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Full text of "Saggio di una bibliografia ragionata delle opere di Alessandro Tassoni con un discorso su gli scritti editi e inediti di lui"

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Giorgio  Rossi 


Saggio  di  una  Bibliografia 


Ragionata  delle  opere  di 


Allessandro  Tassoni. 


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Fascicolo  I. 


GIORGIO  ROSSI 


SAGGIO 


DI    UNA 


BIBLIOGRAFIA  RAGIONATA 


DELLE  OPERE 


ALESSANDRO  TASSONI 

CON    UN    DISCORSO 
SU  GLI  SCRITTI  EDITI  E  INEDITI   DI   LUI 


BOLOGNA 

NICOLA    ZANICHELLI 
1908 


SCRITTI  TASSONIAA'I  DELLO  STESSO  AUTORE 


Un  sonetto  inedito  di  A.    Tassoni.  —  Bologna,  1893. 

Le  lettere  di  Alessandro  Tassoni,  tratte  da  autografi  e  da 
copie  e  pubblicate  per  la  prima  volta  nella  loro  inte- 
rezza. —  Voi.  1.  —  Bologna,  1901. 

Una  scrittura  e  alcune  lettere  e  documenti  tassoniani  ine- 
diti. [Estr.  dal  "  Giornale  storico  della  letteratura  ita- 
liana » ,  1902). 

Studi  e  ricerche  tassoniane.  —  Bologna,   1904. 

Difesa  di  Alessandro  Macedone,  divisa  in  tre  dialoghi,  con 
appendice  di  altri  scritti  tassoniani.  —  Livorno,  1904; 
due  volumi. 

Alessandro  Tassoni  e  il  Teatro.  [Estr.  dal  .<  FanfuUa  della 
Domenica  ",   1905  J. 

//  processo  del  conte  di  Culagna.  [  Estr.  dalla  i<  Rassegna 
bibliografica  della  letteratura  italiana  »,   1905  J. 


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GIORGIO  ROSSI 


SAGGIO 

DI    UNA 

BIBLIOGRAFIA  RAGIONATA 


DELLE  OPERE 


ALESSANDRO  TASSONI 

CON    UN    DISCORSO 
SU  GLI  SCRITTI  EDITI  E  INEDITI   DI   LUI 


BOLOGNA 

NICOLA    Z  A  N  I  C  H  E  L  r,  I 
T908 


PROPRIETÀ   LETTERARIA 


DELLE  OPERE  DI  ALESSANDRO  TASSONI 


I    PENSIERI    DIVERSI 


Modena,  Cassiani 


1608 


«  Parte  |  De  Qvisiti  \  Del  S.  Alessandro  |  Tas- 
«  SONI  Modenese.  \  Dati  In  Lvce  [  Da  Givlian  Cas- 
«  siani  !  E  Dedicati.  |  Agli  Illvstnss:  Signori  1  Ac- 
«  cademici  della  Crusca.  |  [Stemma:  un  rudere 
«  con  appiccicata  una  grossa  lumaca  e  sotto  il 
«  motto:  Sveco  Meo]  In  Modona,  Per  Giulian  Cas- 
«  siani.    1608.  I  Con  licenza  de' Superiori.  >> 

Di  pp    16  nn.  H-  144,  in-io. 

A  p.  nn.  I  è  il  titolo  riportato  più  sopra;  la  p.  nn.  2 
è  bianca;  a  pp.  nn.  3-4  è  la  dedica  del  Cassiani  agli  Ac- 
cademici della  Crusca  in  data  Di  Modona  li  dì  25  di  Mag- 
gio 1608  ;  {^)  cui  segue  a  p.  nn.  5  Y  imprimatur    {Frater 


(')  Nel  Giornale  della  Crusca,  tenuto  da  Bastiano  de'  Rossi,  si  legge 
sotto  la  data  del   15  Giugno   1G08:   «  Fu  presentato  dal  Segretario  un 


I    PENSIERI  —    4    MODENA    —    1608 

Dominiciis  Sguarlatus  de  Manina,  Lector  Theoìogus,  et 
multum  Reuerendi  Patris  Fratris  Seraffini  Burrae  de 
Brixia  Inq.  Mut.  etc.  Vicarius  generalts  licentiam  con- 
cedit  imprimendi  libriim  istum,  cuiu.s  titulus  est,  Parte 
de'  Qiiaesiti  del  Sig.  Alessandro  Tassane  Modenese.  Dati 
in  luce  da  Giulian  Cassiani.  E  dedicati.  Agli  Sig.  Accade- 
mici dell'  [sic]  Crusca.  Fr.  Dominicus  Sguarlatus  qui  supra 
Vie.)  e  quindi  a  pp.  nn.  6-iò  i  «  Titoli  |  Delle  Materie  |  Che 
Qvi  Si  Trattano  ». 

A  pp.  1-144  è  il  testo  dei  quesiti  e  in  fondo  alla  p.  144 
l'avvertenza:  «  Sono  scorsi  alcuni  errori  nella  stampa, 
«  come  ludicium  per  indicicium,  cerrere  per  correre.  Cu- 
ce iacio  per  Cuiacio.  Prose  per  Prese.  Tireno  per  Tirreno. 
«  oyos  per  ojos.  Che  per  Chi.  Volie  per  volte,  et  altri  così 
«  fatti,  chel  discreto  lettore  li  conoscerà  da  sé.  » 

I  quesiti  qui  compresi  sono   151,  e  sono  C): 

I.  pp.   i-ii.  Se  ci  sia  l'elemento  del  fuoco,  [i.   i]. 

II.  p.  II.  Perché  essendo  il  sole  del  calore,  che  si  suppone, 
non  consumi  Varia,  fui.  3]. 

III.  p.  12.  Perché  il  sole  essendo  caldo  non  riscaldi  V  aria 
a  propor:^ione,  più  la  più  vicina^  et  meno  la  più  lon- 
tana. I  HI.  4]. 

IV.  pp.  12-16.  Se 'l  fuoco  composto  si  muoua  allo'nsù. 
[i.  2]. 


libretto  dedicato  all'Accademia  con  questo  lìlolo:  Parte  de'  Quisiti  etc. 
e  s'  ordinò,  che  il  Segretario  scrivesse  a  Modana  a  quello  Ambascia- 
tore, che  ci  aveva  qua  indiritto,  se  fosse  bene  rispondere  al  Tassone 
autor  del  libro,  o  a  quel  che  lo  indirizzava  »  ;  e  il  16  Luglio  «  si  com- 
mise al  segretario  che  ringraziasse  il  sig.  Alessandro  Tassoni  della  de- 
dicazione del  libro  de' Quesiti  ».  Cfr.  T.  Casini,  A.  Tassoni  e  la  Cru- 
sca in  Riv.  crii.  lett.  ìt.,  II,  93-94. 

(')  Si  segna  tra  parentesi  quadre  il  luogo  in  cui  ricompaiono  nel- 
r  edizione  detìnitiva  del  1636:  occorre  appena  l'avvertire  che  le  va- 
rietà di  lezione  che  la  Parte  de''  Quisiti  presenta  con  le  redazioni  po- 
steriori sono  presso  che  innumerevoli  :  oltre  aggiungere  quesiti  nuovi 
il  Tassoni  svolse  poi  molto  più  ampiamente  la  maggior  parte  di  quelli 
che  in  questa  prima  edizione  sono  piuttosto  accennati  che  trattati  in 
modo  compiuto. 


I    —    PENSIERI  —    5    MODENA    —    1608 

V  pp.  ib-17.  Se  la  granita,  et  Li  leggiere^:{a  sieiio  i 
primi  principi]  del  moto  retto.  \\.  3]. 

VI.  pp.  17-18.  Se  l'acqua  sia  più  alta  della  terra. 
[iv.   13]. 

VII.  pp.  i8-iy.  Se  col  me^o  de'  sogni  si  proni  T operazione 
deir  anima  separata,  [ix.  27]. 

Vili.  ig.  In  che  lingua  parlerebbe,  chi  non  hauesse  mai 
sentito  parlare,  [v.  4). 

IX.  p.  20.  Perché  molti  reputati.,  che  discorrano  bene  non 
riescano  poi  nelle  loro  operaponi.  [vi.   loj. 

X.  pp.  20-21.  Perché  quelli  che  parlano  inolio,  pei'  lo  più 
riescano  bugiardi,  [vi.   13]. 

XI.  p.  21.  Perché  quegli,  che  si  vantano  assai,  per  lo  più 
sieno  huomini  di  pochi  fatti,  [vi.   12]. 

XII.  pp.  21-22.  Perché  molti  ingegni  acuii,  et  pronti  rie- 
scano instabili,  [vi    6]. 

XIII.  p.  22.  Perché  i  litterati  sogliamo  essere  manco  ani- 
mosi, degli  huomini  di  grosso  ingegno,  [vi.   ii]. 

XIV.  pp.  22-24.  ^^  ^^^  differen:{a  ira  ignominia,  et  infamia. 
XV-  pp.  24-25.  Se'l  dir  cornuto  ad  vn  ìiuomo  ammogliato, 

sia  ristesso,  che  dirli  becco,  [ix.  33  e  34J. 

XVI.  p.  25.  Perché  il  fiato  dell'  huomo  li  serua  a  duo  con- 
trari] effetti,  di  riscaldar  le  mani,  et  di  rinfrescar  la 
minestra,  [i.   1 1]. 

XML  pp.  25-26.  Perché  V eccessiuo  caldo  alle  volte  cagioni 
pioggia,  [i.   15]. 

X\'III.  p.  26.  Perché  essendo  conirarij  il  sole  et  il  vento, 
cioè  V  vn  freddo,  et  V  altro  caldo,  nondimeno  amendue 
rasciughino,  [iii.  7J. 

XIX.  pp.  26-27.  Perché  il  sole  induri  il  sale,  et  liquefac- 
ela il  ghiaccio,  [ni.  5]. 

XX.  p.  27.  Perché  il  sole  induri  il  fango  e  liquefacela  la 
cera.  [iir.  8J. 

XXI  p.  28.  Perché  l' inuernp  il  freddo  grande,  et  il  ghiac- 
cio impediscano,  che  non  si  sentano  gli  odori.  |i.   14]. 

XXII.  pp.  28-29.  Perché  tanto  il  gran  freddo,  quanto  il 
gran  caldo  induri  la  terra,  [i.   13]. 


I    —    PENSIERI  —    6    —  MODENA    —    1608 

XXIII.  p.  29.  Perché 'l  vento  Aquilone  sia  freddo,  et  T  Au- 
stro caldo,  [iv.  4]. 

XXIV.  pp.  29-30  Perché  i  piedi  si  raffreddino  più  a  te- 
nerli sospesi  in  aria,  che  appoggiati. 

XXV.  pp.  30-31.  Perché  ci  raccapricciamo  non  solamente, 
quando  ne  vien  gettato  adosso  vn  secchio  d' acqua 
fredda:  ma  ancora  quando  è  calda,  [iv.  20]. 

XXVI.  pp.  31-32.  Perché  il  pan  raffreddato  paia  più 
bianco,  che  quando  e  caldo.  [1.  7]. 

XXVII.  p.  3'2.  Perché  il  biscotto  sia  più  duro  caldo,  che 
freddo,  [i.  81. 

XXVIII.  pp.  32-33.  Perché  la  minestra  calda  si  raffreddi 
più  facilmente  al  sole,  che  all'  ombra  [iii,  16]. 

XXIX.  p.  33.  Perché  i  venti  impetuosi,  che  escono  dalle 
nubi  soprauenendo  la  pioggia  cessino,  [iv.  6J. 

XXX.  p.  34.  Perché  spirino  pili  spesso  Aquilone,  et  AustrOy 
che  leuante,  e  ponente,  [iv.  7]. 

XXXI.  pp.  34-35-  Perché  bollendo  soprani  fuoco  P  acqua 
d' vn  vaso,  il  fondo  del  vaso  non  cuoca  a  toccarlo. 
[I.   12J. 

XXXII.  p.  35.  Perché  V acque  de'' fiumi,  e  de' laghi  sieno 
più  bianche  di  quelle  del  mare,  [iv,   19]. 

XXXIII.  p.  35-36-  Perché  l' acqua  marina  non  faccia  bian- 
chi i  pannilini,  come  la  dolce  [iv,  16]. 

XXXIV.  p.  36.  Perché  se 'l  freddo  è  quello  che  imbianca, 
si  facciano  bollire,  et  si  lanino  i  panni  prima  con  acqua 
calda,  che  con  fredda,  [iv.   16J. 

XXXV.  pp.  36-37.  Perché  V  acqua  marina  sia  manco  salsa 
vicino  al  lido,  che  altroue.  [iv.   18]. 

XXXVI.  p.  37.  Perché  nel  cattarsi  l' acqua  del  po:^:yO  il 
secchio  pesi  molto  più  fuora  dalV  acqua  che  nelV  acqua. 
[iv.  22). 

XXXVII.  p.  38.  Perché  ne'  Siti  Australi,  l'acque  habbiano 
più  del  salso,  che  altroue.  [iv.   17]. 

XXXVIII.  pp.  38-39.  Perché  gli  huomini  habbiano  la  voce 
più  grossa  delle  donne,  [v.  19]. 


I     —    PENSIERI  —    7    —  MODENA    —    1608 

XXXIX.  p.  40.  Perché  i  castrati  habbiano  la  voce  più  acuta, 

et  sottile  degli  altri  huomini.  [v.  20]. 
XL.  p.  40-41.    Perché    nel    medesimo   clima    sia    maggior 

freddo  nelle  montagne,  che  nelle  pianure,  [i.  6j. 
XLI.  p-  41-  Perché  sudino  i  marmi,  [iv.  9]. 
XLII.  pp.  41-42.  Perché  a  tirar   colpi  con  pietre,  si  stan- 
chi meno  il  braccio,  che  a  tirarli  a  man  vota. 
XLIII.  p.  42.  Perché  il  viaggio  paia  piti  lungo  quando  non 

si  sa  quanto  sia,  che  quando  si  sa.  [ix.   ■:^i|. 
XLIV.  pp.  42-43.  Perché   V  huomo    nel  correre  si  stanchi 

più,  che  neir  andar  di  passo,  jix.  30]. 
XLV.  p.  43.  Perché  la  natura  h abbia  fatto  all' huomo  più 

peloso  il  capo  dell'  altre  parti,  al  contrario  degli  altri 

animali,   fv.  7). 
XLVI.  p.  44.  Perché  r  huomo  incanutisca    [v.  8|. 
XLVII    pp.    44-45.  Perché  gli    occhi    si    ricreino  a    mirar 

nel  verde,  et  ,v'  affligano  a  mirar  nel  sole,  o  nel  fuoco. 

[v-   13]- 

XLVIII.  p.  45.  Perché  il  fumo  offenda  gli  occhi,  e  non 
V  altre  membra,  [v.   14]. 

IL.  pp.  45-46  Perché  quegli,  che  si  vergognano  tengano  gli 
occhi  bassi,  [vi.  29]. 

L.  pp.  46-47.  Perché  quegli  che  hanno  i  denti  radi  se- 
condo Aristotele  campino  poco.  [v.  21J. 

LI.  pp.  47-48.  Perche'  i  denti  sieno  offesi  dal  freddo  pài 
che  dal  caldo,  [v.  22]. 

LII.  p.  48.  Perché  la  paglia  conserui  non  solamente  le 
cose  fredde  nella  loro  fredde^^a:  ma  le  calde  ancora 
nella  loi'o  calidità.  [iv.   io]. 

LUI.  pp.  48-49.  Perché  gli  starnuti  si  riceuano  con  ap- 
plauso, et  con  saluti,  e  non  la  tosse,  né  i  rutti,  né  altri 
tali  sfogamenti  della  natura. 

LIV.  pp.  49-50.  Perché  questo  probi,  del  2  lib.  di  quei 
d'  Alessandro:  Cur  aestate  frigida  sunt  olerà  et  fructus 
vt  pepones,  cucurbitae,  intyba:  Hyerne  autem  calida, 
vt  brassica,  radiculae,  rapae,  pastinacae,  etc.  manchi 
in  alcune  tradu:{ioni. 


1     —     PENSIERI  —    8    —  MODENA    1608 

LIV.  (^).  p.  50.  Perché  la  prudenza  ne'  gìoiianettì  sia  odiosa. 

[vi.  9|. 
LV.  pp.  50-51.  Perché  V  huomo    sia  più  prudente  di  tutti 

gli  altri  animali,  [vi.  7J. 
LVI.  p.  51.  Perché  gli  huomini  che  hanno  il  capo  grosso 

a  propor^iotie  per  ordinario  auan:^ino  d^  ingegno  quelli, 

che  V  hanno  piccolo.  |  v.   11]. 
LVII.  pp.  51-52.  Perché   gli    huomini  sicno  più   prudenti 

delle  dònne,  [vi.  8j. 
LVIII.  pp.  52-53.    Se  sia  vero  quel  detto  del  Poeta  «  Che 

piaga  an.tiuedula  assai  men  dole  ».  [ix.  8J. 
LIX.  pp.  53-54.    Perché    alcuni   animali  dopo  il  parto  in- 
ferociscano, et  alcuni  no.  [v.  31]. 
LX.  pp.  54-55.   Che  huomini  sieno  i  i  ice  hi. 
LXI.  pp.  55-56.    Se    si  possano    imitare  i  beni  del  corpo, 

come  quegli  dell"  animo,  [vi.   18  |. 
LXII.  pp,  56-57.    Perché  né    i   muli,  né  le  mule  sieno  atti 

alla  generatone,  [v.  32]. 
LXIII.  pp.  57-59.  Perché  preualendo  V  honore  alla  roba.,  le 

villanie  che  danneggiano  nelV  honore,  non  si  punischino 

con  pena  capitale  come  i  furti,  che  danneggiano  nella 

roba.  [ix.  24]. 
LXIV.  p.  59.  Perché  di  Napoli  sogliano  vscire   ladri....  (') 

et  pili  sottili  che  dell'  altre  città 
LXV.  pp.  59-60.  Perché  tutti  i  Cingari  habbiano  per  vso 

di  rubare,  né  lo  si  tengano  a  dishonore.  |viii.  3I. 
LXVI.  pp.  60-62  Che  i^)  sia  più  degno  del  nome  di  Poeta 

Lticretio,  o  Gio.  Boccaccio,  [ix.  6]. 
LXV II.  pp.  62-64.    '^^    Homero    Poeta  seppe  di  Medicina. 

[ix.   io]. 


(')  Il  numero  LI\'  nei  quesiti,  essendo  ripetuto,  fa  sì  che,  secondo 
la  numerazione  del  testo,  i  quesiti  appaiano  150,  mentre  in  realtà 
sono  151.  La  numerazione  nell'indice  è  giusta;  ma,  cornee  naturale, 
noi  manterVemo  l'altra  numerazione. 

(-)  Dove  nel  testo  sono  i  puntini,  nell'indice  sono  le  parole:  in 
più  numero. 

(^)  Ma  neir  indice  giustamente  C/ii. 


1     —    PENSIERI  —    9    —  MODKNA    —    1608 

LXVIII.  pp.  64-65  Se  sia  vero  quello  che  disse  r  Ariosto: 

«  Natura  inchina  al  male,  e  vien  a  farsi  L'  habito   poi 

difficile  a  mutarsi  ». 
LXIX    p.  65.  Se   sia    vero    quello    che    disse  il   Petrarca: 

«  Nostra  natura  è  vinta  dal  costume  ». 
LXX.  pp.  63-66.    Perché   le  fauole  ci    dilettino    ancorché 

sappiamo^  che  non  contengono  verità,  [ix.  5]. 
LXXl.  p.  66.  Perché    Homero    ne'  giuochi  sempre   dia    il 

primo  luogo   al  fare  alle  pugna,  il  secondo  alla  lotta, 

et  il  ter^o  al  correre,  [ix.  9]. 
LXXII.  pp.  66-67.  Se  la  poesia  sia  vtile  (^). 
LXXIII.  p.  68.    Onde   nasca    che  i  vecchi  sieno  più  scarsi 

de'  giouani,    hauendo    essi    manco    tempo  da    spendere. 

[vi.  25]. 
LXXIV  pp.  68-6q.  Perché    i    vecdii    essendo  più  prudenti, 

che  gli    altri    huomiui,    sogliano  inebbriarsi  più  facil- 
mente che  le  femmine,  fvi.  44]. 
LXXV.    p.    69.    Perché    i    vecchi    sogliano   per    ordinario 

leuarsi,  e  mangiar  per  tempo,  [vi,  43]. 
LXXVI.  p.  70.  Da  che  fiasca  le  [sic]  timidità,  [vi.  30]. 
LXXVII.  p.  70.  Perché   essendo    la    vergogna  timore,  non 

faccia  impallidire,  ma  arrossare,  [vi.  28]. 
LXXVIII.  pp.  70-71.  Perché  le  donne  sieno  più  vergognose 

degli  huomini.  [vi.  32). 
LXXIX.    p.    71.   Perché   le   donne   si  pregino  tanto  della 

belle^^^a  corporale^  che  è  cosa  caduca.  |vi.  33]. 
LXXX.  p.  71.  Perché    V  amante  alle    volte  si  perda   nella 

presenta  dell  amata,  et  non  sappia  parlare,  [vi.  35J. 
LXXXI.  p.  72.  Che  sia  più  desiderabile  per  vn  amante,  il 

veder  l' amata,   et  non  le  parlare,  0  il  parlarle,  et  non 

la  vedere,  [vi.  37 J. 
LXXXII.  p.  73.  Perché  s'  amino  le  donne  brutte.  |vi.  34]. 


(')  Questo  quesito  non  risponde  a  nessuno  in  particolare  dei  que- 
siti nell'edizione  definitiva,  ma  ivi  trova  il  suo  svolgimento  in  quasi 
tutto  il  libro  VII;  come  del  resto  con  la  materia  di  questo  libro  si 
ricollega  con  ogni  probabilità  quello  che  doveva  essere  il  quesito  CIL. 


I    PENSIERI  —     IO    —  MODENA    —    1608 

LXXXIII.  p.  73.  Perché  /'  amante  non  sopporti  rìiiale  ; 
essendo  che  questo  è  vn  diminuire  gli  honori  all'  amata. 
[vi.  36]. 

LXXXIV.  p.  74.  Perché  si  dia  aW  huomo  per  proprietà 
più  tosto  il  ridere  che  7  piangere,  [vi.   14J. 

LXXXV.  p.  74-75.  Perché  fra  gli  animali,  che  non  hanno 
penne,  V  huomo  solo  canti.,  et  cammini  su  due  piedi. 
[v.  18J. 

LXXXVI.  pp.  75-76  Perché  tra  gli  uccelli.,  che.  cantano 
non  cantino  le  femmine,  [v.  37]. 

LXXXVII.  pp.  76-77.  Quale  animale  sia  pni  simile  al- 
l' huomo.  [\.  27J. 

LXXXVIII.  pp.  j'j-'7^.  Qual  sia  il  più  felice  animale  dal- 
l' huomo  in  poi.  [v.  28J. 

LXXXIX.  pp.  78-79.  Qual  sia  il  più  crudele  animale,  [v.  29]. 

XC.  p.  79.  Perché  la  natura  habbia  fatta  la  barba  agli 
huomini,  e  non  alle  donne,  [v.   12] 

XCI.  p.  79-80.  Perché  nascano  gli  huomini  sen:^a  denti. 
[v.  23J. 

XCII.  p.  80.  Perché  all'  huomo  inuccchiando  cadano  i  denti. 
[v.  24] . 

xeni.  pp.  80-81.  Perché  la  rondinella  così  dimestica  per 
le  case,  venendo  racchiusa  in  gabbia  subito  se  ne 
muoia,  [v.  39]. 

XCIV.  p.  81.  Perché  sieno  create  le  mosche,  [ix.  20]. 

XCV  pp.  81-82.  Perché  sieno  state  create  le  foglie  degli 
alberi,  [ix.  21  |. 

XCVI.  p.  82.  Perché  la  Luna  d' Agosto  paia  maggior  del- 
l'altre,  [ili.   13]. 

XCVII  pp.  82-83.  P(^f'ché  il  cielo,  et  il  mare  paiano  a:{- 
:{urri.  [11.   io]. 

XCVIII.  83.  Se  7  dispre^^^ar  la  vita  sia  cosa  lodeuole. 
[ix.  26J. 

IC  p.  83-84  Perché  V  animai  ferito  nel  cuore  subito 
muoia,  et  non  così  subito  ferito  in  altra  parte,  [v.  42]. 

C.  p.  84.  Perchè  gli  vccelli  che  hanno  il  becco  adunco  or- 
dinariamente non  beano,  [v.  38]. 


I    —    PENSIERI  II     —  MODENA    —    1608 

CI.  pp.  84-85.  Perché  faccia  nausea  il  nauigare  per  l' ac- 
qua marina,  e  non  per  li  fiumi,  [iv.  21]. 

CU.  p.  85.  Perché  l'olio  stia  sopra  l'acqua,  fiv.   15J. 

CHI.  pp.  85-86.  Perché  i  corpi  dei  fulminati  non  si  cor- 
rompano.   [ IV.    II]. 

CIV.  pp.  80-87.  Perché  resistendo  V  oro  alla  putredine, 
et  essendosene  sempre  canato,  et  cauandosene  tuttauia 
dalla  terra;  nondimeno.,  se  ne  ritroui  così  poco.  [ix.  23). 

CV.  p.  87.  Perché  i  poueri  non  saccheggino  i  ricchi  es- 
sendo in  tanto  numero  più  di  loro. 

evi.  p.  88.  Perché  /'  anno  6j  delV  età  dell'  huomo  si  chiami 
climaterico.  [  v.  5  | . 

CVII.  p.  89-90.  Perché  i  giorni  della  settimana  hauendo 
il  nome  de'  Pianeti  non  habbian  anco  l' ordine  loro, 
[u.    II]. 

evi  II.  p    90.  Perchj  i  gambari  radino  all'  indietro,  [v.  41  |. 

CIX.  p.  90-91.  Perché  i  pesci  non  habbiano  voce.  |v.  40  j. 

ex  p-  91.  Perché  i  gran  mangiatori,  sieno  per  ordinario 
pallidi  e  magri.,  et  i  beuitori  grassi.  |v.  26 1. 

CXI.  p.  91-92.  Se  Macometto  fosse  (come  è  commune  opi- 
nione) sepelito  alla  Mecca  in  vna  cassa  di  ferro  sol- 
leuata  in  aria. 

CXII.  p.  92.  Perché  le  donne  di  Spagna  vsino  d'  andare 
colla  faccia  coperta,  [viii.  5I. 

CXIII.  p.  93.  Perché  i  Francesi  portino  i  capegli  lunghi. 

[vili.     II]. 

CXIV.  p.  93.  Perché  venga  opposto  a'  Modanesi  che  e'  mi- 
rino volentieri  ne^  po^p. 

CXV.  p.  94.  Perché  si  dichi  per  prouerhio  d'  vna  impresa 
faticosa:  Menar  l'orso  a  Modena,  [ix.    19I. 

CXV!.  p.  95.  Perché  si  dichi  per  prouerbio:  La  Merla  ha 
passato  il  Po.  [ix.   18]. 

CXVII  pp.  93-96.  Che  significhi  questo,  detto:  Ferrare 
Agosto,  [ix.   17]. 

CXVIII.  p,  96.  Che  significhi  la  voce  Lombarda  Pitocco. 

CXIX.  pp.  96-97.  Da  che  sia  deriuato  il  verbo  capire  per 
intendere. 


I    —    PENSIERI  —     12    MODENA    —    1608 

CXX.  p.  97.  Perché  i  Latini  chiamassero  liber  vn  volume 
di  carte. 

CXXI.  pp.  97-9^.  Che  significhi  il  verbo  Discumbo. 

CXXH.  p.  98.  Da  che  sieno  dette    Collazione  et   Merenda. 

CXXIII.  pp.  98-99.  Da  che  sia  detta  la  voce  scorticare. 

CXXIV.  pp.  99-100.  Da  che  sia  detto  il  nome  di  Conte. 
fix.   16]. 

CXXV.  pp.  loo-ioi.  Perché  sogliano  le  donne  per  lo  piii 
auam^ar  gli  huomini  di  numero,  [v,  6\. 

CXXVI.  p.  loi.  Perché  tra  tutti  i  popoli.,  che  viuano  con 
qualche  ciuiltà,  le  donne  vaditio  vestite  de  lungo,  [viii.  6|. 

CXXVI  1.  p.  102.  Perché  generalmente  sia  in  vso,  che 
gì' huomini  comandino,  e  non  le  donne.  \\in.  7I. 

CXXVIII.  p.  102-103,  Perché  Costantino  primo  abbando- 
nasse V  Italia.,  et  Roma.  [vai.   15]. 

CXXIX.  pp.  103-104.  Perché  fiorissero  più  gli  huomini 
valorosi  in  Roma  quando  si  gouernò  a  republica,  che 
quando  fu  ridotta  ad  imperio,  [viii.   14]. 

CXXX.  p.  104.  Qual  sia  il  più  facil  modo  per  ischi/are 
vna  congiura,  [viir.  22]. 

CXXXI.  pp.  104-105.  Perché  diuerse  sette  stieno  più  fa- 
cilmente in  pace.,  che  due  sole. 

CXXXII.  p.  105.  Perché  le  città  grandi  sieno  men  soggette 
alle  sedizioni  delle  piccole. 

CXXXIII.  pp.  105-106.  Perché  gli  antichi  non  combattes- 
sero per  la  falsa  loro  religione,  come  fanno  i  mo- 
derni, (vili.  28]. 

CXXXIV.  pp.  106-107.  Perche  i  Prencipi  Orientali  non 
vogliano  campane  negli  stati  loro. 

CXXXV.  p.  107.  Perché  gli  habitatori  delle  terre,  et  città 
vicine  al  mare  riescano  più  astuti  degli  altri    [viii.  9). 

CXXXVI.  p.  108.  Perché  gli  Europei  sieno  ordinariamente 
più  buoni  degli  Asiatici:  Et  gli  Africani  più  astuti 
di  questi  e  di  quelli,  (viu.   12]. 

CXXX  VII.  p.  109.  Perché  i  popoli  Settentrionali  beano 
più  de'  Meridionali,  [viii.   13]. 

CXXXVIII.  p.   109-112.  Perché  Alessandro  Macedone,  tolto 


I  —    PENSIERI  —     13    —  MODENA    —     1608 

ch'egli  hebbe  il  regno  a  Dario,  si  vestisse  alla  Persiana, 
et  si  facesse  adorare,  [viii.   i6j. 

CXXXIX.  pp.  1 12-1 13.  Perché  Alessandro  Macedone  pro- 
curasse d'  esser  tenuto  per  figliuolo  di  Gioue  [viii.  17]. 

CXL.  p.   113.  Se  'l  Prencipe  dee  far  prona  delle  suefor^e 
contra  i  sudditi,  ("viii.  27J. 

CXLI.  p.   1 14.  Se  sia  più  vtile  per  vn  Prencipe  la  neutra- 
lità o  la  confederazione,  [viii.  29]. 

CXLFI.  pp.  114-115.  Se  sia  meglio  per  vn  Prencipe  eh'  egli 
habbia  feudetari,  o  no    [viii.  2Ò]. 

CXLIII.  pp.  1 16-118    Se  sia  meglio  per  vn  Prencipe  Vhauer 
stato  grande,  e  pouero  ;  0  mediocre,  e  7'icco.  |viii.  30]. 

CXLIV.  pp.   118-119.  Se    sia   peggio  per  vno  siato,  che 'l 
Principe  sia  troppo  rigoroso,  o  troppo  piaceuole.  |  vni.  25  j. 

CXLV.  p.  120.  Se'l   buon    Prencipe,  et   V  huomo  da  bene 
sieno  lo  stesso,  [viii.  24]. 

CXLVI.  pp.   120-123.  Se   le   forte:^!^e   sieno    vtili,   0    dan- 
nose, [vili.  39J. 

CXLVII.  pp.   123-124.  Se  i  Comici  s' h  abbi  ano  da  compor- 
tare nelle  città  ben  gouernate.  [viii.  21]. 

CXLVIII.  pp.  124-126.  Che  sia  più  essenpale  nella  guerra, 
o  la  buona  ele^^ione,  o  la  presta  esecuzione,  [viii.  37 1. 

CIL.  p.   126.  Se    le   discipline   et  le  lettere —  [Manca  la 
queslione]  (/\ 

CL.  pp.   127-144.  Se  il  Boia  sia  infame,  [x.  38  ]. 

Riassumendo  abbiamo  la  tavola  di  ragguaglio  che  segue: 
LiB.  I:    1  =  1,   2=4,    3  =  5,   6=40,   7  =  26,    8  =  27, 

II  =  16,  12  =  31,  13  =  22,  14  =  21,  15=  17;  LiB.  II:  10  =  97, 
II  =  107;  LiB.  Ili  :  3  =  2,  4  =  3,  5^19,  7=18,  8  =  20, 
13=96,  16  =  28;  LiB.  IV:  4==  23,  6  =  29,  7=130,  91=41, 
10=52,  II  =  103,  13  =  6,  15  =  102,  16=  33  e  34,  17  =  37^ 
18  ^  35,  19  =  32,  20  =  25,  21  =  101;  22  =:  36;  LiB.  V:  4  =  8, 


(')  Neil"  indice  e'  è  in  più  \i  parola  sieno,  del  resto  anche  là  sono 
i  puntini.  Cfr.  addietro  al  num.  LXXII,  nota.  V.  uno  dei  quesiti  che 
Iianno  fatto  il  volo  d' Icaro.  Cfr.  la  dedicatoria  del  Cassiani  agli  Ac- 
cademici della  Crusca. 


I     —    PENSIERI  —     14    —  MODENA    —    1608 

5  =  iob,  6— 125,  7  =  45,  8  =  46,  II  =56,  12  =  90,  13=47, 
14  =  48,  18  =  85,  19  =  38,  20=  39,21  =  50,22  =  31,23  =  91, 
24  =  92  26  =  I  IO,  27  =  87, 28  =  88, 29  =  89,  3 1  =  59,  32  =  62, 
37  =  86,  38=  100,  39  =  93,  40=  109,  41  =  108,  42=99; 
LiB.  VI:  6=12,  7=55,  8  =  57,  9  =  54''"'%  JO-9»  ii='3. 
12  =  11,  13  =  10,  14  =  84,  iS  =  6i,  25  =  73,  28  =  77, 
29  =  49,  30  =  76,  32  =  78,  33  =  79,  34  =  82,  35  =  80, 
36  =  83,  37  =  81,  43  =  75,  44  =  74;  LiB.  Vili:  3  =  65, 

5  =:  I  12,  6  =  126,  7  =  127,  9=135,  11  =  113,  12  =:  136, 
13=137,  14=129,  15=128,16=138,17=139,21  =  147, 
22=  130,    24=  145,    25  =:  144,  26=:  142,  27=  140,  28  =  133, 

29=  141,  30=  143,  37=  148,  39=  146;  LiB,  IX:  5  =  70, 

6  =  66,  8  =  58,  9  =  71,  10  =  67,  16=124,  17=117, 
18=  M 6,  19=115,  20  =  94,  21  =95,  23  =-  104,  .24=  D3, 
26  =  98,  27  =  7,  30  =  44,  31  =43,  33  =  15,  34=  15;  LiB.  X: 
28  =  150. 

Restano  senza  riscontro  i  quesiti  segnali  coi  numeri  : 
14,  24,  42,  53,  54,  60,  64,  68,  69,  72,  105,  III,,  114,  118, 
119,   120,   121,   122,   123,   131,   132,   134,   149  C). 

Questa  prima  edizione  è  rarissima,  tanto  è  vero  che 
non  è  stata  veduta,  o  almeno  esaminata  particolareggia- 
tamente da  nessuno  di  coloro  che  si  sono  occupati  del 
Tassoni  :  di  fatto  il  quesito  del  boia,  che  si  disse  compa- 
rire per  la  prima  volta  nell'edizione  de  Pensieri  del  1620, 
si  trova  già,  come  s'  è  visto,  ultimo  in  questa  Parte  de'  qiii- 
siti\  né  è  stato  avvertito  da  alcuno  che  il  n.°  LIV  è  ripe- 
tuto. Non  è  registrata  dal  Brunet,  né  dal  Graesse. 

Se  ne  trova  un  esemplare  nella  R.  Biblioteca  Palatina 
di  Parma  [l.  xi.  10567'^j  e  su  esso  ho  condotta  la  presente 
descrizione  Un  altro  esemplare  comparve  in  vendita  in 
un  catalogo  romano  del   1898  ("). 

Quest'  edizione  non  fu  approvata  dal  Tassoni,  come  si 
rileva  dall'avvertimento^  chi  legge,  perché  fautore  non 
dedichi  V  opere  sue,  premesso    alla    prima  edizione  da    lui 

(')  Per  i  nutn."  72  e  148  si  veda  addietro  nelle  note  ai  quesiti  stessi. 
(-)  Catalogo  della  Biblioteca   del  Conte   F.  S.  C. ..  patriiio  ro- 
mano. Roma,  Rossi,   1898,  p.  311,  n.  2584. 


I    —    PENSIERI  —     15    —  MODENA    —    1608 

ufficialmente  riconosciuta,  quella  cioè  stampata  in  Modena 
dal  Verdi  nel  1612  e  riprodotta  poscia  in  tutte  le  edizioni 
successive.  Ivi  così  argomenta  a  proposito  della  dedica  agli 
accademici  della  Crusca  comparsa  in  quest'edizione  del 
ióo8;  «  Rimarrebbeci  il  dubbio  dell'essersi  già  data  fuori 
una  parte  di  questi  medesimi  Qiiisiti  con  la  Dedicazione,  la 
quale  veramente  non  biasimo,  osservand' io  quell'Accade- 
mia illustrissima  con  ogni  sorte  di  riverenza;  ma  non 
posso  già  approvar  quegli  abbozzi,  che  fatti  allora  impro- 
visamente  senza  aver  libri  e  da  poi  scarmigliati  e  scipati, 
per  così  dire,  da  chi  che  fosse,  furon  per  altra  mano  cen- 
tra il  mio  gusto,  e  contra  il  dover  pubblicati  ». 

Ma  molto  facilmente  anche  questa  disapprovazione  è 
una  delle  solite  finzioni  degli  autori  secentisti.  Il  Tassoni 
stesso  più  tardi  voleva  per  la  Secchia  rapita  «  un  poco  di 
dichiarazione  all'opera,  in  cui  si  mostrasse,  ch'ella  fosse 
stata  stampata  senza  saputa  dell'autore  »;  e  Francesco 
Bracciolini  in  una  curiosa  prefazione  (Roma,  Biblioteca 
Nazionale,  Ms.  Vittorio  Emanuele  43  )  stesa  a  nome  del 
libraio  Ciotti  di  Venezia  per  esser  mandata  innanzi  a 
un  volume  Rime  di  diversi  dice  fra  l'altro:  «  Io  chiamo 
per  giudici  voi,  giudiziosi  lettori,  di  una  querela  che  in- 
tendo che  mi  vien  data  dal  signor  Francesco  Bracciolini, 
eh'  io  abbia,  senza  sapula  sua,  dato  in  luce  queste  rime 
piacevoli,  delle  quali  egli  ha  composto  la  maggior  parte; 
e  prima  dico  per  mia  giustificazione,  eh'  io  non  ho  saputo 
questa  sua  volontà  esser  cosi  risoluta  e  ferma  com'egli 
afferma,  perchè  essendo  costume  degli  autori  il  prender 
questa  pretesto  piiì  tosto  per  cerimonia  che  per  verità, 
so  e  debbo  credere  che,  se  agli  altri  non  dispiace  che  si 
amplifichi  la  gloria  loro  per  mezzo  degli  scritti,  né  meno 
debba  ciò  dispiacere  al  signor  Bracciolini —  »  (') 

Il  Muratori  e  il  Tiraboschi  riferiscono  senza  commenti 
la  protesta  del  Tassoni,  ma  1'  autore  inglese  delle  Memorie 


(')  M.  Barbi,  Notizia  della  vita  e  delle    opere   di  Fv.  Bracciolini, 
Firenze,  Sansoni,  '897,  pp.  83-84. 


I     —    PENSIERI  16    —  MODENA    —    1608 

tassoniane  ('")  osserva  giustamente  in  proposito:  «  But  it 
woLild  seem  that  the  printer  had  net  incurred  his  displea- 
sure;  for,  in  the  following  year,  the  press  of  Cassiani  im- 
parted  his  Considera:^ioni  sopra  le  rime  del  Petrarca.  » 


2  Modena,  Verdi  1612 

«  Varietà  Di  Pensieri  \  d' Alessandro  Tassoni  | 
«  Divisa  In  IX  Parti,  (  Nelle  quali  per  via  di 
«  Qaisiti  con  nuoui  fondamenti,  |  e  ragioni  si 
«  trattano  le  più  curiose  materie  Naturali,  |  Mo- 
«  rali,  Ciuili,  Poetiche,  Istoriche,  e  d'altre  |  fa- 
«  colta,  che  soglian  venire  in  discorso  j  fra  ca- 
«  ualieri,  e  professori  |  di  lettere.  |  \ Stemma]  In 
«  Modona,  |  Appresso  gli  Eredi  di  Gio.  Maria 
«  Verdi,  M.DC.XII.  |  Con  licenza  de'  Superiori,  » 

Di  pp.  io8  nn.  +  592,  in-4  Non  è  registrata  né  dal 
Brunet,  né  dal  Graesse. 

A  pp.  nn.  3-14  è  la  prefazione  «  A  chi  legge.  Perché 
«  l'Autore  non  dedichi  l'opere  sue.  »  In  fondo  a  p.  14  nn. 
è  l'avvertenza:  «  Ha  errato  la  stampa  in  diversi  luoghi 
«  non  pur  in  cambiar  varie  lettere,  ma  anche  in  tralasciar 
«  qualche  voci.  Però  pregasi  chi  vuol  leggere,  che  in. ultimo 
«  vegga  la  carta  de  gli  errori,  e  gli  ammendi  prima  che 
«  legga.  »  A  pag.  nn.  15  è  la  licenza  di  stampa  di  D.  Gio. 
Battista  lustiniani  in  data  Roma,  3  febbr.  1612  e  sotto  V  im- 
primatur firmato  «  F.  Michael  Angelus  Lerrius  Inquisitor 


(•)  Joseph  Cooper  Walker,  Memoirs  of  Tassoni.,  London^   18 15, 
P-  3'- 


2    —    PENSIERI  —    17    —  MODENA    —    l6l2 

Generalis  Mutinae  ».  Segue  quindi  a  pp.  nn.  17-31  la  «Tavola 
de' Quisiti  »  distribuiti  in  nove  libri:  a  pp.  nn.  33-102  è 
la  «  Tavola  di  tutte  le  cose  più  notabili,  che  si  conten- 
gono nell'opera  »;  seguono  in  due  pagine  e  mezzo  le 
«  Scorrezioni  della  stampa  ».  A  pp  1-592  sono  i  nove  libri 
dei  Pensieri.  Bisogna  avvertire  che  in  alcuni  esemplari  è 
diversa  la  distribuzione  delle  ic8  pagine  n.  num.;  poiché 
le  prime  32  con  la  tavola  dei  quesiti  sono  poste  avanti  il 
testo  dei  Pensieri,  e  le  altre  76  dopo.  Ugualmente  le  pagine 
delle  correzioni  si  trovano  in  alcuni  esemplari  in  fine  al 
volume,  in  altri  invece  subito  dopo  le  592  pagine  nu- 
merate. 

1  quesiti  in  questa  edizione  hanno  l'ordine  che  conser- 
veranno poi  nelle  successive,  poche  cose  mutate  ed  aggiunte, 
le  quali  indico  più  sotto.  Sono  in  numero  di  232,  distri- 
buiti in  nove  libri  nel  modo  che  segue: 

I.  Caldo  E  Freddo.  Quesiti  n."  ìG.  Diventano    17    nell'ediz. 

definitiva  del  1Ó36  per  l'aggiunta  del  quesito  (xvii): 
Perché  r  inuerno  sia  maggior  freddo  dopo  il  Solsti:^io 
che  alianti. 

II.  Cielo  e  Stelle.  Quesiti  n.'    13. 

III.  Sole  e  Luna.  Quesiti  n."  15.  Diventano  16  nell'  ediz. 
definitiva  per  l' inserzione  di  un  nuovo  quesito,  il  se- 
sto :  Come  il  Sole  riscaldi  F  aria  e  la  Luna  non  la  ri- 
scaldi, che  e  più  vicina  a  lei. 

IV.  Aria,  Acqua  e  Terra.  Quesiti  n  °  24.  Diventano  25 
nell'ediz.  definitiva  per  l'aggiunta  di  un  quesito  (xxv)  : 
Se  la  terra  si  muoiia. 

V.  Accidenti  e   Proprietà   diverse.    Quesiti  n.°  40.  Diven- 

tano 44  nell' ediz.  del  1636  per  r  inserzione  dei  quattro 
quesiti  che  seguono  (  rispettivamente  xvii,  xxxiv, 
XXXVI,  xliv):  Perché  V  hiiomo  non  ci  vegga  di  notte., 
e  alcuni  altri  animali  si.  —  Perché  i  cani  incon- 
trandosi in  carogne  secche  sogliano  gittarsi  in  terra 
e  strofinarsi  lor  sopra.  —  Onde  proceda  che  V  pelo 
de' gatti,  fregandosi  loro   la   mano   sopra  la  schiena, 

Rossi.  2 


2    —    PENSIERI  l8    —  MODENA    —    l6l2 

scintilli.  —  6"^  la  vita  di  Diogene  Cinico  sia  lodeiiole 
o  biasimeuole. 

VI.  Disposizioni,  Abiti  e  Passioni  umane.  Quesiti  n.°  44  Di- 
ventano 46  neir  ediz.  definitiva  per  l' inserzione  di  due 
quesiti,  il  XVII  :  Che  sia  peggio^  V  inuentare  una  cosa 
cattiua  o  V  approbarla  per  buona  —  e  il  xlvi  :  Perché 
infortisca  più  ageuolmente  il  vino  dolce  che  l'austero. 

VII.  Lettere  e  Dottrine  profane.  Quesiti  n.°  12.  Diventano 
13  nell'edizione  del  1636  per  l'aggiunta  del  quesito 
(xiii):  Se  sia  meglio  esser  nobile  o  dotto. 

Vili  Costumi  di  Popoli  e  Interessi  di  Stato  Qiiesiti  n."  36. 
Diventano  39  nell'  ediz  definitiva  per  1'  inserzione  dei 
tre  quesiti  che  seguono  (rispettivamente  x,  xx,  xxxv): 
Come  i  Romani,  e'  hebbero  V  origine  loro  da  gente 
vile  e  di  malaffare.,  pastori,  semi  fiiggitiui  e  banditi, 
diuenissero  in  un  subito  Caualieri  d'  animi  generosi  e 
magnanimi.  —  Che  sia  peggio  per  vno  stato:  Che  'l 
Principe  sia  cattino  e  i  Consiglieri  buoni,  0  il  Prin- 
cipe buono  e  i  Consiglieri  cattiui.  —  Se  per  vn  Prin- 
cipe di  poca  prudenza  sìa  meglio  eh'  egli  habbia  vn 
solo  o  più  Consiglieri. 

IX.  Cose  poetiche,  istoriche  e  varie.  Quesiti  n  °  32.  Di- 
ventano 36  neir  ediz.  definitiva  per  l'inserzione  dei 
quesiti  che  seguono  (rispettivamente  iv,  xxii,  xxviii, 
xxxvi):  Se  la  fauola  del  poema  epico  dell'  Ariosto 
habbia  vnità  —  Perché  non  si  trouino  fiori  neri.  — 
Da  che  proceda  che  alcuni  sognando  fauellino,  escano 
del  letto  e  vadano  attorno  come  se  fossero  desti  — 
Se  Ouidio  errasse  ite'  seguenti  versi  del  secondo  libro 
delle  sue  Metamorfosi,  cap.  vii;  Utque  viam  teneas, 
nulloque  errore  traharis  etc. 

Degno  di  nota  è  che  nella  prefazione  A  chi  legge,  verso 
la  fine,  è  il  passo  che  segue:  «  E  se  non  hauessi  hauuta  altra 
«  occasione  migliore,  baslauami  col  Serenissimo  Carlo 
«  Emanuele  Duca  di  Sauoia  quel  suo  generoso,  e  magna- 
«   nimo    cuore;    o    col  Gran    Cosmo    Secondo    la    seruitù 


2    —    PENSIERI  —     19    —  MODENA    —    l6l2 

«  de' miei  antenati;  o  coli' Altezza  d' Vrbino,  il  Signor 
«  Duca  Francesco  Maria  Secondo  di  questo  nome,  la  stima 
«  eh'  egli  fa  de  gì'  ingegni.  Né  forse  il  glorioso  Pontefice 
«  Paolo  Quinto,  ch'oggidì  regna  (se  i  suoi  santi  Prede- 
«  cessori  non  presero  in  mala  parte,  che  da  scrittori  poco 
a  prudenti  fossero  lor  dedicati  libri  della  cucina)  si  sa- 
«  rebbe  sdegnato  di  vedersi  dedicar  Quistioni  de  gli  ele- 
«  menti,  del  cielo  e  delle  cose  vmane.  E  quando  pur  fìnal- 
ft  mente  ogn' occasione  con  tutti  gli  altri  mi  fosse  venuta 
«  meno,  non  mi  sarebbe  mancata  col  Principe  della  mia 
«  Patria,  il  nuovo  Cesare,  la  cui  benignità  incomparabile 
«  può  dar  confidenza  di  fauori  e  di  grazie  a  i  propri)"  ne- 
«  mici  suoi,  non  che  a  i  sudditi  naturali  e  dinoti  come 
«  son'  io.  Ma  poiché  con  si  poca  ragione,  come  veduto 
«  habbiamo,  si  dedicano  le  scritture,  che  si  vogliono  pu- 
«  blicare,  ninno  si  maravigli  s'  io  non  dedico  queste  mie, 
«  le  quali  se  il  valeranno,  troverannosi  protettori  senza 
«  dedicatoria;  e  se  no,  poco  in  ogni  modo  lor  gioverebbe, 
«  che  fossero  dedicate.  »  E  adesso  si  osservi  nell'  Episto- 
lario, Ci  sono  conservate  ancora  le  lettere,  con  le  quali  il 
Tassoni  accompagnò  l'opera  sua  ad  alcuni  principi,  quando 
vide  la  luce;  e  al  duca  di  Savoia  scriveva:  «  Ben  supplico 
«  V.  A.  a  non  maravigliarsi,  che  a  lei  non  sia  dedicato; 
«  che  se  io  avessi  creduto,  che  la  mia  penna  potesse  ag- 
«  giungere  chiarezza  all'opere  gloriose  del  primo  guerrier 
'<  di  Europa  e  del  più  magnanimo  Principe  che  abbia  la 
«  nostra  età,  V.  A.  era  quella,  che  poiea  co  '1  suo  nome 
«  illustrare  i  miei  scritti  ad  esser  con  sincero  affetto  cele- 
«  brata  da  loro.  Però  ella  si  degnarà  di  non  attribuire  a 
«  poco  conoscimento  la  diffidenza,  che  ho  avuta  di  me 
«  medesimo  e  del  mio  poco  valore,  e  di  ricevere  in  segno 
«  di  quella  umile  devozione,  che  io  le  professo,  questa  pic- 
ce ciola  immagine,  che  posso  offerirle  della  mia  affettuosa 
«  servitù.  »   (^).  Al   Gran    Duca    di    Toscana:  «  Poteva  la 


(J)  Le  Lettere  di  A.  Tassoni  pubbl.   da    Giorgio    Rossi,    Bologna, 
Romagnoli-Dair  Acqua,  Voi.  II,  p.  142. 


2    —    PENSIERI  —    20    MODENA l6l2 

«  servitù  de' miei  passati  con  la  Serenissima  Casa  di  V.  A., 
«  aggiunta  alla  particulare  benignità  e  generosità,  che  ella 
«  è  solita  di  usare  con  le  persone  di  lettere,  aprirmi  la 
a  strada  a  dedicarle  il  libro  de'  miei  Pensieri,  se  io  1'  avessi 
«  giudicato  capace  di  alcuna  dedicazione;  o  se  io  avessi 
«  preteso  di  spaventare  coloro,  che  ne  diranno  male  col 
«  glorioso  nome  di  V.  A.  Ma  il  non  averglielo  dedicato 
«  non  m' induce  pertanto  a  restare  di  presentarglielo,  come 
«  fo,  con  quella  riverenza,  che  debbo,  supplicandola  a  non 
«  isdegnarlo,  perché  egli  sia  d'autore  poco  noto  all'orecchie 
«  sue.  »  (^).  E  al  Duca  d'Urbino:  «  Se  questo  mio  libro 
«  fosse  in  lode  delle  Lettere,  come  è  in  contrario,  e  non 
«  m'avessero  ritenuto  gli  altri  tanti  rispetti,  che  V.  A. 
«  vedrà,  a  niuno  più  era  da  dedicarlo,  che  a  Lei,  la  quale 
«  in  esser  letterata  avanza  di  gran  lunga  tutti  gli  altri 
«  Principi  dell'età  nostra;  perciocché  veramente  i  libri  si 
«  avrebbono  a  dedicar  solamente  a  chi  gli  intende,  e  gusta 
«di  maneggiarli.  Ma  avend' io  avuta  cosi  cattiva  sorte  in 
«  questa  professione,  e  cosi  poco  onore  ricevuto  da  lei, 
«  che '1  diinno  e  l'ira  m'hanno  incitato  a  vendetta;  per- 
«  eh'  10  mi  sia  chiuso  1'  adito  a  dedicare  a  V.  A.  le  mie 
«  fatiche,  non  resterò  per  questo  di  fargliene  dono,  e  di 
«  supplicarla,  come  fo  umilmente,  a  gradirle.  »  (-)  Cosi 
che  qualche  maligno  potrebbe  osservare  che,  per  non  de- 
dicare il  libro  ad  alcuno  in  pubblico,  fini  col  dedicarlo 
contemporaneamente  a  tre  in  privato. 

Questa  è  la  prima  edizione  dei  Pensieri  ufficialmente 
riconosciuta  dall'Autore,  il  quale  s'occupò  poi  per  tutta 
la  vita  a  ritoccare  l'opera  sua  e  a  curarne  nuove  edizioni. 
A  questa  edizione  ceriamente  si  riferisce  la  disposizione 
nel  testamento  del   1612,  dove  provvede  a  che  l'opera    sia 


(')  Lettere  cit.,  voi.  II,  p.   144. 

(')  Lettere  cit.,  voi.  II,  pp.  144-145.  Indirizzò  ugualmente  il  suo 
libro  a  Milano  al  Card.  Federico  Borromeo  (cfr.  la  lettera  nel  voi.  II, 
pp.  I43-I4())  e  ad  altri,  come  omaggio,  senza  accennare  a  qualsivoglia 
intenzione  di  dedica. 


2    —    PENSIERI  21     —  MODENA    —    l6l2 

ristampata  tradotta  in  latino  ('),  cosa  tanto  più  sinj^'olare 
quando  si  pensi  che  dell'averla  scritta  in  volgare  l'Autore 
si  faceva  appunto  un  merito  come  di  novità  prima  di  lui 
intentata.  Nella  prefazione  A  chi  legge.  Perché  V  autore  non 
dedichi  V opere  sue  egli  scrive:  '<  Ho  anche  voluto  scriuer 
«  materie  fisiche  nella  lingua,  che  comunemente  si  ^criue 
«  nella  mia  patria;  non  che  non  m' hauesse  dato  ancor 
a  l'animo  di  scriuer  nella  latina;  ma  èmmi  paruto  di  se- 
«  condar  la  natura,  doue  non  ho  stimato  hauer  bisogno 
«  dell'arte.  E  tanto  più  lusingandomi  il  gusto  d'essere  il 
«  primo,  s' io  non  m' inganno,  a  introdurre  in  essa  una 
a  nuoua  dottrina  con  nuoue  opinioni.  Aggiuntoui  che  '1 
«  mio  fine  è  di  scriuere  a'  Cauaglieri  e  Signori,  che  non 
«  sogliono  darsi  agli  studi  di  lingue  antiche;  e  parrà  forse 
«  anco  troppo  ad  alcuni  di  loro,  eh'  io  habbia  lasciate  la- 
«  tine  le  autorità  degli  allegati  scrittori  per  non  iscemarle 
«  di  peso.  »  Tale  disposizione,  della  quale  non  è  fatto  cenno 
nel  testamento  del  1613  ricompare  in  quello  del  1620  (-), 
ma  non  più  nei  successivi:  forse  ne  dimise  il  pensiero:  d'altra 
parte  ebbe  ancora  tanta  vita,  e  furono  tante  le  edizioni  dei 
Pensieri^  delle  quali  potè  curare  la  stampa,  che  non  gli  sa- 
rebbe dovuto  tornar  difficile  il  tradurre  in  atto  il  suo  di- 
visamento,  se  in  esso  avesse  persistito. 


(1)  «  E  perché  il  nominato  fra  Fulvio  mio  Erede,  troverà  alla  mia 
«  morte  alle  slampe  un  volume  di  miei  quisiti  in  lingua  volgare  di- 
«  stinto  in  nove  libri,  voglio  che  egli  sia  obbligato  a  farlo  tradurre  in 
«  latino  da  persone  intendenti  e  ristampare  cosi  tradotto  in  termini 
«  d'anni  12,  e  s'egli  noi  farà  lascio  300  scudi  da  sei  lire  di  moneta 
«  di  Modena  a'  delti  Sacri  Canonici,  che  facciano  essi  fare  1'  uno  e 
«  l'altro.  E  se  fra  Fulvio  morisse  avanti  il  detto  termine  d'anni  \i  e 
((  non  avesse  adempito,  voglio  che  i  medesimi  Sacri  Canonici  possano 
«  conseguire  de'  miei  beni  1  detti  scudi  300  per  il  medesimo  effetto 
«  di  far  iraddurre  e  stampare  il  detto  mio  libro  cautelandosi  in  ogni 
«  miglior  modo  sopra  detti  miei  Censi,  »  Cfr.  Lettere  cit.,  voi.  11,  p.  302. 

(-)  «  Item  per  ragione  di  legato  lascia  all'  IH."  Sig."'  Cav.''  Fulvio 
«  Testi  tutti  i  suoi  libri  e  tutte  le  sue  scritture  in  penna  con  obbligo 
«  di  tradurre  o  far  tradurre  in  latino  da  persona  idonea  i  dieci  libri 
«  de'  Pensieri  diversi,  composti  e  pubblicati  da  esso  Sig."^  Testatore  in 
«  volgare.  »    Cfr.  Lettere  cit.,  voi.  n,  p.   313. 


3   —  pensieri  —  22  —  modena  1613 

3  Modena,  Verdi  1613 

«  Varietà  Di  Pensieri  |  D'Alessandro  Tassoni  | 

«  Divisa  in    IX    Parti,  |  Nelle    quali    per   via   di 

«  Quisiti    con    nuoui    fondamenti,  j  e    ragioni    si 

«  trattano  le  più  curiose  materie  Naturali,  |  Mo- 

«  rali,  Ciuili,  Poetiche,    Istoriche,   e    d'altre  |  fa- 

«  colta,  che  soglian    venire  in    discorso  |  fra    ca- 

«  ualieri,    e    professori  |  di   lettere.  |  [Steì7ima]  In 

«  Modona,  |  Appresso    gli    Eredi    di    Gio.    Maria 

«  Verdi,  |  M.DC.XIII.  |  Con  licenza  de'Super'ori.  » 

Di  pp.  64  nn.  +  396  +  2  nn.  in-8.  E  registrala  come 
prima  edizione  dal  Brunet  e  dal  Graesse;  non  è  ricordata 
dal  Tiraboschi. 

La  licenza  di  stampa  e  l'imprimatur,  gli  stessi  che  nel- 
r  ediz.  del  161 2,  sono  a  p.  nn.  2;  la  prefazione  «  A  chi 
legge.  Perché  1'  Autore  non  dedichi  1'  opere  sue  »  è  a  pp. 
nn.  3-6;  in  fine  della  p.  nn.  6  è  l'avvertenza  che  già  era 
neir  ediz.  del  1612  per  gli  errori  di  stampa,  e.le  due  carte 
nn.  in  fine  del  volume  contengono  appunto  le  «  Scorre- 
«  zioni  della  stampa  ».  A  pp.  nn.  7-16  è  la  «  Tavola 
«  de'Q_uisiti  »  e  a  pp.  nn.  17-63  è  la  «  Tavola  di  tutte  le 
«  cose  più  notabili,  che  si  contengono  nell'Opera.  »  A  pp. 
1-396  sono  i  nove  libri  dei  Pensieri.  11  numero  è  la  di- 
stribuzione dei  quesiti  è  la  stessa  che  nell' ediz.  del  1612. 
cioè  232  quesiti   in  tutto. 

Quest'  edizione  è  più  piccola  per  il  formalo  della  pre- 
cedente, ma  la  grandezza  della  pagina  stampata  è  la  stessa: 
anche  il  carattere  è  più  piccolo  e  denso  e  più  strette  sono 
le  linee  (mentre  nell'edizione  del  1612  vi  sono  34  linee 
per  pagina,  in  questa  le  linee  sono  39).  Diversa  è  pure  la 
distribuzione  dei  caratteri:  nell' ediz  del  '12  il  testo  è  in 
rotondo  e  sono  in  corsivo  i  titoli  e  le  citazioni;  in  questa 


4    —    PENSIERI  —    23    — ■  CARPI    —    1620 

è  in  corsivo  il  resto  e  sono  in  rotondo  le  citazioni  e  i  ti- 
toli. L'edizione  nel  suo  complesso  è  più  andante  della 
precedente,  e,  almeno  da  quanto  mi  risulta  dal  confronto 
di  parecchi  luoghi,  non  presenta  varietà  di  lezione  notevoli. 

4  Carpi,  Vaschieri  1620 

«  Dieci  Libri  \  Di  Pensieri  Diversi  \  D'Ales- 
«  SANDRO  Tassoni,  |  Ne'  quali  per  via  di  Quisiti 
«  con  nuoLii  fondamenti,  j  e  ragioni  si  trattano 
«  le  più  curiose  materie  Xa-j  turali,  Morali,  Ci- 
«  uili,  Poetiche,  Istoriche,  |  e  d'  altre  facoltà,  che 
«  soglian  venire  in  |  discorso  fra  Caualieri,  e  pro- 
«  fes-  i  sori  di  lettere.  |  Aggiuntoui  nuouamente 
<'  il  decimo  Libro  del  paragone  de  gì'  |  ingegni 
«  antichi,  e  moderni,  e  la  confutazione  del  moto  | 
«  della  terra,  con  altri  varj  Quisiti.  |  E  corretti, 
«  e  ampliati,  e  arricchiti  in  questa  terza  impres- 
«  sione  I  per  tutto  dall'  Autore  di  nuoue  curio- 
«  sita.  1  Dedicati  Air  Illustriss,  Et  Reverendiss.  Sig. 
«  Co:  I  Paulo  Cocca  pani  Arciprete,  et  Ordinario 
«  di  Carpi.  I  \Stemma\  In  Carpi,  Appresso  Giro- 
«  lamo  Vaschieri.  1620.  j  Con  licenza  de'  Supe- 
«  riori.  » 

Di  pp.  96  nn.  -h  584  in-8.  Il  Graesse  pone  erronea- 
mente l'ediz.  di   Carpi  nel   1626, 

A  p.  nn.  3  è  il  seguente  avvertimento  A  chi  legge  dello 
stampatore  a  spiegare  la  dedica  che  compare  nel  fronti- 
spizio del  volume:  «  Questi  curiosissimi  Libri  de'  Pensieri 
«  del  Sig.  Tassoni  ristampati  da  me  con   quella    diligenza 


4 PENSIERI  —    24    —  CARPI    —    162O 

«  maggiore  che  ho  saputo  e  potuto,  io  Girolamo  Vaschieri, 
«  per  quello  che  tocca  a  me,  gli  dedico  a  Monsig.  Illu- 
«  striss  et  Reuerendiss.  Co:  Paulo  Coccapani  Arciprete  et 
«  Ordinario  di  Carpi,  mio  particiilarissimo  Signore,  in 
«  segno  della  mia  divota  osservanza  e  degli  obblighi,  eh'  io 
«  professo  d' auergli,  senza  entrare  nel  merito  delle  sue 
«  nobili  qualità,  per  non  toccar  queihi  parte,  che  hanno 
«  contaminata  gli  adulatori  moderni.  E  N.  S.  Iddio  sia 
«  con  lui    »  (') 

A  p.  nn.  4  è  V  imprimatur,  senza  data,  a  firma:  «  Fr. 
a  Thomas  de  Tabbia  Inquisitor  et  Mag.  »,  rilasciato  in 
seguito  al  parere  favorevole  del  Canonico  Costanzo  Scali, 
teologo  della  Cattedrale  e  consultore  del  Santo  Uflfìcio  in 
Modena,  il  quale,  «  hauendo  letto  con  diligenza  il  Decimo 
«  Libro  de'  Pensieri  diuersi  del  Sig.  Alessandro  Tassoni,  et 
«  ancora  le  giunte  e  i  Quisiti  dal  medesimo  Autore  accre- 
«  scinti  a  gli  altri  noue  libri  già  stampati  *,  non  vi  aveva 
trovato  nulla  contro  la  fede  cattolica  e  i  buoni  costumi  (^). 


(•)  Il  Tassoni,  il  28  dicembre  1619  scriveva  da  Roma  al  Canonico 
Sassi:  «  Lo  stampatore  di  Carpi  mi  prega  di  volerlo  lasciare  dedicare 
«  il  libro  a  Monsignor  Arciprete.  Nessuno  desidera  più  di  me  V  onore 
«  e  la  riputazione  di  esso  signor  x\rciprete  ;  però  se  ben  io  non  avea 
M  caro  che  '1  mio  libro  fosse  dedicato  ad  alcuno,  non  mi  pare  di  ne- 
«  gare  a  lui  questo.  Ne  scrivo  a  lui  medesimo  nella  congiunta  lettera, 
«  che  V.  S.  potrà  fargli  avere  per  via  sicura;  ma  desidero  non  di  meno 
«  che  le  mie  100  copie  sieno  senza  dedicazione  alcuna,  perché  lo 
'■<  stampatore  non  ha  che  far  nella  roba  mia,  e,  se  vuol  dedicare,  de- 
li dichi  solamente  quello  che  tocca  a  lui;  che  sarebbe  disconvenienza 
«  che  quello,  che  ho  fatto  stampar  io,  a  mie  spese,  per  donarlo  senza 
«  dedicatoria,  il  donassi  con  una  dedicazione  d'altri.  Si  che  V.  S.  potrà 
«  scrivere  che,  giacché  alle  copie  mie  non  ci  occorre  dedicatoria,  gliele 
«  mandino,  e  intanto  dedichino  quelle  dello  stampatore  conforme  al- 
«  l'avviso  dato  da  me.  »  Cfr.  Lettere  cit.,  voi.  I,  p.   lycS. 

(^)  II  permesso  di  stampa  dell'  Inquisitore  fu  rilasciato  non  senza 
difficoltà,  non  ostante  si  trattasse  d'opera  che,  per  la  massima  parte, 
aveva  già  veduta  la  luce  con  tutte  le  Licenze  de'  Superiori^  che  si  po- 
tessero desiderare.  Dalle  lettere  del  Tassoni  si  rileva  che  già  fin  dal 
18  aprile  1618  l'opera  era  nelle  mani  dell'Inquisitore,  e  il  25  maggio 
dello  stesso  anno  scriveva  al  Sassi:  «  Quanto  al  libro  de' Pensieri,  rendo 


4    —    PENSIERI  —    25     —  CARPI    —    162O 

Segue  a  pp.  nn.  3-16  la  «  Tavola  de' Quisiti  »;  poi,  a  pp. 
nn.  17-83,  la  v  Tavola  di  tutte  le  cose  più  notabili,  che  si 
«  contengono  ne' primi  nove  libri;  quella  del  Decimo  sarà 
«  a  parte  dopo  questa,  esscnd'  egli  stato  aggiunto  all'  Opera 
«  in  questa  terza  Impressione  »;  di  fatti,  a  pp.  nn.  84-93, 
è  la  «  Tavola  delle  cose  più  notabili,  che  nel  decimo  libro 
a  si  contengono  »;  e  da  ultimo,  a  pp.  nn.  94-96,  un  elenco 
di  errori  e  di  correzioni.  Comincia  quindi  con  la  pag.  i 
il  testo  dei  Pensieri;  a  pag.  479  terminano  i  primi  nove 
libri,  e  da  pag.  481  a  pag.  584  è  il  decimo,  nuovamente 
aggiunto. 

La  stampa  dell'opera  (cfr.  le  Lettere  al  Sassi)  andò 
più  tosto  a  rilento:  1'  11  agosto  1618  era  finito  di  stam- 
pare il  primo  libro;  prima  del  Natale  dello  stesso  anno 
cominciava  la  stampa  del  settimo;  nell'ottobre  del  '19  l'in- 
tero volume  era  già  finito  di  comporre,  eccetlo  la  Tavola 
delle  materie;  il  mese  dopo  era  finito  di  stampare,  eccetlo 
il  frontispizio  (')  e  finalmente  nel  febbraio  del  1620  ve- 
deva la  luce. 


«  grazie  infinite  a  V.  S.  e  al  Sig.  Giuseppe  dell'  ufficio  fatto  col  Padre 
«  Inquisitore;  qual  non  credo  non  troverà  nulla,  perché  l'hanno  pas- 
«  sato  anche  a  Venezia,  come  sta  cotesta  copia,  se  bene  quella  s'  è 
0  poi  perduta.  Scrive  il  Milani  che  gli  ha  motivato  ch'io  cito  autori 
«  proibiti.  Io  non  ho  mai  saputo  che  non  si  possano  citare  autori  proi- 
('  biti;  ma  si'  bene  che  non  si  possano  citare  con  sorte  alcuna  di  lode, 
«  e  in  questo  io  non  credo  di  aver  errato.  E  il  dover  vorrebbe  eh'  egli 
«  badasse  a  quello  solamente,  eh'  è  aggiunto  in  penna  e  non  a  quello 
«  eh' è  stato  stampato  e  ristampato.  »  Cfr.  Lettere  c'ix..,  voi.  i,  p.  152. 
Finalmente^  dopo  parecchio  indugiare,  e  molle  insistenze  per  parte  degli 
amici,  r  imprimatur  fu  concesso. 

(1)  Quanto  al  frontispizio,  lo  stampatore  v' avea  messo  una  quercia, 
come  impresa,  del  che  forte  si  sdegnò  il  Tassoni  e  il  13  febbraio  del 
i()2o  scriveva  da  Roma  con  molta  vivacità  al  canonico  Sassi:  «  lo  non 
«  mi  maraviglio  tanto  dello  stampatore  quanto  di  Mons.  Arciprete,  che 
«  fa  egli  assistere  alla  stampa  e  lascia  fare  di  questi  spropositi,  e  però 
«  vo' dubitando  che  sia  stata  qualche  invenzione  di  qua' suoi  assistenti. 
«  Se  l'impresa  fesse  qualche  cosa  di  buono  0  almeno  mediocre,  non 
Il  me  ne  curerei;  ma  una  quercia  col  motto  stai  quercus,  io  non  so 
«  che  si  voglia  dire,  se  non  ch'egli  è  un  asino    da    bastone;  cioè  che 


4    -~    PENSIERI 


—    26    — ■  CARPI    —    1620 


Per  ciò  che  riguarda  il  mutato  titolo  dell'  opera,  il  Tas- 
soni stesso  ne  scriveva  da  Roma  al  canonico  Sassi,  il  26  ot- 
tobre 1617,  quando  fervevano  le  trattative  per  una  ristampa 
modenese  dopo  l'insuccesso  della  padovana:  «  lo  vorrei 
«  in  questa  seconda  edizione  mutare  il  titolo  in  parte  e 
«  dove  dice:  Varietà  di  Pensieri,  dire:  Dieci  libri  divari 
«  Pensieri  ».  Cfr,  Le  Lettere  cit.,  voi.  i,  p.   141. 

Quanto  alla  correzione  e  alla  contenenza  questa  edizione 
si  avvantaggia  sulle  due  modenesi  del  '12  e  del  '136  fu 
curata  con  particolare  cura  dal  Tassoni,  il  quale  da  tempo 
pensava  a  una  nuova  stampa  dell'  opera  sua  e  aveva  avute 
lunghe  infruttuose  trattative  col  Ciotti  di  Venezia  e  con 
un  libraio  padovano  (').  Alla  correzione  della  stampa  so- 
vraintesero,  oltre  G.  B.  Milani,  Mons.  Paolo  Coccapani, 
arciprete  di  Carpi:    le    tavole    furono    fatte    dal    canonico 


«  gli  basterebbe  un  querciuolo  per  aggiustargli  il  cervellaccio.  Io  non 
«  ci  voglio  la  sua  impresa,  e  se  ce  la  vuol  mettere,  stampi  a  sue 
«  spese  e  mi  restituisca  i  miei  danari,  eh'  io  mi  contento  ecc.  »  Cfr. 
le  Lettere  cit.  voi.  1,  p.  180.  La  spuntò  il  Tassoni^  e  la  quercia  fu 
tolta  dal  frontispizio. 

(')  Per  queste  due  edizioni,  che  poi  non  furon  fatte,  si  veda  la 
prefazione  a  questo  volume.  Delle  cure  che  il  Tassoni  aveva  per  la 
nuova  edizione,  fra  le  molte  prove  che  potrei  citare,  ricorderò  il 
brano  seguente,  che  cavo  da  una  sua  lettera  al  Sassi  del  30  settembre 
1618:  «  Nel  quarto  quesito  del  quarto  libro  a  face.  163  [T  indicazione 
«  si  riferisce  all'edizione  modenese  del  1G12]  in  ultimo  è  aggiunta  una 
«  postilla  ove  sono  le  seguenti  parole  :  Scirocco,  in  alcuni  autori  toscani 
«  antichi,  che  per  essere  idioti  storpiarono  molte  voci,  si  troiia  scritto: 
«  Scilocco  etc.  Io  vorrei  che  si  cancellasse  quella  particella  che  per 
«  essere  idioti  storpiarono  molte  voci;  e  ho  scritto  al  sig.  Gio.  Bat- 
ti lista  che,  se  siamo  in  tempo  che  la  stampa  non  sia  più  avanti,  abbia 
«  egli  cura  di  cancellarla  o  farla  cancellare.  Ma  perché  egli  mi  scrive 
«  che  stava  per  andare  a  Ferrara,  se  fosse  andato  di  già  o  fosse  a 
«  Carpi,  V.  S.  mandi  questa  mia  o  a  lui  o  a  Mons.  Arciprete  in  sua 
«  absenza,  acciò  non  passi  l'occasione,  se  pure  l'abbiamo,  come  mi 
«  fa  sperare  la  negligenza,  che  '1  libraro  ha  usata  fin  ora,  acciò  del 
«  male  caviamo  qualche  bene.  »  {Lettere  cit.,  vol.i,p.  155).  La  frase 
di  fatti  che  il  Tassoni  voleva  tolta  non  comparisce  nell'  edizione  di 
Carpi,  dove  il  luogo  in  questione  è  a  pag.   124. 


4    PENSIERI  —    27    —  CARPI    —    162O 

Scala  (').  Per  la  contenenza,  i  quesiti  diventano  268,  dei 
quali  27  appartengono  al  libro  decimo:  quanto  ai  primi 
nove  libri  restano  immutati  il  I,  il  II,  il  HI;  il  IV  ha 
in  più  il  quesito  xxv;  il  V  ne  ha  in  più  tre:  xxxiv, 
XXXVI,  xLiv;  il  VI  uno,  il  xlvi  dell' ediz.  definitiva,  e  qui 
naturalmente  xlv,  mancando  ancora  il  quesito  che  sarà 
poi  il  xvii;  uno  ne  aumenta  il  VII,  il  xiii;  uno,  il  xxxv, 
r  VIII  e  due  da  ultimo,  il  xxii  e  il  xxviii,  il  libro  IX  ('). 
È  stato  affermato  erroneamente  che  in  questa  edizione 
ricompare  il  quesito  «  Se  il  Boia  sia  infame  »  :  come 
vedremo,  tale  quesito  si  ritrova  per  la  prima  volta  nel- 
r  edizione  del  1636,  quando  cioè  il  Tassoni  era  già  morto. 
Vi  manca  inoltre  la  solita  premessa  A  chi  legge.  Perché 
r  autore  non  dedichi  l'opere  sue,  almeno  io  non  l'ho 
trovata  in  nessuno  degli  esemplari  da  me  esaminati, 
come  non  è  cenno  nelle  lettere  che  dovesse  essere  om- 
messa. 

5  Venezia,  Brogiollo  1627 

«  Dieci  Libri  j  Di  Pensieri  Dipersi  \  D'Ales- 
«  SANDRO  Tassoni,  |  Ne'  quali  per  via  di  Quisiti 
«  con  nuoui  fondamenti,  e  ragioni  si  trattano  le 
«  più  I  curiose  materie  Naturali,  Morali,  Ciuili, 
«  Poetiche,  Istoriche,  e  d'altre  facoltà,  |  che  so- 
«  glian  venire  in  discorso  fra  Caualieri,  e  pro- 
«  fessori  di  lettere,  j  Aggiuntoui  nuouarnente  il 
«  decimo  Libro  del  paragone  de  gì'  Ingegni  an- 
«  tichi,  j  e  moderni  con  altri  varij  Quisiti.  |  Cor- 


(')  Si  vedano  in  proposito  le  lettere  al  Sassi  del  20  novembre  e 
12  dicembre  161 9,  Lettere  cit.,  voi.  i,  p.   173  e  p.   175. 

(')  Si  veda  addietro,  pp.  17-18,  il  confronto  nel  numero  dei  quesiti 
fra  r  ediz.  del  '12  e  quella  del  '36. 


5    PENSIERI  —    28    —  VENEZIA    —    1627 

«  retti,  ampliati,  e  arricchiti  in  questa  quarta 
«  impressione  per  |  tutto  dall'  Autore  di  nuoue 
«  curiosità.  I  All'  Illustrissimo  Signore,  J  11  Signor 
«  Conte  Gio.  Battista  Gambara  |  Conte  di  Virola, 
«  di  Pralboino,  di  Milzano,  etc.  |  [Stemma]  In 
«  Venetia,  mdcxxvii.  ]  Appresso  Marc'  Antonio 
«  Brogiollo.  I  Con  Licenza  de'  Superiori,  et  Pri- 
«  uilegio  » . 

Dì  pp.  g6  nn.  +  679  +  i  nn.in-8.  Tanto  nel  Brunet  quanto 
nel  Graesse  il  nome  dell'editore  è  «  Broglio  »;  inoltre  il 
Graesse  ricorda  due  edizioni  veneziane  dei  Pensieri  sempre 
a  cura  di  questo  «  Broglio  »  e  del  1627.  Io  non  conosco 
altro  che  questa,  ma  forse  il  Graesse  confonde  con  quella 
di  Milano  del   1628,  che  ne  è  una  ristampa. 

A  pp.  nn.  3-4  è  la  lettera-dedica  di  Paolo  Frambotti  in 
data  <■<  Di  Padoua  il  di  28  Gennaio  1627  »;  a  pp.  nn.  5-11 
lo  scritto  del  Tassoni  «  A  chi  legge.  Perché  1'  autore  non 
dedichi  l'Opere  sue  »;  a  p.  nn.  12  un  nuovo  Imprimatur 
diverso  da  quello  delle  edizioni  del  '12  e  de!  '13.  In  data 
del  14  di  decembre  1625  F.  Antonino  Fibei  chiede  a  nome 
del  Padre  Maestro  di  sacro  Palazzo  al  Padre  De'  Grassi  che 
vegga  il  libro  e  ne  dia  il  suo  parere  per  iscritto,  e  Fr.  Do- 
minico  de'  Grassi  de'  Predicatori  Maestro  di  Sacra  Teologia 
risponde,  in  data  del  14  gennaio  1626,  di  non  aver  trovata 
neir  opera  del  Tassoni  cosa  alcuna  contraria  alla  fede  cat- 
tolica e  a' buoni  costumi;  dopo  di  che  è  V  imprimatur  dt\ 
Fibei  stesso,  e  a  pie  di  pagina  il  solito  avvertimento  per 
le  scorrezioni  di  stampa,  le  quali  di  fatto  si  trovano  regi- 
strate nell'ultima  pag.  nn.  del  volume.  A  pp  nn.  13-24 
è  la  «  Tavola  de'  Quisiti  »",  a  pp.  nn.  25-95  la  «  Tavola 
di  tutte  le  cose  più  notabili,  che  nell'  opera  si  contengono.  » 
A  pp    1-679  sono  i  dieci  libri  dei  Pensieri. 

E  edizione  ormai  definitiva.  Il  numero   dei    quesiti  re- 


6    —    PENSIERI  —    2g    —  MILANO    —     1628 

sterà  immutato  anche  nell'ediz.  del  '36  cominciata  vivo 
l'aurore  (')  e  piccolissime  saranno  le  varietà  di  parole  o  i 
brani  introdotti  poi. 

Di  tutte  le  edizioni  dei  Pensieri  è  senza  dubbio  la  più 
bella  e  più  ricca  e  fors' anche  la  più  corretta. 

6  Milano,  Bidelli  1628 

«  Dieci  Libri  \  Di  Pensieri  Diversi  \  D'Ales- 
sandro 1  Tassoni.  |  Ne' quali  per  via  di  Quisiti 
con  nuoui  fondamenti,  e  ragioni  si  |  trattano 
le  pia  curiose  materie  Naturali,  Morali,  Ci- 
uili.  i  Poetiche,  Istoriche,  e  d'  altre  facoltà,  che 
soglian  venire  |  in  discorso  fra  Caualieri,  e  pro- 
fessori di  lettere,  j  Aggiuntoui  nuouamente  il 
decimo  Libro  del  paragone  de  |  gì'  Ingegni  an- 
tichi, e  moderni  con  altri  varij  Quisiti.  j  Cor- 
retti, ampliati,  e  arricchiti  in  questa  ultima 
impressio-  j  ne  per  tutto  dall'  Autore  di  nuoue 
curiosità.  I  All'  Illustrissimo  Signore,  il  Signor  | 
Conte  I  Gio.  Battista  Gambara  |  Conte  di  \i- 
rola,  di  Pralboino,  di  Milzano,  etc.  |  \Stejn- 
ma]    in    Milano,    Per    Gio.    Battista    Bid.  [elli\ 

M.DC.XXVIII.    » . 

Di  pp.   120  nn.  -h  630  ir:-i6. 

A  pp.  nn.  3-4  è  la  lettera-dedica  dello  stampatore  G. 
B.  Bidelli  in  data  «  Di  Milano  li  28  Novembre  1627  »  al 
Gambara;  cui  segue,  a  pp.  nn.  5-6,  la  lettera-dedica  di  Paolo 


(')  Cfr.  addietro  pp.   17-1S  e  p.  27. 


7    —    PENSIERI  —    30    —  VENEZIA    —     1636 

Frambotti  in  data:  «  Di  Padova,  il  di  28  gennaro  1627  » 
già  comparsa  nell'edizione  veneziana  del  1627.  A  pp.  nn. 
7-13  è  lo  scritto  del  Tassoni  «  A  chi  legge.  Perché  l'Au- 
tore non  dedichi  l'Opere  sue  »;  a  p.  nn.  14  è  V  impri- 
matur, come  neir  ediz.  precedente,  aggiuntovi  in  più  V  im- 
primatur per  la  ristampa  in  Milano  («  Fr.  Vincentius 
«  Aquens.  Prouic.  Sancti  Officii  Mediol.  —  Hieronym. 
«  Septala  Canon.  Ordin.  Poenit.  prò  Illustrissimo  Cardin. 
«  Archiepiscopo.  —  Vidit  Saccus,  prò  Excell.  Sen.  »)  — 
A  pp.  nn.  15-27  è  la  «  Tavola  de' Quisiti  »;  a  pp.  nn.  28- 
120  la  «  Tavola  di  tutte  le  cose  più  notabili,  che  nell'Opera 
«  si  contengono  »;  a  pp.  1-630  il  testo  dei  dieci  libri  dei 
Pensieri. 

E  in  tutto  simile  all'edizione  veneziana  del  1627;  sol- 
tanto il  formato  è  più  piccolo,  la  stampa  più  andante  e 
quel  che  è  peggio,  con  numerose  scorrezioni. 

7  Venezia,  Brogiolo  1636 

«  Dieci  Libri  \  Di  Pensieri  Diversi  \  Di  Ales- 
«  SANDRO  I  Tassoni  \  Ne'  quali  per  via  di  Quisiti 
«  con  nuoui  fondamenti,  e  ragioni  si  trai-  |  tano 
«  le  più  curiose  materie  Naturali,  Morali,  Ciuili, 
«  Poetiche,  |  {storiche,  e  d'  altre  facoltà,  che  so- 
ci glian  venire  in  discorso  |  fra  Caualieri,  e  Pro- 
«  fessori  di  Lettere.  |  Corretti,  ampliati,  e  arric- 
«  chiti  in  questa  Ottaua  impres-  [  sione  per  tutto 
«  dall'  Autore  di  nuoue  curiosità.  |  Dedicati  j  Al- 
«  r  lUustriss.  E  Reverendiss.  |  Monsig.  Francesco 
«  Vitelli  I  Arciuescouo  di  Tessalonica,  Vescouo 
«  di  T'erni,  et  |  Nunzio  Apost.  appresso  la  Ser. 
«  Republ.    di   Venezia.    [    [Stemnia]    \n   Venetia, 


7    —    PENSIERI  —    31    VENEZIA     —    1636 

«  MDCxxxvi.  1  Appresso  Marc' Antonio  Brogiolo.[ 
«  Con  Licenza  de'  Superiori,  et  Priuilegio.  » . 

Di  pp.   104  nn.  -1-  551  in-8. 

A  pp.  nn.  3-4  è  la  dedica  di  Paolo  Frambotto;  a  pp 
nn.  5-12  è  lo  scritto  del  Tas'^oni  :  «  A  chi  legge.  Perché  1'  au- 
tore non  dedichi  l'Opere  sue  »;  a  pp.  nn.  12  inoltre  è  Vim- 
prìmatur  del  Fibei  quale  comparisce  nell' ediz.  del  1627  e 
il  solilo  avvertimento  per  le  scorrezioni  di  stampa,  ma  la 
carta  degli  errori  nelle  edizz.  che  ho  sott'  occhio  (Modena, 
Estense;  Bologna,  Comunale)  non  comparisce;  a  pp.  nn. 
13-16  è  una  breve  notizia  della  vita  e  delle  opere  del  Tas- 
soni «  Ex  nova  Leonis  Allatii  Apium  Urbanarum  recen- 
sione »  (');  a  PP-  nn-  17-28  è  la  «  Tavola  de' Quisiti  »; 
da  ultimo  a  pp.  nn.  29-104  è  la  «  Tavola  di  tutte  le  cose 
più  notabili  che  nell'Opera  si  contengono  ».  A  pp.  1-551 
sono  i  dieci  libri  dei  Pensieri^  come  nell'  ediz.  definitiva. 
Non  so  spiegarmi  come  questa  possa  esser  detta  ottava  im- 
pressione: bisognerebbe  me  ne  Fossero  sfuggite  due,  quella 
del   1627  essendo  chiamata  quarta. 

In  questa  edizione  ricompare  il  quesito:  «  Se  il  boia 
sia  infame  »  [Lib.  ix,  Quis.  xxviii],  non  più  stampato  dopo 
la  prima  edizione,  non  riconosciuta  dall' Autore,  del  1608. 
Il  fatto  che  il  quesito  ricompare  solo  in  questa  edizione  uscita 
nel  1636,  quando  cioè  1'  autore  era  già  morto,  è  impor- 
tantissimo: esso  sta  a  dimostrare  che  il  Tassoni  rifiutò^ 
come  dicono,  il  quesito,  il  che  ci  può  essere  anche  con- 
fermato dal  fatto  che,  confrontata  questa  ristampa  con  l'edi- 
zione del  1608  (ove  è  a  pp.  127-144),  non  presenta  nes- 
suna varietà  di  lezione,  mentre  tutti  gli  altri  quesiti  sono 
stati  o  grandemente  ampliati  o  interamente  rifatti;  inoltre 
è  collocato  in  fondo  al  decimo  libro,   ove,    con    tutta  evi- 


(>)  Nella  copia  dell'Estense  questa  notizia  è  subito  dopo  la  dedica 
del  Frambotto.  —  Avverto  qui  che  nelle  Apes  Urbanae,  sia  nell'  ediz.  di 
Roma  del  1633  (pp.  23-24),  sia  nella  ristampa  d'Amburgo  del  171 1 
(pp.  22-23),  l'articolo  sul  Tassoni  è  molto  più  breve. 


8    PENSIERI  —    32    —  VENEZIA    —    1646 

denza,  è  fuori  di  posto,  nulla  avendo  a  vedere  la  difesa  del 
boia  col  confronto  fra  gli  ingegni  antichi  e  moderni,  cui 
appunto  il  decimo  libro  è  esclusivamente  consacrato.  Da 
questa  edizione  del  '36  il  quesito  è  riprodotto  nelle  seguenti 
fatte  dopo  la  morte  dell'  Autore  (^). 

8  Venezia,  Barezzi  1646 

«Z)e'  j  Pensieri  Diversi  \  Di  Alessandro  |  Tas- 

«  SONI  1  Libri  Dieci,  |  Corretti,   ampliati,  e  ariic- 

«  chiti  in  questa  ultima  impressione    |    per  tutto 

«  dall'Autore  di  nuoue  curiosità:  \  Ne' quali  per 

«  via  di  Quisiti  con  nuoui  fondamenti,  e  ragioni 

«  si  trattano    |    le  più  curiose    materie    Naturali, 

«  Morali,  Ciuili,  Poetiche,  |  Istoriche,  e  d'  altre  fa- 

«  colta,  che  soglion  venire  in  discorso  |   fra  Ca- 

«  ualieri,  e  Professori  di  Lettere.  ]  Con    due    co- 

«  piosissime    Tauolc.    Vna    de' Libri,    Quisiti,   e 

«  Capitoli;  e  1"  alira  delle   ]   cose  più    notabili,  e 

«  memorabili.  |  [Stemma]  In  Venetia,  mdcxxxxvi.  | 

«  Per  il  Barezzi:  all'insegna    dell'Abbondanza.  | 

«  Con  licenza  de'  Superiori,  e  Priuilegio  » . 


Di  pp.  nn.  16  -+-  454  (r  ultima  pagina  per  errore  è  se- 
gnata 445)  +  74  nn.  m-8. 

A  pp.  nn.  5-8  è  la  breve  notizia  sulla  vita  e  le  opere 
del  Tassoni  «  Ex  nova  Leonis  Allatii  Apium  Vrbanarum 
recensione  »;  a  pp.  nn.    9-1 6.    lo    scritto    «    A    chi    legge. 


{})  Per  questo  quesito  si  vegga  più  particolarmente  nella  prefazione 
al  presente  volume. 


9    —    PENSIERI  —    33    —  VENE/JA    —     1665 

Perché  l'autore  non  dedichi  l'opere  sue  »;  a  pp.  1-454  i 
dieci  libri  dei  Pensieri:  a  pp.  nn.  1-8  è  la  «  Tavola  de'Qui- 
siti,  che  nella  presente  Opera  si  contengono  »  e  a  pp.  nn. 
9-73  è  la  «  Tavola  di  tutte  le  cose  più  notabili,  che  nel- 
r  opera  si  contengono  ». 

9  Venezia,  Conzatti  1665 

«  De'  I  Pensieri  \  Diversi  \  Di  |  Alessandro  1 

«  Tassoni  ]  Libri  Dieci.  \  Correli,  ampliati,  et  ar- 

«  richiti  per  tutto  dall'  |  Autore  di  nuoue  curio- 

»  sita:    I   Ne' quali  per  via  di  Quisiti  con  nuoui 

<«  fondamenti,  e  ragioni  si  trattano    le  piiì   j  cu- 

«  riose  materie  Naturali,  Morali,  Ciuili,  Poetiche, 

«  Istoriche.   |   e  d' altre    facoltà,    che  soglion  ve- 

«  nire  in  discorso  |  fra  Caualieri,  e  Professori  di 

«  Lettere.  |  Consacrati  |  All'  Illustriss.  et  Eccellen- 

«  tiss.  Sig.   I  Antonio  Barbarigo  |  Dell'  Illustriss. 

«  et  Eccellentiss.  Sig.  |  Glo.  Francesco.  |  [Stemma] 

«  In  Venetia,  Appresso  Carlo  Conzatti.  m.dc.lxv.  | 

«  Con  Licenza  de'  Superiori,  e  Priuilegio  » . 

Di  pp.  12  nn.  +  422  -h  8  nn.  in-8. 

Delle  prime  12  pp.  nn.  sono  bianche  la  seconda  e  la 
quarta;  a  pp.  nn.  1  è  «  De'  |  Pensieri  Diversi  |  Di  Alle- 
sandro  [sic!]  \  Tassoni  »  ;  a  pp.  nn.  3  è  l'intestazione  ri- 
ferita sopra;  a  pp.  nn.  5-8  la  dedica  dello  stampatore 
Conzatti    in  data    Venetia,  li  20  Aprile  166^  (^)  e  da  ul- 


(^)  In  questa  dedica,  vero  esempio  di  quanto  più  caricato  e  ridi- 
colo potesse  produrre  la  prosa  di  un  secentista  adulatore,  cosi  si  parla 
de''  Pensieri  :  «  Le  fatiche  d'Alessandro  Tassoni,  si  come  fanno  cono- 
«  scere  la  vivacità  di  quell"  ingegno  elevato    e   portano  sotto  1"  occhio 

Rossi.  ; 


IO    —    PENSIERI  —    34    —  VENEZIA    —    1676 

timo,  a  pp.  nn.  9-12,  è  la  notizia  su  Alessandro  Tassoni 
«  Ex  Nova  1  Leonis  ì  Allatii  |  Apium  Urbanarum  recen- 
sione ».  Segue  a  pp.  1-422  il  testo  dei  Pensieri  Diversi  e 
nelle  8  pagine  n.  num.  in  fondo  al  volume  la  «  Tavola 
de'Quisiti,  che  nella  presente  Opera  si  contengono  ». 

Il  testo  è  quello  delle  edizioni  dopo  la  morte  dell'  au- 
tore, v' è  cioè  compreso  l'ultimo  quesito  Se  il  boia  sia  in- 
fame. Manca  in  principio  la  prefazione  A  chi  legge.  Per- 
ché V  autore  non  dedichi  V  Opere  sue. 

10  Venezia,  Miloco  1676 

«  De'  I  Pensieri  Diversi  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI.  I  Libri  Dieci.  |  Corretti,  ampliati,  e  arric- 
«  chiti  in  questa  ultima  impressione  ]  per  tutto 
«  dall' Auttore  di  nuoue  curiosità.  |  Ne' quali  per 
«  via  di  Quesiti  con  nuoui  fondamenti,  e  ragioni 
«  si  trattano  le  più  |  curiose  materie  Naturali, 
«  Morali,  Ciuili,  Poetiche,  Istoriche,  |  e  d' altre 
«  facoltà,  che  soglion  venire  in  discorso  fra  |  Ca- 
«  uallieri,  e  Professori  di  Lettere.  |  Con  la  Ta- 
«  uola  de'  Libri,  Quesiti,  e  Capitoli,  la  qual 
«  é  I  diligentemente  reuista.  j  |5/e/72m<3]  In  Venetia, 
«  M.DC.Lxxvi.  I  Per  Domenico  Miloco.  |  Con  Li- 
«  cenza  de'  Superiori,  e  Privileggio.  » 

Di  pp.  8  nn.  -f-  361   +  5  nn.,  in-8. 


((  del  mondo  una  delle  più  squisite  e  scientifiche  curiosità  nello  squi- 
«  tiniare  critticamente,  o  l' opinioni  de'  Filosofi  andati,  o  i  concetti 
«  de'  sepolti  Protomastri  ;  cosi  vestono  identificata  la  natura  di  quelle 
«  vittime  propizie,  che  in  altra  parte  del  corpo,  fuori  che  nel  cuore, 
«  non  dimostrano  i  suoi  miracoli  ». 


II     —     PFNSIERI  —    35    —  VENEZIA    —    IO27 

A  pp.  nn.  4-5  sono  le  notizie  della  vita  e  delle  opere  di 
Alessandro  Tassoni  «  Ex  nova  Leonis  Allatii  Apium  Vrba- 
narum  recensionem  [sic!]  »;  segue  a  pp.  nn.  6-7  la  solita 
prefazione  de  «  L'  Autore  a  chi  legge.  Perché  non  dedichi 
l'opere  sue  »;  poi  a  pp.  1-361  sono  i  dieci  libri  dei  Pen- 
sieri; e  da  ultimo  a  pp.  nn.  1-5  la  «  Tavola  de'quisiti, 
che  nella  presente  opera  si  contengono.  » 

È  indubitatamente  la  più  divulgala  di  tutte  le  edizioni 
dei  Pensieri  ed  è  un  male,  perché  è  la  più  brutta  e  scor- 
retta di  tutte.  La  carta  ordinaria  e  di  brutto  colore,  la 
stampa  eccessivamente  piccola  per  la  grandezza  della  pa- 
gina, e  fitta  fitta,  che  è  una  disperazione,  allontanano  dal 
libro  r  animo  del  lettore. 

Dopo  questa  edizione  del  1676  i  Pensieri  diversi  non  fu- 
rono più  ristampati  per  intero,  soltanto  nel  secolo  xix  ab- 
biamo due  edizioni  del  decimo  libro,  del  paragone  cioè  degli 
ingegni  antichi  e  moderni,  e  la  ristampa,  in  edizione  di  gran 
lusso,  di  uno  dei  quesiti  del  libro  ix,  con  la  bizzarra  indi- 
cazione di  novelletta.  Descrivo  queste  tre  stampe  nei  nu- 
meri che  seguono. 

11  Venezia,  Alvisopoli  1827 

«  Paragone  \  Degl'  Ingegni  \  Antichi  E  Mo- 
«  derni  \  Di  |  Alessandro  Tassoni  |  Modenese 
«  [Stemma]  Venezia  |  Dalla  Tipografia  di  Alviso- 

«    poli  I   MDCCCXXVII    » . 

Di  pp.  248  +  una  carta  fuori  testo  col  ritratto  del  Tas- 
soni, in   16. 

Questa  ristampa  del  libro  x  dei  Pensieri  diversi  fa 
parte  della  collezione  di  «  Operette  |  Di  |  Instruzione  E  Di 
«  Piacere  |  Scritte  In  Prosa  |  Da  Celebri  Italiani  Antichi  | 
«  E  Moderni  |  Scelte  E  Pubblicate  Per  cura  |  Di  |  Barto- 
t  lomeo  Gamba  ». 


12  —  PKNSIERI  —  36  —         BOLOGNA  —  183O 

A  p.  3  è  l'avvertimento  di  B.  Gamba  «  A' Leggitori  »  Q); 
segue  a  pp.  5-9  V  «  Elogio  di  Alessandro  Tassoni  scritto  da 
Lorenzo  Crasso  »  (');  viene  quindi  a  pp.  11-224  ^^  ^'  P^" 
ragone  degli  Ingegni  Antichi  e  Moderni  »,  cui  è  aggiunto 
a  pp.  225-244  il  XV  quisito  del  1.  ix  :  Intorno  alla  Disputa 
se  trecento  anni  sono  meglio  si  scrivesse  in  volgare  ita- 
liano o  nella  età  presente.  Da  ultimo,  a  pp.  245-247,  è 
l' Indice. 

12  Bologna,  Masi  1830 

«  Paragone  \  Degli  Ingegni  \  Antichi  e  Mo- 
«  derni  \  Di  |  Alessandro  Tassoni  |  Modenese  | 
«  [Stemma]  Bologna,  1830  |  Presso  Riccardo 
«  Masi  I  Nella  stamperia  di  S.  Tommaso  d'Aquino  | 
«  da  S.  Domenico  ». 

Di  pp.  276  4-  una  carta  fuori  testo  col  ritratto  del 
Tassoni,  in-i6. 

Fa  parte  della  Raccolta  di  «  Operette  |  Di  |  Istruzione  e 
Di  Piacere  |  Di  |  Celebri  Italiani  Antichi  |  E  Moderni  | 
Scelte  e  Pubblicate  per  Cura  |  Di  [  Bartolomeo  Gamba  |  ed 
ora  I  Ristampate  con  Aggiunte  ». 

È  una  esatta  ristampa  dell'  ediz.  precedentemente  de- 
scritta. A  pp.  3-4  è  la  prefazione  di    B.  Gamba  «  A'  Leg- 


(')  E  notevole  il  giudizio  del  Gamba  e  mi  piace  riportarlo  :  «  Del  suo 
«  autore  [del  Paragone  ecc.]  si  legge  e  si  rilegge  la  Secchia  rapita, 
«  ma  ben  di  rado  si  ricordano  gli  scritti  in  prosa  ;  eppure  sono  ben 
«  altro  che  le  cicalate  dell'  Abburattato  o  del  Gramolato.  E  stato  il 
«  l'assoni  pensatore  si  originale  che  sfiorò  egli  il  primo  argomenti  che 
«  con  più  larga  trattazione  svolti  resero  poi  celebri  le  penne  de'  più 
«  illustri  ingegni  ;  ed  a  buon  conto  m  questo  suo  Paragone  degV  In- 
«  gegni  antichi  e  moderni  vedrà  il  lettore  come  spicchino  a  gara  la  co- 
"  pia  delle  dottrine,  il  persuadevole  ragionamento  e  le  giuste  sentenze  ». 

(-)  È  estratto  dagli  Elogi  degli  uomini  letterati,  Venezia,   i66y. 


13    —    PENSKRI  —    37    —  LIVOHNO    —     1873 

gitori  »;  poi  a  pp.  5-8  l'Elogio  di  Alessandro  Tassoni 
scritto  da  Lorenzo  Crasso  »,  quindi  a  pp.  9-252  il  «  Pa- 
ragone degli  ingegni  antichi  e  moderni  »,  poi  a  pp.  253-274 
il  quesito  xv  del  libro  ix  «  Intorno  alla  Disputa  se  tre- 
cento anni  sono  meglio  si  scrivesse  in  volgare  italiano  o 
nella  età  presente  ».  A  pp.  275-Ó  è  l' indice  e  in  fondo 
alla  p.  276  il  Reimprimatur  rilasciato  dall'  Arciv.  Leopoldo 
Pagani  Prov.  Gen.  in  data  26  marzo  1830  dopo  il  visto 
di  Camillo  Tartaglia  (18  marzo  1830)  per  il  Card.  Carlo 
Oppizzoni  arciv.  di  Bologna  e  di  Pietro  Trombetti  (20 
marzo   1830)  per  1'  eccelso  Governo. 

13  Livorno,  Vannini  1873 

«  Tassoni  Aless.  (Modenese):  Origine  del  pre- 
ce verbio  :  Menar  V  Orso  a  Modena^  novelletta. 
«  Livorno,  Vannini,   1873  ». 

In-8  broch.  Edizione  di  pochi  esemplari.  Copia  unica 
su  finissima  pergamena.  Intonso.  L.  24. 

E  il  quesito  xix  del  libro  IX  nell' ediz.  del  1627;  nelle 
precedenti  è  il  xvni;  compariva  già  sotto  il  n.°  115  nel- 
r  ediz.  del   1608. 

Ho  notizia  di  questa  stampa  soltanto  dal  «  Catalogo 
N.  46  della  Libreria  Antiquaria  F.  Caselli  fu  G.,  Napoli, 
[Bibliothèque  du  Cardinal  R....  ''V™*  partie)]  »  p.  94,  n'.  720. 


11.'   onoix 


II. 

LE    CONSIDERAZIONI 
SUL  PETRARCA 


Modena,  Cassiani 


1609 


«  Consideraiioni  \  Sopra  Le  Rime  |  Del  Pe- 
«  trarca  |  D"  Alessandro  T'assoni  |  Col  Con- 
«  fronto  de'  luoghi  de'  Poeti  antichi  di  |  varie 
«  lingue.  I  Aggiuntaui  nel  fine  vna  scelta  delle 
«  Annotazioni  j  del  Muzio  ristrette,  e  parte  esa- 
«  minate.  |  [  Stemma  con  la  lumaca  e  il  motto  : 
«  Succo  meo  ]  In  Modona.  m.dc.ix.  |  Appresso 
«  Giulian   Cassiani.  Con    licenza  de'  Superiori  » . 

Di  pp.  i6  nn.  -h  576  +  2  nn  ,  delle  quali  bianca  la 
pagina  seconda  delle  prime  e  ultime  n.  num.;  in  8.°  Av- 
verto che  nella  numerazione  delle  pagine  si  passa  da  pag. 
480  a  pag.  483,  senza  che  per  altro  vi  sia  alcuna  interru- 
zione di  senso  od  ommissione  di  sorta. 


I     —    CONSlDtRAZION'I  •:^9     —  MODENA    1609 

A  p.  3  nn.  con  la  data  «  Di  Modona  li  22  luglio  1608  » 
è  1'  «  Approbazione  »  per  la  stampa  di  a  Fra  Ippolito 
Francesco  da  Mantova  Lettore  et  Vicario  del  S.  Otiìcio, 
per  commissione  del  Molto  Rever.  Padre  Lettore  Fra  Mi- 
chel Angelo  Leri  da  Forlì,  Inquisitore  Generale  di  Mo- 
dona »  e  in  data  del  giorno  seguente  è  l' Imprimatur  a 
firma  «  Fr.  Michael  Angelus  Inquisitor  Mutinae  »;  a  pag. 
4  nn.  è  la  «  Vicededicatoria  »,  assai  notevole  per  i  tempi 
ove  in  brevi  e  liberissime  parole  dice  perchè  non  dedichi 
le  sue  opere  (');  a  pp.  5-9  nn.  è  una  specie  di  introdu- 
zione al  lettore  col  titolo  «  Considerazioni  sopra  le  Rime 
del  Petrarca  »,  ove  espone  1'  occasione  e  le  ragioni  del- 
l'opera;  segue  a  pp.  10-16  la  «  Tavola  »  delle  poesie  pe- 
trarchese  con  l' indicazione  della  pagina,  nella  quale  cade 
il  commento.  Vengono  quindi  da  p.  i  a  pag.  475  le  Con- 
sidera:;ioni  alle  Rime,  cui  tengon  dietro  (pp.  476-561) 
le  Considerazioni  ai  Trionfi,  precedute  dalla  Dichiarazione 
che  segue:  «  Fornito  il  Viaggio  allo  scorcio  dell'altre 
«  Rime,  con  più  esattezza  potrei  bilanciare  i  Trionfi,  che 
«  restano.  Ma  essendo  materia  digrummata  e  dibucciata 
«  da  altri,  non  mi  fermerò  eccetto  che  a' ma' passi,  e  dove 
a  le  prunaie  m'andranno  trattenendo,  per  non  ispicciolare 
«  innanzi  agli  asini  la  treggea  ed  empire  i  fogli  d' inutili 
«  schicheramenti  ».  Poi  a  p.  563-576  è  una  «  Scelta  |  Del- 
«  r  Annotazioni  |  Del  Muzio  (  Sopra  il  Petrarca  |  Ristrette, 
a  et  parte  esaminate  »,  cui  premette  (p.  562)  la  dichiarazione 
che  segue  «  Era  già  presso  che  stampato  quest'ultimo  fo- 
«  glio,  quando  essendomi  capitate  alle  mani  certe  Anno- 
«  tazioni  del  Muzio  sopra  il  Petrarca,  sonmi  rallegrato  in 
«  vedere,  che  quell'  ingegno  grande  avesse  anch'  egli  in- 
«  torno  a  queste  Rime  conforme  opinione  alla  mia;  cioè 
«  che  non  tutte  sieno  da  imitarsi  come  perfette;  onde  in 
«  grazia  de' curiosi  ho  voluto  alcune  delle  più  considera- 
«  bili  aggiugnere  qui  ».  Alla  pag.   i   nn.  in  fine  è  il  «  Re- 


{})  Questa  vicededicatoria  è  riportata  nella  prefazione    al    presente 
volume. 


1     —    CONSlDERAZlONi  —    4O    —  MODENA    —     l6og 

«  gistro  »  e  sotto  ripetuta  l' indicazione  dello  stampatore: 
«  In  Modona  |  Appresso  Giulian  Cassiani.  mdcix.  j  Con  li- 
«  cenza  de'  Superiori  ». 

Il  libro  usci  proprio  sul  principio  del  1609,  e  il  4  feb- 
braio di  quell'anno  il  T.  scriveva  da  Modena  a  Roma  al 
signor  Giuseppe  Malatesta  :  «  Sonosi  stampate  qui  in  Mo- 
dena le  mie  Considerazioni  sopra  il  Petrarca  e  ne  ho  in- 
viati alcuni  libri  costà  in  mano  del  Signor  Francesco  For- 
ciruoli,  che  abita  su  la  piazzetta  de'  Cappellari  nel  Pelle- 
grino. Uno  ve  n' è  per  V.  S. ;  però  se  il  signor  Francesco 
non  glie  lo  mandasse  cosi  tosto,  forse  per  non  saper  la 
sua  casa,  V.  S.  si  compiaccia  di  mandarlo  a  pigliar  essa 
a  casa  sua.  E  di  grazia  me  ne  avvisi  il  suo  parere  e  di 
qualche  altro  amico  ancora,  con  quella  sincerità  eh'  io 
spero  da  lei.  »  (')  Nella  prefazione  ho  ricordati  i  parti- 
colari della  fiera  polemica  suscitata  per  Ja  pubblicazione 
delle  Considerazioni;  qui  mi  limito  a  descrivere  i  libri 
che  uscirono  per  le  stampe  sull'argomento,  e  sono: 

«  Risposte  !  di  GiosEFFE  |  De  Gli  Aromatari  | 
«  Alle  Considerationi  del  Sig.  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI,  I  Sopra  le  Rime  del  Petrarca.  |  [  Stemma  \ 
«  In  Padoua,  per  Orlando  ladra  m.dc.xi  » . 

Di  pp.  96,  in- 16. 

A  pp.  3-4  è  una  lettera  di  GIo.  Battista  Bottini,  in 
data  di  Padova,  3  marzo  161 1  «  Al  molt' Illustre  Sig.  mio 
Osseruandiss.  j  II  Sig.  Marc' Antonio  Saluucci  »,  cui  seguono, 
a  pp.  5-93,  le  risposte  di  Gioseffe  Degli  Aromatari,  le 
quali  si  riferiscono  ai  primi  dieci  sonetti  del  Canzoniere 
commentati  dal  Tassoni.  A  p.  94  è  l'errata-corrige,  a  p.  95 
r  imprimatur^  notevole  in   quanto   che   in   esso   è   espresso 


(i)  Cfr.  Le  lettere  ecc.  voi.  it,  p.  1^8. 


I    —    CONSIDERAZIONI  —    4I     MODENA    —     1609 

un  giudizio  suir  opera  della  quale  è  permessa  la  stampa  ('), 
da  ultimo  a  p.  96  è  ripetuta  l'indicazione  dello  stampa- 
tore: «  In  Padova  nella  Stampa  |  Camerale  |  [Stemma] 
L'  Anno  m.dc.xi  ». 

Se  le  risposte  dell'  Aromatari  s' erano  fatte  attendere 
per  oltre  due  anni,  non  tardò  la  replica  del  Tassoni,  che 
in  capo  a  due  mesi,  o  poco  più,  pubblicò: 

«  Avvertimenti  \  Di  1  Crescenzio  Pepe  |  Da 
«  Susa  I  Al  Sig.  Giosefo  de  gli  Aromatari  |  In- 
«  torno  I  Alle  Risposte  date  da  lui  alle  Conside- 
«  razioni  j  del  Sig.  Alessandro  Tassoni  sopra  le 
«  Rime  del  Petrarca.  |  [  Stemma  ]  In  Modona, 
«  Presso  Giulian  Cassiani.  |  m.dc.xi.  |  Con  licenza 
«  de'  Superiori  » . 

Di  pp.  224  in-i6. 

A  pp.  3-4  è  una  lettera  di  Crescenzio  Pepe  in  data  di 
Parma,  27  maggio  1611  «  Al  \  Molto  Illustre  |  E  Molto 
Reverendo  j  Signor  mio  osseruandissimo,  i  li  Sig.  Primi- 
cerio I  Alfonso  Molza.  »  Seguono  quindi  a  pp.  3-12  al- 
cuni avvertimenti  di  Crescenzio  Pepe  e  poscia,  a  pp.  13-223 
sono  ripresi  in  esame  i  dieci  sonetti  già  discussi  dall'  Aro- 
matari, premesso  un  rimprovero  del  Pepe  all'  avversario, 
perché  limitò  l' opposizione  a  una  parte  soltanto  delle 
Considerazioni,  riguardandole  inoltre  sotto  un  solo  aspetto, 
mentre,  dice  egli  (pp.  13-14),  «  le  Considerazioni  sono  di 
«  quattro  sorti  :  Una  s' impiega  in  notar  le  cose  non  imila- 


(1)  «  In  questa  Parte  di  erudite,  et  ben  spiegate  Risposte  alle  Con- 
siderationi  del  Sig.  Tassoni  non  ho  ritrouato  cosa  a'  sacri  dogmi  di 
S.  Chiesa  repugnante,  o  centra  Principi,  o  scritta  contra  buoni  costumi. 
Andrea  Vittorello  D.  Th.  —  Fr.  Zaccarias  Inq.  Paduae.  —  Imprima- 
tur. Octavius  Liuellus  prò  Ser.  Rep.  \'eneta.  —  Imprimatur.  Frane. 
Picciolus  Cane.  Praet.  —  » 


I    —    CONSIDERAZIONI  —    42      -  MODENA    —    1609 

«  bili;  un'altra  in  additar  le  più  nobili;  la  terza  in  di- 
«  chiarar  passi  oscuri;  e  la  quarta  in  difendere  il  poeta  da 
«  varie  opposizioni.  »  Neil'  ultima  pagina  del  volume  è  un 
elenco  di  errori  da  correggersi,  sotto  vi  è  lo  stemma  e 
sotto  ancora  è  ripetuta  la  notazione  tipografica:  «  In  Mo- 
dona,  Presso  Giulian  Cassiani.  1611.  (  Con  licenza  de' Su- 
periori. » 

Per  ciò  che  riguarda  la  composizione  del  libro,  cosi  ne 
parla  in  fine,  a  pag.  223  :  «  Dopo  scritto  ho  inteso  che  il 
Tassoni  non  vi'risponderà  altro,  finché  non  vede  fuora 
tutte  le  vostre  risposte;  però  affrettatevi,  né  vi  penate  un 
anno  per  foglio;  che  vedete  che  a  quello  dove  voi  avete 
faticato  ventisei  mesi,  io  che  non  so  nulla  ho  risposto  in 
ventidue  giorni,  e  senza  pensarci  punto,  che  v'avrei  morto.  » 
Non  si  diede  per.  vinto  1'  avversario,  e  sotto  nome  di  Fal- 
cidio Melampodio  mandò  fuori  il  libro: 

«  Dialoghi  \  Di  Falcidio  ]  Melampodio  j  In 
«  Risposta  I  A  gli  Avvertimenti  dati  sotto  nome 
«  di  I  Crescentio  Pepe  |  A  Gioseffe  |  Degli  Aro- 
«  matari,  |  Intorno  alle  Risposte  fatte  da  lui  alle 
«  Considerationi  del  |  Sig.  Alessandro  Tassoni 
«  sopra  I  le  Rime  del  Petrarca.  |  Con  licenza 
«  de' Superiori,  et  Privilegi.  |  [Stemma]  In  Ve- 
«  netia,  Per  Euangelista  Deuchino.    161  3.  » 

Di  pp.  8  nn.  +  348  in   16. 

Prima  di  descrivere  il  volume  è  necessario  risolvere  una 
importante  questione  relativa  alla  data  dell'  opera.  L'  esem- 
plare della  R.  Biblioteca  Estense  di  Modena  [A.  lvi.  F.  35] 
ha  la  data  del  161 2;  quello  della  Comunale  di  Bologna 
[  ló.  B.  IV,  21 J  la  data  del  1613.  II  primo  pensiero,  che 
si  possa  trattare  di  due  edizioni  della  stessa  opera,  deve 
essere  assolutamente  escluso.  Ho    sottoposte    le    due  copie 


I    CONSIDERAZIONI  43     —  MODENA     —     1609 

a  un  esame  particolareggiatissimo:  non  v'  ha  luogo  a  dubbi; 
è  la  stessa,  identica  composizione;  anzi  aggiungerò,  per- 
fino il  frontispizio  è  identico;  il  compositore  non  ha  fatto 
altro  che  sostituire  al  2  del  1612  un  3,  ottenendone  cosi 
un  161 3  C).  Il  fatto  non  può  avere  se  non  due  spiega- 
zioni :  la  prima  benevola  per  il  Melampodio,  e  cioè  che 
tirate  alcune  copie  del  primo  foglio  con  la  data  del  '12, 
anno  nel  quale  appunto  era  fatta  la  stampa,  pensò  che 
solo  nell'anno  successivo  avrebbe  potuto  essere  finita,  e  però 
fece  correggere  in  1613  quel  161 2  che  per  svista  era  stato 
segnato.  La  seconda  spiegazione  invece  è  malevola  per  il 
Melampodio,  ma  forse  più  vicina  al  vero.  Il  Tassoni  in 
persona  del  Pepe  aveva  rimproverato  l' Aromatari  che 
avesse  impiegato  due  anni  a  mettere  insieme  quelle  cento 
paginette  di  Risposta  alle  Considerazioni:  ora  gli  Avver- 
timenti del  Pepe  essendo  usciti  neir'ii  non  voleva  il  Me- 
lampodio che  i  suoi  Dialoghi  in  risposta  a  quelli  appa- 
rissero del '13,  e  però  fece  tirare  un  certo  numero  di 
copie,  quelle  destinate  al  Tassoni  e  amici  di  lui,  con  la 
data  falsa  del '12  e  le  altre  per  il  pubblico  con  la  loro 
vera  data  del  1613.  Il  lettore  sia  giudice,  poiché  la  que- 
stione non  è  mai  stata  sollevata  da  nessuno  di  quelli  che 
si  sono  occupali  di  quesi'  opera  tassoniana  e  il  Muratori 
afferma  senz'altro  che  usci  nel '12,  il  Tiraboschi,  seguito 
dai  più,  nel  '13. 

A  pp.  nn.  3-4  è  una  lettera  di  Gioseffe  Degli  Aroma- 
tari in  data  di  Padova,  30  maggio  1612,  con  la  quale  de- 
dica il  libro  «  All'  Illustr.  I  E  Reuerendissimo  |  Signore  | 
Mio  Patrone  Colendissimo,  ]  Il  Signore  ]  Alessandro  j  Card, 
d' Este  »;  poi  a  p.    non  num.  5  è    il  permesso  di    stampa 


(1)  In  fondo  alla  copia  dell'Estense  sono  4  pagine  n.  num.,  la  i' 
contenente  le  prime  parole  dei  capoversi  dei  dieci  sonetti  esaminati, 
la  2*  e  la  3*  una  particolareggiata  errata-corrige,  la  4*  bianca.  Queste 
quattro  pagine  non  compaiono  nelT  esemplare  della  Comunale  di  Bo- 
logna ;  ma  tale  mancanza,  a  mio  avviso,  non  ha  nessunissima  im- 
portanza. 


I  —    CONSIDERAZIONI  —    44    —  MODENA    —    1609 

rilasciato  il  30  ottobre  1612  in  seguito  a  relazione  favo- 
revole (26  ott.  i6[2)  dei  tre  capi  del  Consiglio  dei 
Dieci;  da  ultimo  a  pp.  nn.  6-8  è  una  lettera  di  Falcidio 
Melampodio  in  data  di  Padova,  25  marzo  1612  «  Al 
molt'  Illustre  Signore  |  11  Sig.  Marc'  Antonio  Salvucci  ». 
Le  348  pagine  numerate  sono  occupate  dai  dialoghi,  di- 
visi in  diverse  parti,  cioè:  pp.  1-130.  Il  Sogno:  dialogo 
primo:  (in  tre  parti);  pp.  131-180.  L'innamoramento  del 
Petrarca:  dialogo  secondo  (in  due  parti);  pp.  181-287.  li 
Pepe  primo:  dialogo  terzo  (in  quattro  parti);  pp.  288-348. 

II  Pepe  secondo:  dialogo  quarto  (in  due  parti).  I  sonetti 
esaminati  sono  i  sciiti  primi  dieci,  ciie  aveva  già  conside- 
rati l'Aromatari.  Non  si  quetò  il  Tassoni,  e    rispose  con: 

«  La  ì  Tenda  Rossa  \  Risposta  \  Di  Girolamo 
'(  NoMisENTi.  [  Ai  Dialoghi  \  Di  Falcidio  Melam- 
«  PODIO.  I  [Motto:  Ignem  gladio  ne  |  fodias.j  In 
«  Francfort  [ma  Modena],  mdcih.  » 

Di  pp.  4  nn.  +  270;  in  16. 

A  pp.  nn.  3-46  una  lettera  di  G.  [irolamo]  N.  [omi- 
senti  \  in  data  di  Francfort,  15  maggio  1612  «  Al  Capitan 
Francesco  Cinquadea  »;  poi  nelle  270  pagine  numerate  è 
il  testo  della  Tenda  Rossa.  La  ragione  dell'opera  e  del  ti- 
tolo è  data  (pp.  1-3)  in  una  «  Protesta  |  di  Girolamo  No- 
misenti  |  a  Falcidio  Melampodio  »,  dalla  quale  mi  piace 
trarre  il  luogo  che  segue,  citato  spesso  incompiutamente: 
«  (p.  3)  Questi  nelle  sue  guerre  metteva  la  prima  gior- 
nata una  Tenda  bianca  in  segno  di  general  perdono.  E  se  '1 
nemico  non  si  rendeva  mettea  la  seconda  giornata  una 
Tenda  rossa,  eh'  era  indizio  di  morte  a  tutti  coloro  eh'  aves- 
sero prese  1'  armi.  Ma  se  questo  poi  non  bastava,  mettea 
la  terza  giornata  una  Tenda  nera,  che  dinotava  1'  ultimo 
esterminio  d'ogni  età,  d'ogni  sesso.  Gl'Avvertimenti  del 
Pepe  furon  la  Tenda  bianca;  voi  gli  sprezzaste:  io  vi  pre- 
sento ora  la  Tenda  Rossa,  e  vo'  la    morte    di    quelle    sole 


I    —    CONSIDERAZIONI  —    45    —  MODENA    —    1609 

ragioni  che  saranno  armate  per  voi  da  offesa  o  da  difesa. 
Le  leggerezze  e  le  sciapitezze  che  dite,  popolo  imbelle,  io 
dono  loro  per  questa  volta  la  vita.  Ma  se  mi  fate  metter 
la  Tenda  nera,  non  fu  quel  Re  contra  de'  suoi  nemici 
r  ira  del  cielo,  com'  io  sarò  quella  di  Parnaso  contra  di 
Voi,  e  farovvi  avveduto  quanto  quel  nome  di  Melampodio 
vi  si  convenga,  cioè  come  abbiate  veramente  neri  e  di- 
formi i  piedi,  spiegando  nuovo  pavone  una  coda  compo- 
sta dell'altrui  piume  ». 

La  Tenda  Rossa  dovette  essere  finita  di  stampare  verso 
la  fine  di  novembre  del  i6r3;  difatti  mentre  in  una  let- 
tera del  31  ottobre  al  canonico  Sassi  si  lamenta  per  non 
averne  ancora  ricevuto  alcun  esemplare  (^)  e  continua 
nelle  lagnanze  in  altra  del  i6  novembre,  nella  quale  dà 
anche  istruzioni  all'  amico  sul  modo  di  mandargli  le  sue 
copie  «  in  maniera  che  non  vadano  in  dogana,  perché 
a  correrei  pencolo  che  i  frati  me  le  togliessero,  non  v'  es- 
«  sendo  la  licenza  de' superiori  »  (^),  in  una  lettera  del 
30  novembre,  sempre  al  Sassi,  troviamo  che  finalmente  gli 
esemplari  sono  giunti  a  Roma:  «  E  finita  una  volta,  esclama 
il  Tassoni,  quella  maledetta  Tenda  Rossa!  »  E  aggiunge 
subito:  «  V.  S.  ne  faccia  legare  una  con  fettucce,  idest, 
«  cappietti  di  seta,  e  la  mandi  a  Torino  all'  ill.mo  signor 
«  conte  Carlo  di  Polonghera  da  parte  mia.  »  (^)  Dal  qual 
passo  si  vede,  se  pure  ve  ne  poteva  esser  bisogno,  che 
soltanto  per  vezzo  o  per  seguire  1'  esempio  dell'  avversario 
il  Tassoni  non  volle  che  comparisse  sul  frontispizio  il  suo 
nome,  come  di  autore  del  libro:  diversamente  sarebbe 
assai  strano,  per  non  dire  assurdo,  che  un  autore  il  quale 


(')  Le  Lettere  cit.,  voi.  i,  p.  i8;  e  aggiunge:  «  Io  scrissi  [la  let- 
tera cui  si  riferisce  è  andata  perduta  o  almeno  io  non  V  ho  ritrovata] 
che  aggiugnessero  non  so  che  in  ultimo,  per  motteggiar  1'  avversario 
che  andava  in  Inghilterra,  ma  non  andò  poi,  e,  se  non  è  finita,  non 
occorrebbe  aggiugnerlo  più  :  V.  S.  il  dichi  al  Sig.  Milani.  » 

('■')  Le  Lettere  cit.,  voi.  i,  pp.   18-19. 

(3)  Le  Lettere  cit.,  voi.  i,  p.  23. 


2    —    CONSIDERAZIONI  —    46    —  MODENA    —    I7H 

voglia  tenere  nascosta  la  paternità  di  un  suo  libro,  ne 
spedisca  poi  e  diffonda  da  parte  sua  le  copie. 

La  fortuna  del  libretto  e  il  seguito  della  polemica  sono 
studiati  nella  prefazione  a  questo  volume. 

Avverti  già  il  Calori-Cesi  ('),  e  prima  di  lui  1'  aveva 
notato  il  Muratori  nella  Vita  di  A.  Tassoni,  che  «  di  que- 
sto raro  libretto  fu  fatta  una  falsificazione  in  Venezia 
nel  1702,  riconoscibile  per  lievi  differenze  nella  carta  e 
nell'ortografia  »;  inoltre,  come  aveva  osservato  il  Muratori, 
nella  contraffazione  manca  1'  errata-corrige,  e,  aggiunge  il 
Bacci  (^),  è  anche  diverso  il  corpo  del  carattere.  Di  tali 
esemplari  contraffatti  ve  ne  sono  parecchi:  ho  avuto  oc- 
casione di  esaminare  quello  dell'  Estense  di  Modena  [  A.  vi, 
B.  17J    e    quello    dell'Universitaria    di  Bologna  [A.  v.  P. 

2  Modena,  Soliani  1711 

«  Le  rime  \  Di  Francesco  |  Petrarca  |  Riscon- 
«  trate  co  i  Testi  a  penna  delia  Libreria  Estense,  | 
«  e  co  i  fragmenti  dell'  Originale  d'  esso  Poeta,  j 
«  S'  Aggiungono  |  Le  Considerazioni  rivedute  e 
«  ampliate  j  D'  Alessandro  Tassoni,  1  Le  Annota- 
«  zioni  j  Di  Girolamo  Muzio,  |  E  le  Osserva- 
«  zioni  I  Di  Lodovico  Antonio  Muratori  |  Biblio- 
«  tecario  del  Sereniss.  Sig.  Duca  di  Modena.  | 
«  All'  Illustrissimo  ed  Eccellentissimo  |  Sig.  An- 
«  tonio  Rambaldo  |  [seguono  sei  righe  di  titoli 
«  in  carattere  minuto^  con  qualche  etc]  \  In  Mo- 


li) Opuscoli  religiosi,  xi  pp.  458-466. 
(^)  Le  Coyxsiderayioni  tee.  p.  17  n.  2. 


2    —    CONSIDERAZIONI  —    47    —  MODENA    —    I7II 

«  dena  mdccxi.  |  Per  Bartolomeo  Soliani  Stamp. 
«  Ducale.  Con  Lic.  de'  Superiori.  » 

Di  pp.  XXXVI  4-  860,  in-4. 

A  pp.  iii-xx  è  in  data  di  Modena,  28  maggio  1711  la 
dedicazione  e  prefazione  del  Muratori  al  sig  Antonio 
Rambaldo  ;  a  p.  xxi  la  Vice-dedicatoria  del  Tassoni  alle 
Considerazioni',  a  pp.  xxi-xxii  la  prefazione  del  Tassoni 
alle  Consideraponi  stesse;  a  pp  xxiv-xxxv  la  vita  di  Fran- 
cesco Petrarca  compilata  da  L.  A.  Muratori  e  da  ultimo 
a  p.  XXXVI  è  r  imprimatur.  Segue  il  Canzoniere  con  le 
note  dopo  ciascun  componimento  (nelle  canzoni  strofe 
per  strofe)  e  separatamente  quelle  dei  diversi  autori;  cosi 
che  questa  può  dirsi  una  vera  e  propria  ristampa  delle 
Consideraponi  (^).  Importa  riferire  quanto  in  proposito 
scrive  il  Muratori  nella  lettera  al  Rambaldo  (p.  vii): 
«  L'  essere  divenuto  ormai  troppo  raro,  e  difficile  a  tro- 
varsi il  Libro  delle  Consideraponi  del  Tassoni  sopra  le 
Rime  del  Petrarca,  mi  fece  conoscere,  quanto  sarebbe 
tornato  in  vantaggio  e  comodità  dei  Letterati  il  ristam- 
parlo. Né  solamente  ciò  conobbi  e  ciò  desiderai,  ma  io 
stesso  feci  determinazione  di  promuovere  questa  faccenda, 
massimamente  da  che  il  Conte  Alfonso  Sassi,  cavalier 
Modenese  e  amatissimo  del  Tassoni,  siccome  di  quella 
casa,  a  cui  toccarono  gli  scritti  di  quel  valentuomo,  av- 
visommi  d'  aver  egli  le  suddette  Consideraponi,  rivedute 
e  ampliate  dall'  Autore  medesimo  (^),  e  cortesissimamente 
ancora  si  contentò  in  appresso,  che  ne  prendessi  una 
copia  da  pubblicare.  »  Né  importa  meno  conoscere  il  giu- 
dizio che  ne  porta  più  avanti,  nella  stessa  lettera  (pp. 
vii-viii)  e  la   giustificazione    che,    in    certo    modo,    fa    del 


(•)  Cfr.  su  questa  edizione  A.  Marsand,  Biblioteca  petrarchesca, 
Milano,  Giusti,  1826,  pp.  98-99  ;  G.  Carducci  e  S.  Ferrari  nella  Pre- 
/a^^ione  a  Le  Rime  di  Franc.    Petrarca,    Firenze,    Sansoni,  i8cig,  p. 

XXXIII. 

(-)  Ora  nella  R.  Biblioteca  Estense  di  Modena. 


3   —   CONSIDERAZIONI  —    48    —  VENEZIA    —    1727 

Tassoni.  Dice  adunque  il  Muratori  che  le  Considerazioni 
sono  a  opera  piena  di  buona  critica,  di  grazie  satiriche, 
e  di  giudizi  per  la  maggior  parte  ben  fondati,  e  in  cui 
truovasi  uno  stile  spiritoso,  e  rallegrante  i  Lettori,  senza 
nondimeno  far  punto  perdere  il  concetto,  che  meritamente 
si  ha  del  Petrarca.  Ma  non  assai  per  avventura  fece  quel 
valentuomo.  Può  essere  eh'  egli  non  avvertisse  tutto  ciò,  che 
quivi  può  forse  scusarsi,  non  può  lodarsi;  ed  è  poi  certissimo 
troppo  rade  volte  accennò  i  luoghi  più  belli,  e  le  virtù  di 
quelle  Rime  eccellenti.  E  perciocché  utile  bensì  e  lecita  cosa 
è  il  censurare  gli  altrui  diffetti,  ma  più  utile  e  lodevole  si  è 
il  pubblicare  ancora  nel  medesimo  tempo  i  pregi  loro;  il 
Tassoni,  che  di  ciò  tardi  s'  avvide,  e  ne  fu  ancora  quere- 
lato dall'  Aiomatario,  entrò  poscia  in  pensiero  di  registare 
in  un  altro  libro  le  Bellezze  della  Poesia  Petrarchesca. 
Ma  non  gli  dovettero  permettere  le  sue  occupazioni  di 
eseguire  una  tale  impresa.   » 

Questa  edizione  consegui  grande  e  meritata  fortuna  (^) 
ed  ebbe  parecchie  ristampe,  le  quali  quindi  debbono  essere 
considerate  come  altrettante  edizioni  delle  Considerazioni. 

3  Venezia,  Coleti  1727 

«  Le  Rime  |  Di  Francesco  |  Petrarca  |  [ecc. 
«  come  al  n.  2]\  Nuova  Edizione  |  Accresciuta 
«  nel  fine  d'una  giunta  d'alcune  composizioni 
«  del  medesimo  |  Petrarca,  e  d'  altri  Autori.  |  In 
«  Venezia,  mdccxxvii.  |  Presso  Sebastian  Coleti.  | 
«  Con  Licenza  De'  Superiori,  e  Privil.  » 

Di  pp.  XXIV  4-  732  in-4. 

Gfr    A.  Marsand,  Biblioteca  petrarchesca,  p.  99. 


(•)  Una  rassegna  assai  favorevole  comparve  subito  nel  171 1  nel 
Giornale  de'  Letterati  d' Italia.  Venezia,  t.  viii  :  si  cfr.  anche  G.  M. 
Crescimbeni,  Storia  delia  volgar  poesia.,  in,  313. 


4    —  considerazioni  —  49  —  venezia  i74i 

4  Venezia,  Viezzeri  1741 

«  Le  Rime  \  Di  Francesco  |  Petrarca  ]  [ecc. 
«  come  al  n.  2  ]  \  Seconda  Edizione  |  Accresciuta 
«  nel  fine  d'  una  giunta  d'  alcune  composizioni 
«  del  !  medesimo  Petrarca,  e  d'  altri  Autori.  |  In 
«  Venezia,  MDCCXLI.  |  Presso  Bonifacio  \'iezzeri.  j 
«  Con  Licenza  De'  Superiori.  » 

Di  pp.  XXIV  +  728,  in-4. 

Cfr.  A.  Marsand,  Biblioteca  petrarchesca,  p.   loi. 

5  Venezia,  Viezzeri  1759 

"  Le  Rime  \  Di  Francesco  |  Petrarca  j  fece. 
«  come  al  n.  2]  '■  Terza  Edizione  j  [ecc.  come  ai 
«  «.'  j  e  4]\\n  Venezia  |  Presso  Bonifacio  Viez- 
«  zeri  I  A  Spese  di  Domenico  Occhi  |  MDCCLIX  » . 

Un  volume  in-4. 

Cfr.  A.  Marsand,  Biblioteca  Petrarchesca,  pp.  106-107. 

6  Modena,  Soliant  1762 

«  Le  Rime  \  Di  Francesco  \  Petrarca  1  [ecc. 
«  com'i  ai  numeri  precedenti  ]  |  In  Modena 
«  MDCCLXII.  i  Per  Bartolomeo  Soliani  Stamp. 
«  Ducale.  Con  Lic.  de^  Superiori  » . 

Un  voi.  in-4. 

Cfr.  Raccolta  di  edizioni  di  tutte  le  opere  del  Petrarca 
e  di  E.  S.  Piccolomiui,  Venezia,  Picotti,   1822,  f."  3  p.  31. 
Rossi.  4. 


7   —  considerazioni  —  5o  —  roma  —  182i 

7  Roma,  De  Romanis  1821 

«  Le  Rime  di  M.  F^rancesco  Petrarca  cor- 
«  rette  sopra  i  testi  migliori.  Si  aggiungono  le 
«  Considerazioni  d'  Alessandro  Tassoni,  le  An- 
«  notazioni  di  Girolamo  Mii^io  e  le  Osservazioni 
«  dì  Lodovico  Muratori.  Prima  edizione  romana, 
«  Roma.,  MDCCCXXL.^  nella  Stamperia  De  Ro- 
«  manis  » . 

Due  volumi  in-8  i^rande. 

Cfr.  A,  Marsand,  Biblioteca  Petrarchesca,  p.  132  e  il 
Catalogo  cronologico  critico  delle  edizioni  e  dei  Commen- 
tatori principali  del  Can:{oniere  in  fondo  all'  edizione  del 
Ciardetti  descritta  al  n°  9  (voi.  II,  p.  cxliii). 

8  Padova,  Minerva  1826-27 

«  Rime  I  Di  |  Francesco  Petrarca  |  Col  Co- 
«  mento  |  Del  Tassoni,  Del  Muratori  |  E  Di  Al- 
«  tri  I  Volume  i  |1  Volume  11  I|  Padova  |  Pei  Tipi 
«  Della  Minerva  |  m.dccc.xxvi.  ||  m.dccc.xxvii.  ||  » 

Di  pp.  786  +  765,  in-8. 

L' edizione  fu  curata  da  Luigi  Carrer,  ma  quanto  al 
commento  è  per  la  massima  parte  una  ristampa  della 
modenese  del   171 1   (Cfr.  n.  2). 

E  notevole  il  giudizio  che  il  Carrer  formula  a  propo- 
sito de!  Tassoni.  «  Quanto  al  Tassoni,  egli  dice  (  voi.  I,. 
pp.    xx-xxi  ),    ingegno    fino    e    svegliato,    mente    capace    e 


8    —    CONSIDERAZIONI  —    5I     —  PADOVA    —    1826-27 

arricchita  di  cognizioni  d'ogni  ordine  in  numero  prodi- 
gioso, sol  che  si  leggano  i  suoi  Pensieri^  stile  agevole  e 
pieno  di  brio,  giudizio  giusto,  gusto  pressoché  sempre  cor- 
retto, nessuna  preoccupazione  d'animo:  ecco  pregi  che 
assai  di  rado  s'incontrano  in  chi  comenta.  Poeta  anch' egli 
di  prima  riga,  e  più  di  quello  mostri  in  alcune  parti  la 
Secchia,  nessuno  ha  maggior  dritto  a  vestire  l' abito  di 
giudice  in  queste  materie.  Quelle  frasi  bislacche,  quelle 
maniere  o  insipide  o  strane,  que' versi  cascanti,  a  cui  la 
reverenda  coorte  de' pedanti  avrebbe  fatto  di  cappello,  egli 
te  li  battezza  per  quelle  pazze  cose  che  sono.  E!  se  il  Poeta 
ch'egli  comenta  si  perde  ne' labirinti  delle  dottrine  pla- 
toniche, dà  l'animo  a  costui  di  seguirlo,  e  voglia  o  non 
voglia,  tirailo  a  casa,  perché  si  vegga  quello  che  è  oro  e 
quello  che  non  è.  In  somma,  se  il  Tassoni  ha  menato  la 
sferza  con  un  poco  di  severità,  direm  anco,  e  ci  sappiano 
grado  i  pedanti,  con  un  poco  di  petulanza,  non  ci  voleva 
di  meno  sul  conto  d'  un  Poeta  che  ha  fatto  impazzire  due 
secoli,  qual  per  un  verso,  qual  per  un  altro.  Le  citazioni 
di  poeti  provenzali,  dai  quali  prese  il  Petrarca  buona  parte, 
lasciamo  stare  se  il  meglio  o  il  peggio,  del  suo  Canzo- 
niere (^),  dove  le  hai  si  copiose  ed  esatte,  come  nel  co- 
ment© del  Tassoni  ?  Oh  !  egli  proverbia  talvolta  il  Poeta, 
e  non  rista  di  frammettere  qualche  sua  novelletta  per  far 
ridere  la  brigata  .''  Buon  per  te,  lettor  caro;  che  sarà  forse 
questo  il  primo  cemento  che  avrai  letto  alla  distesa,  se 
non  fossi  per  altro  cementatore  tu  stesso  ».  Ribatte 
quindi  vigorosamente  le  villanie  che  il  fanatico  e  fegatoso 
Biagioli  aveva  scagliate  contro  il  Tassoni,  e  da  ultimo  ri- 
produce, a  conferma  del  suo  asserto,  la  difesa  che  ne  scrisse 
il  Salfi  e  che  Marc' Antonio  Parenti  inseri  nell'ottavo  fa- 


(')  Veramente  il  Tassoni  sostiene  il  contrario  e  dice  che  volle 
«  liberar  stupra  tutto  1'  Autore  da  varie  opposizioni,  e  calunnie  di  scrit- 
«  tori  diversi,  tra  le  quali  questa  è  la  prima  :  Ch'  egli  rubasse  molte 
«  intenzioni  e  concetti  ad  altri  Poeti  Toscani  e  Provenzali,  eh'  erano 
«  stati  prima  di  lui  «   (Nel  Proemio  alle  Considerar^ioni). 


9    —    CONSIDERAZIONI  —     52     —  FIRENZE    —    1832 

scicelo  delle  sue  Annotazioni   al   Dizionario    della    Lingua 
Italiana  stampato  in  Bologna. 

9  Firenze,  Ciardetti  1832 

«  Le  Rime  \  Del  |  Petrarca  |  Con  Note  |  Let- 
«  terali  E  Critiche  |  Del  [  Castelvetro,  Tassoni, 
«  Muratori  |  Alfieri,  Ginguené,  ecc.  ecc.  |  Scelte, 
«  Compilate  Ed  Accresciute  ]  Da  ]  Carlo  Alber- 
«  tini  I  Da  Verona  |  Tomo  Primo  |1  Tomo  Se- 
«  condo  11  Firenze  ]  Presso  Leonardo  Ciardetti,  ' 
«  M.DCCC.XXXIl  ». 

Tomo  I :  di  pp.  CXXIV  +  367  ;  tomo  II  di  pp.  348  +  CLIV. 
In  8. 

Bella  edizione  corredata  di  incisioni  sufficientemente 
brutte.  Mi  piace  riportare  il  giudizio  sulle  Considerazioni 
(voi.  Il,  p.  CXVII):  «  Sebbene  spesso  dettate  da  una  cri- 
«  tica  troppo  mordace,  e  talvolta  anche  ingiusta,  riusci- 
«  rono  opportunissime  a  separare  il  loglio  dal  grano,  e  a 
«  porre  un  argine  al  fanatismo  dei  pedanti  petrarchisti,  i 
«  quali  volendo  che  lutto  fosse  vero  quello  che  era  uscito 
«  dalla  penna  del  loro  idolatrato  poeta,  pretendevano  do- 
«  versi  commendare  anche  ciò  che  vi  si  trova  di  vizioso  e 
«  di  contrario  al  buon  gusto  ». 

In  questa  edizione  le  Consideraponi  del  Tassoni  com- 
pariscono solo  in  compendio  e  non  tutte,  miste  con  quelle 
degli  altri  autori.  In  tal  modo  troveranno  luogo  con  mag- 
giore o  minor  larghezza  in  molte  delle  più  recenti  edizioni 
del  Petrarca,  ed  è  notevole  la  parte  che  al  Tassoni  danno  nel 
loro  commento  due  giudici  competentissimi,  il  Carducci  e 
il  Ferrari.  Ma  se  tutto  ciò  è  un  contributo  importante 
alla  conoscenza  della  fortuna  dell'  opera  tassoniana,  non  è 
per  altro  assolutamente  il  caso  di  parlare  di  nuove  stampe 
delle  Consideraponi  stesse. 


III. 


LA  SECCHIA  RAPITA 


1-3 


Parigi,  Du  Bray 


1622 


«  La  I  Secchia  \  Poema  \  Eroicomico  \  D'  AxN- 
'<  DROuiNCi  1  Melisone.  |  Coo  gli  Argomenti  del 
«  Can.  I  Alber.  Baris.  |  Aggiuntoui  in  vltimo  il 
«  primo  Canto  de  ]  l'Oceano  del  medesimo  Au- 
«  tore.  I  [Stemma]  In  Pariggi.  [  Presso  Tvssan 
«  dv  Bray,  à  la  |  strada  di  S.  Giacomo  all'  in- 
«  segna  |  delle  Spiche  mature.  \  M.DC.XXII.  |  Con 
«  Priuile^io  del  Rè.  » 


Di  ce.  IO  n.n.  -f-  i66  +  i  nn.:  sono  bianche  le  ce. 
nn.  IT,  41',  lov  e  l'ultima  carta  n.  num.  v.  —  In-i2 
(cm.   14  X  8). 

A  e.  I  nn.  r.  è  il  fronti-spizio  riportato  ;  a  e.  2  nn.  r 
—  4  nn.  r.  è  la  prefazione  del  Tassoni  «  A  chi  legge  »  a 
firma  «  Lo  Stampatore  «,  che  com.  «  La  Secchia  Poema 
<i  Eroicomico,  spezie  non  più  sentita  ....   «  e  tìn.  «  ....  à  chi 


1-3   —  SECCHIA  RAPITA  54 PARIGI    —    l622 

<f  verrà  dopo  lui,  con  questo  poco  di  saggio  »,  la  quale  pre- 
fazione ampliata  diventerà  poi  la  lettera  del  Bisquadro 
nell'edizione  del  1624  con  la  falsa  data  di  Ronciglione;  a 
e.  5  nn.  r.  —  io  nn.  r.  è  la  lettera  «  A  Madame  De  Bon- 
«  noeil  »  a  firma  «  D[uJ  B[ray]  »,  che  com.  «  Madame,  Il 
a  y  a  quelque  temps  qu'  un  des    intimes    amis    de    1'  Au- 

«  theur ))  e  fin.  «   vous  supplier  qu' en  reuanche  de  ce 

«  riche  present,  il  vous  plaise  m' accorder  desormais  la 
«  qualité.  Madame,  de  Votre  tres-humble  seruiteur  D.  B.  ». 
Segue  a  e.  I  r  —  149  r  il  testo  della  Secchia  in  dieci 
canti  e  quindi  a  e.  149  i'.  —  166  r.  il  «  Primo  Canto  1  De 
«  L'  Oceano  [  Del  Medesimo  [  Autore,  j  Con  la  copia  d'  una 
'(  lettera  scritta  ad  [  un  amico  sopra  la  materia  \  del  mondo 
«  nuouo.  »:  la  lettera  va  da  e.  149  v  a  e.  153  r.  e  porta 
la  firma  di  «  A.  I.  »,  mentre  in  tutte  le  edizioni  succes- 
sive ha  la  firma  di  «  Alessandro  Tassoni  ».  —  Da  ultimo 
a  e.  166  V  e  nel  recto  dell'ultima  carta  non  num.  è  1' «  Ex- 
a  traict  Dv  |  Priuilege  du  Roy  »  a  firma  «  Renovard  »  e 
con  la  data  «  Donne  à  Paris  le  vingtquatriesme  iour  de 
a  Septembre,  mil  six  cens  vingt-un.  » 

Questa  è  la  rarissima  prima  edizione  originale  di  Pa- 
rigi, che  ho  descritta  di  sullo  splendido  esemplare  in  ven- 
dita presso  la  libreria  antiquaria  Romagnoli-Dall' Acqua 
di  Bologna  (').  Ma  dello  stesso  anno  1622  ve  n'è  una  seconda 
edizione,  pure  originale  dL  Parigi,  presso  il  medesimo  Du 
Bray  e  che  descrivo  secondo  l'esemplare  della  R.  Biblio- 
teca Vittorio  Emanuele  di  Roma  (6,  22,  'A,  51).  —  E  di 
ce.  6  nn  -|-  166  -|-  i  nn  ,  delle  quali  sono  bianche  le 
ce.  nn.  I  1'.,  6  v.  e  1'  ultima  e.  n.  num.  v.  Misura  cm.  i  5  X  8,5, 
è  cioè  più  grande  della  precedente;  ma  quasi  certamente 
la  diversità  è  dovuta  soltanto  al  fatto  che  le  due  copie 
sono  state  dal  legatore  diversamente  tosate;  il  campo  oc- 
cupato dalla  stampa  è  di  uguale  grandezza  nell'  una  e  nel- 


(M  Sulle  pratiche  che  il  Tassoni  fece  e  fece  fare  precedentemente 
per  la  stampa  del  suo  Poema,  veggasi  quanto  scrivo  nella  prefazione 
a  questo  mio  volume. 


1-3   —    SECCHIA   RAPITA  55    PARIGI    162I 

r  altra  edizione.  —  A  e.  i  nn.  r  è  il  frontispizio  identico 
a  quello  già  riportato  dell' ediz.  precedente;  —  a  e.  2  nn.  r 
—  3  nn.  V  è  la  lettera  «  AH'  Illustrissima  Signora  Madama 
«  di  Bonoglio  »  a  firma  «  D[u]  B[ray]  »,  che  com.  «  Già 
«  mesi  sono  mi    fu    confidata    in  Italia,  la  Secchia  Poema 

«  Eroicomico »  e  fin.  « aggiungo  le  desiderio,  ch'ha 

«  il  Padre  d'  essa,  com.e  tengo  pur  io  d'  essere  conosciuto. 
«  D.  V.  S  Illustriss.  Deuotissime  seruitore  D.  B.  »,  la  qual 
lèttera  compendia  e  sostituisce  quella  in  franeese  premessa 
all' ediz.  precedente;  a  e.  4  nn.  r  —  6  nn.  r  è  la  prefa- 
zione «  A  chi  legge  »  già  comparsa  nell'altra  edizione  ('). 
A  e.  I  r.  comincia  il  testo  della  Secchia  e  di  qui  sino  alla 
fine  le  due  edizioni  sono  identiche,  o,  per  essere  più  esatti, 
è  sempre  la  medesmia  edizione,  nella  quale  le  dieci   carte 


(')  Il  Barotti  {Secchia  ed.  Soliani,  Modena,  1744;  ed.  maior 
p.  68,  ed.  minor  p.  102),  giunto  in  questa  pretazione  al  punto  in  cui 
è  detto:  «  Androvinci  Melisene  Autore  di  questa  sorte  di  Poema  è 
«  nome  finto  »,  annota:  «  La  seconda  edizione  parigina  [cioè  questa 
che  descrivo  era  ]  e  la  Veneta  suddetta  [cioè  quella  di  Vene^^ia  del 
JÙ22,  con  la  falsa  data  di  Parigi,  della  quale  terrò  parola  fra 
poco]  hanno  questa  spiegazione,  che  manca  nella  prima,  in  cui  il 
«  Tassoni  volle  restar  mascherato  sotto  quel  finto  nome  e  cognome  : 
«  e  significa  in  nostra  lingua  Alessandro  Tassoni,  queir  t stesso,  che 
■<  compose  in  prosa  i  dieci  libri  de'  Pensieri  diversi.  »  Non  so  se  nella 
copia  del  Barotti,  certo  nella  copia  che  ho  davanti  io  questa  inserzione 
non  e'  è,  e  più  tosto  che  supporre  una  terza  ediz.  parigina  dello 
stesso  1622,  preferisco  credere  a  una  svista  commessa  dal  dotto  illu- 
stratore della  Secchia.  E  vero  che  nella  seconda  metà  del  1622,  si 
trattava  di  ristampare  a  Parigi  il  poema,  («  a  Parigi  la  ristampano 
«  [La  Secchia]  un'altra  volta  in  miglior  forma,  e  ristampano  pari- 
«  menti  li  dieci  libri  de'  Pensieri  tradotti  in  lingua  francese  »  cfr.  Le 
Lettere  cit.  sotto,  voi.  I,  p.  234)  ;  ma  di  questa  edizione  non  ci 
è  restata  traccia.  L' inserzione  invece  si  riscontra  nella  contraffa- 
zione di  Venezia,  nella  quale  per  altro  dell'  ultima  parola  diversi  è 
soltanto  il  di-  in  fin  di  riga  e  poi  sono  ommesse  le  seguenti  parole 
dell' ediz.  originale  «  egli  fece  già  in  pochissimi  giorni  questo  Poemetto 
«  per  passatempo,  e  per  curiosità  di  vedere,  come  riuscivano  que-  », 
e  riprende  col  sti,  che  cosi,  invece  di  compiere  come  nell'originale  la 
parola  questi,  si  trova  a  compiere  il  di-  della  riga  precedente  ed  è 
spezzato  il  senso. 


1-3  —  SECCHIA  RAPITA  —    56    —  PARIGI    —    l622 

non  num.  preliminari  sono  state  sostituite  con  le  sei  carte 
non  num.  descritte  sopra.  E  valga  il  vero:  nell'  una  e  nel- 
tra  la  e.  142  e  la  e.  163  per  errore  di  stampa  sono  se- 
gnate rispettivamente  i'>.^  e  193;  nell'una  e  nell'altra  a 
e.  145  1'  -  14Ò  ree.  147  V-  148  r,  è  errata  l' intestazione  e 
v' è  «  Canto  |  de  r  Oceano  »  invece  che  «  La  Secchia  | 
«  Canto  XII  »;  nell'una  e  nell'altra  a  e.  153  i',  invece 
di  «  Primo  Canto  »  v'è  per  errore  stampato  «  Prino  Canto  ». 

Molto  più  comune  che  non  queste  due  edizioni  origi- 
nali è  la  contraffazione  che  della  seconda  si  stampò  nello 
stesso  anno  1622  a  Venezia  con  la  falsa  data  di  Parigi. 
La  contraffazione  si  può  facilmente  distinguere  per  il  fatto 
che  la  e.  6  nn.  r  ha  17  linee  di  stampa,  invece  delle  12 
che  sono  nell'edizione  originale;  perché  le  ce.  142  e  163 
hanno  la  numerazione  che  debbono  avere;  perché  vi  sono 
tanti  altri  piccoli  particolari  tecnici  che  rendono  impossi- 
bile il  confondere  le  due  edizioni.  Del  resto  per  la  dispo- 
sizione sono  del  tutto  simili  e  descritta  1'  una  è  descritta 
anche  1'  altra.  Si  può  più  tosto  avvertire  che  gli  errori  di 
stampa,  che  non  mancano  nell'  edizione  originale,  sono 
pressoché  innumerabili  nella  contraffazione,  come  del 
resto  avvertiva  già  il  Tassoni  nella  lettera  da  Roma  del  9 
luglio  1622  al  Canonico  Annibale  Sassi  a  Modena:  «  La 
«  Secchia  ho  caro  che  piaccia  costà,  perché  piace  qui  an- 
ce cora,  e  s'io  avessi  potuto  stamparla  a  mie  spese  e  ven- 
«  derla  pubblicamente,  io  poteva  comprarne  una  buona  pos- 
«  sessione.  Ma  mi  spiace  che  quelle  di  Parigi  sono  scor- 
te rettissime  e  quelle  di  Venezia  hanno  più  errori  che 
«  versi  »  (^). 

Le  edizioni  originali  dovettero  essere  messe  fuori  su- 
bito in  principio  d'  anno,  (^)  poiché  fin  dal  16  febbraio  il  T. 


(')  Alessandro  Tassoni,  Le  lettere  tratte  da  autografi  e  da  copie 
e  pubblicate  per  la  prima  vol'a  nella  loro  intere:{^a  da  Giorgio  Rossi 
Voi.  I,  Bologna,  Romagnoli  Dall' Acqua,   1901,  pag.  256. 

(5)  Dico  sul  principio  del  '22  per  stare  nel  sicuro,  che  non  man- 
cano dati  per  credere  che   fosse    già   stampata    sulla    fine    del '21.    Di 


1-3  SECCHIA  RAPITA  57    PARIGI    l622 

scriveva  da  Roma  al  Sassi  :  «  Ho  scrirto  in  questa  absenza  di 
«  V.  S.  da  Modana  che  mandino  mezza  dozzina  di  Secchie 
«  al  Sig.  Niccolò  Tassoni  e  ce  ne  sarà  anche  una  per  V. 
«  S.  come  arrivino.  »  (*);  e  il  23  marzo:  «  Le  Secchie 
«  stupisco  che  stieno  tanto  a  capitare.  Io  non  ne  ho  avuto 
a  mai  se  non  una  per  la  posta  di  Francia,  che  fece  venire 
«  il  Sig.  Cardinale  Ubaldini  con  un'altra  per  lui.  »  (")  La 
contraffazione  usci  prima  della  metà  dell'  anno,  certo  ai 
primi  di  giugno  era  già  stampata,  poiché  il  T.  scriveva  al 
Sassi  in  data  dell'  11  giugno:  «  La  Secchia  avuta  da  V.  S. 
«  da  Venezia  non  può  essere  mollo  corretta,  perché  anche 
«  quella  di  Parigi  è  scorretta;  ma  V.  S.  potrà  correggerla 
«f  col  testo  manuscriito.   »  (^) 

Di  queste  stampe  del  1622  si  occupò  la  sacra  inquisi- 
zione, la  quale  tentò  copertamente  di  sopprimerle.  Già 
nella  metà  del  1622  correva  voce  che  il  libro  fosse  proi- 
bito o  sospeso,  e  lo  stesso  Tassoni  scriveva  in  proposito  al 
Sassi  in  data  del  31  Luglio:  «  V.  S.  mi  scrisse  alli  giorni 
«  giorni  passati  che  il  conte  Camillo  Molza  voleva  far 
«  venir  delle  Secchie  da  Venezia  e  non  1'  avea  fatto  perché 
«  erano  state  proibite  e  sospese.  Io  finora  non  trovo  che 
«  tal  cosa  sia  vera  né  qui  né  là;  anzi  da  Venezia  ne  ven- 
«  gono  continuamente  a  Roma,  se  bene  i  librari  le  ven- 
«  dono  segretamente.  E  ben  vero  che  la  Congregazione 
«  tratta  che  1'  autore  muti  alcune  cose  e  la  faccia  risiam- 
«  pare  per  ordinar  poi  che  non  se  ne   vendano    più    delle 


fatti  il  28  agosto  1621  il  Tassoni  scriveva  da  Roma  al  Sassi:  «  La 
«  Secchia  tengo  avviso  da  Parigi  che  sia  finita  di  stampare  e  n'aspetto 
«  copie  quanto  prima  da  Torino  »  {Lettere  cit.,  voi.  I,  p.  23Ó)  ;  e 
meglio  r  1 1  dicembre  dello  stesso  anno  :  «  Don  Gio.  Domenico  può 
i<  servirla  di  mandarle  la  Secchia,  stando  che  il  signor  Abate  Scaglia 
«  mi  scrisse  ultimamente  che  ne  faceva  venire  da  Parigi  cento  copie  » 
(Lettere,  cit.  voi.  i,  p.  247). 

(')  Op.  cit.,  pag.  249. 

(^)  Op.  cit.,  pag.  251. 

(')   Op.  cit.,  pag.  254. 


1-3  —  SECCHIA  RAPITA  —    58    —  PARIGI    l622 

«  prime.  »  C)  La  Congregazione  di  fatto  il  6  agosto  emanò 
il  seguente  decreto  (-):  «  Die  6  Augusti  1622.  In  Sacra 
«  Indicis  generali  Congregatione  habita  in  Palatio  Illustris- 
«  simi  et  Reverendissimi  D.  Cardinalis  Barberini;  lacta 
«  relatione  super  libello  inscripto:  La  Secchia  Poema 
«  Eroicomico  d'  Androvinci  Melisone,  Illustrissimi  DD.  ob 
«  reverentiam  ejus  authoris  alias  notae  famae  et  non  vul- 
«  garis  conditionis,  minime  iudicarunt  publica  et  impressa 
«  aliqua  proihibitione  esse  praefatum  librum  impediendum. 
«  Sed  quod  cum  ipse  aulhor  promplum  se  exhibeat  ad 
«  omnem  eius  correctionem,  et  ad  coUigenda  etiam  (ne  sic 
«  curiat)  omnia  ejus  exemplaria,  quae  poterit,  supprimaiur 
«  ac  suspendatur  tantumnodo  quousque  aliter  luxta  Con- 
«  gregationis  beneplacitum  fuerit  correctus.  Notificando 
«  omnibus  Inquisitoribus  atque  Nuntiis  per  literas  ne  sic 
«  incorrectum  illum  currere  permittant;  colligendo  ob  id 
«  omnia  eius  exemplaria  caute  ac  prudenter,  quae  in  eorum 
«  iurisdictionibus  habere  poterunt  absque  aliqua  huius- 
«  modi  suppressionis  ac  suspensionis  impressione  Idemque 
«  eìdem  authori  imponatur,  ut  scilicet  ipse  quoque  proui 
«  ad  id  promptum  se  exhibuit,  curet  colligere  omnia  prae- 
«  dieta  exemplaria,  quae  poterit,  ac  impedire  omni  eius 
«  conatu  ne  sic  incorrectus  talis  ipsius  liber  ullatenus  cur- 
«  rat  etc.  »  In  conformità  di  tal  decreto  fu  inviata  una 
lettera  circolare  ai  padri  inquisitori,  circolare  che  il  Tas- 
soni trasmette  al  Sassi  insieme  col  Decreto  della  Congre- 
gazione, lo  riferirò  tal  lettera  secondo  l'originale  inviato 
al  padre  inquisitore  di  Bologna,  conservato  nelle  Litterae 
sacrae  Congregationis  annorum  1620  iisque  ad  fìnem 
anni  1624  voi,  K  (Biblioteca  Comunale  di  Bologna    (^)): 


(')  Op.  cit.^  pag.  257. 

(^)  Mi  servo  della  copia  autografa  del  Tassoni,  trasmessa  il  30 
agosto   i("i22  al  canonico  Sassi;  cfr.  Op.  cit.  pp.  260-261. 

('}  Debbo  la  comunicazione  di  questa  lettera  originale  del  Card. 
Barberino  alla  gentilezza  del  prof.  Cav.  Antonio  Battistella,  già  R.  Prov- 
veditore agli  studi  per  la  Provincia  di  Bologna. 


1-3  —  SECCHIA  RAPITA  —    59    —  PARIGI    —    l622 

Mollo  Reverendo  Padre, 

Havendo  la  Sacra  Congregazione  dell'  Indice  decretato 
che  non  si  lasci  correre  in  modo  alcuno  il  libretto  intito- 
lato: La  Secchia  poema  eroicomico  d' Androvinci  Meli- 
sene, finché  non  sia  corretto  et  emendato  nella  forma,  nella 
quale  l'Author  stesso,  eh' è  il  Sig.  Alessandro  Tassoné, 
s'esibisce  d'osservare  secondo  le  sarà  da  questa  Congre- 
-gazione  ordinato:  però  Vostra  Paternità  non  Io  lasciare 
correre  nella  sua  giurisditione,  usando  di  più  diligenza  di 
raccogliere  con  ogni  destrezza,  quanto  le  sarà  possibile, 
tutti  li  esemplari,  senza  però  pubblicare  et  stampare  in 
modo  alcuno  tal  suppressione,  non  giudicando  questi  Illu- 
strissimi miei  Colleghi  per  degni  rispetti  ciò  espediente. 
Con  che  dal  Signore  le  prego  ogni  bene. 

Roma.    13  d'Agosto    1622. 

Di  V.  P.tà  Molto  Rev.  aff.mo 
il  Cardinal  Barberino 

II  provvedimento  era  blando,  non  v'ha  dubbio,  e  lascia 
vedere  chiaramente  che  esistevano  in  corte,  e  per  con- 
traccolpo nella  Congregazione,  due  correnti  ben  distinte  di 
opinioni  in  proposito.  La  cosa  ci  è  chiarita  anche  meglio 
dall'epistolario  tassoniano.  li  13  agosto  il  Tassoni  scriveva 
-al  canonico  Sassi:  «  Quanto  alla  Secchia,  Nostro  Signore 
«  era  in  collera,  perché  gli  avevano  detto  ch'era  una  sa- 
<i  tira  e  invettiva  maledica  contro  i  bolognesi.  Credo  che 
«  fossero  stati  il  Conte  di  Culagna  e  il  Priore  della 
«  Bosma  ('),  che  avessero  dato  un  memoriale  a  Sua  San- 
«  tità  Ma  la  Congregazione,  eh'  era  meglio  informata,  non 
«  r  ha  giudicata    per    tale.    Ha    nondimeno    ordinato    che 


(i)  O  della  Rosina  ?  come  legge  il  Casini,  Prefazione  alla  Secchia^ 
Firenze,  Sansoni,  1887,  p.  xix.  Ad  ogni  modo  sono  i  due  Brusan- 
tini,  padre  e  figlio. 


4    —    SECCHIA    RAPITA  —    6o    —  RONCIGLiONE    —    1624 

«  r  autore  corregga  alcuni  luoghi  e  che  fra  tanto  i  librari 
«  non  la  vendano,  riserbando  il  placet  al  Sig.  Cardinal 
«  Lodovisio.  Ma  finora  non  sono  stati  dati  i  luoghi  da 
«  correggere  all'  Autore,  né  ai  librari  è  stato  detto  cosa 
a  alcuna  »  {}).  E  di  rincalzo,  in  una  lettera  del  i  '  ottobre 
leggiamo  anche  più  esplicitamente;  «  Della  Secchia  non 
«■  so  che  si  pensino  di  farne  questi  Signori,  perché  non 
«  hanno  più  detto  nulla  né  ai  librari,  né  a  me,  e  seguita 
a  a  vendersi,  come  faceva  prima,  senza  tenere  le  copie  in 
a  mostra.  Intendo  che  ci  sono  alcuni  della  Congregazione, 
«  i  quali  non  vorrebbero  che  si  correggesse,  allegando  che 
«  si  guasterà.  Però  si  va  portando  avanti,  credendo  che, 
«  passato  questo  Pontificato,  non  ci  sarà  chi  dica  nulla,  e 
«  si  lascierà  correre;  io  me  la  sono  scordata  »  (■). 

4  RoNCiGLioNE  [Roma],  Brogiotti  1624 

«  La  Secchia  \  Rapita^  \  Poema  Eroicomico^  | 
«  e'/  I  Primo  Canto  deir  Oceano  \  Del  Tassone.  | 
«  \Stemma\  Ristampati  con  licenza  de'  Supe-  | 
«  riori,  e  con  Priuilegio.  » 

Di  ce.  i6  nn.  -[-  166  -j-  i  nn.,  delle  quali  sono  bian- 
che le  ce.  nn  i  r-v,  2  v,  31-,  16  r,  e  il  verso  dell'  ultima 
carta   non  num.  In-12  (cm.   13,7  X  7i2)- 

A  e.  nn.  2  r  per  antiporta  vi  è  un  rame  raffigurante  i 
Modenesi,  che  ritornano  trionfanti  dopo  avere  conquistata 
la  Secchia:,  alla  sommità  è  un  nastro  con  la  scritta:  «  La 
a  Secchia  Rapita  »  ;  sotto  è  l'indicazione  del  luogo  di  stampa  : 
«   In  Ronciglione.  Ad   Instanza  Di  Gio.    Batista  j  Brogiotti 


(')  Le  Lettere  cit.,  voi.  I,  pp.  258-259. 

(-)  Le  Lettere  cit.,  voi.  I,  p.  201.  La  stessa  affermazione,  che  al- 
cuni della  Congregazione  non  vogliono  che  il  poema  sia  corretto  per 
paura  che  si  guasti,  è  ribadita  nella  lettera  al  Sassi  del  7  ottobre. 


4     —    SECCHIA    RAPITA  6l     RONCIGLIONE    1624 

«  L'Anno  M.D.CXXIV  ».  A  ce  nn.  4  r.-i3  r.  è  la  let- 
tera di  Gio.  Battista  Brogiotti  in  data  Di  Roma,  a'  20  di 
Settembre  1G24  «  All' lilustriss.  et  Eccellentiss.  Signore,  ] 
<c  e  Padron  Colendissimo,  j  II  Signor  |  D.  Antonio  |  Barbe- 
«  rini,  I  Nipote  di  Nostro  Signore  |  Papa  Urbano  Vili  «, 
lettera  che,  se  non  è  proprio  interamente  del  Tassoni,  certo 
ne  rispecchia  le  idee,  come  ne  fanno  fede  subito  i  primi 
periodi  :  «  Io  non  dedico  a  Vostra  Eccellenza  il  Poema 
«  della  Secchia:  perché  non  mi  piacque  mai  l'usanza  di 
cf  que' Librai  e  di  quegli  Stampatori,  i  quali  sogliòn  dedi- 
«  care  a'  Personaggi  1'  Opere  altrui,  e  vogliono  esser  libe- 
«  rali  di  ciò,  che  non  è  loro.  E  molto  meno  ardirei  di 
«  dedicar  questo  libro,  il  cui  Autore  non  dedicò  mai  a 
<f  chi  che  sia  alcuna  Opera  di  molte,  che  egli  n'  ha  pub- 
«  blicate.  Perciocché  egli  giudica,  che  la  dedicazione  a'  Li- 
«  bri  buoni  sia  soverchia,  e  che  a'  Libri  non  buoni  ella 
«  non  sia  bastevole.  Se  questo  Poema  non  è  buono,  a  V. 
«  E.  non  è  convenevole  intraprender  brighe,  o  difesa  di 
«  cosa  non  buona;  e  se  egli  è  buono,  sarebbe  oziosa  la 
«  protezione  di  cosa,  la  qual  per  se  stessa  con  l'applauso 
<  degli  uomini  si  protegge.  Vero  è,  che  1' Autore  nel  prin- 
«  cipio  del  Poema  ha  invocato  il  nome  di  V.  E.,  ma  l'In- 
«  vocazione  non  è  Dedicazione:  e  l'ha  invitata  anzi  a  leg- 
«  gerlo,  che  a  proteggerlo.  Qualunque  si  sia  la  Secchia,  io 
«  presento  all'  Eccellenza  Vostra  1'  Esemplare  ad  istanza 
«  mia  ristampato:  alla  qual  Secchia  posso  dire  anch'io, 
«  che  si  conveniva  il  titolo  di  Rapita,  il  quale  ora  all' Au- 
«  tore  è  piaciuto  di  aggiugnerle:  non  tanto  perché  egli 
«  era  proporzionato  alla  materia,  quanto  perché,  non  ba- 
«  stando  all'avidità  degli  uomini  gli  esemplari  già  stam- 
<i  pati,  i  Copiatori  ne  rapivano  i  manuscritti,  e  i  Lettori 
«  l'uno  all'altro  la  rapivano.  Ed  io  finalmente,  veggen- 
«  dola  andar  attorno  lacera  e  malconcia  dalla  curiosità 
'(  altrui,  r  ho  rapita  alla  pubblica  rapina,  per  darla  al 
<f  Mondo  ritoccata  dall'ultima  mano  dell'Autore,  e  cre- 
«  sciuta  non  tanto  d'età,  quanto  di  bellezze.  Sogliono  an- 
«  cora  i  pubblicatori  de'  Libri  nelle  lor  pistole  dedicatorie 


4    —    SECCHIA    RAPITA  —    62    —  RONCIGLIONE    —    1662 

«  dir  molte  cose  in  lode,  e  de'  Personaggi,  a  cui  fanno  la 
«  dedicazione  ecc.  ecc.  »  (')  A  questa  lettera  segue  (ce. 
nn.  14  r-  16  r)  la  prefazione  «  A  chi  legge  «,  che  il  Tas- 
soni premise  per  la  prima  volta  a  questa  edizione,  e  fu 
poscia  riprodotta  nelle  successive,  firmandosi  col  nome  che 
aveva  nell'Accademia  degli  Umoristi:  «  Il  Bisquadro  Ac- 
ce cademico  |  Umorista  di  Roma  ».  Poi  da  e.  i  r  a  e.  150  r 
è  il  testo  della  Secchia  con  gli  Argomenti  del  Barisoni 
premessi^  a  ciascun  canto;  da  e.  1501'  a  e.  166  v  è  il 
«  Primo  Canto  |  Dell'  Oceano  |  Del  Medesimo  Avtore.  i 
«  Con  la  copia  d'una  lettera  scritta  |  ad  un  amico  sopra 
«  la  materia  |  del  Mondo  Nuovo.  Al  Signor  N.  »  (la  let- 
tera va  da  e.  150  v  a  e.  153  v  e  porta  la  firma  di  «  Ales- 
'<  Sandro  Tassoni  »)  e  in  fine  nel  recto  dell'ultima  carta 
non  num.  è  la  tavola  degli  «  Errori  scorsi  nella  stampa  ». 
In  questa  edizione  il  testo  dei  dieci  canti  dell'  edizione 
del  1622  è  portato  a  12  canti,  e  cosi  resterà  nelle  edizioni 
successive  ad  eccezione  di  poche  mutazioni  di  forma. 

Quest'  edizione  si  cominciò  a  stampare  in  Roma  nel 
giugno  del  1624,  come  sappiamo  da  due  lettere  del  Tas- 
soni al  Sassi,  r  una  del  15  giugno,  ove  l'avverte  che  «  la 
«  Congregazione  dell'  Indice  ha  decretato  che  si  ristampi  la 
«  Secchia  e  che  la  correzione  si  rimetta  alla  mia  discretezza: 
«  io  avea  più  caro  che  mi  limitassero  le  correzioni  »  (^)  ; 
r  altra  del  22  dello  stesso  mese,  ove  gli  dice  che  gli  man- 


(')  Si  cfr.  la  Vicededicatoria  premessa  alle  Considerazioni  sopra 
le  rime  del  Petrarca  (Modona.  Cassiani,  1609):  «  L'infruttuose  de- 
li dicazioni,  per  non  dire  adulazioni,  che  da  certi  oggidì  si  costumano 
«  lasciole  a  chi  le  vuole.  Male,  o  ben  eh'  io  mi  dica,  non  mi  protegga 
«  alcuno;  che  la  bugia  non  lo  merita,  e  la  verità  non  lo  cura.  E  se 
«  V  ombra  de'  personaggi  grandi  occulta  le  scioccherie  degli  Autori, 
«  chi  sei  crede,  ne  goda  ».  \'eggasi  anche  più  ampiamente  e  più  ra- 
gionatamente la  prefazione  «  A  chi  legge.  Perché  l'Autore  non  dedichi 
«  l'opere  sue  »  premessa  all'edizione  modenese  del  1612  della  Va- 
rietà di  Pensieri  e  riprodotta  in  molte  delle  edizioni  successive. 

(-)  Tassoni,  Lettere,  ed.  cit.,  voi.  i,  p.  287. 


4    —    SECCHIA    RAPITA  —    63    —  RONCIGLIONE    —    1662 

derà  «  una  dozzina  di  Secchie  che  ora  si  ristampa  qui  »  (^)  ; 
il  IO  agosto  ne  erano  stampati  4  fogli  e  alla  fine  del  mese 
12  fogli  erano  già  tirati  (').  L'edizione  intera,  ad  ecce- 
zione del  primo  foglio,  era  a  termine  il  7  settembre,  sotto 
la  qual  data  il  Tassoni  scriveva  al  Sassi:  «  Io  mando  i  fogli 
a  della  Secchia  dal  primo  in  poi,  che  non  è  anco  stam- 
«  palo  per  rispetto  del  privilegio,  che  non  s'  ebbe  se  non 
«  ieri;  il  manderò  quest'altro  ordinario  ».  \^]  Finalmente 
il  20  settembre  tutto  era  finito  e  scriveva  al  Sassi:  «  Io 
«  mando  a  V.  S.  il  principio  della  Secchia,  ch'io  non  po- 
a  tei  mandare  con  gli  altri  fogli.  Egli  è  riuscito  maggiore 
«  di  quel  eh'  io  aspettava,  per  aver  voluto  il  sig.  Girolamo 
«  Preti,  gentiluomo  eruditissimo  che  serve  li  Nipoti  di 
«  Nostro  Signore,  fare  un  lungo  discorso  in  lode  del- 
'(  l'opera  sotto  nome  del  librare,  che  l'ha  fatta  ristam- 
«  pare.  Ma  non  riesce  però  cosa  tediosa  perché  è  bella  »  (^). 
Quantunque  il  Preti  sia  persona  realmente  vissuta  e  in 
relazione  d'amicizia  col  Tassoni  (era  anche  lui  molta  parte 
nella  romana  Accademia  degli  Umoristi),  pure,  come  ho 
già  avvertito,  qui  è  un  semplice  prestanome,  e  dietro  il 
Preti  deve  vedersi  il  Tassoni  slesso,  il  quale  sotto  il  nome 
dell'amico  scrisse  questa  lettera  a  illustrare  l'idea  fonda- 
mentale della  Secchia,  (^)  come  più  tardi  sotto  il  nome  di  un 
altro  amico,  Gasparo  Salviani,  scrisse  un  nuovo  commento 
a  illustrarne  i  particolari  (").  Quando  per  altro  il  Papa 
vide  il  poema  vi  trovò  alcune  cose  che  non  gli  garbavano 


(J)  Lettere  cit.,  voi.  I,  p.  287. 

(-)  Lettera  al  Sassi  del  31  agosto  1624  in  Op.  cit.,  voi.  i,  p.  204. 

(3)  Lettere  citate,  voi.   i,  p.  297. 

{*)  Lettere  citate,  voi.   i,  p.  299. 

(5)  Anche  il  Tiraboschi,  Bibl.  mod.s  voi,  V,  p.  202,  afferma  che 
il  discorso  a  D.  Ant.  Barberini,  sotto  nome  di  G.  Preti  «  credesi  con 
«  buon  fondamento  che  sia  opera  del  Tassoni  ». 

(^)  Cfr.  Giorgio  Rosìi,  Ancora  di  Gaspare  Salviani  e  delle  sue 
"  Dichiarazioni  «a  «  La  Secchia  Rapita  »  in  FanfuUa  della  Dome- 
nica XXX,  43  ed  ora  riveduto  e  ampliato  in  Studi  e  ricerche  tasso- 
mane,  Bologna,  Zanichelli,  1904,  pp.  223-254, 


5    SECCHIA    RAPITA  64    VENEZIA    1625 

e  volle  fossero  mutate  ('),  e  di  fatto  lo  furono.  In  alcuni 
esemplari  della  Secchia  furono  ristampali  i  sesti  di  foglio 
dove  cadevano  le  correzioni  volute  dal  papa;  ma  tali 
esemplari  corretti  ormai  sono  rarissimi,  tanto  furono  pochi, 
non  ostante  che  il  Tassoni  menasse  vanto  di  questa 
revisione  papale,  come  si  rileva  dalla  lettera  che  il  26  ot- 
tobre indirizzava  al  Sassi,  nella  quale  si  legge:  «  Come 
«  venga  persona  idonea  a  coleste  bande,  io  manderò  a 
«  V.  S.  una  decina  di  Secchie.  Nostro  Signore  ha  voluto 
«  esser  egli  il  correttore  di  alcune  cose,  come  V.  S.  vedrà. 
«  E  favore  particolare  dell'  opera  che  sia  stala  riveduta  e 
«  corretta  da  un  Papa.  Io  non  so  se  ci  sia  memoria  d'altro 
«  libro  da  centinaia  d'  anni  in  qua  «  (-)  L'  edizione  cosi 
riveduta  e  corretta  potè  esser  messa  in  commercio  soltanto 
sulla  fine  del   1624. 

5  Venezia,  Sarzina  1625 

Conosco  quesl'  edizione  solo  per  quanto  ne  dice  il  Ba- 
roni (ed.  major  p.  LV,  ed.  minor  p.  40  )  : 

«  La  Secchia  Rapita  Poema  Eroicomico,  e  'l 
«  primo  Canto  dell'  Oceano  dui  Tassone.  Con 
«  licen{a  de'  Superiori,  e  Privilegio.  In  Vene- 
«   lia  162^,  presso   Giacomo  Sardina.  In- 12. 

«  Questa  ristampa  di  cui  comparisce  per  promotore 
«  Girolamo  Preti,  dedicandola  a  quel  D.  Antonio  Barbe- 
«  rini,  a  cui  dal  Brugiotli  fu  1'  edizione  di  Ronciglione  de- 


(^)  Lettera  al  Sassi  del  25  settembre  1624:  «  Nostro  Signore  ha 
«  voluto  legger  la  Secchia,  e  ora  vorrebbe  che  si  mutassero  alcune 
«  parole,  come  il  Piviale  e  '1  Pastorale  :  non  so  che  faremo  »  Lettere 
cit..  voi.  I,  p.  300. 

('-)  Lettere  cit.,  voi.  I,  p.  304. 


5     —    SECCHIA    RAPITA  —    65    —  VENEZ'A    —    1625 

«  dicata,  con  quella  slessissima  lettera  (eccettuale  alcune 
a  poche  mutazioni)  di  cui  si  valse  il  Brugiotti  nella  sua 
«  stampa,  è  simile  alla  sopradetta  di  Ronciglione,  e  a 
«  quella  specialmente  non  corretta  la  seconda  volta  da 
«  Urbano,  fuorché  per  V  aggiunta  di  due  ottave  nel  canto 
«  settimo,  e  di  alcune  parole  in  vari  luoghi  mutate  ». 

A  proposito  di  questa  edizione,  mi  si  presenta  un  forte 
dubbio:  se  cioè  in  questo  stesso  anno  1725  non  ne  uscisse 
per  avventura  un'  altra  coi  tipi  dello  Scaglia.  Questa  pre- 
sunta edizione  dello  Scaglia  non  la  registra  affatto  il  Ba- 
rotti  nel  suo  Catalogo  e  il  Muratori  ('),  citando  semplice- 
mente «  la  Secchia  Rapita  stampata  in  Venezia  nel- 
l'anno 1625  »,  dimostra  di  non  conoscere  l'esistenza  di 
due  edizioni  veneziane  dello  stesso  anno.  Ma  il  Tassoni 
ir»  ufta  lettera  al  canonico  Barisoni  del  30  agosto  1623 
dice  di  aver  ricevuta  una  lettera  dello  Scaglia  «  che  mi 
«  avvisava  di  aver  finito  di  stampare  la  Secchia  e  che  me 
«  ne  avrebbe  mandato  una  copia;  ma  io  non  1' ho  veduta. 
«  Però  se  venisse  qualche  amico,  io  prego  V.  S.  a  man- 
te darla  essa,  perché  il  Sig.  cavalier  Vaini,  nipote  del  Sig. 
«  Cardinale  Magalotti,  la  desidera  per  essere  nominato  in 
«  questa  ultima  impressione;  »  (*)  ma  le  copie  non  giun- 
gevano, e  il  1"  novembre  il  Tassoni  non  le  aveva  ancora 
ricevute  {^).  Il  Tiraboschi  {Biblioteca  Modenese,  V.  203) 
cita  sotto  r  anno  1625  1'  edizione  del  Sarzina  e  quella  dello 
Scaglia;  ma  quest'ultima  nessuno  l'ha  mai  vista*  «  Laonde, 
•  «  conchiuderò  col  Barotti  (^),  bisogna  dire,  o  che  fosse 
«  un'impostura  dello  stampatore,  o  che  il  Sarzina  lo  pre- 
«  venisse  nel  procurarsi  il  Privilegio  di  privativa  e  facesse 
«  arrestare  e  perdere  le  stampe  dell'altro  libraio;  o  che 
«  fosse  queir  unica  edizione  rimastaci  negozio  di  tutti  e 
«  due;  giacché  in  essa  pure  leggiamo  nel    luogo    indicalo 


(')  Vita  di  A.   T.  Modena,  Soliani,  1744,  ed.  min.  p.  83. 

('-)  Cfr.  Le  Lettere  cit.,  voi.  II,  p.   112. 

(^)  Cfr.  Le  Lettere  eh.,  voi.  II,  p.   11^. 

{*)  Prefazione  alla  Secchia,  Modena,  Soliani  1744,  ed.  min.  p.  32. 

Rossi.  S 


6    —    SECCHIA    RAPITA  —    66    —  MILANO    —    1625 

«  le  due  stanze  accresciute  (^);  o  che  lo  Scaglia  facesse 
«  contrailo  coli' altro  di  tutte  le  sue  stampe,  e  che  il  com- 
«  pratore  vi  piantasse  il  suo  nome;  non  arrischiandomi  a 
«  dire  che  fosse  uno  sbaglio  del  Tassoni,  e  che  scambiasse 
«  il  Sarzina  nello  Scaglia  ». 

Su  una  copia  dell'  ediz.  Sarzina  il  Tassoni  scrisse  le 
postille  a  noi  pervenute  solto  il  nome  di  Gaspare  Salviani 
e  che  compariranno  per  la  prima  volla  nella  stampa  falla 
in  Venezia  dallo  Scaglia  nel   1630. 

6  Milano,  Bidelli  1625 

Anche  quest'edizione  la  conosco  solo  per  quanto  ne 
dice  il  Baroni  {ed.  major  p.  lv,  ed.  minor  p    40)  : 

«  La  Secchia  Rapita  Poema  Eroicomico,  e'I 
«  Primo  canto  deW  Oceano  del  Tassane^  In  Mi- 
«  lano  per  Gio.  Battista   Bidelli.,    iG'-^s.  In- 12  ». 

7  Venezia,  Scaglia  1630 

«  La  I  Secchia  \  Rapita,  \  Poema  Eroico- 
«  m/co,  I  Del  Sig.  Alessandro  |  Tassoni,  j  Ojii 
«  le  Dichiarazioni  del  Sig.  Gasparo  |  Saluiani, 
«  e  '1  Primo  Canto  dell'Oceano  |  nell' vltimo  cor- 
«  retti  con  gli  Originali.  |  Dedicata  air  lilustriss. 
«  Sig.  I  Giorgio  Contarini  ]   fu    dell'  Eccellentiss. 


(')  Nelle  due  stanze  aggiunte,  la  46'  e  la  47"  del  canto  VII,  quali 
si  leggono  neir  edizione  Sarzina,  è  appunto  lodato  il  cav.  Vaino,  del 
quale  è  parola  nella  lettera  precedentemente  citata  ;  quindi  le  due  ot- 
tave dovevano  comparire  anche  nell'  edizione  dello  Scaglia,  se  è  mal 
esistita. 


7    —    SECCHIA    RAPITA  —    67    —  VENEZIA    —    163O 

«  Sig.  Marco  |  Con  Licenza  de'  Superiori,  e  Pri- 
«  uilegio.  I  [Stemma]  In  Venetia,  M.DC.XXX.  ; 
«  Presso  Giacomo  Scaglia  » . 

Di  pp.  16  nn.  +  385:  in-12  (cm.  13  X  ?)■ 
A  pp.  3-7  nn.  è  la  lettera  dedica  di  Giacomo  Scaglia 
in  data  di  Venezia,  il  1°  febbraio  1630,  al  Contarini,  il  nome 
del  quale  comparisce  nel  frontispizio  ma  non  neli' intesta- 
zione della  lettera;  poi  a  pp.  8-11  nn.  è  la  prefazione  «  A 
chi  legge  »  (coni.:  «  La  Secchia  Rapita,  poema  di  nuova 
spezie  ecc.  »),  che  comparve  la  prima  volta  nell' ediz.  di 
Ronciglione  del  1624  (cfr.  n.  4),  ma  non  porta  la  sot- 
toscrizione del  «  Bisquadro,  accademico  umorista  di 
'i  Roma  »;  segue  (pp.  12-14  ""^  )  '^  prefazione  di  «  Pau- 
«  lino  Castelvecchio,  ai  Lettori  »,  com.:  «  Questo  Poema 
«  della  Secchia  Rapita  non  ha  bisogno  d'esser  lodato  ecc.  »; 
sotto  il  nome  di  Paulino  Castelvecchio  si  nasconde  il  Tas- 
soni e  tale  prefazione  compare  appunto  in  questa  ediz.  per 
la  prima  volta.  Da  p.  i  a  p.  353  è  il  poema  della  Secchia, 
e  in  fondo  a  ciascun  canto  è  la  «  Dichiarazione  del  signor 
«  Gasparo  Salviani  »  :  questa  dichiarazione  o  note  compa- 
riscono qui  per  la  prima  volta  e  la  loro  importanza  è  de- 
terminata specialmente  dal  fatto  che  sono  opera  dello 
stesso  Tassoni,  il  quale  si  cela  sotto  il  nome  del  Salviani  ('). 
Da  p.  354  a  p.  384    è-   il    primo    canto    dell'Oceano    e    la 


(•)  Il  dottor  Luigi  Gerboni  nell' articolo  Gaspare  Salviani  e  le 
sue  «  Dichiara:{ioni  n  a  n  la  Secchia  Rapita  »  {Fanfulla  della  Do- 
menica XIX,  40)  volle  dimostrare  che  le  Dichiarazioni  alla  Secchia 
sono  realmente  del  letterato  tifernate  Gaspare  Salviani;  ma  non  è  a 
mio  avviso  riuscito  nell'  intento.  Contro  le  conchiusioni  del  Gerboni 
cfr.  l'articolo  di  Guido  Zaccagnini,  L'Autore  delle  «  Dichiarazioni  » 
alla  «  Secchia  Rapita  »  nella  Ra.ss.  crit.  d.  lett.  ital.^  an.  V,  pp.  193- 
201,  e  un  articolo  mio  Ancora  di  Gaspare  Salviani  e  delle  sue  «  Di- 
chiarazioni a  «  La  Secchia  Rapita  »  nel  Fanfulla  delia  Domenica 
(XVIIl  43)  riprodotto  ora  riveduto  e  ampliato  in  Studi  e  ricerche  tas~ 
soniane^  Bologna,  Zanichelli,   1904,  pp.  223-254. 


S    SECCHIA     RAPITA  —    68    VENEZIA     —     1637 

prima  ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  354-360)  «  la 
«  copia  d'  una  lettera  scritta  ad  un  amico  sopra  la  materia 
«  del  Mondo  Nuovo  ».  A  p.  385  è  l'avvertenza  che  segue: 
«  Lettore,  Per  inavverten:;a  dello  stampatore  in  questo 
«  Canto  sono  stati  posti  alle  pagine  i  titoli  falsi,  cioè,  in 
«  vece  di  Canto  de  l'Oceano  dice^  La  Secchia  Canto  Xll. 
d  Però  condona  questo  errore,  con  altri  di  poco  rilievo, 
«  che  forse  per  dentro  V  Opera  potresti  ritrovare,  alla  fra- 
«  gilità  della  stampa.  E  sta  sano  ».  Difatti  solo  alle  pagg. 
381-384  sono  stati  posti  i  titoli  esatti:  sarà  inoltre  utile 
l'avvertire  che,  giunti  a  p.  288,  pur  continuando  regolar- 
mente il  testo,  la  numerazione  delle  pagine,  non  si  sa 
perché,  riprende  dal  285  e  cosi  continua  senz'  altra  inter- 
ruzione. Il  Barotti  annota:  «  Due  furono  le  Edizioni,  che 
«  nello  stesso  anno  ne  fece  lo  Scaglia,  1'  una  in  carattere 
«  tondo  e  1'  altra  in  corsivo.  Le  copie  di  quest'  ultima,  che 
«  sono  rare,  mancano  del  Canto  dell'Oceano;  almeno  cosi 
«  è  la  conservata  da  Monsignor  Toschi  Vicario  di  Reggio, 
«  ma  può  darsi  che  manchi  in  quella  copia  e  non  nel- 
«  r  altre  ».  Le  copie  da  me  esaminate  sono  tutte  in  ca- 
rattere rotondo;  in  corsivo  invece  è  l'edizione  dello  stesso 
Scaglia  del  1637  ('). 

8  Venezia,  Scaglia  1637 

«  La   I    Secchia  \   Rapita^   \   Poema    Eroico- 
«  mico,  I   Del   Signor  |   Alessandro   |  Tassoni,  | 
«  Con  le  dichiarazioni    del    Sig.  Gasparo   |    Sal- 
«  uiani,  e  'l  Primo  Canto  dell'  Oceano  nell'  |  vl- 
«  timo  corretti  con  gli  Originali   |  [Stemma]    In 


(1)  Prego  gli  studiosi  di  verificare  se  esista  nelle  nostre  biblioteche 
copia  in  corsivo  di  questa  edizione  del  1630  e  se  realmente  tali  copie 
siano  mancanti  del  canto  dcW  <'>cea>\u. 


9    —    SKCCHIA    RAPITA  —    69    --  VENEZIA    —     1642 

«  Venetia,    MDCXXXVII  |  Presso    la  [sic!]   Sca- 
«  glia  I  Con  licenza  de'  Superiori,  e  Priuilegio  » . 

Di  pp.  16  nn.  4"  384;  in-i2  (cm.  13  X  ?)•  È  una  ri- 
stampa dell'edizione  fatta  dallo  stesso  Scaglia  in  Venezia 
nel   1630;  cfr.  n.  7. 

La  dedica,  che  nell'edizione  del  1630  appariva  anche 
dal  frontispizio,  in  questa  risulla  soltanto  dalla  lettera 
di  Giovanni  Scaglia  «  All'  Illustrissimo  Sig.  ]  Gior- 
«  gio  I  Contarini  |  Fu  dell'  Eccellentissimo  |  Signor 
«  Marco  »  :  è  la  stessa  che  nell' ediz.  del  1Ò30  e  porta  la 
stessa  data  Di  Ven.  il  I  Febr.  16 jo.  Seguono  (  pp.  10-13 
nn.  e  14-16  nn.)  le  due  prefazioni  «  A  chi  legge  »  e  «  Pau- 
«  lino  Castelvecchio  a' Lettori  »,  quindi  (pp.  1-353)  la 
Secchia  con  le  note  del  Salvianì  in  fondo  a  ciascun  canto 
e  (pp.  353-384)  il  canto  dell'Oceano  premessa  (pp.  353-360) 
la  solita  lettera  a  un  amico.  Anche  in  questa  ri.stampa 
del  1637  giunti  a  p.  288  è  lo  stesso  errore  nella  numera- 
zione delle  pagine  che  nell' ediz.  del  1630  (cfr.  n.  7), 
inoltre  nemmeno  in  questa  ristampa  alle  pagg.  360-380 
sono  posti  i  titoli  interamente  esatti,  poiché  invece  d'es- 
sere nella  pag.  a  sinistra  la  parola  Canto  e  nella  destra 
cìeir  Oceano,  è  nella  sinistra  dell'  Oceano  e  nella  destra 
Canto  XII.  Il  testo  della  Secchia  e  dell'  Oceano  in  questa 
ediz.  è  in  corsivo. 

9  Venezia  1642 

«  La  1    Secchia    \   Rapita,   \    Poema    Eroico- 
«  mico  I   Del  Signor   |   Alessandro    |    T.^ssoìni,  | 
«  Con    le   Dichiara/ioni    del    Sig.    Gasparo  |  Sal- 
«  ulani,  e  '1  Primo  Canto   dell'Oceano  nell'  |  vl- 
«  timo  corretti  con  gli  Originali.  |    \Slemina\    In 


IO    —    SKCIJUIA    HAPITA  —     7©     —  BOLOGNA     —     165I 

«  Venetia,    MDCXLII.   |   Con    licenza    de'  Supe- 
«  riori  » . 

Di  pp.  16  nn.  +  384;  in-i2  (cm.  12.6  X  ?)• 
A  pp.  5-8  nn.  è  la  lettera  dedica  in  data  .0/  Venetia 
il  I  Febbraio  i6jo  di  Giacomo  Scaglia  «  All'  Illustrissimo 
a  Sig.  1  Giorgio  I  Contarini.  |  Fu  dell'  Eccellentissimo  |  Sig. 
a  Marco  »  ;  seguono  a  pp.  9-13  e  14-16  le  due  solite  pre- 
fazioni del  Tassoni  «  A  chi  legge  »  e  «  Paulino  Castel- 
«  vecchio  a'  lettori  ».  —  A  pp.  1-353  è  il  testo  del  Poema 
con  le  Dichiarazioni  alla  fine  di  ciascun  canto,  e  da  ultimo 
a  pp.  353-384  è  il  a  Primo  Canto  1  Dell'Oceano  |  Del  Me- 
«  desimo  Autore,  i  Con  la  Copia  d'  vna  lettera  scritta  ad 
«  vn  1  Amico  sopra  la  materia  del  |  Mondo  Nuouo  ».  La 
lettera  va  da  p.  353  a  p.  358:  secondo  il  solito  al  primo 
canto  è  aggiunta  la  prima  ottava  del  secondo.  Come  si 
vede  è  una  ristampa  dell'edizione  dello  Scaglia,  ma  non 
vi  comparisce  il  nome  del  nuovo  stampatore.  Di  questa 
edizione  cosi  giudica  il  Barotti  (  ed.  mai.,  p.  lvi,  ed.  min., 
pp.  40-41):  «  Edizione  senza  dubbio  non  dispregevole,  e 
<i  per  la  carta  e  per  i  caratteri  (che  sono  corsivi  per  tutto 
«  il  Poema  e  nel  canto  dell'Oceano),  e  per  la  correzione  ». 


10  Bologna,  Zenero  1651 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroico- 
«  mico  I  del  Sig.  Alessandro  |  Tassoni.  |  Con  le 
«  Dichiarazioni  del  Signor  Gasparo  |  Saluiani,  e'I 
«  Primo  Canto  dell'Oceano  [  nell'  vltimo,  corretti 
«  con  gli  I  Originali.  |  Al  Moli'  lllustr.  et  Eccel- 
«  lentiss.  Sig.  |  il  Signor  |  Gio.  Francesco  Bo- 
«  nomi,  j  Dottore  dell'  una,  e  l'  altra    legge.    |   In 


II     —    SECCHIA    RAPITA  —    Jl     BOLOGNA    1652 

«  Bologna,  iMDCLI  |  Per  Carlo    Zencro,    Con   li- 
«  cenza  de'  Superiori  » . 


Di  pp.  24  nn.  +  321;  in-i2  (cm.  14  X  7ó  )• 
A  pp.  7-1 1  nn.  è  la  lettera  dedica  (senza  data)  del  Ze- 
nero  al  Bonomi;  quindi  a  pp.  13-18  nn.  e  19-21  nn.  sono 
le  due  solite  prefazioni  «  A  chi  legge  »  e  «  Paolino  Ca- 
a  stelvecchio  a'  Lettori  ».  A  p.  22  nn.  è  la  licenza  di 
stampa,  ma  senza  data  {Vidit  D.  Francisciis  Ferrarhis, 
prò  Eminentiss.  ac  Reiierendiss.  D.  D.  Cardinali  Archie- 
piscopo Bononiae,  e!  Princeps.  —  D  Inuentius  Tortiis 
Clerìcus  Regularis  S.  Pauli,  Poenitentiariiis  prò  eodern 
Eminentiss.  —  Fr.  Hieronynius  Alle,  prò  Reuerendiss. 
P.  Inquisii.  Bunon.  —  Imprimatur  —  Fr.  Joannes  Maria 
Gottinus  Lector,  Notarius  S.  Offìcij  Bononiae,  ex  Com- 
missione Reuerendiss.  Retri  Inquisii.  Bononiae) .  Da  p.  i  a 
p  28S  è  la  Secchia  con  le  note  del  Salviani  in  fondo  a  ciascun 
canto;  da  p.  289  a  p.  319  è  il  primo  canto  dell'  Oceano  e 
la  prima  ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  289-297)  la 
lettera  sulla  materia  del  Mondo  Nuovo;  e  da  ultimo  a 
p.  321  è  lo  stemma  dello  Zenero  e  sotto:  «  In  Bologna, 
«  MDCLI.  I  Appresso  Carlo  Zenero.  |  Con  licenza  de'  Su- 
«  periori  ».  —  Avverte  il  Barotti  che  questa  ristampa  fu 
fatta  dallo  Zenero  «  ad  istanza  di  Gio.  Battista  e  Giuseppe 
«  Corvi  Libra)  di  Roma  ». 

11  Bologna,  Barbieri  1652 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Froico- 
"  mico,  1  Del  Sig.  Alessandro  ]  Tassoni.  |  Con 
«  le  Dichiarazioni  del  Sig.  Gasparo  |  Saluiani, 
«  e '1  Primo  Canto  dell' Ocea-  |  no  nell' vltimo 
«  corretti  con  gli  |  Originali.  |  Dedicata  \  all'  Illu- 


12     —    SECCHIA    RAPITA  —    72    —  VENEZIA    —    1664 

«  strissimo  ]  Sig.  Ippolito  |  Cattaneo.  |  [Stemma] 

«  In  Bologna,  Per  Domenico  Barbieri.  |  Sotto  le 

«  Scuole.  Alle  due  Rose.  |  Con  licenza  de'  Supe- 

«  riori.  I  M.DC.LII.  » 

Di  pp.  12  nn.  +  304  +  2  nn.;  in- 12  (cm.  13,5  X  7?2)- 
Per  errore  di  stampa  le  pp.  300-304  sono  invece  segnate 
330-334. 

A  pp.  5-6  nn.  è  la  lettera  dedica  (senza  data)  di  Do- 
menico Barbieri  al  Cattaneo;  quindi  a  pp.  7- io  nn.  e  11-12 
nn.  sono  le  due  solite  prefazioni  del  Tassoni  «  A  chi  legge  » 
e  «  Paulino  Castelvecchio  a' Lettori  »;  segue  a  pp.  1-279 
il  testo  della  Secchia  con  le  note  alla  fine  di  ciascun  canto, 
e  poi  a  pp.  280-304  il  primo  canto  dell'  Oceano  e  la  prima 
ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  280-284)  la  lettera  a  un 
amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo.  —  Nella  prima 
delle  due  pagine  finali  non  num.  è  la  licenza  di  stampa 
(  Vidit  D.  Franciscus  Ferrariiis  prò  Emìnentìss.  ac  Re- 
uerendiss.  D.  D.  Cardinali  Archiepiscopo  Bononiae,  et 
Princeps.  —  D.  Iniientius  Tortus  Clericus  Regularis 
S.  Pauli,  Poenitentiariiis  prò  eodem  Eminentiss.  —  Fr. 
Hieronimiis  Alle,  prò  Reiierendiss.  P.  Inquìsit.  Bonon.  — 
Imprimatur.  —  Deniio  Fr.  Casimirus  de  Cremona  Lector 
Theol.  et  Vicar,  Gener.  S.  Ossici]  (sic!)  Bononiae.)\  nella 
seconda  Io  stemma  dello  stampatore  e  sotto  «  In  Bo- 
«  logna,  I  Per  Domenico  Barbieri.  |  Sotto  le  Scuole.  All'  In-  | 
«  segna  delle  due  ]  Rose,  j  M  D.C.LII.  \  Con  licen:[a  de'  sii- 
«  per  lori.  » 

12  Venezia,  Pezzana  1664 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico.  \ 
«  Del  Sig.  I  Alessandro  TAssoNr.  ]  Con  le  Dichia- 
<«  razioni  del  Sig.  Gas-  j  parcj  Sakiiani,  e  '1  Primo 


13  SECCHIA  RAPITA  73    PARIGI    —    1664 

«  Canto  I  dell'  Oceano  nell'  vltimo,  |  corretti  con 
«  gli  Originali.  |  [Stemma]  Venetia,  MDC.LXIV.  1 
«  Appresso  Nicolò  Pezzana.  I  Con  Licenza  de'Su- 
«  periori,  e  Priuilegio.  » 


Di  pp.  310;  in-i2  (cm    14.6  X  8). 

Precedono  le  due  solite  prefazioni  del  Tassoni  «  A  chi 
legge  »  (  pp.  5-8)  e  «  Paolino  Castelvecchio  a' Lettori  » 
(pp.  q-io);  segue  (pp.  11-284)  '^  testo  della  Secchia  con 
le  dichiarazioni  alla  tìne  di  ciascun  canto;  viene  da  ul- 
timo (pp.  285-310)  il  primo  canto  deìV  Oceano  e  la  prima 
ottava  del  secondo,  premessavi  (pp.  285-290)  la  copia 
d' una  lettera  scritta  ad  un  amico  sopra  la  materia  del 
Mondo  Nuovo. 


13  Parigi  1664 

Nel  1664  fu  pubblicata  la  prima  edizione  della  ver- 
sione francese  della  Secchia  fatta  da  Pietro  Perrault;  non 
ho  potuto  vedere  questa  edizione  non  registrata  nemmeno 
dal  Barotti.  Cfr.  n.   18. 

14  Bologna,  Monti  1665 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  |  Poema  eroicomico  \ 
«  del  Sig.  Alessandro  |  Tassoni.  \  Con  le  Dichia- 
«  razioni  del  Signor  Gasparo  |  Saluiani,  e  "1  Primo 
«  Canto  dell'  Oceano  |  n-ell'  vltimo  corretti  con  gli  | 
«  Originali.  |  [Stemma\  In  Bologna,  MDCLXV.  | 
«  Por  Giticomo  Monti.  Con    lic.    de' Superiori  », 


15  —  SECCHIA  RAPITA     —  74  —         BOLOGNA  —  167O 

Di  pp,  300;  in-i2  (cm.   15   X  7»8). 

A  pp.  5-8  69-10  sono  le  due  solite  prefazioni  del  Tas- 
soni «  A  chi  legge  »  e  «  Paulino  Castelvecchio  a'  Let- 
tori »;  quindi  a  pp.  1 1-275  ^  il  testo  della  Secchia  con  le 
noie  in  fine  di  ciascun  canto;  da  ultimo  a  pp.  276-300  è 
il  primo  canto  dell'  Oceano  e  la  prima  ottava  del  secondo, 
premessa  (pp  276-280)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  ma- 
teria del  Mondo  Nuovo.  Nella  stessa  p.  300  è  la  licenza 
di  stampa  (Vidit  D.  Io.  Chrysost.  Vicecomes  C.  R.  S. 
Palili^  in  Metropol.  Bonon.  Poenitent.  prò  PJminentiss.  ac 
Reuerendiss.  D  D.  Hieronymo  Boncompag  Archiepisc. 
Bonon.  et  Princ.  —  Reimprimi  possit.  —  Fr.  Paulus  Hie- 
ronymus  Giacconus  de  Garrexio  Ord.  Praedic.  Sac.  Theo- 
log.  Mag.  et  Vie.  Gener.  S.  Offic.  Bonon).,  e  in  fondo  alla 
pagina  è  ripetuto:  «  In  Bologna,  per  Giacomo  Monti.  1Ò63.  | 
Con  licenza  de''  Superiori.  » 

15  Bologna,  Longhi  1670 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
"  Del  Signor  j  Ai.essandro  |  Tassoni,  ]  Con  le 
«  Dichiarationi  del  Sig.  Gasparo  |  Salviani,  e  '1 
«  Primo  Canto  dell'  Oceano  |  ncU'  vltimo  corretti 
«  con  gli  Originali.  |  \Stemma\  In  Bologna  |  Per 
«  Gioseìfo  Longhi.  1 670.  Con  licenza  |  de'  Su- 
«  periori  » . 

Di  pp.  300;  in-i2  (cm.   15   X  7i^)- 

A  pp.  5-8  e  9-10  sono  le  sue  prefazioni  del  Tassoni 
a  A  chi  legge  »  e  «  Paulino  Castelvecchio  a' Lettori  «; 
poi  a  pp.  1 1-275  <-'  ^^  testo  della  Secchia  con  le  note  in 
fine  di  ciascun  canto;  da  ultimo  a  pp.  276-300  è  il  primo 
canto  dell'  Oceano  e  la  prima    ottava    del    secondo    canto, 


l6  —  SECCHIA  RAPITA  —    75    —  BOLOGNA     —    167^ 

premessa  (pp.  276-280)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  ma- 
teria del  Mondo  Nuovo.  A  p.  300  è  pure  la  licenza  di 
stampa  (Vid.  D.  Joseph  Cribelhis  Clericus  Regularis 
S  Palili,  et  in  Cathedrali  Rononicnsì  prò  Eminentiss.  Ar- 
chiepiscopo —  Reimprimatur  —  Fr.  Marcelhis  Ghirardus 
à  Diano  Sac.  Theol  Mag.  Ord.  Praed.  Vie.  Gener.  Sanctiss. 
Inquisitiouis). 

16  Bologna,  Longhi  1673 

Dovrebbe  essere  una  ristampa  dell' ediz  precedente: 
non  ho  potuto  vederla  Citata  dal  Tiraboschi,  Bibl  Mod. 
V.  203  e  dal  Rarotti  (/.  e). 

17  Parigi,  Du  Bray  1675 

"  La  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
"  Col  canto  dell'  Oceano  \  di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  Patrizio  iModonese.  |  \Stemma\  Parigi  | 
.<  Presso  Sante  du  Brav  |  MDCLXXV.  » 

Di  ce.  i  nn.  +  166  +  i  nn.;  in-12  (cm.  13  X  754)- 
A  e.  nn.  I  r.  è  il  frontispizio  riportato,  il  verso  è  bianco. 
Da  e.  1  r.  a  e.  149  r.  è  il  testo  del  Poema;  da  e.  149  v 
a  166  r  il  «  Primo  Canto  |  De  L'Oceano  |  Del  Medesimo 
«  Avtore.  |  Con  la  copia  d'  una  lettera  scritta  ad  |  vn  amico 
«  sopra  la  materia  ]  del  mondo  nuovo  »,  la  qual  lettera 
va  da  e.  149  V.  a  e.  153  r.  e  si  noti  che  porta  la  hrma 
«  A.  I.  »  e  che  è  mancante  la  prima  ottava  del  canto  se- 
condo dell'Oceano.  Da  ultimo  a  e.  166  r  e  e.  nn.  1  r  è 
r  «  Extraict  du  Privilege  du  Roy  »  a  firma  «  Antoinc  » 
e  con  la  data  di  «  Versailles- ce  18  Avril  1675.  "  ^^^^  tale 
privilegio  «  detfenccs  sont  faites  à  tous  Libraires,  Impri- 
«  meurs  et  autrcs  d' imprimer,  ou  faire  imprimer,  vendre 
«  ei   distribucr  le  dit  Livre  sans  le  consentement  diuiit  l)v 


l8    —    SECCHIA    RAPITA  —    70    —  PARiCI    —    1678 

«  Bray,  pendant  le  temps  et  terme  de  dix  ans,  à  peine  de 
«  confiscation  des  Exemplaires  contrefaites  de  quinze  cens 
«  livres  d'  amende  contre  chacun  des  contrevenans,  dont 
«  un  tiers  a  Nous,  un  tiers  a  1'  Hotel-Dieu  de  Paris,  l'autre 
«  tiers  au  dit  Exposant,  a  la  charge  que  ces  presentes  se- 
«  ront  enregistrées  sur  les  registres  de  la  CommuDauté  des 
«  Libraires  et  Imprimeurs  de  Paris  ». 

Quest'  edizione  non  registrata  dal  Muratori  né  dal  Ba- 
rotti,  né  dal  Tiraboschi  e  che  non  compare  nelle  biblio- 
grafie del  Brunet  e  del  Graesse  né  nei  cataloghi  delle  bi- 
blioteche da  me  esplorate  fa  parte  della  mia  raccolta  di 
opere  del  Tassoni.  Si  tratta  di  una  truffa  di  qualche  edi- 
tore; è  la  stessa  edizione  contraffatta  del  1622,  tolte  de- 
dica, prefazione  e  mutato  il  frontispizio  e  1'  ultima  carta 
n.  num.  contenente  la  seconda  parte  dell'  «  Extrait  du  Pri- 
«  vilege  du  Roi   ». 

18  Parigi,  De  Luyne  1678 

«  La  Secchia  |  Rapita.  \  Le  Seait  \  Eni  epe.  \ 
«  Pocme  ILeroicomique  \  du  Tassoni.  ].  Nouvel- 
«  lement  traduit  d' Italien  en  Francois.  [  Tome  I.  || 
«  Tome  li  I  I  [Stemma]  A  Paris,  |  chez 
I  Guillaume  de  Luyne,  Libraire  Juré,  au  Pa- 
\  lais  I  sous  la  montée  de  la  Cour  des  Aydes, 
à  la  Justice.  |  Et  |  Jean  Baptiste  Coignard 
Imprimeur  ]  du  Roy,  ruè  S.  Jacques  à  la 
Bible  d'  or. 

«  M.DC.LXXVIII.    I   Avec  Privilege  de   Sa    Ma- 
«  jeste  »  . 

Voi.  I  di  pp.  54  nn.  +  339  -|-  3  nn.  ;  voi.  II  di 
PP-  339  T    I   nn.;  in- 12. 


ig   —  SFXCHIA   RAPITA  77    —  BOLOGNA    —     1683 

I.  A  pp.  3-45  nn.  è  un  «  Avertissemenl  ou  Reflexions 
sur  le  Poe  me  Italien  du  Seau  enlevé,  et  sur  sa  traduciion 
en  Prose  Francoise  »  Non  porta  firma  :  ma  come  la  ver- 
sione è  di  Pietro  Perrault,  cosi  dello  stesso  sono  molto 
facilmente  le  riflessioni  (').  Segue  (p  46  nn  —  p.  i  )  la  pre- 
fazione del  Tassoni  «  A  chi  legge  »  accompagnata  dalla 
versione  francese:  tanto  per  questa  prefazione  come  per 
la  Secchia  il  testo  italiano  è  nella  pagina  a  destra,  la  ver- 
sione francese  in  quella  a  sinistra  A  pp.  2-339  è  il  testo 
e  la  traduzione  dei  canti  1-Vll  della  Secchia,  accompagnati 
da  qualche  nota  marginale.  In  ultimo  nella  prima  delle  tre 
pagine  non  num.  è  1'  Errata-Corrige,  nella  seconda  d'  «  Ex- 
trait  du  Frivilege  du'  Roy  »  :  il  Privilegio  è  in  data  del 
30  gennaio  1678,  registrato  sul  libro  della  Comunità  il 
27  febbraio  dello  stesso  anno;  in  fondo  è  l' indicazione  che 
fu  finito  di  stampare  per  la  prima  volta  il  j°  giugno  1678. 

II.  A  p.  3  è  riprodotto  il  Privilegio  del  Re  già  stam- 
pato in  fine  del  primo  volume;  quindi  a  pp.  4-261  sono  i 
canti  VIII-XII  della  Secchia  e  a  pp.  262-327  è  il  primo 
canto  deìV  Oceano,  premessa  la  solita  lettera  a  un  amico 
sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo;  in  fine  a  pp.  327-339 
sono  brevi  annotazioni  alla  Secchia.  Neil'  ultima  pagina 
non  num.  è  1'  Errata-Corrige. 

19  Bologna,  Longhi  1683 

«  La  1  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  |  Alessandro  |  Tassonf,  [  Con  le 
«  Dichiarationi  del  Sig.  {  Gasparo  Salvi  \ni.  |  e 
«  '1    Primo    Canto    dell'  Oceano    |    nelT  vltimo, 


(1)  Avvertì  già  il  Harotti  (L  c):  a  V.  notabile  il  frequente  sbaglio 
del  Traduttore  nel  cambiar  Patria  alle  persone  che  nomina.  Nella  pre- 
fazione fa  bolognese  il  Tassoni,  nelle  note  fa  bolognesi  il  Sigonio  e  il 
Vedriani  e  modenesi  il  Ghirardaccio  e  il  Campanaccio  ». 


20   —  SECCHIA   RAPITA  —    78 MODENA     —     1 7OO 

«  corretti  con  |  gli  Originali.  |  In  Bologna, 
«  M.DC.LXXXIII.  I  Per  Gioseffo  Longhi.  Con  li- 
«  cenza  de'  Sup.  » 

Di  pp.  300;  in- 12. 

A  pp.  5-8  e  g-io  sono  le  due  solite  prefazioni  «  A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Castelvecchio  a'  Lettori  »  ;  segue  a 
pp.  11-275  il  testo  della  Secchia  con  le  note  in  fine  di 
ciascun  canto,  e  a  pp.  276-300  il  primo  canto  dell'  Oceano 
e  la  prima  ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  276-280)  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 
Nella  stessa  p.  300  è  anche  la  licenza  di  stampa  (  ViJit  D. 
Joseph  Crìbellus  Clericus  Regiilaris  S.  Pauli,  et  in  Ca- 
thedrali  Bononiensi prò  Eminentiss.  Archiepiscopo.  —  Reim- 
primatur —  Fì\  Vincentius  Vbaldinus  Vicarius  Gener. 
Sancii  Offici]  Bononiae). 

20  Modena,  Capponi  1700 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  |  Alessandro  |  Tassoni,  |  Con  le 
«  Dichiarationi  del  Signor  Ga-  |  sparo  Salviani, 
«  e  '1  primo  I  Canto  dell'  Oceano  nell'  ulti-  |  mo, 
«  corretti  con  gli  |  Originali.  |  [Stejnma]  In  Mo- 
«  dona,  M.DCC.  |  Per  Antonio  Capponi,  Stam- 
«  patore  Vescov.  |  Con  licenza  de'  Superiori  » . 

Di  pp    300;  in-i2  (cm.   14,2   X  8,1). 

A  pp.  5-8  e  9-10  sono  le  due  solite  prefazioni  «A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Casteluecchio  a' Lettori  »;  segue 
(pp  11-275)  il  testo  del  poema  con  le  dichiarazioni  del 
Salviani  alla  fine  di  ciascun  canto;  da  ultimo  (pp.  276- 
300)  è  il  primo  canto  dell'  Oceano  e  la    prima    stanza  del 


21    —  SECCHIA   RAPITA  79    —  HOLOGNA    --     I7O9 

secondo,  preceduti  (pp.  276-280)  dalla  lettera  ad  un  amico 
sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo.  In  fondo  alla  p.  300 
è  la  licenza  di  stampa  senza  data  (Reimprimatur  —  Fr. 
Thomas  Nicolaus  Giampé  de  Fabriano  Vìcarius  gene- 
ralìs  Sancii  Officii  Mutinae.  —  Vidit  loannes  Galliamis 
de  Coccapanis).  —  11  Barotti  annota:  «  Questa,  per  quel 
eh'  io  ne  sappia,  fu  la  prima  volta  che  Modena  rese  cosi 
dovuta  giustizia  al  suo  Poeta,  benché  assai  poco  decoro  e 
riputazione  mostrasse  in  tal  fatto  lo  stampatore  per  la  in- 
felicissima carta  e  non  miglior  carattere  che  pose  in  opera.  » 

21  Bologna,  Pisarri  1709 

«  La  I  Secchia  |  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  |  Alessandro  Tassoni,  \  Con  le  Di- 
«  chiarazioni  del  Signor  Ga-  |  sparo  Salmani, 
«  e  '1  primo  ]  Canto  dell'  Oceano  nell'  ulti-  |  mo, 
«  corretti  con  gli  |  Originali.  |  [Stemma]  In  Bo- 
«  logna,  MDCCIX.  1  Per  Costantino  Pisarri  sotto 
«  le  Scuole.  \  Con  licenza  de'  Superiori  ■^ . 

Di  pp.  300;  in-i2  (cm.   12.5  X  8,5). 

A  pp.  5-7  e  8-9  sono  le  due  solite  prefazioni  «  A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Caslelvecchio  a'  Lettori  »  ;  segue  a 
p.  IO  la  licenza  di  stampa.  Vi  è  quindi  (pagg.  11-275) 
il  testo  della  Secchia  con  le  note  in  fine  di  ciascun 
canto,  poscia  a  pp.  276-300  il  primo  canto  dell'  Oceano 
e  la  prima  ottava  del  secondo,  premessa  (  pp.  276-280)  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 

22  Londra  1710 

Sotto  questa  data  il  Graesse  ricorda  la  traduzione  in- 
glese dell' O/.ell;  non  T  ho  vista;   credo    si    possa    ideniili- 


23    —    SECCHIA    RAPITA  —    8o    —  VENEZIA    —     17II 

cjre  con  quella  ricordata  sotto  l'anno  1715  dal  Barolti,  il 
quale  dal  Giornale  t/c'  L-tlerati  d'  Italia  dell'  anno  ly i  j, 
Tom.  XXII,  ar.  13,  p.  439  riferisce:  «  Pochi  giorni  sono  è 
(c  uscita  alla  luce  una  nuova  traduzione  in  versi  inglesi 
«  della  famosa  Secchia  Rapita  di  Alessandro  Tassoni  Mo- 
«  danese  con  bellissima  stampa.  Il  traduttore  dichiara  che 
«  questo  Poema  sia  il  più  bello  che  sia  uscito  in  qualsi- 
«  voglia  lingua,  dopo  quello  di  Virgilio,  e  ch'esso  è  for- 
«  mato  secondo  le  regole  d'  Aristotele.  Fa  la  Vita  del  Tas- 
«  soni,  e  dà  un  Catalogo  delle  sue  opere  stampate  e  ma- 
«  noscritte,  srendendosi  spezialmente  sopra  gli  Annali  Ec- 
ce clesiastici  e  secolari,  che  dice  essere  nella  Biblioteca 
«  del  Serenissimo  Signor  Duca  di  Modena  ».  Nemmeno  il 
Barotti  vide  questa  traduzione. 

23  Venezia,  Lovisa  1711 

Non  ho  visto  quest'  edizione  che  registro  sulla  fede  del 
Barotti.  Cfr.  anche  Tiraboschi,  Bibl.  Mod.  V.  203. 

34  Venezia,  Lovisa  1726 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  |  Alessandro  |  Tassoni.  |  Aggiun- 
«  tovi  la  Vita  del  medesitno,  |  Con  le  Dichiara- 
«  zioni  del  Sig.  Caspa-  |  ro  Salviani,  e  *1  Primo 
«  Canto  del-  |  l' Oceano  nell'  ultimo  corretti  ]  con 
«  gli  Originali.  |  In  Venezia,  MDCCXXVI.  1  Per 
«  Domenico  Lovisa  |  Con  Licenza  de' Superiori  » . 

Di  pp.  8  nn.  +  276;  in-12  (cm.   14  X  7?5)- 

A  pp.  3-8  nn.  è  la  vita  del  Tassoni  «    scritta    già    dal 

Vedriani  nel  suo  libro  de'  Dottori  di  Modena  »  (Barotti), 


25     -     SFXCHIA   RAPITA  —    8l     —  BOLOGNA     —     1737 

quindi  subito  (pp.  1-253)  ^  '^  Secchia  con  le  Dichiara- 
zioni del  Salviani  in  fondo  a  ciascun  canto  e  finisce  il 
volume  (  pp.  254-276)  il  primo  canto  deW  Oceano  e  la 
prima  ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  254-256)  la  solita 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 
«  Questa  è  una  edizione  la  pe<^giore  di  tutte  non  solo 
per  la  pessima  carta,  ma  per  gl'infiniti  errori  che  obbro- 
briosamente la  deturpano  »  (Barotti). 

25  Bologna,  Pisarri  1737 

«  La  I  Secchia  |  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 

«  r3el    Signor   {   Alessandro   |    T'assoni,  |  Con   le 

«  Dichiarazioni  del  Signor  Gas-  |  paro  Salviani, 

«  e  *1  primo  |  Canto  dell'  Oceano  nell'  ulti-  j  ino, 

«  correnti  {sic!)  con  gli  |  Originali.  |  [Stemma]  In 

«  Bologna  per  Costantino  Pisarri  sotto  le  |  Scuole. 

«  1737.  Con  lic.  de' Superiori  ». 

Di  pp.  300;  in-i2  (cm.   13,5  X  75-)- 

A  pp.  5-7  e  8-9  sono  le  due  solite  prefazioni  «  A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Castelvecchio  a' Lettori  »  ;  a  p.  io  è 
la  licenza  di  stampa,  ma  senza  data  (  Vidit  D.  Aiireims 
Castanea  Clcricus  Regularis  S.  Palili,  et  in  Ecclesia  Me- 
tropolitana Boìioniae  Poenitentiarius  prò  Eminentìssimo, 
et  Reverendissimo  Damino  D  Prospero  Cardinali  Lam- 
berti ni  Archiepiscopo  Bononiae,  ac  S.  R.  I.  Principe 
—  Reimprimatur  —  Fr.  Thomas  Maria  Caneti  Provica- 
riiis  Sancii  Offìcii  Bononiae);  quindi  a  pp.  1  1-275  ^'  ''  testo 
della  Secchia  con  le  dichiarazioni  alla  fine  di  ciascun  canto 
e  a  pp.  276-300  è  il  primo  canto  dell'  Oceano  e  la  prima 
ottava  dei  secondo,  premessa  (pp.  276-280)  la  lettera  a  un 
amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 

Rossi.  tj 


26   —  secchia  rapita         —  82  —  oxford  —  1737 

26  Oxford  1737 

Anche  per  questa  edizione,  registrala  pure  dal  Brunet 
e  dal  Graesse,  traggo  notizia  dai  Barotli  : 

a  La  Secchia  Rapita  Poema  Eroicomico  del  Signor 
«  Alessandro  Tassoni  con  le  Dichiarai^ioni  del  Signor 
a  Gaspare  Salviani  accresciute  ed  ammendate  dal  Signor 
«  Abate  Marchiani.  In  Osford  nel  Teatro  Sceldoniano 
«  MDCCXXXVII.  Volumi  due  in  ottavo.  In  questa  ben 
«  eseguita  edizione  si  è  tralasciato  per  la  seconda  volta  il 
«  canto  dell'Oceano.  Gli  accrescimenti  e  gli  emendamenti 
<i  alle  Annotazioni  del  Salviani  non  sembrano  a  taluno 
a  tutte  savie  e  lodevoli  e  che  influiscano  molto  a  diluci- 
«  dare  il  Poema  ». 

Il  TiRABOscHi,  Bibl.  Mod.  V,  203  la  dice  «  edizione 
assai  bella  ». 

37  Piacenza,  Giacopazzi  1738 

«  Annota{ioni   |    Del    Dottore    \    Pellegrino 

«  Rossi    |    Modenese   \    Alla    \    Secchia   Rapita  | 

«  D'  Alessandro  |  Tassoni,  |  In  seguito  delle  già 

«  fatte  I  Da  Gaspare  Salviani.   j   All'  lUustriss.  e 

«  Reverendiss.  |  Monsignore  |  Stefano  |  Fogliani  | 

«  Vescovo  di  Modena.  |  Piacenza,  per  il    Giaco- 

«  pazzi  Stapator  Vesc.  1738.  |  Con  licenza  de'Su- 

«  periori  » . 

Di  pp.  8  nn.  -f-  195;  in-8  (cm.  19,5  X  12). 

A  pp.  5-8  nn.  è  la  lettera  di  Pellegrino  Rossi  in  data 
Modena,  10  febbraio  1738  a  Monsignore.  A  pp.  1-2  è  la 
prefazione  all'  <i  Amico  Lettore  »,  ove  I'  A.  dice  fra  1'  altro 
che  ha  pubblicate  queste  annotazioni  invitato  e  spinto  con 


27     —    SECCHIA    RAPITA  —    83     —  PIACENZA    ■-     I738 

dolce  vioIen:^a  dagli  amici:  «  Oltredicché,  seguita,  m' inva- 
gino che  ti  recherai  a  meraviglia  come  io  le  abbia  stam- 
pate disgiunte  dal  Poema  e  come  suoi  dirsi  in  aria:  al  che 
rispondo  che  ciò  pure  non  ho  stimato  necessario  per  le 
tante  edizioni  che  si  sono  fatte  in  Ronciglione,  Venezia, 
Parigi,  Bologna,  Modena  etc,  talché  non  v'  ha  oramai  per- 
sona che  presso  di  sé  qualche  copia  non  ne  conservi,  »  — 
A  pp.  3-195  è  il  testo  deile  Annota:^ioni.  —  Una  copia  di 
questo  libro  è  nella  R.  Biblioteca  Estense  di  Modena  fra  i 
codici  Campori,  già  n.  1658,  ora  y  X.  6,  41,  con  moltis- 
sime correzioni  autografe  scritte  nei  margini  delle  carte,  in 
aggiunta  o  sostituzione  di  non  poche  parti  cancellate  dallo 
stampato.  E  in  questa  forma  corretta  che  le  note  compa- 
riscono nell'edizione  di  Venezia  del  1739  ('^f^-  "•  28). 
Nello  slesso  anno  1738  a  proposito  di  queste  '<  Annota- 
zioni «  usci  fuori  un  curioso  opuscoletto:  «  Errata-Cor- 
«  rige  I  Per  Le  |  Annotazioni  |  Del  Dottore  |  Pellegrino 
«  Rossi  (  Modenese  |  Alla  |  Secchia  Rapita  |  D' Alessan- 
«  dro  I  Tassoni  |  In  seguito  delle  già  fatte  da  |  Gaspare 
«  Salviani.  |  In  Venezia  MDCCXXXVIII.  |  All'Insegna  della 
«  Verità  ».  Di  pp.  2  nn.  -h  50,  in-8.  A  pp.  1-4  di  questo  im- 
portante opuscolo  è  la  prefazione  ,4  chi  ha  letto  o  leggerà 
le  Annotazioni  del  Dottore  Pellegrino  Rossi  alla  Secchia 
Rapita  del  Tassoni  :  seguono  a  pp.  5-48  gli  errori  e  le 
correzioni;  termina  il  volume  (pp.  4Q-50J  un'avvertenza 
A  chi  ha  lette  le  seguenti  corre:{ioni.  Dispiace  che  il  Ba- 
rotti  a  proposito  di  questa  Errata-Corrige  scriva  (p.  42): 
«  E  composta  in  maniera  che  da  più  d'  uno  fu  ritenuta 
«  un'onesta  ritrattazione  dell'autore  medesimo  delle  An- 
«  notazioni  »;  dispiace,  perché  l'Autore  dtìV  Errata-Cor- 
rige ben  lungi  dall'essere,  come  si  afferma  nel  Catalogo 
dei  Mss.  Campori,  p.  557,  il  doti.  Domenico  Vandelli,  e 
molto  meno  il  medesimo  Rossi,  come  il  Barotti  insinua, 
pare  che  sia  invece  lo  stesso  Barotti  aiutato  forse  dal 
Vandelli  :  (cfr.  anche  il  ms.  nella  Biblioteca  Comunale  di 
Ferrara;  Catal.  Anionelli,  cod.  203,  n.°  39). 


28  —  secchia  rapita         —  84  —  venezia  —  1739 

28  Venezia.  Bettinelli  1739 

«  La  I  Secchia  \  Rapita.  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni,  |  Colle  Dichiara- 
«  zioni  I  Di  Gaspare  Salviani  |  Romano,  |  E  le 
«  Annotazioni  |  Del  Dottor  |  Pellegrino  Rossi  | 
«  Modenese.  |  [5fówma]  Venezia,  |  MDCCXXXIX.  | 
«  Impresso  per  Giuseppe  Bettinelli.  |  Con  Licenza 
«  De'  Superiori,  e  Privilegio.  » 

Di  pp.  i6  nn.  +  XLVIII  -h  450  +  6  nn.  +  12  inci- 
sioni fuori  testo;  in-8  (cm.   16,3  X   10,2). 

A  p.  2  nn.  è  un'  incisione  rappresentante  il  vescovo  di 
Modena  uscente  incontro  ai  guerrieri  che  ritornano  con 
la  Secchia  rapita  ai  bolognesi:  sotto  è  la  leggenda:  «  La 
Secchia  Rapita  Del  Tassoni  Con  Annot.  «  ;  a  p.  3  nn.  è 
il  frontispizio  riportato;  segue  a  pp.  5-7  nn.  la  prefazione 
de  ce  lo  Stampatore  a  chi  leggerà  »,  nella  quale  dà  conto 
del  modo  col  quale  ha  condotto  la  propria  edizione  con 
le  note  del  Dott.  Pellegrino  Rossi  rivedute  ed  ampliate 
quali  compaiono  nel  cod.  Campori  y-  X.  6.  41  (cf.  n.  27). 
Tanto  le  note  del  Salviani  quanto  quelle  del  Rossi  sono 
inserite  immediatamente  dopo  l' ottava  cui  si  riferiscono 
e  sono  precedute  da  un'  5  o  da  un'  R,  secondo  che  sono 
dell'uno  o  dell'altro.  Quindi  a  pp.  8-10  nn.  è  la  prefa- 
zione del  Tassoni  «  A  chi  legge  »,  senza  alcuna  sottoscri- 
zione; a  p.  12  nn.  è  il  ritratto  del  Tassoni  tratto  dal  libro 
del  Vedriani  de' Dottori  di  Modena  (un  medaglione  con 
sotto  la  scritta:  «  Alexander  Tassonus  Mutinensis  |  Omni 
Scientiarum  Genere  Clarissimus  »);  a  pp.  13-15  nn.  è  una 
breve  notizia  sul  Tassoni  tratta  dal  «  Crescimbeni  nel- 
r  Istoria  della  Volgar  Poesia  \  Val.  V.  |  In  Venezia,  presso 
il  Basegio  1730  »;  da  ultimo  a  p.   16  nn.  è   la    doppia  li- 


28      -    SECCHIA    RAPITA  —    85     --  VENEZIA    —    1739 

cenza  di  stampa,  pel  testo  e  per  le  note:  F  una  e  l'altra 
è  firmata  da  Z.  Pietro  Pa^qiialigo  Refonn.,  Daniel  Bra- 
gadin  Kav.  Proc.  Reform ,  Agostino  Gadaldini  Segret.  ; 
la  prima  è  in  data  del  28  marzo  1739  ^  concede  la  ri- 
stampa a  giusta  l'esemplare  stampato  in  Venezia  l'anno 
1726  con  Licenza  de' Superiori  »;  la  seconda  è  in  data  del 
7  aprile  1739  e  concede  la  stampa  delle  Annotaponi.  — 
A  pp.  I-XLVIII  è  la  a  Vita  I  Di  |  Alessandro  |  Tassoni,  | 
Scritta  I  Dal  Sig  Proposto  Lodovico  Antonio  j  Muratori,  | 
Bibliotecario  Di  Sua  A.  S.  |  Di  Modena  ».  È  la  prima  edi- 
zione di  questa  importantissima  vita,  che  è  forse  tutt' ora 
quanto  di  meglio  sia  stato  scritto  sul  Tassoni;  usci  con- 
temporaneamente in  volume  a  parte  in  Modena  coi  tipi 
di  Bartolomeo  Soliani;  fu  poi  dal  Muratori  stesso  rive- 
duta e  ampliata  per  le  due  edizioni  modenesi  del  1744 
(cfr.  più  avanti  n.  31-32).  —  A  pp.  r-399  è  il  testo  della 
Secchia  con  le  note  del  Salviani  e  del  Rossi:  le  12  inci- 
sioni fuori  testo  illustrano  ciascuna  un  canto,  sono  nume- 
rate progressivamente  dall'  I  al  Xll  e  sono  inserite  al  prin- 
cipio del  canto  cui  si  riferiscono.  La  p.  400  è  bianca:  viene 
quindi  (pp.  401-430)  il  primo  canto  dell'  Oceano  e  la  prima 
ottava  del  secondo,  premessa  (pp.  401-404)  la  lettera  a 
un  amico  sopra  la  materia  del  Afondo  Nuovo.  Da  ultimo 
(pp.  431-450)  sono  le  «  Varie  Lezioni  |  De' Due  Manu- 
scriiti  Originali:  j  L'Uno  |  Della  Biblioteca  |  Estense;  |  E 
L'Altro  I  De' Conservatori  |  Della  Comunità  di  Modena  ». 
Tali  varietà  di  lezione  compaiono  per  la  prima  volta  in 
questa  edizione  e,  quantunque  molte,  non  sono  tutte  quelle 
che  i  due  mss.  presentano.  —  Nelle  sei  pagine  non  num. 
in  fine  abbiamo  nella  prima  e  seconda  la  nota  degli  er- 
rori incorsi  nella  stampa;  nelle  HI  a  V  un  elenco  di  «  Libri 
stampati  da  Giuseppe  Bettinelli  Libraio  in  Merceria  al 
Segno  del  Secolo  delle  Lettere  in  Venezia  »;  da  tale 
elenco  rileviamo  che  questa  edizione  costava  quattro  lire 
veneziane.  —  In  fondo  alla  p.  nn.  5  è  la  notazione:  «  Pub- 
blicato il  dì  15  Giugno  1739.  In  Venezia,  per  Giuseppe  Bet- 
tinelli  ». 


28       -    SECCHIA     RAPITA  86    —  VENEZIA    1739 

Annota  il  Barotti:  «  In  quest'anno  1743,  e  in  questo 
mese  di  Maggio  ha  cominciato  a  spacciar  la  sua  stampa 
con  dodici  rami,  uno  per  canto.  Non  può  sospettarsi 
eh'  egli  abbia  avuto  in  pensiero  di  darci  con  questa  giunta 
la  sua  Impressione  per  nuova,  se  ingenuamente  operando 
vi  ha  lasciati  tutti  i  segnali  della  vecchia  edizione,  e  fino 
la  data  del  trentanove  nel  frontispizio  o  di  darci  per  cosa 
vecchia  di  ben  quattro  anni  questi  suoi  Rami  se  ha  per- 
messo che  r  incisore  sculpisca  in  certa  lapide  dell'  ottavo 
li  corrente  anno  1743  per  trar  d'ogni  dubbio  1  secoli  fu- 
turi circa  il  tempo  di  tale  lavoro.  Altro  motivo  sicura- 
mente non  può  aver  avuto  in  questa  sua  giunta,  fuorché 
il  tentare  se  i  nuovi  rami  potessero  allettare  i  compratori, 
e  migliorar  fortuna  alla  vecchia  edizione.  Ma  chi  si  di- 
letta di  cose  buone,  o  chi  si  contenta  delle  mediocri  non 
sarà  preso  da  tale  lusinga  ».  Realmente  nel  rame  Vili 
questa  data  1743  comparisce,  e  ciò  farebbe  sospettare  che 
da  prima  1'  edizione  del  1739  fosse  senza  incisioni,  e  vi  fos- 
sero poi  inserite  nel  1743  per  spacciare  le  copie  restate,  le 
quali  dovevano  essere  molte;  ma  nel  ricordato  elenco  di 
libri  stampati  dal  Bettinelli  la  Secchia  comparisce  come 
un  volume  in-8,  figuralo,  e  in  fine  a  tale  elenco  è  la  data 
del  15  giugno  1739;  dunque?  Bisognerebbe  verificare  se 
fra  le  copie  di  questa  edizione  ne  esistano  non  illustrate 
o  con  rami  diversi:  gli  stessi  rami  ricompaiono  nella  ri- 
stampa del  Bettinelli  del   1747  (cfr.  n.  33). 

Nello  stesso  anno  1739  a  proposito  di  questa  edizione 
della  «  Secchia  »  usci  fuori  un  curioso  volumetto:  «  Qnc- 
«  rela  j  Per  La  Ristampa  |  Della  Secchia  Rapita  |  D' Ales- 
«  Sandro  Tassoni  |  Colle  Dichiarazioni  |  Di  Gaspare  Sal- 
ci viani  Romano,  |  E  Le  Annotazioni  |  Del  Dottor  Pelle- 
«  grino  Rossi  |  Modenese.  |  Fratta  in  Venezia  |  Da  Giuseppe 
«  Bettinelli  |  L'Anno  1739.  !  In  Culembàc  al  Meno  |  Dalle 
«  Stampe  di  Rosso  Tumivieni  etc.  ».  Di  pp.  f  19  in  8. A  p.  i  è 
il  frontispizio;  a  p.  2  il  motto  Qiiae  semel,  applicata  iu- 
vant,  replicata  sananti  segue  (pp.  3-1 19)  la  querela  «  in 
«  cui,  scrive  il  Barotti,  fingendosi  di  riprendere    lo    stam- 


29     —    SECCHIA    RAPITA  — •    87 BOLOGNA    —     174© 

a  polore,  come  la  colpa  fosse  di  lui,  se  1'  edizione  non  era 
«  riuscita  correità,  e  le  Annota:;ioni  non  erano  state  emen- 
«  date,  si  vede  patentemente  che  in  tal  piacevol  maniera 
«  si  è  voluto  rinconvenìre  1'  autore  delle  medesime,  perché 
«  non  abbia  riformale  le  sue  Note  secondo  il  gusto  del 
'(  Censore.  Questa  operetta  sembra  farina  di  chi  compose 
«  r  Erraia-Corrige,  di  cui  non  giova  cercare  il  nome, 
«  s'egli  non  volle  manifestarcelo.  »  E  appunto  l'autore  di 
questa  Querela  è  lo  stesso  Barotti.  (cfr.  anche  Biblioteca 
Comunale  di  Ferrara,  Catal.  Antonelli,  203  n.  40). 

Il  Tiraboschi,  Bibl.  Mod.  V.  20^  avverte:  «  Di  amendue 
questi  opuscoli  alcuni  fanno  autore  il  sopraccitato  Barotti, 
altri  il  doti.  Domenico  Vandelli;  e  forse  amendue  vi  eb- 
bero parte.  » 

29  Bologna,  Pisarri  1740 

«  La  I  Seccìr'a  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  |  Aless.xndro  |  Tassoni  j  Con  le  di- 
«  chiarazioni  del  Sig.  Gas-  |  paro  Salviani,  e  '1 
«  primo  I  Canto  dell'Oceano  nelP  ulti-  |  mo,  cor- 
«  renti  (sic!)  con  gli  |  Originali,  j  [Stemma]  In 
«  Bologna,  MDCCXL.  j  Per  Ferdinando  Pisarri, 
«  air  Insegna  di  j  S.  Antonio,  Con  la  licenza 
«  de'  Sup.  » 

Di  pp.  300;  in  12  (cm.  13  X  7?  ?)•  È  una  ristampa 
dell' ediz.  de!  1737;  v' è  persino  nel  frontispizio  lo  stesso 
errore  di  correnti  per  corretti:  cfr.  n.  25, 

A  PP-  5"7  s  8-9  sono  le  due  solite  prefazioni  «  A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Castelv^cchio  a' Lettori  »;  a  p,  io  è 
la  licenza  di  stampa  in  data  7  ottobre  1740  (  Vidit 
D.  Pauliis  Philippus  Premuli  Clericus  Regul.  Sancii  Pauli, 
et  in  Ecclesia  Metropolitana  Bononiae  Poenitentiarius  etc. 


30    —    SFXCHIA    RAPITA  —    88    —  MODENA    —    1743 

—  Die  7  Octobris  ij4o  —  Reimprimatur  —  Fr.  Bona- 
ventura Maria  Grossi  Vicarius  Generalis  Sancii  Officii 
Bononiae  ).  Quindi  (  pp.  11-275)  è  la  Secchia  con  ie  note 
del  Salviani  in  fine  di  ciascun  canto  e  a  pp.  276-300  è  il 
primo  canto  dell'  Oceano  e  la  prima  ottava  del  secondo, 
premessa  (pp.  276-280)  la  solila  lettera  a  un  amico  sopra 
la  materia  del  Mondo  Nuovo.  L'editore  non  mostra  aver 
tratto  alcun  profitto  dall'edizione  veneta  del  1739  (cfr. 
n.  28). 

30  Modena,  Soliani  1743 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  |  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  !  Alessandro  7'assoni  |  Patrizio  Modenese  | 
«  Colla  Varia  Lezione  |  Degli  Originali  Mano- 
'<  scritti,  I  e  dell'Edizioni  seguite  [  vivente  T  Au- 
«  tore.  I  In  Modena  MDCCXLllI.  1  Per  Bartolo- 
«  meo  Soliani  Stampator  Ducale.  |  Con  licenza 
«  de'  Superiori.  » 

Di  pp.  351  fper  errore  di  stampa  la  p.  351  è  segnata 
353);  in  24  (cm.   io  X  ^,  2). 

A  pp.  5-6  è  una  breve  prefazione  dell'editore;  quindi 
a  pp.  7-329  è  il  testo  della  Secchia  con  le  varietà  di  le- 
zione registrate  alle  singole  ottave;  e  da  ultimo  a  pp.  331- 
351  e  il  primo  canto  deW  Oceano  e  la  prima  ottava  del 
secondo.  Manca  la  lettera  che  ^uole  essere  premessa  al- 
l' Oceano,  come  mancano  le  due  solite  prefazioni  del  Tas- 
soni alla  Secchia. 

31-32  Modena,  Soliani  1744 

«  La  Secchia  \  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di   Alessandro  Tassoni  [  Patrizio    Modenese,  | 


31-32   —  SECCHIA  RAPITA      —    89    —  MODENA    —     1744 

«  Colle  Dichiarazioni  |  Di  Gaspare  Salviani  |  Ro- 

«  mano,  |  S' Aggiungono    La    Prefazione,    E    Le 

«  Annotazioni  |  Di  Giannandrea    Barotti  ]  Ferra- 

"  rese;  |  Le  Varie  Lezioni    de' Testi    a    penna,  e 

«  di  molte  Edizioni  ;  |  E  La  Vita  Del  Poeta  [  C^om- 

«  posta  I  Da    Lodovico    Antonio  |  Muratori  j  Bi- 

«  bliotecario    Del  Serenissimo  |  Signor    Duca    Di 

«  Modena.  |  [Stemma]  In  Modena  MDCCXLIV  | 

«  Per  Bartolommeo  Soliani   Stamp.  Ducale.  Con 

«  licenza  de'  Superiori.  » 

A  questa  edizione,  la  pai  bella  della  Seccliia^  in  quarto 
reale  sei^ui  dopo  poche  settimane,  per  opera  dello  stesso 
Soliani,  una  seconda  edizione  in  ottavo  reale  «  con  quello 
«  stesso  accompagnamento  di  lettere,  di  prefazioni,  di  note, 
«  di  varie  lezioni  e  di  vita  del  Poeta,  che  la  suddetta 
«  edizione  in  quarto  adorna  e  distingue;  non  senza  alcune 
«  piccole  giunte  alle  Annotazioni,  che  non  poterono  in 
a  essa  aver  luogo,  le  quali  però  né  tolgono  molto  ove 
«  mancano,  né  molto  accrescono  dove  sono  ».  (Barotti) 
Per  questo  descrivo  soltanto  1' edizione  in  quarto  [editio 
maior],  segnando  fra  parentesi  quadre  la  corrispondenza 
nelle  pagine  con  l'edizione  in  ottavo  [editio  minor]. 

Di  pp.  Lx  4"  489  -f"  ^  nn-  ~h  1^  tavole  fuori  testo 
[  pp.  4  nn.  4"  50^"  Is  incisioni  sono  intercalate  nel  testo: 
nel  frontispizio  sopra  lo  stemma  è  l'indicazione:  «  Se- 
conda Edizione  »].  Ne  esistono  alcune  copie  distinte  in 
carta  greve  e  con  le  incisioni  in  azzurro. 

Al  frontispizio  (p.  ni)  precede  un  rame  raffigurante  il 
trionfo  della  Secchia  [a  p-  -2  nn.  precedente  il  fronti- 
spizio è  un'  incisione  in  legno,  diversa  della  precedente  raf- 
figurante pure  il  trionfo  della  Secchia].  A  pp.  v-viii  è  la 
lettera  dedica  dello  stampatore  Soliani,  in  data  di  Modena, 


31-32   —  SECCHIA  RAPITA        —    90    —  MODENA   —    1744 

//■  8  mar^o  1^44  al  papa  Benedetto  XIV  [manca  nell' ed. 
minore];  segue  a  pp.  ix-lhi  [1-38]  la  «  Prefazione  |  Del- 
«  r  Autore  Delle  Annotazioni,  |  In  cui  si  forma  la  Storia 
«  dell'  Origine,  del  |  Lavoro,  e  delle  Stampe  |  Della  Secchia 
«  Rapita,  I  E  Si  Dà  Piena  Contezza  |  Della  Presente  Edi- 
«  zione  »;  segue  a  pp.  liv-lx  [39-44]  il  «  Catalogo  | 
«  Delle  Edizioni  Della  Secchia  |  Pervenute  A  Mia  Noti- 
«  zia  I  Con  alcune  Riflessioni  sopra  le  più  considerabili 
«  delle  I  medesime.  »  Rame  fuori  testo  [p.  46]  raffigurante 
il  ritratto  del  Tassoni.  Vien  quindi  a  pp.  1-60  [47-94] 
la  «  Vita  i  Di  Alessandro  ]  Tassoni  |  Scritta  Dal  Signor 
«  Proposto  I  Lodovico  Antonio  |  Muratori  |  Bibliotecario  Di 
«  Sua  Altezza  Serenissima  »  [fuori  lesto,  con  l'intestazione 
«  Dopo  la  Pagina  94  »  sono  inserite  due  pagine  contenenti 
una  «  Appendice  |  Alla  Vita  Di  Alessandro  Tassoni  |  Scritta 
«  dal  Signor  Muratori  »  ].  Seguono  a  pp.  61-64  [95"98] 
quattro  sonetti  encomiativi,  cioè:  1°  «  Del  Signor  Dottore 
a  Bernardino  Belletti  Lettore  pubblico  di  Teologia  Morale 
«  neir  Università  di  Modena  »  Com  :  Torna  a  farsi  veder 
sempre  più  beila:  2°  «  Del  Signor  Conte  Galeazzo  Fon- 
«  tana  Patrizio  Modenese  »  Com  :  Di  nuovo  ecco  il  Tassoni 
i  suoi  guerrieri:  3°  «  Del  Signor  Giambattista  Vicini  Pro- 
«  fessore  di  Poesia  Italiana  nel  Collegio  de' Nobili  di  Mo- 
«  dena  »  Com:  Se  'l  sovrano  Cantar  del  Sir  d'Anglante: 
4°  «  Del  Signor  Giulio  Cesare  Tassoni  Patrizio  Modenese  » 
Com.  :  S' io  canto  te,  forse  parrà  eh'  io  cante.  E  quindi 
fuori  testo  la  «  Tavola  genealogica  della  Casa  Tassoni  di 
(1  Modena  »  Segue:  a  pp.  65-66  [99-100]  la  «  Lettera  de- 
«  dicatoria  a  Madama  di  Bonoglio  premessa  al  Poema 
«  della  Secchia  nella  prima  edizione  fatta  in  Parigi  nel- 
«  l'anno  1622,  la  quale  viene  qui  ristampata  colla  stessa 
«  ortografìa  d'allora  »:  a  p.  67  [loi]  è  un' «  Altra  lettera 
«  dedicatoria  tolta  dalla  seconda  edizione  della  Secchia  fatta 
«  in  Parigi  nell'anno  1622,  e  ristampata  anche  in  Venezia 
«  colla  stessa  falsa  data  di  Parigi  »  ;  a  pp.  68-69  [  102]  segue: 
«  Nell'una  e  nell'altra  edizione  di  Parigi  dell'anno  1622 
«  evvi  la  seguente  lettera,  ma  con  qualche  Varietà,  A  chi 


31-32    —  SECCHIA   RAPITA        —    9I     —  MODENA  —   I744 

«  legge  »:  a  pp.  69-76  [103-109]:  «  Lettera  Dedicatoria 
«  all'edizione  della  Secchia  fatta  in  Ronciglione  (cioè  in 
«  Roma  per  Gio.  Battista  Brogiotti)  nell'anno  1024  » 
(è  la  lettera  del  Brugiotti  a  D.  Antonio  Barberini,  nipote 
di  papa  Urbano  viii);  a  pp.  77-88  [109-uo]  «  A  chi  legge: 
«  Stampata  nella  detta  edizione  di  Ronciglione  dell'anno 
«  1624,  ed  in  quella  di  Venezia  del  1625  presso  Giacomo 
«  Sarzina,  e  del  1630  per  lo  Scaglia,  e  nelle  altre  Stampe 
«  posteriori  »;  a  p.  79  [1 1 1]  :  «  Lettera  a' lettori  che  è  nella 
«  edizione  dela  Secchia  fatta  in  Venezia  dell'  anno  1Ó30,  1637 
«  e  nelle  altre  susseguenti.  Paulino  Castelvecchio  a' Lettori  »; 
a  pp.  So-89  [112-119]:  «  Riflessioni  sopra  il  Poema  della 
«  Secchia  Rapita  premesse  alla  traduzione  che  ne  fece'  in 
a  idioma  francese  Pietro  Perrault,  e  che  stampò  in  Pa- 
«  rigi  nell'anno  1604,  e  ristampò  poscia  nel  1678  presso 
«  Guillaume  de  Luyne  et  Jean  Baptiste  Coignard  »;  a 
p.  89  [120]:  «  Invocazione  del  Sig.  Despreaux  Nicola  Boelò 
«  nel  Canto  iv  v.  53  del  Lutrin.  in  proposito  della  Secchia 
«  Rapita^  che  a  lui  somministrò  l'idea  dal  suo  Poema  », 
cui  segue  la  riduzione  che  ne  fece  in  un'  ottava  il  Sig.  Giam- 
battista Vicini;  a  p.  90  [121]:  «  Varia  Lezione  De' Fronti- 
«  spizi  »:  a  pp.  91-92  [122]:  «  Gaspare  Salviani  Ai  Lettori  »; 
a  p.  92:  «  Mostra  del  carattere  di  Alessandro  Tassoni  tratto 
<i  dall'  Originale  a  penna  delle  Dichiarazioni  da  lui  fatte 
«  sotto  nome  di  Gaspare  Salviani  alla  Secchia  Rapita^ 
«  colla  prima  Stanza  e  coi  primi  quattro  versi  della  se- 
te conda  del  canto  secondo  dell'  Oceano,  il  quale  Originale 
«  conservasi  in  Ravenna  presso  il  Sig.  Abate  Tommaso 
«  Barbucchielli.  »  [manca] 

A  pp.  1-424  [125-477]  è  il  testo  della  Secchia  con  le  va- 
rietà di  lezione  e  le  note  disposte  ottava  per  ottava.  Nel- 
r  ediz  in  4*^  a  ciascun  canto  precede  fuori  testo  un  rame  il- 
lustrativo, in  quella  in  ottavo,  precede,  intercalata  nel  testo, 
a  ciascun  canto  un'incisione"  in  legno.  Oltre  queste  tavole, 
nell'edizione  in  quarto  sono  inserite  fuori  testo  le  altre 
che  seguono:  Nel  canto  111  il  Carroccio  de' Modenesi;  alla 
fine  dello  stesso  canto  n\  una  grande  «  Tavola  Geografica 


31-32    —   SECCHIA  RAPITA       92    —  MODENA    —    I744 

a  del  Modanese,  per  l' intelligenza  della  Secchia  Rapita  di 
«  Alessandro  Tassoni,  descritta  da  Domenico  Vandelli, 
«  professore  delle  Matematiche  nell'  Università  di  Modena  »; 
alla  fine  del  canto  viii  un'  altra  grande  «  Tavola  Geografica 
ff  del  Padovano  e  Romagna  per  l' intelligenza  della  Secchia 
«  Rapita  di  Alessandro  Tassoni,  descritta  da  Domenico 
a  Vandelli  professore  delle  Matematiche  nelT  Università  di 
«t  Modena  »  ;  e  da  ultimo  alla  fine  del  canto  xii  è  inse- 
rita una  grande  tavola  contenente  la  «  Spezie  o  Mostra 
«  del  carattere  di  Alessandro  Tassoni  tratto  dall' Originale 
«  suo  Manuscritto  della  Secchia,  il  quale  si  conserva  nel- 
«  l'Archivio  del  Pubblico  della  Città  di  Modana  ».  — 
A  pp.  425-448  [478-484]  è  il  «  Primo  Canto  |  Dell'  Oceano  | 
«  Del  Medesimo  Autore.  |  Con  la  copia  d' una  Lettera 
«  scritta  ad  un  |  Amico  sopra  la  materia  |  del  Mondo 
a  Nuovo  ».  Finiscono  il  volume:  pp.  449-460  [485-490] 
un  «  Indice  geografico  delle  Città,  Luoghi  ecc.  contenuti 
«  nei  Poema  della  Secchia  Rapita,  e  nelle  Annotazioni; 
pp.  4Ó 1-474  [490-507]  una  <i  Tavola  delle  cose  nota- 
bili »;  pp.  475-489  un  cf  Indice  degli  Autori,  o  dei  Libri 
«  nominati  o  riferiti  nel  Poema  e  nelle  Annotazioni, 
«  collo  scoprimento  di  alcuni  di  essi  nascosti  sotto  nomi 
«  annonimi  (sic!),  finti  o  anagramatici,  »  [fuso  con  la 
tavola  precedende].  In  fondo  all'edizione  in  quarto  è 
r  «  Indice  degli  errori  incorsi  nella  Stampa  »  e  il  per- 
«  messo  di  stampa:  Die  24  Maii  iy42.  Imprimatur. 
Fr.  Carolus  Hyacintìnis  BelUardi  Sacrae  Theologiae  Ma- 
gister,  et  Vicarius  Generalis  Sancti  officii  Mutinae.  — 
Vidit  Borsius  Comes  Santagata  ;  a  p.  508  invece  dell' ediz. 
in  ottavo  è  un  «  Catalogo  degli  Accademici  Lincei.  » 

A  ragione  il  Tiraboschi,  Bibliot.  Mod.,  V.  204  la  dice 
«  edizione  per  ogni  riguardo  magnifica  e  da  anteporsi  a 
«  tutte  le  altre  annoverate  finora  »  e  a  tutte  quelle,  ga- 
giungo  io,  che  uscirono  poi. 


33  —  secchia  rapita        —  93  —  venezia  —   i747 

33  Venezia,  Bettinelli  1747 

«  La  !  Secchia  \  Rapita,  \  Poema  Eroicomico  1 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni,  |  Colle  Dichiarationi  | 
«  Di  Gaspare  Salviani  |  Romano,  |  E  le  Anno- 
«  tazioni  del  Dottor  |  Pellegrino  Rossi  |  Mode- 
«  nese,  |  Rivedute,  e  Ampliate.  |  [Stemma]  \e- 
«  nezia,  |  MDCCXLVII.  |  Presso  Giuseppe  Betti- 
«  nelli  1  Con  Licenza  De'  Superiori,  e  Privilegio.  » 

Di  pag.  i6  nn  -f"  lvi  -f-  495  +  13  carte  fuori  testo, 
contenenti  la  prima  il  ritratto  del  Tassoni,  le  altre  gros- 
solane illustrazioni  alla  Secchia^  una  per  canto.  Sono 
le  stesse  incisioni  che  compaiono  nelT  ediz.  del  1739  (cfr. 
n,  28),  della  quale  la  presente  ediz.  è  una  ristampa.  Il 
frontispizio  è  in  nero  e  in  rosso.  In-8  (cm.   17,6   X    ''52.) 

A  pp.  3-5  nn.  è  la  Prefazione  dello  Stampatore  a  chi 
leggerà,  la  stessa  che  nell' ediz.  del  1739;  quindi  a  pp  6-8 
nn.  un'  altra  prefazione  senza  sottoscrizione  alcuna,  che 
altro  non  è  che  la  solita  del  Tassoni  «  A  chi  legge  »; 
poi  a  pp.  9-1 1  nn.  è  la  notizia  del  Tassoni  tratta  dal 
Crescimbeni;  e  v' è  di  nuovo  (pp.  12-15  ""•)  ^'  "  Giu- 
«  dizio  del  Giornalista  di  Venezia  intorno  alle  Anno- 
«  tazioni  del  Sig.  Dottor  Pellegrino  Rossi  nel  Foglietto 
«  n.  13  »:  questo  giudizio  per  altro,  favorevole,  com'è 
naturale,  si  riferisce  alle  Annota:{ìoni  quali  furono  pubbli- 
cate la  prima  volta  nel  1738  a  Piacenza  dal  Giacopazzi: 
da  ultimo  a  p  16  nn.  è  la  licenza  di  stampa  in  data  del 
19  maggio  1742  e  firmata  da  Z.  Alvise  Mocenigo  Reff. 
—  Zuane  Qiierini  Proc.  Reff.  —  Agostin  Bianchi  Seg  — 
A  pp.  i-Lvi  è  la  vita  del  Tassoni  scritta  dal  Muratori  con- 
forme r  ediz.  del  1739,  senza  tener  conto  delle  aggiunte 
che  il  Muratori  vi  fece  per  le  due  edizioni  del  Soliani  del 


34     ~     SECCHIA    RAPITA  —    94    —  PARIGI    —     1759 

1744.  —  ^  PP-  '"432  è  il  lesto  della  Secchia  con  le  note 
del  Salviani  e  del  Rossi  inserite  immediatamente  dopo  la 
stanza  cui  si  riferiscono;  quindi  a  pp.  433-462  è  il  primo 
canto  dell'  Oceano  e  la  prima  ottava  del  secondo,  pre- 
messa (pp.  433-436)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  materia 
del  Mondo  Nuovo;  notevole  che  la  mezza  ottava  del  se- 
condo canto,  che  compare  la  prima  volta  nelle  edizioni 
modenesi  del  1744  e  quindi  in  tutte  le  successive,  qui  non 
sia  stata  aggiunta.  Seguono  (pp.  463-480)  le  «  Varie  lezioni  | 
De  due  Manuscritli  Originali:  |  L'Uno  |  Della  Biblioteca  | 
Estense;  |  E  L'altro  |  De' Conservatori  |  Della  Comunità  di 
Modena.  »  Terminano  il  volume  1'  «  Indice  delle  cose  No- 
tabili y>  (pp.  481-488),  la  nota  degli  errori  incorsi  nella 
stampa  (  p.  481)  e  un  elenco  di  «  Libri  da  Giuseppe  Bet- 
tinelli Stampati  e  che  si  ritrova  avere  il  presente  anno 
1747  >■>.  Da  tale  elenco  rileviamo  che  di  questa  nuova 
edizione  della  Secchia,  oltre  gli  esemplari  in  carta  comune 
che  costavano  L.  5,  ve  n'erano  in  carta  fina  al  prezzo 
di  L.  G. 

34  Parigi,  Le  Prieur,  1759 

«  Le  Seau  enlevé  trad,  en  Francois  [par  de 
«  Cì':dors]  avec  le  texte  italieii  —  Paris,  Le 
«  Prieur,   1759  —  3  voi.  pet.  in    12  ». 

Conosco  questa  edizione  solo  per  la  citazione  del  Graesse 
e  del  Brunet. 

35  Genève  1760 

«  Essai  du  premier  Chant  du  Seau  enlevé, 
«  poeme  héroicomique  du  Tassoni.  Traduit  en 
«  vers  francois  par  J.  A.  Comparet.  Genève  1760  » . 


36    —    SECCHIA    RAPITA  —    95    —  VENEZIA    —     I763 

L'unica  versione  francese  conosciuta  dal  Comparet  è 
quella  del  1678  (cfr.  n.  i8j  ed  è  da  lui  giudicata  nìolto 
sfavorevolmente:  «  Depuis  le  commencement  Jusqu' à  la 
fin,  tout  y  est  froid,  tout  y  est  insipide.   » 

36  Venezia,  Bettinelli  1763 

«  La  I  Secchia  \  rapita,  \  poema  eroicomico  \ 
«  di  I  Ai^EssANDRo  Tassoni,  |  Colle  Dichiarazioni  | 
«  di  Gaspare  Salviani  \  Romano,  |  E  le  Annota- 
«  zioni  del  Dottor  |  Pellegrino  Rossi  |  Modenese,  | 
«  Rivedute,  e  Ampliate  |  Venezia,  ]  MDCCLXIIl. 
«  Presso  Giuseppe  Bettinelli.  |  Con  licenza  de'  su- 
«  periori,  e  Privilegio.  » 

Di  pp.  16  nn.  +  XXXVIII  +  488;  in-8. 
Nuova  ristampa  dell' ediz.    descritta  al  n.    33;    ma    col 
frontispizio  tutto  in  nero  e  senza  le  incisioni. 

37  Parma,  Borsi  1765 

«  La  I  Secchia  |  Rapita  \  Poeta  Eroicomico  \ 
«  Di  Alessandro  |  Tassoni  Patrizio  Modenese.  | 
«  Colla  varia  Lezione  degli  Originali  |  Mano- 
«  scritti,  e  delle  Edizioni  |  seguite  vivente  l'Au- 
«  tore.  I  [Stemma]  In  Parma  MDCCLXV.  |  Per 
«  li  Fratelli  Borsi.  |  Con  licenza  de' Superiori:  » 

Di  pp.  311  ;  in-i2  (cm.   14,  5   X  9)- 

A  p.  2  è  una  rozza  incisione  allegorica;  a  p.  3  il  fron- 
tispizio riferito,  quindi  a  pp.  5-6  una  breve  prefazione 
dell'editore  a  chi  legge.  Segue  (pp.  7-290)  il  testo  della 
Secchia  con  le  varietà  di  lezione    inserite    subito    dopo    la 


37  ~~    SECCHIA  RAPITA  —    9Ó    —  PARIGI    —    I776 

Stanza  cui  si  riferiscono;  non  vi  sono  note.  Termina  il 
volume  (pp.  29 1-3 II)  il  primo  canto  dell'  Oceano  e  l'ot- 
tava e  mezzo  del  secondo  canto.  Come  mancano  le  pre- 
fazioni del  Tassoni  alla  Secchia,  cosi  all'  Oceano  non  è 
premessa  la  lettera  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 

38  Parigi,  Prault  e  Durano  1766 

«  La  !  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Tomo  Primo  ||  Tomo 
«  Secondo  |ì  [Stemma  diverso  nei  due  tomi]  In 
«  Parigi  I  Appresso  Lorenzo  Prault  |  e  Pietro 
«  Durand  |  M.DCC.LXVI.  » 

Tomo  I.  Di  pp.  4  nn.  -f-  cviii  +  128  -\-  4  incisioni 
fuori  testo  in  principio  di  ciascuno  dei  4  canti  della  Secchia 
compresi  in  questo  volume.  —  Tomo  11.  Di  pp.  250  -f-  8 
incisioni  fuori  testo^  una  per  ciascuno  degli  altri  otto  canti 
del  poema.  In-4;  il  Graesse  cita  anche  un' ediz.  in-8,  che 
io  non  ho  visto. 

Tomo  1  :  A  p.  3  nn.  è  un'incisione  raffigurante  un  tu- 
mulo sepolcrale  con  sopra  un'iscrizione:  «  Margaritae 
Thornburgh  |  Uxori  tenerae,  |  Piae  Matri  j  ecc.  ecc.  ecc.  \ 
D.  D.  D  I  G.  Conti  Conjux  |  Aeternae  Fidei,  grati  Animi 
et  Amicitiae  |  Monimentum.  »  A  pp.  i-lxxxviii  è  la  «  Vita  | 
di  )  Alessandro  Tassoni  |  Scritta  |  da  |  Lodovico  Antonio 
Muratori  «  ;  in  testa  alla  p.  1  è  un  medaglione  col  ritratto 
del  Tassoni  e  sotto  il  noto  distico  :  Dextera  cur  Ficum  ecc. 
seguono  a  pp.  lxxxix-ciii  le  ■(  Riflessioni  |  Di  Pietro  Perrault.  | 
Sopra  il  Poema  della  Secchia  Rapita  »;  poi  a  pp  civ-cvi 
la  prefazione  del  Tassoni  «  A  chi  legge  »  comparsa  nel- 
r  ediz.  di  Ronciglione  del  1624  sotto  il  nome  accademico 
di  Bisquadro  ;  quindi  a  pp  cvi-cvm  la  lettera  dedicatoria 
in  francese  «  A  Madame  de  Bonnoeil  »  comparsa  nella 
prima  ediz.  parigina  del  1622:  a  proposito  di  questa  let- 
tera   r  editore    annota  ;    «    On    est    étonné    que   le  célèbre 


37    —    SECCHIA    RAPITA  97    —  PARIGI    —     1766 

M.  Muratori  ait  mis  à  la  téte  de  son  lìdition  in-4"  de  la 
Secchia  Rapita,  cette  Epìtre  dédicatoire,  dont  le  stile  est 
aussi  barbare,  que  les  pensées  en  sont  triviales.  L'Éditeur, 
en  voulant  le  condamner,  l'a  imité;on  en  devinera  aisé- 
ment  la  raison.  »  —  A  pp.  1-98  sono  i  primi  quattro 
canti  della  Secchia:  in  capo  a  ciascun  canto,  l'ottava 
del  canonico  Albertino  Barisoni  contenente  l' argomento 
del  canto  stesso  è  racchiusa  entro  un  motivo  ornamen- 
tale, e  medesimamente  un'incisione  è  alla  line  del  canto 
tutte  le  volte  che  lo  spazio  lo  permetta;  allo  stesso  modo 
un'incisione  a  pagina  intera  occupa  le  pp.  46  e  74  che 
sarebbero  restate  bianche.  —  Segue  a  pp.  99-100  la 
«  Prefazione  |  di  |  Alessandro  Tassoni,  |  Alle  dichiarazioni 
da  lui  fatte  alla  Secchia,  sotto  [  il  finto  nome  |  Di  ]  Ga- 
spare Salviani  «  e  a  pp  121-128  le  dichiarazioni  ai  primi 
quattro  canti. 

Tomo  II:  A  pp.  1-205  sono  i  restanti  otto  canti  della 
Secchia  (un'incisione  a  pagina  intera  occupa  la  p.  24  che 
sarebbe  rimasta  bianca);  seguono  a  pp.  206-239  '^  D'~ 
chiarazioni  pei  canti  v-xii;  a  p.  239  è  pure  1' «  Approva- 
zione »  del  Floncel.  Merita  d' essere  riportata  integral- 
mente*: 

«  Approvazione 


Dall'  Illustrissimo  Signor  Alberto  Francesco  Floncel, 
Avvocato  al  Parlamento  di  Parigi,  Censore  Reale,  Pa- 
store Arcade,  ed  ascritto  a  XXIII.  delle  più  rinomate 
Accademie  d"  Italia,  altrevolte  Alinistro  di  Stato  del  Prin- 
cipato di  Monaco,  in  quel  tempo  inviato  al  Re  di  Sardegna, 
ed  air  Infante  Don  Carlo,  e  dopo  primo  Segretario  degli 
Affari  stranieri,  sotto  il  ministero  del  Signor  Ameloi,  e 
del  Signor  Marchese  d'  Argenson. 

Ho  letto  per  ordine  di  sua  eccellezza  il  Signor  Vice- 
Cancelliere  il  Ms  della  Secchia  Rapita  del  Tassoni,  messo 
in  sesto  dal  Signor  Conti,  Professore  nella  Scuola  Regia 
Militare.  Le  copiose  ed  erudite  note  che  lo  accompagnano. 

Rossi.  7 


39    —    SECCHIA    RAPITA  •    -     q8    —  MODENA    —    1767 

la  sperimentata  perizia  dell'editore,  e  gl'intagli  de' quali 
questa  ristampa  sarà  arricchita,  daranno  un  nuovo  lustro 
a  questo  celebre  Poema,  di  cui  avendone  il  Pontefice  Be- 
nedetto XIV,  altrevolte  accettata  la  dedica,  mi  persuade 
non  contener  nulla  che  ne  possa  impedir  la  stampa. 

Parigi  a  di   17  Ottob.   1765. 

Floncel  » 

A  p.  240  è  una  tavola  degli  «  Errori  Scorsi  nella 
stampa  »,  e  in  fondo:  «  In  Parigi,  da' Torchi  di  Prault, 
r  anno  m.dcc.lxvi  ]  Con  Permissione  e  Privilegio  del  Re.  » 

Delle  incisioni  che  adornano  questa  splendida  edizione 
della  Secchia  deve  essere  stata  fatta  una  tiratura  a  parte, 
poiché,  nel  catalogo  della  Libreria  antica  e  moderna  — 
Firenze  A.  S.  Gonneìli  —  Bollettino  Bimestrale^  Ann.  vn, 
maggio-giugno  1898,  n.  77-78  trovo  registrato  a  pp.  22-25 
sotto  il  num."  182:  «  Tassoni,  Suite  de  12  Gravures  et  14 
culs-de-lampe  pour  illustrer  la  =  Secchia  Rapita  =  par 
Gravelot.  Tiratura  a  parte  a  tutto  margine  ecc.  L.  10,00.  » 

39  Modena,  Soliani  1767 

«  Al  Trionf  \  Di  Miidnis  \  Pr'  Una  Segia  \ 
"  Tolta  I  Ai  Bidgnis  |  Poema  Ridicol  \  lYaspurtà 
«  In  Lingua  Bulgneisa  \  Da  un'  Accademich  dal 
«  Tridell.  |  [Incisione  allegorica]  In  Modna,  |  Per 
«  j'  Ered  d'  Bertelmì  Sulian  j  Stampadur  Du~ 
«  cai.  I  Con    Licenzia    di    Superiur.  |   1767.  « 

Di  pp.  8  nn.  -f-  ccxli  4'  '"  nn.   In  4. 

A  pp.  3-7  nn.  è  la  dedica  di  G.  B.  (Giuseppe  Maria 
Buini,  autore  della  versione)  in  data  di  Modena,  i*^  feb- 
braio 1767  «  All'Eccelso  e  Impareggiabil  Merito  delle  il- 
lustri   ed    antichissime    famiglie    modenesi    nominate    nel 


40    —    SECCHIA    RAPITA  —    99    PARIGI    I768 

presente  Poema  »;  a  p.  8  nn.  è  una  prolesta  del  tradut- 
tore, la  quale  merita  di  essere  riportata:  «  Nel  corso  del 
presente  Poema  ritroverà  il  Lettore  certi  termini,  che  le 
(sic!)  sembreranno  poco  puliti,  ma  bisogna  donar  tutto  al 
Dialetto  Bolognese,  che  scarso  essendo  di  termini  buoni 
bisogna  necessariamente  servirsi  di  quelli  che  dà  la  lingua, 
e  particolarmente  per  necessità  di  Rime.  Cosi  pure  incon- 
trandosi in  parole,  che  abbiano  del  Gentilesimo.,  si  ricorda  a 
tutti  che  chi  ha  scritto  è  vero  Cattolico.  »  Segue  (p.  i-ccxli) 
la  versione  della  Secchia;  ciascun  canto  è  preceduto  da  una 
rozza  incisione:  un'altra  incisione  è  a  p.  i  nn.  e  rappresenta 
la  Ghirlandina  di  Modena;  a  pag,  ii  nn.  è  1'  Errata-Corrìge. 
Sul  valore  di  questa  versione  cfr.  Giorgio  Rossi,  Le  ver- 
sioni in  dialetto  bolognese  della  «  Secchia  Rapita  «  in 
Fanfulla  della  Domenica  an.  xxr,  n.  26  (25  giugno  1899), 
ed  ora  più  ampiamente  in  Studi  e  ricerche  tassoniane, 
Bologna,  Zanichelli,   1904,  pp.  255  e  segg. 

40  Parigi,  Prault  1768 

«  La  Secchia  \  Rapita  \  Di  |  Alessandro  | 
«  Tassoni  |  Arricchita  di  Annotazioni  |  Parigi  | 
«  MDCCLXVIII  I  Appresso  |  Marcello  \  Prault.  » 

Di  pp.  IV  nn.  -|-  XX  -f~  3^^  ~\-  •  ""••  i"  '2- 
A  p.  II  nn.  è  il  ritratto  del  Tassoni,  e  a  p.  iii  nn.  è 
un'  incisione  col  frontispizio  riportato.  Segue  a  pp.  i-xiv 
un  «  Compendio  della  Vita  di  Alessandro  Tassoni  »  (a 
p.  xi-xii  è  riferito  il  noto  sonetto  :  «  Un  casson  d' igno- 
ranza ecc.  »  e  a  pp.  xii-xiii  la  risposta  del  Tassoni: 
«  Dunque  un  scannapedocchi  ecc.  »),  quindi  a  pp.  xiv-xx  la 
prefazione  dell'  Autore  <■<.  A  chi  legge  »  con  sotto  il  nome 
accademico  di  Bisquadro.  Wipm  poscia  a  pp.  1-300  il  testo 
della  Secchia;  a  pp.  301-303  la  «  Prefazione  |  di  |  Ales- 
sandro Tassoni  j  Alle  Dichiarazioni  da  lui  fatte  alla  Secchia, 
sotto  il  tinto  nome  |  Di  Gaspare  Salviani   »;  a  pp.  304-380 


41     —    SECCHIA    RAPITA  —     100    —  VENEZIA    —    1772 

è  il  testo  delle  Dichiarazioni;  e  da  ultimo  nella  pag.  n.  num. 
l'approvazione  per  la  stampa  del  Floncel  (in  data  Parigi, 
17  ottobre  1765,  cfr.  n.  38),  dalla  quale  risulta  che  l'ediz. 
fu  preparata  dal  Sig.  Conti  professore  nella  Scuola  Regia 
Militare. 

41  Venezia  1772 


Un'edizione  di  Venezia  del  1772  trovo  nel  «  Catalogo 
«  n.°  115  della  Libreria  Antiquaria  Carlo  Clausen — To- 
«   rino   1899,  n.°  3988  ». 

42  Londra  [Livorno,  Masi],  1779 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  di  |  Alessandro  |  Tas- 
«  SONI  I  Londra  |  1 779  |  si  vende  in  Livorno  | 
«  presso  Gio.  Tom.  Masi  e  Com.  » 

Di  pp.  XXIV  -f"  331  -f"  2  carte  fuori  testo:  nella  prima, 
circoscritto  da  fregi  allegorici  è  il  frontispizio,  nella  se- 
conda il  ritratto  del  Tassoni.  In   12  (cm.   15,5   X  8,7). 

Precede  (pp.  i-v)  una  lettera  senza  data  degli  editori 
a  Monsignore  Cristoforo  dei  Vecchi,  patrizio  sanese,  re- 
ferendario ecc,  ecc.;  viene  quindi  (  pp.  vii-xviii  )  un  «  Com- 
pendio della  Vita  di  Alessandro  Tassoni  »  ricavato  dalla 
Vita  del  Muratori  (a  p.  xv  è  riportato  il  son.  del  Frate 
da  Imola  «  Un  casson  d' ignoranza,  un  pozzo,  un'  arca  » 
e  a  p.  XVI  la  risposta  del  Tassoni:  «  Dunque  un  Scanna- 
pidocchi,  un  Patriarca  »);  e  da  ultimo  (pp.  xviii-xxiii)  è  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 
—  Da  p.  i  a  p.  303  è  il  testo  della  Secchia  senza  varianti 
o  note  di  sorta,  e  da  p.  305  a  p.  331  è  il  primo  canto 
dell'  Oceano  e  1'  ottava  e  mezzo  del  secondo    canto. 

Forma  il  voi.  xxix  del  Parnaso  italiano  pubblicato  in 
Livorno  dal  Masi  con  la  falsa  data  di  Londra. 


43  secchia  rapita         —    loi    amburgo  —   1781 

43  Amburgo  1781 

Versione  tedesca  delia  Secchia  dello  Schmit.  La  conosco 
solo  per  la  citazione  del  Graesse. 

44  Nizza,  Soc.  Tipografica  1785 

«  La  I  Secchia  Rapita  |  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Con  Note,  e  colle 
«  varie  Lezioni.  |  [Stemma]  In  Nizza,  |  Presso  la 
«  Società  Tipografica.  |  M.DCC.LXXXV.  |  Con 
«  permissione.  » 

Di  pp.  408;  In   12  (cm.   15,  7  X  9,5). 

A  pp.  3-6  è  un'  «  Avvercenza  »  dell'  Editore;  a  pp.  7-20 
la  Vita  di  A.  Tassoni;  a  pp.  21-342  il  testo  della  Secchia 
con  le  note  ai!a  fine  di  ciascun  canto  (le  note  sono  tratte 
da  quelle  di  Gaspare  Salviani  e  di  Pellegrino  Rossi);  a 
pp.  343-370  le  Varie  lezioni;  a  pp.  371-401  i  «  Canti  due 
Dell'  I  Oceano  »,  cioè  il  primo  canto  e  l'ottava  e  mezzo 
del  secondo  (manca  la  solita  lettera  all' amico);  a  pp.  403- 
407  sono  «  Sonetti  |  di  Alessandro  |  Tassoni  »  cioè:  T  ■<  So- 
netto. I  Già  stampato  sotto  nome  del  Padre  Livio  |  contro 
il  Tassoni  »  :  Un  casson  d'  ignoran:;a,  un  po^'^o,  un'  arca 
(p.  405);  2°  a  Sonetto.  I  Risposta  del  Tassoni  al  Sonetto 
antecedente.  »  :  Dunque  un  scannapidocchi,  un  Patriarca 
(p.  406);  3°  «  Sonetto.  I  Ritratto  d'un  vecchio  Avaro  »: 
Qiiesta  Mummia  col  jìato^    in    cui    Natura    (  p.  407).    — 

A  p.  408  è  la    licenza    di    stampa    {Reimprimatur )    in 

data:  Nizza,   io  Aprile   1785. 

45  Orleans,  Jacob  1786 

»  La\  Secchia  Rapita,  \  Poema  Eroicomico,  \ 
«  di    Alessandro   |    Tassonl   |   [Stemma]   In   Or- 


46    —    SECCHIA    RAPITA  102    —  VENEZIA    —    I788 

«  leans,  |  Nella  Stamperia  di  C.  A.  I.  Jacob,  |  Pri- 

«  mogeiiito,  nella  strada  di  Burgogna.  |  E  si  vende 

«  alia   continuazione  della   Raccolta  |  di  Cazin.  | 

«  M.ncc.Lxxxvi,  I  Con  Licenza  E  Privilegio.  » 

Di  pp.  6  nn.  -f-  261  ;  in   12  (cm.   12,  2  X  7,  7). 

A  pp.  3  nn.  è  un  rame  allegorico  con  la  scritta:  «  La  | 
Secchia  Rapita  |  Poema  Eroicomico  |  Di  Alessandro  |  Tas- 
soni »,  e  sotto:  «  A  Paris  (  mdcclxxxvi.  (  Edition  de  Cazin 
Rue  des  Ma9ons,  N."  31.  »  —  A  pp.  i  —  232  è  il  poema 
della  Secchia  senza  note,  né  varietà  di  lezione;  a  pp.  233- 
261  è  il  primo  canto  dell'Oceano  e  l'ottava  e  mezzo  del 
secondo,  premessa  (pp.  235-239)  la  lettera  a  un  amico  so- 
pra la  materia  del  Mondo  Nuovo. 

46  Venezia,  Zatta  1788 

«  La  Secchia  \  Rapita  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  In  Venezia,  mdcclxxxviii  |  Appresso  An- 
«  tonio  Zatta  e  figli  |  Con  licenza  de'  Superiori  e 
«  Privilegio.  » 

Di  pp.  8.  nn.  +  300;  in   12. 

A  p.  nn.  3  è  una  «  Nota  storica  intorno  ad  Alessandro 
Tassoni  »  ;  a  pp.  nn,  4-6  una  «  Nota  critica  »  ;  a  p.  nn.  7 
è  l'indice;  a  p.  nn  8  la  licenza  di  stampa.  Quindi  a  pp. 
1-299  ^  '^  testo  della  Secchia,  senza  note,  e  a  p.  300 
r  elenco  di  «  Alcuni  libri  »  vendibili  presso  la  libreria 
Zaita. 

47  Dresda,   Walther  1794 

«  La  I  Secchia  Rapita,  |  Poema  Eroico- 
«  mica  j  Di   |    Aless.    Tassoni    |     [Incisione]   In 


48    SECCHIA    RAPITA  IO3     PARIGI    —     179^ 

«  Dresda,    1794.    |   Appresso    gli    Fratelli    Wal- 
«  ther.  » 

Di  pp.  Lx-290.  In   12. 

A  pp.  iii-Lx  è  1"  «  Estratto  della  vita  di  Aless.  Tassoni 
scritta  da  Lod.  Ant.  Muratori  »;  quindi  a  pp.  1-290  è  il 
testo  della  Secchia  con  brevi  e  rare  note  a  pie  di  pagina. 

48  Parigi,  Didot  1796 

«  Le  Seau  Enlevé,  \  Poeme  Heroì-comìque,  \ 
«  Imité  Du  Tassoni.  |  Par  Auguste  C***.  |  Sui  vi 
«  D'  Un  Choix  Des  Stances  Les  |  Plus  Interes- 
«  santes  De  L'  Auteur  |  Italien,  |  Et  De  Quelques 
«  Poésies,  I  \  motto:  Il  valoit  mieux  qu' il  restàt 
«  à  sa  place,  1  Chant  V.  Dernier  versj  |  A  Pa- 
«  ris,  I  De  r  Imprimerle  de  P.  Didot  l'Aìné.  |  L'An 
«  IV  De  la  République.  |   1796.  » 

Di  pp.  IV  nn.  +  239.  In  8. 

A  pp.  I  •  18  è  la  prefazione  dell'imitatore  Aug.  C.  Creuzé; 
a  pp.  19- 178  l'imitazione  della  Secchia  ridotta  a  dieci 
canti;  seguono  a  pp.  179-204  le  stanze  scelte,  quindi  a 
pp.  205-217  l'episodio  d' Endimione  con  la  versione  lette- 
rale a  fianco;  da  ultimo  a  pp.  217-236  sono  «  Poésies  di- 
verses  »  e  a  pp.  237-239  1'  indice. 

Ne  uscì  pure  a  Parigi  nel  1800  una  seconda  edizione, 
citata  dal  Brunet  e  dal  Graesse.  (cfr.  n.°  51). 

49  Venezia,  Zatta  1797 

<•  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Di  |  Alessandro 
«    Tassoni    |    Venezia    1    MDCCXCVII.    1    Presso 


50    —    SECCHIA    RAPITA  —     IO4    —  VENEZIA    —    1797 

«  Antonio  Zatta  Q.m  Giacomo  |  Con    Approva- 
«  zione.   " 

Di  pp.  240.  In   12  i^r.  (cm.   18  '^x  g,  8). 

A  p.  3  sono  «  Notizie  storiche  di  Alessandro  Tassoni  »; 
a  pp.  4-6  sonvi  «  Notizie  critiche  »  ;  a  p.  7  l'indice;  a  p. 
8  la  licenza  di  stampa  dei  Riformatori  dello  Studio  di  Pa- 
dova (Giacomo  Nani  Kav.  Rif.  ;  Pietro  Zen  Rif.  ;  Francesco 
Pesaro  Kav.  Proc.  Rif.;  Marcantonio  Sanfermo  Segr.)  in 
data  29  giugno  1793.  Segue  a  pp.  9-233  il  testo  della  Sec- 
chia senza  note,  e  a  pp.  234-240  1'  elenco  di  «  Alcuni  li- 
bri I  Che  si  trovano  vendibili  al  Negozio  di  Anto-|nio  Zatta. 
Oltre  quelli  che  si  ritrovano  |  nel  suo  Catalogo  Generale  ». 

50  Venezia,  Valle  1797 

«  Secchia  Rapita  \  Dì  Alessandro  |  Tassoni  | 
«  [Ritratto  del  Tassoni]  \'enezia  MDCCXCVII  | 
«  Presso  Sebastian  Valle.  >> 

Di  pp.  vili  +  303;  vi  è  una  piccola  incisione  in  rame 
in  testa  a  ciascun  canto.  In  8  picc.  (cm.   15,  5   X  io,  2). 

A  p.  I  è  il  titolo  generale  della  collezione  cui  il  volume 
appartiene:  «  Parnaso  Italiano  [  Ovvero  |  Raccolta  de'  Poeti  [ 
Classici  Italiani  |  D'  ogni  genere  d'  ogni  età  d'  ogni  metro 
e  del  I  più  scelto  tra  gli  ottimi,  diligentemente  ri-  |  veduti 
sugli  originali  più  accreditati,  e  ador-  |  nati  di  ligure  in 
rame.  |  Tomo  xxxiv  »;  a  p.  11  è  il  motto  della  Collezione; 
tre  versi  del  primo  Trionfo  d'Amore  del  Petrarca;  a  p.  iv 
è  il  motto  del  volume,  tratto  dal  e.  v  della  Secchia;  a  pp. 
v-vii  è  la  prefazione  dell'editore:  «  A' suoi  amici  |  Andrea 
Rubbi  «  ;  a  p.  viii  è  la  licenza  di  stampa  dei  Riformatori 
dello  studio  di  PAdova,  in  data  31  marzo  1797.  —  Quindi 
a  pp.  1-299  ^  il  testo  della  Secchia  senza  note;  a  p.  300 
sono  «  Notizie  storiche  di  Alessandro  Tassoni  »;  a  pp. 
301-303  «  Notizie  critiche  ». 


51  —  secchia  rapita       —   1 05  —  parigi  —  180o 

51  Parigi,  Didot  1800 

Cfr.  n°  48:  Paris,  Didot,   1796. 

E  la  seconda  edizione  della  imitazione  di  Aug.  C.  Creuzé. 
Conosco  questa  ristampa  solo  attraverso  la  citazione  del 
Brunei  e  del  Graesse. 

52  Milano,  Tip.   Classici  1806 

«  La  I  Secchia  Rapita  j  Poema  Eroicomico  \ 
«  di  Alessandro  TassOìNi  j  Con  la  vita  e  con  le 
«  note  I  Compilate  |  da  Robustiano  Gironi  |  Mi- 
«  lano  I  Dalla  Società  7'ipografica  de'  Classici  Ita- 
«  liani,  I  Contrada  di  S.  Margherita,  n.°  11  18  [ 
«  Anno   1 806.  •> 

Di  pp.  XXXVI  +  334;  precede  un  rame  col  ritratto  del 
Tassoni.  In  8  gr.  (cm.  22  X   13,  5). 

A  p.  Ili  è  una  breve  avvertenza  degli  Editori  Giu- 
sti, Ferrarlo  e  C^  al  lettore;  a  pp  v-xxxiv  è  la  Vita  di 
A.  Tassoni  compilata  da  R.  Gironi;  quindi  a  pp.  1-305 
è  il  testo  della  Secchia  con  le  note  e  le  varie  lezioni  in 
fondo  a  ciascun  canto,  cui  segue  a  pp.  307-333  il  primo 
canto  dell' Oc^iT^o  e  r  ottava  e  mezzo  del  secondo  canto, 
premessa  (pp  307-311)  la  lettera  a  un  amico  sulla  materia 
del    Mondo  Nuovo;  a   p.  334  è  l'Errata-corrige. 

53  Pisa.  Società  Letteraria  1811 

«  La  I  Secchia  \  Rapita  \  Di  Alessandro  7\a.s- 
«  SONI  I  {Ritratto  del  Tassoni]  Pisa  |  Dalla  'l'ipo- 
«  grafia  \  Della  Società  Letteraiia  |  MDCCCXI.  » 

Di  pp.  4  nn.  -\-  VI  -f  303.  In  fol.  (cm.  40  x  25,  5). 
E  il  XV  volume  col  quale  si  chiude  questa  superba  col- 


54    SECCHIA    RAPITA  —    I06     —  VENEZIA     —    1813 

lezione  in  foglio  dei  Poeti  italiani,  eseguita  interamente  a 
spese  di  Giovanni  Resini.  Precede  (pp.  3-4  nn.)  «  Ai  [  Let- 
tori Benevoli  |  Giovanni  Rosini  |  Professore  di  Letteratura 
Italiana  |  Neil'  Accademia  di  Pisa  ».  A  pp.  i-vi  è  una  breve 
vita  di  A.  Tassoni,  quindi  a  pp.  1-303  il  poema  della  Sec- 
chia (tre  ottave  per  pagina)  senza  note  né  varietà  di  lezione. 


54  Venezia,  Vitarelli  1813 

«  La  I  Secchia    Rapita  |  Poema  Eroicomico 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni.  |  Edizione  ]  Formata 
«  sopra  quella   di    Soliani    |    del   1744.    |    Vene- 
«  zia  I  1813.  I  Vitarelli.  » 

Di  pp.  8  nn.  +  lxxix  +  389  -f-  una  tavola  fuori  testo 
col  ritratto  del  Tassoni.  In   12  (cm.   13  X    10). 

A  pp.  5-8  nn.  è  !'«  Avviso  |  Degli  Editori  »;  seguono  a 
pp.  i-xiv  le  «  Notizie  ]  Intorno  alla  Vita  |  Di  Alessandro 
Tassoni,  j  Del  Cav.  Girolamo  Tiraboschi  »;  quindi  a  pp. 
xv-Lxxii  la  «  Prefazione  I  Di  Giannandrea  Barotti,  |  Di- 
stesa I  Per  l'Edizione  di  Modena  |  del  1744;  I  In  Cui  Si 
Forma  La  Storia  |  Dell'  Origine,  Del  Lavoro  E  Delle  Stampe  | 
Della  Secchia  Rapita  »  ;  poi  a  pp.  lxxiii-lxxvi  la  prefazione 
«  A  chi  legge  »  che  sotto  il  nome  accademico  di  «  Il 
Bisquadro  »  il  Tassoni  premise  all'  edizione  di  Ronciglione 
del  1624,  e  a  pp.  lxxvii-lxxix  la  lettera  premessa  dal  Tas- 
soni col  nome  di  Gaspare  Salviani  alle  dichiarazioni  alla 
Secchia.  —  A  pp.  1-229  ^  il  testo  del  poema,  cui  seguono 
a  pp.  301-368  le  a  Varie  Lezioni  \  Della  |  Secchia  Rapila,  | 
Tratte  da'  Manoscritti  e  dalla  Stampe  j  che  si  allegano 
nella  Prefazione  ]  del  Barotti.  »;  a  pp.  369-388  le  «  Spie- 
gazioni I  D'Alcune  Voci  E  D'Alcuni  Passi  |  Della  |  Secchia 
Rapita.  »,  e  da  ultimo  a  p.  389  la  tavola  degli  errori  e 
delle  correzioni.  Manca  il  canto  dell'  Oceano. 


55   —  secchia  rapita        —   io7  —  pisa  —   1814 

55  Pisa,  Nistri  1814 

Non  ho  notizie  più  precise  di  questa  edizione,  che  dalle 
mie  note  compare  come  esistente  in  qualcuna  delle  bi- 
blioteche italiane  da  me  esplorate,  ma  che  non  posso  preci- 
sare a  cagione  di  un  gruppo  di  schede  andate  smarrite  ('). 

56  Venezia  1817 

Anche  per  questa  edizione  non  posso  dare  notizie  più 
precise  (-). 

57  Bologna,  Masi  1821 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  j  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  Tomo  Primo  ■  Tomo  Secondo  \\  Bologna. 
«  1821.  I  Presso  i  fratelli  Masi  ]  Con  approva- 
«  zione.  » 

Tomo  I.°  pp.  2  nn.  +  L  +  195  +  i  carta  fuori  testo 
col  ritratto  del  Tassoni  ;  tomo  II:  pp.  192.  In  12  (cm.  14,  7 
X  8,  6). 

Tomo  I.°  a  pp.  2  nn.  è  l' indicazione  «  Si  vende  in  Li- 
vorno da  Glauco  Masi  «  ;  segue  (pp  i-l)  la  «  Vita  di  Ales- 
sandro Tassoni  compilata  da  Robustiano  Gironi  »  (annota 
l'editore  a  p.  L.  n.  2:  «  Questa  vita  sta  in  fronte  all'edi- 
zione di  Pisa  dell'anno  1814,  che  ha  servito  di  testo  alla 
predente,  confrontata  però  colla  Modenese  del  1744.  ",  ma 
la  vita  compilata  da  R.  Gironi    si    trova    già  nel!'  ediz.  di 


(')  Prego  il  lettore  benevolo  a  non  voler  dimenticare  che  questa 
non  pretende  di  essere  una  bibliografia  tassoniana  compiuta;  è  un 
semplice  saggio  che  potrà  diventare  definitivo  se  gli  studiosi  vorranno 
essermi  cortesi  della  loro  collaborazione. 

(2)  \'.  noia  precedente. 


58    —    SECCHIA    RAPITA  —     1 08    —  FIRENZE    1823 

Milano  del  1806;  cfr.  n."  52);  a  pp.  1-195  sono  i  primi 
sei  canti  della  Secchia  con  le  note  in  fondo  a  ciascun 
canto.  Le  note  sono  tratte  da  quelle  del  Salviani,  del  Ba- 
roni, del  Rossi,  ora  per  intero,  ora  riassumendo. 

Tomo  IT:  a  pp.  3-192  sono  gli  altri  sei  canti  della 
Secchia  con  le  note  in  fondo  a  ciascun  canto,  come  nel 
tomo  I.  — 

58       •  Firenze  1823 


Anche  per  questa  edizione  sono  ora  nell'  impossibilità 
di  dare  notizie  più  precise  (^). 

59  Firenze,  Chiari  1824 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Con  |  Annotazioni  | 
«  E  Col  Canto  |  Dell'Oceano  |  Firenze  |  Per  Gre- 
«  gorio  Chiari  |  1 824.  » 

Di  pp.  2  nn.  +  X   -f  269;  In  8  (cm.  22,  2X13,  8). 

A  p.  I  nn.  è  il  frontispizio  riportato;  seguono  a  pp. 
I-IX  «  Notizie  intorno  alla  Vita  di  Alessandro  Tassoni  del 
Cavaliere  Girolamo  Tiraboschi  »  ;  quindi  a  pp.  1-225  ^  i^ 
testo  della  Secchia,  cui  tien  dietro  (pp.  227-250)  il  primo 
canto  dell'  Oceano  e  1'  ottava  e  mezzo  del  secondo,  pre- 
messa (pp.  227-230)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  ma- 
teria del  Mondo  Nuovo.  Terminano  il  volume  (pp.  251-269) 
le  Annotaponi  alla  Secchia  scelte  e  riassunte  per  la  ma- 
nima  parte  da  quelle  del  Salviani  e  del  Barotti. 

(')  Cfr,  p.   107,  n.   I. 


60  —  secchia  rapita        —   1 09  —  firenze  —  1825 

60  Firenze  1825 

«  La  Secchia  rapita  con  annotazioni  e  col 
•  canto  dell'Oceano,  2  voi.  Firenze,  1825  ^"  -4 
<   con  ritratto  - . 

Ho  notizia  di  questa  edizione  soltanto  dal  Catalogo 
deW  importante  raccolta  di  libri  appartenuta  al  Conte 
C"  di  C"*  in  vendita  a  pre:;:^i  d' occasione  presso  la  Li- 
breria Antiquaria  Luigi  Battistelli,  Milano  —  Catal.  Bat- 
tistelli  n.°  20  parte  iv  anno  in,  1900  —  p.   163  n.°   1962. 

Da  identificarsi  forse  con  quest'altra  ediz  d'altro  cata- 
logo: «  La  Secchia  rapita  in  32  con  ritratto.  Firenze,  1825  » 
(Libreria  Antiquaria  Angelo  Namias,  Modena  Catal.  n. 
40,  letteratura,  Parte  I,  Modena,   1900  —  p.  61   n.  997). 

61  Milano,  Fontano  1826 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  \  Alessandro 
«  Tassoni  i  Milano  |  Per  Antonio  Fontano  | 
«  M.DCCC.XXVI  .. . 

Di  pp.  XII  -F  227.  In  8. 

Fa  parte  della  «  Biblioteca  |  Portabile  ]  Latina  Italiana  1 
E  I  Francese  |  Classe  Italiana  ».  A  pp.  v-vi  è  una  breve 
avvertenza  degli  Editori,  a  pp.  vu-xii  un  compendio  della 
vita  del  Tassoni;  a  pp.  1-225  il  testo  della  Secchia  senza 
note,  e  da    ultimo  a  p.  227  1'  indice. 

62  Milano.  Soc    Tip,   Classici  Italiani  1826 

«  La  j  Secchia  Rapita  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  Milano  [  Dalla  Società  Tipografica  dei 
<■  Classici  Italiani  |  MDCCCXXVI.  -> 

Di  pp.  XX  -f-  335  4-  I  carta  fuori  lesto  col  ritratto  del 
Tassoni.  In   12  (cm.   11,  2  X  7,  5). 


63    —    SECCHIA    RAPITA  —     IlO    —  CREMONA    —    1826 

E  il  voi.  xLi  della  «  Raccolta  |  Di  \  Poeti  Classici  Ita- 
liani I  Antichi  E  Moderni  7>.  A  pp.  v-vii  è  un  «  Avverti- 
mento »  degli  editori,  nel  quale  si  dà  conto  del  modo 
col  quale  è  stata  condotta  questa  ristampa  :  le  note  e  la 
prefazione  dell'  ediz.  del  1806  in-8  sono  state  ommesse,  e 
sono  state  sostituite  le  note  dell'  edizione  Vitarelli,  Vene- 
zia, 181 3  (cfr.  n  54).  Le  varie  lezioni  invece  sono  scelte  da 
quelle  registrate  nell'edizione  Soliani,  Modena,  1744.  Se- 
guono a  pp.  viii-xx  le  «  Notizie  intorno  alla  vita  di  Ales- 
sandro Tassoni  di  Girolamo  Tiraboschi  »:  viene  quindi  a 
pp.  1-299  il  testo  della  Secchia,  e  a  pp.  301-335  le  note  e 
le  Varie  lezioni. 

63  Cremona,  De-Micheli  Bellini  1826 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  1  Di  [ 
«  Alessandro  Tassoni  |  Edizione  Stereotipa  |  Me- 
«  todo  Premiato  Con  Medaglia  D'Oro  |  Dall'  I.  R. 
«  Istituto  Italiano  Di  Scienze  |  Lettere  Ed  Arti 
«  In  Milano  |  Cremona  1  Dalla  Stamperia  e  Fon- 
«  deria  Stereotipa  |  Di  Luigi  De-Micheli  e  Ber- 
«  nardo  Bellini  |  1826.  » 

Di  pp.  221  -i-  I  carta  fuori  testo  col  ritratto  del  Tas- 
soni. In  8  (cm.    ió,5   X    10,5). 

Fa  parte  della  «  Bibliologia  classica  italiana,  ossia 
Opere  scelte  de'  Classici,  Edizione  Stereotipa,  Metodo  Pre- 
miato ecc.  ecc.  Cremona,  Dalla  Stamperia  ecc.  ecc.  1824.  » 
• —  A  pp.  5-7  è  la  dedica  «  Ai  cortesi  Associati  alla  Bi- 
bliologia classica  italiana  gli  Siereotipogratì  Bernardo  Bel- 
lini e  Luigi  De-Micheli  »,  cui  segue  (pp.  9-20)  un  ano- 
nimo «  Compendio  della  Vita  di  Alessandro  Tassoni  » 
tratto  dalla  Vita  che  ne  scrisse  il  Muratori  (a  pp.  13-140 
riportato    il    sonetto    del    Frate    da    Imola    «    Un    casson 


64    —    SECCHIA    RAPITA  —     III    LONDRA    —    1826 

d'ignoranza,  un  pozzo,  un'arca  »,  a  p.  14  la  risposta  del 
Tassoni  «  Dunque  uno  Scannapidocchi,  un  Patriarca  »,  e 
a  pp.  iG-iO  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  Materia  del 
Mondo  Nuovo).  Viene  quindi  (pp.  21-204)  '^  testo  della 
Secchia  senza  varianti  né  note,  e  termina  il  volume  (pp. 
205-221Ì  il  primo  canto  dell'Oceano  e  l'ottava  e  mezzo 
del  secondo  canto. 

64  Londra  1826 

Traduzione  inglese  dell' Atkinson.  Conosco  questa  edi- 
zione per  la  citazione  del  Graesse. 

65  Milano,  Silvestri  1828 

«  La  I  Secchia  Rapita  |  Poema  \  Di  |  Alessan- 
«  DRO    Tassoni   |    Modenese  |  {Stemma]  Milano 
«  Per  Giovanni  Silvestri  |  M.DCCC.XXVIII.   » 

Di  pp.  XVI  +  25i  -\-  I  carta  fuori  testo  col  ritratto 
del  Tassoni.  In  8  (cm.   16.5  X   10,1). 

Forma  il  voi.  219  della  «  Biblioteca  scelta  di  opere  ita- 
liane antiche  e  moderne.  »  A  pp  v-xvi  sono  't  Notizie  1  in- 
torno I  alla  vita  e  alle  opere  |  di  |  Alessandro  Tassoni  ». 
Avverte  1'  editore  (p.  v  n.)  «  Queste  notizie  sono  del  ce- 
lebre abate  cav.  Girolamo  Tiraboschi  ;  gli  Argomenti  posti 
ad  ogni  Canto  del  Poema  sono  del  Canonico  Albertino 
Barisoni,  che  fu  amico  del  Poeta;  la  ristampa  poi  di  que- 
sto volurrie  è  fatta  sopra  le  più  recenti  e  moderne  edizioni, 
e  particolarmente  su  quelle  del  Vitarelli,  Venezia,  1813,  e 
della  Società  Tipografica  de'  Classici  Italiani,  Milano, 
1820,  la  quale  certamente  pone  somma  cura  in  tutto 
quello  che  esce  dai  suoi  tipL  ».  —  A  pp.  1-225  ^  ''  testo 
della  Secchia:,  a  pp.  227-250  vi  sono  «  Note  e  Varie  Le- 
zioni ».  Le  note  sono  tratte  da  quelle  del  Salviani,  e  da 
quelle  dell'  edizione  del  Soliani  (1744)  ^  <^cl  Vitarelli  (1813), 


65    —    SECCHIA    RAPITA  —    112    —  MILANO    —    1829 

le  varietà  di  lezione  sono  le  solite  ricavate  da  mss.  e  dalle 
prime  edizioni.  A  p.  251  è  notato  che  il  volume  fu  «  Pub- 
blicato I  II  Giorno  xvi  Giugno  |  m.dccc.xxviu.  »  e  che  «  Se 
ne  sono  tirate  due  sole  copie  in  carta  turchina  di  Parma.  » 


•66  Milano,  Bettoni  1829 

«  La  i  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  1  Alessandro  Tassoni  |  Milano  |  Per  Niccolò 
«  Bettoni  i  MDCCCXXIX.  » 

Di  pp.  203  ;  in  8. 

A  pp.  3-4  è  una  breve  avvertenza  degli  editori;  a  pp. 
5-202  il  lesto  della  Secchia  senza  note;  e  da  ultimo  a  p. 
203  r  indice. 

67  Torino,  Marietti  1830 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
0  E  II  Plinio  Canto  \  Dell'  Ocemio  \  Del  Conte  | 
«  Alessandro  Tassoni  |  Modanese.  |  Torino  |  Per 
«  Giacinto  Marietti  |  Stampatore-Libraro  [  1830.  | 

Di  pp.  244;  in  8  (cm.   16  X   io). 

Forma  il  IX  volume  della  collezione  degli  «  Scrittori  | 
Italiani  |  D"  Ogni  Genere  1  Scelti  |  Ad  Uso  Massime  Della 
Gioventù.  »  —  A  pp.  3-6  è  la  prefazione  del  Tassoni,  sotto 
nome  del  Bisquadro  «  A  chi  legge  »  ;  segue  a  pp.  7-209 
il  testo  della  Secchia,  quindi  a  pp.  210-231  il  primo  canto 
dell'  Oceano  e  T  ottava  e  mezzo  del  secondo  canto,  pre- 
messa (pp.  210-214)  ^3  lettera  ad  un  amico  sulla  materia 
del  Mondo  Nuovo;  vengono  da  ultimo  a  pp.  232-243  le 
note  alla  Secchia  e  a  p.  244  l' indice. 


68  —  secchia  rapita        —   ii3  —  milano  —  1833 

68  Milano,  Bettoni  1833 

«  Scelta  I  Di  \  Poemi   Giocosi  \  Milano  |  Per 
«  Nicolò   Bettoni   e   Comp.  |  M.DCCC.XXXIII.  - 

Di  pp.  XX  +  644;  in  4. 

Costituisce  il  volume  XIX  della  «  Biblioteca  Enciclo- 
pedica Italiana  »  pubblicata  a  Milano  dal  Bettoni.  —  A  pp. 
v-xx  è  una  prefazione  degli  editori,  a  firma  Achille  Mauri, 
nella  quale  si  dà  conto  degli  intendimenti  che  hanno  pre- 
sieduto alla  raccolta  e  dei  poemi  giocosi  in  essa  compresi. 
Sono  per  ordine  i  seguenti:  1"  La  Battaglia  delle  vecchie 
con  le  giovani  di  Franco  Sacchetti,  con  note  (pp.  1-13); 
2'"  La  Gigantea  di  Benedetto  Arrighi  (pp.  14-22);  3''  La 
Nanea  e  la  Guerra  de'  Mostri  di  Antonfrancesco  Graz- 
zinl  detto  il  Lasca  (pp.  23-39);  4"  La  Rabbia  di  Macone 
di  Pietro  Strozzi  detto  il  Poeta  Sciarra  Fiorentino  (pp. 
40-41);  5°  La  Secchia  rapita  di  Alessandro  Tassoni,  con 
note  e  varietà  di  lezione  (pp.  42-120);  6°  Lo  Scherno  degli 
Dei  di  Francesco  Bracciolini  (pp.  121-203);  7°  L'  Eneide 
travestita  di  Giovanni  Battista  Lalli  (pp.  204-347J;  8°  // 
Mahnantile  racquistato  di  Lorenzo  Lippi,  con  note  (pp. 
348-509);  9*'  L' Asino  di  Carlo  Dottori,  con  note  (pp.  510- 
578);  10°  La  presa  di  Saminiato  di  Ippolito  Neri  (pp. 
579-642).  A  pp.  643-644  è  r  indice.  Il  tutto,  eccetto  la 
prefazione,  è  su  due  colonne  per  pagina. 

Il  Mauri  parla  della  Secchia  a  pp.  xiv-xv  e  osserva  più 
d'  una  cosa  acutamente.  Cosi  sotto  un  certo  rispetto  è 
nel  vero,  ed  è  nuovo,  quando  avverte  che  lo  scherzo  che 
domina  nel  poema  «  è  lo  scherzo  di  un  uomo  che  ha  già 
vedute  troppe  cose  a  questo  mondo,  e  non  le  valuta  più 
nemmcn  tanto  da  farne  la  satira,  benché  se  ne  mostri 
spesso  amareggiato  ».  E  poi  nsl  vero  assolutamente  quando 
nota:  «  Il  Voltaire  ha  avuto  gran  torto  di  porre  nell'in- 
fimo grado  un  poema  come  quello  della  Secchia,  il  quale 
per  vivezza  di  fantasia  e  franchezza  d'  eloquio  sta  sicura- 
Rossi.  8 


6g    —    SECCHIA    RAPITA  —     I  I4    —  FIRENZE    —    1834 

mente  al  primo.  Non  si  è  però  ingannato  quando  ha  posto 
il  suo  principale  interesse  nelle  allusioni  agli  uomini  e  alle 
cose,  fra  cui  il  poeta  vivea.  »  Il  testo  del  poema  va  da 
p.  42  a  p.  97;  quello  delle  note  e  delle  varietà  di  lezione 
da  p.  97  a  p.  120;  le  note  sono  tratte  compendiandole  dal- 
l'edizione curata  dal  Barotti  e  stampata  nel  1744  dal  So- 
liani;  di  varianti  sono  registrate  quelle  «  che  contengono 
qualche  notabile  diversità  d' mimagini  o  di  pensiero,  per 
rispetto  alle  quali  è  chiaro  che  V  autore  fu  indotto  alla 
variazione  da  riguardi  non  interamente  letterari.  » 


69  Firenze,  Moro  1834r 

«  La  \  Secchia  Rapita  |  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Con  |  Annotazioni  | 
«  e  col  Canto  |  Dell'  Oceano  ]  [Stemma]  Firenze  | 
«  Presso  Giacomo  .Moro.    1834.  » 

Di  pp.  303;  in   12  (cm.  12  X  7). 

A  pp.  1-14  sono  notizie  sulla  vita  di  A.  Tassoni  tratte 
dal  Tiraboschi;  segue  a  pp.  15-241  il  testo  della  Secchia; 
quindi  a  pp.  243-268  il  primo  canto  dcW  Oceano  e  l'ot- 
tava e  mezzo  del  secondo  canto,  premessa  (pp.  24:^-247) 
la  lettera  a  un  amico  sulla  materia  del  Mondo  Nuovo;  da 
ultimo  a  pp.  269-303  sonvi  le  annotazioni  tratte  per  com- 
pendio dalle  solite  del  Salviani,  del  Rossi,  del  Barotti. 

70  Bologna,  Chierici  1838 

«  La  I  Batracomiomachì  \  Vai  A  Dir  |  La 
«  Guerra  Di  Ranitcc'  \  Ciiu  I  Pondg.  j  E  La 
«  Seccia  Ruba  j  Del  Tassòn.  |  [Stemma]  Bologna 
«   1838.  I    Presso    L'Editore    Antonio    Chierici  | 


71    —    SECCHIA    RAPITA  —     II5    —  FIRENZE    —    184O 

«  Libraio    in     via    san    Mammolo     j     alla    Lira 
"  d' Apollo  » . 

Di  pp.  208  +  I  tavola  fuori  testo  ad  illustrare  un 
luogo  del  e.  VI  della  Secchia. 

Forma  il  voi.  in  della  «  Collezione  |  Di  |  Componi- 
menti Scelti  I  In  Idioma  Bolognese  ».  Precede  (pp.  5-8)  un 
«  Avvertimento  »  dell'  editore  Antonio  Chierici,  nel  quale 
egli  dà  conto  delle  ragioni  che  lo  mossero  a  riprendere  la 
collezione  lasciata  interrotta  nel  1828  al  2'  volume  dal  Masi; 
segue  (pp.  11-16)  un  «  Cenno  |  Biografico  j  Intorno  j  AI 
Longhi  ».  Vengono  quindi  i  tesii  dialettali,  cioè  da  p  17 
a  p.  47  <(  La  Batracomiomachi  »  e  (pp.  48-56)  le  «  Anno- 
tazioni »  ad  essa  relative;  poscia  da  p.  57  a  p.  206  «  La 
Séccia  Ruba  »  sino  al  sesto  canto  compreso,  al  quale  si 
arresta  la  versione.  A  terminare  il  volume  è  a  p.  207  l'in- 
dice e  a  p.  208  il  permesso  di  stampa  (Die  io  Angusti 
i8j<S.  Imprimatur  Paulus  Davalli  O.  P.  Me.  Gen.  S.  O. 
Die  ij  Augusti  iS^S.  Imprimatur.  Joseph.  C.  Passaponti 
Pro.-  Vie.  Gen.). 

Sul  valore  di  questa  versione  parziale  cfr,  i  miei  Studi 
e  Ricerche  tassoniane.,  Bologna,  Zanichelli,  1904  pp.  261-274. 

71  Firenze,  Battelli  1840 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  Arricchita  di  incisioni  in  rame  ]  \'olume 
«  unico  I  [Stemma]  Firenze  j  Presso  Spirito  Bat- 
«  telli  I  1840.  » 

Di  pp.  376  -f-  25  incisioni  fuori  testo,  cioè  il  ritratto 
del  Tassoni  e  24  rami,  2  per  canto,  illustranti  episodi  del 
poema,  più  una  grande  «  Tavola  Genealogica  de' Personaggi 
della  casa  Tassoni  di  Modena  »  pure  fuori  testo.  In-4 
(cm.  25  X   16). 


71    SECCHIA    RAPITA  —     Il6    —  FIRENZE    —    184O 

A  pp.  3-23  è  la  «  Vita  di  Alessandro  Tassoni  compi- 
lata da  Robustiano  Gironi  »:  termina  avvertendo  che 
«  l'edizione  da  noi  seguita  è  stata  la  Milanese  de' Classici 
Italiani,  sapendo  quanto  quelli  Editori  furono  esatti.  Per 
le  note,  nulla  abbiamo  aggiunto  a  quelle  che  per  cura  loro 
vi  si  leggono,  essendoci  parute  abbastanza  per  la  piena  in- 
telligenza del  testo.  »  Segue  (pp  25-304)  il  poema  della 
Secchia  con  le  note  in  fine  di  ciascun  canto;  quindi  (pp. 
305-33-,)  è  il  primo  canto  dell' Oceano  e  l'ottava  e  mezzo 
del  secondo,  premessa  (pp.  309-513)  la  lettera  a  un  amico 
sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo.  Vengono  quindi  (pp. 
337-374)  diverse  poesie  e  prose  del  Tassoni  o  a  lui  rela- 
tive, delle  quali  ecco  l'elenco:  p.  339  «  Del  Signor  Dot- 
tore Bernardino  Belletti  Lettore  Pubblico  di  Teologia  Mo- 
rale nell'Università  di  Modena:  Sonetto  «  Com.  Torna 
a  farsi  veder  sempre  piti  bella;  p.  340  «  Del  signor  Giam- 
battista Vicini  Professore  di  Poesia  Italiana  nel  Collegio 
de'  Nobili  di  Modena  :  Sonetto  »  Com.  Se  'l  sovrano  cantor 
del  sir  d'  Anglanle  ;  p.  341  «  Del  Signor  Conte  Galeazzo 
Fontana  Patrizio  Modenese:  Sonetto  »  Com.  Di  nuovo  ecco 
il  Tassoni  i  suoi  guerrieri  ;  p.  342  «  Del  Signor  Conte  Giulio 
Cesare  Tassoni  Patrizio  Modenese  :  Sonetto  »  Com.  S'io  canto 
te,  forse  parrà  eh'  io  canle  (questi  quattro  sonetti  compar- 
vero già  nelle  due  edizioni  modenesi  del  Soliani  cfr.  n.  3  1-32)  ; 
pp.  343-344  «  Lettera  dedicatoria  tolta  dalla  seconda  edi- 
zione della  Secchia  fatta  in  Parigi  nell'anno  1622  e  ri- 
stampata anche  in  Venezia  colla  stessa  falsa  data  di  Parigi  » 
(è  la  lettera  in  nome  deli'  editore  D[u]  B[ray]  a  Madama 
di  Bonoglio  che  com  :  Già  mesi  sono  mi  fu  confidata  in 
Italia  ecc.:  cfr.  n.  1-3,  p.  55);  345-346  «  Neil'  una  e  nell'altra 
edizione  di  Parigi  dell'anno  1622  evvi  la  seguente  lettera, 
ma  con  qualche  varietà  »  (è  la  lettera  in  nome  del  Stam- 
patore a  chi  legge  che  com.:  La  Secchia  poema  eroicomico, 
specie  non  piti  sentita  ecc.  [cfr.  n.  1-3,  pp.  53-54]  e  che  ampliata 
diventerà  la  lettera  del  Disquadro  nell'ediz.  di  Ronciglione 
del  1624);  pp.  347-356  a  Lettera  dedicatoria  all'edizione 
della  Secchia  fatta  in  Ronciglione  (cioè  in  Roma  per  Gio. 


71    —    SECCHIA    RAPITA  II7    —  FIRENZE    —     1 84O 

Battista  Brogiotti  nell'anno  1624.)  »  (è  la  lettera  di  G.  B. 
Brugiotti  in  data  Roma  a' 20  settembre  1624  a  D.  Antonio 
Barberini  Nipote  di  Nostro  Signore  Urbano  viii,  cfr.  n.'^  4; 
sono  segnate  a  pie  di  pagina  le  varianti  che  questa  lettera 
presenta  nell' ediz.  di  Venezia,  Sarzina,  1623,  dove  compare 
sotto  il  nome  di  Girolamo  Preti  e  la  data  di  Roma  a' 21 
Giugno  1625,  cfr.  n.°  5);  p.  357  «  Lettera  a' Lettori  eh' è 
nell'edizione  della  Secchia  fatta  in  Venezia  dell'anno  1630, 
e  nelle  altre  susseguenti  »  (è  la  prefazione  di  Pauiino  Ca- 
stelvecchio  a' Lettori,  cfr  n."  7);  p.  358-360  «  Lettera  a 
chi  legge  stampata  nella  detta  edizione  di  Ronciglione  del- 
l'anno  1624,  ed  in  quella  di  Venezia  dei  1625,  presso  Gia- 
como Sarzina,  e  del  1630,  per  lo  Scaglia,  e  nelle  altre 
stampe  posteriori  »  (è  la  prefazione  «  A  chi  legge  »  fir- 
mata neir  ediz.  di  Ronciglione  e  in  quella  del  Sarzina  dal 
Bisquadro  Accademico  umorista  di  Rovia)\  pp.  361-373 
«  Riflessioni  sopra  il  poema  della  Secchia  rapita  premesse 
alla  traduzione  che  ne  ìtc^  in  idioma  francese  Pietro  Per- 
rault,  e  che  stampò  in  Parigi  nell'anno  1664,  e  ristampò 
poscia  nel  1678  pi  esso  Guillaume  de  Luyne  et  lean  Ba- 
ptiste  Coignard  «  cfr.  n.'  136  18;  p.  374  «  Invocazione  del 
Signor  Despreaux  Niccola  Boelò  al  canto  iv  v.  53  del  Lu- 
trin  in  propesilo  della  Secchia  rapita  che  a  lui  sommi- 
nistrò r  idea  del  suo  poema  «  (i  versi  del  Boileau  sono 
accompagnati  dalla  riduzione  che  ne  fece  in  un'  ottava 
italiana  il  sig.  Giambattista  Vicini).  Come  si  vede,  tutto 
questo  materiale  è  tratto  dalle  due  edizioni  che  stampò  a 
Modena  il  Soliani  nel  1744;  cfr.  n.'  31-32.  —  ^'iene  da 
ultimo  (pp.  375-376)  r  «  Indice  delle  materie  che  si  con- 
tengono nel  presente  volume  ». 

Di  questa  edizione  debbono  essere  state  messe  in  com- 
mercio alcune  copie  con  le  incisioni  a  colori  come  rilevo 
dal  Catalogo  n"  ij  della  libreria  di  Antonio  Silvestrini, 
Livorno,  Meucci,  1893  P-  "^^  ^  ^^^  Catalogo  di  una  scelta 
biblioteca  moderna  {Libreria  antiquaria  P.  Lu^^ietti  ; 
Roma,  an.  x,  N."  102)  Roma,   1899,  p.  68,  n.   1418. 


72  —  secchia  rapita        —   il8  —  lipsia  —  1842 

72  Lipsia,  Brockhaus  1842 

«  Der  geraubte  Eimer  von  Aless,  Tassoni. 
«  Aus  d.  Itaiien.  von  P.  L,  Kritz.  Mit  einer  in 
«  d.  Gedichte  vorkomm.  geograph.  Oertlichkeiten 
«  darstell    Karte.  Leipzig,  Brockhaus,   1842.  » 

Bibliothek  ausgewahlte  der  Classiker  des  Auslandes. 
Mit  biographisch-literar.  Einleitungen.  —  Band  XIV. 

73  Firenze  1814 

Conosco  questa  edizione  soltanto  per  la  citazione  del 
Graesse. 

74  Venezia,  Antonelli  1850 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  soni  I  {Stemma]  V^enezia  |  Nell'I.  R.  Privilegiato 
«  Stabilimento  Nazionale  j  Di  Giuseppe  x\ntonelli 
«  Ed.  i  M.DCCC.L.  « 

Di  colonne  208,  a  due  colonne  per  pagina;  in  4  (cm. 
25,2  X  16,  2). 

Fa  parie  del  Parnaso  classico  italiano  dell'  Antonelli 
neir  ediz.  in-8  —  A  coli.  9-28  è  la  «  Vita  di  Alessandro 
Tassoni  compilata  da  Robustiano  Gironi  »,  segue  quindi 
(coli.  29-200)  il  testo  del  Poema,  accompagnato  dalle  note 
in  fine  di  ciascun  canto:  il  testo  è  secondo  1' ediz.  mila- 
nese dei  Classici  italiani,  tenuta  a  riscontro  1' ediz.  di  Mo- 
dena, Soliani,  1744;  dalle  stesse  due  edizioni  sono  tratte 
e  riassunte  le  noie.  Terminano  il  volume  due  indici:  il 
i."^  (coli.  201-20(3)  è  r  «  Indice  dei  nomi  proprii  e  delle 
cose  notabili  contenute  nella  Secchia  Rapita   »,  il  2."  (coli. 


75  —  SECCHIA  RAPITA     —  II9  MONZA  —  1852 

207-208)  è  r  «  Indice  dei  canti  del  presente  poema.  »  Ve 
ne  dovrebbe  essere  anche  un'  edizione  in  formato  piccolis- 
simo, mi  pare  in-b4,  che  io  non  ho  veduto. 

75  Monza,  Ist.  Paolini  1853 

«  La  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \  Di  | 
«  Alessandro  Tassoni  {  Ridotto  |  ad  uso  della 
<(  costumata  gioventù.  |  Monza,  1832.  |  Tipogra- 
«  fia  Dell'  Istituto  Dei  Paolini  |  con  Magazzini  in 
<i  Milano  (S.  Mich.  al  Gallo  n.°  3098  A).  » 

Di  pp.  251;  in  8  icm.   14  X  9,7). 

Forma  la  terza  dispensa  della  «  Collezione  |  di  j  Clas- 
sici Italiani  |  ridotti  |  ad  uso  della  costumala  j^ioventù  » 
A  p.  5  è  una  breve  avvertenza  dell'editore;  a  pp.  7-2506 
il  testo  purgato  della  Secchia  con  le  note  alla  line  di  cia- 
scun canto;  in  fine  a  p.  251   è  l'indice. 

76  Torino,  Tip.  Economica  1852 

«  La  1  Secchia  Rapita  |  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Con  ]  Annotazioni  ' 
«  Torino  j  Tipogralia  Economica  |  1832.  » 

Di  pp.  285;  in  8  (cm.   18,2  X   12). 

In  fondo  a  p.  2  appare  il  nome  degli  stampatori  «  Lam- 
pato,  Barieri  e  C.  »,  e  a  p.  3  è  una  breve  avvertenza 
degli  editori  dalla  quale  si  rileva  esser  questa  la  prima 
ediz.  piemontese  del  poema  del  Tassoni.  Segue  (pp.  5-33) 
Ja  «  Vita  I  Di  i  Alessandro  Tassoni  |  Compilata  Da  1  Robu- 
stiano  Gironi  »,  quindi  (pp.  31-259)  è  il  testo  del  poema 
e  da  ultimo  (pp.  261-283)  le  varietà  di  lezione  e  le  note: 
le  varianti  sono  tratte  dall' ediz.  di  Parigi    del   1622  e  dai 


77    —    SECCHIA    RAPITA  —     I20    —  FIRENZE    —    1858 

tre  mss.  originali  collazionati  dal  Barotti;  le  noie  sono  in 
parte  tratte  dal  Barotti,  in  parte  sono  del  Gironi  stesso  e 
vi  sono  inoltre  (p.  33)  «  presso  che  tutte  le  Dichiarazioni^ 
che  portano  beasi  il  nome  di  Gaspare  Salviani,  ma  che 
sono  realmente  dello  stesso  Tassoni.  Esse  furono  scoperte 
dal  Sig.  Canonico  Pierfrancesco  Mauetti  in  una  copia 
della  Secchia^  stampata  in  Venezia  nel  1625  presso  Gia- 
como Sarzina:  sono  scritte  di  proprio  carattere  del  Tassoni, 
ma  più  estese  delle  stampate,  e  gelosamente  vennero  con- 
servate dal  Sig.  Abate  Tommaso  Barbucchielli  di  Ra- 
venna ».  —  \  p.  285  è  r  indice  del  volume. 

77  Firenze,  Barbera  1858 

«  La  i  Secchia  Rapita  \  E  U  Oceano  \  Di  ' 
«  Alessandro  Tassoni  |  con  note.  |  \Stemma\  Fi- 
«  renze,  |  Barbèra,  Bianchi  e  Comp.  |   1858.  » 

Di  pp.  xLii  +  479  +  I  carta  fuori  testo  col  ritratto 
del  Tassoni.  Edizione  diamante  (cm.   ic,6  X    6,7). 

Precede  (pp.  iii-xxxix)  una  prefazione  di  Giosuè  Car- 
ducci «  Di  1  Alessandro  Tassoni  ]  E  Della  !  Secchia  Ra- 
pita »  ;  seguono  (pp.  xm-xliiì  le  Note  alla  prefazione.  Da 
p.  I  a  p.  18  quindi  sono  «  Quattro  Prefazioni  |  Alla  Sec- 
chia Rapita  I  Fatte  |  Da  Alessandro  Tassoni  |  Sotto  Diversi 
Nomi.  »,  cioè  i.°  «  Prefazione  composta  dall'autore  sotto 
nome  di  Alessandro  Balbiani  da  Lucca  alla  edizione  della 
Secchia  che  nel  1620  preparavasi  a  Padova  con  la  falsa 
data  di  Lione  »  (pp.  3-6);  2.°  «  A  chi  legge  »  (pp.  7-11); 
■}."  «  Paolino  Castelvecchio  ai  Lettori  »(pp.  13-14);  4."  «  Ga- 
spare Salviani  ai  Lettori  »  (pp  15-18).  V  è  poi  (pp  19-321) 
il  testo  della  Secchia  e  (pp.  323-359)  il  primo  canto  del- 
l' Oceano  e  1'  ottava  e  mezzo  del  secondo  canto,  premessa 
(pp.  325-331)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del 
Mondo  Nuovo.  Vengono  da  ultimo  (pp.  361-477)  le  «  Note 
alla    Secchia    Rapita   »  tratte    da    quelle    del    Salviani,  del 


78 SECCHIA    RAPITA  —    121     —  FIRENZE    —    1860 

Possi,  del  Barotti  con  altre  aggiunte  dallo  stesso  Carducci. 
A  p.  471  è  l' indice  del  volume.  Cfr.  Annali  bibliografici 
e  catalogo  ragionato  delle  edi:^ioni  Barbèra,  Bianchi  e 
Co7np.  e  di  G.  Barbèra,  1854-1880.  Firenze,  Barbèra,  1904, 
pp.  30-31. 

78  Firenze,  Fraticelli  1860 

«  La  I  Secchia  Rapite,  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Con  Alcune  Scelte 
«  Annotazioni  |  E  Varie  Lezioni  |  Firenze  |  l'ipo- 
«  grafia  Fraticelli  [  1860.  ■> 

Di  pp.  263;  in  8  picc.  (cm.   14,2  X  8,  6). 

Precede  (p.  3-8)  una  breve  «  Vita  di  Alessandro  Tas- 
soni »;  vien  quindi  (pp.  9-263)  il  poema  della  Secchia 
con  le  note  e  le  varianti  alla  fine  di  ciascun  canto.  Va- 
rianti e  note  sono  per  la  massima  parte  ricavate  e  rias- 
sunte dall' ediz.  Soliani  del   1744. 

79  Milano,  Pagnoni  1860 

Quest'edizione  è  registrata  nel  cat.  Battistelli  citaio  ad- 
dietro (n.  òo,  p.  109);  ma  non  ne  ho  più  precisa  notizia, 
come  nulla  so  di  un'edizione  diamante  dello  stesso  Pa- 
gnoni, ricordata  da  altri  come  anteriore  al    1861. 

80  Firenze,  Barbera,  1861 

«  La  I  Secch'a  Rapita  \  E  Altre  Poesie  \  Di  | 

«  Aless.andro    Tassoni,    j    Seconda     Edizione.  | 

«  [Stemma]    Firenze,    |    (3.    Barbèra.    Editore,  | 
«   1 86 1 .  » 

Di  pp  LII  -h  455  -h  I  carta  fuori  testo  col  ritratto  del 
Tassoni    Edizione  diamante  (evo.   10,6  X  6,5^ 


8o    —    SECCHIA    RAPITA  —     122    —  FIRENZE    —    l86l 

La  prima  ediz.  è  del  1858,  cfr.  n.°  77.  A  pp.  iii-l  è  la 
prefazione  di  Giosuè  Carducci  «  Di  [  Alessandro  Tassoni  | 
E  Della  |  Secchia  Rapita  «  (');  avverte  a  pag.  l:  «  In  questa 
ristampa  del  1861  furono  un  cotal  poco  ritoccati  e  cre- 
sciuti cosi  il  discorso  proemiale  come  le  annotazioni;  fu- 
rono aggiunti  quattro  rari  Sonetti  in  fine  al  volume,  il 
quale  vien  perciò  a  contenere  tutte  le  poesie  conosciute  di 
Alessandro  Tassoni  »;  a  pp.  li-lii  sono  le  note  alla  Pre- 
fazione Quindi  a  pp.  1-17  sono  le  «  Quattro  Prefazioni  | 
Alla  Secchia  Rapita  [  Fatte  |  Da  Alessandro  Tassoni  |  Sotto 
Diversi  nomi  »,  già  ricordate  descrivendo  la  prima  edi- 
zione del  1858  (cfr.  n.°  77);  poi  (pp.  19-321)  è  il  testo 
della  Secchia  e  (pp.  3'^ 3-359)  il  primo  canto  dell'  Oceano 
e  l'ottava  e  mezzo  del  secondo,  premessa  (pp  325-331)  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo; 
sono  quindi  (pp.  36 1-3Ò7)  i  quattro  sonetti,  cioè  :  i.^  L'usu- 
raio, com.:  «  Questa  mummia  col  fiato  in  cui  natura  » 
(pp.  3Ó3-364);  2.°  Sopra  Modena,  com  :  «  Modana  è  una 
città  di  Lombardia  »  (pp.  364-365);  3.°  Contro  un  frate 
da  Imola,  com  :  «  Dunque  un  scannapedocchi,  un  patriarca  » 
(p.  366J;  4.°  Intorno  a'  Parenti,  com.:  «  Parenti  miei  (se 
alcun  ve  n' è  restato),  »  (p.  367)  Terminano  il  volume 
(pp.  369-453)  le  note  alla  Secchia.  A  p.  455  è  f  indice. 

Dello  stesso  anno  1861,  dell'  identico  formato,  sempre  coi 
tipi  del  Barbera  e  con  l' indicazione  di  seconda  edizione,  è 
un'altra  stampa  della  Secchia  rapita.  Consta  di  pp.  L  + 
485  ^  3  nn.  +  I  e.  fuori  testo  col  ritratto  del  Tassoni. 
A  pp.  iii-XLViii  è  la  prefazione  del  Carducci  (presenta  qual- 
che leggera  diversità  da  quella  della  i^  ediz.  e  da  quella 
dell'altra  ediz.  del  1861)  e  a  pp.  il-l  le  note  alla  prefa- 
zione. 11  contenuto  delle  pp.  1-367  è  identico  a  quello  del- 
l'altra  slampa,  ma  non  è  la  stessa  impressione:  le  note 
quindi  vanno  da  p.  369  a  p.  485  e  a  p.  2  nn.   è    l'indice. 

Nel   ih76  usci   la  3*  edizione  ancora  in  catalogo. 

(')  Riprodotta  nel  secondo  volume  delle  Opere  di  G.  Carducci, 
Bologna,  Zanichelli,   iHiSo,  pp.   ioq-141. 


8l   —  secchia  ra.t>ita        —  i23  —  napoli  —  1861 

81  Napoli,  Rondinella,  1861 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  E  V  Oceano  \  Di  | 
«  Alessandro  Tassoni  j  Con  Note  |  Napoli.  |  Gio- 
«  sue  Rondinella  Editore,  |  Strada  Trinità  Mag- 
«  giore  27.  I  1861 .  » 

Di  pp.  XLVIII-45g;  in- 12  (cm.   12   X  8,3). 

In  fondo  a  p.  IV  è  T  indicazione  «  Stamperia  del  Fi- 
breno  ».  A.  p.  v-xcviii  è  una  notizia  sulla  vita  e  le  opere 
del  Tassoni  di  Gabriele  De  Stefano;  seguono  (pp.  1-15)  le 
«  Quattro  Prefazioni  |  alla  Secchia  Rapita  |  fatte  |  da  Ales- 
sandro Tassoni  |  sotto  diversi  nomi  »,  cioè  i."*  «  Prefa- 
zione composta  dall'  autore  sotto  nome  di  Alessio  Balbiani 
da  Lticca  all'edizione  della  Secchia  cht  nel  1620  prepara- 
vasi  a  Padova  con  la  falsa  data  di  Lione  »  (pp.  3-6); 
2.°  «  A  chi  legge  »  (pp,  7-10);  3.°  «  Paulino  Castelvecchio 
ai  Lettori  »  (pp.  11-12);  4.°  «  Gaspare  Salviani  ai  Lettori  » 
(pp.  13-15)-  Viene  quindi  fpp.  17-319)  il  testo  della  Sec- 
chia; poi  (pp.  321-355)  il  primo  canto  dell' Orea/zo  e  1' ot- 
tava e  mezzo  del  secondo  canto,  premessa  (pp  323-328)  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo;  da 
ultimo  (pp.  357-457)  sono  le  «  Note  alia  Secchia  Rapita  », 
ricavate  in  gran  parte  da  quelle  dell' ediz.  fiorentina  del 
Barbèra  curata  dal  Carducci  (cfr.  n.'  77  e  80).  A  p.  459  è 
r  Indice. 

82  Milano,  Pagnoni,  1865 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SOM  I  Milano  |  Francesco  Pagnoni  Tipografo 
Editore  I   1 865.  » 

Di  pp.  303;  in  12. 

A  pp.  5-21  sono  alcuni  Cenni  sulla  vita  di  Alessandro 
Tassoni;  a  pp.  23-300    il    testo    della  Secchia  con  le  note 


83    — •    SECCHIA    RAPITA  1 24    —  TORINO    —    187I 

alla  line  di  ciascun  canto;  a  pp.  301  e  303  due  dei  quat- 
tro sonetti  in  lode  della  Secchia  comparsi  nell'  edizione 
modenese  del  Soliani  del  1744,  cioè  quello  del  dott.  Ber- 
nardino Belletti  che  com.  «  Torna  a  farsi  veder  sempre 
più  bella  »  e  quello  del  prof.  Giambattista  Vicini  che 
com.  «  Se '1  sovrano  cantor  del  Sir  d' Anglante.  »  Manca 
il  canto  dell'  Oceano. 

83  Torino,  Tip.  Salesiana.  1871 

«  La  !  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Castigato  |  ad  uso 
«  della  costumata  gioventù  [  Per  cura  di  |  J.  Go- 
«  bio  G.  B.  Barnabita  [  Seconda  edizione  |  To- 
«  rino  I  Tip.  delT  Oratorio  di  S.  Francesco  di 
«  Sales  i  1871.  » 

Non  ho  veduto  la  prima  edizione  affatto  e  nemmeno 
ho  potuto  sapere  in  che  anno  sia  uscita:  questa  seconda 
vidi  un  momento  di  sfuggita  in  una  libreria  privata,  ora 
dispersa.  Al  n.°  87  è  descricta  particolareggiatamente  la 
terza  edizione,  che  è  nella  mia  raccolta. 

84  Milano.  Sonzogno,  1875 

«  La  1  Secchia  Rapita  \  E  Altre  Poesie  \  Di  | 
«  Alessandro  Tassoni  |  Con  Note  |  Volume 
«  Unico  I  \Stem7iia]  Milano  |  p]doardo  Sonzogno, 
"  Editore  |   14.  Via  Pasquirolo.   14.  |  1875.  » 

Di  pp.  335;  in  8  (cm.   17,5  X   11,3). 
A  pp.  5-18  è  la  «.Prefazione  alla  Secchia    Rapita   »  di 
Francesco  Costerò  (riporta    a    p.    8    il    sonetto    del    padre 


85     —    SECCHIA    RAPITA  I25    NAPOLI 1877 

dre  Livio  Galanti  «  Un  casson  d' ignoranza,  un  pozzo,  un 
arca  »  ),  seguono  (pp.  19-24)  «  Quattro  Prefazioni  alla  Sec- 
chia rapita  fatte  da  Alessandro  Tassoni  sotto  diversi  nomi  », 
cioè:  I.''  Prefazione  composta  dall'autore  sotto  nome  di 
Alessio  Balbiani  da  Lucca  alla  edizione  della  Secchia  che 
nel  1620  preparavasi  a  Padova  con  la  falsa  data  di  Lione  » 
(pp  19-20),  tratta  dalla  prefazione  del  Barotti  all' ediz. 
Modena,  Soliani,  1744;  II.''  «  A  chi  legge  »  (pp.  20-22),  è 
la  solita  prefazione  che  compare  la  prima  volta  nell'  ediz. 
di  Ronciglione  del  1624  a  firma  dt\  Bisquadro  accademico 
umoristico  di  Roma;  lU"  «  Paulino  Castelvecchio  a' Let- 
tori »  (pp.  22-23),  è  la  solita  prefazione  che  compare  la 
prima  volta  nell' ediz.  veneta  del  1630;  IV. ^  «  Gaspare  Sal- 
viani  ai  lettori  »  (pp  23-24),  tratta  dalla  citata  ediz.  So- 
liani del  1744.  —  A  pp  25-292  è  il  poema  della  Secchia 
con  le  note  alla  tìne  di  ciascun  canto:  le  note  per  la  mas- 
sima parte  sono  tratte  dal  Salviani  (controsegnate  con 
un'  S),  dal  Barotti  (B),  dal  Rossi  {R).  Segue  (pp.  293-319) 
il  primo  canto  dell'  Oceano  e  1'  ottava  e  mezzo  del  secondo 
canto,  premessa  (pp.  295-297)  la  lettera  a  un  amico  sopra 
la  materia  del  Mondo  Nuovo.  Vengono  quindi  (pp.  321- 
327)  i  sonetti  in  numero  di  quattro  già  comparsi  nella  ediz. 
stampata  dal  Barbèra  nel  1861  (cfr.  n."  80):  L'  Usuraio,  cova. 
«  Questa  mummia  col  lìato  in  cui  natura  »  (p  323);  So- 
pra Modena,  com.  «  Modana  è  una  città  di  Lombardia  » 
(pp.  324-325);  Contro  un  frate  da  Imola,  com.  «  Dunque 
un  scannapedocchi,  un  patriarca  »  (p.  326);  Intorno  a^  Pa- 
renti, com.  a  Parenti  miei  (se  alcun  ve  n'  è  restato)  » 
Vp.  327)  —  Danno  termine  al  volume  due  indici,  1'  uno 
delle  cose  notabili  (pp.  329-334),  1'  altro  delle  materie  con- 
tenute nel  volume  stesso  (p.  335). 

85  Napoli,  Rondinella  1877 

«  La   j    Secchia    Rapita   \,E  V  Oceano  \  Di  I 
•   Alessandro  Tassoni  !  Coiì  Note  j  Napoli  |  Gio- 


85  —    SECCHIA    RAPITA  120    —  PARIGI    —     1878 

«  sue  Rondinella    Editore  \  Trinità    Magg.    12  e 
«  27.  I   1 877.  » 

Di  pp.  LXIV  +  4D1  ;  in  12  (cm.  12,2  X  8,3).  Quan- 
tunque in  nessun  luogo  del  volume  appaia  indicato,  è  ri- 
stampa dell' ediz.  descritta  sotto  il  n.°  81. 

In  fondo  a  p.  iv  è  l'indicazione  «  Tip.  Nell'Albergo 
Dei  Poveri  »;  quindi  pp.  v-l  è  la  prefazione  del  De  Ste- 
fano sul  Tassoni;  a  pp.  li-lxiv  sono  le  «  Quattro  Prefa- 
zioni alla  Secchia  Rapita  fat(e  da  Alessandro  Tassoni  sotto 
diversi  nomi  »;  a  pp  1-3 19  è  il  testo  della  Secchia-,  a 
pp.  321-355  il  testo  deW  Oceano  (precede,  pp.  323-328,  la 
lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo); 
da  ultimo  a  pp.  357-459  sono  le  note  alla  Secchia  e  a 
p.  461  l'Indice.  —  Il  testo  della  prefazione  del  De  Stefano 
è  qua  e  là  ritoccato;  cosi  pure  le  note. 

86  Parigi,  1878 

"  Bibliothèque  Xationale  |  Collection  dcs  Meil- 
«  leurs  Auleurs  Anciens  et  Modernes  j  Tassoni  | 
«  Le  I  Seaii  Enlevé  \  Poème  héroi-comique  en 
«  douze  chants  |  Tradnit  de  l'italien  |  par  Mil- 
«  tiade  De  Eresse  |  Tome  Premier  ||  Tome  Se- 
«  cond  H  I  Paris  |  Libraire  de  la  Bibliothèque  Na- 
«  tionale  |  2,  Rue  de  Valois,  2  j  1878  |  Tous 
«  droits  réservés.  » 

Di  pp.:  I.°  XXX  4"   192;  II-"  192;  in   12  (cm.   14  X  io). 

Voi  I.°:  Precede  (pp.  v-vi)  una  breve  Prefazione;  cui 
tengono  dietro  (pp.  vii-xiii)  una  «  Noiice  biograpliique  »  e 
(pp.  xv-xxix)  un  breve  prospetto  «  De  la  littérature  ita- 
lienne  au  xvii  siècle  «  ;  seguono  quindi  (pp.  1-192)!  primi 
sette  canti  della  Secchia  senza  note.  — 


87    —    SECCHIA    RAPITA  —     1 27    —  TORINO    —    1883 

Voi.  I[:  A  pp.  1-145  sono  gli  altri  5  canti  del  testo  della 
Secchia;  vengono  quindi  (pp.  1 46-191)  le  note  e  (p.  192) 
r  indice.  — 

87  Torino,  Tip.  Salesiana,  1883 

«  La  I  Secchia  Rapita  '  Poema  Eroicomico  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Castigato  |  ad  uso 
"  della  costumata  gioventù  |  per  cura  di  |  J  Go- 
«  bio  G.  B.  Barnabita  |  Terza  Edizione  |  [Stemma\ 
«  Torino,  1883  |  Tipografia  e  Libreria  Salesiana  | 
«  Sampierdarena  —  Lucca  —  Nizza  Marittima.  » 

Di  pp.  234.  In   12  (cm.  9,5  X   14,4). 

^  PP-  3"7  6  una  breve  notizia  della  vita  del  Tassoni  e 
dell' argomeulo  della  Secchia;  a  pp.  9-233  è  il  testo  del 
poema  con  brevi  note  alla  fine  di  ciascun  canto;  a  p.  234 
è  r  indice.  E  i!  n  "  xxiii  della  Biblioteca  della  Gioventù 
Italiana  pubblicata  dalla   Libreria  Salesiana  di  Torino. 

88  Firenze,  Sansoni,  1887 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  /'  Oceano  e  le  Rime  \ 
«  Di  I  Alessandro  Tassoni  |  Aggiuntevi  le  Prose 
'  politiche  I  a  cura  di  |  Tommaso  Casini.  |  In  Fi- 
"  renze  |  G.  C.  Sansoni,  editore  ]  1887.  » 

Di  pp.  XLviii  4-  447;  ediz.  diamante  (cm.   10,2  X  7,2). 

A  pp.  v-xLvi  è  la  Prefazione  di  Tommaso  Casini  im- 
portante per  le  notizie  intorno  alle  prime  edizioni  della 
Secchia.  Seguono:  pp  i-i3.a  Quattro  Prefazioni  |  alla 
Secchia  Rapita  |  fatte  [  da  Alessandro  Tassoni  |  sotto  di- 
versi nomi  »,  cioè:  i.^  (pp.  3-5)  «  Prefazione  |  composta 
dair  autore  sotto  nome  di  Alessio  Bai-  bani  da  Lucca  alla 


88    —    SECCHIA    RAPITA  —     I  28    —  FIRENZE    —    1887 

edì:{ìone  della  Secchia  che  \  nel  ibiS  preparavasi  a  Pa- 
dova con  la  falsa  \  data  di  Lione  »,  com.:  «  Questo 
poema  della  Secchia  fu  alli  giorni  passati   mandato  qui   in 

Lione  ecc.  »,  ha  la  falsa  data  di  Lione  li di i6i(/  e 

comparve  per  la  prima  volta  nelle  due  edizioni  curate  dal 
Barotti  (Modena,  SoHani,  1744;  ed.  77zafor.  pp.  xxxii-xxxiv; 
ed.  minor,  pp  21-22);  2."^(pp.  6-8)  la  prefazione  del  Tassoni 
«  A  chi  legge  »  sotto  nome  del  Bisqnadro  accademico 
umorista  di  Roma;  3.^  (pp.  9-10)  l'altra  prefazione  del 
Tassoni  sotto  nome  di  «  Paulino  Castelvecchio  ai  Lettori  »; 
4/"  (pp.  11-13)  «  Gaspare  Salviani  ai  Lettori  ».  A  pp.  1-242 
è  il  testo  della  Secchia  e  a  pp.  243-271  il  primo  canto  e 
r  ottava  e  mezzo  del  secondo  canto  dell'  Oceano,  premessa 
(pp,  245-249)  la  lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del 
Mondo  Nuovo.  Vengono  quindi  da  p.  273  a  p.  296  le 
Rime  del  Tassoni  nell'ordine  seguente:  I  (p.  275)  A  le 
signore  Orsi,  com.  «  Quell'  orse,  che  nel  ciel  paion  si 
belle,  »  {son.);  11  (p.  275-6)  Ad  Elena...,  com.  «  Ra- 
gion è  ben,  chiara  mia  lampa  estinta,  »  (son.);in  (p.  276) 
Donna  sdegnata,  amante  pauroso,  com  «  Veri  celesti  an- 
gelici sembianti  »  (son.);  iv  (p.  277)  Ad  una  fanciulla, 
com.  «  Bella  sei  tu  né  sembri  altera  in  volto  »  {son.) 
V  (pp.  277-8)  Bella  mendicatrice,  com.  «  Dei  tesori  d'  amor 
ricca  e  felice  »  {son  )  ;  vi  (p.  278)  com.  «  O  me  beato  al- 
lor  che  vissi  amante  »  {son.);  va  (pp.  278-9)  A  Fulvio 
Testi,  com.-  «  Fulvio,  mal  può  di  mirto  o  di  ginebro  » 
{son.);  vili  (p.  279)  Fiore  donato,  com.  «  Ligurina  ad 
Aminta  »  [madrig.);  ix  (p.  279)  Alla  signora  Crivelli, 
com.  «  Amor  volea  ferire  »  {madrig.);  x  (p.  280)  Nobile 
amore,  com  «  Ben  d' Icaro  1'  ardir  soverchio  fue,  »  {ma- 
drig.); XI  (p.  280)  Occhi  belli,  coni.  «  Poli  di  questa  vita  » 
{madrig.);  xii  (p.  281)  In  morte  di  una  cantatrice  ferra- 
rese, com.  «  Morta  non  è  la  bella  »  [madrig.);  xiii  (p.  281) 
Amante  sdegnato,  com.  «  Torno,  lasso,  o  non  torno?  » 
{madrig.);  xiv  (p.  282)  com.  «  Vivo  fonte  beato  »  [can^.); 
XV  (pp.  283-4)  -^^'^  Marcantonio  ed  Ascanio  Colonna, 
com.  «  Che  dirai  bella    Clio    nel    dolce    canto    »    {can:{.); 


88    SECCHIA    RAPITA  — -     I29     —  FIRENZE    —    1887 

XVI  (pp.  284-5)  In  morte  di  Filippo  II,  com.  «  O  terrene 
grandezze,  o  fasto  umano  »  {son.)\  xvii  (p.  285)  Italia  ma- 
dre ai  principi  suoi  figli,  com  <i  Qual  vii  vergogna  o  qual 
vano  timore  «  (so«.);  xviii  (p.  286)  V ombra  di  Carlo 
Emanuele  duca  di  Savoia,  che  parla  a  V  Italia,  com. 
a  O  del  mio  regio  cuore  idolo  altero,  »  (son.);  xix  (pp. 
286-7)  Belle:; :^e  di  Valladolid,  com.  «  Stronzi  odorati  e 
monti  di  pitali  »  {son.  caud.);  xx  (p.  287)  Ritratto  dì  Ma- 
drid, com  «  Stemprato  elei,  ambiziose  genti,  »  ison.); 
xxi  (pp  287-8)  com.  «  Non  sono  ii  duca  e  non  somiglio 
il  potta,  »  [son.  caud);  xxii  (pp.  288-9)  Ai  suoi  parenti, 
com.  «  Parenti  miei,  s' alcun  me  n' è  restato,  «  {soti  caud.); 
XXIII  (pp.  289-90)  Contro  i  Fiorentini,  com.  <(  Mostrarsi  a 
la  scoperta  partegiani,  »  (son,  caud.);  xxiv  (p.  290)  com.  «  Ma 
il  segretario  suo,  ch'era  un  baccello,  »  (ottava);  xxv  (pp. 
290-1)  Sopra  un  avaro  ricco,  com.  «  Questa  mummia  col 
fiato,  in  cui  natura  »  [son.  caud.);  xxvi  (p.  291)  com. 
«  Era  nato  tra  i  santi  in  ciel  bisbiglio  »  (  j'o;;.)  ;  xxvii  (pp. 
291-2)  Ad  antonio  Scapinelli,  com.  «  Monsignor  patriarca 
Scapinelli,  »  {son.  caud.);  xxviii  (p.  292)  Sopra  una  [1.  un] 
nobile  modenese,  com.  «  Questi,  che  al  volto  sembra  un 
Caifas  »  (san.);  xxix  (p.  293)  com.  «  Dunque  uno  scanna- 
pidocchi,  un  patriarca  »  {son.  caud.);  xx\  (pp.  293-4)  com. 
«  Adunque  un  baccalar  del  patriarca,  »  (son.  caud.);  xxxi 
(pp.  294-5)  Al  conte  Scipione  Sacrati  reggiano,  com.  «  Na- 
tura a  voi  d'architettura  quadra  »  (son.  caud.);  xxxii  (p. 
295)  Sopra  Modena,  com.  «  Modana  è  una  città  di  Lom- 
bardia, »  (son.  caud.);  xxxiii  (p.  29Ó)  A  Monsignor  Ran- 
goni,  com.  «  —  Portici,  è  vero,  affumicati  e  strette  » 
(son.).  —  A  pp.  297-400  sono  le  «  Prose  politiche,  »  cioè: 
i  (pp  299-326)  «  Filippiche  contra  gli  spagnuoli  «,  la 
prima  da  p.  299  a  p.  314,  la  seconda  da  p.  314  a  p.  326; 
II  (pp.  327-353)  «  Risposta  del  §ig.  Aless.  Tassoni  ad  una 
scrittura  del  signor  N.N  ,  stampata  pochi  di  .=;ono  in  Mi- 
lano con  questo  titolo:  Discorso  nel  quale  si  dimostra  ecc.  » 
(E  la  Risposta  al  Soccino);  iii  fpp  355-400)  «  Manifesto  di 
Alessandro  Tassoni  intorno  le  relazioni  passate  tra  esso  e 
Rossi.  o 


Sg  —  SFXCHrA  rapita        —   130  —  pavia  —  1888 

i  principi  di  Savoia  ».  —  Seguono  a  pp.  401-444  le  «  Di- 
chiarazioni di  Gaspare  Salviani  alla  Secchia  Rapita  »,  e  da 
ultimo  (pp.  445-447)  è  r  «  Indice  »  del  volume. 

89  Pavia,  Bizzoni  1888 

«  Luigi  Mariani  |  Alcune  Poesie  j  In  \  Dialetto 
«  Milanese  \  2^  Edizione  |  riveduta  ed  accre- 
«  sciuta.  I  Pavia  |  Successori  Bizzoni  |   i  888.  » 

Di  pp.  XVI  -h  176. 

La  versione  del  Mariani  è  a  pp.  73-172  del  volumetto  e 
abbraccia  i  primi  tre  canti  e  parte  dell'  ottavo  canto.  Ne 
parlai  a  lungo,  dando  conto  anche  della  restante  parte 
inedita  nei  miei  Studi  e  Ricerche  tass(miane,  Bologna,  Za- 
nichelli,   1904,  pp.  341-366  (^). 

90  Roma,  Ferino  1890 

«  La  I  Secchia  Rapita  |  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SONI  I  Con  Prefazione  di  G.  Stiavelli  j  E  Con 
«  Note  I  Roma  |  Stabilimento  Tip.  dell'  Editore 
«  E.  Perino    [    Ma    del  Lavatore,    88   [    1 890.  » 

Di  pp.  240;  misura  cm.   17,8  X   10,6. 

Precede  (pp.  5-17)  la  prefazione  di  Giacinto  Stiavelli 
alla  Secchia  ;  seguono  (pp.  18-23)  ^^  solite  «  Quattro  Prefa- 
zioni alla  Secchia  Rapita  fatte  da  A.  Tassoni  sotto  diversi 
nomi  »;  quindi  da  p.  25  a  p  239  è  il  testo  del  Poema 
con  le  note  alla  fine  di  ciascun  canto:  l'edizione  «  è  stata 
condotta  su  quella  fiorentina  del  1861  che  uscì  pei  tipi  di 
G.  Barbèra  a  cura  di  Giosuè  Carducci.  »  A  p.  240  è 
r  indice. 

(')  Cfr.  in  proposito  Ugo  Pesci  nella  Illustrazione  italiana  di  Mi- 
lano del  '")  marzo  1904. 


gì     —    SECCHIA    RAPITA  —     I  3  I      —  BOLOGNA    I902 

91  Bologna,  Cenerelli  1902 

'  Raffaele  Bonzi  |  La  \  Mastéla  Ruba  \  ed  | 
«  Sandrein  Tassòn  I  Tradotta  In  Bulgnéis  |  \Stem- 
«  ma]  Bologna  |  Tipografia  Di  G.  Cenerelli  |  Via 
«  Castiglione  N.   8  [   1902.  » 

Di  pp.  8  nn.  +  240:  in  8." 

A  p.  nn.  3  è  la  dedica:  «  A  |  Giusto  Cenerelli  |  Ne- 
store I  Dei  Tipografi  Bolognesi  |  Riconoscente  Dedica  |  Il 
Traduttore  »  :  segue  a  p.  nn.  5  un  breve  cenno  del  tra- 
duttore sulle  versioni  in  dialetto  Bolognese  della  Secchia 
Rapita  e  a  p.  nn.  6  1'  «  Errata  Corrige  ».  11  testo  della 
versione  va  da  p  i  a  p.  235  ;  a  p.  237  è  1'  «  Indice  »  e  a 
p.  239  l'indicazione:  «  Finito  di  stampare  |  il  dì  xv  Di- 
cembre MCMi  I  nella  Tipografia  Cenerelli  )  in  Bologna   ». 

Cfr.  su  questa  versione  :  Giorgio  Rossi,  Una  nuova 
versione  in  dialetto  bolognese  della  «  Secchia  Rapita  »  nel 
Fanfiilla  della  Domenica,  An.  xxv,  n.  2  (  1 1  gennaio  1903)  ('). 

92  Bologna,  Longhi  S.  A. 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Poema  Eroicomico  \ 
«  Del  Signor  \  Alessandro  Tassoni,  j  Con  le  i^i- 
«  chiarationi  del  Sig.  '.  Gasparo  Salviani,  \  e  '1 
«  Primo  Canto  dell'  Oceano  j  nell'  vltimo  corretti 
«  con  I  gli  Originali.  |  in  Bologna.  |  Per  Gioseffo 
«  Longhi.  I  Con  licenza  de'  Sup.  -> 

Di  pp.  312;  misura  cm.  13,5  X  7  (esemplare  molto 
tosato). 

(')  Cfr.  anche  i  miei  Studi  cit.,  p.  2^4.  Su  questa  versione  del 
Bonzi  disse  parecchie  sciocchezze,  mostrando  di  non  comprendere 
molte  cose,  fra  le  quali  il  dialetto  in  cui  è  scritta,  un  signor  E.  S.  nel 
Panaro  di  Modena  del  4-3  dicembre  10,03;  '^f'"-  anche  un  articolo  di 
un  signor  G.  T.  nel  Panaro  del  7-8  die.  'o^ 


93    SECCHIA    RAPITA  —     I32    —  MILANO    S.    A. 

A  pp.  5-8  e  9-10  sono  le  due  solite  prefazioni  «  A  chi 
legge  »  e  «  Paulino  Castel  vecchio  a'  Lettori  »  ;  quindi  a 
pp.  11-290  è  il  testo  dejla  Secchia  con  le  dichiarazioni  in 
fondo  a  ciascun  canto;  segue  a  pp.  291-311  il  primo  canto 
dell'Oceano  e  la  prima  stanza  del  secondo,  non  v'  è  premessa 
la  lettera  a  un  amico  sopra  la  materia  del  Mondo  Nuovo. 
A  p.  312  è  la  licenza  di  stampa  (Viciit  D.  Joseph  Cri- 
bellus  Clericus  Regiilaris  S.  Pauli,  et  in  Cathedrali  Bo- 
non.  Poenit.  prò  Eminentiss.  Archiepiscopo.  —  Reimpri- 
matur. —  Fr.  Vincentiiis  Vbaldinus  Vicariiis  Gener.  San- 
cii Officii  i?ono;n'ae.)  L' ediz.  è  certamente  anteriore  al  1744 
poiché  è  conosciuta  dal  Barotti  il  quale,  all'  ediz.  del  Lon- 
ghi  del  1683,  (cfr.  addietro,  pag.  77,  n.  19)  annota:  «  Si 
vede  ancora  un'altra  ristampa  in-12  fatta  dal  medesimo 
Longhi  senza  la  data  dell'  anno  ma  da  i  diversi  contras- 
segni, che  in  essa  si  osservano,  si  crede  posteriore  alle  altre, 
avendo  anche  le  stanze  spezzate  »  ;  ogni  pagina  cioè  com- 
prende tre  ottave  intere  e  sei  versi. 

93  Milano,  Pagnoni  S.  A. 

«  La  I  Secchia  Rapita  \  Di  !  Alessandro  Tas- 
«  SONI  i  Volume  Unico  |  Milano  |  Francesco  Pa- 
«  gnoni  I  Editore.  » 

Di  pp.  2  nn  +  309  4-  3  nn.  +  i  carta  fuori  testo 
con  una  rozza  incisione  illustrante  il  i."  canto  della  Sec- 
chia. Misura  cm.   15  X   10. 

A  p.  I  nn.  è  il  frontispizio  riportato;  segue  a  pp.  1-26 
la  '<  Vita  di  Alessandro  Tassoni  compilata  da  R[obustianoì 
G[ironi]  »;  quindi  a  pp.  27-309  è  il  testo  della  Secchia 
con  le  note  inserite  in  fine  di  ciascun  canto:  le  note 
sono  per  la  massima  parte  tratte  o  riassunte  da  quelle  del 
Salviani  e  del  Barotti.  Le  prime  due  delle  tre  pagine  finali 
non  num  sono  bianche,  la  terza  ha  nel  mezzo  l'indica- 
zione:   «  Tipografia    dei    Frat.    Centenari    e    Comp.  «    — 


93    —    SECCHIA    RAPITA  —     ,  33    —  MILANO    —    S.    A. 

Quest'edizione  è  certamente  posteriore  al  1806,  leggendosi 
a  p.  26  che  l'edizione  seguita  è  quella  milanese  dei  Clas- 
sici italiani.  Credo  non  andare  molto  lungi  dal  vero  as- 
segnandola al  decennio  che  corre  tra  il   1850  e  il   1860. 


IV. 


GLI  SCRITTI  POLITICI 


S.  L.  N.  A. 


1615 


«  Filippica  :  I.  »    —    «  Filippica  :  li.  » 

La  prima  Filippica  forma  un  opuscoletto  di  8  pagine 
non  num.,  delle  quali  l'ultima  è  bianca;  la  pagina  stam- 
pata è  per  la  prima  pagina  di  cm.  15,5  X  10,5;  per  le 
altre  di  cm.  16,5  X  'o^S-  ^'^  seconda  è  un  opuscoletto  pure 
di  otto  pagine  delle  quali  sono  bianche  le  ultime  due;  il 
formato  è  identico  al  precedente. 

11  TiRABoscHi  (Bibl  Mod.  V.  204)  dice  le  Filippiche  un 
rarissimo  libro,  e  nella  Storia  della  Letteratura  italiana  (^) 
rincalzando  aggiunge:  «  Il  Muratori  non  parla  delle  Fi- 
lippiche come  di  opera  uscita  alle  stampe,  benché  siano 
per  avventura  un  de'  più  rari  libri  che  esistano  •»  Forse 
non  sono  cosi  rare  come  il  Tiraboschi  credeva,  poiché 
sono  parecchie  le  biblioteche  che  le  posseggono  e  anche 
in  più  di  un  esemplare;  l'Estense  per  esempio  ne  ha  tre, 


(')  Modena,   1703,  T.  Vili.  P.  II,  p.  ^77, 


I     —    SCRITTI    POLITICI  —     135     S.    L.    —     [1615] 

r  Universitaria  di  Bologna  due,  ve  ne  sono  alla  Nazionale 
Centrale  di  Firenze  e  l'enumerazione  potrebbe  continuare. 
A  me  invece  importa  richiamare  l'attenzione  su  quest'al- 
tro fatto,  non  avvertito  dal  Tiraboschi  né  dagli  altri  che 
si  sono  occupati  del  Tassoni  o  di  bigliografia;  cioè  che 
l'edizione  del  1615  non  è  unica.  Sono  pervenuto  a  tale 
conchiusione  dopo  un  accurato  esame  delle  tre  copie  del- 
l'Estense:  e  basteranno  pochissimi  particolari  osservali 
nella  prima  e  nell'  ultima  pagina  di  ciascuno  degli  opu- 
scoli in  questione  per  convincere  ognuno  della  verità  del- 
l' asserto. 

1 .  y.  6.   I   \a\  1.  y.  6.   12  \b];  n..  y.  6.   13  [e] 

FiL.  I.  p.   I,  1.  5         e  di  ^:  di 

»       1.  ult.     tali,  lali  ; 

p.  7,  1.   I         loro,  loro 

»       1.  2         schernire  schernire. 

Le   uliinie    linee   della    pa-  Le  ultime  linee    della   pagina  pre- 
gina  presentano  impagi-  sentano     impaginatura     diversa 

natura   diversa  da  i>  e  e  àz  a. 

FiL.  II.  p.    !,  1.  3         Sig.  Sign. 

»       1.  ult.     Granata,  Granata  : 

p.  ò    Impaginatura    diversa  Impaginatura  diversa  da  a. 
da  t  e  e. 

Ciò  non  bastasse  varia  anche  1'  ampiezza  della  pagina 
stampata,  la  quale  mentre  in  a  è  nella  pagina  prima  di 
cm.  15,5  X  'O55  s  nella  seconda  di  cm.  10,5  X  'O^S  '" 
b  e  e  invece  è  per  la  prima  pagina  di  cm.  15,2  X  1O73  ^ 
nella  seconda  di  cm.    16,2  X  'Oi3 

Per  essere  esatto  tino  allo  scrupolo  avvertirò  che  tra 
b  e  e  v' è  nell'altezza  la  differenza  di  un  millimetro,  ma 
tal  differenza  credo  dipenda  soltanto  dalla  rugosità  mag- 
giore o  minore  della  carta,  perché  il  più  accurato  esame 
non  mi  ha  rivelalo  nessun  particolare  che  possa  permet- 
tere di  pensare  a  due  composizioni  tipografiche  diverse. 

Non  posso  decidere  se  si  tratti  di  una  seconda  edi- 
zione o    di    una    contraffazione:   comunque    credo    potere 


2    —    SCRITTI    POLITICI  1 36    —  l-IRENZE    —    1849 

alfermare  che  1'  esemplare  che  ho  chiamato  a  rappresenta 
l'edizione  prima  o  la  copia  originale. 

Ugualmente  delle  due  copie  conservate  nell'  Universi- 
taria di  Bologna  1"  una  [A.  V.  Gap.  248,  n.  i,  op.  11]  è 
identica  ad  a,  l'altra  fA.  V.  Tav.  I,  L.  II,  voi.  161,  op.  5] 
a  /'  e  e. 

Nelle  Miscellanee  insieme  con  le  due  prime  Filippiche, 
se  ne  trovano  in  generale  altre  cinque,  anch'  esse  stampate 
in  opuscoletti  indipendenti,  con  più  altri  scritti  politici 
di  argomento  vario.  Ma  di  tali  miscellanee,  come  di  tutte 
le  questioni  inerenti  alle  due  prime  Filippiche  s'è  trat- 
tato ampiamente  nella  prefazione,  e  ad  essa  rimando 
senz'  altro  il  lettore 

2  Firenze,  Vieusseux,  1849 

«  Manifesto  \  Di  |  Alessandro  Tassoni  |  In- 
«  torno  Le  Relazioni  |  Passate  j  Tra  Esso  E  I 
«  Principi  Di  Savoia  » . 

Neil'  «  Archivio  j  Storico  Italiano  |  Ossia  (  Raccolta  Di 
«  Opere  E  Documenti  |  Finora  Inediti  O  Divenuti  Raris- 
«  simi  !  Risguardanti  |  La  Storia  D' Italia  |  Appendice 
«  Tomo  VII  I  Firenze  |  Gio.  Pietro  Vieusseux, Direttore-Edi- 
«  tore  I  Al  suo  Gabinetto  Scientifico-Letterario  |  1849  |  » 
pp.  447-495.  Precede  (  pp.  449-455)  un  Avvertimento  di 
Giuseppe  Campori.  segue  (  pp.  457-488)  il  Manifesto  del 
Tassoni,  vengono  da  ultimo  (  pp.  489-495)  alcuni  Estratti 
di  Lettere  di  Al.  Tassoni  al  Canonico  Sassi  a  Modena. 
Ricompare  nell'ediz.  delle  Filippiche.^  stampata  a  Firenze 
dal  Le  Mounier  nel    1855,  cfr.  n.  4. 


3  Firenze,  Stamperia  Granducale  1854 

<«  Ricordi  Di  Famiglia  \  Per  Le  Nozze  |  Di 
«  Eugenio  Michelozzi  |  Con    La  Marchesa   Elieo- 


4    —    SCRITTI    POLITICI  —    I  37    —  FIRENZE    —    1855 

«  nora    Tassoni.  |   Firenze  |  Stamperia    Grandu- 

«  cale  I   1854.  » 

Di  pp.  XVI-200;  misura  cm.  23,5  X  '5ó- 
Questi  Ricordi  furono  pubblicati,  dedicandoli  allo 
sposo,  da  Francesco  Cambiaci.  La  parte  relativa  al  Tas- 
soni va  da  pag.  71  a  pag.  200  e  comprende:  I.  Cenni  so- 
pra Alessandro  Tassoni  di  Paolo  Emiliani-Giudici  (pp. 
73-92);  II.  Filippiche  contro  gli  Spagnuoli  di  Alessandro 
Tassoni,  precedute  da  un  discorso  di  Giuseppe  Canestrini 
(pp.  93-197):  la  prima  Filippica  va  da  pag.  157  a  pag. 
173,  la  seconda  da  pag.  175  a  pag.  188:  furono  stampate 
di  su  due  codici  Magliabechiani  e  principalmente  di  su 
un  terzo  codice  migliore  dei  precedenti  pervenuto  alla 
Magliabechiana  nel  1850  dalla  Biblioteca  Rinuccini;  l'edi- 
tore potè  anche  giovarsi  della  stampa  del  1615  (poiché, 
come  ho  avvertito,  non  si  era  fin  qui  notata  1"  esistenza 
di  due  edizioni  secentiste)  nella  copia  posseduta  dal  sig.  Pie- 
tro Bigazzi.  A  pp.  190-190  è  un  Saggio  di  Varianti  fra 
l'antica  stampa  e  questa  nuova.  Nelle  Retti fìca:^ioni  ed 
aggiunte  è  notizia  di  un  esemplare  dell'  antica  edizione  in 
una  Miscellanea  di  Opuscoli  del  Boccalini,  conservata 
nella  Magliabechiana,  ed  è  riprodotto  il  sonetto  :  Italia 
madre  <?'  Prencipi  suoi  figli  che  com.  «  Qual  vii  vergogna 
o  qual  vano  timore   ». 

4  Firenze,  Le  Monnier  1855 

"  Le  j  Filippiche  Cantra  gli  Spagnoli  \  Di  | 
«  Aless.andro  Tas.soni;  |  Precedute  Da  Un  j  Di- 
«  scorso  Di  G.  Canestrini  Sulla  Politica  Pie- 
«  montese  j  Nel  Secolo  XVII;  |  R  Seguite  |  Dalla 
'.'  Risposta  Del  Tassoni  Al  Soccino  |  In  Difesa 
«  Del  Duca    Di  Savoia,  !  E    Dal   Manifesto  Del- 


5    —    SCRITTI    POLITICI  —     I  38    —  FIRENZE    —    1887 

«  r  Autore  Intorno  Alle  Sue  Relazioni  |  Coi 
«  Principi  Di  Savoia.  |  \Stemnia\  Firenze,  j  Fe- 
«  lice  Le  Monnier.  |   1855.  » 

Di  pp.  XII-200. 

A  pp.  V-XI  il  sig.  Silvio  Giannini  dà  conto  Al  Let- 
tore del  contenuto  del  volume  (^),  e  questo  scritto  preli- 
minare è  in  data  di  Firen:;e,  9  maggio  /<V^5.  Segue  (pp. 
1-66)  il  discorso  del  Canestrini  sulla  Politica  piemontese 
nel  sec.  XVII,  poi  vengono  le  prose  politiche  del  Tassoni, 
cioè:  Filippiche  contra  gli  Spagnuoli  con  epigrafe  tolta  dal 
e.  XVII,  st.  76  dell'  Orlando  furioso  dell'  Ariosto  :  «  Non 
hai  tu,  Spagna.  l'Africa  vicina  »,  con  quel  che  segue  (Ff- 
lippica  prima,  pp.  09-83;  Filippica  seconda^  pp.  85-97; 
Note  pp.  99-100);  —  Risposta  del  signor  Alessandro  Tas- 
soni ad  una  scrittura  del  Signore  N.  N.  \  il  Soccino] 
stampata  pochi  dì  sono  in  Milano  con  questo  titolo  :  «  Di- 
scorso nel  quale  si  dimostra  la  giusti'yia  dell'  impero  delli 
Spagnuoli  in  Italia^  e  quanto  giustamente  siano  state  prese 
V  armi  da  essi  per  la  quiete  d'  Italia,  disturbata  dal  Duca 
di  Savoia,  Conservato r  della  libertà  d'  Italia  ingiustamente 
intitolato  »  (pp.  101-126;  Note,  p.  127);  —  Manifesto  di 
Alessandro  Tassoni  intorno  le  relazioni  passate  tra  esso 
e  i  Princìpi  di  Savoia  (precede,  pp.  131-137,  un  A^'verti- 
mento  di  Giuseppe  Campori,  cui  tieri  dietro,  pp.  139-184, 
il  Manifesto);  —  Estratti  di  Lettere  di  Alessandro  Tas- 
soni al  Canonico  Sassi  a  Modena  (pp.  183-195);  —  Note 
(pp.    197-198).  A  pag.   199  è  r  Indice  del  volume. 

5  FiRENZK,  Sansoni  1s87 

Le  Filippiche,  la  Risposta  al  Soccino,  il  Manifesto  in- 
torno le  relazioni  passate  tra  esso  e  i  Principi  di  Savoia 


(')  A  pag.  VI  pubblica  il  son  :  «  Qual  vii    vergogna    o    qua!    vano 
timore  »  attribuito  al  Tassoni.  Cfr.  n.  ;;  p.   137. 


6    —    SCRITTI    POLITICI  —     '  39    ~  MILANO    —    I902 

sono  stampati    anche    nell'  edizione    della    Secchia    curata 
dal  Casini  e  descritta  addietro.  Cfr.  pp.  i27-r:;o. 

6  Milano,  Sonzogno  1902 

«  Le  Filippiche  \  E  Due  Altre  Scritture  \  Con- 
«  tro  Gli Spagnuoli  j  Di  |  Fulvio  Savoiano  |  (FliI- 
«  vio  Testi)  I  con  prefazione  critica  e  note  com- 
«  parative  |  Del  Prof.  |  Francesco  Bartoli  |  Mi- 
«  lano  I  Società  Editrice  Sonzogno  |  14  —  Via 
«  Pasquirolo  —   14  » . 

S.  a.,  ma   1902.  Di  pp.  88. 

Forma  il  n.  298  della  Biblioteca  Universale  edita  dal 
Sonzogno.  Precede  (pp  3  23)  uno  studio  del  Bartoli  su 
Valerio  Fulvio  Savojano,  cui  tengono  dietro,  con  breve 
commento,  i  testi  seguenti:  I.  Filippica  Prima  (pp.  25-39); 
II.  Filippica  Seconda  (pp.  41-32);  III.  Discorso  fatto  al- 
r  Italia  da  un  gentiluomo  italiano  intorno  le  aponi  e  dise- 
gni del  cattolico  re  di  Spagna  (pp.  53-62);  IV.  Castigo 
esemplare  de'  calunniatori  (pp  63-87).  Come  è  noto,  il 
prof.  Bartoli  sostiene  che  le  Filippiche  sono  opera  del 
Testi,  e  si  veda  quanto  a  questo  proposito  osservo  nella 
prefazione  del  presente  volume,  parlando  degli  scritti  poli- 
tici del  Tassoni. 


V. 
LE    RIME 


Modena,  Cassiani 


1617 


«  Rime  I  Di  Fulvio  Testi  |  AH'  Invittissimo  | 
«  Principe  |  Carlo  |  Emanveilo  |  Dvca  |  Di  Sa- 
«  voia.  I  In  Modana  con  licenza  de"  Superiori.  » 

In  fondo  al  volume  è  l'indicazione  dell'anno  e  luogo 
di  stampa  :  «  In  Modona  |  Per  Giulian  Cassiani.  M.DC.XVII.  \ 
«  Con  licenza  de' Superiori  ».  E  la  prima  edizione  delle 
Rime  del  Testi;  in  essa  a  pag.  166  si  legge  il  son.  «  Al 
«  Sig.  Alessandro  (  Tassoni  »,  che  com.:  Cangia,  Alessan- 
dro, ornai  ronda  del  Tebro.  e  a  pag.  167  la  «  Risposta  » 
che  com.  :  Fulvio,  mal  può  di  mirto  o  di  ginebro. 


Roma,  Ingrillani 


1630 


«  Le  1   Tre  Grafie,  \  Rime  (  Del  Bruni.  |  Con 
«  Privilegio    del    Sommo    Pontefice,   |   e    licenza 


3    —    LE    RIME  —     141     —  MODENA    —    I706 

«  de' Superiori.  |  \Stemma\  In  Roma.  |  Ad  istanza 
«  di  Ottauio  Ingrillani,  ]  Libraro  alla  Luna  » . 


Di  pp.  24  nn.  -|-  658  -|-   26  nn. 

E  senza  data  di  stampa  e  senza  V  imprimatur:  per  al- 
tro la  dedica  di  Antonio  Bruni  a  Don  Mariano  Carac- 
ciolo è  di  Roma  il  primo  d'  Agosto  lOjo.  A  p.  ^51  è  il 
sonetto  «  Al  Sig.  Alessandro  Tassoni  |  Lodasi  il  suo  libro 
«  vlella  Varietà  de'  Pensieri,  |  e  '1  suo  poema  Heroicomico, 
a  detto  I  la  Secchia  rapita  »,  com.:  Oualhor  coìi  penna^  onde 
V  oblio  s  opprime  ;  nella  stessa  pagina  segue  la  «  Rispo- 
sta D  per  le  rime  del  Tassoni,  che  com.:  Vedrai,  Bruni, 
il  mio  nome  andar  sublime.  Questo  sonetto  sin  qui  sfug- 
gi'o  a  quanti  si  sono  occupati  del  Tassoni  è  da  me  ripro- 
dotto nella  prefazione. 


3  Modena,  Soliani  1706 

«  Della  Perfetta  \  Poesia  Italiana  \  Spiegata,  | 
«  E  dimostrata  con  varie  osservazioni,  e  con 
«  varj  giudizj  |  sopra  alcuni  Componimenti  al- 
«  trui,  I  Da  Lodovico  Antonio  Muratori  j  Biblio- 
«  tecario  Del  Sereniss.  Sig.  Duca  Di  Modena,  j 
«  Tomo  Secondo.  |  All'Illustrissimo  Ed  Eccellen- 
«  tissimo,  Sig.  March.  |  Alessandro  ]  Botta- 
«  Adorno  |  [sette  righe  di  titoli]  \  [Stemma]  In  Mo- 
«  dena,  j  Nella  Stampa  di  Bartolomeo  Soliani  | 
"  Stampatore  Ducale.  |  M.DCCVI.  j  Con  Licenza 
<-  De"  Superiori  » . 


4    —    LE    RIME  —     142    —  MODENA    —     1843 

A  pag.  464  è  il  son.  di  Alessandro  Tassoni  che  co- 
mincia: «  Questa  Mummia  col  fiato,  in  cui  Natura  »:  il 
Muratori  gli  fa  seguire  la  nota  che  segue:  «  Alcuni  so- 
netti Mss.  assai  piacevoli  e  mordenti  noi  abbiamo  di  quel 
bizzarro  ingegno  del  Tassoni.  Da  gli  altri,  che  modeste 
orecchie  non  soffrirebbero  volentieri,  ho  io  tratto  il  pre- 
sente, perché  mi  sembra  un  onesto  insieme  e  felicissimo 
ritratto  d'  un  vecchio  avaro.  I  colori  tutti  son  vivi,  ogni 
parola  è  esprimente;  e  con  iperboli  cosi  ingegnose,  e  stile 
si  spedito  ci  vien  rappresentato  costui,  eh'  io  avrei  scru- 
polo, se  non  riponessi  nella  schiera  de'  migliori  questo 
sonetto.   » 

4  Modena,  Vincenzi  e  Rossi  1843 

«  Alcune  Poesie  Inedite  \  Di  |  Alessandro 
«  Tassoni  |  Modena  |  Coi  Tipi  Vincenzi  E  Rossi  | 
«   I  843.  » 

Di  pp.   16;  misura  cm.  20,5  X   13- 

L'opuscolo  fu  pubbl.  dal  march.  Giuseppe  Campori 
e  da  lui  dedicato  alla  contessa  Violantina  Martinengo 
Thum  pel  matrimonio  del  figlio  di  lei  Matteo  con  la 
contessa  Arz  di  Trento, 

A  pp.  5-6  è  una  prefazione  de!  Campori,  quindi  a  pp. 
8-16  il  testo  delle  otto  poesie  che  nell' ediz.  Casini  (cfr. 
n.°  5)  portano  i  numeri  che  verrò  man  mano  indicando: 
pp.  8-9  (XIV)  «  Canzone  |  al  Sig.  Marc'  Antonio  Colonna  i 
Vittorioso  In  Mare  j  E  |  Al  Sig.  Ascanio  Suo  Figlio  |  Creato 
Cardinale  »,  com.:  Che  dirai  bella  Clio  nel  dolce  canto; 
p.  IO  (IV)  «  Semplice  Fanciulla  »,  com.:  Bella  sei  tu  né 
sembri  altera  in  volto  (son.);  p.  11  (V)  *  Bella  mendica- 
trice  »,  com.:  De' tesori  d  amor  ricca  e  felice  (son.); 
p.   12  (IH)  «  Donna   sdegnata.    Amante    pauroso  »,    com.: 


5    —    LE    RIME  —     14-:^    —  BOLOGNA    —     1880 

Veri  celesti  angelici  sembianti  (son.);  p.  13  (XV)  «  Filippo  II 
Re  di  Spagna  morto  »,  com.  :  O  terrene  grande^:^e,  o  fa- 
sto umano  (^son.);  p.  14  (X)  «  Nobile  Amore  »,  com  : 
Ben  d'  Icaro  l'ardir  soverchio  fue  (madrig.);  p.  15  (XII) 
«  Cantatrice  Ferrarese  »,  com.  :  Morta  non  è  la  bella 
(madrig. ^  p.  ló  (VII!)  «  Fiore  Donato  »,  com.:  Ligurina 
ad  Aminta  (madrig.). 

5  Bologna,  Romagnoli  1880 

<  Rime  I  Di  |  Alessandro  Tassoni  j  Raccolte 
«  Su  I  Codici  E  Le  Stampe  j  Da  |  Tommaso  Ca- 
>'  siNi  j  Bologna  j  Presso    1'  Editore  Gaetano  Ro- 
«  magnoli  j   i  880  » . 

Di  pp.  80. 

Forma  la  dispensa  CLXXIV  della  «  Scelta  |  Di  [  Curio- 
«  sita  Letterarie  |  Inedite  O  Rare  |  Dal  Secolo  XIII  Al 
«  XVII  I  in  Appendice  alla  Collezione  di  Opere  inedite  o 
a  rare  ».  Il  volumetto,  come  si  rileva  da  p  2,  fu  stam- 
pato dallo  Stabilimento  Tipografico  Successori  Monti  in 
Edi:;ione  di  soli  202  esemplari  ordinatamente  numerati: 
l'esemplare  della  mia  raccolta,  sul  quale  è  condotta  que- 
sta descrizione,  porta  il  n".  165.  A  pp.  3-26  è  la  Prefa- 
^ione  (')  del  Casini;  segue  (pp.  27-59)  ^'  testo  delle  Rime, 
poi  (pp.  61-76)  le  Annota:;ioni  e  da  ultimo  (pp.  77-79) 
r  Indice.  Le  Rime  comprese  nella  presente  raccolta  sono 
le  seguenti:  I.  Alle  signore  Orsi,  com.:  «  Quell'orse  che 
nel  ciel  paion    si  belle,  »  Son.    (p.  29);    II.    Ad  Elena..., 


(')  Questa  Prefa:[ione  era  già.  comparsa  due  anni  prima  nel  Pro- 
pugnatore :  Sopra  alcune  Rime  di  Alessandro  Tassoni.  Osserva- 
zioni di  Tommaso  Casini.  Bologna,  Tip.  Fava  e  Garagnani,  1878. 
[  hstratto  dal  Propugnatore  voi.  Xll,  parte  1  ].  Ct'r.  sulla  presente  ediz. 
del  Casini  Fan/ulta  della  Domenica  HI,  4. 


5    —    LE    RIME  —     144    —  BOLOGNA    —    1880 

com.:  «  Ragion  è  ben,  chiara  mia  lampa  estinta,  "  Son. 
(p.  -30);  in.  Donna  sdegnata,  amante  pauroso,  com.:  «  Veri 
celesti  angelici  sembianti  »  (')  Son.  (p.  31);  IV.  Ad  una 
fanciulla,  com.:  «  Bella  sei  tu  né  sembri  altera  in  volto  »  (•) 
Son.  (p.  32);  V.  Bella  mendicatrice,  com.:  «  Dei  tesori 
d'amor  ricca  e  felice  »  Son.  (p.  33);  VI.  Com.:  «  O  me 
beato  allor  che  vissi  amante  »  Son.  (p  34);  VII.  A  Ful- 
vio Testi.,  com.:  «  Fulvio,  mal  può  di  mirto  o  di  gine- 
bro  »  (^)  Son.  (p.  35);  Vili.  Fiore  donato,  com.:  «  Ligu- 
rina  ad  Aminta  «  (^)  Madrig.  (p.  36);  IX.  Alla  Signora 
Crivelli,  com.:  «  Amor  volea  ferire  »  Madrig.  (p.  36); 
X.  Nobile  amore,  com.  :  «  Ben  d' Icaro  l' ardir  soverchio  fue,  » 
Madrig.  (p.  37);  XI.  Occhi  belli,  com.:  «  Poli  di  questa 
vita,  »  Madrig.  (p.  37);  XII.  In  morte  di  una  cantatrice 
ferrarese,  com.:  «  Morta  non  è  la  bella.  »  Madrig.  tp.  38); 
XIII.  Amante  sdegnato,  com.:  «  Torno,  lasso,  o  non 
torno?  »  Madrig.  (p.  38):  XIV.  Per  Marcantonio  ed 
Ascanìo  Colonna,  com.:  «  Che  dirai  bella  Clio  nel  dolce 
canto  »  CaHy.  fpp.  39-40);  XV.  In  morte  di  Filippo  II, 
com.:  «  O  terrene  grandezze,  o  fasto  umano,  »  Son.  (p.  41); 
XVI.  Italia  madre  ai  principi  suoi  figli,  com.:  «  Qual  vii 
vergogna  o  qual  vano  timore,  »  (*)  Son.  (p.  42);  XVII. 
L' ombra  di  Carlo  Emanuele  duca  di  Savoia,  che  parla 
all'  Italia,  com.:  «  O  del  mio  regio   cuore  idolo  altero,  » 


(•)  A  stampa  anche  nel  cit.  studio  del  C.vsini,  .Sopra  alcune  Rime 
di  A.    T.  ■p.  (j. 

(-)  Cfr.  A.  Arullani,  Due  .sonetti  del  seicento  in  Fanfulla  della 
Domenica  an.  XXIII  n.   13  (31  marzo  1901). 

(■^)  Risponsivo  ad  altro  del  Testi  :  «  Cangia,  Alessandro,  ornai 
Tonda  del  Tebro  »,  a  stampa  in  Rime  di  Fulvio  Testi  all'  inì'ittis- 
simo  principe  Carlo  Emanuello  duca  di  Savoia.  In  Alodona,  per 
Giulian  Cas.siani,  MDCXVII,  pp.  i66-i»")7  e  riprodotto  dal  Casini  in 
nota  a  p.  h.^  del  volume  che  qui  si  descrive.  Cfr.  addietro  n.   i. 

(■1)  Anche  in  Casini,  .Sopra  alcune  Rime  cit.  p.   11. 

(°)  Anche  m  Casini,  Sopra  alcune  Rime  cit.  pp.  14- 15  e  prima 
in  Le  Filippiche  etc.  Firenze,  Le  Monnier,  l'^ss-  P«  vi.  Cfr.  addietro 
p.  1 38. 


7    —    I.E    RIME  —     147  . —  BOLOGNA    —    l8g3 

soni  già  pubblicate  dal  Casini  stesso  nel  1880  (cfr.  addie- 
tro n.  5,  p.  143):  vi  conservano  lo  stesso  ordine  e  soltanto 
ve  n' è  (p.  282)  una  nuova,  che  porta  il  n''.  XIV  e  com.: 
«  Vivo  fonte  beato  ».  Fu  stampata  per  la  prima  volta, 
sempre  dal  Casini,  nella  Rassegna  settimanale  di  Firenze 
del  1880  ed  ora  è  riprodotta  anche  da  me,  con  le  corre- 
zioni originali,  in  A.  Tassoni,  Difesa  di  Alessandro  Ma- 
cedone, Livorno,  Giusti,  1904,  voi.  I,  pp.  x-xii.  Cfr.  anche 
voi.  II.  p.   103. 


7  Bologna,  Zamohani  e  Albertazzi  1893 

«  Giorgio   Rossi  |    Un  shnetto  Inedito   \   Di 
«  Alessandro  Tassoni  \  \Stemma\  Bologna  |  Stab, 
«  Tip.  Zamorani  E  Albertazzi  j  Piazza  Cavour.  4 
«  Palazzo  Silvani  |   1893.  •• 

Di  pp.  16. 

Fu  pubblicato  per  nozze  Bidasio  Imberti-Verdun  Di 
Cantogno  in  edizione  di  60  esemplari.  A  pp.  7-8  è  la  de- 
dica alla  sposa;  seguono  (pp.  11- 13)  notizie  intorno  ai 
manoscritti  tassoniani  conservati  nell'  Archivio  di  Stato  di 
Modena;  vien  da  ultimo  (p.  15)  il  testo  del  sonetto  «  Dun- 
que è  pur  ver  che  la  mia  donna  in  letto  ».  che  si  trova 
autografo  fra  tali  manoscritti  e  che  non  era  mai  stato 
stampato.  Cfr.   Giorn.  stor.  lett.  ital.  XXIII,  327. 


VI. 
LE  LETTERE 


Modena,  Vincenzi 


1827 


«  Alcune  Lettere  \  D' Illustri  Italiani  \  Ed  \  Il 
'  Triperuno  |  Di  Giammaria  Barbieri  Modenese  | 
«  In  Risposta  |  A  Tre  Sonetti  Di  Annibai  Caro  | 
«  Contro  II  Castelvetro  |  Il  Tutto  Per  La  Prima 
«  Volta  1  Dato  Alle  Stampe  |  Modena  |  Per  G. 
«  Vincenzi  E  Compagno  |  M.DCCC.XXMI.  » 

Di  pp.  XVI-112;  in-8.  Ne  furono  impressi  12  esemplari 
in  carta  inglese. 

Il  volumetto  fu  edito  dal  Conte  Mario  Valdrighi  per  le 
nozze  del  march.  Ercole  Coccapani  Imperiali  con  la  cont.* 
Giulia  Seghizzi.  A  p.  V  è  la  dediea,  a  pp..  VII-XVI  la 
prefazione  del  Valdrighi  intorno  alle  scritture  pubblicate 
nel  volume  (del  Tassoni  parla  a  pp.  VIII-IX);  seguono 
(pp.  1-56)  '(  Alcune  lettere  d' illustri  italiani  »,  24  in  tutto, 
cioè  cinque  del  Castelvetro,  sette  di  A.  M.  Salvini,  una 
del  Tasso,  due  del  Tassoni,  una  del  Muratori,  le  restanti 
di  uomini  illustri  dei  quali  per  altro  ora  appena  si  pispi- 
glia; vien  quindi  (pp.   57-70)  «  Il  Treperuno  di  Giammaria 


2  —  LE  LETTERE         —  149  —         VENEZIA  —  1827 

Barbieri  in  Risposta  a  Tre  sonetti  di  Annibal  Caro  contro 
il  Castelvetro  »,  e  da  ultimo  (pp.  71-110)  le  note. 

Le  lettere  del  Tassoni  sono  due  (pp.  54-56J  :  quella 
cioè  di  Roma  10  marzo  1625  ai  Conservatori  di  Modena 
inviando  loro  il  manoscritto  autograto  della  Secchia  (nella 
ediz.  da  me  curata,  voi.  II,  pp.  232-233,  n.'^  XCII)  e  quella 
di  Roma  30  aprile  1625  in  risposta  ai  Conservatori  che 
l'avevano  ringraziato  dell'invio  egli  avevano  mandato  un 
dono  [Ibid.,  voi.  II,  pp.  233-234).  Tra  la  prima  e  la  seconda 
lettera  il  Valdrighi  pubblica  anche  quella  dei  Conservatori 
al  Tassoni,  in  data  di  Modena,  15  aprile  1625.  A  queste 
lettere  si  riferisce  la  nota  49  che  si  trova  a  pp.  too-102. 

2  Venezia,  Alvisopoli  1827 

«  Lettere  \  Hi  |  Alessandro  Tassoni  |  Ora 
«  Nella  Maggior  Parte  j  Pubblicate  Per  La  Prima 
«  Volta  Da  Bartolomeo  Gamba  |  Venezia  [  Dalla 
«  Tipografia  Di  Alvisopoli  |  MDCCCXXVII». 

Di  pp.  80  -j-  I  tavola  fuori  lesto  col  ritratto  del  Tas- 
soni   In  8  lem    19,  8  X  '2,  2). 

A  pp.  3-7  è  la  prefazione  «  A  chi  legge  »,  dalla  quale 
si  rileva  che  le  lettere  inedite  comprese  in  questa  stampa 
sono  tratte  dal  codice  CIV,  3  tra  gli  Italiani  della  R. 
Biblioteca  Marciana  già  posseduto  da  Apostolo  Zeno.  Il 
Gamba  riconosciuta  l'importanza  del  codice,  «  quantunque 
non  sia  autografo  f)  »,  aggiunge  che  comprende  una  «  co- 
«  piosa  raccolta  delle  Lettere  del  Tassoni;  e  vi  stanno 
«  frammischiate  non  poche  altre  di  altri  autori  »;  avverte 
acutamente:  «  Posso  sospettare    che  al  Tassoni    medesimo 


(')  Il  Codice  invece  è  autografo,  come  accenno  nella  prefazione  a 
questo  volume  e  come  dimostrerò  ampiamente  nel  terzo  volume  delle 
Lettere  del  Tassoni. 


3    —    LE    LETTERE  —     1  50    —  MODENA    —    184O 

a  non  dispiacesse  si  pubblicassero,  poiché  il  più  antico 
«  dei  suoi  biografi,  Lorenzo  Crasso,  e  1'  altro  suo  illustre 
«  contemporaneo,  Leone  Allacci,  fecero  di  già  cenno  di 
«  una  raccolta  di  Lettere,  passate  presso  gli  Eredi  del 
«  Cardinale  d'  Este,  che  sin  da  quel  tempo  erano  apparec= 
a  chiate  per  la  stampa;  e  ciò  ci  fu  anche  confermato  dal 
«  Muratori  nella  Vita  che  del  Tassoni  ha  lasciato  »,  e 
termina  augurando  che  «  veggasi  in  luce  un  Epistolario  del 
«  Tassoni  più  importante  e  più  ricco  del  presente;  della 
a  qual  cosa  non  potrà  non  nutrir  desiderio  chiunque  si 
<t  compiaccia  di  vedere  di  sempre  nuovi  gioielli  guernita 
«  la  nazionale  letteratura  ».  Seguono  quindi  le  lettere  e 
prima  le  inedite  (pp.  9-52)  in  numero  di  20,  ma  non  sem- 
pre nella  loro  integrità:  poi  le  già  edite  (pp.  53-69)  in 
numero  di  quattro,  oltre  la  risposta  dei  Conservatori  di 
Modena  al  Tassoni  che  aveva  loro  inviato  il  ms.  originale 
della  Secchia  rapita.  A  pp.  71-75  è  1'  Indice  e  a  p.  77  è 
l'indicazione:  «  Uno  dei  dodici  soli  esemplari  impressi  in 
carta  velina  »  ;  appartiene  alla  H  Biblioteca  di  S  Marco 
di  Venezia,  e  su  di  esso  appunto  è  stata  condotta  la  pre- 
sente descrizione. 


3  Modena,  Soli  ani  1840 

«  Lettere  inedite.   \   Di  Aless.andro    Tassoni 
«  Alla    Infante    Isabella    Di  Savoja  ,  Principessa 
«  Di  Modena  » . 


Nella  «  Continuazione  j  Delle  Memorie  |  Di  |  Religione 
«  Di  Morale  |  E  |  Di  Letteratura  |  [motto]  Tomo  IX  |  Mo- 
«  dena  |  Dalla  Reale  Tipografia  |  Eredi  Soliani  ]  1840  ». 
A  pp.  147-149.  La  lettera  del  Tassoni  qui  pubblicata  è  in 
data  di  Torino,  li  30  d'  Agosto  1620. 


4  —  le  lettere       —  i5i  —       venezia  —  1856 

4  Venezia,    Naratovich  1856 

^^  Lettere  \  Di  |  Alessandro  Tassoni  |  Al  Conte 
«  I  (.arlo  Costa  di  Polonghera  |  Ministro  Del  Duca 
«  Di  Savoia,  j  Venezia,  |  Dalla  premiata  tipogralia 
«di  Pietro  Xaratowich.  |  1836  ». 

Di  pp.  24,  in  8°. 

Sono  in  numero  di  dieci,  tratre  dallo  stesso  codice 
della  Marciana  già  appartenuto  allo  Zeno,  che  servì  al 
Gamba  per  la  sua  raccolta  (cfr.  addietro  n.  2)  e  furono 
pubblicate  per  nozze  Bergamo-Venanzio.  Sono  tutte  senza 
data,  ma,  secondo  il  giudizio  dell'Editore  {utW  Avverti- 
mento a  pp.  7-9)  condiviso  dal  Corradi  ('),  debbono  rite- 
nersi posteriori  al  161 3.  Nella  mia  edizione  sono  tutte 
stampata  nella  terza  parte  rispettivamente  alle  seguenti 
pagine  del  voi.  II  :  I  p  143.  n.  15;  II.  pp  i  5  i- 1  52,  n.  23  ; 
III.  pp.  159-160,  n.  29;  IV.  pp.  172-173,  n.  40;  V.  pp.  163- 
164,  n.  32  :  VI.  pp.  167-168,  n.  36  ;  VII.  pp.  171-172,  n.  39  ; 
Vili.  pp.  187-188,  n.  51  ;  IX.  pp.  180-181,  n.  45  ;  X.  pp.  205- 
208,  n.  64.  Le  lettere  hanno  qua  e  là  tagli  e  sostituzioni 
di  parole  dovuti  senza  dubbio  all'  I.  R.  Censura  austriaca. 

5  Torino,  Ribotta  1856 

«  Memorie  \  Della  Vita  E  Dei  Tempi  \  Di 
«  Monsignor  \  Gio.  Secondo  Ferrero-Poniiglione 
«  !  Referendario  Apostolico  \  Primo  Consigliere 
«  E  Auditore  Generale  \  Del  Principe  Cardinale 
«  Maurilio  \  Di  Savoia  ,  Con  Un  Saggio  Di  Let- 
«  tere  E    Monumenti    Inediti  j  Raccolti    Ed   Illu- 


(')  Giornale  degli  eruditi  e  curiosi,  Padova,    188^,  an.    I,  voi.  II, 
n-  38,  PP-  733-734- 


LE  LETTERE 


152  PADOVA  1859 


«  Strati  I  Per  j  Gio\ambattista  Adriani 
«  ghe  di  titoli  e  stemma]  Torino  [  Dall'  Officina 
«  Tipografica  di  Ignazio  Ribotta  |  (Settembre 
«  1856)  «. 

A  pp  287-288  è  una  lettera  di  «  Alessandro  Tassoni, 
Gentiluomo  del  Principe  Cardinale  Maurizio  di  Savoia  in 
Roma,  !  al  Duca  Carlo  Emanuele,  a  Torino  »  in  data,  di 
Roma,  V  ultiìnn  febbraio   1621. 

6  Padova,  Seminario  1859 

«  Lettere  \  Di  |  Alessandro    Tassoni  j  Padova 
«  I  Coi  l^ipi  Del  Seminario  |   1859.» 

Di  pp.  24,  in  8". 

Furono  pubblicate  in  occasione  di  laurea  da  alcuni 
amici  che  le  trassero  dagli  autografi  posseduti  dalla  fami- 
glia dei  conti  Emo-Capodilista.  Sono  in  numero  di  sei 
indirizzate,  come  avvertono  gli  editori  nella  lettera  di 
dedica  (pp.  5-Ó),  al  canonico  Albertino  Barisoni  a  Padova 
e  corrispondono  nella  mia  edizione  ai  numeri  VI  (voi.  II, 
pp.  lo-ii),  VII  (pp.  I  1-12),  Vili  (pp.  12-16),  IX  (pp.  17-23), 
XV  (pp.  34-36),  XVI  (pp.  36-37).  Nella  IV  (IX)  sono  due 
lunghe  ommissioni. 

7  Padova,  Seminario  1860 

«  Per  I  Le  Auspicatissime  |  Nozze  |  Morpurgo- 
«  Montalti.  » 

Di  pp.  16,  in  8". 

Internamente  è  l' indicazione  del  luogo  della  stampa 
«  Padova,  tip.  Seminario,  1860  «;  nella  dedica  degli  amici 
A.  F.  e  F.  R.  allo  sposo  appare  che  nell'opuscolo  sono 
pubblicate  alcune   lettere  inedite  d'un    illustre  poeta   ita- 


8    —    LE    LETTERE  —     I53    —  MODENA  —    1861 

liana  e  dalla  tirma  apposta  alle  lettere  medesime  si  apprende 
che  l'illustre  poeta  è  Alessandro  Tassoni. 

Conosciamo  dal  contenuto  che  sono  indirizzate  al  cano- 
nico Barisoni  e  sappiamo  dal  Corradi  (^)  e  dal  Tessier  (■) 
che  come  quelle  del  numero  precedente  sono  tratte  dagli 
autografi  posseduti  dai  Conti  Emo-Capodilista. 

Sono  in  numero  di  tre  e  nella  slampa  portano  rispet- 
tivamente la  data:  20  nov.  1615  (cfr.  nella  mia  edizione, 
voi.  11,  pp.  4-6,  n.  Il);  10  febbr.  lóió  (voi.  Il,  pp,  24-25, 
n.  XI,  ove  per  altro  la  lettera  è  con  la  data  del  20):  lò 
apr.  1616  (voi.  II,  pp.  28-33,  ^-  XIV,  ove  per  altro  la  data 
è  del  IO,  e  questa  deve  essere  la  data  giusta,  poiché 
al  16  aprile  corrisponde  una  lettera  diversa,  già  stampata 
in  Padova  nel  1859:  cfr.  addietro  n.  7).  In  quest'ultima 
è  stato  ommesso  un  lungo  poscritto  |pp.  31-33  della  mia 
edizione]. 

8  Modena,  Soi.iani  1861 

«  March.    Ferdinando    Calori-Cesi   |    Lettere 
«  Inedite  \  Di  Alessandro  Tassoni  » . 

Negli;    «  Opuscoli  |   Religiosi   [   Letterari   |   E  Morali  j 

«  Tomo    X  I   Modena  i  Tipografia    Degli    Eredi  Soliani 

«  1861  »  pp.  290-297;  Ibid.  T.  XI,  pp,  438-46Ó.  In  tutto 
sono   IO  lettere. 

9  Padova,  Seminario  1863 

"  Per  I  Le  Nobilissime  Nozze  |  Giusti  —  Cit- 
«  tadella  » . 


(')  Giornale  degli  eruditi  e  curiosi,  Padova,    1N83,    an.    I,  voi.  II, 
n.  38,  p.  732. 

(•)  Ibid.^  n,  39,  pp.  789-790. 


IO  —  LE  LETTERE        —  I54  —  PADOVA  —  1863 

Di  pp.  24;  in  8.° 

Internamente  è  l'indicazione  del  luogo  della  stampa; 
«  Padova,  tip.  del  Seminario,  1863  »;  nella  dedica  di  G.  E.  C. 
allo  sposo  appare  che  nel!'  opuscolo  sono  pubblicate  lettere 
inedite  di  celebre  poeta  italiano,  e  dalla  firma  apposta  alle 
lettere  medesime  si  apprende  che  il  celebre  poeta  è  Ales- 
sandro Tassoni.  Conosciamo  dal  contenuto  che  sono  indi- 
rizzate al  canonico  Albertino  Barisoni  di  Padova,  e  sono 
certamente  tratte  dagli  autografi  posseduti  dai  conti  Emo- 
Capodilista.  Le  lettere  pubblicate  in  questo  opuscolo  sono 
nove  e  corrispondono  nella  mia  edizione  rispettivamente 
ai  numeri:  XIX  (Voi.  II,  n.  42-45),  XXI  (pp.  46-47),  XXIII 
(Pp.  48-49),  XXIV  (pp.  49-50),  XXV  (p.  5  0,  XXVI  (pp.  51- 
52),_  XXVIII  (pp.  H-55),  XXIX  (pp.  55-56),  XXX  (p.  57). 
Vi  è  qualche  taglio  e  qualche  sostituzione  di  parole  dovuti 
senza  dubbio  alla  I.  R.  Censura  austriaca  o  agli  scrupoli 
dell"  editore. 

10  Padova,  Prosperini  1863 

«  Lettere  Inedite  \  Di  |  Alessandro  Tassoni 
«  Al  Canonico  |  Ravisoni  [sic  !]  Di    Padova  » . 

Di  pp.   18;  in  8." 

Furono  pubblicate  per  nozze  dagli  Emo-Capodilista 
presso  i  quali,  come  si  è  ripetutamente  avvertito,  sono  gli 
autografi  delle  Lettere  al  Barisoni  e  stampate  in  Padova 
nel  1863  coi  tipi  del  Prosperini.  A  pag.  6  è  la  nota  che 
segue:  «  Alcune  altre  lettere  di  questo  epistolario  inedito 
furon  già  pubblicate  negli  anni  1859-60-63  in  occasione 
di  laurea  e  nozze  ».  In  questo  opuscolo  ne  sono  a  stampa 
quattro  che  corrispondono  nella  mia  edizione  rispettiva- 
mente ai  numeri:  III  (voi.  Il,  pp.  6-7),  V  (pp.  9-10),  X 
(pp.  23-24),  XV  (pp.  37-4')- 

11  Padova,  Prosperisi  1866 

«  Lettere   Inedite  \  Di  |  Alessandro    Tassoni  ì 
«  Al  Canonico  Baris')ni  Di  Padova  » . 


12  —  LE  LETTERE        —  I55  —  PADOVA  —  1868 

Di   pp.    16;  in  8.° 

Sono  cinque  lettere  e  furono  pubblicate  nel  1866  a 
Padova  coi  tipi  di  P.  Prosperini  da  Antonio  e  Giordano 
Emo-Capodilisia  per  nozze  Belgrado-Brada.  A  pag.  6  è  la 
seguente  nota  degli  editori  :  <'  Alcune  altre  lettere  di  questo 
Epistolario  inedito  di  nostra  proprietà,  furono  già  pubbli- 
cate negli  anni  1859-60-63  coi  tipi  del  Seminario  e  di  P. 
Prosperini,  in  occasione  di  laurea  e  nozze  ».  Le  lettere 
stampate  in  questo  opuscolo  corrispondono  nella  mia  edi- 
zione rispettivamente  ai  numeri:  XXII  (voi.  II,  pp.  47-48), 
XXVII  (p.  53),  XXXVII  (p.  66),  KLVIII  (p.  79),  LXVI 
(pp.    I  lO-l  I  i). 

12  Padova,  Prospsrini  1868 

«  Lettere   Inedite  |  Di  |  Alessandro    Tassoni  [ 
«  Al  Canonico  |  Barisoni  di  Padova   » . 

Di  pp.    16  ;  in  8." 

Sono  due  lettere  e  furono  pubblicale  nel  1868  a  Padova 
coi  tipi  di  P.  Prosperini  da  Antonio  Emo-Capodilista  per 
nozze  Gemma-Tebaldi.  A  pag.  8  è  la  seguente  nota  del- 
l'editore: «  Alcune  lettere  di  questo  Epistolario  inedito 
di  proprietà  dei  fratelli  Co.  Emo-Capodilista  furono  già 
pubblicate  negli  anni  1859-60-63-66  coi  tipi  del  Seminario 
e  di  P.  Prosperini  in  occasione  di  laurea  e  nozze  ».  Le 
lettere  stampate  in  questo  opuscolo  corrispondono  nella 
mia  edizione  ai  numeri:  XII  (voi.  Il,  pp.  25-27Ì  e  XLVII 
(pp.  77-79)- 

13  Padova,  Prosperini  1873 

^<  Lettere    Inedite  \  Di  |  Alessandro   Tassoni  i 
«  Al  Canonico  |  Ravisoni  [sic  !]  Di  Padova  » . 

Di  pp.   16,  in  8." 

Furono  pubblicate  in  Padova  nel  1873  ^^^  ^'P'  ^^^  P'"o- 
sperini  per  nozze  Toffolati-Marseille  da  Antonio  e  Giordano 


14    —    LE    LETTERE  —     I  36    —  TORINO    —    1876 

Emo-Capodilista  possessori  degli  autografi  delle  lettere  al 
Barisoni  In  questo  opuscolo  np  sono  a  stampa  Tre  che 
corrispondono  nella  mia  edizione  ai  numeri:  I  (voi.  II, 
pp.  3-4),  XXXII  (pp.  59-60J,  XXXIII  (pp.  (50-63). 

14  Torino,  Bocca  1876 

«  Scelta    Di  Lettere  \    Dirette  \  A  \  Cassiano 
«  Dal  Po^{o  " . 

Questa  Scelta,  che  comprende  cento  lettere  dirette  a 
C.  Dal  Pozzo,  è  pubblicata  nel  tomo  XV  della  Miscella- 
nea di  Storia  Italiana  edita  per  cura  della  Regia  Depu- 
tatone di  Storia  Patria,  Torino,  Bocca,  1876,  pp.  218-388 
in  appendice  allo  scritto:  Noti:{ie  sulla  vita  di  Cassiano 
Dal  Po:{\o  protettore  delle  belle  arti,  fautore  della  scten:;a 
dell'  antichità  nel  secolo  XV H  con  alcuni  suoi  Ricordi  e 
una  centuria  di  Lettere  per  Giacomo  Lombroso,  ibid.  pp. 
129-388  —  Del  Tassoni  sono  le  prime  tre  lettere  (pp.  219- 
222):  sono  tratte  da  un  codice  della  biblioteca  di  Montpellier 
e  portano  rispettivamente  le  date  del  20  agosto  163 1,  20 
nov.  1632  e  22  die.  1632.  Nella  mia  edizione  sono  stam- 
pate nel  voi,  II  a   pag.  243,  245-247. 

15  Padova,  Sacchetto  1877 

«    Tre  Lettere  Lnedite  \  Di  |  Alessandro  Tas- 
«  SOM  1  Al  Canonico  |  Barisoni  Di  Padova  » . 

Di  pp.   16,  in  8." 

Furono  pubblicate  nel  1877  in  Padova  coi  tipi  di  F.  Sac- 
chetto per  nozze  Fotfani-Brunelta  e  sono  tratte  dai  soliti 
autografi  di  proprietà  dei  Comi  Emo-Capodilista.  A  pag.  8 
è  la  nota:  «  Alcune  altre  lettere  di  questo  Epistolario  ine- 
dito furono  già  pubblicate  negli  anni  1859-60-63-66-68-70  » 


l6  —  LE  LETTERE        -"  ^57  —         BAZZANO  —  1887 

Le  lettere  stampate  in  questo  opuscolo  corrispondono  nella 
mia  edizione  ai  numeri:  XXXIV  (voi.  II,  pp.  63-64),  LV 
(pp.  86-88),  LVI  (pp.  88-89). 


16  Bazzano,  Monti  1887 

'<   X//.  Lettere  \  Di  |  Alessandro  Tassoni  |  A  | 
«  Isab«:illa  Di    Savoia  |  Ora  Primamente  Date  In 
«  Luce  \  Bazzano  [  Tipografia  Di  Antonio  Monti 
«  20  Settembre   i  887  » . 

Di  pp.  32.  In  8  gr.  (cm.  23,5  X  15,5) 

Queste  lettere  furono  pubblicate  per  le  nozze  della 
Laura  Carducci  col  sig.  Giulio  Gnaccarini  dai  professori 
T.  Casini  e  G.  Setti.  A  p.  5  è  la  dedica,  a  pp.  7-29  il  testo 
delie  12  lettere  fla  prima  di  Torino,  il  15  giugno  1620, 
1"  ultima  di  Torino  il  9  novembre  dello  stesso  anno),  a 
p.  31  una  nota  degli  editori.  L' Vili  era  già  stata  pubbli- 
cata. Cfr.  addietro  n.  3.  —  Gli  autograti  delle  lettere  I-VII 
e  IX-XII  si  conservano  nel  R.  Archivio  di  Stato  di  Mo- 
dena; quello  dell' Vili  nella  Collezione  Campori. 

17  Milano,  Vallardi  1896 

«  Severo  Peri,   Una  lettera   inedita  di  Ales- 
sandro Tassoni  » . 

Comparve  da  prima  nella  rivista  Natura  ed  Arte,  e  fu 
poscia  riprodotta  anche  nel  Cittadino  di  Modena,  An.  XX, 
num.'  53  e  56  (25-27  febbraio  1896).  La  lettera  è  datata 
da  Bologna,  11  luglio  1632  e  indirizzata  al  Can.  Sassi  a 
Modena  (Cfr.    Lettere,  voi.  I,  p.  422).    Non  dice  1'  Editore 


l8  —  LE  LETTERE        —  I  5o  —         BOLOGNA  IQOI 

onde  abbia  tratta  questa  lettera,  né  sa  a  chi  sia  diretta; 
ma  dimostra  quanto  riesca  spesso  avventato  V  avanzar 
congetture  quando  afferma:  «  Mancando  il  primo  foglio 
non  si  sa  a  chi  sia  diretta,  ma  certo,  giudicando  dal  modo 
onde  r  autore  si  esprime,  a  persona  di  non  molta  sua  con- 
fidenza e  piuttosto  ragguardevole  »  A  farlo  apposta  proprio 
il  can.  Sassi  era  forse  1'  unico  vero  amico  del  Tassoni  ! 


18  Bologna,   Romagnoli  1901 

«  Le  Lettere  1  Di  j  Alessandro  Tassoni    Tratte 
«  Da  Autografi  E  Da  Copie  |  E  Pubblicate  Per 
«  La  Prima    Volta    Nella    Loro    Interezza  |  Da 
«  Giorgio  Rossi  |  Volume  Primo  (  Bologna  |  Ro- 
«  magnoli   Dall'Acqua  |   1901   ». 


Di  pp.  8  nn.  +  434  ^  i""^  g^. 

Fa  parte  della  «  Collezione  |  Di  |  Opere  Inedite  O 
«  Rare  |  Dei  Primi  Tre  Secoli  Della  Lingua  |  Pubblicata 
«  Per  Cura  1  Della  R.  Commissione  Pe' Testi  Di  Lingua  | 
«  Nelle  Provincie  Dell'Emilia  ».  A  pp.  7-8  nn.  è  un'Av- 
vertenza dell'editore,  cui  segue  (pp.  1-434)  ^^  prima  parte 
dell'  epistolario  tassoniano,  cioè  le  lettere  indirizzate  al 
canonico  Annibale  Sassi  in  numero  di  492  e  che  vanno 
dal  13  settembre  1597  al  30  novembre  1632.  Sono  distri- 
buite, conservando  la  divisione  della  raccolta  autografa, 
in  quattro  libri:  il  I  comprende  le  lettere  degli  anni  1597- 
1615;  il  II  quelle  degli  anni  1616-1Ó20;  il  III  degli  anni 
1621-1624;  ilIV  da  ultimo  degli  anni   1625-1632. 

Il  secondo  volume  di  questa  raccolta  finito  di  stampare 
da  5  anni,  aspetta  per  uscire  alia  luce  che  sia  ultimato  il 
terzo  ed  ultimo  volume,  contenente  Prefazione,  Indici  e 
Note. 


5      —    LE    RIME  —     145    BOLOGNA    —    188O 

Sou.  (p.  43)  ;  XVIII.  Belle:^:^e  di  l'alladolid,  com.  :  «  Stronzi 
odorati  e  monti  di  pitali  »  (^)  Son.  caiid.  (p.  44);  XIX. 
Ritratto  di  Madrid,  com.:  «  Stemprato  eie!,  ambiziose 
genti,  »  Son  fp.  45;;  XX.  Com.:  «  Non  sono  il  duca  e 
non  somiglio  il  potta  »  (-)  Son.  caiid.  (p.  46);  XXI.  Ai 
suoi  parenti,  com.:  «  Parenti  miei,  s' alcun  me  n' è  re- 
stato, »  Son.  caud  (p.  47)  :  XXII.  Contro  i  fiorentini, 
com.:  «  Mostrarsi  alla  scoperta  partegiani,  »  (^)  Son.  caud. 
(^pp.  48-49);  XXIII.  Com  :  «  Ma  il  segretario  suo,  ch'era 
un  baccello,  »  (^)  Ottava  (p.  49);  XXIV.  Sopra  un  avaro 
ricco, com.:  «  Questa   mummia  col  tìato,  in  cui  natura  »  (^) 


(')  È  pubbl.  anonimo  da  un  codice  della  R.  Bibl.  V.  Emanuele  di 
Roma  e  come  riferentesi  a  Madrid  anche  in  appendice  a  M.  Menghini, 
La  Vita  e  le  opere  di  Giambattista  Marino,  Roma,  Manzoni,  188.S, 
p.  362. 

(*)  Scritto  in  nome  e  per  incarico  di  Giulio  Cesare  Gonzaga  prin- 
cipe di  Bozzolo,  rispondendo  per  le  rime  al  sonetto  «  ()  v'oi  che  die- 
tro menate  talotta  »  scritto  contro  il  Gonzaga  e  stampato  dallo  stesso 
Casini  in  nota  a  pp.  tiS-fig  di  questa  raccolta.  Proposta  e  risposta  sono 
stati  riprodotti  e  largamente  illustrati  da  Vencf.slao  Santi,  Sonetto  di 
Alessandro  Tassoni  «  Non  sono  il  Duca  e  non  somif;lio  il  Potta  ».  Mo- 
dena, Soc.  tipografica,  IQ02  [Estratto  dalle  Memorie  della  R.  Acca- 
demia di  Scien:{e,  Lettere  e  Arti  in  Modena,  Sezione  di  Lettere  .Ser.  Ili, 
voi.  IV.]  Cfr.  Gior.  stor.  leti.  ital.  XL,  274. 

(3)  Anche  in  Casini.  Sopra  alcune  Rime  cit.  pp.  30-21.  Rispose 
per  le  rime  Alessandro  Adimari  in  due  sonetti  caudati,  inediti,  dice  il 
Casini,  nel  cod.  Mglb.  II,  i,  02,  ce.  38-39.  Cominciano;  «  Huomini 
ingrati  e  di  cervel  balzani  »  e  «  Noi  fummo  ben  allor  buon  partigiani  ». 
Cfr.  Bartoli,  /  mss.  italiani  della  Bibl.  Na:{.  di  Firen-e  I,   105. 

(■*)  Anche  in  Casini,  Sopra  alcune  Rime  cit.  p.  7  n.  i .  Si  trova 
pure  in  Tiraboschi,  Biblioteca  Modenese  V.  p.  213;  in  M.  Barbi, 
Xoti-^ia  della  vita  e  delle  Opere  di  Francesco  Bracciolini,  Firenze, 
Sansoni,  1897,  p.  26,  e  in  G.  Rossi,  Studi  e  ricerche  tassoniane,  Bo- 
logna, Zanichelli     1904,  p.   173. 

(^)  Fu  pubbl.  per  la  prima  volta  dal  Muratori  nella  Perfetta 
poesia  italiana,  Modena,  Soliani,  170G,  voi.  Il,  p.  465  ;  riprodotto  po- 
scia in  molte  raccolte  e  scelte  di  poesie,  ad  es.  nella  Storia  del  so- 
netto italiano,  corredata  di  cenni  biografici  e  di  note.  Prato,  Guasti. 
1830,  p.  189  ;  nei  Sonetti  d'ogni  secolo  della  leit.  ital.  pubbl.  per  cura 
di  Fr.  Ambrosoi.i,  Milano.  Guigoni.  i(S7i,p.  115;  in  Demetrio  Ferrari, 

Rossi.  IO 


6    —    LE    RIMK  —     146    —  FIRENZE    ~    1887 

Son.  caud.  (p.  50);  XXV.  Com.:  «  Era  nato  tra  i  Santi 
in  ciel  bisbiglio  »  Soit.  (p.  51);  XXVI.  Ad  Antonio  Sca- 
pinelli,  com.  :  «  Monsignor  patriarca  Scapinelli  »  Son  caud. 
(p.  52);  XXVII.  Sopra  un  nobile  modenese^  com.:  «  Que- 
sti che  al  volto  sembra  un  Caifas,  »  Son.  (p.  53);  XXVIII. 
Com.:  «  Dunque  uno  scannapidocchi,  un  patriarca  »  {^)  Son. 
caud.  (p.  54);  XXIX.  Com.:  «  Adunque  un  baccalar  del 
patriarca  »  i^)  Son,  caud.  (p.  55);  XXX  Al  conte  Scipione 
Sacrati  reggiano,  com.:  «  Natura  a  voi  d'architettura 
quadra  »  (^)  Son  caud.  (p.  56);  XXXI.  Sopra  Modena., 
com  :  «  Modana  è  una  città  di  Lombardia  »  (■*)  Son.  caud. 
(pp.  57-58);  XXXII.  A  monsignor  Rangoni,  com.:  «  —  Por- 
tici, è  vero,  affumicate  e  strette   »   Son.  (p.   59;. 

6  Firenze,  Sansoni  1887 

Neil'  edizione  della  Secchia  curata  dal  Casini  (Cfr   n.  88, 
p.   127  sgg.)  sono  aggiunte  (pp    273-296)  le  rime  del  Tas- 


La  storia  del  sonetto  italiano  esposta  per  esempi  scelti  e  illustrati, 
Modena,  Tonietto,  iScSy,  p.  71.  Il  Foscolo  lo  tolse  come  bellissimo 
esempio  di  stile  burlesco  per  la  sua  Storia  del  Sonetto  italiano:  cfr. 
Foscolo,  Opere,  ed.  Le  Monnier,  voi.  X,  p.  423. 

(1)  È  risponsivo  al  sonetto  che  per  amore  del  Petrarca  gii  scrisse 
contro  un  frate  Livio  Galanti  da  Imola  :  com.  :  «  Un  casson  d' igno- 
ranza^  un  pozzo^  un'  arca,  »  e  fu  già  pubbl.  dal  Muratori  nella  Vita 
di  A.   Tassoni  e  ristampato  poi  più  volte. 

(-)  Anche  in  Casini,  Sopra  alcune  Rime  cit.  pp.  17-18.  È  rispon- 
sivo a  un  altro  sonetto  molto  vituperoso,  come  dice  un  cronista  con- 
temporaneo, lo  Spaccini,  che  gli  scrisse  contro  un  secondo  frate  e  che 
com.:  «  P)en  sei,  anima  vii,  d'ogni  onor  scarca  ».  Lo  pubblicai  in  Una 
scrittura  e  alcune  lettere  e  documenti  tassoniani  inediti,  in  Giorn. 
star.  lett.  ital,  voi.  XXXIX,  p.  345,  n.  3. 

(3)  Anche  in  Casini,  Sopra  alcune  Rime  cit.  p.  19,  e  prima,  ma 
monco  e  scorretto,  in  G.  Campori,  Appunti  intorno  Alessandro  Tas- 
soni ntW  Indicatore  modenese  an.  II,  n.  2  (  i  gennaio   1852). 

(■*)  Pubbl.  già  dal  Barotti  nelle  Annotazioni  alla  Secchia  rapita, 
Modena,  Soliani,  1744,  e.  II  st.  (13;  poi  da  altri  sempre  secondo  la 
lezione  del  Barotti. 


20  —  le  lettere  i5q  —  firenze  —  i9o5 

19  Firenze,  Vieusseux  1905 

«    Tre  lettere  di  A.  Tassoni  » . 

Sono  pubblicate  dal  Sig.  Carmine  di  Pierro  nel!'  .47'- 
chìvio  Storico  Italiano  fondalo  da  G.  P.  Vieusseux  e  con- 
tinuato a  cura  della  R.  Deputazione  Toscana  di  Storia 
Patria,  Ser.  V,  Tom.  XXXV,  Disp.  i  del  1905,  pp.  100-103. 

Precede  (pp.  loo-ioi)  una  prefazione  del  Di  Pierro,  f'j 
vengono  quindi  (^pp.  102-103)  le  tre  lettere  che  portano 
rispettivamente  la  data:  Di  Roma,  li  jo  Dicembre  161-2; 
Di  Roma,  li  2  di  febbraio  lOij  (^);  Da  Capestrano,  li  4 
di  luglio  ibij.  —  Si  conservano  autografe  nell'Archivio 
di  Stato  di  Firenze. 

20  Milano,  Allegretti  1906 
"  Due  Lettere  Inedite  \  Di  |  Alessandro  Tas- 

«    SONI    ». 

Di  pag    lò,  in  8." 

Furono  pubblicate  coi  tipi  di  U.  Allegretti  di  Milano 
dal  comm.  Jacopo  Gelli  in  edizione  di  100  esemplari  per 
nozze  Louis-Drevfus-Levi.  L' Editore  le  trasse  da  un  gruppo 
di  lettere  tassoniane  di  una  proprietà  fin  qui   sconosciute. 


(')  Il  sig.  Di  Pierro  non  sarebbe  stato  preoccupato  della  questione 
cro)/o/oi,'-/r<i,  se  avesse  ricordato  che  anteriormente  all'edizione  del  1^13 
che  egli  crede  prima,  v' è  l'edizione  dei  Pensieri  del  1612. 

(-)  Oltre  che  dal  Tiraboschi,  B.  M,,  V.  207,  questa  lettera  fu  pubbl. 
anche  dal  Gamba:  cfr.  addietro  n.  2. 


VII. 
SCRITTI  DIVERSI 


1826 

«   Postille  Scelte  \   Di   j   Alessandro  Tassoni  [ 
alla    I    Divina    Commedia    ]    Di    |    Dante    Ali- 
Stemma]   Re^^io  1  Per    Pietro   Fiacca- 


ghieri 


dori  !   1826 


Di  pp.  48. 

A  pag.  I  è  il  frontispizio.  Le  pp.  2,  45,  46,  47  sono 
bianche.  In  fondo  alla  pag.  48  è  incollata  una  cartina  con 
la  correzione  di  due  errori  di  stampa  e  col  titolo  «  Avver- 
tenze  ». 

A  pp.  3-8  è  a  guisa  di  Prefazione  una  breve  notizia 
sulle  Postille:  «  Pietro  Fiaccadori  ai  Lettori  ».  A  metà 
della  pag.  8  cominciano  le  Postille  del  Tassoni.  Sono  25 
quelle  relative  aW  Inferno,  165  al  Purgatorio,  85  al  Pa- 
radiso. Nell'originale  le  Postille  spettanti  all'  Inferno  «  non 
«  sono  in  numero  che  38,  e  quelle  del  Purgatorio  222, 
«  quelle  del  Paradiso   115   »  (p.  8). 

«  Questo  lavoro  del  Tassoni  è  del  1622,  contando  egli 
«   57  anni  di  età  e  trovandosi  in   Roma.    Porta    il    manu- 


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Le  Postille  inedite  di  Alessandro  Tassoni  a  "  L'  Elezione  di  Urbano  Vili , 

di  Fr.  Bracciolini. 

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