla spiegazione probabile del fenomeno. Da prin-
cipio (cioè tre anni or sono quando osservai questo fenomeno per la prima
volta) fui un po' dubbioso circa il modo di spiegare il fenomeno: ma poi
pensandoci un poco e provando a mutare le condizioni delle esperienze mi
pare che se ne possa dare una interpetrazione assai semplice.
V. « Consideriamo prima il caso di due sostanze 1' una isolante e so-
liclificabile e l'altra conduttrice che rimanga sempre liquida e non si sciolga
nella prima come avviene della paraffina con alcool amilico, della paraffina
con l'acido acetico ecc. Mescolandoli bene insieme mentre sono fusi accade che
una piccola parte di liquido conduttore resta interposto e forse anche una
minima parte disciolto in seno alla paraffina: questa specie di emulsione o
miscuglio finché resta liquido ha una piccola conducibilità, che rimane co-
stante e quasi indipendente dalla temperatura : col solidificarsi della paraf-
fina questo liquido viene a riunirsi e formare delle superficie, che traver-
sano le fenditure e le discontinuità della paraffina solidificata, superficie
conduttrici intersecantisi e traversate dai fili elettrodi ; per cui ne risulta
una maggiore conducibilità (Basta infatti bagnare una lastrina di vetro iso-
lante con un velo sottilissimo di liquido conduttore, come è quello che si
ottiene colla condensazione di un debole getto di vapore sulla superficie
fredda, perchè questa divenga buona conduttrice). S' intende poi che tale
conducibilità non potrà più sparire finche il liquido interposto solidificando,
non divenga isolante: così colla paraffina e coli' alcool amilico. la conduci-
bilità resta fino a bassissime temperature.
VI. « Veniamo al caso in cui la sostanza conduttrice e l'altra isolante
siano solubili l'ima nell'altra.
« Se si sceglie il caso più semplice, quello in cui la quantità della
sostanza conduttrice sia piccola rispetto a quella isolante, l' esperienza di-
mostra che in alcuni casi la sostanza ha due punti di fusione distinti (')
(') Compara, Palazzo e Battelli, Intorno alla fusione dei miscugli di alcune sostanze
non metalliche (Atti della R. Acc. delle scienze di Torino 1884).
il primo che è piìi vicino a quello delle sostanze più abbondanti nel miscu-
glio; ed un' altro più basso : dopo la solidificazione della sostanza isolante
rimane dunque un mescuglio liquido assai più ricco di sostanza conduttrice
che non il mescuglio primitivo allo stato liquido, e perciò in molti casi
assai più conduttore: a questo liquido conduttore interposto tra le parti del
solido si deve la maggiore conducibilità la quale sparisce col solidificare
■li questo quando questo col solidificare perde tutta la conducibilità.
« Questa spiegazione è chiara nel caso che la porzione che solidifica
la prima, e quella che solidifica la seconda diventino isolanti subito dopo
solidificate: ma questo non è in generale, anzi la maggior parte dei com-
posti col solidificare non perdono tutta la loro conducibilità: poiché alcuni
la mantengono molti gradi sotto la temperatura di solidificazione (come
per es. il fenolo, la benzamide ecc.) ondi' il fenomeno diventa assai più
complicato ».
Chimica. — Azione del calore sidVacetilpirrolo e sul carbo-
ni l pi rrolo. Nota dei dott. G. Cumician e P. Msgnaghi presentata
dal Socio Cahxjzzaro.
-< Ultimamente (' ) fu dimostrato che riscaldando a circa 300" l'aeetilpirrolo
con anidride acetica, si ottiene il pirril<>iidi.meLil<ticketorteCiìli(C>E..]0)ì'N H.
Questa trasformazione può avvenire a priori in due modi; si può ammettere
che per l'azione del calore l'aeetilpirrolo diventi prima pseudoacetilpirrolo,
e che questo dia coll'auidride acetica il dipseudoacetilpirrolo; oppure si imo
supporre che il gruppo acetilico venga distrutto e che il pirrolo rigenerato
a quell'alta temperatura si trasformi direttamente in pirrilendimetildiche-
tone. Per risolvere la questione abbiamo cercato di vedere se col solo ri-
scaldamento l'aeetilpirrolo può trasformarsi nel suo isomero. Le esperienze
.In.' ora descriviamo dimostrano che effettivamente avviene questa trasfor-
mazione.
•■ A temperature superiori ai 300° l'aeetilpirrolo viene distrutto com-
pletamente; si forma molta materia carboniosa, ammoniaca, carbonato
ammonico e probabilmente tracce di pirrolo. Per ottenere la metamorfosi
suaccennata conviene non superare la temperatura di 300". Noi abbiamo
riscaldato 5 grammi di acetilpirrolo, affatto esente di pirrilmetilchetone in
un tubo chiuso per alcune ore fra i 250° e 280°. Aprendo il tubo si nota
una lieve pressione ed il contenuto del medesimo è un liquido colorato in
bruno, die venne distillate n vapor acqueo. Passa dell'acetilpirrolo rimasto
inalterato ed il residuo è una soluzione gialla con sospesa un po' di resiua
nera. Si filtra il liquido ancora cablo e si estrae il filtrato con etere. L'estratto
(') Veili Ciamician e Sili''!. Su 'ac tilpirrolo Nota presentata il lo marzo lss~>.
— 556 —
etereo svaporato lascia indietro una materia cristallina colorata lievemente
in giallo, che fatta cristallizzare dall'acqua bollente si presenta in aghi in-
colori che hanno tutte le proprietà del pirrilmetilchetone.
« Il risultato di queste esperienze invitava a studiare l'azione di qual-
che altra anidride organica sull'acetilpirrolo a temperatura molto elevata;
noi abbiamo scelta l'anidride benzoica nella speranza di ottenere un com-
pri TI AT
posto della forinola CiH» I 2 3 0 JIST H- La reazione però non avvenne
affatto secondo le nostre supposizioni. L'anidride benzoica si scioglie nel-
l'acetilpirrolo con abbassamento di temperatura; bollendo la soluzione o
riscaldandola in tubi chiusi fino a 210° le due sostanze restano inalterate.
Kiscaldandole invece in tubi chiusi fino a 320" si formano grandi quantità
di materia carbonosa e tracce di una sostanza cristallina che fu riconosciuta
essere della benzamide. In questa occasione abbiamo trovato che la benza-
mide fonde due gradi più in su di quello che venne finora osservato (').
11 suo punto di fusione è di 130°, come si è potuto constatare anche con
benzamide pura di diversa provenienza. Aggiungiamo inoltre che la benza-
mide dà con nitrato argentico ed ammoniaca un composto argentico in forma
di un precipitato bianco, che crediamo che finora non sia stato ottenuto. Se
si riscalda il miscuglio di anidride benzoica ed acetilpirrolo fra i 280"
e 300" si ottengono piccole quantità di pirrilmetilchetone.
Azione del calore sul carbonilpirrolo.
« La trasformazione dell'acetilpirrolo in pseudoacetilpirrolo per azione
del calore ci indusse a studiare il comportamento ad alte temperature del
carbonilpirrolo da noi recentemente scoperto ('). In questo caso la reazioni'
acquista un interesse maggiore perchè questa sostanza dà contemporanea-
mente origine a due diversi corpi isomeri. Uno di essi è il dipìrrilchetpne
o pirrone, da noi già descritto, e l'altro è un composto intermedio fra
/n TI . MXJ
questo e il carbonilpirrolo della formola GQ\jJ n* #, che noi chiame-
remo pirroilpirrolo, perchè contiene il radicale dell'acido carbopirrolico a
cui fu dato il nome di pirroile (3).
« Si riscaldano 5 gr. di carbonilpirrolo in tubi chiusi a 250° per al-
cune ore. 11 contenuto dei medesimi è formato da un liquido nero e da
un po' di materia carbonosa. Si distilla con vapor acqueo riottenendo così
quella parte di carbonilpirrolo rimasta inalterata, che può servire ad una
(') Schiff e Tassinari trovarono 128°. Beri. Ber. X, 1785.
('•) Sull'azione del cloruro di carbonile sul composto potassico del pinolo. Atti della
R. Acc. dei Lincei. Rendiconti voi. I. 4 gennaio 1835.
(') Vedi Ciamician e Dennstedt: Sludi sui composti della serie del pirrolo Parte Vili.
SuWaiions di alcune anidridi organiche siti pirrolo.
— .ì-U —
altra preparazione. Il residuo è un liquido colorato in giallo, che contiene
un po' di resina. Filtrando questo a caldo e lavando la parte indisciolta
molte volte con acqua bollente, si ottiene una soluzione che s' intorbida per
raffreddamento e dalla quale si separano dopo qualche tempo degli aghetti
molto colorati. Estraendo con etere e svaporando l'estratto etereo resta indie-
tro un olio che si solidifica formando una materia cristallina colorata in
bruno. Il prodotto greggio così ottenuto, venne spremuto fra carta (da 20 gr.
di carbonilpirrolo si ottennero 5 gr. di questa sostanza), ed indi fatto cri-
stallizzare prima dall'alcool diluito e poi dal benzolo bollente. Mediante
una serie di cristallizzazioni da questo ultimo solvente, siamo riusciti a
separare una sostanza che si presenta in aghetti bianchi che fondono a 160"
e che hanno tutte le proprietà del pirrone. Avendo in questa occasione
preparato una quantità notevole di questo composto abbiamo potuto otte-
nere, per lento svaporamento della sua soluzione eterea, dei cristalli bene
sviluppati che furono studiati cristallograficamente. Noi dobbiamo anche
questa volta le misure seguenti alla gentilezza del sig. ingegnere Giuseppe
La Valle.
Forma cristallina del dipirrilchetone.
Fig. 1. Fig. 2.
no _
11)2
'
101
102
:
« Sistema cristallino : Trimetrico
«Costanti: a: b: e: =2,53 109: 1: 2,90144
Forme e combinazioni osservate: (110) (101) (102).
Angoli
Misi
limiti
irati
medie
Calcolati
n
101 : lOl
82° 4' — 82° 23'
82° 12'
*
3
110: TlO
43 7
•
2
110 : 101
73 5 — 74 36
73 51
73° 55' 30"
4
110 : 102
79 21 —79 31
79 25
79 28 18
3
102 : 101
18 53 — 19 17
19 3
19 9 21
ti
« Bisettrice acuta normale a (001).
«Piano degli assi ottici parallelo a (100).
«La figura d'interferenza non essendosi potuta ottenere ben chiara.
sebbene la lamina sia stata ridotta allo spe 3ore «li poco più di mezzo mil-
limetro, non si sono potute completare le osservazioni ottiche.
Ke.ndico.ntj — Vul. I. 73
« I cristallini si sono presentati per lo più come nella fig. 1., cioè al-
lungati secondo Tasse y e quasi regolari, altri invece avevano un aspetto ta-
bulare, come è rappresentato nella fig. 2 avendo molto sviluppata la faccia (102).
« Dai risultati ora esposti si nota che il dipirrilchelone ha molta ana-
logia cristallografica col pirrilmetilchetone che cristallizza nel sistema mo-
noclino.
« Il seguente specchietto mette in rilievo queste analogie.
Pirrilmetilchetone
C°\CH3
a: b :c = 2,91833: 1 : 3,01735
100 : 001 =79° 41'
1001 _ 69" 18' 34"
SlOO 68° 48'
111 ;TlT = 55°30'
Dipirrikhetone
/CiH.NH
CO\C4H3NH
111 :.
a : b : e = 2,53109 : 1 : 2,90144
101 : 10T = 82°12'
110:jjjjy=73°55'30"
110
« È da notarsi ancora che il dipirrikhetone non sta in nessuna relazione
cristallografica col suo isomero, il carbonilpirrolo.
« Le soluzioni benzeniche dalle quali si ottenne il pirrone, contengono
ancora un' altra sostanza più solubile in questo solvente. La separazione di
questo composto dal pirrone riesce molto facilmente per mezzo dell'etere
petrolico. I liquidi che contengono il miscuglio dei due prodotti vennero
svaporati a secchezza ed il residuo venne sciolto nell'etere petrolico bollente.
Il pirrone rimane indisciolto e dalla soluzione filtrata si separano per raf-
freddamento delle squamette bianche di splendore serico, che dopo alcune
cristallizzazioni dallo stesso solvente fondono costantemente a 62°-63°. L'ana-
lisi diede i seguenti risultati:
0,2188 gr. di sostanza dettero 0,5393 gr. di CO* e 0,1045 gr. di OH2.
« In 100 parti
trovato calcolato per Ct H4 N — CO - Ct H3 NH
C 67,22 67,50
H 5,31 5,00
« Questa sostanza è il pirroìlpirrolo.
« Essa ha dunque l' islessa composizione e l' istesso punto di fusione del
carbonilpirrolo, si distingue però da questo suo isomero già nell'apparenza
esterna, perchè mentre il carbonilpirrolo forma costantemente dei grossi
cristalli monoclini, incolori, di splendore vetroso che somigliano a dei rom-
boedri, il pirroilpirrolo si presenta sempre in squamette leggiere, bianche
e di splendore serico. Oltre a ciò quest'ultimo non è volatile col vapor-
acqueo come il carbonilpirrolo, e forma con nitrato d'argento ed ammoniaca
— 559 —
un precipitato giallo, che probabilmente è un composto argentico della for-
inola CO ..' , '* * , mentre il carbonilpirrolo riduce la soluzione di nitrato
d'argento ammoniacale.
« I tre composti isomeri dei quali abbiamo parlato nuora (il carbonil-
pirrolo, il pirroilpirrolo ed il pirrone) si distinguono specialmente l'uno
dall'altro per il loro modo di comportarsi con la potassa bollente. Il pir-
rone non viene intaccato ; il carbonilpirrolo si scinde nettamente in anidride
carbonica e pirrolo, ed il pirroilpirrolo viene decomposto in pirrolo ed acido
a. carbopirrolico.
* Se si fa bollire il. pirroilpirrolo per due ore con una soluzione con-
centrata di potassa acquosa in un apparecchio a ricadere, la sostanza fonde
e resta indietro un olio più leggiero del liquido alcalino. Estraendo con
etere si ottiene un olio, che ha i caratteri del pirrolo. La soluzione alca-
lina, acidificata con acido solforico diluito, ed estratta nuovamente con etere,
cede a quest'ultimo una sostanza solida e cristallina che è l'acido « car-
bopirrolico. Per stabilirne l'identità l'abbiamo trasformata nell'etere metilico
fondente a 73°.
<-■■ Dalle esperienze or descritte risulta dunque che i derivati del pir-
rolo che contengono un radicale acido al posto dell'idrogeno imiuico, si tra-
sformano per azione del calore nei loro isomeri più stabili nei qualiil ra-
dicale è unito al carbonio. Si generano così dei composti chetonici.
■< L'acetilpirrolo diventa pirrilmetilchetone, il carbonilpirrolo dà origine
a due diversi composti, che segnano i due diversi stadi di questa meta-
morfosi :
d H., N • CO • CH;( diventa C( H;) (00 CrL,) NH
CO NCiHi diventa C0/NCiHi e C0/CiHlNH
)\NC5Hi diventa CO^^^ e U),^^^
« Il pirrone è il dipirrilchetone, il pirroilpirrolo è un derivato nel quale
l'idrogeno imiuico de] pirrolo è sostituito dal radicale dell'acido carbopir-
rolico ».
MEMORIE
DA S0TT0P0RS1 AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
Gr. Mengarini e Lì. Cot.asanti. Il fenomeno spettrale fisiologico. Presen-
tita dal Socio BlasERNA.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
I Segretari Cari-iti e Ferri presentano le pubblicazioni giunte in
don.,, segnalando le seguenti di Soci e di estranei, delle quali gli autori
fecero omaggio all'Accademia.
— 5G0 —
P. Lampertico. Discorso pronunciato in Senato, nella tornata del 30
aprile 1885.
F. Boxatelli. Commemorazione del prof. Baipassare Poli.
C. Tommasi-Crtjdeli. Sopra alcune opere di bonificamento dell' Ar/ro
romano.
G. Sergi. L'origine dei fenomeni psichici e loro significazione biologica.
F. Akdissone. La vegetazione terrestre considerata nei suoi rapporti
col clima.
G. Ghivizzani. Giuseppe Giusti e i suoi tempi.
J. Silvestri. Commemorazione del prof. Emilio Morpurgo.
P. Pisani Ceraolo. Dd matrimonio. Voi. I..
Il Segretario Carutti presenta anche un fascicolo pubblicato in occa-
sione dell'inaugurazione del monumento a Q. Sella, fattasi in Iglesias il
7 giugno scorso.
Il Socio Blaserna presenta in nome del Socio Takamki :,i. la pubbli-
cazione: Los terremotos de Mdlaga y Granada, del sig. Federico de Bo-
TELLA T DE HORNOS.
CONCORSI A PREMI
« Il Socio Mariotti dice che l'Avvocatura Generale erariale gli ha dato
un incarico melanconico e caro.
« In nome di essa presenta le opere di Giuseppe Mantellini : / confini
di attribuzioni in Italia — Lo Stato e il Codice civile — Papiniano.
« Accenna le virtù, il valore, i meriti dell' estinto e gli onori, che già
sono stati resi in Roma, in Firenze e altrove alla memoria dell'uomo giusto
e sapiente, fondatore dell'avvocatura erariale. Ora si reputa felice di poter
annunziare un onore singolare che si rende dalle dodici avvocature erariali
dello Stato. Le quali con alto e generoso intendimento hanno costituito un
capitale di lire diecimila, che danno all'Accademia, acciocché col reddito si
istituisca un premio quinquennale perpetuo di duemila e cinquecento lire
da assegnarsi in concorso all'autore della migliore opera in materie giuridico-
amministrative.
« Il premio avrà il nome da Giuseppe Mantellini giureconsulto di Stato.
L'Accademia sarà depositaria e custode del capitale e giudice dei concorsi
« I modi per l'eft'ettuazione si fisseranno concordemente dalla Presidenza
dell'Accademia e dall'Avvocatura Generale erariale.
« L'onore fatto per sentimento di dovuta ammirazione e con tanto affetto
è nuovo, è degno dell'illustre estinto e quel che è più, riesce a pubblico
beneficio ».
— 561 —
« 11 prof. Schupfer, come membro della sezione giuridica dell'Accademia,
si associa pienamente alle sentite parole, che il deputato Marietti . ha pro-
nunciato in onore del Mantellina Era veramente un degno unni" e un grande
lustro della magistratura e della scienza italiana. Il prof. Schupfer deplora
che la morte di lui abbia reso impossibile all' Accademia di averlo tra' suoi
Soci, come era stato desiderio della Sezione giuridica che ultimamente lo
aveva proposto per la elezione. Lo contorta però I' idea che il suo uome
resterà nell'Accademia, mercè il premio chele Avvocature erariali del re-
gno hanno voluto istituire in memoria di lui. Il prof. Schupfer non dubita
di farsi interprete del voto di tutta l'Accademia proponendo, che, nell'ai vo-
tarlo, si rendano vivissime grazie a coleste avvocature, che non poterono
più degnamente onorare l'uomo, che colla sua scienza e col suo carattere
ne aveva tenuto così alto il prestigio ».
Il Presidente Fiorelli associandosi in nome dell'Accademia ai sen-
timenti espressi dai Colleghi, li assicura che la Presidenza si farà uh
dovere di porgere i suoi ringraziamenti alla Avvocatura Generale erariale.
CORRISPONDENZA
Il Presidente^Brioschi comunica la seguente lettera dell'on. Ministro
della Pubblica Istruzione e relativa alla pubblicazione dei manoscritti Vin-
ciani, della quale venne trattato nella seduta del 3 maggio scorso.
« Eoma 23 giugno 1885
« Illùìo Sig. Presidente della R. Accademia dei Lincei
« Nel rivolgermi a codesta insigne Accademia, or sono alcuni mesi,
per ottenere pure il suo concorso nella spesa per la edizione del codice
atlantico di Leonardo da Vinci, io accennava ad altre pratiche da me
temporaneamente avviate per assicurare i mezzi adeguati alla divisata im-
presa. Sono ora lieto di potere qui constatare come quelle pratiche abbiano
pienamente risposto alle speranze mie, auspice la Maestà del nostro Augusto
Sovrano, favoreggiatore munifico di quanto più torni a decoro della patria
e ad incremento dei buoni studi.
« Raccolta per tal guisa la somma occorrente alla ragguardevole pub-
blicazione, siccome vedesi dallo specchietto che mi fo premura di unire
alla presente, devesi ora provvedere perchè l'opera nostra riesca sotto ogni
rispetto degna del gran nome di Leonardo e dell'Italia.
« A conseguire pienamente intento cosi elevato, io giudico non potersi
meglio adoperare se non affidando a codesta insigne Accademia ogni cura
ed ingerenza della pubblicazione, non solo per tuttociò che concerne la
— 562 —
parte scientifica ed artistica di essa, quanto ancora per la parte tipografica
e di materiale esecuzione.
« Nel pregare adunque siccome faccio con la presente, codesto illustre
consesso ad assumere la suprema direzione di questa edizione degli scritti
Vinciani, stimo di chiudere così nel modo più desiderabile il periodo di
preparazione che sono lietissimo di avere iniziato e condotto a felice ter-
mine, per lasciare alla sapienza ed alla operosità dell'Accademia, il com-
piere la parte più difficile e gloriosa di un' impresa, la quale a buon diritto
può dirsi nazionale.
Il Ministro
Coppino
Cori/ributti per la stampa degli scritti di Leonardo da Vìnci
pel corso di otto anni
S. M. il
Ee rata annuale
L.
2,000
Ordine Mauriziano
»
»
1,250
Ministero
> degli Affari Esteri
»
»
1,000
»
dell' Interno
»
»
1,000
»
delle Finanze
»
»
1,000
»
di Grazia e Giustizia
»
»
1,000
»
dei Lavori Pubblici
»
»
1,000
»
di Agric. Ind. e Comm.
»
»
1,000
»
della Guerra
»
»
500
»
della Marina
»
»
1^000
»
della Pubbl. Istruzione
Visto
»
//.
»
1,250
L.
Ministro
12,000
Co
ppi]
w
Il Segretario Carutti dà conto della corrispondonza relativa al cambio
degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La r. Accademia danese di scienze e lettere di Copenaghen ; la Società
batava di filosofia sperimentale di Rotterdam ; la Società geologica di Darm-
stadt; la Società chimica di Berlino; le Università di Heidelberg e di Halle.
D. C.
— 5G3 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
■pervenute all'Accademia sino al 5 luglio 1885.
Bibliografìa. — Trattatello sulle divisioni, secondo il si-
stema dell'abbaco, scritto in Italia innanzi al secolo XII. Nota
del Socio corr. E. Naebucci. (')
« Il trattatello d'abbaco, che qui appresso riproduco da uu codice
Laureuziano dei primordi dal secolo XII (!), può servire di corollario a
quelli già dati in luce dal Gerbert (3), dallo Chasles ('), dal Friedlein (5),
(') Questa Nota venne presentata nella seduta del 21 giugno 1885.
(') Pluteus XLVII, cod. XXVIII, membranaceo, in 8°, di 102 carte numerate a matita
nei margini superiori dei reclu, salvo la prima e l'ultima, che servono di guardie, coi nu-
meri 1-100, mancandone una tra le numerate 45 e 46. È legato in tavole, coperte ester-
namente di cuoio rosso-scuro, con impressioni a secco, e cinque borchie di metallo raffi-
guranti l' arme Medicea su ciascuna coperta estera, una delle quali nel mezzo, e le
rimanenti ai quattro angoli. Sulla prima coperti esterna, sotto il numero 28, è scritto a penna.
« Priscianus de constructioue ». Il numero 28 è anche ripetuto con tinta bianca sulla
seconda coperta esterna, alla quale, mediante un gancio, è attaccata una catena. Chiudesi
il codice con due fermagli di pelle, rafforzati da borchie di metallo. Contiene i libri XVII
e XVIII del trattato di Prisciano : De cohstructione, tra i quali due libri, dal rovescio della
carta 51 al redo della 54 è interposto il detto trattatello di abbaco. Questo codice è de-
scritto da Angelo Maria Bandini, nel volume intitolato: Caldogus coiicwn latinorum Bi-
bliolhecae Mcdiceae Laurenlianae. Tomus II. Florentiae 1775, col. 417-418.
(') Regulae domni Oddonis super abacwu. (Scriptorcs ecclesiastici de musica sacra
potissimum ecc., a Martino Gerberto. Tomus I. Typis San Blasianis, 1784, p. 296-302).
(') Regulae abaci. (Comptes rendus hebd. des se'ances de l'Acad. des sciences. Tome XVI.
janvier-juin, 1843, pag. 237-246).
(') De ralione abaci, e De minutiis. (A. M. T. S Boetii. De institutione arithmetica.
libri duo. De institutione musica, libri quinque. Accedit geometria quae fertur Boetii.
Lipsiae, 1867. pag. 395-401 e 125-128).
Rendiconti — Vol. I. 7-1
— 564 —
dall'Olleris ('), dal Treutlehi (!), dal Boncompagui (') e da me stesso (*). Si
aggira sulle divisioni, e per ciò che le riguarda può dirsi completo ('). In
esso sono da notare due cose. L'ima, che, a differenza degli altri congeneri
trattati finora conosciuti, fu scritto in Italia, come si ha dai seguenti due
rozzi versi dai quali è preceduto :
« Hunc librura teneant abacum qui discere fremptant
Joanncs Olibano qnem composuit almo ».
Si ha infatti « Olibanus », detto anche « Clibanus », monte della Magna
Grecia, detto oggi Monte Visardo, nella Calabria ulteriore; « Olibanus»
è chiamato anche quel monte della Campania, tra Napoli e Pozzuoli, detto
Monte di Pozzuoli; finalmente « Olibanum » è nome altresì di un villaggio
della Lucania, tra Monte Corvino ed Eboli (c').
« L'altra particolarità notevole di questo trattatello è la forma degli
apici, detti di Boezio, che vi si trovano alla fine ripetuti, forse per far ri-
levare le due diverse forme del 2. Quella del 6 si differenzia grandemente
da tutte le altre conosciute. E però, in grazia anche della sua brevità, non
sarà inutile il porre il medesimo scritto, cosi pel metodo come per le figure,
a riscontro degli altri finora pubblicati ».
« In multiplicacione numerorum abaci, quemcnmque multiplicaberis numerimi . tli-
gitos semper tot spaciis a multiplicato segregabis. qnot multiplicator a singulari seiun-
gitur linea, et conuersim. Articulos uero semper secunlabis a digiti?.
De simplici diuiso. II."
« In diuisione dinidendurum per simplieem diuisorem perfeeta est aplicanda ditfe-
rentia. et per integram denominacionem diuidendi. multiplicanda. Denique boc comienit
nosse quod si diuisor in prima fuerit linea hoc est in singulari denominacene conuenit
(') Libili I us de numerorum divisione, di Gerbeeto ; Regula de abaco computi, d'incerto ;
Liber abaci, di Beunelino ; e Guida alla divisione. ((Euvres de Gerbert pape sons le
nom de Sylvestre II, ecc., par A. Olleris. Paris. 1867, p.ig. 349-350, 311-326, 351-400,
333-315).
[') I. R.gulac cuiusdam super abacum, di Geelando. — II. Anepigrafo: Doclori et
patri theosopho I. G.filius eius. — III. Quid sii abacus, di Anonimo. — IV. Breve comenlo
aHc regole di Gerbcrlo sulla divisione, di Anonimo. — V. Trattatello sulla divisione, di Ano-
nimo. — VI. Altro sulla stessa materia, di Anonimo. — VII. Regulae Hekuiannm. Qualiter
mulliplicaliones fìantin abaco. (Bullettino di bibliugr. e di storia delle se. mat. e fis. pubbl.
da B. Boncompagui. Tomo X. Ruma. 18*7, pag. 589-64").
{') Regulae abaci, di Adelaedo di Bath. (Bull. cit. Turno XIV. Roma, 1881, p. 91-131).
(') Regimatili super abacum, di Turchili.O, e Trattato d'abbaco, di Anonimo. (Bull,
cit. Tomo XV. Roma, 1882, pag. 111-162).
(') Venientibus.... ad artem ca'culandi.... Inprimis rìmplicem discanl diuisionem. Postea
compositam continuarli. Ad ultimi/m compositam inlerruptam. (Tuechillo, ivi, pag. 140).
(') Lexicon Geographicum I'hil. Ferrarli ed. Mieli. Aut. Baudraud. Patavii, 1675,
par. I, pag. 180 e par. II, pag. 10.
— 565 —
linea in qua fnit in - questrari. et si inda fuerii Un a deno-
minacionem in tercia e >nuenit subtrai [sic). Et -i ille in terciam denominacionem in quartam
et similiter per omnia conuenit facere. Huius uidelieet discipline regula custoditi, ut quot
spaciis simpL s diuisor e singulari seiungitur linea, uno plus denominaci ab ea linea in
qua fuit est snbtrahenda
De composili? diuis.
« Si uolueris dinidere centenurn aut millenum aut quoscurnque uel quoteumque alios
los per compositos dinisores pliffereneiam ultimo diuisori semper integram aplicabis.
lis diuisoribus preter maximum cui nulla adicienda est non integram. sed uno minus.
differencia adibebis. Deinde considera quotam partem tocius numeri omnium diuisorum
cura di suis minores teneant. Si enim secundam habuerint. Similiter secundam
partem a primo dinidendorura snmes. Si aero terciam terciam. et si quartam quartam. et
deincebs [sic), et si quid habundauerit ibidem repones. Dehinc quot spaciis maximus di-
uisor a singulari seiungitur linea, totidem spaciis illam partem ab illa linea in qua fuit
reeepta sequestrabis. et denominacione illius omnes multiplicabis. Post bec digitis et arti-
culis qui ex mnltiplicacione sunt congregati prelator (sic) diùidendos siciss. aplicabis ' .
ordinando sursumque eleuando. noaiter addiuidendo (sic) constitues. et tamdiu ut
dictum est partem accipiendo atque sequestrando differencias. multiplicando *os diminues.
donec aut se equales diuisoribus conferant. aut minores succedant. Si autem ex diuidendo
lictara partem non potueris unum illius in iustam positam lineam dissipabis. ex qua
iam dictara particulam sunie-. et eam sequestrando, ditferenciasque multiplicando. digitos
et articulos suìs in locis ordinabis. deinde denominacione illius diuidendi ex quo facta
dissipacio t'uit. omnes articulos et digitos ac summissum numerimi deaominacionis nec non et
reliqui assiciss. prelatos illis ut iam prediximus sociabis. eosque ordinando aut diuiden-
dum (sic) sursum eleuabis. Si autem diuisores ex parte incontinuati fuerint nel ex toto.
nouenos prò differencia uacuis locis adibebis. et bos cura omnium diuisorum differenciis
]>redicto modo locatis. denominacione que ad diuidendorum partibus trabitur multiplic ibis.
Si uero noueni diuisores ibidem fuerint. nulla differencia est proponenda illis nisi tantum-
modo ultimo diuisori. qui semper integram sibi recipit difTerenciam.
De diuidendo incontinualos diuisores sine difleren
« Si quemeumque numerum per diuisores ex toto intermissos sine differenciis dinidere
uolueris. unum illorum quos karacter diuidendi quera diui lis conti net ad minuta coinp menda
snmes. Deinde considerabis quociens in reliquis quantitas numeri quam raaximis diui-
sores karact. presentatos inuenitur. et quot quot inueneris totidem nnitates ab ea linea in
qua recepte fuerint reliquis siciss. eodein loco dirai idam predictam
cionis regulam ad competencia loca subtrahes. et denominacione illarum omnes minore*
diuisores multiplicatis. Denique sublatis digitis et articulis qui ex multiplicacione sunt con-
i differencias prout uniuscuiusque racio poscit. eorum in locis constitues. ita ut in loco
ultimi siue sit digitus seu articulus integram difTerenciam ponas. in relicorum uero inte-
gram sei uno minus. et si defìcientibus articulis scu digitis uacua loca remanserint. nouenis
prò differenciis suplebis. Sicut omnes linee que sunt inter utramque. uidelicet eara que
>ibi integram difTerenciam sumpsit et eam (sic) que denominacione subtracta fuit differen-
ciis supleatnr. Dehinc uero cum sapra po»itÌ3 diuidendis siass. eas aggregando sursum
addiuidendo eleuabis. Si uero diuidendus mino] extiterint. unum illins
ut in sopra dieta regula dictum est in iuxta positam lineam dissipabis. Ex qua dissi)- 1
quantitate numeri inaximi diuisoris considerata, unitates accipiendo sequestrabis. et mino-
res diuisores eorum denominacione multiplicando. differencias loco articulorum ac digitorum
et reliqnas dissipa ii nis si ass. atque summissum numerum denominacionis multipli
— 56(3 —
Postea uero ea aggregando suisque in locis ordinando ad diuidendum ut diximus. sursum
eleuabis. et tamdiu hoc facies, quousque diuidendi minores aut equales diuisoribus se conf>-
rant. finis ».
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I
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Matematica. — Sulla integrazione per serie. Nota II. del prof.
C. Arzelà, presentata dal Socio Dini.
3. « Se si prende
f{oc,y,) = 2un(x)
f{x,y^) = 2un(x)
i
si può enunciare la proposizione:
00
« Se lu„(a) è una serie di funzioni sempre finite e in-
ì
30
tegrabili tra a e b , ed è tale anche la 2un{x), affinchè sia
(«) | 2 un (ai) . dx = 2 J u„ (ai) dx
a a
per ogni x tra « e b, è necessario e sufficiente, che la
somma 2 lun(x).d.r sia una funzione finita e continua di
a
x tra a e b: cioè: che la serie degli integrali dei termini,
essendo determinata in ogni punto x tra a e b , abbia in
questo intervallo la convergenza uniforme a tratti.
4. « Per quanto s'è detto al n. 2 sussisterà certamente la (a), se, tenute
ferme le altre ipotesi,. sarà anche
2 u„ (x)
<L,
L finito, per tutti gli n e per tutti gli x.
— 567 —
5. « L'osservazione, che l'integrale della somma di infiniti' funzioni inte-
grabili non è sempre dalo dalla somma degli integrali, e che poroiò si richiede
la convergenza in egnal grado della serie data entro i limiti dell' integrazione,
è dovuta a Wejerstrasa (').
«Il prof. Dini nel libro: / Fondamenti ec. ec. indica come condizione
sufficiente per l'integrabilità della somma di una serie la convergenza
in e gii a] grado semplice, ma a esser sicuri, egli aggiunge, che a
una serie è applicabile l' integrazione termine a termine, occorre sapere che
essa converge in egual grado tra i limiti dell'integrazione senzadio questa
sia veramente una condizione necessaria; e dà poi alcuni esempi di serie,
nelle quali i termini sono funzioni continue di oc, e anche la somma totale
è una funzione continua tra a e b, ma manca la convergenza in egual grado
e l'integrale della somma non è rappresentato dalla somma degli integrali.
« Esaminando quegli esempi si vede subito che le serie degli integrali
non sono funzioni continue di ./• tra a e h: e così, non è soddisfattala con-
dizione del n. 3.
« Il primo esempio è
ZuJos) _ v( 2fc.M.r — a) 2kn^h^i(x — a)j
'| i+ *H (*-<*)« i + ^Li (*-«■)"(
dove A„ è una funzione positiva di n che cresce indefinitamente al crescere
di n e k„ è pure una funzione di n .
« Si ha
2«„0r) = S (>•)= 2kllli (,r ~a'1 2 fc"^ /t'""' ^ ~ a) ■
1 -f- h\ (./• — a)1 1 + hr^ (.r — a ) '•
1
nel punto
2 kt hi
1
e ciò mostra che se kn, al crescere di n, non tende a zero, certo non è
soddisfatta la condizione del n. 4; ma essendo
J ?•„(.'•) dx = k\ are. tan g.A| (.;• — a)- — &,,_, a reta h»/i„h (x — a)*
(' Véber trigonometrisclie lìeihen, Creile, B. 71. — Della convergenza in egnal grado
come condizione per l'integrazione per serie, si trova la prima menzione nella Memoria
del Thomè: L'< ber dù Hetlcnbrucìieiilwickelung etc. etc, Creilo. B. 6i>.
— 568 —
si ha anche, che la funzione
<J>(r) = lim | S. (')'/'
è discontinua nel punto x = a .
« Il secondo esempio è
v i x ?( 2fc,A.(a; — a) 2/c^, />,,,-, (gr — a)
- " ' (,'') " 7 l l+A. {x-af 1 + A„-, (.t-o)«
dove /;„ è ancora una funziono positiva di ri che cresce indefinitamente al
crescere di n .
e
« Prendendo k., = -
log A,)?
con e diverso da zero, si ha
2c -' —.(./• -a) 2e ^— (cc-a)
1
« NV1 punto # — a4
2c
hi 1
(log/t|f i-ft„,-i cVh„
h
A„H-1
i+_^_ a«g/'« i)
non è dunque soddisfatta la condizione del n. 4.
« Osservando poi che ìi :
|s„(as)(te=ftilogjl + Ma> — o)«|— ft^logA -i— /c»-ilog k — +(^— «)2'
a
si vede che per x= a e
lini |s„ (.<■)</.'•=(),
. e per x diverso da « , è
lim I S„(.r).c?a? = fe, logjl+Ai(a; — a)2|— lini fc„*ilo'gA„H
n=oo% "=*>
dimodoché nel punto or=a vi è discontinuità per la
$(«■)= li m Ì8»{x)dx
se li m/c,,^, log/; „+1 è diverso da zero; come accade quando, come fa il
71=00
— 569 —
prof. Dini, si suppone ,3<1, e <p(V) in tal caso evideutemento none l'inte-
grale della serie considerata: ma se si prende /5>1, supposto e minore
sempre di un numero assegnabile, anche se esso fosse variabile con n, allora
00
<[>[:) è funzione finita e continua di oc ed è l'integrale di 2w„(aj): e si ha
così esempio di una serie, non convergente in egual grado, alla quale è appli-
cabile l'integrazione termine a termine.
« Si noti die la convergenza in egual grado manca sicuramente in una
serie, se per essa non è soddisfatta la condizione del n. 4».
Fisica. — La conducibìlilà elettrici! di alcuni composti orga-
nici, (ilio stato solido. Nota preliminare del prof. A. Bìrtou,
presentata dal Socio Blaserxa.
I. « In una comimicazioue precedente (') ho enunciato la la regola gene-
rale che « Non conducono la corrente tutte senza eccezione le combinazioni
« del carbonio allo stato solido, purché si studino a qualche distanza «lai
■■ punto di fusione, specialmente quelle che prima di fondere si ram-
« molliscono e che si studino al di sotto del punte di fusione il più basso
•< quelle che hanno più di un punto di fusione ».
II. «Nulla ho da mutare all'enunciato precedente: solamente a delu-
cidazione di lineilo farò qui osservare che mentre molti dei composti orga-
nici e segnatamente quelli che appena solidificati presentano caratteri sicuri
di solidità privano una l'urie diminuzione del potere conduttore all'istante
in cui la sostanza è solidificata e perdono quasi intieramente la conducibi-
lità pochi gradi al di sotto, altri composti invece la serbano per un tratto
assai lungo e non la perdono che raffreddati molto sotto il punto di soli-
dificazione.
« In altri termini, si osserva per alcuni composti organici il fatto già
osservato in alcuni composti salini e nel vetro, il quale (come è a tutti
noto) serba un poco della sua conducibilità elettrolitica anche a tempera-
ture assai distanti da quelli a cui solidifica.
III. « Gli esempi numerici che seguono serviranno meglio che tante
parole a delucidare le proporzioni precedenti :
(') Voi. Vili (Iti Transunti della r. Vcc. dei Lincei; Adunanza 15 giugno 1885 Nuovo
Cimento, 3aS T. XVI, na*. 64, anno 188-1 j Gazzetta Chimica ili Palermo T. XIV, 1884:
NaturforscliL-r 1884; Beiblàttet 1885; Cliemische Centralblatt 1834. S. 785; Jahres-Berkhte
•ler chemiscli n Technologie, Leipzig 1885, lJl. XXX S. 1313.
— 570 —
Tavola I.
Benzaniide (Kahlbauni) fondeva a 4- 125°.
Lentissimo raffreddamento.
Temperature
i^onuuciDinta
relative
Temperatile
oonuucioiii
relative
-+-189° liquidi
398 124.0
-+- 70°
solida
9 018,1
-t-183» »
382 508,2
-+- 60°
»
390,8
-+-164° »
308 263,1
-+- 40°
»
18,43
-+-125° solidifica
151 018.9
-+- 31°
»
6,27
-+-119° solida
92 013,4
-+- 10°
»
1,12
-Hi 13° »
47 183,2
-+- 0°
»
0,662
-+- 95° »
38 208,4
« Analoghi risultati si sono ottenuti col lento riscaldamento.
Tavola II.
« Fenolo puro (Trominsdorff) fondeva + 41."
Raffreddando,
Conducibilità
relative
Temperature
93"
88°
70°
65°
50°
43°
41°
40°
liquido
solidifica
solido
11 408,3
10 643,2
10 086,7
9 018,0
7 761,4
7 080.8
4 40S.3
2 103.2
Temperature
35°
28'
22°
17°,5
14°,0
0°
8°
ulido
Conducibilità
relative
881,3
301,4
207,a
156,0
113,2
36,41
12.473
Analogia resultati si hanno col lento riscaldamento.
Tavola III.
« Paratoluidina purissima (da quella di Trommsdorff) fondeva -f
Conducibilità ™ , Conducibilità
, .. lem pelature , ,-
relative r relative
Temperature
-170°
-164°
-125°
- 92'
- 84°
- 59°
- 45°
- 43°
liquida
»
solidifica
solida
79 521,2
75 028,7
65 967,3
58 507,8
52 321,6
48 008,3
35 082,4
8 928,3
:S9°,5
35°
30'
25°
16"
10'
5°
0°
solida
6 450.8
3 S21,3
2 731,9
1 750,6
801,3
535,9
423,6
346,2
« Le tavole precedenti danno esempio di composti nei quali allo stato
solido resta una certa conducibilità sino a temperature notevolmente infe-
riori a quella di solidificazione. Lo stesso contegno dei corpi studiati nelle
tre tavole precedenti si trova in molti altri, come la formamide, la pro-
pionamide, la benzamide, la formanilide, l'acetanilide ecc. ecc.
IV. « Ma però la maggior parte dei composti del carbonio perdono
con la solidificazione la massima parte della conducibilità, per divenire iso-
lanti a piccola distanza di temperatura dalla solidificazione. Prendo, a caso,
come esempio il contegno del nitrotoluene (para).
— 571 —
Tavola IV.
« Nitrotoluene (para) purissimo (Kahlbaum) fondeva -+- 54°.
Raffreddando lentissimamente.
Conducibilità
Conducibilità
Temperature
relative
Temperature
relative
-+-170° 1
iquido
26 7i>3,'.i
-4- 56°
liquido
1 929.7
-+-153°
»
20 251.2
-4- 50°
solido
198,61
-t-135"
»
13 808 .4
-4- 47°
»
12,81
-4-123°
»
10 409,3
-4- 43°
»
4.12
-4-112°
»
7 821.4
-4- 38°
»
0.26
-(-106°
»
6 597,8
-4- 32°
»
0,081
-i- 86"
»
A 371,4
-4- 20°
»
0,004
-4- 71°
»
2 932,7
-4- 10°
»
0,000
-4- 61°
»
2 231.9
« Come il nitrotoluene (para) si comportano, lo ripeto, la massima
parte dei composti organici ; così per es. la dimetilanilina, le difenilammina,
la toluilendiammina, la nitranilina (meta), la nitranilina (para), la nafti-
lammina, la nitrosodimetilanilina, il carbazolo, l'azobenzolo, il binitroben-
zolo, la nitronaftalina, la benzanilide, ecc. (ho citati a caso quelli che nei
registri delle mie esperienze si trovano vicini di posizione al nitrotoluene).
V. « La conducibilità che alcuni composti come la benzamide, il fe-
nolo, la paratoluidina, ecc. ecc. conservano per lungo intervallo di tempe-
ratura può essere attribuito a impurità che questi corpi ritengono per quanto
si cerchi di averli ottenuti purissimi ì Tale questione merita di essere di-
scussa. Infatti per quel che ho detto in una comunicazione precedente che
ha per titolo: La conducibilità elettrica delle mescolanze dei eompostì del
carbonio, risulta che l'aggiunta di una anche piccolissima quantità di al-
cune sostanze (come ;r— - di acido fenico aggiunto alla naftalina) era suf-
2000 &&
Sciente perchè si formasse un composto conduttore che non solidificava che
multi gradi al di sotto della temperatura di solidificazione della massa prin-
cipale e bastava questa piccola quantità di sostanza liquida conduttrice
disseminata nella massa solida per produrre ben visibili fenomeni di con-
ducibilità. Ma io non crederei che quantità così piccole come quelle che
costituiscono le impurità inevitabili delle sostanze facili a purificare e che
ho cercato di ottenere purissime possano essere sufficienti esse sole a man-
tenere una così forte conducibilità come quella degli esempi precedente-
mente riportati nelle tavole I, II, III: forse queste impurità potranno con-
tribuirvi per una minima parte e certamente esse tendono a mantenere una
certa conducibilità : ma non credo che esse sole possano essere la causa di
conducibilità così forti.
« Del resto, con le idee che si hanno generalmente circa la costitu-
zione dei solidi reali, in ispecie in vicinanza del punto di solidificazione,
non repugna all'atto ammettere che alcuni di questi possano ritenere una
Rendiconti — Vol. I. 75
— 572 —
certa conducibilità elettrolitica anche solidi e ad una certa distanza dal
punto di solidificazione: anzi la proposizione contraria troverebbe pochi che
ci credessero ».
Fisica. — Sulla dipendenza della conducibilità elettrica della
dimetilamina dalla temperatura. Nota del prof. A. Bartoli, presentata
dal Socio Blasersa.
I. « Si sa da lungo tempo che la conducibilità elettrica dei composti
salii. i allo stato liquido, sia per fusione ignea, sia per soluzione cresce colla
temperatura, a differenza dei metalli nei quali il riscaldamento produce una
diminuzione di conducibilità.
« Io ho trovato lo stesso fatto che pei composti salini per le tante e così
diverse combinazioni del carbonio e dei metalloidi che ho fin qui stu-
diate, e così pure per le soluzioni di questi composti, e pei loro mescugli
artificiali, o per le mescolanze che si trovano già formate come gli olii
essenziali, gli olii fissi, i grassi, le cere, i balsami, le resine ecc. ecc. (').
II. « In questa Nota descriverò il fenomeno singolare che presenta la
i/ictiUnnmina Cj H5/
C2 H, N
5
H f
« La dietilammina possiede una conducibilità assai notevole e dell'or-
dini'di grandezza di quella dell'alcoole assoluto, ma la condii e i b il ita
della dietilammina decresce regolarmente colla tempera-
tura. I limiti di temperatura fra cui ho sperimentato sono stati — 10° e
-f- 57° (temperatura di ebollizione). Il decrescimento di conducibilità entro
questi limiti è stato assai rilevante.
« Senz'altro aggiungo qui i numeri ottenuti per la conducibilità rela-
tiva della dietilammina alle diverse temperature :
Tavola I
Dietilammina preparata dal Kahlbaum di Berlino nel 1883-S4.
Bolle a -f- 57° (N.° del registro delle esperienze 3803).
Temperatura
Conducibilità relativa
Temperatura
Conducibilità
— 10°
10,700
-+- 25°
7,18
0
10
-i- 29
6,74
-+- 8
9,494
-t- 37
6,00
-+- 15
8,48
■+- 43
5,61
.+. 22
7,64
-h 56
4,40
(') Compara la comunicazione precedente Sulla conlucibilità elettrica delle combina-
zioni del carbonio, ed in Lpecie Sulla conducibilità delle ammidi, dei nilrodcrioati, ecc.
- 573 —
Tavola II
Dimetilammina preparata dalla Nitrosodietilina.
N.° del registro delle esperienze 3778.
Temperatura
Conducibilità
relativa
Temperatura
Conducibilità relativa
— 1°5
10
-+- 35"
6,00
-t- "
9,35
-+■ 43
5,37
-+■ 16,5
7,90
-4- 53
4,75
-+- 25
6,75
-t- 57
4,25
« Risultati identici ai precedenti mi hanno dato altri due campioni di
dietilammina preparati da un tempo piuttosto lungo.
III. « Il fatto sopra enunciato ha certamente assai importanza ed è il
punto di partenza di altre ricerche fisico-chimiche.
« I campioni di etilammina a cui si riferiscono le due tavole prece-
denti erano perfettamente puri e conservati entro tubi chiusi alla lampada
fino all'istante in cui si adoperarono; e ne furono studiate le conducibilità
racchiudendoli entro un voltametro che si ebbe cura di chiudere anche ess >
alla lampada, appena introdottovi il liquido : inoltre il fenomeno si manife-
stava eon pari intensità in due altri campioni di preparazione assai anteriote
ma provenienti da preparazioni diverse. Ma dato auehe, e non concesso, che
il fenomeno potesse da taluno attribuirsi ad impurità minime che per av-
ventura fossero contenute nei liquidi esaminati, il fenomeno non cesserebbe
per questo dal rimanere inesplicabile (almeno perora): dacché nessuna delle
tante soluzioni da me studiate ha mai presentato un decrescimento di con-
ducibilità coll'elevarsi della temperatura.
IV. « Aggiungerò intanto, cou la promessa di tornare fra breve sullo
stesso argomento, che la propilamina (Kahlbaum) bollente fra 49" e 50°
serba fra 0° e -f- 50° la stessa conducibilità presso a poco invariata; e cosi
pure Vallilammina (Kahlbaum) bollente a -+- 58", serba lo stesso contegno
fra -)- 0' e -f- 70' (la temperatura di 70° fu ottenuta scaldandola entro tubo
chiuso); e così pure si comporta fra 20° e + 80° Vallilammina (Kahlbaum)
bollente a + 95" ».
Fisica. — Revisione di alcune mimi re calorimetriche. Nota
preliminare, Parte II, dei professori A. Bartou ed E. Stracciati,
presentata dal Socio Blaserxa.
IV. ■< Veniamo ora a dire di alcuni dei resultati ottenuti: anzi ne
trascriveremo come saggio una parte brevissima, traendone poscia qualche
conseguenza.
« I numeri scritti nelle seguenti colonne indicano i calorici specifici
medi dei metalli indicati in alto sopra ciascuna colonna; medi fra 100"
circa e la temperatura tinaie dell'acqua o del mercurio del calorimetro.
« Questa temperatuta finale era poi superiore a quella iniziale , di
circa 3" pel rame; .li 2°5 per lo stagno, di 2",L> per l'argento ;' di 2°,0 pel
piombo, di 3° pel platino (in mediai.
— 574 —
Temperature
iniziali
■lei liquido del
calorimetro
Calorici
SPECIFICI MEMI DEL
Rame
del commercio
(rispetto al-
l'acqua)
Stagno
purissimo
(rispetto al-
l'acqua)
Argento
purissimo
(rispetto al-
l'acqua)
Piombo
purissimo
(rispetto al-
l'acqua)
Platino puro
(rispetto al
mercurio pu-
rissimo)
0°— 1"
0,093
885
O.056 100
0,056 0795
0.030 7209
0,96 8613
1 — 2
766
10G
2—3
963
173
1486
8090
3524
3—4
815
USI
4 — 5
s.-,r,
0,055 920
110(1
9136
3901
5 — (5
879
896
G — 7
731
949
1429
87^0
1009
7—8
032
932
8 — 9
591
523
1588
9170
1806
Si — 10
.,, ,
677
IO — 11
377
518
0363
0,031 0482
1461
11 - 12
335
660
12 — 13
•221
585
21; 12
0038
1375
13 — 14
412
140
14 - 15
439
576
9863
0,030 9458
0114
15 — 10
440
633
16 — 17
925
565
9517
9008
0,95 8967
17 — 18
0,004
014
932
1S - 19
0,093
609
930
5s>32
0,031 0383
0.96 9153
19 - -0
697
832
20 - 21
989
99!
5450
1198
0,96 9171
21 - 22
0,094
1!9
0.056 289
■sì — 23
0,093
925
237
6588
0040
8732
23 — 24
972
121
24 — 25
799
0,055 761
-130.-)
0.030 8268
0,97 0200
25 — 26
0,ii94
035
7711
20 — 27
U.093
845
0 056 026
5018
S06S
0.97 1)30
27 — 28
0,092
779
0,055 383
28 — 29
0,093
179
272
3950
9603
0,97 2417
29 — 30
o,o:)3
549
354
30 — 31
0,093
432
652
4574
7643
0,97 1215
31 — 32
32 — 33
-
1422
6169
(') Ciascuno dei
cui rame e con lo sti
termometri Baudin.
nume
igno f
i qui inscritti t
urono eseguite
li media di 15 a 20 esperienze; le serie
con i termometri Geissler, le altre serie coi
« I risultati precedenti sono ottenuti con termometri calibrati ma di cui
non si è tornito conto del paragone col termometro ad aria. Si scorge « elio in
tali circostanze e condizioni il mercurio presenta presso a poco le stesse
irregolarità e e l'acqua ».
« È dunque forza ammettere che tali irregolarità debbano in gran
parte attribuirsi alla diversa dilatazione dei vetri dei termometri : so ne
conclude noi modo più visibile che senza il confronto col termometro ad
aria le esperienze calorimetriehe perdano quasi ogni valore. Aggiungiamo
intanto che questo confronto calorimetrico si sta compiendo ora con tutta
la precisione, ma ohe intanto possiamo già asserire, dietro i confronti fatti
già alcuni anni sono, che le irregolarità tendono a sparire, con la ridu-
zione al termometro ad aria.
V. « Oltre le esperienze sui calorico specifico dell'acqua coi quattro
metodi sopra accennati abbiamo in corso altre esperienze calorimetriehe cioè
una nuova determinazione dell'equivalente meccanico del calore, con calo-
rimetri ad aequa, e col metodo da uno di noi imaginato or sono diversi
anni: calore svolto dalle correnti continue nei circuiti metallici: questa
determinazione col calorimetro Bunsen e coi calorimetri ordinari e calore
solare (osservazioni simultanee alla base ed alla cima di un'alta montagna
(Monte Morello, altezza 900 ni. circa) nelle prossimità di Sesto Fiorentino) ».
Storia. — f diritti ili rasa di Savoja sopra il Marchesato di
Saluzzo. Nota IV del dott. Camillo Manfroni, presentata dai Soci
Carutti e Tommasixi.
I. « Morto il Conte Rosso, Amedeo Vili, suo figlio e successore, richiesto
invano l'omaggio a Federico, ne assalì le terre e fece prigioniero suo tiglio
Tommaso.
« Questi, appena liberato, corse a Parigi e fece nuovo omaggio al re di
Francia, il quale fece pronunciare nel 1401 dal Parlamento di Parigi una
nuova sentenza contro il conte « dichiarando, dice il cronista Gioltredo, che
« la prima sententia data nel 1390 se dovea mettere in executione e ven-
'< nero li comissari per li logi del marchexato occupati per il conte impe-
« rando a ly castellani et officiali che restituiscano detti logi al marchese
" sotto la fidelità del re dalphino. Li quali non volsero obedire ma rispo-
« sere rigorosamente cum minacie et al fine presono li comissari per coman-
•> damento del principe di Acaya et fureno menati cum li piedi legati sotto
« il ventro di .avalli e incarcerati nel castello di Cargnano e tenuti molto
« vilmente.-.
« L'atto di sovranità fatto dal re mandando i commissari e l'insulto
ad essi fatto dagli ufficiali di Savoia non produsse quelle gravi conseguenze
che forse il conte aspettava e desiderava: il re si contentò di comandare
— 576 —
un inchiesta, che, come al solito, finì in una bolla di sapone :" il marchese
per quanto s'affaticasse, non riuscì ad ottenere dalla Casa di Francia nessun
rso d'uomini odi denaro per ricuperare i territori occupati prima
del 1390 e gli altri che gli erano s ati tolti dal principe d'Acaia negli
anni successivi : la corte francese, lacerata dalle discordie sorte per la
reggenza fra gli Orleans e i duchi di Borgogna, non aveva tempo di peu-
sare al povero alleato e vassallo d'oltre Alpi, che vedeva i suoi stati ri-
di itti ai minimi termini.
« Lo pascevano di belle speranze, di sentenze amplissime, come quella
del 1405, nella quale si ordinava l'esecuzione anche a mano armata (!'.),
ma intanto lasciavano le fortezze in mano del Conte, che delle sentenze si
rideva e faceva impiccare i messi del marchese che ne chiedeva l'esecuzione.
II. « Così durarono le cose fino al 1413: in quest'anno Amedeo Vili, li-
bero alfine dalla guerra col marchese di Monferrato, richiese a Tommaso
omaggio e fedeltà per tutto il marchesato, come già l'aveva prestato Fe-
derigo, suo padre. Egli, come al solito, lo rifiutò e il conte con ventimila
soldati passò il confine, avendo al suo seguito il principe d'Acaia, e pose
ledio a Saluzzo. Tommaso tentò resistere: ma il castello era sguernito,
la città sprovvista di viveri, gli animi dei cittadini affievoliti e stanchi dalle
continue guerre : il marchese stesso, tutto dedito alle lettere, non aveva pratica
dell'arte militare: pertanto, ad evitare mali maggiori, venne a patti, con-
cesse ciò che gli si chiedeva; prestò al conte l'omaggio pel marchesato,
un altro al principe d'Acaia per Carmagnola, Eevello e Racconigi e sì dal-
l'uno come dall'altro ricevette investitura feudale (anno 1414).
« I vassalli e le comunità del marchesato ratificarono nel medesimo
anno quei patti, pei quali venivano implicitamente rese nulle le disposi-
zioni delle sentenze 1300 e 1401. e inalberarono il vessillo di Savoia su
tutte le piazze furti.
« La Corte di Francia protestò contro questa violazione manifesta dei
suù diritti; il conte si rise delle proteste, che ben sapeva non avrebbero
avuto spiacevoli conseguenze: e così Tommaso diventò servitore di due
padroni, dei quali, uno gli aveva decimato lo stato, l'altro non voleva e
non poteva mantenere le promesse.
III. «Tommaso III morì nel 1417, lasciando erede il suo primogenito
Lodovico, ancor fanciullo. In nome di lui, Valerano de' Saluzzi fece atto di
fedeltà ad Amedeo Vili (che nell'anno antecedente 1416 avea assunto il
titolo di Duca di Savoia), chiedendo quell'investitura che Tommaso aveva
avuta, ed il duca di buon grado la concesse il lo febbraio di quel medesimo
anno ('). Durante cinquantaquattro anni, che tanto durò il governo del mar-
chese Lodovico, il paese godette di una pace giammai interrotta, grazie alla
') Nel 142'.i i gli prestò omaggio al duca Amedeo, come a legittimo erede e succes-
sore del principe Lodovico d'Acaia. pei le terre di Eevello, Carmagnola e Eaccouigi.
— 577 —
nuova politica seguila, sia dalla tutrice, sia dal marchese stesso; p
si erano finalmente accorti che dalla Francia non vi era nulla da ottenere,
uè da sperare. Dall'altra parte Amedeo Vili cercò con tutti i mezzi di tenersi
amica la Casa di Saluzzo, perchè cos'i egli avrebbe potuto far cadere in
prescrizione le sentenze pronunziate contro di lui. Nò i successori di Ame-
deo Vili Lodovico, Amedeo IX, Fiberto I, Carlo I e Filippo II, furono meno
larghi di onori al nostro marchese; lo nominarono infatti per ben due
luogotenente e governatore generale del Ducato. Di questa sua amicizia
la Casi di Savoia non poteva di certo andar lieto il re di Francia Carlo VII,
il quale, benché poco curante, non era tuttavia dimentico dei suoi diritti sul
marchesato. Di più egli aveva veduta la bandiera bianca ed azzurra di
Saluzzo a fianco della croce di Savoia nella guerra che il duca Lodovico aveva
mosso nel 1452 contro la Francia, a causa di alcuni gentiluomini savoiardi,
cacciati in bando.
« offeso da ciò, Cario VII richiamò al dovere il marchese, (1454) in-
timandogli, come a vassallo, di deporre le armi e di chiedere scusa, se
ser dichi. I me.
« Non era questa la prima volta che l.i C'erte di Francia si I
viva e tornava a mettere in campo le sue pi ul marchesato. <iià fin
dal 144G il re aveva scritto a Eodolfo di G governatore del Delfi-
nato, ordinandogli di procurar con ogui mezzo l'omaggio del marchese :
avea ripetuto quell'ordine l'anno dipoi, minaci. mi,! , una confi rane!
1451 scritto di propria mano al duca Lodovico di Savoia, imponendogli di
rinunziare alla supremazia sul marchesato, come afferma il Muletti, sulla
fede del Recueil des actes.
« A questi ordini imperiosi del 1454, il nostro marchese Lodovico non
rispose, cene già non aveva risposto ai precedenti. Poteva egli cedere alle
domande del re e tirarsi addosso gli sdegni della Casa di Savoia, della quale
il padre suo avea. a sue spese, conosciuta la potenza, e dalla quale egli
aveva ricevuti tanti benefizi ? 1'-, >orre di nuovo i suoi stati alle stragi,
agli incendi", alle rapine, a tutti i gravissimi mali di ima guerra ch'egli
sapeva sarebbe stata pronta e terribile? Eifiutò dunque l'omaggio chiestogli;
la questione si fece grossa e se ne immischiò il duca: si venne a guerra che
però fu di brevissima durata: il duca di Borgogna fece da paciere e fu sta-
bilito il 14 di Settembre di quell'anno che la questione dell'omaggio
sterebbe insoluta durante sette anni, sen indizio dei diritti dello duo
parti: ma che intanto il Delfino rendesse quello terre che aveva occupate.
IV. « Fin qui le cose vanno di loro piede; per sette anni ancora sembre-
rebbe che nmi si dovesse più parlare di questa benedetta questione; ma
ad un tratto nal 1456 all'undici di Febbraio il marchese giura fedeltà al
re per tutto il marchesato. Cosi appare dal « Recueil <\<'* actes » citai".
al solito, dal Muletti, il quale accompagna il suo racconto con queste
— 578 —
parole : « Ciò ei fece per conservare a sé ed ai suoi popoli quella tranquillità
che sopra ogni altro bene apprezzava, e per procacciarsi l'amicizia di
quel re ».
« Quest'omaggio prestato due anni dopo la convenzione tra il delfino e
il duca, in piena pace, senza che vi sia stata alcuna nuova intimazione da
parte di Francia, senza che sia sorta alcuna dissenzione con la Casa di
Savoia, senza che quei duchi abbiano protestato, od abbiano rotte le loro
relazioni col marchese, è strano, molto strano.
« E più strano ancora mi pare, quando penso che nel 1456 il duca
Lodovico è alleato del Delfino: che nel 1458 il nostro marchese è dal duca
eletto arbitro in una contesa con Renato d'Anjou: che nel 1463, durante
il viaggio di Lodovico in Francia, egli è luogotenente generale del regno ;
che infine nel 1465 il duca spira fra le sue braccia.
« Bisognerebbe dunque ammettere, o che quest'atto di omaggio re-
stasse celato al duca, o che fosse fatto, lui consenziente. Ma né l'ima, ì è
l'altra di queste ipotesi mi sembra probabile: che certo il Delfino si sarebbe
valso di quest'omaggio per staccare il marchese dall'alleanza con Savoia ;
e il duca non aveva certo motivo o ragione di rinunziare ad un diritto,
tante volte affermato dai suoi maggiori e il cui acquisto avea costato tante
sangue.
« Aggiungasi infine che nel 1466 il marchese prestò il consueto omagg;o
ad Amedeo IX, il Beato, e nel 1476 vedremo suo tiglio rifiutarlo al re,
affermando sé esser fedele vassallo di Savoia. Non voglio con ciò affermare
die l'omaggio del 1456 al Delfino non sia stato realmente prestato: espongo
dei timidi dubiti, che però potrebbero avere qualche fondamento.
« Sentasi come parla di questo documento Ottavio Cacherano :
« Eadem fidelitas etiam facta dicitur per Lodovicum dicti Thomae tìlium,
« Marchionem Salutiarum occasione praedicti Marchionatus Christianissimo
« Carolo regi Francorum et Dalfino, ut apparet eiusdem literis regiis scriptis
« anno 1456 undecima Februarii ».
« Dunque non è neppure con un atto legale ed autentico che si prova
l'omaggio del marchese Lodovico al re di Francia; ma solo con una lettera
regia. Ragion di più per farci stare in guardia.
« Lodovico I di Saluzzo morì nel 1475 e gli successe il figliuol suo
Lodovico II. Ho già accennato alla contesa ch'egli ebbe col re di Francia
per la solita questione. Giovanni d'Aillon, governatore del Delfìnato Lo
richiese d'omaggio: egli se ne scusò dicendo ch'egli e i suoi maggiori
avevan sempre riconosciuta nella Casa di Savoia l' alta sovranità del
marchesato; che a quella avean giurato fedeltà, né egli intendeva ora
venir meno ai suoi doveri. Il parlamento lo citò allora a comparire: egli
non comparve; anzi nel 1478 fece atto d'omaggio a Violante di Francia,
tutrice del giovane duca Filiberto I : e nel successivo anno, morta la duchessa,
lo ripetè al pupillo per Saluzzo, Dragonero, Carmagnola, Revello, e le altre
città, tutte. Ne basta; in presenza del governatore <jel Delfinato prestò giu-
ramento di fedeltà al duca Carlo [ nel 1482, come appare da un altro istru-
mento di quell'anno, • itato dal Cacherauo. Ma ben presto la pace vien
turbata da un avvenimento improvviso ed inaspettato.
V. •■ Per una futile questione (V. Guichenon: Carlo P) si inimicò il mar-
chese Lodovico II col duca Carlo i : e mentre questi occupava le piazze forti .
Lodovico passò in Francia e venendo meno alle promesse fatte, contraddi-
cendo alle superb< denegazioni d'un tempo, curvò la fronte innanzi a Carlo Vili,
gli prestò quell'omaggio tante volte rifiutato baldanzosamente, e chiese aiuto
a quel re contro l'amico d'un tempo, diventato ora per futile motivo suo
acerrimo nemico.
« L'avesse almeno ottenuto! Carlo Vili avea bisogno dell'amicizia del
duca di Savoia, gli pr meva d'aver libero il passo per la spedizione che già
meditava contro il regno di Napoli ; e non voleva esporsi ad una gu ria
d'esito incerto che poteva essere d'ostacolo ai suoi disegni : all'umile vas-
sallo che gli chiedeva armi, diede un diplomatico, il signor de Bouchage.
« Venne questi al campo del duca Carlo, che assediava Saluzzo, e lo invitò
a far tregua per un auno col marchese. « Dite a mio cugino, rispose super-
bamente il duca, che ho stabilito di prender prima questa città » E man-
tenne la parola.
« Poscia accordò la tregua di un -imo, durante la quale si tenne una
assemblea a Pont Beauvoi in per definire una buona volta la questione.
I deputati del re e quelli dei duca discussero a lungo: gli uni sostenevano
che, essendo il marchese vassallo della Corona di Francia, il re avea diritto
di proteggerlo : gli altri affermavano che il marchese Lodovico era vassallo del
duca, e che, come tale, questi avea diritto di punirlo della sua ribellione.
Invano tentò di conciliar le cose un ambasciatore del duca di Milano, Gian
Galeazzo : la conferenza si sciolse senza nulla concludere. Ne meglio giovò
a risolvere la contesa un abboccamento che il re ebbe col Duca nella città
di Lioue. Intanto Ludovico II, che se ne stava tranquillamente in Francia,
veduto che ormai tutto era perduto per lui, mandò di qua delle Alpi due
Guasconi, capitani di ventura, per assalire con bande raccogliticce le sue
terre. Il duca protestò contro la rottura della tregua; riprese le armi e
assediò Revello, dove s'era rinchiusa la marchesa Giovanna: ma poi abban-
donò l'assedio, mosso dalle preghiere di Giovanna stessa, che era sua cognata.
«La questione si faceva grossa: già si parlava d'uua guerra fra il
duca e il re Carlo che questa volta, posto da banda ogni riguardo, non
voleva cedere : alla fine si venne ad un mezzo termine. Saluzzo e Carma-
gnota furono affidate a Luigi d'Ambres ed a Merlo di Piossasco, che le tenes-
sero come in deposito, finche la questione della sovranità fosse risoluta; e
Rendiconti — Voi. I.
— 580 —
si stabilì che da nessuna delle due parti si potesse far atto di ostilità,
sotto pena di mille marche d'oro e della perdita di tutti i diritti.
« Poco dopo moriva il duca Carlo I non senza sospetto di veleno da parte
del marchese nostro ; così almeno afferma il Guichenon sulla fede di Filippo
da Bergemo. Gli storici di Saluzzo hanno combattuta questa accusa e hanno
detto ch'ei morì di quartana. Checché si possa pensare di ciò, certo è che
dalla morte di Carlo non lievi vantaggi ottenne il marchese Lodovico, che
seppe destramente approffittare della confusione grandissima, nella quale si
trovava il Piemonte a que' tempi.
VI « Colla calata di Carlo Vili in Italia la questione perde tutta la sua
importanza, che in mezzo agli sconvolgimenti politici cui questa die origine
niuno avea più tempo di pensare a Saluzzo, i cui marchesi prestarono
sempre fedeli servigi ai re di Francia.
« Come poi violentemente si spegnesse la loro dinastia, come i re di
Francia si impadronissero delle loro terre, come il duca di Savoia Carlo
Emanuele rivendicasse gli antichi suoi diritti, e come infine dopo lunghe
trattative la controversia si componesse alla pace di Lione (1601), io non
starò qui a ripetere perchè son cose ormai abbastanza note, specialmente
dopo gli studi diligentissimi del Ricotti e del Carutti. Forse avrò in seguito
occasione di ritornare soli' argomento, producendo documenti nuovi da me
trovati nell'Archivio di Stato.
« Quelli che hanno avuta la pazienza di seguirmi sino a questo punto
si saranno facilmente convinti che mai questione fu più intricata e più
difficile a risolversi di questa: poiché, se da una parte antichi e validi
e ano i diritti di Francia, non meno forti eran quelli di Savoia: ma sì gli
uni come gli altri fondati sopra omaggi, e colla violenza estorti, o imposti
da fiera necessità. Si saranno avveduti che, dopo la sentenza del 1390, i
marchesi furono quasi sempre, fatte poche eccezioni, amici della casa Sa-
bauda: che dopo la calata di Carlo VIII la questione entra in un periodo
di assopimento, poiché i marchesi, come su per giù quasi tutti gli altri
piccoli signori d'Italia, agiscono come ciechi istrumenti delle due grandi
potenze che si disputavano la signoria dell'Italia.
« Le frequenti mutazioni della politica dei marchesi rendono quasi
impossibile il determinare a chi dovesse di diritto spettare la successione :
tanto più che negli ultimi cinquaut' anni la casa di Savoia quasi si eclissa
e Carlo il Buono, spogliato contro ogni diritto e contro ogni fede del retaggio
avito, non conservava se non un' ombra di quella potenza che avea resi così
temibili i suoi antenati.
« Questo però è fuor d' ogni dubbio che l'occupazione di Saluzzo da
parte della Francia fu un atto arbitrario e violento, avuto specialmente
riguardo all'abbominevole delitto, col quale tolsero di mezzo l'unico ostacolo
che si frapponeva al conseguimento del loro fine.
— 581 —
« Ma bisogna d'altra parte considerare che tal mezzo era consigliato
dalla più volgare prudenza: poiché se la Francia non avesse presidiato
quel paese, l'imperatore non avrebbe tardato ad impadronirsene ed avrebbe
così accresciuta la sua potenza che pur troppo era formidabile. Premeva
inoltre alla Francia d'aver libero, aperto e ben difeso uno dei più impor-
tanti passi delle Alpi, dal quale in pochi giorni potevano, senza pericolo,
calare in Italia numerosi eserciti e tenere in iscacco la parte avversaria :
sicché l'occupazione francese è da questo lato abbastanza giustificata.
« Non dimentichiamo però che il marchesato, come feudo dell'impero,
era devoluto all' imperatore il quale poteva a piacer suo disporne ; sia
incamerandolo, sia investendone chi più gli talentasse: e che gli antenati di
Carlo III duca di Savoia aveau per ben quattro volte ricevuto la sanzione
dei loro diritti dai diversi imperatori con diplomi degli anni 1365, 1372.
1375, 1536 e finalmente con tre altri diplomi imperiali di Carlo V degli
anni 1554 e 1555 ».
PERSONALE ACCADEMICO
Pervenne all'Accademia la dolorosa notizia della perdita da essa fatta
nella persona del Socio straniero Leone Renier mancato ai vivi l'I 1 eiumo
1885, ed in quella del Socio corrispondente Antonio Villa, morto il 26
giugno 1885. Apparteneva il primo all'Accademia come Socio straniero corr.
dal 4 febbraio 1877 e come Socio straniero dal 26 luglio 1883. Il secondo
faceva parte dell'Accademia dal 1" aprile 1860.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
r'urono inviate in dono all'Accademia le seguenti pubblicazioni di Soci :
Mììller Max. The sacred books of the East. Voi. XX, XXII, XXIV.
Saint Hilaike B. Traités des parties des animaux et de la marche
des animaux d' Aristnte. T. I, II.
Zittel K. A. Handbuch der Palaeoatologie Bd. I, Abth. II. Lief. 3, 4.
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La Società meteorologica italiana, di Moncalieri; la Società di scienze
naturali di Osnabriick; il Museo britannico di Londra; la E. Biblioteca di
Parma; la Biblioteca di Brera, di Milano; la Biblioteca nazionale di Firenze:
l'Università di Kònigsberg ; l'Osservatorio di S. Francisco.
Annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
La Società di scienze naturali di Eniden ; la Società storica di Breslau ;
il R. Museo di storia naturale di Bruxelles.
P. B.
ó8:j —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
IH SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute all'Accademia sino al 19 luglio 1885.
Matematica. — Sopra una proprietà della ridotta della equa-
zione modulare dell'ottavo grado. Nota II, del Socio F. Bkioschi.
4." « Le forinole che abbiamo stabilite nei paragrafi secondo e terzo
della precedente comunicazione (') conducono ad altri risultati che valgono
a meglio precisare la natura della ridotta della equazione modulare dell'ottavo
grado.
« Osserviamo dapprima che dai valori di b, e in funzione di a, /', h,
dati nel paragrafo secondo, si ottengono tosto le :
4(3a> — 2)f= (a-f-3)a2 — 46
32 V'^l . h = (a — 5) [a J — Ab) a — 32c
per le quali i valori dei coefficienti A, B, C, D dell'equazione (1) diventano:
A. = o, 8B = (w — 1) [(a-hl)a*— 4b
16G = (o»+ 3) (co — 5) ai — 2 (3« — 4) ab — 16c]
■r'.D = (3a+l) [(19» -4-l)o* — 8(7t»+l)a2ò — 16684-16(5«— 2)uc
e da queste eliminando le a, b, e si ha la relazione biquadratica fra le radici
della stessa equazione (1), ossia la:
(»-f-7)As— 4(w-+-8)A2B-f-8(d)H-6)AC-M6B2 — 64D = 0.
« Si ha così il teorema : indicando con:
<p (.;) = .;"' — ax1 -\-bx — e = 0
Vedi Rendiconti della seduta del 21 giugno 1885,
Rendiconti — Voi.. I. ri
— 584 —
la equazione che ha per radici le x,*.\ , ^(, M, (radici
della ridotta della equazione modulare dell'ottavo grado):
la equazione del quarto grado:
<j, (x) = xl + kx3 + Bxt -+- Cx + D = 0
di cui le radici sono le altre quattro della ridotta stessa,
ha la proprietà che i suoi coefficienti A, B, C, D sono fun-
zioni razionali, iutiere di a, b, e; ossia delle prime tre
indicate radici.
5." « I valori delle quantità m, p, q, introdotte nel paragrafo terzo della
precedente comunicazione, espressi in funzione dei coefficienti della equazione
ip(jr) — 0 o della <p(x) = 0, sono i seguenti:
4tn = A, 3.7.4s.p = (w — 1)[3A8 — 8Bj
2.7AKq = — (56. — 1)[A3 — 4AB + 8C]
oppure :
im = a, 3.7.42.p = (w — 2)a* — (3«H-l)fr
72.43.<7 = (3(i) — 2) a3 — 2(5w— l)fl6 + (9«— 13) e.
« Posto nella <|/ (a?) :
(4) x = a>Vr — 1 .v — m
si ha:
(/,(aO = 7*(3w+2)M(u)
essendo :
M ( u) = i>4 -4- (ypv* — 8qv + 9p2 -+- 4mc/
come si è già trovato. Così ponendo nella 9 (#):
a; = (3&> — 2); — (w— 2)m
si ottiene la :
?(t*) = 7(9»+22)L(9
nella quale:
L® = F,3 — m?- 3pF,+g.
« Notiamo dapprima che indicando con N(t>) l'hessiano di M(v), si ha
la relazione:
pM(Q — N(5)=4gL(g)
si ha cioè il teorema: Le radici della ridotta del settimo grado
sono le radici delle due equazioni:
M(t>) = 0 pM©— N(É) = 0
nella ipotesi che fra le oc, v sussista la relazione (4) e sia:
4Fs=2(eH-l)tf-f-(fiH-3)m.
« Iu secondo luogo siano T(v) il covariante di sesto ordine di M(t') e
j/8, c/3 i suoi invarianti, si avrà:
4 N3 (Q - </, N (?) M2 (Q +<fe M3 (?) = — T* (Q
ina per ciascuna delle radici della equazione L(?) = 0 si ha:
P M«)
— 585 —
e quindi :
T»(Q
V — 9iP-h9ì:
~ Ms (;)
da cui (vedi precedente comunicazione):
' -1 M:,(£) '
«Infine dai valori di «7», g% si ottiene pel discriminante di M(r):
g* — 27ffl = 42.Q2'L9mìp2-4-4m:,r/+108^H-54mp(? — 27r/«.
od indicando con 5 il discriminante di L (;) :
r/f — 27p? = 3;s.42.^.8 .
« Posto ora :
X = 2 1_ [3 l/"^3 . ft + ^-27flS]T
si hanno come è noto le:
<0 = X + Y, J, = sX+e«Y, «8 = s*X+eY
essendo 2£-f-l = l/^ — 3; ma sostituendo nei valori di X, Y alle m, p, q, \ <ì
i rispettivi valori formati colle radici della equazione L(£) = 0 si trovano le:
X = y [Ij, -r-s Cc»-i -+- s ìis-r-i £»+-» + £J ;si-ì Zt*+\
1 ' .
«Deducendo da questi valori quelli di t0, (1( «, si giunge alle impor-
tanti relazioni:
« A questo risultato si può arrivare anche pili facilmente osservando
che per relazioni stabilite nel paragrafo terzo della precedente comunicazioni1.
la equazione che ha per radici A*, Af, A;, è la:
<y:{ -f- 3p!/- — mqy — r/2 = 0
ora questa si ottiene dalla L(;) = 0 ponendo £ = — -1. , e quindi si hanno
y
per A*, A,, Ar, i valori superiori.
«La proprietà caratteristica della ridotta fin qui considerata trova in
conclusione la propria espressione nel teorema:
«Le radici #,, a?,.,.», ne^, avs della ridotta della equa-
zione modulare dell'ottavo grado sono esprimibili in fun-
zione delle altre .'%_,. .r,_s , .rs^2 per mezzo delle seguenti
— 58G —
formolo. Indicando con a la somma di queste ultime radici
e con b la somma dei loro prodotti a due a due, si hanno le:
xs 4- x^ts 4- x„^ 4- oc,** = — a
x, 4- «,+3 — aJ.-t-s — ®>rt =—ps^\
OC, 4" «VHS — ^Vo — aV3 = — Ps^-4
a?, 4- «Ve — «V+-3 — «#+■« = — JVhi
essendo:
p^, = [4 («— 1) asi^i 4- 4aowi 4- 4 (a - 1) & - (a— 2) o* I
p8^4 = [4 («— 1) <4n 4- 4«V*i + 4 («— 1 ) & - (a - 2) a» j
ps+.2 = [4 (»— l)afo-f-4aavn4-4 (a— 1) & — (a— 2) a.4]*
« Le equazioni del settimo grado le radici delle quali soddisfano alle
condizioni superiori sono quindi risolvibili per funzioni ellittiche ».
Fisica. — Lo conducibilità elettrica delle resine. Nota del
prof. A. Bartoli, presentata dal Socio Blaserna.
I. « In questa Nota preliminare non farò altro che accennare concisa-
mente ad alcuni dei risultati ottenuti nello studiare la conducibilità di
molte resine, balsami, gomme resine dico un solo cenno, perchè a voler dare
l'esposizione di tutte le misure eseguite occorrerebbe un volume di gran mole.
II. « Le resine da me studiate sin qui sono ('): ambra (liquida sopra 280°):
ambra grigia; asfalto (liquido verso 100°); resina di Guajaco (liquida sopra
80°) ; belzoino (si rammollisce e poi divien liquido sopra 98°) ; sandracca
(fonde sopra 95°) ; dammara (fonde sopra 130°) ; mastice di Scio (si rammol-
lisce verso 78° e poi divien liquido) ; coppale (si rammollisce a 160°, a 250°
è un liquido viscoso); olibano (si rammollisce a -4- 85°, a 150" è liquido);
taccamacca (si rammollisce a 50° ed a 88° è ben liquida) ; sagapeno (si ram-
mollisce a + 35° ma non diventa mai liquida); gomme lacche di diverse
specie (si rammolliscono a temperature piuttosto elevate): galbano (si
rammollisce ma non fonde); assafetida (si rammollisce ma non fonde); elémi
di diverse specie (fondono bene, alcune a 4- 76° sono liquide, altre prima) ;
euforbio (sopra 80" rammollisce ma non fonde) ; ladano (rammollisce ma non
fonde a causa delle impurità che sempre contiene); sciarappa (rammollisce
sopra 80° e poi divien semiliquida) ; scamonea (rammollisce sopra 100° ma
non fonde); sangue di drago (rammollisce verso 130°) : storace calamita (a
80° rammollito, a 4- 90° è ben liquido); aloe soccotrino (verso 50° rammollisce,
(') Per la composizione e l'origine tli queste resine compara: Gmelin, llandbuch der
Chemie Bel. VII, Vili. — Watts, Diclionary of Chemislry (passim). — Kekulé, Lehrbuch
der organi schen Chemie (passim). — Guibourt, lìistoire naturellc des droyues simples (VII edi-
zione. Parigi, 1876). — Wiesner, Die technisch verwendetén Gummiarlen, liane und Balsame,
Erlangen, 1869. — Jahres Bendile der Chemischen Tedmologie. Leipzig (passim). — Fliie-
kiger, Pharrnacoc/nosie.
— .".87 —
a più alte temperature si trasforma in una massa viscosa); resina copai\
(a 100° rammollita, a -f- 132 " è liquida) ; resine estratte dal prof. Bechi dalle
foglie dell'olivo (fondono a piuttosto elevale temperature); gomma benzoe (li-
quida sopra 95°); mirra (rammollisce ma non fonde); pece navale (fonde verso 60°^:
pece di Borgogna (ben fusibile); colofonia (fusibile verso 110°); balsamo
del Canada (semisolido); balsamo del Perù; balsamo del Tolù; storace li-
quido; balsamo di Copaive; trementina di Ohio; trementina di Venezia; olio
di abete; catrame di abete; idem di Cade; idem di Betulla; ecc. (questi ul-
timi sono semiliquidi alla temperatura ordinaria : solidi a più basse temperature |.
« Della maggior parte di queste resine ho potuto studiare campioni di
diversa provenienza, alcuni donatimi, altri acquistati. Alcuni mi furono pro-
curati dai signori E. Merck (Darmstadt); E. Pegna (Firenze); A. Bizzarri
(Firenze); C. Erba (Milano) ecc.: molti altri ed anzi la maggior parte mi
furono gentilmente favoriti da diversi miei amici, ai quali rinnovo qui le
più sentite grazie per la premura con la quale hanno corrisposto alle mie
domande. Vengo ora senz'altro a dire dei risultati ottenuti.
III. « Le diverse resine diversificano per la composizione, per la coe-
sione, durezza ecc. diversa allo stato solido e per il loro comportarsi eoi
riscaldamento. Per quel che riguarda la composizione in generale tutte sono
mescolanze di più e diversi composti organici : alcuno dei quali è spesso di
natura acida, mentre altri possono essere idrocarburi, o composti derivati da
questi per ossidazione: alcune riscaldate si alterano; o perdendo dei principi
volatili; o soffrendo alterazioni nei loro componenti: altre restano inalterate
Per quel che riguarda lo stato fisico: 1° alcune si rammolliscono col calere.
senza mai prendere lo stato liquido, ed anche senza nemmeno ridursi ad avere
orizzontale la superficie terminale: 2° altre prendono nettamente Io siale
liquido, come l'asfalto, lo storace calamita, ecc. ecc., e diversificano solo per
la diversa viscosità dei liquidi ai quali danno luogo. Così mentre scorrevole
e il liquido che deriva dalla fusione dell'asfalto, invece quello che deriva
dalla fusione della pece, delle trementine dell'olio di abete, e di alcuni
balsami, è viscosissimo tanto che giudichiamo dello stato liquido di tale
sostanze più che altro dal vederle trarsi in fili e dal tendere a riacquistare
la superficie terminale orizzontale.
« Nelle tavole seguenti sono esempi relativi alla conducibilità delle resine
appartenenti a questi tre diversi tipi fisiei.
Tavola I.
Olibano (lagrime)
Lento riscaldamento
Temperature Conducibilità relative
-i- '',7° olido 461,20
'" semisolido past.is,, 2321,80
-+- 103 semiliquido pastoso 375
■+■ 1'" » 91750,0
Temperature
londucibilità relativ
-+- 0°
solido
0,011
-+- 10
>>
0,090
-+- 20
»
0,761
-+- 50
>>
1 1,08
-t- 60
»
191,03
— :,88 —
Tavola II.
Balsamo del Tolù (solido)
Lento raffreddamento
Temperature
Conducibilità relative
Temperature
Condì
icibilità re
0°
solido
0,031
-+- 100°
liquido
71,25
-+■ 10
»
0,080
-+- 108
»
115,86
20
»
0.094
-+- 119
»
331,25
10
»
0,105
■+- 128
»
708,60
72
liquido
1,08
-4- 138
»
1907,68
78
»
4,26
-i- 143
»
2409,08
81
»
9,13
-+■ 160
»
5603,29
8fi
»
18,21
•+• 185
»
9897,30
-+- 195
>
13074.60
Tavola III.
Balsamo del Canada
Lento raffreddamento
Conducibilità
Temperature
relative
-+- 0°
semisolido viscosissimo
0,28
-i- 10
»
i),75
-+- 30
»
1,64
-+- 40
»
2,08
-t- 90
ben liquido
3,12
Conducibilità
jrature
relative
105"
liquido
7,08
117
»
14,02
130
»
19,08
141
»
38,21
162
»
61,74
194
»
110,20
IV. « Per quel che riguarda la conducibilità delle resine possiamo
dire che:
1° «La conducibilità di tutte le resine da me studiate (e
«di cui l'elenco è in principio di questo lavoro) non pre-
«senta veruna singolarità col riscaldamento in vicinanza
«della temperatura di fusione o di rammollimento» fatto
questo tanto più notevole in quanto che le resine, essendo costituite dalla
mescolanza di tanti corpi diversi, poteva benissimo avvenire che per qual-
cheduna di esse si verificasse il fenomeno da me accennato nella comunica-
zione precedente «Sulle conducibilità elettriche delle mescolanze».
2° « Si può anche aggiungere che «tu ttesenzaeccezionele resine
« da me studiate, allo stato solido, e a sufficiente distanza
« d a 1 1 a temperatura di fusione o di rammollimento isolano
«quasi perfettamente,» purché si abbia cura ben s'intende di spe-
rimentare su resine ben secche : il che si può fare p. es. tenendole entro
una larga campana rovesciata, contenente in fondo uno strato di acido sol-
forico: chiusa la campana in alto da una grossa lastra di vetro munita di
— 589 —
due t'ori, attraverso i quali passano fissati con tappi di gomma due tubi
capillari di vetro che portano gli elettrodi di platino fino al voltametro dovi'
è contenuta la resina che si vuole studiare.
«Trascurando tali precauzioni può accadere molte volte di avere Corti
segni di conducibilità dovuti all'umidità sulle superficie ecc. ecc.
3° «Tutte quante le resine rammollite o fuse per l'a-
zione del calore conducono più o meno l'elettricità: e la
loro conducibilità cresce quasi sempre regolarmente, col
crescere della temperatura».
« Ben inteso però che non si oltrepassino le temperature che alterereb-
bero o modificherebbero la resina: altrimenti la conducibilità come tutte le
altre proprietà fisiche può trovarsi molto variata. Così la conducibilità dei
balsami semiliquidi alla temperatura ordinaria, non ritorna la medesima
quando sono stati scaldati a temperature un po' elevate: e nello stesso tempo
molte volte accade, che di liquidi che erano alle temperature ordinarie si
trasformino in resine fusibili ad elevate temperature.
« Per quel che riguarda la diversa conducibilità allo stato liquido, o
allo stato di massa viscosa o pastosa;
4° «In generale sono più conduttrici allo stato liquido,
«o rammollite per la temperatura, quelle resine che con-
« tengono in maggior copia acidi, o composti fusibili molto
« ossigenati; sono meno conduttrici quelle per la maggior
«parte costituite da mescolanze di idrocarburi con e o m -
«posti poco ossigenati, o di composti poco ossigenati».
« Nella tavola seguente sono classificate le resine secondo la loro con-
ducibilità allo stato liquido, o allo stato di rammollimento.
Resine che conducono bene, liquide o rammollite dal calore.
«Storace liquido; resina di sciarappa; resina di scamonea; sangue di
drago; storace calamita; succino; resina del balsamo del Perù; balsamo del
'Polii ; balsamo copaive; balsamo del Perù liquido; gomma lacca; gomma
benzoe; belzoino; resina di Guajaco; taccamacca; sagapeno; galbano; assa
fetida; gomma ammoniaca, laudano, aloe soccotrino, olio Cade, olio di
Betulla: catrame di abeto, olibano, mirra; trementina di Venezia.
Resine che liquide o rammollite dal calore conducono mediocremente.
« Kesina copaive; trementina di Chio; pece nera comune; colofonia:
asfalto; euforbio; manna cannula deacquificata ; resine estratte dal prof. Bechi
dalle foglie di ulivo, ecc.
Resine che fuse o rammollite dal calore conducono poco.
« Olio di abete, balsamo del Canada, elémi, resina di pino salvatico,
coppale, mastice di Scio, dammara, sandracca.
— 590 —
« Si osserva elio oltre alla composizione delle resine, influisce anche
la viscosità che esse hanno allo stato liquido; la viscosità diminuisce la
conducibilità. Così ad esempio aggiunto alla resina di Guajaco una quan-
tità uguale in peso od anche quattro volte maggiore di naftalina pura la
quale è perfettamente isolante ed ha un punto di fusioue presso a poco
uguale a quello della resina suddetta, si ha un miscuglio omogeneo, il quale
ha una conducibilità molto maggiore di quella che a tutte le stesse tem-
perature presenta la resina sola. Ora l'aggiunta della naftalina toglie molto
alla viscosità della sostanza.
« In questa Nota preliminare non ho potuto per mancanza di spazio
che accennare ad alcuni dei risultati ottenuti. Ncu posso però tacere di un altro
fatto di qualche interesse che ho osservato con alcune resine, cioè « che se si
« sperimenta in condizioni tali che la resina durante il riscaldamento non
« soffra alterazione ne'perdita veruna, allora sì ottengono col raffreddamento
« delle conducibilità che sono maggióri di quelle ottenute per le stesse tempera-
« ture col riscaldamento, per quanto molto lentamente si proceda così nel riscal-
■ dare come nel raffreddare ; la curva delle conducibilità è poi più bassa quando
« il raffreddamento è più rapido, e più elevata quando esso è più lento » (').
Fisica. — Sintesi di alcuni nuovi composti che derivano dal
Mellogeno. Nota dei prof. A. Bartoli e G. Papasogli, presentata
dal Socio Blaserna.
I. « Prima di entrare nell'argomento di questa Nota vogliamo riassu-
mere brevemente quello che nelle nostre precedenti Memorie (*) diffusamente
abbiamo esposto intorno alla preparazione, alla composizione ed alla pro-
prietà del mellogeno.
II. « Abbiamo preparato il mellogeno purissimo ne' modi seguenti :
1 . « Evaporando quasi a secco sul bagnomaria il liquido nero ed acido
risultante dalla elettrolisi dell'acqua stillata con elettrodi di carbone di storta,
riunito colle prime acque di lavatura del sedimento del voltametro. Questo
mellogeno raccolto sul filtro veniva lavato ripetute volte con acqua per li-
berarlo dall'acido mellico e suoi derivati, sacrificandone una porzione alla
purezza del rimanente, poiché a mano che diminuiva l'acidità del liquido ,
cresceva la solubilità del mellogeno. A questo punto riusciva anche difficile
la filtrazione per via del mellogeno disciolto, che come colla imbrattava il
filtro ; onde messolo nella stufa a 40° lo staccavamo ancora umido dal filtro,
(') Ho ricevuto testé, grazie alla benevolenza di alcuni miei amici, una ricca collezione
.li resine rare; i risultati ottenuti formeranno il soggetto di altre comunicazioni.
("■) Compara tutte le nostre Memorie pubblicate nel Nuovo Cimento, anni 1879, 1880.
issi, 1882, 1883, 1884; e Gazzetta Chimica, anni 1830, 1881, 1882, 1883, 1884.
— 591 —
appena si rapprendeva in grumi neri e brillanti, senza curarci di quello
che restava attaccato al filtro medesimo.
2. « Una maggior quantità di mellogeno si è ottenuta esaurendo col-
l'acqua per decantazione il sedimento nero del voltametro fino a chele acque di
lavatura sul principio nere restassero scolorite ; e pricipitaudone il mellogeno
in fiocchi bruni e oll'aggi ungervi un po' d' acido cloridrico puro. Si lavavano
i detti fiocchi con acqua , cessando appena sparita l' acidità , perchè non
tornassero a sciogliersi, e non lasciavamo di accertarsi che questo mellogeno
seccato a 100" non conteneva cloro.
« Il mezzo più economico d' avere il mellogeno è stato 1' elettrolisi
delle soluzioni acquose diluite di acido solforico, borico, mellico ecc. usando
del carbone di storta o di legna per elettrodo positivo. Il sedimento liberato
dall'acido e poi trattato con acqua leggermente alcalina per idrato sodio
dà una soluzione nera di mellogeno, che ne riprecipita coll'acido cloridrico.
« Il mellogeno seccato sopra l'acido solforico è solido, nero lucente
come il carbon fossile, friabile, a frattura concoide. Insolubile nell' alcool
metilico, etilico, amilico, nell'etere, nella benzina, nel cloroformio, nel solfuro
di carbonio, nell'essenza di trementina, si scioglie in nero intenso nell'acqua
e nelle soluzioni di ammoniaca, d' idrato sodico o potassico e di carbonato
sodico. Si scioglie anche nell'acido solforico concentrato freddo che s'imbruna;
ma aggiungendovi un poco d'acqua si fa un precipitato nero ed il liquido
ritorna limpido. Crepita in contatto dell'acqua, che si colora subito di nero.
« Scaldato non fonde, brucia stentatamente, senza rigonfiarsi, non è
cristallino e nemmeno cristallizzano le sue soluzioni negli alcoli. La sua
foluzione acquosa, che è nera, precipita e si scolora con la più parte degli
acidi e sali minerali, ma non precipita per l'aggiunta di piccole quantità
di alcool, zuccheri e della maggior parte degli acidi organici. La proprietà
piìi caratteristica del mellogeno è di trasformarsi con estrema facilità per
l'azione dell'aria umida e degli ossidanti poco energici, in acido mellico e
ne' suoi congeneri.
« La composizione del mellogeno seccato a 140°, qualunque ne fosse
stata l'origine, è risultata sempre rispondente alla forinola :
Cu H» O4
od a un suo multiplo. Invece il mellogeno seccato a 100° ha per forinola:
2 (CnH.Oii+HjO
e seccato alla temperatura ordinaria sull'acido solforico risponde alla forinola:
2 (Cu H2 Oi) + 3 H2 0.
III. « La trasformazione del mellogeno in acido mellico e suoi derivati
per l'azione d'un ossidante iu eccesso può essere rappresentata dalle equazioni:
[ 2 Ci, HsOiH-4H«0 4-8 0 = C,i.H80,gH-C,oH608
\ aciilo mellico
(A) 2 Cu H, 0.1 4- 9 H* 0 -+- 3 0 = Cu Hu 0H 4- Cu Eì0 Os
'
Rendiconti — Voi. I-
— 592 —
« E questa ossidazione può farsi.
1. « Coll'ossigeno elettrolitico ;
2. « Spontaneameute coll'ossigeno dell'aria ;
3. « Per azione d'altri ossidanti, come l'acido nitrico diluito, gli
ipocloriti ecc. ecc.
« Se non che questa trasformazione accennata dalle formole (A) non
avviene immediatamente ma gradatamente, per la produzione di composti
derivati dal mellogeno per un'ossidazione incompleta e che tengono quindi
il mezzo fra il mellogeno stesso e l'acido mellico cogli altri acidi benzo-
carbonici. Noi abbiamo ottenuti diversi di questi prodotti co' tre metodi
seguenti che corrispondono al primo ed al terzo de' metodi generali so-
vraccennati, e sono :
1. « L'eletrolisi con elettrodi di carbone di storta dell'acido nitrico
della densità 1,40.
2. « L'azione dell'acido nitrico della densità 1,36 — 1,40 sul mellogeno.
3. « L'azione degli ipocloriti alcalini sul mellogeno in eccesso.
IV. « L'elettrolisi dell'acido nitrico diluito non presenta nulla di diverso
da quella delle soluzioni d'acido solforico ecc. ecc. ma il fenomeno è ben
diverso quando si elettrolizza l'acido nitrico della densità 1,36 — 1,40; nel
qual caso il disgregamento del carbone positivo si fa con tale veemenza
che grossi pezzi si disfauno in pochi giorni, anche con una pila di soli due
o tre elementi Bunsen, mentre il liquido si riscalda e si forma fra esso ed
il carbone una densa poltiglia nera ('). Questa estratta con acqua ne dà
una soluzione che filtrata ed evaporata a bagnomaria fino a secco lascia
una materia nera, che si riscioglie nell'acqua, si filtra e si porta di nuovo
a* secco a bagnomaria. Allora fattaue uua soluzione acquosa neutralizzata
esattamente con ammoniaca vi si aggiunge goccia a goccia del nitrato cal-
cico, finche non si forma più precipitato, si filtra e, messavi una quantità
d'acido cloridrico corrispondente all'ammoniaca , si secca ancora una volta
a bagnomaria, Se ne raccoglie una materia d' un nero lucente, in parte («)
solubile nell'etere , nell'alcool e nell'acqua ed in parte (/?) solubile nell'alcool
e nell'acqua, ma non nell' etere. Di qui un modo facile di separare le due
sostanze « e (ì.
V. « Anche il mellogeno beli' e formato è attaccato energicamente
dall'acido nitrico della densità 1,39 ad 1,40 con riscaldamento e vapori
(') La rapidità del disgregamento del carbone in questo caso non ha riscontro che
con quella con cui il carbone si disgrega nelle soluzioni concentrate d* acido fluoridrico.
V. la nostra Memoria, Nuova contribuzione alla Storia del carbonio, negli Atti della So-
cietà toscana di scienze naturali che è corredata da figure che rappresentano molto bene
il disgregamento del carbone a seconda degli elettroliti.
— 593 —
rossi ecc. ecc. meutre l'acido diluito non che sciogliendo lo precipita dalle
sue soluzioni acquose od alcaline. A reazione finita e dopo scacciato per
ripetuta evaporazione a bagnomaria l'eccesso d'acido, resta una materia
scura lucentissima, di cui una parte a è ben solubile nell'etere e nell'alcool
ed un' altra ,■>' solubile soltanto nell'alcool assoluto. Si separano perciò questi'
due sostanze ricorrendo all'alcool ed all'etere, non senza averne prima eli-
minato allo stato di soli calcici l'acido mellico e gli altri acidi benzocar-
bonici nel modo descritto nel precedente paragrafo.
VI. « Si tratta un eccesso di mellogeno con una soluzione acquosa
d' ipoclorito sodico, si filtra e si lava la parte non sciolta, rifiutando le
prime acque di lavatura come quelle che contengono dei cloruri ed i sali
sodici degli acidi benzocarbonici. Dalle acque brune che filtrano in seguito
si precipita il mellogeno con un po' d'acido cloridrico; con che esse restano
d'un giallo intenso e svaporate a bagnomaria lasciano una materia scura
brillante, da cui si può estrarre una sostanza a solubile nell'etere e nell'alcool
assoluto e un' altra /S insolubile nell' etere , ma ben solubile nell' alcool
assoluto.
VII. « Abbiamo studiato le sostanze a e /5 con una costanza degna ve-
ramente di miglior successo; ma pur troppo la grande loro alterabilità per-
la tendenza che hanno a trasformarsi negli acidi benzocarbonici ce ne ha
reso lo studio oltremodo lungo e penoso, e se pubblichiamo alcuni resultati
analitici, quantunque n.n tali, lo diciamo francamente, da ispirarci una grande
fiducia, lo facciamo solo per prendere data e perchè se non bastano a sta-
bilire la natura e la costituzione, dei nuovi corpi a e /5 da noi scoperti, ne
stabiliscono incontrastabilmente 1' esistenza e le più importanti proprietà.
Per ora diamo le analisi del solo composto a. riserbando ad altro lavoro quelle
del composto /3. Il composto a. a cui si riferiscono queste analisi fu ottenuto
sciogliendo nell'alcole assoluto la massa del mellogeno modificato dall'acido
nitrico e poscia filtrando, tirando a secco a bagnomarie e riprendendo con
etere: l'etere evaporato lasciò la sostanza a, la quale fondeva arco 112°:
scaldata a lungo a 140" — 1601 ritornava solida e rimaneva tale sino a 210",
temperatura alla quale subiva una nuova fusione. A più alte temperature
sublimava una sostanza colorata fluorescente.
Vili. « Analisi di oc seccato sull'acido solforico.
1. « Gram. 0,3210 di sostanza dettero gr. 0,516 di CO, e gr. 0,108
di H, 0 onde : C % = 44,00; H % = 3,74.
2. « Gram. 0,1950 di sostanza dettero gr. 0,327 di CO* e gr. 0,0045
di ILO, onde: C% = 45,73; H°/0 = 3,67.
«Il composto C«H22 019 = 2(Ci1H(.Oi)-!-5H2 0, contiene:
0% = 44,15; H%=3,73.
— 594 —
Analisi di a seccato a 100°.
1. « Grani. 0,281 di sostanza dettero gr. 0,510 di CO» e gr. 0,0880
il H,0, onde: C°/o = 49,49; H% = 3,47.
2. « Grani. 0,264 di sostanza dettero gr. 0,474 di CO. e gr. 0,0625
.li H.O, onde: C% = 48,97; Ho/0 = 2,63.
3. « Grani. 0,424 di sostanza dettero gr. 0,755 di CO» e gr. 0,1145
di H20, onde: C% = 48,57; H«/0 = 3,00.
4. « Grani. 0,242 di sostanza dettero gr. 0,437 di CO» fi gr. 0,067
di H, 0, onde : C % = 49,24 ; H % = 3,076.
« Queste analisi risponderebbero al composto C|iH80s=CiiHeO';-l-H»0.
il quale dà: C" „ = 49,25: H% = 2,98.
Aitatisi di « seccato a 150°.
1. « Gram. 0,332 di sostanza dettero gr. 0,637 di C02 e gr. 0,070
di H»0, onde: C°/o = 52,33: H°/, = 2,34.
2. « Gram. 0,298 di sostanza dettero gr. 0.573 di CO» e gr. 0,069
di Hj 0, onde : C % = 52,45 ; H % = 2,57.
3. « Gram. 0,282 di sostanza dettero gr. 0,546 di C02 e gr. 0,063
di H»0, onde: C°/o = 52,80, H% = 2,13.
4. « Gram. 0,328 di sostanza dettero gr. 0,627 di CO» e gr. 0,066
di ILO, onde: C°/o = 52,14: H%> = 2,23.
5. « Gram. 0,466 di sostanza dettero gr. 0,902 di CO» e gr. 0,0935
di HjO. onde: C%> = 52.79: H0/„ = 2,23.
« 11 composto ChHgOt contiene:
C°/0 = 52,80; H°/0=2,40.
Analisi di a. scaldato per un cerio tempo a 210°.
1. « Gram. 0,183 di sostanza dettero gr. 0,370 di CO* e gr. 0.031
di H,0, onde: C°/o= 54,69; H% = 1,88.
2. «Gram. 0,175 di sostanza dettero gr. 0,352 di COj e gr. 0,0285
di H20, onde: C°/o = 54,86; H°/,= l,87.
3. « Grani. 0,243 di sostanza dettero gr. 0,484 di CO» e gr. 0,046
di H,0, onde: C°/0 = 54,32; H°/0 = 2,10.
4. « Gram. 0,167 di sostanza dettero gr. 0,335 di CO» e gr. 0,029
di H»0, onde: C % = 54,71 ;H0/0 = 1,03.
« Il composto C2jHi0Oi3 contiene:
C% = 54,77; H«/, = 2,08.
— 595 —
« Analisi del sale d'argento della sostanza «, la quale in soluzioni
acquosa ha forte reazione acida alle carte (Il sale d' argento si ottenne da
quello neutro potassico per doppia decomposizione).
1. « Grana. 0,134 di sale argentico seccato a 100° lasciano gr. 0,0760
di argento, onde: Àg°/0 = 56,71.
2. « Gram. 0,250 di detto sale lasciano gr. 0,1400 di argento, onde:
Ag°/0 56,00.
3. Gram. 0,710 di detto sale lasciano gr. 0,4030 di argento, onde:
Àg% = 56,76.
« Il composto CiiAg3H:ì07 contiene:
Ag% = 56,74.
« Analisi del sale baritico di a. (ottenuto, come quello d' argento, dal
sale potassico).
« Gram. 0,2635 di questo sale seccato a 100° e poi calcinato per bene,
come insegna il Fresenius, lasciarono gr. 0,1790 di carbonato baritico, ondo:
Ba% = 46,8,
mentre il composto Cj.Ba3H1.On contiene:
Ba% = 45,4.
IX. « Per assicurarci vie meglio che questa sostanza u è un prodotto
d'ossidazione intermedio fra il mellogeno e l'acido mellico abbiamo ossidato
con ipoclorito sodico una soluzione del suo sale potassico e trattandola in
seguito con cloruro calcico ne abbiamo ricavato del niellato calcico. E di rio
fanno fede le analisi esattissime.
X. « Che poi le sostauze « e /S siano gli unici prodotti di ossidazione
intermedia non possiamo assicurare, anzi riteniamo il contrario avendo po-
tuto ottenere dal mellogeno un altro composto acido A, solubile come u
nell'acqua, nell'alcool e_ nell'etere, e a cui le analisi condurrebbero a dare una
forinola bruta vicina a CuH609. Anche l'ossido grafitico C11H4O5, CUl' ha
tante analogie col Mellogeno CnH.Oie che noi già da lungo tempo abbiamo
scoperto prodursi in sua vece impiegando la grafite in luogo del carbone di
Storta, dà origine a parecchi derivati.
XI. « Concludiamo pertanto :
1 « Che esistono diversi prodotti di ossidazione del Mellogeno CnH2Oi
intermedi fra esso e l'acido mellico;
2 « Che questi composti si producono sempre con sviluppo di calore
e che per ulteriore ossidazione, sempre svolgendo calore, danno origine agli
acidi benzocarbonici.
3. « Che si possono ottenere dalla ossidazione incompleta del mello-
geno o per via dell'elettrolisi dell'acido nitrico della densità 1,36, o per via
dell'azione degli ipocloriti in difetto, o coll'acido nitrico e simili ossidanti.
— 596 —
4. « Che di questi prodotti noi uè abbiamo potuti isolare tre, che
sono stati da noi contrassegnati colle lettere « , £ ed A.
5. «E in particolare che il composto a, da noi meglio studiato
degli altri è solido, dell'aspetto della gomma lacca, acido, ben solubile
nell'acqua, negli alcool e nell'etere; fusibile. Che le sue soluzioni sono colo-
rate e fluorescenti. Chela sua composizione quando è stato seccato a 150°
risponde alla forinola CnH607 e quando è stato seccato a 100° all'altra
CiiHcOt-1-2H2 0, mentre seccato sull'acido solforico all'ordinaria tempera-
tura avrebbe per forinola CnH607-f-2 V2H20. Che finalmente scaldato per
molto tempo a 210° si trasforma nell'anidride C22H10Oi3, per diminuzione
d'una molecola d'acqua da due di acido. Come acido forma sali neutri d'ar-
gento e di bario Cu Ag3H307, C22Ba3H60ij.
« Non possiamo chiudere la presente Nota senza ringraziare vivamente
il chiarissimo nostro collega prof. E. Stracciati, il quale negli anni che fu
in questo Laboratorio, volle incaricarsi d'alcune delle pazientissime opera-
zioni necessarie in tali ricerche, sebben fosse assorbito da altri lavori ».
Fisica. — Densità di un solido in cui entrano tutti i corpi
semplici e suo confronto con la densità media della terra. Nota
del prof. A. Bartoli, presentata dal Socio Blaserna.
« Calcoliamo la densità media di un solido nel quale entrino allo stato
solido, senza combinarsi, tutti gli elementi fin qui conosciuti, oppure anche
combinati parzialmente, purché ciascuno vi serbi la densità che gli appar-
tiene allo stato solido.
« È chiaro che la densità media del solido risultante sarà determinata
quando siano dati i rapporti delle masse dei componenti e la densità dei com-
ponenti stessi.
« Le ipotesi che si possono fare relativamente alle proporzioni delle
masse dei componenti sono molte, ma qui ne esamineremo soltanto tre elio
sono le più rilevanti:
1° « Le masse di tutti i corpi semplici che entrano a comporre il
solido sono uguali;
2° « Le masse di tutti i corpi semplici che entrano a formare il
solido sono tali, che i volumi dei solidi corrispondenti a quelle masse
siano uguali.
3° « Le masse di tutti i corpi semplici stanno fra loro come i loro
pesi atomici.
« Nella tavola seguente sono le densità accettate pei diversi corpi sem-
plici ed i loro pesi atomici, sono cioè i dati di cui mi sono servito per cal-
colare le conseguenze delle ultime tre ipotesi. Pubblico anche la tavola
perchè alcune di queste densità non sono già state trovate sperimentalmente
— 597 —
in i dedotte da ipotesi plausibili. Segue senz'altro la tavola corredata di oppor-
tune annotazioni.
P
D
P
I)
peso atomico
L. Meyer (')
peso specifico (')
peso atomico
L. Jl
poso specifico (' )
Alluminio .
27,04
2,60
Pota
0,87
Antimonio .
1 19,60
6,71
Cobalto . .
58,6
8,6
Arsenico . •
74,90
5,73
Carbonio . .
11,97
2,5" i
Bario ....
136.86
3,75
Eame. . . .
63,18
3,92
berillio. . .
9,08
l'.'i;
Lantanio . .
138 5
Piombo. . .
206,39
11,3:
Litio . . . .
7,01
i >.:>'. i
Bromo . . .
79,76
3,151iquido
Magnesio. .
23,94
1,74
Boro ....
10,9
2,5
Mangi
8,00
Cadmio. . .
111,7
8,60
Molibdeno .
8,6
Cesio ....
132,1
1,88
Sodio. . . .
22,9
• lalcio . . .
39,91
1,5"
Nichel . . .
58,6
8,9
Cerio ....
1-1 1.-2
Niobio . . .
93,7
7,2
Cloro. . .
35,37
1,33 liquido
Osmio . . .
195
22.Ò
Cromo . . .
52,45
6,50
Palladio . .
106,2
11.1 1
Didimio . .
i 15,00
6,5 1
Fosforo. . .
30,96
2,12 (s)
Ferro ....
55,88
7,86
Platino. . .
194,3
21,50
i . . .
69,9
5,95
Mercurio . .
199,8
1!/ •
Oro
196,2
19,32
Rodio. . . .
10-4,1
12,1
Indio ....
113.1
7,421
Rubidio . .
85,2
1,52
Iridio ....
192,5
22.42
Rutenio . .
12.2C
....
126,5 1
4,95
Ossigeno . .
15,96
1,90
(') I pesi atomici sono presi da L. Meyer e K. -Seubert, Di dcr
Elementi:. Leipzig, 1883. I pesi specifici dall'opera Physikalisch-Chemische Tabeli
Landolt e Bórnstein. Berlino, 1883, pag. 41; e dal Rammelsberg, Handbuch der Ki
Msch-Physikàlischen Chemie. Leipzig, 1881-82.
(2) La densità 2,57 scritta pel carbonio è la media ili quelle 3,5; 2.:;-. 1.0 : il. ite nel
tein per le densità del diamante, della grafite e del carbou di si ori a.
(') Le densità delle diverge modificazioni del fosforo sono 1,83; 2,20: 2,31 (Vedi Landoll
•■ BSrnstein, opera citata di cui la media è appunto 2,12.
(') Densità del mercurio allo stato solido al punto di fusione (Mallet).
(s) Dal volume atomico =7,8 che ha l'ossigeno nell'acqua (per le regole di Kopp), si
dedurrebbe in via approssimativa hi densità ' =2,05 (allo stato liquido): e da
y,8
lume atomico 12,2 che esso ha in altre combinazioni si dedurrebbe dalle stesse re,
Kopp (approssim. perchè le regole di Kopp sono inesatte) 1 1 allo
stato liquido). Invece dalla curva di L. Meyer costruita coi pesi atomici degli eleni. -mi
per ascisse e coi volumi atomici per ordinate si trae dalla posizione dell'ossigeno il v
— 598 —
P
D
P
D
peso atomico
peso specifico
peso atomico
peso specifico
L. Meyer
L. Meyer
Solfo
31,98
2,00 (')
Vanadio . .
51.1
5,5
Selenio. . .
78,87
4,5 n
Idrogeno . .
1
0,18 n
Argento . .
107,66
10,53
Bismuto . .
207,5
9,80
Silicio . . .
28,0
2,2 n
Wolframio .
183,6
19,10
Azoto . . .
14,01
2,46 (')
Zinco. . . .
64.88
7,15
Stronzio .
87,3
2,54
Stagno . . .
117,35
7,29
Tantalio .
182
10,4
Zirconio . .
90,4
4,15
Tellurio .
127,7
6,4
Scandio. . .
43,97
2,20 n
Tallio . .
203,7
11,85
Titanio. . .
50,25
4,37 (s)
Torio. . .
231,96
11,00
Ittrio. . . .
89,6
3,98 (•)
Uranio . .
239,8
18,7
Fluoro . . .
19,06
1,96(')
« Nella prima ipotesi, in quella cioè che le masse siano uguali la densità
media del solido resultante viene uguale a:
64 64
23,716
= 2,698 .
atomico 6,8, onde si deduce per densità allo stato solido 2,35. La inedia di 1,31; 2,05;
2,35 è appunto 1,90.
(') Le densità dello solfo sono 1,92; 2,07 (Landolt, opere cit.) di cui la media è 2,00.
(*) Le densità del selenio sono 4,2 a 4,8 di cui la media è 4,5 (Landolt, 1. e.).
(') Le densità del silicio sono 2,0 a 2,4 di cui la media è 2,2 (Landolt, 1. e).
(') La curva di L. Meyer, Die modernen Theorien der Chemie. Breslau, 1884) dà
por l'Azoto solido il volume atomico 5,7 da cui la densità 2,46 che è quella scritta.
(') Dalle regole di Kopp, il volume atomico dell'idrogeno nell'acqua negli idrocar-
buri ecc. sarebbe 5,5 (alla temperatura di ebullizione sotto 76 cent.) onde la densità
— =0,182 che è quella trascritta. Nelle leghe col palladio il Graham calcola la densità
5,5
dell'idrogeno = 0,733, ma io ho preso la densità che esso ha nell'acqua che è la com-
binazione più abbondante alla superficie della terra.
(*) Dal peso atomico dello scandio, del titanio, e dell' ittrio , si deducono grafica-
mente con la curva di L. Meyer, i volumi atomici 20; 11,5; 22,5 rispettivamente e perciò
le densità 2,20; 4,37, e 3,98.
(') Pel fluoro il Thorpe [On the Relation between the moìecular weights of substances
and their specifte gravilies when in the liquid stale. Journal of the Chem. Soc. March, 1880,
pag. 151) calcola il volume atomico 9,2 allo stato liquido; dal quale si deduce le densità
19,06
9,2
-2.7. Dalle curve di L. Meyer si deduce graficamente pel fluoro solido il volarne
atomico 10,3 onde per la densità allo stato solido ' —1,85 La media di queste due
19,3
densità è
2,07-^1,85
2
1.96 che è quella che ho trascritta.
._ 599 —
« Nella seconda ipotesi, in quella cioè che siano ugnali i volumi dei
corpi semplici ecc., la densità media del solido risultante viene uguale a:
" D 449 72
^64 64 ''U<5''
« Nella terza ipotesi, cioè che le masse dei diversi corpi semplici stiano
come i loro pesi atomici viene per densità media del solido resultante:
R
YP
T _ 6032,21
vlj!~~ 1044,38 -■'•""■
i u"
« Si noti che i calcoli precedenti verrebbero di poco modificati con la
scoperta (se verrà fatta in seguito) di alcuni altri corpi elementari previsti
dalla classificazione di Lotario Meyer, e di Mendelejeff: come ce ne possiamo
assicurare ricostruendo la curva dei volumi atomici come ordinate e coi pesi
atomici degli elementi per ascisse.
« La densità calcolata nella terza ipotesi è 5,78 e molto vicina a quella
5,67 assegnata come densità media della terra dietro le esperienze di Porbes
con la bilancia di Cavendis.
« Può essere che questa quasi coincidenza della densità calcolata con la
terza ipotesi sia fortuita: però mi è sembrata tanto interessante da doverla
far conoscere » (').
Geodesia. — Sulle rappresentazioni geografiche conformi.
Nota I, dell' ing\ P. Pizzetti, presentata dal Socio Cremona.
« Nello studio delle prelezioni geografiche è spesso utile saper risolvere
direttamente il seguente problema : « Date due superficie, e considerata, sopra
una di queste, una certa famiglia di linee, determinare se ed in qual modo
sia possibile una rappresentazione conforme dell'una superficie sull'altra, tale
che il modulo della rappresentazione stessa sia costante lungo ciascuna linea
della famiglia considerata ». La soluzione di questo problema forma l'og-
getto della presente Nota.
1. « Poniamo che tanto sull'una quanto sull'altra superficie si siano
riferiti i punti a dei doppi sistemi ortogonali isotermi e siano:
(Il d£==k*{doP+dF)\ ds? = \t*(den* + dfa*) (2)
(') Si osservi che nei composti allo stato solido i componenti serbano in molti casi
il loro volume atomico. Questa regola, se non sempre, almeno in molti casi si verifica
in via approssimativa. Vedi i dis. di Chimica agli articoli Atomico (volume; dei solidi.
Compara anche L. Meyer: Die modernen Theorieen 297. Breslaa, 1884
Perciò anche nel caso che i diversi elementi che compongono il solido formassero diverse
'inazioni allo stato solido, si otterrebbero ancora pel solido resultante densità poco
diverse da quelle sopra trovali
RENDI' ONT1 — VOL. I.
— 600 —
i quadrati degli elementi lineari sulle due superficie. Sia y (a,/3) — cost (3)
l'equazione della famiglia di linee considerate sulla prima superficie.
« Supponiamo che sia possibile la rappresentazione conforme che si
cerca e sia:
(4) schifa =f{x±iP) (i = \/— 1)
la relazione, incognita, che determina le corrispondenze fra le coordinate dei
punti delle due superficie. Chiamando con fi, fi le due funzioni conjugate
complesse che si ottengono derivando le due conjugate complesse f (a-M/5),
f {« — ifi) rispetto ad a-M/3,a — <j3 rispettivamente, sarà, com'è noto, il
quadrato del modulo della rappresentazione espresso da:
mì = -^f'if\,
e, per la condizione impostaci, dovrà essere:
ni
ì
<M»)
(<p funzione arbitraria); il che è quanto dire: « affinchè possa trovarsi la rap-
presentazione che si cerca, è necessario e sufficiente che possano stabilirsi
delle corrispondenze tali che rendano l'espressione-^- fi fi una funzione
della sola variabile q (a, /S) ».
2. « Limitando le nostre considerazioni alla rappresentazione di una
superfìcie sul piano, prendiamo sul piano stesso per coordinate le Cartesiane
ortogonali, per modo che sia Xi* = 1 .
« 11 nostro problema si ridurrà a cercare dapprima se è possibile tro-
vare una tal forma della funzione f (a ± t/3) che renda:
(5) •^•/V't = «My).
essendo \p funzione arbitraria; dato che ciò sia dimostrato possibile, si dovrà
determinare questa funzione che esprime il quadrato del modulo della rap-
presentazione. Trovata così l'espressione del modulo, la ricerca delle corri-
spondenze (4) è ridotta a delle quadrature, com'è mostrato nella Memoria
del prof. Diui, Sulle rappresentazioni geografiche (').
(') Annali di matematica, Serie 2% Tomo Vili.
Posto : /" (« -+- ifi) = e**
la P è tosto conosciuta dalla (5), una volta che sia stato possibile determinare \p {(p). Si
ha allora : 2P = log <p(rp) ■+- 2 log A*.
Ora poiché : 2P = log f [a ■+■ iji) -+- log f (« — tjS)
dev- essere : 3'P 32P „
àP ^P
e quindi l'espressione: —da — — </,? è un differenziale esatto.
Ma, essendo P-h*'Q una funzione della variabile complessa «-w'jS , si hanno le relazioni:
àQ _^àP. SQ^_àP
— 601 —
3. « Indichiamo con A,. At il 1° ed il 2° parametro differenziale ili
una funzione sulla data superficie ('). ossia poniamo:
e prendiamo i secondi parametri differenziali dei logaritmi dei «lue membri
della equazione (5). Avremo :
(6) Aj log <f, (<f) + A2 log X2 = 0 ,
poiché: Ajj log/"i -f-logf'j j = 0 .
Essendo poi (!): A2logX = — K,
dove K è la misura della curvatura della superficie (1), la condizione (tì)
può anche scriversi :
(6bis) Aslog<J/(g>) — 2K = 0.
« Indicando con F una funzione della funzione y delle variabili «e/3,
si ha con semplici derivazioni :
A»F = F'.A»/'+F". ATp;
la (6b's) può dunque porsi sotto la forma:
dove si è [insto:
« Per procedere oltre, dobbiamo ora distinguere due casi ; quello cioè in
cui le espressioni — -=— -, , — 5 sono funzioni della sola a e quello in
(A,y)- (Ai9»)«
cui non lo sono. Bisogna notare che il verificarsi dell'uno 0 dell'altro di
he significa che la Q è. salvo il segno, V integrale della suddetta espressione:
Si avrà quindi, con semplici considerazioni :
Q =
e quindi :
( M »**,)(»)*
""I -' ^3 J >x v --/„, ,
, e 5 sono costanti reali.
(') Vedi Beltrami, Ricerche d'analisi applicata alla i. Giornale di Matema-
1 retto da G. Battagline Voi. II.
V. Beltrami Ricerche citate.
— 602 —
questi due casi può esser posto in luce anche senza conoscere i parametri
isotermi a, /3 fin qui considerati, poiché delle funzioni A2<^, (A1y)i,Ksi
possono con eguale facilità calcolare le espressioni in coordinale qualsiasi (').
A»(c K
4. « Cominciamo a studiare il caso in cui le — : — r, , r-. — r-» no"
siano due funzioni della sola <p , e poniamo per brevità:
A~(A,9»)*' (W
« L'equazione (7) diverrà :
(7Ws) M'(y)-|-A.M(y) + B = 0.
« Se questa si deriva parzialmente rispetto ad a e a |3 e poscia le due de-
rivate parziali si sottraggono 1' una dell' altra dopo averle moltiplicate per
-—-, -^-rispettivamente, si ottiene:
{-jB-ty DB 7>y| ... .lìA^y ^A7)y\
« Pertanto, affinchè la (7Ws) possa essere verificata è necessario che sia:
TiB D^ ìBìy
(10) ^"^ "*" ^ — funzione della sola y.
ìA7i<f_^A^
« Tale condizione non è però sufficiente, ed infatti è facile provavo che
essa ìj verificata ogni qualvolta il trinomio:
M'(9>) + A.M(9>) + B
sia, osso pure, funzione della sola <f.
« Quando pertanto si sia trovato che la (10) è soddisfatta e per mezzo
della (9) si sia determinata la M (y) , bisognerà sostituire questa M (y) in-
sieme colla sua prima derivata nella (7,,is) e vedere se questa è effettivamente
soddisfatta. Verificato tutto ciò, il quadrato del modulo della rappresenta-
zione sarà dato, in virtù della (8) da:
<p((f) = ceJ ,
(e costante arbitraria) e dopo ciò, per quanto si è osservato all'art. 2, il
problema propostoci si può ritenere, in questo caso, teoreticamente risoluto.
In questo caso, la rappresentazione cercata è unica, o, per meglio dire, vi ha
un'infinità di rappresentazioni tutte simili fra loro, che soddisfanno al problema.
5. « Veniamo al secondo dei casi accennati. Siano A e B funzioni
ciascuna della sola <f , ossia si abbia:
( , ig> . = funzione della sola <f> ,
(11) iAf
I = funzione della sola <f .
(AiSP)1
V. feltrami, Ricerche citate
— 603 —
« La prima di queste condizioni esprime, com'è noto, che le linee </ =
cast, sono isoterme. La seconda ha un significato assai semplice nel caso
in cui la superficie sia a curvatura costante; in tal caso questa seconda
esprime che le linee y = cost sono fra loro parallele geodeticamente. Così
sopra una sfera i sistemi di linee che soddisfanno tanto all'una che all'altra delle
(11) sono dati dagl'infiniti sistemi di cerchi paralleli. Le relazioni (11) sono
poi entrambe soddisfatte dai paralleli di una superficie di rivoluzione qua-
lunque. In generale possiamo dire che le (11) non possono essere contem-
poraneamente soddisfatte se non per speciali sistemi di superfìcie o per de-
terminati sistemi di linee isoterme di esse superficie.
«Nel caso, che ora consideriamo, in cui le (11) siano soddisfatte', la:
(7bis) M'(9)) + AM(9)) + B = 0
diventa un'ordinaria equazione differenziale lineare di 1° ordine e si ha la
M (y) dalla unta forinola:
(12) M(^ = -e-IA'': \},rIX,'\l<,
« Determinata la M w/) si ha il quadrato del modulo della rappresen-
tazione espresso da :
*(,) = c/KWd .
« L'espressione così ottenuta di <p (<p) contiene, in questo caso, due co-
stanti arbitrarie a e e. Tenendo costante a e facendo variare e si ha una
infinità di rappresentazioni tutte simili fra loro. Invece col dare valori di-
versi alla a , si varia in realtà la forma della rappresentazione, e si può il
valore di a scegliere per modo da dare alla rappresentazione certe impor-
tanti proprietà. Fra le quali, come molto interessante per le projezioni geo-
grafiche accenniamo la seguente:
« Poniamo che lungo una determinata linea </0 della famiglia <f = cost
il modulo della rappresentazione abbia il valore 1. La striscia infinite-
sima di superficie, racchiusa fra la linea y0 e la linea infinitamente pros-
sima cpo-hdy risulta rappresentata sul piano senza deformazione alcuna, se
si trascurano le quantità piccole di 2° ordine rispetto alla larghezza della
striscia. Affinchè ora la deformazione delle strisele contigue a quella consi-
derata sia tanto piccola quanto è possibile, converrà che il valore del modulo
della rappresentazione nei punti prossimi alla linea </ft, sia tanto poco di-
verso dall'unità quant'è possibile. Ciò noi otterremo, nel caso nostro, col far
sì che si annulli, in ciascun punto della linea r/0, la derivata del modulo
rispetto alla variabile <j . ossia ponendo 6' (y>) = 0 per <p = g>0 .
* E a tale scopo basterà nella (12) porre </„ in luogo della a. Avremo
così una projezione che presenterà la minima alterazione lungo la linea </„.
e tale projezione sarà, in pratica, la più conveniente per rappresentare geogra-
ficamente una zona della superficie che si estenda lungo la y0.
— 604 —
« La linea, che chiameremo cp'0 , che, sul piano viene a corrispondere
alla (p0 della superficie in questa particolare rappresentazione, può costruirsi
geometricamente in base alle considerazioni che seguono.
« Sieno h, ht le curvature geodetiche in punti corrispondenti M, M' di
due linee corrispondenti l , h , una della superficie data, l'altra del piano.
Trattandosi di una rappresentazione conforme, si ha la nota relazione:
, dl
h m
m da
dove m è il modulo della rappresentazione e da è un archetto di curva trac-
ciato sulla la superficie ortogonalmente alla linea l nel punto M. Se la rap-
presentazione è tale che in ciascun punto della linea y0 il modulo sia uguale
all'unità e la derivata di esso rispetto a <p sia nulla, è chiaro, per la for-
inola ora citata, che la curvatura della curva piana y\ (che corrisponde a
</0) sarà in ciascun punto uguale alla curvatura geodetica della y0 nel punto
corrispondente.
« La (f'0 pub dunque costruirsi geometricamente così: Si circoscriva alla
superficie data la sviluppabile tangente lungo la linea y0, e si immagini
su questa sviluppabile segnata la linea di conlatto colla superficie.
«Se la sviluppabile si svolge in un piano la detta linea di contatto
verrà a svilupparsi nella linea g>\ che si cercava, e i punti A', B' . . . che
prima dello sviluppo coincidevano coi punti A, B. . . della linea cp0, dopo
lo sviluppo dovranno considerarsi come corrispondenti, nella rappresentazione
di cui qui si tratta, ai punti A, B... medesimi.
6. « Applichiamo le forinole trovate al caso di una superficie di rivolu-
zione e le linee y> = cost siano i paralleli della superficie stessa. Detti, in
un punto qualunque, p ed r il raggio di curvatura del meridiano e il rag-
gio del parallelo rispettivamente, <f ed a la latitudine e la longitudine, e.
presi per linee coordinate i meridiani e i paralleli, l'espressione del qua-
drato dell'elemento lineare sarà :
dst=ptd^ì-hridai,
e. per le note espressioni dei parametri differenziali:
1 1 d r
y p pr d<f p
« Quindi, osservando che la misura della curvatura della superficie è
cos a
espressa da — , avremo in questo caso :
A,* ==±ì JL. B = -2-£cos<,.
(A, 9)» d<p 8 p r
« Con queste espressioni di A e B, la (12) dà immediatamente:
2s
M (y) — -l (sen (f — sen (f0) .
_ 605 —
« Si ha quindi il quadrato del modulo della rappresentazioni
m
i
<M<p)
,- , _(sena>-+-seti
Per la sfera di raggio II, si ha:
p = R . r = R cos </ ,
precisamente l'espressione del quadrato del modulo nella rappresenta-
conica ortomorfa di Gauss. Questa projezione dà la minima altera-
zione lungo il parallelo di latitudine q H.
« Per y0 = 0 si ha la projezione di Mercatore.
« Per y0 — — , si ha la stereogiafica polare ».
PERSONALE ACCADEMICI »
Pervenne all' Accademia la dolorosa notizia della morte del Socio
Augusto Vera, mancato ai vivi in Napoli il 13 luglio 18E
Augusto Vera era nato in Amelia il 4 maggio 1813. Compì i propri
studi letterari a Spello e poi a Lodi, e nel 182G venne a studiare archeo-
logia in Roma. Dopo di essere stato a Parigi, e poscia in Isvizzera, dove
insegnò in alcuni Istituti, ritornò a Parigi, ed ivi sino al 1852 fu profes-
sore di filosofia di quella università. Tanto in Francia, quanto in Inghilterra
dove si recò nel 1852, collaborò a varie Riviste, e rivolse sempre i propri
studi alla filosofia germanica, e specialmente alla hegeliana. Ritornato in
Italia nel 18G0, fu professore di storia in Milano, e traslocato a Napoli, in-
segnò filosofia in quella università, sino ai suoi ultimi giorni. Il prof. Augusto
Vera apparteneva all'Accademia come Socio nazionale dal 12 novembre 1883.
Elenco delle pubblicazioni del Socio A. Vera.
■ ■' la cerlilvde, 1 voi. in-8.° 1
' ; rmer Baillière.
( Aristoteli! et Heijelii ole
mino doclrina, 1 voi. in-8.° Paris,
mer Baillière.
Introduction à la philosophie de Hegel. Deu-
xièrae édition, 1 voi. in-8. Paris, Germcr
Baillière.
; de philosophie Hégélienne, 1 voi. in-8."
Pa;is. (i. r.aillière.
Logique de Hegel. Deuxième edition. traduito
pour la première foia et accompagne'e d'une
introduction et d'un comraentaire p
tuel, 2 voi. in-8." Paris, Germer Baillière.
Philosophie de l'Esprit de Hegel, tradotte
pour la première fois. et accompa
d'une introduction et d'un commi
perpétuel, 2 voi. in-8." Pari-. <■
Baillière.
Philosophie de I"
pour la première fois, et ac
d'une introduction et d'un con
perpétuel, 3 voi. in-8.° Paris, Germer
Baili
— 606 —
Philosophie de la Religion de Hegel, traduite
pour la première fois, et aceompagnée de
plusieurs introductions et d'un commen-
taire perpétuel. Paris, Germer Baillière.
L'Hégélianisme et la Philosophie, Naple;
Detken: Paris Gernier Baillière 1 voi.
ìlèlanges philosophiques, Naples Detken:
Paris, Germer Baillière (Scritti francesi e
italiani) 1 voi.
Cavour el l'Eglise libre dans l'Etat libre.
Questo libro fu pubblicato primiera-
mente in italiano, e poi venne ristampato
in francese coli' aggiunta di una prefa-
zione). Napoli Detken; Paris, Germer Bail-
lière, 1 voi. iu-8.°
Sirauss, et t 'ancienne el la nouvelle foi. [Cri-
tique du livre de Sirauss)., 1 voi. Naples
Detken; Paris, Germer Baillière.
Inquiry iato Speculative and Experim nlal
Science, 1 voi. in-8.° London, Trubner.
Inlroduction lo Speculative Logik and Philo-
sophy, 1 voi. S. Louis. (U. S.) Gray, Ba-
ker and C.°, New-York, Appleton and C.°
Prolusioni alla Storia della Filosofia (epoca
socratica) e alla Filosofìa della Storia,
1 voi. Napoli, Detken.
Lesioni sulla Filosofia della Storia, raccolte
e pubblicate da Raffaele Mariano. 1 voi.
Firenze, Leramonuier.
Platone e l'immortalità dell'anima, Napoli
Detken e Antonio Morano.
Problema dell'assoluto. Napoli Detken, e
Antonio Morano-
Saggi fdosofici. Napoli, 1 voi. Antonio Mo-
rano.
// nome Italia. Parte I. IL Napoli, 1884.
Dio secondo Platone, Aristotele e Hegel. 1882
[stava leggendolo all'Accademia di Napoli
// Giuramento.
Problema dell' Assoluto. Parte I-IV. 1812-1882
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Furono inviate iu dono all'Accademia le seguenti pubblicazioni di Soci :
G. Boccardo. Economia, politico.. 7a Edizione torinese. Voi. I-III.
N. von Kokscharow. Materialien zur Mineralogie Russlands. Bel. IX
s, 81-272.
CONCORSI A PREMI
Dall'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, pervenne il
programma pel concorso libero al premio Aldini sul Galvanismo.
11 premio consiste in una medaglia d' oro del valore di L. 1000, e sarà
conferita all'autore di quella Memoria sul Galvanismo (Elettricità animale)
che sarà giudicata la più meritevole, per l'intrinseco valore sperimentale
e scientifico. Tempo utile per
maggio 1887.
la presentazione delle Memorie sino al 9
CORRISPONDENZA
Kingraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La E. Accademia delle scienze di Bologna; la Società storica lombarda,
di Milano ; la Società geologica di Edimburgo ; la Società di scienze natu-
rali di Giesseu; la R. Biblioteca di Parma; la Biblioteca nazionale di Brera,
— 607 —
«li Milano; la civica Biblioteca di Vercelli; la Biblioteca provinciale ili
Àquila; la Scuola politecnica di Monaco.
Ringraziarono ed annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
La Società di storia naturale, ili Boston e l'Osservatorio degli Stati
Uniti, di Washington.
La Presidenza della K. Deputazione sovra gli studi di storia patria
per le Antiche Provincie e la Lombardia, mandò invito alla R. Accademia
per assistere al 3° Congresso storico italiano, che. rimandato l'anno scorso
per note e dolorose circostanze, si terrà in Torino dal 12 al 10 settembre 1885.
Il Congresso verrà aperto il 13 settembre al tocco e si chiuderà nel
giorno 19 dello stesso mese. In questi giorni si terranno adunanze parziali
o generali nelle sale della R. Accademia delle scienze, nelle ore che saranno
stabilite dalla Presidenza del Congresso.
[ temi presentati alle deliberazioni del Congresso sono due. Il primo
tbrmolato dalla R. Deputazione di storia patria in unione alla Società
storica di Milai d alla Società Ligure di storia patria è del seguente
tenore :
« Studiare i mezzi pratici pei la istituzione di una rete slorico-biblio-
gra/ica che si estenda su tutte le regioni d' Italia, stabilisca cornuti ica-
« zioiii e corrispondenze fra le diverse Società storiche e in generale fra
■< i eultori di queste discipline e promuova la compilazione di bibliografìe
Ine, ili e speciali, di indici sistematici delle publicazioni documentate e
■- di regesti delle collezioni archivistiche ».
Il secondo, presentato dalla R. Deputazione Veneta, è così concepito:
« Studiare la uniforme compilazione di un lavoro sulla topografìa
« deli1 Italia ali' epoca Romana».
Durante il Congresso verrà inaugurato, nel portico della R. Accade-
mia, un ricordo monumentale alla venerata memoria dell'illustre storico
Ercole Ricotti.
D. C.
P. B.
— 609 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
1)1 SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute all'Accademia sino al 2 agosto 1885.
Astronomia. — La corona solare. Nota del Socio P. Tacchini.
«11 professore Forel scriveva non ha guari (vedi Archives cles Scien-
ces physiques et naturelles n. 5, 15 giugno 1885, Genève) che « sur les
hautes montagnes lorsque le ciel est serein, le cercle de Bishop est telle-
ruent apparent, qu'il a frappé chacun, lettre ou illettré. Or, le montagnardes
et les alpinistes, sont d'accord pour affirmer que c'est un phénornène nou-
veau ». Io posso aggiungere una osservazione, che ho fatto di recente, la
quale conferma la dichiarazione del sig. Forel, per ciò che riguarda la visi-
bilità della corona solare sulle alte montagne. Al principio del corrente lu-
glio io fui sull'Etna, e mentre che a Roma, Napoli, Messina e Catania il
sole si presentava contornato di un'ampia aureola bianca nelle ore meri-
diane, sull'Etna fui veramente sorpreso nel vedere invece il sole contornati!
da una piccola aureola bianchissima concentrica ad una magnifica corona di
colore rosso rame assai delicato. Questa corona rosea era molto bene defi-
nita sul fondo bleu intenso del cielo, e si trasformava poi in arco meno
deciso e di una tinta difficile da definirsi, e di un'ampiezza più grande,
pressapoco come l'arcone osservato le tante volte a Roma, poco dopo il na-
scere del sole e poco prima del suo tramonto. Intanto devo dire che dal 2
luglio ho notato la ricomparsa dei fenomeni crepuscolari e del grande arco
solare, quando il sole è prossimo all'orizzonte; fenomeni che da qualche
mese non si erano più veduti ; però i nuovi crepuscoli rossi sono ben poca
cosa in confronto di quelli osservati nel 1883 e 1884. Ma se anche i nuovi
sono deboli, le alternative osservate nella loro frequenza e intensità, mi
R SDII "STI — Voi, I.
— 610 —
sembrano dimostrare, che tali fenomeni non possono avere per causa la eruzione
del Krakatoa che ebbe luogo il 17 agosto 1883. In quanto alla novità del
fenomeno, cioè dell'aureola solare che anche ora si vede dalle alte monta-
gne, se non può veramente asserirsi che è un fenomeno nuovo, io debbo pur
dire che per lo meno sarà rarissimo, perchè in tante osservazioni da me
fatte, comprese quelle sull'Etna nei passati anni, non ebbi mai ad accor-
germi di un'aureola del genere dell'attuale. Alla Carolina poi in maggio
1883, ove il cielo era in certe ore del giorno limpidissimo, abbiamo notato
col Palisa la piccola aureola bianchissima che contornava il sole in vicinanza
del meridiano ».
Fisica. - - Sull'errore nel metodo delle deflessioni prodotto dallo
spostamento del filo di sospensione dalla verticale. Nota I, del
dott. L. Palazzo, presentata dal Socio Blaserna.
1. « Nel metodo delle deflessioni di Lamont, sull'ago liberamente sospeso,
oltre alla coppia di rotazione che lo fa deviare dal meridiano magnetico, si
esercita anche un' altra forza diretta nel senso della lunghezza dell'ago ; la
qual forza da nessuno finora, per quanto io sappia, è stata presa in consi-
derazione. È chiaro che l'effetto di questa forza longitudinale si riduce a
fare spostare l'ago nel piano verticale, normale alla direzione della sbarra
magnetica deflettente, e quindi a far deviare il filo di sospensione di un
certo angolo dalla verticale, determinalo dalla condizione che l'azione della
gravità su tutto il sistema sospeso (ago, staffa e specchietto) faccia equili-
brio all'azione della detta forza. Questa deviazione del filo di sospensione
produce un'eccentricità dell'ago libero, cioè fa si che l'asse del magnete
deflettente prolungato non passi per il centro dell'ago, come si suppone nella
pratica delle deflessioni, ma invece intersechi l'ago in un punto posto ad
una certa distanza dal centro di esso ; e questa eccentricità dell'ago pub
costituire una causa di errore nella misura dell' intensità della componente
orizzontale del magnetismo terrestre.
« Volendo ricercare i limiti di tale errore per vedere se di esso con-
venga tener conto nella pratica, è necessario anzitutto procurarci le espres-
sioni analitiche della forza longitudinale e dello spostamento in discorso.
2. « Se supponiamo la sbarra deflettente NS disposta normalmente alla
direzione dell'ago calamitato ns, ed in modo che il suo asse prolungato dalla
parte Sud passi pel punto di mezzo dell'ago, la componente longitudinali'
della ripulsione che nasce fra due elementi E, e, presi sulle due metà Nord
della sbarra e dell'ago alle distanze x e oc' dai rispettivi centri, ed in cui
si trovino le quantità di magnetismo dm, dm, è espressa da
dm dm . ,'■'
jJR+fl,)i+a/iir
— 611 —
dove R rappresenta la distanza fra il contro della sbarra e la direzione
dell' ago.
« Il Lamont nel suo classico libro sul magnetismo terrestri; (') accenna
appena a questa componente, e poi non se ne occupa più affatto , dicendo
che le due metà dell'ago calamitato vengono per questa componente attratte
con eguali intensità secondo direzioni opposte, sicché la risultante resta uguale
a zero, ammesso che il magnetismo sia simmetricamente distribuito nelle
due metà della calamita. Ma ciò non può essere vero, perchè se noi consideriamo
dall'altra parte del centro dell'ago un elemento e\ simmetrico di e, la quan-
tità di magnetismo da esso posseduta sarà — dm', la sua distanza dal centro
sarà espressa da — x', e quindi la detta componente assume per eì un valore
identico a quello di prima: — — — . Le due componenti adun-
I (KH-aO*-r-a>'s f"
que sono uguali e dello stesso seguo; quindi entrambe sono dirette nel
senso sn della lunghezza dell'ago, come pure riesce manifesto a chi fa la
costruzione grafica.
« La risultante P di tutte queste forze longitudinali all' ago si avrà
integrando l'espressione precedentemente ottenuta per tutta la lunghezza del
magnete deflettente e dell'ago sospeso, cioè sarà :
F = / 1 j= =^ dm dm.
a (B-|-<r)»H a/1 U
« Per eseguire l'integrazione cominciamo dallo sviluppare il coefficiente
di dm dm', trascurando (per ciò che è stato dimostrato da Lamont e ila Sabine)
i termini colle potenze di ^- superiori alla quinta. Abbiamo:
od_ od %xcd 1 / , , 3 ,.A
Quindi :
F = — j- // .'•' dm dm' — =-r fj xaf dm dm'-\-
3 // .<•*.'■' il m <ì m' — -^r II af3dmdm'.
6
+ E5
« Ora gli integrali fdni, fdm' e gli integrali contenenti potenze pari
di x o di x1 sono tutti nulli, nell'ipotesi che la distribuzione del magne-
tismo sia simmetrica nelle due metà delle calamite; e chiamando M il
momento magnetico della sbarra deflettente, M' quello dell'ago libero, si
ha fxdm = Mì faf dm' = M.'. Perciò resta la forinola assai semplice:
P = -AMM. Hi
(') Lamont. tlandbuch da Erdmagnelismus, Berlino 1849], p;;sr. 23.
— 012 —
« Avendo noi annesso il segno + all'espressione della forza elementare
longitudinale che agiva nel senso sn, il segno — del valore della forza ri-
sultante 1? ci indica che questa forza risultante agisce nel senso contrario ns,
cioè nella direzione del polo dell'ago che è omonimo col polo più vicino della
sbarra. E difatti colla disposizione da noi scelta, l'ago deve tendere ad allon-
tanare il suo polo Sud e avvicinare il suo polo Nord al polo Sud della sbarra.
« Nell'espressione della forza F entra la potenza quarta della distanza R
al denominatore; quindi questa forza sarà molto piccola, se la distanza R
si prende alquanto grande relativamente alle dimensioni dei due magneti.
3. « Ora, come già si è detto, questa forza longitudinale fa deviare il
filo di sospensione dell'ago dalla verticale, fintantoché il peso P dell'intero
sistema sospeso al filo e la forza P applicata all'ago si facciano equilibrio.
« Se chiamiamo a quel piccolo angolo di cui devia il filo, le compo-
nenti normali al filo di sospensione della forza F e del peso P sono rispet-
tivamente Fcosa e Psen«; e pel fatto dell'equilibrio sarà:
F
Psen# = Fcosa ossia: tg«— — -.
« Ma chiamando / la lunghezza del filo di sospensione, e X la distanza
orizzontale fra le posizioni occupate dal centro dell'ago mobile prima che
avvenga lo spostamento e dopo avvenuto lo spostamento, abbiamo anche
X
sena = — ; e poiché « è un angolo piccolo, possiamo senza tema di errore
sensibile ritenere il / determinato dalla relazione :
F
ossia sostituendo ad F il suo valore assoluto :
« Lo spostamento lineare del centro di sospensione dell'ago sarà adunque
tanto maggiore quanto più lungo sarà il filo di sospensione , quanto più
leggero il sistema sospeso, e quanto più grandi i magneti adoperati.
4. « Noi adesso ricercheremo quale sia in generale l'errore che proviene
da uno spostamento longitudinale K qualunque dell'ago, nell'espressione del mo-
mento di rotazione che deve fare equilibrio alla coppia magnetica terrestre.
« Siano NS il magnete fisso e ns l'ago libero disposti normalmente
fra loro. Supponiamo che l'asse del primo prolungato dalla parte Sud incontri
il secondo ad una distanza l dal centro, contata sulla metà Nord dell' ago;
e seguitiamo a ritenere indicata con R non già la distanza fra i centri delle
due calamite, ma la distanza fra il centro del magnete deflettente e la di-
rezione dell'ago mobile, che è precisamente quella distanza la quale si
legge sulle braccia graduate del teodolite magnetico di Lamont nell'espe-
rienza delle deflessioni.
— 613 —
« Considerando la componente normale all'ago della repulsione che si
esercita fra due elementi E, e, presi sulle metà Nord alle distanze x e ■•'
dai centri dei due magneti, ed in cui risiedano le quantità di magnetismo dm,
dm,' si ha per espressione della detta componente:
dmdm' (R-hcc)
« Il momento elementare di rotazione dovuto agli elementi dm, dm
si avrà moltiplicando 1' espressione precedente per a/; ed il momento totale
ili rotazione dell'ago sarà dato dall'integrale:
dm din (R — ./)./ '
_ // dm dm (R-f- x) X
'■ r(RH-a?)4H-(«' — X)8"|l
« Ora noi possiamo scrivere :
CR-hJ^x se' / , ■v\/l 2Rx-Hc*-hx'*-h\ì—2l.r'\-*
[~(R + Xf + (a/ _ ift " R2 \ R '\ R2 /
= i - è"* ~ l(Ty3-*v -W+jj-Va/) +
+ -^i a;^3 — i- a;3 a/ + ) * «a/ — 25Uca/4 ) .
« Pertanto integrando colle norme precedenti, cioè ritenendo che gli
integrali fdm, fdm e quelli contenenti potenze pari di x o di x' siano
nulli, avremo :
Q=— |i MM'— ^ fi r:i .-,-' dm d m' + 4 // <»a/3 dm dm + |B X2 MM'
=-(lMM'+|-èxw)
nrlla quale ultima per brevità si è posto :
4 / / a;3 «?' dm dm' — Gli .r.r':1 dm dm' — a .
« Il segno — del valore di Q sta semplicemente ad indicare che il
senso della rotazione è quello per cui al polo più vicino della sbarra tende
ad avvicinarsi il polo eteronimo dell'ago. Quindi astraendo dal segno po-
tremo semplicemente scrivere:
Q = |MM' + ^-^r-MM'. (3)
« Se si confronta questa espressione con quella che si avrebbe nel caso
in cui 1' asse prolungato del magnete deflettente passasse precisamente pel
entro dell'ago, si vede che l'unica differenza sta nell'esservi un termine di
più: — r-r /.'2MM', nel denominatore del quale trovasi la quinta potenza
XV
di R. No consegue che in generale un piccolo errore di eccentricità / dell'ago
— (314 —
non potrà portare un grave errore nel valore del momento di rotazione , e
quindi nella misura della componente orizzontale del magnetismo.
« Inoltre poiché la distanza X entra in quel termine al quadrato , ne
viene che qualunque sia il senso di questa lunghezza, vale a dire sia essa
positiva o negativa, cioè contata dal centro verso il polo Nord o verso il
polo Sud dell'ago, l'errore prodotto in Q è sempre lo stesso e dello stesso
segno. Se ne deduce che tale errore non può essere compensato uè traspor-
tando il magnete deflettente dall'altra parte dell'ago ns, ne rovesciando i
poli del magnete, ossia esso non viene eliminato nel medio delle quattro
deviazioni che si usano produrre nella pratica delle deflessioni.
5. « Se ora nella formola (3) invece di 1 poniamo il valore (2) prece-
dentemente trovato per lo spostamento prodotto dalla forza longitudinale P
sull'ago, otteniamo pel momento di rotazione :
H~ R3 fl +E' R13 P2 ' l
dove abbiamo per termine di correzione la quantità:
e_54(MM?
- — R13 p* \°ì
coll'R alla 13a potenza nel denominatore.
« Qui però è d'uopo avvertire che in causa appunto dello spostamento X
che avviene dell'ago soggetto al magnete deflettente, si potrebbe credere che
la forza longitudinale F non fosse più precisamente espressa dalla formola
così semplice (1) ; ma è facile verificare che l' influenza di tale sposta-
mento / non si fa sentire nel valore di P che nei termini che verrebbero
dopo la quinta potenza di -^. Quindi possiamo ancor sempre ritenere la
forza F espressa sensibilmente dalla formola (1); ed i risultati precedente-
mente ottenuti non hanno punto da essere modificati.
6. « Ciò posto , la coppia magnetica terrestre che nel metodo delle
deflessioni di Lamont fa equilibrio al momento di rotazione dell'ago, quando
la deviazione dal meridiano magnetico è (p, è espressa da M'X seny, dove M' è
il momento magnetico dell'ago, e X è l' intensità della componente orizzon-
tale del magnetismo terrestre. Quindi posto per semplicità :
a
jyr/ — 8i
la (4) si potrà anche scrivere così :
Xsen? = R3M(1-^«) + é-
« Se poi corrispondentemente ad un'altra distanza Ri della sbarra, si
leggerà la deviazione g>j , avremo :
XseD?1=R?M(1-R7"«) + R?-
— (il.-, —
« Dalle due equazioni eliminando la costante q, otteniamo il rapporto:
X__9_ Bi«-B» j (R,2 + R2)(V + R<) )
M "Vsen?, — R5sen?r^' R,8RS " ) '
e poiché col far oscillare la calamita deviatrice viene determinato il valore
della quantità MX — ^— , dove t è la durata d'oscillazione e K il momento
t"
d'inerzia della sbarra, avremo per l'intensità della componente orizzontale:
v- " l/^T Ri9--^^ ii | l(Ri'-4-B»)(Rt« + B«) )
t X B^seny, — E5sen?r 2 B,8R8 . n \ '
dalla quale si scorge che in ultima analisi 1' errore commesso nella misura
della componente orizzontale per aver trascurato lo spostamento dell'ago
dovuto alla forza longitudinale, può essere corretto moltiplicando il valore
di X ottenuto colle deflessioni e colle oscillazioni per:
1 (Bi'+B')(B|*+B')_
1+2 VR1 "' <7)
dove ia quantità r, può riguardarsi come nota, perchè noi possiamo sempre
mediante prove preliminari procurarci dei valori anche solo approssimati dei
momenti magnetici M e M', e poi servirci di questi valori per calcolare un rt
da introdursi con sufficiente esattezza nel fattore di correzione.
„ _ . , 1 (B,*-hB*) (R,4 + R'') ,,,.,. •
« 11 coefficiente — • ., ' ' del termine di correzione e
2 RtsRs
dulia dimensione — 10 rispetto alla distanza della sbarra dall' ago ; donde
si può già a priori concliiudere che tale termine di correzione è trascura-
bile, a meno che il filo di sospensione non abbia una lunghezza l eccessi-
vamente grande ed i momenti magnetici M e M' siano slraordinaiiamente
forti. Siccome però negli ordinari teodoliti magnetici le calamite hanno pic-
cole dimensioni, ed il filo di sospensione non supera i 40 o 50 cm. di
lunghezza, e siccome d'altra parte coi mezzi attualmente in uso non si può
avere l'intensità della componente orizzontale con un'approssimazione mag-
giore di 0,0001 del suo valore . così per quelle lunghezze ed anche per
lunghezze molto maggiori del filo di sospensione non è da temersi nella
pratica delle deflessioni col metodo di Lamont alcun errore sensibile pel fatto
della deviazione del detto filo dalla verticale. Ciò peraltro verrà messo in
maggior luce da alcuni dati sperimentali e calcoli numerici che riporterò in
un' altra mia prossima Nota.
7. « Uu altro metodo che più raramente si usa nell* esperienza delle
deflessioni, è quello detto di Sud-Nord in cui il magnete deflettente NSsi
dispone normale alla lunghezza dell'ago ns in modo che l'asse di quest'ago
prolungato passi pel punto di mezzo della sbarra.
« Allora noi abbiamo perfetta simmetria rispetto all'asse ns dell'ago
libero; e sia con una semplice costruzione grafica, sia ricercando come prima,
l'espressione analitica della componente della ripulsione diretta nel senso
— GÌ 6 —
della lunghezza dell'ago, è facile persuadersi che due elementi qualunque
della sbarra simmetricamente posti rispetto al centro di questa, esercitano
su di un medesimo elemento dell'ago azioni longitudinali che sono eguali
ed opposte. Pertanto in questo caso non può più aver luogo lo spostamento
longitudinale che avevamo prima nel metodo detto di Est-Ovest.
8. « Sarebbe poi facile dimostrare che nel metodo di Gauss , in cui
il magnete deflettente viene mantenuto sempre normale al meridiano ma-
gnetico , avviene pure uno spostamento longitudinale dell'ago. L'espressione
dell'errore verrebbe in tal caso alquanto più complicata, e sarebbe fun-
zione dell'angolo di deflessione; però non occorre che di esso ci occupiamo
in particolare, giacche il suo valore risulta essere del medesimo ordino di
grandezza dell'errore commesso nel metodo di Lamont, che è il più comune-
mente adoperato nelle misure ».
Fisica. — Variazioni che sono prodotte sul valore del momento
d1 inerzia di un corpo dall' irregolare distribuzione della materia
in esso. Nota II, del dott. A. Morghen, presentata dal Socio Blaserna.'
« A compimento del mio studio sulle correzioni da applicarsi al va-
lore dei momenti d' inerzia dei corpi, dovute alla ineguale distribuzione
della materia in essi, e del quale furono pubblicati i risultati in una Nota
inserita nei Rendiconti delle sedute della r. Accademia dei Lincei ('),
espongo ora le conseguenze alle quali sono arrivato prendendo in esame una
sbarra cilindrica.
«Anche in questo caso, partendo da considerazioni analoghe a quelle l'atte
per l'anello, il problema può essere trattato con sufficiente generalità per
diverso distribuzioni della materia nelle sbarre.
« Si consideri pertanto una retta di lunghezza l nella quale la densità
varii da punto a punto proporzionalmente alla distanza da un estremo.
Allora prendendo per asse x la retta stessa e per origine uno degli estremi,
la densità in un punto distante di x dall'origine si potrà esprimere con
0+-H
essendo \s. il valore della densità nell'estremo preso per origine, e 7 il rap-
porto fra la variazione totale che subisce questa densità ed il suo valore
minimo.
« La massa della retta sarà:
M
= ;,. Ul + l^fe = ^|l + {)
') Voi. I. 1S81-188Ò. pag. 169.
— 617 —
e il suo momento d'inerzia rispetto ad un asse passante per l'estremo preso
per origine e perpendicolare alla retta è
A(1+t4'm'=^(t+t)
(1)
« La distanza del centro di gravità della retta dal medesimo estremo
è data da
1/
4H)
i+4
e quindi il momento d'inerzia della retta attorno ad uu asse passante pel suo
eentro di gravità e ad essa perpendicolare sarà
K, = ,'W-g +X\_M/*
2
1-
_y_ — ■
3
2 — *
e siccome
si ha
M
y. =
0"4)
K, — Mi
— I 4i 1
, 12__J2^_72^
« Se 7 = 0, cioè se si ha il caso della retta omogenea, allora questo
momento" d'inerzia è
J_
12'
e quindi
K, - K0 1 y1
K„ = ^M/-
K„
e il fattore di correzione è in tal caso
12
Hr)'
1
« Se si considera ora una retta nella, quale la densità cresce simme-
tricamente dal punto di mezzo verso gli estremi nel rapporto 1:1 -f-y, il
suo momento d'inerzia rispetto ad un asse perpendicolare alla retta e pas-
sante pel punto di mezzo di essa, si otterrà prendendo il doppio del secondo
membro della 1); perchè è la stessa cosa come se si considerassero due
Rendiconti — Vol, I. 81
— 018 —
rette eguali ciascuna a metà della data, e nelle quali la distribuzione delle
densità fosse quella stessa del caso a cui si riferisce la (1). Per conseguenza
questo momento d'inerzia è
ì + i
\6 4/ 1 + i
ove però M indica la metà della massa totale e l la semilunghezza della retta.
Conservando ad M e ad HI loro significato, si ha
! + ■*-
-, Mi" 3^4
e quindi, come nel caso precedente, essendo K'o^^nr-,
K'1-g0_ y
K'o "
e il fattore di correzione è
<-D
4 1+ì
2
« Se analogamente a quanto si è fatto per l'anello, si considera la
retta come formata di tanti segmenti in ciascuno dei quali la densità varia
colla stessa legge da un estremo all'altro del segmento medesimo, allora è
evidente che questo caso si avvicina tanto più a quello della distribuzione
uniforme quanto più grande è il numero dei segmenti ; ma il fattore di corre-
zione non sarà l'unità altro che quando il numero di tali segmenti sia infinito.
« Facendo qui un confronto fra i valori del fattore di correzione tro-
vati nel caso dell'anello circolare di sezione infinitesima e quelli trovati nel
caso della retta, è notevole il fatto che quando la densità varia nell'un caso
e nell'altro in modo che i suoi valori, a partire da un certo, si ripetono
periodicamente, allora è soltanto la seconda potenza di y che questi fattori
contengono ; mentre invece se la densità varia simmetricamente rispetto ad
un punto della massa, allora per la retta si ha nel fattore di correzione la
prima potenza di y, per l'auello la seconda soltanto. Se poi si hanno due o
più parti, sì per l'anello, come per la retta, in ciascuna delle quali l'anda-
mento della densità è il medesimo, per l'anello, come ho già mostrato
nella prima Nota, il fattore di correzione è l'unità; per, la retta invece non
ha questo valore altro che quando il numero delle sue parti sia infinito.
« Tutte le considerazioni fatte fin qui s'intende che possouo estendersi
a sbarre cilindriche e ad anelli circolari di dimensioni finite; e quindi si
può concludere che l'uso degli anelli, a parità di altre circostanze, olire un
deciso vantaggio, il quale deriva da una compensazione elio dipende dalla
— 619 —
distribuzione delle sue parti per rispetto all'asse di sospensione, e che non ha
luogo affatto per la sbarra.
«Per trovare delle espressioni applicabili ai casi pratici conviene, come
per l'anello, prendere in esame delle sbarre cilindriche di dimensioni
tiuite, e supporlo decomponibili in parti omogenee, sebbene diverse le une
dalle altre.
« Per una sbarra cilindrica di lunghezza 21, avente una sezione retta
di raggio r e una densità uniforme p., il momento d'inerzia rispetto ad un
asse passante pel suo centro di gravità, che è anche il centro di figura, e di-
retto normalmente all'asse geometrico della sbarra è:
K = 2 W| •+-£). I2)
«Se poi si prende a considerare una sbarra di dimensioni eguali a
questa prima, ma di densità diversa, il suo momento d'inerzia preso come
è detto di sopra, potrà riguardarsi come la sovrapposizione .li due momenti
d'inerzia, uno dovuto ad una sbarra del tutto identica alla prima, e l'altro
ad una seconda sbarra delle stesse dimensioni, ma con una densità eguale
all'eccesso di quella della sbarra primitiva su quella della seconda.
« Allora se si suppone una 3barra cilindrica non omogenea come costi-
tuita da un numero qualunque di parti, che si otterrebbero tagliandola con
dei piani perpendicolari al suo asse geometrico, ciascuna delle quali sia
omogenea, ma di densità diversa l'ima dall'altra, a queste singole [parti
potrà applicarsi quel che è stato detto finora. Assumendo per semplicità
, l
eguale a2« il numero di queste parti, la lunghezza di una di esse sarà - ;
e indicando con 71, 7» ... . 72,, gli eccessi della densità media della sbarra
sulla densità di ciascuna delle sue 2n parti, il momento d' inerzia di essa
rispetto ad un asse passante pel suo centro di figura e perpendicolare al
suo asse geometrico sarà :
P r' \2nnH-yi -(-}'« +
K'=2nrH
/ T- r* \2n,j.
-Yìn
-y<i»-i))-r--.
K'=2-rV
3(2n)«
r..+/i_(2n-l)^y(2/*+y,+r<**i))J
i -f- . . . -f- 72,, = 0 : quindi
^+'i+è[Ì(2»-l)'-*»|P«-l)]) +
t;£(n+».)(^-i)+(/«-«.-.)(^-3)+--+(>'-+>'.-i)(^=S
ma 71 H- 7
<
e finalmente:
*^(f^[f^^(M+"+<^(^-^>)]]
«
— 620 —
Si tratta ora di trovare il momento d' inerzia della sbarra rispetto
ad un asse passante pel suo centro di gravità, e parallelo a quello finora
considerato.
« Come nel caso dell' anello è necessario qui di trovare la distanza di
questi due assi. A tale scopo si determinano le coordinate del centro di
gravità della sbarra rispetto ad un sistema piano di assi ortogonali col-
l'origine nel centro geometrico di essa, e coll'asse x coincidente col suo asse
geometrico. Evidentemente, per il modo con cui sono distribuite le densità
nella sbarra, su questo asse medesimo giace il centro di gravità di essa ; e
allora la x di questo punto è la distanza cercata.
« Mantenendo a tutti i simboli il significato loro attribuito finora, e
indicando con p.u p» . . . y2„ le densità delle singole parti della sbarra, il
momento statico di questo rispetto all'asse y è:
ni
n
e la distanza cercata
_{(Mi-M,)(l-f„) + (»,,-,-M»)(l-|;) + ...+fr.-,-u,)(1-«-g|=ì-)]
« Ora il numeratore di questa espressione non cambia se ai n sosti-
tuiamo i corrispondenti y , e il denominatore è 2np.\ e perciò si può
scrivere :
[(yi--y,)(i-^)+(^,-y,)(i-^) + ...H-(^1-y.)(i-g^l)]
2fi[x
« Allora il momento d'inerzia cercato indicandolo con K'0 sarà dato da
K'C = K'— 2nrH[ixt.
« Sostituendo e ponendo nel secondo membro in evidenza il fattore di
correzione che deve applicarsi al valore del momento d'inerzia nelle condi-
zioni della formula (2) quando le condizioni sieno quelle della pratica, cioè
non omogeneità della sbarra, e quindi asse di sospensione non coincidente
coll'asse passante pel centro geometrico, si ba:
g'°g(1-»V(ff^[-ÌT*+SB])
l
x =
ove
A = (y„-t.iH-y„-Jj+..+y4„) — (yiH-y4+..+yB)_
— 2^1/s. — Yi) +9 [ttn-i—n) + ... -+- (2n-l) (/„„!— y„)]
B = (yi+Yu) (4n— 1) -+- (y8+y«a_i) (12n— 9) 4- ...
... + (y„+y„^i)Mn(2n— 1) — (2n— 1)JV
« Anche pel caso della sbarra cilindrica ho fatte delle esperienze
— 621 —
allo scopo di conoscere quale sia il valore del fattore di correzione nella
pratica.
« Le sbarre che mi hanno servito sono state due, una di ottone e una
di rame ; ambedue della lunghezza di circa 90mm e del diametro di circa 9m"'.
Ciascuna di tali sbarre ho divisa in sei parti eguali, e di queste ho deter-
minate le densità che sono risultate, indicandole con u.\, u.i . . . u.fr per la
sbarra di ottone:
•^=8,44820 ^=8,45593 u3=8,441 72 /X;=8,45897j*5=8,44085luG=8,442-2:3
e per la sbarra di rame:
u,=8,94037 ^=8,94329 ^=8,93695 (7.5=8,93287^—8,93257 ^«=8,93881.
« Con questi valori l'ultima forinola, facendovi n = 3, dà come espres-
sione del fattore di correzione per la prima sbarra :
1 — 0,0000235
e per la seconda :
1 — 0,00021S.
« Come si scorge da questi risultati, sebbene le differenze fra le densità
delle diverse parli sieno molto piccole, pure l'influenza che esse esercitano
sui valori dei momenti d'inerzia è grande assai, ed anzi maggiore di molto
di quella che differenze molto più grandi portano nell'anello ».
Fisica. — Sui calori specifici e di fusione di sostanze non
metalliche. Nota di A. Battelli e M. Martinetti, presentata dal
Socio Blaserna.
«In conseguenza dei fatti studiati da noi nella fusione dei miscugli di
sostanze non metalliche (fatti che hanno grande analogia con quanto succede
nella fusione delle leghe metalliche) ci parve che non sarebbe stato inutile
di cercare, se questi miscugli si comportassero quanto ai calori specifici e
ai calori di fusione, conformemente a ciò che si riscontra nelle stesse
leghe metalliche. Il metodo usato per queste determinazioni è il primo dei
due metodi adoperati da uno di noi (') nella ricerca dei calori specifici e
di fusione delle sostanze di cui sono composti i nostri miscugli ; cioè, il
metodo del riscaldamento. Colla sola differenza che il tubo entro cui si fa-
cevano riscaldare le sostanze, venne in queste esperienze ricoperto di sta-
gnola, perchè le sostanze si riscaldassero più lentamente. Per eseguire i calcoli
abbiamo pure usato l'identico procedimento.
« Nelle seguenti tabelle daremo per ciascun miscuglio il calore specifico
medio allo stato solido, fino a una certa distanza dal punto in che comincia
a manifestarsi lo stato pastoso, e il calore specifico medio allo stato liquido;
ponendoli in confronto con i valori che si ottengono dal calcolo, mediante
(') Atti dell'Istituto veneto di se. lett. ed arti. Luglio-agosto 1885
la forinola e1
_PlCi-hptCì
— 022 —
, essendo C\ e c2 i calori specifici delle due so-
pì-H Pi
stanze, ep) e v* i pesi secondo cui entrano nel miscuglio.
« Quanto ai calori di fusione, abbiamo preso per essi tutto il calore ne~
cessario al mutamento di stato, dal principio del primo rallentamento nella
temperatura sino alla fine del secondo; e ne poniamo i risultati a confronto
con quelli risultanti dal calcolo della forinola: yl = ^-ìl P±jt essencio
Pl-hpì
71 e 72 i calori di fusione delle due sostanze componenti il miscuglio.
« Abbiamo anche tentato di separare il calore dovuto al primo rallenta-
mento della temperatura da quello dovuto al secondo rallentamento : ossia,
secondo ciò che abbiamo cercato di dimostrare in una Nota precedente ('),
il vero calore di fusione dà calore di soluzione, ma non abbiamo potuto
ottenere risultati da potervisi fidare, perchè non era ben spiccato il punto in
cui finiva la solidificazione e cominciava la soluzione, anzi per alcuni miscugli
era affatto impercettibile.
« I valori registrati nelle tabelle sono la media di quelli risultanti da
quattro determinazioni.
« Abbiamo fatte sempre le proporzioni in pesi e non in molecole, per-
chè era incerta la composizione molecolare di alcune delle sostanze che ri
hanno servito a formare i miscugli.
Miscugli di naftalina e paraffina.
«Indichiamo e e e' rispettivamente i calori specifici osservati e calcolati
allo stato solido:
Miscuglio
Proporzioni in peso
e
e'
Naftalina
Paraffina
—
1
0
0,321
—
1
1
0,25
0,380
0,366
2
1
0,5
0,402
0,406
3
1
1
0,450
0,446
4
]
2
0,501
0,491
5
1
3
0,510
0,512
G
1
4
0,530
0,525
7
1
6
0,540
0,539
8
1
8
0,566
0,547
—
0
1
0,576
—
(') Sulla fusione dei miscugli ecc. Atti dell'Acc. delle se. di Torino, V, XX (1885).
623 —
« Come si vede i valori calcolati sono sullicieuteinente concordanti con
quelli dati dall'esperienza.
« Indichiamo poi con e e y i valori del calore specifico allo stato liquido
e del calore di fusione osservati; e é e / i rispettivi valori calcolati :
rroporzioi
li in peso
C
C
y
/
Naftalina
Paraffina
1
0
0,404
—
35,50
—
1
0,25
0,4G0
0,464
29,70
35,42
1
0,5
0,490
0,504
29,00
35,33
1
1
0,550
0,554
27,40
35,30
1
2
0,618
0,605
27,00
35,23
1
3
0,022
0,630
28,10
35,20
1
4
0,632
0,645
28,90
35,18
1
6
0,05(5
0,662
29,30
35,16
1
8
0,670
0,671
30,00
35,1 1
0
1
0,705
—
35,10
« Qui i calori specifici allo stato liquido sono osservati abbastanza con-
cordanti con quelli dati dal calcolo, ma invece i calori di fusione osservati
sono molto minori di quelli risultanti dal calcolo non solo, ma pure minori
di ciascuno di quelli delle sostanze componenti.
Miscugli di dì fenili ' mina e nitronaf ialina.
Miscugli
Proporzioi
li in peso
Difenilamina
e
e'
Nitronaftalina
1
0
0,268
—
1
1
0,10
0,218
0,275
2
1
0,50
0,282
0,293
3
1
1
0,300
0,305
4
1
2
0,320
0,318
5
1
4
0,332
0,328
6
1
10
0,341
0,336
0
1
0,343
—
— 024 —
« Anelli; pei- questi miscugli fra i calori specifici allo stato solido osser-
vati e calcolati v'è una concordanza sufficiente.
Pioporzioni in peso
c
C
Y
/
Nitronaftalina Diffenilamina
0
0,315
25,32
0,10
0,378
0,384
22,90
24,96
0,50
0,400
0,407
22,00
23,64
1
0,410
0,423
21,00
23,31
2
0,432
0,443
21,40
22,64
4
0,450
0,452
21,46
22,50
10
0,458
0,463
21,50
21,66
0
1
0,472
—
21,30
—
« Qui i valori dati dall'esperienza non mostrano lo stesso andamento di
quelli dati dal calcolo, ma le differenze si possono spiegare cogli errori
sperimentali.
Proporzioni in peso
C
c
y
r'
Naftalina Naftilamina
1
0
0,404
—
35,50
1
0,125
0,405
0,404 1
29,10
33,74
1
1
0.416
0,405
20,20
27,60
1
2
0,404
0,4053
19,00
24,96
1
3
0,407
0,4055
19,00
23.60
1
4
0,407
0,4056
19,20
22,86
1
8
0,410
0,4058
19,20
21,45
1
16
0,408
0,4059
18,50
20,63
0
1
0,406
—
19,70
—
« Anche i calori specifici dati dall' esperienza allo stato liquido per
questi miscugli non concordano con quelli del calcolo, ma ciò sembrami do-
versi attribuire alla piccola differenza che esiste fra i valori appartenenti
alle due sostanze, differenza che è più piccola degli errori che si possono
commettere nelle presenti ricerche.
Miscugli di canfora monobromata e stearina.
• ('olio stesso apparecchio abbiamo determinati i calori specifici e <li fu-
sione della canfora monobromata e della stearina.
Miscugli
Proporzioni in peso
C
'■'
Canfora
monobromata
Stearina
■
1
2
3
1
5
6
1
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0,125
0,25
o,5n
1
2
4
12
1
0,304
0,312
0,340
0,390
0,408
0,490
0,492
0,506
0,541
0,330
0,351
0,383
0,422
0,462
0,494
0,523
Proporzioni in peso
c
C
V
■/
Canfora
monobromata
Stearina
1
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0.125
o.2r»
0,50
1
2
4
12
1
0,392
0,420
0,430
0,436
0,498
0,540
0,594
0,620
0,640
0.41H
0,442
0.175
0.516
0,557
0,590
0,613
41,60
33,80
33,40
31,02
28,06
28,40
28,50
28.00
29,85
40,29
39,25
38,75
35,72
:t:!,77
32,20
30.75
« Sembra che per (mesti miscugli i calori specifici allo stato liquido
osservati si mantengano un poco inferiori a quelli che risultano dal calcolo.
•< I valori dei calori di fusione ottenuti coll'esperienza sono sensibilmente
inferiori a quelli dati dal calcolo, e alcuni anche inferiori a lineili della
difeuilamiiui.
Rendiconti — Voi,. I.
82
620 —
Miscugli di paraffina e difenilamina.
:
Miscuglio
Proporzio
ni in peso
Paraffina
e
c>
Difenilamina
1
0
0,268
—
1
1
0,33
0,342
0,345
2
1
1
0,420
0,427
3
1
3
0,499
0,499
J
1
5
0,516
0,524
5
1
6
0.530
0,532
6
1
8
0,540
0,541
7
1
16
0,552
0,558
_
0
1
0,576
—
« Qui abbiamo molta concordanza fra i risultati del calcolo e quelli
dell'esperienza.
Proporzioni in peso
c
C
y
/
Difenilamina
Paraffina
1
0
0,375
25,32
1
0,33
0,448
0,457
24.90
27,74
1
1
0,548
0,540
23,10
30,21
1
3
0,610
0,622
26,40
32,40
1
5
0,630
0.650
26,95
33,60
1
6
0,650
0,657
27,48
33,70
1
8
0,662
0,668
29,00
34,01
1
16
0,676
0,684
32,10
34.52
0
1
0,705
— ■
35,10
i
« Per i calori specifici allo stato liquido abbiamo sufficiente concor-
danza fra i risultanti dell'esperienza e del calcolo. Ma per i calori di fu-
sione i valori ottenuti coll'esperienza sono molto inferiori di quelli dati dal
calcolo ; tantoché sono tutti al disotto del calore di fusione della dife-
nilamina.
627 —
Miscugli di naftalina e naftilamina.
Miscugli
Proporzioni in peso
Naftalina Naftilamina
e
<"
1
0
0,321
—
1
1
0,125
0,322
0,3215
2
1
1
0,324
0,3225
3
1
2
0,322
0.32:;
4
1
3
0,326
0,3232
5
1
I
0,324
0.3231
6
1
8
0,330
0,323G
-
1
1G
0,32G
0,328
—
ii
1
0,321
—
« Da queste esperienze si può dedurre :
1° Che in generale nei miscugli binari di queste sostanze i calori
specifici allo stato solido e allo stato liquido sono la media di quelle delle
sostanze che li compongono, come avviene per le leghe metalliche ('). E se
alcune volte non abbiamo sufficiente concordanza fra l'esperienza e il calcolo,
crediamo si possa attribuire a questo (come nota Eegnault per le leghe
nella stessa Memoria) che alla temperatura, che si e presa per limite su-
periore nella determinazione del calore specifico, o il miscuglio o la sostanza
erano già entrate un poco nel loro stato pastoso. Del resto abbiamo già no-
tato sin da principio che conveniva prendere i valori del calore specifico a
temperature alquanto distanti dal punto in cui comincia più spiccatamente
lo stato pastoso: e questo perchè altrimenti ottenevamo risultati pochissimo
concordanti col calcolo.
2° Che i calori di fusione dati dall'esperienza sono sempre infe-
riori a quelli che si ottengono dal calcolo. Ciò che si verifica pure per le
leghe finora studiata (*). Inoltre i calori di fusione di questi miscugli si
vanno abbassando a partire da quello appartenente ad una delle sostanze
componenti, raggiungono un minimo, e s'innalzano poi di nuovo fino ad
avvicinarsi a quello dell'altra sostanza componente.
« Siamo in dovere di esprimere la nostra gratitudine al eh. prof. Nac-
cari, che ci ha prestali tutti i mezzi per eseguire questo studio ».
(') Regnault, Ann.de Chini, et de Physique. L. Ili, t. I, p. 129.
(:) Spring, Ball, Acad. roy.de Belgique . S. 2% t. XXXIX (1875 . — Marzotto, Atti
della R. Acc. delle scienze di Torino, Voi. XVIII (1881).
— 628 —
Geodesia. — Sulle rappresentazioni geografiche conformi. Nota IT.
dell' ing. P. Pizzetti presentata dal Socio Cremona.
1 « In una Nota precedente mi sono occupato del problema di rap-
presentare una superficie qualsiasi sopra un piano per modo che, lungo
ciascuna delle linee di una data famiglia della superficie, il modulo della
rappresentazione sia costante, ed ho studiato due casi diversi nei quali la
soluzione del problema è possibile.
« Per le applicazioni pratiche della teoria delle rappresentazioni alla
geografia ed alla geodesia presenta però maggiore importanza il seguente
problema, che ammette sempre soluzione, cioè: Kapprescntare con una
proiezione conforme una superficie sul piano per modo che lungo una de-
terminata linea l della superficie il modulo abbia un valore costante e de-
terminato (che noi per semplicità assumeremo uguale all'unità) e in qual-
sivoglia punto della stessa linea la derivata del modulo, rispetto all'arco di
traiettoria ortogonale alla l, sia nulla.
« Colla soluzione di questo problema si viene a determinare una rap-
presentazione conforme, la quale presenterà la minima alterazione (nel
senso che si è dato a questa espressione nell'art. 5 della nota I) lungo la
linea l. Una tale rappresentazione sarà quindi adatta più d'ogni altra (tra
le conformi) per rappresentare sul piano una striscia superficiale che si estenda
lungo e intorno la linea l,
2 « Nella Memoria intitolata : Delle variabili complesse sopra una
superficie qualunque ('), il prof. Beltrami ha dimostrato, come, data una
linea qualunque l sopra una superficie, si può in generale determinare sulla
superficie una infinità di sistemi isotermi, di ciascuno dei quali fa parte la
linea l medesima. Per questo sia :
d»» = X«(ip»-f-dgi)
il quadrato dell' elemento lineare della superficie in coordinate ortogonali
isoterme p e q. Si esprimano le coordinate di un punto qualunque della l in
funzione eli un parametro qualsiasi a; e si abbia:
U) ì q = q,(9),
« Se si scrive allora la relazione:
(2 ) p =£ iq =po{o-± iq) =fe iq„ {? ± ip) ,
(intendendo che p0 (<y ± ip), #0 (ff =t ip) siano formate col complesso azìiip
nello stesso modo come le p0 (tr), qa (<j) rispettivamente sono formate per
mezzo di ci), si vengono a determinare sulla superficie due sistemi di
linee <j = cost, p — cast, ciascuno dei quali è isotermo, e che si tagliano
(') Annali ili matematica, tomo I, serie IT.
— 629 —
ortogonalmente tra loro. È chiaro che la linea data / Fa parte del sistema
p — cosi e corrisponde alla equazione : p = 0.
« Se, per brevità si pone
rf-(4^)"ì/J"(5-'>)^^V/",^^''0)!=F',
<n<j-<p) r {G - ip) ~ "/" ' * - ^ i = F'2 '
il quadrato dell'elemento lineare della superficie in coordinate ? e p prende
l'espressione :
(fc4 = X*FiF'4(d(724-dpJ),
che per brevità indicheremo con
(3) dsi = Li{d(jì-hdpt),
dove L sarà, in generale una funzione di <r e di p-
« Col variare il parametro <y, in funzione del quale si esprimono le
coordinate dei punti della linea l, varia evidentemente il doppio sistema iso-
termo (u,p). Se a, come caso particolare, esprimesse la lunghezza dell'arco
della curva {a partire da una origine arbitraria, è facile vedere che L4 diver-
rebbe uguale all'unità in tutti i punti della /.
3 « Poniamo d'aver trovato uno qualunque dei sistemi (<t, p) definiti
nell'articolo precedente, e di aver quindi determinata la espressione (3) del
quadrato dell'elemento lineare. Riferiamo i punti del piano a un sistema
di coordinate cartesiane x e y; il nostro problema sarà ridotto a trovare una
relazione :
(4) x±iij — f{a±ip)
tale che il modulo della rappresentazione determinata dalla (4) medesima
sia uguale ad 1 per a — o, e la derivata del modulo rispetto a p sia nulla
pure per p = 0.
« Indicando con P il logaritmo del modulo dell'espressione complessa che
si ottiene derivando la/" {a-hip) rispetto a (a-+-ip), avremo il quadralo del
modulo della rappresentazione espresso da :
dove p dovrà essere della forma:
P=lJF(<7 + i» + i4,(<7 + jp)j
+ y)F(7— io) — '^— *p)j ■
« Per le condizioni poste dovrà essere:
(iogH=o = o, (21^1) o,
— 630 —
ovvero, in causa della (5),
j P j. = j log L !
rtPj =p.logL^
« Per p = 0 le espressioni log L, — — — diverranno in generale certe
Tip
funzioni conosciute della variabile <j. Poniamo dunque:
|logLj=0 = ?(')'
ed eseguiamo la quadratura:
J's
9 (a?) da; = x (#) •
« È chiaro che le (7) saranno soddisfatte quando nella espressione (6) di P
in luogo della funzione incognita indicata con P si ponga la <p, e in luogo di
quella indicata con <|/ si sostituisca la — %.
« Resta così determinata la corrispondenza (4) nella forma :
/■?((M-Ì?)— »X(<M-Ìf)
e d(a-hip) -f-a+io,
dove a e & sono costanti reali.
4 « Studiamo il seguente esempio: Si vuol rappresentare conforme-
mente una superfìcie di rotazione sul piano in modo che lungo un meridiano
dato abbia luogo la minima alterazione.
« Diciamo <p ed q la latitudine e la longitudine, p il raggio di curvatura
del meridiano, r il raggio del parallelo, e sia « =0 la longitudine del meri-
diano di cui si tratta.
« Posto :
I -t-dffl = du ,
,'r
il quadrato dell'elemento lineare della superfìcie potrà scriversi così :
dst = rt{du^-\-dat).
« Sia <j l'arco del meridiano contato a partire da un parallelo arbitra-
rio e sia:
(9) u — u (<j)
la relazione nota fra l'arco a e la variabile u. Le relazioni (1) (2) (3) dell'arti-
colo precedente diverranno nel caso presente:
(2') u ± ia = u (<j rt ip) ,
(3') ds* = r\ u' (<J ■+- '» • »' (e — i» j do* -+- ty*
— 631 —
« Si avrà quindi:
(10) L2 = r2. vi! (<j — ip) . u'{a — ip) .
« Per una considerazione fatta alla fine dell' articolo 2, dovrà essere,
per p = 0 :
:0.
( logL | = <
Osservando poi che r è funzione di u, ma non di u, è facile dedurre
dalla (9) :
Plo«LUo.
I P )/>=o
« Le funzioni y e 9 sono dunque entrambe costantemente nulle in questo
caso, e quindi la corrispondenza (4) si riduce, a
x ± iy = a — ip -+- a rt ib,
essendo a e b costanti reali, che si possono supporre sempre nulle, quando
si scelga convenientemente l'origine degli assi coordinati sul piano.
v Si avrà pertanto :
ii zt: ia = u (x zìi iy) .
dove, nel 2° membro, u indica la stessa forma di funzione che figura nel
2° membro della (9).
« Ovvero anche, se la (9) è risoluta rispetto a a e si abbia :
(11) *=/»,
sarà :
(12) ,r±iì/ = /'(M±!4)),
intendendo che in queste due relazioni f indichi sempre la stessa forma di fun-
zione. Se la <70 = f (u) è della forma :
(11*) <J = ffo + A.tt^B.-^-- .... — Q— ,-,
2! m\
dove o9, A, B, . . . Q, sono costanti, la (12) può assumere, com'è facile vedere,
la forma:
,, .di (ia)- dìs (/&>)'" dmc
dove le — , -r-4, ,..-r— i si otterranno derivando la (11).
« In tal caso le corrispondenze fra le coordinate p, u e le .<•. y di-
ventano :
,, ,. j)1 cPa a* d''G
{U) "=•*— ST5P + 1T3J?— "■
, _, . r/7 w3 d3 a <wr' d5 <7
dove, a seconda che m è pari o dispari, il 2" membro della (14) ha ., I
o — - — -termini, e il 2° membro della (15) ne ha, secondo i rasi.
m m -f- 1
— 632 —
« Se la a = f{u) non è della forma (llhis) le (14) e (15), limitate, nei
secondi membri, a un numero conveniente di termini, esprimeranno per ap-
prossimazione le corrispondenze della rappresentazione che si cerca, per tutti
i valori di w che renderanno convergente la serie complessa:
,. .da (i<ùfdlo , (iufdPa .
7 + (i&,)^ + -2^^ + ^-^+--
« Ricordando che : u = I -^ dy,
e indicando sempre con q, la latitudine, si ha facilmente :
da
(16)
du
= r,
dìG
1 du**
= — rsenqs
du3
= rsen4<p —
— coso
p
1
A'1 a
= — r sen3qj
+ 4
P
sen
ipcos
?+
r3
P*
sen g? +
r3
p:ì
cos
d*a
* du1
ci0Ve L-£ deve esser tratta dall'equazione della curva meridiana.
« Le corrispondenze (14) e (15), limitate a un conveniente numero di
termini, e calcolate per mezzo della (16), sono atte a rappresentare sul
piano, colla minima alterazione possibile, la superficie di rivoluzione lungo il
meridiano di lungitudine zero.
« Gauss fece uso di queste corrispondenze per lo studio della triango-
lazione del Hannover, rappresentando sopra un piano le figure supposte trac-
ciate sull'ellissoide terrestre, e riducendo il calcolo dei triangoli geodetici
al calcolo di triangoli piani. Veggasi a questo proposito la Memoria di
0. Schreiber dal titolo : Theorie dee project ionsmelhode der Hannoversohen
Landesvermessung » (').
Meteorologia. — Riassunto delle osserva-: ioni dei crepuscoli
rossi. Nota II, del prof. A. Ricco, presentata dal Presidente Brioschi.
« Ho confrontato le iuteDsità della 1' luco rosea (stimate in dieci gradi
da nulla al massimo del 3 dicembre 1883) coi dati meteorologici determinati
ìiell' Osservatorio meteorologico di Valverde, dipendente dall'Astronomico di
Palermo, distante da esso 1 1 km. , e situato alla stessa altitudine.
« Ho scelta l'ora 6 p. delle osservazioni meteorologiche perchè da di-
cembre a maggio è compresa nel periodo del crepuscolo, o lo precede di poco.
(') Pubblicata, in fascicolo separato, in Hannover nel 18(56.
— 633 —
« Ho considerai listiuto come crepuscoli rosei vivi (o straordinari)
nielli in cui 1' intensità fu stimata eguale o maggiore del grado 8.
« Ho determinato le seguenti medie della pressione, temperatura, ten-
sione del vapor acqueo, umidità relativa, velocità del vento , per i mesi :
dicembre 1883, gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio 1884:
a Media di ti'1 p. dei giorni con crepuscoli vespertini rosei vivi.
6 Media (ordinaria) dei giorni con crepuscoli rosei vivi,
e Media mensile di 61' p,
i Media mensile (ordinaria).
e Media mensile dell' ultimo quinquennio 1880-1884.
« Fatti i confronti per mezzo delle seguenti differenze, si ha per la
pressione atmosferica :
(a — e) in tutti i mesi positiva; inedia = -i- lmnj. 53.
ib — d) in tutti i mesi positiva: inedia -: -+- lmm.43.
{b — e) in tutti i mesi positiva; media — -I- lmm.55.
(d — e) in 3 mesi positiva, in 3 negativa; media =+0.""" 12.
« Dunque i crepuscoli rosei intensi considerati nell' ora, nel giorno .
nel mese in cui si presentarono furono accompagnati da alta pressione.
« Per la temperatura si lui:
(a— e) in 4 mesi negativa, in 2 positiva; media= — 0°.51.
(/> — d) in 4 mesi negativa, in 2 positiva; media = — 0n.55.
[b — e) in 5 mesi negativa, in 5 positiva; media = — 0°.62.
[d — <?) in 3 mesi negativa, in 3 positiva: media = — 0°.07.
« Dunque i crepuscoli rosei furono accompagnati da bassa temperatura .
« Analoghi confronti fatti per gli altri elementi meteorologici non hanno
dato risultati netti e significanti : si noti però che questi fenomeni hanno
carattere locale più della pressione e della temperatura.
« Come riprova degli antecedenti risultati ho istituito il confronto delle
variazioni di almeno 2" nell' intensità della 1" luce rosea da un giorno ad
.litro seguente eolle simultanee variazioni della pressione e della tempera-
tura a 6'' p.
« In 17 casi d'aumento d' intensità dei crepuscoli si ebbe in 11 au-
mento di pressione e la variazione media dei 17 casi fu -f- lmm.56 ; si ebbe
pure in 11 casi diminuzione di temperatura e la variazione media dei 17 casi
in — 0°.66.
« In 16 casi di diminuzione d' intensità dei crepuscoli rosei si ebbe
in 10 diminuzione della pressione e la media variazione dei 16 casi fu — l.mm87;
si ebbe pure 10 casi di aumento della temperatura e la variazione media
dei 16 casi fu-+-l°.17.
« Siccome per vedere i crepuscoli rosei è necessario che il cielo almeno
in parte sia sereno, e siccome nei giorni sereni in generale la pressione è
maggiore e la temperatura minore, era necessario escludere il dubbio che
Renthconti — Vol. I
— 634 —
le cennate condizioni meteorologiche corrispondessero puramente alla serenità
del cielo ; pertanto ho trovato per la pressione e la temperatura in quei sei
mesi anche :
f media a 6'' p. dei giorni non nuvolosi, risultò per la pressione:
(a — f) in 4 mesi positiva, in 2 negativa: media = -J-0mm.49.
« E per la temperatura :
(a — f) in 4 mesi positiva, in 2 negativa: media = — 0mm.44.
« Dunque nei giorni con crepuscoli rosei intensi in generale la pres-
sione fu maggiore e la temperatura minore anche di quel che corrisponde
ai giorni non nuvolosi.
« Questi risultati coincidono con quelli trovati dal direttore della Me-
teorologia Italiana prof. Tacchini, per quanto riguarda la pressione, fin dal
gennaio 1884.
— Relazione dell' intensità dell' arcane bruno colle condizioni meteorologiche
« Stimata 1' intensità dell' arcone bruno in 10 gradi , da nulla alla
massima dell'aprile 1884, e confrontata cogli elementi meteorologici di 6h p.,
non si trova relazione sicura che colla umidità relativa.
« Ho determinato le seguenti medie dell' umidità relativa (espresse in
centesimi di saturazione) per i mesi: dicembre 1883, gennaio, febbraio, marzo,
aprile 1884, a 6'' p. (').
a dei giorni con arcone forte (intensità eguale o maggiore del grado 8).
b del mese.
e dei giorni non nuvolosi.
« Risulta :
(a — b) in tutti i mesi positiva; media = -j-5°.2.
(a — e) in tutti i mesi positiva ; media = -t-3°.5.
« Dunque i crepuscoli con arcone forte erano più umidi degli altri.
e ciò non può dipendere dalla serenità del cielo necessaria per la visibilità
dell'arcone, come è dimostrato dal confronto (a — e).
« Pare dunque probabile che l'arcone bruno sia dovuto ad uua pre-
cipitazione del vapor acqueo dell'atmosfera : ciò si accorderebbe anche colla
sua struttura striata.
« Ciò però non esclude la presenza della polvere sospesa che per dif-
frazione produce l'aureola attorno al sole : che anzi pare notevole che ogni
granello (secondo le esperienze di Aitken) serva come di nucleo su cui con-
densasi l'acqua, rinforzando per conseguenza l'aureola.
Io ho osservato 1' arcone di sera 26 volte striato : 19 volte orizzontal-
mente, 7 volte con strie oblique , in modo da indicare una corrente atmo-
sferica di NE o SW. La direzione del vento a 6'' p. in quei 7 giorni fu in 3
(') In maggio l'arcone fu visto forte una sola volta, perciò per questo mese non si
istituirle confronto.
— 635 -
NE, in 2 si ebbe calma nel passaggio dal NE al SW un'altra volta nel passag
gio da NW a SW a sud sud-ovest; una volta sola si ebbe la direzione
WNW.
« Dunque per lo più la direzione delle strie dell' areone corrispose
alla direzione del vento indicata dall' anemometro.
— Relazione dell'aureola e dell' arcane bruno coi crepuscoli rosei.
« Quantunque questi fenomeni siano apparsi simultaneamente, pure in
aprile 1884, quando i crepuscoli rosei erano ridotti deboli e rari, la corona
era al massimo di intensità : nel gennaio 1885 allorché i crepuscoli rosei
straordinari erano cessati da molto tempo, la corona fu osservata qualche
volta ben distinta.
« Quanto alFarcone bruno io ho osservato da dicembre 1883 a di-
cembre 1884, 15 volte forte (intensità < 8) seguito da crepuscoli rosei
deboli (intensità < 5). Il prof. Tacchini ha osservato da gennaio a dicem-
bre 1884 19 volte l'arcone forte seguito da crepuscoli rosei deboli.
« Ho osservato io 4 volte, il prof. Tacchini 14 volte, l'arcone forte non
ignito affatto da crepuscoli rosei.
« Dunque non vi fu relazione di intensità dell'aureola e dell' areone
coi crepuscoli rosei.
« Infine anche l'aureola e l'arcone hanno tra loro una certa indipen-
denza, poiché nel 1885 mentre l'aureola si è vista parecchie volte (special-
mente al principio dell'anno) distinta auche nel cielo libero, e intensamente
colorata fra le nubi (non però come prima), l'arcone bruno in questo anno 1885
fu sempre debolissimo, e talora pressoché invisibile (non però ancora scom-
parso del tutto).
« Questa indipendenza dell'aureola e dell'ararne sarebbe in accordo colla
spiegazione proposta dalla formazione dell'arcone medesimo ».
Astronomia. — Osservazioni della nuova cometa Bartiard
fatte dal prof. E.. Millosevich e presentate dal Socio Tacchini.
« Una piccola cometa venne scoperta il giorno 7 luglio in America dal
signor Bavnard, noto per aver trovato parecchie altre comete. Determinata
la posizione di essa a Cambridge il 9 luglio, ed accertato il carattere come-
tario dell'astro, venne telegrafata in Europa la scoperta, e la sera del 12 luglio
fu da me trovata nel seguente luogo apparente 17h12m52535; — 7°32'15"6
a 9h56m29s tra. di Roma. L'astro fu riosservato da me il 13 e il 15 luglio.
« La cometa è debolissima e di dimensioni angolari esigue: ha nucleo
di 11'" alquanto eccentrico e precedente (cioè verso West) rispetto al centro
geometrico della piccola nebulosità ».
636 —
PERSONALE ACCADEMICO
Pervenne all'Accademia la dolorosa notizia della perdita da essa fatta
nella persona del Socio straniero Carlo Teodoro Ernesto von Siebold, morto
il 7 aprile 1885. Apparteneva all'Accademia come Socio corrispondente
straniero dal 25 aprile 1878, e venne nominato Socio straniero il 2fi
luglio 1883.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Furono inviate in dono all'Accademia le seguenti pubblicazioni di Soci :
E. Paterno. Relazione sulle scuole municipali di Palermo.
E. Levasseur. La stalistique officiette en France.
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La Società zoologica di Amsterdam ; la Società di storia naturale di
Offenbacli; la Società geologica di Edimburgo; il Museo britannico di Londra;
il Museo di storia naturale di Hannover; il Comitato geologico di Pietro-
lungo; la Commissione per la carta geologica del Belgio, di Bruxelles; la
Biblioteca nazionale di Firenze; la R. Biblioteca di Parma; la ' Biblioteca
di Berlino; la Scuola politecnica di Dresda; l'Osservatorio di Rio de Janeiri».
Annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
li Ministero dei Lavori Pubblici : il Museo geologico di Calcutta; l'Uni-
versità di Freiburg.
D. C.
P. B.
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute alt Accademia sino al 1G agosto 1885.
Matematica. — Sopra una certo estensione di un teorema
relativo alle serie trigonometriche. Nota del prof. C. Akzelà, preseutata
dal Socio Disi.
1. « Il sig. Cantor nel volume 72° del Giornale di Creile ('), ha dimo-
strato la proposizione : Se per ogni valore x compreso in un dato
intervallo « b è soddisfatta la condizione
lim (a„ sen nx -ì- b„ cos nx) = 0 ,
n=oo
necessariamente deve essere lim an = lim 6„ = 0.
n=oo «=oo
« Il sig. C. Neumann nel volume 22° dei Mathematisclie Annalen ap-
plica, con alcune lievi modificazioni, il metodo del sig. Cantor, a dimostrare
la seguente proposizione più generale: se f{x) è una funzione arbi-
traria, continua e periodica: se /3j , fi*, fi-i, sono infinite
costanti date arbitrariamente, e si sa, 'che, per ogni va-
lore x compreso tra x\ e x%, essendo X\ e x% due costanti
arbitrarie, sussiste la formula
lim ptf(nx) = 0,
necessariamente deve essere
lim /3„ — 0 .
(') Vedi anche Mathematische Annalen B. 4. — Ada mathematica — -'.
RENDICONTI — VOL. I. - I
— 038 —
« Poiché il sig. Neumann osserva, che sono rimaste sin qui infruttuose
tutte le ricerche fatte per sostituire un metodo più comodo e più spedito,
a quello dato dal sig. Cantor, che, come egli dice, avuto riguardo alla sem-
plicità della cosa, della quale si tratta, può anche parere un po' complicato:
così reputo non inutile mostrare che da una proposizione stabilita nella mia
Nota: Un teorema intorno alle serie di funzioni, già pubblicata in questi
Rendiconti, ne discende come conseguenza quasi immediata un' altra, che
contiene in sé quella del sig. Neumann e quindi anche quella del sig. Cantor.
« La proposizione da me dimostrata, è la seguente : Si consideri nel
piano un gruppo di infinite rette y = yi , y — y>, aventi per retta limite
la retta y^=ya: sopra ognuna, nell'intervallo a b, si segnino dei tratti-
celli separati gli uni dagli altri, in numero finito, che però può crescere
indefinitamente, via via che le rette y = ys si fanno più prossime alla y = >Jo-
la somma dei tratti 5,.s, ò%s, 8„,, segnati sulla y = ys, sia d, . Se per
ogni valore s = l, 2, 3, .... si ha sempre ds> d , essendo d un
numero determinato diverso da zero, necessariamente esi-
ste tra a e b un punto x0 tale che la retta x = x0 incontra un
numero infinito di tratti 5.
« Ora di qui si trae subito quest' altra :
«Se f(x, y) è una funzione delle due variabili reali x e y
data per tutti i punti degli intervalli a b presi sulle
rette y=yx, y».... e su ciascuna di queste esistono dei tratti §
come quelli dianzi descritti, in ogni punto dei quali è
sempre
I f{x,y) \>c
e essendo un determinato numero, maggiore di zero: se q>(y)
è una funzione che per ogni valore ys anzidetto ha un va-
lore determinato, e in ogni punto x tra a e b è sodisfatta la
condizione
lim <p (ys) . f {x, ys) = 0 ,
necessariamente deve essere
lim 9 (y,) = 0 .
y>=ya '
« Si consideri un gruppo qualsivoglia di infinite rette y=yH , yH, y,si.-..
prese fra le y = yl, yt, y3 , Per la proposizione dianzi rammentata, vi
sarà una retta x = Xo che incontra infiniti tratti § giacenti su rette di un
tal gruppo: per es. sulle rette y=y, , y. , Manifestamente dovrà la
serie dei valori
?(y«„). H?a,J' ? OaJ > ••••
tendere al limite zero.
— 639 —
« La serie dei valori
(«) o(>/\) . ?(//») , 9 i>J-i) ,■-,
è dunque tale, che da una serie qualunque in essa contenuta
(jS) ?(#.,). ?(&»)« ?(y»a) >•■■•■>
se ne può sempre trarre una terza
ir) ?>(y«,,)' *0S,)' ?W>-
il cui termine generale f (!/>,) tende a zero col crescere indefinito di v:
ma allora (') tra i numeri della serie («) ve ne ha solamente un numero
finito, il cui valore assoluto sia maggiore di un numero e, preso ad arbitrio:
perchè, se ve ne fossero infiniti, con essi si formerebbe una serie come la (,5).
dalla quale sarebbe impossibile trarne una come la (•/), i cui termini decre-
scano indefinitamente al crescere di v.
« Dall' essere finito il numero dei termini (a) maggiori di un numero a
arbitrario, segue evidentemente
lim (f (ys) = 0
come volevasi dimostrare.
2. « Le condizioni imposte alla f(x, y) sono certamente verificate se i
numeri yx, yt, y3,.... ,
sono i numeri 1 , 2 , 3 , .... ,
e di conseguenza è y0 = °° i e inoltre
f(®, y>) = f(nce)'
essendo f(x) una funzione qualsivoglia avente un periodo l e in ogni punto
di un intervallo di ampiezza t determinata, valori assoluti sempre maggiori
di un numero e maggiore di zero.
«Per la f(nx) il periodo è —, e il tratto t si riduce a —.Sia poi
»! il numero tale, che per n > «( si abbia — <.b — a. Se è n = n\q-\-r,
q numero intero qualunque e r minore di n{ , dentro l'intervallo a....b vi sa-
ranno certamente al
dei quali è sempre
| f(noc) | > e:
ora è
t qt .^
ranno certamente almeno q tratti ciascuno di ampiezza — . in ogni punt
n qrti-+-ì — qrii-+-ni — 1'
ma è
'/ - <- Il T
qn^-hni — 1 ?i»h + »ii — 1
se è q < 71 : il minimo valore di — è dunque
qni-\-ni — 1 2»!
Cantor, Ada mathematica — 2.
— (340 —
« La somma dei traiti, in ogni punto dei quali è
| f (nx) | > e
per ogni valore n > nt , è dunque maggiore o eguale almeno al numero de-
terminato ci = 7 .
2»l! — 1
« Per conseguenza, per quanto abbiamo . detto nel numero precedente,
se, per ogni punto x di un intervallo a....b , è soddisfatta la
condizione
lim (p (n) . f {noe) = 0 ,
n=oo
necessariamente dovrà essere
lim m (n) = 0 .
n=oo
« Manifestamente la proposizione del sig. Neumann, e quindi quella del
sig Cantor sono casi particolari di questa.
3. « Le considerazioni qui esposte conducono anche, come si vede subito,
all' altra proposizione :
«Se per ogni numero a positivo piccolo a piacere esiste
un intervallo av....ba, in ogni punto del quale sia, da un
certo n in poi,
| ?(«).f(cK»).*)l<<T
dove <J» (n) indica una funzione positiva di n, crescente con-
tinuamente e indefinitamente al crescere indefinito di n,
necessariamente deve essere
lim f (n) = 0 .
« Questa proporzione contiene quella data dal sig. Ascoli nella Memo-
ria, Sulle serie IA„X„ (') e dal sig. Harnack nella Memoria, Theorie de la
serie de Fourier » (2).
Fisica. — Sull'errore nel metodo delle deflessioni prodotto dallo
spostamento del filo di sospensione dalla verticale. Nota II, del
dott. L. Palazzo, presentata dal Socio Blaserna.
1. « In una precedente Nota (3) ho dato alcune forinole relative al-
l'errore che si commette nel metodo delle deflessioni di Lamont trascurando
la deviazione che la componente longitudinale della forza esercitata dalla
sbarra deflettente sull'ago produce nel filo di sospensione; ed ho fatto ve-
dere che la correzione da apportarsi al valore trovato della intensità oriz-
(') Annali di Matematica. Tomo VII, serie 2,a pag. 271.
(!) Bulletin des sciences mathematiques ecc., par M. Darboux. Tome VI, pag. 266.
{") Rendiconti della R. Acc. dei Lincei, ser. 4", voi. I, fase 18 [1885].
— u4l —
zontale del magnetismo terrestre a causa del detto spostamento era della
dimensione — 10 rispetto alla distanza della sbarra dall'ago; donde ho
eouchiuso che tale errore doveva, nei casi ordinari, essere insensibile. Tut-
tavia per accertarmi meglio di quale ordine potesse realmente risultare
nella pratica quell'errore, ho creduto conveniente di confermare le deduzioni
teoriche precedenti e di illustrare le forinole trovate, mediante calcoli nu-
merici che riferisco in questa seconda Nota.
2. « In una serie di determinazioni delle costanti magnetiche terrestri
che intrapresi all'Istituto Fisico di Roma, ho adoperato come magnete de-
flettente una sbarra parallepipeda d'acciaio, il cui momento magnetico ho
trovato espresso dal numero 1140,356 in unità del sistema (C. G. S.), che
è pure quello da me adottato in tutte le determinazioni che seguono. Que-
sta sbarra magnetica nell' esperienza delle deflessioni veniva posta alle di-
stanze di 35 e 45 cm. dall'ago sospeso, il quale era costituito da due pic-
cole calamite cilindriche disposte parallelamente coi poli omonimi dalli
stessa parte, ed infisse in una comune staffa munita di specchietto. Il peso
totale dell'ago sospeso, compresa la staffa e lo specchietto, era di gr. 6,915.
e la lunghezza del filo di sospensione era di cm. 40,7. Volendo pertanto
ricercare quali fossero in questo caso i valori delle quantità che nella Noti',
precedente abbiamo indicate cou F, a, A, e, /;, e quale fosse il fattore di
correzione dell'intensità orizzontale magnetica terrestre, possediamo gii
tutti i dati necessari pel calcolo delle forinole , ad eccezione del momenti
magnetico dell'ago deflesso. Questo momento magnetico, per la piccolezza
dell'ago, non poteva agevolmente determinarsi mediante le deflessioni, e meno
poi ancora mediante il bifilare, che è un metodo affetto da troppe incer-
tezze ; e perciò ho pensato di ricorrere al seguente metodo.
« Se noi al posto delle sbarrette calamitate introduciamo entro la starla,
prima due sbarrette cilindriche d'ottone d'ugual peso delle due prime, e poi
un'altra unica sbarretta d'ottone di lunghezza doppia, pure cilindrica e sem-
pre dello stesso peso, possiamo , facendo oscillare successivamente i tre si-
stemi diversi sospesi ad un medesimo filo, determinare i rispettivi tempi
d'oscillazione, e quindi stabilire tre equazioni nelle quali entrano come quan-
tità facilmente calcolabili i momenti d'inerzia di quelle sbarrette aventi forma
geometrica regolare; e da queste equazioni si potranno per conseguenza eli-
minare il momento di rotazione dovuto alla torsione del filo ed il momento
d'inerzia della staffa. Se allora conosciamo già l' intensità orizzontale del
magnetismo terrestre nel luogo dell'esperienza, anche il momento magne-
tico dell'ago calamitato ci sarà noto.
« Infatti siano i, i\, i-i, i, rispettivamente i momenti d'inerzia del sistema
delle due sbarrette magnetiche , del sistema dei due cilindretti d' ottone,
dell'unica asticella d'ottone di lunghezza doppia, della starla e dello spec-
chietto presi insieme. Siano poi M' il momento magnetico dell'ago, X la
— 642 —
componente orizzontale del magnetismo terrestre, / il valore della coppia di
torsione del filo per un arco uguale all'unità, preso come unità il raggio.
Allora avremo per le rispettive durate d'oscillazione dei tre differenti si-
stemi su descritti:
pertanto ritenendo note le quantità i. ilt i,, le incognite f e t, ci vengono
date dalle equazioni:
' ttf — ti- «2 — h
Perciò l'equazione
M'X = n«^W (C)
ci farà conoscere M'X, e quindi M', se X è già conosciuto per altra via.
3. « Per giungere a risultati sicuri bisogna che le durate ty e t% siano
né troppo grandi, né troppo piccole ; e per conseguenza bisogna fare in modo
che il momento della coppia di torsione abbia un conveniente valore. Per-
ciò mi è parso bene di scegliere come filo di sospensione dei sistemi sopra
indicati non già un filo propriamente detto, ma un sottilissimo nastrino di
rame argentato, dello spessore di 3 a 4 centesimi di mm., della lunghezza
di un mezzo mm., e lungo circa 40 cm.; e poi, prima di adoperare un sif-
fatto filo nelle mie esperienze, ho voluto assicurarmi della sua bontà per
l'uso a cui lo destinavo, ricercando se per esso era soddisfatta in ogni caso
la proporzionalità fra la coppia di torsione e l'angolo di torsione.
« Se appendiamo a codesta striscia laminare le sbarrette calamitate ,
e chiamiamo S l'angolo di torsione, e $ la deviazione dell'ago dal meridiano
magnetico, il momento della coppia di torsione sarà f9, e per l'equilibrio
avremo :
f0 = M'X sen<!-; (D)
donde è chiaro che la detta proporzionalità avrà luogo, se si verificherà co-
opri if.
stanza nel valore del rapporto —ir-, qualunque sia l'angolo 9.
« Per queste prove mi sono valso del teodolite di Lamont. Al centro
del medesimo era collocata una cassettina a vetri in cui era libero di muo-
versi l'ago collo specchietto; e dal coperchio di questa cassettina s'inalzava
verticalmente un tubo d'ottone, lungo circa 40 cm., che portava in alto un
piccolo disco col lembo diviso in 360 parti. Il nastrino metallico era fissato
mediante una pinzetta a vite al perno centrale di questo disco, passava
nell'interno del tubo, e sosteneva inferiormente, pure mediante una morsetta
a vite, l'ago magnetico. Due indici congiunti al perno e diametralmente op-
posti permettevano di valutare sul disco graduato gli angoli di torsione del
filo coll'esattezza del decimo di grado. Infine la cassettina a vetri portava
— 043 —
tre viti di livello colle quali la si poteva fissare sul teodolite in modo da
rendere il tubo d'ottone rigorosamente verticale.
« Accingendomi a verificare la legge di proporzionalità della coppia di
torsione all'angolo di torsione, ho dovuto dapprima togliere ogni torsione
iniziale del filo di sospensione, e fare in modo che la direzione dell'asse
magnetico dell'ago coincidesse esattamente con quella del meridiano magne-
tico. Ciò ho ottenuto dopo parecchi tentativi, collocando dentro la staffa al-
ternativamente le sbarrette magnetiche e quelle d'ottone d'ugual peso, e
girando opportunamente il sostegno superiore del filo, fintantoché i due di-
versi sistemi assumessero la medesima posizione d'equilibrio.
«Allora partendo da questa posizione, facevo rotare o in un senso o
nell'altro il perno superiore cui stava appeso il filo, di un certo angolo 9
che leggevo sul disco diviso; e poi movendo il cannocchiale che trascinava
con sé tutto il sostegno del magnete, fino ad ottenere di nuovo la coinci-
denza del reticolo colla sua immagine riflessa dallo specchietto dell'ago,
leggevo sul circolo azimutale del teodolite la deviazione ty dal meridiano
magnetico. In questo modo l'angolo di torsione del filo non è già 9 — <!/.
ma semplicemente 9.
« I risultati di queste esperienze sono riportati nella seguente tabella.
Per lo scopo che mi proponevo, ho creduto sufficiente di sperimentare solo
fino all'angolo di torsione di 60°. Gli angoli 9 sono espressi in gradi e de-
cimi di grado; i segni -+- e — stanno ad indicare il senso della rotazione.
sen d/
Nella terza colonna stanno scritti i valori del rapporto — pp-. 57,2958, cioè
del rapporto del seno della deviazione (il quale si assume come misura della
coppia di torsione) all'angolo di torsione, prendendo per unità degli angoli
l'angolo corrispondente all'arco di lunghezza 1.
9
♦
^. 57.2958
Differenze
dal medio
14°,S
4- 8" 34'
10"
0,57699
— 0,001 lo
15, 3
— 8 50
40
0,57578
— 0,00024
29, 8
-f- 17 29
40
0,57798
— 0,002 1 1
30,2
— 17 35
50
0.57357
4- 0,00197
44, 7
+ 26 44
30
0,57676
— 0,00122
45, 1
— 26 55
30
0,57528
_l_ 0,00026
60, 0
-f- 3(3 58
10
0.57428
4- 0,00126
60, 1
— 36 59
40
0,57366
4- 0,00188
Medio 0,57554
Questi risultati mostrano che la proporzionalità fra la deviazione e l'angoli
di torsione è abbastanza bene verificata; perchè le non grandi differenze
— 644 —
riscontrate nel valore del rapporto — ~^. 57,2958, pel modo con cui si pre-
sentano, anziché ad effetti di elasticità susseguente, debbonsi attribuire ad
errori di osservazione, specialmente se si considera il piccolo limite di pre-
cisione con cui mi era concesso di valutare gli angoli 9. Quindi ho rite-
nuto quella striscia metallica come ben adatta per le mie ulteriori espe-
rienze.
4. « Allora per ciascuno dei cilindretti calamitati e dei cilindri d1 ot-
tone che dovevano venir sospesi pel punto medio del loro asse, ho calcolato
il momento d'inerzia m ( th + t )> determinandone alla bilancia la massa
m, e misurando colla macchina divisoria la lunghezza l ed il raggio r. Così
ho ottenuto:
i = l,49664 h = 1,57373 ù = 6,20374.
« Poscia ho cercato i tempi d' oscillazione dei tre sistemi :
staffa e specchio colle due sbarrette magnetiche;
» » coi due cilindretti d'ottone;
» » col cilindro d'ottone di lunghezza doppia,
appendendo successivamente ognuno di essi al nastrino metallico già de-
scritto, che stava entro apposita custodia fissato nel centro del teodolite ma-
gnetico. Per notare l'intervallo di tempo trascorso fra due determinati pas-
saggi dell'immagine riflessa del reticolo del cannocchiale dinanzi al reticolo
stesso, mi sono valso semplicemente di un contasecondi, dopo essermi però
accertato che il suo andamento era regolare , e dopo averlo accuratamente
confrontato con un buon cronometro. Quanto alla correzione per l'ampiezza
delle oscillazioni, essa non era punto da farsi per i due ultimi sistemi che
oscillavano per effetto della sola torsione; e pel primo sistema poi, l'arco
massimo dell'oscillazione intera raggiungeva appena i 4°, il che portava
nelle mie esperienze un errore trascurabile.
« Avendo ripetuto queste determinazioni in giorni diversi ed in ore
diverse pe,r eliminare l'effetto delle variazioni giornaliere dell'intensità del
magnetismo terrestre, ho ottenuto per medi valori delle rispettive durate
d'oscillazione :
t = 1»,766 «i = 2»,967 h = 5S,558.
« In questo modo ci siamo procurati tutti i dati necessari pel calcolo del
momento magnetico M' dell'ago sospeso ; e le formole (A) e (B) ci danno pel
momento della coppia di torsione e pel momento d'inerzia della staffa collo
specchio :
f = 2,0688 i,= 0,27155.
Questi valori poi sostituiti nella (C) dauno:
M'X = 3,5268.
— 645 —
Facendo il rapporto fra i valori ora trovati di /' e di M'X, troviamo -£-
MX
= 0,58659, che poco si discosta dal valore medio 0,57554 del rapporto
fl •-. 57,2958, ottenuto nel verificare la legge di torsione del filo. Ciò
difatti dev'essere in virtù dell'equazione (D) ; e tale accordo prova la bontà
delle esperienze eseguite.
« Ora l'intensità della componente orizzontale del magnetismo terrestre
in Koma aveva nel luglio 1883 il valore (') 0,2325 (C. G. S.) ; dal quale
numero, corretto coll'aumento annuo (') 0,00033, si deduce per l'epoca delle
mie esperienze :
X = 0,2331.
Perciò sarà:
M' = 15,130.
5. « Adesso che conosciamo il valore del momento magnetico del pic-
colo ago deflesso, possiamo senz'altro sottoporre al calcolo le forinole (1).
(2). (5), (6), (7), che ho dimostrato nella Nota precedente. I valori che vi
devono essere sostituiti, sono i seguenti:
M = 1140,356 M'= 15,130 R = 35cm R,45cm Z=40cm,7 P=6779dine,37
perchè essendo il peso dell'ago = 0ffr,9 15, e prendendo per l'accelerazione g
della gravità il valore 980™.3862 trovato da Pisati e Pucci (3) per Roma,
la forza P di gravità che agisce sull'ago resta espressa da 6,915X980,3862
= 6779,37.
Effettuando i calcoli otteniamo :
Per R = 35
F = 0^0,034493
a. = 1",049
X = 0cm,00020708
e = 0,00000000008452
Per R, = 45
0dinc,0 12623
0",384
0™,00007578
0,0000000000032216
ri = 289689,3
1 + i v ' g^1 o = 1,000000000069635.
« Questi numeri dimostrano che lo spostamento ). dell'ago dovuto alla
forza longitudinale F è affatto insensibile nel nostro caso; che il termine di
correzione £ del momento di rotazione dell'ago è trascurabile, e che il fattore
di correzione per cui si avrebbe da moltiplicare l'intensità orizzontale tro-
vata del magnetismo terrestre, differisce troppo poco dall'unità per poterne
tener conto.
(') Chistoni, Atti della R. Acc. dei Lincei. Transunti, ser. 3*, voi. Vili [1884]. pag. 197.
) Keller, id. pag. 270.
(") Pisati e Pucci, Suhu lunghezza del pendolo a secondi. Meta, della P. Acc. d. Lincei.
- voi. XV [1883]. pag. 159.
Rendiconti — Voi. !..
— 646 —
6. « Vediamo ora che cosa avvenga nel caso speciale in cui anziché ado-
perare come ago deflesso un piccolo magnete, si voglia usare una sbarra di
dimensioni piuttosto grandi. Per questo io ho supposto che l'ago deflesso
l'osse una calamita uguale in tutto alla sbarra deflettente, e quindi di peso
43^,8399, di lunghe/za 16cm, di momento magnetico 1140,356. In questo
caso, conservando per gli altri dati i valori di prima, avremo da sostituire
nelle forinole i valori :
M = M' = 1140,356 R = 35em E, = 45™ l = 40™,7 P = 42980dinc,03
ed otterremo così:
Per R == 35™
P = 2diM,59974
a = 12",476
X = 0cm,0024618
£ = 0,00000090034
vj = 4l
Per R, = 45m
0dinc,95138
4",566
0cm,0009009
0,000000034319
! + . (Bi* H- B*) (Ri* -4- R1) ^ _ 1)OC00000098418.
Ri E
Uà ciò appare che anche quando l'ago deflesso abbia un momento magne-
tico considerevole, lo spostamento ). ed i termini di correzione che ne de-
rivano, benché alquanto maggiori che nel caso precedente, non cessano tut-
tavia di essere nella pratica allatto trascurabili ».
Fisica — Sui fenomeni termici che accompagnano la forma-
zione dei miscugli di sostanze non metalliche. Nota di A. Battelli
presentata dal Socio Blaserna.
« Dopo aver trovato il dott. Palazzo ed io, nella nostra Nota Intorno
alla fusione dei miscugli di sostanze non metalliche (') che tali miscugli
non potevauo essere una semplice miscela, ma che fra le due sostanze doveva
formarsi una specie di combinazione molecolare, pensammo subito che la
formazione di tali miscugli dove a dar luogo ad un assorbimento o ad uno
sviluppo di calore. La mancanza di tempo ci costrinse a lasciare questo tema
dopo i primi tentativi: ed ora soltanto lo riprendo.
« Dopo alcune modificazioni, l'apparecchio da me adottato per queste ricer-
che fu il seguente. Dentro un tubo da saggio, il cui fondo era occupato da mer-
curio per circa 5mm d'altezza, penetrava una camera di vetro aperta da ambe
le parti, la cui estremità inferiore poggiava sul fondo del tubo, e quindi
pescava nel mercurio. Nello spazio anulare compreso fra il tubo e la canna,
io poneva una delle sostanze che dovevano formare il miscuglio, e nell' interno
della canna stessa ponevo l'altra sostanza. — Così disposto l'apparecchio, lo
') Atti Jell'A.v. delle Se. di Torino, Voi. XIX, aprile 188-1.
- 647 —
collocavo entro un apparato di ebollizione ove circolavano i vapori di acqua
bollente, la cui temperatura e superiore alla temperatura di fusione di tutte
le sostanze da me adoperate in questo studio. Cosichè essendo allo stato
liquido le sostanze quando venivano fra loro a contatto, e rimanendo pur
liquido il miscuglio, non si doveva tener conto del calore necessario al cam-
biamento di stato; e quindi se si avvertiva in quel momento una variazione
di temperatura, essa era dovuta al calore assorbito o sviluppato dalla for-
mazione del miscuglio.
« È chiaro pei che nel momento che si stimava opportuno di mescolare
le sostanze, non si aveva che a sollevare la canna interna; la quale si poteva
far scorrere dal basso in alto anche a distanza, mediante un filo, a cui essa
era appesa, e che passava per la gola d'una carrucola sovrastante. Io ebbi
sempre l'avvertenza, per non variare le condizioni degli esperimenti, d'innal-
zare la Scanna sempre fino ad una medesima altezza (di lcm5 al disopra del
livello del mercurio) ; fermando l'estremità del filo sempre ad un medesimo
uncino.
« Nella sostanza liquida che era nella canna interna pescava il piccolo
bulbo di un termometro sensibilissimo diviso in decimi, già campionato, che
veniva letto per mezzo di un cannocchiale. E tanto nell'interno della canna
quanto nello spazio anulare si movevano continuamente due agitatori a corsa
frenata, perchè si stabilisse nelle due sostanze la medesima temperatura. Dopo
circa mezz'ora che la colonna termometrica era ferma, si effettuava la me-
scolanza.
« Avverto poi che ho usato due canne, l'ima più larga, l'altra più stretta:
la prima pel caso che le quantità delle due sostanze adoperate differissero
di poco fra loro, la seconda quando una delle sostanze era in eccesso, e que-
sto perchè si mantenessero sempre quasi alla medesima altezza i livelli interno
ed esterno delle due sostauze.
« Ora è chiaro: che chiamando L il numero di calorie svolte od assorbite,
P il peso complessivo delle due sostanze,
o il calore specifico del miscuglio risultante,
,y. l'equivalente in acqua del tubo col mercurio e della canua con tutti gli
accessori,
At la variazione di temperatura, si avrà:
L = (Pc-l-pO A;.
P fu preso sempre eguale a 12 grammi.
A£ fu calcolato nel solito modo; cioè, avendo fatto le letture del termometri)
di 10 secondi in 10 secondi dal momento in che esso avea cominciato ad
abbassarsi fino al momento in che avea raggiunta l'altezza di prima, ho
costruito graficamente con questi dati l'andamento della temperatura rispetto
al tempo.
« Le curve cosi ottenute non avevano però in vicinanza del punto che
— 048 —
corrispondeva alla temperatura più bassa osservata un andamento regolare,
perchè il tubo da saggio non faceva in tempo a raffreddarsi insieme al mi-
scuglio, e quindi tendeva ad innalzarne la temperatura: perciò dall'una parte
e dall'altra ho sempre prolungati i due rami discendente e ascendente delle
curve fino a che s' incontrassero. Dal ramo ascendente delle curve così cor-
rette deduceva la variazione di temperatura nell'unità di tempo, che si doveva
moltiplicare pel tempo che aveva durato la discesa, e aggiungerlo poi al
valore di At che si avea avuto direttamente dalla lettura. Quanto al valore
di jji fu determinato coll'esperienza nel seguente modo : Ho introdotto nell'ap-
parecchio 12 grammi di naftilamina, ed ho sollevata la canna interna fino alla
solita altezza; e quando la temperatura comunicatagli dal vapore da lungo
tempo era rimasta costante, ho introdotto rapidamente nel tubo un pezzo di
stagno puro del peso di 33^,4 che avea la temperatura di 45°; superiore
alla temperatura di fusione della naftilamina. Determinava così l'abbassamento
di temperatura che si produceva, e colla formula del metodo delle mescolanze
determinava ;x. — Ho fatto tre determinazioni con la canna più larga entro
il tubo, e tre con la canna più stretta: ho ottenuto come media pel primo
caso {). — 3,90, — e pel secondo \j. = 3,75.
« Per essere poi ben certo che se avvenissero variazioni di temperatura,
si dovessero solo ad un'azione fra le due sostanze, ho provato in antecedenza
a porre tanto nello spazio anulare quanto nella canna interna, soltanto paraf-
fina : al momento della mescolanza non ho osservato nella colonna termome-
trica nessun movimento.
« Se finalmente, indicando con pepi pesi in grammi delle due sostanze
che entrano nel miscuglio, si divide L per p, il quoziente - rappresenta
r
evidentemente il calore assorbito o sviluppato da quel dato miscuglio, quando
una delle sostanze componenti pesi 1 grammo. Cosicché facendo questi quo-
zienti per tutti i miscugli di una data serie, noi avremo le quantità di calore
assorbite o sviluppate dai miscugli, formati mantenendo sempre uguale ad 1
grammo il peso di una delle sostanze componenti, e variando il peso del-
l'altra secondo le proporzioni in cui le sostanze entrano nei miscugli medesimi.
E nell' ultima colonna delle tabelle seguenti porrò appunto i valori di •- ;
intendendo di mantenere sempre uguale ad un grammo il peso delle sostanze
le cui proporzioni sono segnate nella prima colonna.
« Nelle stesse tabelle indicherò con e i calori specifici dei miscugli che
sono già stati determinati in una Nota precedente pubblicata da me in unione
al sig. Martinetti (').
') Atti (Iella E. Acc. dei Lincei, Rendiconti, f;isc. 18, 188").
— 649 —
Miscugli di naftalina e paraffina.
« I numeri posti nella colonna di A( indicano tanto in questa tabella,
come nelle seguenti, abbassamenti di temperatura; non avendo mai ottenuto
un innalzamento.
L esprime piccole calorie.
Proporzioni in peso
L
Jt
e
L
Naftalina
Paraffina
V
1
0.-J5
1°80
0,460
16,96
1,77
1
0.50
2,20
0,490
21,18
2.64
1
1
2.2:
0,550
23,49
3,91
1
2
2,24
0,618
25,02
6,25
1
3
1,84
0,622
20,62
6,88
1
4
1,66
0,632
19,05
7,93
1
0
1,20
0,656
14.12
8,31
1
8
0,92
0,670
10,98
8,19
« Come si vede si ha un assorbimento di calore, che va aumentando
a cominciare dai miscugli in cui v' è eccesso di naftalina fino al miscuglio 1
naftalina e 2 paraffina; e poi prende a diminuire aumentando le proporzioni
della paraffina.
« Anche i valori di - vanno aumentando sino a raggiungere un mas-
P
simo : dopo il quale accennano a diminuire.
Miscugli di difenilamina e nitrona [Ialina.
Proporzio
li in peso
Difenilamina
Jt
e
L
I.
P
Nitronaftalina
1
0,10
0°
0,378
0
0
1
0,50
0,16
0,400
1.37
1.7
1
1
0,18
0,410
1.56
2,6
1
2
0
0.432
0
ii
1
4
0
0,450
0
0
1
10
0
0,458
0
0
« In questa serie di miscugli tranne nei miscugli 2 di nitronaftalina
con 1 di difenilamina, e 1 di nitronaftalina con 1 di difenilamina, non ho
potuto riscontrare alcun movimento della colonna termometrica.
650 —
Miscugli di paraffina e difenilamina .
Proporzioni in peso
di
e
L
L
Difenilamina Paraffina
0,33
1
3
5
6
8
16
3°20
3,92
3,25
2,84
2,02
1,40
0,65
0,448
0,548
0,610
0,030
0,650
0,0fi2
0,670
33,50
40,48
35,98
32,12
23,63
16,58
7,81
3,80
6,75
11,99
16,06
13,90
12,69
11,16
Miscugli di naftalina e naftilamina.
Proporzioni in peso
Jl
L
L
Naftalina Naftilamina
P
1
0,125
0°86
0,405
7,53
0,71
1
1
1,90
0,416
16,60
2,77
1
2
2,40
0,404
20,63
5,16
1
3
2,22
0,407
19,16
6,39
1
4
1,88
0,407
16,51
6,88
1
S
1,06
0,410
14,11
10,61
1
16
0,40
0,408
2,72
3,87
Miscugli di canfora monobromata e stearina.
Proporzio
ni in peso
Stearina
Jl
e
L
L
P
Canfora
monobromata
0,125
0°94
0,420
9,40
0,88
0,25
1,20
0,430
10,87
1,13
0,00
1,82
0,436
16,34
2,04
1
2,62
0,498
25,49
4,25
2
2,00
0,540
20,46
5,11
4
1,40
0,594
15,44
6,72
12
0,80
0,620
9,07
9,84
— 651 —
« Ho provato anche se per caso si avesse assorbimento ili calore nel
mescolare paraffina con nitronaftalina; ma non ho ottenuto nessun risultato;
com'era da aspettarsi, perchè queste due sostanze non si mescolano che in
piccole proporzioni, come ho dimostrato in una Nota precedente pubblicata
assieme al sig. Martinetti, Sulla fusione dei miscugli ecc. (').
CONCLUSIONI
« Si deduce dall'esame delle tabelle precedenti :
1°. « Che si ha nella formazione dei miscugli da me studiati sempre
assorbimento di colore. Se si pongono in confronto i valori che esprimono
le calorie di assorbimento nella formazione dei miscugli con i valori che
danno le calorie di fusione degli stessi miscugli (') si vede che i primi hanno
l'andamento opposto ai secondi : cioè, a partire da un miscuglio in cui una
delle sostanze componenti sia in grande eccesso, le calorie di assorbimento
vanno crescendo, man mano che si aumentano le proporzioni della sostanza
che dapprincipio era deficiente; raggiungono un massimo, e poi diminuiscono,
se si seguita sempre ad aumentare le proporzioni dell'ultima sostanza. E
precisamente dove le calorie di fusione hanno un minimo, quelle di forma-
zione hanno un massimo.
« Il prof. Domenico Mazzotto ha fatto recentemente uno studio analogo
sulla formazione delle leghe metalliche (3) ; ma egli ha ottenuto anche svi-
luppo di calore in alcuni casi, ciò che non è mai accaduto a me.
« Ringrazio i prof. Naccari e Pagliari, il primo dei quali mi ha pre-
state le sostanze e il secondo gli altri mezzi per eseguire questo studio ».
PERSONALE ACCADEMICO
Un'altra dolorosa perdita lamenta la R. Accademia dei Lincei nella
persona del Socio Carlo Maggiorami morto in Roma il 13 agosto nella grave
età di anni 85.
Il prof. Carlo Maggiorami era stato nominato linceo il 30 giugno 1850.
Era nato li 8 decembre 1800.
(') Acc. delle Se. di Torino. Voi. XX (1885 .
(') Vedi, Sui calori specifici e di fusione nei miscugli di A. Battelli e M. Martinetti.
\ni della R. Acc. dei Lincei, Rendiconti fase. 18, 1885.
) Rend. dell'Istituto Lombardo Veneto, S. 2", V. XVIII, fase. 3 (1885).
— 652 —
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
L'Accademia della Crusca di Firenze; la Biblioteca Nazionale di Firenze:
la Biblioteca reale di Parma; la Società storico lombarda di Milano; l'Ac-
cademia Palermitana di scienze lettere e belle arti di Palermo; la Società
filosofica americana di Filadelfia; l'Università di Cambridge.
D. C.
P. B.
— 653 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA li. ACCADEMIA I >KI L1N<
MEMORIE E NOTI:
1)1 SOCI 0 PRESENTATI-', I) \ SOCI
pervenute all'Accademia sino al 6 settembre 1885.
Matematica. — Intorno ad un applicazione della teoria delle
forme binarie quadratiche all'integrazione dell' equazione differen-
ziale ellittica. Nota del Socio G. Battaglisi.
1. « Siano le coordinate (vi, uj, v3) di un punto Vnel piano espresse da
11) vvì=^(alli-^a1h)ì=:ali, vvì=(b1ti-]-b1tì)"-~blì, wf3^-(c^1-i-Ci«..)i=c :;
variando il parametro {=tj:(j, il sistema dei punti V costituirà una linea
di 2" ordine f. Posto
{na')ì = siì. (bb')l = sll, (cc')l = s33, (bcy- = sì3, (ca)* = s3i, («&)* = $,,,
— (bc) (ca) (ab) — - Sj ».t ,
live "',//, e sono simboli equivalenti ad a, b, e), l'equazione di /', in coor-
dinate (Vi, V», V3) di rette, sarà
(2) f=(slVi-hsiVi S3V3)*= 5,^=0;
il discriminante di /' sarà 2n:,vì.
« Le coordinate della retta v tangente di /' nel punto V saranno date da
'.| oV| \ì'c)b, e, = ;,2, vYì — (ca)Ct a, = mc- , uV3 = (ab) a, bt = n,2 .
« Similmente siano le coordinate (Vi , V*, Vg) di una retta u nel piai
espresse da
ili VV, = (A,Ti + AiTs)1 = AT21 VV2--(B|T,-^B2T2)2^BTi.
VV:1 = (C1T1-^C2T2)i=('-:
variando il parametro T = Ti:Tj, il sistema delle rette v costituirà una 1.
.li 2 classe F. l'osto
(AA')«=S„, (BB')J=S,>. (CC')8=S33, (BC)2=S»3, (CÀ)*=SMl (AB)*-- - ■
- (BC) (CA) (AB) : :SlWl
Rendiconti — Voi,. I. W
— 654 —
(5)
(dove A', B', C sodo simboli equivalenti ad A, B, C), l'equazione di F, in
coordinate (t'i , «j , Wj) di punti, sarà
(2) F = (Sj vt -+- Si vt ■+- S3 vtf = S„2 = 0 :
il discriminante di F sarà 2S2i23-
« Le coordinate del punto V di contatto di F con la retta v saramm
date da
(3) V«i = (BC) BICT=LI«, V«j = (CA) CTAT=MT2, Yv3 = (AB) AtBT=NTì.
« Considerando due rette tangenti di f, corrispondenti ai valori t', t" del
parametro t, le coordinate del loro punto comune saranno date da
(4) vv\ = af a," , vvt = b; b," , vv3 = e,' e," ;
e similmente considerando due punti di F, corrispondenti ai valori T", T" del
parametro T, le coordinate della loro retta comune saranno date da
(4) VV1 = AT'AI", VVj = BI'BI", W, = <V(V'.
« La relazione fra i parametri t' e t" che determinano i due punti co-
muni alla linea di 2° ordine f e ad una retta tangente di F, e la relazione
fra i parametri T e T" clie determinano le due rette comuni alla linea di
2a classe F e ad un punto di f, saranno espresse rispettivamente da
Su .
Ssi,
S31 ,
Si».
S22 1
S32.
m ,'m
S13,
Si3,
S33)
n",'n"l"
in',' m',"
n'i'n'i"
0
=0, ed
«il,
Sn,
Sl3)
L'T' L'T"
$n 1
Sii,
«23,
M'T'M'T»
S31,
s32 ,
s33i
N'T'N'T"
L'VLV, M"T'M"T", N",'N"T", 0
0.
(I', m', n'; l", m", n" ; L', M', N'; L", M", N" essendo simboli equivalenti
ad l, m, n ; L, M, N).
« Ciò posto ; supponiamo che il punto V e la retta v, determinati ri-
spettivamente da t e da T, appartengano l'uno all'altra; si avrà la condizione
(6) a,9- A * -f- &,» BT9- + e,2 CT2 = 0 ,
di 2° grado rispetto a t ed a T. Dando in (6) a T un valore arbitrario, i due
valori corrispondenti di t determineranno i due punti V e V" che la retta v,
determinata da T, ha di comune con f; e similmente dando in (6) a t un
valore arbitrario, i due valori corrispondenti di T determineranno le due rette
v e v" che il punto V, determinato da t, ha di comune con F. Ai valori di t,
0 di T, che annullano il discriminante di (6), considerata come forma qua-
dratica in (Tj, T2), 0 in (ti, *j), corrisponderanno i quattro punti comuni. 0
le quattro tangenti comuni, delle due coniche f ed F.
« Ponendo simbolicamente
A11 , Bn , Cu rtn, bn , cu
Ah, Bu, C12 «12, 612, C12
A22 , B2» , C22 «22 * ^22 1 £22
all' equazione (6) potrà darsi la forma simbolica
17) PT9^ = (PIT1-+-P2T2)2(Pi'i+i02^)2 = 0.
Puf 11 , PnPUi P11P2Ì
P12P11, P12P12, P12P22
P22PH? ^ììPlì, P22P22
« Differenziando questa equazione verrà
Px* p, (Pi dt{ -+- p, df j) H- p,2 PT (P, dT, - P, dT4) = 0 ,
ed osservando che da (7) si ha
PT'p,Pi _ Pt'P/P» _,. Pi' PrPt _ P,*PtPi k
~h~ ~~ fi ~ ' " T, ~ Ts
si troverà
!(pp')»P*8P/* + *s = 0, l(PP')sp(*p('*H-K2 = 0,
(dinotando P', p' simboli equivalenti a P, p); quindi l'equazione differenziale
■ li verrà
({] dh — t>dh) k + (Tj dT,— TjdTi) K = 0 ,
o sia
<"*> , (TrfT) -"
' l^(PPr),Pi,ft'" ^(ppTp.'Pt'*
« Le espressioni sottoposte al radicale in (8) sono i discriminanti di (7).
considerata come forma quadratica in (Ti,T8), o in (ti,tt).
« Siano in (7) x, y i valori di t che corrispondono ad un valore di T,
ed X, T i valori di T che corrispondono ad un valore di t ; l'equazione (8) darà
(ceda;) (ydy) = (TdT)
l-'(PP')*Pr*PÌE V (??'fv^P? I^(PPW Pi1 '
(9)
(XdX) (YrfY) (tdù)
i/(pp')*p«*pì* =~ i W^pTp? ~ i/Tpp')*p«*p/* '
« L'equazione (9) fra (a?, y), o fra (X, Y), è un'equazione differenziale
ellittica, di cui un integrale è dato dalla prima, o dalla seconda, delle equa-
zioni (5), cambiando in esse t', t" in ir, y, e T', T" in X, Y, cioè da
(10)
Su ,
Sii S13 ,
* s * y
Sii.
si» , Sj3, Lx LT
Sji ,
Sii, Si3 ,
m'xm'y l
— 0,
Sii,
Sii, S23, Mi Mi
S31 ,
S3Ì , S33,
n\ n'y
«31 1
«3* 1 s33 , Ni Ni
in ,11
'■l'i/!
m"T m'y, «',' n'y .
0
L'i Ly
Mi' Mi', Ni N'v' 0
0
l'integrale è completo, poiché mentre l'equazione differenziale (9) dipende
solamente dai quattro punti comuni, 0 dalle quattro tangenti comuni, di /'
ed F, nell'integrale (10), rimanendo (issa f 0 F, si può supporre che F sia
una linea qualunque di 2" ordine, cui appartengano quei quattro punti, 0
che /' sia una linea qualunque di 2a classe, cui appartengano quelle quatti.»
rette; ciò evidentemente introduce nell'integrale una costante arbitraria.
2. « Supponiamo, per avere forinole piti semplici,
s*3 = 0, «3i = 0, s« = 0; S2:ì = 0, Sii = 0, 8» = »;
in tal caso, ponendo
o,» = j, b,ì = 'ò, cr = -A: AT2 = <D, BT* = V, CT4 = X,
— 050 —
ed indicando con (a. b, e), (A, B, C) quantità costanti arbitrarie, si potrà
supporre
Ir = a<p . m,2 = ty . nr — c% ; LT2 = A$ , MT2 = B>F , NT2 = CX ;
si avrà inoltre
«* «U = "2 *M «33 i &**:« = 2 S33SU, C2S33=°2 SnSij,
A-'I'- =— ^(SssYH-SjjX1), B2*FS=- -^-(SuXM-S»*1), CSX*=— i(S2ìr-H-S11,F-).
A" Su = — S25S33, B Sa» = — S33 Sji , C* S33 = -_- Su Sjì .
da cui si deduce
su = 2bc, sa = 2ca, sS3 = 2o6; Sn = 2BC, S»=2CA, S;13 = 2AB,
(1) a?2-f-^« + cx* = 0; A**+By* + CX*=0;
le equazioni di /", (in coordinate di rette e di punti), e le equazioni di F,
(in coordinate di punti e di rette), si potranno quindi supporre
\V V,°- V;ì2
(2)
-r- —2-= 0 , or,2 -f- Z>«92 -+- c«3* = 0 ,
0 e
"'" ' J^1 + i?s::=0, AV,!+ BV+ CV3'= 0 .
ABC
« Le supposizioni precedenti, con la prima e la seconda delle identità (1).
-.iranno verificate ponendo
? == ($,* _ u}) \fl~c , iì = («12 -+- /22 ) [ — ca . x = 2ri '2 ^ ~°*> '
(3) ' _
$ = (Ti*— Tj«) 1/ BC , ¥ = (T^+Tì*) I — CA , X=2T!T, l/AB .
0 con altri due sistemi analoghi di formolo, che si ottengono permutando
tra loro le forme quadratiche.
« Bitenendo le forinole (3), le equazioni corrispondenti alle 0, 8, 9, 10
del numero precedente, posto Aa=a, B// = /3, Ce = 7,
i«(y — /3) +j8(7 — g)
G - 3 7(«-/3)
saranno rispettivamente
i4) (A,2— <V") (T,2-Tr) I WiM^+'t-) (T,2+T22) V tTh^JATiTJ/ Sp=0,
(5) <*»> I <TrfT)
1/ t,4 + O^,2 (V2 -I- U} V T^+GctT,2 T^-f-T/'
(xdx) (ydy) (TdT)
1 xli~h6axìta^-ha'ii l ' ^''+67//! VM-V l TiH-6aTi»T,«rr-lV
(6)
(XdX) = (YdY) _ (tdt)
V "X,*H-6(TXi*Xi,-f-X? 1/ T^H-eaT^Yj'+T»1 1/ *,* h- 6ct«i* e*» -f- *.*
a (''1 2/i — a>ì 2/*)s — 18 («i ?/i + «s 2/2Ì2 + 7 O'i .Vi 4- ?Vi .<■»)*■ = 0 ,
(7)
a(X,Y, -X,Y,)2— /5lX,Y,^~X,Y,)2 ^7 (X, Y, 4- T, X.)* = 0 .
(9)
« Ponendo
I zM 7-1 (3Hl p(lry—[^) _ 1 l jyj — l y«— t /,:
l vO/'a — 1- /5) 3 ^{Va — \
[t,l) = hi-h6xtfti--htli = 0, (T, T) =T!*H (cTrTrJ -TV,
all'equazione (4) potrà darsi la forma
(8) (*,T) _is_4(T1^-T1|.y(^-«(Ti«.+T.«,)' =0.
nella quale si potranno scambiare tra loro le lettere t e T.
« Se poi si pone
, 1 (Y— /3) + (y--«) ,, i*±£ '
1 ^a «— jS ' " 6 «_-- " '
Or, a;) = ìtj4 h Gt'.;-,*..-,* -:- -«V, (X.Xr-X,1 - »VX,-X.- -X,1.
(e similmente cambiando le lettere .<\ X in //. Y), alle equazioni (7) poti
darsi la forma
I
^=T^(Ti+YiÀy(x'x)-&,'(x,T4-T,x2)2=o'
nelle quali si potranno scambiare tra loro le lettere x ed >/. e le lettere X ed Y.
« C'ambiando nelle forinole precedenti rispettivamente
111. 1 . 1 .. 1 .
X'IT'-fT in X"5"- rT^90 • -e 5r'
0 l'in-
i-f-L,— in — ■ a\. -1 eB. - -~ ec,
<• b e a b e
il che corrisponde a cambiare F in un'altra linea di 2° ordine clie ha con /
gli stessi quattro punti comuni, o pure a cambiare fin un'altra linea di li1 classi
che ha con F le stesse quattro tangenti comuni, le equazioni differenziali
ellittiche (6) restano inalterate, ed i loro integrali (7) diverranno (IO)
k(1 -+- 0/3) (1 + 9y) l 'i y\ — Xìytf — /9 (1 + 6«) (1 - 9y) <.-•,//, -- .•■>,/,,-
y(l + fl«) (1 + 0/5) (a?tyi .</i.<m- = 0,
z(] (-> 3 m1 HV)(X,Y,— X,Y,r—,S l'I --02)11- 0,3) iX, Y,- X.Y, -
•/(ì+e^fi-^e^iXiY.-Y.x.ì- o,
in cui 5 o 0 rappresenta la costante arbitraria ».
Filologia. — Sulle divergenze dei canzonieri neW attribuziom
di alcune poesie. Nota del Socio E. Monaci.
« Chi si provi a ricomporre, secondo le scarse reliquie che ci restano,
il canzoniere dei tempi di Federigo II, spesso incontra difficolta nel rico-
noscere il vero autore di questa o di quella poesia. Infatti, per addurre
— (358 ~
«lualche esempio, la canzone «Guiderdone aspetto avere» che in A 3 (') sta
sotto il nome di Notar Giacomo, in C 27 e in D 230 la si ritrova sotto il
nome di Rinaldo d'Aquino; la canz. «In un gravoso affanno» che in A 28
è attribuita a Rinaldo d'Aquino, in C31 e in D 237 si vede invece attri-
buita a Giacomo da tentino; e similmente altri scambi si osservano fra
Giacomo da Lentino e Arrigo Testa (cnf. A 35 e B61); fra Giacomo da
Lentino, Pier della Vigna e Jacopo Mostacci (cnf. A 37, C 49, D236); fra
Pier della Vigna e Stefano di Messina cnf. A 39 e B 122); fra Jacopo Mo-
stacci e Ruggieri d'Amici (cnf. A 46 e C 31); fra Pier della Vigna e Gia-
comino Pugliese (cnf. A 60 e C35); fra Rinaldo d'Aquino e re Federigo
(cnf. A 177 e C 50), ecc. (!)
« Come ebbi già a notare altrove (3) , cotesti scambi sono ristretti Ira
limatori dello stesso periodo, così che non si trovi, per esempio, una canzone
di Giacomo da Lentino attribuita a Guittone d'Arezzo o viceversa: onde,
allorché di un rimatore manchi qualsiasi dato cronologico, siffatti scambi,
anziché crescere i dubbi, valgono invece a dare un aiuto per classificare
quel rimatore non arbitrariamente.
« Ma perchè la critica possa giovarsi di questo che in certa guisa di-
venta un nuovo strumento d'indagine e un nuovo mezzo di dimostrazione,
importa pur non poco di determinare, oltreché la estensione, anche la causa
che diede origine al fenomeno, e ciò si tenta di chiarire in questa se-
conda Nota.
« Che tal causa sia stata la infedeltà o il capriccio dei copisti ,
nella maggior parte dei casi non è nemmeno da pensare. Se fosse stato così,
gli scambi non si vedrebbero limitati fra i rimatori dello stesso periodo,
e il loro numero, minore nei codici più antichi, si vedrebbe andar crescendo
nelle copie e nelle ricompilazioni seriori ; laddove si verifica proprio il con-
trario, trovandosi che i canzonieri più recenti si mantennero generalmente
fedeli ad una o ad altra delle tradizioni rappresentate da A da B o da C,
e che le divergenze delle attribuizioni risalgono quasi sempre a quei tre
antichissimi.
« Messa adunque da parte, eccetto che per qualche caso isolato, la ipo-
tesi delle mutazioni arbitrarie de' compilatori , rimane un' altra spiegazione
(') Con la sigla A indico il Cod. Vat. 3793 descritto nelle Romanische Studien I, (51
e ss.; con B il Laurenz.-Red. 9 descritto in Caix, Origini della lingua poetica, 6, 255 e ss.;
con C il Palatino 418 descr. in Caix, op. cit. 15, 265 e ss.; con D il Chigiano L. Vili, 305
edito diplomaticamente nel Propugnatore, a. 1877; con E il Vat. 3214 descr. in Rivista di
[Hot. romanza I, "1 e ss.; con G il Barbeviniano XLV-130 in via di pubblicazione negli
Atti di questa Accademia; con M il Magliabechiano VII, 7, 1208 descr. nel Giornale stor.
della leller. Hai. IV, 116 e ss.; con X il Magliabechiano VII, 10, 1060 descritto ivi, IV, 119 e ss.
(') Se non m'inganno, il numero di questi scambi, nel periodo di cui ora mi occupo.
<'• di 26.
(*) Da Bologna a Palermo, Città di Castello, Lapi, 1884. p. 11.
— 659 —
soltanto: ma questa, fortunatamente, nò immaginaria, nò ipotetica, bensì
suggerita dai manoscritti medesimi.
« Rammentiamo innanzi tutto che fra i nostri vecchi rimatori era ge-
nerale il costume di mandare i loro versi non solo alla dama che cantavano,
ma ben anche ai migliori maestri o compagni d'arte e a coloro altresì che
pur non coltivando l'arte, erano tuttavia in riputazione di valenti quali giu-
dici in materia d'amore e di gentilezza.
« Di tal costume ci restano molte testimonianze , particolarmente fra
le canzoni di Guittone; siccome in A la 136 e la 145 dirette a ser Or-
lando di Chiusi, la 140 diretta a Corrado di Sterleto, la 143 a messer Ca-
valcante e messer Lapo, la 144 al conte Aldobrandino di Santa Fiora.
la 146 a Mazzeo di Rico, la 161 al capitano Tarlati di Arezzo. E simil-
mente, prima di Guittone, vediamo un anonimo mandare i suoi versi d'a-
more (A 72) al Notaio da Lentino; e vediamo altrove il Notaio da Lentino
mostrarsi quasi infastidito dei versi che gli mandava l'Abbate di Tivoli
(A 327, cnf. ivi 330); e più esempi ancora si potrebbero citare, se nella
maggior parte dei casi i compilatori non avessero man mano soppresse le
menzioni dell'invio, che non sempre si trovavano inserite nel testo mede-
simo del componimento.
« La insersione dell'inivo nel testo del componimento fu, per la lirica
italiana, quasi una novità di Guittone, il quale, come aveva imitato i pro-
venzali introducendo nella canzone il commiato, così anche imitò i Pro-
venzali destinando il commiato a contener V invio.
« Prima di Guittone una canzone soltanto mi avvenne di trovare con
l'invio inserito nel testo, la 72 A che ho già ricordala, dove l'invio fu messo
nella penultima stanza. Invece, non solo prima di Guittone, ma anche dopo
di lui, l'uso più comune fu di metter l'invio nel titolo. Ecco uno di tali
titoli che ci rimase sul 58 C:
lìcx Entius Semprebono notorio bononiensi (');
i'i colie altri rimasti in G:
Nerius domino Simoni de Pierite (93),
Nerius ad ser Simonem (95),
Manuellus Nerio (150),
Mtavianus Nerio (152),
Pucciarellus Nerio (1 "><">).
Nerii ad Pucciarellum (157),
Ridolfus Manfredino (164),
(') Veramente il Cod. ha Rei henlius : semprebon noi. boti., che finora fu interpretai i
/;•/' Henlius, Semprebonus nolarius bononiensis. Ma perchè nel secando nome si avesse a vedere
un nominativo, sarebbe stata necessaria altra abbreviatura, coni'1 SemprebS noi.' bon.' u
'■■■■■ ' ecc. La forinola del OS C va. correttamente, risolata in Semprebono ecc.
— 660 —
Man/redini Ridolfo (165),
D. Bosone Eugubio dompno Petra de Perugio (176),
Dompni Petra de Perugio d. Bosoni (189) ecc.
« Come si vede, questi titoli erano in origine scritti in latino, secondo
si costumava pure sulle corrispondenze epistolari ('). Ma col tempo fra i
compilatori invalse man mano l'uso di metterli in volgare, e non solamente
costoro tradussero i titoli, ma altresì li ridussero, sopprimendo l'invio e
lasciandovi per lo più il nome dell'autore soltanto. Così, mentre sul 72 E
leggiamo :
Questo mandò messer Guido Guini ocelli a ser Bonagìunta,
e sul 127 D
Messer Guido Guiniccelli a ser Bonagìunta,
sul 784 A (- 127 D e 72 E) invece non resta che
Messer Guido Guìnizello da Bologna.
Così puiv, mentre il 314 D reca
Messer Honesto da Bologna a Messer Ugolino,
il 102 E (=314 1)) non ha che
Messer Honesto.
« E fin qui veramente la cosa è sì naturale ed ovvia che ben può pa-
rere non vi fosse bisogno di esemplificazioni, tanto più che l'invio, qiiando
non si trattava propriamente di corrispondenze, rimanendo adatto estrinseco
e accidentale, senza alcun nesso col contenuto del componimento, nemmeno
era destinato a circolare sempre con quello fuor dell'esemplare mandato
alla persona cui si riferiva l'invio. Ma purtroppo non tutte le riduzioni
procedettero uel modo che si è visto. Si osservi difatto come andò a finire
il titolo che nel 58 C è Bex Hentius Semprebono notarlo bononiensi. Nel
61 B quel titolo fu ridotto semplicemente a
Be Enzo :
in un altro codice poi, a cui risalgono il 2381) e il 42 M. esso invece fu
ridotto a
Semprebene da Bologna !
« La causa di questa sostituzione, per la quale il nome del destina-
tario prese il posto del nome dell'autore, fu evidentemente un equivoco eh •
non è difficile a spiegare e che dovè ripetersi non di rado, se si consideri
quanto di leggieri le sgrammaticature dei titoli latini e le abbreviature
spesso arbitrarie ed incerte portavano i copisti a non riconoscere l'invio e
a vedere nel secondo nome nient'altro che una varia Isctio d'un compila-
tore precedente. Non sempre però tale equivoco diede luogo a una sosti-
tuzione, e talvolta anche si verificò un altro caso di cui in E s'incontra un
Veggansi per es. i faosimili delle Lettere varie de' secoli XIV e XV nelYArchioio
paleografico itxliano, I. 19-2tì.
— 661 —
esempio su quella medesima poesia che in D e in M trovasi attribuita a
. Semprebene. Invero, a capo di quella poesia nel 7 E si legge
Re Enzo et Messere Guido Guinizzelli ;
ora, che cosa significano quei due nomi lì congiunti con la particola eli
Altra volta si pensò che il copista avesse creduto a una specie di collabo-
razione del rimatore bolognese con Enzo. Ma di canzoni a due non si co-
noscono esempi, ed è più semplice e piana la ipotesi che il copista con
([nella dizione volesse solamente significare che aveva trovato la canzone
attribuita tanto al re Enzo quanto al Guinicelli. Comunque sia però, e nella
prima e nella seconda ipotesi bisogna sempre supporre un ms. anteriore
dove i due nomi si trovassero di già riuniti, e su ciò il confronto del ti-
tolo 58 C non ci farà restare troppo perplessi. Ke Enzo avrà mandata la
sua canzone come a Semprobono così anche a Guido Guinicelli, il che non
potrebbe essere più verisimile ; e se siili' esemplare inviato al primo fu
scritto Rex Hentius Semprebon. noi. bori., nell'esemplare inviato al secondo
si sarà scritto Bex Hentius doni. Guido Guiniccelli. Ecco dunque come
poterono i due nomi trovarsi riuniti sull' esemplare onde derivò il 7 E, e
non ci voleva di più perchè da questo titolo male interpretato si venisse
alla doppia attribuzione del 7 E, mentre dall'altro del 58 C si era venuti
alla sostituzione del 238 D e del 42 M.
« La stessa spiegazione è forse applicabile al titolo Guido de Caval-
canti et Jacopo che si legge sul 20 e sul 21 D; ma il caso che si ripetè
più di frequente fu l'altro, quello cioè in cui il nome del destinatario ri-
mase sostituito al nome dell'autore. Oltre l'esempio già addotto, un secondo
ce ne offrono non meno evidente i titoli messi a riscontro del 110 A, 72 B.
64 C e 232 D. In A la canzone 110 è intestata Stesser Tiberto Goriziani,
in C 64 poi e in D 232 è intestata Messer Rinaldo d'Aquino: mentre in
B 72 essa reca Domino Rainaklo d'Aquino: or chi non vede che la diver-
genza dell' attribuzione anche qui mette capo al solito equivoco generato
da un titolo che press' a poco dovett' essere Dominus Tibertus Galliziani
domino Rainaldo de Aquino? Similmente il 79 E va sotto il nome di Mes-
ser Gino da Pistoia, mentre il 221 D (= 79 E) va sotto il nome di Mae-
stro Rinuccino e il 16 N (=221 D e 79 E) reca Domino Cina; ora queste
varianti non ci riporteranno anch'esse ad un titolo primitivo i'agister Ri-
nuccinus domino Cinoì E non sarà da un Arrigus Testa de Aritio noi. J.
(o Jacobo) de Lentino che deviarono con diverso errore i tre titoli fram-
mentari di A 35 (Notaio Arigo Testa da Lentino), di B 61 (N. Jacomo) e
di C62 (Arrigus divitis) (')? Non sarà da un Re.r Fredericus Rainaldo de
(') Si avverta che Arrigo Testa fu di Arezzo (v. il Mernor. Poleslalum Regiensiwn in
Muratori, tìer. Hai. Ser. Vili, 1115, eilGhron. Parmense, ivi, IX, 768, 7G9 e 7701, e non di
Lentino donde era Giacomo; che fu podestà, e non notaio come era Giacomo. Quanto al
diuitis. chi ha pratica nelle scritture del sec. XIII non troverà impossibile che sia stato
un abbaglio per d aritio, cioè de Aritio.
Rendiconti — Voi. I.
— 6'62 —
Aquino che ebbe origine la divergenza fra il 50 C (Rex Fredericus) e il
177 A {Rinaldo d'Aquino) (')? Il Dno. Cino del 13, del 18 e del 41 N,
come il Dno. Honesto del 48 pur di N sono anch'essi tutti invii che si ri-
solvettero per opera di antichi copisti e di moderni editori in altrettante
sostituzioni e divergenze simili alle precedenti. E chi sa quanti altri esempi
si potrebbero qui citare, osservando meglio la lettera di tutti i manoscritti.
Ma non credo necessario di più per ritenere ornai chiarita abbastanza la
priucipal causa di siffatte varianti dei canzonieri. Che se dopo di ciò resterà
tuttavia dubbio in alcuni casi quale, dei due iscritti sopra una stessa poe-
sia, sia stato il vero autore e quale il destinatario, almeno si avrà sempre
questo per assodato, che quei due furono non solo contemporanei, ma fu-
rono anche in relazione letteraria fra loro. Così, ricomponendo il quadro di
tutte le divergenze, si potrà una volta giungere a farsi un'idea men vaga
e meno fantastica del modo con cui si svolse e si diffuse quella letteratura
che taluni tuttora dicono prodotta da una specie d'accademia sedente in
Palermo sotto la presidenza dell'Imperator Federigo ».
Archeologia. — Il Socio Fiorelli trasmette i fascicoli delle
Notìzie degli Scavi pei mesi di giugno, luglio e agosto 18S5, che
trattano delle seguenti materie.
Giugno. — « Yentimiglia. Nuove lapidi latine del territorio intemeliese. —
Cotogno al Serio. Tomba rimessa in luce in contrada Palazzo. — ■ Crespellano.
Sepolcri del periodo detto di Villanova, scoperti in contrada Ca Selvatica. —
Bologna. Avanzo di strada romana riconosciuto tra le vie Trebbo dei Carbo-
nesi e Val dAposa. ■ — Ravenna. Mattoni con bolli latini trovati nei resti
della basilica di s. Severo presso la chiesa di Classe Fuori. — Forlì. Nuovi
rinvenimenti di antichità avvenuti nella città e nel suburbio. — ■ Fiumana.
Tombe di età romana riconosciute nei fondi Albicini e Vicchi. — Meldola.
Oggetti antichi scoperti nel fondo già Mastri, ora Brusaporci. — Orvieto.
Prosecuzione degli scavi della necropoli volsiniese in contrada Cannicella. —
Nepi. Cippi con iscrizioni latine trovati in via del Foro. — Roma. Scoperte
nelle regioni urbane V, VI, VII, Vili, IX, XIII, XIV, e nelle vie Salaria,
Nomentana, Trionfale. — Nemi. Nuove scoperte nell'area del tempio di
Diana Nemorense. — Tagliacozzo. Epigrafe latina rinvenuta presso Sorbo
frazione del Comune di Tagliacozzo. — Torre del Garigliano. Frammento
marmoreo di iscrizione latina, riconosciuto presso la torre del Garigliano
nel territorio di Mintùmo. — Napoli. Frammento d'iscrizione greca scoperto
tra i materiali di costruzione in Castel nuovo. — Taormina. Frammento
epigrafico greco ritrovato in contrada s. Leo. — Termini Imerese. Lastra
marmorea con avanzi di iscrizione latina trovata nel diruto castello.
(') Ora cancellato sopra altra cancellatura fatta sul nome di Federigo.
— 663 —
Luglio. — « Rivoli- Veronese. Situla ili bronzo ed altri oggetti antichi tro-
vati in contrada il Castello. — Orbetello. Oggetti riferibili alla necropoli di Suc-
cosa, acquistati pel museo di Firenze. — Roma. Scoperte nelle regioni urbane II,
IV, V, VI, VII, Vili, IX, XIII, XIV, e nelle vie Nomentana, Portuense,
Salaria. — Nemi. Prosecuzione degli scavi nell'area del tempio di Diana
Nemorense. — Civita Tornasse. Frammento di iscrizione latina rinvenuto dal
sig. Tomasso Ciancarella. — Santa Maria di Capua Vetere. Sculture mar-
moree ed avanzi di antiche fabbriche rinvenute sulla via Albana nel casa-
mento Maiorano. — Pompei. Scoperte nella Regione V, isola 2\ e nella
Regione VIII, isola 2\ — ■ Taranto. — Nuovi travamenti epigrafici dell'agro
tarantino. — Castelvetrano. Acquedotti di Selinunte ed oggetti trovati nella
vasca di Bigini presso Castelvetrano.
Agosto. — « Ventimiglia. Altri sepolcri delle Necropoli intemeliese ricono-
sciuti presso il teatro romano. — Torino. Ulteriori scoperte fatte presso il recinto
romano, rimesso in luce vicino il santuario della Consolata. — Cassano-Magnano.
Tombe scavate presso l'abitato sulla via di Fagnano. — Cremona. Sepolcri
trovati fuori porta Milano, sulla via del Milliaro. — Viadana. Nuovi trava-
menti di antichità nel territorio viadauese. -- Verona. Ulteriori esplorazioni
nella cattedrale della città. — Venezia. • Lapide con iscrizione latina, esi-
stente nel magazzino del sig. Emilio Cappati. — Montevegiio. Sepolcri del
tipo detto di Villanova. scoperti presso la vallata Ghiaia di Savigno. —
Sarsina. Rinvenimenti di antichità fatti in Sarsina e nel suo territorio. — ■
Roma. Scoperte nelle regioni urbane II, V, VI, VII, IX. — Nemi. Prose-
cuziouo degli scavi nell'area del tempio di Diana Nemorense. — Sulmona.
Frammento epigrafico riconosciuto tra i vecchi materiali della cattedrale. —
Scurcola (presso Avezzano). Antichi oggetti rinvenuti in vicinanza dell'abi-
tato, e cippo iscritto scoperto in contrada Conca d'oro. — Isola del Liri. Sepolcri
trovati a poca distanza dal paese nei lavori per la strada ferrata Roccasecea-
Avezzano. — Cassino. Iscrizione latina trovata nel fondo Petraccone. — ■
Marcianise. Statuette fittili e vaso con iscrizione graffita, rinvenuto nel fondo
Sagnelli. — Cunia. Proseguimeuto degli scavi della necropoli cumana sulle
sponde del Lago di Licola. — Bacali (frazione del comune di Pozzuoli).
Nuove epigrafi latine trovate a Cappella presso Bacoli nel territorio mise-
nate. — Brindisi. Frammenti epigrafici latini scoperti presso la città, nei
lavori per la strada ferrata Brindisi-Taranto. — Nicotera, Resti di antico
acquedotto, rimessi in luce nella strada comunale Nicotera-Badia. — - Reggio
di Calabria. Nuove scoperte di antichità avvenute in Reggio e nel suo ter-
ritorio. — Ter mini- Imerese. Frammento epigrafico latino scoperto tra i ma-
teriali di fabbriche nel diruto Castello. — Selinunte. Ripostiglio di monete
di argento trovato a poca distanza dall'antica città ».
— 664 —
Fisica. — Sull'errore nel metodo delle deflessioni prodotto dallo
spostamento del filo di sospensione dalla verticale. Appendice alla
Nota II ('), del dott. Luigi Palazzo, presentata dal Socio Blaserna.
1. « A complemento dello studio precedente ho creduto opportuno aggiun-
gere alcune esperienze aveuti per scopo di osservare direttamente il fenomeno
dello spostamento dell'ago magnetico sospeso nell'esperienza delle deflessioni.
Volendo fare in modo che questo spostamento fosse almeno di qualche decimo
di millimetro, ho dovuto appigliarmi ad un caso estremo, sospendendo al
disopra del centro del teodolite l'ago attaccato ad un filo di seta lungo più
di 6 metri ; e nello stesso tempo riducendo a soli 23 era. la distanza R fra
l'ago e la sbarra. Sull'una delle due lunghe braccia del teodolite collocavo e
poi toglievo alternativamente il magnete deflettente; gli spostamenti dell'estre-
mità inferiore del filo nel piano verticale normale alla direzione della sbarra
venivano osservati mediante un cannocchiale munito di un micrometro a denti
ed avente forte ingrandimento , che stava fissato sull'altro braccio diametral-
mente opposto al primo. Le continue piccole oscillazioni del filo intorno alla
sua posizione d'equilibrio non mi permisero di raggiungere l'esattezza che
avrebbe potuto darmi il micrometro ; ne per quante cautele abbia usato, mi
fu possibile di totalmente evitarle. Ad ogni modo ho potuto benissimo osser-
vare il fenomeno, ed ho trovato che questo spostamento avviene effettivamente
nella direzione del polo dell'ago che è omonimo col polo più vicino della
sbarra. Inoltre dalle numerose esperienze fatte mi risultò per questo sposta-
mento l'ampiezza media di poco più di due denti del micrometro, corrispon-
denti a circa due decimi di mm. appena. Un tale spostamento non può certo
produrre in pratica alcun errore sensibile. Infatti se nelle formule date fac-
ciamo come era nel nostro caso :
M = 1140,356 M' = 15,130 / = 620™ P = 6779dine,37
otteniamo per a il valore 5",627; per X il valore 0cm,0169 che non di-
scorda molto da quello osservato; e pel termine di correzione s il valore
0,0000046023, ancora troppo piccolo per doverne tener conto.
« Resta così completamente dimostrato che nel metodo delle deflessioni
di Lamont esiste bensì una causa di errore per parte della componente lon-
gitudinale della forza che si esercita fra i due magneti, ma che quest'errore
è affatto insensibile nei limiti di precisione delle nostre misure sull'inten-
sità magnetica terrestre.
2. « Chiuderò questo mio lavoro ricordando che per effetto di indu-
zione avviene pure uno spostamento del filo di sospensione dalla verticale ,
non più nella direzione normale, ma nella direzione stessa del magnete de-
flettente; cioè il magnete deflettente induce nell'ago libero una certa quantità
(') Rendiconti della E. Accademia dei Lincei, ser. 4a, voi. I, fase 19 [1885].
— 665 —
di magnetismo normalmente alla sua lunghezza, donde deve avvenire una
diminuzione della distanza fra i centri delle due calamite. Se indichiamo
con — dE questa diminuzione della distanza, l'errore relativo nel valore del
momento di rotazione Q è assai approssimativamente espresso da (V. nota 1.
forra. (3) ) :
<IQ _ dR
"Q "R"
11 Lamont accenna a questo fatto nel suo libro (') e soggiunge che egli si
e assicurato direttamente che coi mezzi ordinari questa diminuzione della
distanza non è sensibile, facendo osservazioni con un microscopio munito di un
micrometro che gli permetteva di valutare anche una variazione di distanza
eguale a — - di min.».
° 500
Fisica. — Stilla deformazione prodotta in vasi di vetro da
pressioni interne. Nota I. dei dott. Giovanni Agamennone e Filippo
Bonetti, presentata dal Socio Blaserna.
« Avendo intrapreso nell'Istituto Fisico della R." Università di Roma
alcune ricerche sulla compressibilità dei gas, ci siamo trovati nella neces-
sità di determinare la deformazione prodotta nel tubo di vetro, in cui ave-
vamo da comprimere i gas, dalla pressione esercitata nel suo interno. I
risultati di queste determinazioni ci è parso che potessero avere un interesse
anche fuori delle nostre ricerche, e perciò abbiamo voluto pubblicarli nella
presente Nota.
§ 1.
«Prima di sperimentare direttamente sull'apparecchio definitivo desti-
nato allo studio della compressibilità dei gas abbiamo voluto far prova del
metodo sopra un altro apparecchio più piccolo, ma di forma consimile e
costruito con un pezzo della stessa canna di vetro, che doveva servirci per
l'apparecchio definitivo.
« Apparecchio e metodo di sperimentare. — Questo primo piezometro con-
sisteva in un tubo cilindrico di vetro terminato da due emisferi, dei quali
il superiore portava un tubo capillare graduato. Se un istrumento di questa
forma s' immagina empito d' acqua fino alla divisione n""\ e si esercita poi
sulla superficie dell'acqua una pressione di H min. di mercurio (oltre la pres-
sione atmosferica, la quale si fa sentire dentro e fuori dell'apparecchio), il
(') Lamont, Handbuch des Erdmagnetismus. Berlino [1849], pag. 23.
— 66G —
livello si vede abbassarsi fino alla divisione m"'". Conoscendo il volume v
compreso tra la divisione n'"" e la mmtt e il volume V dell'apparecchio in
condizioni ordinarie fino alla divisione nma, il coefficiente a di compressibilità
apparente dell'acqua viene espresso dalla forinola
v 760
ti) *=TTT-
Questo coefficiente è uguale alla somma del coefficiente di deformazione o
dell'apparecchio e del coefficiente <p di compressibilità assoluta dell'acqua.
Si avrà dunque
v 760 ,
? = » — <//= y- 37— * ■
«Per attenuare l'influenza delle variazioni di temperatura durante le
esperienze il nostro picnometro era immerso in un grande recipiente pieno
d'acqua, e la lettura delle divisioni del tubo graduato si faceva da lontano
con un cannocchiale, apprezzando ad occhio i decimi di divisione. Contuttociò
nel recipiente era immerso un termometro destinato ad accusare le variazioni
di temperatura. Per tenerne poi conto si faceva una lettura lx prima di com-
primere, una seconda 1% dopo la compressione e una terza Z3 alla fine, quando
si tornava alla pressione ordinaria: l'abbassamento di livello era dato
da — 2 h.
« La pressione veniva fatta con una pompa di compressione per mezzo
di tubi di piombo accuratamente uniti con mastice al tubo di vetro del pie-
zometro, e misurata con un manometro ad aria libera. Le pressioni lette veni-
vano poi ridotte a zero e corrette per la capillarità.
« Calibrazione del tubo capillare. — Il tubo capillare del piezometro
è stato graduato in mm. con una buona macchina divisoria, tenendo conto
dell'errore per il passo di vite. La calibrazione è stata fatta prima di sal-
dare il tubo al bulbo del piezometro facendo scorrere una colonnina di mer-
curio lunga circa 70 mm. lungo il tubo e misurandone successivamente la
lunghezza sulla graduazione del tubo. In ultimo si è pesata questa colonnina.
Se p è il suo peso, t la temperatura durante la calibrazione, l la lunghezza
variabile della colonna di mercurio, la sezioue s determinata colla seguente
forinola
_ p (14-0.0001790
13,596i
è ciò che noi abbiamo considerato come sezione corrispondente al punto medio
della lunghezza abbracciata dalla colonna di mercurio. Abbiamo avuto cosi
una serie di 32 misure, essendo la temperatura di 13°, colle quali abbiamo
— 067 —
costruito una curva. Per dare un'idea delle variazioni nel calibro del tubo
trascriviamo i seguenti valori tratti da questa curva
Tabella I.»
Divisioni
Sezioni
corrispondenti
Divisioni
Sezioni
corrispondenti
0
100
200
300
mm5 4,868
4,850
4,803
4.717
400
500
600
700
inni2 4,684
4,643
4,632
4,630
« Volume V del piesometro. — 11 piezometro era stato empito d'acqua
iu modo che alla temperatura di 12°, 5 arrivava fino alla divisione 585\
Fu pesato alla fine delle esperienze, dipoi vuotato, asciugato con cura e ripe-
sato un'altra volta. La differenza di queste due pesate, corretta per la 'Spinta
dell'aria e divisa per la densità 0.999489 dell'acqua a 12°. 5, ci ha dato
per la temperatura di 12°. 5
V = em3 396, 050.
La piccola differenza di 0°,5 che passa fra la temperatura di calibrazione
e la temperatura di determinazione del volume V si è trovata addirittura
trascurabile, e si sono ritenute nei calcoli le due determinazioni come fatte
alla stessa temperatura,
« Valore di <p. ■ — Le pili recenti e più attendibili misure della compres-
sibilità dell'acqua sono quelle fatte dai dott, Pagliani e Vicentini ('), e perciò
noi abbiamo tratto i valori occorrenti di 6 dalla curva tracciata da essi. Qui
;■ da notare che l'acqua di cui abbiamo fatto uso non solo era stata distil-
lata, ma per di più. privata d'aria facendola bollire bene e poi ancor tepida
introdotta nel piezometro facendovi il vuoto: si poteva dunque ritenere
quest'acqua deaerata a sufficienza. Giova peraltro avvertire che l'influenza
sul valore di <p di un residuo d'aria disciolta non sembra considerpvole, perchè
Colladon e Sturai trovarono a 0° per l'acqua deaerata é—- 0.0000513 e per
l'acqua non privata affatto d'aria tf» — 0. 0000495 .
i') Nuovo Cimento, serie lì', t. XVI. pag 27 e seg. 161 e seg.
— 668 —
« Determinazione di u e di <p. — La seguente tabella contiene i risul-
tati delle esperienze sul primo apparecchio
Tabella II.a
t
H
V
tu
,
mm
837,3
mra*
42,285
0,00009691
12°,3 \
1506,8
78,066
0,00009942
2617,9
134,603
0,00009868
i
840,2
42,614
0,00009733
l
1506,8
7 ",603
0.0000988 ;
12°,6 <
2271.7
2641,4
116,520
135,300
0.00009843
0,00009829
3257,6
166,360
0,00009800
3760,0
192,311
0,00009815
883,1
46,320
0,00010065
12°,5 <
1572,7
81,633
0,00009961
2388,9
123,142
0,00009894
3008,2
154,776
0,00009873
Il valore di v è stato ottenuto moltiplicando la differenza di lettura
h-hk
Ji-4-fa
h
per la sezione corrispondente al punto
dedotta dalla curva di
calibrazione.
« Da questa tabella si ricavano per i valori medi
J = 12°, 5 « = 0.0000986
Dalle misure dei dott. Pagliani e Vicentini si deduce per la temperatura
di 12°, 5 (|/ = 0.0000462; quindi si ha © = 0.0000524.
«Per formarsi un'idea dell'importanza che hanno le misure dei diversi
elementi che entrano nel valore di a, basta mettersi nel caso più sfavorevole
di H minimo e perciò anche di v minimo, cioè porre H=837mm
e v = 42 mm3. I valori degli errori parziali saranno in questo caso i seguenti
— (ili!» —
per Av = 0. 4*33 mm3 che corrisponde ad un errore di 0', 1 nella
lettura sul tubo del piesometro 0. OOOOoloii
per AV=100mm3 che corrisponde ad un errore di circa
100 milligrammi nella pesata 0. 00000002
per AH = lmm 0.00000012
Quindi l'errore totale Au sarà = 0.00000120
Se dalla tabella 2" prendiamo i due valori estremi di a, cioè 0.00009700
e 0.00010065, le loro differenze dal medio si trovano essere 0.00000160
e 0.00000200 un poco superiori al Aw calcolato.
«Qui basta notare che la massima influenza è dovuta agli errori nella
misura del v, ossia nella lettura sul tubo del piezometro.
« Dopo avere sperimentato su questo primo piezometro, ci accadde che
facendo costruire col restante della canna di vetro l'apparecchio definitivo
per la compressibilità dei gas, questo si ruppe. Fummo costretti allora di
ricorrere ad un' altra canna, ma della stessa qualità di vetro, e fattovi co-
struire il nostro apparecchio, ci ponemmo a studiarne direttamente la defor-
mazione. Il nuovo piezometro aveva forma analoga al primo, e portava lo
stesso tubo graduato che era servito per il primo. Di differenza non c'era
che la presenza di due punte ricurve di vetro lunghe circa 5 cm. saldati
in due punti laterali del cilindro, destinate a servire di punte d'affioramento.
« 11 volume V fu determinato collo stesso metodo tenuto di sopra, e si
trovò per la temperatura di 16°, essendo l'apparecchio pieno d'acqua fino
alla divisione 317%
Y = ci>ii 912, 110.
« Il resto delle misure procede esattamente come nel primo caso.
« Nel fare i calcoli abbiamo preso per valori delle divisioni quelli stessi
che nelle esperienze antecedenti, quantunque la determinazione di questi va-
lori fosse stata latta alla temperatura di 13°, e le nuove misure invece fos-
sero fatte alla temperatura media di 16°,2; perchè l'errore possibile a com-
mettersi vedemmo risultare trascurabilissimo. Infatti considerando l'abbas-
samento massimo di livello della colonna d'acqua nel tubo piezometrico, che
fu di 89a,60 corrispondente, ad una pressione di 3817mm,7, e calcolando il
nuovo medio w dei valori delle divisioni comprese tra le due posizioni
estreme della colonna per mezzo della forinola :
"•' = w 1 -a(t' — t) ]
dove t'—t = 3°,2, w = mm3 4,763 ed a = 0.000026 (coefficiente di dilata-
zione cubica del vetro), si ha v = mm3426, 800, essendo v = 426, 765.
Calcolando il valore di a per mezzo di v si ha a = 0.00009-J152 ; mentre
calcolando per mezzo di v si ha w = 0.000093145. Da ciò si vede che la
Rexdicoxti — Vol. I.
— 670 —
differenza è trascurabilissima, e che sarebbe stato inutile tener conto della
variazione di temperatura riguardo alla calibrazione del tubo.
« La tabella III* offre i risultati di queste nuove esperienze, ed è nella
sua disposizione analoga in tutto alla prima.
Tabella III."
t
H
V
fi)
15%4
mm
643,51
mm9
72.169
0.00009345
656,49
74,068
0.00009401
1057.90
118,560
0,00009338
15°,5
1126,80
127. 17n
0,00009404
/
1106,30
124,040
0,00009312
l
1651,60
185,540
0,00009361
16°,6 <
2266,80
253,150
0,00009305
2289,60
256,720
0,00009343
2712.70
304.100
0,00009341
3100,20
346,740
0,00009319
/
687,46
76,646
0,00009290
16.°4 }
741.24
3094,70
82,476
345,930
0,00009271
0,00009314
3817,70
426,765
0,00009315
Da questa tabella si ricavano per i valori medi
*=16°.2 « = 0.0000934
Alla temperatura di 16°,2 si ha dalla Memoria sopracitata dei dott. Pagliani
e Vicentini <p = 0.0000453, donde
a = 0.0000481
Prendendo H = 643,51, i> = 72, 169, V = 912,110 si hanno per gli er-
rori parziali i seguenti valori
per Av = 0.463 0.000 000 60
per AV = lOOraur5 0.000 000 01
per AH = 1 mm 0.000 000 15
quindi l'errore totale Aw sarà =0.000 000 76
Prendendo dalla tabella IP il valore massimo di a, cioè 0.00009406, e il mi-
nimo 0,00009274, le loro differenze dal medio sono tutti' e due eguali a
0.00000066 e comprese entro i limiti del Aa calcolato ».
- 071 —
Fisica terrestre. Sull'aumento di temperatura prodotto
dalla caduta d'acqua. Nota ili Filippo Kbllbr presentata dal
Socio Blaserxa.
« Quando cade un corpo del peso di un chilogrammo dall'altezza di
m. 428 = E si svolge per questa caduta una caloria, supposto che tutta
la forza viva prodotta venga trasformata in calore; trattandosi di un chi-
logrammo di acqua questa caloria introdotta nella sua integrità nell'acqua
medesima aumenterebbe la sua temperatura da zero a un grado. Per una
temperatura iniziale superiore a zero l'aumento non sarebbe più, con ri-
gore parlando, di un grado preciso, ma possiamo benissimo prescindere
da questa piccola differenza, principalmente nel caso di una caduta di acqua
in natura, la di cui temperatura è sempre poco elevata. L'altezza di m. 428
si riferisce al vuoto e dovrebbe essere aumentata per la caduta dell'acqua
nell'aria di circa m. 0,56, correzione trascurabile e inferiore all'incertezza
da temersi nel valore di E. Mi sono proposto di studiare fino a che punto
si faccia sentire questo sviluppo di calore nelle cadute di acqua, e a tale
scopo ho scelto la caduta di Terni chiamata delle Marmore, formata dal
fiume Velino, che ha la considerevole altezza di m. 175 circa ed anche
una portata abbastanza grande, che in media potrebbesi valutare non infe-
riore a m.3 40 per minuto secondo, condizioni ambedue favorevoli a questa
ricerca.
« Non so se simili misure siano state fatte da altri e pochi sono i
passi degli autori che si riferiscono a questo argomento. Tyndall accenna
il fatto soltauto con due parole, dicendo (') che esso dovrebbe essere per-
cettibile nella cascata del Niagara, quando si adoperasse un termometro
abbastanza sensibile. Daguin dice invece (!) « Au pied des cascades, on re-
« marque quelquefois un échauftement sensible. Les voyageurs qui passent
« entre le rocher et l'immense nappe de la cataracte de Niagara éprouvent
« une impressimi de chaleur ». Io dubito molto della esattezza di questa
asserzione: le non poche volte che ho visitato la caduta delle Marmore e
altre, ho sempre avuto una impressione ben sensibile di freddo per effetto
della molta umidità che ivi si svolge. In ogni modo poi, supposto anche
vero quanto viene asserito, questo aumento di temperatura non si potrebbe
che soltanto in piccola parte attribuire alla trasformazione della forza viva
in calore, essendo questa cascata troppo bassa, cioè soltanto m. 50 circa.
« Secchi parlando della condottura di acqua di Patrica (circondario di
'*) T\ nilall. La chaleur considerée corame un mode di mouvement. Paris 1864 pag. 8
(') Daguin, Traile élémentaire de Physique. 1" edition, rol. 2, pag. 522.
— 072 —
Frosiuoue) che è in fortissima discesa si esprime dicendo : « Car dans ces
« grandes chntes l'échauffement dù à la transformation de l'action de la gra-
« vite en chaleur n'est point négligeable. Aiusi à Patrica pour une chute
« d'environ 400 mètres, l'eau s'echauffe de plus de deux degrés » (').
« Anche in questo caso l'altezza non è sufficiente per spiegare l'aumento
di temperatura nella sua totalità mediante la trasformazione della forza viva ;
quest'ultima non basterebbe neppure a produrre un solo grado.
« Prima di esporre i risultati ottenuti da me alla caduta di Terni,
stimo utile di fare precedere alcune considerazioni per rendere più chiaro
il concetto che ci dobbiamo fare in generale dallo sviluppo di calore in
questione. Consideriamo prima il caso astratto di una caduta di m. 428 di
altezza, ove l'acqua nel cadere non incontra veruna altra resistenza nell'aria
o altrove prima di giungere il fondo, di più ammettiamo che tutto il lavoro
venga trasformato in calore. Poste le cose in questo modo, è chiaro che lo
sviluppo del calore abbia unicamente luogo al fondo della cascata e ciascun
chilogrammo d'acqua ivi giunto produrrà una calorìa. Se si suppone, che
la caduta si trovi riguardo alle condizioni idrauliche e calorifiche nello stato
stazionario, allora è evidente che il fondo si comporterà come una sorgente
perenne e costante di calore, una parte di questo viene portato via dal-
l'acqua, mentre una seconda porzione, assai più piccola, penetra nel suolo
contribuendo a mantenere una corrente calorifera, la quale si stabilisce nel
suolo, secondo le leggi della trasmissione del calore nei solidi. Tale corrente
deve in ultimo finire nell'atmosfera, non potendosi ammettere che il calore
penetri a grandi profondità, perchè il calore terrestre aumenta con que-
st'ultima.
« Dal fin qui detto risulta che l'acqua non aumenterà nella supposta ca-
duta la sua temperatura precisamente di un grado, bensì per una quantità
alquanto minore. Ma per desumere teoricamente questa differenza in meno
ci mancano affatto i mezzi: essa dipenderà dalle condizioni fisiche e topo-
grafiehe delle roccie di cui è composto il suolo e da altre circostanze. Tut-
tavia è da credersi che tale differenza sia assai piccola e ciò principalmente
per la poca conducibilità del suolo, mentre l'acqua smaltisce dal lato suo
il calore con grande prontezza. Nel caso di una caduta non verticale le
cose esposte devono essere modificate nel senso, che lo svolgimento del ca-
lore non ha più luogo esclusivamente alla base della cascata, bensì in tutta
la sua estensione; però bene si vede che questa modificazione non cambia
essenzialmente il precedente ragionamento; soltanto è da credersi che la
porzione del calore non rimanente nell'acqua sia adesso maggiore. 11 mede-
simo modo di ragionare è pure applicabile a un corso di acqua in pianura
e perfino a un condotto d'acqua; però la circostanza ora indicata si farà
(') Comptes Rendus des séances de l'Académie de^ sciences. Voi. (J5, pag. (528.
— (J7o —
sentire ancora maggiormente e ciò in misura, che la pendenza del Letto
diminuisce.
« Dopo queste considerazioni generali veniamo ora al caso concreto e
facciamoci innanzi tutto la domanda sino a che punto si verificano nella
pratica le supposizioni fatte.
« In primo luogo non si può ammettere che realmente tutta la forza
viva della cascata venga trasformata in calore, perchè l'acqua fa, mediante
la corrosione del letto, un lavoro meccanico e come tale dovrebbesi consi-
derare la produzione del suono ecc.; questa circostanza contribuisce adunque
essa pure a diminuire lo sviluppo di calore. Vi è in secondo luogo una
causa potentissima, che influisce sulla temperatura dell'acqua cadente, cioè
il suo contatto coll'aria atmosferica, la di cui temperatura differisce in
generale da quella del fiume. Questa comunicazione viene poi immensamente
favorita dallo stato di suddivisione in cui si trova l'acqua nel cadere; essa
sarà, a secondo il caso, favorevole o contraria allo sviluppo del calore in
proposito. In terzo luogo è da considerare, che questo sparpagliamento del-
l'acqua produce una aumentata evaporazione e quindi anche un' azione fri-
gorifera; questo effetto è senza dubbio molto favorito dall'azione aspiratrice
della cascata, la quale agisce come una macchina pneumatica ad acqua,
assorbendo cioè l'aria nella sua parte superiore e cedendola poi in basso
mescolata con una grande quantità di vapore e di acqua polverizzata. In
quarto luogo è da considerare un altro fatto, che potrebbe influire sulla
temperatura dell'acqua cadente, il quale dipende dalla sua natura chimica.
Cioè l'acqua, giunta in basso, perde una certa dose di carbonato di calcio,
che tiene in soluzione, il che viene dimostrato dalle incrostazioni che ivi
si formano e il depositare di questo sale determina, in astratto parlando, un
qualche sviluppo di calore. Similmente è da credersi che la caduta faccia
variare la quantità dei gas sciolti nell'acqua,
« Coll'enumerare queste cause che possono influire sulla temperatura
in discorso non intendo punto asserire, che esse si facciano sentire tutte e
quattro; è fuori di dubbio però che la seconda produce un effetto grandis-
simo e predominante sulle altre, come si vedrà fra poco.
« Vengo ora a esporre il procedimento, che ho seguito nelle mie osser-
vazioni. Per prendere la temperatura di un fiume è necessario di usare
delle cautele particolari, si deve scegliere un luogo, in cui si può diretta-
mente immergere il termometro nella corrente, ove questa è abbastanza
grande. Trascurando questa avvertenza e prendendo la temperatura in altri
luoghi e principalmente nelle insenature, ove l'acqua ha una velocità e pro-
fondità minore, si può sbagliare persino per un grado e anche di più, se-
gnatamente nell'estate sotto l'influenza del sole. Nelle mie osservazioni
alle Marmore non era da temere nulla in questo riguardo atteso la grande
velocità dell'acqua, la quale supera i due metri. Tuttavia avrei desiderato
— 074 —
di assicurarmi direttamente, se la temperatura si mantiene costante in tutta
l'estensione della sezione o almeno alla due rive opposte, considerando anche
le diverse profondità. Ma ciò non era possibile ad eseguirsi per essere i luoghi
ove ho osservato poco accessibili. Ho fatto però simili osservazioni nell'Amo
presso Ponte Nomentauo, fiume di portata non molto differente da quella
del Velino, ma di velocità assai minore ; da queste risulta che stabiliti
bene i due punti, le differenze osservate non superano gli errori di osservazione.
« Riguardo le condizioni topografiche della cascata sarà opportuno ricor-
dare, che la sola metà superiore è a picco, il rimanente viene formato da
varie piccole cascate e rapide. Il fiume si getta con un ultima cascatella
direttamente nel Nera; essendo questo luogo inaccessibile sono stato costretto
a stabilire il punto inferiore B delle mie osservazioni alquanto più in alto,
cioè al ciglio di questa ultima cascatella e precisamente al principio della
piccola deviazione, che conduce l'acqua per uso di innaffiamento nei sotto-
posti terreni apppartenenti al sig. Giovanni Conti. Parimente non ho potuto
stabilire il punto superiore A al ciglio della cascata propriamente detta,
bensì più a monte ; tale punto al pari di B trovasi alla sinistra del fiume
ed alla distanza di m. 246 dal ciglio medesimo, vi è in questa località un
viottolo, che va dalla strada a raggiungere il fiume, unico punto accessibile fra
la caduta e il così detto Ponte Regolatore.
« Questo tratto del fiume chiamato la Fuga ha la pendenza di — -. La
distanza orizzontale AB è di m. 789 circa. Il dislivello dei due punti A e B
è stato misurato da me auni indietro varie volte mediante il barometro,
ma questo modo di livellare è nel caso presente poco sicuro per la grande
difficoltà che s'incontra nel valutare la temperatura dell'aria, quindi preferisco
la cifra fornitami dal mio egregio amico Amilcare Spadoni. Questo distinto
ingegnere incaricato ultimamente della livellazione del condotto, che porta
l'acqua del Velino al nuovo stabilimento della Acciareria di Terni, ebbe la
gentilezza di collegare i due punti colla detta livellazione e trovò il dislivello
di m. 157,68 al quale corrisponde l'aumento teorico di temperatura di 0",37;
questo numero è il medio di tre diverse livellazioni, molto difficoltose per
la natura del suolo, la sua incertezza è di ± 0m,20 circa.
« Il dislivello in discorso dovrebbe essere aumentato per 1' altezza do-
vuta alla velocità dell'auqua nel punto A, correzione assai piccola che
risulta di soli m. 0,20. Si potrebbe dubitare se questa correzione deve real-
mente applicarsi, perchè il termometro ricevendo l'urto dell'acqua subisce
un corrispondente aumento di temperatura ; tuttavia questo aumento non si
farà sentire, prescindendo anche dalla sua estrema piccolezza teorica, perchè
trovandosi il termometro immerso in una quantità grandissima di acqua
cede il calore svolto a quest'ultima con grande facilità.
« L'ostacolo più grande che ho incontrato nel prendere la temperatura
_ 675 —
del fiume consiste nella sua continua variabilità; tale circostanza serebbe
stata di poca entità, se le osservazioni fossero state fatte contemporanea-
mente in A e B, ma ciò non era attuabile, quindi ho dovuto contentarmi
di farle in contrattempi uguali. L'ordine delle osservazioni era sempre B,
A, B, meno nell'ultimo giorno, in cui era invertita ; lo spazio di tempo fra
due osservazioni consecutive era pel solito da 40 in 50 minuti, salvo nella
la 2a e 3" nelle quali il tempo era assai maggiore. Il termometro del quale
mi sono servito, debitamente campionato, appartiene all' Istituto Fisico di
Boma e fu gentilmente messo a mia disposizione dal suo Direttore, prof. Bla-
terila ; esso è diviso in decimi di grado, le letture fatte colla lente possono
considerarsi esatte sino a due o al più tre centesimi ; siccome la colonna
sporgente era durante le osservazioni di un giorno sempre la medesima,
salvo la piccola differenza di frazione di grado, non era necessario di fare
delle apposite ricerche intorno alla rispettiva correzione.
« La seguente tabella contiene i risultati da me ottenuti in undici
escursioni fatte negli anni 1884 e 85.
EPOCA
Temper.
in alto
Temper.
in basso
Diffe-
renza /
Temper.
dell'aria
1
9 Aprile 84.
ore 10
a
11°()5
11,35
0,30
2
17 Luglio
ore 12
m.
30 p
16,03
15,44
0,59
—
3
25 Agosto
ore 11
ni.
30 a
13,41
13.07
0,31
—
4
20 Novembre
ore 11
m.
30 a
S,55
s.:;:
0,18
—
5
16 Febbraio 85.
ore In
m.
30 a
8,10
7,S0
0,30
9,00
6
1", Marzo
ore 8
in.
40 a
8,32
8,25
0,07
5,55
i
idem
ore 2
m.
30 p
8,30
8,15
0,15
7,90
8
3 Api ile
ore IO
a
10,68
10,38
0,3 i
In. in
9
15 Gingi o
ore 8
in.
50 a
15,68
15,24
0,44
21,70
10
idem
ore 3
in.
15 p
15,25
14,73
0.52
23.10
11
■J.ì Luglio
ore 2
ni.
50 p
15,62
15,05
0.57
20,90
12
11 Agosto
ore 11
m.
30 a
15,08
14.35
0,73
25,60
13
18 Agosto
ore 8
in
35 a
13.65
13.29
0 ;,'
17.17
« Nell'ultima colonna s'intende per temperatura dell'aria la media delle
temperature osservate in alto e in basso. Ma questa media differisce in
generale considerevolmente dalla vera temperatura dell' atmosfera, perchè
la cascata modifica nella sua vicinanza sensibilmente le condizioni meteo-
rologiche di questa, principalmente per la enorme quantità di vapore che
si palesa in t'orma di nebbia e per la corrente di aria che genera ; tale
effetto si fa principalmente sentire in B. Così si ebbe nella osservazione 12'
in A la temperatura 29,3, ma la vera temperatura dell'atmosfera era senza
dubbio ancora maggiore, mentre la media della tabella non è che 25,60.
Anche 1' influenza del vento è assai sensibile, secondo che questo porta
— 67G —
l'umidità verso il luogo di osservazione o uo. Per conoscere più esattamente
la temperatura dell' atmosfera è indispensabile di stabilire il terni ometro
ad opportuna distanza dalla cascata.
« Le cifre della ultima colonna non hanno quindi che un valore assai
relativo ; i valori delle prime quattro osservazioni sono soppressi del tutto,
perchè in queste non era il termometro collocato precisamente nel medesimo
luogo, le rispettive indicazioni non sono quindi paragonabili colle altre.
« Uno sguardo sulla tabella fa immediatamente vedere, che l'aumento t
di temperatura prodotto dalla cascata è ben riconoscibile ; si vede però
altresì che questo aumento dipende in un modo assai marcato della tempe-
ratura dell'atmosfera, sebbene quest'ultimo non si conosca colla dovuta preci-
sione. I valori di t vanno, ad eccezione di uno, di pari passo coli' eccesso
della temperatura dell'atmosfera sopra quella del fiume. Così abbiamo nella
osservazione 12" il valore più grande di t cioè = 0,72 mentre il detto
eccesso di temperatura risulla = 10^,52. Il minimo valore poi di t = 0,07
si verifica nella osservazione 6' ove tale eccesso è di — 2,76 circa. Il valore
teorico di /, come fu stabilito di sopra è 0,37 e bene si vede, che i diversi t
oscillano intorno a questa cifra presso a poco ugualmente al di sopra e al
di sotto. La tendenza dell'atmosfera di comunicare la sua propria temperatura
al fiume è quindi molto pronunciata. Il piccolo valore di t della osserva-
zione Q\ oltre all'aria assai fredda è probabilmente anche dovuto alla for-
tissima tramontana che soffiava a questo giorno. È da credersi che diminuendo
la temperatura dell'aria fino a zero, il valore di l sarà verosimilmente nullo,
vale a dire il riscaldamento prodotto dalla cascata rimane completamente
mascherato. Tralascio di entrare in maggiori dettagli su questo fatto, come
anche sull' azione frigorifera prodotta dalla vaporazione e ciò appunto per-
la poca sicurezza, con cui si conosce la temperatura dell'atmosfera.
« I risultati contenuti nella tabella sono una prova evidente della tra-
sformazione di forza viva in calore nella cascata delle Marmore ; su questo
punto non può cadere dubbio, ma rimane difficile precisare il grado di esat-
tezza delle cifre trovate. L'incertezza più grande da temersi dipende sopra
tutto dal fatto che le osservazioni in mancanza di ogni assistenza non po-
terono essere fatte da me contemporaneamente al ciglio e alla base della
cascata. L'argomento meriterebbe, se non erro, di essere meglio studiato
disponendo le cose in modo che le temperature vengano prese nel medesimo
tempo da due osservatori, mentre altri sarebbero incaricati di fare delle
complete osservazioni meteoriche in luoghi posti a giusta distanza dalla
cascata, forse presso il diruto castello del vicino Monte S. Angelo e in
basso a Val Nerina. Sistemate le osservazioni in questo modo e ripetendole in
diverse ore' del giorno e in giorni delle diverse stagioni si giungerebbe a
risultati più sicuri e meglio si potrebbero studiare le influenze che producono
le varie vicende atmosferiche; così si farebbe anche un poco più di luce
sulla parte che la evaporazione prende al fenomeno ».
— 077 —
Chimica. — Sull'azione degli alogeni sul pirrolo in presenza di
idrati alcalini. Nota di Giacomo Ciamician e Paolo Silber, presentata
dal Socio Cannizzaro.
« In una Nota preliminare (') presentata a questa Accademia circa un
unno fa, abbiamo brevemente accennato alla trasformazione del pirrolo in
acido bicloromaleico o in imide bibromomaleica per l'azione del cloro o del
bromo in soluzione alcalina. Nella presente comunicazione diamo la descri-
zione completa di queste esperienze.
I. Azione del cloro in soluzione alcalina sul pirrolo.
« Noi abbiamo fatto agire sul pirrolo una soluzione diluita di ipoclo-
rito sodico, ottenuta per doppia decomposizione di una soluzione di cloruro
di calce con carbonato sodico. Nel liquido filtrato venne determinato volu-
metricamente il cimo attivo.
«L'andamento della reazione dipende dalla concentrazione dell' ipoclo-
rito impiegato. Se la soluzione di questo è diluita si forma ammoniaci,
tetracloropirrolo ed acido bicloromaleico; con soluzioni concentrate non si
ottiene invece che ammoniaca ed acido bicloroacetico.
« Si versano 10 gr. di pirrolo in un litro di una soluzione di ipoclo-
rito sodico contenente 25 gr. di cloro attivo, avendo cura di agitare conti-
nuamente il liquido. Questo si riscalda notevolmente, prende dopo poco
tempo una colorazione bruua e deposita piccole quantità di una materia
carboniosa; il liquido così ottenuto, che acquista un odore irritante, viene
abbandonato a se stesso per 24 ore ed indi distillato con vapore acqueo.
Assieme ad abbondanti quantità di ammoniaca, passa un olio poco solubile
nell'acqua e più pesante di questa, che venne estratto con etere dal liquido
acquoso, seccato col cloruro di calcio e distillato a pressione ridotta. Dopo
alcune distillazioni la parte principale del prodotto bolle a 50-60" ad una
pressione di 25 nini.; essa ha un odore che è quasi identico a quello del
pirrolo e contiene del cloro. Noi credevamo che questo liquido contenesse
principalmente dei pirroli clorurati, ma l'analisi dimostro non trattarsi invece
che di pirrolo rimasto inalterato, con piccole tracce di uà composto cloru-
rato. Il liquido in questione non contiene che 5,8% di cloro, mentre un
monocloropirrolo ne richiede 34,9%.
« Il liquido che resta indietro nella distillazione con vapore acqueo,
liberato dal pirrolo rimasto inalterato e dall'ammoniaca, voline acidificati'
con acido solforico diluito e distillato nuovamente con vapor acqueo. Passa
un olio che si solidifica nel refrigerante e che convenientemente purificato,
i Sulla di ipoclorili ed ipobromili alca! ini sul pirrolo. Transunti, Vili, 3* se-
rie. Ferie accademiche 1881.
Resdic ixti — Vol. i. 89
— 078 —
ha tutte le proprietà del Tetracloropirrolo, ottenuto da noi per la prima
volta dalla pirocolla (') e poi artificialmente dalla succinimide ("). L'analisi
ci ha dato i seguenti numeri :
0,2175 gr. di sostanza dettero 0,6085 gr. di Ag CI.
« In 100 parti :
trovato calcolato per C^ Cl4 NH
CI 09,21 69,27
« La soluzione acida liberata dal tetracloropirrolo venne filtrata per
toglierle delle tracce di materia resinosa ed indi agitata con etere. Svaporando
l'estratto etereo resta indietro un olio che si solidifica dopo qualche tempo
stando nel vuoto sull'acido solforico, ma che va subito in deliquescenza se
viene esposto all'aria. Per purificare questa sostanza l'abbiamo distillata
alcune volte in una corrente d'anidride carbouica. Le prime porzioni del
distillato restano liquide, le ultime invece si solidificano formando una
massa cristallina, che venne spremuta fra carta ed indi fatta sublimare fra
due vetri d'orologio. Si ottengono delle squamette senza colore che fondono
a 119°-120° e che hanno tutte le proprietà dell'. anidride dell'acido bìclo-
romaleico.
« L'analisi diede i seguenti risultati:
1. 0,4164 gr. di sostanza dettero 0,4390 gr. di CO-2 e 0,0166 gr. di OH2.
IL 0,4128 gr. di sostanza diedero 0,7080 gr. di Ag CI.
« In 100 parti :
trovato calcolato per C, CI,, 03
I II
C 28,75 — 28,74
H 0,44 — —
CI — 42,43 . 42,51
« La sostauza in questione non si scioglie nell'acqua che dopo qualche
tempo dando una soluzione acida; il sale argentico che venne preparato con
la medesima ha tutte le proprietà del sale argentico dell'acido bìcloro-
maleico (3).
« L'acido liquido che si forma in piccole quantità assieme all'acido
bicloromaleico, facendo agire l'ipoclorito sodico sul pinolo nelle proporzioni
anzidette, non si produce affatto se si tratta il pirrolo (10 gr.) con una
soluzione più diluita di ipoclorito sodico (15 gr. di cloro attivo in un litro
di soluzione impiegata). Operando con soluzioni più concentrate invece, non
si ottiene ne tetracloropirrolo, ne acido bicloromaleico ma soltanto questo
(') e (•) Vedi : Studi sui composti della serie del pirrolo. Parto V. / derivali della
pifocolla, 1S83.
O Vedi: Ciamician e Silber, Gaz. Chim. XIU, 415.
— 679 —
acido cbe è liquido a temperatura ordinaria. Impiegando 500 e. e. di una
soluzione di ipoclorito sodico contenente 45 gr. di cloro attivo, per 10 gr.
di pirrolo, il liquido si riscalda fortemente; distillando la soluzione acidi-
ficata con acido solforico diluito, con vapor acqueo, non si ottengono nemmeno
tracce di tetracloropirrólo. Estraendo con etere e svaporando il solvente resta
indietro un olio che dopo alcune distillazioni, durante le quali si sviluppano
piccole quantità di acido cloridrico, bolle quasi tutto fra 192-194°. Esso
si solidifica in un miscuglio di neve e sale, e fonde a — 4°, ha un odore pun-
gente e produce sulla cute delle vescichette. Noi abbiamo trasformato que-
sto acido nel suo etere etilico, il quale forma un liquido di odore aggra-
devole che bolle costantemente a 158°. L'analisi di questo composto e tutte
le sue proprietà dimostrano che esso è l'etere bicloroacetico.
I. 0,5040 gr. di sostanza diedero 0,5658 gr. CO» e 0,1884 gr. OH».
II. 0,2286 gr. di sostanza dettero 0,4192 gr. di Ag CI.
« In 100 parti:
trovato calcolati per Ck Cl„ Hr. 0,
1 II
C 30,62 — 30,57
H 4,15 — 3,82
CI 45,36 45,22
« Trattando dunque il pirrolo con soluzioni concentrate di ipoclorito
sodico, non si ottiene che ammoniaca ed acido bicloroacetico.
II. Azione del bromo in soluzione alcalina sul pirrolo.
« Per studiare l'azione del bromo in soluzione alcalina sul pirrolo noi
abbiamo trattato 10 gr. di questa sostanza con mezzo litro di una soluzione
di bromo nella potassa, in cui la quantità del primo corrispondeva a 50 gr.
di bromo in forma di ipobromito potassico.
« Il liquido si colora in brillio senza sensibile riscaldamento e deposita
dopo qualche tempo piccole quantità di una materia carboniosa preudendo
cosi un colore giallo chiaro. Si abbandona il tutto a se stesso per 24 ore
e si fa poi bollire il liquido per qualche tempo in un apparecchio a rica-
dere. Le altre operazioni sono identiche a quelle descritte più sopra. Distil-
lando con vapor acqueo passa un olio che oltre al pirrolo rimasto inalterato
contiene tracce di sostanze bromurate. Acidificando il liquido con acido sol-
forico diluito e distillando nuovamente con vapore acqueo, passano notevoli
quantità di bromo libero. Noi non abbiamo potuto ottenere un tetrabromo-
pirrolo, corrispondente al tetracloropirrólo che si forma coll'ipoclorito sodico. Il
liquido che resta indietro è quasi scolorato e venne estratto con etere. Si
ottiene una sostanza solida colorata in giallo, che venne fatta cristallizzare
— 680 —
prima dall'acqua bollente e poi dall'alcool. La materia così ottenuta fonde
a 225° ed ha tutte le proprietà dell' imide bibromomaleica (').
« L'analisi diede i segueuti risultati :
1,2430 gr. di sostanza dettero 0,8596 gr. di COj e 0,0554 gr. di OH2.
« In 100 parti :
trovato calcolato per Cv Br, Oq NH
C . . 18,86 18,82
H . . 0,49 0,39
« Le prime acque madri che restano indietro nella purificazione del-
l' imide bibromomaleica contengono una sostanza acida deliquescente, che
non è altro che l'acido bìbromomaleico. Per stabilire con certezza la natura
di questo acido, abbiamo analizzato il suo sale argentico.
0,2944 gr. di sostanza dettero 0,2254 gr. di AgBr.
« In 100 parti :
trovato calcolato per C, Br, 0\ Ag,
Ag . . 43,98 4226
« Da queste esperienze risulta dunque che il bromo in soluzione alca-
lina trasforma il pirrolo in imide bibromomaleica, perchè la piccola quantità
di acido bibromamoleico che si forma in questa reazione proviene certamente
da una ulteriore decomposizione del prodotto principale.
III. Azione del jodio sul pirrolo in presenza
di potassa caustica.
« Auche il jodio agisce sul pirrolo in presenza di potassa ed il pro-
dotto che si forma non è altro che il tetrajodopirrolo, ottenuto per la pri-
ma volta da uno di noi assieme al Dr. Dennstedt, per l'azione di una solu-
zione eterea di jodio sul composto potassico del pirrolo (2). Noi abbiamo
ottenuto il tetrajodopirrolo nel seguente modo. In una soluzione di 2 gr.
di pirrolo in 300 e. e. d'acqua alla quale venne aggiunto un po' di potassa
si fece gocciolare una soluzione di 30 gr. di jodio in joduro potassico, agi-
tando continuamente il liquido. Il contenuto del pallone, nel quale si fa
questa operazione, prende da principio un colore oscuro e a poco a poco si
va formando un precipitato azzurro-verdastro; in fine dell'operazione il li-
quido soprastante acquista una colorazione verdastra. Il precipitato venne
filtrato, lavato con acqua e sciolto nell'alcool bollente. La soluzione alcoolica
venne bollita con nero animale e trattata con acqua. Si ottiene un preci-
pitato fioccoso, colorato in giallo, che si separa dal liquido mediante filtra-
zione e che si purifica facendolo cristallizzare dall'alcool bollente diluito.
(') Vedi G. Ciamician e P. Silber, Gaz. Chim. XIV, 35.
("") Vedi: Sludi sui composti della serie del pirrolo. Parte Ilf, 1882.
— 6-51 —
Si ottengono piccoli aghetti colorati in giallo che all'analisi diedero i se-
guenti numeri:
0,2156 gr. di sostanza dettero 0,3536 gr. di Ag I.
« In 100 parti :
trovato calcolato per C4 I NH
I . . "àsMÉr 88,96
« La reazione può venir rappresentata dalla seguente equazione:
Cj H4 NH+ 8 I -+- 4 KOH = C4 1; NH -f- 4 KI -f- 4 OH>.
« Il tetrajodopirrolo così ottenuto corrisponde in tutte le sue proprietà
a quello ottenuto dal composto potassico del pirrolo. È facilmente solubile
nell" etere, nell'acido acetico glaciale e nell'alcool bollente, si scioglie meno
facilmente nell'alcool freddo ('), nel benzolo bollente e nel toluene, ed è
insolubile neli'acqua e nell'etere petrolico. Esso è un poco volatile e la sua
soluzione alcool ica riscaldata emana un odore che ricorda quello del tetraclo-
ropirrolo. Stando esposto alla luce per lungo tempo si decompone in parte
preudendo un colore più oscuro. L'acido solforico concentrato non agisce a
freddo prontamente sul tetrajodopirrolo, riscaldando lievemente si produce
una colorazione verde intensa, mentre si separano delle pagliette di jodio
libero.
IV. Azione del bromo sul pirrilmetilchetone
in presenza di acqua.
« Se si fa agire il bromo sul pirrolo in soluzione acquosa non si pos
ottenere dei prodotti bene definiti; noi abbiamo perciò pensato di studiare
l'azione del bromo in presenza di acqua sul pirrilmetilchetone, essendo que-
sto uno dei composti più stabili della serie.
« Facendo arrivare dei vapori di bromo in una soluzione di 2 gr. di
pirrilmetilchetone in circa 250 e. e. di acqua, si forma subito un precipitato
bianco, voluminoso di piccoli aglietti, die va aumentando rapidamente in
modo che quando il bromo non viene pili assorbito, tutto il contenuto de!
pallone è trasformato in una massa semisolida. Il composto così ottenuto
venne filtrato e fatto cristallizzare alcune volte dall'alcool bollente. 11 nuovo
prodotto, che è il
tribromopirrilmetilchetone [C4 B13 NH COCH3 ,
(') È da notarsi che il tetrajodopirrolo allo st ito 'li precipitato fioccoso, oppure
quando si separa dalla sua soluzione in alcool acquoso in piccoli cristalli, è molto più
solubile nell'alcool freddo, che il prodotto cristallizzato in grossi prismi che si formano
per lento raffreddamento di una soluzione alcoolica diluita; in ogni modo però nella Me-
moria già citata, invece di: «il tetrajodopirrolo è quasi insolubile nell'alcool freddo » si
deve dire «esso e poco solubile nell'alcool freddo >. G. Ciamician.
— 082 -
forma degli aghi incolori di splendore setaceo, e diede all'analisi i seguenti
numeri :
0,4466 gr. di sostanza dettero 0,7266 gr. di Ag Br.
« In 100 parti :
trovato calcolato per C6 H\ Br3 NO
Br . . 69,23 69,37
«Esso fonde a 179°; è facilmente solubile nell'etere, nell'alcool bol-
lente, nell'acido acetico e negli alcali ed è quasi insolubile nell'acqua.
« Il tribromopseudoacetilpirrolo si trasforma facilmente nel composto
pentabromurato, clie fu già ottenuto da uno di noi assieme al Dr. Denn-
stedt (') per 1' azione di un eccesso di bromo sul pirrilrnetilchetone in so-
luzione di acido acetico glaciale. Biscaldando a b. m. una soluzione di tri-
bromopseudoacetilpirrolo nell'acido acetico glaciale con un eccesso di bromo,
fino che il liquido non emette più vapori di bromo, si ottiene una solu-
zione scolorata, che per raffreddamento deposita degli aghi bianchi, che fatti
cristallizzare dall'acido acetico glaciale diedero all'analisi i seguenti numeri :
trovato calcolato per C6 H, Br, NO
Br . . 79,22 79,36%
« Vogliamo ancora far notare che il pirrilmetilchetone dà con una solu-
zione di ipoclorito sodico quasi gli stessi prodotti di decomposizione del
pirrolo. Si ottiene oltre ad ammoniaca, cloroformio, acido acetico ed acido
bicloromaleieo.
« Kiassumendo brevemente i risultali descritti nella presente Nota si
può dire che gli alogeni in soluzione alcalina attaccano tutti il pirrolo, ma
in grado molto diverso. Gli ipocloriti ossidano il pirrolo, trasformandolo in
acido bicloiomaleico o bicloroacetico, ed eliminandone l'azoto in forma di
ammoniaca; il bromo in soluzione alcalina non toglie l'azoto ma esercita
pure un'azione ossidante, trasformando il pirrolo in bibromomaleinimide; il
jodio invece non dà altro che tetrajodopirrolo. È probabile però che in tutti
i tre casi si formi prima il prodotto tetrasostituito, e che il cloro ed il bromo
in soluzione alcalina esercitino una ulteriore azione su questi composti ».
Chimica — Sopra due nuovi fluossipertitanati . Nota di A. Piccini
presentata dal Socio Cannizzaro.
« In una Nota presentata or sono due anni a questa Accademia (!) accennai
che insieme al fluossipertitauato ammonico ottaedrico Ti O1 FI1. 3NH4 FI
otteneva talvolta un altro fiuossisale, che si presentava in aghi gialli molto
(') Vedi: Sludi sui composti della serie del pirrolo. Parte VI. L' acclilpirrolo ed il
pseudoacetilpirrolo 1883.
(*) B. Accademia de' Lincei. Transunti, 1883.
— ii8-'l —
sottili. Da qualche fatto osservato allora desunsi che questo liuossisale do-
veva essere idrato, e contenere meno fluoruro amnionico di quello ettae-
drico; ma la scarsa quantità di sostanza, di cui potevo disporre, non mi
permise neppure di tentarne l'analisi. Avendo avuto, dopo molti vani tentativi.
la fortuna di trovare un metodo abbastanza facile per ottenerla pura, sono
ora in grado di descriverne con precisione le principali proprietà.
Fluossipertitanato ammonico aciculare 2 Ti O2 FI2. 3 NET' FI.
« Questo sale si origina, insieme al fluossipertitanato ammonico ettae-
drico, quando si tratta con acqua la massa gialla ottenuta facendo asciu-
gare, in contatto dell'aria, il fluotitanito ammonico Ti FI3. 3NH1 FI ('):
però i cristallini aciculari sono sottilissimi ed impiantati su quelli ettae-
drici, sì che è impossibile separarli nettamente: sciogliendo il tutto nel-
l'acqua e trattando con fluoruro ammonico si ha un precipitato cristallino
formato da Ti O2 FI2. 3NH:ì FI puro; e questo fu il primo fatto che mi
condusse a supporre una quantità minore di fluoruro d'ammonio nel fluos-
sisale aciculare. Per la preparazione di questo sale occorreva però ricorrere
a un altro processo ed il più adatto mi pare sinora il seguente.
« Si fa agire un eccesso di biossido di bario idrato sulla soluzione sol-
forica di acido titanico (contenente circa 5% di Ti 0:); si filtra, si ag-
giunge dell'ammoniaca diluita, finche il precipitato, che si va a mano a mano
formando, stenta a sciogliersi, poi si versa a goccia a goccia una solu-
zione concentrata di fluoruro ammonico (contenente un peso di fluoruro che
rappresenta soltanto la decima parte del biossido di titanio) e si agita il
liquido. Si lascia a se qualche minuto e quindi si tratta con ammoniaca
finche si ottiene un precipitato permanente; si agita il liquido col preci-
pitato e dopo qualche ora si filtra. Talvolta avviene che il precipitato amorfo,
rimasto sul filtro, si ricopre, alla superficie, di aghi gialli, sottili, disposti
a raggi: in ogni modo il liquido filtrato si concentra nel vuoto, sull'acido
solforico, e si ottengono cosi degli aghi gialli, sottilissimi, spessissimo riu-
niti in piccole masse mammellonari. Questi cristalli appena estratti dal
liquido sono splendenti e trasparenti, ma coll'essicarsi divengono opachi ; mi
sono accertato che essi contengono acqua, la quale perdono completamente
quando si espongono all'aria per molte ore. Il composto ben asciugato al-
l'aria dà, se si tratta con acqua, un precipitato giallognolo e quindi non
si può purificare per cristallizzazione. Esso contiene titanio, fluoro, ammo-
niaca ed ossigeno in quello stato, in cui esiste nell'acqua ossigenata. Per
l'analisi quantitativa si ricorse alla calcinazione e si pesò il residuo (Ti <>2),
oppure si sciolse il sale, a freddo, in acqua leggermente acidulata con acido
cloridrico, si precipitò con ammoniaca il perossido di titanio, che venne
' Ibidem.
— 684 —
calcinato, per convertirlo in Ti 0%, e pesato; e finalmente si determinò nel
liquido filtrato il fluoro come fluoruro di calcio.
« Per l'azione del calore moderato questo fluossisale si scompone in
modo simile a quello ottaedrico ('), cioè lentamente e successivamente, per-
dendo a mano a mano il color giallo; al calor rosso lascia un residuo di
Ti 0% puro.
« Le analisi furono eseguite in due frazioni che si deposero successi-
vamente dallo stesso liquido.
I. Gr. 0,7708 della prima frazione dettero per calcinazione Gr. 0,3491 di
residuo ;
li. Gr. 0,6410 della prima frazione dettero Gr. 0,2883 di Ti 0* e Gr. 0,4951
di CaFl2;
III. Gr. 0,3404 della seconda frazione dettero per calcinazione Gr. 0,1567
di residuo :
calcolato trovato
I
II
Ili
Ti* = 96
27,67
27,17
27,00
27,14
0* = 64
18,44
—
—
—
PI1 = 133
38,32
—
37,64
—
3NH4= 54
15,57
—
—
—
il*. 3NH4 FI = 347
100,00
Kesiduo per calcinazione
% 46,10
45,28
45,23
« Questo fluossisale, per la forma de' suoi cristalli isolati, per il modo nel
quale questi si sogliono aggruppare, e anche per altri caratteri, presenta una certa
analogia col fluo-fluossi-niobato di ammonio NbFl5.2NHiFl-f-NbOFl:,.NH''Fl.
Marignac (5) infatti lo descrive cristallizzato in mammelloni formati di pri-
smi finissimi e corti terminati da una piramide acuta, e aggiunge che il
sale disseccato fra carta da filtro, poi esposto all' aria, per una o due ore
solamente, pare che contenga un equivalente d'acqua, che col tempo se ne
va ancl:e a temperatura ordinaria. Del resto scrivendo le formule dei due
composti in questo modo:
Ti 0* FI2. Ti 0- FI2. 3NH4 FI
NbFP. NbOFP. 3NH'' FI
si vede una certa analogia anche nella composizione se si ricorda che la
funzione di NbOFls, Zr FI4 ha qualche somiglianza con quella di Ti O2 FI2,
teme io stesso ho altrove accennato. La presenza del Nb FI3 renderebbe,
mi sembra, molto interessante la comparazione cristallografica dei due com-
posti, che però si prestano malissimo alle esatte misure.
(') Sopra una nuova serie di composti del titanio. Nota ili A. Piccini — R. Acci-
clcinia de' Lincei — Tran-unti, 188Ó.
{'■) Annales do Ohimie et de Physique (4) VIII-41.
— 685 —
« È inutile l'accennare come la formula 2 Ti 0* PI4. 3NHT1 ci spieghi
senza altro perchè, aggiungendo fluoruro d'ammonio al tluossisale aciculare,
si ottenga quello ettaedrico.
Fluossipertitanato baritico Ti 0* PI*. Ba FI2
« Se si tratta con un sale solubile di bario (p. es. col nitrato) la
soluzione del fluosale ammonico ottaedrico si ottiene un precipitato giallo,
fioccoso, facilmente solubile negli acidi diluiti. Dopo essere stato lavato ed
essiccato costituisce una polvere gialla la quale non si altera in contatto
dell'aria; quando è seccata nel vuoto, sull'acido solforico, è affatto anidra
e contiene bario, fluoro ed osssigeno nel solito stato. L'analisi di questo
sale non si può fare sciogliendolo nell'acido cloridrico e precipitando col-
l' ammoniaca; e neppure si può dalla sua1 soluzione separare il bario
coli' acido solforico perchè il solfato di bario trascina seco un poco di
perossido di titanio. Un metodo spedito ed esattissimo è invece il se-
guente. Si incomincia col calcinare la sostanza, colle solite precauzioni,
in contatto dell'aria, finche si svolge acido fluoridrico ; si determina il peso
del residuo formato da BaO-f-TiO2. Nel crogiuolo stesso si versa poi
acido cloridrico diluito, si fa digerire per qualche ora scaldando leggermente,
si svapora a secchezza a bagno maria, si tratta il residuo con un po' d'acqua,
si porta di nuovo a secchezza. Dopo avere mantenuto il crogiolo per qualche
ora alla stufa, alla temperatura di 105°, si aggiunge acqua calda e si filtra.
Nel filtrato si determiua il bario allo stato di solfato, mentre noi filtro
rimane l'acido titanico.
I. Gr. 0,6839 di sostanza dettero gr. 0,1765 di Ti Oh
li. Gr. 0,7692 di sostanza dettero gr. 0,5993 di Ba SO5 e gr. 0,2072 di Ti Oh
III. Gr. 0,7776 di sostanza dettero per calcinazione un residuo di gr. 0,6219
IV. Gr. 0,6135 di sostanza dettero per calcinazione un residuo di gr. 0,4900
e da questo si ebbero gr. 0,1635 di Ti 0* e gr. 0,4871 di Ba SO''.
calcolato trovato
I
II
III
IV
Ba = 137
46,75
—
45,81
—
46,68
Ti= 48
16,39
15,49
16,16
—
15,99
04= 32
10,92
—
—
—
—
Pl''= 76
25,94
—
—
—
—
TiOìFr-.BaFl'- = 293 100,00
Residuo per calcinazione °/o 79,52 79,97 79,86
« L'acido solforico diluito a freddo attacca facilmente questo composto,
in specie quando è ancora umido ; si forma del solfato di bario e si ottiene
un liquido fortemente colorato in giallo rosso, oppure in giallo, se si opera
Rendiconti — Vol. I. 90
— 686 —
su piccole quantità. Se si ha l'avvertenza di impiegare un eccesso di com-
binazione baritica il liquido non conserva traccia di acido solforico, e
contiene titanio, fluoro ed ossigeno nel solito stato; se si svapora all'aria
libera si decompone con lentezza e lascia delle croste colorate in giallo rosso.
Trattato con soluzioni di potassa e di ammoniaca diluite precipita dapprima ;
poi il precipitato si ridiscioglie, finche per un eccesso di alcali si fa per-
manente. Io credo di poter fin d'ora asserire che trattando con acido solfo-
rico la soluzione di fluossipertitauato baritico Ti O2 PI2. Ba FI2 si libera
l'acido corrispondente Ti O2 PI2. 2H FI ; reazione che in questo caso mi sem-
braci qualche interesse non solo perchè permetterà la preparazione di nuovi
fluossisali che non si sarebbero forse altrimenti ottenuti, ma anche perchè
può servire a rischiarare la costituzione dei composti fluorurati derivanti
dal Ti O3. Mi riserbo di tornare su questo questo argomento, in una
prossima comunicazione, quando le esperienze in proposito saranno del tutto
finite ».
Chimica. — Sulla ricerca dell'acido nitrico in presenza del-
l'acido nitroso. Nota di A. Piacisi presentata dal Socio Cannizzaro.
« Il Warington, in un notevole lavoro critico sui diversi modi di iden-
tificare l'acido nitrico e nitroso ('), dopo avere esaminato le reazioni che
meglio servono a riconoscerli, quando sono separati, e stabilite le condi-
zioni in cui riescono più delicate, si ferma a discutere sul valore dei due
metodi, proposti l'uno dal Muir e l'altro da me (*), per constatare l'acido
nitrico in presenza dell'acido nitroso. Egli, dopo avere affermato che il modo
più semplice per distruggere completamente i nitriti è quello di ricorrere
all'area, e avere descritto le esperienze eseguite in proposito conclude che
il mio metodo « avrebbe tutti i requisiti voluti se non fosse impossibile
« di acidificare una soluzione di nitrito in presenza dell'aria senza che si
« formi acido nitrico. Infatti una piccola quantità d'acido nitrico si trova
« sempre, anche quando sono purissimi i nitriti con cui si esperimenta, e
« i nitrati che si formano sono proporzionali ai nitriti esistenti nella solu-
« zione ». L'autorità del critico su quest'argomento, che interessa l'analista
oggi forse più del solito per le esatte ricerche che si fanno sui diversi
stadi della nitrificazione delle materie organiche, compiuta dai bacteri, mi
ha spinto a riprendere le mie esperienze, seguendo fedelmente le prescri-
zioni indicate quando mi occupai la prima volta della questione.
« La descrizione sommaria del modo con cui ha operato il Warington
fa nascere dubbi fondati che egli non si sia messo nelle precise condizioni
(') C'hem. News LI-41.
(') Gazz. Chini. Ital. IX-395 — Zeitscbr. f. aiialyt. Cheta. XIX-3ÓI.
_ (387 —
da me proposte e piuttosto che alla nota originale abbia ricorso a qualche
-unto. Egli infatti dice soltanto che « se si tratta una soluzione di nitrito
«con un po' di urea, quindi si acidifica leggermente con acido solforico e
« si scalda, il nitrito è completamente distrutto e l'azoto si svolge allo stato
« gassoso » , mentre io quando provava il metodo aggiungeva nitrito d'argento
ad un eccesso d'urea sciolta nell'acqua e « versava poi adagio adagio l'acido
solforico diluito per mezzo di un tubo affilato, che arrivava sino al fondo del
« liquido ». E raccomandavo quest'ultima precauzione perchè anch' io m'era
accorto (e non ci voleva davvero molta avvedutezza) che, versando acido solforico
alla superficie del liquido, si sentiva un leggiero odore di prodotti nitrosi e,
talvolta, si vedeva anche ima debolissima colorazione giallo aranciata nell'aria
del tubo, perchè la decomposizione del nitrito era troppo rapida e l'acido
nitroso sfuggiva all'azione dell'urea. Nessuna maraviglia quindi che si po-
tesse, in queste condizioni, formare dell'acido nitrico e in dose sempre mag-
giore col crescere della quantità di acido nitroso reso libero e non decom-
posto dall'urea, ma semplicemente dall'acqua. E, per premunirmi ancora
meglio contro questa causa di errore, proponeva che, quando si dovesse cer-
care un nitrato in presenza di un nitrito in una sostanza solubile, si dovesse
prima « farne la soluzione acquosa insieme ad una buona quantità di urea
« e aggiungere poi a poco a poco questa soluzione ad un'altra di urea
•< nell'acido solforico ». Cosi l'acido nitroso si liberava successivamente in
piccole porzioni, in presenza di un grande eccesso di urea, e tutto si de-
componeva nel modo ben noto. E l'esperienze ripetute adesso mi hanno con-
fermato quello che allora trovai, quantunque mi sia servito di un reattivo
diverso per riconoscere l'acido nitrico, della difenilammina cioè, come toc
il Warington.
« Ho preparato il nitrito potassico decomponendo esattamente con clo-
ruro di potassio puro il nitrito d'argento, ricristallizzato più volte dall'acqua
bollente. Ho adoperato soluzioni di diversissima concentrazione, e trattan-
dole come ora ho detto , mai ebbi colla difenilammina indizio di acido
nitrico quando il miscuglio fu fatto lentamente e per mezzo del tubo affilato ;
se però il miscuglio si fa rapidamente e non si agita, si avverte un
leggerissimo odore nitroso e si formano tracce di acido nitrico. Basta in-
vece aggiungere minime quantità di un nitrato perchè la reazione colla
difenilammina divenga positiva. Io sono sicuro che se il Warington vorrà
ripetere le esperienze, nel modo descritto, arriverà ai medesimi risultati e,
trovando così la risposta all'unica obbiezione che aveva fatto al mio metodo,
lo giudicherà ben rispondente allo scopo, come lo giudicarono altri speri-
mentatori ('); e nello stesso tempo si accorgerà non essere necessaria la
A. Voge!, Sii i GUiss d k. Ur Wissens-
ehafìen 1881, pag. 5.
— 688 —
precauzione di decomporre i nitriti coll'urea fuori del contratto dell'aria,
perchè operando, come ho indicato, l'acido nitroso viene distrutto prima che
arrivi alla superficie libera del liquido.
« Il Warington scrive inoltre quanto segue : « Un altro metodo racco-
« mandato dal Piccini è basato sul fatto, che i nitriti si scompongono quando
« si scaldano con una soluzione perfettamente neutra di cloruro ferroso,
« mentre i nitrati si scompongono soltanto quando il sale ferroso viene aci-
« dificato. Questa reazione non pare adattata a scoprire quantità realmente
« piccole di nitrati, perchè dopo aver distrutto i nitriti non sembra possi-
« bile di applicare uno qualsiasi degli ordinari reattivi per l'acido nitrico;
« per scoprire la sua presenza bisogna ridurlo in ammoniaca o trasformarlo
« in ossido nitrico ».
« Anche questa volta il Warington è stato probabilmente tratto in errore
da qualche sunto poco ben riuscito, poiché nella mia Nota: Sulla separazione
e il 'ri erm inazione dell'acido nitrico e nitroso (') io mi sono occupato « solo
della separazione quantitativa » e per il resto mi sono limitato ad « accen-
nare, come « principio del metodo » , a ciò che aveva osservato Schoenbein,
citando la sua Memoria. Ma vi è di più; ciò che io proponeva era appunto
di determinare l'acido nitrico sotto forma di biossido d'azoto, che si svi-
luppava dalla soluzione ferrosa, resa acida, dopo che tutto il nitrito era
stato decomposto.
« Concludo che uno solo è il metodo qualitativo da me proposto per
riconoscere l'acido nitrico in presenza dell'acido nitroso e che, praticandolo
colla dovuta precauzione, dà, come risulta dagli esperimenti del Vogel e
dai miei, ottimi risultati ».
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Furono inviate iu dono all'Accademia le seguenti pubblicazioni di Soci:
F. Lampertico. Nel Giubileo della Nob. Teresa Surlera delle Dame
inglesi.
T. Caruel. Continuazione della Flora Italiana di F. Parlatore, Voi. VI,
Parte II.
A. De Zigno. Sopra uno scheletro fossile di Myliobates, esistente
nel Museo Gazala in Verona.
G. vom Rath. Arizona. Studien und Wahrnehmungen.
Dal Governo di S. M. Britannica pervenne all'Accademia il Voi. I
(Botanica) della Relazione sui risultati scientifici ottenuti colla spedizione
dello « Challenger ».
') R. Accademia dei Lincei. Transunti, 1S81; Gazz. Chini. Ital. XI, 267.
_ 089 —
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La R. Accademia di scienze, lettere e belle arti di Palermo; la Società
zoologica di Amsterdam; la Società degli antiquari di Filadelfia; la Società
botanica di Berlino; la Società di Storia patria di Kiel; la Società geologica
di Manchester; il Museo di zoologia comparata di Cambridge, Mass.; l'Os-
servatorio di S. Francisco; la Commissione di controllo per la carta geologica
del Belgio, di Bruxelles ; la R. Biblioteca di Parma ; le Biblioteche nazionali
di Firenze e di Milano ; la civica Biblioteca di Vercelli.
Annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
Le R. Accademie delle scienze di Stoccolma e di Lipsia; la Società
delle scienze di Harlem: l'Università di Cambridge.
D. C.
P. B.
— G91
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute all'Accademia sino al 20 settembre 1885.
Matematica. — Sulle forme binarie bilineari. Nota del Socio
G. Battaglini.
1. « Sia u = u\:uì un parametro variabile che determina in una forma
geometrica di la specie, per es. in una punteggiata, la posizione di un ele-
mento u rispetto a due elementi fondamentali. Poniamo tra i valori u' ed u"
del parametro una relazione bilineare espressa simbolicamente da
o = (a, u't ■+■ a', u'ì) (a", u'\ -+- a'\ u"t) = (a' u') (a" u") = 0 ,
(1) o sia da
(p = un u'i u"\ -f- ajjM'i u'\ -+- «2i w'»/| -+- (X^Vi%u % = 0 .
«L'equazione (1) stabilirà una dipendenza proiettiva tra gli elementi
u ed u".
« Riferendo 9 ad un'altra coppia di elementi fondamentali ;' e ;", si avrà
(2) o = j {a! l') »', + (a' ?") u\ J J (a" ;') u'\ + (a" £") t»", J = 0 .
sicché ponendo le condizioni
(o' ;')(«";' )=0, (a'H(»T)=0, ed inoltre U'=(a'?') («";"), U"=(a';") («";')■
si otterrà l'equazione canonica della dipendenza proiettiva
(3) u'4l + U"'^L = 0.
w 2 1* 2
« Gli elementi £' e ;" sono gli elementi striai della dipendenza (l), de-
terminati dall'equazione (a'«)(o"«) = 0, 0 sia da
on«i4+ (flu -f- Oj])«i«j -f o»2 w»- = 0 ;
Rendiconti — Vol. I. 91
— 692 —
si avranno perciò le relazioni
fi ni ri ni i Z' t" V J"
c,ìl 2 __ \\% 2+ cìj; i _ ck ì _ M
sicché eliminando £' e £" da
U"= flll l'i 1"ì + o» ?, Ti + «ai l'i T* + «-22 ?« fi ,
e ponendo
I = a12 — «„ = [a'a"], K = an au — an an = -% [«'«'•/.] [«" «"*]> J=1°— 4K »
(in cui a'z , a"» sono simboli equivalenti ad a', a", ed in generale si ha per
due simboli qualunque p e q, pi#s — Pi «i = M ) si troverà
TJ' — U" = ull/T, U'-t-"C" = — »J,
e l'equazione (3) diverrà
(4) (i_Kj)£i_(I^J)Jì = 0,
0 sia posto
l~[/rÌ = p, onde l* = (\Sp-h-$=\K,u" = pu'.
« Le quantità I, K, J sono invarianti della forma bilineare y. Allorché
1 = 0, la dipendenza proiettiva (1) è in involuzione. Quando K = 0, l'equa-
zione (1) si decompone in due fattori, l'uno lineare in u, e l' altro lineare
in u", e la dipendenza proiettiva è singolare. Finalmente allorché J = 0, gli
elementi uniti nella dipendenza proiettiva sono tra loro coincidenti: in tal
caso prendendo per elementi fondamentali quello nel quale coincidono i due
elementi uniti (ui = 0), ed un altro elemento qualunque w'0(m2 = 0), l'equa-
zione (1) si ridurrà alla forma
u'\ Uì _ U'dì . 1 _ J_ _ J_
— 77" ~~ — "r — ' — Ti — ) " °lt" ti , ir 9
v! \ u\ «01 u u u o
dove w"o è l'elemento corrispondente all'elemento fondamentale u\.
« Se nella dipendenza proiettiva (4) si prende di un elemento qualunque
u" il corrispondente u', di v! il corrispondente u", e così di seguito, si avrà dopo
n volte questa operazione u<."} = p"un, sicché coinciderà m<"> con u° (qualunque
sia questo elemento) quando p"=l , o sia quando p é una radice primitiva nma
I H-0 -, 2U7T , . 2fX7T
dell'unità; si avrà allora -r- = z c, essendo p = cos — Msen —
j i — p iti i«
((7. numero primo con n ed inferiore ad n), onde P=4cos2 — - K; ili tal
caso la dipendenza é ciclicamente proiettiva , o periodica d' ordine n.
Allorché gli elementi uniti coincidono tra loro la relazione tra u° ed «<">
sarà _ — JL e la dipendenza proiettiva non potrà essere periodica.
«l'i U° U o
— 693 —
2. « Siano ora due forme bilineari
(1) <p = (a u) {a" u") = 0 , tf> = (6' «') (6" te") = 0 :
e si ponga
\a=avì — fli, = [o'a"], Ij=&is — &m = [&'&"|,
(2) 2Kaò = an*»» — oia^ii — «»i *iì -+- «sì *n = [»'&'] [«"*"] i
Ja& = I„ I6 - 4Ka, = - [a' 6'] [a" 6"] - [a' 6"] [a" b'} ,
saranno K„,, ed Jal invarianti simultanei delle due forme <p e <\>.
«Allorché si annulla l'invariante K0j, considerando le due dipendenze
proiettive definite da <p = 0, e tp = 0, si avrà che prendendo di ciascuno
dei due elementi uniti, nella prima o nella seconda dipendenza, gli elementi
corrispondenti rispetto alla seconda o alla prima dipendenza, nell'ordine di-
retto e nell'ordine inverso , (cioè da u ad u", e da u" ad u) i due ele-
menti così ottenuti saranno corrispondenti rispetto alla prima o alla seconda
dipendenza. Se poi si annulla l' invariante Jat , le coppie degli elementi uniti
nelle due dipendenze proiettive saranno coniugate armoniche tra loro.
« Se invece della forma (a' u') (a" u") , o pure (b'u')(b"u"), si considera
la forma (a'u"){a"u'), o pure (b'u"){b"u'), l'invariante
2K„(, = «11*22 «12*21 021*12 + «22*11 = [«' *' j [«'"*" ,
si cambierà nell'altro
«11*22 «12*12 «21*21 + «22*11 = f «' *"] [«"*']»
e 1' annullarsi di questo invariante esprimerà una proprietà analoga a quella
espressa da Kai = 0 .
« Chiamiamo armoniche tra loro le due forme bilineari oei)i allorché
Kai, = 0; se le forme
? = (a u') {a" u") , e <// = (*' «') (*" u")
sono armoniche rispetto alle forme
$ = (AV) (A V) , e ¥ = (B'«')(B"tt"),
ogni forma della serie semplicemente infinita acp-hfity, variando il rapporto
«:/3, sarà armonica rispetto ad ogni forma della serie semplicemente infi-
nita A$-!-B¥, variando il rapporto A:B, e viceversa.
« Le forme quadratiche
(3) (a' u) (*' u) [a" *" j = 0 , {a" u) (*" u) [a' *'] = 0 ,
sono covarianti del sistema di forme bilineari o = 0 e (£ = 0. I due ele-
menti u', o pure u1', determinati dalla prima, o pure dalla seconda, di
queste equazioni hanno per corrispondenti, rispetto alle due dipendenze p = 0
e i|/ = 0, i due elementi u", o pure u', determinati dalla seconda, o pure
dalla prima delle stesse equazioni. Scambiando tra loro in (3) *' e *", o
pure a' ed a" si avranno gli altri due covarianti
(4) (a' u) (b" u) [a" b'} = 0, («" u) (*' u) \a' b"} = 0.
(6)
H'22 »
^22.
Cu ,
0.
— 694 —
« 11 determinante funzionale, o Iacobiano, del sistema di forme binarie
quadratiche
(a' u) (b'u) = 0, e (V «) (b" u) = 0 ,
sarà la somma delle equazioni (3) e (4).
« Siano ora tre forme bilineari
(5) ? = {a' v!) {a" u") = 0 , tp = (6' t*') (6" u") = 0 , X = (c' «') (c" w") = ° 5
se esse sono armoniche rispetto ad una quarta forma bilineare 0, ogni forma
della serie doppiamente infinita «p+jS^ + V/i variando i rapporti a:(3:y,
sarà armonica rispetto a 0; l'equazione della forma 0, armonica rispetto
alle tre forme <p, <\>, ^, sarà
u'iu"ì, u'iu"ì, u'iu'i, u'iu"
— <hv, — a i2. «u
— &21 i — ^12 > ^u
— C21 , — cn , Cu
* Finalmente, considerando quattro forine bilineari
(7) co = {a! u') {a" u") = 0 , <\> = [Vu') (b" u") = 0 , Z = (e' u') (e" u") = 0 ,
6=[d'u')(d"u") = 0,
se esse sono armoniche rispetto ad una stessa forma (nel qual caso avverrà
lo stesso per tutte le forme della serie triplamente infinita a<p-hfì<l>-h-y%-hiì9,
variando i rapporti a:/3:y:8), si avrà la coudizione
of-n , «12, a»!, an
bn, &i2, bn , b2ì
C\l , Cn , Cu , Cìi
du , (hi , ch\ , ^22
3. « Supponiamo ora che le coordinate (vy , v% , v3) di un elemento V
in una forma geometrica di 2" specie, per es. di un punto in un piano, ri-
ferito ad una tema di elementi fondamentali siano proporzionali a tre forme
binarie bilineari; ponendo
twi = (a' u") (a" u"), vvì = {b' u') {b" u") , vv3 = {e' u') (e" u") ,
ad ogni coppia di valori arbitrari attribuiti ai parametri u' ed u" corrispon-
derà un punto V nel piano ; gli stessi valori determineranno poi iu una forma
geometrica di la specie, per es. in una punteggiata, due elementi, che di-
remo gli elementi (u', u") rappresentativi del punto V nel piano.
« Se il punto V appartiene alla retta v, di coordinate (Vi, Ya, V3), tra
i parametri u ed u" si avrà la relazione
(1) g(v) = V, (a' y!) (a" «") + Vj {b' vi) {b" u") -+- V3 (e' 1»') (e" u") = 0 ,
siccnè ad ogni retta v del piano corrisponderà una forma bilineare g(v) = 0,
0 iu altri termini una dipendenza proiettiva tra gli elementi (u', u") rap-
presentativi del punto V della retta v.
(8)
0.
— 695 —
« Se la dipendenza <j(u) — 0 è in involuzione, si avrà
(2) V, Ia + V, I, + V3 1,. = 0 ,
sicché la retta v passerà allora pel punto V0 rappresentato da (2).
« Se la dipendenza a(v) = Q è singolare, o pure ha gli elementi uniti
coincidenti, la retta v sarà tangente alla linea 1 di 2a classe rappresentata
dall'equazione
(3) V,- Kaa + .... + 2VS V3 Kbc + .... = 0 ,
o pure alla linea 0 di 21 classe rappresentata dall'equazione
(Vi I. + V8 I„ -f- V3 1.)» - 4 (V!2 Kaa + ... + 2V8 V3 K,c + ...) = 0 ,
(4) o sia
V,2 Jaa + ... + 2V2 V3 Jb, ~h ... = 0 .
« Finalmente se la dipendenza <j(t>) = 0 è periodica d'ordine n la retta y
sarà tangente alla linea 0„ di 2a classe, che ha per equazione
(V1Ia + V2I, + V3lc)2-4cos^(V12Ka,t+...+2V.2V3K,(. + ...) = 0,
(5) o sia
V^I»*— 4cos* M ^ + ...+2V,V8(l»I.— 4cos«-^ Kò^-K.. =0.
« Le linee 0 e 0„ hanno con 2 un doppio contatto ; il polo della corda
di contatto è il punto Vo-
« Se le rette v' e v" sono tali che le dipendenze proiettive a (vr) = 0 ,
e a(v") = 0, ad esse corrispondenti, siano armoniche tra loro, o pure abbiano
armoniche tra loro le coppie degli elementi uniti, si troverà la condizione
V'1V"1K(!a+... + (V'2V"3 + V'3V"2)K,v+...=0,
o pure
V, V", Jaa + • • • + (V, V"3 -+- V, V"2) Jlc -+- . . . = 0 ,
vale a dire le due rette v' e v" saranno coniugate rispetto a 2, o pure coniu-
gate rispetto a 0 .
« I punti V corrispondenti ad un dato valore del parametro u', o pure u",
variando l'altro parametro u", o pure u, apparterranno rispettivamente alla
retta ty , o pure ty , rappresentata da
vi (b'u') (c'u') [b"c"] + Vi (cV) (aV) [c"a"} + v3 (aV) {b'u') [a"ò"] = 0 ,
(G) o pure da
v, {b"u") (c"u") [VeT\-hVt {c"u") {a"u") [c'a']-j-v3 {a"u") (b"u") [u'b'] = 0 .
Variando u' ed u", le rette ty e ty costituiranno due serie di rette, che
diremo le rette del 1° e del 2° sistema.
« Per uno stesso valore u attribuito ad u' ed u" le due rette ty e ty
in generale saranno diverse; esse però coincideranno ponendo tra vJ ed tì"
le relazioni
(&V)(cV)[6"c'1 (cV) (aV) [c"a"1 (aV) {b'u') a"b"}
( ' (b"u")(c"u")[b'c') " (c"u")(a"u")[c'a'\ ~ (aV) {b"u") [a'b'] '
le quali, come è facile vedere, equivalgono ad una sola condizione.
« Segue da ciò che i due sistemi delle rette ty e ty' . definiti da (6)
— 696 —
variando vi ed u", ne costituiscono uno solo; le rette vu' e vu" avranno perciò
uno stesso inviluppo, il quale evidentemente è di 2a classe, poiché le equa-
zioni (6) contengono «', o pure u", a 2° grado. Osservando da un'altra parte
che per ogni punto V di una retta v tangente alla linea di 2a classe 2 , il
valore di u',-o pure di u", è fisso, mentre il valore di u", o pure di u\
varia da punto a punto di v, si vedrà facilmente come appunto 2 sarà l'invi-
luppo delle rette vj e vu". Per ogni tangente v di 2 l'equazione (1) decom-
ponendosi in due fattori, lineari rispettivamente in vi ed vi' ', il valore di vi,
o di u", corrispondente a quella tangente « di 2, si otterrà eguagliando
a zero il primo, o il secondo di quei fattori. Per ogni punto V del piano
i due valori di u, o pure di u", che si ricavano dalla prima, o pure dalla
seconda, delle equazioni (6), sono quelli che determinano le due rette vj ,
o pure le due rette vu" , tangenti al loro inviluppo comune 2 , che passano
pel punto V .
« I punti V del piano per i quali vi = u" = u, costituiscono uua linea di
2° ordine, poiché ad una retta qualunque v appartengono i due soli punti del
sistema, che corrispondono ai due valori di u dedotti dall'equazione di 2° grado
(8) V, {a'u) (a"u) + V2 {b'u) (b"u) + V3 {cu) (c"u) = 0 ,
cioè dall'equazione (1) in cui si è posto u' — u" = u. Si vedrà quindi facil-
mente come l'equazione tangenziale di questa linea di 2° ordine sarà la (4);
adunque per ogni punto V della linea di 2" classe 0 i valori corrispondenti
di vi ed u" sono eguali.
4. « Supponiamo finalmente che le coordinate (vt , v%, v3, vt) di un ele-
mento V in una forma geometrica di 3a specie, p. e. di un punto nello spazio,
riferito ad una quaterna di elementi fondamentali, siano proporzionali a quattro
forme bilineari; ponendo
Wi=(oV)(aV), vvt={b'ù'){b"u") , vv3=(c'u'){c"u"), vvi={d'u'){d"u"),
ad ogni coppia di valori arbitrari attribuiti ai parametri vi ed u" corrispon-
derà un punto V nello spazio : i punti V , variando vi ed u", costituiranno
una superficie Q, di 2° ordine; infatti ponendo
cu , d\i , oai i an
bn , bit , bn , 022
cu , Cn , Cì\ , Cu
ed indicando con P,j l' elemento reciproco dell' elemento ptJ di questo deter-
minante, dalle equazioni proposte si dedurrà
P==
v{knvY
-f-Bi,
?'2 + Cii?'3H-Dn
Vl) =
Pm', »", ,
v{k^.vi
-f-B»2
V2 + C22V3 + B25
Vi) =
: Pu'a vl\ ,
^(Al2t'l
-f-B12
U8 + C,
2V3 + B12
l\) =
Yu\ u"a,
v (A21 vt
-r-Bj,
t'a + C2lr3H-Djìi
u4) =
?u'tu"i,
(1)
onde
( A i \v !-HBi \v^-. . . ) ( k^v
rKBw?
*-...)-
■(AnVi-^-i
'<\%v$+-
...)(k<nvl->-'Bz\Vz-+-.
•)=0,
che sarà l'equazione di Q.
— 697 —
« I valori attribuiti ad u' ed u" determineranno in una punteggiata i
due punti rappresentativi del punto V di Q.
«Se il punto V appartiene al piano v, di coordinate (Vi, V2, V;1, V-,)
si avrà la relazione tra u' ed u"
(2) a (v) — V, (oV) (a"u") H- 4- V4 (dV) (d'V) = 0 ,
sicché ad ogni piano v dello spazio corrisponderà una forma bilineare a (<-') = 0 ,
o sia una dipendenza proiettiva tra gli elementi (V, u") rappresentativi del
punto V nel piano r; i punti V apparterranno alla linea di 2° ordine, inter-
sezione di v con Q.
« Se la dipendenza a (v) = 0 è in involuzione, si avrà
(3) V,Itt+... + V4I(; = 0,
sicché il piano v passerà allora pel punto V0 rappresentato da (3).
«Se la dipendenza <y(r) = 0 è singolare, o pure è ad elementi uniti
coincidenti, il piano v sarà tangente alla superfìcie 2 di 2a classe, rappre-
sentata dall' equazione
(4) V,8K48 + . . . 4- V42K(W4-2V2 V3K6(.4- . . . H-2V3V4KC,; = 0.
o pure apparterrà all'inviluppo 0 di 2a classe, che ha per equazione
(V1Ia+...+V1I„)2-4(V12Kaa+...+V42K,w+2V2V3Ku+...-l-2V3YiKc()=0,
(5) o sia
V Jaa + . . . ^ V4^w + 2 V> V3 Ju- + • • • + 2 V3 V4 Jf(i = 0 .
« Finalmente se la dipendenza a[v) = 0 è periodica d'ordine n il piano v
sarà tangente alla superficie 0„ di 2a classe che ha per equazione
(V1Is-...-ViI(/)2-4cos^(V12K(,a-*-...-HV42K,w-^2V2V3Klf^...-H2V3V4Kf(/)=0,
71/
(6) o sia
V,2(-Itt2-4cos2^Kaaì + ...+2V3V4('l(I,(-4cos2-^Kfl^ = 0.
«L'inviluppo 0 e la superficie 0(l hanno con 2 una linea di contatto ;
il polo del piano di contatto è il punto V0.
«Se i piani v' e v" sono tali che le dipendenze proiettive a{v') = Q,
e (7(ii") = 0 siano armoniche tra loro, o pure che siano armoniche tra loro
le coppie degli elementi uniti, si avrà
V, V"! K„ 4- . . . 4- (V's V"4 4- Vi V"3) Kci = 0 ,
o pure
V, V", Jaa + ...+ (V3 V"44- Vi V"3) Jril = 0 ,
vale a dire i due piani v' e v" saranno coniugati rispetto a 2, o pure coniu-
gati rispetto a 0.
«Per i punti V corrispondenti ad un dato valore di u', o pure di u",
variando u", o pure u', posto
W'13 = {b'u)(c'u')[b"c" , W'3l = (cV)(oV)[oV], W'is= (a'u'){b'u')[a"b" ,
W'u = (a'u')(d'u)[a"d"}, W'M = \b'v!){d'v,')[b"d"] , W'3l={o'u'){d'u')[c"d"] ,
o pure
\V'n=(b"u"){c"u"yb'c'1, W"3i=(c'V)(aV')[cV],W"«=(o'V')(ft"t*")[a'6'],
W"u=(a'V)(dV')[a'd'Ì,W"M=(6'V,)(d'V')[6'd'], W"34=(cV')(rf"«")[c'd' ,
— 698 —
si troverà il primo, o pure il secondo, sistema di relazioni
(7)
vi W'u — vz W'u + t>4 Wa = 0 , vt W"3i — v3 W"u + vt W'n = 0 ,
v3W'u — v1W3i~hviW'3ì = 0 , «,W"h — «1W"3i + «4W"8i = 0,
vi W'tj — u* W'u + Vi W'u = 0 , t>i W"ti — vi W"u+ «i W"w = 0 ,
»,W'Jj+i'1W'31 + vjW'« = 0, i'iW"m+v«W"3i + V8W",j = 0;
le equazioni del primo, o pure del secondo, sistema (7) rappresentano quattro
piani, che passano per una stessa retta tu', o pure tu', di coordinate W\,- ,
o pure W'ìj, per essere identicamente (come è facile verificare)
W'MW'14+W'3lW'24+W'12W'3i=0 , e W"23W"h+W"31W"*4+W"12W"3ì=0,
i punti V di cui si tratta apparterranno quindi alla retta tu', o pure alla
retta tu".
«Variando u' ed u" le rette tu' e w" costituiranno due serie di rette;
esse evidentemente saranno le generatrici, del 1° e del 2° sistema, della super-
fìcie di 2° ordine £2. Il punto d'incontro di tu' e tu" sarà il punto V cor-
rispondente ai valori v! ed u" dei parametri.
«Osservando che per tutt'i punti V del sistema, appartenenti ad un
piano v tangente alla superficie di 2° classe 2, il valore di u', o pure di u",
è fisso, mentre il valore di u", o pure di u', varia da punto a punto, si vedrà
facilmente come appunto 2 sia il luogo delle rette tu' e tu", vale a dire la
superficie Q, luogo di punti, e la superficie 2, inviluppo di piani, costitui-
scono una stessa superficie di 2° ordine e di 2a classe; per ogni piano tan-
gente v di 2 l'equazione (2) decomponendosi in due fattori, lineari rispet-
tivamente in ul ed u", i valori di u' ed u" corrispondenti rispettivamente
alle generatrici tu' e w" di Q , appartenenti a v , si otterranno eguagliando
a zero il primo, o il secondo, di quei fattori.
«I punti V del sistema (o sia di Q.) per i quali u' = u" = u costitui-
scono una linea di 2° ordine, intersezione di Q. col piano V(, che ha per
equazione
Vi , Vt . V3 , Vi
flia-f-óji, &ir-i-&2i) CisH-Cji, rfir-Mai
(Ili i ''ìì i ^22 i "22
= 0 :
ad un piano qualunque v (di coordinate Vj , V», V3, V4) apparterranno i due
soli punti V del sistema, che corrispondono ai due valori di u dedotti
dall' equazione di 2° grado
(9) V! (a'u) (a"u) -f- V« {b'u) {b"u) + V3 {cu) {cu) + V4 {(tu) [d"u) = 0 ,
cioè dall'equazione (2) in cui si è posto u' = u" = u; l'equazione, in coor-
dinate di piani, della suddetta linea di 2° ordine, sarà quindi, per le cose
dette la (5); adunque l'inviluppo di 2a classe 0 non è che una conica; per
— 099 —
ogni punto V di questa conica i valori corrispondenti di vi ed u" sono eguali :
v è un piano tangente di 0 in V.
« Dovendo essere nullo il discriminante di 0, se s'indica con K il discri-
minante di 2, e con (K,I) la somma delle derivato di K rispetto a ciascuno
dei suoi elementi E,y (per i ,j = a ,b ,c,d) , moltiplicate rispettivamente
per I, Iy, si avrà tra gl'invarianti delle quattro forme bilineari propostela
relazione
(10) (K,I) — 4K = 0.
Fisica. — Sulla deformazione prodotta in vasi di vetro da
pressioni interne. Nota II. dei dott. Giovanni Agamennone e Filippo
Bonetti, presentata dal Socio Blaserna.
« In una Nota precedente (') abbiamo riferito alcune nostre esperienze
sulla deformazione di due recipienti di vetro preparati per ricerche sulla
compressibilità dei gas: crediamo opportuno di completare quello studio col
determinare il coefficiente di compressibilità del vetro dei recipienti suddetti
e trarre dalle nostre esperienze alcune conseguenze generali.
« Coefficiente di compressibilità del vetro. — Prendiamo la forinola
seguente calcolata da Jamin (3), la quale ci dà la variazione SDo del volume
interno di un piezometro cilindrico terminato da due emisferi in seguito ad
una pressione P0 che si eserciti nel suo interno
dove « è il coefficiente di compressibilità del vetro, R ed Ro sono i raggi
esterno ed interno del piezometro, V0 è il volume interno della parte cilin-
drica e V'0 quello dei due emisferi terminali.
« Applicando ora ai nostri due apparecchi la forinola (3) introducen-
dovi cioè i valori rispettivi di R, R0 misurati direttamente e di V0, V'ft
dedotti da questi e dal valore già noto di V, e metteudo al posto di 5U„
e P0 i valori forniti dall'esperienza, possiamo dedurne le due serie seguenti
di valori di a l'ima relativa al primo dei nostri apparecchi, l'altra al se-
condo. Il SUo si deduce togliendo dalla variazione totale di volume la parte
dovuta alla compressione dell'acqua; quindi è dato da v — <p VP0.
(') V. pag. 665.
(■) Jamin, Traile de Physique t. I, fase. 2, pag. \(M . Questa forinola è basata sulle
idee 4i Wertheim.
RENDIi "Mi - Voi.. T. 02
— 700 _
Tabklla IV."
1° apparecchio
mm
mnr
R =20.92 V0 = 361945
R0= 19.52 V'0= 31155 mm3
Ho
«
mm
837.3
0.000001938
1506,8
0,000002033
2017,9
0,000002005
840.2
0.000001953
1506,8
0,000i '02011
2271,7
O.U00001995
2641,4
0.000001990
3257.6
0.000001980
3760,0
0,000001985
883,1
0,000002080
1572.7
0,00000-iOJO
2388.9
O.COH002O14
3008,2
0,000002007
« medio = 0.000002002
Tabella V."
IP apparecchio
mm
R= 21,30 V»= 875369 mm3
R„= 20,30 VV= 35041 mm3
H0
«
mm
643.51
0,000001259
656,49
0,000001271
1057,90
0,010 01257
1126.80
0,000"01274
110;,30
0.000001258
1651.60
0,000001263
2266.80
0.000001249
2289.60
0,000001258
2712,70
0,000001258
3100,20
0,"000 il-2ó2
687,16
0.000001245
741,24
0,000001240
3094.70
O.Oi'O. 01251
3817,70
0,000001251
e. medio = O.i O00012.",6
« Qui è da notare che ambedue questi medi sono abbastanza lontani
dal valore 0.000001719, che Jamin deduce dalle esperienze di Regnault sui
piezometri di vetro (').
Conclusione — l. « Da ciascuna delle due serie di valori di a si ricava
che a può ritenersi cume costante per uno stesso apparecchio, per una tem-
peratura sensibilmente la stessa e dentro certi limiti di press oue. Quindi in
queste condizioni la varia/ione apparente di volume e perciò anche l'asso-
luta si può ritenere come proporzionale alla pressione.
2. « Paragonando la prima serie colla seconda si vede che passando da
un apparecchio ad un altro quantunque tatto colla stessa qualità di vetro
(') Jaroin dà per « il valore 0.000166:8; ma questo è riferito ad un kgrammo di pres-
sine p. r nini': se vogli.,1110 averlo riffiito ad un' atmosfera per cin*, come è ricmVsto dalla
1033,6 , ,
t'orinola (3), basta prima dividere per 100 e poi moltiplicare per il rapporto Q ed al-
lora si ottiene 0,000001719.
— 701 —
i valori di a, di e e di a cambiano notevolmente. Bisogna riflettere peral-
tro che al secondo dei nostri apparecchi sono state saldate due punte d'af-
fioramento e qnest' operazione può averne modificato notevolmente le con-
dizioni fisiche.
« Giova anche avvertire che la differenza di cui parliamo non può
spiegarsi colla variazione di temperatura da 12°, 5 a 16°,2 che ha avuto
luogo tra la prima serie di misure e la seconda. Infatti dalle esperienze dei
dott. Pagliani e Vicentini risulta che il coefficiente di deformazione del ve-
tro varia bensì colla temperatura, ma queste variazioni sono di un ordine
inferiore alla diffeienza tra la prima e la seconda serie.
3. « In esperienze di precisione non si possono calcolare le variazioni di
volume di un recipiente introducendo nelle forinole date da Jamin e in altre
consimili uno qualunque dei valori noti di a, ma è necessario studiare con
esperienze dirette la deformazione del recipiente di cui si fa uso, e ciò anche
avuto riguardo alla difficoltà di determinare con sufficiente precisione gli ele-
menti geometrici del recipiente che entrano nelle forinole suddette ».
PERSONALE ACCADEMICO
Giunse all' Accademia la dolorosa notizia della perdita da essa fatta
nella persona del suo Socio, il generale J J. Baeyeb, morto il 10 settembre
corrente. Il generale Baeter, presidente del Comitato centrale per la mi-
sura dei gra i in Europa, apparteneva all'Accademia coinè Socio straniero
sino dal 12 novembre 1883.
CONCORSI A PREMIO
Temi dei concorsi a premio del K. Istituto Veneto di scienze, lettere
ed arti.
— Si domanda un manuale di chimica, il quale abbia in mira di guidare gli stu-
diosi nella pratica del laboratorio e dell'analisi, con particolare riguardo alla farmacia ed
alla medicina.
Tempo utile 31 marzo 188T — Premio lire 1500.
— Storia ragionata delle opere e delle dottrine idrauliche nella regi Veneta, con
colare riguardo all'influenza eserciiati dallo Studio di Padova.
Tempo utile 31 marzo 1Ò8". — Premio lire 3000.
— Si esponga la storia del diritto di famiglia urliti Venezia, e con principale riguardo
a Venezia, dal secolo decimoterzo al ■' eimonono.
Tempo utile 15 marzo 1887. — Premio lire 3000.
— 702 —
— Esporre le origini, le eicende e i progressi del metodo sperimentale in Italia,
dialo nelle sue applicazioni alle scienze fisiche, naturali e biologiche, con particolare riguardo
a lutto ciò ch'esso offre di notevole nei quattro secoli tra il principio del deèimoquinlo la
fine del decimottavo, comprendendo la scoperta dilla pila Voltaica.
Tempo utile 31 marzo 1889. — Premio lire 5000.
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute :
La Società Olandese delle scienze di Haarlem e il Comitato geologico
di Pietroburgo.
Annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
L'Istituto Smithsoniano e la Società geologica degli Stati Uniti, ili
Washington.
D. C.
P. B.
703 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
1)1 SOCI 0 P II ESENTATI-: DA SOCI
pervenute all' Accademia sino al 4 ottobre 1885.
Chimica - - Sulla costituzione della santonina. Nota del
Socio S. Cannizzaro.
« La santonina Ci:iH180:t è una anidride interna, come oggi dicesi, uh
lattone dello acido santouinico C15 Hi0 O4, il quale è tanto poco stabile e
si trasforma tanto prontamente nel corrispondente lattone, quanto tutti gli
acidi lattonici studiati dal Fittig (').
« Due atomi d'ossigeno della santonina sono dunque nel gruppo latto-
C...CO
nico\/ ; il terzo atomo di ossigeno non è aldeidico, non appartiene ad
0
un ossidrile alcoolico o fenico : è dunque, o allo stato di CO chetonico, o
C\
combinato a due C, 0 .
G/
« Il comportamento della santonina, il fatto della formazione di un gruppo
alcoolico secondario C HO H per idrogenazione, facevano già preferire l'ipo-
tesi del CO chetonico; la quale poi ha acquistato una grande probabilità
collo studio dell' azione dell'idrossilamina sulla santonina.
•< Da questa azione di fatto si ottiene uu composto C'^H^NO1 sani
ninossima simile alla canforossoima studiata da Nageli (').
« Conviene dunque ammettere un CO chetonico nella santonina, come
nella canfora.
(') Liebig's-Amulen. Band. 226, p. 322.
) Berlin, Berichte XVI p. 494 (1883).
Rendiconti — Voi.. I. 93
— 704 —
« Le cose sopra ricordate e le relazioni che la santonina e l'acido santo-
ninico hanno con l'acido santonoso e col fotosantonico, conducono ad asse-
gnare con sufficiente probabilità all'acido sanloninico ed alla santonina, che
ne è il lattone, l'ima o l'altra delle seguenti formole di struttura:
II
H ,H
C C-CH3
HOf ^9/ , co . hc,^ \?/ co
I
H
C
C-CH3
I
HC' ,1 J CH-CHOH-CHrCOOH HCL
C-OH-CHs-CHj-COOl
/ H \/ A/ H
C C-CH3 C C-CH3
H XH H \H
acido santouinico acido sai.toninico
/H /H
CH C-CH3 CH C-CH3
p 7\ /^ H /X
HC? ^Y \jCO HC^ ^Y X(CO
HCl, ,' J CH-CH-CH,-CO He' X J C-CHrCH2C<>
/ °h\/ \ / \/h\/
c c— ch3 x- c c-ch>
H \H " H \H 0
santonina santunina
« In favore delle seconde due forinole sta l'analogia con tutti gli acidi
lattonici conosciuti, che hanno condotto alla regola riassunta dal Beilstein (')
nel suo trattato di chimica cioè , che tutti gli acidi che danno facilmente
il lattone (come invero fa il santoninico) contengono l'ossidrile alcoolico nella
posizione detta gamma (y) cioè al terzo atomo di carbonio dopo il carbossile.
« Io però sino a nuovi studi preferisco per l'acido santouinico la prima
forinola, cioè quella nella quale l'ossidrile alcoolico è nella posizione detta ,5;
non ostante che secondo la regola sopraindicata in questi casi per elimina-
zione di H20 non si suole ottenere il lattone, ma un acido col doppio lega-
me — CH — CH — CO OH . È probabile che tale regola tirata dallo studio
dei lattoni della serie grassa, non regga più per le catene laterali attaccate
al nucleo benzoico 0 a quello naftalico ; il risultato delle esperienze intra-
prese sull'acido fotosantonico rischiarerà questo argomento.
I ) Handbuch der OrganUchen Chemie, seconda edizione T. I, p. 498.
— 705 —
« Qualunque però delle sopraindicate forinole si adotti, l'acido santoninieo
e la santonina debbono considerarsi come derivati d'uu'esaidronaftalina
H
H,
c e
hc/\c//n
HC
\/ H \/
H
H.
JcH.
« Dopo ciò è facile spiegare l'azione dell'acido jodidrico sulla santonina
cioè la genesi dell'acido sautonoso, la cui struttura è espressa dal seguente
schema :
H
C
C— CH
3
HC
//
1
\c/ \
Il 1
CH-OH
HC
1
\/
C
1
/c\ /
\/
C-H
CH-CH2-
•CH2
-COOH
H
^CHì
■ santonoso
« Dal tipo di un' esaidronaftalina si è passato a quello di una tetra-
idro-naftalina ; il gruppo chetonico CO è divenuto gruppo alcoolico secon-
dario CHOH, ed in luogo dell'ossidrile alcoolico della catena laterale del-
l'acido sautoninico, è venuto un atomo di idrogeno, come avviene nel vale-
rolatlone che per l'azione dello acido jodidrico mutasi in acido valerico (').
« Che la struttura dell'acido santonoso sia quella sopraindicata è dimo-
strato dai fatti seguenti, descritti in altre mie Memorie (s):
1° L'acido sautonoso non dà alcuna reazione coll'idrossilamina; non
contiene dunque più il CO chetonico che esisteva nella santonina;
2° L'acido santonoso contiene invece un ossidrile alcoolico, il cui
idrogeno è sostituibile da radicali acidi e da radicali alcoolici . formando
gli acidi acetilsantonoso, benzoil-santonoso ed etil-santonoso;
(' Liebig's-Annalen, li. -J2i'», p. 343.
Ci Gazzetta chimica voi. XII. pag. 393, e voi. XIII. il 38j
— 706 —
3n L'acido santonoso per la sola azione del calore si scinde in acido
propionico CH -' CH-- COOH ed in biidrodinielilnaftol; ed il biidrodimetil-
naftol per l'eliminazione di H20 nella diraetilnaftalina corrispondente alla
bibromonaflalina nella quale i due atomi di bromo sono nello stesso anello
naftalico nella posizione para.
« Invero quest' ultimo risultato non dimostra che la posizione relativa
dei due gruppi metilici e lascia il dubbio se sieno nello stesso anello naf-
talico che porta la catena laterale residuo dell'acido propionico, o nell'altro.
« Nulla inoltre dimostra che i quattro atomi d'idrogeno di più e l'os-
sidrile alcoolico o fenico, sieno nell'uno piuttosto che nell' altro anello.
« La posizione dunque che ho assegnata ai quattro atomi d' idrogeno
all'ossidrile alcoolico e ai due metili deve riguardarsi come una prima ipo-
tesi da essere discussa con ulteriori esperienze.
« Lo studio dell'acido fotosantonico, scoverto dal prof. Sestini per l'azione
della luce sulle soluzioni di santonina nell'acido acetico diluito, fornirà pro-
babilmente i dati per determinare la posizione dei metili e dell'idrogeno,
in tutti i derivati della santonina.
« L'acido fotosantonico disseccato a 100° ha realmente la forinola attri-
buitagli dal prof. Sestini C,r,H20O'', cioè contiene H20 più della santonina.
« Il sig. Vittorio Villavecchia però colle esperienze che saranno pub-
blicate, ha dimostrato che l'acido di questa composizione è monobasico ed
è il lattone del vero acido bibasico C1SH220"', e che la fotosantonina non
è l'etere bietilico di questo ultimo acido, ma l'etere monetilico del lattone
acido monobasico.
« Pare dunque che quando la santonina, assorbendo gli elementi d'una
molecola d'acqua, diviene l'acido fotosantonico monobasico Ci:iH20O'', siavi
rimasto inalterato il gruppo lattone, e che il CO chetonico sia divenuto
COOH ed il CH sia divenuto CU2 staccandosi dal CO; cioè un aneli»
della catena uaftalica si sia aperto formando cos'i un derivato bisostituito
del benzolo colla seguente forinola di struttura :
H H
C C-CH;
HC/ W \
CO
HC
1
C C-I
H \H
CH-CH-CH.-CO
\/
h 0
santonina
- 707 —
II
,H
HC
HC
C C-H:,
\ H /\
\^/ V'OOH
,L .CHì-CH CHì-CO
' H \/
C C— CH3
H XH
acido lotusantuuico seccato a lon"
H
C
l'ut >>anto.iin,i
,H
HC
HC
H
\0/
C— CH,
/c\
' H
C C— CH3
H \H
COOH
CH.-UH-OH-CH.-COOH
aci lo Ibtosaiitonii'U
« Il sig. Villavecchia ha poi ottenuto dall'acido fotosantonico bibasico
(jis jjììqs per eliminazione di H*0 un acido anche bibasico C,3Hi0O'', che
sarà probabilmente l'acido che nella catena laterale ha il doppio legame,
cioè CU — CH — COOH; la forinola di quest'acido sarebbe dunque
H
C
C— CH,
„c/X
H
\c/
1
/\
\>0
Hcl
\/
C
H
1
H
.CH
\/
C-CH3
\h
CH,-CH=CH-COOH
— 708 —
« Se ciò è confermato da ulteriori esperienze, dimostrerà che la catena
lattonica dello acido santoninico che è passata inalterata nel vero acido foto-
santonico bibasico Cr'H!ì05, si comporta in certe circostanze come quelle
degli ossiacidi che contengono l'ossidrile alcoolico nella posizione detta fi.
«Questo cenno spiegherà l'impazienza colla quale da alcuni anni si
aspettano i risultati dello studio che il Sestini ed il Danesi hanno intra-
preso sull'idrocarburo proveniente dalla distillazione secca del fotosantonat"
baritico.
« A nessuno poi sfugge la importanza che ha la determinazione della
posizione degli atomi d'idrogeno aggiunti al tipo naftalico, dai quali pare
provenga 1' intenso potere rotatorio sulla luce polarizzata che hanno tutti
i derivati della santonina. Un ufficio simile avranno probabilmente gli atomi
di idrogeno nei terebeni, nella canfora e negli alcaloidi i quali sono deri-
vati da idropiridine o da idrochinoline ».
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta il fascicolo delle
Notizie degli Scavi per lo scorso mese di settembre, nel quale si
contengono le seguenti note.
« Vighizzolo (frazione del comune di Cantù). Ara votiva e frammenti
di età romana scoperti in contrada Castello. — Brescia. Epigrafi latine e
resti epigrafici trovati in Brescia e nel suburbio. — Padenghe. Tesoretto
monetale rinvenuto in un laterizio in contrada Pradello. — Bagnolo Stella.
Vasi di argento e di vetro, ed altri utensili scavati nella proprietà del sig. Cani-
piani. — Mairano. Mano pantliea rinvenuta nel territorio del comune. -
Visano. Iscrizione votiva scoperta nel paese. — Cortine (frazione del comune
di Nave). Cippo iscritto proveniente dal lette del fiume Garza. — Casal-
moro. Frammento epigrafico ritrovato fra le macerie di una torre presso la
chiesa de' ss. Faustino e Giovita. — Iseo. Mattoni con bolli trovati a poca
distanza dall'abitato. — Clvidate alpino. Iscrizione latina scavata nel ter-
ritorio del comune. — Sant'Agata bolognese. Pozzo amico scoperto nel fondo
Ghiasone. — fìavenna Oggetti ritrovali nelle fondamenta per la nuova
caserma sul corso Garibaldi. — ■ forti. Nuove scoperte fatte nella città e
nel suburbio. — Roma. Scavi e scoperte nelle reg;oni urbane II, V, VI, XIV.
e nella via Tiburtina. — /Verni. Prosecuzione delle ricerche nell'area del
tempio di Diana nemorense. — Aifedena. Nuovi scavi della necropoli rutì-
denate. — Avellino. Frammento di epigrafe cristiana trovato in contraila
Praia. -- Pozzuoli. Nuova epigrafe a Mjvoizìo scoperta presso l'ospedale
della Carità.
— 709 —
Matematica. — Intorno a taluni determinanti aritmetici. Nota
ili Ernesto CesXro, presentata dal Socio Cremona.
1. «Sia F(.r, >/) una funzione qualunque del massimo comun divisore
dei numeri oc e y. Ci proponiamo di studiare il determinante
A„ = F (m, , «,) F (u\ , i<2) F (mi , «3) F (m, , m„)
F(«2,«i) F(wj,w2) ¥(u,,u3) F(«i,t/.n)
F(«3,«i) F(m3,Wì) F(«.3)tt3) F(w3,«„)
F (w„ , «,) F («„ , «8) F («„ , «3) F (w„ . « , )
Dell'ipotesi che la serie di numeri interi
«1» Uì, u3, u„ (1)
-ia dotata della seguente proprietà: tutti i divisori d'un termine qualunque
fanno parte della serie stessa. Supponendo «i<[mj<C <it,, è neces-
sito che sia, anzitutto, «1=1.
2. «Immaginiamo una funzione u.{x), nulla in generale, ma uguale
all'unità per x = l, ed a ( — 1)T quando x è il prodotto di t fattori primi,
disuguali. Si dimostra facilmente che la funzione
,w+„(-)+1,(i)+(,(-).
è nulla, salvo per aj = l, nel qual caso essa è uguale all'unità. È noto
inoltre che la funzione ¥ (oc) può sempre essere considerata come la somma
dei valori che prende un'altra funzione f(oo), quando porosi mettano tutti
i divisori di a: Da tutto ciò risulta che, se si conviene di prendere f(x) — 0
quando x non è intero, si può scrivere:
e, viceversa,
»w=«4+r(f)+r(f)+r(i)+
1
f(*) = M*)m + f*(f)*(2)+p(y)F(S)-+
3. « Ciò premesso, è facile dimostrare che la somma
p (*) F K , «,) + fi (^') F K , «0 + ;, (^) F («, , W;t, +
generalmente nulla, è uguale a /"(«,.) soltanto nel caso che u,. sia divisibili'
per u„ . Per le ipotesi fatte sulla serie (1), ciò non può accadere se non
per r — n. Ne risulta che, se all' ultima colonna di A„ si aggiungono tutti'
le altre, rispettivamente moltiplicate per ,"/—), ft( — ), (j.(— )
tutti gli elementi diventano nulli.'salvo l'ultimo, che risulta ugnalo a f(u ,').
— 710 —
Dunque
e, per conseguenza,
A„ = f (w„) A„_i ,
4. « Se la serie (1) è
1, 2, 3, 4 », (2)
si ottiene il determinante di Smith e Mansion, da noi studiato in varie
occasioni ('):
P(l, 1) F(1,2)....F(1,«)
F(2, 1) F(2, 2) ....F(2, n)
= f(l)f(2)f{Z) /'(«).
F(n, 1) P(n,2) .... F(»,n)
« Ma possiamo in (1), e per conseguenza in (2), sopprimere tutti i ter-
mini divisibili per uno stesso numero, senza che la serie cessi di soddisfare
alle imposte condizioni. Ne segue, per esempio, che
P{1, 1) F(l,3) ....F(l,2n— 1)
F(3, 1) F(3, 3) ....F(3,2n— 1)
= f(l)f(S)f[5)....f{2n-\).
F (2n— 1, 1) F (2n— 1,8) . . . . F (2n— 1, 2n— 1)
« Potremmo far coincidere la serie (1) con la serie delle potenze suc-
cessive d'un qualsiasi numero primo; potremmo anche supporre che le u
siano dei numeri primi, presi ad arbitrio; ma nulla otterremmo di notevole.
Dà luogo invece ad interessanti considerazioni l'ipotesi che la serie (1)
coincida con la serie dei primi n numeri, privi di fattori quadrati, cioè che
le u siano i primi n termini della serie
1, 2, 3, 5, 6, 7, 10, 11, 13, 14, 15. 17. 19, 21, 22,
5. « Con procedimento analogo a quello che ci ha fatto conoscere il
valore di A„ , si dimostra senza difficoltà che, rappresentando con a A„ il
complemento algebrico dell'elemento F(w(, **,-), si ha
« .
r=\
/•(>o
(31
« Per conseguenza, il sistema
y xr F (u, ,<*,) = G (u.) , (s = 1, 2, 3,
n)
r=l
si liscive mediante la forinola generale
,-,^£a;;,,G(Ms),
s-^l
('] Giornale di Matematiche. Nonvelles Annales. Bulletin de Paiboux.
— 711 —
la quale in virtù di (3), e supponendo che la funzione g si deduca da G
come f si deduce da F, si trasforma in
s=n
r=n r=n
Zi uA 9 K)
«=i
« Per esempio, il sistema
r=n
y scrF(«ri u,) = F («,) . (s= 1, 2, 3, n)
r=l
si risolve con la forinola
qualunque sia la funzione F. Infinite altre relazioni, più o meno notevoli,
legano tra loro le x. Se, infatti, dalla funzione H si deduce un'altra fun-
zione /(, nello stesso modo che fé g sono state dedotte da F e G, si trova subito
r=n r=n
'g(u,)h(u,)
/>r)
r=l r=l
« Ne segue clte le 2n quantità x e.y, definite dai sistemi
r=n r=n
V ccr F (ur , nt) = G (ms) , y_ !/r F (w, , u,) — H (us) ,
r=ì r=l
soddisfano alla relazione
r=n r=n
y xr H (wr) = 2_ Vr G (w<) .
~1 7'=1
che si presta ad innumerevoli applicazioni, ed è sorgente copiosa di inte-
ressanti identità aritmetiche.
Matematica. — Nuovo studio di determinanti aritmetici.
Nota di Ernesto Cesàro presentata dal Socio Cremona.
1 « Kelativamente all'ordinario sistema di numeri interi, una funzioni'
dicesi aritmetica quando assume un valore assegnato ad arbitrio per ogni
valore intero della variabile, mentre rimane nulla per qualsiasi altro valore
della variabile stessa. È notevole fra tutte la funzione fondamentale c(.m.
uguale all'unità per x=l, e nulla in ogni altro caso. Per due funzioni
aritmetiche h(x) e k(x) le somme
$»(•)*'(£)■ ?*»»(t)
quali deve v percorrere la serie dei numeri interi, sono equivalenti
per identità: se, inoltre, è e(cc) il loro comune valore, le due funzioni dicons-i
III N'DH 0NT1 — Voi,. I. " I
— 712 —
coniugate. Ciò premesso, e supposto h(l) =k(l) = 1 , è chiaro che i de-
terminanti
Il =
K=^
»d) *(ì)....t(i)
*<«) »(f) . . . „*(JL)
iwV(ij.'.'.'.'*(i)
sono uguali all'unità. Essi sono tra loro reciproci: rappresentando, infatti,
con H,y, K,j, i complementi algebrici degli elementi hi — ), My)' fil"
cilmente si dimostra che
Hy = *({), K« = *(f).
« Ciò fornisce il mezzo di esprimere una delle funzioni h, k, mediante
l'altra ('). Un importante esempio della correlazione delle funzioni h e k si
ha nella coesistenza dei sistemi
i=l,2, 3, n
i quali danno luogo a numerose considerazioni, che noi ci asterremo dallo
svolgere, perchè^tutto l'interesse di questo breve lavoro è rivolto ad otte-
nere, in modo semplicissimo, una generalizzazione del teorema di Mansion
e Smith.
2. « E però si consideri il determinante A(">, di grado n, che "ha per
elemento generale
««=X'(v,"(i)"(i)'
»=l
« Se H' è il determinante che si ottiene moltiplicando rispettivamente
per f(l),f(2),...f(n), le colonne di H, è visibile, per la regola di molti-
plicazione dei determinanti, che
AO = $ H' = C) H. f(l) /'(2) . . . ./» =f[l) f (2) . . . f(n) .
« Ed è anche noto che si ha
Aj^^H'^^AH.^
'-'(Mi)
f(y)
(') Questo problema riceve una soluzione effettiva mediante le forinole del Calcolo
isodinamico, in noi stabilito nell'articolo: Gli algoritmi delle funzioni aritmetiche ; Gior-
nale di Matematiche, 1885, p. 175).
— 713 —
« Cosi, uel caso in cui h e I) sono coniugato, si hanno le formolo si-
multanee
« Se. por esempio, scomponendo oc nei suoi fattori primi, si ottiene
«, «, (?, «r
CO - - CT, CT, BTj . . . . ©r ,
e si pone, secondo l'abitudine,
<C, -t-Kj-H«3-t-.. ..-4-«,.
»(ar) = 2', X(<b) = (-1)
è lecito supporre (') :
/i (a-) == <a (.<■) , fc (a) = X (•'•) a {ce) .
« Possiamo invece prendere, nelle formole generali,
f{ce) = l, fj(af) = k(flj) = E(fl?),
e ritroviamo allora i risultati segnalati in principio, poiché si ha subito
„,. = *(}), <>=*(().
« Suppongasi finalmente che, per oc intero, k(x) ed l)(.r) siano uguali
all'unità. Allora k{oc) e k{x) non differiscono dalla funzione invertente (j.{x):
è noto, infatti, che
K^)+^(-f)+^-(f) + = «(»)•
« Intanto nell' espressione di u,, possiamo attribuire a v soltanto quei
valori che dividono simultaneamente i e j, dimodoché m,; si riduce alla
somma dei valori che assume f{x) quando ad x successivamente si sosti-
tuiscono tutti i divisori di («',./). Per conseguenza, posto
m + /(f) + f(-f)H = FH.
si ritrovano le note formole (8)
,., vKiMl)
u, = V(i.j). àf = X'Kj
« L' eguaglianza
&") = f{l)f{2)f{S)....f{n),
relativa a questo caso particolarissimo, costituisce il teorema di Mansion.
3. « Si arriva, in sostanza, al medesimo teorema quando le funzioni h
ed I) appartengono all'importante classe delle funzioni <J», dotate della proprietà
<l> (#) <P (y) =<l>(pt>y) .
(') Sull'inversione delle ideatiti aritmetiche (Giornale di Matematiche. 1885, p. 168 -
{') Determinanti in Aritmetica (Giornale di Matematiche, 1885, p. 182).
— 7U —
« Osserviamo anzitutto che, pur restando nel caso generale, 1' espres-
sione di Mjj può prendere la seguente forma :
-=I^)"(5)"(S)-
« Se h ed i) appartengono alla classe delle <p, e si pone
f(x) = h (x) \) (a) i (x) , £ {x) = X C (j) ,
si ha subito
«Prescindendo dai fattori comuni alle linee ed alle colonne, l'ultima
espressione coincide con quella cui si riferisce il teorema di Mausion. E
nemmeno per A." si ottiene una formola nuova, poiché si ha
k (x) = (j. (x) h (x) , Il (x) = a (x) I) {x) ,
e, per conseguenza,
' Z- f(v)Mv)l)(v) A(0l)O')Z- C(v)
y=l )'— 1
4. « Fra le quantità it intercedono relazioni interessanti, che si possono
riassumere come segue. Prese due funzioni aritmetiche g e *, vincolate dal-
a1,:1
l'eguaglianza
si consideri la somma
« Possiamo scrivere
?(*)= Zìi (»)*(-).
Gv (») = 0 f y j u,i -h .ff ( -^ Wi 4- £ ( j j «vl H-
) scrivere
o,w=|;n.T'(j)i(f).
« Da questa formola derivano infinite altre, una delle quali ci serve
a generalizzare, per altra via, il teorema di Mansion. È chiaro infatti che
possiamo prendere
il (x) = \\ (x) , l (x) = e (a?) .
ovvero
— 715 —
« In tal caso si ha
G,(x)=f(x)h(^y
e. per conseguenza,
Gì («) = Gct (n) = .... = G„_, («) = 0 , G„ (n) = f (n) .
«Se dunque all'ultima colonna ili A( ! si aggiungono le altre, rispet-
tivamente nioltipticate per I; ( - j , I; I • ), li I — I, — , tutti gli ele-
menti si annullano, salvo l'ultimo, che diventa /"(«). Ne segue subito
A("»=/'(«)A:"-1';
quindi :
A<")=f(l)f (2) f{B) ....f(n).
«In modo analogo potrebbesi ottenere l'espressione di A/'1. È chiaro
poi, in t'orza di considerazioni da noi esposte in un precedente lavoro, che
tutte queste proprietà sussistono quando alla serie dei primi n interi si
sostituisce un qualunque sistema di n numeri, dotato della proprietà di rac-
chiudere tutti i divisori di ciascun suo termine.
Chimica. — Sulla costituzione del -pirrolo. Nota I. di Giacomo
Ciamician, presentata dal Socio Cannizzako.
« In seguito ai lavori pubblicati da me in questi ultimi anni in colla-
borazione con altri chimici, sui composti della serie del pirrolo, si può
ora formarsi un concetto abbastanza esatto del comportamento di questa
interessante sostanza ; io credo perciò che non sia opera del tutto inu-
tile il tentare di riassumere in una breve esposizione i fatti principali
che possono servire a stabilirne il carattere chimico. Certo, malgrado il
lavoro assiduo che io ho dedicato allo studio del pirrolo e malgrado alcune
eleganti metamorfosi chimiche per le quali altri hanno potuto recente-
mente ( ) produrre per via sintetica alcuni dei suri derivati, non è pos-
sibile per ora di determinare con certezza assoluta la costituzione intima
del pirrolo ; ma se anche su questo punto principale della questione non
è possibile presentemente di arrivare ad una conclusione definitiva, si pos-
sono risolvere alcuni problemi secondarli che sono i gradini per i quali si
arriverà alla soluzione del quesito principale.
« Le questioni eh' io mi propongo di risolvere nella presente Memoria
uon sono nuove, ma io spero di potere dimostrare in parte ciò che finora
non era che l'espressione di un ipotesi molto abilmente concepita.
(';. L. Knorr: Beri. Ber. XVIII, £99; C. Baal. Beri. Ber. XVIII, 367; L. Knori
Beri. Ber. XVIII, 1358 e XVII, 1G35.
— 7 uì -
« Il pirrolo è un'annua secondaria. Per lungo tempo il pirrolo
fu considerato come un'amina primaria (') e venne comparato all'anilina.
CiHsNH, dHsNHì
ed è stato Baeyer (!) che nel 1870 ha dato al pirrolo la formola « C-, H, : N .H »
che venne generalmente adottata; però malgrado ciò questa formola non ha
potuto essere dimostrata direttamente. La strana natura chimica del pirrolo
non permise di usare i soliti mezzi che servono ordinariamente alla dia-
gnosi degli alcaloidi organici; già la sua alcalinità non si rende manifesta
direttamente, non formando il pirrolo con gli acidi dei sali bene definiti,
né dando dei composti col cloruro di platino o col cloruro d'oro. Il pirrolo
non si combina coi joduri alcoolici ed il suo comportamento con tutti gli
acidi minerali ha reso vani tutti i tentativi di dimostrare l'esistenza del-
l'idrogeno iminico, cercando di ottenere un nitroso-composto (C, H, N .NO).
Si seppe ben tosto (3) che uno degli atomi d'idrogeno del pirrolo viene
facilmente rimpiazzato dal potassio, ma questo fatto non bastava a provare
che questo atomo d'idrogeno fosse unito all'azoto e fosse un'idrogeno iminico.
« Nel 1877 R. Schifi0 (k) tentò di dimostrare, essere il pirrolo base^
secondaria, descrivendo un composto acelilico ottenuto direttamente per azione
dell'anidride acetica, ma è veramente strano che la bella sostanza scoperta
da Schifi" in questo modo, anzi che rendere probabile l'esistenza di un atomo
d'idrogeno iminico nel pirrolo, provasse proprio il contrario, perchè Schifi"
lasciandosi sfuggire il vero composto acetilico, ha descritto come tale una
sostanza che non lo è affatto, e che contiene il residuo acetilico unito ad
uno degli atomi di carbonio (").
« Che il pirrolo sia realmente un'amina secondaria si può provare, io
credo, presentemente con sufficiente certezza, seguendo una via indiretta, e
giovandosi in questa dimostrazione delle diverse reazioni scoperte in questi
ultimi anni.
« Si può prima di tutto facilmente escludere la possibilità che il
pirrolo sia un'amina primaria; già esso non ne dà affatto le reazioni carat-
teristiche, e poi si trasforma per azione dell'idrogeno nascente, addizionando
due o quattro atomi d'idrogeno, in due alcaloidi ben definiti, la pirrolina (e)
e la pìrrolidina (')
(.', H\NH C^H^^JH e CVH,NH
pinolo [lirrolina pìrrolidina
(') Limpricht, Beri. Ber. II, 211.
() Baeyer e Emmerling, Beri. Ber. III. 511.
(■) Liubawin, Beri. Ber. II, 100.
(') Beri. Ber. X. 1501.
(s) Ciamieian e Dennstedt, Slu ii sui composti della serie del pirrolo. Parte VI. — Vaee-
Hlpirrolo ed il pseudo-acelilpirrolo, 1883.
(e) IJ., Sludi ecc. Parte IV. — Azione dell'idrogeno nascente sul pirrolo, 1883.
(') Ciamieian e Magnagli!, Sugli alcaloidi derivatili tl-il pirrolo, 1885.
— 717 —
che sono, come lo si è potuto dimostrare direttamente, due basi secondarie.
Che il pirrolo non sia una base terziaria, risulta dalle seguenti considera-
zioni. Il composto potassico del pirrolo dà col joduro di metile nettamente
e già a temperatura ordinaria il rnetilpirrolo ('); in questo composto il radi-
cale alcoolico deve essere unito all'azoto, perchè riscaldandolo con acido
cloridrico a 120° si ottiene della metUami.na (2). Ciò prova dunque che
l'idrogeno che nel pirrolo viene sostituito dal potassio è un idrogeno imi-
nico ; del resto ci sono una serie di reazioni le quali non si potrebbero
spiegare ammettendo che il pirrolo sia un' amina terziaria.
« Facendo agire l'anidride acetica sul pirrolo si ottiene oltre al com-
posto chetonico un prodotto acetilico (3) decomponibile dalla potassa; il
cloruro d'acetile reagendo sul composto potassico del pirrolo dà quasi esclu-
sivamente questo prodotto. Il pirrolo, in forma del suo composto potassico,
si comporta inoltre con l'etere clorocarbonico, col cloruro di carbonile e
col cloruro di cianogeno come le amine secondarie.
« L'etere clorocarbonico (v) agisce secondo l'equazione :
CO<OC2 Hs + C< H> NK = KC1 + C0<0 . C, h"1
producendo un composto che deve essere considerato come la tetrolur elana,
chiamando lettolo il residuo « Ci Hs », perchè si scinde con la potassa in
alcool etilico, anidride carbonica ed in pirrolo.
« La tetroluretana si trasforma per azione dell'ammoniaca in monotc-
trolurea
C0<?.cì&Hi + nh^C0<n£CìHs
«Il cloruro di carbonile (') ha un'azione simile a quella dell'etere
clorocarbonico e dà luogo alla formazione della ditetrolurea o carbonilpirrolo
t0<Cl + Ci H, NK - 2K u + ^°<N = C. h,„
che pure viene decomposta dalla potassa in pirrolo ed anidride carbonica.
« Finalmente l'azione del cloruro di cianogeno (c) sul composto po-
tassico del pirrolo è analoga a quelli che questo gaz esercita sulla difenil-
amina:
CN CI + Ci Hi NK = d Hi = N — CN -f KC1
(') Ciamician e Dennstedt, Studi sui comporti della serie del pirrolo. Parte Vili. — Sul-
l'azione di alcune anidridi organiche sul / irrolo, 1884.
(') Secondo un' esperienza fatta recenti mente da ine assieme al dott. Magaaghi.
C) Ciamician e Dennstedt, Sludi sui comporti ecc. Parte VI.
(') M., Studi sui composti ecc. t'aite III, 1882.
Ciamician e Magnaghi, Sull'azione del cloruro di carbonile sul comporto potassico
del pirrolo, 1885.
(*) Ciamician e Dennstedt, Sull'azione del cloruro di cianogeno sul composto potassico
del pinolo, 1882.
— 718 —
e la tetrolciandmida che si forma in questa reazione, corrisponde in tutte
le sue proprietà alla difenilcianamide di AVeith.
« Se in tutti questi composti i diversi radicali che vanno a sostituire
il potassio nel composto potassico del pirrolo fossero legati al carbonio,
tutte queste sostanze dovrebbero resistere all'azione della potassa, come lo
fanno realmente i loro isomeri dei quali si parlerà più tardi.
« Si può ancora far notare che soltanto quattro dei cinque atomi di
idrogeno del pirrolo sono sostituibili dagli alogeni, e che per il quinto atomo
d'idrogeno ancora esistente, queste sostanze (il tetracloropirrolo (') e tetra-
jodopirrolo (s) ) vanno acquistando un comportamento che si avvicina a
quello degli acidi.
« I quattro atomi eli carbonio e quello di azoto del pirrolo
l'ormano una catena chiusa. La formola di Baeyer, che generalmente
si ammette, rappresenta il pirrolo in forma di una catena chiusa, composta
da 4 atomi di carbonio ed uno di azoto. Io credo che la prova diretta, che
questa sia realmente la formola del pirrolo, stia nelle relazioni che esistono
fra questo corpo e Timide succinica e maleica.
« Bell (3) ottenne il pirrolo distillando la succinimide con la polvere
di zinco; questa reazione però siccome non avviene che a temperature molto
elevate non basta a dimostrare in modo assoluto la costituzione del pirrolo.
Si può invece trasformare facilmente il pirrolo in bibrómomaleinimìde (")
per azione del bromo in soluzione alcalina ad una temperatura di poco su-
periore ai 100°, e qualunque sia la formola che si vuol dare all'imide bi-
bromomaleica, questa reazione prova in modo assoluto che il pirrolo deve
essere costituito in forma di una catena chiusa.
H
Br, C — CO Br C — CO HC - C
| >NH o [ >NH .... | >NH
C — CO Br C — CO HC — C
H
Inoltre è facile ottenere il tetracloropirrolo dalla succinimide per una serie
di trasformazioni che avvengono tutte a temperature poco elevate (").
CH2 — CO CC1-CO CCli — CCl2v CC1 — CC1
>NH | >NH | >N | >NH
CH, — co _c_ci-^co C CI, — C CI P C CI — C CI
succinimide imide bicluro- pen-loruro di tetruclor.jiurrolo
maleica tetracloropirrolo
(') Ciamician e Silber, Studi sui composti d'Ila serie de! pirrolo. l'arte V. — / deri-
vali dilla pirocolla, 1883; e Sull'azione degli alogeni sul pirrolo in soluz. alcalina, 1885.
('') Ciamician e Dennstedt, Sludi sui composi! ecc. Parte UT, 1882.
0 Bevi. Ber. XIII, 87".
(') Ciamician e Silber, Sull'azione dagli alogeni sul pirrolo in soluzione alcalina 1885.
(') Id., Sopra alcuni definiti dell'imide succinica, 1881.
— 719 —
« Olire a queste reazioni che provano direttamente ed assolutamente
che il pirrolo non può rappresentarsi altrimenti che in forma di un nucleo
chiuso, ciò viene anche indirettamente," provato dal comportamento generale
del pirrolo.
« In questi ultimi tempi una serie di reazioni (') hanuo dimostrato
che il pirrolo ha grande analogia con due sostanze, il tiofene ed il furfu-
rano, che differiscono dal pirrolo per avere invece del gruppo « NH », un
atomo di zolfo o di ossigeno ; di questi due composti, massime il tiofene
ha nel suo comportamento la più grande somiglianza col benzolo. 11 pirrolo
per il suo idrogeno imiuico si avvicina invece in molte reazioni ai fenoli
della serie aromatica. Tutti i processi coi quali si ottengono dai fenoli gli
ossiacidi, permettono di trasformare il pirrolo negli acidi pirrolcarbonici.
« Facendo agire l'anidride carbonica sul composto potassico del pirrolo
riscaldato (*), si produce un miscuglio di acidi carbopirrolici fra i quali
predomina quello di Schvvanert (3) ; la reazione avviene come pel fenolo :
2C4 H4 NK + CO. = C4 Hi NH + C4 H:t NK .
COOK
Si forma pure principalmente l'acido carbopirrolico di Schwauert riscaldando
il pirrolo in tubi chiusi con una soluzione di carbonato ammonico ('").
Ci Hi NH + NHi HC03 = Ci H, NH + OHj ,
COONH;
ed anzi questo è il metodo migliore per preparare questo composto. Anche
la reazione di Keinier e Tiemann (') dà, abbenchè in piccole quantità.
questo acido:
Cj Hi NH -1- C CU -1- 5KOH = C, H, NH -f- 4K CU- 30H,.
COOK
Inoltre anche il carbonilpirrolo sopramenzionato, che si ottiene dal composto
potassico del pirrolo per azione del cloruro di carbonile, si trasforma, se viene
/CiH.NH \
riscaldato a 250°, parzialmente in pirroilpìrrolo (*) I • „ , , „ I, il quale
si scinde con la potassa in pirrolo ed acido carbopirrolico. Finalmente ossi-
(') Paal, Beri. Ber. XVIII, 367 e poi V. Meyer, Beri. Ber. XVI. 1478; Ciamician
e Silber, Beri. Ber. XVII, 142.
(') G. Ciamician, Monalshefte fiir Chemie I, 4'.U.
(') Ciamician e P. Silber, Sopra una nuova sintesi dell'acido a carbopirrolico dal
pirrolo, ltì84.
(') LI., Studi sui composti della \ rie del pirrolo. Parte VII. — / derivati dell'acido i-
cirbojiinoliro, 1884.
(•) Beri. Ber. IX, 1283.
("] Ciamician e Magnagli i , Azione del calore sul/' ac>:li!pinolo e sul carbonilpir-
rolo, 1885.
Rendiconti — Vol. I. 95
— 720 —
dando gli omopirroli (metilpirroli) (') con potassa fondente si producono gli
acidi carbopirrolici :
d H:1 (C Ha) NH + 2K OH = C4 H3 (COOK) NK + H6
« Nel pirrolo inoltre è facile di introdurre al posto degli idrogeni che
sono uniti al carbonio, invece del residuo dell'acido carbonico anche i radi-
cali di altri acidi organici. Queste reazioni che nella serie aromatica non
hanno luogo che in presenza di cloruro di alluminio o di cloruro di zinco,
avvengono con grande facilità col pirrolo, già per la sola azione delle ani-
dridi organiche. Questi composti chetonici che come s'è detto più sopra, si
formano sempre assieme ai loro isomeri che contengono il radicale acido
al posto dell'idrogeno inimico, si possono ottenere pure, abbenchè in pic-
cole quantità, facendo agire i cloruri degli acidi organici sul composto po-
tassico del pirrolo. Finalmente è da notarsi che i prodotti di sostituzione
del pirrolo che contengono il radicale acido legato all'azoto, si trasformano,
se vengono riscaldati verso i 300" in tubi chiusi, nei loro isomeri nei quali
il radicale acido è unito al carbonio, formando così dei composti chetonici
identici a quelli che si ottengono direttamente (')
Si conoscono le seguenti sostanze :
C4 H( N CO CH3 pa/Cs H3 NH
— — "~^ T""~; — ° ^"^ptr
acetilpirrolo ^n:\
pseudoacetilpirrolo o pirrilmctilchetone
CVHjJtf. COC8 Hj, e CO < £' g| NH
benzoilpirrolo (?) ^^
pirrilfenilchetone
m.N:C4Hs oo/NC H( p ro.C4H,NH
C0<Hìc!h! e C05c;HiNH e 03CJ^NH
carbonììpTrroio' pirroilpirrolo dipirrilchetoiie
« Che i composti chetonici abbiano realmente la costituzione che viene
loro attribuita è stato dimostrato con una serie di reazioni (3); essi resi-
stono all'azione della potassa, formano dei composti argentici col nitrato
d'argento ammoniacale e si combinano coll'idrossilamina e la fenilidrazina.
Il pirrilmetilchetone, che è fra questi prodotti quello meglio studiato finora,
(') Ciarnician , Sopra alcuni composti della serie del pirrolo. 1881 (Beri. Ber. XIII 2235).
('-) Che i composti chetonici in questione possano formarsi direttamente per l'azione
delle anidridi organiche sul pinolo, cioè senza che sia necessario di ammettere che sempre
il radicale acido sostituisca prima l'idrogeno inni ico e passi poi per una trasposizione mole-
colare al posto di uno degli idrogeni dei quattro atomi di carbonio, viene provato dal fatto
che il metilpirrolo CtHiNCH3 si trasforma per azione dell'anidride acetica nel pseudoa-
cetilmetilpirrolo C„ H3 (COCH3) NCH3.
(*) Ciamician e Dennstedt, Sludi sui composti ecc. Parte Vili. — Sull'azione di al-
cune anidridi organiche sul pirrolo, 1884.
— 721 —
forma con l'aldeide benzoica un prodotto di condensazione, il pirrilcinna-
milchetone (')
C1H3NH.CO.CH = CH.CBH5,
iu modo analogo all'acetone ed all'acetofenone, e come quest'ultimo dà degli
acidi se viene ossidato. Per ossidazione col camaleonte si ottiene Vacillo
pirrilgliossiltco (') e per azione della potassa fondente si ottiene l'acido car-
bopirrolieo di Schwauert (3).
CtH3NiI.jCO.CHa CtH NH^CO^CQOH C4 H, N H . COOH
pirrilnietilchetoue acido pirrilglioesilico acido carbopirrolico
Chimica. — Sopra al cu ni derivali della Santonina. Nota di
Vittorio Villavecchia, presentata dal Socio Cannizzàko.
« Per incarico avuto dal prof. Cannizzaro e sotto la sua immediata
direzione ho intrapreso uno studio sull'acido fotosantonico scoperto dal
prof. Sestini ('). Nella preparazione di questo acido e della fotosautonina
ho seguito il metodo indicato dal Sestini ed in questa occasione ho potuto
stabilire definitivamente che realmente la luce è l'agente che determinala
trasformazione della santonina in questi due nuovi composti. Conservando
all' oscuro per oltre due mesi delle soluzioni di santonina nell' acido acetico
(10 gr. di santonina per ogni litro d'acido acetico della densità 1,00) e
nell'alcool (8 gr. di santonina per ogni litro d' alcool di 65°) questa rimane
completamente inalterata.
I. Acido fotosantonico.
« Questo acido si forma in piccola quantità nelle soluzioni alcooliche
ed in quantità maggiori iu quelle acetiche della santonina. 11 miglior ren-
dimento si è ottenuto nel seguente modo. Una soluzione di 10 gr. di san-
tonina per ogni litro di acido acetico della densità 1,067, a cui si aggiun-
sero 100 e. e. di acqua, venne esposta per un mese all'azione della luce
diretta. Dopo questo tempo il liquido che si colora in giallo venne distillato
nel vuoto a b. m. fino a consistenza sciropposa. Si lavò il residuo con acqua
e lo si trattò con una soluzione tiepida di carbonato di soda. La materia
resinosa non si scioglie completamente nel liquido alcalino ed il residuo
insolubile, sciolto nell'alcool dà per svaporamento spontaneo dei prismi aci-
(') Ciamician e Dennstedt, Studi sui composti della serio del pinolo Parte Vili. -
Sull'azione di alcune anidridi organiche sul pirrolo 1884.
(*) Id., Sludi, ecc. Parte VI — L'acclil pinolo ed il pseudoacetilpirrolo, 1883 e Parte Vili.
(J) Secondo un'esperienza che io ho fatto ultimamente il pirrilmetilchetone dà fon-
dendolo Cun potassa caustici circa 1*8 )° '„ di acido carhopirrolico.
(') Gazz. chim. ital. VI, 357.
ciliari che convenientemente purificati fondono a 182-183° ed hanno la com-
posizione corrispondente alla forinola
C,, Hh o3
cioè della somma di una molecola di santonina con una di acido acetico.
Mi riserbo l'ulteriore studio di questa sostanza.
« La soluzione alcalina, che contiene la maggior parte del prodotto,
venne trattata con acido cloridrico. Si separa l'acido fotosantonico in abbon-
dante quantità, che purificato mediante una serie di cristallizzazioni dall' al-
cool forma dei cristalli prismatici incolori, ed ha tutte le proprietà descritte
dal Sestini.
« L'acido fotosantonico perde a 100" una molecola di acqua e fonde
poi a 154°-155°; Sestini trovò il punto di fusione a 153°.
« L' acido deacquificato ha la composizione :
Cir,H20O4
Le analisi diedero i seguenti risultati, che concordano con quelli avuti dal
Sestini :
trovato calcolato per C15 H;„ 0,, -+- OH,,
Villavecchia Sestini
ILO 6,44 6,51 % 0,76 6,44 6,52 •/• • • • ■ 6,38%
trovato calcolato per Cl5 H9tl 0,,
Vill.necchia Sestini
C 68,11% «8,09 68,11% . . 68,18%
H 7,57% 7,70 8,14% ■ • 7,57%
« L'acqua contenuta nell'acido fotosantouico non può però considerarsi
come acqua di cristallizzazione come fece il Sestini, ma deve essere riguar-
data come parte integrante della molecola dell'acido stesso, se si tiene conto
della composizione dei sali dell'acido fotosantonico e della fotosautonina.
L'acido fotosantonico non deacquificato e l'acido seccato a 100", stanno fra
di loro nella stessa relazione, che esiste fra la santonina e l'acido san-
toninico.
« t'atoso ninnato barilico. Per ottenere questo sale si sciolse l'acido
fotosantouico a freddo nell'acqua di barite. Dopo aver eliminato l'eccesso
di barite con l'acido carbonico, si ottiene una soluzione incolora che venne
trattata con l'alcool assoluto. Si forma un precipitato bianco amorfo che
venne lavato con alcool e seccato nel vuoto.
« Questo sale seccato a 100-105° ha la composizione corrispondente
alla forinola
G,s H.0 03 Ba
Le analisi diedero i seguenti risultati :
trovato calcolato per C,. Hs0 0„ Ba
Ba 31,36^23^32,91 % . . 32,85%
— 723 —
mentre la forinola C^ HiS 04 Ba richiederebbe 34,34 ° 0 di bario. Riscal-
dando questo sale oltre a 105°, esso incomincia ad ingiallire e a de-
comporsi.
« t otosanto nato argentico. Si ottenne questo sale trattando la soluzione
del sale baritico con nitrato argentico, in forma di un precipitato bianco.
Si fece una precipitazione frazionata impiegando in principio il nitrato d'ar-
gento in difetto, le due frazioni avevano però l'istessa composizione. Il
precipitato venne lavato accuratamente e seccato prima nel vuoto e poi
a 100°. Durante quest'ultima operazione non perdette di peso, riscaldan-
dolo a temperature più elevate incomincia ad alterarsi prendendo una colo-
razione brunastra. 11 fotosantonato argentico si altera facilmente alla luce,
tutte le operazioni descritte vennero fatte perciò possihilmente al buio.
« Le analisi di questo sale conducouo alla forinola :
C„H„03Ag,
con la quale concordano anche alcune analisi del Sestini.
tr..y„t. cale -lito per C,„ H.„ Os Ag,
Sestini Villaveci-hia
A.g 43,20 43.28 43,05 •/• 42,73 % . . . 43,40 •/,
« La forinola Ci5 His 04 Ag. richiederebbe 45,19 % di argento.
II. Fotosantonina.
« Il miglior modo di preparare questo composto è il seguente : Una
soluzione di santonina nell'alcool di 90° fatta in ragione di 20 gr. di san-
tonina per ogni litro d'alcool venne esposta alla luce diretta per 3 mesi.
Il liquido prese appena una tinta giallognola e venne distillato nel vuoto
a b. m. per eliminare il solvente ; al residuo che è un olio denso e colo-
rato in giallo-bruno si aggiunse una soluzione tiepida di carbonato sodico
e si riscaldò a blando calore. La parte del prodotto che si sciolse nel li-
quido alcalino, si riottenne saturando questo con acido cloridrico, in forma
di un precipitato fioccoso che fatto cristallizzare dall'alcool, diede i cristalli
fusibili a 154" dell'acido fotosantonico. La parte insolubile nel carbonato
sodico venne sciolta nell'etere e dalla soluzione eterea si deposero dopo
parecchio tempo dei cristalli tabulari che fondevano a 154-155".
« La sostanza così ottenuta è un isomero della fotosantonina , ha la
forinola 0,- H»; 0*,, ed è destrogira mentre la fotosantonina è levogira:
per 0,3825 gr. sciolti in 50 e. e. di alcool si ebbe, alla temperatura di 13°
« D = -h 76°,77.
Lo studio di questo nuovo composto sarà continuato.
« Il liquido oleoso da cui si era separata la sostanza or accennata venni'
trattato nuovamente con etere. Per lento svaporamento della soluzione ete-
rea si ottennero degli altri cristalli fusibili a 08-09°, che si mostrarono
in tutto identici alla fotosantonina di Sestini, che è il prodotto principale
— 724 —
'Iella reazione, mentre le altre due sostanze non si formano che in quantità
molto più piccole. È da notarsi però che l1 isomero della fotosantonina fusi-
bile a 154-155° si forma più abbondantemente se invece dell'alcool ordi-
nario si impiega l'alcool assoluto.
« La fotosantonina così ottenuta ha tutte le proprietà descritte da Se-
stini , è solubilissima nell' alcool e nell' etere ed è quasi insolubile nel-
l' acqua fredda. In soluzione alcoolica è levogira:
per 1,0010 gr. di sostanza sciolta io 50 e. e. d'alcool a 14° si ebbe
[«]„ = — 121°,6
per 1,0980 gr. di sostanza sciolta in 50 e. e. d'alcool a 14" si ebbe
>]d = — 118",4
« Le analisi della fotosantonina condussero alla forinola:
C,- H,4 Oi
trovato calcolalo ppr C,7 Hì4 Ok
C 69,76 69,42 69,49 69.53 69,83% . . 69,86%
H 8,68 8,24 8,35 8,25 8,47% • • 8,21%
da cui dunque risulta che la fotosantonina non è 1' etere bietilico dell' acido
fotosantonico come credette Sestini, ma che è bensì l'etere monoetilico
dell'acido fotosantonico deacqui ficato.
« L'acido fotosantonico seccato a 100" sarebbe dunque un acido tetto-
nico che con gli alcali dà dei sali corrispondenti all' ossiacido bibasico , e
la fotosantonina è l'etere etilico di questo acido tettonico.
« Si avrebbero dunque le formole seguenti :
(OH i OH ( 0--. iON
C13H19]COOH C„HW COO.Bl C13H19 CO^ C13H19 (XK
fCOOH (C00>IJa ( COOH (COOC.H,
acido fotosantonico sale baritico acido futosantunico fotosantonina
seccato a 100°
« La fotosantonina si può pure ottenere dall' acido fotosantonico con
alcool ed acido solforico, o dal fotosanlonato argentico col joduro di etile (').
In quest'ultimo caso dal sale biargentico non si ottiene l'etere bietilico.
ma bensì l'etere monoetilico come suole avvenire con gli acidi tettonici.
« La fotosantonina non viene attaccata che lentamente dall'ammoniaca
gassosa, più facilmente invece dall'idrato di barite e dalla soda caustica
formando i sali dell'acido fotosantonico corrispondenti.
III. Azione dell'acido cloridrico gassoso
sull'acido fotosantonico.
« Se si fa passare una corrente di gaz acido cloridrico in una solu-
zione alcoolica di acido fotosantonico, non si ottiene la fotosantonina, ma
l'etere bietilico di un acido che contiene una molecola d'acqua di meno
(') Vedi testini, 1. e. pag. 368.
dell'acido fotosantonico non deacquificato. È probabile elio in questo caso
si formi un acido con due lacune che io propongo di chiamare acido de-
hlrofotosa ntnnico.
« La reazione sarebbe la seguente :
S \ COOH
C13H19 j COOH — OH2 — CnHia mnTi.
{ COOH ' tUUH
18 gr. di acido fotosantonico puro, vennero sciolti in alcool assoluto, ed
indi vi si fece passare dell'acido cloridrico secco per parecchie ore. La
soluzione si colorò in rosso brunastro, scaldandosi sempre più a misura che
continuava l'assorbimento dell'acido cloridrico. Si distillò l'alcool ed il
residuo venne lavato con una soluzione di carbonato sodico. Trattando con
etere si ebbe una soluzione del nuovo composto che svaporando il solvente
lascia indietro un olio denso e colorato in giallo. Il prodotto così ottenuto
venne distillato a pressione ridotta (2-3 mm.) in un bagno ad olio. Si rac-
colsero separatamente tre frazioni successive l' una fra 180° e 185" (tem-
peratura del bagno esterno) , una seconda, che era la maggiore, a 185° ed
infine una terza che distillava facendo salire la temperatura del bagno da
185° a 200°. Rimase indietro un residuo formato da una resina giallo-bruna
solubile nell'alcool e nell'etere. La parte principale del prodotto era un
liquido perfettamente incoloro che non si solidifica anche se raffreddato
a-10", la prima frazione conteneva piccole quantità d'una sostanza clorurata.
« Il liquido così ottenuto venne purificato con una seconda distillazione
ed indi analizzato; si ottennero numeri che condussero alla forinola:
p „ i COOC.H:;
trovato calcolato per C,, H?s 0.,
C 71^70jT«,(l . .Tì72Ìf%""
H 8,94 8,85% • . 8,75 «/o
k dunque Velerò Metilico dell'acido deìdrofotosantonico. Questo composto
devia a destra il piano della luce polarizzata:
per 0,7306 gr. di sostanza sciolta in 25 e. e. d' alcool si ebbe a 20°,4
[a]B = + 20°,4.
« Saponificando l'etere or descritto con un alcali ed estraendo la solu-
zione acidificata con acido cloridrico, con etere si ottiene svaporando il sol-
vente, una sostanza vischiosa, che dopo poco tempo si trasforma in una
massa cristallina. Il prodotto così ottenuto, purificato con successive cri-
stallizzazioni dall'etere fonde a 132-133". L'analisi diede i seguenti nu-
meri che conducono alla formola :
r tt \ COOH
0,3 HJ8 | C00H.
trovato calcolato per C,t. HVo 04
C 67^6 7~~! 6808
H 7.64 . . 7.. -.7
— 726 —
« Esso è dunque come si vede isomero all'acido fotosautonico seccato
a 100", ma è uu acido bibasico mentre questo è come s1 è detto più sopra
un acido lattonico monobasico.
« L1 acido deidrofotosantonico è solubilissimo nell' alcool e nell' etere
ed è destrogiro come il suo etere bietilico.
« Per 0,7114 gr. di sostanza sciolti in 50 e. e. d'alcool si ebbe
[«1D = + 31°,9
« Il sale bariiico ( Ci3H18 }nrw:)Ba) si ottiene sciogliendo l'acido libero
nell' acqua di barite , eliminando l' eccesso di barite con l' acido carbonico
e precipitando la soluzione concentrata con alcool assoluto. Si forma un
precipitato bianco, amorfo che venne seccato nel vuoto. Il sale baritico
dell'acido deidrofotosantonico è solubilissimo nell'acqua, scaldato a 120°-
130°, non perde di peso e rimane perfettamente bianco.
« L' analisi diede i seguenti numeri :
trovato calcolato per O^H,,, O^Ba
Ba 3370^53^89% . . 34,33%
Bacterologia. — Sui microrganismi delle acque potabili: loro vita
nelle acque carboniche. Ricerche del dott. T. Leone. "Nota presentata
dal Socio S. Canxi/.zaro.
« Le analisi delle acque potabili sino a questi ultimi tempi sono state
esclusiva competenza dei chimici. È stata conosciuta nelle acque l'esistenza
di organismi viventi, piccolissimi, microscopici; però la mancanza di metodi
adatti ha costretto sempre gli analisti o a non occuparsene affatto o ad
occuparsene in un modo del tutto sommario, per finire col coinvolgerli nel
dosamento delle sostanze organiche.
« L'esistenza però in natura di microrganismi patogeni, riconosciuta,
confermata e già passata nel dominio della scienza, e la probabilità che
qualcuno di questi esseri possa, come gli altri, trovarsi nelle acque lasciano
prevedere quanta parte del suo terreno debba la chimica, in siffatte ricerche,
cedere alla Bacterologia tosto che questa novella scienza raggiungerà il suo
completo sviluppo. Ed infatti non è appena, per gli ingegnosi metodi di cul-
tura di Roberto Koch, trovata una buona via per siffatte investigazioni che
dappertutto si cerca di coronare le analisi chimiche delle acque con quelle
bacterologiche.
« Molti sperimentatori, che, con i recenti metodi di Koch, si sono
occupati dei microrganismi delle acque potabili, si sono limitati ad apprez-
zare sommariamente il valore di un'acqua dal numero dei microrganismi
contenutivi capaci di produrre delle colonie sulla gelatina. Si crede inoltre
che i bacteri provenienti dalle materie animali in putrefazione producano
delle colonie che liquefanuo la gelatina ('); dal numero di queste colonie
si crede quindi potersi dare un giudizio sulla maggiore o minore corru-
zione di un'acqua.
« La maggior parte di questi sperimentatori però pare che, in queste
ricerche, non siano stali guidati da un esatto concetto sulla natura di questi
usseri. Ed invero quando la maggior parte di questi sperimentatori, in
siffatte ricerche, non hanno tenuto conto dal tempo trascorso dal momento
in cui l'acqua fu attinta a quello in cui essa venne sperimentata, quando
questi sperimentatori hanno, senz'altro, attribuito ad un'acqua le migliaia
e migliaia di microrganismi per centimetro cubo, ad un'acqua che, dalla
sua sorgente sino al punto dove venne sperimentata ebbe bisogno di due o
tre giorni di cammino, è da supporre che questi sperimentatori non abbiano
nemmanco tenuto conto della possibilità che la più pura acqua potabile
avesse potuto essere un buon mezzo di cultura dei microrganismi. E quale
valore invero si debba attribuire a queste ricerche lo vedremo da quanto
sarà esposto in ap resso.
« Le mie ricerche sono state condotte coi metodi di cultura sulla gela-
tina. La gelatina impiegata per ogni cultura era 10 cent, cubici ('). Le
culture venivano fatte su lastre di vetro, in ognuna delle quali la gelatina
occupava una superficie di mq. 0,08. L'acqua in esame veniva adoperata
nelle proporzioni da 0,1 a 0,5 cent. cub. ; quando la quantità dei micror-
ganismi era così grande da non permetterne l'esatta enumerazione, l'acqua
veniva diluita con acqua distillata e sterilizzata. La quantità adoperata di
questo miscuglio era ambe da 0,1 a 0,5 cent. cub. Essa era misurata per
mezzo di una pipetta, di piccolo calibro, graduata in decimi di centimetro
cubo. Le preparazioni delle culture erano fatte ad una temperatura inferiore
ai 30°. La gelatina, la pipetta, le lastre, i tubi, tutto quello insomma che
veniva in contatto con la cultura o vi aveva relazione era, prima di adoperarsi,
convenientemente sterilizzato col calore o con soluzione di sublimato (3).
(') Appréciation de la valcur des eau.c potables ù faide de la culture dans la gelatine
par M. le D ' A. Proust (Memoria letta all'Accademia di Medicina di Parigi nella
seduta del 31 ottobre 1884). Revue d'Hygiène 1884 p. 914.
(') Le proporzioni delle sostanze impiegate nella preparazione di questa gelatina fu-
rono le seguenti :
Acqua 100 parti
Gelatina 10 »
Peptone 0,5 »
Estratto di carne 0,5 »
Fosfato sodico 0,5 »
Carbonato sodico sino a reazione leggermente alcalina.
(') E precisamente: i tubi contenenti la gelatina erano sterilizzati a 100° per un'ora
in un ambiente di vapor d'acqua): la pipetta, le laslre, le pinze e le spatolette per disten -
dere la gelatina nelle lastre alla temperatura di 150° per un'ora (in una stufa ad aria):
Eesoicoxti — Vol. I. 00
— 72S —
« Pei- l'enumerazione delle colonie la cultura, adagiata su di un fondo
nero, veniva coperta da una lastra di vetro divisa in centimetri quadrati e
le colonie erano enumerate con l'aiuto di una forte lente d'ingrandimento
e, quando occorreva, con l'aiuto del microscopio. Operando in questo mo lo
era difficile che sfuggissero le piccole colonie e che, dall'altro lato, la stesa
colonia fosse enumerata più volte (').
« Un apprezzamento delle acque potabili, secondo i criteri preceden-
temente accennati, dipendendo dal numero delle colonie in genere, o delle
colonie che liquefanno la gelatina in specie, si fu mia prima intenzione di
ricercare se un'acqua potabile anche la più pura, sia tale un mezzo nutri-
tivo dei microrganismi da rendere variabile e quindi erroneo un siffatto
apprezzamento, quando le ricerche non siano rigorosamente eseguite secondo
le avvertenze opportune.
« A tale scopo furono sperimentate acque di diverse sorgenti; i risul-
tati conducono alla medesima conclusione. Io esporrò solamente quelli for-
niti dall'acqua, della quale è stata recentemente fornita la città di Monaco,
dall'acqua Maugfall.
« Quest'acqua può essere considerata come tipo delle acque potabili
purissime. Essa non contiene tracce di nitriti, nitrati e sali ammoniacali,
lascia, per litro, un residuo di 284 milligr. e le sosta n se organiche conte-
nute in un litro d'acqua possono essere ossidate da so/tanto 0,99 milligr.
di ossigeno. Quest'acqua veniva attinta ad un rubinetto con esso con un
tubo nel quale l'acqua, proveniente direttamente dal grande Reservoir, scor-
reva continuamente. Il rubinetto era sterilizzato pel calore della fiamma di
una lampada Bunseu. I recipienti erano stati lavati con acido solforico con-
centrato, acqua distillata ed indi sterilizzati, a 150" per un'ora. Questi
recipienti riempiti a due terzi e chiusi con turaccioli di bambagia, anch'essa
sterilizzata, erano lasciati in riposo in un ambiente la cui temperatura oscil-
lava tra i 14" ed i 18".
« Per essere breve io taccio le ricerche dettagliate e passo direttamente
all'esposizione dei risultati; mi basti solo avvertire che le cifre che io darò
dovranno essere considerate come le medie di cifre fornite da parecchie
culture. — Ecco i risultati:
« L'acqua Maugfall arriva in Monaco con 5 microrganismi per cent. cubo.
i piani di separazione dulie culture e le pareti che racchiudevano lo spazio dove erano
contenute le culture, con una soluzione di sublimato all'uno per mille e finalmente la lastra
ed il coperchio che servivano di refrigerante dinante la preparazione d -Ile sinjule culture,
con sublimato ed indi lavaggi con alcool ed etnie (quest'ultimo infine si faceva conve-
nientemente evaporare).
(') Quando le colonie erano in gran numero enumeravo soltanto le colonie contenute
in alcuni piccoli quadrati e la media veniva moltiplicata per la superficie occupata dalla
gelatina.
— 729 —
<< Dopo 24 ore, lasciata nelle condizioni dette precedentemente, il nu-
mero dei microrganismi è salito al disopra del centinaio.
« Dopo due giorni ha raggiunto la cifra di 10500.
« Dopo tre giorni quella di 67000.
«Dopo quattro giorni quella di 315000.
« Al quinto giorno siamo al disopra del mezzo milione di colonie per
centimetro cubo !
« Un sì rapido e considerevole accrescimento dei microrganismi nelle
acque io trovo rilevato solamente in una recentissima public-azione del dott.
Kramer professore all'Università di Zurigo. Il prof. Kramer nella sua re-
lazione sulle acque della cititi di Zurigo (') dimostra che, col riposo, i mi-
crorganismi contenuti in quelle acque si accrescono rapidamente.
« È da osservare però che l'azione del riposo non ha alcuna influenza
sull'accrescimento dei microrganismi.
« Le esperienze che seguono dimostrano che i microrganismi nelle
acque in movimento si moltiplicano con la stessa rapidità e nelle stesse
proporzioni di quando queste acque si trovano in riposo.
« Per queste esperienze vennero impiegati dei tubi di vetro della lun-
ghezza di 60 e del diametro di 4 centimetri; essi furono lavati con acido
solforico concentrato, acqua distillata ed indi sterilizzati a 100" per un'ora
( in un ambiente di vapor d'acqua).
« Questi tubi chiusi alla lampada, dopo essere stati riempiti a metà
dell' istessa acqua Maugfall, furono disposti perpendicolarmente all'asse
di una ruota ed in modo che l'asse veniva intersecata dalla parte media
dei tubi. La ruota fu messa in movimento continuo da una corrente
d' acqua.
« Così disposta l'esperienza ho fatto, per sei giorni, di quando in quando
delle ricerche «sulla quantità dei microrganismi contenuti nell'acqua».
Mi risparmio anche qui di scrivere questi risultati particolareggiati, giac-
ché non dovrei che ripetere, presso a poco, le stesse cifre che si trovano
precedentemente, essendo che la variazione della quantità dei microrganismi
di quest'acqua in movimento segni le stesse fasi di quella della stessa acqua
in riposo. In entrambi : casi il numero dei microrganismi raggiunge al
quinto giorno un massimo per indi decrescere.
« Continuando le ricerche io ho trovato che dopo 10 giorni il numero
dei microrganismi era disceso a 300000, dopo un mese a 120000 (s) ,
(') Die Wasserversorgung von Zurich. Derichte der « Erweilerkn Wasserkommisàon*
■ ni dai Si ni vaili, von Zurich. Typ. Orell Ffissli e Co ISSÒ.
(') Le cifre rappresentanti il numero dei bacteri per cent, culi . contenuti m [l'acqua
ilopo IO giorni e dopo un mesi.- sono molto approssimative, dappoiché in queste culture si
trovano delle colonie così poco sviluppate da essere affatto innuiiierabili.
— 730 —
e finalmente dopo sei mesi non vi trovai più di 95 colonie per centi-
metro cubo (')•
« Per apprezzare adunque secondo questo metodo e con gli accennati
criteri l' inquinamento od in generale il grado di corruzione di un' acqua .
le ricerche dovranno essere iniziate immediatamente dopo la raccolta delle
acque. In questo apprezzamento si deve inoltre tener conto dell' aumento
dei microrganismi durante il corso delle acque, acciocché uno straordinario
numero di microrganismi possa debitamente attribuirsi o ad una naturale
aumentazione o ad un eventuale inquinamento.
« In relazione ai 5 microrganismi per cent, cubo contenuti , nel mo-
mento del suo arrivo a Monaco, dall'acqua Maugfall, la quale, dalla sua
sorgente a Monaco impiega circa 24 ore, è da osservare che può darsi an-
che il caso che il numero dei microrganismi non siasi punto alterata du-
rante il corso delle acque; va osservato infatti che l'acqua Maugfall arriva
a Monaco sotto una pressione da 5 o 6 atmosfere ed è da ammettere con
molta probabilità, che la vitalità dei microrganismi venga rallentata sotto
questa pressione. Il dott. Karl Lehmann ha dimostrato sperimentalmente che
una tale influenza viene esercitata da una forte pressione di ossigeno su
molti organismi inferiori ('). Il prof. Maggi dell'Università di Pavia, ha
trovato che le acque del lago Maggiore ad una profondità superiore ai
60 metri non contengono più bacteri.
« Risultando dal rapido accrescimento dei microrganismi la rapida
alterazione delle condizioni igieniche di un' acqua , di non lieve inte-
resse mi sono sembrate le ricerche sul comportamento dei microrganismi
nelle acque carboniche, le quali ordinariamente vengono bevute dopo un
periodo di tempo più o meno lungo dalla loro preparazione. Per queste
ricerche furono preparate delle ordinarie bottiglie di acqua carbonica (acido
carbonico sciolto in acqua sotto pressione) e nello stesso tempo furono presi,
per le ricerche di confronto, dei campioni dell'acqua potabile che servi alla
loro preparazione (3).
« Si ebbe cura di adoperare bottiglie e turaccioli sterilizzati. Quanto
all'apparecchio dell'acqua carbonica, il serbatoio dell'acqua era stato riempito
pochi momenti prima di preparare i nostri campioni ; del resto tanto delle
(') Debbo quest'acqua alla cortesia dell'egregio dott. Reuk privato docente ed assistente
nell'Istituto d' Igiene della r. Università di Monaco. Essa era stata ve^o i primi di feb-
braio 1885 da lui attinta e sperimentata. Nel corso delle mie ricerche (agosto; quest'acqua
si trovava conservata in condizioni da essere ancora sperimentata.
('■) Ueber den Em/luss des comprimirten Sauerstu/f auf dia Lebensproccssc ecc. (Inau-
gurai Dissertatimi Zurich).
(') L'acqua impiagata questa volta fa la Hrunlaler della quale è fornita la farmacia
reale [Hof. Apoleke) di Monaco; alla farmacia è aggregata una fabbrica di acque carboniche
ed in questa fabbrica fu preparato il nostro materiale.
— 731 —
acque carboniche che di quelle non carboniche, non appena preparate, fu-
rono fatte le culture per fissare le condizioni nelle quali erano iniziate le
esperienze. Da queste culture risultò che :
l'acqua carbonica conteneva 186 microrganismi per centimetro cubo
l'acqua non carbonica » 115 » » » »
In seguito, nelle due acque si fecero delle contemporanee ricerche, ad ogni
intervallo di 5 giorni, pel periodo di 15 giorni.
« In queste ricerche fu constatato che, mentre il numero dei microrga-
nismi nelle acque non carboniche era salito, dopo 5, 10, 15 giorni, alle
centinaia di migliaia per cent, cubo, il numero dei microrganismi nelle
acque carboniche non si era aumentato: esso invece diminuiva. Dopo
5 giorni la quantità dei microrganismi da 186 per cent, cubo era discesa
ad 87, dopo 10 giorni a 30, dopo 15 giorni a 20 (').
« Il non aumentarsi dei microrganismi nelle nostre acque carboniche
può essere effetto di una delle seguenti cause: 1" Azione dell'acido carbo-
nico ; 2° azione della pressione ; 3° azione simultanea dell' acido carbonico
e della pressione; 4° mancanza di ossigeno (8).
« Possiamo mettere da parte la pressione. Ed invero ammesso che ad
impedire lo sviluppo dei microrganismi essa sia sufficiente, nel nostro caso
non è necessaria. Nelle ricerche su tre qualità di acque carboniche mine-
rali Giessel, Selters, Apollinaris, che erano sotto debolissima pressione tro-
vai sempre un numero sparuto di microrganismi che andava a decrescere.
Ma la prova decisiva per escludere la necessità della pressione l'ebbi nelle
ricerche fatte sull'acqua carbonica che io preparai in laboratorio a pressione
ordinaria.
« Nell'acqua Mawjfall contenuta in bocce sterilizzate si fece gorgo-
gliare per una mezz'ora, avendo cura di agitare di quando in quando, una
corrente di acido carbonico, che sviluppavasi da un apparecchio, per l'azione
dell'acido cloridrico sul marmo. L'acido carbonico prima di giungere nel-
l'acqua in esame si faceva gorgogliare in due bocce contenenti soluzioni di
carbonato sodico per trattenere le tracce del gas cloridrico che avrebbero
potuto essere trasportate dalla corrente carbonica. Cos'i preparata l'acqua
carbonica, le bocce furono ermeticamente chiuse con turaccioli smerigliali,
assicurati da uno strato di paraffina.
« Lasciata l'acqua in queste condizioni risultò, dalle ricerche fatte nel
(') La diminuzione dei min-organismi nelle acque carboniche sarà argomento di mie
nuove ricerche; i risultati ottenuti, giacché non furono preparati un numero sufficiente di
campioni \ er la continuazione delle ricerche non mi permettono, per ora, di potere affer-
mare la completa sparizione dei microrganismi dalle acque carboniche.
(') Sebbene nella preparazione delle acque carboniche, l'ossigeno (che si trova iu so-
luzione nell'acqua potabile) nou venga scacciato, pure trovandosi esso qui in condizioni spe-
ciali potrebbe essere non atto alla vita dei microrganismi.
— 7:32 —
periodo di 15 giorni, che anche in essa la quantità dei microrganismi non
solo non aumentava, ma anche diminuiva. Dopo 15 giorni l'acqua conte-
neva soltanto 2 microrganismi per cent. cuho.
« Esclusa la pressione ci resta soltanto, come causa che impedisce l'au-
mento dei microrganismi, o l'azione dell'acido carbonico o la mancanza del-
l'ossigeno.
« Ma possiamo escludere anche l'ossigeno.
« Nell'istessa acqua Maugfall contenuta in bocce sterilizzate si fece gor-
gogliare per un'ora una corrente d'idrogeno avendo cura di agitare. L'idro-
geno che sviluppavasi per azione dell'acido solforico sullo zinco era con-
venientemente purificato dalle tracce di acidi per mezzo di una soluzione
di potassa caustica. Le bocce cosi preparate furono ermeticamente chiuse,
ed in seguito l'acqua fu di giorno in giorno sperimentata.
« Or bene, i microrganismi in quest' acqua, la quale rispetto all'ossi-
o-eno si trovava nelle stesse condizioni dell'acqua carbonica preparata a pres-
sione ordinaria, si accrebbero rapidamente ed analogamente ai microrgani-
smi dell'acqua che si trova in libero contatto con l'aria atmosferica.
« Questi risultati non lasciano alcun dubbio che l'acido carbonico sia
da se solo un elemento nocivo alla vita dei microrganismi delle acque
potabili.
« Queste ricerche sono state fatte nell'Istituto d' Igiene della r. Uni-
versità di Monaco. E qui io sento il dovere, e son lieto di poter cogliere
l'occasione, di pubblicamente ringraziare l'illustre igienista monacense,
prof. Max von Pettenkofer , il quale, durante la mia dimora in Germania,
accoltomi nel suo laboratorio, mi fu sempre largo di suggerimenti, di mezzi
e della sua direzione. ».
PERSONALE ACCADEMICO
Colle forme prescritte dallo statuto accademico, il Presidente procedette
alle seguenti elezioni nella Classe di scienze morali:
Ridolfo Lanci ani, Socio corrispondente, eletto Socio nazionale nella
categoria dell'Archeologia, con 15 voti su 29 votanti.
Giuseppe De Leva, eletto Socio nazionale nella categoria della Storia
e Geografìa storica, con 20 voti su 29 votanti.
S. M. approvò queste nomine con decreto del 2 settembre 1885.
Alessandro D'Ancona, eletto Socio corrispondente nella categoria della
Filologia con 18 voti su 29 votanti.
Carlo Cantoni, eletto Socio corrispondente per la categoria delle Scienze
filosofiche con 15 voti su 28 votanti.
Queste elezioni furono proclamate dal Vice-Presidente con circolare del
12 agosto 1885.
— 73:1 —
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La Società di scienze naturali di Amburgo; la Società di storia natu-
rale di Reichenberg; la Società astronomica di Lipsia; la Società geologica
di Edimburgo; le Società filosofiche di Filadelfia e di Birmingham; la Società
archeologica di Jena; la R. Biblioteca di Parma; le Biblioteche nazionali di
Firenze e di Milano; l'Osservatorio di S. Fernando; la Scuola politecnica
di Delft.
Ringraziarono ed annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni :
Il Governo francese e la Società baiava di filosofia sperimentale di
Rotterdam.
D. C.
P. B.
— 735 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute all'Accademia sino al 18 ottobre 1885.
Matematica. — Alcune particolari trasformazioni involuto-
rie dello spazio. Nota I. del Socio R. De Paolis.
« Quando è data una trasformazione involutoria dello spazio ogni cop-
pia di punti corrispondenti determina una retta e queste rette, in generalo,
sono i raggi di un complesso. Ora è nota l'esistenza di casi nei quali le rette
che contengono una coppia di punti corrispondenti ne contengono infinite e
quindi non generano più un complesso, ma solamente un sistema oo2.
Quali sono queste involuzioni?
« Le involuzioni dello spazio, uelle quali le rette deter-
minate dalle coppie di punti corrispondenti sono gli oc2
raggi di un sistema 2 , si dividono in tre classi:
I. Classe. I raggi di 2 sono tutti quelli di una stella.
II. Classe. I raggi di 2 sono tutte le corde di una cubica.
III. Classe. I raggi di 2 sono tutti quelli che si appog-
giano ad una retta e ad una curva di ordine u. che incontra
la retta in u. — 1 punti.
« Ogni classe contiene poi diverse specie di involuzioni, qui appresso
le enumeriamo tutte, accennando per ciascuna la sua costruzione e le sue
principali circostanze.
Kexiji imi — Voi . I. 97
— 73G —
I. Classe (').
« I raggi di 2 sono tutti quelli che passano per un punto fisso 0.
la Specie. « Prendiamo un luogo U di ordine v con un punto (v — 2)-plo
« in 0. Per un punto p e per 0 passa una retta che fuori di 0 incontra U
« in due soli punti h, k. Il punto p' corrispondente a p è il suo coniugato
« armonico rispetto ad h, k ».
« Il luogo U è unito.
1° Caso. «Il luogo U è formato da una sola superficie.
« I punti di contatto delle tangenti condotte da 0 alla U generano una
curva T, di ordine v(v— 1) con un punto (v— 1) (v— 2)-plo in 0, interse-
zione di U e della prima polare di 0 rispetto ad U.
« Ai piani corrispondono superficie 0 di ordine v, le quali hanno in 0
un punto (v — l)-plo e contengono semplicemente la V.
« La superficie fondamentale corrispondente ad 0 è la sua prima polare
rispetto ad U, di ordine v— 1 con un punto (v — 2)-plo in 0 e contenente
semplicemente la T. Ad ogni punto di r corrisponde la retta che tocca in
esso la U e passa per 0. La superficie fondamentale corrispondente alla r è
il cono di ordine 2(v — 1) che la proietta da 0.
« Le curve di ordine v corrispondenti alle rette hanno in 0 un punto
(y — l)-plo e si appoggiano alla Y in 2(v— 1) punti.
« La jacobiana delle $ è costituita dal couo di ordine 2 (v— 1), corrispon-
dente alla r, e dalla superficie di ordine v—1, corrispondente ad 0, contata
due volte.
2° Caso. « Il luogo U è formato da due superficie.
« Se le due superficie Ui , USl che costituiscono U, sono di ordine vi, Vg,
essendo V! + V2 = v, per esse 0 è multiplo secondo Vi — 1, v> — 1. Le Ui,U2
hanno comune una curva T di ordine vi v>, con un punto (vi — 1) (v2 — l)-plo
in 0, e posseggono rispettivamente ^i = vi(vi — 1), g2 = v»(v:> — 1) rette R,
che passano per 0.
« Ai piani corrispondono superficie $ di ordine v, con un punto (v — l)-plo
in 0, le quali contengono semplicemente le gi-Hft rette R, e la I\ toccandosi
tutte in ciascuno dei suoi punti.
« Ciascuna delle rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei suoi
punii. La superficie fondamentale corrispondente ad 0 è di ordine v — 1, ha
in 0 un punto (v — 2)-plo e contiene semplicemente le qi-hq* rette R, e
(') Martinetti (Sopra una classe di trasformazioni involutorie dello spazio. Rendiconti
del R. I. Lombardo. Serie 2a, voi. XVIII) dà un cenno delle involuzioni di que=ta classe,
la quale è analoga ad una classe di involuzioni piane di Jouquières, studiate da Bertini,
(Sopra una classe di trasformazioni univoche involutorie. Annali di Matematica. Serie 2a,
voi. VII).
— ,ói —
la T. Ad ogni punto di T corrisponde la retta che lo unisce ad 0. La super-
ficie fondamentale corrispondente a T è il cono di ordine y — 1 che da 0
proietta T, e che quindi contiene semplicemente la T e le E,-.
« Le curve di ordine v corrispondenti alle rette hanno in 0 un punto
(v — l)-plo e si appoggiano alla T in v — 1 punti, toccando in ciascuno
tutte le $.
« La jacohiana delle $ è costituita dalle due superficie di ordine v — 1
corrispondenti ad 0 ed alla T, ciascuna contata due volte.
2a Specie. « Prendiamo una superficie U di ordine v con un punto
« (y — l)-plo in 0. Per un punto p e per 0 passa una retta che fuori di 0
« incontra U in un solo punto li. Il punto p' corrispondente a p è il suo
« coniugato armonico rispetto ad h, 0 ».
«La superficie U è unita, il punto 0 è unito.
«La U possiede q = y(v — 1) rette R; che passano per 0.
« Ai piani corrispondono superficie di ordine v con un punto (v — l)-pIo
in 0, le quali contengono semplicemente le q rette R, ed in 0 hanuo lo
stesso cono tangente della U, avendo poi tutte un contatto di secondo ordine
fra loro in tutti i punti comuni infinitamente vicini ad 0.
« Ciascuna delle rette fondamentali E,- corrisponde a ciascuno dei suoi
punti. La superficie fondamentale corrispondente ad 0 è il cono di ordine
v — 1 tangente in 0 a tutte le 0.
« Le curve di ordine v corrispondenti alle rette passano per 0 con v— 1
rami, ciascuno dei quali oscula in 0 tutte le $.
« La jacobiana delle <I> è costituita dal cono di ordine y — 1, corrispon-
dente ad 0, contato quattro volte.
II. Glasse.
« I raggi ili 2" sono tutte le corde di una cubica S.
la Specie. « Il punto corrispondente a p si costruisce conducendo la
« corda di S che passa per p e prendendo il punto p' coniugato armonico
« di p rispetto ai punti h, k iu cui la corda incontra S ».
« La cubica S è unita.
« Questa involuzione è nota ('). Ai piani corrispondono superficie $ di
terzo ordine che passano per la cubica S toccando in ciascun suo punto il
piano osculatore in esso. La superficie fondamentale corrispondente alla S
è la sua sviluppabile osculatrice, di quarto ordine e per la quale la S è
cuspidale. Alle rette corrispondono le cubiche le' quali si appoggiano alla S
in quattro punti, toccando in ciascuno il piano che iu esso oscula la S. La
jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di quarto ordine, corrispondente
alla S, contata due "volte.
(') Vedi per es. Reyc, Geometrie der Lage.
— 738 —
2a Specie. «Prendiamo ini luogo U di ordine 2(s+l) per il quale
« la cubica S sia s-pla. Per un punto p passa una sola retta che si appog-
« già alla S in h, k, questa retta incontra D iu due soli punti, fuori di
« h, k, il punto p' corrispondente a p è il suo coniugato armonico rispetto
« ad essi ».
« Il luogo U è unito .
1° Caso. « Il luogo U è costituito da una sola superficie.
« Vi sono oo1 corde di S che toccano la U, la curva T, luogo dei loro
punti di contatto è di ordine m = (s + 2) (s-+-4).
«Ai piani corrispondono superficie <t> di ordine n = 2 s+5, le quali
contengono semplicemente la curva T, mentre per esse la S è multipla se-
condo cr=s+2.
« La superficie fondamentale corrispondente alla S è di ordine 2 (n — 1),
per essa la T è doppia e la S è (2s-f-3) pia; in ogni punto di S i piani
che toccano la U toccano pure la superficie corrispondente alla S.
« Ad ogni punto di T corrisponde tutta la corda di S che tocca in esso
la U; queste corde generano la superficie fondamentale corrispondente alla T,
che è di ordine 2 (n— 1), tocca la U lungo la T, ed ha la S come multipla
secondo 2<7.
« Le curve di ordine n corrispondeuti alle rette incontrano la T e la S
ciascuna in 2 (n — 1) punti.
« La jacobiana delle $ è costituita dalle due superficie, ciascuna di
ordine 2(n — 1), corrispondenti alle T, S.
2° Caso « Il luogo U è costituito da due superficie.
« Le due superficie Ui, U2, che costituiscono U, devono essere di ordine
2siH-l, 2st-+-l , se contengono la S come multipla secondo «i, s2, avendo
pOStO S=S\-hSi.
« Oltre alla S le d , U» hanno comune una curva T di ordine
m=sis2 + 2s-t-l. Le Ui, U» posseggono rispettivamente qt, ry» corde di S,
essendo qi—sii-+-2sl-{-3 , qt = s22 + 2s2 -I- 3 .
«Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = 2s + 5, le quali
contengono semplicemente le qi-\-q% rette R; e contengono semplicemente
la curva T, toccandosi tutte in tutti i suoi punti. Per le $ la S è mul-
tipla secondo ff = s + 2.
« Ciascuna delle rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei suoi
punti. La superficie fondamentale corrispondente alla S è di ordine 2(n — 1),
per essa le qi-hqi rette R, sono doppie ed è doppia la T; la superficie
corrispondente alla S in ogni punto di T tocca con due falde tutte le $,
in modo che nella sua intersezione con una $ la r conta quattro volte.
La S è multipla secondo 2s-f-3 per la superficie corrispondente, la quale
in ogni punto di S tocca i piani tangenti in esso alle Ui , Uj .
Ad ogni punto di T corrisponde tutta la corda di S che passa per esso,
«
— 739 —
queste corde generano la superficie fondamentale corrispondente alla r, che
è di ordine n — 1, contiene semplicemente le qi-\~qì rette R, e la T, e per
essa la S è multipla secondo a-
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano la S in 2(n — 1)
punti e la T in n — 1 , toccando in ciascuno di questi ultimi tutte le 4>.
« La jacobiana delle 0 è costituita dalla superficie di ordine 2(n — 1),
corrispondente alla S, e da quella di ordine n — 1, corrispondente alla r.
contata due volte.
III. Classe.
« I raggi di Z sono tutti quelli che si appoggiano ad una retta fìssa R e ad una
curva fissa S, di ordine fj. che incontra E in fi — 1 punti.
la Specie. «Il punto corrispondente a p si costruisce conducendo
« per p il raggio che si appoggia ad R, S, nei punti h, k, e prendendo su
« di esso il punto p' coniugato armonico di p rispetto ad h, k ».
« La curva S è unita.
« Ad un piano qualunque P corrisponde un cono $ di ordiue p, col
vertice nel punto in cui P incontra R. La R è generatrice (u — l)-pla per
tutti i coni $, i u. — 1 piani tangenti ad essi lungo la R sono fissi e sono
precisamente i piani m che passano per R e toccano la S nei u. — 1 punti a,
in cui incontra la R.
« La retta fondamentale R corrisponde a ciascuno dei suoi punti. I
piani 7T, sono fondamentali e ciascuno corrisponde al punto fondamentale or,
in cui tocca la S. Le curve corrispondenti alle rette sono di ordine ;x e toc-
cano la S nei punti a,. La jacobiana delle 3> è costituita dai [a — 1 piani m,
ciascuno contato quattro volte.
2* Specie. «Prendiamo un luogo U, di ordine v, per il quale la R
« sia r-pla e la S sia s-pla, essendo r-f-s = v — 2. Per un punto p passa
« un raggio che si appoggia ad R, S nei punti h, k ed incontra U in altri
« due soli punti, il punto p' corrispondente a p è il suo coniugato armo-
« nico rispetto ad essi ».
« Il luogo U è unito .
1° Caso. «Il luogo U è costituito da una sola superficie.
« Vi sono od1 rette che incontrano le R, S e toccano la U, il luogo V
dei loro punti di contatto è una curva di ordine :
m = (,u. +v)2 — (fi + »f- — a (s ■+- 1) - — (u. + v).
« Ai piani corrispondono superficie <E> di ordine n = [x-hv, le quali con-
tengono semplicemente la curva T, mentre per essa la R è multipla secondo
p = n — (s+2) e la S secondo <j=s+l.
« La superficie fondamentale corrispondente alla R è di ordiue n — 1,
contiene semplicemente la T, e per essa la S è multipla secondo g, la R
— 740 —
secondo p — 1 ; in ogni punto di R i piani che toccano la U toccano pure
la superficie corrispondente alla E.
«La superficie fondamentale corrispondente alla S è di ordine n — 1,
contiene semplicemente la r, e per essa la R è multipla secondo p, la S
secondo a — 1; in ogni punto di S i piani che toccano la U toccano anche
la superficie corrispondente alla S.
« Ad ogni punto di T corrisponde tutta la retta che psssa per esso
ed incontra R, S ; queste rette generano la superficie fondamentale corrispon-
dente alla r, che è di ordine 2(« — 1) e tocca la U lungo la I\ per questa
superficie la R è multipla secondo 2p, la S secondo 2<7.
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano in 2(n — 1)
punti la r, la R e la S in n — 1 punti ciascuna.
« La jacobiana delle $ è costituita dalle due superficie di ordine n — 1,
corrispondenti alle R, S, e dalla superficie di ordine 2 (n — 1), corrispondente
alla r.
2° Caso. « Il luogo U è costituito da due superficie.
« Se le due superficie Ui , Uj, che costituiscono U, sono di ordine Vi , v» ,
essendo vi + V2 = v, se la R per esse è multipla secondo rx , r%, essendo
riH-r8 = r, e la S secondo Sj, s>, essendo si + S2=s, dobbiamo avere
vi — l = ri-hsl, v2 — l—n-+-Sì.
« Oltre alle R, S le Ui , U£ hanno comune una curva r di ordine
m = y1v.2 — Tiri — ;j.s1sì ; le TJi , Uj posseggono rispettivamente <&, grette
R, che si appoggiano ad R, S, essendo :
8i=f*(l— »,«)+Vi(vi — l) — ri*, qt = n(l — s8*)^-vs(vs— l)^-ra*.
« Ai piani corrispondono superficie 0 di ordine n = p.-hv, le quali con-
tengono semplicemente le gi + gj rette R, e la curvar, toccandosi tutte in
tutti i suoi punti. Per le $ la R è multipla secondo p = n — (s + 2) e la S
secondo a = s4-l .
«Ciascuna delle qi-\-q% rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno
dei suoi punti. La superficie fondamentale co. rispondente alla R è di ordine
n — 1, contiene semplicemente le qi-hqi rette R,-, tocca tutte le $ nei punti
di T, e per essa la S è multipla secondo a, la R secondo p — 1; in ogni
punto di R la superficie corrispondente è toccata dai piani tangenti in esso
alle Ui, U>.
«La superficie fondamentale corrispondente alla S è di ordine n — 1,
contiene semplicemente le qi-i-qi rette R,-, tocca tutte le $ nei punti di T,
e per essa la Et è multipla secondo p, la S secondo a — 1; in ogni punto
di S la superficie corrispondente è toccata dai piani tangenti in esso alle Ui, Uj.
« Ad ogni punto di r corrisponde la retta che passa per esso e si ap-
poggia alle R, S; queste rette generano la superficie fondamentale corrispon-
dente alla T, che è di ordine n — le contiene semplicemente le qi-hqì
rette R,- e le R, S, rispettivamente come multiple secondo p, a.
— 741 —
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano la r in n — 1
punti, toccando in ciascuno tutte le $, ed incontrano pure in n — 1 punti
ciascuna delle R, S.
« La jacobiana delle $ è costituita dalle due superfìcie di ordine n — 1.
corrispondenti alle R, S, e da quella di ordine n — 1, corrispondente a T,
contata due volte.
3a Specie. «Prendiamo una superficie U di ordine v, per la quale
« la R sia r-pla e la S sia s-pla, essendo r-hs — v — 1. Per un punto p
« passa un solo raggio che si appoggia ad E, S nei punti h, k, questo rag-
« gio incontra la U in un altro solo punto ed il coniugato armonico di p
« rispetto ad esso ed a k é il punto corrispondente p' ».
« La superficie U è unita, la curva S è unita.
«Bisogna distinguere i casi: s>0, s = 0.
1° Caso: s>0.
«La superficie U contiene q = a(ì — s2) + v(v — 1) — r- rette E,, le
quali si appoggiano ad R, S.
«Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n=fi-f-v, le quali
contengono semplicemente le q rette E,, la retta E come multipla secondo
p = n — (s-f-1), la curva S secondo s. In ogni punto k di S la U possiede
s piani tangenti, questi piani toccano in k tutte le <I>, le 5 falde di due <I>
che si toccano in k hanno fra loro un contatto di secondo ordine, in modo
che la curva S conta s2-)-2s volte nella intersezione di due <I>.
« Ciascuna delle q rette fondamentali E, corrisponde a ciascuno dei suoi
punti. La superficie fondamentale corrispondente alla E è di ordine n — 1,
contiene semplicemente le q rette E, , contiene la E come multipla secondo
p — 1 e la S secondo s. In ogni punto di E la superficie corrispondente è
toccata dagli stessi piani che in esso toccano la U. in ogni punto di S
ciascuna delle 5 falde che vi passano Ira un contatto di secondo ordine con
tutte le $ , in modo che nella sua intersezione con una $ la S conta
s*H-2* volte.
«La superficie fondamentale corrispondente alla S è di ordine n = l,
contiene semplicemente le q rette E, e la R come multipla secondo p, di
più per essa la S è multipla secondo s ed in ciascun punto di S ha gli
stessi piani tangenti di U.
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano la R in n — 1
punti, incontrano pure la S in n — 1 punti, os culando in ciascuno di questi
ultimi tutte le $.
«La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di ordine n — 1,
corrispondente alla R, e da quella di ordine n — 1, corrispondente alla 8.
contata tre volte.
2° Caso: 5=0.
«Abbiamo ?*=v — 1 e la Rè (v — l)-pla per la U, che è di ordine v.
Sulla U vi sono q = ^.-h'j — 1 rette R, che incontrano R, S.
— 742 —
« Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = [x-+-v, le quali con-
tengono semplicemente le q rette R, e la R come multipla secondo n — 1.
Se ki sono i punti in cui le R, incontrano la S, le 0 si toccano tutte nei
punti k, .
« Ciascuna delle q rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei suoi
punti. La superficie fondamentale corrispondente alla R è di ordine n — 1,
contiene semplicemente le q rette R, e la R come (n — 2)-pla. In ciascun
punto di R la superficie corrispondente è toccata dai piani che in esso toc-
cano la U. Gli n — 1 punti k, sono fondamentali e ciascuno ha per corri-
spondente il piano fondamentale R, R.
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano la R in n— 1
punti e passano per gli n — 1 punti k,, toccando in ciascuno di questi ultimi
tutte le $.
« La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di ordine n — 1, cor-
rispondente alla R, e dagli n — 1 piani RR,, ciascuno contato tre volte ».
Chimica. — Sulla costituzione del pirrolo. Nota IL di Giacomo
Ciamician, presentata dal Socio Canxizzaro.
« Quelli fra i composti della serie del pirrolo che sono più stabili e
non vengono distrutti dagli acidi minerali, si comportano con l'acido solfo-
rico e l'acido nitrico concentrati, come i composti aromatici. Da questo lato
non sono stati studiati finora che l'anidride dell' acido carbopirrolico di
Schwanert (la pirocolla) (') ed il pirrilmetilchetone.
« La pirocolla dà con l'acido nitrico fumante una dinilro-pirocolla da
cui si ottiene un acido mononitrocarbopirrolico (!).
C,oHBN,02 CioHiJNC^jNtOi C4H2 (NO,) NH^COOH
pirocolla dinitropirocolla acido mononitrocarbopirrolico
« Il pirrilmetilchetone, trattandolo con l'acido nitrico fumante, dà ori-
gine ad una serie di nitrocomposti (3):
C4 H2 (N02) NH C4 H (N02)2 NH
9° 9° C4Hs(NO.)iNH
CH;| LrLì ^^^^ diiiitropinolo
a e § mononitropirril- dinitropirrilinetilchetone
metilchetone
fra i quali il più interessante è il dinitropirrolo, che è molto stabile e che
ha tutti i caratteri di un acido. Il dinitropirrolo forma dei sali che sono
esplosivi e può essere comparato in certo modo all'acido picrico. L' a rnono-
(') Weidel e Ciaraician, Sui prodotti della distillazione secca della gelatina, Gazz. Chini.
XI, 28; Ciarnician e Silber, Sintesi della pirocolla, 18S4.
(2) Ciarnician e Danesi, Studi sui composti ecc. Parte I. — / derivati della pirocolla. 1882.
(3) Ciarnician e Silber, Sludi sui composti ecc. Parte IX — Sull'azione dell'acido nitrico
sul pirrilmetilchetone, 1885.
— 743 —
nitropirrilmetilchetone dà, per riduzione con lo stagno e l'acido cloridrico
Famido-composto corrispondente, che è poco stabile, come lo sono del resto
anche gli amidoderivati della serie del tiofeue.
« Con l'acido solforico fumante il pirrilmetilchetone forma un solfe-a-
cido i ili cui sali sono stabilissimi e bene cristallizzati.
« Nel pirrolo ed in tutti i suoi derivati, gli atomi d'idrogeno dei quat-
tro atomi di carbonio sono molto mobili, cioè facilmente sostituibili mas-
sime dagli alogeni. Si ottiene p. es. facilmente il tetracloro-e tetrajodopir-
rolo ed il tetrabromoetilpirrolo (') e con eguale facilità, gli acidi tricloro-(!)
e tribromocarbopirrolici (') ed il tribromopirrilmetilchetone (%). Prodotti alo-
genati mono-o bisostituiti non si possono ottenere invece che molto diffi-
cilmente, e finora non si conosce che il monobromo-e bibromopirrilmetil-
ehetone (').
* Co-slituzione intima del pirrolo e sue relazioni con la
pirkUnn. Se è cosa facile a dimostrare che il pirrolo deve avere una for-
inola corrispondente allo schema :
non lo è egualmente lo stabilire la sua costituzione intima. In quanto alla
distribuzione degli altri quattro atomi d'idrogeno si può ammettere pre-
sentemente con sufficiente probabilità che essi sieno distribuiti regolarmente
fra i quattro atomi di carbonio. In seguito all'esistenza di tre derivati mo-
nosostituiti isomeri (c) nel tiofene, V. Meyer ha fatto recentemente notare
che per questo corpo acquista probabilità l'ipotesi che i quattro atomi di
idrogeno sieno disposti asimmetricamente fra i quattro atomi di carbonio.
Le isomerie nei derivati del pirrolo sono finora poco conosciute, ma la sua
grande analogia col tiofene rende necessario di tener conto nella presente
discussione anche delle interessanti anomalie scoperte da Y. Meyer. Io feci
perciò ultimamente osservare che anche pel pirrolo non si poteva escludere
del tutto la possibilità di una costituzione asimmetrica .('), ma 1' ultima
(') Bell. Bori. Ber. XI, 1812.
(') Ciamician e Danesi, Sludi sui composti della serie dèi pirrolo. Furte I — I den
Uà, 188&.
i Ciamician e Silber. Sludi sui composti ecc. l'arto VII — / derivali dell'acido r. ear-
bopirrolico, 1884.
(') lei., Sull'astone degli alogeni sul pirrolo in presenza di idrati alcalini, 1885.
(s) Ciamician e Dennstedt, Studi ecc. Parte VI — L'acetilpirroìo ed il pi tilpir-
rulo, 1883.
(') V. Meyer, XVIII, 1326, 1710.
(:) Ciamician, Sulla costituzioni- del pirrolo, 1885.
idicosti — Voi.. I. 98
— 744 —
pubblicazione di L. Knorr ('), nella quale egli è riuscito a stabilire l'identità
di un derivato dell' etere diacetilsuccinico col dimetilpirrolo, scoperto da
Weidel e me (2) nell' olio animale alcuni anni or sono, rende a dir vero
presentemente molto più probabile la distribuzione simmetrica degli atomi
di idrogeno nel pirrolo.
« Se dall'etere diacetilsuccinico :
COOC, H5
HC— CO — CH3
COOC, H5 COOH CH
HC — CO — CH3 C — C
^>NH
COOC2 H„ COOH CH3
si ottiene per azione dell'ammoniaca nettamente l'etere dimetilpirroldicàr-
bonico (e da questo l'acido libero e poi il dimetilpirrolo), senza trasposi-
zioni molecolari, non si può ammettere che nel pirrolo gli atomi d'idrogeno
sieno distribuiti altrimenti che come nello schema:
« La questione più ardua, che per ora non può risolversi definitiva-
mente è quella del modo in cui sono disposte le altre quattro valenze
libere dei quattro atomi di carbonio.
« Il pirrolo non dà dei prodotti di addizione con gli alogeni, almeno
finora non è noto nessun composto (3) di questa natura, e ciò probabil-
mente in seguito alla grande mobilità dei suoi atomi di idrogeno per cui
si formano subito dei prodotti di sostituzione; e realmente si vede che
quando si è formato il composto completamente sostituito (come per esempio
la percloropirocolla (') ed il telracloropirrolo), questo diventa suscettibile
a dare un composto di addizione (come p. es. il percloruro di tetracloro-
pirrolo Ci Cl4 (C13>N, ed il percloruro di percloropirocolla CioClo^^NjOj)^).
Il pirrolo addiziona invece due o quattro atomi d'idrogeno, secondo che il
(') Beri. Ber. XVIII, 1558, (1885).
(!) Beri. Ber. XIII, 78.
(s) Il prodotto C4 H5 NIC1 descritto ultimamente da M. Dittmar dovrebbe contenere
gli alogeni legati all'azoto. Beri. Ber. XVIII, 1622.
(') Ciamician e Danesi, Studi sui composti della serie del pirrolo. Parte I. — / deri-
vali della pirocolla. 1882.
(5) Id., Studi sui composti ecc. Parte I. — Ciamicun e Silber, Studi sui composti ecc.
Parte V. — / derivati della pirocolla, 1883.
processo di riduzione è più o meno energico, dando due basi secondarie,
la pirrolina dH4(Hj)NH e la pirrolidina Ci H4 (H4) NH.
« Il pirrolo è stato finora rappresentato con due formole, quella pro-
posta da Baeyer
HC — CH
Il II
HC CH (I)
\/
N
H
e quella dedotta da R. Schiff (') da un composto bibromurato del pirrilme-
tilchetone che egli erroneamente (') credette essere un prodotto di addizione :
HC=CH
HC— CH (II)
N
H
« A queste formole si può aggiungere una terza
HC — CH
IXI
HC — CH
N
H
che per ora nella presente discussione può considerarsi identica alla prima.
Le due prime formole possono servire tutte e due a spiegare il comportamento
del pirrolo, in modo che presentemente non è possibile di escludere del tutto
l'una o l'altra forinola, perchè se ci sono delle reazioni che fanno piuttosto
preferire la prima, ce ne sono molte che rendono più probabile la seconda.
« Tutte le sintesi di derivati del pirrolo fatte recentemente, si spie-
gano meglio con la prima forinola, e del pari le relazioni che si credono
esistere fra il pirrolo e l'indolo, delle quali devesi tener conto sebbene
non sieno state finora dimostrate sperimentalmente, richiedono di preferenza
la forinola di Baeyer.
« Il fatto invece che il pirrolo addiziona con facilità, due atomi d'idro-
geno (per azione dello zinco ed acido acetico) e poi più difficilmente (col-
l'acido jodidrico e fosforo a 250°) gli altri due, parla in favore della se-
conda forinola, anche per il motivo che dando alla pirrolina la forinola :
H2C — CH.
I I
HC — CH
N
H
(') Beri. Ber. X, 1501.
(:) Ciaraician e Deimstei.lt. Studi sui composti ecc. Part. Y7. 1S83.
— 746 —
si potrebbe forse spiegare in certo modo il comportamento dell' idrato di
dimetilpirrolilammonio ('), che è del tutto diverso di quello dell'idrato di
dimetilpirrolidilammonio (*-), e che invece ricorda molto quello dell'idrato
di metilpiridilammonio.
CH;!
H
C
H,C — CH,
1 1
H»C-
i
LCH»
1
HC + CH
Hj C CH»
HC -
-CH
1 1 1
" \/
\
/
HC + CH
CH3 . N . CH;<
CH3 . N^OH
\l/
OH
idrato di dimetil-
CH,.N.OH
idrato di dimetil-
pirrolilammonio
idrato di metil-
pirl'olidilammonio
piridilammonio
Ammettendo cioè, che nella pirrolina i due idrogeni addizionati non sieno
situati ili prossimità dell'azoto, si può supporre che la ragione per cui non
si può ottenere una dimetilpirrolina distillando l'idrato di dimetilpirroli-
lammonio, sia questa : che perchè la catena del pirrolo si apra, è necessario
che l'atomo di azoto sia legato direttamente con un gruppo metilenico (CHì),
invece che con un gruppo metinico (CH) (3).
« La seconda forinola del pirrolo rende anche meglio conto delle rela-
zioni di questo corpo con Timide e con l'acido maleico, se considerando
l'isomeria degli acidi maleico e fumarico analoga a quella dell' acido tar-
trico inattivo e dell'acido tartrico neutro, si dà all'acido maleico la forinola
CH — COOH CH — CO CH — CH
|| per cui || >NH e || | >NH
CH — COOH CH — CO CH — CH
« Le relazioni del pirrolo con la piridina si possono esprimere con
tutte e due le forinole, però si interpretano con maggior facilità partendo
dalla seconda forinola del pirrolo.
« Il pirrolo si trasforma in cloropiridina (") trattando il suo composto
potassico col cloroformio, oppure trattandolo direttamente con alcoolato so-
dico e cloroformio ("). Quest'ultima reazione ricorda, come s' è già detto
più volte, molto la formazione degli isonitrili dalle amine primarie:
R . NH2 + CHC13 = R . NC -+- 3HC1
d H4 : NH + CHC13 = Ci Hs CI : NCH -+- 2HC1
(') Ciamician e Denustedt, Studi sui composti della serie del pirrolo. — Azione del-
l'idrogeno nascente sul pirrolo. Parte IV, 1883.
!) Ciamician e Magnaghi, Sugli alcaloidi derivanti dal pirrolo, 1S85.
{') Vedi anche Ladenburg, Beri. Ber. XVI, 2057.
(') Ciamician e Dennstedt, Sull'azione del cloroformio sul composto potassico del pir-
rolo 1881 ; e Studi sui composti della serie del pirrolo. Parto II. — Trasformazione del pir-
rolo in piridina, 1882.
(s) Ciamician e Silber, Sulla monobromopiridina, 1885.
- 747 —
ma non è una reazione generale delle amine secondarie, e non ha più lungo
eoi pirrolo biidrogenato (la pirrolina). Ciò fa supporre che l'azione del clo-
roformio (o bromoformio) sul pirrolo stia in relazione colle valenze libere
esistenti in questa sostanza e che se due di queste sono occupate dall'idro-
geno, come nella pirrolina, la reazione non possa più avvenire; per cui
sembra che conformemente alla seconda forinola del pirrolo, delle quattro
valenze disponibili, due si trovino in condizioni diverse dalle altre due.
« La piridina sarebbe dunque da scriversi :
Ci Hs — n _ H
V u
N
e siccome si deve ammettere che questa base sia formata da una catena
chiusa composta di 5 atomi di carbonio ed uno d'azoto, ne risulta la forinola:
H
C
/)\
HC + CH
I I I
HC-j-CH
\1/
N
che io, in una Memoria pubblicata assieme al dott. Dennstedt (•') ci. ho
già proposto parecchi anni or sono.
« Volendo dare alla piridina la forinola ordinaria, bisogna ammettere,
che nella trasformazione del pirrolo in piridina, perchè un atomo di car-
bonio possa entrare direttamente nel nucleo del primo, si apra la catena
chiusa del pirrolo e dopo avere acquistato il quinto atomo di carbonio si
richiuda nuovamente.
« Per ultimo si può ancora far notare, che a schiarire maggiormente
le relazioni che esistono fra il pirrolo e la piridina, contribuisce molto la
comparazione dei prodotti idrogenati di questa base, col pirrolo e con i
suoi prodotti di riduzione; la piperidina trova riscontro nella pirrolidina
ed una diidropiridina secondaria dovrebbe avere molta analogia col pirrolo :
H,
CH,
/\
H, C CH,
1 1
H, C — CH,
1 1
C
/\
HC — CH
i i
HC = CH
. 1 |
H.C Che
" \y
N
H
H.C — CH, .
" \/
N
H
1
HC— CH
\/
N
H
HC — CH
\/
N
H
(') Ciamician e Dennstedt, Sull'azione del cloroformio sul composto potassico del pir-
rolo, 1881.
(') Vedi anche: Pyiidin, Chinolin, und deren Derivate von Dr. S. Metzger, pag. 30
Bvaunschweig. 1885.
— 74S —
perchè esiste una idrometilpiridina (C, Hu NCH3) che ha proprietà chimiche e
fisiche molto simili a quelle del metilpirrolo (Oj H5 NCH3) ed affatto di-
verse da quelle della piridina (!) ».
PERSONALE ACCADEMICO
Cenno necrologico del Socio Augusto Vera, comunicato dal Segretario Ferrt.
« Augusto Vera del quale si è notificata la perdita nel fascicolo 17",
voli0 dei Eendiconti di quest'anno (p. 605) nacque il 4 maggio del 1813
in Amelia (provincia di Perugia) da Sante e Giovanna Altieri. Suo padre,
avvocato, gli fu guida nei primi studi che continuò nei collegi di Spello
e di Todi.
« Nel 1826 il giovane Vera fu mandato a Koma per essere avviato alla
professione del foro, ma tratto da altre tendenze attese allo studio del-
l'archeologia sotto il Nibby, e, desideroso di allargare le sue cognizioni,
lasciò presto l'Italia, e cercò, visitando paesi esteri, nuovo pascolo alla sua
curiosità scientifica e alla sua attività. Fu una prima volta in Francia, poi
in Isvizzera, ove per qualche tempo insegnò in due rinomati istituti lettere latine
e greche • oltre il francese. Ritornato a Parigi, ove il Cousin apprezzò il suo
ingegno, attese, in modo più particolare che per lo innanzi, agli studii filo-
sofici, ed ebbe impiego come insegnante di filosofia nei collegi di Mont de
Marsan (1839), di Tolone (1840), di" Lilla (1843).
« Già provveduto anteriormente dei gradi universitari! di baccelliere in
lettere e scienze e di licenziato in lettere, il Vera superò felicemente alla
Sorbona il concorso di aggregazione e ottenne inoltre il grado di dottore
negli anni 1844 e 1845.
« Supplente per uu anno nei Licei di Parigi lu nominato professore di
filosofia successivamente a quelli di .Limoges (1845), di Carlo Magno in
Parigi (1848), di Rouen (1849), di Strasburgo (1850). Poscia la posizione dei
professori di filosofia divenuta difficilissima in Francia, pel modo con cui era
angustiato e vigilato in un tempo di reazione l'insegnamento filosofico, il
Vera, hegeliano, e quindi più esposto di molti altri ai sospetti e alle accuse
di una ombrosa ortodossia, cercò nella libera Inghilterra (1852) un terreno
più adatto ai suoi diletti studii e alla sua professione, e le sue speranze
non furono deluse. Egli sapeva l'inglese, e si perfezionò abbastanza in questa
lingua per pubblicare, con buon successo, il suo Inquiry in to Speculative
and experi mental science e V History of religion and of the Christian
Church, versione dal tedesco dello Bretschneider. Non iscrisse libri in tedesco,
ma possedeva egregiamente questo idioma, e ne fanno fede le sue eccellenti
(') Ciaraician e M.ignaghi, Sugli alcaloidi derivanti dal pirrolo, 1885.
— 740 —
versioni francesi delle opere di Hegel, lavoro poco meno che completo. Col-
laboratore a Parigi, nella Liberté de pensa; di Jules Simon (1848), il Vera
stabilito a Londra scrisse ùeWMhenaeum e in altri periodici inglesi, e, venuti
i tempi della ricostituzione dell'Italia a nazione, intraprese di pubblicare e
dirigere V Emporio, giornale scritto in italiano, francese ed inglese, indirizzato
al lodevole scopo di promuovere le relazioni letterarie, artistiche e commer-
ciali fra l'Italia e l'Inghilterra, ma che ebbe vita assai breve.
« Venuto meritamente in fama anche in Italia per la pubblicazione della
sua bellissima « Introduction à la philosophie de Hegel », il Vera fu dal Ma-
miani, ministro della pubblica istruzione nel 1800. nominato professore di
storia della filosofia all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, e dal De
Sanctis eletto nell'anno seguente professore della medesima materia alla
Università di Napoli con stipendio straordinario. In questo ufficio rimase fino
alla morte avvenuta il 13 luglio 18S5; periodo di 25 anni, nel quale il Vera
spiegò una grande attività scientifica, traducendo e pubblicando a Parigi presso
Germer Baillière la Logica, la Filosofia della natura, la Filosofia dello spirito,
la Filosofia della religione di Hegel, con commenti, introduzioni e note,
ristampando la introduzione a tutto il sistema e sostenendo con ardore e
fede di apostolo le dottrine del filosofo tedesco contro le varie scuole che gli di-
sputavano la direzione del pensiero. Il Vera ebbe, come lo Spaventa, durante il
suo lungo esercizio a Napoli, scolari devoti che divennero egregi insegnanti e
. scrittori ; sopra tutti va nominato Kaffaele Mariano. L'Accademia delle scienze
morali e politiche della Società reale di Napoli e ultimamente quella dei
Lincei (novembre 1883) lo ascrissero fra i loro soci. Fu decorato degli
ordini cavallereschi italiani ed onorato nel 1880 della dignità senatoria.
« Per la morte del Vera rimane senza titolare una delle cattedre filo-
sofiche più importanti di filosofia nella Università di Napoli, e cioè quella di
storia di questa disciplina che egli occupava ('), mentre è trascorso così poco
tempo dacché quella di filosofia teoretica già affidata allo Spaventa, poi al Fio-
rentino, è rimasta deserta per la perdita successiva di questi due valorosi».
« L'elenco delle opere di Augusto Vera è stato riferito nel fascicolo dei
Kendiconti suindicato.
« Il Vera ha scritto poco in italiano relativamente al numero dei libri
che ha pubblicati. I suoi lavori mirano al dominio del pensiero hegeliano
in Europa piuttosto che alla direzione del movimento filosofico nel suo paese.
In generale le sue indagini storiche comprendono gli antecedenti dell' hege-
lianismo nella filosofia greca, tedesca e fraucese, e non si riferiscono alle dot-
trine italiane salvo poche allusioni. Anche le sue polemiche non si rivolgono
') Rettifichiamo alcuni errori occorsi nel dare tale notizia. Invea di professore ili
Storia in Milano leggasi professore di Storia dilla Filosofìa e invece 'li insegnò Filosofìa
in 'inolia università (di Napoli) leggasi insegnò Storia della Filosofia.
— 750 —
ai seguaci di Rosmini e di Gioberti o alle dottrine di questi filosofi, ma alle
scuole francesi o tedesche opposte alla sua. Così, nella seconda edizioue della
sua Introduzione alla filosofia di Hegel, egli combatte con acuti argomenti
la triade dell' essere, del pensiero e del moto sostituita dal Trendeleuburg
alla triade hegeliana dell' essere, del non-essere e del divenire, e difende valo-
rosamente la causa dell'idealismo contro il materialismo di Moleschott e di
Buchner. Medesimamente nel libro intitolato L ' Hégélianisme et la Philosophie
la controversia ha per oggetto le dottrine della scuola eclettica francese, come
nell' Inquiry in to speculative and experimental Science, i suoi colpi sono
diretti a Bacone, a Locke e all' empirismo inglese.
« I tedeschi stessi riconoscono le grandi benemerenze del Vera verso la
scuola hegeliana; nella quale la Storia gli assegnerà certamente un posto
distinto fra il Michelet (di Berlino) e il Rosenkranz. Di lui ha detto
quest'ultimo che nei suoi scritti il pensiero di Hegel si spoglia di una
forma soverchiamente scolastica per esprimersi colla precisione e la chiarezza
della lingua francese. Questo forse è poco; dovrebbe aggiungersi che le idee
del maestro hanno subito nella mente del discepolo una elaborazione, che,
senza alterarne la sostanza e le forinole fondamentali, le ha svolte e ne ha
reso più accessibile l'intelligenza (').
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Furono inviate in dono all'Accademia da Soci e da estranei le seguenti
pubblicazioni:
A. Amari. La guerra del Vespro Siciliano. 9a edizione.
G. D. Whitney. The roots, verb-forms and primari/ derivatives of
the Sanskrit langage.
A. Kanitz. insultati botanici della spedizione nell'Asia centrale del
conte Széchenyi.
Id. Campanulaceae brasilienses.
G. vom Rath. Yortrdge und Mitlheilungen.
Codex diplomaticus cavensis. Tomo VI. Dono dell'editore U. Hoepli.
,') Vedi il secondo tomo dell' Essai surla Philosóphit! cu Italie au XlXéme siede, Paris,
Durand, 1869, e per la vita del Vera il 2° volume dei Nuovi profili letterarii del Camerini
e il recente lavoro del Mariano nelle biografie contenute nel Risorgimento italiano di Leone
Carpi.
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La Società di storia naturale di Freiburg; la Società geologica di Edim-
burgo; la Società geologica di Amsterdam; il Comitato geologico di Pietro-
burgo; la E. Biblioteca di Parma; le Biblioteche nazionali di Firenze e di
Milano.
Annunciarono l'invio delle loro pubblicazioni:
L'Accademia Ungherese delle scienze, di Budapest: il K. Museo di storia
naturale, di Bruxelles.
D. C.
P. B.
753 -
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
pervenute alV Accademia sino al 1 novembre 1885.
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta il fascicolo delle
Notizie degli Scavi per lo scorso mese di ottobre, nel quale si
contengono le seguenti note.
« Verona. Avanzi romani scoperti in via Portici ed in via Pelliciai. —
Lavagno. Nuovi rinvenimenti fatti sul colle di s. Briccio. — Castel d'Azzann.
Tomba di età romana trovata presso la chiesa parrocchiale. — Colonna (Co-
mune di Castiglioni della Pescaia). Nuove scoperte nella necropoli antichis-
sima di Vetulonia. — Orvieto. Prosecuzione degli scavi della necropoli vol-
siniese in contrada Cannicella. — Sipicciano (Comune di Roccalvecce nel
viterbese). Mattone con bollo trovato nei lavori per la strada ferrata. —
Corchiano. Tomba falisca scoperta in contrada s. Antonio. — Allumiere. Ri-
postiglio di oggetti di bronzo scoperto tra il sepolcreto della Pozza e la
valle del Campacelo. — Roma. Scavi e scoperte nelle regioni urbane II, IV,
V, IX. — Gabii (Tenuta di Pantdno, agro romano). Avanzi di antiche opere
nel territorio gabino, e nuovo frammento di fasti quivi rinvenuto. — Ariccia.
Tesoretto di monete sassoni scoperto negli orti Chigi attraversati dall'antica
Appia. — Nemi. Prosecuzione degli scavi nell'area del tempio di Diana ne-
morense. — Ascoli- Piceno. Ghiande missili rinvenute presso la nuova stazione
della strada ferrata. — Airola. Resti di suppellettile funebre raccolti lungo
il torrente, presso s. Maria della N.ve. — Baja. Tombe rinvenute presso il
Rendiconti — Vol. I. 09
— 754 —
Castello di Baja. — Pozzuoli. Frammento di decreto dei decurioni puteolani,
scoperto presso la Nunziata. — Napoli. Tomba con suppellettile funebre
scoperta presso s. Domenico Maggiore. — Ricigliano. Pavimenti in musaico
rimessi in luce presso la cappella di s. Maria dell' Incoronata. — Metaponto.
Vaso con alfabeto acheo rinvenuto nella necropoli Metapontina. — Arena.
Tombe con iscrizione latina scoperte nel territorio del Comune ».
Matematica. — Alcune particolari trasformazioni involuto-
rìe dello spazio. Nota IL del Socio R. De Paolis.
4a Specie. « Prendiamo una superficie U di ordine », per la quale la R
« sia r-pla e la S sia s-pla, essendo ?-+s = v — 1. Per un punto p passa
« un solo raggio che si appoggia ad R, S nei punti h, k, questo raggio
« incontra la U in un altro solo punto ed il coniugalo armonico di p rispetto
« ad esso ed a h è il punto corrispondente p' ».
« La superficie U è unita, la retta R è unita.
« Ritenendo prima r>0 bisogna distinguere i due casi: s%r, s>i'.
1° Caso: s^.r.
« La superficie U contiene 7 = fx(l — s2)H-v(v — l)-r2 rette R, che si
appoggiano alle R, S.
« Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = jx -I- v, le quali con-
tengono semplicemente le q rette R,, la S come multipla secondo ff = s+l,
la R secondo p = n — (s + 2). Le $ contengono tutte /x — 1 rette infiuita-
mento vicine ad R, situate nei [x — l piani che passano per R e toccano la S
in uno dei fx — 1 punti in cui si appoggia alla R. In ogni punto h di R
la U possiede r piani tangenti, questi piani toccano in h tutte le $; le r
falde di due $ che si toccano in h hanno fra loro un contatto di secondo
ordine, in modo che la R conta p2-+-(m-2r — 1) volte nella intersezione
di due $. Il punto in cui un piano sega la R è multiplo secondo /s-f-l
per la corrispondente $.
« Ciascuna delle q rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei suoi
punti. La superficie fondamentale corrispondente alla R è di ordine n — 1 ,
contiene semplicemente le q rette R, , e per essa la S è multipla secondo »,
la R secondo p. Gli r piani che toccano U in un punto h di R toccano in h
anche la superficie corrispondente alla R.
« Alla S corrisponde una superficie fondamentale di ordine n — 1 la
quale contiene semplicemente le q rette R, , per essa la S è spia, la R è
p-pla. Questa superficie in ogni punto A: di S ha gli stessi piani tangenti
di U, le sue p falde che passano per un punto h di R hanno in h un con-
tatto di secondo ordine con p falde di ciascuna 0, di più contiene le ^—1
rette infinitamente vicine ad R e comuni a tutte le $.
« Le curve di ordine ri corrispondenti alle rette incontrano la S in n — 1
punti ed incontrano pure la K in n — 1 punti, osculando in ciascuno di questi
ultimi tutte le $.
« La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di ordine n — 1 cor-
rispondente alla S e da quella di ordine n — 1 corrispondente alla K, contata
tre volte.
2° Caso: s>r.
«In questo caso o abbiamo [i = 1, o [x = 2, s = r+l, o ^i = 3,
s = r-hl.
« Supponiamo: [x = l.
« La trasformazione non si distingue essenzialmente da quella in cui
s <; r. Le E, S sono due rette che non s' incontrano.
« Se s = ?•-+- 1 e p. = 2 o \). = 3 , la U è di ordine v = 2 (r -+- 1) e
contiene una retta K, ?--pla, ed una conica S, (r-f-l)-pla, che si appoggia
ad R, ovvero contiene una retta K, r-pla, che è corda di una cubica S,
(r+l)-pla.
« Supponiamo : p. = 2.
« La superficie U contiene q = (r -f- 1)2 -f- 1 rette R, che si appoggiano
alle R, S.
« Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = 2 (r+2),che con-
tengono semplicemente le q rette R,, mentre per esse la S è multipla se-
condo ff=rH-2 la R secondo p=r-+-l. Le $ contengono tutte una retta
infinitamente vicina ad R, situata nel piano che passa per R e tocca la
conica S. In ogni punto h di R la U possiede r piani tangenti, questi piani
toccano in h tutte le <ì>; le }• falde di due $ che si toccano in h hanno fra
loro un contatto di secondo ordine, in modo che la R conta (r — (— 1 )2— f— (2?-— t— 1 )
volte nella intersezione di due $. 11 punto a in cui la S incontra R è (p-J-l)-plo
per tutte le $, che hanno in a lo stesso cono tangente ; il punto in cui un
piano sega la R è (p + l)-plo per la corrispondente 0.
« Ciascuna delle q rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei
suoi punti. La superficie fondamentale corrispondente alla R è di ordine n — 2,
contiene semplicemente le q rette R,, mentre per essa la S è multipla se-
condo p=r-+-l e la R pure secondo p=r+l. Gli r piani che in un punto
h di R toccano la U toccano in h pure la superficie corrispondente alla R.
Alla S corrisponde una superficie fondamentale di ordine n — 1, la quale con-
tiene semplicemente le q rette R,-; per essa la S e la R sono multiple se-
condo p=r-4-l. Questa superficie in ogni punto k di S ha gli stessi piani
tangenti di U, r delle sue falde, che passano per un punto h di R, hanno
in h un contatto di secondo ordine con r falde di ciascuna $, di più con-
tiene la retta infinitamente vicina ad R e comune a tutte le $. Per la
superficie corrispondente alla S il punto a è (p-l-i)-plo, il cono tangente
ad essa in a è quello che è tangente in a a tutte le $. Il punto a è fon-
damentale e corrisponde al piano della conica S.
— 75G —
« Le curve di ordine n cori ispoudenti alle rette incontrano la S in n — 1
punti, la R in n-2 punti, osculando in ciascuno di questi ultimi tutte le $,
e passano per a, toccando in esso tutte le $.
« La jacobiana delle <t> è costituita dalla superficie di ordine ni cor-
rispondente alla S, da quella di ordine n — 2, corrispondente alla R, contata
tre volte, e dal piano di S, pure contato tre volte.
« Supponiamo : p. = 3.
« La U è una superficie rigata le cui generatrici sono corde della cu-
bica S, tra esse due sole Ri, R2 incontrano la R e passano per i punti ai, a2
in cui la R si appoggia alla S.
«Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = 2r-4-5, le quali
contengono le due rette Ri, R2, mentre per esse la cubica S è multipla se-
condo a — r-f-2, la retta R secondo p = r+ 2. Le $ contengono tutte due
rette infinitamente vicine ad R, situate nei piani che passano per R e toccano
la S in at, ai. In ogni punto h di R la U possiede r piani tangenti, questi
piani toccano in li tutte le $; le r falde di due 0 che si toccano in h
hanno fra loro un contatto di secondo ordine, in modo che la R conta
(,-_l_2)2 + 2(r+ 1) volte nella intersezione di due 0. I punti ai, a2 sono
(p_l_l)_pli per tutte le 0, che hanno in ait a2 gli stessi coni tangenti; il
punto in cui un piano sega la R è (p+l)-plo per la corrispondente $.
« Ciascuna delle due rette fondamentali Ri , R2 corrisponde a ciascuno
dei suoi punti. La superficie fondamentale corrispondente alla R è di ordine
,i — 5, non contiene le rette R)? R2, ma contiene, come r-ple, le R, S. Gli r
piani che toccano U in un punto h di R toccano in h anche la superficie
corrispondente alla R.
« Alla cubica S corrisponde una superficie di ordine n — 1, la quale con-
tiene semplicemente le due rette R», R2, mentre per essa la S e multipla
secondo r-f-1, aveudo in ogni punto di S gli stessi piani tangenti della U,
e la R è multipla secondo r-f-2. Delle falde di questa superficie, che pas-
sano per un punto h di R, ve ne sono r che hanno in h un contatto di
secondo ordine con r falde di ciascuna <t>. La superficie contiene le due
rette infinitamente vicine ad R e comuni a tutte le $, per essai punti ai, aj
sono (j3+l)-pli ed i coni tangenti in essi sono quelli stessi che in ai, a»
sono tangenti a tutte le <E>. I punti au % sono fondamentali e ciascuno cor-
risponde al cono di secondo grado che da esso proietta la S.
« Le curve di ordine n corrispondeuli alle rette incontrano la S in n — 1
punti, incontrano la R in n — 5 punti, osculando in ciascuno di questi ul-
timi tutte le 0, e passano per ciascuno dei due punti ai , a2 con due rami,
che toccano in essi tutte le 0.
« La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di ordine n — 1, corri-
spondente alla S, da quella di ordine n— 5. corrispondente alla R, contata
— / 0 1 —
tre volte, e da ciascuno dei coni di secondo grado, corrispondenti ad aiy or2,
contato tre volte.
«Ritenendo ora che sia ?- = 0 bisogna distinguere altri due casi:
3° Caso: r = 0, s = 0.
« La superficie U è un piano, che non passa per R, e contiene p. rette R,,
che si appoggiano ad S e passano per uno stesso punto h di R.
«Ai piani corrispondono superficie $ di ordine n = /x+l, le quali
contengono semplicemente la S, hanno un punto (x-plo in h, per esse la R
è ((i — l)-pla e tutte contengono [j. — 1 rette infinitamente vicine ad R, situate
nei p. — 1 piani che passano per R e toccano S. Le $ contengono pure le u.
rette R,. Il cono di ordine fx tangente alle $ in h è fisso. Il punto in cui
un piano sega la R è /n-plo per la corrispondente $.
« Ciascuna delle ju, rette fondamentali R, corrisponde a ciascuno dei
suoi punti. Al punto h corrisponde il cono fondamentale che da h proietta
la S ; alla S corrisponde il cono fondamentale che tocca in h tutte le <t>, e
ehtì ha la R come generatrice ([j. — l)-pla.
« Le curve di ordine n corrispondenti alle rette incontrano la S in ?i — 1
punti e passano per h con n — 1 rami tangenti a tutte le <J>.
« La jacobiana delle 0 è costituita dal cono corrispondente alla S e dal
cono corrispondente ad h, contato tre volte.
4° Caso: r = 0, s>0.
« Necessariamente deve essere |x=l,s=v — 1, o ^==2)(s=-l, o /j.=3, s=Ì.
«Supponiamo: {A=l.
« Le R, S sono due rette che non si incontrano, la U è di ordine v. e
contiene la S come (v — l)-pla. Questo caso rientra in quello jt*=l, r>0,
s = 0 della specie precedente.
« Supponiamo: /x=2.
« La S è una conica appoggiata in a alla retta R e la U è una su-
perficie di secondo ordine, che contiene la S e fuori di essa sega la R in
un punto h. La U contiene due rette Ri , R2 , che passano per h e si ap-
poggiano ad S.
« Ai piani corrispondono superficie $ di quarto ordine per le quali la
conica S è doppia; tutte le $ hanno in a le stesse tangenti ed hanno in h
un punto doppio collo stesso cono tangente. Le $ contengono le Ri, R», la R
ed una retta infinitamente vicina ad R, nel piano che passa per R e tocca S.
Il punto in cui un piano sega la R è doppio per la corrispondente $.
« Ciascuna delle due rette fondamentali Ri, R2 corrisponde a ciascuno
dei suoi punti. Alla S cosrisponde una superficie fondamentale di terzo or-
dinerà quale contiene la S, essendo toccata in ogni suo punto dal piano
tangente in esso alla U, contiene le Ri, R», la R e la retta infinitamente
vicina ad R comune a tutte le <t>, ha due punti doppi in «, h, ed i coni
tangenti in essi sono quelli che in a, h sono tangenti a tutte le <I>.
— 758 —
« Al punto o. corrisponde il piano di S, al punto h corrisponde il cono
di secondo grado che da esso proietta la S.
« Le curve di quarto ordine corrispondenti alle rette incontrano la S in
tre punti, passano per h con due rami tangenti a tutte le 0 e passano per a
con un ramo tangente a tutte le <I>.
« La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di terzo ordine cor-
rispondente alla S, dal cono corrispondente ad h, contato tre volte, e dal
piano corrispondente ad a, pure contato tre volte.
«Supponiamo: pi— 3.
« La U è una superficie di secondo ordine, che contiene la cubica S ,
la quale incontra in due punti au a>_ la retta K. Sulla U vi sono due rette
Ri, Ri, che passano per ah % ed incontrano altrove la S.
« Ai piani corrispondono superficie $ di quinto ordine, le quali conten-
gono semplicemente le due rette R! , R2, la cubica S come doppia e per le
quali anche la R è doppia ; di più le 0 contengono tutte due rette infini-
tamente vicine ad R, situate nei piani che passano per R e toccano S. Pel-
le $ i punti ai, <h sono tripli, tutte le $ hanno in essi gli stessi coni
tangenti. Il punto in cui un piano sega la R è triplo per la corrispondente $.
« Ciascuna delle due rette fondamentali Ri, R2 corrisponde a ciascuno
dei suoi punti. Alla S corrisponde una superficie di quarto ordine, la quale
contiene semplicemente le due rette Ri, R2 e la S, avendo in ogni punto
di S lo stesso piano tangente di U, per questa superficie la R è doppia, i
punti «i, ai sono tripli ed in essi i coni tangenti sono quelli stessi che
in ai, «2 toccano tutte le $. La superficie corrispondente alla S contiene
pure le due rette infinitamente vicine ad R comuni a tutte le 0. 1 punti auat
sono fondamentali, ciascuno corrisponde al cono di secondo grado che da
esso proietta la S.
« Le curve di quinto ordine corrispondenti alle rette incontrano la S
in quattro punti ed hanno un punto doppio in ciascuno dei due ai, a2, toc-
cando in essi tutte le $ con ambedue i rami.
« La jacobiana delle $ è costituita dalla superficie di quarto ordine,
corrispondente alla S, e da ciascuno dei coni di secondo grado, corrispondenti
ad ai, »2, contato tre volte».
Chimica. — Sulla costituzione del pirrolo. Nota III. di Giacomo
Ciajocian, presentata dal Socio Cannizzaro.
« Isomerie nei derivati del pirrolo e determinazione della
posizione dei radicali sostitnenti. I derivati del pirrolo finora cono-
sciuti non sono molto numerosi e nella più parte di questi non è ancora
possibile di determinare con sicurezza la posizione dei radicali sostituenti,
— 750 —
quello che io vorrei ora esporre non può considerarsi perciò che come un
primo tentativo eh' io pubblico con la massima riserva.
« Esprimendo il pirrolo con lo schema :
NH
si può prevedere l'esistenza di tre derivati monosostituiti isomeri, uno dei
quali, cioè quello in cui il radicale sostituente è legato all'azoto resta fuori
di discussione, perchè in questo caso la determinazione della posizione del
radicale non offre difficoltà.
« Se nel pirrolo, oltre ai due casi d'isomeria prevedibili coli' aiuto di
questa formola, ne possano esistere degli altri dovranno decidere le espe-
rienze che si faranno in seguito, ma io credo che per la grande analogia
che il tiofene ha col pirrolo e col furfurano sia da aspettarsi a priori, che
anche questi due composti offriranno nelle isomerie dei loro prodotti di
sostituzione, le stesse anomalie che V. Meyer ha scoperto pel tiofene (').
Certo per ora sarebbe prematura qualunque considerazione in proposito,
tanto più che le esperienze di V. Meyer e dei suoi allievi, non hanno finora
risoluto la parte puramente sperimentale del problema, ma per le ragioni
esposte più sopra, sembra poco probabile che queste anomalie sieno conse-
guenze di una distribuzione assimmetrica degli atomi d'idrogeno nel tiofene,
ed io credo che i fatti scoperti da V. Meyer saranno altrettanto difficili a
spiegarsi quanto lo sono le isomerie degli acidi maleico e fumarico.
« Fra i derivati monosostituiti del pirrolo, quello in cui meglio si può
conoscere la posizione del radicale sostituente è l'acido carbopirrolico di
Schwanert. Questo acido si ottiene, in forma della sua amide, distillando
il mucato ammonico ed in modo del tutto analogo si ottiene dall'acido mu-
cico l'acido piromucico; avendo ora Baeyer (2) dimostrato che in questo
composto il carbossile è situato in prossimità dell'ossigeno del furfurano,
si può ammettere con qualche probabilità che l'acido carbopirrolico di
Schwanert abbia una costituzione analoga
H
N
COOH
(') Sembra che esistano tre acidi piromucici isomeri. L'acido piromucico ordinaria.
1' acido isopiromneico di Limpricht e l'acido ? piromucico di Stenhouse ottenuto dal fucusolo.
(') Beri. Ber. X, 355, 695, 1360.
— 7(30 —
e sia l'acido « carbopirrolico. Questa supposizione viene inoltre avvalo-
rata dall'esistenza di un'anidride interna di questo acido, la cosidetta pi-
rocolla |~ (d H3 : p0»2 1, che si forma facilmente riscaldando l'acido «
carbopirrolico con l'anidride acetica ('); qui pure regge il paragone dei
derivati del pirrolo con i composti della serie aromatica: L'acido a carbo-
pirrolico sarebbe in tutto da paragonarsi all'acido salicilico, che come questo,
si forma di preferenza nelle sintesi dirette tanto coli' anidride carbonica,
che col carbonato ammonico e col cloruro di carbonile (!).
« Se l'acido carbopirrolico di Schwanert ha la posizione a. è probabile
che anche l'unico pirrilmetilchetone finora conosciuto sia Va pirrilmetil-
ctietone. Esso si produce direttamente dal pirrolo in modo del tutto ana-
logo all'acido « carbopirrolico e si trasforma nettamente in questo composto
se viene ossidato con la potassa fondente. Se si può dunque ammettere,
con ogni riserva, che nel pseudoacetilpirrolo l'acetile sia situato in prossi-
mità dell'azoto, ne viene di conseguenza che anche l'acido pirrilgliossilico
deve avere una costituzione corrispondente :
tNCOCH,
CO.COOH
a pirrilmetilchetone acido <i pirrilgliossilico
« Fra i derivati bisostituiti, il dimetilpirrolo scoperto da Weidel e me
nell'olio animale ha di certo la posizione « a
(') Ciamician e Silber, Sintesi della pirocolla, 1884.
(') Io ho descritto alcuni anni or sono (Monatshefte fiir Chemie I. 494) un' altro
acido carbopirrolico fusibile a 161-162°, che si ottiene pure dal composto potassico del
pirrolo per azione dell'anidride carbonica, al quale presentemente io non oserei attri-
buire la posizione 0, avendo esso un punto di fusione inferiore all'acido carbopirrolico di
Schwanert. In seguito alle pubblicazioni di V. Meyer e di E. Bonz contenute del 13" fa-
scicolo dei Berliner Berichte (XVIII, 2308 e 2315), che mi pervenne quando la presente
Memoria era già scritta, credo che anche gli acidi carbopirrolici abbiano bisogno d'essere
studiati ulteriormente, tanto più che a volte l'acido carbopirrolico di Schwanert appa-
rentemente perfettamente puro, offre un punto di fusione molto inferiore a quello che
generalmente si attribuisce a questa sostanza.
— 761 —
come lo dimostra l'elegante sintesi di L. Knorr; del pari ha questa costi-
tuzione il metilfenilpirrolo di C. Paal (') ottenuto dall'acetofenonacetone.
« Per ultimo si possono fare alcune considerazioni sulla posizione del
residuo dell'acido nitrico nei nitroderivati del pirrolo e del pirrilmetilche-
tone ('). Dei due mononitrocomposti isomeri, che si ottengono direttamente
per azione dell'acido nitrico sul pirrilmetilchetone, soltanto uno ha proprietà
acide e questo fatto potrebbe far supporre che l'acidità di uno degli isomeri
provenga dall'essere in questo prodotto, che è anche quello che fonde a
temperatura più bassa, il residuo dell'acido nitrico situato in prossimità
dell'azoto. Il mononitropirrilmetilchetone fondente a 156° avrebbe dunque
la costituzione:
COCH-,
a- a nitropirrilmetilchetone,
mentre per l'altro isomero che fonde a 197" resterebbe una delle due forinole
COCH,
N02 NO*
te - ,i ìiitropiiTilmetilchetone.
COCH3
« Il dinitropirrolo che si ottiene da questo composto probabilmente
per sostituzione del radicale dell'acido nitrico a quello dell'acido acetico,
potrebbe essere
c.-,i dinitropirrolo
(') Beri. Ber. XVIII, 367.
(') Ciamician e Silber, Sludi sui composti ecc. Parte IX. — Sull'azione dell'acido ni-
trico sul pirrilmetilchetone, 1885.
Rendiconti — Vol. I. imi
— 762 —
« La posizione dei radicali nel prodotto tetrasostituito, l'acido dime-
tilpirroldicarbonico di L. Knorr, dal quale deriva il dimetilpirrolo suaccen-
nato, è pure indubitabilmente determinata ».
Matematica — Sulle superficie generate da due sistemi Cre-
moniani reciproci di grado m. Nota del prof. G. Jung, presentata
dal Socio Bkioschi.
« Intendo per sistemi Cremoniani isografioi di 2a specie e di grado m
due piani punteggiati o due piani rigati, o due stelle di raggi o due stelle
di piani o una stella di raggi (piani) e un piano punteggiato (risp. rigato),
fra i quali abbia luogo la corrispondenza univoca studiata dal Cremona nelle
Memorie dell'Istituto di Bologna (t. II e t. V della 2a serie) e investigate
per un caso particolare da Jonquières (Nouvelles Annales de Mathemati-
que, 1864) (').
« E per sistemi Cremoniani reciproci di grado rn intenderò due forme
di 2a specie I, I', tali, cbe la forma reciproca (per dualità) di una di esse,
si trovi con l'altra in corrispondenza Cremoniana di grado m ; onde 2, I'
saranuo o due sistemi piani (uno punteggiato, uno rigato) o due stelle (una
di raggi, una di piani) o un sistema piano punteggiato (rigato) e una stella
di piani (risp. di raggi).
« In ciascuno dei due sistemi vi è un determinato numero di elementi
fondamentali — a\ (rispettivamente ]3i) elementi semplici, «2 (risp. /32) ele-
menti doppi,... ar (risp. (3,) elementi r-pli — comuni a tutte le figure (s) di
una certa rete di grado m; e vi è un certo numero di figure principali,
componenti la Jacobiana di questa rete. Fra i numeri ur e /3f hanno luogo
le relazioni :
Zr»ar = 2r8#. = »n2 — 1; Irxr = ZrjS, = 3 (m — 1) , 2«r = 2/3r. (1)
« Dati due sistemi Cremoniani isografici o reciproci di grado m , ogni
projezione centrale e ogni sezione piana eseguita sull'uno o sull'altro o su
ambedue i sistemi dà origine a due nuovi sistemi Cremoniani dello stesso
grado e della stessa natura (cioè rispettivamente isografici o reciproci) ; gli
elementi fondamentali e le figure principali di questi, provengono dagli ele-
menti fondamentali e dalle figure principali di quelli, ogni elemento r-plo
('} Le due Memorie di Cremona sono riprodotte nei tomi I e III del Giornale di
Battaglini ; quella di Jonquières, lungamente arrenata negli Archivi dell'Accademia di Pa-
rigi, fu stampata recentemente nel t. XXIII dello stesso Giornale, per cura dell' egregio
dott. Guccia di Palermo.
(') Per figura qui s'intenda una linea (luogo o inviluppo) o un cono (luogo o invi-
luppo); per rete di figure un sistema di linee d'ordine (classe) m oppure di coni d'ordine
(classe) m, soddisfacenti ad — — — ■ 2 condizioni comuni.
— 763 —
del primitivo sistema dando luogo a un elemento r-plo del nuovo, e ogni
figura di grado r a una figura di ugual grado. Del resto la projetlivilà di
due forme di 2S specie non è che un caso particolare della corrispondenza
Cremoniana ; infatti per m = l la corrispondenza isografica o reciproca
di grado m coincido con V omografia o rispettivamente con la correlazione
(dualità) ordinaria.
« Considerando due sistemi Cremoniani isografici di grado m, 2, 2', e
l'ente geometrico determinato da due elementi corrispondenti, si presenta
spontanea la ricerca della figura (linea, superficie, ecc.), generata dall'ente
anzidetto.
«Tale ricerca, nell' ipotesi che 2, 2' siano due stelle di raggi, fu fatta
per un caso particolare da Jonquières (1. e.) e pel caso generale da Cremona
(1. e. 2a Memoria) ; — le due stelle isografiche generano una curva gobba
dell'ordine »i + 2, luogo dei punti ove s' incontrano i raggi corrispondenti.
«Nell'ipotesi che 2, 2' siano due piani punteggiati, tale ricerca fu
fatta da Hirst (') ; — i due piani isografici generano una congruenza di classe m
e di ordine m -f- 2 (che l' autore chiama congruenza Cremoniana), ogni raggio
della quale unisce due punti corrispondenti dei piani dati.
« Si rileva poi, per dualità, che se 2, 2' sono due piani rigati, l'invi-
luppo dei piani contenenti coppie di raggi corrispondenti è una sviluppabile
della classe m-f-2 ; e se 2, 2' sono due stelle isografiche di piani, gli ele-
menti corrispondenti si segano lungo i raggi di UDa congruenza dell'ordine rn
e della classe m-r-2.
« In simil modo e' è luogo a studiare la figura geometrica generata da
due sistemi Cremoniani reciproci di grado in. Avendo io fatto tale studio
ed essendo arrivato a risultati forse non privi d'interesse, mi permetto di
qui comunicarne alcuni.
« Se, allargando il significato di una denominazione già in uso, per
monoide di grado n si convien d' indicare tanto una superficie di ordine n
dotata di un punto (n — l)-plo, quanto una superficie di classe n dotata di
un piano tangente (n — l)-plo, trovo che due sistemi Cremoniani reciproci
di grado m, lei', generano un monoide del grado m-f-1; precisamente,
se 2, 2' sono due stelle, il monoide è il luogo dei punti comuni ai raggi
di 2 e ai corrispondenti piani di 2', se sono due piani, il monoide è l'invi-
luppo dei piani che passano pei punti di 2 e per le rette corrispondenti di 2'.
« Per ogni valore di m vi sono tante classi di sistemi Cremoniani reci-
proci quante sono le soluzioni delle equazioni (1); ed altrettante sono le
specie di monoidi di grado m-f-1 da essi generati (una medesima specie
contenendo un monoide-luogo e il monoide-inviluppo correlativo). Ogni specie
(') On Cremonian Congruences, nei Proceedings of the London Math. Society voi XIV;
On Congruences of the third Order and Class, ibidem, voi. XVI (1885).
— 764 —
poi può presentare più tipi diversi, dipendenti dalla scelta degli elementi
fondamentali e dagli altri elementi arbitrari di cui si può disporre nello sta-
bilire la corrispondenza reciproca dei sistemi generatori 2, 2'.
« Fra le soluzioni delle (1) vi è sempre la seguente
«! = /3i = 2m — 2 , am-i = /3,„_i == 1
che caratterizza la corrispondenza reciproca di grado m, analoga a quella
isografica studiata da Jonquières; la classe corrispondente di sistemi reci-
proci si distinguerà col nome di sistemi Cremoniani reciproci di Jonquiè-
res, e il monoide che questi generano si chiamerà monoide normale (') del
grado m -f- 1 .
« Ad esempio, per m = 1 si ha la consueta generazione delle quadriche
(come luogo o come inviluppo, secondo che 2, 2' sono due stelle o due
piani) ;
per m = 2 si ha una nuova generazione della superficie di 3° ordine
con punto doppio o della superficie di 3a classe con piano tangente doppio,
secondo che 2, 2' sono rispettivamente due stelle o due piani ; e, come caso
particolare, si ha una nuova generazione della cubica dotata di 4 punti
doppi, o, rispettivamente della sua reciproca, cioè della superficie romana
di Steiner;
per m = 3, prescindendo dai casi particolari, si ha, come nei casi pre-
cedenti, una sola specie di monoide (il monoide normale) di 4° grado ; la
quale comprende la superficie di 4° ordine con punto triplo e una retta
doppia ('), e la reciproca di questa ;
per m = 4, al contrario, essendovi due classi distinte di trasformazioni
Cremoniane reciproche, si hanno due distinte specie di monoidi del 5U grado;
prescindendo dai casi particolari, l'una comprende la superficie di 5° ordine
con punto quadruplo e una retta tripla (monoide nonnaie) e la sua reci-
proca — l'altra la superficie di 5° ordine con un punto triplo e tre rette
doppie in esso concorrenti, e la sua reciproca (J) ;
e anche maggior varietà di specie presentano i valori di »n>4.
« Si può dire in sostanza che, dato m, ogni soluzione delle (1) som-
ministra le caratteristiche: a) di una classe di sistemi Cremoniani isografici
(') Il monoide normale d'ordine n rientra nel tipo delle superficie d'ordine n dotate
di retta (n— 2)-pla-, sulle quali si confronti nel t. Ili dei Matliem. Annalen la Memoria di
E. Sturm: Ueber die Flàchen mil einer endlichen Zahl von (einfachen) Geraden, vorzugsweise
die der vierlen und funften Ordnung.
(') Per monoidi di 4° ordine vedasi la Memoria di K. Rohn, Ueber die Flàchen vier ter
Ordnung mil dreifachem Punkte, Math. Annalen, t. XXIV (1884).
(') Questi monoidi (corrispondenti ad m=4) sono casi particolari della superficie di
5° ordine dotata di una cubica doppia; due casi non considerati nella celebre Memoria di
Clebsch , Ueber die Abbildung algebraischer Flàchen, insbesondere der vierten und fuìi/len
Ordnung, Math. Annalen, t. I (1870).
— *0-J —
(e corrispondente specie di curve gobbe, ecc. da essi generata) ; b) di una
classe di sistemi Cremoniani reciproci, associata alla precedente ; e) di una
determinata specie di monoidi del grado m + 1 {comprendente due mo-
noidi correlativi) cioè quella generata dai sistemi b).
« Le principali proprietà dei monoidi dei quali ci stiamo occupando
sono riassunte nei seguenti teoremi, che si dimostrano con facili considera-
zioni geometriche, e nei loro correlativi, i cui enunciati si omettono per
brevità.
Due stelle Cremoniane reciproche di grado m generano (come luogo del
punto comune a un raggio dell'una e al piano corrispondente del-
l'altra) una superficie 0,,,-m , deW ordine m-t- 1, per la quale il centro S
della stella di raggi è un punto ?n-plo e il centro S' dell'altra è un
punto semplice. Alla congiungente i due centri corrisponde in S' un
piano t e in S un cono km d'ordine ni: r è il piano tangente in S'
e km il cono osculatore in S alla superficie (monoide) generata.
Questo monoide) $,„,-i contiene, allo stesso grado r di molteplicità, cia-
scuna retta fondamentale r-pla della stella di raggi; e da ogni piano
fondamentale i-plo £,■ dell'altra stella è segato secondo una linea com-
posta di una curva Ci (d' 'ordine i e genere zero) e di una C)n_,,-i (').
Se j intersezioni di queste curve si trovano su rette fondamentali
semplici della stella S, ;, è un piano (j'-f-i + l) -tangente del monoide.
« Già da questo teorema emerge che $,n^-i contiene un certo numero
di rette (rette fondamentali del monoide) concorrenti nel suo vertice S:
cioè le «i rette semplici, le a2 doppie, ... le xr rette fondamentali r-ple
della stella di raggi. Vedremo ora che sulla superfìcie sono inoltre situatp
altre rette in numero limitato. Mantenendo infatti ad ai e /3i il significato
già detto e indicando con y il numero dei piani non principali della stella S
che eventualmente contengono (per equivalenza) (5) m rette semplici della
superficie, passanti per S, si può formulare quest'altro teorema:
Il monoide $m-H contiene X = ai + m + l rette semplici concorrenti nel suo
vertice S, ed altre pL = (3\-hy non passanti per questo punto (3).
(') Oltre alla serie di coniche di cui si dirà in seguito, ogni monoide normale coìt-
itene dunque almeno un'altra conica, appoggiala in un punto della reità fondamentale mul-
tipla: è la conica posta nel piano (hi — l)-plo della stella S'. Stante questa proprietà,
il monoide normale di grado m si può rappresentare punto per punto sul piano con l'identica
costruzione wioperata da Clebsch per la rappresentazione della superficie di 4° ordine do-
tata di retta doppia (1. e. § 2). Del resto qualsiasi monoide (normale o no) si può rappre-
sentare sul piano con una semplicissima costruzione : basta farne una prolezione sul piano
rappresentativo dal suo punto m-plo (vertice).
(') Vale a dire che invece di ?)» rette semplici, il piano potrebbe anche contenero
delle rette multiple di $m^, , purché la somma dei gradi di molteplicità uguagli m.
(') Il valor minimo di y, se t-m^_, è il monoide normale del rispettivo ordine, è =m-+-l.
— 766 —
Se esistono due paja di rette fondamentali in ciascun dei quali la somma
dei gradi di molteplicità uguagli m — 1, si può stabilire la corrispon-
denza Cremoniana reciproca fra S ed S' in modo da assicurare a -y
il valor minimo 2.
Quando invece esiste un solo pajo di tali rette, oppure quando vi son due
rette fondamentali la somma dei cui gradi di molteplicità uguagli m — 2,
la corrispondenza si può stabilire in modo da assicurare a y il valor
minimo 1.
Applicando il teorema al monoide normale di grado »H-1 (<X\=(3i=2in — 2)
si trova: Sul monoide normale di ordine m-+- 1 giacciono 3m — 1 paia
di rette semplici associate (sj,s'j): le Sj (/=1, 2, ... Zm — 1) concor-
rono nel vertice o punto m-plo S; le loro associate s' )■ scmo situate nei
piani che quelle determinano con la retta fondamentale (m — l)-pla (').
Oltre alle 3m — 1 rette s'y vi sono sul monoide tante altre rette non
passanti pel vertice, quanti sono i piani per S che eventualmente
contengono m rette Sj (').
« Ritornando al caso generale, quelle m-f-1 ( = X — «i) rette, insieme
alle 2<xr fondamentali, costituiscono l'intersezione completa del monoide col
cono osculatore del suo vertice S; nessun'altra retta g' della superficie, oltre
a queste #, (« = 1, 2, 3, ... = grado di molteplicità), passa per S.
« Ogni retta gt è asse di un fascio di piani e determina sulla super-
ficie una serie di curve Cm— j-^i dell'ordine m — i-f-1, aventi un punto (m — ?')-plo
in S; onde il nunoide <bm-*\ contiene 1 ( = ai -4- m + 1) serie di curve C,„
con punto (ni — l)-plo S, a» serie di curve Cm_i dotate in S di punto
(?n — 2-plo, ecc. ecc.; ma non contiene in generale alcuna serie di coniche
situate in piani passanti per una delle rette fondamentali — invece sui
monoidi normali di qualsivoglia grado si trova sempre una tal serie di
coniche.
« La superfìcie ®m^i contiene pure \>. ( = /3i + 7) serie di curve COT,
corrispondenti alle a rette g' che situate sulla superficie, non passano pel
suo vertice ; ogni C,„ posta in un piano per g' ha un punto (r — l)-plo fisso
in ciascuna delle rette fondamentali r-ple incontrate dalla g' ed ha un punto r-plo
(variabile col piano) in ciascuna delle altre fondamentali r-ple (r = 1, 2, 3, .... ).
« Altri gruppi discreti ed altre serie di curve di diversi ordini si tro-
vano sulla superficie; la strettezza dello spazio m'impedisce di darne qui
una descrizione anche sommaria. Osservando però che i monoidi normali
(') Così <f>4 contiene 8 paja di rette associate, 't'j ne contiene 11 paja, ecc. ecc.; cfr.
Sturili, 1. e.
(*) Per una proprietà dimostrata da Eohn col sussidio delle funzioni ellittiche (1. e.
pag. 59), il monoide di 4° ordine, per es., potrebbe contenere al massimo altre 11 rette
non passanti pel vertice.
— <0< —
di 4° e 5° ordine (cioè quelli generati da stelle Cremoniane reciproche di
Jonqui'eres, di gradi m — 3 e =4 rispettivamente) sono risp. casi parti-
colari della superficie di 4° ordine dotata di una retta doppia e della super-
ficie di 5° ordine dotata di una cubica doppia, e che le curve situate su
queste superficie furono diffusamente studiate da Clebsch e da Sturm (1. e),
posso dire che applicando ai detti monoidi $i, <J>5 la teoria superiormente
esposta, si perviene a risultati i quali, tenuto conto della particolarità
accennata, sono in perfetto accordo con quelli ottenuti dai ricordati due
geometri ».
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Dai Soci S. Cannizzabo e P. Blaserna, venne presentata al Presidente
una Memoria dei dottori G. Ciamician e P. Magnaghi, intitolata: Sugli alca-
loidi derivanti dal pirrolo, accompagnandola con una Relazione che ne approva
la stampa e la dichiara d'urgenza.
Questa Memoria sarà pubblicata negli Atti dell'Accademia.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Pubblicazioni inviate in dono da Soci:
C. Nigra. Canzoni popolari del Piemonte. — Il Moro Saracino.
CORRISPONDENZA
Ringraziarono per le pubblicazioni ricevute:
La Società storica lombarda di Milano; la Società geologica di Edim-
burgo; la Società zoologica di Amsterdam; la R. Università di Pavia: la
Biblioteca di Reykjavik; il R. Osservatorio di Praga; la Commissione per la
carta geologica del Belgio, di Bruxelles.
Ringraziò, annunciando l'invio delle proprie pubblicazioni:
L'Osservatorio meteorologico di Vienna.
D. C.
P. B.
— 769 —
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali.
Seduta del 15 novembre 18S5.
F. Brioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Matematica. — Le equazioni modulari nella trasformazione
del terzo ordine delle funzioni iperellittiche a due variabili. Nota
del Socio Brioschi.
« La teorica della trasformazione delle funzioni iperellittiche a due va-
riabili non è molto progredita dopo che tino dall'anno 1855 il sig. Hermite
ne stabiliva le basi nella sua nota Memoria « Sur la théorie de la transfor-
mation des fonctions Abeliennes ». Mi limiterò a citare fra i lavori posteriori
quello del sig. Konigsberger pubblicato nel giornale di Borchardt « Ueber
die Transformation dritten Grades und die zugchUrigen Modular -gleichungen
der Abclschen Functionen ersler Ordnung >. (anno 1867) ed i più recenti
del sig. Krause in parte riassunti nella Memoria « Sur la transformation
des fonctions hyperclliptiques de premier orare » che trovasi negli Acta
Mathematica del sig. Mittag-Leffler (anno 1884).
« Le ricerche del sig. Krause conducono, anche nel caso qui conside-
rato della trasformazione di terzo ordine, ad un grande numero di relazioni,
alcune delle quali dovranno necessariamente essere conseguenza di altre,
essendo limitato il numero delle incognite del problema.
Rendiconti — Vol. I. 101
— 770 —
« Sieno 5 (v1 , vì) , S3 4 (uj , us) , $i (»>, , v2) , 30 2 («i , vt) quattro fun-
zicni théta, le prime due pari, dispari le seconde ; indicando con 6(ul,u>),
?3i (wi, «2) e così via le funzioni trasformate, si avià come gli autori citati:
nella quale le p, 1, p., v, a sono i cinque coefficienti indeterminati.
« Rappresenterò con /, u i valori di 5 («i, Vj)', 234(^1,^2) corrispon-
denti a Vi = u2 = 0, e cosi con x, y; z, w quelli delle funzioni 9S, Su;
^0 3) ^23. e colle stesse lettere maiuscole i corrispondenti valori delle fun-
zioni trasformate. Si hanno fra queste quantità le seguenti relazioni :
X = px{x* — lyì) , Y = py (y^-hlx1)
(1) Z,=pz(z* -4-fiuÉ), W=,3u;(u>* — pz*)
T=pt (t* -fvt*1) , U = (3tt(«i*-f-vtJ)
« Inoltre dalle relazioni generali:
J4 — W4 = Z4 + to'' = #' -+- !/''
si deducono le due note:
zi -r-u>W-|-MU = tT.
« Formo ora coi valori superiori di X, Y, Z, W, T, U le tre espres-
sioni eguali fra loro :
X4 + Y4 = Z4 -f- W = T4 — U4
si ottengono le :
p' oc1 y* (x* + yl) xly-
p's'w'fr'H-u,' — = " + ' + 'U "^^
p*t»uf(«»-fi«) L '"in? 3J-
« [ numeratori delle frazioni primi membri dello precedenti equazioni
sono evidentemente eguali fra loro ; ora si può dimostrare che ciascuno di
essi è eguale a zero. Dalle equazioni (1) vedesi tosto essere:
_ xX -+- y Y _ zZ -+- wW _ iT — mU
P~~ xi-hyi ' ' zi-hivl ~ «4 — m4
ed indicando con p\ il valore di p per la trasformazione supplementare, si avrà:
_ xX -+- yY _ rZ -t- «W _ tT — mU
Pl ~ X4 •+- Y4 ~= Z4 + W4 — T* — U4
per le prime delle quali :
X4 + T4 - pi (a;4 -f- y4)3 = £ (a,4 + yi) [l-p*Pl («» + y4)« j
ri
— 771 —
e siccome la forinola per la triplicazione dà:
3 __J__
P pl~(xl-hyi)i
si giunge al seguente teorema:
«I coefficienti X, \x, v, della formola di trasformazione
del terzo ordine devono soddisfare alle seguenti equazioni:
X'« -f-GX- — 4aX — 3 = 0
fA» + 6ji» — Up.— 3 = 0
v4 +6v* — 4cv — 3 = 0
essendo:
a = — s—t- , o = — s — r- . e = —
« Se si indicano con X| , /xi , vi i valori di X, a, v per la trasforma-
zione supplementare, si avranno, analogamente alle (1):
x = PlX(V-hT-) y=p,Y(Y* + XiX*)
2 = p,Z(Zi+p:1Wl) w = pi W (Ws— fi, Z2)
« =p,T(T2 + vi U4) w = p, U (IT- + v, T2)
dalle quali e dalle (1) si deducono la :
, 0 foX + t/Y)4 — (y + ?/4)(X4 + Y4)
ed altre due analoghe ; ma i numeratori di queste frazioni sono nulli per
quanto si è osservato più addietro, si avranno quindi le tre relazioni :
XX[ + 3 = 0 1**1-4-3 = 0 vv, + 3 = 0.
« Infine indicando con c0, c0i, Cj, c12 i valori delle altre quattro fun-
zioni pari 30 {v\ , v^ , B0 \ (v\ , v2) , 3» {vt , f2) , Sl 2 («! , u2 ) corrispondenti a
t>i = t'» =^ 0, si hanno, come ha dimostrato il sig. Krause:
Co Co = p i co •+- X Ci C0 1 -h p. Co Ci -h V Co ci 2 + WC0 C0 1 Ci C| 2 ]
ed altre tre analoghe, per le quali:
Co c0 +C2 e, =T« — Xx Co c0 + Coi co, — T« — Zz
Co ì c0 1 + Ci 2 e, , = T t — Y y Csc, -h Ci aci « = Tt — Ww
si otterrà dalle medesime la equazione del quarto grado a cui soddisfa a.
« A questo scopo si osservi che fra le or, y, z, w, t, u e le co , c0 1 , e» , c^ »
hanno luogo le relazioni:
2 yiw*.tt-ha;iztui t
c» = i*+^i
4 a;1 «;»«* — »•««»« ,
Ci = 1 't ~ Ci !
s4 -f- to4 z* H- u>*
e quindi si può formare il valore di a in funzione delle x, y ...; X,Y.,
X*
w*t*
— y*s*ui
3
y-
r4
uPu'
-h«>4
— 772 —
Geologia — Contribuzione alla geologia dei vulcani Laziali.
Sul cratere tuscola.no. Nota del Socio G. Ponzi.
« Trovandomi per consiglio dei medici in Frascati, uno dei più ridenti
paesi del Lazio, affine di provvedere, per quanto sia possibile, alla cura
della malattia, che da tanti anni mi afflige, ho approfittato di qualche breve
tregua concessami per portare nuove indagini scientifiche su quella contrada,
già altre volte da me esplorata, a fine di scoprire se fossi incorso in qualche
orrore e di aggiungere ulteriori cognizioni.
« Nelle mie pubblicazioni io accennai all'esistenza di un cratere, che per
la sua situazione in prossimità della città di Frascati, chiamai Tuscolano.
Questo cratere è ora cancellato e poco o nulla riconoscibile per disfacimenti
sopraggiunti; fa parte della ghirlanda di bocche succursali, che coronano il
grande cratere della prima epoca eruttiva nel sistema vulcanico Laziale.
« L'attuale territorio di Frascati, a dire il vero, si distende per la mas-
sima parte sulle vaste pianure della campagna romana, e solo in parte risale
per comprendere le colline tuscolane, giacenti sulle pendenze esterne del
grande cono Laziale. È appunto in queste che si ritrova il cratere tuscolano,
del quale ora non resta che un'ampia cavità sotto la villa Montalto, oggi
Grazioli.
« La esistenza di tale bocca eruttiva può dedursi dalle vestigia e dagli
indizi che oggi ancora ci rimangono di essa, cioè:
1° Dalla sua stessa posizione sulla esterna pendenza del grande
cono, analogamente agli altri crateri ausiliari, spettanti alla prima epoca
eruttiva.
2° Dalle correnti di lava emesse da quel cratere. Presso la villa
Pallavicini si manifesta una vasta corrente lavica, la quale poi si divide in
due ingenti rami; l'uno diretto a Grottaferrata verso S. SO e che osservasi
all'Osteria del Fico ; l'altro scorrente verso N-O, che arriva fino a Vermicino.
3° Dalla quantità enorme di cristalli isolati di melauite ed augite
disseminati in questa regione insieme a grande numero di cristalli di leu-
cite, minerale così frequente in tutti i vulcani italiani. Sembra che gli in-
dicati cristalli sieno stati lanciati dalla bocca eruttiva sotto forma di pioggia,
analogamente alla pioggia di cristalli di augite, lanciati dal cratere dei Monti
Rossi sull'Etna nel 1813.
4° Dall'ingente numero di rocce erratiche, miste a prodotti clastici,
lapilli, scorie, ceneri, pozzolane, frammenti di lave, ecc., che si trovano ac-
cumulate in quella località (').
(') Molti campioni di massi erratici, provenienti da questa località furono raccolti e
mi furono mostrati dal sig. ingegnere Panizza, capo dell'uffizio tecnico di Frascati.
— 77:J —
5° Infine dalla stessa stratificazione di questi materiali clastici, mo-
stranti inclinazione tutto all'intorno del cratere.
« Sembra quindi non potersi dubitare che la cavità, che osservasi sotto
la villa Montalto, rappresenti realmente un cratere, facente parte delle bocche
ausiliarie sparse sul grande cono laziale ed aperte nelle più violenti eruzioni ».
Matematica — Sui siatemi Cremoniani reciproci di grado m.
Nota II. del prof. G. Jung, presentata dal Socio Brioschi.
« In una Nota precedente (') mi sono occupato delle superficie generato
da due sistemi Cremoniani reciproci di grado m comunque situati nello spazio.
Supporrò ora che i due sistemi 2, 2' siano sovrapposti (2) e cercherò se
esistono e come siano distribuiti gli elementi uniti dei due sistemi.
« Per fissar le idee invaginiamo dapprima che 2 e 2' siano due sistemi
piani sovrapposti (il caso di due stelle concentriche sarà considerato più tardi).
Qual' è il luogo dei punti uniti di 2 cioè dei punti situati nelle corrispon-
denti rette di 2'? In altre parole: quante rette di 2' incontrano una retta
arbitraria g del piano nei punti corrispondenti di 2? Alla g, considerata
come retta di 2, corrisponde in 2' una certa curva G' di classe m, avente
per tangente ?-pla ogni retta fondamentale r-pla del sistema 2' (r= 1,2,3,...).
Da un punto P di g arrivano a G' m tangenti p'\p't...p'm, le quali, se
risguardate come elementi di 2', hanno per corrispondenti (in 2) m punti
Pi ?i . . . P,„ della stessa g; onde ogni posizione di P su g determina un gruppo
ili m punti (Pi Pi... Pm). Viceversa a un punto Pi di g corrispondo in 2'
una tangente p\ di G', la quale incontra g in un punto P e determina gli
altri m — 1 punti PjP3...PTO; onde ogni punto P, del gruppo determina
un punto P di g. Vi è dunque su g una corrispondenza [l,m] con m + 1
coincidenze; ma se il punto P coincide con Pi, esso giace nella retta corri-
spondente, è un punto unito di 2 — epperò il luogo dei punti uniti è una
curva Cm-^i dell' ordine m-\- 1 . Per m = 1 si ritrova così una proprietà notis-
sima di due piani projettivi reciproci sovrapposti (3).
« Se la retta g passa per un punto or, fondamentale r-plo del sistema 2,
le corrisponde in 2' una curva della classe m — r; mentre al suo punto o,
corrispondono tutte le tangenti di una determinata curva principale Q<r),
della classe r. Ciascuna delle r tangenti condotte da or ad £!(r> contenendo
il proprio punto corrispondente — cioè or — ne viene che or è punto r-plo
per la C,„^i.
(') Sulle superficie generate da due sistemi Cremoniani reciproci di grado m. Rendi-
eonti della E. Accademia dei Lincei. 18S5; pag. 762.
(') Sono sovrapposti o concettivi due sistemi piani quando giacciono nello stesso piano,
due stelle quando hanno lo stesso centro.
(') Cfr. per es. Rete, Geometrie der Lage, 2a Aufl., B. II, p. 61.
— T74 —
« Indicando con«ril numero dei punti fondamentali ?'-pli di 2(r=1.2,3,...),
con § il numero dei punti doppi (per equivalenza) della C,„-h e teueudo pre-
senti le equazioni
Zr^ ar= m1 — 1,
IrtXr — 3(m — 1),
si trova :
3_v '•('•-!) Xr_ (»i-1)(»n — 2) .
2 2
onde la classe della curva C,„-h è = 4m — 2. Con considerazioui correla-
tive si dimostrano le proprietà reciproche, epperò il teorema:
« Dati in uno slesso piano due sistemi Cremoniani reciproci di grado m,
il luogo dei punti uniti ossia situali nelle rètte corrispondenti è una curva
dell'ordine m-f-1 e della classe 4m — 2, la quale passa r volte per ogni
punto fondamentale r-plo del sistema punteggiato; e l'inviluppo delle rette
unite ossìa passanti pei punti corrispondenti è una linea della classe m-f-1
e dell'ordine 4m — 2, la quale è toccata r volte da ogni retta fondamtn-
tale x pia del sistema rigato.
« Sia applicando il principio di dualità, sia direttamente si trova il
teorema analogo :
« Date due stelle Cremoniane reciproche di grado m, aventi lo stesso
centro, il luogo dei raggi uniti è un cono dell'ordine m-f-1 e della classe
4m — 2, contenente r volte ogni raggio fondamentale r-plo della stella di
raggi; e l'inviluppo dei piani uniti è un cono della classe m-f-1 e del-
l'ordine 4m — 2, il quale è toccato r volte da ogni piano fondamentale r-plo
della stella di piani.
« Questi teoremi, presentati sotto aspetto alquanto diverso, si possono
collegaro con quelli della Nota in principio ricordata ; si può dire infatti che:
« Due sistemi Cremoniani reciproci di grado m 2 , 2' generano un
monoide del grado m + 1, quando non sono sovrapposti; quando sono
sovrapposti generano due linee piane reciproche (una delle quali di ordine
m-f-1 e di classe 4m — 2) oppure due coni reciproci (uno dei quali di
ordine m-f-1 e di classe 4m — 2) secondo che 2,2' sono rispettivamente
due sistemi, piani o due stelle.
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
A. Righi. Ricerche sperimentali e teoriche intorno alla riflessione della
luce polarizzata sul polo d'una calamita. Memoria II, presentata dal
Socio Blaserna.
— 775 —
RELAZIONI DI COMMISSIONI
11 Socio Cerruti, a nome dei Soci Battaguni e De Paolis, relatore,
legge una Relazione sulla Memoria del dott. A. Pokchiesi, intitolata: Una
rappresentazione del complesso lineare sullo spazio ordinario. La Relazione
conclude approvando detta Memoria per la stampa negli Atti dell'Accademia.
Le conclusioni delle Commissioni, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
PERSONALE ACCADEMICO
Il Presidente commemora brevemente le perdite subite dall'Accademia
nelle persone dei Soci Augusto Vera e Carlo Maggiorasi. Aggiunge che
del primo il Socio Fekri dettava un cenno necrologico, che venne pubbli-
cato nei Rendiconti.
11 Socio Moriggia legge una Commemorazione del defunto Socio
Maggiorasi.
Questa commemorazione sarà pubblicata negli Atti accademici.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Socio Cerruti, a nome del segretario Blaserna, presenta le seguenti
pubblicazioni delle quali Soci ed estranei fecero omaggio all'Accademia:
G. Govi. L'ottica di Claudio Tolomeo, da Eugenio Ammiraglio di
Sicilia ridotta in latino sovra la traduzione araba di un testo greco im-
perfetto. Pubblicazione fatta per deliberazione della R. Accademia delle
scienze di Torino.
I. L. Soret. Sur le iòle du sens du toucher dans la perception du
beau, particulièrement chez les aveugles.
S. Vecchi. La Teoria geometrica attuale delle restituzioni prospettive
riveduta e corretta. Presentata dal Socio Cremona.
CORRISPONDENZA
Il Socio Cerruti, a nome del segretario Blaserna, comunica la seguente
corrispondenza relativa al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
Il R. Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano; la R. Accademia
storica di Madrid; la Società filosofica americana di Filadelfia; la Società
— 776 —
batava di filosofia sperimentale di Rotterdam; il Museo di zoologia compa-
rata di Cambridge Mass.; la Società degl' ingegneri di Torino; le Biblioteche
nazionali di Milano e di Firenze; la R. Biblioteca di Parma; la Biblioteca
comunale di Siena; il Comitato geologico di Pietroburgo.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni :
La R. Accademia di scienze, lettere e belle arti del Belgio; la R. Società
sassone delle scienze, di Lipsia; il Comitato geologico degli Stati Uniti,
di Washington.
V. C.
— 777
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classa di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 29 novembre 1885.
G. Fiorelli Vice-Presidente.
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Filologia. — Formulari della cancelleria di Egitto nel XIV
secolo, per alcuni Capi di Stati italiani. Memoria del Socio M. Amari.
« In questo lavoro verranno dati gli estratti di un'opera del Calcasciandi,
che contengono la intitolazione con la quale la Cancellarla de' sultani d'Egitto
nel XIV secolo scrivea a' magistrati di Genova, al doge di Venezia, al mar-
chese di Monferrato, alla regina Giovanna di Napoli e al papa. Conterrà
inoltre la traduzione arabica di una lettera dell'ambasciatore di Venezia e
d' una del capitano di Cipro al Sultano d'Egitto. Di tuttociò sarà dato testo
arabo e versione italiana, col riscontro di un codice arabo della Ambrosiana ».
Questa Memoria sarà pubblicata negli Atti dell'Accademia.
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta il fascicolo delle
Notizie degli Scavi per lo scorso mese di ottobre, accompagnando
la presentazione colle seguenti osserva/.ioui.
« Il fascicolo delle Notizie sulle scoperte di antichità per lo scorso
mese di ottobre fu già stampalo, e mi onoro di presentarlo alla R. Acca-
demia. Delle materie quivi contenute fu già dato annunzio nel penultimo
Rendiconti — Vol. I. 102
— 778 —
fascicolo de' Rendiconti. Giovami per altro informare i colleghi che nel fasci-
colo medesimo si parla delle ulteriori ricerche fatte nella necropoli di Ve-
fculonia, dove furono trovate altre tombe antichissime con suppellettile fune-
bre di tipo laziale ; e tratta di un rinvenimento di ghiande missili iscritte,
avvenuto presso la città di Ascoli, il quale rinvenimento accresce soltanto
il numero di epigrafi conosciute, ripetendosi negli esemplari ultimamente
ritrovati le note leggende FIR e XV, cioè della XVa Sezione.
« Si riferisce pure nel fascicolo predetto un cospicuo frammento di un
decreto municipale puteolano, che sarà quanto prima illustrato dal prof,
de Petra.
« Finalmente vi si trova una nota del prof. Barnabei, sopra un fram-
fento di fasti gabini, ultimamente rinvenuto in occasione di lavori per il
rilievo della carta archeologica del territorio di Gabii ».
Epigrafia. — Sopra un frammento epigrafico Ialino relativo
ai Fadi Gabini. Osservazioni del Socio Barnabei.
« Il Socio Barnabei richiama l'attenzione della Classe sopra un fram-
mento epigrafico latino, rinvenuto non ha guari presso il lago di Castiglione,
sulla via Prenestina, nel sito dell'antica Gabii, ove si fecero le numerose
scoperte di antichità nel 1792.
« Questo frammento appartiene ai Fasti Gabini, e riguarda gli anni
727-732 di Roma.
« Un altro pezzo de' Fasti medesimi, scoperto nel sito stesso, riferivasi
agli anni 755-759 ; ma esso andò perduto nel trasporto che si fece delle
antichità Gabine dalla tenuta di Pantano a Boma ».
Storia. — Documenti riguardanti Federico .Cesi. Nota del
Socio corr. E. Nabducci.
« Ho l'onore di presentare all'Accademia, a nome del signor Duca di
Rignano, D. Emilio Massimo, una grande tavola in rame, impressa in Roma
nel 1628, mentr'era ancor vivo Federico Cesi, intitolata « genealogia offi-
siosvm », e contenente un albero genealogico della famiglia Cesi, compilato
da Luca Alberto Petti di Todi, Protonotario Apostolico e Canonico di quella
cattedrale ('). Questo douo sembrami tanto più doversi tenere in pregio, in
quanto che mi sono assicurato che la nostra Accademia mancava finora di
questo sincrono documento. L'albero medesimo, edito per la prima volta
(') Del medesimo Petti riportansi : Ottave 72 in lode, delta città di Todi e suoi citta-
dini, da Gio. Batt. Possevino, nella sua opera: Vita de santi e beali di Todi. Perugia 1597
— 770 —
mi 1609, fu poi due altre volte ripubblicato con giunte, onde è questa
che presento la terza edizione, ed apparisce incisa da Francesco Folcari.
Contiene le diverse diramazioni dei Cesi, da Federico I Cesio Aquitano, l'anno
942, e prosegue in linea retta, sino ai figli di Federico, fondatore della
nostra Accademia. Oltre parecchie illustrazioni storiche, ha, nel margine su-
periore a destra, due distici latini in onore dei Cesi, firmati : « Joannes
Domissianus Lynceus cephallonieusis D. T. », che è Giovanni Demisiauo, da
Cefalù, inscritto sotto il n° 17 del catalogo autografo dei Lincei.
« La penultima ramificazione del tronco diretto dell'accennato albero ha
uno scudo sormontato da una corona, con a canto una piccola targa ov'è la
lince, anch'essa coronata, nel quale scudo il nostro Federico è così regi-
strato: « Federicus | Marchio Mòtis | Celij II. L. P. I. Prneps | S. P. et
« S. A. Vx. Isabel- | la Saldata, a. Ar- | temisia Colli- | na », cioè « Fe-
« dericus Marchio Montis Celii secundus, Lyncseorum Princeps primus,
« Princeps Sancti Poli ed saucti Angeli, Uxores Isabella Salviata et Arte-
« misia Columna». E qui giova avvertire che S. Angelo e S. Polo furono
eretti in Principati di moto proprio dal pontefice Paolo V con sua bolla dei
18 gennaio 1613, a favore del nostro Federico ('), non a favore di Federico
suo padre; cioè circa tre anni dopo che questi, con atto degli 8 marzo 1610,
rogato da Giovan Francesco Bulgarini notaio di Camera (*), e confermato
dallo stesso Paolo V con breve dei 7 marzo 1611 (3), aveva rinunciato al-
l'amministrazione del suo patrimonio, a favore di suo figlio. Termina l'al-
bero colle figlie di esso Federico in numero di sei, delle quali Olimpia,
Firmina e Teresa allora in vita, e Maria Maddalena, Cecilia e Francesca
morte bambine. E questa precoce moria in casa Cesi sembra fosse eredita-
ria, dacché troviamo essere a Federico morti nell'infanzia quattro fratelli
e due sorelle. Sembra per altro che nel 1642 la sola Olimpia rimanesse in
vita, affermandosi da Nicola Ratti ('), che nel medesimo anno ella andò sposa
a Paolo II Sforza,, conte di Santa Fiora, e che ella era allora « unica figlia
di D. Federico Angelo Cesi ». Onde apparisce quanto poco fondata fosse
l'asserzione di Gian Vittorio Rossi (c), che parlando di Federico, da lui
erroneamente chiamato Angelo , soggiunge : « Uxorem habuit mulierem
« nobilissima^, sed nullum ex ea, neque virilem neque femineum sexum
« reliquit ».
(') Archivio Massimo, sezione Cesi, n° 54.
(') Archivio detto, Tomo 25, n° 82, car. 12?.
(") « 1610, nouis mattii, ab Incarnatione » (Ivi, car. 115).
(') Della famiglia Sforza. Parte I. Eom.i, s. a., pag. 343.
(') Jani Micii Eeythr^i, Pinacolheca tenia imaginumVirorum, aliqua ingenti eleru-
ditionis faina illustrium. Col. Urbiorum, 1648, pag. 103.
— 780 —
« Profittando del gentile permesso concessomi dal prelodato signor Duca
Massimo, di fare indagini nell'Archivio di Casa Cesi, ora congiunto con quello
della sua famiglia, ho preso nota di alcuni documenti, che in calce riporto,
e che contengono particolari non privi d'importanza intorno a Federico ed
alla sua famiglia, raccolti tutti dal precitato Luca Alberto Petti, in tre suoi
lavori inediti che hanno per titoli:
1. Probationes diversae super antiquitate et nobilitate Familiae Mqui-
tanae Caesiae.
2. De familia Caesia, olim de Aquitanis.
3. Compendium seu commentarli de posteritate DD. Caesiorum Aqui-
la norum.
« Apparisce da tali documenti, che Federico, dopo essergli morta di
parto prematuro Artemisia, figlia di Francesco Colonna, principe di Pale-
strina, e di Ersilia Sforza, avesse dalla sua seconda moglie Isabella, figlia
del marchese Giuliano di Lorenzo Salviati e di Maddalena Strozzi, e con-
sanguinea del Gran Duca di Toscana, anche due maschi omessi nell'albero
e ambedue di nome Federico, e morti entrambi non oltre il terzo giorno
dalla loro nascita, l'uno nel 1623, l'altro nel 1626. È da notare anche la
insistenza colla quale in tali documenti si pone la morte del nostro Fede-
rico ai 2 di agosto del 1630, anziché al primo di esso mese, come dalla
notissima lettera di Francesco Stelluti ('). Vengo anche assicurato esistere
nel Comune di Acquasparta una lettera o verbale della morte di Federico,
ov'è detto che sulla targhetta trovata nella sua tomba è notata la sua morte
come avvenuta il 2 agosto. Ma di questo documento, che pure avrei desi-
derato vivamente di produrre, non mi è riuscito di aver copia.
« Primo dei documenti che più oltre riporto, siccome il più impor-
tante, fu da me ritrovato dopo lunghe e pazienti ricerche in molti archivi
parrocchiali di Koma. Niuna delle vite stampate o manoscritte (') di Fede-
rico Cesi accenna al giorno o al mese della sua nascita, limitandosi a porre
(') Vedi : Sulla vera epoca della morte di Federico Cesi, ecc. Nota istorico-critica del
prof. Paolo Volpiceli,!, negli Alti dell' Accad. pont. de'Nuovi Lincei, to. XVI, anno XVI
(1862-63), Roma 1863, pag. 267-293, sess. 2a dei 4 genn. 1863; e nel Giornale Arcadico.
to. CLXXV, della Nuova serie XXX. Genn. e febbr. 1862. Roma 1863, pag. 162-202: ove
non è da dimenticare che in ciascuno di questi due volumi trovansi pubblicate 13 lettere
di Federico Cesi, due delle quali dirette al card. Maffeo Barberini, poi Urbano Vili, una
al fratello di lui D. Carlo, Generale di S. Chiesa, e le altre dieci al card. Francesco
Barberini.
(s) Fra queste ultime, oltre il manoscritto del Cancellieri indicato più oltre, è da an-
noverare una Vita del principe Federico Cesi, stesa dal Nelli, e conservata a car. 10-30 del
voi. V della Divisione III (Contemporanei) dei manoscritti Galileiani della Biblioteca Na-
zionale di Firenze (sezione Palatina).
— 781 —
questa nell'anno 1585. E veramente non mi sembra prova di molta accu-
ratezza l'aver trascurato che Giovanni Battista Porta, in una sua lettera al
Cesi, data di Napoli il 20 luglio 1604, lo dice: « vis decimum nonum agens
« annuin » ('), il che stabilisce la sua nascita doversi riferire innanzi al 20
luglio del 1585.
« Apparisce pertanto da un libro manoscritto ora conservato nell'ar-
chivio parrocchiale di San Lorenzo in Damaso, che contiene il registro dei
battesimi dal 1582 al 1590, che Federico Cesi fu battezzato nella parroc-
chia de' SS. Simone e Giuda, il 13 di marzo del 1585, impostigli i nomi
di Federico, Francesco, Ercolano, e tenuto al sacro fonte da Iacopo Bon-
compagni, e da una dama, il cui nome è lasciato in bianco, ma che è
detta moglie dell'ambasciatore di Spagna. Da che si vede, come fosse tratto
in inganno il Batti ('), allorché scusava coloro, e specialmente l'Eritreo, che
Federico chiamarono « Angelo », dicendo che portò ambedue questi nomi.
Essendo pertanto ordinario costume in Boma di battezzare i bambini l'in-
domani, o al più tre giorni dalla nascita, possiamo stabilire con molta ap-
prossimazione che Federico nascesse tra il 10 e il 12 marzo 1585.
« Iacopo Boncompagni, Duca di Sora, Marchese di Viguola, e Generale
di Santa Chiesa, fu grande protettore dei letterati, come ne fanno fede
molte opere a lui dedicate, specialmente da Carlo Sigonio, e del quale può
leggersi un amplissimo elogio, tributatogli da Uberto Foglietta, nel primo
dei suoi tre libri De lingua latina usti et praestantia (3), condotti a mo'
di Dialogo, del quale ringesi interlocutore lo stesso Iacopo.
« Anche dell'anonima Dama, moglie del mentovato ambasciatore, mi è
dato svelare il nome, senza tema di venir meno ad una postuma galanteria.
Al tempo della morte di papa Gregorio XIII, avvenuta il 10 aprile 1585,
cioè un mese appena dalla nascita di Federico, era ambasciatore di Spagna
in Boma Don Enrico Guznian, conte di Olivares (*). Si raccoglie dalle me-
morie del tempo, ch'egli ebbe in moglie Donna Maria Pimentel ('), e da
costoro nacque in Boma stessa nel 1587 il celebre ministro e favorito Ga-
spare Guzman, Conte Duca d'Olivares.
« Mi sia concesso in tale occasione di ricordare, che ricorrendo ora
il terzo centenario dalla nascita di Federico Cesi, si porge all'Accademia
propizia occasione di riparare ad una dimenticanza, lamentata e riprovata
da illustri scrittori. Scrive infatti il principe Baldassarre Odescalchi nelle
(') Jo. Baft. Poetae Neapolìtani, De disliUalione, lib. IX. Roma?. IG08, pag. IT.
(') Voi. cit., pag. 345.
(') Roma, apud Jos. De Angeli*, 1574. In 8." Bibl. Ang. f. 9, 28.
(') Raccolta di conclavi, ecc. Codice T. 4. 7, della Bibl. Angelica, car. 423 verso.
(') Anecdotes du ministire da Conile Due d'Olivares. A l'aris, 1722, pag. 2. Bibl. Ang.
LL. 3, 39.
— 782 —
sue Memorie della nostra Accademia ('): « Seguita la morte del principe
« de'Lincei, fu il suo cadavere sepolto nella Chiesa di Santa Cecilia in Acqua-
ie sparta, nella cappella della sua famiglia, e nella sepoltura sua gentilizia,
« dove giace tuttora, senza che nemmeno una breve iscrizione, indichi al
« passeggiero il luogo dov'è sepolto un sì dotto ed eccellente signore ». A
sì giusto rimpianto si associa l'ab. Francesco Cancellieri, nelle sue Memorie
inedite dell'Accademia de' Lincei, colle seguenti parole, che trascrivo dal-
l'autografo possedutone dal eh. principe D. Baldassarre Boncompagui, de-
gnissimo discendente del mentovato Iacopo (5): « È da dolersi che sì gran-
« d'uomo sia rimasto sepolto nella tomba gentilizia del suo feudo di Acqua-
« sparta, senza l'onore di qualche memoria che ne avvisi e istruisca i pas-
« seggieri. Da ultimo il conte Pompeo Litta nelle sue Famiglie celebri d'Ita-
lia ('), di fronte a sì immeritato oblio, compreso da nobile sdegno, esclama:
« con Federico ingiusti furono i contemporanei, ingrati i posteri, poiché non
« gli accordarono nemmeno la pia testimonianza di un' iscrizione, al luogo
« delle sue ceneri ».
« Oso pertanto proporre all'Accademia, sicuro che da sì elevato con-
sesso la mia proposta avrà favorevole accoglienza, ch'ella voglia senza in-
dugio riparare a sì grave sconcio, in quei modi e con quella solennità che
si addice al più alto consesso scientifico dello Stato, e ai generosi sentimenti
dei miei colleghi. Per mia parte, mi associo al voto espresso dal nostro egre-
gio segretario, Barone Carutti, nella seduta accademica dei 16 marzo 1870,
che siano pubblicate le lettere di Federico Cesi « a fine di rendere onore
« alla memoria del fondatore nostro » (') : al quale oggetto aggiungerò, che
ho potuto realizzare la speranza dallo stesso signor segretario emessa in
quella seduta, verificando che tra le molte lettere del Cesi che si conser-
vano tra i manoscritti Galileiani della Biblioteca Nazionale di Firenze, ben
23 ve ne sono interamente inedite, e 22 pubblicate solamente in parte in
diverse raccolte. — Seguono i Documenti.
DOCUMENTI
I.
« Archivio Parrocchiale di S. Lorenzo in Damaso. Volume in foglio,
legato in cartoni coperti esternamente di pergamena, composto di 196 carte,
numerate nei recto da 1 a 196, nel rovescio della cui prima legatura è scritto:
« Liber in quo Baptizator. Nomina sunt scripta incipien.
ab anno 1582 usq. ad arra 1590. »
(') Memorie istorico-critiche dell'Accademia de' Lincei e del Principe Federico toi, ecc.
raccolte e scritte da Baldassarre Odescalchi, Duca di Ceri. Roma, 1806, in 4°, pag. 199.
(') Memorie dell'Accademia de' Lincei; mss. autografo segnato n° 184, car. 32 verso.
(") Famiglia Cesi, tavola II.
(') Atti, anno CCLXXVI, 1878-79. Serie terza della ci. di se. mor. slor. e fttol. voi. 111.
Roma 1879, pag. 137. — Breve storia dell'Accademia dei Lincei. Roma 1883, pag. 48.
— 783 —
« Incomincia nelle linee 1-12 del recto della carta numerata 1 così :
« In nòie Dni Amen
Liber initiatorù sacro fòte Baptismatis in Eccìa séti Laurentij in Dama-
so in quo describentur nomina baptizator, et eorù parentù, ac pattinoli! qui ad
sacrù fGtem baptizatos tenebùt, vicorùq: , seu locoru, ac parocchiaru cuiusq; baptiza-
ti habitationis, iux: relationé de singulis haben : et quoto die mensis cuiusq;
ani quisq ; bapptizatorù admotus fuerit baptismati qua ola describentur per
me Theodoru Veronica de Terra Giraldi Captaneor, Spoletane : Dioc.s ad pns Vi-
cariò pretuu dieta; Eccìa. ut p meu substitutu Curator. prò tepor. existen.
ut per aliti mihi fidù. Et hic est secùtidus liber incipien : a p.a die Ianua-
rij 1582. Nà alter prìmus incipit a die 29. mensis Martij. 1575. in qua ego indi-
gnus Titulu ac possém dieta Vicaria pp;e ad emà animarti accepi et sequitur per
tutu ànu 1581. »
« Nelle linee 1 e 18-20 del rovescio dolla carta numerata 72 del me-
desimo volume si legge:
« Marzo 1585.
« 13. Federico, Francesco, Erculano, figliolo del S:r Federico Cesi, et della S:ra D.
Utimpia sua moglie | a S. Simone, et fu batezzato in d:1' chiesa. 11 S:r Iacomo BuOncoin-
pagno, la S:ra Dona | moglie del S:r Inbasciator di Spagna. »
II.
« Archivio del Signor Duca D. Emilio Massimo, nel suo palazzo in
piazza d'Àracceli, sezione Cesi, Busta, N.° 1.
« Contiene un Volume in 4." segnato « Libro n.° 219 », intitolato nel
redo della 2a sua carta:
« Probationes diuerse | super antiquitate et nobilitate | Familia equitante Casia, | in
lmnc librum congesta | A. D. Luca Alberto de Pettis | de Tuderto, I. V. D . Can.o Ecc."1 |
Cathed. Tud. Proton." Apìico, | et sua Patria Antiquario. | Anno Sai. 1627. incepta. »
« Le carte 20-23 di questo volume contengono uno scritto intitolato,
nelle lin. 1-5 del ledo della prima di tali carte:
« Antiquarij Luca Alberti de Pettis de Tuderto | Appendix | Ad Compendium Historiai
antiquorum Casiorum | ac eorum Posteritatis à Drio Jo: Bap.'" Porta Neap.n0 sumnio | Phi-
losopho collectum, et habitum ut supra. »
« Nelle lin. 6-24 del medesimo recto si legge :
« VII. Federicus, Marchio, Federici Ducis, et Olimpia Ursina, filius, Angeli Nepos,
Principis titulum in oppidis Sancti Angeli, et S.1' Toli à Paulo Papa V. obtinuit. Uxorem
prima Artemisiam Columnam Principis Pranesta Frane' Columna, et Hersilia Sfortia fi-
liam, qua abortu infirmi tate contracta obijt. Unde secundo Isabellam Saluiatam Ser.mi Magni
Hetruria Ducis consanguinea, Marchionis Iuliani Lauientij Saluiati, et Magdalena Stroz-
zia filiam duxit, ex qua ad hunc usque annu 1620 [sic) Olirapiam et Mariani Magdalena, Fil-
mina ac Teresià: Federicii anno 1623, alterum Federkii 1626, qui masculi infra triduu post
eor. natiuitaté infantes ccelum repeterunt.
« Secuta morte 111."" et Exc.'nì D. Fed.ci Ducis p.1 Aquesp.® , qua fuit die 21 junij 163''
Koma, Idé Federicus Princeps eius filius ac prafata I). Olimpia Orsina Ducissae, successi)
tanqua, Primogenitus in Ducatu Aquasp.» iti tit." Ducis secondi. Qui obiit die 2 aug." 1630.
anno sua atatis 46. relictis post se D. Olimpia et D. Teresia eius filiabus puellis, et 111."1 ' et
Exc.ma D. Isabella Salutata Ducissa coniux, atatis aunor. 28.
- 784 —
« A car. 22, recto, lin, 18-27, del volume stesso si ha l'altro brano
seguente :
« 1630. Die luna 24 Junij obijt Roma; Ill.muset Exc.mus D. Fed.cus p.s Dux Aquse-
spartte, D. Angeli D. Jo: Iacobi Cadi fil. et die seq. sollemni pópa fuit sepultus in Ecc."
Jesuitar. alma? Urbis, cuius anima reqescat in pace.
« 1630. Die Veneris secunda aug." Obijt Aquasp.*" IH.inus et Exc.mos D. Federicus Dux
secundus Aquasp.» fil. p.li D. Fed.ci Ducis primi, grani infirmitate oppressus, relictis post
se, Dna Olimpia et Dna Teresia eius filiab. in minori state constitutis, natis ex IU.m* et
Exc.ma D. Isabella Salutata Ducissa eius coniuge, anno aetatis p." D. Fed." Ducis 2', 46.
uel circa, sepultus Aquiesp.6 in Capp.'* DD. Cesior in. ecc. S. Caecilise. »
III.
« Archivio medesimo, Eredità Cesi, 1." Divisione. Volume in 4.°, con-
tenuto entro una busta, con altre scritture, legato in cartone, composto di
(30 carte, numerate nei redo, salvo le prime due e le ultime due, da 1 a
11 e da 2 a 46.
« Nelle car. num. 2-46 del medesimo volume trovasi uno scritto inti-
tolato nelle lin. 1-5 del recto della prima di tali carte:
« De Familia C^sia, olisi de aqvitanis, sev | de aqvitanis, et coeevpte de | chi-
TAMS QVANDOQVE NVNCVPATA, ET j EIVS TOSTEKITATE ErVSDEM | D. LuC2 Alb.i Petti Tud.n>
Cómentaeii incepti anno 1629.
« Nella carta num. 22, recto, di questo volume si legge :
« Federicus VII. fil. Fed." 4.i Ducis Aquesp.e et Olimpia; Ursina; Ducissa», Angeli
Nepos, Montis Celij Marcino, ii. Principia titulum in Oppidis S.'i Ang.i et SM Poli a Paulo
Papa V. obtinuit, Uxoré prima, Artemi-i.tm Columna Principis Prenestas Francisci Columna;,
et Hersilise Sfortia; filià, qua? abortu infirmitate contracta obijt, Unde secundo Isabellam
Saluiatam Ser.mi Magai Hetruria; Ducis cósanguinea Marcliiouis Iuliani Laurentij Saluiati,
et Magdalense Strozia; filiam duxit, ex qua ad hunc usque annù 1620 Olimpia et Maria
Magdjlena, Firminà, ac Teresia, Federicu ano 1623 alterù Federico 1626, qui masculi infra
triduu post eor3 natiuitaté infantes ccelum repeterunt.
« Idem Fridericus, ut !eg.r in sup.t0 libro fratria Abrahami Poloni continens uitam Sii—
uestri ii Caesij Aquitani sub fol. 13 noiuinatum, nostri buius sui litterator. Phoenix, S.*> An-
geli Princeps, qui {ut Schioppius laudabat) ia iugenium sortitus sit mirae (sic) ad peicipiendu
quoduis disciplina^ gemis docilitatis, rarioj ad excogitandfl, prtecipueqj ad indagandas reru
naturaliù causas, acuminis, memoria; etiam ad retinendù qua; siue legit siue audit, fidelis-
sime, id lectione optimi cuiusq3 uetei'3 et recentioi'3 scriptor3, sic excoluit, ut ex tempore in
liominu Ductoru coetu disserens, nO minus stupore audientes defigat, qua uenere, ac lepore ser-
monis, tum humanitate, plenaq3 officii uoluntate omnium amore soleat allicere. Cuius de
philosophia lucubrationes, cu in luce olim exit-riut, magna eo nomine stati nostr* gratula-
tioné factu iri quotquot probius eum noscent augurantur: utpote, cui (ut Jo. Bap.ta Lau-
rus Perusinus in Theatro Romano Ernditor3 Roma, nò secundus citra omnem assentationem
adscripsit) ipsa prope inermis uideatur Pallas, nisi se obarmet Egida, et in preclaro FLroe
argute, sapienterqj resplendeat.
« Qui Federicus VII. obiit Aquasp.e anno Diìi 1630 die 2." ang.'i anno sua aetatis 46.
relictis post se D. Olimpia, et D. Teresia suis filiabus puellis, ac Ill.ma. et excell.ma D. Isa-
bella Saluiata Ducissa coniuge «tatis annor3 28. Sepultus in Capp.a DD. Cesior3 in ecc."
S. Cecilia; eiusd. Terra; Aquesp.e »
— 785 —
« A car. 34 verso, lin 25-29, del volume stesso si ha il brano che
segue :
« L'Impresa al nome del S. Federico vii. Principe Cesi p.°, è un lupo Ceruiero co-
ronato, sua impresa particolare, et è della Accademia de'filosofi Lincei, eretta da esso S.r Prin-
cipe . L . P . I . nel nome dell' istesso significato Lynceoru Princeps Primus, uel Institutor. »
IV.
« Archivio stesso, volume in 4.° testé citato. Contiene nella prima nu-
merazione di carte uno scritto intitolato nel recto della prima di tali carte.
« Compendium | seu | Commentarli de Posteritate DD. Cfesiorum Aqnitanorum | non
sine magno studio, ac diligentia collecti ex publicis Doeu | mentis, ac ex libris Historicis
impressis | et manuscriptis, diuersis in locis asseruatis, repertis. | A Diio Luca Alberto de
Pettis de Tuderto J. V. D. Can.co Cathed.'is ecclesia? | Tudertina. Protonot." Aplico, milite
aurato, ac suoe Patri» | Antiquario, incepti anno sai. 1620: Ex quibus probationes | super
Antiquitate, et notabilitate ipsius 111.™* et excell.™* Familia | in hune librum congesta dare
uidentur. | 1629. »
« Nelle linee 13-26 del recto della carta num. 9 dello scritto mede-
simo, sotto il titolo di « Appendis », è ripetuto ciò che di sopra si riporta
dalla carta 22 della seconda numerazione di carte del volume stesso, dalla
parola « Federicus » alla parola « repeterunt », che qui è scorrettamente
scritta « rapuerut » .
Matematica. — II teorema di Cauchy per le funzioni a
più valori. Nota di A. Toxelli presentata dal Socio Betti.
« Se w è una funzione della variabile complessa z, monodroma, finita
e continua in un campo C limitato da un contorno e (sia questo campo una
porzione del piano ordinario o una porzione di una superficie di Eiemann)
è noto che si ha:
I;
wdz = 0.
«Se poi nell'interno del campo C venissero a cadere dei punti ai , a2, . . a„
nei quali la funzione iv cessa di essere finita e continua, accennando con
Si , Sì , . . , s„ delle curve chiuse che limitano delle porzioni di C, piccole
a piacere, nelle quali sono contenuti i punti a,\ , o» , . . ,an , si avrebbe :
Jw dz = 2 \w dz
dove le curve Si , s>, . . , sn sono percorse nel senso positivo rispetto alle
porzioni del campo C che comprendono i punti ai , «2 ,.., an. Supponendo,
per maggior generalità, che il punto ah sia di diramazione e di ordine
u.h — 1, e che la funzione w in quel punto divenga infinita, è noto che si ha:
/'
>r d: — 2np.h kh
h
Peno [conti — Vol. I. 1 ;
— 786 —
accennando con Ah il coefficiente di nello sviluppo di w nell'in-
z — aA
torno di ah.
« Premesso questo, suppongasi che w sia una funzione monodroma dei
punti di una superficie T di Eiemann, con un numero qualunque di fogli;
sia C una porzione qualunque di questa superficie e e il suo contorno ; la
funzione w in tutto il campo C è finita e continua. Prendasi allora a con-
siderare la funzione ausiliaria:
/ \ w (z)
? (2) = -±b •
« Questa funzione sarà ancora monodroma dei punti di T, ma, in ge-
nerale, non sarà più finita e continua nel campo C. Considerando il punto
z = 2' ed inalzando in esso una perpendicolare, la funzione a(z) diverrà infi-
nita in tutti i punti di incontro di questa perpendicolare coi fogli della su-
perficie T. Accennando con ati , atì , . . , ai quelli tra questi punti che
appartengono al campo C, con u<ti , wh , . . , wt i valori di w in quei punti,
e supponendo, per maggior generalità, che quei punti sieno di diramazione
e degli ordini rispettivi p.it — 1 , \xtì — 1 , . . . , p.lm — 1; per quanto si è
detto, avremo:
1 r iu
(1) /*,, w«, + ft,, w,, -h . . . 4- Uim w,m = 5- j^^ dz
dove fii, , pt|4 , . . , p.tm saranno uguali a uno per quei punti che non sono
di diramazione.
« Supponendo che sia:
ai1+F-i2 + ... + F-im = n
potremo anche scrivere più semplicemente :
1 C f 1
(1) Wi + Wa + ...-r-w»=g- I z_z,dz
dove i termini della somma che compariscono nel primo membro non sono
necessariamente tutti differenti, ma alcuni di essi divengono uguali, quando
corrispondono a valori di iv in punti di diramazione. Se i punti nei quali
la verticale inz = 2' incontra i fogli del campo C si riducono ad uno solo di
diramazione di ordine n — 1, si avrà:
(!") w^=2kSj^7dz:
« È da notarsi che le formule (1) (1') cessano di valere quando la
verticale al punto z = z' incontri una linea appartenente al contorno e di
C. La funzione definita dalla (1) 0 dalla (T) è quindi finita e continua in
tutto il campo C, escluse certe linee speciali che sono le projezioni sopra i
diversi fogli appartenenti a C delle curve appartenenti al contorno e. Ciò
— 787 —
è naturale quando si osservi che, attraversando una di queste proiezioni,
si aumenta o si diminuisce il numero dei punti nei quali la verticale in
z = z' incontra i fogli di C, e quindi viene corrispondentemente a variare
il numero dei termini nelle somme che compongono i primi membri delle
(1), (!')■
« Le formule (1) o (1'), per le funzioni a più valori possono sosti-
tuirsi alla formula di Cauchy che serve per le funzioni monodrome. Ordi-
nariamente lo studio delle funzioni a più valori suol farsi spezzando il
campo nel quale si vuole studiare la funzione in modo che le differenti por-
zioni o non contengono punti di diramazioni, o ne contengono uno solo. Le
formule (1) o (1') valgono per un campo C qualunque per quanti fogli e per
quanti punti di diramazioni ad esso appartengano. È facile far vedere come
la maggior parte dei teoremi fondamentali per le funzioni a più valori
si deducano immediatamente dalle (1) o (1').
« Mantenendo le supposizioni fatte fin qui per la funzione w, tanto
sulla superficie T quanto nel campo C di essa, consideriamo l'altra funzione :
con k intero e positivo. È chiaro che <p(z) sarà ancora nelle medesime con-
dizioni di iv tanto in T quanto in C e nei punti au , alt , . . , alm avremo:
onde si potrà concludere:
4 k k 1 C w'' J
(2) ixh tvì, 4- (li, ivi + . . . 4- ixhi tota = ^ J^ j^-., di
ovvero, come si è scritto sopra:
(2') ivik + wtk -+-...+ iv „A = ^ fg-^J' dz •
In queste formule k può esser qualunque purché intero e positivo: fa-
cendo dunque k=2 , 3 , . . , n le (2) o (2') unite alla (1) o (1') ci daranno i
valori di wlt , u>j, , . . , ivlm ovvero Wj ,wt,..., w„ come radici di una equa-
zione di grado n della forma:
wn + Ai iV~l + ktw"-- + . . . -t- An_i w-hkn = 0
i cui coefficienti saranno noti quando sieno dati i valori di n sul contorno e
di C. Avremo dunque così conosciuta la funzione w in C quando di essa
sia noto il valore sul contorno e. Kesterebbero esclusi, con questo processo,
i valori di z cui corrispondono proiezioni del contorno e : ma dobbiamo os-
servare che la condizione di continuità della funzione w in tutto C, ce la
renderà nota anche lungo queste linee nell'interno di quel campo.
« Se la funzione tv fosse costantemente nulla pei punti di e si vede,
sempre per le (1) o (!') e (2) o (2'), che essa sarebbe anche in tutto C
— 788 —
uguale a zero. Ugualmente, se fosse, sul contorno, sempre w=a, con a
costante, si vede che w avrebbe il medesimo valore in tutto C.
« Tanto la prima quanto quest'ultima considerazione fatta, ci mostrano,
con molta semplicità, che una funzione finita e continua per tutti i punti
di un campo C di una superficie T di Eiemann, è completamente determi-
nata quando sieno dati i valori al contorno.
« Lo studio della funzione a più valori è così riportato alla risoluzione
di una equazione algebrica; solamente che, in generale, i coefficienti non
saranno funzioni né algebriche né razionali, ma funzioni qualunque trascen-
denti della variabile complessa.
« Però se si sapesse che w è una funzione algebrica, e per un certo
valore z' di z i punti della verticale che si trovano nel campo C fossero in
numero eguale a quello dei fogli della superficie corrispondente alla fun-
zione stessa, ovvero nelle (1) o (1') o nelle (2) o (2') fosse n uguale al
numero dei fogli della superficie stessa si potrebbe coucludere che l'integrale :
7 dz
J" WK
per fc=l, 2, 3, .. è una funzione algebrica e razionale di z. Questa pro-
prietà potrebbe in qualche caso essere utile pel calcolo di integrali definiti.
« Le formule (1) o (1') e (2) o (2') ci conducono immediatamente alla
dimostrazione di un'altra proprietà importante delle funzioni di variabile
complessa a più valori. È noto che se tu è una funzione monodroma dei
punti di una superficie di Eiemann con un numero finito n di fogli, essa
non può essere che una costante se si mantiene sempre finita e continua.
« Per questa funzione, qualunque sia il campo C di contorno e , avremo
sempre :
, k k 1 r wl
fA,, Wh + [l,t Wh -h...-h[Xlm Wlm = ^ J^ j^ dz
ovvero :
t, 1 C W* 7
con k = 1 , 2 , . . . .
« Prendiamo per campo C quello limitato dalle intersezioni colla super-
ficie T di Eiemann di un cilindro il cui asse, perpendicolare al piano z,
passa per l'origine e la cui sezione retta ha un raggio E che può supporsi
grande a piacere, così che il punto z=z' cada in un punto interno di questa
sezione. Eiguardo al contorno e possono darsi tre casi : o che sia composto
di n circonferenze separate ognuna delle quali giacente in un piano della
superficie (il punto all'infinito non è di diramazione) ; o che sia composto
di una sola curva circolare che percorre gli n fogli (il punto all'infinito è
di diramazione di ordine n — 1); o che si componga di in curve circolari
— 789 —
separate Ira loro, ognuna delle quali percorre respetti vamente f*i , p* ," . . ;j.m
fogli della superficie con:
Hi -f- Ut -4- • • • 4- f*m = n
nel qual caso il punto all'infinito presenta m punti di diramazione sovrap-
posti degli ordini respettivi \j.\ — 1 , f>.» — 1 , . . , ,a„, — 1. Prenderemo a con-
siderare questo caso perchè è il più generale e comprende gli altri due,
scrivendo :
JcZ — * JcL Z — = Jc2 Z — Z JCm Z — 2
dopo avere accennato con c\ , c2 , . . . c,„ le m curve circolari di cui si com-
pone il contorno e.
« Poniamo :
z = rei\ s' = RV'6'
e avremo:
e ; b
dopo aver posto ufi=f(z). Se si fa:
1
'-t'm
sarà :
R'
> -*'"0
1 _ Ke*(0'-6)
R
e:
tip,*
r^^cZ" = * 1 1 (Ee'°) (i5 + »U (Ke<e) d0 -f- ■ . . + » l f (Re1'9) d9
<_/c <_/() "-M) «-'0
-hi l edfl+i l «J9-+-... -f-* l M5 .
'0 <^0 «-^0
« Ma per quanto grande sia R' noi possiamo assumere R in modo che :
mod e < t]
con Yj piccolo a piacere, e poiché n e conseguentemente in, è finito, potremo
rendere la somma degli ultimi m integrali così che il suo modulo sia in-
feriore di quella quantità che più ci piace. La somma dei primi m inte-
— 790 —
grali sarà finita per le ipotesi fatte sopra la funzione «r ==/"{?), e sarà evi-
dentemente indipendente da z; accennandola con SA, sarà:
(3) p.h wkh -+- \Lh w\ -4- . . . + /x,m wìm = S*
ovvero :
(3') iuih + wf -+- wnk = S4 .
« Le formule (3) o (3') ci dicono che i valori di w nel punto z = z'
ovvero :
IVi {z') , iv2 (z) , ... , ivH (z)
sono dati da una equazione algebrica della forma
iy"+A1 tv"-1 -+- Ai iv"-* -h ...-+- A„_i w + A„ = 0
dove i coefficienti Ai , A2 , . . . , A„ sono costanti : avremo dunque, qualun-
que sia z' ,
Wl (z) = h{ , wi (z') =hl,...,w„ {z') = h„
con /ii , À4, ... , h„ costanti. Ma, per le ipotesi fatte, la funzione io non cessa
mai di essere finita e continua, per cui, nei punti di diramazione, i valori
della funzione debbono divenire necessariamente uguali, ed avremo, come
è noto :
/ii = hi = ... = hn
cioè:
w =z cost
per tutti i punti della superficie. Uua funzione dei punti di una superfi-
cie T di Riemann deve cessare di essere finita e continua in qualche punto
della superficie stessa.
« Del resto è chiaro che le formule fondamentali (1) o (1') debbono
rendere, nella teoria generale delle funzioni a piti valori, i medesimi servigi
che la formula di Cauchy rende nella teoria delle funzioni monodrome, e
quindi da esse potranno dedursi altre importanti applicazioni che mi propongo
di presentare in seguito ».
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
S. Levi. Delle antichità egiziane di Brera. Presentata dal Segretario
della Classe.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le pubblicazioni giunte in dono all'Acca-
demia, segnalando fra esse quelle dei seguenti Soci;
L. Delisle. Les collections de Bastard d'Estang.
— 791 —
E. Levasseur. Le progrès de la race européenne au XIX siede pal-
la colonisation.
Il Socio Carutti presenta i due splendidi volumi offerti alla K. Accade-
mia dal sig. F. Vigliardi proprietario della Ditta Paravia, intitolati La Casa
di Savoja e la Monarchia italiana. Plebisciti. Dono nazionale. Torino, 1884;
Stamperia reale Paravia, edizione di soli 300 esemplari. Il primo volume
contiene i plebisciti riguardanti il regno di Carlo Alberto, il secondo quelli
compiuti durante il regno di Vittorio Emanuele II, gli uni e gli altri pre-
ceduti da un discorso del senatore Nicomede Bianchi, e arricchiti di inci-
sioni e cromolitografie. Il Socio Carutti, mentovando le annessioni com-
piutesi dal 1848 al 1870, osserva che la base della libera volontà popolare,
sulla quale fu costituita la monarchia italiana di Casa Savoja, ha riscontri
numerosi nella storia antica dei nostri re, e che, iniziata dalla dedizione del
piccolo luogo di Miradolo presso Pinerolo, avvenuta nell'anno 1198, si distende
lungo i secoli XIII, XIV e XV con una serie di atti che sommano a circa
novanta. Sarebbe desiderabile che fra le copiose pubblicazioni di documenti
storici che oggi si fanno, alcuno ponesse mano a quest'essa, per molti rispetti
importante, e del sicuro onorevole alla Dinastia, cui sono affidati i destini
italiani.
Lo stesso Socio Carutti presenta, in nome dell'autore, lo scritto intito-
ato: / conti di Pombia e di Biandrate secondo le carte novaresi del-
l'avv. A. Eusconi. Milano, Ditta F. Manini, 1885; e ne discorre.
Il Segretario Ferri presenta a nome del Socio Augusto Conti i
seguenti opuscoli: La Nazionalità — Brevi Note sulla politica del Met-
ternich — Proposta d'una nuova guida d'Italia composta da Italiani' —
Che cosa è la Patria, facendo notare il nesso che li unisce in un concetto
comune. Nel primo è stabilito il criterio della nazionalità desunto dai
caratteri interni ed esterni, dall' idioma, dalle tradizioni e dal territorio.
Nel secondo si mantiene il diritto che ne deriva contro i concetti arbitrari
di una politica senza principi. Nel terzo si dimostra l' importanza di una
Guida d'Italia fatta con la compitezza d'informazioni che gli Italiani possono
procurarsi tanto più facilmente degli stranieri sotto tutti i rispetti nei quali
merita di essere studiato il nostro paese. Il quarto ha per iscopo di incul-
care il sentimento della patria.
Lo stesso Segretario presenta inoltre l'opera di G. Haimann « Cire-
naica » accompagnando la presentazione colle seguenti parole :
« Faccio omaggio all'Accademia da parte della Vedova dell'autore Giu-
seppe Haimann del volume intitolato « Cirenaica ».
— 792 —
« Le descrizioni di viaggi occupano, come è noto, un 'posto impor-
tante nella nostra letteratura scientifica. Questa della Cirenaica, già com-
parsa nel Bollettino della Società geografica, è ora ripubblicata in questo
volume con bella forma tipografica, con l'aggiunta di molte note illustra-
tive e disegni destinati a rappresentare al vivo i luoghi e i costumi del
paese descritto. Condotta con la serietà di osservazione e di metodo richiesta
da questa specie di lavori, quando mirano, innanzi tutto, al progresso delle
cognizioni e alla utilità pratica, essa interessa non solo al geografo, ma anche
al naturalista e al cultore delle scienze sociali e politiche, e per questi titoli
merita di essere raccomandata all'attenzione dell'Accademia. Premesso un
cenno storico sulla Cirenaica, l'autore narra il viaggio che, per due mesi
del 1881, egli intraprese in questa parte della costa mediterranea dell'Africa,
destando interesse per le scene di una Natura varia e poco esplorata, descri-
vendo gli avanzi delle civiltà che vi hanno lasciato un vestigio, notando tutto
ciò che di più essenziale può importare a chi si propone di visitarla o di
stabilire con essa relazioni commerciali.
« Dopo il racconto del viaggio, che forma la seconda parte del libro,
l'autore consacra il rimanente ai risultati delle sue ricerche intorno alle
condizioni fisiche e climatologiche del territorio esplorato, senza dimenti-
care le principali notizie relative alla Flora, alla Fauna, ai Minerali.
« La popolazione con le sue varietà etnografiche e coi suoi costumi ha
pure occupato 1' attenzione dell' Haimann e lasciato nel presente libro no-
tevole impronta del suo spirito di osservazione. Elenchi di collezioni scien-
tifiche riportate dalla Cirenaica e donate ai nostri Musei, appropriate carte geo-
grafiche compiono questa interessante pubblicazione, opera di un ingegno
vario quanto serio e istruito, che, con intento patriotico e vivo senso del-
l'arte pittorica da lui coltivata, compì un'impresa faticosa e non priva di
pericoli, riuscita, nel suo risultato, onorevole alla sua memoria quanto alla
benemerita Società di esplorazione commerciale in Africa che gliene affidò
l'incarico.
« Un cenno biografico sull'Haimann precede l'opera sua e discorre bre-
vemente della sua carriera di magistrato, di artista e viaggiatore »,
Il Socio Guidi presenta all'Accademia in nome dell'autore prof. Ciasca,
il primo volume del libro Sacrorum Btbliorum fragmenia Copto- Sahidica ecc.
pubblicato nella tipografia di Propaganda per sapiente disposizione del Pon-
tefice Leone XIII. Questo primo volume, adorno di 18 tavole, contiene i fram-
menti del Pentateuc, Jos., Jud. Rut. Ee I-1II, Tob. Non solamente i cultori
degli studi biblici, ma anche quelli della lingua e letteratura copta , ve-
dranno con piacere questa importantissima pubblicazione, colla quale la
tipografia di Propaganda riprende dopo molti anni le grandi pubblicazioni
orientali d'indole puramente scientifica, che già la resero così celebre.
— 793 -
Il Socio Tommasini presenta un volume della Biblioteca della li. Società
romana di storia patria, contenente il « Regesto Sublacense, dell'XI secolo »
pubblicato dai signori L. Allodi e 6. Levi.
Sul fine della seduta il Segretario Cabutti ragguaglia l'Accademia siili"
stato della stampa del Codice Astense, la cui pubblicazione incominciata dal
defunto Presidente Sella, venne proseguita per deliberazione dell'Accademia
dall'avv. Pietro Vayra. Egli aggiunge clic la stampa del primo volume del
Codice, che solo mancava a completare l'opera, sarà terminata nei primi
mesi del prossimo anno.
CORRISPONDENZA
Il .Segretario Carutti dà comunicazione all' Accademia della corrispon-
denza relativa al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La R. Accademia della Crusca di Firenze; la R. Società zoologica di
Amsterdam; la Società di scienze naturali di Dresda; la Società geologica di
Lisbona; la Società degli antiquari di Filadelfia; il Museo di zoologia
comparata di Cambridge Mass.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
La Società sassone delle scienze di Lipsia ; il R. Osservatorio astro-
nemico di Greenwich; l'Università di Basilea.
Ringraziano ed annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
Il R. Istituto geologico svedese di Stoccolma; la Società filosofica di
Birmingham.
I). C.
— 795
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Seduta del 6 dicembre 1885.
F. Brioschi Presidente
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Fisica. — Sulla conferenza internazionale di Vienna, per l'ado-
zione di un corista uniforme. Nota I. del Socio Pietro Blaserxa.
« Dietro invito del Governo austriaco, il giorno 16 novembre u. s. si
è riunita a Vienna una conferenza internazionale, per stabilire un corista
uniforme per tutto il mondo musicale. Come uno dei delegati, che vi ebbero
l'onore di rappresentare il Governo italiano, io credo che non riescirà discaro
all' Accademia di sapere quali sono state le idee che vi si sono agitate e
quali le deliberazioni prese.
« La grande opportunità, direi quasi la necessità, di un corista unico
per tutto il mondo musicale non ha bisogno di essere lungamente dimo-
strata. Sarà un grande vantaggio per tutti, e specialmente per l' Italia, se
gli istrumenti costruiti in vari luoghi audranno d' accordo fra di loro, se le
bande militari e civili e le orchestre potranno a volontà riunirsi insieme e
se i nostri cantanti, che girano il mondo, troveranno da per tutto il mede-
simo corista appropriato alle loro voci. Dico di più: la costruzione degli
istrumenti a fiato, imperfetti ancora non ostante i molti perfezionamenti
introdotti, si è trovata impacciata dalla presenza di molti coristi, ai quali
si dovevano adattare i diversi tipi; l'introduzione di un corista unico darà
Rendiconti — Vol. I. Mi
— 796 —
senza dubbio un nuovo slancio all'ulteriore perfezionamento di tutti questi
istrurnenti.
« L' importante questione dell' altezza, cbe si deve assegnare al corista,
è questione anzitutto musicale. Spetta ai musicisti di tener conto delle
esigenze dei cantanti, per eseguire sia la musica antica, sia la moderna, di
tener presente il carattere delle composizioni, il timbro e la sonorità degli
istrurnenti a corda e a fiato e di far valere tante altre considerazioni ancora,
per stabilire se a queste esigenze diverse e in parte contraddittorie si sodisfi
meglio con un corista alto o con uno basso. In Italia, ove il bisogno di
un corista unico è vivamente sentito ed è stato ardentemente discusso, non
può mettersi in dubbio, cbe il desiderio di un corista basso era stato espresso
dalla grande maggioranza dei nostri compositori e musicisti, e questo desi-
derio era condiviso da una non meno grande maggioranza di compositori e
di musicisti stranieri.
« Già prima che la conferenza si adunasse, si poteva prevedere che
si sarebbero trovati in presenza tre coristi diversi, i quali tutti sodisfallo
in misura più o meno pronunziata alla condizione di essere bassi:
1) il corista detto tedesco, che corrisponde a 440 vibrazioni intere
al minuto secondo ;
2) il corista francese con 435 vibrazioni al secondo;
3) il corista, introdotto ultimamente nelle nostre bande militari,
con 432 vibrazioni nel medesimo tempo.
« 11 corista tedesco ha esistito ed esiste più di nome che di fatto in
Germania. Si può dire in suo favore, che esso ha il carattere di essere un
po' meno basso degli altri e di presentare il vantaggio didattico, che i suoni
della scala naturale maggiore vi sono rappresentati da numeri interi. Difatti
si ha la seguente scala
do re mi fa sol la si do
264 287 330 352 396 440 495 528
il che non ha una grande importanza, ma può far comodo nell' insegnamento
teorico della scala musicale.
« Il corista francese, di 435 vibrazioni intere, è stato introdotto in
Francia nel 1859, in seguito al parere di una Commissione composta di
celebri musicisti, fra cui il nostro Kossini, e di distinti scienziati. Esso è
convenzionale e risponde soltanto al concetto musicale, per ciò che riguarda
l'altezza ; durante un quarto di secolo esso si mantenne costante, non ostante
la tendenza verificatasi in tante orchestre, di alzare il corista poco a poco.
« Finalmente il corista di 432 vibrazioni, introdotto ultimamente nelle
bande del nostro esercito, è il più basso di tutti, quantunque esso diffe-
risca dal francese di una quantità appena apprezzabile musicalmente. Questo
corista fu proposto la prima volta nel 1873 dal Meerens, belga, il quale
criticando l'opera della Commissione francese, fece vedere che esso presenta
— 797 —
alcuni caratteri d'indole scientifica, per cui sarebbe preferibile a quello
francese. Il ragionamento del Meerens fu riprodotto in quest' anno, e sotto
forma più scientifica, dal distinto nostro Socio straniero, sig. Soret di Ginevra.
Se si pone il la3 = 432 vibrazioni, scendendo per tre quinte pure, nel rap-
porto di 2:3, come è richiesto dall' accordatura degli istrumenti ad arco —
gli istrumenti più perfetti che abbiamo — , si arriva al do1 della viola
= 128 e un' ottava più bassa al do = 64 del violoncello. Questo do è una
potenza di 2, per cui scendendo per ottave basse, nel rapporto di 1:2, si
arriva ad un do bassissimo e puramente ideale di una vibrazione al secondo,
il quale non è altro che il pendolo a secondi e sarebbe così il vero suono
fondamentale e la base del nostro sistema musicale. In vece di uu corista
convenzionale, se ne avrebbe così uno a base più naturale. Aggiungasi a ciò,
che nei laboratori di Fisica i diversi do che si adoperano, hanno, fin dal
principio del secolo e per ragioni di semplicità, questa base naturale, per cui
adottando il la3 = 864, si metterebbe d' accordo la musica pratica colla pra-
tica dei nostri laboratori, vantaggio di una certa entità, quando si consi-
derino i continui e incessanti rapporti che passano fra la musica e l'acustica.
« Non vi è alcun dubbio, che, qualora la questione del corista fosse
stata impregiudicata, queste considerazioni sarebbero state sufficienti, per
far adottare da tutti il corista di 432 piuttosto che quello di 435. Difatti
i due coristi sono, musicalmente parlando, quasi identici ; ma il primo offre
alcuni vantaggi d' indole scientifica in più, che al secondo mancano. Non vi
sarebbe stata quindi alcuna ragione per non dare la preferenza al primo.
Ma così come stavano le cose si poteva prevedere, che la grande maggio-
ranza non avrebbe considerate queste ragioni come sufficienti per chiedere
alla Francia, ed ai paesi che ne hanno seguito l'esempio, il sagrifizio di
una istituzione, che aveva dato eccellenti risultati, abbandonando il corista
che essa aveva avuto il merito di aver introdotto e mantenuto per 25 anni,
ed intorno al quale si erano aggruppati molti istrumenti, che si considerano
tra i migliori.
« Nella conferenza di Vienna, i delegati della Germania non sosten-
nero punto il loro corista di 440 vibrazioni, e si mostrarono favorevoli al
corista francese, intorno al quale si raccoglievano le più vive e le più ge-
nerali simpatie. I delegati italiani fecero valere le ragioni che militavano
in favore del corista semi-italiano. Si riconobbe da molte parti, in via teo-
rica, che esso presentava incontestabilmente alcuni vantaggi e che a caso
nuovo esso potrebbe anche preferirsi agli altri ; ma per considerazioni pra-
tiche tutti stavano per il corista francese. D'altra parte il Governo ita-
liano, apprezzando al suo giusto valore il vantaggio che ne verrà al mondo
musicale, ed all'Italia in particolare, dall'adozione di un corista unico in-
ternazionale, con un sentimento di larghezza altamente commendevole, aveva
incaricato i delegati italiani di dichiarare che esso avrebbe accettato, anche
— 798 —
all'iufuori del corista di 432, quell'altro corista, su cui la grande maggio-
ranza o l'unanimità dei voti si fosse potuta raccogliere. Ed è cosi, che dopo
una interessante discussione, la conferenza nella seduta del 17 novembre ha
proclamato all' unanimità il corista francese di 435 vibrazioni intere
(= 870 vibrazioni semplici) a corista internazionale.
« Coll'adozione di un corista unico, il quale si presta bene alle esigenze
musicali, si è fatto un gran passo nella via dell'unificazione. Tutti i paesi
ne ricaveranno un grande vantaggio e l'Italia in modo anche più speciale,
se essa saprà tener alta la bandiera della sua produzione e dell'esecu-
zione musicale. È questa una di quelle misure benefiche, nelle quali tutti
ci guadagnano e nessuno ci perde. Ed io mi compiaccio di avervi contri-
buito, colle mie deboli forze, specialmente a mantenere alla importante
questione il suo vero e proprio carattere di questione musicale. Perchè non
posso e non devo nascondere, che vi sono stati in Italia distinti musicisti
e non meno valorosi dilettanti, i quali hanno creduto e credono di buona
fede, che il corista di 432 vibrazioni non doveva in alcuna guisa abbando-
narsi, perchè il solo che abbia un fondamento scientifico. Se la cosa stesse
così, posso affermare che la condotta dei delegati italiani sarebbe stata di-
versa. Essi avrebbero tenuto fermo fino all'ultimo, anche a costo di recare
uno screzio nel seno della conferenza, sicuri che un giorno o l'altro la
scienza avrebbe dato loro ragione.
« Qui non si tratta più delle considerazioni di opportunità scientifica
già esposte. Il corista di Meerens ha avuto la disgrazia, che intorno a lui
si sono affastellate delle pretese teorie, una più strana dell'altra. Dal punto
di vista scientifico la scelta del primo suono, come punto di partenza, è
completamente arbitraria. Si può scegliere un suono con molte o con poche
vibrazioni, a numero intero, frazionario ed anche irrazionale, purché tutti
gli altri suoni che l'accompagnano o gli succedono, siano col primo nei
rapporti semplici voluti dalla teoria. La scala maggiore
9 5 4 3 5 15
a'¥a' Ta* ¥a' Ta'~3 a' ¥a'2fi
è sempre esatta, qualunque sia il valore iniziale di a.
« Nella musica pratica la scelta di un primo suono è più limitata,
perchè bisogna tener conto della possibilità e della facilità dell'esecuzione.
Ma entro i limiti posti da considerazioni prettamente musicali, la scelta
è perfettamente libera. Che si scelgano per il la3 432, 435, 433 | vibra-
zioni, è per la teoria completamente indifferente. Può far comodo l'avere
numeri interi per semplificare certi calcoli e facilitare l'insegnamento teo-
rico-musicale : ma altro è la comodità, altro un principio scientifico. Il
violinista che suona solo nella sua stanza, si sceglie il la3 come crede, ma
egli sa benissimo che, una volta scelto il la3, le altre tre corde e tutti i
— 709 —
suoni che egli produce devono accordarsi su quello. Questa è la grande
legge degli intervalli musicali, che è la chiave di volta della teoria musicale.
« Ma per dare al corista di 432 vibrazioni un fondamento scientifico
si è fraintesa e capovolta questa prima e fondamentale legge dell'acustica.
Si è detto che il corista deve essere scello in modo, che tutti i suoni
della scala siano rappresentati da numeri interi , perchè la natura non
conosce frazioni di vibrazioni, queste essendo i più piccoli movimenti delle
molecole. Tuttociò è completamente erroneo. Le vibrazioni sonore sono tut-
t'altro che piccole; la lunghezza dell'onda sonora prodotta p. e. da una
canna d'organo è uguale alla lunghezza della canna stessa e importa tal-
volta parecchi metri. In fisica e in musica occorrono sempre le frazioni;
perchè se p. e. una canna o una tromba danno in un dato momento 432
vibrazioni, basta che la temperatura si modifichi anche di poco, per farci
cadere nelle frazioni, visto che questi istrumenti sentono fortemente, e in
misura disuguale, l'influenza della temperatura. E poi, i numeri che attribuiamo
alle vibrazioni, dipendono dall'unità di tempo adottata, la quale è data dagli
astronomi all'infuori di ogni considerazione musicale. Modificando l'unità
di tempo, sostituendo p. e. al secondo sessagesimale quello centesimale, si
trasformerebbe con quella strana idea la buona musica in cattiva e viceversa.
« Partendo da cosi falsi principi, le conseguenze diventano disastrose.
Basti dire che uno degli autori, per il bisogno dei numeri interi, giunse per-
fino a costruire una nuova scala cromatica, in modo sorprendentemente arbi-
trario. Mentre la scienza stabilisce che il numero assoluto delle vibrazioni
è arbitrario e gli intervalli devono essere esatti, lì si procede al rovescio.
Si mette innanzi un principio falso sui numeri interi e si manomettono gli
intervalli musicali, che sono la base della musica corretta. Basta citare
questi fatti, per vedere il valore che hanno quelle pretese teorie ».
Igiene. - — Sulla preservazione dell'uomo nei paesi di malaria.
Nota del Socio Corraho Tommasi-Crudeli.
« Cinque anni fa io ebbi l'onore di fare all'Accademia una comunica-
zione preventiva, sui risultati ottenuti nel 1880, mediante la somministrazione
quotidiana di piccole dosi d'arsenico (acido arsenioso), agli uomini che deb-
bono vivere durante la stagione calda nei paesi di malaria ('). Dichiarai
allora come io mi proponessi di continuare ed estendere l'esperimento, onde
stabilire, se, ed in quale misura, questo mezzo potesse servirci ad uscire
dal circolo vizioso, nel quale ci troviamo ogni qualvolta si tratta di mettere
a coltura intensiva un paese di malaria grave. Infatti, mentre da un lato
non si può intraprendere una coltivazione intensiva, se non si assicura la
(') Vedi Transunti della r. Accademia dei Lincei, Serio 3\ Volarne V, pag. 22.
— 800 —
presenza degli agricoltori sui luoghi durante tutte le stagioni dell' anno ;
dall'altro lato gli agricoltori non possono restar nei luoghi malarici durante
la stagione calda, perchè corrono un rischio troppo grave. Per uscire da
questo circolo vizioso non v'è che un modo; aumentare la resistenza spe-
cifica dell'organismo umano contro gli attacchi della malaria.
« In fatto di malaria non v'è da sperare che Vacclimatazione aumenti la
resistenza organica specifica dell'uomo. L'acclimatazione individuale è impos-
sibile, e sempre lo fu. L'infezione malarica non è una di quelle infezioni le
quali, dopo un primo attacco, producono una immunità da attacchi ulteriori.
Essa è invece una infezione progressiva, la durata della quale può essere
indefinita, come quella della sifilide ; cosicché, talvolta, un unico attacco
può bastar a rovinare la costituzione dell'organismo umano per tutta la vita.
Una acclimatazione collettiva, o acclimatazione di razza, era possibile nel
passato, quando i rimedi specifici della infezione malarica erano ignoti ; ed
anco più tardi, quando l'applicazione di questi rimedi era molto ristretta.
L'acclimatazione di una razza umana avveniva allora per mezzo di una cèr-
nita naturale operata dalla malaria stessa, la quale, nelle generazioni che si
succedevano, portava via, quasi senza ostacolo, tutti quelli che avevano
debole resistenza specifica, mentre risparmiava quelli che possedevano questa
resistenza in grado eminente. I primi erano, secondo il mito dei Greci
italici, le vittime umane destinate a placare il mostro, o il demone, che
si opponeva alla occupazione del territorio nel quale aveva sino allora
regnato da sovrano assoluto. I secondi diventavano i fondatori della razza
colonizzatrice, nella quale, ad ogni nuova generazione, si producevano nuove
cèrnite utili al corpo sociale ; cosicché la resistenza specifica collettiva della
razza andava progressivamente aumentando. Ai nostri giorni una tal cèrnita
può avvenire nelle razze umane selvagge (come avviene nei branchi di buoi
e di cavalli importali nei paesi di malaria), ma è divenuta impossibile
nelle razze umane civilizzate. Per mezzo dei rimedi specifici che possediamo,
l'uso dei quali è ora così generale, vengono preservate le vite di molti i
quali hanno debole resistenza specifica, ed i quali, dopo guariti, generano
dei figli che ne hanno anche meno di loro. Cosicché, dopo una serie di gene-
razioni, si produce nei paesi malarici una degradazione fisica della razza
umana, invece di quella cèrnita utile che aveva luogo nei secoli passati, e
della quale si possono ancora apprezzare gli effetti in alcune razze italiane.
« Non possiamo dunque contar oggimai sull'azione della natura esterna,
per riuscire ad un aumento della resistenza specifica delle società umane
contro gli attacchi della malaria. Un tal risultato non può essere ottenuto
adesso, se non coll'intervento dell'arte. Si è cercato di ottenerlo per mezzo
delle somministrazioni quotidiane dei sali di chinina, dei salicilati alcalini,
e delle tinture di Eucalyptus. Ma i sali di chinina costano molto, e non
sono, alla lunga, accessibili alla borsa dei poveri agricoltori; esercitano
— 801 —
un'azione anti-rualarica pronta, ma fugace; e, a lungo andare, perturbano
le funzioni digestive e, quelle del sistema nervoso. I salicilati, quando sono
puri, costano assai; e del resto, nessun fatto ha provato sin qui che essi
possano agire come preservativi contro la malaria. La tintura alcoolica di
Eucalyplus può riuscire utile (come tutti gli altri alcoolici, cominciando
dal vino) mantenendo attiva la circolazione del sangue, cosa che è sempre
essenziale nei paesi di malaria: forse anche può agire come preservativo
in luoghi di malaria mite. Ma è certo che non agisce come tale in luoghi
di malaria grave. Basterebbero a provarlo le epidemie di febbri, che hanno
colpita nel 1880, nel 1882, ed anco in quest'anno, la colonia agricola delle
Tre Fontane, sebbene ivi si fabbrichi una buona tintura di Euealypt'us,
che viene distribuita largamente alla gente della colonia nella stagione
pericolosa dell'anno.
« Avendo avuta l'occasione di osservare varie volte, nei paesi di malaria,
che quando le febbri erano state curate coll'arsenico (acido arsenioso) invece
che col chinino, esse recidivavano raramente ; ed essendomi assicurato che tal-
volta queste cure arsenicali preservavano gli uomini da ulteriori attacchi
della malaria, cominciai nel 1880 ad adoperare l'arsenico come preservativo
in una tenuta della campagna di Roma. Questo mezzo era raccomandato per
un esperimento di tal natura, non solamente dalla durata della sua azione
anti-malarica, ma, oltre a ciò, dal suo basso prezzo, dalla benefica influenza
che ha sulla nutrizione, e dalla facilita colla quale lo si amministra, anche
ai bambini. I miei primi tentativi furono incoraggianti, e perciò mi credei
autorizzato ad eccitare alcuni proprietari, e le amministrazioni delle ferrovie
romane e meridionali, a tentare la prova negli anni successivi; raccoman-
dando però di usare l'arsenico in forma solida, onde avere agio di control-
lare l'esperimento. Questa vasta esperienza incominciò nel 1881, ed acquistò
proporzioni sempre maggiori nel 1882 e nel 1883. Sulle prime, una prova
di questo genere non è facile. Il nome dell'arsenico impaurisce non soltanto
i volgari, ma talvolta anco i medici ; e spesso la prova riesce inutile, per-
chè fatta timidamente. Ma alcuni uomini intelligenti, e specialmente il dottor
Ricchi, medico capo delle Ferrovie Meridionali, giunsero a superare presto
questi ostacoli, ed a stabilire l'esperienza su solide basi. I fatti raccolti sin
qui sembrano aver accertato, che quando si comincia ad amministrare l'arse-
nico qualche settimana prima della stagione delle febbri, e quando l'ammi-
uistrazione viene continuata regolarmente durante tutta questa stagione, l'or-
ganismo umano resiste meglio agli attacchi della malaria. Alcuni acquistano
una immunità assoluta, altri una immunità relativa. Questi ultimi sono
attaccati talvolta dalla febbre ; ma, nemmeno nei luoghi di malaria grave,
la febbre che gli colpisce diviene perniciosa , ed essi se ne liberano con
poco chinino. Nel 1883, per esempio, il dottor Ricchi, istituì l'esperimento
sopra 78 individui nel distretto di Bovino, dove la malaria è grave. Li
— 802 —
divisa in due metà, ima delle quali soltanto fu sottoposta al trattamento
preservativo per mezzo dell'arsenico. Alla fine della stagione delle febbri
si trovò: che mentre nella metà composta di quelli che non avevano fatta
alcuna cura preventiva molti erano stati attaccati da febbri gravi, trentasei
di quelli che erano stati sottoposti al trattamento arsenicale erano rimasti
interamente immuni, e gli altri tre avevano avuto febbri leggiere, che ave-
vano guarite da se stessi con poco chinino, senza nemmeno chiamare il
medico.
« Analoghi risultati sono stati ottenuti in quest'anno dal dott. Giulio
Magnani durante il suo soggiorno a Cervia (Provincia di Kavenna), dove
egli aveva assunto il servizio sanitario delle guardie finanziarie. Cervia è
situata sul littorale adriatico, in una regione eminentemente malarica, ed
un gran numero di guardie finanziarie vi sono raccolte, sia pel servizio
della costa, sia per quello delle saline di Cervia. Queste guardie sono tutte
esposte agli attacchi della malaria, e pagano ad essa un largo tributo ogni
anno, anche quando lo sviluppo locale della malaria è molto minore di
quello che fu nell' estate decorso. Il dott. Magnani impegnò l'ispettore di
Finanza del circolo di Ravenna a tentare in quest'anno la cura preservativa
del suo personale, per mezzo dell'arsenico. L'ispettore vi acconsentì, e l'espe-
rimento fu intrapreso per mezzo delle gelatine arsenicali titolate dal De
Cian di Venezia, le quali permettono di controllare bene la somministra-
zione. Infatti ogni quadretto di esse contiene due milligrammi d' arsenico,
e con grande facilità, sopratutto in un personale militarizzato, si può con-
durre per mezzo di esse l'esperimento. Il dott. Magnani lo incominciò alla
fine di giugno sopra 163 individui, fra soldati e graduati, e lo continuò
sino alla fine di settembre, con una sola interruzione di pochi giorni al
principio di agosto, la quale fu dovuta ad un ritardo nella spedizione delle
gelatine da Venezia. Ai due di ottobre egli diresse all'ispettore delle finanze
il rapporto che qui trascrivo:
PregìTw Sig. Ispettore
«L'onorevole Toraraasi-Crudeli ini affidava, nella primavera scorsa, l'incarico di espe-
riraentare sul personale delle Guardie di Finanza di questa Luogotenenza, l'efficacia preser-
vativa delle gelatine arsenicali nelle febbri malariche.
« Si trattava di uno studio importantissimo, su poco meno che 200 individui riuniti
in un centro malarico, viventi nei tre mesi peggiori dell'anno in luoghi pessimi, e che ogni
anno aveauo pagato un largo tributo alle febbri di stagione.
«Non potendo direttamente esaurire l'incarico ricevuto, pensai di farmi raccomandare
a Lei, da cui dipende il numeroso personale in discorso. E fui soddisfatto al di là di ogni
mia previsione, poiché Ella comprese immediatamente l'importanza e l'utilità dell'esperi-
mento da eseguirsi, e con squisita gentilezza mi aperse il campo agli studi, e mi diede
agio di soddisfare al vivo desiderio dell'onorevole prof. Tommasi-Crudeli.
« È superfluo del tutto che io mi estenda qui nella descrizione del luogo, delle saline,
dei terreni circostanti ecc. essendo tutto questo meglio conosciuto da Lei che da me. Basti
— 803 —
il dire che lo stabilimento salifero di Cervia è per intensità malarica uno dei peggiori
luoghi che io m'abbia mai visitato.
< Premesso questo, è necessario accennare alle condizioni igieniche dell'annata per far
risaltare ciò che si ottenne dalla cura arsenicale.
«L'anno 1885 si è segnalato per un'intensità e frequenza eccezionale di febbri e di
forme malariche acute, specialmente nelle popolazioni rurali. Quasi tutta la bassa Romagna
fu egualmente colpita. Per citare un fatto in appoggio, posso accertare che il consumo del
chinino fu a Cervia maggiore di */4 degli anni antecedenti.
«La ragione di questa frequenza di febbri sta forse nell'umidità eccessiva della pri-
mavera, e nelle pioggie che si prolungarono fino nell'estate, mantenendo i terreni o alla-
gati o inzuppati fino ad estate inoltrato.
« Privo però di dati statistici esatti sugli anni scorsi, e nuovo dei luoghi, sono costretto
a riferirmi a quanto ho potuto attingere da persone competenti. Ora i medici, e locali e
vicini, la qualità delle malattie da me curate, i registri di questo civico ospedale, mi hanno
confermato che le febbri in quest'anno furono più numerose ed intense che negli ultimi anni.
«Stabilita alla meglio l'eccezionale intensità malarica dell'annata in corso, vengo
senz'altro alla cura arsenicale, al modo come venne eseguita, ed ai risultati ottenuti.
« Premessa la pesatura del personale da curarsi, si cominciò alla fine di giugno la som-
ministrazione delle gelatine arsenicali, proseguendola fino a tutto settembre.
« In questi tre mesi si consumarono n. 592 gelatine per n. 163 individui.
« Fatta la proporzione delle persone che eseguirono la cura, ogni individuo avrebbe
consumato in media poco meno di 3 gelatine e mezzo in tre mesi (') quantità che si può
certamente sorpassare senza timore, ed anzi colla certezza di ottenere risultati migliori.
« Affinché però i criteri da ricavarsi siano più esatti, mi fa d'uopo dividere il perso-
nale curato in due categorie, distinte per numero e per genere di servizio. La 1" categoria
è costituita dalla Luogotenenza di Cervia e consta di circa 60 individui fra guardie e graduati.
«Il loro servizio si compie in luoghi meno malsani delle saline ma sempre malarici:
sono alloggiate meno male, e meno aggravate nel servizio delle guardie addette allo stabili-
mento salifero.
« La cura fu fatta da 50 fra guardie e graduati con moltissima diligenza, senza che
fosse a lamentare neppure un caso d' intolleranza. Si cominciò da 1 quadretto, e si andò
gradatamente fino a 6 al giorno. Sospesa la cura per pochi giorni ai primi di agosto, fu
ripresa e continuata fino alla fine di settembre, non sorpassando però i 4 quadrelli al giorno.
« I risultati furono addirittura ammirabili, ed eceone la prova.
«Nel 1884 entrarono all'ospedale con febbri malariche 15 uomini di questa Luogo-
tenenza, senza contare quelli, e furono molti che ebbero leggiere febbri curate in caserma
col vino al chinino.
« Nel corrente anno, delle diverse brigate componenti la Luogotenenza, non risulta dai
registri uniti al presente rapporto, che siano entrati all'ospedale malati di febbri, e solo
due o tre ebbero qualche leggero accesso vinto subito col vino al chinino.
«Riguardo al peso del corpo in media fuvvi diminuzione la quale si spiega, benissimo
coli' aumento di lavoro e di fatica a cui sono assoggettati gli agenti durante l'estate.
«Veniamo ora alle guardie addette allo stabilimento salifero.
« Qui la cura fu fatta più o meno regolarmente, perle esigenze del servizio, da n. 113
fra guardie e graduati; 36 non vollero o non poterono farla.
« Anche su questo personale, previa la pesatura (che fu fatta regolarmente in principio
ma non si potè ripetere in fine) si cominciò la cura da 1 quadretto al giorno fino a 6 per
(') Ogni gelatina contiene un decigrammo di arsenico, distribuito in 50 quadretti,
ognuno d^i quali contiene 2 milligrammi di acido arsenioso.
Rekdiconti — Vol. I. 105
— 804 —
tutto luglio. Si tralasciò qualche giorno ai primi di agosto, e ripresa si proseguì fino alla
fine di settembre.
< Sui 113 che fecero la cura, soli 15 entrarono all'ospedale per febbri malariche, come
risulta dai registri della Luogotenenza, mentre nell'84 con un annata migliore, gli entrati
furono 28. Dei 36 che non fecero la cura se ne contano 11 entrati all'ospedale co» febbri.
« Fatta adunque la proporzione si avrebbero queste cifre che parlano chiaro in favore
della cura arsenicale e cioè: per quelli che fecero la cura un '/8 appena di ammalati, e
un •/, circa di malati per quelli che non la fecero.
« Ad onor del vero però bisogna aggiungere che si ebbero a curare molti casi di febbri
leggiere, che cedettero subito ad una o due dosi di vino chininato, e che non si dovettero
rimettere neppure all'ospedale.
« Quelle poi fra le guardie che furono ammesse agli ospedali di Cervia e di Bologna,
posso accertare che guarirono colla massima facilità, e con una o due dosi di chinino.
« Questo fatto poi di avere a curare febbri leggiere in una certa quantità si spiega
anche col frequente e parziale cambiamento di personale, che talvolta arriva sul luogo a metà
della campagna salifera, quando la malaria è più intensa, e senz'aver fatto cure preservative.
« Per quanto ai nuovi venuti si facesse cominciar subito la cura arsenicale, essa non
poteva renderli subitamente refrattarii alle influenze locali.
« Se poi si aggiunga che il servizio delle guardie nello stabilimento salifero è gravo-
sissimo, e tale da alterare le più robuste costituzioni: che i così detti Caselli (') sono la
negazione assoluta d'ogni norma igienica; che l'annata avrebbe dovuto dare un numero
straordinario di febbricitanti, come .è avvenuto nella popolazione rurale, parmi siavi da
rallegrarsi dai risultati ottenuti, e questi risultati sarebbero, secondo il mio parere, anche
migliori se la cura fosse rigorosamente obbligatoria, e fatta con quella esattezza che
l'autorità può imporre.
« E ad ottenere meglio lo scopo, gioverebbe la diffusione di qualche istruzione detta-
gliata e alla portata di tutti, per togliere i pregiudizii e i timori che risveglia la parola
arsenico.
« Dai risultati suesposti si possono dedurre i seguenti corollarii :
1" « Che l'arsenico e le gelatine in ispscie (per la loro precisa dosatura e comodità)
sono certamente un eccellente preservativo contro le febbri da malaria.
2° « Che in un corpo militare o militarizzato l'uso delle gelatine è facile, scevro
d'inconvenienti, e può essere facilmente controllato dai graduati.
3° « Che l'arsenico, cosa già provata, e confermata anche dalle mie osservazioni
all'ospedale di Cervia, rende le febbri benigne, leggiere, e facili ad esser vinte dai chinacei,
evitando i casi di iufezioni gravi, lente, letali.
4° « Che il marsala al chinino, finora usato come preservativo, non può esser con-
siderato come tale, ed è buono tutt'al più a troncare una febbre, qualora venga sommini-
strato coti norme e dosi diverse a/fatto dalle attuali.
5° « Che infine, paragonato il numero dei malati nell'84, annata buona a detto di
tutti, con quelli dell'85, annata cattiva per malaria intensa ; calcolata la maggior somma
di lavoro ottenuto dalle guardie (cosa riconosciuta dai sigg. ufficiali comandanti) parmi
risultino tali elementi in favore della cura preservativa colle gelatine arsenicali, da poterla
coscienziosamente raccomandare al ministero, come l'unica rispondente allo scopo di tutelare
la salute del personale nei luoghi di malaria, e nell'interesse stesso dell'amministrazione.
Cervia 2 ottobre 1885.
Dott. Giulio Magnani
(') I Caselli sono dei miseri tuguri nei quali le Guardie alloggiano durante la notte,
ammassate per modo da dover tenere in estate le finestre aperte (in un luogo di malari.i
grave!) onde respirare.
— 805 —
« So che alcune persone del circolo di Kavenna, convinte dai risultati
ottenuti quest'anno a Cervia, che veramente l'arsenico aumenta la resistenza
del corpo umano agli attacchi della malaria, vorrebbero proporre al mi-
nistero di istituire una carica d'ispettore sanitario delle guardie finanziarie,
onde estendere e regolare questa cura preventiva in tutti i luoghi di ma-
laria nei quali queste guardie debbono prestare il loro gravoso servizio.
Sarebbe desiderabile che questa proposta si facesse, e venisse accettata ; non
solamente pel beneficio che ormai sembra poter essere assicurato agli uomini
che fauno questa cura preventiva, ma anche per completare lo studio di essa,
giovandosi di un corpo militarizzato. Nei cinque anni durante i quali io
ho cercato di estendere questo esperimento in Italia, ho dovuto persua-
dermi che spesso l'esperimento fallisce per l'inerzia, od i pregiudizi inve-
terati, di chi lo dirige; ma più spesso per il modo indisciplinato col quale
gli agenti subalterni lo conducouo, anche quando chi lo dirige intende farlo
sul serio. A Cervia si è avuto invece l'esempio di una cura preventiva
condotta sin dal bel principio con una tale regolarità , da dover ritenere
che un secondo esperimento raggiungerà quasi la precisione scientifica. E
se questo secondo esperimento verrà esteso a tutte le guardie finanziarie
poste nelle medesime condizioni, è sperabile che l'amministrazione e la
scienza ne siano ugualmente vantaggiate.
« La preferenza data da me e dai miei collaboratori alle gelatine titolate,
nel condurre questi vasti esperimenti, è dovuta soltanto alla necessità di fare
la somministrazione dell'arsenico in tal forma da renderne sicura la rego-
larità. Le preparazioni liquide di arsenico non si possono adoperare senza
pericolo, se non da persone molto intelligenti ; perchè, onde la cura preven-
tiva riesca a bene, bisogna incominciare dalla dose di due milligrammi al
giorno (per gli adulti) , e spingerla gradatamente fino a dodici milligrammi
al giorno, e più ancora. Niuno è che non vegga come una tal precisione di
dosatura sia impossibile ad ottenere adoperando preparazioni liquide, quando
si tratta di fare l'esperimento su centinaia di uomini, molti dei quali, per
imprudenza od ignoranza, potrebbero usarne a danno di se, o d'altrui. Fra
le preparazioni in forma solida dell'arsenico, le gelatine titolate costituiscono
la più sicura. Ogni quadretto di esso (due milligrammi di arsenico) si stacca
facilmente, come un francobollo postale, dagli altri; ed a colpo d'occhio,
una volta regolato il registro delle somministrazioni, sPpuò vedere se esse
sono fatte regolarmente. Oltre a ciò, queste gelatine sono l'unica forma so-
lida delle preparazioni arsenicali la quale si discioglie sempre con facilità
nel caffè, o nella minestra (giacché l'arsenico non va mai dato a digiuno) ;
mentre le altre preparazioni solide dell'arsenico spesso passano attraverso
tutto il tubo digerente senza disciogliersi, e quindi senza essere assorbite.
« E di questo uè abbiamo avuta la prova duraute gli esperimenti ten-
tati sul personale delle Ferrovie Komane. Essi furono incominciati soltanto
— 806 —
nel 1883, e la direzione di essi fu affidata ad un uomo coscienzioso e di valore,
il dott. Apolloni. Egli incontrò molte resistenze da parte del personale da
lui dipendeute, ma potè, nel 1883, facendo uso delle gelatine titolate, veri-
ficare qualche vantaggio della cura preventiva usata. Nel 1884 la Direzione
generale sanitaria delle Ferrovie Eomane, invece delle gelatine, gli impose
l'uso dei granuli arsenicali. Egli si accorse, fin dal principio dell'esperimento,
che la gente non aumentava di peso (come aumenta sempre durante la cura
arsenicale, se non è sottoposta a fatiche eccessive in proporzione degli alimenti
che le si danno), e ciò lo indusse a credere che i granuli arsenicali non
erano assimilati. Infatti una serie di osservazioni molto rigorose, istituite
in Maremma ed allo Spedale di Pisa, provò che la massima parte di quei
granuli, passava a traverso lo stomaco e l'intestino senza disciogliersi. Quindi
l'esperimento tentato dalle Eomane nel 1884, andò fallito.
« Perciò, quando le condizioni del personale su cui si esperimenta la
cura preventiva arsenicale, consigliano di adoperare l'arsenico in forma solida,
è bene attenersi alle gelatine titolate. Sono di facile uso, facilmente assimi-
labili, ed assicurano la facilità del controllo ».
Astronomia. — Sulle osservazioni solari fatte nel R. Osser-
vatorio del Collegio Romano nel 2° e 3° trimestre del 1885. Nota
del Socio P. Tacchini.
« Nella Nota presentata nell'adunanza del 12 giugno si rese conto delle
osservazioni fatte nel primo trimestre del 1885, ed ora diamo i risultati di
quelle fatte nel 2° e 3° trimestre dell'anno medesimo. Il numero dei giorni
di osservazione per le macchie e le facole solari fu nel 2° trimestre di
21 in aprile, 28 in maggio, 29 in giugno, e nel 3° trimestre di 31 in
luglio, 30 in agosto e 29 in settembre; totale giorni 168.
1885
Frequenza
delle
macchie
Frequenza
dei
fori
Frequenza
delle
M*F
Frequenza
dei giorni
s^nza
M-t-F
Frequenza
dei giorni
con soli
F
Frequenza
dei
gruppi
Media
ostensione
delle
macchie
Media
estensione
delle
facole
Aprile . .
0,10
9,00
15,10
0,00
0,00
3,48
56,86
49,70
Maggio. .
9,86
8,82
18,68
0,00
0,00
5,80
86,21
44,93
Giugno . .
13,66 '
8,70
22,36
0,00
0,00
5,21
132,76
45,52
Medio . .
10,26
8,81
19,07
0,00
0,00
4,95
95,62
43,78
« Se si confrontano questi dati con quelli del primo trimestre 1885,
si vede, che dopo il minimo secondario delle macchie avvenuto nel marzo,
il fenomeno andò crescendo nel 2° trimestre, con un massimo, assai marcato
nell'estensione delle macchie, nel mese di giugno. Le facole al contrario
presentano una diminuzione.
— S07
1885
Frequenza
dello
macchie
Frequenza
ilei
fori
Frequenza
delle
31 -f ¥
Frequenza
ilei giorni
senza
JI^- F
Frequenza
dei giorni
con soli
V
Frequenza
dei
gruppi
Media
estensione
Selle
macchie
Media
estensiooe
delle
facole
Luglio . .
8,61
6,80
15,41
0,00
0,00
4,45
90,22
43,15
Agosto . .
7.17
4,03
11,20
11,(111
11,1111
3,40
44,70
10,17
Settembre
5,07
-1.07
9,14
o.oo
11,110
3,31
59,20
58,83
Medio . .
6,99
4,92
11,91
0,00
0,00
3,73
65,06
16,82
« Dopo dunque il massimo secondario delle macchie nel mese di giugno,
la frequenza di dette macchie andò successivamente diminuendo, con un
minimo ben marcato nel settembre. Oltre del numero anche l'estensione
delle macchie risulta minore nel 3° trimestre. Nel complesso si ha dunque
per i tre trimestri una diminuzione progressiva nel fenomeno delle macchie,
ci avviciniamo cioè verso il nuovo minimo.
Protuberanze. 2° trimestre 1885.
Numero
Numero
Massima
Altezza
Estensione
1885
dei giorni
di
delle
altezza
media
delle
media
delle
osservazione
protuberanze
■ [rata
proti] l.iùranze
protul
Aprile . . .
11
9,73
in:,''
ll's
,,...,
Maggio . .
20
io,!!.",
90
44,1
2,0
Giugno. . .
29
11,69
17o
18,0
2,4
« Le protuberanze al pari delle macchie furono più numerose nel 2"
trimestre in confronto della loro frequenza nel 1", ed al minimo secondario
delle macchie avvenuto in marzo corrisponde pure un minimo nei fenomeni
della cromosfera. Anche l'altezza media delle protuberanze risulta maggiore,
e nel giugno otto volte si osservarono protuberanze, che arrivavano o supe-
ravano l'altezza di 2 minuti di arco.
Numero
Numero
Massima
Altezza
1 ' :- i. - ne
1885
dei giorni
di
delle
altezza
media
delle
media
delle
osservazione
protuberanze
Osservata
protuberanze
protulieran/.e
Luglio . . .
30
lo,;,:;
160"
50''3
2°5
Agosto . . .
22
0.7::
180
l-.l
2,6
Settembre .
11
11.7:'
168
53,9
2,6
« Confrontando questi valori con quelli del trimestre precedente, scor-
gesi che il fenomeno delle protuberanze solari fu più intenso in questi
— 808 —
ultimi mesi, perchè se nella media risulta il numero diurno delle protube-
ranze un poco minore di quello relativo al 2° trimestre, si ha invece una
maggiore altezza ed estensione media, oltre a protuberanze non comuni per
altezza, specialmente nella prima metà del luglio, mentre che nelle macchie
si ebbe una progressiva diminuzione ».
Astronomia. — Le delle filanti del 27 novembre 1885. Nota del
Socio P. Tacchini.
« Dopo la pioggia di stelle filanti osservata il 27 novembre 1872 ed
attribuita sin d' allora alla cometa di Biela, era atteso il ritorno di eguale
splendido fenomeno nella sera del 27 novembre ultimo. La pioggia di stelle
filanti numerosissime ebbe infatti luogo nelle prime ore della sera anzi-
detta, ed i numerosi avvisi telegrafici pervenuti al nostro ufficio ci assicu-
ravano, che ad onta del tempo cattivo il fenomeno era stato osservato intie-
ramente o in parte in molte stazioni d'Italia. Finora però il rapporto più
preciso pervenutoci è quello del Direttore dell'Osservatorio di Palermo,
comm. Cacciatore. A Palermo erano ad osservare i signori Cacciatore, Ricco,
Zona, Agnello, e Chauftorier, e poterono osservare i seguenti numeri di
stelle filanti :
27 nov. 1885. Dalle Gh alle 7h p. 7200
» 7 » 8 » 11000
» 8 » 9 » 9000
Totale 27000 in tre ore.
« Alle 9h il cielo si oscurò intieramente, ma il maximum della piog-
gia di stelle era già avvenuto. Le stelle filanti, scrive il Cacciatore, erano
in gran parte bianco-rossastre: parecchie prendevano un color rosso vivo.
Il prof. Ricco tentò di fare delle osservazioni spettroscopiche, ma non gli
venne fatta di avere meteore nel campo dell'apparecchio. Il radiante fu a
Palermo bene determinato dai signori Ricco e Zona alle seguenti coordinate
AR = lh.33m
D = 41°. 56'
« Dal calcolo fatto dal prof. Zona risulta, che questo radiante coincide
precisamente coli' orbita della cometa di Biela.
« Dalla relazione del prof. Pigorini risulta, che il massimo del feno-
meno fu da lui osservato intorno alle 7h ore. Moltissime meteore appari-
vano come stelle di la e 2" grandezza, ma parecchie hanno superato anche
la grandezza prima e Giove e Venere. In quanto al radiante il Pigorini
dice, che innumerevoli bene spesso, a gruppi, a fiocchi, le meteore solcavano
il cielo con linee luminose dirette a tutti i punti dell' orizzonte lanciate
da una ristretta aerea, posta all'intorno della stella gamma di Andromeda.
— 809 —
Tre di tali stelle cadenti si sono viste, nell'area suddetta, accendersi e poi
spegnersi al punto della loro apparizione, dopo di avere intensamente illumi-
nato lo spazio all' intorno. Altre più piccole hanno offerto lo stesso feno-
meno. Si numerarono 250 stelle cadenti in 10 minuti, e 170 in 6. Il Pigo-
rini però avverte che non vi era un centro unico di emanazione, ciò che
per altro è naturale in una pioggia di stelle filanti così copiosa.
« Anche il sig. prof. Cobau avverte la stessa cosa. Egli ha osservato
il fenomeno in Catanzaro sotto un cielo purissimo. Egli contò fino a 5000
stelle in un' ora in un solo quadrante del cielo. Le stelle erano general-
mente piccole ed a corta trajettoria: le splendide furono relativamente
scarse, tutte di un color verde chiaro lascianti una traccia rossa violacea.
Il massimo del fenomeno avvenne secondo il sig. Cobau intorno alle 8h. Il
fenomeno era già incominciato al tramonto del sole. Il sig. Cobau dice di
avere determinato con esattezza il radiante, che dichiara trovarsi nella regione
di Andromeda in vicinanza della stella gamma. Detto radiante non è un
punto, ma una linea, secondo il Cobau, perchè le meteore si manifestarono
in fasci a radianti non coincidenti, come dimostrerà in apposita relazione
col dettaglio delle numerose osservazioni fatte.
« Le coordinate di y Andromeda sono :
AR = lh.57m
5 = 41°. 47'
« Il radiante da me determinato a Palermo nel 1872 aveva le coordinate:
AR = lh.32m
S = 46». 30'
che si accorda colle determinazioni fatte in Germania e in Inghilterra al
27 novembre ultimo ».
Astronomia. — Osservazioni della cometa scoperta a Parigi il
1 dicembre 1885, fatte dal prof. Millosevich e dal dott. Cernili.
Nota del Socio P. Tacchini.
«L'astro ha nucleo debole (lla), ed alquanto dissimetrica ne è la
nebulosità ; il moto ora è assai lento in distanza polare e più grande in
ascensione retta; il senso del moto è retrogrado verso sud. La prima posi-
zione della cometa fu fatta dal prof. Millosevich, la seconda dal dott. Cerulli.
1885 die. 3. 8h. 23m. 21" (t. m Roma) « app. o = 0h 34m.28s, 80 (8. 920)
8 app. o = 20".59'. 17", 8 (0. 507)
» 4.8. 31. 58 » a app. o = 0h. 32m. 4», 89 (9.056)
5 app. o = 20°.57'.40", 2 (0. 510)
« La stella di confronto fu 55 Piscium
u 1885,0 0h.33m.52»,39 Tarnall 313 e Glasgow 177
5 » 20.48. 26, 7 Safford 1804 e Respighi (') 31
— 810 —
« Un' altra cometa è stata scoperta dal sig. Barrarci in Nashville il
3 dicembre, ma il tempo cattivo ha impedito di osservarla. Il luogo tele-
grafato jeri è il seguente:
« Nashville 3 dicembre 9\ 20m
a. = 65°. 29'
3= 4°. 45'
debole.
Matematica — Sui sistemi Cremmiani reciproci di grado m.
Nota III. del prof. G. Jung, presentata dal Socio Brioschi.
« Il concetto della trasformazione Cremoniana reciproca di grado qua-
lunque, del quale mi sono occupato precedentemente ('), sembra assai fecondo.
Già ho notato come per ogni valore di m si possono costruire tante classi
di sistemi Cremoniani reciproci, quante sono le soluzioni delle equazioni (1)
che definiscono una rete omaloide di grado m ; e come ognuna di tali classi
dia origine ad una determinata specie di superficie monoidi e ad una deter-
minata specie di curve piane e di coni correlativi.
« Le recenti pubblicazioni del sig. Jonquières (4) e del sig. Guccia (3),
nelle quali si dà il modo di trovare, per ogni valore di m, tutte le solu-
zioni possibili delle equazioni indicate, epperò anche tutte le trasformazioni
Cremoniane isografiche e tutte le trasformazioni Cremoniane reciproche di
qualsivoglia grado, completano in un certo senso la mia ricerca, in quanto
permettono di assegnare la totalità delle superficie monoidi, delle curve
piane e dei coni, che si possono generare per mezzo di due sistemi Cremo-
niani reciproci di un grado dato.
« Quel concetto può facilmente estendersi, riferendo fra loro opportu-
namente tre o più sistemi Cremoniani, ovvero stabilendo una relazione uni-
voca fra gli elementi di una congruenza Cremoniana (') e gli elementi di
una forma fondamentale di 2a specie.
« Se, per fissar le idee, i raggi di una congruenza Cremoniana (71 , ff») = 2
(generata da due piani isografici di grado n , s\ , <72) oppure i raggi di una
congruenza Cremoniana (Si,S8)=2i (generata da due stelle isografiche di
grado n, Si , S») si associano uno ad uno ai piani di una stella S, la quale
si trovi in corrispondenza Cremoniana reciproca di grado m col piano pun-
teggiato 7i , oppure, rispettivamente, si trovi in corrispondenza Cremoniana
isografica di grado m con la stella di piani Si; e si determina il luogo dei
punti in cui i raggi di 2 (0 di 2\) incontrano i corrispondenti piani di S —
(') Rendiconti della r. Accademia dei Lincei, 1885; pag. 762 e pag. 773.
(') Comptes rendas de l'Académie des sciences, 1835, pag. 720, 857, 921.
(') Comptes rendus ibidem: pag. 808.
(') Hirst, On Cremonian Gongruehces Proceedingsof the London Math. Society. Voi. XI \ •
— 811 —
si arriva a un'altra numerosa serie di superficie (rappresentabili punto per
punto sul piano) e si ha un metodo facile e generale per istudiarne le pro-
prietà ('). Dico numerosa: perchè, anche prescindendo dal fatto che un dato
valor di n si può combinare con un valore qualsivoglia di m, non solo ogni
coppia n , m può dar luogo a più superficie, dipendentemente dal numero
di soluzioni che le equazioni (1), relative ai valori assunti di m ed n, am-
mettono; ma ogni singola soluzione somministra inoltre più specie di su-
perficie, secondo le relazioni che si verificano fra i due gruppi di clementi
fondamentali sovrapposti in c\ (o in Si): intendo dire del gruppo relativo
alla corrispondenza isografica fra a\ e <74 (o fra Si e S>) e del gruppo rela-
tivo alla corrispondenza reciproca fra a\ ed S (o alla isografica fra Si ed S) (').
« Segando con un piano arbitrario s la congruenza 2 e la stella S, si
stabilisce fra i punti e le rette di a una corrispondenza multipla : a ogni
punto corrisponde in generale un gruppo di n-f-2 rette — a ogni retta un
punto, a tutte le rette di un gruppo un unico punto. // luogo dei punti
situati in una delle rette corrispondenti (punti uniti) è la curva sezione
di e con (2 , S) , cioè con la superficie generata dalla congruenza 2 e
dalla stella S. Per m = n = l, per esempio, questa curva è del 5° ordine,
perchè 2 e S generano una certa superficie del 5° ordine avente un punto
triplo in S.
« Segando con e la congruenza 2t e la stella S, fra i punti e le rette
del piano si stabilisce una corrispondenza multipla: a ogni retta corrisponde
in generale un punto, a ogni punto, un gruppo di mi rette, a tutte le rette
di un gruppo, un unico punto. Il luogo dei punti uniti è la sezione di i
con la superficie (2i , S).
« Questa medesima curva si può definire anche altrimenti. Segando in-
fatti con s le stelle di piani Si,S»,S si ottengono tre sistemi piani rigati
che a due a due sono in corrispondenza Cremoniana isografica (di gradi
n, m, mn): il luogo dei punti in cui s'incontrano le rette omologhe dei tre
sistemi, coincide con la curva anzidetta. Nel caso particolarissimo di
«i = n = l, per esempio, si ricade sulla nota generazione della superficie
di 3° ordine, per mezzo di tre stelle collineari, e della curva piana di 3n or-
dine, per mezzo di tre piani collineari rigati sovrapposti; così le proprietà
di queste cubiche scaturiscono in gran parte da proprietà delle superficie
(') Similmente la congruenza Cremoniana 2 (o JEJ si può riferire univocamente a un
piano punteggiato a; considerando gl'inviluppi dei piani determinati dagli elementi corri-
spondenti, si hanno le superficie reciproche (per dualità) di quelle indicate nel testo.
(') Per esempio, se gli elementi fondamentali del primo gruppo non coincidono con
alcuno degli elementi fondamentali del secondo gruppo, la superficie (-S.S) Eri/1 è di ordine
pari quando n ed m sono numeri pari e di ordine dispari negli altri casi; o lo stesso di-
casi della superficie (2, , S)EEVr In ogni modo però S è un punto (n-t-2)-plo per la i/i
ed è un punto ?i-plo per la i/>,.
Rendiconti — Voi.. 1 106
— 812 —
e delle curve più generali, delle quali si è brevemente accennata la genesi
nella presente comunicazione » (') .
Astronomia. — Sul numero delle opposizioni nelle quali vennero
osservati i pianetini fra Marte e Giove. Nota IL di E. Mil-
losevich, presentata dal Socio Tacchini.
« Dopo il 18 giugno 1885, data alla quale si arresta la mia prima
Nota (vedi voi. I, serie 4\ Rendiconti — Seduta del 21 giugno 1885)
sul numero delle opposizioni, nelle quali vennero osservati i pianetini fra
Marte e Giove, avvennero le seguenti modificazioni nello sialo civile di quella
sempre crescente famiglia celeste.
« Si accertò che il pianeta scoperto il 5 giugno dal dott. Palisa era
nuovo e assunse il nome di Lameia. Dopo quel giorno si scoprirono altri
quattro pianetini (249), (250), (251), (252), l'ultimo dei quali non fu osser-
vato che due sole volte e dal solo scopritore. Questi pianeti non furono
ancora battezzati, fatta eccezione del (249) che assume il nome di Use.
« Importanti cambiamenti avvennero nel quadro dei pianeti osservati
in una sola opposizione, giacché Adeona (145), Erigone (163) ed Eudora (217)
per merito del Palisa vennero ritrovati, e per Adeona ed Erigone il rinve-
nimento fu una nuova scoperta facilitata dai conteggi dell'Ufficio di Calcolo
di Berlino. Passano pure nel quadro dei pianetini osservati in due opposizioni
Rosa (223), Honoria (236), Coelestina (237), Germania (241), quest' ultimo
ritrovato da me 1' 11 novembre in un luogo 73' e 3',4 distante' da quello asse-
gnato dal calcolo fatto sulle osservazioni della prima opposizione. I pianeti
quindi osservati in una sola opposizione sono fino ad oggi (5 dicembre 1885):
Dike
(99)
Aethra
(132)
Medusa
(149)
Scylla
(155)
Xanthippe
(156)
Dejanira
(157)
Androinach*
» (175)
Irma
(177)
Istria
(183)
Menippe
(188)
Ambrosia
(193)
Arete
(197)
Stephania
(220)
Agate
(228)
Gruppo B
Hypatia
(238)
Adrastea
(239)
Vanadis
(240)
Kriemhild (242)
Ida
(243)
Sita
(244)
Vera
(245)
Asporina
(246)
Eukrate
(247)
Lameia
(248)
Use
(249)
(250)
(251)
(252)?
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(') Altra combinazione di Ire sistemi Creinoniani danno origine ad altre curve e ad
altre superficie.
— 813 —
« Quelli del gruppo B vengono o verranno successivamente in seconda
opposizione, ma quelli del gruppo A sono perduti o quasi, e solo calcoli
laboriosi e ricerche pazienti potranno produrre il riacquisto.
« I pianeti Vaia (131), Rhodope (166) vennero osservati attualmente in tre
opposizioni, mentre Lucina (146), Dido (209) ed Eos (221) passano nella
categoria di quelli osservati in quattro opposizioni in seguito alle mie
recenti osservazioni.
«Finalmente Bianca (218), Phthia (189) e Atala (152) (quest'ultimo
in seguito ad una mia osservazioue) rientrano nel gruppo di quelli osser-
vati in cinque opposizioni.
«Riepilogando quindi abbiamo:
Pianetini 162 osservati in più di cinque o almeno cinque opposizioni.
»
28
»
in quattro opposizioni.
»
16
»
in tre opposizioni.
»
18
»
in due opposizioni.
»
28
»
in una opposizione.
Totale
252
Fisica Celeste. — Il numero mensile di (/ruppi di macchie solari
paragonato colle variazioni mensili del magnete di declinazione
diurna. Nota del prof. P. M. Gaiubaldi presentata dal Socio Taccuini.
« È noto come per argomentare del numero di gruppi di macchie so-
lari e attenuare — in qualche modo — le irregolarità che provengono dalla
discontinua esplorazione dell'astro si usa il metodo delle compensazioni che
consiste nell'attribuire ad un mese, per numero di gruppi di macchie, quello
che risulta da una media di quelli osservati nel mese stesso, in quello che
immediatamente lo precede e immediatamente lo segue.
« Per opportunità di confronti lo stesso sistema di compensazione è ap-
plicato ai valori mensili delle variazioni del magnete di declinazione diurna:
i valori medi mensili ad ambo le serie erano poi rispettivamente compen-
sati e rappresentavano la media di ogni singola serie successiva di dodici mesi.
« Le due serie poste a confronto mostrano, in genere e a larghi tratti,
un andamento armonico e confermano, una volta di più, la solidarietà del
doppio ordine di fatti.
« Se però si paragonano fra di loro rispettivamente i termini delle se-
rie corrispondenti ai mesi omonimi, si incontrano singolari e frequenti diffe-
renze e, non è raro il caso, che nel mentre nell' una più termini sono in
aumento nell'altra serie invece sieno in diminuzione mostrando, per segno
e per differenze, andamenti diversi, contrari ed indipendenti — questo risulta
anche da una nostra recente comunicazione (').
(') Vedi : Atti della reale Accademia dei Lincei voi I, serie 4." Rendiconti della seduta
1 marzo 1835.
— 814 —
« Se ben si considera questa disannonia nei termini delle due serie
non può non verificarsi siccome quella che è conseguenza del sistema di com-
pensazione adoperato: il quale se è razionale e rispondente quando si voglia
arguire della sistemazione dei gruppi di macchie solari che non possono essere
registrati ogni giorno, non è applicabile per dedurre dei minuti rapporti di
causalità che passano fra i gruppi suddetti e le variazioni magnetiche diurne,
perchè i movimenti del declinometro dipendendo dall'azione delle macchie
attuali non possono essere messi a confronto con un numero che rappre-
senta macchie, molte delle quali, passate e che non possono, perciò, eser-
citare sull'ago alcuna influenza o quasi, e con altre che non possono, cer-
tamente, in modo alcuno influire sul magnete perchè ancora di là da venire:
quindi le molte e notevoli differenze nei termini mensili omonimi delle
due serie.
« Del pari il computo delle epoche di ricorrenza dei massimi e minimi
fatto con questo sistema, non può condurre che a valori più o meno vicini
al vero perchè il mese del minimum ha un valore maggiore del giusto es-
sendo formato con quello del mese successivo nel quale è già iniziato il
periodo del maximum, e il mese del maximum è diminuito perchè racchiude
il valore del mese immediatamente seguente che è minore perchè segna il
principio del periodo del minimum.
« Ritenendo ora che l'energia solare — in quanto ha azione sull'ago di
declinazione diurna — è non solamente in funzione dei gruppi di macchie-
ma. eziandio della loro estensione abbiamo composto il seguente quadro nel
quale si trovano intatti i valori di mese tali e quali risultano dalle osser-
vazioni tanto del declinometro quanto di macchie solari , solamente il
numero dei gruppi di queste è moltiplicato per la loro estensione; così:
chiamando G il numero dei gruppi di macchie ed E la loro estensione il
valore dei singoli mesi è G X E, e per mettere poi in [evidenza l'influenza
di ogni uno si è calcolato il loro valore prendendo la media di ogni serie
successiva di dodici mesi.
« Le cifre rappresentanti il numero mensile dei gruppi di macchie e
la loro estensione sono tolte dalle osservazioni del prof. Tacchini e per
cura di lui registrate nelle Memorie degli Spettroscopisti italiani, quelle che
rappresentano i valori, pure mensili, delle variazioni del magnete di decli-
nazione diurna sono desunte dalle osservazioni fatte nell'osservatorio della
regia Università di Genova e prima d'ora pubblicate (').
« I valori di ambo le serie G X E di gruppi di macchie solari e V di
declinazione diurna sono compendiati nel seguente quadro M.
(') Vedi, Variazioni ordinarie e straordinarie del magnete di declinazione diurna os-
servate in Genova nel periodo 1872-84 per P. M. Garibaldi, tip. del r. istituto Sordo-muti.
Genova 1885.
815
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— 81G —
«Dall'esame del medesimo si vede che l'andamento dei termini delle
due serie è — fisicamente — in piena armonia e il movimento dei valori in
chiara corrispondenza non solo nel complesso ma eziandio nei dettagli di
mese ; alcuni di questi — talora per differenze piccole — sono discordanti
nel segno, ma ciò deve ripetersi da accidentalità ed influenze telluriche com-
plesse ed indefinite e da altre cosmiche agenti sull'astro che complicano
molto questo genere d'investigazioni, nel quale si pongono a confronto ma-
nifestazioni fisiche che — sebbene solidali — appartengono a fenomeni d'or-
dine disparatissimo e in modo diverso influenzati.
« La ricorrenza del minimum di gruppi di macchie e di declinazione
magnetica diurna cade nell'istesso mese — giugno 1879; — il maximum
di gruppi di macchie si riscontra in maggio 1884 e il declinometrico in
giugno successivo quando, invece, col metodo di compensazione di cui è
fatto cenno nel principio di questa Nota, il minimum declinometrico cadeva
in dicembre 1878 e quello di gruppi di macchie in marzo successivo 1879;
il maximum di gruppi di macchie in febbraio 1884 e quello di variazioni ma-
gnetiche nel maggio stesso anno.
« Il movimento armonico dei valori di mese di entrambe le serie in
discorso è reso evidente dal seguente diagramma D.
Diagramma I)
del movimento dei valori mensili di gruppi di mnechie soliri (GxE)
e di quelli del magnete di declinazione diurna V
GXE
« È circostanza degna di nota che il maximum di gruppi di macchie
precede il maximum declinometrico; questo si vede nei primi massimi del
1884 e nei secondi del 1885; ciò, forse, dipende da che l'ago calamitato
(il quale, come nel nostro declinometro, è relativamente molto pesante) con-
tinua le sue oscillazioni non solo per l'azione dei gruppi di macchie attuali
— 817 —
ma anche per il movimento acquistato ciò che produce il ritardo e lo spo-
stamento sudetto; così in un altro ordine di fenomeni si realizza un fatto
analogo a quello notissimo che il maximum termometrico diurno si verifica
dopo il passaggio del sole al meridiano.
« Tenendo a calcolo il numero di perturbazioni magnetiche di origine
tellurica, forse, si potrebbe trovar la ragione della piccola disarmonia che
si verifica in diversi mesi; inoltre la discrepanza fra l'andamento di alcuni
altri termini delle due serie dipende da che il declinometro vede e registra
sempre le macchie e anche quelle che per nebulosità atmosferica sfuggono
all' osservazione diretta, e, pertanto, il valore correlativo delle due serie
mensili non essendo omogenee cessa di essere rigorosamente paragonabile e
ingenera le disarmonie sopra annunziate.
« Ad ogni modo questo nuovo metodo di confronto — che si fonde sopra
valori assoluti tali e quali sono dati dall'osservazione conferma, ora, in modo
semplice e perentorio — anche nei minori dettagli — la legge fisica « che
i movimenti dell'ago di declinazione diurna hanno la loro origine e mi-
sura nelle macchie solari » e che, in difetto delle osservazioni dell'astro,
le condizioni del medesimo — in quanto riguarda macchie — possono con
tutta ragionevolezza e sufficiente precisione argomentarsi dalle variazioni
dell'ago di declinazione diurna ».
■-
Chimica. — Sulla trasformazione del pirrolo in piridina. Nota
di Giacomo Ciamician, presentata dal Socio Cannizzaro.
« La reazione per la quale si ottiene la monocloro piridina e la mouo-
bromopiridiua dal pirrolo, trattando il suo composto potassico col clorofor-
mio o col bromoformio, non è stata ancora completamente spiegata ; io credo
perciò che le brevi considerazioni che mi sono proposto di fare in questa
Nola non saranno del tutto inutili. Esse mi furono suggerite da alcuni fatti
scoperti recentemente da Weidel e da lui pubblicati durante le ferie acca-
demiche (').
« Alcuni anni fa, io ho tentato di spiegare l' azione del cloroformio
sul composto potassico del pirrolo, in una Memoria pubblicata assieme al
dott. Denustedt (!), in due modi diversi, che possono esprimersi con le
seguenti equazioni :
Ci H4 NK + CHC13 = C4 H4 N . COI + KC1 -+- HC1 , e
d H4 NK + CHCI3 = Ci H3CIN. CH-f- KC1 + HC1 .
« Nel primo caso l'atomo d' idrogeno del cloroformio sarebbe eliminato
(') Monatshefte fur Cheraie VI, 064.
(') Studi sui composti (lolla serie del pirrolo. Parte II. Sulla tras/ormazione del pir-
rolo in piridina. 1882.
— 818 —
assieme al cloro in forma d'acido cloridrico ed il residuo « CC1 » entre-
rebbe nel nucleo del pirrolo trasformandolo in cloropiridina ; nel secondo,
l'idrogeno del cloroformio resterebbe unito al carbonio, ed uno degli atomi
d'idrogeno del pirrolo eliminandosi in forma d'acido cloridrico, verrebbe
sostituito dal cloro. — Seguendo l' interpretazione che io assieme al Denn-
stedt ho dato di questa reazione, nel primo caso il cloro avrebbe nella clo-
ropiridina, che si forma in questo modo, la posizione « para » rispetto
all'azoto, nel secondo caso verrebbe ad averne una delle altre due.
« Nella Memoria già citata noi abbiamo preferito la prima interpreta-
zione, perchè il letracloruro di carbonio dà col composto potassico del pir-
rolo, l'istessa cloropiridina che si ottiene col cloroformio.
« Il bromoformio agisce in modo del tutto analogo al cloroformio sul
composto potassico del pirrolo, per cui è probabile che nella bromopiridina
che si genera in questo modo il bromo venga ad occupare lo stesso posto,
tanto più che i cloroplatinati delle due basi sono isomorfi.
« Nella Memoria suaccennata, il Weidel ha dimostrato, che il bromo
nella bromopiridina di Hofmann, che è identica a quella che si ottiene dal
pirrolo, ha la posizione corrispondente a quella del carbossile nell' acido nico-
tico, che ora tutti ammettono essere la posizione « meta ».
« Io credo perciò che in seguito al lavoro del Weidel, acquisti molta
probabilità la seconda maniera di spiegare la formazione della bromopiri-
dina dal pirrolo, se non si vuole ammettere che si formi in principio una
parabromopiridina la quale dovrebbe trasformarsi poi nell'altro isomero.
« Se si vuole dunque interpretare la reazione nel modo che io ho già
più volto esposto ('), la bromopiridina di Hofmann sarebbe da esprimersi
con lo schema seguente :
CH
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HC = CH HC CBr
I I + CHBr3 — KBr -+- HBr -+- | |
HC CH HC CH
\/ V
N N
K
« Per ultimo è da notarsi ancora che se, come mi sembra probabile,
la cloropiridina ottenuta dal pirrolo corrisponde per la posizione dell'alogeno
alla bromopiridina di Hofmann, essa non può essere identica alla base che
Lieben e Haitinger (2) ottennero dall' acido chelidonico, avendo questi chi-
mici ragioni molto valide per ritenere che il composto da loro ottenuto sia
una paracloropiridina».
(') Sulla costituzione del pirrolo. 1885.
(?) Monatshefte fur Chetine VI, 315.
— 819 —
Mineralogia. — Sopra il granito a sferoidi di Ghistorrai [)resso
Fontii in Sardegna. Nota II. di Domenico Lovisato, presentata dal
Socio Strùver.
« Dopo la mia breve Nota (') sui famosi inclusi nel granito di Ghi-
storrai presso Fonni, accompagnata e seguila dall'invio di alcuni di que' spe-
ciali noduli a talune delle nostre Università ed all'Istituto di Francia (Parigi)
per parte mia, e dopo che dall'ili, prof. Gerhard vom Kath venivano prov-
vedute di questa specialità sarda le principali Università della Germania,
segnatamente quelle di Berlino e di Bonn, della quale ultima l'illustre uomo
è decoro, è naturale che dai più distinti mineralogisti e geologi si studiasse
il curioso fenomeno e si cercassero analogie collo stesso.
« Qualcuno volle vedere una lontana rassomiglianza col Rappakivi di
Finlandia e degli Urali, ma evidentemente nulla ha a che fare questo gra-
nito a grossi elementi col nostro granito di Ghistorrai, che contiene dei veri
inclusi, né potremo quiudi mantenere il paragone, che se ne vorrebbe fare,
cioè che il Rappakivi sta al granito di Ghistorrai come la Corsite a certe
dioriti e diabasi globulari con elementi di 7 ad 8 cent, di diametro, come
se ne conoscono anche in Liguria.
« Il prof. Joh. Lehmann (Breslavia) avea promesso uno studio pelro-
grafico speciale sugli inclusi di Fonni, ma nella sua grande opera (!) uscita
poco appresso non fece altro che ripetere quanto avea già detto in propo-
sito l'illustre vom Rath, aggiungendo solo delle osservazioni microscopiche, ma
senza dire nulla di nuovo.
« Lo stesso vom Rath (3) cita alcune rassomiglianze colla meravigliosa
comparsa degli sferoidi di Fonni, così esprimendosi « Se noi cerchiamo ana-
logie col fenomeno di Fonni, noi troviamo la struttura sferoidale di certi
graniti in filoni delle Montagne dei Giganti (von Schwarzbach und am Kynast),
che trovò G. Rose e descrisse (vedi Roth, Brlàuterungen, ecc. pag. 63, 64; 1867),
come pure il granito con struttura a sfere (Sphàrenstruktur) di Slatmossa
(Sitzuugsber. 1. Decembr. 1834) e la diorite orbiculare di Corsica (Sit-
zungsber. 15. Jan. 1883) e di Rattlesnake Bar, California (Sitzungsber.
1. Dee. 1884) ».
« A queste analogie non dobbiamo dimenticare di unire quella, sulla
(') D. Lovisato, Specillila rimarchevoli nella zona granilico-schislosa della Sardegna.
E. Accademia dei Lincei, voi. I, serie 4". — Rendiconti - Adunanza gen. del 10 e
12 giugno 1885.
(!) J. Lehmann, Enlslehung der altkryslalliniscìien Schiefergesleine, ecc.
(') G. vom Eatb, Mitlheilungen ilber Sardinien; Separat-Abdruck aus den Sitzungsbe-
richten der Niederrlieinischen Gesellschaft fiìr Natur - und Heilkunde zu Bonn; Univer-
sitats-Buchdiuckerei von Cari Georgi, 1SS5, pag. 30-1.
Rendiconti — Voi.. I. 107
— 820 —
quale avea la bontà di richiamare l'attenzione dell' ili. Mineralogista di Bonn
il prof. Websky, che al proposito in Berlino tenea conferenza speciale.
« Biporto le testuali parole del pregevolissimo scritto inviato il 22 luglio
dal prof. Websky al vom Bath « Questi sferoidi di Fonni rammentano molto
quelle formazioni, nelle quali si presenta il corindone di Wolfshau ad occi-
dente di Schmiedeberg in Slesia. La colonia Wolfshau giace all'entrata
del burrone Erlengrund, il quale solo qui corre in granitite, altrove in mi-
caschisto della Schneekoppe. Nella granitite, che si presenta al lato orien-
tale, passante tosto al micaschisto, mostrasi un filone di pegmatite, il quale
ogni tanto è coltivato per estrarne il feldespato. In questa pegmatite stanno
forme tondeggianti, piuttosto nettamente delimitate, però saldamente unite
alla roccia incassante, le quali constano prima di tutto di una crosta sot-
tile, composta di mica radiata e di corindone : da questa sporgono in fuori
verso l'interno i cristalli di corindone che qui divengono azzurri. Lo spazio
interno è riempito di grossi individui di ortosio, di mica potassica con
contorni di cristalli spesso distinti, di poca mica magnesiaca verde-oscura e —
secondo un' osservazione di Liebisch — anche di piccole particelle di dumor-
tierite di colore azzurro oscuro. Gli sferoidi hanno di regola un piede di dia-
metro, così che nelle collezioni non se ne trovano che frammenti ».
« Il vom Bath, che fu compagno di G. Bose, 30 anni fa (agosto 1855)
ebbe a raccogliere in quel punto un saggio di questa bella specialità, che
ora si trova nel Museo di Poppelsdorf.
« Malgrado queste analogie siamo molto lontani dall'avere qualche cosa
che possa identificarsi cogli sferoidi di Fo*uni, i quali, per la forma, pei com-
ponenti, per la somma facilità con cui si isolano dal granito nello spazio
limitatissimo di Ghistorrai, restano ancora un fenomeno unico in Europa,
giacché in America a Craftsbury nel Vermont (Stati Uniti) rinveniamo qual-
che cosa che molto si avvicina agli inclusi di Ghistorrai.
« Nel Bullettin de la Société Minéralogique de France (Tome Vili,
il. 5, Mai 1885, da pag. 132 a 141) troviamo una Nota del signor E. de Rroust-
schoff da Breslavia sul granito variolitico di Craftsbury in America (').
« Il Kroustschoif dice doversi la prima notizia sopra questa interes-
sante occorrenza al signor Hitchkock, che nel Bapporto sulla geologia dello
Stato di Vermont (s) descrive il giacimento variolitico in questi termini :
« The basis of this remarkable variety of granite is rather fine-grained,
white and highly feldspathic. The mica however, is usually dark, and where
it exists in large quantities, it gives to the rock the aspect of syenite. But
there is not hornblend present. Scatterei tlirough this base, occur numerous
(') M. K. de Kroustschoif, Noie sur le granile variolitiqite de Craflsbury en Amérique.
(") Report on the Geology of Vermont, by Edward Hitchkock L. L. D., Edward Hitch-
kock jan., M. D., Albert Hager, A. M. and Chas. H. Hitchkock, voi. II, p. 564. 1861.
— 821 —
spheroidal or elongated and some what flattened nodules of black mica, frorn
half an ineh to two inches in diameter, and when elonget d, the longer axis
is sometimes seen as niuch as four or five inches long. They are usually
more or less flattened, and bave a shrivelled appearance like dried fruii. They
sometimes become so thin as to consist only of a few piate-; .... When the
nocìule is elongated, and the wrinkles correspond, as they always do, to the
longer axis, the ressemblance is very striking to a dried butternut, more
especially when stripped of its epiearp. No wonder they should be called
petrified butternuts If a specimen, somewhat flattened, be pia -ed on
its edge, and a moderately sbarp blow be given to it with a hammer, con-
cavo- convex scales will be chipped off even to the centre. They are com-
posed of layers of mica with granular quartz, and probably some felspar
interposed. The structure is evidently concretionary ; yet as already inti-
mated, one cau hardly avoid the suspicion that something has been abstracted
from some of them, cansing shrinkage ».
Fa seguire il Kroustschoff questa osservazione del Kev. S. Hall, che
si trova a pagina 721 del citato volume « These singular nodules seein
to he imbedded in the granite mass « like plums in a pudding ». They
extend only a short distance from the place wliere first found in stanstead;
from that place to Craftsburg the granite exhibits no unusual appearance.
At the south village, in the lattei- town, is an immence bed of nodular
granite, some of which seems to be composed almost entirely of nodules,
slightly cemented by grains of mica and quartz. Other parts of the rock-
are very solici, and not inclined to decomposition more than other granite ».
« Quindi il de Kroustschoff, dopo aver detto che, sebbene abbia rac-
colto egli stesso i suoi campioni a Craftsbury, pure pel breve soggiorno non
ha potuto fare delle osservazioni stratigrafiche sull'interessante roccia, passa
alla sua descrizione. Parve a lui che il granito variolitico formasse una.
specie di lente dentro il granito ordinario, precisamente come abbiamo pel
granito di Ghistorrai: però « la teneur assez élévée en calcite du granit
et surtout des varioles, lui imprime un caractère te-ut particulier, qui n'a
pas encore été sigualé jusqu'ici » del granito di Craftsbury è già un punto
controverso per la questione che trattiamo, non contenendo il granito di
Ghistorrai punto di calcite, come vedremo ora nel passare in rassegna le
preziose osservazioni del de Kroustschoff sul granito variolitico americano.
Esame macroscopico. « Sull'esame macroscopico della pasta non trovo
a fare osservazioni, che invece mi vengono naturali per gli arnioni (varioles).
Il sig. Kroustschoff dice che nei suoi campioni sono distribuiti gli inclusi
nella pasta granitica a 2 o 3 cent, di distanza: nel granito di Ghistorrai
presso Fonni all'incontro noi li troviamo rinserrati senza regola alcuna, dal
contatto immediato fra loro delle buccie fino a 10, 15 e più centimetri di
distanza.
— 822 —
« A l'oeil nu ou méme à la loupe, così continua il de Kroustsclioff,
elles paraissent entierement forinées d'enveloppes concentriques de mica noir;
011 n'y reconnaìt du moins pas autre cliose que les deux micas » : negli
inclusi di Fonui invecp, di 38 sferoidi sezionati e levigati, in soli 5 trovai
qualche lamella di mica muscovite nel complesso dei nuclei; nella buccia
solamente in uno, mentre in un altro vidi qualche lamella all'orlo della
buccia stessa : quindi la mica potassica è fatto assolutamente eccezionale
sia nel nucleo centrale che nella buccia ; la muscovite è più frequente nel
granito normale, che comprende questi curiosi inclusi, là dove specialmente
il feldespato ortosio di color rosa ed il quarzo sovrabbondando formano pic-
coli nidi speciali, oppure a contatto immediato dei nuclei, e a contatto della
prima buccia di mica biotite.
« Leur forme n'est pas tout a fait sphéroi'dale, mais on apercoit
sur la circonference de proéminences et des irrégularités plus ou moins pro-
noncées, de sorte qu'elles ressemblent beaucoup à de cailloux roulés. Une
section à travers un de ces globules montre un noyau centrai du méme
aspect que la pàté, autour duquel se disposent les lamelles des deux micas
en couches concentriques comme des pelures d'oignon. Les saillies de la
surface des nodules correspondent probablement à des inégalités du noyau.
En traitant le granite et notamment l'intérieur des globules par l'acide
acétique, on est bien étonné d'apercevoir en certaius points une efferve-
scence marquée ; or l'examen macroscopique fait dejà supposer la présence
d'un carbonate dans cette roche » così conclude l'esame macroscopico dei
suoi inclusi il de Kroustschoff.
« Anche nei noduli di Ghistorrai raramente abbiamo la forma sferoidale,
mentre si presentano le forme più bizzarre, qua di ciottoli da fiume e là
da spiaggia marina; però se pur si osservano delle irregolarità esterior-
mente, a queste non corrispondono le eguali nella parte interna, che nel
maggior numero dei casi non mostra l'aspetto granulare, come la pasta del
granito normale involgente.
« Riguardo alla buccia osserverò che in alcuni arnioni essa si presenta
fino di 12 straterelli concentrici con uno spessore complessivo che va da
5mm. fino a 20mm., come ho potuto osservare in uno sferoide dal piccolo
nucleo centrale: le lamelle poi di biotite dei singoli straterelli hanno una
direzione normale al piano tangenziale dello sferoide; raramente le vediamo
disposte parallelamente a questo piano.
« Ho trattato il granito, le buccie e la parte interna degli sferoidi
freschi e decomposti, cogli acidi cloridrico, nitrico, solforico, acetico, con-
centrati e diluiti, ma non ho avuto la minima effervescenza ; quindi abbiamo
una differenza notevole fra il granito di Craftsbury ed il nostro fonnese,
perchè mancante di calcite.
Esame microscopico. « Nell'esame microscopico della pasta il rapporto
- 823 —
dei due feldespati si osserva eguale anche nel nostro granito, cioè il pla-
gioclasio in quantità minore : non ho però osservato i microliti di mica
bianca, che appariscono nel granito americano ; ma dissi già essere eccezio-
nale affatto la muscovite nel granito di Ghistorrai, nel quale mancano an-
che i grossi e piccoli romboedri netti di calcite, osservati dal sig. Kroust-
schoff nel granito del Vermont.
« Nel quarzo sparso anche nel nostro granito, come nell'americano, in
grandi frammenti irregolari grigi, non ho osservato le inclusioni liquide,
che, benché raramente e piccole, pure furono osservate dal de Kroustschoff
nella pasta dei graniti di Craftsbury: nulla si vede neppure di cristalli pri-
smatici bipiramidati incolori notali nel granito variolitico del Vermont.
« Sulle miche poche osservazioni ancora abbiamo a fare: la mica po-
tassica, che per eccezione compare in questo granito è dicroica, e più che
in lamelle è in fogliette irregolari bianche o giallo-pallide : la mica magne-
siaca è per lo più nera, ma anche verde oscura, comparendo talvolta come
fosse trasformata in una specie di clorite, sempre però dotata di dicroismo
assai forte.
« Mancando la calcite non si osservano quindi nel nostro granilo neppure
quelle certe macchie di una sostanza polverulenta, né del pari quei fre-
quenti piccoli spazi, ordinariamente vuoti o forse intieramente riempiti di
un liquido, come risultano dalle osservazioni del sig. de Kroustschoff pel
granito americano.
« Si osservano invece, però sempre come accessori, dei cristalli non
tanto piccoli, che danno colori di polarizzazione molto vivi, specialmente di
tinta gialla, ed è ben raro che s'incontri di questa sostanza, che certamente
è l'epidoto, un campione con qualche piccolo nido: per nulla però m'ap-
parve il rutilo, che secondo il sig. Kroustschoff si troverebbe come micro-
lito prismatico nel quarzo e nel feldespato : nel granito di Ghistorrai man-
cherebbero anche lo sfeno, la pirite di ferro, il granato e quasi assolutamente
la magnetite, della quale la calamita dopo tante prove ne levò piccolissima
quantità: queste specie minerali come accessorie compariscono in altri gra-
niti della Sardegna.
« Passando alle osservazioni microscopiche degli arnioni, oltre che esclu-
dere anche per questi assolutamente la calcite, debbo osservare che mentre
il de Kroustschoff dice che « Le noyau centrai offre le méme aspect que le
granit et consiste en plages irrégulières de quartz hyalin, de très peu de
feldspath, de lamelles parfois hexagonales de mica blanc, de paillettes de
biotite et vers les bords de masses striées de calcite » ; nei nostri inclusi
dopo le buccie di mica biotite con feldespato plagioclasio, mescolato inti-
mamente, ma anche molto raramente con poco quarzo e ortosio, abbiamo
il nucleo centrale, che solo in alcuni è d'una pasta granitica quale il gra-
nito normale, che racchiude i famosi arnioni; per lo più, come ho già
— 824 -
osservalo ('), offresi bianco o bianco roseo costituito dal feldespato plagiocla-
sio bianco, caratteristico per le sue strie di geminazione, che presenta, e
che predomina sopra l'ortosio e specialmente sopra il quarzo, dapprima molto
povero. Procedendo verso il centro, nel maggior numero di nuclei passiamo
dalla disposizione a zone a quella ancora a zone, ma rotta dalla biotite,
disseminata in piccole lamelle, e finalmente alla disposizione granulare di
un vero granilo col quarzo a grani e colla medesima mica biotite, alla quale
solo in rarissimi casi si aggiunge, ma sempre in piccolissima quantità, la
muscovite. In alcuni poi di questi nuclei la massa interna è quasi comple-
tamente feldespatica non comparendovi che pochissimi granuli di quarzo, e
rari e piccoli nidi di mica ; in altri invece, sebbene inclusi nettamente iso-
labili, ma nei quali verso la periferia il carattere sferoidico non è tanto
bene marcato, abbiamo che la massa interna presentasi nettamente granu-
lare, come un granito normale, sempre coi due feldespati, predominandovi
forse in questi casi l'ortosio.
« In uno solo dei 38 sferoidi sezionati mi si è presentato il nucleo
centrale come riempito da biotite : questa per altro non solo è diversa dalla
biotite della buccia, ma anche è separata nettamente da essa da una zona
irregolare di un miscuglio di feldespato e quarzo; inoltre vedonsi gli stra-
terelli di questa buccia così ben ellittici da dar luogo ad uno sferoide più
regolare degli altri 37.
« Kiguardo allo zircone, che per nulla compare nel nostro granito di
Fonni, il sig. K. de Kroustschoff dice : « C'est un fait remarquable que
dans cette roche je n'ai pu nulle pari trouver le zircon, qui cependant,
d'après mes recherches récentes et celles de M. Thiirach (*), est estrémement
répandu dans les granits et presque toutes les autres roches éruptives et
me me sédimentaires »: però nel breve supplemento che fa seguire a que-
sta stessa Nota sul granilo variolitico, parlando d'una magnifica piastra sot-
tile di 5X5 cm., che da poco avea avuto dal signor E. Fuess da Berlino,
contenente le sezioni di due inclusi colla pasta circostante, dice di essere
riuscito a constatare la presenza del zircone, così esprimendosi : « Il se trouve
en cristaux très rares de 0m°\01 assez bien développi:s suivant 6§- m (111 , 110),
mais cependant aux arétes arrondies et montre une structure zonaire. Or, ce
type est très fréquent dans les roches gueissiques et rare dans les roches
iudubitablement éruptives, comme par exemple dans les granits filonieus, les
porphyres et les traehytes. Peut-étre plus lard la prc'sence d'un certain type
de zircon dans une roche permettra de faire des conjectures sur son origine ».
« Pur troppo che nelle 7 od 8 sezioni sottili, fatte colle diverse parti
di questa veramente mirabile specialità sarda, a me non è riuscito di trovare
(') Lavoro citato.
(') H. Thiirach, Ueber dus Vorkommen mikroscopischer Zircon- unii Titanrnineralien in
neri. Thèse inaugurale présentée ù l'Université de Wurzburg. 1884.
— 825 —
ancora questo minerai?, che sarebbe prezioso per l' aiuto che potrebbe
portare forse nella genesi stessa degli sferoidi. Invece in una delle sezioni
fatta colla parte interna di uno dei nuclei, una sostanza curiosa di color
verdognolo vedesi fra i nicol incrociati come vagamente colorata in giallo
e verde, che passa al verde oscuro e giallo bruno senza contorni netti: po-
trebbe essere della cordierite trasformata in piuite per azioni secondarie.
« Un fatto che ancora merita di essere segnalato, è quello con cui finisce
il suo supplemento il sig. Kroustschofi': egli avrebbe trovato nel quarzo
dell'interno di uno degli inclusi « des pores grossièrement dihexaèdriques
que M. Sorby a nommés « stone cavities » »: anche di ciò nulla mi svelò
finora il microscopio, ma non nego per questo che nel nostro granito di
Ghistorrai non si abbiano a trovare questi pori formati da una agglomera-
zione di globuliti, fra cui si distinguono alcune particelle polarizzanti come
di vetro divetrificato.
« In complesso, sebbene vi sieno tante differenze fra le « varioles » di
Craftsbury e gli sferoidi di Ghistorrai, pure finora è il granito variolitico
dello stato di Vermont quello che meglio si può raffrontare col granito ad
inclusi di Fornii. Quando mi sarà dato di avere dei campioni del granito
variolitico americano, potrò più da vicino istituire dei confronti, che forse
potranno condurmi a qualche importante risultato ».
Patologia. — Di mi nuovo micrococco nella patogenesi di una
forma sperimentale oli tumori ala infezione. Memoria del dott.
L. Manfredi, presentata dal Socio S. Trixchese (sunto dell'autore).
« L'origine di queste mie ricerche si rapporta a due casi letali di Pneu-
monite cruposa, consecutivi a morbillo, dei quali tentai di investigare in
vita l'etiologia. La mancanza di autopsie non mi permise di fare investiga-
zioni analoghe, anche dopo la morte.
« In amendue i casi, rinvenni costantemente nell'espettorato, oltre lo
piieumococco descritto da Priedlànder, uno speciale microparassita, che, e
per la quantità predominante in cui esso apparve rispetto agli altri niicro-
fiti contenuti nello sputo, e per il potere altamente patogenico di cui si
mostrò dotato all'esperimento, richiamò tutta la mia attenzione. Esso è stato,
durante un anno, l'obbietto di mie assidue ricerche.
« Dopo averne ottenuta la coltura pura in gelatina, mercè i metodi di
isolamento e di coltivazione oggi in credito dietro gli studi di Koch, mi pro-
posi di studiare la morfologia e la biologia di questo interessante microrgani-
smo. Al quale, per la natura delle.lesioni che esso produce sperimentalmente,
ho dato il nome di micrococco dei granulomi progressivi negli animali.
« Non posso da queste mie ricerche trarre alcuna conclusione positiva
circa le relazioni, che per avventura potrebbero esistere tra questo micro-
cocco e la malattia nei due casi, nei quali il medesimo fu rinvenuto, stante
— 826 —
la mancanza dell'autopsia e il numero ancora scarso, delle osservazioni. Ma
panni legittimo il sospetto, di attribuire alla presenza contemporanea nel-
l'organismo dei due microfiti patogeni (il pneumococco e il micrococco sud-
detto), e alla forma speciale della pneumonite (consecutiva ad un'altra in-
fezione), il significato di una infezione mista.
« Il microrganismo, di cui mi sono occupato, è un micrococco ovoidale,
spesso unito a diplococco, raramente a catenelle di tre o di quattro elementi. Il
suo maggior diametro è di 1//.. — 1,5; il diametro minore misura 0;x.,6 — 1,0.
« Questo micrococco ha la proprietà di vivere, più o meno bene, in
quasi tutti i substrati ordinari di vegetazione. Nella gelatina nutritiva,
nel brodo di carne e nel siero di sangue, il suo sviluppo è molto rigoglioso ;
esso è scarso sulle patate, e negli infusi vegetali. In generale, lo sviluppo
della colonia è rapidissimo, se in contatto dell'aria, lentissimo, se fuori del
contatto dell'aria. Sulla gelatina, ove lo sviluppo è tipico, la colonia si
presenta come una patina, dapprima sottile e cerulea, poscia più spessa e
grigiastra, con bordi irregolari e finamente seghettati, di aspetto per lo più
granuloso, quasi sempre con riflessi madreperlacei.
« Dalle esperienze di coltura è risultato, che la vita e lo sviluppo di
questo micrococco sono compatibili con una grande attenuazione del mate-
riale nutriente. Ho provato a diluire del brodo di carne con acqua, fino a
dieci volte tanto, ed ho osservato che i micrococchi si sviluppavano in di-
screta intensità.
« L'influenza della temperatura sulle colture, presenta particolarità degne
di nota. Tra 18° — 42"C, le colonie si sviluppano, purché sieno favorite da
una opportuna umidità. Al di sopra di 42° lo sviluppo è sospeso, poiché
il brodo si conserva limpido. Ma la vita del micrococco non si spegne che
a 46° — 48°C. , perocché il brodo che è rimasto limpido alla temperatura
di 43" — 45n, se è riportato ad una temperatura più bassa, s' intorbida, e se
è inoculato negli animali, riesce patogeno.
« Al pari del calore, il disseccamento agisce, rispettando fino ad un certo
punto alcune forme, ammazzandone la massima parte. Da una serie di ve-
trini copri-oggetti sterilizzati, sui quali si erano fatti disseccare altrettanti
frammenti di coltura, ho riavuto, saggiando successivamente ciascun vetrino
dopo diverse ore, un numero di colonie che andava gradatamente diminuendo,
fino a raggiungere dopo 24 ore un minimum. Questo minimum si mante-
neva quasi invariato per 3-4 giorni, poi cessava a sua volta.
« Questo micrococco possiede dunque una speciale evoluzione, la quale
dà luogo allo sviluppo di forme caduche, che sono la massima parte, e di
forme piuttosto persistenti, che sono in picciol numero.
« Gli esperimenti di infezione, praticati su larga scala con questo micro-
cocco, hanno dato risultati non privi di interesse per la patologia sperimentale.
« Gli animali inoculati muoiono in pochi giorni, 9-15 in media, pre-
sentando una tumefazione imponente degli organi parenchimali, in ispecie
— S27 —
della milza e dei gangli linfatici. In questi organi, e prevalentemente nella
milza, ha luogo la produzione di una forma sperimentale di noduli infiam-
matori grigio-giallastri o bianco-giallastri, tra le più classiche.
« La milza è talvolta ingrandita circa 7-8 volte più dei suo volume nor-
male, ed è spesso infarcita per circa i due terzi del suo volume dai noduli
suddetti.
« Questi noduli appartengono al tipo dei granulomi, o tumori infettivi
di granulazione. Sono focolai di cellule neoformati, senza sviluppo di vasi :
disposti per lo più in forma nodulare, non di rado diffusi in chiazze nel
tessuto : il loro esito più comune è la caseificazione, che comincia dal
centro: contengono i micrococchi specifici: sono iuoculabili e infettivi.
« La vita del micrococco è per lo più intra-cellulare, e il meccanismo
della sua azione è quello di produrre la necrosi caseosa degli elementi.
Rara è la sua presenza al di fuori delle cellule, rarissima nell'interno dei
vasi sanguigni. La massima parte delle alterazioni del tessuto provengono
dai disturbi di nutrizione, apportati dal micrococco nella chimica della
cellula. In questi focolai degenerati o necrotici, la vitalità del micrococco
non è spenta, poiché la sua esistenza è compatibile con una grande atte-
nuazione del materiale atto a nutrirlo.
« La forma fondamentale del nodulo infiammatorio si accompagna nei
singoli organi con fatti più o meno intensi di reazione o di degenerazione
da parte del tessuto rimanente. Ciò si verifica nel più alto grado nel pol-
mone, ove, come avviene per la tubercolosi, i noduli possono trovarsi in
mezzo ad un tessuto qua e là, ingorgato, splenizzato e variamente epatizzato.
« Il meccanismo d'azione di questa schizomicosi si svolge a preferenza
nel sistema linfatico. Questo rappresenta la porta d'ingresso dell'infezione,
e ne costituisce il terreno di sviluppo più favorevole. Allorché l' inocula-
zione si pratica nel tessuto connettivo sottocutaneo, sorge nel punto leso
un nodulo, che spesso raggiunge dimensioni esorbitanti, e che è formato da
un essudato plastico che caseifica. Da questo nodulo sottocutaneo, che è un
centro intenso di infiammazione, le cellule linfatiche prendono i micrococchi
e li trasportano nei vasi linfatici vicini. Quindi si osserva, lungo il decorso
di questi, una disseminazione di noduli infiammatori. Da cotesti vasi, l'irri-
tazione si propaga alle catene ganglionari delle pliche ascellari e inguinali,
ove formansi tumefazioni ghiandolari multiple, spesso confluenti, e di un
volume talvolta enorme.
« Dalle autopsie di animali sagrificati vario tempo dopo l'inoculazione,
risulta, che l'infezione incontra nella forte reazione delle glandole suddette
un ostacolo al suo progresso: subisce una sosta, più o meno breve: indi
si generalizza a tutto l'organismo. Anche in questa ulteriore diffusione, essa
segue una norma, che è determinata probabilmente dalla sua predilezione
pel sistema linfatico. La milza e il peritoneo sono le prime località invase,
Rendiconti — Voi.. I. lOS
— S28 —
poscia è invaso il fegato. È dopo questa localizzazione negli organi addomi-
nali, ordinariamente, che l'infezione si propaga agli organi della cavità toracica.
« Oltre la natura della lesione e il meccanismo dell'azione patologica, un
altro prezioso carattere di questo micrococco è la sua larga sfera di azione sopra
animali di svariate specie, e il suo potere altamente patogeno per i medesimi.
« Io ho potuto finora sperimentare quest'infezione nei cani, nei conigli,
nelle cavie, nei topi, negli uccelli. Ad eccezione degli uccelli, che muoiono,
pare, per intossicazione del sangue, ho riprodotto in tutti questi animali
la medesima forma patologica, in modo però più cospicuo nei conigli e nelle
cavie. E si avrà una idea dell'imponenza delle lesioni, dal fatto, che in una
statistica di SO casi, sperimentati da me, solamente quattro ve ne furono di
guarigione o di immunità.
« Questo micrococco è inoltre dotato di un potere intensamente infet-
tivo. Esso può colpire l'organismo aggredendolo per le vie più svariate,
dermica, ipodermica, sottomucosa, intrapleurale, intraperitoneale, intravenosa.
Il tipo dell'infezione si mantiene quasi sempre costante. Ho tentato anche,
con esito positivo, una maniera di inoculazione, che è di un successo molto
raro nella patogenesi delle infezioni sperimentali: quella per inalazione.
Gli esperimenti furono fatti su' topi, che vennero colpiti nella proporzione
di cinque su otto.
« È notevole, infine, la grande tenacia di virulenza, che questo micro-
cocco possiede. Questa virulenza resiste al tempo e ad un certo dissecca-
mento, però che colture antiche di molti mesi e noduli caseosi disseccati,
agiscono ottimamente da materiale infettivo. Essa resiste anche al passaggio
ripetuto del materiale infettivo a traverso i tessuti animali, come risulta
dalle inoculazioni praticate in serie, nelle quali non ho osservato finora
alcun notevole cambiamento circa l'intensità della infezione.
« Queste ricerche furono eseguite in Napoli, nel laboratorio batterio-
logico annesso all'Istituto clinico del prof. Cantani ».
MEMORIE
DA SOTTOPORSl AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
D. Montesano. Su gruppi di superficie di secondo grado. Presentata
dal Socio Cremona.
RELAZIONI DI COMMISSIONI
Il Socio Blaserna, relatore, a nome anche del Socio Moriggia, legge
una Kelazione sulla Memoria dei dottori G. Colasanti e G. Mengarini, inti-
tolata: Sul fenomeno spettrale fisiologico, concludendo per l'inserzione di
essa negli Atti accademici.
Le conclusioni della Commissione, messe ai voti dal Presidente, sono
approvate dalla Classe, salvo le consuete riserve.
— 829 —
PERSONALE ACCADEMICO
Il Socio Blasekna, annuncia all'Accademia la dolorosa perdita che essa
ha fatto nella persona del suo Socio decano prof. Giuseppe Ponzi, e legge
una Commemorazione dell'estinto, accompagnandola colla presentazione del-
l'elenco delle di lui pubblicazioni.
« Giuseppe di Tommaso Ponzi nacque in Roma il 20 maggio 1805.
Studiò quivi Medicina e Chirurgia e fu laurealo dottore e matricolato.
« Esercitò per qualche anno la medicina, distinguendosi nella prima
invasione cholerica del 1836, tanto che per l'assistenza prestata ai malati egli
contrasse il morbo, a cui resistette l'energica sua natura. In seguito fu no-
minato Settore anatomico e collaboratore nel Gabinetto di Zoologia e Zootomia
della Università di Roma. Prestò validissimo sussidio ai feriti, come ufficiale
sanitario, nella difesa di Roma del 1849. Ritornato il governo pontificio, fu
sottoposto a censura, e riebbe il suo posto soltanto dopo qualche tempo.
Il Ponzi spiegò una grande attività nell'insegnamento e nel raccogliere ma-
teriali scientifici per il Museo di Anatomia comparata e di Zoologia. Asso-
ciatosi con il Medici-Spada, fece il primo profilo geologico della Campagna
romana. Subentrò al prof. Metaxà nell'insegnamento della Zoologia ed Ana-
tomia comparata e fu nominato infine professore di geologia ■ — cattedra
istituita per la sua insistenza — nel 1862; cattedra, che egli mantenne con
grande lustro sino agli ultimi momenti della sua laboriosa vita.
-.< Fu eletto Socio dell'Accademia dei Lincei prima della chiusura ordi-
nata da Gregorio XVI nel 1840, cosicché era l'unico Socio superstite di quel
Consesso. Fu poi Socio dopo la riorganizzazione avvenuta nel 1848, e fu il primo
Presidente della R. Accademia nel 1871-74, epoca nella quale gli subentrò nella
Presidenza il compianto Q. Sella. Fu nominato nel 1870 Senatore del Regno ».
Catalogo delle pubblicazioni scientifiche edite dal prof. Giuseppe Ponzi
1. Ponzi G. e Ferrerò G. F.. Anatomia ar- gico della Campagna romana secondo le
tistica del cavallo, disegnata da G. Fer- osservazioni di monsignor dei Medici-
rero e descritta dal dott. G. Ponzi. Spada e prof. G. Ponzi. (Roma 1843 -una
(Poma, 1841, in fol.). tavola).
2. l'onziG. e Spada-Medici L. Profilo geolo-
Memorie pubblicate negli Atti dell'Accademia dei Lincei
3. Osservazioni geologiche fatte lungo la nuovo cratere vulcanico nelle vicinanze
valle Latina da Pionia a Monte Cassino. di Poma (Ser. la, voi. IV. 1851).
Atti della Accademia Pontificia dei nuovi 5. Descrizione della carta geologica della
Lincei (Ser. la, voi 1. 1848). provincia di Viterbo (Ser. la, voi. IV.
Questa Memoria fu anche pubblicata 1851).
nella Raccolta Scientifica. 6. Sulla valle Latina. Appendice alla Memoria
■1. Nota sulle correnti di lava e sopra un N°. 3 (Ser. 1», voi. IV. 1851).
— 830 —
7. Sulle esperienze fatte in Milano dal prof. 25.
Gorini a dimostrazione delle sue teo-
riche sulla formazione delle montagne e 26.
sull'origine dei terremoti (Ser. la, voi. IV.
1851).
8. Sopra un nuovo cono vulcanico rinvenuto 27.
nella vai di Cona (Ser. la, voi. V. 1852).
9. Sopra un opuscolo del conte Paoli in 28.
materie geologiche. (1852).
10. Sopra la grotta di Collepardo (Ser. la, 29.
voi. VI. 1852).
11. Sui terremoti avvenuti in Frascati nei
mesi di maggio e giugno 1855 (Ser. la,
voi. VI. 1855). 30
12. Sulla eruzione solforosa avvenuta sotto
ii paese di Leprignano nella contrada
denominata il Lagopuzzo (Ser. la, voi. X.
1857). 31
13. Sul rinvenimento dei vulcani degli Er-
nia (Ser. 1". voi. XI. 1S57).
14. Sulla carta geologica delle province di 32.
Frosinone e Velletri (Ser. 1". voi. XI.
1858).
15. Sul rinvenimento delle ossa elefantine 33
sotto Eignano (Ser. la, voi. XI. 1858).
16. Sui lavori di strada ferrata di Civita-
vecchia da Roma alla Magliana (Ser. 1% 34,
voi. XI. 1858).
17. Sulla origine dell'alluminite e caolino
della Tolfa (Ser. I», voi. XI. 1858).
18. Nota sulle correnti di lava scoperte dal
taglio della ferrovia di Albano (Ser. la, 35
voi. XII. 1859).
19. Comunicazione sopra alcune ricerche 36,
geologiche fatte dall'ah. Rusconi (Ser. la,
voi. XIII. 1860).- 37,
20. Presentazione all'Accademia della carta
geologica e montanistica delle Allumiere 38
e Tolfa (Ser. 1», voi. XIII. 1860).
21. Presentazione all'Accademia della carta
geologica dei monti vulcanici del Lazio 39,
(Ser. la, voi. XIV. 1861).
22. Catalogo ragionato di una collezione di 40.
materiali da costruzione dello Stato Pon-
tifìcio inviati all'Esposizione universale 41
di Londra (Ser. 1% voi. XV. 1862).
23. Dell'Amene e suoi relitti (Ser. 1", voi. 42.
XV. 1862).
24. Osservazioni geologiche sui vulcani sa- 43.
batini (Ser. 1", voi. XVI. 1863).
Sui diversi periodi eruttivi nell'Italia
centrale (Ser. la, voi. XVII. 1864 .
Sopra una pioggia di sabbia caduta
nella notte del 21 al 22 febbraio 1864
(Ser. la, voi. XVII. 1864).
Il periodo glaciale e l'antichità dell'uo-
mo. (Ser. la, voi. XVIII. 1865).
Quadro geologico dell'Italia centrale
(Ser. la, voi. XIX. 1866).
Sugli istruinenti in pietra focaia rin-
venuti nelle cave di breccia presso Roma,
riferibili all'industria primitiva (Ser. 1",
voi. XIX. 1866).
, Sui manufatti in focaia rinvenuti al-
l'Inviolatella nella Campagna romana e
sull'uomo dell'epoca della pietra (Ser. la,
voi. XX. 1866).
Sulle tombe preistoriche rinvenute presso
Cantalupo Mandela sulla via Valeria
(Ser. la, voi. XX. 1867).
Storia fisica del bacino di Roma da ser-
vire di appendice all'opera del Brocchi
(2a edizione corretta 1867).
. Presentazione di armi in pietra silicea
provenienti dall'Inghilterra e Danimarca
(Ser. 1\ voi. XXII. 1868).
Nota sulle selci tagliate rinvenute ad
Acquatraversa e nel Gianicolo. Atti della
R. Acc. dei Line. (Ser. Ia,vol.XXIV.1870).
Stampata anche nella Corrispondenza
scitntiftea di Roma. Voi. Vili ( 1 870) N° 3.
Sulle oscillazioni sismiche diluviali (Ser.
la, voi. XXIV. 1871).
Storia fisica dell'Italia centrale (Ser. la,
voi. XXIV. 1871).
I fossili del bacino di Roma e la fauna
vaticana (Ser. la, voi. XXV. 1872).
Storia dei vulcani laziali (Atti della r.
Accademia dei Lincei. Mem. scienze fi-
siche. Voi. I, serie 2*. 1873-74).
Dei monti Mario e Vaticano e loro sol-
levamento (Voi. II, serie 2a. 1874-75).
Lavoro degli insetti nelle ligniti del
M. Vaticano (Voi. Ili, serie 2a. 1875-76).
I fossili del Monte Vaticano (Serie 2a
voi. III. 1876).
Sulle epoche del vulcanismo italiano
(Transunti, voi. II, fase. 1. 1878).
La Tuscia Romana e la Tolfa (Voi. I,
ser. 3a. 1876-77).
831 —
14. Le ossa fossili subappennine dei dintorni
di Roma (Ser. 3a, voi. II. 1871-78).
45. Sui lavori del Tevere e sulle variate
condizioni del suolo romano (Transunti
serie 3", voi. IV, 1880).
46. 1 tufi vulcanici della Tuscia Romana,
loro origine, diffusione ed età (Ser. 3*.
voi. IX. 1880-81).
4 7. Sui tufi vulcanici della Tuscia romana,
a fine di togliere qualunque discordanza
di opinione emessa sulla loro origine,
diffusione ed età (Transunti, serie 3",
1880-81).
48. Intorno alla sezione geologica scoperta
al Tavolato sulla via Appia-nuova nella
costruzione del tramway per Marino ; e
sulle fenditure delle mura del Panteon
in collaborazione con R. Meli (Tran-
sunti, serie 3% voi. XIII. 1881-82).
49. Sul rinvenimento del cinabro nativo e
dell'argirosio fra i minerali di Tolta
[Transunti, serie 3", voi. VII. 1882-83).
50. Conglomerato del Tavolato; trivellazione
del fortino sulla via Appia presso la
tomba di Cecilia Metella. — Storia dei
vulcani laziali accresciuta e corretta
(Mem. se. fis. serie 4a, voi. I. 1884-85).
51. Contribuzione alla geologia dei vulcani
laziali. — Sul cratere tusculano (Ren-
diconti, serie la, voi. I. 1885).
Lavori pubblicati nel Giornale Arcadico di Scienze, Lettere ed Arti
52. Stato fisico del suolo, allorché Roma fu
fabbricata da Romolo (Tomo IX della
nuova Serie 1858).
53. Storia naturale del Lazio (T. CLVIII,
1859, Voi. XII della nuova Serie).
54. Storia geologica del Tevere (1860 ,
55. Sul sistema dei monti italiani. 1861.
56. Sugli animali che precedettero l'uomo
(Tom. XXVI della nuova Serie, 1862).
57. Storia naturale dell'Agro Pontino (To-
mo XLI. nuova Serie. 1865).
58. L'antichità dell'uomo (Tom. XLIV, nuova
Serie, 1866).
Voi. XVIII della nuova Serie).
Nella Corrispondenza Scientifica di Roma.
59. Proposta di un para-terremoti. Lettera 61. Sull'Italia e i suoi primi abitatori, su
al Direttore della Corrispondenza(1858). Pico re del Lazio e dell'Ausonia del
60. Sullo stato generale dei monti dell'Italia sig. C. Ravioli, Nota di G. Ponzi (Vo-
Ceutrale 1 1861). lume VII, n. 52).
Nel Bulletin de la Société Géologique de France.
02. Mémoire surla zòne volcanique d'Italie
(Tom. VII, 2™ Sèrie 1849-50).
63. Sur l'epoque du soulévement des Apen-
nins avec une addition par M.r Rozet.
(Tom. X. 2™ Sèrie 1852-53).
(54. Sur les diverses zònes de la fonnation
pliocène des environs de Rome (Tom.
XV, 2»e Sèrie, 1857-58).
65. Le volcanisme romain. Remarques sur
les observations faites en Italie , par
M.Gosselet (Tom. XXVI, 2™ Sèrie, 1869).
Pubblicazioni stampate in varii luoghi.
66 Sui terreni che si riscontrano presso la
città di Cesi nel Bacino di Terni —
Negli Annali di scienze fisiche e mate-
matiche. Tom. I. 1845.
67. Sulle ossa fossili della Campagna romana
(Negli Atti del Congresso degli scien-
ziati italiani tenuto a Genova nel 1846).
68. Storia fisica del bacino di Roma (la edi-
zione) 'Negli Annali di Scienze fisiche
e matematiche. Tom. I. Poma. 1850).
69. Ponzi e Fauvet. Sulla epizootica inva-
sione del barbone bufalino avvenuta nella
tenuta di Maccarese nel 1853 (Negli
Annali di Bologna 1853).
10. Ponzi, lìayncval et Van den llecke. Ca-
talogne des fossiles du Monte Mario près
de Rome (Versailles, 1854).
11. Sull'opera del sig. Fiourens intitolata:
« Della longevità umana e della quan-
tità di vita sul globo » (Negli Annali di
832
Scienze fisiche e matematiche. Roma,
1856).
72. Eapporto scientifico alla Società inpar-
tecipazione per la ricerca ed escavazione
dei carboni fossili di Tolfa sui lavori e
sullo stato attuale delle miniere (Roma,
1860).
73. Relazione dello stato in cui trovasi una
miniera di lignite spettante alla Società
Umbro-Sabina per le ricerche delle mi-
niere, posta nel territorio di Città di
Castello, contrada Valperino (Perugia,
1868).
14. Sopra un nuovo ordinamento geologico
dei terreni subappennini {Atti Sor. ital. di
Scienze Naturali.Yoì. VI, Milano, 1868).
75. Les relations de riiomme préhistorique
avec les phénomènes géologiques de
l'Italie centrale (Comptes rendus du
Congrès internalional d' Anthropologie
préhistorique. 5m<> Sessioa. Bologne,1871).
76. Del bacino di Roma e sua nat.ira (An-
nali del Ministero di agricoltura, indu-
stria e commercio. Roma, 1872).
La suddetta Memoria fu ristampata anche
nel Bull citino della Società geografica
italiana (Voi. Vili, fase, ottobre 1872).
77. Cronaca subappennina o abbozzo di un
quadro generale del periodo glaciale
(Alti dell' XI Congresso degli Scienziati
italiani, tenuto in Roma nel 1873).
78. Ponzi e Masi, Catalogo sommario dei
prodotti minerali italiani ad uso edilizio
e decorativo spediti dal Ministero d'agri-
coltura, industria e commercio all'Espo-
sizione di Vienna (Roma, 1873).
79. Ponzi e Siasi, Catalogo ragionato dei
prodotti minerali ecc. (Roma, 1873).
80. Ponzi e Masi, Oggetti preistorici spe-
diti dal Gabinetto di Mineralogia e Geo-
logia della R. Università di Roma alla
Esposizione di Vienna (Roma, 1873).
81. Gli Appennini e l'Italia (Roma, tipogr.
Elzeviriana, 1875).
82. Il delta del Tevere (Roma, tipogr. El-
zeviriana, 1875).
83. Il bacino di Roma (Roma, tipogr. El-
zeviriana, 1875).
Questi tre lavori sono stampati nel vo-
lume: « Studi sulla Geografia civile e
naturale dell'Italia » presentato per cura
dellaSocietà geografica italiana all'Espo-
sizione di Parigi.
84. Storia naturale del Tevere (Bollelt. So-
cietà Geografica ital. vul. XII, 1875).
85. Panorama della catena Lepino-Pontina
visto dalla città di Anagni (lìullett. Club.
Alpino italiano n. 24, voi. IX, 1875).
86. Il Tevere e il suo delta (Rivista ma-
rittima Luglio 1876).
87. Nota in risposta alle considerazioni cri-
tiche fatte dal dott. Angelo Manzoni
sulla fauua vaticana (Boll. B. Com. Geol.
ital. voi. VII. Roma, 1876).
88. Alla costituzione geologica del suolo
romano del prof. Mantovani (Note ag-
giunte. Roma, 1878).
89. Della zona miasmatica lungo il mare
Tirreno e specialmente delle Paludi
Pontine (Rivista marittima 1879).
90. I terremoti delle epoche subappennine
(Bollett. B. Comit. Geologico d'Italia 1880,
fase. n. 3-4).
91. Le acque del bacino di Roma (Nella
Rivisti Agricola romana 1879.
92 Di un grande osso fossile rinvenuto
nei contorni di Roma (Bollet. Soc. Geol.
ital. voi. Ili, 1884).
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Blaserna presenta le pubblicazioni giunte in dono all'Acca-
demia, segnalando fra esse le seguenti, inviate da Soci e da estranei :
A. De Gasparis. Sul calcolo delle perturbazioni planetarie per lungo
periodo di tempo.
G. Terrigi. Ricerche microscopiche fatte sopra frammenti di marna
inclusi nei peperini laziali.
— 833 —
M. Benedikt. Anato mische Studien an Verbrccher-Gehirnen, fur Anthro-
pologen, Hediciner, Juristen und Psychologen bearbaitet.
Id. Ueber einige Grundformcln des neuropathotogischen Denkens.
Id. Des rapports qui eocistent entre la folie et la criminalité.
Lo stesso Segretario richiama inoltre l'attenzione dei Soci sugli
Annali dell'Ufficio Centrale di Meteorologia Italiana. Voi. V. Parti 1% 2a
e 3", 1883, e sul Voi. XII della Relazione sui risultati scientifici della
spedizione del « Challenger ».
Il prof. T. Harcher Hirst, membro della Società Reale di Londra,
il quale assiste alla seduta, fa omaggio all'Accademia delle sue pubblica-
zioni: On Congruences of the Third Order and Class. — On Cremonian
Congruences.
Il Socio Eazzaboni presenta le sue pubblicazioni: Sopra alcuni casi
di efflusso laterale — Del moto oscillatorio dell'acqua in due vasi prisma-
tici comunicanti per mezzo di un terzo, tenendo conto della viscosità del
liquido.
Il Socio Cremona fa omaggio, in nome dell'autore, della pubblicazione :
Esperimenti sulla resistenza dei laterizi allo schiacciamento, del maggiore
F. Falangola.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Blaserna dà comunicazione all' Accademia della corrispon-
denza relativa al cambio degli Atti.
Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:
La Società Reale e la Società geologica di Edimburgo ; la R. Società
di zoologia di Amsterdam ; la Società batava di filosofia sperimentale di
Rotterdam; la R. Biblioteca di Parma; le Biblioteche nazionali di Firenze
e di Milano.
Ringrazia ed annuncia l'invio delle proprie pubblicazioni:
La Società di fisica e storia naturale di Ginevra.
P. B.
RENDICONTI
DELLE SEDUTE
DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI
Classa di scienze morali, storiche e filologiche.
Seduta del 20 dicembre 1885.
G. Fiorelli Vice-Presidente.
MEMORIE E NOTE
DI SOCI 0 PRESENTATE DA SOCI
Bibliografia Storica. — La successione di Emanuele Filiberto
al trono sabaudo e la prima ristorazione della Casa di Savoja.
Narrazione storico - critica di Gaudenzio Curetta. Torino 1884.
Nota del Socio Domenico Cakctti.
« L'autore prende le mosse dal 12 di agosto 1553, giorno in cui morì
il duca Carlo III detto il Buono, e giunge sino al 14 dicembre 1563, giorno
in cui Emanuele Filiberto, quattro anni dopo la pace di Castel-Carnbresi
(1559), e sei dopo la vittoria di s. Quintino (1557), ricuperato il dominio
tolto al padre suo dai francesi, dagli svizzeri e per poco dagli spagnuoli
stessi, alleati suoi, entrò in Torino liberata dalla dominazione straniera,
che era durata ventisei anni. Ercole Ricotti, il più recente storico di Ema-
nuele Filiberto, per quanto si appartiene alle cose seguite dopo alla pace
di Castel Cambresi e al regno effettivo del restitutore della monarchia, ci
diede una narrazione compiuta, a cui poco si potrebbe aggiungere che sia
di rilievo ; non così forse rispetto al tempo in che il Piemonte rimase sotto
la signoria francese (1536-1559), e ne è prova il libro del barone Gaudenzio
Claretta, il quale reca contributo non piccolo alla storia di quei fatti. Né
Rendiconti — Vol. I. 109
— 836 —
egli, cortese di animo, fa carico agli antecessori suoi delle lacune, ma le
spiega, e per così dire le scusa (').
« Lasciando in disparte le cose minori, sono nuovi o quasi i parti-
colari forniti dall'Autore, che toccano: 1° la sorpresa di Vercelli, divenuta
sede del Governo ducale, fatta dai francesi nel 1553 per tradimento dei
due capitani Pietro Antonio di Pontestura e Merlo ; 2° la prigionia e le varie
pratiche del maresciallo di Challand e l'alto contegno della superba con-
tessa sua consorte; 3" la luogotenenza del conte di Masino, durata cinque
anni dopo la presura del maresciallo ; 4" le provvisioni per la difesa della
Valle di Aosta, e i negoziati col Vallese; 5° la congiura dei frati in Asti
per dare la città ai francesi ; 6° le informazioni intorno al colonnello del-
l' Isola e i suoi uffizi presso il duca d' Alba ; 7° la congiura ordita in Ver-
celli da Carlo Gallieri signore di Norieu e il processo e la tortura della
intrepida sua madre ; 8° i negoziati del conte Langosco di Stroppiana col
conestabile di Montmorency prima del trattato di Castel-Cambresi ; 9° la
protestazione di Pio IV contro ai decreti di Emanuele Filiberto a difesa
della giurisdizione secolare in Val d'Aosta. Infine i ragguagli minuti intorno
alle sedizioni, alle repressioni e agli accordi coi Valdesi, alla buona Mar-
gherita duchessa di Savoja e a Don Filippo di Savoja-Kacconigi non par-
ranno privi d'importanza.
« Ragionando di opera notabile sopra tutto per la diligenza, m' è nato
qualche dubbio sopra due passi che sottopongo al buon giudizio dell'Autore.
La convenzione separata, stipulata tra Filippo II ed Emanuele Filiberto nel
convento di Grunendal, intorno a Nizza e Villafranca, non fa parte del trat-
tato generale colla Francia del 3 aprile, ma fu soscritta otto giorni prima,
e per sua natura dovea essere segreta e gelosamente occultata alla Francia.
L'altro punto riguarda la congiura del Gallieri. Panni, o m'inganno, che
l'erudito investigatore non abbia distinto chiaramente Luigi Gallieri signore di
Bressieu da Carlo signore di Norieu, suo figlio, e già scudiere del duca Carlo III.
Il primo era stato ricercato nel 1553 pel mancamento dei danari e delle gioie
del defunto Duca; l'altro, cioè Carlo di Norieu, suo figlio, fu l'autore della
congiura del 1556, e decapitato. Temo perciò che non abbia buon fondamento
il sospetto di un matrimonio clandestino della dama di Bressieu col duca
Carlo III, cui l'autore accenna in una nota a pag. 156, perchè nel 1556
viveva ancora il marito Luigi Gallieri, come raccogliesi dalle lettere di
Emanuele Filiberto al conte di Masino, e particolarmente da quella del
(') L'A. scrive: « Egli è vero che questo periodo già venne trattato da Ercole Kicotti che
vi consacrò il volume secondo della sua Storia della Monarchia Piemontese, e da Domenico
Carutti, che ne discorse nel volume primo della sua . . . Storia della Diplomazia della Corte
di Savoja. Ma tanto il primo, quanto il secondo di questi autori avendo avuto per obbietto
di considerare il risultato ottenutosene coi grandi fatti, né potevauo ne dovevano, massime
il secondo di loro, scendere a tutti quei particolari etc. »
— 837 —
27 maggio di quell'anno, ove fra le altre cose, leggesi: « Quando a Bres-
sieu egli ci sarà caro che non si trovi colpevole con la moglie e figlio . . .
però mentre si ha da far l'inquisitione lo farete detenere anch'egli ristretto,
sicché non vengano persone a parlargli e consultarlo non rilasciandolo infin
che gli sia conosciuta la causa ed ordine nostro. » Ed in altro luogo : « Non
possiamo, a dirvi il vero, se non meravigliarci assai che . . . non abbiate fatto
restringere la madre di Norieu in parte che nissuna persona li parlasse, ed
il padre ancora in pria che fosse conosciuta o l'innocenza o la colpa loro».
« Eagionando ora nel generole dei tempi della occupazione francese,
credo gioverebbe anche aver ricorso a una fonte quasi intatta, cioè al car-
teggio del maresciallo di Brissac, comandante delle armi di Francia e gover-
natore del Piemonte, di cui uè il Ricotti uè il Claretta se non erro, si servirono.
Un volume delle lettere del maresciallo era posseduto per copia dal marchese
Cesare Alfieri, e non dubito che si conservi tuttora nella biblioteca del mar-
chese Carlo suo figlio. Del sicuro meriterebbero di essere consultate. Consul-
tato parimenti potrebb' essere il Codice n. 1379 della Trivulziana di Milano,
Chronicon ab anno 1218 ad 1553, nel quale l' anonimo autore nota quasi
dì per dì le cose avvenute in Piemonte sotto i suoi occhi nella prima metà
del secolo XVI. E un'occhiata meriterebbe anch'esso // gran lamento che
fini li piemontesi per essere vinli anni fa ammalati di mal francese
l'annodi grazia millecinquecento 55; libello che con titolo equivochesco
morde la dominazione forestiera, e va col nome di Josepho Brivio. Nella
Trivulziana è segnato col numero 32, e fu registrato anche dall'Argelati ».
Archeologia. — Il Socio Fiorelli presenta le Notizie sulle
scoperte di antichità per lo scorso mese di novembre, accompagnando
la presentazione colle seguenti osservazioni.
« Queste Notizie trattano di rinvenimenti fatti in Acquapendente, Corneto-
Tarquinia, Roma, in vari punti della Sabina e della Marsica, in Termini-
Imerese ed in Cagliari.
« I rinvenimenti nel comune di Acquapendente accrescono il numero
delle epigrafi etnische, avendo il comm. Gamurrini letti vari tegoli con
iscrizioni inedite nella Villa Bourbon del Monte, sulla cima della montagna
di Trevinano.
« Sono dell'ultimo periodo della scrittura etrusca ; e si collegano alle
simili del chiusino, al cui territorio appartiene il sito di Castellazzi, ove
quelle epigrafi furono scoperte.
« Importanti sono le notizie circa gli scavi Cornetani. Di questi scavi
le informazioni date alla R. Accademia si arrestano nell'anno 1882, quando
fu presentata l'ultima relazione del prof. Ghirardini. Le brevi note comu-
nicate sul principio del 1884 (Notizie p. 37, 79) riguardavano una tomba
a camera ed un vaso dipinto, ornato di iscrizioni; ed allorché queste note
vennero presentate, fu fatta promessa di comunicare i rapporti che conte-
nessero la narrazione piena degli scavi proseguiti nella necropoli tarquiniese
dalla fine del 1882 in poi.
« Era desiderio del Ministero incaricare di tale lavoro lo stesso prof. Ghi-
rardini, che con molta diligenza aveva raccolti i fatti relativi alle scavazioni
precedenti. Ma non essendo stato possibile distrarre il professore predetto
dalle altre occupazioni alle quali doveva attendere; essendo d'altra parte
dannoso il frapporre nuovo indugio nel riferire fatti, che porgono molta
materia per lo studio, fu invitato il sig. Angiolo Pasqui, che insieme all' inge-
gnere Conte Cozza si trattenne in Corneto per il rilievo topografico del
territorio tarquiniese, a rifar la storia di queste ultime scoperte, incomin-
ciando la ove le relazioni del prof. Ghirardini cessavano.
« I primi due rapporti del Pasqui, inseriti nel fascicolo del mese di
novembre, riguardano gli scavi tra la fine del 1882, ed il principio del 1884;
gli altri due, che saranno presentati nelle prossime adunanze, si riferiscono
all'ultimo periodo delle indagini, e trattano di un' importante questione di
topografia tarquiniese.
« Le scoperte di Roma appartengono alle regioni II, III, V, VII, IX
e XIII, ed alle vie Salaria e Portuense. Alla penultima località viene attri-
buito il rinvenimento di un insigne resto epigrafico della lex korreorum,
il quale diede materia ad un accurato studio del prof. Gatti, inserito nel-
l'ultimo fascicolo del Bullettino della Commissione Archeologica Comunale.
Meritano infine singolare attenzione varie note del prof. A. de Nino intorno
ad antichità della Sabina e della Marsica, e segnatamente le informazioni
sopra le lapidi e gli antichi oggetti del territorio di Alba Fucense, rac-
colti dall'egregio sig. Conte Cesare Pace in Massa d'Albe ».
Storia. — Lettere inedite di Francesco Guicciardini contenute in
un manoscritto deW Archivio vaticano. Nota del Socio Oreste Toidusini.
« Do ragguaglio all' Accademia di un ms. assai importante, da me avuto
a studio nell'archivio Vaticano, appartenuto già, a quel che sembra, all'ar-
chivio di Castel sant'Angelo, e recante la segnatura: « Privati 2 ». Esso
misura 0,320 X 0,220 ; è rilegato in pergamena , reca sul dorso , sotto al
mina. 2 tracciato con inchiostro relativamente moderno, il titolo più antico :
Lettere di \ Francesco | Guicciar | dini | 1526 | 29 | 31 | 32 | . Questo ms.
non cadde sotto agli occhi del Balan che, nei Monumenta saec. XVI hista-
nam illustra ntia, Oeniponti 1885 pag. 371, pubblicò del Guicciardini solo una
lettera al Sadoleto, traendola dai registri Diversorum II. 88 di Clemente VII;
e le molte lettere che contiene sono per buon numero inedite. Le edite
poi, per la maggior parte dirette al datario Giammatteo Giberti, confrontate
— 839 —
colla lezione data dal Canestrini nel voi. IV della sua raccolta (Opp.
inedite di Fr. Guicciardini , Firenze, Cellini e Cornp. 1863), olirono tali
varianti col testo cognito, da dare a credere che il Canestrini non avesse a
mano che le cattive minute, rimase in casa dei Guicciardini, de'dispacci del
loro illustre antenato. La prima lettera che occorre a carte 1 del ras. è in
data di Modena 15 giugno 1526 (pag. 57, ediz. cit.) e reco innanzi tre soie
delle diversità di lezione per indicarne il valore:
ed. Canestrini pag. 53 Un. 8.
« Ho visto questa mattina quanto il Ms. Ho visto questa mattina quanto il conte
conte Guido scrive a Gian Paolo del Guido scrive a Gian Piero ecc.
bastargli l'animo » ecc.
ibid. 1. 25. Ms.
« di quelli suoi fanti che hanno ripas- « che hanno ripassato Po e sac-
sato Po e saccheggiato Vercelli ». cheggiato Brexello »
pag. 59 lin. 6 : « A Piacenza deliberarono Ms. « A Piacenza deliberreno che artiglie-
che artiglierie vogliamo muovere » rie vogliamo muovere ».
Della seconda « di Parma alli XVI di giugno 1526 » basti arrecare
la seguente:
ed. Canestrini 1. e. pag. (34 lin. 23. Ms.
« Stamani mi venne incontro fuora « Stamani mi venne incontro fuora
della porta di Reggio il Capitano del della porta di Reggio, il capitano
Diateua offerendo assai per parte del della terra, offerendo assai per parte
duca ». del Duca ».
« Si può quindi dedurre senza irriverenza che il Canestrini ebbe a
valersi per la sua stampa di cattive copie, e che anche le opere più recente-
mente pubblicate di Francesco Guicciardini lasciano sentire la necessità di
una migliore edizione. Alla quale conclusione molto mi duole di giungere,
giacche nulla bramerei di detrarre ai meriti di colui che, come sentenziò il
Carducci ('), « mise insieme e illustrò con tanta diligenza e dottrina di su le
carte della famiglia dello storico » la raccolta ultima delle opere di esso;
né vorrei attenuare il valore delle fatiche eli persona, cui mi legarono vin-
coli di benevolenza e di stima. Se non che non è possibile per alcun rispetto
precludere alla verità il suo sentiero.
« L'ultima fra le lettere comprese nel voi. IV dell' ediz. Canestrini,
che si trovano nel manoscritto vaticano (a e. 145) è la XLIX, e intende di
recare nella stampa la data de' 30 di luglio, dal campo. Ma per manifesto
errore tipografico il numero si legge altrimenti. Nel manoscritto la lettera
ha per data interna, « di campo da Casaretto allo alt.0 di luglio 1526 » e
(') Cf. negli Atti e Memorie della R. Deputazione di storia patria per la Romagna,
anno IX pag. 80. Lettere di Fr. Guicciardini pubblicate da Giosuè Carducci.
— 840 —
fuori nell'estremo sinistro in alto, come nota della segreteria pontificia si
legge :
« 1526
guiceiardino
xxxj julij.
« La lettera, come nell'edizione, comincia colle parole: « Il Duca di
Milano escluso dalla speranza di hauer Como sicuro se n'è andato » ma
termina diversamente dal testo cognito, giacché in luogo della parte che il
Canestrini aggiunge come da foglio separato (pag. 151 1. e), dopo il brano
in cifra, decifrato nel testo del Canestrini, e la data sopra indicata (1. 2 e 3)
vi si legge : « El Duca di Milano si raccomanda quanto sia possibile a
V. S. Di nuovo da altri mi è confermato quanto ho detto di sopra circa
la ferma del Sor Marchese di Mantoua et a Milano quelli Signori lo dicono
molto gagliardamente. Hoggi mi è stato detto, ma non lo so per certo ch'el
Sor Gismondo segretario del Sor Giovanni da Gonzaga è in praticità di con-
ducersi con Mr. di Borbone con 200 cavalli leggieri » S. V. Sor Franciscus
Guicciardini ».
« Aggiungo qui appresso il catalogo delle altre lettere inedite, che
sono nel volume vaticano, di questo sommo storico e politico italiano, che
seppe l'Italia intera comprendere piuttosto col pensiero che abbracciare con
l'animo; avvertendo che ne cito il principio e la fine secondo la prima e
l'ultima linea del ms. ; salvo tre lettere, che per esser brevissime, mi parve
più opportuno riferir per intero ; che la data n' è riferita testualmente come
incontra a pie d'ogni lettera, e che i titoli negl' indirizzi delle lettere scritte
ad una persona medesima, non vengono ripetuti quando ritornano identici.
Del resto, le designazioni « tanquam patri » e « lanquam fralri » così
comuni nel formulario delle soprascritte del secolo decimosesto, non vanno
prese punto sul serio, né sono indizio d'altro che di relazione d'eguaglianza
o di subordinazione, fra quei che scrivono ('). Oltre la prima lettera al
conte Guido Rangoni, e le altre dirette al Datario, siccome è detto, ve ne
sono indirizzate al Sanga, segretario prima del Giberti e poi del Pontefice,
e celebrato poeta di versi latini ed uno degl'interlocutori del Dialogo del
Berni contro ai poeti. Le ultime son mandate a Jacopo Salviati, che il
Guicciardini, intento a procacciarsi colle affinità di sangue potenza in Fi-
renze, ammogliandosi a Maria Salviati, come confessa ne' suoi ricordi (2),
« aveva voluto ad ogni modo per parente ». Avverto che delle lettere di cui
do l'elenco, ho preso copia, proponendomi di farne prossima pubblicazione.
Ms. a e. 5. 152(> di Piacenza alli xvnj di giugno Fi: G. [al conte Guido Rangone). « Cre-
scono ad ogni hora le cagioni di desiderare »... — ... « et a quella mi
raccordando ».
(') Cf. A. Ronchila, Monsignor Bernardo Rossi e una lettera a lui del Guicciardini,
negli Atti e Memorie sulla Dep. di St. patria per le provincie modenese e parmense, voi. I
pag. 406.
(!) Opp. Inedite, voi. X pag. 71.
— S41 —
•20. 1526. Ex felicis: castris apnd Marignanum die p." Julij. Fi: G. al Datario.
« El Verulano ha havnt i hoggi lettere del Sormanno del tenore che V. S.
vedrà per »... — ... « tempo di inviare questo ».
30. » Ex feliciss: castris pont.«is apud Sanctum Donatum, die nj Julii. Fr. G.
al Datario. « Siamo venuti questa mattina a San Donato, non so anchora
domani quel » ... — . . . « circa la estremità del Castello, perù el saprò
domattina se non prima. Et a V. S. mi rac.a<> ».
32. » Ex feliciss: castris pontciis apnd St.nm Martinum die inj Julij. Fr. G. al
Datario. «La factione fatta questa mattina V. S. l'intenderà per lettere
del Conte Ruberto. Di più » . . . — ... « instrutto di quel che si è potuto
dirgli di qua ».
39. » Ex feliciss. e. s. die v Julij. Fr. G. al Datario. «Ho hauuto hora per
il Corriere spacciato a posta e Brevi per Capino et per me et el suo »
... — ... « (scara)mucciare con Franzesi ».
45. » Ex feliciss. castris pont.eife centra Mediolanum, die vij Julij. Fr. G. al
Datario. « El partir nostro di questa mattina dallo alloggiamento non
fu exequito nel» ... — ... «la de mj comparse hoggi a buonhora».
il. » Ex feliciss. castris pont. contra Mediolanum die Vij et vnj Julij. Fr. G.
al Datario. « Due hore sono scrissi a V. S. Di poi essendo in letto venne
allo alloggiamento mio» ... — ... «di Mus ci saranno fra tre dì. Et
a V. S. mi raccomando ».
51. » Ex Castris pontifeus apud Marignanum. ix Julij. Fr. G. al Datario.
« Ancorché hieri scriuessi lungamente circa la ritirata nostra replicherò
con questa » ... — ... « troppo al conte Guido ».
57. » Ex castris Pontifciis apud Marignanum. Die xi Julij. Fr. G. al Datario.
« Li Milanesi accordorono in trentamila Ducati da pagarsi una parte
di presente et li aljtri » ... — ... « rilsolua circa augumento et dimi-
nutione dello spendere ».
72. » Ex castris ut saprà die xiij Julij. Fr. G. al Datario. « Da Grangis habbiamo
lettere come V. S. uedrà per la inclusa copia, né si inten|de » ... —
... « bisognajva non se ne uide nessuno. Et a V. S. mi raccomando ».
75. » Ex castris u. s. die xv Julij. Fr. G. al Datario. « Al Duca di Milano
si è risposto che come ci siano e suizeri del Castellano » ... — ... « ma
non sono già sì resoluti a proporne uno che fussi buono. Et a V. S.
mi rac.d» ».
77. » Ex castris u. s. die xiiij Julij. Fr. G. al Datario. «Hoggi non ho lettere
di V. S. l'ultima sua è de x, et io non ho altra » ... — ... « le nostre
deliberationi. Et a V. S. mi raccomando ».
80. » Ex Castris u. s. die xvj Julij. Fr. G. al Datario : « Ho la di V. S.
de xiij. Del Castello non si intende altro che quanto scrissi hieri et»
... — . . . « essendo non mi mancherà modo di provvedere per altra uia.
Et a V. S. mi rac.d» ».
83. » Ex castris u. s. Fr. G. al Datario : « Le nuoue che si hanno di questi
benedetti Suizeri V. S. uedrà per le incluse. Sperano » ... — • . • . « a
V. S. mi raccomando della quale hoggi non ho hauuto lettere ».
88. » Di Campo da Casaretto die xxvij di luglio. Fr. G. al Datario. « Per ordine
di messer Capino mando a V. S. la copia di più lettere hauute da lui
et di più uno » ... — ... « Piacemi sia per esserci denari, ma ricordo
bisognano et in tempo ».
94. » Di Campo di Pescherà, alli XIX di luglio. Fr. G. al Datario. : « Parse di
— 842 —
poi al Ducha per relatione di Pievfrancesco da Viterbo che hoggi non
alloggiassimo »... — ... « tutti a Casciano. et a V. S. mi raccomando ».
ras. a e. 97. 1526. Di Campo dal Sagra alli xx di luglio. Fr. G. al Datario. : « Hoggi siamo
uenuti al Sagra discosti da Milano lllj miglia et quasi in su la » ...
■ — ... « se gli accadrà uolere intendere altro supplereno meglio un altra
uolta ».
» 100. » Di Campo da Casaretto alli xxj di luglio. Fr. G. al Datario: «Stamani
sono ueuuti gli altri Suizeri col Castellano di Mus. Dice el Collate/rale »
... — ... «tie|ne dalli Spagnoli et è di sorte da non l'hauere senza
eaunoni. Et a V- S. mi rac.a° ».
» 10-1. » Di Campo da Casaletto alli xxij di luglio. Fr. G. al Datario: « Come
scrissi hiersera per uno corriere in diligentia insino a Firenze, la fronte
del nostro » ... — ... « del Duge credeuo hauerne risposto alhora. Et
a V. S. mi rac.do ».
» 108. » In Campo da Casaletto alli xxiij di luglio. Fr. G. al Datario: « El Castello
di Monda si prese hieri per forza doue erano circa cento fanti »... —
... « et che l' altro dì aspettarano e tre mila Suizeri e quali saranno
qua presto. Et a V. S. mi rac.a» ».
» 113. » Fi: G- al Datario, (tutta in cifra); «Io ho scritto per altre tante delli
andamenti et modi nostri che non credo» ... — ... «non si uince et
con l'aspre si peggiora».
» 11". » Di Campo da Casaletto alli xxiv di luglio. Fr. ti. al Datario: « El Castello
si è pure accordato et ha fatto bene perchè a ogni modo non erauamo »
... — ... « V. S. alle prouissoni che si hanno da fare presupponga chel
Castello sia preso ».
» 121. » Di Campo da Casaletto alli xxv di luglio tenute a dì xxvj. Fr. G. al Datario:
« E capitoli tra el Duca et Borbone si sottoscrissono hiersera al tardi,
la copia de' quali » ... — ... « occorrono et ch'io gli commetto et dice
che N. S. et V. S. l' babbi per excusato se non scriue perchè non uuole
scriuere costà per niente ».
» 125. » Di Campo dal Casaletto alli xxvnj di luglio ('). Fr. G. al Datario. « Av.inti
due conclusioni sono uerissime, la prima ch'era facile » ... — ... « obe-
dientia ».
» 131. » Di Campo da Casaretto alli xxvnj di Luglio. Fr. G. al Datario. « El Duca
di Milano mando hieri Sforzino con uno huomo delli Spagnuoli »...
— ... « la minuta, staranno meglio in mano sua che del uescouo di Lodi ».
» 135. » Di Piacenza alli xix di Giugno. Fr. G. al Datario. « Hauendo scritto hoggi
a lungo a V. S. quanto mi occorreua per la presente » ... — ... « sol-
lecita el ponte et uoi sollecitate di costà danari ».
» 147. 1529 die 30 "bris, (') F. G. et Alexander Paccius revd° domino Joanni fl« San-
gae Smi (dni nostri) a secretis tan(quani pa)tri. Eome. « Questa sera hab-
biara riceuuto la di V. Sria de xxv » ... — ... « secondo le nostre
forze et a V. S. ci raccomandiamo » Da Spinello alli xxx di Septem-
bre M . d . XX vinj. segue postscripta: « hauendo hauuto certi auisi di
Firenze di luogho bono »... — ... « parendoci sia bene habbiate questa
notitia più presto si può ».
{'J Manca la soprascritta e la sottoscrizione. Esternamente la Cancelleria ponteflcia
annotò: «.De rebus mediolani 1526, del Guicciardino xxvnj Julii».
(') Tra le note esterne: Del Guicciardino et Alex.' de pazzi, ultima vijbris tenuta al
p". d'olttobre, Ricevuta alli vij d'ottobre ».
— S-L-3 —
ms. a e. 149. 1531 alli xv di Giugno « F. G. al re»."** messer Gtouambap* Sanga (segreta) rio
della S» di N. S. io Roma.
Ede Dne ete. E' mi è parso mandar la inclusa (') perchè la uegga la
S'-1 di [ N. S. la quale mi seri uè uno doctor da Olinola di lunigiana per-
sona di | spirito sottile et inquieto, eh' è stato dieci anni podestà di
Ferrara, et di | poi essendo stato male tractato nel sindicato, non so
se a ragione o [ a torto, si è ridocto a casa; Io gli ho risposto bona
nerba. V. S. mi | auserà se accadrà che io faccia altro |
penso partir per Bologna lunedì proximo, ancora che dalli Astrologi mi
sia dato | per dì infelice. Et a V. S. mi raccomando. Di Firenze. Alli XV
di Giugno 1531.
Di V. S.
Frane" Guicciardini.
» 133. 1532 alli xxvj di Gennaio. Fr. G. Raffio s. f0. Bapla Sanga secretano di N. S.
« E' mi era parso in sino a hoggi hauer maneggiato con | buona dili-
genza » ... — ... « (so)no mandate con la più presta occasione che si
ha potuto hauere che è stato hoggi ».
» 155. » di Bologna alli ij di Marzo. Fr. G. al Rdo S. come fiello honor. et s.
ms. (Jo: b)attista Sanga secr. di N. S. « Io ho differito per uarie cause
el risponder a una di | V. S. » . . . — ... « migliore giuditio S. Sli alla
quale sono ben note le conditioni di tutti. Et a V. S. mi racdo.
» 157. » Di Bologna alli xxj di Marzo. Fr. G. al Rdo S. come frello honor. et s.
ms. Jo: battista Sanga secr. di N. S.1'" In palazo apco. (*) — Questa mat-
tina ho una di vra S. de' xv per conto delle | gioie che sono in mano
del caualiere sertorio quale non si troua qui né ha da esser|ci eh' io
sappia, però non veggo come poter exequir la commissione di N. S.re
Et | a V. S. mi rac<10 ».
» 1(30. » de xxvj di marzo, ms. ms Fr. al R.&° ms. Giuvambap1" Sanga sec"° dola
gtù. di N. S. come fr'» a Roma.
«Per le iuformationi hauute i1) dal Franzese ho ritenuti tre | arti-
giani»...— ... «sappiate essersi dato principio alla negotiatione ».
» 1G2. » Alli xj d'Aprile. Fr. G. al Ri" Ms. Giovamhap1" Sanga sec1'0 ecc. e. s.
« Ho hauuto una di V. S. de v che mi ordina per parte di S. St;l eh' io
vadia »... — ... « perchè poi in capo di duo dì ci hauessino a ritor-
nare. Et a V. S. mi rac^0 ».
(') La lettera inclusa è di un marchese Fabulino, che si sottoscrive «Marchio Fa-
bulino za per ani desi podestà deferrara». E una lettera singolarissima in cui s'istigano
le pretensioni del papa contro il duca di Ferrara: « Ho inteso, scrive l'astuto gentiluomo,
dal Rmo monsignor Cibo che S. St!> non vuole aquietare alla sententia di Cesare data a
fauor del duca di ferrara, che quando così sia me pare che a Roma si retrova Jacomo Al-
uaroto quale è molto instructo dele Investiture si sono atrouate a lo archiuio di regio
facte alla gesia dalli Imperatori passati, quale lui ha fatto brusar di commission del duca,
e questo Cambio canzelero de la Comunità di regio estato lo autor di hauerle atrovate et
a mi in quello tempo podestà de ferara cum fedeltà revellate; ma si hauese a dir li testi-
monij falsi e sententie false si sono mandate a la magna da ferrara per me uiste scriuer
e da mi autenticate di commissione deli agenti del dina, non li poteria distender in que-
sta carta, ne altra maggior n'arò ; ma hauendo V. S. d' intendere placidamente quanto io
potessi parlare a bocha a quella, l'orsi si caverrà tal constructo che si tocharà cum mane
che regio tocha alla gesia et non al duca de ferara ».
(2) Esternamente e in senso longitudinale del margine interno: « 1532. j del Sr. Guiecn° |
xsi Martij | Rta a' 28 di Marzo ».
(') 11 decifrato di questa lettera, che è per la maggior parte in cifra, si trova alla
9. Al luogo ove collocammo l'asterisco comincia la cifra.
Rendiconti — Vol. I. 110
— 844 —
ras. a e. 1(34. 1532 di Firenze alli 30 d'aprile '). — Fr. G.al Scinga e. s. — « E mi resta
a risponder a due di V. S. l'ultima de 23 riceuuta hieri »... — ...
« artiglierie per poterne aduisare et a quella mi racedo. »
» 166. » di Bulogna alli XV di Maggio (') Fr. G. al Sanga e. s. in palazo ap«>.
« Io ho preso informatione quel che importi la dimanda »... — ... « al-
cuno se non con modi simili. Et a V. S. mi race.*0 ».
» 169. » di Bologna a dì ultimo di luglio. — Fr. G. al Sanga e. s. « La impositione
che ha fatto questa comunità per conto del ducato per fuoco »... —
« douere scaricassino per una volta in qualche parte loro medesimi ».
» 171. » di Bologna alli xvrj d'Agosto. Fr. G. magc° Duo Jacobo Salutalo tanquam
patri, in Roma « Io ho tre di V. S. de' v, de' vii , et de x , et quanto
alla prima che mi commette » . . . — ... « forse dodici dì. Però S. S.li
non si marauigli che io non l'habbia mandato prima ».
» 173. » di Bologna all'utimo (sic) di Agosto (*). Fr. G. mago D™ Jacobo Sai-
malo tanquam patri hon. etc. in Roma. — « L'ultima che io ho di V. S.
è de xxij, la quale non ricerca altra risposta che » ... — ... attenderò
passati che saranno quelli fanti. Et a V. S. mi raccomando ».
» 175. » di Bologna alli xx8 (sic) di 7bre. (') Fr. G. a Jacopo Salviali e. s. — « El
Gouernatore di Modena pochi dì sono fece instantia col saito m"> della
posta qui che » ... — ... « in Francia pure non ho maggior certezza.
Et a V. S. mi racd<>.
» 177. » di Bologna alli 2 di 8bre. Fr. G. a Jacopo Salutali e. s. «La lettera
che V. S. con /ultima sua mi indirizzò per il presidente di Romagna
si mandò subito l'ai tra » . . . — ... « dove uadia, pur l'opinione è ch'egli
uadia in Francia. Et a V. S. mi race1*0.
» 179. 1532 di Bologna alli XX3 (sic) di Sbre Fr. G- a Jacopo Saldati e. s. — « La
presente sarà per indrizar a V. S. un piego hanuto in questo punto da
Vinegia da Ruberto magio. E fanti del S.Aluigi sono alloggiati hoggi
al Sasso et posdomani usciranno dal bolognese per la uia di Barberino
co quali ho seguitato l'ordine che V. S. m' ha scritto per le sue de xvj
et xvij che son l'ultime ho da quella. Alla quale mi racemo ».
» 181. » di Bologna alli mj 9bre (s) Fr. G. a Jacopo Salviali, e. s. « Con le
lettere di V. S. de xxxj hebbi lo spaccio per mons. Rm<> et Illm° de' Me-
dici »... — ... « Le lettere di S. Mco di casa di S. Slì si mandorono in
Romagna subito. Et a V. S. mi racc.do ».
» 183. » Di Bologna alli iiij di Novembre. Fr. G. a Jacopo Saldati, e. s. « Que-
sta mattina scrissi a V. S. quanto occorreua et bora gli spaccio la pre-
sente per staffetta per far » . . . — ... « (cau)sa da solleuarsi da questo
dubio che di accrescerlo. Et a V. S. molto mi raccdo. ».
(') Nel consueto luogo del margine esterno : « Rta a' 2 di maggio » —
(') Similmente, e della mano consueta: « Rta a' 19 di maggio » — La lettera ha un
foglio incluso che contiene una raccomandazione del G. a favore « di ms. Battista de Cospi
ch'è ancora lui pouero gentilhuomo ».
(*) Similmente, ma incerto: « Rto a VI (o 7) di 7bre ».
(') Similmente: «del Gouernatore, rispto a uj d'8bre ».
(s) Similmente « rispto a xiij. »
— S45 —
Bibliografia. — Lettere di Federico Cesi contenute nei manoscritti
Galileiani. Nota del Socio E. Narducci.
« Nella scorsa seduta richiamai l'attenzione dell' Accademia sulla oppor-
tunità di pubblicare in un sol corpo l'epistolario di Federico Cesi, accen-
nando a 132 lettere di esso Federico, che si trovano tra i manoscritti Gali-
leiani della Biblioteca Nazionale di Firenze, delle quali 23 interamente
inedite (di cui alcune relative alla pubblicazione del Saggiatore) e 23 edite
solamente in parte. Ad agevolare per tanto il compito allo studioso che
volesse accingersi all'impresa, pongo qui appresso una tavola analitica delle
dette 132 lettere, accennando quali trovinsi date in luce nella edizione di
Padova (') delle Opere di Galileo, e quali siano state edite interamente o
in parte dal Fabroni ('), dal Venturi (3), dall' Alberi (4), dal Targioni ('),
dal Wolynski (G), dal Campori (') e dal Favaro ("), segnando con asterisco *
le inedite. E qui, oltre alle altre lettere del Cesi messe a stampa da alcuni
di costoro e da altri, non è da dimenticare tra le inedite una sua lettera
Intorno al legno fossile, che in doppio esemplare trovasi nei manoscritti
n. 170 e 173 della Biblioteca della Scuola di Medicina di Montpellier,
insieme al noto Trattato del legno fossile minerale di Francesco Stelluti,
dei quali due manoscritti il primo ebbe già il n. 860 nella Biblioteca
Albani di Roma (").
(') Opere di Galileo Galilei divise in quattro tomi. Fadova, 1844, 4 voi. in 4°.
(') Lettere inedite di uomini illustri per servire ili Appendice all'opera intitolata Vitae
Italorurn doctrina excellentium. Voi. II. Firenze 1716, in 8°. Con dedica dei 22 luglio 1773,
firmata da Angelo Fabroni.
(') Memorie e lettere inalile finora o disperse di Galileo Galilei. Modena, 1818-21.
2 volumi in 4.
(') Le opere di Galileo Galilei, prima edizione completa. Firenze, 1842-56. 16 volumi in 8°.
(') Notizie sulla storia delle scienze fisiche in Toscana. Firenze 1852. in 4°.
(') Lettere inedite di Galileo Galilei. Firenze, 1812, in 8°.
(7) Cartéggio Galileiano inedito con note ed appendici. Modena, 1881, in 4°.
(') Galileo Galilei e lo studio di Padova. Firenze, 1883, 2 volumi in 8°.— Di alcune re-
lazioni tra Galileo Galilei e Federico Cesi, illustrale con documenti inediti {Nel Bullonino di
bibliogr. e di st. dulie se. mal e fis. to. XVII. Roma, 1884, pag. 219-244, Marzo).
(') Calalogue general des manuscrìts des Bibliothèques publiques des Dópartements, ecc.
Tome premier. Paris, 1849, pag. 353 e 354.
— 846 —
LETTERE DI FEDERICO CESI
contenute nei manoscritti Galileiani della Biblioteca Nazionale di Firenze.
CODICE
DOVE PUBBLICATA VOLUME E PAGINA
G.P.1.T.6
190
211
233
14
18
19
23
48
G3
87
104
100
110
153
171
173
178
192
229
247
11
13
21
23
31
34
38
•Roma, 11 aprile 1611
Tivoli, 25 agosto 1611
•Acquasparta, 28 die. 1611
Roma, 8 febbraio 1613
Roma, 14 aprile 1612
Roma, 19 maggio 1612
Roma, 4 giugno 1612
Roma, 13 ottobre 1612
Roma, 10 dicembre 1612
Roma, 17 maggio 1613
*Roma, 80 agosto 1613
Roma, 0 settembre 1613
Acquasparta, 15 ottob. 1613
Roma, 26 aprile 1614
Roma, 23 agosto 1614
Roma, 13 settembre 1614
Roma, 4 ottobre 1614
Acquasparta, 24 die. 1614
Roma, 15 maggio 1615
•Roma, 28 luglio 1616
Roma, 11 marzo 1617
Acquasparta, 22 agosto 1617
Roma, 22 dicembre 1617
Roma, 13 gennaio 1618
Roma, 20 aprile 1618
Roma, 28 aprile 1618
Roma, 5 maggio 1618
Alberi
VILI, 256
)1
VILI, 195
»
vm, 79
))
VIE, 205
ìì
VITI, 235
Targioni
—
Venturi
I, 182
Alberi
Vm, 245
»
V, 142 (inparte)
Alberi
V, HG (in parte)
»
V, 140 (in parte)
JJ
V, 149 (inparte)
H
VTH, 329
Venturi
I, 277
Alberi
V, 155 (in parte)
n
V, 155 {in parte)
»
VILI, 336
Venturi
I, 277
Alberi
V, 159 (in parte)
Wolynski
p. 38
»
p. 39
>T
p. 40
Alberi
V, 16 (in parte)
Wolynski
p. 42
Alberi
V, 165 (in parte)
Targioni
—
Alberi
Vm, 407
Venturi
n, 77
Wolynski
p. 45
»
p. 46
Alberi
V, 166 (in parte)
— 847 —
CODICE
DOVE PUBBLICATA VOI. IME E PAGINA
G.P. l.T. 8
40
101
118
135
143
185
190
215
217
220
224
83
127
160
25
31
35
45
53
59
65
80
92
94
96
98
100
102
104
106
108
115
121
130
135
141
149
150
152
Roma, 11 maggio 1618
Acquasparta, 4 gemi. 1620
Acquasparta, 18 magg. 1620
Acquasparta, 4 gens. 1621
Acquasparta, 10 giug. 1621
Acquasparta, 29 magg. 1623
Roma. 21 ottobre 1623
Acquasparta, 20 febb. 1624
Acquasparta, 23 febb. 1624
Acquasparta, 5 aprile 1624
Acquasparta, 30 aprile 162 I
S.1 Angelo, 20 gennaio 1628
Roma. 9 settembre 1628
Roma. 26 gennaio 1630
Roma, 23 luglio 1611
*Roma, 13 agosto 1611
*Roma, 20 agosto 1611
*Roma. 17 settembre 1611 (?)
"Tivoli, 21 ottobre 1611
Roma, 3 dicembre 1611
*Roma, 16 dicembre Ioli
Acquasparta, 4 febbr. 1612
*Eoma, 3 marzo 1612
Roma, 7 marzo 1612
*Roma, 10 marzo 1012
Roma, 4 maggio 1612
Roma, 17 maggio 1612
*Eoma, 26 maggio 1612
Roma, 2 giugno 1612
Roma, 8 giugno 1612
Roma, 9 giugno 1612
S. Paolo, 20 giugno 1612
Monticelli, I luglio 1612
Roma, 21 luglio 1612
Roma, 4 agosto 1612
Roma, 25 agosto 1612
Roma, 8 settembre 1612
Roma. 14 settembre 1012
Roma, 17 settembre 1612
Alberi
Vili, 408
»
Vili. i:;i
n
Vili. 143
Wolynski
p. 60
Alberi
LX, 59
Wolynski
p. 63
»
p. 69
Alberi
IX, 42
»
IX. 54
Targioni
II. 817
Venturi
II. 85
Wolynski
p. 73
Alberi
IX, 56
Wolynski
p. 74
Campori
p. 263
Alberi
IX. 134
?)
IX. 16G
n
VIII, 156
Alberi
Favaro, Gole Pad.
Alberi
Alberi
v
Alberi
Favaro, Cesi
Alberi
Favaro. Cesi
»
Alberi
Favaro, Cesi
Vili. 184
li, 404
VITI, 191
VITI. 196
Vili. 198
vm, 200
56
vm, 207
Vili. 215
Vili. 22.0
p. 2 I
vm, 224
p. 232
p. 233
vm, 229
p. 234
— 848 —
CODICE
CARTA
DATA
DOVE PUBBLICATA
VOLUME E PAGINA
G.P
. i.
T.8
158
Eorna, 29 settembre 1612
Alberi
vm, 231
n
ii
n
162
Roma, 6 ottobre 1612
Favaro, Cesi
p. 234
JJ
ìi
n
165
Roma, 28 ottobre 1612
Alberi
Vm,237
11
ii
»
170
Roma, 3 novembre 1612
Favaro, Cesi
p. 235
li
ii
»
172
Roma, 10 novembre 1612
n
p. 237
11
ii
iì
174
Roma, 17 novembre 1612
33
p. 237
lì
ii
iì
180
Roma, 24 novembre 1612
n
p. 238
11
ii
n
182b
Roma, 30 novembre 1612
Alberi
vm, 224
11
ii
n
187
*Roma, 14 dicembre 1612
—
—
11
iì
»
191
Roma, 22 dicembre 1612
Alberi
vm, 250
11
ii
iì
193
Roma, 28 dicembre 1612
ri
vm, 251
lì
iì
9
7
Roma, 4 ge.maio 1613
Favaro* Cesi
p. 239
Ti
iì
»
10
Roma, 11 gennaio 1613
Alberi
V, 212 (brano in
notti)
11
iì
n
12
Roma, 18 gennaio 1613
11
Vm, 253
11
iì
33
14
*Roma, 26 gennaio 1613
—
—
11
iì
3)
18
Roma, 1° febbraio 1613
Favaro, Cesi
p. 240
lì
iì
3)
26
Roma, 15 febbraio 1613
Alberi
Vm, 257
lì
a
)3
30
Roma* 22 febbraio 1613
JJ
Vm, 258
11
11
n
34
Roma, 3 marzo 1613
n
V, 212 (brano in
nota)
11
iì
n
38
Roma, 22 marzo 1613
iì
Vm, 251
11
iì
»
50
Roma, 11 maggio 1613
iì
Suppl. 81
11
iì
33
54
Monticelli, 30 maggio 1613
iì
Sìijìjìl. 84
11
iì
33
62
Monticelli, 29 giugno 1613
iì
V, 143 (in parte)
11
iì
33
78
Roma, 29 luglio 1613
iì
V, 143 (in parte)
a
iì
33
79
Roma, 2 agosto 1613
—
—
ii
iì
»
91
*Roma, 6 settembre 1613
—
—
V
n
»
93
Roma, 7 settembre 1613
Alberi
Vm, 285
ii
iì
33
105
"Roma, 8 novembre 1613
—
—
ii
iì
33
107
Roma, 30 novembre 1613
Alberi
V, 146 (in parte)
n
iì
n
111
Acqnasparta, 1° gemi. 1614
jj
V, 146 (in parte)
ii
iì
n
112
*Roma, 3 gennaio 1614
—
—
n
n
»
111
Roma, 18 gennaio 1614
Alberi
Vm, 296
iì
n
»
131
Roma, 24 gennaio 1614
Fabbroni
Venturi
Alberi
II
I, 276
V, 147 (brano)
ii
iì
n
133
Roma, 20 gennaio 1614
33
V, 147 (la fine)
ii
iì
33
139
*Roma, 15 febbraio 1614
—
—
ii
iì
33
145
Roma, 1° marzo 1614
Albóri
Opere (Padova)
vm, 302
II, 198 (brano)
ii
iì
33
152
*Roma, 21 marzo 1614
—
—
— S49
CODICE
CARTA
DATA
DOVE PUBBLICATA
VOLUME E PAGINA
G.P. l.T
8
158
Roma, 12 aprile 1614
Alberi
Fabbroni
Venturi
VLU, 312
II
I, 276
n n
»
164
Roma. 14 giugno 1614
Alberi
Sttpi
ti n
n
180
Roma, 12 luglio 1614
lì
6 '.95
n n
n
188
Roma, 9 agosto 1614
n
V. 151 i in ,
n 7)
n
190
Roma, 16 agosto 1614
n
Vili. 327
ti n
a
229
Acquasparta, 12 gemi. 1615
a
VILI. 339
n »
Tì
233
'Acquasparta, 2 febbr. 1615
—
—
n n
Ti
2-13
Roma, 7 marzo 1615
Alberi
Vm, 356
» n
Tì
257
Roma, 20 giugno 1615
il
Vili. 377
» n
10
7
Roma. 25 giugno 1616
n
ti
TILT, 387
V, 161 (brano)
n ?i
lì
8
Roma, 23 luglio 1616
n
Vili. 385
» « n
n
10
Roma, 3 settembre 1616
a
Vili, 389
» n
n
14
*Roma, 8 ottobre 1616
—
—
n n
a
42
Acquasparta, 10 lug. 1618
Alberi
vm, no
n n
n
58
Acquasparta. 15 febb. 1619
n
vm, 420
n a
n
66
Acquasparta, 28 lug. 1619
ìì
V. 169 {brano)
n n
a
79
Acquasparta, 10 sett. 1619
n
Campori
V, 109 (brano)
p. 167
tt n
n
89
Acquasparta, 4 marzo 1620
Alberi
VILI, 438
ti n
n
111
Acquasparta, 2 die. 1621
Ti
E, 13
ti n
n
128
Acquasparta, 27 die. 1622
lì
IX. 20
ti ti
n
161
Acquasparta. 18 magg. K.21
li
IX. 58
n r>
Ti
181
Acquasparta, 26 ottob. 1624
Ti
IX, 71
n n
71
191
Roma. 27 dicembre 1624
a
IX, 74
ti n
n
193
Roma, 3 gennaio 1625
Campori
p. 219
n n
Ti
204
Roma, 5 aprile 1625
Alberi
IX. 77
ti B
Ti
210
Roma, 26 aprile 1025
n
IX. 82
a n
n
214
Roma, 26 settembre 1625
Campori
p. 228
a »
n
9
Roma, 10 gennaio 1626
n
p. 233
*1 V
n
73
Roma, 4 settembre 1627
Alberi
IX. 115
Statistica. — Del movimento della criminalità in Italia e di al-
cuni indici del progresso morale ed intellettuale. Nota I.
del Socio Luigi Bodio.
« La Commissione della statistica giudiziaria , che ha sede presso il
Ministero di grazia e giustizia, in una lunga e laboriosa sessione tenuta in
questo stesso mese, ebbe a studiare il movimento della delinquenza in Italia
durante gli ultimi dodici anni.
— 850 —
« Il fenomeno della criminalità è molto complesso ; non è cosa facile
stabilire se esso sia in aumento o in diminuzione, poiché certamente non
tutti i reati sono al tempo stesso in diminuzione, ne tutti sono simultanea-
mente in via di aumento, in tutte le provincie; né vi è una discesa così
continuatile non faccia luogo ad arresti, e a regressi, comunque di breve du-
rata. Si tratta di determinare la risultante fra moltissime componenti ; si vuol
riconoscere la direzione prevalente fra molti movimenti diversamente orientati.
« La Commissione, presieduta da uno dei nostri colleglli, il senatore Mes-
sedaglia, discusse a lungo sui fatti che le vennero presentati, e dopo maturo
esame venne a concludere che, almeno dal 1879 in poi, vi è una tendenza
evidente alle diminuzione, soprattutto per reati più gravi. Siccome i dati
numerici che ebbi l'onore di presentare a quella Commissione sono in gran parte
inediti, almeno nella forma sintetica in cui furono per quella circostanza
ordinati e classificati, così stimo far cosa grata all'Accademia, comunicandone
ad essa la sostanza, prima che ne sia fatta la pubblicazione in extenso.
« I confronti in questa materia sono difficilissimi per le numerose la-
cune che esistono nelle statistiche dei vari anni, e talvolta anche pel difetto
di omogeneità fra i dati, che a prima giunta si crederebbe dovessero rispon-
dere ad un medesimo concetto. Converrebbe poter seguire il processo pe-
nale, anno per anno, in tutte le sue fasi, della denunzia, dell'istruttoria e
del giudizio, tanto pei reati delle varie specie, quanto per gli imputati ; e ciò
con una classificazione dei reati che fosse sempre la stessa, in tutte la serie
degli anni d'osservazione, e per tutte le giurisdizioni, cioè per le corti d'as-
sisie, pei tribunali e per le preture; essendovi, com'è noto, reati, i quali,
per la loro specie, possono essere giudicati tanto dai tribunali, quanto dalle
corti, ed altri che possono essere giudicati da tutte e tre le magistra-
ture, sia per originaria competenza (in ragione appunto della specie), sia per
attenuanti o per connessione di causa. Così i crimini possono discendere
dalle corti ai tribunali, per la così detta correz ionalizzazione, e le contrav-
venzioni possono salire ad essere giudicate anche innanzi alle corti.
« Cominciando dalle denunzie e querele ritenute fondate dal Pubblico
Ministero, ecco in cifre tonde come esse vennero oscillando dal 1875 a tutto
il 18S4. Accanto al numero dei reati denunziati, poniamo quello dei pro-
cedimenti esauriti dal P. M. , dopo averne eliminati quelli inviati all'ar-
chivio per inesistenza del fatto o perchè il fatto non costituiva reato. Ve-
diamo le cifre effettive e le proporzioni a 100 mila abitanti. Aggiungiamo
in un'ultima colonna le cifre degli imputati noti, e pei quali fu provveduto
dagli uffici d'istruzione.
« È vero però che il numero degli imputati non è un indice altrettanto
sicuro del movimento della delinquenza, come quello delle denunzie dei
reati, poiché per uno stesso numero di reati, quello degli imputati noti o
indiziati può essere diverso ; ed anzi, sotto l'aspetto dell'attività dei giudici
inquirenti e delle autorità di polizia, può considerarsi come una prova di
— 851 —
energica repressione il poter presentare una più alta proporzione di impu-
tati per 1 00 reati denunziati. Ad ogni modo, ecco le cifre in serie parallele.
A N N I
Denunzie e querele
ritenute fondate dal P. M.
■• ~
Procedimenti
inviali dal I'. li.
ai Pretori o agli affici
d'istruzione
o chiamali al giudizio
per citazione dii
Imputati
noti
0
indiziati
1 in migliaia)
• lifre effettive
(in migliaia)
Periti- 1
abitanti
Cifre effettive
(in migliaia)
Ter 100,000
abitanti
1875 ....
248
91
228
30
230
1876 ....
238
86
216
72
221
1877 ....
255
91
2:::.
83
221
1878 ....
271
97
240
si
211
1879 ....
273
96
L'I 7
86
210
1880 ....
290
101
268
94
1881 ....
265
93
240
-1
212
1882 . . .
263
91
237
83
L'I 7
1883 ....
260
89
235
83
218
1884 ....
211
84
226
79
22 1
« Vediamo ora quanti furono giudicati e quanti condannati dai pretori,
dai tribunali correzionali e dalle assise.
A N N I
Pai Pretori
Dai Tribunali
correzionali
in primo grado
Dalle Corti d'a
Giudicati
iinati
Giudicati
Condannati
(')
licati
Condannati
1873 ....
1-71 ... .
1875 ....
1877 ....
1878 ....
....
1880 ....
1881 ....
....
1884 ....
299,8 ;
318,612
1 989
269,227
301,025
276,813
328
36 i
577
35(8,252
! .860
217.381
214,092
1-2-2
206,019
1*7.172
231,735
262,0 Ì5
231,665
2:',.-.,808
232,594
255
81,783
l 'lT.
79,581
76,220
73,084
7:;.O09
77,612
95,310
88.--.7-.
vn -; ,
75,816
7.:
61,753
63,932
ili. imi
55,9 13
53,822
48,704
9
y
66,2 1 1
i;i
58,414
56,375
9,656
9,795
9,596
9,005
8,795
8,433
9,475
10,581
10,364
8,228
8,127
7,702
7,270
7,497
7.2:;*
6,682
6,727
6,394
7,109
7,805
7,684
6,065
5,702
(]) Non i dei condannati negli anni 187'.' e 1880, perchè per
ini non furono separati i condannati in sede ili appello da quelli condannati
dai tribunali in prii
Rendiconti — Voi.. T. i ; 1
852 —
« Dalle quali cifre effettive si ricavano i seguenti rapporti ogni 100,000
abitanti :
Imputati condannati
ogni 10,000 abitanti
dai
Pretori
dai
Tribunali
correzio-
nali
in primo
grado
dalle Corti
d'assise
1873 . . .
1874 . . .
1875 . . .
1876 . . .
1877 . . .
1878 . . .
1879 . . .
1880 . . .
1881 . . .
1382 . . .
1883 . . .
1884 . . .
75,41
22,73
79,66
23,43
77,90
22,27
65,86
20,14
73,55
19,21
66,46
17,27
81,49
y
91,86
?
81,40
23,28
82,07
21,41
80,17
20,00
87,17
19,20
2,68
2,75
2,63
2,41
2,40
2,27
2,50
2,74
2,70
2,11
1,97
1,83
« In tutte le giurisdizioni il numero massimo, tanto dei giudicati che
dei condannati, si ebbe nel 1880. In quell'anno fu anche maggiore, che nei
precedenti e nei susseguenti, il numero dei reati denunziati; ma le cifre
dei giudicati e dei condannati furono aggravate anche per il fatto delle straor-
dinarie ispezioni fatte eseguire dal Ministro guardasigilli di allora (onor. Villa
presso i diversi uffici giudiziari ; per le quali ispezioni fu accelerato il movi-
mento degli affari e diminuì l'arretrato.
« Confrontando fra loro i termini estremi del periodo, vediamo cresciuto il
numero dei condannati dai pretori, scemato quello dei condannati dai tribunali
correzionali e, ciò che più importa, ridotto grandemente quello dei condannati
dalle assisie. Questi ultimi da 7270 nel 1873 sono scesi a 5375 nel 1884;
e siccome nel frattempo la popolazione del Regno si accrebbe di 2 milioni,
in cifra tonda, pari al 7^ per cento della popolazione che esisteva al primo
anno del periodo, se noi ingrandiamo del 7% per cento la cifra iniziale
di 7270, questa diventa 7641, superiore di 2266 a quella osservata nel 1884.
La differenza è fortissima, come si vede.
« Ma si afferma da alcuni essere invalso l'uso in questi ultimi anni
di rinviare i giudizi davanti al correzionale piuttosto che alle assisie, in
una proporzione più alta che non si solesse fare negli anni addietro. Quando
pure ciò fosse vero in qualche misura, la prova che la delinquenza è
— 853 —
scemata negli ultimi anni non sarebbe meno evidente, poiché la cifra dei
condannati dai tribunali correzionali è diminuita pur essa, da GÌ mila,
nel 1873 a 56 mila nel 1884; e per il fatto già avvertito, che in questo
tempo la popolazione è cresciuta del 1\ per cento, quand'anche il numero
dei condannati dai tribunali correzionali fosse stato nel 1884 di 66 mila,
non avrebbe potuto dirsi cresciuto; sarebbe stato nel medesimo rapporto
di prima col numero degli abitanti. La diminuzione adunque, supposto
un equal numero di abitanti, può calcolarsi a 10 mila.
« Al contrario però delle cifre dei condannati dai tribunali e dalle
corti, quella dei condannati dai pretori è realmente divenuta più alta; da
204 mila nel 1873 è salita a 255 mila nel 1884, passando per un ma-
ximum di 262 mila nel 1880.
« Negli anni intermedi si osservano talvolta nelle cifre dei condannati,
in tutte e tre le giurisdizioni, brusche oscillazioni, determinate, non solo
da reali variazioni avvenute nell'intensità della delinquenza, ma altresì da
un grande elemento perturbatore, che è il numero dei prosciolti per amnistia.
« Così nel 1876 il numero dei condannati dai pretori è basso (182 mila)
per causa dell'amnistia data verso la fine dell'anno, la quale contribuì ad at-
tenuare anche il numero dei condannati nell'anno successivo. E nel 1878
l'amnistia data sul principio dell'anno, per l'avvenimento al trono di Re
Umberto, fece diminuire considerevolmente il numero dei condannati. Basti
dire che gli individui prosciolti per amnistia dalla sezione di accusa, che
nel 1875 era di 2,824, salì nel 1876 a 25,842, nel 1877 a 30,525 e su-
però i 100 mila (100,046) nel 1878, variando di poi così: 32,609 nel 1879 ;
5,916 nel 1880; 8,340 nel 1881; 11,047 nel 1882; 2,914 nel 1883.
« E ritornando particolarmente alle cifre dei condannati dai pretori, che
abbiamo visto essere in aumento, ci converrà fare una distinzione impor-
tante, fra reati dolosi e contravvenzioni di altra natura. I primi sono quelli
che interessa di conoscere come indice della delinquenza; non i secondi, i
quali possono crescere quando le città si ripuliscono, quando si fanno ese-
guire i regolamenti municipali d' igiene e simili, senza che per ciò si aggravi
l'immoralità nel paese. Ora il numero dei condannati dai pretori al carcere
(con o senza multa) è aumentato da 41 mila nel 1873 a 53 nel 1883 ('),
e per l'osservazione già fatta, dell'aumento della popolazione, la differenza
sarebbe stata soltanto di 9,000 circa (se tanti fossero stati gli abitanti nel
1873 come nel 1883), mentre la differenza in più, calcolata nell'egual modo,
somma a 23 mila sul complesso dei condannati dai pretori, fra le due cifre
estreme del periodo 1873-83.
(') Le cifre del 1884 sono per ora solamente provvisorie, ricavate dai prospetti som-
mari allegati ai discorsi inaugurali dei procuratori generali. E questi prospetti non distin-
guono le due categorie di infrazioni giudicate dai pretori; per avere questa divisione con-
viene aspettare la pubblicazione delle tavole analitiche, che ancora non è fetta.
— 854 —
« Tali sono, per grandi linee, i risultati dello studio statistico testé
compiuto, sul movimento della delinquenza. Ci rimane a vedere quali specie
di reati siano maggiormente in diminuzione e quali in aumento , come pure
di abbozzare la geografia della delinquenza, per famiglie di reati, e, infine
ci rimane di confrontare il nostro paese coli' estero, almeno per alcune tra
le figure di reati che si lasciano più nettamente isolare, malgrado le dif-
ferenze di legislazione.
« Prendiamo a considerare le cifre dei reati denunziati.
« Sono in aumento i reati contro la sicurezza dello Stato e quelli contro
la religione; ma si tratta di qualche centinaio, tanto nell'un gruppo che
nell'altro. Sono pure in aumento, pur troppo, gli omicidi qualificati, se para-
goniamo il 1884 (1453) col 1875 (1101), ma sono in diminuzione considerevole
ancora questi, se il confronto si faccia col 1880 (1671) ed anche col 1879
(1861). Sono in diminuzione grande, specialmente dal 1879 in poi, gli
.mucidi semplici (2946 nel 1875; 3924 nel 1879; 2842 nel 1834); e così
purè le grassazioni, ricatti, estorsioni e rapine con omicidio (255 nel 1875,
114 nel 1884). — Sono in diminuzione anche i reati contro la proprietà;
le grassazioni, i ricatti, le estorsioni e rapine senza omicidio sono state
4489 nel 1879 e 2067 nel 1884; i furti qualificati, furti semplici, incendi,
danni maliziosi ed altri reati contro la proprietà furono 114,535 nel 1879
nel 1882; e 86,773 nel 1884.
« Sono invece in aumento i reati contro il buon costume (982 nel 1879
e 1288 nel 1884); le ribellioni, violenze contro depositari dell'autorità ed
agenti della forza pubblica e gli altri reati contro la pubblica amministra-
zione (14,985 nel 1879 e 17,033 nel 1884); i reati contro la fede pubblica
e contro il commercio (12,663 nel 1879 e 19,228 nel 1884). Sono stazio-
narie, o press' a poco, dal 1879, le cifre dei reati contro la pubblica tran-
quillità, quelli contro l' ordine delle famiglie e la categoria dei reali
contro le persone, esclusi gli omicidi e i ferimenti seguiti da morte. I reati
commessi col mezzo della stampa hanno variato come segue (sempre stando
al numero delle denunzie): 574 nel 1879; 603 nel 1880; 659 nel 1881; 648
812 nel 1883; 689 nel 1884.
« Per delineare la geografia della delinquenza si sono apprestate al-
cune carte grafiche , corrispondenti ad altrettanti gruppi di reati ; in
queste carte le proviucie sono indicate con gradazioni di colore, più o
meno cariche, secondo la media intensità del fenomeno nel quinquennio
1879-83. E per evitare la taccia di seguire unicamente il capriccio nel
formare il gruppo di medie da rappresentarsi con una medesima tinta,
si adottò questo metodo: conosciuti i termini estremi, si intercalarono fra
essi nove medie proporzionali ; e tutte le proviucie, i cui quozienti di de-
linquenza specifica rispondevano ad uno dei gradi prestabiliti, vennero con-
trassegnati con la stessa tinta. La scala cromatica risponde in tal guisa alla
— 8
• >.!
gradazione delle cifre, ma non di rado avviene che ad un dato punto di colore
non si trovi alcuna provincia che corrisponda; cioè si salta, per esempio,
dal primo grado al terzo, senza che il secondo sia rappresentato; e tal-
volta anche due gradi mancano della corrispettiva provincia, talché queste
tinte intermedie sono segnate soltanto sulla scala della leggenda, e non
entro figura dell' Italia.
- Vediamo anzitutto la carta degli omicidi. Troviamo che nel mezzo-
giorno si allietano di una relativa immunità le prvincie di Bari e di Lecce,
e sono buone assai anche le provincie orientali della Sicilia; mentre invece
Girgenti è al sommo della scala, con una proporzione di 71 omicidi per
100,000 abitanti.
« I due gradi 2" e 3° non sono rappresentati; al 4° grado troviamo
Sassari e Caltanissetta, entrambe col rapporto di 46 omicidi per 100,000
abitanti. Che se si prende l'intero distretto della Corte d'Appello di Palermo
e lo si confronti con quello di Milano, si scorge che il primo conta dieci
volte più omicidi del secondo, a pari numero di abitanti. — La media gene-
rale del regno è 18; all'infimo grado si trova Cremona, con 2,32.
« Pei reati contro la pubblica tranquillità (minaccie qualificate o ca-
morra, porto d'armi insidioso o senza licenza, associazioni di malfattori ecc.)
Napoli occupa il primo posto. Il 2" e il 3° grado non sono rappresentati.
Segue Livorno (provincia di territorio ristrettissimo), che comprende poco
più della città omonima e l'isola dell'Elba.
« Pei reati contro la fede pubblica (spendita di biglietti falsi, falsa
testimonianza, falso in scrittura, in documenti, calunnia ecc.) si trovano in
condizioni più gravi le Romagne e il Veneto. È prima Forlì, col rapporto
di 173 a 100,000 abitanti; manca il 2° grado; il 3° spetta a^Venezia (130 ;
il 4° ad Ancona ; il 5° a Ravenna e a Bologna.
« Quanto ai reati contro il buon costume e contro l'ordine delle famiglie
(stupro, adulterio, ratto, incesto, eccitamento alla corruzione ecc.) il 1° grado
è attribuito a Catanzaro; il 2° manca; il 3" spetta a Cosenza e a Potenza:
il 4 a Reggio di Calabria, a Caltanissetta, a Chieti. In generale i reati di
questo gruppo sono più frequenti nel mezzogiorno, malgrado che nell'atto
di estendere ivi l'impero del codice penale italiano, certe specie di reati
siano stati tolti dal novero di quelli di azione pubblica, ammettendo che
venissero perseguitati soltanto in seguito a querela di parte.
« Pei reati contro la proprietà, grassazioni senza omicidio, ricatti estor-
sioni, rapine e furti qualificati, troviamo Ferrara al sommo della scala;
il 2 grado mauca; Roma ha il 3°; Cagliari e Sassari hanno il 4". Forte è
in generale anche la tinta del Veneto.
« La carta della delinquenza complessiva ricorda, per la distribu-
zione delle tinte, quella che sta a rappresentare le proporzioni degli
analfabeti.
— 856 —
« Per ultimo accenniamo qualche termine di confronto anche coll'estero.
« Pei reati di sangue, disgraziatamente la posizione nostra è infelicis-
sima. Pigliamo a considerare gli omicidi: troviamo che l'Italia è superata
dall'Ungheria e dalla Spagna, ma avanza di gran lunga gli altri Stati dei
quali abbiamo le statistiche da poter consultare. Per 100,000 abitanti, il
rapporto degli omicidi in Italia è sceso gradatamente così: 10,85 nel 1880;
10,58 nel 1881; 9,09 nel 1882; 8,61 nel 1883; 6,84 nel 1884; questa
ultima cifra, che è la più piccola della serie, è appena inferiore a quella
dell'Ungheria perii 1880 (l'ultima che conosciamo): 7,77; e inferiore pure
a quella della Spagna del 1884: 7,83. Ma l'Austria cisleitana non ne ha
che 2,24 (nel 1881, secondo la statistica più recente che ci stia sotto gli
occhi); la Germania ne ha 1,11 nel 1883 e 1,10 nel 1884; la Francia 1,57
nel 1883; il Belgio 1,78 nel 1880 (e non furono pubblicate statistiche giu-
diziarie in Belgio, posteriormente a quell'anno) ; l'Inghilterra ha una propor-
zione molto più leggera ancora; 0,57 nel 1884; la Scozia 0,48 nel 1880:
l'Irlanda 0,87 nel 1884; 1,10 nel 1883; 1,27 nel 1882.
« All'incontro, per numero di reati contro i costumi la maggior parte
degli Stati ora nominati stanno peggio di noi. Per 100,000 abitanti, 4,14
è la proporzione dell'Italia nel 1884; 9,18 è quella dell'Austria nel 1881;
8,33 quella dell'Ungheria nel 1879; 14 è la proporzione della Germania,
in ambedue gli anni 1882 e 1884; 10 è quella della Francia; 15 quella
del Belgio. Solamente la Gran Bretagna è in condizioni migliori: 1,87 per
l'Inghilterra nel 1884; 0,91 per la Scozia nel 1880; 1,02 per l'Irlanda
nel 1884.
« E qui mi arresto, per difetto assoluto di spazio, poiché il regolamento
che vuole la pubblicazione sollecita di queste note è inesorabile, e, rinvio
ad un fascicolo prossimo le notizie che presentai sopra vari ordini di fatti
morali ed economici aventi connessione col movimento della criminalità,
quali sono i suicidi, le nascite illegittime, l' istruzione, la beneficenza,
l' igiene pubblica, i prezzi delle derrate alimentari, i salari, le principali
forme di risparmio popolare ecc., i quali fatti accennano tutti ad un reale
progresso, benché non sia questo tanto celere, quanto sarebbe nei voti di
tutti coloro che hanno vivo l'amore per il paese ».
Chimica. — Intorno a due nuovi isomeri della Letichici. Nota
del Socio G. Korner e del sig. A. Menozzi.
« Nel corso di alcune ricerche intorno alla leucina naturale, ricerche
che ci hanno ornai condotto a stabilire in modo definitivo la struttura mole-
colare di questa sostanza e delle quali comunicheremo i risultati in una pros-
sima pubblicazione, abbiamo creduto conveniente di confrontare la leucina
stessa col maggior numero possibile di sostanze isomere di origine diversa,
— 857 —
alcune delle quali sono già note, mentre altre da noi appositamente prepa-
rate, sono finora sconosciute. Così siamo venuti in possesso di due nuove
leucine delle quali vogliamo ora esporre il modo di preparazione, nonché
le principali proprietà loro e di alcuni derivati. Esse sono V acido a-ammido-
capronico normale, e V acido a-ammido-metilpropilacetico.
Acido a-ammido-caprouico normale
CH:i CH* CH, CH2 (CH, NH2) COOH
« Per preparare questa sostanza, onde essere sicuri di avere un deri-
vato dell'acido capronico normale, siamo partiti dall'etere malonico, e lo
abbiamo trasformato successivamente in etere propil-malonico, in acido propil-
malonico e indi in acido propil-acetico. Da quest' ultimo colla uota reazione
del Piria abbiamo ottenuto P aldeide pentilica. Questa fu trattata con acido
prussico, indi con ammoniaca ; il nitrile risultante fu saponificato, e dal pro-
dotto della saponificazione si separò P ammido-acido coi noti processi.
« La purificazione di questa sostanza si può eseguire tanto con cristal-
lizzazioni dall'acqua calda, come con cristallizzazioni da alcool ammoniacale.
Dall'acqua si ottiene sotto forma di prismi trasparenti, discretamente svi-
luppati; dall'alcool ammoniacale si separa in lamine bianche, molto risplen-
denti, che aderiscono ai vasi e che possiedono molta somiglianza colla nafta-
lina di recente sublimata. Riscaldando la sostanza al tubetto non fonde, ma
si sublima in parte verso 200", con iscomposizione. Scaldandola in un tubo
d' assaggio, dà un sublimato fioccoso, e svolge vapori alcalini. Sulla lamina
si volatilizza lentamente spandendo odori di amil-ammina. È discretamente
solubile nell' acqua bollente, poco nell' acqua fredda, la soluzione ha reazione
neutra; è poco solubile nell'alcool bollente, pochissimo nell'alcool freddo.
Nell'alcool ammoniacale caldo si scioglie facilmente. Ecco i risultati otte-
nuti circa la solubilità di questa sostanza.
I. gr. 18,5030 di acqua a 14°. 5 sciolgono gr. 0,2014 di sostanza: quindi
100 di acqua a 14°. 5 sciolgono 1,09.
II. gr. 15,0634 di acqua a 14°. 5 sciolgono gr. 0,1618: 100 di acqua a 14°. 5
sciolgono gr. 1,074.
« Come media, 1 parte di sostanza richiede quindi per sciogliersi 92,42 p.
di acqua a 14". 5 C.
« Alla temperatura di 60°. C :
I. gr. 10,7606 di acqua sciolgono gr. 0,224 di sostanza: 100 sciolgono 2,08.
II. gr. 11,1372 di acqua sciolgono gr. 0,2492: 100 sciolgono 2,23.
1 p. di sostanza richiede quindi 46,40 p. di acqua a 60". C.
«A 100°. C:
I. gr. 14,9420 di acqua sciolgono gr. 0,5834: 100 sciolgono 3,90.
II. gr. 11,4634 sciolgono gr. 0,4667: 100 sciolgono 4,07.
— 858 —
« Per una parte di sostanza si richiedono perciò come media 25,09 di
acqua bollente.
« Per la solubilità nell' alcool :
18,918 di alcool di 90" centesimali, all'ebollizione sciolgono 0,084 di
sostanza: 100 sciolgono 0,444;
26,954 di alcool di 90° cent, alla temperatura di 15" sciolgono 0,0273:
100 sciolgono 0,1014.
«Per conseguenza: 1 p. di sostanza richiede 225,23 p. di alcool
di 90° cent, all'ebollizione, e 986,19 p. di alcool della stessa concentrazione
alla temperatura di 15°.
« L' analisi ci ha fornito questi risultati :
gr. 0,4520 di sostanza diedero: gr. 0,9086 di CO>
e gr. 0,4160 di H20.
« Il che corrisponde a 54,81 °/o di C
10,22 » » H.
«La forinola CgHijNOj richiede:
C Vi — 54,96
H » 9,92.
« Nella determinazione dell'azoto, eseguita col metodo del Dumas,
gr. 0,3695 di sostanza diedero ce. 35,5 di azoto alla temperatura di 19°
e sotto la pressione di 753,5mm. Il che corrisponde a 10,942 °/o di N
«Teoria secondo C6H13N02: N % — 10,687.
« Come tutti gli altri ammido-acidi questa sostanza dà sali cogli acidi
e colle basi. Trattata con joduro di metile, in presenza di potassa, reagisce
vivamente dando il joduro d'una base ammonio, stabile anche al trattamento
con soluzione di potassa all' ebollizione, come fanno gli altri «-amuiido-acidi
monobasici da noi studiati.
« Dei sali cogli acidi abbiamo preparato il nitrato, il cloridrato ed il
solfato; dei sali colle basi abbiamo preparato il sale di rame. I sali cogli
acidi hanno reazione acida, e precisamente manifestano tanta acidità quanto
corrisponde all'acido che contengono, motivo per cui l'analisi loro si può
fare molto comodamente e rapidamente con una soluzione titolata d'un alcali;
e col medesimo procedimento si può determinare la solubilità.
«Nitrato. CtlHl3N02.N03H. Sciogliendo l' ammulo-acido nella quan-
tità voluta di acido nitrico e concentrando opportunamente, cristallizza il
sale in bellissimi aghi, lunghi e schiacciati, riuniti a fiocchi. È anidro ; fino
a 100-110" si mantiene inalterato. Al disopra di questa temperatura si altera
colorandosi e spandendo vapori rutilanti. Neil' acqua calda è solubilissimo ;
nell'acqua fredda è pure discretamente solubile.
1. 100 p. di acqua a 21° sciolgono 26,21 di sale (determinazione per residuo)
lì. 100 p. di acqua a 21° sciolgono 26,36 » (determinazione volumetrica).
« In media quindi 1 p. di sale richiede 3,80 p. di acqua.
— 859 —
«Il salo è pure facilmente solubili' nell'alcool bollente e dà questo
solvente cristallizzabile.
« La determinazione dell' acido nitrico fatta volumetricamente ha dato :
per gr. 0,3376 di sale, gr. 0,1102 di N03H.
Quindi N03H % 32,62
Teorico per C6H!3N02.N03H » » 32,47.
« Cloridrati). (CoHnNCKh.HCl. Come è indicato dalla formula, è costi-
tuito da due molecole di ammido-acido per una di acido cloridrico. Il sale
contenente una molecola dell' uno per una dell' altro non ci è riuscito di
ottenerlo, separandosi sempre nelle diverse condizioni, anche con un eccesso
di acido cloridrico, il sale suindicato. La stessa cosa, merita di esser notato,
vale anche pel cloridrato della leucina naturale e pel cloridrato della leu-
eina sintetica ottenuta dall'aldeide isovalerianica, ossia per l'acido «-ammido-
isobutil-acetico. Anche per queste due leucine si separa sempre il cloridrato
contenente una molecola di acido per due di leucina.
« Il cloridrato dell' acido a-ammido-capronico normale si separa dalla
soluzione acquosa in aghi bianchi, anidri, stabili anche a 120"; molto solu-
bili nell'acqua, specialmente calda, facilmente solubili anche nell'alcool bol-
lente. Ricristallizzandolo dall'acqua, si scinde in parte, separandosi l'ammido-
acido libero.
« La determinazione del cloro, in vista della natura speciale del sale,
fu fatta, e volumetricamente, determinando l'acidità, e per pesata, precipi-
tando come cloruro d'argento.
« Colla determinazione volumetrica gr. 0,299 di sostanza hanno dato
0,03586 di cloro. Quindi CI % — 11,98
«Colla determinazione per pesata si ottenne » » 11,96
«Teorico secondo (CliH,3N02)iHCl ...» » 11,89.
«Solfato. (C(iH13NO»)2.SO.i IL. È solubilissimo nell'acqua ed abba-
stanza solubile anche nell'alcool, specialmente a caldo. Dall'acqua si depo-
sita in forma di finissimi aghi, anidri e stabili fino a 120°; trattato con
molt' acqua si scinde separandosi ammido-acido.
« La determinazione dell'acido solforico, fatta volumetricamente, ha dato:
Sostanza gr. 0,420 .... SO; Hj trovato gr. 0,1137
ossia . SO,H2 » °/o — 27,04
Teoria secondo (Cc H1;, NO >)2S04H2 .. SOiH2 » 27,22.
« Sale di Rame. Cu(CBH|3N02)i. Questo sale si può ottenere tanto
facendo bollire una soluzione dell' ammido-acido con carbonato ramico, come
pure precipitando una soluzione dell'ammido-acido stesso con acetato di rame.
Si ha in ambi i casi un composto cristallizzabile di color bleu-chiaro, pochis-
simo solubile nell'acqua anche bollente.
« Infatti :
da gr. 133,749 di soluzione bollente si ebbero gr. 0,0135 di residuo.
Rendiconti — Voi.. I. 112
— 860 —
«Percui 100 di acqua bollente sciolgono 0,010 di sale: 1 p. di sale
richiede quindi 10000 p. di acqua bollente;
da gr. 200,0505 di soluzione a 20° si ebbero gr. 0,0105 di residuo.
« 100 di acqua a 20° sciolgono 0,00525 di sale: 1 p. di sale richiede
circa 19000 p. di acqua a 20".
« Il sale è anidro,
da gr. 0,4195 di sale si ebbero 0,1015 di Cu 0.
« Per cui Cu trovato °/o 19,43
« Calcolato per Cu(C6H13N02Ì2 Cu » 19,51.
Acido a-ammido-metil-propil-acetico
( CH>CH2CH3
C ] CH3
| f NH,
CO.H
«Preparazione. Quest' ammido-acido si preparò facendo reagire metil-
propil-chetone con acido prussico del 40 °/o a quantità equirnolecolari, trat-
tando poscia colla quantità voluta di ammoniaca alcoolica e indi saponificando
il nitrile ottenuto mediante ebollizione con acido cloridrico, in pallone con-
nesso con refrigerante a riflusso. Dal prodotto della saponificazione si ottenne
il cloridrato, estraendo sistematicamente con alcool assoluto e bollente; e
dal cloridrato si separò l' ammido-acido trattando con ossido-idrato d' argento,
ed evaporando la soluzione dopo averla liberata dall'argento disciolto con
idrogeno solforato.
« Proprietà. L' acido a-ammido-metil-propil-acetico è solubilissimo nel-
l' acqua calda, ed ancor molto solubile nell'acqua fredda in confronto agli
altri ammido-acidi ; facilmente solubile nell'alcool bollente; e poco nell'alcool
freddo. E per questa maggiore solubilità, che è comune, per quanto si sa
finora, agli ammido-acidi terziarii, si distingue dalle leucine isomere
secondarie.
«Dall'acqua cristallizza in bellissimi e lunghi aghi splendenti, anidri.
Riscaldato sulla lamina si volatilizza; al tubetto, sublima verso 180° scom-
ponendosi, senza fondersi.
100 p. di acqua a 13° sciolgono 15,20 di sostanza;
1 p. di sostanza richiede perciò 6,58 p. di acqua a 13°.
« Dall' alcool cristallizza in finissimi aghi.
«L'analisi elementare diede i seguenti risultati:
, ntMnA. , ■ ,, l 0,3690 di H20 quindi H % — 10,21
da gr. 0,4019 di sostanza n ebbero gr. j ^^ ^ ^ Q ' ^
«Teoria secondo CGHi3N02 H%- 9,92
C » —54,96.
«Per l'azoto da gr. 0,4296 di sostanza si raccolsero ce. 41,2 di azoto
a 20° e 754 mm.
— 8(31 —
«Perciò N % — trovato. 10,87
«La forinola CGHi3NOj richiede N % — 10,68.
« Trattando la sostanza con joduro di metile, in presenza di potassa, si
ha reazione energica con formazione del joduro della base ammonio, stabile,
possedente le reazioni alcaloidiche.
« Anche per questo ammido-acido abbiamo preparato il nitrato, il clo-
ridrato, il solfato ed il sale di rame.
■ Mirato. CuHiuNOi.NOaH. Sciogliendo l'ammido-acido nella quantità
volata di acido nitrico e poscia concentrando a piccolo volume, ottiensi il
sale cristallizzato in piccoli prismi anidri, solubilissimi nell'acqua calda, ed
ancor molto nella fredda; molto solubili pure nell'alcool.
« La determinazione dell' acido nitrico diede :
per gr. 0,3435 di sale, gr. 0,1115 di NO^H
e per conseguenza NO;!H °/o trovato 32,46
«La teoria secondo C6 H,3 NOi . N03 H richiede N03H % 32,47.
« Cloridrato. CcH13NO) .HC1 ~. Questo sale cristallizza dalla soluzione
acquosa molto concentrata in prismi trasparenti, ben sviluppati, anidri. È
un cloridrato normale a differenza di quelli della leucina naturale e delle
altre leucine secondarie note finora. La determinazione dell'acido cloridrico
ha infatti dato :
volumetricamente . . 21, 62 °/o di HC1 ;
per pesata . . . . 21,54 » » »
« La formula CGHl3X02. HC1 richiede 21,43 % di HC1.
« È molto solubile nell'acqua, anche a temperatura ordinaria. A 27°,
100 di acqua sciolgono 111, 11 di sale.
Solfato. (C6H|3N02)). SOiH». Cristallizza dall'acqua iu piccoli prismi
solubilissimi a caldo e molto solubili anche a freddo. A 13°,5, 100 di acqua
dolgono 141,52 di sale. È pur facilmente solubile nell'alcool a caldo.
« L'analisi ci ha dato:
da gr. 0,3480 di sale gr. 0,0955 di SOìH,
« Quindi SOiH, % • • • • 27,44
.< Teoria per (C6H13N04),. SO;H2 27,22% di S04H,.
« Sale di rame. Cu (CcH^NOi),. Facendo bollire la soluzione dell' ammi-
doacido con carbonato di rame, ottiensi un liquido di color bleu cupo, con
riflesso viola, dal quale, per concentrazione, si deposita il sale in piccoli
prismi di color bleu, anidri, che, a differenza dei sali di rame degli ammido-
acidi isomeri secondari, è molto solubile a caldo, e relativamente molto
anche a freddo.
« Alla temperatura di 22°. gr. 3,8074 di acqua sciolgono gr. 1,0496
di sale, perciò: 100 di acqua a 22° sciolgono 27,5 di sale,
da gr. 0,4028 di sale ebbero gr. 0,788 di Cu.
« Per cui Cu% 19,54
«Teoria secondo Cu^oHnNO»), Cu » 19,51.
— 862 —
« Per far meglio risaltare le proprietà dei due ammido-acidi ora descritti
in confronto di quelle delle sostanze isomere finora conosciute, raccogliamo
le une e le altre nel seguente specchio, avvertendo che per la leucina natu-
rale e per l'acido «-ammido-isobutil-acetico non ci siamo contentati dei
dati che si possedevano sin qui, ma abbiam voluto studiare nuovamente le
principali proprietà delle sostanze medesime e dei derivati più importanti.
Leucina naturale
ottenuta dalla ca-
seina con acido
cloridrico
Acido a-ammido
isobutil-acetico.
Dall'aldeide iso-
-valerianica.
Acido 7.-ammido
capronico norma-
le. Dall' aldeide
valer, normale.
Acido a-ammido
metil-propil-aee-
tico dal propil-
metilchetone.
Acido a-ammido
àietil-ac. Prepa-
rato dal Tiemann
dal dietilchetone.
Forma cristal-
lina
Squame
Squame
Pagliette
Aghi
splendenti
Tavole o pri-
smi splendenti
Solubilità Del-
l' acqua
» nell'acqua
a 60"
> » a 100°
1 p. in 38,44
a 14°.5
1 p, iu 26,67
1 p. in 11,35
1 p. in 99
a 140.5
1 p. in 56
1 p. in 28,12
1 p. in 92,42
a 14".5
1 p. in 46,4
1 p. in 15,09
1 p. in 6,58
a 13°.
solubilissimo
Facilmente so-
lubile
Solubilità nel-
l'alcool di 90°
voi. bollente.
1 p. in 50
1 p. in 50"
1 p. in 225,23
molto solubile
—
Comportamen-
to alla luce
j polarizzata.
Debolmente
levogira
—
—
—
Nitrato
Lunghi prismi
schiacciati. La
soluz. acquosa
devia a destra
1 p. di sale si
scioglie in p.
2,04 di acqua
a 21°.
Grossi prismi
1 p. di sale si
scioglie in 8,93
di acqua a 21°.
Lunghi aghi
schiacciati. 1 p.
di sale si scio-
glie in 3,80 di
acqua a 21°.
Piccoli prismi
solubilissimi
nell' acqua.
—
Cloridrato
Costituito se-
condo:
(C6HiaNOs)i.HCI-
Prismi. Devia
a destra. Più
solubile del ni-
trato.
Costituito se-
condo:
(C6H,3NOo),.HCl.
Prismi splen-
denti. Facil-
mente solubile
Costituito se-
condo :
(C6H,3SO„ ...ll'l.
Aghi bianchi.
Facilmente so-
lubile.
Costituito se-
condo :
C6H13N02.HC1
Prismi traspa-
renti ben svi-
luppati. Solu-
bilissimo.
—
Solfato
Aghi fini; de-
via a destra.
Solubilissimo.
Piccoli prismi
Molto solubile.
Prismi ben svi-
luppati dall'al-
cool. Molto so-
lubile.
Piccoli prismi
Solubilissimo.
—
Sale di rame.
Piccoli cristal-
li dicolorbleu-
chiaro. Poco
solubile.
Picculi cristal-
li di color bleu-
chiaro. Pochis-
simo solubile
Piccoli cristal-
li di color bleu-
chiaro. Pochis
simo solubile
1 p. di sale in
10000 di acqui
bollente.
Piccoli prismi
di color bleu.
Facilmente so-
lubile.
1 p. di sale in
3,66 di acqua
a 22°.
Pagliette di co-
lor bleu-viola.
— 863 —
MEMORIE
DA SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DI COMMISSIONI
D. Lovisato. Una pagina di preistoria sai'da. Presentazione del Socio
PiGOBINI.
L. Manfredi. Di un nuovo micrococco nella patogenesi di una forma
sperimentale di tumori da infezione. Presentazione del Socio Blaserna, a
nome del Socio Trinchese.
PERSONALE ACCADEMICO
Il Presidente Fiokelli presenta alla Classe il Socio nato Teodoro von
Sickel, Direttore dell'Istituto austriaco di studi storici in Roma.
Il Segretario Cartjtti dà comunicazione della seguente lettera, colla
quale il prof. Giuseppe de Leva ringrazia per la sua nomina a Socio nazio-
nale dell'Accademia.
Perillcstri Viro FRANCISCO BRIOSCHI Ltnceoedm Principi.
Universae Lynceorum societati, quae me inter sodales suos ordinarios italicos cooptavit.
Tibique in primis, illustrissime Vir, qui Lynceorum Princeps, officiosa admodum comitate,
me tanto sodalitio adnumeratum renunciasti, et tessarum -aeneam, collati honoris signum,
mibi tradendam curasti, quam maxiraas gratias et ago et semper habebo.
Honorificentissimus hic titulus, quo dignatus sum, mihi sane maximo incitamento erit,
u } quidquid ingenii, quidquid virium, quidquid sedulitatis in me est, id omne in ipsius
Societatis incrementum libentissime conferam.
Jampridem fortasse, praeclarissime Vir, Tibi me rescripturum fuisse credideris litteris
tuis, datis Eomae IV nonas septembris, quas tamen non nisi III Kalendas decembris me
accepisse fateor.
Ut ea, qua soles, humanitate et benevolentia me quovis tempore prosequi velis, Te
oro atque obtestor ; et vale.
Datum Patavii Kal. Decembris a. 1885.
Joseph Db Leva
Il Segretario C'arutti ricorda all'Accademia che l'illustre suo Socio
straniero, Leopoldo von Ranke compirà il 21 dicembre corr. il suo 90"
anno di età, e propone che gli sia inviato un telegramma di congratula-
zione e di auguri.
L'Accademia unanime approva tale proposta.
PRESENTAZIONE DI LIBRI
Il Segretario Carutti presenta le pubblicazioni giunte in dono, segna-
lando le seguenti inviate da Soci e da estranei.
— 864 —
G. Boccardo. Discorso pronunciato in Senato nella seduta del 30
novembre 1885.
Id. Spontaneità ed artificio nella espansione coloniale.
G. Minoglio. Moncalvo, Cenni storici — Miscellanea Monferratese.
Sante Simone. Il mostro della Puglia.
Lo stesso Segretario presenta inoltre l'opera di G. Claretta. La suc-
cessione di Emanuele Filiberto al trono sabaudo, e la prima ristorazione
della casa di Savoja, e ne discorre (').
Il Presidente presenta il Voi. XIII delle Memorie della Classe di
scienze morali, storiche e filologiche.
Il Socio Lanciani fa omaggio del Voi. II delle sue Dissertazioni archeo-
logiche ed un Supplemento al Voi. VI del C. I. L.
Lo stesso Socio presenta una dissertazione del eh. sig. Giuseppe Gatti
intorno alla lex Horreorum, il testo della quale, benché mutilo, è stato
ritrovato nel terreno Fellini fuori la porta Salaria.
La lastra marmorea, sulla quale è inciso il documento, dovea essere
affissa in origine sulla porta delle Horrea Galbana, nella regione XIII
(Prati di Testaccio). Il documento contiene primieramente l'avviso di loca-
zione dei magazzini, a partire dal giorno dell'affissione di detto avviso, e
successivamente d'anno in anno a partire dal 13 di dicembre; contiene in
secondo luogo il capitolato di appalto, che regola i -diritti ed i doveri del
locatore e dell'affittuario.
Il Socio Lanciani parla quindi degli scavi che si stanno attualmente
eseguendo nel sito preciso delle Horrea Galbana. sotto il Testaccio, e di-
mostra come il tipo dell'edificio corrisponda esattamente col tipo delle
Horrea scoperto di recente in Ostia, in Porto, ed in Roma stessa sulla sponda
del Tevere alla Farnesina.
CORRISPONDENZA
Il Segretario Carutti dà comunicazione della corrispondenza relativa
al cambio degli Atti.
Eingraziano per le pubblicazioni ricevute:
La E. Accademia delle- scienze di Lisbona; la E. Società di fisica e la
Società geologica di Edimburgo; la E. Società zoologica di Amsterdam; la
(') Vedasi Bibliografia storica, a pag. 835.
— 865 —
Società filosofica americana di Filadelfia ; la Biblioteca nazionale di Firenze ;
le civiche Biblioteche di Vercelli e di Reykjavik.
Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:
Il Ministero dell'Interno ; il R. Istituto di studi superiori di Firenze ;
la Società olandese delle scienze e la Società di storia patria di Jena; il
Museo Teyler di Harlem.
Ringrazia ed annuncia l'invio delle proprie pubblicazioni :
La Società antropologica di Vienna.
D. C.
INDICE DEL VOLUME I. - RENDICONTI
INDICE PER AUTORI
Accademia. Nomina i Soci Ganniszaro, Bla-
serna e Briosi a far parte della Commis-
sione pel concorso all'Ufficio di Segretario
generale della Società dei Viticultori ita-
liani. 25.
— Delega il • ta a rappresentarla alla
Commemorazione del Socio G
Pianezza. 25.
— Delibera che sia prorogato al 30 aprile
1S88 il premio del Ministero della P. I.
a tema fìsso, scaduto col 30 aprile 1884.
101. 149.
— Ringrazia il conte Miniscalchi Erizzo, lei
dono di carattere siriaco. 169.
— Delibera unanime di ringraziare S. M. il
Re per l'iniziativa da Lui presa per la
pubblicazione delle opere Vinciane. 343.
— Riceve invito dalla E. Deputazione sovra
gli studi di storia patria per le antiche
Provincie e la Lombardia, di assisti
3° Congresso storico italiano. 6 17.
— .Approva l'invio di un telegramma di con-
gratulazione e di angari al Soci i
Ranke, in occasione del di lui 90° com-
pleanno. 863.
Agamennone. « Sul grado di precisiona nella
determinazione della densità dei gas». 105.
— « Determinazione della densità dell'aria ».
111.
Agamennone e Bonetti « Sulla deformazione
prodotta in vasi 'li vetro da pressioni in-
terne ». 665. 6! 9.
ri 1 11 . cancelleria di Egitto
nel XIV secolo, per alcuni Cipi ili Stati
italiani ». 777.
Arzelà « L'n teorema intorno alla serie di
funzioni ». 202.
— « Sulla integrabilità di una serie di fini-
zioni ». 321.
— « Sulla int frazione per serie ». 532. 566.
— «Sopra una certa estensione di un I
ri ma rei itivo alle serie trigonometriche ».
637.
Ascoli Gr. Presenta una pubblicazione del
sig. Biffi. 100.
— Riferisce sul concorso ai premi del Mini-
stero della Pubblica Istruzione per le
Scienze filologiche, pel 1883-81. 419.
— Id sul concorso al premio Uà Cuhha pel
1884. 435
Ascoli M. « Sopra un metod i per la calibra-
zione elettrica di un filo metallico ». 197.
— « Sopra le correzioni di calibrazione ». 165.
538.
B
Baeyeb. Annuncio della sua morte. 701.
Basilari. Presenta, perchè sia sottoposta ad
esa ne, una Memoria del si ; , 197.
Barnabei. « Di un vaso di Metaponto con al-
fabeto greco delle colonie achee dell'
lia meridionale ». 2-rl.
— « Sopra un frammento epigrafico latino
relativo ai Fasti Sabini ». 778.
Babtoli. «Su la conducibilità eletti
combinazioni del carbonio el in
sulla conducibilità delle animili, dei ni-
! ii Ieri vati ecc. ». 546.
RENDICO li
VOL I.
113
— 868 —
— « La conducibilità elettrica delle mesco-
lanze di combinazioni organiche ». 550.
— « La conducibilità elettrica di alcuni com-
posti organici allo stato solido ». 569.
— « Sulla dipendenza della conducibilità elet-
trica della dietilammina dalla tempera-
tura ». 572.
— « La conducibilità elettrica delle resine ».
586.
— « Densità di un solido in cui entrano tutti
i corpi semplici, e suo confronto con la
densità media della terra ». 596.
Bartoli e Papasogli. « Sintesi di alcuDi nuovi
composti che derivano dal Mellogeno » 590.
Bartoli e Stracciati. « Eevisione di alcune
misure calorimetriche ». 541. 573.
Eattaglini. Fa parte della Commissione esa-
minatrice della Memoria Porchiesi. 775.
— Riferisce sul concorso al premio Reale per
la Matematica pel 1883. 410.
— Id. sul concorso ai premi del Ministero
della Pubblica Istruzione per le Scienze
matematiche, pel 1883. 433.
— « Intorno ad un' applicazione della teoria
delle forme binarie quadratiche all'inte-
grazione dell'equazione differenziale ellit-
tica ». 653.
— « Sulle forme binarie bilineari ». 691.
Battelli. « Conseguenze di una nuova ipotesi
di Kohlrausch sui fenomeni termo-elet-
trici ». 117.
— « Sui fenomeni termici che accompagnano
la formazione dei miscugli di sostanze non
metalliche ». 646.
Battelli e Martinetti. « Sui calori specifici
e di fusione di sostanze non metalliche ».
621.
Battelli e Palazzo. Inviano per esame la
loro Memoria: « Sulle variazioni di volume
di alcuni corpi per effetto della fusione ».
147. — Sua approvazione. 211.
Bellocci. Invia per esame la sua Memoria :
« Intorno all' apparato olfattivo ed olfat-
tivo-ottico dei Teleostei ». 22. — Sua ap-
provazione. 55.
— « Del fuso direzionale e della formazione
di un globulo polare nell' ovulo ovarico
di alcuni mammiferi ». 285.
Beltrami. Fa parte della Commissione per
V esame della Memoria Mannheim. 296.
Besso. « Sopra una classe di equazioni diffe-
renziali lineari del quarf ordine e sul-
l' equazione del quinto grado ». 183.233.
. — « Sulle equazioni tvinomie e. in partico-
lare, su quelle del settimo giado ». 237.
Betocchi. Presenta le pubblicazioni dei si-
gnori: Giambastiani. 23. 43 ; Ragona. 23.
212. 313. 340; Bocci. 55; Colbertahlo,
Mcllisurgo. 297.
— « Effemeridi e statistica del fiume Tevere
prima e dopo la confluenza dell'Aniene,
e dello stesso fiume Aniene durante l'an-
no 1884 ». 255.
Betti. Fa parte della Commissione esamina-
trice del concorso al premio Beale per
la Matematica, pel 1883. 410.
Bianchi. « Sopra i sistemi tripli ortogonali
di Weingarten ». 163. 243.
Blasé rna (Segretario). Comunica la corrispon-
denza relativa al cambio degli Atti. 23.
55. 148. 212. 297. 345. 499. 581. 606.
636. 652. 689. 702. 733. 751. 767. 833.
— ■ Dà comunicazione dei programmi di con-
corsi a premi banditi da Ministeri, Isti-
tuti, Accademie ecc. 25. 119. 606.
— Presenta le pubblicazioni dei Soci; Capel-
lini. 340 : Carnei. 22. 688 ; Celoria. 212;
De Candolle. 22; De Gasparis. 832; De Pao-
lis. 290; De Zigno. 296. 340. 688; Grove.22;
v. Helmholtz. 55; Kanitz. 296. 750; v.
Kokscharow. 606; Kronecker, Le Jolis. 296;
Mailer. 581; Owen- 55; Paci notti. 296;
Paterno. 636; v. tìalh. 22. 212. 296. 497.
688.751; Saint-Uilaire. 581; Taramela
148; Tardy. 22; Thomson. 148 ; Turazza.
340; Ziltel. 581.
— Presenta le opere inviate in dono dai si-
gnori: Argentina. 340; Benediht. 832; Bom-
bicci- 497 ; Brien de Haans , Carus. 22 ;
De Bach. 340; De Botella y de Hornos. 560;
Gatta. 22 ; Grani. 1 48; Lanzi, Lovisato. 22;
Luvini. 100; Laur. 149; Pantanelli. 22;
Prampero. 296; Saccardo. 212; Terriyi.
832 ; Zwetaieff. 497 ; Weyrauch. 296.
— Presenta una Relazione del Municipio di
Roma. 23 ; i volumi della Relazione sui
risultati scientifici della spedizione del
« Challenger ». 53. 296. 497. 688. 832 ;
la Parte II della « Triangolazione della
Svizzera ». 148; le pubblicazioni dell' Uf-
— 869 —
licio Centrale di Meteorologia italiana.
832.
— Annuncia la morte de' Soci: Rossetti. 331;
Remar. 581; Villa. 581; Ponzi. 829.
— Legge un CenLO necrologico del Socio Ros-
selli. 331; Ponzi. 829.
— Comunica l'elenco dei lavori presentati per
concorrere al premio di S. M. il Re per
V Astronomia pel 1884. 56.
— Id. pel premio Carpi. 56.
— Id. pei premi del Ministero della Pubblica
Istruzione pel 1885. 343.
— Presenta, perchè siano sottoposte ad esame,
le Memorie dei signori: Righi. 22. 7.74;
Battelli e Palazzo. 147; Bombicci. 336:
Mengarini e Colasanti. 559.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
della Memoria Ciamician e Magnaghi. 767.
— Riferisce sulle Memorie: Balletti e Palazzo.
211; Righi. 310; Colasanti e Mengarini.
828.
— È nominato a far parte della Commissione
pel concorso all' ufficio di Segretario ge-
nerale della Società dei Viticoltori ita-
liani. 25.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso ai premi del Ministero della
Pubblica Istruzione perle Scienze fisico-
chimiche, pel 1884. 422.
— Fa una comunicazione relativa all' invio
in Spagna di una Commissione, posta sotto
il patrocinio dell' Accademia, per istu-
diarvii terremoti, e presenta il programma
degli studi da compiersi. 297.
— Presenta i plichi suggellati inviati dai si-
gnori; Nobili, Carega di Muricce. 24.
— Presenta la copia in argento di una me-
daglia d' oro commemorativa offerta al
Socio Meneghini. 147.
— Dà parte di una lettera di ringraziamento
del Presidente della Società dei viticol-
tori italiani. 298.
— « Sulla conferenza internazionale di Vienna,
per l'adozione di un corista uniforme».
195.
Boccabdo. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Reale
per le Scienze sociali ed economiche pel
1883. 400.
Rodio. « Del movimento della criminalità in
Italia e di alcuni indici del progrosso
morale ed intellettuale ». 819.
Bombicci. Invia per esame la sua Memoria:
« Sulle cause della grandine e dei feno-
meni concomitanti ». 836.
BONATELLI. « L'Impensabile. Nota logico-psi-
cologica ». 213.
Bosetti. V. Agamennone.
Bonghi. Fa parte della Commissione esamina-
trice della Memoria Chiappelli. 42.
Bonizzi. « Intorno ai corpuscoli ferruginosi e
magnetici dell' atmosfera ». 292.
Beandileone. «Notizia del Prochiron le-
gum, contenuto nel Codice vaticano
greco, S15 ». 507.
Beioschi. « Sulla trasformazione delle fun-
zioni iperellittiche del primo ordine». 315.
— « Sopra una proprietà della ridotta del-
l' equazione modulare di ottavo grado ».
514. 583.
— « Le equazioni modulari nella trasform t-
zione del terzo ordine delle funzioni ipe-
rellittiche a due variabili ». 169.
Briosi. È nominato a far parte della Com-
missione pel concorso all'ufficio di Segre-
tario generale nella Società dei Viticol-
tori italiani. 25.
Cailletet. « Nouveao proce'de" poor obtenir
la liquéfation de l'oxygène »■ 451.
Canoini. « Sull'igrometro di Edelmann ». 415.
Cannizzaeo. Presenta le pubblicazioni dei si-
gnori: Pirutta. 23 ; Mauro, Nasini e Pic-
cini. 23.
— Presenta una « Relazione sulle ptomaine.
in riguardo alle perizie tossicologiche ».
498.
— E nominato a far parte della Commissione
pel concorso all'ufficio di Segretario ge-
nerale della Società dei Viticultori ita-
liani. 25.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso ai premi del Ministero della
Pubblica Istruzione, per le Scienze fisico-
chimiche, pel 1884. 422.
— Presenta, perchè siano sottoposte ad esame,
le Memorie dei signori Ciamician e Silber-
336 ; Ciamician e Magnaghi. 161.
— 870 —
— Riferisce sulle Memorie Ciamician e 5(7-
ber. 497 ; Ciamician e Magnaghi. 767.
— « Sulla costituzione della santonina ». 703.
Cantoni G. Fa parte della Commissione esa-
minatrice delle Memorie : Battelli e Pa-
lazzo. 211; Righi. 310.
— Riferisce sul concorso ai premi del Ministero
della Pubblica Istruzione per le Scienze
fisico-chimiche, pel 1884. 422.
— « L'Eliografo inglese e il lucimetro italiano
applicati alla meteorologia agraria ». 7.
Castoni C. È annunciata la sua elezione a
Socio corrispondente. 732.
Canzoneki e Oliveri. « Sopra un nuovo bi-
bromofurfurano ». 335.
Capellini. Presenta, perchè sia sottoposta ad
esame, una Memoria del sig. Lovisato. 22. —
Riferisce su questa Memoria. 336.
— « Del Zifioide fossile (Chonezipliius plani-
rostris) scoperto nelle sabbie plioceniche
di Fangonero presso Siena ». 6.
— « Resti fossili del Dioplodon e Mesoplodon
raccolti nel Terziario superiore in Italia».
171.
— « Sulle rocce vulcaniche di Montecatini e
Orciatico nella provincia di Pisa ». 437.
516.
Caporali e Del Pezzo. « 1.° Sulla geometria
dei complessi lineari di rette e sulle loro
coordinate proiettive. — 2.° Sulle super-
fìcie di Pliicker nei complessi di rette del
2" grado ». 528.
Cabli. Invia per esame la sua Memoria: « Or-
dini amministrativi dei Comuni di Gar-
fagnana, dai tempi più antichi al secolo
presente ». 168.
Carrara. Fa parte della Commissione esami-
natrice del concurso al premio Reale per
le Scienze giuridiche, pel 1883. 406.
Carutti (Segretario). Comunicala corrispon-
denza relativa al cambio degli Atti. 41.
100. 169. 253. 389. 562. 606. 636. 652.
689. 702. 733. 751. 793. 864.
— Dà comunicazione dei programmi di con-
corsi a premi banditi da Istituti, Acca-
demie ecc. 102. 169.
— Presenta la sua pubblicazione: « Umberto I
(Biancamano) e Re Arduino ». 99.
— Presenta le pubblicazioni dei Soci: Amari.
7o0; Boccardo. 606. 864; Donatelli. 560;
Bàcheier, Canta. 43; De Laveleye. 251;
Delislc. 790; Fiorentino. 310; Gregorovius.
251; Helbìg. 43; Lampertieo. 560. 688;
Le Blant. 310; Levasseur. 169. 636. 790;
Luzzatti. 99; Mailer. 43; Nigra. 767;
Paoli. 497; Paris. 43. 387; Taine. 43:
Tommasì-Crudeli. 560 ; Whitney. 750.
— Presenta le pubblicazioni inviate in dono
dai signori : Aliarci. 387 ; Ardissone. 560;
Ddzani. 169; Cadorna. 310; Clarclla. 864;
D. invila y Colludo. 43; Federici. 310; Ght-
vizzani. 560 ; Giorgi. 1 69; Lacoinle e Del-
pech. 387; Lucascevic 497; Minoglìo. 864;
■ Pisani. 560 ; Sante Simone. 864; Silvestri.
560; Vanderkin lere. 169.
— Ragguaglia l'Accademia sullo stato della
stampa del Codice Aslcnse. 793.
— Presenta le pubblicazioni dell'Accademia
della Crusca e dell'Università di Edim-
burgo. 251 ; un fascicolo pubblicato in
onore di Q. Sella. 560; alcune pubblica-
zioni della Deputazione di Storia patria
di Torino. 99 ; una pubblicazione del-
l'Università di Kieff. 99 ; una rara edi-
zione, donata dal Midistero dell'Interno,
di un'opera di L. Cibrario e lì. C. l'romis.
310.
— Presenta, discorrendone, due volumi del-
l'editore Vigliardi e una pubblicazione
dell' avv. Rusconi. 791.
— Propone l'invio di uu telegramma di con-
gratulazione e di auguri al Socio von
lianke. 863.
— Legge l' elenco dei lavori presentati per
concorrere al premio istituito da S. M.
il Ee per le Scienze filosofiche e morali,
prorogato al 1884. 101.
— Id. del premio Reale per la Filologia e
Linguistica pel 1884. 102.
— Id. pei concorsi a premi del Ministero di
Pubblici Istruzione, pel 1885. 388.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso al premio Reale perle Scienze
giuridiche, pel 1S83. 406.
— Ricorda l'anniversario della morte del Pre-
sidente Q. Sella, e comunica il telegramma
inviato dal Presidente Drioschi alla ve-
dova signora Sella. 250.
— Legge un cenno necrologico del Socio Mor-
purgo. 250.
— S71 —
— Comunica le condoglianze inviate da So-
cietà scientifiche in occasione della morte
del Presidente onorano T. Mamiani.ASTt.
— Annuncia il dono di carattere siriaco, fatto
dal conte Miniscalchi Elizzo all'Accade-
mia. 1G9.
- « Atti e documenti delle antiche assem-
blea rappresentative della Monarchia di
Savoia, editi per cura di F. E. Bollati ». 2:1.
— « Notizia bibliografica sui primi tre vo-
lumi della Biblioteca storica italiana, pub-
blicati dalla R. Deputazione di storia
patria di Torino ». 57.
— « Cenno bibliografico sull'opera di G. Ma-
retta: La successione di Emanuele Fili-
berto al trono sabaulo, e la prima risto-
razione della Casa di Savoja». 863.
CASSASI. « Sugli angoli degli spazi lineari ».
46. 133.
CERROTI. Invia per esame la sua Memoria :
« Saggio di una teoria razionale sulla
spinta dei terrapieni, e particolarmente
sulla stabilità dei muri di sostegno con-
tro la rotazione ». 497.
Cekkuti. Presenta a nome del Segretario Bla-
terila le pubblicazioni dei Soci Govi, Soret
e del sig. Vecchi. 775.
— Comunica la corrispondenza accademica.
7 ;5.
— Presenta, perchè sia sottoposta ad esame,
una Memoria del sig. Gebbia. 22.
— « Sulla deformazione di uno strato isotropo-
indefinito limitata da due piani paral-
leli ». 521.
I 'E5ÀRO. « Intorno a taluni determinanti arit-
metici ». 709.
— « Nuovi studi di determinanti aritmetici».
711.
Cuiaitelli. È approvata per la stampa la sua
Memoria: « Del suicidio nei dialoghi pla-
tonici ». 12.
— Invia per esame la sua Memoria: « Glosse
d'Irnerio e della sua scuola, tratte dal
manoscritto epistolare pistoiese dell' Au-
thenticum ». 497.
Ciamician. «Sulla costituzione del pirrolo ».
715. 742. 758.
— « Sulla trasformazione del pirrolo in pili-
dina ». 817.
Ciamician e Magnaghi. Inviano per esame la
loro Memoria: «Siigli alcaloidi derivanti
dal pirrolo». 767. — Relazione id.
— « Siili' azione del cloruro di carbonile sul
composto potassico del pirrolo ». 51. 91.
— « A /.ione dell'idrogeno nascente sul metil-
pirrolo ». 210.
— « Sugli alcaloidi derivanti dal pirrolo ».480.
— « Azione del calore siili' acetilpirrolo e sul
carbonilpirrolo ». 555.
Ciamician e Silber. Inviano per esame la loro
Memoria: « Sull'azione dell'acido nitrico
sul pirrilmetilchetone ». 336. — Sua ap-
provazione. 497.
— Sull' azione dell'acido nitrico sul pirrilme-
tilchetone ». 50.
— « Sulla Monobromopiridina ». 120.
— « S ipra un solfoacido del pirrilmetilche-
tone ». 217.
— « Sull'acetilpirrolo ». 21S.
— « Sul dipseujo-acetilpirrolo ». 368.
— « Sull'azione degli alogeni sul pirrolo in
presenza di idrati alcalini ». 677.
Colasanti e Mengarixi. Inviano per esame
la loro Memoria : « Il fenomeno spettrale
fisiologico ». 559.— Sua approvazione. 828.
COMPAKETTI. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso ai premi del Mi-
nistero della Pubblica Istruzione per b
Scienze filologiche, pel 1883-84. 419.
— Presenta due puntate del Museo itali
ili antichità classica contenenti le: « Leggi
antiche della città di Gortyua ». 388.
— « Iscrizione arcaica scoperta a Gortyua di
Candia o Creta ». 36.
— « Di un vaso antico rappresentante Saffo* 63.
Correnti. Presenta due pubblicazioni dei prof.
Padellata e Favaro, relative agli scritti
di Leonardo da Vinci, e discorre della
necessità di una pronta pubblicazione
delle di lui opere inedite. 340.
COSSA A. È delegato di rappresentar l'Acca-
demia alla Commemorazione del Socio
Gastaldi, a Pianezza. 2r>.
— Presenta, perché sia sottoposta ad esami',
una Memoria del sig. Sacco. 147.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
della Memoria Clamici in e Silber. 497.
— « Sugli isomeri del sale verde di Magnus. —
Presenza del tellurio nel cratere dell'isola
Vulcano ». 318.
— 872 —
Cossa L. Riferisce sul concorso al premio
Beale per le Scienze sociali ed econo-
miche, pel 1883. 400.
Cremona. Presenta, perchè siano sottoposte
ad esame, le Memorie dei signori : Va-
necek. 55; Monlesano. 828.
— Presenta una pubblicazione del maggiore
F. Falangola. 833.
— ■ Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso ai premi del Ministero della
Pubblica Istruzione per le Scienze mate-
matiche, pel 1883-84. 433.
— Riferisce sulla Memoria Mannheim. 296.
Cuccati. « Sulla struttura raggiata del seg-
mento esterno dei bastoncelli retinici ».
286.
»
D' ANCONA. È annunciati la sua elezione a
Socio corrispondente. 732.
De Fkanchis. « Considerazioni sopra alcune
relazioni tra le velocità di efflusso, i ca-
lori specifici ed i quadrati medi delle ve-
locità molecolari dei gas ». 203. 331. 371.
De Leva. Annuncio della sua elezione a Socio
nazionale e approvazione sovrana della no-
mina. 732.
De Paolis. Riferisce sulla Memoria Porchiesi.
775.
— « Fondamenti di una teoria di uno spazio
generato da complessi lineari ». 163.
— « Le trasformazioni doppie dello spazio ».
528.
— « Alcune particolari trasformazioni invo-
lutorie dello spazio ». 735. 754.
Del Pezzo. V. Caporali.
Disi. Presenta, perchè sia sottoposta ad esame,
una Memoria del sig. Porchiesi. 497.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso al premio Reale per la Ma-
tematica, pel 1883. 410.
— Id. pel concorso ai premi del Ministero
della Pubblica Istruzione per le Scienze
matematiche, pel 1883. 433.
V
Ferrerò. Presenta una sua pubblicazione e
i Rendiconti della VII Conferenza geo-
detica internazionale. 148.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso al premio Reale perle Scienze
sociali ed economiche, pel 1883. 400.
Ferri. Presenta le pubblicazioni dei Soci: Do-
natelli. 560; di Foras. 310; Lampertico. 560;
Le Blant. 251; Tommasi-Crudeli. 560.
— Presenta le pubblicazioni dei signori: Ar-
dissonc. 560; v. Bezold. 251; Cantoni. 310;
Ceretti, D'Ercole. 251; Franck. 310; Ghi-
vizzani, Pisani. 560; Ragnisco. 499: Sergi.
560; Soulier- 499; Silvestri. 560.
— Presenta, discorrendone, le opere del So-
cio Conti. 31. 791; dei signori: Uzielli e
Barzcllotli. 31; G- llaimann. 791.
— Presenta per esame una Memoria del sig.
Porena. 42.
— Riferisce sulla Memoria Chiappelli. 42.
— Legge uua Notizia necrologica del defunto
Socio Fiorentino. 96.
— Cenno necrologico del Socio A- Vera. 748.
— « Analisi della idea di sostanza e sue re-
lazioni con le idee di essenza, di causa
e di forza, come contributo al dinamismo
filosofico». 299.
Fjorelli. Presenta le pubblicazioni dei signori:
Manlellini. 100; Berlolotti. 100; Castel-
lani. 313.
— Scoperte di antichità avvenute nei mesi
di giugno-novembre. 38 ; decembre. 62 ;
gennaio. 162; febbraio. 222; marzo. 309;
aprile. 368; maggio. 513; giugno, luglio,
agosto. 662; settembre. 708; ottobre. 753.
777 ; novembre. 837.
Feattini. « Intorno ad un teorema di La-
grange ». 12. 136.
— « Un teorema relativo alla trasformazione
modulare del gruppo di grado p. ». 12.
142. 166.
— « Intorno alla generazione dei gruppi di
operazioni ». 281. 455.
Ellena. Eingrazia per la sua nomina a Socio Garibaldi. « Sulla relazione fra i massimi e
corrispondente. 43. rninimi delle macchie solari ed i mas-
— 873
simi e minimi delle variazioni declino-
metriche diurne osservate a Genova». 195.
— « Il numero mensile di gruppi di macchie
solari paragonato colle variazioni mensili
del magnete di declinazione diurna ». 813.
Gebbia. Invia per esame la sua Memoria :
« Sulla proprietà della rotazione spon-
tanea dei corpi ». 22.
Gomes-Teixeira. « Sur la detérmination de
la partie algèbriche de l'intégrale des
fonctions rationelles ». 187.
— « Sur l'intégrale /"ew* f (x) dm ». 278.
Gokeesio. Fa parte della Commissione e a-
minatrice del concorso al premio Da Cunha
pel 1884. 435.
Govi. « Comunicazione relativa ad un docu-
mento Galileano ». 255.
— «Relazione dell'opera dei signori eros ed
Henry: L'Encaustique et les autres procè-
dei de pcinture chez les Anciens; Histoire
et Technique ». 256.
Gozzadjni. «Di due stele etrusche». 317.
Grassi. Invia per esame le sue Memorie: « I
progenitori degli insetti e dei Mi riapodi. —
Morfologia delle Scolopendrelle ». 211. —
Sua approvazione. 296. — « Japyx e Cam-
podea ». 336.
GOIDI. Presenta una pubblicazione del sig. Per-
ratt. 43; del prof. Ciasca. 792.
— Presenta, perchè sia sottoposta ad esame.
una Memoria del sig. Marx. 96.
— « Di una versione persiana del Pentateuco ».
347.
— « La lettera di Xenaias (Philoxenosj ai Mo-
naci di Teleda ». 501.
Il
HiBST. Assiste alla seduta accademica e pre
senta due sue pubblicazioni. 833.
Jung. « Sulle superficie generate da due sistemi
Cremoniani reciproci digrado m ». 762.
773. 810.
Keller. « Sali' aumento di temperatura pro-
dotta dalla caduta d'acqua». 671.
KOERNEE E MENOZZI. << Intorno a due nuovi
isomeri della Leucina ». 856.
Lampertico. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Reale
per Io Scienze sociali ed economiche, pel
1883. 400.
Lanciane Annuncio della sua elezione a Socio
nazionale e approvazione sovrana della sua
nomina. 732.
— Presenta alcune sue pubblicazioni ed una
dissertazione del sig. Galli, della quale
discorre. 864.
Le Blant. Presenta una pubblicazione del
sig. Dubois. 100.
Leone. « Sui microrganismi delle acque pota-
bili: loro vita nelle acque carboniche». 726.
Levi. Invia per esame la sua Memoria : « Del
Nesso Egizio-semitico ». 42.
— LI. la sua Memoria: « Delle antichità egi-
ziane di Brera ». 790.
Lovisato. Invia per esame le sue Memorie:
« Contribuzione alla preistoria calabrese».
■11. — Sua approvazione. 330. — «Una
pagina di preistoria sarda ». 863.
— «Specialità rimarchevoli nella zona grani-
tico-schistosa della Sardegna ». 485.
— È la Sardegna parte dell'asse della catena
tirrenica? 489.
— « Sopra il granito a sferoidi di Ghistorrai
presso Tonni in Sardegna ». 819.
Luzzatti. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Reale
per le Scienze sociali ed economiche, \ el
1883.400.
11
Maggiorane « Influenza del magnetismo sulla
embriogenesi ». 1.
— Annuncio della sua morte. 651.
Magnaghe V. Ciamician.
Maxiiane Presenta le pubblicazioni dei siguori:
Torelli, Leoni. 43.
— Annuncio della sua morte. 497.
Manfeedi. « Di un nuovo micrococco nella
patogenesi di una forma sperimentale di
tumori da infezione». 825.
— Invia per esame una sua Memoria col titolo
precedente. 8C3.
— 874 —
Manfroni. « 1 diritti della casa di Savoja
sopra il Marchesato di Saluzzo ». 361.
491. 501. 575.
Mannheim. È approvata per la stampa la sua
Memoria: « Mémoire d'Optique góomé-
trique ». 296.
Marino Zuco. V. Piccini.
MARIOTTI. Presenta una pubblicazione del sig.
M. Santoni Camers. 100; un' opera donata
dal conte M. Miniscalchi Erizzo. 253.
— Propone un ringraziamento a S. M. il Re
per l' iniziativa da Lui presa per le pub-
blicazioni delle opere Vinciane. 343.
— Presenta le opere di fi. Mantellini a nome
dell'Avvocatura Generale erariale, ed an-
nuncia la fondazione per parte di questa
di un premio quinquennale col nome di
fi. Mantellini. 5G0.
Martinetti. V. battelli.
Menabrea. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Reale
per la Matematica, pel 1883. 410.
Mendini. «Sopra alcuni derivati dell'imide
pirotartrica e citraconica ». 19.
Mengarini. V. Colasanli.
Mercalli. V. Taramela.
Mekx. Invia peresame la sua Memoria. «Histo-
ria artis grammaticae apul Syros ». 96.
Messedaglu. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Reale
per le Scienze sociali ed economiche, pel
18S3. 400.
— Id. pel concorso al premio Reale per le
Scienze giuridiche, pel 1SS3. 406.
MlLLOSEVlCH. « Osservazioni del nuovo pia-
netino fra Marte e Giove (245) fatte al
R. Osservatorio del Collegio Romano ».
230.
— « Osservazioni del nuovo pianeta fra Marte
e Giove (247) fatte all'equatoriale di 25 era.
di apertura del R. Osservatorio del Colle-
gio Romano ». 262.
— « Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte
e Giove (24S) fatte al R. Osservatorio del
Collegio Romano » 450.
— « Sul numero delle volte che vennero os-
servati i pianetini fra Marte e Giove in
opposizione ». 529. 812.
— « Osservazioni della nuova cometa Bar-
iiaid ». 035.
Minghetti. Presenta una pubblicazione del
sig. Drunialli. 100.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso al premio Reale per le Scienze
sociali ed economiche, pel 18«3. 409.
Ministro della Pubblica Istruzione. Lettera
colla quale viene affilata all'Accademia
la pubblicazione dell; opere di Leonardo
da Vinci. 561.
Mojimsen. Presenta la continuazione dei: « Sup-
plementa Italica al fi /. L. ». 313.
Monaci. Presenta le pubblicazioni dei signori:
Obédémare. 43 ; Kalindéro. 253.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
del concorso ai premi del Ministero della
Pubblici, Istruzione per le Scienza filo-
logiche, pel 1883-84. 419.
— « Note per la storia della lirica italiana:
I. Sul collegamento delle stanze nell i
canzone ». 355.
— II. Sulle divergenze dei canzonieri nelle
attribuzioni delle poesie ». 501. 657.
MoNTESANO. Invia per esame la sua Memoria:
« Su gruppi di superficie di secondo
grado ». 823.
Monticelli. V. lia/faeln.
MOEGHEN « Variazioni che sono prodotte nel
valore del momento d'inerzia di un corpo,
dall' ineguale distribuzione della materia
in esso ». 469. 616.
Moriggia. Fa parte della Commissione esami-
natrice delle Memorie: BMonci. 55; Cola-
santi e Mengarini. 828.
— Legge una Commemorazioue del defunto
Socio Maggiorarli. 775.
— « Esperienze fisiotossicologiche sul clori-
drato di trimetilvinilammonio e su quello
di trimetilammina ». 441. 519.
Morpurgo. Annuncio della sui limite. 212.
Mosso. « Sulla respirazione di lusso e la re-
spirazione periodica ». 45.
Muntz. « Sur un pian inedit de Rome au com-
meucement du XVe siècle ». 27.
I*'
Nardocci. « Indici alfabetici per autori e per
soggetti dei codici italiani della colle-
zione Ashburnham ». 31.
— « Intorno ad una Enciclopedia finora sco-
— 875 —
nosciuta di Egidio Colonna, romano, ed
al plagio lattone dall'inglese Bartolomeo
Glanville ». 07.
— « Di un Codice frammentario Tulliano del
secolo IX ». 152.
— « Tavole dei frammenti Tulliani contenuti
nel Codice Eeginense 1762 ». 156.
— « Osservazioni meteorologiche per gli anni
1809-1820, fatte da Pietro Orlandi, me-
dico romano ». 182.
— « Documenti storici relativi al taglio del-
l'istmo di Suez ed alla conquista del-
l'Egitto ideata da Sisto V ». 300.
— « Nuovo documento intorno a Tommaso
Campanella e bibliografia Luterana ». 359.
— « Trattatello sulle divisioni, secondo il si-
stema dell' abaco , scritto in Italia in-
nanzi al secolo XII ». 563.
— «Documenti riguardanti Federico Cesi».
778.
— « Lettere inedite di Federico Cesi conte-
nute nei manoscritti Galileiani ». 845.
Nasini. « Sulla rifrazione atomica dello zol-
fo ». 74.
— « Sul valore più elevato della rifrazione
atomica del carbonio ». 78.
O
Oliveei. V. Can:oneri.
Padova « Bicerehe sull'equilibrio delle super-
ficie flessibili ed inestensibili ». 269. 306.
Palazzo. « Sull'errore nel metodo delle de-
flessioni prodotto dallo spostamento del
filo di sospensione dalla verticale ». 610.
640. 664.
— V. Battelli.
Papasogli. V. Burtuli.
Piccini « Sopra due nuovi fluossipertitanati ».
682.
— « Sulla ricerca dell'acido nitrico in presenza
dell'acido nitroso ». 686.
— « Su alcuni fluosali di titanio corrispondenti
al sesquiossido ». 47.
— « Alcune considerazioni generali sui peros-
sidi del tipo dell'acqua ossigenata ». 82.
— « Nuova serie di composti del titanio». 86.
Rendiconti — Vol. I.
Piccini e Marino Zuco. « Azione dei nitriti
sui sali ferrosi neutri ». 15.
Pigorini. Fa parte della Commissione esami-
natrice della Memoria Lovisato. 336.
— Presenta un' altra Memoria dello stesso
perchè sia sottoposta ad esame. 8G3.
— « Oggetti dell'età della pietra del Comune
di Breonio Veronese, regalati al Museo
preistorico di Roma dal comm. Carlo
Landberg ». 63.
— « Del culto delle armi di pietra nell'età
neolitica ». 151.
— « Gli antichi oggetti messicani incrostati
di mosaico, esistenti nel Museo preisto-
rico ed etnografico di Roma ». 359.
PlTTAKELLl. « Intorno ad una Nota del sig.
Spottiswoode ». 327. 374.
Pizzetti. « Sulle rappresentazioni geografiche
conformi ». 599. 6i!8.
Ponzi. « Conglomerato del Tavolato ; trivel-
lazione del fortino sulla via Appia presso
la tomba di Cecilia Metella. Storia dei
vulcani laziali accresciuta e corretta». 319.
— « Contribuzione alla geologia dei vulcani
laziali. — Sul cratere tuscolano ». 772.
— Annuncio della sua morte. 829.
Porena. Invia per esame la sua Memoria:
« Le controversie sul metodo in geogra-
fia ». 42.
Pincherle. « Sopra una forinola del sig. Hei-
mite ». 267.
Porchiesi. Invia per esame la sua Memoria:
« Una rappresentazione del complesso li-
neare sullo spazio ordinario ». 497. — Sua
approvazione. 774.
Presidente (Brioschi). Annuncia che alla
seduta assiste il Socio Huxley. 147.
— In occasione dell'anniversario della morte
del Presidente Q. Sella, invia un tele-
gramma di condoglianza alla vedova si-
gnora Sella. 250.
— Annuncia la morte del Presidente onorario
conte Terenzio Marmarli. 497.
— Ricorda le perdite subite dall'Accademia
nella persona dei Suri Vera e Maggiorarli.
775.
— Annuncia che il premio delMinistero della
P. I. a tema fisso, scaduto col 30 aprile
1884, è andato deserto. 101.
— Relazione alle L. L. M. M. sui lavori del-
111
— 876 —
l'Accademia e sul risultato dei concorsi
ai premi Reali e Ministeriali. 391.
— Espone in qual modo l'Accademia potrebbe
prender parte alla pubblicazione delle
opere di Leonardo da Vinci. 343.
R
Raffaele e Monticelli. Liviano per esame
la loro Memoria : « Descrizione di un
nuovo Lichomolgus parassita del Mity-
lus gallo-provincialis ». 22. — Sua
approvazione. 211.
Razzaboni. Presenta due sue pubblicazioni. 833.
Renier. Annuncio della sua morte. 581.
Respighi. Presenta una pubblicazione del sig.
Zanolti-Bianco. 498.
— « Osservazioni della cometa Wolf 1884,
fatte al Circolo meridiano dell'Osserva-
torio del Campidoglio ». 61.
— « Sulle osservazioni spettroscopiche del
bordo e delle protuberanze solari, fatte
nel ISSI e 1884 al R. Osservatorio del
v. ampidoglio ». 174.
— « Sulla scintillazione degli astri ». 521.
Ricco. « Riassunto delle osservazioni sui cre-
puscoli rossi». 189. 230. 632.
— « Sull'ultimo e recente massimo delle mac-
chie e protuberanze solari ». 194.
Righi. Invia per esame la Memoria L: « Ri-
cerche sperimentali e teoriche intorno
alla riflessione della luce polarizzata sul
polo di una calamita ». 22. — Sua appro-
vazione. 310.
— Invia la Memoria II. col titolo prece-
dente. 774.
— « Sulla fotografia delle scintille elettriche
ed in particolare di quelle prodotte nel-
1' acqua ». 459.
— « Nuove ricerche sul fenomeno di Kerr ».
463.
Rossetti. Annuncio della sua morte. 337.
Sacco. Invia per esame la sua Memoria: « Os-
servazioni sui depositi pliocenici, marini
ed alluvionali dell'alta valle padana ». 147.
Schupfee. Presenta una pubblicazione del sig.
Zocco-lìosa. 212.
— Presenta, perchè sia sottoposta ad esame,
una Memoria del sig. Chiappelli. 497.
— Riferisce sul concorso al premio Reale per
le Scienza giuridiche, pel 1883. 406.
— Si associa alle parole di compianto per la
morte di G. Mantellini, pronunciate dal
Socio Mariotti. 560.
Segretakio della Classe di scienze morali.
Presenta, perchè siano sottoposte ad esa-
me di una Commissione, le Memorie dei
signori Levi 42. 790; Carli. 168.
Serafini. Fa parte della Commissione esami-
natrice del concorso al premio Reale per
le Scienze giuridiche, pel 1883. 406.
Silber. V. Ciamician.
Sickel. È presentato, come Socio nato, al-
l'Accademia.
Stracciati. V. Barioli.
Struver. « Sulla colurabite di Graveggia in
Val Vigezzo ». 8.
— « Contribuzione alla mineralogia dei vul-
cani sabatini. Parte I. — Sui proietti mi-
nerali vulcanici trovati ad Est del lago
di Bracciano ». 173.
Tacchini. « Sulle osservazioni delle macchie e
delle facole solari, eseguite nel R. Osserva-
torio del Collegio Romano nel 1884 ». 65.
— « Sulle protuberanze idrogeniche solari os-
servate al R. Osservatorio del Collegio
Romano nel 1884». 103.
— « Sulla relazione fra i massimi e minimi
delle protuberanze solari e i massimi e
i minimi della oscillazione diurna del
magnete di declinazione ». 181.
— < Sulla distribuzione in latitudine delle
macchie, facole, protuberanze ed eruzioni
solari, osservate nel 1S84 nel R. Osser-
vatorio del Collegio Romano ». 226.
— « Soli' ultimo minimo e sull' ultimo mas-
simo delle macchie solari e sugli attuali
grandi gruppi di macchie ». 258.
— ■ « Sulle osservazioni solari fatte nel R. Os-
servatorio del Collegio Romano nel 1° tri-
mestre del 1885». 448.
— « Osservazioni sul temporale del 12 giu-
gno 1885 ». 449.
— « Sul grande gruppo di macchie attuai-
U( —
mente visibili al centro del disco del sole ».
528.
— « La corona solare ». 609.
— « Sulle osservazioni solari fatte nel R.
Osservatorio del Collegio Romano nel 2°
e 3° trimestre del 1885». 806.
— « Le stelle filanti del 27 novembre 1885 ».
808.
— « Osservazioni della cometa scoperta a
Parigi il 1 dicembre 1885, fatte dal
prof. Millosevick e dal dott. Cernili ». 809.
TABAMELU e Mercalli. « Relazioni fatte
durante un viaggio nelle regioni della
Spagna colpite dagli ultimi terremoti ».
450. 522.
Tizzoni. « Sulla fisiopatologia delle capsule
surrenali ». 9.
Todaro. Presenta per esame le Memorie: Bel-
lonci. 22; Grassi. 211. 336.
— Fa parte della Commissione esaminatrice
della Memoria: Raffaele e Monticali. 211.
— Riferisce sulle Memorie Bellonci. 55; Grassi.
296.
— « Ulteriori studi sullo sviluppo delle salpe ».
•147.
Tomm A SI-CRUDELI. « Sulla preservazione del-
l'uomo nei paesi di malaria». 799.
Tom M ASINI. Ringrazia per la sua nomina a
Socio nazionale. 43.
— Presenta alcune pubblicazioni edite per cura
dei signori Marconi e Tempie- Leader. 499.
— Presenta una pubblicazione dei signori
Allodi e Levi. 793.
— « Lettere inedite di Fr. Guicciardini con-
tenute in un manoscritto dell' Archivio
vaticano ». 838.
Tonelli. « Sulla rappresentazione analitica di
certe funzioni singolari ». 124.
— «Il teorema di C'auehy per le funzioni a
più valori ». 785.
Tronchese. Presenta, perchè siano sottoposte
al esame, le Memorie dei signori : Raf-
faele e Monticelli. 22; Min/redi. 863.
Fa parte della Commissione esaminatrice
della Memoria Grassi. 296.
Riferisce sulle Memorie: Raffaele e Monti-
celli. 211.
« Morfologia delle terminazioni nervose
motrici periferiche dei vertebrati ». 255.
383.
Valente. « Sull' acido silvico ». 13.
Valenziani. Fa parte della Commissione esa-
minatrice del concorso al premio Da Cunha.
pel 1884. 435.
Vice-Presidente (Fiorelli . Presenta alla
Classe di scienze inorali il Socio nato
Teodoro von Sickel. 8G3.
— Presenta il Voi. XIII della Classe di scienze
morali, storiche e filologiche. 864.
— Dà notizie sulla malattia del Presidente
onorario, conte Mamiani- 313. 387.
— Ringrazia a nome dell' Accademia per la
fondazione del premio G. ManteUini, per
parte dell'Avvocatura Generale erariale.
560.
Villa. Annuncio della sua morte. 581.
Villavecchia. « Sopra alcuni derivati della
santonina ». 721.
Volterra. « Sulla deformazione delle super-
ficie flessibili ed inestendibili ». 274.
— « Integrazione di alcune equazioni diffe-
renziali del secondo ordine ». 303.
W
Wanecek. I. S. e M. ET. Inviano per esame
la loro Memoria: « Sur la generation des
surfaces et des courbes gauches par les
faisceaux de surfaces ». 55. — Sunto di
questa Memoria. 130.
INDICE PER MATERIE
Archeologia. Scoperte di antichità avvenute
nei mesi di giugno-novembre. G. Fiorelli.
38; decenibre. 62; gennaio. 162; febbraio.
222; marzo. 309; aprile. 368; maggio. 513;
giugno, luglio, agosto. 662; settembre. 708;
ottobre. 753, 777; novembre. 837.
— Di un vaso attico rappresentante Saffo. D-
Comparelti. 63.
— Di due stele etrusche. G. Gozzadini. 347.
— Di un vaso di Metaponto con alfabeto greco
delle colonie achee dell'Italia meridionale.
F. Barnabei. 222.
- Sopra un frammento epigrafico latino rela-
tivo ai Fasti Sabini. Id. 778.
— Sur un pian inédit de Rome au comraen-
cement du XVe siècle. E. MiXntz. 27.
Astronomia. Osservazioni della cometa Wolf
1884, fatte al Circolo meridiano del Cam-
pidoglio. L. Respirj'ii. 61.
— Sulle osservazioni spettroscopiche del bordo
e delle protuberanze solari fatte nel 1881
e 1884 al R. Osservatorio del Campido-
glio. Id. 174.
— Sulla scintillazione degli astri. Id. 521.
— Sulle osservazioni delle macchie e delle
facole solari, eseguite nel R. Osservatorio
del Collegio Romano nel 1884. P. Tac-
chini. 65.
— Sulle protuberanze idrogeniche solari os-
servate al R. Osservatorio del Collegio
Romano nel 1884. Id. 103.
- Sulla relazione fra i massimi e minimi delle
protuberanze solari ed i massimi e minimi
dell' oscillazione diurna del magnete di
declinazione, hi. 181.
— Sulla distribuzione in latitudine delle mac-
chie, facole, protuberanze ed eruzioni so-
lari, osservate nel 1884 nel R. Osserva-
torio del Collegio Romano, hi. 226.
— Sull'ultimo minimo e sull'ultimo massimo
delle macchie solari e sugli attuali grandi
gruppi di macchie. Id. 258.
— Sulle osservazioni solari fatte nel R. Osser-
vatorio del Collegio Romano nel 1° tri-
mestre del 1885. hi. 448.
— Sul grande gruppo di macchie attual-
mente visibili al centro del disco del sole.
hi. 528.
— La corona solare. Id. 609.
— Sulle osservazioni solari fatte nel R. Osser-
vatorio del collegio Romano nel 2° e 3" tri-
mestre del 1885. Id. 806.
— Le stelle filanti del 27 novembre 1885.
Id. 808.
— Osservazioni della cometa scoperta a Parigi
il 1 dicembre 1885, fatte dal prof. Mil-
losevich e dal dott. Cernili. Id. 809.
— Sulla relazione frai massimi e minimi delle
macchie solari ed i massimi e minimi delle
variazioni declinometriche diurne osser-
vate a Genova. P. M. Garibaldi. 195.
— Il numero mensile di gruppi di macchie
solari paragonato colle variazioni mensili
del magnete di declinazione dinrna./d.813.
— Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte
e Giove (245) fatte al R. Osservatorio
879 —
del Collegio Romano. E. Millosevich. 226.
262. 450.
Osservazioni del nuovo pianeta fra Marte
e Giove (247) fatte all'equatoriale 25 cm.
di apertura del R. Osservatola del Col-
legio Romano, Id. 262.
Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte
e Giove (248) fatte al R. Osservatorio del
Collegio Romano, hi. 450.
Sul numero delle volte che vennero osser-
vati i pianetini fra Marte e Giove in op-
posizione. Id. 529. 812.
Osservazioni della nuova cometa Barnard.
hi. 035. ;
Riassunto delle osservazioni dei crepuscoli
rossi. A. Ricco. 189. 230. 632.
Sull'ultimo e re'cente massimo delle mac-
chie e protuberanze solari. Id. 194.
Bacterologia. Sui microrganismi delle acque
potabili ; loro vita nelle acque carboniche.
T. Leone. 726.
Bibliografia. Atti e documenti delle antiche
assemblee rappresentative della Monar-
chia di Savoia, editi per cura di F. E.
Bollati. D. Candii. 29.
— Notizia bibliografica sui primi tre volumi
della Biblioteca storica italiana, pubblicati
dalla R. Deputazione di Storia Patria di
Torino. Id. 57.
— Cenno bibliografico sull'opera di G. Claretta :
« La successione di Emanuele Filiberto al
trono sabaudo e la prima ristorazione
della casa di Savoja. » 863.
— Relazione dell' opera dei signori Gros ed
Henry : L' Encaustique et les procédés de
peinture chez les Anciens. Histoire e Tech-
nique. G. Goui. 256.
— Indici alfabetici per autori e per soggetti
dei codici italiani della collezione Ashbur-
nham. E. Narducci. 34.
— Di un Codice frammentario Tulliano del
secolo IX. Id. 152.
— Tavole dei frammenti Tulliani contenuti nel
Codice Reginense 1762. hi. 156.
— Osservazioni meteorologiche per gli anni
1809-1820, fatte da Pietro Orlandi, me-
dico romano, hi. 182.
— Nuovo documento intorno a Tommaso Cam-
panella e bibliografia Luterana. Id. 359.
— Trattatello sulle divisioni, secondo il si-
stema dell'abaco, scritto in Italia innanzj
al secolo XII. Id. 563.
— Lettere di Federico Cesi contenute ne;
manoscritti Galileiani. Id. 845.
— Notizia del Prochiron legum, conte-
nuto nel Codice vaticano greco, 845. Bran-
dileone. 507.
Biologia. Ulteriori studi sullo sviluppo delle
Salpe. F. Toelaro. 417.
— Del fuso direzionale e della formazione di
un globulo polare nell'ovulo ovarico di
alcuni mammiferi. G. Bellone/. 285.
C
Chimica. Sulla costituzione della santonina.
Cannizzaro. 703.
— Sugli isomeri del sale verde di Magnus.
Presenza del tellurio nelle efflorescenze del
cratere dell'isola Vulcano. .1. Cossa. 318.
— Intorno a due nuovi isomeri della Leucina.
Kocrncr e Menozzi. 856.
— Sulla costituzione del pirrolo. G. Clamidati.
715. 742. 758.
— Sulla trasformazione del pirrolo in piridina.
hi. 817.
— Sull' azione dell'acido nitrico sul pirrilme-
tilchetone. Ciamician e Silber. 50.
— Sulla Monobromopiridina. Id. 120.
— Sopra un solfoacido del pirrilmetilchetone.
Id. 247.
— Sull' acetilpirrolo. id. 248.
— Sul dipseudo-acetilpirrolo. Id. 368.
— Sull'azione degli alogeni sul pirrolo in pre-
senza di idrati alcalini, hi. 677.
— Sull' azione del cloruro di carbonile sul
composto potassico del pirrolo. Giamician
e Magnaghi 51. DI.
— Azione dell'idrogeno nascente sul metilpir-
rolo. Id. 210.
— Sugli alcaloidi derivanti dal pirrolo. /rf.480.
— Azione del calore sull' acetilpirrolo e sul
carbonilpirrolo. hi. 555.
— Sopra un nuovo bibromofurfurano. Canzo-
neri e Oliveri. 335.
— Sopra alcuni derivati dell' imide pirotar-
trica e citraconica. A. Mandini. 19.
— 880 —
Azione dei nitriti sui sali ferrosi neutri.
A. Piccini e F. Marino Zuco. 15.
— Su alcuni fluosali di titanio corrispondenti
al sesquiossido. A. Piccini. 47.
— Alcune considerazioni generali sui perossidi
del tipo dell'acqua ossigenata, Id. 82.
— Nuova serie di composti del titanio. Id. 86.
— Sopra due nuovi fluossipertitanati. Id. 682.
— Sulla ricerca dell' acido nitrico in presenza
dell* acido nitroso. Id. 686.
— Sull'acido silvico. L. Valente. 13.
— Sopra alcuni derivati della santonina. Vil-
ìavecchia. 721.
Concorsi a premi. — Relazione del Presi-
dente Brioschi alle L.L. M.M. 391.
— Relazione sul concorso al premio Reale
per le Scienze sociali ed economiche pel
1883. 400.
— Id. per le Scienze giuridiche. 406.
— Id. per la Matematica. 410.
— Id. sul concorso ai premi del Ministero
della Pubblica Istruzione per le Scienze
filologiche pel 1883-84. 419.
— Id. per le Scienze fisico-chimiche pel 1884.
422.
— Id. perle Scienze matematiche pel 1833-84.
433.
— Id. sul concorso al premio Da Cunha pel
1884. 435.
— Annuncio della fondazione del premio 67.
Mantellina 560.
— Elenco dei lavori presentati per concor-
rere al premio di S. M.il Re per le Scienze
filosoficlw e morali, prorogato al 1884.
101.
— Id. del premio Reale per la Filologia e Lin-
guistica pel 1884. 102.
— Id. dei concorrenti ai premi del Ministero
della Pubblica Istruzione pel 1885. 343.
— Programma dei premi del R. Istituto
Veneto di scienze , lettere ed arti. 24.
701.
— della R. Accademia delle scienze dell'In-
stituto di Bologna. 25. 606.
— del Circolo Giuridico di Palermo. 25.
— dell' Accademia di Torino. 102.
— del Ministero di Agricoltura, Industria e
Commercio. 149.
Ceistallogeafia. Sulla columbite di Cra-
veggia in Val Vigezzo. G. Striiver. 8.
E
Elezioni di Soci. 732.
Epigrafia. Iscrizione arcaica scoperta a Gor-
tyna di Candia o Creta. D- Comparetli. 36.
Filologia. Formulari della cancelleria di
Egitto nel XIV secolo, per alcuni Capi
di Stati italiani. M. Amari. 777.
— Di una versione persiana del Pentateuco.
/. Guidi. 347.
— La lettera di Xenaias (Philoxenos) ai
Monaci di Teleda. Id. 501.
— Note per la storia della lirica italiana. —
I Sul collegamento 'delle stanze nella
canzone. 355. — II. Sulle divergenze del
canzonieri nella attribuzione di alcune
poesie. E. Monaci. 501. 657.
Filosofia. L'Impensabile. Noti logico-psico-
logica. F. Donatelli. 213.
— Analisi della idea di sostanza e sue rela-
zioni con le idee di essenza, di causa e
di forza, come contributo al dinamismo
filosofico. L. Ferri. 299.
Fisica. Sulla conferenza internazionale di
Vienna, per l'adozione di un corista uni-
forme. P. blaserna. 795.
— L'eliografo inglese e il lucimetro italiano
applicati alla meteorologia agraria. G.
Cantoni. 7.
— Sul grado di precisione nella determina-
zione delle densità dei gas. G. Agamen-
none. 105.
— Determinazione della densità dell'aria. Id.
111.
— Sulla deformazione prodotta in vasi di vetro
da pressioni interne. Agamennone e Bo-
netti. 665. 699.
— Sopra un metodo per la calibrazione elet-
trica di un filo metallico. M. Ascoli. 197.
— Sopra le correzioni di calibrazione. Id. 465.
538.
— Conseguenze di una nuova ipotesi di Kohl-
rausch sui fenomeni termo-elettrici. A.
Battelli. 117.
— Sui fenomeni termici che accompagnano la
formazione dei miscugli di sostanze non
metalliche. Id. 646.
— 881 —
— Sui calori specifici e Ji fusione di so-
stanze non metalliche. Battelli e Marti-
ni-Iti. 621.
— Su la conducibilità elettrica delle combina-
zioni del carbonio ed in ispecie sulla
conducibilità delle ammidi, dei nitroderi-
vati ecc. .1. Barloli. 546.
— La conducibilità elettrica delle mesco-
lanze di combinazioni organiche, hi. 550.
— La conducibilità elettrica di alcuni com-
posti organici allo stato solido, hi. 569.
— Sulla dipendenza della conducibilità elet-
trica della dietilammina dalla tempera-
tura. /</. 572.
— La conducibilità elettrica delle resine. Id.
586.
— Densità di un solido in cui entrano tutti
i corpi semplici e suo confronto < on la
densità media della terra. LI. 51)6.
— Sintesi di alcuni nuovi composti che deri-
vano dal Mellogeno. Bartnli e Papasogli.
590.
— Revisione di alcune misure calorimetriche.
Cartoli e Stracciali. 541. 573.
— Nouve.ji procède pour obtenir la liquefa-
tion de l'oxygène. L. Gaittetet. 4~>~.
— Sull' igrometro di Edelmann. .1. Cancani.
475.
— Considerazioni sopra alcune relazioni tra le
velocità di efflusso, i calori specifici ed
i quadrati medi delle velocità moleco-
lari dei gas. G. De Franchis. 203. 331.
371.
— Sull'aumento di temperatura prodotto dalle
cadute d'acqua. F. Keller. 671.
— Variazioni che sono prodotte nel valore del
momento d'inerzia di un corpo, dall'ine-
guale distribuzione della materia in esso.
.4. Morghen. 469. 616.
— Sull'errore nel metodo delle deflessioni pro-
dotto dallo spostamento del filo di sospen-
sione dalla verticale. L. Palazzo. 610- 640.
661.
— Sulla fotografia delle scintille elettriche,
ed in particolare di quelle prodotte nel-
l'acqua. A. Righi. 459.
— Nuove ricerche sul fenomeno di Kerr. Id.
463.
Fisica terrestre. Relazione sulle osserva-
zioni fatte durante un viaggio nelle re-
gioni della Spagna colpite dagli ultimi
terremoti. Tarameli e Merralli. 150. 122.
— Vedi Meteora!
Fisico-Chimica. Sulla rifrazione atomica dello
zolfo. /(. Nasini. 74.
— Sul valore più elevato della rifrazione ato-
mica del carbonio, hi. 78.
Fisiologia. Influenza del magnetismo sulla
embriogenesi. C. Maggiorarli. 1.
— Sulla respirazione di lusso e la respirazione
periodica. A. Mosso. 45.
Fisio-Patologia. Sulla fisio- patologia delle
capsule surrenali. G. Tizzoni. 9.
Fisiotossicologia. Esperienze fisiotossicologi-
che sul cloridrato di trimetilvinilammonio
e su quello di trimetilamraina. A. Morig-
gia. 441. 519.
«
Geodesia. Sulle rappresentazioni geografiche
conformi. P. Pizzetti. 599. 628.
Geologia. Sulle rocce vulcaniche di Monteca-
tini e Orciatico nella provincia di Pisa.
G. Capellini. 437. 516.
— Conglomerato del Tavolato ; trivellazione
del fortino sulla via Appia presso la to^iba
di Cecilia Metella. Storia dei vulcani la-
ziali accresciuta e corretta. G. Ponzi. 319.
— Contribuzione alla geologia dei vulcani
laziali. — Sul cratere tuscolano. Id. 773.
— Specialità rimarchevoli nella zona gra-
niticoschistosa della Sardegna. U. Lovi-
salo. 485.
— È la Sardegna parte dell'asse della catena
tirrenica? Id. 489.
Idrometria. Effemeridi e statistica del fiume
Tevere prima e dopo la confluenza del-
l'Aniene, e dello stesso Ani. ne durante
l'anno 1884. .1- Betocchi. 2'\T>.
Igiene. Sulla preservazione dell'uomo nei paesi
di malaria. C. Tomman-Crud.4i. 799.
Invito della R. Deputazione sovra gì' studi
di storia patria per le antiche provili ie
e la Lombardia, pel 3° Congresso storico
italiano. 607.
— 882
il
Matematica. Intorno ad un'applicazione della
teoria delle forme binarie quadratiche al-
l'integrazione dell'equazione differenziale
ellittica. G. Batblglini. 653.
— Sulle forme binarie bilineari. Id. 691.
— Sulla trasformazione delle funzioni iperel-
littiche del primo ordine. F. Drioschi. 315.
— Sopra una proprietà della ridotta dell'equa-
zione modulare di ottavo grado. Id. 514.
583.
— Le equazioni modulari nella trasformazione
del terzo ordine delle funzioni iperellit-
tiche a due variabili. hi.
— Sulla deformazione di uno strato isotropo
indefinito limitato da due piani paralleli.
V. Cerniti. 521.
— Sulla geometria de' complessi lineari di
rette e sulle loro coordinate proiettive. —
Sulle superficie di Plncker nei complessi di
rette del 2° grado. Caporali e Del Pezzo.
528.
— Fondamenti di una teoria di uno spazio
generato da complessi lineari. fì. De Paolis.
163.
— Le trasformazioni doppie dello spazio. Id.
528.
— Alcune particolari trasformazioni involuto-
rie dello spazio. Id. 735. 754 .
— Un teorema intorno alle serie di funzioni.
C. Anela. 262.
— Sulla integrabilità di una serie di funzioni.
Id. 321.
— Sulla integrazione per serie. Id. 532. 566.
— Sopra una certa estensione di un teorema
relativo alle serie trigonometriche. Id.
637.
— Sopra una classe di equazioni differenziali
lineari del quart' ordine e sull'equazione
dil quinto grado. D. Desso. 183. 236.
— Sulle equazioni triuomie e, in particolare,
su quelle del settimo grado. Id. 237.
— Di alcune proprietà delle equazioni lineari
omogenee alle differenze finite del 2° or-
dine. Id. 381.
— Sopra i sistemi tripli ortogonali di Wein-
garten. L. Bianchi. 163. 243.
— Sugli angoli degli spazi lineari. P. Cassarli.
46. 133.
— Intorno a taluni determinanti aritmetici.
E. Cesàro. 709.
— Nuovo studio di determinanti aritmetici.
Id. 711.
— Intorno ad un teorema di Lagrange. G.
Fratlini. 12. 136.
— Un teorema relativo alla trasformazione
modulare del gruppo di grado p. hi. 12.
142. 166.
— Intorno alla generazione dei gruppi di ope-
razioni. Id. 281. 455.
— Sur la detérmination de la partie algébri-
que de l'intégrale des fonctions rationel-
les. Gomes-Teixeira. 187.
— Sur l'intégrale fe">* f{x) da. Id. 278.
— Sulle superficie generate da due sistemi
Cremoniani reciproci di grado m. G. Jung.
762. 773. 810.
— Ricerche sull'equilibrio delle superficie fles-
sibili ed inestcndibili. E. Padova. 269.
306.
— Sopra una formola del sig. Hermite. S. Pin-
cherle. 267.
— Intorno ad una Nota del sig. Spottiswoode.
G. Piltarelli. 327. 374.
— Sulla rappresentazione analitica di certe
funzioni singolari. Tonelli. 124.
— Il teorema di Cauchy per le funzioni a più
valori. Id. 778.
— Sulla deformazione delle superficie flessibili
ed inestendibili. V. Volterra. 274.
— Integrazione di alcune equazioni differen-
ziali del second' ordine. Id. 303.
— Sur la generation des surfaces et des cour-
bes gauches par les faisceaux des surfaces.
/. £. e M. N. Wanecék. 130.
Meteorologia. Osservazioni sul temporale
del 12 giugno 1885. P. Tacchini. 449.
— Intorno ai corpuscoli ferruginosi e ma-
gnetici dell'atmosfera. P. Bonizzi. 292.
Mineralogia. Contribuzione alla mineralo-
gia dei vulcani sabatini. Parte I. — Sui
proietti minerali vulcanici trovati ad Est
dui lago di Bracciano. 67. Struver. 173.
— Sopra il granito a sferoidi di Ghistorrai
presso Fonili in Sardegna. D. Lovisato. 819.
Morfologia. Morfologia delle terminazioni
nervose motrici periferiche dei vertebrati.
S- Trinchese. 255. 383.
— Sulla struttura raggiata del segmento
— 883 —
esterno dei bastoncelli retinici. G. Cuccati.
•286.
Necrologie. Annunzili della mirto dei So-
ci: Rosselli. 331; Mainiani. 197; Iknier.
581; Villa. ÒSI: V •■• ■■•<'■: e. Siebold. G30;
Maggiorarli. 651; Baeyer. "01; Ponsi. S29.
Cenni necrologia e C immemorazioni dei Soci :
Fiorentino. 96: Morpurgo. 250: Rossetti.
337; fera. 743; Maggiorarli. 775; Ponzi.
829.
Paleoetxografia. Oggetti dell'età della pie-
tra del Comune di Breonio Veronese, re-
galati al Museo preistorico di Roma dal
comm. Carlo Landberg. L. Pigorini. 03.
— Del culto delle armi di pietra nell'età neo-
litica, li. 151.
Paleontologia. Del Zifloide fossile (Chone-
ziphius planirostris) scoperto nelle sab-
bie plioceniche di Fangonero presso Siena.
G. Capellini. 6.
— Resti fossili diDioplodon eMesoplodon rac-
colti nel Terziario superiore in Italia, hi.
Paletnologia. Gli antichi oggetti messicani
incrostati di mosaico, esistenti nel Mu-
seo preistorico ed etnografico di Roma.
L. Pigorini. 359.
Patologia. Di un nuovo micrococco nella
patogenesi di uu.i forma sperimentale di
tumori da infezione. L. Manfredi. 825.
Pieghi suggellati inviati dai signori .
Nobili ; Carega di Muricce. 2 1
Pubblicazione delle opere di Leonardo da
Vinci. — Lettera colla quale S. E. il
Ministro della Pubblica Istruzione affida
all'Accademia questa pubblicazione. 561.
Statistica. Del movimento della criminalità
in Italia e di alcuni indici del progresso
morale ed intellettuale. /,. Uodio. S19.
Storia. Comunicazione relativa ad un docu-
mento Galileano. G. Goui. 255.
— Documenti storici relativi al taglio del-
l' istmo di Suez ed alla conquista del-
l' Egitto ideata da Sisto V. E- Carducci.
300.
— Documenti riguardanti Federico Cesi. Id.
778.
— Lettere inedite di Francesco Guicciardini
contenute in un manoscritto dell'Archivio
Vaticano. 0. Tommasini. 838.
— I diritti della casa di Savoia sopra il Mar-
chesato di Saluzzo. C. Manfroni. 361 191.
501. 575.
STORIA LETTERARIA. Intorno ad una Enciclo-
pedia finora sconosciuta di Egidio Co-
lonna, romano, ed al plagio fattone dal-
l' inglese Bartolomeo Glauville. E. Nar-
ducci. 67-
— 884 —
EKRATA-COBRIGE
A pag
. 6
linea
1 in
luogo di Chenoziphius
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»
12
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23
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nelle unità di volume
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nelle unità di volume.
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23
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esterna
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estrema
»
402
»
12
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intuisce
»
influisce
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30
»
nell'epoche antiche
»
nell'epoca antica
»
403
>
5-6
»
al minimo del salario
»
ad un salario
»
»
»
37
»
perspicace
»
perspicua
»
404
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24
»
appunto
»
punto
»
405
»
11
»
Bulleion
»
fìullion
»
»
»
14
»
accertarsi
»
accettarsi
»
»
»
30-31
»
e natura propria di quelle »
e della natura di quelle
»
»
»
40
»
potuto
»
portato
»
»
»
41
»
considerarla
»
considerata
»
488
»
10
»
compusizione
»
decomposizione
»
507
»
4 a. f.
»
finestra
»
fine
»
528
»
24
»
del piano
»
dello spazio
»
530
»
7
»
del
»
dal
»
»
»
13
>
Lozeley
»
Loreley
»
»
»
17
»
Klytaemncstoa
»
Klytaeranestra
»
»
»
33
»
Silaea
»
Lilalea
»
531
»
18
»
(231) Ruma, (233)
»
(232) Russia, (531)
»
572
»
5
»
dimetilamina
»
dietilammina
»
573
>
1
»
»
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DELLA
BEALE ACCADEMIA DEI LINCEI
ANNO CCLXXXIL
1884-85
S IE2 Tò X E Q, TJ .A. Tò T .A.
VOLUME I.
BULLETTAI) BIBLIOGRAFICO
ROMA
TIPOGRAFIA DELLA K. ACCADEMIA DEI LINCEI
PKOrjUETA DEI, CAT. V. SALVII'CCI
[ss;,
1ÌEALE ACCADEMIA J)Ef LINCEI
BULLETTINO BIBLIOGRAFICO
[L'asterisco * indica i libri e i periodici ricevuti in dono dagli autori o dagli editori;
il segno -j- le pubblicazioni che si ricevono in cambio].
Pubblicazioni non periodiche pervenute all'Accademia
nei mesi di ottobre e novembre 1884.
Pubblicazioni italiane.
* Canestri ni G. e Derlcse A. — Sopra alcune nuove specie di acari italiani.
Padova, 1884. 8."
'Carnevali C. — La teorica del diritto amministrativo. Napoli, 1884. 8.°
•Censimento degli italiani all'estero. Dicembre 1381. Koma, 1884. 4.°
'Cosca G. — La dottrina Kantiana dell' a priori. Pordenone, 1884. 8."
*Comes 0. — Sulla malattia del pomodoro (lycopersicum esculentum) deno-
minata Pellagra o Bolla nella provincia di Napoli, e sulle crittogame
che l'accompagnano. Napoli, 1884. 8.°
'Conti A. — 11 buono nel vero o morale e diritto naturale. Voi. I, II 2a ed.
Firenze, 1884. 8."
*Corradi .1. — L'acqua del legno e le cure depurative nel cinquecento. Mi-
lano. 1884. 8."
*De Giovanni A. — Alterazioni della vena cava ascendente complicanti la
cirrosi epatica primitiva e la cirrosi cardiaca. Contribuzione alla fisio-
patologia della cava ascendente. Bologna, 1884. 8.°
*De Gubernalis A. — Storia universale della letteratura. Voi. X-XIV. Mi-
lano, 1S84. 8." (Dono dell'editore).
'Fabriano a Quintino Sella. Fabriano, 1884. 8.°
'Ferrerò L. 0. — Dalla pietra al suolo. Nota sopra una collezione didattica
di materiale per lo studio chimico del suolo agrario. Napoli, 1884. 8."
'Cullo G. — Aggiunte alla risoluzione geometrica del triangolo sferico.
Rema, 1834. 8."
•llelbig W. — Scavi di Vulci. Roma, 1884. 8."
• Id. — Viaggio Dell' Etrnria. Perugia e dintorni. Roma. 1884.8."
BUM.ETTINO-R] SDK "VII -- VOL. I. 1
* Marinelli G. — La superficie del regno d'Italia secondo i più ìecenti studi.
Roma, 1884. 8."
*Martello T. — Falso socialismo e falsa economia politica. Bologna, 1884.4."
*Massarani T. — Charles Blauc et son oeuvre. Paris, 1885. 3."
♦Mostra della città di Roma alla Esposizione di Torino nell'anno 1884.
Roma, 4."
' Oinboni G. — Delle ammoniti del Veneto che furono descritte e figurate
da T. A. Catullo. Venezia. 1881. 8.°
' Pavesio P. — Critici ed editori delle opere di Ugo Foscolo. Roma, 1884. 16»."
*ld. — Ugo Foscolo nella famiglia. Roma, 1884. 16.°
♦Relazione statistica sulle costruzioni e sull' esercizio delle strade ferrate ita-
liane per l'anno 1883. Roma, 1884. 4.°
"Ricco A. — Nuovo elettromagnete a rotolo. Modena, 1884. 4."
*hl. — Fenomeni di colorazione soggettiva prodotti dalla luce che attraversa
le palpebre. Modena, 1884. 8.°
*SarU T. — Storia dell'esercito italiano. FJ VII1-X. Roma, 18S4. 8."
'Scacchi E. — Ricerche cristallografiche sulla fenilcumarina e sulla cuma-
rina. Napoli, 1881. 8.°
*Troìs E. F. — Ricerche sulla struttura della Ranzania tv lineata.
Venezia, 1884. 8.1
*Tuccimci G. A. — Sulla costituzione geologica del colle Esqnilino in Roma.
Roma, 1884. 8.n
* Vicentini G. — Sulla conducibilità elettrica delle soluzioni alcoolichc di
alcuni cloruri. Torino, 1884. 4.°
* Villa A. e G. — Sulla costituzione geologica e geognostica della Brianza
e segnatamente sul terreno cretaceo. Miiano, 1844. 8.*
" Zn non G. A. — Analisi delle ipotesi fisiche. Venezia, 1885. 8."
Pubblicazioni estere.
•"Acta historiea res gestas Puloniae illustrali tia. Voi. VI, VII. Cracoviae,
1883 4. 4°.
''Albert II. — Eiu Fall von Tnberkulose des Herzens. Kiel, 18S3. 8."
■Alexander h'atz P. — Beitriige zur Lehre von den Scbriftsàtzcn. Erlaugen,
1883. 8."
iAmadeo G. — Contribution à l'étude dn carcinome primitif du corps uté-
rin. Genève, 1884. 8.°
'Amici bey F. — L'Egypte ancienne et moderne et son dernier recensement.
Alexandriae, 1884. 8.°
* Amorim T. G. de — Garrett, Memorias biographicas. T. III. Lisboa, 1884. 8."
'Angerer L. — Ftìrstbischof Franz Konrad von Bamberg. Hof a/S. 1883. 8."
'■Appcl J. — Deber epidemische Cerebro-spinalmeDingitis. Kiel, 1884. 8.°
— Ili —
tArchiwum do dziejów literatury i oswiaty w Polsee. Tomo 111. W Kruko-
wie, 18S4. 4."
ìBedot M. — Eecherches sur le dévaloppement des nerfs spinaux cliez les
Trilons. Genève, 1884. 8.°
iBeier F. — Ueber Johann Jacjb Froberger's Leben und Bedeutung far die
Geschichte der Klavièrsuite. Rostock, 1883. 4.°
■Bcrancck E. — Reelierches sur le développement des nerfs craniens chez
les Lézards. Genève, 1884. 8.°
*Bcrcn<J$en G. — Esmarch'sche Methode der Hasenscharteuoperation. Kiel,
1883. 8.°
*Berg D. C. — La vida y costumbres de los termitos. Buenos Aires, 1880. S.n
t Biedermann R. — Ein Fall von Echinococcus des Leber durcb Operation
geheilt. Jena, 1883. 8.°
*Bililowsky C. — Ueber luetische und phtbisiscbe Affectionen ini Halso.
Jena, 1883. 8.°
-:B!au A. — De Aristarchi discipulis. Jenae, 1883.8.°
ì'Braasch E. E. — Comparative Darstellung des Religionsbegriffes in den
verscbiedenen Anflagender Scbleiermacher'scben «Reden».Kiel, 1883.8.°
*Brunel 0. — Sur qnelques nouveanx hydrocarbures derivés da diphényle et
de la napbtaline. Genève. 1884. 8.°
■Brìi nbaucr P. — Der Einflnss der Temperatur auf das Leben der Tagfal-
ter. Mùnehen, 1883. 8.°
ìBiicheler E. — Oskische Helmaufschrift Bonn, 1884.8.°
?Burmester J. — Beitrage znr Anatomie und Hislologie von Ciana Rathkii
Kr. Kcllinghusen, 1883. 8."
; Bussy L. — Jovinien et Vigilance ou deux protestants à la fin da IV
siècle. Genève, 1884. 8."
rBuza ./. — Kultivàlt novényeink betegségei. Budapest, 1879. 8.°
*Calliburc'es P. — Rechercbes expériinentales sur l'inflnence dn traitement
pneumatique sur la fermentation des jus sucrés. Paris, 1884. 8.°
•ranchile A. de — Histoire des sciences et des savants depuis deux sièclcs.
2" Ed. Genève, 1885. 8."
■Carstens B. — Zar Dialectbestimmmig des Mittelenglisehen Sii" Firumbras,
eine Lantnntersnchung. Kiel, 1884. 8."
*Cams .1. V. — l'rodromns faunae mecliterraneae sive descriptio animalium
IMaris Mediterranei incolarum. Pars I. Coelenterata, Ecliinodermata, Ver-
me?. Stuttgart, 1884. 8.°
^Casali C. — Fortis Etruria. La civilisatiou étrusque d'après les monuments.
2e étude. Paris, 1884. 8."
*Catalan E. — Qnelques tliéorèmes d'aiitlimétique. Bruxelles, 1884.8."
- /,/. — Note sur le théorème de Lambert. Paris, 1884. 8."
- ;,/. — Pioblèmcs et tliéorèmes de probabilités. Bruxelles, 1884. 8."
IV —
"Catalogne of the Loan Book Exhibitiou held at the University of Califor-
nia Berkeley May 26"' to 31st 1884. Sacramento, 1884. 8.°
■'Christ 0. — De Ablativo Sallustiano. Jenae, 1883. 8.°
■riasen C. — Untersuchungen ueber Timaios von Tauromenion. Kiel, 1883.8.°
■Claussen Ph. J. A. — Die Wirkungen der Hyoscinura hydrojodicum iiiid
hydrobromicum ini Vergleiche mit denen des Atropin u. des Extr. hyo-
scyami. Kiel, 1883. 8.°
'Collen J. — Étude biographique sur Jean le Clerc (1657-1736). Genève,
1834. 8.°
tDaday J. — A Magyar Allatani irodalom ismertetese 1870-tol 1880-ig bé-
zazólay. Budapest, 1882. 8.°
'Damila y Collado M. — La Germania de Valencia. Discursos leidos aute
la real Academia de la historia. Madrid, 1S84. 4.°
"Dietrich R.— Ueber die Darstcllung der Wurzeln der algebraischen Gleiehun-
o-en durch unendliebe Reihen. Griefswald, 1883. 8.°
• Dobenecker 0. — Die Schlacht bei Miihldorf, und ueber das Fragment einer
osterr. Chronik. Iunsbruck, 1883. 8.°
" Dombluth 0. — * Zur Praxis und Theorie der Arzneibehandlung des Diabetes
mellitus. Rostock, 1884. S.°
'Dreyer M. — Der Teufel in der Deutschen Dichtung des Mittelalters. Rostock,
1884. 8.°
t DUsing A'. — Die Factoren welche die Sexualitàt entscheiden. Jena, 1883. S.°
• Ehlers T. — Untersuchungen ueber den Rauschbrandpilz. Rostock, 1884. 8.°
* Engler 0. — Darstellung und Kritik des leibnitzischen Optimismus. Jena,
1883. 8.°
"' Feine P. — De Aristarcho Pindari interprete. Lipsiae, 1884. 8.°
■; Feustell F. — Ueber die spiiteren Schicksale der Atelektase. Braunschweig,
1883. 8."
f Fucrster R. — De translatione latina Physioguomonicorum quae feruntur
Aristotelis. Kiliae, 1884. 4.°
; /d. — Die Physiognomik der Griechen. Kiel, 1884. 8."
■ Fromm E. — Die Kaiserwahl Franz 1. Ein Beitrag zur deutschen Reichsgeschi-
chte dea achtzehnten Jahrhunderts. Giessen, 1883. 8.°
'•Gaudard E. — Contribution a l'étude de l'hémiplégie cerebrale infantile.
Genève, 1884. 8.°
'Gautier A. — Étude sur le crime d'incendie. Genève, 18S4. 8."
'Girard A. — Invention nouvelle en l'algebre. Reimpression par D.r D. Bie-
rens de Haan. Leiden, 1884. 8."
■ Goebeler 0. — Ein Fall von paroxysmaler Hamoglobinurie beobachtet ini
Garnison-Lazareth zu Rostock. Rostock, 1883. 8.°
'■Gottz G. — De Compositione Poenuli Plautiuae Commentariolum. Jenae,
1884. 4.°
• Goetz G. — Juvenalis et Persìi fragmenta bobiensia. Jenae. 1884. 4."
^Gremaud V. L. — Étude sur les procédc's de résection tibio-tarsienne. Ge-
nève, 1884. 8.°
*Grove W. lì. —The Correlation of Pbysical forces. 6.th ed. London, 1874. 8.°
*GiitberL. — Utmutatas fòldrajzi helymeghatàrozàsokra. Budapest, 1883. 8."
iGuye Ph. — Action de l'acide jodhydrique sur qnelques composés aroma-
iiques. Genève, 1S84. 8.°
f Haberstclz A. — Fall von schwerer Muskelgummose. Jena, 1883. 8.°
* Haenlsschel E. — Ueber die Keduktion der Gleichung
yy 5S v «p v__
Ssc* ~ 3</2 + Ss2
auf geuobnliehe DifferentialgleichuDgen. Ein Beitrag zur Theorie der
Lamé'schen Punktionen 2" Ordmnig. Berlin, 1883. 8.°
■Ilunscn li". — Untei'Euchungen ueber die Refractionsverhàttnisse ini 10-15
Lebensjahre und das Wachsthtun der Augen in diesen Jahren. Kiel,
1884. 8.°
■ llurckcn J. — Ein Beitrag zur Genese der Syringoraielie. Kiel, 1883. 8.°
'■ Ihiuptmann C. — Die Bedeutung der Keimblàttertheorie fur die Individua-
li tfltslehre und den Generationswechsel. Jena, 1883. 8."
iHasslinszky /•'. — A Magiar birodalom zuzmó-flóraja, Budapest, 1884. S."
■ Henrichsen II. — Beitrag zur Kenntniss von der Wirkung der Abfuhr-
mittel. Kiel, 1884. 8."
*Hercher B. — Zur Grundlegung der transscendentalen Logik Kants, insbe-
sondere seiner Kategorienlehre. Rudolstadt, 1883. 8."
": the hn P. — De Codice blandinio antiqnissimo. Jenae, 1883. 8.°
~> Hofrichter E. — Ueber aufsteigende Degeneratimi des Riickennìarkes auf
Grundlage Pathologisch-Anatomischer Untersuebung. Jena, 1883. 8.°
• llolmberg E. L. — La Sierra de Cuià-Malal (Cuiruinalan) Buenos Aires, 1884. 8."
'.lacobi II. — Anatomisch-histologische Untersuebung de Polydoren derKieler
Bucbt. Weissenfels, 1883. 8.°
''Jeanncrcl A. — Application de la niétliodo antiseptique au traitement des
fractures ouvertes à la Clinique cbirurgicale pendant les annces 1876-
1883. Genève, 1884. 8."
'Uomini A. — Contribulion à l'étude anatomique des sarcomes du vagin. Ge-
nève, 1884. 8.°
*Joudra II. — Contribution à l'étude clinique du Bruit de Galop. Genève,
18S3. 8.°
■ Kaibcl G. — De Atbenaei Epitome. Rostock, 1884. 4.°
■Kdllcnbach E. — Ueber Polynoé cirrata 0. Fr. Mllr. Eisenacb, 1883. 8."
■Karptlles L. — Beitràge zur Naturgeschiehte der Milben. Berlin, 1883. 8."
■ Kcfersti'iìi II. — Die Realitiit der Aussenwelt in der Pbilosopbie von De-
scartes bis Fichte. Kothen, 1883. 8.°
*Kleb'ahn IL — Die Rindenporen. Ein Beitrag zur Kenntniss des Baues und der
Function der Lenticcllen und deranalogen Rindenbildung. Jena, 1884. 8.°
^Knorre G. v. — Beitrage zur Kenntniss der Wolframverbindungen. Leipzig,
1883. 8.°
"Knolt 0. — De fide et foutibus Polyaeni. Lipsiae, 1881. 8.°
fK6hlcr II. C. E. — Ueber das Paraaelhoxyphcnylmetlian und einige derivate
desselben. Dresden, 1884. 8.°
^Kojnharoff G. — Du principe des nationalités. Genève, 1884. 8.°
•; h'orzona T. — Wewnetrzne dzieje Polski za Stanislawa Augusta (17G4-1794).
T. III. W Krakowie, 1884. 8.°
^Kosutdmj Tli. — Chemisch-physiologische Untersuchung der Characteristische-
ren Tabaksorten Ungarns. Budapest, 1882. 4 °
■ Kuhn A. — Ueber Die Angelsàchaischen Gedichte von Christ und Satan.
Halle aS. 1883. 8."
ìLamp J. — Norie Berechtning der Parallaxe von 61 Cygni aus den Beobach-
tungen von Scbweizer in Moskau 1863-1866. Kiel, 1883. 8.°
*Langle>j S. P. — On the amount of the atmospheric absorption. New-Haven,
1884. 8.°
^Laun W. F. — Beitrage zur Kenntniss der Alkine. Kiel, 1884. 8.°
"Le Fort II. — Code federai des obligations. Registre du commerce et rai-
sons de commerce. Genève, 1884. 8."
tLeidolph E. — De Fe'sti et Parili locis Plautinis. Lipsiae, 1883.8."
'Lei eh 0. — Ueber Brom- und Jodmagnesium. Leipzig, 1884. 8.°
' '• LuJcwig F. — Zur Frage der Thranendrusentumoren. Rostock, 1883. 8.°
•Luttig E. — Die Bpwegnng einerstarren gleichmàssig mit Masse belegten
Geraden auf Cylinderrìaehen, speciell anf einem parabolischen Cylinder,
unter dem Einfluss der Scbwere uud von Anfangsstòssen. Jena, 1883.8.°
t-Makowsky L. — Beitrag zur Lehre von der Localisation des Spracbcentrnms.
Jena, 1883. 8.°
*Mare\j. — Les eaux contaminées et le choléra. Paris, 1884. 8."
ìMarieneseu Al. M. — Cultulu pagami si crestina. T. I. Bucuresci, 1884. 4."
^Marloth li. — Ueber Mechanisclie Scliutzmittel der Samen gegen Seliadliche
Einflusse von aussen. Leipzig, 1884. 8.°
'' Mensing J. — Beitrage zur Statistik der Kniegelenksresectioneii. Kiel, 1883. 8."
^Market Fr. — Die Speichelróhren. Leipzig, 1883. 8.°
' '■ Mei/er II. — Ueber die vom Pseudocumolsulfamid sich ableitenden Sulf-
amin- und Oxysiiuren. Rostock, 18S3. 8."
■■Moeller 11'. — Rede am Luther-Jubilauni den 10 Nov. 1883. Kiel, 1883. 8.°
■iMnewnich P. — Ueber den pliysikaliscli-optischen Bau des Rindsauges.
Leipzig, 1883. 8."
i Mórcttuski A'. — Andrzéj Patrycy Nidecki jego zycie i dziela Cz. I (1522-
1572). W Krakowie, 1884.8.°
— VI! —
•UMi, <r m. _ Richard Lepsius 1810-84. S. 1. 1884. 16.°
*Nisscn P. — Der Nomiuativ der verbundcnen Personalpronomina in den àl-
testen frauzSsischen Sprachdenkmalern. Greifswald, 1882. 8."
tffissen H'. — Ein Beitrag zur Casuistik der Pulsionsdivertikcl der Speise-
rore. Kiel, 1884. 8.°
•Mtzsch F. — Luther und Aristoteles. Kiel, 1883. 8."
; Nowrisson Ch. — Recherches sur l'acide anisolpthaloylique. Genève, 1883. 8.°
• Papa geor gius P. N. — Beitraege zar Erklarung und Kritik des Sopholdes.
Pars l. Jenae, 1883. 8.°
*Paris G.— « Roma nella memoria e nelle immaginazioni del medio evo » di
A. Graf. Pari?, 1884. 4."
"Paul IL — Ueber Hautanpassung der Sàugethiere. Jena, 1884. 8."
■ Petoscn J. — Mikroskopische und chemische Untersuchungen ani Enstalit-
porphyrit aus den Cheviot-Hills. Kiel, 1884. 8.°
■ /' lerssen-Borstel W. — Gallensteinbildung in ihrer Beziehung zu Krebs und
ebronischer Endarteriitis. Neustadt, 1883. 8.'J
■ Pi per I. — Beitriige zur Begrundung der Fresnelschen Hypotliese der doppel-
ten Cirkularpolarisation ini Bergkrystall. Schwerin, 1884. 4.°
•Pomniki (Starodawne prawa polskiego). T. Vili. cz. 1. Cracoviae, 1884. 4."
* Porte W. — Judas Ischarioth in den bildenden Kunst. Berlin, 1883. 8.°
■ Prollius F. — Beobachtungen ueber die Diatomaeeen der Umgebmig von
Jeua. Lunebnrg, 1882. 8."
■ Hegel P. — Helmold und scine Quellen. Jena, 1883. 8.°
■fìeuler A. — De Promethei septem Persarnm Aeschyli fabularum codicibus
recentioribus. Cervi montii, 1883. 8.°
■ Riekmann E. — In cumulandis epithetis quas leges sibi scripserint Poetae
giaeei maxime lyrici. Cervimontii, 1884. 8.°
f Roggenbau P. — Uebei den jetzigen Stand der Lehre von der Behandmng
brandiger Bruche. Rostock, 1883. 8.°
''Rossbach F. — Beitrag zur Eenntniss oolithiseber Kalksteine. Meiningen,
1884. 8.°
f Bost H. — Versuch einer Phylogenie des Sàugethier-Gebisses. Jena, 1883. 8.°
■ Rolli F. — Ueber Tropeine und Glycoline. Kiel, 1883. 8."
*Borgeoud Cli. — Rousseau's I.-I. Religi onsphilosophie. Leipzig, 1883. 8."
''•SchariU II. — Études géologiques sur le Pays-d'enhaui Vaudois. Lausanne,
18S4. 8."
'Scheit M. — Die Tracheidensàume der Blattbiindel der Coniferen mit ver-
gleichendein Ausblicke auf die Qbrigen GefUsspflanzen besonders die
Cycadeen und Gnetaeeen. Jena, 1883. 8."
"• Schellhorn 0. — Ueber den von der Bestrahlung dureh die Erde herruh-
renden Theil dér schliesslicben Temperatili' des Mondes und die Verthei-
lung dieser Temperatili- im Innern desselben. Jena, 18S3. 8."
- - Vili —
''Schemi G. — Utmutatàs fóldmàgnességi helymeghatdrozàsokra. Budapest,
1834. 8.°
'■Schmidt B. — Arnold von Quedlinburg und die iiltesten Nachrichtea zur
Gescliichte des Rsussiscben Hauses. Jena, 1883. 8.°
iSchSnland S. — Ueber die Entwicklung der Bli'iten und Fruclit bei den
Plataneu. Leipzig, 1883. 8.°
'■Schorler lì. — Untersuchungen ueber die Zellkerne in den starkefiibrenden
Zellen der Hòlzer. Jena, 1883. 8.°
''Schuth lì. — Studiai zar Spraclie d'Aubigné's. Alterna, 1883. 8.°
f Schwer W. — Ein Beitrag zur Stalistik und Anatomie der Tuberkulose. Kiel,
1884. 8.°
*Semon lì. — Das Nervensystem der Holothnrien. Jena, 1883. 8."
ìSigismund F. — De haud negationis apud priseos scriptores usu. Lipsiae,
1883. 8.°
'Simon F. — ■ Die Sexualitat und ilire Erscheinungswèisen in der Natur. Ver-
sucb einer kritiseben Erklarung. Breslau, 1883. 8.°
•Simon J. — Une Aeadémie sous le Directoire. Paris. 1885. 8.° (acq.).
'Soltìvedcl F. — Freje ZellbilJung im Embryosack der Angiospermen mit
besonderer Bei'fieksichtigung der hierbei stattfindenen Vorgange der
Kerntbeilung. Jena, 1881. 8."
f Spee G. F. — Beitrag zur Entwickelungsgcscb.icb.te der fruberen Stadien
des Meecschweinchens bis zar Vollendung der Keimblase. Leipzig,
1882. 8.°
'Spinoza B. de — Stelkonstige reekening van den Regenboog, and Reecke-
ning vau Kanssen. Reirnpression by Dr. D. Bierens de Haan. Leiden,
1884. 4."
"Spitzer J. — Lautleh're des Arkadischen Dialektes. Kiel, 1883. 8."
'Sprawozdania komisyi do badania historji sztuki w Folscbe. T. HI, 1. Krakow,
1884. 4.°
'Stechert C. — Definitive Bestimmung der Babn des Cerneteli 1881, IV. Kiel,
1884. 4.°
fSteen J. — Aiiatomiscb-bistologiscbe Untersuchung von Terebellides Stroe-
ruii M. Sars. Jena, 1883. 8."
+ Steinhtiuser K. — John Lyly als Dramatiker. Halle a. S. 1884. 8.°
*Stevin S. — « Valide Spiegeling der Singconst » et « Vaude Molens ». Reim-
pression par Dr. D. Bierens de Haan. Amsterdam, 1884 4.°
''Stolz N. — Beitrag zur Statistik der Radicaloperatiou der Hydrocele durcb
Punction mit nachfolgeuder Injeetion von Lugol'scher Lòsung. Kiel,
1S83- 8."
iSuet. F. — Ueber die auf den Konig Haraldr Hàrfagri bezugliebeu Gedicbt-
fragmente in den norwegiseben Konigscbronik Fagrskinna. Leipzig,
1884. 8.°
'Vaino II. — Les ori gin es de la Fianco contemporaiue. La revolution. T. [-III.
Paris, 18S2-85. 8."
Tordi/ P. — Remarques sur une Note de M. Ibacli. Paris, 1884. 8."
f Tchijcroski P. — Recherches sur l'entrainement des substances solides pal-
la vapeur d'eau et sur la combinaison de l'acido borique avec la va-
peur d'eau. Genève, 1884. 8.°
; Thcopold C. — Deber einen Fall von multipler degenerativer Neuritis.
Lemgo, 1882. 8."
"Trognit: B. — Ueber einige Cunren auf dem Rotati onsell i psoid, der Kugel
und der Mercator'schen Projectionsebene bei conformera Zusammenbange
dieser Plàchen unter einender. Jena, 18S3. 8."
: Vauthier U. — Recherches anatomiques sur les corps libres de la tunique
vaginale. Genève, 1884. 8."
■ VOlckcrs C. — Zur Bchandlung der Mastdavmkrebses. Kiel, 1883. 8.°
; Wagner R. — De priore quae Demostbenis fertur adversus Aristogitoncni
oratione. Cervimontii, 1883. S.°
; Walter 0. — Geschichte des Hebamraenwesens im Grossherzogthum Mecklen •
burg- Scbwerin nebst kurzen Vorscblagen zu einer Re forai desselben.
Giistrow, 1883. 8.°
•)Yassncr J. — De Heroum apud Graecos cultu. Kiliae, 1883. 8°
iWedel 11'. — Ueber einige Abkommlinge des Acetessigester (Aethyl-Dia-
cetsaure) und ueber die Oonstitution desselben. Jena, 18S3. 8.°
: Wieck 0. — Ueber die Discisio mahirans. Kiel, 1883 8."
; Wildfang ./. C. — Die Tuberkulose der Tymus. Kiel, 1883. S.°
: Woljf E. — Zur Syntax des Verbs bei Adenet Le Roi. Kiel, 1884. 8."
*Wùttig ./. — Thomas Arnold der Rektor von Rugby. Ein Beitrag zur
Geschichte des Englischen Erziehungswesen. Hannover. 1884. S.°
'• Ziegenspeek 11. — Ueber das Gestein des Vulcans Yate siidlich von der Boca
de Reloncavi mittlere Andenkette Siid-Chile (West-Patagonien). Jena,
1883. sr
Pubblicazioni periodiche pervenute all'Accademia
nei mesi di ottobre e novembre 1884.
Pubblicazioni italiane.
•Annali dell'industria e del commercio. 1884. Roma, 8."
Latles. L'industria delle coperte di lana. — Atti del Consiglio del commercio e del-
l'in instria.
•Annali di agricoltura. 1884. N. 82, SO. Roma, 1884. 8.°
82. Le scuole pratiche di agricoltura in Italia. — 80. Atti della Commissione con-
suntiva per la fillossera.
•Annali di statistica. Seri.' :','. vol.IX-XI. Roma, 1884. 8."
Bl'U.ETTISO-R] NDH |N. I l — VOL, I. 2
IX'. Appunti di statistica comparata di alcune città italiano ed estere. — Censimento
degli Israeliti esistenti nel regno alla fine dell'anno 1881. — Marinelli. La superficie geo-
grafica del regno d'Italia secondo i più recenti studi. — Gabelli. Sulla statistica dell'istru-
zione secondaria per l'anno scolastico 1881-82. - x. Atti della Commissione per il riordi-
namento della statistica giudiziaria, civile e penale. — XI. Sbrojavacca. Appunti di stati-
stica e legislazione comparata sugli istituti di credito fondiario.
■Annuario del r. Istituto tecnico di Roma, 1884. Annata IX. Roma, 8."
Pipemo. L'insegnamento della teoria della statistica negli istituti tecnici. — Tor-
raca. Rimatori napoletani del quattrocento. — Meli. Cenni geologici sulla costa di Anzio
e Nettuno ed elenco dei molluschi pliocenici ivi raccolti.— Pochcttirw. Una nuova formi
di Oidium Erysiphoides Fr. — Besso. Di alcune regole per la trisezione approssi-
mata dell'angolo.
•Annuario statistico italiano. Anno 1884. Roma, 1884. 8.°
•Archivio per l'antropologia e la etnologia. Voi. XIV, f. 2°. Firenze, 1884. S.°
Manttgazza. Studi sull'etnologia dell'India.
'Archivio storico siciliano. N. S., anno IX. Palermo, 1884. 4.°
Cogli/ore- Studi storico-archeologici, Mozia. — Salims. Osservazioni intorno a due
diplomi greci. —.Amari. Estratti del Tarili Mansuri. — Vasi. Osservazioni critiche alla
monografia critica delle colonie lombardo-siculo di Lionatdo Vigo. — Slarrabba. Docu-
menti relativi a un episodio delle guerre tra le fazioni latina e catalana ai tempi di re
Lodovico d'Aragona. — Lionti. IV. Le usure presso gli Ebrei. — Meli. Su i pittori clic
lavorarono nella cappella di S. Cristina nell'ultimo anno del secolo XV e sulla S. Cecilia,
unico quadro che oggi esiste. — Rocca. Tre tele di Andrea Carrera in Alcamo. — hi.
Nuovi documenti sul pittore Giuseppe Carrera. — Salina*. Aggiunta all'articolo sulla statua
di Carlo II modellata da Giacomo Serpotta.
"Archivio storico italiani. Tomo XIV, disp. 6, 1S84. Firenze, 8.°
Li Manila. Notizie e documenti su le consuetudini delle città di Sicilia. — Banchi.
Provvisioni della Repubblica di Siena contro la peste degli anni 1411 e 14£3. — Reumont.
L'incoronazione di Carlo V in Aquisgrana descritta da Baldassar Castiglione. — Venturi.
Di un insigne artista modenese del secolo XV.
t Archivio storico per le provincie napoletane. Anno IX, f. 3. Napoli, 1884. 8.°
Barone. Le cedole di tesoreria dell'Archivio di Stato di Napoli dal 1460 al 1504. —
Fiorentino. Esilio da Viterbo, e i Pontaniani di Napoli. — Giampietro. Un registro ara-
gonese della Biblioteca nazionale di Parigi. — Nunziante. Alcuno lettere inedite del car-
dinal Mazzarino dal 24 gennaio al 24 aprile 1648. — Capano. Il Factum giurato dal
Duca Sergio ai Napoletani (1030?). — Colombo. Il palazzo e il giardino della Duchcsca dal
1487 al 1760.
•Archivio storico per Trieste, l'Istria ed il Trentino. Voi. Ili, f. 1,2. Roma,
1884. 8.°
Carducci. Dell'inno La Risurrezione di Alessandro Manzoni e di S. Paolino d'Aqni-
leja. — Prede/li. Antiche pergamene dell'abazia di S. Lorenzo in Trento. — Joppi. Inven-
tario del tesoro della chiesa patriarcale d'Aquileia fatto fra il 135$ e il 137S. — .1/. La
Comunità di Rovereto e le pretese d'Innsbruck (1564). — Orsi. Varietà trentine; Un giu-
dizio di Dio in Rendenadel 1155; Un nuovo documento sul Bellenzani ; Gli scritti del padre
Tuvazzi; Artisti che lavorarono nel Trentino. — Suster. I Trentini all'Università di Bolo-
gna nei secoli XVI e XVII.
f Archivio veueto. Anno XIV, n. s. f. 55. Venezia, 1S84. 8."
eh i. La vita dei Veneziani iul 1300. La città, la laguna. — Caffi. G > ÌW-
ias ssia Vielmo Vielmi di Al/ano. — Ronzon. I vicari del Cadore. — Deganì. 11
castellò 'li Gasano. — Cipolla. Ricerche sulle tradizioni intorno alle antiche immigrazioni
nella laguna. — Zdekaver. 11 giuoco a Venezia sulla line del secolo XVI. — di Sardagna.
Documenti circa il feudo della Muta in Riva di Trento.
: Atti dell'Accademia Olimpica di Vicenza. 1882. 1" e 2" seni., voi. XVII.
Vicenza, 1884. 8.°
Morsolin. Maddalena Campiglia poeti a vicentina. — Donati. Intorno alla vita e alle
opere di Nicolò Vecchietti. — Tunisi. Una pagina d'igiene. — Conte. Delle ricompense
civili.
•Atti della r. Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti. T. XXIIL Lucca,
1884. 8.°
Sforza. La patria, la famiglia ed i paventi di papa Niccolò V. — Ridolfi. Commemora-
zione del cav. Adolfo Pieroni. —Bonghi S. Della mercatura dei Lucchesi nei secoli XIII e
XIV. — MiUmcsi: Sul telefono e il microfono. — Ciampolini. La prima tragedia regolare
nella letteratura italiana.
"•Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria perle provincie di Ro-
magna. 3a Ser. voi. IL f. 2, 3. Bologna, 1884. 8."
lìrizio. Villaggio preistorico a fondo di capanne scoperto nell'Imolese. — voti Duini.
Osservazioni critiche sulla recente opera di H. Nissen « Italischen Landeskunde, I. Land
un d Lente ». — Balduzzi. Bagnacavallo e i Polenta:» (1394-1438). —■ Luschin von Eben-
grcuth. Nuovi documenti riguardanti la nazione alemanna nello Studio di Bologna. — Ma-
lagula. I libri della nazione tedesca presso lo Studio bolognese. Note storico-bibliografiche.
•Bollettino consolare pubblicato per cura del Ministero degli affari esteri.
Voi. XX, f. 10, 11. Roma, 1884. 8.°
10. Tcsraii. Commercio e navigazione della Birmania inglese durante l'anno 1883-84. —
Nagar. Eaccolta di notizie e sunti statistici sull'Uruguay. — Ardrcini. Relazione sull'in-
dustria ed il commercio della Persia. — Esportazione della Germania dal 1° gennaio
al 30 giugno 1884. — Massone. Notizie commerciali della città di Batoum e del suo traffico
di petrolio {nafta,. — Huitfeldl. Rapport sur la situation économique de la Norvègc
cu ls83. — Andrcsen. Navires en costruction dans le chantiers de la Norvègc au l"jan-
vier ISSI.— ll.de Neufoille. Rapporto statistico sul commercio italo-gerraanico. — Greppi.
Alcune notizie intorno alle colonie italiane, Conte d'F.u e Donna Isabella nel Brasile. —
Perrod. Emigrazione e colonizzazione nella provincia brasiliana di S. Paolo. — Bauertnei-
ster. — Movimento commerciale del porto di Saigon nell'anno 1883. — Zerboni. Rap-
porto sui principali raccolti della Romelia orientale di quest'anno. — Movimento della
navigazione nazionale in Alessandria d'Egitto e Porto Said. — Calvignoni. Statistica
della navigazione e del commercio di Smirne nell'anno 1883. — Roswadowsky. Movimento
marittimo del porto di Susa nel 1883. — Statistica della navigazione nel Distretto con-
solare di Costantinopoli.
^Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. II,
n. 19-22. Napoli, 1884. 4."
■Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2a, voi. IX, f. 10. Roma,
1SS4. 8.°
Roncigli. Da Punta Arenas a Santa Cruz.
t Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia. 1881. N. 9, 10. Roma, 8.°
— XII —
Cortese e Canavari. Nuovi appunti geologici sul Gargano. — ■ Lovisato. Sopra il per-
miano e il triasico della Nutra in Sardegna.
'Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno I, 2n seni.
1884. Roma, 4.°
'Bollettino di notizie agrarie. Anno VI, 1884, n. 49-59. Roma, 4.°
■^Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno. II. ri. 15, 16. Roma,
1884. 4."
'Bollettino mensile delle situazioni dei conti degli istituti di emissione. Anno
XV, 1884, n. 8,9. Roma, 4."
•Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VI, 1S84,
ottobre-novembre. Roma, 4.°
*Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pano. 1884, n. 35-45. Roma, 4.°
•Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. X, 1884,
ii. VIII-X. Roma, 4.°
•Ballettino archeologico sardo. Serie 2\ anno I. Suppl. Cagliari, 1884. 8."
Nissardi. Intorno ai due ripostigli di Abini e di Fonasi Nioi. — Ch'espi. Intorno al
ripostiglio di Abini.
fBullettino della r. Accademia medica di Roma. Anno X, n. 7. Roma, 1884. 8."
t Ballettino delle scienze mediche pubblicate per cura della Società medico-
chirurgica di Bologna. Anno LX, serie 6a, voi. XIV, 1884, f. 3°. Bologna, 8."
Ccccìierclli. Sulle plastiche, specialmente della faccia.
'Cimento (Il nuovo). Serie 3\ tomo XVI. Luglio-aeit. 1884. Pisa, 8.°
Itòili. Della «inferenza internazionale per la determinazione delle unità elettriche,
adunatasi a Parigi nel ISSI. — Pagliari e Vicentini. Sulla compressibilità dei liquidi ed
in particolare dell'acqua. — Poloni. Una relazione tra l'elasticità di alcuni fili metallici e
la loro conducibilità elettrocalorifica. — Volterra. Sopra un problema di elettrostatica. —
Calzecchi-Oiiesli. Sulla conduttività elettrica delle limature metalliche. — lìjrloli. La con-
ducibilità elettrica delle combinazioni del carbonio. — Id. Sopri un singolare fenomeno
csservato nel misurare la conducibilità elettrica dell'etalio. — Id. Intorno ad una relazione
fra la temperatura critica e la temperatura di ebullizione ordinaria, data dal sig. Pawlewski
e dal sig. Nadejdine. — hi. Se il vetro sia permeabile o no al gaz. — Id. Sulla coesistenza
di formule empiriche diverse, ed in ispecie su quelle che contengono la costante capillare
dei liquidi o la coesione dei solidi. — Barloli e Slracciuli. Intorno ad alcune formule date
dal sig. D. Mendelecff per esprimere la dilatazione dei liquidi e dai sigg. T. E. Thorpe
ed A.W. lìùcker per calcolare la temperatura crilita della dilatazione termica. — hi. Le
temperature critiche e i volumi molecolari ai gradi critici per gli idrocarburi CH^,-1-, dei
petroli di Pensilvania.
•Circolo giuridico (II). Anno XV, n. 9, 10. Palermo, 1884. 8.°
Tomasino. Francesco Franco e i suoi tempi. — Crisafulli Tedeschi. Il diritto di rap-
presentazione nell'art. 890 del Codice civile. — Cresci inanno. La cancellazione delle ipote-
che nel giudizio di graduazione.
"Cronaca della istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, disp. 4\ Palermo,
1884. 8.°
Acamfora-Venturelli. Sulla genesi dei concetti. — Romano. Sulla scuola elementare
e popolare.
— XIII —
documenti per servire alla storia 'li Sicilia. 2* Serie. Fonti del diritto siculo.
Voi. I, f. 3.° Palermo, 1884. 8°.
Statuti, ordinamenti e capitoli della città di Poli-zzi.
•Economista (U). Anno XI, voi. XV, n. 545-552. Firenze, 1884. 4.°
•Filosofia (La) delle scuole italiane. Anno XV, voi. XXX, disp. 2a. Roma,
1884. 8.°
/iterante. Pel determinismo 'li John Stuart .Mi 1. — Demoni. Il libro postumo di An-
tonio Rosmini su le categorie e la dialettica. — Mamiani. Emanuele Kant per Carlo
Cantoni.
^Gazzetta chimica italiana. Appendice. Voi. Il, n. 19, 20. Palermo, 1884. 8."
•Giornale botanico (Nuovo). Voi. XVI, n. 4. Ott, 1884. Firenze, 8."
Nu'Mra. Elementi statistici della flora siciliana. — Marchiali. Catalogo di pronubi
delle piante. — Pirolta. Breve notizia sul Cystopus capparidis.
•Giornale d'artiglieria e genio. 1884. Pani. 8 11. Roma, 8."
* Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVII, il. 8n. To-
rino, 1884. 8.°
Sonsino. La filaria sauguinis hominis osservata in Egitto, e gli esperimenti inforni
al suo passaggio nelle zanzare ed in altri insetti ematofagi. — hi. Ricerche sullo sviluppo
della Bilharzia haematobia. — Falchi- Stafilomi corneali. — hi. Contribuzione anatomica
clinica alla cataratta di Morgagni. — Lombroso. Sul mancinismo motorio e sensorio nel
i io, nel pazzo, sordo-muto, cieco nato e nel criminale. — Giacomini. Annotazioni sopra
l'anatomia del Negro. — Capon. Aliane osservazioni sulla disposizione delle vene dorsali
della m ino.
■Giornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VI, n. 7-8. Luglio-agosto
18S4. Milano, 8.°
Zucchi. Alcuni riflessi intorno al progetto di legge sugli alienati e sui manicomi.
^ Giornale della Società di letture e conversazioni scientifiche di Genova. Anno
Vili, f. 10-11. Genova, 1884. 8.°
Pastore. A proposito d'arte genovese a Torino.-- Virgilio. Sventramento. — Canale.
Ricordi ili un vecchio marinaro, per il march. Ippolito Spinola. — Doganti. Studio sulh
Mafalda Dantesca, — Castellini. Lo spirito del Tirolo de] 1809. — Visioni (da Nicolo Lenau).
^Giornale di matematiche ad uso degli studenti delle università italiane. Voi.
XXII. Seìt.-ntl. 18S4. Napoli, 4.°
Vivanli. Alcuni teoremi sulle funzioni intere. — Schroetev. Teoremi relativi alle coni-
che iscritte, circoscritte e coniugate — Pirondini Sulle linee di curvatura e sulle super-
ficie che ammettono una evoltila comune. — Torelli. Necrologia di Nicola l'indi. — Tur/noli.
Le funzioni algebriche studiate geometricamente.
^Giornale di medicina militare. Anno XXXII, n. 10, 11. Roma, 1884. 8.°
Fresa Studio storico-clinico sulla polmonite crupale. — Baroffio. Ter/a conferenza
internazionale delle Società di soc irso ai militari feriti ed ammaliti in guerra.
•Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. X, n. 7. Luglio 1884. To-
rino, 4."
Biglia. I freni continui. — Fettarappa. Sulle proprietà assorbenti dello terre in
riguardo alla loro attitudine a ricevere le acque lorde della città.
^Memorie dell'Accademia di agricoltura, arti e commercio di Verona. Voi. LX,
ser. M1. Verona, 1884. 8.°
— X:V —
Gailer. Danto precursore delle moderne scoperte geologiche. — De Stefani. Sui primi
resti fossili di un ittiosauro e di un cheloniano scoperti nella provincia veronese. — Al-
berti. L'abbassamento postglaciale sul Garda. — Faccini. Risultati delle vaccinazioni car-
bonchiose. — Massalongo. Uredineae veronenses. — De Stefani. Sopra gli scavi fatti
nella palafitta centrale del golfo di Peschiera e in quella del Mincio.
•Memorie del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Classe di scienze ma-
tematiche e naturali. Voi. XV, (Ser. 3a VI), f. 3. Milano, 1884. 4.°
Sangalli. Singolari produzioni cornee del corpo umano.
+ Natura (La). N. 42-49. Milano, 1884. 4.°
"Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno XXIII,
f. 8, 9. Napoli, 1884. 4."
8. Palmieri. Note elettrostatiche, ossia nuove indagini sperimentali sulla tensione vol-
taica e sul potenziale elettrico. — lioccardi. Sulla fisio-patologia de' vasi sanguigni. —
Scacchi. Ricerche cristallografiche sulla fenilcumariua e sulla cumarina. — 9. Oglialoro. Di-
sinfezioni. — Paclclletli. Sui sistemi di forze impulsive.
^Rivista alpina italiana. Voi. Ili, n. 9, 10. Torino, 1884. 4.°
Prato. Sulle iscrizioni simboliche del lago delle Maraviglie.
■Rivista di artiglieria e genio. Anno 1884, punt. 9, 10. Roma, 8.°
0. Informazioni e studi tecnici intorno agli ospedali militari con proposte concretate
per un ospedale divisionale capace di 6u0 letti. — Mancanti. L'artiglieria da campo co-
razzata. — Notizie sulle gelatine esplosive. — Gioppi. Esperienze dell'artiglieria russa. -
IO. Mariani. Le mitragliatrici. — Ctigìa. Conno sul rifornimento delle munizioni presso i
principali eserciti europei. — Slacci. Intorno ad alcune recenti pubblicazioni di balistica.—
Id. Ancora sugli assi delle rose di tiro.
•Rivista di filosofia scientifica. Voi. VI, n. 1. Milano, 1884. 8.°
Ardigb. Il compito della filosofia e la sua perennità. — Sergi. I fenomeni psichici
(Mine funzioni dell'organismo. — Gerasa. La materia degli spazi celesti. — il. Genesi e na-
tura della materia dello spazio. — Buccola e Bordoni-Vffreduzzi. Studi di psicologia spe-
rimentale. — Sul tempo di percezione dei colori.
•Rivista di viticoltura ed enologia. Ser. 2a, n. 19-21. Collegllano, 1884. 8."
Comboni. Le materie alimentari e le officine chimiche municipali, — Giunti. Azione
delle pressioni inferiori all'atmosferica sulle fermentazioni.
•Rivista marittima. Anno XVII, f. 10, 11. Roma, 1884. 8."
Màldini. I bilanci della marina d'Italia. — Accinni. Impressioni di una gita in Corea
nel giugno 1884. — Vecchi. Le memorie di un uomo da remo (1565-1576). — Chierchia.
Raccolta zoologica fatta dalla r Corvetta « Vettor Pisani » nel viaggio da Montevideo a
Guayaqnil.
•Rivista (Nuova) internazionale. Anno IV, n. 16. Firenze, 1884. 8.°
tfeyse. Goffredo e Garsinda, Novella. — Leo. Venanzio Fortunato, ultimo poeta ro-
mano. — Fliess. Lo stato presente della scienza rispetto al colera. — Bernhòft, Sulla con-
dizione delle donne nell'antichità.
•Rivista scientifico-industriale. Anno XV, n. 19,20. Firenze, 1884. 8.°
Lvvini. Origine dell'elettricità dell'aria, delle nubi temporalesche, e delle eruzioni
vulcaniche. — Emo. Variazioni nella resistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla
temperatura.
•Spallanzani (Lo). Anno XIII, f. 11. Nov. 1884. Modena, 8.°
Ciuccio. Apparecchio uro-genitale e rene dell'uomo (Scuola d'anatomia e fisiologia
comparative della r. Università di Bologna). — Metello. Delle condizioni che favoriscono
le emorragie secondarie, e dei metodi diversi di legatura. — Hardy. Sull'orticaria, sul-
l'ectima e sulla zona. — Ascensi. Sopra un nuovo apparecchio inalatorio ad aria compre i
semplice o medicata, e trasportabile.
Telegrafista (II). Anno IV, Sett.-ott. 1884. Roma, 8.°
Gallino. Degli apparecchi di scarica. — Meiuxi. Il primo inventore del telefono,
Pubblicazioni estere.
'Abhandlungen der Nafcurforschenden Gresellschaft zu Halle. XVI, Bd. 2 HeH.
Halle. 1884. 4."
Kraus. Ueber die Wasservertheilung in der Fflanzc. IV. Die Acidita! des Zellsaftes. —
Gr elladici: Die Retina des Cephalopoden.
• "Ai;ta Mathematica. V. 1. Stockholm, 1884. 4.°
Malmslein. Sur la formule:
ìi u , = Jux — - . .hi x h — - — — . Ju"x — ,/ . .Iu.v -+- etc.
Phragmèn. Beweis eiues Satzes aus der Mannigf.iltigkeitslehi'e. — Schee/fer. Àllgemeine Un-
tersuchnngen iiber Rectifieation der Curven. — Krey. Einige Anzahlen fùr Kegelflachen.
fActa (Nova) regiae Societatis scieutiarum upsaliensis. Ser. Ili, voi. I-III;
IX, 2; XII, 1. Upsaliae, 1855-1884. 4."
Fineman. Sur la trombe du 1 juin 1882 dans la vallee de Siiby. — Dillner. Sur
l'integration des e'quatior.s différentielles du pendule conique. — Falk. Démonstration du
théorème de Cauchy sur l'intégrale d'une function complete. — Soderblorn. Ueber die
Drehung eines Rotationskorpers una einen festen Punkt. — Lundslróm. Pflanzenbiologische
Studien. I. Die Anpassungen der Pflanzen an Regen und Thau. — Hildebrandsson. Sur la
distiibution des élétnents météorologiques autour des minima et des maxima barométri-
ques. — Berger. Sur une sommation de quelques séries. — Areschovg. Observationes phyco-
logicae. P. IVr. de laminariaceis nonnullis.
fActa Societatis scieutiarum fennicae. T. XIII. Helsingforsiae. 1884. 4.°
Reuler. Hémiptères gymnocérates d'Europe, du bassin de la Mediterranée et de
l'Asie russe.
; Anales de la Sociedad cieutifica Argentina. T. XVIII, entr. 2-4. Buenos-
Aires, 1884. 8.°
2. PuiggarLLa prueba del fuego en el juicio de Dios. — Berg.la metamorfosis. —
'ù. Spcgaszini. Apuntes fllológicos sobre las lenguas de la Tierra del Fuego.
•Annalen der Chemie (Justus Liebig's). Bd. 224, 225. Leipzig, 1884. 8.°
224. Bernthsen. Die Acridine. — Zander. Normale Fettsàuren und normale Fettalko-
liole. — Kumpf, Ueber nitrirle Phenylbenzylàther und nitrirte Benzylchloride. — Frische.
Ueber nitrirte p-Kresylbenzylather. — Rapp. Ueber die Phenyl- und Kresylester derPho-
sphorsaure und ihre Nitriiung. — tlriiilirr. Uelvr ili" l'alcitimoxysulfìde. — Iti. Ueber .li.'
Constitution der Polysulfide und dei Pohj ixyde. — Id. Einige Verbindnngen der schwe-
Higen Sàure. — Nafzger. Die Sàuren des Bienenwachses. — Kreis. Vergleichende Unter-
suchnngen iiber die Methoden der fractionirten Destillation. — Froelieh. Ueber die bei der
Einwirkung von Stickoxydgas ani' Brom entstehenden Prodncte. — Geulher. Ueber eincn
neuen Phosphorsaureather. — Spindler. Ueber den Nitrirungsprocess der Benzolderivate. —
Baumcrt. Eiuwfirkung von Acetylchlorid und Essigsaureanhydrid auf Lupinin. — Id. Ueber
das iussige AJkaloId aus Lupinus lutens — IJubner, Tòlle und Alhenstàdt. Ueber die Ein-
wirkung von Dimethylparatoluidin und Dimefhylanilin auf Icthylenbromid. — Wiesingcr.
XVI
Einwirkung vòn Eisehchlorid auf Orthophenylendiamin, — 225. Krùsf. Ueber elio Schwe-
fclverbindungen des Molybdàns. — Stohr. Ueber die Hydroparacùmarsitiira — tiesse. Ueber
Cliinin und Homochinin. — Lossenvuiil Zander. Untersuchung eiuiger Kohlenwasserstoffe. —
Richard. Ueber Carbonsiiuren synthetiseh erhaltener Pyridinbasen. — Brix. Ueber do:i
Austausch von Chlor, Brom und Jod zwischen organischen und anorganischen Verbindun-
gen. — Kòhnlein. Ueber den Austauseli von Chlor, Brom uni Jod zwischen anorganischen
und organischen Halogenveibindungen. — Page. Ueber anoiganische Chloride als Chlor-
iibertrager. — * flesse. Ueber die Binde von Bemijia Piirdièàna Wedd. mici ilire Alkaloide. —
Wiedemann. Physikalisch-chemische Notizen. — Geùlher. Untersuchungen iiberdie Affinitats-
griissen des Kohlenstoffs. — Rùbencamp. Ueber einige Aldehyd- resp. AethylidenabkOmm-
linge und iiber die Gnisse der „Kohlenoxydaffinitateh " des Kohlenstoffs. — Wallach und
brass. Ueber dai Oleum Cynae; ein Beitrag zur Kenntniss der Terpene. — Wallàch. Ueber
die Bestandtheile einiger atherischer Oele. -— Priebs. Ueber die Einwirkung des Benzal-
dehyds auf Nitromethan und Nitroatban. — Baumerì. Das Lupinidin aus Lnpimis Iuteus. —
Si ledei. V-s-Dinitrotoluol.
■ Aunalen der Piiysik und der Chcraie. N. F.' Bd. XXIII, Hft 2, 3. Leipzig,
1884. 8.°
2. Blùmcke. Ueber den Einfluss des Coneentrationsgrades auf die specifìsche Wiirme
w asserì ger und alkoholischer Losnngen von Metallchloriden. ■ — Elsas. Zur Theorie*der
erzwungenen Scbwingnngen gespanntèr Saiten. — Winkélniann- fjeber die Diffusion borno-
loger Ester in Luft, Wasserstoff und Kohlènsàure. — Kyndt. Die electromignetische Dro-
lmng der rolarisationsebcne des Liclites durch Eisen. Cobalt und Nickel. — liiecke. Ueber
die electrodynaraische Kcttenlinie. — Rontgen. Norie Vcrsuehe iiber die Absorption von
Warme durcli Wassefdampf. — Chrùlianscn. Untersuchungen iiber die optischen Eigen-
schaften von fein vertbeilten KOrpern. — Wùllner. Ausdehnung der Dispersionstheorie auf
die ultrarotbeu Strablen. — Stehen. Ueber die Abbangigkeit der Brechungsexponenten
anomal dispergirender Medico von der Concentration der Liisung und der Temperatur. — ■
Kohlrausch . Zu einigen kritischen Bemerkungcn des Hin. Wild. — Koósen. Ueber die depo-
larisirende Wirkung des Broms in der galvanischen Kelte. — v. B'esòldl Eine perspcctfc-
vische Tiinschung. — 3. Schumànn. Ueber die Reibungseonstante von Gasen und Dampfen
und ihre Abhangigkeit von der Temperatile. — Blùmcke. Ueber die Bestimmung des spe-
cifischen Gewichtes solcber Fliissigkeiten, deren Kxist.nz an das Vorhandensein hohor
Drucke gebunden jst. — Kayser. Ueber die Verdichtung der Kohlènsàure an Glasflachen
und ihre Diffusion durch Fettsebichten. — e. Bi mld. Untersuchungen iiber dielectrischc
Ladung und Leitung. — Weber. Ueber galvanische Leitangsfahigkeit und thennoelectri-
sche Stcllung von Amalgamen ira Zusammenhang mit der Veranderliebkeit der Stractur. —
Kohlrausch. Ueber die Mitfflhrungstheórie der Thermoelectricitàt. — Neesen. Ueber den
Einfluss der Magnetisiraflg auf deli Leitungswiderstand magnetischer Fliissigkerten, suwie
iilier cine Methode zur Bestimmung des Leitungswiderstandcs von Eleetrolyten. — Vuitjl.
Theorie der electromagnetischen Drehung der Polarisationsebene. — Wùllner. Bemerkung
zu Hin. W. Voigt's Abhandlung: " Theo rie der absorbirenden isotropen Medien, insbeson-
dere Theorìe der optischen Eigcnsehaften der Metalle ".
•Annalen (Mathematische). Bd. XXIV, 3. Leipzig, 1884. 8.°
Stgre. Étude des différentes snrfaces du 4" òrdre à conique doublé oli cuspidale
(generale on decomposte) considérées corame des projections de l'intersection de deux va-
riétés quadratiques de l'espace à quatre diraensions. — Goursat. Sur les intégrales ratip-
nelles de l'équation de Kumnier. — tlalphen-. Su, une équation différentielle lineaire du
troisième ordre.
fAnnaIes de la Société géologique du Nord. XI, 4. Lille, 1884. 8.°
— Mll —
(Jiiani: Documeuts sur là topographio ancienne de Dunkerque. - Boussemaer. Note
sur les couches sapérieures du Mont-Aiga. — G <ssel '■ X ite sur quel [ues affleurements des
poudiugues dévonien et liasique et sur l'éxistence de dépSts silariens dans I'Ardenne. —
llassenpflug. Sur l'Ozokérite. — Gossele'. Note sur les sehistes de St-Hubert dans le Lu-
xembourg et principaleinent dans le bassin de Neufchateau. — liarroiì. Observations sia-
la constitntion de la Brétagne. — Si.c. Compte-rendu de l'excursion animelle. — / l. Le Ba-
tracien et les Chéloniens de Bcrnissart, d'après M. Dolio. — 11. Les Dinosauriens carni-
vores dn jurassiqne americani, d'après le prof. Marsh. — lìarrois. Note préliminaire sur les
sehistes à stanrotide da Finistère — Si.c. Le Challenger et les abimes de la mer. — Id. Les
hydrocarbures naturels de la sèrie du pétrole. — Gosrelel. Remarques sur la fanne de
l'assise de Vireux à Grupont. — Id. Note sur deux roehes cristalline* du terrai» dev i-
nien du Luxembonrg. — Queva ei Fockeu. Compte-rendu de l'excursion dans le massif
de Stavelot. — Fockeu. Compte-rendu de l'excursion dans les environs de Mons. — Quevi.
Compte-rendu d'une exeursion dans le terrain jurassique entro Maubert-Font line et Lonny. —
Gosseìet. Étnde sur les tranchées dn chemin de fer de Test e:. tre St-Michel et Maubert-
Fontaine. — Mellard-Reade. Dùmes cn miniature à la surfacedes sables.
'Annales de l'Observatoire r. de Bruxelles. N. S. An. astr. T. V, 2. Bru-
xelles, 1884. 4.°
Passage de Venus du G X*"» 1882. 2e partie.
■ Annales des raines. 8" Sér. T. V, livr. 3, 4. Paris, 1884. 8.°
3. de Grossouvre. Note sur un dépót de matière organique trouvé dans les mines de
houille d'Alain. — Schleinnwr. Note sur l'appareil de déclenchement système Aubine pour
signal automotenr. — A'ì<sf. Note sur les fllons dequartz aurifere de l'Atajo, province de
Catamarca République Argentine). — Wickersheimer et Pech. Sur un nouveau procède de
formation de cliambres de mines dans le roc. — Tournaire. Des dimensions à donner au\
piliers des carrières et des pressions auxquelles les terrains sont soumis dans les profon-
denrs. — A'r;/. r. Étude sur les càbles aériens. — de Dovei. Note sur une exploitation de dia-
mants près de Diamantina (province de Minas Geraes, Brésil). — Thoulcl. Expériences rela-
t'.ves a la vitesse des courants d'eau ou d'air susceptibles de maintenir en suspension des
<;rains minéraux. — 4. Ricour. Notice sur diverses modifications introduites dans le méca-
n-sme des machines locomotives. — Pelildidicr et Lallemand, Commission d'étude des mo-
yens proprcs à prevenir les explosions de grisou dans les houillères. — Analyse synopti-
que des rapports officiels sur les accidents de grisou cu France de 1817 à 1881, dressée au
noni de la Commission.
"Annales des ponts et chaussées. 1884. Aoùt-octob. Paris. 8.°
.-. Mémoire sur lo calcili de résistance des poutres droites à plusienrs
Iravées 3" partie. -- Uirsch. Rapport présente à la Commission centrales des machines à
vapenr an noni de la Sous-Commission ebargée des études et expériences relatives à l'cai
surchauffée. — Sept. Deìocre. Paroles prononeées sur la tombe de M. A. Graeff, insp. ing.
des p. et eh. en reti-aite. — Clwisy. L'art de bàtir che/, les Byzantins. — Duran4-Glaye.
Étude sur la valeiir comparative des tracés de routes au point de vue des transports rapi-
ci -. _ Lavollé Note sur la construction a l'air comprime des déversoirs du Coudray et
d'Évry. — Salii t. Note sur la dépense d'un déversoir noyé. — Oct. Lavoinne. Mémoire sul-
le tran'' des courbes de pres«ion dans les voùtes.
Annales (Nouvelles) de Malliématiqnes. Oct.-nov. 1884. Paris, 8.°
Oct. d'Ocagne. Étnde de deux systèmes simples de coordonnées tangentielles dans le
pian: coordonnées parallèles et coordonnées axiales. — Cesavo. Quelques propriétés élémcn-
taires des groupes plusieurs fois transititi. — Nov. Sur une manière d'interpréter l'articlo
relatif A la Mécanique du nouveau programme d'admissiun à l'Ecolc Politechniqne. —
BUUiETTINO-ReNDH ON'J : -- VOL. I. 3
— XV 111 —
Calalan. Noto sur le théorèrae de Lambert. — Casaro. Sur une communication de M. Tché-
bychew au Congrès de Clenuont-Ferrand. — d'Ocagne. Étude de deux systèmes simples de
coordonnées tangentielles dans le pian: coordonnées parallèles et coordonnées axiales. —
Issoly. Sur les diverses courbures des lignes qu'on peut tracer sur une surface.
TAnnales scientitìques de l'École normale supérieure. 3e Sér. T. I, n. 11.
Paris, 1884. 4.°
Stéphanos. Sur la théarie des formes binaires et sur rélimiiiation. — Lefébure. Sur
la composition de polynòrnes entiers qui n'admettent qne des diviseurs premiers d'une forme
déterminée.
■ Annals of the astronomical Observatory of Harvard College. Voi. XIV, 1.
Pickering. Observations with the meridian pliotometer during the years 1879-1882.
"^Annuaire de la Société rnétéorologique de France. 1884. Mars. Paris, 4.°
fAnzeigtr (Zoologiscìier). Jhg. VII, n. 178, 180, 181. Leipzig, 1884. 8.°
•Arsslmft (Upsala Universi tets). 1878-1883. Upsala, 8.°
1883. Uerger. Ora tillsynen a fOrmyndares fórvaltning af omyndigs egendom samt om
fùrinyndarekamrar enligt sveusk riitt. •- Land:manson. Svensk rattshistoria i ullundet. —
Uanièlsson. Gramraatiska aninarkningar. II. Ora de grekiska substantiverna raed nominati-
vàndelsen-«c). — Frigell. Prupertii elegiae duodecim suecicis versibus expressit alnotationi-
busque instruxit. — Logermark. Karl XII* Krig i Norge 1716. — Alèn. Om nagra derivat
af naftalins a- och |3-disulfonsyror. — Dillncr. Om matematikens studiura i Italien och
Frankrike.
■Beiblàtter zu dea Annalen des Physik and Cheraie. Bd. Vili, St. 10, 11.
Leipzig, 1884. 8.°
"Bericht ueber die Sitzungen der Naturforschenden Gesellsehaft zu Halle im
Jahre 1883. Halle, 1884. 8.°
■Bericlite der deutsehen chemischen Gesellscbaft, Jhg. XVII, 14, 15, 16.
Berlin, 1884. 8.°
11. Beilstein und Wiegand. Ueber Angelikasiiure und Tiglinsaure. — Carnelleij. Das pe-
riodisene Gesetz und das Vorkommen der Elemente in der Natur. — Conrad und Guthzcil.
Ueber halogensubstituirte Lavulinsàureester. — Dielerle und Ile!!. Zur Kenntniss der Adi-
pinsaure. — E Ili. Ueber das Vorkommen des Kino'ins ini raalabarisehen Rino. — Frils.
Ueber gesjenseitige Beziehungen pkysikalischer Eigenschaften der Elemente. — Ganller u.
lidi. Ueber das Vorkommen einer Pimelinsauve unter den Oxydationsprodukten des Ki-
cinnsals. — Griess. Ueber die Einwirkung von cyansaurem Kalium auf Meta-Nitroamidoben-
zoesaure. — flatus. Ueber Peroxyde in der Zink-Magnesiumgruppe. — llanssen. Beitrage
zur Kenntniss des Brucins. — lidi und Lumpp. Ueber Normalbutylmalonsaure, eine neue
isomere Pimelinsaure. — Hufschmidt. Zur Trennung des Arsens von Zina und Antimon. —
Kayser. Ueber im Safran vorhandene Substanzen. — v. Lippmann. Ueber die Nichtidenti-
tat von Arabinose und Galaktose. — Nahnsen. Ueber (2-Tl.iophensiiure. — hi. Untersuehun-
gen in der Thiophengruppe. — Nencki. Ueber die Rhodaninsaure. — Id. u. Sieber. Un-
tersuchungen iiber den Blutfarbstoff. — v. Pechmann u. Cohen. Ueber die Verbindungen
dei Phenole mit Acetessigather. — Reychkr. Zur Geschichte der Silberammoniakverbi'-
dungen. — Schedi. Ueber eine Beziehung zvischen Molekulargewicht und Verdampfungs-
geschwindigkeit bei Flussigkeiten. — Schùpphaw. Ueber die Einwirkung von Chlor auf
siedendes Benzol. "— Tolkns. Ueber die Circular-Polarisation des Traubenzuckers (De-
xtrose) III. - Credi. Ueber dei) Einfluss von Temperatur und Concentratìon der Salzsàuro
— XIX —
and die Invcrsionsgcsihwindigkeit der Saccharose. — Widman Ueber die Nitrocumenyl-
acrylsàuren und ihre Derivate. — /;/. Ueber amnioniakalisi li - Silbi rpb isphat. — WUlicenus.
Ucber die Reduktion des Phtals&ureanhjdrides durch Zink und Eisessigsàure. — 15. Bam-
beryer. Del 1 1 gì mischie Azuverbindungeu (I). — Blumlein. Ueber gebromte Phtalsàuren. —
llrùgelmann. [Jeber die Erystallisatioo . Beobachtungen und Polgernngen. — Classai.
Entgegnung. — Id. Quantitative Analyse dureli Elektrolyse. — Glaus und Slegdils. a-Di-
cbinolyl aus Azobenzol. — E/front. Ueber zwei i- rniere Isobutyl-o-amidotoluole. — Gabriel.
Ueber die Constitution der Phtalylessigsaure. — Grevingk. Ueber Nitro- nnd Asaidoderi-
vate des Metaxylols. — Jacob*, n. Bromsubstitutionsprodukte des Orthoxylols. — ■ Id. Uebet
die Constitution der Benzoltetracarbonsaurcn. — Jjpp nnd fìooker. Ueber die gleiehzeitige
Einwirkung von Aldehyden und Aramoniak auf Benzil. — Jutlin. Ueber normale «-Oxy-
valeriansàure. — Kachler und Spilser. Ueber die sogenannte Campholensaure von II
Goldsehmidt nnd R. Zurrer. — Minger und Pitschke. Ueber Oxydation von p-Toluidin. —
Lipp. Ueber rnethylirte Indole. — Mendélejew. Ueber das specifische Gewicht des Sehwefel-
sàuremonohydrals. — Mylius. Ueber das a- und p-Hydrojuglon. — ■ Oslermayer u. Henrichsen.
Syntliese des a-Dichinolylins. — Id. und Rosenhek. Ueber einige Derivate der isomeren
Dinaphtole. — ». Pcclim inn. Ueber die Cumalinsaure. Syntliese von Pyridinderivaten. III. —
Id. Ueber die Acetondicarbonsàure. — Id. unàWelsh. Ueber Condensationsprodukte der Aepfel-
siure. BiblungvonPyridinderivaten.il. — Philip und Cairn. Ueber Derivate des Paraoxydi-
phenylamins. — Pinner. Ueber das Einwirknngsprodukt von Essigsàureanhydrid auf Benzami-
din. — A/. Ueber die Einwirkung von Acetessigiither auf die Amidine. — Scialli u. Dralle.
Ueber die Einwiikung von Chlor, Brom, Jod anf wasserfreies Parakresolnatrium. — Schmitt.
und Rosenhek. Zur Keniitni.-s des Gallisins. — Schollen. Ucber die Oxydations des Piperi-
dins. — /,/. und Bawn. Ein neues Oxydationsprodukt des Goniins. — Traube. Capillaritàts-
erseheinungen in Bezieluing znr Constitution und zura Molekulargewicht. ■ — ■ Weber. Ueber
achtfaehschwefelsaure Salze. — l(ì. Barbaglio. Ueber den Sulfovaleraldehyd. — Id. Ueber
ein viertes Alkaloìd (Parabuxinidin) des Buxbaums, Btixus sempervirens L. — Behnnann
u. Hofmann. Ueber die Amide der Citrouensàure; Umwandlung deiselben in Pyridinver-
bindungen. — Bliimlein. Einwirkung von Bromacetophenon auf Saureamide. - tìuch. Uc-
berfubrung ven Phenolen in Amine. — Ekstrand. Ueber ein Sulfoxyd der Naphtalinreihe. — ■
Froehiich. Ueber Derivate des Benzopseudocumidins, zur Constitution des Pséudocumidins
unde Benzoanilins. iiber die Benzoyliruug der Pbtaltoluide. — Gabriel. Ueber die jEiuwir-
kung der Schwefelsàure auf Acetophcnon-o-carbonsaure. — Galtermann. Berichtigung. —
Graebe. Ueber rLeduktion von Phtalimid und Phtalid. — Cucci. Ueber die Einwirkung des
Schwefelkohleustoffs auf das m-Phenylendiamin. — li. Neue Methode zur Trennnng des
Kupfers vom Caliuium. ■ — Unger. Ueber die Einwirkung von Chlorameisensaureàther
anf Paranitranilin. — lieti u. Riller. Ueber die Einwirkung der Halogenwasserstoffsànren
auf WnxmsaraenOl. — llenriques. Ueber cine neue Darstellnngsweise secundàrer Amidoazo-
kOrper. — Rlinski. Ueber die Nitrosonaphtole und einige Derivate derselben. — Krùss.
Einige Peobachtnngen iiber die hoheren Sauerstoffverbinduugen des Kupfeis. — Meyer.
Herstellung. des ìeinen Thiophens. — II. und Sladlcr. Nitrirung des Thiophens. —
Nencki. Ueber das Eiweiss der Milzbrandbacillen. — Nordmann. Ueber Paracarvakroti-
naldehyd. — Peter. Ueber AcetothiSnon uud einige Derivate. — Roser. Ueber Phtalyldc-
rivate.T. Umwandlung der Eetonsànren in Lactone. — Iti. Ueber das sogenannte Phtalylace-
tamid. — Sandmeyer. Ucber die Ersetzung der Aniidgruppe durch Chlor, Brom und Cyan
in den aromatischen Snbstanzen. — Schall. Die Anziebung gleichartiger Melekule un 1
das Gravitationsgesetz Newton's. — S.lberstein. Zur Kenntniss der Betai'ne. — Traub uni
Ilock. Ueber eine Lakmoid. — Id. und Scharges. Ueber das Steinkohlentheerchinolin.
'Bibliothèque de l'École des Chavtes. Année 1884, 5° livr. XLV. Paris, 8."
Lrlong. .Tuie. Tardif. — D 'f.Li jlus ancien manuscrit duMiroir de saint Angustio. —
Vaesen. Catalogne du fonds Bourré à la Bibliothèque nationale. — Kohkr. Un réfugié à
Jérusalem au VIe siede de notre ère. — Ilichard. La Chronique dcs tribulations franciscaines.
•Bijdnigen tot de Taal- Land- en Volkenkunde van Nederlandsch-IndK;.
4 Volgr. Vili Dee], 3de St. 'S Gravenhag^, 1884. 8.°
Engelhard. Mededeelingen over bet Eiland Saleijer. — Campai. Eenige Mededeelingen
over de Alfou'en van Hale Ma-hèra. — Schlegel. Eene Chineesebe Begrafenis- En Huwelijk-
sonderneming. — hi. Alt-Indisebe Fabeln in Ger'manisch'em und Chinesischem Gewande.
^Boletin do la Academia nacional de ciencias en Córboda, Tomo VI, entr. 2
y 3. Buenos Aires, 1884. 8.°
Ameghino. Eseursiones geológicas y paleontológicas en la provincia de Buenos Aires. —
Doering. Estudios bidrognosticos y perfovaciones artesianas en la Eepublica Argentina.
'Boleti'n de la Sociedad geognifiea de Madrid. Tomo XVII, ri. 2, 3. Madrid,
1884. 8.°
2. Concas y Palali. Condiciones de navegación y politicas de los canales de Suez y
Panama. — La certeza terrestre y su rilieve. — 3. de Boklla. Apuntes paleogeogràficos.
Espana y sus antiguos mares. — La Politica Hispano-marroqui y la opinion pùblica en
Espana.— Navarro. Islas Calamianes (Filipinas); pian de aliuas y descripción de la par-
roquia de Culión.
'Bulletin ;:stronomiqtie et météorologique de l'Observatoire i. de Rio de Ja-
neiro. Due. 1883. Rio de Janeiro, 4."
•Bulletin de l'Académie r dcs sciences de Belgique. 3" st'r. Vili, n. 7 10.
Bruxelles, 1884. 8."
7. Van Beneden et Julin. Le système nerveux centrai des Ascidies adultes et ses rap-
ports avec celui des larves Urodèles. — Catalan. Application d'un nouveau principe de pro-
babilités. — Slucliens. Sur la ventouse abdominale du Liparis barbatus. — DcUaux. Sul-
la respiration des cluuves-souris pendant leur sommeil hibernal. — Fraipont. Le rein cépha-
Iique du Polygordius. — hi. Le système nerveux centrai et péripbérique des Archiannéllidcs
et des Arcliichoetopodes. — Ronkar. Sur un théorème de mecanique applicablc aux systèmos
dont le mouvement est périodique. — 8. Van der Mensbrugghe. Deus expéiienees très in-
sti uctives de capillarità. — Mansion. Surla thdorie des fonctions elliptiques. — hi. Sur le
reste de la formule de Taylor et sur le binome. — Blas. Analyse d'un nouveau pbospbate riche
des environs d'Havré. près Mons. — Ronkar. Sur la conductibilité des corps gazeux pour la
chaleur. -- De lleen. Relations théoriques entre le coefficient de dilaiation, la chalcur mo-
léculaire de vaporisation et les chaleurs spécifiqnes dcs corps pris à l'état liquide et à l'ètat
de vapeur. — hi. Délermination, a laide d'un appareil nouveau, du coefficient de diffusion
des sels en solution et des variations que e ette quantité éprouve avec la temperature. —
Le, l'.iuje. Sur la generation de certaines surfaces par des faisceaux quadriliuéaires. — Jo-
rìssen. Kecbcrcbes sur la production de l'acide cyanbydrique dans lo lègne vegetai. — de
llorchgraue. L'empereur Etienne Doucban de Saibie et la Pe'ninsule balkanique au XIV''
siècle. — 9, lo. Renard. Note sur des pseudo-eristaux de quartz, affectant la forme de li
pyrito arsenicale. — Van der Mensbrugghe. Sur les aciions verticales exercées par les
ménisques capillaires des liquidcs. ■ — llenrard. Étude sur la péne-tration des projectilcs
dans les milieux résistants. — Nieslen. Observations faites à Bruxelles de l'éclipse totale
de lune du 4-5 octobre 1881. — Id. Note sur les ob-:ervations des étoiles filantes pério-
diqnes faites a l'Observatoire royal de Bruxelles, du 9 au 11 aoùt 1881. — Mac Leod. La
structure de l'intestin antérieur des Aracbnides. — Id. Sur l'existence d'une glande cosale
eh e z Ics Phalangidcs. — Id. D; l'honnaphrodisme de Trombidium male. — de Borchgrav:
— XXI —
L'empereur Etienne Douchan de Serbie et la Péninsule balkanique au XIVC siècle. Caslan.
Les peintres Jean ci Jacques Van Battele et Roland Maille, diJcorateurs des pompes fonè-
bres de la Cour des Pays-Bas an XVI5 siècle. — lltjmans. Sur le portrait de Bernard van
11,1,1. peint par Albert Dnrer, cn 1524. — Slingeneyer. Le pcinture d'histoire et la sta-
tnaire monumentale.
•Bullctin de la Société académiquc franco -hispano-portugaise do Toulouse.
T. V, n. 1. Toulouse, 1S84. 8.°
mzel. La peine de mort.
•Bulletin de la Société de géographie. 3C tiitn. 1834. Paris, 18S4. 8."
Ilubei: Inscriptions recueillies dans l'Arabie centrale :iS78-1882). — /-/. Voyage dans
l' Arabie e .ntrale Rami 1. Sammar, Qacìm, Hedjà?.). — Peliion. Voyage dans l'Indo-Chine.—
Murili Iti Meslée. Excursions aux provinces orientales de l'Australie. — Simonia. Les ports
de la <irande-Bretagne, projets d'avenir.
•Bulletin de la Socièté mathématique de France. Tom. XII, 4. Paris, 1884. 8.°
', uvsat. Sur l'integration de quelques c'quations line'aires au moyen de fonctions dou-
blennnt périodiques. — d'Ocagne. Sur la droile moyeiine d'un système de droites quelconques
situées dans un pian. — Poincaré. Sur la réduction des integrale» abélieunes.
• Bulletin de la Société zoologique de Franco pouv l'année 1874. 1" et 2"
parties. Paris, 1884. 8.°
Simon. Arachnides recueillis à Khartoura (Suudau égyptien), par M. Vossion, vice-
cunsul de France, et appartenant au Muséum de Paris.— lìoyer. Note sur quelques carac-
tèrcs pennettant de distinguer facilement Bufo viridis de Bufo calamita. — d:
Sdi/s-Longchamps. Considérations sur le genre Mésange (Tarusì. — Petit. Notice surl'Hi-
l'ondelle de Pouchet. — Jousseaume. Étude sur la famille des Cypraeidae. — d'Hamon-
ville. De la mue des rémiges chez le Canard sauvage et des moeurs et des habitudes de
cet oiscau. — Mègnin. Étude sur l'Opbio ny ssus natricis P. Gervais. — Jousseaume
et Mignin. Note sur la pre'sence d'une larve d'CEstride (Derinatobia noxialis J. Gou-
dot) ebez l'homme. à Paris. — Simon. Araclinides ncueillis par la Mission du Cap Horn
en 1S82-1883.
"Bulletin des sciences matlirmutiqi.es et aslroiiomiques. 2*' sév. t. Vili.
Oct.-nov.1884. Paris, 8.°
Oct. Guìchard. Tbe'orie des points singuliers essentiels. — Hadau. Sur les de'velop-
pements de l'expression (1 — 2 oj-t-o5)"'. — Koenigs. Sur une généralisation du tlieorème
de Fermai, et ses rapports a\ee la theorie des substitutions uniformes. — Tannery.
Domnino; de Larissa. — Nov. Id. Eutocius et ses contemporains. — /</. Questions héro-
niennes.
1 Bulletin d'histoire ecclésiastique et d'archeologie religieuse des diocèses de
Valence ecc. 4" année, 4C et 5" livr. Romaus, 1884. 8.°
4. Cheoolicr. Mémoires des fières Gay pour servir à l'histoire des guerrts religieuscs
en Dauphiné au XVI siede. — Francus. Visite des églises du Bas-Vivarais en 1675-TC
par M. Monge, délégué de Tévèque de Viviers. — Toupin. Noticesur le serviteur de Dieu
Jean Sérane, profès de la Compagnie de Jesus, ancien vicaire de Suze-la-Rousse, mort a
Tolouse en odeur de sainteté [9 avril 1:12-17 avril 1184). — Cheualier. Documents rela-
tifs aux représentations théatrales en Daupliiné de 148:? à 1535. — Cruvellier. Notices sur
lèi; lise de Nòtre-Dame-du-Bonrg, ancienne catbédralc de Digne. — Ghosson. Chroniquc
du diocèse de Valence.
tCentralblatt (Botatnsclies). Bd. XX, n. 1-9. Cassel, 1884. S."
— XXII —
•i Civiìingenieur (Der). Jhg. 1884, Heft 7. Leipzig 1884. 4.°
Bergli. Ueber die Mittel zur Beseifigung der Kesselsteinbiklung in Allgeraeinen und
ùber die Reinigung des Locomotiv-Speisewassers auf dem bayerisehen Bahnhofe zu Leipzig
nacli dera Verfahren von Berenger-Stingl im Besouderen. — Frànkel. Der Durchbiegungs-
zeichner und seine Anwendung alleili und in Verbindung mit dem Dehnungszeichner. —
Gollschaldt. Prufungsanstalt der tecbniscben Staatslehranstalten zu Chemnitz. — Kaijscr. Prii-
i'ungsanstalt der Kcìnigl. Baugewerken-Sehule zu Dresden. — Harlig. Die Festigkeitseigen-
schaften baumwollener Gewebe unter Einwirkung des Blcichprocesses. — Grosch. Ueber
cine wunschenswerthe Erweiterung des Gcschàftskreises der Koiiiglich Sachsischen Landes-
cultur-Rentenbank in Dresden.
:Compte renclu de la Société de géographie. 1884, n. 46. Paris, 8."
'; Compte rendu des séances de l'Académie des sciences morales et politiques.
N. s. T. XXII. Oet. nov. 1884. Paris, 8.°
Od. Lcvasseur. Statistique de l'einseignement primaire en 1881-1882. — Baldini/.
Des préeautions a prendre dans l'étude des constitutions étrangères. — Passy. Le vrai et
le faux amour. — Nov. Beaussire. Introduction à l'étude de la morale. — Worms. D;
l'État au regard des erreurs judiciaires. — Simon. Suppression des anciennes Académies.
f Comptes rendus liebdomadaires des séances do l'Académie des sciences.T.XCIX,
ii. 12-21. Paris, 18S4. 4.°
12. de Jonquìères. Sur les équations algébriques. — Cornu. Observations relatives à la
couronne visible aetuellement autour du Soleil. — Berthelot et André. Sur la marche ge-
nerale de la végétation dans les plantes annuelles: Amarantace'es. — Newcomb. Sur le mou-
vernent d'Hypérion. — Sylvester. Sur l'achèvement de la nouvelle niéthode pour vésoudrc
l'équation linéaire la plus generale en quaternions. — Slielljes. Sur un développement en
fraction continue. — Ckiandi-Bey. Sur les propriétés antiseptiques du sulfure de carbone. —
Crii: Contributions à la flore cretacee de l'ouestde la France. — 13. Tisserand. Observations
à propos d'une Communieation précédente sur la théorie de la figure des planètes. — Bcr-
Ihelol et André. Végétation des Amarantacées. Répartition des priucipes fondamentaux. —
Lecoq de Boisbaudran. Séparation du cérium et du thorium. — id. Sur la solubilité du
prussiate de gallium. Eectification a une Note antérieure. — Sylvester. Sur l'équation li-
néaire trinòme en matrices d'un ordre quelconque. — Tissandier. Sur la deuxième expé-
rience de l'aréostat électrique à hélice de MM. Tissandier frères. — Perniili. Observations
de la comete Barnard et de la planète Luther, faites à l'Observatoire de Nice. — Bigovr-
dan. Observations de la comète Wolf, faites à l'Observatoire de Paris (éqnatorial de la
tour de l'Ouest). — Périgaud. Observations de la comète Wolf, faites à l'Observatoire de
Paris (éqnatorial coudé). — Courty. Observations de la comète de Wolf, (21 septembre 1884),
faites au cercle méiidien de l'Observatoire de Bordeaux. — Le Paige. Sur les groupes de
points en involution marqués sur une surface. — Bertrand. Sur un nouveau prisme polari-
sateur. — Klein Morel. Sur les produits obtenus dans l'attaque du tellure par l'acide
azotique. — Perrey. Sur l'emploi du sulfate de cuivre pour la destruction du mildew. —
Ilnjnier. Sur les conditions climatériques et l'état sanitaire actuel dans l'isthme de Pa-
nama. — 14. Mouchez. Éclipse totale de Lune du 4 octobre 1884. — Tresca. Essais faits à
Turili et à Lanzo, sur la distribution de l'éclairage électrique à grande distance. — Ber-
thelot et André. Les azotates dans les plantes, aux' diverses périodes de la végétation. —
Sylvester. Sur la solution explicite de l'équation quadratique do Hamilton en quaternions
• u i n matrices du second ordre. — Périgaud. Eésultats de l'obsérvation de l'éclipse de
lune du 4 ottobre 1884 faites à l'Observatoire de Paris (équatorial coudé). — Bigour-
dan. Éclipse de lune du 4 octobre 1884; équatorial de la tour de l'onest de l'Observa-
toire de Paris (ouverture Ora,31 , grossissement 05). — WpM. Éclipse de lune de
— XNlll —
1 ..duine 1884.— Rambaud. Observationa de la comète Wolf, faitcs à l'Observatoire d'Algcr
(télescope de 0m,50). — Perrotin. Observations de la nouvelle comète, faites à l'Observatoire
de Nice. — Tacchini. Observations des taches et des facules solaires, pendant le troisièrae
trimestre 1881. — hi. Sur les couronnes solaires observées à Rome pendant Ics mois der-
niers. — Klein et Morel. Action de l'eau et de l'acide azotique sur l'azotate basique de
bioxyde de telline. — Rodet. Etude expérirnentale sur l'ostéomyélite infectieuse. —Laill r.
Sur l'élimitation de l'acide phosphorique par l'urine, dans l'aliénation mentale et l'épilepsie. —
Mano. Observations géologiques sur le passage des Cordillères par l'isthme de Panama. —
./ tuberi. Note snr l'observation de l'éclipse de lune du 4 octobre, faite à l'Observatoire dn
Trocadéro. — 15. Tisserand. Sur la théorie de la figure de la terre. — Debray et Joannis.
Sur la décomposition de l'oxyde de cuivre parla chaleur. — Péligol. Note sur le suifure i ■
carbone et sur l'emploi de sa dissolution dans l'eau pour le traitement des vignes pbyl-
loxérées. — Berlhelot et André. Les azotates dans l«s différentes parties des plantes. —
5 han et Borrelly. Observations faites à l'Observatoire de Marseille . pendant l'éclipse
totale de lune du 4 octobre 1884. — l'arre, (.'arte du phénomène erratique et des anciens
glaciers du versant n- rd des Alpcs suisses et de la chaine du mont Blanc. — Stèphan.
Observations, faites à l'Observatoire de Marseille, des planètes (240) et (241) et de la nou-
velle comète découvertepar M. Max Wolf. — Bucretet. Galvanomètre à aiguilles astatiques. —
Le Roux. De la dislocation mécanique des images persistantes. — Cazeneuve. Sur une cam-
phre trichloré. — Beauregard. La première larve de l'Epicauta verticalis. — Rouh
Sur deux nouvelles espèces d'Ascidies simples famille des Phallusiadées). — ■ Wagner, Sur
l'organisation de l'Anchynie. — Lichtenslein. Sur un nouvel insecte du genre Phylloxera
(Phylloxera salicis, Licbt.). — 1G. Sylvester.SuT les conditions de l'existence de ra-
cines égales dans l'équation du second degré de Hamilton, et sur une méthode generale pour
réso ud re une équation unilaterale de n'importe quel degré en matrices d'un ordre quel-
conque. — Maumenè. Sur les hydrates alcalins. Troisième Mémoire: Hydrates de potasse
et de sonde. — Bàlbiani. Sur les effets des badigeonnages goudrotmeux sur les vignes ptayl-
loxérées. — Baillaud. Cccultations d'étoiles par la lune , observées à Toulouse pendant
l'éclipse totale du 4 octobre 1884. — Doublet, Fiamme et Courly. Observations de l'éclipse
de lune du 4 octobre 1884. faites à l'Observatoire de Bordeaux.— Courly. Observations de
la comète Wolf ( 18fS4 . faites au cercle méridien de l'Observatoire de Bordeaux. — Ram-
pini. Observations de la nouvelle planèto -il , faites à l'Observatoire d'Alger (télescope de
Ou,,.r)0 d'ouverture). — Lescarbault. Ohservation de l'éclipse totale de lune (4-5 octobre 1884),
faite a Orgères Eure-et-Loir). — Radau. Sur la détermination des orbites par trois obser-
vations. — Autonne. Eecherches sur les groupes d'ordre fini contenus dans le groupe semi-
cubique Cremona. — de Tilto. Observations magnétiques faites en Russie. — Quel. Sur la
force élémentaire de l'indnction solaire dont la durée périodique est d'un jour moyen. —
Maze. Sur les décharges disiuptives de la machine de Holtz. — Moistan. Sur le trirluo-
rure de phosphore. — Lecharlier. De l'emploi des engrais potassiques en Bretagne. — Ar-
;. Nouvelles expériences comparatives sur l'inoculabilité de la scrofule et de la tuber-
culose de l'homme au lapin et au cobaye. — Badoureau, Sur les nuages légers des régions
supérieures de l'atmosphère terrestre. — 1". Marey. Les eaux contaminées et le cboléra. —
Berlhelot et André. Sur la formation da salpètre dans les végétaux. — Debrai/ et Joannis.
Sur l'oxydation du cuivre. — Marlin I Brelles. Sur ics lois de la perforation des plaquea
de blindage en ter forge. — Rommier. Sur l'emploi de la solution aqueuse de suifure de
«arbone pour faire perir le Phylloxera. — Li < ri, , Préparation rapide de liqueurs titréi •
suifure de carbone. — Gomiessial. Observation de l'éclipse de lune du 4 octobre 1881.
l'aite à l'Observatoire de Lyon I irial Brunner de C pouces). — ■ hi. Observations des
comètes Barnard et Wolf, faites à l'équatorial de 6 pouces (Brunner; d'Ob ervatoire 'le
yon.L — Radau. Addition a une Note précédente sur la détermination d -■ —
— XXIV —
Lipschìlz. Sur une représe ntation de la fonetion exponentielle par un produit infini. —
lì irbier. Sur l'équilibre d'un segment homogène de paraboloide de revolution flottant sur
un liquide. — Baille. Mesure de la composante horizontale da magnétisine terrestre, par
la me'thode de l'amortissement. — Olszewski Rvlatijn entre les températures et les pres-
sions du protoxyde de carbone liquide. — Qumlin. Sur quelques réactions de l'acide chlo-
rjchromique. — Vivier. Analyse de l'apatite de Logrozan (Espagne). — Gonnard. Sur une
pegmatite à grattds eristaux de cblorophyllite, des bords du Vizézy, près de Montbrisou
(Loire). Doillol. Chaleur de combinai-on des composi* d'hydrogène et d'oxygène. — Duclaur.
Sur les phénomènes qui accompagnent la couronne solaire. — Cornu. Observations relati-
vcs à la Communication précédente. — Tissandier. Observation des eour onnes solaires pen-
dant des ascensions aerostatiques exécutées. les 23 et 24 octobre 1884 par MM. A. et G.
Tissandier. — 18. Loewy. Sur le fonctionnenient de l'équatorial coulé. — ld. et Périgaud.
Observations de la planète (244;, faites à l'Observatoire de Paris (équatorial coudé). —
Bouquet di la Grtjc. Première étude sur la parallaxe du soleil. — Mireij. Etudes sur la
marche de l'iiomme au moyen de l'odographe. — Gaudrij. Nouvelle Note sur les Reptiles
pormiens. — Poincaré. Sur les nombros complexes. — Vanecek. Sur riavolutioii des dimen-
sijns supérieures. — d'Ocxgne. Sur quelques propriétés générales des surfaces algébriqnes
de degré quelconque. — Befloly. Sur les équations algébriqnes. — Lippmann. Conditions
d'équilibre d'urna lame liquide soumise à des aetions électromagnétiques. — llauvel. Condi-
tions d'un élément hélicoìdal pour l'effet utile maximum d'un propulseur. — Barbier.
Comparabili té du thermomètre à poids et du tliermomètre à tige. — Trouvi. Sur des
lampes électriques portatives. — Maumené. Sur la décomposition de l'oxyde de cuivre
]>ar la chaleur. — Colin. Recherehes expe'rimentules sur la conservatoli teinporaire des
virus dans l'organisme des animaux où ils sont sans action. — ih Lafitle. Sur l'em-
ploi de sulfate du cuivie pour la destruction du niildew. — 19 Connessili. Observa-
t'ons (équatorial de 6 pouces Brunner de l'Observatoire de Lyon), éléraents et éphémérides
de la comète Wolf. — Gourty- Observations de la comète Wolf (1§84), faites au cercle
méridien de l'observatoire de Bordeaux. — Lamcy. Sur les sinuosités et les variations de
courbure de la limite d'ombre pendant les éclipses de lune. — Goursat. Sur une équation
analogue à l'e'quation de Kuinuier. — d'Oc igne. Sur les courbes algébriques planes de degré
quelconque. — Langlois. Sur les niouvements atomiques et moléculaiie. — Fol et Sarasin.
Sur la pénétration de la lumière du jour dans les eaux du lac de Genève. — Le Ghalelier.
Sur un énoncé general des lois des équilibres cbiiniques. — HautcfeuiUe et Margoltet. Sul-
le polymorphismo dn phosphate de silice. — Ditte. Sur les apatites fluorées. — Galmels,
De l'action des iodures alcooliques primaires sur le fulminate d'argent. — Chairg. Etude
de l'air de la ville d'Alger. — Marguerile-Delacharlonny. Note sur l'hydrate du sulfate
d'alumine neutre Al 0% 3SÓ3, 27HO. — Colson. Saponification des éthers simples aro-
matiques sur les corps neutres. — Preire et lìebourgeon. Le microbe de la fièvre jaune.
Inoculation preventive. — Grèhanl et Quinqvaud. Sur les effets de l'insufflatiou des pou-
mons par l'air comprime. — Girard. Recherehes sur la saccharogénie dins la betterave. —
Marrano. Sur la fermentation peptonique. — Dieulafaìl. Origine et mode de formation des
phosphates de chaux en amas dans les terrains sédimentaires. Leur liaison avec les mine-
rais de fer et les argiles des horizons sidérolitiques. — Cholodkovsky. Contributions à l'ana-
tomie et la morphologie des vaisseaux malpigliiens des Lépidoptères. — Liehtenstein. Coni-
plément de l'histoire du Chaitophoru s aceris Fabricius. — Marion. Sur les caraetè-
res d'une Conifere tertiaire, voisine des Dammarées (Doliost robus Sternbergi). —
Collot. Sur une grande oscillation des mers crétaoées en Provence. — Cotfcaa. Sur les cal-
caires à Echini.les de Stramberg (Moravie). — llébert. Observations relatives à la Commu-
nication de M. Cotteau. — Fuchs. Observation de la couronne solaire en Algerie. —
Dufour. Observation d'un bolide, le 3 novembre ISSI. — 20. Milne-Edwards. Sur les sacs
— XXV —
respiratoires du Calao Eh inoceros.— Vulpian. Sur l'action anesthésique du chlorhjdral
de cocaine. — de Gasparin. Contribution à l'étude des gites phosphatés dans la région du
sud-est de la Fi-ance. — Le Roux. Démonstration expérimentale de l'inversion do la force
électromotrice du contact fer-cuivre à temperature élevée. — Bochefonlaine. Expórienct
pour servir a l'étude des phénomènes déterminés chez l'homme par l'ingestion stomacale
du liquide diarrhéique du choléra. — Pouchel. Sur la présence des sels biliaires dans le
sang des eholériques et sur l'existence d'un alcaloide toxique dans les déjections. — Stidljes.
Sur une généralisation de la théorie des quadratures mécaniques. — Picard. Sur les fonctions
liypcrfuehsicnnes qui proviennent des séries hypergéométriques de deux variables. — Poin-
caré. Sur la réduction des intégrales abéliennes. — Vanecek. Sur l'involution des dimen-
sions supérieures. — Guitrsal. Sur une équation analogue à l'équatioD de Kummer. — Vali.
Sur un théorème de Jacobi relatif à la décomposition d'un nombre en quatre carrds. —
Deprez. Sur les bis du frottement. — Iknoit. Consttuction d'étalons prototypes de l'olmi
legai. — Soret. Indices de réfraetion des aluns cristallisés. — Chairij. Sur les eaux de pluie
de la ville d'Alger. — Muntz et Aubin. Sur les composes carboue's combustibles existant
dans l'ait atmosphe'rique. — Moissan- Sur le trifluorure d'arsenic. — Scheurer-Keslner.
Réaction de l'oxyde ferrique, à haute temperature, sur quelques suìfates. — Ladureau. Sul-
le feriuent ammoniacal. — Brasse. Sur la présence de l'amylase dans Ics feuilles. —
lìommier. Sur la levure de vin eultivee. — 21. Vulpian. Expériences sur le chlorhydrate
de cocaine. — Brioschi. Les relations algébriques entre les fonctions hyperelliptiques d'or-
dre ». — Chancel et Parmentier. Sur quelques réactions du sulfure de carbone et sur la
solubilità de ce corps dans l'eau. — Lippann. De l'action de la cbaleur sur les piles, et de
la loi de Kopp et Weestyne. — FoucM. Sur la condensation de la nébulense solaire, dans
l'hypothèse de Laplace. — de Sparve. Sur l'erpolodie de Poinsot. — Vanecek. Sur l'invo-
lution des dimensions supérieures. — Cabancllas. Machines dynarao-éleetriques. Confir-
mations expérimentales des deux réactions en marche : sur les valeurs effectives de la
résistanco intérieure et du magnetismo inducteur. — Raoult. Action de l'eau sur les sels
doubles. — Schnivcr-Kcstner. Sur la composition des produits gazeux de la combustion de
la pyrite. — Déhérain. Sur la culture des batteraves a sucre. — Girard. Sur le dévelop-
pement, en France, des Nématodes de la betterave pendant la campagne de 1884. — Le-
play. Sur la formation des acides végétaux en coiubinaison avec les bases potasse et chaux,
des matières azotées et du nitrate de potasse dans la végétation des plantes sucrées, bet-
teraves et mais. — Nicati et Rietsch. Odeur et effets toxiques des produits de la fermen-
tation produite par les bacilles en virgule. — Nicati. Choléra et cholémie. — Germain
Sic. Sur les pneumonies infectieuses et parasitaires. — Colin. Expériences sur la valeur des
ageuts désinfectants, dans le choléra des oiseaux de basse-cour. — Strauss. Sur la virulence
du bubou chancreux. — Parinaud. De l'intensità lumineuse des couleurs spectrales ; in-
fluence de l'adaptation rétinienne. — Oliatiti. Sur les appendices de la màchoire chez les
Insectes broyeurs. — Crié. Sur le polymorphisme fiorai et la pollinisation du Lychnis
dioica, L.
♦Cosmoa. 5e sér. t. IX, n. 6-12. Paris, 1884. 8.°
• [I3iì'Lctìh HMnepaTopcKaro pyccKaro reorpaiJmiecKaro oóineeTBa. Tomi. XX.
1884. BfcmycK'B, 4, 5. C. HeTep6ypri, 1884. 8.°
4. AlIV'IlIirii. Oticti o uo],:m;t. ri, ,T,arecTam,. — KA.lA'IOB'Ii. I()pn,iii'iPcKÌu 6ht%
Mop.TBH fpeuen3iji). — 5. yCIIEHCKIlì. OcTpoBs Xaìiiiaui.. — UBAHOB'B. Bocxoaueiiie ira
9ju6opyci. — BEPEDlAniirb. Bothkii CocHOBCKaro itpaa. — IIOTAIIIIUL. Owain, o
CTaTbì „ Iìomko " r. Bcpeiiiarmia. — IHTOMBII'I.. IIohaiKa ni, ApxaHreJifcCKVK) ryfjepni».
tjahrbuch Qber die Forlschritte der Mathematik. Bd. XIV, 1. Berlin,
1884. 8.°
BULLETTINO-KEKDICONTl — Vii!,. I I
— XXVI —
1 Jahresbericht der Gesellschaft fùr Natur- und Heilkunde in Dresden. 1883-
84. Dresden, 8.°
Beschorner. Die Laryngoskopie, ein Vierteljahrhundert Eingentum der prakt. Medi-
zhi. — Oehme. Symmetrische Bildungsanoraalie der Gehtirorgane.
'Jahresbericht iiber die Fortschritte der class. Alterthurnswissenschaft. Jhg.
XI, 12 ; XII, 2. Berlin, 1884. 8.°
XI. 12. Schenkl. Jahresberich iiber die spàteren griecbiscben Gescliicbtsscbreiber. 1873-
1884. — Eussner. Bericlit iiber die Litteratur zu den romischen Historikern (ausser Taci-
tus) 1878-1882. — Mùller. Jahresbericht iiber die Litteratur zu dea Briefen des jiingeren
Plinius aus den Jahren 1877-1883. — XII. 2. Curtze und llultsch. Die inbetreft' der exàktcn
Wissenschaften im Alterhim wàhiend der Zeit vom Oktober 1879 bis Schiusa 1882 erschie-
nenen Werke, Schriften und Abhandlungen. — Georges. Jahresbericht iiber lateinische Le-
xiiographie. — Haug. Bericht iiber remisene Epigraphik. — Schiller. Jahresbericht iiber
dio ròmischen Staatsaltertùmer filr 18J3.
■•"Journal (American chemical). Voi. VI, u. 4. Nov. 1884. Baltimore, 8."
Chiltenden and Smilk. On Palmitic Acid and the Palmitins. — Dabne.y and Uerff.
Apparatus for the Dcterniination of Nitrogen by the Copper Oxide Method, and Compari-
son of this and the Ptuffle Method. — Norton and Prescotl. Continuous Etherification. —
Smith. Note on Ozocerite. — McKalvey. Note on Silicious Earth. — Elliotl. Anthracene
troni Water-Gas Tar. — Palmer. On the Action of Sodium Phenylsulphinate on Methy-
lene lodide. — ld. On the Converoion of Organic Isocyanates into Mustard Oils. —
llemscn. Investigations on the Sulphinides. — Stokas. On Phthalic Sulphinide.
+ Journal (American) of Mathematica. Voi. VII, n. 1. Baltimore, 1884. 4.°
Ccujleij. A Memoir on Seramvariants. — MacMahon. On Perpetuants. — Cayley. TableS
of the Symmetric Functions of the Roots, to the Degree IO for the Form
1 -Hto-t-.—r ■+- .. -=(1 — ax){\ — §x)[\ — yx)
hi. Non-Unitary Partition Tables. — hi. Seminvariant Tables. — Je7ikins. Note on Prof.
Sylvester's Constructive Theory of Partitions. — Daniels. Third Note on Weiestrass' Theory
of Elliptic Functions.
* Journal de la Société pbysico-chymique russe. T. XVI, n. 7. St. Pétersbourg,
1884. 4."
Louguinine. Sur la ehaleur de comhustion des substances organiques. — Lubavin.
Analyse d'une terre à salpètre de Tourkestan. — Goldhammer. Sur la déeharge électriquo
dans les gaz. — Bachmetieff. L'influence. de la compression du fer et de l'acier sur l*ai-
mantation. — Piltcliiko/f. Sur la constitution des grelons tombés à Cbarkow le 11 juillet
1884. — Joukuivsky. Su le choc des corps absolument solides. — Avenarius. Note relative
à la dilatation des liquides. — Petrovchewsky . Sur les formes régulières des amas des corps
pulverulents.
f Journal de matbématiques pures et appliquées. 3° sér. t. X. Aoùt-nov. 1884.
Paris, 4.°
Mèray. Exposition nouvelle do la théorio des formes linéaires et des determinante. —
Le Curdier. Actions mécaniques produites par les aimants et par le magnétisme terrestre. —
Jablonski. Reeherehes sur l'action do la matière pondérable sur l'éther. — Léauté. Sur l'équi-
libie et la déformatiou des piòces circulaires. — Sauvage. Integration d'un systhòme d'équa-
tiuns différentielles totales.
— XXVI) —
' Journal de Physique théorique et appliquée. 2e sér. t. III. Oct.-nov. 1884.
Paris, 8."
Oct. Thollon. Constitution et origine du gronpe B da spectre solaire. — Soret. Sul-
la couleur de l'eau. — Blondlot. Influence de l'état électriqae d'une surface liquide sur la
tension maximum de la vapeur do ce liquide en contact avec la surface. — lìeynier. Sul-
la mesure des forces électroiuotriees maxima et minima dans les couples à un seni électro-
lyte. — /</. Pile étalon polir la raesure des forces électromotrices. — ld. Sur la theorie
chimiques des accumulatene. — Nov. Jamin. Sur rhygrométrie. — Rivière. Essai sur le
pourvoir refroidissant des gaz. — Decharme. Imitation. par les conrants liquides ou gazeux,
des phénomènes d'électricité et de magnetismo.
* Journal de ciencias mathematicas e astronoinicas. Voi. V, n. 5. Coimbra,
1884. 8.°
f Journal fur die reme und angewandte Mathematik. Bd. XCVII, 3. Berlin,
1884. 4."
Hermes. Ueber cine gewisse Curve des dritte» Grades. — Frobenius. Ueber die Grund-
lagen der Theorie der Jacobischen Functionen. Abhandlung 2. — Nocllwr. Beweis und Er-
weiterungeines algebraisch-functionentheoretischen Satzes des Herrn Weierstrass. — Schecffer.
Zur Theorie der Functionen r(z), P(z), Q(z). — Reye. Ueber die Singularitatenflachen qua-
dratischer Strahlencoinplexe und ihro Haupttangentencurven.
•• Journal fur praktische Cbemie. N. F. BL XXX, 3. Leipzig, 1884. 8."
Berlinerblau. Ueber die Einwirkung von Chlor-Cyan auf Ortho- und anf Para-Ami-
dophenetol. — v. Meyer. Wirkungsweise von Chlorkohlensàureiitber auf einige stickstoff-
haltige organisene Verbindungen. — Kolbe. Einfache und ergiebige Metbode der Darstellung
von Anthranilsaure. — Pinncr. Ueber die Zersetzung des Benzonilrils mittelst rauchender
Si ■hwefelsaure. — André. Ueber Oxycbloride und analoge Verbindungen von Metallen. —
Troost. Ueber die Durcblassigkeit des Silbers fur Sauerstoff. ■ — Lindel. Verbindungen des
Chlorgolds mit den Chloriden des Phosphors. — Calmels. Ueber die Constitution einiger
einfaeber Cyanverbindungen. — Coìson. Ueber Phtalalkohol und zugehorige Verbindungen. —
Muntz u. Marcano. Ueber den Perse'it. — Moissan. Ueber Dreifach-Fluorphosphor.
'Journal of the chemical Society. N. OCLXIV. Nov. 1384. 8.°
•Journal (Tiie) of the Linnean Society. Botany, voi. XX, 130, 131 ; XXI,
132-133. Zoology, voi. XVII, 101-102. London, l$83-84. 8.°
Botany. 130. Starkic Gardner. Alnus Richardsoni (Petropliyloides, Bower-
bank), a Fossil Frait from the London Clay of Eterne Bay. — Lisler. On the Origin of
the Placentas in the Tribe Alsinere of the Order Caryophyllea:. — Beimeli. Reproduction
of the Zygnemacere; a Contribution towards the Solution of the Question, Is it of a Se-
xual Characler? — Orpen Bower. On the Structure of the Stein of Rhynch o petal i;m
montanum (Fresen.). — Potter. On the Development of Stavch-grains iu the Laticife-
rous Cells of the Euphorbiaceai. — Green. On the Organs of Secretion in the Uyperica-
cea». — 131. Orpen Bower. Note on the Gemma! of Ani ac o m n i on palustre, Schwaogr. —
Bolus. Contributions to Soutb-African Botany (Orchidea!). — /?i/.vr. A Review of the Tuber-
bearing Species of Solanuin. — Cooke. The Structure and Affinity of Sphaeria po-
cula, Schweinitz. — Plowright. On the Life-History of (Ecidium bellidis, DC. —
Killon. On some Diatomaceoe from the Island of Socotra. — 132-1:3:3. Clarke. On the Indiali
Species of Cyperus; with Remarks on some others tbat specially illustrate the Subdivi-
sions of the Genus. — Zoology. 101. A Brook. Revision of the Genus Entomobrya.
Rond. (Degeeria, Nic). — Watson. Mullusea of H.M.S. 'Challenger' Expediiion. —
— XXVIII —
Phillips. On a New Peritrichous Infusorian (Genia caudata). — Lewis. On Japan Bren-
thidre, and Notes of theiv Habits. — Uuncan. On the Stradare ofthe Hard Parts of the
Fungidse. Part II. Lophoserin». — 102. Lewis. Japanese Languriidse, with Notes on their
Habits and External Sexual Structure. — Duncan. On the Keplaceraent of a trae Theca
or Wall by Epitheca in some Serial Co ralla, and on the Importance of the Structure in
the Growth of Incrusting Corals. — Dorati. On the Auditory Ossicles of Rhytina
tìtelleri . — Michael. The Hypopus Question, or the Life-History of certain Acarina.
"Journal of the royal microscopical Society. Ser. II, voi. IV, part 5. Oct.
1884. London, 8.°
Flògel. Researches on the structure of the Cell-walls of Diatoms. — Anthony. On
drawing prisms.
■i-Journal of sciences (The american). Voi. XXVIII, n. 166, 167. Oct.-nov.
1884. New Haven, 8.°
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frora Mount Thielson, Oregon. — Williams. Paramorphosis of Pyroxene to Hornblende
in Rocks. — Dana. Southward cnding of a great Synclinal in the Taconic Range. —
Lewis. Supposed Glaciation in Pennsylvania south of the Terminal Moraine MaHet. Mass
of Meteoric Iron from Wichita County, Texas. — Cooke. Jean-Baptiste-André Dumas. —
Eastman. New Meteorite. — 167. Gray. Characteristics of the North American Flora. —
Blake. Columbite in the Black Hills of Dakota. — Nichols. Spectro-photomctric study of
Pigments. — Drowne. Criticism of Becker's Theory of Faulting. — Duysman. Difference
between Sea and Continental Clìmate with regard to Vegetation. — Langley. Chemical-
Affinity. — Carharl. Relation between the Electromotive force of a Danieli Celi and the
strength of the Zinc Sulphate Solution. — t'errili. Notice ofthe remarkable Marine Fauna
occupying the outer bakns off the Southern Coast of New England No. 10. — Dana. Note
on the Cortlandt and Stony Point Hornblendic and Augitic rocks.
Journal (The quarterly) of pure and applied Mathematics. N. 79. Oct, 1884.
London, 8.° (acq.).
Pearson. On the motion of spherical and ellipsoidal bodies in fluid media (rart II). —
Cayley. On a theorem relatin g to seminvarians. — hi. On the orthomorphosis ofthe circle into
Ilio parabola. — Stuart. Complex multiplication of elliptic functions. — Bassel. On the motion
of a liquid in and abou^ certain quaitic and other cylinders. — Coates. BesseVs functions
of the second order. — Larmor. On hydro kinetic symmetry. — Russell. On the differential
equation - — ~T, 1- — -+- - — ^- h _— =0, where Ux~{a, b, e, d, e) (x, l)4. —
I »I l LI y 1 Ut ■ Uw
Booth. Note on Sylvester's canonical form of binary quantics ofthe degree 2n — 1. —
Jeffery. On piane curves of the fuurth class with a triple and a single focus.
+ Lotos, Jahrburch fiir Naturwissenschaft. N. P. Bd. V. Prag, 1884. 8."
Tumlirz. Die elektromagnetische Theorie des Lichtes. — v. Zepharovich. Minerale—
gische Notizen. — Wiìdt. Aus der Flora von Kladno und dessen Umgebnng. — ■ Willkomm.
Ueber die atlantische Flora, ihre Zusammensetzung uud Begrenzung. — Mach. Deber die
Grundbegriffe der Elektrostatik. — tlcring. Ueber die specifischen Energieen des Nerven-
systems.
•Magazin (Neues Lausitzisches). Bd. LIX, 2; LX, 1. Gorlitz, 1883-84.8.°
Lix. 2. Paur. Ueber Schelfels Ekkehard. — hi. Dionysos unter den Seeraubern. — Schio-
bacìi. Die Sudgrenze des Dobrilngker Elostergebietes. — Tsseliubran. Dr. Martin Luthers
Verbindungen rait der Nieder-Lausitz. — Sohr. Deutsches Biilinenlebon im vorigen Jahrhun-
— XXIX —
dert. — Korsrhdt. Kriegsereignisse dcr Oberlausitz zuv Zeit d<'s Iìaierischen Erbfolgekrieges.—
v. Kellsch. Volag das Màgdeland ? — LX, 1 Brenning. Biographische und literargeschichtliche
Wurdigung Leopold Schefers.
' Mémoires et compte renda des travaux de la Soeiété des ingénieurs civils.
Aout 1884. Paris, 8.°
de Bruignae. Remarques sur l'effet d'une force. — Deharme. Note sur les Magasins
Généraux de la Scine a Bercy-Conflans. — Boutmy. Francis Bourdon et lo marteau pilon.
"Memoirs of the literary and philosophical Society of Manchester. 3d Ser.
Voi. VII, IX. London, 1882-83. 8.°
VOL. IX. A Centenary of Science in Manchester.
•Memoirs of the Museum of comparative Zoology at Harvard Collego. Voi. VIII,
3; IX, 3 ; XII, XIII. 1884. 8.°
vnr. 3. Garman. The reptiles and batrachians of North America. — ix. 3. Fewkes
and Mark. Selections from Embriological Monographs. — xn-Xin. Daini, Brewer and Ridgiuaij.
The water Birds of North America.
"Minutes of proceediugs of the Institution of civils Engineers. Voi. LXXVIII.
London, 1884. 8.°
Ridi. On the comparative Merits of Vertical and orizontal Engines and ori rotative
Baum-Engines l'or Pumping. — Boullon. On the Antiseptic Treatment of Timber. — BÌTch.
On the passage of Upland-Water through a Tidal Estuary. — Staijton. Wood Pavement
in the Metropolis.
: Mittheilungen der anthropologischen Gesellschaft in Wien. N. F. Bd. IV
(XIV), 2-3 Heft. Wien, 1884. 4.°
IMI. Ueber die in Tirol vorkommenden Schadelformen. — Zuckerkandl. Craniologi-
sche Untersuchungon in Tirol und Inner-Oesterreich. Erster Bericht. — Kaltenegger. Ibe-
risches Hornvieh in den Tiroler und Schweizer Alpen. — Kanitz. Der prahistoriche Blei-
wagen aus den Tumuli zu Rosegg in Ivarnten. — Hacker. Die Gudenus-Hohle, cine Ren-
thierstation im niederiisterreichischen Kremsthale.
■^Mittheilungen der deutschen Gesellschaft fùr Natur- und Volkerkundo Osta-
siens. 31stos Heft. Sept. 1884. Yokoarna, 4.°
Midler-Bceck. Die wichtigsten Trutzwaffen Alt-Japans. — Muraoka. Erklacrung der
magischen Eigenschaften des Japanischen Bronzespiegels und seiner Herstellung. — Knipping.
Die WettertelegrapMe in Japan.
; Monastbliitter der Wissenschaftlichen Club in Wien. VI Jhg. n. 1, 2. Wien,
1884. 4."
■Nature. Voi. XXX, n. 761-782. London, 1884. 4.°
+Naturforscher (Der). XVII Jhg. n. 40-48. Berlin, 1884. 4."
'ì'Notices (Montlily) of the royal astronomical Society. Voi. XLIV, 9. London,
1884. 8.°
Ranyard. Note on a Narrow Belt seen on the Planet Saturn. — Tebbutt. Apparent
Places of Comet TI (Ross), 1883. — Id. Observations of the Comet of 1812 (Pons-Brooks)
at its return to Perihelion in 1881. — Mirili. Ephemeris for Physical Observations of
Jupiter, 1884-85. — Id. Ephemerides of the Satellites of Saturn. 1884-85. — Iloldich.
Sextant Observations of Comet Pons-Brooks, made on board the ship " British Envoy ".
t Observations (Astronomical and magnetical and meteorological) made at the
r. Observatory Groenwich in the year 1882. London, 1884. 4.°
— XXX —
• Oefvcrsigt af Finska Vetenskaps-Societetens Forhandlingar.XXV.1882-83. 8 °
Haider. Ad cognitionem Heteropterorum Africae occidentalis. — Elmgren- Landskapet
Edens floder. — Lemstróm. FOrsOk angaende polarjuset under finska polarexpeditionen i
Lappland. — hi. Forslag till undersokDing af don elektriska strom, som frambringar polar-
juset. — af Scintiteli. Sur les ortliophospbatos doubles de baryum et de potassium, de ba-
ryum et de sodium. — Nordenskióld. Beràttelse ufver FiDska Vetenskaps-Societetens Meteo-
rologiska Centralanstalts verksamhet under ar 1882. — Gylling Weber einen neuen Fumi
von Andesin bei Orijiirvi in Finnland. — Lemstróm. Om polarstationen i Sodankyla. —
Wiik. Mineralogiska ocb petrografiska meddelanden Vili. — Elmgren. Ratta artalen fùr
liristi fódelse och ded. — Moberg. Manadtliga niedehujden af hafsytan vid Finlands Kuster
ar 1882.
"^Oversigt over det kong. dauske Videnskaberues Selskab Forhandlingor. 1884,
n. 2. Kiobeuhavn, 8.°
Thiele. Baneberegning for Planeter ved en Modifikation af de Kepplerske Love. —
Tìwrkehson. BemaBrkninger til nogle Steder i Versene i Heiraskringla. — Tkomsen. Under-
sogelser over Ligevaegtsforhold i vandige Oplosninger. — Madvig. Bernrerkninger ora Forsk-
jellen imellem de hos Grakerne og Roraerne gjoeldende Bestemmelser og Vedtasgter ora
Slavers Frigivelse og de Frigivnes Stilling. — Lange. Om den saakaldte « Sydplante » i
den ajgyptiske Kunst.
fProeeeding8 of the Manchester literary and philosophical Society. Voi. XX-
XXII. Manchester, 1880-83. 8.°
XXII. Alcock. On tbe Strueture of tbe Shells of several common Species of Polymor-
phina. — Bollomley. On Intensity of Ligbt. — Darbishire. Upon the Mammoth Cave. —
Gwylher. On a Compound Rainbow. — Rawson. On singular solutions of Differential Equa-
tions. — Roger s. On a Meteorite found at Braunfels in Germany. — Wilde. On the Vapours
of Incandescent Solids.
hProceedings of the r. geographical Society. Voi. VI, u. 10. Oct. 1884. 8.°
Gissing. A Joumey from Mambasa to Mounts Ndara and Kasigao. — Hamberg. Hydro-
graphical observations of the NordensMold Expedition to Greenland 1883.
•Proceediugs of the r. Society. Voi. XXV, n. 227; XXVI, 228-231. London,
1883-84. 8.°
227. Shida. Experimental Determinations of Magnetie Snseeptibility and of Maximum
Magnetisation in Absolute Measurc. — Laudar Brunton and Cash. On the Effect of Electri-
cal Stimulation of the Frog's Heart, and its Modifioation by Heat, Coki, and the Action of
Drugs. — 22S. Ploivright.M ah oni a. Aquifolia as a Nurse ofthe Wheat Mildew (Puccinia
graminis) . — Owcn. Description of Teeth of a Large Extinct (Marsupial ?) Genus, Sce-
parnodon Bamsay. — hi. Evidence ofa Large Extinct Monotreme (Echidna Ramsayi,
Ow.) frora the Wellington Breccia Cave, New South Wales. — Gordon. Correction to a
paper " On the Determination of Verdet's Constant " published in the " Phil. Trans.'* 1877. —
Thorpe aud Rilcker. Note on the Irregularities in Magnetie Inclination on tbe West Coast
of Scotland. — Rayleigh. On the Circulation of Air observed in Kundt's Tubes, and on some
Allied Acoustical Problems. — North. The Infiuence of Bodily Labour upon the Diseharge
of Nitrogen. — Darwin. On the Formation of Ripple-mark in Sand. — Thorpe. On the
Atomic Weight of Titanium. — Plowrighl. On the Life History of the Dock iEeidium
(^Icidium rumicis, Schlecth). — Gore. Some Relations of Heat to Voltale and Thermo-
Electric Action of Metals in Electrolytes. — Lea. On a " Rennet " Ferment contained in
the Seeds of Withania coagulans. — 229. Owen. Description of Parts of a Human Skele-
ton from a Pleistocene (Palxolithic) Bed, Tilbury, Essex. — de W. Abney. The Wave-lengths
— XNX1 —
of A. a. and of Permaneut Lines in the Infra-Eed of the Solar Spectrurn. — Scott. Note
on a Seri.'- of Barometrical Disturbanees which passed over Europe betwecn the 27th and
the 31st of August, 1883. — Slrachey. Note on the Poregoing Paper. — De La Rite and
Mailer. Ezperimental Researches on the Electric Discharge with the Clitoride of Silver
Battery. — Darwin. On the Figure of Equilibrium ofaPlanet of Heterogeneous Density. — ■
Hughes. On a Magnetic Balauce, and Experimental Researches made therewith. — Dawson.
Peport on the Circumpolar Expedition to Fort Pae. — Gardiner. On the Changes in the
Gland Cells of Dionsea muscipula during Seeretion. — Id. On the Continuity of the
Protoplasm through the Walls of Vegetable Cells. — Schunck. Note on the Constitution
of Chlorophyll. — Pary. On the Physiology of Carbohydrates in the Animai System. —
Poynling. On the Transfer of Energy in the Electromagnetic Pield. — Conroy. Some Expe-
riments on Metallic Refleetion. IV. On the Amount of Light Reflected by Metallic Sur-
faces. — Vereker. Extraets from a Reports on the Voleanic Eruption in Snnda Strait. —
De La fìue and Mailer. Experimental Researches on the Electric Discharge with the Clho-
ride of Silver Battery. — Rendali. On a New Method of Generatiug Electricity. — Glad-
slone and Tribe. On the Electrolysis of Dilute Sulphuric Acid and other Hydrated Salts. — ■
Dcalh. On the Dynamics of a Rigid Body in Elliptic Space. — Owen. Evidence of a Large
Extinct Lizard (Notiosaurus den tatns, Ow.J from Pleistocene Deposits. New South
Wales. Australia. — Williams. Observations on the Influence of certaiu Culture Fluids and
Medicinal Reagents in the Growth and Developnient of the Bacillus tuberculosis. —
and )'■". The Etfects ofLesions of Difterent Regions of the Cerebral Hemispheres. —
Roberls. Determination of the Vortical and Lateral Pressures of Granular Substances. —
y. Notes on the Microscopie Structure of some Rocks from the Andes of Ecuador,
cullected by E. Whymper. No. I. Pichincha. — Baird. Report on the Tidal Disturbanees
caused by the Voleanic Eruptions at Java: August 27 and 28, 1883, and the Propagations
of the "Supertidal " Waves. — Preece. On a New Standard of Illuminati on and the Mea-
surement of Light. — Hill. On the Motion of Fluid, part of which is raoving Rotationally
and part Irrotationally. — Schunck. Supplementary Note on the Constitution of Chloro-
phyll. — 230. /'. Gray ani A. Gray. On a New Rerlecting Galvanometer of Great Sensi-
bility, and on New Forms of Astatic Galvanometers. — Ayrlon ani Perry. A New Form
of Spring for Electric and other Measuring Instruments. — Thompson. Note on the Theory
of the Magnetic Balance of Hughes. — Gore. On some Relations of Chemical Corrosion to
Voltato Current. — Bidwell. On an Explanation of Hall's Phenomenon. — Hamilton. On
the Structure and Fnnctional Significance of the Human Corpus callosum. — Worthing-
ton. On the Surface Forces in Fluids. — Vinayek Narayeu Nene. On a Method of Tracing
Periodicities in a Series of Observations when the Periods are unknown. — 231. Hughes- Ma-
gnetic Polarity and Neutrality. — Wooldridge. On the Origin of the Fibrin Ferment. — Hartley.
Pesearches in Spectrmn Photography in Relation to new Methods of Quantitative Chemical
Analysis. Part II. — Dawson. On the Mean Diurnal Variation of Magnetic Declination, from
Hourly Observations at Fort Pae. — Bonney. Notes on the Microscopie Structure of some
Rocks from the Andes of Ecuador, collected by Edward 'Whymper. No. II. Antisana. — Elyar.
The Variation of Stability with Draught of Water in Ships. — Horsley and Sehajer. Experi-
mental Researches in Cerebral Physiology. — Bower. Preliminare Note on the Apex of
the Leaf in Osmunda and Todea. — Lockycr. On the most Widened Lines in Sun-Spot
Speetra. — Macalister. Notes on the Varieties and Morphology of the Human Lachrymal
Bone and its aecessory Ossicles. — Rayleigh. On the Electro-Chemical Eouivalent of Silver,
and on the Absolute Electromotive Force of Clark Cells. — Ewart. On the Naturai and
Artificial Fertilisation of Herring Ova. — Hartley. Remarks on the Atomic Weight ofBe-
ryllium. - Preece. On the Hatiug Effects of Electric Currents. — Liveituj and Dewar. Spe-
ctroscopic Studies on Gaseous Explosions. — llaycraft. On the Action of a Seeretion
— XXXII —
, ubtained from the Medicinal Leech on the Coagulation of the Bluod. — Gray and Dobbie.
On the Relation between the Electrical Qualities and the Chemical Composition of Class
and Allieti Suhstances. Part I. — fiamsay and ì'ouny. Influence of Change of Condition
from the Liquid to the Solid State, on Vapour-Pressure. — Williams. Observations on the
Influence of certain Culture Fluid? and Medicinal Reagenti in the Growth and Develop-
ment of the Bacillus t ubere ulosis.
•Proceediugs of the scientific Meetings of the Zoological Society of London.
1884 part II. London, 8.°
Ogilvic-Grani. A Revision of the Fishes of the Genera Sicydium and Lentipes,
with Descriptions of fi ve new Species. — Salvador i. Note on Alias capensis. — Sulton.
On the Diseases of the Carnivorous Mammals in the Society's Gardens. — Clark. On a
Sea-Lion from the East Coast of Australia (Otaria cinerea, Péron). — Cambridge. On
two new Genera of Spiders. — Powerscourt. On the Acclimatization of the Japanese Deer
at Powerscourt. — Boulengsr. Diagnoses of new Reptiles and Batrachians from the Solo-
raon Islànds, collected and presented to the British Museum by Guppy, Esq , M.B.H.M.S.
•Lark'.— Waterhouse. On the Coleopterous Insects collected by Mr. H. 0. Forbes in the
Timor-Laut Islands. — Uodman, Salmi and Druce. On the Lepidoptera collected by the
late W. A Forbes on the Banks of the Lover Niger. — BowdlerSlutrpe. Description of three
rare Species of Flycatchers. — hi. On an apparently new Species of European Nuthatch. —
Dubson On the Myology and Visceral Anatomy of Capromys melanurus, with a De-
scription of the Species. — Flowcr. Note on the Dentition of a young Capybara (Hy d r o -
eh» ras capybara).
Utecords of the geologica! Survey of India. Voi. XVII, p. 3, 1884. Calcutta, 4.°
McMahon. On the microscopie structure of some Arvali rocks. — Waagea. Section along
t he Iudus from the Peshàwar valley to the Salt-range. — King. On the selection of Sites
lui- Borings in the Raigarh-Hingir Coal-field. First notice. — Pramalha Natii Dose. Note
un Lignite near Ràipur, Central Proviuces. — Honlum Schinller. The Turquoise Mines of
Nishapfir, Khorassau. — Notice of a further Fiery Eruption from the Minbyin Mud Vul-
cano of Cheduba Island, Arakan. — La Touche. Report on he Langrin Coal-field, South -
West Khasia Hills. — Hughes. Additional notes on the Umaria Coal-field (South Rewah
Gondwana Basin).
' Repertorium der l'hysik. Bd. XX, 10, 11. Miinchen, 1884. 8.°
10. Siebcn. Ueber die Abhangigkeit der Brechungsexponenten an ornai dispergirender
Medien von der Concentration der LSsung und der Temperatur. — Rolh. Ueber die Bahn
cines freien Theilchens auf wagerechter Ebene, das durch eine Kraft nach bestimmter
Himmelsrichtung fortgetrieben wird, unter Berucksichtigung der Reibung und der Umdrc-
hung der Erde um ihre Axe. — Kundt. Die elektromagnetische Drehung der Polarisations-
ebene des Lichtes durch Eisen , Cobalt und Nickel. — Ilirn. Ueber ein Mittel. die Tem-
peratur der unterhalb der Photosphiire gelegenen Partien der Sonne zu bestimmen. —
Krùss. Eine neue Form des Bunsen-Photometers. — Becquerel. Neue Methode, einen elektri-
schen Strom in absolutem Maass zu rnessen. — 11. Gàlz und Kurz. Galvanischer Vider-
stand von Drahten bei verschiedener Anspannung. Erste Mitiheilung. — Edlund. Ueber die
Grosse der unipolaren Induction der Erde. — Hautefeuille und Chappuis. Untersuchungen
ùber das Ozou. — Braun. Schwiugende Beweguug einer kreisfarmigen Scheibe im wider-
stehenden Mittel. — Nipher. Ueber die Darstellung des elektrischen Widerstandes durch
cine Geschwindigkeit. — Soret und Sarasin. Ueber das Absorptionsspectrum des Wassers. —
Vinile. Ueber eine absolute Lichteiuheit.
;Iteport and proceediugs of the Belfast Natural-History aud Philosophical So-
ciety. 1883-84. Bell'art, 1884. 8."
— XXXIII —
Heddle Agates. — Robinson. Oceurence of Bare Birci >i Lough Neagb noe 178G. —
Meissner. Heathen Remains in Christian Ohm-che*. - »«/«'»'■';. North Formosa. - Loekwoud.
Sanitary Protection Associations. — Palltrson. Migratory Birds.
tReport of the Siiperinlendent of the U. S. Coast and Geodetic Survey. 1882.
Washington, 1883. 4.°
•Résumé des séances de la Société des ingéuieurs civils. Séances du 3 17
oct., 7 nov. 1884. Paris, 8.°
i-Revue histovique. T. XXVI, 2. Nov.-déc. 1884. Paris, 8."
Lavisse. Sur le pouvoir royal au temps de Charles V. — Gasqucl. L'empire d'Orioni
et l'empire d'Occident. De l'emploi du mot Basileus dans les actes de la Chaucelleric
byzautiné. — Stern. Une lettre de Davout (1811).
■i-Revue (Nouvellc) histovique de droit francais et étrauger. 8C année, n. 5.
Sept.-oct. 1884. Paris, 8."
Villequez. De la facilitò accordée à l'héritier de revenir sur sa renonciation. — Prou.
Les coutumes de Lorris et leur propagation aux XII- et XIII1 siècles. — Tardif. Étudo
snr la date du Formulaire de Marculf. — Bruttili. Etnie critique sur Los Paramieutos
de la Gaza.
•Revue politique et littéraire. T. XXXIV, n. 14-22. Paris, 1884. 4."
tRevue seientifique. T. XXXIV, n. 14-22. Paris, 1884. 4."
fRozprawy i sprawozdania z posiedzen. Wydz. hist.-liloz. T. XVII. Wydz.
Math.-Przyr. T. XI. W Krakowie, 1884. 8."
•Schriften der Vereines zur Verbreitung naturwissenschaftlicher Keniitnisse
in Wien. XXIV Bd. Jli". 1883-84. Wien, 8.°
Klein. Die Frauen in der Naturwissenschaft. — Kornhuber. Ueber Corsica. — Alberi.
Ueber Knochen und Gelenke. — Jiìllig. Telephon, Mikrophon und Radiophon. — Ducimi.
Ueber Athmen, Brennen und Leuchten. — Oppoher. Ueber historische Finsternisse. — /.' -
nedikt. Ueber chemische Analyse. — Edo: Die Momentphotographie. — Neumayr. Die
Thierwelt der Juraformation. — Kareis. Die Telegrapbie in der Elektrotechnik. — B. Watlen-
wijl. Ueber das Stimm- und GehSrorgan der Heuschreckeu. — Mudi. Ueber die urge-
scbichtlichen und ini besonderen die germanischen Bauwerke in NiederSsterreich und
iure Beziehung zum Volkswesen. — Hofmann. Ueber deu pletzlieben Tod aus naturli-
chen Ursacheu. — Skraup. Temperatnrveranderangen bei ehemiscben Processeli. — Sì-
mony. Die Schwanknngen in der ràumlichen Ausdehnung der Gletscher. — v. Obermayer.
Ueber das absolute Maasssystem. — u. Hòhnel. Ueber pflanzlicbe Faserstoffe.
'Science. Voi. IV, n. 86-93. Cambridge, 1884. 4."
■Sitzungsberiehte der k. preussischen Akademie der Wissenschaften zu Boriili.
1884, XVIII-XXXIX. Berlin, 18S4. 8."
Hofmann. Zur Constitution des Coniins. — Wails. Ueber die verschiedenen Recensioneii
von Ottos nini Eahewins Gesta Friderici I. — Uiels. tìorgias und Empedokles. — Websky.
Ueber die Ein- und Mehrdeutigkeit der Fundamental-Bogen-Complexe fui- die Elemento
monoklinischer Krystall-Gattungen. — Spórer. Ueber die Ermittelung der Knotenlànge un 1
Neigung bei Bestimmung der Roi tionselemente der Sonno. — Mendel. Ueber paralyti-
schen Blodsinn bei Hunden. — Kirchho/f. Ueber die von Thukydides benutzten Urkunden. —
Schr'óder. None Palmyrenische Insohriften. — Fritteli. Brgebnisse der Vergleichungen an
don elektrischen Organon lei- Torpedineeu. — Kossmann. Neueres ueber Cryptonisciden. —
;i i.i i i 1 1 ■■, , Uendii on n — Voi, 1 5
— XXX1Y —
Wolff. Das Gesetz der Transformation der inneren Architektur der Enochen bei patho-
logischen Verandercragen der ausseren Enochenform. — Curtius. Eleusinion und Pelargi-
kon. — Adresse an die Universitàt zu Edinburgh. — Gonze. Jabresberiekt ùber die Thà-
tigkeit des Kaiserlich deutschen archaeologischen Instituts. — Kronecker. Beweis des Re-
ciprocitatsgesetzes fiir die quadratischen Reste. — hi. Beweis einer Jacob i'schen Integral-
formel. — lei. Beweis des Puise ux'scbeu Satzes. — Munk. Ueber die centralen Organo
fiir das Seheu und das HOren bei den Wirbelthieren. — Scherer. Mars Thingsus. —
Eichler. Ueber ben Blùthenbau der Zingiberaceen. — Siemens. Ueber eine Einrichtung zur
Darstellung der von der Pariser Conferenz zur Bestimmung der elektriseben Einbeit an-
genomraenen Licbteinbeit. — Tobler. Die Berliner Handsehrift des Huon d'Auvergne. —
■Conze. Grabstatue aus Tarent. — Ghristiani. Zur Eenntniss der Functionen des Grossiiirns
beini Eanincben. — Kronecker. Ueber den dritten Gauss'schen Beweis des Keciprocitats-
gesetzes fiir die quadratischen Reste. — Lipschitz. Bemerkung zu der Abhandlung: Unter-
snebungen tiber die Bestimmung von Oberfiachen mit vorgeschriebenem Ausdruckdes Lineai-
eleraents. — Munk. Zur Eenntniss der Functionen des Grosshirns beim Eaninchen. —
Websky. Ueber Idunium. ein neues Element. — Clausius. Ueber die zur Erkiarung des
zweiten Hauptsatzes der meohanischen Wàinietheorie dienenden mechaniseben Gleich-
ungen. — Zeller. Ueber Geulincx' Ethik und Leibniz' Verhaltniss zu Geulincx' Occasiona -
lismus. — Fuchs. Ueber Differentialgleichungen, deren Integrale feste Verzweiguiigspunkte
btsitzen. — von Iklmhollz. Studien zur Statik monoeyklischer Systeme. — Kundt. Die
elektromagnetisebe Drehung der Polarisationsebene des Lichtes durch Eisen, Cobalt und
Nickel. — Duncker. Ueber den sogenannteu Eimonoscben Frieden. — Noldeke. Altaramai-
sche Inscbriften aus Teimà (Arabieu). — Vahlen. Ueber Theukrit's Hiero. — Wicbe. Ueber
dea Einfluss der Zusammensetzung des Glases auf die Nachwirkungs-Erscheinungen bei
Thermometern. — Rammelsberg. Ueber die essigsauren Doppelsalze des Urans. — Gùssfeldl.
Bericht iiber eine Ecise in den centralen chileno-argentinischen Andes. — Lan daucr. Ueber
die von Euting in Palmyra gefundene Synagogen-Inschrift. — Hacking. Ueber die Lage-
rungsverhaltuisse der àlteren Scbichten in Attika. — Mommscn. Zu den Caesares des
Aurelius Victor.
fSitzungsberichte und Abliandlungen der naturwisseiischaftlichen Gesellschaft
Isis iu Dresdeu. Jahrgang 1884. Jan.-juni. 1884. 8.°
Meyer. Ueber neue und ungeniigend bekannte Vogel, Nester und Eier aus dem Ostin-
dischen Archipel ini Ennigl. Zoologischen Museum zu Dresden. — Geinilz. Ueber die neue-
sten geologischen Forschungen in Nordamerika. — Neuberl. Die Dammerungserscbeinungen
ani Ernie des Jahres 1883 und Anfang 1884.
•Skrifter (Videnskab. Selskabs). 6 Eaekke, Naturw. og Math. Afd. Bd. I, 9, 10;
II, 1. Kiobenhavn, 1884. 4.°
Hannover. Den meuneskelige Hjerneskals Bygning ved Cyclopia og Synotia og Mis-
dannelsens Forhold til Hjerneskallens Primordialbrusk.— Grani. Undersogelser angaaende
Jlaengden af Primtal under en given Graense.
^Tidskrift (Entomologisk). Arg. 5, 1884, Heft 1, 2. Stockholm, 1884. 8.°
Sórensen. Tr:ek af nogle sydamerikanske insukters biologi. — Id. Om et par punkter
af phalangidernes aliatomi. — Schmjcn. Om Micr optery x-larvemes optraden i vore bjrke-
skove. — Holmgren. Ollonborrharjningen pa Eickarums kronopark i Eristianstads làn 1883,
redogorelse afgifven till kongl. domànstyrelsen. — Schòyen: Tilvaeit til Norges lepidopterfauna
fra degenere aar. — Lampa. Bradycellus rufithorax Sablb., en fiir Sverige ny skal-
bagge. ■ — Holmgren. Parasitsteklar insamlade i Norrland odi Lap|dand af Job. Rudolph!. —
Spangbeng. Nokrolog ofver Peter von Moller. — Meves. Mindre bekanta eller fòr Sverige
nya nattfjarilar. — Spangberg. Nokrolog Ofver Oscar Elis Léonard Dahm. — Aurivillius.
— XXXV —
Svcnsk-norsk entomologisk litcratnr 1883. — Schoyen. Nogle oxi apler paii insekter: ma
optrseden i de sidste par aar.
^Transactions (Philosophical) of the r. Society. Voi. 174, part. II, III. Lon-
don, 1883-84. 8."
II. Kilchen Parker. On the Skeleton of the Marsipobranch Fishes. Parti. The Myxi-
noids (Myxime and Bdellost orna). — Id. On the Skeleton tb the Marsipobranch
Fishes. Part II. Petromyzon. — Williamson. Un che organisation of the Fossil Plants of
the Coal-Measures. Part XII. — De La line and Muller. Experimental Eesearches on the
Electric Discharge with the Chloride of Silver Battery. Part IV. — Lamb. On Eleetrical
Motions in a Spherical Conductor. — Carpenter, Eesearches on the Foraminifera. — Supple-
mental Memoir. On an Abyssal type of the Genus Orbitolites; a Study in the Theory
of Descent. — Owcn. On the Affinities of Tliylaeoleo. — Ward, On the Morphology
and the Development of the Perithecium of Meliola, a Genus of Tropical Epiphyllous
Fungi. — Humpidge. On the Atomic Weight of Glucinuui (Beryllium). — Creale. On the
Change-s which take place in the Deviations of the Standard Compass in the Iron Armour-
plated, Iron, and Composite-built Ships of the Royal Navy, on a considerable change of
Magnetic Latitude. — Omen. Pelvic Characters of Thylacoleo carni fé x. — Reinold
and Hacker. The Limiting Thickness of Liqnid Pilms. — Martin. The Direct Influence of
Graduai Variations of Teinperatr.ro npon the Rate of Beatof the Dog's Heart. — III. Melismi.
On the Ciliated Groove (Siphonoglyphej in the Stomod-sum of the Alcyonarians. — Thomson.
On the Deterniination of the Number of Electrostatic Units in the Electromagnetic Uuit
of Electricity. — Wilson. The Development of Renilla. — Gardiner. On the Contiuuity
ot the Protoplasm through the Walls of Vegetable Cells. — • Lewes and Gilbert. Snpplement
to former Paper, entitled : " Experimental Inquiry into the Composition of some of the
Animals Fed and Slaughtered as Human Food ". Composition of the Ash of the entirc
Animals, aud of certain separated parts. — Crookes. The Bakerian Lecture. On RadiantMatter
Spectroscopy : The Detection and wide Distribution of Yttrium. — Carpenter. On a new
Crinoid from the Southern Sea. — Reynolds. An Experimental Investigation of the Circum-
stances which determine whether the Motion of Water shall be Direct or Sinuous, and of
the Law of Resistance in Parallel Channels.
"Transactions of the seismological Society of Japan. Voi. VII p. 1, 1883-84.
Tokio, 8.°
Milne. Earth Tremore. — Da Bois. The Earthquakes of Ischia.
^Verliandelingen van liet Bataviaasch Genootschap vati Kimston en Wetcn-
schappen. Deel XLIV. 'S Gravenhage, 1884. 4."
Vreede. Drie teksten van tooneelstukken uit de Wayang poerwa.
fVerliandhingen dei- Berliner Gesellschaft fur Anthropologie, Etimologie nnd
Urgeschichte. Sitz. 1G Feb., 15 Miirz u. 19 Aprii 1884. Berlin, 4."
TVerhandlungen des botanischen Vereins der Provinz Brandenburg. 1882. Ber-
lin, 1883. 8."
Egeling. Lichenologische Notizen zur Flora der Marck Brandenburg. — Schullerus. Die
physiologische Bedeutung des Milchsaftes von Euphorbia Lathyris L. — Winkler.
Ueber das Vorkominen verwachsener Embryonen. — Berggren. Ueber das Prothallium und
den Embrio von Azolla. — Manaus. Teratologische Mittheiluugen. — Tschireh. Beitràgc
zur Hypochlorinfrage. — tiazslinszhy. Bernerkungen zu den deutschen and Uugarischen
Geas ter-Arten.
— XXXVI —
i'Verhnndlùngpn desVereins znr Befòrderiìng des Gewerbfleisscs. Hit. VIII.IX,
Oct.-Nov. 1S84. Berlin, 4.°
llcrrmann. Die graphische Theorie der Turbinen und Kreiselpumpen.
tV.iorteljahrsschrift der astronomischen Gesellsehaft 19 Jhg. Hf. 2, 3. Leipzig,
1884. 8.°
fViestink htvatskoga Avkeologickoga Druztva. Codina VI Br. 4. U Zagrebu,
1884. 8.°
ZI atonie. Intorno Cetin ove gli Hansburgesi furono eletti al trono croato. — Milcetic.
Notizie archeol.-storiehe risgnardanti le isole croate. — .$. L. Due documenti intorno una
multo interessante scoperta archeologica in Salma nello scorso secolo.
• Wochenschrift des òster. Ingenieur- und Architekten-Vereiues. IX Jhg.
n. 41-48. Wien, 1884. 4.°
f3anHCKH HoBopocciftcEaro Oómecraa EeTecTBoiicni.iTaTi\it'iì. l!i,iriycK%. I. II.
Tom-b VIIL Checca, L882-1883. 8.°
KAMEHCKIH. MaTepLfljra ,u» uop«oiorÌH n óiojorin cronotropa Hypopitis L.
ii idìKOTopuxi, jpyrnxi. canpo«BTOBX. — IIPKIIJE.1I). Maiepiaaa xia reo.iorin Cknepo-
bocto'ihoh «iacm XepcoHCKofi iy''r]iiiiii. — rO.IOUKlIIICKIIi. Poiiyji.TaTH reo.ioniifiCKHXli
n:ìHri;nnÌM n pa.iiit.join. uà ncKonaeirafi yro.n. bl oKpecTHOCTJix'b rìa.iaii.iaiiH. — CIIIIPO. 0
irl'.KoropbixT. )iBjeniaxT, TaKb naiimiaeMaro sKHBOTHaro jiarneTii.i>ia (ninnoTii3Jia).
+Zeilsckrift der deutschen geologischen Gesellsehaft. XXXVI Bd. 2 Heft.
Berlin, 1884. 8.°
Boyrich. Erlauterungen zu den Goniatiten L. v. Buch's. — Ràmmelsbefg. Ueber die
Gruppen des Skapoliths. Chabasits und Pliillipsits. — Schmidi. Einige Mittbeilungen iiber
die gegenwàrtige Kenntniss der glacialen und postglacialen Bildungen im silurischen
Gebiet von Ebstland, Ocsel und Ingennanland. — Uhlig. Ueber die Diluvialbildungen bei
Bukowna am Dnjestr. — Stadie. Ueber die Silurbildungen der Ostalpen mit Bemerkungen
Qber die Devun-, Carbon- und Perm-Schichten dicses Gebietes. — Dalma: Ueber das
V'irkommen von Culm und Kohlenkalk bei Wildcnfels unweit Zwickau in Saehsen.
tZeitschrift der deutschen Mprgenlàndìachen Gesellsehaft. Bd. XXXVIII, 2-3.
Leipzig, 1884. 8.°
Holtzmann. Brahman im Mahàbhàrata. — Teufel. Quellenstudien zur neueren Gescbicbte
dcr Chinate. — de Goeje. Al-Belàdhori's Ansàb al-ascliràf. — Nòldeke. Untersuchungen zur
semitischen Grammàtik. — Hùbschmann. Iranica — Spiegel. Zur Geschichte des Awestà-
kalenders. — Rolli. Der Ahuna vairya. — Oldcnberg. Rigvada-Samhità und Sàmavedàrcika. —
l'ractorhis. Tigrina-SprfichwSrter.
^Zeitscai'ift der osterr. Gesellsehaft fùr Meteorologie. XIX Bd. November
Heft 1884. Wien, 4."
Partsch. Elima von Athen. — Ekama. Das Polarlicht im Earischen Meere 1882-83. —
Danckelman. Klima des Damaralandes. — Oberbeck. Beziehung der Hydrodynamik zur Theorie
der Bewegungen der Atmosphare.
i'Zeitsehrift des òsterreickischen Ingenieur- und Architekten-Vereins. XXXVI
Jhg. 4-5 Heft. Wien, 1884. 4.°
Schivackhofer. Ueber die Ermittlung des Nutzeffectes der Feuerungsanlagen. — Schle-
rìnger. Motive fiir die nothwendige Umgestaltung der gegeuwiirtig zur wissenscbaftlichen
Erklàrang der Natii rerscheinungen dienenden Grundlagen. — Lorber. Ueber das Rollplani-
meter von Coradi. — Raulsckha. Ueber Herstellung eiserner Brtìcken.
— XXX VI]
fZeflschvifl ffir Mathematik nnd P.iysik. 2f) Jhg. r. Hit. Leipzig, 1884. S.n
Heymann. Zur Integration dcr Differentialgleichungen. — Itint. Ueber einige i.b I h
Integrale erster Gattung.— Thomae. Das ebene Kreissysl m u. seine Abbildung auf d.
Raura. — Hosst 'd Ueb. r die mit der Lusungeiner Steiner'schen Aufgube zusammenhàngeDde
Configuration 12„,163). — 5is/i i mn. Ueber die Verallgemeiiierung des Pytlngoraischen
Lehrsatzes nnd .Ics Satzes ttber die Lunula* Hippokratis. — Grubler. Zur Conslruction
d. Wendepnnkte. — W. .Ueber die znsamnMngesetzte Centripetalbeschleunigung. — t lenii.
Die Berechnnng der Rententafeln aus Sterblichkeits- und Invaliditatsbeobachtungen. —
Wittstein. Ueber einige, aus dem Arabischen entlehnte Sternnaraen.
tZeitschrift l'in- Naturwis enschaften. 4 F. Bd. Ili, 3 Hallo, a. S. 1884. 8.°
Daimer. Die geologischen Verhaltnisse der Insel Elba. — Priebs. Die Condensation des
Benzaldebyds mit Nitromethan und Nitroathan. — Schilling. Ueber Coffeìnmethylhydroxyd,
eia Beitrag zur Kenntniss des CuftVins.
tZeitung (Archaeologische) herausg. von Archacol. Institut des Deutschen
Reiehs. Jhg. XLII, 1884, 2 Heft, Berlin, 1884. 4.°
Kortc. Etrnskischer Krater aus Caere. — Come. Goldschmuck kleinasiatiseher Fun-
(]ortr>. _ Lóschcke. Tgangiu. — Fvrlwàngler. Archaiscker Goldschmuck. — Mailer. Rc-
lieffiagment mit Darstelluugen aus dem HiV«?des Kebes mit cincin Zusatzvon C. Robert. —
Lungi;. Zur Parthenos. — Blumner. Noch einmal die .. Monoknemos " des Apelles. — Fràntici.
Dcr Hahn auf Grabsteinen. — Hdbig. Zur Parisamphora Archaol. Zeitung 1883.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di decerabre 1884.
Pubblica zioni italiane.
■ Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, vii novembre mdccclxxxiv.
Bologna, 4."
*Barzellotli C. — David Lazzaretti di Arcidosso detto il Santo, i suoi se-
guaci o la sua leggenda. Bologna, 1885. 8."
*Basile (1. B. F. — Curvatura delle linee dell'architettura antica con un me-
todo per lo studio dei monumenti. Epoca dorico-sicula. Palermo ,
1884. f."
■Berlini P. — La Zingana ed una prova d'amore. Padova, 1884. 8."
*Bocci D. — Della portata del fiume Tevere. Milano, 1884. 8.°
■Cadorna ('. — 11 potere temporale dei papi, la legge delle garanzie e la
garanzia delle garanzie. Firenze, 1S84. 8."
•/,/. — Le interpretazioni abusive dei Convegni internazionali ed in ispecie
di quelli ili Londra per l'Egitto e di Skiernewics. Firenze, 1884. 8.°
•Do Gubernatis A. — Storia universale della letteratura. Voi. XV, XVI, 1, 2.
Milano, 1884. 8."
■Ferri L. — La malattia della memoria e la sostanzialità dell'anima. Roma,
1884. 8."
'Giambasliani A. — Cenni sulla linea Gallarate-Laveno. Aromi, 1884. 8."
*ìd. — Ferrovia Novara Pino 18S2. Atlante fotografico. 8."
— XXXVIII —
*Giambastiani A. — Guida descrittiva delle opero di costruzioni; della fer-
rovia Novara-Pino. 2a ed. Arona, 1882. 8.°
'hi. — Programma di lavoro per l'escavo della galleria di Laveno (Linea
Novara-Pino) lit. 1884. 8.°
*Marescotti A. — L'economia sociale e l'esperienza. Roma, 1884. 8.°
* Mozzarli T. — Nozioni pratiche sull'ordinamento delle pubbliche biblioteche.
Roma, 1S85. 8.° (acq.).
^Pagliani S. — Sul coefficiente di dilatazione e sul calore specifico a volume
costante dei liquidi. Torino, 1884. 8.°
'«Perreau L — L'arte della sonda. Milano, 1885. 8.°
* Id. — Il sottosuolo dell'agro romano. Roma, 1884. 8.°
r Perreau P. — Intorno al comento inedito ebreorabbinico del Rabbi Immanuel
ben Selomo' sopra Giobbe nyiK Vy "•>$. Parte Ia, IP. Corfù, 1884. 4."
'71 — Trattato del paradiso di Hajjim Israel. Corfù, s. d. 8.°
* Romiti G. — Notizie anatomiche. Siena, 1884. 8.°
♦Statistica delle cause di morte nei comuni capoluoghi di provincia o di cir-
condario. Anno, 1883. 4.°
* Torelli L. — Carta della malaria dell'Italia. Firenze, 1882. 4."
*ld. — Il curato di campagna e la malaria dell'Italia. Roma, 1884. 8.°
*ld. — La malaria d'Italia. Roma, 1883. 8.°
1 Uy hetti G. B. — L'epatite suppurativa. Bologna, 1884. 8.°
* Vicentini G. — Sulla conducibilità elettrica delle soluzioni salino acquose
molto diluite. Venezia, 1884. 8.°
* Zocca- Rosa A. — L'età preistorica ed il periodo teologico -metafisico del di-
ritto penale a Roma. Catania, 1884. 8.°
Pubblicazioni estere.
^Bastert J. N. — De Provincie in Nederland in haar financiewezen en als
wetgeefster beschouwd. Utrecht, 1882. 8.°
t Borei W L. — Noodtoestand. Leiden, 1884. 8.°
" ' Brooks W. K. — The Development and Protection of the Oyster. in Mary-
land. Baltimore, 1884. 4.°
l'Coolhaas G. J. M. — De Theorie van de Beweging der Maan vóór Newton.
Ultrecht, 1884. 8.°
*Cossa L. — Elementos de hacienda pùblica. Trad. de J. M. Do Ledesma y
Palacios. Valladolid, 1884. 8.d
+de Hurmuzaki E. — Docilmente privitóre la Istoria Romànilor. Voi. IV.
Bucuresci, 1884. 4."
+ Z)e Jager Meezenbroek R. M. — Bijdrage tot de Kennis van het Reutelen.
Utrecht, 1883. 8.°
^de Koe S. S. — De Conjecturaal-critiek en het Evangelie naar Johannes.
Utrecht, 1883. 8.°
— XXXIX —
■ Dcn Tex Bondl C. J. — Benige opmerkingen over de acceptatie en niet-
aeceptatie eens wissels. Amsterdam, 1883. 8.°
< Dolk W. — International privaatreeht. II. Zaehenrecht. Utrecht, 1882. 8.°
*Everts II. II. — Do ontbindende voorwaarde. Deveuter, 1883. 8.°
• Everts Ph. P. C. II. — Uitoefening van Rechten door een ander Jan don Re-
chthebbende. Deventer, 1883. 8.°
■ Godée E. C. — Het onde stelsel vau vrijen haudel cu hot moderne protectio-
nisnie. Utrecht, 1883. 8.°
■ Ilalbertsma A. — Over exsudatie en transsudatie. Utrecht, 1883. 8."
1 Hamburger II. J. — Do quantitatieve bepaling vau ureum in urino. Utrecht,
1883. 8.°
i ilengst F. A. J. A. II. M. — Wio moeten in do directe Gerueentebelastingen
bijdragen? 's Bosch, 1884. 8.°
tHirsch A. und v. Oppolzer Th. — Verhandlungen der vom 15 bis zura 24
Oktober 1883 in Rom abgehaltonen siebenten allgemeinen Confereuz der
Europaischen Gradmessung. Berlin, 1884. 4.°
1 lluijsman A. — De Afstomping der Gehoorzenuw door Geluidsindrukkcn.
Utrecht, 1884. 8.n
■ Immink J. C. — Over verboden bedingen ia Huwelijksche Voorwaarden
(194-198 B.W.). Utrecht, 1882. 8."
•Jacobsee Boudewijnse A. C. A. — Hot papiorondorzoek in strafzakou. Utrecht,
1883. 8.°
'Klrin C. — Optische Studien ani Leucit. Gottingen, 1S84. 8.°
~'; Landmeter van der Meulen lì. G. — Bepaling der Ontledingswarmte van
Ozon langs directen en indirecten weg. Utrecht, 1882. 8.°
■incassai T. F. — De intellectueele dader. Utrecht, 1883. 8."
'Muntz. — Notice sur un pian inédit do Rome au XV siede. Paris,
1880. 8.°
7 Nieuwenhius C. A. — De Vraag of het ondoiv.oek kan heropend worden
nadat het eeumaal formeel gesloten is vorklaard (Artikel 204 Wetboek
van Strat'vordering). Utreclit, 1884. 8-"
" Oiven /?. — Description of an Irapregnated Uterus and of the Uterine Ova
of Echidna histrix. London, 18S4. 8.°
' Obédcnaire G. — L'article dans la langue roumaine. Montpellier, 1884. 8.°
1 Pulszky F. — A rézkor Magyarorszàgban. Budapest, 1883. 4."
i Reiss'inberger L. és llenszlmann 1. — A nagyszebeni és a Székesfehérvàri
regi templom. Budapest, 1883. 4.°
*RijkeA. J. B. — Het Compromis en het Pactum do Gompromittendo. 's Bosch,
1883. 8.°
• Hinkcl !.. — Bijdrage tot den Rechtstoestand der erfgooiors. Utrecht, 1884. 8."
■ Suttts A. M. A. — Electrische geleidingen over erven van derden. Amster-
dam, 1884. 8."
— XL —
* Thomas A. ./. .1. — De Waecinatte-Quaotìtie. Utrecht, 1883. 8."
>Talina A. S. E. — De Anthropologie van Calvi.jn. Utrecht, 1882. 8."
'van BeekJ. C. — Over Filtratie van Vloeistoffen door Vézelachtige Vliezen.
Utrecht, 1883. 8.°
*van Eeten D. — Aanteekening op Art, 2030 B. W. Utrecht, 1883. 8."
*vcm IjsmdijkA.— Do T. Maeci Plauti Persa. Trajecti ad Rhenum, 1884. 8.°
1 'A/. — Over den aard der Peesverschijnselen. Utrecht, 1884. 8."
*van de Koppcl A. — Kan de decisoire eed worden opgelegd, alst tegenbewijs
vau hetgeen in eene notarieele akte vermeld staat? Utrecht, 1883. 8.°
"van Lulofs Umbgrove II. J. — Eukele Rechtsvrageu omtrent de legitieme
portie, naar het nederlandsch Recht. Zutphen, 1884. 8.°
''van Nagell A. A. — ■ Eenige Beschouwingen over Art. 3 der Spoorwegwet
van 9 Aprii 1875 (stbl n. 67). Amhera, 1883. 8.°
*van Rossem L. V. — Kan de verkooper van onroerend goed naar analogie
van art. 1217 al. 3 B. W. tot de levering gedwongeu worden? Utrecht,
1883. 8."
fvan Rossem P. //. R. — Eeenu Vraag uit het Leyensverzekerings-voght.
Utrecht, 1884. 8."
''van Schouwen A'. G. — Wie draagt vóór der levering, bij herhaalden
verkoop, het gewaar? Utrecht, 1S83. 8."
''van Walchren S. J. 11. — Aautekeningou op art. 1957 B. W. Utrecht,
1883. 8."
ìvan Weede R. E. W. — Eenige opmerkingen over de vereenigde-zittingen
van de beide Kamers der Stateri generaal. Utrecht, 1883. 8.°
-van Zuijlen van Nijevelt R. — De Vrede van Oarlowifcz. Utrecht, 1883. 8.°
*von Beckh-WidmansteUer L. — ■ Ein Kampf um's Recht, Graz, 1884. 8.°
*von llclmoltz il. — Principien der Statile monocyklischer Systeme. I, II.
Berlin, 1884. 4."
Pubblicazioni periodiche pervenute all'Accademia
nel mese di decembre 1884.
Pubblicazioni italiane.
*Annali del credito e della previdenza. Anno 1884. Roma, 1884. 8.°
La Società per azioni in Italia durante il biennio 1882-83.
*Anuali di agricoltura 1884. Roma, 1884. 8.°
Targioni-Tozzetli. Relazione intorno ai lavori della r. Stazione di Entomologia agraria
di Firenze per gli anni 1879-1882.
fAtti dell'Accademia pontificia de' nuovi Lincei. Anno XXXVI. Sess. V-XI.
Roma, 1884. 4.°
1. De Rossi. Sull'eruzione Etnea. — Provenzali. Sullo stato sferoidale dei liquidi con-
siderato in ordine all'esplosioni delle caldaie a vapore. — Tuccimei. Sopra i terreni incon-
trati nei recenti scavi dell' Oppio in Eoina. — GaslTacane. Profondità cui giunge la vita
— XL1 —
delle diatomee nel mare. — Boncompagni. Lèttera Gauss ad Olbers» — Caslracane. Intorno
ad aleime carie nautiche dei secoli XIV, XV e XV!. — 2. Statuii. Fauna malacologica della
provincia romana. A n o d onta A n x u r e n 3 i s, specie nuova. — Azzartlll. Poligoni piani
stellati regolari a contorna continuo.
+ Atti della Società dei Naturalisti di Modena. Rendiconti delle adunanze.
Ser. Ili, voi. II. Modena, 1884. 8.°
"Atti e Memorie della r. Accademia Virgiliana di Mantova. Biennio 1882-84.
Mantova, S.°
Carnevali, bollati ed avvocati a Mantova primi del 1870. — Dall'Oca. Della metrii
delle odi barbare. — Portioli. La chiesa e la Madonna della Vittoria di A. Mantegna a
Mantova. — Carnevali. Igiene e annona, mollici e farmacisti a Mantova prima del 1700.*—
Sartorelii. Anselmo Guerrieri Gonzaga. — Cappellini. Ippolito Nievo. — Dall'Oca. Dei rap-
porti di Virgilio con Ottaviano Augusto. — Giacomelli. Sopra monete romane scoperte agli
Angioli. — Zani. La politica secondo la scienza moderna. — - Quadri. 1'. V. Marone e
A. Manzoni.
*Bollettiuo consolare pubblicato per cura del Ministero por gli affari esteri.
Voi. XX, fase. XII, dicembre 1884. 8.°
Stella. Il porto di Genova e il commercio tra l'Italia e la Svizzera. Industria serica
durante l'anno 1883. — Sanminialclli. Cenni sulla immigrazione italiana in Ungheria, du-
rante il 1883. — ■ Van den Berg. Rapport sur le commerce de l'ile de Java en lb8o. —
Garruli, Del commercio e della navigazione in Algeria nel 1883, considerati nei rapporti
esteriori e più specialmente con l'Italia. — De Goijzuela. Rapporto annuale pel 1883. Mo-
vimento mercantile e marittimo di Singapore e IYiung, 1882-1883. — lluilfaldt. Rapport
surla Norvège pour l'année 18S:J. et spécialement sur le mouvement commercial et ma-
ritime du port de Drontheim. — Bozzoni. Prezzi meli dei principali generi esportati ed
ed importati nel porto di Bombay e notizie sullo stato commerciale e sulle campagne, nel
3° trimestre 1884.
f Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. II. n.
23-24. Napoli, 1884. 4.°
+Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2% voi. IX, nov. 1884.
Roma, 8.°
Bove. Un viaggio nell'alto Parami. — Weilzecker. Corrispondenza da Basutolaud. —
Colini. Cronaca del Museo preistorico-ctiiografieo.
•Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno I. ott.-
nov. 1884. 8.°
^Bollettino di notizie agrarie. 1884 die. n. CO, G2. Roma, 4.°
"Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno II, 11. 17. Roma,
1884. 4.°
'Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Mese di dicembre
1884. Roma, 4.°
"•Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. N. 46, 47, 48. Roma, 1884. 4.°
* Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. X, n. 11, nov.
1884, Roma, 4.°
'Bullettaio della Commissione archeologica comunale di Roma. Anno XII,
n. 3, luglio-sett. 1884. Roma, 4.°
BULLETTIIJO-RENDICONTI -— Y"I . I. fi
— xni —
Galli. Appendice all'articolo sui pesi inscritti nel Museo Capitolino. — Marucchi.
Di una iscrizione egizia del re Siptal). — Visconti. Un ossuario di marmo disseppellito nei
sepolcri dell'Esquilino.
*Bullettino delle scienze mediche pubbl. per cura della Società medico-chi-
rurgica di Bologna. Ser. 4, voi. XIV, ott.-nov. 1884. Bologna, 8."
Brunetti. Cistotomia soprapubica e cistotomia perineale. — Mazzoni. Bronchite fibri-
nosa ed altre rare alterazioni in un caso dì tifo addominale. — Tizzoni. La fisio-patologia
dell'epitelio pavimcntoso stratificato studiata nel mal perforante plantare. — Reali. Ancora
sulla proposta anulo-plastica aggiunta alla erniotomia per la guarigione radicale dell'ernia.—
Modini. Laparotomia per occlusione intestinale. Guarigione.
i-Cronaca della istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, disp. 5'. Palermo,
1884. 8.°
Latino. L'educazione del senso acustico. — Biundi. Prolusione alle conferenze peda-
gogiche di Alcamo..— Redanò-Dislefano. Scuole, di agraria ed agricoltura. — Romano. Le
maestre nelle scuole maschili.
^Gazzetta chimica italiana. Anno XIV, 1884, f. 7, 8. Appendice, voi. II, n. 21.
Palermo, 1884. 8.°
Ganzoneri e Spica. Condensazione di acetone ed ossido di mesitile con le amidi
della sevie grassa. — Pratesi. Sul modo di comportarsi dell'aldeide formica coll'anilina
(Lettera al prof. E. Paterno). — Ciamkian e Silber. Sull'azione degli ipocloriti ed ipobro-
niiti alcalini sul pirrolo. — Rebuffnl. Notizia preliminare. — Scurati- Manzoni. Azione del
solfito di zinco e del solfito di cromo sull'idrossido manganico. — hi. Preparazione dei
solfiti di alluminio e cromo. — Id. Preparazione dell'idrosolfito sodico. — Pellizmri. Sopra
composti dell'ammoniaca con sali ammollici. — Schi/f. Degli equivalenti capillari dei corpi
semplici. _ Canzoneri e Spica. Sulla condensazione dell'etere acetacetico colle amidi della
serie grassa in presenza di cloruro di zinco fuso. — Olivcri. Dosamento dell'acido tartarico
nello fecce del vino. — Id. Azione della N203 sviluppata per desossidazione dell'HNOg
con kst03, sul nitrato di p- bromoanilina.
"■Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVII, sett.-ott.
1884. Torino, 8."
Giacomini. Annotazioni sopra l'anatomia del negro. — Bordoni. Osservazioni speri-
mentali sul decubito.
^Giornale della Società di letture e conversazioni scientifiche di Genova. Anno
VIII, f. 12. dee. 1884. Genova, 8."
Pillaluga. Igiene pubblica nella città e nella campagna. — Ferri. La pena di morte
e lo nuove teoriche criminali. — Libri. L'avventura del ponte dello Sbarro.
^Ingegneria civile (L') e le arti industriali. Voi. X, n. 10, ag.-sett. 1884.
Torino, 4."
Crugnoìa. Strada ferrata da Clevmont-Ferrand a Tulle. — Pesso e Pèrilli. Sullo squadro
ciclografo. — Paglioni e Vicentini. Sulla compressibilità dei liquidi ed in particolare del-
l'acqua.
■'' Memorie della Società degli spettro-scopisti italiani. Voi. XIII, disp. 0, 10.
Boraa, 1884. 4."
Tacchini. Macchie e facole solari osservate nel r. Osservatorio del Collegio romano
nel '2° e :i" trini. 1881. — Ricca. Osservazioni astrofisiche solari eseguite nell'Osservatorio
di Palermo nel 1" seni. ISSI.— Tacchini. Osservazioni di grandi macchie e protuberanze
— XI, III —
fatti- nel 1882 e 1883. — Lizn.ir. Sul periodo undeccnmlc dogli elementi del magri ti
terrestre.
^Miscellanea di storia, italiana edita per cura della r. Deputazione ili storia
patria. T. XXII. Torino, 1884. 8.°
Vayra. Le lettere e le arti alla corte di Savoia nel secolo XV. Inventari dei Castelli
ili Ciamberi, ili Torino e di Ponte «l'Airi 1497-98. — Minti Nuova edizione degli Statuti
del 1390 di Amedeo VI ili Savoia. — Bollali. Documenti inediti sulla Casa ili Savoia.—
De Moniti. Extraits ile documents relatifs à l'histoire de Vevey depuis son origine jusqu'à
l'ari 15(!3.
•Natura (La). N. 50-53. Milano, 1884. 4.°
50. Arditsone. I bacteri. — Verde. Note sulle osservazioni cicloniche in mare. —
Mantegazza. L'antropologia all'ultimo Congresso ili Blois. — Pogliag'ii. Il laboratorio egli
esperimenti ili Warren De la Eue. — Schiaparelli. Notizie ulteriori sulle comete del ISSI. —
51. Pogliaghi. La posta pneumatica di Parigi. — Mantegazza Lettere da Berlino : il Muse»
delle antichità del nord e il Museo etnologico. — Ardiisone. I saccaromici. — Barroil.
Un cetaceo raro acquistato dal Museo zoologico di Firenze. — Faoi.ro. L'acustica nelle aule
parlamentari a proposito ili un progetto eli palazzo per il Parlamento italiano. — 52. Man-
tegazza. Gli Italiani all'estero. — 1, 'ornitorinco oviparo. — I bacteri della bocca. — fo-
tografìa d'una tromba marina. — Schiaparelli. Dimensioni terrestri e cosmiche.— Sastini.
Ricerche chimiche sulla nutrizione del baco da età. — II suicidio degli scorpioni. — Lam-
pada elettrica per l'ispezione della bocca e della laringe. -- 53. Ritorno della cometa d'Encke. —
Schiaparelli. Dimensioni terrestri e cosmiche. — Arpesani. La nuova st izione ili smista-
mento a Milano e le manovre a gravita. — Talismano. I crostacei del mare profondo
ottenuti coi drenaggi del Talismano.
": Pubblicazioni del r. Osservatorio di Brera in Milano. N. XXVi. Milano,
1884. 4."
Uajna. Sulle variazioni diurne del magnetismo terrestre,
■"■Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2', voi. XVII,
f. 17, 18. Milano, 18S4. 8.°
xvii. Mongeri. Le pitture dei maestri italiani nei pubblici Musèi a proposito .li un
recente libro. — Buccellati. Progetto del Codice penale italiano. — Clnstoni. Sulla varia-
zione secolare degli elementi nel magnetismo terrestre a Milano. — Celoria. Sull'eclissi
totale di luna avvenuto il 1 ottobre del 1881. — Aschieri. Sulla geometria della retta.—
xviii. Sormani e Brugnalelli. I neutralizzanti del virus tubercolare. — Fiorani. Enorme
tumore i.latigeno della fossa iliaca sinistra. Guarigione. — Far menti. Sul movimento geo-
metrico dei sistemi invariabili. — Mongeri. Le pitture dei maestri italiani nei pubblici
Musei a proposito di un recente libro.
•Rivista alpina. Voi. Ili, n. 11. Torino, 1SS4. 4."
Borgarelli. Ascensione al monte Vettore m. 247" : ascensione al Dent Parrachée
'Rivista di artiglieria e genio. Anno ISSI, punt. 11. Roma, 8."
Sulla convenienza di fabbricare iu paese le grosse artiglierie. — Sehumann. Di una
radicale riforma della fortificazione permanente. — La mitragliatrice Maxim. — Circa
l'esplosione spontanea di una carica di fulmicot ine.
•Rivista di viticoltura ed enologia italiana. Sor. 2", anno Vili , n. 22, 23.
nov.-dee. 1884. Couegliano, 8.°
Cettolini. L'esposizione internazionale filosserica a Torino. — Vigna. Le colorazioni
artificiali del vino. — Bernasconi. Apparecchi a vapore per distillare le vinacce.— Cello-
lini. Gli alzabotti. — Id. L'enotecnia all'Esposizione di Torino.
— LXIV —
divista marittima. Anno XVIH, f. 12, die. 1884. Roma, 8."
lìelloìo. Le navi eia guerra. — T. La marina ellenica. — lìoue. Note di un viaggio nel-
l'alto Paranà. — Santini. Esposizione internazionale d'igiene in Londra 1884.
"'Rivista scientifico-industriale. Anno XVI, n. 21-22. Firenze, 1884. 8.°
Emo. Variazioni nella resistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri cella tem-
peratura. — Zinno. Del potere ossidante dell'ozono sullo zolfo. — Omboni. Le ammoniti
del Veneto. — Paohwci. Flora marchigiana.
'Spallanzani (Lo). Anno XIII, f. 12, die. 1884. Roma, 8.°
Nasi. Cisti ovarica con neoformazione papillomatosà. Ovariotomia senza narcosi. Gua-
rigione. Storia clinica e considerazioni. — Mereìla. Sulla cause che possono turbare il rego-
lare andamento della legatura delle arterie. Quadro di alcune operazioni d'allacciatura d'ar-
terie fatle con catgut fenicato per guarire gli aneurismi. — Carafóli. Sopra un caso di
Dacrioadenite sifilitica. — Mini/azzini. Sull'azione dell'antipirina amministrata per iniezioni
ipodermiche. — Hardy. Sullo Strophulus semplice e pruriginoso. — Colucci. Per una pre-
tesa priorità di studio sperimentale sulla rigenerazione del fegato.
"Telegrafista (11). Anno IV, n. 11-12, nov.-dec. 1884. Roma. 8."
Gallino e dell'Oro. Misurazione delle correnti. — Beechey. Esperimenti su cavi sotto-
marini durante la loro costruzione.
Pubblicazioni estere.
; Abhandlungen aus dem Gebiete der Natunvissenschaften herausg. vom Xa-
turwiss. Verein in Hamburg. Bd. Vili. Hamburg, 1884. 4.°
Strebel. Die Ruinen von Cempoallan ini Staato Veracruz. — Mitteilungcn iibcv die
Totonaken der Jcztzeit. Ruinen aus der Misantla-Gcgond. — Fischer. Herpctologischc Be-
merkungen. — Kriiss. Eine neue Form des Bunseu-Photometcrs. — Kiessling. Nebelgluh-
Apparat. — Pfeffer. Die Cephalopoden des Hamburger Naturhistorischen Museums. —
lui chenpaucr. Nordiselie Gattungen und Arten von Sertulariden.
f Abhandlungen der Sachs. Gesellscliaft der Wissenschaften. Pnilol.-hist. CI.
Bd. IX, n. II-VI ; Math.-phys. CI. Bd. XIII, n. I. Leipzig, 1884. 4."
Phil.-HIST. Rosolici: Versuch eincr Theorie der Finanz-Regalien. — Eb:rs. Der
Geschnitzte Holzsarg des Hatbastru im aegyptologischen Apparat der Univ. zu Leipzig. —
l.cskien. Der Ablaut der Wurzelsilben im Litauischcn. — Zarncke. Christian Reuter der
Verfasser des Schelmuffsky sein Leben und scine Werke. — Springer. Die Genesisbilder
in der Kunst des friihen Mittelaltcrs mit besonderer Rurksicht auf don Ashburnham-
l'entatcuch. — MATH.-ravs. Ferii tur. Ueber die Frage des Weber'schcn Gesetzcs und
Periodicitaetsgesetzes ini Gebiete des Zeitsinnes.
f Abhandlungen herausg. v. d. Senckenbergischen Naturforsclienden Gesellscliaft.
Bd. XIII. Frankfurt a./M. 1883-84. 4.°
I.ucac. Die Statile und Mechanik der Quadrupeden ari dem Skelet und don Muskeln
eines Lemur und eines Choloepus. — Battijer. Die Reptilien und Aniphibicn von Marocco II. —
Kovner. Béitrage zur vergleichenden Anatomie und Physiologic des Kehlkopfea der Sau-
gethiere uad des Menschen. — Leijdig. Ueber die einheimischen Schlangen. — Noli.
Entwifkelungsgeschiclite der Veronica-Bluthe. — Lucati. Zur sutura transversa
squamae o e ci pi ti s bei Thieren und Menschen. — Koerner. Weifere Beitriige zur ver-
gleichenden Anatomie und Physiologie des Kehlkopfs. — I'robit. Natiirliche Warmwasserhci-
zung als Piincip der climatischen Zustànde der geologisehen Formationen. — lìichltrs.
Beitrag zur Kenntniss der Crustaceenfauna des Behringsmceres. — Stralli. Ueber Wachst-
humsvorgànge an Embryonen von lacerta agi li s.
•Anales de la Sociedad Cientifica Argentina. Entr. V, t. XVIII. Buenos Aires,
188 I. 8.
Avé-Lattemant. Datos mineros de la Repùblica orientai. — Hclmberg. Sobre algunos
himendpteroa de la Repùblica orientai.
•Annalen dev Pbysik and Chemie. N. F. Bd. XXIII. H. 4. Leipzig, 1884. 8."
Lummcr. Ueber eine nene IntcrfereDzerscbeinang. — Wesendonck. Uebcr die Diatlier-
mansie von Asculinliisungen. — Voigt. Ueber die Theorie der Dispcrsion und Absorption,
spcciell uber die optischen Eìgcnschaften des festen Fuehsins. — hi. Zur Tbeorie der Absorption
des Lichtes in Krystallen. — MOUer-Enbach. Eine neuo Methode zur Bestimmung der
Spannkraft di s Wasserdampfes in wasserbaltigen Salzen. — Pfei/fer. Ueber die electrisebe
LeitnngsfShigkeil des kohlensauren Wassers und eine Methode, Fliissigkeitswiderstàndc
unter huhen Drucken zu messen. — Boekmann. Ueber don electrischen Widerstand des
Mikrophonkohlencontaetes wahrend der Bewegung. — Wild. Bestimmung des Wertbes der
Siemens'scben Wideistandseiabeit in absolutem electromagnetischen Maassc. — liosenthal.
Ein nencs Galvanometer. — Seller ing. Das Quadrifilar-Magnetometer, ein ncues [nstrumcnt
zur Bestimmung dev Variationcn der verticalen erdmagnetischen Kraft.
*Annales scientifiques de l'École normale supérieure. 3e Sòr. 1. 1, 1884, n. 12.
Paris, 4.°
Lefèbure. Mémoires sur la composition de polynSraes enliers qui n'admettent que des
diviseurs premiere d'une forme déterminée. — Floquet. Addition à un Mémoire sur les équa-
tions différentielles linéaires. — Slielljes. Quelques reeberches sur la théorie des quadra-
tures ditcs mécaaiques. — Guichard. Sur les fonctions entières.
* Annate of the New York Academy of Sciences. Voi. Ili, n. 1, 2. New York,
1883. 8.°
Egleslort. The Patro Cazo Proeesses for Amalgamating Silver Ore-.
• Annuaire de la Saciété de meteorologi i di' France. 32 année, 1884, avril.
Paris, 4.»
Tastes. L'orage du V'r févr. 1884 à Tours.
tAiizeiger (Zoologischer). VII Jhg. n. 182-184. Leipzig, 18S4. 8."
182. l.jima. Ueber den Zusammanhang des Eileiters niit dem Verdauungscanal bei
gewissen Polystomeen. — llaache. Meine Entdeckung des Eierlegens der Echidna hy-
strix. — Beddard. Note on the pri ;ence af an allantoic vein in Echidna. — 183. Conn.
Developmcnt of Serpula. — Weliky. Ueber vierzàhlige Lyraphherzen bei Salamandra
macnlosa und Siredon pisciformis. — Schimkewilsch. Zur Frage nach der Veriin-
derung der Sarcopsylla pene trans unteT dem Einfluss des Parasitismus. — Ciucile.
Ueber die Entwicklung der Spongillen. — Osborn. Observations upon the Urodele Amphi-
bian Brain. — Zacharia'ì. Ueber einen M o n o t u s des sussen Wassers. — 184. Seniori. Be-
riehtigung einiger Angaben und Bebanptungen des H. Dr. Hamann. — Goeltc. Ueber die
Entwicklung der Spongillen. — Bolleg. Some observations opposed to the presence of a pa-
rcnchymatous orintra-cellular digestion in Salpa. — Brooks. On the Life History of Eutinia
and on radiai and bilateral symmetry in Hydroids. — Kowaleusky. Zur Entwicklungsge-
schichte der Luce in a ria Repiacho/f. Ueber cine nene an Nebalien lebende Turbellarie.
fArchives du Musée Teyler. Ser. II, voi. II. 1" pari. Haarlem, 1884. 4."
Van der Veri. Théorie de la machine dynamo-élecfrique. — li. Notice sur le couple
de M. M, de Lalande et Chaperon.
•Archives néerlandaises des sciences exactes et naturelles. T. XIX, 3" livr.
Harleni, 1884. 8.°
— XI. VI
ile Don: Extension du théorèmo de Eolle. — van. Reali. Sur la filtratimi dcs liquides à
tr.ivcrsles membranes fibreuscs. — Giltaij. La polarÌ3ation des récepteurs télJ])hoiiiquo3. —
von Baumhauer. Sur un thermo-régulateur de csnstruction très sinopie et pouvaat servir ausai
de therraomètre enregistreur.
+Beiblatter zu den Annalea der Physik uud Chemie. Bd. Vili. St. 12. Leipzig,
1884. 8.°
*Beiichte der deutschen chemischen Gesellschaft. Jlig. XVII, n. 17. Berlin,
1884. 8."
Borenti. Ucber Diraethylchinolin II — Bisc'io/f uni Bach. Beitrage zur Kenntniss des
Acetylentetracarbunsaurcesters. — Id. Ueber neue Derivate der Oithonitrobenzoesaure. —
Brieger. Ueber basiscile Produkte (Ptoraaine) aus menseblieben Leichen. — Goldscìimìdt.
Ueber den sogenannten Oxycampher von J. Kachler und F. V. Spitzer. — Jannasch. Ueber
Moriobromparaxylol. — Minger «nel Pitschki. Ueber den Siegburgit. — Krùss. Ueber den
Einfluss der Teraperatur auf spektralanalytische Beobacbtungen und Messungen. — Lellmann.
Ein Beitrag zur Theorie des Benzols. — Id. und Grolhmann. Ueber einige Derivate der Sa-
licylsauré. — Lungo. Ueber das Volumgewiclit des normalen Schwefelsaureliydrat. — Meijer
und Stadia: Zur Kenntniss der Thiophengruppe. — Nordmann. Ueber das Aethenylamido-
xì in und AbkOmmlinge desselben. — Paal. Ueber die Derivate des Acetophenonacetessi-
gesters und des Aeetonylacetessigesters. — Paiicksch. Ueber Derivate der Aniidathylbenzole. —
Boser. Ueber das Dichinolylin aus Benzidin. — Id. Ueber Phtalylderivate.il. — Id. Ucber
Phtalylderivate. III. — Schvlze. Ueber pyroschwefelsaure Salze. — Shenstone. Beitrag zur ,
Kenntniss des Brucins. — WroUewskij. Zur Frage iiber die Zersetzung der Diazoverbindun-
gen Alkohol. — 'Zimmerm'ann. Zur Abhandlung von H. Flit/. :« Ueber gegenseitige Bezie-
hungen physikalischer Eigenschaften der Elemente ».
''Bericlite ueber die Verhandlungen d. k. Sachs. Gesellschaft der Wissen-
schaften zu Leipzig. Math.-phys. CI. 1883. Philol.-hist. CI. 1883. Leipzig,
1884. 8.°
MATH.-riivs. Cl. Klein. Ueber gewisse Differentialgleicbungen dritter Ordnung —
Weber. Ueber Construetion des Bobnenberger'sclien Rwersionspendels, zur Bestimmung der
Pendellange fiir eine bssthnmte Schwingungslauer im Vcrhaltniss zu einem gegebeucn
I.augenmaass. — Neiimaim. Ueber die von G. Cantor und P. du Bois-Reymoud iiber trigo-
numetiisebe Reiben anfgestelltcn Satze, etc. — llunkd. Neue Beobacbtungen ueber die
Tlumio- und Aktinoelektricitat des Bergkrystalles, als Erwiederung auf einen Anfsatz der
Herren C. Friedel und J. Curie. — Uyck. Vorlàufige Mittbeilungeu iiber die diircb Grup-
pen linearci- Trausformationen gegebenen regulàren Gebietseintheilungen des Raume>. Mit
1 Tat'el. — ■ Brauhe. Ueber die Intercostalvenen des mensehliclien Korpers. — Ncumann.
Ueber eine neue und einfache Metbode zur Untcrsuchung der Stetigkeit, respective Unste-
tigkeit mebrdeutiger Funetionen. — id. Ueber das Verschwinden der Tbetafunctionen. —
Ihnktf. Ueber die bei einigen Gasentwickelungen auftretenden Elektricitiiten. — Philol.-
hist. Cl. Voigt. Ueber die Lueretia-Fabel und ih re literariscben Verwandten. — Bniq-
mann. Ueber Grechiseli cìqu, <<(), §à und litauisch ir. — Fleischei: Beitrage zur arabiseben
Spracbknnde (Nennte Fortsetzung). — Milchsack. Zewei neuaufgofundene Brucbstiicke ciner
Handsclirift der Gedichte Waltber's v. d. Vogelweide. — lleydeinann. Analekten zu den
Kunstdaistellungen aus der Kiobesage. Hit 3 Tafcln. — Brugmann. Zur Syntas der indo-
germanischen Sprachen, besonders des Giiechisclien.
*Bijdragen tot de Dierkunde uitg. door het Genootscliap Natura Arti 8 Ma-
gistra. 10 Aflev. 1884. 8.°
— XI. VII —
Wéber. Einleitendo Benierkungen zu den Naturwiss. Ergebnissen der Reisen des
« Willem Barcate » in das nSrdliche Eismeer.
; Bijdragen tot de Taal- Land- cu Volkenkunde van Nederlandsch Indie. Deci
IX. 'S. Gravenhage, 1SS5. 8.°
ini Delden Laerne. Verslag over ile Koflìecultuur in Araerikà, Azi;:- en Afrika.
*Boletin de la real Aeaderaia de la Historia. Tom. I-V. Madrid, 1877 84. 8."
v. 1. Fabié. Biblioteca de americauistas. — Coderà. Man usci itos de autores arai e;
cspaiioles existentes cn Tùnez. — Vitro. Descubrimiento de antigiiedades en Salamanca. —
Puyol y Gamps. Monedas ibéricas. — 2. Cartella Secades. La inscripcióo del Ara de Santa
Maria de Narauco y la Monografia de està antiqua iglesìa, por el Se. Amador de los Rios. —
Fila. Buia inèdita de Urbano II (23 Abril 1093). — 3. Fila. Dos Iibros (inéditos) de Gii
de Zamora. — 4. Yazqvez Queipo. Las bienandanzas e fortunas, quo escribió Lope Garefa
de Salaz.ar. — de la Fuente. Avileses célebres inserì tos en ci monumento erigido a Santa
Teresa de Jesus en Avila. — Rumerò y Darros. La sinagoga de Cordoba, boy crinita de-
dicada al culto bajo la advocación de San Crispin. — ■ó. Coderà. Almacén de un librerò
morisco descabierto en Alinonacid de la Sierra. — Cucilo. Campanas del general Orda. —
Fila. Miliario romano de Almàzcara. — Codio. El Miliario de Almàzcara. — de. Ariceli..
Campanas del Duque de Alba. — Gonzàlez. Tres manuscritos rabinicos de siglo XV. — Fila,
Biografias de San Fernando y de Alfonso el Sabio por (iil de Zamora. — 6. G>'>m>z d-
Arleclie. Trofeos de la reconquista de la ciudad de Buenos Aires en 180S. — Pujol ij Campi.
Moncdas ibéricas. — Coderà. Reino arabe 'le Tudela segùu las moneda*. — Fila. La sina-
goga de Cordelia. — de Cdrdenas, Gonzàles, Fila. La sinagoga de Cordoba, monumenti
nacional. — Un candnigo julaizante quemado en Cordoba (23 Febrero 1431).
*Bulleiin de 1' l'Académie r. des scieuces de Belgique. 3" Sér. T. Vili,
n. 11. Bruxelles, ISSI. 8."
MorUigny. Comunication verbale sur la scintillation. — de Selys Longchamps. Sur
l'effeuillaison a Longcbanips-sur-Geer en 1884. — Renard el Klement. Sur la composition cbi-
mique de la krokydolitc et sur le qnartz fibreux du Cap. — Jorissen. Les propriétés ré-
ductrices drs graines et la formation de la diastase. — Le Paìgi. Sur la furine quadrili-
néaire et les sur face du 3e orlre. — Rcrcyn de Leltenhove. Un ambassadeur du due d'Alenfon
a la cour d'Elisabeth. — llymans. La giand'mère de Van Dyck.
":"Bul!etin de la Socif'té de Géograpliie. 4 trim. 1884. Paris, 8."
Pinabel. Notes sur quelques peuplades sauvages dépendant du Tong-King. — Riami;
Le Trane-Nigne, a l'ouest du Tong-King. — Romanet du CaiUaud. Le Quang-Si. — lluber.
Voyage dans l'Arabie centrale (187S-18S2) Hamàd, Sammar, Qacim, Nedjàz. — Donapart, .
Les derniers voyages des Néerlendais à la Nouvelle-Guinée. — Simonin. L'émigration bri-
tanniqne et les progrès de l'Australie.
•Casopis prò pes.tovàni Mathematiky a Fy.siky. Roc. XIII. V Praze, 1884. 8."
•Centralblatt (Botanisches). Bd. XX, u. 10-13 (Jhg. V, 1884, n. 40-52).
10. Mayr. Entstehnng uni Vertheilung der Secrctions-organe der Ficbte und Larcbc —
11. Solla. Zwci wahrscheinliche mikrochemisebe Reactionen auf Schwefelcyanallyl. —
12. Grosglik. Per Einfluss des Liebtes auf die Entwicklung des Assimilationsgewebes. —
13. Ocìiscnius. Ueber Mate imd Matepflanzen Sudamericas. — Rolhpkls. Zur Culmfor-
mation bei Heinicben in Sacbsen.
tCompte rendu des séances de la Société de Géographic. 1SS4, n. 17. Paris, 8."
■Compte rendu des séances et travati* de l'Académie des scieuces morales
et poliliques. X. S. T. XXII. 1S84. dee. Paris, 8."
— XLVIII —
Sdint-Uìlaire. Rapporfc sur lo concours relatif à la philosophie sto'icienne, fondatimi
Victor Cousin. — Nourrisson. Discours prononeé a la séanee publique. — Simon. Notice
liistorique sur M. Thieis. — Humbert. Les flnances et la comptabilité publique de l'em-
pire rornain. — Passy. Education dcs races de coukur eri Amérique.
^ Comptes rendus hebdomadàires des séanees de l'Académie des sciences.
T. XCIX, n. 22-25. Paris, 1884. 4.°
22. Movchez. Observations des petites planètes et de la comète Wolf, faites au grand
instrument méridien de l'Observatoire de Paris, pendant le troisième trimestre de l'annue
1884. — Berlhelot et André. Observations sur la réclaruacion de priorité faite par M. Le-
play, relativcment à la formation du nitrato de potasse d;ins la végét.ition. — Br loschi.
Les relations algébriques entro les fonetions hyperelliptiques d'ordre n. — Hlrn. Note sur les
lois du frottement. — Rivière. Etude statistique sur le cboléra dans les hòpitaux civils de
Paris, du 23 au 30 novembre 1831. — Perrolin. Observations de la comète Bamard, faites a
l'Observatoire de Nice (e'quatorial Gautbier-Eiebens de 0m,38 d'ouverture). — Perrotln. Sur
un tremblement de terre ressenti à Nice le 27 novembre. — Picard. Sur les intégrales de
différentielles totales algébriques. — Fouret. Sur deus formules trigonométriques d'inter-
polation, applicables, Fune aiu fonetions paires, l'autre aux fonetions impaires. — Leba-
slcur. Sur un nouveau procede pour mesurer les épaisseurs des tòles. — Ditte. Sur les apa-
tites fluorées. — Molssan. Action de l'étincelle d'induction sur le trifluorare de pbospbore. —
Etani et Demoni. — Sur l'acide ferrocyanhydrique et ses dérivés. — Colson. Action du
perchlorure de pbospbore sur les étbers aromatiques. — Levalloh. Sur le dosage des essences
parfumées. — Chairy. Action des agents chimiques puissants sur les baetéries du genro
Tyrothrix et leurs spores. — Grasset. Sur l'action anestbésique de la cocaine. — Lind-
stròm. Sur un Scorpion du teirain silurien de Suède. — Jokbin. Sur les organes digestifs
et reproducteurs ebez les Bracbiopodes du genere Crani e. — Savaslano. Gommose cau-
linare et radicale dans les Aurantiacées, Amygdalées, lo Fignier, l'Olivier, et noircissc-
nient du Noyer. — Du/el. Remarques sur les propriétés optiques des mélanges isoraorphes.—-
Dnmont. Etude d'un projet de canal d'as-'ainissement de Paris a la nier. — 23. Faye. Sul-
la pbotograpbie d'un tornado, prise aux Etats-Unis. — Gossclln. Dernières reeberebes sur
la coagulation intravasculaire antiseptique. — Rayet. Observations de la comète Wolf, fai-
tes à l'équatorial de 8 pouces de l'Observatoire de Bordeaux. — hi. Observations de la
comète Wolf (1884), faites au cercle méridien de l'Observatoire de Bordeaux. — Appstt. Sur
l'inversion des intégrales abéliennes. — Fouret. Sur une formule trigononiétrique d'inter-
polation, pour des valeurs de la variable inde'pendante deux à deux équidiffércntes de l'uno
d'elles. — Poincaré. Sur une généralisation des fractions continues. — Koenigs. Sur les in-
tégrales de certaines équations fonetionnelles. — Amagat. Resultata pour servir aux calculs
des manomètres à gaz eomprimés. — Jauncttaz. Sur l'application des procédés d'Ingenbouz
et de de Scnarmont à la mesure des conductibilités tbenniques. — Dcmarray. Sur quelques
procédés de spectroscopie pratique. — Etani et Bimont. Sur l'acide ferrocyanbydrique et
les nitroprussiates. — Bécamp, Sur l'inactivité optique de la cellulose du coton et sur le pou-
voir rotatoire du coton-poudre des pbotographes. — Leplay. Études chimiques surla végétution
de la betterave à sucre en deuxième année, dite porte-graines. — Charpenlier. Sur l'inertie de
l'apparei! rétinien et ses vaiiations suivantla couleur eccitatrice. ■ — Focx et Viola. Sur la ma-
ladie de la vigne connue sous le noin de pourridié. — Bureau. Sur la présence de l'étage
houiller moy en en Anjou. — 24. Conni. Sur la forme de la surface de l'onde luniineuse dans un
milieu isotrope place dans un ebamp maguétique uniforme; existence probable d'une doublé ré-
fraction particulière dans une direction normale aux lignes de force. — • Brioschi. Sur Ics
lelations algébriques entro les fonetions hyperelliptiques d'ordre n. — Chancel. Sur la déter-
ìuination d'un cas particulier d'isomerie des acétones. — Gdin. Sur la transmission de la
— XI.IX —
tubereuluse aux grande rumiriants. — Onimvs. Dos v.iviations do l'ozono de l'air pendant
la dentière epidemie cholériqtre et des avantages de l'ozonéine. — Callandreau. Sur la théb-
rie trigoiroinéfrique d'inierpolation, applicatole à des valeurs quelconques de la variatile in-
dépendante. — Laguerre. Sur Ics coupures des fonctions. — Crova. Photométrie des foyers
intenses de lamière. — Demarpay. Sur quelques procédés de spectroscopie pratique. — Thou-
lii. Attraction B'cxercant entre les corps solides immergés. — Le Cluil<-li< r. Sur la disso-
ciatigli ile l'hydrate de chlorc. — OEchsner de Goninck. Contribution à l'étude de la bru-
cine. — Perravex. Sur la formation de la coque des ceufs du Scylliuin canicula et du
Scillium eatulus. — Barrois. Sur le développenient des Chelifer. — Beauregard.
Structure de l'appareil digestif des rnsectes de la tribù des Vesicants. — Laborie. Sur l'ana-
tomie des pédoncules, comparée à celle des axes ordinaires et à celle des pétiol s. — Heckel.
Deux cas de monstruosités mycologiqucs. — Lemoine. Caractères génériques du Pleuraspi-
rlothérium, mammifere de l'eocène inférieur des cnvirons de Reims. — Grand'Eunj. Fossi-
les du terrain houiller, trouvés dans le puits de recherche de Lubière (bassin de Brassac). —
Lauderei: Sur la recrudescence périodiquo des Iiieurs crépusculaires. — 25. Berlhetol et Vietile.
Nouvelle méthode pour la mesure de la cbaleur de combustion du charbon et des com-
pose's organiques. — de Lacaze-Duthicrs. Sur un é°lément microscopique, pouvant guider dans
la détermiuation des Cynthiadés. — Maurice d'Oeagne. Sur un équation imléterraine'e
x- — ÌZy- = 3». — • Diiliein. Sur le potentiel thermodynamique et la the'orie de la pile vol-
taiique. — Grova. Sur un photomètre à diffusion. — Louguinine. Clialeur de combustion des éthers
de qnelques aeides de la serie grasse. — Duvillier. Sin- l'acide «-éthylaraidopropionique. —
Levallois. Activite optique de la cellulose. Observations à propos d'une Communication re-
cente de M. Béchamp. — Grasset. Sur l'action anesthésique cutanee du chlorhydrate de
cocaine. — Frédéricq. Influence des variations de la composition centesimale de l'air sur
l'intensité des e'clianges respiratoires. — Lavocat. Du rachis dans la serie des animaux verte-
bre^. — de l'alia. Sur la constitution des Rhizopodes réticnlaires. — Trouc.i.mil. Sur les
Acariens qui vivent dans le tuyau des plumes des oiseaux. — Renault et Zeiller. Sur l'existence
d'Asterophyllites phanérogames. — Meunier. Le kersanton du Croisic. ■— Gunnard. Sur un
pbénomène de cristallogénie, à propos de la Muorine de la roche Cornet, près de Pont-
gibaud (Puy-de-Dòme).
tCosmos (Les Mondes). 3" Sér. T. IX, n. 13-16. Paris, 18S4. S.°
"Értekezések a matbematikai tutlomiinyok Korebol. X Kot. 1-11 Szam. Bu-
dapest, 1883-4. 8.°
"Értekezések a természettudomanyok Korebol. XIII Kòt. 1-15 Szilm. XIV
Kot. 1 Szàm. Budapest, 1883-4. 8.°
f II3BliCTIiI reo.ioniiecKaro KoMiiToia. 1SS4 rori,x. Tomi. TpeTiii. As 6, 7.
CaHKTno'ivpóypri,, 1884. 8."
1 Jubrbuch der Haiiiburgischen wissenscbaftlielien Anstalten. I Jlig. Ham-
burg, 1884. 4."
Fischer. Ueber einige afrikanische Reptilien, Ampliibien und Fische des Naturhist.
Museums. — Gerstaecker. Bestimmung der von H. D. G. A. Fischer vainomi seiner Reise
nach dein Massai-Land gesammelten Coleopteren. — Mugge. Ueber die Zwillingsbildung
des Kryolith. — Raulenberg. Bericht ueher cin Hiigelgrab bei Wandsbek-Tonndorf. — Sa-
debeck. Untersuchungen ueber dio Pibcgattung Exoascus und die durch dieselbe uni Ham-
burg hervorgerufenen Baumkrankheiten.
J> Jahresbericht iiber die Fortscbritto der classischen Alterthumswisserjschaft.
XII Jhg. 3 Heft. Beilin, 1884. 8."
Bullettino-Rendicokti — VoL. I. ~
Rzach. Bericlit iiber dio litterarischén Erscheinungcn auf eleni Gebiete des griechi-
schen naclihomerischen Epos fiir die Jahre 1882 und 1883. — Schiller. Jahresbericht ubèi
die rOmischeu Staatsaltertumer fiir 1883. — Voi/jt. Bericlit iiber die roruischen Privat- und
Sacral-Alteithiimor betreffende Litteratur des Jabres 1883 resp. 1882.
* Journal de la Société physico-chimique russe. T. XVI, n. 8. S. Pétersbourg,
1884. 8."
Wagner. Sur l'oxydation des acétones. — Schalfcjeff. Sur les volumes spécifiques du
chlore, du brome et de l'iode dans les composés organiques. — Zelinsky. Addition do la
méthylamine à l'acide métylglycidique. — Markovnico/f. Sur l'astrachanite. — DachmeÙeff.
Influence de la comprcssion lincaire des barreaux de fer, d'acier et de nikel sur leur ai-
mantation. — Hesehus. Amperometro. ■ — Pelrouchewsky. Sur les fonnes régulières des amas
des corps pulvérulents (fin). — Mendeleeff. Sur la lui de la dilation des liquides. Réponse
à M. Avenarius.
* Journal de Physique théorique et appliquée. 2e Sér. T. Ili dèe 188,4. Pa-
ris, 8.»
Villari. Nouvelles reclierclies sur les flgures électriques des condensateurs. — hi. Ke-
cherches microscopiques sur Ics traces des étincelles électriques giavées sur le verre, et
sur le diamètre de ces étincelles. — hi. Sur la chaleur totale développée par uno ou plu-
sieurs étincelles engendrées par la décharge d'un condensateur. — hi. Effet mécanique sin -
gulier de la décharge électrique. — Righi. Sur une interprétation recente de pliénomònc
de Hall. — Weber. La sirène électrique. — Melile. Expériences d'acoustique ; par M. E.
Gripou.
'Journal fiir praktisclie Chernie. N. F. Bd. 30, Heft. 4-5. Leipzig, 1884. 8.°
Ries. Ueber einige Abkommlinge des Kyanathins. — Otto und Damk'óhler. Ueber Ae-
thylendiphenylsulfon und Aethylcndiparatolylsulfon. — Albilzky. Ueber die aus /i-Dipro-
pyliitliylenmilchs;uire sicli bildende /?-Dipropylacryls;iure. — hi. Ueber das Brechungs-
vermogen des aus Allyldimethylcarbinol sich bildenden Koblenwasserstotl's C12 H20 . —
Seh.es lakoff. Notiz iiber die Zusanimensetzung des bei Darstellung des Diallylcarbinols auf-
tretendeu Nebenprodukts. — Schatzki. Einwirkung cines Gemisclies von Jodallyl, Jodbutyl
und Zink auf Aceton. — Reforinatshy, Ueber einen aus Allyldiathylcarbinol gewoiineneii
KolilenwasserstofT: C8H1(l.
'Journal (The American) of science. Voi. XXVIII, n. 168. Dee. 1884. New-
Haven, 8.°
Davis. Distribution and Origin of Drumlins. — Kimball. Geological Relations and
Genesis of the Specular Iron-Ores of Santiago de Cuba. — Schacffer. A New Tantalite
Locality. — Walcott. Paleo zoic Bocks of Central Texas. — Baines. Sufficiency of Terre-
strial Iìotation for tbe Derlection of Streams. — Langley. Chemical Afrkiity. — Derby. Pe-
cnliar Modes of Occurrence of Gold in Brazil. — Jackson. Colemanite, a new Boiate of Lime. —
Dana. Decay of Quartzyte, and the formation of sand. kaolin and crystallized quaitz.
^Journal of the chemical Society. N. CCLXV. Dee. 1884. London, 8.°
Latìgley. An Explanation of Gladstone and Tribe's < 2-3 Law in Chemical Dinamies ». —
Waringlon. On Nitrification. — liooker. On the Action of Aldehydes and Ammonia on Ben-
zil (continued). — Pickering. Mudifications of Sodium Sulphate. — Bailey. On some Va-
nadates of the Amines. — Divcrs. The Origin of Calcinili Thiosulphate : an Einendatory
Note to a Paper on tho Calcium Hydrosulphides. — Divcrs. Magnesium Hydrosulphido So-
lution, and its Use in Chemico-legal Cases as a Souree of Hydrogen Sulphide.
•Journal (The Quarterly) of the geological Society. Voi XL. part 4. Nov.
1884. London, 8.°
t. On some Reraaiiis of Fossil Fishes from the Yoredale Seri I Leyburn io Weu-
sleydale. — lìoberit. Oh a new : if Conoceras from the Llanvirn Bcds, Àbereiddy,
Pembrokeshire. — Tenti. On t li«- Chemical and Microscopica] Charai ti r- of the Wliin Sili. —
Penning. On the High-levcl Coal-fields of South Africa. — Waters. On fossil Cyclostoma-
tous Bryozoa from Australia. — Tomes. On the Oolitic Madreporaria of the Boulonnais. —
Judd. On the Nature and Relations of the Jurassic Deposita which underlie London; vvith
an Introductory Note by Mr. C. Homersham. — Jones. On the Foraminifera and Ostra-
coda from the Deep Boring at Richmond. - Hinde. On Fossil Calcisponges from the Well-
boring at Richmond. - Vine. On Polyzoa found in the Boring at Richmond. — Hinde.
On the Structare and Affinities ofthe Family Receptaculitidae. — Vine. On some Creta-
ccous Lichenoporidae. — Godwin-Auslen. On certain Tertiary Formations at the South
Base of the Alps, in North Italy.
•Journal of the royal microscopical Society. Ser. 2'', voi. IV, p. 6. London,
1884. 8.°
Massee. Description and- Life-history a new Fungus, Milowia nivea. — Je/frey Bell
Notes on the Structural Characters of the Spines of Echinoidea. (Cid arida?). — Flògel.
Researches on the Strncture of the Cell-walls of Diatoms-Eupodiscus. — Con. On some
Photographs of Broken Diatom Valves, taken by Lamplight.
■Mémoires du Comité géologique. Voi. I, n. 3. S. Pétersbourg, 1884. 4."
Tshernyschew. Materialien zur Kenntniss der Devonischen Ablagerungen in Rnssland.
*Memoires et oempte rendu des travaux de la Société des ingénienrs eivils.
Sept. 1884. Paris, 8."
Moreau. Noto sur le nouvel Opera de Paris. — Boxile. Note surles dcluses de Suresnes
et de Bougival. — Picou. Confércnce sur l'éclairage électrique, faite au Consorvatoire des
arts et métiers.
f Mernoirs of the Museum of comparative Zoology at Harward College. V. X,
u. 3. Cambridge, 1884. 4.°
Hamlin. Ticsults of an examinatiou of Syrian molluscan Fossils chiefly from the range
of mount Lebanon.
•Monatsblàtter des "Wissenschaftlichen Club in Wien. VI Jhg. n. 3. Wien,
1884. 4.°
'i'Notices (Monthly) ofthe r. astronomical Society. Voi XLV, n. 1. Nov. 1884.
London, 8."
Gofjou. Extract from a Lettor to Prof. J. C. Adams on the Numerical Vaine of the
Coefficient of Neison's Long Inequality in the Moon's Motion due to the Action of Mars. —
Sione. The Proper Motious ofthe 460 Starsgiven in the R.A S. Memoirs, voi. xxxiii., when the
Places of Auwers's Re-reduction of Bradi ey's Observations are adopted instead of Bessel's ;
with Notes on the Proper Motion of /< Pise inni. — Powell. On the Periodic Time of u
Centauri. — Common. Note on Stellar Photography. — ld. Note on a Method of gi-
ving Long Exposures in Astronomical Photography. — Espin. A Remarkable Configuration
of Stars in the Milky Way detected by Photography. — Pritchard. A Photometric Com-
parison of the Liglit transmitted by certain Refracting and Reflecting and Telescopes of
Equal Aperture. — ld. Note on a Comparison ofthe Photometric Magnitndes of the sanie
Stars obs'erved at Harvard College and at the University Observatory, Oxford. — Oxford
University Observatory. Observations of Stars occulted by the Moon during the Eclipse of
of October 4, 1884. — Radcli/fe Observatory. Total Eclipse ofthe Moon, 1884, October, 4. —
dun Echi Observatory. Occultations of Stars observed duriti;,' the Total Limar Eclipse of
October 4. 1884. — Slonyhurst Observatory. The total Eclipse of the Moon, October 1.
— Lll —
1884, — Tupman. Occultations observed during the Total Eclipse of the Moon, 1884,
October 4, at Hanow. — Dénning. The Total Eclipse of the Moon, 1884, October 4. —
Jmishon. Abnormal Obscurity of the Moon in the late Eclipse. — Royal Obsermtary, Cape
of Good lìope. Observations of Comet 1884 (Barnaid). — Morrison. The Orbit of Baraard*s
Comet, 18S4. — TMult. Observations of Comet Barnard, 1884. — Finlay. Approximate
Elcments of Comet 1884 (Barnard). — Royal Observalory, Greenwich. Observations of Co-
met e, 1884 (Wolf). — Davidson. Occultations of Stars by the Moon, 1883.— llilgar. On
a New Solar Eyepiece.
1'Proceedings of the American philosophrcal Society. Voi. XXI, n. 114, 115.
Philadelphia, 1884. 8."
114. Itale. The Tutelo Tiibe and Language. — Creme. Medieval Sermon Books and
Stories. — Sharpless. The Latitude of Haverford College Observatory. — Williams. On a Cii-
noid with movable spines. — Lockinglon. The Rote of Parasitic Protophytes. — Ihigen On
the Eeversion of Series, and its Application to the Solution of Numerical Equations. —
Davis. On the Conversion of Colorine into Hydrochloric Acid as observed in the Deposi-
tion of Gold by Charcoal. — Phillips. A Brief Account of the more Important Public
Collcctions of American Archreology in the United States. — Chase. Photodynamic Notes,
No. Vili. — Croie. Introduction to a Study uf the N. American Noe tu id te. — Packard.
A Revision of the Lysiopttalidre, a Family of Chilognath Myrippoda, with a Notice of the
Genus Cainbala. — Cape. Letter from Loup Fori;. — Lesley. Note on Growth in Ice. —
Cliujpolc. The Perry County Faults. — Id. Note on a Belio of the Native Flora of Penn-
sylvania surviving in Perry County. — hi. On the Equivalent of the New York Portage
in Perry County, Pennsylvania. — Id. Note on the Genus Re nssela e ria in the Hamil-
ton Group in Perry County, Pennsylvania. — Id. On a Large Crustacean from the Catskill
Group of Pennsylvania. — Robinson. Obituary notice of Henry S.-ybcrt. — Kirkwood. The
Zone of Asteroids ani the King of Satani. — Popper. Obituary notice of John Forsyth
Meigs. — Aihburner. On Kintze's Fire-damp Indicato*. — Lesquereux. Obituary notice of
Oswald Herr. — Lesici/ and llorn. Obituary notices of John L. LeConte. — Thayer.. Aerial
Ships. — Lilley. Section of Chemung Rock-, at Le Roy, Bradford County, Pennsylvania. —
Cape. On the Distribution of the Loup Fork Formation in New Mexico. — Id. Second
Addition to the Knowledge of the Fuerco Epoch. — Id. On the Trituberculate Type of
Tiioth in the Mammalia. — llouslon. On the Synchronons Multiple* Telegriph. — Phil'ipi.
A Note Respecting the Correct Name of the Last Letter of the the English Alphabet. —
Day. The Microscopie Examination of Timber, with regard to its Strength. — Mansfield.
Note of a Quartz l'ebble found in bis Coal Bed. — Simpson. Note of drawings of Mr.
Mansfield's Eurypterids from Coal Slates. — hsley. On the Meaning of the Set Animai. —
115. Brinlon. A Grammar of the Cakchiquel Language of Guatemala. — Alien. On a case
of Hnman congenital malformation. — Ruschenberger. Obituary notice of Dr. Robert Brid-
ges. — Creff. Obituary notice of Strickland Kneass. — Lesley. Note on a possible geogra-
phical meaning for the Set Griffin. — Rranner. The cours and growth of the fibro-vascular
bundles in Palms. — McCauley. Inscription on a Mummy Case of the XlXth Dynasty in
Memorial Hall, in Philadelphia. — Phillips.On a Supposcd Runic Inscription at Yarmouth,
N. S. — Claypule. On the Clinton and other shales, &., composing the Fifth Group in the
First Survey of Pennsylvania.
•Pi-oceediug of the r. society of Edinburgh. Sess. 1881-82, 1882-83. Edin-
burgh, 1882-83. 8.°
Tait. On the Laws of Motion. Part I. — Seton. On lllegitimacy Scotland. — Mac
Grcgor. On the Absorption of Low Radiant Heat by Gaseous Bodies. — Miti. Observations
of the Rainband from June 18S2 to January 1883. — Aitkcn. On the Effect of Oil on a
— 1.II1 —
S tunn v i^e.i. — Dalfuur. Diagnosca piantai uni no va rum PhanerogamarumSocotrensium, ete. —
Atihljo JamivSMì. Oli Ancient Tcnure of Land in Scotland, — Sing. On the Impossibility
of Invcrted Images in tlie Air. — Gibson. On Somo Laboratori Arrangemonts. — Forbis.
Transmissii E Power by Alternate Gurrents. — llerdnan. On the 11 dogy of the Neural
Gland in the Tunicata with the 1 1 \ p iphysis Cerebri. — Pian: On the Qiaternion Exprcssion
of the Finite Displacements of a System of Points of which the Mutual Distances remain
InTariablo. — Snng. On Some Properties of thè Line of Simple Flexure. — Knolt. On the
Measurement of Resistance to Electrolytes. — hi. The Elcctrical Resisicnee of Hydrogc-
nised Palladium. — Macfarlane. Note on Piane Algebra. — Aiiken. On the Moon and the
Weather. — Doti. The Acids of Opium. — Ihijle. On a New Entozoon (Pentasto munì
protelis) From the Mesentery of Proteles cristatas, Sparrrnann. — Tali. Note on
the Compressibili ty of Water, Sea-Water, and Alcohol at High Pressure*. — hi. Further
Note on the Maximum Density Point of Water.
'Pi'occedings of the smentirle meetings of the Zoological Society 1881.
Part III. London, S.°
Bell. Studies in the Holothuroidea*. III. On Amphicyclns, a new Genus of Den-
drocliirotous Holothurians, and i(s hearing, on the Classifìcation of the Family. — Smith.
An Account of Land and Freshwater Mollusca collected during the Voyage of Ihe
'Challenger' from Derember 1872 to May 1876. — llani de Berlepsch et Taczanowski.
Deuxième liste des Oiseanx reeucillis dans l'Ecuadeur occidental par MM. Stolzmann et
Siemiradski. — Godman and Salvili. A List of the Ithopalocera collected by Mr. G. French
Angas in thelsland of Dominica. — Druce. On a Cullection of Heterocera from Dominica. —
Bedddrd. Preliminari' Notice of the Isopoda collected duriug the Voyage of H.M.S. 'Challen-
ger'. Tart I. Serolis. — Jeffreys. On the Molli. sca procured during the - Lightning ' and
'Porcnpine' Expedition*, 1868-70 (Part VITI). — Dell. Studies in the Holothuroidea. IV.
On the Structural Caractcrs of the Cotton-Spinner (Holoturia nigra), and especially
of its Cnvierian Organs. — Day. On Rai.es and Hybrids among the Salruonidse. Partii. —
Colteli. On some apj arentlj new Marsupials fruin Queensland. — Beddard. On Some Points
in the Stucture of Hapalemur griseus. — Bariteli. On scie Hybrid Bovine Animals
bred in the Society'- Gardens. — Dobson. On the Unimportance of the Presenee orAbsence
of the Hallux as a Generic Character in Mainmalogy, as shown by the graduai Disappea-
ìanec of this Digit within the limits of a single Genus. — Bales. List of Coleoptera of the
Families Carabidaeand Scaradanda; collected by the late W. A. Forbes on the Lower Niger. —
Lli.mh.oltz. Notes upon some Mammals recently discovered in Queensland. — fìolmwood.
On the Employment of the Remora by Native Fishermen on the East C'o.ist of Africa. —
Sharpe. Further Notes on Whitehead's Nuthatch. — ■ Harllaub. On a new Species of S,il-
pornis from E istern Equatorial Africa. — Flower. Note "ii the 'Names of two Genera
of Delphinidse. — Boulenger. Description of a new Variety of Lacerto viridis, from
South Portugal. — Camcrano, Amphibiorum Italia cnu.neratio systematica. — Forbjs.
Remarks on a I'aper by Dr. A. B. Meyer on a Collection of Bivds from the East- Indian
Archipelago, with special reference to those described by him from the Tiinor-Luit Gruup
of Islanda. — Swinhoe On some new and little-known Species of Putterflies of the Genus
Teracolus. — Day. On the (Veniente of Lumpenus lampetriformis oli' the
East Coast of Scotland. — Thomas. On a Collection of ."Umida» from Central Peni. —
liislant. On the Rhynch ita collected by the late Mr. W. A. Forbes on the Lower Niger. —
Mioart. On the Developinont of the Indivi Inai and of the Species as Fornis of Instìnctivo
Action.
''Professional Papere of t ho Signal service. N. XIV. Washington, 1884. 4."
Finley. Charts of Relative Storm Frequency fòr a portion of the Northern HemiSjmert'.
— LI V —
": "Programm (XLIV) zum Winckelmannsfeste der Arcbaeol. Gesellschaft zu
Berlin. Berlin, 1884. 4."
Vriì. Die Kùnstlerinsehriften der sicilischen Miinzen.
'Recards of the geological Suryey of India. Voi. XVII, p. 4. Calcutta, 1884. 8."
Oldham. Note on the Geology of part of the Gangasulan Pargana of Britich Garhwal. —
McMàhon. On fragments of slates and schists imbedded in the gneissose granite and gra-
nite of the N.-W. Himalayas. — Griesbach. Keport on the Geology of the Takht-i-Sule-
man. — Oldham. Note on the Smooth-water Anchorages of the Travancore coast. — King.
Notes ou Auriferous Sands of the Suhansiri River; Pondicherry Lignite; and Phosphatic
Rocks at Musuri. — Brace Fcotc. Mr. H. B. Poote's Work at the Bilia Surgam Caves.
* Keport (Annual) of the Board Regents of the Smithsonian Institution. Year
1882. Washington, 1884. 8.°
+ Keport (Annual) of the Curator of Comparative Zoology at Harvard College.
1883-84. Cambridge, 8.°
fReport of the proceedings of the numismatic and antiquariati Society of
Philadelphia for the year 1883.
■*■ Résumé des séances de la Société des ingénieurs civils. Séance da 21 nov.
1884. Paris, 8.°
•Revtie politique et littérake. 3C Sér. t. XXXIV, n. 23-26. Paris, 1884. 4.°
■"Revue scientifique. 3" Sér. t. XXXIV, n. 23-2G. Paris, 1884. 4.°
-' Revue (Ungarische). 1S83 Heft 1V-X; 1884 Heft I-VII. Budapest, 1883-84.8:'
I. Salomon. Das Millenarium. — Szalay. Magyarisehe Archiv-Entfuhiung. — Ncusladl.
Die letzten Lebensjahre und der Tod Konig Wladislaw II. — Bunfalvy. Fesslers Gesehi-
ehte von Ungarn. — il. Gyulai. Denkrede auf Johann Arany, I. — Salamon. Das Mille-
narium, II. (Schluss). — Szilàgyi. Daniel Absolons auslandische Missionen, I. — in. llun-
falvy. Die staatliehe Selbstandigkeit Kroatiens. — Gyulai. Denkrede auf Johann Arany
(Schluss). — Siìlàgyi. Daniel Absolons auslandische Missionen (Schluss). — Téglds. Rine
nette KnochenhOhle ira Sicbenbiirgischen Erzgebirge. — iv. Simonyi. Josef Budenz. —
von Wlislocki. Zur Volkskunde der transsilvanischen Zigeuner 1. — Llpp. Die Metallbear-
beitekunst in Pannonien ini Zeitalter der Volkerwanderung. — v. von Pulszky. Die Kupf'er-
zcit in Ungarn. — von Wlislocki. Zur Volkskunde der transsilvanischen Zigeuner (Schluss).
Téylas. Bergbau-Denkmiiler aus Dacien. — vi. Szécsen. Denkrede auf Georg von Mailàth. —
von Pulszky. Die Kupferzeit in Ungarn, mit zahlreichen IUastrationen (Schluss). — Ilun-
falvij. Wann entstand das ehemalige walachische Furstentum? — VII. Kcleli. Ungarns
Stellung ini Wcltverkelir.
'Science. Voi. IV, n. 94-97. Cambridge Mass. 1884. 8.°
Powcll. Marriage law in savagery. — Bvanncr. The «porovóca» or bore, ofthe Ama-
zon. — Pcirce. The " old stone mill " at Newport. — Ilari Merriam- The " hood " of
the hooded seal, Cystophora cristata. — Ncwcomv. Can ghosts be invcstigated? — Babbitt.
Some implementa of the Minnesota Ojibwa?. — Brooks. A new law of organic evolution.
fSitzungsberichte der Kurlànd. Gesellschaft far Literatur und Kunst, 1883.
Mitan, 1884. 8.°
Doblén. Die Geschichte und Beschreibung des Ordenschlosses Doblén und seiner Ruine. —
Blahm. Ueber die Babylonen ira nordl. Bussland. — Boy. Die Ausgiabungen in der Schloss-
ruine Doblén im J. 1883. — D'orina. Das erste Vorkmmen Kurlands in der Geschichte. —
bowijird. Ausgrabung in Jasnagórka.
— LV —
*Tijdschrift (Natuurkundig) voor Nederlandsch-Indié. Deel XL1II (8 Sor. Deel
IV). Batavia, 1884. 8.°
[Jissink. On a method of translating the carrent of ;i magneto-telephone from onc placo
to another. — Sluiler. Beitrage zu der Kennlniss der Gephyregn aus dem malayischon Archi-
pel. — Vorderman- Bataviasche Vogels. — Posewilz. Geologische Notizen aus Central-
Borneo. — Sluiler. Ueber cinen in AscidiSn schmarotzenden Wurzelkrebs.
•Tijdschrift (Nederlandsch) voor de Dierkunde. Jahrg. V, Afl. 1. Amsterdam,
1S84. 4.°
Kerbert. .. Beitrage zur Kenntniss der Niederlàndischen Fauna ". Erster Beitvag. —
Weber. Ueber „ Herrnaphroditismus bei Fischen ". — Kerbert. „ Chromatophagus parasiti-
cus". nov. gen. et nov. speo. Ein Beitrag zur Parasitenlehre.
•Transactions of the Connecticut Acade my of Arts and Sciences. Voi. VI, p. 1.
New Haven, 1S84. 8.°
Emerton. New England Spiders of the Family Therididre. — Willislon. Dipterous
Larva; from the Western Alkaline Lakes, and their use as Human Foci. — hi. Nortli
American Conopidre. — Andrews. On the Anatoray of Li bini a Emarginata Ludi.
the Spider Crab. — DeForesl. On an Unsymmetrical Law of Error" in the Position of a
Point in Spaco. — Verrill. Second Catalogne of the Mollnsca recently added to the
Fauna of the New England Coast and the adjacent parts of the Atlantic, consistili^
mostly of Deep-Sca Species, with Notes on others previously tecorded.
•Transactions of the royal Society of Edinburgh. Voi. XXX, p. 2, 3; XXXII,
p. 1. Edinburgh, 4.°
xxx. 2. Heddle. Chapters on the Mineralogy of Scotland. Chaptei Seventh. Ores of
Manganese, Iron, Chromium, and Titanium. — Domi Sprague. On the Nature of the Curves
whose Interseetions give the Iinaginary Roots of an Algebraic Equation. — Deddard. On
the Anatouiy and Histology of Pleurochaata Moseleyi. — Peach. Fuither Researches araong
the Crostacea and Arachnida of the Carboni ferous Rooks of the Scottish Border. —
Kidston. Report on Fossil Plants, collected by the Geological Survey of Scotland in Esk-
dale and Liddesdale. — Taii. On Mirage. — Percij Sladen. Description of Mimaster, a uew
Genus of Asteroidea from the F aeree Channel. — Macfarlane. Observations on Vegetable
and Animai Cells: their Structure, Division, and History. — xxx. 3. Lawton Goodwill. On
the Nature of Solution. Part I. On the Solubility of Chlorine in Water, and in Aqueous
Solutions of Soluble Chlorides. — Balfour. The Dragon's Blood Tree of Socotra (D r a cren a
Cinnabari, Ralf. fil). — Dobbic and Heitderson. On a Red Resin from DracsehaCin-
n abari CBalf. fil.), Socotra. — xxxii. 1. lloek. The Pycnogonida dredged in the Farce
Channel dùring the Cruise of H.M S. "Triton" (in August 1882). — Piazzi Smyth. Bright
Clouds on a Dark Night Sky. — Id. Note on the Little b Group of Lines in the Solar
Spectrnm and the new College Spectroscope. — Chrislison. Observations on the Animai
and Monthly Growth of Wood in Deciduous and Evergreen Trees. — Ilay. A Contributi n
to the Chcmistry of Nitroglyeerine. — Ilay and Masson. The Elementary Composition of
Nitroglycerine. — Herdman. Report on the Tunicata collected during the Crnise of
H.M.S. ''Triton" in the Summer of 1882. — Marshall. Report on the Pennatulida. dredged
by H.M.S. "Triton". — Perei/ Sladen. Asteroidea dredged in the FaerOe Channel during
the Cruise of H.M.S. '-Triton" in August 1882. — lloyle. (»n a New Species of Penta-
stomum T. protei i s), from the Mesentery of Proteles cristatus; with an Account
of its Anatomy. — Knolt. On Supe'rposed Magnetisms in Iron and Nickel. — Andrews. On
the Relative Electro- Chemical Position of Wrought Iron Steecl , Casi Metal, &c., in S
Water and other Solutions.
• Wochenschrift cles òst. Ingenieur- und Arclntckten-Vereines. Jlig. IX, u. 49-52.
Wien, 1884. 4.°
fZeitung (Archaologische) herausg. vom Arcliàolog. Institut, Jhg. XL1I. 1881.
3 Heft.. Berlin, 1883. 4.°
Wolters. Beitrage zur griechischcn Ikonographie. I. Anakreon. II. Henna re hos. III.
Antiochos Soter. — Sludnicska. Zur Etile der Parthenos. — Come. Siegelring aus Cypcrn. — ■
Schroder. Zu den Webstiihlen der Alteri. — Illilmner. Die Speisetische der Grieehen. —
IhiUsch. Ein antiker Massstab. — Wernicke. Orestes in Delphi.
+Zeitsclniffc der osterr. Gcsellschaft fiir Meteorologie. XIX Bd. Dee. 1S84.
Wien, 4.°
Muurer. Taglicher Gang des Luftdnickes ara Sàntis und grossen St. Bernard. —
Rotti. Tragheitsbahn auf der Erdoberflache.
■Zeitschrift (Historische) herausg. von H. v. Sybel. N. F. Bd. XVII, 1. Miiu-
chen, 1885. 8."
Lamj. Cavour und Krìmkrieg. — Loscrth- Neucre Erscheinungen der Wiclif-Litera-
tnr. — Wenzelburger. Zar Erinnerung an Wilhelm von Oranien. — Brosch. Kunigin Maria
Karolina von Neapel. — Pflugk-Hai tung. Ueber die Herstellung der neuesten Abbildungen
voli Urkundeii.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di gennaio 1885.
Pubblicazioni italiane.
'Abate E. — Il colera, sua etiologia e cura. Napoli, 1884. 8.°
"Accademia di medicina di Torino. — Casimiro Sperino sodales r. Acade-
miae taurinensis medicinao studiis provehendis D. D. A. D. XII Kal.
januar. Anno MDCCCLXXXIV. Torino, 1884. 4.°
*Aloi A. — Dell'influenza della elettricità atmosferica sulla vegetazione delle
piante. Catania, 1884. 4.°
#Id. — Sulla comparsa delle termiti nelle vigne di Catania. Catania, 1884. 4."
♦A/. — Sullo spostamento degli strati acquei d'imbibizione nei diversi ter-
reni. Catania, 18S4. 4.°
*Bertolotti A. — Artisti subalpini in Roma nei secoli XV, XVI e XVII. Man-
tova, 1884. S.°
'Bottoni E. — Prodromi della faunistica bresciana. Brescia, 18S4. 8."
'Bibbia (La) volgare secondo la rara edizione del I di ottobre MCCCCLXXI
ristampata per cura di C. Negroni. Voi. V. Bologna, 1884. 8."
*Bìfjì F. S. — Sulle antiche carceri di Milano e del Ducato milanese e sui
sodalizi che vi assistevano i prigionieri e i condannati a morte. Mi-
lano, 1884. 8."
* Boncompagni B. — Almanacco. Padova, 1884. 8."
*Jd. — Atti di nascita e di morte di Pietro Simone Marchese di Laplace.
Roma, 1883. 4.°
I.VII —
*Boncortpagni lì. — Biagio' Ugolini. Padova, 1884. 8.°
*/(/. _ Calunnie contro un papa. Padova, 1883. 8."
*Id. — Cassini Gian Domenico. Padova, 1884. 8.°
•/,/. — Charles Caboche ed una sua opera. Padova, 1S84. 8.°
'/(/. — Il Romagnosi e l'elettro magnetismo da cui la scoperta del telegrafo.
Padova, 1883. 8.°
•/(/. _ il Vitali ed il Renazzi. Padova, 1884. 8."
•/,/. _ Intorno ad una lettera di Carlo Federico Gauss al doti Enrico Gu-
glielmo Mattia Olbers. Poma, 1884. 4.°
•/,/. _ Intorno alla vita ed ai lavori di Antonio Carlo Marcellino Poullet-
Delisle. Roma, 1883. 4."
•/,/. _ I/ab. Melchiorre MUsirini. Padova, 1884. 8-u
•/,/. _ Libri d'imprese d'uomini illustri. Padova, 1885. 8."
•/,/. _ Lettera di Carlo Federico Gauss al dott. Enrico Guglielmo Mattia
Olbers in data di « Braunschweig den 3 September 1805 ■>. Trad. di
A. Sparagna. Roma, 1883. 4."
• LI. — Lettre de Charles-Frédéiic Gauss an D.r Henri Guillaume-Matthias
Olbers en date de « Braunscliweig den 3 September 1805 ». Berlin,
1883. 4."
•/,/._ Zero. Padova, 1883. 8."
"Bertolucci G. — La nuova riforma giudiziaria in Italia. Modena, 1885. 8."
' lìruniaUi A. — Le scienze politiche nello stato moderno. — La demo-
crazia. Torino, 1884. 8.°
•Canuti I). — Il conte Umberto I (Biaucamano) e il re Ardoino. Roma,
1884. 8.°
t Catalogo della Biblioteca della Scuola di. applicazione per gl'ingegneri in
Roma. 3° Supplemento. Roma, 1884 4."
•Gallo G. — Notizie della Magna Grecia e di alcune pili celebri sue città
e le tavole Eracleensi secondo il Mazzocchi. Livorno, 1884. 8.°
*Garibaldi P. M. — Stato meteorologico e magnetico di Genova per l'anno
1883. Genova, 18S4. 4."
Undici sistematici di due cronache muratoriane compilati sotto la direzione
di C. Cipolla e A. Manno. Torino, 1884. 8."
•j.alnis C. — La cocaina nella pratica laiingojatrica. Milano, 1885. 8."
•Luvini G. — Sette studi: 1° Lo stato sferoidale; 2° le esplosioni delle mac-
chine a vapore; 3" le trombe ; 4n la grandine; 5° l'elettricità atmosfe-
rica; 6° la rifrazione laterale; 7° l'adesione tra i solidi e liquidi. To-
rino, 1884. 8.°
*Luzzatti !.. — Sull'esercizio delle strade ferrate. Discorso. Roma, 1884. 8."
* Macchiali !.. — A proposito della teoria del eh. sig. J. Lichtensteiu del ti-
tolo: « L'evoluzione biologica degli afidi in generale e della fillossera
in particolare ». Firenzi', 1884. 8."
Bullettino-Kendicosij — VOIi. I.
— [.Vili —
* Mankllini G. — Papiuiano. Prefazione allo refezioni sulle avvocature era-
riali. Eoma, 1885. 8.°
* Carducci E. — I primi due libri ilei « Tractatus sphaerae» di Bartolomeo
da Parma. Roma, 1885. i."
*Onetti F. — Sull'uso del tabacco da fumare considerato dal lato igienico.
Sanremo, 1885. 8.°
1 0noranze a Francesco de Sanctis (R. Liceo Ginnasiale Colletta in Avellino.
1883-84). Avellino, 1885. 8.°
* Poggi V. — La gemma di E litiche. Genova, 1884. 4."
*Id. — Un tegolo sepolcrale dell'epoca longobarda. Genova, 1832. 4.°
* Prota-Giurleo N. — Sull'essenza di china-china. Napoli, 1884. 8."
•Relazione del Direttore generale delle carceri e degli ispettori delle carceri
per gli anni 1878-83. Roma, 1884. 8.°
*Sarti T. — Storia dell'esercito italiano dalla costituzione dei suoi vaii corpi
ad oggi. F. XI, XII. Roma, 1884. 8.°
♦Statistica giudiziaria, civile e commerciale per l'anno 1881. Roma, 1884. 4."
♦Statistica giudiziaria penale per l'auno 1881. Roma, 1884. 4.°
* Taramela T. — Note illustrative alla carta geologica della provincia di Bel-
luno. Pavia, 1883. 8."
Pubblicazioni estere.
*Balaban S. — Ueber den Gang der Temperativi bei Meriingitis tuberculosa
basilaris der Kinder und das Verhalten der Pulsfrequenz zu derselben.
Heidelberg, 1884. 8.°
+ Barazvtti C. — Zur Lehre vou der Prozessfahigkeit uiit Exkursen in die
Lebre von der absol litio ab instand ia, den Prozessvoraussetzun-
gen und den prozesshiudernden Einreden, nacli der Reichscivilprozess-
ordnuug und im Hiublick auf das gemeine Prozessrecht. Mannlieim,
1884. S.°
fBenckiser A. — Zur Entvvickelungsgeschichte des Corpus Luteum. Leipzig,
1884. 8.°
f Deriseli II. — Cledonii Ars Grammatica. Heidelbergae, 1884. 4.°
tBeselin 0. — Untersuchungen ueber Refraction und Grundlinie der Augen
und ueber die dynamischen Vcrhàltnisse der lateral Wirkeudeu Augen -
muskeln an Madchen von 5-18 Jahren. Wiesbaden, 1884. 8.°
iBijl J. — Beitràge zur Kenntniss der Kalkresorption im Thieikòrpcr. Am-
sterdam, 1884. 8.°
* BrediclUn Th. — Quelques formules de la théorie des comètos. Moscou,
1884. 8.°
*Eaeslr6rn G. — Bibliotheca mathematica 1884. Stockholm, 1884. 4.°
Ephemeris epigraphica Corporis inscriptionum latinarum supplemeatum.
Voi. V, f. 3, 4. Beroliui, 1884. 4.° {acq.).
— I.1X —
''Falli F. — Die Lieder dos Castellans von Couchy naeb sammtlichen Hand-
sehriften Kritisch bearbeitet. Heidelberg, 1883. 8."
■ Frey lì. — Casnistischev Beitrag zar Pori'o'schen Methode des Kaiserschnitfces.
Heidelberg, 1883. 8."
"Gasi lì. — Beitràge zar Casuistik der Caries der Fiasswurzelknochen. Strass-
burg, 1884. 8.°
•Gradinessung (Europàische). Das Sshweizerische Dreiecknetz herausg. von
der Sehweizerischon geodàtischen Commission^Bd.I I. Zi'irich, 1885". 4."
i Gmni fi. — Catalogne of 6415 Stara for the epoch 1870 deduced from
observations made at the Glasgow University Observatory during the
years 1800 to 1881. Glasgow, 1883.4.°
*flenzen 11'. — Die antiken Terraeotten , ini Auftrag des Archaeologismen
Instituts des Deutsohen Reichs herausg. von R. Kekulé. Rom, 1884. 8."
t/Ierzfeld G. — Za Ottes Eraclius. Darmstadt, 1884. 8.°
ìHoffmann .1. — Eiu Fall von acuter aufsteigender Paralyse. Berlin, 1884. 8."
"IIkohiiiikom 15. C. — l>iorpa<pHiecKÌ0 CJtOBapt npotbeccopoB^ n npeitojana-
Te.icn inni. Y\u pcHTeTa. Cu. B.ia;uiMÌpa. (1834-1884). KieB'E, 1884. 1."
'IlKoniuiKOBa B. C. — HcTopHKO-CTaTHCTHiecKÌa 3anHCKH ii.1i, .vieai.ix'r. n
y'ieÓHo-iìenoMoraTe.iiaii.ixi, yipeJKAeHifiX'E inni. yiiHBepcHTeTA cb. iua,in-
Mipa (1834-1884). Kit-m., 1884. 4.°
1 Karg K. — Die Sprache H Steinhowel's Beitrag zur Laat- and Flexions-
lehre des Mittelhochdeutschen ini 15 Jahrliandert. Heidelberg, 1884. 8."
tftoch A. — Hermann von Salza Meister des Deutschen Ordens (f 1239).
Leipzig, 1884. 8.°
*Lc fìlanc F. — Le laboratoire et l'enseignement de J. B. Dumas. Paris, 1884. 8.°
tL0hren A. — Beitràge zar Geschichte des Gesandtschaftlichen Verkehrs ini
Mittelalter. I Die Zeit vom vierten bis zam Ernie des neunten Jahr-
hunderte. Marburg, 1884. 8."
" ilaurer F. — Ein Beitrag zar Kenntniss der Pseudobranchien dei' Knoehen-
fisclie. Leipzig, 1883. 8."
'Meyer G. — Albanesische Stadien. I, II. Wien, 18S3-S4. S.°
■ M'ibius il/. — Untersachangen aeber die Morphologie and Anatomie der Mo-
nokotylen-ahnlichen Eryngien, Berlin, 1883. 8.°
"Obser K. — Wilfrid der Aeltere Bischof von York. Karlsruhe, 18S4. 8."
' Potagos P. — Dix anne'es de voyages dans l'Asie eentrale et l'Afrique equa-
toriale. T. I. Paris, 1885. 4.°
* Saefìlingen A. — Zar Organisatiou der Ecliinorhynchen. Leipzig, 1884. 8."
* Sclilcncker G. lì. — Ueber die Verwandbarkeit der Borsaure zar Conservi-
rang von Nahrangsmitteln. Miinchen, 1883. 8.°
tScliì'chardt 11. — Slawo-deatsclies and Slawo-italienisches. Graz, 1885. 4."
M'imeKii i Ai;a,irii'im;ii') ii.mii. yHHBepCHTeTa Cb. It.ra. t,nMÌ(>a. (1834-1884).
lucin, 1884.
\Statuta comunis et populi civitatis Vissi antiqui et fidelis jussa vel dispo-
sila ante an. mcdlxi. Ed. M. Santoni Camevs. Camerini, mdccclxxxv. 4.°
ìSlcringa Kuyper D. II. — De fontibus Plntarchi et Appiani in vita Sullaè
enarranda. Trajecti ad Rhenum, 1882. 8.°
*Ta«aiuiJ n.iaHom. stadia fora. yiuiBopcinv'ni Cb. R.ia;umipa n cocTOflnpx'B
npn Heiiii y^peataemn. Kiera.. 1884. 4.° ool.
tWeinberg G. — Das franzosische Schàferspiel in der ersten Hàlfte des sieb-
zelinten Jahrliunderts. Frankfurt a/M. 1884. 8."
»BaaflHMÌpcKÌH-6yflaHOBi. HcTopia min. SHHBepcHTeTa Cu. Bjia,prMÌpa.
Tom. I. KieBfc, 1884. 4.°
UVolf A. G. — Ad jus italicum. Utrecht, 18S3. 8."
t \Yoif /.'. fi e. — Dissertatio 1 itineraria continens obsirvatiohes ad scholià in
Platonem. Trajecti ad Rhenum, 1884. 8."
* Wolf II. •/. — Fin Beitrag zur Casuistik der Spina Bifida. Heidelberg,
1S84. 8."
•Zschalig H. — Die Verslohren von Fabri, Du Pont und Sibilet. Leipzig,
1884. 8.°
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di gennaio 1885.
Pubblica zion i ila l ia ne.
'Annali del credito e della previdenza. Anno 1884. Roma, 1885. 8."
Relazione dell'Ispettorato generale degli istituti di emissione intorno al movimento
delle partite più importanti dei medesimi istituti dal 1850 al 1883.
'Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, Sor. 2a, voi. I (XXI).
Genova, 1884. 8.°
Salvadori. Spedizione italiana nell'Africa equatoriale. Risultati zoologici. Uccelli dello
Scioa e della regione fra Zeila e lo Scioa. — Gribodo. Spedizione italiana nell'Africa equa-
toriale. Risultati zoologici. Imenotteri. Memoria seconda. — Wytsman. Catalogue systé-
matiqne des Passalides. — Gribodo. Sopra alcuni imenotteri raccolti a Minhla nel regno
di Birmania dal cap. G. B. Comotto. — Reitter. Sechs neue Coleopteren aus Italien , gc-
sammelt von Herrn Agostino Dodero. — Emery. Materiali per' lo studio della fauna tuni-
sina raccolti da G. e L. Boria. — III. Eassegna delle formiche della Tunisia. — Schaufuss.
Bie Scydmaeniden Nord-Ost-Africa's, der Sunda-Inseln und Neu-Guinea's im Museo civico
di Storia naturale zu Genua. — Panna. Materiali per lo studio della fauna tunisina rac-
colti da G. e L. Boria. VI. Sopra alcune Collembola e Thysanura di Tunisi. — Ferrari.
Materiali per lo studio della fauna tunisina raccolti da G. e L. Boria. V. Rincori. —
Magnili. Risultati di raccolte imenotterologiche nell'Africa orientale. — Léveilló. Description
d'une nouvelle espèce de Trogositides.
'Annali di agricoltura 1884. N. 72, 83. Roma, 1884. 8."
72. Relazione sul servizio minerario nel 1882. — 83. Scuole agrarie speciali.
* Annuario della r. Università di Pavia. 18S4-85. Pavia, 8."
— I.XI —
^Annuario del r. Museo industriale italiano in Torino. Anno 1884-85. To-
nno, 1885. 8."
^Archivio della r. Società romana di storia patria. Voi. VII, f. 3-4. Roma,
1884. 8."
Le condizioni della proprietà territoriale studiate sui documenti della pro-
vincia romana dei secoli Vili. IX e X. - Tomassetli. Della Campagna romana nel medio
evo (contiti, e fine della prima parte). — Levi. Ricerche intorno agli Statuti di Roma. —
Tez%. Filippo li e Sisto V: canzone veneziana 'li un contemporaneo.
■ Archivio storico italiano. Ser. 4\ tomo XV, disp. I1. Firenze, 1885. 8."
Guasti. Una bolla del papa Clemente VII scritta in Castel Sant'Angelo (maggio-
dicembre 152") o rimasta in bozza. — Mazzatin.i. Lettere politiche dal 1G4.2 al 1644 .li
Vincenzo Armanni. — Chiappala. L'amministrazione della Giustizia in Firenze duraìte gli
ultimi secoli del medioevo e il periodo del risorgimento secondo lo testimonianze degli
antichi scrittori. — Rossi. Varazze residenza dei vescovi di J; tlemme 1136-1.414
archivio storico lombardo. Sar. 2\ anno XI. f. 4°. Milano, 1S84. S."
Vignati. Gaston de Fois e l'esercito francesi a Bologna, a Brescia, a Ravenna. Dal
gennaio Ioli all'aprile 1512. — Mongcri. Il castello di Cusag — Ber loto Ili. 'La. disfida di
Barletta ed uno dei suoi campioni al servizio del Duca di Milano. — Benvenuti. Luoghi
neutri. — Tedeschi. Colonia soncinese a Sorvola nell'agro triestino. — Vinci. Lodovico
Sforza detto il Moro e Giovan Galeazzo Sforza nel Canzoniere di Bernardo Bel'incione. —
Intra. Lettere inedite di Ippolito Pindemonte.
l'Ateneo veneto (L'). Serie Vili, voi. II, 3-6. Venezia, 1881. 8.°
De Kiriaki. Girolamo Cattanei e Carlo Cornili. — Oddi. Carlo Combi giurista ed in
gitante. — Torcila. Dei soccorsi sanitari immediati. — Romano. Sul problema della pro-
prietà e dell'esercizio delle ferrovie. — Ferret'i. Impariamo a nutrirci. — GarlUlo. Gustavo
Mcyer, l'Albania e l'Italia. Introduzione. l'Albania e Venezia. — Cisolli. Li adizioni so-
ciali. — Fanloni. Archivio notarile di Venezia. — Marta. Il Galattocele, stuli e osserva-
vazioni. — Nardi. Emanuele Valenziani. — Giuriati. Rinaldo Fuliu.
•Atti dell'Accademia pontifìcia dei Nuovi Lincei. Anno XXXVII, sess. I.'
Roma, 1884. 4.°
Pepili. Tliéorie de la décomposition des nombfes en une somme de 5 cane;. — Cala-
lan. Memoire sur quelques* décomposition en carré. — Provenzali. Sulla straordinaria Ime
crepuscolare del 1883-84.
''Atti della Società toscana di scienze naturali. — Processi verbali. Adun. del
14 dee. 1S84. Pisa, 8.°
■Alti della Società veneto-trentina di scienze naturali residente in Padova.
Voi. IX, f. l.° Padova, 1884. 8."
Ganeilrini. Calori specifici. — hi. Nota -ni pesci mostruosi. — Tischer. Analisi del
corallo. — Fot. Alcune proprietà fisiche del corallo. — Panebianco Cel lina del Vicen-
tino. — Bassani. Intorno ad un nuovo giacimento ittiolitico nel monte Moscai (Veronese). —
Galeno. Dite crani italici antichi. — Mani. Catalogo dei Cefalopodi dibranchiati osservati
nell'Adriatico. — Canestrini e Berlese. Sopra alcune nuove specie' di Acari italiani.
•Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria per le provincie di
Romagna. 3a Ser. voi. II, 4. Bologna, 1SS4. 8."
Brizio. Nuova situla di bronzo figurata trovata in Bologna. — Albicini. Il governo
visconteo in Bologna 1 138-1 1 13 .
— I.XII —
^Biblioteca storica italiana pubblicata per cura della r. Deputazione di storia
patria di Torino. Voi. I-III. Torino, 1884. 4.°
i. Manno. L'opera cinquantenaria della r. Deputazione di storia patria di Torino. —
ir. Porro. Catalogo dei codici manoscritti della Trivnlziana. — m. Manno e Promis. Bi-
bliografia storica degli stati della monarchia di Savoia. Voi. I.
^Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale del r. Collegio C. Alberto in
Moncalieri. Anno XIII, n. 3-6, febb. -maggio 1884. Torino, 4.°
"Bollettino dei fallimenti poi 5° bimestre dell'anno 1884. Anno VII, n. 5.
Roma, 1884. 4.°
f Bollettino del Collegio degl'ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. III, ti. 12,
Napoli, 1885. 4.°
'''Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2", voi. IX, fase. 12, dee.
1884. Roma, 8.°
Il viaggio di Antonelli e Iìegazzi allo Scioa. — La salma del dott. Gio. Chiarini. —
Bove. Note di un viaggio nell'alto l'aranà.
"Bollettino eli notizie agrarie. Aimo VI, ti. 61, 63-66; VII, n. 1. Roma,
1884-85. 4.°
"■Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno II, 1884, ti. 18-20.
Roma, 4."
'Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Gennaio 1885.
Roma, 4° lit. •
"•Bollettino semestrale del credito cooperativo, ordinario, agrario e fondiario.
Anno II, 1° som. 1884. Roma, 4.°
*Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. 1884, n. 49, 50. Roma, 4.°
•Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. X, dee. 1884.
Roma, 4.°
^Bullettaio della Società entomologica italiana. Anno XVI, trini. Ili e IV.
Firenze, 1884. 8.°
Bargaijli. Rasségna biologica di Rincofori europei. — Berlese. La sistematica dei Sar •
coptidi. — Gribodo. Sopra alcune specie nuove o poco conosciute di imenotteri Antofili. —
Diagnosi di nuove specie di imenotteri scavatori. — Macchiati. L'evoluzione biologica degli
Afidi in generale e d<dla fillossera in particolare. — Milani e Garbini. Nuovo metodo per
trasportare lo squame dei Lepidotteri sulla carta. — Passerini. Esperienze sulla decapita-
zione delle farfalle del baco da seta.
"Bullettino delle scienze modiche pubblicato per cura della Società medico-
chirurgica di Bologna. Anno LV, ser. VI, voi. XIV, f. 6, dee. 1884.
Bologna, 8.°
Poggi. Della frattura dell'epifisi inferiore del radio da causa indiretta. — Gambe-
ri ni. Il lupus è una tubercolosi?
+ Bullettaio di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche.
T. XUI-XIV indici,' XVI, apriie-dec. 1883; XVII, gen.-apiile 1884.
Roma, 4."
— I-M 1 1 1 -
xvn. Nardveei. Intorno al « Tractatas sphaerae di Bartolomeo ila l'arma, astronomo
del secolo XIII. — Favaro. Di alcune relazioni fra Galileo Galilei e Federico Cesi. —
G echi. Alcune asserzioni di C. F. Gauss circa le forme quadratiche YY±nZZ. — hi.
Teoremi di Sofìa Gerraain intorno ai residui biquadratici. — Favaro. Sulla morte di Marco
Velsero e sopra alcuni particolari della vita di Galileo,
"l'ai elidano dell'Osservatorio dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VI,
1885. Roma, 16."
■Cimento (Il nuovo). 2T Ser. t. XVI, ott.-dic. 1S84. Pisa, 1885. 8.°
Pagliani e Vicentini. Sulla compressibilità dei liquidi ed in particolare dell'acqua. —
Ròiti. Metodo per determinare la capacità di un condensatore in misura assoluta. — fi l-
trami. Intorno ad un problema relativo alla teoria delle correnti stazionari.-. — I
Delle variazioni nella intensità e nella forza elettromotrice in una coppia elettrici al
acqua di mare. — Delirami. Sulla teoria dell'induzione magnetica secondo Poisson. — Pa-
cinolti. Sulla magnetizzazione artificiale della magnetite.
•Circolo giuridico (II). Anno XV, n. 11-12, nov.-dic. 1884. Palermo, -
Decisioni civili e penali.
+ Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 1884. Brescia, 1884. 8."
A grotti. Sui lessi dolenti dell'Inferno e sul testo della Divina Commedia. —
Deliranti. Berardo Maggi e la trasformazione del comune di Brescia in signoria. — /;■ l-
toni-Cazzago. Rivoluzione e guerra d'Ungheria negli anni 1848-49. — Delirami. Il v « a
lismo nel dialetto odierno di Brescia. — Rosa. La mente di C. Cattaneo. — Riboli. Gior-
dano Brano. — Delirami. Del consonantismo e degli accidenti fonetici generali Jel dialetto
di Brescia. — ■ t'acclamali. Contribuzione allo studio della geologia abbruzzese. — Gasasopra.
Sulla origine del diritto di governo.
^Cronaca della istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, 7. Palermo, 1885. 8.°
Lo/ino. Del tatto, dell'odorato e del gusto. — Scaglione. Intorno al valore dei premi. —
Za/futo. Della composizione e della grammatica.
'Filosofìa (La) delle scuole italiane. Anno XV, voi. XXX, disp. 3. Roma,
1884. 8.°
t'erri. Una lezione elementare di psicologia. I fatti psichici e i fatti fisici. — Mar-
tinazsoli. Di un poema filosofico del 500 dimenticato dagli italiani. — Macchia. Pensieri
di filosofia. Fositivismo e libertà del volere. — Chiappelli. Ancora sopra Panezio di Rodi
e il suo dubbio sulla autenticità del Fedone platonico.
•Gazzetta chimica italiana. Appendice. Voi. II, n. 22, 23. Palermo, 1884. 8."
•Giornale (Nuovo) botanico italiano. Voi. XVII, n. 1, gen. 1885. Firenze, 8.°
'i Watt. Prodroraus florae voronensis (continuatio). — Tassi. Degli effetti anestesie»
nei fiori. — Cugini. Descrizione anatomica dell'infiorescenza e del fiore femmineo del
Di oo n edule Lindi.
"Giornale d'artiglieria e genio. 18S4. Piint. 13. Roma, 8.°
•Giornale della. Società di letture e conversazioni scientifiche di Genova. Ann..
IX, f. 1-2. Genova, 1885. 8.°
'' 31 ii. sua infanzia e sua educazione ecc. — Gli Ita-
liani al Fiata — ( Sa gli stuli danteschi e su di alcuni scritti del prof. Carlo
\ i allo. — Marchio. Carlo Combi. Cornili infrazione con appendice. — Perroni. Di un pro-
blema relativo alla sfera. — Virgilio. Cenni necrologici del cav. Antonio Montanaro.
^Giornale di matematiche ad uso degli studenti delle università italiane.
Voi. XXII, f. alt. Napoli, 1884. 4.°
— LXIV —
liianchi. Sui sistemi tripli ciclici di superficie ortogonali. — Id. Sopra una proprietà
caratteristica delle superficie ad area minima.
* Giornale di medicina militare. Anno XXXII, n. 12. Roma, 1884. 8.°
Fresa. Studio critico-clinico sulla, polmonite erupale. — Coccone. Analisi di alcune
acque potabili della città di Ravenna.
'■"Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. X, 10, 11. Torino, 1884. 4."
frugnola. Strada ferrata da Clermont-Ferrand a Tulle. — Sachero. Del lavoro mu-
scolare dell'uomo e della convenienza di migliorare la nutrizione dei lavoratori dei campi. —
Basile. Sullo stile dei nuovi edilìzi pubblici in Italia e dove debbasi attingere l'ispirazione.
■■Miscellanea di storia italiana edita per cura della r. Deputazione di storia
patria. T. XXIII, (2a ser. Vili). Torino. 1884, 8.°
Cais di Pierlas. T conti di Ventimiglia , il priorato di San Michele e il principato
di Seborga. — Promis. Brevi cenni sulla vita e sugli scritti del p. Giuseppe Colombo bar-
nabita. — Sommi-Picenardi. Trattato fra Barnabò Visconti, il conto Antonio di Monte-
feltro, la Repubblica dì Firenze e le Comunità d'Urbino e Cagli. — Due. Cartulaire de
d'Evechet d'Aosta. — Candii. L'onorevole Q. Sella. — Cipolla e Manno. Indici sistem itici
di due cronache inuratorianc.
+ Natura (La). N. 54 57 (4-25 gen. 1885). Milano, 4."
54. Schiaparelli. Dimensioni terrestri e cosmiche. — Frasca. Come è morto Gustavo
Bianchi. — L'illuminazione elettrica della nuova stazione di Bnda-Pest. — Sinigagtia. An-
versa e la sua prossima Esposizione internazionale. — Mantegazza. Italiani e cibi italiani
nel cinquecento. — Seslini. Per combattere la fillossera. — D:nza. La burrasca e le nevi
di questi giorni. — 55. Brunitila. Gustavo Bianchi. — Neri. La ferrovia pel Gran San Ber-
nardo. — Vinciguerra. Crociera del " Corsaro „ alle isole Madera e Canarie. — Pini. Il
terremoto della Spagna. — Pogliaghì. Rivista di fisica. — 06. Usigli. La cocaina, nuovo
anestetico locale. — Taglio dell'istmo di Corinto. — Menozzi. Rivista di chimica orga-
nica. — Arpesani. Il materiale ferroviario all'Esposizione italiana di Torino — Della Ve-
dova. Dove avvenne il disastro della spediazione Bianchi. — Tombe degli Aino- — Brunialti.
Zanzibar. — 57. ftoster. Analisi dell'aria: nuovi apparecchi di aspirazione. — Pini. I ter-
remoti. — Mantegazza. Fra gli Ostiacchi. — Buonfanli. Un italiano al Congo.
^Rivista alpina italiana. Voi. Ili, n. 12. Torino, 1884. 4.°
Salino. Una gita al lago Misurina (Alpi dolomitiche del Cadore).
•Rivista archeologica della provincia di Como. F. 26, die. 1884. Milano, 8.°
barelli. Recenti scoperte di antichità preistoriche. — Quaglia. Archeologia e preisto-
rica. — Garovaglio. Scoperte di tombe romane nella villa Barbaccini a Parravicino d'Erba. —
Nota completa dei frammenti di epigrafi pagane e cristiane dei primi secoli, rinvenuti
nella chiesa di S. Protaso iu Como. — Garovaglio. Cantù, e la casa degli Alciato. —
Barelli. Monumenti megalitici nella provincia di Como.
•Rivista di artiglieria e genio.. Anno 1884, punt. 12. Roma, 8.°
Cugia. Cenno sul rifornimento delle munizioni presso i principali eserciti europei. —
Pescelto. Sul perigrafo istantaneo del colonnello Mangili.— Clavarino. Il materiale a retrocarica
da campagna, d'assedio e da costa dell'artiglieria italiana. — Ridotti corazzati per fanteria
adottati in Olanda. — Falangoli. Esperimenti sulla resistenza dei laterizi allo schiacciamento.
^Rivista di filosofia scientifica. Voi. IV, 2. Milano, 1884. 8.°
Aeanfora-Vehturellì. Studi di psicofisica. Sulla legge della sensazione di Bernstéin.—
Bonelli. Sulla nozione d'individuo in biologia. — Cervello e Coppola. Studi di psicologia
sperimentale. Ricerche sulla durata degli atti psichici elementari sotto l'influenza delle
sostanze ipnotiche (paraldeide e cloralio). — Fano, La fisiologia quale scienza autonoma.
— I.XV —
• Rivista di viticoltura ed enologia. Ser. 2\ anno Vili, n. 24; IX, n. 1. Cone-
gliano, 1884-85. 8.°
Cerlelti. Reminiscenze e speranze circa i vini italiani. — CMolini. L'enotecnia all'Espo-
sizione 'li Torino.— Cubani. Ricerche sulla formazione dell'amido nelle foglie della vite.
'Rivista marittima. Gennaio 1885 (Anno XVIII, 1). Roma, 8.°
Muzzri. (ili arsenali marittimi dal punto di vista dell'amministrazione, della conta-
bilità e del controllo in Italia, Francia, Inghilterra. — Li marina svedese. — Maldini. I
bilanci della marina d'Italia. — Dove. Note di an viaggio nell'alto Parami. — La flotta
corazzata dell'Inghilterra. — Operazioni della squadra francese nel fiume Min.
■Rivista scientifico-industriale. Anno XVI, n. 23-24. Firenze, 1884. 8."
Emo. Variazioni nella i esistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla temperatura.
•Studi e documenti di storia e diritto. Anno V. 4. Roma, 1884. 4.°
Cozza-Luzi. De legura custode et athenaeo Constantinopolitano. Decretimi sen Novella
ini].. Constantini Monomachi descripta a Joanne Euchaitensi et ab. A. card. Mai latine
v rsa. — De Dossi. La biblioteca della Sede apostolica ed i catalogi dei suoi manoscritti. —
hi. I gabinetti di oggetti di scienze naturali, d'arti e d'archeologia, annessi alla biblioteca
Vaticana. — Gatti. Statuti dei mercanti di Roma.
'Studi senesi nel Circolo giuridico della r. Università. Voi. I, f. 3-4. Siena,
1884. 8.°
Chironi. Della responsabilità dei padroni rispetto agli operai e della garanzia contro
gli infortuni del lavoro, conte line). — Ferri. La procedura penale e la scuola criminale
positiva. — Caporali. Appunti biografici e bibliografici sui giureconsulti senesi.
Pubblicazioni estere.
•Alistracts of the Proceedings of the Chemical Society. N. 1, sess. 1884-85.
London, 8."
fAcadémie des scienees, belles lettres et arte de Besancon. Année 1883.
Besancon, 1884. 8."
Druhen. La moderine et les médecins au teraps de M™ de Sévigné. — Gauthier.
Montres d'armes du rière-ban des ressorts de Dole et d'.Vval. — Druhen. Sur le théàtre à
Besancon. — Merda: Les Saxifrages, poésies franc-eomtoises. — VuilUrmoz. Les libertés
publiqnes en Franche-Comté. — Suchet et Gauthier. L'Abbaye de Mont-Sainte-Marie et ses
monnments. — Michel. De l'inegalité des conditions. — Meynier. Note sur le pajs di •
Attuariens.
+Acta de la real Academia de ciencias naturales y artes de Barcelona. Sesion
inaugurai de los trabajos de la Corporacion en el curso de 1884 a 18S5.
Barcelona, 4."
•Almanaque nautico para 1880 calculado en el Instituto y Obser va torio de
Marina de la Ciudad de San Fernando. Barcelona, 1884. 4.°
■Anales de la Sociedad cientilìca Argentina. T. XVIII, 0. Buenos Aires.
1884. 8.°
Informe sobre las condiciones de cstabilidad y materiata de construccion del dique
San Roque Provincia de Cordoba). — D rnrina iones telegràficas de diferencias de longi-
tipi en la America del Sud. — Spcgaizini. l'ungi guarani
•Aunalen dcr Physik und Chemie. N. F. Bd. XXIV, 1, Leipzig, 1SS5. S."
Uri. 1.1 11 1 N • ■ - 1 : 1 SDICONTI — Vol. I. '•'
— LXVI —
Lelimann. Ueber den Selimelzpurikt in Contact befindlichcr EOrper und dio Electto-
lyse des festen Jodsilbers. — v. Dezold. Ueber eine ncue Art von Cohasionsfignréri. —
Boltzmann. Ueber die Muglichkeit d«r Begriindung einer kinetischen Gastheorie auf anzie-
hecde Kràfte allein. — Cliwolson. Ueber die Calibrirung der StOpselrheostaten von Siemens
und Halske. — Kohlrausch. Die electriscbe Leitungsfàhigkeit des im Vacuum destillirten
Wassers. — Kirchhojf. Ueber die Formanderung, die ein fester elastischer Korper erfahrt,
wenn er raagnetisch oder diélectriscli polarisirt wird. — SchusCer. Ueber die Entladung
der Elcctricitat durch Gase. — Goldstrin. Ueber electrisehe Leitung im Vacuum. — Sie-
mens. Beitràge zur Theorie des Magnetismi!*. — Hertz. Ueber die Dimensionen des magne-
tiseben Pois in verschiedenen Maasssystemen. — Ketteler. Die optischen Constatiteli der
magnetischen Medien. — v. Fleischl. Die doppelte Brecbung des Lichtes in Fliissigkeiten. —
Voigl. Ueber die Bestimmung der Brecbungsiiidices absorbirender Medien. — Ueber die
Theorie der Beflexion nnd Brecbung an der Grenze durchsichtiger krystallinischer Medien.
Unnaleii (Mathematische). Bel. XXIV, 4; XXV, 1. Leipzig, 1884-85. 8.°
xxiv. 4. Kónig. Theorie der partiellen Differentialgleichungen zweiter Ordnung mit
zwei unabhangigen Variabeln. — Uè. Ueber Differentialinvarianten. — Netto. Ueber die
Factorenzerlegung der Discriminanten algebraischer Gleichungen. — Pick. Kotiz iiber
ganzzahlige lineare Sabstitutionen. — hi. Ueber gewisse durch Functionalgleichungen defi-
nirte Functionen. — xxv. 1. Hess. Ueber die Biegung und Drillung eines unendlich diinnen
elastischen Stabes mit zwei gleichen Widerstànden, anf dessen freics Ende eine Kraft und ein
uni die Hauptaxe ungleichen Widerstandes drehendes Kraftepaar einwirkt. — Voss. Ueber
l'olygone, welche einem Gebilde zweiten Grades um=chrieben sinJ. — Lie. Allgemeino Unter-
suchungen iiber Differentialgleichungen, die eine contìnuirliche, endliche Gruppe gestatten. —
Cai/lei/. On the quadriquadric Curve in connexion with the theory of Elliptic Functions.
■■'Auiiales de la Société scientifique de Bruxelles. VII? aimée, 1883-84. Bru-
xelles, 1884. 8."
Gilbert. Démonstration simplifiée des formules de Fourier. — Mansion. Sur l'appro-
ximation des inte'grales déflnies et, en particulier, du périmètre de l'ellipse. — Delsaulx. Sul-
la theorie des sons re'sultants. — Lamey. Sur les aspeets de la comète Pons-Brooks. —
Id. Aspect de la planète Mars pendant son opposition ( 1871). — de la Vallèe Poussin. Sur
les terrains des environs de Fauquemont. — de Salvert. Sur la theorie de la surface indi-
catrice des courbures. — Le Paige. Sur quelques questions relatives aux quartiques planes. —
_— . — SUtffaes. Sur
la tendance au parallelisme des axes de rotation. — Legouis. Becherches sur le pancreas de
Cyclostomes et sur le pancreas et le foie dénués de canal abducteur propre chez le Petro-
myzon marinus. — Turquan. Sur l'integration de quelques classes d'équations aux dérivécs
partielles dn second ordre à deux variables indépendantes. — Baule. Sur un théorènie de
mécanique du à Sir W. Thomson. — Goix. Des rapports de l'angine herpe'tique avec l'an-
gine diphtérique. — Glaes. Note sur le procede Kjeldal pour le dosage de l'azote dans les
matières organiques.
■Armales de l'Éeole polytecliuique de Delft. 1" livr. Léide, 1884. 8.°
Schols. Sur l'emploi de la projection de Mercator pour le calcai d'une triangulation
dans le voisinage de l'équateur.
+Annales de l'Observatoire imp. de Kio de Janeiro. T. II. Kio de Jaueiro,
1883. 4.°
Cruls. Étude des erreurs de la gradaation du cerele murai. — Liais. Révision des
tables de Mercure et des masses des planètes inférieures. — Schmidl. Observations de la
grande comète australe, faites à Athénes.
— LXVII —
*AnnaIes (Nouvelles) de Malhématiques. 3e Sér. 1884 dee, 1885 janv. Paris, 8."
Déc. d'Ocagne. Etude de daux systèmes simples de cóordonnéi I igeni 11 [ans le
]ilan : coordonnées parallèles et coordonnées axiales. — Casaro. Algorithme isobarique. — •
Janv. Lagiurre. Sur Ics auti tion de la parabole, Ics raj m in idents
étant perpendicalaires à l'axe. — llalpln n. Formules d'algebre. Résolution des équations
dn troisième et du quatrième degré. — Cesavo. Sur une équation aux différences raèldes. —
Id. Dériyées des fonctions de fonctions.
■ +Annales des mines. Se Sér. t. VI, 5. Paris, 1884. 8.°
E saia effectués sur uno machine Corliss auy nsines du Creusot. — Rcduux.
Percement des Alpes. — Ehi. le des travanx exécutés au tunnel de l'Arlberg. — Loricux.
Notiee nécrologique sur M. Guillcbot de Nerville, inspectenr general des mines. — Keller.
Statistique des caisses de secours pour les mineurs et des autres institutions de prévoyance
ayant fonctionné sus les honillères en 1882. Bapport presente1 à M. le Ministre des tra-
vati* publics. — Loricux. Notiee nécrologique sur M. Brossard de Corbigny, ingénieur en
elief des mines.
tAnnales des ponts et cliaussées. C Sér. t. Vili, IP Cahier. Paris, 1884. 8.°
Chalmcti. Paroles prononeees sur la tombe de M. Gayant. — Lefébure de Pourcy. Pa-
roles prononeees sur la tombe de M. J.-B. Frémaux. — Bouffd. Notiee biographiqne sur
M. Simonneau. — Picard et Denys. Notiee nécrologique sur M. Henry-Felix Fréeot. —
Schlemmer. Note sur l'apparcil de déclenchement système Aubine pour signal automoteur. —
Lemoine. Note sur l'annonce des crues de l'Ohio. — Le Chalrlier. Note sur le calcul des
poutrelles des ponts métalliques pour voies charretières. — Cadart. Jetée sur pieux à vis
à l'embouchure de la Delaware. — hi. Amélioration de l'embouebure du Mississipi. — Id.
Procédés employés pour l'extraction des rochers sous-marins dits Hallet's-Point et Flood-
Rock à New-York. — d'Ocagne. Procède nouyeau de calcul graphique.
fAnzeiger (Zoologiselier). Vili Jlig. n. 185, 186. Leipzig, 1885. 8.°
185. Horst. Ueber ein ràthselhaftes Organ bei den Chloraemiden Qfg. — Simrolh.
Einige Beraerkungen iiber die Neurobranchier insbesonJere Pomatias tes sellat us. —
Viìlot. .Sur l'état larvaire et l'hòte intermédiaire de l'Echino rhyncus clavaeceps
Zcder. — Polelaiew. Ueber die Spinndriisen dei- Blattwespen. — Per.acca. Sur un cas d'al-
binismo observé dans une tornelle de Melitaea Didyma. — Shipley. Ueber das Nerven-
tein dei- Argiope. — 180. Sehìmkewitz. Ueber die Identitat der Herzbildung bei den
Virbel- uni Wirbellos n Thieren. — Vlianin. Bemerkungen ueber die Synascidiengattung
Distaplia I>. V. — Natsonow. Zur embryonalen Eiitwicklung von Balanus. — Len-
■l'.l. D s Nervensystem der Spongien. — List. Ueber einzellige Driisen (Becherzellen
ini Cloakenepithel der Rochen. — Hubrcehl. Der exeretorische Apparat der Nemertinen. —
Vogl. Ueber Ery t hropsis agilis Rich. Hertwig.
*Archiv der Mathematik und Physik. 2" Reihe.ITh. 2,3 Heft. Leipzig, 1884. S."
i. 2. Pirani. Ueber ein Curvographon. — Lauermann. Zur elementar-geometrischen
Kegelschnittslehre. — Greiner. Eigenschaften der Punkte mit reciproken Dreieckscoordi-
n iten und deren Anwendung auf das Dreieck. — Uoppe. Ein l'roblem iiber beriihrende
Kugeln. — Mùller. Zur Transformation der Thetafunctionen. — llain. Zur Polaritàtstheorie
Dreiseites. — Simon. Bemerkuug zu einer Dreiecksafgaube. — r. 3. Santo. Ueber Pro-
tivitàt und partielle Differentialgl ichungen in der Geometrie. — Baiala Beleuchtungs-
C nstructionen fùr Elachen, deren zu einer Aehse normale Sehnitte iihnlich und àhnlich
liegend sind, bei orthogonaler uni bei perspectiviscki t Dar tellung. — [loppe. Bedingungen
einer Canalflachc nebst einigen Bemerkungen an Canalfiacb.cn. — Klmj. Perspectivische
Dreieeke die einem Kegelschnitt einbeschrieben sind. -- Id. Einige Sàtze iiber das Viereck
u.il Kegelschnittbusehel — Neil. Die AuflOsung dreigliedriger Gleichungcn iiach Gauss. —
— LXV1II —
Sporer. Eine Verallgemcinerung der Siitze von Pascal und Biianchon and das Problem von
Castillon. — Sloll. Ueber die Eage des Schwerpunkts im Viereck.
t-Beiblàtter zi] den Ànnalèii der Physik rmd Chemie. Bd. IX, St, 1. Leipzig,
1885. 8."
■Bericht (IX) der Naturwissenschaftliclien Gesellschaft zu Chemnitz. 1883-84.
Chemnitz, 8."
Pabst. Die Gross-Schuppenflùger (Macrolepidoptera) der Umgegend von Chemnitz nn.1
ihre Entwieklungsgeschiehte. — RùlUmann. Pie Erhaltung der Energie der Sonne; cine
Anwendung der Giundsatze der mechanischen Warmetheoric auf Kosmologische Trobleme. —
Udii'. Uetìter don Unteiricht in Mineralogie und Krystallographie an Mittclschnlen und
urlici- ein neues Unterriehtsmittel. — Opitz. Uelier die Begrifte -; Milch ., und " Colostrum ,,.—
1,1. Ueber die Tlutigkcit der menschlieb.cn Brnstdruse. — Slerzcl. Ueber die Plora und das
geologisclie Alter der Kulmformation von Chemnitz -Hainichen.
tBoric]ile der deutschen chemisclien Gesellschaft. Jbg. XVIII, 1. Berlin.
1885. 8.°
Bambcrger. Ueber Rcten II). — Bernthsen und Hess. Zur Kenntniss der vom Chinólin
ableitbaren Ammoniumbasen. — i Bocklisch. Ueber Faulnissbasen (Ptonia'ine) aus Fischen. —
Ekstrand. Ueber Moiionitro-«-naphtoésàuien. — Haller. Ueber Pseudocnmidin. — Hofmann.
Zur Kenntniss der Coniin-G ruppe. — Id. Ueber die Verbiiulungen der Nitrosonapbtole und
Nitrosonaphtolsulfosàuren mit Eisen und Kobalt. — Kossel. Ueber eine neue Base aus dem
ThierkOrper, — Ladenburg. Ueber Derivate des Dimethylpiperidins. — Id. und Rolli. Stu-
dien ùber das kiiuflicbe Picolin. — bandoli. Einige Laboratoriumsapparate. — Losanilsch.
Ueber die direkte Vertretung der Amidogruppe in den aromatischen Aminen duich die
Halogene. — Menotti. Zur Nachricht. — Michaclis und Paetow. Ueber Benzylarsenverbin-
dungen. — Murici/. Forster und Green. Ueber das Propylenchlorhydrin. — Paal. Ueber das
Acetonylaceton. — Perl. Ueber einige Thiosulfonsanren und Sulfinsànren des Toluols. —
Rems-in. Ueber die Einwiikung von Alkohol auf Diazoverbindungen. — Sen/f. Ueber die
troekeno Destillation des Holzes. — Tollens. Ueber Raffinose (Melitose?), eine boch pola-
risircnde Zncherart aus der Melasse. — Urech. Ueber die Bedeutung von Verdunnungsmittel
und die Wirknng von Ingredienziibeischuss auf die cliemische Reaktionsgeschwindigkeit
im Hinblick auf die Tlicorie der chemiseben Masseti wirkung.
•Bibliothèque de l'École des Chartes. XLV, an. 1884. Ge livr. Paris, 8."
Uelaborde. Xotice sur les ouvrages et sur la vie de Rigord, moine de Saint-Denis. —
Morcl-Fatio. Kapport sur une mission philologique à Valence. — Unici. Charte de pariage
de Jean, sire de Joinville, avec l'abbé de S.-Mansny de Toul (décembre 12G4).
''"Bibliothèque des Éeoles francaises d'Athènes et de Rome. Fase. XL. Paris,
1885. 8.°
Dubois. Les ligues étolienne et achéenne.
; Bijilragen tot de Taal- Land- en Volkenkunde van Nederlandseh-Indie. Deel X,
lste Stuk. "S Graveubage, 1S85. 8.°
Kefn. Sanskrit-inscriptie ter eere van den Javaanschen vorst Er-langa. — Cool.una. De
herhaling mot verandering van klinkers in het Soendaneesch. — de Groot. Lioe A Sin van
Mandolir. — Gampeh. Beschrijving vara het Landschap Toebaroe of Gam-miee. — Kern.
Eene bijdrage tot de kemiis van 't oude Philippijnsche lettersehrift. — Rabidi un der
Aa. Reizen van d. f. van Braam Morris naar de noordkust van Nederlandsch Nieuw-Guinea.
Eerste vaart op de Amberno- of Rochussen-Kivier. — llummc. Nog iets over javaansehe
inscriplien. — hi. Een woord over de recensie van de Vertaling der Abiasa.
— I.X1X —
•Rullatili de l'Académie imp. des sciences de St. Pétersbourg. T. XXIX. 2.
St. Pétersbonrg, 1884. 8."
Slruve. Sur la comète récemment de'couverte. — v. Mer klln. Sur un échantillon de
bois petrifìé provenant <lu gouvernement de Riasan. — Bouniakowsky. Démonstration de
quelques propositi ns rclatires à la fonction numérique E(f). — DòhtUngk. Observations sur
lo Ginakirti's Kampakakathànaka, traluil ef public par A Weber. — Vanecck. Sur le
contact des figures inverses avec les figures polaires réciproques des figures directrices. —
Kokscharow. Snt le Wbllastonit provenant de la steppe des Karghizes. — We.lenski. l'hé-
nomòncs téléphoniques dans le coeur provoqués par l'irritation du Nervus Vagus; —
Leni. Emploi du téléphone pour la niesure des températures. — Wild. Observations sur Ics
coiirunts élcctriqnes de la terre dans les lignos dui kilomètre du longueur. et leur com
paraison ave les variations magnétiqacs. — Lindunann- De la variabilità, de la lumière
du V Cygni. — Slruve. Déterruination de la parallaxe de <c Tauri. — llennile. Sur quel-
qacs conséquences arithmétiqnes des formules de la théorie des fonctions elliptiques. —
v. Kokscharow. De la découverte, de turquoise Kalait) en Russie. — Struue. Études ^ur le
lait. — [ìijkalchew. Sur les ondes atmospliériques produites par l'éruptiou de Krakatoa.
"•'Bulletin de la Sociélé imp. des Naturalistes de Moseoti. Aniit'-e 1883, n. 4.
Moscou, 18S4. 8.°
Bri Uchin. Sur les anomalies apparentos dans 1 i strutture de la grande comete de 1711. —
Kern. Ueber Caeoina pinitorquum. — Bredichin. Quelques remarques concernant mes recher-
clics sur les coioètes. — Bocolo/f. Sur la queue du 1 type de la comète de 18Ó8, V. —
Traulsch Ut. Benierkungen zur geologischeu Karte des Wetluga-Gebiets. — Toukovsky. Sur
une démonstration nouvelle du théorèmede Lambert. — Coko.toba. MaTepiajiH fjm reo.iorin
KpuMa. OKpecTBOCTH v. Cauijie] o.ifl i:i. reo-iorniecKom oTHOBieuin. — Trautscliold. Ueber
die neuestcn Arbeiten der nordaraerikanischen Staatsgeologen.
^ BulleLin des sciences mathématiqnes et astronomiques. 2e Sé;-, t. Vili, dee.
1884; IX janv. 1885. Paris, 8.°
Dkc. Tannery. Questiona he'ronienues. — Jakv. Urinile. Sur la théorie des fractions
continues. — Ossian Bonnel. Sai- la snrface réglée minima. — Extrait d'une lettre de M.
P. Nazimow, a Moscou. — Perolt. Démonstration de l'existencc de- racines primitives pour
Ics modules égaux a des puissauces de nombres premiere impairs.
•Centralblatt (Botauisclies). Bd. XXI, n. 1-4. Casse], 1885. 8."
Druchinann. Das Prothallium von Lycopodium. — Borbds. e. Ara bis Apennina
Tausch. — Ihne. Karte dar Aufbliih-zeit von Syringa vulgaris in Europa. — Almqvist.
Ueber das Blutendiagramm von Montia. — Peter. Bastarde in der Gattung Ilieracium.—
Uolm. Die Vegetation von Nowaja-Seralija.
■Civilingenieuv (Der). Jhg. 1884. Heft 8. Leipzig, 1884. 4.°
Miìller. Ueber Bobbinnetmaschincn mit Jacqnard. — Siemens. Gasflammofen mit freicr
Flai'nmen-Entfaltung. — Hariig Die Certificate der Ausstellung tur Handwerksteebnik in
Dresilen ini Jabre 1S84.
•Comptes rendus de l'Académie des inscriptions et belles-lettres. 4' Sér. t. XII.
juill.-sept. 1884. Paris, 8.°
Pian d'une école nationale de géographie. — de Villefosse. Découverte d'une nouvelle
\ille de Zuma, en Afrique. — ld. Sur une inscription roinaine trouvée à Marquise. —
de Ponimi d'Amécourt. Note sur quelques ateliers monétaires mérovingiens de Urie et de
'Champagne: Binson, Chàteau-Thierry, Jouarre, Mouroux et Provins. — Mowat. Dédkacc
à la Fortune prcncstine, inserite sur une tablctte de bronzo. — de Villefosse. Rapport sur
les fouilles du lieutenant Marius Boyé" à Sbei'tla, Sufetula (Tunisie). — Berger; Nou-
vclles inscriptions nabatéennes do Meda'in Salili. — Rouire. Situation géographique com-
parée du lac Triton et des Syrtes.
•Comptes rendus des séances et travaux de l'Académie des sciences niorales
et politiques. N. 5, t. XXIII, janv. 1885. Paris, 8.°
Saint- Il Unire. Mémoire sur la physiologie comparée d'Aristote (Traité des Parties des
animaux). — Chéruel. Ligue ou alliance du Rhin. — Naville. L'idée d« la liberto. — Leroy-
Dcaulieu. La théorie de Karl Max sur la plus-value ou le proflt. — Baudrillart. Rapport
de la condition matérielle des populations agricoles de la Bretagne. — Martha. Discours
pronome aux funérailles de M. Paustin Hélie.
+ Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences.
T. XC1X, n. 2G; C. 1-3. Paris, 1884-85. 4.°
26. Milnc-Edwards. Sur la classification des taupes de l'ancien continent. — de Jon-
quières. Theo-rème concernant les polynòmes complets algébriques; application à la règie
des signes de Descartes. — Poincaré. Sur les integrales de différentielles totales. — Picard.
Sur les integrales de différentielles totales et sur une classe de surfaces algèbriques. —
Amigucs. Sur une sèrie analogue à celle de Lagrange. — Fiumani. Porraules simples et très
approchées de la pousse'e des terres, pour les besoins de la pratique. — Aniagat. Rectifl-
cation des résultats numèriques indiqués dans une Communication précédente, pour les cal-
culs des manomètres a gaz comprimés. — Verneuil. Sur la sélénio-urée et ses dérivés. —
Henry. Sur la solubilité dans la serie oxalique. — Sacc. Sur la composition de la grame
du cotonnier en arbre, et la richesse de cotte graine en substances alimentaires. — Horvath,
Sur l'histoire de la découverte de la migration des globules blancs du sang. — ■ Lichten-
slein. Évolution biologique des aphidiens du genre Aphis et des genres voisins. — Brongniart.
Sur li découverte d'une empreinte d'insecte dans les grès siluriens de Jurques (Calvados). —
Meunier. Sur un vene cristallifèie des houillières embrasées de Commenti)-. — 1. Fremy
et L'rbain. Etudes chimiqoes sur le squelette des végétaux. — llibert. Sur les trembrements
de terre du midi de l'Espagne. — Chancel et Parmciiiicr. Sur un hydrate de cliloroforme. —
Bulicati. Etudes sur la reproduction du phylloicera; distributiou du sulfure de carbon dans le
sol par les inacliines. — Trépied et Rambaud. Observations équatoriales des comètes Bar-
nard et Wolf, faites à TObservatoire d'Alger (télescope de 0ai,50). — Trépied. Observations
de la comète d'Encke, faites à l'Observatoire d'Alger. — Callanlreau. Sur la constitution
intérieure de la terre. — Poincaré. Sur une généralisation du théorème d'Abel. — Kantor.
Sur une méthode pour traiter les transformations périodiques univoques. — Duhem. Sur la
tlinorie de l'induction électrodynamique. — Fournicr. Théorème nouveau sur la dynamique
des fluides. — Le Chatelier. Sur les lois de la dissolution. — Van der Plaais. Détermina-
tion de quelques poids atomiques. — Mg. Sur la saturation de l'acide phosphorique par les
bases. — llanriot. Sur l'eau oxygénée. — Henry. Sur la fusibilité dans la sèrie oxalique. —
Louguinine. Chaleur de combustion de quelques substances de la serie grasse. — Duclaux.
Sur la germination dans un sol riche en matières organiques, mais exempt de microbes. —
PaHeur. Observations relatives à la Note précédente de M. Duclaux. — Ueckel et Schlag-
denhauffen. Nouvelles recherches sur le doundaké et la doundakine. — Renault et Zaller.
Sur un Equisetum du terrain houiller supérieur de Commentry. — Bureau. Sur la pré-
sence du genre Equisetum dans l'étage houiller inférieur. — Angot. Influence de l'alti-
tude sur la végétation et les migrations des oiseaux. — 2. Berlhelot. Recherches thermo-
chimiques sur le fluorure phosphoreux. — de Lacaze-Dulhiers. Anatomie du Gadinia
Gamotii (Pay.). — Villiers. Sur la formation des ptoma'ines dans le choléra. — Riguar-
dali. Observation de la comète d'Encke, faite à l'Observatoire de Paris (équatorial de la
tour de l'Ouest). — Kanlor. Théorie des transformations périodiques. — Léoy. Sur certaines
— l.XXI —
équations linéaires aux dérivées partielles da sccond ordre. — Govy. Sur Ies effets simul-
tanea du pouvoir rotatoire et do la doublé réfraction. — Joly. Action de l'acide borique
sur qnelques réactifs colorés. — Godefroy. Sur Ies hydrates de sesquichlornre de eh rome. —
Ètard ei Dèmoni- Sur Ics ferrqeyanures alcalins et leuis conibinaisons avec lo chlorhydrate
d'ammoniaque. — Allain Le-Ganu. Sur une combinaison detlier acétique et de chlornre di
calcium. — Vincent. .Sur trois nouveaux composés de l'iridium. — Henry. Sur divers derive
haloi'des de snbstitution de l'acide propionique. — Bèchamp. Sur la signification des expó-
rieuces pnlarimétriques exécutées avee la dissolution du coton dans la liqueur de Schweizer. —
buclaux. Intluence de la lumière du soleil sur la vitalità des germes de mierobes. — ll.ir-
Ihélemy. Études sur la tòte et la bouche des larves d'insectes. — Prouho. Sur quelques
jioints de l'anatomie des Cid arida; du genie Doricidaris. — Koehler. Sur un Ho'mi-
ptère rnarin. l'JEpophilus Bonnaire, Signoret. — Laulaniè. Sur une àrrhose veineusc
du lapin, provoquée par le Cysticercus pisiformis (auct.), et, à ce propos, sur l'ori-
gine cmbolique de certaines cellules géantes. — Savastano. Hypertrophie des cònes a bour-
geons (malailie de la loupe) du caroubier. — Moureaux. Sur la valeur actuelle des élément
magnétiques, à l'Observatoire de pare Saint-Maur. — Macpherson. Sur Ies tremblements
de terre de l'Andalousie du >~> décembre 1884 et semaines suivantes. -• Daubrée. Observa-
tions relatives à la Communication précédente. — Vibert. Sur le mouvement ascendant ob-
servé dans certaines trombes. — 3. Loewy. Sur la limite d'exactitude des formules diffé-
rentielles employées dans la rédutiou des observations méridiennes. — de Lacaze-Duthiers.
Le système nerveux et Ies formes embrionnaires du Gadinia Garnotii. — Guignel.
De l'existence de la glycyrrhizine dans plusieurs familles végétales. — Lèaulè. Sur Ies oscil-
lations à longues périodes dans Ies machines actiounées par des moteurs hydrauliques et
sur Ies moyens de prevenir ees oscillations. — Rivière. Étude statistique sur l'epidemie
cholérique dans Ies hòpitaux de Paris, et notamment à l'Asilo des vieillards de l'avenue de
Breteuil. — Balbiani. Sur l'utilité de la destruction de I'ceuf d'hiver du Phylloxera. —
Trèpied. Sur la comète de Encke : observations faites à l'Observatoire d'Alger, au téle-
scope de 0m,50. — Gallami ram . Addition à deus Notes précédentes, concernant la théorie
de la figure des planètes et de la terre. — Wolf. Sur Ies derniers resultata de la stati-
stique solaire. — Paye. Observations relatives a la Communication précédente du M. R.
Wolf. — Lioumlle. Sur quelqucs transformations nouvelles des équations linéaires aux dé-
rivées partielles du second ordre. — Houdaìlle. Sur Ies lois de l'évaporation. — Hanriot.
Sur l'ean oxygénée. — Gorgeu. Sur le suroxyde de cobalt Co30\ — Duvillier et Malbot.
Sur la formation du nitrato de tétraméhylammonium. — Oliv'rr. Méthode pour ré»Ier et
mesurer l'action chimique des radiations. — Béchamp. Sur l'origine des microzyma's et des
vibrioniens de l'air, des eaux et du sol, à propos d'une Communication d; M. Duclaux. —
Duclaux. Sur la vitalità des germes de mierobes. — de Varigny. Sur qnelques phénomènes
se rattachant aux action d'arrèt. — Barrois. Contribution à l'étude des glandes byssogèncà
et des pores aquifères ebez Ies Lamellibranches. — de Montessus. Sur de nouvelles lueurs
crépuseulaires. observées récemment dans l'Amérique centrale. — Germain. Sur quelques-
unes des particularités observées dans Ies récents tremblements de terre de l'Espagne.
Domeyko. Observations recueillies sur Ies tremblements de terre, pendant quarante-six ans de
séjonr au Chili. — de Rotella. Observations sur Ics tremblements de terre de l'Andalousie
du 25 décembre 1884 et semaines suivantes. — du Praia. Secousses de tremblements il-'
terre ressenties aux Acores le 22 décembre 1884.
^Compre remiti do la Socicté du g'éographio. 1884, n. 18-15; 1SS5 u 1
Paris, 8.°
■Journal (American chemical). Voi. VI. 5, dee. 1S85. Baltimore, 8."
Wiley. Determinations of Lacto in Milk., by Optfcal Methods. — Richardson. The
' to' mil '' ' ' position of Wbeat and Cora as influenced by Environment, — Chillen fon ami
— IAXI1 —
Cummins. On the Relativo Digestibility of Fish Flosli in Gastric Juicc. — Vuole. An Im-
provement in the Apparatus for Precipitatine Copper by Electrolysis. — Michael. Syntetical
Researches in the Glucoside Group. III. — Furry. The Behavier of Jodic Acid as an Indi-
cator. — llart. A New Method for the Detection of lodine, Cromine and Chlorine. — Morse
and Keiser. A Simple Apparatus which enables Stndents to determine the Equivalente of
Certain Eloments.
^Journal de la Société physico-chimique russe. T. XVI, n. 9. St. Pétersbourg,
1885. 8.'
Wagner. Sur l'oxydation des acétones (deuxièmo Mémoire), — Lopalkin. Action de
l'iodure d'allyle et de zine sur l'epichlorhydrine. — ■ Kononowiiseh. Sur rallyldiméthylcar-
binol isopropylé". — Lidoff. Sur la formation de l'hydroxylamine par l'action de l'azotite
de potasse sur l'acide hydrosulfureux. — Bachmeiieff. Relation entre le diamagnétisme et la
temperature de fusion des eorps. — Rogowsky. Note sur les-atmosphères des planètes et sul-
la temperature du soleil, de l'espace cosiniquc et de l'atmosphère terrestre. — Pillschilio/f.
Sur quelques nouvelles démonstrations des condition du minimum de deviatimi d'un rayon
par un prisme. — Rogowsky. Remarques sur la «Réponse » de M. Stankewitsch. — Scliwc-
doff. Etudes sur la physique cosmique. III. Sur l'échauffement des météorites pendant leurs
chùte vers la surface de la terre.
"Journal de mathématiques pures et applique'es. T. V, de?. 1884. Paris, 4.°
Sauvage. Integration d'un système dYquations aux différentielles totales. — Appetì.
Sur mie formule de M. Tisserand et sur les fonctions hypergdométriques de deux variables. —
Gilbert. Sur quelques conséquences de la formule de Green et sur la théorie du potentiel.
+Journal de Phvsique théorique et appliquée. 2" Ser. t. IV, janv. 1885.
Paris, 8.° "
Benoit. Conatrnction d'étalons prototypcs de l'ohm legai. — Pellai. Sur la cause de
l'électrisation des nuages orageux. — Houli/. Sur les chaleurs latentes de vaporisation. —
hi. Sur la chaleur spécifique des vapeurs saturées. — Paquet. Détermination du rapport
— des deux chaleurs spécifiques des gaz. , — Macè de Lépinay. Méthode pour mesurer le
diamètre intérieur d'un tube barométrique.
'''Journal des Sociétés scientifiques. l"r année, n. 1. Paris, 1885. 4."
+Journal fiir die reine iind angewaudte Mathernatik. B:l. XCVII, 4 ; XCVIII,
1. Berlin, 1884 85. 4.°
xcvii. i. llauck. Theorie der trilinearen Verwandtseliaft ebener Systeme.II. Artikel.
Die orientirte Lage. — Milinowski. Zur Theorie dei' Raumcurven vierter Ordnung erster
Art. — von Helmholtz. Principien der Statik monocyklischer Systeme. Zweiter Aufsatz. —
Unirne. Ueber den Zusammenhang der Werthe einer algebraischen Function. — xcvm. 1.
Kìlling. Die Mecbanik in den Nicht-E u k l i d ischen Raumformen. — llazzidahis. Flacheu-
erzeugung durch Kriimmungslinien. — Bollzmann. Ueber die Eigenschaften monocykli-
scher und anderer damit verwandter Systeme. — Cayley. Note in connexion with the hype-
relliptic integrals of the first order.
t Journal fiir praktische Cheraie. N. F. Bd. XXX, n. 17-20.Leipzig, 1884. 8.°
17-18. Ostwald. Die elektrische Leitungsfàhigkeit der Sàuren. — Schneider. Bemn--
kungeii, das Atomgewiclit des Wismuths betreffend. — Mailer. Ueber den Goldpnrpur. —
McGowan. Ueber die Abkornmliiige der Methylsulfonsàure, insbesondere des Trichlormetlivl-
sulfonchlorids. — Andreae. Die Dichte gesattigter Losungen tester Korper in Wasser bei
verschiedenen Teraperaturen. — hi. Eine Mcthode zur Bestimmung der Dichte in Wasser-
loslicher, fester Kdrper. — James, Einwirkung des Chlors artf Rhodanathy] (vorliiuf.
— l.XXIII —
Mittheilung). — Moissan. Notiz Qber Dreifach-Fluorphosphor and Dreifach-Fluorarsen. —
Calmeìs. Einwirkuiig von Jodalkylen auf Knallsilber. — 19-20. Otto. Beitràge zur Kenntni-s
ilcr Disulfonc: Ueber Aethylendiphenylsulfon uni Aethylendipartolylsnlfon von E. Otto und
G. Damkrdiler. — Dauci: Ueber den aus Agar-Agar entstehenden Zucker, ttber eiuo neuc
Saure aus dor Arabinose nebst dera Versuch eiuer Classification der gallertbildenden
Kohlehydrate nacli den aus ihnen entstehenden Zuckerarten. — Lopalkin. Ueber die Ein-
wirkung von Jodallyl und Zink auf Epichlorhydrin. — Kononowilz. Ueber Isopropyl-Allyl-
dimetliylcarbinol und den Methyliither desselben. — Walter. Apparate fùr cheraische Labo-
ratorien: Die Verwendung des Darapfes im chemischen Laboratorium. — Sch'óne. Ueber
Chlorcarbonylsulfamyl (Yorlàuf. Notiz).
f Journal of the chemical Society. N. CCLXVI, January 1885. London. 8."
James. Contributions to our Knowledge of Acetoacetio Ether. — Japp and Miller. On
Additive and Condensation Compounds of Diketones with Ketoues. — Khan Bahadur
Bomanji Sarabji. On some New Paraflìns. — [ìamsaij and Young. On a New Method of
Determining the Vapeur-pressure of Solids and Liquids, and on the Vapour-pressure of Acetic
Acid. — Gn'/Jì/hs. On the Application of Iron Sulphate in Agriculture, and its Value as
a Plant-food. — Dobbin and Masson. Action of the Halogens on the Salts of Trimethyl-
sulphine. — Divers and Kawakita. On the Decomposition of Silver Fulminate by Hydro-
chloric Acid. — Divers, Armstrong. On the Constitution of Fulminates. — Richardson.
Notes on the Chemical Alterations in Green Fodder during its Conversion into Ensilage. —
Japp and Owens. On Condensation Compounds of Benzil with Ethyl Alcohol. — Guthrie. Note
on the Solubility of Certain Salts in Fused Sodium Nitrate. — Pickering. Note on the Heats
of Dissolution of the Sulphates of Potass'uun and Lithium. — hi. Calorimetrie Determina-
tions of Magnesium Sulphate. — Slaub and Smith- On certain Derivatives of Isodinaphthyl.
•Journal (The American) of Philology. Voi. 3. Baltimore. 1884. 8.°
Whitney. The Study of Hindu Grammar and the Study of Sanskrit. — Morris. The
J urisdiction of the AtheniaDs over their Allies. — Cook. Vowel-length in King All'io!'-
Orosius. — Perrin. Lucan as Historical Source for Appian. — Frothingham. The Meaning
of Baalim and Ashtaroth in the Old Testament. — Gitdersleeve. Friedrich Ritschl.
+ Journal (The American) of science. Voi. XXIX, n. 169. Jan. 1885. New-
Haven, 8."
Breiver. Suspension and Sedimentation of Clays. — Mordami. Method of illustrating
the formation of Diifraction Bands. — Dana. System of Rock notation for Geological Dia-
grams. — Geikie. Crystalline Eocks of the Scottish Highlands. — Ford. Great Fault, Seho-
dack Landing. — Croll. Cause of Mild Polar Climates. — Ewing. The Amount and Rate
of Chemical Erosion in the Limestone of Center Co., Pa. — Smith. Crysotile from Shipton,
Canada. — Derby. Santa Catharina Meteorite. — Chester. Giavels of Southern Delaware. —
Report of Superintendent of U. S. Coast Survey, 1883. — Lea. Combinations of Silver Clito-
ride, Bromide and Iudide with Coloring Matters. — Gladstone. Present state ofour knowledge
of Refraction Equivalente. — Dana. Decay of Quartzyte, Pseudo-breccia.
: Mémoires de l'Académie imperiale des sciences de St. Pétersbourg. VII sér.
t. XXXII. 3.
Backlund. Untersuchungen ueber die Bewegung des Encke'schen Cometen 1871-1881.
Mémoires et Compte rendu des travaux de la Société des ingénieurs civils.
Oct. 1884. Paris, 8.°
Maijcr. Me'moire sur la Stadia topographique et son application aux levés de plans et
et aux études de chemias de fer, routes, canaux., etc. etc. — Duroy de Bruignac. Exposé som-
mane de l'état préseut de l'aéronautiqne. — Tresca. Notice sur Eugène Bourdon.
Bllletxino-Eendicostj — Vol. I. In
— LXX1V —
+Mittheilungen des deutschen Archiiologischen Institutes iu Athen. Bd. IX, 3.
Athen, 1884. 8.°
Latischew. Die in Russi and beflndlichen Griechischen Inschriften. — Schreiber. Der
altattische Erobylos. II. Eallimachos und Pasiteles. — Fabricius. Alterthiimer auf der Insel
Samos. — Koldewey. Die Halle der Atheuer zu Delphi. — Koehller. Proxenenliste von
Xeos. — Doerpfeld. Éin antikes Bauwerk iiu Piraeus. — Koehler. Die Genossenschaft der
Dionysiasten in Piraeus.
■^Monatsblàtter des Wissenschaftlichen Club iu Wieu. VI Jhg. u. 4. Wieu,
1884. 8.°
+Naturfoi'Bcher(Der). XVII Jbg.n. 49-52; XVIII Jhg. n. 1. Berlin, 1884-85.4.°
Licbenoxv. Zur Theorie der Gewitter.
+Notices (Monthly) of the r. Astronomical Society. Voi. XLV, 2. Dee. 1884.
Boudon, 8.°
Saflord. Note upon tbe Right Asceusions of certain Standard Polar Stars. — GUI.
On Systematie Errors in the Readings of the Circle Microscopes of the Cape Transit-Circle. —
Copcland. Spectroscopic Observations made at the Earl of Crawford's Observatory, Dun
Echt, Aberdeen.
fProceedings of the Academy of Naturai Scieuces of Philadelphia. 1884.
Part II, may-oct. 1884. Philadelphia, 8.°
Leidy. A Rare Human Tapeworm. — McCook. How Lycosa fabricates her Round Co-
coon. — Iil. Note on the Amphibious Habit of Lycosa. — Leidy. Pentastomum probosci-
deum. — Meéhan. The Nature of a Fasciated Brandi. — Id. On Rapid Changes in the
History of Species. — Ringuebcrg. New Fossils from the four Groups of the Niagara Period
of Western New York. — Meehan. Opposite Leaves in Salix nigra. — McCook. A Spider that
niakes a Spherical Mud-daub Cocoon. — GUI. On the Mutual Relations of the Hemibran-
chiate Fishes. — Id. On the Auacanthine Fishes. — Potts. Some Modifleations observed in
the forni of Sponge Spicules. — Lewis. Volcanie Dust from Erakatoa. — Willcox. Notes on
the Geology and Naturai History of the West Coast of Florida. — Polts. On a New Species
of Cristatella. — Meehan. On Elasticità in the Filaments of Helianthus. — Carter. Ca-
talogne of Marine Sponges, colleeted by Mr. ,Tos. Willcox on the West Coast of Florida. —
Meehan. Sexual Characteristics in Zinnia — Arango. Description of new species of Terre-
strial Mollusca of Cuba. — Potts. On Paludicella erecta. — Foote. A Large Zircon. — Potts.
On the wide Distrihution of some American Sponges. — Id. On the Minute Fauna of Fair-
mount Reservoir. — Drinton. Tunisian Flints. — Mcek and Goss. A Review of the Ame-
rican Species of the Genus Hemiramphus. — Id. and Hoffinan. A Review of the American
Species of the Genus Teuthis. — Id. and Newland. A Review of the American Species of
Scomberomorus. — Chester. Preliminary Notes on the Geology of Delaware-Laurentian,
Palseozoic and Cretaceous Areas. — Leidy. Organisnis iu Ice. — Osborn. Preliminary Obser-
vations upon the Brain of Menopoma. — Bruitoli. On the Cuspidiform Petroglyphs, or
so-ealled Bird-Track Rock-Sculptures , of Ohio. — Id. Impression of the Figures on a
" Meday Stick ". — Id. Fired Stones and Prehistoric Implements. — Iìandolpli. Cutaneo us
Absorption of Nicotine.
fProceedings of the London Mathematical Society. N. 225-228. London,
1884. 8.°
Cayley. On doublé Algebra. — Thomson. On electrical Oscillations and the effeets
produced by the motion of an Eleotrified Sphere. — Gri/fiths. On a Subsidiary Elliptic
Function pm(« , k). — Walker. Ou the Homogeiieous Ecpuation of a Piane Scction of a
Geometrical Surface.
LXXV —
*Proceediùgs of the r. Physical Society. Voi. Vili, 1. Sess. 1883-84. Edin-
burgh, 1884. 8.°
Herdman. On the Structure of Sarco dictyon. — Su Notes on the Islanda
of Sula Sgeir, orNurth Barra and North Bona, with a List of the lui Inhabiting them. —
Traquair. Eemarks on the Genns Megalichthys 'Agassiz), with Description of a New
Species. — Dalgleìsh. Notes on a Second Collection of Birds and Eggs from Central Uru-
guay. — Rullarti. Note on the Structure of the Body-Wall in certain Earthworms. —
Traquair. Notes on the Genns Gyracanthus (Agassiz). — [farvie-Brown. On the Occur-
renee of tiie Little Culi (Larus minutus) in the Island of North Uist; with Eemarks
on the Objects of the International Ornithologists' Congress at Vienna, ani on Uniformity
of Method in recording Rare Species in future. — /./. On the Oceurrence of the Black
Bedstart (Ruticilla titys, Scop.) at Pentland Skerries, Pentland Firth; along with a
special plea in favour of Ornithological Edncation. — Henderson. List of Shells and Zoo-
phytes fiora the Firth of Forth not hitherto recorJed in the Society 's Proceedings. —
Richard. On Scottish Fossil Cyeadaceous Leaves contained in the Hugh Jliller Collection. —
Kidslon. On a Specimen of Pecopteris ? polymorpha, Brongn.) in Cucinate Vema-
tion, with Eemarks on the Genera Spiropteris and Bhizomop teris of Schimper. —
Kidslon. On a New Species of Schutzia from the Calciferous Sandstones of Scotland. —
Bidwell. On the Occurence of Sabine's Gull (Xeni a Sabinii, Sabine) in Adult Plumage
in the Isle of Muli. — Hoyle. A Eevised List of British Ophiuroidea. — Gunn. On
the Silver Districts of Colorado (Leadville and San Juan). —Miller. On Boulder-Glaciation. —
Grant Witson and iloubray Caddi. The Breadalbane Mines. — Moubray Cadett. The II uz
Mountains; their Geologica! Strutture and History. — Cassar Ewarl. On the Classificatìon
of Animals. — hi. Note on "Deserted Spawning Ground of the Herring ,, .
fReport (Animai) of the Secretar/ to the Board of Kegeiits of the University
of California, 1884. Sacramento, 1884. 8."
tKepprt of the Superi utendent of the U. S. Naval Obsevvatory for the year
ending Oct. 30, 1884. Washington, 8.°
tRepertorium der Physik. Bd. XX, 12; XXI. 1. Mùnchen, 1884. 8.°
xx. 12. Eknma. Bestinimuiig der Lichtintensitàt einiger Theile der Italo. — Mauritius.
Einfache clektrische Uhr mit freiem Pendei, mit constautem Kraftersatz nnd mit Vacuimi -
contacten. — Braun. Die Abhangigkeit der Luftdàmpfung von Temperaturschwankungen. —
Righi. Experimentelle Untersuchungen ùber das Halle*sche Phanomen speciell ini Wismuth. —
ìhtrion. Ueber die Verandernng der physikalischen Eigenschaften des Wismuth ini magne-
tischen Feld. — Kurz. Ueber die elastiscke Nachwirkung in Driihten. — /</. Berichtigvmg. —
xxi. 1. Bollzmann. Ueber die Mrjglichkeit der Begriindung einer kiuetischen Gastheorie auf
anziehende Kriifte allein. — Rolli. Methode zur Bestimmung der Capacitiit eines Conden-
sators in absolutem Maasse. — Fiaschi. Die doppelte Brechung des Lichtes in Fliissigkei-
ten. — Kohlrausch. Die elektrische Leitungsfàhigkeit des im Vacuum destirllirten Wassers. —
rmich. Ueber eine neue Fallmaschine. — Langley. Ueber den Betrag der atmosphari-
sehen Absorption. — Monoyer. Allgeiueine Theorie centrirter dioptrischer System1.
Resumé des séances de la Société des ingéuienrs civils. Séance du 5 dèe.
1884, 9 janv. 1885. Paris, 8.°
•Revue historique. Xe anuée, t, XXVII, 1, janv.-févr. 1885. Paris, 8."
de Grammont. Études algériennes. La course, l'esclavage et la rédemption à Alger.
Troisième partie : la rédemption. — Fagnies. Le Pére Joseph à la diète de Ratisbonne en 1630:
1" art. — Puaux. La dernière requète adressée par Ics protestants fiancais à Louis XIV. en
janvier 1685. — Le dernier mot sur la charge de Sedan i Le rapport du general de Galliffet.
IAXVI —
+Revue (Nonvelle) bistorique de droit franpais et étranger. 8' année , nov.-
déc. 1884, u. 6. Paris, 8.°
Laboulaye. Essai sur l'histoire du droit francais au moyen-age. — Gérardin. De l'acqui-
sition des fruits par l'usufruitier. — Buche. Essai sur l'ancienne coutume de Paris aux
XIIP et XI V« siècle (suite).
'Eevue politique et littéraire. 3e sér. t. XXXV, n. 1-3. Paris, 1885. 4.°
+Revue scientifique. 3" sér. t. XXXV, n. 1-3. Paris, 1885. 4."
^Science. Voi IV, n. 98-102. New-Haven, 1884. 4.°
Schwalka. The Netscliilluk Innuit. — Tylor. How the problems of American anthro-
pology present theraselves to. the English raind. — Exploration of the Kowak River- —
Bilcy. The insects of the year. — Ubbard. The Congo. — Tarr. The tile-fish. — Winlock.
Comets and asteroids of 1884. — Ball. On Bogosloff Island. — Macloskie. The physiologi-
cal anatomy of plants. — Trowbridge. Recent advances in electrical science. — ■ Powell.
The administration of the scientific work of the general government. — Bariteli. Some
recent experiments with oil in stopping breakers.
J Studies (Johns Hopkins University) in historical and politicai science.
3a series, I. Baltimore, 1885. 8.°
Adams. Maryland's influence npon Land cessions to the United States.
+Verbaudlungen der Berliner Gesellschaft fiir Antliropologie, Etimologie xmd
Urgeschichte. Sitz. 17 Mai, 22 Jnui, 19, Juli 1884. Berlin, 1884. 8."
■fVerbandlungen des Vereins zur Befòrderung des Gewerbfleisses 1884. X Heft.
Berlin, 4.°
Werner. Dampfkessel nebst Ausriistung.
i'Viestnik brvatskoga Arkeologickoga Drnztva. God. VII, Br. 1. U Zagrebu,
1885. 8.°
Ljubic- La Japidia e la trovaglia preistorica in Prozor vicino Otocac. — Id. Anti-
chità romane di Mitrovica nel Museo nazionale. — Videtic-Vucawvic. Iscrizione di Luksic
presso Spalato. — Id. Iscrizioni romane in Rama.
^Wocbenscbrift des Osterreicbiscben Ingenieur- nnd Arcbitekten-Vereines.
X Jbg. n. 1-4. Wien, 1885. 4.°
•Zeitschrift der Matbematik und Pbysik. Jbg. XXIX, G; XXX, 1. Leipzig,
1884-85. S.°
xxix. 6. Schmidt. Das gleichseitige Tetraeder. — Mallhiesscn. Allgemeine Formeln
zur Bcstimmung der Cardinalpunkte eines hrechenden Systems centrirter spharischer Flii-
cin?n, mittels Kettenbruchdeterminanten dargestellt. — Hossfeld. Ueber die einer algebrai-
schen Flache eingeschriebenen reguliiren Tetraeder, mit Berùcksichtiguug der Fliichen
zweiter Ordnuug. — Graberg. Bemerkungen iiber die projectivischen Sàtze von Schlomilch. —
Thaer. Unterscheidungszeichen der Flachén zweiter Ordming. — Schlomilch. Bemerkung
iiber den Ellipsenquandraten. — B'óklen. Ueber die cubisene Parabel mit Directrix. —
Grilbler. Nachtrag zur Abhandlung; „ Ueber die Kriimmungsmittelpunkte der Polbahnen ".—
Schlomilch. Notiz iiber die Lambert'sehe Reihe. — xxx. 1. Beyr- Die Curven vierter Ordnuug
mit drei doppelten Inflexionsknoten. — ■ Ikymann. Ueber die Integration linearer, nicht
homogener Differentialgleichungen. — Leuermann. Construction der von einem beliebigen
l'unkte der Ebene ausgehenden Normalen einer Ellipse. — Haluschka. Reciproke Maxima
und Minima. — Thaer. Zur Gleichung von Kegel und Cylinder — Gelcich. Die mathema-
tischen Instrumente des Bresciauer Grafen Giambattista Suardi. Eine bibliogr.-hist. Notiz.
— r.xxvn —
fZeitschrift dev osterr. Gesellschaft fiir Meteorologie. XX BJ. Janner-Heft
1885. Wien, 4.°
."//'. Ueber die Tempeiatm der ostasiatiscken Inselreihe. — Rodler. Die verticale
Yertheilung der Teruperaturschwankungen in der Schweiz. — Mului. Tabellen zum Klima
von Norwegen.
tZeitsclirift dea historischen Vereins fiir Niedersachsen. Jbg. 1884. Annover, 8."
Bodemann. Briefwechsel zwischen Leibniz und der Herzogin Elisabeth Charlotte von
Orleans. — Durre. Die beiden iiltesten Msmorienbùcher des Blasiusstiftes in Braunschweig. —
Fromme. Die wiisten Orto ira Gebiete des Marsthem. — Ulrich. Regesten zar Geschichto
der Eefurniation der Stadt Hannover. — Janicke. Zunftuvkunlon der Stadi; Uelzen. —
Doebiwr. Nachtrage zu Leibnizens Briefwechsel rait dem Minister voa Bernstorff. — Ulrich.
Grupen und die Censur seiner 0 rigines et antiquitates Hanoverenses. — .1/ ./-
nardus. Ueber die Zeit, wann die Hameler Schenkungsurkunde Karls des Grossen fiir Fulda
gefiilscht i»t. — Bodemann. Eiu Lehnsgericht auf dem Jloorkampe vor Hannover ira
Jahre 1467.
tZeitsclirift des osterr. Ingenieur-und Architekten- Vereins. Jhg. XXXVI, 6.
Wien, 1884. 4.°
Bibar. Ueber eisernen Oberbau. — Melan. Der Bau der Briicke iiber don Finii of
Forth. — Schnirch. Bogen-Fachwerke mit Verankerung.
tZeitschriffc (Historische) herausg. von H. v. Sybel. BJ. LUI (N. F. XVII),
2. Miiuchen, 1885. 8.'
Langen. Das alteste christliehe Kircdienbneh. — Stieda. Aus der sozialen Gescliichte
Englands. — Ilirsch. Die Armee des Grossen Kurfursten und ihre Unterhaltung wàhrend
der Jahre 1660-16G6. — Lehmann. Scharnhorst's Kampf fur die stehenden Heere.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di febbraio 1885.
Pubblicazioni italiane.
*Amcrighi U. — Teorema per la quadratura del circolo. Firenze, 1885. 8."
"Atti della Giunta per la inchiesta agraria e sulle condizioni della classo
agricola. Voi. XII, 1; XIII, t. I, 1. Roma, 1S84. 4.°
" Bombicci L. — Considerazioni sopra la classificazione adottata per una col-
lezione di litologia generale. Bologna, 18S4. 4."
'('mi-uccio A. — Primi studi sulla collezione zoologica della « Caracciolo»
e lettera al comandante Carlo de Amezaga. Roma. 1885. 8.°
*Celoria G. — Corcete del 1457. (Dalle Astron. Nachr. Bd. 110). 4.°
'A/. — Sull'apparizione della cometa di Halley avvenuta nell'anno 145G.
Milano. 1885. 8.°
*Id. — SulF eclissi totale di luna avvenuta il 4 ottobre del 1884. Milano,
1884. 8.°
' De Vincenzi G. — Della Società dei viticoltori italiani e della ricchezza na-
zionale. Roma, 1885. 8."
— LXXVI1I —
"Di Catino G. — Il regesto di Farfa pubblicato da I. Giorgi e U. Balzani.
Voi. III. Roma, 1884. 4.°
'Garibaldi P. M. e Tacchini P. — Sulla relazione fra le macchie solari e
il magnetismo terrestre. Roma, 1884. 4.°
*Licopoli G. — Sulla anatomia e fisiologia del frutto nell'Au ona reti cu-
lata L. e nell'Asimina triloba Dun. Napoli, 1884. 4.°
*Manayra P. E. — Supplemento agli studi storico-critici sulla meningite
cerebro-spinale epidemica in Italia e particolarmente nell'esercito. Roma,
1884. 8.°
'bazzotto D. — Sui fenomeni termici che accompagnano la formazione delle
' leghe. Milano, 1885. 8.°
*Muti P. — Linea Porto Empedocle — Castelvetrano. Parte I. Progetto di
massima fra Porto Empedocle e Sciacca e progetti definitivi fra Porto
Empedocle e Montallegro. Girgenti, 1884. 4.°
*Pini G., Lolli L. e Giachi G. — L'Istituto ortopedico Rizzoli a Bologna.
Bologna, s. a. (1885). 4.°
* Pizzi A. — I pesi atomici degli elementi chimici. Reggio nell'E. 1885. 4."
"Relazione sull'Amministrazione delle gabelle per l'anno 1883. Roma, 1884. 4.°
*Saccardo P. A. — Sylloge fungorum omnium hucusque cognitoram. Voi. III.
Patavii, 1884. 8.°
'Sacco F. — L'alta valle padana durante l'epoca delle terrazze in relazione
col contemporaneo sollevamento della circostante catena alpino-appen-
ninica. Torino, 1884. 8.°
' Id. — Nuove specie fossili di molluschi lacustri e terrestri in Piemonte.
Torino, 1884. 8.°
'/</ — Sulla presenza dello Spelerpes fuscus (Bonap.) in Piemonte. Torino,
1884. 8.°
^Sebastiani G. — Tesi fisico-astronomiche. Parte 2a. Roma, 1884. 8.°
'Statistica dell'istruzione secondaria e superiore per l'auno scolastico 1882-83.
Roma, 1885.4.°
*Zei A. — Dell'ontologismo e dello psicologismo in materia penale in Italia.
Parte filosofica. Firenze, 1884. 4.°
Pubblicazioni estere.
'■ Aly IV. — Ueber die Vermehrung der rothen Blùtkorperchen bei Amphibien.
Halle, 1884. 8.°
"Andresen A. — Ueber die Endoskopie der Harnrohre mit besonderer Beriieh-
sichtigung der akuten uud chronischen Blennorrhoe. Marburg, 1884. 8.°
"Armster C. — Sir John Denham. Halle, 1884. 8.°
1 Bahlsen L. — Adam de la Hale's Dramen uud das " Jus du pélerin ,, .
Marburg, 1S84. 8.°
— I.XX1X —
f Banner M. — Ueber den regelmiissigeu Wechsel mànnlicher nnd weiblicher
Reime in der franzSsischen Dichtung. Marburg, 1883. 8."
ì Beau 0. — Untersuclnmgeti auf dem Gebiete der Trigononietriscben Reilien
und der Fourierschen Integrale. Halle, 1884. 8.°
f Becker E. — Ueber dea Einfluss, welcheu verschiedene Salzo auf die rotben
Blutkorperchen ausiiben. Halle, 1884. 8."
TBehrcns F. — Ueber das Yorkommeii von Mastzellen in pathologischen Bin-
degewebe. Halle, 1884. 8.°
f Bennecke II. — Die strafrechtliche Lebre von Ebebruch in ibrer bistoriscb-
dogmatiseben Entwickelung. I Abtb. Das romische, canonisebe und das
deutsebo Recbt bis zur Mitte des XV Jahrhunderts. Marburg, 1884. 8.°
■ •Bcshnann II. .1. — Quaestionuin etliicarurn. Part. I. Halis, 1884. 8."
tBielerA. — Besiimmung der Zeit des Hcrabfallens eines materiellen Punktes
auf einigen verticalen Plancnrven. Marburg, 1884. 4.°
^Bieligk E. — De casuurn syntaxi a Floro bistorico usurpata. Halis, 1883. 8."
f Birkenhoff R. — Ueber Metrura und Eeim der altfrauzòsischen Brauden-
legende. Marburg, 1884. 8.°
ìfìoehmeJ. — De Tbeopbrasteis quae feruntur ttìqì gi^ui'oov excerptis. Harn-
burgi, 1884. 8.°
*Bormann E. — Bemerkungeu zum scbiiftlicbeu Nacblasse des Kaisers Au-
gustns. Marburg, 1884. 8.°
ìBótlgcr IL — Beitrage zur Bebandlung des ebroniseben Gelenkrheuinatismus
mit Electricitat. Halle, 1884. 8.°
+ Bremiker II. — Zur Vergleicbung der Schopenhauer'schen mit der Kantiscben
Erkenntnisstheorie. Halle, 1884. 8.°
* Brunswick A. — Nordsworth's Tbeorie der poetischen Kunst. Halle, 1884. 8."
*Bwhring J. — Veuedig, Gustav Adolf und Rohan. Eia Beitrag zur allgemei-
uen politisclien Gescbicbte ini Zeitalter des Dreissigjàbrigen Krieges aus
venezianiseben Quellen. I"8 Buch: Ursprung und Anfange der Beziehun-
gen Venedigs zu Scbweden und dem Herzog von Rohan. Halle, 1884. 8.°
* Bunge P. — Ueber Gesicbtsfeld und Faserverlauf ini Optisclien Leitungs-
apparat. Halle, 1884. 8.°
iBurdach K. — Die Eiuigung der Neuhocbdeutschen Scbriftspraclie. Ein-
leitung. Das secbzebnte Jabrbuudert. Halle, 1884. 8.°
* Caesar J. — Additamentura disputationis de Aristide Quintiliano. Marburgi,
1884. 4.°
■IL — Adnotata de Aristoxeni elementis rbytmieis. Marburgi, 1884. 4."
■Ih Laveleye E. — Lettres inédites de Stuart Mill. Bruxelles, 1885. 8.°
iDennerl E. — Beitrage zur vergleichender Anatomie des Laubstengels der
Cruciferen. Marburg, 1884. 8.°
: Dersch C. M. n. — Temperatili- und Niedersclilage in Nordamerica. Mar-
burg, 1883. 8.°
* Dietrich E. — Ueber die Einwirkung des Rubidium nnd Caesiumchlorids
auf den quergestreiften Muskel des Frosehes. Halle, 1884. 8.°
*Dittmar M. — Beitrage zur Gescliichte der Stadt Magdeburg iu der ersten
Jahren nach ihrer Zerstorung 1631. 1" Theil.
*Dupont É. — La chronologie géologique. Bruxelles, 1884. 8.°
^Ebeil E. — Die Sprichworter der altfranzòsischen Karlsepen. Marburg,
1884. 8.°
* Erbse H. — Ueber die Entwickelung secundàrer Carcinoiae durch Implan-
tatioD. Halle, 1884. 8.°
i Erxleben lì. — De comparativi cura comparata re coniuncti usu Herodoteo.
Halis S. 1884. 8.°
*FahrA. — Zur Casuistik der congeuitaleu Sprunggelenkluxationen. Halle,
1884. 8.»
■ '■ Falche nt hai E. — Ueber Pseudoleukamie unter Mittheilung eines Falles
diesev Krankheit von sehr acutem Verlauf. Halle, 1884. 8.°
" Farhass lì. — Katalog der Bibliotbek imd allg. Kartensammlung der kòn.
Ungar. Geologiscben Anstalt. Budapest, 1884. 4.°
+ Feist A. — Die Geste des Loberains in der Prosabearbeituug der Arsenal-
Handscbrift. Marburg, 1884. 8.°
* Fischer W. — Anatomiscli-histologisclie Untersuclinng von " Capitclla Capi-
tata „ . Marburg, 18S4. 8.°
* Fleischhauer C. — Die Beziebungen der Vaginal- Katarrbe zur Opbthalmo-
bleunorrboea neonatorum und deren Propbylaxe. Halle, 1884. 8.°
iFranke J. — Ueber Lotze's Lehre von der Pbanomenalitiit des Raumes.
Erfurt, 1884. 8.°
i Friedensburg W. — Zur Vorgescbicbte des Gotba-Torgauiscben Biiudnisses
der Evangeliscben. Th. I. Marburg, 1884. 8.°
* Friedrich der Grosse. — Poliliscbe Correspondenz. Bd. XII. Berlin, 1884. 8.°
iFritsch 0. — Martin Opitzen's Bueb von der deutschen Poeterei. Halle,
1884. 8.°
iFrohne A. — Der Begriff der Eigentbiimlicbkeit oder Individualitat bei
Schleiermacber. Halle, 1884. S.°
^Gerhardt R. — Die Rohrflote ein Pfeifenregister der Orgel. Halle, 1884. 8.°
iGerstmann ti. — Zur Lehre vom Stromen nicbtbomogener Fliissigkeiten
durcb Kapillare Robren. Halle, 1884. 8.°
iGrau W. A. — Die Typbusepidemie iu Tauu a. d. Rhon in den Jahren
1879 bis 1881. Marburg, 1884. 8.°
i Gregorovius F. — Die Miinzen Alberichs des Fiirsten und Senatori der Rorner
(A. 932-954). Miincben, 1885. 8.°
^Greiff K. — Ueber Chorea minor. Halle, 1884. 8.°
*Grosch H. — Kauts Lehre vom Ideal der.reinen Vernuuft. Halle, 1884. 8.°
"Gunlher C. — De genuini quem vocant dativi usu Homerico. Halis, 1884. 8."
— I.XXXI —
ì/Jagen D. von — Uebcr die Einwirkuag von Aiiilin auf Tolucliinon urici
Benzochinon. Marburg, 1883. 8.°
• llalfmann li. — Dio Bilder und Vergleiehe in Pulci' Morgante nacli Form
und Inhalt untersucht und mit denen der Qnellen diesos Gedichtcs
verglichon. Marburg, 1884. 8."
■ Hnmer Th. F. — Ein Fall von Durchtritt dea Kindes durcb die Gefiisse
der velamentò's inserirenden Nabelschnur. Marburg, 18S4. S."
■Ilausen F. — Die Kampfschilderungen bei Hartmann von Aue und Wirnt
von Gravenberg. Halle, 1884. 8.°
■Ileehl IK — Zar Integration der Differentialgleichung MAr + N</;/ = 0.
M uud N bedeuten in Bezug auf ce- und y algebraische ganze rationale
Fimctioneu. Halle, 1884. 4.°
• Ile il B. — Logographis qui dicuntur num Herodotus usus esse vidaatur.
Marpurgi, 1884. 8."
f Heinrich F. — Ueber deu Stil von Guillaume de Lorris und Jean de Meung.
Marburg, 1884. 8.°
f llesselbach A. — Ueber die Entstehung des ersteu Herztoues. Halle, 1884. 8.°
ìIIeuser E. W. — Ueber die Tbeile in welcbe die Lothringer Geste sich
zerlegen làsst. I. Marburg, 1884. 8."
t Ikuser L. Clir. Th.— Ueber die Querscbwmgungen von Eohren. Marburg, 1884.8.°
* Hildebrand F. — Ueber das franzosische Spraclielement im Liber censualis
Wilhelms I von Englaud (Exchequer- und Exon- domesday- book). Halis,
18S4. 8.°
• Ilildebrandt F. — De Hecyrae Terentianae origine. Halis, 1884. 8.°
■ lldler lì. — Ueber die Elasticità der Aorta. Halle, 1884. 8.°
■Uoffmann E. — Ueber deu Ort der Durcbscbuittspuukte der Polaren und
ueber die Enveloppe der Verbindungslinien der Pole von Punkten, resp.
Tangenten einer gegebenen Curve in Bezug auf ein Kegelscliiiittbiiscliel,
resp. eine Kegelscbnittscbaar. Marburg, 1884. 8.°
■ Uoffmann H. — Pharmakologische Studien ueber die Alkaloide der Que-
braeborinde, mit besonderer Beri'icksicbtigung der muskellàhmenden
Wirkung. Halle, 1884. 8.°
■ Ilollaender G. — Experimentelle Versuclie ueber Unscbiidliclimacbung tuber-
culoser Sputa. Halle, 1884. 8.°
•llufer Ch. — Ein Fall von totaler Abschniirung einesNabelsehnurbrucb.es.
Marburg, 1884. S.°
■ llurmuzaki E.v. — Fragmeute zur Gescbicbte der Kumanen. Bd. III. Bu-
curesci, 1884. 8.°
'Jacobs 11'. — Ein Fall von Nabelschnurbruch mit Spaltbildung des Ge-
sicbtes. Marburg, 1884. 8.°
Tjannieke W. — Beitràge zur Vergleicbendcn Anatomie der Papilionaceae.
Marburg, 1884. 8.°
Bcllettino-Bendiconti — VOL. I. 11
— LXXXII —
tJoel M. — Ueber eine Art vou Bewegung auf der Oberflàche einei- Kugel
dargestelit mit Hiilfe hyperelliptischer Integrale. Halle, 1884. 4.°
ìJormann W. — Ueber Ktioclienabscesse. Halle, 1884. 8."
ìJosephsohn N. — Ueber den Ausgang der Pneumonie in Induration. Mar-
burg, 1884. 8.°
+ Kaempffèr L. — Ueber die Wirkuug der Vaguserregung auf das Froschherz
insonderheit ueber die sogen. Beschleunigungsfasern ini Herzvagus.
Halle, 1884. 8.°
• Kiikler M. — Der Brief des Paulus an die Galatei' in geuauer Wiedergabo
seines Gedankenganges dargestelit. Halle, 1884. 8."
fKalkoff F. — Beitràge zur Differentialdiagnose der bysteriscben und der
kapsulàren Hemianaestbesie. Halle, 1884. 8.°
ìKeilms H. — Ernendationum Varronianarum. Pars II. Halae, 1884. 4.°
*Kindel P. — Vou der elliptischen Bewegung eines frei beweglichen Massen-
punktes unter der Wirkuug von Attraktions.craften. Halle, 1884. 8.°
1 Kirchrath L. — Li romana de Durmart le Galois in seiuem Verhàltnisse
zu Meraugis de Portlesguez und den Werken Chrestiens do Troies.
Marburg, 1884. 8.°
'^Kneser A. — Ueber einige Pundameutalsatzo aus der Theorie der algebrai-
scben Fimctionen von mehreren Variabeln. Marburg, 1884. 8.°
* Kocnig A. — Ein Beitrag zur Mallopbagenfauna. Marburg, 1884. 4.°
' Kold F. G. — Beitrag zur Kenntuiss desWindens derPflanzen. Marburg, 1884.8.°
^Kraack L. — Ueber die Entslebung und die Dichter der " Clianson da la
Croisade contro les Albigeois „ . Marburg, 1883. 8.°
ì Krabbes Th. — Die Frati ini altfranzosiscbeu Karls-Epos. Marburg, 1884. 8.°
■Krieg M. — Beitràge zurn zeitlicben Verlauf der galvaniscben Polarisation.
Halle, 1884. 8.°
fKrieg$ lì. — De enuntiatis concessivis apud Plautum et Terontium. Halis,
1884. 8.°
^Kuhne IL — Prolegomena zur Maitre Elies altfrauzosiscber Bearbeitung der
Ars amatoria des Ovid. Marburg, 1883. 8."
'• Kilpp 11'. O. — Die Ummittelbaren Quellen des Parzival von Wolfram von
Eschenbacb. Halle, 1884. 8.°
f Lampe F. — Zur Kenntuiss des Baues der Entwicklung saftiger Friicbte.
Halle, 1884. 8."
f Laue M. — Ferreto von Vicenza, seine Dichtungon und sein Gescliicbtswerk.
Halle, 1884. 8.°
^Lehmann R. — Ueber Lavulose. Halle, 1884. 8.°
tLvscr E. — Untersucliungen ueber Ischaemische Muskellalimuugen und
Muskelcontracturen. Leipzig, 1884. 4.°
* ' Levasseur E. — Allocution a l'Association pour l'enseignement secondaire des
jeunes Alias (1884-1885). Paris, 1884. 8."
— I.XXXIII —
!■ Lindemann lì. — Do substantiae, attributorum, inodorimi apud Spinozam
rationo et cobaerentia. Halis S. 1884. 8.°
• Linsenbarth II. — Zur Theorie des Ampèreschen Versucbs, wonacb zwei
in dersolben Graden gelegene Elemento desselbeu Stromes sicb abstossen.
Halle, 1884. 8.°
1 Loosch lì. — TJeber die Bewegnng eiues von der Scbwerkraft beeinflnssten
Materiellen Punktes auf einom Rotationskegel. Halle, 1883. S.°
'Lóscher e. — Ueber magnetisebe Folgepunkte. Halle, 1884. 8.°
• ISwènhardl F. — Versucbe ueber das Schicksal und die Wirkungsweise
elastiseber Ligatureu in der BanchhShle. Strassburg, 1884. 8.°
: /.fi Irfecke lì. — Ueber die Verletzimgeu grosser Geleuke. Halle, 1884. 8.°
1 Ludwig 11'. — Untersuclnmgen ueber die Verdunstungskàlte versebiedenor
Fliissigkeiten und Abbiingigkeit derselben vom Fé ucli t igkeitsgeh alto der
Luft. Marburg, 1884. 8.°
■Lukowicz M. v. — Beitrag zur Prognostik des Glioma retiuae. Halle, 1884. 8."
•Luther 0. — Ursacbe und Enstebimg von Missbilduugen. Halle, 1884. 8.°
• Miirscille II. — Ueber die Handscbriften-Gruppe E . M . P . X der Gesto dea
Loherains. Marburg, 1884. 8.°
■ Mcnk A. — De Antbologiae Palatinae epigrammatis sepulcralibus. Marburgi,
1884. 8.»
■Mei/er A. — Beitràge zur vergleichenden Anatomie der Kammculaceen. Mar-
burg, 1884.8.°
iMilller G. — Zur Morphologie der Scheidewiinde bei einigen Palythoa und
Zoantbus. Marburg, 1883. 8.°
• Muller II. — Zur Actiologie der Parotitis. Halle, 1883. 8.°
'Mailer L. — Das Rondel in den franzosisclien Mirakelspielen und Misterien
des XV und XVI Jabrbunderts. Marburg. 1884. 8.°
• Nagel K. — Alexandre Hardys Einfluss auf Pierre Corneille. Marburg,
1884. 8.°
'Weslen lì. — Dio Verfasser der altfranzosischen ebanson do gesto Aye d'Avi-
gnon. Marburg, 1884. 8."
': Pabst G. — Ueber die elliptiscbon und die byperbolischon Cono Cunei.
Marburg, 1884. 8."
■Panning E. — Dialektisches Englisch in Elisabetbanisclieu Dramen. Halle,
1884. 8.°
"Pipcr W. — Die Politile Gregors VII gegenùber der deutschen Metropo-
ìitangewalt. Quedlinburg, 1884. 8.°
tPfeifer F. — Beitrag zur Kenntniss der Sternaltumoren. Halle, 1884. 8"
• Ijeiffer E. — Ueber die Handscbriften des franzosisclien Romans Partonopeus
de Blois. Marburg, 1884. 8.°
*Pfiitzner F. — Ueber die Aussprache des provenzaliscben A. Halle, 1884. 8."
■ ' Pulitiseli lì. — Die Patoisformen in Molières Lustspielen. Halle, 1884. 8.°
— I.XXXIV —
spammer E. — Beitrage zur Gescbicbte der Landwirtbscbaft im Regierungs-
bezirk Merseburg. Halle, 1884.8.°
1 Priebs B. — Die Condensation des Benzaldebyds mit Nitroraethan und Ni*
troaetban. Halle, 1884. 8.°
! lìackwitz M. — Studien ueber Causalitàt und Identitat als Gruiulprincipien
des Spinozismus. Halle, 1884. 8.°
• Rath G. vom. — Mineralogische Notizen. Bonn, 18S5. 8.°
• Rchfekl E. — Die Derivationscurve der Cycloide. Marburg, 1884. .8."
ì Rcinliardt F. — Die Causalsàtze und ibre Partikeln im Nibelungenliedo.
Hallo, 1884. 8.°
f Rhenìus M. — Grundzuge einen allgemeinen Tbeorie vieldimensionaler Ramno.
Halle, 1884. 8.°
; Ricken W. — Untersucbungen ueber die Metrische Tecbnik Corneille's und
ihr Verhàlt'nisse zu den Regelu der Frauzosischen Verskunst. I Tb.
SilbcnziUilung und Hiatus. Halle, 1884. 8.°
f Robolski A. — Ueber den Uebergang fremdartiger Stoffe von der Mutter auf
den Fotus mit besonderer Beriicksicbtigung des Quecksilbers. Halle,
1S84. 8."
•' Rohrbach C. — Beitrage zur Frage der Wasssrleitungsfahigkeit des Kernbo!-
zes. Halle, 1884. 4.°
i RGmer L. — Die volkstiimlicben Dicbtungsaiten der altprovenzaliscben Lyrik.
Marburg, 1884. 8.°
f Rudolph A. — Ueber die Vengeance Fromondin die allein in Hs. Ma erigi-
tene Fortsetzuug der Chanson de Girbert de Mez. Marburg, 1884. 8.°
• Rulf P. — Ueber das Verbalten der Gerbsaure bei der Keimung der Pflanzen.
Halle, 1884.8."
• Srliaar il. — De Comparativi apud Homerum significatione. Halis, 1884. 8.°
3 _
■Schofjrath F. — Ueber die Konforme Abbildung Z = .s3 und s = KZ. Mar-
burg, 1884. 8.°
ì Scharffenorth E. — Ueber die Àuflosung der Botben Blutkòrpercben im
freien und circulirenden Biute, insbesondere durcb die Eiuwirkung
electriscber Sehlàge. Halle, 18S4. 8.°
"Schirmcr R. — Distorsio pedis und ibre Bebandluug. Halle, 1884. 8.°
''Schlomka E. — Die politiscben Beziebungen zwiscbeu Kurfùrst Moritz und
Heinrich II von Frankreicb von 1550 bis zum Vertrag von Cbambord
(15 Jan. 1552). I Th. Halle, 1884. 8.°
iSchmidt E. — Untersucbung der Cbronik des St Peterklosters in Erfurt
in Bezug auf ibre einzelnen Tbeile und deren gescbicbtlicben Wertb.
Halle, 1884. 8.°
ìSchneider F. — Arnold II Erzbiscbof von Coln 1151-1156. Halle, 1884. 8."
ìSchollmeyer E. — Quid Cicero de poetis Eomanorum judicaverit. Halis,
1S84. 8.°
— LXXXV —
fSchrader A. — Ein Grossnirnschenkelherd mit secundàren Degenerationen
der Pyramide und Haube. Halle, 18S4. 8.°
'■ Scliuchanìt P. — Untersuchungen ueber Leichenalkaloide. Leipzig, 1884. 8."
ìSchulze E. Th. — De Q. Aurelii Symmachi vocabulorum formationibus ad
sermonem vulgarem pertinentibus. Halis, 1S84. 8.°
• Schiinemann 0. — De colioilibus Komanorum auxiliariis. Pars altera addenda
ad Hassencampii dissertationem gottingensem a. 1869. Halis, 1883.8.°
: Schwarze M. — Die Frau in dem Nibelungenliede und der Kudrun. Halle,
1884. 8.°
tSeelisch A. — Zur Textkritik toh Hartmans Gregorius. Halis, 1884. 8."
•Spangenberg E. — De Atheniensium publicis institutis aetatc Maccdomun
commutatis. Halis, 1884. 8.°
*Spies J. — Untersucbungen ueber dio Lyrischen Trouvères belges des XII-
XIV Jabrli. p. p. M. Aug. Scheler. Bruxelles 1876. Marburg, 1885. S.°
Sieiììfdd 11. — Ueber den Grundsatz der benevolenza fiir die Giiltigkeit
letztwilliger Zuwendungen. Celle, 1884. 8.°
■Slernkopf G. — Quaestiones chronologicae de rebus a Cicerone inde a tra-
dita Cicilia provincia usque ad relictam Italiani gestis deque epistulis
intra illud terapus (a. 704 et 705) datis acceptisve. Marburgi, 1884. S."
'■Stier il. — De Scriptore prioris adversus Aristogitonem orationis, quao De-
mosthenis esse fertur. Halis, 1884. 8.°
*Stosz W. — Le Sage als Vorkampfor der Atomistik. Halle, 1884. 8.°
"Szldvìk .')/. — Die Eeformation in Ungarn. Halle, 1884. 8.°
■Teil; D. — Ueber das Spatfieber im Wochenbette. Marburg, 1884. 8."
'Tlmmlunjn li'. E. — Ueber den Stil des deutseben Rolandsliedes nacli
seiner formalen Seite. Halle, 1884. 8.°
■Thimann P. — Zur Anwendung des Natrium iclitbyosulfonicura. Halle,
1884. 8.°
• Trost J. — Ein Fall von Endothelioma intravasculare melanoticum. Halle,
1884. 8.°
• Tuezek F. — Beitrage zur pathologischen Anatomie und zur Pathologie der
Dementia paralitica. Berlin, 1884. 8.°
*Uthofl II. — Quaestiones Hippocraticae. Marburgi, 1884. 8.°
• Vanderkindere L. — 1834-1884. L'Université de Bruxelles. Notice histo-
rique. Bruxelles, 1884. 4.°
• Verslag van de Aanwisten der k. Bibliotbeek ged. bet jaar 1883. 'S Gra-
venhage, 1884. 8.°
; Wallach M. — Ueber die Einwirkung von Chlorkohlensàureathylather auf
Aldebyde zweiwertbige Alkohole und Phenolo bei Gegenvvart von Na-
triumamalgam. Marburg, 1883. 8.°
' Weigel M. — Die Landfriedensverliandlungen unter Kiinig Sigmund vor
und wiibrend der Zeit des Constanzer Concila. Halle, 1884. 8.°
— LXXXV1 —
* Weise R. — Vindiciae juvenalianae. Halis S. 1884. 8."
f Weisse S. — Philo von Alexandrien uud Moses Maimonidcs. Ein vèrglei-
chender Versuch. Halle, 1884. 8.°
+ We Icherus lì. — Commentati*) de pollicis ossis primi natura. Halis, 1884.4."
•Wilke W. — Metrische Untersuchungen zu Ben Jonson, Halle, 1884. 8.°
f Wolff C. F. — Futur and Conditioual II im Altprovenzalisehen. Marburg,
1884. 8.°
: Wulff L. — Ueber concentrische Eihautduplicaturen auf der Placenta. Mar-
burg, 1883. 8.°
f Wiinnenberg F. — Ueber einige bemerkenswerthe Eigenschaften der Cissoide.
Marburg, 1884. 8.°
* Zwick R. — Ueber die Sprache des Renaut von Montauban. Halle, 1884. 8."
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di febbraio 1885.
Pubblicazioni nazionali.
'Annali di agricoltura. 1884, n. 45, 49; 1885, n. 80, 88. Roma, 4.°
45. Concorsi agrari regiocali. Concorso di Caserta. — 49. Notizie e documenti sulle
scuoio minerarie del Regno. — 80. Consiglio superiore di agricoltura. Sess. 1883. — 85. Manzi.
L'igiene rurale degli antichi Romani in relazione al bonificamento dell'Agro romano.
*Annali di statistica. Ser. 3\ voi. XII. Roma, 1884. 8.°
Ordinamento del servizio statistico. — Lasciti e donazioni fatte a favore di Opero
pie. — Statistica della stampa periodica. — Raseri. Dei provvedimenti a favore dell'infanzia
abbandonata in Italia e in alcuni Stati d'Europa.
'Annuario della r. Università degli studi di Torino. Anno 1884-85. 8.°
f Annuario del r. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento in
Firenze. Anno 1884-85. Firenze, 1884. 8.°
* Archivio storico per le provincie napoletane. Anno IX, f. 4. Napoli, 1884. 8."
Barone. Le cedole di tesoreria dell'Archivio di Stato di Napoli dal 14G0 al 1504. —
Giampietro. Un registro aragonese della Biblioteca nazionale di Parigi. — Racioppi. Iscri-
zioni grumentine. — B/asiis de. Un tumulto di monache a Napoli nel 1728. — Gapasso.
Il Tactum giurato dal duca Sergio ai Napoletani (1030?).
'Atti dell'Accademia di Udine pel triennio 1881-1884. 2" serie, voi. VI. Udine,
1884. 8.°
Pulclli. Della coltivazione delle frutta. — Daldissera. Influenze patologiche e pro-
filatiche del clima e della razza. — Garello. Le relazioni del P. Antonio Zucchelli di Gra-
disca, cappuccino missionario al Congo. — Pranzolini. Sull'estirpazione della milza all'uomo
e di un caso operato e guarito dal disserente. — Romano. Sulla difficoltà di stabilire il
calmiere per le carni. — Marinoni. Sulla mostra etnografica dell'Esposizione di Milano. —
Romano. Ii>'applicazione delle recenti scoperte del Pasteur per le profilassi e la polizia sani-
taria del carbonchio. — Rraida. Venere e il suo passaggio davanti al disco solare. — Pulelli.
Della piscicoltura come mezzo atto a promuovere l'alimentazione nelle campagne. — Murerò.
Della Bona. L'educazione secondo la
— LXXXVU —
leggo dell'evoluzione. — Romano. La festa del bue grasso. — Honini. La gloria e le let-
tere. — Asti. Dei fiumi e dei modi di scemare i tristi effetti delle piene. — Pittiti. Intorno
all'acido ftalamidobenzoico e alle anidromidibenzoiche. — Pari. Importanza della sana cri-
tica anebe in medicina. — Ostermann. Sul linguaggio dei bambini in Friuli. — l'iulli.
Nuove ricerche di chimica organica. — Balaùstra. La chiesa di s. Giovanni in Gemona e
i quadri dell'Amalteo. — Measso. I deputati del Reggimento della magnifica comunità di
Udine. — Pari. Studi fatti a Udine dal Broussais.
•Atti della Società dei naturalisti di Modena. — Memorie. Ser. 3", voi. Ili,
anno XVIII. Modena, 1S84. 8.°
Andri i. Studi anatomici e fisiologici sulla trachea della Buco pbal a clangala com-
parativamente con quella di altri animali. — Gibelli e Pirotla. 1° Supplemento alla Flora
del Modenese e del Reggiano. — Massa. Notizie intorno alla fauna dei vertebrati di Monte-
bibbio. — Penzig. Studi sopra una virescenza osservata nei fiori della Scabiosa ma-
ri t i m a L.
+Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Ser. Gs, t. II, 9, 10;
III, 1,2. Venezia, 1884. 8.°
il. 9. De Della. Sul Pelobates fuscus, trovato in provincia di Verona. — Citta-
della. Opere minori di Pietro Selvatico. Memoria. — Tom. Lettere di F. Champollion
ad Ipp. Rosellini ed a Leopoldo II duca di Toscana. — Trois. Ricerche sulla struttura
della R anziana tr ancata. Parte II. — Berchet. Relazione intorno all'opera del sig.
E Seletti sulla città di Busseto. — Canestrini. Prospetto dell' Acarofauna italiana. Parte I.
Oribatini e Gamasini. — - Turazza. Intorno a due recenti ricerche idrometriche. — il. IO. Ca-
nestrini. Prospetto dell'Acarfauna italiana. — Rolli. Metodo per determinare la capacità
d'un condensatore in misura assoluta. — Zambelli. Determinazione volumetrica del jodio
nelle urine. — kl. L'ossido di cerio in soluzione solforica, come reagente della stricnina in
presenza della chinina. — Tamassia. Alcune correlazioni tra l'irrigidamento cadaverico u
la temperatura del corpo. Ricerche sperimentali di medicina forense. — Vicentini. Sulla
conducibilità elettrica delle soluzioni saline acquose molto diluite. Studio sperimentale. —
iuzzatli. Della moneta ideale ne' suoi rapporti colla moneta reale in circolazione in un
paese. — Pulii. Della letteratura dei Gaina, e di alcune fonti indiane dei novellieri occi-
dentali. — Veronese. Di una costruzione della superfìcie del 4° ordine dotata di conica
doppia. — in. 1. Lussana. Commemorazione del prof. Francesco dott. Cortese. — Favaro.
Intorno ad una lettera di C. F. Gauss ad E. G. M. Olbers, pubblicata da D. B. Boncom-
pagni. — Marinelli. Notizie intorno alla questione della superficie d'Italia. — ni. 2. Giovi/.
Volgare illustre nel 1100. e proverbi volgari del 1200. — Torelli. La conservazione delle
farine. — Trois. Sopra alcuni esperimenti per la conservazione delle larve degl'insetti. —
Bocchi. Episodi intorno la storia di Adria e del Polesine di Rovigo nella guerra dai Ve-
neziani sostenuta in Ferrara nel 1308-1309 ecc. — Minich. Sulla cura chirurgica dell'em-
piema. — Lazzeri. La rappresentazione dello spazio rigato sopra un piano connesso eC'".
•Bollettino consolare. Voi. XXI, 1,2. Roma, 18S5. 8.°
1. Sanminiatelli. Relazione statistico-economica dell'Ungheria, del sig. Donato de' conti
Sanminiatclli. — Pogliani. Eapporto statistico del commercio di Aden. — Froehlich. Anto-
nio Giuseppe Mundella, Ministro della istruzione pubblica in Inghilterra, sua cooperazione
nel miglioramento della classe operaia. Statistica dei fusi di cotone nel circondario di Man-
chester. — Lambirtenghi. Di un tentativo degli Stati uniti per dare incremento al loro
commercio coli' America centrale e meridionale. — d'Epstein. Rapport sur la production et
lo commerce des sucres dans le Royaume de Pologuc. — 2. Froehlich. Lalegislazione indu-
striale della Gran Bretagna. — Alberici. Coltura delle patate dell'isola di Malta. La bene-
ficenza nel Gruppo di Malta. — Karow. Renseignements sur la récolte des betteraves et
— LX XX VI II —
la production du sucre eri Allemagne. — Guglielmi. Il transito persiano e le conseguenze
derivanti dalle diverse sue fasi. — Corsi. Il porto di Amburgo e il suo movimento com-
merciale. — Shilling. Il raccolto del 1884 in Baviera e specialmente nelle quattro provincie
di questo distretto consolare.
^Bollettino jdel Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli- Voi. Ili,
n. 3, 4. Napoli, 1885. 4.°
f Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2a, voi. X, 1, 2. Roma, 1884. 8."
La spedizione Bianchi. — Gordon. Possedimenti degli Stati europei sulle coste afri-
cane (con carta). — D. V. Il viaggio al basso Ob del sig. S. Sommier. — Id. Carta delle
regioni del Mar Rosso. — Raineri. La navigazione germanica ed i traffici indo-europei. —
Giacomo di Brazzà e Attilio Pecile. — Cardali. Sul « Vulcanismo » del cap. Gatta. —
Colini. La provincia delle Amazzoni secondo la relazione del p. I. G. Coppi, missionario
nel Brasile.
•Bollettino delle Casso di risparmio. Anno 1, 1884. 1° semestre. Eoma, 4.°
'"Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia. Anno 1884, n. 11, 12. Eoma, 8."
Daldacci e Canavari. La regione centrale del Gran sasso d'Italia. — Lotti. La mi-
niera cuprifera di Montecatini e i suoi dintorni. — Mazzuoli. Nota sulle formazioni ofio-
litiche della valle del Penna nell'Apennino ligure.
'Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno I, 2° seni.
1884. Eoma, 4.°
•Bollettino di notizie agrarie. 1885, u. 2-5. Roma, 4.°
•Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, 1885, n. 1, 2.
Eoma, 4.°
*Bollettino mensuale pubblicato per cura dell'Osservatorio centralo del Col-
legio C. Alberto. Ser. 2a, voi. IV, n. 8. Torino, 1884. 4.°
•Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno 1885, feb-
braio. Eoma, 4.°
* Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. 1884, n. 51, 52; 1885, n. I, 2. Roma, 4.°
:Bullettino della r. Accademia medica di Roma. Anno X, 8. Roma, 1884. 8.°
Durante. Un caso di neo-pigmentario maligno. — Ratti. Sulle acque potabili di Roma.
•Bollettino di paletnologia italiana. Anno X, 7-10. Reggio E. 1884. 8."
7-8. Strobcl. Provenienza dei manufatti preistorici di nefrite e di giadaite. — Fode-
raro. Antichità preistoriche in Tiriolo nel Catanzarese. — Pigorini. Sopra alcuni oggetti
della terramara di Montale nel Modenese. — 9-10. Chierici. I sepolcri di Remedello nel
Bresciano e i Pelasgi in Italia.
Cronaca della istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, 8. Palermo, 1885. 8.°
Latino. I sistemi di C. Delbez e della signora Pape-Carpentier per l'educazione dei
sensi. — Piazza. Ancora della grande questione della scuola e dei maestri. — Toti. I libri
di testo per le scuole pubbliche ed una grave dimenticanza del Governo. — Cigno-Flores.
Natura e valore della scuola primaria e limiti degl'insegnamenti. — Zumino. La pratica
nella scuola.
Documenti per servire alla storia di Sicilia. la serie. Diplomatica. Voi. VI, 1.
1884. 8.°
Lagumina. Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia.
— LXXXIX —
"^Gazzetta chimica italiana. Anno XIV, 1884, fase. 9. Appendice. Voi. II, n. 24.
Palermo, 1884. 8.°
Schi/f. Intorno all'acido fosforscllico. — Schi/f e Parenti. Sull'acido etilendibenzamico. —
Piutti. Derivati succinici della difenilamina. — hi. Clorurazione e idrogenazione della
difcnilaminftaleina. — hi. Sull'acido ftalilaspartico. — Pellizzari. Derivati amidobenzoici
dell'acido succinico, sebacico e ftalico. — kl. Una riduzione particolare del cloruro di nitro-
benzile. — Errerà. Sull'etilfenolo. — Tivoli. Composti di platino e di arsenico. — Canzo-
neri e Spica. Sull'etere acetil-/3-imidobutinico, dalla condensazione di etere acetacetico ed
acetamide. — Cervello. Sull'adoni» cupaniana. — Pileli. Sull'etere curailico o sulla prepa-
razione dell'aleool-cumilico. ' — Errerà. SuH'a-fenilpropilene e sull'a-paratolilpropileue. —
Mazzara. Sull'azione del nitrito potassico e dei fenoli sul diamidotrifenilmetano. — Cam-
pani. Sulla esistenza del manganese nelle piante.
'Giornale d'artiglieria e genio. 1S84. Pimi 14. Roma, 8.°
^Giornale dell'Accademia di medicina di Torino. Anno XLVII, nov.-dec. 1884.
Torino, 8.°
Ceccherclli. La resezione del fegato. — Conti. Dello spessore della corteccia cerebrale
nell'uomo. — Torre. Cariocinesi nelle fibre nervose in seguito a nevrectomia.
+ Giornale della Società italiana d'igiene. Anno VI, n. 9-12; VII, 1. Milano,
1884-85. 8.°
vi. 9-10. Zucchi. Il colèra in Italia nel 1884. — Rossi. Misure difensive contro l'impor-
tazione del colèra in Europa. — Volpe. Confronti fra il latto vaccino ottenuto durante con-
tinuo, eccessivo, prolungato lavoro, e quello avuto durante il riposo. — Pagliara e RasteUi.
Progetto di risanamento della città di Torino. Progetto di regolamento edilizio per la città
di Milano. — 11-12. Pini, Lolli e Giachi. L'Istituto ortopedico Rizzoli a Bologna. — Fratini.
Quinto Congresso internazionale d'igiene e di demografia. — Pini. Il colèra, le tende e le
baracche ospitaliere. — Contro la pellagra. — La Croce rossa italiana. — Riforma sanitaria
e quarantena™. — Vii. 1. Marzocchi. Relazione tecnica a corredo del progetto sommario di
uu manicomio per 300 alienati poveri.
'Giornale di medicina militare. Anno XXXIII, n. 1. Gemi. 1885, 8. Roma, 8.°
Givelli. Studi sul colèra fatto nell'ospedale di marina di Spezia durante l'epidemia
colerica del 1884.
t Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. X, 12. Torino, 1884. 4.°
l 'fa, limbi. Strada ferrata da Clermont-Ferrand a Tulle. — Sachero. Del lavoro mu-
scolare dell'uomo e della convenienza di migliorare la nutrizione dei lavoratori dei campi.
: Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIII, 11, 12. Roma,
1884. 4.°
11. Tacchini. Osservazioni solari dirette e spettroscopiche fatte a Roma nel 1° seme-
stre 1884. — kl. Facole solari osservate a Roma nel 1° semestre 1884. — kl. Macchie e
facole solari osservate nel r. Collegio romano nel 4° trini. 1881. — Garibaldi. Sulla rela-
zione fra le macchie solari e il magnetismo terrestre.
^Natura (La). N. 58-61. Milano, 1885. 4."
58. Mantegazza. Il movimento contro la vivisezione. — Ardùsone. Rivista di bota-
nica crittogamica. — La questione del Niger. — Giorgio Bentham. — Pogliaghi. La scarica
elettrica nei gas. — R. Società geografica italiana. — ,S'. Evoluzione mentale negli animali. —
59. Ammutii. I disastri delle valanghe nelle regioni alpine. — Pini. L'inverno attuale. —
Telefono da campo del sig. Roggero Candido. — Il pulviscolo negli stabilimenti indu-
striali — Un viaggio in Africa. — Pogliaghi. La scarica elettrica nei gas. — Lavorazione
Bullettiho-Rendicon'h — Voi.. I. 12
dello pietre dure. — CO. Massaua e le popolazioni abissine. — Neri. Fabbricazione del-
l'acciaio. — La chimica nell'ultimo trentennio. — Cavanna. Rivista di zoologia: Note ittio-
logiche. — Gigliati. Necrologio: J. Gwyn Jeffreys. — 61. Issel. Escursioni scientifiche a
Massaua. — Di due progetti di attraversamento dello Stretto di Messina. — Ardissone.
divista di fisiologia vegetale e di crittogamia. — Manlcgazza. Il Quebracho Bianco, —
Pogliaghi. Gli anelli colorati elettrochimici e termici.
^Programma del r. Istituto tecnico superiore di Milano. Anno 1884-85.
Milano, 4.°
■Pubblicazioni del r. Osservatorio di Brera. N. XXV. Milano, 1883. 4.°
Billolti. Teoria degli stromenti ottici con applicazioni ai telescopi ed alla fotografia
celeste.
f Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Voi. XVII, 19-20;
XVIII, 1-3. Milano, 1884. 8."
six-xx. Sangalli. Reminiscenze del Congresso medico internazionale tenutosi a Cope-
naghen nel p. p. agosto. — Maggi. Cenno risguardante la presentazione della sua Nota:
« Sull'influenza d'alte temperature nello sviluppo dei microbi ». — Mercalli. Sulla natura
del terremoto ischiano del 28 luglio 1883. — Brambilla. Sulla curva gobba del quarto
ordine dotata di punto doppio. — Chisloni. Sulla variazione secolare degli elementi del
magnetismo terrestre a Como. — Sangalli. Comunicazione intorno ad un'operazione eseguita
dal dott. Vincenzo Omboni sull'asportazione parziale del polmone. — Biondelli. Dichiarazione
di sessantatre monete pontificie inedite del r. Gabinetto numismatico di Milano. (Appendice
al Cinagli). — Morigeri. Le pitture dei maestri italiani nei pubblici musei a proposito di
un recente libro. — Ferrini. Note critiche al libro IV dello Pseudo-Teofilo. — i. Strambio.
Rendiconto de' lavori della Classe di lettere e scienze morali e politiche. — Ferrini. Ren-
diconto de' lavori della Classe di scienze matematiche e naturali. — Cantoni. Commemo-
razione di Baldassare Poli. — II. Chistoni. Sulla variazione secolare degli elementi del
magnetismo terrestre a Venezia. — Fiorarti. Un caso assai raro di vizio congenito della
vescica urinaria. — Schiaparelli. Amplitudine dell'oscillazione diurna del magnete di decli-
nazione a Milano 1884. — Mondino. Sulla anatomia dell'antimuro e del nucleo araigdaleo
nel cervello umano. — Id. Sulla cariocinesi delle cellule nervose negli animali adulti con-
secutiva ad irritazione cerebrale. — Casorali. Sopra alcuni discriminanti. — Celoria. Sul-
l'apparizione della eometa di Halley avvenuti nell'anno 1456. — ni. Martinetti. Sopra una
classe di trasformazioni involutorie dello spazio. — Pini. Riassunto delle osservazioni meteo-
rologiche, eseguite presso il r. Osservatorio astronomico di Brera nell'anno 1884. — Maz-
zollo. Sui fenomeni termici che accompagnano le formazione delle leghe. — Scartnzio. Sti-
ramento cruento del nervo ischiatico per nevralgia datante da quattro anni; esito felice. —
Mercalli. Su alcune rocce eruttive comprese tra il lago Maggiore e quello d'Orta. — For-
manti. Sul movimento geometrico dei sistemi invariabili.
f Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno XXIII,
10-12. Napoli, 1884. 8."
10-11. Pergola. Per Nicola Truii. — Licopoli. Sull'anatomia e fisiologia del frutto
dell'Ali on a. reticulataL. e dell'Asimina triloba Dun. — /(/.Rapporto della Com-
missione sul lavoro presentato pel concorso al premio per l'anno ISSI. — 12. Guiscardi.
Rapporto sulla Memoria del sig. Eugenio Scacchi. — Scacchi. Contribuzioni mineralogiche. —
Pasquale. Cenni sulla flora di Assab. — Coite. Notizie ed osservazioni sulla geo- fauna sarda.
"Rivista critica della letteratura italiana. Anno I, 11. G. Firenze, 1885. 4.°
^Rivista di artiglieria e genio. Gennaio 1885. Roma, 8.°
— xn —
Caveglia. Studio per un poligono di tiro al bersaglio. — Pedraszoli. Riflessioni sul
tiro indiretto e sulla corazzatura dei pezzi da campo. — Rocchi. I ponti portatili e il loro
impiego in campagna. — Effetti del tiro delle bocche da fuoco d'assedio condì parapetti
e rivestimenti.
: Rivista di chimica medica e farmaceutica, tossicologia e farmacologia. Voi. I,
f. 4-12; II, 1-12. Torino, 1883-84. 8."
il. 11-12. Grosso. Alcune osservazioni sui naftoli. — Cagnoli. La naftalina in terapia.
•Rivista di viticoltura ed enologia. Ser. 2a n. 2, 3. Conegliano, 1885. S.°
2. Cubimi. Ricerche sulla formazione dell'amido nelle foglie della vite. — lutino. 11
filtro Mésot in Sai-degna. — Cclotti e Trenti». Osservazioni fenologiche. —3. Canafoglia.
La viticoltura e l'enologia nel Médoc. — Comes. Come provvedere al marciume delle radici.
•Rivista marittima. Anno XVIII, f. 2", febb. 1885. Roma, 8.°
Resto. Il mareografo elettrico. — Stabilimenti marittimi in Shanghai. — Dove. Note
di un viaggio nell'alto Paranà. — Accanii. Sul reclutamento della gente di mare. — Af al-
dini. I bilanci della marina d'Italia. — Le scuole superiori navali in America e in Francia. —
Sistema militare della China.
'Rivista (La nuova) internazionale. Anno VI, 23-24. Firenze, 1884. 8."
Schubin. La storia di un Genio. — llombergcr. Carlo Hillebrand. — Roger. Altera-
zioni del territorio alluviale in Toscana e nel Veneto nei tempi storici. — Sterne. Sul
modo di calmare le onde in burrasca. Confronto fra antichi miti ed esperienze nuove.
"Rivista scientifico-industriale e giornale del naturalista. Anno XVII, n. 1, 2.
Firenze, 1885. 8.°
Canestrini. Influenza della elettricità statica dello calamite. — Nicotra. Porrne di
Scie rant h us margina tu s. — Il freno continuo ad aria compressa. — Rosler. Tassidermia.
^Spallanzani (Lo). Anno XIV, ser. 2', fase. 1, 2, gen.-febb. 1885. Modena,
1885. 8.°
Ciuccio. Del terzo gruppo dei tessuti a sostanza intercellulare solida. — Del tessuti)
muscolare liscio e stri ito. Forma, composizione anatomica, vasi sanguigni, nervi, accresci-
mento* e rigenerazione del tessuto muscolare ecc. — Saltini. Sull'impiego della cocaina in
oculistica. Esperienze e note cliniche. — • Ferravi. Sull'aneurisma arterioso-venoso trauma-
tico spontaneo. Considerazioni anatomo-patologiche e mezzi terapeutici. — Vetrone. Tera-
pia specifica del cholera, usata in Napoli in oltre 300 casi. Sua cura profilattica. Igiene
internazionale. Igiene e disinfezione locale. — Jannuzzi. Sulla difterite e sul croup difte-
rico. — Loriga. Dei casi più notevoli osservati nel primo bimestre dell'anno scolastico 1884-
1 - 35 nella Clinica medica universitaria di Iìoma.
Telegrafista (II). Anno V, n. 1. Roma, 1885. 8."
Esperimenti comparativi sulla pila italiana. — Sui sistemi elettro-magnetici con
ancore polarizz
Pubblicazioni estere.
* Abstracts of the Proeeedings of the Chemical Society. N. 2. Sess. 1884-85.
London, S.°
; Almanach der k. Akademie der Wissenschaften. Jhg. XXXIV. 18S4. Wien, 8.°
•Anales del Iustituto y Observatorio de Marina de San Fernando. Socc. 2.
Obs. met. 1883. San Fernando, 1884. 4.°
•Annalen der Chemie. Bd. CCXXVI, 1-3. Leipzig, 1884. 8.°
— XCII —
1. Ànsch&ìs. Ueber die AnhydriJbillung bei ein- mici zweibasischen Siiuren. — hi. Ueber
die Ersetzung zweier Chloratome in Chloriden durch ein Sauerstoffatom mittelst entwàsser-
ter Oxalsiiure. — Zincke und Drena: Ueber einen Kohlenwasserstoff C16H1S aus Styrolon-
alkohol. — hi. und Hebebrand. Ueber die Einwirkung von Chinonen auf Amidophenole. —
Wallaeh. Ueber die Kob.lensiiureiUb.er zweiwertbiger Alkohole und Phenole. — Meyer und
Soubert. Ueber Gasanalyse bei starle verniindertem Druek, — Meyer. Ueber die Berechnung
der Gasanalysen. — 2. Schlegel. Ueber die Verbrennung von Kohlenwasserstoffen, ibren Oxy-
den und Chloriden rait Chlor und Sauerstoff. — Fischer und Kórner. Ueber Chrysanilin. —
Anschùtz. Ueber Traubensiiure aus Fumarsiiure und die Calcinmsalze der vier isorneren
Weinsauren. — James. Zur Kerintniss des Acetessigiithers. — Geulher. Ueher einige Abkumm-
linge des symmetriseben Isodichlorathylatheis (Aethylidenoxychlorids). — hi. Ueber die
Einwirkung von Bleihydroxyd und Silberoxyd auf die wàsserige Lcisung von Natrium-
pentasulfid und Natriumdithionit. — llcssc. Syntbese des Homocbinins. — Schi/f und Pa-
renti. Ueber Aetbylenarnidobenzoesauren. — 3. Bredl. Ueber die Constitution der Campho-
ronsaure. — Wislicenus. Neue Eeactionen des Diehloriithers. — Ulsch. Zersetzung des
Chlorkohlensiiureesters dnreli Chlorzink. — Jones. Ueber das Vevhalten der «-Methylpropyl-
jS-Oxybuttersaurc beira Erhitzen. — Collie. Ueber dio Einwirkung des Aramoniaks auf
Acetessigester. — Fillig. Ueber Lactone und Lactonsàuren. — Chanlaroff. Ueber das Buty-
rolacton und das «-Aethylbutyrolaeton. — Riihlinann und Fillig. Verbalten des Valero-
laetons und des Isocaprolactons gegen Wasser und Jodwasserst.>ff. — Ebert. Ueber das
Verbalten des Curaarins, Cumarons und der Orthocumarsaure gegen Bromwassorstoff und
Brom. — llochstetter. Ueber die Melilotsaure uud deren Anbydrid. — Frasi. Ueber die
Constitution der Terebinsiiure und Teraconsaure.
• Auualen der Physik uud Chemie. N. F. Bd. XXIV. 2. Leipzig, 1885. 8.°
Arons. Bestimmung der Verdet'scben Constante in absolutem Maass. — Hicharz. Die
Bildung von Ozon, Wasserstoffsuperoxyd und Ueberschwefelsiiure bei der Electrolyse ver-
dunnter Scliwefelsaure. — Wild. Antwort auf einige Bemerkungen des Herrn P. Koblrausch. —
Uayleigh. Ueber die Metbode der Diimpfung bei der Bestimmung des Ohms. — Ehrhardt.
Ueber die Bestimmung der specifiseben Warrae und der Schmelzwiirme bei boben Tem-
perature!). — Knoblauch. Ueber zwei neue Vevfahren, deu Polarisationswinkel der Metalle
zu tinden. — Bliirncke. Ueber die Bestimmung der specifischen Warme des Urans. — Moller.
Experimentelle Untersucliung des Emanationsgesetzes gliihender Korper. — Rùlhij. Bemer-
kungen zur Abhandlung J. Froblicb's „ Kritisches zur Thoorie des gebeugten Lichts". —
Lommel. Beobaclitungen ùber Fluorescenz. — Rammelsberg. Ueber die essigsauren Doppel-
salze des Urans. — Oosting. Notiz ùber die Kundt'schen Staubflguren.
''Aunalen des physikalischen Central-Observatoriums. Jhg. 1882. Th. I. St. Pe-
tersburg, 1883. 4.°
:Àimales (Nouvelles) de Matkérnatiques. 3e sér. févr. 1885. Paris, 8.°
Hermite. Sur une identità trigonométrique. — Cesaro. Note sur le calcul isobarique. —
Dewulf — Théorèmes de geometrie et de cinématique. — Jagyi. Sur les complexes de
droites du premier degré et sur leurs congrueuces. — Estiennc. Quelques réflexions sur
l'elude guométi'ique des courbes géométriques et théorèmes pouvant y ótre utiles. — An-
lomari. Théorèmes de geometrie sur le centre des moyennes distances. — Escary. Remarque
concernant la limite de ( 1
K)'
''Aunales des ponts et chaussées 1884. Dee. Paris, 8.°
Baam. Les tarifs des chemins de fer de l'état en Autriehe. — Allard. Note sur lo
Manuel hydralogique du bassin de la Seine. — Worms de Romilly. Méraoire sur divers sy-
ìtèmes de voiirares à vapeur employées en Belgique et dans les provinces rhénanes.
— xeni —
•Annales de l'Obsevvatoire do Moscou. Voi. X, 2. Moscou, 1S84. 4.°
Bi-lopolski. Observations au cercle mcridien. — Id. Détermination dn rayon apparent
du soleil au moyen de la photographie. — Joukowsky. Sur la construction des courbes syn-
ehroniques. — Iiélopolsky. Observations phothoéliographiques en 1883. — 8 i lichin. Les
syndynauica et lea synchronea de la comète Pons-Brooks. — Socolo/f. Naaerungsfomieln dcr
Theorie der Cometenscbweife. — / t. Note supplémentaire sur la comète Pons-Brooks.
ì Annales scientifiques de l'Éjole normale supérieure. 3" sér. 1. 1, Suppl. 11,1.
Paris, 1884-85. 4.°
Kónigs. Rechercb.es sur les intégrales de certaines équations fonctionnelles. — Appel.
Développments en sèrie des fonctious doublement pe'riodiques de troisième espèce. — Goursal.
Sur les transformations ràtionelles des équations différentielles linéaires.
:Annuaire de l'Académie r. des scieuces, des lettres et des beaux avts de
Belgique 1885. Bruxelles, 8.°
■Annuaire de la Société rnétéorologique de Pranee. 1884, mai. Paris, 4.°
Caron. Barometro à glycérine. — llcnou. Sur un baio extraordinaire.
•Anzeiger (Zoologischer). VII Jhg. n. 187-188. Leipzig, 1884. 8.°
187. List. Oeber einzellige Driisen (Becherzellen) im Blasenepitbel der Eidecbse (La-
certa agilis). — Miillcr. Untersuehungen ueber die Bildung uni Structur der Sebalenbei
den Lamcllibraocbiaten. — Schimkewitsch. Ueber cine neue Gattung der Sarcopsyllidae-
Familiae. — Koehler. Quelques mots sur les relations du système circulatoire chez les Échi-
nides. — 183. Haswell. Note on the «Segmentai Organs of Serpula ». — Spencer. On the
fate of the Blastopora in Eana temporaria. — Kowalewsky. Beitrage zur nacheim-
bryonalen Entwicklung der Musciden. — ■ Henneguy. Sur la ligne primitive des poissons
osseux. — Ilerlwig. Ist Erytbropsis agilis eine losgerissene Spastostyla Sertu-
lariarum?
: Archiv der Mathematik and Physik. 2" Keilie, Th. I, 4. Leipzig, 1884. 8."
Oekinghaus. EUiptische Integralfunctionen und ibre geometrische, analytische und
dynamisebe Bedeuttrag.
* Archiv fi'ir Osterf. Gesehichte. Bl. LXV, 1, 2. Wien, 1884. 8.°
Dudlk. Ausziige aus dem Batbs-Protokolle des k. k. Tribunals in Jlàhren Tom
Jabre 1683. — Loserlh. Der Sturz des Hauses Slawnik. Eiu Beitrag zur Geschicbte der
Ausbiklung des bOhmischen Herzogthums. — Mayer. Der innerOsterreichische Bauernkrieg
des Jahres 1515. Nacb alteren und neueu Quellen dargestellt. — Ginddy. Ein Beitrag zur
Biograpbie des Pater Dominicus a Jesu Maria, des Zeitgenosseu der Scblacht auf dem
weissen Berge. — lluber. Stndien iiber die Geschicbte Ungarns im Zeitalter der Arpaden. —
Loserth. Das Necrolog des Minoritenklosters in Olmiitz. — ■ Dusson. Salzburg und Bobmen
vor dem Kriege von 12~6. — Dudik. Tagebucb des feindlichen Einfills der Scbweden in
das Markgraftbum Màhrend wabrend ibres Aufenthaltes in der Stadt Olmiitz 1612-1650
gefiihrt von dem Olmutzer Stadstcbreiber und Notar Magistei F. Flade. — hi. Ueber Ne-
krologe der Olmutzer Domkirche.
"Beiblatter zu cleri Annalen der Physik und Chemie. Bd. IX, St. 2. Leipzig,
1885. 8."
•Bericbt (XIII) der Naturforsch. Gesellschaft zu Bamberg 1884. Bainberg,
1884. 8."
Blasius. Der japanisebe Norz, Foetorius Itatsi.
; Bericht ueber die Senckenbergiscbe Naturforschende Gesellschaft 1884. Frank-
furt a/M. 1884. 8."
— XC1V —
Richlers. Ueber die Wechselbeziehungen zwischen Blumen und Jnsecten. — von Heyden.
Beitrage zur Kenntniss der Ilymenopteren-Fauna der weiteren Umgegend von Frankfurt
a. M. — Boetlgcr. Eine Sammelexkursion nach Abchasien und Tscherkessien ausge fiihrt von
0. Retowski. — Kinkelin. Ueber zwei siidamerikanische diluviale Riesenthiere. — hi. Ueber
Fossilien aus Braunkohlen der Umgebung von Frankfurt. — li. Sande und Sandsteine irti
Mainzer Tertriiirbecken. — là. Die Schlcnsenkammer von Frankfurt-Niederrad und ihre
Fauna. — Boellger. Fossile Binnenschnecken aus den unter miociinen Corbicula-Thonen
von Niederrad bei Frankfurt a. M. — Ritter. Ueber neue Mineralfunde in Taunus. — Buck.
Ueber die Ungestielte Varietat der Podophrya fixa Ebb. — Kobelt. Verzeichniss der
palaearktischen Saugethiere des Senckenbergisclieii Museums Ende 1884.
*Berichte der deutscben cberniscben Gesellschaft. Jbg. XVIII, 2,3. Berlin,
1885. 8.°
2. Banmann. Ueber Abkummlinge der Brenztraubensaure. — Beckurts und Olio. Studien
iiber das Verhalten der Silbersalze von halogensubstituirten Sauren der R<;ibe CnH2nO,
beim Eihitzen mit Wasser und far sicb. —Bevali. Ueber Paraamidooctylbenzol, Paraami-
docaprylbenzol und ein Amidooctyltoluol. — Bernfhsen und Semper. Ueber das Juglon. —
Classai. Bemerkungen zu der Antwort des Hrn. Wieland. — Duisberg. Ueber bis Bildung
von p-Tohiyl-p-methylimesatin aus Dichloressigsaure und tf-Toluidin. — Gentil. Ueber die
/3-Naphtochinolinsulfosaurc. I. — Hempel. Die Sauerstoffbestimmung in der atmospluuischen
Lnft. — Hofmann. Zur Kenntniss der Coniin-Gruppe. — Japp und Miller. Ueber Additions-
und Condensationsverbindungen der Diketone mit Ketonen. II. — Kleemann. Ueber eine
Darstellungsmetbode des Diacetyleyanids. — v. Koslanccki und Niementowski. Synthese der
Nitrococcussiiuie. — Meyer. Syntliesen des Thiopbens. — Móhlau. Zur Kenntniss des Di-
phenylpsendoamphiphenacylrjitrils. — Nicol. Eine Theorio der Lesung. — Otto. Ueber
Bildung von Sulfonen aus alkylsulfonirten Sauren der Reihe CnH2nO,. — hi. Neue Syn-
these von aromatisclten Sulfonen mittelst Quecksilberdiphenyl. — hi. und Beckurts. Zur
Kenntniss der Monohalogensubstitute der Akrylsaure. — Owens und Japp. Ueber Conden-
sationsverbindungen von Benzil mit Aethylalkohol. — Pellizzari. Ueber Amìdobonzoesau-
rcderivate der Bernsteinsaure, Sebacylsiiure und Phtalsaure. — Perkin {junior}. Ueber die
Dehydraeetsaure. — hi. Notiz iiber Tiimethylenjodid. — Wislicenus. Ueber die Einwirkung
von Cyankalium auf Phtalid. — 3. Berend. Ueber ein Trimethylchinolin. — Brunner und
Hubert. Ueber Phenolfarbstoffe. — Claus und Muchall. Zur Kenntniss der Cliinolincarbon-
siiure (Cinchoninsaure). — Elbs und Wiltich. Ueber die Einwirkung des Chlorpikrins und
C'Ihoroforms auf Tolnol bei Gegenwart von Aluminiumchlorid. — Gatiorowski und Wayss.
Zur Kenntniss der Diazoverbindungen. — Gólirinrj. Einwirkung von Aldebyd auf Parani-
trobenzaldeliyd. — Hanssen. Entgegung. — Jacobsen. Abbau con Kohlenwasserstoffen durch
Umkehrung der Friedel-Crafts'schen Reaction. — M. Bromsubstitutionsprodukte des
Paraxylols. — Just. Ueber eine neue Metbode der Einfiilirung stickstofflialtiger Radikale
in den Malonsaureester und Acetessigester. — Knorr. Einwirkung des Diacetbernsteinsaa-
reester auf Ammoniak und primàre Aminbasen. — Iti. und Blank. Ueber die Einwirkung
desBenzoylacetessigestersauf Pbenylbydrazin. — lùiorre. Ueber die Wolframate von Baryum.
Strontium und Calciurn. — Nictzki und Benckiser. Ueber Orthonitranilinsulfosaure und
iiber eine neue Dastellungsmerliode des Ortlionitranilins. — hi. und Goll. Ueber Azonaphta-
lin. — Oslermaycr. Zer Kenntniss der Dichinolyline. — Paal. Synthese von Thiophen- und
Pyrrolderivaten. — Pechmann v. Zur Constitution der aus Cumalinsliure enstehenden Pyri-
dinderivate. — Radziszewski. Ueber die Oxydation mittelst Wasserstoffsuperoxyd. — Sal-
kowski. Ueber den Schmelzpunkt und die Trennung von Gemischen von Phenylcssigsaure
und Hydrozimmtsàure. — Scherks. Ueber Hydrindonaphtenearbousaure. — Schramm. Ueber
den Einfiuss des Lichtes auf den Verlauf chemischer Reaktionen beim Bromiren aromati-
scher Verbindungen. — Sprillo. Beitrag zur Kenntniss der Massenwirkung. — Tìiól. Ueber
— Xl'V —
das syminetrische m-Xylidin and das entsprechende Xylenol. — Weber und Woff. Perchlor-
benzol. — Wittgerodt. Ueber Thiobenzoàsaure-rs-dinitrophenylather und dio gewulinlichen
1 4
Aetherdes «-Dinitrophenylmercaptans. — hi. Uebcr p-Nitrophenylmercaptan CCH4(S3)(N02)
4 1
und p-Nitrophènyldisulfid (C,;II4X02S)2. — Zuclzcr. Zur Bestimniung dea Chlors ira men-
scblichen Harn.
TBerichte ueber die Verbandlungen der naturf. Gesellscliaft zu Freiburg i. B.
Bd. Vili, 2. Freiburg, 1884. 8."
Himstedt. Ueber das Zusammenwirken von Zng und Torsion bei Metalldrahten. —
Koch. Untersucbungen iiber die Elasticità^ der Krystalle des regularen Systems. — i
Krics. Ueber die Evregung des motoriscben Nerven durch WechselstrSme. — Victor. Die
barraoniscbe Configuration 24.t — Himstedt. Zur Bestimmung der Windungsflache einer
Drahtspule. — Warburg. Ueber die Elektrolyse des festen Glases. — Himstedt. Zwei ver-
schiedeae Fornien eines selbsttbatigen Disjunctors. — ld. Ueber eine Methode zur Be-
stimmung des Ohm. — von Krics. Ueber die Abkangigkeit der Erregungsvorgiinge von
dem zeitlicben Verlauf der zur Reizung dienonden Electricitats-Bewegung.
"Boletin de la Academia nacioual de ciencias en Cordoba. T. VI, 4; VII,
1, 2. Buenos Aires, 1884. 8.°
Vi. 1. Doering. Observations méte'orologiques faites à Cordoba (Républiquc Argentine)
pendant l'année 1883. — Knop/. Determinacion de la latitud de algunos lugares de la Re-
pùblica Argentina. — Peter. Informe sobre las Observaciones del paso de Venus, practica-
das por la Comision Astronòmica alemaua en Bahia Bianca. — vii. 1. Arribàlzaga. Esta-
filinos de Buenos Aires.
•^Boletin de la real Academia de la Historia. T. VI, 1, 2. Madrid, 1885. 8.°
i.. Ricino. Iglesias de San Miguel de Lino y de Santa Maria de Naraneo. — Arabia.
De Eipoll a Gerona. — Fila. Epitaflo de dos Condes de Besalù en el monasterio de
Bipoli.— Loeb. Actes de vente hébreux originaires d'Espagne. — 2. Fernàndez-Duro. Anti-
giiedades de la villa del Pino (Zamora). — Ramirez. Códices mejicanos de Pr. Bernardino de
Sahagiin. — de Lafiientc. Historia del monasterio de Santas Creus. — Fita. El judio errante
de Illescas (1484-1514). — eh Smcdt. Culto antiguo de San Masona metropolitano de Mérida.
•^Boletin de la Sociedad geogràfica de Madrid. T. XVII, 4-6. Madrid, 1884. 8.°
4-5. Ferreiro. Memoria sobre el progreso de los trabajos geogràficos. — Fernandez-
Duro. Cartas de marcar. Las de Valseca, Viladestes, Oliva y Villarroel. — Comereio exte-
rior de Espana. — Rawson. El reparto de la costa de Africa. — de Bouthillier. Ingleses,
franceses y alernanes en el Golfo de Guinea. — O'Gonnor. Exploración del alto Limay y
del lago Xahuel-Huapi. — 6. La politica hispano-marroqui y Li opinion publica en EspaBa
(condusión). — Nuevos territorios espanos.
;'Bulletin de rAcadérnie r. des sciences, des lettres et des beaux arts de
Belgique. 5e sér. t. VIII, 8, 9. Bruxelles, 1884-85. 8.°
Renard. Sur les interpositions microscopiques de sagenite dans l'oligiste titanifere
des phyllades. — Van Beneden et Julin. Les oriflces brauchiaux externes des Ascidieus el
la formation dn cloaque ehcz Phallusia scabroides, nov. sp. — Van Beneden. Sur
quelques anirnaux nouveaux pour la faune littoralc belge, formant una faune locale toute
partienlière au voisinage du Lane de Thoruton. — /,/. Sur la présence a Liège da Niphar-
gns puteanus, Sch. — Gerles et Cochin. Action des lumtes pressions sur la vitalité de la
levure et Ics phénomènes de la fermeatation. — Firket. Sui- la présence en Belgique de
l'Anclivlostome duodénal. — Mac Leod. Sur la présence d'une glande coxale chez les Ga-
des. — Wauters. Quelques détails sur Wissant (le Portus Iccius). Térouanne n'a jamais
— XCV1 —
été voisin de la mer. Le Sinus Itius a-t-il existé? — Van Beneden. Une nouvelle Bale-
noptcra rostrata dans la Mediterranée. — Slroobant. Sur l'agrandissement apparent des
constellations, du soleil et de la lune à l'korizon. — Dupont. La chronologie géologiquc. —
Folie. Sur la cause principale de la direction plongeante du vent et des calraes tropicaux. —
Magre. Beinseignenients sur Ics prétendns effets de tremblement de terre ressentis en Bel-
gique. — Mansion. Note sur la méthode des moindres carre's.
■^Bulletiii de la Société des sciences naturelles de Neuchatel. T. XIV. Neu-
chatel, 1884. 8.°
Guillaume. Sur la quantité d'eau nécessaire à l'alhnentation d'une loealité. — Ni-
colas. De l'action explosive des projectiles d'infanterie. — lìcdard. Du rùle de la symétrie
dans la geometrie élémentairc. — llirseh. La pendule électriqne de précision. — Web r.
La Sirène éìetrique. — hi. Sur le mouveraent gyratoire des corps solides à la surface des
liquides. — Levier. Les tulipes de l'Europe. — ■ Junod. Les états de larve et de nymplie
de l'Hyponomen ta Stannellus (Thunb). — Jaccard. Les sources de Combe-Garrot. —
hi. Sur les vertébrés fossilcs découverts récemment dans l'Amérique du nord. — Albreeht.
De la tuberculose, d'après Ics recherches rnicroscopiques nouvelles. — hi. Sur le Képhir.
•rBulletin de la Société imp. des Naturalistes de Moscou. Aunée 1885, n. 1.
Moscou, 8."
Weihrauch. Studien zur Mittelbildung bei der rclativen Feuchtigkeit. — Weiss. Ce
quc devicnt la bile dans le canal digestif. — IITOATLEBA. Maiepiara s.w onncania
(Jwopa TaMÓoBCKofi ryuepiiin. — Radoszkowski. Revision des armures copulatriees des males
du genre Bombus. — Sorokine. Courte description d'un voyage dans l'Asie centrale. — Lio off.
Beitrage zur Histologie des Haares, de Borste; des Stachels und der Feder. — Dyboiuiky.
Notiz ueber cine die Entsteliung des Baikal-Sees betreffeude Hypothese.
"fBulletin de la Société mathematiche de France. T. XII, n. 5. Paris, 1884. 8.°
Picard. Itemarque sur la réduction des intégrales abéliennes aux intégrales cllipti-
qUes. — Lemoine. Sur les nombres pseudo-symétriques. — Tchebiche/f. Sur les fractions
alge'briques qui représentent approxiraativement la racine carrée d'une variable, comprile
entre les limites données.
f Bulletta des sciences mathématique et astronoiniques. 2C Sér. t. Vili tables.
Paris, 1884. 8.°
'•"Bulletta of Museum of Comparative Zoology at Harvard College. Voi. VII,
1-8, 11. Cambridge, 1881-84. 8.°
11. Whilncy and Wadsivorth. The Azoic System and its proposed Subdivisions.
i Centralblatt (Botanisches). Bd. XXI, n. 5-9. Casse!, 1885. 8."
5. lime. Carte der Anfbluhzeit von Syringa vulgaris in Europa. — 6. Hansen. Vor-
laufige Mittheilungen ueber Gàhrungspilze. — 7-9. Kraus. Ueber Blutung aus Pareneliy-
matischen Geweben. — Wille. Zur physiologischen Anatomie der Algen.
• ■Circuì ars (Jobns Hopkins University). Voi. IV, 36. Jan. 1885. Baltimore, 4.°
■t-Civilingenieur (Der). Jhg. 1885. Heft 1. Leipzig, 1885. 4.°
Kopcke. Ueber Reliefs und Relief-Photogramme. — Hofmann. Hydraulisclie Locoino-
tiven-Drehseheibe mit oder olmo Rollkranz fiir Handbetrieb. — llaedickc. Die Lagerung
der Drebbankspindel. — Kottig. Notizen iiber Productions- und Handelswerhaltnisse beim
sachsischen Steinkohlenbergbau. — lliippnar. Zur Ermittelung der Druckvertlieilung in
Mauerwerksquerschnitten. — Rosi. Mecbaniscbe Aich- und Fress-Sclmiierpumpe. — Gruner.
Neulieiten der technischen Literatur. — Hartig. Nutiz, die Bimlekraft von Leimsorten
betreffend.
— XCVII —
*Compte renda de la Société de géograpìrie. 1885, u. 2, 3. Paris, 8."
:Comptes rendus des séances et travaux de l'Académie des seiences morales
et politiques. N. 5, t. XXIII, 18S5 févr.-mars. Paris, 8.°
Saint- Hilaire. Mémoire sur la physiologie comparée d'Aristote (Traité des Parties des
animanx). — Say. Concours sur les corporations ouvrières, prix Rossi. — Gréard. La que-
stion des programmes dans l'enseignement secondaire. — Zeller. La grande diète de Ma-
yence de 1235 sona l'emperenr Frédéric II; grandeur apparente et faiblessc de l'empire;
lettres et arts. — Ge/froy. Observations à la suite de la lecture du mémoire de M. Jules
Tessier, sur la quatrième croisade. — Lucas. Mémoire sur l'état anormal en France de la
répression en matière de crimes capitani et sur les moyens d'y remédier. — Caro. Une
Acadérnie sous le directoire, par M. Jules Simon.
tComptes rendus hebdomadaires des séances de l' Académie des seiences.
T. C, n. 4-7. Paris, 1885. 4.°
•1. La-wy. Sur la limite d'exactitude des fonnules différentielles employées dans la
réduction des observations méridiennes. — Berllielot. Sur la neutralità chimique des sels et
sur l'emploi des matières colorantes dans le dosage des acide?. — Friedd et Curie. Sur la
pyroélectncité de la topaze. — Pouchet. Sur les modifieations qui se produisent dans la
composition chimique de certaines humeurs sous l'influence da choléra épidémique. — Le-
inaine. Sur le dévcloppement des ceufs du phylloxera. — Battlaud. Re'sultats principaux de
la discussion des observations des satellites de Saturno, faites àToulouse de 1870 à 1883. —
Obrecht. Discussion des résultats obtenus avec les épreuves daguerriennes do la Commis-
sion iìaneaise du passage de Vénus de 1874.— Bouquet di la Grye. Observations relatives
à la Communication précédente de M. Obrecht. — Tacchini. Résultats des observations des
taches et des facules solaires, faites pendant le quatrième trimestre de 1881. — Picard.
Sur une classe d'équations aux dérivóes partielles du premier ordre. — Goursal. Sur un cas
de reductio 11 des équations linéaires du quatrième ordre. — Liouville. Sur les formes inté-
grables des équations linéaires du second ordre. — Delafond. Sur les phénomènes de con-
densations qui ont lieu daus les machines a vapeur pendant l'admission. — d'Arsonval.
Dangers des géuérateurs mécaniques d'électricité ; moyea de les evitar. — André, Sur les
sulfates de zinc ammoniacaux, et sur la séparation en deux couches d'une solution pure-
mcnt aqueuse. — de Forcrand. Chaleur de formation des sulfites et bisulflte d'ainmonia-
qUe. — Sìe. De l'hypertrophie cardiaque résultant de la croissance. — Larrey. Observations
relatives à la Communication précédente de M. G. Sée. — Nicali et Rielsch. Caractères
morphologiques différentiels des colonies jeunes de bacilles-virgules, en semis dans la gela-
tine nutritive. — Terrei!. Analyse d'une chrysotile (serpentine iìbreuse ayant l'aspect de
l'asbeste) ; silice fibreuse résultant de l'action des acides sur les serpentines. — Noguès.
Phénomènes géologiqucs produits par les tremblements de terre de l'Andalousie, du 25 dé-
cembre 1884 au 1G janvier 18S5. — Héberl. Observations relatives à la Communication
précédente de M. A.-F. Noguès. — 5. Resa!. Sur le roulement des surfaces. — de Lafitte.
Sur les élevages de philloxeras en tubes. — Mannhein. Représentation piane relativo aux
déplacements d'une figure de forme invariable assujettie à quatre conditions. — Morize.
Sur un actinomètre au sélénium. — Moissan. Sur une nouvellc préparation du trifluoruro
de phospbore et sur l'analyse de ce gaz. — Elard et Bémont. Sur Ics ferrocyanures vcrts
ou glaucoferrocyanures. — Tanrel. De la vincétoxine. — Béeliamp. Sur la signilication des
expériences polarimétriques exécutées avec la dissolution du coton dans le réactif ammo-
nicuprique; cssais polarimétriques sur ce réactif. — Loria. Sur un cas particulier d'action
catalytique, — Dieulafail. Composition des cendres des Eqoisétacées ; application à la for-
mation houillère. — Pouchet. Des derniers échonoments de Cétacés sur la còte francaise. —
1 riNO-REKDII ONTJ — YOL. I. 13
— xcvm —
Lnar. Iafluence des baisses barométriques brusques sur les tremblements de terre et les
pbénomènes éruptifs. — 6. Wolf. Sur une disposition nouvelle de l'appareil du rniroir tour-
nant pour la ruesure de la vitesse de la lumière. — Mascart. Sur la détermination de l'olmi
par la métbode de l'amortissement. — Berlhelol. Sur la vitesse de propagation de la déto-
nation dans les matières explosives solides et liquides. ■ — de Lacaze-Uuthiers. De l'épipo-
dium chez quelques gaste'ropodes. — Gaudry. Sur les Hyènes de la grotte de Gargas dé-
couvertes par M. Felix Régnault. — Faye. Sur l'Annuaire de l'Observatoire de Eio-de-Ja-
neiro, offert à l'Académie au nom de S. M. l'Empereur du Brésil. — Piclet. Nouvelle ma-
cbine frigorifique, fonde'e sur l'emploi de pbénomènes physico-cbimiqucs. — de Lafitle. Sur les
traitements des vignes par le sulfure de carbone. — Bigourdan. Observations de la comète
d'Eucke, faites à l'Observatoire de Paris (équatorial de la tour de l'Ouest). — Lamey. Sur
quelques anomalies siugulières de l'aspect de Saturne observées récemmeut. — Tacchini.
Observations des protube'rauces solaires, faites à l'Observatoire du Collège romain, pendant
l'année 1884. — Obrechl. Sur la parallaxe solaire déduite des épreuves daguerriennes de
la Commission franeaise du passage de Vénus de 18*?4; nouveau mode de discussion, coru-
prenant la presqne totalité des observations. — Kanlor. Sur une théorie des courbes et
des surfaces admettant des correspondances univoques. — Poincaré. Sur l'équilibre" d'une
masse fluide auimée d'un mouvement de rotation. — ■ Hurion. Sur la variation de re'sistancc
électrique du bismuth place dans un champ magnétique. — Olszewski. Temperature de
solidiflcation de l'azote et du protoxyde de carbone ; relation entre la temperature et la
pression de l'oxygène liquide. — Engel Sur la dissolution du carbonate de magnesie par
l'acide carbonique. — fsambert. De l'action du soufre sur le pbosphore rouge. — Gorceix.
Sur des sables à monazites de Caravellas, province de Babia (Brésil). — Meunier. Sur le
/j-bexachlorure de benzine. — Charpenticr. La perception diffórenc ielle dans les cas des éclai-
rages ordinaires. — Pouchct. Sur les modifications qui se produisent dans la composition
ebimique de certaines bumeurs, sous l'influence du cboléra épidémique. — Grasset. De l'action
physiologique de la cocaine. — Sée et Bochefonlaine. Action pbysiologique du sulfate de
cinchonamine. — Béchamp. Sur l'inactivité de la cellulose et spe'cialemont de celle qui est
séparée de la dissolution du coton dans le réactif ammonicuprique. — Kunstler. Sur un
ètre nouveau, le Bacterioidomonas ondulans. — Koubasso/f. Passage des microbes
patbogènes de la mère au foetus. — Tai/on. Su le microbo de la fièvre typbo'ide de l'homme. —
Arloing. Infiuence de la lumière sur les végétation et les propriétés patbogènes du Ba e il -
lus antbracis. — Bourccrel. Sur la circulation veineuse du pied. — Jourdain. Sur le
système nerveux des embryons' de Limaciens et sur les relations de l'otocyste avec ce sy-
stème. — Niemiec. Sur le système nerveux des Ténias. — Viguièr. -Sur le Tétraptère (Te-
tra piati a volitans, Buscb). — Sabalicr. Sur la spermatogénèse des Crustacés ddca-
podes. — Fischer. Sur l'existence de mollusques pulmonés terrestres dans le terrain per-
mien de Saòne-et-Loire. — Fréchou. Sur un nouveau mode de transmission du mildew de
la vigne. — Macphtrson. Tremblement de terre en Espagne. — Delamare. Tremblemeut de
terre ressenti à Landelles (Calvados), le 1" février 1885. — 1. Lcswy. Iuexactitudes com-
mises par l'emploi des formules usuelles dans la réduction des étoiles polaires et dans la
détermination de la collimation astronomique. Termes correctifs pour faire disparaìtre ces
erreurs. Métbode d'observation des polaires à une distance quelconque du méridien. — de
Lacase-Duthiers. Système nerveux de l'Ancylus fluviatilis. — Trécul. Ordre d'appa-
rition des premiers vaisseaux dans les feuilles de Crucifères. Ti'oisième partie : Crambe. —
de Caligny. Expe'riences sur des pbénomènes du mouvement de l'eau dans un appareil cm-
ployé à élever de l'eau au rnoyeu d'une chute motrice. — Ledieu. Su la résistauce des
caiènes. — Marès. Sur diverses maladies cryptogamiques regnante^ de la vigne. — Mena-
brea. Sur la densité et sur la figure de la terre. — Perrier. Sur le développement de l'appa-
reil vasculaire et de l'appareil génital des Comatules. — Guignet. Extraction de la matière
— XCIX —
verte des feuilles ; combinaisous ddfinies: formées parla chlorophylle. — Slieltjcs. Sur quel-
ques théorèmes d'Algebre. — Witz. Pouvoir caloriflque du gaz d'éclairage cu divera elats
de dilution. — Le Chaldier. Sur les lois de la dissolution. — Engel. Sur la solution da
carbonate de magnèsie par l'acide carbonique. — JuUj. Sur un hydrate cristallisé «le l'acide
phosphorique. — Osmond et Werlh. Structure cellulaire do l'acier fondu. — Bourcliardal. Sul-
lo glycol : solidifica tion, préparation. — hi. Sur le glycol rnonochlorbydrique. — Brasse.
Action de la diastasc du malt sur l'amidon era. — Levallois. Sur le pouvoir rotatoirc des
solutions de cellulose dans la liqueur de Schweizer. — Béchamp. Observations concernant
Ics organismes producteurs de zymases, presentées à propos d'ime Noto do 11. Duclaux. et
de Keraarques do M. Pasteur. — l'oiricr. Sur la structure anatomique et la positura systé-
matique de l'Halia priamus (Risso). — Joubin. Sur l'anatomie des Brachiopodes du
genre Cranio. — Boutan. Sur le systèrae nerveux d'une Fissurclle (P. alternata). ■ —
Dieulafait. Origine des miuerais mctallifèrcs existant autour du Flateau centrai, particu-
lièrement dans les Cévennes. — Venuku/f. Sur les resultata recueillis par M. Sokoloff, con-
cernant la formation des dunes.
^Cosnios. N. S. N. 1-4, févr. 1885. Paris, 4.°
i'Denkschriftenderk.Akadeiiiieder Wissenschafteu. Phil.-hist. CI. Bd. XXXIV.
Math.-Nat. CI. Bd XLVII. Wien, 1884. 4.°
xxxiv. Pfiìrwier. Nachrichten aus dei- Gescliichte der nGrdlichen Thsi. — Miklosich.
Gcschichte der Lautbezeicbnung im Bulgarischen. — Pfìzmaicr. Die Gottesmenschen und
Skopzen in Eussland. — ■ Miklosich. Die tiirkiseben Elemeute in don sudost- und ostouro-
pàisehen Spracben. — Gillbausr. Die Ueborreste griecbiseber Tacbygrapbio im Cod. Vat.
gr. 1S09. — xlvii. Brauer. Die Zweifluger des k. Museum zu Wien. III. — EUingshauscn.
Beitràge zur Kenntniss der Tertiarfiora Australien's. — Oppoher. Tafolu fiir den Plane-
ten (85) Concordia. — llochsletter. Die neuesten Gniberfiuide von Watsch und St. Marga-
reten in Kraiu und der Culturkreis der Hallslatter-Periode. — Sleindachner und Dòderlein.
Beitràge zur Kenntniss der Fische Japan's. — Oppoher. Tafeln zur Berecbnung der Mon-
desfiusternisse. — Neumeyr. Ueber Klimatische Zonen vahrend der Jura- und Kreidereit. —
Tschcrich. Ueber dio Gemeinsamkeit particularer Integrale bei zwei linearen Differential-
gleicbungen. IL — Anton. Definitive Babnbestimmuug und Epbemeriden fiir den Planc-
ton (154) Bertba. — Wolyncewicz. Bahnbestimmung der Planeten (210) Isabella.
•^Denksclmften (Neue) der allgemeineu schweizerisclien Gesellsciiaft. fiir dio
gesammten Naturwissenscliaften Bd. XXIX, 1. Ziirich, 1884. 4.°
Malhey. Coupes géologiques des tunnels du Doubs. — licer. Ueber die nivale Flora
der Scbweiz. — Beusl. Untersuclmng ueber fossile Hedzer aus Gruuland.
Fauna uud Flora des Golfes von Neapel. Monogr. X-XII. Leipzig, 1884. 4.°
{acq.).
x. (Manin. Doliolum. — xi. Lang. Die Polycladen. — xn. Bertìwld. Cryptonemiaceen.
■Fontes rerum austriacarum. Diplomataria et acta. XLIII Bd. Wien, 1883. 8.°
Deck. Die Geschicbts-Biicber Wiedertiiufer in Oesterreich-Ungarn. ecc. in der Zeit
152G bis 1785.
fHefte (Naturhistorisclie) kerausg. vorn Ung. National Museum. Bd. Vili,
1-4. Budapest, 1884. 4.°
Schmidt. Zur Isomorphie des Jordanit und Menegbinit. — 2. Kohl. Beitrag zur Kennt-
niss der Hymenopteren-Gattung Oxybelus Batr. — von Janka. Genisteae europaeae. —
von Borbds. Botaniscbes, aus den Manuscripten des ungar. National Museum. — Franzenau.
Anglesit von Felsfl-Vissó, — Loczka. Mineral-cbemiscbo Untersucbungen. — Schmidt. Ueber
die Minerale von Pelsiicz-Ardó. — 3. von Janka. Trifolicae et Loteae florae europaeae. —
Órley. Ueber die Athraung der Serpulaceen im Allgemeinen, mit besonderer Rucksicht auf
den Werth ihrer Haut-Pigmente. — Ualavàls. Neue Gasteropoden-Formen aus der Medi-
terranen-Fauna von Ungarn. — Franzenau. Heterolepa, eine neue Gattung aus der Ord-
nung der Foramiuiferen. — Mocsdry. Characteristische Daten zur Hymenopterenfauna
Siebenburgens. — von Madaràsz. Ueber abnorm gefarbte Vogel in der Sainmlung des ung.
Nat.-Museum. — 4. Mocsàry. Specie generis Anthidium Fabr. regionis palaearcticae. —
v. Frioahlszky. Coleoptera nova ex Hungaria. — Coleoptera, prò fauna Hungariae characte-
ristica, annis praeteritis in Hungaria collecta. — Fényes. Le Baryte de Péscy. — v. Janka.
Hedysareae europaeae. — Astragaleae europaeae. — v. Borbài. Aquilegia Hookeri n. sp. —
IlorvàtU. Diagnoses Hemipterovum.
tH3B'l;cTÌJi reo.iorHiecKaro KoMineTa. 1884 ro^t. Tomi III, 8. CanKTneTeptfyprT,.
1884. 4.°
KAPIIIIHCKArO. HeTporpai)miecKÌJi aasifaKH.
+ Jahrluch ueber die Fortschritte der Mathematik. Bd. XIV , 2. Berlin ,
1885. 8.°
+Jahrbiicher der k.k. Central-Austalt fiir Meteorologie und Erdmagnetismus.
Jhg. 1882. N. F. Bd. XIX. Wien, 1884. 8.»
f Jahresbericbt der k. u. Geologischen Anstalt fiir 1883. Budapest, 1884. 8."
Hofmann. Ueber die auf der rechten Seite der Donau zwischen O-Szony und Piszke
ausgefiihrten geologischen Specialaufnahrnen. — v.Matyasovszky. Der Kiràlyhàgd und dasThal
des Sebes-Koros Flusses von Bucsa bis UéY. — v. Lùczy. Ueber die geologische Detailauf-
nahrae im Gebirge zwischen der Maros und der Weissen-Koros und in dei' Àrad-Hegyalja. —
Kocìi. Ueber die im Klausenburger Randgebirge ausgefiihrte Specialaufnahine. — Roth. v.
Telegd, Das Gebirge niirdlieh von Pattas-Bozovics im Krassu-SzOrényer Comitato. — Uala-
vàls. Ueber die geolog. Detailaufnalnne in der Umgebung von Alibunàr, Moravicza Mó-
riczfóld und Kakova. — Schafarzik. Geologische Aufnahme des Pilis-Gebirges und der
beiden « Wachtberge » bei Gran. — Gesell. Ueber die Montangeologische Detailaufnalnne
von Schemnitz und Umgebung in den Jahren 1882 und 1883.
ìJahres-Bericht (LXI) der Schles. Gesellschaft fiir Vaterlandische Cultur.
Breslau, 1884. 8."
:" Jahresberitcht des Wissenschafl. Club. 1884-85. Wien, 8.°
fJornal de sciencias matbematicas e astronomicas. Voi. V, 6. Coimbra, 1884. 8.°
Schiappa-Munkiro. Recherches relatives au cercle variable qui coupé deux cerclcs
donués sous des angles donnés.
tjournal (The American) of science. Voi. XXIX, n. 170, fevr. 1885. New
Haven, 1885. 8.°
Powett. The Organi zatiou and Pian of the United States Geological Survey. — Gray.
Memorial of George Bentham. — Walcotl. Paleontologie Notes. — Hall. Rotation of the
Equipotential Lines of an Electric Current by Magnetic Action. — Kinahan. Use of the
terni Esker or Kam Drift. — Croll. Cause of Mild Polar Climates. — Varili. Notice of
the remarkable Marine Fauna occupying the outer banks off the Southern Coast of New
England. — Perry. Note on a Fossil Coal Plaut found at the Graphite deposit in Mica
schist, at Worcester, Mass. — Hicks. The Test Well in the Carboniferous Formation at
Brownvill, Neh. — Slockwell. Review of Hill's Supplenient to Delaunay.
•Journal and Proceedings of the r. Society of New South Wales. 1882, 1883.
Sydney, 1883, 1884. 8.°
— CI —
18S3. Beveridge. Ori the Aborigenes inhabiting the great Lacustrine and Binerine
Depression of the Lower Hurrey &. — Tenison-Woods. 0» die Wajanamatta Shales. —
. On Plants Used by the Natives of North Queensland ecc. for food, medicine &. —
Russell A list of doable Stars — Mueller. Census of the Genera of Plants hitherto Known
as indigenons to Australia.
T Journal do Physique théorique et appliquée. 2" Sér. t. IV, févr. 1S85.
Paris, 8.°
Coivi». Observations relatives à la couronne visible actuellement autour du soleil. —
Mattarci et Le Chatelier. Recherches sur la combustion des mélanges gaseux explosifs. —
Estivine. Nouveau système télégraphique. — Parise. Expérience d'hydrolvnaniique.
^Journal des Sociétés scientifiques. An. I, n. 1-G. Paris, 1885. 4."
f Journal of tbo chemical Society. 1884, dee. (Indexes) 1885; febr. n. CCLXVII.
London, 8.°
Staub and Smith. On certain Derivati ves of Isodinaphthyl. — Thorpe. On the Atomic
Weight of Titanium.
'Journal of the r. Microscopical Society. Ser. 2J, voi. V, 1. London, 8.°
Ckeshire. The Apparate for Differentiating the sexes in Bees and Wasps. An Ana-
tomical Investigation iuto the Strncture of the Beceptaculum Serainis and adjacent parts. —
swell. On the Occurrence of Variations in the Development of a Saccharomyces. —
Michael. Notes on the Life-Histories of some of the little-known Tyroglyphidae.
f Journal (Quarterly) of the Geological Society. Voi. XL, p. 3, n. 159. Londou,
1884. 8."
Owen. On a Labyrinthodont Amphibiam Ehytido steus e ape usi s) from the
Trias of the Orange Free State. — Rutley. On Strain in Connexion with Gristallization and
the Development of Pevlitic Strncture. — Mtall. On a new Specimen of Megalichthys
from the Yorkshire Coal-fleld. — Tomes. On the Madreporaria of the White Lias of the
Middle and Western Counties of England, and of the Conglomerate at the base of the
South- Wales Lias. — Dawson. On the Geology of the Line of the Canadian Pacific Railway.
[rving. On the Dyas and Trias of Central Europe. — Hill. On the Roeks of Gnernsey : with
on Appendix by Prof. Bonney. — Bundjiro K<Aò. On some Japanese Eocks. — Collins. On
the Serpentine and associated Eocks of Portballa Cove. — Spearing. On the Eecent En-
croachment of the Sea at Westward Ho! — Varty Smith. On Footprints of Vertebrate
Animals in the Lower New Eed Sandstone of Penrith. — Eunson. On the Eange of the
Palieozoie Eoeks beneath Northampton. — Champcrnowne. On some Zaphrentoid Corals
from British Devonian Beds. — lìirhs. On the Pre-Cambrian Eocks of Pembrokeshire; with
an Appendix by Mr. T. Davies. — Duncan. On the Internai Structures and Classificatory
Position of Micrabacia coronula, Goldf., sp. — Callaway. On the Archaian and Lower
Palajozoic Eocks of Anglesey; with an Appendix by Prof. Bonney. — Kilslon. On the
Fruetification of Zeilleria delicatula; with Eemarks on Drnatopteris tenella
and Hymenophyllites quadridac ty lites. — Godwin- Austen. On the new Eailway-
Cutting at Guildford; with Introductory Notes on the Eocene Beds by Mr. W. Whitaker.
'Kozlony (Fòldtani) havi folyóirat kiadja a Magyar Fiddtani Tàrsulafc. K. XIV,
4-12. Budapest, 1884. 4."
4-S. Hofmann. A Duna jobb partjiin O-Szony és Piszke kozt foganatositott fòldtani
részletes fòlvételrol. — ìlatyasovszky. A Kiràlyhàgó és a Sebes-Koros vólgye Bucsàtùl —
Eévig. — Lkzy. A Maros és a Fehér-Koros kuz.jtti hcgyvide'ken és az Arad-Hegyaljàn
cszkozolt fòldtani részletes felve'telrol. — Koch. A kolozsvàri szegélyhegységben 18S3. nya-
ràn ve'gzett fòldtani részletes fòlvételrol. (Egy geologiai szelvénynyel a tàbla-mellékleten). —
— cu —
Ruth. A Pattas— - Bozovicstól északra fekvó hegység Krassó-SzCirény megyében. — llalavàts.
Az Alibunàr, Moravicza, Mdriczfuld és Kakova kOrnyékén eszkozolt folltani részletes fel-
vételrol. — Schafarzik. A Pilis begységben eszkozùlt foidtani részletes felvételrol. — Gciell.
A Selmeczbànyàn és kSmyékén 1882-ben és 1883-ban eszkozolt bànyageologiai részletes
felvételekról. — 9-11. Slaub. Heer ernlékezete. — Szabó. A « Jellowstone National Park »
nchiiny kozete és uj leiràsa. — Ruth. Az eperijes-tokaji hegylancz északi részének tracby-
tjai. — Krenncr. Emplectit és az ugynevezett Treraolit Rézbanyràól.
^Mélanges d'archeologie et d'histoire. IV anuée, f. 5, dee. 1884. Rome, 8.°
Nolhac. Les peintures des manuscrits de Virgilc. — Grousset. Le boeuf et l'àne a la
nativité du Cbrist. — Prou. Statuts d'un chapitre general bénédictin tenu à Angers en 1220. —
Lècrivain. Le mode de nomination des « Curatores Rei Publicae ». — Le Dlant. De quel-
ques types pa'iens reproduits par les premiers fldèles. — Fabrc. Le patrimoine do l'Eglise
romaine dans les Alpes Cottiennes.
i-Meinoirs of the geological Survey of India. Voi. XX, 1,2. Calcutta, 1883. 4.°
1. Foole. Geology of Madura and Tinnevelly Districts. — 2. Manfani. On tbe Hills
in the neighburhood of the Sind and Punjab frontier between Quetta andDera Ghazi Khan.
tMemoÌPS of the Geological Survey of India. Palaeontologia Indica. Ser. 10,
voi. II, 6; III, 1-4; 14, voi. I, 3. Calcutta, 1884. 4.°
10, il Lydekker. Siwalik and Narbada Carnivora. — 10. ni. hi. Additional Siwalik
Perissodactyla and Proboscidia. — lei. Siwalik and Narbada Bunodont Suina. — hi. Ro-
dents ani new-Rurainants from the Siwalik and Synopsis of Mavnmalia. — hi. Siwalik
Birds. — 14. i. Duncan and Sladen- The fossil Echinoidea frorn the Khirthar Series of num-
mulitic Strafa in western Sind.
+Mittbeilungeu aus d. Jahrbuche d. k. Ung. geol. Anstalt. VII, 2. Budapest,
1885. 4.°
Koch. Die Alttertiaren Echiniden Siebenbiirgens.
f Mittheilungen aus der Zoologischeu Station zu Neapel. Bd. V, 3-4. Leipzig,
1884. 8.°
Eni:. Deber Iufusorien des Golfes voi Neapel. — ■ Ilarmer. On a method for the silver
staining of marine objects. — Sharp. On the Visual Organs in Lamellibranchiata. — Emery.
Intorno alle macchie splendenti della pelle nei pesci del genere Scopelus. — Vosmaer.
Studies on Sponges. — Spengel. Zur Anatomie des Balanoglossus. ■ — Schiemenz. Ucber die
Wasseraufnahme bei Lainellibrauchiaten und Gastropoden (einschlieblich der Pteropoden). —
Bearci. On the Life-History and Developiuent of the Genus Myzostoma (F. S. Leuckart).
■^Mittheilungen der Mathematischen Gesellschaft in Hamburg. N. 5. Leipzig,
1885. 8."
Dock. Ueber einen elementare» Beweis des Satzes, dass jede Primzahl von der Form
'1/n-l gleich der Summa zweier ganzen Quadratzahlen ist. — Kopcke. Ueber die Reihe
00
Vsiu (n .' xn). — Dock. Hydrodynamik nach dem Hamiltou'schen Prinzip. — Schuhe. Zur
ì
Geschichte der hypergeometrischen Reihe. — Keferslein. Beitrag zur Theorie des Billardspieles.
'''Mittheilungen der Naturforschenden Gesellschaft in Bern ans d. Jh. 1884.
II Heft. Bern, 8.°
Glause. Zur Kenntniss der Hamraungsmechanismen des Herzens. — Schònholzer.
Ueber bestimmte Integrale. — Schwarzenbach. Ueber Trennung von Mangan und Nickel
mittelst Ozon.
— GIII —
*Mittheilungen des deutschen Arehaologischen Institutes in Athen. Atheu,
1884. 8.°
Lolling. Zur Topographie von Doris. — Halbherr. Sopra un catalogo inedito di Keos. —
Doerpfeld. Der Terapel von Sunion. — Fabricius. Die Skulpturen vom Tempcl in Sunion. —
Koehler. Nmnisraatische Beitrage 1. 2. — Fabricius. Alterthumer auf Kreta. I. Gesetz
von Gortyn. — Zeglevriis. *EniyQ«<p«l ex 'Po&ov. — Koefilcr. Attische Inschriftcn auf
Malta. — Id. Attisclies Thiasotendecret.
tMonatsblàtter des Wissenschaftlielien Club in Wieu. VI Jhg. n. 5. 1885. 4.°
tNaturforscher (Der). Jbg. XVIII, n. 1-0. Berlin, 1885. 4.°
+Notices (Monthly) of the r. Astronomical Society. Voi. XLV, 3. London,
1885. 8.°
Neivcomb. On the Proposed Change of the Astronomical Day. — Pickering. Faint Stars
fbr Standards of Stellar Magnitiide. — llind. Note on the Track of the Total Phase in the
Solar Eclipse of 1885. Sept. 8. in its Passage across New Zealand. — Storte. The Observa-
tions of the Moon made at the Padellile Observatory during the year 1884, and a Com-
parison of the Kesnlts with the Tahular Places from Hansen's Lunar Tablcs. — Id. On
Screw-wear as affecting the N.P.D. of the Cape Catalogue for 1880. — Knobel. Note on
the Descriptions of Two Stars in Ptoleuiy's Catalogue. — Downing. Note on the Periodic
Time of a Centauri. — Franks. Note on Prof. Pritchard's Coinparisou of the Light trans-
mitted by Ecfracting and Reflecting Telescopes. — Spilla. Observations of Stars occulted by
the Moon during the Eclipse of Oct. 4, 1884, made at Claphara. — Id. Note of an Obser-
vation of Satura, Nov. 23, 1884. — Mùller. Observations of Comet e, 1884 (Wolf), made
at Stonyhurst Observatory with the 8-in. Telescope and Ring Micrometer. — Observatory,
Greenwich. Observations of Occultations of Stars by the Moon, and of Phenomena of Ju-
piter's Satellites, made in the year 1884. — Gkdhill. Occultations of Stars by the Moon,
and Phenomena of the Satellites of Jupiter and Satura, observed at Mr. Edward Crossley's
Observatory, Bermerside, Halifax, in the year 1884, with the 9'/3-iri. Cooke Refractor.
fNotulen de Algemeene en Bestuurs-vergaderingen vau het Bat. Geu. v.
Kunsten en Wetenschappen. Deel XXII, 1. Batavia, 1884. S.°
^Proceedings of the r. geographical Society. N. s. voi. VII, 1. Jan. 1885. 8."
Beazeley. Notes of an Overland Journey through the southern part of Formosa, from
Takow to the south Cape, in 1875, with an introductory sketch of the Island. — Willard
Glazier. Discovery of the trae source of the Mississippi. — Haliburlon. A Scarch in bri-
tish North America for lost colonies of Northmen and Portuguese. — lloldich. Afghan
Boundary Commission ; Geographical notes.
";'Eevue (Nouvelle) historique de droit fiancais et ótranger. 9° année, janv.-
févr. 18S5. Paris, 8.°
Darcsk. Les inscriptions hypothéeaires en Grece. — Mispoulet. Du nom et de la cou-
dition de l'enfant naturel romain. — Beauehet. Formation et dissolution du mariago dans
le Droit islandais du moyen-age. ~— La Dlant. Des voies d'exception employées contro les
Martyrs. — Glasson. Etude sur le registra de l'oflicial de Cerisy.
+Revue scienti!: qne 1885. N. 4-6. Paris, 4.°
allevile politique et littéraire 1885. N. 4-0. Paris, 4."
tResults of astronomical and mcteorological observations made at the Rad-
diffe Observatory, Oxford 1881. Oxford, 1884. 8.°
'Bcsumé des séances do la Società" des ingénieurs civils. Jauv. 23, févr. G.
1885. Paris, 8."
— CIV —
i'Sitzungberichte d. k. Àkacl. d. Wissenschaften. Math.-Naturviss. CI. l°Abth.
Bd. LXXXVIII, H. 1-5; LXXX1X H. 1-5; 2e Abth. Bd. LXXXVIII,
H. 1-2, LXXXIX, H. 1-5; 3° Abth.Bd. LXXXVII, H. 4-5, LXXXVIII,
H. 1-5, LXXXIX, H. 1-2. Wien, 1883-84. 8.°
le Abth. lxxxviii. Wàhner. Das Erdbeben von Agram am 9 November ISSO. —
TscJiermak. Beitrag zur Classification der Meteoriten. — Ellingshausen. Zur Tertiarflora
von Borneo. — Ncumayr. Zur Morphologie des Bivalvenschlosses. — v. Roba:. C alci tuba
polymorpha nov. spec. — v. FouUon. Ueber die mineralogische uud chemische Zusammeu-
setzung des am 16 Februar 1883 bei Alfianello gefallenen Meteorsteines. — Bitlner. Mi-
cro psis Verouensis, ein neuer Echinide des oberitalieniscben Eocaens. — Wiesner u.
v. Wettstein. Untersuchungen iiber die Wachstbumsgesetze der Pflanzenorgane. Erste Beihe :
Nntirende Internodien. — Teisseyre. Ein Beitrag zur Ecnntniss der Cephalopodenfauna der
Ornatentbone im Gouvernement Bjasan (Russland). — Slur. Zur Morphologie und Syste-
matik der Culm- und Carbonfarne. — V. Ellingshausen. Zur Tertiarflora Japans. — Drauer.
Zwei Parasiten des Rhizotrogus solstitialis aus der ordnungder Dipteren. — ■ Gel una -
chef. Untersuchung iiber den Einfluss des Rindendruckes auf das Vachsthura und don Bau der
Rinden. — Moliseli. Untersuchungen iiber den Hydrotropismus. — v. EUingshausen. Ueber
die genetische Glicderung der Flora Neuscelauds. — Woldrich. Diluviale Fauna von Zuz-
lawitz bei Winterberg im Bohmcrwalde. Ili Theil (Sehluss). — Sleindaehner. Ichthyolo-
gisebe Beitrage (XIII). — Blaas. Ueber Roemerit, Botryogen und natiirliehen Magnesia-
Einsenvitriol. — Tsclicrmak. Die Skapolithreihe. — Nalepa. Die Interccllularraunie des
Epithels und ihre physiologische Bedeutung bei den Pulmonaten. — Sleindaehner u. Ko-
lombalovie. Beitrage zur Kenntuiss der Fische der Adria. — v. EUingshausen. Ueber dio
genetische Gliederung der Flora der Insel Hongkong. — Brukner. Beitrage zur genaueren
Kenntniss der chemischen Beschaffenheit der Starkekorner. — List. Ueber eiue Wirbel-
Synostose bei Salamandra maculosa Laur. — Toula. Geologische Untersuchungen im
westliehen Theile des Balkau und in den angrenzenden Gebietcn. X. Von Pirot nach Sofia,
auf den Vitos iiber Pernsk nach Trn und iiber Stol nach Pirot. — Hilbcr. Recente und im
Liiss gefundene Landschne cken aus China. II. — lxxxix. v. HòhnéL Ueber die Art des Auftre-
tens einiger vegetabilischer Rohstoffe in den Stammpflanzen. — Id. Ueber stock werkartig
aufgebaute Holzkùrper. Ein Beitrag zur Holzanatomie. — v. Wellstein. Untersuchungen
iiber die Wachsthumsgesetze der Pflanzenorgane. II. Reihe. Wurzeln. — llackel. Gramina
nova vel minus nota. — Rosoli. Beitrage zur Histochemie der Pflanze. — v. Alarenzdler.
Zur Kenntniss der adnatischen Anneliden. Dritter Beitrag [Terebellen (Amphitritea
Mgrn.) ]. — Wiesner. Untersuchungen iiber die Wachsthumsbewegungen der Wurzeln
(Darwin'sche und geotropische Wurzelkrummungen. — v. Hofihstetter. Siebenter Be-
ri eh t der prah istoriseli en Coni m issi on der mathematisch-naturwissenschaftlichen
Classe der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften iiber dio Arbeiten ini Jahre 1833. —
fìimmen. Ueber die Nutationen und Wachsthumsrichtungen der Keimpflanzen. — 2e Abth.
Lxxxvin. Winckler. Ueber cine neuo Methode zur Integration der linearen partiellen Diffe-
rontialgleichung zweiter Ordnung mit zwei unabhangigen Veranderlichen. — Kachler u.
Spitzcr. Uber dio Einwirkung von Natrium auf Campher. Vorliiufige Mittheilung. — Da/eri.
Studieu iiber Perjodide. — liana. Ueber die kliinatischen Verhaltuisse von Bosnien und
der Herzegowina. — v. Niessl. Bahnbestimmung des grossen Meteores vom 13 Miirz 1883. —
Elfi. Zur Geschicbte der Eicbcnrindegorbsaurcn. — Schram. Darlegung der in den „Hilfsta-
i'eln fiir Chronologie" zur Tabulirung der judischen Zeitrechnung angewandten Methode. —
Liobenn.Zeisel. Ueber Condensationsproducte der Aldehyde und iliro Derivate. III.Abhaud-
lung. — Nallerer. Ueber Ky-Dichlorcrotonaldehyd, ein Condensationsproduct des Monocblor-
aldehyds. — Kachler n. Spitser. Vcrhalten der isomeren Bibromcampher gegen Salpetersaure. —
Skraup u. Vortmann. Uebcr Derivate (Ics Dipyridyls. II. Mittheilung. — Hammerì. Stadie
iiber das Kupfervoltameter. — Skraup. Zur ConsHtution des Cbinins and Chinidins. —
kt u. v. Schmid!. Notizen flber Halogenderivate. — Hazura. Ueber Nitroresorcin-
sulfosaure. — Daferl. Derivato des Amylbenzols. — Auer v- Welsbach. Ucber die Erden des
Gadolinits von Ytterby. — Kachler u. Spilser. Ueber Oxycampher aus (3-Bibromoampher. —
Janovsky. Ueber Amidoazobenzolparasulfosiiure. — Fosselt. Ueber ein dera Hydrobenzoi»
nnaloges Derivat des Isobutyraldehyds. — Id. Darstellung acetonfreicn Isobutyraldehyds. —
John. Elektrolytische Studien (Vorlaufige Mittheilung). — Koànyi. Zur Reductioii hype-
relliptischer Integrale. — Waelsch. Geornetrische Darstellung der Tbeorie der Polargrup-
pen. — Kohri. Zur Theorie der harnionischen Mittelpunkte. — Wcyr. Ein Beitrag zur
Gruppentheorie auf den Curven vom Geschlechte Eins. — Barth u. Weidel. Ueber die Oxy-
dation des Morphins. — Goldschmidt. Ueber Papaverin. — Waagc. Einwirkung von Ammo-
niak auf Propionaldehyd (Synthetische Darstellung des Parvolins). — lxxxix. Krelschij.
Untersuchungen iiber Kynurensaure. II. Abbandlung. — Andreasch. Zur Kenntniss des Allyl-
harnstoffs. I. Abhandlung. — Gegenbauer. Ueber einige zahlentheoretisehe Funetionen. —
Diermann. Zur Theorie der Abbildung mittels gebrochener rationaler Funetionen. — Wass-
mulh. Ueber die beim Magnetisiren erzeugte Warme. I. Mittheilung. — Kachler u. Spilser.
Ueber Jackson und Menke's Methode der Bereitung des Borneols aus Campher. —
Slrohmcr. Gehaltsbestimmung reiner wiisseriger Glycerinlosungen mittelst ihror Brechnngs-
exponenten. — Kohn. Ueber die Satellitcurven und Satellitrlachon. — Fodor-Mayerho/fer.
Zur Theorie der .Verticalsonnenuhr. — Hann. Einige Resultate aus Major v. Mechov's
rneteorologischen Beobachtungen ini Innern von Angola. — Igei. Ueber einige algebraisehe
Formen, welehe in der Theorie der Curven vom Geschlechte p = 0 auftreten. — Keller.
Ueber einige allgemeine, auf Knotenverbindungen beziigliche Gesetze. — Barth u. Kretschij.
Bemerkungen iiber das Picrotoxin. — llcrzig. Studien iiber Quercetin und seine Derivate. —
u. Ebncr. Die Losungsflacheu des Ealkspathes und des Aragonits. I. Losungsflaehen u. L0-
sungsgestalten des Ealkspathes. — Pitsch. Beweis der Giltigkeit des Fermat'schen Satzes
fiir die Liehtbewegung in doppeltbrechenden Medien. — Zulkowskij. Ueber farbige Ver-
bindungen des Phenols mit aromatischen Aldehyden. — Odstrcil. Ueber den Mechanismns
der Gravitation nnd des Beharrungsvermugens. — Ginzel. Astronomische Untersuchungen
iiber Finsternisse (III. Abhandlung). — Fossek. Synthese zweiwerthiger Alkohole durch
Einwirkung von alkoholischem Kali auf Gemenge von Aldehyden (Vorlaufige Mitthei-
lung). — Id. Einwirkung von Phosphorchlorid auf Àldehyde (Vorlaufige Mittheilung). —
Latschenberger. Der Nachweis nnd die Bestimmung des Ammoniaks in thierischen Flus-
sigkeiten. — Adler. Ueber die Energie und den Zwangszustand im elektrostatischen
Felde. — Winckler. Ueber eine Methode zur Integration der nicht linearen partiellen
Differentialgleiehungen zweiter Ordnung mit zwei unabhangigen Verànderlichen. —
Puschl. Der zweite Hauptsatz der mechanischen Warmetheorie nnd das Verhalten des
Wassers. — Janovsky. Ueber directe Substitutionsproducte des Azobenzols und ein asymuic-
trisches Triamidobenzol. — Benedikt u. Hazura. Ueber das Morin. I. — Id. u. Julius. Ueber
Diresorcin und Diresorcinphtalein. — Hazura u. Julius. Ueber Resorciiuither. — Julius.
Ueber eine neue Keaction des Benzidins. — Spiegler. Zur Kenntniss derEuxanthongruppe. —
hi. Zur Kenntniss des Diphenylacetoxiuis. — Habermann u. lióuig. Ueber dio Einwirkung
von Kupferoxydhydrat auf einige Zuckerarten. II. Abhandlnug. — Berger. Ueber die Dar-
stellung des Phenylcyanamids. — Boltzmann. Ueber die Moglichkeit der Begriindung
einer kinetischen Gastheorie auf anziehende Krafte alleili. — Czermar''. Der Werth der
Integrale At und Bt der MaxweH'schen Gastheorie unter Zugruudelegung eines Kraffc-
gesetzes r- — Ilepperger. Ueber Lage Gestaltvou Isochronen in Konietenschwcifen. —
Zulkowsky. Die aromatischen Sauren als farbstoffbildende Substanzen (Vorlaufige Mitthei-
Bullettino-Ebhdiconti — Vol. I. 14
— evi —
lung). — Habermann. Ueber den Diàthylalizarinather. — Fiala. Ueber einige gemischte
Aether des Hydrochinons. — Lersch. Notizen iiber Kometenerscheinungen in fruheren
Jahrhunderten. — 3° Abth. lxxxvii. Zuckerkandl. Ueber die Verbindungen zwischen den
arteriellen Gefàssen der menscblicben Lunge. — Abeles. Ueber Secretion aus der iiberleben-
den durcbbluteten Niere. — Biedermann. Ueber die Erregbarkeit des Riickenmarkes. —
v. Fleischl. Physiologisch-optische Notizen. II. Mittheilung. — lxxxviii. Adamkìewics. Die
Lehre von Hirndruck und die Pathologie der Hirncompression. Nach Thierversuchen und
Krankenbeobachtnngen. — Exner. Die mangelbafte Erregbarkeit der Netzhaut fiir Licht
von abnorraer Einfallsrichtung. — Frankl u. Freund. Ueber Schwund in der Skeletmusku-
latur. — Lustig. Zur Kenntniss des Faserverlaufes ini menschlichen Riickenniarke. — Fuchs.
Zur Histogenese der menscblicben Grossbirnrinde. — v. Fleischl. Untersuchung iiber die
Gesetze der Nervenerregung. VII. Abhandlung. — Mcissl u. Strohmer. Ueber die Biklung
von Fett ans Kohlekydraten ini Thierkìirper. — Adamkiewicz. Die Lebre vom Hirn-
druck und die Patbologie der Hirncompression. II. Tbeil. Die Pathologie der Hirncom-
pression. — Lówit. Ueber die Bildung rother und weisser BlutkSrperchen. — llcring.
Beitràge zur allgemeinen Nerven- und Muskelphysiologie. SII. Mittheilung. Ueber Veran-
derungen des elektromotorischen Verhaltens der Muskeln in Folge elektrischer Reizung. —
hi. Beitràge zur allgemeinen Nerven- und Muskelphysiologie. XIII. Mittheilung. Ueber du
Bois Reymond's Untersuchung der secundar-elektromotorischen Erscheinungen ara Muskel. —
Knoll. Beitràge zur Lehre von der Athmungsinnervation. IV. Mittheilung. Athniung bei
Erregung der Vaguszweige. — Oraseli. Histologische und physiologische Studien iiber das
Geschmacksorgan. — lxxxix. Biedermann. Beitràge zur allgemeinen Nerven- und Muskel-
physiologie. XIV. Mittheilung. Ueber das Herz von Helix pomatia. — Exner. Die Inner-
vatoli des Kehlkopfes. — Lustig. Die Degeneration des Epithels der Riechschleimhaut des
Kaninchens nach Zerstorung der Riechlappen desselben. — Hering. Beitràge zur allgemei-
nen Nerven-und Muskelphysiologie. XV. Mittheilung. Ueber positive Nachschwakung des
Nervenstromes nach elektrischer Reizung.
tSitzungsberichte der k. Akad. d. Wissenschaften. Philos.-hist. CI. Bd. CIV,
1, 2; CV, 1-3; CVI, 1, 2. Wien, 1883-84. 8.°
civ. Mussafia. Zur Pràsensbildung im Romanischen. — Pfìzmaier. Die neuere Lehre der
russischen Gottesmenschen. — Hd/ler. Kritische Untersuchungen iiber die Quellen der Ge-
schichte Phillipps des SchSnen . Erzherzogs von Oesterreich, Herzogs von Burgund, Konigs
von Castilien. — Mcyer. Albanesische Studien I. Die Pluralbildungen der albanesischen
Nomina. — Nemanic. Cakavisch-kroatische Studien. Erste Studie. Accentlehre. — Bófler.
Antoine de Lalaing, Seigneur de Montigny, Vincenzo Quirino und Don Diego de Guevara
als Berichterstatter iiber Konig Philipp I. in dem Jahren 1505, 1506. — Simerka. Die
Kraftder Ueberzeugung. Ein matheniatisch-philosophischen Versuch. — Glaser. Ueber Bàna*s
Pàrvatiparinayanàtaka. — cv. lingerie. Ueber eine Handschrift des Passionate und Buches
der Màrtyrer. — Schuchardt. Kreolische Studien IV. Ueber das Malaiospanischo der Phi-
lippinen. — hi. Kreolische Studien V. Ueber das Melanesoenglische. — Tomaschek. Ueber
eine in Oesterreich in der ersten Hàlften des XIV. Jahrhunderts geschriebene Sumina
legum incerti auctoris und ihr Quellenverhàltniss zu dem Stadtrechte von Wiener-Neustadt
und dem WerbOczischen Tripartitum. — Krall. Studien zur Geschichte des alten Aegypten. II.
Aus demotischen Urkunden. — Kremer. Beitràge zur arabischen Lexikographic. II. — Nemanic.
Cakavisch-kroatische Studien. Erste Studie. Accentlehre (I. Forsetzung). — Remiseli. Die
Chamirsprache in Abessinien. I. (Mit zwei Uebersichtstabellen). — Zimmermann. Ueber
Hume's empirische Begrundung der Moral. — Pfizma'er. Die Sprache der Aleuten und
Fuchsinseln. — Schuchardt. Kreolische Studien VI. Ueber das Indoportugiesische von
Mangalore. — evi. Ifeuwirlh. Die Bauthàtigkeit der alamannischen Kloster St. Gallen,
— C'VII —
Reichenau und Petershausen. — Bacher. Die hebriiisch-arabischc Sprachvergleichung des
Abulwalid Merwàn Ibn Ganàh. — Steffenliagen. Die Entwicklung der Landrcchtsglosso des
Sachsenspiegels. IV. Die Tzerstedische Glosse. — Pfismaier. Die Sprache der Aleuten und
Fuchsinseln (Zweiter Theil). — Reinisch. Die Ckaniirsprache in Abessinien. II. — Mùller.
Bemerkungen uber das Verbum der koloscbiscben Sprache. — Sclirutka-Rechlenstamm.
Ueber den Schlusssatz in Cap. XXI Legis Rubriae de Gallia Cisalpina Sch'ùn-
bcrg. Kshemendra's Kavikanthàbharana. — Mussafia. Mittbeilungen aus romanischen Hand-
schriften. I. Ein altneapolitanisches Regimen sanitatis.
'Science. Voi. V, n. 103-105. Cambridge, 1885. 4."
lngcrsoll. The Peabody museuni at New Haven. — River-pollution in England. —
Clock. Bark-lonse seeretion. — Eeonorny of fuel. — Explosiver and annor-plate. — Woeikof.
Recent Russian geographical explorations. — The decadence of science about Boston. —
Ilunt. The geology of the Scottish Highlauds. — Barllcll. The basiu of the Caribbean. —
The balloon in meteorologi-. — The Kowak River. — W'ard. A glance at the history of
our knowledge of fossil plants. — Physical training at Araherst. — Science andsurgery:
a triumphant result of experimental research. — Discovery of Silurian inseets. — Newcomb.
The Georgia wonder-girl and her lessons. — The Nantucket museum. — Sternberg. The
'comma bacillus' of Koch. — Lighthouso illuminants. — The Essex deneholes.
'Tidsskrift for Mathematik. 5 K. I Aarg. Kiobenbavn, 1883. 8.°
Petersen- Om Mathematikens Gruudbegreber. Bevis for Satningen om Trekantens Vin-
kclsum' — Sleen. Om homogene Differentialligninger af anden Orden. — Chrislensen.
Beviser for nogle Satninger af Keglesnitslairen. — Cavallin. Hiirledning af ett par narme-
varden pa ellipsens omkrets. — Zeulhen. Om Polyteknisk Lsreanstalts Kursus for Inge-
niorer i Mathematik og deskriptiv Geometri. — Gram. Om Kvadratur af Fejlkurver. —
Maycr. Fran fysisk-matematiske foreningen i Upsala. — Zeutlwn. Et elementari Bevis for
Pascals S«tning. — Chrislensen. Den historiske Udvikling af Thcorien for Fladers og Rum-
knrvers Krumning. — Zeuthen. Fra Mathematikens Historie. IV. — ld. Om Sammensstning
af et Punkts Hastigheder. — Chartier. Fran fysisk-matematiska fiireningen i Upsala, II. —
Thiele. Mserkelige Interpolationsresultater. — Sebdien. En grafisk Fremstilling af For-
sogsrakker.
• Tijdscbrift voor Indiscbe Taal- Land en Volkenkunde. Deel. XXIX, 4 ; XXX, 1-2.
Batavia, 1884. 8.°
Bakker. Het rijk Sanggau. — van der Chip. Kapitein Jonker 1630(?)-1689.
■^Transactions of tbe seismological Society of Japan. Voi. VII, p. 2. Tokio ,
1884. 8.°
Milne. On 387 Earthquakes observed during two years in North Japan.
i'Verhandlungen des Vereins zur Beforderung d. Gewerbfleisses. 1885. I,
Berlin, 4.°
Hà/fer. Ueber Flechtniaschinen.
fWocbenscbrift des ost. Ingenieur- und Arcbitokten-Vereines. Jbg. X, 5-10.
Wien, 1885. 4.°
"Zeitschrift der deutseben Geologischen Gesellscbaft. XXXV Bd. 3 H. Berlin,
1884. 8.°
Felix. Korallen aus agyptischen Tertiarbildungen. — Holzapfel. Ueber einige wichtige
Mollusken der Aachener Kreide. — Wichmann. Ueber Gesteine von Labrador. — Koken.
Ueber Fisch-Otolithen, insbesondere iiber diejenigen der nord-deutschen Oligocan-Ablage-
rungen. — Geinilz. Ueber die Fauna des Dobbertiner Lias. — Seeck. Beitrag zur Kenntniss
— CV11I — •
der granitische Diluvialgescbiebe in den Provinzen Ost- und Westprousson. — nm Ralh.
Binile Wabrnebmungen langs der Nord-Pacific-Babn zwiscben Helena, der Hauptstadt
Montanas, und den Dalles (Oregon) am Ostabhange des Easkaden-Gebirges. — voti Groddeck.
Zur Kenntniss der Ziunerzlagerstatte des Mount Bisehoff in Tasrnanien.
1 Zeitschrift der ost. Gesellschaft fiir Meteorologie. Bei. XX, Febr. 1885.Wien, 4.°
Miller Ilauenfds. Zur Theorie der Winde. — Bezold. Ziindende Blitzscblage in Baiern. —
Kiessling. Der Nebelglùhapparat.
tZeitschrift fiir Naturwissenschaften. 4 F. Bel. Ili, 4. Halle, 1S84. 8.°
Flemming. Ueber eine geschlechtsreife Forra der als Tarsoneraus besebriebeuen
Tbiere. — Hofmann. Ueber Pflanzenreste aus dem Knollenstein von Meerane in Saehsen. —
liltiin. Ueber das Tetraphenylatban und iiber die Einwirkung des Cloraluminiums auf phe-
nylhaltige Derivate cblorirter oder bromirter Aethane. — Schróder. Chloriloidphyllit ira
sachsischen Voigtlande. — Taschenberg. Zur Kenntniss d. Cicadellinengattuug Tettigonia
Geoffr. — Zchonder. Ueber die Entstebung einer Rotation der Planeten.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di marzo 1885.
Pubblicazioni italiane.
*Alma L. — Sulle orme della civiltà Gelese. Terranova, 1885. 8.°
'Bizzarri A. — L'olio d'oliva. Sua estrazione ecc. Firenze, 1885. 8.°
^Canestrini G. e Berlese A. — Intorno a due acari poco conosciuti. Padova,
1885. 8.°
* Ceretti P. — Considerazioni sopra il systoma generale dello spirito e circa
il systema della natura entro i limiti della riflessione. Torino, 1885. 4.°
*Cibrario L. e Prómis D. C. — Sigilli dei Principi di Savoia raccolti ed illu-
strati per ordine del re Carlo Alberto. Torino, 1834. 4."
*Comucci E. — Storia dell'etiope minerale o solfuro nero di mercurio nella
cura del cholera. San Sepolcro, 1885. 8.°
Danielli J. — Iperostosi in mandibole umane specialmente di Ostiacchi ed
anche in mascellari superiori. Firenze, 1884. 8.°
*De Paolis li. — Elementi di geometria. Torino, 1884. 8.°
* D'Ercole P. — La pena di morte e la sua abolizione dichiarata teorica-
mente e storicamente secondo la filosofia hegeliana. Pavia, 1875. 8."
*Id. — Il teismo filosofico cristiano teoricamente e storicamente considerato
con ispeciale riguardo a S. Tommaso e al teismo italiano del secolo XIX.
Parte I. Le contraddizioni e le infondate dimostrazioni del teismo. To-
rino, 1884. 8.°
*De Ugno A. — Flora fossilis formationis oolithicae. Voi. II, 4, 5. Padova,
1873-85. 4.°
* Federici R. — Le leggi di progresso. V. II. Le deduzioni dai fenomeni na-
turali. Roma, 1885. 8.°
*
— C1X —
* Fiorentino F. — Il risorgimento filosofico nel quattrocento. Napoli, 1885. 8.*
*Garbarino G. — Il catasto in Italia. Torino, 1885. 4.°
*Mercalli G. — Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia. Milano, 1882. 4.°
*kl. — Sulla natura del terremoto ischiano del 28 luglio 1883. Milano,
1884. 8.°
'LI. — Le case che si sfasciano o i terremoti. Firenze, 1885. 8."
*Id. — Su alcune rocce eruttive comprese fra il Lago Maggiore e quello
d'Orta. Milano, 1885. 8.°
' Miniscalchi Erizzo F. — Evangeliarium Hierosolymitanum. T. I, II. Veronae,
1861-64. 4.°
'Pacinotti A. — Correnti elettriche generate dall'azione del calorico e della
luce. Pisa, 1864-65. 8.°
' Id. — Della macchina elettrodinamica ad elettro-calamita trasversale. Pisa,
1865. 8.°
*Id. — Macchina magnetica ad elettro -calamita trasversale. Pisa, 1865. 8.°
*Id. — Sopra una piccola macchina dinamo-elettrica. Pisa, 1870. 8.°
' Id. — Indicazione di una tavola grafica per la lettura delle differenze fra
le declinazioni degli astri dai tempi dei passaggi per micrometri fissi.
Pisa, 1872. 8.°
" Id. — Sulla permanenza di liquidi volatili in tubi manometrici anche a
pressioni negative e sul fenomeno della vaporizzazione. Pisa, 1872. 8.°
*ld. — Cassa d'assorbimento per la pila alla Bunsen. Pisa, 1873. 8.°
* ld. — Sulla costruzione e sull'uso della bilancia delle tangenti e del com-
paratore elettrostatico. Pisa, 1873. 8.°
*Id. — Sulla utilizzazione del calore solare. Bologna, 1873. 8.°
' Id. — Descrizione del gomitolo elettromagnetico e di qualche esperimento
per utilizzarlo nella costruzione delle macchine magneto-elettriche. Pisa,
1874. 8.°
*Id. — Cenni sull'istoria delle macchine motrici. Cagliari, 1875. 4.°
" Id. — Sulle elettricità prodotte dalle coppie per attrito. Mem. I, II. Pisa,
1875. 8."
' LI. — Qualche ragguaglio sopra una macchina magneto-elettrica con volano
elettro-magnetico trasversale. Pisa, 1881. 8.°
*Id. — Agli illmi sigg. giuiati della Esposizione internazionale d'elettricità
in Torino nel 1884. Pisa, 1884. 8.°,
*Id. — Sulla magnetizzazione artificiale della magnetite. Pisa, 1884. 8.°
*Parato A. — La scuola pedagogica nazionale. Torino, 1885. 8."
'Parona C. — Materiali per la fauna della Sardegna. Milano, 1885. 8."
•Popolazione-Movimento dello Stato civile. Anno XXII, 1883. Koma, 1884. 4.°
*Prampero A. C'- di. — Saggio di tavole dei logaritmi quadratici. Udine,
1885. 8.°
* Quaglia G. — Laghi e torbiore del circondario di Varese. Varese, 1884. 4.°
— ex —
^Salomone S. — Le provincie siciliane, studiate sotto tutti gli aspetti. Voi. I.
Prov. di Siracusa. Acireale, 1884. 8.°
*Tango V. — Contabilità di stato. Errori e rettificazioni. Bologna, 1885.8.°
*Trois E. — Sopra alcuni esperimenti per la conservazione delle larve degli
insetti. Venezia, 1885. 8.°
Vocabolario degli Accademici della Crusca. 5a imp. Voi. V, 2. Firenze,
1885. 4.°
Pubblicazioni estere.
*AbromeU J. — Ueber die Anatomie des Eiclienholzes. Berlin, 1884. 8.°
f Appenzeller G. F. A. — Ein Beitrag zur Lehre von der Erblicbkeit des grauen
Staars. Tiibingen, 1884. 8.°
^Baecker E. — De canum nominibus graecis. Regimonti, 1884. 8.°
fBaske J. — De alliterationis usu Plautino particula pior. Regimonti, 1884. 8."
fBauer H. — Ueber die Siedepunktsanomalien der clilorirteu Acetonitrile und
einiger ihrer Abkommlinge. Tiibingen, 1884. 8.°
^Behnke R. — Die Verbreitung der Lungentuberkulose (Lungeupbtbise) durch
Contagion. Konigsberg, 1884. 8.°
^Bennert K. — Beitrage zur Kenutniss der Isomerie von Fumar- und Malei'n-
siiure. Tiibingen, 1885. 8.°
ìBezold F. von — Rudolf Agricola ein deutscher Vertreter der italianischen
Renaissance. Miinchen, 1884. 4.°
ìBinder 0. — Ueber die Bedeutuug der Selmenreflexe fiir die Diagnose der
Erkrankungen des Centralnerveusystems. Tiibingen, 1884. 8.°
tBlumberg R. — Ueber den Einfluss der Schwere auf Kreislauf und Athmung.
Konigsberg, 1885. 8.°
^Bossi B. — Las manebas solares y el estado actual de nuestro pianeta con
relacion a las fuerzas que le rigen. Montevideo, 1885. 8.°
*Bredichin Th. — Les syndynames et les synebrones de la comète Pons-
Brook (1883-84). Moscou, 1884. 4.°
* hi. — Sur la queue du premier type de la comète 1744. Moscou, 1884. 4.°
*Id. — Sur les tétes des comètes. Moscou, 1885. 8."
*ld. — Sur la grande comète de 1811. Moscou, 1884. 8.°
^Brosow A. — Quomodo sit Apollonius Sophista ex Etymologico magno explen-
dus atque emendandus. Regimonti, 1884. 8.°
iBrucher C — Abbandlung ueber die Vertbeilung und Anorduung der Gesch-
mackspapillon. Hannover, 1884. 8.°
f Dietrich J. — Ueber den Einfluss des vermittelst der transportabeln pneu-
matiseben Apparate verschiedentlicb geanderten Luftdruckes in den Lun-
gen auf den Blutdruck im arteriensystem des Menscben. Leipzig, 1884.8.°
1 Ehrenberg A. — Zur Kenutniss des Knallquecksilbers. Leipzig, 1884. 8.°
ìEppler F. — Ueber Venenpuls im Auge. Tiibingen, 1883. 8.°
— CXI —
iErhardB. — Drei Falle von Dann-Iuvagination aus der medici nischen Klinik
zu Tiibingen. Stuttgart, 1SS4. 8.°
'Francie A. — Essais de critique pbilosopbiquo. Paris, 1885. 8.°
* Friedlaender L. — Marfcialia liber spectaculonim cum adnotationibus. Regi-
monti, 1884. 4.°
•Friedrich P. — Die hebraischen Conditionalsatzo. Konigsberg, 1S84. 8.°
f Fròlmer E. — Ueber Rheumatische Hàmoglobinàmie (toxamisebe Hiiinoglo-
binurie Bollinger's) beim Pferde und ibr Verhàltniss zur Paroxysmalen
Hamoglobinurie des Menscben. Berlin, 1884. 8.°
^Fuchs W. — Peter von Dusburg und das Chronicon Olivense. Konigsberg,
1884. 8."
iGmelin lì. — Ueber die diatetische Behandluug des Diabctos mellitus.
Berlin, 18S4. 8.°
f Grani Bart A. — Adress to tbe students of tbe University of Edinburgh.
Edinburgh, 1884. 4.°
*Gregorovius F. — Die Mùnzen Albericlis des Fursten und Senators der Ro-
mei- (A. 932-954). Miinehen, 1885. 8.°
ìflennig M. — De Nonii Marcelli locis Plautinis. Regimonti, 1884. 8.°
f llerbst E. — Ueber den Einfluss des inducirten und constanten Stromes auf
die Tbatigkeit des menschliscben Herzens. Leipzig, 1884. 8.°
i Hilbert D. — Ueber die invarianten Eigenscbaften spezieller binarer Formen,
insbesoudere der Kugelfunctionen. Konigsberg, 1885. A."
i Hirsch P. — Pbrygiae de nominibus oppidorum. Regimonti, 1884. 8.°
"Holfelder G. — Ein Fall von croupòser Pneumonie mit diagnostiseben Be-
merkungen. Stuttgart, 1884. 8.°
iJessen E. — Photometrie des Absorptionspectrum der Blutkorpercben. S. 1.
1884. 8."
ì Jordan H. — Quaestiones tulliauae. Regiraontii, 1884. 4.°
• Id. — Quaestiones arebaeicae. Regimontii, 1884. 4.°
• Kalindéro J. — Droit prétorien et réponses des Pnulents. Paris, 1885.8."
*Kanitz A. — Magyar Niivénytaui Lapok. Vili Erfol. Kolozsviirt, 1884. 8.°
• Kiderlen F. — Ein Fall von Uterus Bicornis. Tiibingen, 1884. 8.°
iKoehler A. — Studien ueber Ester der Bernsteinsiiure und Oxalsàure. Ko-
nigsberg, 1884. 8.°
iKrenold J. — Zur C.isuistik der Wanderleber. Stuttgart, 1884. 8."
i Krenkcl F. — Epilegomenorum ad poetas latinos posteriores particola prima.
De Aurelii Prudentii Clementis re metrica. Rudolstadii, 1874. 8.°
' Kronecker L. — Addition au Mémoire sur les unités complexes. Paris,
1884. 4.°
*ld. — Bemerkungen ueber ein System von Diffcrentialgleichungen, welches
in der vorstebenden Arbeit des Herm von Helmboltz bebandelt ist.
S. 1. e a. (1884). 4.°
— CXII —
*Kronecker L. — Beweis des Reciprocitatsgesetzes fiir die qradratischen Reste
und: Der dritte Gauss'sche Beweis des Reciprocitatsgesetzes fiir die
quadratischen Reste in Vereinfachter Darstellung. S. 1. e a. (1884). 4.°
*]d. — Die Subdeterminanten symrnetrischer Systeme. — Zur Theorie der
Elliptisclien Functionen. — Ueber den dritten Gauss'schen Beweis des
Reciprocitatsgesetzes tur die quadratischen Reste. — Die Periodeusy-
steme von Functionen reeller Variabeln. Berlin, 1884. 8.°
*ld. — Nahrnngsweise ganzzablige Aufiosung linearer Gleicbungen. Berlin,
1884. 8.°
iKr,!lger L. — Die gaodatische Linie des Spbaroids und Untersuchung darti -
ber, wann dieselbe aufhòrt, kurzeste Linie zu sein. Berlin, 1883. 8.°
fLange J. — Ueber die Entwicklung der Oelbehiilter in den Frùcbten der
Umbelliferen. Konigsberg, 1884. 4.°
*Langley S. P. — Memoir on the experiinental Determinatiou of Wawelengths
in the invisible prismatic spectrum. S.l. e a. (1884). 4.°
*Laveleye E. de — Lettres inédites de Stuart Mill. Bruxelles, 1885. 8.°
*Le Blant F. — De quelques types des temps pai'ens reproduits par les pre-
miers fidèles. Rome, 1885. 8.°
^Mauk H. — Eiu ueues Mutterkorn-Extract. Extractum secalis cornuti Deu-
zel. Tiibingen, 1884. 8.°
f Meyer L. — Die Bewolkung in Wurttemberg mit Zugrundlegung der Beo -
bachtungen von 1878 82 und mit besonderer Beriicksichtiguug meteo-
rologischer Gebiete. Cannstatt, s. a. 8.°
^MGglìng J. — Ueber chirurgische Tuberculosen. Tiibingen, 1884. 8.°
^Ntirdlinger Tli. — Zuwachs und Zuwachsprozeut. Beitrage zum Gesetze der
Stammbilduug. Frankfurt, 1884. 4.°
*Pesso e AUe7i W. — Tractado Auglo-portuguez. Lisboa, 1884. 8.°
*Phillips Jr. II. — Notes upon the Codex Ramirez, wi'h a translation of the
same. Philadelphia, 1883. 8.°
'"'Plenio 0. — Diphtheritis und Tracheotomie. Konisgberg, 1884. 8.°
+ Rahnenfuhrcr C. — Ueber einige iso- und terephtalylhaltige Derivate des
Hydroxylamins und die Ueberfùhrung des Isophtalsiiure in Meta-, der
Terephtalsiiure in Paraphenylendiamiu. Kouigsberg, 1884. 8.°
*l\ath G. vom — Vortràge und Mittheilungen. Boun, 1885. 8.°
'Records of the tercentenary festival of the University of Edinburgh. Edin-
burgh, 1884. 4.°
*Report of the scientific results of the voyage of H. M. S. Challenger. Zoo-
logy, Voi. XI. London, 1884. 4.°
f Rockel C J. — De allocutionis usu, qualis sit apud Thucydidem, Xenophon-
tera, oratores atticos, Dionem, Aristidem. Regimonti, 1884. S.°
ì Roquette A. — De Xeuophontis vita. Regimonti, 1884. 8.°
^Scheffler A. — De Mercurio puero. Regimonti, 1884. 8.°
— CX11I —
iSchleieh A. — Ueber Castratiou bei Myofibromen des Uterus. Tubingen,
1884. 8.°
iSchmidt A. — Ueber das Vevhalten einiger Chinolin derivate ira Thierkor-
per mit Kiicksicht auf die Bildung von Kynurensàure. Konigsberg,
1884. 8."
* Schivalo F. — Ueber die nicht- sauren Bestandteile des Bienenwachses.
Stuttgart, 1884. 8.° .
* Sterri H. — Ueber die normale Bildungsstàtte des Gallenfarbstoffes. Leipzig,
1885. '8.°
*Teickert P. — De fontibus Quintiliani rhetoricis. Bmnsbergae, 1884. 8.°
iTesclorpf W. — Der Ròmerzug Ludwigs des Baiern 1327-1330. Konigsberg,
1885. 8.°
* Thudichum F. — Zur Rechtsgeschichte der Wetterau. Tubingen, 1885. 8.°
ìTolstoi D. A. — Eiu Blick auf das Unterrichtswesen Russlands ira XVIII
Jhr. bis 1782. St. Petersbnrg, 1884. 4.°
* Ulrich G. — Eefraction und Papilla optica der Augen der Neugeborenen.
Konigsberg, 1884. 8.°
f Vwrthner E. — Vergleicbende Untersuchuugen ueber das cbemischo Vorhalten
aromatischer und fetter Diamine. Tiibingen, 1884. 8.°
* Wagner G. — Beobachtungen ueber Gewicbt und Maasse der Neugeboreneu.
Konigsberg, 1884. 8.°
* Weissenstein D. — Ueber Secundiire Nervennaht, nebst Mittheilung zweier
erfolgreicber Palle. Tubingen, 1884. 8.
* Weyrauch J. •/. — Aufgaben zur Theorie elastischer Korper. Leipzig, 1885.8.°
'■hi. — Das Princip von der Erhaltung der Energie seit Robert Mayer. Leipzig,
1885. 8.°
f Williams A. — Minerai Resources of tbe United States. Washington, 1883. 8.°
" Wunderlich 0. — Ueber Wiedereinfuhrung der Erbpacht. Konigsberg, 1884.8.°
^Zacher G. — Die Historia Orientalis des Jacob von Vitry. Ein quellenkri-
tischer Beitrag zur Gescbichte der Kreuzztige. Konigsberg, 1885. 8."
fZahn G. — Beitriige zur Lehre von der diagnostischen Bedeutung der Tu-
berkelbacillen. Stuttgart, 1884. 8.°
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di marzo 1885.
Pubblicazioni nazionali.
"Annali del credito e della previdenza. Anno 1885, n. 7-8. Roma, 8."
7. Ferraris. La statistica del movimento dei metalli preziosi fra l'Italia e l'estero. —
8. Cassa nazionale di assicurazione per gli infortuni degli operai sul lavoro.
•Annali di agricoltura. 1S84. N. 87. Roma, 1884. 8.°
Concorso internazionale di apparecchi elevatori d'acqua a Cagliari.
Bullettino-Rendiconti — Vol. I. 15
— CXIV —
^Annali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. 1885. N. 2. Milano,
1S85. 8.°
Giocosa. Sui nitrili aromatici e grassi nell'organismo. — De-Regibus. Determinazione
dell'acqua contenuta nelle sostanze grigia e bianca del cervello umano. — Alberimi e Gua-
reschi.La, cocaina, sunto monografico.
* Annuario scolastico della r. Università di Macerata. 1884-85. Macerata,
1885. 4.°
tAnnuario scolastico della r. Università di Roma. 1884-85. Roma, 1885. 4."
+ Archivio storico italiano. T. XV, disp. 2a 1885. Firenze, 8.°
Mazzalinti. Lettere politiche dal 1642 al 16-14 di Vincenzo Armanni. — Chiappelli.
L'Amministrazione della Giustizia in Firenze durante gli ultimi secoli del medioevo e il
periodo del risorgimento secondo le testimonianze degli antichi scrittori. — Ferrai. Il pro-
cesso di Pier Paolo Vergerio. — Rcumont. La morte di Maria de' Medici. — Paoli. Carta
di cotone e carta di lino.
+Atti della r. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Ser. 3', voi. Ili, 10. Siena,
1885. 4.°
Bernabei. Cognizioni vecchie nel concetto nosologico della dottrina ematogena nel-
l'albuminuria brightica. — Tassi. Un viaggio in oriente.
+Atti della r. Accademia delle scienze di Torino. Voi. XXI, 1 e 2. Torino,
1885. 8."
1. Cavalli. Generalizzazione di un teorema di Pappo e conseguenze che ne derivano. —
Morirà. Sulle equazioni generali per l'equilibrio dei sistemi continui a tre dimensioni. —
Pagliani. Sul coefficiente di dilatazione e sul calore specifico a volume costante dei liquidi- —
Sacco. Sulla presenza dello Spelerpes fuscus (Bonap.) in Piemonte. — Moleschott e Bal-
tistini. Sulla reazione chimica dei muscoli striati e di diverse parti del sistema nervoso in
istato di riposo o dopo il lavoro. — Guareschi e Daccomo. Sui cloronitro o bromonitro-
chinoni. — Daccomo. Sul tricloronitrofenolo e suoi derivati. — Monari. Sopra alcuni nuovi
acidi solfonici. — Mazzara. Sopra un nuovo metodo facile per preparare il diamidotrifenil-
metano. — Mazzara e Posselto. Sugli azo e disazocomposti del timolo. ■ — Mazzara. Sul-
l'azione del nitrito potassico e dei fenoli sul diamidotrifenilmetauo. — Pileti. Sull'etere
cumilico e sulla preparazione dell'alcool cuminico. — Errerà. Sull'«-fenilpropilene e sul-
l'«-paratolilpropilene. — Negro. Sull'azione che l'acido cloridrico diluito esercita sulla
sensibilità e la motilità nei nervi. — Genocchi. Due lettere di C. F. Gauss, pubblicate dal
principe Boncompagni. — Camerano. Nuove osservazioni intorno alla neotenia ed allo
sviluppo degli Anfibi. — Mazzara e Posselto. Sopra il diamidoossimetiltrifenilmetano. —
Fiossi. Brevi cenni sui principali scritti di Egittologia del compianto Socio corrispondente
dott. Riccardo Lepsius. — 2. Guglielmo. Sul riscaldamento degli elettrodi prodotto dalh
scintilla d'induzione nell'aria molto rarefatta. — Id. Sull'influenza dell'estracorrente nella
misura della resistenza delle coppie col metodo del Mance. — Jadanza. Sulla misura di
un arco di parallelo terrestre. — Ponte. Scavi nel territorio di Palagonia. — Bizzozero e
Vassallo. Sul consumo delle cellule ghiandolari dei mammiferi nelle ghiandole adulte. —
Promis. Brevi cenni sull'abate Rinaldo Fulin. — De-Vit. Della lettura delle lettere singo-
lari D . L nei monumenti epigrafici.
"Atti della Società italiana di scienze naturali. Voi. XXVII, 3-4. Milano,
1885. 8.°
Forshil Major. Le regioni di transizione zoogeografiche. — Pini. Novità malacologi-
che. — Magretti. Nel Sudan orientale. — Parona. Sopra alcuni fossili del lias inferiore di
Carenno, Nese ed Adrara nelle prealpi bergamasche. — Pini. Novità malacologiche.
— cxv —
^Bilanci provinciali di previsione. Anno 1882. Napoli, 1884. 4."
"^Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili,
n. 5-6. Napoli, 1885. 4.°
♦Bollettino della Società dei cultori delle scienze mediche in Siena. Anno III, 2.
Siena, 1885. 8.°
Cantieri. Sulla ciste di echinococco del fegato. — Romiti. Concrezione calcarea nel-
l'ovaia. — Bufalini. Sui semi di Tettan-Kotta.
■^Bollettino della Società geografica italiana. Roma, 1885. 8.°
Paladini. Sulla fondazione di colonie europee in Africa, e specialmente su quelle del-
l'Algeria e Tunisia — Brunialli. La Corea secondo gli ultimi viaggi. — Colini. La pro-
vincia delle Amazzoni secondo la relazione del P. I. G. Coppi. — Brazzà. Lettera. — l con-
fini del regno del Congo. — Sul probabile itinerario della spedizione Giulietti. — Dubbi
sul viaggio di M. Bonfanti — « El Yemen » di R. Manzoni. — Galla. Il reame dei Maori
nella Nuova Zelanda.
♦Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, n. G-9, Roma, 1885. 4.°
•Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, 3, 4. Roma,
1885. 4.°
^Bollettino mensuale dell'Osservatorio centrale del Collegio C. Alberto in Mon-
calieri. Ser 2\ voi. IV, 9. sett. 1884. Torino, 4.°
Silvestri. Analisi di una polvere «accolta a Bolzonella.
■^Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Marzo 1885.
Roma, 4.°
♦Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885, n. 3-8. Roma, 4.
♦Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, 1, 2.
Roma, 1885. 4."
: Bullettino della r. Accademia medica di Roma. Anno X, n. 9. Roma, 1884. 8."
Maggiorala'. Sull'influenza del magnete nell'embriogenesi. — Cuci e Klebs. Ricerche
sperimentali per chiarire la etiologia del colera asiatico.
'Bullettino delle scienze mediche pubblicato per cura della Società medico-
chirurgica di Bologna. Anno LVI, ser. 6\ voi. XV, 1, 2. Bologna, 1885. 8.°
1. Coen. Ernie e diverticoli del Pericardio. — Bruers e Berti. Rendiconto statistico
dello Stabilimento Esposti e Maternità di Bologna, pel quadriennio 1879-82. Parte I. Ma-
ternità. — 2. Cazzani. Un biennio di pratica ostetrica privata in Cagliari. — Andronico.
La cura, dell'orchite col collodion.
^Bullettino di paletnologia italiana. Anno X, 11, 12. Reggio E. 1884. 8.°
Orsi. Gli Ibero-liguri nella necropoli di Este. — Regazzoni. La preistoria alla Espo-
sizione di Torino.
^Cimento (II) nuovo). Ser. 3\ t. XVII, genn.-febb. 1885. Pisa, 8."
Naccari e Guglielmo. Appendice alla Nota: Sul riscaldamento degli elettrodi nell'aria
molto rarefatta. — Righi e Tamburini. Ricerche sull'azione della magnete e degli agenti
termici nella ipnosi isterica. — Luvini. Sullo stato sferoidale. — Calzecchi-Onesli. Sulla
conduttività elettrica delle limature metalliche. — Ridili. Influenza del calore e del magne-
tismo sulla resistenza elettrica del bismuto.
Circolo (II) giuridico. Anno XVI, 1. Palermo, 1885. 8."
— CXVI —
Vadalà-Papale. L'istituto della trascrizione e le sue riforme. — Leto. A proposito di
due recenti sentenze della nostra Corte di Appello, brevi riflessi sull'art. 217 Codice proc.
civ. — Letterio Granata. L'art. 94 codice proc. eiv. in rapporto al diritto delle genti.
*Filosofia (La) delle scuole italiane. Anno XVI, voi. XXXI, 1. Roma, 1885. 8.°
D'Ercole. Kuno Fischer e il manoscritto inedito di Kant. — Ferri. L'idea della per-
sonalità nella psicologia moderna. — Cortesi. Ars Nova. — Mamiani. Della pena capitale.
■^Gazzetta chimica italiana. Anno XIV, 10. Appendice, voi. Ili, 2-4. Palermo,
1885. 8."
Bartoli. La conducibilità elettrica delle combinazioni del carbonio. — là. Di un sin-
golare fenomeno elettrico osservato nell'alcool cetilico solido. — Darloli e Stracciati. Intorno
ad alcune forinole date dal sig. D. Mendeleeff per esprimere la dilatazione dei liquidi, e
dai signori Thorpe e Riicker per calcolare la temperatura critica dalla dilatazione termica. —
Darloli. Esame di una relazione fra il punto critico ed il punto di ebollizione data dal
sig. Pawlewski e dal sig. Nadejdine. — là. Esperienza per provare se il vetro è o no
impermeabile ai gas. — Darloli e Stracciali. Le temperature critiche ed i volumi moleco-
lari ai gradi critici per gl'idrocarburi CnHn2^2 dei petrolj di Pensilvania. — Darloli. Sulla
coesistenza di forinole empiriche diverse, colleganti proprietà fisiche dei corpi ed in ispecie
sulle relazioni dove entra la costante capillare dei liquidi e la coesione dei solidi. — Scacchi.
Ricerche cristallografiche sulla fenilcumariua e sulla cumarina. — Coppola. Sugli alcaloidi
della putrefazione.
^Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVIII, 1-2. To-
rino, 1885. 8.°
Caponollo. La gastrostomia come mezzo di cura degli stringimenti esofagei. —
Ohd. Contribuzione alla fisiologia del ramo simpatico al vago. — Mondino. Sull'uso del
bicloruro di mercurio nello studio degli organi centrali del sistema nervoso. — Ferri.
Grandezza del fondo oculare visibile ad immagine diritta. — Gallenga. Osservazioni di tra-
pianto dell'epitelio corneale sull'iride. — Mondino. Nuove osservazioni intorno all'infiam-
mazione traumatica sperimentale del tessuto cerebrale. — Foà e Battone. Osservazioni ed
esperimenti sul pneumococco. — Piattone. Sulla infiammazione dell'arteria polmonare, con
speciale riguardo all'ateroma della medesima. — Foà e Battone. Contribuzione allo studio
della patologia del rene.
* Giornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VII, 2. Milano, 1885, 8."
Nosotti. Della possibile trasmissione della tubercolosi degli animali all'uomo per l'uso
delle carni e del latte, e dei mezzi più opportuni per impedirla. — Tibaldi. Società per
la cura climatica gratuita ai fanciulli gracili alunni delle scuole elementari comunali di
Milano.
^Giornale della Società di letture e conversazioni scientifiche. Anno IX, 3-5.
Genova, 1885. 8.°
3. Cittadini. L'Argentina e l'Italia. — Massa. Divagazioni sull'agricoltura, crisi agraria
e concorrenza americana. -- 4-5. Vinciguerra. I mammiferi ovipari. — Morchio. Nota sui
manoscritti di Paolo Giacoraetti. — Arata. La autenticità delle Historie di Ferdinando Co-
lombo e le critiche del sig. Enrico Harisse. — Morchio. Il senatore Campi Bazan. — Intorno
alle circonferenze osculatrici.
■■Giornale di medicina militare. Anno XXXIII, 2. Febb. 1885. Roma, 8."
Trari. Storia di una ferita d'arma da fuoco. — Imbriaco. Storia clinica ed anatomica
di un caso di otite media ed interna. — Giudici. Sulla misurazione della miopia e della
ipermctropia.
— CXVII —
^Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 1, 2. Torino, 1885. 4."
1. Sacheri. Risaltati di esperimenti eseguiti sulla resistenza alla compressione di alcuni
pilastrini in muratura. — Cappa. Il contatore d'acqua Kennedy. — Canterani. Ponte sul
torrente Sarnoggia per la traversata della strada della Pietra (Comune di Brisighella). —
Sobrero. Considerazioni sulla fognatura della città di Torino. — 2. Trincherà. Il porto più
adatto a Napoli pel bonificamento e abbellimento dei bassi quartieri. — Sobrero. Conside-
razioni sulla fognatura della città di Torino: IL L'agricoltura, le deiezioni umane e la
fognatura.
•'Memorie della r. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna. Ser. IV,
t. V, 4: VI, 1. Bologna, 1884-85. 4.°
v. 4. Riccardi. Cenni sulla storia della Geodesia in Italia dalle prime epoche fin'ollre
la metà del secolo XIX. — Villari. Ricerche sulle scariche interne ed esterne dei conden-
satori. — Catucci. Di un tumore Elefantiaco in un bue e della neoformazione e riproduzione
epiteliale. — Gotti. Sopra alcuni esperimenti di inoculazione carbonchiosa preservativa nei
bovini. — Pincherle. Alcune osservazioni sugli ordini d'infinito delle funzioni. — Tomma-
soli. Contribuzione all'anatomia ed alla patologia dell'epidermide studiata in alcuni suoi
ispessimenti. — Morirli. Di una nuova ustilaginea. — Boschi. Sopra il numero delle com-
binazioni di una classe data aventi una somma data. — vi. 1. Belluzzi. Contributo allo
studio del parto per la fronte. — Pesci. Ricerche sul Fellan Irene. — Fabri e Favini.
Intorno a quello che è stato chiamato potere rifrangente dei corpi. — Ciaccia. Osservazioni
anatomiche comparative intorno agli occhi della Talpa illuminata (T alp a europaea L.)
e a quelli della Talpa cieca (Talpa eoe e a S.). — Tassinari. Azione del fenol sul proto-
cloruro di zolfo. — Giaccio. Figure dichiarative della minuta fabbrica degli occhi de' dit-
teri disposte ed ordinate in dodici tavole. — Calori. Sulla proporzione delle arterie renali
molteplici coll'aorta nel caso di un rene a ferro di cavallo e sulle modificazioni dei plessi
nervosi in attinenza con quelle. — Iii/ffini. Della costruzione geometrica dell'asse centrale
di un dato sistema di forze e di alcune proprietà delle rette che nel sistema dato sono
caratteristiche di piani. — Lorda. Di un nuovo apparecchio istrumentale per eseguire la
sutura intercisa. — Pincherle. Sui gruppi lineari di funzioni di una variabile. — Verardini.
Nuovo contributo di studi clinico-esperimentali a comprovare l'azione deprimente vasale
dell'ipecacuana somministrata ad alte dosi nelle pneumoniti franche. — Righi. Sulla velo-
cità dei raggi polarizzali circolarmente nell'interno d'un corpo dotato di potere rotatorio. —
Tarufll. Caso di perineo-melus in un maiale. — Gavazzi. Sopra gli antimoniali di bismuto. —
ld. Azione ddl'idrogene fosforato gassoso sul tricloruro di oro sciolto nell'etere, nell'alcool
e nell'acqua.
•Memorie della r. Accademia delle scienze di Torino. Ser. 2\ t. XXXVI.
Torino, 1885. 4."
Segre. Studio sulle quadriche in uno spazio lineare ad un numero qualunque di di-
mensioni. — hi. Sulla geometria della retta e delle sue serie quadratiche. — De Berar-
dinis. Sullo scostamento della linea geodetica dalle sezioni normali di una superficie. —
Guidi. Sugli archi elastici. — Loria. Ricerche intorno alla geometria della sfera, e loro
applicazione allo studio ed alla classificazione della superficie di quarto ordine, aventi per
linea doppia il cerchio imaginario all'infinito. — Grifflni. Contribuzione alla patologia del
tessuto epiteliale cilindrico. — Canterano. Ricerche intorno alla distribuzione dei colori nel
regno animale. — Porlis. Contribuzione alla ornito-litologia italiana. — Vicentini. Sulla
conducibilità elettrica delle soluzioni alcooliche di alcuni cloruri. — Camerano. Monografia
degli anfibi urodeli italiani. — Battelli. Sulle proprietà termoelettriche delle leghe. —
Ferrerò. Iscrizioni e ricerche nuove intorno all'ordinamento delle armate dell'impero ro-
mano. — Rossi. Trascrizione di alcuni testi copti tratti dai papiri del Museo egizio di Torino.
— CXVIII —
i-Memorie della Società degli spettroscopi sti italiani. Voi. XIV, 1, gen. 1885.
Koma, 1885. 4.°
Tacchini. Osservazioni spettroscopiche solari fatte a Roma nel 2° semestre del 1884.
+Natura (La). N. 62-66. Milano, 1885. 4.°
62. Il nuovo semaforo di Cuxhafen. — Lombroso. La neofobia o il misoneismo negli
animali e nell'uomo. — Arpesani. Nuovi ponti mobili. — Gigliati. Ripopolamento del lago
Trasimeno con anguille. — Pogliaghi. Il campione della nuova unità di luce. — Manlegazsa.
I poli della sensibilità e del sentimento. — 63. Id. L'igiene delle nostre truppe in Africa. —
Giglmli. Alpinismo africano. — Fotometro di Gorham. — Pogliaghi. Gli anelli idrodina-
mici di C Decbarme. — Miniere d'oro. — Barloli e Papa.-ogli. L'elettricità, il carbonio e
la generazione spontanea. — Pirovano. Myriaehit, nuova malattia del sistema nervoso. —
64. Arpesani. 11 viadotto di Blaauw-Kranz (Colonia del Capo). — Pogliaghi. La formazione
dei piccoli spazi trasparenti nell'aria polverosa. — La frontiera dell'Afganistan. — Regalia.
Rivista antropologica. — Archinli. Armi. — Brunialli. La Corea. — 65. Cardona. Giordano
Bruno, filosofo della natura. — De Rossi. Eruzione vulcanica dello Stromboli. — Arpe-
sani. L'idromotore Jagn. — Ardissone. Rivista di anatomia vegetale. — Licata. La flora di
Assab. — Sovrascaldamento applicato alla disinfezione. — De Stefani. L'ossario pliocenico
del Val d'Arno. — 66. Sommier. Italiani al Capo Nord. — Manlegazsa. Nuovi fatti in
appoggio alla panganesi di Darwin. — Sergi. Le razze umane sono state immutabili fin
dall'epoca quaternaria? — Gautier. La struttura dei corpi e le loro proprietà fisiologiche. —
De Stefani. Una caverna ossifera scoperta recentemente in Italia.
i Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2a, voi. XVIII,
4, 5. Milano, 1885. 8.°
4. Vignali. Dell-'atto psichico dell'attenzione nella serie animale. — Manfredi. Sul
progetto Grimaldi di un nuovo ordinamento del credito agrario. — Jung. Sopra una classe
di configurazioni d'indice 3. — Fermenti. Sul movimento geometrico dei sistemi invaria-
bili. — Pennacchietli. Sopra un integrale più generale di quello delle forze vive pel moto
di un sistema di punti materiali. — Ascoli. Integrazione dell'equazione differenziale J2 = 0
in alcune aree piane assai semplici. — 5. Pavesi. Notizie batimetriche sui laghi d'Orta e
ày Uro. — Maggi. Sull'analogia delle forme del Eo mmabacillus Eock, con quelle dello
Spirillum tenue Ehr, osservate da Warming. — Pennacchietli. Sopra un integrale più
generale di quello delle forze vive pel moto di un sistema di punti materiali. — Ascoli.
Dei rami algebrici di curva. — l'ignoti. Dell'atto psichico dell'attenzione nella serie ani-
male. — Manfredi. Sul progetto Grimaldi di un nuovo ordinamento del credito agrario.
i'Rendiconto delle sessioni dell'Accademia reale delle scienze dell'Istituto di
Bologna. Anno 1883-84. Bologna, 1884. 8.°
iRivista critica della letteratura italiana. Ann. I, n. 4, 5. Firenze, 18S5. 4.°
i Rivista di artiglieria e genio. Febbraio 1885. Roma, 8.°
Clavarino. Sulla convenienza di fabbricare in paese le grosse artiglierie. — Lo Forte.
Note su di alcuni importanti fenomeni che si osservano nel rocchetto di Ruhmkorff. —
Rocchi. I ponti portatili e il loro impiego in campagna. — La fabbricazione delle grosse
bocche da fuoco all'estero. — Intorno ad un ponte levatoio (sistema Corrado). — Slacci.
Sulle tavole del tiro arcato. — Innovazioni introdotte durante l'anno 1884, nelle artiglie-
rie da campo e da montagna estere.
iRivista di filosofia scientifica. Voi. IV, 3. Milano, 1885. 8.°
Cesca. La filosofia scientifica. — Merlo. Gli studi delle lingue. — Pompei. La materia
considerata corno forma d'energia. — De-Della. Il diritto e la sua scienza, — Ratlaglia.
— ex IX —
L'organizzazione economica in rapporto alla genesi della delinquenza. — Sergi. La filosofia
dell'evoluzione nell'Università giapponese. — Puglia. La morale ed il diritto nel naturalismo.
+ Rivista di viticoltura ed enologia. Anno IX (1885), n. 4, 5. Conegliano, 8."
Canafoglia. La viticoltura e l'enologia del Medoc. — Comboni. Degli effetti che pro-
duce l'aggiunta di acido tartarico al vino.
■"Rivista mensile del Club alpino italiano. Voi. VI, 1-2. Torino, 1885. 8."
Caincr. Sul Pasubio m. 2232 (prima ascensione invernale) e a Recoaro. — Voglino.
Alcune nozioni sulla coltura delle piante alpine nel piano.
^Rivista scientifico-industriale. Anno XVII, n. 3, 4. Firenze, 1885. 8.°
Mauri. Nuovo galvanometro. — Rocchetti. Di un nuovo elettromotore. — Emo. Varia-
zioni nella resistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla temperatura.
-•Telegrafista (II). Anno V, 2. Febb. 1835. Roma, 8."
. Sull'Esposizione di elettricità di Torino nel 1884. — Sul rendimento delle lampade
a incandescenza. — Circuito per le linee telegrafiche della città di Berlino. — Esperimenti
comparativi sulla pila italiana.
Pubblicazioni estere.
fAbstracts of the Proceedings of the Chemical Society. 1884-85, n. 3-5.
London, 8.°
* Acta Mathematica, V, 2-4. Stockholm, 1884-85. 4.°
2. Goursat. Sur une classe d'intégrales doubles. — Picard. Sur les forraes quadrati-
ques temaires indéfinies à indéterminées conjuguées et sur les fonctions hyperfuchsiennes
correspondantes. — Schec/fer. Zur Theorie der stetigen Funktionen einer reellen Verander-
lichen. — Le Paige. Nouvelles recherches sur les surfaces du troisième ordre. — Zeulhen.
Sur les pentaèdres completa inscrits à une surface cubique. — Schroeler. Beitrage zur
Theorie der elliptischen Funktionen. — 3. Poincaré. Mémoire sur les fonctions zétafuch-
siennes. — Schee/fer. Zur Theorie der stetigen Funktionen einer reellen Veranderlichen
(Fortsetzung). — 4. Ilcrmite. Sur quelques conséquences arithmétiques des formules de la
fhéorie des fonctions elliptiques. — Fiedler. Ueber die Durchdringung gleichseitiger Rota-
tionshyperboloide von parallelen Axen.
;'Acta (Nova) Academiae Caesareae-Leopoldino-Carolinae Germaniae Naturae
Curiosorum. T. XLV, XLVI. Halle, 1884. 4.°
XLV. Elsas. Untersuehungen ueber crzwungene Membranschwingungen. — Geinitz.Die
skandinavischen Plagiokla-gesteine und Phonolith aus dem meklenburgischen Diluvium. —
Sciiur. Bestiminung der ilaasse des Planeten Jupiter aus Heliometerbeobachtungen der
Abstànde seiner Satelliten. — Jordan. Die Binneninollusken der nordlich gemassigten
Lander von Europa und Asien und der arktischen Lànder. — xlvi. ffollefreund. Die Ge-
setze der Lichtbewegung in doppelt brechenden Medien nach der Loramelschen " Reibungs-
theorie,, und ihre Uebereiustimmung mit der Erfahrung. — Adolph. Zur Morphologie der
Hymenopterenfliigel. Zugleich ein Beitrag zu den Fragen der Speciesbildung und des Ata-
vismus. — Tlieik. Gewichtsbestimmungen zur Entwickelung des Muskelsystems und des
Skelettes beim Menschen. — Gruber. Die Protozoen des Hafens von Genua.
•Anales de la Sociedad cientifica Argentina. T. XIX, 1, 2. Buenos Aires,
1885. 8.°
1. Beuf. Descripcion de un nuevo cronógrafo elettrico para la determinacion de las
longitudes. — Puentes para la prolongacion del ferro-carril centrai norte y para el P.io
Uruguay en el camino carretero del Uruguay al Paranà. — Especificaciones para la con-
struccion de furgones para trenes de pasageros del ferro-carril andino. — Spegazzini. Fungi
— cxx —
guaranitici. — 2. Proyecto de construccion de un puente sobre el Rio Gualeguay en Ro-
sario del Tala. — Ferro-carril andino : Especifieaciones de wagones-plataforma. — Ferro-
carril andino: Especifieaciones de dos calderas para las locomotoras « Villa Maria » y
« Velez Sarsfield ». — Spegazzini. Fungi guaranitici.
*Auales del Museo nacional de Mexico. T. Ili, entr. 6. Mexico, 1884. 4.°
T. Estudios sobre la historia de la medicina en Mexico. — Chavero. Boturini. —
Sdnchez. Fragmentos de la obra de Gania titulada : Las Dos Piedras &. — Chavero. Sigùenza
y Góngora.
+Annalen der Physik und Cheraie. N. F. Bd. XXIV, 3. Leipzig, 1885. 8. °
Bunsen. Ueber capillare Gasabsorption. — Quincke. Electrische Untersuchungen. —
Ltimmer. Ueber die Theorie und Gestalt neu beobachteter Interferenzcnrven. — Christiansen.
Untersucbungen (iber die optiseben Eigenscbaften von fein vertheilten Korpern. — Moller.
Ueber das Wild'sche Photometer. — Natanson. Ueber die Dissociation des Untersalpeter-
sauredampfes. — Thiesen. Untersucbungen iiber die Zustandsgleicbung. — Pfaundler. Ueber
die Einwirkung stark comprimirter Koblensiiure auf Glas unter dem Einfluss von Licbt. —
Voigl. Erwiderung auf Hrn. Wullner's Beraerkung beziiglicb Hrn. Jamin's Beobachtungcu
iiber Metallreflexion.
^Annalen (Mathematische). Bd. XXV, 2. Leipzig, 1885. 8.°
Illirici:;. Ueber Relationen zwiseben Classenanzahlen binarer quadratiseber Formen
von negativer Determinante. — Tìchomandritzky. Ueber das Umkebrproblem der ellipti-
schen Integrale. — Morera. Ueber einige Bildungsgesetze in der Theorie der Tbeilung und
der Transformation der elliptiscben Funetionen. — Papperitz. Ueber verwandte s-Functio-
nen. — Rausenberger. Ueber eindeutige Funetionen mit mebreren, nicht vertausebbaren
Perioden. III. — Sturin. Ueber Flaeben 2. Grades, welche zu sich selbst polar sind. —
llarnack. Ueber den Iuhalt von Punktmengen. — Mcissel. Berecbnung der Menge von Prim-
zahlen, vfelchc iunerhalb der ersten Milliarde naturlieber Zablen vorkommen. — Voss. Ueber
die DirTerentialgleicbungen der Mecbanik. — Burwitz. Einige allgemeine Satze iiber Raum-
curven. — Schroeter. Metrische Eigenscbaften der cubischen Parabel (Raumcurve 3. 0.).
fAunales de la Société géologique du Nord. 1S84-85. lre et 2° livr. Lille,
1885. 8.°
Barrois. Le granite de Rostrenen, ses apophyses et ses contaets. — Gosselet. Fossiles
du grès de Jeumont. — Six. Dinosauriens de Bernissart. — Cambessedès. Sondages en
Hainaut. — Jannel. Ligne de Mézy à Romilly.
+Annales des Ponts et Chaussées. 6e Sér. 5e Année ler et 2e Cahier. Janv.-
févr. 1885. Paris, 8.°
Janv. de Perrodil. Note sur l'emploi des nombres primordiaux dans les calculs avec
des tables ou avec des règles logarithmìques. — Fiumani Note sur le traité d'bydraulique
de M. Graeff. — Widmer. Note sur la constrnetion des murs de quai de la darse ouest du
9e bassin à fiot du port du Havre. — Févr. Laterrade. Considérations sur la stabilite des
voùtes en maconnerie. — Cadaci. Tbéorie des ponts suspendus américains à tablier rigide. —
A/. Machines à draguer et excavateurs employés dans l'Amérique du Nord. — Ghèdèon.
Notice sur le trace des raccordements circulaires dans les opérations sur le terrain.
:x\.nuales (Nouvelles) de Mathématiques. 5e Sér. Mars 1885. Paris, 8.°
Errata aux tables de logaritbmes de Schriiu. — d'Ocagnes. Etude de deux systèmes
simples de coordonnées tangentielles dans le pian: coordonnées parallèles et coordounées
axiales (fin). — Eslienne. Quelques réflexions sur letude géométrique des courbes géomé-
triques et theorèmes pouvant y ètre utiles (suite). — Humbert. Note sur la tbéorie des
foyers.
— ex XI —
fAunales scientifiques de l'École aormale supérieure. T. 3' sòr. t. II, 2. Paris,
1885. 4.°
Goursal. Sur les trasformatìons rationnelles des équations diffóreutielles linéaires. —
[ppell. Application da theorème de Mittag-Leffler aux foiictions doubloment périodiciues da
troisièrae espèce.
*Auzeiger (Zoologisclier). Jlig. Vili, 189, 190. Leipzig, 1885. 4."
Kowalevsky. Beitràge zur nachembrionalen Entwicklung der Musciden. — Jourdan.
Structure des élytres de quelques Polynoes. — Ronde. Die Musculatur der Chaetopoden. —
Dewilz. Weitere Mittheilungen ueber das Klettern des Inseeten an glatten seukreehten
Flàchen. — Imhuf. Ueber die Pelagische und Tiefseefauna der Siisswasserbecken. —
Blochmann. Ueber Bracbiopoden.
f Arcbiv for Mathematik og Naturwidenskab. Bd. X, 1. Knstiania, 1884. 8.°
Otto. Eu Legalundersogelse med nogle Bemseikninger. — Vogt. Norske Ertsforekom-
ster. — Lie. Untersuchungen uber Transformationsgruppen.I.
fBerichte der deutseben ebemiseben Gesellschaft. Jbg. XVII, 19; XVIII, 4, 5.
Berlin, 1884-85. 8.°
4. Bcilstein und Wiegand. Ueber einige ungesattigte Verbindungen der Fettreihe. —
Dóttinger. Zur Darstellung der Thiomilchsàure. — Brunncr und Chuard. Ueber /3-Amido-
alizarin. — Ciamician nnd Magnagli!. Ueber die Einwirkung des Chlorkohlenoxyds auf die
Kaliuinverbindung des Pyrrols. — Id. und Silbcr. Ueber die Einwirkung von Salpetersaure
auf Pyrrylmethylketon. — Claus. Ueber die alkylirten Chinolinderivate. — Conrad und
Guihzdt. Ueber die Zersetzung des Zuckers durch Erbitzen mit verdiinnten Siluren. —
Uulk. Ueber Gravitation und Atomgewicht. — Eckenvoth. Vermisclite Beobachtungen. —
Fischer und Tàuber. Ueber Hannin und Harmalin. — Fremery de. Analyse zweier Califor-
nischer Weine. — Hailìnger. Ueber die Debydracetsiiure. — Henry. Zur Kenntniss des Tri-
rnethylenjodids. — Hill und Hartshorn. Ueber einige Furfuranderivate. — Kinkelin. Ueber
eine Darstellungsweise des Metanitrozimmtaldehyds. — La Coste and Bodewig. Ueber Me-
tbylforniyl-o-amidocblorbenzoesaure und Metbylpsi.udochlorisatiii aus m-Cblorcbinolinme-
tbylchlorid. — Mauthner. Berichtigung betreffend das Cystin. — Mylius. Ueber das Oxy-
juglon. — Nencki und Sieber. Untersucbungen uber den Blutfarbstoff. — Nielzki uud
Benckiscr. Ueber Hexaoxybenzolderivate und ihre Beziehungen zur Kvokousàure und Blio-
dizonsàure. — Paal und Tafel. Thiophen aus Schleinisaure. — Schiff. Ueber Oxaldiamido-
propionsàure. — Id. und Pow>. Ueber das Aniid der Gallnssàure. — Schulze. Ueber ein
einfaches Varfahren zur Gewinnnng von Thiophen und dessen Homologen. — Schulze und
Bosshard. Ueber das optisehe Verhalten einiger Auiidosiiuren. — Id. Ueber das Vorkoramen
von Glutamin in den Zuckerriiben und uber das optisehe Verhalten desselben. — Seslig.
Ueber Triehlortoluole. — Szymanski. Zur Kenntniss des Malzpeptons. — Traube. Beraer-
kungen uber die Darstellung von Cyanamid. — Volhard und Erdmann. Synth.'tische Dar-
stellung von Thiophen. — Winkelmann. Zur der Abhandlung des Hrn. Landolt: «Ueber
die Existenzdauer der untersehwefligen Sàure in wasserigen Losungen ». — 5. Anschiltz.
Ueber die Pipitzahoi'nsàure. — Id. und Iinmendor/f. Uebertragung der Seitenketten bei mit
dem Benzol homologen Kohlenwasserstoffen mittelst Alumiuiumchlorid. — Id. und Romig.
Ueber die Produkte der Einwirkung von Alumiuiumchlorid auf Aethylidenchlorid uud
Benzol, oder Toluol, oder m-Xylol. — Id. und Leather. Ueber einige Derivate der Pipitzaho-
i'nsàure. — baeyer. Ueber Polyacetylenverbindungen. — Fila/Un. Ueber die Cyanverbinduu-
gen der aromatischen o-Diamine. — Bonz. Ueber einige Derivate des Aethylthiophens. —
Bòllinger. Bemerkung. — Brunivi-. Weiteres iiber Azoresorcin und Azoresorufin als
Erwiderting auf eine Mittheilung der Herren P. Weselsky und R. Benedikt. — Ciamician
Bcllettino-Bendiconti — Voi.. I. IC
— CXXII —
und Silber. Ueber Monobrompyridin. — Id. und Magnai/hi. TJeber die Einwirkung nasciren-
den Wasserstoffs auf Methylprrol. — Edler. Ueber das Nitropseudocumol, Pseudocumidin
und Pseudocumenol von der Stellung 1, 3,4,5. — Egli. Ueber die "beiden isomeren Thio-
tolene (Metliylthiophene). — Id. Ueber die Produete der trockenen Destillation von ben-
zolsulfosaurem Ammonium. — Goldschmidt uni Schmid. Ueber die Nitrosopbenole. — '
G'àhring. Einwirkung von Aldebyd anf Metanitrobenzaldehyd. — Griess und Ilarrow. Ueber
das Vorkommen des Cbolins im Hopfen. — Haller. V-Cumylchinizinlerivate. — Hell und
Schule. Ueber Normalpentylmalonsaure eine isomere Korksaure. — Henriques und Ilinsbi.
Zur Darstellung der Nitrosonapbtole. — Hess und Bernthsen. Ueber Amido- und Oxyde-
rivate des Pbenylacridins. — Hess. Ueber einige Benzoylderivate aromatischer Amine. —
Hofmann. Umwandlung des Phenylcyanats in Phenylcyanurat. — Id. Zur Kenntniss des
krystallisiiten Metbylvioletts. — Iloppe-Seyler. Ueber Zersetzungsprodukte der Blutfarb-
stoffe. — Musiti u. v. Knorre. Ueber eine neue Trennung von Nickel und Kobalt. — Kiliani.
Ueber Isosaccharin. — Id. Ueber Metasaccbarin. — Kuckert. Ueber die Einwirkung von
Alkylaminbasen auf Acetessigesfer. — Langer. Ueber isomere Sulfosauren des Thiopheus. —
Laar. Ueber die Moglicbkeit mehrerer Slrukturformeln fur dieselbe cheraische Verbin-
dung. — Lazarus. Ueber fraktionirte Destillation im Wasserdampfstrom. — Lindncr. Ueber
Bromnitrophenole, Bromnitrophenetole und deren Amidoderivate. — Messinger. Ueber das
Thioxen des Steinkohlentbeers. — Mcyer. Zur Constitution der Thiophenverbindungen. —
Nulh. Ueber die Einwirkung von p-Amidodimetbylanilin auf Aldebyde. — Ostermayer. Ueber
die Chlormotbylate des Pyridins und der Chinolinbasen. — Paal und Tafel. Thionphen aus
Erytbrit. — Pcrkin {junior). Notiz iiber die Einwirkung von Anilin auf deli Metbylather
der Debydracetsaure. — Peter. Untersuehungen iiber das j3-Acetothienon und seine Deri-
vate. — Id. Zur Kenntniss der isomeren Thiophenmonocarbonsauren. — Penner. Ueber eine
bequeme Darstellungsmetbode der Tartronsaure. — Id. Ueber die Einwirkung von Acet-
essigather adf die Amidine. Pyrimidine. — Rumpel. Apparate fiir Starkemehlbestimmun-
gen. — Scheibler. Vorscblag zur Nomenclatur der Zuckerarten. — Schramm. Ueber den
Einfluss des Lichtes auf den Verlauf chemiscber Reaktionen bei der Einwirkung der Halo-
gene auf aromatiscbe Verbindungen. — Schutee. Ueber das Vorkommen von Carbonsauren
im Steinkoblentbeerol. — Stadler. Zur Kenntniss der Nitrotbiophene. — Tiemann und
Kruger. Ueber die Beziebungen einiger Benzenylamidoximdcrivate zu der Grappe der Ben-
zbydroxarasaureverbindungen.
+Boletin dtì la Academia uacioDal de cieucias en Cordoba. T. VII, 2. Bue-
nos Aires, 1884. 8.°
Lynch-Arribàlzaga. Estafilinos de Buenos Aires..
+Bulletin de l'Académie r. des sciences de St.-Pétersbourg. T. XXIX, 3.
St.-Pétersbourg, 1884. 4.'>
Rizza et Boullerow. Sur l'asarone. — Famintzin. Sur la membrane sicilique et les for-
mations myeliques lamellées. — Id. Sur le développement des fibres sclerenehymatiques du
Nerium Oleander. — Bunge. Observations d'histoire naturelle dans la Deltadu Léna.
■+Bulletin de l'Académie r. des sciences de Belgique. 3e sér. T. IX, 2. Bru-
xelles, 1885. 8."
Montigny. De l'accord entre les indications des coule irs dans la scintillation des
étoiles et les variations atmosphériques. — Dupont. Sur l'existence de roches maclifères
dans le terraiii devonien inférieur de l'Ardenne belge. — Lagrange. Formule nouvelle poni-
le développement des fonctions en particulier des iutégrales. — da LeUenhove. La mort de
de don Juan.
— cxxni —
; Bulletin de la Société acadéinique franco-lrispano-povtugaise de Toulouse.
T. V, 2. Toulouse, 1884. 8.°
DumériL Charles-Quint et les Turcs ottomans. — Prompì. De la formation de futur. —
Duméril. Note sur la formation du futur dans les langues romaines et les langues anciennes
classiques. — Delavaud. Note sur l'état de l'instruction publique en Espagne, en Portuali
et dans quelques États de l'Amérique du Sud.
^Bulletin de la Société d'unthropologie de Lyon. T. Ili, 1. Lyon, 18S4. 8.°
Lorlet. Causes des déformation qne présentent les crànes des Syro-Phéuiciens. —
Stilmon. Notice nécrologique de Henry Martin. — Deperei et Boinet. Une epidemie du
bouton de Gafsa au canape de Sathonay. — Gayel. Éducation du sens de la vue chez une
aveugle-née opérée à l'àge de seize aus. — Cornevin. Étude sur le squelette de quelques
chevaux de course. — Debierre. L'e'volution de la famille et de la proprietà. — Denikcrl.
Observatious sur les mensurations de quelques peuples du Caucase de M. Erkert.
:Bulletin de la Société entomologique de Frauce. Séance du 11 mars 1885.
Paris, 8.°
TBulletiu de la Société zoologique de France. 1884. Part. 3-5. Paris, 8."
3-4. Dyboivski et Taczanowski. Liste des Okeaux de Kamtschatka et des iles Coman-
dores. — Héron-Royer. Cas tératologiques observés cbez quelques Batraciens anoures et -le
la possibilité de prolonger métbodiquement l'état larvaire chez les Batraciens. — Jousseaume.
Description de mollusques nouveaux. — Sauvage. Note sur des poissons de Franceville,
Haut Ogòoué. — ld. Notice sur une collection de reptiles et de poissons recueillis a Ma-
jumba, Congo. — lei. Coutribution à la faune iehthyologique du Toukin. — ld. Noto sur
une collection de poissons recueillie à Pérak, presqu'ile de Malacca. — Héron-Royer. Note
sur une forme de rainette nouvelle pour la faune francaise (Hyla barytonus). — ■ Menz-
bier. Mémoires sur les Paridte. I. Lo groupe des Mésanges bleues (Cy anistes KaupJ. —
5. Id. Mémoires sur les Paridse. I. Le groupe des Mésanges bleues (Cyanist es Kaup). —
Taczanowski. Note sur la tnue anormale de certains oiseaux. — Bouoard. Notice sur Frali-
pois Surnichrast.
f Bulletin de la Société mathématique de Frauce. T. XII, 6; XIII, 1, 2. Paris,
1884-85. 8.°
6. Tchebiche/TSar les fractions algébriques qui représentent approximativement la racine
carrée d'une variable, comprise entre les limites données. — Lebon. Sur la construction
de la tangente en un poinc d'origine de l'ombre portee sur lui-mome par un cylindre ou
un còne creux. — TchebichefT. Sur la trasfurmation du mouvemeDt rotatoire en mouTement
sur certaines lignes, à Faide de systèrnes articulés. — 1. Appetì. Sur une méthode élémentaire
pour obtenir les développements en sèrie trigonométrique des functions elliptiques. — Poin-
caré. Remarques sur l'emploi de la méthode précédente. — Weill. Sar la déeomposition d'un
nombre en quatre carrés. — 2. Id. Sur la déeomposition d'un nombre en quatre carrés. —
Marchand. Méthode pour mener les plans taugents aux snrfaces gauches. — Humbert. Sur
"les courbes unicursales.
•Bulletin de la Société vaudoise des scieuces naturelles. 2° sér. voi. XX,
n. 91. Lausanne, 1885. 8.°
Amann. Essai d'un Catalogue des raousses du S.-O. de la Suisse, avec indication des
localités. — Diane. Rhizopodes nouveaux pour la faune profonde du lac Léman. — Margu '
et liirzcl. Observations météorologiques faites à l'Asile des aveugles de Lausanne. —
Schnelzkr. Notice sur une galle des feuilles du chène (Quercus ped unculata). —
lìlanc. Note sur le Ceratium hirundinella (O.-F. Muller), sa variabilità et son mode
de reproduction. — Foreì. Études myrmécologiques en 188 1. avec une description des organes
— CXXIV —
sensoriels des anteunes. — Jaccard. Essai sui- les phénomènes erratiqnes en Suisse pen-
dant la période quaternaire, avec une carte réduite. — Golìiez. Rapport de h Commission
des blocs erratiques (1883-1884).
^Bulletin des sciences mathématiques. 2e ser. t. IX, févr.-mai. 1885. Paris, 8.°
Féve. Hindi. Les surfaces polaires inclinées. — Tannery. Sur l'arithmétique pytba-
gorienne.
+Centralblatt (Botanisches). Bd. XXI, n. 10-13. Casse], 1885. 8.°
10. Druchmann. Das Protballium von Lycopodium. — Slerzel. Zur Culmflora von
Clieranitz Hainichen. — 11. llarloy. Organogenie Notes. — Sterzel. Zur Culmflora von
Chemnitz-Hainsicben. — 12. Kraus. Ueber Blutung aus pavencbymatisehen Geweben.
^Cireulars (Johns Hopkins University). Voi. IV, 37, 38. Baltimore, 1885. 4.°
:Coinpte rendu de la Société de géographie de Paris. 1885, n. 4, 5. Paris, 8."
; Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. C,
n. 8-11. Paris, 4.°
9. Berthelot. Sur les origines de rAlcbiraie. — Dcrthelol et Werner. Eecherches sur
l'isomerie dans la sèrie aroraatique. Chaleur de neutralisation des pbénols polyatoraiques., —
Mouchez. Observations des petites planètes Wolf, faites au grand instruraent méridien de
l'Observatoire de Paris, pendant le quatrième trimestre de l'aunée 1881. — Faye. Sur la
périodicité des tacbes solairos et l'anomalie de leur dernier maximum. — Fouqué. Premières
explorations de la missiou chargée de l'étude des récents tremblements de terre de l'Espa-
gne. — Chance!. Sur une ré"action caracteristique des alcools secondaires. — Lecoq de Bois-
baudran. Action de l'eau oxygénée sur les oxydes do cérium et de thorium. — Id. Recti-
fication à une Communication anterieure, relative au spectre du samarium. — Tholozan.
Sur les vents du nord de la Perse et sur le fcehn du Guilan. — Trépied. Sur le spectre
et sur la formation de la queue de la comète d'Encke. — Picard. Sur un tbéorème de
M. Darboux. — Stielijes. Sur les polynòmes de Jacobi. — Goursut. Sur un cas de réduction
des intégrales hyperelliptiques du second genre. — Layuerrc. Sur un intégrale définie. —
Henry. Les póles du gyroscope et des solides de revolution. — Descroix. Sur la pbase ma-
xima des variations diurnes du magnétisme terrestre en 1882, d'après les résultats de Paris-
Montsouris. — Daussin. Réclamation de priorité, à propos du procède d'annulation de l'extra-
courant, employé par M. d'Arsonval pour e'viter les dangers des générateurs mécaniques
d'électricité. — Raynaud. Sur les moyens d'annihiler ou d'atte'nuer les dangers de l'extra-
courant dans les machines dynamo-électriques, en' cas de rupture du circuit extérieur. —
Amagai. Sur la densité limite et le volume atomique des gaz, et en particulier de l'oxy-
gène et de l'hydrogène. — Scheurer-Keslner. Composition des produits gazeax de la com-
bustion des pyrites de fer et influence de la tour de Glover sur la fabrication de l'acide
sulfurique. — Vignon. Sur la séparation de l'alumine et du sesquioxyde de fer. — André.
Sur quelques azotates basiques et ammoniacaux. — de Forcrand. Sur la composition du
glyoxal-bisulfite d'ammoniaque. — Sée et Boche/ontaine. Action du sulfate de cinchonamine
sur la circulation et les sécrétions. — Pccholier. De l'action antizymasique de la quinine,
dans la fièvre typboide. — Grèhant et Quinquaud, Mesure de la pression nécessaire pour
déterminer la rupture des vaisseaux sanguins. — Rochas. Sur quelques particularités rela-
tives aux connexions des ganglions cervicaux du grand sympathique et à la distribution de
leurs rameaux afférents et efférents, chez l'Anas bosebas. — Laulaniè. Sur la nature de la
néoformation placentaire et l'unite de composition du placenta. — Deniker. Sur un foetus
de Gibbon et son placenta. — de Varigny. Sur quelques points de la physiologie des muscles
ebez les invertébrés. — de Rochebrune. Sur le Bos triceros, Rochbr., et l'iuoculation pre-
ventive de la péripneumonie épizootique, par les Maures et les Pouls de la Sénégambie.
Renaidl et Zeiller. Sur des mousses de l'epoque houillère. — Dieulafail. Origine des minerais do
— C'NXV —
l'or, manganése et de zinc, existant autour du plateau centrai, dans lespremiers calcairesjarat-
sique et à la base de ces calcaire. — Meunier. Sur un dépòt de soarce, provenant 'le Carmaux
(Tarn). — Vimont. Sur les ravages produits par une trombe aux, cnvirons d'Argentau (Orni1),
le 16 fe'vrier 1885. — 10. Loewy. Proce'dés d'observations des polaires à une grande distali..'
du méridien et table renfermant le terme correctif destine à faciliter les rédnctions. — Ber-
tìielot et Werner. Sabstitntions bromées des pbénols polyatomiques. — Friedel et Crafls. Sul-
l'action déeomposantc exercée par le chlorure d'almninium sur certains hydrocarbures. —
Gaudry. La nouvelle galerie de Paleontologie dans le Museum d'histoire naturelle. —
Mascari. Sur la détermination de l'ohm par la méthode de l'amortissement. — Stephan.
Observations de la planate (245), découverte par M. Borrelly à l'Observatoire de Marseille. —
Lecoq de Boisbaudran. Alliages d'indium et de gallium. — de Jonquìères. Sur quelques sin-
gularités du phénomène des mirees, à propjs d'un ouvrage de M. Hatt. — Périgaud. Ob-
servations de la comète d'Encke, faites à l'Observatoire de Paris (équatorial coudé). —
Zenger. Etudes spectroscopiques. — d'Arsonval. Sur le parafoudre à polarisation. — Pellai-
Etnie des moyens employés pour prendre le potentiel de l'air. Force électromotrice de
combustion. — Le Chatdier. Sur la de'composition des sels par l'eau. — Deniarcay. Sur la
séparation du titane d'avec le niobium et lo zirconium. — Henry. Sur les nitriles pyro-
tartrique et succinique uormaux. — de Glermont et Chaulard. Sur l'iodacétone. — de For-
crand. Cbaleur de formation du glyoxal-bisulfite d'ammoniaque. — Arnaud. F,echerches
sur les matières colorantes de feuilles; identité de la matière rouge orango avec la caro-
tine C1SH!'0. — Lrmoine. Sur les analogies et les différenees du genre SimceJosaure, de
la faune cemaysiennes des environs de Reiras, avec le genre Cbampsosauro d'Erquelinnes. —
Farei. Bruits souterrains entendus le 26" aoùt 1883 dans l'ile de Caiman-Brac, mer des Ca-
raìbes. — 11. Berlhelol. Eéactiou du brome sur les chlorures et sur l'acide chlorhydrique.
Nonvelle classe de perbromures. — de Lacazc-Dulhiers. Comparaison morphologique de la
Limace et de la Testacelle. — Chancel et Parmentier. Sur la solubilità du sulfure de car-
bone et sur celle du chloroforme. — Vieaire. De l'influence des perturbations dans la déter-
mination des orbites — de Lafille. Les badigeonnages et les ebarrues sulfureuses ; réponse
à une Note de M. Boiteau. — Poincaré. Sur les fonctions abéliennes. — Veyr. Sur la
théorie des matrices. — Kcenigs. Sur les types canoniques des formes quadratiques ternaires
des différentielles à discriminant noi. — Bichat et Blondlol. Sur les diffe'rences électriques
entre les liquides et sur le ròle de l'air dans la mesure électrome'trique de ces ditférences
Gai/Te. Sur les galvanomètres a cadrò curviligne. — Truchol. Étude thermochimique du
fluosilicate d'ammoniaque. — Juhle. Nouveau procède pour durcir le plàtre. — Werner.
Substitution bromée de l'hydrogène phe'nolique. Tribromopbe'nol bromé. — Cazeneuve. Sur
un campbre monocbloré monobromé'. — Maumené. Sur la liqueur de Fromherz. — lleckel
et Schlagdenhauffen. De l'Artemisia gallica Wild., cornine piante à santonine, et de
sa eomposition chimique. — Bochefontaine et OEchsncr de Coninck. Action pbysiologique
de l'hexabydrure de ^-collidine ou isocicutiue. — Carpcnlicr. Définition, classifìcation des
couleurs. — lletlirer. Des glandes et des lympbatiques qui entrent dans la constitution da
la bourse de Fabrieius. — Dareste. Sur le ròle physiologique du retournement des oeufs
pendant l'incubation. — DieulafaiL Explication de la concentration des minerais de zinc
carbonate dans les terrains dolomitiques. — Munier-Chalmas et Schlumbergcr. Sur les
miliolidées trématopburées. — Grandidier. Les canaux et les lagunes de la còte orientale de
Madagascar..
'Cosmos. N. S. n. 5-2. Paris, 1885. 4.n
•Fortsclmtte (Die) der Physik im Jahre 1878. Jhg. XXXIV, Abth. 1-3. Berlin,
1883-84. 8.°
"Fi'tzetek (Természetrajzi). Kot. IX, 1. Budapest, 1885. 8."
— CXXV1 —
Simkovics. Die Flora des Arailer Comitates in ihre Grundziigen. — Staub. Pinus
Paheostrobus Ettgsh. in der Fossilen Flora Ungarns. — Tòm'ósvàrij. Myriopoda a Joanne
Xantus in Asia orientali collecta. — Madaràsz. Ornithologische Mittheilungen.
■*Tl3B'ÈCTk TeojiornHecKaro KoHirreTa. 1884 roxt. Tomi, III, 9-10; IV, 1-2.
CaHKTneTepf)yprt, 1SS5. 8.°
ih. 9-10. ME.IMIIIKOBA. reoioraieciioe H3CJiijOBaHÌe ofiiac-rn npiwicTpoBKnxi.
(|ioci|iopHTOBt. — inMlIrT,TA. npejBLipnTe.ibHuri oTien. o reojoriiiecKnxt E3CJiinoBaHÌHXi.,
npon3Beji,eHHHxt jiètomi. 1884 r. no nopyieniio reojiorniecKaro KosurreTa. — iv. HIIKIITIIHA.
3ajain n stuTe.TiiHocTi. reo.iorniecKnxi yqpeacieHiìi.
' Jahrbuch der k. k. geologiscben Reicbsanstalt. Jhg. 1884. Bd. XXXIV, 4.
Wien, 4.°
t>. Hancr. Zur Erinnerung an Ferdinand v. Hochstetter. — Vacek. Beitrag zar Geo-
logie der Radstadter Tauern. — Foullon. Ueber die petrographische Beschaffenheit krystalli-
nischer Scbiefergesteine aus den Radstadter Tauern und deren westlicben Fortsetzung. —
Uiener. Ein Beitrag zur Geologie des Centralstockes der juliscben Alpen. — Scharizer. Ueber
Mineralien und Gesteine von Jan Mayen. — Di-Stefano. Ueber die Braohiopoden des Unter-
oolithes von Monte San Giuliano bei Trapani (Sicilien). — Wagner. Ueber die Warme-
verhaltnisse in der Ostalfte des Arlbergtunnels. — v. llauer. Erze und Minerale aus Bosnien.
fjabresbevicbt ueber die Fortscbritte der classischen Altertlnimswissenscbaft.
Jbg. XI, 12. Berlin, 1885. 4.°
Schenkl. Jahresbericht uber die spateren griechischen Geschicbtscbreiber. 1873-1884. —
Hitler. Jabresberiebt iiber die griechiscben Lyriken (mit Ausscbluss Pindars) und die grie-
cbiscben Bukoliker bis Ende 1883. — Eussuer. Bericht uber die Litteratur zu den rOmi-
scben Historikern (ausser Tacitus). — Mailer. Jahresbericht iiber die Litteratur zu den
Briefen des jungeren Plinius aus den Jahren 1877-1883. — Genthc. Jahresbericht iiber die
rornischen Epiker fiir 1881 und 1882.
^Journal (The American) of Philology. Voi. V, 4. Baltimore, 1884. 8.°
Short. The New Revision of King James' Revision of the New Testament. IV. —
Simcox. Collation of the British Museura MS Evan. 604. — Davidson. Prof. Child's Ballad
Book. — Morris. The Relation of a Greek Colony to its Mother City. — Brighi. Atiglo-
Saxon Glosses to Boethius. — Tog. Semitic Notes.
^Journal (American) of Mathematics. Voi. VII, 2. Baltimore, 1885. 4.°
Cayley. A Mewoir on the Abelian and Theta Functions (Chapters IV-VII). — Vene-
ziani. Extrait d'une lettre de M. Herniite. — Young. Solution of Solvable Irreducible
Quintic Equations, without the aid of a Resolvent Sextic. — Glaston. Notes on the Quintic. —
Peirce. On the Algebra of Logic.
'Journal (American) of science. 3d Ser. voi. XXIX, 171. Marcii 1885. New
Haven, 888.
Professor Marsh's Monograph of the Dinocerata. — Dana. Taconic Rocks and Stra-
tigraphy, with map of the Taconic region. — Hall. Variations of Latitale. — White.
Jurassic Strata of North America. — Lupton. Meteoric Iron from Mexico. — LeConte Ste-
vens. Optical Projection of Acoustic Curves. — Trowbridge. Measurement of Strong Electri-
cal Currents. — ìrving. Divisibili ty of the Archsean in the Northwest. — Ilidden. Minerà -
logicai Notes.
'''Journal de la Société pbysico-cbymique russe. T. XVII, 1. St. Pétersbourg,
1885. 8.°
— CXXVII —
Mensehulkin. Sur l'isomeria des hydrocarbures d'après la thdorie de substitution. —
Schalffje/f. Sur la préparation de la hénrine. -- Gadziatsky. Appareil pour le lavage auto-
matiqne des precipite^. — Darsilovsky. Sur l'oxydation des amines aromatiques. — Wro-
btewsky. Action de l'alcool sur les composés diazo. — AtexejefT. Sur l'isomerie des dissolu-
tions. — Konovaloff. Note sur le mème sujet. — Slìchegliaejf. Les figures électrolytiques
de Nobili et Gebhard dans le champ magnétique. — Schiller. Sur le choc des corps abso-
lument rigides. — fouk. Sur la dilatation des liqnides. — Pclroff. Quelques observations
a propos de la réponse de M. Kraewitch. — Kraewllch. La réponse à Mr. A. Stoletoff.
+ Journal de Physique théorique et appliquée. 2° sér. t. IV, mars 1885. Paris, 8."
Mascari. Sur l'empiii de la méthode d'araortissement pour déterminer la valeur de
l'ohm. — Bkekrode. Rechercb.es expérimentales sur la réfraction des gaz liquéfie's. — Caille-
let. Nouvel appareil pour la préparation de l'acide carbonique solide. — Vaschy. Note sur
la théorie des appareila téléphoniqnes. — Meslin. Sur la déflnitiou des gaz parfaits et les
propriétés qui en résultent.
f Journal des Sociétés scientifiques. Ati. I", 12. Paris, 1885. 4.°
f Journal fur die reiue und angewandte Mathematik. Bd. XCVIII, 2. Berlin,
1885. 8.°
Kónigsberger. Ucber Integrale trascendenter Functionen. — Grube. Bestimmung des
Potentials eines homogenen Ellipsoides. — con Lilienlhal. Allgemeine Eigenschaflen von
Flachen, deren Coordinateli sich durch die reellen Theile dreier analytischer Functionen
liner complexen Veranderliche darstellen lassen. — Krause. Zur Theorie der hyperellipti-
schen Functionen erster Ordnung. — Amjlin. Zur Theorie der symmetrischen Functionen.
^Journal fùr praktische Chemie. N. F. Bd. XXX, 10-11. Leipzig, 1884. 8.°
von Meyer. Zur Erinnerung an Hermann Kolbe. — Kolbe. Beitràge zur Ermitteliing
der chemischen Constitution des Isatins. — von Meyer. Ueber Isatosaure (Nachtrag zu
vorstehender Abhandhmg .
* Journal of the Chemical Society. N. CCLXVIII. March 1885. London, 8.°
Thorpe. On the Atomic Weight of Titanium. — Forster Morie// ami Green. Note on
the Constitution of Propylene Chlorhydiin. — !d. Action of Zinc Ethide on the Benzoate
of Propylene Chlorhydrin. — Shenslonc. The Alkaloids of Nux Vomica. III. Some Experi-
ments on Strychnine. — Lauder Drunlon. On the Physiological Action of Brucine and
Bromostrychnine. — MUrs. Crystallography of Bromostrychnine. — Pechmann and Welsh.
Formation of Pyridine Derivatives from Malie Acid. — Stuart. On Nitrobenzalmalonie Acids.
tJournal (Quarterly) of pure and applied Mathematica. N. 80, febr. 1885.
London, 8."
Jeffery. On piane curves of the fourth class with a triple and a single focus. —
Sylvesler. On the trinomial unilateral quadratic equation in matrices of the second order. —
Glaisher. On the quantities K, E, J, G, K', E', .1', G', in elliptic functions. — Mac Mahon.
Operatore in the fheory of seminvariants. — hi. A new theorem in symmetric functions. —
Robert. Notes on the divisore of numbers and produets of factors. — Russell. A transfor-
matien in elliptic integrals and ifs application to spherical trigonometry.
;-Kozlòny (Fòldtani). XV Kot. Fiiz. 1, 2. Budapest, 1885. 8.°
Szabó. A phaimakosiderit és az ùrvolgyit uj lelohelye Sandberghegyen, Ohegy koze-
Idben. — Rolh. A Magas Tàtra dèli oldalànak hajdani jégiirairól. — Kalecsinszky. Kiizle-
mények a magyar kir. fòldtani intézet chemiai laboratorinmàból. — Slaub. GCppert Robert
Henrik emlékezete.
■Leopoldina. Amtliches Organ der k. Leop.-Carol. d. Akad. d. Naturforsclier.
Hft. XIX, 1883. Halle, 4.°
— CXXVIII —
Mail. Ueber die Gattungen Bellis und Belli uni Limi. — Geinilz. Ueber eine neue
Hypothese der Gebirgsbildung. — Schmid. Die Schizophyten oder Spaltpfhnzen. — Sadc-
bcck. Ueber eine neue Metbode die Ausdehnung von Maassstàben zu bestimruen. — Sklarek.
Ergebnisse der Spectralanalyse ueber die Natur der Conieten. — Basilari und Voss. Die
Brouzeschwerter des k. Museums zu Berlin.
■^Mérnoires de l'Académie i. des sciences de St. Pétersbourg. 8e sér. t. XXXII,
4-12. St. Pétersbourg, 1884. 4."
4. Dacklund. Zur Entwickelung der Stòrungsfunction. — 5. Nikitin. Die Fliissthàler
des mittleren Russlands. — 6. Lindemann. Helligkeitsmessungen der Besselschen Pleja-
densterne. — 1. Struve. Studien ueber Blut. — 8. Ilarkavy. Neuaufgefundene Hebriiische
Handschriften. — 9. Sazepin. Ueber den histologischen Bau und die Vertbeilung der
nerviisen Endorgane auf deu Fiiblern der Mjriopoden. — 10. Faminlzin. Studien ueber
Krystalle und Krystallite. — 11. Gyldén. Theoretische Untersucbungen ueber die interme-
diaren Babnen der Cometen in der Nàhe eines storenden Kórpers. — 12. Ltsshafl. Des
divers types musculaires et de la facon differente dont s'exprime la force active des muscles.
"Mémoires et Compte rendu des travaux de la Société des ingénieurs civils.
1884, nov.-déc. 1885, janv. Paris, 1884-85. 8.°
Nov. Simon. Méraoire sur la partiipation des employés anx bénéSces et les Association
ouvrières en France. — Joubert et Fleury. Note sur les travaux du port de la Réunion. —
DÉc. Hagg. Note sur le cherain de fer rnélropolitain dans Paris. — Morcau. Avantages de
la voie étoite. — Janv. Bourdais. Colonne Soleil, projet de phare électrique de 360 mètres
de bauteur destine à éclairer tout Paris. — Sébilloi. Avant-projet d"éclairage de la ville
de Paris par un seul foyer lumineux. — Garnier. Notice bistorique sur la découverte des
rainerais de nikel de la Nouvelle Calédonie.
^Memoirs of the r. Astronomical Society. Voi. XLVIII, 1. London, 1884. 4.°
Gill. Parallaxes of a Centauri, Sirius, e Indi, Lacaille 9352, oì Eridani, § Centanri. —
Elkin. Parallaxes of a Centauri, Sirius, s Indi, f Tucanae, e Eridani, Canopus.
+Minutes of Proceedings of tbe Institutton of Civil Engineers. Narne-index
voi. I to. LVIII. London, 1885. 8.°
fMittheilungen aus dem Jahrbuche d. kòn. Ung. Geologischen Anstalt. Bd. VII,
3. Budapest, 1885. 8.°
Crollcr von Mildensee. Topografisch-geologische Skizze der Inselgruppe Pelagosa irò
adriatiscben Meere.
"^Monatsblatter des wissenschaftlichen Club in Wien. VI Jhg. N. 6, 15 Màrz
1885. Wien, 4.°
■f-Naturforseber (Der). Jbg. XVIII, 6-10. Berlin, 1885. 4.°
^Notices (Montbly) of the r. Astronomical Society. Voi. XLV, 4; febr. 1885. 8."
Aunual report of the Council.
^Proceedings of the r. Geograpbical Society. Voi. VI, n. 1, 2, 8, 9, 11, 12.
London, 1884. 8.°
■Records of the Geological Survey of India. Voi. XVIII, 1. Calcutta, 1885. 4.°
Bruce-Foote. Notes on the Country between tbe Singareni Coal-field and the Kistna
Biver. — ld. Geological Sketch of the country between the Singareni Coal-field and Hy-
derabad. — La Touche. Note ou Coal and Limestone in the Doigrung River, near Gola-
ghat, Assam. — Blanford. Homotaxis, as illustiated frem Indiau Formations. — Griesbach-
Afghan Field-notes.
— CXXIX —
* Repertori uni der Physik. Bd. XXI, 1,2. Miinchen und Leipzig, 1S85. 8.°
Gol: und Kurz. Galvanisclier Widerstand von Dràhten bei verschiedener Anspannnng. —
Mùller-Erzbach. Zusammenstellung von Verwandtschaftstafeln, die aus dcn Dichtigkeitsver-
hiiltnissen der chemisch wirksamen Stoffe abgelcitet sind. — Becquerel. Emissionsspectra
von Metalldampfen im Ultraroth. — hi. Bestimmung der Wellenlange der hauptsaehlich-
sten Linien und Baiiden im ultrarothen Theil des Sonnenspectruras. — Battelli. Ueber die
centrirten katoptriscben Systeme. — Bertrand. Ueber ehi neues Polarisationsprisrna. —
Ilesehus. Ueber ein Amperometer, das auf dem Peltier'schen Effect beruht.
+ Report of the Proceedings of the uumismatic and antiquarian Society of
Philadelphia. 1884. Philadelphia, 1885. 8.°
^Résumé des séances de la Société des ingénieurs civils. Séancesdu 20 févr.
et 6 mars 1885. Paris, 8."
fRevue historique. IO6 année. T. XXVII, mars-avril 1885. Paris, 8.°
Fagniez. La mission du pére Joseph à Eatisbonne en 1630. 2° art. — Reynald. Le
baron de Lisola. Sa jeunesse ; sa premiere ambassade en Angleterre. 1613-1645, — Cornile.
Observations sur deux sources du règne de Louis VII,
•Reme politique et littéraire. 3' sér. t, XXXV, ri. 0-13. Paris, 1885. 4.°
■Revue scientifique. Ser. 3e t. XXXV, 9-13. 1885. Paris, 8.n
tScience. Voi. V, n. 106-110. Cambridge Mass. 1885. 4.°
106. A new pian for the scientific assoeiations of Boston. — Graham Bell. Is there
a correlaration between defects of the senses? — Rockwood, jun. Earthquake of Jan. 2, 1SS5. —
Wiley. American milk. — Lewis. Notice of some recently diseovered effigy mounds. — Fran-
klin. Eicheton mental suggestion. — 107. Dati. John Gwyn Jeffreys. — Grecne. The Washin-
gton national mouument. — Paul. The electric light for lighthouses and search-lights. —
108. Too many nautieal almanacs. — Greci;/. The geographical work of the Greely expe-
dition. — Boas. The configuration of Grinnell Land and Ellesmere Land. — Thomas. Pa-
lenque visited hy Cortez. — Armsby. Do animals excrete free nitrogen? — Todd. The
British nautieal almanac. — 109. William*. The microscope in geology. — Rochwood, jun.
The Spanish earthquakes. — The Sierra Nevada of Spain: the scene of the recent carth-
quakes. — Davis. The work of the Swiss earthquake commission. — Fouqué. The causes
of earthquakes. — Paid. Seismological notes. — 110. The solar eclipse of March 16. —
The Annisquam seaside laboratory. — Anderson. The HudsonBay expedition of 1884.
+Sitzungsberichte der Matb.-Phys. Classe der k. b. Akademie der Wissen-
schaften. 18S4. Heft. II-III. Miinchen, 1884. 8."
il. Kuen. Ueber Flachen von constantem Krummungsmaass. — v. Beels. Ueber Nor-
malelemente fiir elektrometrische Messungen. — Wislicenus. Phtalylmalonsàureester und
Pbtaloxyldimalonsaureester, die Pr odukte der Umsetzung zwisehen Natriummalonsiiureestcr
und Phtalylchlorur oder Pbtalsaureanhydrid. — Volt- Ueber den Einfluss kiinstlich erhfihter
Kdrpertemperatur auf die Eiweisszersetzung. — Wùllner. Ausdehnung der Dispersionstheorie
auf die ultrarothen Strahlen. — v. Petlcnkofer. Ueber Pneumoniekokken in der Zwischende-
ckenfullung eines Gefangnisses als Ursache einer Pneumonie-Epidemie. — Pfe/F- Das Me-
sosklerometer, ein Instrument zur Bestimmung der mittleren Harte der Krystallfìachen. —
Seeliger. Ueber die Gestalt des Planeten Uranus. — Grolh. Ueber die Bestimmung der Ela-
sticitatscoefBcienten der Krystalle. — Vogel. Ueber Cyannachweis. — P[ei(fer. Ueber die
electrische Leitungsfiiigkeit des kohlensauren Wassers und eine Methode, Fliissigkeitswider-
stande unter hohen Drucken zu messen. — lìessler. Ueber Entwickelung uni System der
Natur nach Gangàilhara, dem Scholiasten des Tscharaka. — llermi. Ueber die Bildungsweise
der Ganglienzellen im Ursprungsgebiete des Nervus acustico -facialis bei Ammocoetes —
Bdllettino-Rendioonti — Vol. I. n
— cxxx —
v. tlesold. Ueber eine neue Art von Cohasions-Figuren. — Rubnar. Uober calorimetrische
Untersuehungen. — in. Radlkofer. Ueber einige Sapotaceen. — ld. Ueber eine vou Gri-
sebach unter den Sapotaceen aufgefùhvte Daphnoidee.
+ Sitzungsberichte der pbilos.-philol. und hist. Classe dei- le. b. Akademie der
Wissenscbaften. 1884 Hft. II-IV. Miincheu, 8.°
il. Rockinger. Ueber die Beniitzung eines Auszuges der Lex romana Visigothorum im
Landrechte des sogenannten Schwabenspiegels. - Heigel. Zur Geschicbte des sogenannten
Nyraplienburger Tractats vom 22 Mai 1841. — Romer. Die Homercitate und die Homeri-
schen Fragen des Aristoteles. — Geiger. Vaterland und Zeitalter des Awesta und seiner
Kultur. — ili. Slieve. Die Einfuhrung der Eeformation in der Beichsstadfc DonauwOrth. —
Sche/fer-Boichorst. Zur Geschicbte der baierischen und der pfàlzischen Eur. — v. Brunii.
Ueber tektoniseben Styl. — v. Brins. Die Berliner Fragmente vorjustinianiscber Eechts-
quellen. — v. Bozold. Zur deutschen Kaisersage. — IV. Trumpp. Beitrag zur Uobersetzung
und Erklarung des Mufassal.
fStudies (Jobns Hopkins University) in historical aud politicai scieuce.
3d Ser. II-III. Baltimore, 1885. 8.°
Ingle. Locai institutions of Virginia.
+Verbandlungen der Berliner Gesellscbaft fur Anthropologie, Etimologie und
Urgeschichte. Sitz. 18 Oct. 15 Nov. 1884. Berlin, 4.°.
+ Verbandhvngen der k. k. Geologiscbeu Reichsanstalt. Jhg. 1884. N. 13-18.
Wien, 8.°
+Verhandhmgen des Vereius zur Befò'rderung des Gewerbfleisses. 1885, II-III
Feb.-Marz. Berlin, 1885. 4.°
Wedding. Die wirthschaftliche Lage der deutschen Eisenindustrie mit Bezug auf die
Eolonial-Politik. Berlin, 1885. 4.° — Hó/fer. Ueber Flechtrnaschmen.
•^Wccbenscbrift des ost. Ingeuieur- und Arcbitekten- Vereines. Jhg. X, 9-13.
Wien, 1885. 4,°
-Zeitsebrift der d. Morgenliindischen Gesellscbaft. Bd. XXXVIII, 4. Leipzig,
1884. 8.°
v. Kremer. Philosophische Gedichte des 'Abù-1'alà' Ma'arri. — S'-hroeder. Epigraphi-
sebes aus Syrien. — Sachau. Eine Nabatàische Inschriftaus Dmèr. — W.Syrische Inschriften
aus Karjetén. — Ihdtzsch. A Bnddhistic Sanskrit Inscription from Kotà. — ld. Eine
Kàsht.rakùta-Inschrift. — Vollers. Mittheilung iiber einige handschriftliche Erwerbungen der
Koniglicben Bibliothek zu Berlin. — Trumpp. Eine Eorrektur fur eiue unrichtige Auffassung
der IX. un XI. Form des arabischen Verbums. — Monllmann. Bemerkungen zu den pal-
myrenischen Inschriften. — Jacobi. Ueber die Entwicklung der indisehen Metrik in nach-
vedischer Z_>it. — Bacher. Berichtigungen zur Neubauer'schen Ausgabe des E'itàb-ulusùl. —
Bastimi. Eine Inschrift aus Kampeng-phet. — de llarlez. Lo Manju gisun-i buleku bithe. —
Roseli. Das synkretistiche Weihnachtsfest zu Petra.
'Zeitscbrift der ost. Gesellschaft fur Meteorologie. BJ. XX. Màrz-Heft 1885.
Wien, 4.°
Ekholm. Zur Ableitung einer periodischen Variation. — Hazon. Ueber die Bestimmung
der Ternperatur und Feuchtigkeit der Luft.
tZeitschrift des Vereins fiir Thuringische Geschicbte und Altertumskunde.
N. F. Bd. IV, 1, 2. Jena, 1884. 8.°
— CXXX1 —
Eittert. Crotus Rubianus. Rincs Beitrag zur Geschichte des Humanismus in Thfl-
ringen. — Lipperl. Beitriige zur altesteu Geschichte ilei- Thuringer. — Schmid!. Untersu-
chung Jcr Chronik dea St. Peterklosters zu Erfari in Bezug auf ihre eìnzelnen Teile und
deren geschichtlichcn Wert. — Wenck. Liber Cronicorum (E rfordensis) [Chrouicon
Thuringicum Viennense]. — Koch. Ueber das angebliche Stift Graba.
^Zeitschrift fùr Naturwissenschaften. 4 F. Bd. Ili, 5. Hallo, 1884. 8."
Riferì. Die Bewolkungsverhallnisse in Mittel-Europa.
-: Zeitschrift ffir Mathematik und Pliysik. Jhg. XXX, 2. Leipzig, 1885. 8.°
fi l. Die Curren vierter Ordnung mit drei doppelten Inflexionsknoten. — Heymann.
Ueber die Integration linearer, niclit homogener Differentialgleichungen. — Reuschle. Zur Rc-
sultantenbildung. — Vogt. Geometrische Bewei 1 Satzes von der Minimalablenkung im
Prisma. — Rodenberg. Ueber collineare raumliche Systeme. — Hossfeld. VVeitere Bemer-
kungen ùber den Zusammenbang einer Steiner'scben Aufgabe mit der HexaederconBgu-
ration. — Bàbler. Znr Bestimmung der Intensitàt des Erdmagnetismus. — Heymann. Notiz z.
Differentialgleichnng(a3^6^-4^3a«H^3a!3)^M-(a,H-6>a;H-CgS2)^jrH(a,^61a;)^H-aoy==0-
— Hunralh. Die Ferrari-Cardanische Auflosung d. red. Gleich vierten Grades.
*Zeitung (Archàologische). Jhg. XLII, 4. Berlin, 1885. 4.°
Rossbach. Sculptaren von Ilion. — Meier. Beitriige zu den griechischen Vasen mit
Meistersignaturen. — Hartwig. Neue Unterweltsiarstellungen auf griechischen Vasen. —
Mayer. Ein Thesens-Sarkophag. — Studn iczka. Zum Ostgieheldes Zeustempela in Olympia. —
Blùmner. Nachtrag zu Seite 179 ff.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di aprile 1885.
Pubblicazioni Italia ne.
'Aristofane. — Le Rane tradotte in versi italiani da C. Castellani. Bologna.
1885. 8."
- Basso G. Feuomeni di riflessione cristallina interpretati secondo la teoria
elettro-magnetica della luce. Torino, 1885. 8.°
• Bollati M. e Bomanese li. — Sul calore di trasformazione da uno ad altro
sistema cristallino dell'azotato potassico. Venezia, 1885.8.°
* Berlini P. — Sui cori del Manzoni. Padova, 1885. 8.°
*Boccali G. — Doppio cubo ed altre nuove scoperte geometriche in una sem-
plice spirale poligona. Camerino, 1884. 8.°
*Cadorna C. — L'espansione coloniale dell'Italia. Firenze, 1885. 8.°
•Canestrini G. — Prospetto dell'acarofauna italiana. Padova, 1885. 8.°
•rancstrini B. — Osservazioni sull'apparato uditivo di alcuni pesci. Padova,
1885. 8.°
•Cantoni C. — Baldassare Poli. Milano, 1885. 8.°
*Ceretti P. — Opere postume. — Proposta di riforma sociale. — Considera-
zioni generali circa la caratteristica spiritualità dell'Italia. — Introdu-
zione alla coltura generale. Torino, 1885. 4.°
— CXXXII —
*Cibrario L. e Promis D. C. — Sigilli de' Principi di Savoia raccolti ed illu-
strati per ordine del re Carlo Alberto. Torino, 1834. 4.° {Dono del Mi-
nistero dell' Interno).
*Colbertaldo B. — Confutazione della Memoria del cav. A. Bullo sulla que-
stione lagunare considerata sotto l'aspetto storico economico. Venezia,
18S5. 8.°
'Danielli J. — Osservazioni su certi organi della Gunner.a scabra Kuiz
et Pav. Pisa, 1885. 8.°
*Id. — Studi sull'Agave americana L. Firenze, 1885. 8.°
*Di Giovanni V. — Nei funerali di Giuseppe De Spuches. Elogio. Palermo,
1885. 4.°
* Francolini E. — Memorie storiche di Sancasciano fiorentino. Montepulciano,
1847. 8.°
^Giordano M. — Il risanamento delle città e la relativa fognatura a norma
della scienza moderna. Torino, 1885. 8.°
•girti G. — Onomatologia anatomica. Storia e critica del moderno linguaggio
anatomico. Trad. di C. Peretti e C. Sforza. Roma, 1S84. 8.°
*Le Blant E. — Notes sur quelques actes des Martyrs. Rome, 1885. 8.°
*Malaspina G. — Gli escavi di Julia Concordia e del suo sepolcreto. Venezia,
1885. 8.°
*Manetli A. — Mio passatempo. Scritto postumo con note e catalogo dei docu-
menti di P. Francolini. Firenze, 1S85. 4.°
* Melisurgo-Melissenos G. C. A. — Ingegnerie sanitarie ed urbane. Napoli,
1880. 8.°
*Jd. — Ferrovia cumana Napoli-Monte Santo a Monte Procida. Napoli,
1881. 4."
*Id. — Odori di Napoli. Napoli, 1882. 8.°
* id. — Fognatura di Napoli. Relazione della Commissione del Consiglio tecnico
municipale. Napoli, 1S84. 4.°
*Id. — Le morie di Napoli ed il codice che le protegge. Napoli, 1884. 8.°
*ld. — Prima relazione al progetto della ferrovia Trajana Avellino per Valle
Calore-Valle Ufita-Valle Ofanto a Ponte Santa Venere. Napoli, 1884. 8.°
*Id. — Pareri e comenti della fognatura di Napoli. Napoli, 1885. 8.°
*Nota A. — Enrico IV ovvero la chiesa e l'impero. Tragedia. Sanremo, 1885. 8.°
*Pini E. — Osservazioni meteorologiche eseguite nell'anno 1884 nel r. Osser-
vatorio di Brera col riassunto composto nelle medesime. Milano, 1885. 4.°
*Ragona D. — Sul clima di Assab. 2° articolo. Modena, 1885. 8.°
'Relazione e bilancio industriale dell'azienda dei tabacchi per l'esercizio
1° sem. 1884. Roma, 1885. 4.°
*Soranzo F. — Scavi o scoperte nei poderi Nazari di Este. Roma, 1885. 4.°
CXXXIII
Pubblicazioni estere.
^Abraham G. — Studia Plautina. Lipsiae, 1384 8.°
+ Abraham P. — Ueber den Eintritt des Komissionars als Selbstcontrahenten
nach Art. 37(3, 377 des Handelsgesetzbucb.es. Hamburg, 1884. 8.°
•^Anecdota oxoniensia. Class, ser. voi. I, 5. Oxford, 1885. 4."
*Ballowitz E. — Beitrag Symptoruatologio der Leukaemie. Statistik ueber
41 Falle. 1884. 8.°
ìBartelsE. — De Terenfcii memoria apud Nouium servata. Argentorati, 1884. 8.°
• Darteli A. — Die Ausschreitungen des geistlichen Standes in der christlich-
lateinischen Litteratur bis zum XII Jbt. und in den altfrauzosischen
Fableaus. Greifswald, 1884. 8."
r Bayer G. — Ueber Halswirbelluxationen mit Decubitus acutus. Greifswald,
1884. 8.°.
* Bengelsdor/f M. — Ueber Atresia aui congenita. Greifswald, 1884. 8."
+ Bergengr&n A. — Die Politischen Beziebuugeu Deutsehlands zu Frankreich
wàhrend der Regierung Adolfs von Nassau. Strassburg, 1884. 8."
*Bergkammer F. — Beitràge zur Lebre von der Entzùudung und Entartung
quergestreiften Muskelfasern. Strassburg i. E. 1884. 8."
iBickel G — Ueber die Ausdehnung und der Zusammeubang des lymphati-
schen Gewebes in der Rachengegend. Berlin, 1884. 8.°
* Bìcdersledt A. — Ueber situs viseerum inversus und Mittheilung eines Falles.
Greifswald, 1884. 8.°
*Blaesing A. — Ueber Scarlatina im Wocbenbett und Mittheilung dreier Falle.
Greifswald, 1884. 8.°
iBornhSft E. — Die geologiscben Verhaltnisse des Greifswaldor Boddens.
Greifswald, 1884. S."
iBnchmann B. — Ein Beitrag zur Casuistik der Bulbusverletzungen. Greifs-
wald, 1884. 8.°
* Cairn J. — Ueber die Resorptions- und Ausscheidungsverhàltnisse des Mau-
gans im Organismus. Leipzig, 1884. 8.°
•Carulla F. J. B. — The steel age. London, 1884. 8.°
ìChrzanoivski A. von — Ueber die Hernia properitonealis un ter Mittheilung
eines durch Radiealoperation geheilten Falles. Greifswald, 1884. 8.°
J> Corte Beai J. A. — Resposta a Sociedade anti-esclavista de Londres. Lisboa,
1884. 8.°
*Cros li. et Henry Ch. — L'encauslique et les autres procédés de peiuture
chez les aneiens. Histoire et technique. Paris, 1884. 8.°
''Czech B. — Ueber hereditare (familiare) progressive Muskelatrophie. Greifs-
wald, 1884. 8."
"Debacq Ch. — Cahiers de calcili différentiel. Paris, 1884. 4° lit.
— cxxxiv —
• Ellenbcck J. — Die Vorton -vocale in fianzosischen Texten bis zuni Ende
des XII Jahrhuuderts. Bonn, 1S84. 8.°
''Esseiva P. — Juditha. Praemio aureo ornata in certamine poetico Hoeufftiano.
Amstelodami, 1883. 8.°
'Evans ./. — Physiography. London, 1S85. 8.°
fFestschrift zur Einweihung der Neubauten der Kaiser- Wilhelms- Universitat
Strassburg 1884. Strassburg, 1884. 4.°
' Foias A. de — Le comte Hurabert 1" (aui blanches-mains). Eechercbes et
documents par le B. Canitti de Cantogno. Cluimbery, 1885. 8."
iFriedmann F. — Die Wirkungen der Confusio nacli romisehen Rechi
Berlin, 1884. 8.°
iFrost B. — Die Constitution der Terenbinsinire. Sfcrassìmrg, 1884. 8."
f Gasters F. — Ueber Eklampsie nebst Mittheiluug von 14 in der Greifswalder-
Geburtsrhiilfl. Po liklinik beobacbteten Ealien. Greifswald, 1884. 8.°
■rGloivalla L. — Ueber traumatische Deltoideslahmungen. Greifswald, 1884. 8.°
t Gregei- /,. — Spindelzellensarkoni des Kreuzbeins als Ursache von Iscbias
postica. Greifswald, 1884. 8.°
iGrupe T. — De Justiuiani Institutionum compositione. Argentorati, 1884. 4.°
t Gutjahr 0. — Casuistischer Beitrag zur Lebrc von den bursalen Hygroraen
der Kniekeble. Greifswald, 1884. 8."
T Haache E. — Versuch einer geschiehtlichen Darstellung der Lehre von der
nonualen Lage der gesunden nicbt scbwangern Gebarrnutter. Burg,
1884. 8.°
* Haas A. — Quibus fontibus Aelius Aistides in coniponenda declamatione
quae inscribitur ttqòc nh'aona Y.t>o ràv tìttc'iooìv, usus sit. Gry-
pbiswaldiae, 1884. 8.°
^Hager M. — Ueber die Hernia Littrica (Darmanbangsbruch) nebst Beifii-
gung eines Falles von eiugeklernmten Darmanbangsbruch. Greifswald ,
1884. 8.°
^Heplner G. — ExpeiimentelleUntersuchuugen ueber die Wirkung des Hydrar-
gyrum cyanatumbei Dyphtberie der Coniunctiva angestellt an Kanincben.
Greifswald, 18S4. 8.°
^Hoff marni A. — Ueber Beziebungen der Refraction zìi den Muskelverhalt-
nissen des Auges auf Grand einer an den Augen der Schiller des
Strassburger Lyceurns ausgefiihrten Untersucbung. Strassburg, 1884. 8.°
^Hoffmann G. — Experirnentelle Untersucbung iiber die Wirkung des Amei-
sensaure. Greifswald, 1885. 8."
^Holsten E. — Die Stesichori et Ibici dialecto et copia verborum. Gryphis-
waldiae, 1884. 8.°
^Hoppe M. — Ein Beitrag zur Castration der Frauen bei Uterusfibroiden.
Greifswald, 1884. 8.°
^Keil B. — Aualectorum Isocrateorum specimen. Gryphiswaldiae, 1884. 8.°
— cxxxv —
^Keller A. — Die Spraehe des Venezianer Roland V.' Calw. 1S84. 8."
*Kiessling A. — Coniectaneorum spicilegium II. Gryphiswaldiae, 1884. 4."
; Knittel M. — Ueber Sporadische psychische Ansteckung. Strassburg, 1884. 8."
* Kock A. — Ueber den Verlauf und die Eudigungen der SiebrShren in den
Blàttern. Leipzig-, 1884. 4.°
■ Kulcke 0. — Seneua's Einfluss aus Jean de la Pérouse's Médée „ und Jean
de la Taille's "La Fumine ou les Gabeonites „. Greifswald, 1884.8.°
*Leeuwen J. vari — Adolescentis meditatio. Carmen in certamine podice.
Hoeufftiano laudatimi. Amstelodami, 1884.8.°
*Le Jolis A. — Fleurs anormales de Cytisus Iabumuro et digitalis
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^Liweh Th. — Anglesit, Cerussit und Linarit von der Grube •' Hausbaden,,
bei Badenweiler. Leipzig, 18S4. 8.°
^Liischow A. — Eni Fall von linksseitiger Hypoglossus-Làhmung iu Folge
von Spondylitis cervicalis. Greifswald, 1884. 8."
" • Lulhmcr J. — De choriambo et ionico minore diiambi loco positis. Argen-
torati, 1884. 8.°
• Mackel E. — Die germaniscben Elemente in der altfranzosischen und altpro-
venzaliscben Spraehe. Greifswald, 1S84. 8.° ,
* Maki R. — Ueber den Einfluss des Camphers, Coffeins & Alkohols auf de's
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^Mangold E. — Zur Aetiologie des Lupus. Greifswald, 1884. 8.°
'Manke 0. — Bebandlung der Diphtherie mit Cyanquecksilber. Greifswald,
1884. 8.°
iMarcks E. — Die Ueberlieferung des Bundesgenossenkrieges 91-89 v. Chr.
Marburg, 1884.8.°
ìMaren E. — Beitràge zur Lolire von der Augen-Tnberkulose. Berlin ,
1884. 4.°
"■Meinhold J. — Die Composition des Buches Daniel. Greifswald, 1884. 8."
■ Mci/cr L. — Der Einsprucli wider die Elio nach franzòsischen Reclit (Op-
positiou au mariage). Strassburg, 1884. 8.°
^Meyer Th. — Ueber die Kegel des Pappus und des Hachette. Berlin,
1884. 8.°
tMeyhoeffer T. — Ueber die mechanische Bebandlung der Hùftgelenksentziin-
dung. Greifswald, 1884. 8.°
* Middelschulte F. — Ein Beitrag zu don primaren desmoiden Geschwiilsten
der breiten Gebarmùtterbànder. Greifswald, 1884. 8."
"Mohr G. — Ueber Benzylsulfonsauren. Greifswald, 1884. 8.°
* Moller 11'. — Photoinotrisehe Untersuchungen. Berlin, 1884. 8."
— cxxxvi —
+ Mounstein A. — Ueber die spontane Gangraen und Infarete. Strassburg, 1884. 4.°
+ MiMer J. — Ueber die Diagnose dei Extrauterinschwangerschaft. Strassburg,
1884. 8.°
+ Mailer M. — Behandlung der Pleuritis exsudativa mit Chlornatrium. Greifs-
wald, 1884. 8.°
^Nimseh J. — Ein Fall voii Cancroid der Aeusseren Genitalien des Weibes.
Greifswald, 1884. 8.°
*Norsa C. — Le conflit des lois et l'unification internationale en roatière de
lettres de cbange. Bruxelles, 1881. 8.°
+ Olsen W. — Quaestiomim Plautiuarum de verbo substantivo specimen. Gry-
phiswaldiae, 1884. 8.°
ìOman C. li'. C. — The art of war in the middle ages A. D. 378-1515. Oxford,
1885. 8.°
tOsterbind A. — Ueber Ruptur der Gebarnratter. Greifswald, 1884. 8.°
+ Ostermayer F. — De Historia fabulari in Comoediis plautinis. Gryphiswal-
diae, 1884. 4.°
fGtlen G. — Ueber die Caesur im Altfranzosischen. Greifswald, 1884. 8.°
*Patrzek F. — Ueber Carbol- und Sublimatlòsungen als Desintìcientien in
der Geburtshilfe. Greifswald, 1884. 8.°
tPerl J. — Ueber einige Thiosulphonsiiuren und Sulfinsauren des Toluols.
Berlin, 1884. 8.°
*Phillips II. — Selections from the poems of Alexander Petofi. Philadelphia,
1S85. 16."
f fìaschclorff 0. ■ — Ueber Cystische Tumoren im weiblichen Leistencanal und
dem Labium majus. Greifswald, 1884. 8.°
tReckling M. — Gòthe's Iphygenie auf Tauris nach den vier ùberlieferteu
Fassungen. Colmar, 1884. 4.°
'•' Roettcken II. — Die Hypotetischen und relativen Satzverbindungen bei
Berthold von Regensburg. Strassburg, 1884. 8.°
" l Rosenthal .1. — Ueber Behandlung von Hornhautriibungen. Unter besonderer
Berùcksichtigung der von Heisrath angegebenen Jodkali-Salbe. Greisfwald,
1884. 8.°
''Scholle IV. — Laurence Minots Lieder. Grammatisch-metrische Einleitung.
Strassburg, 1884. 8.°
iSchott A. — Ueber eine bisher wenig beschriebene Form von Ganmengesch-
wùren die bei Typhus abdominalis vorkommen. Strassburg, 1884. 8.°
iSohubert II. von — Die Unterwerfung des Alamannen unter die Franken.
Strassburg, 1884. 8.°
f Schiller 0. — Die Topographie des interstitiellen Bindegewebes im weiblichen
Becken. Strassburg i E. 1884. 8.°
fSchuster M. — Quomodo Plautus Attica Exemplaria transtulerit. Gryphiswal-
diae, 1884. 8.°
CXXXVI! —
fSchivengbeck W. — Ueber Wirknng uud therapeutische Verwerthuug der
Injectionen von Terpeutinol. Greifswald, 188-1. 8.°
■Springcr A. — Beitrag zur Casuistik der Totalextirpation des Carcinomatoe-
sen Uterus. Greifswald, 1884. 8."
fSti)/feii P. — Ueber die Verwertbung der Eeverdin'scben Transplantation
fur Ehinoplastik. Greifswald, 1884. 8.°
iStrangmeier Fi — Beitrage zur operativen Bebandlung der interligamentà-
ren Ovarial- und Parovarialgeschwulste. Greifswald, 1884. 8.°
*Strecker C. — De Lycophrone Euphronio Eratostbeue comicorum interpre-
tibus. Grypbiswaldiae, 1884. 8.°
iSusemihl F. — De Garminis lucretiani prooemio et de viiia Tisiae Lysiae
Isocratis Platonis Antistbenis Alcidamantis Gorgiae quaestiones epi-
criticae. Grypbiswaldiae, 1884. 4."
• Tahintzis C. Th. — Ein Fall von Prolapsus Vaginae bei einer Jungfrau. Strass-
burg, 1884. 8.°
"Tiaube II. — Beitrage zur Kenntniss der Gabbros, Ampbibolite und Ser-
pentine des niederscblesiscben Gebirges. Greifswald, 1884. 8.°
ìWanke lì. — Zur Aerologie der Caries sicca. Greifswald, 1884. 8,°
tWartanian G. — Gescbiebte des Landschaftlichen Kreditsystems fur die
Provinz Seblesiens bis znm Jabre 1870. Strassburg, 1884. 8.°
f Weber H. ■ — Endemie von Conjunctivitis follicularis im Greifswalder Rettungs-
und Waisenbause. Greifswald, 1884. 8.°
* Weinstein L. — Ueber «- und /S- Hydropiperinsiiure. Hamburg, 1884. 8.°
*Willems P. — Le sénat de la République romaine. Appendices du T. I et
registres. Louvain, 1885. 8."
*Wolff T. — Beitrag zur Casuistik der Icbtbyosis. Greifswald, 1884. 8."
' Wróblewski C. — Ein Fall von linksseitigem Haematokolpos bei Verdoppe-
lung des Genitalkanals. Greifswald, 1884. 8.°
^Zietlow 0. — Die Hydrocele und ihre operative Bebandlung nacb einer
neue Metbode. Greifswald, 1884. 8."
fZuhlke R. — Placenta pravia. Greifswald, 1884. 8.°
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di aprile 1885.
Pubblicazioni nazionali.
*Annali del credito e della previdenza. Anno 1885, n. 9. Roma, 8.°
Atti «Iella. Commissione consultiva sulle istituzioni di previdenza e sul lavoro.
■^Annali della r. Accademia di agricoltura di Torino. Voi. XXVII, 1884.
Torino, 1885. 8.°
Sella e Zecchini. Esperienza d'infossamento d'erba terzuolo ed di alcuni risultati ana-
litici in relazione all'infossamento dei foraggi. — Gcnesy. La vite piramidale. — Oame-
rano. Intorno alla Cochylis Ambiguella e alla Tortrix Pilleriana (Stand e
BCLLETTISO-IÌESDIOONTI — VOL. I. 18
— CXXXV1II —
Woke). — Id. Intorno ad una specie di Lophyrus nociva all'Abiens excelsa. —
Perroncito. Sulla pneumonite dei neonati bovini e suini. — Id. Sull'azione del cloro di
sodio e sull'essiccamento della Cercarie.
+Annali dell'Osservatorio meteorologico di Porto Maurizio. Anno IX. Porto
Maurizio, 1885. 8.°
Riassunto delle osservazioni meteorologiche eseguite nel 1883-81.
*Aunali di agricoltura 1885. N. 95. Roma, 8.°
Atti del Congresso filossei'ico internazionale. Torino, 1884.
1 Annali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. F. 3, marzo 1885.
Milano, 8.*
Pisenti. Sull'azione fisiologica della tallina. — Vitali e Tornarli. Contributo allo studio
chimico tossicologico del cloralio idrato. — Torsellini. Sull'azione anestesica della cocaina. —
Coppola. Sull'azione fisiologica dell'antipirina. — Daccomo. Sul tricloronitrofenolo e suoi
derivati.
^Annali di statistica. Ser. 4a parte 1-3. Koma, 1884. 8.°
Statistica degli impiegati e dei pensionati dello Stato.
'Annuario militare del regno d'Italia 1885. Voi. I, II. Roma, 1885. 8.°
: Archivio per l'antropologia e la etnologia. Voi. XIV, 3. Firenze, 1884. 8."
Sergi. L'uomo terziario in Lombardia. — Bianchi. Craniologia dei senesi odierni. —
Danielli. Iperostosi in mandibole umane specialmente di Ostiacchi, ed anche in mascellari
superiori.
'''Archivio storico lombardo. Anno XII, f. 1. Milano, 1885. 8.°
Rusconi. Massimiliano Sforza e la battaglia dell'Ariotta (1513, 6 giugno). Documenti
inediti. — Ghinzoni. Galeazzo Maria Sforza e Luigi XI, a proposito dell'opera: Etude sur
une négociation diplomatique de Louis XI, roi de France. — ■ Gianandrca. Della signo-
ria di Francesco Sforza nella Marca, secondo le memorie e i documenti dell'Archivio Set-
tempedano. — Caffi. Di alcuni architetti e scultori della Svizzera italiana. — C. Giuseppe
Arcimboldi, pittore milanese. — B. Situazione dei diversi Stati d'Italia sul finire dell'anno
1584. — Intra. Agostino Paradisi e l'Accademia mantovana (Da carteggio inedito). —
Novali. Un preteso monumento longobardo. (L'iscrizione cremonese di Lantelmo Ribaldi).
"^Archivio storico per le provincie napoletane. Anno X, I, Napoli, 1885. 8.°
Barone. Le cedole di tesoreria dell'Archivio di Stato di Napoli dal 1460 al 1504. —
Maresca. Ricordi autografi dell'ammiraglio Francesco Caracciolo. — Diario napoletano dal
1700 al 1709. — Perla. Del diritto romano Giustinianeo nelle provincie meridionali d'Italia
prima delle Assise normanne.
•Archivio veneto. Anno XV, f. 56. Venezia 1884. 8.°
Cecchelli. La vita dei Veneziani nel 1300. La città, la laguna. — Cipolla. Ricerche
sulle tradizioni intorno alle antiche immigrazioni nella laguna. — Degani. Il castello di
Cusano. — di Sardagna. Documenti circa il feudo della Muta in Riva di Trento.
; Atti del Collegio degli ingegneri ed architetti in Roma. Anno Vili. 1884.
Roma, 4.°
1 Atti della r, Accademia della Crusca. Adunanza del 7 dicembre 1884. Fi-
renze, 1885. 8.°
+Atti della r. Accademia delle scienze di Torino. Voi. XX, 3, 4. Torino,
1885. 8."
3. Bcllardi. Relazione sopra le « Nuove forme fossili di molluschi d'acqua dolce e
terrestri », del sig. doti. Federico Sacco. — Mazzara. Sopra alcuni nuovi azoderivati. —
— CXXXIX —
hi. Sulla costituzione elei fenilazotimol e del fenildisazotimol. — Polloncra. Nota di Ma-
lacologia piomontese. — Monografia della sezione Char pen tic ri a del genere Clau-
silia. — Salendoti e Gigliati. Due nuove specie di uccelli della Cocincina raccolte durante
il viaggio della r. pirofregrata «Magenta». — Doma. Lavori dell'Osservatorio astronomico
di Torino. — 4. Rotondi. Ricerche di chimica elettrolitica. Sulla saponificazione dei corpi
grassi mediante il cloruro di sodio. — hi. Ricerche di chimica elettro-metallurgica. —
Segre. Considerazioni intorno alla geometria delle coniche di un piano e alla sua rappre-
sentazione sulla geometria dei complessi lineari di rette. — Loria. Nuovi studi sulla geo-
metria della sfera. — Bizzozero e lassale. Sul consumo delle cellule ghiandolari dei mam-
miferi nelle ghiandole adulte. Nota 2\ — Chartier. Sulla frequenza dei venti inferiori desunta
dalle osservazioni fatte dal 1860 al 1S84. — Basso. Fenomeni di riflessione cristallina inter-
pretati secondo la teoria elettromagnetica della luce.
"^Atti della Società crittogame-logica italiana residente in Milano. Anno XXVIII,
voi. Ili, 4. Varese, 1885. 4.°
Saccardo e Berlese. Catalogo dei funghi italiani.
+Atti della Società di scienze naturali residente in Pisa: Memorie. Voi. IV,
3. Pisa, 1885. 4.°
Marcacci. Sull'innervazione dello stomaco nella rana, studio sperimentale. — Ficalbi.
Insetti in alto mare. — Id. Di una particolare disposizione di alcuni vasi venosi del collo
nelle scimmie e della possibilità di spiegare eoa essa alcune anomalie venose reperibili
nell'uomo.
fAtti della Società ligure di storia patria. Voi. XIII, 1-5. Genova, 1884. 4.°
Poggi. La gemma di Eutiche. — Neri. Poesie storiche genovesi. — hi. La venuta
di Luigi XII a Genova nel 1502 descritta da Benedetto da Porto. — Belgrano. Seconda
serie di documenti riguardanti la Colonia di Pera. — Podestà. L'isola di Tabarca e le
pescherie di corallo nel mare circostante.
*Bollettino consolare pubblicato per cura del Ministero per gli affari esteri.
Voi. XXI, 3. Marzo 1885. Poma, 8.°
Barbolani. Sulla questione agraria. — Durando. Commercio d'importazione, esporta-
zione e navigazione in Trieste nel 1884. — Froehlich. Cenni storici sul cotone. Sua indu-
stria. Primordi tenuissimi. Immenso sviluppo da un secolo. Una nuova pianta cotonifera. —
Genlini. Rapporto annuale sul commercio del porto di Veracruz con aggiunta di alcuni
quadri statistici sulla Repubblica messicana. — Transito sul canale di Suez. — Russi. Rela-
zione intorno al commercio ed alla coltivazione de' cotoni. Stagione 1884-85. — Stati di
navigazione di Amburgo, Bremerhaven e Cuxhaven, durante l'anno 1884.
•Bollettino decadico pubblicato dal r. Osservatorio C. Alberto in Moncalieri.
Anno XIII (1883-84), n. 8. Torino, 4.°
''"Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. III,
n. 7, 8. Napoli, 1885. 4.°
■Bollettino dell'Istituto storico italiano. N. 1. Marzo. 1885. 4.°
•Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2' voi. X, 4. Roma, 1885. 8.°
Ilugucs. Alcune considerazioni sul primo viaggio di Amerigo Vespucci. — 11 monu-
mento Giulietti a Buja (Assab). — Paladini. Sulla fondazione di colonie europee in Africa,
e specialmente su quelle dell'Algeria e Tunisia. — Galla. Il reame dei Maori nella Nuova
Zelanda. — Colini. Collezioni etnografiche del Museo borgiano alla Propaganda. — Salim-
beni. Lettere dal Goggiam. — Fuidherbe. Sul viaggio di M. Buonfanti.
— CSL —
^Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia. 1885, n. 1, 2. Roma, 8.°
Cortese. Appunti geologici sulla terra di Bari. — Fossen. Sulla costituzione geologica
dell'isola di Cerboli. — Ciofalo. I resti fossili del cretaceo medio di Caltavuturo.
♦Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno II, gen.
febb. 1885. 4.°
'Bollettino di notizie agrarie 1885. N. 10-14. Roma, 4.°
♦Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, 5, 6. Roma,
1885. 4.°
* Bollettino mensuale dell'Osservatorio centrale del Collegio C. Alberto in Mon-
calieri. Ser 2\ voi. IV, 10. Torino, 1884. 4.°
■"Bollettino meteorico dell' Ufficio centrale di meteorologia 1885. Aprile.
Roma, 4.°
♦Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885, n. 9-12. Roma, 4.°
•Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, 3. Roma,
1885. 4.°
'"Bollettino della Commissione archeologica comunale di Roma. Anno XII, 4,
ott.-dic. 1884. Roma, 1885. 8.°
Lanciarli. La villa Castrimeniese di Q. Voconio Pollione. — Guidi. Il testo siriaco
della descrizione di Roma nella storia attribuita a Zaccaria retore. — Henzen. Frammento
degli atti dei fratelli Arvali. — Ghirardini. Di un bassorilievo votivo rappresentante una
lustrazione.
+Bnllettino della r. Accedemia medica di Roma. Anno XI, 1. Roma, 1885, 8."
Angelucci. Sulla semidecussazione delle fibre nervose del chiasma dei nervi ottici e
sul centro visivo della corteccia cerebrale.
•Bullettaio della scienze mediche. Ser. VI, voi. XV, 3. Bologna, 1885. 8.°
Monti. Osservazioni pratiche sull'azione dell'antipirina.
i'Bullettino del vulcanismo italiano. Anno XII, 1-3. Roma 1885. 8.°
Gli odierni terremoti in Spagna e il loro eco in Italia.
■Circolo (II) giuridico. Rivista di legislazione e giurisprudenza. Voi. XVI, 2,
febb. 1885. Palermo, 8.°
Basile. Della circostanza aggravante della premeditazione relativamente al complice
in assassinio. — Cannada e Barloli. Della retta applicazione dell'art. 752 del Codice civile
italiano.
fCronaca dell'istruzione pubblica e privata. Anno VIII, voi. XIII, 9. Palermo,
1885. 8.°
Latino. Gli effetti del lavoro mentale sulla salute degli alunni. — Mondio. La scienza
e l'arte d'insegnare. — Toti. Le ispezioni delle regie scuole normali superiori. — Za/futo.
La lettura e il metodo dell'arte educatrice.
Gazzetta chimica italiana. Anno XV. (1885) f. 1. Appendice voi. Ili, 5. Pa-
lermo, 8.°
Canzoneri e Spica. Sulla tetrametilpiperidina, tra i prodotti di riduzione della dei-
drotriacetonammina. — Cervello. Azione comparativa tra gli idrati di trimetilossietil e di
trimetilvinilammonio. — Olivero e Denaro. Ricerche sulla quassina. — Ciamicidn e Dennsledt.
Studi sui composti della serie del pirrolo. — Schi/f. Preparazione dell'acido aspartico. —
— CXLI —
Bizzarri. Sulla produzione di ossicumarine. — Gavazzi. Sopra gli antimoniati di bismuto. —
Id. Azione dell'idrogene fosforato gassoso sul tricloruro di oro. — Magiara. Sopra alcuni
nuovi azoderivati. — Id. Sopra un nuovo metodo facile per preparare il diamidotiifeniline-
tano. — Mazzata e Passetto. Sugli azo e diazocouiposti del timol.
'Giornale d'artiglieria e genio. Anno 1885. Disp 1. Roma, 8.°
fGiornale della Società di letture e conversazioni scientifiche. Maggio 1885,
IV- V. Suppl. Genova, 8.°
Barocci. Unità commerciale italiana; missione di Genova e Venezia. — Rubini. Nuova
borsa commerciale da instituirsi in Genova.
*Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anno XXXIII, 3, marzi)
1885. Roma, 8.°
Marco. Considerazioni sopra un caso clinico di stringimento uretrale. — Fioroni. Il
colera di Spezia. — Nerazzini. Osservazioni mediche sulla baja di Assab.
fGiornale di matematiche ad uso degli studenti delle università italiane.
Voi. XXIII, genn.-febb. 1885. Napoli, 4.**
Cassoni. Geometria pura euclidiana ad n dimensioni. — Cesàro. Questioni 4", 46, 17.
48, 49, 50. — Piuma. Intorno ai triangoli iscritti in un'ellisse che hanno il centro di gra-
vità in un punto dato della sua superficie. — Crocchi. Questione 52. — [anni. Sviluppo di
una funzione simmetrica mediante le somme delle potenze simili. — Martinetti. Ricerche
sulle curve piane del terzo ordine. — Jonquièrcs. Me'moire sur les figures isographiques et
sur un mode uniforme de generation des courbes à doublé courbure d'ordre quelconque au
moyen de deux faisceaux correspondants de droites.
fGiornale (Nuovo) botanico italiano. Voi. XVII, 2, aprile 1885. Firenze, 8."
Daniclli. Studi sull'Agave americana Limi. — De Sardagna. Contributo alla flora
sarda. — Scortechini. Sul genere Pellacalyx Korth., con descrizione di una nuova
specie. — Poli. Contribuzione alla flora del Vulture. — Caruel. L'orto e il museo botanico
di Firenze nell'anno scolastico 1S83-84. — Piccone. I pesci fitofagi e la disseminazione
delle alghe.
^Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 3. Torino, 1885. 4."
Cappa. Il reometro di Ertel. — Malo. Le vie asfaltate di Berlino. — Bartoli. Sulla
permeabilità del vetro ai gaz.
•Mélanges d'archeologie et d'histoire. An. V, 1-2, mars 1885. Rome, 8."
Blavetle. Étude sur le Panthéon de Rome, restauration de la palestre des thermes
d'Agrippa. — Licrivain. Le partage oncial du fundus romain. — Langlois. Notice du ma-
nuscrit Ottobonien 2523. — de LaBlanchère. Villes disparues. Conca. — Le Blant. Notes sur
quelques actes des nrartyrs. — Langlois. La somme Acé". — de Rossi. Le Martyrologe hie'ro-
nymien. — Duschesne. Les sources du Martyrologe hiéronymien. — Groussel. Le Bon Pasteur
et les scènes pastorales dans la sculpture fune'raire des chrétiens.
'''Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 2, 3. Roma,
1885. 4.°
2. Bieco. Osservazioni astrofisiche solari eseguite nel r. Osservatorio di Palermo. 2" se-
mestre 1884. — Garibaldi. Sulla relazione fra i massimi e minimi delle macchie solari ed
i massimi e minimi delle variazioni declinometriche diurne osservate a Genova. — Tacchini.
Facole solari osservate a Roma nel 2" semestre del 1884. — 3. Tacchini. Macchie solari
osservate a Roma nel 2° semestre del 1884. — id. Eruzioni metalliche sobri osservate al
Collegio romano nell'anno 1884.
— CXLII —
+ Natura (La). N. 67-70. Milano, 1885. 4.°
67. Mantegazza. Le malattie della personalità. ■ — Cavatina. Rivista di zoologia. Note
entomologiche. La regia Stazione di entomologia agraria di Firenze. — Licata. La fauna
di Assab. — Pogliaghi. Autobiografia di una torpedine Whitebead. — Il petrolio sui mer-
cati della Germania. — Un esploratore del centro africano. — Ardissone. Rivista di pato-
logia vegetale. — Carlo Dupuy De Lonie. — 68. Ferrini. La fosforescenza. — Agassiz.
Fosforescenza del mare profondo. — Pogliaghi. I canapi elettrici sottomarini. — 69. Man-
tegazza. Quello che non si sa. — Pogliaghi. La macchina elettrica più potente che esista. —
De Parville. Nuovo mezzo proposto contro l'esplosione delle caldaie a vapore. — Società
d'esplorazione commerciale in Africa : Commemorazione di Gustavo Bianchi. — Ardissone.
Rivista d> fisiologia vegetale. — 70. Sommier. Una fiera in Lapponia. — Mantegazza. Le
capre della Nubia. — ■ Roster. Analisi del latte della capra della Nubia. — Pons. Ricerche
sopra il fermento ammoniacale. — La Società per le ricerche psichiche. — Darroìl. Le
rondini.
f Pubblicazioni del r. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento
in Firenze. Sez. di filos. e filol. n. 20. Firenze, 1885. 4."
Del Vecchio. Le seconde nozze del coniuge superstite.
^Id. Id. Sezione di medicina e chirurgia. Firenze, 1885. 4.°
Lachi. Il significato morfologico della colonna vertebrale umana.
■^Pubblicazioni del r. Osservatorio di Brera in Milano. N. XVIII. Milano,
1885. 4.°
Pini. Sui temporali osservati nell'Italia superiore durante l'anno 1879.
+ Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2a voi. XVIII,
6-8. Milano, 1885. 8.°
6. Ferrini. La teoria cinetica dei gas ed il limite dell'atmosfera. — Jung. Di alcune
proprietà geometriche, statiche e cinematiche dei poligoni articolati. — Cantoni. Il luci-
metro Bellani e l'eliografo inglese. — Ascoli. Intorno ad alcune rappresentazioni conformi. —
Taramela. Osservazioni stratigrafiche sulla Valtravaglia. — Vidari. Il riso contrabbando
di guerra. — 7. Canta. Il reale Istituto. G. B. Venturi. — Zoja. Sulla permanenza della
glandola timo nei fanciulli e negli adolescenti. — Scarenzio. Genio-meloplastica a ponte,
felicemente riuscita. ■ — Ascoli. Di nuovo sulle rappresentazioni conformi. — 8. Celoria.
Sulla cometa dell'anno 1472. — Formatti. Sul movimento geometrico dei sistemi invaria-
bili. — Maggi. Intorno ai Protisti cholerigeni osservati dal Pacini. — Ascoli. Ancora una
volta intorno alle rappresentazioni conformi. — Del Giudice. Le tracce di diritto romano
nell'Editto longobardo. — Buccellati. Esposizione critica del progetto di Codice penale.
Delle pene.
Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisice e matematiche. Anno XXIV.
geu.-febb. 1885. Napoli, 4.°
Trinchcse. Sulla struttura dei neurococchi. — Grassi. Nuovo termometro a gas atto
a misurare piccolissime variazioni di temperatura. — Palmieri. Sopra alcune esperienze del
sig. Kalischer concernenti lo svolgimento d'elettricità nel condensamentodei vapori. — Franco.
Di alcuni fossili che occorrono nel calcare giurese di Visciano (provincia di Caserta). —
Trinchese. Sulla terminazione dei nervi nei muscoli dei cheloni. — Albini. Sui movimenti
del cervello nell'uomo.
•Rivista di viticoltura ed enologia. Ser. 2a. Anno IX, 6, 7. Conegliano, 1885. 8.°
Comboni. Degli effetti che produce l'aggiunta dell'acido tartarico al vino. — Cana-
foglia. La viticoltura e l'enologia nel Medoc.
— CXLIII —
'Rivista marittima. Anno XVIII, 3, 4, aprile. 1885. Roma, 8.°
3. Bove. Note di un viaggio nell'alto Parami. — Maldini. I bilanci della marina d'Italia. —
Ferrovia per trasportare le navi a traverso l'istmo di Tehuantepec. — 0. T. Sulle costru-
zioni della marina inglese. — Santini. Salvataggio dall'annegamento a mezzo dell'auto-
insufflazione. — 4. Bove. Riassunto delle osservazioni idrografiche, meteorologiche e topo-
grafiche fatte durante due viaggi ne' mari del Sud ed all'Arcipelago della Terra del
Fuoco. — Colombo. Raccolte zoologiche eseguite dal r. piroscafo « Washington » nella
campagna abissale talassografica dell'anno 1885. — Jamieson. Illuminazione elettrica delle
navi. — Whiie. Sulle costruzioni navali odierne. — Mitragliere per combattere le torpe-
diniere. — Biigge. Delle navi-ospedali. — Courbet. Attacco di barche torpediniere.
fRivista mensile del Club alpino italiano. Voi. VI, 3, marzo 1885. Torino, 8."
Rovati. Gita al Guglielmo (m. 1950).
"Rivista scientifico-industriale. Anno XVIII, 5. 6. Firenze, 1885. 8.°
5. Martini. Esperienze fatte sopra un accumulatore, tipo Piante, modificato dal signor
Antonio Trevisan. — Cardani. Influenza della capacità del condensatore sulla sezione delle
scintille e sulla loro durata. — Lampade elettriche universali ad incandescenza Trouve'. —
Artimini. Ricerche sperimentali sull'azione dell'acido borico nella economia anim.ile in rap-
porto alle epidemie ed ai contagi. — Strùver. Sui proietti minerali vulcanici trovati ad est
del lago di Bracciano. — 6. Marangoni. Nuova spiegazione dei crepuscoli rossi. — Emo.
Variazioni nella resistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla temperatura. —
Parenti. Quali libri si premiano. — Bargagli. Invasione di bruci. — Roster. Sull'abito estivo
e sull'abito femminile della Montico la saxatilis.
•Spallanzani (Lo). Anno XIV, 3, marzo 1885. Roma, 8.°
Mingazzini. La tallina, nuovo antipirettico : proprietà fisico-chimiche. Tabelle sinot-
tiche degli sperimenti. Proprietà fisio-terapeutiche Posologia. Osservazioni cliniche. Pa-
rallelo della tallina con altri antipiretici. Conclusioni. — Hardy. Sull'acne; specie diverse.
Etiologia. Cura. Lezioni.
fStudì e documenti di storia e diritto. Anno VI, 1, 2. Roma, 1885. 4.°
Gatti. Dell'utilità che lo studio del diritto romano può trarre dall'epigrafia. ■ — Pun-
toni. Il mito e il canto di Lino, specialmente considerato nei suoi rapporti col m.to e col
lamento di Adone. — Batlandier. Un volume dei regesti di Innocenzo III donato alla San-
tità di N. S. Leone XIII da Lord Ashburnham. — Re. Istituti e scuole storiche. — Ordi-
namenti per la scuola di paleografia presso l'archivio Vaticano. — Caliiso. Gli Statuti della
città di Civitavecchia. — Gatti. Statuti dei mercati di Roma.
Pubblicazioni estere.
tAbhandlungen der k. Gesellschaft der Wissenschaften zu Gottingen Bd. XXXI.
1884. Gottingen, 4.°
Henle. Das YVachsthum des menschlichen Nagels und des Pferdehufs. — De Lagarde.
Persisene Studien. — Wuslenfeld. Die Gelehrten-Familie Mnhibbi in Damascus und ihre
Zeitgenossen im XI (XVII) Jahrh. — Wiesekr. Ueber einige beachtenswerthe geschnittene
Steine des vierten Jahrhunderts v. Chr. Abth. IL Zwei Cameen uni zwei Intaglien mit
der Darstellung ROmiseher Herrscher. I. Die Cameen.
tAbhandlungen der k. k. Geologischen Reichsanstalt. XI Bd. 1. Abth. Wien,
1885. 4.°
Slur. Die Carbon-Flora der Schatzlarer Schiehten.
tAbstracts of the Proceedings ofthe Chemical Society. Sess. 1884-85, n. 6-7.
London, 8.°
— CXL1V —
fAnnaleu der Chemie. Bd. 227. Leipzig, 1885. 8.°
Woringer. Ueber die Camphansaure. — Roder. Synthese einer mit der Itaconsaure
isomeren Sàure, Vi n a consaure. — Fitti g. Constitution der Vinaconsiiure. — Weinstein. Ueber
die «- und /?-Hydropiperinsaure. — Slocum. Ueber die Bildung von Phenylangelicasaure
und Phenylmethacrylsaure und iiber das Verhalten der Acetylphenylmilchsaure. — Olt.
Ueber die Phenyloxypivalinsaure und einige Derivate derselben. — Schneegans. Ueber die
Perkin'sche Reaction in der Fettkorperreihe. — Neugebauer. Ueber den Aethylester und
das Amid der Normal-;'-Oxyvaleriansaure. — Alien und Kólliker. Ueber einige Derivate des
Triphenylcarbinbromurs. — Regelsberger, Ueber einige ainmoniakalische Verbindungen des
Uranylchlorids. — Terrine. Ueber Naphtalfluorescei'n und Naphtaleosin. — Schulze. Ueber
hochsiedende im Steinkoblentbeer enthaltene Phenole. — tiesse. Ueber Dicinchonin. —
Popper. Ueber die Zersetzung wasseriger LOsungen von Unterchlorsaure und von Cblor im
Sonnenlicht. — Piutli. Ueber die Einwirkung von Phtalsaureanhydrid auf die secundiiren
Monamine. — Daumert. Ueber das Verbalten des Lupinidins zu Aethyljodid. — Kcnt und
Tollens- Untersuchungen ùber Milchzueker und Galactose. — Scherks. Ueber die Oxymale'in-
saure und die Oxycitraconsaure. — Filiig und Erdmann. Synthese des «-Naphtols. — Erd-
mann. Ueber die Einwirkung von Schwefelsaure auf die beiden Phenylerotonsàuren. —
Trin'us. Ueber Derivate der Hydratropasaure und die kiinstliche Bildung der Phloretin-
silure. — Wallach. Zur Eenntniss der Terpene und der atherischen Oele. — Fischer und
Tafel. Ueber die Hydrazine der Zimmtsaure ; zweite Abbandlung. — Elbers. Ueber einige
Verbindungen der Hydrazine mit Eeton- und Aldehydsauren. — ìd. Verbindungen des
Benzaldebyds mit salzsaurem Anilin und Zinnchlorid. — Antrick. Ueber Benzylindol. —
kl. Ueber einige Verbindungen des Diacetonamins mit Aldehyden.
i'Annalen der Physik und Cbeuiie. N. F. Bd. XXIV, 4. Leipzig, 1885. 8. °
Melde. Akustische Experimentaluntersuehungen. — Tamniann. Ueber die Dampften-
sionen von Salzlosungen. — v. Bezold. Ueber Stromnngsfiguren in Fliissigkeiten. — Kiltler.
Ueber Messung von Stromstarken. — Quincke. Electrische Untersuchungen. — Gockel. Ueber
die Beziehungen der Peltier'schen Wàvme zum Nutzeffect galvanischer Elemente. — SchuUze.
Ueber die Wechselwirkung zweier zu einander senkrechter magnetischer Vertheilungen. ->-
K'ónicj u. fìicharz. Eine neue Methode zu Bestiminung der Gravitationsconstante. — Arons.
Interferenzstreifen im Spectrum. — Weber. Die electrische Sirene.
■^ànnales de la Société d'agriculture, science, arts et belles lettres du Depart-
ment d'Indres-et-Loire. T. LXII, 1883. Tours, 8.°
"; Annales de l'École polytechnique de Delft. 2e livr. Leide, 1885. 4."
Bosscha. Relation des expériences qui ont servi à la construction de deux mètres
étalons en platin iridié, comparés direetement avec le mètre des archives.
•i Annales (Nouvelles) de Mathématiques. 3e Sér. Avril 1885. Paris, 8.°
Biehler. Sur la construction des courbes dont l'équation est donnée en coordonnées
polaires (suite). — de Sainl-Gcrmain. Étude sur un théorème d'Abel relatif aux séries et
sur un développement en serie souvent utile en astronomie. — Pomey. Sur les points d'in-
flexion des courbes du troisième et du quatrième degré. — Golfari. Évaluation géométri-
que de l'intégrale:
sin a dx
i>
2a;cos«-t-a;2
= /•(«)
Mirman. Sur les fonctions homogèues de deux polynòmes u et v, premiers entre eux et de
mème degré cn x.— Mony. Quelques formules générales relatives aux intégrales déflnies et
indéfinies.— Picquet. Sur l'euveloppe des droites qui coupent deux cercles harmoniquement. —
— cxr.v —
Weill. Sur une identité algébrique. — Id. Sur quelques équations indeterminées. — Ponici/.
Application d'un procède particulier à la recherche de l'intégrale:
dz
U
Anlomari. Ge'néralisation d'un thèorèmc d'Algebre. — Cesare Sur le coefficient de stabi-
lite des massifs.
•Aunales des mines. 8" sér. t. VI, 6. Paris, 1S85. 8.°
Luuyt. Mémoire sur l'extraction des métaux précieux dans le Hartz. — Beaugey. Le
traitement des minerais d'or à Zalathna (Transylvanie). — Bulletin des accidents arrivés
dans l'emploi des appareils à vapeur pendant l'année 1883. — Larivière. Notes d'un vo-
yage aux ardoisières du pays de Galles.
^Aunales des Ponts et Cbaussées. 1885 mars. Paris, 8.°
Collignon. Note sur la détermination du coefficient de contraction de la veine fluide. —
Barabant. Voyage d'étude à Londres. Note sur Ics questions de viabilité (Nettoiemcnt.
empierrernent, pavage en pierre et en bois, aspbalte et tramways). — Bazin. Notice sur
l'allongement des écluses du canal de Bourgogne. — Cadavi. Endiguement des grands cours
d'eau des Etats-Unis. — Id. Ponts-levants du canal Eric (Etats-Unis). — Id. Proce'dés de
traction des bateaux sur les canaux et rivières des Etats-Unis.
* Annuaire de la Société des ingénieurs civils. 1885. Paris, 8.°
+ Annuaire de la Société météorologique de France 1884. Juin, juillet. Paris, 8.°
•Anzeigen (Gottingische gelehrte) 1884. Bd. I, II. Gottingen, 8.°
*Anzeiger (Zoologiscber). Jhg. Vili, 191-193. Leipzig, 1885. 8.°
191. Nusbaum. Zur Entwicklungsgescbichte der Geschlcchtsorgane der Hirudineen
(Clepsine complanata SavÀ — v. Pelzeln. Ueber einige ornithologisebe Hanuscripte
aus dern Nachlass von Joh. F. Brandt. — Brandi. Die Ernahruug und das Wachsthum des
Dotters im Insectenei. — Id. Ueber das Scbicksal des Eies von St ruthiolithus cher-
sonensis. — Babl. Bemerkung ueber die Segmentirung des Hirnes. — Fleischmann. Ueber
die Bewegung des Fusses der Lamellibrancbiaten. — 192. von Lendenfeld. Die Verwandt-
schaftsverhaltnisse der Kalkschwamme. — Vosmaer. Something about Scudder's " Nomen-
clator Zoologicus,,. — Ostroowno/f. Note sur la métarnorphose du Cbyphonautes. —
Beard. On the cranial ganglia and segmentai sense organs of Fishes. — 193. Haswell. On the
segmentai organs of Polynoe. — Pallai. Artificial Fecundation in the Mollusca. — Michael ■
sen- Vorlaufige Mittheil. ueber Archenchy traeus Mobii n. s. — Delage. Sur l'appa-
reil circulaire des Schizopodes. — Dahl. Zur Anatomie Jer Araneen. — Taschenberg. Zur
Frage ueber die Entste'hung der Fàrbung der Vogeleischalen. — Pagenstecher. Megalo-
glossns Woermanni n. g. et sp.
• Archiv des Vereins der Freunde der Naturgeschichte in Mecklenburg. 38 Jhg.
Gustrow, 1884. 8.°
Krause. Pflanzengeogr. Uebersicht d. Flora, v. Mecklenburg. — Geinils. Beitrag zur
Geologie Mecklenburgs. — Bachmann. H. F. Link, antiquitates botanicae Rostochienses.
•Archiv for Mathematik og Naturvidenskab. Bd. X, 2. Kristiauia, 1885. 8.°
Lie. Untersuchungen flber Transformationsgruppen I. — Peltersen. De norske kyststrogs
geologi IV. — Thue. Om storrelsesbegreberne areal og volum. — Helland. Kongsbergs
Solvva;rks Drift for og nu.
•Archives néerlandaises des sciences exactes et naturelles. T. XIX, 4, 5.
Harlem, 1884. 8.°
4. Donders. Équations de couleurs spectrales simples et de leurs mélanges binaires,
dans les systèmes normal (polychromatique) et anormaux (dichromatiques). — vandur Sluk.
Bl'I.LETTIN'O-PiEXDICOXTI — VOL. I. 19
— CXLVI —
Sur le ealcul des observations hor&ires de la force horizontale du magnétisme terrestre. —
Slieltjes. Note sur le déplacement d'un système invariable dont un point est flxe — 5. Kur-
Icweg. Sur les trajectoires déerites sous rinfluence d'une force centrale. — Slielljes. Quel-
ques remarques sur la variation de la densité dans l'intérieur de la terre. — Grinwis.
Sui l'équation complète du viriel.
tBeibliitter zu den Annalen der Physik und Cliemie. Bd. IX, 3. Leipzig,
1885. 8.°
+Berichte der deutschen chemischen Gesellschaft. Jhg. XVIII, 6. Berlin,
1885. 8.°
Anschiltz und Romig. Ueber die Nitrirunsgsprodukte des Diphenylàthans. — Arnold.
Grundlagen zu einer neuen Stickstoff bestimmungsmethode von allgerueiner Anwendbar-
keit. — Bamberger. Ueber eine Farbreaktion von Orthodiketonen. — Baumann. Ueber
Verbindungen der Aldehyde, Ketone und Ketonsauren mit den Mercaptanen. — Bernlhsen.
Zur Kenntniss der vom Chinolin ableitbaren Ammoniunibasen. — Ckasanowilz und fieli.
Ueber die Einwirkung des Broms auf Eugenol. — Ciamician und Silber. Ueber eine Sul-
fosaure des Pyrryltnetbylketons. — hi. id. Ueber Acetylpyrrol. — Dilrkopf. Beitrage zur
Kenntniss der Reduktions- und Oxydationsprodukte des Aldebydcollidins. — Ei>stein. Ueber
synthetiscbes Lutidin. — Erlenmeyer. Zur Bildung der Brenzweinsaure. — Escales. Ueber
das Verhalten von Phenylhydrazin gegen Sulfinsàuren. — Gasiorowski und Merz. Nitrile
aus formylirten aromatischen Aminen. — Griess. Neue Untersucbungen iiber Diazoverbin-
dungen. — Kurze Notizen vermischten Inbalts. — Hailinger. Bemerkungen zu der Notiz
des Hrn. W. H. Perkin (jun.) iiber die Einwirkung von Anilin auf den Metylather der
Dehydracetsaure. — Id. und Lieben- Notiz iiber die stickstoff haltigen Derivate der Che-
lidonsaure. — Hanssen. Beitrage zur Kenntniss des Brucins. — Hell und Rempel. Ueber
einige Derivate der Normalkorksaure. — Bell, Chasanowitz, fìempel. Ueber das Verbalten
der verscbiedenen Modifikationen des Kohlenstoffs gegen Eisen bei hober Temperatur. —
llenlschel. Ueberfuhrung von Carbanilsaureatber in Amidobenzoesaure. — tlesekiel. Ueber
ein neues Methyl[jiperidinJ(jS-Picolinhexahydriir). — llomolka. Ueber Condensationsprodukte
der «-Ketonsauren. I. — Knorr und Blank. Ueber die Einwirkung von Acetbenzalessig-
ester auf Pbenylhydraziu. — Kòhler. Ueber eine eingentbumliche Bildungsweise des Antra-
cens. — Krukenberg. Ueber das Conchiolin und iiber das Vorkommen des Chitins bei Ce-
phalopoden. — Krilss. Zur quantitativen Spectralanalyse. — La Coste. Ueber Jodohinon. —
Ladenbuvg\mA Rolli. Isolirung des sogenannten n-Lutidins. — Lawson. Ueber die Einwirkung
von Diazoverbindungen auf (3-Nap.htylamin. — Leuekart. Ueber einige Beaktionen der aro-
raatiscben Cyanate. — Lcymann. Ueber die Einwirkung des ^-Cbloratbylsulfonsaurecblorids
auf Anilin. — Liebcrmann. Ueber das Verbalten von Benzo- und «-Napbtochinon gegen
Schwefelsaure. — Lòw. Ueber Indigodicarbonsàure. — Michaelis. Ueber Acetonpbospbor-
verbindungen. — Mylius. Ueber die Pipitzabo'insàure oder das Perezon. — Naumann. Ueber
die K a li 1 b a u in 'sche sogenannte » specifiscbe Keraission « als Ausdruck der Abhangigkeit
der Siedetemperatur vom Luftdruck. — Olio u. Beckurls. Zur Kenntniss der Pyrocincbon-
sàure und Dicbloradipinsàure aus «-Dicblorpropionsàure. — Id. il. Zur Kenntniss der Pyro-
cinchonsiiure und Dicbloradipinsàure aus «-Dicblorpropionsàure. — Perkin (jun.) und
Bcllenot. Ueber die Paranitrobenzoylessigsaure. — Poiwmarew. Ueber die synthetiscbe Bil-
dung von Allautoxansaure aus Parabansiiure. — Rosenfeld. Ueber einen neuen Apparat zur
volutnetrischen Elektrolyse. — Roser. Ueber Phtalylderivate. IV. — Tessmer. Ueber die
Verbindungen der Polyalkobole mit dem Pbenylcyanat. — Vogel. Ueber die verscbiedenen
Bromsilbermodificationen und das Verhalten der Silberbaluidsalze gegen das Sonnen-
spektrum. — Wellner. Ueber die Einwirkung von Phenilbromessigsàure auf Acetessig-
atber. II. — Derivate der Pbenylacetbernsteinsaure. — Witti Ueber Nitrosoderivate
— cxi.vii —
aromatische Diamine. — Zimmermann und Mùller. Ueber Paranitrobenzylidenchlorid. —
Zincke. Ueber dìo Einwirkung voti Aininen auf Cbinone.
"Bijdragen tot de Taal- Land- en Volkenkunde van Nederlandsch-Indie. Deel
X, 2. *S Gravenbage, 1885. 8.°
Aera. Sanskrit-Inscriptie van Java, van den Jare 654 caka (A. d. 732). — WUewaall
van Wickerburgh. Uit de laatste dagen der ned. Oostindische Compagnie. — Wilken.
De besuijdenis bij de volken van den Indischen Archipel. — van der Toom. De Geschie-
denis van Soetan Menangkérang. Een maleische legende.
ìBoletim da Sociedade de geographia de Lisboa. 4 ser. n. 10, 11. Lisboa,
1883. 8.°
TBoletin de la Academia nacional de ciancias eii Cordoba, Tomo Vili, 1.
Buones Aires, 1885. 8.°
Ameghino. Nuevos restos de Mamiferos fJsiles oligocenos recogidos por el profesor
Fedro Scalabrini, y pertenecientes al Museo Provincial de Paranà.
ìBoletin de la real Academia de la Historia. Tomo VI quad. 3. Marzo 1885.
Madrid, 8.°
Saavedra. El codice aràbigo intitulado Tarij Mansuri. — Pujol y Camps. La costa
Uergética y las thermas de Calafell. — Curo. Conquista y colonizackin de America por los
espaiioles.
•iBoletm de la Sociedad geogràfica de Madrid. T. XVIII, 1, 2. Madrid,
1885. 8.°
Fernanda Duro. Antigiiedades en America Central. — Fila. El judto errante de
lllescas. — de Oruela. Los terremotos de Andalueia. — de Dolella. Los terremotos de Mà-
laga y Granada. — La politica bispano-marroqui y la opinion pùblica en Espana. — Tor-
res Campos. La cuestión de los rfos africanos y la Conferencia de Berlin.
TBxilletm de la Société académique de Brest. 2e sér. t. IX, 1883-84. Brest,
1884. 8.°
Marion. Excursion aux iles Alacran?. — Turiault. Le Congo. — Guzet. L'archipel des
Pomotu. — Dupuy. Les flnances d» Brest il y a cent ans. — Ddécluse. Défense de l'ile du
Conquet en 1625. — Dupuy. La Bretagne au XVIII siècle. — de la Barre-Duparcq. La
reprise de la Floride par les Francais en 1568.— Milne. Du ròle do l'aspiration ou de la
lettre H dans la formation des sons. — Halégoiict. A propos de l'antiquité de la langue
bretonne.
■Bulletiu de la Société d'anthropologie de Lyon. T. II, 2. Lyon, 1885. 8."
Lesbre. Etude sur le cràne et l'encéphale du chien. — Chanlre. Nouveau cràne tré-
pane des dolmens de l'Aveyron. — Id. La nécropole ballstattienne de Corneto-Tarquiuia. —
De Milione. Sur l'antiquité de la connaissance des metaux en Chine. — Lortet. Le crànes des
Syriens actuels. — Lacassagne. Un problème d'anthropologie applique à la médecine legale. —
Carlhailkac. Les mines de silex a l'àge de la pierre au Mur de Barrez. — Tischler. L'àge
de la pierre dans le nord de l'Allemagne. — Klebs. Les parures en ambre à l'epoque de
la pierre. — Chanlre. La nécropole d'Este. — Id. La nécropole de Watsch.
■Bulletin de la Société de géograpbie 1885. 1" trim. Paris, 8."
de Mailly-Chalon. Un voyage en Mandchourie. — Mèchin. Voyage à travers le Tur-
kestan. — Rabot. L'expédition du professeur Nordeuskiuld au Grognland.— Huber. Voyage
dans l'Arabie centrale (1878-1882) Hamàd, Sammar, Qasim, Nedjàz (suite et fin).
*Bulletin de la Société entomologique de France. 1885, f. 6, 7. Paris, 8.°
•Bulletin de la Société géologique de France. T. XIII, 1-3. Paris, 1885. 8.°
— cxLvin —
1. Davi/. A propos d'un nouveau gisement du terrain diivoaien supérieur à Chaudefon Is
(Maine-et-Loire). — Zurcher. Note sur la zone à Ammonites S o werbyi dans le S.-O,
du département du Var. — Douvillé. Sur quelques fossiles de la zone à Ammonites
S owerbyi des environs de Toulon. — Gaudry. Nouvelle note sur les Reptiles permiens. —
De la Moussaye. Sur une dent de Neosodon trouvé dans les sables ferrugineux de Wimille. —
De Limur. Sur les schistes maclifères à Trilobites des Salles de Rohan.— De Dùcker. Ob-
servations générales sur la geologie de l'Europe. — Fonlannes. Note sur les alluvions
anciennes des environs de Lyon. — 2. Id. Note sur les alluvions anciennes des environs de
Ly0n. — Fallol. Notes sur les e'tages moyens et supérieurs du Crétacé du sud-est de la
France. — Poirier. Rectification des contours de l'argile plastique sur la feuille ge'ologique
do Provins. — Id. Sur l'allure et la composi tion de l'argille plastique dans le Montois. —
Viguier. Note sur un Lehm fossilifere de la vallèe de la Sorgue près d'Avignon. — de Bri-
gnac. Les dépóts diluviens de la vallèe du Vidourle. — Calderoni. Les roches cristalli-
nes massives de l'Espagne. — Bertrand. Coupes de la chaine de la Ste-Beaume. — Mu-
nìer-Chalmas. Observations sur la communication précédente. — Jannetlaz. Sur la mésuie
de la conductibilité dans les roches. — Zeiller. Sur la flore et sur le niveau relatif des
couches houillères de la Grand'Combe, Gard. — 3. Id. Note sur la flore et le niveau relatif
des couches houillères de la Grand'Combe. — Delafond. Notes sur les sables à Masto-
don arvernensis de Tróvoux et de Montmerle (Ain). — Bourgeat. Sur la limite du
Bajocien et du Bathonien dans le Jura. Caractères et degrés de de'veloppement que ce
dernier présente. — De Saporla. Note à l'appui de son Mómoire sur les organismes pro-
blématiques des anciennes mers. — Munier-Chalmas. Observations sur la communication
précédente. — Chelot. Rectification pour servir à l'étude de la faune eocène du bassin de
Paris. — Lemoine. Étude sur quelques mammifères de petite faille de la faune cernaysienne
des environs de Reims. — Mieg. Note sur un gisement des couches à Posidonomya
Bronni à Minversheim (Basse-Alsace).
+ Bulletin des sciences mathérnatiques. 2e sér. t. IX. Paris, 1885. 8.°
Tannery. Le vrai problème de l'histoire des mathérnatiques anciennes.
+Bulletiu of the California Acaderny of sciences. N. 2, 3. Jan.-feb. 1885.
San Francisco, 8.° ,
2. Jackson. On the Morphology of Colemanite. — Evans. The Chemical Properties
and Eelations of Colemanite. — 3. Behr. New Lepidoptera. — Id. Biological Synopsis of
California Lepidoptera. — Lee Greene. Studies in the Botany of California and Parts
Adjacent. — Ourran. List of the Plants described by Dr. Albert Kellogg and D. H. H.
Behr. — Id. Descriptions of Some California Plants. — Lee Greene. Some New Species of
the Genus Astragalus. — Harkness. Fungi of the Pacific Coast. — Id. Notes on No-
menclature.
■■Centralblatt (Botanisches) Bd. XX, 1-3. Cassel, 1885. 8.°
1. Borzì. Nova Kowskia, eine neue Chytridiee. — 2.-3. Forsscll. Die anatomische
Verhaltnisse und die phylogenetische Entwicklung der Lecanora granatina Sommerf.
ìCivilingenieur (Der). Jhg. 1885, Heft 2. Leipzig 1885. 4.°
Grosch. Ueber die Verwendung von in Holzmodellen geformtem Cementbeton zu Tur-
binenwasserbauten u. s. w. — Almquist. Zur alteren Theorie des Erddruckes. — Gerlach.
Einige Bemerkungen iiber deu Widerstand, den eine ebene Piatte und ein Keil von einer
gleichfarmig stromeuden Flussigkeit erfahrt. — Cranz. Zur Bewegung der Geschosse. —
Gruner. Der Einfluss der Baugeset/.gebung auf die Architektur.
tCompte rendu de la Société de géographie de Paris. 1885. n. G. Paris, 8.'1
— CXI, IX —
"■Compre rendu des séances et travaux de l'Acadétnie des sciences morales et
politiques. N. s. T. XXIII. 1885. 4e livr. Paris, 8.°
Saint-IIilaire. Mémoire sur la physiologie comparée d'Aristote (Traiti des parties des
animaux). — Grami. Laquestion des programmes dans l'enseignement secondaire. — Litcas.
Jlémoire sur l'état attorniai en France de la répression en matiòre de crimes capitaux et
sur les moyens d'y remédier.
; Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. C,
n. 12-14. Paris, 1885. 4.°
l
12. Perrier. La Carte de France du Dépót de la guerre ù l'échelle du
2Ì o"
essai de la Carte de France à l'échelle du . — Vulpian. Recherches expérimentales
sur l'excitabilité électrique du eerveau propreraent dit. — Troosl Reraarque sur quelqnes
critiqites de M. Friedel à propos de l'hydrate de cliloral. — Ledieu. Sur la comparaison
des navires entre eux, au point de vue propulsif. — Vicairc. Sur un théorème de Lambert. —
Picard. Sur les intégrales de différentielles totales. — Lipschitz. Sur les sommes des divi-
semi des nontbres. ■ — Kmnigs. Sur la théorie des surfaces défìnies par une proprietà des
droites ou des sphères qui leur sont tangentes — Charpeniier. Pile a circulation de liquide. —
Timiriazeff '. Effet cbitnique et effet physiologique de la lumière sur la chloropbylle. —
Deslandres. Iìelations entre le spectre ultra-violet de la vapeur d'eau et les bandes tellu-
riques A, B, « du spectre solaire. — Isambert. Sur la préparation du gaz ammoniac. —
Cazeneuvc. Sur un camphre monochloré-monobromé isotuère. — Duvillier. Sur l'acide dié-
tbylamido-K-butyrique. — Ferrò. Des ganglions intra-rocheux du nerf auditif chez l'homme. —
Verrier. Des anomalies symétriques des doigts et du róle que Fon pourrait attribuer a
l'atavisme dans ces anomalies. — Renault et Zeìller. Sur un nouveau type de Corda'itée. —
Cric. Contribution a l'étude des Fougères éocènes de l'ouest de la France. — Martin. Le
soulèvement de la Còte-d'Or est postérieur à l'epoque albienne. — Vaillanl. Remarques
complémentaires sur les Tortues gigantesques de Madagascar. — de Schulten. Sur la pro-
duction d'un nouveau phospbate de magne'sium cristallisé et de l'arséniate correspondant. —
Moessard. Le cylindrographe. — Perrier. Observations relatives à la Communication précé-
dente.— 13. Vulpian. Expériences relatives aux phénomènes qui se prodttisent dans le domaine
de la vie organique pendant les attaques d'épilepsie. — Andoyer. Éléments provisoires de
la planate (246) Borrelly. — Biqourdan. Observations de la nouvelle planète 246 Borrelly,
faites a l'observatoires de Paris (équatorial de la tour de l'ouest). — Taccìdni. Distribution
en latitude des pbénomènes solaires observés pentlant l'année 1884. — Gruey. Sur les con-
stantes du grand ntiroir du sextant. — Zenger. La mesure des étoiles doubles au spectro-
mètre. — Laurent. Sur un appareil destine à contròler la courbure des surfaces et la ré-
fraction des lentilles. — Crova. Sur les observations actinometriques faites en 188 1 à l'Obser-
vatoire de l'École d'Agricolture de Montpellier. — Scheurer-Kcslner. Chaleur de combustion
de la bouille de Roncbamp. — Engel Sur la formation de l'bydrocarbonate de magnèsie. —
Fauconnicr. Réduction de la mannite par l'acide formique. — Duvillier. Sur la formation
des créathtes et des créatinines. — Beaunis. Sur les contractions simultanées des muscles
antagonistes. — Pouchet et de Gueme. Sur la faune pélagique de la raer Baltique et du
golfe de Finlande. — Meunier. Existence du calcaire à Fusulines dans le Morvan. —
14. Faye. Concordance des époques géologiques avee les époques cosmogoniques. — de Gaspa-
rin. Sur les engrais complémentaires. — ■ Boussinesq. Sur la résistance qu'oppose un liquide
indéflni en repos, sans pesanteur, au mouvement varie d'une sphère solide qu'il mouille sur
toate sa snrface, quand les vitesses restent bieu continues et assez faibles pour que lettrs
carrés et produits soient négligeables. — Mannheim. Sur la polhodie. — Olszewski.
— CL —
Lique'faction et solidification du formèlle et du deutoxyde d'azote. — Caillelet. Observations
relatives à la Comntunication précédente. — Henry. Sur les amides du groupe oxalo-adi piqué.
tCosmos. N. S. N. 9-11. Paris, 1885. 4.°
t Flora oder allgemeine botanische Zeituug. N. K. 42 Jhg. Regensburg, 1884. 8.°
Arnold. Die Lichenen des friiukischen Jura. — Blenk. Ueber die durchsichtigen Punkte
in den Blàttern. — Celakovsky. Ueber ideale oder congenitale Vorgange der Phytomorpho-
logie. — Id. Neue Thymi aus Sintenis Iter trojanura. — Forssell. Lichenologische Unter-
suchungen. — Freyn. Phytographische Notizen. — Geheeb. Briologische Notizen aus (lem
Rbongebirge. — Goebel. Tetramyxa parasitica. — Grassmann. Die Septaldriisen. —
Karsten Actinomyces Harz, der Strahlenpilz. — Mailer. Lichenologische Beiti àge. —
Nylander. Lichenes novi e Freto Bebringii. — Reinsch. Beobachtungen von Bakterien und
einzelligen Algen auf der Oberflàcbe der Kursirenden Geldmiinzen. — Schulz. Anatomi-
sche Studien ueber das anomale Dickenwachstum von Bignouia aequinoetialis. — Slrobl.
Flora der Nebroden. — Winkler. Die Keimpflanze des Isopyrum tb alictroides Lin. —
Winter. Exotiscbe Pilze.
fHandelingen en mededeelingen van de Maatschappij der Nederlandsche Letter-
kunde. 1884. LeideD, 8.°
+H3B'kcTÌH reo.iorHiecKaro KoMHTexa 1885 rofl'B. Tomi IV, A» 2-3. C.-ITe-
Tepóyprb, 1885. 8.°
2. APMAIHEBCKArO. I[peflBapnTe.ibnHÌi oTien. o reojTorniecKnxi. H3CJi'ES0BaHÌJix'B Bt
EoaTaBCKoft ryCepHiii bt> 1883 rojy. — HIIKIITIIHA. IIpe,aBapiiTe.ii>HHÌi orien no H3M'B,l.o-
BaiiiflMi 1884 Jiojia. — 3. MJ'IHKETOBA. IIpejBapHTe.wHHÌi oneri,. — EEPHLimEBA.
reojiornuecKia nscJi'EKOBairia, npou3Be,a,eHHHH Ha Spali jiìtomi 1884 rosa.
tHaBÌCTia IlMnepaTopcKaro PyccKajio reorpaduraecKaro OómecTBa. T. XX, G;
XXI, 1. C.-IIeTepóypnb, 1884. 8.°
xx. 6. KOCflKOBt. HyTeBHa saiiÈTra no KapaTermiy n ,H,apBa3y bì 1882 r. —
KAPATAHOBB, UOKO'B'b n. nOTAHHITL. KaiHHCKie raiapn MnHycuncitaro oKpyra. —
rPVMM'b-rPKHMAII.IO. KpaTKifi oneri, o pe3yiBTaTaxt ero 3Kxne,n,nn,iii bi npna.iaftcKifl
CTpaHH. — CTEBH1IIJ,KIM. Ot^ti, o 3aiijmxi> MeaijyHapojHoii Kombepemùn no Bonpocy o
nepBOMi iiepnAiaHt n yiiuBepcajibHOMt BpeMeHu. — MHKyXO-MAK.IAH. OTieTt o paóoraxi>
ero sa noaiiAHie jpa ro.ua. — xxi. 1. JECCAPB. K>ro-3ana,a;Haa Typiaiema:. — MAHKOBt.
Ofii. yneHHxi 3ac;iyraxT> rpaijja A. C. J'BapoBa.
"■'Jaarboek vari de Koninklijke Akademie van Weteuscbappen 1883. Am-
sterdam, 8.°
+ Journal (American Chemical) Voi. VI, 6. Baltimore, 1885. 8.°
Atwater. On the Acquisition af Atmosplieric Nitiogen by Plauts. — Richardson. The
Cliemical Composition of the Products of Roller Milling of Wbeat. — Frear. The Time
Element in Gluten Determinations. — Loring Jackson. On the Eeduction of Camphor to
Borneol. — Newbury. The Action of Light on Silver Chloride. —Smith. Mineralogical No-
tes. — Kimricull and Siveetser. Eemarks on Schulze's Process for the Quantitative Deter-
mination of the Halogens in Arornatic Compounds. — Moore. Notes on the Hùbl Method
for the Examination of Oils and Fats. — Michael and Wing. On the Action af Methyl
Iodide on Asparagine.
+ Journal (American) of Mathematics. Voi. VII, 3. Baltimore, 1885. 4.°
Peirce. On the Algebra of Logic. — Poincaré. Sur les équations Linéaires aux diffé-
rentielles ordinaires et aux différences finies. — MacMahon. A Second Paper on Perpe-
tuants. — Sedhojf. Priifung grosserer Zahlen anf ihre Eigenschaft als Primzahlen. —
— cu —
Paxlon Young. Solvable Irreducible Equations of Prime Degrees. — Craig. On a Certain
Class of Linear Differential Equations. — Gomes-Teixeira. Sur les nombres de Bemoulli.
+ Journal (American) of science. N. 172, voi. XXIX, avril 1885. New Haven, 8.°
Draper. Use of Carbon bisulphide in prisms. — White. The Genus Pyr gii li fera
Meek, and its Associates and Congeners. — Wilkinson. Occurrence of Native Mercuvy in
the Alluvium in Louisiana. — Rnckwood. Earthquakes in Spaio. — Clarke. Devonian
Spores. — lìeade. Denudation of the two Americas. — Croll. Arctic Interglacial Periods. —
Slokes. Notes on some apparently undescribed forms of Fresh-water Infusoria, No. 2. —
Walcolt. Paleozoic Notes; Now Genus of Cambrian Trilobites, Mesonacis.
* Journal de la Société physico-cliyuiique russe. T. XVII, 2, 3. St. Péters-
bourg, 1885. 8.°
2. Guslavson. Dounées thermiques pour les combinaisons du bromure d'alluminium
avec les hydrocarburcs. — Schalzky. Sur l'acide diallyloxalique. — hi. Preparation de l'ether
oxalique. — Bevad. Sur la formation des carbonates alcalinoterreux. — Pelrouchcwsky. Sul-
le changement de la couleur des surfaces colorées par illumination avec de la lumière
artiflcielle. — 3. Aìexeyeff. Sur la dissolution der liquides dans les liquides. — Wachtel.
Sur la fabrication du biebromate de potasse. — Aìexeyeff. Action de la lumière sur l'acide
nitrocuminique. — Krahau. Nombre des dérivés du benzol d'après la théorie de substitu-
tion. — Kajander. Kemarques concernant le Mémoire de M. Menscbutkin sur l'isomerie des
hydrocarbures d'après la théorie de substitution. — Przibykk. Dioxyde de diallyllène. —
Joukovsky. Sur le choc des corps parfaitement solides. — Stoletoff. A propos de réponse de
M. Kraewitch.
''Journal de Physique théorique et appliquée. 2e Sér. t. IV, avril 1885.
Paris, 8.°
Gouy. Sur les etfets simultanea du pouvoir rotatoire et do la doublé réfraction. —
Macé de Lépinay. Étude de la dispersion de doublé réfraction du quartz. — Ilurion. Sur
ler etfets thermiques des étincelles électriques. — lìurion. Sur la variation de résistancc
électrique du bismuth place dans un champ magnétique. — Amagat. Sur la détermination
du rapport— .
f Journal des Sociétés scientifiques. Pte année 1885. N. 13-16. Paris, 4."
•Journal of the Chemical Society. N. CCLXIX. Aprii 1885. London, 8.°
Stuart. On Nitrobenzalmalonic Acids. — Franckland. On Chemical Changes in their
Relation to Microorganisms. — Francis. Toughened Filter-papers. — Wells. A Quick Me-
thod for the Estimation of Phosphoric Acid in Fertilisers. — Ramsay and Tudor Cundall.
The Oxides of Nitrogen. — Sahurai. Note on Methylene Chloriodide. — Wright. The Illu-
minating Power of Methane. — Divers and Tamemasa l/aga. Conversion of Pelouze's Ni-
trosulphates into Hyponitrites and Sulphites. — Divers. The Constitution of some Non-
saturated Oxygenous Salts, and the Reaction of Phosphorus Oxychloride with Sulphites and
Nitrites. — Franckland. The llluminating Power of Hydrocarbons. — Peritili. Benzoyla-
cetic Acid and some of its Derivatives. Part IL — hi. Benzoylacetic Acid and some of
its Derivatives. Part III.
f Journal of the royal Microscopical Society. Ser. 2d voi. V, 2. London, 1885. 8."
Dallingcr. The Presidente Address. — Wrighl. The Lantern Microscope. — Maddox.
On Some unusual Forms of Laotic Ferment-Bacterium Lactis. — Stephcnson. On a Cata-
dioptric Immersion Illuminator.
'Journal (Quarterly) of the geological Society. Voi. XL1, 1. London, 1885. 8."
Porsyth Major. On the Mammalian Fauna of the Val d'Arno. — Pidgeon. On recent
— CUI —
Discoveries in the Submerged Forest of Torbay. — Downes. On the Cretaceous Beds at
Black Ven, near Lyme Begis. — Owen. On the Eesemblance of the Upper Molar Teeth
ofNeoplagiaulax to those ofTritylodou. — Metcalfe. On the Discovery at Creswell
Crags of a portion of the Upper Jaw ofElephas primigenius contaiuing the first and
second Milk-inolars. — Owen. On Bemains of Elephas primigenius from oneofthe
Creswell Bone-caves. — Wal/ord. On the Stratigraphical Positions of the Trigoni» of the
Lower and Middle Jurassic Beds of North Oxfordshire. — Claypole. On the recent Disco-
very of Pteraspidian Fish in the Upper Silurian Eocks of North America. — Searle*
V. Wood. On a Deposit of Pliocene Age at St. Erth, near the Land's End. — Green. On
a Section near Llanberis. — Hughes. On some West-Indian Phosphates. — Gardner. On
the Lower Eocene Plant-beds of the Basaltic Formation of Ulster.
niagazin (Neues Lausitzisches). Bd. LX, 2. Gòrlitz, 1884. 8.°
Schónwàlder. Gflrlitz im Jahre 1813. — Korschelt. Kriegsereignisse der Oberlausitz
zur Zeit der franzosischen Kriege. — Knothe. Die altesten Besitzer von Turchau bei Zittau.—
Schónwàlder. Der Budissiner Queisskreis.
•Mémoires de l'Académie de Nimes. T sér. t. V, 1882. Niraes, 1883. 8.°,
■Mémoires de l'Académie de Stanislas. 1883. 5 sér. t. 1. Nancy, 1884. 8.°
Adam. Les idiomes nógro-aryen et maléo-arien. — Morey. La vapeur d'eau utilisée
comme force motrice en Lorraine dans le cours du XVIII siede. — Cuvier. Les réformes
de la Lorraine et du pays Messin.
tMérnoires de la Société de Physique et d'Histoire naturelle de Genève.
T. XXVIII, 2. Genève, 1883-84. 4.°
Micheli. Contribution à la Flore du Paraguay. — de Loriol. Catalogue raisonné des
Echinodermes recueillis par M. V. de Bobillard à l'ile Maurice. — de Saussure. Prodromus
Oedipodiorum insectorum ex ordine Orthopterorura.
•Mémoires de la Société des antiquaires de Picardie. Documents inédits
concernant la province. T. X. Amiens, 1883. 4.°
Mnocquc. Histoire de l'Abbaye et de la ville de Saint-Biquier.
*Mémoires de la Société nationale des antiquaires de France. T. XLIV. Paris,
1883. 8.°
*Mémoires du Comité géologique. Voi. II, 1. St. Pétersbourg, 1885. 4.°
Nikilin. Aligera, geol. Karte von Bussland. Blatt 71.
'Memoirs of the Museum of comparative Zoòlogy at Harvard College. Voi. XI,
1. Cambridge, 1884. 4.°
Wadsworth. Lithological Studies. A description and classification of the Eocks of the
Cordilleras.
■ì-Minutes of proceedings of the Institution of Civil Engineers. Voi. LXXIX.
London, 1885. 8.°
Jamieson. Electric Lighting for Steamships. — Parsons. The working of Tramways
by Steam. — Shellshear. The Sydney Steam-Tramways.
i-Mittheilungen aus d. Jahrbuche der k. ungar. geologischen Anstalt. Bd. VII,
Budapest, 1885. 8.°
Posewitz. Die Zinninpeln ira indischen Oceane. I. Geologie von Bangka.
tMittheilungen der Anthropologischen Gesellschaffin Wien. Bd. XIV, 4. Wien,
1884. 4.°
Jel'mek. Aus den Gràberstàtten der liegenden Hocker. — v. Kubinyi jun. Das Urnen-
feld von Felso-Kubiu. — Woldrich. Beitrage zur Urgeschichte Bohmens.
— CI.II1 —
: Mittheilungen der k. k. geographischen Gesellschaft in Wien. 1884. N. F.
Bd. XVII, Wien, 8.°
Diencr. Die Erdbeben auf der Insci Ischia ani 28 Juli 18S3. — Imma Slernegg. Die
Ausiedelungsformen in den Alpen. — W&nsch. Die Flussliiufe des Komiir, Gerdschanis
und Kelkit. — Campen. Der Ausbruch des Krakatau in der Sunda-Strasse ira August 1883. —
Blumen'.ritt. Die Negritos von Baler. — Muromzow. Der Kaukasus. — Breker. Etymologie
geographischer Naraen in Mexico. — l'olakowsky. Die Entdeckung des Nicaragna-Sees und
des Rio San Jnan de Nicaragua (. 522 bis 1540). — v. Vohlgemuth- Die usterr. polar Expe-
dition nacb Jan Mayen 1882-83.
^Mittheilungen der k. k. Màhrisch-schlesischen Gesellschaft zur Beforderung
des Ackerbaues, der Natur- und L mdeskunde. 1884. Brunn, 4.°
'•"Monatsblàtter des Wissenschaftlichen Club in Wien. Jbg. VI, 7. AVien,
1SS5. 4.°
tNacbiiebten van der konig. Gesellschaft der Wissenschaften und der Georg-
Augusts Universitàt zu Gòttingen. 1884. Gòttingen, 4.°
'Nature. Voi. XXX, n. 783; XXXI, n. 784-800. London, 1885. 4.°
*Naturforscher (Der). Jhg. XVIII, 10-14. Berlin, 1885. 4.»
"Notices (Montbly) of the r. Astronornical Society. Voi. XLV, 5. Marcii, 1885.
London, 8.°
von Oppolzer. On the Proposed Change of the Astronomical Day. — Vownintj. On
the Right Ascensious of the Cape Catalogues for 1850 and 1880. — hi. On the Star Places
of the Nautical Almanae. — Sadler. Notes and Correction to Sir John Herschel's Synopsis
of ali Sir William Herschel's Measures. — Nelson. On the Value of the Long Inequality
in the Motion of the Moon due to the Disturbing Action of the Planet Mars. — hi. Ob-
servations of Barnard's Coraet (b 1884) made at the Natal Observatory, Durban. — Royal
Observatory Greenwich. Spectroscopic Results for the Motions of Stars in the Line of Sigbt,
obtained in the Year 1884. No. Vili. — Noble. Note on the Nautical Almanae Dimensions
of the Satumian System. — Royal Observatory Edinburgh. Appendix to Report. — Spilla.
Note on the Transit of Jupiter's Satellite IV.. seen at Clapham, 1885, Feb. 27. — Perry.
Phenornena of Jupiter's Satellites , and Occnltations of Stars by the Moon, observed at
Stonyhurst, 1S84. — Marth. Data for a Graphical Representation of the Solar System.
"^Notulen van de Algemeene en Bestiiurs-vergaderingen van het bataviaasch
Genootscbap van Kunsten en Wetenschappen. Deel XXII, 1884. Afl. 2, '■'>.
Batavia, 8."
;Ot'iott> IhineparopcKaro PyccKaro reorpaipHiecicaro 06mecTBa 3a 1884 nai..
C.-HeTep6ypr"B, 1885. 8.°
'■'Papers (Professional) of the signal service. N. XIII. Washington, 1884. 4.°
Ferrei. Temperature of the atmosphere and Earth's Surface.
+Proceedings of the r. Geographical Society. N. S. Voi. VII, 3. March, 1885. 8."
Johnston. The Eilima-Njaro expedition. — Holdich. Afghan boundary Coramission :
Geographical notes. — Letters from colonel Prejevalsky. — Recent Dutch Expeditions to
the uovth Coast of New Guinea and ascent of the River Amberno. — Danish scientiflc
Expedition of 18S4 in the Gunboat • Fylla".
fProcessen-verbaal van de gewone vergaderingen der k. Akalemie vau We-
tenschappen. Afd. Natuurk. 1883-84. Amsterdam, 8."
Bcllettiso-Rendiconti — Vol. I.
— CL1V —
•; Repertori uni der Physik. Bd. XXI, 3. Munchen, 1885. 8.°
Bruche. Ueber die Wahmehinung der Gerausche. — Thomson. Die Grasse der Atome. —
Corna. Beob.ichtungen iiber den gegenwartig sichtbaren Sonnenring. — Barloli. Diestrahl-
ende Warme und der zweite Hauptsatz der mechanischen Warmetheorie. — Kónig und
fìicharz. Eine neue Metbode zur Bestiramung der Gravitationsconstante. — Fein. Elektri-
sche Lampeu fur Demonstratious- und Projectionszwecke.
:Report (Animai) of the Yorkshire Philosoplrical Society, for 1884. York,
1885. 8.°
f Resumé des séanees de la Société des ingéuieurs civils. Séances du 20 mars
et 10 avril 1885. Paris, 8.°
fRevue (Nouvelle) historique de droit francais et étranger. 9e année, u. 2.
Mars-avril 1885. Paris, 8.°
Gérardiu. Étude sur la solidarité". — Tardif. Les auteurs présumés du Grand coutu-
mier de Normaodie. — Bonnardot. Docuraents pour servir a l'histoire du droit coutumier à
Metz aux XIII' et XIV' siècles. — Omont. Catalogue des manuscrits de la bibliothèque de
Cujas (1574).
*Revne politique et littéraire. 3e sér. T. XXXV, n. 14-17. Paris, 4.°
•Revue seientifique. Ser. 3" t. XXXV, 14-17. Paris, 1885. 8.°
f3aniiCKH HoBopoccificKaro Ooin,ecTBa EcTecTBOiicnuTaTejefi. Tojit> IX, 1.
Checca, 1884. 8.°
CIIHIIOBl). Oiiticaiiie hobhxt> ii sia.ioiuciijjioBaHHHXT. *opMt paiiOBiiin, usi TpeTuiHHxi.
oópa30Baniu Hoisopoccin. CTaTbji ujnaa. flpyct nepexoAHuxi OT.TOJKeiiiii. — M1IK.1AUIEBCKI1I.
MaTepia.iH j.ia Feo.ioriu r.TyxoBCKaro ys3ja ^epHnroBcitoìi ryóepuin. — AH,2,PyCOBT>.
3aMSTKa o reo/ioi'mecKnx'B nacnaoBamaxi m, oitpecTHocTflxi. r. Kepin. — K.IOCCOBCKII1.
IhicTpvKuiH j.ia imaiKnema ocajKOB-B, rpo3l n rpaia. — IIEPEflCYIABUEBA. 0 pa3BnrÌH
lio.ioBparoKb.
•Science. Voi. V, n. 111-115. Cambridge Mass. 1885. 4.°
111. Trowbridge. The Jefferson physical laboratory. — ■ James. Evidences of beaches
in the Cincinnati group. — Hudson-Bay Eskimo. — 112. John Bloomfield Jervis. —
Lawell. The New Palace at Sòul, Korea. — Galscìiel. The Yuchi tribe of Indians, and
its language. — Becent investigations upon cbolera. — Frora Suakin to Berber. — The
topography and geology of the Hudson-Bay region. — 113. The relation of microbes
to life. — Stone. The eli mate of the Egyptian Sudan. — The Caroline Island eclipse expe-
dition. — Derby. The physical features of Brazil. — The last cruise of the Albatross in
the Gulf of Mexico. — Technical instruction in America. ■ — 114. Proul. An-estimate of
General Gordon's scientific characteristics. — Stone. The route from Suakin to Berber. —
The Island of Cozumel, — Armsbij. Errors in digestion experirnens. — Thurslon. The
status of aeronautics in 1884. — Derby. The drainage system of Brazil. — 115. Civil and
astronomical time. — ■ Greely. The scientific results of the Lady Franklin Bay expedition. —
Parker. Footprints in the rocks of Colorado. — Successful extraction of a bullet from
the brain.
ìSitzungsberichte der k. preuss. Akademie der Wissenschaften zu Berlin.
1884-85, XL-LIV. Berlin, 8.°
Kohlrausch. Die elektrische Leitungsfàhikeit des im Vacunra destillirten Wassers. —
Siemens. Beitràge zur Theorie des Magnetismus. — Voigt. Neue Bestimmungen der Ela-
sticitats-Constanten von Steinsalz und Flussspatb. — Dillmann. Die Kriegsthaten des Konigs
— CT.V
• Amda-Sioii gegen die Maslim. — Sc'iwendener. Zur Lehre von dei' Festigheit der Ge-
wachse. — Kronecker. Die Periodensysteme von Functionen reeller Variabeln. — • Behrmann
und Hofmann. Umwandlung der Citronensiìure in Piridin-Verbiudungen. — Weslernvtier.
Untersuchungen iiber die Bedeutung todter 1Mb ren und lebender Zellen fur die Wasser-
bewegung in der Pflanze. — Kayser. Ueber Blitzphotographien. — Waltenbach. Die Tran-
slatio Alexandri et J Listini . — Frilsch. tJeber dén Angelapparat des Lophius piscatorius. —
Kirchlio/f. Ueber einige Anwendaagen der Theorie der Formanderung, welche ehi Korper
erfShrt, wenn er magnetisch oder diSlektrisch polarisirt wird. — Fuchs. Ueber eine Forni.
in welche sich das allgemeine Integrai einer Dirl'erentialgleichung erster Ordnung bringen
làsst, wenn dasselbe algebraisch ist. — Kronecker. Xaherungsweise ganzzahlige AuflOsung
linearer Gleichungen. — von Helmholz. Verallgemeinerung der Sàtze uber die Statik niu-
nocyklischer Systeme. — Konìg und Richars. Eine neue .Methode zur Bjstimmuug der Gra-
vi tationsconstante. — Hofmann. Beitrage zur Kenntniss der Coniin-G ruppe. — Gonze. Die
pergamenisehe Bibliotliek. — Kronecker. Nàherungsweise ganzzahlige Auflo.sung linearer
Gleichungen.
:.Sitzungsbeni3hte der phys. raeJ. Societiit zu Erlangen. 1G Heft. Erlangen,
1SS4. 8.°
•Tidskrift (Entomologisk). Arg. V. 3, 4. Stockbolm, 1881. 8."
3. Sandali. Den Entomologiska FOreningens sammankouist den 10 maj 1881. — Ho/gren,
och Nordstrom. Revisionsberiittelse forar 1883. — Thedenius. Leucania straminea Treitsche,
en fòr Skandinavien ny Noctuid. — Wallengren. Forteckning ,1 de Limnophidae, Apatani 1."
och Sericostom.itid« som hittills blifvit fauna p.i skandinaviska halfon. — Sandberg. Fort-
satte iagttagelser over arktiske sommerfugles inetamorphoser. — Lampa. Anteckningar oni
sallsyntare svenska Lepidoptera. — Holmgren. Grasmasken, nagra ord med anledning af
denna skadeinsekts upptradande i Norrland 1SS3. — Sandahl. Zeuzera pyrina L. — Reuier.
Kntomologiska meddelanden fr°n Societas' prò Fauna et Flora Fenilica samniantraden aren
1882 ocli 1883. — 4. Rentier. Finlands och den skandinaviska lulions Hemiptera Het:-
roptera. — Andersson. Iaktt.igelserofver nàgra insekters lefnadsforhallanden. — Sandahl.
Xekrolog Ofver Anders Fredrik Regoell. — v. Post. Bidrag till Dodskallefjarilens (Ache-
rontia Atropos) lefnadshistoria. — Rader. Species Capsidarnm, qnas legit expeditio
•lanica Galateae. — Spangberg. Orchestes populi L. i Gelletrakten.
: Tijdschi-irt voor Indisehe Taal- Land- en Volkenkunde. Deel XXIX, •"., 6.
Batavia, 1884. 8.°
Goossens. Eeis naar de zuidelijke nederzettiugeu van Groot-Atjeh. — Negoro. Beschrij-
ving van het district Salem en in het bizonder van het gehueht Goenoeng-Sagara. — vati
Uphuijsen. Woordenlijst van de taal der Loeboes. — Schol. Het stroomgebied der Katenia i.
Bijdrage tot de kennis van Oost-Sumatra.
'Verhaudluugeu dei- Berliner Gesellschaft fur Anthropologie, Etimologie und
Urgeschichte. Sit. 20 Dee. 18S4. Berlin, 8.°
';"Verhandlungen des k. k. Zoologisch-botaniscben Gesellschaft in Wien
Bd. XXXIV, Wien, 1885. 8.°
Brauer. Entomologische Beitrage. — Drasche. Ueber ein Mblguliden der Adria. —
llandlirsch. Zwei neue Dipteren. — Heller. Zur Biologie des Anisarthron barbipes. —
Keferslein. Der Boinbyx oder Bombylias des Aristoteles uh Siede hervovbringendes
Insect. — Keyserling. Neue Spinnen aus Amerika. — Kohl. Die Gattungen der Pompiliden
und uer Larriden. — Móschler. Die Nordamerica unii Europa gemeinsam angehOrenden Lepi-
dopteren. — ■ Reinhard. Zwei seltene Giraud'schc Hymenopterengattungen. — Bsc'i uni
— CLVI —
Breidler. Trochobryum nov. gen. Seli geri acearum. — Hackel. Ruscus Hypo-
glossum L. — Pfurtschelkr. Beitrage zur Anatomie der Conifereuhulzer. — Voss. Neue
Beitrage zur Kenntniss der Lenticellen.
+VerÌandlungen des naturhist. Vereines der preuss. Rheinlande und Westfa-
lens. Jhg. XLI, 2. Bonn, 1884. 8."
Scìienck. Die Diabase des oberen Ruhrthals und ihre Kontakterscheinungen rait deni
Lenneschiefer. — v. Diickcr. Ueber die Ursache grosser Verschiebungen und der grossen
Bewegungen in dei- Erdrindé iiberhaupt. — Sedheim. Verslag omtrent een geologisch on-
derzoek van de gronden in de' Betuvve. — Wedekind. Fossile Holzer ira Gebiete des Westfal.
Steinkohlengebirges. — Nóggeralh. Die intermittirende heisse Springquelle zu Neuenahr
in der Rheinprovinz. — vom lìath. Mineralogisclie Notizen. — Schemmann. Beitrage zur
Flora der Kreise Bochum. — Mailer. Ein Beitrag zur Lebensgeschichte der Dasypoda
liirtipes.
'Verslagen eu Mededeelingen der k. Akadernie van Wetenschappen. Afd. Na-
tuurk. 2 Reeks D. XIX, XX. Afd. Letterk. 3 Recks D. I. Amsterdam,
1884. 8.°
xix. Grinwis. De bewegingsvergelijkingen van het electromagnetische veld, in ver-
band met de theorie van Maxwell. — Behrens. Ueber eigenthumliche Krystallgebirge in
eiuem vulkanischen Gestein von der Insel Timor. — Slieltjes. Over de quadratisele ontbin-
ding van priemgetallen van den vorm 3/i-t-l. — Me^s. Uitkomsten van waarnemingen met
den piezometer. — Le Paige. Sur les surfaces du troisième ordre. — Oudemans. Het problema
van Snellius opgelost door Ptolemaeus. — xx. GiUay. Het polariseeren van telefonische
ontvangers. — Korleweg. Over de banen besehreven onder den invloed eener centrale
kracht. — de Boer. Discussie de algemeene vierde-machtsvergelijking, — i. Kern. Over
eenige onde sanskritopschriften van 't maleiscbe schiereiland. — Hoekstra. Het vadersebap
van het vijfJe olyinpische zegelied van Pindarus. — Bool. Tot verklaring en kritiek van
boek VII en Vili der natuurbeschrijving van riinius. — Francken. Dezonedips van En-
nius. — tea Hate, Sur la synonymie ethnique et la toponymie chez les Indiens de l'Amériquo
du Nord.
'•Wochensclirift d. òsterr. Ingenieur und Architekten-Vereins. Jhg.X, n. 14-17.
Wien, 1885. 4.°
■Zeitschrift der osterr. Gesellschaft tur Meteorologie. XX Bd. Aprii 1885.
Wien, 4.°
Woeikojf. Die Regenwerhàltnisse des malayiscben Archipels.
•Zeitschrift des ost. Ingenieur- und Architekten-Vereins. Jhg. XXXVII, 1.
Wien, 1884. 8.°
Leonhardl. Das neue konigliebe Opernhaus in Budapest, erbaut von Nicolaus Ritter
von Ybl, und desseu Biihnen-Einrichtung nach System „Asphaleia". — Usuiseli. Die Ket-
tenschifffahrt anf der oberen Donau. — Pranl. Die Auswechslung der Einsenconstruction
des Stranover Viaductes. — Salaba. Ueber die Construetion der Massenbeschleunigungen
ini Kurbelmechanismu?. — Pierre. Die neuen absoluten Einheìten des internatioualen
elekti'ischen Congresses von Jahre 1881.
•Zeitschrift fur Naturwissenschaften. 4 F. Bd. Ili, 6. Halle, 1884. 8."
Schwegmann. Entstehung und Metamorphose der Wirbelsaule von Rana tempora-
via. — Kramer. Zu Tarsonemus von Flemining.
— CI. VII —
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di maggio 1885.
Pubblicazioni nazionali.
'Ardissone F. — La vegetazione terrestre considerala nei suoi rapporti col
clima. Milano, 1885. 8.°
•Argentina N. — Francesca Forleo-Brayda pittrice francavillese 1779-1820.
Lanciano, 1885. 8.°
'Atti della Giunta per la inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agri-
cola. Voi. XII, 2, 3; XIII, 1. 1, 3. Roma, 18S5. 4.°
'Bordelli G. — Alcune formule sui momenti d'inerzia dei poligoni piani. Mi-
lano, 1885. 8.°
'Bassani F. — Sulla probabile esistenza del gen. Carch arodo n nel mare
titonico. Milano, 1885. 8."
' Id. — Intorno ad un nuovo giacimento ittiolitico nel monte Moscai (Vero-
nese). Padova, 1885. 8."
'Bombice/. L — Corso di litologia, filoni metalliferi, rocce, pietre edilizio,
marmi. Bologna, 1885. 1<3.°
'LI. — Sulle superficie elicoidi e paraboloidi nei romboedri detti selliformi
di dolomite e di altri carbonati anidri. Bologna, 1885. 4.°
'Bilanci comunali per l'anno 1882. Roma, 1884. 4."
*Cantù C. — Beccaria et le droit penai. Trad. par J. Lacointa et C. Dei-
pech. Paris, 1885. 8.°
■l'.tpellini G. — Resti fossili di Dioplodon e Mesoplodon. Bologna, 1885. 4."
*Casti H. — In D. Johaunem Capistranensem strenuum Albae Graecae libe-
ratorem epinicio!]. Aquilae in Vestinis, 1885. 8."
'Comparetti D. — Leggi antiche della città di Gortyna in Creta scoperte
dai dott. F. Halbherr ed E. Fabricius. Firenze, 1885. 4.°
• Delti gnoso G. — L'obbligazione illimitata dei Soci studiata in confronto
della personalità giuridica della Società. Palermo, 1885. 8.°
; Elenco dei fari e fanali nelle coste del Mare Mediterraneo, Mar Nero e Mare
d'Azof. 1885. Genova, 4.°
'Fiordispini P. — Rendiconto statistico-clinico del Manicomio di Roma pel
setteuio 1874 al 1880. Roma, 1884. 4.°
'Garibaldi P. M. — Variazioni ordinarie e straordinarie del magnete di de-
clinazione diurna osservate in Genova nel periodo 1872-84. Genova,
1885. 4."
■ ii0,j />. _ il dottor Beggiato. Commemorazione 1 tta nell'adunanza del-
l'Accademia olimpica del 22 giugno 1883. Vicenza, 1885. 8.°
•Martone M. — Dimostrazione dei teoremi dello Stewart. Napoli, 1885. 8."
— CT.V1I1 —
*Mocenigo A. G. — Passaggio della voce attraverso telefoni di circuito diverso
per induzioni elettro-magnetiche. Vicenza, 1885. 8."
* Paoli B. — Esposizione storica e scientifica dei lavori di preparazione del
Codice penale italiano dal 1866 al 1884. Lib. I, II. Firenze, 1884-5. 8.°
*Perotti N. — Profilassi della difteria. Nuova cannula per insufflare pol-
veri medicamentose. Napoli, 1885. 8."
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" Pietrogrande G. — Lapidi, lucerne, anfore, e bolli nel museo di Este e nel
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*Ragnisco P. — Un autografo del cardinale Bessarione. Venezia, 1885. 8.°
*Ragona D. — Il « foehn » del 6 marzo 1885. Modena, 1885. 8.°
♦Relazioni della Commissione d'inchiesta su gli infortuni del lavoro nel 1883
e 1884, e la responsabilità degli imprenditori. Milano, 1885. 8.°
* Romiti G. — La cartilagine della piega semilunare ed il pellicciaio nel negro.
Pisa, 1885. 8.°
* /,/. — Nuove osservazioni sulla struttura dell'ovaia [umana. I. Il rivesti-
mento epiteliale ed il suo significato. Pisa, 1885. 8.°
* Rossi A. — Discorsi pronunciati al Senato sui provvedimenti per la crisi
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cotti. Firenze, 1884. 4.°
*Soulier E. — Saggi di filosofia ante-socratica. Eraclito Efesio. Roma,
1885. 8.°
'Statistica delle Banche popolari. Stato delle banche alla fine del 1883 e
movimento degli affari durante gli anni 1881 e 1882. Roma, 1885. 4.°
' Tempie-Leader G. — Libro dei Nobili Veneti. Firenze, 1884. 8.°
* Zanotti-Bianco 0. — Il problema meccanico della figura della terra esposto
secondo i migliori autori. Parte 1 e II. Torino, 1885. 4.°
■ '/Agno de A. — Due nuovi pesci fossili della famiglia dei balistini scoperti
nel terreno eoceuo del Veronese. Napoli, 1884. 4."
Pubblicazioni estere.
*Allard A. — La crise. La baisse des prix. La monnaie. Paris, 1885. 4."
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vertrage nach romischem und gemelnem Recute. Luzern, 1884. 8.°
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ì Bégoune A. — Ueber Gefàssversorgnug der Kropfe mit besonderer Beriick-
sicbtigung der Struma cystica. Leipzig, 1884. 8.°
* Berli nerblau J. — Ueber die Einwirkung von Chlorcyan auf ortho- und
Paraainidophenetole. Dresden, 1884. 8."
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^Borel G. — Contributions a l'étuda des asymétries du visage et de l'bémia-
tropbie faciale progressive. Genève, 1885. 8.°
' ' Bott M. — Beitrage zur Sublìmatwundbehandlung. Solothurn, 1884. 8.°
^Bourquin A. — Untersucbungen ueber die Rhodaninsàure und ihre Spaltungs-
produkte. Bern, 1884. 8."
t Carrara H. — Beitrag zur Anatomie und Patbologie der Kleinen Labieu.
Stuttgart, 1884. 8.°
+Carte géologique de Belgique. Bruxelles, Dinant, Natoye, Clavier, Bilsen.
Bruxelles, 1883.
ìCaumonl F. — Ueber Behandlung cbroniscber Gelenkentzundungen an der
unterò Extremitàt mit und oline Resection unter speeieller Beri'ieksich-
tigung der definitiven Endreaultate. Leipzig, 1883. 8."
■('orna: A. — Zur Statistik der Fraeturen an den Extremitaeten. Neucbatel,
1884. 4.n
• Draper H. — On tbe use of Carbon bisulphide in prisms. New Haven,
1885. 8.°
' Fetscherln P. — Ueber Ovarialtumoren als Compilation von Schwanger-
scbaft und Geburt aufGrund von sieben in der bernischen geburtshiil-
flichen Klinik beobachteten Fallen. Bern, 1884. 8.°
*FrankeJ. N. — Jan Brozek akademik Krakowski 1585-1052. W Krakowie,
1884. 8.°
• Carré C. — Ueber Drùsentuberkulose und die Wicbtigkeit friihzeitiger Ope-
ration. Leipzig, 1883. 8.°
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■Halperson C. — Beitrage zur elektrischen Erregbarkeit der Nerveufaseru.
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'■ huhe F. — Ueber den Einfluss der Warme und Kalte auf verscbiedene
irritable Gewebe warm- und kaltblutiger Thiere. Bern, 1884. 8.°
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*Monuments préhistoriques de l'ancienne Pologne. lère serie. Kusse royale par
G. Ossowski. 3e livr. Cracovie, 1885. 4.°
fOberholzer J. — Ueber die neuesteu Behandlungs Methoden bei querem
Brucli der Kniescheibe. Bern, 1884. 8.°
''Perregaux E. — Einiges uber die Lippenmuskulatur der Saugethiere. Bern,
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■ Petit-pierre L. — Des conditions des formalités du mariage et de ses eftets
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: Peyer A. — Ueber die Diarrhoea cbronica nervosa. Basel, 1884. 8.°
*Pickering C. — Light of Comparison Stars for Vesta. New-Haven, 1884. 8.°
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-''Ragazzi C. — Recherches anatomiques sur le goìtre. Milan, 1884. 8.°
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■Sclaveizer A. — Beitnige zar Kenntniss hoherer Fettsauren. Ueber die
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*Schwickert J. J. — Zum Frieden zwischen Philosophie und positive Religion.
Bonn (Trier), 1885. 8.°
*Spinnler E. — Das Wachsthum der Tabakpflanze. Bern, 1884. 8.°
•Sprawozdania komisyi jezykowéj Akad. Umiei. T. III. W Krakowie, 1884. 8.°
'■Steck B. — Zum Jobannesevangelium. a) Die Dauer der òffentlichen Wirk-
samkeit Jesu; b) Die Perikope von der Ehebrecherin. Bern, 1884.4.°
Stefanescu Gr. — Entomologia romàna. Coleopterele de pe Domeniulù Bros-
teni din Judetulù Sucéva. Bucuresci, 1885. 4."
• Studer A. — Die nichttodtlichen Korperverletzungen in forensischer Bezie-
huug. Bern, 1884. 8.°
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^Telbisz J. — Beitrage zur Kenntniss der Sebacinsiiure. Budapest, 1884. 8."
'Wessner G. — Chronisehe Herzkrankheiten und Puerpeiiuin. S' Gallen,
1884. 4.°
*Zbiór vriadomosci do antropologii Krajowéj.T. Vili. W Krakowie, 1884. 8."
■ Zvetaieff Joh. — Inscriptioues Italiae medine dialecticae. Cum tab. Lipsiae,
1884. 4.°
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di maggio 1885.
Pubblicazioni italiane.
•Annali del credito e della previdenza. Aimo 1855, n. 10. Roma, 4."
Codwci Pisanelli. L'ordinamento delle casse di risparmio in Germania e specialmente
in Prussia.
'Annali della Società dei zootecnici italiani. Anno IV, n. 1. Milano, 1885. 8."
Bissi. Studi zoologici e zootecnici sulle razze animali della provincia di Trapani.
'Annali di agricoltura, 1885, u. 91. Roma, 1885. 8.°
Gigliati. Relazione sul primo Congresso ornitologico intemazionale tenuto a Vienna
dal 27 al 14 aprile 1884.
f Annali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. 1885. N. 4-5.
Milano, 8.°
Spica. Ricerche sulla diosma crenata. — Discaro. Osservazioni sulla determinazione
volumetrica del cloro col processo del Molir. — Mimavi. Sopra alcuni nuovi acidi solfo-
uici. — Giocosa. Sui nitrili aromatici e grassi nell'organismo (fine). — Bufalini. Sulla pre-
parazione della ioJoemina. — hi. Sul potere curarico dell'ioduro di tetraetilainmonio. ■ —
Cervello. Sull'adonis cupaniana. — hi. Azione comparativa tra gli idrati di trimetilossetil e
trimetilvinilammonio.
•Archivio storico italiano. Ser. IV, t. XV, disp. 3\ 1S85. Firenze, 8."
Gorrini. Lettere inedite degli ambasciatori fiorentini alla Corte dei Papi in Avignone
(anno 1340). — Ferrai. Il processo di Pier Paolo Vergerio. — Neri. Il forte di Sarza-
nello. — Mancini. Di un Codice artistico e scientifico del quattrocento con alcuni ricordi
autografi di Leonardo da Vinci.
*Atti della r. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli. Voi. XVIII,
XIX. Napoli, 1884-85. 8."
xix. Ciccane. La questione sociale economica. — Jaja. L'unità sintetica Kantiana e
l'esigenza positivista. — Peperc. I parlamenti feudali e il sistema rappresentativo. —
Ciccone. Del valore d'uso e del valore di scambio. — Arabia. Del diritto di punire secondo
la scuola positiva.
"Atti della Società toscana di scienze naturali. Processi verbali. Ad. del
22 marzo 1885. Pisa, 4.°
Atti del r. Istituto d'incoraggiamento alle scienze naturali, economiche e tecno-
logiche di Napoli. 3a serie, voi. 111. Napoli. 1884. 8.°
Mi. Sull'ultima invasione colerica in Egitto. — Zinna. Azione dell'ipermanganato
di potassio sulla paraffina. — Depérais. Nuovo metodo di trattamento del sego grezzo. —
Buuettino-Rendicokti — Vol. I. 21
— clxii —
Miraglio. La proprietà industriale. — Comes. Sulla gommosi nei fichi del Cilento. — Sem-
mola. Nuove esperienze sull'elettrolisi. — Dono. Nuovo metodo per calcolare la longitu-
dine. — Comes. Sulla malattia del pomodoro. — Ciccone. Due nuovi teoremi di fisica. —
Nobile. Esame micrometrico di alcune stelle. — Sommala. Sullo spegnimento della luce
elettrica.
+Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria per le provincie di
Romagna. 3a ser. voi. II, 5, 6. Bologna, 1884. 8.°
Gozzadini. Degli scavi e ritrovamenti di antichità fatti nella provincia bolognese du-
rante l'anno accademico 1883-84. — Ricci. Il vecchio teatro del pubblico in Bologna
(1547-1788). — Malvezzi. 11 diario meteorologico di Andrea Pietramellara per l'aDno 1524. —
Albicini. Bologna secondo la cronaca di Pietro di Mattiolo.
'Atti e Memorie della Società istriana di archeologia e storia patria. Anno 1,
1884. Parenzo, 4.°
Cleva. Notizie storiche del duomo di Pola. — Pulgher. Cimeli ritrovati negli scavi
del duomo di Pola. — Luciani. Iscrizioni romane scoperte nel 1884. — GregoTutti. La
tessera ospitale di Parenzo. — Amoroso. I castellieri istriani e la necropoli di Verino.
'Bollettino consolare pubblicato per cura del Ministero per gli affari esteri.
Voi. XXI, 4. Roma, 1884. 8.°
Durando. Commercio degli agrumi in Trieste. — Derìone di Sambuy. Navigazione
italiana a Fiume del 18S4. Commercio marittimo. — Vertami. Movimento generale del
canale di Suez, durante il primo trimestre dell'anno corrente. — De Boccard. Importazioni
ed esportazioni per e da Salonicco nel 1884. — De Goyzueta. Movimento della navigazione e
del commercio italiano nel distretto consolare di Singapore nel 1884. — Breen. Costruzione
navale sul Clyde, durante l'anno 1884. — Bozzoni. Rapporto sul movimento commerciale
nel porto e della presidenza di Bombay, durante l'anno amministrativo 1884. — Lacherstein.
Alcuni cenni sulle attuali condizioni della Nuova Caledonia. — Finzi. Prospetto delle balle
di pelli spedite da Shanghai ai porti italiani durante il 4° trimestre del 1884.
+ Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale del Collegio C. Alberto in Mon-
calieri. Anno XIII, 1883-84, n. 9. Torino, 4.°
* Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, 9-11.
Napoli, 1885. 4.°
•Bollettino del Club alpino italiano per l'anno 1884. Voi. XVIII, n. 51. To-
rino, 1885. 8.°
Spanna. 11 Margozzolo e il Mottarone. — Barelti e Sacco. Il Margozzolo. — Cita.
Le piccole industrie del Vicentino. — Abbate. Su e giù. — Sella A- L'alpinismo al prin-
cipio del 1600. — Baer. Questioni di diritto intorno ai ghiacciai. — Vesco. Mémoire sur
les premières ascensions du Mont Rose. — Sacco. Nuove caverne ossifere e non ossifere
nelle Alpi marittime. — Issel. Delle osservazioni da eseguirsi per lo studio dei movimenti
secolari del suolo. — De Falkner. Su la topografia e la nomenclatura del gruppo di Brenta
nel Trentino. — Mosso. La respirazione dell'uomo sulle alte montagne.
f Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2a voi. X, 5. Roma, 1885. 8.°
Vicentini. L'insurrezione mahadista nella provincia di Dongola. — Hugues. Alcune
considerazioni sul primo viaggio di Amerigo Vespucci. — Giglioli. Proposte generali per
l'esplorazioDe biologica completa del Mediterraneo e dei mari adiacenti sottoposte alla Com-
missione talassografica. — Gatta. Da Massaua a Chartutn per Keren e Cassala. — di
Brazzà. Lettere. — Holdich. Le alte vallate del Murghab e dell'Heii-Rud.
— CLXIII —
•Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Marzo-aprile
1885. Anno II. Koma, 4.°
'Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, 15-27. Roma, 4."
•Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno 111, n. 7-9. Roma,
1S85. 4.°
■Bollettino mensuale dell'Osservatorio C. Alberto in Moucalieri. Sor. 2a voi. IV.
11, 12. Torino, 1884.4.°
■Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VII, 1885.
maggio. Roma 4.°
•Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885. n. 13-18. Roma, 4.°
•Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, 4. Roma,
1885. 4.°
• Bullettaio della r. Accademia medica di Roma. Anno XI, 2. Roma. 1885. 8.°
Marchiafava, Russimi. Sopra un caso di obliterazione congenita dell'istmo dell'aorta
ed endocardite ulcerosa. — Legge. Sopra il cervello di una donna del Sudan.
•Cimento (11 nuovo). 3a serie t. XVII. Marzo-aprile. 1885, Pisa, 8.°
hi. Influenza del calore e del magnetismo sulla resistenza elettrica del bismuto. —
Bt lira mi. Sulla rappresentazione delle forze newtoniane per mezzo di forze elastiche. —
Grimaldi. Sulla dilatazione dell'etere solforico a diverse pressioni. — Cardani. Sulla durata
delle scariche rallentate. — Eecker. Sulle scariche elettriche. — Calzecchi-Oncsìi. Di una
esperienza che illustra il 3° principio della meccanica. — Somigliano. Sopra l'equilibrio di
un corpo elastico isotropo.
t Circolo giuridico (II). Anno XVI, 3, 4. Palermo, 1885. 8.°
Salvioli. Il metodo storico nello studio del diritto civile italiano. — Vito. Betta intel-
ligenza dell'art. 287 Cod. pen. — La Mantia. Dritto civile siciliano esposto secondo l'ordine
del Codice italiano.
•Cronaca dell'istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, 10. Palermo, 1885. 8.°
Latino. Gli effetti del lavoro mentale sulla salute degli alunni. — Gabelli. Esposizione
nazionale di Torino. Sezione didattica. — Toti. A proposito di scuole normali.
* Gazzetta chimica italiana. Anno XV, 2. Appendice voi. Ili, 6, 7. Palermo,
1885. 8.°
Massara e Posselto. Sopra il diamidossimetiltrifenilraetano. — Nasini e Bernheimer.
Sulle relazioni esistenti tra il potere rifrangente e la costituzione chimica dei composti or-
ganici. — Bebuffat. Sintesi dell acido fenilcinnamenilacrilico e del difenildietilene. — Se-
llini. Belazioue tra il peso atomico e l'ufficio fisiologico degli elementi chimici. — Hinsberg.
Sulle chinossaline. Risposta al sig. W. Eoerner. — Hill. Sugli acidi raonobromo e bibro-
mopiromucico. — Canzoncri e Oliveri. Risposta alla Nota di H. Hill « Sugli acidi mono-
bromo e bibromopiromucico ».
Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVIII, 3-4. To-
rino, 1885. 8.°
Bono. L'anestesia locale e la cocaina in oculistica. — Mya. Influenza dello stato dei
reni sulla comparsa della reazione di Gerhardt nelle urine. — Pcrroncilo. Il pneumococco
del cavallo, o meglio, il bacterium pneumoniae crouposae equi. — Mya. Di una reazione
dell'urina normale di alcuni erbivori, che simula la reazione di Gerhardt. — Canalis. Sulla
CLXIV
reazione degli elementi delle cassule surrenali e delle ghiandole sottomascellari all'irrita-
zione traumatica. — Blzzozero e Canalis. Sulla scissione degli elementi nei focolai flogi-
stici. — Di Maltei. Sulla rigenerazione parziale del rene. — Preyer. Fisiologia dell'em-
brione. — Lombroso. Identità dell'epilessia colla follìa morale e delinquenza congenita.
■Giornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VII, 3. Milano, 1885. 8.°
Celli- Igiene della tubercolosi secondo le moderne conoscenze etiologicbe. — Bonfigli.
L'igiene pubblica nel secolo XV; contribuzione alla storia dello sventramento di Napoli.
* Giornale della Società di letture o conversazioni scientifiche di Genova. Anno
IX, 6. Genova, 1885. 8.°
Maragliano. Sulle misure di pubblica preservazione contro il colera e specialmente
delle contumacie marittime e terrestri.
* Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anno XXXIII, 4, aprile
1885. Eoma, 8.°
Ferrari. 1 gonococchi di Neisser nella diagnosi della blenorragia. — Calabrese. Sullo
stato sanitario della r. corvetta Caracciolo durante la campagna di circumnavigazione degli
anni 1881-82-83-81. — Pecco. Operazioni chirurgiche state eseguite durante l'anno 1883
stabilimenti sanitari militari.
* Natura (La). N. 71-75. Milano, 1885. 4.°
71. Gahèry. Esame fisico degli olì (isometro di Barrey). — Scoperta di platino. —
Il soverchio studio. — Vittorio Giraud. — Ardissone. Rivista di botanica crittogamica. —
Pogliaghi. Comunicazione telegrafica coi treni in moto. — 72. Sommier. In Lapponia. —
E. II. Sensibilità e motilità nei nervi. — Casamicciola, prima e dopo il disastro del 1883. — De
Stefani. L'uomo pliocenico in Toscana. — Vittima della scienza. — Aldi. Uccelli marini. —
Mare interno. — L'inaugurazione del Museo agrario italiano. — La flora delle Alpi. —
Balckelder. La lampreda costruttrice. — Issel. Il Museo Perrando. — F. V. La protezione
del Niagara. — 73. Ferrini. Francesco Rossetti. — La carta da tappezzare. — Ardissone.
Rivista di teratalogia vegetale. — Cordona. Galileo igienista. — Nuova macchina per com-
porre. — 74. Mantegazza. Le rughe. — Pogliaghi. Gli oli lubrificanti. — Anfosso. Un ar-
gomento poco profumato. — Ardissone. Rivista di istiologia vegetale. — Arpesani. Ferrovia
pel trasporto delle navi attraverso l'ismo di Tehuantepec. — 75. Mantegazza. Le leggi del
progresso umano. — Veleni. — Pons. Sulla determinazione quantitativa dei profumi esi-
stenti nei fiori. — Lombroso. Identità dell'epilessia colla follia morale e delinquenza con-
genita. — L'acquedotto di Napoli. — Il ponte nuovo sull'Adige a Verona.
■^Rendiconti delle tornate e dei lavori dell'Accademia di scienze morali e po-
litiche. Anno XXIII. 1884. Napoli, 8.°
Miraglio. I tribunali vaticani e la legge delle guarentigie.
"Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Serie 2°, voi. XVIII,
9. Milano, 1885. 8.°
Bordelli. Alcune formule sui momenti d'inerzia dei poligoni piani. — Ascoli. Intorno
alle funzioni che soddisfano alla equazione differenziale J'- = 0. — Maggi. Sulla distinzione
morfologica degli organi negli animali. — Loria. Su una generalizzazione delle proprietà
involutorie del quadrangolo e del quadrilatero completi. — Aschieri. Sopra un metodo di
rappresentazione piana per la geometria descrittiva dello spazio ordinario. — Paci. Sopra
le discontinuità delle derivate seconde della funzione potenziale di una superficie.
f Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno] XXIV,
3. Napoli, 1885. 4.°
— CLXV —
Jappelli. Sulla fistola enterica cui metodo .li Velia. — Anlonelli. Sulla digestioni
grassi. — Malerba. Contribuziono allo stadio (lolla composizione chimica dell'uovo di gal-
lina. — Pergola. Sopra una serie di osservazioni iniziate negli osservatori di Washinj I i
e Lisbona secondo un piano raccomandato dalla Commissione geodetica internazionale. —
Sow. Do am nto inedito relativo al cannocchiale e anteriore alla pubblicazione del Sid
reus Nuncius di Galileo. - fi i Reliquie cesatiane. Crittogame nel r.Orto bota
nico raccolte dal prof, barone V. Cesati. — .liuti. Licheni raccolti nel r.Orto botanico di
Napoli dal eh. barone V. Cesali. — Giordano. Muschi «lei r. Orto botanii >lti dal
oh. barone V. Cesati.
* Rivista di artiglieria e genio. 1885, aprile. Roma, 8."
Rocchi. Ordinamento e servizio dell'arma del (ionio presso gli eserciti europei. —
Cvyia. Gli avvenimenti del Soudan. — Figari. Alcune ideo sul profilo delle opere di for-
tificazione in montagna. — Bracciolini. Sulla pratica soluzione dei problemi di tiro curvo. —
Bellini. La separazione della carriera per gli ufficiali di artiglieria e le condizioni dell'arti-
glieria da fortezza in Italia. — F. S. Intorno ad alcune recenti pubblicazioni di bali-
stica. — Marzocchi. Tende-baracche a centine ogivali scomponibili.
•Rivista di viticoltura ed enologia italana. Serie II, anno IX: n. 8. Conegliano,
1885. 8.°
l'anafoglia. La viticoltura e l'enologia nel Médoc. -- Vigna. Analisi dei principali
costituenti dei vini tipi da pasto delle provincie di Alessandria. Genova e Porto Maurizio. —
Pini. I prezzi dei vini sui mercati di Londra.
■Rivista mensile del Club alpino italiano. Voi. IV, n. 4. Torino, 1885. 8."
Vaccarone. Un'ambasciata a traverso il Moucenisio nel febbraio 1642. — Sella V.G.
e .!. Ascensione invernale al Lyskamm in. 4538
Rivista scientifico-industriale e giornale del naturalista. Anno XVII. 7-8.
Firenze, 1885. 8.°
Bino. Variazioni nella resistenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla tempo- •
ratora. — Ricco. Caldaia a circolazione vorticosa. — lìosur. Qual valore si può accord ire
all'È mberiza intermedia.
•Spallanzani (Lo). Anno XIV, 4. Roma, 1885. 8.°
Manayra. Sulla meningite cerebro-spinale epidemica in Italia. Studi stoi i- —
Pelrone. Sulla porpora emorragica infettiva. — Badaloni. Sull'andamento della salute pub-
blica nel Circondario di Prosinone (prov. di Roma) nel 2° semestre 1884. — Laida. Am-
bliopia bilaterale temporanea da infezione malarica.
■Telegrafista (II). Anno V, 3, 4. Roma, 1885. 8.°
Velani. Pile portatili a solfato di mercurio. — Dell'Oro. Circa alcuni esperimenti sui
fili preservatori degli scaricatori. — Clausim. Sulla relazione tra i grandi agenti della
natura.
Pubblicazioni estere.
■ Abstracts of the Proceeóinga of the Chemical Society. 1884-85, n. 8, 9.
London, 8."
•Analele Academiei Romane. Seria II, t. VI, 18S3 84. Sec. 1. Bucuresci,
1884. 4."
•Anales de la Sociedad dentili -i Argentina. Tomo XIX entr. 3. Buenos Aires,
1885. 8.°
— CLXVI —
Arata. Mètodo para la investigacion de alguuos derivados del alquitran en los vinos,
etc. etc.
•Annalen der Physik und Chemie. N.-P. Bd. XXV, 1. Leipzig, 1885. 8.°
Lorenz. Bestimraung der electrischen Widerstande von Quecksilbersiiulen in absolu-
tem electro magn etischen Maasse. — Slenger- Beitrage zur Electricitiitsleitung der Gase. —
lalin. Ueber die Giiltigkeit des Joule'schen Gesetzes l'Or Electrolyte. — Lamprecht. Ueber
biegsarae Stroraleiter unter magnetischei Einwirkung. — Palmer. Notiz iiber die Spectralli-
nien des Wasserstoffs. — Vogel. Aenderung der Liebtbrecliung in Glas und Ealkspatli mit
der Tempevatur. — Volgi. Die optischen Eigenscbaften sebi' diinner Metallschichten. —
Elster und Geliti. Notiz iiber einen empfindlicben Duplicator. — hi. Bemeikungen iiber
den electrischen Vorgang in den Gewitterwolken. — hi. Ueber die Electrieitàtsentwickelung
bei der Begenbildung. ■ — Kaystr. Ueber Blitzphotographien. — Filzgerald. Ueber die
Abbandlung des Hrn. Kundt iiber die electroinagnetische Diehung der Polarisationsebene
des Lichtes dunh Eisen, Cobalt und Nickel. — Muraoka. Ueber den japanischen magisehen
Spiegel. — Exner. Bemerkung iiber die Liehtgesehwindigkeit ini Quarze.
+ Annalen (Mathematische). Bd. XXV, 3. Leipzig, 1885. 8.°
Franse. Zur Transformation der Thetafunctionen einer Veranderlichen. — hi. Zur
Transformationen der Thetafunctionen zweier Verànderlicben. — Slaude. Ueber die alge-
braischen Charakteristiken der hyperelliptischen Thetafunctionen. — Pringsheim. Ueber
das Verhalten gewisser Putenzreiheu auf dem Convergeuzkreise. — Marko/J'. Sur la méthode
de Gauss pour le calcul approché des iniégrales. — Pick. Ueber die complexe Multiplica-
tion der elliptischen Funetionen. — Bob.k. Ueber projectivische Erzeugung von Curven.
• Annales de la Société géologique du Nord. T. XII (1884-85) 3e livr. Lille,
1885. 8.°
Jannel. Ligne de Mézy à Boinilly. — Calderon. Résumé de quelques recberches oro-
graphiques dans le plateau centrai de l'Espagne. — Darrois. Legende de la feuille de Gran-
ville. — Maurice. Le lac tertiaire de Florissant (Colorado). — Lccocq. Excursion à The-
nay. — Darrois. Observations sur les sedimenta clastiques du bassin de Paris. — Gossclct.
Note sur les schistes de Bastogne. — Id. Sur la structure géologique de l'Ardenne. — Si.v.
Le granite ardennais. — Gosselel. Observations. — Six. Les scorpious fossiles. — Gosselet.
Divers sondagcs faits aux environs de Lille. — Fockeu. Note sur la craie de Lille.
tAnnales des ponts et chaussées. 6e sér. 5e année, 4e cab. Avril 1885, et
personnel. Paris, 8.°
Guiltemain. Note sur le Mémoirede M. Couche ing. en chef des p. et eh. intitulé:
Les eaux de Paris en 1884. — Fiumani. Tables numériques pour le calcul de la poussée
des terres. — de Mas. Tableau de la navigation sur le T.hin en 1882. — Considère. Mé-
moire sur l'emploi du fer et de l'acier dans les construtions. — lìeuàe. Note sur un pro-
cède simple pour" couler le beton sous l'eau. — Fiumani. Complément à la Note sur le traité
d'hydraulique de M. Graeff.
: Annales nouvelles de malhérnatiques. 3e sér. Mai et juin 1885. Paris, 8.°
Lemoine. Sur une généralisatinn des propriétés relatives au cercle de Brocard et au
point de Lemoine. — Bichler. Sur la construction des courbes dont l'équation est donnée
en coordonnées polaires (suite). — Lewy. Sur les puissances des nombres. — La Chesnais.
Construction du centre de courbure en un point d'une ellipse. — Juin. Biehler. Sur la
construction des courbes dont l'équation est donnée en coordonnées polaires. — Cesavo.
Remarques sur un article de M. d'Ocagne. — Ihimbert. Note sur le développement d'un
détermiuant. — Cesavo- Sur la sèrie barmonique.
— CLXVI1 —
*Annales Bcientifiques de l'École normale supérieure. 3° serie, t. Il, 3,mars
1885. Paris, 4.°
Appel. Application in théorème de Mittag-Leffler aux fonctions doublemeni periodi-
ques de troisième espèce. — André. Sur le uombre des variations d'un polynòme cn x,
dont les coéfficients dépendent d'un paramètre «. - Slieltjes. Sur une gónéralisation de la
serie de Lagrange. — Buffij. Sur une proposition do M. Hermite.
"Annuaire de la Société météorologique de Franco. 1884 aoùt. Paris, 8.°
• Anzeigev (Zoologiseher). Jhg. Vili, 194, 195. Leipzig, 1885. S.°
194. Perrier. Recherches sur l'organogènie et l'anatomie des Comatules. — Pore-
yaslawzew. Sur le développement des Turbellariés. — Leuckart. Ueber die Entwicklung den
Sphaerularia bombi. — 195. Beddard. Note on the Nepbridia of a Species of Acan-
tlmdvilus. — (hlrouiimo/f. Remarques relatives aux recherches de M. Vigelius sur des Bryo-
zoaires. — Duplessù-Gount. Sur Ics raonotides d'cau douce (Monotus Morgiensis et
Monotus relictus). — trtihof. Notiz bezuglich der Difflugia cratera Leidy. —
Camerario. Ueber die Talpa europea Limi, und die Talpa coeca Savi. — Hagen. Die
devonischen [nsecten. — llartog. The Morphology of Cyclops and the relation* of the
e o p e p o d a .
tBeitrage znr vaterlàndische Geschichte. N. F. Bd. Il, 1. Ba?el, 1885. 8.°
Schmid/. Der Strassburger Maler Hermann von Basel. — Bernoulli. Die Pilgerfahrt
Hans Bernhards von Eptingen. — La Buche. Bauhiitte und Bauverwattung dee Basler
Mùnsters ini Mittelalter.
•Beibliitter zu den Annalen der Pbysik und Clieuiic. Bel. IX, 4, 5. Leipzig,
1885. 8.n
^Bericht (24 und 25) ueber die Thatigkeit des Offenbacher Vereins tur Na-
turkunde. (Menimeli, 1885. 8."
Volger. Die Entstehunj der Kohlensauerlinge. — o. Homeyer. Neue Brntplàtze von
Fringilla linaria (L.). — Bòltger. Materialien zur herpetologischen Fauna von China. 1.
•Berichte der deutschen chemischen Geseìlschaft. Jhg. XVIII, 7. 8. Berlin,
1885. 8.°
7. Bamberger und Hooker. Ueber Reten. — Id. Ueber Reten. — Buchka und Erck.
Beitrage zur Kenntniss des Brasilins. — Classcn u. Ludwig. Quantitative Analyse durch
Elektrolyse. — Claus und Mann. Ueber Ortho-Aethylmethylbenzol. — Fock. Ueber einen
neuen Thermoregulator.' — Gibbs. Ueber einige neue complexe anorganische Siiuren. —
Graebe. Ueber (J-Snlfophtalsànre. -- Gross. Ueber Phenyloxaethenylamidoxim. — Hempel.
Zur Titration der Eisenerze. — Janovsky und Erb. Ueber intermediare Reductionspro-
dukte der Nitroazokorper. — Knudsen. Ueber Phenylàthenylamidoxim. — Krùger. Ueber
Abkommlinge des Benzenylamidoxims. — Langer. Ueber isomere Sulfosauren des Thio-
phens. — Meijer u. Seubert. Ueber ilio Eiuheit der Atomgewicbte. — /</• und Seubcrl,
Das Atomgewieht des Silbers und Prout's Hypothese. — Nvltimj. Zur Kenntnisse der
Azyline. — Id. und Baumann. Ueber Derivate des krystallisirten Pseudocumidins. — II.
ni. Ueber die Bildung voti Chinonen aus paramethylirten Aminen. — Schiller Wechsler.
Ueber Anilidobrenzweinsaure a-Methyl-«-anilidobernstemsaure). — Schòplf. Ueber m-Ni-
trobenzenylamidoxim. — Scimi z. Ueber Einwirkuug ron Essigsàure, Propionsàure und
Buttersàurc, ihrer Chloride und Anhydride auf Benzenylamidoxim. — Thomscn. Ueber das
Molekulargewichl des fliissigen Wassers. - Tiemann. Ueber das Verhalten von Amidoxi-
men und Azoximen. — /./. uni tfàgeti. Ueber die Einwirkuug von Natrinmanialgim ani
wàsserige Losungen des Benzenylamidoxims. — Ulbrìcht. ZjU,l[ Gerbstoff bestimmuug naeh
der LiSwenthalschen Methode.— Witt, Olio. Ueber aioe neue Grappe fon l'avi* toffen. —
— CLXVIII —
8. Beckurls. Zur Kenntniss des Strychnins unii Brucins. — Bischoff und Bach. Ueber die
symmetrische Dimethylbernsteinsàure (Hydropyrocinchonsaure). — Claus. Einige Beitrage
zur Kenntniss des Chinolins. — hi. und Tonti. Zur Keuntniss dor Sulfonsiiure des Isopro-
pylbenzols. — ti. und Kramer. Ueber Nitro- und Amidoderivate des Chinolins. — Comtiock
und Kocnir/s. Zur Kenntniss der China-Alkaloide. IL — Curtius. Ueber Diazoverbindungen
der Fettreihe. I. Diazoessigsaure, Diazoacetamid, Pseudodiazoacetaraid. — hi. Entstebung
von Azinbernsteinsauriither aus Diazoessigather. — ld. und Kocli. Derivate der Diazobem-
steinsiìure. — Daccomo. Ueber Trichlorphenol. — LI. Ueber Trichlornitrophenol. — ld.
Ueber Trichlormetanitro- und Trimetaamidophenol. — ld. Ueber Tribrommetanitro- und
Tribrommetaaraidophenol. ■ — Divcrs und Shimose. Ueber cine neue und cinfacbe Methode
der quantitativen Trennung von Tellur und Selen. — ld. und Shimidzu. Ueber die Reaktio-
nen von seleniger Siiure mit Sclnvefelwasserstoff und von schwefliger Sàure mit Selen-
wasserstoff. ■ — Eder. Das Verb.ilten der Silberbalo'idsalze gegen das Sonnenspectrum und
die orthochromatische Photogiaphie. — Ekstrand. Ueber Mononitro- (3-naphto6sàure. —
Erchnann. Ueber Zersetzungsspannungen de< Atnmoniumcarbamats bei 47.25, 54.75 und
56.5°. — Gabriel. Zur Kenntniss des Benzylidenphtalids. — ld. Ueber die Einwirkung des
Phtalsàureanhydrides auf Benzylcyanid. — Groger. Vorlaufige Mittheilung ùber die Oxyda-
tion von Talgfettsauren mit Kalinmperraanganat in alkalischer Lfisung. — Guareichi und
Daccomo. Ueber die Chlornitro- und Bromnitrochinone. — Hanlschel. Zur Darstellung von
Chlorameisensàureàther. — II. Phenylcyanat und Salzsaure. — Hinsberg. Ueber ein Rea-
gens auf aromatische Ortbodiamine. — ld. Ueber Chinoxaline. II. — Lossen. Ueber die
Struktur der Hydroxylaminderiva'e. — Meyer. Ueber die Tbiotolene und das Tbiophen. —
Naumann. Zur Dissociationsspanuung des Ammoniumcarbamats. — Plachi und hot. Ueber
Nitro- und Sulfoderivate der Phenylamidossigsàure. — hi. uni Wolfrum. Condensation des
Salicylaldehyds mit Hippursàure. — Badziszewskì und Wùpek. Ueber einige Derivate der
dici isomeren Xylole. — RUdorff. Ueber die LSsliclikeit von Salzgeniisclien. — hi. Ein
Vorlesungsversuch. — Schramm. Ueber den Einfluss des Licbtes auf deli Verlauf ebenii-
scher Reaktionen bei der Einwirkung der Halogene ani' aromatische Verbindurgen. —
Wiehdhaus. Zur Kenntniss der krystallisirten Base aus Methylviolett. — Will. Ueber das
Naringin.
■^Bibliothèque de l'École des Chartes. XLVI, année 1885, livr. 1, 2. Paris, 8.°
Lefèvre-Ponlalis. Un detail du siège de Paris par Jeanne d'Are. — Molinier. Inven-
tare du trésor du saint-siège sous Bouiface Vili (1295). — Omont. Catalogue des manu-
serits grecs de Guillaume Pelicier. — Delisle. Les registres d'Innocent III. — Baudon de
Mony. Origines bistoriques de la question d*Andorre. — Mord-Falio. Rapport sur une mis-
sion pbilologique à Valence. — Ilavct. Questions mérovingiennes. I. La formule N. rex
Francorum v. ini. — de Mas Lalrie. M. Lacabane.
ìBoletin de la r. Academia de la histovia. T. VI, 4, 5. Madrid, 1885. 8."
4. Sanahuja. Nuevos descubrimientos arqueológicos de Tarragona. — de la Espada.
Tres cartas familiares de Fr. Juan de Zumàrraga, primer obispo y arzobispo de Mexico,
y contestación à otra que le dirige Fr. Marcos de Niza. — Fila. Libro IV del Còdice Ca-
lixtino. — 5. Coderà. Noticia de la publicaciun del tomo 111 de la Bibliotheca Arabico-
bispana. — de Salas. Estudios de arte é historia militar, por D. Carlos Banus y Coraas. —
l'ila. Arens de Mar, provincia de Barcelona. — Datos inéditos anteriores al siglo XIII. —
Pujol y Camps. Monedas ibéricas. — Ercàvica. — Guadamiro. abad de B.inolas en 999. —
Arens de Mar. — Datos históricos.
' Boletin de la Sociedad geogràfica de Madrid. T. XVIII, 3, 4. Madrid, 1885. 8."
de Foronda. De Llanes a Covadonga. Exeursión geogràfico-pintoresca. — Rajah Confe-
rà neia acerca de la isla de Mindanao. — Torres Campos La cuestión de los rios africanos
— CLXIX —
y la Conferencia dcBerlin. Saauedra. La geografia de Espana del-Edrisi. — Vàsqusz Illa.
Nueva cosmogonia. — Diez Navarro. Descripcion de toda la costa del mar del Nortc y parti
■le la del Sur de la Capitaria general del Eeino de Guatemala, — El Contra-almirante
D. Claudia Monterò.
•Bulletiu de l'Académie i. des sciences de S. Pétersbourg. T. XXIX, 4.
St. Pétersbourg, 1884. 8."
Bactìund. Sur les applications de la méthode d'iute rpolation proposée pai M. Tche'-
bychef. — hi. Éléments et épnémérides de la comète Encke pour son apparition 18S 1-1885. —
ttouniakowsky. Démonstration de quelques propositions relatives à la fonction numérique
E[x), _ pipite. Sur quelques oiseaux de l'ile Ternate. — Strattch. Remarques sur le genre
Elapomorphus de la tarmile des Ophidiens Calamariformes.
•Bulletiu de l'Académie r. des sciences de Belgique. 3" sér. t. IX, 3. Bru-
xelles, 1885. 8."
Van Beneden. Un mot sur Ics deus Balénopteres d'Ostende de 182" et de 1885. —
\ sten et Stuyvaerl. Observations des eomètes Wolf et Encke, faites à l'Observatoire de
Bruxelles, à l'équatorial de 0m15. — Wauttrs. Sur lo premiere temps de l'histoire de la
Fiandre. — Piot. Note sur Louis du Tielt, peintre et graveur, à Ypres.
i-Bulletin de la Société de mathéinatique de France. T. XIII, 3. Pari-.
1885. 8."
Appetì. Sur la chainette sphérique. — d'Oca gne. Sur les isométriques d'uno droite par
rapport à certains systèmes de courbes planes. — /lambert. Sur les courbes unicursales. —
Id. Sur Ics surfaces liomol'oeales du second ordre.
•Bulletiu de la Société outomologique de France. 1885, 8 et 22 avril. Paris, 8."
;Bnlletin de la Société Khédiviale de géographie. 2° sér. n. 6, lévr. 1885.
Le Cairo, 8."
el-Felakì. Étude sur la possibilité de prévoir les hauteurs de la crue du Xil. — Mason.
Les chemiDs de fer du Soudan.
Bulletiu des sciences mathématiques. 2" sér. t. IX, rnai-juin 1885. Paris, 8.°
Uermile. Note. — Mannheim Sur un droite qui se deplace de facon que trois de ses
l>oints restent sur Ics faces d'un trièdre trireotangle.
■Centralblatt (Botaniscbes). Bd. XXII, n. 4-9. Cassel, 1885. 8."
4. Piseli. Ueber Exoaseus Aceris Linhart. — Rischawi. Zur Frage ueber den soge-
naunten Galvanotropismus. — 5-7. Poleek. Ueber gelungene Cultur-Versuche des Hauf-
schwamms. Merulius lacrimans. — 8-9. Hansgirg. Ueber den Polymorphismus dcr Algen.
•Cireulars (Jobns Hopkins University). Vo). IV, n. 39. Baltimore, 1885. 4."
■Civilingeuieur (Der). Jhg. 1885. N. F. Bd. XXXI, 3. Leipzig, 4."
Nagel. Mittlieilungen aus dem Gebiete dcr Geodàsie. — Buschmann. Die Reconstruction
der Daiupfiuaschinen des Dresdt-ncr Wasserwerkes und die damit erzielten ekonomiseh n
Erfolge. — Pikih. Ueber die Schieberdiagramme der Meyer'schen Steuerung. — v. Li-
lienslern. Beitrag zur Bestimmung der Zugswiderstande und des Koblenverbrauches irn
Eisenbahnbetriebe. — Henneberg. Zur Theorie gleitenden Reibunsr.
••Coropte rendu de la Société de géographie. 1885, n. 9 10. Paris, 8."
iCompte rendu des séances et travaux de l'Académie des sciences morales
et politiques. N. S. t. XXIII, 1885 rnai-juin. Paris, 8.°
Fustel de Coulanges. Becherches sur cette questioa: Les Germains connaissaient-ils la
propriété des terre ? — Gréard.hs. question des programmes dans l'enseiguement secondaire.—
Dareste. Méraoirc sur Ics anciens monuments du droit de la Hongrie. — Uu Chalellier. Les
BuliiEttino-Rehdicontj — Voi.. 1
22
— cr-xx —
assignats. — Beaussire. Les principes furmels et les conditions subjectives de la respons.i-
bilitc morale. — Lucas. Me'moire sur l'état anormal en France de la répression en matière
.lo crimes capitani et sur les moyens d'y remédier. — Dareste. La loi de Gottyne.
en Créte.
■Comptes rendus de l'Académie des inscriptions et belles-lettres. 4" sér.
t. XII, oct.-déc. 1884. Paris, 1885. 8.°
Le Blant. Les sarcophages chrétiens de la Gaule. — Bertrand. Rapport fait, au nom
de la Commission des aDtiquités de la Frauce, sur les ouvrages envoyés au coneours de
L'année 1884. — Wallon. Notice sur la vie et les travanx de M. Thomas-Henri Martin. —
Liste chronologique des ouvrages ou me'moires de M. Thomas-Henri Martin. — Paris. Les
anciennes versions francaises de l'Art d'aimer et des Remèdes d'amour, d'Ovide.
"• Comptes reudus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. C,
15-21. Paris, 4.°
15. de la Goupillière. Théorèines relatifs à l'aetinométrie des plaques mobiles. —
Goudry. Sur un squelette d'Hyrena spelcea trouvé par M. F. Reguault dans les Oubliettes de
Gargas (Hautes-Pyrénées). — Ferrali. Sur l'action pathogène et prophylactique du bacillus-
virgule. — Mannheim. Sur l'herpolhodie. — Weyr. Repartition des matrices en espèces et
i'ormation de toutes les espèces. — Gruey. Sur les coustantes du grand miroir du sextant. —
Badali. Sur la loi des densités à l'intérieur de la terre. — Boussinesq. Eésistauce qu'éprouvo
un cylindre circulaire indéfini, plongé dans un fluiile, à se mouvuir pendulairement sui-
vant une direction perpendiculaire à son axe. — Guuy. Sur la diffraction de la lamière par
un e'eran à bord rectiligne. — Wroblewski. Sur les phénomènes que présentent les gaz per-
manents évaporés dans le vide; sur la limite de l'emploi du thermomètre à hydrogène et
sur la temperature que l'on obtient par la decente de l'hydrogène liquéfié. — Baoult. Iu-
fluence de la dilution sur le coefficient d'abaissement du point de congélation des corps
dissous dans l'eau. — Decharme. Sur les fosmes vibratoires des plaques carrées. — Clamami
et Garpenlier. Nouveau dispositif de pile thermo-électrique. — Duprè. Sur une pile à deus
liquides. — Moureaux. Sur la variation diurne des éléments magnétiques à l'Observatoirc
du Pare Saint-Maur pendant les années 1883 et 1884. — Fol et Sarasin. Sur la profon-
deur à laquelle la lumière du jour pénètre dans les eauxde la mer. — Pélagaud. Sur une
déviation recente de la trajectoire des cyclones dans l'océan Indien. — Faye. Observations
relatives à la Communication précédente. — Milne-Edwards. Eemarques sur la méme Com-
munication. — Joannis. Sur les oxydes de cuivre. — Thoulet. Attraction s'exercant entre
les corps en dissolution et les corps solides immergés. — Jacquemin. Pre'paration du cya-
nogène par voie humide. — Id. Dosage du cyanogène mélange à d'autres gaz. — Henri/.
Sur les dérivés haloides primaires de l'éther ordinaire. — Delage. De lVxistence d'un sy-
stème nerveux chez le Peltogaster ; contribution à l'histoire des Kentrogonides. — Niemiec.
Sur le système nerveux des Bothryocéphalides. — Houle. Sur truis nouvelles espèces d'Asci-
dies simples des còtes de Provence. — Dieulafait. Nouvelle contribution à la question de
l'acide borique d'origine non volcanique. — Deste. Forèt fossile de l'Arizona. — Dru. Sur la
recherches des sources au voisinage de Gabès. — Bloyet. Sur les travaux de la station de
Kondoà, établie par la section de la Société intcrnationale africaine. — lìichet. Influence
du système nerveux sur la calorifìcation. — BegnauM et Villejean. Etudes sur l'inbaLitiou
du formène et du formène monochloré (chlorure de méthyle). — lléricourt. Sur la nature
indifferente des bacilles courbes ou bacilles-virgules (Komma-bacillus), et sur la pré-
sence de leurs germes dans l'atmosphère. — 16. Caillelel. Nouveau procede pour obtenir
la liquefaction de l'osygène. — Debrai/. Sur le pourpre de Cassius. — Faye. Influence des
marées lunaires sur les vents alizés, d'après une Note de M. Poincaié. — Vulpian. Sur les
ditlerences que paraissent prèsenter les diverses régions de l'écorce grise cerebrale, dites
— CIANI —
contres psycho-moteurs, sona le rapport de leur excitabilité. — StepJum. Nébuleuses décou-
vertes et observées à l'Observatoire de Marseille. — de CeUigny. Expériences l'aites en
Hollande sur une application du système des grands tubes mobiles de l'appareil constrnit
à L'eclnse de Aubois. — Fouqué. Explorations de la mission chargée de L'ótude des trem-
blemenN de terre de l'Andalonsie. — Levi/ et Bergcron. Sur la constitution géologique de
la serrania de [tonda. — Bertrand et Kilian. Sur les terraina secondaires et tertiaires de
l'Andalonsie (province* de Grenade et de Malaga). — Barnns et Offre.t. Sur la constitution
geologiche de la sierrc Nevada, des Alpujarras et de la Sierra de Almijara. — llalphcn.
Sur le mouvement d'un corps grave, de revolution, suspendu par un point de son axe. —
Poincaré. Sur l'equilibro d'un masse fluide animée d'un mouvement de rotation. — Berlhot.
Applications de la formule empirique des forces mutnelles à la mécanique des solides et
aux proprietà générales des corps. — Engel et Ville. Sur deus nouveaux indicateurs pour
doser alcalimétriquement les bases caustiques en présence des carbonates. — Henry. Sur
la volatilité dans les oxygènes. — lillicrs. Sur la formatioo des alcaloide* dans les mala-
dies. — AUuard. Du ròle des vents dans l'agricolture. Fertilité de la Limagne d'Auver-
gne. — Poincaré. Relation entre la déclinaison lunaire et la latitude moyenne des points
de départ des alizés. — Vesque. Sur les caractères anatomiques de la fenille et sur l'éphar-
monisme dans la tribù des Vismiées. — Bonnicr et Man, /in. Sur les variations de la respi-
ration avec le développement. — de Lapparent. Sur l'origine du limon des plateaux. —
n Nonveau moyen de défense contre le mildiou. — 17. Vulpian. Becherclies expéri-
mentalesconcernant: l' les attaqnea épileptiformes provoquées par l'électrisation des régions
excito-motrices du cerveau proprement dit: 2° la durée de l'excitabilité motrice du cer-
veau proprement dit après la mort. — Stephen. Nébuleuses découvertes et observées à l'Ob-
servatoire de Marseille. — Grand "Euri/. Sondage de Ricard à la Grand'Combe (Gard). —
Fouqué. Relations entre les pbénomènes présentés par le tremblement de terre de l'Anda-
lonsie et la constitution ge'ologique de la rógion qui en a été le siège. — Amagat. Sur un
instrument analogue au sextant, permettant de prendre directement les angles projetós sur
l'iiorizon. — Andoyer. Éléments et éphémérido de la planète (246). — Bougaief. Sur un.:
loi generale de la théorie de la partition des nombre. — de Saint-Germain. Sur l'herpol-
hodie. — Deprez. Sur la régulation de la vitesse des moteurs électriques. — Wits. Du
légime de combustion des mólanges tounants formés avec les gaz d'éclairage. — Farei.
Couronne solaire, soit cercle de Bisbop, observe'e en 1883, 1884 et 1885. — Grandinìi.
Rechercb.es sur les pbosphates. — Munlz. Sur l'oxydation de l'iode dans la nitrification
naturelle. — Andre. Sur le sulfate de cuivre amrnoniacal et sur un sulfate basique de
cuivre. — Klein ei Vorel. Sar le dimorphisme de l'aabydride tellureux et sur quelques-unes
de ses combinaisons. — Calmels et Gossin. De la constitution chiunque de la cocaine, —
lìegnauld et Yillejean. Études sur l'inhalation du formène bichloré (chlorure de méthylène)
et du formène tétrachloré (perchlorure de carbone). — Dochefonlaine. Effets produits chez
l'Iiomme et les animaux par l'ingestion stomacale et l'injection hypodermique de cultures
le microbes du liquide diarrhéiqne du choléra. — 18. Bougaie/J'. Application des lois générales
de la the"orie de la partition des nombre aux fonctions numeriques. — Beprez. Sur la régulation
le la vitesse des moteurs électriques. — d'Ar.sonval. Sur la suppression des vapeurs nitreuses de
la pile Bunscn et sur une nouvelle pile se dépolarisant par l'air. — Lavncat. Un nonveau
genie dans la famille des Cyclocéphaliens. — Olivier. Sur la canalisation des cellules et la
continuité du proto]ilasma chez les vegetata. — Zeitler. Détermination, par la flore fossile.
de l'àge relatif des couches de houille de la Grand'Combe. — li). Mouche;. Carte photo-
graphique du ciel à l'aide des nouveaux objectifs de MM. B. et Br. Henry. — l'armi Sur
Ics raies spectrales spontanéraent renversables et l'analogie de leurs lois de répartition et
d'intensité avec celles des raies de l'hydrogène. — Cadlelel et Bauli/. Sur la condnctibilité
électrique du mercure solide et des métaux purs, aux basir- températnres. — Friedel ei
— CIAXI1 —
Itoux. Action de l*alnminiura sur le colorare «Taluni ini am . — Vulpian. Rechefchcs sur la
raison de l'impuissance des excitants mécaniques à mettre en jeu les régions exeito-motri-
ees da cerveau proprement dit. — Lavsseddt. Sur Ics reeonnaissances à grandes distanees
et sur un télémétrographe. — Dransart. Guérison de la myopie progressive par l'iridecto
mie et la sclerotomie' Théorie circulatoire de la myopie. — Callandreau. Sur la théorie de
la figure de la terre. — ■ Zenger. Là lunette méridienne fise. — Lccornv. Distanee d'un
point d*une eourbe gauche à la sphére osculatrice au point infiniment voisin. — Bérard.
Pésultats d'expériences entreprises à la Poudrerie nationale du Pont-de-Buis sur les appa-
reils de régulation de deux turbines, dans le but de contróler les conclusions du travail
de M. Léauté, relatif aux oscillations à longne péiiode. — Krouchkoll. Sur la polarisation des
tubes capillaires métalliques par l'écoulement des liqnides sous hautes pressions. — Ja-
blochkoff. Sur une pile nouvelle, dite auto-accumulateur. — Vincent et Chappuis. Sur les
tensions et les points eritiques de quelques vapeurs. — Haulefeuille et Perrey. Sur les oxy-
chlorures d'aluminium. — Id. id. Sur la volatilisation apparente du silicinm à 440°. —
Joly. Sur la préparation de l'acide arsénique et l'existence de combinaisons des acides arsé-
nieux et arsénique. — Engel. Sur la limite de combinaison des bicarbonates de magnésium
et de potassium. — fìecuara. Sur un chlorhydrate de protochlorure de chrome. — Osmond.
Ktude calorimétrique des effets de la trempe et de l'écrouissage sur l'acier fondu. — Guillemin-
Tarayre. Sur la constitjtion minéralogique de la Sierra Nevada de Grenade. — Dehérain
et Maquenne. Sur l'éraission d'acide carbonique et l'absorption d'oxygène dee feuilles main-
tenues à l'obscurité. — Schloesing. Observations relatives a la Communieation précédente. —
lleckel. Sur un nouvel arbre à gutta percha. — Dieulafait. Nouvelle contribution à la que-
stion de l'origine de l'iride borique: caux de Montecatini (Italie). — Regnarci. Sur un di-
spositi!' permettant de suivre par la vue les pbénomènes que présentent des animaux sonmis
à une pression de 600atm . — de Thierry. Sur un nouvel appareil dit heana-spectroscope. —
I illìers. Sur les urines pathologiques. — Charpenlier. Sur la mesnre de l'intensità- des
;ensations colore'es: — fidici. Sur la formation et la germination des spores ebez le Cla-
dothrix dichotoma. — Id. Snr le Bacteriuni urea-. — Chataven-Cachin. Sur une non-
velie epidemie qui sévit sur les canard* domestiquos, obscrvée dans les environs d-j Castres
(Tara). — 20. Imvij. Sur 1'etTet des erreurs instrumentales dans la détermination du tour
de vis. — Jamin. Sur le rayonnement nocturne. — Bouley. L'inoculation preventive de la
fièvre janne à Rio-de-Janeiro. — Pouchet Dissection d'un feetus de Cachalot. — Bitnt. De
la protnbérance annulaire comme premier moteur du mécanisme cérébral, foyer ou centre
de la parole, de l'intelligence et de la volonté. — Callandreau. Influence du roulis sur Ics
observations faites à la mer avec le cercle à niveau de mercure de M. Renouf. — Trou-
veht. La planètc Saturno en 1885. — Merradier. Sur la vérifieation des lois des vibra-
tions des lames eircnlaires. — Demarcay. Sur la production d'étincelles d'induction de tem-
perature» élevées et son application à la spectroscopie. — Yermuil. Sur l'action simultanee
de l'oxygène et des hydracides sur la sélénurée. — Seheurrr-Keslner. Composition et cha-
leur de combustion d'une liouille de la Pulir. — Viallelon. Sur la membrane buecale des
Céphalopodes. — Bonnier et Mangiti. L'action chloropbyllienne séparée de la respiration. —
Renault et Bertrand. Grilletia Spherospermii, Chytridiace'e fossile du terrain houiller
superi eur. -- Boucheron. De l'acide ur'que dans la salive et dans le mucus nasal, pharyngé,
bronehique, utéro-vaginal. — de. Parville. De l'influence des déclinaisons lunaires sur le
déplacement des circulations atmosphériques. — de Montessus. Tur les tremblements de
terre et les éruptions volcaniques dans l'Amérique centrale. — Llenas. Bruits souterrains
entendus à l'ile de Saint-Domingue, le 28 aoùt 1883. — 21. Conni. Sur un halo ellipti-
que, circonscrit au halo de 22°, observé le 19 mai 1885. — Berthelot. Contribution a l'bi-
stoire du soufre et du mercure. — Goursal. Sur les intégrales algébriques des éqaations
linéaires — Jamet. Sur une propriété des conrbes à doublé eourbure.— Darboux. Remarqnes
— CIAX11I —
relatives à la Communication précédente. - Mercadicr. Sur la vérification des lois des
vibratiuns des lames circnlaires. — Piante. Sur les propriétés particulières da coaranl
électrique produit par In machine rhéostatiqne. — Grava el Garbe. Determinatimi et enre-
gistremenl de la ebarge Jes accuniulatenrs. — Gemei. Sur 1.- phénomène de la irfn ioti
cristalline du soufre et sur la vi tesse de transformation dn sonfre prisinatique en octa<5
drique. — ■ Sabatier. Sur la coraposition du persulfnre d'hydrogène el sur In variété nacrée
-lu soufre. — Moissan. Sur le produit d'addition Pli Fl'Br' obtenu par l'action du bromo
sur le trifluorure de phosphore. — Meunier. Synthèse accidentelle de I'anorthite. — I
Sur l'anatomie microscopiqne du Dentale. — Vélain. Le pénéen dans la région des Vosgcs.
•Cosmos. N. S. N. 14-18. Paris, 1885. 4.°
tTaacHHE epncKora yieHor /ipviiiTBa K. 60, 61. V Beorpaay, 1885. 8.°
; ILiB'J.rria reojiorHiecKaro KoMHTeTa 1885 cori, Tomi IV .V 4. C.-IIeTeprjyprB,
1SS4. 8.°
KPOTOBA. IIpejBapiiTp.il. uuu oneri, o reo.ioni'ieci;n\ i. uu ataoBaiinm, uà aana iiimm i.
rK.ioH't Co.iiiKUMeKaro Jpa.ia. upoiiaiaupjiiiHxi, .ibtom 1884 roja. — HHKHTMHA. II j >i ■ i l.iu
paciipoeipaueiiia .iej,niiKOBHXb e.i't.ioni. iti. uenrpa.ii.uoiì Poccìh ii uà il >;i.r I;.
II. '.isteria HiniepaTopcKaro PyccKajro Feorpad»piecKaro 06m;ecTBa. Tomi XXI,
1885. Bi.iii. -1. C.-TIeTepóypn., 8."
BCILTEPt. 0 pe3j\n.TaTax[. :iTiio.ipai|ui<iecKoii noia.utu ki. HpyccKHMi .luroiauM
at.TOMi, 1883 roaa. — COPOKHITb. IlyTeinecTBie no pyccKOMy TjrHi-IUaHB bt. 1884 Kuy.
HBAHOBTb. 'li" ua:iHBaii. UaMHpoMi?
'• Jahresbericht (LIX) der Naturforschenden Geselleschaft in Emden 1883-84.
Emden, 1885. 8.°
tjahresbericht iiber die Fortschritte der classisclien A.lterthumswissenschaft.
XI Jhg. Sappi.; XII Jhg. Hft. 4-5, Berlin, 1885. 8.°
SrppL. Genlhr.. Jahresbcricht uber die róinischen Epiker fiir 1881 und 18*2. — 1-5.
lìzach. Bericht iiber die litterarischen Erscheinungen ani' dem Gebiete des griecbischen
naehhomerischen Epos fiir die .lahre 1882 und 1883. — Egenoìff. Bericbt iiber die gric-
chiseben Grammatiker. — Heydenreich. Bericht iiber die Litteratur zu Phadrus aus den
Jahren 1873 bis 1882. — Yoigt. Bericht iiber die rflmischen Privat- und Sacral-Alterthii-
mer betreffende Litteratur des Jabres 1883 resp. 1882. — tìorawitz. Bericht iiber die ani'
die Geschichte der classisclien Alterthnmswissenschaft bezfiglichc Litteratur dor .lahre
1882-1884.
: .Tornai de sciencias mathematica-; e astronomicas. Voi. VI, 1. Coimbva, 1885. S."
D'Ocagne. Sur une transformation polaire des courbes piane.;. — D'Almeida Lima. Sobrc
una curva de terceiro grao. — Cesàro. Remarques arithmétiques. — Ferreira dos Sanctus.
Sobre a mudanea da variavel independente.
■Journal (American Chemical). Voi. VII, 1. Baltimore. 1885. 8.°
Japp and Hooker. Ou the Action of Aldehydes and Ammonia on Benzil. — Owens.
and Japp. On Condensatici) Compoùnds of Benzil wifh Elhyl Alcohol. — Eyster. On a
Scheme for the Qualitative Determìnation of the Bases without Hydrogen Sulphidc. -
Blair. Valuation of Acetate of Lime. — Bell. Notes on the Absorption Spectrum ofNitrogen
Peroxide. — Id. Spectroscopic Determination of Lithinm. — Ghittenden and Cummins. In-
fiuence of Bile, Bile Salts and Bile Aeids on Amylolytic and.Proteolytic action.— 1/
A Method of Determining the Vaine of /.ine Dast. — Id. Two Porms of Apparatus whicb
Facilitate the Correct Reading of Gas-Volumes over Water. — Id. An Apparatus for the
Parification of Mercury by Distillation in a Vacunm. — Duggan. Some Experim ni
— CLXXIV —
Ilio Relation of Antìseptic Power to Chemical Constitution. — Michael and Palmer. On
Some Properties of Phenylsulphonacetic Ethers. — Michael and Wing. Note on the Con-
stitution of the Addition-Product of Chlorhydric Acid to Ethylcyauide.
•Journal (American) of Archaeology and of the History of the fine arts.
Voi. I, 1. Baltimore, 1885. 8.°
Norton. The first american classical archasologist. — Waldslein. The Panathenaic
festival and the centrai slab of the Parthenon fiieze. — Merriam. Inscrihed sepnlchral
vases from Alexandria. — Prothingham .//'. The revival of sculptttre in Europe in the
thirteenth century. — Marsh. Ancient crude -hrick construction and its influence on the
doric style.
^Journal (American) of science. Voi. XXIX. u. 173. New Haven, 1885. 8."
Trowbridge and Mcflae. Elasticity of Ice. — Armsbij. Digestion Experinients. — McCay.
Massive Safflorite. — Trowbridge and lìayes. Application of Photography to Electrical Mea-
surements. — Id. id. Production of alternatine currents. — Clarice and Diller. Topaz from
Stoneham, Maine. — Sherman. Relation hetwcen the residuai elasticity and the chemical
constitution of glass. — McGee. Meridional Defleetion of Ice-Streams. — Whittlesey. Pre-
Glacial Channel of Eaglc River. —Funi. Age of the Slaty and Arenaceous rocks in the
vicinity of Schenectady N. -Y.
•Journal de la Société physico-cbimique russe. T. XVII, 4. S. Pétei'sbourg,
1885. 8.°
Kleiber. Sur la composition chimique de corps celestes. — Sabaneje/f. Sur les proprie-
tés de l'acé ty lène monobromé. — Reformalsky. Préparation des alcools polyatomiques. —
Saytze/f. Synthèse des alcools tertiaires en partant des acétones. — Ordinsky. Dosage
v.ìlumétrique de l'acide phosphorique. — Kajander. Corrections des données thermochimi-
ques. — Lvbavin. Action du carbylamine sur l'iodure de méthyle. — Nikolukin. Sur le
tetrachlorure de plomb. — llesehus. Dynamornètre de demonstration.
;. Journal de Physique théorique et appliquée. 2e sér. t. IV, mai 1885. Paris, 8."
Fourssereau. Recherches sur la re'sistance électrique des substances isolante*. — Potter.
Sur la the'orie du contact. — Duhe.ni. Sur le renversement des raies du spectre. — Melliti.
Sur les dimensions de la force édeetromotrice et du potentiel. — Application k la défini-
tion de la capacité.
•Journal des Sociétés scientifiques. Au. I, n. 18-21. Paris, 1885. 4.°
•Journal fiir die reine und angewandte Mathematik. Bd. XCVIII, 3. Berlin,
1885. 4.°
Meyer. Ueber die Klassenanzahl derjenigen ternaren quadratischen Formen, durch
welche die Nuli rational darstellbar ist. — Heymann. Ueber Supplementintegrale. — hi.
Ueber eiue Transformation bei Iinearen simultaneo Differentialgleichungen. — Frobenius.
Ueber die constanten Factoren der Thetareihen. — Hofmann. Reduction der Gleichung
des Tetracdroids auf die Form l x $-*-[■' yt/ -t-l/3t = 0.
i Journal of the Chemical Society. N. CCLXX. May 1885. London, 8.°
l'erkin. Benzoylacetic Acid and some of its Derivatives. l'art III. — Grifss and
Ilarrow. Presence of Choline in Hops. — Brere/un Baker. Combustioa in Dried Gas.>s. —
Baker. The Ortho-Vanadates of Sodium and their Analognes. — Uivers and fhnja. The
Formation of Hyponitrites from Nitric Oxide. — hi. id. The Existence of Bariuni and
Lead Nitrososulphates. — James. Préparation of Ethylene Chlorothiocyanate and /J-Chlor-
ethylsulphonic Acid. — James. Derivatives of Taurine. Part I.
i-Kozl&ny (Foldtani). XV Kot. 3-5 fiiz. Budapest, 1885. 8.°
— CLXXV —
Szabó. ElnOki megnyitd beszéd, a magyarhoni Foldtani Tàrsulat KOzgyulósén 1881
februàr l-én. — Id. Magyarorszag nevezetesebb Fluorit-lelOhelyei. — Szonlagh. Zùlyoin
megyc kozeteinek petrographiai ismertetése. — Schafarzik. A magyarorszàgi fòldrengé
18Sl-ben. — Tèijlàs. A niamut nyomai Hunyadmegyében.
Mémoires de l'Académie i. des sciences de St. Pétersbourg. 7" sér. t. XXXII,
13. S. Pétersbourg, 1884. 4,"
Farenelsky. Beitràge zur Craniologie der Grossrussisuhen BevOlkerung der nOrdlichen
and mittleren Gonvernements des enropàischen Russlands, St Pétersbourg. 1884. 8.°
'Mémoires de la Société géologique de Prance. 3" sér. t. I, II, III. 1. 2. Paris,
1877-1884. 4.°
ni. 1. Oossmann et Lambert. Étude paléontologiqne et stratigrapbiqne sur le turrain
oligocène marin aux environs d'Étampes. — 2, Thomas. Recherches stratigraphiqui
paléontologiqnes sur quelques formations d'eau douce de l'Algerie.
Mémoires et Compte renda des travaui de la Société des ingénieurs civils.
Paris, 1885.8.°
Malo. Los voies asphaltées de Berlin. — Garnier. Projet d'un chemin de lev aéricn
i dtablir dans Ics grandes voies de Paris.
•MittUeilungen aus dem uaturwissenschaftlichen Vereiiie von Neu-Vorpommern
und Riigen. Jhg. XVI. Berlin, 1885. 8."
Gerslaecket. Vier Decaden von Neuropteren aus der Faniilie Megaloptera Burm. —
lidi:. Das 'l'hai dee Nievole in Toscana. — G rstaeckir. Zwei fernere Decaden Anstrali-
scher Nenroptera Megaloptera. — hi. Ueber einige Arten der tìattung Bittacus Latr.
Mittheilungen aus der zoologischen Station zu Neapel. Bd. VI, 1. Berlin.
1885. 8."
Dohrn. Studien zur Urgeschichte des WirbelthierkOrpers. vn. Entstehung undDiffe-
riuzlrnng des Zung.nbein- und Kiefer-Apparates der Selachier. vm. Die Thyreoidea bei
Petromyzon, Amphioxus und Tunicaten. — Bericlit uber die Zoologische Station wàhren 1
der Jahre 1882-1884.
MittUeilungen des deutseben archàologiscUeu Institutes in AtUeu. Bd. X, 1.
AtUen, 1885. 8.°
Petcrsen. Zum Erechtlu-ion. — Mordlmann. Ueber einige vorderasiatisebe Gotthei-
ten. — Id. Inschriften aus dem Tschinili Kitìsck. — Marx. Bronzemunze von Elaia. —
Duemmler. Marmorstatue in Beirut. — Koehter. Inschrift von Sanaos. — Doerpfeld. Die
Propylàen der Akropolis von Athen. I. Das ursprungliebe Project des Mnesikles. — Nikitsky.
Zu C. I. A. II 111. — Fabrieius. Alterthumer auf Kreta. II. Die Idàiscbe Zeusgrotte. —
ZEPAENTB1. 'Emyoatpui ex 'Póóov [Xvvéxeicc). — Latischiw . C. I. A. II 605. — Koehter.
Wàscher nnd Wascbfranen in Athen.
■Monatsbliitter des Wissenschaftliehen Club in Wien. VI JUg. 80. Wien,
1884. 8.°
•Naturforsclier (Den. Jhg. XVIII, n. 14-22. Berlin, 1885. 4.°
■Notices (Monthly) of the r. Astronomica! Society. Voi. XLV, 6. London,
1885. 8."
Gopeland. On an Observatiou of the Projection of Jnpiter's First Satellite on its ovt
Shadow, made at Dun Echt, Aberdeen. — Id. Occultation of Aldebaran, 1885, February 22,
observed at Dun Echt, Aberdeen. — Tupman. Occnltations of Stare by the Moon in the
Years 1876-1880, ami resnlting Final Eqnations between the Krrors of the Tables and the
Errore of Observatiou. —Nolte. Occultations observed at Forest Lodge, Maresfteld,
— cr.xxvi —
"; Observations mécéorologiques faites aux statìons iutornationales de la Belgi-
que et des Pays Bas. 4° année 1880. Bruxelles. 1884. 4."
■Pamietnik Akadeniii umiejetnosci w Krakowie. Wyd. Mat.-przyr. T. IX.
W Krakowie, 1884. 4."
• Papers and Proceedings of the royal Society of Tasmania for 1884. Tasmania,
1885. 8.°
• Proceedings of the Academy of Naturai Sciences. 1885. Jan.-mareh. Phi-
ladelphia, 1885. 8.°
Leidy. On some Parasitic Worms of Birds. — Blalchley. On the American Species
of the (icnin Umbra. — Bickneil and Fletcher. A Review of the Species of the Genus Se-
motilus. — kocnig. A new locality for Beegerite. — Fielde. Observations on Tenacity of
Life and Regeneratiou of excised parts in Lumbricus terrestris. — Hothrock. The internai
Cambium King in Gelsemiuni sempervirens. — Strecker. Description of a new Colias from
the Rocky Mountains. and of an example of Polyinelianisin in Samia Cecropia. — l'olle;.
A new fresh-water Sponge from Nova Scotia. — Mechan. Spicate Inflorescence in Cypri-
pedium insigne. — Leidy. Rhinoceros and Hippotherium from Florida. — Scudder. New
Genera and Species of Fossil Cockroaches from the older American Rocks. — Scliribner.
A Revisiou of the North American Melica? (Piate I). — Leidy. Remarks on Mylodon. —
Meek and Hall. A Review of the American Genera and Species of Batraehid». — Blalchley.
A Review of the Species of the Genus Pimephales. — Ei'jeiiiminn and Mortori. A Review
of the American Eleotridina:. — Éastlake. Entomologia Hongkongens"s. — Report on the
Lepidoptera of Hougkong. — Gen'.ry. Description of a new Species of the Genus Cyano-
curax. — Slejneger. Remarks on Lanius robustus Baird, based on an examination of the
fype specimen.
•Proceedings of the r. Geographical Society. N. S. Voi. VII, 4, 5. April-May
1885. London, 8.°
Apeil. herry-Nicholis. A recent exploration of the King country, New Zealand. —
Delmar Horgan. The free State of the Congo. — Lessar. The Kara-kum, or desert of Tnrko-
mania. — May. Uoldich. Afghau boiindary coramfesiou; geographical notes. — Gordon.
The Irawadi river. — Lieutenant Giraud's attempt to cross Africa via Lake Bangweolo and
the upper Congo.
'Proceedings (The sdentine) of the r. Dublin Society. N. S. Voi. IV, 5, 6.
Dublin, 1884 85. 8.°
1885. Roope IJunt. On the Action of Waves on Sea-beaches and Sea-bottoms. — Jolyl.
Notes on the Microscopical Character of the Volcanic Asb from Krakatua. — Tichborne.
On an Argentifero as Galenetic-Blende at Ovoca. — Kinahan. Notes on some of the Irish
Crystalline Iron Gres. — /((. Notes on the Earthquake that took place in Essex on the
Morning of Aprii 22, 1884. — ilari. On the Botany of the River Suir. — Haslam. On
Volatiliiiatiou of Ziuc from German-silver Alloys. — Fili Gerald. Note on Dust Repul-
soli. — ld- On Currents of Gas in the Voitex Atom Theory of Gases. — hi. On a Method
of Studyiug Transient Currents by meaus of an Electro-dynamometer. — ld. Ou a Non-
parking Dvnamo.
': Repertori uni der Physik. Bd. XXI, 4. Miinchen, 1885. 8."
Thomson. Die Grosse der Atonie. — Kurz. Elektrische Theorie und Messungen in dir
Schule. — Flcischl. Die Deformation der Lichtwellenflàche im magnetischeu Felde. —
battelli. Ueber die Fortpflanzung des Lichtes in einem katadioptrischen Systeme. — Daurer.
Ein Universal-Pachytrop,
— CLXXVJ] —
Hi'lHiit (XXXIX annua!) of the Director of the astronomical Observatóry ol
Harvard College. Cambridge, 1885. 8.°
Report of the Superintendent of the U. S. Coast and Geodetic Surwey. Junc
1883. Washington, 1884. 4."
Résumé cles séances de la Société des ingénieurs civils. Séances du 24 avril
et 8 inai 1885. Paris, 8.°
■Revue historique. 10" année, t. XXVIII, 1, mai-juin 1885. Paris, 8.°
Forneron. Louise de Kéroualle, duchesse de Portsmouth, 1649-1734. — Fagniez. I,
inissiuii dn Pére Joseph à Ratisbonne, 1630. — Van 'In- Haeghen Esamen des droits de
Charles Vili sur le royaume de Naples.
: Revue politique et littéraire. '■'>" sér. T. XXXV, u. 18-22. Paris. 1885. 4.
•Revue scientitique. Ser. 3" T. XXXV. n. 18-22. Paris, 1885. 4."
: Rivista di viticoltura ed enologia italiana. Anno IX, 9. Conegliano, 1885. 8."
Canafoijlia. La viticoltura e l'enologia nel Médoc. — • Carpane. Apparecchio di riscal-
damento dei vini a fuoco diretto. — Vigna. Analisi dei principali costituenti dei vini tipi
■ li pasto delle provincie di Alessandria. Genova i Porto Maurizio.
■Rozsprawi i sprawozdania ■/. posiedzen. Wydz. filolog. T. X, Wydz. mat.-
przyr. T. XII. W Krakowie, 1884. 8.°
'Science. Voi. V. n. 116-119. Cambridge Mass. 1885. 4."
ì 10. The consolidation of the governeinent scientific work — True. The bottle-nose
dolphin, Tursiops tursio, as seen at Cape May. — Wiley. Butter. — Dawson. The Saskat-
chewan country.— The glow-lamp. — A typhoon in Sicily. — 117 Hubbard. The Russian
hasc of operations against India. — Channing. Roads frorn India to eentrai Asia. — /</.
The races of centrai Asia. — The legai language of India — Hauliog a steamer through
Africa. — Thurston. The efficieney of the steam-engiue. — Me'teorological notes. — The
Russian emba°sy to Afghanistan. — The Russians at the gates of Merat. — Tiflis and
Baku. — 119. Progress of the Lick observatóry. — Pumpelly- Composite portraits ofmeni-
bers of the National academy. — Newcomb. Mortality experiencc of the Connecticut mu-
tuai life-insurance Co. — Hìgginson. American flash langnage in 1~'J8. — Walking and
running. — Naval architcctnre in England. — Tkvrston. Keceut British locomotives. —
Ili). The preservation of Nfagara. — Wrighl. The Niagara gorge as a ehronometer. —
Trowbridge. Niagara Falls considered as a source of eleetrical energy. — Dr. Gould's
wurk at tli>' Cordoba observatóry.
■Sitzungsberichte unti Abhandlungen dei' Naturwissenschaftlichen Uesollschal't
Isis in Dresdeu. Jhg. 1884 Juli-Dec. Dresden, 8.''
Megev. Qeber neue und ungenugend bekannte Vogel, Nester und Eier ans dem Ostin-
dischen Archipel ini k. Musenm zu Dresden. — Geinitz. Qeber die nenesteu geologischen
Forschungen in Nordamerica. — Neubert. Dio Dainmerungserscheinungen am Ende des
Jahres 188:: und Anfang 1884. — Preyberg. Die Zunahme der Blitzgefahr im Konigreieh
Sàcbsen. — Deichmùl'.er. Qeber Qrnenfunde in Uehigau bei Dresden. — Arlzl. Zusam-
menstellung der l'Iunerogamen-Flora des sachsisehen Vogtlandes. — Danzig. Ueber das
archàische Gebiet nordlich vom Zittauer und Jeschkengebirge.
•Studies (Johns Hopkins University) in historical and politicai science. 31 Series
IV. Baltimore, 1885*. 8."
Eli/. Recent American Socialism.
BdlIìEttino-Rkmoi "Mi V"i . I 23
— CI.XXVI1I —
■Transactions (The seientific) of the r. Dublin Society. Ser. 2, voi. Ili, 4-G.
Dublin, 1884-85. 4.°
0. (1885). Blackburn. and Sharp. Memoirs on the Coleoptcra of the Hawaiian islands.
; Verhaudluugen des Vereins zur Befffrdening des Gewerbfleisses. 1885 Aprii,
Mai. Berlin, 4.°
Verner. Dampfkessel nebst Ausriistung. — Burkitt Webb. Ueber Riemenleitung auf
geschrànkten Achscn. — Kqchy. Ueber don Eraftbcdarf und die Leistung det Holzbear-
beitungsmaschinen.
• Viestnik hrvatskoga arkeologickoga druztva. Godina VII, Br. 2. U Zagrebu,
1885. 8."
Kispalie. Ossa della caverna Bara; presso Krslie. — lokanec. Intorno alcune iscrizioni
in Ogulino. — Liubic. La Japidia. e la trovaglia preistorica in Prozor vicino Otocac. —
VuleLic -Vucasovic. Iscrizioni antico-bosnesi in Ercegovina. — hi. Iscrizioni in Castel Vecchio
presso Spalato.
tWochenschrift d. ost. Ingenieur- uud Architekten- Vereins. Jhg, X, 18-22.
Wien, 1885. 4.°
• Zeitschrift der deutschen geologischeu Gesellschaft. Bd. XXXVI, 4; XXXVII, 1.
Berlin, 1884-85. 8.°
xxxvi. 4. van Calker. Beitràge zur Kenntniss des Groninger Diluviums. — Boehm.
Beitrag nur Kenntniss der grauen Kalke in Venetien. — Valer. Die fossile» Holzer der
l'iiosphoritlager des Herzogthums Braunschweig. — Geiailz. Ueber ein GraptoUthen-fiiliren-
des Gescliiebe ruit Cyathaspis vou Rostock. — Weiss. Ueber den Pprphyr mit sogenannter
Fluidalstruetur von Thal ini Tburinger Wald. — Bonitmann. Cyclopelta Winteri, cine
Bryozoe aus dem Eifeler Mitteldevon. — Bercivi/. Kreide uni Tertiar von Fiakenwalde
bei Stettin. — xxxvir. 1. Brano- Ueber die Anfangskammer vou Bactrites. —Becker.
Schmelzversuche mit Pyroxenen und Ampbibolen und Bemerknng ti ber Olivinknollen. —
Frech. Die Korallenf.iuna des Oberdevons in Deutschland. — Fuchi. Die Versuche ciner
Gliederung des unteren Neogen im Gebiete des Mittelmeers. — Verworn. Ueber Patcl-
lites antiquus Schloth. — de Ger. Ueber die zweite Ausbreitung des skandinavischen
Landeises. — Kayser. Lodanella mira, eine unterdevonisehe Spongie.
"Zeitschrift der osterr. Gesellschaft tur Meteorologie. XX Bd. Mai 1885.
Wien, 4.°
Wild. Bestimmuug der wabren Lufttemperatur. — Pernter. Taglielie Periode der
Windrichtung ani Obir und Sàutis.
^Zeitschrift fur Mathematik und Physik. Jhg. XXX, 3. Leipzig, 1885. 8.°
Geisenheimer. Beziehungen zwischen den Krummungen reciproker faumliteher Ge-
bilde. — Weiler. Ueber einige Flaehen, welche Schaaren von Kegelschnitten entbalten. —
W. Ueber Flaehen vierter Ordnung mit Doppel- und mit Cuspidalkegelschnitt. — Gold-
schmidt. Conjugirte Reciprocitaten. — Schiomiteli. Eine Verallgemeinerung des binomischen
Satzes. — Schoenborn. Die von Diophant uberlieferten Methoden der Berechnnng irrafionaler
Quadratwurzeln.
•Zeitschrift (Historische) herausg. von H. v. Sybel. N. F. Bd. XVII, 3;
XVIII, 1. Miinchen, 1885. 8.°
xvii. 3. Ilàbler. Ueber die iilteren Hermandades in Kastilien. — hacker. Jacob Lam-
padina. Ein Beitrag zur Geschichte der politischen Theorien des 1' Jahrfcnnderts. — Egel-
liaaf. Analekten zur Geschichte des zweiteu punischen Krieges. — n. Sybel. Urkundenbildor
in Lichtdruck oder Do.reb.paasu.ng. — xvm. 1. Riiter. Studien iiber die Entwickelung
— CLXX1X —
li Geschichtewissenschaft. Erster Artikel. — Ulinanru Uebcr wissenschaftlictac Gesclri-
chtsdarstellung. — Kavfmann. Die Karolingischen Annalen.
■Zeitung (Archàeologische). Jhg. XLIII, 1. Berlin, 1885. 4°
von Duini. Charondarstelluugen. — Koerle. Roma, Antikes Wandgemàlde im Palazzo
Barberini. — Dierks. Ueber das Kostura der griechischen Schanspieler in der alten Ko-
mOdic Michaclis. Die Liieken ini Parthenonfries.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di giugno 1885.
Pubblicazioni italiane.
*Ardìssone /•'. — La vegetazione terrestre considerata nei suoi rapporti col
clima. Milano. 1S85. 8."
•ISassani F. — Risultati ottenuti dallo studio delle principali ittiofaune cre-
tacee. Milano, 1885. 8.°
*Bonalelli F. — Commemorazione del prof. Baldassare Poli. Padova, 1885. 8."
* Carbone Grio D. — 1 terremoti di Calabria e Sicilia nel secolo XVIU.
Napoli, 1885. 8."
*Casfì E. — Sante de Leonardis ed i suoi autografi. Aquila, 1885. 8."
* Ferri A. — Verismo. Prose e versi. Rieti, 1885. 8."
'Franco E. — La vita di G. Garibaldi. Parte 1\ Napoli, 1885. 8.°
■ Ghivizzani G. — Giuseppe Giusti e i suoi tempi. Reggio nell'Emilia, 1882. 8."
'Giglioli E. II. e Issel A. — Proposte generali per la esplorazione biologica
completa del Mediterraneo e dei mari adiacenti. Roma, 1885. 8.°
*GneiU R. — Lo stato secondo il diritto ossia la giustizia nell'amministra-
zione politica. Trad. di I. Artom. Bologna, 1884. 8.°
* [.nmpertico F. — Distorso pronunziato in Senato nella tornata del 30 aprile
1885. Roma, 1885. 8.°
' Muniellini G. — I conflitti d'attribuzioni in Italia dopo la legge del 31 marzo
1877. Firenze, 1878. 8."
■ hi. — Lo Stato e il Codice civile. Voi. I -III. Firenze, 1880-82. 8.°
*Mirabelli A. — Storia del pensiero romano da Romolo a Costantino, stu-
diato nella lingua e nelle lettere. Napoli, 1880. 8."
"Omboni G. — Penne fossili del monte Bolca. Venezia, 1885.8."
* Pagella S. — Sesto Poetico. Alessandria, 1885. 8."
' Pavesio P. — I convitti nazionali dalle prime loro origini ai giorni nostri.
Avellino, 1885. 8."
* Persio A. Fiacco. — Satire. Traduzione di C. Conti. Volterra, 1885. 8.°
'Pisani Ccraolo P. — Del matrimonio. Voi. I. Messina, 1885. 4.'
' Prcvìtera C. — Roma ed il Gran Re. Monterosso, 1885. 8."
*Riccelli A. A. — Versi. Cotrone, 1885. 8."
* Rusconi A. — Massimiliano Sforza e la battaglia dell'Aliotta . Milano.
1885. 8."
— CLXXX —
4 Quintino Sella (Cenni biografici sui. Iglesias 7 giugno 1885. 4."
''Sergi G. — L'origine dei fenomeni psichici e la loro significazione biologica.
Milano, 1885. 8.°
'Silvestri 1. — Commemorazione del prof. Emilio Morpurgo. Padova, 1885. S."
• Tommasi-Crudeli T. — Sopra alcune opere di bonificamento dell'agro ro-
mano. Roma, 1885. 8."
'Vicentini G. — Sulla conducibilità elettrica dei sali in soluzioni acquose
molto diluite. Torino, 1885. 8."
Pubblicazioni estere.
1 Acker ./. — Die Uebertragbarkeit der Tuberkulose durch die Vaccination.
Bonn, 1884. 8.°
■ Asoli E. — Ueber die Ablagerung von Fort und Pigment in den Sternzellen
der Leber. Bonn, 1884. 8."
■ Rasiliades D. — Aioq9-iùtixù »g i« <ìoyi<ù( eig Aqvmuyòv ayoKiu. Jenae,
1884. 8.°
• Jhmer R. W. — Ueber den aus Agar- Agar entstehende Zucker, ueber cine
neue Saure aus der Arabinose nebst dem Versuch einer Classificatigli
der (jallertbildenden Kohlehydrate nacli den aus ihnen entstehenden
Zuckerarten. Leipzig, 1885. 8."
' Rocker- Laurich F. — Die wirthschaftlichen Unternelimungsformen in ihrer
Anwendbarkeit auf das Versicherungswesen. Jena, 1883. S.°
• Rcrcltel A. — Ueber die neueren Methoden der Exartienlation ini Hiiftge-
lenk. Bonn, 1884. 8.°
■ Rerg ti. — De partic.ipii temporum usa Appianeo. Bounae, 1884. S.°
■ Rierendempfel G. — Descartes als Geguer des Sensualismus und Materi.i-
lismus. Wolfenbuttel, 1884. 8."
■ Ring I. — Ueber die Verbindungen des Pyridin's mit Metallsalzen. Jena,
1884. 8.°
'■ Bischof J. • — Untersuchungen ueber die Eigenbewegung des Sonneusysteins
auf (xrund von 480 Argelander'schen telescopischen Fixsternen. Bonn,
1884. 8."
■Dissmeyer l'\ — Ueber Bandkeratitis. Bonn, 1884. 8.°
: Rohland A'. - Beitràge zur quàntitativen Bestimmung des Stickstoffes ini
Harn. Bonn, 1884. 8.°
; Rurale M. — Ueber Operatici! multipler Enchondrome. Jena, 1884. 8.°
■ Brandi P. — De Batrachómyomacbia homerica recognosceuda. Bounae.
1884. 8."
■ Rrass II'. — Beitràge zur Kenntniss desOleumseminis Cynae. Bonn, 1884. 8."
■Rraun ti. — Ueber die Fehlern,uellen bei Titration des Harnstoffs mit Mer-
curnitrat. Bonn. 1884. 8."
— CLXXX1 —
■ Breuer G. M. — Spvachliclie Untersuchung des Giraut de Rossilon lieraus-
gegeben von Migoard. Bonn, 1884. 8."
: i;IISrli W. — Divi Jahre englischer Vermittlungspolitik 1 5 1 s [521. Carp. I
und II. Bonn, 1884. 8.°
■Carstens C. — De Accusativi usu Euripideo. Jenae, 1884. 8."
*De Botella y de Hornos F. — Los terremotos de Malaga y Granada. Madrid,
1885. 8.°
• Deussing G. G. — Der Anschauungsunterricht in der deutschen Schule \ m
Amos Comenius bis zur Ge^enwart. Frankenberg i S. 1884. 8.°
• Dissmann C. — Die Hasenscharten der Bonner Klinik in den Letzten zwan-
zig Jabren. Bonn, 1884. 8."
; Diisterwald II. — Ueber die Perforationen der Membrana flaccida Shrapnelli.
Bonn. 1884. 8."
■hìnhorn A. — Ueber di Beta-Lactone eine neue Grnppe vnn organischen
Verbinduugen. Darmstadt, 1885. 8."
• EUzbacher /•'. — Einwirkung der Tetrabroruaethane axif Benzol in Anwe-
senheit von Aluminiumchlorid : Syntbese des Authracen und des Tetra-
phenylaethnan. Bonn. 1884. 8."
• Fischer F. — De Patriarcharum Constanti nopolitanorum catalogis el de
chronologia octo primornm Patriarcbarum. Lipsiae, 1884. 8."
. Fluel 0. — Die Wirkung der Kalium- und Natrinni-Salze auf die Musku-
latur versebiedener Thiere. Bonn, 1884. 8."
r Forster E. — Zur Geschichte der Englischen Gaumenlaute. Halle, 1884. 8."
■ Fort lai/? II. — «Deber die Compensatorische Hypertrophie der Glomeruli bei
Nephritis interstitialis. Bonn, 1884. 8."
• Gerhardt C. — Geburt bei progvessiver Muskelatropbie. Jena, 18S4. 8.°
■Gnrtz G. — Glossarium terentianum. Jenae, 1884. 4."
,;,■;/,/,■ e. A. — Kopfskelett und Schultergurtel von Loricaria catapbacta,
Babites capriscus und Accipenser ruthenus. Jena, 1884. 8."
■ Goodolpkim C. — Les institutions de prévoyance de Portugal. Lisbonne.
1883. 8.°
*G6pfert E. — Geulinx' Ethiscbes System. Meiningen, 1883. 4."
• G6lze l. W. — Ueber den abortiven Verlauf des Typbus abdorainalis bei
Behandlung mit Napbtalin. Berlin. 1885. 8°
Graeber li. — Untersuchungen ueber den Einfluss galvaniscber Stróme auf
den Tastsinn der Haut, Bonn. 1884. 8."
rGrobe G. — Ueber die Besektion des Pussgelenks. Jena, L884. -
llnbìer Th. — Zur Bestimmung der [ntensitat des Erdmagnetismtis Leipzig,
1884. 8."
■ Hacker! F. Il — Morbus Addisonii. Jena, 1884. -
>Haedicke IH. — Harnsteine und deren Operationen beim Manne. Jena,
1884. 8.°
— CLXXXI1 —
ifJanitsch /?. — Die Wasseraufnahme bei Cyclas und Anodonfca. Jena, 1884. 8."
■Hannenheim J. v. — Ungarn unter Bela II (1131-1141) und Geisa II
(1141-1161) in seinen Beziehungen zìi Deutschland. Hermannstadt,
1884. 8."
■ Hardenbicker .1. — Ueber Fremdkórper im Olire. Bonn, 1884. 8.°
. Uarth //. — Die QnalitRt der Reinen Vocale im Neufrazosischen. Oppeln.
1884. 8.°
. Ileep G. — Quaestiones Callimacheae metricae. Bonnae, 1884. 8."
■ Heiland B. — Ueber Kardioidiscbe Centralbewegung. Jena, 1885. 8."
tHtìpken J. — De theatro attico saeculi a. dir. quinti. Bonnae, 1884. 8."
ì/loyer E. — Die Bewegung zweier raaterieller Pnnkte in zwei parallelen
Ebene. Jenae, 1883. 8°
■Hubner /?. — Ueber einige Abkommlinge der Isàthionsàara (Hydroxylii-
thansulfonsaure). Jena, 1884. 8."
■ il alien M. — Vocalismus des Alt- und Neu- Sicilianischeii. Bonn, 1884. 8."
■ Kaiser //. — Aualitische Auflosuug der isoperimetrisclien Aufgabe Steiners
t'iir ein Polygon auf einer gegebenen abwickelbaren Oberflache bei
gegebenen Orenzbedingungen. Leipzig, 1884. 8.°
■ Kalzemich J. — Ueber Quecksilberformamid bei der Behandlung der Lues.
Bonn. 1884. 8."
kaufmann E. — Ueber Enkatarrhaphie von Epithel. Experimenteller Bei-
trag ziìr Lelire von der Entsteliung der Geicbwiilste. Bonn, 1884. 8."
1 Kelir J. — Ueber die Sprache des Livre de Manières von Estienne de Pou-
gieres Bischof von Rennes (aus dem XII Jahrhundert)è Koln, 1884. 8."
'■Keller F. — Untersucbungen ueber den Tastsinn der Haut. Bonn, 1884. 8."
; Keller R. — Stilicbo oder die Geschiclite des westromischen Reiclies von
395-4C8. Berlin, 1884. 8.°
- Kemke I. — Philodemi de musica librorum quae extant praeter librimi IV.
Lipsiae, 1884. 8."
: Kesseler 1. — Untersiiebungen ueber den Temperatursinu. Bonn, 1884. 8."
■ Klein II. — Beitràge zar Kenntniss der optisclien Aenderungen in Krystallen
unter dem Einflusse der Erwarmung. Bonn, 1884. 8.°
■ Knauf M. — Die operative Bebandlung der Ankyloseu des Kniegelenki's.
Jena, 1884. 8.°
•Koch 0. — Ueber ein Minerai von der Insel Cbiloe (Ancudit) und zwei
tburingitabnlichen Mineralien aus dem Vogtlande (Pseudothuringit und
Parathuringit). Jena, 1884. 8."
• Koenicj lì. — Paroligoklasit aus dem Ilmsengrumle und Paroligoklasit-alinliclie
Paramelaphyre aus dem Mosbacli- und Ilinseiigrunde. Jena, 1884. 8."
1 Kolligs II. — Wilhelm von Oranien und die Anfange des Aufstaudes der
Niederland. Cap. I. Bonn, 1884. 8."
Kraus lì. — Die Porpbyroide des Schwarzathals. Jena, 1885. 8."
— CLXXXI1I —
■Krause E. — Statìstischer Beitrag zur Brblichkeitsfrage bei Geisteskrankhei-
ten. Jena, 1885. 8."
'Kremer /•'. - Ueber die Einwirkung der Narcotica auf den Raumsinn der
Haut. Bonn, 1884. 8.°
■h'riirrr G. — Monophysitische Streitigkeiten itn Zusammenhange mit dei
Reichspolitik. Jeua, 1884. 8."
• Krysi usici S. I). C. — Enteriti* membranacea, -lena, 1884. 8.°
' Kukenlhal W. — Ueber die Symphoiden Zelleu der Anneliden. Jena, 1883.8.°
Lange K. -- Die KoDigshalle in Athen. Leipzig, 1884. 8."
■ Lescha ■!. — Beobaehtimgen und Versuche zur Anwendung Compriinirtcr
und verdimntcr Athraungsluft. Bonn, 1884. 8.°
• Lier E. — Die Beliandlung der Kuieschusswunden ini Pelde. Chemnitz, 1884. 8"
Lisco II. — Die GeschichtsphilOòophie Schellings 1792-1809. Jena, 1884. 8."
"Looìnis E. — Contributions tu Meteorology. New Haven, 1885. 4."
■ l.ucbbesl E. -»- Commentatio de Pindari carminibus dramaticis tragicia eo-
rumque cum epiciniis cognatione. Bounae, 1884. 4.u
: 1,1. — Commentatio de Pindaro Clisthenis Sycionii institutoruin censore.
Bonnae, 1884. 4."
• hi. — Diatriba in Pindari Locum de Adrasti regno Sicyonio. Bonnae, 1885.4.°
•Liilmann C. — Ueber den Begriff amor dei intellectualis bei Spinoza, Jena,
1884. 8.°
*■ Marcus S. — Die Deformitaten der kaóchernen Nase. Jena, 1884. 8."
■ Mollbenj A. — Untersuchungen ueber die Pilze in den Wurzeln der Orclii-
deen. Jena, 1884. 8.°
*Miiller M. — The sacred books of the East, Voi. XX, XXII, XXIV. Oxford,
1884-85. 8.°
i Murgolovir, L. — Drei Falle von Unterbindung der Arteria femorali-. Jena.
18S4. 8.°
• Mushacke W. — Geschichtliehe Entwicklung der Mundart von Montpellier
(Languedoc). Altenburg, 1884. 8.°
'Oppert J. — Le poème cbaldéen dn dehige trad. de l'assirien. Paris, 1885.8."
■Pape lì. — Die Wortstelhmg in dee provencalischen Prosa-Literatur des XII
und XIII Jahrhuuderts. Jena, 1883. 8."
: Ptitz lì. — Beitràge zur Kenntniss des Peucedanins und des Oreoselons.
Halle, 1884. 8."
■Paul. M. — Questionimi grammaticarum P. I. De uiius nomiuis numeralis
apud priscoa scriptores usa. Jenae, 1884. 8.
J-Pili: \. — Ueber die Haufigkeit der Primzahlen in arithmetischen Pro-
gressionen und ueber verwandte Gesefcze. Jena, 1884. 8."
■ Praetorius E. — De legibus ;datonicis a Philippo Opuntio retractatis
Bonnae, 1884. 8."
tQuos M. — Die Behandlung des Lupus Villani. Cólo, 1884. 8.°
— CLXXXIV —
. foggi /.'. — Die Entwickelung der Ortschaffcen ini TkuriDgerwalde. Gotha,
1884. 4."
fRegesta diplomatica historiae danicae cura Soc. r. se. danicae. Ser. 2a. T. 1.
Kiòbeuhawu, 1885. 4.°
: Rehberg II. — Beitràge zur Naturgeschichte niederer Crustaceen (Cyclopi-
den und Cypriden). Bremeu, 1884. 8.°
' Rennebaum F. — Die Athmungscurve des neiigeborenen Menschen. Jena,
1884. 8.°
• Ritter M. — Dissertati^ zur GeschicLte deutscher Pinanzverwaltung ini
XVI Jahrhundert, Bonuae, 1884. 4."
Ritzefeld A. — Deber die Tuberculose des Olires. Bonn, 1884. 8."
'Robert P. Ch. — Les Phases du ìnytlie de Cybèle et d'Atys rappelées par
les médaillons eontorniates. S. 1. 1885. 8.°
i Rubencamp R. — Ueber einige Aldehyd- resp. Aethylidenabkòmmlinge- und
ueber die Grosse der Kohlenoxydaftinitaten des Kohlenstoffs. Jena.
1884. 8."
i Rudolph P. — Die Eigenschaften der eineoi Kegelschuitt ein- und Uuischrie-
benen regulàren Dreiecke. Kahla, 1884. 8."
■Schi'iick A, — Die Diabase des obereu Kuhrthals und i h re Contacterschoi-
nungen mit dem Lenneschiefer. Bonn, 1884. 8."
■ Schenek II. — Untersuchungon fiber die Bildung von Centrifugalen Wand-
verdickungen an Pflanzenhaaren und Epidermen. Bonn, 1884. 8."
'Schìndler C. F. — Ueber den Begriff des Guten und Nutzlichen bei Spi-
noza. Jena, 1885. 8."
'Schlutter II. — Beitrag zur Geschichte des Syntaktischen Gebrauclis des
Passe détini und des Iraparfait im Franzòsischen. Halle, 1884. 8."
■Schmid F. — Die Pràsumtionen im deutschen Reichsstrafrecht. Jena, 1884. 8."
'Schmidl E. — De Ciceronis commentario de cousulatu graece scripto a Plu-
tarcho in vita Ciceronis expresso. Lubecae, 1884. 8.°
■Schmilz ./. — De tpvtìsmg apud Aristotelem notione ejusque ad aniinara
ratione. Bonuae, 1884. 8.°
1 LI. — Ueber den Einfluss des Gescblecbtes und des Lebensalters auf
die Schwindsùchtssterblicbkeit mit besonderer Berucksichligung der
Verhiiltnisse der Stadi Bonn, 1884. 8.°
r Schneiderwirth F. — Wilhelm von Berg Bischoi' von Padeborn. Kahla,
1884. 8."
• Schiuder <\ — Ueber bandfòrmige Horuhaut-Triibung. Jeua, 1884. 8."
*Schulgin M. A. — Phylogenesis des Vogelhirnes. Jena, 1885. 8.°
''Schumacher J. — De praepositionuni cutu tribus casibus couiuuctarum usu
euripideo. Part. I. Bonuae, 1884. 8."
■Schillz II. — Beitràge zur naheren Erkeuntniss der Kairinwirkung auf tìe-
berhat'te Krankbeiten. Jena, 1884. 8."
— CtAXXV —
Sohwarz II. — Landgraf Philipp voti Hessen und die Pack'schen Hilndel.
Kap. I. inni IL Leipzig, 1S84. 8.°
Seelmann E. — Wesen uiul Grundsàtze lateiniscber Accentuation. Leipzig,
1884. 8."
•Sey/fert A. — Neun totale Dammdefecte in der gioakologiscbeu Klinik zu
Jena nach G. Simon operirt. Jena, 1884. 8."
■Sudi, 0. — Ueber Empfiodungen von Sobmerz mid Druck im Kopfe als
Krankheitssymptom im Beginn ti n ci Verlauf des primaren Wabnsinn.
Jena, 1884. 8."
iSonnenburg L. — Analytische Untersuchungen ueber sin Probi em dev Dy-
namik. Bonn, 1884. 8.°
tSpringsfeld E. — Die Bebanclluug des Klumpfusses. Bonn, 1884. 8."
''Slicker G. — Beschreibung eines Schàdels mit reralterer traumatischor ein-
seitiger Unteikiefer-Verrenkuug. Bonn, 1884. 4.°
• Strassmann A. — Ueber das Carcinom der Mannlicben Brustdrtìse. Bonn,
1884. 8."
tStrauscheid F. — Ueber die Bezielmngen der Nasenkrankheiten znm Asthma
ìurvnsiim, broncbiale &. Bonn, 1884. 8.°
Tauberlh ./. — Die Abbildung des ebenen Kreissysteraes auf den Raum.
Dresden, 1884. 8.°
Vroslorff J. von — Ueber die Veiìetzuugen des Trommelfells in forensiscber
Bezielmng. Bonn, 1884. 8."
• Verbeek ft. D. M. — Krakatau. Batavia, 1885. 8.°
ss G. — Das Jiingste Gericht in der bildenden Kunst des friilien Mittelal-
ters. Leipzig, 1884. 8.°
■ Voys A. M. de —Untersuchungen ueber die farado-eutane Sensibili tilt . Bonn,
1884. 8."
• Walter A. — Palpus maxillaris Lepidopteronim. Jena. 1884. 8."
■ Welter 11. — Ueber die Natur des Lupus. EhrenMd, 1884. 8.°
Wespy L. -■ Die historische Entwickelung der Iuveròion des Subjektes im
Pranzosisehen und der Gebrauch derselben bei Lafontaine. Oppeln,
1884. 8."
■ Wichmann li. — Beitràge zur Kenntniss des Baues und der Entwichlung
der Niereuorgane der Batrachier. Bonn, 1884. 4."
: Wiemer 0. -- Ueber den Mechanismus der Pettresorption. Bonn, 1884. 8."
il isbaum W. — Die wicbtigsten Ricfituugen und Ziele der Tbatigkeit des
Papstes Gregors des Grossen. Kòln, 1884. 8.°
Zacher A. — Beitràge zum Lyoner Dialekt. Bonn, 1884. 8."
Zimmermann lì. II. — Stratigraphische und Palàontologisebe Studio ueber
das deutsche und das alpine Rhiit. Gei a, 1884- 8.°
i;i/i.Lt:ni\.'-i;i x s ii — Vol. I. :>.i
— CLXX.NVI —
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di giugno 1885.
Pubblicazioni nazionali.
■Annali dell'Instituto di corrispondenza archeologica. Voi. LVI. Roma, 1884. 8."
Riehter. Le fortificazioni d'Ardea. — LI. Sopra un avanzo dell'antica fortificazione del
Palatino. — Dressel. La necropoli presso Alife. — linciseli. Sopra un edifizio antico già esi-
stente presso la chiesa di s. Adriano al foro romano. — Scultura. Kroker. Una testa
marmorea del palazzo dei Conservatori ed il gruppo di durone ed Achille. — Robert. Er-
mafrodito. — Pittura paretaria. Mau. Pitture della casa antica scoperta nella villa
farnesina. — Robert. Ercole ed Auge sopra pitture pompeiane. — Pittura vascolare.
Fróhner. Le retour de Perséphone. — Peiersen. Ercole e le Amazzoni, il cinghiale cali-
donio- — Epigrafia. Jordan. Tazza volcente con iscrizioni latina arcaica. — hi. Il vaso
di Esculapio. — Gamurrini. Di due antichissimi vasi di Etrnria. — voa Rohden. Rappre-
sentazione identica sopra una cassetta di terracotta canosina e sopra uno specchio a libretto
di Corncto. — llelbig. Sopra la provenienza degli Etruschi — Mantechi. Di un antichissimo
orologio solare recentemente scoperto in Palestrina.
Annuario del r. Istituto botanico di Roma. Anno I, f. 2. Roma, 1885. 4."
Raccarini e Avella. Contribuzione allo studio della micologia romana. — Marini. Con-
tribuzione alla conoscenza dell'algologia romana. — Avella. Ricerche anatomiche ed isto-
geniche sugli organi vegetativi della Pueraria Thumbergiana Benth.
Archivio storico siciliano. N. S. Anno IX, 3, 4. Palermo, 1884. 4."
Roglino. Di un Codice messale della prima metà del duodecimo secolo, esistente nella
Biblioteca comunale di Palermo. — Calderoni. Ricordi storico -geografici di Pirina, Petra.
Cornicia, Picina e dei loro avanzi. — Lionli. La magistratura presso gli Ebrei di Sicilia. —
Cosentino. Un documento in volgare siciliano del 1320. — Gioeni. Note intorno a topografie
o incerte o ignote che leggonsi nella Storia dei Musulmani scritta da Michele Amari. —
Pipitone Federico. — A proposito di una partecipazione di morte nel secolo XIV. — Mirabella.
Una lettera del P- Mariano Bonotìno di Alcamo. — Cosentino. Un registro dell'archivio di
S. Giorgio dei Genovesi. — Meli. Sulle tre stanze del palazzo reale di Palermo, dipinte da
quattro valorosi pittori nel 1637-38. — Rocca. I Saltarello orefici sicilinni del secolo XVI. —
Mirabella. Di alcuni disegni e dipinti del poeta Sebastiano Bagolino, notizie e documenti. —
Salinas. Di una scultura di Bonajuto Pisano nel prospetto del palazzo Sclafani a Palermo. —
Pélaez. La vita e la storia di Ariadeno Barbarossa, voltata in italiano dalla inedita ver-
sione spagnola di un originale turco, conservato nella Biblioteca del eomune di Palermo. —
Lagumina,, Iscrizione sepolcrale araba.
■Archivio veneto. Anno XV, u. 5, f. 57. Venezia, 1885. 8."
Cecchelti. La vita dei Veneziani nel 1300. La città, la laguna. — Cipolla. Una con-
giura e un giuramento in Verona al tempo di Alberto I della Scala (1299). — Cecchelti.
11 testamento, i funerali, la sepoltura e l'arma del doge Francesco Morosini. — Rirozzi.
La galera del doge Francesco Morosini. — Cecchelti. La stampa tabellare in Venezia
nel 1417 e l'esenzione del dazio di libri nel 1433. — Stefani. Memorie per servire all'istoria
dell'inclita città di Venezia di G. Zanetti. — Diadego. Nuovi documenti sull'Arco dei Gavi. —
Giuriato. .Memorie venete nei documenti di Roma (cont.). — Stefani. Andrea di Biagio
Mantiglia, di Vicenza. — hi. Il vero autore de' sedili del coro di S. Stefano a Venezia.—
Guasti. Una figlia di Pietro Aretino. — Boni. Una firma del trecento e due iscrizioni
— ClAXXUI —
turche noi palazzo Ducale. — Cccchetti. La « condizione » di Paris Bordon. — Id. La dote
ilella moglie di Marino Falier.
•; Ateneo (L') veneto. Ser. IX, voi. I, 1, 2; If, 3, 4. Venezia, 1885. 8.°
I. Mikelli. Niccolò Tommaseo, saggio critico. — Malaspina. Gli scavi di Julia Con-
• ii dia e del suo sepolcreto. — Romano. Alcune considerazioni ed osservazioni sul libro
« L'ordinamento delle ferrovie italiane ». — Piermartini. Giulio Carcano. — Santini, (ili
Italiani all'estero. — Meyer. Lingua e letteratura degli Albanesi. — Luzzatli. Seria-
lismo e malthusianismo a proposito di due pubblicazioni recenti. — n. Morsolin. Rinaldo
Palin. — Leicht. Il Catapan di Ser Antonio da Brazzà. — Doni. Vecchie mura. — Pasco-
lalo. Leone Fortis. — Buccellati. Questioni relative all'attuale progetto di Codice penale.
Separazione del delitto dalle contravvenzioni di polizia. — Luzzatti. Socialismo e malthu-
sianismo a proposito di due pubblicazioni recenti. — Maria- 11 Galattocele. — Nardi. Ema-
nuele Valenziani.
'Atti dell'Accademia fìsio-medico-statistica in Milano. Anno accad. 1884 (XL).
Milano, 8.°
Atti dell'Accademia pontificia de' nuovi Lincei. Anno XXXVII, se8S. 2-5.
Roma, 1884. 4.°
Statuii. Di alcune recenti esperienze sull'acqua antilitiaca di Anticoli denominata di
Fiuggi. — de Jonquiìres. Sur le dernier théorème de Format.
Atti della r. Accademia delle scienze di Torino. Voi. XX, 5. Torino, 1885. 8."
Pagliani e Battelli. Sull'attrito interno nei liquidi. — Torre. Contribuzione allostudio
dello sviluppo del tessuto nervoso periferico. — Sacco. Sull'origine delle vallate e dei laghi
alpini in rapporto coi sallevamenti delle Alpi e coi terreni pliocenici e quaternari della valle
padana. — Id. Sopra alcuni fenomeni stratigrafici osservati nei terreni pliocenici dell'alt i
valle padana. — Bullonerà. Elenco dei molluschi terrestri viventi in Piemonte. — Guidi. Sui
ponti sospesi rigidi. — Pabretti. Sugli statuti suntuari intorno al vestire degli uomini e
delle donne in Perugia dal 12G6 al 1C4-1. — Promis. Nuove iscrizioni romane di Torino. —
SchiapareUi. Una prima lettura sulla grande confederazione dei Cheta o Ittiti.
■Atti della Società toscana di scienze naturali. Processi verbali. Voi. IV.
Ad. 10 maggio 1885. Pisa, 8.°
■Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Ser. 6a t. HI, 3-G. Ve-
nezia, 1885. 8.°
3. Tamassia. Cristalli inorganici nella putrefazione. Nota di medicina forense. —
Bernardi. Sulla pretesa stratificazione dei miscugli aeriformi nei motori a gaz. — Discaro.
Osservazioni sulla determinazione volumetrica del cloro col processo del Mohr. — liiszozero.
Fungi veneti novi vel critici. Pugillus I. — Cavalli. Di uno scrittore politico del secolo XV. —
Canestrini. Prospetto dell'acarofauna italiana. — Bernardini Commemorazione del cav. Carlo
prof. Combi. — Torelli. Il fumo benefico. — Lazzeri. La rappresentazione dello spazio
rigato sopra un piano connesso. — Gloria. Appendice alla Memoria del Volgare illastre
nel 1100. ecc. — 4. Lazzeri. Nuovi teoremi sull'esagrammo di Pascal. — Zambelli. Esame delle
acque dei pozzi onde riconoscervi i prodotti fenici, che possono provenirvi per l'uso dei
■li-infettanti. — Spica. Ricerche sulla diosma crenata.— Cavagnis. Contro il virus tuber-
colare e contro la tubercolosi, tentativi sperimentali. — Id. Continuazione dello stesso
argomento. — Bonalelli. Discussioni gnoseologiche e note critiche. — Da Schio. Intorno
all'almanacco meteorologico italiano. — Canzoneri e Spica. Sulla tetrametilpiperidina, tra
i prodotti di riduzione della deidrotriacetonamina. — De Giovanni. Sulla cura di alcuni
postumi della emiplegia d'origine cerebrale. — Ninni. Materiali per una tanna veneta.
VI. Aves. Tamassia. Sopra alcuno inesatte asserzioni concernenti i cristalli
emina.
— CI.XXX Vili —
Eicevche sperimentali di medicina forense. — Dellati e Itomanese. Sai calore di trasforma-
zione da uno ad altro sistema cristallino dell'azotato potassico. Ricerche sperimentali. —
Papadòpoli. Sul valore della moneta veneziana. — Saccardo et Berlcse. Miscellanea Baco-
logica. Series II. — 5. Omboni. Penne fossili del monte Bolca. — Bonatelli. Discussioni
gnoseologiche e note critiche. — Fambri. Sulle funzioni continue, le quali in un dato inter-
vallo non ammettono derivate. — Morsolin. La ortodossia di Pietro Bembo. — Ragnisco.
Un autografo del cardinale Bessarione. — Favaro. Gli scritti inediti di Leonardo da Vinci
secondo gli ultimi studi. — Vigna. La trasmissione ereditaria fisico-morale. — G. DeZigno.
Sopra gl'ittioliti del Libano regalati al r. Istituto dal sig. Levi. — Oavagnis. Contro il
virus tubercolare e contro la tubercolosi, tentativi sperimentali. — Lorenzoni. Dimostra-
zione delle forinole di precessione e nutazione. — Marinelli Slavi, Tedeschi, Italiani nel
cosidetto « Litorale » austriaco (Istria, Trieste e Gorizia). — D'Emilio. Gli assoldi nella
-fatica e nella cinematica. Nota su la theoria della dinarai (Tbeory of screws). — iltvvt-
lelli. Discussioni gnoseologiche. — Naceari. Intorno alla forinola, che esprime Vdndarnenlo
di un cronometro, con applicazione numerica al cronometro Frodsham n. 3545.
f Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale in Moncalieri. Anno XIII, 10,
sett. 1884. Torino, 1885. 4.°
; Bollettino del Club alpino italiano per gli anni 1882, 1883. Torino, 1883-84. 8.°
•Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, n. 12.
Napoli, 1885. 4.°
■Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2" voi. X, G. Roma, 1885. 8."
Weilzecker. Da Queenstown ad Aliwal-North. — I risultati geografici della spedizioni'
Greely. — Vicentini. L'insurrezione mahadista nella provincia di Dongola. — Gatte. Da
Massaua a Ciiartum per Keren e Cassala. — Man/roni. Il viaggio del luog. Stonev al
nord dell'Alasca.
■'Bollettino delle scienze mediche pubblicato per cura della Soc. med. cbir. di
Bologna. Anno LVI, ser. 6a voi. XV. Bologna, 1885. 8.°
Coen. Contributo allo studio dell'indurimento polmonare quale esito della pneum i-
nite cruposa. — Rizzo Metterà. Sulla patogenesi e l'ecologia dell'asma. — Drwrs e Berli.
Rendiconto statistico dello stabilimento Esposti e Maternità di Bologna, pel quadriennio
1879-82. Parte II. Baliatico. — Medini. Brevi note su cinque casi di pustula maligna e
su di un caso di edema carbonchioso.
; Bullettino dell'Istituto di corrispondenza archeologica per l'anno 1884. Roma,
1884. 8.°
Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia. Voi. XVI, n. 3, 4, marzo-aprili'
1885. Roma, 8.°
Cortese. Le roccie cristalline dello stretto di Messina. — Niccoli. La frana di Perti-
care. — Mazzuoli. Nota sulla frana di Deiva. — Lotti. Sul giacimento cuprifero di Monte-
castelli in provincia di Pisa. — Lovisalo. Riassunto sui terreni terziari e postterziari nel
circondario di Catanzaro.
"Bollettino di notizie agrarie. Auno VII, n. 28-38. Roma, 1885. 4."
'Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, 10, maggio 1885.
Roma, 4.°
•Bollettino mensuale dell'Osservatorio C. Alberto in Moncalieri. Sor. 21 voi. IV,
1. Torino, 1885.4."
— i'l.\X\l\ —
^Bollettino meteorico Joll'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VII, 18J
giugno. Roma, 4.°
'Bollettino settimanale ' dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari
del pane. Anno 1885, n. 19-23. Roma, 4. '
'Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI. 5, ma]
1885. Roma, 4.°
•Circolo (II), giuridico Voi. XVL 5 Palermo, 1885. 8.°
Lonza. La polizia delle strade comunali secondo le romane e le moderne le»
; Cronaca dell'istruzione pubblica e privata. Voi. XIII, 11, 12. Palermo, 1885. 8."
Latino, Gli ctìVtti del lavoro mentale sulla salute degli alunni. — Zaffalo. Importane
delle passeggiate scolastiche. — Gabrielli- La questione sociale e la scuola. — /'. Ec i dell
Conferenze municipali di Palermo. — L. Del metodo nell'istruzione e nell'educazione
Frammento.
•Documenti per servire alla storia di Sicilia. 1' serie. Diplom. voi. VI, 2.
Palermo, 1885. 8.°
Lagumina. Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia.
Filosofia (La) delle scuole italiane. Anno XVI, voi. XXXI, 2. Roma, 18S5. S.°
Pietrobono. Il fondamento psichico della vita animale secondo il Rosmini e il Darwin.
Macchia. Alessandro Bain e la libertà del volere. Lettera VII ad uno studente di univer-
sità. — D'Ercole. Gli insegnamenti universitari della facoltà teologica. — Ckiappjlli. Nuoi
osservazioni sulle attinenze fra il criticismo kantiano e la psicologia inglese e I ide
'•'Gazzetta chimica italiana. Anno XV, 3. Appendice voi. Ili, 8, 9. Palermo,
1885. 8.°
Caruoneri e Oliveri. Sulla trasformazione reciproca dei gruppi furfuranico, puro-
lieo, e tiofenico e sopra un nuovo bibromofurfnrano. — Longo. Studio analitico sul-
l'azoto ammonico, ammid-ammidico ed ammid-ararainico contenuto nei prodotti naturali. —
Scliìff e Seslini. Intorno ai composti dell'anidride arseniosa col joduro e col bromuro potas-
sico. — Cansoneri e Spica. Sulla costituzione dell'alcaloide solido fusibile a 77°, ottenuto
per la condensazione di etere acetacetico e foimamide. — Ciamician e Silber. Sopra un
-il l'acido del pirrilmetilcbetone.
'Giornale d'artiglieria e genio. Anno 1885, disp. 3. Roma, 8.°
^Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVIII, 5. Torino,
1885. 8.°
Invertirai. Ricerche e studi per arrivare alla diagnosi della coniugata ostetrica.
■ < i iornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VII, 4-5. .Milano, 1885. 8."
Pini. Giuseppe Barellai e gli Ospizi marini in Italia. — Morselli. Le leggi statistiche
del suicidio secondo gli ultimi documenti (1879-85).
'Giornale della Società di letture e conversazioni scientifiche. Suppl. al f. VI.
giugno 1885. Genova, 8.°
l'ormli. l.'avv. Antonio Crocco. Commemorazione. — Per agallo. Riconferma dell'au-
tenticità delle « Historie » Ji Fernando Colombo; risposta alle osservazioni del dott. A. Arata.
'Giornale medico del r. Eserci » e della r. Marina. Anno XXXIII. 5. Roma,
1885. 8."
Jandoli. Su alcune febbri ini' rvate nell'o ilitare di Caserta nei mesi
— cxc —
di luglio, agosto e settembre 188-1. — Fiorimi. Enuresi simulata. — De Micheli. Sopra
alcuni casi di endocardite.
•Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. X, 4, 5. Torino, 1885. 4."
(frugnola. Strada ferrata da Clermont-Ferrand a Tulle, con diramazione per Vendes
(Francia): Viadotto di Granges a tre archi.— G. B. Considerazioni e note riguardanti gli
effetti dovuti all'azione del mare sul litorale di Chiaia (Napoli), in rapporto alle opere
della nuova Riviera. — Battelli e Martinelli. Sopra alcuni dati termici relativi all'acetato
di sodio e sul sistema di riscaldamento Ancelin. — Fettarappa. Il bottino automatico di
Mouras.
• Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 4. Eoma,
1885. 4.°
Tacchini. Le grandi protuberanze del 30 gennaio 1885. — Id. Immagini spettrosco-
piche del bordo solare osservate a Roma e Palermo nel 1884. — hi. Macchie solari e faeoh'
osservate nel r. Osservatorio del Collegio romano nel 1° trimestre del 1885.
^Memorie del r. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Voi. XXII, p. 2".
Venezia, 1885. 4.°
Gloria. Monumenti dell'Università di Padova (1222-1318).
; Memorie di matematica e di fisica della Società italiana delle scienze. Ser. 3;1
t. V. Appendice.
Catalogo della Biblioteca sociale al 31 die. 188-1.
•Natura (La). N. 76-79 (ultimo). Milano, 1885. 4.°
7G. Grassi. Un nuovo termometro ad aria per misurare piccolissime variazioni di tem-
peratura. — Le lastre di vetro. — Favaro. A proposito di Galileo igienista. — Statura
dei soldati tedeschi. — Negri. Il trattato d'astronomia di Herschel. — Àrdissone. La flora
tropicale. — 77. Appunti sul cauteiù. — Ancelle. Sul viaggio di Maurizio Buonfanti. —
/(. Ricerche sullo sviluppo della Bilharzia haematobia. — Mantegazza. Le maschere. —
78. De Stefani. La tirennide. — Origine geologica dell'asfalto e del bitume. — Perucca. La
'Birmania. — La raccolta del grano dell'India. — Pini. Una nuova ferrovia attraverso le
Alpi centrali. — 79. Mantegazza. Un testamento scientifico. — Influenza di diversi agenti
sulla inversione dello zuccaro di canna. — Pogliaghi. I canapi sottomarini. — Bonizzi.
Intorno ai corpuscoli ferruginosi e magnetici dell'atmosfera. — Grande mostra delle inven-
zioni a Londra: Nuovi strumenti da guerra.
Relazione della Scuola professionale di Biella. 1883-84. Biella, 1885. 4.°
•Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 3-' voi. XVIII,
. 10. Milano, 1885. 8."
Bassani. Risultati ottenuti dallo studio delle principali ittiofaune cretacee. — Bertoni.
Contributo allo studio dell'eterificazione per doppia decomposizione. — Ascoli. Di nuovo
sulle funzioni che soddisfano alla equazione differenziale Jau=0. — Buccellati. Sulle mo-
dificazioni introdotte dall'attuale ministro Pessina nel progetto di Codice penale Savelli.
'Rivista critica della letteratura italiana. Anno II, u. 2, 3. Firenze, 1885. 4."
'Rivista di artiglieria e genio. 1885, maggio. Roma, 8.°
• Allusoli. Le condizioni dell'artiglieria da campagna di fronte alla fanteria. — Hocchi.
Ordinamento e servizio dell'arma del genio presso gli eserciti europei. — Bellini. La sepa-
razione della carriera per gli ufficiali di artiglieria e le condizioni dell'artiglieria da for-
tezza in Italia.— Brini. Restauro della facciata sud del palazzo Sclafani. — Esperienze
fatte in lsvezìa nell'anno 1881 con armi da fuoco. — Riviera. I ponti metallici portatili
negli usi di guerra.
e
— CXC1 —
•Rivista di filosofia scientifica. Voi. VI, n. 4. Milano, 1885. 8.°
Morselli e Seppilli. Commemorazione di Gabriele Buccola.— Cesca. La metempirica.—
l'ilo. La massa, il moto, lo spazio. Note critiche sulla teoria atomo-meccanica. — Luciani.
StuJì di psicofisiologia. Caratteri logici da seguire nelle indagini sperimentali sullo localiz-
zazioni cerebrali.— Cananeo. Idee di Giulio Cesare Vanini (1616) sull'origine ed evoluzione
degli organismi. — Sergi. La psicologia come scienza biologica.
* Rivista di viticoltura ed enologia. Serie 2a, anno IX, n. 10, 11. Conegliano,
1885. 8.°
Cancfoglia. La viticoltura e l'enologia nel Médoc. — Carpenè. Nuovo metodo di detei
minatone delle sostanze estrattive contenute nei vini e birre. — Cubmii. I rimedi contro
In peronospora. — Brentani. Commercio vinicolo colla Svizzera.— Vigna. Analisi dei prin-
cipali costituenti di vini tipi da pasto delle provincie di Alessandria, Genova e l'orto
Maurizio.
• Rivista marittima. Anno XVIII, f. 5, 6, maggio-giugno, 1885. Roma, 8.°
5. Pucci. Sulle coudizioni della marina mercantile italiana al 31 dicembre 1884. —
Marcacci. Scandagli attraverso l'Oceano Pacifico fatti dalla corvetta « Vettor Pisani ». —
Maldini. 1 bilanci della marina d'Italia. — lìugge. Delle navi-ospedali. — Generatoli di
calore sulle macchine a vapore a mezzo di idrocarburo. — Penetrazione dei proietti nelle
corazze. — 6. Pucci. Sulle condizioni della marina mercantile italiana al 31 dicembre 1884.—
ìlaklini. I bilanci della marina d'Italia. — Le operazioni della flotta francese contro
Formosa. — Le forze militari e navali delle colonie inglesi nell'Oceania. — Le scuole
i collegi pei marinai e pei sott'ufficiali della marina da guerra austro-ungarica.
^Rivista mensile del Club alpino italiano. Voi. IV, 1885. n. 5. Torino, 8."
Lurani. Ascensione al Dufour Spitze da Macugnaga.
■Rivista scientifico-industriale e giornale del naturalista. Auno XVII, n. 9-12.
Firenze, 1885. 8."
9. Marangoni. Nuova spiegazione dei crepuscoli rossi. — Volta. Sulla diatermicità nei
fluidi. — Piazzali. Fenomeni di elettricità nei gas rarefatti. — Emo. Variazioni nella resi-
stenza elettrica dei fili metallici solidi e puri colla temperatura. — 10-L2. Marangoni.
L'ecclisse totale di luna del 4-5 ottobre 1884. — PeZiolato. Studi sull'estrazione del sur."
dalle costole del tabacco o dai fusti e radici d'altro vegetale. - - Dosaggio volumetrico
del ferro.
Pubblicazioni estere.
Abhaudlungen herausg.vou naturwissenschaftlichen Vereine zu Bremen. Bd.
IX, 2. Bremen, 1885. 8."
Mùller-Ersbach. Die nach den Diehtigkeitsverhaltnissen bestimmte chemische Ver-
wandtschaft von Metallen in cinigen Salzreihen. — hi. Zusammenstellung von Verwandt-
sehaftstafeln. aus den Diehtigkeitsverhaltnissen der chemisch wirksamen Stoffe abgeleitet
sjnd. — Foche. Die nordwestdeutschen Bubus-Formen und ihre Verbreituug. — Mùller.
Beitrage zur oldenburgischen Flora. — Foche. Zur Flora von Bremen. — Buchenau Carex
punctata Gaud. in Deutschlaud. — Borcherding. Zweiter Nachtrag zur Mollusken-Fauna
der nordwestdeutschen Tiefebene. — Poppe. Die freilebenden Copepoden des Jadebusens. 1.
Michael. Ueber einige Abschnitte in der Entwicklungsgeschichte von Teglocranus cepbei-
formis (Nic). — lìeukr. Srainthurus Poppei n. sp. — Koenike. Einige neubenannte
Hydrachniden. — Focke. Die Vegetation im Winter 1831-85. — Buchenau. Naturwissens-
chaftlich-geographische Litteratur iiber das nordwestliche Deutschlaud. — hi. Die Lage des
— cxcu —
Thurmes der Eealschule beim Doventlior. — hi. Aus den stàdtischen Sammlungen filr
Naturgesehichte und Ethnographie zu Bremen. Gesehichto der botanischen Sammlungen.
Ab.stracts of the Proceedings of the Chemical Society. 1884-85, n. 10,11.
London, 8."
•Aeta Universitatis Lundensis. T. XX, 1883-84. Lnnd, 4.°
Hjelménis. Bidrag till Svenska Jordeganderattens historia. — Ask. Om formaliteter
vid kontrakt. — Skarstedt. Om formeln ande och sanning. — hi. De formula <fix«t.oom'>/
xaì i Iqrjvi}. — Engslróm. Beobacbtungen der Planeteii Victoria und Sappilo 1882. — Tornqvùt.
Undersokningar ufver Siljansomradets Trilobitfauna. — Lundgren. UndersOkningar Ofver
Brachiopoderna i Sverges kritsystem. — Jónsson. Om befiuktningen hos slagtet Najas samt
lios Callitriche autumnalis. — Heimcr. Studia Pindarica.
v Annalen der Physik und Chemie. N.-F. B. XXV, 2. Leipzig, 1885. 8.°
Wudemann n. Lùdeking. Ueber die Wasseraufnahme und Losung der Colloide. —
fìlilmcke. Ueber die Abbiingigkeit der specifisclien Wànne einiger Wasser-Aethylalkoholgemi-
sche von der Temperatur. — Graelz. Notiz ùber die Grosse der MaxweU'schen Moleeular-
wirbel uml iiber die Dichtigkeit des Lichtathers. — Lehmann. Ueber spantane, durch inaero
Kràfte bervorgerufene Formanderungen bomogcner fester Korper. — Hausmaninger. Zur
i'heorie des Iongitudinalen Stosses cylindriscber KOrper. — Wernicke. Ueber die Phasen-
ànderungen bei der Refiexion und iiber die Schwingungsebene des polarisirten Licbtes. —
L'fd[fer. Ueber die electrische Leitungsfahigkeit der Mischungen von Wasser und Alkobol. —
Weber. Ueber das electrische Leitungsvermogen und den Temperaturcoafficientcn des feston
Qnecksilbers. — Slrecker. Ueber eine Reproduction der Siemens'schen Quecksilbereinheit. —
Kreichgauer. Zur Bestimmung von Tràgheitsmomenten durch Schwingungsversuche. —
r Fleischl. Die Deformatiou der Lichtwcllenfìaehe im magnetisclien Felde. — GiUay. Min
neues Electrodynamometer.
Annalen des Physikalischen central-Observatoriuin. Jhg. 1883. Th. 1, 2.
S. Petersburg, 1884. 4.°
Meteorologiscbe und magnetische Beobacbtungen.
■Annalen (Mathematische). Bd. XXV, 4. Leipzig, 1885. 8.°
Gordan. Ueber Gleichungen siebenten Grades mit einer Gruppo von 168 Substitn-
tionen. II. — Sohee/fer. Die Maxima uml Minima der einfaeben Integrale zwischen festen
Grenzen. — Iti. Bemerkungen zu dem vorstehenden Aufsatze. — Schur. Ueber den
Po hlke'sehen Satz. — Rohn. Eine einfache lineare Construetio'.i der ebenen rationalcn
('uvven 5 Ordnung.
•Annales des mines. 8° sér. t. VII, 1. Paris. 1885. 8.°
Brame. Mission relative aux chemins de fer belges. — Garnot. Analyses des eaux
minéralos francaises, exécutées au bureau d'essai de l'École des mines. — Braconnier. Note
sur l'eau minerale sull'atee magnésienne de Cruzy (Hérault).
Annuaiie de la Sosiété méléorologique de France. 1882 dee. Paris, 8."
; Annals of the astronomical Observatóry of Harvard College. Voi. XIV, 2.
Cambridge, 1885. 4.°
Pìckering, Searle and Wendell. Observations with the meridian Photometer daring the
yuars 1879-82.
•Anzeiger (Zoologischer). Jhg. Vili, 196, 197. Leipzig, 1885. 8.°
196. Zaeharias. Das Wassergefassystem bei Microstoma lineare. — Imhof. Die
Rotatorien als Mitglieder der pelagischen und Tiefseefauna der Susswasserbecken. — Baur.
/ni' Morphologie des Carpus und Tarsus der Wirbelthiere. — Griesbach. Zur Frage: Wasser-
aufnahme bei don Mollusken. — V.i~. Nehring. Ueber eine neue Art von Wildschweinen
— CXC1I1 —
(Sua longirostris Nehring) aus Sudost-Borneo. — Imhof. Ueber die « blasson Kolben »
au dei- norderen Antennen der Susswasser-Calaoiden.
tArchiv der Mathematik und Physik. 2 Reihe, Theil II, Ì.Leipzig 1885.. 8.°
Mack. Der Winkelspiegel. — Ohnesorge. Zur Integration der Gleicbung :
Holh. Die Umkehrung des Grundgedankens von Hindeuburg's combinatorischer Analysi.
(Fortsetzung). — Pmchàzka. Ehi Beitrag zur Schattenlehre. — Hoppe. Bemerkung zu einem
.Satze von Craig. — Id. Ein Satz fiber Determinauten. — hi. Ueber die Grenze der Sta-
bilitàt eines longitudinal comprimirten geraden elastiscben Stabes. — Spora: Zur harmo-
nischen Teilung.
: Arcliiv fur die Naturkunde Liv- Elist- und Kurlands. 2e Ser. Bd. X, 1. Dorpat,
1884. 8.°
Iiraun. l'bysikalische und biologiscbe Untersucbungen ini westlichen Theile des fiani-
scben Meerbasens.
rBericht der Meteorologischen Commission des Naturi'. Vereines in Briinn
ueber die Ergebnisse der Meteorologischen Bcobachtungen ini Jahte
1882. Briinn, 1884. 8."
• Bericht ueber die Thàtigkeit der St Gallischen uaturwissenscb.aftlicb.en Ge-
sellschaft wàlirend des Vereinsjahies 1882-83. St Gallen, 1884. 8.°
Ousler. (Jebor Geschichte und Bedeutung der Yolksgesundheitspflege. — Bertsch.
Ueber Blitzableiter àlterer und neuerer Construction. — Varlmann und Schiattar. Kritischc
LFebersicht ueber die Gefasspflanzen der Cantone St Gallen und Appenzell. — Vetsch. Die
Gesundheitspflege des Auges.
: Berichte der deulschen chemiselien Gesellschaft. Jhg. XVllt, 9, IO. Berlin,
1885. 8."
9. Anschùtz. Ueber die Bildung von Traubensaaremethylàther aus Becbts- und Links-
weinsàuredimethylàtber, sowie iiber die Dampfdiehte des Traubensaureàthylathers. — hi.
und llintse. Ueber das Diamm miumoxalat. — Ciamician und Sub r. Ueber die Einwir-
kungen von Salpetersàure auf Pyrrilmethylketon. — hi. Ueber Pyrrilendimethylketon. —
Claus und Hauti. Ueber Cblorderivate des Orthoxylols. — Gattermann. Ueber einigo De-
rivate des m-Nitro p-Toluidins. — Garbo /T uni Kessler. Ueber eioe Vorrichtung fiir fractio-
nirte Destillation unter verminderten Druek. — Graebe. Ueber Phtalimidin. — Halliburton.
Berichtigung. — Hempel. Apparate und Einrichtungen des Laborafcoriums zu Dresden. —
llerrmann und Tollens. Ueber einige Eeactionen des Saccharins. — Hufschmidt. Zur volu-
metrischen Stickstoffbestimmung. — lourdan. Xene Synthesen von Derivateli des Hydro-
acridins nini Acridi ns. — Krùss. Beziebungen zwischen der Zusaniraensetzuug und don Ab-
sorptionsspectren organiseher Verbindungen. — Kuhn. Ueber die Einwirkung von l'hcnvl-
isocyanat auf Amidoverbindungen. II. — Langer und Meyer. Ueber die Diebte des Schwc-
Higsàure-Gases bei Weissgliibbitze. — Imiuj. Ueber das Diisobutylketin. — Limpricht. Ueber
Nitrotoluidine. — hi. Ueber die Oxydation der Amidobenzolsulfonsauren rait Kaliumper-
nianganat. — Id. Ueber Azobenzolthiosull'onsauren und Azobenzolsulfinsaureu. — Lunga.
Ueber die Existenz des Salpetrigsàureanhydrids ini Gaszustande. — Id. Ueber die Reaction
zwischen Stickoxyd und Sauerstoff unter verscbiedenen Versncbsbedingungen. — Id- Ueber
die Loslichkeit des Stiekoxyds in Scbwefelsàure. — Meyer und Snidici: Directe Gewinnung
von Dibromtbiopbcn aus Tbeerbenzol. — Monari. Ueber einige neue Sulfonsiluren. —
Mùllenho/f. Bildungswarme des Scbwefeleisens. — Nollìng und Wciiujtiiincr. Zersetzungspro-
dukte von chlorwasserstoffsaurera Aeetanilid bei verse]ii<'d<'ii'Mi Temperature!). — Id. und
Bl'i.lettixo-Rendiconti — Voi.. 1. 25
— CXCIV —
Wild. Direkte Ueberfiihrung primàrer Amine in Mononitrophenole. — Id. und Wiìt. Ueber
das flussige Nebenprodukt des 1, 2, 4 Dinitrotoluols. — von der Pfordlen. Bildung rothcr
SilberlSsungen durch Reduotion. — Priebs. Ueber nitrirte Furfurauderivate. — Przijbytek.
Ueber das Diallyldioxyd CcH10Oj. — Kùdorff. Ueber einige Verbindnngen des Arsentrio-
xydes. — Sandmcyer. Ueberfiihrung der drei Nitraniline in die Nitrobenzoesiuiren. — Id.
Ueberfuhrung der drei Amidobenzoèsàuren in die Phtalsàuren. — Scheibler. Ueber die
Abscheidung von Raffinose aus den Riibenzuckermelassen. — Seifert. Ueberfiirung der Saure-
amide in Alky lamine. I. - Id. Einwirkung von Kohlensaureanhydrid auf Natriumaceta-
nilid. Neue Syntliese von Dicarbonsauren aus Monocarbonsàuren. II. — Spiegel. Notiz iiber
ciiio neue Classe von Sulfousauren der aromatiscben Reilie. — Sladler. Ueber die Reduo-
tion des Nitrothiophens zu Amidothiophen. — Szymanski. Ueber Hemialbumose aus vege-
tabilischein Eiweiss. — 10. Biadi». Ueber von Dicyanphenylhydiazin abgeleitete Vcrbin-
dungen. — Bocsscncck. Ueber die Condensation von Chloralbydrat mit tertiiìren aroinati ■
schen Aminoli. — Claus und Rìlzefeld. Ueber Narcein. — Id. und H'ùellin. Zur Kenntniss
des Papaverins. — FHedlànder und Weinbcrg. Zur Kenntniss des Carbostyiils. — Kirsch.
Ueber Paranitroorthokresol und Toluchinonchlorimid. — Kiliani. Ueber Galactonsàure. —
Id. Ueber Trioxyadipinsaure. — Klopsch. Knrze Mittheilung iiber das Benz-/S-uaphtylamid
and das /J-Dinaphtylamin. — KnOTT. Einwirkung des Diacetbernsteinsaureesters auf Aniniu-
niak. — Id. Notiz iiber die Einwirkung von Diacetbernsteinsàureester auf Phenylbydrazin. —
Kr'ùss. Titerstellung der Losungen von Kaliumpermangauat. — Ladenburg. Ueber synthe-
tisclie Pyridin- und Piperidinbasen. — Id. und lloth. Ueber ein neues Lutidin. — Merck.
Ueber Benzojl-Ecgonin. — Poli*. Ueber aromatische Siliciumverbindungen. — Polililzin.
Ueber das Verhaltniss zwischen den Bildungswarmen der Salze und den Anfangsgeschwin-
digkeiten ibrer Bildung. — lìathke. Ueber die Natur des Schwefelselens und der Legirun-
gen. — Si'liiff. Zur Bestimmung des specifischen Gewichts von Flussgkeiten bei hoheren
Temperaturen. ■ — Id. Ueber einige physikalische Eingenschaften des Tbiophens. — Tiemann.
Ueber Glucovanillin und Glncovanillylalkobol.
•Boletin de la Acadernia nacioual de ciencias en Cordoba. Tomo VII, 4. Buenos
Aires, 1885. 8."
Doering. La presion atmosferica de Cordoba, de media en media bora. — Conwenls.
Subre algunos àrboles fósiles del Rio Negro. — Doerhing. Apuntes sobre la fauna de ìnu-
luscos de la Repùblica Argentina. — Id. Observaciones meteorológicas bechas en « Mil
Nogales» por el Sr. D. Ramon J. Moreno. — Ameghìno. Oracanthus Burmeisteri. Nuevo
edentado extinguido de la Repùblica Argentina.
•Boletin de la real Acadernia de la historia. Tomo V, cuad. 6. Madrid.
1885. 8.°
de Lapuente. Lor restos mortales del Arzobispo D. Rodrigo Jiménez de Rada y estado
de su sepulcro eu la iglesia ex-abacial y abora parroquial del ex-monasterio cisterciense
de Santa Marta de Huerta. — Fila. Poesias inéditas de Gilde Zamora. — • Danvila. Aj uà r
de una morisca de Temei en 1583. — Fila. Variantes de tres leyendas por Gii de Zamora. —
l'I. Inscripciones ìomanas inéditas de Caceres Brandomil, Naraneo y Ldrida.
■'Bulletta d l'Académie r. des sciences de Belgique. 3e sér. t. IX, 4. Bru-
xelles, 1885. 8.°
Van Beneden. Snr l'apparition d'une petite gamme de vraies Baleines sur Ics còtes
esl des Etats-Unis d'Amérique. — Dicpont. Sur la découverte d'un Mosasaarien gigautesque
dans le Hainaut. — De Tilly.Snr l'équation de Riccati et sa doublé généralisation. — de Selys
Longchamps. État de la végétation le 21 mars 1885, à Liège, par M. Dewalque, et à Long-
fbamps-sur-Geer (Waremme). — Mourlon. Sur l'existence des psammites du Condroz aux
— excv —
envhons de Beaumont dans l'Entro-Sambre-et-Meuse. — Renard- Les porpliyres de Bier-
ghes. — De ileen. Sur la tension des vapeurs saturées. Modification à apporta à la lui
de Dalton. — Sansoni. Note cristallografique sur la chaux carbonatde de Blaton. — Aloìn.
l'roposition de faire une revision du règlement de la Caisse centrale des artistes.
• Bulletiu de la Société géologique de France. 3e sér. t. XII, 9 (1884) ; XIII,
4 (1885). Paris, 1885. 8.°
Cotleau. Sur les Echinides des couehes de Stramberg. — Virlet d'Aoust. Examen des
causes diverscs qui déterminent les trembleraents de terre. — Terquem. Sur les Ostracodes
>1 i Fnller's Earth de la Moselle. — Sfarcou. Sur le Mapoteca geologica americana. — Tottcas
Sur les terrains jurassiques du Poitou. — Peron. Nouveaux docuraents pour l'iiistoire de
la Craie à Hippurites. — Munier-Chalmas et Scltlumberger. Note sur les miliolidées trénia-
tapborées. — Munier-Chalmas. Sur les couebes à Teredina personata, dans Test du
bassin de Paris. — Douvillé et Rollami. Note snr la partie moyenne du terrain jurassique,
elitre Poitiers et Le Blanc. — ■ Douvillé. Note sur la limite de l'Oxfordien et du Corallien
dans le eentre de la Trance.
Bulletin de la Société imperiale des naturaliste^. 1884. N. 2. Moscou, 8."
COPORHHA. Maiepianu ara i|uopu CpejHefi. Min. — von Herder. Plantae Baddeanae
Monopetalae. — 3iJK0BCKAr0. Ptiaeuie ojhou aa^ain h3t> Teopin Kosieri,. - KIK'.IA-
KOBCKArO. XiiMii'ieeKiìi aHa.iiwb abvxt. oópa3uoBi> ecTecTBeuHoiì raay6epoBofi «uh ini.
3aKaBKasia. — CAEAIPÈEBA. XnMiiiecKiii cocTaBi \yn..\\ munii h:vl coiioki. Ta.\iancKai..
nojyocTpOBa. — Sloudsky. Essai de solution du problème géodésique. — Goroschankine.
Méinoire sur l'etat des herbiers de l'Université imperiale de Moscou et la Société imperiale
des naturalistes de Moscou. — Weihrauch. Studien zur Mittelbildung bei der relati ven
Feuchtigkeit.
Bulletin de l'Institut national genevois. T. XXVI. Genève, 1884. 8."
Vulliel. La fiévre typhoide. — Burkhard Reber. Sur les crànes et fragments de cri
tronvés à la Balme, près du Salève. — HoTnung. La preuve en bistoire comparée avec la
preuve judiciaire. — Galijfe. Les vaUe'es vaudoises du Pie'mont.
Calendar (Tue St. Andrews University) for the year 1885-86. Edinburgh,
1885. 8."
• Centralblatt (Botanisches). Bd. XXII, 10-13. Cassel, 1885. 8.°
Hansgirg. Ueber den Polymorphismus der Algen.
Cornpte rendu de la Société de géographie 1885. N. 11, 12. Paris, 8."
•Comptes rendus hebdom. des séances de l'Académie des sciences. T. C, n. 23-
25. Paris, 1885. 4.°
23. Wurtz ef Henninger. Action de l'étber cbloroxycarbonique sur le cyanate .le po-
tasse. — E. Becquerel et H. Becquerel. Jlémoire sur la temperature de l'air et du sol. au
Muséum d'histoire naturelle, pendant les années 1883 et 1884. — Slanciami. De la dissé-
mination des espèces végétales et animales. — Fouqué. Propagation de la seconsse de trera-
lilement de terre du 25 dicembre 1884. Rectifications. — Lecoq de Boìsbaudran. Sur un
nonveau genre de spectres métalliques. — d- Saporla. Sur un type vegetai nouveau
provenant du corallien d'Auxey (Cóte-d'Or). — Lallcmand. Note sur l'exposition et l'envoi
aux Enfants-trouvées de Jean le Rond d'Alembert. — Houzeau. Sur le dosage rapide de
l'azote total dans les substances qui le contiennent à la fois sous les trois dtats: organi-
ijiie. ammoniacal et nitrique. — Gruey. Sur un mode d'emploi du sextant, ]ionr obtenir.
par une seule observation. le< bauteurs on les angles horaires simultands de denx astres. —
— CXCVI —
Ilalphen. Sur la convergenee d'une fraction continue algébrique. — Lucca. Radiatimi*
émises par les charbons ineandescents. — Hospitalier. Sur la mesure des eourants redres-
sés. — Tschdlzow. Étude thermoekimique sur les accuraulateurs. — Bellamy. Action
de quelques métaux sur le mélange d'acétylène et d'air. — Didier. Sur les sulfures de
cérium et de lanthane. — La fon. Sur une nouvelle réaction de la digitaline. — Serrani.
Sur l'aseptol (acide orthoxyphénylsulfureux). — Bourquelol. Sur la fermentation alcoolique
élective. — Fol. Sur la queue de l'embryon humain. — Beauregard. Sur le mode de devo-
loppement naturel de la Cantharide. — Gréhanl et Peyrou. Estraction et composition des
gaz eontenus dans les feuilles aériennes. — 24. Mouches. Photograpbie de Cartes celeste*
dans la voie lactée par MM. P. et Pr. Henry, de l'Observatoire de Paris. — Bianchini.
Le connaissanee des flores et des faunes dans ses applications à la géographie et à l'histoire
dn globe. — Colin. Études expériraentales sur les affections diphthéritiques des animaux. —
Bigovrdan. Observations de la planète (248) Palisa, faites à l'Observatoire de Paris [équa-
torial de la tour de l'Ouest). — Trépied- Observations de la nouvelle planète (248) Palisa.
faites à l'Observatoire d'Alger. — Basiti. Expériences sur la propagation des ondes le long
d'un cours d'eau torrentueux, et confirmation par ses expériences des formules données par
M. Boussinesq, dans sa théorie dn mouvement gradnellement varie des fluides. — Crookes.
Sur la spectroscopie parla matiére radiante. Extinction mutuelle des spectres d'yttrium et
de sainariuxn. — Morin. De l'action du cadmium sur l'azotate d'ammoniaque. — Màquenne.
Sur le soufre provenant de la de'composition du persulfure d'hydrogène. — de Forcrand. Sul-
le méthylate de soude. — Henry. Sur la volatilité dans les nitriles cblorés. — Sfatimene.
Sur la prétendue fermentation élective. — Magnien. Sur le ganglion géniculé des oiseaux —
Bouvier. Sur le système nerveux des bucciuidés et des purpuridés. — Jourdain. Sur les
ascidiea composées de la tribù des Di plosomidae. — Cotleau. Considérations sur les
échinides du terrain jurassique en France. — Demenij. Variations de la durée du donile
appui des pieds dans la marche de l'homme. — Bonnier et Mangili. Sur la respiration des
végétatux. — ■ de Schulten. Reproduction artifìcielle de la strengite. — Macpherson. Symé-
trie de situatici! des lambeaux archéens des deux versants du Guadalquivir; rapport avec
les principales dislocations qui ont donne a l'Espagne son relief. — 25. Bert. Sur l'appa-
reil du Dr Rapbaél Dubois pour les anesthésies par les mélanges titrés de chloroforme et
d'air. — Serve. Sur la supériorité des tubes à ailerons sur les tubes lisses ordinaires, em-
ployés actuellement dans les chaudières tubulaires pour la production de la vapeur. —
Lippmann. Sur un dispositif qui permet d'obtenir sans ealcul le potentiel magnétique dù
a un système de bobines. — Blavier. Influence des orages sur les lignes télégraphiques
- luterraines. — Raoul l. Sur les abaissemeuts moléculaires limites de congélation des corps
dissona dans l'eau. — Bourbouze. Nouveaux modèles d'bygromètres. — VarìlHojf. Sur la tran-
sformation du soufre. Réclamations de priorité de MM. Beicher et Ruys, a l'occasion do<
Communications récentes de M. Gernez. — Tanrel. Alcaloides produits par l'action de l'ani -
moniaqne sur le glucose. — Lafon. Action des séléniates sur les alcaloides. Nouvelle réaction
de la codeine. — Serrani. Sur l'aseptol (acide oxthoxyphénylsulfurex). — Mairet, Pilatle et
Combemale. Contribution à l'étude des antiseptiques. Action des antiseptiques sur les orga-
nismes supérieurs: Acide thyraique. — bureau. Sur la fructification du genre Gallipte-
ris. — Schneider. Sur l'A n oplophrya circulans.
•Cosmos. N. S. N. 19-22. Paris, 1885. 4.°
'HoUTiCTIH reciorimecKaro KoMHTeTa. roj/r,. 1885 Tomi. IV. .\'« 5. C.-IIe-
Tep6ypn, 1885. 8.°
UITJ'KEHBEPrA. KpaTKiiì oliera o reo.ioniiecKHxt H3c.itjoBaHÌflxT., nponaBejeHHuxy
ki. 1884 rojy n nepMCKoìi ryuepHiii. — KPACHOITO.lbCKArO. UpejBapnTe.itHuii oneri.
iì reo.ioniMf'CKiixi. nac.ilnnnaiiiaxi.. nponriRP.iPimuxi. uà :ianìuiin>n. c&xohÌi Vpa.ia m. 1884 r.
— cxcvn —
tjahrbueh der k. k. geologisehen Reichsanstalt. Jhg. 1885. Bd. XXXV. 1.
WieD, 8."
Schwider. Ueber den vulkanischen Zustand der Sunda-Inseln und der Molukken >m
Jahre 1884. — Diener. Ueber den Lias der Rofan-Gmppe. — John. Ueber die vonHérrn
Dr. Wiihner aus Persien mitgebrachten Evuptivgesteine. — v. Foullon. Oeber dieGesteinc
und Minerale des Arlborgtunnels. — Cavami. Die Goldseifen von Tragin bei Paternion in
Karnten. — Fuclu. Zus ncueren ThertiSrliteratur. — Bresina. Die Meteoritensammlung des
k. k. mineralogischen Hofkabinetes in Wien ani 1. Mai 1885.
Maliibueh fur das Berg- und Huttenwesen itn KOnigreich Sachsen ani' das
Jabr 1885. Freiburg, 8."
Schmidi. Die Beschaffung genauer Seigerteufenangaben auf einheitlicher Grundlage
fur Zwecke des Bergbaubetriebes. — Ledebur. Das Eisen al s Material fiir den Bergbau.
Forster. Tbeoretisebe Betrachtungen ueber einige Fragen der Bergwerkstechnik. — lleuchc.
Selbstthatige Schacbtverschlfisse fiir Mirtei- und andere FordersOhlen beino sachsischcn
Bergbau. — Erhard. Ueber die elektrischen StrOme auf Erzgiingen. .
■Jahrbuch ueber die Fortschritte der Mathemalik. Bd. XIV, 3. Berlin,
1885. 8."
^Jahresbericht (IV) der Naturwiss. Vereins zu Osnabrtick. 1883-84. Osnabruck,
1885. 8.°
Bohr. Die Lucaniden, Scarabaeiden und Cerarabyciden der Umgebung Osnabrucks. —
Sickmann. Die Bewobner der Schwalbennester. — td. Nachtrag zu deni Verzeiehniss
der bei Wellingholthausen aufgcfundenen Raubwespen.— Id. Verzeiehniss einiger Dipteren
felche bei Wellingholthausen gesammelt wnrden. — Thórner. Die Trinkwasser-Verhalt-
nisse der Stadt Osnabruck. II. — Becker. Ueber die Entwasserung der Stadt Osnabriich
rom sanitats-Polizeilichen Standpunkt. — Temme. Die Steinkohlenvorkommen ani Piesberge
inni die dasselbe umlagernden Gebirgschichten. — Id. Der ara Tiesberge gefundene und
aufgestellte fossile Wurzelstock einer Sigillarla. — Bólsche. Ueber Prestwichia ratini!. . In
II. Wbodw. sp. aus der Steinkohlenformation des Piesbergs bei Osnabriich. — Kemper.
nn.l Bólsche. Einige Beraerkungen ueber die Gliederung der Triasforraation und ueber ihre
Verbreitung in der Umgebung von Bissendorf.
: Jahresbericht uber die Fortschritte der classischen Alterthnmswissenschaft.
Jhg. XII, 6-7. Berliu. 1885. 8.°
Egenol/f. Bericht iiber die griechischen Grammatiker. — lleijdmreich. Bericht iiber die
Litteratur zu Phadrus aus den Jahren 1873 bis 1882. — Schmalz. Jahresbericht iiber Ciccio. —
Jahresbericht uber die Litteratur zu Ciceros Briefen aus den Jahren 1881-1881. Spengi-!.
Jahresbericht uber Terentius und die iibrigen scenischen Dichter ausser Plautus fiir 1882
bis Mitte 1884. — Horawils. Bericht iiber die auf die Geschichte der classischen Alter-
ili umswissenschaft bezugliche Litteratur der Jahre 1882-1884.
^Journal de la Société pbysico-cbimique russe. T. XVII, 5. St. Pétersbourg,
1885. 8."
Polililsin. Relation entro les vitesses initiales et la chaleur des la formation de sels.
I.olo/f. Analise de l'eau ammoniacale des générateurs Siemens. — Koloto/f. Action de l'oxy-
raéthylène sur les amines. — Lubavin. Actions de la chaleur sur le mélange d'acetylène ci
d'acide cyanhydrique. — Menschulkin. Additions aux recherches sur la formation e\ la de".
composition des amides. — Tchelsoff, Beklemiclieff et Kanin. Sur la chaleur de la formation
du peroxyde de plomb. — Bakhmetieff. Sur la cause des sons produits par des verge i n
metal magnétique ous l'influence de l'aimantation intermittente.
— CXCVIII —
t Journal de Physique thèorique et appliquée. 2S sér. t. IV, juin 1885. Paris, 8."
Jamin. Sur le rayonnement nocturne. — Cornu. Sur la forme de la surface de l'onde
lnmineuse dans un milieu isotrope place dans un charap magnétique uniforme: existence pro-
balle d'une doublé réfraetion particulière dans une direction normale aux lignes de force. —
Pellai. Force électromotrice de combastion. Étude des moyens employés pour prendre le
potentiel de l'air. — Macé de Lépinaij. Application des speches cannelés de Fizeau et
Foucault. — Parinaud et Duboscq. Appareil destine à l'étude des intensite's lumineuses et
chromatiques des couleurs spectrales et de leurs mélanges.
"Journal des sociétés scientifiques. lère aunée n. 22-25. Paris, 1885. 4."
Journal of the Chemical Society. N. CCLXXI. June 1885. London, 8.°
James. Derivatives of Taurine. Part I.— Shenstone. A Crystalline Tricupric Sulphate —
Miers. Crystallography of CuS04,2CuH2Oa. — Shenstone. A Modified Bunsen Burner. —
Lawcs and Gilbert. On some Points in the Composition of Soils: with Results Illustrating
the Sources of the Fertility of Manitoba Prairie Soils. — Webster. The Chlorination of
I'hloroglncol. — Meycr and Seubert. On the Unit adopted for the Atomic Weights. —
Id. id. The Atomic Weight of Silver and Prout's Hypothesis. — Divers and Shimosè. A
New and Siinple Method for the Quantitative Separation of Tellurium from Selenium. -
Id. and Shiraidzu. Reactions of Selenious Acid with Hydrogen Sulphide, and of Sulphurous
Acid with Hydrogen Selenide.
Journal of the r. Microscopical Society. Ser. 2d, voi. V, 3. June 1881.
London, 8.°
Michael. New British Oribatidre. — Cox. Structure of the Diatom Shell. Siliceous
Films too thin to show a broken edge. — Velhered. On the Structure and Origin ofCar-
boniferous Coal Seams.
Journal (The american) of Philology. Voi. VI, 1. Baltimore, 1885. 8."
Verriam. The Ephebic Inscription of C. I. G. 282, Lebas, Attique 560 and C. I. A.
iii. 1019. — BUig. The I-sound in English. — Rendei Harris. Confiate Readings of the New
Testament. — Dloom/ìeld. Four Etymological Notes. 1. Latin usque: Vedic àcchà. 2. nimur,
■ ripe,' and niniav, • mild, weak. ' 3. On a probable Equivalent in Sanskrit of the Grecie
Pari iide l'io. (ir. 1. (ìfipXuxeìy. Sanskrit mlecchati. — Gildersleeva. The final seatence in
'ireek. II. — Lane/. Notes. On Spanish Metaphors. On Spanish Gramraar. — Lamberton.
On the Theaitetos of Plato.
^Journal (The american) of science. Voi. XXIX, n. 174. June 1885. New
Haven, 8.°
Rockiuood. Notes on American Earthquakes, No. 14. — Dana. Taconic Rocks and Stra-
tigraphy. — Whiteaves. Notes on the possible age of some of the Mesozoic rocks of the
Queen Charlotte Islands and Britich Columbia. — Penfield. Crystallized Tiemannite and
.Uetacinnabarite. — Dana. Gannite of Eowe, Mass. — Meyer. The Genealogy and the Age
of the Species in the Southern Old-tertiary. — Shepard. Meteoric Iron from Tiinity County.
California. — Campbell. The Tostdam Group east of the Blue Ridge at Balcony Falls.
Virginia. — l.indenkohl. Geology of the Sea-bottom in the approaches to New York Bay. —
Koons. — K^ttle-Holes of the Wood's Holl Region, Mass. — Williams. Cause of the appa-
rently perfect cleavage in American Sphene (Titanite).
Mi'danges d'archeologie et d'histoire. An. V, 3-4, avril 1885. Eome, 8.°
Berthelot Note sur une collection d'e"crits mathématiques du moyen-àge d'après deux
manuscrits du Vatican. — Emiein. Débiteurs privés de sépulture. — Le Ulani. Note sur un
sarcophage chrócien récemment ddcouvert a Rome. — Lumbroso. Un doute an sujet de
Trogue Pompée. — Prou. Additions et corrections au Galli a Christiana, tirées des
— CXCIX —
registres d'Honorius IV. — Léerivain. Note sur le recrntement des avocats dans la periodo
du Bas-Empire. — de Nolhac. Jacques Aniyot et le Décret de Gratien. — Fabro. Note snr
un manuscrit de la chronique de Jordanus. — Pirata. Note snr le group de Panéas. —
Digard. Deus documents snr l'Église de Saint-Maximin en Provence. — Les sarcophag
de la Via Salaria.
'Mémoires de la Société des antiquairea du Nord. N. S. 1885. Copenhague, 8."
Pelersen. Un pavillon scandinavo du temps de l'union des trois états septentrionaix,
conserve dans l'église de la vierge a Liibeck. — Worsaac. De l'orgaaisation des ma
iu-torico-arche'ologiques dans le nord et ailleurs. — Ersleg. Quelqnes reraarques snr les più
anciennes monnaies du Danemark.
• Mouatsbliitter des Wissenschaftlichen Club in Wien. Jhg. VI, 9. Wien,
1885. 8."
■Mémoires et coinpte rendu des fcravaux de la Société des ingénieurs civils.
4° sér. 38" année 3 Cali, mars 1885. Paris, 1885. 8."
Eiffel. Projet d'une tour eu fer de 300 mètres de hauteur, destinée à l'exposition de
1889. — Boudenoot. Méinoire sur la distribution de la force motrice à donneile au moyeu
de l'air raréfié.
• Naturforscher (Der). Jhg. XVIII, 23-26. Berlin, 1885. 8.°
Notices (Monthly) of the r. Astronomical Society. Voi. XLV, 7. May 1885.
London, 8."
Sione. Ou the Right Ascensioiis of the Cape Catalogues for 1850, 1860 and 1880. —
Tiiackeray. On the Diameters of the Sun and Moon as observed with the Greenwich Trai
l'iicle. — Spilla. A Note of an Observation during the trausit of Jupiter's Satellite IV.
Aprii 18. — Maguire. Total Solar Eclipses visible in the British Isles, 818-1724. — Green.
Observation of Saturo. — Tupman. Observations of Coinet 1884, III. (Wolf), at Harrow. —
Proelor. Five orders of Meteor Streams or Coraets. — Denning. A peculiar variety of Me-
teors. — Johnson. Observing weather.
; Oversigt over det k. Danske Videnskabernes Selskabs Forhandlinger og dets
medlemniers Arbejder i Aaret. 1884, n. 3; 1885, n. 1. Kiobenhavn, 8.°
Chris tiansen. Undersogelser over de hvide Legemers optiske Egenskaber. — Roslrup.
Studier i Chr. Fried. Schumachers efterlaìte Svarapesamlinger. — Sebelien Bidrag til
Kundskaben om Maelkens Aeggehvidestoffer.
• Preisschriften gekront und herausgegeben von der Furstlich Jablonowski'schen
Gesellschaft zu Leipzig. Bd. XXV. Leipzig, 1885. 4."
llasse. Geschichte der Leipziger Messeli.
■Proceedings of the London Matheniatical Society. Nos 229-236. London, 8.
Walter. On the Equation of a Piane Section of a Geometrical surface. — Roulh.
Motion of a Network of Particles with some Analogie* to Coniugate Fnnctions. — Cri
mona. Sopra una trasformazione Direzionale, del sesto grado, dello spazio a tre dimensioni
la eni inversa è del quinto grado. — Robcr's. Note on the Pellian Equation. — Lamb. On
Ilio Inductiou of Electric Currents in a Cylinder placed across the Lines of Magneti
forces. — Roberti- On certain Conics connected with a Piane Unicursal Qnartic. — Buchheim.
On the Theury of Screws in Elliptic Space. — Lamb. On the Motion of a Vi.-eons Fluid
coutained in a Spherical Vessel. — Roberts. Notes on the Piane Unicursal Qnartic. —
Oayleij. The Binomial Equation wp — 1 = 0; Quinquisection. Second Not>\ — Buchheim. Ou
tIi ì Theory of Matrices.
— ce —
tRecords of the geological Survey of India. Voi. XVIII, 2. Calcutta, 1885. 8.°
Middlemiss. A fossiliferous series in the Lower Himalaya, Garhwal. — Oldham. Note
.ni the probable age of the Mandhàli series in the Lower Himalaya. — Lydekker. Note un
a secoml species of Siwalik Carnei (Camelus antiquus, nobis ex Falc. and Caut. M. S.). —
.1/ \fahon. Some further notes on the Geology of Chamba. — Oldham. Memorandum on the
probability of obtaining water by means of Artesian Wells in the plains of Upper India. —
\Iiidlicolt. Further consideratious upon Artesian sources in the plains of Upper India. —
Touche. Notes on the Geology of the Aka Hills. — MaUct. On the alloged tendency of
the Arakàn Mud Voleanoes to burst into eruption most frequently duringthe rains. — Sfallet,
Analyses of Phosphatic Nodules and Rock from Mussjoree.
•Repertori um der Physik. Bl. XXI, 5. Mfi.ncb.eo, 1885. 8."
Thomson. Ein Fortsehritt in Bezug auf eine kinetische Theorie der Materie. — Kold-
rausch. Die elektrische Leitungsfàhigkeit wassriger LOsungen im Zustande ausserster Ver-
iliinming. — v. Fleischl. Das Spectro-Polarimeter. — E.tner. Bemerkung iiberdie Lichtgesch-
windigkeit im Quarze. — Ohapcron. Ueber die Polarisation oxydirbaivr Metallo und die
iiber die elektrische Energie, die diese in den Elementen liefern.
TEeport (VI Aunual) of the Archaeological Institute of America. 1884-85.
Cambridge, 1885. 8.°
• Resumé des séances de la Société des ingéuieurs civils. Séances du 22 mai
et 3 juin 1885. Paris, 8.°
tRevue politique et littéraire. Sér. 3" t. XXXV, 22-20. Paris, 1885. 4."
•Revue scieutifique. Sér. 3" t. XXXV, 22-26. Paris, 1885. 4.°
t Revue (Ungarische). 1885. Heft. VIII-X. Budapest, 8."
vili, von PuUiky. Die Goldsohmiedekunst in Ungarn. — Thallóczy, Das Tagebuch der
Gratin Johann Keglevich. — Hoffmann. Siebenbiirgen in siichsischer Beleuchtung. — Pesti/.
Kiume's Wappen im ungarische. j Staatsrechte. — Roscnfeld. Verschwundene Colonisten
ini ehemaligen Banat. — Fimdamentbauten im Sanctuarium des Easchauer Domcs. — ix.
Keleli. Zur Statistik der Hypothekar-Schulden in Ungarn. — Dauch. Dr. .loliann Henckel,
der Ilol'piediger der KOnigin Maria von Ungarn. — Duka. Alexander Csoma von KorOs und
•■■in tibetischer Naehlass. — x. Abel. Das Schauspielwesen zu Bartfeld im XV und XVI
Jahrhundert. — Karobji. Tokoli in neuester Beleuchtung. — Neusladt. Ungarisches in deut-
schen Archiven. — Heinrich. Herr Professor Sepp ueber Ungarn.
'Schrifteii der Physikalisch-okronnouischen Gesellschaft zu Kònigsberg i. Pr.
Jhg. XXV. 1, 2. Kònigsberg. 1884-85. 4."
Lange. Ueber die Entwicklung der Oelbehàlter in den Friichten der Umbellifere n. —
Abromeii. Berichtigung des Sanio'schen Aufsatzes ueber die Zahlenverhaltnissc der Flora
Preussens.
TSchriften herausgegeben von der Naturforscher-Gesellschaft bei der Universitiit
Dorpat. I. Dorpat, 1884. 8."
Turstig. Untersuchungen ueber die Entwickelung der primitiven Aorten mit besonderer
Beriicksichtigung der Bcziehungen derselben zu den Anlagen des Herzens.
'Science. Voi. V, n. 120-123. Cambridge Mass. 1885. 4."
120. ('ari Theodor von Siebold. — The new ìnining laboratory of the Massachusetts
institute of teohuology. — Thomas. Silver from a Pennsylvania mound. — Scott. A fos-il
elk or moose from the quaternary of New Jersey. — Geographieal news. — The American
tìsheries society. — llarlley. Inland navigation of Europe. — The geology of Wisconsin. —
Nordenskiold's arclic investigations. — 121. A bronze raedallion portrait of Dr. Asa Gray. —
— CC1 —
. The Hong sa] mini, or the Red arroti gal . — 0. The meteorological observatory
on Blue Hill. — Orcuti. Aquatic plants of San Diego. — Langley. Sunlight and the earth's
atmosphere. — 122. Marcou. Ebenezer Emmons. — The royal society of Canada. — Graham
Bell. Preventing collisiuiis with icebergs in a fog. — Jaslrow. Some pecnliarities in the
age statistics of the United States. — Cholera iuoculation. — Vambéry. Herat's importance. —
Cope's Tertiary Vertebrata. — Phillip's Ore-deposits. — The microscope in botany. — '
Some state agricultural experiment-stations. — 123. McBride. Vegetable morphology a
century ago. ■ — Linné and Wolff. — RaiTod. Velocity and sedimcnt. — American cliina-
tological association. — Curved bacilli in air and water. — Hypodermic injection of culture;
of curved bacilli. — Ewing. A recent .Tapanese earthquake. — Electric lighting of sliip-
board. — Rolleston's lite and work. — Professor Marsh on the Dinocerata.
rSitzungsberichte der Naturforscber-Gesellscbaft bei der Urriversitàt Dorp.it.
Bd. VII, 1. 1884. Dorpat, 1885. 8.°
Sinlcnis. Die Dipterenfamilie der Tipuliden. — Min lelin. Modification der Vitali'schen
A tropin reaction. — Bidder. Gedàchtnissrede auf K. E. v. Baer. — von Loewis of I
Ueber das Vorkommen dcs schwarzen EichhSrnchens in den Ostseeprovinzen. — Schivar;.
Resaltate der Wega-Expedition. — Tùrslig. Eutwickelung der primitiven Aorten. — Dy-
bowski. Ueber Lubomirskia baikalensis. — Braun. Untersuchung von Hechten aus dem
Burtnecksee auf Bothryocephalen. — li!. Xeue Land- und Siisswassermollusken. — II. Ver-
zeichniss baltischer Conchylien, gesammelt von H. Acad. v. Schrenck. — ld. Temperatur
und Salzgehait des Wassers im finnischeii Meerbusen. — von sur Mtihlen. Eaphidien der
Ostseeprovinzen. — Sinlenis. Ueber Schneewfirmer. — Brami. Ueber Schueewiirmer. — Sie-
miradzki. Geologische Verhaltnisse von Martinique. — Bussow. Ueber Astrocaryum inexi-
canmn. — Dybowski. Spongilla sibirica. — Klimje. Die veget. und topograpbischen Verhalt-
nisse der Nordkuste der Kurischen Halhinsel. — ■ Sinlenis. Varietaten von Cidaria sociata. —
Weihrauch. "Witterungsbeobachtugneu 1883 — Fridolin. Ueber Chebulinsàure. — Dragen-
dor/f. Alkaloide der Aconitum Lycoctonura. — von Leowis of Menar. Laceita vivipara. —
Uijbowski. Spongilla sibirica. — Braun. Fauna des finnischen Meerbusen;. — Grewingh.
Subfossile Wirbelthierreste. — Manddin. Alkaloide des Aconit. Napellus et ferox. — von
Loewis of Menar. Zugbewegung der VOgel. — Struv:. Insectenlarven au Weizen. — /
Insectenlarven an Weizen. — Sinlenis. Schmetterlingsfang der letzten Jahre. — li
Auskleidung der Intercellularen. — Siemiradzki. Zur Kenntniss der Torfmoore. — Braun.
Helminthologiscbe Mittheilungen. — Dragendorff. Ausscheidung des Strychnins. — Mand Un.
Alkaloide der Ruta graveolens. — Scidel. Zuckerartige Substanz der Sennesblàtter. — /
Aufenthalt in der Krira. — Brutta». Ueber Lebermoose. — ld. Ueber dunkelgefarbte Variet
des Eichhoincbens. — Nass. Analyse der Kamby'schen Eisenquelle. — Schmidl. Mollusken
Estlands. — Braun. Eiuschliisse in Huhnereicrn. — hi. Blasenwurn beim Hasem. — Klinge.
Flussfahrt auf dem Woo.
•Skrifter (Vidensk. Selsk.) 6 R. Naturvid. og math. A.fd. I, 11; II, 7. Kió-
benbavu, 1885. 4.°
i. 11. Lehmann. Forzog paa en Forklaring af Synsvinklens Indfiydelse paa Opfattelsen
af Lys og Farve ved direkte Syn. — il. 7. Lorenz. Bestemmelse af KviksOlvojlers elektri-
sche Ledningsmodstande i absolut elektromagnetsik Maal.
•Studies (Johns Hopkins University) iu Historical and Politicai Sciences.
3d Series V-VII. Baltimore, 1885. 8.°
Lewis. Locai institutions of Man land.
• Tillaeg til aarboger for Nordisk Oldkyndighed og Historie. Aarg. 1882-1884.
Kiobenbavn, 8."
BILI OXTI — VoL. I. 2G
— cai —
TTiansactions of the Geological Society of Glasgow. Voi. VII, 2, 1882-84.
Glasgow, 1885. 8.°
^Verhandlungen der k. k. geologischen Reiehsanstalt. 1885. N. 1-7. Wien, 8."
i-Verhandlungen der naturforsch. Vereins in Brunn. B. XXII, 1. 2, 1883.
Brunn, 1884. 8.°
" Verhandlungen fur innere Mediciu zu Berlin. Jhg. IV. 1884-85. Berlin, 8."
iVierteljabrschrift des astronomischen Gesellschaft. Jhg. XIX, 4. Leipzig,
1884. 8.°
*Woehenschrifr, des òst. Ingenieur- und Architekten-Vereines. Jhg. X, n. 23-26.
"Wien, 4.°
";'Zeitschrift der Deutschen Morgenlàndischen Gesellschaft. Bd. XXXIX, 1.
Leipzig, 1885. 8.°
de Gorje. Zur bistoriscben Geographie Babyloniens. — Slickeì. Erganzung und Bericb-
tigungen zur omajjadischen Nuniisraatik. — Mordtmann. Mythologiscbe Miscellon. — Schullze.
IstEzra4. 13 croi? °der Cn3ì< zu lesen? — Oklerberg. Akhyàna-Hymnen im Rigveda. —
H'ùbschmann. Indoiraniscb ut = idg. /-Vocal. — Pischel. Der Dichter Panini. — Fùhrer.
Sanskrit-Pàtbsel. — Lindner. Ueber eine Handscluift des ersten Buchs der Maitràyani-
Samhità. — Wellhausen. Zu den Hudailitenliedern.
tZeitschrift der ost. Gesellschaft fiir Meteorologie. Bd. XX,June. Heft. 1885.
Wien, 4.°
Wueikoff. Die Eegeuverbàltnisse des malayiscben Arehipels. — Weihrauch. Ueber die
Bessel'scbe Forrael.
•Zeitschrift fur Naturwissenschaften. 4 F. BJ. IV, 1. Halle, 1885. 8.°
Krahmer. Ueber Halarachne Halicboeri Allm. — Schmidt. Beitrage zur Eenntniss des
Euckenmarks der Amphibien. — Schubring. Kalendarisches.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di luglio 1885.
Pubblicazioni italiane.
•Atti della Commissione tecnica istituita dal Ministro per i provvedimenti
idraulici nelle provincie venete. Roma, 1885. 4.°
*Barroil G. — Sulla lunghezza relativa del primo e secondo dito del piede
umano. Firenze, 1885. 8.°
• Bigonzio G. — Le sibille e i libri sibillini di Roma. Genova, 1885. 8.°
*Boccardo G. — Economia politica. Voi. I-III, 7a ed. Torino, 1885. 8.'1
*Bonomi A. — Avifauna tridentina. Rovereto, 1884. 8.°
"Bufalini G. — Sul decorso dell'eccitabilità musculare in alcuni avvelena-
menti acutissimi. Siena, 1885. 8."
*Candelo A. — Del sentimento poetico nei tempi odierni. Torino, 1885. 8.°
Tasti E. — Sante De Leonardis e i suoi autografi. 2a ed. Aquila, 1885. 8.°
♦Codice di commercio (lavori preparatori). Roma, 1883. Voi. 4 in 4."
*Codice penale (progetto). Roma, 1877-85. 9 voi. 4.°
— ceni —
idi .1. — Biblioteca di un medico marchigiano del secoli XIV. Milano.
1S85. 8.°
* /-/. — Nuovi documenti per la storia delle malattie veneree in Italia dalla line
del 400 alla metà del 500. Milano, 1884. 8."
*Id. — Un libro raro di sifilografia e una edizione ignota del Benivieni. Mi-
lano, 1885. 8.°
'Corsetti A. — Dell'azione publiciana. Koma, 1885. -1."
'Dalla Vedova G. — Carlo Bilviglieri. Commemorazione letta nell'aula ma-
gna della r. Università romana il giorno 21 giugno 1885. Roma, 4.°
*De Stefani S. — Sopra gli scavi l'atti nelle antichissime capanne di pietra
del monte Loffa e S. Anna del Paedo. Verona, 1885. 8."
'Loria A. — Rendita fondiaria e la sua elisione naturale. Milano, 1S85. 8.°
*Manayra P. E. — Bibliografia sulla azione nei corpi degli animali dei
moderni proiettili specialmente di quelli corazzati fusi nella fabbrica
Lorenz. Roma, 18S5. 8.°
*Marinelli G. — Materiali per l'altimetria italiana. Torino, 1884. 8.°
^Pascale E. — Uso ed abuso della statistica. Roma, 1885. 8.°
""Raccolta di leggi, decreti, e circolari sulle opere idrauliche di la e 2" cate-
goria e sul servizio idrografico. Roma, 1885. 8."
'Solari S. — Il progresso agrario nell'azoto d' induzione. Parma, 1885. 8."
*Strambio G. — Commemorazione del prof. G. Polli. Milano, 1884. 8."
*Id. — Cronaca del cholera indiano nel 1884. Milano, 1885. 8.°
*/d. — Il clima e le acque di S. Maurizio nell'alta Engadina. Milano, 187(3, 8.°
Pubblicazioni estere.
'AHman G. ./. — Greek Geometry from Thales to Euclid. Part IV. Dublia,
1885. 8.°
"Anecdota oxouiensia. Mediaeval and modem series. Voi. I, p. 4. Oxford,
1885. 4."
^Angelbis A. — Ueber die Einwirkung einiger Aethau-und Aetkylenderivate
auf Benzol bei Gegenwart von Aluminiumchlorid. Bonn, 1884. 8."
'Arata P. N. — Metodo para la investigaceli de algunos derivados del al-
quitrau en los vinos &. &. Buenos Aires, 1885. 8."
■1,1. — Relacion de los trabajos practicados par la oficina quimica muni-
cipal dela ciudad de Buenos Aires durante el L" ano de su existencia,
1884. Buenos Aires, 1885. 8."
'Aristotc. — Traités des pavties des animaux et de la marche des animaux.
T. I, II. Tr. par B. Saint-Hilaire. Paris, 1885. 8.°
lìauer A. — Beitrage zur Chemie der Ceritmetallen. Bonn, 1884. 8.°
^Becker li. — Ueber Trinitro-toluol und das sogennant flussige Dinitro-
toluol. Freiburg, 1883.8."
/; ,.,,i .i/. — Beitrage zur Kenntniss des galizischen Erdoles. Wien, 1884. 8."
— CC1V —
■ Bornemann E. — Ueber die Étard'sche Keaction zur Darstellung aroiria-
tischer Aldehyde und einige Abkóuimlinge des Metatoluylaldehydes.
Berlin, 1884. 8."
'Catalogne of books added to the Radcliffe library Oxford University Mu-
seum during the ycar 1884. Oxford, 1885. 4.°
*Choflat P. — Description de la faune jurassique du Portugal. Mollusques
laraellibranches, 2e ordre. Asiphonidae. Lisbonne, 1SS5. 4.°
*Id. — Eecueil de monographies stratigraphiques sur le système crétaci-
que du Portugal. I Étude. Contrée de Cintia, de Bellas et de Lisbonne.
Lisbonne, 1885. 4.°
* Dagincourt. — Annuaire géologique universel et guide du géologue &. Paris,
1885. 8.°
1 Deivalque G. — Catalogne des ouvrages de geologie, de mineralogie et de
paléon'ologie ainsi que des cartes géologiques qui se trouvent dans les
principales bibliothèques de Belgique. Liège, 1884. 8.°
■\p2bs K. — Beitràge zur Kenutniss des Chlorpikrin's. Freiburg, 1884. 8. '
^FSlsing A. — Ueber einige Aether-ester der Glycolsiiure und Salicylsàure.
1. Eiwirkung von Bromwasserstoffsaure. 2. Einwirkung von Ammoniak.
Freiburg, 1884. 8.°
+ Franche A. — Einige Beitràge zur Kenntniss der Bestaubungseinricbtungeu
der Pflanzen. Halle, 1883. 8.°
*Fremery M. — Ueber Arsenwolframsaure und ihre Salze. Freiburg, 1884. 8."
'!Fuss C. — Einwirkung von Phosphorpentachlorid auf Phenolsulfonsaure Salze.
Freiburg, 1884. 8."
^Glyckherr F. — Ueber die Oxydationsprodukte von Chinolinbenzylchlorid.
Freiburg, 1883. 8.°
"Gralzel R. — Zur Kenntniss des Bibromcyrnols: Nachweis der Stellung der
Bromatome. Freiburg, 1884. 8.°
^ Haenle 0. — Ueber die Einwirkung von Jod auf die Silbersalze der rechts
und links polarisirenden Weinsàuren. Strassburg, 1884. 8.°
^Henseling G. — Beitràge zur Kenntniss des Amarins. Freiburg, 1884. 8."
ìHerzog A. — Die olimpischeu Gotterreine in der griechischen Kunst. Leipzig.
1884. 8.°
: Ileyl C. — Beitràge zur Kenntniss des Cinchonin's. Freiburg, 1883. 8.°
ìHieber F. — Beitràge zur Kenntniss der Chinaalkaloide speciell des Chinidins.
Freiburg, 1883. 8."
*Hirn G. A. — Notice sur la lois du frottement. Paris, 1884.4.°
" Hloch lì. — Die Einwirkung von Phosphorpentachlorid auf Phtalsàure-anhy-
drid. Freiburg, 1884. 8.°
^Ilowitz II. — Beitràge zur Kenntniss der Alkylaniline sowie ueber Ein-
wirkung von Natriura und Natrium-propylbromid auf p. Bromdimethyl-
anilin in atherischer Losung. Freiburg, 1884. 8.°
— IVV
■Jnhn 0. — Ueber die Blausauren Salze organischer Basen. Freiburg-, 1884. 8."
'■ Karsten G. — Zur Gescbichte dei- altfranzfisischen Consouantenverbindungen.
Freiburg, 1884. 8.°
■Kvmpf J. K. — Die Haudelspolitik Prankreichs seit 1860. Freiburg, 1S83. 8.°
*Kirsch E. — Beitràge zur Kenntniss des Bibromcymols (Stellung der Brom-
atome). Freiburg', 1S84. 8.°
*Koch II. — Beitràge zur Anatomie der Gattung Cinchona. Gottingen, 1S84. 8.°
• Kockschaow .Y. v. — Materialien zur Mineralogie Russlands. Bd. IX. S. 9l-272.
Sl Petersburg, 1885. 8.°
tKohlstock II. — Zur Kenntniss des Amarins. Freiburg, 1S84. 8."
■Koort IC. — Beitrag zur Kenntniss des Antimouglanzes. Berlin, 1884. 8."
"Link 11'. — Ueber einige Derivate des Melhylanthrachinons. Berlin, 188'.. 8.
■Lippe v. der II. — Ueber einige Derivate des Naphtachinon's. Freiburg,
1S83. 8.°
ìLohmann P. — Neue Beitràge zur Kenntniss des Eklogits vom mikrosko-
pisch-mineralogiscben und arclniologischen Standpunkte. Stuttgart,
1883. 8.°
*Luckenbach G. — Beitrag zur Kenntniss des [midoaether und Amidine.
Freiburg, 1884. 8."
J-Lutz P. — Beitràge zur Kenntniss des Resorcin-oxalcin's. Freiburg, 1884. S."
i Merck L. — Beitràge zur Kenntniss des Pilocarpins. Freiburg, 1883. 8.°
• Mtfsand Ph. — Bibliographie bourguignonne ou catalogne méthodique d'ou-
vrages relatifs à la Bourgogne. Dijon, 1885. 8.°
*Mueller P. F. — Ueber die Oxidationsprodukte des Dichlornaphtalin's, Iso-
Dichlornaphtochinon und Chlorpbtalsàure. Freiburg, 1883. 8.°
fMusculus L. — Ueber die direkte Einwirknng v>n Cblor auf Isopropylbenzol.
Freiburg, 1884. 8.°
"Ordiuanzas y reglamentos relativos a la venta de materias alimeuticias.
Buenos Aires, 1884. 8.°
iOsten M. v.d. — Der Einfache Sacbtransport nacb deutscbem Reicbspostrecht.
Strassburg, 1883. 8.°
t Popper v. Podhrdgy A. — Ueber die orientalische Politile Napoleone I v >iu
Pressbnrger Frieden bis zum Prieden von Tilsit. Heidelberg, 1884.8.°
* Polonie H. — Ueber die Zusammensetzung der Leitbundel bei d:n Gefass-
kryptogamen. Freiburg, 18S4. 8.°
•Publieation des k. preuss. geodiitischen Instituts. — Seibt II". Das Mittel-
wasserder Ostsee bei Travermìnde. — Astronomisch-geodàtischen Ai bei-
teli in «leu Jahren 1883 und 1884. Berlin, 1885. 4.°
■ Richter M. — Ueber die normalen Propylnaphtaline und die bis beute be-
kannten Naphtalinderivate. Grafenbainielien, 18?4. 8."
■Richter A". — Ueber die Einwirkung von Phospborpentachlorid auf Benzoyl -
Naphtylpbenylamin und Beuzoyl -i3- Dinapbtylamin. Freiburg, 1883. 8."
— CCVJ —
■lìdi G. — Ueber die Benzylather dei- bromirten Nitrophenole und die Bro-
mir-ung der Nitrophenolbenzylàther. Darmstadt^ 1881. S.°
' Sachs J. — Ueber den Einfluss der Dichtigkeit auf die Viscosità! tropfbarer
Fliissigkeiten. Freiburg, 1883. 8.°
■ Schacht F. — Die Landwirthschaftlichen Arbeiterverhiiltnisse in den Holstei-
niscben Elbmarschen. Berlin, 1884. 8.°
*SchilUng E- — Ueber Coffe'inmethylhydroxyd. Ein Beitrag zur Kenntniss
des Coffeins. Halle, 1884. 8.°
'■Schmidl 0. — Zur Kenntniss der /S-Naphtol /S-disulfonsàure und ihrer Deri-
vate. Freiburg, 1884. 8."
• Sclincider E. — Ueber Nitroanthrachinon -«- disulfousaure und ihre Deri-
vate nebst Beitrilgen zur Kenntniss der Anthracliinou -a- disulfonsiiure.
Leipzig, 1884. 8.°
■Schvnlicht L. — Ueber die Bewegung einer bomogenen scbweren Geraden
unter Gewissen Voraussetzungen. Halle, 1884. 8.°
" '■ Schiocitser ti. — Chlorkresole und ihre Oxydationsproducte mittelst Cbrom-
sàure. Freiburg, 1884. 8.°
f Schweitzer W. — Ueber einige Derivate des Alphanaphtylamins. Kaiserslautern,
1884. 8.°
* Schwickert •/. J. — Zum Frieden zwischen Philosopbie und positiver Religion.
Bonn, s. a. 8.°
*Sieben E. — Ueber die Zusammensetzung des Starkezuckersyrups des Honigs
und ueber die Verfalschungen des letzteien. Berlin, 1884. 8.°
^SimonS. E. — Ueber Monoxyanthracbinon und einige seiner Derivate. Freiburg,
1884. 8.°
"Stegelitz P. — Ueber die Reductionsproducte des Chinolin-atbylbrornids.
Freiburg, 1S84. 8.°
* ' Steinho/f J. — De usu nominimi urbium insularum terrarum Curtiano.
Freiburg, 1S83. S.°
fTonn L. — Beitràge zur Kenntniss der Sulfonsàuren des Isopropylbenzol.
Friburgi, 1884. 8.°
• Victor A. — Die Harnioniscbe ConSguration 244. Freiburg, 1884. S.°
■ÌVackE. — Zur Kenntniss der Extractbestandtbeile des Weines. Freiburg,
18S4. 8.°
; Weltz H. — Ueber einige Abkommlinge der Chlomitrobenzole. Freiburg,
1884. 8.°
• Witt C. — Ueber die Einwirkung von Salpetersàure auf Amarin. Freiburg,
1884. 8.°
■Zeppelin M. — Ueber den Bau und die Theilungsvorgànge des Ctenodrilus
Monostylos nov. Spec. Leipzig, 1883. 8.°
*Zittel A'. A. — Handbuch der Palaeontologie. I Bd. 2 Abili. 3-4 Lief. Miin-
eben, 1884-85. 8.°
— (('VII —
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di luglio 1885.
Pubblicazioni italiane.
tAnnali della r. Accademia di agricoltura di Torino. Voi. I, II, V-XIX.
1840-1876. Torino, 8.°
•Annali della r. Scuola normale superiore di Pisa. Voi. VII. Pisa, 1884. 8".
Puntoni. Le rappresentanze figurative relative al mito di Ippolito. — hi. Directoriura
humanae vitae alias parabolae antiquorum sapientum.
fAnnali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. 1885, n. 6. Mi-
lano, 8."
Bertoni. Contributo allo studio dell'eterificazione per doppia decomposizione. — lil.
Formazione dell'etere nitroso dell'alcool allilico. — Sighicelli. Contributo allo studio del-
l'azione fisiologica della cocaina.
f Archivio storico italiano. Ser. 4% t. XVI, disp. 4° del 1885. Firenze, 8."
Guasti. Scrittura in materia di navigazione fatta dal cav. Giovai) Francesco Buona-
rnici e da esso mandata nel 1629 a Galileo Galilei. — Ferrai. Il processo di Pier Paolo
Vergerlo- — Reumont. Carlo Witte.
■^Archivio storico lombardo. Anno XII. 2. Milano, 1885. 8.°
Venturi. Relazioni artistiche tra le corti di Milano e Ferrara nel secolo XV. — Gia-
nandrea. Della signoria di Francesco Sforza nella Marca, secondo le memorie e i documenti
dell'Archivio Settempedano. — Morigeri. L'arte del minio nel Ducato di Milano dal secolo
XIII al XVI. Appunti tratti dalle memorie postume del marchese Gerolamo D'Adda. —
C. Diario della venuta dell'esercito tedesco in Milano il 26 di settembre del 1706 ed asse-
dio del Castello nei mesi di febraio e marzo del 1707. Scritto da Lazzaro Agostino Cotta
novarese e causidico milanese.
"Atti della Giunta per la inchiesta agraria e sulle condizioni della classe
agricola. Voi. XIV, 2 ; XV. Roma, 1885. 4.°
•Atti della r. Accademia delle scienze di Torino. Voi. XX, G. Torino,
1885. 8."
Jadanza. Sulla forma del triangolo geodetico e sulla esattezza di una rete trigono-
metrica. — Brambilla. Le curve assintotiebe di una classe di superficie algebriche. — Ca-
ni remo. Ricerche intorno alla distribuzione geografica degli anfibi urodeli in Europa. —
Vincenzi. Sull'origine reale del nervo ipoglosso. — Roili. Di un elettrocalorimetro e di
alcune misure fatte con esso intorno al generatore secondario Gaulard e Gibbs. — Bru-
gnatelli. Sopra alcune nuove combinazioni cristalline della pirite di Brosso (Piemonte). —
Mazzara. Sul fenilazocarvacrol e sul fenildisazocarvacrol. — Salvadori e Giglioli. Due nuove
specie di Picchi raccolte durante il viaggio intorno al mondo dilla pirofregata «Magenta».—
l'eracca. Della Rana Latastii e dello Spelerpes fu scusili Piemonte. — Sacco. Mi
elevazione del pliocene marino al piede delle Alpi. — Paglioni e Battelli. Sull'attrito interno
nei liquidi. — Naceari e Balldl aberrazione di sfericità nei telescopi li Grégori e Casse-
grain. — Vicentini. Sulla conducibilità elettrica dei sali in soluzioni acquose molto diluite. —
Cappa. Sulle forze interne che si svolgono nei liquidi in movimento. — Jadanza. Sui punti
cardinali di un sistema diottrico centrato e sul cannocchiale analettico. — Fabrelti. Sugli
statuti suntuari intorno al vestire degli uomini e delle donno in Perugia dal 1266 il 1644,
— CCV1I1 —
Rossi. Trascrizione con traduzione italiana di tre manoscritti copti del Museo egizio di
Torino.
♦Bollettino consolare. Voi XXI, 5. Roma, 1885. 8.°
Froéhlioh. Il canale marittimo di Manchester. — l'ornielli Brusati. Relazione intorno
al commercio esteriore della Rumania — Pucci Baudana. Rivista sommaria del commercio,
della navigazione generale del porto di Havre e della navigazione italiana del Distretto
consolare per l'anno 1884. — Solartela. Cenni sull'agricoltura, sull'industria e sul com-
mercio e sulla navigazione della Palestina, durante l'anno 1884. — Barrelto. Rapporto com-
merciale dell'anno 1884 (Manilla). — Neufoille. Rapporto statistico sul commercio Italo-Ger-
manico (Francoforte). — Huilfeldt. Eapport sur la situation e'conomique de la Norvège, pendant
l'exercice du 1884.
^Bollettino degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, n. 13. Napoli,
1885. 4."
■fBollettino della Società geografica italiana. Ser. 2% voi. X, f. 7. Roma, 1885. 8.°
Semionda. I recenti progressi della geografia. — Buon fanti. Risposta ai dubbi del
sig. G. A. Krause. — Garollo. Degli abitanti e dei prodotti del Sudan. — Nuova ipotesi
sul corso inferiore del Uelle e riassunto delle esplorazioni compite lungo gli affluenti del
Congo medio. — Manfroni. L'autenticità delle « Historie » di Fernando Colombo secondo
il sig. P. Peragallo. — Kellner. La popolazione italiana nel Tirolo tedesco meridionale. —
Amat di S. Filippo. Due lettere inedite di venturieri italiani in America (1531).
*Bollettiuo di legislazione e statistica doganale e commerciale. Maggio e giu-
gno 1885. Anno II. Roma, 4."
•Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, n. 39-48. Roma, 1885. 4.°
^Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, n. 11, 12. Roma,
1885. 4.°
•^Bollettino mensuale pubblicato per cura dell' Osservatorio di Moncalieri.
Ser. 2% voi. V, 2, 3. Torino, 1885. 4."
"Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Auuo VII, luglio 1885.
Roma, 4."
'Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. 1885, n. 24, 25. Roma, 4.°
■"Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI giugno,
1885. Roma. 4.°
~; Bullettaio della Commissione archeologica comunale di Roma. Anno XIII, 1.
Roma, 1885. 8.°
Capannari. Delle scoperte archeologiche avvenute per la costruzione del palazzo del
Ministero della Guerra. — Visconti. Del larario e del initrèo scoperti nell'Esquilino presso
la chiesa di S. Martino ai Monti. — de Bossi. Necropoli arcaica romana, e parte di essa
scoperta presso S. Martino ai Monti.
"Bullettino della r. Accademia medica di Roma. Anno XI, 3, 4. Roma, 1885. 8.°
Baslianelli. Sulle condizioni igieniche degli ospedali di Roma. — Tassi. Dell'uso della
cocaina nei restringimenti uretrali.
:Bullettino della Società veneto-trentina di scienza naturali. T. Ili, 3. Padova,
1885. 8.°
Cipolla. Cenni sulla vita e sulle opere dell'abate Francesco Masi. — De Toni. Sopra
un cranio d'orso trovato nella caverna detta il Buco di S. Dona in Distretto di Fonzaso.
— CC1X —
'Ballettino dello scienze mediche. Anno LVI, sor. 6," voi. XV. 6. Giugno, 1885.
Bologna, 8."
Mazzoni. Doppia arteria renale destra con trombosi di uno dei due tronchi. — Tizzoni.
Sulla scissione indiretta delle cellule cartilaginee nella condrite sperimentale traumatica. —
Berti. Relazione di un confronto fatto nello stabilimento E posti di Bologna fra bimbi a
latte di donna ed a latte di bestia. — Andronico. Vaccino animale o vaccino umanizzato?
fBiilIettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche.
T. XVII, maggio-agosto, 1884. Roma, 4."
Henry. Pierre de Carcawv intcrmédiaire de Fermat, de Pascal et de Huygens, Biblio
thécaire de Colbert et du Koi, directeur de l'Académie des sciences. — Le Paige. Corre-
spondance de René-Franyois de Sluse.
i-Cimento (Il nuovo). Ser. ?>\ t. XVII. Maggio-giugno, 1885. Pisa, 8."
noili. Di un elettrocalorimetro e di alcune misure fatte con esso intorno al genera-
tore secondario Gaulard e Gibbs. — Ferraris. Ricerche teoriche e sperimentali sul gene-
ratore secondario Gaulard e Gibbs. — Fossati. Una esperienza di acustica. — Somiglia
Sopra l'equilibrio di un corpo elastico isotropo.
•Circolo (II) giuridico. Voi. XVI, 6. Giugno 1885. Palermo, 8.°
Vadala Papale. La filosofia del diritto a base sociologica. — Piccolo. Il coniuge è tutore
■li diritto dell'altro coniuge interdetto per condanna penale.
'Gazzetta chimica italiana. Anno XV, G. Appendice, voi. Ili, n. 10, 11. Pa-
lermo, 1885. 8.°
Schifi' e Pons. Sull'amide dell'acido gallico. — Me idini. Sopra alcuni derivati del-
l'imide pirotartarica e citraconica. — Giamician e Silber. Sulla monobromopiridina. — hi.
id. Sull'acetilpirrolo. — Spica. Ricerche sulla diosma crenata. — Cavazzi. Azione degli
idrossidi alcalini sull'alluminio. — Giteci. Azione del CS, nella m. fenilcndiammina. —
Id. Nuovo i I di separazione del rame dal cadmio per mezzo del benzoato di ammo-
niaca. — Mazzata. Fenilazo e fenildiazocarvacrol. — Milone. Sopra alcuni salicilati mono-
basici. — Mazzara. Sulla costituzione del fenilazotimol e del fenildiazotimol.
■^Giornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VII, G-7. Milano, 1885. 8."
Fazio. 11 colèra del Issi in Napoli.
•Giornale di matematiche ad uso degli -studenti delle università italiane
Voi. XXIII. Marzo-aprile 1885. Napoli, 8.°
de Jonquières. Mémoire sur les figures isographiques et sur un mode uniforme de
generation des courbes à doublé courbure d'un ordre quelconque au moyen de deus fai-
na correspondants de droites. — Mollo. Sopra una formula di termodinamica. — Basi
Nota di cinematica. — Crocchi. Un'osservazione intorno alle coppie per un sistema di forze
parallele. — Vivanli. Sulle funzioni intere trascendenti. — Capelli. Sopra l'integrale del-
l'equazione alle derivate parziali di Laplace.
''Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anno XXXIU. G. Giu-
gno 1885. Roma, 8.°
Panaro. Le malattie della studiosa adolescenza osservate in un sessennio di servizio
melico nel collegio militare di Firenze. — Pecco. Apparecchio per le fratture del fem
"^Giornale (Nuovo) botanico italiano. Voi. XVII, 3. Firenze, 1885. 8.°
lari. La sezione Harpidium nella briologia italiana. — Piccone. Notizie preli-
minari intorno alle alghe della e Vittor Fi-ani» raccolte dal sig. C. Marcacci. — Spi
lature per la Reologia ligustica. — Massalongo. Epatiche raccolte alla Terra del Fuoco dal
dott. C. Spegazzini nell'anno 1SS2. — Terracciano. Intorno ad una capsula quadrilocul
Bullettino-Rendicostj — Vol. I. 27
— ccx —
e contributo all'anatomia del pistillo nell'Agave striata Zuce. — Cantei. Su di una
virescenza di Verbasco.
•Memorie della r. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna. Serie IV,
t. VI, 2. Bologna, 1885. 4.°
Peli. Osservazioni sull'organo di Jacobson e sul canale di Stenson nel cammello. —
hi. Del muscolo io-epiglottico negli animali domestici. — Detali. Sulle coniche coniugate. —
Hcllonci. Sulla terminazione centrale del nervo ottico nei mammiferi. — Pincherle. Alcune
osservazioni generali sui gruppi di funzioni. — Loreta. Di un'aneurisma traumatica del-
l'aorta addominale. — Golii. Alcune ricerche sul cosidetto carbonchio sintomatico nei bovini
{Enfisema carbonchioso. Acetone. Forbicione. Carbonchio bacterico). • — Marini. Ancora
sulla questione della sessualità nelle Ustilaginee. ■ — Capellini. Resti fossili di Dioplodon e
Mesoplodon. — Bombicci. Sulle superficie elicoidi e paraboloidi nei romboedri detti selli-
formi di dolomite e di altri carbonati anidri. — Cavazzi. Azione degl'idrossidi alcalini sul-
l'alluminio. — Delluzzi. Feto mostruoso che rese necessaria l'embriotomia onde essere
estratto. — Prugnoli. Contributo allo studio clinico della perforazione intestinale nella febbre
tifoide. — Razzaboni. Sopra alcuni casi di efflussi laterali. — Bellonci. Intorno al modo
di genesi di un globulo polare nell'ovulo ovarico di alcuni mammiferi (topolino, cavia,
coniglio). — hi. Intorno ad un principio di segmentazione e ad alcuni fenomeni degene-
rativi degli ovuli ovarici del topo e della cavia. — Cocconi e Marini. Enumerazione dei
funghi della provìncia di Bologna; terza centuria.
•Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 5. Roma,
1885. 4.°
Tacchini. Osservazioni spettroscopiche solari fatte nel r. Osservatorio del Collegio ro-
mano nel 1° trimestre del 18S5. — Kleiber. Sull'analisi spettrale delle meteoriti. — Péla-
gaud. Sui crepuscoli rossi. Lettere.
^Museo italiano di antichità classica. Voi. I, 3. Firenze, 1885. 4.°
Comparetli. Inscrizioni arcaiche di Gortyna. — Milani. Monumenti etruschi ionici
d'uso cinerario illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria. — De Petra. Gli
ultimi ripostigli di denari. — Poggi. Iscrizione etrusca su di un vaso fittile a forma di
uccello.
•Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2a, voi. XVIII,
13, 14. Milano, 1885. 8."
xiii. Ascoli. Ancora una volta sulle funzioni che soddisfano all'equazione differenziale
j-u — 0. — Morera. Intorno alla risoluzione di certe equazioni modulari. — Raggi. Inver-
sione del movimento pupillare in un inlividuo affetto da paralisi progressiva degli alie-
nati. — Maggi. Di alcune funzioni degli esseri inferiori, a contribuzione della morfologia
dei Metazoi. — R uccellati. I recenti avversari della, scienza del Diritto penale. — Ferrini.
Di alcuni studi recenti sull'origino delle Istituzioni imperiali. — xiv. Gentile. Il conflitto
tra Giulio Cesare e il Senato. — Nulli. La giustizia preventiva e le contravvenzioni di
l'olizia. — Delirami. Sulle condizioni di resistenza dei corpi elastici. — Pirolla. Sul dimor-
fismo fiorale del Jasminum revolntum Sims. — Ascoli. Integrazione dell'equazione
differenziale ^2u = 0 in un'area Itiemanniana qualsivoglia.
1 Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno XXIV, 4, 5.
Apr.-mag. 1885. Napoli, 4.°
Masoni. Alcune considerazioni sulla diname sollecitante e la torsione generata nel
moto di un sistema rigido. — Govi. Del modo di eliminare una grave difficoltà che s'in-
contra nel voler misurare col metodo di Dulong e Petit la dilatazione dei liquidi. — de
— CC XI —
Gasparis. Determinazioni assolute della declinazione magnetica nel r. Osservatorio di Capo-
dimonte, disposte dall'astronomo prof. Faustino Brioschi ed eseguite dal dott. Filippo \
gelitti. — l'ili ardii. Sulle curve del terz'ordine con nn punto doppio. — Albini. Sui movi-
menti dei cromatofori nei Cefalopodi.
'Rivista di artiglieria e genio. Giugno 1885. Roma, 8.°
Campanelli. Il comandante di batteria sul campo di battaglia. — lìocch . I Ir linamei l
e servizio dell'arma del Genio presso gli eserciti europei. — Circa la fabbricazione dei
cannoni a filo, sistema Longridge. — Riviera. I ponti metallici portatili negli usi li
guerra. — Delirami. I piccioni viaggiatori impiegati in guerra per servizio di corrisponder i.
: Rivista di viticoltura ed enologia italiana. Ser. 2\ anno IX, 12, 13. Cone-
gliano, 1885. 8.°
12. Canafoglia. Una passeggiata nel Sauternes. — Brentani. Commercio vinicolo i
la Svizzera. — Cuboni. Sulla probabile origine dei saccaromiceti. — 13. Cirlelli. La foi
tura delle uve. — Cuboni. Sulla probabile origine dei saccaromiceti. — Froio. Comp r
e trattamento dei vini da taglio.
■Rivista mensile del Club alpino italiano. Voi. IV, 6. Torino. 1885. 8.°
Lurani. Madesimo come stazione alpinistica.
'Spallanzani '(Lo). Anno XIV, ser. 2\ f. 5-6. Maggio- giugno 1885. Roma, 8."
Fabhi Arimondi. Casi clinici di-fratture complicate e semplici. — Bagnoli. Intorno
ad un caso di morte per ferita toracica. — Cazzani. Un bienni.) di pratici ostetrica in
Cagliari (Parti abortivi, patologia della gravidanza, presentazioni della spalla, sul forci
liberazione artificiale, malattie puerperali).
•Telegrafista (II). Anno V, 5, 6. Roma, 18S5. 8.°
Di un singolare errore di un telegramma. — Sopra un metodo analitico pel dosa-
mento del rame nel solfato ramico. — La trasmissione a corrente continua. — Ini
della corrente nei circuiti a corrente continua. — Sopra un nuovo tipo .li ponte .li
Wheatstone. — Verifica del ponte di Wheatstone.
Pubblicazioni estere.
~;'Abhandluugen der k. Akademie der Wissenscliaften zu Berlin. Jhrg. 1884.
Berlin, 1885. 4.°
Rolli. Beitràge zur Petrograpbie der plutonischen Gesteine. — Wirchow. Ueber alte
Schàdel von Assos und Cypern. — Wiedemann. Ueber die Bestimmung des Ohm. —
Das Buch des Ugocon da Laodho. — Dilli, lana. Ueber die Eegierung, insbe; e
Kircbenordnung das K6nigs Zar'a Jacob. — hnhoof-Blumer. Die Munzen der Dinasti
Pergamon. — Krabbe. Ueber das Wachsthum des Verdickungsringes und der jungen II 1
in seiner Abhangigkeit von Druckwirkungen. — Sluder. Verzeichniss des wabrend der Beise
S.M. S. Gazelle um die Erde 1874-18 gesammelten Asteriden und Eurialiden. — Freudentha ,
Die dur.cb Averroes erhaltenen Fragmente Alexanders. — Bohn. Der Tempel des D
zu Pergamon.
■A.-ta mathematica. VI, 1-3. Stockholm, 1885. 4."
1. Molk. Sur une notion qui comprend celle de la divisibilité et sur la théoi
rale de l'élimination. — du Bois-Iìeytnond. Ueber den BegrilT der Lange einer Curve. —
2. Weierstrass. Sur la theorie des fonctions elliptiques. — Rtmge. Zur Theorie der ein-
deutigen analytischen Functionen. — hi. Zur Theorie der analytischen Functionen. —
— ccxn —
3. Kowakvski. Ueber die Brecliung dea Lichtes in cristallinischen Mitteln. — Runrj: Ent-
wicklung der Wurzeln einer algebraischen Gleichung inSummen voa rationalen Functio-
der° Coefficienten. — Stielljes. Un théorème d'algebre. — Id. Sur certains polyn&mes
qui vérifient une équation différentielle linéaire du second ordre et sur la théorie des
fonctions des Lamé. — Slcm. Eine Benierkung iiber Divisoreusummen.
Unnalen (lev Cheraie (Jastus Liebig's). Bd. CCXXVIII. Leipzig, 1885. 8.°
Raschig. Ueber die Einwirkung der Kupférchloride auf Schwcfelmetalle. — Volgi.
Ueber die /J-Pyridintricarbonsànre. — Schi/f. Ueber Phosphorsellinsaure. — Id. und Sestini.
Ueber Verbindunaien der arsenigen Saure mit Jodkalium und Bromkalium. — Deichmuller,
Ssymanski und Tullons. Ueber /?-Hydroxybuttersaure aus diabetischem Harn. — Volkmann.
Bcraerkungen zìi den Arbciten des Herrn B. Selliti': „ iiber die Capillaritatsconstauten dei
Flussigkeiten bei ihreni Siedepunht". — P/ordkn. Neues Absorptionsmittel l'iir Sauerstoff. —
Graebe uni Schmahigaug. Ueber Diphtalyl. — Schmidt uni Sehilling. Ueber das Caffeìn,
zvveite Mittheilung: Caffeinmethylhydroxyd und dessen Spaltungsproducte. — Erdmann.
Umwandlung von Lactonsauren in Lactone und Einwirkung von Natriuniathylat auf Iso-
eaprolacton. — Lellmann und Wurthner. Vergleichende Untersuchuogen iiber das chemische
Verhalten aromatischer und fetter Diamine. — Id. Ueber eia neues Nitrotoluidin. —
Lellman. Ueber ein neues Toluylendiamin. — Id. Allgemeine Methoden zur Bestimmung
der Constitntion aromatischer Diamine. — hi. Die Constitution der drei Dinitroparaxylole. —
Kolliker. Zur Kenutniss der Derivate des Triphenylcarbinbromiirs. — Helchar. Ueber die
chwindigkeit der Verseifang. — flesse. Beitrag zur Kenntniss des aus Chinariden dar-
stellbaren sogenannten Fettes uder Wachses. — Id. Notiz iiber Opionin. — Ansclwlz und
'tuie. Ueber einige zweekmassige Apparate. — Anschiilz. Ueber die Einwirkung von Pho-
sphorpentachlorid auf Salicylsàure. — Niemeyer. Untersucbungen iiber gechlorte Cbinone
und Hydrochinone. — llenius. Ueber Ammoniakderivate des Benzils.
■Aunalen der Physik und Chemie. N. F. B. XXV, 3. Leipzig, 1885. S."
Graclz. Ueber die Warmeleitungsfahigkeit von Flussigkeiten — Muller. Die Genauig-
keit der Wagungsmethode fiir die Bestimmung der relativen Dampfspannung und die An-
ndung derselben zum Vergleicbe von chemischer Affiuitàt und mechauiseber Adhàsion. —
e Wroblswski. Ueber den Gebrauch des siedenden Sauerstoffs, Stickstoffs, Kohlenosyds, sowie
1 ir atmospharischen Luft als Kaltemittel. — Arons. Verdumiungswarmc und Warmecapa-
citat von SalzlOsungen. — Blùmcke. Ueber die specifiche Warme slark coucentrirter Na-
tronlaugen. — Id. Ueber eine Verbesserung der FlSssigkeits-Thermostaten. — Magie. Ueber
Capillaritatsconstauten. — Koch. Beitrage zur Kenntniss der Elasticitàt des Eises. — Miller.
Bemerkungen zu einer Abhandlung von Herbert Tomlinson : Ueber den Einfìuss von Span-
ivung und Deformation auf die Wirkung der pliysikalischen Eriifte. — Strecker. Ueber eine
Reproduction der Siemens'scben Quecksilbereinheit. — tlempel. Die Hochdruek Influenz-
Klectrisirmaschine. — Elster u. Geitél. Notiz iiber eine InfluenzmascMne einfachster Form. —
lìiecke. Ueber die elcctromagnetische Botatìon einer Flussigkeit. — Freyberg. Beobachtun-
gen mit der magnetischen Wage von Toepler. — Jahn. Ueber die von dem electrischen
Strom bei der Zersetzung von Electrolyten geleistete Arbeit. — Meyer. Zwei Modelle zur
Erliiuterung der Lichtbrechung. — Nari: Ueber eine Abanderung der Jolly'sclien Queck-
silbcrluftpumpe.
;Anualen des Vereins fur Nassauische Alterthumskunde und Geschielttsfor-
schung. Bd. XVIII, 1,2. Wiesbadeu, 1883-84.4."
1. IvVdmann. Neuerehistoriscbe das Vereinsgebiete betr. Literatur. — lìeuler. Der Sinter
von Wiesbaden. — Olio. Schauspieler in Schwalbach. — Widmarm. Das iilteste Bucherver-
zeichnis des Klosters Arnstein. — Id. Zar SchSnauer Reimsage. — Ullrich. Zur Gescbichte des
Dorfes Patersberg von 1501-1~9G. — Olio. Job. Hofmeister. — Joachim. Des Stadtpfarrers
— CCXJ11 —
Anton Weber /.u Idstein SynoJal-Chronik der Die ese LI fcein: 1577-1595. - Widmann.
mikalische Notiz aus der Zeit des 30jahr. Krieges. — Ausfe.Ul. Das Geriicht von ein
seitens Kur-Mainz beabsichtigten Ein fall in W 9. — Keim. Weii
tigkeit von Kloppenheim und I ìernarkung. — Schivarli.
Lebensnachrichten ileber Jean Pauls Geistesverwandten und Preund Paul Emi! I
fitto. L. A. Krugs Salzquellen. — Frilse unii Olio. Zwei Gedichte aus dera X\'. Jahrhundert
uber Wiesbaden. — 2. heribeck. \ia< nassauische Miinzwesen. — v. Cohansen und Jacobi.
Prahistorische Funde bei Niederwalluf und bei Homburg. — v. I :' Igrà-
ber im Schwanheimer Wall nini dio Schwedenschanze bei Kelsterbach am Main. —
ld. u. Widmann. Wallburgen. — Cohausen u. Jacobi. ROmiscbe Bauwerke in der Nahe
von Homburg Frankfunt und Bergen. — o. Cohausen. Zur Geschicbte der FeuerwafTen. —
Uie Lebensbeschreibung des Grafen Ludwig III von Arnstein.
;Annales de la Société malacologique de Belgique. T. XVIII. Annt'e 1883.
Udvaux. Description d'une nouvelle huitre wemmelienne. — D Ilo. Sur les crochets
remarquables de certi lilles de lamellibranckes.
"Anuales des ponts et chaussées. 1S85. Mai. Paris, 8.°
Heller. Etnìe sur la résistance des matériaux dans les rnurs de souténeuient. — Bai
Note sur l'installation de l'éclairage électrique à l'Hotel do ville de Paris. — .1
servations sur l'éclairage électrique de l'Hotel de ville de Paris. — Oadarl. Note sur les
portes roulantes de Pécluse de Davis-Lland, sur l'Ohio (Etat-Unis).
•Annales (Nouvelles) de malhématiques. 3e sér. juillet 1885. Paris, 8.°
Estienne. Quelques réflexions sur 1' imétrique des courbes géométriques théo-
rèmes pouvant y ètre utiles. — Cesaro. Généralisation de la sèrie de Lagrange. — ld. Sai
un théorème de M. Laguerre. — ld. Solution de la questi on 133S. — de S Note
sur la discontinuite de certaines séries. — Jaggi. Sur les complexes linéaires. — - Foi
Sur la loi de succession des coefficients dans la formule du binùme. — Lebon. Construction
nouvelle des points d'intersection d'une droite et d'une conique.
■Annales scientifiques de PÉcole normale supérieure. o" sér. t. IT, 4. Paris.
1S84. 4.°
Lefébure. Mémoire sur la cornposition de polync qui n'adrnettent que des
diviscurs premiers d'une forme déterminée. — Detnarlres. Sur les suri
circulaire.
•Annales de la Société géologique de Belgique. T. XI. Liège, 1883-84. 8.°
Uclvaux. Des puits artésiens de la fiandre. — - ld. De l'extension des dépOts glaeiai-
res de la Scandinavie et de la présence des blocs erratiques du Nord dans les plaines de
la Belgique. — lJrost. Sur la salmite de Dumont. 3Is. chlorito'ide manganesifère. -■ Fraiponl.
Sur une eaverne à ossements d'Ursus speloeus. — Sprìng et Prosi. Études sur les .aire
de la Meuse. — Cesaro. V De la Eoninckite, 2° de la formule de la Pvichellite, 3
l'oxyrluorure de fer.
; Annuaire de la Société académique franco-hispano-portugaise. Année 1884-85.
Toulouse, 1884. 8.°
t Annuaire de la Société météorologique de France. 32 an pt., 1884.8."
i-Anzeiger (Zoologischer) Jbg. Vili, 198, 199. Leipzig, 1885. 8."
198. o. Wielowiejski. Zur Kenntniss der Eibildung bei der Feuerwanze. — 0
s lison-Dimorphismus bei Spinnen. — Goetle. Ueber die Entwicklung der Spongillen. —
Zschokke. Ueber den Bau der Geschlechtswerkzeuge von Taenia litterata. — Schim-
' wilsch. Noch Etwas ueber die Identitàt des Herzbildung bei den ftletazoen. — Wagner.
— CCXIV —
Ueber die Eolle der Leucocyten in Plastischen Processeli bei den Wirbellosen. — List.
Ueber einzelligen Driiscn in der Oberhaut von Torpedo Marmorata. — 199. Fritsch.
Zur Anatomie von Bilharzia haematobia. — Krukenberg. Ueber das Vorkommeu des
Chitins. — Nathusius. Bestebt eine ausnahmslose Regel ueber die Lage der Pole des Vogel-
eies ini Uterus ini Werhaltniss zur Cloakenintindung. — Cimeremo. Monografia dei sauri
italiani.
• ArcMv der Matliematik und Physik. 2 K. Tli. II, 2. Leipzig, 1885. 8.°
Schoule. Ueber die Curven vierter Ord.mng mit diei Inflexionsknoten. — lloppc. Er-
weiterung des Aoust'schen Probleras der Curventheorie. — Oekinghaus. Transformation dei
elliptischen Integrale nnd Functionen in Verbiudung mit der Theorie der Kettenlinie. —
Domsch. Die Darstellung der Fliielien vierter Ordnung mit Doppelkegelscbnitt dureb hype-
relliptiscbe Functionen. — Mach. Zur Theorie des Winkelspiegels. — Leman. Beweis, dass
auf einer algebraisclien Fliiche vierter Ordnung mit einer Doppelgeraden ausser dieser niclit
mehr als 16 Geraden liegen kunnen.
'Cenlralblatt (Botanisches). Bd. XXIII, 1-4. Cassel, 1SS5. 8.°
Heinricher. Ueber einige ira Laube dikotiler Pflanzen trockenen Standortes auftretende
Einrichtungen welche mutbmaasslicb eine ausreichende Wasserversorgung des Blattmeso-
phylls bezweeken. — Mobìus. Ueber den Glanz der gelben Banunculusbliiten.
^Beiblàtter zu den Anualen der Physik und Chemie. Bd. IX, 6. Leipzig,
1885. 8.°
: Berichte der deutseben ebemiseben Gesellscbaft. Jbg. XVIII, 11. Berlin,
1885. 8.°
Bamberger und Hooker. Ueber Reten (V.). Die Constitution des Eohlenwasserstoffs. —
Giamician und Silber. Ueber die Einwirkung der Halogene auf Pyrrol bei Gegenwart von
àtzenden Alcalien. — Classen. Quantitative Analyse durch Elektrolyse. — Glaus. Ueber eine
allotrope Modification des Amarius. — hi. und Wiit. Ueber Dinitro- und Diamido-Amarin. —
hi. und Elbs. Ueber alkylirte Diphenylketone und deren Fàbigkeit, zu alkylirten Anthra-
cenen zu anliydn'siren. — Ditlmar. Ueber die Reaction zwiseben Cblorjod und den Alka-
lo'iden. I. — Doebner und Miller. Zur Kenntniss der Methylcliinoline. — Goldschmidt und
Koreff. Zur Kenntniss des Campliers. — Id. und Zùrrer. Ueber das Carvoxim. — F/anlzsch.
Die Constitution der synthetiscb erbaltenen Pyridinderivate und der Isocinchomeronsaure. —
Hempel. Ueber den Sauerstoffgebalt der atmospharischen Luft. — Ihrlkorn. Ueber Silicate
der Pbenole. — Jacobsen. Ueber Monochlormetaxylol. — Kreysler. Ueber einige Phenol-
c-ster der Phosphorsanrc. — hi. II. Reaetionsverhàltnisse der neutralen Phospliorsaureester
einiger Pbenole. — Kruger. Ueber Monochlororthoxylole und die durch ihre Oxydation
entstehenden Siiuren. — Liebermann. Ueber das Oxychinoterpen. — Messenger. Ueber das
Thioxen des Steinkohlentheers. — Meyer. Zur Kenntniss der Thiophengruppe. — hi. und
Pond. Physikalischchemische Untersuchjngen. I. — Naumann und Pislor. Ueber Reduction des
Kohlendioxyds durch Kohle zu Kohlenoxyd. — Perititi A- G. und Perkin W. H. Ueber einige
Derivate des Anthracbinons. — hi. Ueber die Triinethyleiidicarbonsàure (1.1). — Rèe. Ueber
/9-Sulfophtalsaure aus Phtalsaure. — Roemer. Ueber die Constitution unì einige Derivate
des j3-Amidoalizarins. — Rosenberg. Ueber Tribrom-, Thiophen- und einige Doppelverbindun-
gen des Dinitrothiophens. — SandmeyeT. Ueber den Aethylester der untercblorigen Saure. —
Scheibler. Ueber die Zusammensetzung und einige Eigenschaften der Raffinose. — Schi/f.
raUadiumwasserstoff als Vorlesnngsversuch. — Schultz. Ueber die durch Oxydation des
festen Dibromparaxylols entstehenden Sauren. — Tafel. Ueber die Benzoylderivate des Phe-
nylhydrazins. — Tiemann und Kee;. Ueber einige Reactioneu der Glucoside Helicin und
Giaco vanillin.
— ccxv —
tBijdvagen tot de Taal-Land en Volkenkunde vari Nederlandseh-Indié. 4 Volg.
Deel. X. 3. 'S Gravenhage, 1885. 8.°
vnn dea Toorn. De geschiedenìs van Soet;in Menangkèrang. Eene maleische legende. -
llumme. Weder eene javaansche inscriptie op Sumatra. — Harrébomée. Ei ne bijdrage over
den feitelijken toestand der bevolking in de Larapongsche districten. Rangen en waardi-
gbeden, uitspanningen en kleeding, godsdienst, lmwelijk en de positie der vrouw. — Hiedel.
De Sulaneezen, hnnne gebruiken bij hnwelijken, geboorto en bij bet mutileeren des li-
chaams. — Wilkèn. Eenige opmerkingeu naar aanleiding eener eritiek van mijn « Matriar-
cbaat bij de onde Arabieren ».
tBoletim da Sociedade de Geographia de Lisboa. 4a serie, n. 12. Lisboa,
1883. 8.°
^Boletin de la Sociedad geogràfica de Madrid. Tomo XVIII, 5-6. Madrid,
1885. 8."
Ferreiro. Memoria sobre el progreso de los trabajos geogràfieos. — Bonetti. Nenvos
territorios espanoles de la costa del Sahara. — Territorios adquiridos para Espana pur la
Sociedad Espanda de Africanistas y Colonistas en la costa Occidental de Africa. — Aot.i
general de la Conferenza de Berlin. — de Foronda. De Llancs à Covadonga.
^Bulletin de la Société acadéraique franco-hispano-portugaise. T. V 3, 4 :
VI, 1. Touloun, 1884-85. 8."
tBulletin de la Société d' Authropologie de Lyon. T. Ili, 2. Lyon, 1885. 8."
Lurtet. Cause des déformations que pre'sentent les crànes des Syro-phéniciens. — Cor-
ti viti. Sur le squelette de quelques chevaux de course. — Lacassarjne. La criminalité che/.
les Arabes d'Algerie. — Cornevin. Station paléolithique de Chàteauvieux. — Bournet. Quel-
quel mots sur la criminalité en Italie.
tBuIletin de la Société mithématique de Franee. T. XIII, 4. Paris, 1885. 8."
liumbert. Sur les surfaces homofocales du second ordre. — Sèlivanoff. Sur la recher-
rlie des divisenrs des fonctions entières.
"Bulletin de la Société zoologique de Franee pour l'année 1884, 6" p.e. 1885
1" p.° Paris, 8."
1885. 1. Simon. Mate'riaux pour servir à la faune arachnologiqne de l'Asie meridionale. —
l'illiii. Structure de la portion gaufree de l'estomac da ebameau. — Ghaper. Descriptiou
de quelques espèces et genres nouveaux de coquilles vivantes de diverses provenances. —
Pilliel. Sur les vaisseaux de la cristalloide postérieure ebez les feetus de mammifères. —
hi. et Bignon. Sur la glande lacrimale d'une tortile ge'ante (C belo ne viridis).
; Bulletiu des scieuces mathéraatiques. 2e sér. t. IX Juillet 1885. Paris, 8."
Hankel. Esquisse histoiique snr la marche du de'veloppement de la nouvelle geometrie.
•Tiiilletin d'histoire ecclésiastique et d'archeologie religieuse des diocèses de
Valence ecc. 5" aimée 1884-85. Montbéliard, 8.°
Janv.-Févr. 1885. Beliti. Histoire du cardinal Le Camus. — Toupin. J astine de la Tour-
Gouyernet, baronne de PoSt-Célard, e'pisode des controverses religienses en Dauphiné duranf
les vingt premières années du SVIle siècle. — Chevalier. Mémoires des frères Gay pour
servir à l'histoire des guerres religieuses en Dauphiné au XVIe siècle. — Cruvellier. No-
tice sur l'église de Nòtre-Dame du Bourg, ancienne cathédrale de Digne. — Chosson. Cliro-
nique du diocèse de Valence.
hCasopis prò pestovani niathematiky a fysiky. Rocnik XIV. V Praze, 1885. 8."
•Circulars (Johns Hopkins University). Voi. IV, 40. Baltimore, 1885. 4."
— CCXVI —
fCivilingeiiieur (Dar). Jhg. 1885. Heft 4. Leipzig, 1885. 4."
Solin. Zur Theorie des continuirlichen Tràgers veranderlichen Querschnitfes. — Ditt-
marsch. Ueber Kohlenwaschen. — Hammer. Eine neue graphisch-meehanische Methode zur
Auflesung nuuierischer Gleickungen.
*Compte renda de la Soeiété de Géograpbie, 1885, n. 13, 14. Paris, 8.°
^Compte rendu des séances et travaux de l'Académie des seiences morales
et politiques. Paris, 1885. 8.°
Fustel do Cmdanges. Reekerches sur cette questura : Les Germains connaissaienl-ils la
propriété des terres ? — Gs/froy. Observations, à la suite de la lecture duMémoire de M. Fustel
de Coulanges. — Fustel di Coulanges. Réponse aux observations de M. Geffroy. — Glasson.
Observations, à la suite de la lecture du Mérnoire de M. Fustel de Coulanges. — Fustel de
Coulanges. Réponse aux observations de M. Glasson. — Aucoe. Observations, à la suite de la
lecture du Mérnoire de M. Fustel de Coulanges. — Fuslel de Coulanges. Réponse aux obser-
vations de M. Aucoc. — Ravasson Observations, a la suite de la lecture du Mérnoire de
M. Fustel de Coulanges. — Lucas. Mérnoire sur l'état anormal en France de la répression
en raatière de criines capitan* et sur les moyeus d'y remédier. — Desjardins. Observations,
à la suite de la lecture du Mérnoire de M. Ch. Lucas. — Pico'.. Observations, a la suite
de la lecture du Mérnoire de M. C. Lucas, et des observations de M. Arthur Desjardins. —
S rrclan. La libcrté et revolution. — Desjardins. Cesar Cantù et Beccaria. — Gréard.
La question des programmes dans l'énseignement secondai re.
■tComptes rendus de l'Académie des inseriptions et belles lettres. 4° Ber.
t. XIII. Janv.-mars 1885. Paris, 8."
Statue roraaine mise au jour a la suite de travaux exécutés dans la riviere de l'Ov-
nain. — Robert. Une bague guuloise. — Vogùé. La stèle de Dkmèr. — Deloche. Description
d'un poids de l'epoque cirolingienne; ses rapports avec l'ancienne livre romaine.
•Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des seiences. T. C,
n. 26; CI, n. 1, 2. Paris, 1885. 4.°
26. Darboux. Sur la théorie de Poinsot et sur deux raouvements correspondant à la
rnème polhodie. — Fave. Sur les travaux de M. Palmieri, reUtifs à l'électricité atmosplié-
rique. — Mascari. Observations relatives à la Communication précédente de M. Fave. —
Rérlhelot et Werner. Reekerches sur l'isomerie dans la sèrie aromatique. Chaleur de neu-
tralisatiun des acides oxybenzoi'ques. — Peligot. Note sur le mouvement à élever à la mé-
rnoire de Nicolas Leblanc. — Franke. Sur la courbure de l'iierpolhodie. — Darboux. Re-
marque relative à la Communication précédente de M. Franke. — Andoyer. Sur la réduc-
tion du problème des brackistockrones aux équations canoniques. — Cruls. Sur la variation
séculaire de la déelinaison magnétique à Rio de Janeiro. — Denza. La lumière crépuseo-
laire. — Boillot. Recrudescence des lueurs crépusculaires. — Gemei. Sur les cristaux
nacrés de soufre. — Sabati- ir. Sur 1 ;s prapriétés du persulfure d'hydrogène. — Arili. Action
de l'azotate d'ammoniaque ammoniacal anhydre sur quelques raétaux. — Le Del et Wasser-
mann. Du la réduction des alcools hexatomiques. — Mounier. Sur un nouveau mode de pro-
duction de la pyrocatéchine. — Chastaing. Action du chlore et de l'iode sur la pilocarpine. —
Aubin. Sur le dosage de l'acide phosphorique dans 1 es phosphates livrea à l'agriculture. —
Retlerer. Sur le développement des glandes vasculaires. — Dlancard. Sur un nouveau type
de Sarcosporidies. — Ridici. Observations calorimétriques sur des enfants. — Vanlair. Nou-
velles reeberebes sur la régénération des nerfs périphériques. — 1. Loswy. Méthodes nou-
velles pour Li détermination des coordonnées absolues des polaires, sans qu'il soit néces-
saire de connaitre les constants instrumentales. — Darboux- Sur le mouvement d'un corps
pe ni I r volution, fise par un poinl de son axe. — Haton de la Goup illière. Propriétés
— CCXVI1 —
nouvelles da parametro différentiel du socond ordre des fonctions d'un nombre quelc
de variables indépendautes. — Berthcht et André. Rechercb.es sur la végétation. Sur Ics
carbonates daDs les plaDtes vivantes. — Uè Lacase-Duthiers. Sur le Phaenieurus. -
Sylvester. Sur l'homographie de deus corps solides. — de Caligny. Expériences faitea en
Belgique et en Hollande, sur une application des graods tnbes mobiles du système construit
a l'écluse de l'Aubois. Nouvelles modifieatious de ce système. — Lecoq de Doibaudran.
Spectre de l'ammoni aqne par renversement du coarant iuduit. — Chcuveuu. Application à
l'inoculation preventive du sang de rate, oli fièvre splénique, de la métbode d'atténuation
des virus par l'oxygène comprimi?. — Trouvelot. Remarquables protubérances solaires dia-
métralement opposées. — Gilbert. Sur quelques forraules de la théorie des courbes gauebes. —
Autonne. Recherehes sur les groupes d'ordre fini contenus dans le groupe cubique Cre-
mona. — Cazcneuve et Linossier. Sur les propriétés réductrices du pyrogallol : action sur
les sels de fer et de cuivre. — Mathieu-Plessy. Sur la dissolution acétique des hyposulfites
alcalins. — Carnot et Proromanl. Sur un nouveau mode de dosage du cadminm. — Grandvil
■ 1 Lajoux. Nouveau procede pour la recherebe et le dosage rapide de faibles quantites d'acide
nitrique dans l'air, l'eau, le sol, etc. — Muntz et Marcano. Sur la formation des terres
nitrées dans les régions tropicales. — Bourquelot. Sur la composition et la fermentation
du sucre interverti. — Béchamp et Dujardin. De la zymase de jéquirity. — de Sci
Sur la production de l'hydrate de magn&ium cristallisé (brucite artifici elle) et de l'hydrate
de cadmium cristallisé. — Lacroix. Sur le diagnostic des zéolithes en l'absence de forine-;
cristallines déterminables. — Gonnard. Sur un nouveau gnuipement réticulaire de l'orthose
de Four-la-Brouque (Puy-de-Dòme). — Kilian. Sur la position de quelques roches ophiti-
ques dans le nord de la province de Grenade. — Noguès. Sur l'àge des éruptions pyroxéno-
amphiboliqnes (diorites et ophites) de la sierra de Penaflor, la genèse de l'or de ces roebes
et sa dissémination. — Grié. Contributions à l'étude de la flore oolitbique de l'ouest de
la France. — Dclage. Structure et accroissement des fanons des Baleinoptères. — Carici.
Sur la structure et le mouveinent des stylets dans l'aiguillon de l'abeille. — Lépine et
Auberl. Sur la toxicité respective des matières organiques et salines de l'urine. — Bou-
cheron. Epilepsie d'origine auriculaire. Contribution à l'ètade de l'otopiésis (compression
auriculaire). — Moricourl. Nonveaux procédés rnétalloseopiques dans les cas d'aptitudes mé-
talliques dissimulées, notamment chez les sujets létbargiqaes. cataleptiques ou somnambu-
les. — Lcìoir. Études cliuiques sur la lèpre en Norwège. — Koubassoff. Passage des microbes
pathogènes de la mère au foetus. — 2. Loewij. Déterminations des coordonnéts absolues
des polaires sans qu'il soit necessaire de connaitre les constantas instrument.iles [de li-
naisons). — Janssen. Spectres telluriques. — Hermile. Note relative à une eomraunication
de M. Stieltjes « sur une fonction uniforme. — Darboux Sur le monvement d'un corps
pesant de revolution tìxé par un point de son axe. — de Saint-Vcnant. Sur le but theori-
que des principaux travaux de Henri Tresca ». — Chmreul. Sur le mouvement des poussière<
abandonnées à elles-mémes. — Mascari. Eemarques relatives aux Communications de M.
Faye. — Schloesing. Industrie de la magnèsie. — de Laca:e-Duthiers. Sur le système ner-
veux centrai de la Tethys leporina. — Sylvesler. Sur l'homographie de deux solides
infiniment étendus. — Ghauveau. Sur la nature des transformations que subit le virus du
sang de rate attenne par culture dans l'oxygène comprime. — Ferran. Sur la prophylaxie
du choléra au moyen d'injections hypodermiques de cultures pures du bacille-virgulo. —
Bhjourdan. Observations de la nouvelle comète Barnard, faites à l'Observatoire de Paris
équatorial de la tour de l'onest). — Schoenflies. Sur une loi de reciprocità dans la théorie
dn déplacement d'un corps solide. — Stieltjes. Sur une fonction uniforme. — Trouvelot.
Observation d'un essaim de corpuscules noirs pa-s.mt devant le Soleil. — Soret. Indices de
tion de quelques aluns cristallisés. — Girard et Pabst. Sur les spectres d'absorption
de quelques matières colorantes. — Wroblewski. Sur la résistance électrique du cnivre \
Bt"LLF.TTixo-Ki ri — V'iy. r. 2^
— CCXV1II —
la temperature de 200° au-dessous de zèro, et sur le pouvoir isolant de L'oiygène et do
l'azote liquides. — Guntz. Chaleur de formation des bromure et jodure d' antimoine. —
Lindel. Sur les bromures doubles d'or et de phosphore et sur un cblorobromure. — Rous-
seau. Sur une méthode de production des manganites alcalino-terreux. — Hallez. Sur le
développement des Nématodes. — Fdurol. Sur l'Adam sia p allatia. — Saint-Loup. Sur
les parasite* de la Moena vu.lgaris. — Bureau. Premières traces de la prés-nce du
terrain permien en Bretagne. — Bergeron. Sur le terrain permien des départements de
l'Aveyron el de l'Herault. — Charpenlier. Sur la distribution de l'intensité lumineuse et de
l'intensité visuelle dans le spectre solai re. — Dareste. Sur un cas de cébocéphalie avec
complication d'anencéphalie partielle, observé chez un poulain. — Nicati et Rietsch. Atté-
nuation du virus cholérique. — Tissandier. Sur des expériences de photograpliie en ballon. —
Virlet d'Aoust. Sur un tremblement de terre partiel de la surface seule da sol, dans le
déparlement du Nord. — Bèchamp et Dujardin. Note sur « les microzymas du jéquirity».
•Cosmo?. N. S. 34e année, n. 23-25. Paris, 1885. 4.°
+r.ucHHK CpncKorA ^pjihtba. k. G2. y BEorPAAy 1885. 8.
• Jahrbuch d. k. k. Geologischen Reichsanstalt. Jhg. 1885. Bil. XXXV, 2-3.
Wien, 8.°
Stelzner. Ueber Nephelinit vom Podhorn bei Marienbad in Bohmen. — Tietse. Beitràge
zur Geologie von Lykieu. — Brunnlechner. Beitràge zur Charakteristik der Erzlagerstatte
von lattai in Krain. — Becke. Ueber die bei Czernowitz im Sommer 1884 und Winter
1884-85 stattgefundenen Rutschungen. — HUber. Die Randtbeile der Karpathen bei Debica,
Ropczyce und Lancut. — Bóhm. Die alten Gletscher der Enns und Steyr. — Stur. Ueber
die in FlOtzen reiner Steinkohle entbaltenen Steinrundmassen und Torf-Sphàrosiderite.
■Jahrbuch fiir schweizerische Geschichte. Bd. X. Zuiich, 1885. 8.°
Schwtizcr. Die Freiheit der Schwyzer. — Meier. Geschichte der Schule von St. Gallen
im Mittelalter. — ». Gonzenbach. Rtìckblicke auf die Lostrennung der Schweizerischen
Eidgenossenschaft vom Reichsverbande durch den Friedenscongress in Osntibruck und
Miinster. — v. Wyss. Ueber die Antiquitates Monasterii Einsidlensis und den Liber Heremi
des Aegidius Tschudi.
• Jahresbericht der Naturforschenden Gesellscbaft Granbundens. N. F. XXVII.
Jhg. 1882-83. Chur, 1884. 8.°
Briiguer. Die Chiropteren Graubiindens un der angranzeuden Alpenlànder.
■Jahresbericht des Naturwissenschaftlichen Vereins zu Magdeburg, 1882-84.
Magdeburg, 1885. 8.°
fornai de sciencias rnathematicas e astronomicas. Voi. VI, 2. Coimbra,
1885. 8.°
Teixeira. Introduccào a tbeoria das funccóes.
•Journal (American) of Mathematica. Voi. VII, 4. Baltimore, 18S5.4.0
Buchheim. A Memoir on Biquaternions. — Ilammod. On the Syzygies of the Binary
Sextic and their ndations. — Woolsey Johnson. Reduction of AKernating Functions U Alter-
nants.— Id. On a Formula of Reduction for Alternants of the Third Order. — Nixon and
Fields. Bibliography of Linear Differential Equations. — Story. The Addition-Theorem for
Elliptic Functions. — Franklin. Note ou the Theorem e!x = cos x -+- i sin x. — Id. Proof of a
Theorem of Tchebycheff's on Definite Integrati. — Woulscy Johnson. On the Calculation of
the Co-factores of Alternants of the Fourtb Order.
Journal (The american) of scieuce. 3d Ser. Voi. XXX. u. 175. July 1885.
New Haven, 8."
— CCX1X —
Loomis. Contributions toMete irology. — Walcoti. Note on some Paleozoic Ptoropod
Fletcher. Determination of the lì. A. Unii in Terms ofthe Medianica) Equivalent of Heat. —
Hayes and Trowbridge. Cause of Irregularities in the Action of Galvanic Batteries. —
Nichols. Sensitiveness of the Eye to Colora of a Low Degree of Saturatimi. — Sherm
Study of Therraorneters intended to measure Temperatures frani 100°-3OO" C. — Williams.
Notice of a new Liuiuluid Crustacean from the Devonian. — Wells ani Penfield. Gerhardtite
and Artificial Basic Capric Nitrates. — Iddings. Occurrence of Fayalite in the lithoph;
of ohsidian and rhyolite. — Meyer. Genealogyand Age of the Species in the Soathern Oldter-
tiary. — Matthew. Probable oceurrence of the Great Welsh Parad uides, P. Davidis, i i
America.
ì Journal de l'Éeole polytechnique. Cahier LIV. Paris, 1884. 4."
Aulonne. Recherches sur les intégralns algébriqnes des éqnations différentielles linéaires
à coefficients ratiunnels. — Picquel. Application de la représentation des courbes du troisièrae
degre à Faide des fonctions elliptiques. — Demarcai/. Sur les dérivés du sulfure d'azote. -
Léauté. Theorie du frein à lame. — Guieijsse. Régulateur isochroue parabolique. — Sfottila'
Sur les phénomènes thermiques qui accompagaent le mélange de deus liquide*. — Halphen
Sur l'inversion des intégraleS elliptiques. — Id. Sur une courbe élastique.
* Journal de Physique théorique et appliquée. 2e sér. t. IV, juillet 1885. 8."
Gaillelet. Nouveau procède pour obtenir la liquéfaction de l'oxygène. — Cailtelet et
Boutij. Sur la conductibilité électrique du mercure et des métaux purs aux basses tempe-
ratures.— Mallard et Le Chatelier. Sur le dimorphisme de l'iodure d'argent. — Wtiz. Du re-
gime de détonation des mélanges tonnants. — Cuzes. De l'obtention par la photographie des
épreuves photogiaphiques a perspective exacte.
* Journal des Sociétés scientifiques. An. I, n. 26 29. Paris, 1885. 4.°
f Journal tur die teine und augewandte Matliematik. Bd. XCVIII, 4. Berlin,
1885. A."
Schotnjlies. Zur Theorie der Bewegung starrer raumlicher Systeme. — Weingarten. Note
iiber die Brennlinien eiues unendlich diinneii Strahlenbinidels. — Reye. Ueher die Hauptarten
der allgemeincn qualratischen Strahlencomplexe und Complexengewebe. — Segre. Sur les
courbes de tangentes principales des surfaces de Kummer. — Uauck. Theorie der trilinearen
Verwandtschaft ebener Systeme. III. Artikel. Die dreibundig-eindeutige Verwandtschaft
zwischen drei ebenen Punktsystemen und ihre Beziehungen zur qualratischen und zur
projectiv-trilinearen Verwandtschaft. — Grùnfeld. Zur Theorie der lineano Differential-
gleichungen.
^Journal of the Chemical Society. N. CCLXXII. July 1885. LoudoD, 8."
Diveri and Shimidzu. Reactions oi Selenious Acid with Hydrogen Sulpbide, and of Sul-
phurous Acid with Hydrogen Selenide. — Gladitone and Tribe. Re->earcbes on the Action ut
the Copper-zinc Ceuple on Organic Bodies. Part X. On Bromide of Benzil. — Luige, i In
the existence of Nitrous Anhydride in the Gaseous State. — Id. On the Reaction between
Xitric Oxide and Oxygen under varying conditions. — Cook. Detection and Estimatimi of
lodine. — Turner. The Selective Alteration of the Coustituents of Cast Iron. — Veley. On
some Sulphur Compounds of Calcium. — Thorpe. On the Snlphides df Titanium. — Thomson.
Colorimetrie MethoJ for Uetermining Small Quantities of Iron.
Journal (The quatterly) of pure and applied Mathematics. N. 31. June 1884.
London, 8." (acq.).
Lachlan. On the properties of a triangle furmed by coplanar circles. — Glaisher. 0:\
the coefficients in the <y-senes for - and — . — Cayley. \ verification in regard tb the
— ccxx —
linear transformation of the theta-funetions. — Jenkins. On some geometrieal proofs of
theorems cunnected with the inscription of a triangle of Constant forni in a given trian-
2le — Dallas Note on projection applied to problems and to Solid Geometry. — Cayley. On
the theory of seminvariants.
•Mémoires de l'Académie des sciences et lettres de Montpellier. Sedioli des
lettres. T. VII, 2. Montpellier, 1884. 4."
Gei main. La faculté de Théologie de Montpellier. — Arar/ori. Notico sur le premier
président Massot-Reynier. — Germain. Souvenirs religieux des Cevennes. Le pére Joseph
et l'abbé de Florian. — lei. Le sixième centc-naire de l'Université de Montpellier. — Aragon.
Dix lettres inédites de Voltaire à son neveu de la Houlière, avec Note préliminaire.
* Mémoires de l'Académie nationale des sciences, arts et belles lettres de
Caen. 1884. Caen, 8."
tMémoires de la Société d'agrieulture, sciences, etc. d'Orléans, 1876-1883.
Orléans, 8."
fMemoirs of the Boston Society of naturai history. Voi. Ili, 8-10. Boston,
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Two new and diverse types of carbonifero us myriapods. — Hinckley. Notes on the peepitig
trog, hyla pickeringii, Leconte.
tMemoirs of tlie Geological Siirrcy of India. Palaeontologia Indica. Ser. 4.
I, 4; 10, III, 5; 13, I, 4, (3, 4); 14, I, 3. Calcutta, 1884-85, 4."
fMemoirs of the geological Survey of India. Voi. XX, 1,2. Calcutta, 1884. 8.°
Base. Geology of the lower Narbadà Valley between Niinàvvar and Kawant. — Fedden.
The Geology of the Kàthiàvàr Peuinsula in Gnzerat.
'Minutes of Proeeedings of the Institution of Civil Bngineers. Voi. LXXX.
London, 1885. 8."
Kinder. Notes on Electric Blasting in China. — Craig. Maximum Flood-discharge
from Catchement-Areas with special reference to India. — Umvin. Expe'riments on the
Friction of Dista rotated in fluid. — Longridge. Guns considered as thermodynamic Ma-
chines. — Howard. Secondary Batteries. — Turiier. The Gauging of Flowing Water.
'Mittheilungen der deutschen Gesellschaft fiir Natur und Vòlkerkuude Osta-
sieus. 32stes Heft. Mai 1885. Jokoama, 4."
Beali. Die koerperlichen Eigenschaften der Japaner. — Nauminn. Notiz ueber die
Hohe des Fujinoyama.
Mittheilungen des natuiwissenschaftlichen Vereines fiir Steierniark, Jhg.
1884. Heft 21. Graz 1885. 8.°
Hofmann. Saugethierreste aus der Stuhleck-Hòhle. — Unterveissacher. Erdbeben in
Steierniark. — Fuchs. Titus Lucretius Carus. — Rrìbenschuh. Cheniische Untersuchung
neuer Miucralriuellen Steiermarks.
■Monatsblàtter des Wissenschaftlichen Ciub in Wien. VI Jhg. n. 10. Wien,
1885. 8.°
'Notices (Monthly) of the r. Astronoraical Society. Voi. XLV, 8. London,
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— CCXX1 —
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fObservations (Astronomical and meteorological) made during the year 1880
at the U. S. Naval Observatory. Washington, 1884. 4.°
•Proceedings of the American Assoeiation for the advancement of science.
32 Meeting held et Minneapolis Minn, August 1883. Salem, 1884. 8."
Proceedings of the Boston Society of naturai History. Voi. XXII, 2, 3.
Boston, 1883-84. 8.°
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Colias. — Whitman. Note on a rare forai of the Blastoderm in the Chik. — Nelson Date
A Contribution to the Geology of Rhode Island. — 2. Sharples. Turk's Dland and the Guano
Cavea ofthe Caieos Islands. — Garman. Remarks on the extinction of the fossil horses of
America. — Hyalt. Genera of Fossil Cephalopods. — Davis. Remarks on the geology of
Becraft's Montain on Hudson. — Sharples. Specific gravity, asb an 1 description of the wood,
of some exotic trees. — Brewster. Birds of the Gulf of So. Lawrence.
tProceedings of the r. Geographical Society. N. S. Voi. VII, G. Jane 1885.
London, 8."
Explorations by the Bevs, George Grenfell and T. J. Comber, on the Congo, froni
Stanley Pool to Bangala and up the Buchini to the juncth.n of the Kwango. — O'Neill.
Some remarks upon Nakala (Fernao Veloso bay) and other ports on the Northern Mozaiu-
bique coast. — Toso-Land, the German prote turate on the Slave coast.
TRepertorium der Physik. Bd. XXI, 6. Munchen, 1885. 8.°
Exner. Ceber die durch zahlreiche, unregelmàssig vertheilte KOrperchen hervorge-
brachten Beugungserscheinung. — Cornu. Ueber die Form der Wellenfiàche des Lichtes in
ciuera isotropen Medium unter dem Einflusse eines homogenen magnetischen Feldes: ver-
mnthliche Esistenz einer eigenthùmlichen Doppelbrechung senkrecht zu den Kraftlinien. ■ —
MùUer-Erzbach. Die Wirkungsweite von der Moleeularkraft der Adhasion. — Battelli. Fol-
gerungen aus einer neuen Hypothese von Kohlrausch Qber die termoelektrischen Erschei-
nungen. — Moreland. Ueber eii.e Methode, die Bildung von Diffractionsstieifen zu erklàren. —
WoTthington. LTeber Prof. Edlund's Theorie, dass das Vacuum ein Leiter der Electricitiit sei.
•Report (2d Annual) of the Bureau of Ethnology 1880-81. Washington,
1883. 4"
fResnmé des séances de la Société des ing. civils. 1885. Séances de 3 juillet
et 19 juin. Paris, 8."
fRevue historique. T. XXVIII, 2. Juillet-aout 1885. Paris, 8."
M'jnod. Études sur l'histoire de Ilngues C'apet. — Fornenti. Luise de Kéioualle, du-
chesse de Portsmouth, 1649-1734. — Girard. Le Campus Mauriacus. Étude sur les charap
de bataille d'Attila.
• Revne (Nouvelle) historique de droit francate et étranger. 9e année, n. 3.
Mai-juin 1885. Paris, 8."
Esmein. Sur l'histoire de l'usucapion. — Tanon. L'ordre du procès civil au XIVe siècle. —
Bonnardol. Documenta pour servir à l'histoire du droit coutumier a Metz aux XIII' et XIV
siècles. — Tardif. Nouvelles observations sur la date formulaire de Marculf.
— CCXXI1 —
fRevue politique et littéraire. Sér. 3% t. XXXVI, 1-4. Paris, 1885. 4.»
rRevue scientifique. Sér. 3e, t. XXXVI, 1-4. Paris, 1885. 4."
: Schriften der Naturforsehenden Gesellschaft in Danzig, N. F. BJ. VI, 2.
Danzig, 1885. 8.°
Schumann. Zuchtversuche mit Helix neraoralis. — Rdm. Mittheilungen ueber
Bernstein. — Brischke. Nachtrag zu den Beobachtungen ueber die Blatt- uod Holzwespen. -
Kayser. Analyse der Beugungserscheinnngen welche durcb. einen Spalt entstehen.
tScience. Voi. V, n. 124-126. Cambridge, 1885. 4.°
124. Ward- The ginkgo-tree. — Fleley. The n.-w Croton acqueduct. — Bilhngs. Mca-
suring the cubie capacity of skulls. — M. The cultivatioD of microbes. — Transportation
of petroleura to the seaboard. — The study of bacteria. - Newberry. Saporta's Problema-
tieal organismus of the aneient seas. — 12ó. G. How to reach the Grand Canon — U.
The Washington monument, and the ligbtning stroke of June 5. — Riley. The periodical
cicada. — While. The geology of naturai gas. —Minai. The effeets of cold on living orga-
nisms. — Prehistoric American sculptures. — W. The proposed change in the astronomi-
cal day. — Flower. The natives of America.— Claus's text-book ofzoology — Trombolt's
Under the rays of the aurora borealis. — Some state geological reports. — 126. Minai.
The formative force of organisms. — Facques. Underground wires. — Thought-transference
in Boston. — Osborn. Mimicry among marine Mollusca. — Professor Huxley on Darwin. —
Boutes into the interior of western China.
tVerhandlungen der Berliner Gesellschaft fur Anthropologie, Etimologie und
Urgeschichte. Jhg. 1885, 17 Jan., 21 Febr. Berlin, 4.°
+Verhandlungen des Vereins zar Beforderung des Gewerbfleisses 1885, 6
Heft. Berlin, 4.°
Grùbler. Allgemeine Eigenschaften der zwanglànfigen ebenen kinematischen Eetten.
TVierteljahrsschrift der Astronomischen Gesellschaft. Jhg. 20, Heft 1, 2.
Leipzig, 18S5. 8.°
+Wocheuschrift des òsterr. Ingenieur und Avchitekten-Veveines. Jhg. X, 27-30.
Wien. 1885. 4.°
tZeitschrift der òsterr. Gesellschaft tur Meteorologie. Bd. XX. Juni Heft.
Wien, 1885. 4.°
Liznar. Taglicher Gang der Bewolkung. — Wueiko/f. Regenverhàltnisse des malay-
schen Archìpels.
*Zeitsehrift des òsterr: Ingenieur und Architekten-Vereins. Jhg. XXXVII, 2.
Wien, 18S5. 4."
Spechi. Die Wasserleitungen in den hydraulischen Bergwerksdistricten Californiens.
nebst Untersuchungen uber Wasserràder. — Rada. Die Dampftramway Heitzing-Perchtolds-
,jorf. _„. Fintili. Cisternen. Studie iiber deren rationelle Anlage mit besonderer Rucksicht
auf den Einsenbahnbau im Karstgebiete. IL — Skibinski. Theorie des Erddruek-i auf Grimi
der neueren Versuche. — Lueger. Die Entstehung und der Verlauf von Hochfluthen.
"Zeitschrift des Vereins fur Geschiehte und Alterthum Schlesiens. Bd. XIX.
Breslau, 1885. 8.°
v. Wiese. Die militarischen Ereignisse in der Grafschafts Glatz wahrend des ersteu
schlesischen Erieges bis zur Capitulation der Festu:ig Glatz. — Peter. Die Goldbergwerke
bei Zuckmantel und Freiwaldau. — Gr&nhagen. Schlesien unter der Herrschaft Konig Fer-
dinand 1527-1564. — Bauch. Eitter G. Sauermann der erste adelige Vorfahr der Grafen
— CCXX1H —
Saurma-Feltsch. — Schubirl. Leben und Schriften Johann Hermanns von Kubcn. — Soffner.
Zur Geschichte des schlesischen Schulwesens im 16 Jht. — Rossbach. Die Tiirkengefahr des
Jabres 1541 und die Schlesier. — Jackel. Znr urkundlichen Itinerar Herzog Heinrichs IV. —
Milkowitsch. Heinrich IV und Voleslaw IL 1277.
•Zeitschrift (Historische). N. F. Bd. XVIII, 2. Leipzig, 1885. 8."
Blasendor/T. Pflnfzig lìiiefe Blflcker's — NSldecken. Tertullian als Mensch und als Biirger.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di agosto 1885.
Pubblicazioni, italiane.
mBertini D. P. — Spigolature. Versi e prose. Padova, 1885. 8."
*Bilanci comunali per l'anno 1883. Roma, 1885. 8."
* Bizzarri A. — Raccolta degli scritti sulla vinificazione e sulle malattie dei
vini. Firenze, 1885. 8.°
" Cantoni G. — Effetti di sostanze diverse sulla produzione del frumento col-
tivato nella sabbia lavata. Milano, 1885. 8.°
'Carini I. — Prolusione al corso di paleografia e critica storica inaugu-
rato nella pontificia scuola vaticana il 16 marzo 1885. Roma, 1885. 8."
"Censimento della popolazione del regno d'Italia al 31 dicembre 1881. Re-
lazione generale e confronti internazionali. Roma, 1885. 4.°
*Comucci E. — Della emigrazione e del pauperismo, della riforma agraria e
tributaria. Sansepolcro, 1885. 8.°
*De Zigno A. — Sopra uno scheletro fossile di Myliobates esistente nel museo
Gazola in Verona. Venezia, 1885. 4."
*Galliiia P. — Di alcuni casi di resistenza dei materiali e della annualità
per l'impianto e la conservazione in perpetuo di una costruzione. Mi-
lano, 1S85. 8.°
* Guglielmo G. — Soli' influenza dell' estracorrente nella misura della resi-
stenza delle coppie col metodo del Mance. Torino, 1884. 8."
• U. — Sul riscaldamento degli elettrodi prodotto dalla scintilla d'induzione
nell'aria molto rarefatta. Torino, 1884. 8."
*Massalongo G. — Epatiche della Terra del Fuoco raccolte nell'anno 1882 dal
dott. C. Spegazzini. Verona, 1885. 8."
*Moncada C. C. — Le moderne conoscenze botaniche. Palermo, 1885. 8."
'Movimento degli infermi negli ospedali civili del regno. Anno 1883. Roma,
1885. 4."
*Naccari A. — Francesco Rossetti. Commemorazione. Torino, 1885. 8.°
'Id. — Intorno ad una recente determinazione della dilatazione dell'acqua
da 4 a 0°. Torino, 1885. 8.°
*ld. e Battelli A. — Sul fenomeno Peltier nei liquidi. Torino, 1885.8."
*Id. e Guglielmo G. — Appendice alla Nota: Sul riscaldamento degli elettrodi
nell'aria multo rarefatta. Pisa, 1835. 8."
— CCXX1V —
*NaccariG. — Intorno alla forinola che esprime l'andamento di un crono-
metro con applicazione numerica al cronometro Frodsham N. 3545. Ve-
nezia, 1885. 8.°
^Paterno E. — Relazione sulle scuole municipali di Palermo fatta al Consi-
glio comunale. Palermo, 1885. 8.°
' lì istori G. — Contributo alla flora fossile del Valdarno superiore. Pisa,
1885. 8."
*Statistica d<-gli elettori amministrativi e degli elettori politici per l'anno 1883.
Roma, 1885. 4.°
*Statistica giudiziaria per l'anno 1882. Roma, 1885. 4.°
Pubblicazioni estere .
•'Anecdota Oxoniensia. Arian series. Voi. I, 5. Oxford, 1885. 4."
■EMer R. — Acetophenon-Derivate. Karlsruhe, 1884. 8.°
Ephemetis epigraphicà C. I. L. supplemeutum. Voi. VI. Romae , 1885.8.°
(acq.).
*Grablovitz G. — Sulle proprietà della curva di 24 ore nelle maree dell'A-
driatico. Trieste, 1885. 8.°
ìGrcdnitzky B. — Ueber das Elsitsser Petroleum. Karlsruhe, 1884. 8.°
•Groot •/. J. M. de — Het Kongsiwezen van Borneo. 'S Gravenhage, 1885. 8.°
'Uippisley Domenichettì /?. — The Thames. Poem. Oxford, 1885. 8.°
''Hoh Th. — Die Stellung der Atomenlehre zur Physik des Aethers. Bam-
berg, 1885. 8.°
* Hurmuzaki L. de — Docilmente previtore la Istoria Romànilor. Suplement I.
Voi. II. 1871-1874. Bucuresci, 1885. 4.°
^Kast H. — Ueber eine Acetophenoudisiilfosiiure und einige Derivate dersel-
ben. Karlsruhe, 18S4. 8.°
*Leivis II C. — Marginai Kames. Philadelphia, 1885. 8.°
iLys F. .). — Qnae marmoreo fert monstra sub aequore pontus. Carmen.
Oxonii, 1885. 8."
* Maynard H. J. — Nadir Shah. The Stanhope essay for 1885. Oxford ,
1885. 8.°
*Mueller F. de — Index perfectus ad Caroli Linnaei species plantarum,
nempe earum primam elitionem. (Anno 1753). Melbourne, 1880. 8."
iNevill G. — Hand list of mollusca in the Indian Museum Calcutta. Part II.
Gasteropoda. Calcutta, 1884. 8.°
•Povvel J. U. — The Gaisford verse 1885. Oxford, 1885. 8."
'i-om Bath G. — Arizona. Studien und Waiirnehinungen. Heidelberg, 1885. 8.°
+ Schleiermacher A. — Ueber die Abhangigkeit der Warmestrahlung von der
Teniperatur und das Stefan'sche Gesetz. Darmstadt, 1885. 8.°
* Topley W. — The national geological surveys of Europe. London, 1885. 8."
— ccxxv —
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di agosto 1885.
Pubblicazioni nazionali.
•Annali del credito e della previdenza. Anno 1885, n. 11,12. Roma, 1885. 8.°
11. Le società per azioni in Italia. — 12. Credito fondiario.
*Annali della Società dei zootecnici italiani. Anno IV, n. 2. Milano, 1885. 8."
Bissi. Studi zoologici e zootecnici sulle razze animali della provincia di Trapani. —
Lemoignu e Menozzi. Fieno di marcita.
"Annali del r. Istituto tecnico Antonio Zanon in Udine. Ser. 2a anno III, 1885.
Udine, 8.°
Della Bona. Dei sopraredditi e delle cause eliminatrici di essi. — Misani e Falcioni.
Ricordo a Q. Sella inaugurato il 11 marzo 1885.
•Annali di agricoltura 1885. N. 44, 93, 94. 96, 97. Roma, 1885. 8.°
44. La pellagra in Italia. — 93. Consiglio d'agricoltura 1884. — 94. Aratura a va-
pore. — Marchiafava e Celli. Nuove ricerche sulla infezione malarica. — 97. Relazione sul
servizio ippico 1884.
f Annali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. Ser. 4a, voi. II,
n. 1. Milano, 1885. 8.°
Schiff. Intorno alla isoflorizina ed i suoi derivati. — Daccomo. Sul triclorometanitro e
triclometamidofendo. — Ciotto e Lussa/ia. Sugli alcaloidi del mais guasto. — Pesci. Ricerche
sul fellandrene. — Bufalinì. Dell'azione dei sali ammoniacali e d'idrospilammina sulla
eccitahilità muscolare. — li. Sopra una reazione del veleno del rospo.
*Annali di statistica. Ser. 3a voi. XIII, XIV. Roma, 1885. 8.°
xni. Paolini. Sull'assicurazione dei capitali differiti. — Blumerù. Saggio di statistica
demologica. — Maestrali. Sulle condizioni sanitarie dell'esercito italiano nel decennio 1871-80.
"Annuario della r. Scuola superiore d'agricoltura in Portici. Voi. IV, 4. Napoli.
1885. 8.°
Saeastano. I fatti traumatici nella gommosi degli agrumi ed amigdalee. — hi. Di
alcune colture arboree della provincia di Napoli.
* Annuario della Scuola d'applicazioDe per g'ingegneri in Roma. Anno 1885-
86. Roma, 1885. 16.°
■Archivio della Società romana di storia patria. Voi. Vili, 1-2. Roma, 1885. 8.°
Tomasselli. Della campagna romana nel medio evo. — Calisse. Le condizioni della
proprietà territoriale studiate sui documenti della provincia romana dei secoli VIII. IX
e X. — Fontana. Documenti dell'Archivio vaticano e dell' estense circa il soggiorno
di Calvino a Ferrara. — Torraca. Cola di Rienzo e la canzone Spirto gentil di F. Pe-
trarca. — Balzani. Varietà: Landolfo e Giovanni Colonna secondo un codice Bodleiano. —
Monaci- Miscellanea paleografica: Una questione sulla scrittura bollatica.
•Archivio per l'antropologia e la etnologia. Voi. XV, Ì.Firenze, 1885. 8.°
Manleyazza. Nuovi fatti in appoggio della Pangenesi di Darwin. — Barrali. Sulla
lunghezza relativa del primo e secondo dito del piede umano. — Donati. Sopra alcuni amu-
leti tibetani del Museo d'antropologia di Firenze. — Giglioli. Notizie sugli indigeni delle
isole Nicobar e specialmente sui Skòm Pén dell'interno della Grande Nicobar. — Tafani.
Della presenza d'un terzo condilo occipitale nell'uomo.
Bullettino-Rendicoxtj — Vol. l 29
— CCXXVI —
+Archivio storico per le provincia napoletane. Anno X, 2. Napoli, 1885. 8.°
Diario napolitano dal 1T00 al 1TO9. — Maresca. Ettore Carafa conte di Euvo: Re-
lazione del suo cameriere Raffaele Finoia. — Colombo. Il palazzo e il giardino di Poggio-
reale. — Il terremoto del 1456. — De Basiis. Un documento inedito della congiura di
fra Tommaso Pignatelli.
+ Ateneo (L') veneto. Serie 9, voi. I, n. 5-6. Venezia, 1885. 8.°
Bernardi. Giuseppe Maria Malvezzi. — Boìivecchiato. Giacomo Leopardi e la filosofìa
dell'amore. — Leicht. Il Catapan di Ser Antonio Da Brazzà. — Cassarli. Geometria pura
euclidea degli spazi superiori. — Fanloni. Angelo Baldan veneto musicista del passato
secolo. Cordenons. Sul meccanismo delle eruzioni vulcaniche e geiseriate. — Maria.
Il Galattocele, studi ed osservazioni.
TA.tti del Collegio degli architetti ed ingegneri in Firenze. Anno IX, 2; X, 1.
Firenze, 1885. 8.°
Gabuzzi. Roma porto di mare.
+Atti del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Anno Vili, 6.
Napoli. 1884. 8.°
Esegesi sulla destinazione del padre di famiglia: — Saiebeck. Nuovo metodo per
determinare la dilatazione delle spranghe da misura. — Tajani. Prosciugamento del pan-
tano S. Gregorio nel Comune di Ricigliano (Salerno). — Bajo. Dell'equilibrio dinamico del
vagone ferroviario, e dei rapporti di velocità sopra ferrovie di sezioni diverse.
i-Atti dell'Accademia pontificia dei nuovi Lincei. Anuo XXXVII. Sess. 6, 7.
Koma, 1884. 8.°
Lanzi. La forma dell'endocroma nelle diatomee. — Buti. Progressi delle applicazioni
della elettricità alla Esposizione internazionale di Vienna. — De Jonquieres. Étude arithmé-
tique d'une équation indétermenée du troisième degré. — Provenzali. Sulla fosforescenza
fisica.
fAtti della Società degli ingegneri e degli industriali di Torino. Anno XVIII,
1884. Torino, 1885. 4.°
Curioni. Commemorazione di Q. Sella. — Cappa. Il contatore d'acqua Kennedy. —
Ferria. Norme pratiche sul disegno assonometrico ortogonale. — Ferrante. La fognatura di
Torino. — Curioni. Commemorazione di P. Richelnry. — ■ Ferria. Commemorazione del
conte E. A. Mella. — Luvini. Delle esplosioni fulminanti delle macchine a vapore e di un
modo di prevenirle ecc.
i-Atti dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Serie 6\ t. Ili, disp. 7,
8. Venezia, 1885. 8.°
7. Berchet. Henri Martin. Commemorazione. — D'Emilio. Le superficie rigate di
una congruenza lineare. — Donatelli. Discussioni gnoseologiche e note critiche. — Ca-
slelnuovo. Angoli di due spazi contenuti nello spazio a n dimensioni. — Spica e Biscaru.
Alcune notizie sull'arem italicum. — Bernardi. Modo di rendere automatico il freno dina-
mometrico di Thiabaud. — Lussana. Sui diversi filamenti del nervo gran-simpatico al collo
e loro diverse funzioni. — Marinelli. La nuova valutazione areometrica del Regno d'Italia,
eseguita dall'Istituto geografico militare italiano nel 1884. — Cavalli. Cenni biografici di
Giordano Bruno. — Abetli. Osservazioni astronomiche, fatte all'Osservatorio di Padova col-
l'equatqriale Dembowski nell'autunno 1884. — Ricci. Sulla integrazione della equazione
ÙL^U — f. — Tono. Bollettino meteorologico dell'Osservatorio del Seminario patriarcale di
Venezia (gennaio e febbraio 1885). — 8. Bizio. L'applicazione del nitrato d'argento all'esame
chimico degli olì. — Negri. De acido-nitrocuminico. — Brambilla. Ricerche analitiche
— C'CXXVll —
intorno alle curve gobbe razionali del l" online. — Tamassia. Rapporti fra l'azione postuma
del sistema nervoso e l'irrigidimento cadaverico. Ricerche sperimentali. — De Detta. Sul
Pelobates fuscus, trovato nel territorio veronese. — Veludo. Archiloco e i suoi fram-
menti, con Note del prof. Pietro Malusa. — Rizzelto. La vertenza pei diritti di i :a nel-
l'Adriatico dal 1867 al 1884. — Lussano. La storia antica del calle. — Sellati. Sopra una
nuova forma di elettrodinamometro. — Canzoneri e Spica. Sulla costituzione dell'alcal-
oide fusibile a 7°, ottenuto per la condensazione di etere acetacetieu e formamide.
•Atti e Memorie delle rr. Deputazioni di storia patria per le Provincie mode-
nesi e parmensi. Ser. 3\ voi. Ili, 1. Modena, 1885. 8.°
Bertolntti. Artisti in relazione coi Gonzaga duchi di Mantova nei secoli XVI e XVII.
ricerche e studi negli archivi mantovani. — Ceretti. Il conte Gio. Francesco I Pico. —
Cionini. Appendice alla monografia su Marco Pio. — Venturi. L'Oratorio dell'ospedale della
Morte, contributo alla storia artistici modenese. — Crespellani. Scavi del Modenese nel 1882.
;"Bibliotheca historica italica cura et studio Societatis longobardicae historiae
studiis promovendis. Voi. IV. Mediolani, 1885. 4.°
'Bollettino consolare. Voi. XXI, G. Roma, 1885. 8.°
Solanelli. Il canale di Palestina (febbraio 1885). — Tornielli Brasali. Alcune notizie
intorno al traffico e alla navigazione dì Galatz e di Costanza. — Squitti. Commercio di
Filadelfia durante l'anno 1884. Arrivi e partenze di navi italiane. — de Uaro. Movimento
del canale di Suez nell'anno 1884. Movimento dei mesi di aprile e maggio 1885. — Leoni
Rapporto annuale del movimento del canale di Suez. — Gallian. Produzione e commercio
del grano indiano. — Seelig. Rapport du mouvtment commercial et industriel de la ville
de Liban, pendant la période de 1876-1885. — Russi. Relazione commerciale agricola intorno
ai cotoni (Egitto). Stagione 1884-85. — Statistica commerciale della piazza di Cadice
nell'anno 1884.
^Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale del r. Collegio G. Alberto in
Moncalieri. Anno XIII, 1883-84, n. 11, 12. Torino, 4.°
• Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, 15, 16.
Napoli, 1885. 4.°
fBollettirio della Società entomologica italiana. Anno XVH, 1, 2. Firenze,
1885. 8."
Bargagli. Rassegna biologica di rincofori europei. — Berlese. Acarorum systematis
specimen. — hi. Di alcuni acari del Museo di Firenze, colla descrizione di tre nuove specie
appartenenti alla famiglia dei trombididi. — Id. Sopra alcuni acari : lettera al dott. Haller. —
Bolles Lee. Nota intorno alla struttura intima dei bilancieri dei Ditteri. — Camerano. Os-
servazioni intorno alla neotenia negli insetti. — Id. Di una apparizione della Vanessa carditi
nel 1883, nei pressi di Torino. — Luciani. Sulla vita latente degli ovuli del baco da seta. —
Macchiali. Flora degli afidi dei dintorni di Cuneo, colla descrizione di alcune specie nuove. —
Oslen Sacken. Elenco delle pubblicazioni entomologiche di C. Rondani. — Targioni Tozselti.
Note sopra alcune cocciniglie (Coccidei). — Id. Aggiunte alla Nota sui cocci-li.
i Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2a voi. X, 8. Roma, 1885. 8.°
Notizie dello Scioa. — Reinisch. Zula (Adulis). — Buonfanti. Lettera. — Fea. Let-
tera dalla Birmania. — D. V. L'area del Regno d'Italia per provincie e circondari. — del Drago.
L'ultimo viaggio della « Vettor Pisani ». — Pandolfini. Una visita alle isole Galapagos.
'Bollettino del r. Comitato geologico. Voi. XVI, 5, 6, maggio-giugno 1885.
Roma, 8.°
COXXVIII
Isseì. Esame sommario di alcuni saggi di fondo raccolti nel golfo di Genova. — Lovi-
sato. Il pliocene non esiste nel sistema collinesco di Cagliari. — Terrigi. Ricerche micro-
scopiche fatte sopra frammenti di marna inclusi nei peperini laziali.
♦Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, n. 49-55. Koma, 1885. 4.°
♦Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, n. 13, 14, 15.
Roma, 1885. 4.°
Bollettino mensuale dell'Osservatorio eentrale del r. Collegio C. Alberto in
Moncalieri. Ser. 2" voi. V, n. 4, 5. Torino, 1885. 4.°
Ragona. Sulla frequenza dei venti. — Roberto. Sul significato di unità magnetica. —
Ragona. Sul calore delle irradiazioui solari. — Mariacher. Note fenologiche ad un quadrien-
nio di osservazioni- — Cafiero. Bufera in Messina.
'Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Agosto 1885.
Roma, 4.°
♦Bollettino semestrale del credito cooperativo, ordinario, agrario e fondiario.
Anno II, 2°, som. 1884. Roma, 4.°
♦Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del paue. Anno 1885, n. 26-32. Roma, 4."
^Circolo ^11) giuridico. Anno XVI, 7, luglio 1885. Palermo, 8.°
Vadalà-Papale. La filosofia del diritto a base sociologica.
"Documenti per servire alla storia di Sicilia. Voi. VII, 1. Palermo, 1885. 8.°
I diplorai angioini dell'Archivio di Stato di Palermo.
^Gazzetta chimica italiana. Anno XV, 5. Appendice voi. Ili, 12-15. Palermo,
1885. 5.°
Ciamician e Magnaghi. Azione dell'idrogeno nascente sul metilpirrolo. — Pizzarello.
Sulla decomposizione dei vapori non saturi delle sostanze organiche volatili : alcooli, eteri
semplici e composti, aldeidi, ammine ecc. per mezzo di una serie di scintille elettriche. —
Spica e Riscaro. — Alcune notizie sull'arni» ilalicum. — Alessi. Sull'acido bibroinopara-
ossibenzoico. — Ciamicin e Silbcr. Sull'azione dell'acido nitrico sul pirrilmetilchctone. —
Balbiano. Sulla canfofenidrazina. — Ciamician e Silber. Sul dipseudoacetilpirrolo. — Id.
e Magnaghi. Sugli alcaloidi derivati dal pirrolo. — Id. id. Azione del calore sull'acetilpir-
rolo e sul carbonilpirrolo. — Errerà. Sulla nitroresorcina. — Leone e Oliveri. Sulla distilla-
zione secca dell'acido [piridinsolfonico /3-dipiridina. — Discalzo. Sugli acidi timilfosfonici. —
Ciamician e Magnagld. Sull'azione del cloruro di carbonile sul composto potassico del pir-
rolo. — Schifi. Di alcune proprietà fisiche del tiofene. — Rosa. Il solfato ferroso ammonico
come reattivo dell'acido nitrico.
+ Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVIII, n. 6-7.
Torino, 1885. 8.°
Calliano. Di una nuova siringa automatica per iniezione ipodermica. — Di Mallei.
Degli effetti della irritazione sugli elementi glandulari del pancreas. — Canalis. Sulle con-
seguenze della legatura del dotto coledoco. — ■ Id. Sulla scissione cellulare nelle cassule
surrenali e nella ghiandola tiroidea in via d'accrescimento nel polmone adulto normale ed
irritato. — Fusori. Contributo allo studio delle piastrine del sangue nello stato normale
e patologico. — Falchi. Dell'azione del cloridrato di pilocarpina sull'ampiezza di esten-
sione dell'accomodamento dopo passato l'effetto miotico nell'iride. — Sperino e Varaglia.
Sopra un caso di extiofia di vescica, anopreternaturale, ed altri molteplici vizi di confor-
mazione. — Falchi. Sulla lussazione del cristallino sotto la congiuntiva. — Foà. Sui glo-
buli rossi del sangue. — Raltone. Contributo alla storia dell' ipertricosi. — Bordoni.
— CCXXIX —
Contributo allo studio dei microparassiti cutanei normali. — Làmpugnani. La decapitazione
del femore nella lussazione congenita dell'anca. — Giordano. Della cloronarcosi preceduta
da un'iniezione di morfina. — Gallenga. Contribuzione allo studio dei tumori congeniti della
congiuntiva e della cornea. — Martini La cocaina ; suo uso nelle operazioni odontalgicbe.
•Giornale della Società di letture e conversazioni scientifiche di Genova.
Anno IX, 2° sem. f. 1-3. Genova, 1885. 8.°
Celesia. 1 laghi delle meraviglie in Val d'inferno. — Trabucco. I fossili e la silicizza-
zione. — Virgilio. Discorso pronunziato in occasione della distribuzione dei premi fatta per
cura del Comitato ligure per l'educazione del popolo. — Bontà. L'adulterazione delle so-
stanze alimentari e dei mezzi per reprimerla. — Castellini. I Siculi. Richerca d'una civiltà
italiana anteriore alla greca. — Pastore. Due poeti del dolore. — Piuma. Soluzione del
quesito 1427 dei Nouvelles Annales de mathématiques. — Segale. Risanamento di Genova.
"•'Giornale di matematiche ad uso degli studenti delle università italiane.
Voi. XXIII, maggio-giugno 1885. Napoli, 4.°
Capelli. Sopra l'integrale dell'equazione alle derivate parziali di Laplace. — Pennac-
chietli. Sugl'integrali delle equazioni del moto di un punto materiale. — Cesare. Quistioni
55, 56. — Id. Sull'inversione delle identità aritmetiche. — hi. Gli algoritmi delle fun-
zioni aritmetiche. — Id. Determinanti in aritmetica.
"Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anno XXXIII, 7. Roma,
1885. 8."
Di Fede. Un caso di nevrorafia per lesione del nervo radiale. — Fiorarti. Il colera di
Napoli. I lazzaretti ed i provvedimenti di preservazione delle isole. — Panaro,. Le malattie
della studiosa adolescenza osservate in un sessennio di servizio medico nel Collegio militare
di Firenze.
•Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 6. Torino, 1885. 4.°
Crugnola. Strada ferrata da Clermont-Ferrand a Tulle. — Pagliani. Sopra alcune
esperienze fotometriche eseguite nel laboratorio di fisica del r. Istituto tecnico di Torino.—
Blaserna. Francesco Rossetti.
Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 6 giugno 1885.
Eoma, 4.°
Tacchini. Macchie e facole solari osservate nel r. Osservatorio del Collegio romano
nel 2° trimestre del 1885. — Id. Osservazioni spettroscopiche solari fatte nel r. Osserva-
torio del Collegio romano nel 2° trimestre del 1885. — Pieve:. Recherches sur le spectre
de l'are électriquc en rapport avec le spectre des comètes et les spectre solaire. — Id.
De l'influence du magnétisme sur les caractères des raies spectrales. — Photographie
astronomique.
•Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 3a voi. XVIII,
15. Milano, 1885. 8.°
Nulli. La giustizia preventiva e le contravvenzioni di polizia. — Gentile. Il conflitto
tra Giulio Cesare e il Senato. — Canta. Sugli annali della fabbrica del Duomo. — Poi-
lacci. Ossidaziune diretta degli ioduri, nonché dell'azoto ammoniacale ed organico, per mezzo
specialmente dei biossidi di piombo e di manganese. — Cantoni. Effetti di sostanze diverse
sulla produzione del frumento. — Ascoli. Si pone in chiaro il par. 3 della Memoria di
Riemann : La teorica delle funzioni abeliane.
^Rendiconto dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno XXIV,
f. 6, 7. Napoli, 1885. 4.°
— ccxxx —
6. Grassi. Studio completo del nuovo termometro ad aria per misurare le piccole va-
riazioni di temperatura. — Goni. Spettroscopio a visione diretta, senza prismi, né reticoli. —
Grassi. La teoria cinetica dei gas applicata allo studio dell'atmosfera. — Scacchi. La re-
gione vulcanica fiuorifera della Campania. — Piltarelli. Gli elementi immaginari nelle forme
binarie cubiche. — Del Pezzo. Sulle quadriclie polari reciproche di se stesse rispetto ad
un'altra. — Trinchese. Diagnosi del nuovo genere Govia. — 7. Del Pezzo. Sulle quadri-
che ad n — 1 dimensioni polari reciproche di se stesse rispetto ad un'altra.
^Rivista di artiglieria e genio. Luglio-agosto 1885. Roma, 8.°
Circa gli effetti del bombardamento per le piazze e per le popolazioni. — La fab-
bricazione delle grosse bocche da fuoco all'estero. — Rocchi. Ordinamento e servizio del-
l'arma del Genio presso gli eserciti europei. — Campanelli. Il comandante di batteria sul
campo di battaglia. — De Bencdictis. Nota sul parco areostatico del Genio. — Stacci. Intorno
ad un nuovo problema di balistica.
^Rivista scientifico-industriale. Anno XVII, 13-14. Firenze, 1885. 8.°
Ricca- Macchie solari. — Il microfono nella verificazione delle condizioni di una co-
lonna gazosa vibrante. — Contributo allo studio dell' eterificazione di una colonna gazosa
vibrante. — Del Lungo e Cocchi. Il colle di Vincigliata e le argille scagliose della catena
fiesolana.
* Rivista di viticoltura italiana ed enologia. Ser. 2a anno IX, n. 14, 15. Cone-
gliano, 1885. 8."
Cerletli. I vini italiani alla Esposizione di Anversa. — Comboni e Carpenè. Contributo
alle analisi dei vini e dei liquori mediante osservazioni ottiche. — Cerletli. Coltura delle
uve da mensa. — Campoccia. Eesistenza relativa delle viti siciliane alla filossera,
divista marittima. Luglio-agosto. 1885. Roma, 8.°
Viale. Illuminazione elettrica interna del « Giovanni Bausan ». — Maldini. I bilanci
della marina d'Italia. — Rosellini. L'uso del siluro in guerra (versione). — Ferrari. Tipi iso-
barici secondo gli studi di Teisserenc de Bort e Van Bebber con una una breve esposi-
zione d'altre ricerche sul medesimo argomento. — Barlocci. Distribuzione della corazzatura
nelle navi da guerra (traduzione). — R. Le artiglierie alla Esposizione d'invenzioni in
Londra (riparto della guerra), (traduzione)
fRivista mensile del Club alpino italiano. Voi. IV, 7, 8. Torino, 1885. 8.°
Budden. Le Alpi marittime. — Lioy. Montanari ed alpinisti. — Gonella. Rifugio
Q. Sella al Monte Bianco. — Cederna. Traversata del Monte Cervino.
Pubblicazioni estere.
;'Acta mathematica. VI, 4. Stockholm, 1885. 4.°
Weber. Zur Theorie der elliptischen Functionen. — Valentin. Vorlaufige Notiz iiber
eine allgemeine mathematische Bibliographie. — Enestrom. Notice sur les e'erits d'auteiirs
étrangers publiés en Suède ou traduits en suédois (continuation).
fAnales del Instituto y Observatorio de Marina de San Fernando. Secc. 2" Obs.
mei 1884. San Fernando, 1885. 4.°
"Annalen der Physik uud Chemie. N. F. Bd. XXV, 4. Leipzig, 1885. 8."
Dieterici. Ueber don zeitlichen Verlauf der electrischeu Ruckstandsbildung im Pa-
rafflu. — Budde. Ueber die Quantitat electrischer Elementartheilchen. — Id. Zur Theorie der
thermoelectrischen Krafte II. — Id. Ueber eine von Gauss angeregte Ableitung electrodyna-
inischer Punktgesetze. — Kirchho/f. Ueber einige Anwendungen der Theorie der Forman-
derung, welche ein Korper erfàhrt, wenn er maguetisch oder dielectrisch polarisirt wird. —
— CCXXX1 —
Kónig. Bestimmung einiger Reibungscoéfficienten und Versuche uber den Einfluss der Ma-
gnetisirung und Electrisirung auf die Reibung der Fliissigkeiten. — Rudor/f. Deber die
LOsliehkeit von Salzgemiscben. — Lommel. Zur Theo-rio der Fluorescenz. — Messerschmitt.
Spectralphotometrische Untersuchungen einige photographischer Sensibilisatoren. — Wer-
nicke. Bericbtigung zweier Formeln. — Elsas. Bemerkungen zu der Abhandlung des Herrn. —
Melde. Akustische Experimentaluntersnchungen. — Lommel. Abanderung der Influenzma-
schine. — tìàbler. Eine Dngenauigkeit in der Theorie des Goldblattelectroskops.
•fAnnalen (Mathematische). Bd. XXVI, 1. Leipzig, 1886. 8.°
Krause. Ueber einige DifFerentialbeziehungen ini Gebiete der Thetafunctionen zweier
Veranderlichen. — Schuberl. Die n-dimensionalen Verallgeraeinerungen der fundainenta-
len Anzahlen unseres Raumes. — Id. Die n-dimensionale Verallgemeinerung der An-
zablen fiir die vielpunktig beruhrenden Tangenten ciner punktallgemeinen Flache m-te»
Grades. — Mayer. Begrùndung der Lagrange'schen Multiplicatorenmethode in der Varia-
tionsrechnung. — Stote. Die gleichmàssige Convergenz von Functionen mehrerer Verànder-
licben zu den dadurch sich ergebenden Grenzwertben, dass einige derselbcn constanten
Werthen sich uahern. — Papperitz. Deber verwandte ^-Functionen. — Drioschi. Sur quel-
ques équations différentielles. — Konigsberger. Ueber die Erniedrigung der Ordnung einer
Difl'erentialgleichung. — Hurwitz. Ueber einige besondere homogene lineare Differential-
gleichungen. — WUtheiss. Ueber Thetafunctionen, die nach einer Transformation in ein Pro-
duct von Thetafunctionen zerfallen. — Noether. Note iiber die Normalcurven fur p= 5, 6, 7. —
Braunmiihl. Notiz uber geodatische Linien auf den dreiaxigen Flacbeu zweiten Grades,
welche sich durch elliptische Functionen darstellen lassen. — Meyer. Ueber die elliptische
Curse funfter Ordnung des Baumes von vier Dimensionen.
Unuales de la Société géologiqne du Nord. T. XII, 4. Lille, 1885. 8.°
Fockeu. Note sur la craie de Lille (suite,1. — Gussetel. Apercu géologique sur le Grand-
Duché de Luxembourg. — Id. Conimunication sur les schistes d'Etagnières à Thilay . —
Doussemacr. La colline de Mons-en-Barceul. — Péroche. Les révolutions polaires au point
de vue géologique. — Sia;. Observations sur le mème sujet. — Barrois. Sur les derniers
tiemblements de terre de l'Andalousie. — Gosseìel.. Sur le taunusien dans le bassin du Lu-
xembourg et particulièrement dans le golfe de Charloville.
*Annales des mines. 8e sér. t. VII, 2. Paris, 1885. 8."
Moulle. Mérnoire sur la geologie generale et sur les mines de diamants de l'Afrique
du Sud. — Keller. Exposé des résultats de l'enquète coucernant Tàge et la durée du service
des mineurs. — Tournairc. De la résistance du sei gemme aux efforts de compression et
des conséquences qui en résultent pour l'exploitation du sei en roche.
fAnnales des ponts et chaussées. 1885. Juin-juillet. Paris, 8.°
Jrix. Marlin et Planchat. Paroles prononeées aux funérailles de M. Malézieux iusp.
gén. des p. et eh. = Martin. Paroles prononeées aux funérailles de M. Collet-Meygret
insp. gè. des p. et eh. — Hitler. Mémoire sur qnelques changements dans la disposition
et les procédés de tarage des instruments de jaugeage et dans le .mode de calcul des
débits. — Tarbè de Saint- llardouin. Les ingénieurss de ponts et chanssés à l'Exposition
d'Egypte — Durand-Claye. Note sur la stabilite des voùtes. — Jcillet. Collignon. Note
sur la détermination graphique des moments fléchissants dans les pièces chargées de poids
discontinus. — Lucas. Les machines magnéto-électriques et l'are, voltalque des Phares. —
de Perrodil. Modi6eation de la formule d'integration approchée de Thomas Simpson. —
Etienne. Note sur le déclassement des rontes départementales. — Flamants. Note sur
le traité des ponts métalliques de M. J Résal. — Conche. Les caux de Londres et
d'Amsterdam. — Cadart. Coustruction d'un tunnel sous l'Hudson (Etats-Unis). — Id. Note
des documents annexés au rapport de mission en Amérique.
— CCXXX1I —
fAnnales (Nouvelles) de rnalhéniatiques. 3° sér. aoùt 1885. Paris, 8."
Gomès-Teixeira. Sur l'interpolation au moyen des fonctions circulaires. — D'Ocagne.
Note sur la symédiane. — Bealis. Scolies pour un théorème de Fermat. — Mirman. Sur
la cissoide de Dioclès.
• Annales scientifiques de l'École normale supérieure. 3e sér. t. II, 5-7. Paris,
1884. 4.°
5. Demartres. Sur les surfaces à generatrice circulaire (suite).. — Markojf. Extrait d'une
lettre. — Stieltjes. Note à l'occasion de la réclamation de M. Murkoff. — 6. Ba/fy. Sur les
quadratures algébriqnes et logarithmiques. ■ — Duhem. Applications de la Thermodynamique
aux phe'nomènes capillaires. — 7. Duhem. Applications de la Thermodynamique aux phénè-
omnes capillaires. — Goursat. Sur les différentielles des fonctions de plusieurs variables
indépendautes.
tAnnuaire de la Société météorologique de France. 23e année 1884 oct. Paris, 8.°
Anzeiger (Zoologischer). Jhg. Vili, u. 200, 201. Leipzig, 1885. 8.°
200. Melschnikoff. Zur Streitfrage uber Erytliropsis agilis. — Imhof. Notiz be-
ziiglicb der Verbreitung der Turbellarien in der Tiefseefauna der Susswasserbecken. —
tlaache. Ueber eine neue Art uterinaler Brutpflege bei Reptilien. — Boumc. The Nephridia
of Polynoina. — Kólliker. Stiftchenzellen in der Epidermis von Froschlarven. — Baur. Zur
Vcigel-Dinosaurier-Frage. — Claus. Ueber das Verhaltniss von Monophyes zuden Diphyiden
und uber die sog. cycliscbe Entwicklung der Siphouophoren. — 201. Bertkau. Ueber den
Saisondimorphismus undeinige andere Lebenserscbeinungen bei Spinnen. — ScKimkwitsch.Sai
un organe des sens des Araignées. — v. Lendenfeld. Zur Histologie der Spongien.
tBeiblatter zu den Annalen der Physik und Chemie. Bd. IX, 7, 8. Leipzig,
1885. 8.°
■Berichte der deutschen chemisehen Gesellschaft. Jhg. XVIII, 12. Berlin,
1885. 8.°
AnschiUz. Ueber eine neue Bildungsweise aromatischer Kohlenwasserstoffe. — ■ Id. Bei-
trage zur Kenntniss der Aepfelsàuren. — Id. und Klingemann. Ueber die Darstellung der
Aconitsaure aus Citronensaure. — Id. und Me.ijer. Ueber Amido- und Oxypbenanthrenchi-
non. — Id. und Wirls. Ueber die Zersetzung aromatischer Fumarsaureiither durh Hitze. —
Bamberger und Kranzfeld. Ueber Chrysen. — Bislrzycki und Kostanecki. Ueber ein neues
Isomeres des Euxanthons. — Bocklisch. Ueber Faulnissbaseu (Ptoma'ine) aus Fischen. II. —
Giamician und Magnaghi. Ueber die Einwiikung der Wàrme auf Acetyl- und Carbonyl-
pyrrol. — Clauss und Kohlslock. Zur Kenntniss des Amarins. — Id. und Wollner. Ueber
Methyl p-Xylylketon. — Fraenkel. Ueber einige Derivate des Thiodiphenylamins. — Gasio-
rowski und Wayss. Chlor- und Brorukohlenwasserstoffe aus aromatischen Aminen. — Hanssen.
Bettràge zur Kenntniss des Brucin's in Beziehung zum Strychnin. — Hofmann. Ueber das
pentamethylirte Amidobenzol. — von Klobukow. Ueber eine neue Methode zur quantita-
tiven fmaassanalytischen) Bestimmung des Schw^fels. — Id. Ueber eine bequeme Darstellungs-
weise der tetrathionsauren Alkalisalze. — Kossel. Ueber das Adenin. — Krakau. Ueber
die Einwirkung von Aetzalkalien auf Cinchonin und einige andere C hina-Alkaloide. — Lange.
Zur Theorie der Rosainilnbildung beim Nitrobenzolfuchsinprocess. — Liebermann. Zur Kennt-
niss der Cochenille und de3 Cochenillecarmins. — Id. Ueber das Wachs und die Fette der
Cochenille. — Lungi. Uéber die Analyse von ubermangansanrem Kali und Braunstein durch
Vasserstotfsuperoxyd. — Miller v- und Kinkelin. Ueber die «(Pyy - m(B) - Dichinolyline. —
Nielzki und Benckiser. Die Synthese von Benzolderivaten aus Kohlenoxyd und Kalium. —
— CCXXXII1 —
Pawlewshi. Uebes das Vorkommen des Paraxylols ini galizischen Petroleum. — Pfordlen
von der. Zur Condensation von Blausàure. — Tliomseiì. Zur Constitution des Thiophens. —
Tiemman und Hess. Ueber einige aus dem ll.licin dargestellte kohlenstoffreichere Gluco-
àde. — Traub:. Ueber die Mitwirkung des Wassers bei der langsamen Verbrennung des
Zinks, Bleis, Eisens und PalladiumwasserstolVs. — hi. Ueber die langsame Verbrennung
des Kupfers bei Gegenwart verdunnter Schwefelsaare oder einer Liisung von kohlensaurem
Aminon. — hi. Ueber die Mitwhkung des Wassers bei der Verbrennung des KohlenoxvJs
und das Auftreten von Wasserstoffhyperoxyd bei dieser Verbrennung. — hi. Ueber die
Entstehung von Wasserstoffhyperoxyd bei der Verbrennung des Wasserstoffs.
•Bericbte des naturwissenscbaftlieb-medizinischen Vereines in Innsbruck. Jbg.
XIV, 1883-84. Innsbruck, 8.°
Blass. Ueber Spuren des Culturmenschen ini Liiss bei Innsbruck. — Stolz. Die unend-
lich kleinen Grùssen. — Sachs. Ueber Pneumonie nach Staarextractionen.
'Beobacbtungen der Temperatili- des Erdbodens ini Tifliser physicalischeu
Observatorhim ira Jabre 1881. Tiflis, 1885. 8.°
"Beobacbtungen (Maguetische und meteorologiscbe) an der k. k. Sternwarto
zu Prag ira Jahre 1884. Prag, 4.°
^Beobacbtungen (Meteorologiscbe) des Tifliser pbysicaliscben Observatorium
ira Jabre 1883. Tiflis, 1885. 8.°
tBibliotbèque de l'École des Cbartes. Année 1885, 3' livr. Paris, 8."
Havel. Questions mérovingiennes. II. Les découvertes de Jerome Vignier. — Vaesen.
Catalogue du funds Bourré à la Bibliothèque nationale. — Leroux. Passages de Charles VII
et du dauphin Louis à Limoges en 1439, des mèmes et de la reine de France en 1442.
•Boletim da Sociedade de Geographia de Lisboa. 5a serie, n. 1,2. Lisboa,
1883. 8.°
Novas jornadas de Silva Porto nos sertòes africanos. — No Congo, trabalhos da missào
portugueza de Salvador. — Borges de Figueiredo. Oppida restituta. — das Neves Ferreira.
Benguella.
^Boletra de la Sociedad geografica de Madrid. Tomo XIX, 1. Julio. Madrid,
1885. 8.°
de Foronda. De Llanes a Covadonga. Excursióu geogràfico pintoresca. — Butrón.
Memoria sobre las islas Carolinas y Palaos. — Mas sobre el Africa Central.
+Bulletin de l'Académie r. des sciences de Belgique. 3" sér. t. XI 5, 6.
Bruxelles, 1885. 8.°
5. Renard. Note sur la geologie du groupe d'iles de Tristan da Cunha. — Dewalque et
de Selys Longchamps. État de la végétation, à Spa et à Liège, le 20 avril 1885, et à Long-
champs (Waremme), le 21 avril. — fan dtT Mensbrugghe. Essai sur la théorie mécanique
de la teusion superficielle, de l'évaporation et de l'ébullition des liquides. — Fredericq.
Note sur les mouvements du cerveau chez le chien. — Julien et De Koninck. Note sur le
terrain carbonifere du Morvan, suivie de quelques observations relativement aux espèces
fossiles qui y ont été recueillies. — Ficvez. De l'influence du magnétisme sur les caractères
des raies spectrales. — Swaen. Étude sur le développement des premiers ilots sanguins
dans le blastoderme de la Torpille (Torpedo ocellata). — Poit. La conservation des
archives et leur importance au point de vae de la critique historique. — Lamy. Une Bi-
bliothèque royale en Assyrie au VII8 siècle avant Jésus-Christ. — 6. Calalan. Question d'ana-
lyse indéterminée. — hi. Une récréation mathématiqie. — Fredericq. Sur les mouvements
Bullettino-Resdiconti — Vol. I. '•)"
— CCXXXIV —
du cerveau de l'homrue. — ld. Procède operatone nouveau pour l'étude physiologique des
organes théoriques. — Renard. Les propriétés optiques de la Ludwigite. — De Heen. Déter-
raination da coefficient de compressibilité de quelques liquides et des variations que cette
quantité éprouve avec la temperature. Loi théorique qui régit les variations du coefficient
de compressibilité avec la temperature. — De la Royère. Sur quelques dérivés de l'hydro-
camphène tétrabromé. — Leman. Sur la recberches des moraents fléchissants et des efforts
tranchants qui se produisent daus une poutre appuyée à ses extréraités et fléchie sous
l'action d'une surcharge mobile.
1 Bulletin de la Société mathématique de Fraace. T. XIII, n. ò. Paris, 1885. 8.°
Sèlivano/f. Sur la recberche des diviscurs des fonctions entières. — Slarko/f. Sur la
revolution des problèmes géométriques par le calcul des variations. — Goursal. Sur li ré-
duction des intégrales hyperelliptiques.
"Bulletin de l'Institut égyptien. 2' sér. n. 5, 1884. Le Caire, 1885. 8.°
Sehweinfurth. Sur les restes de vegetati! de l'ancienne Egypte contenus dans une armoire
du Musée de Boulaq. — Rossi. Du cholèra. — Dacorogna. Etiologie et séméiologie de l'epi-
demie cholérique de 1883 en Egypte. — Maspero. Voyage d'inspection en 1884. — Arlin.
Contes populaires inédites du Caire. — Vidal. Sur les courbes du 4e degré qui on un triple.
Bonola. Notice sur l'Esposition didactiqne à Turin en 1884. — Piot. Vaccinations preven-
tives. — Rossi. Des enivrants et de l'hypnotisme.
tBulletin des scienccs mathématiques. 2° sér. t. IX, aoùt 1885. Paris, 8.°
Picard. Sur les groupes des certaines équations différentielles linéaires. — Tannery.
Proclus et Geminus.
^Bulletin mensuel de l'Observatoire météorologique de l'Université d'Upsal.
Voi. XVI. Upsal, 1885. 4.°
•Bulletin of the Museum of comparative Zoology at Harvard College. XI, 11;
XII, 1. Cambridge, 1885. 8.°
Fewkes. On the developtnent of Ag.tlma. — Garman. Ch lamidoselachus an-
guineus Garm. a living specie» of Cladodont Shark.
fCalendar (The Glasgow University) for the year 1885-86. Glasgow, 1885. 8.°
tCentralblatt (Botanisches). Bd. XXIII, n. 5-8. Cassel, 1885. 8.°
Solereder. Zur Anatomie und Systematik der Combretaceen. — Brunchorst. Zur Frage
iiber den sogenannten Galvanotropismus. — Hansgirg. Anhang zu meiuer Abhandlung
« Deber den Polymorphismus der Algen ».
+Circulars (Johns Hopkins University). Voi. IV, n. 41. Baltimore, 1885. 4."
*Compte rendu de la Société de Géogiaphie, n. 15. 1885. Paris, 8.°
■"Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. CI,
3-8. Paris, 1885. 4.°
3. Loewy. Observations des petites planètes, faites au grand instrument méridien de
l'Observatoire de Paris, pendant le premier trimestre de l'année 1835. — Tisserand. Sur le
mouvement de rotation de la terre autour de son centre de gravite. — Darboux. Sur diver-
ses propositions relatives au mouvement d'un corps solide autour d'un point fixe. — Becque-
rel. Etnde spectrale des corps rendus phosphorescents par l'action de la lumière ou par les
décharges électriques. — Troost. Sur le métaphosphate de thorium. — Vuìpian. Recher-
ches relatives à la durée de l'excitabilité des régions excito-motrices du cerveau propre-
ment dit après la mort. — Milne-Edwards et Oustalet. Observaiions sur la faune de la
grande Comore. — Gyldén. Sur l'orbite intermediaire de la lune. — DumontpaUier. De
l'action vaso-motrice de la suggestion chez les hystériques hypnotisables. — Charhis.
— ccxxxv —
Observations de la nouvelle comète Barnard, faites à l'Observatoire de Nice (équatorial de
Gautier). — Hénard. Sur les seize réseanx de3 plana de l'icosaèdre régulier conveie. —
Chervtt. Sur les constantes capillairea des solutions saline?. — Olz-:wski. Sur la production
des plus basses températures. — Crova et Garbe. Sur les régimes de ebarge et de décharge
des accumulateurs. — Fuussereau. Sur la résistance électrique de l'alcool. — Colson. Cha-
leurs de forraation de quelques phtalates. — Muntz. De quelques faits d'oxydation et de
réduction, pruduils par les organismes microscopiques du sol. — Henry. Sur la variation
des propriétés ptaysiques dans les dérivés chloroacétiques. — Errerà. Sur l'existence du gly-
cogèue dans la levure de bière. — Delage. De l'existence d'un système nerveux chez les
Planaires ecades et d'un organe des sens oouveau chez la Convolvula Schultzii
(0. Schm.i. — Oliatili. Morphologie analytique et comparée de la màchoire chez les Hymé-
noptères. — Fatio.Les Coregones (Coregonus) de Suisse: classificatiou et conditions de frai. —
Bertrand et Kilian. Le bassin tertiaire de Grenade. — Hébert. Observations relatives à la
Comniunkation précédente. — Mure!, Pilalte et Combemale. Contribution à l'étude des an-
tiseptiques. Action des antiseptiques sur les organismes supérieurs: Acide phénique, résor-
cine. — Regnard et Loye. Sur quelques espèrie ices esécutées sur un supplicié, à Troyes
(Aube). — Bert. Observations à propos des expériences sur les décapités. — Soret. Sur la
déterraination photographique de la trajectoire d'un point du corps humain pendant les
mouvements de locomotion. — Charpentier. Théorie de la perception des couleurs. — 4. Faye.
Saite de la diseussion sur les granls mouvements gyratoires de l'atmospère. — Mascari. Ré-
ponse à la Communication de M. Fave. — Berthelol et Werner. De l'isomerie dans la serie
aromatique. Sur les acides oxybenzo'iques et sur leur chaleur de transformation. — de Lacaze-
Duthiers. Note sur l'anatomie du Dentale. — Rayet et Fiamme. Observations de la comète
Barnard, faites à l'équatorial de 14 pouces de l'Observatoire de Bordeaux. — Charìois. Élé-
ments et éphémériie de la comète Barnard (1885) déduits des observations des 12, 16 et
20 jnillet, faites à l'Observatoire de Nice — Faye. Rem arque relative à la Commuuication
précédente. — Tacchini. Résumé des observations solaires faites pendant le deuxiéme tri-
mestre de l'année 1885. — Barbio". Observations à propos d'une Note recente de M. E. Hé-
nard, sur les seize réseaux des plans de l'icosaèdre régulier convexe. — Bourguet. Sur la
fonction £(v) de Riemann. — Poincaré. Sur l'équilibre d'une masse fluide animée d'un
mouvement de rotation. — Goursat. Sur les diflerentielles des fonctions de plusieurs varia-
bles indépenlanles. — Sire. Nouvel hygromètre à condensation: son emploi pour la gra-
duation des hygromètres à cheveu. — Geriuz. Sur la transformation réciproque des deux
variétés prismatique et octaédrique du soufie. — Charpentier. Sur une nouvelle méthodo
d'analyse volumétrique, applicable aux essais des bioxydes de manganése. — de Forcrand.
Chaleur de formation des alcoolates alcalins. — Robin. Sur le peptonate de fer. — Vincent.
Sur trois nouveaux composés du rhodium. — Dieulafait- Origine et mode de formation des
minerais de manganè>e. Leur liaison, au point de vue de l'origine, avec la baryte qui les
accompagne. — de Fotin. Sur un état nouveau de Rhizopodes réticulaires. — Boisseau du
Rocher. De la mégaloscopie. — Tacchini. Observation de la couronne solaire, faite sur
l'Etna; réapparition de Ineurs crépusculaires. — Landerer. Sur l'origine cosmique des
lueurs crépusculaires. — 5. Berthelol et André. Sur l'acide oxalique dans la végétation.
Méthodes d'analyse. — Troosl. Sur la densité de vapeur du chlorure de thorium et la
formule de la thorine. — Vulpian. Recherches sur les effeets de l'excitation faradique
directe des glandes. — Kntz. Réflexion, sans frottement, sur un pian, des déplacements
élastiques dans un corps de forme et de contexture quelconques. — Ferrati. Lettre à M. le
Secrétaire perpétuel, au sujet du procède de vaccination contre le choléra. — Vulpian.
Observations relatives à la Lettre de M. J. Ferran. — Stieltjes. Sur une loi asymptotique
dans la théorie des nombres. — de Sparre. Sur l'herpolhodie, dans le cas d'une surface du
second degré quelconque. — Bouly et Foussereau. Sur l'emploi des courants alternatiti pour
— CCXXXV1 —
la mesure des résistances liquides. — Ville. Sur la formation de l'hydrate de zinc cristal-
lisé. — Meunier. Sur l'hexabromure de benzine. — Tschellzow. Cbaleur de foimation des
picrates. — Bouchardat et La foni. Sur l'essence de citron. — Prouho. Sur la forme lar-
vaire du Dorocidaris papillata. — lioulan. Sur le tube digestif, le corps de Bojanus,
les organes génitaux et la ponte de la Fissurelle. — Errerà. Les réserves hydrocarbonécs
des Cbampignons. — Laulanié. Sur revolution comparée de la sexnalite dans l'individu et
dans l'espèce. — Duclaux. Influence de la lumière du soleil sur la vitalité des microeoc-
cus. — Leloir. Etudes comparées sur la lèpre (anatomie patholugique de la lèpre). —
lìrouardel et Loye. Eechercbes sur l'enipoisonnement par l'hydrogène sulfuré. — Pouchet
et Deauregard. Note sur un échouernent d'Hyperoodan, à RosendaSl. — de Lacaze-Dulhiers.
Note acconipagnant la présentation d'appareils d'éclairage électrique pour naturalistes, chi-
inistes, micrographes, etc, construits par M. G. Trouvé. — Prtiyot. Eemarques rélatives à
la présentation des appareils de M. G. Trouvé. — fi. Tisserand. Sur les moments d'inertie
principali* de la terre. — de Jonquières. Sur une relation de récurrence qui se présente
dans la théorie des fonctions elliptiques. — Crova. Sur un enregistreur de l'intensité calo-
rifique de la radiation solaire. — Vidal. Sur le tiaitement du Peronospora vitis par
l'acide sulfureux. — Genocchi. Reraarques sur une démonstration de la loi de réciprocite'. —
Vincent et Cliappuis. Sur les températures et les pressions critiques de quelques vapeurs. —
Houdaille. Sur l'évaporation dans l'air en mouvement. — Gaiffe. Sur un étalon de volt. —
Millol. Produits d'oxydation du charbon par l'électrolyse d'une solution ammoniacale. —
Guillemin. Sur les alliages du cobalt et du cuivre. — Hecoura. Sur la cbaleur àv transfor-
mation du protochlorure de chrome en sesquichlorure. — Cazeneuve et Morel. Sur les ca-
ractères cristallographiques des dérivés substitués du campbre. — Vaillant. Sur une Tortue
terrestre, d'espèce nouvelle, rapportée par M. Humblot au Muséum d'Histuire naturelle. —
Perrier. Sur les Brisingidae de la mission du Talisnian. — tlallez. Orientation de l'eni-
bryon et formation du cocon chez la Periplaneta orientalis. — Lèdine. Sur le trai-
tement locai de la pneumonie fibrineuse par les injections intraparenchymateuses. — Id.
et Roux. Sur la cystite et la néphrite produites chez l'animai sain par l'introduction, dans
l'uretre du mi ero eoe e us ureae. — Tayon. Le microbe de la fièvre typho'ide de l'bomme ;
cultures et inoculations. — Koubassoff. Passage des microbes pathogènes de la mère au
feetus. — Schnelzler. Sur une cause de développement anormal des raisins. — Charpentier.
Sur un échantillon de sapin, trouvé dans les gla^es du Tschingel. — Teilier. Ernploi de
la chaleur atmospbérique, pour obtenir une force motrice capable d'élèver l'eau à une
certame bauteur. — 7. Mouchez. Observations des petites planètes, faites au grand instru-
ment méridien de l'Observatoire de Paris, pendant le deuxième trimestre de l'année 1885. —
Faye. Sur les grains arqués et les typhons. — de Quatrefaga. Eecberches sur les popn-
lations actuelles et préhistoriques du Brésil. Archives du Musée national de Rio de Janeiro. —
Gibier et Van Ermengem. Recherches expérimentales sur le choléra. — Perrotin. Observa-
vations de la comète Tuttle, faites à l'Observatoire de Nice (équatorial de Gautier). —
Trèpied. Observations équatoriales de la comète Barnard (a), faites à l'Observatoire d'AIger,
au télescope de 0m,50. — Trouvelot. Remarquable protubérance solaire. — Duboscq. Nouvel
appareil de grandissement pour la projection, soit des tableaux de grandes dimensions, soit
des objets microscopiques. — da Girard. De l'action de l'iodure de phosphonium sur l'oxyde
d'éthyìène. — Leplay. Sur la fermeutation alcoolique élective du sucre interverti. — Sainl-
Loup. Sur l'organisatinn du Pachydrilus Enchytraeoides. — Grèhant et Peyrou.
Extraction et composition des gaz contenus dans les feuilles fiottantes et submergées. —
Virlet d'Aoust. Nouveau tremblement de terre partici, aux environs de Douai (Nord). —
Goetsche. Lettre au sujet d'un bolide observé le 11 aout dans la forèt de Fontainebleau. —
8. Marey et Demeny. Locomotion humaine, niécanistne du saut. — Tholozan. Le choléra
et la peste en Perse, sans le quarantaines. — Larrey. Observations rélatives a la Note
— ccxxxvii —
pn cèdente. — Bigourdan. Observations de la nouvelle pianòle (249j, faites a l'Obscrvatoire
de Paris (équatorial de la tour de l'Ouest). — Rayel. Observations de la comète Barnard.
faites a l'équatorial de 14 pouces de l'Observatoire de Bordeaux. — Gouy. Sur la théoric
dcs miroirs tournants. -- Expériences sur la doublé réfraction. — Chastaing. Sur
les dérivés alcooliques de la pilocarpine. — Koubassoff. Passage des microbes pathogènes
de la mèro aux foetus et dans lo lait. — Pouchel. Sur uno substance alcaloldique eitraite
de bouillons de colture du microbe de Koch. — Arloing. Influence du soleil sur la végCta-
bilité dos spores du Bacillus anthracis. — Maire!, fila/te et Combemalc. Action des
antiseptiques sur les organismes snp irieurs. ludo, azotate d'argent.
•Cosmos. 34' anoée. N. S. n. 26-29, 31. Paris, 1885. 4."
TJahres-Bericlit des k. Polytecbrìikums zu Stuttgart. 1884-85. Stuttgart, 4.
Jahresbericht ttber die Fortschritte der classisclien Alterthumswissenschaft.
Jhg. XII, 8-9. Berlin, 1885. 8.°
Egenol/f. Bericht uber die griechischen Grammatiker. — Schenkl. Jahresbericht iiber
die spateren griechischen Geschichtsschreiber. 1873-1SS4. — liorawils Bericht iiber die
auf die Gescbiohte der classischen Alterthumswissenschaft beztigliche Litteratur der .labro
1882-1884. — Sitll. Jahresbericht iiber das Vulgar- und Spàtlatein ans Jen Jahren 1877-1883.
7 Journal de la Société physico-chimique russe. T. XVII. 6. St. Pétersbourg,
1885. 8.°
Kondako/f. action du chlore sur le triméthyléthylène. — Menschutkin. Données pour
la comparai sol) de la théorie de substitution et de la théorie de structure chimique. —
Id. Isomerie des dérivés du benzol. — .1/ Séparation des albumines et des globu-
lines. — Pelrn/f. Dosage des corps albuminoides dans les champignous. — Krakau. Action
des alcalis sur la cinchonine. — lì n de l'aldehyde benzoique zur l'azoben-
zol. — Sorokin. Préparation de l'acide lactique en partant do la lévulose. — Kononniko/f.
Nouveanx azocombinaisons. — Prsybitek. Analyse des cendres du pollen du più. — Jou-
kowsky. Sur le mouvement d'un corps solide ayant des lacunes remples d'un liquide homo-
gène. — Pirogo/f. Quolques additions a la théorie cinótique des gaz. — Delaunaij. Sur lo
iòle de l'éllipsoide de gyration et de la surface de l'ondo lumineuse dans la théorie du ci
J Journal de Physique théorique et appliquée. 2' sér. t. IV, aoùt 1885. Paris, 8."
Mascari. Sur la théorie de la machine de Grammo. — Gernez. Sur le phérjomène Jo
la surfusion cristalline du soufre et sur la vitesse de transfoimation du soufre prismatique
en octaédrique. — Laurent. Appareils pour contròler les surfaces courbes sphériques ou
cyliudriques; objectifs, lentilles convergentes et divergentes, miroirs concave3 et convexes ,
sphère. — de Romiti y. Appareil à faire le vide.
TJournal des Sociétés scienti fi ques. Pre année, n. 30-34. Paris, 4."
•Journal (American Chemical). Voi. VII, 2. Baltimore, 1S85. 8.°
Sulton. The Post-Mortem Imbibiti. m of Arsenio. — Gooch. A Method of Filtration
1, v Means of Easily Soluble and Easily Volatile Filters. — Smith ani Hosk I ctro-
lysis of Molybdenum Solutions. — Carter. On the Detection of Adulterations in Oils. —
ter and Seubert. On the Unit Used in Calculating the Atomic Weights. — Id. id. The
Atomic Weight of Silver and Prout's li Eyster's Scheme for Quali-
tativo Analysis. — Lehmann and Mager. Estimation of Arsenio in Or...-, Mattea and Me-
tallic Copper. — Norton. Minor Investigations. — beli. The Optical Properties of Malie and
Tartaric Acids.
•Journal (The American) of science. Voi. XXX, n. 176. New Haven, 1S85. 8."
Dana. Origin of Coral Reefs and Islands. — Shepard. Meteorite of Pormatlàn, Ja-
lisco, Mexico. — Iddings and Cross. Occurrence of Allanite as an accessory constituent of
— CCXXXVIII —
many rocks. — Penfield. Cristals of Analcite from Phoenix Mine, Lake Superior Copper
Region. — Mendunhall. Differential Resistance Thermometer. — Bcckir. Impact Friction
and Faulting. — Trowbridge. A Standard of Light. — llidden. On Hanksite. — Dana and
Penfield. Mineralogical Notes. — Morley. Amount of moisture which Sulphuric Acid leaves
in a Gas. — Slone. Locai Defìections of the Drift Scratches in Maine. — Mayer. Succes-
sional relations of the species in the French Old-Tertiary.
■Journal of the Chemical Society. N. CCLXXII, Augnst 1885. London, 8.°
Thomson. Colorimetrie Method for Determining Small Quantities of Iron. — Mrklola.
On the Constitution of the Haluld Derivatives of Naphthalene. — Drown and Morris. On
the Non-crystallisable Products of the Action of Diastasc upon Starch. — Uixon and Lowe.
The Decomposition of Carbonio Acid Gas by the Electric Spark. — Turner. The Infiuencc
of the Propertics of Cast Iron. — Carneley and Thomson. Brominated Derivatives of Di-
phenyl, Tolylbenzene, and Ditulyl. — Dlounl. On the Cause of the Decrepitations in Sam-
ples of socalled Explosive Pyrites. — Divers and Tetsukichi Shimidzu. The Specific Action
of a Mixture of Sulphuric and Nitric Acids upon Zinc in the Production of Hydroxy-
amine. — ld. and Tamémasa llaga. On the Behaviour of Stannous Chloride towavds
Nitric Oxide, and towards Nitric Acid. — ld. and Tetsukichi Shimidzu. On the Constitu-
tion and Reactions of Liquid Nitric Peroxide. — ld. id. On the Action of Pyrosulphurie
Acid upon Certain Metals.
+ Journal (The) of the Linnean Society. Botany. XXI, 134-137; Zoology. XVII,
103: XVIII, 104107; XIX, 108. London, 1884-85. 8.°
Bot. 134. hall. Contributions to the Flora of North Patagonia and the adjoining
Territory. — Schaarschmidt. Notes on Afghanistan Alga. — Whi'e. On some Pollen from
Funereal Garlands found in an Egyptian Tomb, circa B.C. 10U0. — Clarke and llooker.
Notes on the Flora of Parasnath, a Mountain of Northwestern Bengal. — Rol/e. On Hya-
localyx, a new Genus of Turneracea? from Madagascar. — 135. Crombie. On the Algo-
Lichen Hypothesis. — lìolfe. On the Flora of the Philippine Islands, and its probable Deri-
vation. — Barker. Further Contributions to the Flora of Central Madagascar. — 136. Druery.
Observations on a Singular Mode of Development in the Lady-Fern (Athyrium Filix-
fo emina). — ld. Further Notes on a Singular Mode of Reproduction in Athyrium Fili x-
foemina, var. alarissima. — Bower. On Apospory in Ferns (with special reference
to Mr. Charles T. Diuery's Observations). — Plowright. Remaiks on the Reproduction of
the Heteraxious Uredines. — Dyer. Report on the Botany of Mr. H. 0. Forbe ;'s Expedition
to Timor-Laut. — Morell Holmet. Remarks on Cinchona Ledgerianaas a Species. —
Boper. Note on Ranunculus Lingua, Limi. — Clarke. Botanic Notes from Darjeeling
to Tonglo and Sundukphoo. — Oliver and Hoofar. List of Plants collected by Mr. Joseph
Thomson, F. R. G. S., on the Mountains of Eastein Equatorial Africa. — 137. lìaker. Further
Contributions to the Flora of Madagascar. — Second and Final Part. — fìtdley. The Orchids
of Madagascar. — Zool. 103. Ridley. On some Stractures liable to Variation in the Subfamily
Astrangiacese (Madreporaria). — Walers. Closure of the Cyclostomatous Bryozoa. — Bowdler
Sharpe. Contributions to the Ornithology of New Guinea. — Briant. On the Auatomy and
Functions of the Tongue of the Honey-Bee (Worker). — Uunco.n. On a new Genus of Re-
cent Fungida, Family Funginse, Edw. & Haime, a ied to the Genus Microbacia, Edw.
& Haime. — Bowdler Sharpe. Notes on a Collection of Birds made by Herr F. Bohndorff
in the Bahr el Ghazal Province and the Nyaranyam Country in Equatorial Africa. —
104-105. Duncan. A Revision of the Families and Genera of the Sclerodermie Zoantharia.
Ed. & H., or Madreporaria (M. Rugosa excepted). — 106. Bates. Longicorn Beetles of Ja-
pan. Additions, chiefly from the later Collections of Mr. George Lewis: and Notes on the
Synonymy, Distribution, and Habits of the previously known Species. — Hunl. On the
— GCXXÀ1X —
Influence of Wave-currents on the Fauna inhabiting Shallow Seas. — Brook. Preliminare
Account of the Development of the Lesser Wecver Fish (Trachinus v ipera).— 107. Huxley.
On a new Variety(?) of Chama. allied to the C. arci nella of Linnaus. — Davis. On
Heterolepidot ns grandis, a Fossil Fish from the Lias. — lìrook. On some Points
in the Development of ìlotella mustela, Linn. — Day. Belationship of the Indian and
African Freshw.iter Fish-Faunas. — Ling lìoth. Notes on the Habits of some Australian
Hymenoptera Acul.ata. — Gunn. Ornithological Notes. - - Harlog. The Morphology of
Cyclops ani the EeUtions of the Copepoda. — 108. Mivart. Notes on the Celebrai Con-
volutions of the Carnivora. — Duncan and Perca Sladen. On the Family Arbaciadae,
Gray. Part I. The Morphology of the Test in the Genera Caelopleurus and Arbacia.
•Journal of the r. Microscopical Society. S^r. 2d voi. V, 4. London, 1885. 8."
Cheshire and Watson. The Pathogenic History and Hbtory under "Cultivation of a
New Bacillus (B. alvei), the Cause of a Disease of the Hive Bee hitherto known as Foul
BrooJ. — Maddox. Expeiiments on Feeding some Insects with the Curved or "Comma"
Bacillus, and also with Another Bacillus (B. subtilis?J. — Hudson. On Four New Species
of the Genus Floscularia, and Five other New Species of Eotifera.
"Mémoires de la Société r. des sciences de Liège. 2° sér. t. XII. Bruxelles,
1885. 8.°
Mansion. Sur les travaux mathématiques de M. Eugène-Charles Catalan. — Calalan.
Mélanges mathématiques.
fMémoii'es et compte rendu des travaux de la Société des ingénieurs civils.
Avril 1885. Paris, 8.°
Post. Sur les traverses métalliques et attaches.
+Mittheilungen des deutschen Archaologischen Institutes in Athen. Bd. X, 2.
Athen, 1885. 8."
Marx. Dioskurenartige Gottheiten. — Fabricius. Alterthumer auf Kreta. Ili Arehai-
schen Iuschriften. — Si/bel. Asklepios und Alkon. — Nikitsky. Zu den delphischen Proxe-
nenlisten. — Koehler. Potamos. Ein Beitrag zur Geschichte und Topographie der atti-
schen Demen. — Lalischew. Die in Russland befindlichen griechischen Inschriften. Zweiter
Theil. — Ouerpfeld. Die Propylaen der Akropolis von Athen. II Ueber die Gestalt des
Sùdwestflugels. — Lvewy. Kflnstlerinschiift uus Megara. — Koe'iter. Numismatische Bei-
tràge. Ili Die solonische Miinzreform. — Fabricius. Ein bemaltes Grab aus Tanagra. —
Mordtmann. Inschriften ans Syrien.
+Mittheilungen des Ornitologischen Vereines in Wien. Jhg. IX, 1-7. Section
fur Geflugelzucht und Brieftaubenwesen. Jhg. Il, 1 26. Wien, 1885.4.°
fMonatsblatter des Wissensehaftlichen Club iu Wien. VI Jhg. n. 11. Wien,
1885. 4.°
•vNaturforscher (Der). Jhg. XVIII, 27-31. Berlin, 1885. 4.°
tProceedings of the American Academy of arts and sciences. N. S. voi. XII.
Boston, 1885. 8.°
Gray. A revision of the north-American species of the genus Oxytropis. — Id. On some
North-American species of Saxifiaga. — Scudder. A Conti ibutiun to our Knuwledge of pa-
leozoic arachnida. — Agissi; and Whilman. On the development of some pelagic fish
eggs. — Reig'iard. On the anatomy and histol"gy of Aulophorus vagus. — Faxon.
New species of Cambarus. — Pickering. A Method of Measuring the absolote sensiti-
veness of Photographic dry plates. — Jackson. On the reduction of Camphor to Borneol. —
Scudder. Dictyoneura and the allied insects of the carboniferous epoch. — Marcou.
— CCXL —
The « Taconic System » and its position in stratigraphic geology. — Gray. Contributions
to the botany of North-Amcrica. — Farlow. On some species of Gy mnosporan fri uni
and Chrysornixa of tlie U. S. — Watson. Contributions to American botany. — Rogers.
An esaininatiun of the standarts of lenght constructed by the Société Génevoise. — Gooch.
A method of filtration by means of easily solatie and easily volatile filters. — Pickering.
Observations of variable stars 1884. — Id. A Photographie study Of the Nebula of Orion. —
Paurose. Relation between snperficial energy and thermo-electricity. — Gooch. On the
separation of Titanium and Aliiminium. — McAdie and Mcflac. Atmospherie Electricity. —
Trowbridge and Mclìae. The effect of temperature on the magnetic permeability of iron and
cobalt. — Pickering. Photography of the iufra-red region of the Solar spectrum. — Id.
Method of determining the speed of photographie exposers. — Id. Prineiplés involved in
the construction-of photographie exposers. — Websters. On a new method for determining
the mechanical ecjuivalent of the beat. — Trowbridge. A standard of Light.
: Repertori um der Physik. Bd. XXI, 7, 8. Munchen, ,1885. 8.°
7. Obermayer. Ueber eine Abanderung an den Spiegelgalvanometern fiir absolute
Messungen. — Braun. Ueber die Thermoelektricitat geschmolzener Metalle. — ftlulter-
Erzbdch. Die Dissociatiou wasserhaltiger Salze und daraus abgeleitete Folgerungen tìber
die Constitution der Salzbestandtheile. — Exnur. Ueber eine nene Methode zur Bestimmung
der GrOsse der Molektìle. — Righi. Ueber die Geschwindigkeit der circularpolarisirten
Strahlen im Innern eines mit Diehungsvermogen begabteu Korpers. — Hall Ueber die
Drehtwg der Aequipotentiallinicn eines elektrischen Stromes durch niagnetische Wirkung. —
Wroblewski. Ueber die Phanomene, welche permanente Gase bei ihrer Verdampfung im
Vacunm zeigeu; tìber die Grenze des Gebrauchs von WasserstofTthermometern und tìber
die Temperatur, die man durch verdampfenden Wasserstoff erhiilt. — 8. Abt. Eefiexion
des Schalles an ebenen Flachen. — Rolher. Ueber. den mathematisehen Ausdruck der A-blen-
kungskraft, welche durch die Umdrehung der Erde um ihre Axe hervorgebraeht wird. — ■
Kurz. Eine Formel fùr die Ausdehnung des Wassers. — Id. Anziehung und Abstossung
durch Capillarità!,. — Rontgen. Versuche tìber die elektromagnetische Wirkung der dielektri-
schen Polarisation. — Battelli. Die sphàrische Aberration in den Spiegelteleskopen von
Gregori und Cassegrain. — Graelz. Notiz tìber die Grosse der MaxvveU'schen Molecular-
wirbel und tìber die Dichtigkeit des Lichtàthers. — v. Lang. Messung der elektromoto-
rischen Kraft des elektrischen Lichtbogens. — Miiller-Erzbach. Die Wirkungsweite von der
Molecularkraft der Adhàsion und die Abnahme derselben bei zunehmender Entferuung.
•Resumé des séauces de la Société des ingénieurs civils. Séauce da 17 juillet
1885. Paris, 8.°
iRevue (Nouvelle) historique de droit franfais et étranger. 9" année, juillet-
aoùt 1885, u. 4. Paris, 8.°
Gérardin. Etude sur la solidarité. — Tanon. L'ordre du procès civil au XIV' siècle. —
Roman. Chartes de libertés ou de privilèges de la region des Alpes. — Pois. Les róles
d'Oléron et leurs additious. — d'Arbois de Jubainville. La puissance paternelle sur le fils
en droit irlandais.
IRevue politique et littéraire. 3C sér. t. XXXVI, n. 5-9. Paris, 1885. 4."
■Revue scientifique. 3° sér. T. XXXVI, d. 5-9. Paris, 4.°
•Rivista trimensal do Instituto historico, geographico e ethuograpliico do Brazil.
T. XLV1, 1, 2. Rio de Janeiro, 1884. 8.°
Moreira de Azeveale. Movimento politico de Minas-Geraes em 1842. — Rumiz-Galvào.
Joào Cointha, senhor de Boles. — de Alencar Araripe. Guerra civil do Rio grande do Sul. —
Marques. 0 dia 28 de Julho. — Moreira de Azevedo. Sabinada de Bahia en 1831.
— CCXLI —
•3aniicicii HoBopocciflcKaro Oómecma EcTecTuoiicnuTaTcìefi. tomi IX. 2. X. 1.
Checca, 1885 8.°
IX. 2. AHIPyCOBB. reo.iorHiecKÌji mc.iluoBaHiH uà Kep'iCHCKOMt nojryoCTpoB*,
npon3BeieHHua Bt 1882 n 1883 rojaxi.. — PEÌÌHrAPJTL. A.-ii,ro.-iorniecKÌa ii3c.itaoBani«.
I. MaTepiajiH i.ia Mop*ojroriH n CHCTenaTHKH Bojopoc.iefi lepiraro utopa. — X. 1. AKIIII-
iliIEBl. CnncoKi iibbteobhxi, paraemfi r. Eoirpsma. — EPO 3KE. Oiepui, *.iopH r. Esaie-
pHHOCjaBa. — ME.1IIKOBT). 0 npOMBOIHHXl H30MepHHXT> kpotohobhxt, KHMOT1,. — Bl'HIIH-
CKIlì. KpatKiiì oqepKi «avuti .lusiaaoBi. HoBopocciflcKaro upaa. — PIIIIIABII. Kb homi
o TaKB Ha3HBacMOMt rajbBaHOTponinsit. — XMMEBCKIfì. Ma-repiam jjh Mopa Bojopn-
c.ieiì BeccapaficKofi ryó. — ^OPOMiEBTj. Maiepia.iH sia a.n.ro.iornqecKofi MopH ospecreo-
deiì KnmnneBa (n oiiacra KmnnHeBCKaro ytaja).
i-Science. Voi. VI, n. 127-132. Cambridge, 1885. 4.°
\:11. Sanitation and science. — Vanderpoel. Quarantines and their scientific value. —
Reilly. How to deal with yellow-fever. — lìauch. Chicago-River pollution. — PumpeUy. Soils
and health. — Remsen. City wells. — Corlhell. The ship-railway between the Atlantic and
Pacific. — 128. Tbe Tyndall fellowships. — Dutton. The latest volcanic eruption in the
Dnited States. — Witdoek. Comets li and III of 1884. — Cailletet. The liquefaction ofoxy-
gen. — Reed. The forras of ships. — 129. Shalcr. Humanism in the study pf nature. —
Gardiner. An Arizona naturai bridge. — Tbe recent agricultural convention at Washing-
ton. _ Sii- Feter Lumsden on the tribes upon the Afghan boundary. — 130. llitchcuck.
The recent land-slide in the White Mountains. — Whitfield. An Americani Silurian scor-
pion. — Fletcher. An evening in camp among the Omahas. — The Mexican axolotl, and
its susceptibility to transformations. — M. Has man a tail? — Hate. Etbnograpby of an-
tarctic America. — 131. Tbe French academy in its origin. — Halletl. Exploration in
ludo-China. — Tbe last cruise of the Albatross. — Reform in geographical orthography. —
The telephone in Paris. — 132. Le Conte. Immortality in modem thought. — Trite. The
British museum of naturai history. — McBride. Vegetable morphology a century ago.
Goethe. — Pickering. An attempt to pbotograph the solar corona without an eclipse. —
Steinen's explorations of the Xingu. — Rathbun. A crab invasion. — Peabody. Types of
ethical theory.
•Studies (Johns Hopkins University) in historieal and politicai science. 3d ser.
Vili. Baltimore, 1885. 8.°
Scott. The Influence of the proprieters in founding the State of New Jersey.
•Transactions and proceedings of the New Zealaud Institute 1884. Voi. XVII.
Wellington, 8.°
•Transactions of the Connecticut Academy of Arts and Sciences. Voi. VI, 2.
New Haveu, 1885. 8.°
Emerton. New England Spiders of the Family Epeiridse. — Chitlenden and Smith.
Tbe Diastatic Action of Saliva, as Modified by various Conditions Studied Quantitatively. —
WittisloTL North American Conopids. — Verritt. Third Catalogue of Mollusca recently added
to tbe Fauna of the New England Coast and the Adjacent parts of the Atlantic, consi-
sting mostly of Deep Sea Species, with Notes on others previously recorded. — Bush
Addltions to the Shallow- water Mollusca of Cape Hatteras, N C, dredged by the TJ. S.
Fish Commission Steamer " Albatross " in 1883 and 1884. — Emerton. New England
Lycosidre.
■JVerhandelingen (Nieuwe) van het Bataafsch Genootschap der Proefondervin-
delijke Wijsbegeerte. 2 R. D. Ili, 2. Rotterdam, 1885. 4.°
Heidema. Der Vruchtb.iarma. King vari gronden door middel van Slib.
Bullkttino-Rendiconti — Vol. I. :11
— CCXL1I —
TVerhandlungen der naturhistorischen Vereines d. preuss. Rheinlande, West-
faleus ecc. Jhg. XLII, 1. Bonn, 1885. 8.°
Bóhm. Der Grunsaud von Aachen und seine Molluskenfauna. — Brandis. Der Wald
des ansseren Nordwestlichen Himalaya. — Follmann. Ueber devonische Aviculaeeen. —
Schenck. Die Biologie der Wassergewach.se.
^Verhandlungen des naturbistorisch-medicinischen Vereins zu Heidelberg. N.F.
Bd. Ili, 4. Heidelberg, 1885. 8."
Kùhne. Ueber Form, Structur und Entwicklung der motorisehen Nervenendigung. —
Id. Albumosen und Peptone. — Mays. Notiz uber eine bequeme Bereitungsweise des neu-
tralen Lackmuspapieres. — Bernlhsen. Studien in der Methylenblaugruppe.
■Viestnik hrvatskoga Arkeologickoga Druztva. Godina VII, 3. U Zagrebu,
1885. 8.°
Ljubic. Prima scoperta di cimiteri preistorici di urne in Croazia. — Vulelic-Vukasovic.
Iscrizioni antico-bosnesi in Stagno. — Id. Iscrizioni antico-bosnesi in Ercegovina. — Mili-
novic. San Pietro di Klobuk.
+ Wochenschrift des ost. Ingenieur- und Architekten- Vereines. X Jhg. n. 35.
Wien, 1885. 4.°
*Zeitschrift der deutschen geologischen Gesellscbaft. Bd. XXXVII, 2. Berlin,
1885. 8.°
Walther. Die gesteinsbildenden Kalkalgen des Golfes von Neapel und die Entstehung
structurloser Kalke. — Hilgendorf. Die Steinheimer Giirtelechse Propseudopus
Praassii. — Felix. Kritische Studien flber die tertiare Korallen-Fauna des Vicentius
nebst Beschreibung einiger ncuer Arten. — Branco. Ueber einige neue Arten von Gra-
phularia und uber tertiare Belemniten. — G&rich. Ein neues fossiles Holz aus der
Kreide Armeniens nebst Bemerkungen uber palaozoische Holzer. — Sauer. Mineralogische
und petrograpbiscbe Mittheilungen aus dem sachsischen Erzgebirge. — Eck. Das Lager
des Ceratites antecedens Beye. im scbwàbischen Musclielkalk. — Sanner. Beitràge
zur Geologie der BalkanHalbinsel. — Toulu. Ueber einige von Herrn H. Sanner im
Sliven-Balkan gesammelte Fossilien. — Ululiseli. Ueber den Unterkiefer von Mastodon-
saurns Silesiacus n. sp.
■Zeitscbrift der ost. Gesellscbaft fiir Meteorologie. Bd. XX, August 1885.
Wien, 4.°
Hill. Das Klima des nordwestlichen Himalaya.
•Zeitscbrift fiir Mathematik und Physik. Jhg. XXX, 4. Leipzig, 1885. 8.°.
Somo/f. Ueber die Bewegung ahnlich-veranderlicber ebener Systeme. — Gr'ànfeld.
Ueber die Bedingungen, unter denen zwei lineare homogene DiSerentialgleichungen mebrere
partikulare Integrale gemeinsarn haben. — Witlenbaucr. Die Ebene als bewegtes Element. —
n-(-m
Biermann. Ueber n simultane Differentialgleiehungen der Form 2 Xp da* = 0. — Heger.
P-=i
Der Doppelpunkt symmetrischer raumlicbei Systeme. — Somnff. Ueber einen Satz von Bur-
mester. — Nicmòller. Ueber einen aus der Potentialtheorie hergeleiteten geometrischen
Satz. — Schlomilch. Bemerkung zum vorigen Aufsatze. — Krimphoff. Zum Sckwering'schen
Liniencoordinatensystem.
— cosini —
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di settembre 1885.
Pubblicazioni italiane.
• Boni zzi P. — Osservazioni microscopiche sulle polveri dell'aria. Roma,
1885. 4.°
*Cardinali F. — Una gita d'istruzione nelle miniere dell'Inglesiente. Sassari,
1885. 8."
^Catanzaro C. — Cari estinti. Bozzetti letterari. 2a ed. Firenze, 1874. 8."
*ld. — Un innamorato sentimentale. Novella. Napoli, 1875. 8.°
■II. — Triste verità. Racconto. Firenze, 1882. 8.°
'LI. — Altri cari estinti. Bozzetti letterari. Firenze, 1884. 8.°
'Chiari C. — Scritti postumi con prefazione di C. Catanzaro. Firenze,
1885. 8.°
'hi. — Profili di artisti con prefazione biografica di C. Catanzaro. Firenze,
1883. 8.°
*D'Achiardi A. — Diabase e diorite dei monti del Terriccio e di Riparbella.
Pisa, 1885. 8.°
*Del Pezzo P. — Sulle quadriche polari reciproche di se stesse rispetto ad
un'altra. Napoli, 1885. 4.°
'Ve Seta V. — Ester ovvero schiavitù di un popolo. Azione drammatica in
5 atti. Napoli, 1885. 8.°
*Id. — Dell'arte. Napoli, 1885. 8."
*Lachi P. — Sul modo d'intendere le varietà di origine dell'arteria ottura-
trice. Pisa, 1885. 8.°
• hi. — Ancora un caso di processo sopracondiloideo dell'omero umano. Bologna,
1885. 8.°
'l.ampertico F. — L'istituto di S. Maria detto delle dame inglesi in Vicenza.
Vicenza, 1885. 8.°
*Parlatore F. — Flora italiana continuata da Teod. Caruel. Voi. VI. Corol-
liflore. Parte 2'. Firenze, 18S5. 8."
^Relazione della Sub-Commissione di S. Giorgio di Nogaro per la topografia
della Venezia nell'età romana. Dall'Ausa alla Zellina. Venezia, 1885. 4."
' Ricciardi L. — Ricerche chimiche sulle rocce vulcaniche dei dintorni di Vi-
terbo. Milano, 1885. 8.°
• Villa G. B. — Rivista geologica sulla Brianza. Milano, 1885. 8.°
Pubblicazioni estere.
iAhlers B. — Mittlieilungen tieber Lungen- Echinococcen. Rostock, 1884. 8."
*Anderlind L. — Der Einfiuss der Gebirgswaldungen im nordlichen Palàstina
auf die Vermehrung der wiisseriugen Niederschlage. Kairo, 1885. 8."
— CCXLIV —
' Bardey E. — Das sechste Consulat des Mavius oder das Jalir 100 in der
Romischen Verfassungsgescbiehte. Brandenburg, 1884. 8.°
■Birkmeyer K. — Ueber Ursachenbegriff und Kansalzusammenhang im Sfcra-
frecht. 8.°
"Bochlau J. — Quaestionum de re vestian'a Graecorum specimen. Wimariae,
1884. 4.°
• Boldt P. — Xeuophontis Vitae specimen. Posnaniae, 1885. 8.°
"Biinker C. — De Theocriti vita carmiuibusque subditiciis. Rostochii, 1884. 8.°
7Bruns H. — Quaestiones Asclepiadeae de Vinorum diversis generibus. Par-
chimii, 1884. 8.°
T Busch G. — De bibliothecariis alexandrinis qui feruntuv primis. Suerini,
1884. 8.°
'Dana J. — Origiu of Coral Reefs and Islanda New Haven, 1885. 8."
*De Maulde. — Pierre de Rohan Due de Nemours dit le Maréchal de Gié.
Paris, 1885. 4.°
■Ehrenberg V. ■ — Die Riickversicherung. Rostock, 1885. 8.°
■Eiìss E. — Tetrallylammonium-Quecksilberjodide als Producte der Einwir-
kung von Allyljodid auf weissen Pracipitat. Dirsehau, 1884. 8.°
• Expedition (Den Norske Nordhavs- ) 1876-1878. Zoologi (Crustacea). Chri-
stiania, 1885. 4.°
■Fritzsch F. V. — De uumeris doclimiacis. Part. Ili, IV. Rostochii, 1885. 8."
THeat in its mechanical applications. A series of lectures delivered at the
Institution of civil engineers Sess. 18S3-84. London, 1885. 8.°
' Hirth F. — China and the Roman Orient ; researches into their ancient
and medieval relations, as presented in old chinese records. Shanghai,
1885. 8.°
fHoff)nann W. J. — Bird names of the Selish, Pah-Vta and Shashoni In-
dians. S. 1. 1885. 8.°
^ hi. — Remarks on aboriginal art in California and Queen Charlotte 's Island.
Washington, 1885. 8."
; tlorn L. — Die Bernfungsinstanz im Strafverfahren. Berlin, 1884. 8.°
iHumbert G. — Thèses présentées à la faculté des sciences de Paris. I. Sur
les courbes de genre un. II. Propositions données par la faculté. Paris,
1885. 4.°
Justus Perthes in Gotha 1785-1885. Miinchen, 1885. 4.°
Kubierschky K. — Ueber die Thiophosphorsauren. Rostock, 1884. 8.°
Lampert F. — ■ Ueber einige Derivate des Trichlor -para Amidophenols.
Rostock, 1885. 8."
'Levasseur E. — La statistique officielle en France. Nancy, 1885. 4.°
• Moller F. — Ziu Transformation der Thetafunctionen. Greifswald, 1884. 8.°
ìMulert II. — ■ Ein Beitrag zur Lehre von den nervosen Magenaffectionen.
Rostock, 1884. 8.°
— CCXLV —
* Petèrs H. — De recenseudis Herocloti historiaram libris. Wismariae, 1884. 8.°
*Purves J. C. — Esquisse géologique de l'ile d'Antigoa. Bruxelles, 1884. 8.°
f Reeker F. — Die Anwendung des Paraldehyd als Hypnoticum. Rostock,
1884. 8.°
* Schivar z F. — Ueber die metrischen Eigenthumlichkeiten in Volframs Par-
zival. Rostock, 1884. 8."
f Schocning G. — Ueber das Vorkominen des Mastdamikrcbses in den ersten
beiden Lebensdecennien. Leipzig, 1885. 8.°
* Tischer 0. — Der Strafbefehl nach den Vorschriften in den §§ 447 bis 452 der
Deutschen Strafprocess ordnung von 1 Februar 1877. Dresden, 1884. 8."
^Wacker L. — Seltene Tumoren in der Mamma. Rostock, 1884. 8.°
■ Ziegeler G. — Die Enrwirkung des Kaliumpernianganats auf die Amido-
sulfobenzolsiiuren sowie auf einige ihrer Bromsubstitutionsprodukte.
Stralsnnd, 18S4. 8."
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di settembre 1885.
Pubblicazioni nazionali.
"Annali del credito e della previdenza. Anno 1885, n. 13. Roma, 1885. 8.°
Papa d'Amico. Titoli di credito di antichi mercanti italiani.
•Archino storico i aliano. Sei". 4" t. XVI, 5 (1885). Firenze, 8.°
Ferrai. Documenti relativi al processo di Pier Paulo Vergerlo. — Raumont. Rawdon
Brown. — Desimoni. I viaggi e la carta dei fratelli Zeno veneziani.
■Archivio veneto. N. S. Anno XV, f. 58. Venezia, 1885. 8.°
Cecchctti. La vita dei Veneziani nel 1300. Parte IL II vitto. — Pinlon. La storia di
Venezia di A. F. GfrOrer. — Malamani. Un episodio letterario del 1827. — Cipolla. Ricerche
sulle tradizioni intorno alle antiche immigrazioni nella laguna. — Boni. Il muro di fon-
dazione del campanile di S. Marco. -- Berchet. Un ambasciatore della Cina a Venezia
nel 1652. — Berlolini. Le scoperte archeologiche nelle Provincie venete, durante l'anno
1884. — Id. Epigrafi recentemente scoperte nel sepolcreto concordiese. — Giorno. Regesto
di alcune deliberazioni del Senato Misti già esistenti nei primi 14 volumi distratti (1290-
1332) e contenute nella parte superstite del volume primo, pel periodo da 1300 dicembre,
a 1303 23 febbraio m. v.
Atti del Collegio degli ingegneri ed architetti in Roma. Anno IX, 1. Roma,
1885. 8.°
Giovenale. Pielazione della Commissione circa la questione delle perizie giudiziali. —
Ceus. Proposta di un ponte-strada da costruirsi in Pioma sul Tevere dirimpetto al palazzo
di giustizia. — Mora. Di Tor de" Conti e dei diritti del pubblico sopra monumenti che si
rinvengono in proprietà private. — Ceselli. Gli organismi viventi nell'atmosfera.
•Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria per le provincie di Ro-
magna, 3' s. voi. Ili, 1, 2. Bologna, 1885. 8.°
Orsi. Sui centuroni italici della prima età del ferro e sulla decorazione geometrica
e rappresentativa dei bronzi norditalici dello stesso periodo. — Bagli. Bandi malatestiani. —
Ricci. Frammento della Cronaca bolognese di prete Giovanni.
— CCXLV1 —
*Atti e Memorie della Società istriana. Voi. I, f. 1, 2. Parenzo, 1885. 8.°
YassiUch. Il mito degli Argonauti e le Assirtidi. — hi. Statuto della città di Veglia. —
Caenazzo. I Mortecela nel territorio di Rovigno. — Gravisi. Andrea Antico. — Descrizione
dell'Histria di D. Fortunato Olmo.
•Bollettino consolare. Voi. XXI, 7-8. Roma, 1885. 8.°
Karma. Renseignements sur le commerce et te navigation entre le royaume d'Italie
et le port de Stettin, pendant l'année 1884. — Nagar. Commercio, industria e navigazione
italiana nell'Uruguay. Notizie generali del paese. — Ihtitfeldt. Rapportsurle commercede
la Norvège, pendant l'année 1884. — Trauma/m. Rapporto sull'industria ed il commercio
di Mannheim nel 1884. — Provenzal. Raccolta e commercio dei vini a Bordeaux nel 1884. —
73. Notizie sulla situazione del commercio e della navigazione nel porto di Bordeaux nel-
l'anno 1884- — Gioja. Movimento commerciale e marittimo del porto di Callao (Perù)
pel 1884. — Pinzi. Movimento commerciale della China nel 1884. — De Haro. Specchi sta-
tistici del movimento e delle riscossioni del canale di Suez nel 1° trimestre 1885, e mo-
vimento e riscossioni del mese di giugno dello stesso anno. — Maina. Stati d'importazione
e d'esportazione della dogana di Massaua, per il 4° trimestre 1884. — Palumbo. Stati della
navigazione italiana nei porti di Rosario, Santa-Fè e Corrientes nell'anno 1884.
* Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale in Moncalieri. Anno XIV, 1.
Torino, 1885. 4.°
•Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, 17, 18.
Napoli, 1885. 4.°
+ Bollettino della Commissione archeologica comunale di Roma. Ser. 3a anno XIII.
2. Apiv giugno 1885. Roma, 4.°
llenzen. Di una iscrizione rinvenuta presso il Monte Testaccio. — de Rossi. Fram-
mento di bicchiere vitreo adorno di immagini bibliche lavorate ad intaglio. — Gnoli. Di
alcune piante topografiche di Roma ignote o poco note. — Visconti. Una pianta di Roma
del secolo XIV pubblicata dal sig. Eugenio Muntz.
•Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno II, 2° sem.
luglio-agosto 1885. 4.°
♦Bollettino di notizie agrarie. Anno VII (1885) n. 56-61. Roma, 4.°
•Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, 16, 17. Roma,
1885. 4.°
■Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Settembre 1885.
Roma, 4.°
•Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885, n. 33-36. Roma, 4.°
•Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, 7. Luglio
1885. Roma, 4.°
•Bollettino della r. Accademia medica di Roma. Anno XI, 5. Roma, 1885. 8.°
Di Fede. Un caso di neurorafia per lesione del nervo radiale. — Bompiani. Distocia
per rara mostruosità fetale. — Badaloni- Anomalia di conformazione degli organi genitali
maschili.
•Bullettaio delle scienze mediche. Anno LVI, ser. 4, voi. XVI, 1, 2. Bologna,
1885. 8.°
Ceccherelli. Le ernie dell'ovaio. — Moglia. Ospedale maggiore di Bologna. Sezione
— CCX1.V11 —
chirurgica diretta dal dott. Medini. Statistica del sessennio 1878-1883. — Modini. Ancora
dell'osteoclastia strumentale nelle curve rachitiche delle gambe e del callo deforme.
•Circolo (II) giuridico. Anno XVI, 8. Agosto 1885. Palermo, 8.°
Distefanu. Della decorrenza dei termini nelle citazioni.
•Filosofia delle scuole italiane Anno XV, voi. XXXI, 3; XXXII, 1. Roma,
1885. 8.°
xxxi. 3. Ferri. Di alcuni uffici della filosofia nelle condizioni morali del nostro
tempo. — Cecchi. Pedagogia. A proposito di una nuova legge sull'istruzione secondaria,
osservazioni e studi. — Labanca. Storia critica delle religioni. Giudaismo e cristianesimo. —
La filosofia negli Istituti scientifici di scienze, lettere ed arti. — xxxn. 1. Masti. Sulla
natura logica delle conoscenze matematiche. Contribuzione alla teorica della conoscenza. —
Labanca. Storia critica delle religioni. Giudaismo e cristianesimo. — Valdarnini. 11 Ma-
raiani e la questione economico-sociale.
^Giornale della r. Società italiana d'igiene. Milano, 1885. 8.°
Anfosso. Del valore del criterio malacologieo nella determinazione della potabilità
delle acque. — Chiappali. Studi sull'esercizio della medicina in Italia negli ultimi tre secoli
del medio evo.
"^Giornale di scienze naturali ed economiche. Voi. XV (1883 84). Palermo,
1884. 4."
Di Stefano. Sopra altri fosssili del titoaio inferiore di Sicilia. — Cardani. Sopra
alcune figure ottenute per elettrolisi. — Lojacono. Sulla fecondazione antogamica e dico-
gamia nel regno vegetale. — Di Stefano. Sui brachiopodi della zona con Posidonomya
alpina di Munte Ucina. — Gemmellaro. Sui fossili degli strati a Terebratula aspasia della
contrada Rocche Eosse. — Cardani. Sulla durata delle scariche rallentate.
■^Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anuo XXXIII, 8. Pioma,
1885. 8.°
landolo. Cura meccanica degli essudati pleuritici. — Paoklti. La patogenesi del co-
lera. — Luchini. L'acqua dell'arsenale del 1° dipartimento marittimo. Analisi chimica e
microscopica.
•Gazzetta chimica italiana. Appendice Voi. III, 16, 17. Palermo, 1885. 8.°
•Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 7. Torino, 1885. 4."
Sachcri. Di una condotta d'acqua in lungo tubo di piccolissimo diametro. Notizie ed
esperimenti. — Crugnola. Strada ferrata da Clermnnt-Ferran 1 a Tulle con diramazione per
Vendes (Francia). — hi. I risultati dell'esperienza sui ponti di ferro.
* Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 7. Luglio 1885.
Eoma, 4.°
Tacchini. Corona solare e crepuscoli rossi.
■i-Monumenti storici pubblicati dalla r. Deputazione veneta di Storia patria.
Voi. XI. Venezia, 1884. 4."
Amasco L. e G. e Azio G. Diari udinesi dall'anno 1508 al 1541.
+ Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2\ XVIII, 16.
Milano, 1885. 8.°
Rampoldi. Sulla genesi del Cheratocono. — Ascoli. Si pone in chiaro il par. 3 della
Memoria di Kiemann: La teorica delle funzioni abeliane. — Sorniani e Drugnatelli. Ulteriori
ricerche sui neutralizzanti del bacillo tubercolare. — Raimondi. Affinità e differenze tossi-
cologico-chimiche della gelseminina in confronto della stricnina. — Bertoni. Fatti siuTeteri-
ficazione per doppia decomposizione. — Sertoli. Della cariocinesi nella spermatogenesi. —
— CCXI.YIH —
Corradi. Le ultime infermità e gli ultimi anni di Torquato Tasso. — Morigeri. Un palim-
psesto artistico.
♦Rivista critica della letteratura italiana. Anno II, 4, 5. Firenze, 1885. 4.°
^Rivista di viticoltura ed enologia. Ser. 2a, n. 17. Conegliano, 1885.8.°
Cerletli. Ancora sul rimedio contro la peronospora. — hi. Assaggio o degustazione
dei vini.
^Rivista marittima. Anno XVIII, 9. Seti 1885. Roma, 8.°
Chierchia. Collezioni per studi di scienze naturali fatte nel viaggio intorno al mondo
dalla r. corvetta « Vettor Pisani » (comandante G. Palumbo). — Maldini. I bilanci della
marina d'Italia. — Le manovre della flotta russa nel 1884. — Attacco delle barche tor-
pediniere francesi contro le navi cinesi « Tu Tuen » e « Tcheng King ».
*Studì e documenti di storia e diritto. Anno VI, f. 3. Roma, 1885. 8.°
Gamurrini. Della inedita peregrinazione ai Luogbi santi nel quarto secolo. — Ali-
brandi. Dichiarazione di uno specchio etrusco del museo Kircheriano. — Re. Statuto ine-
dito della città di Bracciano. — Chiappali. Nuovo esame del manoscritto pistoiese giu-
stinianeo.
-i-Telegrafista (II). Anno V, 7. Roma, 1885. 8."
Bracchi. Esplorazione di un campo magnetico. — Gattino. Compensatori degli effetti
elettrostatici sui sistemi a duplice trasmissione simultanea. — La conducibilità elettrica
delle resine. — Dell'Oro. L'elettricità e l'etere.
Pubblicazioni estere.
* Abhandlungen der kon. Bai. Akadernie der Wissenschafteu. Philos.-philol.
CI. Bd. XVII, 1. Hist. CI. Bd. XVII, 2. Munchen, 1884-85. 4.°
Fhilos.-philol. Cl. Meijer. Ueber die Beobachtung des Wortaccentes in der altlatei-
nischen Poesie. — Chrisl. Homer oder Homeriden. — Ohlenschlagcr. Die rOraischen Grenz-
lager zu Passau, Kiinzing, Wischelburg und Straubing. — Hist. Cl. von Bezold. Kaiser
Rudolf II. und die heilige Liga. Erste Abteilung. — Stieve. Wittelsbacher Briefe aus den
Jahren 1590 bis 1610. Abteilung I.
'Abhandlungen der k. Sàchs. Gesellschaft der Wissenscliaften. Math.-phys.
Cl. Bd. XII, 2-4. Philol.-hist. CI. Bd. X, 1. Leipzig, 1885. 4.°
Phts. Cl. 2. Fechner. Ueber die Methode der richtigen und falschen Falle in Anwendungen
auf die Massbestimmungen der Peinheit oder extensiven Empfindlichkeit des Raurasinnes. —
3. Braune u. Fischer. Die bei der Untersuchung von Gelenkbewegungen anzuwendende
Methode erlautert am Gelenkmechanismus des Vorderarms beim Menschen. — Klein. Ueber
die elliptischen Normalcurven der .Afte» Ordnung und zugehiirige Modulfunctionen der iV'en
Stufe. — Phil. Cl. 1. Ribbeck. Agroikos. Eine ethologische Studie.
•Abhandlungen derNaturf. Gesellschaft zu Halle. Bd. XVI, 3. Halle, 1885. 4.°
Kraus. Ueber die Bluthenwarrne bei A rum italicum. — li. BotanischeMittheilungen.
fActa Societatis scientiarum Fennicae. Tom. XIV. Helsingforsiae, 1885. 4."
Lindelóf. Statistiska beràkningar angaende Finska Civilstatens enkeoch pupillkassa. —
Ahlqvist. Unter Wogulen und Ostiaken. — Kihlman. Zur Entwickelungsgeschichte der Asco-
myceten. — Mellin. Om en ny Kbss af transcendenta funktioner, hvilka aro nara beslagtade
med gammafunktionen. — Hjell. Ueber zwei neue Lactongebende ungesàttigte Sàuren. —
Jìonsdur/f. Bestimmung von reducirten Systemen temarer Formen. — Elfving. Ueber den
Transpirationsstrom in den Pflauzen. — Stinddl. Ueber eine Modiflcation der Topler-Ha-
gen'schen Quecksilberlnftpumpe. — lìeiikr. Monographia Anthocoridarum orbis terrestris.
— CCXI.IX —
i'Acta Universitatis Lundensis. T. XIX (18S2-83). Lumi, 1882-83. 4."
Bàcklund. Om ytor med Constant negativ KrOkning. — Agardh. Till Algernas Sy-
stematik. — Bcn/cmlal. Bidrag till drtartade Dikotyledoners jUmfO rande anatomi. — Ljung-
striim. Bladets byggnad inom familjen Ericineae. — Ahnfelt. Schleiermachers Lara uni
Angern. — von Sydow. Om hyresaftal rtirande fast egendom, enligt romersk odi svensk
ràtt. — Thyrén. Kritisk framstallning al' Herbert Spencer's e Principles of Psycology ». —
Cavalli/i. Ad Syntaxin Thycydideam et Xenophonteam Quaestiunculae duo. — Edgren. Quel-
(jius observations sur l'élément roman de l'anglais. considera dans ces rapporta au francais
moderne. — hi. De eodicibus nounullis Indici», qui in bibliotheca Univ. Land, asservan-
tur. — Cederseli ióld. Fomsogur Sudrlanda.
fAnalele Academiei romane. St. II, toni. VII, sec. 1 (1884-85). Bucuresci,
18S5. 4."
^Anales de la Sociedad cientifica argentina. T. XIX, entr. 4-6. Buenos. Aires.
18S5. S.°
4. Lallemant. Escurskm minora à la Cordillera de los Ancles. — Bunge. Proyecto de
un puente de hierro de 25 metros de lnz. — 5. Bunge. Proyecto de un puente de hierro
de 25 metros de luz. — Berg. QuinJecim coleoptera nova, Faunae Kespublicae Argentinae. —
Id. Khinoceropbis Nasus Gami. Botbrops Ara mody t oides Leyb. Cuestiones
sinonimicas sobre una vfbora de la Fauna argentina. — 6. Spegazzini. Fungi guaranitiei. —
Berg. Quindecim lepidoptera Nova, Faunae Eesoublicae Argentinae et Uruguayensis. —
Paralaje de algunas estrellas del hemisferio sud.
tAnnalen der Chemie. Bd. CCXXIX. Leipzig, 1885. 8.°
Behrend. Versucbe zur Synthese von Korpern der Harnsàurereibe. — Eberl. Zur Con-
stitution des Suecinylobernsteinsaureàtbers. — Sollucheri. Ueber die Synthese einer neuen
vierbasiseben Saure und einer Isomeren der Aconitsiiure. — Bamberger und Hooker.. Ueber
das Keten. — Bauer. Ueber die Siedepunktsunomalien der cblorirten Aoetonitrile und ibrer
AbkommliDge. — Friedlànder. Ueber Nitrirung von Zimmtsàurederivaten. — Id. und Màhly.
Nitrirnng von Paranitrozimmtsaure. — Id. und Lazurus. Nitrirai g v n m-SfitrOzimratsaure,
o-Nitroziramtsàure, o-Amidozimmtsàure, Carbostyril und p-Amido/.immtsàare. — Bdtlinger.
Ueber Pyridintricarbonsiiure. — Wolff. Ueber einige Abkommlinge der Lavulinsaure. —
Baker. Ueber Natriumorthovanadate und deren Analogo. — Miehaelis. Ueber die Verbin-
dungen der Elemento der Stickstoffgrnppe rait den Radicale!! der aromatischen Reihe. —
Grae/f. Ueber das Verhalten einiger Nitrotoluidine gegen redacirende Substanzen. — Bauer.
Ueber Azobenzolthiosulfonsauren und Azobenzolsulfinsauren. — Schiff. Ueber sogenanntes
Isopbloridzin.
tAnnalen der Physik und Chemie. N. F. Bd. XXVI, 1. Leipzig, 1885. 8.°
Elster a. Geilel. Ueber die unipolare Lcitung erbitzter Gase. — Kayser. Ueber neueve
Thermosaulen. — v. Beelz. Ueber galvanisclie Trocken demente and deren Anwendnug za
electrometriicben und galvanometrischen Messangen. — v. Wroblewski. Ueber den electri-
seben Widerstand des Kupfers bei den hBchàten Kaltegraden. — Pfei/fer- Ueber die electri-
sebe Leitungsfàbigkeit des absoluten Alkobols. — Willson. Ein empfindliches Galvanome-
ter mit messbarem Reductionsfactor. — Homén. Ueber den electriscben Leitungswiderstand
der verdiinnten Luft. — Wesendonck. Ueber das Verhalten der Gasentladangen gegen einen
glubendeu Platinstreifen- — Winkelmann. Ueber die DifTusion der Fettsàuren und Fettal-
kohole in Luft. Wasserstoff nnd Kohlensaure. — v. Wroblewski. Ueber das Verhalten der
flussigen atmosphàrischen Luft. — e. Lang. Messung der electromotorischen Kraft des el ictri-
seben Lichtbogens. — llankel. Berichtigung einer Angabe des lini. v. Kolenko in Betreff
der tbermoelectrisehen Vertbeilung an Bergkrystallen. — Lommel Projection der Interi', renz
Bullet riso-UE ci — Vol. I 32
— rei. —
der Flussiekeitswellen. — Id. Sichtbare Darstellung des Brennpunktes der nltrarothen Strahlen
durch Phosphoreschenz. — Blùmcke. Ueber die Bestinimung der beim Bunsen'seheii Eisca-
lorimeter gescbiuolzenen Eismenge.
tAnnalen (Mathematische). Bd. XXVI, 2. Leipzig, 1886. 8."
Pringsheim. Ueber die Multiplicatiou trigonoinetrischer Reihen. — Id. Ueber analy-
tische Ausdriicke rait bebbaren Unstetigkeiten. — Id. Darstellung der zablentheoretiscben
Functiou E (x) durch eine unendlichen Eeibe. — Schee/fer t. Ueber die Bedeutung der
Begriffe „ Maximura und Minimum" in der Variationsreehnung. — Mehmke. Bemerkung iiber
die Subdeterminanten symmetrischer Systeme. — Pasch. Ueber Viereck, Vierseit und pro-
jective Verwandtsehaft in der Ebene. — Pick. Ueber die complexe Multiplication der ellipti-
schen Functionen. II. — Voss. Ueber P o n celet-Zeutheu'sche Polygone, welcbe einem
Gebilde zweiten Grades eingescbrieben sinJ. — Zeuthen. Théorie des figures projectives sur
une surface du second ordre. — Bacharach. Ueber den Cayley'schen Scbnittpunktsatz. —
Brill. Bemerkung uber pseudospliiirische Mannigfaltigkeiten von drei Dimensionen. — S turni.
Beispiele zu den Cremona'scheu ebenen Transfurmationen.
•Annales des mines. 8' sòr. t. VII, 3 livr. de 1885. Paris, 1885. 8.'1
de Grossoiwre. Étude sur les gisements de pbosphate de chaux du centre de la
France. — de Bovet. Note sur l'état actuel de la legislatura des mines au Brésil. — Note
sur l'explosion d'une cìiaudière verticale aux forges d'Eurville (Haute -Marne;. — Aguillon.
La législation des mines au Japon. — Mahler. Notice sur le grillage de la blende. — Ba-
doureau. Théorie des appareils employés au lavage des matières minérales.
tAnnales (Nouvelles) de mathématiques. 3e sér. Sept. 1885. Paris, 8.°
Legoux. Sur une nouvelle propriété d'un système triple de surfaces quartiques homo-
focales, comprenant comme cas particulier la surface des ondes. — Pumey. De la partitiou
des nombres. — Cesavo. Généralisation de l'identité de MM. Tcbébycbew et de Polignac. —
Barisien. Concours d'admission à l'École centrale en 1883: Première session. Solution de
la composition mathématique. — Fauquemberrjue. Questions proposées par M. Re'alis. Solu-
tions. — Réalis. Solution des mC-mes questions. — N. N. Sur les solutions en nombres en-
tiers de lequation — — j— = y, où l'on suppose x impair.
o
fAunales seientifiquea de l'École uomiale supérieure. 3e sér. t. II, 8. Paris,
1885. 4.°
Goursal. Sur les différentielles des fonctions de plusiears variables indépendantes.
•Anzeiger (Zoologisclier). Jhg. Vili, n. 203, 204. Leipzig, 1885. 8.°
203. Haacke. Ueber Standortsvarietaten der sudaustvalischen Littorina unifa-
sciata. — Id. Ueber die Urspriinglichen Grundzablen der Medusen und Echinoderraen. —
LI. Ueber Helotes scotus und Einer's Théorie der Thierzeichnungen. — Id. Diagnose-
zweier bemerkenswerther sudaustralischer Fische. — Delagó. Sur l'appareil circulatoire des
Schizpoodes. — 204. Karseh. Zur Frage: Saison-Dimorpbismus bei Spinnen? — Tichomi-
ro/f. Zur Entwicklung des Schadels bei den Teleosteern. — Bertkau. Bemerkungen zu Suhim-
kewitsch's Notiz; Sur un organe des sens des araignées. — Reinhard. Zur Frage ueber die
Entwicklung der Samenkorper.
•Archiv der Mathematik und Physik. 2 R. Tlieil II, 3. Leipzig, 1885. 8.°
Domsch. Die Darstellung der Flàchen vierter Ordnung rait Doppelkegelschnitt durch
byperelliptische Functionen. — Tcixeira. Ueber einen Satz der Zahleutheorie. — lloppe.
Zura Molins'schen Problem. — Id. Bewegung eines senkrecbt empor gewoifenen Korpers. —
Pabst. Die Cono-Cunei. — Vàlyì. Mehrfach collineare Dreiecke bei Kegelsehnitten. — ■ Zelbr.
Ueber drei geonutrische KreisOrter. — Seellw/f. Ueber die vollkommeueu Zahlen; insbesondere
— CCLI —
Bber die bisjetzt zweifelhafteu Falle 2.«(2^— 1), 2.40('2<: — 1) und 2». {2^— 1). — hi. Zur
Analyse sehr grosser Zahlen. — 5ani'o. Bemerkungen iiber GleichungsaufliJsung.
*Archives néerlandaises des sciences exactes et uaturelles. T. XX, 1, 2. Har-
lem, 1SS5. 8.°
1. Verbeek. Sur la determinatimi du temps de la plus forte explosion du Krakatau,
le 27 aoùt 1883. — ten Kale. Description d'un cràne d'indien moqui. — Micliaclis. Sur la
tbdorie de la rotation des molécules dans un corps solide. — de Vries. Une expérience de
cours sur la dift'usion. — Schoute. Snr la construction de courbes unicursales par points et
tangentes. — 2. van Wissdingh. La gaìne du cylindre centrai dans la racine des pbauéro-
games. — Gillay, L'eniploi de la pile auxiliaire dans la téle'plionie. — Lorentz. Sur l'applica-
tion aux pbénomènes tbermo-électriques de la seconde loi de la tbéorie mécanique de
la cbaleur.
~; Beobacbtungen (Maguetiscbe) des Tifliser physical. Observatoriuins im Jahre
1883. Tiflis, 1885. 8.°
■ Beobacbtungen (lleteolorogiscbe) des Tifliser physikal. Observatoriuins ini
Jahre 1884. Tiflis, 1885. 8.°
•Bericbt ueber die k. Techniscbe Hochschule zu Miinchen 1884-85. Munchen,
1885. 4.°
•Berichte der deutschen Cheruischen Gesellscbaft. Jbg. XVIII, 13. Berlin,
1885. 8.°
Baeyer. Ueber Polyacetylenverbindungen. — Bonz. Synthese der Tbiopbendicarbon-
saure. — Id. Ueber die Bromirung der «-und der p-Thiophensàure. — Buchka. Ueber die
Einwirkung von Chlorscbwefel auf Natriumacetessigester. — Buchner und Curtius. Syn-
these von Ketonsàureatbern aus Aldehyden und Diazoessigàtber. — fd. id. Ueber die Ein-
wirkung von Diazoessigàtber auf aromatisebe Koblenwasserstoffe. — Chandelon. Beitrag zmu
Studium der Peptonisation. Cbemiscbe Theorie der Venlauung. — Ciamician und Magnaghi.
Ueber die vom Pyrrol abstammenden Baseu. — Comslock u. Koenigs. Zur Kenntniss der
Chinaalkaloule. III. — Diehl and Einhorn. Ueber Oondensationsproducte von Zimrataldehyd
mit Aceton. — Id. id. Ueber Condeusationsproducte von Ortbonitrozimmtaldebyd mit
Aceton. — Id. id. Ueber die Herstellung von Ortho- und Paranitrozimmtaldehyd. —
Diìnschmann und Pechmann, von. Ueber Substitutionsproducte der Acetondicarbonsaure. —
Engel. Ueber ein ueues Cumidin. — Engler. Ueber den Gehalt der verschiedenen ErdSl-
sorten an Pseudocumol nnd Mesitylen. — hi. Ueber die directe Bildung des Ortbonitro-
acetophenons bei Nitriren des Acetopbenons. — Id. und Ilassenkamp. Ueber einige Deri-
vate des Dibromacetopbenons. — Id. und liiehm. Ueber die Einwirkung von Aceton auf
Anilin. — Falck. Ueber die Einwirkung von Cbloikohlensaureathylather und Carbonyl-
chlorid auf Benzenylamidoxiro. — Feer und Koenigs. Ueber einige Derivate des Metbylhy-
drochinolins. — Id. id. Ueber einige Derivate des Carbostyrils und des 1-Oxypyridins. —
Fischei- und BCtloiv. Ueber das Benzoylaceton. — Gabriel. Zur Kenntniss des Benzylidenpbta-
lids (IL'. — Id. Zur Kenntniss des Metbylenplitalids. — Geigy und Koenigs. Ueber einige
Derivate des Benzophenons. — Goldschmidl u. Zùrrcr. Ueber das Carvoxim. — hi. und
Schmid. Ueber die Nitrosophenolc. — Griess. Ueber Acidammoniumbasen. — hi. Ueber
einige Abkummlinge der Cyaucarbiniidamidobenzoesàure und des Bicyanamidobenzoyls. —
Gross. Ueber Abkomrnlinge des r'benyloxatbenylamiJoxims. — Gubbe. Ueber das optisebe
DrebungsvermOgen des Invertzuckcrs. — Ilaller. Ueber Sylvia- und Pimarsiiure. — Heydrieh.
Ueber Triphenylamin. — Hill und Palmer. Ueber Sulfobrenzscbleimsaoren. — Hofmann.
Ueber die Sulfocyanursaure. — Uo/f vani. Ueber das Eintreten der kritischen Erselieinun-
gen bei chemischer Zersetzung. — Id. jr. vani, BeitrSge znr Kenutniss der iepfels&ure. —
— CCLIl —
llomolka und Stolz. Ueber die Jodpropargylsaure. — Jackson und llartshorn. Ueber die Ein-
wirknng von Chrombyperfluorid auf BenzoSsaure. — Kahlbaum. Aus der Beziehung der
Siedetemperatur zum Luftdruck abzuleitende GrOssen. — Id. Brecbungsindices der drei
Acrylsauremethylester (Berichtigung). — Kleemann und Wense. Ueber K-Diamidophenan-
tlnenbydrochinon. — Kluge. Chlor-Paraxylidin, Mono- und Dichlorparaxylol. — Knorr und
i. Deber die Einwirkung des p- und o-Nitrobenzoylacetessigesters auf Phenylbydra-
zin. _ hi. und Olschewsky. Beitrage zur Kenntniss der Verbindungen der Antimonsàure
mit Kalium und Natrinni. — Id. Zur Kenntniss der Perawolframate. — Knudsen. Ueber
Abkommlinge des Pbenylathenylamidoxims. — Koslanecki und Niemeritowski. Ueber die iso-
meren Dioxydiinetbylantbrachinone. — Kreckeler und Toìlens. Ueber y-Methylhydroxyglutar-
sàure aus Lavulinsàure und die entsprechende Lactonsaure. — La Coste. Ueber ein neues
Verfabren zur Bestimmung der Dampfdichte bocb siedender Substauzen im luftverdiinnten
Baam. — Lachowicz und Nencki. Ueber das Parabamoglobin. — Laudi. Ueber ein neues
Verfabren zur Darstellung von Additionsprodueten der untercbloringen Saure. — Laivson.
Ueber die Einwirkung von Diazoverbindungen auf P-Naphtylamin und iiber «-/J-Naphty-
lendiamin. — Lepsius. Ueber die Abnabme des gelosten Sauerstofts im Grundwasser und
einen einfachen Apparat zur Entnabme von Tiefproben in BohrlOcliern. — Id. Ueber den
Wassergehalt verscbiedener Holzpapierstoffe. — Lctckarl und Schmid!. Ueber die Einwirkung
von Phenylcyanat auf Pbenole und Phenolàthei. — Id. Ueber eiue neue Bildungsweise
von Tribenzylamin. — Id. Ueber symmetrisebe und unsymmetriscbe Dimetbylbernstein-
siiure. — Levi. Ueber Benzyloxantbranol. — Levy. Zar Constitution der Chloranilsaure. —
Liebermann und Kostanccki. Ueber einige von der Stellung bedingte Beactionen. — Id.
Zur Constitution der Alkyloxanthranole. — Limpricht. Ueber Sulfonsanren und Disulfon-
siiuren. — Id. Ueber Hydrazinveibindungen. ■ — Loeb. Ueber die Einwirkung von Pbosgen
auf Aethenyldiphenyldiamin. — Lów. Ueber die Einwirkung der raucbenden Salpetersaure
auf p-Xylylenbroraid. — Limge. Eine Modìfìcation des Nitrometers zum Gebrauche als Ureo-
meter und fiir andere Zwecke. — Merck. Kiinstliches Cocai'n. — Messinger. Ueber das Tbi-
oxen des Steinkobleutheers. — Meyer. Ueber Chlor- und Bromubertrager. — Id. Bemerkung
zu der vorstehenden Arbeit des Hrn. Bonz uber die Tbiopbensauren. — Michael. Neue Syn-
tbese von Pyridinderivaten aus Acetessig-atber, Aldehyden und Ammoniak. — Michaclis
und La Coste. Ueber Phenoxyldipbenylphosphin und einige seiner Derivate. — Id. id. Ueber
die Valenz des Pbospbor?. — Mùller. Ueber Benzenylamdoxim-;j-carbonsàure. — Nahnsen.
Ueber die Einwirkung von Chlorkohlensàureàther und Natriumamalgain auf Dijodtbiopben. —
Norton und Alien. Ueber die Einwirkung der verdiinnten Salpetersaure auf die Anilide. —
Oitermayer. Ueber das Coffeinchlorjod. — Otto und lìóssing. Beitrage zur Losung der Fraga
nach der Constitution der Sulfinsaure. — Paal. Synthese von Tbiophen- und Pyrrokleri-
vaten. — Id. Ueber die Einwirkung von Phosphorpentaselenid auf das Acetonylaceton. —
Pechmann und Stokes. Ueber die Einwirkung von Ammoniak auf Acetondicarbonsaureather. —
Prayer. Ueber einige Derivate des Naphtalins. — lìaschig. Einwirkung des Broms auf Di-
methylamin. — Reimcr und Will. Ueber das Fett der Friicbte von Myristica surinamensis. —
Ilóttger und Prechl. Die Bestimmung geringer Mengen Cblornatiium neben Cblorkalium. —
Salomonson. Ueber die Nitrophenylparaconsauren. — Schedi. Ueber die bei Erwarmung
ttattrindende, allgemeine Relation der Abnabme der Steigbohe in Capillaren und Trennungs-
gewicbte von Adbasionsplatten zu der gleichzeitigen Abnabme der specifiseben Gewicbte. —
A/. Bezieliungen zwiseben den Capillarconstanten der Glieder bomologer Reiben in Bezug
auf das specifisebe Gewicbt. — Schall. Ueber eine Relation dei" Molekeldurehmesser. —
Id. Relation der Ausdelmung einiger Substanzen im Gas-, Dampf- und Flussigkeitszustand
zur absoluten Temperatur. — Id. Ueber eine Abanderung des Petterson- und Ekstrand'schen
veieinfachten Verfahrens der Dampfdichtebestimmung nacb Dumas. — Schòplf. Ueber De-
rivate des m-Nitrobenzenylaraidoxims und des Jii-Xitrobenzenylazoximbenzenyls. — Scliulz.
— COi. Ili —
Ueber die Einwirkung von AnhydriJen zweibasischei Sàuren auf Benzenylamidoxim. —
Schumann. Ueber Siedetemperatnr uni Drnck. — Senier. Beitrag zur Geschichte der For-
nivi- und Thiofurmyl-Verbindungen des Anilins und seiner Horaologen. — Snape. Ueber
die Einwirkung von Phenylcyanat auf einigo Alkohole und Phenole. — Sladler. Ueber einige
Verbindungen des Thiophens. — Tharne. Ueber die Umwandlung voli Ketous&uren va unge-
sàttigte Lactone. — Tiemann. Ueber Reactionen der Amidoxime. — [filmami. Zur Kennt-
niss der Derivate des Triphenylmethans. — Wagner. Zur Oxydation der Ketone. — Zurrer.
Notiz ùber die Campholensàure.
"'Beri eh te ueber die Sitzungen der Naturforschenden Gesellsehaft zu Halle.
Halle, 1884. 8.°
tBeiielite ueber die Yerhandlungen der k. Siichs. Gesellsehaft der Wissen-
schaften. Math.-phys. CI. 1884, I-II; 1885,1-11. — Philol.-hist. CI. 1884,
I-IV; 1885, Leipzig, 1884-85. 8.°
Math.-Phys. Cl. 1S84. — ìiohn. Ueber die Entstehung eines beliebigen y-fachen
Punctes einer Flaehe aus dem gewOhn lichen z-fachen Punct. — Ktiop. Ueber Erzeugung
uni Ausscheidung von zweifach harnsaurem Ammoniak dureh die Larve der Kleiderniotte. —
Rokn. Einige specielle Falle der Eummer*sehen Flaehe. — Fischer. Note ùber conforme
Abbildung gewisser spbariscber Dreiecke durch algebraiscbe Functionen. — Engel. Ueber
die Ab Tschen Relationen fur die Theilwerthe der elliptiseben Functionen. — lìohn. Ueber
Fliichen 4. Ordnung mit acht bis sechzehn Enotenpuncten. — Klein. Zur Tbeorie der
elliptiseben Functionen »ter Stufe. — Mayer Zur Aufstellung der Kriterien des Maximums
and Minimams der einfachen Integrale bei variabeln Grenzwerthen. — Sehur. Zur Theorie
der Flàchen dritter Ordnung. — Segre. Sur un cas particulier de la surfaee de Kummer.
Lettre à M. K. Rohn. — Ambronn. Zur Mechauik des Winders. — Scheibner. Ueber eine
Tran-formationtionsformel fiir Doppelintegrale. — Hurwitz. Ueber Relationen zwischen
Elassenanzablen binàrer quadratischer Fornien von negativer Determinante. — 1885. Ualtser.
Eine Erinnerung an Mdbius und seinen Freund Weiske. — Mayer. Begrùndung der Lagran-
ge'schen Multìplicatorenmethode in der Variationsrechnung. — Pick. Zur Tbeorie der com-
plexen Mnltiplication der elliptischen Functijnen. — Molien- Ueber gewisse in der Theorie
der elliptischen Functionen auftretende Einheitswurzeln. — Knop. Ueber die Aufnabme ver-
schiedener Substanzen durch die Pflanze, welche niebt zu den Nàhrstoffen gehOren. —
Brunì. Ueber die Rotation eiues starren KìSrpers. — Papperilz. Zur algebraischen Transfor-
mation der hypergeornetrisehen Functionen. — Klein. Neue Untersuchungen ùber ellipti-
sche Modulfunctionen der niedersten Stufen. — Schee/fer. Ueber die Bedcutung der Begriffe
« Maximum und Minimum » in der Variationsrechnung. — Reinhard!. Zu Mubius' Polyeder-
theorie. — Bis. Vorlegung der Tafeln IX-XIV seines embryologischen.Atlas. — Schenk.
Ueber Sigillariostrobus. — Ambronn. Zur Mechanik des Windens. IL Theil. — von Frej und
E. Wiedemann. — Ueber die Verwendung der Holtz'schen Maschine zu physiologisehen Reizver-
suchen. — Credner. Die obere Zechsteinformation im KOnigreich Sachsen. — Diede) manh.
Ueber Multiplicatorgleichungen hoherer Stufe. — Hurwitz. Ueber die Elassenzahlrelationen
und Modularcorrespondenzen primzabliger Stufe. — von Dechlerew. Untersuchungen ùber
die Schleifenschicht. — Fischer. Studien uber die Siebró'hren der Dicotylenblàtter. — riiiL.-
HIST. Cl. 1884. Fleischer. Studien ùber Dozy's Supplément aux dictionnaires arabes III. —
Eberl. Ueber das angelsachsische Gedicht : Der Traum vom heiligen Kreuze. — Leskien.
Die Partikel -am in der Declination. Ein Beitrag zur Analyse der indogermanischen C'a-
susendungen. — l'ùckerl. Ueber die kleine Lorscher Frankenchronik (Annales Laurissenses
minores), ihre verlorene Grundlage und die Annales Einharti. — Windisch. Eiu mitteli-
risches Kunstgedicht ùber die Geburt des KCnigs Aed Siane. Mit Beitragen zur irischen
Metrik. — Spring r. Ueber den Physiologus des Leonardo da Vinci. — Fleischer. Beitrage
— CCL1V —
■/.ut arabischen Sprachknnde (Zehnte und letzte Fortsetzung). — lluinze. Ueber Prodikos
aus Keos. — Windisch. Ueber die irische Sage Noinden Ulad. — 1885. Hirzel. Ueber Eund-
zahlen. Schreiber. Ueber unedirte ramisene Fundberichte. — Fleischer. Ueber Ibn-Loyón's
Lehrcedicht von dem spanischen- arabischen Land- und Gartenbau. — llultsch. Ueber die
Spharik des Theodosius und einige edirte mathematische Teste.
Biliang till Kong]. Svenska Vetenskaps-Akademiens Handlingar. Bd. VI- Vili.
Stockholm, 1882-84. 8.
vili. Edlund. Untersucbnngen uber die Wàrmeveranderungen an den Polplatten in
einem Voltameter beim Durcbgange eines elektriscben Strouis. — tìordenskióld. Om bro-
derna Zenos resor och de iildsta kartor ofver Norden. — Forsell. Studier efver Cephaloi-
derna. Bidrag till kannedomen om Lafvarnes anatomi ocb utveeklingshistoria. — Malm.
Skelettdelar af hval insamlade under expeditionen med Vega 1878-1880. — Bróggei: Ueber
Krystalle von Thorium. — Klercker do. Eechercbes sur la structure anatomique de l'Aphy-
lanthes Monspeliensis Lin. — Hamberg. Sur la variation diurne de la force du vent. —
Tigcrstedt und Willhard. Die Muskelzuckung in ihrer Abhangigkeit von der Starke elektri-
scben Keizung. — Lindslróm. Index to tbe generic names applied to the Corals of the
palffiozoic formations. — Klercker de. Eecbercbes sur la dispersion prismatique de la lu-
mière. Second Mémoire. — Auriviliius. Eine Anguillulide aus der Schneefauna Spitzber-
gens. — Lundgren. Bemerkungen uber die von der schwediscben Expedition nach Spitz-
bergen 1882 gesammelten Jura- und Trias- Versteinerungen. — Arrhenius. Eechercbes
sur la conductibilité galvanique des électrolytes. I. La conductibilité galvanique des
solutions aqueuses extrémement diluées, déterminée au moyen des dépolarisateurs. — hi.
Eechercbes sur la conductibilité galvanique des électrolytes. II. Théorie chimique des
électrolytes. — Fuchs. Ueber die von A. G. Natborst in Spitsbergen gesammelten Ter-
tiàrconchylien. — TigerstedL Zur Kenntniss der Einwirkung von Inductionsstriimen auf
die Nerven. — Id. Ueber den kleinsten subjectiv merkbaren Unterscbied zwiseben Eea-
ctionszeiten. — Wille. Bidrag till Sydamerikas Algfloia. — Angstrom. Un nouveau géother-
momètre. — ■ Borenius. Eine allgemeine Form der Wurzeln einer beliebigeu algebraischen
Gleichung.
■Bidrag till Kiinnedorn af Finlands Natur och Folk. H. 39-42. Helsingfors,
1884-85. 8.°
39. Karslen. Finlands- rost- ocb brandsvampar jhypodermii) i Korthet beskrifna. —
Slromfelt. Om algvegetationen i Finlands sydvestra skargiird. — 40. Reuter. Tbysanoptera
fenilica. — Toreldl. Om guldletuingar i Finland aren 1837-1850. — Ilàllslén. Matériaux
pour servir à la connaissance des crànes des peuples finnois. — ■ Homén. Bidrag till Kanne-
dom om nattfrostfenomenet. — Ignatius. Statistiska bidrag till belysande af branvins
Komsuntionen i Finland. — 41. Moberg. Fenologiska anteckningar. — 42. Om den Finska
Polarexpeditionen till Sodankyla och Kultala aren 18S2-83 och 1883-84 jamte Skildringar
fran Lappland af Expeditionens medlemraar.
fBijdragen tot de Dierkunde. 12 Afl. 3. Ged. Amsterdam, 1885. 4.°
Vosmaer. The Sponges of the «Willem Barents ,, Expedition 1880 and 1881.
•Bijdrageu totdeTaal- Land en Volkeakuude vari Nederlandsch-Indie. 4 Volgi-.
D. X. 4. 'S Gravenhage, 1885. 8.°
Matthes. Boegineesche en Makassaarsche legenden. — Riedel. De oorsprong en de ve-
stiging der boalemoers op noord-Selebes. — Kern. Het Sanskritoschrift te bekasih. — Id-
De betrekkingen tusschen Achter-Indiii en Indonesie. — Id. Geschied- en oudheidkundige
nasporingen in britsch Burma. — Id. Een werk over oude opschriften van Ceilon. — van
der Ttnik. Pùgawat of Putjangaii.
— Ct'I.V —
i-Boletin de la real Acadeniia de la historia. Tomo VII, 1-3. Madrid, 1885. 8.°
de Dios de la Rada. Retratos de Isabel la Catdlica. — Menéndes Pelayo. Ana Bolena
por Pablo Friedmann. — Coderà. Arab Metrology. V. Ez-ZahrSwy. Translated and annoted
by M. H. Sauvaire. — Id. Les manuscrits arabes de l'Escurial, décrits par Harwig Dcren-
bourg. — Pujol y Camps. Monedas autùnomas de Segisa. — de Cuevas. Ruinas romanas del
reino de Fez (Harruecos). — FUa. Inscripciones romanas de Càceres, Ubeda y Alcali de
Henares. — Id. Cincuenta leyeDdas por Gii de Zamora, combinadas con las cantigas de
Alfonso el Sabio. — Fernàndez y Gonzàles. Ordenamiento formado por los procuradores de
las aljaraas bebreas. pertenecientes al territorio de los Estados de Castilla, en la Asamblea
celebrada en Valladolid el aiio 1432. — Fila. Destruceión de Barcelona por Almanzor.
6 Julio 985.
■Boleti'u de la Sociedad geografica de Madrid. Tomo XIX, 2. Madrid, 1885. 8."
Munì. Sobre la enseBanza de la Geografia en Europa. — de Foronda. De Liane
Covadonga. Excursión geogràfico-pintoresca. — Butrón. Memoria sobre las islas Carolinas y
Palaos. — Territorios adquiridos para E-paiìa por la Socie lai EspaiioU de Africanista- y
Colonistas en la costa oceidental de Africa.
•Bulletin de l'Académie i. des sciences de St. Pétersbourg. T. XXX, 1.
S. Pétersbourg, 1885. 4°
Nikolski. Observations sur quelques poissons du lac Balkhascu. — Hasnelberg. Supplé-
ment à mes recherches concernant le deuxième spectre do l'hydrogène. — Nauck. Reraar-
ques critiques. — Wild. Rapport sur une -ìouvelle vérification du nombre d'oscillations du
diapason norraal de Russie à l'Observatoire centrai pliysique.
"Bulletin de l'Aoudémie royale des sciences, des lettres et des beaux arts de
Belgique. 3" sòr. t, X, 7, 8. Bruxelles, 1885. 8."
7. Dvpont. Sur les calcaires frasniens d'origine corallienne et sur leur distribution dans
le raassif paléozoique de la Belginue. — Laurent. Sur la prétendne origine baetérienne de la
diastase. — Id. Études sur la turgescence ebez les Phycomyces. — Marlins de Silva. Sur
une question de la théorie des fonctions elliptiques. — Waulers. Les origines de la popu-
latiun flamande de la Belgique, étude précédée de quelques nouveaux détails à propos des
Suèves de la Fiandre. — Potvin. Le poète Van Beers, le jour de son entrée à l'Académie. —
Berlolini. Sur une inscription de magistrat romain de la Gaule belgique qui fournirait la
date de la séparation de cette province des deux Germanies. — Slaltaert. Note relative à
l'examen à faire subir préalablement aux concurrents pour les prix de Rome. — 8. Spring.
Réaction du sulfate de baryum et du carbonate de sodium sous l'influence de la pression. —
Dupont. Note sur le Devonien inférieur de la Belgique. — Id. Le Poudingue de Wéris et
sa transformation au sud-est de Marcbe-en-Famenne. — Plateau. Recherches expérimenta-
les sur la vision chez les insectes. — Les insectes distinguent-its les objets? — De tìeen.
Détermination d'une relation ernpirique reliant la tension de vapeur au coeffieieut de frotte-
ment intérieur des liquide» — de la Vallèe Poussin. Les anciennes rhyolites dites eurites de
Grand-Manil. — Stroobant. Nouvelles recherches sur l'agrandissement apparent des con-
stellations, du soleil et de la lune à l'horizon. — Castan et Henrard. Mathien de Morgues
et Philippe Chifflet. — de Ilarlez. Trois littératures antiqnes: persane, indone, chinoise. —
Vanderkindere. Nutice sur l'emplacement des Aduatiques et sur quelques autres questions
de géograpbie ancienne de la Belgique.
TBulletin de la Société des sciences de Nancy. Sér. 2, t. VII, 17. Nancy. 1885. 8.°
Vuillemin. Recherches anatomiques sur un monstre svuoto. — Blondlot. Expél
concernant les propriétés de la surface d'un liquide. — MiUol. Les cyclones. — Wo)
Sur l'ignanodon de Bernissart. — Kochl r. Sus la fanne marine de ìles anglonorrnandi s.
— CCLtl —
tBulletin de la Société eutomologique de France. Séances du 12 et 26 aoùt
1885. Paris, 8."
• Bulletin de la Société géologique de France. 3e sér. t. XIII, 5", 6 Paris, 1885. 8.°
5. Duiiville. Note sur la limite de l'Oxfordien et du Corallieri dans le centre de la
France. — Labat. Présentation d'une étude sur le Mont-Dore. — Fischer. Notice sur les
travati! scientifiques de Raoul TournouSr. — Da Grossouvre. Note sur l'Oolithe inférieure
du bord meridional du bassin de Paris. — Rullane. Note sur l'Oolithe inférieure du Poitou
(intercalée dans la précédente). — Lemoine. Note sur le Gastomis. — Gaudry. Observations
sur la communication précédente. — Bleicher et Mhg. Note complémentaire sur la paleon-
tologie et la stratigrapbie du terrain carbonifere de la Haute-Alsace. — Da Saperla. Ee-
marquea sur le Laminarites Lagrangei. — Toucas. Note sur les terrains jurassiques
des environs de Saint-Maixent, Niort et Saint-Jean d'Angely. — Cossmann. Catalogue des
coquilles de l'Eocène du bassin de Paris. — Plot. Note sur l'Hali therium Schinzi.—
Douvillé. Note sur des Sauriens de grande taille trouvés dans l'Oxfordien de Dives. —
Gaudry. Observations sur les Ilyènes de la grotte de Gargas. — Virlet d'Aoust. Examen des
causes diverses qui déterminent les tremblemonts de terre (suite). — Berlhelin. Note sur
le genre Lapparentia. — Da Lapparent. Note sur le lirnon des plateaux dans le bassin
de Paris. — Depérel. Note sur la geologie du bassin du Pioussillon. — 6. Doperei. Note sur
la geologie du bassin du Eoussillon. — Parran. Sur un sondage à la Grand'Combe. —
De Raincourt. Descriptiou d'espèces nouvelles ou incomplètement connues du bassin de
Paris. — Bertrand. Note sur l'Andalousie. — Baron. Observations sur le terrain jurassique
de la Vendée. — Meugy. Note sur la carte géologique agronomique de l'arrondissement de
Sédan. — Fuchs. Note sur les graviers aurifères de la Sierra Nevada de Californie. —
Depérel et Renile. Note sur la geologie et les Mammifères fossiles de la Cerdagne. —
Lambert. Note sur les limites de l'étage callovien. — Gotieau. Considérations générales sur
les Echinides jurassiques de la France- — Vàlain. Le Permien dans la région des Vosges.
■Bulletin de la Société i. des naturalistes. 1884, n. 3. Moscou, 1885. 8.°
Bredichin. Quelques formules de la tbéorie des comètes. — Dyboivski. Neue Beitrage
zur Kenntniss der Crustaceen-Fauna des Baikal-Sees. — Bredichin. Sur la grande comète
de 1811. — CABAHiEBA. 0 jofiHBaHiH n no.iHMepa3au.in BpoMan,eTH.ieBa. — Bredichin.
Sur les tètes des comètes. — M'EIUAEBA. CnncoKt pacTenifi n3t cÈBepnoii nacin PimucKoìi
ry6epHÌH. — Paidoiv. Notes sur l'histoire géologique des oisoaux. — Arlari. Liste des al-
gues observées dans le gouveruement de Moscou.1 — Pybowsky. Ein Beitrag zur Kenntniss
der im Baikal-See lebenden Ancylusarten. — .HKOB1EBA. Honbie Bnja pojia Jalla Hihn. —
Becher. Reise nach Chauskaja Stafka und zum grossen Bogdoberg. Beschreibung der My-
labris melanina- Larve; Verhinderung der Wasserscheu durch Cetonian aurata; das Vor-
kommen verschiedener Inseckten und Schmetterlingsvarietaten. — de Gregorio. Note sur les
Pecten lucidus Goldf. E. bifidus Miinst.
; Bulletin de la Société kéhdiviale de géographie. 2e sér. n. 7. Le Caire, 1S85. 8.°
Stone-Pacha. Les expéditions égyptiennes en Afrique. — Boinel. Le recensement de l'Égy-
pte. — Franz-Pacha. Gustave Naclitigal. — Bonola. La carte politique de l'Afrique equatoriale.
^Bulletin de la Société mathématique de France. T.XIII, 6. Paris, 1885. 8.°
Goursal. Sur la réduction des intégrales hyperelliptiques (s dte). — Poincaró. Sur la re-
présentation des nombres par les formes. — Parrin. Sur l'équation indéterminée ,r3-i-y',=33. —
Chryslal. Sur le problème de la construction du cercle minimum renfermant n points donnés
d'un pian. — llabich. Sur les rayons de courbure de deux courbes qui rencontrent les tan-
gentes d'une troisième courbe sous des angles liés par une relation donnée. — d'Ocagne.
Sur les courbes polaircs réciproques honiologiques.
— CCLVII —
: Bulletta de la Société vaudoise des sciences naturelles. 2 sér. voi. XXI,
n. 92. Lausanne, 1885. 8.°
Renevier. Le Husée géologique de Lausanne en 188-1. — Schnelsler. Calorose des
feuilles de la betterave commune. — Lmwenlhal. Sur les parconrs centrai du faisceau céré-
belleus direct et du cordon postérieur. — Schnelzler. Notìce preliminare sur une mousse
du lac Léman. — Favrat. Deux contributdons à la noie cryptogami'iue de la Suisse d'après
les communication de MM. Mari, à Lugano, et Amman, a Lausanne. — Marguèt et Hirzel.
Observations météorologiques faites à l'Asilo des aveugles de Lausanne. — hi. Re'sumé
annuel des observations météorologiques faites à l'Asile des aveugles de Lausanne pendant
l'année 1884. — Sehnetiler. Notice sur Beggiatca alba Vancli. — Walras. D'une mé-
tbode de régularieation de la variation de valeur de la monn aie. — Simon et Walras. Con-
tribntion à l'elude des variations des prix, depuis la suspension de la frappe des écus d'ar-
geut. — van Muyden. Table hypsométrique à l'usage des tuuristes. — Pitlicr et Ward.
Coutribution à l'histoire naturelle du Pays-d'Enhaut vaudois. — Rapili. Le joui- sidéral
et la rotation de la terre. — Favrat. Catalogne des ronces du sud-ouest de la Suisse. •
^Bulletin de la Société zoologique de France pour l'année 1885. 2e et 3" part.
Paris, 8."
Pillietet Bignon- Sur la glande lacrymale d*une tortile géante (Chelone viridis). —
■'. Expériences sur le ròle des palpes chez les Arthropodes maxiliés. (lr" partie). Palpes
isectes broyeurs. — Jullien. Monographie des Bryozoaires d'eau douce. — Ferri. Con-
tribution à l'étude du nerf auditif. — Blanchard. Note sur les Sarcosporidies et sur un
essai de classification de ces Sporozaires. — Id. Sur un infusoire péritriche, ectoparasite
i issons d'eau douce. — Aurivillius. Crustace's parasites des Tuniciers arctiques. — ■
Pliliel.SuT la sfructure du tube digestif de quelques poissons de mer. — Kunsller. Dumon-
tia Opheliarum , type nouveau de la sousclasse des Sarcodines.
"Bulletin des sciences mathématiques, 2,? sér. t. IX, sept. 1885. Paris, 8.°
Hermann liankel. Esquisse historique sur la marche du de'veloppement de la nouvelle
geometrie. — Facultés des déparlemenls. Sujets de composition donnés aux examens de
licenee, session de juillet-aoùt 1884.
■Bulletin of the U. S. geological Survey. N. 2-6. Washington, 1883-84. 8.°
2. Williams. Gold and Silver Conversion tables. — hi. On the Fossil fauna of the
Upper Devonian. — 4. Wilhe. On mesozoic fossils. — 5. Gannett. A dictionary of altitudes
in the U. S. — 6. Spencer. Elevations in the dominion of Canada.
•Centralblatt (Botanisehes). Bd. XXIII, 10-13. Cassel, 1885. 8.°
10. Zukal. Epilog zu meinen « Flechtenstudien ». — 11. Schnelzler. Vorlaufige Notiz
ueber ein Moos de.? Genfersees. — 12-13. Karsten. Exobasidium Woronin. — Mac Leod. Un-
tersuchnng neber die Befruchtung einiger Phanerogamen Pflanzen der Belgischen Fina
•Civilingenieur (Dei). Jhg. 1885. N. F. Bd. XXXI, 5. Leipzig, 4."
Molir. Beitrag zur Theorie des Fachwerkes. — Bari1. Zur Theorie der Bremsen der
Eisenbahnwagen. — Ringel. Ueber die Messung der Wassergeschwindigkeit in grtsseren
d und die bydrometrischen Apparate and llethoden des Herrn Professor Harlaeher
in Prag. — Gruner. Literarische Besprechung.
frCompte rendu de la 13" session de l'Association francaise pour l'avancemeul
des sciences. Blois 1884. Paris, 1885. 8.°
TCompte rendu des Séances et travaux de l'Académie des sciences morales et
politiques. N. S. t. XXIV. 9. Sept. 1885 Paris, 8."
Boui lier. Eappoit, au ìium de la section de philosophie, sur le concours du libre ar-
bitre. — Seroyn de Lltenhove. La cour du due d'AIeneon à Anvers (1Ò82). — Pieni. Kapp>>rl
BuXLETTrNO-BENDICONTI — VuL. I. :tt
— CCLVI11 —
de la Commission chargée de la pubblication des ordinances des rois de France. — de
Laveleye. La propriété primitive dans les Townships écossais. — Gréard. Une visite a
l'Université l'Édimbourg. — Geffroy. Notice biographique sur M. A.-R. Maufras du Chatellier,
correspondant de l'Académie.
"^Comptes rendus de l'Académie des inscriptions et belles lettres. 4e Ber. t. XIII.
Mai-juin 1885. Paris, 8.°
Le Bìant. Lettres. — Caslan. Le capitole de Cartbage. — Hauet. Les manuscrits do
Nonius Marcellus, grammairien latin de la fin du IIIe siècle. — Bergaigne.Sar un nouvel
envoi d"inscriptions recueillies dans l'Indo-Chine par M. Aymonier. — Rubiou. Sur une doublé
date (e'gypto-macédoniemie) contenue dans une stèle récemment acquise par le musée de
Bjulaq. — Casati. Éiiigraphie de la numismatique étrusque. — Senart. Apercu des princi-
pales questions qui sous le point de vue historique, se rettachent direetement aux inscri-
ptions de Piyadasi. — Lagneau. Des anesthésiques chirurgicaux dans l'antiquité et le moyen
àge, — Bdrbicr de Beynard. Rapport sur la mission accomplie par M. Basset dans le pajs
berbere, sous les auspices du gouverneur general de l'Algerie. — d'Arbois de Jubainviìlc.
Sur la découverte faite à Bourges par M. Boyer, archiviste du Cher, de deus inscriptions
où le noni du dieu Mars est accompagno d'épithètes gauloises. Dans l'ime de ces inscriptions
l'épithète est Mogetius, dans l'autre Eigisamus. — d'Hervey de Sainl-Denys. Trois
nouvelles cbinoises, traduites pour la première fois.
: Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. CI,
9-13. Paris, 1885. 4.°
9. Faye. Sur la nature cyclonique des taches du' soleil. Eéponse a une objeetion do
M. Tacchini. — Trend. Note concernant l'expérience de M. Bochefontaine sur l'origino du
choléra. — de Andrade Corvo. Sur le ròle de» bacilles, dans les ravages attribués ai
Phylloxera vastatrix. — Brame. Octaèdres à base carrée de soufre, dont la base est
physiquement un rhombe. — Quinquaud. Sur certains points de l'action physiologique du
Tangufn. — Arloing. Influence du soleil sur la végétation , la végétabilité et la virulenco
des cultures du Bacillus anthracis. — Dehérain. Sur les blo's à haut rendement. —
10. Berlhelot. Recherches sur l'isomerie dans la sèrie aromatique. Action des alcalis sur
les phénols à fonction mixte. — Gosselin et Hérel. Études sur le mode d'action du sous-
nitrate de bismuth dans le pansement des plaies. — Lecoq de Boisbaudran. Sur la fluoie-
cence des terres rares. — Revillout. Les anesthésies apparentes et les scnsations retardées
dans les névroses. — Bigourdan. Sur les changements récents survenus dans la nébuleuse
d'Andromede. — li. Observations de la nouvelle comète Brooks et la nouvelle planate (250),
faites à l'Observatoire de Paris (e'quatorial de la tour de l'Ouest). — Barbier. Tableau drs
principaux éléments des dix figurcs polyèdriques régulières. — Thollon. Nouveau dessin du
spectre solaire. — Rougerie. Sur un appareil productour du vent. — de Varigny. Sur la
période d'excitation latente de quelques muscles lisses de la vie de relation chez les InVv r-
tébrés. — Rochas. Des nerfs qui ont étó appelés vidiens chez les oiseaux. — Vayssière.
Sur l'organisation de la Truncatella. — Viguier. Sur les annélides pélagiques de la baie
d'Alger. — lleckel et Chareyre. Sur l'organisation anatomique des ascidies, dans les genres
Sarracenia,DarlingtoniaetNepenthes. — Viala et Ravaz. Le Black Rot amj-
ricain dans les vignobles francate. — Renou. Sur une ecousse de tremblement de terre, ìvs-
sentie à Orléans. — 11. Bertrand. Discours prononcé aux obsèques de M. Bouquet, au noni
de l'Académie des sciences. — llermite. Discours prononcé aux funérailles de M. Bouquet,
au noni de la Faculté des sciences. — Lecoq de Boisbaudran. Sur la fiuorescence des terres
rares. — Napoli et Abdank-Abakanowiez. Sur un nouveau modèle d'intégraphe. — Trève. Sur
les contre-mines sous-marines. — Bigourdan. Sur l'étoile nouvelle de la nébuleuse d'Andromede.
Observations de la comète Brooks, faites a l'Observatoire de Paris (équatorial de la tour de
— CCLIX —
l'Ouest). — Caliandreau et Fabry. Tables numériques destine'es a faciliter le calcul des éphé-
niérides des petites planètes. — Henry. Sur qnelques dérivés métliyléniques. — Girard.
Sur la fermentation panaire. — Lachmann. Rtcherches sur la morphologie et l'anatomie
des fougères. — Rollami. Sur le regime des eaux artésieunes de l'Oued Rir' et du bas
Sahara en general- — Diculafail. Application des lois de la Termochimie aux pbe'noraènes
ge'ologiques Minerais de manganése. — 12. Le Bon. Sur la genèse du choléra dans l'Inde,
et l'action des ptoma'ines volatiles. — Radav. Éléments de la comète Brooks. — Zenger.
Nouveau spectroscope stellaire. — Viallelon. Sur la fe'condation chez les Cépbalopodes. —
Chareyre et lleckel. Sur l'organisatìon anatomique des urnes du Cephalotus folli e u-
1 ari s Labili — 13. Tisserand. Snr la libration de la lune. — d'Abbadie. Sur les séismes. —
Guignet- Recherches sur les celluloses nitrìqu.is (fulmicoton). — Wroblewski. Sur la sépara-
tion de l'air atraosphérique liquéfié, en deux liquides différents. — Sire. Sur deus types nou-
veaux d'hygromètres à condensation. — Brame. Genèse des cristaux de soufre, en tables
carrées. — Chatin. Sur la mandibule des Hymnéoptères. — Uieulafail. Application de la
tberraocbimie à l'explication des phénomènes géologiques. Minerais de fer.
• Contributions to the North-American Ethnology. Voi. V. Washington, 1882. 4,°
Bau. On Cup-shaped and other Lapidarian Sculpture in the Old World and in Ame-
rica. — Fletcher. On Preistorie Trepbiiiing and Cranial Amulets. — Thomas. A study of
tbe Manuscript Troano.
":Cosmos, revue des scieuces. N. S. n. 32-35. Paris. 1885. 4.°
IAAO óS^o
fHandlingar (k. Svenska Vetenskaps-Akademiens). N. F. B. XVIII, XIX.
Stockholm, 1881-84. 4.°
xvin. Bubenson. Catalogue des aurores boréales observée en Suède depuis le XVIms
siècle jusqu'à l'année 1877 y comprise. — lleer. Nacbtrage zur fossilen Flora Gronlands. —
Cleve. On some new and little known diatoms. — Dillner. Sur les intégralus définies des
fonctions d'une variable complexe. — Nathorst. Sur quelques traces d'animaux sans ver-
tèbres et de lenr porte'e pale'ontologique. — xix. Edlund. Sur la résistance ólectrique du
vide. — Tallberg. Studien uber den Bau und das Wachstbum des Hummerpanzers und
Molluskenschalen. — Goés. On the reticulariau Rhizopoda of the Caribbean Sea. — Auri-
villius. Recensio critica Lepidopterorum Musei Ludovicae Ulricae quae descripsit C. a
Linné. — Lindstróm. On tbe Silurian Gastropoda and Pteropoda of Gettami. — Lovén. On
Pourtalesia a Genus of Echinoidea.
fJahrbucher der k. k. Central-Anstalt fiir Meteorologie und Erdmagnetisnuts.
N. F. Bd. XX, 1883. Wien, 1884. 4.°
! Jahresbericht (XI) der Gewerbeschule zu Bistritz in Siebenbiirgen. Bistritz,
1885. 8.°
ì Jahresbericht der Naturforscbenden Gesellschaft Graubundens. N. F. XXVIII
Jhg. 1883-84. Chur, 1885. 8.°
v. Pianta-Beichenau. Beitràge zur Kenntniss der biologischen Veibàltnisse bei der
Honigbiene. — u. balla Torre. Die hymenopterologischen Arbeiten Prof. Dr. Ani. FOrsters. —
l'eslalozzi. Beobachtungen ùber den Kreuzschnabel (Loxia curvirostra) ini Oberenga-
din. — Am Stein. Die Mollusken Graubundens.
•Jahresbericht (XXXIII) der Naturhistorischen Gesellschaft zu Hannover 1882-
83. Hannover, 1884. 8."
Struckntann. Ueber die bisher in der Provinz Hannover anfgefundenen fossilen und
— CCLX —
subfossilen Reste qiiartarer Saugethiere. — Hess. Die kleinen Feinde des Apfelbaumes
unter den Insecten.
•Jahresbericht der Naturhistorischen Gesellschaft zu Nurnberg 1884. Nufn-
berg, 1885. 8.°
Ragen. Die geologischen Verhaltnisse ini Arbcitsgebiete der Naturhistorischen Ge-
sellschaft Niirnberg.
• Jabresbericht des Vereins fiir Naturkunde zu Zwickau. 1884. Zwickau, 1885. 8."
1 "Jabresbericht uber die Fortschritte der classischen Alterthuinswissenschaft.
Jhg. XII, 10-11; XIII. 1. Berlin, 1885. 8.°
xn. 10-12. Schenkl. Jabresbericht iiber die spatereu griechischen Geschichtsschreiber
1813-1884. — Spcngel. Jabresbericht uber Terentius und die iibrigen scenischen Dichter
ausser Plautus fiir 1882 bis Mitte 1884. — lldmreich. Jabresbericht ube Tacitus 1880-
1884. — Siili. Jabresbericht uber das Vulgar- und Spatlatein aus den Jahren 1877-1883. —
Wecklein. Jahresbericht iiber die die griechische scenische Archaologie betreifende Litteratur
fur 1879-1884. — Keller. Jahresbericht iiber Naturgeschichte fiir 1883-1884. — Sin. 1.
Susemìhl. Bericht uber Aristuteles und die àltesten Peripatetiker fur 1884. — Guhrauer.
Bericht iiber die Erscheinungen auf dem Gebiete der antiken Musik von 1881-1884. —
Schiller. Jahresbericht iiber lomische Geschichte und Chronologie tur 1884.
tJahreshefte des Vereins fur vaterlandische Naturkunde in Wiirttemberg.
Jbg. XLI. Stuttgart, 1885. 8.°
v. Klein. Beitrage zur Bildung des Schadels der Knochenfische. IL — Wurm. Ueber
das Tetronerythrin. — Klunzinger. Ueber Bach- und Seeforellen. — Slembi. Aberrationen
von Schmetterlingen. — Krmiss. Beitrage zur Fauna Wiirttembergs. — Fraas. Die geolo-
gischen Verhaltnisse von Heilbroun und Umgegend. — l'robst. Ueber fossile Besteu von
Squalodon. — Schlichler. Ueber Lias Beta.
; Journal de Pbysique théorique et appliquée. 2e sér. t. IV, sept. 1885. Paris, 8.°
Dufet. Eecherches expérimcntales sur la variation des indices de réfraction sous l'in-
fiuence de la temperature. — Bouty et Foussereau. Sur l'emploi dos courants alternatila
pour la mesure des résistances liquides. — Bourbouse. Nouveaus modèles d'hygromètres.
"Journal des Sociétés scientifiques. l6r0 année, n. 35-38. Paris, 4."
•"Journal fiir die reine und Angewandte Mathematik. Bd.XCIX, 1. Berlin, 1885. 4.°
Minkowski. Ueber positive quadratisene Formen. — Kónigsberg. Ueber Eigenschaften
der durch Quadraturen algebraischer Functionen darstellbaren Integrale linearer uicht ho-
mogener Differentialgleichungen. — Thomé. Bemerkung zu der in Bd. 98 dieses Journals
enthalteneu Abhandhmg des Eterni Griinfeld: Zur Theorie der linearen Differential-
gleicbungen.
•Journal of the Chemical Society. N. CCLXXIV, Sept. 1885. London, 8.°
Divers and Tetsukichi- On the Action of Pyrosulpboric Acid upon Certain Metals.—
Ramsay and Young. A Mothod for Obtaining Constant Teniperatures. — Mcldula. Researcb.es
on Seeondary and Tertiary Azo-Compounds. — Hisco.'.. Note on the Spontaneous Pólyme-
risation of Volatile Hydrocarbons at tho Ordinary Atmospheric Temperature. — Ramsay
and Cundall. On the Non-existence of Gaseous Nìtrous Anhydride. — A. G- Perici/) and
11". //. Perkin. On some Derivatives of Anthraquinone.
•Journal (The American) of Philology. Voi. VI, 2. Baltimore, 1885. 8."
Ellioll. Contributions to a History of the French Language of Canada. I. — Kittredge.
Arm-pitting among the Greeks. — Perrìn. Pharsalia, Pharsalus, Palaepharsalus. — Alien.
Greek and Latin Inscriptions from Palestine.
— CCLXI —
• .Inumai (The American) of science. 3d Ser. Voi. XXX. n. 177. Sept. 1885.
New Haven, 8.°
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Virginia. — Becker. Impact Friclion and Faulting. — Lannky. Transmission of Light by
Wire Ganze Sereens. — Williams. Geological Relations of the Gypsum Deposits iu Cayuga
County, N. Y. — Perkins. Variation of the Magnetic permeability of Nickel at differenl
temperatures. — Van Hise. Eulargements of Hornblende fragments. — Kunz. Three Masses
of Meteoric Don from Glorie t a Mountain, near Canoncito, Santa Fé County, New Mexico.
•Journal (The qnarterlj) of the geological Society. Voi. XLI, 2, 3. Mai, Au-
gusti 1885. London, 8."
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Drift Deposits of Cohvyn Bay. — Vine. On Species of Phyllopora and Thamniscus
from the Lower Silurian Eocks near Welshpoòl. — Jukes-Browne. On the Boulder-claj oJ
Lincolnshire. — Teall. On the Metamorphosis of Dolente into Hornblende-schist. — Morgan.
On the S. W. Extension of the Clifton Fault. — Rutley. On Fulgurite from Mont Blanc
and on the Boutillenstein of Moldauthein. — Id. On Brecciated Porfido-rosso antico. —
Cole. On Hollow Spherulites and their Occurrence in ancien! British Lavas. — Tomes. On
Madreporaria from the Great Oolite of Oxford, Gloucester, and Somerset. — Ilulton. On
the Geology of New Zealand. — Callawaij. On the Granitic and Schistose Roclis of Northern
Donegal. — Boyd Dawkins. On a Skull of Ovibos moschatus from the Sea-bottom. —
3. Collins. On the Geology of the Rio-Tinto Mines. — Hutlon. On the Geological Position
of the " Weka-Pass Stone " of New Zealand. — Wakrs. On Chilostomatous Bryozoafrom
Aldinga and the River-Murray ClifFs, South Australia. — Jones. On the Ostracoda of the
Purbeck Formation, with Notes on the Wealden Species. — Judd. On the Tertiary and
Older Peridotites of Seotland. — Duncan. On the Structure of the Ambnlacra of some
Fossil Genera and Speciee of regalar Echinoidea. — Mcllard Reade. On the Action of
Land-ice at Great Ciosby, Lancashire. — Woodward. On an almost perfect Skeleton of
Rhytina gigas from the Pleistocene Peat-Deposits on Behring's Island. — lìulke. On
the Sternal Apparatus in Iguanodon. — Marr and Boberls. On the Lower Palieozoic
Rocks of the Neighbourhood of Haverfordwest. — Irving. On a General Section of the
Bagshot Strata from Aldershot to Wokingham.
f Lefnadsteckningar ofver k. Svenska Vetenskaps-Akademiens efter ar 1854
aflidna LedamSter. Bd. II, 2. Stockholm, 18S3. 8."
E. M. Fries. — H. Reuterdahl. — J. J- Nordstrom. — G. W. Gumaelius.
Magazin (Neues Lausitzisches). Bd. LXI, 1. Gòrlitz, 18S5. 8."
Schónwàld r. Der Budissiner Qaeisskreis. — Moschkau. Die prahistorischen AKerlhu-
nier der Oberlausitz and deren Fundstatten. — Knothe. Nachtrage zui- Presbyterologie des
Zittauer Weichbilds vor der Reformation. — Id. Die àltesten Besitzer der Herrschaft Gabel-
l.amberg.
• Mittheilungen aus dem Vereine der Naturfrennde in Keicheuberg. Jhg. XVI.
Reichenberg, 1885. 8.°
Bayer. Das Sehen der Thiere. — Schmid!. CTeber leachtende Jnsekten.
•Mérnoires couronnés et autres Mémoires publiés par l'Acad. r. des sciences
de Belgique. T XXXVI. Bruxelles, 1884. 8."
;■. La réaction de Perkin et les lois qui la régissent. — De Heen. E li de
physique comparée. — Sautreaux. Essai d'application de la geometrie à ooordonnéea polygo-
nales et polyédriqm - à la ri olution des équations du troisième et du quatrième degré - I
— COI, X 11 —
à la demonstration d'un certain nombre de théorèmes d'algebre supérieure. — WiUemt.
Notes et corrections sur l'Hippolyte d'Euripide. — Tibcrghien. Le temps
'Mémoires couronnés et Mémoires des savants étrangers publiés par l'Acail.
r. des sciences de Belgique. T. XLVI. Bruxelles, 1884. 4.°
Richald. Histoire des finauces publiques de la Belgique depuis 1830.
^Mémoires de l'Académie de Nimes. 8° sòr. t. VI, 1883. Nimes, 1884. 8.°
Puech. La ville de Nimes au XVIe siècle. — Magnen. Glanes botaniques dans le
Gard. — l'illard. Le socialisme d'Etat. — Balze. La mort de Vitellius de M. Rochegrosse.
tMémoires de l'Académie des sciences, belles lettres et arts de Lyon. CI. des
sciences, voi. XXVII ; CI. des letti es, voi. XXI, XXII. Lyon, 1884-85. 4.°
xxvn. Marmy. Sur les microbes au point de vue pathogénique et prophylactique. —
Locarci. Histoire des mollusques dans l'antiquité. — Lafun. Étude su'- les surfaces. —
xxi. Caillemer. Lettres inédites du card. Mazarin au cardinal Alphonse de Riehelieu. —
Rouger. Les idées nouvelles en economie politique. — Caillemer. Florus et Moduin. —
Chervcriat, Politique d'Urbain Vili pendant la guerre de trente ans. — Locard. Si r une
tombe romaine trouvée à Lyon. — Pariset. Sur un drap d'or arabe du XIII siècle. — Id.
Sur la Fabrique lyonnaise. — Berlioux. Le livre de Polybe sur les terres équatoriales.
f Mémoires de l'Académie des sciences, belles lettres et arts de Savoie. 3e sér.
t. X. Chambery, 1885. 8.°
De Lucianc. Antoine Champion chancelier de Savoie et sa famille. — Pillet. Urgo-
nien supérieur d'Aix les-Bains. — Marie-Girod. Les aliénés en Savoie. — Lamey. Sur le
regime de circulation de la masse fluide du soleil. — Detcost.es. La Savoie et se-i riches-
ses. — Pillet. Petite chronique (anonyme) d'un habitant d'Annecy de 1598 à 1G28.
tMémoires de l'Académie des sciences, inscriptions et belles lettres de Tou-
louse. 8e sér. t. VI. Toulouse, 1884. 4.°
Baillet. Expériences sur les inoculations du charbon. — Lavocat. Ceinture scapulo-
claviculaire des vertébrés. — Id. Transformation progressive des quadrumancs. — Clos.
Contribution à la morphologie du calice. — Duméril. Machiavel. — Baudouin. La vraie
chanson de Roland. — David. Sur les relations algébriques des fonctions 6. — Molins. Sur
les courbes gauebes. — David. Discussion d'une classe de courbes. — Joly. Études des psy-
cologie compare'e. — Timbal-Lagrave. Essai monographiques sur les Bupleurum.
^Mémoires de la Société géologique de France. 3e sér. t. Ili, 3. Paris, 1885. 4."
Cossmann. Contribution à l'étude de la faune de l'étage Bathonien en France.
(Gastropodes).
■^Mémoires de la Société nationale des sciences naturelles et matliématiques
de Cherbourg. 3e sér. t. VI. Paris, 1884. 8.°
Ramienski. Les organes végétatifs du Monotropa Hypopithys. — Liais. Sur le-;
perturbations planétaires et l'integration des e'quations diftcrentielles du mouvement des
corps célestes. — de Vrics. Sur l'affinité" des substances dissoutes pour l'eau. — Jouan. A
propos du peuplement de la Polin&ie. — Id. Nouvelles espèces de poissons de mer obser-
ve's à Cherbourg. — Kindberg. Eévision critique des Bryinées pleurocarpes.
+Mémoires et compte renda des travaux de la Société des ingéuieurs civile.
Mai 1885. Paris, 8.°
Guéroull. Notice sur les travaux exécutés à Sanit-Denis (Seine), 1882-1883, pour la
distribution des eaux du puits artdsien de la De"esse. — Bomches. Note sur le nouveau port
de Trieste.
— CCLXIII —
tMemoiva of the National Academy of Sciences. Voi. II (1883). Washington,
1884. 4.°
Langley. Eiperimental Detenni nation of Wawe Lengths in the invisihle Prismatic
Spectrum. — Brewer. On the subsidence of particlcs in Liquida. — Graiiam Ball. On the
Fonnation of a Deaf Variety of the Human Race.
fMemoirs of the r. Astronoraical Society. Voi. XLVIII, 2. 1884. London,
1885. 4.°
Seabroke. 4th Catalogue of Micrometrical Measures of Doublé Stara made at the Tempie
Observatory, Rugby. — Prilchard. On the Relative Proper Motions of 40 Stars in the
Pleiades, deterrained from Micrometrie and Meridional Observations. — Knobel. Observa-
tions of Mars at the Opposition of 1884. — Neison. On the Corrections required by
Hansen's Tables de la Lune. — Gogou. Sur une inégalité lunaire à longue période.
+ Minutes of proceedings of the Institution of Civil Engineers. Voi. LXXXI.
London, 1885. 8.°
Baker. The Metropolitan and Metropolitan District Railways. — Barry. The City Lines
and extensions of the Metropolitan and Districts Railways. — Stroudley. The Construction
uf Locomotive Engines. — Willans. The Electrical Regulation of the Speed of Steam-
Engines and other Motors for driving Dynamos.
+ Mittheilungen aus der Zoologischen Station zu Neapel. Bd. VI, 2. Berliu,
1885. 8."
Emery. Contribuzioni all'ittiologia. — Bemmelcn van. Ueber vermuthlicho nulimen-
tàre Kiemenspalten bei Elasmobranehiern. — Enl.z. Zur niiheren Kenntnis der Tintinno-
den. — Mayer. Die unpaaren Flossen der Selachier. — Krukenberg. Ueber die chemische
Eeschaffenheit der sog. Hornfaden bei Mnstelus und iiber die Zusammensetzung des kerati-
nosen Hullen um den Eiern vou Scyllium stellare.
• Mittheilungen der deutschen Gesellschaft fiir Natur- und Vòlkerkunde Osta-
siens. Heft 33. Aug. 1885. Yokohama, 4."
H àttero tt. Das Japanische Schwert. — von Zedlwitz. Japanitche Musikstuecke. — Mayel.
Ein Besuch in Corea. — Navmann. Ueber den Geologischen Bau der Japanischen Inseln. —
Fesca. Kleinere Mittheilung.
T Mittheilungen des Ornithologischen Vereines in Wien. Jhg. IX, n. 8-19.
Wien, 1885. 4.°
t.\Io[iatsblàtter de.s wissenschaftlichen Club in Wien. VI Jhg. n. 12. Wien,
1885. 8.°
1 Monographs of the United States Geological Survey. Voi. Ili, IV. Washington,
1882, 1883. 4."
in. Becker. Geology of the Comstock Lode and the Washoe District. — ìv. Lord.
Comstock mining and rniners.
: Naturforscher (Der). Jhg. XVIII. N. 32-36. Berlin, 1885. 4.°
'Notizblatt des Vereins fur Erdkunde zu Darmstadt und des mittelrheiuischen
geologischen Vereins. IV F. 5 H. Darmstadt, 1884. 8.°
Chclius. Beitrage zur geologischen Karte des Grossherzogthuras Hessen. — Neil. Re-
sultate der im Grossherzogthum Hessen fur die Zwecke der Europiiischen Gradmessung
ausgefiihrten Pràcisions Nivellements.
•Observations météorologiques suédoises pubi, par l'Acad. r. des scien
Voi. 20, 21. 1878, 1879. Stockholm, 1882-83. 1."
— CCLXIV —
"Oefversigt af Fiuska Vetenskaps-Societetens Fòrhandlingar. XXVI. 1883-8-4.
Helsingfors, 1884. 8."
Reti ter. Monomorium Fharaonis Linné, en nv Bende (ili var husro. — Id. Sibiriska
hemiptera. — Lemstróm. Pian for undersokning af polarljuset. — Id. Om finska polarexpe-
ditionen. — Hjelt. Om syntetik pimelinsyra. — Linìelóf. Amnarkning rórande teovin fòr
pensionskassor. — Esllandcr. S. Maria dell'Amuiiraglio i Palermo. — Lemstróm. Om finska
polarexpeditionens arbeten 1883-84. — Elfving. Ueber <las Verhalten der Grasknotea am
Klinostat. — Wiik. Mineralogiska ocb petrografiska meddelanden, — Mellìn. Om ett slag
af oiiudliga produkter, hvilka kivnna bestammas genoin gammafunktionen. — (gnatius.
Anmarkningar rfirande sàrskilda finska orters astronomiska làge.
'Ofversigt af k. Vetenskaps Akademiens Fòrhandlingar. Arg. 38-40 (1881-83).
Stockholm, 1881-84. 8."
•Tapers (Professional) of the Signal Service. N. XV. Washington, 1884. 4."
Langleij. Eesearcbes on solar beat and its absorption by the eartb's Atmosphere.
"Proceedings of the American Philosophical Society. Voi. XXI, n. 116. Phi-
ladelphia, 1884. 8.°
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in the Elasmobranch genus Didymodns. — Chase. Photodynamic Notes, No. IX. — Cop:.
Correction of Mautes of January 18. — Plrillips. Notes on the Codex Ramirez, with a
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Stromateidae. — Brockway. Theraometrical Observations in Quito, Ecuador. — Stttton Wall.
On some Indian Picture Pocks in Fayette Co. — Frazcr. Trap Dykes in the Archsean
Eocks of Sontheastern Pennsylvania. — Genlh. On Herderite. — Aihburner. Notes on the
Naturai Bridge of Virginia.
•Proceedings of the r. Geographical Society. N. M. S. Voi. VII, 9. Sept. 1885.
London, 8.°
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and rnins at Penjdeh. — Yambèry. The geographical nomenclature of the disputed country
between Merv and Herat. — Freshfiéld. Two recent russian travellers in the Caucasus. —
Lieut. Victor Giraud's and herr Reichard's explorations in the lake region of Central Africa.
: Publications (Dun Echt Observatory). Voi. III. London, 1885. 4.°
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year 1S83. Washington, 1884. 8."
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'Kevue historique. 10' année, t. XXIX, 1. Sept.-oct. 1885. Paris, 8."
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Ke'roualle, duchesse de Portsmouth, 1619-1731. — llcllot. Étude critique sur les sources
du Rosier des guerres. — Sterri. Denx lettres inédites de Mirabeau.
+ Kevue politique et littéraire. 3" sér. t. XXXVI, n. 10-13. Paris, 1885. 4."
•Revuo scientifique. 3" sér. t, XXXVI, n. 10-13. Paris, 1885. 4.°
^Science. Voi. VI, n. 133-136. New York, 1885. 4.°
Minol. A new endowment for research. — Thomas Alva Edison. — Pickertull . The
electric raihvay in New York. — A school for electrical engineering in Boston. — \V righi.
Electrical measuring instruments. — Hubbard. The Kongo Free State. — Faslrow. Com-
posite portraiture. — Lesley. Stanley's Kongo. — Todd. The future of the Lick obscivatory.
sStudies (Johus Hopkins University) in hstorical and politicai science. 3d Ser.
IX-X. Baltimore, 1885. 8."
Davis. Tuo Relations of the three Departments as Adjusted by a Century.
tTpyjrH PyecKaro 8HTOMOjroriraecKaro o6iu,ecTua.T. XVIII, 1884. C.-IIeTepóypn>,
1883-84. 8."
ChapockniltofT. Liste des Tenthredinides des environs de Lissiuo. — Chimkévilsch. Mé-
tamorphose de Systoechus nitidulus parasite de Orthoptères du genre Stauronotus. —
fladosskovsky. Quelques nouveaux Hyme'noptères d'Ara érique. — hi. Études hyménoptérolo-
giques. — Id. Fourmis de Cayenne franeaise. — Poléleye/f. Sur les stemmates et leur faculté
de vision chez les Phryganides. — lledemaiin. Beitrag II zur Schmetterlings-Fauna St.
Petersburg. — Morawtz. Anthidium Christophi nov. sp. — Sclivano/f. Myriapodes de Russie. —
Porlschinsky. Diptera europaea et asiatica nova aut minus cognita — Rybakow. Neue Kàfer
-Art aus Turkestan. — Id. Neue CassidaArt aus Ost-Sibirien. — Morawitz. Stelis ruficornis. —
Jacovle/f. Hemiptera Heteroptera des Astrachanischen Gebietes. — Erscholf. Deux expèces
nouvelles des Rhopaloeères de l'Asie centrale. — Purtschinsky. Sarcophilae Wohlfahrti
monographia. •
^Verbandlungen der Berliner Gesellschalt fur Anthropologie, Etimologie und
Urgeschichte. Sitz. 21 Marz n. 16 Mai 1885. Berlin, 8.°
fVerhandlungen der k. k. Zoologiscli-botanischen Gesellschaft in Wien. Jhg.
1885. Bd. XXXV. Halbjahr I. Wien, 1885. 8.°
Derg. Ueber die Lepidopteren-Gattung Laora Walk. — Bergli. Beitriige zur Kennt-
niss der Aeolidiaden. Vili. — Karpciles- Die Thierwelt des Loviticus (III Buch Moses). —
Lów. Beitrage zur Eenntniss der Oicadinen. — Mayr. Feigeuinsecten. — Mik. Cecido-
myia Beckiana n. sp. auf Inula Conyza DC. — Id. Einige dipterologisehe Bemer-
kungen. — Schlelterer. Die Hymenopteren-Gattung Gasteruptiun Latr. (Faenus aut). —
Deck. Zur Pilzflora Niederùsterreichs. III. — Braun. Beitrage zur Kenntniss einiger Arten
und Formen der Gattung Rosa. — Krasan- Ergiinzende Bemerkungen zur Abbandlung
..Ueber die geothermischen Verhaltnisse des Bodens " . — Rogenìwfer. C o r d i e e p s mili-
taris auf Arctia aulica. — ZuM.Ueber einige neue Pilze. Myxomyceten und Bakterien.
• Vieiteljabrschrift der Naturforsclienden Gesellschalt in Ziiricb. Jbg. XXVI-
XXIX. Ziiricb, 1881-84. 8."
xxix. Wulf. Astronomische Mittheil ingerì. — Maxer-Eymar. Dio Filiation der Belemnitcs
acuti. — Sehneebeli. Untersuchungen ini Gebiet der strahlenden Warme. — Frilz. Die Ve-
rànderlichkeit des Sonneudurchmessers. — llW/é/'. Bestiminung des Azimutes vom Rigi. —
Bl'llkttino-Rkxiuc'Nti — VOL. I. 34
— CCI.XV] —
Maurcr. Ueber die von General Ibaiiez angewandte Methode der Temperaturbestimmung
bei der Messstange seines Basisapparates. — Meyer. Matheraatische Mittheilungen. — Weiler.
Ueber einige Flàchen, auf denen Schaaren von Kegelschnitten liegen. — Fliegner. Ueber
eiDige Expansions-Curven der gesàttigten Dampfe. — Wolf. Astronoraische Mittheilungen. —
Hitler. Das Tragheitsmoment eines Liniensysteras. — Mayer-Eymar. Die Panopaeen der
Molasse. — Fiedler .Georaetrische Mittheilungen.
+ Wochenschrift des ost. Ingenieur- und Architekten-Vereines. Jhg. X, n. 36-40.
Wien, 1885. 4."
+ Zeitschrift der Gesellschaft fiir Schleswig-Holstein-Lauenburgische Geschichte.
Bd. XIV. Kiel, 1884. 8."
Steffenhagen. Die Klosterbibliotbek zu Bordesholm und die Gottorfer Bibliothek. —
Welzeì. Die Reste der Bordesholmer Bibliothek in Kopenhagen. — Wolff. Das ehemalige
Franciscanerkloster zu Flensburg. — Meslorf. Zur Geschichte der Spitzen. — Sle/fenlutgen-
Ein Codex Ranzovianus.
*Zeitschrift der ost. Gesellschaft fur Meteorologie. Bd. XX, Sept. 1885.
Wien, 4.°
Pemter. Stundliche Beobachtungen auf Pike's Peak und Mt. Washington.
+Zeitschrift (Historische). N. F. Bd. XVIII, 3. Miinchen, 1885. 8.°
Blasendurff. Ftìnfzig Briefe BliicberV — Lang. Karl Friedrich Reinhard in Florciiz.
+Zeitung (Arcliaeologiscbe) herausg. v. Arcbaeol. Institut des deutschenReichs.
Jhg. XLIII, 1885 Heft 2. Berlin, 4.°
Walter*. Die Eroten des Praxiteles. — von Duhn. Die Gotterversammlung am Ostfries
des Parthenon. — Lehnerdt. Heraklcs und Acheloos. — Mayer.' Lamia. — Furlwànglcr.
Griechische Vasen des s. g. geometrischen Stils. — Frànkel. Inschriften aus Mytilene. —
hi. Hermes als Kind.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di ottobre 1885.
Pubblicazioni nazionali.
* Amari M. — La guerra del Vespro siciliano. 9a ediz. voi. I-III. Milano,
1886. 8.°
♦Anniversario (X) della Società toscana di scienze naturali e cinquantesimo
d'insegnamento del prof. G. Meneghini. XIV dee. 1884. Pisa, 1885. 4.°
*Castì E. — Relazione sulla Biblioteca S. Tommasi nell'Aquila. 1884-85. Aquila,
1885. 4.°
*Codex diplomatici^ cavensis. Tom. VI. Mediolani, 1884. 4."
* Garbini A. — Guida alla bacteriologia. Verona, 1886. 8.°
* Leonardelli G. — Le isole Apsirtidi. Roma, 1885. 8.°
^Macchiati L. — Contribuzione alla flora briologica dei dintorni di Cuneo. Fi-
renze, 1885. 8.°
*Millosevich E. — Sulle stelle boreali fino a — 1° inclusivo dette « anony-
mous » del Catalogo di Yarnall. Roma, 1885. 4.°
"Movimento dello Stato civile. Anno XXIII, 1884. Roma, 1885. 4.°
— CCIAVII —
*Nigra C. — Canzoni popolari del Piemonte. — Il moro Saracino. Paris,
1885. 8.°
*Nota A. — Amore. Commedia. Sanremo, 1885. 8.°
* Patini Ph. — Du processus morbide du choléra asiatique, de sa période de
mort apparente et de la loi mathématique qui le régit. Marseille, 1881. 8.°
*Petruccelli della Gattina. — La Esposizione d'igiene a Londra nell'anno 1884.
Roma, 1885. 8.°
• Prola-Giurlco N. — 1. Sulla Ditana digitifolia quale galattoforo. — 2.
Sul Rhamnus alaternus e sul Ligustri! m vulgare quali anti-
galattofori. — 3. Sul Balsamo Opodeldoch contro le scottature e
l'avvelenamento con acido fenico. Napoli, 1885. 8.°
'Sannia A. — Lezioni di geometria proiettiva dettate nella Università di
Napoli. Notizia di G. Torelli. Napoli, 1885. 4."
•Statistica dell'istruzione elementare per l'anno scolastico 1882-83. Roma,
1885. 4.°
*Tunisi D. — Il laudano avanti la scienza. Vicenza, 1885.
*/</. — Cura specifica del cholera. 8a ed. Vicenza, 1884. 8."
Pubblicazioni estere.
*Bredichin Tk. — Révision des valeurs numériques de la force repulsive.
Moscou, 1885. 8.°
•Carte géologique de la Belgique. — Feueilles de Heers, Sl Trond, Landen.
Lamorteati, Ruette, Virton, Modars. Bruxelles, 1884.
•Compte general de l'administration de la Justice criminelle en France et en
Algerie pendant l'année 1883. Paris, 1885. 4.°
•Compte géuéral de la justice civile et commerciale en France et en Algerie
pendant l'année 1883. Paris, 1885. 4.°
* Drufjel A von — Monumenta tridentina. Beitrage zur Geschichte des Concila
vou Trient. Heft II. Juni-Dec. 1545. Miinchen, 1885. 4."
■Festscbrift der Naturwiss. Gesellschaft Jsis in Dresden zur Fejer ihres
50jaurigeu Bestehens am 14 Mai 1885. Dresden, 1885. 8."
*Iìagen S. J. and Holden T. S. — A catalogue of 1001 southern stars for
1850.0 from observations by signor Tacchini, at Palermo, in the years
1867-1869. 4.°
•/,/. id. — A list of 437 southern stars for 1850,0 derived from Washing-
ton transit Circle observations and compared with observations at the
Cape of Good Hope, Cordoba and with Yarnall's Catalogue. 4.°
■Ihòhouse IV. — The theory and practice of ancient education. Oxford,
1885. 8.°
"Kanitz A. — Campanulaceae brasilienses. S. 1. e a. f.°
• 1,1. — Risultati botanici della spedizione centrale-asiatica del conte Széchenyi.
Budapest, 1885. 8.°
— CCLXVH1 —
*Lenha$sék Jos. von — Die Ausgrabungen zu Sszeged-Oethalom in Ungani.
Budapest, 1884. 4."
* Lewis H. Carvill. — A great trap dyke across Southeastern Pennsylvania.
Philadelpbia, 1885. 8.°
^Lunds Universitets Biblioteks Accession-Katalog 1883. Lund, 1884. 8.°
• Nederlandsch-indisch Plakaatboek, 1602, 1811. Batavia, 1885. 8.°
*Oertel K. — Astronomische Bestimmung der Polbohen auf den Punkten
Irscbenberg Hohensteig und Kampenwand. Munehen, 1885. 4.°
* Ohlenschlager F. — Sage und Forschung. Miinchen, 1885. 4.°
^ Olenine A. — Lettre à un dilettante anonyme sur l'onvrage intitulé «Beai
Museo borbonico». St. Pétersbourg, 1882. 8.°
*Perissini G. — Sulla determinazione della temperatura delle acque nelle con-
dotture. Trieste, 1880. 4.n
*Phillips H. Jr. — Volk songs translated from tbe Acta comparationis litte-
rarum universarum. Pliiladelpbia, 1885. 16.°
*vom Rath G. — Vortràge und Mittlieilungen. Bonn, 1885. 8.°
*Séance publique de l'Académie des sciences, agriculture, arts et belles lettres
d'Aix. 1883, 1884. Aix, 8.°
*Société r. hongroise des sciences naturelles (Le passe et le présent de la...)
redige par le Secrétaire. Budapest, 1885. 8."
*Universidad centrai de Madrid. — Memoria estadistica de curso del 1883
a 1884 y Anuario de 1884-85. Madrid, 1885. 4.°
*Verslag van de aanwisten der k. Bibliotheek gedurende het jaar 1884.
'S Gravenhage, 1885. 8.°
*Whitney W. Dw. — The roots, verbal-forms and primary derivatives of the
Sanskrit language. Leipzig, 1885. 8.°
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di ottobre 1885.
Pubblicazioni, nazionali.
'Annali di agricoltura 1885. N. 103. Roma, 8.°
La filossera in Italia nel 1884.
fAnnali di cbimica medico-farmaceutica e di farmacologia. 1885, n. 2. Mi-
lano, 1885. 8.°
Cervello e Valenti. Sopra gli effetti combinati della morfina e della paraldeide. —
Pellacani. Intorno ai principi attivi della piscidia eritrina. — Bizio. L'applicazione del ni-
trato d'argento all'esame chimico degli olii confutata. — Spica e Discaro. Alcuue notizie
sull'arum italicum. — Giacosa. I veleni cianici.
'Archivio storico lombardo. Ser. 2\ anno XII, f. 3°. Milano, 1885. 8.°
Carnevali. La morte di Enrico IV di Francia e la sua politica italiana, secondo i do-
cumenti mantovani. — Gianandrea. Della signoria di Francesco Sforza nella Marca, secondo
le Memorie e i documenti dell'Archivio Settempedano. — Spinelli. Carme in morte di Cico
— CCLXIX —
Simonetta. — Morigeri. L'arte del minio nel ducato di Milano, dal secolo XIII al XVI.
Appunti tratti dalle memorie postume del marchese Gerolamo d'Adda. — Caffi. I Solari,
artisti lombardi nella Venezia. — Media. Letteratura poetica viscontea. — Casati. Docu-
menti sul palazzo chiamato « Il banco Mediceo ». — Id. Le pitture di Bernardino Lanino
nella chiesa di S. Magno in Legnano.
■Ateneo veneto. Serie IX, voi. II, 1-2, 3. Venezia, 1885. 8.°
1-2. Luciani. Carlo Combi, commemorazione. — Marchesi. Venezia nell'età del rinasci-
mento. — Donatelli. Echi dell'infinito. — Glasi. Per il centenario di Alessandro Manzoni. —
Cordenons Sul meccanismo delle eruzioni vulcaniche e Geiseriane. — Pasqualino. Posina e il
suo territorio nei rapporti fisico-medico-storico-statistici. — Cassani. Geometria pura eucli-
dea degli spazi superiori. — Nardi. Emanuele Valenziani, racconto. — De Lucchi. Francesco
Rossetti. — Anfiosso. Gli animali nel mondo estetico.
•Atti della Società dei Naturalisti di Modena. Memorie. Ser. 3% voi IV. Mo-
della, 1885. 8.°
Bergonzini. Sulla struttura dello stomaco dell' A 1 e e d o li ispida. — Camus e Penzig.
Illustrazione dell'erbario estense. — Lepori. Il Venturone in Sardegna. — Mazzetti e
PanlaneUi. Fauna fossile di Montese. Parte 1*. — Picaijlia. Pediculini dell'Istituto anatomo
zoologico della r. Università di Modena.
•'Atti della Società toscana di scienze naturali. Processi verbali. Voi. IV.
Adunanza del 28 giugno 1885. Pisa, 8.°
t Atti del r. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. T. Ili, ser. 6a, disp. 9.
Venezia, 1885. 8.°
Ferrai. Lettere inedite di Donato Giaunotti. — Luzzatli. Delle alterazioni e delle
transformazioni del tipo monetario nei loro rapporti con la moneta ideale. — Teza. Intorno
a due inscrizioni senesi. — Canestrini. Prospetto dell'acarofauna italiana. — De Giovanni.
Sull'asfisia dell'estremità. — Dall'Acqua Giusti. L'arco acuto e i Guelfi. — Succhia. Pro-
posta di una regola precisa per determinare la forma e le dimensioni necessarie alla fer-
mezza durabile degli argini di terra, ordinati a contenere alte piene di gran fiumi reali. —
Lussana. La storia antica del caffè.
^Bollettino consolare. Voi. XXI, f. 9. Roma, 1885. 8.°
Gallian. Eapporto sul traffico generale tra l'India e l'Italia, nel quinquennio 1879-80,
1883-S4. — Froehlich. Il canale marittimo di Manchester. Sanzione del Parlamento. —
Avezzana. Relazione annuale sulla situazione agricola dell'Irlanda nel 188J. — Parodi. Rap-
porto commerciale per l'anno 1884 (Messico). — Lambertenghi. Prospetti della navigazione
e del commercio in san Francisco per l'anno 1884. — Guglielmi. Cenni statistici sul movi-
mento commerciale e di navigazione del porto di Trebisonda e scali dipendenti da questo
disfretto consolare durante l'ani. o 1
•Bollettino decadico pubblicato per cura dell'Osservatorio centrale del r. Col-
legio C. Alberto. Anno XIV (1884-85), n. 2. Torino, 1885.4."
•Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, 19,
20. Napoli, 1885. 4.°
•Bollettino della Società geografica italiana. Ser. 2%vol.X,9, 10. Roma, 1885. 8.°
9. Dalla Vedova. Pellegrino Matteucci ed il suo Diario inedita. — Paulilschke. Notizie
dall'Harar. — Le navigazioni di A. Malaspina (1789-1794). — Manfroni. L'opera del co-
mandante De Amezaga. — Gi/jlioli. Piicerche intorno alla corologia di i vertebrati. — 10.
Pennesi. L'arcipelago delle Caroline e delle Palaos. — Ragazzi. Notizie mediche raccolte
nel viaggio da Assab all'Abissinia. — Fea. Lettere dalla Birmania. — I lavori geografici
— CCLXX —
di Antonio Raimondi. — Le « Note di viaggio » del conte L. dal Verme. — Giglioli. Ri-
cerche intorno alla corologia dei vertebrati. — La Conferenza coloniale della Società afri-
cana d'Italia.
'Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia 1885. N. 7 e 8. Luglio e agosto.
1885. Roma, 8.°
Mazzuoli. Sul giacimento cuprifero della Gallinaria. — Cortese. Ricognizione geolo-
gica da Buffaloria a Potenza.
"Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, 1885, n. 62-68. Roma, 4.°
*Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, n. 18. Roma, 1885.4.°
* Bollettino mensuale dell'Osservatorio del Collegio C. Alberto. Ser. 2% voi. V, 6.
Torino, 1885. 4.°
Denza. Le osservazioni meteorologiche eseguite da G. Bove nelle missioni. — Palmieri.
Il Vesuvio dall'eruzione del 26 aprile 1872 fino a maggio 1885.
^Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VII, 1885, otto-
bre Roma, 4.°
♦Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885, n. 37-40. Roma, 4.°
♦Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, n. 9. sett.
1885. Roma, 4.°
^Bollettino della r. Accademia medica di Roma. Anno XI, 6. Roma, 1885. 8.°
Scalzi. Sulle condizioni igieniche degli ospedali di Roma. — Angelucci. Dna nuova
teoria sulla visione.
^Cimento (Il nuovo). 3" ser. t. XVIII, luglio-agosto 1885. Pisa, 8.°
Rolli. L'elettrocalorimetro confrontato col termometro di Riess. — Ferraris. Ricerche
teoriche e sperimentali sul generatore Gaulard e Gibbs. — Righi. Sulla fotografia delle scin-
tille elettriche, ed in particolare di quelle prodotte nell'acqua. — Id. Nuove ricerche sul
fenomeno di Kerr. — Basso. Fenomeni di riflessione cristallina interpretati secondo la teoria
elettromagnetica della luce. — Somigliana. Sopra l'equilibrio di un corpo elastico isotropo.
•Filosofia (La) delle scuole italiane. Anno XVI, voi. XXXII, 2. Roma, 1885. 8.°
Ferri. Un libro recente di psicofisiologia. L'ipnotismo. — Mosci. Sulla natura logica
delle conoscenze matematiche. Contribuzione alla teorica della conoscenza. — Credaro. Que-
stioni kantiane. — Dobba. Un nuovo libro sulla storia della filosofia.
*Giornale (Nuovo) botanico italiano. Voi. XVII, 4. Firenze, 1885. 8.°
Mattirolo. Sullo sviluppo e sulla natura dei tegumenti seminali sul genere Tilia
Linn. — Macchiati. Contribuzione alla flora briologca dei dintorni di Cuneo.
■Gazzetta chimica italiana. Anno XV, 18S5, f. 6°. Palermo, 1885. 8.°
Grimaldi. Sulla variazione di temperatura del massimo di densità dell'acqua colla
pressione. — Bonella. Sopra alcuni anisati. — Mazzara. Nuovi azoderivati del carvacrol. —
Ciamician e-Silber. Studi sui composti della serie del pirrolo. Parte IX. Sull'azione del-
l'acido nitrico sul pirrilmetilchetone. — Coppola. Sulla piridincolina. piridineurina e piri-
dinmuscarina e sulla funzione fisiologica dell'etile, dell'idrossietile, del diidrossietile e del
vinile nelle basi quaternarie. — Vanni. SuII'k- naftilamminftaleina.
■^Miscellanea di storia italiana edita per cura della r. Deputazione di storia
patria. Tomo XXIV. Torino, 1885. 8."
Manno. Diario dell'assedio di Torino del 1640 di anonimo contemporaneo. — Vesmc.
Vau Dyck, peintre de portraits des princes de Savoie. — Intra. Guglielmo Braghiroli. —
— CCLX.NI —
Cumino. Il conte Luigi Montagnini. — Sommi Pici-nardi. Di un tentativo fatto dai Francesi
per impadronirsi d<l castrilo di Cremona nel 1577. — Dionisiotti. Commemorazione di
C. Benna. — Curutti. Relazione nella Corte d'Inghilterra del consigliere di Stato P. Mella-
rède plenipotenziario di Savoia al Congresso di Utrecht. — Provana di Collegno. La dona-
zione di Teutcario ossia Curaiana dal secolo IX al XV. — Promis. Testamento di Ben-
venuto S. Giorgio. — Due. Docurnents sur l'histoire ecclesiastique du moyen age. — Cipolla
et Manno. Indices chronologici ad scriptores rerum italicarum quos L. A. Muratorius collegit.
t Monumenti storici pubblicati dalla r. Deputazione veneta di storia patria.
Ser. 4". Miscellanea, voi. III. Venezia, 1885. 4.°
'Rivista di artiglieria e genio. Settembre, 1885. Roma, 8."
Circa gli effetti del bomhardamento per le piazze e per le popolazioni. — Orili t.
Le ferrovie di costruzione speditiva per usi militari. — Sachero. Intorno al perforamento
delle piastre-corazze. Versione dal tedesco. — Bocchi. Ordinamento e servizio dell'arma
del Genio presso gli eserciti europei. — Una protesta del sig. Bashfort.
{ Rivista di viticoltura ed enologia. Anno IX, 18-19. Conegliano, 1885.8."
Cerktli. I vini italiani nel Belgio. — Cettolini. Sulla transformazione dei viticci in
grappoli e sull'ingrossimento artificiale degli acini e dei grappoli.
"^Rivista mensile del Club alpino italiano. Voi. IV, n. 9. Torino, 1885. 8."
fRivista scientifico-industriale. Anno XVII, 15-17. Firenze, 1885. 8.°
Piazzali. Trasporto e distribuzione di elettricità per mezzo dei trasformatori ad indu-
zione ; I. Sistema Gaulard e Gibbs. — Marangoni. Riflessioni sugli appunti fatti ad alcuni
miei lavori. — Sul potere emissivo delle scintille elettriche. — I veri eteri nitrosi degli
alcool: atilico, etilenico e butilico terziario. — Decomposizione della ghisa sotto l'azione
del calore. — La vita animale nelle Alpi.
•Telegrafista (II). Anno V, 8. Roma, 1885. 8.°
Cardarelli. Misura delLi resistenza di un sistema contenente forze elettromotrici. —
.1. Inclusione di apparati Hughes ad arco doppio.
Pubblicazioni estere.
ìAbhandlungen der philol.-histor. Classe der Kóu. Sachsischen Gesellschaft
der Wissenschaften. Bd. X, 2. Leipzig, 1885. 4."
Leskicn. Untersuchungen ueber Quantitat und Betonung in den Slavischen Sprachen.
Acta Mathematica. VII, 1. Stokholm, 1885. 4.°
Poincaré. Sur un théorème de M. Fuchs. — Phragmén. Sur un théorème concernant
Ics fonctions elliptiques. — hi. Ueber die Begrenzungen von Continua. — Kreij. Ueber Sy-
steme von riancurven. — Lipschilz. Déduction arithme'tique d'une relation due a Jaeobi. —
Nello. Zur Theorie der Elimination.
TAnnales (Nouvelles) de mathématiques. Oct. 1885. Paris, 8.°
Pelicol. Loi de probabilitó des dcarts. — Juhd-Rénoy. Théorèmes sur l'ellipse et l'hy-
perbole equilatere.
^Annales de la Société entomologique de Belgique. T. XXVIII. Bruxelles,
1884. 8.°
Dwjis. Métamorphoses de la Leptinot arsa undeciraline ata Stài.— Id. Méta-
m .rphoses du Tropisternus lateralis Fab. — Id. Métamorphoses du Mallodon
angustatum Thomson. — Prudhomme de Borre. Tentameli Catalogi Glomeridarnm hu-
cnsque descriptarum. — Selys-Longcliamps. Revision des Diplax paléarctiqnes. — Lameere.
— CCLXXII —
Longicornes recueillis pai feu Camille Van Volxem au Brésil et à la Piata. — Id. Matériaux
pour servir à la faana de la RL!publique de Venezuela.
tAnnales de la Société géologique de Belgique. T. X. Liége, 1882-83. 8."
Delvaux. Sur le forage d'un puits artésien exécuté à la fabrique de MM. Dupont
freres. — Malalse. Sur la composition du massif ardoisier du Brabant. — Ubaghs. La mà-
choire de la Chelonia Hoffraanni Gray. — Cesaro et Despret. La Eichellite, nou-
velle espèce minerale des environs de Visé. — ■ Fraipont. Sur les crinoides du famonnieii
de Belgique.
^Amiales de la Société r. malaeologique de Belgique. T. XIX, année 1884.
Bruxelles, 1885. 8."
Dolfus. Le terrain quaternaire d'Qstende et le Corbioula flurainalis. — Vanden
Broeck. Contribution à l'e'tude des sables plioeènes diestiens.
fAnnales des ponts et chaussées. 1885. Aoùt. Paris, 8."
Demule, Marlin et Mallel. Paroles prononcées sur la tombe de M. E. Bellot. — Guillaume.
Notice sur la statique grapbique. — Turbe. L'aneienne Ecole de ponts et chaussées. — Jacquet.
Étude sur le mode de navigation à appliquer sur le Khóne entre Lyon et Marseille. —
Dazili. Dure'e des éclusages et marche des bateaux sur le Canal de Bourgogne. — Pelle-
Ireau. Note sur un répartiteur d'eau et sur son application a la police des irrigations.
■•Annuaire de la Société météorologique de Prarice. 1885. Janvier, 8.°
De Tastes. Sur la the'orie des variations brusques que présentcnt ks courbes du baro-
mètre enregistreur pendant les orages.
•Anzeiger (Zoologischer). Jhg. Vili, n. 205, 206, 207. Leipzig, 1885. 8.°
205. GoetU: Ueber die Entwicklung dei Aureli a aurita und der Cotylorbiza
borbonica. — Liil. Ueber einzellige Druseii ini Blasenepithel der Amphibien. — Daur. Ou
the sternal apparatus in Iguanodon. — 206. Zacharias. Ueber das Ergebnis einer faunistischen
Excurrion in's Isor-, Riesen- und Glatzer Gebirge. — Ostrooumo/f. Extrait de l'oeuvre sul-
la Morphologie des bryozoaires marines. — Baur. Einige Bemerkungen ueber die Ossifica-
tion der langen Knochen. — Korschell. Zur Frage nach dem Ursprung der Verschiedenen
Zellenelemente der Insectenovarien. — 207. Id. Zur Frage nach dem Ursprung ecc.. — Grosglik.
Zur Morphologie der Eopfniere der Fische. — Haller. Ueber das blaue Hochzeitskleid des
Grasfrosches.
+Beiblàtter zu den Annalen der Physik und Chemie. Bd. IX, 9. Leipzig,
1885. 8.°
1'BeoV>achtungen der Temperatili- des Erdbodens im Tifliser physicalischeu
Observatorium ira Jabre 1882, 1883. Tiflis, 1885. 4.°
•Boletin de la Sociedad geogràfica de Madrid. Tomo XIX, 3. Madrid, 1885. 8.°
Rebuella. Puerto de la Luz en la isla de Gran Canaria. — Butrón. Memoria sobro las
islas Caiolinas y Palaos. — de Furando. De Llanes à Covadonga. Excursión geogràflco-
pintoresca. — Ami. Capello 6 Ivens. La travesia del Africa meridional.
'Bulletin des sciences mathématiques. 2e sér. t. IX, oct. 1885. Paris, 8."
Bachmann. Ueber die Bewegung eines Punktes. — Pfei/fer. Formeln fiir den Inhalt
der Kegelflache. — Sclilegel. Bestimmung der Konstanten der spliaerischen Kettenlinie..
•^Civilingenieur (Der). Jhg. 1885, Heft 6. Leipzig, 1885. 4.°
Nagel. Mittheiliingen aus dem Gebiete der Geodiisie. — Zahikjans. Kinetische Ana-
lyse der Actionsturbinen mit freiem Stralli.
— CCLXXI11 —
tCompte renda des séances et travaux de l'Académie des scieuces morales
et politiques. Octobre 1885. Paris, 8.°
Zi Iter. L'empereur Frédéric II a-t-il voulu s'emparer du pourvoir spirituel dans la
chrétienté et se faire pape? — Ceffroy. Notice nécrologique sur M. le comte Terenzio Ma-
miani. — Id. Discours prononcé anx funérailles de M. Vuitry. — Passy. L'instruction des
feinmes. L'Etat et l'initiative privée.
f Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences. T. CI,
n. 14-17. Paris, 1885. 4.°
14. Janssen. Analyse spectrale des éléments de l'atmosphère terrestre. — BertheM.
Études terraiques sur la sèrie aromatique: Des phénols à fonction coniplexe. — Millardet.
Sur le traitement du mildew et du rot. — Perrey. Sur la destruction du mildew par le
sulfate de cuivre. — Larreguy de Civricux. Sur l'invasion du mildew dans le nord de
la Touraine en 1885. — llalphcn. Sur les formes quadrat:ques dans la théorie des équa-
tions différentielles linéaires. — Richet. De l'action physiologique des sels de rubidium. —
Laulaniè. Sur les phénomènes intimes de la contraction ruusculaire dans les faisceaux pri-
mitifs striés. — Arloing. Marche des lesiona consécutives a l'inoculation de la tuberculose
de l'hoinuie chez le lapin et le cobaye. Application à l'étude de l'inoculation et de la réi-
noculation de la tuberculose. — Crié. Le centre de végétation armorlcain. — Dieulafait.
Application de la Thermochiraie à l'explication des phénomènes géologiques. Principe gene-
ral. Minerais de manganése. — Diamilla-Muller. Sur des tourbillons observés par des aéro-
nautes. — Réveillière. Sur un metèore observé à Saigon, dans la soirée du 22 aoùt. —
15. Ducliarlre. L'ceuvre botanique de M. Charles-Edmond Boissier. — Berthetot. Sur la neu-
tralisation des acides aromatiques. — [d. Sur divers phénols. — Lcewy. Sur le premier
volume des « Annales de l'Observatoire de Bordeaux ». — Millardet et Gayon. Effets du mil-
dew snr la vigne. Influence d'un traitement efficace. — Maumené. Observations relatives
à la nature du snere interverti et à la fermentation élective. — Bigourdan. Observations
de la nouvelle planète (251) Palisa, faites à l'Observatoire de Paris (équatorial de la tour
de l'Ouest). — Rambaud- Observations de la comète Brooks et de la nouvelle planète Talise
(250), faites à l'Observatoire d'Alger au télescope de 0m,50. — Ditte. Recherches sur le
vanadiuni; propriétés de l'acide vanadique. — Pagès. Analyse cinématique de la locomotion
du chev.il. — Laulaniè. Sur les phénomènes intimes de la contraction musculaire, dans les
faisceaux primitifs striés. — Ridici. De l'action physiologique des sels de lithium, de po-
tassium et de rubidium. — Boutan. Sur le développement de la Fissurelle. — Yung. In-
fluence de l'eau salée sur le développement des laives de grenouille. — Tissandier. Sur les
mouvements des aérostats. — Cìiicandard. Observations relatives anx expériences de M. Aimé
Girard sur la fermentation panaire. — 16. Bouquet de la Grye. Sur l'établissement d'un
laboratoiie pour le mesurage des plaques photographiques du passage de Vé.ms. — Gaudry.
Sur les Dinocératidés que M. Marsh a recueillis dans l'eocène du Wyoming. — de Jonquiè-
res. Sur les transformations géométriques birationnelles d'ordre x. — Forel Les ravins sous-
lacustres des fleuves glaciaires. — Meunier. Sur la classification et l'origine des météorites. —
Razel. Snr la latitude de l'Observatoire de Bordeaux (Floirac). — P.card. Sur les intégrales
de différentielles totales de seconde espèce. — Schotite. Questions qui se rapportent à un
faisceau de cubiques planes. — Drillouin. Sur la torsion des prismes. — de Lalande. Sur
un nouvel appareil de mesure des conrantes électriques. — Utrcadier. Sur la théorie du
téléphone électromagnétique transmettenr. — Renard. Sus l'électrolyse des sels. — Engel.
Combinaison du carbonate neutre de magnèsie avec le bicarbonate de potasse. — Audoi/naud.
Falsifications de l'huile d'olive comestible. — Pouchel. Sur le développement des dents du
Cachalot. — Beauregard. Sur le mode de développmeut de l'Epicauta verticalis.—
Yesque. Sur le prétendu iòle des tissus vivants du bois, dans i'ascension de la seve. —
Bollettiko-Bendicokti — V"I. f. 35
— CCI.XXIV —
Martini. Sur une trombe observée à Shanghai, le 21 aoùt 1885. — Dechevrens. Sur la raème
trombe. — 17. Pasteur. Méthode pour prevenir la rage après morsure. — Vulpian. Remar-
ques à propos de la Communication de M. Pasteur. — Larrey. Observation relative à la
mSme Communication. — Bouley. Remarques au sujet de la mème Communication. —
Pasteur. Réponse aux remarques de MM. Vulpian, Bouley et Larrey. — Berlhelol. Fixation
directe de l'azote atmosphérique libre par certains terrains argileux. —de Lacaze-Duthiers
et YvesDelage. Les Cynthiadés des còtes de France: type Cynthiamorus. — Faye. Note
relative à de récentes Communications sur les trombes. — Deprez. Expériences de trans-
mission de la force par l'éleetricité entre Paris et Creil. — Hugoniot. Sur la propagatici
du mouvement dans les corps, et spécialeinent dans les gaz parfaits. — llemberl et Henry.
Sur un nouveau procède de fabrication de gaz hydrogène. — Perrotin. Dècouverte d'une
nouvelle petite planète, à l'Observatoire de Nice. — Trouvelot. Remarques sur l'étoile nou-
velle de la nébuleuse d'Andromede. — Renan. Application des nouvelles méthodes de
M. Lcewy pour la détermination des coordonuées absolues des étoiles circompol.tires, sans
qu'il soit nécessaire de connaitre les constantes instrumentales (distances polaires). —
Schoute. Questions qui se rapportent à un faìsceau de cubiques planes. — Guccia. Sur les
transformations géométriques planes birationnelles. — Maximovilch. Equations différentielles
générales qui se ramèuent aux quadiatures. — de Thierry. Sur un nouveau spectroscope
d'absorption. — Engel. Sur un nouveau carbonate neutre de magnèsie. — Henry. Sur la
volatilité dans les composte organiques mixtes. — Arloing. Propriétés zymotiques de cer-
taines virus. — Parinaud. Sur l'existence de deux espèces de sensibilité à la lumière. —
Cazeneuve et Lèpine. Sur l'action pbysiologique du sulfoconjugué sodique de la roccelline. —
Adamkiewicz. La circulation dans les cellules ganglionnaires. — Rochas. Du mode de di-
stribution de quelques fllets sympathiques intra-craniens, et de l'existence d'une raciue sym-
jiathique du ganglion ciliaire, cbez l'oie. — Hallez. Sur le développement des Nématodes. —
Dareste. Nuuvelles recherches concernant l'influence des secousses sur le germe de l'oeuf de
la poule, pendant la pe'riode qui séparé la ponte de la mise en incubation. — Angot. Re-
cherches théoriques sur la distribution de la chaleur à la surface du globe. — hi. Sur les
époques de vendanges en France. — Dieulafait. Application des phénomènes géologiques. —
Carbonate de ziuc. — Trève. Sur le rayon vert, observé dans l'océan Indien.
rCorrespotuìenz-Blatt des Naturwissenschaftlichen Vereines in Regensburg.
Jhg. XXXVIII. Regensburg, 1884. 8.°
v. Ammon. Deber das in der Sammlung des Regensburger naturwissenschaftlichen Ve-
reins aufbewahrte Skelett einer langschwanzigen Flugeidechse (Rhamphorhynchus
lougicaudatus). — Kiltel. Systematische Debersicht der Eafer, welche in Bayern und in
der nàchsten Umgebung vorkommen. — Kriechbaumcr. Ueber die Blattwespengattungen
Perineura, Tenthredopsis und Ebolia.
+Cosmos. 4e année. N. S. n. 36-38, Paris, 1885. 4.°
+ Centralblatt (Botanisches). Bd. XXIV, 2-4. Cassel, 1885. 8.°
Mahlert. Beitrage zur Kenntniss der Anatomie der Laubblàtter der Coniferen mit be-
sonderer Beriicksichtigung des Spaltoffnungs-Apparates. — Rothert. Bemerkungen zu Sanio's
Rcferat ueber meine Abhandlung: Vergleichend-Anatomische Untersuchungen ecc.
^oihandlinger i Videnskabs-Selskabet i Christiania 1884. Christiania. 1885. 8.°
Collett. Om Beryx borealis Dub & Kor. 1884. — Geelmuyden. Nogle Meddelelser
om de i Christiania udfflrte Zone-Observationer.— Guldberg. Kvotient- ogProdukt-Regning —
Monrad. De locis quibusdam Plotinianis. — Fearnley. Zur Theorie der terrestrischen Re-
fration. — Lie. Mathematiske Meddelelser. — Hiortdahl. Colemanit, et Kristalliseret Kalk-
borat fra Kalifornien. — Collett. Echidna acanthion, sandsynligvis en ubeskreven Art My-
rejiindsvin fra Nord-Queenslanl. — Foslie. Ueber die Laurinarien Norvegens.
— CCI.XXV —
:Il3BÌCTÌa IbmepaTopcKaro PyccKaro reorpadwiecKaro OCmecTBa. Tomi, XXI, 3.
C.-IIeTepóypn>, 1885. 8.°
IIBAHOBT>. Tv]iKecTancKÌfl ,ipcBiiocin. — TPyCMAHTb. $niicitie 3.tcmchth et, Tiobckomi.
vÌ3j,b. — KOIIlIIIIirf). CapasainiincKifi 03epHoiì CacceflHi » riainuiiniì y.ìfioii.
• "Journal de sciencias mathematicas e astronouiicas. Voi. VI, 3. Coimbra,
1885. 8.°
Teixeira. Introducclo a' theoria das funeeòes. — Hcrmite. Sur les polynomes de Le-
gendre. — Guimaràes. Emprego de Cycloide para a resolueao graphica de algunos pro-
blemas de geometra. — Cesaro. Remarques arithmetiques.
T Journal (American) of Mathematica. Voi. Vili, 1. Baltimore, 1885. 4.°
MacMahon. Memoir ori Seminvariants. — llammond. Syzygy Tables for the Binary
Quintic. — Seelho/T. Prufung grosserer Zahlen auf ihre Eigenschaft als Prirazahlen. —
Id. Nova metbodus numeros compositos a primis dignoscendi illorumque factores inve-
niendi. — McClinlock. Analy.-is of Quintic Equations. — Craig. On Linear Differential Equa-
tions whose Fundamental Integrals are the Successive Derivatives of the same Fuuction.
Journal (The American) of science. N. 178, voi. XXX. October 1885. New
Haven, 1885. 8.°
Taylor. Crumpling of the Earth's Crust. — MUjard. The Old Tertiary of the South-
west. — Smith. Remarks on a paper of Dr. Otto Meyer ou '• Species in the Southern 011-
Tertiary " . — Kunz. Native Antimuny and its Associations at Prince William, York County,
New Brunswick. — flitchcock. Crystalline Bochs of Alabama. — Becker. Geometrical Form
of Volcanie Cones and the Elastic Limit of Lava. — Matthew. Notice of a new genus of
Pteropods from the Saint John Group (Cambrian). — Worlman. Cope's Tertiary Verte-
brata. — Aldrich. Observations upon the Tertiary of Alabama. — E. H. Cowles, .1. H. Cowlcs
and Mabery. Electrical Furnaee and the reduction of the Oxides of Boron, Silicon, Aluini-
num and other metals by Carbon. — Higgs. The Grand Rapids Meteorite.
^Journal de Phj7sique théorique et appliquée. 2e sér. t. IV. Octobre 1885.
Paris, 8.°
Becquerel. Mesure du pouvoir rotatoire magnétique des corps en unite, absolues. —
Lippmann. Sur un dispositif qui permet d'obtenir saus calcul le potentiel magnétique dù
à un système de bobines. — foussereau. Sur li résistanee électrique de l'alcool. — Terquein
et Damien. Sur les décharges disrnptives à travers les corps solides et liquides. — Angol.
A propos du Mémoiie de M. Frolich. sur la mesure de la chaleur solaire.
"^Journal des Sociétés scientifìques. 1™ aunée, n. 39-43. Paris, 1885. 4.°
• Journal far die reine und angewandte Mathematik. Bd. XCIX, 2. Berlin,
1885. 4.°
Runge. Ueber die Zerlegung ganzer ganzzahliger Functionen in irreductible Factoren. —
Schoute. Bemerkung anlàsslich des Aufsatzes von Herrn 0. Hermes uber eiue gewisse Curve
dritten Grades. — tiesse. Ueber die linearen homogenen Substitationen, durch welche die
Summe der Quadrate von vier Variabeln transformirt wird in die Sunnue dei Quadrate der
vier :-ubstituirten Variabeln. Aus den hinterlassenen Papieren Otto Hesses mitgetheilt von
Herrn F. Caspary. — Caspary. Zur Construction des aehten Schnittpunktes dreier Ober-
flàehen zweiter Ordnung. — Schroeter. Construction des aehten Schnittpunktes dreier Ober-
flacheu zweiter Ordnung, von denen sieben gemeinschaftliche Punkte willkurlich und
unabhàngig von einander gegeben sind. — Perolt. Demonstration du théoròme fondamen-
tal de l'algebre. — Gundel finger. Zur Theorie der orthogonalen Snbstitntionen. — Stali!.
Ueber eine gewisse Gattung von Raumcurven. — Franke. Ueber gewisse Linien im Dreiccke. —
— CCLXXVI —
UuTwitz. Ueber die Anzahl der Classen quadratischer Formcn von negativer Determinante.
Auszug"aus einem von Herrn Adolf Hurwitz in Konigsberg i. Pr. an Herrn Kronecker ge-
richteten Briefe. — Segrc. Sur une expression nouvelle du moment mutuel de deus com-
plcxes line'aires.
♦Journal of the Chemical Society. N. CCLXXV. Oct. 1885. London, 8-°
Harlley. Besearches on the Relation between the Molecular Structure of Carbon Com-
pound and their Absorption Spectra. — Waringlon. On the Action of Gypsum in Promo-
ting Nitrification. — Senior. Contributions toward the History of Formyl and Thioformyl
Compounds derived from Aniline and Homologous Bases. — Snape. Action of Phenyl Cianate
on Polyhydric and certain Monohydric Alcohols and Phenols. — Hikorokuro Yoshida. Che-
mical Examination of the Constituents of Camphor Oil. Communication from the Chemical
Society of Tokio.
♦Journal of the r. Microscopcal Society. Ser. 2d, voi. V, 5. London, 1885. 8.°
Massee. New British Micro-Fungi. — Orci. On Erosion of the Surface of Class, when
esposed to the Joint Action of Carbonate of Lime and Culloids. — Uowde.swell. On a Septic
Microbe from a High Altitude. — Waters. On the use of the Avicularian Mandible in the
determination of the Chilostomatous Bryozoa.
♦Mémoires de l'Académie r. des sciences, des lettres et des beau* arts de
Belgique. T. XLV. Bruxelles, 1884. 4°
Folie et Le Paigc. Sur les couvbes du 3e ordre. — Van Beneden. Une baleine fossile
de Croatie, appartenant au genre Mésocète. — Calalan. Sur l'addition des fonctions ellipti-
ques de première espèce. — Plateau. Bibliographie analytique des principaux phénomènes
subjectifs de la vision. — Mansion. Sur un point de la théorie des séries de Fourier. —
Calalan. Sur la théorie des fractions continues et sur ccrtaines séries. — Folie. Théorie des
monvements diurne, annuel et si5culaires de l'axe du monde. — Plateau. Becherches expé-
rimentales sur les mouvements respiratoires des inscctes. — Hymans. Le réalisme. Son in •
fìuence sur la peinture contemporaine.
♦Minutes of proceeding of the Institution of Civil Engineers. Voi. LXXXU.
London, 1885. 8.°
Shelfoìd. On Eivers flowing into Tideless Seas, illustrated by the Biver Tiber. —
Shaw. Mechanical Integrators. — Thompson. The Signalling of the London and North-
Western Bailway. — Andrews. Corrosion of metals during long Exposure in Sea- Water.
♦Mittheilungen des historischen Vereins fur Steiermark. Heft. XXXIII, Graz,
1885. 8.°
Wichncr. Bcitrage zu einer Geschichte des Heilwesens der Volksmedicin, der Bàder
und Heilquellen in Steiermark bis incl. Jahr. 1700. — llwof. Die Anfànge des deutschen
Theaters in Graz. — ■ Zahn. Neue Zusatze und Nachtràge zu Josef Wastler's Steirischem
Kùnstler Lexicon.
♦Monatsblatter des Wissenschaftlichen Club in Wien. Jhg. VII, 1. Wien,
1885. 4.°
♦Naturforscher (Dei). Jhg. XVIII, 37-44. Berlin, 1885. 4.°
♦Notulen van de Algemeene en Bestuurs- vergaci eringen van het Bataviaasch
Genootschap van Eunsten en Wetenschappen. Deel XXII, 1884, Afl. 4.
Batavia, 1885. 8.°
♦Proceedings of the r. Geographical Society. N. M. S. voi. VII, 10. London,
1885. 8.°
— CCLXXVU —
Jttincs. A Journey Through tlic Somali Country to the Webbe Shebeyli. — O'Neill.
Journey from Quillimane to Blantyre. — Rankin. Journey from Blantyre to Qoilliraane.
JProcéedings of the Royal Society. Voi. XXXVII, 232-234; XXXVIII, 235-
238. London, 1885. 8.°
232. Hamilton. On the Cortical Connexions of the Optie Nerves. — IH infuri. On
the Connexion of the Himalaya Snowfall with Dry Winds and Seasons of Drought in
India. — Stewart and Carpente?. Report to the Solar Physics Cornmittee on a Compari* m
between apparent Inequalities of short Period in Sun-spot Areas and in Diurnal Tempe-
rature-ranges at Toronto and at Kew. — Gore. Some New Phenomena of Eleetrolysis. —
/; dweli On a Relation between the Coefficient of the Thomson Effect and certain other
Physieal Properties of Metals. — Andrews. Esperimentai Research on the Elecromotive
Force from Difference of Potential during I)iffusion in Tidal Streams. — Gore. On Unequal
Electric Conduction-resistance at Cathodes. — Conroy. Some Experiments on Metallic Re-
flection. No. V. On the Aniount of Light reflected by Metallic Surfaces. III. — Galloway.
On the InflueDce of Coal-Dust in Colliery Eiplosions. — Blylh- Observations on the Inge-
sta and Egesta of Mr. E. P. Veston during hi s Walk of 5,000 miles in 100 days. — Dixon.
The Condilions of Chemical Change in Gases: HyJrogen, Carbonio Oxide, and Oxygen. —
Boiver. On the Comparative Morphology of the Leaf in the Vascular Cryptogams and
Gymnosperms. — Johnson. On the Changes and ultimate Fate of the Blastopore in th^
Newt (Triton cristatus). — Carpenler. On the Nervous System of the Crinoidea. —
Parker. On the Structure and Development of the Skull in the Mammalia. Part II : Eden-
tata. — Gayley. On the Non-EucliJian Piane Geometry. — Halliburton. The Proteids of
Serum. — //. Tomlinson. The Influence of Stress and Strain on the Physieal Properties of
Matter. Part I. Moduli of Elasticity-am/i/n/ed. Relations between Moduli of Elasticity, Ther-
mal Capacity, and other Physieal Constanls. — C. Tomlinson. Note on Boiling in a Vessel
contained in a Water Bath. — Bonney. Notes on the Microscopie Structure of some Rocks
from the Andes of Ecuador, collected by E. Whyinper. No III. Cotopaxi and Chimborazo. —
Id. Notes on the Structure of some Rucks from the Andes of Ecuador, collected by
F. Whymper. No. IV. Carihuairazo, Cayambe, and Corazon. — Taylor. Note of a Theory
of Orthoptic and Isoptic Loci. — Jablochko/f. On a New Form of Voltare Battery. —
;h and Sidgwick. On the clectro-chemical Equivalent of Silver, and on the Absolute
Electromotive Force of Clark Cells. — Rayleigh. Preliminary Note on the Constant of
Electromagnetic Rotation of Light in Bisulphide of Carbon. — Barino Garrod. Certain
Points in connexion witb the Physiology of Urie Acid (Snpplemental). — Robinson. A
Redetermination of the Atoniic Weight of Cerium. — Abney and Fesling. The Relation
between Electric Energy and Radiation in the Spectrmn of Incandescence Lunps. -
Boltomley. On a Gravity Daniell's Celi of very small Internai Resistance. — hi. On the
Permanent Temperature of Conductors through which an Electric Current is passing, ani
on Surface Conductivity, or Emissivity. — Itele Shaw. The Theory of Continuous Calcu-
lating Machines, and of a Mechanism on a New Principle for Ibis an 1 ohter purposes. —
Blcekrode. On the Experimental Determination of the Index of Refraction of Liquefied
GaSes. — Elgar. The Variation of Stability with Draught of Water in Ships. — .1/
sler. Notes on the Varieties and Morphology of the Human Lacrymal Bone an 1 iti Acces-
sory Ossicles. — 233. Gore. Some Relations ofHeat to Voltaic and Thermo-electric \ Kob
of Metals in Electrolytes. — Balfour Stewart and Lant Carpenler. B port to the Solar
Physics Cornmittee on Comparison between apparent Inequalities of Short Peri d i:i Sun-
spot Areas and in Diurnal Temperature-ranges at Toronto and Kew. — Schuster. Expe-
riments on the Discharge of Electricity through Gases. Sketch of a Theory. — Bleekrode.
On the experimental Determination of the Index of Refraction of Liquefied Gases. —
— CCI.XXV1II —
234. Ilipkins- Observations on the Harmonics of String struck at one-eighth of its Length.—
Ellis. Tonometrical Observations on some existing Non-harmonic Musical Scales. — Tornito-
son, _ The Influence of Stress and Strain on the Physical Properties of Matter. Part II.
Electrical Conductivity-conft'nued. The Alteration of the Electrical Conduetivity of Cobalt,
Magnesium, Steel, and Platinum-Iridiura produced by Longitudinal Traction; Discovery of
Sirople Relations between the " Criticai Points " of Metals. — Chambers. On the Variations
of the Mean Diurnal Inequality of the Horizontal Component of the Earth's Magnetic
Force at Bombay, and thier Relations to the Sun-spot Period. — Bonney. Notes on the
Microscopical Structure of some Rocks from the Andes of Ecuador, collected by E. Whymper.
No. V (Conclusion). Aitar, Illiuiza, Sinclmlagua, Cotocachi, Sara-urcu, &c. — Bullar. Etpe-
riments to Determine the Origiu of the Respiratory Sounds. — Weldon. Note on the Origin
of the Suprarenal Bodies of Vertebrates. — Gorham. The pupil-Photometer. — 235. Harlley.
The Absorption-spectra of the Alkaloids. — Horsley. On the Function of the Thyroid Gland. —
Lockwood. On the Development of the Arteries of the Abdomen and their Relation to the
Peritoneum. — Gibbs Bourne. On the Occurence of a Hydroid Phase of Limnocodium
So werbii, Allman and Lankaster. — Starkia Gardner. On the Evidence of Fossil Plants
regarding the Age of the Tertiary Basalti of the North-East Atlantic. — Bateson. Note
on the Later Stages in the Development of Balanoglossus Eowalevskii (Agassiz),
and on the Afflnities of the Euteropneusta. — McWilliam. On Reflex Excitation of the Car-
diac Nerves in Fishes. — Tomlinson. The Influence of Stress and Strain on the Physical
Properties of Matter. Part I. Moduli of Elasticity-conft'fluai. The Viscosity of Metals. —
Harley. Professor Malet's Classes of Invariante identified with Sii' James Cockle*s Criti-
coids. — Ewing. Experimental Researches in Magnetism. — Russel. On certain Definite
Integrals. No. 12. — Einhorn. The Force Function in Crystals. — Thomson. On some Appli-
cations of Dynamical Principles to Physical Phenomena. — Wooldridge. On a New Consti-
tuent of the Blood and its Physiological Import. — llaacke. On the Marsupial Ovura, the
Mammary Pouch, and the Male Milk Glands of Echidna hystrix. — Halliburton. On
the Chemical Composition of the Cartilage occurring in certain Invertebrate Animals. —
Rayleigh. On the Constant of Electrornagnetic Rutation of Light in Bisulphide of Carbon. —
Abney and Festing. Absorption-spectra Thermograms. — Hipkins. Observations on the Upper
Partial Tones of a Pianoforte String, struck at one-eighth of its Length. — Mac.Mu.nn.
Observations on the Chromatology of Actinia. — Schàfer. On the Origin of the Proteids
of the Chyle and the Transferenco of Food Materials from the Intestine info the Lacteals. —
Coutts Trotter. On some Physical Properties of Ice and on the Motion of Glaciers, with
special reference to the late Canon Moseley's objections to Gravitation Theories. — McWilliam-.
On the Structure and Rhythm of the Heart in Fishes, with special reference to Heart
of the Eel. — Parker. On the Structure and Development of the Skull in the Mammalia.
Part III. Insectivora. — 236. Klein. The Relation of Bacteria to Asiatic Cholera. — Bot-
tomley. Note on the Condensation of Gases at the Surface of Glass. — Prestwich. On Un-
derground Temperatures, with Observations on the Conduetivity of Rocks, on the Termal
Effects of Saturation and Imbibition, and on special Source of Heat in Mountain Ranges. —
Poynling. On the Connexion between Electric Current and the Electric and Magnetic In-
ductions in the surrounding Field. — Thin. On the Structure of Hyaline Cartilage. —
Stewart and Lant Carpenter. Note on a preliminary Comparison between the Dates of Cy-
clonic Storms in Great Britain and those of Magnetic Disturbances at the Kew Observa-
tory. — Slokes. On a remarkable Phenomenon of Cristalline Reflection. — Griffiths. On
the Extraction of Urie Acid Crystals from the Green Gland of Astacus fluviatilis. —
Humpidge. On the Atomic Weight of Glucinura (Beryllimn). Second Paper. — Hartley. The
Absorption Spectra of the Alkaluids. ■ — Koìbj. Contributions towards the Solution of the
Chemical Constitution of Isatin. — Griflìths. Abstract of some Results with respect to
— ecr.xxix —
Doubly Periodic Elliptic Functions of the Second and Third Kinds. — Gore. On " Transfer-
resistance " in Electrolytic and Voltaic Cells. — Malet. Note on Rev. Robert Harley's paper
" Professor Malet's Classes of Invariants identified with Sir James Cockle's Criticoids " . —
Langlcy. The " Paralytic " Secretion of Saliva. — Andrews. ObservatioDS on Variations of
the Electromotive Force between Metals at High Temperatures in Fused Salts. — Preece.
On a Peculiar Behaviour of Glow-Lamps when raised to High Incandescence. — 237. Tom-
linson. Note on an Esperiment bj Cliladni. — Macdonaìd. On the General Characters of
the Genns Cymbulia. — Preslwich. On the Agency of Water in Volcanic Eruptions ;
with some Observations cn the Thickness of the Earth's Crust from a Geological Point
of View; and on the Primary Cause of Volcanic Action. — Wooldridge. On the Fibrin-
yiolding Constituens of the Blood Plasma. — Hopkinson. Magnelisation of Iron. — Bidwell.
On the Changes produced by Magnetisation in the Length of Rods of Iron, Steel, and
Nickel. — Poulton. The Essential Nature of the Colouring of Phytophagous Larva (and
their Pupae) ; with an Account of some Experiments upon the Relation between the Colour
of sudi Larva and Ihat of their Food-plants. — Griffiths. Abstracts of some Results in
Elliptic Functions (Part II). — MacMunn. Further Observations on Enterocliloiophyll and
Allied Pigments. — Darwin. Note on a previous Paper. — Ramsay and Young. A Study
of the Termal Properties of Ethyl Alcohol. — Ttiden and Shenslone. On the Solubility of
Calcium Sulphate in Water in the presence of Chlorides. — Schìinck. Contributions to the
Chemistry of Chlorophyll. Part I. — Boltomley. On the Electric Resistance of a New Alloy
named Platinoid. — Barid and Darwin. Results of the Harmonic Analysis of Tidal Obser-
vations. — Dawkins. Contributions to the History of the Pleiocene and Pleistocene Deer.
Part I. Cervus verticornis, Cervus Savini. — Hinde. On Beds of Spongc-remains
in the Lower and Upper Greensand of the South of England. — Abney. The Solar Spectrum
from>l~150to A10,000. — Preece. On Charging Secondary Batteries. — Sedgwick. The Deve-
ljpment of Peripatus Capensis. — 338. Huggins. On the Corona of the Sun. — An-
drews. The Action of Tidal Streams on Metals duiing Diffusion of Salt and Fresh Water. —
Experimental Research. Part II (Gravimetrie). — Frankland. The Removal of Micro- organismi
from Water. — Kempe. A Meinoir introductory to a General Theory of Mathematical Form. —
Tilden. On the Influence of Temperature on the Heat of Dissolution of Salts in Water. —
Crookes. On Radiant Matter Spectroscopy. II. Samorium. — Herman and Ruttey. On the
Microscopie Characters of some Specimens of Devitrified Glass; with Notes on certain ana-
logons Structures in Rocks. — Preslwich. Regional Metamorphism. — Jessop. On the My-
driasis produced by the locai Application of Cocaine to the Eye. — Richardson Blundttone.
On the Occurrence of Glycogen as a Constituent of the Vesiculas Cells of the Connective
Tissue of Molluscs. — Dower. On the Development and Morphology of Phy lloglossum
Drummondii. Part I. Vegetative Organs. — Hicks. Researches on the Theory of Voitex
Rings. — Davies Thomas. Notes upon the Experimental Breeding of Toenia E eh ino -
coccns in the Dog from the Echinococci of Man. — Id. Note upon the frequent Occur-
rence of Toenia Echinococcus in the Domestic Dog in certain parts of Australia. —
Beddard. Preliminary Note on the Nephridia of a New Species of Earthworm. — Thomson.
The Vortex Ring Theory of Gases. On the Law of the Distribution of Energy among the
Molecules. — Boyd Dawkins. Contributions to the History of the Pleiocene and Pleistocene
Deer. Part II. Cervus Dawkinsi (Newton) and A Ice s latifrons (Dawkins). — Russell.
On Certain Definite Integrals .No. 13, 14. — Scott. The History of the Kew Observatory. —
Lockwood. The Development of the Arteries of the Abdomen and their Relation to the
Peritoneum. — Tomlinson. The Influence of Stress and Strain on the Physical Properties
of Matter. Part I. Moduli of EUstìcity-conliniied. Relations between Moduli of Elasticit]
Termal Capacity, and other Physical Constants.
— CCLXXX —
■fProceedings of the scientific meetings of the Zoological Society of London,
1885. Part III. London, 8."
I. Pelseneer. On the Cosai Glands of Mygale. — Sidebutham. On the Myology of
the Water-Opossum. — Boulenger. Description of a new Species of Frog frora Asia Minor. —
Boellijer. On five new Species of Shells of the Genus B u 1 i m i u u s from the Levant, col-
lected by Vice-Admiral T. Spratt. — Thomson. On a new Land -Shell frora the New He-
hrides. — Jejfreys. On the Mollusca procured during the ' Lightning ' and ' Porcupine '
Expeditions, 1868-70. — v. Beiiepsch- Troisième liste des oiseaux recueillis par M. Stolz-
manu dans l'EcuaJeur. — Suoinhne. On the Lepidoptera of Bombay and the Deccan. —
Coìteti. On Echidna acanthion from Northern Queensland. — \Stolzmann. Description
d*un nouveau rongenr du genre Coelogenys. — Saldarci. On the Structural and Cla=si-
ficatiun of the Cuckoos. — hi. On the Heart of Apterxy. — Jacoby. Descriptions of the
Phytophagous Coleoptera of Japan, obtained by Mr. George Lewis during bis Second Journey,
from February 1880 to September 1881. — il. Johnston. General Observations on the Fauna
of Kilima-njaro. — OklfUeld Thomas. Report on the Mammals obtained and observed by
Mr. H. H. Johnston on Mount Kilima-njaro. — Shelley and Johnston. On the Collection of
Birds made by Mr. H. H. Johnston in the Kilima-njaro District. — Waterhouse. On the
Insects collected on Kilima-njaro by Mr. H. H. Johnston. — Jeffrey Bell. Note on a Nematoid
Worm (Gordius verrucosus) obtained by Mr. H. H. Johnston on Kilima-njaro. — Miers.
Description of a new Variety of River-Crab, of the genus Thelphusa, from Kilima-
njaro. — Ray Lankesler. On the Heart described by Professor Owen in 1841 as that of
Apteryx. — Day. On Piaces and Hybrids among the Salrnonidse. Part IV. — Gùnther. Note
on a supposed Melanotic Variety of the Leopard, from South Africa. — Guillamari. Report
on the Collections of Birds made during the Voyage of the Yacht 'Marchesa' — ■ I. A Pro-
visionai List of the Birds inhabiting the Sulu Archipelago. — ■ Kirsch. On the Butterflies of
Timorlaut. — A'alion. Notes on Peruvian Birds. — Gorham. Revision of the Phyto, hagous
Coleoptera of the Japanese Fauna: Subfamilies Gas sid in ae and Hispinae. — Sivinhoe.
On the Lepidoptera of Bombay and the Deccan. Part IL Heterocera. — Gadow. On the
Anatomical Differences in the three Species of Rhea. — Owcn. On the Structure of the
Heart in Ornithorhynchus and Apteryx. — Thomast. Notes on the Characters of
the different Races of Echidna. — Mivan. On the Anatomy, Classiflcation, and Distri-
dutiun of the Arctoidea. — Guillemard. Report on the Collection of Birds made during the
Voyage oh the Yacht • Marchesa '. Part II. Borneo and the Island of Cagayan Sulu.
'Procès verbaux de la Société malacologique de Belgique. T. XIV, 1885,
3 janv.-5 juill. Bruxelles, 8.°
ìRecords of the geological Survey of India. Voi. XVIII, 3. Calcutta. 1885. 4.°
Oldham. Notes on the Geology of the Andaman Islands. — Lydekkcr. Note on a third
species of Merycopo tarans. — Medlicott- Some observations on Percolation as affected
by Current. — Id. Notice of the Pirthalla and Chandpur Meteorites. — lìomanis. Report
on the Oil-Wells and Coal in the Thayetmyo District, British Burma. — Criper. Note on some
Antimony Deposits in the Maulmaiu District. — Jones. Notes on the Kashmir E.irthijuake of
30th May 1885. — Medlicott. Preliminary notice of the Bengal Earthquake of 14th July 1885.
+ Reperto rium der Physik. Bd. XXI, 9. Munchen, 1885. 8.°
Mach. Notiz fiber den Winkelspiegel. — Klvmencic. Experimeutaluntersuchung ùber
die Dielektricitatseonstaute einiger Gase und Dàmpfe. — Deelz. Deber galvauische Trocken-
elemeute und deren Anwendung zu elektroraetrisehen und galvanomctrischen Messungen. —
Kurz. Der Fundamentalversuch mit dem Bunseu'schen Photometer. — Cornu. Ueber spontan
umkehrbare Spectrallinien und iiber die Analogie derstlben in Bezug auf Vertheilung und
Intensitàt mit den Wasserstoffliuien. — Luc.is. Ueber die Strahlung der gliihenden Kohle.
— CCLXXXI —
fReport and proceedings of the Belfast naturai history & philosophical Society.
1884-85. Belfast, 1885. 8.°
•Resumé des se'ances de la Société des ingénieurs civils. Séance du 2 oct. et
7 aoùt 1885. Paris, 8.°
;Revue politique et littéraire. 3" sér. t. XXXVI, 14-17. Paris, 1885. 4.°
•Revue scientifique. 3e sér. t. XXXVI, 14-17. Paris, 1885. 4.°
^Science. Voi. VI, 137-141. New York, 1885. 4.°
137. German universities from a new point of view. — Chandlar jun. The change
in the great nebula in Andromeda. ■ — The association of officiai agrieultural chemists. —
The historical associatiou at Saratoga. — Puppct-shows in Java. — D. The recent tor-
nadoes. — The bacilli of cholera asiatica and cholera nostras. — Agassiz. The coast-
survey and ' politicai scientists *. — Dulton. The theory of volcanoes. — 138. lìiley. The
song-notes of the periodical cicada. — Barrington. Lost rivers. — Shufeldl. Zuiiian con-
ceptions of animai fonns a? shown in pottery. — Galton. Types and their inheritance. —
hi. A new theory of cohesion. — 139. IHgginson. American flash language again. — Fletcher.
An average day in camp among the Sioux. — Shrong. The Caroline Islands. — lìichards
and Franklin. Science in common schools. — The results of the Krakatoa eruption. —
Toughened glass. — The relationships between dinosaurs and birds. — Mclntosli. Phospho-
rescence of marine animals. — 140. The president and Professor Agassiz. — Channing.
Bulgaria and Bulgarians. — Hitchcock. The latest slides in the White Mountains. — Edwards's
Butterflies of Noith America. — W. J. Lipps's Psyehologieal studies. — 141. Paul. Timing
tbe Flood Rock exploxion. — Science and the state. — Mendenhall. The explosion at Flood
Rock. — Slernberg. Disiufection. — Life of Agassiz. — Astronomical notes. — Dewey. Edu-
cation and the health of womau. — llowe. The Clapp-Griffiths Bessemer plant. — Activity
of the minti during sleep.
: Sitzuugsberichte der k. b. Akademie der Wissenschaften. Math.-Phys. CI.
1884. IV; 1885. I. — Philos.-philol. CI. 1884. V, VI, 1885. I. Miin-
cheu, 8.°
Math.-phys. Cl. 1884. IV. Seeliger. Die Vertheilung der Sterne auf der nOrdlichen
Halbkugel nach der Bonner Durchmusterung. — Ffa/f. Beobachtungen und Bemerkungen
uber Scuichtenstùiungen. — Zillel. Bemerkungen iiber cinige fossile Lepaditen aus dem
lithographischen Schiefer und der oberen Kreide — Haushofer. Mikroscopische Reactionen. —
Lommel. Beobachtungen iiber Fluorescenz. — v. Bezold. Ueber Stromungsflguren in Fliissig-
keiten. — 1885. I. Vogel. Zur Chininpriifung. — Miller. Ein Beitrag zur Keiintniss der Mo-
lekularkrafte. — Ptéffer. Ueber die electiische Leitungsfiihigkeit der Mischung von Wasser
und Alkohol. — Puilos.,-PHILOL. Cl. 1884. v. Milller. Ueber Text und Sprachgebrauch von
Ibn Ahi Useibi'a's Geschichte der Aerzte. — VI. Meyer. Zur Geschiche des griechischen und
des lateinischen Hexameters. — 1885. I. v. Franti. Leonardo da Vinci in philosophischer
Beziehung. — Grcgorovius. Die Miinzen Alberichs, des Fiirsten und Senators der ROmer. —
Meiser. Ueber einen Commentar zu den Metamorphosen des Ovid. — Thurneysen. Altiri-
sche und brittische Worter in einer Sortes-Sammlung der Miincliener Bibliothuk. — Meyer.
Zu Guiraut de Borneil's Tagelied 'Reis gloiios'. — Heigel. Die Beziehungen der Ivurfiirsteu
]Max Emanuel von Bayern zu Franz Rakoczy 1703-1715.
*Transactions of the Edinburgh Geologica! Society. Voi. IV, 2, 3; V, 1. Edin-
burgh, 1882 85. 8.°
Morrison. On Albertite. — Camcron. On Submergence of Scotland. — Taylor. Ou
Lacustrine Deposit at Holyrood. — Kinahan. On Laurentian Pucks ani Metamirphism. —
Bullettino-Rendiconti — Vol. I. 36
— CCLXXX1I —
Kinnear and Anderson'* Ezfaibition of Ardross Crostacea. — Home. On Boulder exposed
at Palmerston Place. — Richardson. On the Tay Terraces. — Henderson. On Suburban
Eailway Sectious. — Somervail. On Absence of Glaoial Phenomena in Cornwall. —
Caddi. On Stassfurt Salt Deposits. — Taylor. On Section at Marchmont Read. — Macadam.
On Chemical Coinposition of Butyrellite. — Dawson. On Canadian and Scottish Geology. —
Macadam. On Fifty Years- Work of the Society. — Geikie. On Ice Age in Europe and
North America.
•Transactions (Philosophical) of the r. Society of London. Voi. 175. Partl-II.
London, 1884-85. 4.°
Rayleigb. On the Circulation of Air observed in Eundt's Tubes, and on some Allied
Acoustical Problems. — Tilden and Shenslone. On the Soluhility of Salts in Water at High
Temperatuies. — Ramsay and Young. The influence of Pressure on the Temperature of
Volatilization of Solids. — Harlley. Eescarches on Spectrum Photography in relation to
New Methods of Quantitative Chemical Analysis. Part I. — Id. and Adeney. Measurements
of the Wave-lengths of Lines of High Eefrangibility in the Spectra of Elementary Substau-
ces. _ Uowdl and Donaldson. Experiments npon the Heart of the Dog with reference to
the Maximum Volume of Blood sent out by the Left Ventricle in a Single Beat, and the
Influence of Variations in Venous Pressure, Arterial Pressure and Pulse-Eate upon the work
done by the Heart. — Hicks. On the Steady Motion and Small Vibrations of a Hollow Vortex.—
Laudcr Brunlon and Cash. Contributions to our Knowledge of the Connexion between Che-
mical Constitution, Physiological Action, and Antagonism. — Owcn. Description of Teeth
of a Large Extinct (Marsupial?) genus, Sceparnodon, Ramsay. — Idem Evidence of
a Large Extinct Lizard (Notiosaurns dentatus, Owen from Pleistocene Deposits, New
South Wales, Australia. — de W. Abney and Schusler. On the total Solar Eclipse of
May 17, 1882. — Owen. Evidence ofa Large Extinct Monotreme (Echidna Ramsayi,
Ow.) from the Wellington Breccia Cave, New South Wales. — Hearth. On the Dynamics
of a Eigid Body in EUiptic Space. — Harlley. Eesearches on Spectrum Photography in
relation to New Methuds of Quantitative Chemical Analysis. Part IL — Poynting. On the
Transfer of Energy in the Electromagnetic Field. — Hill. On the Motion of Fluid, part
of wich is moving Eotationally and part Irrotationally. — lìayleigh and Sidgwick. On the
Electro-chemical Equivalent of Silver, and on the Absolute Electromotive Force of Clark
Cells. — Ramsay and Young. Influence of Change of Condition from the Liquid to the
Solid State on Vapour -Pressure. — Ferrier and Yeo. A Eecord of Experiments on the Effects
of Lesion of Different Regions of the Cerebral Heraispheres. — Bowtr. On the Compara-
tive Morphology of the Leaf in the Vascular Cryptogams and Gymnosperms. — Dixon.
Conditions of Chemical Change in Gases : Hydrogen, Carbonio Oxide, and Oxygen.
f Verhandlungen des Botanischen Vereins der Provinz Brandenburg. Jhg. XXV,
XXVI. Berlin, 1884-1885. 8.°
xxvi. Krause. Eubi Berulinenses. — Venhaus. Verzeichnis der Standorte der uni
Storkow vorkommenden Juncaceen. Cyperaceen und Gramineen. — Winkler. Die Keimblatter
der deutschen Dicotylen. — Jacobasch. Bot. Mittheilungen. — Mayntis. LI. — Retzdor/f.
Kautiiche Algen-Sammlung von Helgoland. — Kuntze. Monographie der Gattung Clema-
tis. — Bùnger. Die Adventiv-Flora auf dem Bau-Terrain am Stadtbahnhof Bellevue in
Berlin.
"Verhandlungen des Vereins zur Befòiderung des Gewerbfleisses. 1885. VII H.
Berlin, 4."
Dietrich. Die Hebung der Pflasterstein-Industrie. — Schwarz. Venetianische Mosaik-
gliiser. Jhre Analysen und Synthesen.
— CCLXXXI11 —
•Viertéljàhrschrift der Astronomischen Gesellschaft. Jhg. 20, Heft 3. Leipzig,
1885. 8."
Wochenschrift d. ost. Ingenieur und Architekten-Vereiues. N. 40-43. Wien,
1885. 4."
tZeitschrift der deutschen Morgenlandischen Gesellschaft. Bd. XXXIX, 2.
Leipzig, 18S5. 8."
Kuhn. Zur neuesten Litteratur iiber die Saraaritaner. — Mordtmann. Neue himjari-
sche Insebriften. — Mtrx. Proben der syriscben Uebersetzung von Galenns" Sehrift abei
die einfacben Heilmittel. — Aufreeht. Strophen von Kàlidàsa. — Schroeder. PhOnizische
Inschrift aus Tyrus. — Praetorius. Tigrifia-Spriichwflrter. — Kielhorn. Pr&kritworte ini
Mahàbhàsbya. — Robertson Smith. Zu den Liedern der Hndbailiten.
■Zeitschrift der osterr. Gesellschaft fi'ir Meteorologie. Bd. XX, Oet. 1885.
Wien, 8.°
Pernter. Die Meteorolegische Gipfelstation ara Obir. — Budde. Eigenthumlichkeit des
Seeborizontes.
t Zeitschrift fur Mathematik und Pliysik. Jhg. XXX, 5. Leipzig, 1885. 8.°.
Besser. Ueber die Vertbeiluug der inducirten Elektricitàt auf einem unbegrenzten
elliptiseben Cylinder. — Wiliing. Ueber die Lage der Verseli windungspunkte eine ganzen
Fun'ction. — Ileyer. Bemerkungen zum Pascal'seben Satze uber Kegelschnittseelisecke. -
Loria Ueber einen von Steiner entdeckten Satz und einige verwandte Eigenscbaften der
Flaehen zweiter Ordnung. — Schlómileh. Ueber gewisse Scliaaren von Dreieckskreisen. —
Heymann. Zwei Sàtze iiber die Integrale simnltaner Differentialgleicbungen. — Reurchle.
Berichtigung. — Btwngarl. Ueber das quadratiscbe ReciprocitiUsgesetz. Eine vergici ehende
Darstellung derBeveise des Fundamentaltlieorerns in der Theorie der quadratiscben Reste
und der denselben zu Grunde liegenden Principien.
tZeitschrift tur Naturwissenschaften. 4 F. Bd. IV, 3, 4. Halle, 1885. 8.°
3. B'óttger. Liste voti Reptilieu nnd Batracbiern aus Paraguay. — Luedecke. Datoliti]
von Casarza. — Id. Calciumoxydhydrat als Kesselstein. — Mailer. Ueber Solvin-Priiparate. —
Pohliu. Vorlàufige Mittheilungen iiber das Plistocaen, insbesondere Tbiiringens. — 4. Kie/fer.
Ueber lothringiscbe und zum Tbeil neue Pbytoptocecidien. — Kloeppel. Ueber Secretbe-
biilter bei den Biittneriaceen. — Koeperl. Ueber Wachstham und Vennebrung der Krystalle
in den Pflauzen. — v. Schlechtenial. Bemerkungen zu der Arbeit iiber lothringische nnd
zum Tbeil neue Pbytoptocecidien von J. J. Kieffer.
•Zeitschrift (Historische). N. F. Bd. XIX, 1. Miinchen, 1886. 8.°
Bar. Zur Gescbicbte der Tolitik Karl's VI. — Pflugk-IJarllung. Papstpolitik in Urkunden.
Pubblicazioni non periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di novembre 1885.
Pubblicazioni nazionali.
"Atti della Commissione nominata coti r. Decreto 2 aprile 1882 con incarico
di studiare le disposizioni e moditicazioni concernenti il nuovo Codice di
commercio del Kegno d'Italia. Roma, 1885. 4."
• Bajo A. — Spinte orizzontali, equilibrio e calo delle volte. Napoli, 1885. 8."
— CCLXXXIV —
*Bargoni A. — La classe operaia alla Esposizione generale italiana di Torino.
Torino, 1885. 8.°
^Bianchi N. — La Casa di Savoia e la monarchia italiana. Plebisciti. To-
rino, 1884, 2 voi. in 4.°
•Bocccardo E. — Trattato elementare completo di geometria pratica. Disp. 1-2.
Torino, 1885. 4.°
*Ciasca A. — Sacrorum Bibliorum fragmenta copto-sabidica Musei Borgiani.
Voi. I. Romae, 1885. 8."
*Conti A. — Brevi note sulla politica del Mettermeli. Firenze, 1885. 8.°
-/ci _ Che cosa è la patria. Brescia, 1885. 8.°
*Id. — La nazionalità. Firenze, 1885. 8.°
*ld. _ Parole per la distribuzione dei premi alle scuole elementari di Fi-
renze. Firenze, 1885. 8.°
"De Gasparis A. — Sul calcolo delle perturbazioni planetarie per lungo pe-
riodo di tempo. Napoli, 1885. 4.°
-Falangola F. — Esperimenti sulla resistenza dei laterizi allo schiaccia-
mento. Roma, 1885. 8.°
*Ferri L. — Analisi del concetto di sostanza e sue relazioni coi concetti di
essenza, di causa e di forza (Contributo al dinamismo filosofico). Roma,
1885. 4.°
'Garbarino G. — Perequazione e catasto. Casale, 1885. 8.°
^Hartmann G. — Cirenaica (Tripolitauia). Disegni presi da schizzi dell'au-
tore. 2;l ediz. Milano, 1886. 8."
'Indici e cataloghi. I. Pubblicazioni periodiche 1884. II. Manoscritti fosco-
liani, già proprietà Martelli , della r. Biblioteca nazionale di Firenze.
III. Disegni di architettura esistenti nella r. Galleria degli Uffizi di
Firenze. Roma, 1885. 8.°
' Meneguzzi G. — Calendario popolare perpetuo. Padova, 1885. 8.°
*Norsa C. — Le conflit des lois et l'unification internationale en matière
de lettres de change et autres papiers transmissibles par eudossement.
Milan, 1885. 8.°
*Id. — Conflit et unification des lois sur les lettres de change et les billets
à ordre. Bruxelles, 1885. 8."
'Notari D. — L'a bi ci dell'oratore. Brevi elementi di eloquenza. Correggio,
1885. 8.°
* Pezzo P. del — Sulle superficie di ordini n immerse nello spazio di n — 1
dimensioni. Napoli, 1885. 4.°
; Raccolta degli Atti del r. Governo, del Parlamento nazionale e del Muni-
cipio di Roma relativi al piano regolatore della città ecc. Roma, 1885. 8.°
' Razzaboni C. — Del moto oscillatorio dell'acqua in due vasi prismatici co-
municanti per mezzo di un terzo, tenendo conto della viscosità del liquido.
Bologna, 1884. 4.°
— OCLXXXV —
'Razzaboni C. — Sopra alcuni casi di efflussi laterali. Bologna, 1885. 4."
"Regesto (II) Sublacense dell' XI secolo pubblicato da L. Allodi e G. Levi
(Biblioteca della r. Società romana di storia patria). Roma, 1885. 4."
•Relazione sul concorso al premio Ravizza per l'anno 1884. Milano, 1885. 8.°
f Rusconi A. — I conti di Pombia e di Biandrate secondo le carte novaresi.
Milano, 1885. 8."
'Statistica giudiziaria civile e commerciale per l'anno 1882. Roma, 1885. 4."
• Terrigi G. — Ricerche microscopiche fatte sopra frammenti di marna inclusi
nei peperini laziali. Roma, 1885. 8.°
• Tolomeo C. — L'ottica, da Eugenio ammmiraglio di Sicilia, scrittore del
secolo XII, ridotta in latino sovra la traduzione araba di un testo greco
imperfetto, ora per la prima volta conforme a un codice della Biblio-
teca ambrosiana, per deliberazione della r. Accademia delle scienze di
Torino pubblicata da G. Govi. Torino, 1885. 8."
• Vecchi S. — La teoria geometrica attuale delle restituzioni prospettive rive-
duta e corretta, Parma, 1885. 4.°
• Vimercati G. — Dello insegnamento professionale in Italia e della necessità
di favorirne l'incremento. Firenze, 1885. 8.°
Pubblicazioni estere.
^Amnuinn A. — Beitràge zur Anatomie des Thymusdruse. Ziirich, 1882. 8.°
■Aranha A. — Subsidios para a historia do Jornalismo nas provincias ultra-
marinas prrtuguezas. Lisboa, 1885. 8.°
■ Basin P. — Wie man aus der Richtung und Drehung der Winde die Aen-
derungen der Isohareutypen bestimmen kann. S. 1. 1885. 8.°
"Beck A. — Ein Lied aus der Tragedie « Konig Oedipus ». Basel, 1883.4."
• Benedikt M. — Ueber einige Grundformeln des netiropathologischen Denkens.
Wien, 1885. 8.°
•/,?. _ Des rapports qui existent eutre la folie et la criminalité. Vienne,
1885. 8.°
•/,/. _ Anatomische Studien an Verbrecher- Gehirnen. Wien, 1879. 8.°
*Bredichin Th. — Sur les oscillations des jets d'émission daus les comètes.
Moscou, 1S85. 8.°
■Burckhardt A. — Die Glasgemalde der Mittelalterlichen Sammlung zu Basel.
Basel, 1885. 4.°
"■Burger J. — Ueber die Darstellung und das Verhalten hòherer Fettsau-
rechloride (C,. H,„ — ltìCl). Bonn, 1885. 8.°
■Chalelanat A. — De quelques affections chroniques de la moélle épiuière
et de ses méuinges d'après des observations recueillies à l'hópital de
Bàie. Neuchatel, 1883. 8.°
*Delide L — Les collections de Bastard D'Estang à la Bibliothèque natio -
naie. Nogent-le-Rotrou, 1885. 8.°
— CCLXXXVI —
iEckert, L. — Ueber die Ménière'scken Krankheit. Basel, 1884. 8.°
i" Ensmann B. — Beitiiige zur Pathologischen Anatomie dos Ductus Thora-
cicus. Base], 1883. 8."
"Gedenkschrift zur Eróffnung des Vesalianum, der neu errichteten Anstalt
fui- Anatomie und Physiologie in Basel 28 Mai 1885. Leipzig, 1885. 8."
•Gelpke L. — Seltener Fall von angeborenem Herzfehler. Basel, 1883. 8.°
+ Greppia L. — Das epileptische Irresein. Basel, 1884. 8.°
*Griesbach H. — Ueber das Gefiissystem und die Wasseraufnahme bei den
Najaden und Mytiliden. Leipzig, 1883. 8.°
• Hirst A. — On congruences of the third order and class. London, 1885. 8."
•yj. — On Cremonian congruences. London, 1885. 8.°
■ floessli A. — Gescbichte und Stammbaum der Bluter von Tenna. Basel,
1885. 8.°
• Huber E. — Die historisclie Grundlage des Ehelichen Giiterrechts der Ber-
ner Handfeste. Basel, 1884. 4.°
f Hurmazaki E. von — Fragmenta zur Gescbichte der Rumànen. Bd. IV.
Bucuresci, 1885. 8.°
Tjsaac A. — Statistische Zusammenstellung der Chronisch-fungos-eitrigen
Gelenksentzundiingen am aargauiscben Kantonsspital in Konigsfelden
vom Jabre 1870-1881. Brugg, 1883. 8."
■Jarnik J. U. si Bdrseanu A. — Doine si strigatila din Ardeal. Bucuresci,
18S5. 8."
'Kronecker L. — Die absolut Kleinsten Reste reeller Giossen. Berlin, 1885. 8."
*ld. — Ueber das Dirichlet'scbe Integrai. Berlin, 1885. 8.°
*Jd. — Ueber den Cauchy'scben Satz. Berlin, 1885. 8."
*Jd. — Ueber eine bei Anwendung der partiellen Integration nutzlichen For-
mel. Berlin, 1885. 8.°
*Idi — Zur Theorie der elliptischen Functionen. Berlin, 1885. 8.°
fKassner G. — Ueber das Mark einiger Holzpflanzen. Breslau, 1884. 8."
• Kraemer Ch. — Sur les dérivés azoiques des phe'nols, les acides amidophé-
nolsulfoniques et leurs relations avec des matières colorantes. Lausanne,
1884. 4."
*Levasseur E. — Le progrès de la race européenne au XIX siede par la co-
lonisation. Paris, 1885. 8.°
■ Merian A. — Studien an gesteinbildenden Pyroxenen. Stuttgart, 1884. 8."
■Misteli F. — Der Altaiscbe Spracbtypus. Basel, 1883. 4.°
f Mailer A. — Beitrag zur Lehre von der traumatiscben Cataract. Solothurn,
1883. 8."
'• Nahnsen R. — Uutersucbungen in der Thiophengruppe. Scbonebeck, 1885. 8.'J
■ Passavant C. — Craniologiscbe Untersuchung der Neger und der Neger-
volker. Basel, 1884. 8.°
• Ranch E. — Zur Therapie des Abortus. Basel, 1884. 8,°
— CCLXXXVII —
'Report of the Jowa weather service 1878, 1879, 1881, 1882. Des Moine-.
1880-85. 8.°
*Report on the scientific results of the voyage of H. M. S. Challenger. Zoo-
logy. Voi. XII. London, 1885. 4.° (Dono del Governo britannico).
i Riedmann E. — Ueber die Prodromalstudien des Psychosen. Basel, 1884. 8."
Rignenbach A. — Historische Stadie ueber die Entwicklung der Grnndbe-
griffe der Wàrmefortpflanzung. Basel, 1884. 4.°
' Roth Th. — Zur Chirurgie der Gallenwege. Berlin, 18S5. 4.°
tRychner 0. — Ueber die in den Jahren 1873-1882 ira Burgerspital Basel
beobachteten Crouposen Pneuuionien. Basel, 1884. 8.°
■Sbiera G. — Codicele Voronetean cu un vocabulariu si studiu asupra lui.
Edit. Acad. Romine. Cernaut, 1885. 4.°
'Schenker G. — Beitrag zur operativen Behandlung pleuritischer Exsudate
bei Kiudern. Leipz:g, 1883. 8."
*Schramm C. — Beitrilge zur Kenntniss der Isonitrosokorper. Zùricli, 1883. 8.°
'Schwendt A. — Ueber Orbitalphlegmone mit consecutiver Erblinduug. Basel,
1882. 8."
"Siebenmann F. — Die Faldenpilze Aspergillus flavus, niger u. fumigatus;
Eurotium repens (u. Aspergillus glaucus) und ihre Beziehungen zar Oto-
uiyeosis Aspergillina. Wiebasden, 1883. 8."
*Soret J. L. — Sur le ròle da sens da toucher dans la perception da beau.
Genève, 1885. 8.°
■ Stadelmann .1. — De quantitate vocalium latinas voces lerminantium. Lu-
cernae, 1884. 8.°
•Travaux et luémoires du Bureau iuteinational des poids et mesures T. IV.
Paris, 1885. 4."
• Watteville A. de — Introduction a l'étude de l'Electrotonus des nerfs mo-
teurs et sensitifs chez l'homme. Londres, 1883. 8.°
Weìlz L. — Beitiiige zar Kenntniss der Thiophengrappe. Zurich, 1884. 8."
Willy Cu. — L'hvgiène de la vue dans nos écoles. Neuchatel, 1884. 8."
Wutz J. R. — Ueber Uracb.ua und Urachuseysten. Berlin, 1883. 8."
Pubblicazioni perioliche
pervenute all'Accademia nel mese di novembre 1885.
Pubblicazioni nazionali.
•Annali del credito e della previdenza. Anno 1885, n. 14. Roma, 8.°
Mazzola. L'assicurazione degli operai nella scienza e nella legislazione germanica.
•Annali dell'Ufficio centrale di meteorologia italiana. Serie II, voi. V, p. 1-3.
Roma, 1885. 4.°
Millosevich. Sulla distribuzione della pioggia in Italia. — Chuloni. Determinazioni
dei valori assoluti della direzione e dell'intensità della forza magnetica terrestre fatte
— CCLXXXVI1I —
nel 1883. — Id. Sulla variazione secolare degli elementi del magnetismo terrestre a Mi-
lano, Venezia, Padova, Como, Pavia, Verona e Modena. — Lugli. Sulla ipsumetria baro-
metrica.
^Annali di agricoltura. 1885, n. 90, 92, 98, 102, 104. Roma, 8.°
90. L'industria della fecola. — 92. La provincia del Friuli sotto l'aspetto naturale
ed economico. — 98. Penna. Le piccole industrie forestali all'estero. — 102. Betlonì e
Vinciguerra. Sugli stabilimenti di piscicultura visitati all'estero. — 104. Consiglio di agri-
coltura. Sess. luglio 1885.
■^Annali di chimica medico-farmaceutica e di farmacologia. 1885, n. 3-5.
Torino, 8.°
Cagnoli. Sull'azione fisiologica della trinitina e triacetina. Eicercbe critico-sperimentali—
Bertoni. Fatti sull'eterificazione per doppia decomposizione. Formazione dei veri eteri nitrosi
dell'alcool etilenico e del trimetilcarbinolo. — Raimondi. Affinità e differenze tossicologico-
chimiche della gelsemina in confronto della stricnina. — Coccone. Eicercbe sulla filtrazione
delle acque potabili. — Daccomo. Intorno all'azione della luce sul jodoformio. — Pollacci.
Ossidazione diretta degli ioduri, nonché dell'azoto ammoniacale ed organico, per mezzo
specialmente dei biossidi di piombo e di manganese. — Daccomo. Sul tribroraometanitro e
sul tribromometamidofenolo. — Pittiti. Sulle naftilftalimidi. — Roster. Il pulviscolo del-
l'aria di Firenze e i metodi usati per valutarlo.
-Armali di statistica. Serie 3", voi. XV. Roma, 1885. 8.°
Atti della Commissione per il riordinamento della statistica giudiziaria, civile e penale.
■Archivio storico italiano. Ser. 4, t. XVI, (5 (1885). Firenze, 8.°
Gherardi. L'antica camera del Comune di Firenze e un quaderno d'uscita de' suoi ca-
marlinghi dell'anno 1303. — Reumont. L'Ungheria e la santa Sede.
•Archivio storico per le province napoletane. Anno X, f. 3. Napoli, 1885. 8."
Barone. La Ratio Tbesaurariorum della Cancelleria angioina. — Paraglia. Notirie di
alcuni artisti che lavorarono nella chiesa di s. Martino e nel tesoro di s. Gennaro. —
Diario napolitano dal 1700 al 1709. — Racioppi. Per la storia del nome d'Italia. — Schipa.
La cronaca di s. Stefano ad Rivum Maris.
■Archivio veneto. N. S. Anno XV, f. 59. Venezia, 1885. 8.°
Yalaitini. Di Pandolfo Nassino, della sua Cronaca e di alcune lettere storiche in essa
contenute, —becchetti. La vita dei Veneziani nel 1300. Parte II. Il vitto. — Da Re e
Syulmero. Sul fiume Adige, discorso di Pompeo Frassinelli romano (1640). — Cecchelti. Do-
cumenti risguardanti fra' Pietruccio d'Assisi e lo Spedale della Pietà. — Id. Le « Scaule >
veneziane e Dante. — Giorno. Regesto di alcune deliberazioni del Senato Misti già esistenti
nei primi 14 volumi distrutti (1290-1332) e contenute nella parte superstite del volume
primo, pel periodo da 1300 dicembre, a 1303 23 febbraio ni. v.
■Atti del Collegio degli ingegneri ed architetti in Roma. Anno IX, 2. Aprile,
maggio. 1885. Roma, 4.°
Zanolli. Sullo squadro ciclografo degli ing. Pesso e Perillo. — Bucci. Carceri e archi-
tettura carceraria. — Betocchi. Dei lavori in corso di esecuzione por la sistemazione del-
l'alveo urbano del Tevere.
■Atti dellAccademia Gioenia di scienze naturali in Catania. Ser. 3% voi. XVIII.
Catania, 1885. 4.°
Mollame. Nuova serie di funzioni sostituibili a quelle di Sturra. — Capparelli. Azione
dell'acido jodico in soluzione concentrata sui globuli rossi sanguigni, — Ricciardi. I tufi
uilcanici del Napolitano. — Id. Sulla pretesa ricombinazione della miscela tonante al-
l'oscuro. — Capparelli. Sull'eccitazione unipolare simultanea dei nervi e dei muscoli. —
— CCXXXIX —
.4/oi'. Dell'influenza dell'elettricità atmosferica sulla vegetazione delle piante. — ld. Sulla
comparsa delle termiti nelle vigne di Catania. — Caglio e Di Muttci. Sulla trasformazione
della fuchsina nell'organismo animale. — Grassi. Intorno allo sviluppo delle api nel-
l'uovo. — Grimaldi. Sulla dilatazione termica dei liquidi a diverse pressioni. — Ferrari.
Sulla etiologia della Pityriasis. — ld. I bacilli dell'ulcera molle. — Ricciardi. Sulla com-
posizione chimica di alcune rocce eruttive comprese tra il Lago Maggiore e quello d'Orta.
•Atti dell'Accademia Olimpica di Vicenza. Voi. XVIII. Vicenza, 1883. 8.°
Dal Monte. Il torrente Astico e le piene dell'autunno 1882. — Tunisi. Un milione di
metamorfosi. — Ciscato. Antonio Pigafetta viaggiatore vicentino nel secolo XVI. — Cor-
niani. Sull'operosità della donna.
■"■Atti della r. Accademia delle scienze di Torino. Voi. XX, 7, 8. Torino,
1885. 8.°
7. Ferraris. Sul metodo seguito dal dott. Hopkinson per la determinazione del coeffi-
ciente di rendimento del generatore secondario Gaulard e Gibbs. — Narcari. Intorno ad
una recente determinazione della dilatazione dell'acqua da 4 a 0°. — Doma. Lavori del-
l'Osservatorio astronomico di Torino. — Arzruni. Sopra uno scisto paragonitifero degli
Urali. — Maizara. Nuovi azoderivati del carvacrol. — Daccomo. Sul tribromoraetanitro e
sul tribromometamidofenolo. — ld. Sul triclorometanitro e sul triclorometamidofenolo. —
Naccari. Commemorazione di Francesco Rossetti. — ld. e Battelli. Sul fenomeno Peltier nei
liquidi. — Battelli e Martinetti. Intorno alla fusione dei miscugli binari di sostanze non
metalliche. — Cattaui. Sulla distensione incruenta dei nervi. — Aducco. Contributo alla
fisiologia del tetano dei muscoli striati. — Portis. Appunti paleontologici. I. Resti di che-
Ioni terziari italiani. — Camerario. Monografia dei sauri italiani. — Promis. Medaglia com-
memorativa della spedizione sarda contro Tripoli nel 1875. — Ferrerò. Sui nuovi studi di
P. Willems intorno al Senato della Repubblica romana. — 8. Cavalli. Le ovali di Cartesio
considerate dal punto di vista cinematico. — Mal tiralo. Di un processo di suberificazione
nei tegumenti seminali del gen. Tilia Linn. — Portis. Appunti paleontologici. II. Resti
di batraci fossili italiani. — Naccari e Battetti. Sul fenomeno Peltier nei liquidi. — Curioni.
Cenni biografici sulla vita e sulle opere del comm. P. Eichelmy. — Grassi. I progenitori
degli insetti e dei miriapodi: morfologia delle scolopendrelle. — Berti. Carlo Alberto avanti
la sua venuta al trono e intorno a' suoi intendimenti politici come re. — Rossi. Trascri-
zione con traduzione italiana di tre manoscritti copti del Museo egizio di Torino.
f Atti della Società italiana di scienze naturali. Voi. XXVIII, f. 1, 2. Milano,
1885. 8.°
Parona. Materiali per la fauna della Sardegna. — Molinari. Nuove osservazioni sui
minerali del granito di Baveno. — Bassani. Sulla probabile esistenza del gen. Carcharodon
nel mare titonico. — Picaglia. Pediculini nuovi del Museo di zoologia ed anatomia com-
parata nella r. Università di Modena. — Villa. Rivista geologica dei terreni della Brianza. —
Menotti. Il terremoto sentito in Lombardia nel 12 settembre 1884. — Ricciardi. Ricerche
chimiche sulle rocce vulcaniche dei dintorni di Viterbo. — Stopjjani. Antonio Villa. —
Bassani. Avanzi di pesci oolitici nel Veronese.
'Atti della Società toscana di scienze naturali. Memorie. Voi. VI, 2. Pisa,
1885. 4.°
Vili. Il nervo depressore nell'uomo e negli altri mammiferi, ricerche di morfologia
comparata. — Ficalbi. Alcune ricerche sulla struttura istologica delle sacche aerifere degli
uccelli. — Bucci. Scomposizione del gabbro rosso. — Facciola. I Blenni del mar di Mes-
sina. — Forsytk Major. I cinghiali dell'Italia. — meneghini. Nuove ammoniti dell'Apen-
nino centrale.
Bullettino-Renpiconti — Voi,. I. :!";
— ccxc —
"Bollettino decadico dell'Osservatorio centrale di Moncalieri. Anno XIV, 3.
Torino, 1885. 4.°
^Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architteti in Napoli. Voi. IH,
n. 21, 22, 23. Napoli, 1885. 4.°
"Bollettino della Società entomologica italiana. Anno XVII, tr. 3-4. Firenze,
1885. 8.°
Bargagli. Rassegna biologica di rineofori europei. — Carlini (de). Artropodi dell'isola
di S. Pietro. — Costa. Diagnosi di nuovi artropodi della Sardegna. — Emery. La luce
della Lucida italica. — Ferrari. Eincoti omettevi italiani raccolti da G. Cavanna. —
Luciani. Ancora sulla ibernazione degli ovuli del baco da seta. — Magretti. Di una galla
di Cinipide trovata sulle radici della vite (V i t i s v in i fé ra). — Mercanti. Sullo sviluppo
postembrionale della Telphusa fluviatilis Lat. — Passerini. Sulla morte degli
insetti per inanizione. — Pavesi. Aracnidi raccolti dal conte Bouturlin ad Assab e Mas-
sana. — Id. Controsservazioni ad un opuscolo recente di aracnologia. — Quajat. Sugli
incrociamenti fra le razze bianche del baco da seta. — Roster. Contributo all'anatomia ed
alla biologia degli odonati.
"Bollettino della Società geografica italiana, Ser. 2", voi. X, 11. Roma, 1885. 8.°
Pennesi. Viaggio del magnifico messer Piero Quirino gentilhuomo vinitiano — Cardon.
Sul commercio di Massaua. — Colaci. Sulla regione di frontiera delI'Abissinia verso Mas-
sana. — Weitzecker. Da Aliwal North a Morija. — di Brazzù. Lettera. — La « Cirenaica»
del comm. Haimann. — Feo. Lettera dalla Birmania. — Giglioli. Ricerche intorno alla co-
rologia dei vertebrati.
"Bellettino della Società geologica italiana. Voi. Ili, 2. Roma, 1884. 8.°
Fornasini. I foraminiferi della tabella 0 ry e tographi e a. — Verri. Di alcune di-
vergenze col dott. Carlo de Stefani sulla geologia dell'Umbria superiore. — Id. Divisione
tra le formazioni liasiche, giuresi e cretacee nei monti dell'Umbria. — Id. La valle supe-
riore del Tevere. — Rossi. Note illustrative alla carta geologica della provincia di Tre-
viso. — Neviani. Note geologiche sul bacino del Samoggia nel Bolognese.
■Bollettino dell'Osservatorio della r. Università di Torino. Anno XIX (1884).
Torino, 1885. 4° obi.
^Bollettino di legislazione e statistica doganale e commerciale. Anno II, settem-
bre 1885. Roma, 4.°
•Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, 1885, n. 69 76. Roma, 4.°
^Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, n. 19, 20. Roma,
1885. 4.°
^Bollettino mensuale dell'Osservatorio centrale in Moncalieri. Ser. 2% voi. V, 7.
Torino, 1885. 4.°
Denza. Le osservazioni meteorologiche nelle missioni. — Lais. Variazione oraria delle
nubi a Roma.
"^Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Anno VII, 1885, no-
vembre, Roma, 4.°
* Bollettino settimanale dei prezzi di alcuni dei principali prodotti agrari e
del pane. Anno 1885, n. 41-44. Roma, 4.°
'Bollettino ufficiale del Ministero della pubblica istruzione. Voi. XI, n. 10. Ot-
tobre 1385. Roma, 4.°
— CCXCI —
•Bollettino delle scienze mediche. Anno LVI. Ser. G, voi. XV 3-4, 5. Bologna,
1885. 8."
3-4. Brigulli. Storia e considerazioni sopra un caso di stornisi |iiloriea curata colla di-
vulsione digitale. — Franceschi. Di una nuova classificazione delle ernie diaframmatiche
e descrizione di un'ernia diaframmatica congenita dello stomaco. — Maglia. Ospedale Mag-
giore di Bologna. Sezione chirurgica diretta dal dott. Luigi Medini. Statistica del sessen-
nio 1878-1883. — 5. Gamberini. Malattie della lingua. — Berti. Relazione di un secondo
tentativo di allattamento artificiale fatto nel Baliatico Esposti di Bologna. — Andro
Sulla frequenza delle iperemie polmonari nel corso delle artropatie acute e sub-acute.
^Bollettino dnl vulcanismo italiano. Anno XII, f. 4-7 e 8-9. Koma, 1885. 8."
de Rossi. Intorno ad alcuni risultati degli odierni studi sismologici posti in relazione
coll'edilizia. — Fittipaldi. Relazione sul disastro di Campomaggiore. — de Bossi e Crescim inno.
Apparizione di fiamme sul monte Busanibra in Ficuzza presso Corleone. — Id. Il terre-
moto laziale del 7 agosto 1884. Relazione al Ministro di agricoltura e commercio.
•Cimento (Il nuovo). 3a ser. t. XVIII. Sett.-ott. 1885. Pisa, 8."
Barloli e Stiacciali. Revisione di alcune misure calorimetriche fondamentali. — l<l. iti.
Sopra alcune relazioni stabilite dal sig. Heen, fra la dilatabilità e il punto di ebollizione
dei composti di una stessa serie omologa. — Id. id. Sulla dilatazione termica di un mi-
scuglio di due liquidi, dedotta dalle dilatazioni dei componenti, combinando una nostra
formula con un'altra del sig. Pawlewski. — Ferraris. Ricerche teoriche e sperimentali sul
generatore secondario Gaulard e Gibbs. — Bauo. Fenomeni di riflessione cristallina inter-
pretati secondo la teoria elettromagnetica della luce. — Bilicami. Sulle condizioni di resi-
stenza dei corpi elastici. — Righi. Sulla velocità dei raggi polarizzati circolarmente nel-
l'interno di un corpo dotato di potere rotatorio. — Somigliami. Sopra l'equilibrio di un corpo
isotropo. — Toscani. Studi sul lavoro chimico interno della pila. — Bri/rami. Sull'uso delle
coordinate curvilinee nelle teorie del potenziale e dell'elasticità.
^Circola (II) giuridico. Voi. XVI, 9-10. Sett.-ott. 1835. Palermo, 8.°
Sampolo. Ordinamento giudiziario germanico. — Accascina. Esame di giurisprudenza,
studio sugli articoli 440 e 447 del Codice civile.
^Documenti per servire alla storia di Sicilia. 1" serie, diplom. voi. IV, 6;
3a ser. epigrafia voi. II, 1. Palermo, 1885. 8.°
Silvestri. I Capibrevi di Giovanni Luca Barberi. — Amari. Le epigrafi arabiche di
Sicilia. Parte 3a.
:" Gazzetta chimica italiana. Anno XV, f. 7. Appendice, voi. Ili, n. 21. Pa-
lermo, 1885. 8.°
Bizzarri e Campani. Arsenico nativo della Valtellina. Proprietà e composizione. —
Bertoni. Fatti sull'eterificazione per doppia decomposizione. Formazione dei veri eteri ni-
trosi dell'alcool etilenico e del trimetilcarbinol. — ld. Contributo allo studio dell'eterifica-
zione per doppia decomposizione. Formazione dell'etere nitroso dell'alcool allilico. — Schi/f.
Intorno alla isoflorizina ed i suoi derivati. — Sostegni. Sull'amido di riso. Sul rapporto fra
esso e la quantità di destrosio formato nella conversione; alcune ricerche sulla composi-
zione della sua amido-cellulosa, e sopra una materia grassa rinvenuta in essa. — Leone.
Sui microrganismi delle acque potabili. Loro vita nelle acque carboniche. — Bartoli. La
conducibilità elettrica delle combinazioni del carbonio ed in ispecie sulla conducibilità
delle amidi, dei nitroderivati ecc.— Id. Sulla dipendenza della conducibilità elettrica della
dietilamina dalla temperatura. — Id. La conducibilità elettrica di alcuni composti orga-
nici allo stato solido.
— CCXCII —
•Giornale della r. Accademia di medicina di Torino. Anno XLVIII, 8-9.
Agosto-sett. 1885. Torino, 8.°
Parona. Intorno a tre casi di cisticercus cellulosae « Rudolphi » nel cervello del-
l'uomo. — Marro. Esami psicometrici sui pazzi morali e sui mattoidi. — Motta. Di un caso
di cifosi dorsale con paraplegia, curato col bendaggio Sayre. — Varaglia. Di alcune varietà
ossee del tronco. — Lombroso. Ninfomania paradossa. — Id. Casi di microcefalia da in-
fluenza psichica nella gravidanza.
* Giornale della r. Società italiana d'igiene. Anno VII, 10-11. Milano, 1885. 8.°
Chiappelli. Sull'esercizio della medicina in Italia negli ultimi tre secoli del medio evo.
"Giornale della Società di letture. Anno IX, 4-5. Ott.-nov. 1885. Genova, 8."
Rossi. L'inchiesta per la revisione della tariffa doganale. Relazione. — Libri. Gite
autunnali.
■Giornale medico del r. Esercito e della r. Marina. Anno XXXIII, 9-11. Roma.
1885. 8.°
Astigiano. Sulle variazioni del peso del corpo nelle malattie. — Paoletti. La patoge-
nesi del colera. — Mendmi. Tubercolosi parassitaria. — Rho. Un caso di anemia da anchi-
lostoma in un marinaio messinese. — Laurenzi. Contributo alla chirurgia operatoria. —
Resci. Considerazioni sopra una notevole deformità toracica e sulla persistenza dei vasi
ialoidei.
f Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 8, 9. Torino, 1885. 4."
8. Fumagalli. Sulla formazione pratica del catasto fondiario nel Regno d'Italia. — Chicchi.
Apparecchio a movimento isocrono, con cilindri girevoli automaticamente, per il rilievo dei
diagrammi delle oscillazioni verticali e orizzontali delle travate. — Mourlon. Sistema di
telegrafia e telefonia simultanee collo stesso filo, di F. Van Rysselberghe. — 9. Ferria e Sachcri.
Ergometro per lo studio della stabilità delle costruzioni e della elasticità dei materiali. —
G. S. Distribuzione della forza motrice a domicilio per mezzo dell'aria rarefatta. — A. F.
La questione della carreggiata nelle strade delle grandi città. I. Selciato delle vie di Roma. —
M. F. L'inchiesta doganale e la relazione del senatore Lampertico, riflettente le condizioni
della nostra agricoltura e la questione del dazio sui cereali.
■Memorie dell'Accademia di agricoltura, arti e commercio di Verona. Ser. 3a,
voi. LXI. Verona, 1885. 8.°
Bertoncelli. Descrizione del nuovo barometro registratore. — Avanzi. I terrazzi del-
l'Adige. — Nicolis. Oligocene e miocene nel sistema del Monte Baldo. — Negri. Sulla pre-
parazione a freddo dei cristalli di emina. — Zamboni. Monografia del setificio veronese.
^Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 8. Agosto 1885.
Roma, 4.°
Ricco e Mascari. Latitudini eliografiche di gruppi di macchie e di fori solari nel 1884. —
Tacchini. Sull'ultimo minimo e sull'ultimo massimo delle macchie solari.
"Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2, voi.. XVIII, 17.
Milano, 1885. 8.°
Ferrini. Saggi di critica e di esegesi sulle fonti del diritto romano. — hi. Criterio per
la scelta tra il richiamo dal di sopra e quello dal di sotto negli impianti di ventilazione. —
Maggi. La priorità della Batterioterapia. — Casorati. Funzioni analitiche di una sola
variabile con numero qualsivoglia di periodi
•Rendiconti dell'Accademia delle scienze fisiche e matematiche. Anno XXIV,
8-10. Napoli, 1885. 4.°
— CCXC1I1 —
^ 8. Palmieri. I/esperienza negativa del Kalischer intorno alla elettricità de- vapori che
si risolvono in acqua, rifatta con accuratezza, smentisce la conclusione dell'autore. — hi.
Esperienze nuovissime che dimostrano l'elettricità che si svolge con la evaporatone del-
l'acqua sotto la sola azione diretta de' raggi solari. — Battagline Intorno ad un'applica-
zione della teoria delle forme binario quadratiche all'integrazione dell'equazione differen-
ziate ellittica. - Lieopoli. Sul Polline dell'Iris tuberosa, L., ed altre piante. - Preda.
Intorno alla Haussmannite e alla Scolezite del Vesuvio. — 9. Baltaglini. Sulle forme bi-
narie bilineari. — Del Pezzo. Sulle superficie di or.line ri immerse nello spazio di n +1
dimensioni. — Pittare®. Le curve di 3* ordine e di 4" classe. — De Gasparis. Sul calcolo
delle perturbazioni planetarie per lungo periodo di tempo. — Seguenza. Il Lias inferiore
nella provincia di Messina. - 10. Torelli. Sui sistemi di più forme binarie cubiche.
'Rivista critica della letteratura italiana. Anno II, 6. Firenze, 1885. 4.°
•Rivista del Club alpino italiano. Voi. IV, 10. 11. Ott.-nov. 1885. Torino, 8.°
Mugnaijhi. Prima ascensione al Pizzo Painale (m. 3248). — Perazzi. Capanna Sella
al Lyskamm. Tariffe delle guide. Fanciulli alpinisti. Dal Colle del Teolulo alla capanna
Sella. Dalla capanna Gnifetti alla predetta capanna.
•Rivista di artiglieria e genio. Anno 1885 novembre. Roma. 8."
Caveglia. Tiri al bersaglio. — ri. Un'aggiunta agli studi sul tiro a shrapnel. — An-
dreoli. Cenni storici sull'organizzazione dei pontieri e sul loro materiale. — Mariani. Let-
tere militari del principe Kraft Hohenlohe Ingelfingen.
f Rivista di viticoltura ed enologia. Anno IX, 20-22. Conegliano, 1885.8.°
Cubani. Il rimedio contro la peronospora. — Rosa. I vini salati. — Cerletli. Nuovi
incoraggiamenti all' industria vinicola. — Guboni. Gli effetti dell'idrato di calce nella cura
delle viti contro la peronospora. — Geltolini. La nettezza delle cantine.
•Rivista marittima. Anno XVIII, 10-11. Ott.-nov. 1885. Roma, 8.°
Chierchia. Collezioni per studi di scienze naturali fatte nel viaggio intorno al mondo
dalla r. corvetta « Vettor Pisani » (comandante G. Palumboj anni 1-82-83-84-85. — Mal-
dini. I bilanci della marina d'Italia. — Busin. La trasformazione dei tipi isobarici italiani
applicata alle predizioni del tempo. — Nave sottomarina, sistema Nordenfelt
•Rivista scientifico-industriale. Anno XVII, 18-21. Firenze, 1885. 8."
1S-1'J. Luvini. Sulla rifrazione atmosferica totale. — Piazzali. Trasporto e distribu-
zione di elettricità per mezzo dei trasformatori ad induzione: li. Sistema Zipernowsky, Déri
e Blathy. — Leone- Sui microrganismi delle acque potabili ; loro vita nelle acque carbo-
niche. — Marangoni. Paramagnetismo e diaraagnetismo. — Righi. Sulle velocità dei raggi
polarizzati circolarmente nell'interno d'un corpo dotato di potere rotatorio. — Riscalda-
mento delle macchine col petrolio. — Bizzarri e Campani. Arsenico nativo della Valtellina.
•Spallanzani (Lo). Anno XIV, 10-11. Ott.-nov. 1885. Roma, 8."
Hermann. I microbi. — Patrone Sulla natura parassitaria dell'artrite blenorragica. —
Manassei. Sulla sifilide ereditaria. — Salis-Salis. Sulla impossibilità della combustione spon-
tanea nel sughero. Perizia giudiziaria. Esperienze.
Telegrafista (II). Anno V, 9. Roma, 1885. 8.°
Bracchi. Sulle misure del coefficiente d'induzione. — Dell'Oro. L'inerzia elettrica.
Pubblicazioni estere.
^Abhaudlungen der grossherzoglich Hessischen geologisclien Landesanstalt
zu Darmstadt. Bd. I, 2, nebst Atlas. Darmstadt, 1885. 4.°
Maurer. Die Fauna der Kalke voti Waldginues bei Giessen.
— CCXCIV —
t-Abstracts of the proceedings of the Chemical Society. 1885-86, n. 1213.
London, 8.°
•Acta mathematica. VII, 2. Stockholm, 1885 4."
Cantar. Ueber verschiedene Theoreme ans der Theorie der Punctmengen in einem
n-fach ausge lehnten stetigen R.iume G-i . Zweite Mittheilung. — Gyldén. Die intermediare
Bahn des Mondes. — ftunge. Ueber die auflosbaren Gleichungen von der Form x* -t- ux
dx
und verwandte Integrale. — Falk. Be-
i blu (
■ v— 0. — Schlàfli. Ueber I jjjjt
bx ì-t-x-
o
weis eines Satzes ans der Theorie der elliptischen Integralen.
• Annalen der Physik und Chemie. N. F. Bd. XXVI, 2. Leipzig, 1885. 8."
Kuhhausch Ueber das Leitungsverrnogen einige Electrolyte in ausserst verdiinnter
wasseriger Losung. ■ — Pfnjfcr. Ueber die electrisehe Leitungsfahigkeit der Misclmngen von
Aethyl ilkohol mit Aethylather. — Foster. Ueber eine veranderte Form der Wiieatstone'-
schen Briicke und Methoden zar Messung kle;ner Widerstande. — Oberbeck. Ueber eine der
Resonanz àhnliche Erscheinung bei electrischen Schwingungen. — Angstrom. Ueber die
Diffusion der strahlenden Warme voti ebenen Flàchen. — ScMeiermacher. Ueber die Abhan-
gigkeit der Warmestrahlung von der Temperatur und das Stefan'sche Gesetz. — Thiesen.
Ueber die Gesetze des Luftwiderstandes nach Versuehen mit dem Sehellbach'schen Rotations-
apparate. — Doni. Experimentelle Bestiitigiing des Satzes,dass beide Electricitaten in gleiclier
Menge entwickelt werden, tur Pyroelectricitat.
iAnnales des ponts et chanssées. Sept. 1885. Paris, 8.°
Coinmission technique de l'assainissement de Paris: Résumé des travaux et résolu-
tions adoptées. — Durand-Claye. Mémoire sur l'assainissement de la Seine. — Ricour. No-
tice sur les prix de revient de la tractiou et sur les économies réalisées par l'application
de diver^es modiBcations aux maehiues loco'mitives. — de Perrodil. Note sur la résistance
comparée des constructions semblables. — Tourtay. Note sur l'influence des joints dans
la résistance à l'écraseraent des maconneries de pierre de taille. — Note sur l'explosion
d'une chaudière verticale aux forges d'Eurville (Haute-Marne).
tAnnales uouvelles de mathématiques. 3" sér. Nov. 1885. Paris, 8.°
Pomey. Propriétés élémentaires des faisceau en involution, et leur application à quel-
ques problèmes relatifs aux courbes du seconde et du troisième degré.
•Annuuire de la Société météorologique de France. 1884. Nov.-déc. Paris, 4.°
•Anzeiger (Zoologischer). Jhg. Vili, 208, 209. Leipzig, 1885. 8.°
Wilhilon. Ueber Ornithoche i rus hilsensis Koken. — Dalli. Die Lebensdauer
der Spinnen. — [ìaw\ Zur Morpbologie des Carpus und Tarsus der Reptilien. — Stole.
llyodrilus coccineus Vejd. — Góldi. Studien ueber neue und wenig bekannte Po-
dophthalmen Brasiliens. — Daur. Ueber das Arcbipterygiuin und die Entwicklung des Chey-
ropterygiùm aus dem Tchthyopterygium. — Zacharias. Zur Frage der Fortpflanzung durch
Quertheilung bei Susswasserplanarien.
tArsskrift (Upsala Universitets) 1884. Upsalia, 8.°
Johannson. Oni apologetikens begrepp. — Aurivillius. Grammalicae svecanae speci-
men. — Burman. Ora Kants Kunskapslara.
•Beiblatter zu den Aunalen der Physik und Chemie. Bd. IX, 10-11. Leipzig,
1885. 8.°
•Berichte der deutschen chemischen Gesellschaft. Jhg. XVIII, 14, 15, 16.
Berlin, 8.°
— ccxcv —
14. Auwcrs. Zur Kenntniss Jes Pseudocnmenols und des Pseudocumidius. — lin
und Lasarus. Ueber Condensationsproducte des Isatins. — Bamberger and Calman. Ueber
gemischte Azoverbindungen (II). — Cannizzaro. Ueber die Constitution des Santo-
nina. — Claus und Nicolaysen. Zur Kenntniss des Phenylacridins. — Erdmann. Nitrirung
der Phenylparaconsànre. — Fillig. Ueber die Condensation der Aldehyde mit zweibasischen
Sauren. — ld. Condensation von Acetessigàther mit zweibasischen Sànren. — Gatt rinatili
und Kaiser. Ueber p-Chlor-m-nitrotoluol und dessen Reductionsproduct. — ld. id. Zur Con-
stitutionsfrage der von meta-substitnirten Aminen sich ableitenden Chinolinderivate. —
ld. und Wrampelnieyer. Ueber p- und m-Phenylencyanat. — Higer. Ueber einige Derivate
des Diphenylaminurethans. — ld. Ueber die Nitrirung von Parabronianilin. — Hanlzsch.
Versuche zur Constitntionsbestimmnng der synthetischen Hydropyridinderivate. — lleushr
and Kling r. Ueber Selenide ans den Anden. — Hofmann. Nachtràgliches uber die Einwir-
kung des Broins in alkalischer Lusung auf Amile. — llo/[ jr., vani. Beitriige zur Kennt-
niss der Aepfelsauren. — llinski nnd Knorre. Ueber eine neue Metbode zur Trennung von
Eisen und Aluminium. — Julius. Ueber die Alkaloide des Bocksbornsaniens. — Just. Ueber
die Producte der Reacfion zwischen B. nzanilidimidchlorid und Natriummalonsàureester. —
hi. Synthesen in der Chiuolinreihe. — ld. Ueber den Diacetylfumarsaureester. — Kiliani.
Ueber die Constitution der Isosaccharinsaure. — Klingel. Ueber p-Amidoacetophenon, o-Araido-
w'.-acetyltoluol une einige Derivate dieser KOrper. — Stinger nnd Pitsehke. Ueber m-Dinitro-
azoxybenzol und c-Azoxytoluol. — Krùss. Ueber innere Molekularbewegung. — Lang. Ueber
das lileichgewicht nach Einwirkung einerseits von Salzsànre auf Antirnontrisulfid und ande-
rerseits von Schwefelwasserstoff anf salzsànre Antimontrichloridlosung. — Lederar nnd Paul.
Synthese von Pyrrolderivaten. — Mylius. Ueber die Beziehung des «- zum /S-Hydrojnglon. —
Naumann nnd Pistor. Ueber das Verhalten von Kohlcndioxyd zu Wasserstoff bei hoher Teui-
peratur. — Nef. Ueber einige Derivate des Durols. — Noerdlinger. Ueber das Bicuhyba-
fetf Myristica bicuhyba seu oiScinalis Mart.). — Nolting, Witt und Foni. Ueber das Vor-
komnien des Paraxylidins, seine Darstellung und sein Verhalten. — Nhlliivj und Ford. Zur
Kenntniss der secbs isomeren Xylidine. — ld. id. Ueber Amidoazoderivate der drei Xylole. —
ld. id. Zur Constitution der Phtalsauren. — fìaschig. Einwirkung von Wasserstoffsnperoiyd
auf Schwefelantimon. — Hischbiet und Tollens. Ueber Raffinose oder ilelito-e aus Melasse,
Baumwollensamen nnd Eucalyptus-Manua. — Seubert. Analyse gasformiger halogenhalti-
ger Kohlenwasserstoffe. — Tesmer Ueber die Einwirkung von Phenylcyan it auf Polyhy-
droxylverbinJungen. — Toh'. Ueber das Orthoxylidin und das Orthoxylenol von der Stellnng
1, 2, 3. — Viridi. Zur Synthese des Vanillins. — Wilm. Zur Analyse von Platinerz. —
Winkler. Die Neugestaltung des titrimetrischen Systems. — ld. Ueber einen Apparat zur
raschen Reduetion der Gasvolumina auf den Normalzustand. — 15. Hofmann. Einwirkung
des Ammoniaks und der Amine auf den Salfocyannrsàaremethylather und da> Cyanan hi -
rid. Normale alkylirte Melamine. — ld. Ueber die d. n Alkylcyanamiden entstaromenden
alkylirten Isomelamine und uber die Constitution des Melamins und der Cyanursaure. —
Nef. Ueber einige Derivate d-s Durols. — Konowakiv. Ueber die Rolle der Contactwir-
kungen bei den Ersebeinungen der Dissociatiun. — Schi/f. Ein Gasdruckregulator ohne
Metalltheile. — Jacobsen und Sehnapavff. Ueber einige Derivate des Durols. -- Pinner. Ueber
die Einwirkung von Acetessigàther auf die Annidine. Pyrimidine. — Id. Ueber Tartron-
sàure. — Ramsay und Yo u ng. Ueber die sogenann te » specifische Remissioii « von Kalilbauni
und die wahre Beziehung zwischen Druek und Siedetemperatnr der Flussigkeiten. — Villa-
vecchia. Ueber einige Derivate des Santonins. — Burckhardt. Ueber Fluoresee'ine der Ma-
le'insaure. — Hinsberg. Ueber Chinoxaline. III. — 16. lljdt. Ueber Orthoxylenylchlorid. —
Ekslraud. Zur Ceiistitution einiger Naphlalin-Derhate. — Berglund. Ueber den BromgehaH
des Meerwassers. — Ncumann. Ueber einige Doppelsalze des Eisenclilorids mit an 1. . u
Jletallehloriden. — Naumann und Pislor. Ueber das Verh; Iten von Kohlenoxyd zu W
— CCXCVI —
bei heher Temperato. — Hofmann. Beitrag zur spectralanalytischen Bestimmung des
Lithiums. — Alexeew. Ueber eine Fehlerquelle bei den Dampfdichtebestirnraungfin. —
Pawlewski. Ueber Einwirkung von Phosphorpentachlorid auf Santonin. — Meyer. Ueber Chi-
nolinbildung aus metasubstituirten Aminen. — Wrobkwski. Ueber eines der benachbarteu
Xylidiue. — Conrad und Gulhzeit. Ueber die quantitative Zersetzung von Galactose und
Arabinose mittelst verdunnter Sauren. — Biaditi. Ueber Verbindungen, welche sich von
Dicyanphenylhydrazin ableiten. II. — Witt. Ueber eine einfache Methode zur Darstellung
von AxokSrpern. — Móhlau. Zur Kenntniss der Indopbenole und Indoaniline. — Staedel nnd
Hólz. Zur Kenntniss des kauflichen Xylidins. — Claus und Knyrim. «-Naphtol-,S-sulfon-
siiure. — Id. id. Notiz zur Darstellung von Propylen aus Glycerin. — ld. und Mercklin.
Ueber die Umsetzung von Alumini umcblorid mit Hydroxylverbindungen. — Aschan. Ueber
/j-und o-Nitroxanilsàure und die Reduction derselben. — La Coste. Ueber m-Chlorchino-
lin. — Kaiser. Ueber Mononitroderivate der p- und m-Acetamidobenzoèsàure sowie deren
Reductionsproducte (Anhydrosàuren). — Merck. Ueber die kùnstlicbe Darstellung von Cucam
und seiuer Homologen. — Ladenburg. Ueber die Imine. — Id. Ueber Aethylpyridine und
AethylpiperiJine. — Id. Einfache Methode zur Ortsbestimrnung in der Pyridinreihe. —
Liebrechl. Reduction des Kicotins. — lìùgheimer und Hoffmann. Ueber die isomeren Malon-
toluidsàuren. — ld. Ueber die Bildung von Chinolinderivaten bei der Einwirkung von
Phosphorcblorid auf die malonsauren Salze primàrer aromatischer Basen. — ld. und
lloffmann. Ueber im Pyridinring substituirte Toluchinoliue. — Bredt. Ueber Camphoron-
saure. — Lachowicz. Ueber die Einwirkung der Sàurechloride auf unorganische Verbindungen.
•'Berichte ueber die Verhandlungen der k. Sachs. Gesellschaft der Wissen-
schaften zu Leipzig. Phil.-hist. Classe 1885, III. Leipzig, 8.°
Whilley Slokes. A collation of Prof. Ascoli's Edition of the Old-Irish glosses at
St. Gali. — Krehl. Beitràge zur muhammedanischen Dugtnatik. — Wessely. Die griechi-
schen Papyri Saehsens. — Leskien. Zu den Werken des altkroatischen Dichters M. Marulic. —
von der Gabelenlz. Einiges uber die Spracheu der Nicobaren-Insulaner. — Creizenach. Ein
migedruckter Brief Gottscbed*s an Grimm uber seine Unterredungen mit Friedrich dein
Grossen.
'Bibliothèque de l'École des Chartes. Année 1885. Livr. 4-5. Paris, 8.°
de Grandmaison. Fragments de chartes du Xe siècle, provenant de Saint-Julien de
Tours, rccueillis sur les registres d etat-civil d'Indre-et-Loire. — Havel. Questions mérovin-
giennes. III. La date d'un manuscrit de Luxeuil. — Langlois. Nouveaus fragments du Liber
inquestarum de Nicolas de Chartres (1269-1298). — Udiste. Addition. — Lefèore-Ponlalis.
Étude sur ladate de l'église de Saint-Gerraer. — Uuet. Fragments inédits de la traduction
des cantiques du psautier en vieux-néerlandais. — Prou. Note sur un manuscrit de la vie
de sainte Alpais. — Bordier. Douet d'Arcq.
•Boletim da Sociedade de Geographia de Lisboa. 5e Serie, n. 3-5. Lisboa,
1885. 8.°
3. Exploracào do Incornati, 1884. — Guiné portugueza. — Noticia sobre o rio Branco
e os indios que o habitam. — de Magalhàes. 0 Zaire e a Guiné portugueza. — Novas jor-
nadas de Silva Porto. — 4. Nogueira. 0 lu'n kunbi (dialecto do grupo o'n bundo que se
falla no interior de Mossarnedes. — 5. Machado. Cherain de fer de Lourenco Marques à
Pretoria.
^oletin de la real Academia de la historia. Tomo VII, 4. Ott. 1885. Madrid, 8.°
Femdndez-Duro. Noticias ncerca del origen y sucesion del Patriarcado de las Indias
occidentales. — Fita. Santuario de Atocha (Madrid). Bulas inéditas del siglo XII.
■Boletin de la Sociedad geogràfica de Madrid. Tomo XIX, 4. Madrid, 1885. 8."
— CCXCV11 —
Esposición que la SociedaJ geogràfica de Madrid elevò al Gobierno de S.M. con mo-
tivo de la intrusigli de Alemania L-n la Micronesia espanola. — Coello. Noticia ìobra la Con-
ferencia de Berlin. — ld. Cunrlicto hispano-alemàn.
• Bulletin de l'Académie r. des sciences de Belgique. 3' sér. t. X, 9-10. Bru-
xelles, 1S85. 8.°
Vini der Mensbrugghe. Observations critiques sur une note intitulée: Essai 8ur la théo-
iie méeauique de la tension superficielle, de l'évaporation et de l'ébullition des. liquides. —
Renard. Notice sur quelqnes roches des « fleuves Je pietres » aux iles de Falkand. — Terby.
Note relative a la geanination des canaux de Mars. — Vand Les origiues de la po-
pulation flamande. — La question des Suèves et des Saxons.
•Bulletin de la Société de géographie. 2" Trira. 1885, Paris, 8."
Maunoir. Rapport sur les travaux de la Suciété de géographie et sur les progrès des
sciences géograpliiques pendant l'année 1884. — [krrien. La région algérienne trave:
par le méridien de Paris.
* Bulletin des sciences mathématiques. 2' Sér. t. IX. Nov.-déc. 1885. Paris, 8."
Nov. Fischer. Konforrue Abbildnng sphàriscber Dreiecke auf einander mittelst alge-
braisclier Funktionen. - luhmann. Die Sectio Rationis, Sectio Spatii und Sectio determi-
nata des Apollonius nebst einigen verwandten geometrisehen Aufgaben. — Schumann. Die
Steinerschen Kreisreihen und ihre Beziehung zum Ponceletschen Schliessnngstheorem. —
Muller. Ueber eine gewisse Gleichung 2nt9n Grades, deren Specialfalle n=2 und n = 3 beim
Normalenproblem der Ellipse nnd des Ellipsoids auftreten. Dissertation. — Tannery. Sur
l'époqne où vivait Geminus. — DEC. Cremona. Les figures réciproques en statiqne gra-
phiqtie. — VUliè. Compositions d'analvse et de mécanique données dépuis 1869 a la Sor-
bonne pour la licence ès sciences mathématiques, suivies d'exercices sur les varìables ima-
gi! aires. — Muli r. Ealènder-Tabellen. — Delhfsen. Die Maasse der Erdtheilc nach Plinins. —
Gruhc. Znr Geschichte des Problems der Anziehung der Ellipsoidc — Schemmel. Zum Pro-
r*~
hlem der drei Korper. — SKelljes. Sur l'intégrale: I j-^ — Tannery.Lcs appli-
cations de la geometrie Hans l'antiquité.
tCeutralblatt (Botanisches). Bd. XXIV, 5-9. Cassel, 1S85. 8.°
Beitràge zur Renntniss der Anatomie der Lanbblàtter der Coniferen mit besonderer
Bertìchsichtigung des SpaltOffnnngs-Apparates.
*Circulars (Johns Hopkins). Voi. IV, n. 42. Baltimore, 1885. 4."
' CiviliDgenieur (Der). 1885. Het't 7. Leipzig, 4."
Fischer. Beitrag zur mechanisehen Untersuchungen plastischer KOrper. — Schlolhe.
Neue geometrische Bestimmung der Maximalmumente einfacher Tràger bei beweglicben
Lastsystemen. — Nagel. Jlittheìlungen aus dem Gebiete der Geodesie.
•Coutributions to North-American Etlinology. Voi. IV. Washington, 1881. 4."
\forgan. Houses and Houses-life of the Amerio. in Aborigi
tCompte rendu des séances la Société de géographie. 1885, u. 16 et 17.
Paris, 8."
tCompte rendu des séances et travaux de l'Académie des sciences moiales et
politiques. N. S. t. XXIV. Nov. 1885. Paris, 8."
Franck. Introdnction a la philosophie du droit civil. — Baudrillart. Le populations
agricoles de la Touraine. — Pìcot. Les logements d'ouvriers a Londre.*. — Leroy-Dewl
Bulletti.no-Eendicosti — Voi,. I.
— CCXCVIII —
Rapport sui- le concours pour le prix Rossi de 1882. — Ge/froy. Discours prononcé aux
fnnérailles do M. Victor Bonnet.
"Comptes rendus hebdoraadaires des séances de l'Acadéraie des sciences. T. CI,
n. 18-21. Paris, 1885. 4.°
18. Fai/e. Remarques au sujet des récentes expériences de M. Hirn sur la vitesse d'éeou-
lement des gaz. — Vulpian. Nouvelles recher<hes sur l'origine des fibres nerveuses glan-
dulaires et des fibres nerveuses vaso-dilatatrices qui font partic de la corde du tympan et
du nerf glosso-pharjngien. — Milne-Edwards. L'bistoire naturelle de l'ile Campbell et de
la Nouvelle-Zélande. — de Jonquièrcs. Solution d'une question d'Analyse indéterminée qui
est fondamentale dans la théorie des transformations Cremona — Bonnal. Recherclies expé-
rimentales sur la temperature qu'on observe cbez la femme au moment de l'accoucbement
et sur celle de l'enfant au moment de la naissance. Comparaison de ces deux temperatu-
ra entre elles. — Pourquier. De l'atténuation du virus de la variole ovine. — Cuccia. Sur
les transformations Cremona dans le pian. — lìenolt. Sur la décomposition des foimes qua-
dratiques. — Gilbert. Sur la théorie de M. Helmlioltz relative à la conservation de la cha-
leur solaire. — Marx de Lèpinay. Dispersion de doublé réfraction du quartz. — .ingoi. Sur
la distribution théorique de la chaleur à la surface du globe. — Ditte. Combinations de
l'azotate d'argent avec les azotates alcaline. — Didier. Sur le cblorure anbydre et le sili-
cate de cérium. — Perrier. Sur les Stelléiides recueillis durant la mission du Talisman. —
Dehérain et Maquenne. Sur la respiration des feuilles à l'obscurité. Acide carbonìque retenu
par les feuilles. — Mainici: Oligiste terreux artificiel. — Sanson. Sur les propriétés zymo-
tiques du sang charbonneux et septicémique. — Cadéac et Malct. Transmission de la morve
aigug au poro. — Munti. Sur le traitement du mildew par le sulfate de cuivre. — Du-
ponchel. Le sulfure de diarrèe et son emploi contre les maladies parasitaires animales et
végétales. — 19. Marey et Demeny. Mesuve du travail mécanique effectué dans la loeorao-
tion de l'bomme. — Id. id. Variations du travail mécanique dépensé dans les difterentes
aliures de l'homme. — Trécul. Nature radiculaire des stolons des Nephrolepis. Réponse
à M. P. Lachmann. — de JonqUières. Sur la déiivation des solutions dans la théorie des
transformations Cremona. — Uemontsey. Sur la combe de Péguère, près Cauterets (Hautes-
Pyrénéesì. — Brown-Séquard. Recherches expérimentales paraissant montrer que les muscles
atteints de rigidità cadavérique vestent doués de vitalité jusqu'à l'apparition de la putre-
fattoli. — Millardet et Gayon. De l'action du mélange de sull'afe de cuivre et de chaux sul-
le mildew. — Souillart. Théorie analytique des niuuvements des satellites de Jupiter. —
Renan. Application des nouvelles méthodes de M. Lawy pour la détermination des coor-
données absolucs des étoiles circompolaires, sans qu'il suit nécessaire de connaitre les con-
stantes instrumentales (ascensions droites). — Vinot. Sur des tables numériques destinées
à faciliter les trasformations de coordonnées, en astronomie. — ■ Poincaré. Sur les intégra-
les irrégulières des équations linéaires. — Surrau. Sur la compressibilité des fluides. —
Mcrcadier. Sur deux espèces nouvelles de radiophones. — Claverie. Sur l'airaantation pro-
duite par les décharges des condensateurs. — Engel. Sur la loi de Scbloesing relative à la
sulubilité du carbonate de chaux par l'acide carbonique. — Demarcay. Sur une réaction
eoloiée du ìhotlium. — Serrant. Sur le rosolène. — Heckel et Schlagdenhau/fen. De la ra-
dile du Danal's fragrans Colimi., ou liane jaune, et de sa composition chiunque. —
Bourquelol. Sur la composition et la fernientation du sucre iuterverti. — Dujardin-Beaumets
et Daniel. Sur les propriétés hypnotiques de la pliénylmélhylacétone ou acétophénone. —
Lemoinc. Sur le système nerveux du phylloxera. — Jonrdain. Sur les liniaciens des envi-
rons de Saint-Vaast-la-Hongue (Manche). — Bonnier et Mangiti, "Variations de la respi-
ration avec le développement, chez les végétaux. — Meunier. Sur un granite amygdalo'Me
de la Vendée. — Martel et de Launay. Sur des fragments de ciànes humains et un déb:is
de poterie, contemporaius de l'Ursus spelieus. — Nicolas. Sur la transformation des
— CCXCIX —
tourbillon* aériens dans les lempètes. — Gawlry. Présentation d'un travail de M. Jourdy
« sor la geologie de l'est du Tonkin ». — Charpentier. Réponse aux observations de M. I'a-
rinaud, a propos des fonctions des éléments rétiniens. — Romero. Note relative à la stradare
du cristallin. — Tellicr. Résultats obtenus au moyen de son appareil pour l'élévation des
eaM par la chaleur atmosphérique. — 20. Vulpian. Recbercbes prouvant que le nerf triju-
incau contient des fibres vasodilatatrices des son origine. — Millardel et Gai/un. Recherche
du cuivre sur les ceps de vignes, traités par le mélange de chaux et de salfate de cuivre,
et dans la récolte. — Poincaré. Sur les intégrales irréguliòres des équations linéaires. —
Conudire. Eft'oit, dynamiques produits par le pas?age des roues des locomotives et des
wagons. aux joints des rails. — Sarrau. Sur la tension des vapeurs saturées. — Policr.
Théorie des mélanges réfrige'rants. — Langlois. Écoulement des gaz; lignes adiabati [ues. —
Merendili: Sur la théorie du téle'pbone électromagnétique récepteur. — Zenger. Sur un opto-
ìnètre spectroscopique. — hi. Speetroscope pour les hauts fourneaux et pour le procède
Bessemer — Le Ghalelier. Sur les lois nume'riques des équilibres cbiiniques. — Joulie.
Fixation de l'azote atmosphérique dans le sol cultivé. — Gazeneuve et Lépine. Sur l'action
physiologique du sulfo de fuchsine et de la safra nine. — Arloing. A propos des propriétés
zymotiques de certains virus. — Magnili. Rechercbes sur l'anatomie comparée de la corde du
tympan des Oiseaux. — Vialletlon. Les centres nerveux des Céphalopo les. — Yung. Influeuce
du nombre des individus contenu* dans un mème vase, et de la forme de ce vase. sur le
développeinent des larves de grenouille. — Dehérain et Maquenne. Sur la respiration des
feuilles à l'obscurité. — Pegrou. Sur les variations que présente la composition des gaz dans
les fenilles aériennes. — Crié. Sur le polymorphisrae flora) des Renoncules aquatiqnes. — liiuii r
Le gisement quaternaire de Perreux. — S. A. le Prince Alberi de Monaco. Sur une expérience
entieprise pour déterminer la direction des conrants de l'Atlanti :jue. — Juricn de la Gra-
vière. Reinarqnes relatives a la Communication precedente. — Boillot. Observations des lueurs
crépusculaires. — "24. Muuchez. Observations des petites planètes, faites au grand instrument
méridien de l'Observatoire de Paris, pendant le troisième trimestre de l'année 1885. —
Vulpian. Recherches sur les fonctions du nerf de Wrisberg. — Sylvesler. Sur une nouvelle
tbéorie des formes algébriques. — Sée. Du sulfate de spartéine, cornine médicament dyna-
mique et régulateur du cceur. — de Filz-James. Action de la chaux sur les vignes atteintes
du mildew. — Dendixson. Sur la formule d'interpolation de Lagrange. — Gilbert. Sur le
théorème de Kcenig. relatif à la force vive d'un système. — lìaoull. Application de la endo-
scopie à la détermination des poids moléculaires. — Job). Recherches sur l'acide hypopho-
sphorique. — Lovguinine. Chaleur de combustion deqaelques substances de la sèrie grasse. —
Colson et Gautier. Sur un nouveau mode de cbloruration. — Maquenne. Sur la présence
de l'alcool méthyliqae dans les produits de la distillation des plantes avec l'eau. — li
et Schlagdenhavffen. Sur la gntta-percha de Bassia (Buty rospermum) Parkii, G. Don.
et sur sa composition chimique. — Vignai. De la pretendile circulation d ms les cellules
ganglionnaires. — Munier-Chalmas. Observations sur l'appareil apicial de qnelqnes Echi-
nides crétai et tertiaires. — Meunier. Observation d'un bolide. — Zenker. Sur l'essaim
de météores qui pourra accompagner le passage de la Terre parie no>u I li scendant de la
comète de Biela, le 27 novembre. — Pariti imi. Nouvelle réplique à la réponse de M. Char-
pentier, a propos des fonctions des éléments rétiniens. — Carlailhac. Réponse à la Note
de MM. Martel et de Launay, sur des fragments de evànes humains et un debris de po-
terle, contemporains de l'Drsus spclaeus.
•Cosiaos. N. S. n. 40-44. Pari?, 1885. 4."
^Jahresbericht ùber die Fortschvitte der classisclien Alterthumswissenscliaft.
Jhg. XII, 12. Berlin, 1885. 8.°
llelmreich. Jahresbericht uber Tacitus. 1880-1884. — Heydenreich. Perieli t uber die
— ccc —
Litteratnt zu Phadrus aus deli Jahren 1883 unii 1881. — Keller. Jaliresbericht iiber Na-
turgeschichte far 1883-1881.
t Journal (American Chemical). Voi. VII, 3. Oct. 1885. Baltimore, 8."
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some of its Derivatives. - Memminger. On a Platinimi Silicide. — Baker. Analysis of a
Beryl froin Amelia 0. H, Amelia Cu., Va. — Memminger. Analysis of Allanite from Nel-
son Co.. Va. — Vale/dine. On a Composition Prodnct of Allanite, a Variety of Caolinite
from Nelson Co., Va. — Pallerson. Analysis of a Fibrous Bi-silicate from Nelson Co., Va. —
Bini. On a Clilorite from Albemarle Co.. Va. — Michael. On tbe Decomposition of Cin-
clionine by Sodium Ethykte. — Michael and Palmer. On Simultaneuus Òxidation and Ee-
duction by means of Hydrocyanic Acid. — Michael and Wing. On the Action of Alkyl Iodi-
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■Journal (The American) of Science. Voi. XXX, n. 179. New Haven, 1885. 8."
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Voi. XVIII. Sydney, 1885. 8.°
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■^Journal de la Société physico-chiinique russe. T. XVII, n. 7. S' Péters-
bourg, 1885. 8.°
Konovaloff. Sur le iole des actions de contact dans les phénoniènes de ladissociation. —
Werner. Doiinees thermiqnes pour quelques combinaisons de Li serie aromatique. — Iti. Sur
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et de l'acide élaidique par le permanganate de potasse. — Albtlzky et Nikolsky. Sur un
produit d'oxydation de l'hydrocarbure Cl2 H>0. — Uslinojf. Sur l'acide diméthylacrylique.—
Joukowsky. Sur le mouvement d'un corps solide ayant des racunes remplies d'un liquide
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courant électrique sur la rcsistance du sélénium et sur sa sensiblité pour la lumière.
'Journal de Physique théorique et appliquée. 2" Sér. T. IV. Novembre 1885.
Paris, 8.°
Dufet. Sur la loi de Gladstone et la variation de l'indice moléeulaire. — Suret. Sur
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* Journal des Sociétés scientifiques. lhie année 1885, n. 44-48. Paris, 4."
•Journal of the Chemical Society. N. CCLXXVI. Nov. 1885. London, 8."
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•Journal of the China Brandi of the r. Asiatic Society. X. S. Voi. XX, 3. .,
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ordei male the flowers bloom !
■ U:;iìtcTÌ>i reojorii'U'ci.'jii'i» KoMHTera. 1885 n> i/l. Tomi, 1\'. .V ii-7. C.-IIeTep-
n\pn, 1885. 8.°
6. MHXAJLbCKArO. HojbCK&a epa. [IpejBapHTejiHHii oneri, no KomaHAHpoBidi 1884
mia. ropnaro BHseHepa. — 7. KAPiLUtìCrùATO. reoiormeciuji inc.it. miiauia. n|»
iiuji r.i. IDsHom yjia.it .i i.iom i. l—l r. — i T.MIll'A.irKAl'o. 3aMÌTKa o r< rom,
cipoenin oKpecTHociefi uM'tiiia linai, 'in. rapBOJraHCKaro ;i ■••■< I ! ^enitofi ryo\, n o npoitaen-
ìmxi. Talli, ]ia:!i:l,.m<iiiux[. SypoBHXT, o>;i:a;Kjmaxi,. — rK.'U'OllllA. 1 1 ]u- uiapnic.ii.iiuii n.
nui, n.;.-.[ I. i..i:;ini;ix !.. !i|Hi]r,i:i\ieiiiiij\i. no iianpaiueiiiio BMbHO-PoBeHCKOÌi •,!:. 1.
;Il3BÌrTi)i HiraepaTopcKaro PyccKajio reorpafjHrcecKaro OtfmecTBa. Tomi XXI.
1885. lii.iiiynri, 4. C.-IIeTepóyprT,, L885. 8.°
lol'l KIK'h. :'>i;rn<\iimÌM i;i. ycTbK) ]■ tic n .lenii. — ITOTAI1IU1T». IIohuukii ao 'ln-
nrncb-xaHi.
^Mémoires du Gomité géologique russe. Voi. 1. 4; II, 2; III, 1. S' Pé-
tersbourg, 1885. 8.°
i. 4. Mouschketoff- Apercu géologique du district de Lipetzk et des sources minér;
de la ville de Lipetzk. — il. 2. Sintsov. Carte .'éulogique generale de la Russie, f. 93. —
in. 1. Tschernyscheu). Die Fauna des [Intoni Devon ani West-Abhange des Urals.
i-Mémoires et Compte rendu des travaux de la Société des ingéDÌeurs civils.
Juin -juillet 1885. Paris, 8.°
Suge. L'industrie du naplite au Caucase. — Bruignac. Recherches sur la
construction théarique des hélices propulsi
■Memorias de la r. Academia de Ciencias de Barcelona. 2a Ep. T. II. 1. Bar-
celona, 18S5. 4.°
de Paula lìojas. Consideracene? sobre las làmparas incandescentes. — Alm r> et lio-
fili et Poch. Mollusca fossilia stratuum tertiariorum supernorum Catalaunise. Proemium.
Strombid bus, Rostellaria — Monserral y Archs. VA polen y sus dimensioD.es corno
medio de diagnostico.— Salcanà. Eecuerdos botànicos de Igualada y Flora aqualatense pòstuma
Fosé Bausili y Salamanca. — Fagot. Moluscos de Tanti, osa y valle del Ciuci. —
ifasriera y Manovens. Influencia del estilo japonés en las avtes europeas.
tMittheilungen der Anthropologischen Gesellschaft in Wien. Bd. XV, 1. Wieu,
1885. 4.°
r. Ein welter, r Beitrag zur ., Nephritfrage ". Nach einem ani 15 Aprii 1884 in
der Anihropologischen Gesellschaft in Wi n _ b il ben Vortrage. — Finteti. Oeber Beklei-
dung, Schmuck und Tàtowirung der Papuas der Sudostkiiste von Neu-Guii,
tMonatsblàtter des Wissenschaftliehen Club in Wien. Jahrg. VII, 2. Nov.
1885. Wien, 4.°
Mnnographs of the United States Geological Surwey. Washington, 1884. 4."
Watcott. Paleontology of the Eureka District.
tNatuvforscher (Dei). Jhg. XV11I, n. 45-48. Berlin, 1885. 4.
Xntir.s (Monthly) of the r. Astronomica] Society. Voi. XLV, 9. Suppl. Lon-
don, 1885. 8."
Schjelkrup. On Al-Sùfi and Ptolemy's Catalogues. — Knobtl. Note on Prof. Schjelle-
rnp's Paper. — Thackeray. The Horizontal and Vertical Diameters of the - rved
— CCCII —
with the Greenwich Transit Circle. — Chambers. On a suspected new Variable Star in
Corona Boreali». — lìoyal Observalory, Cape of G od Hope. Observations of Comet
1884 I. — Id. Observations of Comet 1884 II (BarnardJ. — Id. Observations of Curaet
1884 (Wolf). — Tupman. Observations of Comet 1885 (Barnardj at Harrow, with the
18i-inch Equatorial Reflector and Ring Micrometer. — Id. On the Proper Motion of the
Stavs LL. 31296 and 31188. — Marth. Data for a Graphical Representation of the Solar
System (continued). — Id. Ephemeris for Physical Observations of Jupiter, 1885-86. — Id
Epheraeridea of the Satellites of Satura, 1885-86. — Proclor. Note on Stationary Radiant
Points.
tProceedings of the Academy of Naturai Sciences of Philadelpbia. Part II.
Aprii -july, 1885. Pliiladelphia, 8.°
Morris. The Primary Conditions of Fossilization. — McCook. Hibemation and Walter
Habits of Spiders. — Scudder. Notes on Mesozoic Cockroaches. — Meehan. Persistence in
Variations Suddenly Introduced. — Id. Influence of Temperature on the Separate Sexes of
Flowers. — Id. Elasticity in the Fruit of Cartacea. — Willcox. Spawning of Fulgur per-
versus. Lewis. Erythrite, Genthite and Cuprite frora near Pliiladelphia. — Leidy. Bo-
thriocephalus in a Trout. — Morris. On the Air-Blidder of Fishes. — lilulchleij. On the
Genus Aphredoderus. — Genlry. A Review of the Genoa Phrynosoma. — Hall. A Review
of the American Genera and Species of Mullida;. — Lewis. Marginai Kames. — Streeker.
Descriptions of New Species of Lepilopter.i. — Scoli. Cervalces Americanus, a fossil Moose,
or Elk, from the Quateruary of New Jersey. — lìartman. Descriptiuiis of New Species of
Partala and a Synonymic Catalogue of the Genus. — Foole. On large Crystals of Stibnite.
•Proceedings of the Birmingham Philosophical Society. Voi. IV, 2. Birmin
gliam, 1885. 8.°
Marshall. On Special Points of Interest in the American and Canadian Railways. —
Crosskey, ì'unnet and Levelt. The Organisation of Educational Iustitutions in large Manu-
facturing Towns, with especial reference to the provision required for Technical Instruc-
tion. — Beresford Bermeli- The Organisation of Educational Institutions in large Manufac-
turing Towns, with cspecial reference to the provision required for Technical Instruction. —
Tumcr. Eutexia. — lìealh. On Complexes and Congruences of the first order. — King.
Adelbert of Bremen. A Sketch of hi< Life. — St. Clair. Cometa: Indications of Ring Struc-
tnre- _ Turncr. On the Estimatimi of Carbon in Iron and Steel. - Gore. Effect of Heat
on the Fluo-chromates of Ammonium and Putassium. — Id. On a Peculiar Class of Che-
mico-electric Currents. — Id. Influence of Esternai Resistance on the Internai Resistance
of Voltale Cells. — Id. On a Simple Form of Voltaic-regulator. — Id. Apparatila for sho-
wing the Electro-magnetic Rotatiou of Electrolytes. — Boeddicker. On the Lunar Radiant
Heat during a Total Eclipse, as obaerved at the Earl ofRosse's Observatory at Birr Castle,
Paraunstown. — llougìiton. Note on a Deposit of White Sand ne rr the Little Orme's Head. —
Hayrrafl. An Experimental Enquiry into the Nature of the Objective Cause of Seusation. —
Norrìs. On the Microscopie Aspects of the Coagulation of the Blood. — Tati. Delany's
Synchronous Multinlex Telegraphy. — Aìry. Two Letters from Essex Papers regarding a
Proposed Gift of the Phoenix Park to Lady Castelmaine. — Beresford Bennett. The Extrac-
tion of Hydro-Carbon Vapours and Gases from Waste.
+Proceedings of the Cimbridge Philosophical Society. Voi. V, 4. Cimbridge,
1885. 8.°
L. Glaislier. On the zeta-fuuction in elliptic functions. — Pearson. On acertain atomic
hypotesis. — Glazebrook. On a Young's Eriouieter. — Lea. Some remarks on the Urea-
f'erment. — Gardiner. On the occurrence of reproductive organs on the root of Laminaria
bulbosa. — Id. On a new forni of sporangium in Alaria esculenta, with suggestions as to
— CCCII1 —
the exi.-t.ii . t - mal «production in the Laminaria. — Bikson. On the types of exere-
tory system found in the Enteropneusta. — Hill. On some the irems in Tides and Long-
waves. — Shaw. un the electrical resistance of PUtinum at high temperatures. — Threl-
full. On an automa tic mechanical arrangement for maintaining a Constant high potential. —
Lea. Furtlier remarks on the (Jrea-ferment. — Wekh <u On 'ine points in the anatomy of
Nebalia. — Gardiner. Observations on the constitution of Callus. — Grten. Ohservations
on Vegetable Proteids. — Glaisher. On the developments of K'. E', J', G' in ascendjng
povera of the Modnlns. — Thomson. Note on the rotation of the piane of polarization of
light by a moving mediani. — Glazebrook. On the theory of some esperimenti of FrOhlich
on the position of the piane of polarization of light diffracted at reflexion from a gra-
ting. — Lalham. On the formation of lactic acid, creatine and urea in muscular tissue. —
Trotter. On the molecular theory of viscous solids. — Larmor. Some application» of gene-
ralized space coordiuates to differential analysis. — Gwtjlher. On the solution of the equa-
tions of vibrations of the ether and the stresses and strains in a light wave. — hi. Note
on Prof. Rowland's paper on spherical waves of light and the dynamical theory of diffrac-
tion (Phil. Mag. voi XVIII. June, 1884). — Pearson. On piane waves of the third order
in an isotropie elastic medium with special reference to certain optical phenomena. —
Threlfall. Preliminary note on the theory of explosions. — Edgeworth. Observationa ami
statistics. — Ibbelson. Note on Mr Ibbetson's paper On the free small normal vibrations
of a thin homogeneous and isotropie eia-tic shell, bonnded by tvvo confocal spheroi Is.
■fPrcceeclings of the r. Geo0raphieal Society. N. M. S. Voi. VII, 11. Now
1885. London, S.°
Maclagan. The Rivers of the Punjab. — lìranfdl. Notes on the Physiography of sou-
thern India. — floldich The Geographical position of Mashhal (Meshed).
•Kepertorium der Physik. Bd. XXI, 10. Miinchen, 1885. 8."
Endlweber. Zur Theorie der Biiicktnwangen. — Nebel. Ueber die in einer Pliiker"
schen Wasserstoffi olire freiwerdende Energie und deren Einfluss auf die Intensitàt des Lich-
tes. — Gòlz und Kurs. Galvanischer Widerstand von Drahten bei verschiedener Anspan-
nung. — Schwars. Ueber das Gesetz der Qnellung von Leimcylindern.
■^Résumé des séauces de la Société des ingénieurs civils. Séances du 16 oct.,
6 nov. 1885. Paris, 8.°
*Bevue historique. T. XXIX, 2. Nov.-déc. 18S5. Paris 8.°
Piiaux. La Eesponsabilité de la Révocation de l'Elit de Nantes. —.Sor-/. La mission
de Poterat a Vienne (1795-96). — Sejus. L'origine de Christoph') Colomb. — Girard Pas-
serat el la Satire Ménippée.
*Bevue j.olitique et littéraire. Sér. S' T. XXXVI, n. 18-22. Paris, 1SS5. 4."
tRevue scientifique. Sér. 3. T. XXXVI, n. 18-22. Paris, 1885. 4."
i-Science. Voi. IV, ri. 142-146. New York, 1885. 4."
143. Putnam. Man and the mastodon. — The international geological congress at
Berlin. — The ascent of Popocatapetl. — Tari: Naturai enemies of oysters. — 111 Pa-
steur and hydrophobia. — Channing. The Burman dispute. — Abbott. Aestivatioo of mam-
mals, what is it ? — Mexican etnolugy. — Recent progress in politicai econoiny. — Paul.
Temperature of the moon's surface. — J. Illustrations of reccnt Italian psychology. — Co m-
position of the wheat grain. — Tarr. The English sparrow. — 145. The Agassiz museum
at Cambridge. — Omise of the Onrwin. — The results of shad propagation on the Atlantic
coast. — Jastrow. Infant psychology. — Cholera prospeets L.r England. — Brooks. Arti-
final propagation and tultivation of oysters in floats. - Bunker. Anti-cholera inoculation. -
— CCC1V —
146. The prcsidency of the Eoyal society of London. — The Noveraber meeting of the Na-
tional academy of sciences. — Entomology in the national museum. — From Palermo to
Tunis. — James. Recent land legislation in England. — The Blackfoot tribes. — J. Some
reaction-time studies. — The law.s of temperature in the Austriau Alps. — The origin of
mediaeval universities. — 142. The Alert expedition. — Use and abuse of learned socie-
ties.— An advance in fish culture. — Social philosophy and religion of Comte. — Russia
under the tzars.
•Ti'ansactions of the Manchester Geologica! Society. Voi XVIII, 1-11. Man-
chester, 1884-85. 8.°
fVerhandluiigen des Vereins zur Beforderung des Gewerbfleisses 1885. H.
Vili. Okt. 1884. Berlin, 4.°
Werner. Dampfkessel nebst Ansrtìstung.
fWoctaenschrift des ost. Ingenieur- und Archìtekten Vereines. Jhg. X, n. 44-
48. Wien, 1885. 4.°
"Zeitschrift dei- òst. Gesellschaft far Meteorologie. Bd\ XX. Nov. 1885.
Wien. 4.°
Weihrauch. Anemometrische Studien. — Gamble. Klima der Capcolonie. — Busin. Aen-
derung der Isobarentypen und der Winde.
•Zeitschrit't des ost. Ingenieur- und Archi tekten-Ver'eines. Jhg. XXXVII, 3.
Wien, 4.°
Huber. Die Ausstellung der Haarmann' schen eiseroen Oberbau-Systeme in Osna-
briik am 2'J und 30 September 1884. — ficchile. Mittheilungen iiber den Bau der im Ge-
neral.iccord ausgefuhrten Gebirgsbahn Altsohl — Kremnitz — Ruttek in Ober-Ungarn und
Vergleich mit den Gebirgsstrecken der Gotthardbahn, Brennerbahn und Orleansbahn. —
Huss. Die galiziscbe Trausversalbuhn und ihre Zweiglinien. — Luschka. Zur Theorie der
Axial-Turbinen.
■Zeitschrift fur Mathematik und Physik. Jhg. VI. H. 6. Leipzig, 1885. 8.°
fi sser. Ueber die Vertheilung der inducirten Elektricitat auf einem unbegrenzten ellipti-
schen Cylinder. — Geisenkeinnr. Naherungsformeln fiir Iiihalt und Oberfliiche niedriger Flà-
chen absclmitte. — Bobi/lew. Uebcr die relative Bewegung einos Punktes in einem in cuntinuir-
licher Deformation begriffenen Medium. — MeyeT. W.mn besitzt eine kubische Parabel eine
Directrix ? — Graberg. Die Ortsflache der Spitzen gleichseitiger Tetraeder zu gegebener
Geraden der Zeichenebene. — SchlòmUch. Notiz iiber Ungleichungen. — Baumgarl. Ueber
das quadratisela Reciprocitatsgesotz. Eine vergleichende Darstellung der Beweise des Fun-
damentultheorums in der Theorie der quadratischen Reste und der denselben zu Grande
liegenden Principien.
Pubblicazioni non periadiche
pervenute all'Accademia nel mese di dicembre 1385.
Pubblicazioni nazionali.
' 'Boccardo G. — Per la marina mercantile. Discorso pronunciato al Senato
nella seduta del 30 no?. 1885. Roma, 1885. 8.°
*ld. — Spontaneità ed artifizio nell'espansione Coloniale. Roma, 1885. 8."
'Boccardo E. — Trattato elementare completo di geometria pratica. Disp. 3.a
Torino, 1885. 4.°
— cccv —
'Cr.arrier A. — Sulla frequenza dei veuti inferiori desunta dalle osservazioni
fatte dal 1866 al 1884. Torino, 1885. 8.°
'Cliiappelli L. — La glossa pistoiese del codice giustinianeo tratta dal mano-
scritto capitolare di Pistoia. Torino, 1885. 4.°
'Claretto, G. — La successione di Emanuele Filiberto al trono sabaudo. Torino,
1884. 8.°
♦Colera (II) in Italia negli anni 1884 e 1885. Koma, 1885. 4.°
'Comucci E. — Della emigrazione e del pauperismo, della riforma agraria e
tributaria. Sansepolcro, 1885. 8.°
* Dalla Vedova G. — Pellegrino Matteucci ed il suo Diario inedito. Roma,
1885. 8.°
*Dorna A. — Sulla possibilità che il vulcano di Krakatoa possa avere pro-
iettate materie fuori dell'atmosfera. Torino, 1884. 8.°
*Id. — Osservazioni dell'ecclisse totale di luna del 4-5 ott. fatte in Torino nel
palazzo Madama dalla specola dell'Università. Torino, 1884. 8.°
'Gatti G. — Frammento d'iscrizione contenente la lex horreorum. Roma,
1885. 8.°
"Giletta di S. Giuseppe L. — Le nostre reti geodetiche considerate in rap-
porto colla rinnovazione delle mappe catastali. Roma, 1885. 8.°
* hi. — Lezioni complementari di geodesia. Parte 1." Torino, 1885. 8.°
'Lochi P. — Sul modo di formazione e sul significato del terzo condilo
nell'uomo. Siena, 1885. 4.°
* /y. — Degli elementi costituenti il disco proligero nell'ovaia della vitella.
S. 1. 1885. 8.°
*Jd. — Osservazioni anatomiche. Camerino, 1885. 8.°
■Lanciarli R. — Dissertazioni archeologiche. Voi. IL Roma, 1885. 8.°
* Jd. — Supplementi al voi. VI del Corpus inscriptionum latinarum. Roma,
1885. 8.°
•Lui-ini G. — Sulla rifrazione atmosferica laterale. Torino, 1885. 8.°
-/,/. — DeUe esplosioni fulminanti delle macchine a vapore e di un modo
di prevenirle e di facilitare l'ebollizione dei liquidi con risparmio di
combustibile. Torino, 1885. 4.°
'Marchesetti C. — Di alcune antichità scoperte a Verino presso Pisino di
Istria. Trieste, 1883. 8.°
*ld. — La necropoli di Vermo presso Pisino nell'Istria. Trieste, 1884. 8."
■Mtnoglio G. — Miscellanea monferratese. Torino, 1880. 8.°
* /,/. — Moncalvo. Brevi cenni storici. Torino, 1877. 8."
'Olivero G. B. — The meridian clok: an astronomical pendulum constructed
on correct principles. A new theory of the solar system. Philadelphia,
1885. 8.°
■Pennesi G. — Viaggio del magnifico Messer Piero Quirino gentilln
" iitiano. Roma, 1885. 8.°
ETTINO-RENDICONTI — VoL. I. ;1;i
— CCCVI —
1 • Pitrelli N. L'uno per ogni verso o la lingua universale di Leibnizio e la
inesattezza delle scienze esatte. Lanciano, 1885. 8.°
* Schifa M. — La Cronaca di S. Stefano ad rivum maris. Napoli, 1885. 8."
* Simone S. — Il Mostro della Puglia ossia la Storia del celebre monastero
di S. Benedetto di Conversano. Bari, 1885. 8.°
^Statistica delle carceri per gli anni 1881-82. XII. Koma, 1885. 4."
♦Statistica delle cause di morti nei comuni capoluoghi di provincia o di cir-
condario e delle morti violenti avvenute in tutto il Kegno. 1884.Roma, 4."
*Usiglio G. — La cellulosa applicata alle medicazioni chirurgiche. Trieste,
1886. 8."
Pubblicazioni estere.
ìBóckh J. — Die kon. Ungarische geologische Anstalt und deren Ausstel-
lung-Obiecte. Budapest, 1885. 8.°
*Carus J. V. — Prodromus Faunae mediterraneae. Pars II. Arthropoda. Stutt-
gart, 1885. 8.°
fCatalogus der Bibliotheek van de k. natuurkundige Vereening in Nederlandsch-
Indie. Batavia, 1884. 8.»
*ÌIelmholtz IL v. — Handbuch der Physiologischen Optik. 1" Lief. Hamburg,
1886. 8.°
'Hurmuzaki L. de — Docilmente previtóre la Istoria Romanilor. Voi. V, 1.
Bucuresci, 1885. 4.°
Oesterley li. — Wegweiser durch die Literatur der Urkundensammlungen.
Th. I. Berlin, 1885. 8.° (acq.).
; Petriceicu-llasdeu B. — Etimologicum maguum Eomaniae. Fase. I. A-Acat.
Bucuresci, 1885. 4.°
"Report of the scientific results of the exploring voyage of H. M. S. Chal-
lenger 1873-76. Zoology. Voi. XIII. London, 1885. 4." (Dono del Go-
verno britannico).
*Schuchardt II. — Ueber die Lautgesetze gegen die Junggrammatiker. Ber-
lin, 1885. 8."
iSlownik synouimów Polskich. V. II. W Krakowie, 1885. 4.°
* Sommerbrodt E. — Afrika auf der Ebstorfer Weltkarte. Hannover, 1885. 4."
ThomsenJ. — Thermochemische Untersuchungen. Bd. IV. Leipzig, 1886. 8."
*
Pubblicazioni periodiche
pervenute all'Accademia nel mese di dicembre 1885.
Pubblicazioni nazionali.
«Annali di statistica. S. IV, 4. Roma, 1885. 8.°
Statistica industriale f. 1." Programma dell'inchiesta e monografia delle condizioni
industriali delle nrovincie di Arezzo e Vicenza.
— cccvii —
■Annuario dell'Istituto botanico di Roma. Anno II, 1. Roma, 1885. 4.°
Baccarini. Contribuzione allo studio dei colori nei vegetali. — Pirotla. Contribuzione
all'anatomia comparata della foglia. I. Oleacee. — Pirotta e Marcatili. Sui rapporti tra i
vasi laticiferi ed il sistema assimilatore nelle piante.
•Archivio per l'antropologia e la etnologia. Voi. XV, 2. Firenze, 1885. 8.°
Riccardi. Statura e condizione sociale studiate nei Bolognesi contemporanei. — Buon-
fanti. L'incivilimento dei Negri nell'Africa intertropicale— Daniela. Sui denti incisivi del-
l'uomo.
^ Ateneo veneto (L'). Ser. IX, Voi. II, 4-5. Venezia, 1885. 8."
Piccohmini. Sull'ordinamento delle facoltà di filosofia o lettere nelle Università del
Regno. — Sernagiolto. Natale Schiavoni e le sue opere. — Pasqualigo. Posina e il suo ter-
ritorio nei rapporti fiiio-medico-storico-statistiei. — Castori. Il giudice popolare ed il senso
morale. — Cassoni. Geometria pura euclidea degli spazi superiori (continuazione e fine). —
Bcrtolini. Il banchetto del Cobden Club per il 1885.
'Bollettino consolare. Voi. XXI, 10-11. Roma, 1885. 8."
10. Lehment. Kapport annuel du Consulat royal d'Italie à Kiel i>ur la situation écono-
mique de la province de Slesvig-Holstein en 1884. — Succiderò. Commercio e navigazione
della Birmania inglese durante l'anno officiale 1884-85 (1° aprile 18fc>4 - 31 marzo 1885). —
Chicco. Produzione e commercio d'importazione e d'esportazione dell'isola di Cipro durante
l'anno commerciale inglese (1° aprile 1884 al 31 marzo 1885). — Deslruge. Condizioni
commerciali ed economiche della Repubblica dell'Equatore, e specialmente del porto di Gua-
yaquil nel 1884. — Maissa. Stati d'importazione e di esportazione della dogana di Mas-
saua per il 1° trimestre 1885. — lloglund. Quelques notes sur le mouvement commercial
dans le Royaume de Suède, pendant les demières atinées. — Karow. Renseignements sur
la récolte des céréales dans la province de Poméranie. — 11. Froeklich. Associazioni ope-
raie cooperative nella Gran Bretagna. — Salvini, Commercio di Amburgo e Altona negli
anni 1882. 1883 e 1884. — Crescente importanza dei porti di Amburgo e Altona. — Van
ben Berg. Commerce de l'ile de Java. — Zanotti Bianco. Brevi cenni sul raccolto vinicolo
in Dalmazia nell'anno 1885. — Viuiani. Esportazione del Messico nel 1° semestre 1884-85.
■Bollettino decadico dell' Osservatorio centrale del r. Collegio C. Alberto in
Moncalieri. Anno XIV, 1885, n. 4. Torino, 4.°
+Bollettino del Collegio degli ingegneri ed architetti in Napoli. Voi. Ili, 24.
Napoli, 1885. 4.°
^Bollettino del r. Comitato geologico d'Italia. 2 Ser. voi. VI, 9-10. Roma,
1885. 8."
Issel. Intorno al rilevamento geologico del territorio compreso nei fogli di Cairo Mon-
tenotte e Varazze della Carta topografica militare.— Bucca. Le andesiti dell'isola di Lipari. —
Lotti. Brevi appunti raccolti in occasione del terzo congresso geologico internazionale.
^Bollettino di notizie agrarie. Anno VII, u. 77-79. Roma, 1885. 4.°
'Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno III, n. 21. Roma,
1885. 4.°
bollettino mensuale dell'Osservatorio centrale di Moncalieri. Ser. 2, voi. V, 8.
Torino, 1885. 4.°
Denza. Le osservazioni meteorologiche eseguite da Bove. — hi. Il clima della Re-
publica Argentina. — Bertelli. Delle cause probabili del vulcanismo presente ed antico della
terra.
— CCCVJII —
*Bollettino meteorico dell'Ufficio centrale di meteorologia. Armo VII, 1885.
Dicembre. Koma, 4.°
•""Ballettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche.
Tom. XVII, sett.-dic. 1884; XVIII, gen.-feb. 1885. Roma, 4.
xvin. Favaro. Documenti inediti per la storia dei Ms. galileiani nella Biblioteca na-
zionale di Firenze.
•"•Commentari dell'Ateneo veneto di Brescia per l'anno 1885. Brescia, 1885.8."
Valenlird. Il codice di Eusebio nella Bibl. Querinkna. — Rosa. Studi sociali. — Zu-
liani. Il bacillo di Kocb e la profilassi della tubercolosi. — Cazzago. Di tre cronache bre-
sciane. — Ruzzcnenli. Scavazioni archeologiche a Eemedello. — Cacciamali. Sulla geologia
dell'Apennino centrale.
effemeridi del sole e della luna e dei principali pianeti calcolate per Torino
in tempo medio civile di Roma per l'anno 1886. Torino, 1885. 8.°
«Filosofia (La) delle scuole italiane. Anno XVI, voi. XXXII, 8. Roma, 1885. 8.°
tondelli. Le malattie della personalità. — Tocco. Quistiani platoniche. — Masti. Sulla
natura logica delle conoscenze matematiche. Contribuzione alla teorica della conoscenza.
■^Gazzetta chimica italiana. Anno XV, 8. Appendice voi. III, n. 22. Palermo,
1885. 8.°
Denaro. Ricerche sugli isomeri naftolazobenzine. — Barloli. La conducibilità elettrica
delle mescolanze di combinazioni organiche. — Barloli e Stracciati. Le proprietà fisiche
degli idrocarburi Ci H2n-i-s dei petroli di Pensilvania. — Barloli e Papasogli. Sull'ossida-
zione dei carboni di diveisa specie per via degli ipocloriti alcalini e sui prodotti di tali
ossidazioni. Nuova contribuzione alla storia del carbonio.
f Ingegneria (L') civile e le arti industriali. Voi. XI, 10. Torino, 1885. 4.0
Frizzi. La cinta daziaria della città di Torino. — Crugnola. Strada ferrata da Cler-
mont Ferrand a Tulle. — Strada e Ferrerò. Allineamenti e celeriniensura applicati alle
mappe censuarie.
l' Memorie della Società degli spettroscopisti italiani. Voi. XIV, 9. Sett. 1885.
Roma, 4."
Tacchini. Macchie e facole solari osservate nel Regio osservatorio del Collegio ro-
mano nel 3° trimestre del 1885. — Id. Osservazioni spettroscopiche solari fatte nel regio
Osservatorio del Collegio romano nel 3° trimestre del 1885. — Lucchesi. Perseidi del-
l'agosto 1885. — Tacchini. Perseidi dell'agosto 1885 osservate a Roma.
■"•Memorie del r. Istituto lombardo. 3a Ser. Voi. VI, 4. Milano, 1885. 4.°
Parona. I brachiopodi liassici di Saltrio e Arzo nelle prealpi lombarde. — Aschieri.
Introduzione alla geometria dello spazio rigato. — Sangalli. Anomalie di numero delle
valvole dell'orifizio dell'aorta e dell'arteria polmonale. — Verga. I teschi messicani del
Museo civico di Milano,
^Pubblicazioni del r. Istituto di studi superiori di Firenze. Firenze, 1885. 4.°
Pellizzari. Archivio della scuola d'anatomia patologica. Voi. III.
+Rendiconti del r. Istituto lombardo di scienze e lettere. Ser. 2% Voi. XVIII,
18. Milano, 1885. 8."
Sorniani e Pcllacani. Ricerche di terapeutica sperimentale sulla tubercolosi. — von
Lingenthal. Il diritto romano nella bassa Italia e la scuola giuridica di Bologna. — Fer-
rini. Saggi di critica e di esegesi sulle fonti del diritto romano.
— CCC1X —
* Rivista di viticoltura ed enologia italiana. Ser. 2a, Anno IX, n. 23. Cone-
gliano, 1885. 8.°
Cuboni. Il dutt. F. von Thiimen e il rimedio contro la peronospora.
7 Rivista scientifico-industriale. Anno XVII, 21-22. Firenze, 1885. 8."
Denza. Grande pioggia di stelle cadenti. — L'illuminazione elettrica a Roma. — Rosi r.
Raccolta di notizie ornitologiche italiane.
^Telegrafista (II). Anno V, n. 10. Roma, 1885. 8.°
Braccia. Linee telegrafiche in rame ed in ferro con apparati celeri. — Sulla dispo-
sizione delle batterie di linea. — Telefonia a grande distanza. — Ferranti, lì apparato
telegrafico stampante di E. E. Hughes.
Pubblica z-ioni estere.
■ Abstracts of the proceedings of the cheniical Society. N. 14. London, 1885. 8.°
*Acta historica res gestas Poloniae illustrautia. T. VIII, 1. W. Krakowie,
1885. 4.°
Leges, privilegia et statuta civitatis Cracoviensis.
"Actas de la Acadeniia nacional de Ciencias en Cordoba. T. V, 2. Buenos-
Aires, 1884. 4.°
Holmberg. Viajes al Tandil y a la Tinta.
■ Annalen der Physik und Cheniie. N. F. Bd. XXVI, 3, 4. Leipzig, 1885. 8."
3. Gumlich. Theorie dei- Newton'schen Farbenringe im durchgehenden Lichte. —
Wéber. Inteiisitatsmessungen des diffusen Tageslichtes. — v. Bezold. Deber Herstellung des
F.irbendreiecks durch wahre. Faibenmischung. — Id. Nachtragliche Bemerkung zu der
Abbandlung: ., Ueber Striimungsfìguren in Flùssigkeiten ". — Mailer. Die Dissociation was-
serhaltiger Salze und daraus abgeleitete Folgerungen tiber die Constitution der Salzbe-
standtheile. — Kohlrausch. Deber die Inconstanz der Dàmpfungsfunction eines Galvanome-
ters und ihren Einfluss auf die absolute Widerstandbestimmung mit dem Erdinductor. —
Cutley. Deber einige neue Methoden zur Beobachtung electrischer Sehwingungen und einige
Auwenduugen derselben. — Koepsel. Bestimmung der Constante fur die electromaguetische
Drehung der Polavisationsebene des Natrium-lichtes in SchwefelkohlenstoiT. ■ — i. Fini;.
Deber den Einfluss des Drnckes auf den eleetrischen Leitungswiderstand von Electrolyten. —
Edlund. Deber den Debergangswiderstand in dem galvanischen Lichtbogen.— Wesendonch .
Deber die Fluorescenz des Naphtalinrothes. — Vogel. Deber den Zusammenhang zwischen
Absorption der Farbstoffe und deren sensibilisirender Wirkung auf Bromsilber. — Kótschau.
Studien tiber Fltissigkeitsbewegungen. — Uimstedi. Eine Bestimmung des Ohms. — Brace.
Ueber die magnetische Drehung der Polarisationsebene und einige besondere Falle der
Refraction. — Slern. Die Commutatorstellung bei electrodynainischen Maschinen. — Mach u.
Wcntzel. Ein Beitrag zur Mechanik der Explosionen. — Bauer. Apparat zum Beweise, dass
die Eleetricitàt sich nur auf der Oberflaehe der Leiter ausbreitet.
* Annalen (Mathematische). Bd. XXVI, 3. Leipzig, 1886. 8.°
Gierskr. Deber die Galois'sche Groppe der Modulargleichungen, wenn der Transfor-
mationsgrad die Potenz einer Prinizahl > 2 ist. — Kiepert. Deber Theilung and Trans-
f .rmation der elliptischen Functionen. — Klein. Neue Dntersuchungen im Gehiete der el-
liptischen Functionen.
• Annuaire de la Société rnétéorologique de France. 188G. Févr. Paris, 8."
— cccx —
■Anzeiger (Zoologischer). N. 210, 211. Leipzig, 1883. 8.°
210. Schlosser. Zur Stammesgeschichte der Hufth'ere. — Boas. Vorlaufige Mittheilang
ueber einige gymnosoruen Pteropoden. — Koenike. Ueber Asperia Lemani Haller und
Nesaea Koenikei Haller. — Dalia Torre. Zur Biologie von Bombus Gestaeckeri
Mor. — Haase. Zur Morphologie der Chilopoden. — 6. Brami. Ueber die Turbellarien Liv-
lands. — 211. ». Nathusius. Ueber die Lage des Vogeleies im Uterus. — Sarasin. Ueber
einem rait zusamiiiengesetzten Augeu bedeckten Seeigel. — Imhof. Pelagische Thiere aus
Siisswasserbecken in Elsass-Lothringen.
^Archives du Musée Teyler. Ser. II. Voi. II, 2. Haarlem, 1885. 4.°
llilzana Dos. La mouche du Narcisse (Merodon equestris F.). — Van der Ven. Sur
la manière dont la force électromotrice de la pile à oxyde de cuivre varie avec le regime.
^Archives néerlandaises des sciences exactes et uaturelles. Tome XX, 3. Har-
lem, 1885. 8.°
Sissingh. Mesures de la polarisation elliptique de la lumière. — van 7 Iloff. L'e'quili-
bre chirnique dans Ics systèmes gazeux ou dissous à l'état dilué.
"•"Berichte der deutscben chemisclien Gesellschaft. Jlig. XVIII, 17. Berlin,
1885. 8.
Meyer. Troeken- uni Erhitznngsapparate fur das chemische Laboratorium. — Muhlert.
Ueber j'-Thiophensaure. — Gatlermnm, Kaiser und Meyer. Untersuebungen iiber die Struc-
turformel des Tbiopbens. — Id. Ueber «-und p- Thienon. — Schìeicher. Zur Kenntniss des
Monobromthiophens und Aethylthiophens. — Demuth. Ueber Nethylacetothienon. — Rosenberg.
Ueber Abkommlinge und Uinsetzungen der gubromten Thiophene. — Meyer. Berichtigung. —
Scliuhe. Ueber die zwischen 1S0 — :>10° siedenden Antbeile des SteinkohlentheeiOles, 1,2,
4, 5 Durol. — Id. Ueber ein neues Reductionsproduct des Anthracbinons, Antbrapinakon. —
Id Ueber ein neues Oxydationsproduct des Antbracens, /?-Oxantbranol. — Latschinnff. Ueber
eine der Cbolsiiure analoge neue Saure. — Urech. Ueber die Reihenfolge einiger Biosen
und Glycosen betreffend Keactions- und Birotationsrilckgangs-Geschwindigkeit mit Eiick-
sicht auf die Constitutionsformeln und den Begriff der Affinitatsgrosse. — Neumann. Zwei
Apparate zur Extraction mit Fliissigkeiten aus Losungen. — Kaemmerer. Neue Darstellungs-
weise des Stickoxydos. — Kiliani. Ueber das Cyanbydrin der Làvulose. — Clans und Mailer.
Ueber ,3-Dicblornaphtoeliinon und die Constitution des E-Dicblornaphtalins. — Id. und Scher-
bel. Ueber die Additionsproducte des Amari nsilbers und iiber einfach substituirte Derivate des
Amarin-. — von Lippmann. Ueber die Quelle der in den Producten der Zuckerfabrikation
enthalteneu Baffinose (Melitose). — Ilesekiel. Ueber ,3-Picolin und die Synthese einiger Ho-
mologen des Pyridins. — Ladenburg. Piperidin aus Pentamethylendiamin. — Ralldie. Ueber
Additionsproducte der Cyanverbindungen und iiber die Constitution des Dicyandiamids und
Melamins. — fìoscr. Beobachtuugen in der Campherreihe. I. — Id. Ueber Pbtalylderivate.
V. — Sachs. Ueber die aus Diazopbenolen nnd ^-Naphtylamin entstebenlen Verbindun-
gen. — Zincke. Ueber die1 Constitution der aus /J-Napbtylamin und Diazosalzen entsteben-
deu Verbindungen. Verhalten derselben bei der Oxydation. — ld. Ueber Orthoamidoazo-
verbinlungen. — Einhorn. Ueber einen Aldehyd der Cbinolinreibe. — Kaldbaum. Ergiebt
die statische und die dynamiscbe Metbode der Dampfspannkraftsmessung verschiedene Re-
sultate ? — Ramsay. Ueber die zwischen Untersalpetersàure nnd Quecksilber stattiìndende
Keaction. — Claus und Volz. Ueber ;J-Naphtol-o-Sulfonsaure. — Voges. Ueber die Identitàt
von Bottinger's Pyridindicarbonsàure mit der Lutidinsaure. — Berend. Ueber Dimethylchi-
noline. III. — Jacobsen. Zur Geschichte der Orthoxylidine. — Bthla. Ueber y-y-Cblor-und
Broniantbracenearbonsaure und zur Einwirkung des Phosgens auf Phenanthren. — Gallinek
a. v. Richler. Ueber die Sulfurirung der Phenylhydrazine. — Courant u. ». Bichter. Zur
— CCCXI —
Darstellung der AlkylJisulfiJe. — Will nnd Leymann. Zur Eenntniss des Cochenillefarb-
stoffs. — Liebermann u. Itinski. Ucbcr Polytbymochinon. — von Koslanecki. Zur Einfflhrung
der Carboxylgruppe in die Phenole. — Levy. Ueber die Oxydation des CopaivabalsamOls.
Levy und Englaender. Ueber Dimethylbernsteinsfmre, ein Oxydationsproduct des Copaiva-
balsamOls.
•Boletiu de la real Acaderaia de la Historia. Tomo VII, 5. Noviembre 1885.
Madrid, 8.°
Fernàndez y Gunzàlez. Ordenamiento fonnado por los procuradores de las aljamas
liebreas, pertenecientes al territorio de los Estados de Castilla, en la Asamblea celebrada
ea Valladolid el ano 1432. — Fcrndndez-Duro. Primeras noticias de Yncatan. — Danvila
Cortes de Castilla de 1576. — Fila. Buia inèdita de Honorio II.
'Bulletiu de la Société de géographie. 1885. 3" Trim. Paris, 8.°
Neis. Voyage au Laos (1883-1884). — Errimjlun de la Croix. Sept 'moia au pays
de l'étain. Perak (pressile de Malacca). — Pinart. Chiriqui — Bocas del Toro — Valle
Miranda.
TBulletin of the Museum of comparative Zoòlogy at Harvard College. Voi.
XII, 2. Cambridge, 1885. 8.°
Murray. Report on tbe specimens of Bottoni Deposits.
• Centralblatt (Botanisches). Bd. XXIV, 10, 11; XXV, 1. Casse!, 1SS5. 8.°
Mahlert. Beitràge zur Eenntniss der Anatomie der Laubblatter der Coniferen mit be-
sonderer Beriicksichtugung des Spaltoffnungs-Apparates. — Hansgirg. Ueber die Pbykochro-
maceen-Scbwarmer. — Jàygi. Das Botaniscbe Museum des Scbweiz. Polytecbnikums zu
Ziiricb. — Nathorsl. Ueber die Benennung fossiler Dikotylenbliitter.
tCompte rendu de la Société de géographie de Paris. 1885. n. 18. Paris, S."
■^Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des scieuces. T. CI,
n. 22-24. Paris, 1885. 4."
Mangon, Milne Edwards, de Qualrefages, Fremy. Discours prononcés aux obsèques de
M. Bouley. — 23. Perrier et Bassol. De'termination des différences de longitude entre Paris,
Milan et Nice. — de Saint-Venanl. Monvements des mole'cules de l'onde dite so li taire, pro-
pagée à la surface de l'eau d'un canal. — Vulpian. Rechercbes relatives à l'influence qu'
exercent les le'sions de la moelle épinière sur la forme des convulsions de l'épilepsie expé-
rimentale, d'origine cerebrale. — Sylvesler. Sur la tbéorie des formes algébriques. — Re-
nard. Sur les nouvelles expéiiences exécutées en 1885 au moyen du ballon dirigeable La
France. — Hugoniot. Surla propagation du mouvement dans un fluide indéflni. — Fabry.
Découvevte d'une comète à l'observatoire de Paris, et observations de cette comète. — Hayei.
Ctiservations de la comète Fabry, faites à l'observatoire de Bordeaux. — Gonnessial. Ob-
- rvations de la comète Fabry, faites à l'observatoire de Lion, et éléments de cette comète.—
Trépied. Observations de la comète Fabry, faites à l'observatoire d'Alger.— Perrotin. Ob-
servations de la comète Fabry, faites à l'observatoire de Nice. — Hall. Sur l'emploi des
boules-panorama, comme signaux solaires. — Picard. Sur certaines fonctions hyperfnchsien-
nes. — Bendixson. Sur la forme d'interpolation de Lagrange. — Poincaré. Sur les sé
trigonométriques. — Liouville. Sur les solutions communes à plusieurs équations linéaires
aux dérivées partielles. — Koenigs. Sur les conditions d'holomorphisme des intégrale-
l'équation iterative, et de quelques autres équations functionnelles. — Gilbert. Keinarques
relatives à une precèdente Communication sur le tbéorème de Eoenig. — Rcsal. Observa-
tions relatives à la Communication précédente. — Fontès. Ròte de la rotation de la Ti
dans la déviation des cours d'eau à la surface du globe. — Egoroff. Spectre d'absorption
de l'oxigène. — Sarrau. Sur l'équation caraetéristique de l'acide carbonique. — Joly. Sur
— CCCXII —
la preparatori de l'acide hypophosphorique. — L'Hdle. Sur un procède de préparation du
clorure de vanadyle. — Id. Sur quelques propriétés du zinc. — Louguinine. Chaleur de
eombustion de quelques éthers d'acides organiques. — llanriot. Sur la décomposition
pyrogéuée des acides de la sèrie grasse. — Henry. Sur les composés butyriques ino-
uochlorés, normaux et primaires. — Gautier. Action du ehlore sur le chloral anhy-
Jre. — Thabuis. Analyse du de'pòt forme par l'eau de Chabetout. — Lacroix. Examen
optique de quelques minéraux peu connus. — Quinquaud. Sur la dénutrition expérimen-
tale. — Cazeneuve et Lépine. Sur les effets produits par l'ingestion et l'infusion intravei-
neuse de trois colorants jaunes, dérivés de la houille. — Joubin. Sur l'anatomie du genre
Discina. — Pouchet. Sur l'écbouement d'une Mégaptère près de le Seyne. — Bonnier et
Mangili. Sur la respiration des végétaux. — Levallois. Dessiccation des plantes dans des
solutions aqueuses. — Renault. Sur les fructifications des Sigillaires. — Lévy et Munier-
Chalmas. Sur la base des terrains tertiaires des environs d'Issoire. — Aubry. Observatious
géologiques sur le royaume du Choa et les pays Gallas. — Thomas. Sur la découverte de
gisernents de phospbate de cbaux daus le sud de la Tunisie. — Holland. Sur la montagne
et la grande faille du Zaghouan (Tunisie). — Rivière. Découverte d'une station humaine
de lago de pierre, dans le bois de Clamart. — de Tastes. De l'utilité que présente la
connaissance des deplacements du courant du gulf-stream au point du vue de la prévision
du temps à longue échéance. — 24. de Saint-Venant. Mouvements des molécules de l'onde
dite solitaire, propagée à la surface de l'eau d'un canal. — Friedel et Crafts. Sur
une méthode d'analyse applicable à des mélanges d'hydrocarbures de la sèrie aroma-
tique. — Gaudry. Sur de nouvelles piòces qui viennent d'otre placées dans la galerie de
Paleontologie du Muséura. — de Lacaze-Dulhiers, à propos des réclamations de priorité pour
l'emplui du sulfate de cuivre coatre le mildew, rappelle quelques passages d'un Mémoire
de Bénédict Prevost, intitulé « Sur la cause immediate de la carie ou charbon des blés ». —
Sylvester. Sur une nouvelle théorie de formes algébriques. — Ilugoniot. Sur la propagatoti
du mouvement dans un fluide indènni. — Trépied. Observations de la comète Fabry et de
la comète Barnard, faites à l'observatoire d'Alger, au télescope de 0m,5O. — Bigourdan.
Observations de la nouvelle comète Barnard, faites à l'observatoire de Paris (équatorial de
la tour de l'Ouest). — Gruey. Sur la construction des grands cercles ìnéridiens doubles. —
Ilalphen. Sur une nouvelle classe d'équations différentielles linéaires intégrables. — Fouret.
Sur un nouveau mode de generation des courbes algébriques unicursales. — Lecornu. Sur
le mouvement d'un point dans un pian et sur le temps imaginaire. — de Sainl-Germain.
Sur certaines surfaces du troisième ordre, qui ont une infinite d'ombilics. — Deprez. Sor
la construction des macliines destinées à la transmission éleetrique du travail, à grande di-
stance. — Sarliaux. Examen des causes qui ont entravé un istant les expériences de tran-
sport de la force, entre Creil et Paris. — Becquerel. Relations entre l'absorptions de la
lumière et l'e'mission de la phospborescence, dans les composés d'uranium. — Deslandres.
Spectre de bandes de l'azote; son origine. — Godard. Sur la diffusion de la chaleur. —
Joly. Sur les hydrates de l'acide arsénique. — Muntz. Recherches sur la formation des gi-
sernents de nitrato de soude. — Schulzenberger. Nouvelles recherches sur les matières pro-
téiques. — llaller. Préparation de l'éther benzoylcyanacétique et de la cyanacétophénone. —
Dehérain. Sur l'enrichissement en azote d'un sol maintenu en prairie. — Fol. Sur un mi-
crobe dont la présence paralt lide à la virulence rabique. ■ — Lavocal. Construction du
maxillaiie des Vertébrés. — Gervais. Sur le développement du bassin chez les Cétacés. —
Cazin. Développement de la couche cornee du gésier du poulet et des glandes qui la sé-
crètent. — Rellerer. Sur le développement des tonsilles chez les Mammifères. — La/font.
Recherches sur l'anatomie et la physiologie comparée des nerfs trijumeau facial et sym-
pathique cépbalique, chez les Oiseaux. — Marion- Sur deux espèces de Balanoglosses. —
Fischer. Sur le squelette du genre fossile Se elido theriu m. — Regnard. De l'action de
— CCCXIII —
la chlorophylle sur l'acide carbonique, en dehors de la cellule vegetale. — Barruis. Sur la
structure stratigraphique des monts du Menez. — lléberl. Observations relatives a la Com-
munication de M. Ch. Barrois. — Uieulafail. Étude chimique des matcriaux ramenés par les
sondages dans les expéditions du Travailleur et du Talisman; présence constante du cuivre et
da zinc dans ces de'pòts. — Bouchcron. Du regime peu azoto dans le diabète. — Lande-
rei: Nouveaux documents a l'appai de la tbéorie sur l'origine cosmique dcs lueurs cré-
pusculaires.
•Cosraos. N. S. 35e Année n. 45-47. Paris, 1885. 4."
•Jahrbuch uber die Fortschritte der Mathematik. Bd. XV, 1. 1883. Berlin,
1885. 8.°
ìjahresbericht iiber die Fortschritte der classiscben Alterthumswissenschaff.
Jhg. XIII, 2. Berlin, 1885. 8.°
Susemihl. Bericht uber Aristoteles und die altesten Peripatetiker fiir 1884. — Bor-
mmann. Jahresbiricht iiber Pindar seit 1879. — Schiller. Jahresbericht uber romische
Geschichte und Cbronologie fiir 1884. — Deecke. Jabresbericht iiber die lateinische Grara-
niatik fur die Jabre 1883-1884.
•Jornal de sciencias mathematicas e astronomicas. Voi. VI, 4. Coimbra,
18S5. 8."
Schiappa Monleiro. Eecherches relatives au cercle variable qui coupé deux cercles
donnés sous des angles donnés. — D'Ocagne. Étude de ge'ométric segmentaire.
•Journal (American) chemical. Voi. VII, 4. Nov. 1885. Baltimore, 8.°
Wolcotl Gibbs. Researches on tbe Complex Inorganic Acids. — Caldwell and Parr.
Marcband De Fecamp's Method for the Deterrnination of Fat in Milk. — Parr. A Test of
Certain Methods for the Estimation of the several Albuminoids in Cow's Milk, and of the
lntluence of the Food on the Relative Proportions of these Albuminoids. — llolton. Some
new Qualitative Methods. — Perkin. On Benzoylacetic Acid and some of its Derivatives. II. —
Michael and Palmer. On Resacetophenone. — Id. and Wing. On Inactive Aspartic Acid.
f Journal (The American) of science. N. 180, voi. XXX. New Haven, 1885. 8."
Newton. Effect upon the earth's velocity produced by small bodies passing near tbe
earth. — Winchell. Trend and Crustal Surplusage in Mountain Structures. — Meyer. The
Genealogy and the Age of the Species in the Southern Old-tertiary. — lìazen. The Con-
densing Hygrometer and the Psychrometer. — Bostwick. A new forra of Absorption Celi. —
Uarton. Fossils in the Hudson River Slates of the southern part of Orange County, N. Y..
and elsewhere. — Frazer. Report of the American Committee-delegates to the Berlin Inter-
national Geological Congress. — Sherman. Brigbt Lines in Stellar Spectra. — Langley.
Optical Pioperties of Rock-salt.
i- Journal (The American) of Philology. Voi. VI, 3. Baltimore. 1885. 8.°
Wlutney. The Sis and Sa Aorists (6th and *7th Aorist-Forms) in Sanskrit. — Ellis.
Remarks on Voi. II of Kock's Comicorum Atticorum Fragmenta. — Cook. Vowel-Length
in Old English. — Spieker. On the so-called Genitive Absolute and its Use especially iu
the Attic Orators. — Murcou. Two Points in French Style.
•Journal de Physique théorique et appliquée. 2" Sér. jT. IV. Paris, 1885. 8."
Mercadur. Sur les lois des vibrations dans les lames élastiques, lamcs circulaires. —
Negrcneuf. Sur la déter.nination de la vitesse du son dans la vapenr d'eau bouillante.
Blanvier. Influeuce des orages sur les lignes télégraphiques ordinaires. — D'Ocagne. IJr,
ntation géométrique de la formule des lentilles.
f Journal des sociétés scientifìques. Pre année n. 49, 50. Paris, 1885. 4."
Bulletttno-Rendtconti — Vol. I. 40
— CCCX1V —
^Journal of the Chemical Society. N. CCLXXVII. Dee. 1885. London, 8.°
Anschùtz and Wirls. On the Becoraposition of Aromatic Ethereal Salts of Fumarie
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Friswell and Green. On the Relation of Diazobenzeneanilide to Atnidoazobenzene. — Divers
and Nakamura. On an apparentty New Hydrocarbon frora Distilled Japanese Petroleum.
^Journal of the r. Microscopical Society. Ser. 2. Voi. V, 6. London, 1885. 8.°
Barwell Turner. On some new and rare Desmids. — Maddox. Further Experiments
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lera " Comma " Bacillus. — Ahrens. Improved Form of Stephenson's Binocular Prisms. —
Giltay. Kemarks on Prof. Abbe's 'Note on the proper Definition of the Amplifying Power
of a Lens or Lens-System '. — Frank Crup. On the limits of Resolution in the Microscope.
•Kozlóny (Fòldtani). K. XV, 6-10. Budapest, 1885. 8.°
Malyasovszky. A Rézhegység ÉNy-i végén, a Nagy-Bàród és FelsO-Barna kozott
eszkozolt részletes felvételrOl. — Lóczy. A Maros és a Fehér-KorSs kozOtti hegyvidékeu
eszkozolt fòldtani részletes felvótelrol. — Pelho. a) A Lippa-Odvos-Konop kOrnyéki kréta-
terflletrol. — Id. b) Baltavàr osemloseirol. — Koch. A gyalui havasok É-i szélén, Kalo-
taszegben és a Vlegyàsza hegységben végzett részletes fòldtani felvételrol. — Rolh. A Bozo-
vicstól É-ra fekvo hegységrész Krassd-Szorényrnegyében. — Balavàts. Az Oravicza-Rornàn-
Bogsàn kornyékén eszkozolt részletes foldtaui folvéterol. — Schafarzik. Mehàdia és Hérku-
les-furdo kornyéke Krassó-Szcirénymegyében. — Gesell. A Selmeczbànya ér Szélakna kornyékén
eszkozolt részletes bàuyageologiai fólvételekrol.
^Lotos. Jahrbuch fur Naturwissenschaft. N. F. Bd. VI. Prag, 1885. 8.°
Ilartlaub. Aconitum Stoerkianum. — Wildl. Aus der Flora von Kladno und dessen
Umgebung. — ». Zepharovich. Mineralogische Notizen. — Biermann. Das Potential in
re-dimensionalen Raume. — Lòwit. Ueber den dritten Forrabestandtheil des Blutes. —
Hering. Uebcr individuelle Verschiedenheiten des Farhensinnes. — Tumlirz. Bas Blitzablei-
tungssystem des H. Melsens.
+Memoirs of the geological Survey of India. - Palaeontol'ogia Indica. Ser. 4, 1. 5 ;
Ser. 10, III. 6. Calcutta, 1885. 4.°
Lydekker. The reptilia & amphibia of the Maleri & Denwa groups. — Id. Siwalik and
Narbada Chelonia.
•Monatsblàtter des wissenschaftlichen Club in Wien. Jhg. VII, 3. Wien,
1S85. 8.°
Notices (Monthly) of the r. Astronomical Society. Voi. XLVI, 1. Nov. 1885. 8.°
Mouchez. Proposti for Photographing the Heavens. — Prilchard. On Dr. Wilsing's
Experimental Examination of the Wedge Photometer; and (II.) On the Degree of Accu-
racy attainable by means of that Instruments. — Id. Photometric Observations of the Nova
in the Andromeda Nebula, made at the Oxford University Observatory. — Maunder. Obser-
vations of the Spectrum of the New Star in the Great Nebula in Andromeda, made at the
Royal Observatory, Greenwich. — Perry. The Outburst in Andromeda. — Espiri. Note on
Mr. Chambers's suspected New Variahle in Corona Borealis. — Marten. Notes on the Total
Solar Eclipse of September 9, 1S85, viewed at the Terrace, Wellington, New Zsaland. —
Maguire. Total Solar Eclipses a.d. 8~8 to 1724. — Noble. Daylight Occultation of Alde-
baran on July 9, 1885, observed at Forest Lodge, Maresfield. — Hopkins. Erratic Meteors. —
Mackenzie. On the Application of a Nicol's Prism to Sextant Observations. — Marlh. Ephe-
meris for Physical Observations of Mars, 1886.
i-Proceedings of the r. Geographical Society. N. M. S. Voi. VII, 13. Decemb.
1885. London, 8.°
— CCCXT —
Simon*. An eiploration of the Guajira Peninsula, U.S. of Colombia. — Wharlhon.
Beport on Admiralty surveys for the year 1884. — Letters from Colonel Prejevalski.
■ IVoceedings of the r. Physical Society. Session 1884-85. Edinburgh, 1885. 8.°
Traiuair. Opening Address on Biologieal Nomenclature. — Pearcey. Method of Con-
solidating and Preparing Thin Sections of Friable and Decomposed Rocks, etc. — Harvie-
llrown. Exliibition and Remarks upon a Specimen of L a r u a Kumlieni (Brewster), from
Camberland Inlet; also speciraens of Sabine's Gull, etc. — Herderson. Recent Additions to
the Invertebrate Fauna of the Firth of Forth. — lloijlc. On Loligopsis and some other
Genera. — Turner. On Fossil Bones of Mammals obtained during Excavati ons at Sillotli. —
Miller. On the Geology of the Silloth. Dock. — Murray. On seme Modifications of Recor-
ding Apparata for Physiological Purposes. — Deddard. Remarks on the Ovary of E eh i d n a . —
Duns. On Reproduction of Lost Parts and Abnormality. — Beddard. Notes on the Structure
of a New Species of Earthworm belonging to the Genus Acan thodrilus (E. P.). —
Gibson-Clarmichae. Notes on the Anatorny of the Myriapoda. — Drook. On the Aeiation
of Marine Aquaria. — Pearcey. Investigations on the Movements and Fo >d of the Herring,
with additions to the Marine Fauna of the Shetland Islands. — Kindslon. On some New
or Little-Known Lycopods from the Carboniferous Formation. — Beddard. Note on the
PairCd Dorsal Vessel of Certain Earthworms. — Evins. Notes on the Birds of the Island
of Eigg. — Id Note on the Breeding of the Marsh Tit (Parus palustris) in Siir-
lingshire during 188-1. — Bennie. Note on the Contents ofTwo Bits of Clay from the Ele-
phant Bed at Kilmaurs in 1817. — lìoyìc. Observations on Living Cephalopoda (Abstract). —
Id. NoteunLoligo Forbesii, Steenstrup, the so-called L. vulgaris ofour coasts. —
Sims Woodhead. Caseous Tumours found in the Muscles of the Hake. — Id. Caseeus Ulcer
in Skin of Cod. — Macadam. On the Chemical Composition of some Samples of Scotch
Ensilage. — Id. Note on the Precence of Certain Diatoms in a Town Water Supjily. —
Harvie-Brovm. The North-West Coasts of Sutberland and their Bird Life. — Id. Ornitho-
logical Records.
^Proceedings of the r. Society. Voi. XXXIX, n. 239. London, 1885. 8."
Humpidge. On the Atomic Weight of Glucinum (Beryllium). Seeond Paper. — Russell.
On Certain Definite Integrals. No. 13. — Thomson. The Vortex Ring Theory of Gases. On
the I.aw of the Distribution of Energy aniong the Molecules. — Scott. The History of the
Kew Observatory. — Herman. On the Microscopie Characters of some Specimens of Devi-
trified Glass, with Notes on certain analogons Structures in Rocks. — lluggins. On the
Corona of the Sun. — Daird and Darwin. Results of the Harmonic Analysis of Tidal
Observations.
*Programm (XLY) zum Winckelmannsfeste der Archaeologischen Gesellschaft
za Berlin. Berlin, 1885. 4.°
fìichler. Ueber Antike Steinmetzzeichen.
tRepevioriam der Physik. Bd. XXI, 11. Miiuehen, 1885. 8.°
Naccari und Balelli. Ueber das Peltier'sche Phanomen in Fliissigkeiten. — Graelz. Ueber
die Wiir- meleitnngsfàhigkeit von Fliissigkeiten. — Cailletet und Bouty. Ueber das elektrische
Leitungsverm5gen des festen Quecksilbers und reiner Metalle bei tiefen Temperaturen. —
von Wroblewski. Ueber den elektrischen Widerstand des Kupfers bei deo niedrigsten Kal-
tegraden. — Fievez. Ueber den Einfluss des Magnetismus auf den Charakter der Spectr.illi-
nien. — Potier. Ueber die Contact-Theorie.
•tReport(XXVAnnual) of the Cnrator of the Musenm of Comparative Zoology
at Harvard College. 1884-85. Cambridge, 1885. 8."
— CCCXVJ —
"Resumé des séances de la Société des ingénieurs civils. Séance du 20 nov.
1885. Paris, 8.°
■Revue politique et littéraire. 3e sér. t. XXXVI, n. 23-25. Paris, 1885. 4°
^Revue scientifique. 3e se'r. T. XXXVI, n. 23-25. Paris, 4.°
•Rocznik zarzadu Akademii Umiejetnosci w Krakowie. Rok 1884. Kraków,
1885. 8.°
tRozprawy i Sprawozdania z Posiedzen. Wydz. Hist.-filos. T. XVIII. W Kra-
kowie, 1885. 8.°
•Science. Voi. VI, n. 147-148. New York, 1885. 4."
147. Ryder. A new system of oyster-culture. — Pasteur and hydrophobia. — Ingersoll.
The plains of British America. — James. Newcoinb's Politicai economy. — Hornaday's
Travels in Eorneo. — Angeli. A need for a careful study of the history of China. — /. /.
ProductiveDess. — Conn. A suggestion from modem embryology. — Paul. Stars in rapid
motion. — Alpine cretinism. — 148. The mode of admission into tho Royal society. — History
of Anglo-Saxon. — Elettive studies at Harvard. — Ensilage in England. — The Panama
canal. — E. Hypnotism. — The utilization of by-products in charcoal-burning.
■fScriptores rerum polonicarum. T. Vili. Krakow, 1885. 4.°
Epistolae ex archivio domus Radzivilianae depromptae.
Sitzungsberichte der k. preussischen Akademie der Wissenschaften. 1885,
ìi.I-XXXIX. Berlin, 8.°
I. li. in. Fuchi. Ueber den Charakter der Integrale von Differentialgleichungen coin-
plexer Variabeln. — Wilsing. Ueber die Anwendnng des Pendels zur Bestimniung der
mittleren Dichtigkeit der Erde. — Gerhardt. Ueber nen gefundene Hanuscripte von Leibniz. —
iv. von Sybel. Zur Erinnerung an Jacob Grimm. — v. Virchow. Die Verbreitung des blouden
und des brtinetten Typus in Mitteleuropa. — Hausmaninger. Zur Theorie des longitadim-
len Stosses cylindrischer Kflrper. — Mommsen. Die Oertlichkeit der Varusschlacht. —
vi und vn. Websky. Ueber die Vanadinsaure entbaltende Bleierze aus der Provinz Cordoba
in Argentina. — lìammelsberg. Ueber die Oxyde des Mangans und Urans. — Koganei. Ueber
den Bau der Iris. — Mendelssohn. Untersuchungen uber Reflexe. — Scherins. Znm dritten
Gauss'schen Beweise des Reciproeitàtssatzes fur die quadratischen Reste. — Fritsch. Zur
Organisation des Gymnarchus uiloticus. — Gerhardt. Ueber neu gefundene Manuscripte
von Leibniz (Fortsetzung). — vili. Siemens. Ueber die von Hru. Fritte in New York
entdeckte elektromotorische Wirkung des beleuchteten Selens. — Brunner. Ueber das Alter
der Lex Alamannorum. — ix uud x. Schott. Ueber eine illustrirte Bekanntmaehung der
strafenden Gerechtigkeit in China. — Schulze. Ueber das Verhàltniss der Spongieu zu den
C'hoanoflagellaten. — xi. Rontgen. Ueber die elektromagoetische Wirkung der diélektrischeu
Polari.-ation. — xn, xm und xiv. lldlmann. Ueber gewisse Gesetzmassigkeiten im Wechsel
der Witterung aufeinanderfolgender Jahreszeitcn. — xv. Mommsen. Festrede. — A. Kirchhoff.
Bericht uber die Sammlung der griechischen Inschriften. — Mommsen. Bericht iiber die
Saramlung der lateinischen Inschriften. — Bericht uber die Palaeographie der lateini-
schen Inschriften. — Bericht iiber die romische Prosopographie. — Diels. Bericht ubar
die Herausgabe der Aristoteles-Commentatoren. — Duncker. Bericht uber die politische
Correspondenz Friedrich's II. — Weicrslrass. Bericht uber die Herausgabe der Werke
J.icobi's. — Bopp-Stiftimg. Jahresbericht fur 1884. — Humbokl t-Stittang. Jahresbericht des
Curatoriums. — Wailz. Bericht uber die Monumenta Germaniae historiae. — Come. Jahres-
bericht des Archaeologischeu Instituts. — xvi und XVII. Landolt. Ueber die Zeitdauer der
Keaction zwischen Jodsaure und schwefliger Saure. — svili. Braun. Ueber die Thermo-
clektricitàt geschmolzener Metalle. — xix uud xx. .1. Kirchhoff: Ueber ein Selbstcitat
— CCCXVII —
Herod.jfs (7,213).— Schwenden ir. Einiga Beobachtnngen an Milclisaftgefassen — Albrecht.
Ueber die im Laufe der phylogenetischen Entwickelung entstandene, angeborene Spalte des
Brustbeinhandgriffes der Briillaffon. — Mdorff. Ueber die LOslichkeit von Salzgemischen. —
Miìller-Erzbach. Die Dissociation wasserhaltìger Salze und dnrans abgeleitete Folgerangen
iiber die Coustitution der Salzbestandtheile. — xxi, xxn und xxm. Kronecker. Die absolat
kleinsten Reste reeller GrOssen. — ZeU.ee. Der Ursprung der Schrifl von der Welt. —
xxiv. Haider. Ueber eine neue binreichende Bedingung fiir die Darstellbarkeit cine Function
durch die Fourier'scbe Reihe. — xxv und xxvi. Curtius. Das Neleìon oder Heiligthum der
Basile in Atben. — Pernice. Ulpian als Scbriftsteller. — Nòtling. Ueber Crustaccen aus
dem Tertiiir Aegyptens. — ■ Steiner. Die Lebre von den Zwangsbewegungen des Froscbes. —
Chun. Ueber die cykliscbe Entwickelung der Siphonopboren. — xxvn. Duncker. Des Perikles
Fahrt in den Pontus. — Ilu/fory. Ueber zwei Strophen der Voluspa. — Conze. Jahresbericht
uber die Thàtiegkit des Kaiserlich deutseben archaeologisehen Instituts. — xxvm and xxix.
lìolh. Ueber die von Hrn. Dr. Paul Gussfeldt in Cbile gesammelten Gesteine. — Burmeister.
Berichtigung zu Coelodon. — Scherer. Altdeutsche Segen. — xxx Rammelsberg. Ueber die
Gruppe des Skapolitbs. — xxxin. Curtius. Festrede zum Leibniz-Tage. — Sehulze. An-
trittsrede. — E. du Bois-Reymon. Antwort au Hrn. Sehulze. — Hirschfeld. Antrittsrede. —
rlius. Antwort an Hrn. Hirschfeld. — Zeller. Bericht Iiber die zur Beantwortung der
philosophiscben Preisfrage von 1882 eingegangenen Arbeiten. — Dillmann. Gedachtnissrede
ani Lepsius. — xxxiv. Weierslrass. Ueber die analytischè Darstellbarkeit sogenannter
willkurlicher Fanctionen einer reellen Verànderlichen. — Kronecker. Ueber das Dirichlet'sche
Integrai. — xxxv und xxxvi. Euting. Epigraphische Miseellen. — E. du Bois-tteymond.
Lebende Zitterrochen in Berlin. Zweite Mittheilung. — xxxvn. Himslcdt. Eiue Bestiininung
des Ohrns. — xxxvm und xxxix. Kronccker. Zur Theorie der efliptischen Functiouen. —
là. Ueber den Cauchy'schen Satz. — Wehrslrass. Ueber die analytischè Darstellbarkeit
sogenannter willkflrlicher Functionen einer reellen Verànderlichen. Zweite Mittheilung. —
NoeV ing. Vorlanfiger Bericht uber die geognostische Beschaffenheit des Ost-Jordanlandes. —
Weber. Das Warmeleitungsvermogen des tropfbaren Fliissigkeiten. — Wicn. Ueber den
Einflnss dir ponderabeln Theile auf das gebeugte Licht. — Hofmann. Ueber die Sulfocyanur-
sànre. — A/. Ueber das Amin det Pentamethylbenzols. — Kronecker. Ueber eine b"i
Anwendnng der partiellen Integration niltzliche Formel. — Berendl. Das Tertiiir im Be-
reiche der Mark Brandenburg. — Dillmann. Ueber Pithoin, Hero, Klysrua nach Naville. —
Foerster. Mittheilnngen iiber Handschriften des Libanios.
•Tlnh-ingiscbe Gechischtsquellen. IV. P. Bd. II. Jena, 1885. 8.°
Urkundenbuch der Vogte von Weida, Gera und Plauen sowie ihrer HausklSster Mil-
denfnrth, Cranschwitz, Weida und z. h. Kreuz bei Saalburg. 1122-1356.
tTijdsclirift (Natuurkimdig) voor Nederlandsch-Indie. Deel XLIV (8, Ser. V).
Batavia, 1885. 8.
tVerliandelingen rakende den natuurlijken en Geopenbaarden Godsdienst.
N. S. D. Xr, 2. Haarlem, 1885. 8."
tVerhandlungen der Naturforschenden Gesellschaft in Base!. Th. VII, 3.
Basel, 1885. 8."
Kollmann. Intracellulare Verdauung ia der Keimhaut \on Wirbeltbieren. — Balmer.
Notiz iiber die Spectrallinien des Wasserstoffs. — Riggenbaeh. Witterungsiibersicht des
Jahres 1883. — Kollmann. Beitriige za der Rassen-Anatomie der Indianer, Samojeden und
Anstralier. — la. Kalmucken der Dorbeter Horde in Basel. — hi. und Kahnl. Schadel-
nnd Skeletreste aus einem Judenfriedhof des 13. und 14. Jahrhunderts zu Basel. — hi. un 1
Hagenbach. Die in der Schweiz vorkommcnlen Schadelformen. — Miillcr. Vierter Nacbtrag
— CCCXVII1 —
zum Katalog der herpetologischen Sammlung des Basler Museums. — Ràlirneyer. Bericht
uber das naturhistorische Museura vom Jahre 1883. — Id. Bericht uber das naturhistori-
sche Museum vom Jahre 1884.— Balmer. Zweite Notiz fiber die Spectrallinien des Was-
serstoffs. — Riggenbach. Zum Klima der Goldkuste. — Id. Witterurjgsùbersicht des Jahres
1^84. _ Màhly. Zur Geographie uad Ethnographie der Goldkiiste. — Burckhardt und Holz.
S.chster Bericht ùber die Dr. J. M. Ziegler'sche Kartensammlung.
tVerhandlungen des Vereius zur Beforderung des Gewerbfleisses. 1885. H. 9.
Berlin. 4.°
Werner. Dauipfkessel nebst Ausrustung.
+ Viestnik hrvatskoga Arkeologickoga Druztva. God. VII, 4. U Zagrebu, 1885. 8.°
Ljubic. Terramare in Croazia. — Vulelic-Vucasovic. Iscrizioni antico-bosnesi in Erce-
govina. — hi. Iscrizioni nella valle di Giuppana presso Ragusa. — Zlatovic. La fortezza
Chiave sul Cicola. — Kaer. Antichità in Brista-Pasicina del capitanato di Metkovic. —
Ljubic. Elmo dell'epoca romana. — Miler. Due monete romane rare.
tWocb.enscb.rift des ost. Ingenieur- und Architekten-Véreines. Jhg. X, 49-51.
Wien, 1885. 4.°
•Zeitscbrift des Vereins far Tliiiringische Geschichte und Altertbumskunde.
N. F. Bd. VI, 3-4. Jena, 1885. 8.°
Karstens. Sàchsisch-Hessische Beziehungen in den Jahren 1524, 1525 und 1526. —
Einert. Der grosse Brand zu Arnstadt 1581. — Anemuller. Zur Geschichte des Leutenber-
ger Dominikanerklosters. Nebst einigen ungedruckten Urkunden aus dem Budolstàdter
Archive. — Dobenecker. KOnig Rudolfs I. Priedenspolitik in Thiiringen.
tZeitschrift (Historische). N. F. Bd. XIX, 3. Miinchen, 1886. 8.°
Koeh. Die Verfassung von Genf und Eousseau"s contrat social. — Brùcfcw«r.Das Archiv
des Furstcn Moronzow.
o
AS Accademia nazionale dei Lince:
222 Rome
RÓ25 Rendiconti, aer. 4-
v.l
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