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Printed in Ilali
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in 2013
http://archive.org/details/siebaazionecoreoOOmare
SIEBA
o
LA SPADA DI WODAN
Anione coreografica in 7 Atti e 9 Quadri
DI
LUIGI MANZOTTI
MUSICA DI
ROMUALDO MARENCO
Proprietà degli Editori. - Deposto a norma dei trattati internazionali.
Tutti i diritti di esecuzione, rappresentazione,
riproduzione, traduzione e trascrizione sono riservati.
Prezzo netto: Cent. 50
G. RICORDI & C.
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e trascrizione sono riservati.
PERSONAGGI
WODAN . ■ . •.
SURTUR, suo nemico . . ■ . %
AROLDO, re di Thule . . . " . .
SIEBA, Walkirie. ........
EAFUR, primo ministro di Thule
MEUHOR, suo confidente ....
HOLERUT, capo pirata danese . .
CADMO, giovinetto lusitano, schiavo
Holerut .........
Gran Alti .........
OROL ì .....
WOLF pirati daneSÌ ...-...'.
di
Avventuriere - Walkirie - Ase - Alfì
Liasalfar - Dohalfar (*) - Soldati di Thule - Ganfcaii
Eroi del Wingolf e dell' Asgard - Scaldi - Sacerdoti - Pirati émmì
Danzatrici - Suonatori - Menestrelli - Scudieri
Mercenari - Paggi - Popolo - Ninfe marine
Giocolieri, eoe*
Epoca 640 dell'era volgare.
(*) Dohalfar, geni malefici ; Liasalfar, geni benefici.
DISTRIBUZIONE DELLE DANZE
QUADRO SECONDO.
1.° Le Avventuriere. — Mazurka eseguita da otto allieve
della Scuola.
2.° L'attrazione. — Scena danzante eseguita dalla prima
ballerina in unione al primo ballerino.
3.° Ballabile dei Giocolieri e delle Danzatrici, nel quale pren-
derà parte la prima ballerina.
QUADRO TERZO.
La seduzione. — Azione danzante eseguita dai primi
ballerini.
QUADRO QUARTO.
1.° L 9 ira del Nume. — Adagio d' azione eseguito dalla
prima ballerina e da tutto il Corpo di ballo.
2.° 1/ omaggio ai Nume. — Ballabile delle Walkirie e
degli eroi dell' Asgard, eseguito da tutto il Corpo di ballo.
3/ Passo a due serio eseguito dai primi ballerini.
QUADRO QUINTO.
Tregenda — eseguita da tutto il Corpo di ballo e dai
primi ballerini.
QUADRO SETTIMO.
1.* La simulazione. — Danza eseguita dalla 1/ ballerina.
2.* Marinaresca eseguita da 16 allieve della Scuola.
QUADRO NONO.
li trionfo. ■— Marcia ballabile eseguita da tutto il personale.
ARGOMENTO
Nei fantastici racconti delV Edda — mistico e sublime poema
formato dai canti più ispirati degli Scaldi (1) — si legge che
Wodan, chiamate un giorno intorno a sé le Walkirie, confidò
ad una di esse la sua spada portentosa (2), onde da lei ve-
nisse recata ad Aroldo dalla bella chioma, giovine re di Thule.
Questa spada era l'unico messo con cui Aroldo potesse ester-
minare i propri nemici.
I Gantari, popoli venuti dall' Asia e stabiliti nella Scania (3),
avean deciso, per conquistare paese, V invasione del reame di
Thule.
Le Walkirie, ninfe abitatrici del Wingolf o Walhalla e del-
l' Asgard, non potevano amare i mortali. Guai a quelle che
avessero osato infrangere l'assoluto divieto!... Esse eran desti-
nate unicamente agli amori paradisiaci dei beati del Walhalla.
Surtur, potente ed implacabile nemico di Wodan , al quale
(1) Gli Scaldi erano i Bardi della Scandinavia; venivano considerati
come appartenenti alla casta sacerdotale ; i loro poemi erano cosa sacra,
perchè ispirati dai Numi.
(2) La spada portentosa sarebbe propriamente di Freia, moglie di
Wodan, ma per maggior chiarezza delVazione, viene attribuita a Wodan.
(3) L'antica Scandinavia
- 8 —
moveva guerra incessante, cercò sempre con ogni mezzo di trarre
le Walkirie in peccato, poiché erano, secondo la comune cre-
denza, valevoli ausiliarie della onnipotenza di Wodan.
Le vicende del re di Thule, le trame del suo ministro e con-
sigliere, di potere avido, le sventure della Walkirie prescelta
dal Nume a sua divina messaggiera, formano il tema del mio
componimento coreografico. Siccome però la leggenda, d'onde io
la trassi, era molto oscura e confusa , fui costretto ad arric-
chirla di vari episodi allo scopo di darle quell'interesse dram-
matico che la scena essenzialmente richiede, e quella chiarezza
indispensabile in qualsiasi lavoro teatrale.
LUIGI MANZOTTI
— 9 —
ATTO PRIMO
QUADRO PRIMO.
La Congiura»
Baine d*on tempio mille rive del Tenta, vicinissimo al mare. È l'aurora.
Alcuni pirati danesi, che hanno fatto di questo luogo re-
moto e poco accessibile il loro arsenale, si stanno preparando
ad una spedizione. Tutti si affaccendano in vari lavori. Chi
batte sulle incudini il ferro rovente, chi alimenta il fuoco della
fucina, chi prepara viveri e cordami per le navi, chi appresta
le armi per il combattimento.
Cadmo, giovinetto lusitano rapito alla madre in tenerissima
età, annunzia ad Holerut, capo della masnada e suo padrone,
che due sconosciuti desiderano parlargli. Holerut fa un cenno,
i pirati si ritirano, e i due stranieri vengono introdotti da
Cadmo. Essi sono Kafur e Meuhor.
Kafur, l'ambizioso e perfido ministro di Aroldo, approfit-
tando della guerra contro i Gantarì, ha risoluto disfarsi del
suo giovane sovrano, onde impadronirsi, coll'audacia e l'astuzia,
del supremo potere reale. Ma egli non vuole compromettersi
direttamente nella scellerata impresa, ed è perciò che viene a
proporre ad Holerut di rapire il re, onde toglierlo per sempre
al suo popolo ed al suo regno.
Il pirata, lusingato dalle splendide promesse di Kafur, ade-
risce al patto e giura di adempiere V iniquo incarico : dopo di
die il ministro ed il suo confidente si ritirano.
D rapimento concertato avrà luogo fra tre giorni, al campo.
— io —
ATTO SECOND
***£*$>
^jMftfU.
QUADRO SEC0NB&
La WàlMrie,
Gran viale nei giardini della reggia di Thntei. — SMne f «basiti, piamfo
adornano la scena. — Dai lati lungo il viale sono disposte grammi
tavole per un sontuoso banchetto. — In fendo si vcès il mas*. — È
giorno chiaro.
Soldati d'ogni specie, accwsti eia tutte fa parti del regno
per difendere la patria, siedono a mensa traendo Moti auguri
per l'imminente partenza pel campo.
Un vecchio guerriero brinda alla salute degli B@i 9 narra ©
decanta le prodezze di Fingal, ed infiamma tutti ala battaglia,.
Un urrà generale accoglie le sue parole.
Alcune avventuriere rendono intanto colle lor danne pia
e gaia la festa.
Quand'ecco apparisce il giovine Aroldo, seguito à
Meuhor e da tutti i grandi del regno.
La sua bellezza ed il suo nobile aspetto colpiscono grada»
volmente i convitati, i quali susurrano a vicenda che lo sguardo
ed il portamento del giovane principe non rivela in lui uni
essere vile ed inetto, quale a loro dipinse il perfido labbro del
traditore ministro.
E le parole che Aroldo proferisce, parole piene di senno e
d'ardore, finiscono per trionfare sull'animo di tutti. L'ammira-"
zione non ha più freno, l'applauso scoppia unanime e calorosa,
la sinistra prevenzione è svanita.
— 11 —
Ma per grande sia il coraggio d'Aroldo, pensa pur anco che
col suo piccolo esercito gli è d'uopo affrontarne uno assai più
formidabile, perciò invoca l'onnipotenza di Wodan.
Una soave e misteriosa armonia s'ode da lungi...
Wodan ha esaudito l'invocazione d'Aroldo, e decise inviare
al giovane re la prodigiosa sua spada onde assicurargli con
questa la vittoria. Chiamò intorno a sé le Walkirie e loro
domandò se alcuna vi fosse che osasse assumere il difficile
incarico senza correre rischio di restar presa da un terreno
affetto, e perdere in tal modo la sua essenza divina, ed incor-
rere nei più tremendi castighi. Tacquero tutte, solo Sieba si
offrì all'ardua missione.
Giù in fondo, nel mare, essa apparisce sopra una conchiglia
d'oro raggiante di gemme e di luce, e si presenta al giovane re.
Aroldo è colpito dalla sovrumana avvenenza della ninfa, e
Sieba pure non può frenare un sentimento di stupore nel fis-
sare i suoi sguardi in viso al re.
Alle domande rivoltele dal giovine monarca, Sieba espone
il mandato ricevuto dal Nume, e gli presenta l' invincibile sua
spada. Aroldo ringrazia il benigno Dio di tanto favore. Kafur
è furente, e si concerta subito con Meuhor sul mezzo di rapire
al re il possente talismano.
Sieba, adempito al divino incarico, vorrebbe partire; ma
Surtur, il rivale implacabile di Wodan, aggirandosi invisibile,
attrae l'incauta Walkirie, e suo malgrado la costringe a re-
stare ed a prender parte alla danza generale.
Un messaggiero, che accorre frettoloso, interrompe la festa.
Esso narra che il nemico con numerose schiere ha già invaso
il territorio.
— Al campo!... grida il re.
— Al campo!... rispondono tutti con ardore febbrile, e
partono.
Aroldo sta per seguire i suoi soldati; ma vede Sieba, si
arresta, retrocede, e le dichiara con brevi e fervide parole il
suo amore.
— 12 —
Sieba, intimorita, vorrebbe fuggirlo, ma Surtur la trattiene.,
vorrebbe respingere l'amore di Aroldo, ma Surtur la consiglia
a a risponderlo di pari amore... vorrebbe ostinarsi a non se-
guirlo, quando si stacca da lei per correre all'armi, ma Surtur
la spinge a volare sulle sue traccie.
Povera Walkirie!... la seduzione ha vinto, la tentazione ha
trionfato!... Tu giurasti di rimanere sempre estranea agli amori
terreni, e l'amore ti ha fatto dimenticare quel voto. Povera
Walkirie !
- 13 —
ATTO TERZO
QUADRO TERZO.
E umore e il tradimento»
Jl campo. — Um quercia divide la scena. — A sinistra la tenda del re,
a destra quella di Kafur. — Nel fondo alberi, fra i quali s'intravede
il campo. — È motte.
Mentre il re riposa nella sua tenda, Kafur e Meuhor si
adoperano con astuzia aceioccne Aroldo rimanga isolato, onde
meglio cada nelle mani dei Danesi, e mentre meditano il modo
più acconcio per involargli la spada portentosa, sopraggiunge
Cadmo, che, riconosciuto il ministro, gli susurra all'orecchio:
Tutto è pronto!... Kafur gli porge una borsa, indi gli ordina
di raggiungere i suoi e sollecitarli ad accorrere.
Cadmo parte frettoloso.
Kafur e Meuhor, rimasti soli, si accingono a rapire la spada,
si avvicinano guardinghi alla tenda del re. Meuhor ne solleva
la cortina, e si vede Aroldo che tranquillo riposa; Kafur af-
ferra la spada, ed ebbro di gioia esclama: — Sarò rei...
Indi parte seguito da Meuhor.
Dopo alcuni istanti di pausa e di silenzio, giunge la Wal-
kirie attratta sempre ed affascinata da Surtur.
Sieba è inebbriata d'amore, va verso la tenda di Aroldo, lo
guarda, si china su di lui, ed un bacio divino cade come una
perla di rugiada sulla fronte del giovine re. — Aroldo si desta;
non era sogno il suo, è realtà: l'unico oggetto de' suoi pen-
sieri ò lì davanti a lui!... Ma, mentre Sieba ed Aroldo sono
— 14 —
rapiti ia un 1 estasi di voluttà e di oblio, Cadmo coi pirati ap-
parisce in fondo, e Kafur, sbucando dalla sua tenda, addita a
costoro il re... la ricca preda! — Rinnova loro le sue pro-
messe, e stabilisce che, rapito che sia il re, guideranno la lor
nave in remota situazione, dov'egli, finita la battaglia, li rag-
giungerà apportando loro le pattuite ricchezze e a dar fine al
suo nefando progetto.
Sieba intanto, cedendo all'amore, ha violato il suo giura-
mento, e il diadema dell'immortalità le cade dalla fronte.
Surtur ha trionfato di Wodan. Tremante, confusa, essa com-
prende tutto l'orrore del suo peccato, e fugge, quasi fuori
di sé.
Aroldo la vuol seguire, ma i congiurati gli son sopra e seco
loro lo trascinano a forza.
Squilli di tromba : il campo si desta d' improvviso. Il nemico
lo assalisce, i capitani accorrono ad avvisare il re... ma il re
non si trova. Sgomento e desolazione. Kafur, reprimendo a
«tento T interna gioia, si slancia in mezzo agli atterriti sol-
dati, e levando in alto la spada, grida loro: — Se Aroldo è
tanto vile da abbandonarvi nel pericolo, ci sono io in vece sua ;
«soniamo tutti a combattere, vi additerò io la via della vittoria!...
Gli spiriti abbattuti si ridestano, e tutti seguono fidenti e
coraggiosi il traditore ministro.
— 15 —
ATTO QUARTO
QUADRO QUARTO.
M/ira del Nume, — La punizione.
L'interno dell' Asgard (1). — Mistico soggiorno.
In mezzo il trono di Wodan
Sieh& v fm il timore e l 9 incertezza che la sua colpa sia già
palese, ritorna alle sue compagne, la luce scompare, lo sguardo
di Wodan è così fisso e penetrante su lei, che non lo può
sostenere e rabbrividisce. Il Nume sdegnato scende dal trono
e impone a Sieba di deporre le divine spoglie di cui essa si
rese indegna. Sieba, confusa e tremante, si sottrae all'iracondo
sguardo del Nume per attenderne il supremo giudizio.
La luce ritorna. — Le Walkirie, gli Eroi, i Gran Alfi e i
sacri custodi rendono omaggio al Nume.
Sieba è richiamata alla presenza di Wodan, che ia condanna
agli orrori e alle tenebre del profondo Askur (2). La maledi-
zione e la condanna di Wodan fanno sì che la misera Sieba
cade priva di sensi.
E qui la scena si trasforma : dalPAsgard si passa all' Askur ;
dalla luce alle tenebre, dalle delizie agli orrori.
QUADRO QUINTO
V Askur, o V abisso dei serpenti
11 perfido Surtur gioisce della sua vittoria, e con tutti i suoi
Dohalfar insegue, impaurisce la misera condannata, che è quasi
folle per lo spavento, per lo strazio e per la disperazione.
(1) L 1 Asgard, soggiorno delle Walkirie e degli Eroi.
(2) L 1 Askur, o grotta dei serpenti, l'abisso del Dio malefico.
- 16 -
ATTO QUINTO
QUADRO SESTO.
La desolazione» — La speranza
Grotta che mette all'Askur. — Nel fondo a destra un'apertura, da cai
si Tede il mare. — A sinistra vari massi l'ano all'altro sovrapposti. —
La scena ha luogo in un'isola affatto deserta. — É il tramonto.
Sieba ha ormai subito il tremendo castigo dell' Askur: spa-
ventata, esce dalle viscere della terra, e predominata da strana
allucinazione, vede il mare e corre per gettarvisi. Surtur l'af-
ferra, vorrebbe nuovamente trascinarla nell'abisso : ma Wodan,
colla potenza del suo raggio celeste, la libera dall' implacabile
suo nemico, destinandola a vivere fra i mortali, guidata dal
suo divino potere.
Sieba ode un misterioso canto di marinai ; scorge nella lon-
tananza una nave sul mare, rinasce alla speranza ed agita la
sua sciarpa facendo segnali.
Una piroga approda alla soglia della grotta; il giovine Cadmo
discende a terra.
Sieba gli racconta brevemente la mesta sua storia e lo scon-
giura di salvarla e di condurla al re di Thule. A tal nome
Cadmo si scuote, ed apprende alla giovinetta come il re di Thule
sia prigioniero nel fondo appunto della stiva di quella nave che
si vede laggiù sull'orizzonte.
Sieba, saputo il tristo avvenimento, risolve di salvare il
misero Aroldo, e ridestando in Cadmo la santa memoria di
sua madre, lo convince a tentare insieme l'arditissima impresa.
Salgono quindi entrambi sulla piroga e s'avviano verso la nave.
— 17 —
ATTO SESTO
QUADRO SETTIMO
La salvezza*
Stiva delta nave d'Holerut. ~ Istrumenti marinareschi
ain©§i di navigazione, ecc., ecc.
Holerut ha ancorato la sua nave nel luogo convenuto con
Kafur, che è atteso dai pirati con ansia febbrile.
Aroldo, profittando del silenzio, esce pallido, scarno ed ab-
battuto dal suo tugurio per respirare e godere un istante dì
luce. — Sente rumor di passi, e per non essere sorpreso e
molestato ritorna nel fondo aema stiva.
Sieba è inseguita e attorniata dai pirati. Tutti vorrebbero
abbracciarla; essa con simulazione li lusinga e folleggia loro
d'intorno: diverte e finge divertirsi.
Holerut e i pirati ne sono affascinati, e nessuno più pensa
al prigioniero: si reca dell'idromele, e tutti libano alla bel-
lezza dell' incantevole fanciulla.
Un lontano squillo di corno li arresta. È il segnale conve-
nuto dell'arrivo di Kafur. Balena tosto nella mente di Holerut
il tesoro promesso, si esalta, e trepidante invita tutti ad in-
contrarlo.
Cadmo e Sieba rimangono soli. Cadmo fa conoscere a Sieba
il significato di quello squillo. Sieba domanda con ansia ove
trovasi Aroldo. Essa vuol vederlo, vuol salvarlo; Cadmo sta
per sollevare la botola dov'è rinchiuso, ma accorgendosi cha
ritorna gente, per non destar sospetto si celano entrambi.
-18 —
Kafur, a mezzo della spada portentosa, ha trionfato sul ne-
mico, e mercè le nefande accuse di vile e di traditore pro-
pagate a danno d'Aroldo, è riescito nel suo intento di farsi
proclamare re, cedendo il grado di primo ministro al suo
confidente Meuhor. Ora dunque, per viemmeglio assicurarsi il
trono, si reca egli stesso accompagnato da Meuhor a portare
ai pirati le pattuite ricchezze, decretando sull' istante la morte
d'Aroldo.
Si chiama Cadmo, che viene incaricato della fatale esecu-
zione. Questi, che ha giurato salvarlo, energicamente si rifiuta,
L'indignazione è generale.
Holerut, tremebondo d'ira, lo spinge verso la botola per
compire l' infame comando. Cadmo, sbigottito da tante minacce,
macchinalmente si trascina verso il luogo fatale, quando Sieba,
che tutto ha visto e udito, gli si para davanti, e piangente
gli dice: — Pria di macchiarti del sangue di questo inno-
cente, col mio disseterai questi perfidi. — Cadmo a quella
vista volge altrove lo sguardo come per invocare pietà. Ma
Holerut, il feroce pirata, strappa brutalmente Sieba da quel
posto, e nuovamente coi suoi impone a Cadmo di eseguire. Il
lusitano, tremante, ha già aperto la botola, ma è ancora per-
plesso fra il giuramento ed il dovere.
Aroldo, inconscio di tutto ciò che succedeva a lui disopra,
profittando della botola aperta, sale. Cadmo a quella appari-
zione lascia cadere il pugnale.
Sieba, alla vista del suo diletto, si svincola d'Holerut e vola
nelle di lui braccia. Kafur e Meuhor si celano il volto. Ho-
lerut e i pirati rimangono confusi. Sieba addita ad Aroldo
l'iniquo suo traditore. Aroldo a tali detti si turba e muove
verso il misterioso personaggio, gli strappa il manto che na-
scondevagli il volto, e riconoscendo sotto quelle regali spoglie
Kafur, il suo primo ministro, s'arresta come fulminato, e nel
suo furore invoca su quell'infame la maledizione di Wodan.
Kafur, nel vedersi scoperto, tremante di rabbia mostra ad Ho-
lerut il piego ove è segnato il suo tesoro, ed esclama : — Ese-
guisci, od io lacero questo foglio!
— 19 —
Sieba, in mezzo a questo trambusto, ha osservato la spada
che cinge Kafur, e riconoscendola per quella di Wodan, gliela
strappa, e con quella potenza giunge in tempo ad arrestare i
pirati che già avevano preso Aroldo per trascinarlo nel luogo
fatale. — Un fulmine, scoppiato a poca distanza della nave,
mette tutti nella massima costernazione.
Si annunzia che la procella va infuriando e che la nave ò
in pericolo. 1 pirati salgono sul ponte. Kafur ordina a Meuhor
di tenersi pronto per la partenza.
Cadmo, col pretesto di apprestare le piroghe pel salvataggio,
ne avvicina una ad un boccaporto ed entra da questo nella
nave, e scorgendo il momento propizio, sollecita Sieba ed Aroldo
a mettersi in salvo.
Kafur, che stava per salire la scala, visto ciò, ritorna ad
essi per impedir loro la fuga, ma Aroldo è già scomparso, e
Sieba gli punta la spada al petto e lo ferisce. — Kafur cade.
Cadmo corre per slanciarsi nella piroga, ma è fermato dal
sopraggiunto Holerut, che istantaneamente il tutto ha com-
preso, sdegnato della perduta preda, s'avventa sul lusitano.
Una viva lotta s'impegna, il danese è atterrato: come belva
si rialza, corre per riafferrare il giovinetto, ma Cadmo s'era
già avvicinato al boccaporto, e risto che la piroga era scom-
parsa, senza frapporre indugio, salta dal boccaporto nel vortice
dell'infuriate onde. Kafur vuole salvarsi, ma le vengon meno
le forze e cade nelle braccia di Meuhor, che (sopraggiunto
in quell' istante) lo trascina sul ponte.
Holerut, trepidante di rabbia e timore, impreca a tutti,
vorrebbe raggiungere i fuggenti, vorrebbe salvarsi egli pure,
ma la nave riceve un formidabile urto, si sfascia e cola &
fondo.
■H| t ^iO « * » »
— 20 —
QUADRO OTTAVO,
Il mare burrascoso.
Si vede la piroga dei fuggiaschi in balìa delle onde, la bur-
rasca è tremenda e la sommerge.
Il divino volere è in loro aiuto.
Salvi sorgono dalle acque Sieba ed Aroldo, sorretti da un
gruppo di ninfe marine, su cui si diffonde il raggio celeste.
Cadmo ha raggiunto uno scoglio... Esso pure è salvo:
ATTO SETTIMO
QUADRO NONO.
H trionfo.
la città di Thule in festa pel ritorno di Aroiao.
Riconosciuta V innocenza di Aroldo, vilmente accusato come
fellone dal perfido Kafur, e con quale iniqua trama egli ave-
vagli usurpato il trono, il suo popolo lo acclama, e festeggia
il suo ritorno.
Aroldo presenta all'entusiasta popolazione Sieba, la sua di-
letta sposa, colei che tutto sagrificò per il suo amore ed a
cui va debitore della sua vita.
La gioia è al colmo.
QUADRO FINALE.
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